Conferenza sulle "scie chimiche" (Verona 16-11-2008)Relatore: Rosario Marcianò (Straker), noto anche come
'o comandante (
qui esempi della sua arguzia e integrità morale), architetto (anche se solo per qualche mese) nonchè inventore del partizionamento degli hard disk(!) come si evince dal
curriculum (mutante) scritto di sua mano.
Ho paretecipato a questo evento come semplice osservatore, incuriosito da questi strani personaggi.
Mi ha subito colpito la composizione della platea. Viste le oggetive stupidaggini raccontate dai sostenitori della teoria delle "scie chimiche", mi sarei aspettato molti giovani e giovanissimi, cioè chi ancora non del tutto maturo è più probabile essere ingenuo e credere a queste assurdità. Invece ho dovuto constatare la presenza di molti ultra-quarantenni e ultra-conquantenni. L'impressione soggettiva era di persone non particolarmente sveglie (diciamo così). Lo si capiva dai commenti colti qua e la e dal tipo di reazioni rispetto alle sparate assurde del relatore. E pensare che uno ha addirittura affermato essere un medico(!).
Spesso si ricorre al termine
setta per descrivere i comportamenti dei
credenti in queste teorie del complotto, e posso dire di aver avuto conferma di questo.
Nella parte dedicata agli interventi del pubblico una persona, che ha premesso non mettere in dubbio l'esistenza delle scie chimiche, ha però criticato una singola affermazione del relatore (a riguardo del riscaldamento planetario) e ha trovato un muro davanti e tutto intorno. Il relatore non lasciava esporre le sue argomentazioni e gli altri sembrava facessero gioco di squadra con nuovi interventi per cambiare discorso ed emarginare l'eretico. Si capisce che manca la volontà di comprendere le problematiche, non si vuole ascoltare, è quasi una autodifesa inconscia per far si che le proprie convinzioni non rischino di vacillare.
Ho avuto l'impressione di persone che da un lato hanno mediocri capacità cognitive (volontà? possibilità?) e dall'altro un enorme orgoglio.
Straker da loro ciò di cui hanno bisogno: sentirsi una élite. Una rivincita sugli altri: "io sono consapevole di questa cosa, che gli altri intelligentoni non riescono a comprendere".
Loro si sentono importanti, basta che dicano una qualsisi cosa che va nella direzione che il guru ha dato, che "bravo!, esatto!" , non c'è bisogno di faticare e ragionare razionalmente, di avere particolari conoscenze e capacità.
Buon ascolto,
AcarSterminator
Acar
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