CATALOGO DEGLI ANIMALI INVERTEBRATI MARINI DEL GOLFO DI GENOVA E NIZZA OSSERVATI DA GIO. BATTA VERANY DIRETTORE DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DELLA CITTA” DI NIZZA, MEMBRO CORRISPONDENTE DELLA REALE ACCA- DEMIA DELLE SCIENZE DI TORINO, DELLA SOCIETA” DI STORIA NATURALE DI FRANCFORT, MEMBRO ORDINARIO DELLA SOCIETA’ PER L’' AVANZAMENTO DELLE SCIENZE NA- TURALI DI NUREMBERG, MEMBRO ONORARIO DELLA SOCIE- TA’ DI STORIA NATURALE DI L’ OSTERLAND EC., SAGGIA- TORE NELL’ UFFIZIO DEL MARCHIO DELLA DIVISIONE DI GENOVA. Estratto dalla Guida di Genova ’ N Fa 6 % N°. nie id GENOVA TIPOGRAFIA FERRANDO MDCCCXLVI. sa DON ma Da POLIPI ATTINICI, La Attinie, conosciute sotto il nome di Anemone di mare per la somiglianza che hanno col fiore di quel nome, e di Orziche di mare per la proprietà orticante di molte specie, abbondano sulli scogli, a poca profondità, ora chiuse, ora coi loro lunghi tentacoli sbuc- ciati. Altre, stanno nei fanghi: altre, sopra conchiglie viventi o morte. La Carciniopodos vive, in fratellanza col Pagurus bernardus, sopra conchiglie univalvi disabitate. La Rubra si produce fuori del- l’acqua con forza da resistere ai cuocenti raggi del sole. Tutte go- dono della facoltà locomotrice; tutte sono commestibili, ma la pre- feribile sarebbe | Act. viridis, particolarmente detta Fide main nel vernacolo locale, laddove il suo nome generico sarebbe Beélorbo. Ne conosciamo dodici specie distinte. Actinia verrucosa, Zamark. — Act. Actinia effeta, Zinneo. crassicornis, Adanson. Isacmaea bellis, So/ander. — Act. bre- rubra, Bruguitres. vicirrala, isso. concentrica , Reisso. — (Cari, Anemonia cereus, Contarini, — viridis, Delle Chiaie. Lamk. Aurantiaca, D. C. cinerea, Conf. Rondeletii, D. C. Cerianthus actinioides, D. €. — G. Jsau- maculata, Brug. ra, Savigny. (!) carciniopodos, O/to. — picta, Risso. 3 ACALEFI FISALICI, Gli Acalefi sono animali molli, quasi gelatinosi, provveduti inter- namente d’organi digestivi ed esternamente di stromenti atti alla loro A libera natazione. Molti sono di una sostanza così floscia che riesce quasi impossibile il toccarli senza offenderli ( A/cinoe); altri sono di sostanza più solida e assai resistente (Dolliolum, Diphya); altri reg- gono una specie di conchiglia cartilaginosa inserviente ad uso di vela (Velella); i più sono fosforescenti. Variabile è la loro forma. Il Cestum somiglia ad un nastro lungo non minore di un metro, il Be- roe ad un popone: amendue nuotano per mezzo di ciglia vibratili. La Diphya possiede delle cavità natatorie, e si muove a spinte in- terrotte, mediante le loro alternate contrazioni. La Velella, per con- tropposto, galleggia alla superficie del mare e naviga in balia del vento. Ne conosciamo dieci specie incontrate nelle acque del golfo ligu- stico. Stephanomia uvaria, Lesson. Aleinoe papillosa, D. €. Dolliolum mediterraneum, 0/0. Diphva Bory, 2/ainv? Cestum Veneris, Less. Hippopodius luteus, B/uizv. — Glebba, Beroe ovalus, Linn. Ott. Callianira bialata, Zamk. Velella limbosa, ZLamk. diploptera, Péron. Porpita glandifera, Lamk. ACALEFI MEDUSICI. Le Meduse sono animali liberi, gelatinosi e trasparenti; onde eb bero, in origine, i nomi significativi di Gelatma di mare, Carma- rina, Carnassa, non che' quello di Cappellazzo per la forma d'alcune somiglianti ad un berrettino, ad un disco o ad un cappello di fungo. La sostanza del loro corpo è deliquescente. Alcune sono orticanti € fosforescenti. Sogliono muoversi, con celerità, mediante alternative contrezioni e dilatazioni laterali. Compariscono nelle prime Delle gior- nate di gennaio, e spariscono nel finire di novembre. Nei periodi delle calme, si vedono alla superficie delle acque. I marosi ne riget tano molte sulle spiagge, e allora, le reti dei pescatori sono spesse volte ingombrate da quelli animali inutili all'economia dietetica de gli uomini. Ne abbiamo tredici specie. Callirbo» Basteri, Per. Dianca proboscidalis, Zumnk. Dianea Iucullea, D. (€. pilcata, Per. Oceania phosphorica, Zamk. Aurelia aurita, Lamk. Vequorea mesonema, Per. crucigera, Lumk. forskalii, Lamk. Cassiopaea borbonica, 2. €. rissoana, Per. Riyzostoma Aldrovandi, Per. Pelagia panopyra, Per. o ECHINODERMI ASTERICI. Gli animali di questa divisione, detti volgarmente Stelle de mà, abbondano nel mar ligustico. Alcuni vivono nelle grandi profondità, altri nei fanghi ed altri sopra le piante marine. Si aiutano coi raggi del loro corpo, colle loro spine articolate e co’ loro pedicelli ri trattili, tanto per mutar luogo, quanto per fissarsi nel sito di riposo. Si nutrono di molluschi nudi o testacei, anzi non è cosa rara il ritrovarne la spoglia nel loro corpo. A mo’ d' esempio, questo Bicè l'unico mezzo di ottenere le Cance/larie che giacciono, presso di noi, in impenetrabili profondità. Comatula Adeone, B/ainv. — mediter- Asterias aurantiaca, Lamb. ranea, Lamk. membranacea, Gulin. Rurialus costatus, Zamk. — mediterra- glacialis, Lamk. — Savaresii neus, Rzsso. DIGG Ophiura lacerta, Lamk. bispinosa, Ot. cordiformis, D. €. pentacantba, 2. €. squamata, Lamk. rosaceca, D. C. noctiluca, Viviani. subulata, D. (€. rubra, D. C. minima, D. €. Ferussaci, D. (. A ECHINODERMI ECHINICI. I veri chini abbondano, durante tutto l'anno, sopra gli scogli marini ai quali possono strettamente attaccarsi mediante i loro nu- merosissimi piedi. Le loro ovarie sono molto stimate dai gastronomi, e si mangiano cotte o crude. La Cidarite vive a circa 200 metri di profondità. Gli Spatanghi amano i terreni fangosi e profondi. Le di- verse specie di questo ordine si confondono, dai pescatori, sotto i nomi generali e vernacoli di Rizzi, Zin o Castagne de md. Non ne abbiamo riscontrato più di sette specie nostrali. Fibularia tarentina, Lamk, Spatangus purpureus, Lam. . 6 Spatangus arcuarius, Laml. Echinus saxatilis, Muller, — miliaris, Echinus melo, Lamk. Lamk. esculentus, Zamf. Cvdaris Histri, Zamk. ECHINODERMI OLOTURICI, Le Oloturie si avvicinano al litorale nella bella stagione, e nel- l'inverno si ritirano nei fondi. La Bone/lia vive, durante tutto l'an- no, nei vacui delle madrepore del porto. Nessuna fa parte del vitto dell’uomo. ; Otto sono le specie nostrali conosciute. Holothuria tubulosa, Gm. Pentata cucumis, £8/a/ne. Santorii, D. C. Siphonculus balanophorus, 2. €. — nu- Pentata pentacta, (Go/dfuss. dus, Lamk. Doliolum, Grudb. echinorincus, D. €. CROSTACEI. Molte sono le specie di quest ordine che s'incontrano nel nostro mare, ma varie fra loro sono poco frequenti o sono poco numerose in individui. Vivono fra gli scogli e le piante marine, o nei crepacci delle rupi. Alcune, le Gebie, si sotterrano in parte nella sabbia ; al- tre, i Paguri, usurpano le conchiglie disabitate; altre, le Zronime, si alloggiano nei doglioli, e con essi galleggiano in superficie al mare; alcuni, i Bopiri, vivono’ parassiti sotto la corazza d’ altri crostacei longicaudati, siccome i Palemoni, i Crangoni, le Gebie, ecc. Quelle si affondano sino a 150 o 200 metri, le Dorippi, le Omole. Queste discendono solamente a 30 o 100 metri, i Crangoni e i Nephros. Il loro cibo suole essere di sostanza animale. Alcuni si attaccano ai pesci cogli uncini dei loro piedi, le Anzlocre, le Nerocile. Alcuni appiccansi alle loro branchie e vi succhiano il sangue, i generi Cecrops, Ca- ligus. Altri, colla bocca fornita di un succhiatoio protrattile, appen- donsi alle natatoie dei Tonni, le Branchielle; altri finalmente man- tengono una parte del loro capo conficcata dentro il tessuto moscolare del Ayphias gladius, ìl genere Penellus. Quasi tutti i crostacei sono mangiativi; più apprezzati si hanno I Palemoni, volg. Gambai de ma. La loro pesca riesce abbondante quando il mare burrascoso ha sconvolto i fondi ed intorbidito l'acqua. ti Primeggia poi il Palinurus vulgaris, volg. Aragosta, più frequente e più stimato dell’ Astacus vulgaris, volg. Longobardo, il quale si pesca accidentalmente alla palamitara o nei tramagli. La pesca più ab- bondante si fa però colle nasse. Il mercato di Genova è sufliciente- mente provveduto d’individui giovani più teneri e più delicati dai pescatori di Boccadasse, ed abbondantemente dei più grossi e meno ricercati dai pescatori còrsi che li portano da Calvi, e ne traspor- tano, nella stagione fresca, dei carichi qualche volta di 400 rubbi racchiusi in ceste. Si possono conservare nel porto una quarantina di giorni, e si estraggono all'occorrenza secondo i bisogni della con- sumazione e l'utile della vendita. Prima della rivoluzione, questo commercio facevasi dai capraiesi. La massima parte dei nostri crostacei non suole uscire dalle acque marine, e fanno eccezione poche specie dei generi Grapsus e Eriphia che calano frequentemente a terra. Ma la specie terrestre che s in- contra in Toscana e che abbonda nell'Italia meridionale, non è stata ancora scoperta nella Liguria, almeno a nostra cognizione. I ruscelli e i laghetti degli Apennini sono anche popolati dall As- tacus fluviatilis volg. Gambao, e non di rado si vede sul mercato di Genova ove è giustamente ricercato. Stenorhynchus longirostris — volg. Ara- gna. — Inachus longirostris, Fabri- cius. Inachus thoracicus, sso. Ierbstia condyliata, M. £dw. — Maia, Latreille. Mitrax, Risso. Fisa tetraodon. M. £dw. corallina, M. Edw. — Inachus corallinus, isso. Gibbsii, Leack. armata, Latr. Lissa chiragra, £Leack. Maia Squinado, Rondelet — volg. Faulo spegio. verrucosa , M. Edu. Acanthonyx lunulatus, M. Edw. — Maia Lunulata, Asso. Lambrus mediterraneus, Roux. — Eu- rvnome, Aldrovandi, sso. angulifrons, M. £dw. — Mon- grandii, Roux. Xanthus floridus, Zeach. — volg. Gritta, d’ arenin. rivulosus, Sav. Polycarcinus Pagurus, M. £dw. Pilumnus hirtellus, Pennant. Spinifer, Penn. Shurebus genuensis, Leach, in museo taurinense. — Cleisthotoma Gemellari, Rissa. Descr. de’ crostacei del golfo di Catania, 1859. Eriphia spinifrons, Z/erbst. Platyonychus nasutus, M. £dw. — Por- tunus biguttatus, isso. Portunus corrugatus, /2/ss0. Rondeletii, Latr. longipes, isso. Gonoplax angulata, M. £dw. rhomboides, M. £dw. — An praec. var, ? Grupsus varius, M. EQw. — volg. Grilta matta. 