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OPERA ROMANTICA IN TRE ATTI

W. fMIiePHICH

FATTA ITALIANA DA

CAIilSTO BASSI

SULLA MUSICA DI F. FLOTOW

DALL I. R. STABILIMENTO NAZIONALE PUIVCLEG." DI

Cont. degli Omenoni, N. i7t>0 e sotto il portico a fianco dell I. R. Teatro aìla Scala.

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A rrtSH TMJWJSJW t o.

Il presente libretto, essendo di esclusiva proprietà dell' edi^ tore Glovanrd Ricordi y come venne annunciato nella Gazzetta di Milano ed in altri Giornali d' Italia , re- stano diffidati i signori Tipografi e Libraj di astenersi dalla ristampa dello stesso o dalla introduzione e vendita di ristampe non autorizzate dall'editore proprietano , di- chiarandosi dal medesimo che procederà con tutto il ri- gore delle Leggi verso chiunque si rendesse colpevole di simili infrazioni dei suoi diritti di proprietà a lui deri- vati per legittimo acquisto, e quindi protetti dalle vigenti Leggi y e più particolarmente tutelati dalle Convenzioni fra i diversi Stati italiani*

PERSONAGGI

ATTORI

ALESSANDRO STRABELLA cantante

BASSI, ricco veneziano . .

LEONORA , sua pupilla . .

MALVOLIO

BARBARINO

banditi

Primo Tenore. Basso Profondo. Prima Donna Soprano. Primo Tenore. Primo Basso.

CORI e COMPARSE

Scolari di Stradella - Maschere - Patrizii Contadini romani - Servi, ecc., ecc.

L azione succede verso la fine del 1600, nel I allo a Venezia^ net il e nel III presso Roma, nel villaggio appunto ove Slra della ebbe i nalali.

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▲TTO P£tIMO

-^SSSSSSS€^

SCENA PRIMA.

Una lìiazzella di Venezia. Canale in fondo. Alla destra dello speilatore la casa di Bassi situala siilP angolo di una piccola strada. Al primo jncmo gira un balcone che si perde oltre V angolo. E notte. Splende la luna. La piazza è rischiarata da varie lampade e dai lumi che splendono nelV interno delle abitazioni e si riflettono sulle finestre.

All'alzarsi della tela alcune gondole attraversano il Canale, in una delle quali è ^traclella. con alcuni suoi scolari.

Coro ]\\ chiaror d'argentea luna, Della notte nel mister , Dalla placida laguna

Tu ne scorgi . o gondolier , Dove alberga la vezzosa,

Che air amor Fida r ansia procellosa Del suo cor. - Str. Oh ! Venezia , lu sei bella

Quando il sole allegra il eie! : Ma più il sei quando la stella Della notte appar fedel. Ttjtti Al chiaror d' argentea luna ,

Della notte nel mister , Alessandro SlradeUa.

Dg!I? placida irgona

Ta ne scorgi , o goadolk-r , Dove alberga la vezzosa.

Che air amor Fida r ansia procellosa

Del suo cor. (scendono dalla gondola) Sta. Giunti noi siam ove il mio ben dimora! Coi nostri canti al suo sopor si tolga , E mostri ad essa il ver fida V imago Deir amator sagace, Che in sogno appar ftigace. TtTTi Già coir aurora

Spuntò il maltin : Gentil Leonora , Ti desta alfin. Str. (vòlto al balcone di Leonora)

Cara ! il tuo bene A te sen viene Con lieto cor 5 E sul liuto Canta d' amor. Vietato altrove È forse il dir , A quali prove Regga il desir^ Qui non è imposta Legge air amor , E il cor risposta Può dare al cor. Cara! il tuo bene A te sen viene Con lieto cor ^ E sul liuto Canta d** amor. Coro Dal suo balcone

Niun lume appar: Qual mai ragione La fa tardar ? -

Stb. Cara ! Il luo bene

A te sen viene Con lieto cor^ E sul liuto Canta d^ amor. Mentre Venezia Emula il Sol , Splende di Cinzia Qui r a^tro sol ^ E con i zeffiri

Scherzano i fior, Che in mar specchiandosi

Parlan d"" amor. - Cara ! il tuo bene A te sen viene Con lieto cor ! E sul liuto Canla d^ amor! Coao giunge ancor !

Stu. Ma zitto! nella stanza del mio bene Splender un lume io veggo... Glie raggio di speranza È al misero che aspetta. Amici!.., andate... E attenti invigilate

Che sorprenda nessun quante alP amore Può dar lusinghe appassionato un core. -

(gli scolari si ritirano)

SCENA II. IjeonorA sul balcone e detto.

Leo. Stradella!

Stb. Mia Leonora!

Deh vieni!... Amor t'invita! Leo. Oh tacìf... ancora

8

E desto il mìo tutor. - L"* insidia vile ^ 11 geloso sospetto

Tendono agguati al nostro puro affetto. Str.E non son io qui forse in tua difesa?

