HARVARD' UNIVERSITY: ELIBRA RIV OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY. \ Suna VM N : hh NAb) bs. al! \ abi) Shek bs 7 7 a iis VT : i ms 3 | : eye PA ® ' ‘ ft sel = [ \ »b 4 , x - o 7 a J si oh i: è È \ mr . = : Ey Fà LETI 2 ei > ‘ ‘ “ ¥ Ja 4 - i) yeh 1 © ’ ’ 1 2 - ‘ il ' ' I \¢ ae ‘ i x # i BA N 1) 4 ; ia seat ‘ - n AA RS Se Ma lwe A > A = ny oe Lie VI oy GA meat, UNA DA i POR ee a A , n° hu Pru) Ay xt nih ni SALI di vara i; Kid i bel + ù o, 5 ANNALI DEL MUSEO CIVICO. DI STORIA NATURALE DI GENOVA PUBBLICATI PER CURA DI _G. DORIA E R. GESTRO ~~ SeRIE 23, Vol. XVIII (XXXVIII) INDICE A. Isser. — Salvatore Trinchese (con ritratto). . . . . Pag. 5-11 L. Camerano. — Nuova specie di Peripatus raccolta dal Prof, L. Balzan in Bolivia . . . . > 12- 15 A. Prervata. — Di alcuni pesci raceolti in Bolivia dal : Prof. Luigi Balzan . . . AE ae ae 16- 27 E. Wasmann. — Viaggio di Leonardo Pea | in Birmania e i regioni vicine. LXXVII. - Einige neue ter- -mitophile Myrmedonien aus Birma . . . » 28- 31 J. BoLivar. — Viaggio di Leonardo Fea in Birmania e regioni vicine. LXXVIII. - Nouvelle espéce ‘ cavernicole de la famille des Blattaires . » 32- 36 R. Gesrro. — ‘ Materiali per lo studio delle Hispidae. - I. Enumerazione delle Hispidae di Sumatra» 37-110 IL. Elementi per lo studio del gen. Platypria » 110-116 ° III. Descrizioni di nuove specie di Hispidae » 116-135 A. Peruara. — Res Ligusticae XXVI. - Di alcuni pesci nuovi pel Golfo di Genova . . . . .» 136-141 OLDFIELD Tuomas. — On some new Phalangers of the genus Pseudochirus SAE Gees I e gi lia ci wes co A. Peruara. — Di alcuni pesci raccolti nell'alto Paraguay dal Cav. Guido Boggiani. . . . P. Pavesi. — Studi sugli Aracnidi Africani. IX. - Aracnidi Somali e Galla raccolti da Don Eugenio dei Principi Ruspoli ETRE I I n A. Braurnor. — Herbarium Camillae Doriae. II. - Pro- dromo ad una Flora dei bacini Pontino ed Ausonio e dei monti limitrofi A. GrouveLLe, — Clavicornes nouveaux des Indes orientales et pays voisins R. Gesrro. — Intorno ad alcune Hispidae delle Tolé Bata Martin Jacosy. — List of the Phytophagous Coleoptera obtained by Mr. H. Raap in the Batu Islands with descriptions of the new species E. Oxivier. — Lampyrides rapportées des Iles Batu par H. Raap . FURIE i MAC : F. Sinvestr1. — Descrizione di alcune nuove specie di ie podi della fauna mediterranea . NERE, G. Canestrint. — Viaggio di Leonardo Fea in Birmania e regioni vicine. LX XIX. - Contribuzione alla conoscenza degli Acaroidei della Birmania. O. Penzia. — Res Ligusticae. XXVII. - Florae Ligusticae synopsis . : D. Vincisuerra. — Alberto Perugia : F. Sivesrri. — Res Ligusticae. XXVIII. - Desiiisions, di un nuovo Isopodo delle caverne liguri . A. Senna. — Su alcuni Brentidi delle isole Batù . C. Emery. — Viaggio di Lamberto Loria nella Papuasia orientale. XVIII. - Formiche raccolte nella Nuova Guinea dal Dott. Lamberto Loria le Tae pra Lage, > — Formiche raccolte da Don Eugenio dei Principi Ruspoli, durante l’ultimo suo viaggio nelle regioni dei Somali e dei Galla ; O.prietp Tuomas. — Viaggio di Lamberto Loria nella Pa- | puasia orientale XIX. - On the Mammals collected in British New Guinea by Dr. Lamberto Loria (Plate II) . La K. Jorpan. — Anthribidae from the Islands of Engano, Mentawei and Sumatra, collected by Dr. E. Modigliani . RIE F. SirvestrI. — Systema Diplopodum . . Pag. 147-150 > 151-188 >» 189-341 » 342-398 » 399-404 » 405-411 >. «412 » 413-416 » 417-422 >» ‘423-531 » 532-539 » 540-542 » 543-545 - » 546-594 » 595-605 » 606-622 » 623-643 >» 644-651 ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI SPORiA NATURA LE DI GENOVA Serie 2.8, Vor. XVIII (XXXVIII) ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI GENOVA G. DORIA E R. GESTRO — SERIE 22, Vor XVI (XXXVIII) GENOVA TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1897 SALVATORE TRINCHESE Nel 1860, allorchè si compieva in Sicilia uno degli episodi storici più memorabili della epopea nazionale, allorchè gli animi trepidavano ed esultavano all’ annunzio di nuove pugne e di nuove vittorie, chi scrive, essendo scolaro dell’Ateneo Pisano, si trovò una sera, in Lungarno, in un crocchio di condiscepoli, in mezzo al quale un giovane prestante della persona, pallido, bruno, dalla fronte ampia, dagli occhi vivaci e profondi, recitava un sonetto patriottico, inspirato da un trionfo recente delle armi di Garibaldi. Parlava con voce insinuante ed armoniosa e si esprimeva in forbita favella, nella quale l’ accento meridionale era giustamente contemperato dal toscano. Ha nome, mi dissero, Salvatore Trinchese; è giovane d’ingegno non comune, reputato fra noi per la sua vena poetica ed aspira alla laurea in medi. cina; farà certo la sua strada! Egli si laureò con plauso in quel medesimo anno, e seppi, che, avendo ottenuto una borsa per attendere a studi comple- mentari all’ estero, si era trasferito a Parigi. Trovandomi colà al principio del 1865 e recatomi al Café Sou/flet, ove solevano adunarsi gli Italiani convenuti per ragion di studi al Quartier Latin, mi si fece innanzi Trinchese e mi strinse la mano con effusione. Aveva già le spalle un po curve come sogliono i la- voratori di tavolino e gli occhi, in ispecie il destro, infossati e stanchi per |’ uso continuato del microscopio. La magrezza, il 6 A. ISSEL pallore, l’ espressione malinconica , |’ abito dimesso accusavano disagi e privazioni da lui sofferti. « Ecco, egli mi disse con amarezza, a che mi ha condotto un intenso lavoro, sostenuto a prezzo di costanti sacrifizi; vane lusinghe, promesse non man- tenute! Coloro che raggiunsero i più alti uffici e dai quali dipende il nostro avvenire, non si curano degli altri; se questi hanno fretta, aspettino! Intanto, a me non resta che ritirarmi nel mio paese, nel fondo della Terra d’ Otranto, ove ogni vita intellettuale è spenta e gli studì sono impossibili ». Durante il suo soggiorno a Parigi Trinchese frequentava assidua- mente le scuole di insigni maestri, in ispecie quelle di Bernard, Robin e Blanchard, ed attendeva con zelo indefesso a ricerche d’ istologia, di che fa fede la memoria sulla struttura del sistema nervoso dei gasteropodi da lui presentata all’ Istituto di Francia. Senonché , mentre da principio egli si dedicava senza preoccu- pazioni agli studi, in grazia della pensione somministratagli dal governo , questa essendo cessata, viveva in gravi angustie eco- nomiche ed aspettava con impazienza un posto nell’ insegnamento da lui sollecitato vresso il Ministero. Sovvenuto da un compagno, incoraggiato dai suoi maestri di Parigi, che apprezzavano le attitudini veramente straordinarie da lui manifestate nella osservazione microscopica, l’ amico nostro potè proseguire colà, fino a tutto il 1865, se non erro, i propri lavori. Gli pervenne di poi la sospirata nomina, quella cioè di professore di Storia Naturale e di direttore del relativo museo presso la R. Università di Genova. Per tale ufficio, il quale era certo il più opportuno e il migliore cui potesse aspirare , egli fu designato al Ministero dell’ Istruzione da Filippo Defilippi, scienziato eminente ed uomo di cuore, il quale, ben diverso da certi maestri odierni che mirano solo a favorire i propri scolari e fautori, tanto più se a danno degli altri, seguiva con occhio vigile i lavori dei giovani naturalisti e si adoperava efficacemente a vantaggio di tutti coloro che avessero fornito migliori prove d’ operosita e d’ ingegno. Ricordo ancora con commozione come, appena giunto a Ge- nova per prendere possesso del suo posto, a sera innoltrata , SALVATORE TRINCHESE 7 Trinchese, venisse inaspettato a casa mia, questa volta raggiante per l'allegria, e qui trovasse riuniti con altri giovani Raffaello Gestro e Giovanni Ramorino che furono poi suoi amici. Nel 1867, divisa in due la cattedra di Storia Naturale, a lui toccò l’ insegnamento della Zoologia e dell’Anatomia e Fisiologia comparate, mentre per sua proposta e in seguito a voto favo- revole della Facoltà, ad altro professore era aflidato quello della Geologia e della Mineralogia. A Genova Trinchese continuò ad occuparsi, da principio, dei suoi lavori istologici, e pubblicò fra le altre la magistrale Memoria sulla terminazione det nervi motori nella serie degli animali (Genova 1866), quella non meno importante sul sistema nervoso dei ce- falopodi (Firenze 1868) ed una nota intorno al sistema coloniale dei briozoi (Firenze 1868). Poco dopo, invitato dal Marchese Giacomo Doria, illustrava nel primo volume di questi Annali un feto di Orang-Utan, preso a Borneo nel territorio di Sarawak, e donato al Museo Civico da Beccari, iniziando così il periodico in cui si estrinseca tanta parte del nostro Istituto con un prezioso contributo alla storia naturale delle antropomorfe. Intanto, inco- minciava i suoi lavori sugli Eolididei, colla descrizione particola- reggiata del genere Beccaria, comparsa nello stesso volume, e colla monografia del genere Ercolania, uscita nel successivo , monografia ricca di osservazioni anatomiche ed istologiche e corredata di 10 bellissime tavole. Allorchéè, volgendo il 1871, Michele Lessona fu trasferito a Torino per occupare in quell’ Ateneo la cattedra di Zoologia , Trinchese, già promosso all’ ordinariato fin dall’ anno precedente, lo sostituì a Bologna. Qui, come a Genova, egli si fece apprez- zare da colleghi e discepoli per l'indole mite e gentile, per l'umore gioviale, per I’ efficacia del suo insegnamento, informato alla dottrina della evoluzione, cui aveva aderito senza ambage. I lavori compiuti da Trinchese nella nuova sede ebbero più che altro per oggetto gli Eolididei; ma si occupò eziandio dei muta- menti di forma dell’Amoeba limax e di alcuni punti di embrio- logia. In questo campo merita particolar menzione la sua me- moria intitolata « I primi momenti dell’ evoluzione nei Molluschi 8 A. ISSEL (Roma 1880) ». A Bologna l’amico nostro tolse in isposa la gentile signorina Bonora, dalla quale ebbe due figli. Invitato nel 1880, dal ministro Desanctis, ad occupare la cat- tedra di Anatomia comparata dell’ Università di Napoli e ad assumere la direzione del ricco museo, fondato come è noto dal Panceri, Trinchese, non senza esitazione, accettò. Cola, in riva al mare e colle agevolezze offerte agli studiosi dal celebrato Acquario istituito per merito di Dohrn, egli potè proseguire nelle migliori condizioni le sue ricerche sui nudibranchi, e fu compiuta l’opera sua capitale « Aeolididae e famiglie affini del porto di Genova (Bologna-Roma, 1877-1881), che meritò un premio dalla R. Accademia dei Lincei e procurò all’ autore fama ed onori. Per la stima che egli aveva saputo cattivarsi in ogni ordine di cittadini, Trinchese fu chiamato a coprire’ alti uffici, i quali lo distolsero in parte, negli ultimi tempi, dalle investigazioni scientifiche e dalle cure del laboratorio. Fu rettore dell'Ateneo dal 1886 al 1890, fece parte per due volte del Consiglio supe- riore dell’ Istruzione, diresse come Commissario regio la scuola superiore di Veterinaria e, quando la morte lo colpiva, era con- sigliere e assessore del Municipio di Napoli. A lui si attribuisce di aver promosso il consorzio delle pro- vincie meridionali a favore dell'Ateneo napoletano, e a lui si deve, in gran parte, se, pochi mesi or sono, fu assicurata, col concorso degli enti locali e del Governo, la costruzione degli edifizi necessari a quell’ istituto, edifizi tante volte inutilmente richiesti. I lavori di Trinchese non sono nè voluminosi nè in gran numero, ma hanno il pregio della scrupolosa esattezza , della forma chiara e sobria. In questi lavori sono sopratutto ammi- rabili le osservazioni istologiche, corredate di figure eseguite dal vero con rara precisione e finezza. Le sue lezioni si distinguevano per l’eloquio correttissimo e facile, per chiarezza ed ordine inappuntabili. Nato a Martano, piccola terra del Salentino, il 4 Aprile 1836, da Paolo Trinchese e Maria Epifani, mancò ai vivi in Napoli, quasi improvvisamente il giorno 11 Gennaio 1897. SALVATORE TRINCHESE 9 Come fosse tenuto in alto conto da ogni ordine di cittadini lo dimostrano i suoi funebri, che furono commoventi e solenni, e il rimpianto dei colleghi e. dei discepoli, i quali di lui serbe- ranno perenne memoria come di eminente biologo ed impareg- giabile maestro. A. ISSEL. LAVORI DEL Pror. TRINCHESE Recherches sur la structure du système nerveux des Mollusques Gastéropodes, Comptes rendus Acad. Sciences. Paris, 1863. Sulla terminazione periferica dei nervi motori nella serie degli animali. Genova, 1866. — La stessa mem. in francese, Journ. d’Anat. et de Physiol. Paris, 1867. Ricerche intorno al sistema nervoso coloniale dei briozoi, Atti della Soc. ital. di scienze naturali, vol. XI. Milano, 1869. Sulla struttura del sistema nervoso dei cefalopodi, Memorie della So- cietà dei XL. Firenze, 1868. Descrizione di un feto di Orang-Utan, Annali del Museo Civ. di St. Nat. Genova, vol. I, 1870. Un nuovo genere (Beccaria) della fam. degli Eolididei, Annali del Museo Civico, vol. I. Genova, 1870. Un nuovo genere (Ercolania) della fam. degli Eolididei, ibid. II, 1872. Alcuni Eolididei del porto di Genova. Accad. d. Sc. dell'Istituto di Bologna, 1873. Sulla struttura del fusto del Zoobotryon pellucidus, ibid. 1873. Intorno ai generi Hermaeina e Acanthopsole, ibid., 1874. Note anatomiche intorno ad alcuni Eolididei, ibid. Rend., 1874, Intorno ai cambiamenti di forma dell’ Amoeba Zmax, ibid. 1875. Nuova specie di Coryphella, ibid. 1875. Sull’ organizzazione del cervello degli Eolididei, ibid. 1875. Sulla rete protoplasmatica della vescicola germinativa, ibid., Rend., 1876. Anatomia della Caliphylla mediterranea, ibid. 1876. Sulla struttura della cellula animale, ibid. 1876. Note zoologiche: Intorno alla struttura della glandula ermafrodisiaca 10 A. ISSEL della Amphorina coerulea. Sulla struttura della vescicola germi- nativa dei mammiferi e dei molluschi, ibid. 1877. Anatomia dell’ Hermaea dendritica, ibid, 1877. Anatomia e fisiologia della Spurilla neapolitana, ibid. 1878. Sulla fecondazione, ibid. 1879. Apparecchio escretore del Janus cristatus, ibid., Rend., 1879. Del sistema di canali nell’ interno dei lobi epatici delle Ercolanie, ibid. I primi momenti dell’ evoluzione nei Molluschi, Mem. R. Accad. dei Lincei, 1880. Risposta ad una nota di R. Bergh, Rendic. Acc. Bologna, 1880. Ricerche anatomiche sulla Rizzolia peregrina, Mem. Acc. Bolo- ena, 1880. Sulla struttura delle vescicole direttrici, Acc. sc. fis. e mat. di Na- poli, 1880. Nuovi generi: Lobiancoia e Forestia, ibid. 1881. Intorno ad una relazione del prof. H. Fol, ibid. 1881. Aeolididae e famiglie affini del porto di Genova, Anatomia, fisiologia ed embriologia delle Phyllobranchidae, Hermaeidae, Aeolididae , Proctonotidae, Dotonidae, I, e II parte (un vol. di 142 pag. con atlante di 121 tav. in cromolit.), Bologna-Roma, 1877-81. Nuova specie del genere Berghia, Rendic. R. Acc. di Napoli 1882. Permanenza dello stato embrionale nel mesoderma delle papille dor- sali degli individui adulti di Forestia mirabilis, ibid. 1882. Intorno alle piastre motrici del Boa constrictor, ibid. 1882. Terminazione periferica dei nervi nei muscoli striati, Ace. dei Lin- cei, 1882. Nuova forma del genere Lomanotus, Rendic. Acc. Napoli, 1883. Particolarità di struttura dell’ epitelio esterno dell’ amnios del gatto, ibid. 1883. Intorno ad alcuni Bacteri nell’ amnios umano, Accad. dei Lincei, 1883. Intorno ad un vero rene diffuso, Rendic. Accad. Napoli, 1883. Terminazione dei nervi nei muscoli degli anfibii, ibid. 1883. Materiali per la storia naturale delle Monere del Golfo di Napoli, Mem. Accad. di Bologna, 1884. Sulla struttura dei neurococchi, nota preliminare, Rendic. Acc. Na- poli, 1885. Terminazione dei nervi nei muscoli dei Chelonii, ibid. 1885. Intorno alla terminazione periferica dei nervi motori nei Teleostei, SALVATORE TRINCHESE 11 comunicazione prelim., Rivista italiana di Se. nat. pubblic. per cura del Circolo degli Aspiranti Naturalisti di Napoli, 1885. Morfologia delle terminazioni nervose motrici periferiche dei verte- brati, nota prelim., Rendic. Accad. dei Lincei, 1885. Diagnosi del nuovo genere Govia, Rendic., Accad. Napoli, 1885. Intorno ai fusi muscolari della Tarantola (Platydactylus mauritanicus), ibid. 1885. Come le fibre muscolari in via di sviluppo si uniscono alle fibre ner- vose, comunicaz. prelimin., Rendic. Accad. Lincei, 1886. Ricerche anatomiche sul genere Govia, Accad. Bologna, 1886. Ricerche anatomiche ed embr. sulla Flabellina affinis, Mem. Acc. Bo- logna, 1887. Nuove osservazioni sulla Rhodope Veranii, Rendic. Accad. Napoli, 1887. Descrizione del nuovo genere Ca/òria, Tr., Mem. Accad. Bologna, 1883. Ricerche anatomiche sulla Forestia mirabilis, ibid. 1889. Contribuzione alla conoscenza dei fusi muscolari, ibid. 1890. e Arch. italiennes de Biologie, 1891. Descrizione del nuovo genere Bosellia, Accad. Bologna, 1891. Ricerche sulla formazione delle piastre motrici, ibid. 1891. Nuove osservazioni sulla Placida viridis, ibid. 1892. Nuovi Ascoglossi del Golfo di Napoli, Rendic. Accad. Napoli, 1893. Protovo e globuli polari dell’ Amphorina coerulea, Mem. Accad. Bologna, 1894. Nervi motori e nervi sensitivi del Phyllobranchus Borgninii, Tr., comunicaz. prelim., R. Accad. Napoli, 1894. Ricerche anatomiche sul Phyllobranchus Borgninii, R. Accad. Bo- logna, 1895. Ricerche anatomiche sulla Hermaea Cremoniana, Accad. Bologna, 1896. NUOVA SPECIE DI PERIPATUS IN BOLIVIA DAL PROF. L. BALZAN RACCOLTA PEL Pror. L. CamERANO Il dottor R. Gestro vice direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Genova ha avuto la cortesia di inviarmi in esame due individui di Peripatus che il compianto prof. L. Balzan rac- colse nell’anno 1891 nel suo viaggio di esplorazione in Bolivia e precisamente nei « Cantoni di Coroico e Chulumani, Yungas, a circa 1600 metri s. l. d. m. » Lo studio di questi individui è di molto interesse poichè fino ad ora nessun Autore, almeno che io mi sappia, ha menzionato specie di Peripatus della Bolivia (1). Gli esemplari raccolti dal prof. L. Balzan hanno i caratteri seguenti (esemplari in alcool): a. 9. Lunghezza massima m. 0,031 — Larghezza massima m. 0,005 — Zampe in numero di 27 pala. b. 9. Lunghezza massima m. 0,030 — Larghezza massima m. 0,005 — Zampe in numero di 26 paia. La mandibola esterna e la mandibola interna hanno il numero e la disposizione dei denti che mostrano le figure qui unite (fig. A e B). l La colorazione è superior- È mente di color bruno cioccolatto _/ £ chiaro, il capo e le antenne A f È sono più chiare del dorso. Sul | \ dorso vi sono molte piccole mac- (') Nell’America meridionale e centrale vennero fino ad ora raccolti individui di Peripatus, appartenenti a varie specie non ancora definibili, la maggior parte con certezza nelle località seguenti: Nicaragua, Venezuela, Ecuador, Surinam. Caienna, Brasile, Chili, Cuba, Dominica, Portorico, Giamaica, S. Thomas, S. Vin- cenzo, Trinidad. NUOVA SPECIE DI PERIPATUS 13 chiette chiare dovute alle papille della pelle che sono di color più chiaro del fondo della pelle stessa: vi è una linea dorsale longitudinale mediana più scura: la parte esterna delle zampe è più chiara del dorso ed è del colore delle parti ventrali, vale a dire bruno molto chiaro. Dati questi caratteri, si tratta di vedere se gli individui in questione sono riferibili a qualcuna delle specie già note o se sono da ritenersi appartenere a specie nuova. Ciò per le specie di Peripatus neotropicali è assai difficile da farsi per I’ incertezza del valore tassoriomico dei caratteri (1). Pare tuttavia che si debbano ritenere come caratteri partico- larmente importanti il numero delle paia di zampe (variabile tuttavia entro certi limiti pei due sessi di ciascuna specie) e il numero e la disposizione dei denti delle mandibole. Tenendo conto delle specie in cui il carattere delle mandibole venne studiato, io credo si possano dividere i Peripatus neotro- picali in due gruppi, secondo che la mandibola esterna ha due soli denti o più di due denti (?). I. Gruppo. — Mandibola esterna con due denti. 1. Peripatus juliformis Guilding = P. Edwardsii Sedgwick. 2. » trinidadensis Sedgwick. (Unisco qui le figure delle mandibole esterna ed interna tolte da un esemplare di P. juliformis Guild. raccolto Le, dal dott. E. Festa presso _p VA n il Rio Lara (Darien) (8) / 3 (fig. C-D). | II. Gruppo. La mandi- bola esterna ha almeno tre denti. (') Confr. a tal riguardo: Pocock, Arthropod Fauna of the West Indies , Journ. of the Linnean Soc., vol. X XIV, 1891-91, pag. 520. (?) Sono d’accordo col Pocock e col Sedgwick (Monograph of the genus Peripatus. Quart. Journ. Microscop. Science, 1858), che il numero dei piccoli denti che nella mandibola interna tengono dietro al diastema é carattere probabilmente poco sicuro. La stessa cosa si dica per la forma conica o cilindrica delle papille della pelle, organi troppo facilmente modificabili dall’ alcool. (3) L. Camerano. Onicofori raccolti nel Darien dal dott. E. Festa. Bollettino dei Musei di Zool. e Anat. Comp. dell’ Università di Torino, vol. XI, N. 223, 1896. 14 L. CAMERANO 1. Peripatus quitensis Schmarda (1). 2. Peripatus Balzani nov. sp. Gli esemplari raccolti dal prof. L. Balzan in Bolivia appar- tengono a questo gruppo, come si vede dalle figure qui unite. Venendo al 2.° carattere, quello del numero delle zampe, io osservo che fra il P. quitensis, il quale ne ha un numero di paia variabile da 31 a 36 e i nostri esemplari, i quali ne hanno da 26 a 27 paia, vi è troppa distanza per non ritenere i nostri esemplari specificamente distinti dal P. qudtensis anche tenendo conto di questo solo carattere. Credo quindi di poter conchiudere che gli esemplari raccolti dal prof. L. Balzan non appartengono a nessuna delle specie di Peripatus Neotropicali meglio caratterizzate. Esaminando ora le specie dubbie (Confr. Sedgwick op. cit., pag. 487), quella che potrebbe essere confrontata coi nostri esemplari, anche per ragioni di distribuzione geografica, è il Peripatus chiliensis Sedgwick = P. Blainvillei Blanch. (*), ma la colorazione e il numero delle paia di zampe, 19, la fanno ritenere diversa. (1) L. Camerano. Sul Peripatus quitensis Schmarda. Atti R. Accademia delle Scienze di Torino, vol. XXXII, 1897. (2) Il Sedgwick (op.cit.) basandosi sulla discordanza veramente strana che vi è fra il numero dei piedi dato nella diagnosi dal Blanchard pel suo P. Blainvillei (Historia de Chile par M. C. Gay e Ann. Sc. Natur., 3 ser., vol. ©, pag. 140, 1847), e quello che è segnato nelle figure che rappresentano la specie nelle tavole del lavoro del Gay, discordanza già notata dal Moreley (Ann. and Mag. Nat. Hist., 5 ser., vol. III, 1879, pag. 266), credette opportuno di indicare con un nome nuovo la forma di Peripatus con 19 paia di zampe ritenendo possibile la confusione di due o più specie diverse. Io credo, che tenuto conto delle due descrizioni del Blanchard coincidenti nell’assegnare al P. Blainvillet 19 paia di zampe e del fantastico variare del numero delle zampe a destra e a sinistra delle varie figure che rappresentano superiormente e ventralmente la specie nella tavola del lavoro del Gay, sia da ritenersi colpevole il disegnatore di nessuna cura nel contare esattamente le zampe stesse. Nella figura dell’ animale visto dal dorso si contano a destra 27 zampe, a sinistra 26. Nella figura dell’ animale visto dal ventre a destra si contano 33 zampe, a sinistra 31 e nell’ animale visto dal fianco sinistro 20 paia. Dato questo pasticcio non vi è alcuna ragione per non ammettere che gli esemplari che aveva sott’ occhio il disegnatore non avessero invece real- mente che 19 paia di zampe. Non mi pare in ogni modo opportuno di cambiare il nome di P. Blainvillei in P. Chiléensis dal momento che a quest’ ultimo il Sedgwick assegna come carattere 19 paia di zampe. NUOVA SPECIE DI PERIPATUS 15 Mi pare quindi di poter conchiudere che gli esemplari raccolti dal prof. L. Balzan in Bolivia appartengono ad una nuova specie che si può caratterizzare nel modo seguente : Peripatus Balzani nov. sp. Superiormente di color bruno cioccolatto chiaro (esempl. in alcool) con macchiette più chiare dovute alle singole papille: con una linea longitudinale mediana più scura: capo ed antenne bruno chiare: zampe esternamente di color bruno chiaro meno intenso di quello del dorso e quasi equale al colore delle parti ventrali; zampe in numero di paia variabile da 26 a 27; mandibola esterna con tre denti, il 1.° più lungo degli altri, il 2.° ed il 3.0 più piccoli e subeguali ; mandibola interna con quattro denti grandi, il 1.° più lungo degli altri, il 2.° lungo la metà quasi del primo, i 3 lungo la metà quasi del 2.°, il 4.° di poco più corto del 3.°. I piccoli denti che tengono dietro al diastema sono 13 e sono assaî piccoli. DI ALCUNI PESCI RACCOLTI IN BOLIVIA DAL Pror. Luier BALZAN. nora pt ALBERTO PERUGIA Nel Settembre del 1893 soccombeva a fiero malore in Padova, un intelligente ed ardito esploratore, che contribui largamente ad arricchire le collezioni del Museo Civico di Genova. Luigi Balzan da Asuncion (Paraguay) ove si era recato nel 1885 quale insegnante scienze naturali in quell’ Istituto Nazio- nale, inviò ripetutamente al Museo preziose collezioni di animali; tra le quali va principalmente menzionato il materiale raccolto a Villa Maria nella provincia di Matto Grosso. Della parte ittiologica di questo materiale ebbi già ad illu- strare in questi Annali (') alcune forme interessanti ed altre nuove, quali ad esempio il Geophagus Balzanii, il Chaetostomus aculeatus e |’ Haplochilus Balzani. Nel 1891, ottenuto un sussidio dalla Società Geografica Ita- liana, il Balzan si accinse ad una esplorazione delle Missioni della Bolivia, nelle regioni percorse dal Beni e dal Mamoré ed ivi fece ricche collezioni zoologiche, malgrado che una serie di malaugurati contrattempi rendessero il suo compito molto difficile. Il materiale ittiologico radunato in questo viaggio, che fu l’ultimo del rimpianto Balzan, e del quale tratterò in questa mia nota, è rappresentato da pesci presi per la maggior parte nel fiume Beni durante il soggiorno da lui fatto a Reyes, città situata sulla sponda destra di detto fiume e da questo proven- gono pure quelli indicati delle Missioni Mosetenes nella provincia Yungas. Alcuni sono del Rio Madidi, che attraversando la pro- vincia di Caupolican si getta nel Beni. (1) Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, Serie 2.*, vol. X (XXX), 1891. _ DI ALCUNI PESCI BOLIVIANI 17 Nel viaggio di ritorno dalla Bolivia per restituirsi ad Asuncion, scendendo il Rio Mamoré, che a Villa Bella si unisce al Rio Beni segnando il confine tra la Bolivia e gli Stati Uniti della Repubblica del Brasile e formando il Rio Madeira, uno degli affluenti del sistema delle Amazoni, raccolse pure varie ed interessanti forme, tra cui alcune che ritengo non ancora descritte. Nel complesso le specie da lui raccolte sono 37, in più di 200 esemplari. Quasi tutti i generi da esse rappresentati sono comuni ai varii fiumi dell'America meridionale. Secondo me è molto difficile nello stato attuale delle cognizioni sulla Ittiofauna delle acque dolci di quella vasta regione, il voler assegnare forme esclusive ad un dato sistema di corsi d’ acqua; tutto al più si può ammettere che in certi luoghi abbiano predominio generi che sono in altri più rari. Mi discosto in ciò dall’ opinione espressa dall’ Eigenmann, che nel suo elenco dei pesci d’acqua dolce dell’ America meridionale (Proceedings United States Nat. Museum, Vol. XIV, 1891), ove tratta minutamente della distribuzione geografica dei pesci del Sud America, dice esser questa divisa in « well defined pro- vinces ». Se molti generi non furono ancora riscontrati in certe pro- vincie, credo che ciò dipenda dalle insufficienti ricerche fatte fino ad oggi in gran parte di quei corsi d’ acqua; vediamo p. e. nello specchio N. 2 a pag. 13 del citato lavoro, indicati quali mancanti al Plata i generi Erythrinus e Crenicichla che io ho avuto da Buenos Ayres, e potrei citare molti altri casi consimili. Gli stessi pesci littoranei si spingono molte volte a grandi distanze dal mare e ricorderò ad esempio la Doras longispinis Steind. avuta dallo Steindachner dalle foci del Rio Magdalena e trovata dal Balzan nel Rio Mamoré. Regioni ben distinte fino ad ora sono la Fuegiana e quella delle alte Ande, ove trovansi generi che non furono mai citati di altra località. Chiudendo questi brevi cenni mi sia concesso di esprimere Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.*, Vol. XVIII (12 Giugno 1897) 2 18 A. PERUGIA una parola di vivo rimpianto per |’ immatura perdita fatta dalla scienza e dal Museo Civico in Luigi Balzan, attivo raccoglitore, che, fatto tesoro dell’ esperienza avuta nelle passate vicende , prometteva di rendere nel futuro più importante contributo alla cognizione della fauna terrestre e fluviale di quelle regioni, le quali, per quanto già esplorate da dotti e coscienziosi viaggiatori, riservano ancora abbondante messe d’ interessanti ed ignote forme. 1. Pimelodus altipinnis, Steind. — S. B. Ak. Wien. Vol. 59 1864 (Icht. Notiz. I, pag. 14). — Idem Vol. 72, 1872 (Icht. Notiz. IV, pag. 55, Tav. XI. — Eigenmann et Eigenmann Proc. Cal. Acad. 2.* ser. I, 1888, p. 135. -- A Revision South Am. Nematognathi (Occasional papers Cal. Acad. 1890, pag. 180). Rio Beni. Questo nostro esemplare, lungo Cent. 25, ha i barbigli man- dibolari esterni più corti di quanto dice lo Steindachner per questa sua specie. Però la descrizione che ne da non concorda con la figura (1. c.), nella quale i barbigli esterni mandibolari non arrivano come nel nostro esemplare che alla metà delle ventrali, nel mentre che, secondo la descrizione, arriverebbero alla metà della base dell’ anale. 2. Pimelodus Buckleyi, Boul. P. Z. S. 1887, pag. 275, Tav. XX, fig. 1. — Pimelodella buckleyi, Eigen. et Eigen. South Amer. Nemat. p. 157 e 158. Rio Beni. Missioni Mosetenes. - 2 esemplari lunghi Cent. 7, 5. Quelli sui quali Boulenger fondò questa specie provenivano da Canelos (Ecuador). 3. Pimelodus nigrofasciatus, sp. n. Rio Beni. Missioni Mosetenes. DIO, AL Os Pet. A 9: Il corpo è allungato. La lunghezza del corpo è contenuta 5 volte nella lunghezza totale (caudale esclusa). L'altezza del corpo sotto la dorsale è quasi uguale alla lunghezza del capo, in questa il diametro dell’ occhio è contenuto 5 volte e due volte nella lunghezza del muso. Il capo è alquanto depresso, DI ALCUNI PESCI BOLIVIANI 19 finemente granulato tra gli occhi e nella regione postorbitale. Il processo occipitale è stretto, lungo molto più che largo ed arriva all’ osso basale della spina dorsale. La fontanella è pure lunga, molto stretta quasi una fessura e si estende fino al prin- cipio del processo occipitale. Il muso è lungo, tagliato a linea retta alla sua estremità. Le narici terminali. La bocca piccola con mascella superiore più lunga. Denti a fascie larghe. I bar- bigli mascellari oltrepassano di poco la fine dell’ adiposa, i man- dibolari esterni arrivano quasi alla fine delle ventrali, gli interni alla metà delle pettorali. La dorsale è alta più della lunghezza del capo, con spina gracile finemente dentellata alla parte in- terna, liscia all’ esterno, col primo raggio molle un po’ più alto della spina; essa dista dall’ adiposa per uno spazio minore della lunghezza della sua base, è lunga un terzo del corpo, molto alta ed uguale nel suo percorso. La pettorale ha la spina uguale a quella dorsale, con dentellatura più pronunciata internamente ed alcuni dentelli esterni; essa non arriva alle ventrali. Queste situate immediatamente dietro la perpendicolare dell’ ultimo raggio dorsale, sono molto più brevi delle pettorali. La caudale è lunga con il lobo superiore prolungato. Anale breve, alta metà della dorsale. Il colore è argenteo, con una marcata fascia nera che parte dalla base dei barbigli mascellari seguendo la linea laterale fino alla base della caudale. Questo esemplare per la fascia nera che presenta ai fianchi si avvicina all’ elongatus Gunt., lateristriga M. e T., e Buckleyi Boul.; se ne distingue per le granulazioni del capo che è liscio nelle summenzionate specie. Andrebbe riportato al genere Pimelodella secondo |’ Eigenmann per |’ estensione della fonta- nella e del processo occipitale, ma credo consigliabile mantenere il genere Pimelodus come inteso dal Giinther, non sembrandomi giustificate le numerose divisioni introdotte dall’ Eigenmann in questo genere. 4. Pimelodus argenteus Per. — Appunti sopra alcuni pesci Sud Americani. Ann. Museo Civ. Genova, Ser. 2.2 Vol. X (XXX) 1891, pag. 631. 20 A. PERUGIA Rio Mamore. Alcuni giovani esemplari (lunghi cent. 10) di questa specie da me descritta dal Rio della Plata e dal Rio Paranà. Il colorito è uguale a quello degli adulti, argenteo senza al- cuna macchia. 5. Auchenipterus nuchalis (Spix). — Hypophthalmus nuchalis, Spix. Pisc. Bras. pag. 17, Tav. 17. — Auchenipterus nuchalis, Cuv. Val. XV, pag. 208. Kner. Sitzber. Wien Akad. 1858, XXVI, p. 423. — A. dentatus, Cav. Val. XV, pag. 210. — Eva- nemus colymbetes, Miller u. Trosch. Horae Icht. III, pag. 11, Tav. 1, fig. 2. — £. nuchalis, Gunth. Cat. V, pag. 193. — Auchenipterus nuchalis, Eigenm. et Eigenm. South American Nematognathi, pag. 295. Alto Beni. 6. Doras longispinis, Steind. — Fisch. Fauna des Magdalenen Strémes (Denck. k. Akad. Wien Bd. 39, 1878, pag. 23, Tav. IV, fig. 2, Tav. V, fig. 1). — Fisch. Fauna des Cauca (Denk. Ak. Wien Bd. 42, 1880, pag. 11). Rio Mamoré. 7. Oxydoras Steindachneri, n. sp. DIA -6 CA A Pet 4-82.) Ll. 32. Rio Beni. La lunghezza del capo, dalla punta del muso all’ apertura branchiale è contenuta 4 volte nella lunghezza totale, caudale compresa, ed è uguale all’ altezza del corpo, presa sotto alla dorsale. La distanza dalla spina dorsale alla punta del muso è uguale alla metà della lunghezza del corpo, caudale esclusa. L’ occhio è grande, il suo diametro quasi uguale alla lunghezza del muso e dello spazio infraorbitale. Bocca piccolissima, inferiore, affatto priva di denti. Narici situate all’ estremità del muso. La fontanella fusiforme si estende dal primo quarto anteriore del- l’occhio fino alla verticale dell’ apertura branchiale. Il profilo segna una dolce curva ascendente dalla punta del muso alla dorsale per scendere poi più bruscamente fino alla caudale ; nella parte inferiore la curva è meno accentuata ma da al capo una forma ovale. DI ALCUNI PESCI BOLIVIANI 2h! Il capo è tutto corazzato e finemente striato, meno la punta del muso e due lacune ovali che si estendono fino all’ orbita. I barbigli sono semplici senza ramificazioni; i mascellari che arrivano all’ orlo posteriore dell’ occhio hanno alcuni tubercoli alla loro base, i 4 mandibolari sono semplici e brevi. La spina della dorsale è robusta, fortemente seghettata ad ambo i lati. Adiposa piccolissima. Spina pettorale appiattita con forti dentel- lature; arriva alla base delle ventrali, le quali sono piccole, situate immediatamente dietro la fine della dorsale. Anale breve e bassa. Caudale forcuta a lobi uguali. Scudi della linea laterale in numero di 32, grandi all’ inizio 1/, dell’ altezza del corpo e scemando gradatamente fino alla base della caudale, dove sono piccolissimi. Sono armati al centro da spina ricurva ed a ambo i lati fortemente cigliati. Lo stato. di conservazione poco buono dei nostri esemplari non permette di dire nulla di certo sul colorito, che sembra essere stato argenteo carnicino. Lunghezza degli esemplari cent. 7. 8. Chaetostomus cirrhosus (Val.) — Hypostomus cirrhosus, Va- lenc. (d’ Orbigny) Voy. Am. Mer. Tav. 7, fig. 3. — Cuv. Val. XV pag. 511. — Ancistrus cirrhosus, Kner Hypostomiden (Denk. Akad. Wien Bd. VII, 1854). — Chaetostomus cirrhosus, Boulenger. piluroid Fish. ete., Po ZS: 1891, pag. 231; Tav. 26, fig. 1, 2 79. — Ancistrus cirrhosus, Eigen. et Eigen., South Am. Ne- matognathi, pag. 445. Rio Beni. 5 esemplari 3 7 e 2 9, il 7 più grande cent. 16, la 9 cent. 11. Il Kner da una dettagliata ed accurata descrizione di questa specie facendo rilevare la differenza dal maschio alla femmina, che è sprovvista dei grossi cirri palmati o bifidi che si osservano nel primo. Il Boulenger (1. c.) da una buona figura della testa del ma- schio e della femmina, e aggiunge che, oltre la differenza della mancanza dei cirri, vi è anche quella della lunghezza delle pet- torali, che nel maschio arrivano alla metà delle ventrali, mentre nella femmina raggiungono soltanto la loro base, ciò che secondo 29 A. PERUGIA me è esatto soltanto pei giovani esemplari di 10 a 114 cent., mentre in esemplari di 17 a 18 cent. anche nel maschio la pet- torale non arriva che alla base delle ventrali. Tutti i nostri maschi hanno il corpo cosparso da piccole mac- chie rotonde gialle. Questa specie fu trovata nel Rio Negro, nella Guiana, nel Paraguay e nel Rio Grande. Il Museo Civico di Genova ne ebbe pure dal Plata. 9. Plecostomus pantherinus, Kner, Hypostomiden (Denks. Ak. Wien Bd., VII, 1853, pag. 267. — Gunth. Cat. Fish. V, pag. 231. Rio Beni. Due esemplari lunghi cent. 7 credo si possano riportare per le proporzioni del corpo e per il colorito a questa specie de- scritta dal Kner su esemplari del Rio Guaporè misuranti cent. 9. 10. Loricaria cirrhosa, n. sp. Rio Beni. Missioni Mosetenes. DEA SASA 6 0Piastre lat. 25: Raggio esterno del lobo caudale superiore prolungato; lungo quanto la distanza dalla punta del muso alla metà della base della dorsale negli adulti; nei giovani uguale alla lunghezza del corpo. Testa appiattita a muso breve arrotondato. Occhio piccolo, metà dello spazio interorbitale. L’orbita presenta al suo margine anteriore alcuni aculei. Denti intermascellari in numero limitato, ricurvi all’ indentro e quasi uguali ai mandibolari. Barbigli corti non ramificati. Velo labiale molto grande, munito di numerosi e lunghi cirri tanto al lembo esterno che all’ interno verso la bocca. Parte inferiore anteriore del corpo nuda fino alla piastra anale, la quale è appuntita alla sua parte posteriore e con due piastre ad ogni lato. Dorsale alta ?/, la lunghezza del capo con il 1.° raggio semplice e munito di piccolissimi aculei al lato esterno. La pettorale arriva al primo terzo della ventrale e questa al primo terzo dell’anale. Le piastre laterali sono armate da 4 a 5 aculei ben distinti. Il colore è uniforme giallastro con 4 grandi fascie nere, la prima sul peduncolo caudale, la seconda sulle piastre 20 e 21, la terza sulle piastre 16 e 17, la 4.* sopra I’ anale. DI ALCUNI PESCI BOLIVIANI 23 Lunghezza degli esemplari: massima cent. 20, minima cent. 10 (esclusa l’ appendice caudale). 11. Farlowella acus (Kner). — Acestra acus Kner. Denk. Ak. Wien, Vol. VI, 1853, pag. 11, Tav. 8, fig. 1. — Farlowella acus Eigenm. et Eigenm. South Amer. Nemat, pag. 355. Rio Beni. 12. Cetopsis plumbeus, Steind. — Denk. K. Ak. Wiss. Wien Bd. 46, pag. 31, Tav. 6, fig. 3. — Boulenger P. Z, S. London, 1887, pag. 276. Rio Beni. Per il numero dei raggi delle pinne, per il colorito e la forma del corpo il nostro esemplare corrisponde perfettamente alla figura ed alla descrizione dello Steindachner del p/wmbeus; soltanto esso ha il primo raggio della dorsale e delle pettorali prolungati in un esile filamento non indicato dal citato autore. Probabilmente é questo un distintivo del maschio, cosa che si osserva anche in molte altre specie. 