8 Calappa granulata, Fabdr. Ilia nucleus, Zeack. rugulosa, Roux. — Prace. var.? Dorippe lanata, Bose. Dromia vulgaris, M. Edw. — volg. Faulo cappotto. Homola spinifrons, M. Zdw. Cuvierii, sso. Pagurus Pridauxii, Zeach. — Bernar- dus, Linn. — solitarius, Ris- so et Roux. angulatus, Roux. striatus, Zatr. callidus, Roux. pictus, Roux. timidus, Risso. maculatus, sso. ornatus, Roux. Porcellana platychelos, Penn. Galathea strigosa, M. Edw. rugosa, M. Edw. Scyllarus arctus, M. Edw. — volg. St- gi de mà. Palinurus vulgaris, Linn. — volg. Ara- gosta. Gebia litoralis, Desm. — volg. Gamba- lusso. Astacus fluviatilis, Fabr.— volg. Gambao . Ilomarus vulgaris, M. Edw. — volg. Lon- gobardo. Nephros norvegicus, Zeack. Crangon vulgaris. Fabr. cataphractus. Oliv. — Egeon lo- ricatus, isso. rufopunctatus, isso. fasciatus, isso. Alpheus ruber, M. £dw. — volg. Gamba- lusso. — dentipes, M. £dw. Pontonia tyrrhena, Zatr. — Callianassa tyrrhenus, Rzsso. Automea, oliveri, Risso. Nika edulis, Asso. Ginathophylum elegans, Lulr. — Alpheus elegans, At:sso. — Drimo, sso. Hyppolite viridis, //sso. Pandalus narval, M. Zdiwo. — Ponto- philus pristis, sso, Lismata selicauda, sso. Palemon serratus, Penn. squilla. Fabr. treillianus, Asso. Penaeus caramote, Rond. membranaceus, isso. Pasyphaca sivado, Savig. — Alpheus si- fado, Risso. Mysis spinulosus, Leack. Phyllosoma mediterranea, Leack. — Chry- soma mediterranea, isso. Squilla mantis, Rond. Desmaretii, sso. Gammarus locusta, Montf. Phrosima nicetensis, M. £dw. ? var. seminulata, sso. Phronima sedentaria, Zar. — ? Vur. custos, sso. Tiphys ovoides, isso. Caprella......., Zamk. Idotea tricuspidata, Desm. hectica, Pall. emarginata, Fabr. appendiculata, M. £Quw. Leptosoma appendiculata, isso. Anthura gracilis, Zeack. Tanaîs Cavolini, M. EQw. Oniscus murarius, Linn. Porcellion scaber, Zutr. Armadillo officinalis, Dumerz/. Pranyza ventricosa, isso. Anceus rapax, Rzsso. Sphaeroma serratum, Fubr. Lesueurii, Risso. Rocinela Deshayesiana, M. £4o. Nerocila bivittata, Asso. affinis, M. Edw. Anilocra mediterranea, Zeack. physodes, Linn. Cymothoa oestroides, Risso. parallela, Otto. Bopyrus squillarum, Lalr. gebiarum, Latr. — Var. prace.? Nebalia Geoffroy, M.. £dw. Straussi, Zeisso. — Var. pracce.? Caligus Rissoanus, M. £dw. Cecrops Latreillii, Zeach. 9 Nemesis carcherium, Brun. Penellus filosus, M. £dw. — Penella Brachiella thynni, Cuv. filosa, Cuv. — Lerneopenna, Z2/a/ne. Oltre queste cento e più specie determinate, non mancano, nei riali dell'interno e particolarmente in quelli del versante settentrio nale, varii Gammari e Entomostracei. Ma non ce n'è riuscita, in tempo utile, la giusta determinazione. ANELLIDI. Gli Anellidi abbondano, in tutto l'anno, nel porto di Genova. Vi- vono, alcuni tuffati nel fango e nascosti nelle sabbie, altri serpeg- giando fra gli scogli e le piante. Molti sono liberi, alcuni giacciono sedentari dentro tubi fabbricati da loro stessi, ora coriacei, ora cor- nei, ora arenosi, ed in cui si nascondono speditamente ad ogni mi- naccia di un qualunque pericolo. Sorprendente, per la disposizione a ventaglio delle sue branchie, è l'Anfilrie che incontrasi a pochi piedi sott'acqua nel molo vecchio e all’ entrata della darsena. Mara- vigliosi sono il colore bleu orlato di giallo della Phillodoce Pareti, quello delle Nereidi vario al paro dell'arco baleno, e quello pure delle sete dell’ //aliRea aculeata che non la cede allo splendore delle gemme. S'impiegano le Nereidi volg. Tremoixi, le Arenicole volg. Cassoli, le Sabellarie volg. Vermetlli, per adescare agli ami nelle piccole pesche. Comprendendovi le Pseudo-annellose del Delle Chiaie, le specie nostrali conosciute sono le seguenti : Pseupo-AnELLosi-PLananici, D. 0. ANELLOSI SIFONCOLACEI, 2. ( Planaria Dicquemari, D. €. Siphunculus balanophorus, 2. (€. syphunculus, 2. €. genuensis, 2B/ainv. lutea, D. C. auranliaca, Cu». ì ANELLIDI. AneLLOSI Porict, D. €. Pontobdella muricata, Zamk. Erpobdella vulgaris, Blainv. Polia geniculata, D. C. — Meckelia anel- Branchelion torpedinis, Sav. — Bran- losa, Grubb. chiobdella, B/aino. oculata, D. (€. Siphonostoma diplocaitos, Oddo. lineata, D. C. — Notospermum. Amphitrite ventilabruam, Zamk. — Sa Huschke. — Borlasia, Quoy bella. Zinn., Sav. e D. €. ei Gaimard. lncallana, 2. €. 10 Sabellaria alveolata, Lamk. — Hermel- la, Sav. — Amphitrite, Cuv. et D. C. — Sabella, Linn. Pectinaria auricoma, Lamk. — Sabella, Linn. — Amphictene, Sav. — Ciste- na, Leach. Sabella conchilega, ZLamk., Cuv., Blain. — Amphitrite, Brug., Mull., Di Ga cristata, Mull. Serpula contortuplicata, Linn. filograna, Linn. Spirorbis nautiloideus, Lamk. Vermilia triquetra, Blain. Sternapsis Thalassemoides, Oto (*). Ta- lassema scutatum, Ranzani. Lombricus terrestris, Zinn. Arenicola piscatorum, Lamk. Glycera unicornis, Lamk., Sav. Phyllodoce Pareti, Lamk. — Nereiphilla Pareti, Blainv. viridis, Blaino. — Eulalia vi- ridis, Sav. — Eunonia..., Risso. — Hesione zonata , D. C. festiva, Sav. Nereis lobulata, B/ainv. — Lycoris, Sav. Leonice fasciata, Risso. Lumbrinereis coccineus, D. C. — Cir- ratulus, Lamk. Lysidice valentina, Sav. Eunice zonata, D. (. Halythea aculeata, Zamk., Sav. — A- phrodita, Zinn., Blainv. histrix, Sav. Polynoe squamata, Zamk, Sav. — Eu- molpe, Bluino. foliosa, Sav. CirrIipEDI SESSILI. . Coronula testudinaria, Zamk. Balanus tulipa, Ranz. balanoides, Ranz. Chthamalus stellatus, Ranz. — Balanus patellaris, Lamk. CirRIPEDI PEDUNCULATI. Anatifa laevis, Lamk. — Pentelasmis anatifera, Sowerby. Otion Cuvieri, Sow. Cineras vittata, Lamék. Pollicipes scalpellum, Zamk. — Scalpel- lum levis, Asso. Alepas minuta, PAilippi. MOLLUSCHI. I Molluschi nudi 0 testacei sono disseminati nelle terre, nelle acque dolei e nel mare. I Cefalopedi sono i meno numerosi in punto di specie, ma in generale i più abbondanti in individui e i più utili all'uomo a cui molti forniscono un cibo sano e squisito. Questi vi- vono nel mare, alcuni tra gli scogli e prossimi al lido; altri in maggiori profondità. Si sogliono pescare talor coll’amo, ma più fre- quentemente colle draie. Le loro forme diversificano moltissimo non solamente da un genere all’altro, ma pur anco fra le specie con- generi. Ammirabile è la mutabilità dei colori della loro pelle in con- seguenza del suo sistema cromoforo, scoperto e descritto dal dott. Sangiovanni, sistema per cui possono dirsi veri Camaleonti. Quasi lutti i Cefalopedi sono commestibili. Sono stimati, i Totani, le Sepie il ed anco i Po/pi finchè non sono troppo grossi. Di grande utilità alla classe artigiana, sono i medesimi e gli £/edoni. Si rigettano invece, l’ Octopus catenulatus, | Histioteuthys volg. Pignata, e le Loligo todarus e sagittata, essendo la loro carne acidula e indigesta. I Cefalopedi sono forniti di un organo particolare atto a separare un umore nero denso che essi versano a volontà tosto che sono mi- nacciati da un qualche nemico. L'industria italiana ne ha tratto par- tito impiegandolo a quella bella tinta detta Sepia, molto preferibile all’ inchiostro della China pe’ disegni all’acquarella. Tutti i Cefalopedi europei sono nudi, tranne l Argonauta che s incontra nelle belle giornate, navigante alla superficie dell'acqua, giovandosi della conchiglia per barca e delle braccia per remi. Cre- desi, con molta probabilità, che l'uomo si valesse di questo esem- pio, ne suoi primi tentativi di navigazione. I Pteropedi sono tutti pelagici. La gran corrente del Mediterraneo che va dal Capocorso a Gibilterra, lambendo le coste dell’ Italia, Francia e Spagna, penetrando poco e di rado ne’ seni litorali, suol tenere questi animali fuori del golfo di Genova. Sono nudi, gli Pnew modermi: hanno una conchiglia cornea, le Cleodore e l'Hialee, una gelatinosa la Cymbulia, volg. Scarpetta. Fra tutti i Molluschi, i Gasteropedì sono i più numerosi. Le spe- cie sono marine, terrestri, o fluviatili. Molti hanno una conchiglia esterna, alcuni ne hanno una interna, altri poi ne sono affatto sprov- veduti. I Gasteropedi marini offrono pochissima utilità all'uomo. I Murexr tripus e brandaris, volg. Ronseggi o Cornetti de ma, sono mangiati dalla plebe. Gli antichi si giovavano del licore porporino che span- dono alcune Porpore, Murici, Iantine e Aplisie, per trarne la tanto decantata porpora, arte in oggi perduta, non conoscendosi il segreto di fissare quel colore fugacissimo e soggetto ad alterarsi in brevis- simo tratto di tempo. I Gasteropedi nudi abbondano nel porto di Genova, vivono, per lo più, fra le piante a pochi palmi sotto la superficie dell’acqua, G. Janus, Eolidia, Tergipes, Doris, Calliopea, Elysia, Aplysia; altri discendono in maggiori profondità, G. Lomanotus, Idalia, Sigaretus, Tethys, Pleurophylidia, Acera. La varietà e l'eleganza delle loro for- me, la ricchezza dei loro colori, rendono questi esseri, sino ad ora poco studiati, altri dei prodotti più ammirabili della creazione. 