E sacra non è a te la vita mia ? Leo. 11 sostegno a che giova d*' un cantante^ Quando sagace è qui il poter delT oro ? Domani... oimè!... pretende il mio tutore Che ad esso unita in matrimonio io sia., e Ma pria morrò... Sì., vo*' morire in pria! Stu. Dunque fuggiamo \ Leo. Il dirlo è facil cosa.

Ma vegliata son io severamente. Str. Dove tu assenta al desiderio mio 5

Ne reggerà, Leonora., amico un Dio! - Per colline e valli erbose

Ne conduca in porto amor ! E deir ali sue preziose

Largo ei faccia a noi favor. Ei ne giovi di consiglio ,

Ei ne insegni a pazientar, E ne apprenda del periglio Tutti i scogli a superar. Leo. ^ con te partir io bramo

Il piacere ed il dolor ^ Tua sin d' ora. io tua mi chiamo,

E seguir te voglio ognor. Sia tranquillo il cielo o irato,

Mai ti voglio abbandonar; E saprò r estremo fato Teco intrepida affrontar. a 2 Del pietoso suo consiglio

A noi possa amor giovar !

(voci di giubilo e rumore bn(aiio) Str. Oh senti! Un'orda sollazzevol muove Ver questo asil di pace !... Entrambi . o cara .

Rltiriamei , e vedlam se 11 giunger loro ]

Possa alla nostra speme offrir ristoro.

SCENA HI.

4

3Iascherc di lultc le sorla, alcune dello quali scendono dalle gon- dole che approdano alla riva , altre irrompono feslosamenle dalle strade ed innondano tutta la piazza. - Alcune recano delle faci.

Cono

Romoreggìan d^ ogni intorno -^

La letizia ed il piacer: E la notte più del giorno

E qui falla per goder. - i

Delle maschere la gioja

Si diffonde in ogni cor. Il rammarico e la noja

Kon si mischian con T amor. - '

Sui terrazzi e in ogni via , {

Tutto ride e allegro sta ; Delle trombe F armonia

Echeggiar fa la città. - :

Viva! viva la galloria, \

Che dominio ha qui regal! Alla gioia eterna gloria! ,

Gloria eterna al carnovali - |

Danza. ì

S C E N A IV. i

Gli aRzidotii e SCrailella. Più tardi JLeoilora. (

Str. Alla vostra festevole banda

Associate il modesto cantor. Dove Como alla festa comanda j

Non si de^ ricusar tal favor.

io

Cobo Ma bravo , Stradella !

Hai fatto benone! Oli ! teco più bella La festa sarà. Str. Volete aiularmi ?

Volete giovarmi? Aver d** un amico Volete pietà ? Cono Disponi... comanda...

Siam tutti per te. Che accade ? che e' è ? Sxa. Un beir angioletto

Mi diede sua ^ D*^ un Argo il sospetto

La stoglie da me. - Eppure, se appena

Del liuto ode il suon , S' affretta serena La bella al balcon. Coro Davvero?... Se appena

Del liuto ode il suou, S' affretta serena La bella al balcon? Stb. (rivolgendosi verso al balcone) Cara ! il tuo bene A te sen viene Con lieto cor^ E sul liuto Canta d^ amor. Vieni , o perduto E il tuo tesor. Leo. Alla cella ove io vivo romita , (tul balcone)

La canzon della speme montò. Del mio bene la voce m' invita E resistere ad essa non so. - Cono Coraggio !... Vieni !...

E mille beni T'^ accerta amor.

1

il

Str. Vieni, o perduto

E il tuo lesor. -

(alcune maschere vanno a prendere in una gondola una \ scala da corda e la gettano a Leo., che presala si ritira per r angolo del balcone)

i SCENA V. .

Gli anzidetti e I^eoiiora. i

Leo. (arrivando sulla piazza dal vicolo) |

Oh dolce libertà quanto sei cara! Di tal favor mercede a t»Uti io rendo... Or la mia nuova vita '

E la gioia e i! piacer rendan compila. - Tutti Viva ! viva la galloria , \

Che dominio ha qui regal! j

Alla gioia eterna gloria ! '

Gloria eterna al carnoval ! Delle maschere la gioia

Si diffonde in ogni cor. Il rammarico e la noia

Non si mischian con V amor. - Viva! viva la galloria, i

Che dominio ha qui regal ! Alla gioia eterna gloria ! \

Gloria eterna al carnoval ! -

SCENA VI.

i I precedenti, ed il signor Bassi.

Bassi Leonora! Leonora!... (di dentro) 1

Leo. Oimè ! son perduta !

Coao Coraggio , signora :

Coi sordi ei disputa.

In vostro soccorso

Noi tutti -siam qua. 1

12 Bassi (affacciandosi al balcone)

Leonora I Leonora! Alcunedonne Tutore, coscia?... Tutti Ve'' il veecbio!... ab ! ahi -

Bassi Guardie! Birri! SerTÌtori!...