13. Cetopsis gobioides, Kner. Icht. Beit. Sitzb. Ak. Wien Bd. 26, pag. 37, fig. 16. Rio Beni. 14. Vandellia Balzanii, n. sp. — D. 8. A. 8. P. 8. V. 6. Capo molto appiattito, largo quanto lungo, poco piu lungo dell’ altezza del corpo, che (caudale esclusa) è contenuta 14 volte nella lunghezza totale. L’ occhio rotondo a orlo libero, è situato verso |’ estremità del muso ; il suo diametro è contenuto 5 volte nella lunghezza del capo e 21/, nello spazio interorbitale. L’ an- golo opercolare è armato da uncini relativamente robusti poco curvi, che sono situati in due gruppi, uno al subopercolo ed uno più numeroso all’ angolo superiore dell’ opercolo. I barbigli sono grossi e brevi, lunghi la metà del capo. Le pettorali pic- cole, lunghe poco meno del capo, hanno 8 raggi. Le narici sono ovali e molto vicine all’orlo anteriore dell’occhio; esse misurano la metà del suo diametro. La bocca ci presenta forma parti- colare, ben rappresentata nella figura data da Cuv. e Val. a Tav. 547 per la Vandellia cirrhosa; essa è inferiore, total- mente priva di denti, il labbro inferiore presenta un’ insenatura 24 A. PERUGIA al suo orlo anteriore. Sul vomere spinto molto innanzi si ve- dono 8 denti ricurvi verso l’ interno, dei quali i due mediani sono i più lunghi e robusti, misurando circa 1 mm. e gli altri decrescono gradatamente, i due esterni essendo molto piccoli. L’ apertura branchiale è stretta e si apre immediatamente in- nanzi alle pettorali. Il corpo depresso verso il capo, si arrotonda fino davanti alla dorsale ed alla anale per terminare poi appiat- tito fino alla base della caudale. Le ventrali sono più brevi e strette delle pettorali, situate al terzo posteriore del corpo poco distanti dall’anale. Questa comincia sotto la metà della dorsale, conta 8 raggi distintamente articolati, alti come quelli della dor- sale e due terzi della lunghezza del capo. La caudale è incavata, con i raggi esterni leggermente prolungati ed eguali tra loro. Il colore generale (nell’ alcool) è bruno sul dorso e giallastro sul ventre. Sul dorso si vede una minutissima punteggiatura nera che si estende anche sui raggi di tutte le pinne. La cau- dale è gialla. Rio Beni. Missioni Mosetenes. Secondo quanto dice il Gunther nella Introduction to the study of Fishes, questi pesci vivrebbero parassiti nella cavità bran- chiale dei grandi siluridi. 15. Trichomycterus laticeps, Kner, Sitzber. Akad. Wiss. Munchen, 1863, pag. 228. — Gunther, Cat. Fish. V, p. 274. — Pygidium laticeps, Eigenm. et Eigenm. Proc. Cal. Acad. 1889, pag. 51. — South. Am. Nematognathi, pag. 334. Rio Beni. Un giovane esemplare lungo cent. 10. 16. Macrodon trahira, Mull. u. Trosch., Horae Icht. II, pag. 6, Tav. 3, fig. 2. Reyes. 17. Curimatus gilberti, Quoy et Gaim. Voy. Uran. pag. 219, Tav. 48, fig. 1. — Cuv. Val. XXII, pag. 16. Alto Beni. 18. Curimatus spilurus, Gthr., Cat. Fish. V, pag. 268. Reyes. Un piccolo individuo lungo cent. 8 corrisponde perfettamente DI ALCUNI PESCI BOLIVIANI 25 alla diagnosi data dal Gunther per questa specie, sia per il nu- mero dei raggi delle pinne e delle squame della linea laterale, che per la colorazione argentea con larga fascia dorata che finisce alla base della caudale in una macchia rotonda nera. 19. Prochilodus reticulatus, Cuv. Val. XXII, pag. 92. — Kner, Denk. Akad. Wien. Vol. XVII (1859), pag. 147. Alto Beni. 20. Leporinus frederici (Bloch). — Salmo frederici, Bloch, Tav. 378. — Leporinus frederici, Cuv. Val. XXII, pag. 25. — Cu- rimatus acutidens, Val. in d’Orb. Voy. Amer. Mer. Tav. 8, fig. 1. — Leporinus frederici, Gùnth., V, p. 306 e A. B. Ulrey South. Amer. Characinidae, pag. 261. Alto Beni. 21. Tetragonopterus maximus, Steind., Sitzber. Ak. Wien Bd. 72, 1875, pag. 43, Tav. 7 79. — Tetragonopterus alosa, Gunther, Ann. M. N. H. (4) 1876, Vol. XVII, pag. 399. — Tetragonopterus maximus, Ulrey, South Am. Characinidae, pag. 276. Alto Beni. 22. Tetragonopterus abramis, Jen. — Zool. Beagle, pag. 123, Tav. 23, fig. 1. Rio Madidi. 23. Tetragonopterus nigripinnis, Per. Ann. Mus. Civ. Genova, Ser. 2.4, X (XXX), Aprile 1891, pag. 643. — Tetragonopterus ano- malus, Steind., Sitzber. Ak. Wien Band 100, Luglio 1891, pag. 369, Tav. 3. — Tetragonopterus nigripinnis, Ulrey (1. c.). p. 273. ‘ Reyes. Rio Beni. 24. Aphiocarax (Chirodon) alburnus, Gthr., P. Z. S. 1869, pag. 124, fig. 2. — Eigenm. et Eigemn. Proc. U. S. Nat. Mus. 1891 (XIV), pag. 55. — Ulrey A. B. (1. c.), pag. 292. Rio Beni. Missioni Mosetenes. Di questa specie il Gunther da una brevissima descrizione, alla quale non è forse inutile aggiungere alcuni dati. Nei nostri esemplari, il più grande dei quali misura cent. 9, la linea laterale fora soltanto le prime 11 squame. Negli esem- plari più piccoli (cent. 6) il capo forma il quarto del corpo, nei maggiori esso è contenuto 41/, nella lunghezza totale. 26 A. PERUGIA Il colore generale è aurato, la fascia laterale argentea poco marcata. I raggi centrali della caudale nerastri. Gli esemplari avuti dal Gunther provenivano dal Perù. 25. Chaicinus angulatus, Spix. Pisc. Bras. pag. 67, Tav. 34. — C.nematurus, Kner, Denk. Ak. Wien, XVIII (1860), pag. 13, Tavo Igo Reyes. 26. Cynodon vulpinus, Spix. Pis. Bras. Tav. 26. Rio Mamoreé. 27. Cynodon gibbus, Spix, 1 c. Tav. 27. Rio Mamoré. 28. Anacyrius microlepis, Reinh. Vidensk. Meddel. Nat. Kjoben. 1879. Rio Mamore. 29. Anacyrius gibbosus (L.) — Ginth., Cat. Fish., V. p. 346. Rio Beni. 30. Anacyrtus humeralis (Val). — Gunther, Cat. Fish., V, pag. 348. Reyes. Rio Beni. 31. Xiphoramphus faicatus (Bloch). — Mill. u. Trosch. Horae Th th pac. A Rio Beni. 32. Myletes maculatus, Kner. — Beitrige z. Fam. d. Chara- cinen, Denk. Ak. Wien Bd. 18, pag. 26, Tav. 2, fig. 5. Reyes. Rio Beni. 33. Serrasalmo spilopleura, Spix. Pisc. Bras. p. 72, Tav. 29. 34. Serrasalmo maculatus, Kner. Denk. Ak. Wien Bd. XVIIII, pag. 41, Tav. 4, fig. 10. Rio Madidi. 35. Belone (Potamorrhaphis) taeniata, Gunther. Cat. Fish. VII, pag. 236. Rio Madidi. Il Giinther ebbe questa specie dal Brasile. Il Museo Civico di Genova ne possiede un secondo esemplare inviato dal Balzan da Villa Maria, Rio Paraguay. L’ esemplare del Rio Madidi misura cent. 22. DI ALCUNI PESCI BOLIVIANI 27 36. Sternarchus curvirostris? Boul., P. Z. S. 1887, p. 282, Tav. 24. Rio Beni. Missioni Mosetenes. L’ esemplare che ho sott'occhio si lascia difficilmente ricon- durre ad una delle tre specie a muso tubulare ricurvo fino ad ora conosciute dell’ America del Sud. La specie la più vicina è il curvirostris, Boulenger, ma da questa differisce il nostro esemplare per l'altezza del corpo e la lunghezza del muso che è molto più breve. Delle altre due specie Poxyrhynchus, Mull. e Trosch. ha la caudale peduncolata e l’ anale termina ad una certa distanza da essa. Il mormyrus, Steind. ha il muso molto più largo, quasi uguale in tutta la sua lunghezza. Della caudale |’ autore non parla essendo en- trambi gli esemplari mutilati. Darò una breve descrizione del nostro esemplare. Il muso si prolunga in un tubo ricurvo, la cui lunghezza dalla sua estremità al centro dell’ occhio è uguale allo spazio che da questo corre all’ apertura branchiale. La bocca è piccolissima, poco più del diametro dell’ occhio. L’ apertura anale si apre al- quanto dietro alla perpendicolare di questo. L’ anale principia sotto |’ apertura branchiale, si unisce alla caudale e consta di 170 a 180 raggi. L'altezza del corpo è il sesto della lunghezza totale. Le squame della linea laterale sono più grandi di quelle del dorso, che a loro volta sono maggiori delle piccolissime del ventre. Colore bruno con screziature chiare. Lunghezza dell’ esemplare. mm. 120. I due esemplari del Boulenger misurano mm. 125 e proven- gono dall’ Ecuador. 37. Sternopygus carapus (L.). — Gymnotus carapo Lin. Syst. Nat pag: 427. Rio Beni. Missioni Mosetenes. VIAGGIO DI LEONARDO FEA IN BIRMANIA E REGIONI VICINE LXXVII. EINIGE NEUE TERMITOPHILE MYRMEDONIEN AUS BIRMA (1) VON E. WASMANN S. I. (Mt Figuren im Texte.) Von Herrn Dr. R. Gestro wurden mir nachtriglich noch mit einer Serie von Myrmedonia termiticola, Gestro (Ann. Mus. Civ. Gen. (2) VI, 1888, p. 110) noch einige neue mit dieser nahe verwandte Arten, die gleichfalls von L. Fea in Gesellschaft von Termiten gesammelt wurden, zur Ansicht gesandt. Die Termiten- art ist leider nicht beigegeben; vielleicht ist es eine der von mir im letzten Bande der Annali (p. 625) beschriebenen Species, was jedoch, da die speciellen Fundorte verschieden sind, nicht mit Sicherheit angegeben werden kann. Bei den zwei folgenden Arten ist wie bei M. termiticola der | Kopf spirlich, der Thorax mittelmissig dicht (oder dicht) und grob, die Flugeldecken stets dichter als der Thorax und ebenso grob punktirt; der Hinterleib ist ebenfalls wie bei éermzticola an der Basis weitliufig punktirt, gegen die Spitze glatt. Die Fihler sind einfarbig, so lang oder wenig linger als Kopf u. Halsschild. 1. Myrmedonia (/hynchodonia) termitophila, Wasm. n. sp. (Fig. 1, Fuhler, Fig. 3, Thorax). (1) Fortsetzung der Arbeit « Neue Termitophilen u. Termiten aus Indien » (Ann. Mus. Civ. Gen. (2) XVI (XXXVI) 1896, p. 613-630 und (2) (XXXVII) 1896, p. 149-152. NEUE MYRMEDONIEN 29 Nigro-picea, nitida, punctata, capite nigro, antennis, thorace, pe- dibus et abdominis basi rufo-brunneis; M. (termiticolae, Gestro a/finis, ejusdem o magnitudinis, coloris et sculpturae, sed differt: antennis (Fig. 1) multo tenuio- ribus, fortius serratis, rufis, apicem versus haud incrassatis sed attenuatis , . art. 4-10 oblongo-conicis, latitudine triente N longioribus; thorace (Fig. 3) profunde longitudinaliter canaliculato et prope mar- ginem lateralem longitudinaliter impresso, fortius punctato; elytris densius punctatis. | rig. 1. — Myrmedontia ter- 8 mm. mitophila. Mas.: Capite nitido, abdomine prorsus inermi, segmento ultimo dorsali apice emarginato. Trotz ihrer grossen Ahnlichkeit mit M. termiticola, Gestro ist diese neue Art an den viel diinneren Fuhlern, deren Glied 4-9 Fig. 2. — Myrmedonia termiticola. lang dreieckig und um ein Drittel linger als breit ist, und an der tiefen, durchgehenden Lingsrinne des Halsschildes sofort zu unterscheiden, sowie auch durch das ginzliche Fehlen von Ge- schlechtsauszeichnungen auf dem Hinterleibsrùcken des 7. — Fig. 3. - Myrmedonia Fig. 4. - Myrmedonia Fig. 5. - Myrmedonia termitophila. termiticola. termitaria. Bei termiticola sind die Fihler (Fig. 2) viel dicker, Glied 4-9 fast quadratisch; das Halsschild (Fig. 4) hat bei beiden Geschlech- tern nur ein Langsgribchen an der Basis. — Von M. Feae, Wasm., mit welcher M. termitophila eine gewisse Ahnlichkeit in 30 E. WASMANN der Bildung von Fiihler u. Halsschild besitzt, unterscheidet sie sich sofort durch die Linge der Fuhler, die den Hinterrand des Halsschildes iberragen, und durch die viel geringere Grosse. Rangoon, Birmania, L. Fea! 1887. Museo Civico (renua. Das einzige Exemplar befand sich mitten unter einer Serie von M. ter- miticola; trotzdem ist namentlich wegen der ganz abweichenden Fuhlerbildung an der specifischen Verschiedenheit beider Arten nicht zu zweifeln; auch der Fundort (die termiticola sind simtlich aus Bhamo) ist verschieden. Dagegen scheint mir nach dem jetzt vorliegenden Material die M. termitobia, Wasm. (Ann. Mus. Civ. Gen. (2) XVI, 1896, p- 622), von der mir damals nur ein vorlag, mit M. termi- ticola durch vollkommene Uebergiinge verbunden zu sein und muss daher als Synonym zu derselben gestellt werden. Die Be- schreibung bezog sich auf ein besonders kleines und helles (imma- tures?) Exemplar; mehrere der mir jetzt vorliegenden Exemplare, die sich im ùbrigen nicht von termiticola trennen lassen, sind (mit Ausnahme des stets schwarzen Kopfes) ebenfalls gelb wie termitobia; auch in der Fùhlerbildung finden sich einige schwache Variationen. Dass die Dorsalauszeichnungen beim 7 von termi ticola bezùglich der Starke ihrer Entwicklung variiren, bemerkt bereits Gestro in seiner Beschreibung von ¢ermiticola; daher kénnen auch die diesbezùglichen Unterschiede von termitobia keinen specifischen Werth besitzen. Der Diagnose von termiticola, Gestro wire daher beizufùgen : Variat corpore flavo, capite tantum nigro, antennis paullo minus compressis et minus dilatatis, statura minore, characteribus sexua- libus maris minus evolutis (M. termitobia, Wasm.). 2. Myrmedonia (RAynchodonia) termitaria, Wasm. n. sp. (Fig. 5, Thorax des 2). Picea, nitida, punctata, capite nigro, thorace et elytrorum humeris rufescentibus, antennis pedibusque rufis. M. termiticolae, Gestro similis colore et sculptura, sed paullo major, antennis brevioribus (articulis penultimis distincte transversis), thorace multo latiore (longitudine plus dimidio latiore), angulis posticis rotundatis (haud obtusis), abdomine fortius (sed aeque parce) punctato, Long. 8,5 mm. NEUE MYRMEDONIEN 31 Mas: Thorace fortius punctato, longitudinaliter canaliculato, lateribus longitudinaliter impressis; abdominis segmento ultimo dorsali apice leviter emarginato ; antennis fortius serratis. Fem.: Thorace subtilius punetato, haud canaliculato , aequaliter convexo, lateribus vix impressis; antennis minus serralis. 1 (Teinzò, Birmania, L. Fea! Mai 1886), u. 1 9 (Carin Cheba, Birmania, L. Fea! Mai-Decemb. 1888) aus dem Mus. Civ. Gen. lagen vor. Dariber dass dieselben von M. termiticola specifisch verschieden sind, hege ich besonders wegen der ver- schiedenen Halsschildform und der mangelnden Dorsalauszeich- nungen des Hinterleibs beim keinen Zweifel; dass jedoch die beiden als 7 u. 9 von termitaria beschriebenen Formen zu einer Art gehòren, ist bloss wahrscheinlich, da die zwischen ihnen bestehenden Unterschiede in der Halsschildsculptur und Fihlerbildung derartig sind, wie sie bei manchen anderen Myr- medonien zwischen 7 u. 9 derselben Art vorkommen. Auch ist das 9 etwas anders gefiirbt, indem Thorax, Schultern u. Naht der Fligeldecken heller roth sind als beim /. VIAGGIO DI LEONARDO FEA IN BIRMANIA E REGIONI VICINE LXXVIII. NOUVELLE ESPECE CAVERNICOLE DE LA FAMILLE DES BLATTAIRES par I. BOLIVAR Spelaeoblatta gen. nov. Statura parva. Caput oblongum, elongatum. Oculi nulli. Antennae valde elongatae. Palporum max. articulus ultimus apicem versus incrassatus, apice truncato-rotundatus. Pronotum antice valde ar- cuatum, postice truncatum. Elytra subcornea, haud venosa, lobi- formia, subquadrata et lateralia. Metanotum angulis posticis dis- tincle productis. Alae nullae. Femora subtus parum spinosa. Tibiae multispinosae, supra rotundatae atque biseriatim spinosae. Tarsi elongati, apice subtus haud areolati. Arolio nullo. Abdomen seg- mentis ultimis dorsalibus angustis, transversis. Lamina supraanalis trianqularis, apice rotundata. Segmentum ventrale ultimum valvulis instructum. Cerct imperfecte articulati, apice aculeati. Corps oblong. Téte étroite et assez allongée, cachée sous le pronotum, ne laissant apercevoir qu'une très petite partie du vertex; les yeux manquent complétement; les scrobes des antennes sont assez grandes et arrondies et le troisiéme article de ces organes est un peu plus long que le deuxiéme, confor- mément aux observations de feu Stal et de Mr. Brunner qui ont démontré que cet article est plus long que le deuxiéme chez le Périplanctides aptéres ou brachyptères, relation qui subsiste pour les deux sexes d’une méme espéce lorsque l’un d’eux est SPELAEOBLATTA 33 ailé l’autre étant aptère; les antennes sont du reste très longues et fines et leur premier article est grand et presque cylindrique bien qu’un peu atténué à la base et les deux suivants sont allongés et un peu plus longs pris ensemble que le premier, les suivants jusqu'au premier tiers sont courts et subglobuleux, devenant insensiblement coniques et plus longs que larges dans le reste jusqu'à l’extrémité. Tous les articles, a l’exception toutefois des premiers, sont pubescents. Mandibules fortes et brunàtres. Palpes maxillaires gréles et assez longs, avee les articles basilaires courts et globuleux, le troisicme cylindrique et allongé, étant plus long que le quatriéme qui est épaissi vers l’extrémité et plus long que le cinquiéme, celui-ci est conique et plus gros vers l’extrémité, subarrondi au bout et couvert de longs poils disposés tout autour. Palpes labiaux triarticulés, à dernier article subcylindrique et arrondi a l’apex. Pronotum légérement convexe, avec le bord antérieur arqué en demi cercle et le postérieur tronqué ou très légérement sinueux au milieu, les angles latéraux sont arrondis. Mesonotum avec le bord postérieur un peu convexe. Metanotum sinué postérieurement avec les angles postérieurs saillants. Elytres très courts, latéraux, ne dépassant presque pas le bord posté- rieur du mesonotum, de consistance cornée et sans nervations. Ailes nulles. Pattes longues et gréles; les hanches de la première paire offrent a l’extrémité du bord inférieur un lobe saillant obtus. Cuisses antérieures comprimées et légérement fusiformes, plus longaes que les jambes correspondantes qui à leur tour sont plus courtes que les tarses de la méme paire, cette relation change dans les pattes suivantes, les jambes intermédiaires étant aussi longues que les cuisses et les postérieures plus longues qu’elles, tandis que les tarses des intermédiaires ont presque la longueur des tibias correspondants et ceux des postérieurs sont plus courts que les jambes. Toutes les cuisses sont épineuses infé- rieurement, mais les épines sont trés peu nombreuses, elles ont en outre des poils épars et du coté dorsal elles sont armées d’une épine apicale. Les jambes portent deux séries d’épines Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVII (14 Giugno 1897) 3 34; I. BOLIVAR du còté externe qui est arrondi et se terminent par de longs éperons, les jambes postérieures sont visiblement arquées. Les tarses sont filiformes et le premier article est aussi long dans les pattes intermédiaires et plus long dans les autres que les autres articles du tarse réunis. L'arolium manque de méme que les aires apicales des articles. Abdomen ovale avec le bord postérieur des premiers arceaux dorsaux un peu sinueux au milieu. Les derniers arceaux sont très courts et fortement transverses. La plaque suranale est grande, en triangle arrondi et entière. Dernier segment ventral très large à la base mais fortement rétréci jusqu’a l’insertion des valves, celles-ci plus longues que larges. Cerques longs et forts, aplatis, a premier article grand et conique, le reste imparfaitement articulé est terminé par une longue et forte épine. C'est en étudiant au microscope les jambes de cette petite espéce que je me suis rendu compte de la disposition terminale de ces organes, disposition qui est essentiellement la méme que celle que i’on trouve chez d’autres espéces, mais qui peut offrir des variations qui méritent peut étre d’étre suivies avec méthode car il est probable qu’elles puissent étre d’interét pour la ca- ractérisation de certains groupes. De méme que le genre /Mocticola mihi qui ne renferme que deux espéces de Vile de Luzon et qui sont aussi cavernicoles, ce nouveau genre manque d’arolium aux tarses, caractère qui permet de ranger les deux genres l’un a còté de l’autre et les séparer du reste des Périplanétides. Cette distinction a part, ils rentreraient dans la division 1' du Systéme des Orthoptères de Mr. Brunner (pag. 34) « Tibiae supra biseriatim spinosae » et dans la sous division 2' par leurs jambes arrondies du còté exté- rieur, d’autant que je peux en juger par les exemplaires presque uniques du genre Nocticola et le seul exemplaire du Spelaeoblatta que j'ai pu examiner. La nouvelle coupe taxonomique qu'il faudrait ajouter au tableau des Periplanetidae pourrait encore se caractériser par le manque des yeux ou la disposition très simple qui en offrent ces organes dans les autres (/octicola Simoni Bol.), ainsi que par le racourcissement des élytres , SPELAEOBLATTA 35 le manque d’ailes et la disposition particulière des cerez; ces organes offrent comme je l’ai dit ailleurs (Ann. de la Soc. ent. de France 1892, p. 33) une grande facilité 4 se détacher restant en place le premier article seulement, le reste étant imparfai- tement articulé bien que les articulations soient assez visibles dans quelques cas (Spe/aeoblatia). La forme de la téte, qui est oblongue et assez allongée, celle des palpes maxillaires, du pronotum et des élytres (ces derniers manquent tout a fait dans les ¢ 9 du Nocticola), ainsi que la disposition du bord post’rieur du metanotum, tronqué chez les Nocticola et assez profondement sinué avec les angles postérieurs saillants dans le Spelaeoblatta et finalement la forme des pièces Spelacoblatta Gestroi. anales et des. cerques caractérisent ce nouveau genre et justitient sa formation. Il ne renferme qu’une seule espéce qui habite dans les cavernes de Birmanie et que je me fais un devoir de dédier au savant sous-directeur du Musée Civique de Génes Mr. le Dr. Gestro à qui je dois sa connaissance. 36 I. BOLIVAR Spelaeoblatta Gestroi sp. n. Colore pallido. Elytra lobiformia, lateralia, subquadrata, extus distincte rotundata, postice oblique truncata et subsinuata, pone medium metanoti haud extensa. Lamina supraanalis transversa , trigona, postice rotundata, integra. Valvulis geni'alibus longioribus quam latioribus. Pedibus testaceis 9 . Long. corporis 99, 3. Loc. Caverne de Jadò, Carin Asciuii Chebà, 1200-1300 m. Janvier, 1888. Provenant du voyage de Mr. L. Fea. MATERIALI PER LO STUDIO DELLE HISPIDAE pi R. GESTRO ENUMERAZIONE DELLE HISPIDAE DI SUMATRA. Fra i recenti esploratori che recarono maggiore contributo allo studio della fauna dell’Arcipelago Malese il Dottore Elio Modigliani tiene un posto distinto e le collezioni zoologiche ri- portate dai suoi viaggi, e generosamente donate al Museo Civico di Genova, attestano ampiamente la sua attività e la sua non comune attitudine al ricercare. Occupato in questi ultimi tempi ad ordinare i materiali ento- mologici della sua ultima spedizione a Sumatra (+), rimasi sor- preso della grande quantità di Mispidae da lui radunate e, trat- tandosi di un gruppo che ha da qualche tempo le mie preferenze, mi nacque il desiderio di studiarle e di pubblicarne un elenco. Quasi nello stesso tempo mi furono comunicate altre Hispidae della stessa provenienza e mi trovai in tal modo ad aver sott’ oc- chio una serie di specie piuttosto ragguardevole, che mi suggerì l’idea di dare al mio lavoro un maggiore sviluppo dal lato fauni- stico, pubblicando una lista generale delle Hispzdae sumatrane. Ecco in che modo ebbe origine questo catalogo. Esso ha dunque per prima base ia bella raccolta del Modigliani, alla quale ho aggiunto le specie raccolte da Odoardo Beccari nel 1878 (?) e (!) Fra i Batacchi indipendenti. Viaggio di Elio Modigliani pubblicato a cura della Società Geografica italiana. Roma 1892. (2) Le specie raccolte dal Dott. Beccari in Sumatra nel 1878 furono già citate nel mio lavoro: Note entomologiche. II Materiali per lo studio delle Hispidae malesi e papuane (Questi Annali, serie 2.* vol. II, 1885, p. 153). 38 R. GESTRO quelle del grande Museo di Leida e dei musei privati di R. Ober- thir di Rennes e E. Dohrn di Stettino. I luoghi dove il Dott. Beccari ha fatto le sue collezioni sono specialmente il Monte Singalan, Ajer Mantcior, Kaju Tanam e Sungei Bulu, nella parte occidentale di Sumatra (*). Il maggior numero di specie riportate dal Modigliani sono di Pangherang Pisang, sulla strada fra Siboga e il lago Toba; molte furono prese nella foresta di Si-Rambé presso lo stesso lago ; altre a Balighe sulle sue sponde e a Siboga, Padang e Benculen. Le specie della collezione Dohrn provengono da due luoghi, Soekaranda e Liangagas, ambedue spettanti alla Residenza di Delhi (?). Quelle di Oberthùr sono per la più gran parte di Marang e di Liwa nella porzione S. O. di Sumatra. Infine nel materiale del Museo di Leida trovo citati il distretto di Rawas, le residenze di Tapanuli e dell'Alto Padang e qualche altro luogo; ma più frequentemente Tandjong Morawa (N. 0. Sumatra). Le ricerche del Dottore Modigliani non si sono limitate alla sola Sumatra e sono noti gli splendidi risultati scientifici che egli ha ottenuto dall’ esplorazione di alcune delle isole allineate lungo la sua costa occidentale, cioè Nias, Mentawei ed Engano (*). Le Hispidae appartenenti a queste faunule insulari ho voluto com- prenderle nel mio catalogo, ma non so se questa annessione, giustificabile da considerazioni puramente geografiche, zoologica- mente sia per intero ammissibile. È vero che non poche sono le specie comuni a Sumatra e a queste isole minori; ma è pur (1) In questi stessi Annali (1.4 serie, vol. XIV, 1879, p. 169) trovasi qualche breve cenno su questi punti esplorati dal Beccari. () Questi due nomi, così stampati sui cartellini della collezione Dohrn, non li trovo nelle più recenti carte olandesi; forse essi corrispondono a Soeka Randej e Liang Hagan. (5) Le memorie in cui sono illustrate le collezioni zoologiche che il Modigliani ha riportato dai suoi viaggi, si trovano nei volumi XXIV a XXXVII di questi Annali. HISPIDAE 39 noto che esistono a Nias, a Mentawei e ad Engano elementi non sumatrani, e che la fauna di queste isole per certe specie si collega a quella delle Andaman e delle Nicobar (*). Dalle /ispidae possiamo, a questo riguardo, attingere poca luce, perchè è dif- ficile che un gruppo così limitato ci fornisca criterii sufficienti per attribuire note caratteristiche alla fauna di una data regione; però ho già notato in un mio precedente lavoro (?) il fatto cu- rioso che in mezzo ai materiali entomologici radunati dal Modi- gliani a Engano e a Mentawei, benchè ricchissimi di specie e di esemplari, non esiste una sola forma a spine. Questa completa assenza di specie spinose avrebbe forse un significato più impor- tante, se anche Nias sì trovasse nelle stesse condizioni, invece di possedere due Hispa ed un Monochirus. D'altra parte non si conoscono, per quanto io mi sappia, Mispidae delle altre isole che costituiscono questa catena che va dalle Nicobar fino alla remota Christmas, eccetto una delle Andaman, che spetta al genere Gonophora (3). Il materiale che ho avuto a mia disposizione per redigere questa nota sulle //spidae sumatrane si compone di 87 specie, delle quali le 40 seguenti vengono descritte per la prima volta come nuove. Callispa fulva. | Anisodera testacea. Wallacea spectabilis. | — humilis. Botryonopa nitidicollis. | — Candezei. — CraAssicornis. | Gonophora aemula. — nobilis. | — cariosa. — Tobae. | os oenoptera. Hispopria Dohrn. | SM iva Anisodera tuberosa. | = diluta. (1) Vedasi a questo proposito l’ interessante introduzione ai « Rettili e Batraci di Engano » del Dott. Vinciguerra in questi Annali (Serie 2.1, vol. XII (XXXII) 1892, p. 517) e quella di Thomas ai Mammiferi delle Mentawei (1. c. Serie 2.2, vol. XIV (XXXIV), 1895, p. 660). (3) Nota sulle Hispidae raccolte dal Dott. Elio Modigliani nelle isole Mentawei (Questi Annali, Serie 2.a vol. XVI (XXXVI) 1896, p. 327). (©) Gonophora Masoni , Baly. AO R. GESTRO Gonophora (Lachnispa) bicolor. | Hispa trapa. Distolaca dimidiata. — Modigliana. — xanthosticta. — Oberthurii. — lucida. — leptacantha. Prionispa distineta. lit vulgaris. Hispa aspera. | — nemoralis. —- basalis. — tribulus. — bellula. — torva. — intactilis. -— Manteriz. — debilis. | — ferox. — Beccaruù. — horrifica. — kerimi. | — lonqicuspis. Non è a meravigliarsi se quasi la metà delle specie sono nuove, quando si pensi che questo gruppo di Fitofagi è stato finora assai trascurato e che il genere /Hispa, il quale è quello per l'appunto che fornisce il maggiore contingente di novità, non è dei più facili. Infatti a chi intraprende lo studio di questo genere si apre un cammino irto davvero di spine. Le specie sono difficili a definirsi, a descriversi e, quel che è peggio, a riferirsi a quelle già conosciute, parte delle quali sono caratterizzate in modo insufficiente (1). In certi casi non c'è altra via sicura che l'esame dei tipi e pur troppo questi sono talvolta introvabili. Nulla di strano quindi che qualcuna delle specie che ho già descritto nei miei lavori precedenti, o che sto per descrivere adesso, si riconosca più tardi appartenere a forme già note. Ren- derà adunque un beneficio alla scienza colui che, avendo la for- tuna di trovare i tipi che a me non è riuscito di confrontare, vorrà correggere le inesattezze in cui io possa essere involon- tariamente caduto. Per rendere più chiare le mie descrizioni ho aggiunto alcune figure che riproducono le parti in cui risiedono i caratteri dif ferenziali più importanti e specialmente l'armatura del protorace, (!) Nell’ opera: « Schrenck’s Reisen und Forschungen im Amur-Lande » sono descritte una ventina di specie di Hispa; ma una parte di queste descrizioni sono inservibili. HISPIDAE KA che qualchevolta è un buon aiuto per riconoscere le specie. I disegni talora sono resi espressamente un po’ schematici e in più di un caso ho sacrificato anche alla prospettiva perchè la conformazione di qualche parte riesca meglio visibile. Prima di procedere all’ enumerazione delle specie, devo por- gere le più vive grazie ai signori Prof. Aurivillius del Museo di Stockholm, Dott. E. Dohrn, E. Fleutiaux, R. Oberthiir, J. R. H. Neervoort van de Poll, C. Ritsema del Museo di Leida e G. Se- verin del Museo di Bruxelles, i quali hanno largamente contri- buito al mio lavoro, sia inviandomi intere collezioni, sia comu- nicandomi preziosi esemplari tipici. Callispa, Baty. 1. Callispa elegans, Baly, Entom. monthl. Magaz. XIII, 1876, p. 126. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 156. — Ibid. 2.2 Serie, XVI, 1896, p. 328. Ajer Mantcior, Agosto 1878, O. Beccari. Un esemplare. — Liangagas (Residenza di Delhi), Collez. Dohrn. Un esemplare. Abita anche P. Pinang e le isole Mentawei; in questo ultimo luogo ne furono raccolti varii individui dal Dott. Modigliani, a Sereinu (Sipora) in Maggio e Giugno 1894, i quali hanno tutti la larga macchia apicale degli elitri un poco più limitata. 2. Callispa pusilia, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XVI, 1896, p. 328. Sereinu (Sipora), isole Mentawei, Maggio e Giugno 1894. Dott. E. Modigliani. 3. Callispa fulva, n. sp. — Callispa, n. sp., Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XVI, 1896, p. 328. Ovato-elongata, fulva, nitida, antennis fuscis, prothorace trans- verso, lateribus subparallelis, antrorsum rotundatis, disco vage irregulariter punctato, elytris apice infuscatis, punctato-striatis, in- terstitiis pone humeros obsolete transverse plicatis. — Long. 5 mallim. È lucente e di un colore fulvo, coll’ apice degli elitri appena leggermente scuro. Il capo è liscio. Le antenne sono brune. Il protorace è molto più largo che lungo, coi lati quasi paralleli, AQ R. GESTRO che vanno arrotondandosi largamente in avanti e col disco scol- pito di un piccolo numero di punti sparsi irregolarmente. Gli elitri sono convessi, fortemente puntato-striati e gli interstizii al didietro delle spalle presentano alcune pieghe trasversali poco marcate. Questa specie deve mettersi da vicino alla puse//a; ma ne dif- ferisce per la statura molto maggiore, per la tinta nera apicale degli elitri più limitata e meno intensa, pel protorace molto meno punteggiato, per gli elitri più convessi, più compressi dietro gli omeri e ivi con pieghe trasversali negli interstizii. Isole Mentawei: un esemplare di Si Oban, Aprile 1894 e uno di Sereinu (Sipora), Maggio 1894, viaggio Modigliani. Nell’ ul- timo la metà basale delle antenne è rossastra e il nero apicale degli elitri è quasi scomparso. 4. Callispa brevicornis, Baly, Trans. Entom. Soc. Lond. 1869, p. 365. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, VI, 1888, p. 654. — Gestro, ibid. 2.2 Serie, X, 1890, p. 232. Foresta di Si-Rambé, dicembre 1880. Un esemplare. Questa specie trovasi anche a Pulo Penang e fu raccolta dal sig. L. Fea sull’alto Iravadi in Birmania. Wallacea, Baty. 5. Wallacea apicalis, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., XVI, 1896, p. 329. Un esemplare del Museo di Leida, che porta I’ indicazione : « Tandjong Morawa Serdang (N. O. Sumatra) Dr. B. Hagen ». differisce dal tipo per il protorace un po’ più fortemente pun- teggiato e per la tinta nera apicale degli elitri che si estende un po più in avanti. Il tipo fu raccolto dal Dott. Modigliani nelle isole Mentawei. 6. Wallacea marginata, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XVI, 1896, p. 330. Sereinu (Sipora), Isole Mentawei, Maggio e Giugno 1894. Dott. E. Modigliani. 7. Wallacea inornata, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XII, 1892, p. 792. HISPIDAE 43 Isola d’ Engano, Bua Bua, Maggio e Giugno 1891. Dottor E. Modigliani. 8. Wallacea spectabilis, n. sp. Elongata, depressa, nitida, capite prothoraceque fulvis, antennis nigris, elytris nigris basi fulva; subtus, cum pedibus, fulvo-testacea. — Long. 81/, millim. Il capo presenta una finissima linea mediana longitudina!e e punti finissimi visibili soltanto a forte ingrandimento ; le antenne sono piuttosto robuste e superano di poco la base del protorace; esse sono nere, coi primi quattro articoli lucenti e gli altri opachi. Il protorace è un poco più largo che lungo, subquadran- golare, leggermente più largo in avanti che alla base; il mar- gine anteriore è alquanto sinuato da una parte e dall’ altra e la sua parte mediana è un poco sporgente; gli angoli anteriori sono largamente arrotondati, i posteriori presentano una piccola smarginatura immediatamente prima del dente; i lati sono leg- germente riflessi. Il disco è levigato, ma da un lato e dall’altro della linea mediana si osserva un’ area allungata occupata da punti grossi e irregolarmente distribuiti; altri grossi punti esi- stono sui lati ove la superficie è alquanto incavata. Lungo il margine basale, di fronte allo scudetto, esiste una fossetta pro- fonda trasversale. Lo scudetto è liscio e fulvo come il capo ed il protorace. Gli elitri alla base, tolti gli omeri, sono fulvi, nel resto neri; essi sono più larghi del protorace e un po più di tre volte e mezzo lunghi quanto esso; sono depressi, quasi pa- ralleli e ciascuno termina arrotondato; la sutura all’ apice è munita di un piccolo dente acuto e il margine apicale prima di questo dente presenta una sinuosità ; il margine laterale è riflesso e quasi solcato ; la superficie è longitudinalmente solcata e i solchi sono scolpiti di punti subquadrati fitti, gli intervalli sono elevati e formano altrettante coste liscie, delle quali la quinta e la sesta sono unite insieme in corrispondenza della sporgenza omerale e la quarta si congiunge alla sesta prima dell’ apice. Il corpo al disotto ed i piedi sono fulvo-testacei. Il solo esemplare che ha servito per la descrizione fu raccolto nella foresta di Si-Rambé in Dicembre 1890. hh R. GESTRO Botryonopa, bLraycu. 9. Botryonopa spectabilis, Baly, Cat. Hisp. p. 93. Questa specie, indicata di Sumatra dal Balv, si trova pure a Pulo Penang e nel Museo Civico di Genova se ne conserva un bell’ esemplare di questa provenienza raccolto nel Febbraio 1889 dai signori L. Fea e L. Loria. 10. Botryonopa nitidicollis, n. sp. Elongata, depressa, nitida, fulva, antennis migris, elytrorum triente apicali cyaneo, geniculis fuscis; prothorace transverso, an- trorsum rotundato, nitido, disco punctato antice laevi; elytris ordi- natim punctatis, interstitiis minutissime et obsolete punctulatis. — Long. 15-17 mill. Questa bella specie si distingue facilmente dalle altre per il protorace molto lucente. Il corpo è depresso, di colore fulvo chiaro, colle antenne nere e la porzione terminale degli elitri (circa il terzo apicale) di un bell’ azzurro splendente. Il capo è scolpito di punti sottili, con un solco longitudinale mediano ed uno trasversale dietro agli occhi. Le antenne sono nere in tota- lità, cogli ultimi cinque articoli opachi; in qualche esemplare sono picee alla base. Il protorace è più largo che lungo, arro- tondato in avanti, coi lati poco arrotondati e sinuati immedia- tamente prima dell’ angolo posteriore che sporge in un piccolo dente aguzzo. Il disco è abbastanza convesso, sopratutto in avanti, dove è anche perfettamente levigato e privo di punti; mentre questi occupano a un dipresso i due terzi posteriori e sono ir- regolarmente sparsi, nè molto grossi nè profondi e scarseggianti nel mezzo. Gli elitri sono lunghi, piuttosto depressi, coi lati pa- ralleli, poco allargati in addietro e terminano arrotondati e leg- gerissimamente smarginati all’ angolo suturale che è armato di un piccolo dente. Ciascuno ha undici serie molto regolari di punti subquadrati, che diventano un poco piccoli all’ apice. La prima di queste serie è brevissima. Gli interstizii sono molto legger- mente convessi e con un buon ingrandimento appaiono anche finamente punteggiati. Il corpo inferiormente è lucente; i piedi HISPIDAE 45 sono robusti e i femori, specialmente gli anteriori, incrassati, e muniti inferiormente di un piccolo dente. Soekaranda, Gennaio 1894. Collezione del Dott. Dohrn e del Museo Civico di Genova. 11. Botryonopa crassicornis, n. sp. Elongata depressa, pallide fulva, nitida, antennis brevibus, cras- sis, articulo primo brevi crasso pallide fulvo, 2-3 piceis, celeris nigris opacis; prothorace transverso lateribus subparallelis, media bast depresso, sparstm punctato, apice laevi; elytris triente apicali cyaneis, elongatis, medio modice dilatatis, ad apicem attenuatis, ordinatim punctatis, interstitiis tenuissime et obsolete rugulosis. — Long. 19*/, mill. È di un colore fulvo slavato, colle antenne, fatta eccezione dai tre primi articoli, nere e col terzo apicale degli elitri azzurro. Il capo è percorso da una linea longitudinale impressa ed è trasversalmente solcato in addietro; sui lati e dietro agli occhi presenta pochi punti irregolari. Le antenne sono notevolmente più corte e più inspessite di quanto si osservi generalmente nelle altre specie di questo genere; il che giustifica il nome che le ho assegnato di crassicornis. Il primo articolo è del colore del resto del corpo; i due successivi, molto meno crassi del primo, ma assai corti, sono picei; gli altri, più allungati e cilindrici, sono neri opachi. Il protorace è più largo che lungo, arrotondato in avanti, i lati sono quasi paralleli e appena leggermente conver- genti in avanti; l'angolo posteriore sporge in un piccolo dente, la base, davanti allo scudetto, presenta una depressione larga fovei- forme abbastanza profonda; il disco è mediocremente convesso, liscio affatto nella parte anteriore, con punti sparsi irregolarmente sul resto e un poco più fitti sui lati e alla base. Lo scudetto è piuttosto allungato, triangolare e liscio. Gli elitri sono molto lunghi, leggermente allargati a cominciare dietro gli omeri e tino circa al terzo apicale; di là in poi sono leggermente atte- nuati; l'apice è arrotondato e molto leggermente smarginato prima dell’ angolo suturale, che porta un piccolo dente. Sulla porzione terminale dell’ elitro si osserva una leggera depressione trasversale. I punti subquadrati sono ordinati in serie regolari 16 R. GESTRO e verso |’ apice impiccioliscono. Gli interstizi sono piani e soltanto mostrano una leggera tendenza alla convessità nella porzione apicale; osservati colla lente essi appaiono finamente rugosi. Il corpo inferiormente è del colore delle parti superiori, ma leggermente più carico; soltanto le unghie dei tarsi sono nere. Questa specie è differentissima dalla precedente, per quanto abbia con essa qualche punto d’ affinità nella colorazione e nei caratteri del protorace. La tinta generale è più sbiadita di quella della nitedicollis e l'azzurro sulla porzione terminale degli elitri è più scuro e meno splendente. Le antenne sono, come si è detto nella descrizione, molto più corte e più crasse; il protorace ha i lati meno arro- tondati; gli elitri sono di diversa forma, cioè attenuati all’apice e più lunghi; la loro scultura è anche meno forte e gli inter- stizii, sotto la lente invece di apparire punteggiati, appaiono rugulosi. Anche le ali, per quanto si può giudicare da una piccola porzione che sporge dall’ apice degli elitri, sono più scure in questa specie che nella nztidicollis. Inoltre nella crassicornis i piedi sono meno robusti, coi femori meno rigonfii. Soekaranda, Gennaio 1894. Un esemplare. Collezione Dohrn. 