12 Fra i Gasteropedi terrestri primeggia il G. Z/elir. Molte specie sono commestibili. La Pomatias, abbondantissima sugli Apennini, viene smerciata nel Parmigiano e nel Piemonte, più di rado portata a Ge- nova ove si preferisce l Adspersa. La Naticoides, dispregiata in Ge- nova, è al contrario ricercatissima in Nizza. Il vantaggio che l'uomo ricava dalle Elicé è contraccambiato dai danni che le specie del G. Limax fanno negli orti. Gli Acefali testacei sono difesi da una conchiglia bivalva. Vivono nella sabbia e nel fango, i G. Venus, Mya; attaccati ai bastimenti, i G. Mytilus, Ostrea; alli scogli, i G. Ostrea, Spondylus; bucano legni e vi si conficcàho, i G. 7eredo, Septaria; scava la sua abitazione dentro degli scogli, il G. Zithodoma. A questo ordine, appartengono l'Ostrea plicatula , volg. Ostrega, frequente nel porto di Genova, lo Spondilus gaederopus volg. Zampt, la Venus decussata volg. Arsel- la, e la tanto pregiata ZiModoma volg. Dattao de ma, ammessi a tutte le tavole in diverso grado di estimazione. A questo ordine ap- partiene pure la Teredo navatis, flagello dei bastimenti e al cui ri. paro è indispensabile l’usata fasciatura di rame. Gli Acefali liberi ossia Ascidie vere vivono costantemente attae- ‘ate agli scogli o ai bastimenti; si chiamano volgarmente Brugnion 0 Tettinotti. Le ovarie del Brugnion sono mangiativi, e il Tertinotto serve ai pescatori ad uso di esca. I Sa/pici sono pelagici, e non s'in- contrano se non trasportati dalle correnti 0 rigettati dai marosi lungo le spiagge: il loro corpo è gelatinoso e trasparente. Molte specie sono gregarie. GI individui si attaccano l'uno all'altro e formano «in al lora lunghissimi nastri. AGEFALI ASCIDICI. Ascidia rustica, Zamk. prunum, Mud. Botryllus auratus, Sav. Cuvierii, D. C. stellatus, 74. Phallusia fusca, Suv. Polveyelus Reinerii, Zante. mentola, Suv. diazona, Cuv. mammilosa, Suv. Aplydium lobatum, Sav. intestinalis, Sa». Eucelium gelatinosum, Lamk. Cynthia microcosma, Suv. Pyrosoma giganteum, Per. papillosa, D. €. Clavalina lepadiformis, A/u//. Ascipici Ligeri. Ascidia mammilaris, /a// AscipIcI SALPICI. Salpa major, Forsk. pennata, Forsk. democratica, Forsk. confederata, Forsk. Tilesii, Cuv. scutigera, Cuv. coerulea, D. C. AceraLi TestaceI D. C.— Coxcnireri Lh. Teredo navalis, Linn. Pholas dactylus, Linn. Solen siliqua, Linn. ensis, Linn. strigillatus, Zinn. Mactra stultorum, Zinn. lactea, Zamk. — var. proee. solida, Linn. Solemya mediterranea, Lam&. Corbula nucleus, Lamk. Pandora rostrata, Lamk. Amphidesma phaseolina, Lamk. — Thra- cia, Lamh. Saxicava arctica, Phil. — Hiatella, Lam. Petricola lithophaga, Broon. Venerirupis irus, Lamk. Tellina pulchella, Lamk. donacina, Gm. distorta, Poli. balaustina, 0. planata, Linn. tenuis, Mal. et Rack. nitida. Pol. Lucina pecten, Lamk. lactea, Lamk. Donax trunculus, Linn. semistriata, Pol. venusta, Pol. Pisidium vitreum, Pfeiffer. Cvelas, Lamk. cornea, Lamk. amnica, Zum. Cvtherea Chione, Lamk. Venus verrucosa. Zamk. 85) Venus gallina, Zinn. decussata, Zinn. geographica, Linn. bicolor, Pol. Cardium echinatum, Zinn. levigatum, Linn. sulcatum, Zamk. aculeatum, Linn. rusticum, Ghemnitz. Cardita sulcata, Brug. calyculata Lamk. trapezia, Brug. Isocardia cor, Lamk. Arca Noè, Linn. barbhata, Linn. lactea, Zamk. tetragona, B/ainv. Pectunculus Glycimeris, Lamk. pilosus, Zamk. violacescens, Lumk. Nucula Polii, Phil. margaritacea, Lamk. Chama gryphoides, Linn. Unio glaucinus, Zigler. Modiola barbata, Zamk. discrepans, Lamk. costulata, Risso. Lithodoma lithophaga, Zamk. Mytilus galloprovincialis, Lamk. minimus, Pol. Pinna rudis, Linn. squamosa, Pol. vilrea, Gmel. Avicula tarentina, Lamék. Lima inflata, Lam. squamosa, Lamk. Pecten jacobaeus, Lamk. sanguineus, Lamb. polymorphus, 800%, leslae, Bivona — vilreus, Risso. adspersus Lamk. — Dumasii. Pay- raudcau. opereularis, Lamk. — Audouini, Payr. pusio, Lamk. glaber, Zambk. 14 Spondylus gaederopus, Linn. Ostrea plicatula, Brocchi. lamellosa, Linn. Anomia ephippium, Linn. cepa, Lamk. squamula, Lamk. electrica, Zamk. BRACHIOPEDI. Terebratula caput-serpentis, Zumk. truncata, Zamk. vitrea, Lamk. detruncata, Phil. Terebratula urna antiqua, sso. cuneata, isso. Thecidea mediterranea, A?sso. GASTEROPEDI. Chiton Polii, Deshayes. — siculus, Phib. — squamosus, Payr. cajetanus, Pol. levis, Penn. fascicularis, Linn. et Penn. — id. var. minor, P/ul. Patella caerulea, Zamk. punctata, Zamk. Bonnardi, Peyr. Dentalium dentalis, Linn. entalis, Linn. Emarginula fissura, Lamk. Fissurella costaria, DesA. graecî, Lamk. Calyptraea sinensis, Lamk. Pileopsis hungarica, Lamàk. ? intorla, Lamk. Crepidula unguiformis, Lam. Halyotis tuberculata, Lamk. Sigarelus perspicuus, Phil, — Coriocella, Blainv. (3) Marginella eypraeola, Broon. — Erato Risso. Volvaria miliacea, Zamik. Ovula adriatica, Suv. spelta, Lamb. carnea, Lamk. Cyprea lurida, Zian. coccinella, ZLumk. Mitra ebenus, Lamk. — Deffrancii, Payr. cornea, Lamk. Conus mediterraneus, ZLamk. Chenopus pes-pelecani, Phil. Pleurotoma reticulatum, Broon. — Cor- dieri, Peyr. variegatum, P/il. Bertrandii, Peyr. Vauquelini, Peyr. laevigatum, Phil. Fusus corneus, Lamk. syracusanus, Lamk. despectus, D. €. clavatus, D. C. Fasciolaria tarentina, Lamk. Columbella rustica, Lumk. Triton nodosus, £Lumk. cutaceum, ZLamk scrobiculator, Lamk. corrugatum, Lamk. Murex brandaris, Linn. erinaceus, Lamk. truncalus, Linn. cristatus, Brocki. Edwarsii, Menk. Cancellaria cancellata, Linn. Cassis sulcosa, Lamk. Cassidaria echinophora, Lamk. tyrrbena, Lamk. Dolium galea, Zamk. Buccinum asperulum, Brock. Lacepedì, Payr. variabile, PA. — Ferussacii , Payr. d’ Orbigny, Payr. — Mitrella marminea, /tsso, mutabile, ZLamk. corniculum, Oliv. — Calmelii, Payr. neriteum, Linn. — Nanina, Risso. maculosum, ZLamk. Linnoei, Puyr. — corniculum , Lamk. — Mitrella flammea, Risso. Cerithium vulgatum, 2Brug. Cerithium mediterraneum, Desk. — fusca- tum, PA?i.— lividulum, Risso. mammillatum, ARisso. perversum, Lamk. lima, Brug. — Latrellii, Payr. Scalaria communis, Lamk. pseudo-scalaris, Risso. Trochus granulatus, Born. conuloides, Lamk. — conulus et zizyphinus, Olim. Laugieri, Payr. crenulatus, Brock. — Matonii, Payr. — pyramidatus, Lamk. fragarioides, Lamk. — Olivieri, Payr. articulatus, Zamk. — Drapar- naudit, Payr. divaricatus, Linn. — Lessonii, Payr. sanguineus, Zinn. — purpureus, Risso. fanulum, Gmel. — Aegyptiacum, Payr. magus, Linn. canaliculatus, P4:/. — Fermonii Payr. Richardii, Phil. Adansonii, Payr. Monodonta Couturii, Payr. Vieillotii, Payr. Jussiaei, Payr. Phasianella pulla, Payr. Vieuxii, Payr. — Tricolia ni- ceensis, isso. Janthina communis, Zamk. — bicolor, Menk. prolungata, B/ainv. — nitens Menk. Natica glaucina, Linn. — pulchella, Risso. millepunctata, Lamk. Valenciennesii, Payr. Valvata piscinalis, Ferussac. Siliquaria anguina, Brug. Vermetus, Adans. — Scolissedium, Rein. — Lemintina, Risso. — Ser- pulorbis, Sasso. 15 Vermetus gigas, Bivona. —? dentiferus, Rousseau. (*) subcancellatus, Bivon. Turritella terebra, Lamk. Littorina cerulescens, Zamk. — Baste- rotii, Payr. — Rissoa elegans, Risso. Rissoa ventricosa, Desmarets. oblonga, Desm. violacea, Desm. aculeata, Desm. Desnoyesii, Payr. granulata, PAi/. — Alvania eu- ropaea, isso. Montagui, Payr. Brughierii, Payr. Truncatella truncatula, Risso. — Cycelo- stoma truncatulum, DesA. Melania Boschii, PAi/. — Rissoa, Payr. — Cambessedì, Payr. Palludina achatina, Zamk. impura, Zamk. Cyclostoma elegans, Draparnaud. Pomatias striolatum, Porro. — (Cyclo- stoma sulcata, Zamk. Limnea peregra, Drap. minuta, Drap. auricularia, Drap. Phyza fontinalis, Drap. hypnorum, Drap. Planorbis complanatus, Linn. carinatus, Mud. spirorbis, Mull. vortex, Mull. Succinea amphibia, Drap. oblonga, Drap. Achatina folliculus Lamk, — Ferussacia gronoviana, isso. lubrica, Menk. Bulimus acutus, Brug. ventricosus, Drap. decollatus, Brug. montanus, Drap. Clausilia papillaris, Drap. Pupa cinerea, Drap. tridens, Drap. quadridens, Drap. 16 Pupa frumentum, Drap. Carocolla lapicida Lam. albella, Linn. elegans, Gmel. Helix aspersa, Mull. lucorum, Mull. vermiculata, Mu//. naticoides, Drap. pomatia, Linn. candidissima, Drap. nemoralis, Linn. Var. A. — K. carthusianella, Drap. variabilis, Drap. striata,. Drap. costulata, Ziegl. conspurcata, Drap. muralis, Mu. cespitum, Drap. introducta, Ziegl/. cum var. pulchella, Mull. leopoldiana, Charpentier. obvoluta, Mu/l. ciliata, Ferus. algira, Linn. cristallina, Mu. cellaria, Mull. obscura, Porro, var? cincetella, Drap. — var. a-b. conica, Drap. cingulata, Stud. — bizona, Ros- masler. niceensis, Ferus. pyramidata, Drap. pisana, Mull. charthusiara, Drap. hispida, Linn. Vitrina diaphana, Pfei/f. Testacella haliotidea, Faure-Biget. Limax gagales, Drap. cinereus, Drap. marginatus, Drap. agrestis, Drap. Gasteropteron Meckelii, Kosse. Bullaea aperta, Linn. Balla lignaria, Linn. — Scaphander, Risso. striata, Brug. Bulla hydatis, Zinn. akera, Gmel. — fragilis, Lumék. Acera carnosa, Cuv. — Doridium, Meck. Meckeliana, D. C. (9) aplysiformis, D. C. var? marmorata, Cantraine. -— Fidothea marmorata, isso. Elysia isso. — Acteon Oken. — Aply- siopterus, D. €. viridis, Cantr. (5) Aplysia depilans, Linn. fasciata, Po?ret. punctata, Rang. marginata, B/ainv. virescens, isso. Webii, Roob. et Vanbeneden. Brugnatelli, Rood. et Vanb. Ombrella mediterranea, Zamk. (7) Pleurobranchus aurantiacus, isso. stellatus, isso. occellatus, -D. C. Denotarisii, Werany. (8) Savii, Ver. (9) Contarinii, Ver. (1°) Pleurobranchidium Meckelii, /ew. Delle Chiaii, Ver. (!!) Aneylus lacustris, Mull. Dyphyllidia....., Cuv. — Pleurophvllidia va , Meckel. lineata, Otto. pustulosa, Phil. (1?) ? verrucosa, Cantr. Polycerus....., Cuv.— Doris, Mull. D. C. quadrilineatus, Mudll. var. Polyc. lineatus, isso. Doris Nardii, Ver. (!3) Calcara, Ver. (14) lutescens, D. C. (!