Presto in piedi ^ presto fuori!... Voglio aver la fuggitiva Tostamente in mio poter. Tutti Guarda il vecchio! Guarda il vecchio !

(deridendolD) Oh! fa pure il bel veder!... (appena il signor Cassi si ò ritiralo dal balcone , clic le maschere circondano subilo Leonora e Slradella) Cobo E la gondola già presta : Prevenite la tempesta^ Ed il vecchio a noi lasciate Di confondere il pensier. (mentre Stradéllà e Leonora s'avviano al canale, il signor Bassi esce dalla casa seguilo da' suoi domestici, e veden- doli fuggire grida loro) Bassi Su! prendetela... arrestate... Coro Opra tal non arrischiate !.,.

(opponendosi animosamente ai domestici) Bassi Cento scudi, se cedete! (alle maschere)

Coro Cento colpi se insistete!

Bassi Ah! pupilla del mio core...

Non partire e sta con me. Leo. Ah tutor ! di questo core

Il piacer mi tien con sé. (tutte le maschere circondano il signor Bassi e lo costrin- gono a ballar con esse: Slradella e Leonora approfittando di questo momento raggiungono la gondola e s'allontanano) Tutti Viva! viva la galloria,

Che dominio ha qui regal ! ^ Alla gioia eterna gloria !

Gloria eterna al carnovali - (il signor Bassi cade senza flato a terra, e si abhossa la tela).

FINE dell'atto PRIMO,

^TTO SSSOXfDO

SCENA PRIMA. i

Villagfjio nelle vicinanze Roma, luogo della nascita di Slra- dclla. - Alla sinistra la di lui casa su cui è dipinta una campana colla leggenda Ajla Campanella. A destra un'' osteria; innanzi a questa, panche, sedie, tavolitri, ecc.

Ije onora, viene dalla casa a destra in abilo nuziale.

Oono pur giunta al6n.^ vinti i perigli, Air istante bramato;

E dopo un lungo errar, Roma mi porge, Qua! patria del mio ben, sicuro asilo. - A una coppia fedele il ciel sorride, E lieto il giorno splende Al nodo che alT aitar oggi m** attende. - Della gioja che il seno m** innonda

Testimoni mi sono, col Ciel, Ed il prato che i fiori feconda ;,

E il boschetto ai misteri fede!. - La natura più lieta e più bella

Par ch^ esulti al piacer del mio cor; Han le cose e pensiero e favella Per sentire e parlare dVaraor. Ti ringrazio, o Fattore del tutto, Per il ben che mi venne da te, Mi togliesti air affanno ed al lutto, Ai miei mali tu desti mercè. -

Ogni cosa

Qui per ine Più vezzosa Si rendè ^ che air ara M' addurrà La più cara

Voluttà. Neir ebbrezza Deiramor Mi si spezza Lieto il cor. Al diletto - del mio petto

Troppo angusto è fatto il sen ! Ciel pietoso - di riposo Tu mi sii cortese almen. Ogni cosa

Qui per me Più vezzosa Si rendè; che air ara M' addurrà La più cara Voluttà. -

SCENA li.

Conladlul e Contadine con fiori e corone, e Delta. Poi Stradeila.

Cobo La campana che risuona

Ne fa invito al sacro aitar : Dove il Cielo alfin corona Di due cuori lo sperar. 11 bel piacer questo di

i5

Con voi dividerà Quel cor sincer Che sempre ambi Felice r amistà. La campana che risuona

Ne fa invito al sacro aitar : Dove il Cielo alfin corona Di due cuori lo sperar. - Str. Leonora ! Leo. Amico ! -

Ste. Tutto è già disposto.

Il ministro ne attende Presso r ara infiorata ^ E lieti i nostri amici Chieggon vederci entrambi appien felici. -

Sxa. e Leo.

Oh lieto istante

Che ambiva il cor ! A me costante Ti serbi amor. Cobo . D^ erbe odorose,

Di freschi fior Per voi compose Un serto amor. Tutti La campana che risuona

Ne fa invito al sacro aitar, Dove il Cielo alfin corona Di due cuori lo sperar. Il bel piacer Di questo di Con voi dividerà Quel cor sincer Che sempre ambì Felice r amistà. - La campana che risuona Ne fa invito al sacro aitar ,

,^

16

Dove il Cielo alfin corona Di due cuori lo sperar.

(lutti partono seguendo a due a due Leonora e Slradella. - Il suono della campana va lentamente scemando)

SCENA III. ]t[al%olio , e più tardi Barbarliio.

(IMalvolio ha il cappello abbassato sugli occhi ; entra lenta- mente leggendo una lettera)

Mal. 99 Y^ è del Tebro al manco lato, (leggendo)

55 A man destra andato il colle, 5rUn villaggio circondato 5? Da una siepe d'Haiti allòr.

95Dove c^ è una campanella , 55lvl sta il signor Slradella, 55Gran cantor... ruba-fanciulle... 59]Nè cader puoi tu in error. -j?