12. Botryonopa nobilis, n. sp. Elongata, subparallela, depressa, sanguinea, antennis nigris, pro- thorace opaco, elytris obscure cyaneis, nitidis; subtus rufa, pedibus, femorum basi excepta, nigro-piceis. — Long. 14 mill. Capo, protorace e scudetto d’un rosso sanguigno, il protorace opaco, le antenne nere, gli elitri azzurro oscuro lucente; corpo inferiormente rossastro, coi piedi, tolta la base dei femori, nero-picei. Il capo è longitudinalmente puntato-rugoso , trasversalmente solcato dietro gli occhi. Il protorace è quasi tanto largo come lungo, arrotondato in avanti, coi lati paralleli, leggermente on- dulati, gli angoli posteriori armati di un dente minuto preceduto da una piccola sinuosità , il disco abbastanza convesso, scolpito nella porzione posteriore e sui lati, di punti irregolari allungati, privo di punti sul davanti, colla traccia poco evidente di una linea impressa longitudinale mediana, assai sottile. iG] elitri in ~ HISPIDAE 47 addietro sono moderatamente allargati e terminano arrotondati con una breve sinuosità prima della spina suturale. Sul dorso sono piuttosto depressi e fortemente puntato-striati. Le serie di punti sono regolari; i punti sono quasi quadrati; gli intervalli diventano convessi soltanto sui lati e all’ apice, dove i punti sono separati da pieghe trasversali. Il corpo al disotto è lucente; i piedi sono robusti ed i femori rigonfii e tutti armati al disotto di un dente. Parmi che questa specie possa avvicinarsi alla 5. cyanipennis, Baly, di Singapore, per quanto io possa arguirlo dalla descrizione dell’ autore. Però evidentemente si tratta di due specie distinte, perchè la nobilis ha il capo nitido, e non opaco, longitudinal- mente rugoso e non grossolanamente puntato e perchè in nes- suno dei quattro esemplari da me esaminati trovo traccie di nero sul vertice. Inoltre nella descrizione del Baly non si dice che i punti del protorace siano allungati, nè si fa cenno delle costule trasversali che si trovano fra punto e punto negli interstizii, sui lati e sull’apice degli elitri. Infine il Baly nota che i femori posteriori sono inermi, mentre nella nobilis essi sono dentati come quelli delle due paia precedenti. Soekaranda, Gennaio 1894. Collezione Dohrn e del Museo Civico di Genova. 15. Botryonopa Tobae, n. sp. Elongata, subdepressa, cinnabarina, nitida, prothorace opaco, antennis nigris, elytrorum quadrante apicali viridi-cyaneo; corpore subtus, prosterno excepto, et pedibus nigris nitidis. — Long. 14- 17 mill. Il colore superiormente è di un rosso cinabro, più o meno sbiadito secondo gli esemplari, e che probabilmente nell’ insetto fresco sarà stato più vivace; questa tinta è più intensa sul pro- torace e gli elitri portano sul quarto apicale una fascia verde- cianea metallica. Il capo ha sul vertice alcune leggere rugosità irregolari e nel mezzo una linea impressa longitudinale sottile. Le antenne sono interamente nere. Il protorace © un poco più largo che lungo, più stretto in avanti che alla base, coi lati anteriormente arrotondati e con una piccola sinuosità prima del 18 R. GESTRO dente dell’angolo posteriore; il margine anteriore è leggermente arrotondato, il posteriore è bisinuato e nel mezzo della base esiste una leggera depressione trasversale; la superficie è molto opaca, quasi vellutata; nel mezzo del disco vi è appena la traccia di una breve linea longitudinale, ai lati della quale si osservano punti grossi ma pochissimo profondi, allungati, poco fitti e ir- regolarmente distribuiti; la parte anteriore del disco ed i lati sono privi di punteggiatura. Lo scudetto è liscio. Gli elitri sono più larghi del protorace, paralleli, arrotondati all’ apice e sinuosi prima dell’ angolo suturale, il quale è munito di un dente acuto molto piccolo. La scultura consta, come nelle altre specie, di punti disposti regolarmente in serie longitudinali; i punti sono subquadrati; gli interstizi sono leggermente elevati e convessi soltanto all'apice. Il corpo al disotto è nero lucente, eccettuato il prosterno che ha lo stesso colore del protorace. Il metasterno è scolpito di strie trasversali fitte e finissime; l'addome è mi- nutamente punteggiato. I piedi sono neri. Questa specie, affine alla spectabilis, Baly, di Sumatra e di Pulo Penang, ne differisce per la statura minore e per la di- versa colorazione; infatti la spectabilis ha le parti inferiori ed i piedi rossastri e la tinta cianea apicale degli elitri estesa per un maggiore tratto. Inoltre nella spectabilis il vertice presenta un solco longitudinale invece di una linea assai sottile, il pro- torace è subquadrato, assai meno opaco, colla linea longitudinale mediana più marcata e la punteggiatura molto più forte ed estesa anche ai lati. Nella Tobae gli interstizii degli elitri all’ apice sono più elevati. Cinque esemplari di questa specie furono raccolti nella foresta di Si-Rambé (regione del Lago Toba), nel Dicembre 1890. Ne ho esaminato un sesto che ebbi in comunicazione dal Museo di Leida e che proviene dalla parte occidentale di Sumatra, « Groot Mandeling, Tapanoeli » (Tapanuli). Hispopria, Baty. 14. Hispopria Modigliani, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XVI, 1896, p. 330. HISPIDAE 49 Sereinu (Sipora), Isole Mentawei, Maggio- Giugno 1894. E. Modigliani. Due esemplari. 15. Hispopria Dohrni, n. sp. Oblonga, depressa, nitida, supra sanguinea, subtus nigro-picea, antennis nigris; prothoracis lateribus obsolete crenatis; elytris crasse regulariter punctatis, interstitiis alternis paulo elevatis. — Long. 12 mill. Corpo al disopra lucente, d’un rosso sanguigno. Capo scolpito di punti sottili e di un solco longitudinale mediano, che termina in addietro, al livello del margine posteriore degli occhi, in una fossetta. Antenne nere, un poco più lunghe della metà del corpo. Protorace più largo che lungo, più largo in avanti che alla base, con una specie di strangolatura al margine anteriore, interrotta dalla parte mediana leggermente elevata di questo margine ; lati leggermente ed irregolarmente crenati; disco liscio lungo la linea mediana e lungo il margine anteriore, scolpito di punti grossi ed irregolari nel resto. Scudetto semi-elittico, liscio e leggermente infossato nel mezzo. Elitri larghi, leggermente e gradatamente dilatati in addietro, smarginati all’ angolo suturale che è armato di una piccola spina; superficie scolpita regolar- mente di punti grossi subquadrati, disposti in serie duplici se- parate da un intervallo leggermente elevato. Il corpo al disotto, fatta eccezione dal pro- e mesosterno, è nero-piceo lucente. I piedi pure sono nero-picei e i femori anteriori sono molto rigonfii e armati internamente di un dente assai robusto. Soekaranda (Residenza di Delhi), Gennaio 1894. Collez. Dohrn e del Museo Civico di Genova. Dedico questa specie al Dott. Enrico Dohrn, al quale devo il piacere di aver potuto esaminare e descrivere molte belle forme di Hispidae sumatrane. Estigmena, Hope. 16. Estigmena chinensis, Hope, Coleopt. Man. III, p. 175, in ee. —— baby Cats Hisp.p0100, 1.7, :fig. 7. Sumatra N. O., Tandjong Morawa, Serdang. Dr. B. Hagen. — Un esemplare del Museo di Leida. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (14 Giugno 1897) 4 50 R. GESTRO Anisodera, Baty. 17. Anisodera Guerinii, Baly, Cat. Hisp. p. 168, tav. 7, fig. 8. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., VI, 1888, p. 655. — Gestro, ibid., 2.* Ser., X, 1890, p. 233. Tandjong Morawa, Dr. Hagen e Lampong, J. C. van Hasselt. Museo di Leida. Soekaranda e Liangagas. Collez. Dohrn. Gli esemplari sumatrani, confrontati con quelli della Birmania e del Pegù posseduti dal Museo Civico di Genova, mostrano la scultura degli elitri leggermente meno marcata. 18. Anisodera tuberosa, n. sp. Late elongata, supra fusca subopaca, subtus nigro-picea nitida , antennis nigris; prothorace subquadrato, lateribus parallelis bisi- nuatis, disco punctato-rugoso, utrinque bituberculato et longitudina- liter excavato; elytris tenue punctatis et fortiter costatis. — Long. 171/, mall. Questa specie è del gruppo della Guerini, Baly, ma è facil- mente riconoscibile per il corpo più largo, pei tubercoli del pro- torace più marcati, per gli elitri colla punteggiatura più sottile e le coste molto più marcate e per varii altri caratteri. È ap- punto per le sue particolarità salienti che mi sono deciso a descriverla, benchè io sia d’avviso che in regola generale debbano evitarsi le descrizioni di nuove specie sopra esemplari unici. Il capo è puntato-rugoso e longitudinalmente solcato nel mezzo; le antenne sono robuste, nere, coi primi cinque articoli lucenti ed i seguenti opachi. Il protorace è quasi quadrato, ben poco più stretto in avanti che alla base, col margine anteriore un poco sporgente e arrotondato , i lati fortemente bisinuati, sopratutto in avanti, il disco con punti fitti e leggermente rugoso special- mente sui lati; su ciascun lato della linea mediana esistono, l’uno dietro l’altro, due tubercoli lisci allungati e all’esterno di questi vi è una depressione lineare abbastanza profonda. Lo scu- detto è liscio. Gli elitri sono larghi, poco dilatati dietro gli omeri e arrotondati all’ apice; la loro punteggiatura si compone di punti sottili, allineati in serie vicino alla sutura, più numerosi e confusi verso i lati e l'apice. Ciascun elitro ha tre coste salienti HISPIDAE bi che ne percorrono quasi l’intera lunghezza; la prima parte dalla base e raggiunge quasi l’ apice, ma è quasi interrotta per un tratto corrispondente al terzo medio; la seconda, che è la più sporgente, corre dalla base fino quasi all’ apice, cessando però un poco prima della precedente e al terzo medio si incurva leg- germente verso la sutura; la terza, ossia la più esterna, è poco marcata alla base, e all’ apice si trova quasi a livello della prima. Vi sono inoltre altre due coste, solamente esistenti sull’ apice, una fra la seconda e la terza e l’altra all’esterno della terza. Il corpo inferiormente ed i piedi sono lucenti e di un nero piceo. L’ unico esemplare da me esaminato appartiene alla collezione Dohrn e proviene da Liangagas. 19. Anisodera fraterna, Baly, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Ser., VI, 1888, p. 655. — Gestro, ibid., 2.* Ser., X, 1890, p. 233. Liangagas. Collezione Dohrn. Un esemplare. Gli esemplari tipici provengono dalla Birmania e dal Tenas- serim (Viaggio di L. Fea). Fu anche raccolta nella penisola di Malacca, a Perak, Gunong- Bubù (1100 m. 8/m), dal Doherty, secondo esemplari comuni- catimi da R. Oberthur. 20. Anisodera scutellata, Baly, Cat. Hisp., 1858, p. 102. Questa specie, che fu descritta sopra un esemplare di Giava, trovasi anche a Malacca e a Sumatra. Della prima provenienza ho esaminato un esemplare della collezione Oberthir; di Sumatra ho potuto vedere i seguenti: Tandjong Morawa, Dr. B. Hagen, Museo di Leida; Batu Pantjeh, collezione Oberthur; Soekaranda, collezione Dohrn e Museo Civico di Genova. Generalmente è di tinta più chiara che le altre Anisodera e sul fondo chiaro risalta bene lo scudetto nero e lucente. È di corpo largo ed è anche piuttosto grande, raggiungendo i mag- giori esemplari da me studiati, i 21 millimetri. 21. Anisodera lucidiventris, Guér. Rev. Zoologiq. 1840, p. 333. — Baly, Cat. Hisp. p. 104. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, ARNSET: 3 VI, 1396, p.:992: Koetoer (Sumatra). Un esemplare del Museo di Leida. Questa specie figura nell’ opera « Midden-Sumatra », p. 180, 59 R. GESTRO sotto il nome di A. Candezez, Chap. in litt.; ma la Candezei, di cui ho visto il tipo, conservato nel Museo di Bruxelles, è ben diversa. Abita anche Giava. 22. Anisodera testacea, n. sp. Elongata, testacea, opaca, subtus picea nitida, antennis rufescen- tibus; protorace longitudine paullo latiori, antrorsum leviter angu- stato, lateribus parum rotundatis, disco crasse sed haud crebre punctato, bast depresso, elytris punctato-striatis, tenue costatis, punctis apice crebrioribus et tenwioribus. — Long. 13/, mill. Appartiene a quel gruppo delle Anzsodera in cui il protorace è cilindrico e non ha i lati angolosi. La specie cui più si avvi- cina è la lucidiventris, Guér., ma se ne distingue facilmente per la tinta testacea, per il protorace più corto e meno cilindrico, cogli angoli anteriori non sporgenti, con punti più grossi e più sparsi e per gli elitri più fortemente punteggiati, colle coste meno marcate e non smarginati all’ angolo suturale. Il capo è longitudinalmente solcato; le antenne sono robuste, rossastre, non attenuate all’ apice, cogli ultimi sei articoli opachi. Il pro- torace è appena sensibilmente più largo che lungo; poco più stretto in avanti che alla base, coi lati leggermente arrotondati nel mezzo e con lieve traccia di sinuosità sopratutto in addietro; il disco è depresso nel mezzo alla base e scolpito di grossi punti sparsi poco regolarmente e un po’ scarseggianti nel mezzo presso il margine anteriore. Gli elitri sono lunghi, poco allargati in addietro, arrotondati all’ apice e con un minutissimo dente al- l'angolo suturale, i loro punti grossi e allineati in serie, si fanno più piccoli ed irregolarmente disposti, all’ apice. Ciascun elitro ha due coste poco robuste; la prima comincia circa al primo terzo basale e cessa prima di raggiungere |’ apice; l’altra (ia più esterna) comincia dall’ omero e cessa un po’ al di là della prima. Vi sono poi altre coste poco marcate alla base presso la sutura, e sull’ apice. L’ unico esemplare tipico proviene da Sarawak, Viaggio Doria e Beccari. Esso ha la sutura alla base ed il margine esterno degli elitri sottilmente orlati di nero. HISPIDAE 53 Un altro esemplare che ebbi in comunicazione dal Museo di Leida coll’ indicazione: N. O. Sumatra, Tandjong Morawa, Ser- dang, Dr. B. Hagen, non ha queste traccie di nero sulla sutura e sul margine laterale, ma concorda esattamente per il resto con quello di Sarawak. 23. Anisodera humilis, n. sp. Elongata, supra fusca opaca, subtus nigro-picea nitida, abdominis segmentis ultimis dilutioribus, prothorace aeque lato ac longo, late- ribus antrorsum levissime rotundatis, disco sat crasse sed sparsim et irreguluriter punctato; elytris postice perparum ampliatis, apice rotundatis, punctato-striatis; costis parum elevatis, sutura (interdum basi tantum) nigrescente; pedibus nigro-piceis. — Long. 10 1/,-16 millim. Anche questa specie, va riferita al gruppo distinto dal protorace non angoloso ai lati ed ha affinità colla testacea, dalla quale pero si riconosce senza stento per il colore e per la forma del pro- torace più corto e più largo in avanti. Ha il capo solcato per il lungo; le antenne robuste, d’ un ros- sastro cupo, non attenuate all’ apice. Il protorace è tanto lungo come largo, coi lati leggermente arrotondati in avanti e paral- leli alla base; il disco è alquanto elevato sul davanti e presenta alla base nel mezzo una depressione; la sua scultura si compone di punti abbastanza grossi, ma poco fitti e distribuiti assai irre- golarmente; più radi e più sottili in avanti che in addietro. Lo scudetto è lucente e più scuro. Gli elitri in addietro si allargano pochissimo e all’ apice sono arrotondati; all’ angolo suturale hanno un minutissimo dente. La loro scultura non presenta caratteri molto importanti; i punti sono abbastanza grossi e all’ apice impiccioliscono e si fanno più fitti cessando di essere allineati in serie regolari. Delle due coste più marcate, la prima comincia ad un dipresso al terzo basale e cessa un poco prima dell’ apice, la seconda, o più esterna, parte invece dall’ omero e percorre quasi l’intera lunghezza dell’ elitro. Traccie di coste più brevi si vedono alla base e all’ apice. Il corpo inferiormente è nero piceo assai lucente, come anche i piedi; gli ultimi segmenti del- l'addome sono di tinta più chiara e l’ultimo è alutaceo. 54 R. GESTRO Ho esaminato di questa specie parecchi esemplari raccolti a Soekaranda e a Liangagas e conservati nelle collezioni del Dott. Dohrn e del Museo Civico di Genova. Essi variano notevol- mente nella statura oscillando fra 10!/, e 16 millim.; ma non posso trovare caratteri per separare i più grandi esemplari dai piccoli. D'altronde nelle Anisodera si osservano sovente queste differenze individuali, le quali unite anche a poca costanza in certe altre particolarità, per esempio nella forma del protorace, concorrono a rendere assai difficile lo studio di questo genere. L’Anisodera delle isole Mentawei, Sereinu (Sipora) Maggio 1894, viaggio Modigliani, da me riferita alla /ucidiventris, Guér. (1), spetta piuttosto alla humilis, per quanto il suo protorace presenti punti un poco più grossi e più radi. La ducidiventris di cui, per cortesia del Sig. Neervoort van de Poll, ho sott'occhio un esem- plare col cartellino scritto dal Baly, ha il protorace più lungo, coi lati paralleli, cogli angoli anteriori un poco sporgenti e gli elitri smarginati all’ angolo suturale. 24. Anisodera Candezei (Chap. in litt.), n. sp. Elongata, supra testacea vel fusca, opaca, subtus obscurior, nitida, antennis validis, prothorace aeque longo ac lato, lateribus parallelis, angulis anticis sublobatis, disco basi depresso, carinula media lon- gitudinali antica abbreviata praedito, irrequlariter et sparsim pune- tato, margine anteriore punctis elongatulis; elytris tenue punctato- striatis et cosiulatis, punctis apice crebrioribus. — Long. 13%/,-16+/, millim. È di un colore ora testaceo ora bruno e opaca ; al disotto è un po’ più scura e lucente. Capo longitudinalmente solcato. An- tenne robuste. Protorace tanto lungo come largo, coi lati paral- leli, col margine anteriore leggermente sporgente in avanti e un poco arrotondato e cogli angoli anteriori un poco sporgenti ed espansi quasi a guisa di lobo. Il disco è convesso sopratutto in avanti e alquanto depresso nel mezzo alla base; nella sua metà anteriore presenta una carena longitudinale ben marcata, che non raggiunge il margine ; la sua punteggiatura è irrego- (1) Ann. Mus. Civ. Genova, 2.1 Serie, XVI, 1896, p. 332. HISPIDAE 55 lare, più fitta sui lati e sparsa nel mezzo; alcuni punti lungo il margine anteriore sono allungati. Lo scudetto è liscio, a lati paralleli e ad apice arrotondato. Gli elitri sono lunghi, vanno gradatamente, ma moderatamente, allargandosi dopo gli omeri e si ristringono di nuovo all’ apice, ove terminano arrotondati e muniti di un minuto dente all’ angolo suturale. I punti di cui sono scolpiti non sono nè grossi nè profondi e disposti in serie regolari, tolto che sull’ apice ove si fanno più piccoli, più fitti e irregolari. Ciascun elitro porta alcune costule poco marcate, una delle quali, che corrisponderebbe al quinto interstizio, co- mincia circa al terzo basale e arriva fino al punto ove l'apice si fa declive; l’altra comincia dall’ omero e giunta al terzo basale, si fa più marcata e corre fino in vicinanza dell’ apice. Vi sono, oltre a queste, altre due costule, più brevi, che si tro- vano sul quarto apicale e che alternano colle due ora descritte. Il corpo inferiormente è liscio ; i piedi sono robusti. Questa specie è affine alla /ucidiventris, Guér., ma ha le an- tenne più corte, il protorace meno densamente punteggiato e gli elitri differentemente foggiati all’ apice. Ne ho esaminato quattro esemplari che variano molto nella statura, tutti della collezione Chapuis e appartenenti al Museo di Bruxelles. Uno di questi porta l'indicazione: « Amzsodera Candezei, Chap. Sumatra. » 25. Anisodera obscura, Gestro. Not. from the Leyd. Museum, DOD eASY fap: 67. Loeboeg Rajah, A. L. V. Hasselt. Un esemplare del Museo di Leida. 26. Anisodera elongata, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 163. Questa specie distintissima fu scoperta dal Dott. Beccari sul Monte Singalang (Sumatra occid.) nel Luglio 1878; e non l'ho ritrovata in nessuna delle ricche collezioni da me ora esaminate. Gonophora, Baty. 27. Gonophora Wallacei, Baly, Cat. Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 109. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Ser., II, 1885, p. 165. 56 R. GESTRO Un esemplare del Lago Toba appartenente al Museo di Leida e raccolto dal Dr. B. Hagen. In questo esemplare la linea nera mediana del protorace è appena accennata, gli elitri sono ros- sastri soltanto sul terzo basale e neri sul resto e l’addome, in- vece d'esser nero è intensamente giallo. 28. Gonophora suturella, Baly. Cat. Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 140. Un esemplare di Pangherang-Pisang, Ottobre 1890 e due di Padang. Il Dott. Modigliani l’ aveva già raccolta a Siboga nel- l aprile 1896. Oltre a questi ho potuto esaminarne uno di Liang- agas appartenente alla collezione Dohrn e alcuni altri di Marang e di Kroé (S. O. Sumatra), W. Doherty 1896, della collezione Oberthir e del Museo Civico di Genova, nonchè uno di Malacca. Riferisco questi esemplari alla suturella, per quanto, nella colorazione, non corrispondano perfettamente ai caratteri indicati dall’ autore e che riscontro in un individuo di Tji Solak gentil- mente comunicatomi dal Sig. Van de Poll. Nessuno di essi ha la sutura e l’ apice estremo degli elitri neri e due presentano la linea nera mediana sul protorace come la Wallace. La colo- razione però anche nella Wallacei e in varie altre specie di Gonophora è facile a variare. Se poi le G. Wallacei e suturella siano realmente due specie distinte, riesce un po’ difficile a stabilirsi. Il Baly stesso (I. cit.) descrivendo la suturella dice: Very closely allied to the first species (Wadlacec), but nevertheless, I think, distinct. Forse le differenze risiedono negli elitri un poco piu stretti e nelle antenne leggermente più sottili nella swtwrella. 29. Gonophora incerta, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Ser., XVI, 1896, p. 332. Isole Mentawei: Si-Oban, Aprile, Sereinu (Sipora) Maggio, 1894. Viaggio del Dott. E. Modigliani. 30. Gonophora haemorrhoidalis (Web.) Observ. ent. p. 64. — Baly, Cat: Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 112. -- Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Ser., II, 1885, p. 167. Il Dott. Modigliani ha raccolto molti esemplari di questa specie a Pangherang-Pisang nell’ Ottobre 1890 ed uno a Padang. Essi variano nella colorazione ; alcuni hanno sugli elitri soltanto una - HISPIDAE 57 piccola traccia di rosso alla base e all'apice ; altri hanno invece un largo tratto della base di questo colore; le antenne in alcuni sono quasi nere, in altri rossiccie. Questa comunissima Gonophora era già stata raccolta in Su- matra, ad Ajer Mantcior e a Sungei Bulu nel 1878 dal Dott. Bec- cari e trovasi pure a Giava, a Borneo, a Malacca e a Singapore. Dal Museo di Leida mi fu comunicata una serie abbastanza nu- merosa di esemplari raccolti dal Dr. B. Hagen a Tangiong Morawa, Serdang (N. O. Sumatra) e molti altri ne ho visto nella collezione Oberthiir (Marang, S. 0. Sumatra, e Batu Pantjeh) e nella collezione Dohrn (Soekaranda e Liangagas). Due esemplari dell’ isola Nias, raccolti in Agosto 1886 a Hili Zabobo, dal Dott. Modigliani, differiscono da quelli di Sumatra per le antenne interamente dello stesso colore del protorace e per le carene degli elitri poco ondulate. A questa varietà locale do il nome di nasensis. 31. Gonophora aemula, n. sp. — G. haemorrhoidalis, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, XVI, 1896, p. 333. G. haemorrhoidali (Web.) valde affinis, sed elytris upice magis rotundatis, carinis supra haud undulatis, carina intermedia haud interrupta praecipue distinguenda. — Long. 5-6!/, mill. Gli esemplari di questa specie da me riferiti dapprima ad una varietà della G. haemorrhoidalis (*), risultarono, dopo più attento esame, distinti per caratteri specifici abbastanza importanti. La G. aemula si riconosce facilmente dalla haemorrhoidalis per gli elitri che in questa sono più troncati all’ apice, mentre nella prima terminano più arrotondati; per le carene che nella aemula non sono affatto ondulate, e per la seconda di queste che non presenta alcuna interruzione. Aggiungerò che la scultura è più grossolana che nella specie di Weber e che le pieghe trasversali degli interstizii sono più marcate. Queste differenze le ho rica- vate dal confronto di numerosi esemplari di G. aemula con altret- tanti di G. haemorrhoidalis. La colorazione è molto variabile. In alcuni esemplari gli elitri (1) Vedi: Nota sulle Hispidae raccolte dal Dott. Elio Modigliani nelle isole Men- tawei (l. c. p. 333). wu 58 R. GESTRO sono neri, tolto il terzo basale ; in altri il nero si limita alla metà posteriore, oppure si riduce a due larghe macchie, una per ciascun elitro, situate dopo la metà; in qualche caso finalmente vediamo il nero quasi affatto scomparso, o rappresentato da una traccia con- fusa apicale di bruno. I femori posteriori non hanno traccia di nero. Fu raccolta in grande quantità a Sereinu e a Si-Oban (Isole Mentawei) dal Dott. Modigliani. 32. Gonophora orientalis, Guér., Iconogr. Régn. Anim. Ins. p. 280. — Baly, Cat. p. 113. Sumatra, Dott. Ploem. Museo di Leida. Un esemplare. Abita anche Giava e Borneo. L’ esemplare di Singapore, Viaggio Doria e Beccari, che io avevo creduto appartenere a questa specie (1), deve essere invece riferito alla G. cariosa. 553. Gonophora cariosa, n. sp. Late elongata, postice modice ampliata, depressa, nitida, capite testaceo vitta occipitali V-formi nigra, antennis nigris articulo basali intus testaceo, prothorace nigro, utrinque testaceo vittato, crebre punctato, elytris nigris testaceo maculatis, tricostatis, costa exteriore medio interrupta, interstitiis crasse et irrequlariter punctato-foveo- latis et transversim costulatis. Long. 61/, mill. Il corpo è piuttosto largo e depresso. Il capo è liscio, di colore testaceo e presenta sul vertice una striscia nera che si biforca a guisa di una lettera V, i cui rami vanno a raggiungere il margine posteriore dell’ occhio. Le antenne sono piuttosto lunghe, nere, colla parte interna del primo articolo testacea. Il protorace è corto, trasverso , abbastanza convesso, nero, con una striscia testacea per ciascun lato che dall’ apice raggiunge la base; i suoi lati vanno leggermente convergendo dalla base all'apice e all’ angolo anteriore sono fortemente smarginati. Il disco presenta nel mezzo una linea longitudinale liscia stretta, fortemente sol- cata e ai lati di questa linea la superficie è densamente puntato- rugosa. Gli elitri sono neri coi margini basale ed apicale testacei e ciascuno ha due macchie discoidali e due marginali dello stesso (1) Ann. Mus. Civ. Genova, 2." Ser., II, 1885, p. 167. HISPIDAE 59 ‘ . colore. Le tre coste sono ondulate e l’ esterna è interrotta nel mezzo; gli interstizii sono scolpiti da punti e da fossette assai larghe e profonde, separate da costule trasversali, che formano insieme alle coste longitudinali una specie di reticolatura irre- golare e molto marcata, specialmente sul terzo mediano del- l’elitro. La superficie inferiore del corpo ed i piedi sono di un testaceo pallido. I piedi sono corti e robusti e le tibie anteriori sono dilatate, compresse e angolose nel loro margine superiore. Questa specie si deve porre in vicinanza dell’orzentalis, Guér.; ma si distingue da essa con grande facilità. Nell’ ordentalis il protorace è più corto, ha i lati in avanti angolosi e il disco nel mezzo meno punteggiato, mentre una delle caratteristiche della cariosa è appunto quella dei punti del disco molto fitti e più regolari del solito. Gli elitri poi della orientalis, sono meno de- pressi e meno larghi all’ apice ed hanno una scultura molto regolare e somigliante a quella della maggior parte delle altre specie; mentre nella carzosa |’ irregolarità della scultura, le grosse fossette e le robuste costule trasversali che si uniscono a rete colle carene longitudinali, danno alla specie un’ impronta tutta speciale. I piedi nell’orzentalis sono più lunghi e meno robusti. Non si può confondere colla Bowring, Baly, che ha in co- mune coll’ ortentalis, la forma e la scultura del protorace (1); mentre la carzosa appunto in questi due caratteri differisce grandemente dall’ orientalis. Dobbiamo al Dott. Modigliani tre esemplari di questa bella specie, raccolti a Balighe sul lago Toba. Un quarto, proveniente da Liangagas, 1’ ho visto fra i ricchi materiali riportati da Su- matra dal Dott. E. Dohrn. Un esemplare privo d’ antenne, preso a Singapore nel 1865 dal Marchese Giacomo Doria e che erroneamente avevo dapprima riferito alla G. orientalis, Guér. (*), credo spetti invece a questa specie; in esso le tibie anteriori sono più sottili ed hanno la (1) Baly (Cat. of Hisp. p. 113) descrivendo la G. Bowringii dice: « Very nearly to G. orientalis, with which it exactly agrees in the form and sculptu- ring of its thorax ». (2) Ann. Mus. Civ. Genova. 2.2 Ser. II, 1885, p. 167. 60 R. GESTRO forma consueta; per cui le tibie anormali degli esemplari di Balighe pare rappresentino un carattere sessuale secondario. Nel materiale sumatrano che mi fu comunicato dal Museo di Leida, esiste un individuo di Tandjong Morawa raccolto dal Dott. B. Hagen, che presenta qualche leggera differenza dal tipo. 84. Gonophora integra, Baly, Cat. Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 114. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 167; 2.* Serie, XVI, 1896, p. 333. Questa specie, che è una delle più comuni, fu trovata nume- rosa dal Modigliani nella regione del Lago Toba, nella Foresta di Si-Rambé, a Pangherang Pisang e a Doloc Surugnan. Era già stata raccolta in quantità dal Dott. Beccari a Tcibodas (Giava) e a Sumatra sul Monte Singalang e a Sungei-Bulu. Ho anche esaminato gli esemplari del Museo di Leida provenienti da Tangion Morawa e raccolti dal Dott. B. Hagen; quelli della collezione Oberthùr, di Marang (S. 0. Sumatra) e di Batu Pantjeh e quelli di Soekaranda e di Liangagas riportati dal Dohrn. In questa lunga serie di individui gli elitri ora sono intera- mente nero-cianei, ora hanno la base dello stesso colore del protorace e del capo. Gli esemplari delle Isole Mentawei, raccolti dal Dott. Modi- gliani a Sereinu e a Si-Oban nel 1894, sono più robusti di quelli di Sumatra, hanno gli elitri leggermente meno larghi all’ estremità, colla tinta testacea estesa fino a tutta la metà, invece d’ essere limitata ad uno stretto lembo basale, e costitui- scono una varietà distinta che chiamo nsulana. 35. Gonophora basalis, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, IL 1885, pi 108. Raccolta per la prima volta a Lubu Selassi, nell’ ottobre 1878 dal Dott. Beccari. Pangherang-Pisang, ottobre 1890, Dott. Modigliani. Due esem- plari. — Liwa (Sumatra S. 0.) 900-1400 m., W. Doherty, 7 Agosto 1890. Un esemplare ricevuto dal sig. R. Oberthur. — Alcuni esemplari di Liangagas e Soekaranda, della collezione Dohrn e del Museo Civico di Genova, hanno la tinta rossastra basale degli elitri ridotta ad un lembo assai stretto. HISPIDAE 61 36. Gonophora oenoptera, n. sp. Elongata, subdepressa rufa, nitida, antennis fuscis basi rufis, apice albescentibus, elytris vinaceis, tricarinatis, carina exteriore medio obsoleta, interstitiis punctis crassis, subquadratis in ordinibus binis dispositis et transverse costulatis; subtus cum pedibus pallide fulva mitida. — Long. 44/, mill. Il capo ed il protorace sono rossastri; il primo è liscio. Le antenne hanno i due articoli basali rossastri, i seguenti bruni e gli ultimi tre rivestiti di una pubescenza biancastra. Il proto- race è più largo che lungo; i lati sono paralleli e leggermente sinuosi nella metà posteriore; verso la metà arrotondati e spor- genti, e quindi convergenti in avanti e smarginati; il margine laterale, orlato di scuro, è minutamente seghettato. Il disco è convesso; dal mezzo della base partono due depressioni oblique divergenti, larghe e molto profonde, che raggiungono quasi il margine laterale; nel mezzo del disco si osserva un solco lon- gitudinale che parte dalla base, ma non raggiunge I’ apice, e vi sono pochi punti grossi ed irregolarmente sparsi. Lo scudetto è dello stesso colore del protorace. Gli elitri hanno una tinta vinacea; si ristringono un poco dietro gli omeri e poi vanno gradatamente, ma moderatamente, allargandosi verso I’ apice. Ciascuno porta tre robuste carene longitudinali, delle quali la più esterna è poco sporgente nel tratto corrispondente circa al terzo mediano. Gli interstizii sono percorsi, ciascuno, da una doppia serie di punti (tripla alla base del secondo) e questi sono grossi subquadrati e separati a paia da costule trasversali. Le parti inferiori del corpo ed i piedi sono di una tinta fulva sbiadita. La G. oenoptera è senza dubbio molto affine alla integra, Baly ; però i due esemplari da me studiati sono ben distinti per la statura notevolmente minore, per forma più delicata, pel solco mediano del protorace meno marcato e per la colorazione molto diversa. Soekaranda, Gennaio 1894. Collezione Dohrn. 37. Gonophora rufula, Gestro, Not. from. the Leyd. Museum, XIX, 1897, p. 68. 62 R. GESTRO Distretto di Rawas, Maggio 1878. Un esemplare del Museo di Leida. Perak, Doherty. Tre esemplari conservati nella collezione Ober- thir, un po’ più grandi del tipo. 38. Gonophora fulva, n. sp. Elongata subdepressa, fulva, mitida, capite nigro, fronte picea, antennis nigris; subtus nigra, prosterno, meso- et metasterni parte media, abdominisque basi picescentibus, pedibus nigris, femoribus anticis subtus piceis. -- Long. 6 mill. Per la forma del corpo si avvicina alla G. integra, Baly; da questa però si distingue facilmente non solo per la colorazione, ma specialmente per la conformazione del protorace, per la sua diversa scultura, per gli elitri alquanto più larghi alla base e per le costule trasversali dei loro interstizii meno robuste. Il capo è nero colla fronte picea, e in mezzo agli occhi porta un’ impres- sione ben marcata triangolare. Le antenne sono nere, lunghe circa come nell’ integra, gradatamente e leggermente ingrossate verso l'apice. Il protorace è più largo e più trasverso che nel- l’integra; i suoi lati per circa tre quarti sono quasi paralleli e leggermente arrotondato-angolosi in avanti; ma nel quarto an- teriore il protorace si ristringe subitamente, per cui esiste in questo punto una sinuosità profonda, mentre nell’ integra si osserva che in avanti i lati sono per un tratto notevole obliqui e assai meno sinuosi. È pure diversa la scultura, perchè nella fulva la depressione basale che rimonta verso i lati è più pro- fonda e più circoscritta e da ciascun lato del solco mediano i punti sono più grossi e invece di essere sparsi come nell’ integra, sono disposti regolarmente in fondo ad un solco foggiato ad S. Gli elitri sono un poco più larghi alla base che quelli dell’ z- tegra e ne differiscono pure perchè le costule trasversali dei loro intervalli sono assai meno elevate. Il corpo inferiormente è nero, tolto il prosterno, la porzione mediana del meso- e del metasterno e la base dell’ addome, che sono picei. I piedi sono neri, eccet- tuata la parte inferiore dei femori anteriori. Tre esemplari di Pangherang-Pisang, uno dei quali differisce dagli altri per avere il capo interamente fulvo come il protorace HISPIDAE 63 e gli elitri. Un individuo di Batu Pantjeh esiste nella collezione Oberthur. Alcuni esemplari della collezione Dohrn, raccolti a Soekaranda e a Liangagas, sono di un colore tendente più al rosso e le parti inferiori invece d’ essere picee sono fulvo rossastre; diffe- renza di colorazione, d'altronde ben poco importante , che può dipendere dal modo di conservazione; nel resto essi concordano perfettamente col tipo. 39. Gonophora diluta, n. sp. — pallida, Gestro (nec Baly) Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., II, 1885, p. 169. — £longata de- pressa, fulva, nitida, antennis nigris articulo primo piceo; subtus, pectore excepto, fusca, pedibus nigris, femoribus anticis basi piceis. — Long. 3*/, mill. G. pallidae, Baly, valde affinis, sed colore prothoracisque forma et sculptura praecipue diversa. L’ unico esemplare di questa specie posseduto dal Museo Civico ho riferito dapprima (loc. cit.) alla G. pallida, Baly, facendone però notare la differenza nella colorazione. Ora, avendo avuto in comunicazione, per cortesia del sig. Neervoort van de Poll e R. Oberthur varii esemplari della pallida, Baly, rilevo che esi- stono differenze non solo di tinta ma anche di forma e di scul- tura. La diluta è di un fulvo più intenso, le sue antenne sono nere col primo articolo piceo; le parti inferiori del corpo sono nere e lo sono pure i piedi, tolto la parte inferiore dei femori delle due prime paia e le tibie anteriori. Le antenne sono al- quanto più brevi; il protorace è più corto e più trasverso , coi lati più fortemente sporgenti ed arrotondati prima della metà e più profondamente sinuati dietro la sporgenza; col solco me- diano del disco più profondo e coi punti ai lati di questo solco meno numerosi. I punti degli elitri sono più marcati e le costule trasversali degli interstizii più robuste. Sumatra occidentale, Ajer Mantcior, Agosto 1878. O. Beccari. Dopo che avevo compiuto la descrizione di questa specie, ne ricevetti tre esemplari dal Museo di Leida provenienti dalla parte N. O. di Sumatra (Tangion Morawa, Serdang) e raccolti dal Dott. B. Hagen, i quali concordano pei loro caratteri col tipo. 64 R. GESTRO 40. Gonophora pallida, Baly, Cat. Hisp. 1858, p. 115. Liwa (Sumatra S. O.), 900-1400 m. 5/m. Agosto 1890, Do- herty. — Marang (Sumatra S. O.) 1890, Doherty. — Batu Pantjeh. Un esemplare di ciascuna di queste tre località. Collez. Oberthùr. Il Doherty l’ha pure raccolta nella penisola di Ma- lacca, a Perak, e trovasi anche a Singapore. Lachnispa, n. subgen. ('). Subgenus gen. Gonophorae proximum, sed elytris pilosulis, costa secunda abbreviata, costis prima et tertia conjunctis praecipue di- versum. Antenne cilindriche, molto leggermente e gradatamente in- spessite dalla base all’ apice; i due articoli basali sono quasi ugualmente lunghi, ma il primo è alquanto più inspessito ; il terzo è un poco più lungo del secondo, il quarto è quasi uguale al precedente: gli altri vanno decrescendo in lunghezza. Il pro- torace è trasverso, coi lati arrotondati e smarginati presso gli angoli anteriori; nel mezzo del disco è munito di una sporgenza longitudinale a guisa di carena, la quale è liscia e non raggiunge nè la base né l'apice; su ciascun lato vi è una carena, che parte quasi dall’ angolo anteriore e descrivendo un arco va a raggiungere quasi il posteriore; questa carena forma il limite interno di una depressione ampia e abbastanza marcata. Gli elitri sono muniti di peli bianchi fini, particolarità che mi pare nuova per la tribù dei Gonophorini; alla base sono più larghi del pro- torace e in addietro si allargano moderatamente, terminando arrotondati e ben diversamente da quelli delle vere Gonophora, nelle quali esiste sempre, più o meno marcato, un angolo late- rale posteriore; ciascuno ha tre coste; l’interna arriva fin quasi all’ apice, ove si congiunge colla terza; la seconda cessa ad una notevole distanza dall’ apice e la terza presenta nel mezzo una grande interruzione. Gli intervalli fra le coste sono muniti di una serie triplice di punti. I piedi sono corti e robusti. (') Akywn, lanugo; Hispa. HISPIDAE 65 Questo sottogenere, per quanto molto affine a Gonophora, pure, sia pei suoi caratteri, sia per la sua faczes, ne differisce forse più che il genere Distolaca. Esso comprende due specie , ambedue scoperte dal Dott. Modigliani. 41. Gonophora (Lachnispa) Modiglianii, Gestro. — Gonophora Modighani, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, XII, 1892, p. 793. Isola d’ Engano, Bua Bua, Giugno 1891. Viaggio Modigliani. 