*) Pasinii, Ver. (18) Orsinii, Ver. (17) Villafranca, Risso. verrucosa, Cuv. tomentosa, Cuv. (18) Guttata, Aisso. (19) Sismondae, Ver. (2°) Rissae, Ver. (2) Doris Villae. Wer. (??) Pitainize Pere (23) Schembrii, Wer. (?*) argo, Linn. limbata, Cuo. Porri, Ver. (2) tuberculata, Cuv. et D. C. — testudinaria, isso. Krohnii, Per. (2°) Baretine Mer, (2°) Idalia.... Zeuckart. — Euplocamus ero- ceus, Phil. Lomanotus Genei, Ver. (38) Tritonia Costae, Ver. (2°) Thetys leporina, Gme/. Calliopea ?Risso, M. Edw. Souleyetii, Ver. (3°) Tergipes coronata, D’ Orbigny. (3!) Janus Spinolae, Ver. (82) Eolidia neapolitana, D. C. (33) Panizzae, Ver. (*) ? fasciculata, Lamk. (35) flabellina, Wer. (8%) Janii, Ver. (8) affinis, Lamk. (83) Demartinii, Wer. (3°) Rusconii, Ver. (*9) Cavolinii, Ver. (4!) Defilippii, Wer. (*) peregrina, Zamk. (43) Bellardii, Ver. (*) Durazziage Vert: (#9) Balsamii, Ver. (#9) Gandolfii, Ver. (*) Whately, Ver. (#8) Bassii, Ver. (*°) Casaretii, Ver. (5°) tergipedina, Ver. (5!) Phyllirhoe Bucephalum, Per. Firola coronata, ZLamk. fredericiana, Les. mutica, Les. Carinaria mediterranea, Lamk. Atlante Peronii, Less. (2) Keraudrenii, Less. PIRROPEDI. Pneumodermum violaceum, Vand. Gymbulia Peronii, Zamk. Cieodora lanceolata, Les. — Pyramidata, Per. — Hyalaca pvramidata, Cant. cuspidata, Less. Hvalaea tridentata, Zamé. depressa, D’ Ord. uncinata, Linn. CEFALOPEDI. Sepia officinalis, Linn. elegans, Blainv. — Orbigniana, Feruss. bisserialis, Denis Montfort. — elegans, Feruss. Scepiola Rondeletii, Lamk. — Desvigan- na, Vanb. an pret. var. Rossia macrosoma, Qwen. — Scpiola ma- crosoma, D. C. ITistioteuthys Bonellii, D'Orb.— Cranchia Bonelli, Feruss. Ruppellii, Ver. (*?) Enoploteuthys Owenii, Ver. (5) Onychoteuthis Lichtensteinii, Carus. Ommastrephes, D'Orbig. — Loligo toda- TUSSDA le: sagittalta, Lamk, Loligo vulgaris, Lamk. Lamarmora, Ver. Coindetii, Ver. Berthelotii, Ver. subulata, Zamk. Loligopsis Veranii, Feruss. Eledon moschatus, Lamk. Aldrovandi, D. €. — Leuco- derma, Sangiovanni. Genei, Ver. (55) Octopus vulgaris, Lam. Gocctos:. Ver.sM93) ruber, Raf. — macropus, Risso. Salutii, Ver. carena, Ver. IS Octopus catenulalus, Feruss. — tubercu- Octopus velatus, Rang. — G. Philo- It0s Diet: nexis, D’'Orb. — Ocythoe mezzaro, velifer, Feruss. (5) Risso. Tremoctopus violaceus, D. C. (5) — Argonauta argo, Linn. (°°) (1) Questo genere, figurato nella grande opera dell’ Egitto (Tav. F.) ed ivi nominato Jsaura dal sig. Savigny deve riprendere il nome assegnato dal fondatore. (?) Lo Sfernapsis non è raro dai 150 ai 200 metri di profondità, trovasi nella Me- scolanza portata da Pegli e da Cornigliano. Ebbi occasione di assicurarmi che il prof. Otto si era ingannato, prendendo la bocca per l’ ano e viceversa, che nello stato normale della vita, tutta la parte del corpo anteriore ai tentacoli rimane in- fernata, che l'animale non la caccia fuori, se non quando è prossimo a morire, e che il tubercolo anale è parimente retrattile. L° equivoco del prof. Otto indusse pure in errore il sig. di Blainville, ma non isfuggì all’ oculatissimo anatomico il dott. Delle Chiaie. (3) Non di rado incontransi i Sigareti. La varietà bianca vive in mezzo agli scogli del porto; la cenericcia colle macchie gialle, la gialla colle macchie rosse, e la rossa stanno nei fondi, dai 100 ai 150 metri. Le conchiglie di tutte queste varietà non presentano differenze apprezzabili, onde convengo in parte nell’ opinione del sig. Philippi, intorno all’ opportuna riunione di alcune fra le specie ammesse dal dott. Delle Chiaie. (*) AI congresso di Milano, annunziai che il Vermetus non ha che una branchia e non due, siccome era parso al prof. Sassi che il disse nel Giornale Ligustico; che il mantelio di moltissimi individui è profondamente incavato, comunque il Philippi e il Bivona non l abbiano rilevato, e che ‘ciò accade, non solamente negli adulti, ma negli individui di tutte le età. Soggiunsi essere stato in sospetto che tali individui fossero femminei, non avendo incontrato uova fuorchè nelle loro conchiglie ove ri- mangono avvolte in un sacco trasparente. Esposi quindi che meglio avventurato del sig. Philippi mi era riuscito di estrarre l embrione dalla sua conchiglia eliciforme e avente un solo gifo di spira, che l' animaletto era benissimo fornito d’ un piede pe- donculato e molto sviluppato, di un rudimento di mantello e del muscolo che lo ri- tiene alla sua conchiglia, ma che non aveva opercolo. Valga questo tanto per cor- reggere quanto mi si è fatto dire in contrario, nella pagina 426 degli Alti del sesto congresso italiano. (*) Abbondano, nel golfo di Genova, le Acere che si pescano nei fondi, dai 130 ai 200 metri di profondità. Assai rara è la Meckelii nella quale osservai che le mac- chie rotonde bianche non hanno risalto tubercoliforme, se non dopo |’ immersione nell’ alcool, e che .l angolo sinistro del lobo posteriore si allunga in punta ed ol- trepassa sempre l'angolo destro. L'Ap/ysiaeformis trovasi in maggior copia e giunge alla lunghezza di 10”. La tinta generale del suo manto è nera violacea e vellutata, colle estremità orlate di azzurro e di giallo. Ho veduto individui coi lobi inferiori 19 del piede macchiati irregolarmente di giallo e di bianco, altri col dorso sottilmente punteggiato di bianco, altri volgenti al bruno e facienti il passaggio all’ Aidotea marmorata, Risso, la quale è color di cioccolata con punti alquanto più chiari, onde la ritengo anch’ essa per una mera varietà dell’ Aplysiaeformis. Le conchiglie di tutte sono consimili, e nei moltissimi individui che conservai viventi e per più giorni, non mi riuscì di scorgere la mutazione, nel colore del piede, asserita dal Risso. (5) ZElysia viridis (Ver. Tav. II. fig. A). — L’ apertura del collo, prossima all’ inser- zione del lobo foliaceo, descritta generalmente per |’ apertura degli organi genitali, è veramente lano. Dietro a questa, avvene un’altra più piccola, inserviente al- l’ introduzione dell’acqua che giunge alle branchie. L’ organo maschile è alquanto all’ indietro presso la base del tentacolo destro, ed il femmineo è sotto l’ ano presso alla giuntura del lobo foliaceo e del collo. Queste osservazioni sono state confermate dall’anatomico sig. Souleyet, Revue Cuvierienne 1843. L' Elysia non spande mai umore porporino, sebbene l’ avesse supposto il sig. Rang, Monographie des Aplysiens. Le uova della Viridis sono distribuite in un cordone giallognolo che si attacca ora agli scogli, ora si agruppa colle conferve ed ora rimane abbandonato a pelo d’ acqua , e in questo ultimo caso, si ripiegano a guisa di spira serrata e regolare. Questo cordone gelatinoso, men denso di quello delle Ap/ysie, ha dai 4”, ai d’ di lunghezza ed 1. ‘|,” di diametro. Le uova sono della grossezza di ‘°|y. La conchiglia em- brionale è nautiliforme, ed il mollusco regge un opercolo molto minore dell’ apertura della conchiglia. Trovasi accidentalmente nel porto di Genova, a stagioni indetermi- nate: è più frequente in quello di Camogli ove giace a due metri di profondità : sopra la Conferva linum. Le Elys. viridis, timida e marmorata mi sembrano va- rietà della medesima specie, avendone rinvenuti gl’ insensibili passaggi nei moltissimi individui che mi fu dato di osservare. (?) Incontrasi di rado, e ne osservai tre varietà: una col piede rosso cinabro, |’ altra molto più grossa col piede giallognolo e con grossi tubercoli bianchi, la terza col piede cenerino e co’ tubercoli bianchi. (*) Pleurobranco di Denotaris, Verany. — Corpo largo, colore, roseo; mantello, tu- bercoloso ; tubercoli, piramidali e protratti in punta anteriormente; piede, largo quanto il mantello; branchia, della lunghezza del medesimo, di color tendente all’ az- zurro. Lung. 60”. Larg. 45%. Riviera di Ponente, molto raro. (*) Pleurobranco di Savi, Verany. — Corpo, ovale, compresso, color nankino, Man- tello, più piccolo del piede, marmorizzato di bianco e di color cioccolata. Tentacoli e testa, coperti di punti ferruginei. Orlo del piede, tendente all’ arancio, Branchia, più lunga del mantello, di colore azzurro chiaro. Lung. 43”. Larg. 52”. Raro, nella riviera di Ponente. (!9) Pleurobranco di Contarini, Verany. — Corpo, ovale, di color vinaceo. Mantello, più piccolo del piede, coperto di macchie irregolari rosso-lacca e di piccole verruche irregolari giallognole. Testa, tentacoli e parte superiore del piede, punteggiati di rosso. Branchia, uguale al mantello. Conchiglia, grande e membranacea. Lung. 50", larg. 56”. Pescasi di rado, dai 150 ai 200 metri di profondità, nel golfo di Genova. (!!) Pleurobranchidio di Delle Chiaie, Verany. ( Tav. II. fig. 2 e 5). — Corpo, convesso. Velo frontale, liscio. Mantello, piccolo e molto sviluppato; colore, roseo e cosperso di punti rossi piccoli e persistenti dopo morte. Lung. 50". Pescato ai 150 20 metri di profondità, nel golfo di Genova. Pubblicato, in una tornata del congresso di Milano. 