Qua il villaggio... ivi gli allòri...

(guardando ed esaminando il luogo attentamente) del Tebro van gli umori... Ecco qui la campanella... Eh! mio caro e buon Stradella , Non ti posso più sbagliar, (batte alla porta)

Che cos^è? Nessun risponde?...(si pone in ascolto) Non un^ anima si sente!... (tenta l'uscio che Schiuso r uscio !!.. Ottimamente si apre) Voglio entrare ed indagar. -

(entra pian piano e chiude la porta dietro di se) Bar. (egli pure ha 11 cappello sugli occhi e sta leggendo una lettera)

5?V' è del Tebro al manco lato, (leggendo) 55A man destra andato il colle ^ 55Un villaggio circondato 59Da una siepe d'Haiti allòr.

wDove c^ è una campanella, «Ivi sta II signor Stradella...

17 1

wGran cantor... ruba-fauciulle... - ]

«Nò cader puoi tu in error ?9. |

Qua il villaggio... ivi gli allòri... \\

(guardando ed esaminando il luogo altenlamcnlc) i

del Tebro vari gli umori... '

Ecco qui la campanella... i

Eh ! mio caro e buon Stradella . i

Non ti posso più sbagliar. |

(fa per entrare in casa, ma trovando la porla chiusa

va a guardare per la finestra)

Nessun' anima vivente I

Qui si vede... niun si sente... 1

Che il cantante sia snidato ? 1:

Me ne voglio assicurar. - {

(nel mentre sta salendo la finestra , Malvolio

esce dalla porta e lo afferra per di dietro) ^

Ah ! curioso 1 or vo'' insegnarti !...

Satanasso , vuoi restarti ? 1 Giù il cappello, masnadieri (cavando il pugnale): Va air inferno, paltonieri -

(cavando il ferro esso pure. Nel lottare cade loro il ,;

cappello e si riconoscono) ^

Ah! ah! ah! Veli! Malvolino !... (ridendo) !j

Ah! ah! ah!.. Tu!.. Barbarino!.. (e. s.) [

Che voleva alP altro mondo j Invialo esser da me !..

Eh! eh! eh! eh!.. ;

Come va?.. Stai bene?.. Amico ? (porgendogli ^

Io?.. Benone!.. E tu T antico ? la mano) j

Per salute ottimamente . : Ma pel resto orrendamente.

I bei tempi son passati . j

E gli affar"' son rovinati. - \

Ma tua moglie ?.. i figli tuoi ? j

Vispi ! -'e i tuoi ?' '

I miei ? benone ! ]

Beppe è il re de** pari suoi ^ ':

48

Già briga alle persone... È una volpe astuta e fina ! Bab. e il mio Momolo... indovina...

Già il coltel sa maneggiar. Senza mai colpo fallar. - a 2 (mostrandosi entrambi commossi e quasi alle lagrime) Bravi figli !.. Assenta il ciel

Che s** aumenti il loro zel ! Ma , di'' un po\.. cosa fai qui ?

Io son qui, per... (facendo segno di pugnalare) Ah !.. , ! - E tu, di'*: perchè sei qua?

AnchMo per... capisci già... (accennando e. s.) Ho un intrigo io per un vecchio (con mistero) Di Venezia... un avaraccio !... E un cantante m^ apparecchio A spedir col ferro o il laccio. Per il diavolo !...

Cos^è? È curiosa !... senti a me ! - Far qui freddo, amico mio. Per un vecchio deggio anch'' io Un cantante... e la sua moglie Qui lasciar senz** uomo e spoglie. E un errore !

Signor no ! Tu t^ inganni ! -

Esser non può ! (levano entrambi di tasca una lettera e leggono)

Ohi... del Tebro al manco lato... 59A man destra, andato il colle, wDove e** è una campanella wlvi sta il signor Stradella ! wGran cantor !

wRuba-zitelle ?... 55Nè cader...

5?Puoi tu in error !

(si mettono a ridere entrambi)

19 a 2 Ah davver la scena è bella !

Siam qui eletti ad opra egual...^ Ti minacciano , o Stradella , ;

Quattro braccia il di final. Ma quel vecchio peccatore

Da sottile la pensò : Due fan sempre pel migliore

Mentre un sol mancar gli può. \

Bar. Di noi due chi far de' il frate ?

Mal. Io pel primo !

Bar. Messer no ! ^

Mal. Io son bravo a pugnalate... j

Bar. a schermirmi proverò. 1

(levando entrambi il pugnale e minacciandosi) j

Mi rincresce pei tuoi figli ! i

Mal. Per tua moglie ho in sen pietà ! !

Bar. Dividiam oro e perigli !

Mal. Accettato!., tocca qua. (porgendogli la mano)

Bar. Amistade - il cor m^ invade. i

Mal. Mi governa P amistà. -

a 2 .:

Ah davver ! la scena è bella ! |

Siam qui eletti ad opra egual. Ti minacciano , o Stradella ,

Quattro braccia il final. Ma quel vecchio peccatore

Da sottile la pensò : Due fan sempre pel migliore,

Mentre un sol mancar gli può. - La campana !