42. Gonophora (Lachnispa) bicolor, n. sp. Late elongata, postice parum ampliata, nitida, albo pilosula, rufa, antennis nigris, articulis primo piceo, tribus ultimis rufescentibus, elytris, bast excepta, cyaneis. — Long. 61/, mill. Il corpo è molto piu largo che nella Modigliani. Il capo ed il protorace sono rossastri; il primo è liscio. Le antenne sono nere, coll’ articolo basale piceo e i tre ultimi alquanto rossastri. Il protorace è più largo che nella Modiglianti; le sue carene sono bene sviluppate, ma i punti, tanto nel mezzo del disco, come nelle depressioni laterali sono più radi. Gli elitri alla base sono rossastri come il protorace e come lo scudetto ; in tutto il resto cianei. Essi sono più larghi, più corti e meno stretti alla base che nell’ altra specie ; l'interruzione nella costa esterna è pari- mente assai grande e i punti degli intervalli non sono molto regolari. Il corpo inferiormente è rossastro, col petto piceo e l'addome munito di pubescenza bianca ; i piedi sono rossastri e più robusti che nell’ altra specie. Padang, 1890. Dott. E. Modigliani. Un esemplare. Micrispa, n. subgen. Descrivendo varii anni or sono (!) le Gonophora sinuata e mi- nuta, facevo notare che esse formano un gruppo speciale. A questo gruppo devesi pure riferire la G. vulnerata (*) recente- mente scoperta dal Dott. L. Loria nella Nuova Guinea. Le tre specie hanno in comune la statura assai piccola, i primi articoli (1) Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Ser., II, 1885, p. 170 e 171. (3) Ann. cit. 2.a Ser. XIV, 1895, p. 705. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (14 Giugno 1897) 66 R. GESTRO delle antenne rigonfii, quasi globosi, il protorace trasverso, molto dilatato e arrotondato in avanti e gli elitri larghi all’ estremità e coi lati sinuosi dietro gli omeri. Queste particolarità, unite ad una facies caratteristica, mi pare siano sufficienti per assegnare a queste specie un posto distinto in un apposito sottogenere , cui do il nome di Miertspa, alludendo alle dimensioni notevol- mente piccole di queste Gonophora. Subgenus generi Gonophorae valde affine, sed antennis articulis duobus basalibus crassiusculis subglobosis, prothorace magis trans- verso, antrorsum valde dilatato et rotundato, elytris pone humeros sinuatis et pone medium dilatatis, praecipue diserepans. Le specie che compongono questo sottogenere, sono di piccola statura; la maggiore raggiunge soltanto 4 mill. e la più piccola è appena 24/, mill. Il corpo è piuttosto largo e depresso e gli elitri sono notevolmente larghi all’ estremità. Le antenne sono di lunghezza variabile ; nella sinuata raggiungono circa il terzo anteriore dell’elitro, nella vu/nerata sono più lunghe. I primi due articoli sono più spessi degli altri, quasi globosi, uguali fra di loro in lunghezza, e di color ferrugineo, mentre i seguenti sono di un giallo pallido e solo nella vudnerata V ultimo è scuro ; gli articoli terzo e quarto sono di assai poco più lunghi del prece- dente e uguali fra di loro; verso l'apice le antenne vanno leg- germente ingrossando. Il protorace è trasverso, coi lati molto allargati e arrotondati in avanti; il disco è convesso e presenta una sporgenza longitudinale mediana e una tubercoliforme per ciascun lato. Gli elitri sono più larghi del protorace, dilatati dopo la metà e largamente arrotondati all’ apice; ciascuno presenta tre carene longitudinali, delle quali l’esterna subisce, dopo la metà, una breve interruzione. Gli intervalli fra le carene pre- sentano una doppia serie di punti, più o meno regolari, separati da costule trasverse spesso assai robuste. I piedi sono brevi e robusti. Due delle specie di Micrispa somigliano fra di loro per la co- lorazione, che consiste di un fondo nero con macchie giallastre; la terza si scosta alquanto dalle altre perchè è giallastra con tinta nera soltanto marginale HISPIDAE 67 13. Gonophera (Micrispa) minuta, Gestro. — Gonophora minuta, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., II, 1885, p. 171. Ajer Mantcior, Sumatra, Agosto 1878, O. Beccari. Questa specie si distingue facilmente dalla sinuata, Gestro di Giava, per il colore, per il protorace meno punteggiato, coi tu- bercoli laterali più sporgenti e per gli elitri più regolarmente e meno fortemente scolpiti. Un esemplare di Soekaranda della collezione Dohrn, un poco più piccolo e alquanto diversamente colorato, deve probabilmente riferirsi a questa specie; ma il suo stato di conservazione non permette di poterlo identificare con sicurezza (!). Distolaca, Baty. Di questo genere non si conoscono finora che poche specie descritte (?); ma senza dubbio nei Musei ne esiste buon numero di inedite. Io stesso ne ho osservate parecchie appartenenti alla collezione del Sig. Neervoort van de Poll e da lui gentilmente comunicatemi, le quali verranno descritte nella terza parte di questo mio lavoro. Altre furono riferite erroneamente alle Gono- phora, il che si spiega facilmente tenendo conto della difficoltà di separare questi due generi. Durante questo mio studio dei materiali radunati dal Modi- gliani, ho dovuto riesaminare varie delle specie di Gonophora descritte da me precedentemente e mi sono nati dubbi intorno alla giusta posizione generica di alcune di esse. Qualcuna ap- punto, credo dovrà essere ascritta piuttosto al genere Distolaca, (1) La Micrispa vulnerata, Gestro (Gonophora vulnerata, Gestro. Ann. cit. 2.8 Se- rie, XIV, 1895, p. 705), raccolta a Moroka, Nuova Guinea Britannica, nel Luglio 1893 dal Dott. L. Loria, è facilmente riconoscibile dalle altre per la statura minore, per le antenne più lunghe, per gli elitri più larghi e per la depressione fovei- forme che questi presentano dopo la metà. (?) Distolaca Whitei, Baly di Borneo, D. apicalis, Baly di Selebes, D. bimaculata, Chap. delle Filippine, D. podagrica, Gestro e D. insularis, Gestro delle isole Men- tawei. Le altre specie inedite da me osservate sono malesi, ma alcune apparten- gono alle Molucche (Amboina, Halmahera). Secondo il Kraatz (Deutsche Entomol. Zeitschr. 1895, p. 191) questo genere si estenderebbe anche all’Africa; infatti le Odontota 4-puntata, Guér. e 0. fossulata, Guér. verrebbero da lui ascritte alle Distolaca. 68 R. GESTRO ma confesso di trovarmi imbarazzato a stabilire i limiti fra Dzstolaca e Gonophora, benchè, per estrema cortesia del Sig. Van de Poll, io abbia sott’ occhio il tipo della Distolaca Whitei di Baly (1). Chapuis dopo aver detto (?) che le Distolaca si riconoscono facilmente al loro aspetto, dovuto alla forma del pronoto e degli elitri e dopo aver descritto il protorace, che, secondo lui, « presente une sculpture non moins remarquable », finisce col concludere che: « il est peut-étre plus difficile d’indiquer un bon caractere distinctif entre les deux genres, car malgré nos recherches, nous ne pouvons signaler que la longueur relative des premiers articles des antennes; chez les Gonophora, le 3.° article est notablement plus long que le 4.°, tandis que chez toutes les espéces de Distolaca que nous avons etudiées, le 3.° et le 4.° articles sont égaux. Cependant la forme est beaucoup plus allongée dans les Gonophora, le pronotum ne présente pas la sculpture si constante chez les Distolaca. » Il carattere del terzo articolo delle antenne notevolmente più lungo del quarto è ben lungi dall’ esser costante; lo troviamo bene indicato in alcune Gonophora (per esempio: G. Wallacei, suturella, insignis), mentre in altre (G. haemorrhoidalis, orientalis, integra, pallida, ecc.), il terzo ed il quarto sono uguali o quasi uguali in lunghezza. La presenza di un solco longitudinale mediano sul disco del protorace e di un tubercolo o di una carena più o meno lunga su ciascun lato di esso, che il Chapuis indica come scultura co- stante nella Distolaca, si riscontra pure in varie Gonophora. (’) Baly (Catalogue of Hispidae) nelle diagnosi dei varii generi, a pag. X, dice che nelle Distolaca le antenne hanno il primo articolo breve ed il secondo più lungo del primo (« articulo primo brevi, secundo illo longiori »). Però nella tavola II, ove sono figurati i dettagli della Distolaca Whitei, osserviamo (fig. 12 @) che l’articolo primo è più lungo del secondo, cioè tutto a rovescio di ciò che è scritto nel testo. Nel tipo della D. Whitei da me esaminato, la testa, per l'esame dell’apparecchio boccale, fu un po’ sciupata ed è rientrata nel protorace; per cui la base delle antenne non si può osservare molto bene; tuttavia si vede abbastanza per poter accertare che il primo articolo è piuttosto più lungo (per quanto di poco) del secondo e ciò darebbe ragione alla figura e torto al testo. (?) Genera des Coléoptéres, vol. XI, Paris 1875, p. 306. HISPIDAE 69 Per conto mio assegnerei alle Distolaca soltanto le forme a elitri più stretti e meno depressi e col protorace meno largo alla base. La Gonophora unifasciata, Gestro, della parte S. E. di Se- lebes dovrebbe perciò passare nel genere Distolaca. Anche la G. rugicollis, Gestro, e la maculigera, Gestro, sono da ascriversi alle Distolaca piuttosto che alle Gonophora. La D. podagrica, Gestro, forma aberrante per la struttura dei piedi del primo paio nel maschio, è intermedia fra l’uno e l’altro genere ; però l’ho ascritta al genere Distolaca per la configurazione del suo protorace, mentre per gli elitri piuttosto larghi e depressi po- trebbe passare per una Gonophora. 44. Distolaca dimidiata, n. sp. Elongata, depressa, nitida, rufa, subtus dilutior, antennis nigris, articulo basali piceo, elytrorum dimidio apicali nigro; prothorace parce et crasse punetato, elytris bicarinatis, interstitiis transverse costulatis et punctis crassis in ordinibus binis dispositis praeditis. — Long. 5!/, millim. È rossastra, colla metà posteriore degli elitri d’ un nero lu- cente e colle antenne nere, tolto il primo articolo che è piceo. Il capo è liscio ; il protorace è trasverso, coi lati arrotondati in avanti e leggermente sinuosi in addietro; lungo il margine an- teriore corre un solco ben marcato; il disco è convesso ; dal mezzo della base partono due forti depressioni oblique divergenti; i punti sono scarsissimi nella parte anteriore del disco; più nu- merosi nel fondo delle depressioni basali e nella fossetta esterna limitata dalla carena incurva laterale. Gli elitri alla base sono un poco più stretti che all’ apice e nel mezzo leggermente dila- tati; all’ apice sono largamente arrotondati, col margine minu- tamente crenulato; sono molto fortemente scolpiti e ciascuno porta due robuste carene, che corrono dalla base all’apice senza interruzione. Gli intervalli fra queste carene sono occupati da una doppia serie di punti subquadrati larghi e profondi, special- mente nella metà posteriore; ogni copia di questi punti è sepa- rata dalla precedente e dalla seguente per mezzo di robuste coste trasversali; ma siccome i punti di un paio non si trovano sempre allo stesso livello, ne viene che le costule trasversali sono 70 R. GESTRO talvolta un po’ irregolari. Alla base del secondo intervallo, ma per breve tratto, la serie dei punti è tripla. La tinta nera della metà apicale, nel mezzo sporge alquanto in avanti. Il corpo inferiormente ed i piedi sono di un rossastro un poco più sbia- dito di quello delle parti superiori. E un po’ più grande della Whztei, Baly della quale ho sot- t occhio il tipo, e ne differisce non solo per la colorazione, ma principalmente pel protorace meno stretto alla base, per gli elitri più larghi, molto più fortemente ed irregolarmente scolpiti e muniti di due sole carene. Gli esemplari di questa specie, rappresentata nelle collezioni del Dott. Dohrn e del Museo Civico di Genova, provengono da Soekaranda e da Liangagas. 15. Distolaca xanthosticta, n. sp. Elongata parallela, flavo-ferruginea, mitida, antennis migris, apicem versus rufescentibus, prothorace obsolete fusco maculato, elytris nigris, marginibus basali et apicali maculisque quatuor, in costa discoidali prima sitis, flavis; subtus, cum pedibus, flavo testa- cea. -- Long. 5 millim. Questa specie ha la stessa forma della D. maculigera (1), alla quale, benchè diversa affatto nella colorazione, si avvicina mol- tissimo per l’insieme dei suoi caratteri. Il capo è, come il pro- torace, di un colore giallo ferrugineo e porta nel mezzo del vertice una macchia nerastra poco bene definita. Le antenne sono nere e nella loro ultima porzione tendono al rossastro. Il pro- torace è un poco più largo che lungo e un poco più largo alla base che in avanti, coi lati arrotondati; il dorso è convesso, con un solco longitudinale mediano, che ha ai suoi lati in avanti una fossetta piccola tonda; con una doppia depressione obliqua alla base e un’altra depressione allungata foveiforme su ciascun lato. Le due fossette anteriori, la base nel mezzo e la depressione laterale sono tinte poco distintamente di bruno. Lungo il mar- gine anteriore si osserva un solco scolpito nel suo fondo di grossi (1) Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.1 Serie, VI, 1888, p. 131; X, 1890, p. 236 (sub Gonophora). HISPIDAE ZA punti e pochi grossi punti esistono pure nelle depressioni oblique basali. Gli elitri sono lunghi, paralleli, obliquamente troncato- arrotondati all'apice; il margine apicale è finissimamente seghet- tato; ciascuno ha tre coste, delle quali la prima è la più svilup- pata e le altre due sono soltanto marcate alla base e all’ apice; la terza oltrepassa di poco |’ omero, mentre la seconda, più sporgente di essa, si spinge più in addietro, quasi fino alla metà; nel tratto corrispondente all’ interruzione delle due coste esterne si osserva una larga depressione. Gli intervalli fra le coste sono occupati da grossi punti disposti in doppia serie e separati da grosse pieghe trasversali. Le coste sono più sporgenti e più ta- glienti che nella maculigera. Il colore degli elitri è nero; però tanto il margine basale come I’ apicale (e questo più largamente) sono orlati di giallo; inoltre ciascuno porta sulla prima costa quattro macchie gialle, la prima situata immediatamente sulla base e le altre tre a un dipresso a uguale distanza |’ una dal- l’altra. Di queste macchie le due posteriori sono più allungate. Le parti inferiori del corpo ed i piedi sono di un giallo testaceo. Tre esemplari di questa specie furono raccolti a Pangherang- Pisang nell’ Ottobre 1890 ed uno a Padang. Nella collezione Dohrn è rappresentata da esemplari di Soekaranda. Trovasi pure a Perak, Penisola di Malacca (collezione Neervoort van de Poll). 46. Distolaca lucida, n. sp. Valde elongata, sub-parallela, nitida, capite prothoraceque nigro- piceis, antennis nigris, articulis duobus basalibus rufo-piceis, quatuor ultimis albidis; elytris obscure cyaneis, tricarinatis, carina exteriori medio longe interrupta; subtus nigro-picea, nitida, abdominis late- ribus albo-pilosis; pedibus fulvis. ~- Long. 5 4/, millim. È molto allungata. Il capo ed il protorace sono lucenti e di un nero piceo; le antenne sono piuttosto lunghe e raggiungono circa il terzo basale degli elitri; esse vanno leggermente ingros- sando dalla base all’ apice ; i loro due articoli basali sono piceo- rossastri, i seguenti neri e i quattro ultimi biancastri. Il proto- race è un poco più largo che lungo e poco più stretto in avanti che alla base, i lati sono arrotondati; il disco è convesso; nel mezzo porta un solco longitudinale poco marcato, che non rag- 72 R. GESTRO giunge nè la base nè l'apice; in avanti e lungo la linea me- diana è liscio, nel resto scolpito di punti scarsi, grossi ed irre- golari; dal centro della base, che è trasversalmente depresso, partono due depressioni che si spingono un po’ obliquamente in avanti e sono separate da una larga depressione laterale per mezzo di una linea sporgente. Lo scudetto è nero e liscio. Gli elitri sono di un cianeo scuro; soltanto l’apice ha un sottile orlo bruno poco appariscente ; sono stretti, circa quattro volte lunghi quanto il protorace ; il margine laterale si fa rientrante sotto la sporgenza omerale, ed è leggermente sinuoso verso la metà ; l'apice è arrotondato. Ciascun elitro ha tre carene : due interne molto elevate, specialmente alla base e una esterna soltanto sviluppata alla base e nel quarto apicale, mancante nel resto. Gli intervalli fra le carene sono occupati da grossi punti sub- quadrati disposti in doppia serie e separati da pieghe trasversali poco elevate; nel secondo intervallo, alla base, la serie è tripla. Il corpo al disotto è di un nero piceo, lucente, coi lati dell’ ad- dome coperti di peli fini bianchi. I piedi sono fulvi. Questa specie, molto distinta, è fondata sopra un unico esem- plare raccolto nell’ Ottobre 1890 a Pangherang-Pisang dal Dott. Modigliani. 47. Distolaca decorata, Gestro. Notes from the Leyd. Museum, XIX, 1897p. (70: Silago, Giugno 1877. Un esemplare del Museo di Leida. 48. Distolaca insularis, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XVI, 1896, p. 334. Isole Mentawei, Si-Oban, Aprile 1894. Dott. E. Modigliani. 19. Distolaca podagrica, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.*_ Serie, XVI, 1896, p. 333. Sereinu (Sipora), Isole Mentawei, Maggio- Giugno 1894. Dott. E. Modigliani. Oncocephala, Unevr. 50. Oncocephala angulata, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, II, 1885, pag. 172. — Oncocephala sp. Midden-Sumatra, IV, 6, 1887, pag. 180. HISPIDAE 73 Pangherang-Pisang , Pea-Ragia, Balighe, Ottobre 1890; Pa- dang. Numerosi esemplari. Il Baly considera questa specie come fondata sopra differenze sessuali e come sinonimo della bicristata, Chap. Per quanto os- sequente all’ autorevole parere del rimpianto monografo, io osservo che su circa una quarantina di esemplari che ho sot- t occhio, non ne trovo uno solo che abbia la statura e gli elitri conformati come nella bicristata; tutti sono più piccoli e hanno gli elitri più dilatati all'apice e coll’angolo esterno apicale molto più sporgente. Altri sei esemplari di differenti provenienze (Tan- djong Morawa, Rawas, Surulangun) comunicatimi dal Museo di Leida, presentano tutti gli stessi caratteri. Questa specie fu già raccolta in Sumatra ad Ajer Mantcior e a Sungei Bulu nel 1878 dal Dott. Beccari e nell’ isola Nias nel 1886, dal Dott. Modigliani. Downesia, Baty. 51. Downesia sumatrana, Gestro, Notes from the Leyd. Museum, XIX, 1897, p. 70. Tangiong Morawa, Serdang, Dott. B. Hagen. Museo di Leida. Questa Downesia è interessante come primo elemento Indo- malese in un genere che finora era soltanto rappresentato nella sottoregione Indo-cinese. Monochirus, CuÙap. 52. Monochirus moestus, Baly, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, VI, 1888, p. 662. — Gestro, ibid. 2.* Serie, X, 1890, p. 245. In un genere le cui specie sono tanto affini |’ una all'altra, qualche parola di confronto è preziosa per poter giungere ad una sicura determinazione. Ciò manca affatto nella descrizione del Baiy e riesce difficile di separare il suo moestus dal vicinis- simo multispinosus Germ. Ho paragonato i due esemplari tipici del Baly con alcuni di Somerset (Capo York) che furono dal Chapuis riferiti al multispinosus e pare che questi ultimi abbiano il corpo un poco più allungato e più stretto che il moestus; non ho però trovato altre differenze importanti. Ad ogni modo, più 74 R. GESTRO per la distribuzione geografica che per altra ragione, riferisco alla specie di Baly i miei numerosi esemplari di Sumatra, i quali furono raccolti dal Modigliani a Pangherang-Pisang in massima parte e pochissimi a Siboga, Balighe e Pea Ragia.Nella ricca serie figurano esemplari di differente stat..ra, alcuni interamente neri, altri cogli elitri leggermente tendenti all’ azzurro. Il Dott. Modigliani lo ha trovato pure nell’ isola Nias, a Ba- wolovalani, nel Maggio 1886. Del M. multispinosus il Museo Civico possede molti esemplari, raccolti da L. M. D'Albertis a Somerset (Capo York), nell’ isola Yule e sul Monte Epa (*) e dal Dott. Loria nella Nuova Guinea britannica a Kapa-Kapa, Rigo e Hula. Il M. callicanthus, Bates, di Formosa, di cui esiste un esem- plare tipico nel Museo Civico, è ben distinto dal mu/tispinosus per le antenne più crasse e per le spine degli elitri più robuste e più corte. Il M. nigrocyaneus (Hispa nigrocyanea) Motsch. è ridescritto (sotto il genere /Mispa) dal Fairmaire (Ann. Soc. Ent. France , 6.0 Sér., IX} 1889, -p:183). Prionispa, Cuap. 53. Prionispa fulvicollis, Guér., Voy. de la Coquille, Zool. 1830, II, Col. p. 141. — nitida, Chap. Gen. Coleopt. XI, p. 338. Atl. LAO: Sumatra, Muller. Museo di Leida. — Soekaranda, Gennaio 1894. Collez. Dohrn. — Sumatra, Museo Civico di Genova. 54. Prionispa subopaca, Chap., Genera Col. XI, p. 338, in nota. Cuneiformis, subopaca, rufa; antennis rufis, articulis quatuor ultimis brevibus adpressis nigris,; elytris nigro-fuscis, regione scu- ‘ (') Nella mia nota che ha per titolo: Materiali per lo studio delle Hispidae ma- lesi e papuane (questi Annali, XXII, 1885) ho espresso l’ opinione (pag. 173) che due esemplari del Monte Epa differissero dal multispinosus; ma avendoli ora rie- saminati, trovo che non vi è ragione per separarli da questa specie. Nella stessa occasione ho osservato un’ altra specie, raccolta parimente nella Nuova Guinea meridionale, che è molto distinta dalle altre e di essa darò la descrizione nella terza parte di questo lavoro. HISPIDAE 75 tellari, margine post-humerali apicalique rufescentibus, angulo api- cali externo in triangulo valido acuto porrecto, disco tuberculo magno alusque minoribus praedito. — Long. 7!/, mill. La descrizione originale è estremamente concisa e in essa non è fatto menomamente cenno di un carattere distintivo importante che si riferisce all’ angolo apicale esterno degli elitri, il quale nella fulvicollis, Guer. (nitida, Chap.) è semplicemente armato di una robusta spina (fig. 1), mentre nella specie presente si dilata in un'espansione triangolare (fig. 2). Ho potuto farmi un’ idea esatta dell’ insetto soltanto dopo aver ricevuto dal Museo di Bruxelles un tipo, che ha il cartellino scritto dall’ autore stesso. Questo tipo misura soltanto 7 mill. ed ha le antenne incomplete ; tuttavia i miei esemplari si riferiscono indubbiamente alla specie da esso rappresentata. Io credo che una descrizione più minu- ziosa di questa Prionispa non sarà inutile. Il colore è rossastro, meno gli ultimi quattro articoli delle antenne e gli elitri, che sono nero-brunastri; gli elitri però hanno una leggera traccia di rossastro presso lo scudetto e sono tinti dello stesso colore lungo il margine laterale ed. apicale. Il capo è scolpito di grossi punti e la carena frontale è ro- busta. Le antenne hanno i primi sette articoli lucenti e gli ultimi quattro opachi, questi sono molto più corti, strettamente avvicinati fra di loro e un poco. più larghi dei precedenti ; dimo- doché |’ antenna all’ apice appare lievemente ingrossata. Il pro- torace è quasi quadrato, coi lati dritti e paralleli, leggermente e brevemente arrotondati in avanti, col margini laterali sottil- mente orlati di scuro e irregolarmente crenulati, col disco con- vesso e tutto fortemente puntato rugoso, con una linea liscia longitudinale mediana solcata e poco appariscente. Gli elitri sono larghi, dilatati in addietro e assai notevoli per |’ angolo apicale esterno, il quale sporge in una robusta espansione a forma di triangolo a vertice aguzzo. L'angolo omerale è assai sporgente e bifido; il margine laterale è crenulato; il disco è convesso e leggermente depresso lungo la sutura; densamente punteggiato in serie lungo la sutura e confusamente nel resto e munito di un grosso tubercolo conico e aguzzo circa alla metà dell’ elitro 76 R. GESTRO e di pochi altri più piccoli alla base e all’ apice. Il corpo infe- riormente ed i piedi sono uniformemente rossastri e più lucenti che il disopra. Questa specie è differentissima dalla /ulvicollis, Guér. (nitida, Chap.), la quale ha il capo meno punteggiato, gli ultimi articoli delle antenne più lunghi e meno strettamente avvicinati , il protorace più corto e più largo e gli elitri muniti all'angolo esterno apicale di una robusta spina, ma non triangolarmente espansi. Soekaranda, Gennaio 1894. Collezione Dohrn e del Museo Ci- vico di Genova. In due esemplari di Perak (Malacca), raccolti da W. Doherty, che il Museo Civico deve a R. Oberthir, la tinta rossastra dei margini laterale ed apicale degli elitri è più estesa, compren- dendo anche l'espansione triangolare dell’elitro; e in essi anche la punta del più grosso tubercolo è rossastra. Il tipo della specie proviene da Pulo Penang. 55. Prionispa distincta, n. sp. Cuneiformis, subnitida, testacea, antennis obscure rufis, articulis quatuor ultimis nigris opacis, elytris nigris, margine apicali testaceo, angulo apicali externo in triangulo valido apice obtuso porrecto, disco tuberculo magno altisque minoribus praedito; pedibus pallide flavis. — Long. 51/,-61/, mall. Questa graziosa specie é di un colore testaceo; le antenne sono rossastre cogli ultimi quattro articoli neri opachi; gli elitri neri, ad eccezione di un orletto apicale testaceo e i piedi gial- lastri. Il capo è fortemente punteggiato e munito di una carena mediana assai robusta. Gli ultimi quattro articoli delle antenne sono più corti e un poco più larghi dei precedenti. Il protorace è un poco più largo che lungo, coi lati leggermente convergenti in avanti, gli angoli anteriori alquanto sporgenti ed acuti e il margine laterale irregolarmente ondulato; il disco è convesso e fortemente puntato rugoso. Gli elitri sono larghi, dilatati in ad- dietro e terminanti all’ angolo apicale esterno in una robusta espansione a forma di triangolo col vertice ottuso (fig. 3). Il margine laterale è crenulato. Il disco densamente puntato-rugoso, HISPIDAE VA porta circa alla metà un tubercolo robusto conico ed alla base ed all’ apice altri tubercoli più piccoli. La P. distineta è molto diversa dalla subopaca, Chap., princi- palmente per la statura minore, pel colore, per i quattro ultimi articoli delle antenne meno stipati, pel protorace più corto e coi lati meno paralleli, e per gli elitri non punteggiati, ma pun- teggiato-rugosi, colla sporgenza omerale non bifida, e coll’espan- sione apicale esterna non terminata in punta aguzza. Gli esemplari che hanno servito alla mia descrizione furono raccolti dal Dott. Modigliani nella Foresta di Si-Rambé. In alcuni di essi gli elitri, invece di essere del tutto neri, hanno traccie di tinta bruna lungo il margine laterale e sul disco. Fig. 1. - P. fulvicollis. Fig. 2. - P. subopaca. Fig. 3. - P. distincta. Le figure qui unite faranno apprezzare meglio le differenze che passano fra le tre specie sopracitate, in quanto alla confor- mazione degli elitri. L'isola di Sumatra non conta finora che tre specie di Priondspa, genere rappresentato soltanto da poche forme tutte malesi, ad eccezione di una che abiterebbe Batchian, nelle Molucche (!). Un fatto strano è che due di queste specie, la gemmata, Baly, ‘di Batchian e la pulchra, Gorham, del Kina Balu, sono di un verde metallico, tinta assai rara nel gruppo delle Hispidae. (!) Le specie di Prionispa finora note sono le seguenti : l. Prionispa fulvicollis, Guér, — nitida, Chap. . . Giava e Sumatra. 2:PP'ASUIONACON CHAD. sas hus) ul Penang, Malacca é Sumatra. SRL ASTROLOG SEROTONINA: 4. P. pulchra, Gorham. — pulchella Whitehead . . Borneo. SROPNGENINAA BI IO BA tChIan; 78 R. GESTRO Platypria, Guin. 56. Platypria echinogale, Gestro, Not. from the Leyden Museum, XD, 1897 jp: edi I tre esemplari che mi hanno servito per la descrizione appar- tengono al Museo di Leida e provengono da Tangiong Morawa (N. O. Sumatra), da Benculen e da Padang sulla costa occidentale Un quarto di Liangagas (Residenza di Delhi) facente parte della collezione Dohrn, è un poco più piccolo dei precedenti e ne differisce anche pel protorace non scuro nel mezzo e per gli elitri colle coste nere; non presenta però altri caratteri differen- ziali più importanti e perciò non può considerarsi che come una semplice varietà della specie. Finalmente un quinto esemplare della collezione Oberthur, colla semplice indicazione : « Sumatra Dohrn » ha una traccia di colore piceo sulla porzione basale delle prime coste. 57. Platypria dimidiata, Chap. Ann. Soc. Ent. Belg. XX, 1877, Dp. 49: Un esemplare di Tandjong Morawa, Serdang (N. O. Sumatra) raccolto dal Dr. B. Hagen e appartenente al Museo di Leida, differisce dal tipo per la statura un po’ minore, le antenne fulve e il margine apicale degli elitri sottilmente orlato di giallo. Fra tre esemplari della collezione Dohrn, raccolti a Soekaranda e a Liangagas, concordanti per la statura con quello del Museo di Leida, e rappresentanti, senza dubbio, una sola specie, due hanno le antenne fulve, il terzo ha il primo articolo rossastro, i quattro seguenti quasi neri coll’ estremo apice rossastro, e gli altri fulvi. Di questi tre esemplari uno solo ha il margine apicale degli elitri nero come il tipo e gli altri due lo hanno con un leggero orletto chiaro. Io non tengo conto di queste differenze , tanto più che spesso nelle /ispidae esistono notevoli variazioni di colo- razione nella stessa specie, e credo di non errare riportando i quattro esemplari alla P. dimidiata. Questa specie è stata pure raccolta nella Foresta di Si-Rambé dal Dott. Modigliani e i due individui da lui riportati differiscono HISPIDAE 79 anche di più dal tipo, perchè hanno gli elitri interamente neri, senza alcuna traccia di tinta rossastra alla base. Per chi abbia, anche superficialmente, osservate le Hispidae, non sono nuovi gli esempii di specie in cui gli elitri ora sono interamente neri, ora tinti di rossastro per un tratto più o meno esteso alla base (Gonophora integra, G. haemorrhoidalis, ecc.) ; quindi anche i due esemplari del Modigliani possono riferirsi alla dimidiata. Essi hanno ambedue il margine apicale orlato di chiaro e le antenne coi primi sei articoli neri e gli altri fulvi. Assegno a questa varietà il nome di atrata. La Platypria dimidiata non vive soltanto a Malacca (da dove proviene il tipo) e a Sumatra, ma trovasi anche a Giava, secondo un esemplare della collezione Oberthùr, raccolto nel 1891 dal Doherty a Kalipari (Prov. Passeruan) fra 300-500 m. 5/m. Hispella, Cuap. Al giorno d’ oggi si nota una tendenza ad abbondare nella creazione di nuovi generi, forse non sempre giustificati da un’im- mediata utilità; mentre da altra parte si da talvolta minore importanza di quel che si dovrebbe a certe divisioni, che in pra- tica sono di grande aiuto per il riconoscimento delle specie. Tale sarebbe il caso del sottogenere Hispella fondato da Chapuis per comprendere quelle //ispa in cui i primi articoli delle antenne sono armati di spine. Ora considerando che alcuni generi sono stabiliti sopra carat- teri anche meno importanti di questo e d'altronde trovando assai giovevole per il lavoro di determinazione lo smembramento di un genere, in questi ultimi anni aumentato di molte specie e certamente in via di arricchirsi sempre di più, parmi ragionevole che le Hispella sieno elevate allo stesso rango delle Hispa. Chapuis (1) divide le Hispel/a in due sezioni, cioè : I. Anten- narum articulo uno basali spinato, Il. Antennarum articulis non- nullis basalibus spinatis. Alla prima si riferisce il sottogenere (1) Espéces inédites de la tribu des Hispides. II. (Annales de la Société Entomo- logique de Belgique, vol. XX. 1877, p. 50). 80 R. GESTRO Pseudispella, Kraatz ('); alla seconda apparterrebbero le Hi- spella p. d. Subgen. Pseudispella, Kraatz. Deutsche Entom. Zeitschr. 1895, H. I, p. 198. 58. Hispella (Pseudispella) nigritula, Bohem. — Hispa nigritula, Bohem. Eug. Res. p. 203. Ho potuto confrontare gli esemplari del Museo Civico col tipo di Boheman, che mi fu cortesemente comunicato dal Museo di Stoccolma. Questa specie fu raccolta dal Dott. Modigliani a Siboga nel 1886 e nel 1890-91 in grande quantita a Padang e in pochi esemplari a Pangherang-Pisang e a Benculen. In questa nume- rosa serie la dimensione è molto variabile. Altri luoghi di Sumatra ove questa Mispe//a fu rinvenuta, sono: Liwa (Sumatra S.0.), da 900 a 1400 m. 5/m. Doherty, Agosto (1) Hispinae von Togo (Deutsche Entomologische Zeitschrift, 1895, Heft I, p. 198). Il Redattore del « Zoological Record » del 1895 (Ins. p. 220) ha citato erronea- mente: « Hispella, n. subg. of Hispa, p. 198, for H. spinicornis, n. sp. W. Africa, p. 199; Kraatz, Deutsche ent. Zeitschr. 1895 », mentre doveva dire: Psewdispella, n. subg. of Hispa, p. 198; Kraatz etc.; perchè il genera Hispella nella memoria del Dott. Kraatz è semplicemente citato a p. 199 e fu fondato da Chapuis nel 1875 (Genera des Coléoptéres, XI, p. 334). Due altri errori trovansi a pagina 219 (Ins.), e 223 (Ins.), ove il redattore attri- buisce due Distolaca e una Platypria a Jacoby, mentre queste specie sono descritte dal Kraatz. A proposito di errori, mi occorre di segnalarne un’altro che può essere d’ im- piccio allo studioso di Hispidae, mettendolo su falsa strada. Nell’ opera « Schrenck’s Reisen und Forschungen im Amur-Lande » il Motschulsky descrive, con frasi quasi sempre insufficienti, una ventina di Hispa, e fra queste anche l’ H. Per- rotetit, Guér. (p. 238). Meno male se egli si fosse contentato di riprodurre testual- mente la descrizione di Guérin; invece descrive la specie a modo suo e le attri- buisce un carattere che non ha, cioè quello dell’ articolo basale delle antenne armato di spina. Da ciò ingannato, riportai un giorno la Perroteti al genere Hispella e soltanto m’accorsi dell’errore quando vidi che Chapuis (Ann. Soc. Ent. Belg.. XX 1877, p. 55) l’ annovera fra le Hispa. Questo errore fu meglio riconfer- mato dopo aver ricevuto da R. Oberthiir un esemplare di H. Perroteti coll’ indi- cazione ex typis e dal R. Museo Zoologico di Torino un altro esemplare della col- lezione Dejean raccolto dallo stesso Perrotet, sui quali potei riscontrare che gli articoli basali delle antenne sono inermi. Siccome ciò che occorse a me potrebbe anche accadere ad altri che consultasse il citato lavoro, ho creduto bene di rile- vare che l’ Hispa che Motschulsky descrive sotto il nome di Perrotetii., Guér. non ha nulla a fare con questa specie, e che non è neppure una vera Hispa, ap- partenendo invece, pel carattere delle antenne spinose, alle Hispella. HISPIDAE 81 1890. Collezione Oberthùr. — Liangagas (Residenza di Delhi). Collezione Dohrn e del Museo Civico di Genova. — Surulangun, Aprile 1878 (Sumatra Exped.). Un esemplare citato nel « Midden- Sumatra » a pag. 181 coll’ indicazione : « Hispella, spec. (très- voisine mais probablement distincte de ceylonica, Motsch.). » La ceylonica, Motsch. è una vera Hispella perchè ha varii degli articoli delle antenne armati di spine; mentre la négritula spetta al sottogenere Pseudispella, avendo soltanto il primo articolo spinoso. Sotto lo stesso appellativo di négritula furono descritte due differenti specie di /ispa, cioè quella di Boheman succitata, di Giava, ed una di Guérin (Rev. Zoolog. 1841, p. 11) del Senegal. Ora elevando il sottogenere Hispella al grado di genere, il dop- pio impiego di questo nome scompare. Il tipo della Mispella (Pseudispella) Fleutinuxi, Baly (+) del Cambodge, che il Sig. Fleutiaux, colla sua consueta amabilità, mi ha concesso di esaminare è molto somigliante a quello della H. nigritula, Boh. Quanto alla H. parvula, Motsch., di Batavia, che fa pure parte del sottogenere Psewdispella, credo non sarà facile averne un’ idea esatta senza l'ispezione del tipo. HISPA, Linn. Subgen. Dicladispa (°). La prima divisione istituita dal Chapuis nelle Hispa p. d. comprende le specie distinte per il carattere « Antico pronoti margine inermi », rappresentate in Europa dalla comune H. te- stacea, L. Io ritengo sia praticamente utile di assegnare un nome a questo gruppo di specie in cui il protorace è armato soltanto delle spine laterali (8). (1) Hispa Fleutiauxi, Baly, Ann. Soc. Ent. France, 6.2 Série, IX, 1889, p. 491. (2) dig, bis ; x}.Kdos, ramus ; Hispa. () A questo sottogenere, fra le altre specie, appartiene anche l’H. dama, Chap. (Ann. Soc. Ent. Belg. XX, 1877, p. 52). La lettura della descrizione di questa specie mi aveva fatto nascere il sospetto che l’H. abdominalis, Baly (Ann. Mus. Civ. Ge- Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (16 Giugno 1897) 6 82 R. GESTRO 59. Hispa (Dicladispa) aenescens, Baly, Journ. Asiat. Soc. Beng. LV, 1886, p. 412. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., X, 1890, p. 248. Il Dott. Modigliani ha raccolto questa specie in varii luoghi di Sumatra : Siboga, Balighe, Pangherang-Pisang e in grande quan- tità a Padang. Generalmente l’ apice dei femori soltanto è ros- sastro, ma in qualche esemplare tutto il femore è di questo colore. Essa figura anche nella collezione Dohrn, rappresentata da esemplari di Soekaranda e di Liangagas. Abita il Pegù ed il Bengala. Gli esemplari sumatrani sono meno bronzati degli Indiani e tendono piuttosto al cianeo. Subgen. Hlispa. 60. Hispa Balyi, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., X, 1890, p. 250. — discoidalis, Baly, ibid. , 2.* Ser. , VI, 1888, p. 664. Foresta di Si-Rambé, Dott. E. Modigliani. Un esemplare che differisce dal tipo per le spine del protorace poco visibilmente appendiculate. Altri esemplari dello stesso luogo differiscono dal tipo per le antenne ad articoli fulvi, tolti i due basali, per il protorace nero marginato di bruno, o quasi interamente bruno, per lo scudetto bruno (e non nero) e per le spine laterali del protorace un poco più corte e con traccia quasi insensibile di appendici. In quattro esemplari di Pangherang-Pisang (Modi- gliani) il protorace è interamente bruno chiaro. Queste differenze da principio io aveva supposto che potessero avere un valore specifico; ma I’ esame diligente dei varii esemplari mi ha per- suaso che essi non possono considerarsi che come semplici varietà. La variabilità di forma e dimensioni delle spine del protorace che si verifica frequentemente negli individui di una stessa specie, costituisce una seria difficoltà nella determinazione. Degli esemplari in questione alcuni hanno lo stelo comune delle tre nova, 2.* Ser., VI, 1888, p. 664) fosse sinonimo di H. dama, Chap.; in seguito il confronto dei due tipi ha tolto di mezzo ogni dubbio. Il tipo di Chapuis, che ebbi in comunicazione dal Museo di Bruxelles, porta l'indicazione Indie or.; l'esemplare descritto dal Baly e conservato nel Museo Ci- vico di Genova, è di Bhamo (Alta Birmania) viaggio Fea. HISPIDAE 83 spine laterali più corto e più largo, in altri la spina anteriore (delle tre laterali) è più corta e più avvicinata al punto di comune inserzione ; varia anche la lunghezza delle spine. Il protorace interamente bruno si osserva anche in un esem- plare di Tandjong Morawa del Museo di Leida. In uno di Liwa (S. O. Sumatra), Doherty, collezione Oberthùr, il disco del pro- torace presenta nel mezzo due macchie nere. È anche da notarsi che negli esemplari in cui il protorace da nero accenna a passare al bruno, comincia a manifestarsi una traccia di bruno anche sul margine apicale degli elitri; traccia che si va facendo più marcata in quelli il cui protorace è del tutto bruno, come si osserva per esempio in alcuni di Soeka- randa e Liangagas appartenenti alla collezione Dohrn. Abita anche Giava (coll. Oberthùr). La specie è fondata sopra esemplari birmani. Nella descrizione del Baly si legge: « femoribus inermibus » e poi « legs unarmed », il che è inesatto perchè nel tipo stesso di quest’ autore i femori inferiormente sono armati di piccole spine. 61. Hispa nigripennis, Motsch. Schrenck. Reis. II, 1860, p. 239. — Ritsema, Midden-Sumatra, IV, 6. Coleopt. 