1 (**) I mantello della DiphyW. pustulosa, Philippi e verrucosa, Cantraine è rosso vinaceo, cenerino verso |’ orlo. I tubercoli sono bianchi, piccoli, irregolari e di- sposti in serie longitudinali. Il velo frontale è punteggiato di ferrugineo e il piede è giallognolo. Lung. 30%. — La frase del Philippi si converrebbe meglio ad altra specie che vidi in Gibilterra, presa ai 45 metri di profondità, di colore arancio, violaceo verso la coda, col mantello coperto di grosse pustole irregolari e di piccoli punti bianchi. Lung. 110". ('5) Doride di Nardo, Verany. — Corpo, quadrilatero, largo, terminato in una punta che oltrepassa il mantello di un quarto della sua lunghezza. Tentacoli superiori, co- nici, di colore bleu seuro, col rispettivo incavo conico e orlato di giallo. Quattordici branchie, fatte a guisa di penne laciniate, con una linea dorsale di punti azzurri e gialli, vengono fuori dall’ incavo respiratorio, il quale ha il suo orlo rilevato a cono. Testa, munita di due tentacoli che hanno | estremo apice ceruleo. Colore del man- tello, celeste chiaro tendente al verde, bleu nella sua parte posteriore. Estremità del piede parimente bleu e il corpo tutto tempestati di punti, di macchie irregolari circolari o bislunghe e di lineo!e gialle: contorno marginale, giallo, orlato di bianco. Lung. 125", larg. 55”. Non molto rara, nella riviera di Ponente. Questa specie differisce dall’ Z/egans del Cantraine, pel numero delle sue branchie e per da loro linea esterna, gialla nell’ Z/egans, punteggiata di bleu e di giallo nella Nardi, ca- ratteri costanti e comuni a tutti gli individui. (*) Doride di Calcara, Verany. — Corpo, convesso, quasi quadrilatero: margine del mantello, alquanto ondeggiante. Piede, stretto, molto rilevato lateralmente, oltrepas- sando il mantello di un quinto della sua lunghezza. Tentacoli superiori, conici, bleu scuri col rispettivo incavo conico e orlato di giallo. Dieci branchie penniformi e laciniate, di colore bleu con una linea interna gialla e altra esterna di punti pa- rimenti gialli, disposte a mezza luna ed aderenti ad un reticolo orlato di giallo cin- gente in parte lano, vengono fuori da un incavo respiratorio rilevato a cono. Colore generale del corpo, ceruleo chiaro, tendente al violaceo, tempestato irregolarmente di punti, linee e macchie dilatate gialle. Estremità del piede e del mantello, bleu scure; quest ultimo, orlato di bianco. Lung. 120”. Rara nella riviera di Ponente, (15) Accetto il nome di Doris lutescens, comunicatomi dal sig. Delle Chiaie, quan- tanque i miei individui sieno cerutei chiari colle macchie gialle, co’ tentacoli bleu seuri e colle branéhie aventi esteriormente una linca di punti bleu e gialli. Lung. 90”. Rara, nella riviera di Ponente. (5) Doride di Pasini, Verany. — Corpo, bislungo, compresso. Color generale, verde tendente al bleu sopra la testa, con riflessi azzurri nei lati del mantello. Questo, più largo del piede, presenta quattro linee longitudinali e una quinta marginale gialle. Altre linee, dello stesso colore, cingono | estremità dorsale del piede bleu scuro alla sua base ed orlato d’azzurro verso la sua estremità. Branchie, in numero di otto, penniformi e laciniate, con linea esterna longitudinale gialla, sortono da un incavo respiratorio cinto di giallo. Tentacoli dorsali, conici: colore bleu scuro. Piede stretto, verde cenerino. Lung. 25". Rara, nella riviera di Ponente. (!") Doride di Orsini, Verany. — Corpo, bislungo , compresso. Mantello, largo, munito di undeci tubercoli conici ed erlato di due larghe linee ialle, delle quali, V interna 21 non oltrepassa, nè i tentacoli, nè le branchie. Piede, alquanto più stretto del man- tello. Tentacoli, conici: colore, bleu. Branchie, in numero di otto, penniformi e laciniate, bleu scuro, sortono da un incavo respiratorio rilevato a cono. Colore ge- nerale, verde scuro. Piede, tendente al cenerino. Lung. 50". Rara, nella riviera di Ponente. (!8) Riferisco, sotto questo nome, una Doride comune nel porto di Genova alla qual conviene benissimo la frase del Cuvier e pochissimo quella del Philippi. ('9) Doride macchiata, Risso. — Corpo, ovale, poco convesso. Mantello, più largo del piede. Tentacoli, conici. Branchie, fatte a guisa di foglie ovali e pinnulate, in nu- mero di sei intorno all’ ano. Color generale, bianco cenerino. Mantello, irregolar- mente macchiato di nero. Il Risso, pubblicando questa specie, non accennò al nu- mero delle branchie. Lung. 40". Larg. 22". Rara, nella riviera di Ponente. (°°) Doride di Sismonda, Verany. — Corpo, ovale, poco convesso. Piede, più piccolo del mantello. Tentacoli, conici. Otto branchie, fatte a guisa di foglie ovali e pinnate, circondano | ano. Color generale, fulvo, tendente al giallo sotto il piede. Mantello, coperto di macchie irregolari più o meno scure, onde ne prende |’ aspetto d’ una breccia. Orlo del piede, nerognolo. Estremità delle branchie, biancastre. Lung. 52". Larg. 22”. Rara, nella riviera di Ponente. (®') Doride di Rissa, Verany. — Corpo, ovale, convesso, del colore della cioccolata. Piede, più stretto del mantello: colore, cinabro. Tentacoli, conici, lamellati, gialli. Branchie, in numero di dieci, piccole, fatte a guisa di foglie ovali e pinnate, di ‘colore scuro, cingenti | ano, il cui orlo è pure colore di cinabro. Lung. 15”. Rara, nella riviera di Ponente. (22) Doride di Villa, Verany. — Corpo, ovale, convesso, bleu chiaro. Mantello, orlato di giallo, con due linee mediane tortuose che si accavalcano e sei rette dello stesso colore. Piede, orlato di giallo e terminato in una punta che oltrepassa di poco il mantello. Ad ogni lato del piede, vedesi una linea pinnata parimente gialla. Ten- tacoli, conici: colore, bleu scuro. Branchie, in numero di otto, fogliacee, bipartite, situate all’ estremità del mantello e cingenti l’ ano. Lung. 18". Rara, nella riviera di Ponente. (23) Doride di Pirajno, Verany. — Corpo, bislungo, liscio, di colore bianco e diafano. Mantello, orlato di giallo. Tentacoli, alquanto claviformi: colore, rosso di porpora. Branchie, piccoline, in numero di dodici, somiglianti a foglie ovali e laciniate, del colore dei tentacoli, cingenti l’ ano. Piede, stretto ed orlato di giallo, oltrepassando il mantello di un quinto della sua lunghezza. Lung. 50”. Larg. 11”. Rara, nella riviera di Ponente. (2) Doride di Schembri, Verany. — Corpo, ovale, convesso. Mantello , largo, di color violaceo cenerino con macchie scure e margine giallognolo, intieramente co- perto da piccoli tubercoli irregolari, bianchi e granuliformi. Tentacoli, conici, colla base” gialla e coll’ apice lamellato e bianco. Branchie, in numero di otto, fatte a guisa di foglie bipinnate, di colore giallo, cingenti in parte |’ ano. Lo stipite di cia- scheduna è rilevato dal lato intorno della sua base, e ne risulta, una specie di co- rona anale di soli sei denti essendo la foglia inferiore di «ogni lato ramificata al di sopra della laterale. Faccia inferiore del mantello, violacea cenerina. Faccia superiore , del piede, dello stesso colore con piccole macchie carminie: sua faccia inferiore ed il solco marginale anteriore, gialli canarini. Testa coi tentacoli smozzati, della stessa i gi 22 tinta. Pescasi, colle draie, a 150 o 200 metri di profondità. Fuori dell’ acqua, Irasuda una mucosità densissima. L’ avrei riportata alla Zeuekartiana del Delle Chiaie alla quale si avvicina per |’ eccessiva mole del suo pene, ma ho dovuto ar- rendermi al di lui parere contrario, attesa la diversità della forma delle branchie. Lung. 50”. Larg. 50". — Varietà. — Mantello, del color della cioccolata, co- perto da piccoli tubercoli poco fitti e gialli foschi: tentacoli, clavati, lamellati e ne- rognoli; parte inferiore del mantello, testa e piede, gialli. (®) Doride di Porro, Verany. — Corpo, bislungo. Mantello, convesso, alquanto tu- bercoloso. Tentacoli, conici e lamellati. Piede, più stretto del mantello, Testa, piccola : suoi tentacoli, conici. Sei branchie, a guisa di foglie ovali e bipinnate, cingenti l' ano. Mantello, di colore cenerino tendente al violetto, coperto lateralmente di punti fer- ruginei, inferiormente più chiaro e punteggiato color di ruggine. Piede, cenerino chiaro, un poco trasparente, con alcuni sottilissimi punti rossi, nella parte inferiore, più fitti presso il margine della superiore, Estremità lamellata dei tentacoli, giallognola e coperta di punti ferraginei. Branchie, di un bianco cenerino coll’ apice giallo. Lung. 26." Larg. 10". Questa specie è molto coriacea. Quando i tentacoli e le branchie sono rientrati, essa prende |’ aspetto di un Chiton fascicularis. Trovata, nel porto di Genova, il 10 gennaio 1846. (2°) Doride di Krohau, Verany. — Corpo, ovale, poco compresso, di color roseo. Mantello, largo, orlato di giallo con tre linee bianche, una mediana diretta dalla testa alle branchie e due laterali che partono dalla base dei tentacoli e si riuniscono dietro le branchie. Piede, stretto, più largo del mantello: sua estremità, carenata e orlata di bianco. Tentacoli, clavati e lamellati, color rosso di lacca, Sei branchie, somiglianti a foglie ovali, laciniate , disuguali ed isolate, disposte intorno all’ ano. Lung. 10". Trovata, sopra un Maia squinado, nel mercato di Genova. (*) Doride di Pareto, Verany (Tab. II. fig. 4. 