Arriva gente !

Ritiriamoci di qua. Osserviamo...

Attentamente... \

Quel che avvien !.. quel che si fa. - '

(si ritirano) :

20

SCENA IV. Kieouora, Stradella e Coa^o di Goniadini.

Couo Alla gioia della vita

Può mirare il vostro cor , Or che imen rendea compita La speranza delT amor. Il bel piacer Di questo Con voi dividerà Quel cor sincer Che sempre ambi Felice r amistà. - E la gioia della vita

Vostra dote ognor sarà. - Str. Orsù, miei buoni amici , oggi spendiamo Allegramente il tempo...

Che fra P amor Ed i bicchier^ Più dolce al cor Si fa il piacer !.. Domani pòi nel tempio, e fra i devoti, Innalzeremo al ciel preghiere e voti... CoRoOh si!... doman nel tempio, e fra i devoti, Innalzeremo al ciel preghiere e voti ! - ^ Leo., Str. e Coro Ah ! così di nostra vita

Scorrer possan sempre i ; Or pregando il ciel d'aita, Or godersela cosi. -

Bar. e Mal. (in disparte)

Sta in man nostra la sua vita... Già il pugnale è pronto qui... La fortuna fu compita^ Ci distinse.,, e favorì. -

21

Sxa^ Adesso, sposa mia, recaci tosto,

Quanto di cibi e vini hai già disposto. (Leonora assislita da varie contadine porta dalla casa fiaschi, bicchieri, ecc.; mentre tutti si pongono intorno ai tavolini) Coro In fra T amor

Ed 1 bicchier'' , Più dolce al cor

Si fa 11 piacer^ E quando il vin

Ascende in su , D'' un rio deslin

Non temi più. - Ah si ! beviani Ognor così : Ed aspettiam

Che sorga il dì... Cacciando in bando il mal umor , Sereni in volto ^ e lieti in cor, Beviam !.. perchè sia sol nel vin ^ Di tutti i mali estremo il fin. In fra T amor

Ed i bicchier', Più dolce al cor Si fa il piacer ! -

SCENA V.

(ili anzidetti. - I^Iaìvolio e S§aft*Iiarliio avanzandosi.

Mal. E permesso aver parte alla gioia ?

Bah. Posta in bando qui sembra* la noia !

Str. Voi chi siete?

Mal. Due buoni -cristiani !

Bar. Per la festa arriviam di domani!

Mal. In cui deve T esimio Stradella ,

Ci fu dello , far pouìpa di sé. Alessandro Slradella, ^

Egli dee eo^ suoi mezzi possenti Incantar, sbalordire le genti!..

Str. l ben giunti qui siale ! Un banchetta

Con piacere io qui v^ offro, e un ricetto Da cantante qual son ..

Mal., Bau. Mille grazie!..

Mal. Lunga vita il buon Dio vi conceda !

Bar. Lunga vita !..

Mal. Ed un prospero fin !..

(accennando nascaslamcntc di assassinarlo)

Coro In fra T amor

Ed i bicchier"', Più dolce al cor

Si fa il piacer ! E quando il vin

Ascende in su , D^ un rio clestin

Non temi più. - Ah sì! beviam Ognor cosi : Ed aspetliam

Che sorga il dì... Cacciando in bando il mal umor ,

Sereni in volto, e lieti in cor, Beviam !.. perchè sta sol nel vin Di tutti i mali estremo il fin. In fra V amor

Ed i bicchier, Più dolce al cor Si fa il piacer ! - (Leonora avrà frattanto recalo i bicchieri a Malvolio 0 Barbarino che bevendo cantano la seguente

Canzone Dal tino sgorga il vin.

Nel vetro poi va giù: Passando in bocca alfin ,

Mai più ritorna su.

25

Gl«! giù! gin! giù!

Or versa qua:

Bevlam , conipar...

Giù! giù! giù! giù!

Cile il buon vino è salutar. -

Se il vino ascende su. Mi dono alla bella : Do briga alla virtù . E sdegno aver pietà 1 Giù! giù! giù! giù ! Or versa qua; Beviam, compar... Giù! giù! giù! giù! Che il buon vino è salutar. -

Perchè mi piace il vin , La moglie mi lasciò : Sia pur, ma senza fin Strabevo, e ognor berò. Giù! glul giù ! giù ! Or versa qua : Beviam compar... Giù! giù! giù! giù! Che il buon vino è salutar. - Coro Giù! giù! giù! giù!