1887, p. 181. Ebbi dal Museo di Leida tre esemplari col nome di HM. nigri- pennis, Motsch. e siccome la descrizione originale di questa specie è molto concisa, credo non sarà inopportuno di farne seguire una un poco più minuziosa. Oblonga, rufo-ferruginea, nitida, elytris nigris margine apicali fusco, interdum ad suturam fusco maculatis; antennis tenuibus, fuscis, articulis duobus basalibus obscurioribus; prothorace omnino rufo ferrugineo, vel nigro bimaculato, transverso, antice utrinque bispinoso, spinis basi conjunctis, margine laterali trispinoso, spinis duabus anticis basi conjunctis, postica breviori et valde remota, disco fere plano, punctulato et albo-piloso, transversim bisulcato , plaga media transversa subelevata sparsim punctata; scutello laevi; elytris punctato-striatis, spinis discoidalibus longis robustis, margi- nalibus longioribus cum minoribus alternantibus, apicalibus brevibus; pedibus flavo-ferrugineis, femoribus subtus spinulosis. — Long. 5 1/, mill. 84 R. GESTRO Capo rosso-ferrugineo; antenne gracili, un poco più lunghe della metà del corpo, brune coi due primi articoli generalmente più scuri. Protorace rosso-ferrugineo, talvolta unicolore, talvolta con due macchie nere; più largo che lungo, coi lati, dietro 1’ in- serzione delle spine, quasi paralleli, e alquanto sinuosi prima della base ; spine nere all’ apice; quelle del margine anteriore due per parte, saldate insieme alla base, l'anteriore più corta; quelle dei lati in numero di tre, le due anteriori più lunghe e setigere sostenute da un breve stelo comune, la posteriore molto più corta, semplice e molto discosta dalle precedenti; disco piano con due impressioni trasversali, fra le quali esiste uno spazio allungato un po’ elevato e in parte liscio ; tutto intorno a questo spazio il disco è finamente e densamente punteggiato e presenta peli sottili bianchi; lo spazio elevato invece non ha che pochi punti più grossi e sparsi nel mezzo, ove si osserva pure la traccia di un leggero solco longitudinale. Scudetto rosso-ferrugineo, liscio. Elitri neri, lucenti, con un orlo apicale bruno esistente in tutti i numerosi esemplari da me esaminati, e qualche volta con al- cune macchie brune poco appariscenti disposte lungo la sutura; fortemente striato-punteggiati, più regolarmente verso la sutura che sui lati; spine discoidali lunghe e robuste, marginali più lunghe che le discoidali e alternanti con spine brevissime e gracili, apicali molto corte; l’ultima spina del margine laterale (alla quale seguono le spine apicali) è generalmente più lunga e più robusta di quelle che la precedono. Corpo al disotto rosso- ferrugineo, piedi giallo-ferruginei, coi femori armati inferiormente di alcune spine piccolissime. Questa specie è molto affine alla Balyi, Gestro (discoidalis, Baly nec Chap.), ma si riconosce facilmente, sopratutto dallo spazio elevato del disco del protorace, il quale invece d’ essere completamente liscio porta alcuni grossi punti e dalla terza spina laterale del protorace che è staccata e discosta dalle due ante- riori. Inoltre nella nigripennis le spine del protorace hanno per lo più soltanto l’apice nero, mentre nella Balyi e nelle sue varietà sono sempre in totalità, o quasi, nere. I luoghi dai quali provengono gli esemplari da me avuti in HISPIDAE 85 esame, oltre a quelli citati nell’ opera « Midden-Sumatra », sono: Tandjong Morawa, Serdang, Dott. B. Hagen, Museo di Leida ; Soekaranda, Gennaio 1894, collezione Dohrn; S. 0. Sumatra : Marang e Liwa, W. Doherty; Malacca: Perak W. Doherty, collezione Oberthur. 62. Hispa ramuligera, Chap., Ann. Soc. Ent. Belg. XX, 1877, p. 53. Ne ho esaminato un esemplare delia collezione Oberthur, pro- veniente da Liwa (Sumatra S. O.) e raccolto da W. Doherty in Agosto 1890, ad un'altitudine fra i 900 e i 1400 m. 5/m. Fu descritta sopra esemplari di Malacca. 63. Hispa aspera, n. sp. Oblonga, rufa, nitida, subtus dilutior, antennis nigris, apice fuscis, elytris, basi excepta nigris ; prothorace valde transverso sub- opaco, punctulato, transversim bisulcato, spatio inter sulcos elevato laevi, margine antico utrinque bispinoso spinis basi connexis, antica breviore appendiculata, margine laterali 4-spinoso, spinis bast conjunctis postica brevi; elytris crasse punctato-striatis, spinis dis- coidalibus, basalibus exceptis, longis, validis, marginalibus longis et apicalibus brevibus cum brevioribus alternantibus. — Long. 5 mill. Capo, protorace, scudetto e circa il quarto basale degli elitri rossastri; parti inferiori del corpo più chiare. Antenne nere cogli ultimi articoli bruni. Protorace molto più largo che lungo, quasi esagono ; disco piano, quasi opaco, densamente e minutamente punteggiato, con due impressioni trasversali molto marcate e lo spazio compreso fra esse elevato e liscio. Le spine del margine anteriore sono due per parte saldate insieme alla base ; l’ante- riore è più corta e presenta sul davanti circa alla sua metà una piccola appendice. Le spine laterali sono quattro, tutte saldate alla base in uno stelo comune, robusto e piuttosto largo; le tre anteriori sono più lunghe e la seconda di esse un po’ più lunga delle altre, la posteriore invece è circa di un terzo più corta delle precedenti. Tutte queste spine sono ampiamente tinte di nero nella loro porzione apicale. Le spine che coprono la parte basale rossastra degli elitri sono corte, dello stesso colore del fondo, a punta nera, le altre sono nere lunghe robuste ; le mar- 86 R. GESTRO ginali sono pure assai lunghe, ma alternano con altre brevissime come si verifica anche per quelle del margine apicale, le quali però sono molto più brevi delle laterali. La specie con'cui la presente ha maggiore affinità è la spinosa, Web. (1): se ne distingue però facilmente per lo spazio trasverso del protorace compreso fra i due solchi, più elevato e liscio, per la terza spina del margine laterale più corta e per la quarta avvicinata alle altre tre; mentre nella spinosa lo spazio suddetto è punteggiato come il resto del disco, la terza spina è general- mente molto più corta delle altre e la quarta è assai più discosta dalle precedenti. Gli esemplari da me esaminati provengono da Marang (S. 0. Sumatra) e da Perak (Malacca) e furono raccolti da W. Doherty; essi appartengono alla collezione Oberthiùr. Nella collezione Dorhn esiste un esemplare di Soekaranda che ha le spine laterali del protorace assimmetriche, perchè in quelle del lato destro si os- serva che le due anteriori sono più divaricate e che la terza è più breve delle precedenti. 64. Hispa spinosa, Weber, Observ. entom. I, 1801, p. 65. Questa specie fu descritta dal Weber sopra esemplari prove- nienti da Sumatra. Nei copiosi materiali sumatrani, sia raccolti dal Modigliani, sia avuti in comunicazione da varie parti, non sono riuscito a trovare un solo esemplare che corrisponda a quelli appartenenti al Museo di Bruxelles e determinati da Cha- puis col nome di H. spinosa, Web. Con questi concordano invece perfettamente numerosi individui raccolti a Sarawak Borneo dai sig.i G. Doria e O. Beccari. Questi ultimi furono in un mio pre- cedente lavoro (?) riferiti, per erronea determinazione non fatta da me, alla cladophora, Guér. 65. Hispa basalis, n. sp. — spa basalis, Baly, in coll. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 176. Oblonga, fulva, elytris nigris dense cinereo-tomentosis, antennis fuscis apice fulvescentibus; prothorace transverso, disco transversim (') Ho confrontato gli esemplari di H. aspera con varii del Museo di Bruxelles determinati da Chapuis come spinosa Web. (2) Ann. Mus. Civ. Genova, 2.2 Serie, II, 1885, p. 176. HISPIDAE 87 bi-impresso, crebre punctulato et breviter albo-piloso, margine antico utrinque bispinoso, spinis bast conjunctis, antica apice bifurcata postica appendiculata, margine laterali trispinoso, spinis duabus anticis longioribus, basi conjunctis, appendiculatis, tertia multo bre- viori simplici; spinis omnibus apice summo migris; elytris requla- riter et parum profunde punctatis, spinis discoidalibus retrorsum parum incurvatis, marginalibus longioribus, apicalibus brevioribus decrescentibus. — Long. 5 mill. Conservo a questa specie il nome che essa porta nella colle- zione del Baly (1), per quanto poco adattato. © Questa specie appartiene alla divisione di Chapuis: Il. Pronoti margine antico spinulato. -— B. Pronoto distincte, interdum par- clus piloso. — C. Spinulis pronoti appendiculatis vel setiferis. Si distingue facilmente pel tomento fitto cinereo che riveste gli elitri e per la loro scultura poco marcata e piuttosto regolare. Capo liscio, longitudinalmente solcato in mezzo agli occhi ; antenne coi due primi articoli picei, i seguenti più chiari e i tre (o quattro) ultimi fulvicci. Protorace più largo che lungo; molto ristretto in avanti, coi lati quasi paralleli e leggermente sinuati in addietro; disco quasi piano, con due impressioni trasversali ben marcate, rivestito di peli fini bianchicci sdraiati, densamente e minutamente punteggiato; margine anteriore munito, da una parte e dall’ altra, di due spine riunite insieme alla base, delle quali la posteriore perpendicolare al piano del disco e munita all’ apice di due piccole appendici, e l'anteriore rivolta obliqua- mente in alto e in avanti e biforcata alla sua estremità; margine laterale armato di tre spine: le due anteriori più lunghe, fuse insieme alla base, appendiculate all'apice, e rivolte obliquamente in alto e alquanto in avanti, la posteriore libera, semplice, molto più corta e diretta quasi orizzontalmente all’ infuori. Tutte queste spine sono leggermente tinte di nero al loro apice. Lo scudetto è largo, arrotondato all’ apice e dello stesso colore fulvo delle altre parti del corpo. Gli elitri sono neri, ma rivestiti di un tomento fittissimo che li rende affatto cinerei. Oltre a questo (1) Vedi questi Annali, 2.* Serie, II, 1885, pag. 176. 88 R. GESTRO tomento sono pure muniti di peli biancastri finissimi e abbastanza lunghi. Sono regolarmente, ma poco profondamente, puntato- striati e i punti sono subquadrati. Le spine sono nere; quelle del disco più corte alla base e all’ apice, più lunghe nel mezzo; quelle marginali più lunghe delle discoidali, eccetto che nel margine apicale, ove vanno decrescendo dall’esterno all’ interno. In uno dei tre esemplari da me studiati le antenne sono quasi del tutto nere e le punte delle spine del protorace sono tinte di nero per un maggiore tratto; ma non si tratta che di una di quelle variazioni individuali facili ad osservarsi fra le //ispa, La specie fu scoperta dal Dott. Beccari sul Monte Singalang (Sumatra occidentale) nel Luglio del 1878. Più tardi (1891) il Dott. Modigliani ne riportò due esemplari dalla Foresta di Si- Rambe. 66. Hispa bellula, n. sp. — Hispa bellula, Baly, in coll. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 176. Oblonga, subnitida, rufo-ferruginea, elytris nigris; antennis piceis apice dilutiore; prothorace transverso, transversim bi-impresso, te- nuissime albo piloso, punctis latis sed parum profundis praedito, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi conjunctis, antica apice bifurcata, postica appendiculata; margine laterali 4-spinoso, spinis tribus basi conjunctis, duabus anticis longioribus, appendi- culatis, tertia multo breviori simplici, quarta libera brevissima ; omnibus his spinis apice infuscatis; elytris irregulariter et crasse punctato-striatis, spinis discoidalibus inaequalibus, marginalibus longioribus cum brevioribus alternantibus. — Long. 4 mill. Anche questa specie appartiene, come la precedente, alla di- visione citata (II, B. C.) di Chapuis. Capo liscio, longitudinalmente solcato nel mezzo; antenne lunghe circa quanto i due terzi del corpo, picee, coll’ apice più chiaro. Protorace più largo che lungo, molto più stretto in avanti che alla base, coi lati, dietro l’ inserzione delle spine, paralleli e leggermente sinuati e gli angoli posteriori molto prolungati all'infuori. Disco quasi piano, con due impressioni trasversali ; tutto scolpito leggermente e confusamente di punti larghi ma poco profondi e sparso di finissimi peli bianchi sdraiati. Le due HISPIDAE 89 spine (per ciascun lato) del margine anteriore sono fuse insieme alla base; l'anteriore, un poco più breve, è biforcata all’ apice e rivolta obliquamente in alto e all’ innanzi; la posteriore è ap- pendiculata un po’ al disopra della metà e diretta quasi verti- calmente al piano del disco. Le spine del margine laterale sono in numero di quattro, tre anteriori fuse insieme alla base, una posteriore libera; delle tre anteriori le prime due sono molto più lunghe, quasi uguali fra di loro, appendiculate e rivolte alquanto obliquamente in alto e in avanti; la terza è semplice, breve e diretta orizzontalmente e in addietro; la quarta è bre- vissima ed esile, lontana dalle precedenti e un po’ rivolta in avanti. Queste spine sono piuttosto ampiamente tinte di scuro all’ apice Lo stelo in cui si fondono alla base le tre anteriori è largo e depresso. Gli elitri sono irregolarmente e grossolana- mente puntato-striati; le spine discoidali sono robuste ; più lunghe nel mezzo, meno alla base e all’ apice; le marginali sono più lunghe delle discoidali e alternanti una lunga con una brevissima. Monte Singalang (Sumatra occ.) Luglio 1878; un esemplare raccolto dal Dott. O. Beccari. — Si-Rambé, Marzo 1891; un esemplare raccolto dal Dott. E. Modigliani. 67. Hispa intactilis, n. sp. Oblonga, subnitida, rufo-ferruginea, antennis piceis, prothoracis disco medio et spinis, elytrisque nigris; pedibus flavo-ferrugineis; prothorace transverso, disco crebre punctato-ruguloso et tenue albo piloso, transversim bi-impresso, spinis validis, omnino nigris, an- ticis utrinque duabus basi connexis, anteriore apice bifurcata, po- steriore appendiculata, lateralibus utrinque quatuor, duabus anticis longioribus- appendiculatis, cum tertia breviore et simplici basi con- Junctis, quarta libera brevissima; scutello rufo-ferrugineo, apice infuscato; elytris crasse punctato-striatis, spinis discoidalibus validis, inacqualibus, marginalibus longioribus cum minoribus alternantibus, apicalibus brevibus. — Long. 3!/, mill. H. bellulae affinis sed statura majori, antennis paullo crassio- ribus articulo basali breviori, prothoracis disco magis crebre punc- tato, impressione antica minus profunda, spinis validioribus, omnino nigris, praecipue distincta. 90 R. GESTRO Questa specie è molto affine alla bellula; perciò invece di ripetere i caratteri che con essa ha in comune, credo più utile di accennare soltanto quelli per cui ne differisce. L’H. intactilis è notevolmente più grande della bellula, le sue antenne sono un poco più robuste, coll’ articolo basale alquanto più corto. Il protorace ha il disco tinto di nero nel mezzo, con scultura più densa, la depressione trasversale anteriore è molto meno mar- cata e le spine sono più robuste e interamente nere. Pangherang-Pisang, Marzo 1891, E. Modigliani. Un esemplare. 68. Hispa Perraudierei, Baly, Ann. Soc. Ent. France, 6.° Sér. IX, 1889, p. 491. Liangagas, collezione Dohrn. Due esemplari. Questi hanno gli elitri più fortemente scolpiti che quelli del tipo, con qualche traccia poco appariscente di macchie brune e coll’ apice più am- piamente orlato di giallo; ma l'ispezione dell’ esemplare tipico, gentilmente comunicatomi dal Fleutiaux, mi mette in grado di riferirli senza esitare alla specie cocincinese. 69. Hispa debilis, n. sp. Elongata, flavo-ferruginea, nitida, antennis fulvis, articulis duo- bus basalibus fuscis, elytris, marginibus exceptis, nigris, disco lineis aliquis fuscis inconspicuis notato; prothorace transverso, disco crebre punctato-ruguloso, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi connexis, lateribus trispinosis, spinis duabus anticis basi connexis, postica breviore libera; spinis omnibus apice summo infuscato, elytris crasse punctato-striatis et subclathratis, spinis nigris, marginalibus mediis et apicalibus exceptis; discoidalibus inaequalibus, margina- libus longioribus cum brevioribus alternantibus, apicalibus brevibus; corpore subtus cum pedibus dilutiore. — Long. 4 mill. È per dimensioni e per aspetto somigliante all’H. Perraudieret, Baly. Capo e protorace di colore giallo ferrugineo, antenne fulve cogli articoli basali più scuri, lunghe circa tre quarti della lunghezza totale del corpo. Protorace più largo che’ lungo, a disco piano, trasversalmente bi-impresso e tutto punteggiato- ruguloso; col margine anteriore armato nel mezzo, da una parte e dall’ altra, di due spine fuse insieme alla base, delle quali HISPIDAE 94 l'anteriore è un po’ più corta e rivolta obliquamente in alto e la posteriore è verticale al piano del disco. Lati muniti di tre spine, delle quali le due anteriori, quasi uguali fra di loro in lunghezza, sono sostenute da un breve stelo comune e la poste- riore, molto più corta, è libera. Tutte queste spine sono dello stesso colore del protorace ed hanno appena l’ estremo apice tinto di scuro. Lo scudetto è triangolare ad apice arrotondato, giallo-ferrugineo, alutaceo. Gli elitri sono neri, coi margini ba- sale, parte media del laterale e apicale giallo-ferruginei ; inoltre sul disco si osservano traccie poco appariscenti di linee brune. Le spine discoidali sono lunghe e robuste, frammiste ad altre minori; le marginali sono più lunghe e alternanti con altre più corte e più tenui, le apicali sono più corte. Queste spine sono nere, ad eccezione di quelle del margine basale, di alcune della parte media del margine laterale e di quelle dell’ apice, le quali sono gialle ad apice nero. Si distingue facilmente dalla Perraudieret per il protorace tutto ruguloso senza area discoidale liscia, per le tre spine la- terali non fuse tutte insieme alla base e per gli altri caratteri enumerati nella descrizione. Liangagas e Soekaranda. Due esemplari della collezione Dohrn. Un esemplare della collezione Oberthur, raccolto da W. Do- herty sul Gunong Bubu (Perak) a 1100 m., ha le antenne più scure che nel tipo. 70. Hispa xanthospila, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Ser., BS 1890; +p 261. L’ unico esemplare sumatrano da me osservato proviene da Tandjong Morawa, Serdang (Dott. B. Hagen) e appartiene al Museo di Leida. Esso differisce dal tipo, che fu scoperto dal Fea sui Monti Carin, per minore statura, per le macchie gialle discoi- dali degli elitri meno accennate e per le spine apicali di questi gialle a punta nera; tuttavia non credo di poterlo considerare come una forma distinta, e neppure mi spinge a farlo la diffe- renza di habitat, perchè non è questo il primo caso di specie del continente indiano che si ritrovano nelle isole della Sonda. 992 R. GESTRO 71. Hispa trifida, Chap. Ann. Soc. Ent. Belg. XX, 1877, p. 55. — Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., II, 1885, p. 176. Alcuni esemplari raccolti a Pangherang-Pisang (1890-91) dal Dott. Modigliani. Di altri due di Sumatra, Hoedjoeng, della col- lezione Oberthùr, uno ha il protorace brunastro. Ne ho visto pure uno di Tandjong Morawa del Museo di Leida ed uno di Soekaranda della collezione Dohrn. Nella serie abbastanza numerosa di esemplari da me esami- nata, trovo che la posteriore delle tre spine laterali del protorace ha sempre verso |’ apice una leggera incurvatura all’ innanzi. Questa specie abita anche Malacca, Giava e Borneo. 72. Hispa Beccarii, n. sp. Oblonga, fulvo-ferruginea, nitida, subtus cum pedibus pallidior, elytris nigris; antennis nigris apice dilutioribus, articulis duobus basalibus piceis; prothorace transverso, crasse et crebre punctato, linea media longitudinali laevi subelevata, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi connexis antica breviore, margine laterali tri- spinoso, spinis duabus anticis e ramusculo sat longo ortentibus, postica breviore libera; elytris crebre, crasse et irregulariter punctato- rugosis, punetis pilo tenui albo decumbente praeditis, spinis mar- ginalibus paucis, longis, margine apicali 4-spinoso, spinis longis decrescentibus, suturali brevissima. — Long. 4%/, millim. Capo, protorace e scudetto fulvi tendenti al ferrugineo, parti inferiori del corpo e piedi più chiari. Antenne lunghe un poco più della metà del corpo e piuttosto sottili. Protorace (fig. 4) un poco più largo che lungo, a disco quasi piano, percorso nel mezzo lon- \\ LS \ = \ È L7 gitudinalmente da una linea liscia leg- L ermente elevata e scolpito di punti grossi e fitti. Le spine del margine Fig. 4. - Hispa Beccarit. 4 : Engionaudi anteriore sono due per parte, fuse in- sieme alla base in un brevissimo stelo e l’anteriore è molto più breve dell’ altra; le laterali sono tre, delle quali le due anteriori, quasi uguali fra di loro, sono soste- nute da uno stelo comune abbastanza lungo e la posteriore è molto più breve e libera. Tutte queste spine sono leggermente HISPIDAE 93 scure all’ apice. Lo scudetto è largo, triangolare, ad apice arro- tondato. Gli elitri hanno le spine discoidali lunghe e robuste ; le marginali sono più lunghe ancora e fra l’ una e l’altra non vi è affatto traccia di spine minori ; le apicali sono pure lunghe, soltanto in numero di quattro e leggermente decrescenti ; |’ ul- tima di esse, cioè la suturale, è brevissima, L’ Hispa Beccari è facilmente riconoscibile per le due spine laterali del protorace sostenute da uno stelo piuttosto lungo, per la mancanza assoluta negli elitri di spine brevi marginali inter- mediarie alle più lunghe e per le spine apicali scarse e lunghe. Fu scoperta sul Monte Singalang (Sumatra occ.) nel Luglio 1878 dal Dott. Odoardo Beccari. Questa specie porta un nome ben noto e caro agli studiosi della fauna e della flora dell'Arcipelago Malese e della Papuasia. 73. Hispa Leonardi, Ritsema, Tijdschr. v. Ent. XIX, 1875 p. 48. Questa specie raccolta a Atcin dal Sig. L. Ritsema, e di cui ho potuto esaminare il tipo gentilmente comunicatomi dal Museo di Leida, è molto bene caratterizzata dall’armatura del suo pro- torace (fig. 3). Le due spine anteriori sono molto corte, robuste e fuse insieme in una base larga e compressa e le quattro laterali sono pure corte e sostenute da una espan- sione larga e depressa del margine la- rig. 5. - Hispa Leonardt. terale. Gli elitri hanno le spine mar- ae ginali brevi e robuste e le discoidali, piuttosto che spine, sono tubercoli conici aguzzi. 74. Hispa Kerimii, n. sp. Oblonga, lata, flavo-ferruginea, subnitida, prothorace nigro, opaco, piceo marginato, crebre punctato-rugoso et breviter albo-piloso, vitta media picea laevi et linea media impressa longitudinali, antice utrinque bispinoso, spinis basi connexis, antica breviori, margine laterali trispinoso, spinis basi conjunctis, duabus anticis inter se fere aequalibus, leviter incurvis, tertia multo breviort, omnibus his spinis flavo-ferrugineis, fusco vartis; scutello nigro opaco; elytris nigris, subnitidis, latis, crasse striato-punctatis, spinis discoidalibus validis, 94 R. GESTRO marginalibus longioribus, cum minoribus alternantibus, retrorsum sat incurvatis. — Long. 5 millim. Capo giallo-ferrugineo, tinto di nero sul vertice, antenne di lunghezza quasi uguali alla metà del corpo e dello stesso colore del capo. Protorace (fig. 6) più largo che lungo, nero, opaco coi margini picei; disco quasi piano, poco profondamente, ma densamente puntato- rugoso, con peli delicati bianchi; munito nel mezzo di un’ area allungata liscia, picea, un po’ dilatata in addietro e non Fig. 6. - Hispa Kerimii. Protorace. raggiungente la base e percorsa da una leggera linea longitudinale; in avanti armato, da ciascuna parte, di due spine fuse insieme alla base, dirette in alto e un po’ in avanti, delle quali l'anteriore è più corta; sui lati di tre spine che partono da uno stelo comune largo e corto, le due prime quasi uguali fra di loro in lunghezza, un po’ contorte e dirette oriz- zontalmente e un po’ all’ innanzi, la terza (o posteriore), molto più corta, dritta e rivolta alquanto in addietro. Tutte queste spine sono giallo-ferruginee e macchiate di bruno all’ apice e alla base. Lo scudetto è nero, opaco. Gli elitri sono molto larghi e forte- mente striato-puntati; le loro spine discoidali sono robuste e leggermente incurvate in addietro; le marginali sono un poco più lunghe che le discoidali, anche esse incurvate in addietro e fra l’ una e l’altra si osserva una spina minutissima e molto corta ; le apicali sono molto più brevi delle altre. Il corpo infe- riormente ed i piedi sono giallo-ferruginei. Questa specie si distingue facilmente dalle altre pel corpo largo e per il protorace nero opaco, marginato di piceo e colla striscia mediana liscia, picea del disco. Ne ho osservato tre esemplari, dei quali due raccolti a Pangherang-Pisang dal Dott. Modigliani e |’ altro di Liangagas appartenente alla collezione Dohrn. L’ Hispa di Surulangun citata nel « Midden-Sumatra » (pag. 181) sotto il nome di ramudigera, Chap., non ha nulla a fare con questa specie, appartenendo a tutt'altra divisione, ed è cer- tamente uguale all’. Kermit. HISPIDAE 95 Ho il piacere di assegnare a questa bella Hispa il nome di Abdul Kerim, che fu di prezioso aiuto al Modigliani nelle sue ricerche zoologiche. 75. Hispa trapa, n. sp. Oblonga, ferruginea, nitida, antennis basi obscurtoribus, elytris nigris limbo basali ferrugineo maculaque apicali picea; prothorace transverso, disco irregulariter punctulato, ante basim « transverse profunde impresso, spinis longis, apice infuscatis, anticis utrinque duabus basi connexis, lateralibus tribus bast connexis, quarum postica longiore; scutello triangulari, apice lato, rotundato, laevi, medio foveolato; elytris irregulariter crasse punctatis, ad suturam punctato-striatis; spinis discordalibus, praecipue mediis, longis, mar- ginalibus longioribus cum brevioribus alternantibus, apicalibus bre- vioribus decrescentibus, cum minoribus quoque alternantibus.. — Long. 5 millim. Di colore ferrugineo, colle antenne un poco piu scure alla base. Protorace più largo che lungo, coi lati, dietro l'inserzione delle spine laterali, paralleli ; disco piano, con una depressione trasversale profonda dinanzi alla base e con punteggiatura fine e irregolarmente distribuita; spine lunghe, scure all’ apice, le anteriori due per parte unite alla base, delle quali l’ anteriore un po’ più corta; le laterali in numero di tre partono da una base comune, la quale però emette un breve ramo per sostenere le due anteriori; di queste due la prima è di poco più breve che la seconda; la posteriore è più lunga delle altre due; in uno dei due esemplari da me esaminati, questa spina dal lato destro ha l’apice leggermente incurvato in avanti, mentre quella del sinistro è dritta; nell’altro esemplare sono affatto dritte simmetricamente. Lo scudetto è triangolare, coll’apice largamente arrotondato ed ha nel mezzo una fossetta ben marcata. Gli elitri sono neri, ma alla base presentano un orlo ferrugineo, che si prolunga anche un poco dietro lo scudetto lungo la sutura; inoltre sull’ apice hanno una macchia larga picea poco evidente, ma esistente nei due esemplari; i punti di cui sono scolpiti si dispongono in serie regolare soltanto lungo la sutura; le spine discoidali sono lunghe, specialmente quelle del mezzo e della 96 R. GESTRO serie più vicina alla sutura; quelle del margine laterale sono più lunghe delle discoidali e alternano con altre spine corte un po’ più della metà; le apicali sono corte e vanno decrescendo dall'esterno all’interno, alternando anche esse con spine minori. Il corpo inferiormente è ferrugineo e i piedi sono leggermente più chiari. Ajer Mantcior (Sumatra occ.) Agosto 1878. O. Beccari. — Tangiong Morawa, Serdang (N. O. Sumatra) Dott. B. Hagen. Museo di Leida. 76. Hispa Modiglianii, n. sp. Oblonga, rufa, subnitida, antennis nigris, apice dilutioribus, articulo basali piceo, elytris nigris; prothorace transverso, disco albo pilosulo, crebre et sat crasse punctato-rugoso, linea media ab- breviata laevi sulcata, margine antico utrinque bispinoso spinis basi connexis, margine laterali 3-spinoso spinis basi connexis, postica breviore; omnibus his spinis brevibus validis, apice nigris; elytris punctato-striatis et subcostatis, spinis marginalibus longis cum bre- vioribus alternantibus, apicalibus brevissimis numerosis. — Long. 6!/, millim. Tinta generale rossastra, meno gli elitri che sono neri e le antenne nere, col primo articolo piceo e gli ultimi brunastri. Il protorace è trasverso, col disco quasi opaco, densamente pun- tato-rugoso dapertutto, eccetto che sopra una linea mediana lon- gitudinale liscia e solcata che non raggiunge nè l’apice nè la base; le due impressioni trasversali esistono, ma |’ anteriore è poco marcata. Le spine sono corte e piuttosto robuste, tinte di nero all’ apice ; quelle del margine anteriore sono due per parte fuse insieme alla base e l'anteriore è di poco più breve dell'altra ; quelle del margine laterale sono tre riunite insieme alla base in un largo e brevissimo stelo, le due anteriori più lunghe e quasi uguali fra di loro, la terza più breve delle precedenti circa della metà. Gli elitri sono striato-puntati abbastanza regolarmente e alcuni degli intervalli, specialmente il 2.°, il 4.° e il 6.°, sono alquanto elevati a guisa di coste. Le spine discoidali sono abba- stanza lunghe specialmente nel mezzo; le marginali più lunghe delle discoidali, sono poco numerose, perchè fra l’una e l'altra” HISPIDAE Q7 si trovano due o tre spine minori; le apicali sono numerose, tutte corte e poco aguzze, dimodoché somigliano piuttosto ad una serie di piccoli denti anziché a spine. Paragonando gli esemplari di questa specie con quelli del Museo di Bruxelles determinati dal Chapuis come spinosa, Web. risultano le seguenti importanti differenze. Nella Modigliani? le spine del protorace sono più corte; le laterali sono tre invece di quattro e fuse in un peduncolo molto più breve; la depres- sione trasversa anteriore del disco è poco marcata ; le spine late- rali lunghe degli elitri sono meno numerose e quelle del margine apicale sono anche più corte e non alternano con altre spinule esili. L’esemplare tipico fu raccolto dal Dott. Modigliani a Pan- gherang-Pisang nel 1891; gli altri da me esaminati variano per la lunghezza delle spine toraciche, ma non si possono specifica- mente separare. Essi furono riportati dai seguenti luoghi: Padang, 1890, E. Modigliani; Monte Singalang (Sumatra occ.) Luglio 1878, Dott. O. Beccari. — Soekaranda e Liangagas, Gennaio 1894, collez. Dohrn. — Tangiong Morawa, Serdang, Dott. B. Hagen, Museo di Leida. — Marang (Sumatra S. O.) 1890, e Liwa (Sumatra S. O.) alt. 900-1400 m. 5/m ; Agosto 1890, W. Doherty, collez. Oberthiir. — Bawolovalani (Isola Nias), Maggio 1886, Dott. E. Modigliani. — Perak (Malacca) W. Doherty, collezione Oberthir. Gli esemplari di Malacca hanno le spine del protorace più lunghe di quelle del tipo. 77. Hispa Oberthiirii, n. sp. Oblonga, rufo-fulva, nitida; subtus dilutior, antennis elytrisque, basi excepta, nigris; prothorace transverso, disco plano, transversim bisulcato, crebre et tenue punctato, lineis tribus longitudinalibus brevibus subelevatis, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi conjunctis, antica breviore, margine laterali trispinoso, spinis duabus anticis longioribus, basi connexis, fere aequalibus, tertia brevissima; omnibus his spinis apice nigris; scutello opaco, alutaceo ; elytris crasse irregulariter punctato-striatis et subclathratis, spinis discoida- libus et marginalibus longis, his cum brevissimis alternantibus, apt- calibus brevibus. — Long. 3 millim. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.8, Vol. XVIII (18 Giugno 1897) 7 98 R. GESTRO Il capo, il protorace e la base degli elitri per un quarto o per un terzo della loro lunghezza, sono di un rosso fulvo. Le antenne sono nere, ma in qualche esemplare più chiare e tendenti al ferrugineo. Il protorace è molto largo e corto, col disco piano percorso da due solchi trasversali ben marcati e con tre lineette brevi longitudinali mediane leggermente elevate (!); la sua superficie è densamente scolpita di piccoli punti. Il margine an- teriore è armato da una parte e dall’ altra di due spine abba- stanza lunghe fuse insieme alla base, delle quali |’ anteriore è più corta; le spine del margine laterale sono in numero di tre: due anteriori quasi uguali fra di loro e uguali in lunghezza circa ai due terzi del protorace (misurato nella sua massima larghezza), e una posteriore molto più corta poco discosta dalle precedenti e libera, oppure, in qualche esemplare tanto avvicinata alle altre, da apparire quasi sostenuta dallo stesso stelo comune. Le spine del protorace sono, più o meno ampiamente, tinte di nero al- l'apice. Gli elitri hanno le spine della base corte, dello stesso colore della parte su cui sono impiantate e appena coll’ estrema punta scura; le omerali sono nere colla base fulva, le altre tutte nere; quelle del mezzo del disco sono molto lunghe, tanto come le marginali, ma vanno raccorciandosi verso |’ apice ; le marginali decrescono gradatamente dalla base in addietro alternando con spine brevissime e le apicali sono molto corte. Ajer Mantcior e Sungei Bulu (Sumatra occ.) Agosto 1878, O. Beccari. — Tandjong Morawa, Serdang, Dott. B. Hagen, Museo di Leida. — Soekaranda e Liangagas, collez. Dohrn e del Museo Civico di Genova. — Marang (S. 0. Sumatra) e Perak (Malacca) W. Doherty, collez. Oberthiir. 78. Hispa leptacantha , n. sp. Oblonga, ferruginea, subnitida, subtus pallidior, antennis nigris apice dilutioribus, elytris, limbo angusto basali excepto, nigris; pro- thorace transverso, disco crebre punctato-ruguloso, transverse bi-im- presso, margine antico ulrinque bispinoso, spinis basi conjunctis, (') La presenza di queste tre lineette discoidali elevate, si verifica pure nell’H. Manterti, la quale è però molto diversa dalla specie presente. HISPIDAE ] 99 lateribus trispinosis, spinis duabus anticis longioribus basi connexis, postica brevi libera; ommibus his spinis gracilibus, apice infuscatis; elytris punctato-striatis, spinis discoidalibus, basalibus exceptis, et marginalibus valde elongatis, apicalibus brevioribus decrescentibus, his et marginalibus cum brevioribus alternantibus. — Long. 3 !/, mullim. È di colore ferrugineo, cogli elitri neri, eccettuato uno stretto lembo basale. Le antenne sono nere coll’ apice più chiaro. Il protorace è molto più largo che lungo, coi lati, dietro l’ inser- zione delle spine laterali, paralleli e leggermente sinuosi; il disco è fittamente puntato-ruguloso, con due impressioni trasversali e lo spazio intermedio alle medesime alquanto elevato ; le spine sono piuttosto lunghe e poco robuste , tinte di nero all’ apice ; quelle del margine anteriore sono due per parte fuse insieme. alla base, l’anteriore più corta dell’ altra; quelle del margine laterale sono tre, le due anteriori riunite insieme alla base e quasi uguali fra di loro in lunghezza , la posteriore molto più breve e libera. Gli elitri sono grossolanamente e poco regolar- mente scolpiti di punti quasi quadrati, disposti in serie longi- tudinali; le spine discoidali, fatta eccezione dalle basali, sono molto lunghe, non escluse quelle che si inseriscono sul limite della parte apicale declive; le marginali sono anche un po’ più lunghe delle discoidali, incurvate in addietro e qualche volta un po sinuose e alternanti con altre più corte; le apicali sono assai più brevi, decrescenti e anche esse alternanti con altre più corte e più esili. L'ultima spina, situata nel secondo interstizio (a par- tire dalla sutura) e sulla porzione declive terminale dell’ elitro, è molto lunga e diretta obliquamente in addietro. Questa specie deve porsi in vicinanza della Oberthurw, dalla quale però si distingue per il protorace senza le tre lineette elevate e per la lunga spina apicale degli elitri ; dalla Modigliana, cui pure è affine, differisce pel protorace senza linea liscia me- diana, per le sue spine più lunghe e più gracili, per quelle discoidali e laterali degli elitri più lunghe e per le apicali pure più lunghe e non a guisa di denticoli. Alcuni esemplari di questa specie furono raccolti in Sumatra, 100 R. GESTRO nella foresta di Si-Rambé (1890-91) dal Dott. Modigliani. Un esemplare, preso pure dal Modigliani, a Pangherang-Pisang, ha la tinta fondamentale più tendente al rossiccio e estesa per un maggior tratto sulla base degli elitri. Un altro dell’ isola Nias (Lelemboli, Agosto 1886, viaggio Modigliani) è un po’ più piccolo, ha la porzione basale degli elitri ferruginea e le antenne inte- ramente di questo colore. Riferisco anche a questa specie un esemplare del Gunong Bubu (Perak) raccolto da W. Doherty e appartenente alla collezione Oberthir, il quale però differisce alquanto dal tipo per la statura un poco maggiore, per gli elitri interamente neri e per le spine anteriori e le due laterali più lunghe del protorace quasi del tutto nere. 79. Hispa vulgaris, n. sp. Oblonga, rufa, subnitida, subtus cum pedibus pallidior, antennis elytrisque nigris; prothorace transverso, disco irregulariter punctato, lineis tribus longitudinalibus abbreviatis obsolete elevatis, spinis sat longis, dimidio apicali infuscatis; margine antico utrinque bispi- noso, spinis basi conjunctis antica breviore, lateribus trispinosis, spinis basi connexis postica breviore, interdum libera; elytris crasse punctato-striatis, spinis discoidalibus longis validis, margmalibus longioribus cum brevioribus alternantibus, apicalibus brevissimis, haud numerosis. — Long. 5/, millim. È di tinta rossastra, che può variare passando più o meno al ferrugineo, colle antenne e gli elitri neri. Il protorace è molto più largo che lungo; il suo disco presenta nel mezzo tre lineette corte poco elevate; la punteggiatura è più fine nello spazio fra queste linee, più grossa nella depressione basale; le spine anteriori, due per parte, sono fuse insieme alla base e l'anteriore è più corta dell’ altra, le laterali sono tre, due più lunghe ed una molto più breve, unite tutte insieme alla base, oppure in qualche caso soltanto le due anteriori; la terza allora rimane libera, però avvicinata molto alle precedenti. Tutte le spine, meno la posteriore delle laterali, hanno per lo più tinta di scuro la metà apicale. Gli elitri sono armati di spine discoidali robuste e lunghe, eccetto quelle della parte basale; le marginali HISPIDAE 101 pure lunghe, alternano con altre brevi, le apicali sono brevissime, a guisa di piccoli denti e poco numerose. Questa specie è, fra le Hispa della collezione Modigliani, quella che è rappresentata dal maggior numero di esemplari, i quali presentano molte differenze individuali; tuttavia è sempre pos- sibile separarli da quelli delle H. Modigliani e leptacantha, con cui la presente ha molta affinità. Infatti la vulgaris non ha la linea liscia mediana sul protorace come la Modigliani, e invece presenta tre lineette elevate ; inoltre le spine corte apicali dei suoi elitri sono meno numerose: dalla /eptacantha differisce pure per la scultura del protorace, per le spine degli elitri meno lunghe e sopratutto per quelle apicali molto più brevi. I numerosi esemplari da me esaminati furono tutti presi nella Foresta di Si-Rambé dal Dicembre 1890 al Marzo 1891. 80. Hispa nemoralis, n. sp. Oblonga, rufo-ferruginea, nitida, antennarum basi fusca, elytris nigris; prothorace transverso, disco crebre punctato-ruguloso, tenue albo piloso, spinis brevibus, validis, apice summo nigris, anticis utrinque duabus basi connexis, lateralibus tribus e basi lata orien- tibus, fere horizontalibus et leviter incurvis, postica paulo breviore; elytris crasse et trregulariuer punctato-striatis, spinis discoidalibus et marginalibus validis, his cum brevissimis alternantibus, apica- libus brevibus cum minoribus quoque alternantibus. — Long. 4 4/, mallim. D'un rosso ferrugineo , cogli elitri neri. Le antenne hanno generalmente i primi quattro o cinque articoli più scuri dei se- guenti e il primo è qualche volta macchiato di rossastro. Capo punteggiato. Protorace più largo che lungo, coi lati, dietro l'inserzione delle gita ) | spine laterali, piuttosto fortemente si- a alg 740 nuosi; disco fittamente punteggiato- = = ruguloso ; spine corte , robuste , colla Ian o punta tinta di nero; le anteriori, in Protorace. numero di due per parte, sono unite insieme alla base e la prima è un po’ più corta della poste- riore ; le laterali sono tre, impiantate sopra una base comune 102 R. GESTRO corta e larga, le prime due quasi uguali fra di loro in lunghezza, la posteriore di poco più corta delle altre ; tutte e tre presen- tano leggere incurvature e si trovano in un piano quasi orizzon- tale. Gli elitri sono irregolarmente e grossolanamente puntato- striati; le spine discoidali sono robuste, impiantate sopra una base conica piuttosto marcata, e abbastanza lunghe, tolte quelle della base e dell’ apice; le marginali sono un poco più lunghe delle discoidali, anche esse robuste e alternanti con altre spine estremamente minute ; le apicali sono corte ma pure robuste e alquanto disuguali. Il corpo inferiormente è rosso-ferrugineo, coi piedi un poco più chiari. Questa specie è ben distinta per le spine dei lati del protorace corte, leggermente incurve e orizzontalmente dirette. Alcuni esemplari furono trovati dal Dott. Modigliani a Pan- gherang-Pisang e nella foresta di Si-Rambé nel 1891. — Solok, un esemplare, Museo di Leida. 