8). — Corpo, bislungo, acuminato, convesso, alquanto carenato: mantello, col margine costantemente rilevato e facente quasi corona al dorso. Tentacoli, lunghi, poco clavati, lamellati. Branchie otto, so- miglianti a foglie bipinnate, isolate, non retrattili, disposte intorno all’ ano. Testa limnciforme: bocca, inferiore. Piede, con un solco marginale anteriore; colore, bruno scuro, punteggiato di bianco, con una fascia traversale media dorsale giallognola poco apparente. Branchie, nere coll’ apice cenerino. Piede, stretto, di un color vinaceo, molto trasparente. Lung. 33". Assai rara, nel porto di Genova. I giovani, lunghi 6”, sono perfettamente somiglianti agli adulti, tranne i punti bianchi e il colore men cupo. Le uova aggregate formano una specie di nastro bianco e trasparente, lungo 60”, alto 3”, spesso 1". S° incontrano attaccate perpendicolarmente sopra agli scogli. (’*) G. ZLomanotus, Verany (Congresso di Milano e Revue Cuvicrienne A844). Corpo, bislungo, cuneiforme, gasteropedo. Testa, larga quanto il corpo, fornita di un velo frontale che regge da ogni lato due piccoli tentacoli. Tentacoli dorsali, retrattili, ter- minati in una clava, come nelle Doridi, e collocati ognuno dentro una specie di guaina caliciforme. Organo della respirazione, composto di due membrane sottili e fimbriate, fisse da ciascun lato, tra la faccia dorsale e le laterali. Orifizio degli or- gani genitali e dell’ano, situati a destra. Lomanoto di Géné, Verany ( Tav. II. fig. 6). — Corpo, allungato, cuneiforme: dorso, poco convesso, Branchie, aderenti anteriormente a due guaine caliciformi e annellate, coll’ apertura quadridentata, nelle quali sono situati i due tentacoli dorsali fatti a guisa di clava e foruiti di laminette paralelle oblique. Piede, stretto, con un solco marginale anteriore. Apertura degli organi genitali, a destra e molto in avanti. Ano, dallo stesso lato, ma molto all’ indietro. Colore, rosso vinaceo intenso, pun- teggiato di bianco, variabile in ragione della sua trasparenza che lascia scorgere le parti interne di un colore più oscuro. Lung. 60". Pescasi, di rado, a 200 o 250 metri di profondità, onde non si ottiene se non morto, più 0 meno imperfetto, perchè è molto floscio. (29) Tritonia di Costa, Verany (Tav. II. fig. 7. 8). — Corpo liscio, quadrilatero. Dorso, sporgente lateralmente con doppia serie di dodici piccole branchie fioccose e ramificate. Velo frontale, incavato nel centro e dentato presso gli angoli laterali. Tentacoli dor- sali, ramificati, situati in una guaina caliciforme quadridentata. Organi genitali ed ano, a destra. Colore, azzurro cenerino, diafano, tutto coperto di punti più chiari. Si ve- dono, per trasparenza, gli organi viscerali di colore arancio. Lung. 50", Pescasi coi Bianchetti, ai 40 metri di profondità. Si è dietro il parere dei professori Delle Chiaie e Costa, i quali hanno veduto la Quadrilatera e | hanno giudicata diversa della nostrale, che ho dovuto ritenere quest ultima per una nuova specie. (39) G. Calliopea, -D' Orb. Mag. de Zoot. 1856. — Il distinguono dal G. Eolidia , la mancanza dei tentacoli superiori, la disposizione dei cirri branchiali in file longi- tudinali e la situazione degli organi genitali inosservati però dal sig. D’ Orbigny. Questi sono separati: |’ organo femmineo stanzia a destra, sotto i cirri branchiali: il maschile, dallo stesso lato pure, ma assai all’ indietro della base del tentacolo. Ano, situato quasi sulla linea mediana del dorso. Calliopea di Souleyet, Verany. — Corpo, ovale, acuminato posteriormente; ten- tacoli auteriori, conici, molto lunghi. Occhi, sessili alla loro base posteriore. Cirri branchiali, ovali, divisi in quattro serie longitudinali, le superiori di nove cirri, le inferiori di sedici, i cirri anteriori alquanto più grossi degli altri e le serie inferiori decrescenti in conformità. Piede, stretto e senza espansioni tentacolari. Organo ma- schile, situato al lato destro della testa, alquanto all’ indietro dell’ occhio: il fem- minile, dallo stesso lato, sotto al secondo e al terzo cirro branchiale. L’ano, fra il primo e il secondo pressochè sulla linea mediana del dorso. Colore del dorso, ora verde ulivo più o meno scuro e ora di un bianco puro. Facciata inferiore del corpo, verde chiara. Lung. 10”. Questa specie nuota rovesciata a pelo d’ acqua ove si accoppia e indi abbandona le sue uova, le quali sono legate in un cordone grosso e lungo 16”. L’ Embrione possiede una conchiglia nautiliforme con columella rove- sciata all’ infuori e un piccolo operco!o. Comunissima, sopra la Conferva linum, nel porto di Camogli. Differisce dalla Cal. Bellula del D’Orbigny, per |’ assenza delle espansioni tentacolari al piede e pel diverso numero dei cirri branchiali. (3!) G. Tergipes D’Orbigny. May. de Zool. 1856. — Il distinguono dalle Eolidie, i due tentacoli pedonculati e infundiboliformi dai quali escono fuori due fili conici, le sei paia dei grossi cirri branchiali fatti a forma di clava e tubercolati, la posizione degli organi genitali che non furono descritti dal D’Orbigny che sporgono, fra il tentacolo, il primo cirro branchiale destro e lano. Questi posa quasi sopra la linea mediana dorsale, come nella Calliopea, tra il primo e il secondo cirro. La Tergipes coronata D’ Grb. meontrasi di rado, nel porto di Genova. Lung. 9”. Avvene una varietà, di color gialliccio, coi cirri violacei, Questi, al pari del dorso, sono coperti da punti sottilissimi e più scuri: altri punti, di egual tinta, ma 24 assai più grossi, fanno corona in cima a tutti i tubercoli dei cirri branchiali. La Tergipede agglutina le sue uova, in una specie di cordone bianco e alquanto schiac- ciato che fa il passaggio da quello delle Zolidie a quello delle Dorid:. Le abban- dona anch’ essa, nelle acque ove nuota col dorso rovesciato. . (32) G. Janus, Verany (Congresso di Milano e Revue Cuvièrienne 1844). — Corpo, limaciforme, gasteropedo. Testa, distinta e fornita di tentacoli. Due tentacoli dorsali, conici, non retrattili, inseriti sopra di un grosso e comun pedieciuolo. Occhi, ses- sili, poco visibili, situati all’ indietro di questo pedicciuolo. Branchie , formate, come nelle Eolidie, da molti cirri cilindrici disposti in serie longitudinali cingenti tutto il corpo, tranne la coda. Ano, dorsale, posteriore e mediano. Estremità dei due organi sessuali, riunite in un tubercolo comune, nella parte anteriore e dal lato destro. Giano di Spinola, Verany (Tav. II. fig. 9.). — Corpo, bislungo, convesso, acumi- nato posteriormente. Piede, largo, con un solco marginale anteriore. Cirri branchiali, ordinati in sei file longitudinali, i superiori ed anteriori più grandi. Tentacoli su- periori, provvisti di laminette paralelle e oblique, ed aventi una specie di cresta alla loro base interna. Testa, munita di piccoli tentacoli conici e coperta dai cirri an- teriori. Bocca, aperta all’ estremità d’ una tromba retrattile e armata di due man- dibole cornee. Corpo, viscido, gelatinoso, di un colore roseo giallognolo, con due linee bianche dall’ ano alla testa ed altra protratta dall’ ano all’ estremità della coda. Cirri gialli coll’ estremità cerulea sfavillante. Nel loro interno non che in quello di tutto il corpo, trasparisce il sistema gastro-epatico di colore bruno. Le uova aggre- gate formano un filo tortuoso, lungo 20”, composto di una sola serie d’ uova, che ciascuno dei quali contiene dai 45 ai 75 vitelli. L’ Embrione possiede una conchiglia nautiliforme e un piccolo opercolo. Nel porto di Genova, frequente in aleuni anni, rarissimo in altri. — Il dottore Delle Chiaie nella tavola 88 della sua classica opera Descrizione e notomia degli animali invertebrati del regno di Napoli ha figurato di recente questo mollusco, sotto il nome di Zolidia cristata.. La sua descrizione non è ancora pubblicata. (33) Eolidia neapolitana, Delle Chiaie. — Corpo, ovale, convesso, poco acuminato posteriormente. Tentaeoli anteriori, mediocri: i superiori corti, con laminette para- lelle e obblique: occhi, alla loro base posteriore. Cirri branchiali, fusiformi, disposti in 24 serie trasversali e divergenti, le quali formano quasi una sola serie longitu- dinale tortuosa. Piede, largo, munito anteriormente di un soleo marginale e di espan- sioni tentacolari brevissime. Ano, fra la terza e la quarta serie dei cirri. Colore, rosso vinaceo, roseo 0 giallognolo, tempestato, massimamente nel dorso e nei cirri, di punti albeggianti, questi internamente di color ferrugineo. Tentacoli superiori, color della lacca colle estremità gialle. Lung. magg. 8”. Le vova agglutinate formano un filo tortuoso e roseo, lungo da 2° a 5° che ineontrasi irregolarmente attaccato agli scogli. Questa specie, vicinissima all’ Zolidia /istriv, d’Otto ossia Acthalion histrix , di Risso, vive supina sotto agli scogli del porto di Genova, ad 4 o 2 metri di pro- fondità. (8) Zolidia di Panizza, Verany. — Corpo, ovale, posteriormente acuminato. Ten- tacoli anteriori, lunghi, superiori, mediocri, con laminette paralelle obblique, aventi gli occhi alla loro base. Cirri branchiali, lineari, riuniti in sei gruppi de- crescenti da ogni lato del dorso. Piede, largo, con espansioni tentacolari mediocri. Ano, fra il primo e il secondo gruppo dei cirri, all’ altezza dei superiori. Colore, 25) roseo pallido. Tentacoli superiori, giallastri; cirrt, internamente rossi. La traspa- renza dei tegumenti lascia vedere tutto il sistema gastro-epatico. Lung. 15”. Co- mune, nel porto di Portofino. (3°) Eolidia ?affasciata, Lamarck. — Corpo, ovale, posteriormente molto acuminato. Tentacoli anteriori, lunghi: i superiori, mediocri, con laminette paralelle obblique e cogli occhi alla loro base posteriore. Cirri branchiali, fusiformi, numerosi, riuniti in otto gruppi decrescenti da ogni lato del dorso. Piede, mediocremente largo, con espansioni tentacolari assai lunghe. Ano, fra il secondo e il terzo gruppo dei cirri, all’ altezza dei superiori. Colore, rosso vinaceo chiaro, minutamente punteggiato di bianco. Tentacoli superiori, rosso di lacca coll’ apice giallo. Cirri, nerognoli e pun- leggiati di bianco. Lung. 55”. Le sue uova compongono un filo bianco, sottile , contorto in una spira regolare, lungo da 13" a 17”. Non rara, nel porto di Genova. (35) Eolidia Flabellina, Verany. — Corpo, bislungo, posteriormente acuminato. Tenta- coli anteriori, mediocri: i superiori, lunghi, regolarmente anellati e cogli occhi alla loro base. Dieci cirri branchiali ramificati, in ogni lato del dorso. Piede, largo