Or versa qua : Beviam , compar... Giù! giù! giù! giù!.. Che il buon vino è salutar. -

Danze

UlnPaes.11 piacer qui dev** essere compito,

Che dritto n' ha il convito. Coro Or via , Stradella ., cantaci una ronda. Str. Ben volontier ! dirò quella famosa,

Del gran Salvator Uosa. -

24

Non c*^ è quel mal che puoi pensar ^ Se al dritto ver ti sai piegar. - GlialtriNou c^ è quel mal che puoi pensar

Se al drillo ver ti sai piegar. - Str. In fondo agli Abruzzi

Mirò con terror Diversi Irisluzzi

Rapaci aggressor , E li vede

Venir a Recando un forziero Con molto lesor , Che troppo leggero Kon era per lor. Tralalà ! In fra i ladri e siniil gente La clemenza è una virtù. Nulla prendono al pezzente Ed al ricco il sol di più. Tutti Non e' è quel mal che puoi pensar ,

Se al dritto ver ti sai piegar. Str. S^ appressa il viandante...

- Olà !.. chi sei tu ? - Un uom ti sta innante... - r Non dirne di più. Or fa veder

Il tuo forzier. - Il genio m' è duce E rubo di cuor Ai giorno la luce , Al prato i suoi fior. Tralalà I Pur qual voi son io clemente

La pietade è mia virtù ; Perchè rendo ad ogni gente Tutto quello clr è di più. Tutti Non e' è quel mal che puoi pensar,

Se al drillo ver li sai piegar. Stb. lo sono pitlore

Spedilo di man, ]

E son Salvatore ,

Il Rosa sovran ! - - Tu puoi restar, ì

Con noi rubar, ^

E un buon camerata ì

Se in le troverà i

L'' intera brigata Onor ti farà. - Tralalà!... Del ladrone il uobil foco ;

Sa gP ingegni rispettar^ |

E gli artisti in ogni loco |

Un asil si pon^ trovar. - Tutti Non e'' è quel mal che puoi pensar,

Se al drillo ver ti sai piegar. - i

(Str. entra in casa con Leo. accennando a Mal. e Bar. di seguirli)

Mal. Del ladrone il nobil foco (guardando gli altri)

Sa gP ingegni rispettar. Bab. e gli artisti danno un loco (e. s.)

Al mescliln per riposar.

(entrano lenlanienlc e tentennando il capo) Cobo. Giù! giù! giù! giù! '

Or versa qua : Beviam, compar... Giù! giù! giù! giù! Che il buon vino è salutar. - \

FINE DELL ATTO SECONDO.

ATTO T5RZ0

-o^imami^^

SCENA PRIMA.

Atrio nella casa Stradella chiuso in fondo da un cortinaggio,

JLeoufyra , Stratlella , Malvolio , Barbarliio. Sul

davanti Leonora e Slradella seduli sopra una panca da una parte; dall'altra Malvolio e Barbarino seduti in terra e giuo- cando alla niorar

Str. yjlìl cara Italia !... oh dolce

Terra de'' padri miei!

Il core in te si niolce

Perchè leggiadra sei...

Oh! tu sei bella, Italia,

Sebbene a te erudel... Bella per le tue glorie.

Bella per il tuo ciel ! - Leo. Mi parlano al core

Di Roma le glorie:

Le mille vittorie

Ond'alta si fe\ Pei marmi sublime^

Pei lempj famosa.

Air arti preziosa

Iddio la rendè. Ma più che i suoi lempj

Che i marmi lodati ,

Adoro i suoi p»alt

Smaltali di fior.

E desia in me dolce

L'' allodola incanto,

S' esprime col canto

Le gioie d'^amor, Bab. San lutti i paesi

Sublimi per certo,

Ma quello ha più merlo

Che vino ha miglior. La bella Toscana,

La Spezia si vanta

Pel vino che agguanta

Le fibre del cor. Evviva il buon vino! ^

Evviva Tamor! - ^

Mal. Io Napoli apprezzo ,

Adoro il suo ciel , Che pieno di vezzo

Rifugge dal gel. I suoi maccheroni

Mi scaldano il cor^ De^ suoi Lazzaroni i

Mi piace r umor. I^ormir alla stella,

A nulla pensar ^ E la tarantella

Scherzando ballar ! - a 4 Oh! tu sei bella Itaha, 1

Sebbeu con te crudel !... \

Bella per le tue glorie,

Bella per il tuo ciel ! -

Coro di pellegrini :

Oggi, o Vergin, più ridente (di dentro) |

Splende il sole in ciel per te ; \

Ed implora il soflferente

La divina tua mercè. Ti consacran gì' infelici

Questi ceri e questi fior;

28

Tu gli accogli 5 e benedici A chi vive nel dolor. Leo. De'' romei la schiera implora

Dalla madre del Signor , Che men Irisla sia P aurora Al deserto peccalor. Bar. Selle! sei !. . maledizione! -

Mal. Nove! quattro I... va benone!

Bar. Dieci ! tre !... per il demonio !

La fortuna è avversa a me. - Mal. Otto! quattro! sette! nove!...

Ho colpito per mia fé. Bar. Sette! quattro !... infame giuoco!

Ora molto ed ora poco. Ho perduto!... tutto a te. Mal. Io tMio vinto !... bravo affé.