81. Hispa tribulus, n. sp. Oblonga, ferruginea, subnitida, antennarum basi nigro-picea, elytris, limbo angusto basali excepto, nigris; prothorace transverso disco transverse bitmpresso, inaequaliter punctato ruguloso, linea media longitudinali, sublaevi, sulcata, spinis anticis utrinque duabus basi connexis antica breviore, spinis lateralibus tribus basi conjunctis, postica breviore; elytris latis, trregulariter punctato-strialis, spinis validis armatis, marginalibus discoidalibus longioribus et cum mi- noribus alternantibus, apicalibus brevibus. — Long. 3!/, millim. 13 H. nemorali valde affinis, sed prothorace aliter sculpto, spinis lateralibus lonqioribus quarum postica breviore, elytris latioribus caeterisque differt. È di colore ferrugineo colle antenne nero-picee alla base e gli elitri neri tolto uno stretto orlo basale. Si distingue dalla nemo- ralis, cui è molto affine, per la scultura del protorace, che è meno fitta e meno regolare, per le due depressioni trasverse del disco ben marcate, mentre nella nemoralis l'anteriore quasi non esiste, e per la presenza di una linea mediana longitudinale liscia e leggermente solcata; le spine sono un poco più lunghe e delle tre laterali la posteriore è meno lunga che la corrispondente HISPIDAF 103 della nemoralis. Gli elitri sono più larghi; fra le spine lunghe marginali vi sono altre spine minori, ma non tanto piccole come nella nemoralis; inoltre queste spine minori invece di essere iso- late sono per lo più accompagnate da una o due spinule minute. Due esemplari di questa specie da me osservati provengono ambedue da Pangherang-Pisang (viaggio Modigliani). In uno di essi la tinta ferruginea basale si continua lungo il margine la- terale formando ad esso un sottile orlo poco appariscente. 82. Hispa torva, n. sp. Oblonga, flavo-ferruginea, subnitida, antennis basi fuscis, elytris, basi marginibusque laterali et apicali exceptis, nigris; prothorace transverso, disco irregulariter punctato, spatio medio elevato sub- arcuato, spinis anticis utrinque duabus basi conjunctis antica bre- viore, lateribus trispinosis, spinis basi connexis, anticis longioribus postica multo breviore, omnibus his spinis haud validis, apice summo infuscatis; scutello flavo-ferrugineo, apice fusco-fasciato; elytris crasse et irrequlariter punciato-striatis, spinis discordalibus validis inaequalibus, marginalibus longioribus cum brevioribus alter- nantibus, apicalibus brevissimis. — Long. 4*/, millim. Capo e protorace di un giallo ferrugineo , antenne coi primi tre articoli bruni, o piceo-rossastri; protorace più largo che lungo, coi lati, dietro |’ inserzione delle spine laterali, paralleli e leggermente sinuosi; disco con punteggiatura ineguale, depresso trasversalmente dinanzi alla base e con uno spazio mediano ele- vato quasi a forma di arco aperto in avanti. Le spine sono abbastanza lunghe, poco robuste e appena tinte di scuro all’ e- stremo apice; quelle del margine anteriore sono due per parte, unite insieme alla base, e quella davanti è notevolmente più corta della posteriore; le laterali sono tre, pure riunite alla base, delle quali le due anteriori sono lunghe e quasi uguali fra di loro in lunghezza e la posteriore è molto più corta. In un esem- plare questa spina è tn pochino discosta dalle due precedenti, in un altro è più ravvicinata ad essa; ma la differenza è insi- gnificante. Lo scudetto è giallo ferrugineo con una fascia stretta, angolare, scura all’ apice. Gli elitri sono neri, ma la base, 1’ apice e la parte mediana del margine laterale hanno un orlo ferru- 104. R. GESTRO gineo. Le spine discoidali sono abbastanza lunghe e robuste e frammiste ad altre piu corte e pit delicate; le marginali sono più lunghe delle discoidali e alternano con spine minori; le apicali sono brevissime e di colore ferrugineo come la porzione di margine su cui sono inserite. Il corpo inferiormente è di co- lore ferrugineo e i piedi sono più pallidi. Nelle spine del protorace questa specie ha una certa rassomi- glianza colla /eptacantha, ma nel resto differisce molto da essa. Ne ho esaminato due esemplari raccolti dal Dott. Modigliani a Pangherang-Pisang nel 1891. 83. Hispa Manterii, n. sp. Oblonga, rufo-ferruginea, subnitida, antennis piceis, articulo basali dilutiore, elytris nigris; prothorace transverso, opaco, disco plano, obsolete punctato et breviter albo-pilosulo, lineis tribus lon- gitudinalibus subelevatis, antice utrinque bispinoso, spina antica profunde bifurcata, margine laterali quadrispinoso, spinis tribus anterioribus basi connexis, tertia breviore, quarta libera minutissima, interdum obsoleta; omnibus his spinis apice nigris; elytris crasse punctato-striatis, spinis discoidalibus inaequalibus, marginalibus longioribus cum minoribus alternantibus, apicalibus brevissimis. — Long. 41/5 millim. Appartiene al gruppo di Chapuis: II. Pronoti margine antico spinulato. — B. Pronoto distincte, interdum parcius piloso. — C1. Spinulis pronoti simplicibus. Capo rosso-ferrugineo ; antenne un poco più lunghe della metà del corpo, nero-picee , o picee, col primo articolo un po più chiaro degli altri. Protorace del colore del capo, più largo che lungo ; il disco è quasi piano, con punteggiatura superficiale e con peli fini e brevissimi; nel mezzo ha una linea longitudinale liscia, leggermente elevata e da un lato e dall’ altro di questa e circa a metà fra essa e il margine laterale, si osserva un'altra linea elevata alquanto obliqua; in questo modo il disco appare provvisto di tre coste longitudinali (una mediana e due laterali oblique), le quali, sono poco sporgenti e poco appariscenti, ma esistono in tutti gli esemplari. Vi è pure sul disco una depressione trasversa hasale ben marcata. Le spine anteriori sono HISPIDAE 105 due per ciascun lato saldate insieme alla base; la posteriore è rivolta in alto quasi verticalmente al Vo, n De 1 # È È È i . Fig. 8. - Hispa Manterti in numero di quattro, delle quali le BOLLO piano del disco, l'anteriore, un poco più corta, diverge molto dall’ altra e si di- rige in avanti presentando una pro- fonda biforcatura. Le spine laterali sono tre prime unite insieme alla base, e di queste le due anteriori (sostenute da un prolungamento dello stelo comune) sono più lunghe, uguali fra di loro e dirette leggermente in alto e in avanti e la posteriore è molto più corta e rivolta lateralmente. La quarta infine è situata in addietro, libera, ma piccolissima e alle volte appena visibile ; in alcuni esemplari esiste da un lato e manca dall’ altro. Le spine hanno la stessa tinta del disco, ma il loro apice è nero. Lo scudetto è rosso ferrugineo, un po’ infossato all'apice. Gli elitri sono neri; le loro spine discoidali sono più lunghe nel mezzo del disco che al- trove; le marginali sono più lunghe delle discoidali e alternanti con spine brevissime ; le apicali sono tutte molto corte. Il corpo infe- riormente è rosso-ferrugineo e i piedi sono di tinta più sbiadita. Padang e Benculen, E. Modigliani; alcuni esemplari. Altri due di Pangherang-Pisang e di Siboga presentano gli elitri sot- tilmente orlati di bruno, ma corrispondono pel resto al tipo. Nel Museo di Leida è rappresentata da esemplari provenienti da Tandjong Morawa, da Surulangun e dal Distretto di Rawas. Nella collezione Oberthiir ne esistono due raccolti da W. Doherty a Marang (S. O. Sumatra) e a Perak (Malacca). L'ultimo di questi ha la quarta spina laterale del protorace bene sviluppata e l’orlo bruno marginale degli elitri più marcato che negli altri esemplari. Ne ho pure osservato due di Liangagas, della col- lezione Dohrn. Ho dedicato questa specie, in attestato d’ amicizia, al giovane e zelante entomologo sig. Giacomo Mantero. 84. Hispa ferox, n. sp. Oblonga, rufo-ferruginea, subnitida, antennis bast paullo infu- scatis, elytris nigris, prothorace transverso, opaco, disco subplano 106 R. GESTRO punctato, ante basin transverse sulcato, linea media longitudinali laevi subelevata, antice utrinque bispinoso, spina antica apice bifur- cata, margine laterali quadrispinoso, spinis tribus anterioribus inter se fere aequalibus, basi connexis, quarta libera breviore; omnibus his spinis apice nigris; elytris crasse punctato-striatis, spinis discoi- dalibus longis validis, marginalibus longioribus cum minoribus alternantibus, apicalibus brevioribus. — Long. 4*/, millim. H. Manterii, proxima, sed prothoracis sculptura et spinis late- ralibus ommino diversis, elytris paullo angustioribus spinis apica- libus longioribus, coeterisque diserepans. In una prima separazione superficiale delle specie, questa Hispa era stata messa assieme alla precedente, ma riesaminandola in seguito con maggiore attenzione, ho trovato che si trattava di due specie distinte. Infatti l’ H. ferox, per quanto affine alla Manterii, non può confondersi con essa, come dimostrerò esponendone i caratteri differenziali. L’H. ferox ha il corpo alquanto più stretto. La colorazione è uguale a quella della Manzeri, però le antenne sono di un giallo ferrugineo, un po’ più scure alla base. Il protorace non ha sul disco che una linea mediana longitudinale poco marcata ; le sue spine anteriori non presentano differenze apprezzabili, ma le la- terali sono affatto diverse; infatti le prime tre sono quasi del tutto uguali in lunghezza fra di loro, mentre nella Manteri la terza è molto più corta delle due precedenti ; inoltre in questa lo stelo comune si prolunga in modo da formare quasi un so- stegno speciale per le due prime, ciò che non accade nella ferox, dove uno stelo più corto e più largo abbraccia meglio la base di tutte e tre le spine; la quarta nella ferox è assai più svilup- pata che nella Manterii, nella quale questa spina è appena visi- bile. Le spine marginali degli elitri sono qui un poco più lunghe che nella specie precedente e anche alquanto meno incurvate ; le apicali poi si distinguono per essere piuttosto lunghe, mentre in tutti gli esemplari della Manterii da me esaminati esse sono brevissime. Pangherang-Pisang, Marzo 1891, E. Modigliani. Un esemplare. 85. Hispa horrifica, n. sp. HISPIDAE 107 Oblonga, fulvo-castanea, nitida, subtus, cum pedibus, ferruginea, prothorace transverso, disco crebre punctato, linea media longitudi- nali laevi, canaliculata, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi conjunctis antica breviore bifida, lateribus trispinosis, spinis duabus anticis longioribus e ramusculo unico orientibus, antrorsum oblique directis, postica breviore libera; elytris punctato-striatis, in- terstitis subelevatis, spinis discoidalibus apice infuscatis, marginalibus et apicalibus cum brevioribus alternantibus. — Long. 4 4/, millim. È una delle poche specie che hanno, come la pungens, Boh., la platyprioides, Gestro, la Manterti, Gestro e la ferox, Gestro, le spine anteriori del protorace trifide. E di un colore fulvo tendente al castagno. Le antenne sono più chiare. Il protorace è più largo che lungo, coi lati sinuosi dietro l’ inserzione delle spine laterali; disco scolpito di punti larghi poco profondi e fitti e percorso nel mezzo da una linea longitudinale liscia canaliculata ; le spine anteriori sono due per parte, unite insieme alla base, la posteriore perpendicolare al piano del disco e più lunga dell’ anteriore, che è rivolta obbli- quamente in avanti e profondamente bifida. Le spine laterali sono tre, delle quali le due anteriori, più lunghe, sono sostenute da uno stelo comune e rivolte obliquamente in avanti e la po- steriore è molto più corta, libera e rivolta in addietro. Gli elitri sono puntato-striati e alcuni degli interstizii, specialmente quelli più vicini alla sutura, sono leggermente elevati. Le spine discoi- dali sono scure all’ apice ed, eccettuate quelle della base, sono abbastanza lunghe. Quelle del margine laterale sono più lunghe delle discoidali, piuttosto numerose ed alternano con spine esilis- sime; le apicali sono meno lunghe delle laterali e anche esse alternanti con spine minori. Questa specie differisce dalla Manteri, cui s’ avvicina, princi- palmente pel colore, per le antenne più corte e più robuste, per le due spine anteriori dei lati del protorace dirette più in avanti e per quelle dell’ apice degli elitri più lunghe. L’ unico esemplare sul quale è fondata la mia descrizione appartiene alla raccolta del Dott. Dohrn e fu preso a Soekaranda nel Gennaio 1894. 108 R. GESTRO 86. Hispa longicuspis, n. sp. Elongata, rufo-ferruginea, subnitida, antennis nigris, elytris bast excepla nigro-cyaneis; prothorace transverso, margine antico utrinque bispinoso, spinis longis basi connexis, lateribus trispinosis spinis basi connexis, duabus anterioribus longis, postica multo breviore, spinis omnibus tenue appendiculatis, basi excepta, nigris, laterali postica tantum flavo-ferruginea, summo apice nigro,; elytris crasse punetato-striatis, spinis discoidalibus longis inaequalibus, margina- libus longioribus cum brevioribus alternantibus, apicalibus brevissi- mis; corpore subtus cum pedibus dilutiore. — Long. 7*/, millin. Questa bellissima specie, che è una delle più grandi, fa parte del gruppo II, Bt, D di Chapuis (*) insieme alle H. cladophora, Guér. e H. bipartita, Guér. È di forma allungata e di un colore rossastro-ferrugineo, coi tre quarti posteriori (talvolta anche più dei tre quarti) d’ un nero tendente al violaceo. Il capo è un poco più chiaro, liscio ; le antenne sono nere. Il protorace è molto più largo che lungo, con due depressioni trasversali, leggermente e confusamente punteggiate, separate da una sporgenza liscia, alquanto inarcata; il margine anteriore è armato nel mezzo, da una parte e dall’ altra, di due spine unite insieme alla base, delle quali la posteriore è molto lunga e quasi verticale al disco e l'anteriore un po meno lunga e diretta obliquamente in avanti. Le due coppie di spine sono inserite molto vicino l’ una all’ altra. Ciascun lato del protorace porta tre spine fuse in uno stelo comune, che si al- lunga per sostenere le due ante- Fig. 9. - Hispa longicuspis Protorace. riori, mentre la posteriore è inse- rita alla base di esso. Di queste tre spine le due anteriori sono molto lunghe (la prima dritta e l’altra leggermente incurvata), la posteriore invece è molto più corta e rivolta in addietro. Tutte le spine del protorace (') II. Pronoti margine antico spinulato. — B'. Pronoto glabro. — D. Spinulis pronoti appendiculatis vel setiferis. HISPIDAE 109 sono munite di appendici molto piccole e sono nere eccettuata la loro base; soltanto la posteriore delle laterali è priva d’ ap- pendici e ha di nero appena l'estremo apice. Lo scudetto è triangolare, ad apice arrotondato e leggermente scuro. Gli elitri sono fortemente puntato-striati, coi punti larghi, quasi quadrati, separati da pieghe trasversali ; le loro spine sono del tutto nere, eccettuate quelle della parte basale rossastra che hanno la base della stessa ‘tinta e quelle corte che guerniscono il margine basale, che hanno soltanto la punta nera. Le spine discoidali sono disposte in tre serie, la prima formata di spine minute, le altre due di spine molto lunghe specialmente nel mezzo; le marginali sono anche più lunghe delle discoidali, ma le più lunghe sono poche e fra |’ una e l’altra per lo più se ne tro- vano tre molto più corte e sottili. Le spine apicali sono molto corte, ma piuttosto robuste. Questa specie, dal corpo piuttosto allungato, è vicina alla cladophora, Guér.; da essa però si rico- ate, nosce con molta facilità sopratutto per- “| Na VA ché le spine del suo protorace sono più di es Kr lunghe, con appendici molto meno svi- gala luppate e quelle del margine anteriore sono più vicine fra di loro. Ciò, del resto, Sha aa risulterà chiaramente dal confronto delle due figure. Inoltre nella /ongicuspis la statura è maggiore e le spine marginali degli elitri sono più lunghe e alternanti con altre assai più corte. Alcuni esemplari di questa specie scoperta dal Dott. Modigliani, furono raccolti a Pangherang-Pisang, altri nella foresta di Si- Rambé. Oltre a questi ebbi campo di osservarne due della col- lezione Oberthur, dei quali uno pure di Sumatra (Hoedjoeng) e l’altro di Perak (Malacca) W. Doherty. 87. Hispa bipartita, Guér. Voy. Coquil. Zool. 1830, II, p. 141. — Ritsema, Midden-Sumatra, IV, 1887, p. 180. Soekaranda e Liangagas, collezione Dohrn e del Museo Ci- vico di Genova. — Lebong, Maggio 1878, Sumatra Exp.; Tan- djong-Morawa, Serdang, Dott. B. Hagen, Museo di Leida. — 110 R. GESTRO Sumatra S. O. Liwa, 900-1400 m. W. Doherty 1890. — Malacca, Perak, W. Doherty, collez. Oberthiir. — Giava, Museo Civico di Genova. Pochi degli esemplari hanno il terzo della base degli elitri rosso; nella maggior parte al i | | y tinta rossa si limita ad un tratto LG NW Lz più breve e in qualcuno ad uno aper stretto lembo basale ; ma queste = differenze nella colorazione, come Fig. ll. - Hispa bipartita Guér. alga REA si è già notato, non hanno alcuna importanza. Questa specie si distingue facilmente dalla dongicuspis per l’ar- matura del protorace, di cui unisco una figura. ine ELEMENTI PER LO STUDIO DEL GENERE PLATYPRIA. In due lavori da me pubblicati sulle Hispidae (+) si trovano citate e descritte alcune specie di Platypria e siccome per la loro determinazione non ebbi altro aiuto che le descrizioni del Gué- rin (?), mi nacque il dubbio di essere incorso in qualche inesat- tezza ed il desiderio di rettificarla per mezzo dell’ esame dei tipi di quest’ autore. Disgraziatamente le mie indagini per ritrovarli riescirono del tutto infruttuose ; però non ho a pentirmi di es- sermene occupato, perchè, se non raggiunsi il mio scopo, ebbi in compenso la comunicazione di ricchi materiali, che mi posero in grado di farmi un’ idea più precisa di certe specie, che la sola lettura di una descrizione non mi avrebbe permesso di apprezzare a dovere. Fra questi materiali, trovai per me particolarmente interessanti quelli del Museo di Bruxelles, che contengono i tipi di Chapuis; e quelli del Museo di Parigi, fra i quali rinvenni una specie non (1) Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., VI, 1888, p. 178 e 2.* Serie, X. 1890, pp. 245- 247. (*?) Rev. Zoolog. 1840, pp. 139-142. HISPIDAE 114 ancora descritta, mi furono pure d’ aiuto mercè le loro serie numerose di esemplari. Dallo studio di queste collezioni sono risultati alcuni appunti, che forse non sarà inutile rendere di pubblica ragione; ma prima di farlo mi incombe il grato obbligo di attestare la mia ricono- scenza alla Direzione di questi due grandi Istituti. Il genere Platypria comprénde una diecina di specie della re- gione Orientale, alcune delle quali spettanti alla sotto-regione Indo-malese; le forme africane hanno aspetto differente e man- cano dell'espansione laterale posteriore degli elitri; per cui non sarebbe forse inopportuno lo smembramento di questo genere, già da me proposto in altra occasione (*), in due sottogeneri , cioè Platypria per le specie Orientali e Dichirispa per le Africane. 1. Platypria erinaceus, Illig. Mag. Ins. HI, p. 169. — Guer. Rev. Zoologiq. 1840, p. 141. Ho esaminato una lunga serie di esemplari del Museo di Pa- rigi, provenienti tutti da Pondichery, cioè precisamente dallo stesso luogo indicato dal Guérin, e raccolti da Perrotet. Essi corrispondono alla descrizione di Guérin ; in alcuni però le spine del margine posteriore degli elitri sono sette invece di otto ; differenza di poca importanza perché il numero delle spine è soggetto a variare e non è raro il caso di incontrare assimme- tria fra un elitro e l’altro. Due esemplari del Museo di Bruxelles, raccolti dal P. Cardon a Barway, differiscono dai precedenti per più marcata pigmenta- zione ; in essi infatti osserviamo che le due striscie dorsali ros- sastre del protorace sono più scure, con aggiunta di nero; che i tubercoli discoidali degli elitri sono più marcati e circondati di nero alla base. Anche le spine del margine omerale sono nere. Inoltre la scultura degli elitri è più forte. Le spine del margine posteriore in un esemplare sono nove per parte e due di esse, ~ (*) Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, X, 1890, p. 229. 142 R. GESTRO sull’elitro destro, sono saldate insieme e libere soltanto alla loro estremità; nell’ altro esemplare l’elitro sinistro ha nove spine al margine posteriore e il destro soltanto otto. Considero questi due esemplari come varietà dell’ erinaceus, Guér. e assegno loro il nome di var. bengalensis. 2. Platypria echidna, Guér. Rev. Zoolog. 1840, p. 139. Nella numerosa serie del Museo di Bruxelles, ottenuta da Barway (P. Cardon), alcuni esemplari sono di un rossastro più carico, altri più chiari. Le quattro macchie del protorace ora sono piccole, ora aumentano in larghezza e in qualche caso si uniscono in modo da formare due striscie longitudinali. Gli esemplari del Museo di Parigi sono in parte di Bombay e ve ne ha uno del Sikkim e uno del Tonchino. Quest’ ultimo è alquanto più piccolo degli altri, dai quali differisce pure per la colorazione; però non si può separare specificamente da essi. 3. Platypria erethizon, n. sp. Rufo-ferruginea, subnitida, prothoracis disco opaco, maculis dua- bus utrinque et media antica nigris, lobis pallidioribus, O-spinosis, spina quarta basi utrinque appendiculata, elytris striato-punctatis, spinis tuberculisque discoidalibus nigris, lobis basi nigris, antico 6-spinoso, sed basi utrinque spinula minuta armato, postico 4-spi- noso. Subtus flavo-ferruginea, pedibus pallidioribus. — Long. 6 millim. È di un colore rossastro-ferrugineo. Le antenne, molto lunghe e sottili, sono giallo-ferruginee , coi primi e gli ultimi articoli leg- germente più scuri. Il protorace (fig. 12) è trasverso, opaco, con punti fitti sui lati e alla base, trasver- x ) J Me salmente impresso alla base e con quat- SS Sp EE È a - = DITTE tro macchie discoidali nere, una me- TOR diana anteriore e due per lato disposte { fi longitudinalmente e quasi confuse in- Fig. 12. - Platyprta erethizon : a Ave 3% Protorace. sieme. Il lobo laterale è di tinta piu chiara e armato di sei spine, delle quali la prima è, come al solito, brevissima e la sesta è pure breve; delle altre le più lunghe sono la terza e la quarta e questa è mu- nita alla base di due spine appendicolari. Gli elitri sono striato- HISPIDAE 113 puntati e alcuni degli interstizii sono elevati a guisa di coste. Le spine e i tubercoli discoidali sono neri. Il lobo marginale anteriore, largo e poco arrotondato all'apice, presenta una larga macchia nera che manda diramazioni alle spine di cui è armato, tranne che all’ ultima. Queste spine sono in numero di sei, ma alla base del lobo, tanto in avanti come in addietro, se ne os- serva una minutissima; per cui in realtà il lobo sosterrebbe otto spine, sei lunghe e due brevissime. Il lobo posteriore, ugual- mente macchiato di nero, porta quattro spine, |’ anteriore ros- sastra e le altre nere. Al lobo tengono dietro due altre spine nere e poi altre tre decrescenti, ma abbastanza robuste, di co- lore giallo come il margine apicale che le sostiene. Il tratto di margine laterale compreso fra le due espansioni e la relativa spina sono gialli. Questa specie è un po più piccola dell’ echidna, Guér.; ha le antenne più sottili e più lunghe; il protorace differentemente macchiato, colla quarta spina del lobo bi-appendicolata alla base ; il lobo anteriore dell’elitro più largo e meno arrotondato all’ apice con due spinule supplementari oltre alle sei, il lobo posteriore 4-spinoso e le spine apicali più lunghe e più robuste. È affine all’acanthion, ma più piccola, il protorace è più stretto, differentemente colorato, col lobo laterale meno largo, le spine più lunghe e l’ultima più discosta dalla precedente; le spine del margine apicale degli elitri sono più lunghe e più robuste. Non ho visto di questa specie che un solo esemplare, che ap- partiene alla collezione del Museo di Parigi e porta la seguente indicazione : « Mines du Haut Song-Chai. Rabier. 258-95. » 4. Platypria hystrix, Fabr. Suppl. Entom. System. 1798, p. 116. 2-3. — Guér. Rev. Zoolog. 1840, p. 140. — digitata, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, VI, 1888, p. 178. Per la identificazione dei numerosi esemplari da me avuti in esame, ne ho preso come termine di confronto due, determinati da Chapuis e appartenenti al Museo di Bruxelles. Tanto la de- scrizione di Fabricius come quella di Guérin sono assai inadatte a dare una giusta idea della specie. Fabricius dice del torace... « linea media abbreviataque laterali nigris »; Guérin: « deux Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (23 Giugno 1897) 8 114 R. GESTRO taches noires en arriére sur le corselet ». Ora io osservo in tutti gli individui una linea mediana che non raggiunge l’apice e che in avanti si biforca e su ciascun lato di essa una lineetta più corta, talvolta puntiforme. In alcuni esemplari queste tre linee sono benissimo definite, in altri più confuse o anche riunite in- sieme. Qualche volta vi è pure una macchietta nera nel mezzo del margine anteriore, che può anche unirsi alla striscia mediana. Nella descrizione di Fabricius il lobo laterale del protorace è indicato come 5-spinoso, perchè evidentemente, la prima spina, quella più vicina al capo, che è molto piccola, è sfuggita all’au- tore. Della dilatazione anteriore degli elitri non è fatto alcun cenno; il Guérin invece le attribuisce sei spine, mentre nei due esemplari del Chapuis sunnominati e in tutti gli altri da me osservati e che indubbiamente appartengono alla stessa specie, la dilatazione anteriore dell’elitro porta costantemente cinque spine. La specie, sempre più piccola della echidna, varia per la mag- giore o minore abbondanza di nero sugli integumenti. Gli esemplari del Museo di Bruxelles fanno parte delle raccolte del P. Cardon e provengono da Barway. Altri provenienti dal Tonchino, dal Siam e dall’Istmo di Kra e comunicatimi dal Museo di Parigi sono più scuri e più ricchi di nero dei precedenti. In qualcuno di essi le striscie nere del protorace si fondono e si estendono invadendo buona parte del disco. Nelle collezioni dello stesso istituto esiste pure un esemplare dei M." Preanger (Giava) da riportarsi senza dubbio alla stessa specie. L'esame di tutto questo materiale mi porta a considerare la mia P. digitata come uguale alla hystrix, sinonimia che già il Baly (‘) aveva supposto potesse esistere. 5. Platypria ericulus, Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, X, 1890, p. 247. Questa specie a fondo giallo molto chiaro, con grande sovrab- bondanza di nero sul protorace e sugli elitri, è affine alla hystrix. Nella descrizione ho erroneamente accennato a cinque spine nel (1) Ann. Soc. Ent. France, 6.¢ Série, IX, 1889, p. 490. HISPIDAE 115 lobo del protorace, mentre in realtà sono sei; la prima è minu- tissima e difficilmente visibile perchè molto accostata al protorace. 6. Platypria echinogale, Gestro, Not. from the Leyd. Museum, pe 1397; pi. 714. Tre esemplari del Museo di Leida, di Tandjong Morawa, Ben- culen e Padang. Un esemplare di Liangagas (Residenza di Delhi) della collezione Dohrn, ha il protorace senza traccia di scuro sul disco e gli elitri interamente neri, salvo il margine apicale e il tratto di margine laterale compreso fra le espansioni. Si distingue facilmente dalla hystrix, Fabr. per la colorazione e per i lobi del protorace più stretti, colle spine più lunghe. 7. Platypria dimidiata, Chap. Ann. Soc. Ent. Belg., XX, 1877, pa 49. Questa specie differisce molto dalle precedenti per la sua co- lorazione. Chapuis parlando del lobo anteriore degli elitri, lo dice armato di quattro spine (« spinulis 4 longis et nigris armato »); però nel suo tipo, che mi fu comunicato dal Museo di Bruxelles, osservo una quinta spina posteriore, la quale, benchè molto più corta delle altre, è visibilissima. È però da aggiungersi che questa quinta spina alle volte si riduce a poco e che in qualcuno degli otto esemplari da me esaminati se ne osserva appena una debole traccia. Della distribuzione geografica di questa specie, delie sue va- riazioni di colore e della bella varietà atrata raccolta a Sumatra dal Dott. Modigliani, mi sono già intrattenuto a pag. 79 di questo mio lavoro. Le due specie finora conosciute delle Filippine, Pl. /ongispina, Chap. e Pl. subopaca, Chap. (Ann. Soc. Ent. Belg., XIX, 1876, pp. XXVII e XXVIII), sono molto distinte da tutte le altre e facilmente riconoscibili |’ una dall’ altra, perchè la prima ha i lobi del protorace più lunghi e più stretti, la scultura degli elitri più fitta e sulla metà posteriore di questi presenta un’area comune, quasi circolare, scura, circoscritta da spine nere. 116 R. GESTRO Se lasciamo in disparte le specie africane, che rappresentano un gruppo distinto, potremo disporre le Platypria nel modo seguente : I. Antenne corte e robuste. P. erinaceus, Ilig. Pondichery, Barway. II. Antenne lunghe e sottili. A. Lobo anteriore degli elitri 6-spinoso. P. echidna, Guér. Bombay, Barway, Sikkim, Tonchino, Birmania, Pegù, M.'i Carin. P. acanthion, Gestro, Monti Carin. P. erethizon, Gestro, Tonchino. B. Lobo anteriore degli elitri 5- spinoso. P. hystrix, Fabr. (digitata, Gestro). Barway, Istmo di Kra, Siam, Tonchino, Birmania, M."' Carin, Giava. . ericulus, Gestro, Monti Carin. . echinogale, Gestro, Sumatra. . dimidiata, Chap., Malacca, Sumatra, Giava. . longispina, Chap., Filippine. jee] Moline) ao] . subopaca, Chap., Filippine. II. DESCRIZIONI DI NUOVE SPECIE DI HISPIDAE. Nel preparare il mio lavoro sulle Hispidae di Sumatra, mi sono capitate sott’ occhio varie specie della raccolta del Museo Civico di Genova che erano tuttora indeterminate, e avendo tro- vato che alcune di esse spettavano a forme non ancora conosciute, mi è sembrato meglio di descriverle, piuttosto che mantenerle in collezione con nomi inediti. Da altra parte i signori R. Oberthir, G. Severin e Neervoort van de Poll mi avevano gentilmente comunicato una quantità di specie pure nuove e mi sono servito anche di questi preziosi materiali per redigere quest’ ultima parte del mio lavoro. 1. Callispa splendidula, n. sp. Ovato-elongata, supra viridi-cyanea, nitida, antennis nigris, pro- thoracis disco medio tenue et sparsim punctulato, lateribus crasse HISPIDAE 117 et crebre punctatis, elytris angustatis, punctato-striatis; subtus cum pedibus nigro-picea, mitida, abdomine tarsisque fulvis, prosterni lateribus crasse et crebre punctatis. — Long. 4}/, millim. Questa specie è ben distinta pel suo corpo stretto. Al disopra è di un verde cianeo splendente, al disotto è nero-picea, eccet- tuato l’addome che è fulvo. Il capo presenta punti finissimi, visibili soltanto coll’ aiuto di una buona lente; le antenne sono nere robuste, un poco più lunghe del capo e del protorace presi insieme, col secondo articolo più lungo del primo. Il protorace è molto più largo che lungo, coi lati quasi paralleli e appena leggermente convergenti in avanti, arrotondati agli angoli ante- riori, col margine anteriore bisinuato e alquanto elevato nel mezzo; il disco presenta nel mezzo punti finissimi e irregolarmente sparsi, i lati sono longitudinalmente incavati e scolpiti di punti grossi e fitti. Scudetto largo, quasi semicircolare e liscio. Elitri stretti, coi lati quasi paralleli; arrotondati all’ apice; sopra ab- bastanza convessi e un poco compressi dopo gli omeri; regolar- mente puntato-striati, cogli interstizii piani, tolto sui lati, ove sono molto leggermente elevati. I piedi sono nero-picei, coi tarsi fulvi. Brunei, Borneo N. E., collezione Oberthir e Museo Civico di Genova. Si conosce un’altra Callispa di Borneo, la C. Whitez, la quale però è ben distinta dalla presente. 2. Distolaca nigroviitata, n. sp. Elongata, flava, nitida, antennis fuscis, elytrorum sutura vitta- que laterali nigris. — Long. 4*/, millim. È di un colore giallo, colle antenne brune. Il capo è liscio. Il protorace è di una tinta un poco più carica e tendente alquanto al ferrugineo ; un poco più largo che lungo, quasi ugualmente largo in avanti come alla base, coi lati leggermente arrotondati nel mezzo e leggermente sinuosi in addietro; col disco convesso, liscio sulla linea mediana che è un poco elevata, grossolanamente ed irregolarmente punteggiato sul resto della superficie. Scudetto liscio. Elitri moderatamente convessi e alquanto depressi lungo la sutura, più larghi del protorace, paralleli e arrotondati al- l’ apice ; ciascuno è munito di tre coste, delle quali |’ esterna è 118 R. GESTRO poco marcata ; negli intervalli fra le coste vi è una doppia serie di grossi punti, separati da pieghette trasversali. L'intervallo fra la sutura e la prima costa e quello fra la seconda costa e il margine laterale sono tinti di nero; per cui si hanno tre striscie nere, una mediana e due laterali, le quali cessano a poca di- stanza dall’ apice. La superficie inferiore del corpo è d’un giallo ferrugineo ; i tarsi sono più scuri, brunastri. Per le dimensioni può avvicinarsi all’apicalis, Baly ; ne diffe- risce però molto, non solo per la colorazione, ma anche pel protorace meno largo e più fittamente scolpito e per gli elitri muniti di tre coste (invece di due), assai meno elevate e non taglienti. L’ unico esemplare che mi ha servito per la descrizione pro- viene da Amboina, e fu raccolto dal Doherty. Esso appartiene alla collezione del Sig. Neervoort van de Poll. 3. Distolaca manicata, n. sp. Elongata, fulva, nitida, antennis nigris, prothorace crasse et ir- regulariter sed parce punctato , elytris obsolete 4-costatis , margine laterali anguste apice amplius nigro-limbatis, abdomine piceo, pe- dibus brevibus validis, tibiis tarsisque nigris. — Long. 51/, millim. Di colore fulvo. Capo largo, liscio, antenne nere, leggermente e gradatamente inspessite verso l’apice. Protorace quasi quadrato, arrotondato agli angoli anteriori, coi lati paralleli e leggermente bisinuati, convesso sopratutto in avanti, con pochi punti grossi e sparsi assai irregolarmente lungo il margine anteriore, nel mezzo e sui lati e colle carene laterali poco marcate. Esso è fulvo come il resto, ma il suo margine laterale è sottilissima- mente orlato di scuro. Lo scudetto è triangolare e liscio. Gli elitri sono più larghi del protorace e tre volte più lunghi di esso; paralleli, col margine leggermente dilatato dietro gli omeri e ciascuno con quattro coste pochissimo sporgenti ; l'intervallo fra la sutura e la prima costa è occupato da una serie unica di punti, gli altri da una serie duplice. I punti sono grossi, molto avvicinati e separati a paia da leggere pieghe trasversali. Il mar- gine laterale è orlato di nero e questo orlo, stretto alla base, in addietro si allarga per ricoprire una maggiore porzione del HISPIDAE 119 margine apicale. L’addome è piceo, come pure le due paia poste- riori di piedi; le tibie e i tarsi sono neri in tutte e tre le paia. Questa specie è molto distinta per la forma e per la scarsa punteggiatura del suo protorace, per gli elitri a quattro coste poco sporgenti e per i piedi corti e robusti. Essa è di Giava e l’unico esemplare tipico appartenente alla collezione del Sig. Neervoort van de Poll, porta sul cartellino la seguente indicazione: « Tji Solak. Wynkoopsbaai (Grelak) ». 4. Distolaca munda, n. sp. Elongata subdepressa, rufa, nitida, antennis fuscis, articulis ba- salibus dilutioribus, elytris bicarinatis, basi excepta, nigris. — Long. Hea? | A Capo liscio, antenne brune coi primi articoli più chiari. Pro- torace trasverso, più stretto alla base che all’ apice, coi lati ar- rotondati nel mezzo e appena sinuati in addietro; disco convesso senza traccia di solco mediano, liscio nel mezzo, fortemente punteggiato nelle depressioni all’ esterno delle carene laterali e con pochi e grossi punti obliquamente situati ai lati della linea mediana e pochi altri aggruppati presso la base. Scudetto liscio. Elitri neri, col terzo basale rossastro come il resto del corpo ;. più larghi che la base del protorace, paralleli, pochissimo dilatati in addietro, coll’ apice arrotondato e minutamente crenulato ; ciascuno è munito di due robuste carene, convesse alla base, taglienti nel resto; gli interstizii sono scolpiti di una doppia serie di fossette larghe, profonde, quadrate, separate a paia da piccole coste trasversali. Superficie inferiore del corpo e piedi fulvi. Dalla D. Whztei, Baly, che abita parimente Borneo e di cui ho il tipo dinanzi a me, differisce sopratutto per la forma del protorace e per gli elitri leggermente dilatati in addietro e mu- niti di due sole carene. Brunei N. E. Borneo (Waterstradt). Due esemplari della colle- zione Van de Poll. 5. Distolaca tersa, n. sp. Elongata, subdepressa, fulva, nitida, antennis brevibus, crassiu- sculis, nigris, articulo primo rufo, elytris bicarinatis, nigris, basi late fulvis. — Long. 5 millim. 120 R. GESTRO Questa specie è affine alla precedente, dalla quale differisce per i seguenti caratteri. Il colore è un poco più chiaro. Le antenne sono notevolmente più corte e più robuste, nere, col primo articolo rossastro. Il protorace è più largo e più corto, meno stretto alla base, le sue carene laterali sono meno mar- cate e le depressioni che stanno all’ esterno di esse meno pro- fonde. Gli elitri sono pure più larghi e la tinta fulva della base è molto più estesa, occupando quasi la metà anteriore. L’ unico esemplare che mi fu comunicato dal Sig. Van de Poll proviene dall’ Isola Banguey (a Nord di Borneo). 6. Distolaca Vandepollii, n. sp. Elongata, subdepressa, fulva, nitida, antennis migris, articulo primo dilutiore, prothoracis lateribus rotundatis, ante basim valde sinuatis, elytris bicarinatis, apice nigris, abdomine piceo, geniculis tarsisque fuscis. — Long. 4*/,-5 millim. Questa specie, a differenza delle due precedenti, ha soltanto l’apice degli elitri nero, mentre nelle altre due gli elitri sono neri in gran parte; inoltre in queste tutta la superficie inferiore del corpo è unicolore, mentre la Vandepolli ha l’addome piceo. Il protorace è meno trasverso, meno stretto in avanti e più profondamente sinuato prima degli angoli posteriori. La prima costa degli elitri è più regolarmente parallela alla sutura e il primo intervallo, quello cioè fra la sutura e la prima costa è un poco più stretto. Le fossette degli interstizii sono meno larghe e meno profonde. Isole Palawan (Waterstradt). Due esemplari della collezione Van de Poll, cui la specie è, in segno di gratitudine, dedicata. 