e con espansioni tentacolari. Ano, al lato anteriore del secondo cirro. Colore, rosso por- poreo coll’ estremità dei cirri cerulea. Lung. 50". Le uova formano un filo sottile e tortuoso, di colore roseo, lungo da 20” a 30° che s’ incontra attaccato irrego- larmente agli scogli. Comune, nel porto di Genova. (37) Eolidia di Jan, Verany. — Corpo, ovale, posteriormente acuminato. Tentacoli anteriori, molto lunghi: i superiori, mediocri ed anellati, cogli occhi alla loro base. Cirri branchiali, lineari, numerosissimi, riuniti in otto gruppi decrescenti in ogni lato del dorso. Piede, molto largo, con un solco marginale anteriore e con lunghe espansioni tentacolari. Ano, fra il primo e il secondo gruppo dei cirri. Dorso, ro- seo. Piede, celeste chiaro. Tentacoli superiori, giallognoli alla loro estremità: gli anteriori, con linea longitudinale bianca. Cirri, rossastri internamente ed unilineati di bianco alla loro estremità esterna e anteriore. Lung. 70”. Le sue uova sono pure disposte a foggia di filo sottile che s’ incontra attaccato agli scogli ed ivi sempre re- golarmente contorto a guisa di spira. Frequente, nel porto di Genova. (33) Eolidia affine, Cavolini. — Corpo, bislungo, acuminato. Tentacoli, mediocri: gli occhi, alla base dei superiori. Cirri branchiali, lineari, corti, riuniti in otto gruppi poco distinti in ogni lato del dorso, composti il primo di tre, gli altri di due fila di cirri. Piede, mediocremente largo, con lunghe espansioni tentacolari. Ano, fra il primo e il secondo gruppo dei cirri. Color generale, porporino: cirri, rossastri internamente coll’ apice bianco. Lung. 55”. Le uova, come nella precedente, spira più stretta. Trovasi frequentemente, nel porto di Genova. (3°) Eolidia di De-Martino, Verany. — Corpo, ovale, posteriormente acuminato. Ten- tacoli, lunghi: gli occhi, alla base dei superiori. Cirri branchiali, lineari, lunghi, riuniti in otto gruppi molto decrescenti. Il primo è composto di quattro file trasverse di cirri, il secondo di tre, il terzo e il quarto di due, gli altri di uno. Piede largo assai, con lunghe espansioni tentacolari. Ano, fra il primo e il secondo gruppo dei cirri. Colore generale, roseo: dorso, lati e tentacoli anteriori, unilineati di bianco; cirri, rosso di lacca all’ interno coll’ estremità bianca. Lung. 50”. Uova, come nel- | Eolidia fasciculata. Comune, nel porto di Genova. (1°) Eolidia di Rusconi, Verany. — Corpo, ovale, posteriormente acuminato. Ten- tacoli, mediocri: gli occhi, alla base posteriore dei superiori. Sei fila di cirri bran- 26 chiali lincari e di mediocre luaghezza, da ogai lato del dorso : le tre prime, doppie ; le altre, semplici. Ano, dirimpetto ai cirri della seconda fila. Il colore del corpo varia dal bianco cenerino al bruno, dal giallognolo al verdognolo, dal roseo al violaceo con linea dorsale bianca. Cirri che paiono sempre ricoperti da una specie di polvere bianca. Tentacoli superiori, verdi coll’ apice bianco. Lung. 15”. Le sue uova, come nella Zo/. fasciculata. Trovasi comunemente, nel porto di Genova. (44) Eolidia di Cavolini, Verany. — Peregrina, Delle Chiaie. (Tav. 75. fig. 16. figura di Cavolini). — Corpo, bislungo, posteriormente acuminato. Tentacoli, lunghi, gli occhi alla base posteriore dei superiori. Cinque gruppi di cirri branchiali, ovali, riu- niti sopra un peduncolo comune, da ogni lato del dorso. Piede, poco allungato, senza espansioni tentacolari. Corpo, roseo chiaro. Dorso, irregolarmente punteggiato di bianco. Cirri branchiali, di un color rosso tendente all’ arancio, coll’ estremità bianca. Alla base anteriore di ogni tentacolo superiore, si vede una bellissima macchia, colore del carminio, Lung. 5". Incontrata, nel porto di Genova, in aprile e in marzo. (#3) Zolidia di Defilippi, Verany. — Corpo, ovale, acuminato posteriormente. Ten- tacoli, corti: gli occhi, alla base posteriore dei superiori. Sei cirri branchiali, glan- diformi, riuniti in due gruppi, in ogni lato del corpo. Piede, largo, senza espansioni tentacolari. Colore, bianco verdastro: cirri, coperti da sottilissimi punti di un colore di cioccolata più intenso verso la base. Dorso, testa e tentacoli, bianchi. Due linee carminie scorrono dai tentacoli superiori ai primi cirri: una terza costeggia ogni lato, dietro i tentacoli anteriori; una quarta, più piccola, si scorge all’ estremità di questi, ed una quinta in parte biforcata è pur visibile anteriormente, sopra la re- gione del cuore. Lung. 3”. Rarissima, incontrata in marzo, nel porto di Genova. (53) Eolidia pellegrina, Cavolini e Lammark. — Corpo, ovale, molto acuminato po- steriormente. Tentacoli, lunghi: gli occhi, alla base posteriore dei superiori. Cirri branchiali, lineari, molto lunghi, ordinati sovente in dieci, più di rado in otto file, in ogni lato del dorso, la prima doppia. Piede, largo, con un solco marginale an- teriore e con lunghe espansioni tentacolari. Ano, fra la prima e la seconda fila dei cirri branchiali. Color generale, roseo pallido : estremità dei tentacoli superiori, color d’arancio; due macchie triangolari, formate da linee rispettivamente paralelle e dello stesso colore alla loro base anteriore. Interno dei cirri branchiali, vinaceo, estre- mità cerulea. Lung. 43”. Le sue uova sono agglutinate in un filo bianco, sottile, tortuoso, lungo dai 12” ai 14", che incontrasi attaccato in diversi modi agli scogli. Trovasi frequente, nel porto di Genova. (4*) Eolidia di Bellardi, Verany. — Corpo ovale, convesso, poco acuminato. Ten- tacoli, corti, gli occhi, alla base dei superiori. Cirri branchiali, lineari, distribuiti in dieci file, in ogni lato del dorso: le quattro anteriori doppie, le altre semplici. I cirri anteriori della prima fila si prolungano molto in avanti. Piede, largo, con un solco marginale anteriore, espansioni tentacolari mediocri, estremità posteriore velata dagli ultimi cirri branchiali posteriori. Ano, fra la terza e la quarta fila dei cirri. Colore generale, roseo pallido, interno dei cirri, color di ruggine. Lung. 20". Rara, nel porto di Genova. — Varietà. — Corpo, bislungo, poco acuminato: ten- tacoli, lunghi; colore, roseo tendente all’ arancio; cirri branchiali, più brevi. (5) Zolidia di Durazzo, Verany. — Corpo, ovale, convesso. Tentacoli anteriori, me- diocri: i superiori, corti, gli occhi alla loro base. Cirri branchiali, lineari, corti, di- sposti in otto file da ogni lato del dorso, la prima doppia coi cirri inferiori pro- 27 lungati molto in avanti. Ano, fra la prima e le seconda fila. Piede, largo, con espan- sioni tentacolari piccole. Color generale, bianco giallognolo: dorso e parte superiore dei tentacoli anteriori, color di minio; cirri, internamente bruni. Lung. 12". Le uova sono agglutinate in un cordone bianco e lungo dai 12° ai 20”. Trovasi, non co- mune, nel porto di Genova, (5) Eolidia di Balsamo, Verany. — Corpo, ovale, convesso, poco acuminato. Ten- tacoli, mediocri: gli occhi, alla base dei superiori, Cirri branchiali, claviformi, di- sposti in sei file in ogni lato del dorso, la prima triplice. Piede, largo, senza espan- sioni tentacolari. Color generale, roseo livido, dorso bianeo : tentacoli superiori, color d’arancio coll’ apice bianco, gli anteriori longitudinalmente unilineati di bianco. L’ opacità dei cirri non lascia trasparire il sistema gastro-epatico. Lung. 5". Tro- vata, nel porto di Portofino. ('”) Eolidia di Gandolfo, Veruny. — Corpo, ovale, convesso, acuminato. Tentacoli anteriori mediocri, i superiori lunghi. Cirri branchiali, lineari, subelavati, distri- buiti in sette file in ogni lato del dorso. Piede, largo, senza espansioni tentacolari. Ano, fra il primo e il secondo dei cirri branchiali. Color generale, variabile dal rosso di cinabro al giallo. Lung. 12”. Le uova agglulinate formano una specie di cordoncello bianco, brevissimo e incurvato a mezza luna. La madre le abbandona costantemente alla superficie dell’ acqua. Trovasi, di rado, nel porto di Genova. (5) Eolidia di Whately, Verany. — Corpo, bislungo, acuminato posteriormente. Ten- tacoli anteriori lunghi, i superiori ancora più allungati. Cirri branchiali, ovali, de- screscenti insensibilmente dall’ avanti all’ indietro, e con molta maggior rapidità dal- l'alto al basso, distribuiti in sei file longitudinali in ogni lato del dorso, la prima doppia. Piede, poco allungato, senza espansioni tentacolari. Ano, fra la seconda e la terza fila dei cirri, molto alto. Color generale, cenerino: dorso, coperto da grandi macchie irregolari rosse, e orlate di nero; apice dei tentacoli, giallo; cirri, cene- rini, con grossi punti neri ed estremità rossa. Lung. 15”. Le uova, come nella pre- cedente. Non rara, nel porto di Genova. — Varietà. — Dorso, coperto di macchie rosse più numerose, cirri branchiali neri e punteggiati di bianco, apice de’ tentacoli rosso. Trovasi pure, nel porto di Genova, ma più rara del tipo. ('*) Eolidia di Bassi, Verany. — Corpo, bislungo, molto acuminato posteriormente. Tentacoli anteriori, mediocri: i superiori, lunghi; gli occhi alla loro base posteriore. Cirri branchiali, conici, lineari, distribuiti in sette file trasverse in ogni lato del dorso, la prima triplice. Piede, stretto, con un solco marginale anteriore, senza espansioni tentacolari. Ano, orlato di rosso, tra la prima e la seconda fila dei cirri. Color ge- nerale, giallo canarino; cirri, colla base verde, la parte superiore bleu di cobalto e l'a- pice, cinabro. Maggior lunghezza, 16”. Le uova agglutinate compongono un grosso cordone, regolarmente piegato in breve spirale e qualche volta più voluminoso della stessa Eolidia madre. Questa