STR,,LEO.Ah ! noi pur, ben mio, cogliamo Rose, viole ed altri fior, Ed un serto presentiamo Alla madre del Signor. - (Leonora e Stradella partono pel fondo ; Malvolio e Bar- barino entrano ciascuno per una porta laterale)

SCENA li,.

Basai che fa capolino da una porta in fondo, poi UlalTOllo e Barberino con cappello e bastone.

BassiE deserta la casa !... il colpo forse Che meditai sarebbe già compito ? Forse i banditi han fatta la lor parte!... Ma... viene alcun... tubiamoci in disparte, (si ritira) Mal. Dimmi un po'*^ mio Barbarino ,

L'^affar nostro come va? Bar. Parla tu, buon Malvolìno;

Hai nessuna novità ?

29 I Mal. No, davver! - SulF orior mio ^

Lascerei lutto per te. Bau, Così pur la penso ancliMo : ;

Nulla aver vorrei per me. !

Mal. Ma no !

Bau. Oh sì! j

Mal. Domando scusa... '

Bar. Tua la preda !

Mal. Tuo Touor! |

Bah. La mia mente è alquanto ottusa !

Mal. Anzi hai testa, hai genio e cor.

Bar. Tutto vano! il piano ordito !

Io condurre a fin non so. Mal. Anch'' io prendo il mio partito,

il cantante ammazzerò. Bassi (che si sarà loro avvicinato)

Cosa sento ? - Mal., Bar. (Il vecchio ! Oh imbroglio! ) i

Bassi Tal da voi si tien la fé?

Mal. Ammazzarlo io più non voglio. 1

(presentandogli una borsa) ! Bar. e ciò pur deciso è in me. (e. s.)

Bassi Ma la promessa? |

Bar., Mal. Più non si tiene. I

Bassi La somma emessa? j

Bar., Mal. A voi riviene ! (gettandogli le borge)j

Bassi E voi siete banditi? (con ironia)!

Bar., Mal. U dubbieresti ?... di'?... \

(mettendo mano al pugnale) \ Bassi E men vi rende arditi

Un canterino?... Bar., Mal. Si ! - i

Del ladrone il nobil foco '

Sa r ingegno rispettar!... E gli artisti danno un loco j

Al meschin per riposar. - '

Bassi (Sono ingannalo ;

50

Da quei bricconi! IVr han rovinato Quei mascalzoni ! Or se il mio piano Scoperto viene, Finirla in bene Non si potrà.) Bab..» Mal. (Ei fu ingannato

Nel suo progetto ^ Ma un uom salvato Abblam perfetto ! Un nobll core, Un uom d'' onore, Che alla sua patria Onor farà.) (Malvolìo e Darbarino vogliono allontanarsi)

Bassi Ehi ? Sentite.

Mal. Ho troppa fretta...

Da mia moglie deggio andar !... Bassi Ascoltate! Bah. Mi permetta:

Ho i figliuoli da educar. Bassi Se la somma raddoppiassi , Non potreste acconsentir? Mal. La va in lungo, signor Bassi!...

Bau. Egli è tempo di finir. -

Bassi Venti ducati (accarezzandoli)

Faran beati I vostri figli La moglie ancor. Mal., Bau. Mal ti consigli ,

Vecchio ribaldo! (Voglio star saldo Nel mio rigor ! ) Bassi Dieci ne aggiungo !

Mal. Non sottoscrivo.

Bassi Anche altri dieci!

1

51 ^ Bab. No, resti vivo ! (i

Bassi Genio io ne do. - ^

MiL. Lo Stradella è un gran cantor ! ,^

Bassi Ve ne do cinquanta ancor. j

Mal., Bar. Che voce !... che cantor! i

Bassi (Sono ingannato

Da quel bricconi I .^.

M*' han rovinato

Quei mascalzoni! I

Or se il mio piano

Scoperto viene, ^

Finirla in bene ^

Non si potrà.) Bar., Mal. (Eì fu ingannato ,j

Nel suo progetto •, j

Ma un uoni salvalo I

Abbiarn perfetto!

Un nobil core,

Un uom d'' onore, !

Ch^ alla sua patria

Onor farà ) i

Bassi Ve ne voglio dar duecento ! |

Mal. Che! duecento! (indeciso) j

Bar. (tentennando il capo) Eppur la vita

D' un artista !... Mal. In tal momento

Rari son!... Bar. Mancano affatto !

Bassi Venti ancora ! j

Bar. Gr impresari

Ne investiscono di più. Bassi Ve ne do dugencinquanla.

Mal. Aspettate che la voce j

Egli perda ! - Bar. e sarà presto !

Bassi Va trecento !

Mal. (piano aBarbarino) Che di'' tu? -

32 Bar. Tu che dici?... (come sopra a Mal.)

Bassi Lesti un po\..

Li volete si o no? - Mal. Chiedi a lui !...

Bar. a lui domanda!

Mal., Bar. No, no, no, no !...