7. Distolaca moluccana, n. sp. Elongata, subdepressa, pallide flava, nitida, antennis validis , nigris, articulo primo rufo-ferrugineo; capite lato, prothorace sub- quadrato, lateribus late rotundatis, disco valde convexo, elytris bica- rinatis, basi excepla, nigris, corpore subtus pallide flavo, abdominis apice piceo, geniculis tarsisque infuscatis. — Long. 33/, millim. Questa piccola specie è di un giallo sbiadito. Ha un capo molto grande ; le antenne sono incomplete, ma a giudicare dalla parte che ne è rimasta conservata, appaionu assai robuste. Il protorace HISPIDAE 121 è quasi tanto largo quanto lungo e quasi ugualmente largo alla base come all’ apice; i lati sono largamente e moderatamente arrotondati; il disco è molto convesso sopratutto in avanti; le sue carene laterali poco marcate; due o tre punti si trovano nel mezzo ai lati della linea mediana, altri stanno sui lati e nel fondo di due depressioni oblique basali. Lo scudetto è liscio. Gli elitri, gialli soltanto nel quarto basale e neri nel resto, sono più larghi del protorace, paralleli, arrotondati e poco distinta- mente crenulati all’ apice ; ciascuno ha due carene molto marcate e gli interstizii sono scolpiti di grossi punti disposti in due ranghi e di costule trasversali. Il corpo inferiormente ha lo stesso colore delle parti superiori, però l'addome è piceo all’apice, le ginoc- chia sono leggermente tinte di rossastro e i tarsi sono bruni. Questa specie è molto distinta per la sua piccola statura, pel suo grosso capo e per la forma del protorace, molto convesso e molto liscio. Il tipo fu raccolto da W. Doherty a Dodinga (Isola di Halma- hera) e fa parte della collezione Van de Poll. 8. Promecotheca opacicollis, n. sp. Elongata, parallela, subdepressa, capite, antennis, articulo basali piceo excepto, prothoraceque nigris, hoc subopaco, tenue punctulato et striolato, scutello flavo, elytris cyaneis nitidis, triente basali pal- lide flavis; subtus, cum pedibus, flavo ferruginea, abdominis late- ribus fuscis. — Long. 10!/, millim. Capo nero, longitudinalmente solcato fra gli occhi ; con alcuni finissimi punti e poche leggere strie trasversali. Antenne gracili, quasi uguali in lunghezza alla metà del corpo, nere col primo articolo piceo. Protorace nero, quasi opaco, di poco più lungo che largo, leggermente più largo alla base che all’ apice, forte- mente rotondato-dilatato nel mezzo dei lati, abbastanza profon- damente solcato alla base; disco un po’ elevato longitudinalmente nel mezzo, con punti finissimi, con alcune depressioni irregolari e con strie sottili e fitte sui lati. Scudetto giallo, arrotondato al- l'apice e minutamente punteggiato. Gli elitri sono paralleli, quattro volte più lunghi del protorace, lucenti, d’un colore az- zurro-violaceo scuro, col terzo basale giallo-pallido ; essi sono 129 R. GESTRO quasi totalmente scolpiti di rughe trasversali, che mancano sol- tanto alla base e lungo la sutura; alla base vi sono punti disposti per breve tratto in serie longitudinali e gli interstizii fra queste serie sono un poco elevati e convessi. L’ apice degli elitri è mu- nito di lunghi peli giallastri. Il corpo inferiormente ed i piedi sono giallo-ferruginei ; soltanto l'addome è nerastro sui suoi lati. Questa specie pare vicina alla Reichi, Baly (1), la quale se- condo |’ autore, potrebbe essere una varietà della coeruleipennis di Blanchard. Però, senza parlare delle differenze di colorazione, osserverò solo che Baly dice che il protorace (nella sua Reichi7) è liscio splendente e non punteggiato, mentre nella nuova specie è punteggiato, striolato e quasi opaco. La Reichii e la coerulei- pennis sono indicate di Vavao, gruppo delle Isole Tonga (Isole degli Amici), la opacicollis proviene dalle Nuove Ebridi. L’ unico esemplare, tipo della specie, lo ebbi nel 1892 dal Sig. H. Deyrolle. 9. Monochirus Albertisii, n. sp. Oblongus, ater, elytris nigro-coeruleis nitidis; capite ruguloso , antennis nigris, articulis quinque ultimis incrassatis, pube fulvescente indutis; prothorace transverso, lateribus medio dilatato-rotundatis , disco crebre punetato-ruguloso et pilis flavis decumbentibus vestito, linea media longitudinali glabra transverse rugulosa, spinis anticis antrorsum directis ; elytris irregulariter el crasse punctato-rugosis, spinis discoidalibus crassis et brevibus, marginalibus longioribus. — Long. 5!/, millim. È nero cogli elitri tendenti all’ azzurro, ma in un esemplare quasi affatto neri. Il capo è ruguloso con pochi peli giallastri non eretti. Le antenne hanno i cinque ultimi articoli ingrossati e rivestiti di una pubescenza fulva; la spina dell’articolo basale è robusta, lunga quanto gli articoli secondo e terzo presi insieme e appena sensibilmente incurvata verso |’ apice. Il protorace è più largo che lungo, più stretto all’ apice che alla base, coi lati dilatati e arrotondati nel mezzo ; il disco è quasi piano, con due solchi trasversali poco marcati, uno circa alla metà e | altro (‘) Trans. Ent. Soc. Lond. 1869, p. 374. HISPIDAE 123 presso la base, questo più evidente del primo; è densamente puntato-rugoso e rivestito di peli giallastri sdraiati, dapertutto, eccetto che lungo una linea mediana che è glabra e scolpita di rughe trasversali; le spine sono robuste; quelle del margine laterale dirette quasi orizzontalmente all’ esterno e quelle del margine anteriore rivolte quasi orizzontalmente in avanti. Lo scudetto è opaco e alutaceo. Gli elitri sono grossolanamente e irregolarmente puntato-rugosi; le spine del disco sono molto corte e robuste e quelle del margine laterale più lunghe e quasi dapertutto uguali. I femori anteriori sono armati inferiormente di una o due spine. Questa specie non si può riferire alle australiane descritte dal Chapuis (Ann. Soc. Ent. Belg. XX, 1877). Per i caratteri sopra esposti essa si distingue facilmente dalle altre; ma sopratutto si riconosce per le spine anteriori del protorace dirette quasi oriz- zontalmente in avanti e non verticalmente in alto (carattere che si verifica bene esaminando |’ insetto di profilo); queste spine inoltre si trovano ambedue in un piano che, rispetto a quello che passa verticalmente per l’asse longitudinale del corpo, è parallelo, e non obliquo come nelle altre specie. Nuova Guinea, Fiume Fly, 1876-77, L. M. D'Albertis. Quattro esemplari. Sono lieto di dedicare questa nuova specie a Luigi Maria D'Albertis, cui spetta l’ onore di essere penetrato per il primo nel cuore della Nuova Guinea. 10. Hispella brachycera, n. sp. Oblonga, nigra, albido-pilosa, spinis piceis, apice nigris, antennis brevibus crassis, articulis 1-6 supra spinosis, primo spinula longa basi 4-appendiculata, caeleris spinula simplici; prothorace opaco, crebre ruguloso-punctulato, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi connexis, valde divaricatis, antica sursum incurva, lateribus 3-spinosis spinis longis tenuibus basi connexis, postica longiore; elytris nitidis, sertato-punctatis, spinis longis tenuibus armatis. — Long. 33/4 millim. Nera, opaca, cogli elitri lucenti e vestita di peli bianchi fini, radi. Antenne corte, molto robuste e ingrossate gradatamente 124 R. GESTRO verso l'apice; il primo articolo è armato al disopra di una spina molto lunga e leggermente incurva, la quale porta alla sua base quattro brevi spinule, il 2.°, 3.9, 4.°, 5.° e 6.° sono muniti al disopra di spinule semplici decrescenti in lunghezza. Il protorace è più largo che lungo, molto minutamente e den- samente punteggiato-ruguloso ; le sue spine sono picee ad apice nero, lunghe e gracili; due per parte si trovano sul margine anteriore unite insieme alla base; di queste la prima fa quasi un angolo retto al punto di inserzione colla posteriore, si dirige quasi orizzontalmente in avanti e poi si incurva in alto; sui lati ve ne sono tre unite insieme alla base, delle quali la posteriore è la più lunga e si incurva leggermente in avanti. Gli elitri sono piuttosto stretti e armati di spine lunghe tanto sul disco come sul margini. La Hispella brachycera, la ramosa, Gyll. e la stygia, Chap., formano un gruppo di specie affini, ma molto facilmente ricono- scibili 1’ una dall’ altra. La ramosa, Gyll. ha la spina del primo articolo delle antenne trifida, ma coi ramuscoli in cui si divide non situati nello stesso piano ; nella stygia, Chap. la stessa spina è munita al disopra di tre ramuscoli situati tutti in uno stesso piano antero-posteriore ; nella brachycera, è munita di quattro spinule brevi tutte inserite alla sua base. Questo carattere della spina dell’ articolo basale delle antenne basterebbe da solo per distinguere le tre specie ; ma ve ne sono altri. Nella stygéa le spine del protorace sono un poco più robuste e notevolmente più corte che nelle altre due CAN Fig. 13. - H. ramosa. Fig. 14. - stygia. Fig. 15. - brachycera. Spine anteriori del protorace. specie ; inoltre la posteriore delle tre laterali è libera e discosta dalle precedenti, mentre nelle altre sono tutte e tre unite insieme alla base. Nella ramosa (fig. 13) le due spine del margine ante- HISPIDAE 195 riore unendosi insieme formano un angolo acuto; nella stygéa (fig. 14) l'angolo è meno aperto e le spine sono dirette obliqua- mente in avanti; nella brachycera (fig. 15) l'angolo è quasi retto e la spina anteriore si rivolge, formando una larga curva, in alto. La stygia e la ramosa hanno tutte e due le antenne più lunghe e più gracili, mentre nella brachycera sono corte e robuste. Chota Nagpore, Nowatoli, R. P. Cardon, Agosto-Settembre 1896. — Solan, vicino a Simla, Lakhat 1896, collezione Oberthiir e del Museo Civico di Genova. 11. Hispa (Dicladispa) aerea, n. sp. Oblonga, nitida, fusco aerea, prothorace fere aeque longo ac lato, lateribus medio parum ampliato, opaco, inaequaliter sparsim punc- tato, pone medium fere impunctato, utrinque 5-spinoso, spinis quatuor anticis longis basi connexis, postica brevi libera, elytris nitidis, pone humeros paulo ampliatis, trregulariter punctato-striatis, spinis discoidalibus acutis longis, marginalibus longioribus. — Long. 31/, millim. È una piccola specie, dal corpo non molto largo e dagli elitri piuttosto convessi e può mettersi in vicinanza della megacantha, Gestro; questa però differisce da tutte le altre specie per l’esa- gerata lunghezza delle spine tanto del protorace come degli elitri. È di un bruno seuro bronzato, col disco del protorace più cupo e opaco e gli elitri splendenti. Le antenne sono un poco più chiare, tendenti al rossastro e hanno gli ultimi cinque arti- coli leggermente inspessiti. Il protorace è quasi tanto lungo come largo, col disco piano, trasversalmente impresso alla base, scol- pito nella metà anteriore di pochi punti irregolarmente sparsi, larghi, ma poco profondi e quasi privo di punti in addietro; su ciascun lato vi sono cinque spine, delle quali le quattro anteriori sono lunghe, robuste, leggermente incurvate, unite insieme alla base e situate in diversi piani, mentre la posteriore è libera, molto più breve e diretta quasi verticalmente in alto. Gli elitri sono puntato-striati presso la sutura e più irregolarmente scol- piti sui lati; le loro spine discoidali sono piuttosto lunghe ; le marginali più lunghe di esse e le apicali vanno molto legger- mente decrescendo. 126 R. GESTRO L’ unico esemplare su cui è basata questa distintissima specie l'ho avuto dal Museo di Bruxelles e proviene da Barway, ove fu raccolto dal P. Cardon. 12. Hispa platyacantha, n. sp. Late oblonga, supra nigra, subopaca, maculis aliquis ferrugineis notata, antennis flavo-ferrugineis, prothorace transverso, crebre punc- tato et albo-pilosulo, areis tribus longitudinalibus laevibus, spinis anticis utrinque duabus, brevibus validis compressis, basi connexis, lateribus trispinosis, spinis validis brevibus horizontalibus; elytris latis lateribus basi leviter dilatatis, crasse et crebre irregulariter punclato-rugosis, disco tuberculis conicis validis praedito, spinis mar- ginalibus brevibus latis depressis subtriangularibus, margine apicali minute denticulato ; subtus cum pedibus flavo ferruginea, pectore nigro. — Long. 5 3/, millim. È fra le specie più strane e una delle meglio caratterizzate per le sue spine corte, larghe e appiattite. Il corpo è piuttosto largo, di colore nero e quasi opaco. Il capo in mezzo agli occhi ha qualche macchia ferruginea ed è finissi- mamente ruguloso; le antenne sono ferruginee, coi due primi articoli leggermente più scuri e in lunghezza sono un poco meno della metà del corpo. Protorace più largo che lungo, leggermente macchiato di ferrugineo nel mezzo e alla base delle spine late- rali, densamente punteggiato e con tre aree longitudinali prive di punti; spine nere, le anteriori due per parte, corte, robuste, larghe e compresse alla base e saldate insieme per un buon tratto; le laterali in numero di tre, corte, robuste, dirette oriz- zontalmente all’ esterno e saldate insieme per la base dilatata ; di esse la mediana è poco più lunga che le altre. Scudetto trian- golare, ad apice ottuso, nero, opaco, alutaceo, con una macchia tonda ferruginea. Elitri larghi, neri, col margine laterale, comin- ciando dal terzo basale, ferrugineo e con alcune macchie di questo colore, poco appariscenti, sul disco; spine discoidali sostituite da grossi tubercoli conici. I lati alla base sono leggermente di- latati e presentano una leggera espansione, che rammenta in certo modo quella delle Platypria; questa espansione sostiene quattro spine corte, larghe, quasi triangolari e appiattite, alter- HISPIDAE 127 nanti con spinule minutissime e altre spine uguali si continuano, in piccolo numero e discoste l’una dall’ altra, sul margine late- rale. Il margine apicale, invece di spine, presenta piccolissimi denti. I piedi e la superficie inferiore del corpo, tolto il petto che è nero, sono giallo-ferruginei. Questa specie fu raccolta nel 1890 da W. Doherty alle Miniere di rubini, nell’ alta Birmania, ad un’ altitudine fra i 1200 e i 2300 m. 5/m. Gli esemplari del Museo Civico sono dovuti alla generosità del Sig. R. Oberthiir. 13. Hispa orophila, n. sp. Oblonga, rufa, supra subnitida, antennis elytrisque, triente basali excepto, nigris, prothorace transverso, disco opaco trregulariter punctato, transversim bi-impresso, linea media longitudinali impressa tenui, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi connexis, late- ribus trispinosis spinis inter se subparallelis, duabus anticis fere aequilongis, postica paullo breviore; omnibus his spinis sat validis, apice nigricantibus , anticis lateralibus approximatis ; elytris latis , crasse et erebre punctato-rugosis, subasperatis, spinis basalibus bre- vissimis, marginalibus longis cum brevioribus alternantibus; corpore subtus nitido, abdomine punetulato. — Long. 64/, millim. È una fra le grandi ed è molto distinta per le spine del pro- torace e per la scultura degli elitri. Il capo è, come il protorace, rossastro, longitudinalmente sol- cato in mezzo agli occhi; le antenne sono nere. Protorace più largo che lungo, disco quasi piano, con due impressioni trasver- sali, opaco con pochi peli bianchi finissimi, con punti irregolari e poco profondi, con una linea mediana longitudinale impressa, sottile e con alcune finissime strie trasversali nel mezzo del mar- gine anteriore. Le spine anteriori (fig. 16) \ sono in numero di due per ciascun lato, wu SU? sostenute da uno stelo breve, ma robusto — jesi e le due paia sono inserite a molta di- = stanza l’una dall'altra e dirette obli- Fig. 16.- Hispa orophita. Protorace. quamente in avanti e all’esterno; delle due spine l’ariteriore è più breve. Le spine laterali sono tre, non molto lunghe, ma abbastanza robuste e allargate alla base ; == 128 R. GESTRO le due anteriori sono quasi uguali fra di loro in lunghezza e di queste la seconda è leggermente incurvata all’apice ; la terza è un poco più corta delle due precedenti. Queste tre spine, per quanto riunite insieme per mezzo della dilatazione basale, sono discoste fra di loro alla base e decorrono quasi parallele ; tale disposizione, unita a quella delle spine anteriori molto lontane fra di loro e per conseguenza molto avvicinate alle laterali, costi- tuisce un ottimo carattere distintivo per questa specie. Lo scu- detto è della stessa tinta del protorace, triangolare, a punta ottusa, opaco, alutaceo. Gli elitri sono larghi, quasi lucenti, neri, eccettuato il terzo basale che è rossastro; la loro caratteristica scultura si compone di punti fitti e grossi disposti in serie e di rughe che rammentano quasi le asperità di una lima. Le spine discoidali alla base sono brevissime, rossastre come il colore del fondo e solo colla punta scura, quelle degli omeri, più lunghe, sono nere, come pure sono nere quelle più lunghe, ma scarse, del resto del disco; le marginali superano in lunghezza le discoi- dali e alternano irregolarmente con altre brevissime; le apicali sono molto corte e più ottuse all’ apice. Il corpo inferiormente ed i piedi sono rossastri. Monte Kina-Balu, Borneo settentrionale. Collezione Oberthir e del Museo Civico di Genova. 14. Hispa minax, n. sp. Oblonga, nitida, rufa, antennis nigris articulo basali piceo tincto, sequentibus apice piceis, apicalibus fulvescentibus, elytris, basi ex- cepta, nigris; prothorace transverso, disco punctato-rugoso , medio longitudinaliter tenue impresso, margine antico utrinque bispinoso, spinis basi conjunctis, lateribus trispinosis spinis subhorizontalibus, anticis duabus basi connexis, postica libera breviore; elytris crebre et crasse punctato-striatis, spinis discoidalibus, basi et apice exceptis, longis, marginalibus longioribus, retrorsum incurvatis, cum mino- ribus alternantibus, ante apicem abrupte abbreviatis, apicalibus bre- vissimis dentiformibus. — Long. 3 !/, millim. E di colore rossastro cogli elitri neri, tolta la loro base. Le antenne sono lunghe, nere, col primo articolo tinto largamente di piceo, i seguenti picei soltanto all’ apice e gli ultimi quattro HISPIDAE 129 fulvicci. Protorace più largo che lungo, coi lati sinuosi dietro l'inserzione delle spine laterali, il disco puntato-rugoso e una esile linea impressa longitudinale mediana. Spine del margine anteriore due per parte, unite insieme alla base, l'anteriore un po più corta della posteriore ; spine laterali tre, dirette quasi orizzontalmente all’ esterno, le due anteriori unite insieme alla base e quasi uguali fra di loro in lunghezza, la posteriore libera, poco discosta dalle precedenti e molto più corta di esse. Scudetto largo, triangolare, ad apice ottuso, alutaceo. Elitri piuttosto larghi, colle spine discoidali mediane lunghe, verticali; le marginali, molto più lunghe delle discoidali e un poco incurvate in addietro, alternano con spinule minori e poco prima dell’ apice diminui- scono improvvisamente di lunghezza ; le apicali sono brevissime e ridotte a piccoli denti piuttosto fitti. Questa specie è ben caratterizzata sopratutto dalla lunghezza delle spine marginali e dal loro brusco accorciarsi in vicinanza dell’ apice. Brunei, Borneo settentrionale, collezione R. Oberthur. 15. Hispa Severini, n. sp. Oblonga, flavo-ferruginea, subnitida, antennis obscurioribus, pro- thoracis disco macula media antica vittaque utrinque longitudinali bast intus dilatata, nigris; scutello apice nigro; elytrorum spinis discoidalibus piceis, marginalibus, duabus apicalibus exterioribus exceptis, flavis summo apice fusco; prothorace transverso, medio longitudinaliter, basi transversim impresso, basi et lateribus crebre punctato, margine antico utrinque bispinoso , spinis basi connexis, lateribus trispinosis, spinis duabus anterioribus basi connexis inter se fere aequalibus, postica breviori libera; elytris crasse sertatim punctatis, punctis latis irregularibus crebris, spinis aliquis discorda- libus mediis longis, caeteris minoribus, marginalibus longioribus, apicalibus brevioribus decrescentibus. — Long. 7 millim. E una specie di grande statura e ben distinta. Il capo è giallo- ferrugineo un po’ macchiato di nero sul vertice; le antenne sono di una tinta un poco più scura e più lunghe della metà del corpo. Il protorace è di poco più largo che lungo, coi lati mo- deratamente sporgenti nel mezzo, con una linea impressa longi- Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (28 Giugno 1897) 9 130 R. GESTRO tudinale mediana e una depressione trasversa basale. Il disco presenta una macchia nera nel mezzo, dietro al punto d’ inserzione delle spine anteriori e, per ciascun lato, una striscia nera sottile che alla base e internamente si dilata, andando la dilatazione dell’ una quasi ad incontrare quella dell’ altra; le striscie nere e la porzione del disco all’ esterno di esse presentano grossi punti, fitti, ma poco profondi, nonchè alcuni peli corti biancastri; il tratto mediano del disco circoscritto dalle due striscie è invece liscio e opaco. Le spine del margine anteriore sono due per ciascun lato, fuse insieme alla base e dirette in alto; la poste- riore un po’ più lunga dell’altra; quelle del margine laterale sono tre, due anteriori unite insieme alla base, quasi ugualmente lunghe e dirette obliquamente all’ esterno e un poco in avanti, una posteriore molto più corta e libera. Lo scudetto è alutaceo e ha l'apice tinto di nero. Gli elitri sono scolpiti di punti sub- quadrati, molto grossi e stipati, disposti in serie presso la sutura, irregolari sui lati; nel mezzo del disco vi sono poche spine molto lunghe che vanno decrescendo verso la base e verso I’ apice; esse sono di colore piceo; le spine marginali sono molto lunghe e di colore giallo coll’ estremo apice scuro; soltanto due che si trovano all’ angolo apicale esterno sono picee come le discoidali. Le spine brevissime che guerniscono il margine basale e quelle del margine apicale sono gialle a punta scura. Barway, Père Cardon. Due esemplari avuti dal Museo di Bruxelles. Sono lieto di fregiare questa bella specie col nome del mio ottimo amico G. Severin, |’ egregio Conservatore del Museo di Bruxelles. 16. Hispa gonospila, n. sp. Oblonga, lata, flavo-ferruginea, nitida, antennis flavis, prothoracis disco utrinque maculis duabus approximatis, longitudinaliter positis, nigris ornato, elytris plagis humerali et apicali exteriori, spinisque discoidalibus nigris, spinis marginalibus inter plagas nigras apica- libusque flavis, subtus flavo-ferruginea, abdomine pallidiore, meta- sterni lateribus nigris. Prothorace transverso, tenue punctato-ruguloso et breviter albo-piloso, linea media laevi, spinis anticis ulrinque HISPIDAE 131 duabus bast connexis, anteriore multo longiore antrorsum directa, margine laterali trispinoso, spinis basi conjunctis, anterioribus lon- gioribus inter se fere aequalibus, tertia breviore redunca; elytris latis, costulatis, interstitiis punctis crassis subquadratis in ordinibus binis dispositis, subclathratis, spinis discoidalibus brevibus inaequa- libus, marginalibus longioribus, apicalibus brevissimis. — Long. 6 millim. Questa specie, che, si pud dire, ha quasi una sovrabbondanza di note caratteristiche, per il corpo largo e le quattro macchie nere angolari degli elitri, colle spine marginali corrispondenti pure nere, rammenta molto le Platypria e dovrebbe chiamarsi platyprioides, se questo nome non fosse gia preoccupato. Il capo ed il protorace sono di un giallo ferrugineo ; le antenne sono gialle e più lunghe della metà del corpo. Il protorace è più largo che lungo, coi lati al davanti della base delle spine laterali molto convergenti e in addietro della medesima quasi paralleli e leggermente sinuosi ; il disco è leggermente puntato -rugoso, con scarsi peli bianchi e finissimi; esso presenta nel mezzo un'area stretta longitudinale liscia percorsa da una linea impressa sottile e su ciascun lato di questa, due macchie nere poco ben definite e quasi unite insieme. Le spine del margine anteriore sono due per ciascun lato, fuse insieme alla base, l'anteriore molto più lunga, quasi il doppio della posteriore e diretta quasi orizzontalmente in avanti, la posteriore verticale. È degno di nota che queste due paia di spine sono molto avvicinate rig. 17. - Hispa gonosptla fra di loro e che le anteriori sono fra RR loro parallele. Le spine laterali sono in numero di tre, sostenute da uno stelo comune; le prime due quasi uguali fra di loro e dirette obliquamente all’ infuori e un poco in avanti; la terza assai più corta, rivolta in addietro e curva a guisa di uncino (fig. 17). Tutte queste spine sono di un colore più pallido del resto del protorace , coll’ apice estremo tinto di nero. Gli elitri sono larghi, scolpiti abbastanza regolarmente di costole poco marcate, fra le quali corre una doppia serie di punti 132 R. GESTRO larghi subquadrati separati a paia da pieghe trasversali. Le poche spine discoidali sono nere, brevi e molto ineguali fra di loro ; le marginali sono più lunghe delle discoidali e piuttosto larghe e un po depresse alla loro base; esse sono nere nella regione omerale e all’ angolo apicale esterno, cioè nei tratti corrispondenti alle macchie nere angolari degli elitri; le spine intermedie alle nere sono interamente gialle come pure lo sono le apicali ; queste però sono brevissime. | Barway, Pére Cardon. Un esemplare ricevuto dal Museo di Bruxelies e un altro della stessa provenienza gentilmente comu- nicatomi dallo stesso Istituto. 17. Hispa Atkinsonii, n. sp. Anguste oblonga, pallide flava, nitida, antennis piceis, prothorace transverso, disco crebre punctato-ruguloso et breviter albo-piloso , linea media longitudinali laevi subelevata, nigro bivittato, antice utrinque bispinoso, spinis basi connexis, margine laterali trispinoso, spinis duabus anterioribus basi conjunctis, tertia breviori libera; elytris crasse punctatis, punctis latis subquadratis, in ordinibus sat regularibus dispositis, spinis discoidalibus nigris, ad humeros et ad apicem longioribus, interdum macula nigra basali cinctis, margina- libus longioribus et apicalibus flavis. Subtus pallide flava, pectoris lateribus nigro tinctis ; pedibus longis et tenwibus. — Long. 4}/s millim. È di un colore giallo sbiadito. Il capo presenta, fra gli occhi, qualche sottile e rarissimo punto; le antenne sono esili e lunghe, raggiungendo circa i due terzi della lunghezza del corpo, e di colore piceo col primo articolo tinto di rossastro. Il protorace è trasverso, col disco segnato da due striscie longitudinali nere, leggermente bi-impresso in senso trasversale sopratutto alla base, e tutto densamente punteggiato-ruguloso, eccetto che sopra una linea longitudinale mediana un poco elevata e poco marcata. Le spine anteriori sono in numero di due per parte, saldate insieme alla base e semplici; l'anteriore di poco più corta che la poste- riore e le due coppie sono molto distanti l’ una dall’ altra. Le spine laterali sono tre, delle quali la prima e la seconda (ante- riori), quasi uguali fra di loro, sono sostenute da uno stelo co- RE HISPIDAE 133 mune breve e la terza è libera e più corta delle altre. Lo scudetto è liscio ad apice arrotondato. Gli elitri sono scolpiti di punti larghi e quasi quadrati disposti abbastanza regolarmente in serie longitudinali e molto vicini fra di loro. La sutura è nera per un breve tratto alla base. Le spine discoidali sono nere ; tre di esse situate longitudinalmente dietro gli omeri ed altre tre disposte quasi parallelamente al margine apicale, sono più lunghe delle altre. Le brevi spine che guerniscono il margine basale sono gialle a punta scura, le marginali e le apicali sono tutte gialle, le prime più lunghe delle altre. Talvolta le spine discoidali sono circondate alla base da una macchia nera, che può estendersi e congiungersi colle macchie vicine per formare una striscia. Così in un esemplare vi è una striscia nera che, passando sempre per la base delle spine, parte dall’ omero, decorre per un tratto pa- rallela al margine laterale e va poi, incurvandosi, a finire alla spina che sta presso la sutura, circa al terzo posteriore dell’elitro. I piedi in questa specie sono lunghi e gracili. Questa specie può mettersi in vicinanza della melanosticta , Baly (*), di cui ho sott'occhio il tipo per gentilezza del Sig. Fleu- tiaux ; però ne differisce per importanti caratteri. Nella melano- sticta il colore è più scuro e piuttosto un giallo-ferrugineo; le antenne sono un po meno esili; il protorace è più largo, con uno spazio liscio trasversale sul disco; le spine sono alquanto più robuste, tinte di nero all'apice e |’ anteriore del paio ante- riore è biforcata. Gli elitri sono più irregolarmente scolpiti, la loro sutura non è nera alla base ; tutte le loro spine sono più corte e più robuste e le marginali sono più numerose. Gli esemplari da me descritti provengono da Mungphu (Sikkim centrale) e mi furono gentilmente inviati nel 1890 dal rimpianto E. T. Atkinson, alla cui memoria la specie è dedicata. L'H. melanostieta, Baly proviene da Hué (Annam). 18. Hispa Dohertyi, n. sp. Oblonga, ferruginea, nitida, prothoracis basi plus vel minus in- fuscata, elytrorum spinis discoidalibus, humeralibus et marginalibus (1) Ann. Soc. Entom. France, 6.2 Série, IX, 1889, p. 492. 134 R. GESTRO posticis nigris, marginalibus anticis et apicalibus flavis; prothorace transverso, punctato , transversim bisulcato , inter sulcos sublaevi , spinis anticis utringue duabus, basi connexis, lateralibus tribus, quarum duabus anticis e basi communi orientibus, tertia libera breviore ; elytris punctato-striatis , interstitiis suturae proximis sub- elevatis et pallide flavis; subtus obscurior, pedibus pallidioribus , pectore nigro. — Long. 41/, millim. Di colore ferrugineo, lucente. Protorace qualche volta nerastro alla base, più largo che lungo, a disco quasi piano, punteggiato, con due impressioni trasversali e lo spazio compreso fra esse quasi liscio ; le spine del margine anteriore due per parte fuse insieme alla base, delle quali |’ anteriore più corta; le spine la- terali in numero di tre e di queste le due anteriori, più lunghe, unite insieme alla base e la posteriore libera, ma poco discosta dalle precedenti. Scudetto largo, arrotondato all’ apice, infossato nel mezzo. Elitri puntato-striati, con alcuni interstizii, quelli più vicini alla sutura elevati a guisa di coste e giallo pallidi; le spine discoidali sono nere e la tinta nera si estende più o meno largamente intorno alla loro base; le omerali sono pure nere ; le marginali invece, eccettuate quelle del terzo posteriore, sono gialle e di questo colore sono pure le apicali. Dal disotto della sporgenza omerale parte una striscia nera più o meno marcata, che si dirige obliquamente in addietro e cessa verso la metà. Il corpo inferiormente è più scuro che al disopra e il petto è nero : i piedi sono di un ferrugineo più sbiadito. Alta Birmania, Miniere di rubini, fra 1200 e 2300 m. 5/m. Dobbiamo alla generosità del Sig. R. Oberthtir alcuni esemplari raccolti dal noto viaggiatore e valente ricercatore di insetti Sig. W. Doherty, cui la specie è dedicata. 19. Hispa pugnax, n. sp. Oblonga, nigra, nitida, antennis, articulis duobus basalibus ex- ceptis, abdomine pedibusque fulvis; capite piceo, medio longitudina- liter sulcato, prothorace transverso, disco, spatio medio angusto brevi excepto, crebre punctato, albo-pilosulo, spinis anticis utrinque duabus basi connexis, lateralibus tribus, quarum duabus primis basi connexis, postica breviore libera; elytris crebre sertato-punctatis, siii HISPIDAE 135 spinis discoidalibus sat longis, marginalibus longioribus apice parum decrescentibus. — Long. 4+/, millim. Questa specie è di corpo piuttosto stretto, nera, lucente. Capo piceo ; antenne lunghe più della metà del corpo, coi primi due articoli neri e gli altri fulvi. Protorace più largo che lungo, coi lati quasi paralleli; disco scolpito di punti molto fitti, tolto uno spazio mediano corto e stretto che è liscio; le spine anteriori due per parte, unite alla base; le laterali tre, delle quali le due prime sostenute da un brevissimo stelo comune, e dirette un poco obli- quamente in alto e in avanti e la posteriore libera, d’ una metà circa più corta delle precedenti e rivolta all’esterno. Lo scudetto è largo, triangolare, a punta ottusa e a superficie alutacea. Gli elitri sono scolpiti di punti grossi e fitti allineati in serie; le spine discoidali, eccettuate quelle della base, sono lunghe; le marginali sono più lunghe ancora, non alternanti con spine mi- nori, e le apicali sono un poco più corte delle marginali e gra- datamente decrescenti. Il corpo inferiormente è nero, ma l’addome ed i piedi sono fulvi. Alta Birmania, Miniere di rubini, 1200 a 2300 m. 5/m. Doherty 1890. Collezione Oberthur e del Museo Civico di Genova. RES LIGUSTICAE XXVI. DI ALCUNI PESCI NUOVI PEL GOLFO DI GENOVA nota pr ALBERTO PERUGIA L’ ittiofauna marina ligure fu accuratamente studiata da varii zoologi, fra i quali, per limitarmi ai più recenti, rammenterò il Canestrini che pubblicò nel 1861 un catalogo dei pesci del Golfo di Genova (Archivio per la Zoologia, l’Anatomia e la Fisio- logia, Vol. I, 1861) e nel medesimo giornale varie monografie di singole famiglie (!). Più tardi il Vinciguerra, illustrando esemplari conservati nelle collezioni del Museo Civico di Genova aumentò notevolmente il numero delle specie registrate dal Canestrini (*?); ma non per- tanto si può dire -che questo campo di investigazioni sia del tutto esaurito. Le solerti ricerche del sig. B. Borgioli prepara- tore del Museo della R. Universita, che da molto tempo si oc- cupa instancabilmente a raccogliere animali della Liguria, hanno fatto sì che egli venne in possesso in questi ultimi anni di pa- recchie forme interessanti e rare, tra cui alcune nuove per il nostro golfo. Le più importanti di queste furono acquistate dal Museo Civico e concorsero a dare sempre maggiore pregio alla (1) I Pleuronettidi del Golfo di Genova. — ] Gobii del Golfo di Genova (Vol. I, 1861). — I Blennini, Anarrhichadini e Callionimini del Golfo di Genova. — I Gadidi e Ma- erouridi del Golfo di Genova (ibid., vol. II, 1862). (2) VINCIGUERRA. — Appunti ittiologici sulle collezioni del Museo Civico di Ge- nova. II — Intorno ai Macrurus del Golfo di Genova (Annali Mus. Civ. Genova, Vol. XIV, 1879, p. 609, Tav. ID. Id. Appunti ittiol. ete. VII. Sopra aleuni pesci nuovi pel Golfo di Genova (1. cit. Serie 2.4, Vol. II, 1885, p. 446). PESCI NUOVI PEL GOLFO DI GENOVA 137 sua collezione di pesci liguri, già tanto ricca. È appunto di queste novità ittiologiche del mare ligustico che io intendo far cenno in questa breve nota. Raja undulata Lac. Nel Giugno dello scorso anno fu pescato a Santa Margherita un bell’esemplare di questa specie, nueva per il nostro Golfo. Dentex gibbosus (Raf.). Di questa specie ritenuta sinonimo del D. vulgaris dallo Steindachner e dal Day, quale adulto del D. filosus dal Vinci- guerra e dal Bellotti e specie distinta dal Trois, dal Doderlein e dal Giglioli, questione del resto non ancora ben risoluta, fu preso un esemplare a Santo Stefano al Mare nell’Ottobre 1889. Nello stesso anno ne vidi altri due sul mercato di Genova, e nel Novembre del 1896 ne fu pescato uno a Camogli, che ora è conservato a secco nelle collezioni di questo Museo Civico e del quale do qui le misure: Lunghezza: totale: 92... ©. > Seat \ atenei 87 » dell'eapotsità Oh Acie erie » della pettorale. . . . inate Diametro: dell'*occhio: dt afi") ayn » EE Atoszaldelscarpoci Rates Geet) & "INFUSI » » 3.° raggio dorsale . . » 7 Confrontando i rapporti di queste misure con quelle di esem- plari di D. vulgaris di eguali dimensioni, troviamo che il rapporto tra la lunghezza del capo e il diametro dell’ occhio è ben diverso, poichè in questi la lunghezza del capo essendo eguale, il diametro dell’ occhio non è che di cent. 21/,. Da questo fatto credo poter arguire che sia da escludere del tutto l'ipotesi che il D. gibbosus sia l’ adulto mostruoso del D. vulgaris. Smaris insidiator, Cuv. & Val. Nel Dicembre 1890 fu preso un esemplare di questa specie, nuova per il nostro Golfo. Sargus cervinus, Cuv. & Val. Questo pesce, comune a Teneriffa, più raro sulle coste Porto- ghesi (Steindachner), poco frequente in Sicilia (Doderlein), era ignoto nell’ alto Mediterraneo; soltanto nel Settembre dell’ anno 138 A. PERUGIA scorso il Museo Civico ne ebbe un bellissimo esemplare pescato nel Golfo di Genova. Esso misura : Lunghezza totale . . . . . . Cent. Al Altezza del corpo. > “e uu a AS Lunghezza,del.icapo. yi. 2 » I Diametro dell’ occhio . . . . . » 2.75 Lunghezza della pettorale . . . n gi » 4.2 spina dorsale . . . » 5. 50 Formola delle pinne e della linea laterale. D. 11-13 A. 3-12 LI. 60 LI. 9/16 Denti 12/8. Questo esemplare, benchè adulto, ha ben marcate le 4 fascie nere verticali sui fianchi, che distinguono questa specie. Scorpaena ustulata, Lowe. Ricordo questa specie indicata per la prima volta dal Bellotti da Nizza, soltanto per dirla altrettanto comune a Genova quanto a Nizza. Ruvettus pretiosus, Cocco. Specie rammentata dal Golfo di Genova da varii autori; ma, credo, riportandosi sempre all’ unico ed antico esemplare conser- vato nel Museo zoologico della R. Università di Genova. L’ esemplare pescato presso Sestri Levante l’11 Dicembre 1896 ed acquistato dal Museo Civico, è certamente il primo preso nel Golfo da molti anni a questa parte. Esso misura : Inunghliezza ‘totale: i. i 0 1.10 » Uelacaposato ih wilrsy 0. 25 Diametro dell’ occhio 0.04: Luvarus imperialis, Raf. Un grande esemplare, lungo metri 1.60 fu pescato a Chiavari “nel Luglio 1892. Echeneis holbrookii, Gunth. Da Camogli nell’ Agosto 1895 si ebbe un individuo di questa specie lungo cent. 37. Il suo disco misura cent. 9 ed è com- posto di 21 lamelle. Presenta distinta la fascia nera orlata di bianco, che dalla punta del muso corre sui fianchi fino alla base della caudale. PESCI NUOVI PEL GOLFO DI GENOVA 139 Schedophilus medusophagus, Cocco. Nelle collezioni del Museo Civico trovai due esemplari di questa rarissima specie con indicazione di provenienza dal Golfo di Genova. Sono individui adulti e benchè da lungo tempo conservati in alcool, presentano ancora traccie della colorazione e le macchie brune sparse irregolarmente sui fianchi. Gobius Knerii, Steind. Alcuni esemplari di questo Gobius furono presi a S. Pietro della Foce (Genova). È specie citata soltanto delle coste Dalmate. Blennius Rouxi, Cocco. Il sig. Borgioli ebbe quest’ anno un esemplare di questa specie non trovata fino ad ora nel nostro mare. Crenilabrus coeruleus, Risso. E generalmenté ammesso oggi da tutti gli ittiologi che il C. coeruleus non sia che una varietà del C. melanocercus, 0 più probabilmente individuo di sesso differente. Avendo avuto occa- sione di osservare dei bellissimi esemplari del coeruleus sul nostro mercato, ne darò la descrizione dei colori, non alterati dall’ azione dell’ alcool. Il colore è azzurro intenso sul dorso, con macchie azzurre nella regione caudale. La parte toracica ha delle sfumature azzurro argentato; una striscia celeste parte dalla mascella inferiore, biforcandosi contorna |’ occhio e va all’ orlo posteriore del preo- percolo seguendone I’ orlo inferiore. La dorsale spinosa è azzurra, la molle verdastra con grandi macchie celesti. L’ anale ha alla sua base una fascia rossa e negli interspazi dei raggi una mac- chia azzurra. Pettorale rossastra con la punta celeste. Caudale a base chiara con numerose macchie rotonde celesti ed orlata di azzurro cupo quasi nero. Molva vulgaris, Flem. Nell’ Ottobre del 1896 ne fu pescato a Savona un esemplare lungo metri 1,42. Di questa specie esiste nel Museo Zoologico della R. Università (di Genova un esemplare con indicazione di provenienza dal Golfo di Genova. Il Museo Civico ne possiede un bellissimo preso a 140 A. PERUGIA Borgo di Gaeta. Dagli individui del nostro golfo si può desu- mere che questo Gadoide si spinge accidentalmente nell’ alto Mediterraneo. Scopelus caninianus, Cuv. & Val. Il sig. Borgioli ebhe un bellissimo esemplare di questa specie nuova per il nostro Golfo, dai pescatori di Cornigliano. Belone Cantrainii, Cuv. & Val. Un esemplare da Cornigliano pescato nel Giugno 1895. Questa specie è rappresentata nel Museo Zoologico della R. Università di Genova e nel K. Museo di Firenze da esemplari provenienti dal Golfo di Genova; ma è specie rarissima per il nostro mare. L’ esemplare del Museo Civico è lungo Cent. 89 Capote DEcco: Seri OMO IERI BOI DG Diametroudell’acchio! + n areata » Della Petorale setta: 9s igs eG RA ae » 6. Colore del dorso azzurro acciaio, ventre argenteo, pinne verde chiaro con fascia oscura all’ orlo; porzione anteriore della dor- sale nerastra. Ranzania truncata, Nardo. Nel Luglio del 1891 fu preso a Camogli un esemplare di Ranzania. Disgraziatamente i pescatori ne avevano levato la pelle ed è questa soltanto ed in poco buono stato che il Museo Civico potè avere per mezzo del sig. Borgioli. Per altro a questo abile ed ingegnoso tassidermista riuscì ancora di prepararla così bene, che ora il raro campione, nuovo per I ittiofauna ligure, fa ottima mostra di se nella collezione di questo istituto. Circa nella medesima epoca il sig. A. Valle, aggiunto al Ci- vico Museo di Trieste mi scriveva essere stato preso in quel golfo un altro esemplare, ora conservato a secco nelle collezioni di quello stabilimento. Per mia esperienza posso notare il fatto piuttosto strano che questa forma, essenzialmente pelagica trovata in varie e lontane regioni, è più comune che altrove nell’ Adria- tico. Io ne ebbi in dieci anni circa, cinque esemplari. A questo proposito mi sia permesso fare un'osservazione. Il D.t° V. Carus, nel suo Prodromus Faunae Mediterraneae, cita tra gli autori che PESCI NUOVI PEL GOLFO DI GENOVA 141 registrano la Ranzania dall’ Adriatico e specialmente da Trieste il Graeffe (che per quanto mi consta non vide di /anzanza che l’ultimo esemplare da me avuto nel 1881 e da me donato al- l’egregio amico Dott. Steindachner per il Museo di Vienna) e di- mentica il mio Elenco dei pesci dell’ Adriatico, dove la Ranzania è anche figurata (1) e dal quale quanti si occuparono in seguito dell’ ittiofauna Adriatica attinsero lautamente e molte volte senza citare la fonte da dove provenivano le loro indicazioni. Ophichthys hispanus (Bellotti). Specie nuova per il Golfo di Genova, indicata di Nizza dal Moreau. Petromyzon fluviatilis, L. Anche questa è specie nuova per il soin mare. I nostri esemplari provengono da Sestri Levante; altri ne ebbe il sig. Bor- gioli da Cornigliano nel Gennaio e Febbraio. (1) Ciò che d’ altronde ha fatto pure per il Luvarus imperialis. ON SOME NEW PHALANGERS OF THE GENUS PSEUDOCHIRUS BY OLDFIELD THOMAS By the kindness of the authorities of the Museo Civico, Genoa I have been permitted to examine some mammals obtained by Dr. Loria in the district of the Vanapa river, British New Guinea. Examples are present of the rare species Dendrolagus dorianus, Dorcopsis macleayi and Phascologale wallacei, intergrading spe- cimens of both dark and light forms of Phalanger orientalis, and finally three skins of a new Pseudochirus allied to Ps. albertisi. In working out the last named, two other Pseuwdochiri in the British Museum, received since the publication of the Catalogue of Marsupials , prove to need description. The British Museum has been most generously presented with a duplicate series of these interesting mammals. By Dr. Loria’s desire, the new species discovered by him is named in memory of his deceased sister. 