suole abbandonarle a pelo d’acqua. Trovasi una va- rietà, col corpo più allungato, colle papille gialle e più brevi, col bleu di cobalto orlato sopra e sotto di rosso e coll’ apice dei cirri bianco. L'una e l’altra, sono comuni nel porto di Genova. (5°) Eolidia di Casaretto, Verany. — Corpo, ovale, acuminato posteriormente. Ten- tacoli anteriori, corti, i superiori lunghi. Cirri branchiali, lineari, disposti in sette file longitudinali in ogni lato del dorso, la prima triplice. Piede, molto largo, con espansioni tentacolari mediocri. Ano, fra la prima e la seconda fila dei cirri. Colore 28 generale, giallo traente al verde: cirri, bleu di cobalto coll’ apice giallo. Lung. 15". Il cordone, risultante dalle uova agglutinate, è irregolarmente contorto, lungo 25%. Rara, nel porto di Genova. (*) Eolidia tergipedina. Verany. — Corpo, ovale, convesso, acuminato posteriormente. Tentacoli anteriori, corti; i superiori, molto lunghi. Cirri branchiali, lunghi, lineari, con due circoli di piccioli nodi verso la loro estremità, distribuiti in sette file lon- gitudinali in ogni lato del dorso. Piede, largo, con un solco marginale anteriore e senza espansioni tentacolari. Ano, molto alto, fra la seconda e la terza fila di cirri. Color generale, verde chiaro, sottilmente punteggiato di verde ulivo. Piede, bian- castro, con una serie di otto punti gialli da ogni lato. Lung. 6". Trovata, nel mese edi maggio, nel porto di Genova. (°*) Nel 1854, incontrai per la prima volta, in Nizza, in mezzo a numerosissime Hialee uncinate, alcune Hialee tridentate e Cleodore, non pochi individui della Atlanta, genere allora nuovo pel Mediterraneo. Nel congresso di Torino, nel 1840, la pubblicai come specie nuova, dedicandola al presidente della sessione, il principe Bonaparte. Mi sono assicurato, dopo avere consultato 1 opera del signor Soulevet Voyage de la Bonite, che la mia specie non era che un giovane individuo dell’ A%. Peroni. In maggio 1845, ebbi in Genova, alcuni esemplari delle A. Peroni © Keraudrenii. (*3) Mistioteuto di Ruppel, Verany ( Congresso di Milano Tav. III). — Sacco, conico, campanuliforme. Due natatoie, semilunari, riunite nella loro parte inferiore e for- mandone una sola rotondata e alquanto incavata presso la base, sono collocate sulla metà posteriore del sacco e l’oltrepassano. Testa, alquanto schiacciata, avente due occhi molto grossi ed una corona formata da otto braccia disuguali e da due altre tentacolari. Primo, secondo e terzo paio delle braccia, riuniti insieme da una grande membrana irregolare alta circa la metà delle braccia medesime. Due altre membrane più strette partono dai lati esteriori del terzo paio, nel quale porta, come ? Calamari una piccola membrana lungo la sua parte dorsale, e vanno a riunirsi con altre due piccolissime aderenti alla base interna della quarta. Braccia tentacolari, lunghe il doppio del primo paio. Le cupole sono piccole, bianche, globose, coll’ apertura piccola, circolare e dentata per metà (fig. d. e), divise in due file di cinquanta a sessanta per ogni braccia e piantate sopra di un peduncolo piramidale (fig. d. e). Quelle del quarto paio sono più piccole delle altre. Quelle delle braccia tentacolari hanno l’ apertura più grande e tutta dentata: alcune cupule, non peduncolate e pic- colissime, vedonsi a molta distanza l'una dall’ altra, lungo la loro metà superiore. Corpo, roseo vinaceo, coperto di sottilissimi punti cromoferi del color della ruggine: parte inferiore, regolarmente coperta di punti azzurri sfavillanti accoppiati ad una macchia chiara che ha i riflessi dell’opale: una serie assai fitta delle medesime in- torno all’ occhio ed altra triplice lungo le braccia. Parte superiore, con punti e mac- chie consimili meno regolari e più sbiadite. Membrana interbrachiale, di un colore vinaceo ondato di rosso-ruggine. Lamina dorsale, cornea, romboidea, lanceolata , alquanto pedunculata (fig. a. è), accoppiata, nella sua parte superiore ed interna, ad altra più piccola ovale e pedunculata (fig. c). Questa specie vive a circa 1000 metri di profondità, nel golfo di Genova ove furono pescati tre individui, il primo in settembre 1844 e gli altri in maggio 1845 e 1846. L’ Zistioteuto di Bonelti, ossia Crangia Bonelliana, Feruss. Trovata pure da me nel Mediterraneo e ceduta al 29 barone di Ferussae, nel 1854, sotto condizione df dedicarla al prof. Bonelli, di- versifica dalla Ruppelii, per la regolarità delle braccia e della membrana, per le cupole cerulee e pel color generale molto più risplendente. L’ ho incontrata, di rado nel porto di Genova, più frequente nel litorale di Nizza. (%*) Enoploteuto di Qwen, Verany, Congresso di Napoli ( Tav. IV. fig.2.3). — Sacco, conico, molto acuminato. Le natatoie romboidee e sagittate, occupano i due terzi della lunghezza del sacco e si prolungano sino alla sua estremità posteriore. Testa, mediocre, con otto braccia alquanto disuguali; il primo paio, più lungo; secondo, terzo, e quarto gradatamente abbreviate, nude alla base, armate di uncinetti di- sposti in due file, in numero di sette per ogni fila, ed aventi alcune cupole quasi microscopiche verso la loro estremità. Color generale, roseo chiaro con punti cro- moferi rossi, la' linea mediana dorsale rossa vinacea. Lamina, inosservata. Non ho tentato estrarla, per timore di guastare l’ unico individuo che possedo. Questa specie è vicinissima all’ Eunoploleuthis Verany, Ruppel. Recata dall’ estremità della ri- viera di Ponente. (95) Zledon di Gené, Verany (Quadro dei Cefalopedi, atti del Congresso di To- rino ). — Le sue braccia più corte che nelle altre specie, il colore costantemente roseo pallido coi punti cromoferi dalla parte inferiore poco fitti e una serie d’ altri punti eromoferi, sul dorso delle braccia, molto più grossi nella metà e decrescenti verso le estremità, sono i caratteri distintivi di questa nuova specie che s' incontra, di rado, nel litorale dei dintorni di Genova. (®) Polpo di Cocco, Verany, Congresso di Napoli (Tav. IV. fig. A). — Sacco conico. Braccia, poco disuguali, lunghe tre volte il sacco, primo e quarto paio uguali, terzo più lungo; tutte riunite, in un settimo della loro lunghezza, da una membrana ombelliforme. Un piccolo cirro, in cima al bulbo degli occhi. Dorso, liscio, sottilmente marmorizzato di piccoli punti cromoferi foschi che formano una relicola a maglia stretta più oscura verso |’ estremità della membrana ombelliforme, il cui orlo è di una tinta azzurra. Parte inferiore del corpo e superficie interna dell’umbella, bianche con riflessi azzurri e sottilissimi punti rossi. Lung. 15”. Questa specie differisce dall’Occ. vulgaris, per la forma del sacco più allungato, per la grandezza delle braccia fra loro meno disuguali, pel margine azzurro dell’ orlo délla membrana ombelliforme e pel numero dei cirri sporgenti sopra il bulbo degli occhi. Pescato, in Genova, nell’ agosto del 1845. (®°) Polpo velifero, Ferussac. — Ha il sacco conico coll’ apertura grande, la testa molto grossa, gli occhi grandi pure, l’infondibolo lungo, le braccia disuguali, de- crescenti alternatamente dal secondo al primo e dal quarto al terzo paio, le due ultime però minori di una metà del primo. Una larga membrana interbraechiale lega intieramente le quattro braccia superiori. Quella del primo paio è profonda- mente spaccata, le due altre sono intiere. Le cupole sono peduncolate e divise in due serie. Color generale, roseo vinaceo: membrana, della stessa tinta volgente al giallognolo. Sopra le membrane vedonsi all'interno ed al lato del primo paio di braccia, una serie crescente di macchie violacee scure, e accanto al secondo paio, un’altra serie decrescente di color carminio coll’ orlo bianco. Lung. 18%. Trovata , nel 1828, e comunicata al Ferussac che la figurò nella sua monografia. (5) Zremottopo violaceo, Delle Chiaie. — Forme del Polpo velifero, dal quale di- versifica, pei quattro grandi forami chiusi da valvole che vedonsi, due sulla parte 00 ° superiore della testa e due sopra l’ inferiore. Si è, sopra questi caratteri, che il sig. dottore Delle Chiaie, appoggiato anche da osservazioni anatomiche, ha genericamente distaccato questa specie dal G. Po/po. Il sig. D’Orbigay, dopo la pubblicazione dell’opera del Delle Chiaie, produsse lo stesso genere, col nome di PAilonecis, e le assegnò, siccome carattere essenziale, un Apparato di resistenza che non sono riuscito a rinvenire nei tre individui che mi fu dato di osservare. Lung. 20”. Pe- scato, in settembre, in Genova, a circa 1000 metri di profondità. (**) L’ Argonauta è molto rara, nella Liguria. Ebbi la sorte d’ incontrarla due volte, mentre navigava, ed ebbi ad osservare che le sue braccia le servivano di remo e non di vela. N.B. Tutti i molluschi incontrati nella riviera di Ponente sono stati anche da me osservati nel golfo di Villa- franca e Nizza. Tutte le specie nuove da me descritte, esistono nella mia collezione particolare e saranno depositate dopo il congresso di Genova, nel Museo di Storia Naturale, da me donato alla civica amministrazione di Nizza mia patria. pid idoratian Pamber BA Sar sh odo i n Verany del ex vivo Armanino dis Lit. Armanino I % ‘1-3. Emberiza. Selysii I t | epr (gen: GRA A D- > 7 SE . 7 Td Iumberiza rustica. Aa Zeta. Cali. Livria &d autunno. | 7 lerany.dLrvrea di primavera. 4. 3. d'autenno. ri sali Para SICILIA. , Genua. = (LS EX SICILIA. panv 3. Onychoteuttus Froknu'. vs 1. Octopus Rocker. Varoy 4. Ferania Sicula. veranv 2. Lotigopsis Zygana . È Ra SICILIA . EX 3. Lolgo Bianconi. Verany 104 vera Alessandrini Verany l Loligo Meneghina È 2.