Colpir non \o\ Bassi lo ve n'' offro quattrocento I Mal., Bar. Quattrocento ! Bassi E sul momento

11 cantante spedirete, E la donna ruberete. Mal. Per servirvi , il colpo io voglio

Azzardar spedito e lesto. Bar. Or metà !...

Mal. Più tardi il resto !

Bassi Ecco amici!... (Oh i traditori...)

(Ho guadagnalo ! Ci son riuscito! Quel disgrazialo Sarà colpito 1 Fra una niezz'^ ora, Fra pochi istanti , Più fra i cantanti Ei non sarà.) Bar,, Mar. (Quel quattrocento Tal fu una botta. Che sul momento L** alma ha corrotta! Fra una mezz'bora ^ [

Fra pochi istanti Più fra i cantanti Ei non sarà.) BAssiMa silenzio !.. Alcun vien !.. Mal. Egli è il cantante

Che verrà qui a provar... Bar. Sì: sì... a memoria

35 I Melter vorrà II versetto... i

BissiLa mia vendetta a entrambi voi commetto. a 3 Plano , zitto , attenti ben ! i

Nella rete a porsi ei vien. ;

Su di lui si piombi... e allor... Buona notte al gran cantor. -

(si rilirano in disparte) I

SCENA III. Stradella solo. ^

Oh ! come bello è il giorno ! i

Oh ! come liete Intorno j

Risplendono le cose, e par che tutta

La natura si allieti! Ovunque i prati '

Si veggono inondali ^

Dai devoti accorrenti,

Tutti d* affetto religioso ardenti. i

Ma , se indegno apparisse

11 cantor di sua fama ? E se il timore

Ne lo vincesse?.. Oh giusto ciel m'' assisti !..

Tu mi reggi, gran Dio!.. \

In chi sperar, se non in te, degg'^Io? - ,

SCENA IV.

Ilas^i, Iflalvolio , Bai'liariiio 7 entrano piano piano ^ ilcìl fondo e si tengono in disparte mentre Stradella va a > prendere su di una tavola un foglio di musica e stadia quanto , deve eseguire. Più tardi liOOilora .

O santa , o pia

Del elei regina ,

Madre di Tina \

Del Redentor, '

Che , come stella

Onnipossente

O'i^

Guidi il soffrente Col tuo splendor. Madre del Sommo Che il ciel governa. Di lode eterna Sei degna tu ; Che r infelice Scampi ai perigli E lo consigli Alla virtù. Tu sperdi i nembi, Tu i venti infreni, Tu il ciel sereni , Sgombri il terror. Tu nostra speme ,

Tu nostro amor. - Adesso è il tempo!., (piano a Malvolio) Che!.. Non lo senti? Ma che trattienti? (a Barbarino)

Quel suon d' amor. - Al soffrente... oh! fa che splenda

La gran luce del Signor-, Ma il tuo sdegno a colpir scenda Il protervo peccator. Guai pel malvagio

Che offende il Ciel ! Guai per i figli Deir infedel ! Nessun rifugio

Trovar potrà, Maledizione

Lo colpirà ! Rabbrividisco!

Terror mi fa ! Ma salvato

Sia il traviato

Che il dolor conduce a te ,

38

Che pregando , Lagrimando

Ti scongiura di mercè. Se il rimorso e il pentimento

Emendato hanno il suo cor. Trovi un giorno di contento

Nella speme del Signor.

Bassi, UlalYolio, Barbariiio inginocchiandosi lasciano cadere i pugnali e ripetono con Stradclki.

Se il rimorso e il pentimento Emendato hanno il suo cor,

Trovi un giorno di contento

Nella speme del Signor. - ,

IStradella avvisandosi di coloro che sono inginocchiali.

Come !.. che, vedo ! . Leo. (accorrendo) Il mio tutor!

Stb. Qui armati ?

Mal. Per farli spento ! Bar. e il tuo canto divino

Ci converti! - Bassi Deh ! perdonale entrambi , I

E scusate!.. Stb. Di cuor ! (tendendogli la mano)

Mal., Bar, Ecco il vostr'' oro!..

Bassi Egli è vostro ! - Bar., Mal. Per noi questo è un tesoro.

SCENA V.

Si alza la tela del fondo e lascia vedere un colle sulla cima del quale un tempio. Ovunque popolo, pellegrini, ragguardevoli cittadini, palrizj, Autorità, ecc. ecc. [furante il coro seguente, alcuni giovani pastori invitano Stradolla a salire sopra una spe- cie di barella festosamente adornata. ^

Coro Va , t' affretta ,

Che t*^ aspetta

Per udirti un mondo Inter i E lontana La campana Ne fa invito al gran mister! Nel tempio già Con ansietà Vien tratto il gran cantor . Ed ivi udrem, Arnn^rerem L'' immebsLO suo valor. Ed implori da quel Dio

Gir ei può solo impietosir^ Alle colpe eterno obBlio ^ E beato T avvenir. ~

FINE.