1. Pseudochirus corinnae, sp. n. General external appearance above strikingly like that of Ps. albertisi. Indeed the resemblance is so great that at first sight the two animals appear to be identical, many and essential as their detailed differences are. General colour of back rather lighter and more silvery, especially where it borders on each side the dark dorsal line. Ears longer, closely hairy to their edges outside, but entirely without the long black hairs with which they are tufted in Ps. albertisi; lower part of their outer edge with a yellowish spot. Undersurface of body dirty rufous or fulvous grey, little defined; without mesial white markings. Hands, feet and tail not or scarcely darkening terminally ; indeed the digits are lighter than the metapodials, though there are FS ee eS te alii” di dadi: ON SOME NEW PHALANGERS 143 some black hairs at the bases of the claws. Terminal half of tail naked and very coarsely shagreened along its under surface. Centre of chest with a skin gland. Skull with the zygomata much less strongly and abruptly thrown out in the orbital region than in Ps. a/bertisi. Nasals longer and less strikingly broadened behind. Interorbital region also less broadened in front, its edges raised into ridges similar in character to those of the allied species, but viewed in profile they are less high opposite the centre of the orbits. Bullae conspicuously smaller than in Ps. albertisi, scarcely inflated at all. Teeth. Anterior upper incisors very long; 2? rather shorter horizontally than in al/bertisi, but still longer than 7°. Canine longer than any of the four teeth nearest to it, twice the height and four times the bulk of the small anterior premolar next succeeding it; — in a/bertisi the canine and first premolar are of about the same size. Molars rather Jarger than in the allied species. Below, the anterior incisors are quite different to those of albertisi, being long and straight, without the peculiar concavity of the upper edge characteristic of that species. A single inter- mediate unicuspid tooth present on each side. Other teeth as usual. Dimensions of an adult male, in skin: Head and body (e) 310; tail (¢) 320; skull, basal length 63.5; greatest breadth 41; nasals 23 X 11.5; interorbital constriction 7; palate breadth outside m? 20. Vertical height of 7 6.3; horizontal length of i? 2.7; height of canine 3.4; combined lengths of ms1—* 13. Length of è, 11, of ms,—, 17.5. Hab. Mountains of Vanapa, British New Guinea. Co-types, two males, precisely similar to each other, in the Genoa and British Museums. Collected and presented by Dr. L. Loria. In spite of its superficial resemblance to Ps. a/bertisi, this species may be readily recognized by the absence of the mar- ginal bristles to the ears, by its uniform dull fulvous belly, by its narrower nasals, smaller bullae, the length and straightness 144 OLDFIELD THOMAS of both upper and lower anterior incisors, and by the marked difference in the size of the upper canine and anterior pre- molar. 2. Pseudochirus albertisi coronatus, subsp. n. Similar in essential characters to the typical form, but the fur of the body enormously lengthened (hairs of back 30 to 35 mm. long), the coloration deeper, richer and more coppery, the brown of the hands, feet and tail darkened to shining black, and the dorsal line extending on to the crown of the head, where it trifurcates and forms a sort of cross. On the undersurface, instead of a white mesial patch, sharply defined, the lighter colour is little defined, and strongly suffused with fulvous brown. Cranially there is only available a young skull of coronatus for comparison with old ones of typicus, but the posterior part of the nasals and the interorbital region just behind them are so very much narrower than in /ypicus that it seems unlikely they would ever have attained the remarkable breadth characte- ristic of that form. This difference is so great that if it is not reduced with age the two animals would have to be considered as different species. The teeth seem to be essentially similar in form, and also, allowing for their unworn and uncrushed state, in size. Dimensions of the type, a young specimen in skin: Head and body (e) 250; tail (c) 220 mm. Skull, basal length 18.5; greatest breadth 32.2; nasals 17 x 8; horizontal length of posterior upper premolar 4.5; of molars!- combined 13.5. Hab. Arfak Mountains, N. W. New Guinea, at 2000 metres altitude. Type. Brit. Mus. 94. 2. 14. 4. Collected by Mr. Burke. The British Museum possesses a specimen of the typical Ps. a/- bertisi from Moeri also in the Arfak mountains at about 1000 m. altitude. At these two altitudes Mr. Barke also collected specimens respectively referable to Phalanger orientalis typicus (1000 m.) and Ph. o. vestitus, M.Edw. (2000) whose differences in pelage are very similar to these found in the two Pseudochire. ON SOME NEW PHALANGERS 145 3. Pseudochirus cupreus, sp. n. Size decidedly larger than in Ps. albertisi. General colour uniform dark coppery, very similar to that of Ps. albertist co- ronatus. Dorsal streak, although distinct, not strongly marked , not reaching forwards on to the crown, and soon ending poste- riorly. Ears with the marginal part of their inner, as well as the whole of their outer surfaces well clothed with woolly hairs, among which there are a few longer black bristles, but these are both fewer and shorter than in Ps. adbertisi. Under surface with irregular patches of white on the chest and in the inguinal region, the belly dull buffy grey. Limbs darkening terminally, the hands and feet black. Tail at its base very thickly hairy and coloured like the body, but terminally, on the part which is naked below, it is very thinly haired above as well, becoming gra- dually practically naked at the extreme tip. The hairs on this terminal part are black. Naked part below tip very coarsely shagreened. Skull much larger and heavier than in the species above re- ferred to. Nasals less markedly narrowed in front and expanded behind than in Ps. albertist. Interorbital space broad in front, rapidly narrowing to a well defined waist; supraorbital ridges almost obsolete in front of the waist, but behind, on the brain- case, they coalesce into a high median sagittal crest, a coalescence which has not taken place in the oldest skulls of Ps. albertisi or corinnae before me. Bullae well swollen, both below and behind. Teeth, apart from their greater size, agreeing fairly with those of Ps. albertisi, although the upper canine is rather larger than the premolar behind it, and the lower incisors are rather larger and less concave above. Molars very large and massive. Dimensions of the type, an adult male, in skin: Head and body (e) 425; tail (c) 330. Skull, basal length (e) 70; greatest breadth 47; nasals 23.5 x 11.8; interorbital con- striction 7.2; palate breadth outside m? 22.3, inside m? 13.6. Horizontal length of 7? 3.5, of p4 5.5, of ms!—% 16. Hab. Mount Owen Stanley, British New Guinea. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (26 Luglio 1897) 10 146 OLDFIELD THOMAS Type. Brit. Mus. No. 96. 1. 25. 4. Purchased of Mess." Me. Ilwraith and Co. This fine species, of which the British Museum possesses two examples, may be readily distinguished from its allies by its large size, dark colour, naked tail tip, different supraorbital ridges, and heavy teeth. DI ALCUNI PESCI RACCOLTI NELL’ ALTO PARAGUAY DAL Cav. GuIinpo BoGGIANI. nora pr ALBERTO PERUGIA Il Museo Civico di Genova ha recentemente ricevuto una bella collezione zoologica dal Cav. Guido Boggiani, noto per i suoi viaggi nell’ alto Paraguay, da lui stesso valentemente illustrati. Il Boggiani dopo un soggiorno di tre anni e mezzo in quelle regioni, tornò in Italia con una splendida raccolta etnografica, che ora appartiene al Museo preistorico di Roma (!) e dovendo in seguito recarvisi di nuovo, per scopi commerciali, si propose di dedicare una piccola parte del suo tempo anche allo studio della fauna. Egli si è mostrato abile raccoglitore ed acuto os- servatore anche in questo genere di ricerca, come aveva provato di esserlo per la parte etnografica e ciò è largamente attestato dai materiali ora pervenuti al Museo Civico. Trovasi fra questi una serie di pesci, limitata per numero di specie, ma molto interessante perchè due di esse sono nuove per la scienza e di queste una richiede I’ istituzione di un nuovo genere. Questi pesci furono tutti raccolti a Puerto 14 de Mayo, di- partimento di Bahia Negra, nel Chaco boreale. Lieto che a me sia toccato la buona ventura di inaugurare con questa breve nota lo studio delle collezioni del Boggiani, faccio voti che questo distinto esploratore perseveri nelle sue indagini zoologiche e che gli arrida la sorte. Genova, dal Museo Civico, 20 Luglio 1897. (') Vedi la prefazione del Dott. G. A. Colini al bel libro del Boggiani: I Caduvei (Roma, Loescher 1895). 148 A. PERUGIA Boggiania, n. g. Di 215 11. A 33,8, Po 17 Wed, DES: Capo grosso a muso breve, completamente nudo, le squame della nuca minutissime, cessando alla regione occipitale. Bocca larga, il mascellare estendendosi fino sotto alla metà dell’ occhio, il quale è grande, con il suo diametro quasi pari alla lunghezza del muso. Labbra grosse carnose. Preopercolo ed opercolo a orlo liscio. Denti conici, piccoli, in più serie alle mascelle. Senza denti al palato. Narici piccolissime all’ estremità del muso. Membrana branchiostega unita all’ istmo. Processi interni degli archi branchiali molto brevi, con piccoli aculei. Questo nuovo genere, che ho il piacere di dedicare al suo scopritore, ha per tipo la specie seguente. 1. Boggiania ocellata, n. sp. La lunghezza del capo è un terzo della lunghezza totale , l'altezza del corpo un quarto. La dorsale principia sopra |’ a- pertura opercolare. Ha la parte spinosa molto più estesa della molle contando essa 21 spine e la molle soltanto 11 raggi, i cui ultimi sono i più lunghi. Le spine della dorsale ed i primi raggi molli di essa sono alti quanto la lunghezza del muso. L’ anale consta di 3 spine e 8 raggi molli, la prima spina è situata precisamente sotto l’ ultima spina dorsale. Le pettorali e le ventrali sono pari in lunghezza e pari alla distanza dalla punta del muso all’ orlo del preopercolo. La linea laterale subcontinua fora 24 squame nel suo percorso superiore e 15 nel- l’ inferiore. Squame cigliate. Colore generale grigio. Un ocello ovale nero orlato di bianco sui raggi superiori della caudale. Un esemplare lungo 27 cent. Questo individuo, che credo poter ritenere rappresentante di un nuovo genere di Cromide molto affine alle Crenicichla, si PESCI DELL’ ALTO PARAGUAY 149 distingue da queste per la forma generale del corpo molto piu arrotondato, a capo depresso ed a squame molto piu grandi di quelle che ci presentano le Crenicichla. 2. Erythrinus unitaeniatus , Spix. 3. Tetragonopterus argenteus, Cuv. 4. Bryconops melanurus, Steind. 5. Anacyrtus (Roeboides) microlepis, Reinh. 6. Serrasalmo rhombeus, Lin. 7. Pimelodus maculatus, Lac. 8. Hypoptoma Guentheri, Blgr. Boulenger (Proc. Zool. Soc. Lond. 1895 & Trans. Zool. Soc. Lond. Vol. XIV, Part. II, 1896), descrive sotto questo nome la specie che egli crede erroneamente figurata e descritta dallo Steindachner quale bilobatwm Cope, la quale non è, secondo il Boulenger, che il thoracatus Gunther. L’ Kigenmann nella sua synopsis sotto questo ultimo nome confonde le tre specie di questo genere, per le quali il Boulenger propone ora i se- guenti nomi : H. thoracatus, Gunth. = bilobatum, Cope. » Guentheri, Blgr. = bilobatum, Steind. » Steindachneri, Blgr. = thoracatus, Steind. 9. Plecostomus Commersonii (Val.). 10. Chaetostomus vittatus, Steind., Denk. Akad. Wien, Vol. 43, peso, Tav..II, fig. 5, da. Di questa specie così distinta per la sua colorazione, trovo un piccolo esemplare lungo cent. 3, che presenta distinte le fascie brune su un fondo giallo chiaro. 11. Brycon microlepis, n. sp. — D. II. A. 28. Ll. 84. Capo un quarto della lunghezza totale (caudale compresa) e quasi eguale all’ altezza del corpo misurata sotto al principio della dorsale. Diametro dell’ occhio eguale allo spazio interorbi- tale, un po’ meno della lunghezza del muso, e contenuto tre volte e mezzo in quella del capo. Bocca piuttosto ampia, il ma- scellare si estende a metà dell’ orbita. Denti in tre serie all’ in- termascellare; la prima di piccoli denti conici, la seconda di piccoli tricuspidi, la terza di 4 denti tricuspidi più grandi; il 150 A. PERUGIA mascellare è munito di minuti denti conici. Al mandibolare vi sono 12 grandi denti multicuspidi con alcuni più piccoli agli angoli. La dorsale, non molto alta, è un po’ meno che la distanza dalla punta del muso all’ orlo del preopercolo, uguale allo spazio che la divide dalla piccolissima adiposa. L’ anale è lunga il doppio e alta metà della dorsale. Le pettorali arrivano alla base delle ventrali, che sono piccole. Colore acciaio sul dorso, argenteo sul ventre; 8 a 10 linee ondulate nere vanno dal dorso al ventre. Macchia all’ omero indistinta. Caudale con una larga striscia nera al centro. Anale orlata di nero; le altre pinne trasparenti. Lunghezza dell’ esemplare cent. 15. SUD SUGLEL'ARACGNTDI AFRICANI DEL Pror. P. PAVESI IX. ARACNIDI SOMALI E GALLA RACCOLTI DA DON EUGENIO DEI PRINCIPI RUSPOLI Ebbi in graziosa comunicazione, dal Museo civico di Genova e dal prof. C. Keller del Politecnico di Zurigo, gli aracnidi raccolti da don Eugenio dei principi Ruspoli ne’ suoi ultimi due viaggi in Africa. Com'è noto (!), la prima spedizione di quest’ audacissimo esploratore, finito tragicamente a Gubala Ginda fra gli Amhara- Burgi, nel cui cimitero riposa la salma, fu compiuta dall’8 luglio al 1.° dicembre 1891, partendo da Berbera per l’ Ogaden e ritor- nandovi, dopo aver traversato due volte |’ Uebi-Scebeli e veduto dai monti Audò la valle del vero Ueb, tributario del Giuba. Il suo illustre compagno di viaggio Keller ha molto contribuito alle raccolte zoologiche; ma d’aracnidi poco riportato. La seconda è stata in questo assai più proficua, per aver durato maggior tempo ed essersi inoltrata quasi ai laghi centrali sulla via dell’ Ueb e del Daua, indi all’Omo, percorrendo anche pa- recchie volte il grande Ganana da Marro, che il principe ribat- tezzò Magala re Umberto, a Bardéra, dove un assassinio africano (!) G. MARINELLI, Commemorazione di don Eugenio dei principi Ruspoli (con ritratto, carte e schizzi), Firenze 1895; E. MILLOSEVICH, Don Eugenio Ruspoli — Discorso commemorativo (con ritratto, schizzo generale degli itinerari ed un’ appendice astronomica), Roma 1895. 152 P. PAVESI s'era non molto prima consumato sulla persona del celebre barone von der Decken, e d’onde mosse le sue gloriose campagne il cap. Bottego col Grixoni. In un anno, dal 6 dicembre 1892, lasciando nuovamente Bèrbera, al 4 dicembre 1893, data infausta per la morte del principe, e di poi, fino al 3 febbraio 1894, dal resto della spedizione, scesa frettolosamente, fra mille peri pezie, a Brava sull’ oceano Indiano, fu messo insieme un mate- riale preziosissimo. Non poco devesi allo stesso don Eugenio, specie quello delle escursioni da Girma ad Hauacio e da Coromma al Bissan Abbaja, da lui scoperto e che merita il cambio di nome in lago Ruspoli, anche per non confonderlo col vicino Abbala nel- l’alto Ganale Guddà; però giustizia vuole si attribuisca il più alle ricerche del compianto botanico bolognese dott. Domenico Riva, che, insieme col secondo sig. Luigi Lucca, salvò scritti e raccolte e trasportò ogni cosa in Italia. Le due spedizioni Ruspoli diedero un’ ottantina di specie d’aracnidi; ma non erano da sperarsi grandi novità. Anzitutto la fauna dell’Africa centrorientale è simile dall’ alto Egitto ai grandi laghi, da questi allo Zambesi, ed ha alquanto di comune con quella dell'Arabia meridionale; paesi molto investigati, sì che numerose sono le pubblicazioni anche intorno agli aracnidi. Io pure vi ho contribuito il meglio che ho potuto, illustrando gli aracnidi d’Assab e Massaua raccolti dal co. Bouturlin: dello Scioa dal march. Orazio Antinori: della Somalia dall'ing. Luigi Bricchetti-Robecchi: della regione del Giuba dal cap. Bottego durante gli anni 1892-93: d’ Inhambane da Carlo Fornasini: dell’ alto Zambesi dal rev. Luigi Jalla. Tuttavia le spedizioni Ruspoli recano vantaggio al nostro ramo di scienza, sia per complemento della corologia di specie note, che per la scoperta di sessi finora sconosciuti di altre e di specie nuove, le quali sommano ad 8, con 2 generi nuovi; risultato tutt'altro che spregevole, se lo mettiamo in confronto con quello delle anteriori o contemporanee predette spedizioni italiane, delle francesi, tedesche ed inglesi. Osservo che di queste specie d’aracnidi appartengono 7 a scorpioni, 1 a pseudoscorpioni, 5 a solpughe, 56 a ragni, 2 ad ARACNIDI SOMALI E GALLA 153 opilioni, 8 ad acari. L'ordinamento loro, seguito nella presente memoria, potrebbe per avventura far credere che io non conosca o non voglia adottare le classificazioni più recenti, almeno per quanto riguarda i gruppi sistematici superiori. So benissimo in vece che nel Sistema acarologico del Ca- nestrini (1), dove ha fatto tesoro della proposta dell’ Haller (2) e degli interessantissimi lavori di molti biologi, gli Acari sono elevati al grado di classe. Ne giustificano la separazione dagli aracnidi p. d. la morfologia e |’ embriologia, presentando essi indistinti i metameri e fasi di sviluppo, talora complicatissime , cioè larve esapode e ninfe perfino di tre sorta. Cionullameno e zoologi e la maggioranza degli specialisti aracnologi sono di contrario avviso. Così il Bernard (8) li ritiene senz’ altro aracnidi, arrestati nello sviluppo, larve fisse, direi stasî di aracnidi, pro- babilmente ragni; ed il Pocock (4) li conserva al grado di ordine in quella sua sezione Holosomata degli Arachnida Lipoctena, cui ascrive inoltre pseudoscorpioni ed opilioni; infine il Wagner (?), pur interpretando diversamente dal Bernard la loro divergenza dal primitivo tipo, ossia considerandoli forme « degenerate » dal- l’ipotetico Protarachnon, è bene esplicito nel dichiararli « indub- biamente » aracnidi. Ai quali acari già il Thorell (9), costruendo l'albero filogenetico de’ suoi aracnidi Thoracopoda, avvicinava lo stipite dei pseudoscorpioni, da cui sarebbero derivati gli opilioni e tutti gli altri ordini, tranne le solpughe; e poco più tardi il Ray-Lankester (7) formava la serie ascendente de’ suoi Lipo- branchia con acari, opilioni, pseudoscorpioni e solpughe , (') In Atti R. Ist. Veneto sc. lett. arti (7) II, 1890-91, p. 699; ripubblicato in Prospetto dell’ Acarofauna italiana, parte V, Padova 1892. (2) Die Mundtheile und die systematische_Stellung der Milben, in Zool. Anz. IV. 1881, p. 380. (3) Some Observations on the Relations of the Acaridae to the Arachnida, in Journ. Linn. Soc. London Zool. XXIV. 1892. (4) Morphology of the Arachnida, with Notes on the Classification of the Group, in Ann. a. Mag. Nat. Hist. (6) XI, 1893, p. 1, tav. I-II. (5) Contributions to the Phylogenie of the Arachnida — On the Position of the Acarina, ibid. (6) XV. 1895, p. 285 (trad. dall’ originale tedesco in Jenaische Zeitschr. f. Naturwiss. XXIX. 1894, p. 123). (8) Etudes scorpiologiques, in Atti Soc. ital. sc. nat. XIX, 1877, p. 86. (1) Limulus an Arachnida ?, in Quart. Journ. Micr. Sc. XXI, 1881, p. 647. 154 P. PAVESI quest'ultime separate dal Pocock per crearne la sezione Myce- tophora. Quanto alla classificazione di ciascuno degli ordini, rappresentati nelle raccolte Ruspoli, non vale la pena di occuparsi che dei ragni per il più gran numero delle specie loro. E però aggiungo che non ignoro, anche su questo proposito, come alle classifica- zioni precedenti ed in particolare a quella del Thorell (1), per la grande importanza sistematica data dal Bertkau (?) a certi organi inframamillari e metatarsali, altre le si sostituirono, con diversa disposizione dei sottordini e delle famiglie. Lo stesso Thorell (8), criticando i postulati dell’aracnologo di Bonn, ne ha proposta una nuova, ancora modificata nell’ ultimo suo volume sui ragni birmani (4) ed il Simon (*), seguendo le idee del Bertkau, quella che ora svolge nella seconda edizione della sua Histoire naturelle des Araignées (5). Per Thorell l'ordine dei ragni è suddiviso nei sottordini Pa- rallelodontes, costituito dalla tribù (7) Territelariae, e Antiodontes, con le tribù Cavitelariae, Pseudoterritelariae, Tubiteluriae, Retite- lariae, Orbitelariae, Citigradae, Laterigradae, Saltigradae; per Simon nei sottordini Theraphosae di 3 famiglie e Araneae verae, com- prendenti le sezioni delle Cribellatae con 8 famiglie, e delle Ecribellatae con 30 famiglie, divise nelle sezioni Haplogynae ad organi sessuali semplici da Theraphosae, ed Entelogynae con claustro sormontato da un’epigina, più o meno complicata, ma (1) On European Spiders I. Review of the Genera in Nova Acta Reg. Soc. Sc. Upsala (3) VII. 1869, estr. p. 42, 44 e seg. (®) Versuch einer naturl. Anordnung der Spinnen, in Arch. f. Naturg. XLIV Jahrg. I. 1878, p. 351; Ueber das Cribellum und Calamistrum. Ein Beitrag zur Histol. Biol. u. Systematik der Spinnen, ibid. XLVHI Jahrg. I. 1882, p. 316. @) On Dr. Berthau’s Classification of the Order Araneae or Spiders, in Ann. a. Mag. Nat. Hist. 1886, p. 325-26. (4) Descr. Catalogue of the Spiders of Burma preserv. in the Brit. Museum, London 1895. (0) Etudes sur les Arachnides de l’Yemen, in Ann. Soc. entom. France 1890, p. 79 e seg. (8) Tom. I, Paris 1892-95; II, fas. 1, Paris 1897. (7) I sistematici considerano universalmente la trib quale gruppo subordinato della famiglia e non del sottordine, ossia quale sottofamiglia. Questo significato « permutare non licet ». ARACNIDI SOMALI E GALLA N55 evidentissima. Anche il Pocock (1) ha tentata nel frattempo una classificazione dei ragni sul criterio della posizione delle filiere, persistenti alla metà del ventre o migrate all'estremità posteriore dell’ addome, istituendo i gruppi delle Mesothelae e delle Opisto- thelae; quest’ altro poi suddiviso in Mygalomorphae (= Paralle- lodontes Thor. = Theraphosae Sim.) ed Arachnomorphae (= Antio- dontes Thor. = Araneae verae Sim.). Tutti insomma cominciano la serie coi migalidi e simili e la chiudono cogli attidi; ma non s'accordano nella disposizione e nella formazione delle famiglie intermedie. Né io voglio per ora entrare nella discussione e mi sono qui attenuto alla classificazione aracnologica seguita nel 1880, fin dal primo de’ miei Studi sugli aracnidi africani, all unico scopo di poter stabilire più facilmente le comparazioni coi precedenti; ho accettato soltanto |’ estensione maggiore o minore di qualche famiglia e la ragionevole sostituzione di alcuni nomi generici o specifici in omaggio alla legge di priorità. Pavia, dal Laboratorio zoologico della R. Università, 26 Aprile 1897. (1) Liphistius and its bearing upon the Classification of Spiders, in Ann. a. Mag. Nat. Hist. (6) X. 1892, p. 314. 156 P. PAVESI Ord. SCORPIONES Fam. ANDROCTONIDAE 1. Buthus hottentotta (Fabr.) 1793. Entom. Syst. II, p. 435, sub: Scorpzo. Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 3 (495). Parecchi nell’ Elbà (13 febbraio 1893), di Magala re Umberto (marzo-aprile) e di Dolo (aprile). 2. Buthus conspersus, Thor. 1877. Etudes scorpiol., p. 41 (115). Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. Somalia, p. 4. Due nell’ Ogaden (1891). 3. Parabuthus liosoma (Hempr. Ehr.) 1829. Vorliuf. Ueb. Nord- Afrika Scorp., p. (10) 357; Symb. phys. Scorp., tav. II, fig. 6, sub: Androctonus (Prionurus) /evosoma. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa e Abiss., p. 96 e nota 1; Aracn. Somalia, p. 4. Parecchi, uno nell’ Ogaden col solito IV segmento codale bruno (1891), altri di Dolo (aprile 1893), e due senza indica- zione di località (2.° viaggio). h. Lepreus vittatus, Thor. 1877. Etudes scorpiol., p. 47 (421). SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Zambesi, p. 2, sub: Uroplectes. Un ad. con due striscie longitudinali nere assai evidenti e ben separate dalla mediana testacea, mancante però di palpi e coda, nell’ Ogaden (1891); altri due più giovani, var. nigrimanus Poc. 1890 (P. Z. S., p. 130, tav. XIV, fig. 2) del Lepreus Fischer Karsch (Miinch. entom. Mitth., p. 124) a Debain sull’ Ueb (23 febbraio 1893) e Medo-Erelle (luglio). Il tipo véttatus era di Caffreria, il Fischer? di Brava (Somali), la var. nigrimanus di Mombas; scorpione trovato anche nel Massai, ad Itala, ecc. ARACNIDI SOMALI E GALLA 157 3. Lepreus carinatus, Pocock 1890. Revis. of Scorpions of the fam. Buthidae, with Descr. of some South-African Species, P. Z. S., p. 129, tav. XIII, fig. 3. Sin. — Cf. Kraepelin, Nachtr. zu Theil I Revis. Scorp. 1895, p. 16. Due esemplari di Dolo (aprile 1893) e Bela (giugno). Soltanto 16 denti (invece di 24-27) ai pettini; fascie longitu- dinali nere dell’ addome larghissime, senza le laterali testacee o gialle; sulle zampe appena accennate le macchie nerastre; mano e V segmento codale bruni, anzichè neri. Le misure corrispon- dono esattamente a quelle rilevate dal Pocock sul tipo del Museo britannico, ch'era maschio, tranne la mano lunga 2,5 millim. invece di 1,9. Fam. PANDINIDAE 6. Pandinus africanus (Linn.) 1754. Mus. Reg. Adolph. Frid., p. 84, sub: Scorpio. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Somalia, p. 4. Una grande femmina verde-glauca, con 19 denti ai pettini, intermedia fra subsp. bed/icosus L. Koch e subtypicus Kraep. (Revis. Skorp. II, p. 69), nell’Ogaden (1891). Un grossissimo maschio bellicosus L. K. a mano liscia, senza dentature sul margine in- terno, con 14 denti ai pettini, di Arigalgalù (1 agosto 1893); altra femmina subtypicus Kraep. a mano assai granulosa e for- temente dentellata al margine interno, con 16 denti ai pettini, sui monti Audò (7 febbraio 1893); ed un giovane subtypicus forma Broteas hirsutus L. Koch (Aegypt. u. Abyss. Arachn. 1875, p. 8, tav. I, fig. 3), che Kraepelin riferisce allo stesso africanus L., il quale, se giovane, è molto peloso sui palpi e specialmente sulla mano, esemplare di Bela (giugno), avente però brune le zampe, tranne i tarsi, e 20 denti ai pettini. 7. Opisthacanthus asper (Peters) 1861. Ueb. die von thm in Mossambique ges. Skorp., Monatsber. Akad. Berlin, p. 513. Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. Inhambane, p. 5 (538) — Add. Simon, Arachn. Afr. équat. exp. Teéléki, 1890, p. 130 (54): Kraepelin, Revis. Skorp. II. 1894, p. 126: id. Skorp. in Deutsch-Ost-Afrika, IV. 1895, p. 4. 158 P. PAVESI Un solo con 8 denti ai pettini, bolla velenifera e tarsi testaceo- rossastri, sterno, coscie e ventre testacei, rosso-bruno nel resto, di Herghesa (settembre 1893). Specie caratteristica dell’Africa centrorientale (Massai, Chilimangiaro, Mossambico, Delagoa, lago Rodolfo). Ord. PSEUDOSCORPIONES Fam. CHELIFERIDAE 8. Atemnus Letourneuxi, Simon 1881. Deser. d’Arachn. nouv. d’Afrique (Chernetes de la basse Egypte), p. 12, sub: Chelifer; Arachn. de l’Yemen, Ann. Soc. entom. Fr. 1890, p. 121 (45). Un esemplare a Bela (giugno 1893) « oculis nullis ». Specie dell'Arabia meridionale e comune in tutta la regione desertica del nord-Africa (Simon). Ord. SOLIFUGAE Fam. GALEODIDAE 9. Galeodes arabs, C. L. Koch 1848. Die Arachn. XV, p. 85, fig. 1476. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 7 e 97, Aracn. Giuba, p. 4 (496), Aracn. So- malia, p. 5, sempre sub: graecus C. K. — Add. Pocock, Notes of the Solifugae Brit. Mus. in Ann. a. Mag. Nat. Hist. (6) XVI. 1895, p. 77. Una femmina ad. nell’ Ogaden (1891), altre a Dolo (22 maggio 1893). Esteso dall’Asia minore ad Aden, dall’ Egitto all’Algeria, al Nilo bianco, alla Somalia (Pocock). Canentis (') n. g. Tuber oculiferum antice setis duabus laeviter bulbosis munitum. Digitus fixus brevior quam basin mandibularum, dentibus iniquis armatus. Palpi robusti, longi. Ungues glabri, tarsi I unguibus carentes; metatarsi IV subtus spinosis, tarsi septem-articulati. (1) Nom. propr. mythol. ARACNIDI SOMALI E GALLA 159 Zeriae Simon 1879 (!) hoc genus valde affine videtur, sed spinis metatarsorum IV distinguitur; qua re Zeriam melius colligit Solpugae. Setis ante oculis, ut in Galeode, Solpuga differt; unguibus glabris, ceteris notis a Galeode remotum est. Typus: C. Ruspolii n. 10. Canentis Ruspolii, n. sp. Testacea, cephalothoracis lateribus, vittis tribus mandibularum , palporum tibia metatarsoque, parce femore III, annulo lato distale femoris et lateribus tibiae IV brunneis; parte cephalica antice la- tiore quam longiore, stria media profunda; oculis diametrum circa sese disjunctis; palporum metatarso prope apicem fortiter attenuato; pedibus 4. 3.1.2; digito fixo mandibularum in parte antica den- tibus 5, secundo maximo, primo et quinto aequalibus, palporum tibiis et metatarsis subter seriebus duabus spinis brevibus, meta- tarso IV spinis 4-5 gracilibus in serie unica, armatis. Long. corp. mandib. incl. 28 mill. Mas ignotus. Una sola femmina fra Lugh e Bardéra nel febbraio 1893. Colore testaceo, coi lati del cefalotorace , tre linee sulla base della mandibola (due superiori, una esterna), tibia e metatarso dei palpi, faccia anteriore del femore HI, la metà distale del femore ed i lati della tibia IV, bruno più o meno intenso ; tuber- colo oculare nero. Parte cefalica corta e larga, circa 1/, più larga al davanti della lunghezza, ad angoli ottusi, con stria longitu- dinale mediana profonda, tutta cosparsa di piccole, brevissime spine. Tubercolo oculare largo, trasversale, occhi discosti fra loro poco meno di un diametro. Mandibole lunghe 6 mill., a base robusta, vestita di setole disuguali; dito fisso un po’ più breve della base, compresso, orlato al margine superiore, inferiormente armato di un dente mediocre, poco lontano dalla punta, seguito da uno massimo e questo da tre crescenti, il 5.° quasi uguale al 1.0, poi da due serie parallele di quattro denti granulosi ; dito mobile vestito lateralmente da setole forti, armato di tre denti, il primo cuspidato davanti, il secondo piccolissimo presso (') Classification des Galéodes, p. 118. 160 P. PAVESI la base del terzo, grosso poco più del primo. Palpi lunghi 23 mill.; trocantere con una spina mediana superiore; femore com- presso e dilatato all'apice, appena setoloso; tibia e metatarso con fini setole di sopra e due serie lineari di brevissime , robuste spine cornee alla faccia inferiore; metatarso fortemente attenuato verso l’ estremità (come in Solpuga flavescens C. Koch, cui so- miglia alcun poco pel colore). Zampe lunghe I. 15, Il. 14, III 17, IV. 30 mill.; I gracili, semplicemente setolose , II spinosis- sime al metatarso e tarso, III anche alla tibia; metatarso IV armato di sotto da una serie mediana di 4-5 spine cornee, gra- cili, non molto più lunghe delle setole, |’ apicale più lunga e forte. Mancano pettini stigmatici. Addome ovato senza disegno caratteristico. 14. Rhax termes, Karsch 1885. Verz. der in das Massai-Land ges. Myr. u. Arachn., in Jahrb. Hamburg. Anst. II, p. 136, fig. 6. Due femmine ed un maschio ad. a Dolo e Malcaré (maggio 1893). Nota finora di Longido; non ha che fare con l’ornata Poc. 1895 (Solif. Brit. Mus., p. 93, tav. IV, fig. 2) di Mombas e su- bito se ne distingue per la. mancanza degli anelli nerastri alle zampe e ai palpi; la femmina ha gialii i tergiti IV, V, VIII e IX, gli altri bruno-neri. 12. Paracleobis Rivae, n. sp. Fulvo-testacea, femoribus ad apicem, tibiis ad basin, metatarsis et tarsis palporum exceptis, brunneis; abdomine supra infuscato; stria media cephalica profunda, tuberculum oculorum attingente; metatarsis pedum maxillarium spinosis; femoribus IV robustioribus; spinis metatarsorum I-II validis. Long. max. corp. 18 mill. Mas ignotus. Tre femmine di Dolo (aprile 1893) e Bela (giugno). Colore fulvo-testaceo, tranne il tubercolo oculare nericcio, le dita mandibolari rosso-brune, l'estremità distale del femore, la basale della tibia, il tarso e quasi tutto il metatarso dei palpi, che ha soltanto un piccolo anello basale testaceo, bruno-neri, i tergiti dell’ addome leggermente bruni. Parte cefalica non più lunga ARACNIDI SOMALI E GALLA 161 della larghezza, trapezoidale, con stria mediana evidentissima, raggiungente il tubercolo oculare, cosparsa di brevi setole, le marginali più fitte ed alcune lunghe, spinose. Tubercolo oculare recurvo al margine posteriore, preceduto da spine disordinate ; occhi discosti circa un diametro. Mandibole robuste alla base , irte di spinette alla faccia superiore; dito mobile con la punta molto arcuata in su, due grandi denti a metà lunghezza, il se- condo maggiore e preceduto da un dente piccolissimo, staccato ; dito immobile molto più corto della base, compresso, a cresta tagliente, serie dei denti, che comincia poco lontano dalla punta, formata da due grossi e curvi in dietro, seguiti da uno piccolo, poi da uno grosso come i primi, ma più corto, in fine quattro denti alternati grossi e piccoli. Pa/pi robusti, metatarso e tarso lunghi quanto la tibia, femore e tibia ingrossati nella seconda metà, trocantere con una spina apicale posteriore, femore prov- veduto di setole rigide, tibia anche di alcune spinette, tarsi spi- nosi, con spine in due serie parallele, le posteriori più brevi e robuste. Femore del IV paio di zampe robustissimo, tibie II-III con una spina terminale, spine dei metatarsi II-III forti e cornee. Ultimi segmenti ventrali setiteri. Per il metatarso spinoso dei palpi è piuttosto vicina all’atlan- tica (Sim.) 1879 (Classif. des Galéodes, p. 132, sub: Gluvia) del Capo Verde, che alla dorsalis Latr. mediterranea, creata tipo del nuovo genere Paracleobis Poc.; pel colore s’ approssima molto alla P. Balfouri Pocock 1895 (Notes on some of the Solifugae Brit. Mus., p. 95) di Socotra, che ha però bruna soltanto l’estre- mità distale del protarso del palpo e pallido il tarso , nonchè altri caratteri distintivi, essendo di gruppo dorsalis. 13. Ceroma ornatum, Karsch 1885. Verz. in Massai-Land ges. Myr. u. Arachn., p. 137, fig. 8-9. Una femmina a Giari Bule (settembre 1893), con le tre serie di macchie sui tergiti meno staccate che nel tipo dell’ altipiano di Longido (viaggio Fischer). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (12 Agosto 1897) ll 162 P. PAVESI Ord. ARANEAE Fam. EPEIRIDAE 44. Nephila obsoleta, Gerst. 1873. Gliederth. Sansibar in v. d. Decken’s Reise in Ost-Afrika, III. 11, p. 498. Due femmine ad. di Dunonati (8 agosto 1893) e Giofa (set- tembre). Ne resta sempre ignoto il maschio e la specie è stata descritta su altra femmina ad. di Dafeta nei Tschagga, non mai più riveduta. 15. Nephila sumptuosa, Gerst. 1873. Gliederth. in v. d. Decken’s Reise in Ost-Afrika, II. u, p. 501, tav. XVIII, fig. 12. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 6 (498): Aracn. Somalia, p. 5. Molte femmine ad. e giov. nell’ Ogaden (1891), regione del- l’Uebi (febbraio-marzo 1893), Bela (giugno), da Bela a Medo- Erelle e Gellago (luglio), Herghesa (settembre), Banas (gen- naio 1894). 16. Argiope trifasciata (Forsk.) 1775. Descr. Anim., p. 85, sub: Aranea. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. tunts., p. 45 (321): Avacn. Inhambane, p. 8 (541); Aracn. Scioa, p. 9 = A. aurelia auct. Due femmine di Medo Erelle (luglio 1893) e Giari Bule (set- tembre). Ne ho molte anche del Cairo (viaggio Panceri 1873). 17. Arachnura scorpionoides, Vinson 1863. Aran. Réun. Maur. et Madagascar, p. 291, tav. XIII, figg. 1-1a. SIN. — Hapalocrota caudata Keyserling 1863, Beschr. never Orbit., p. 82, tav. III, figg. 6-11 (fig. caudae mala). Arachnura scorpionoides Thorell 1875, Spid. from N. Caledonia, Madagascar and Reunion, p. 137: Lenz 1886, Beitr. sur Kenntn. Spinnenfauna Madagascar, p. 393. Una sola femmina di Hauacio (agosto 1893, colorata come il tipo Vinson dell’isola Maurizio. Vive anche alla Riunione ed a Madagascar; è nuova pel continente africano, ovunque rarissima, ignoto il maschio. ARACNIDI SOMALI E GALLA 163 18. Larinia mitis, n. sp. Cephalothorace angusto, in parte cephalica convexo, fulvo-testaceo, vitta media fusca, lanceolata, oculos posticos attingente notato; oculis medus fere aequalibus, anticis a lateralibus plusquam sese disjunctis,; maxillis labioque brunneis; pedibus sat validis, fulvo-testaceis, pa- tellis omnibus et tibia I supra fusco-lineatis, femoribus infra nigro- punctulatis; abdomine sub-ovato vel rhomboidali, vitta lata dorsali fusca a vitta flava albomarginata longitudinaliter persecta, ventreque post rimam epigastris lineis tribus nigris, ornatis. Long. corp. 9 mill. Mas ignotus. Una femmina adulta nella valletta dell’ Elba (13 gennaio 1893). Cefalotorace stretto, alto e convesso nella parte cefalica, fulvo- testaceo, con fascia mediana bruna, lanceolata davanti, che parte dalla fossetta e raggiunge gli occhi posteriori; strie cefaliche leggermente fosche e angolo del clipeo bruno. Occhi mediani uguali, formanti trapezio press’ a poco lungo quant’ é largo da- vanti, i posteriori contigui, gli anteriori discosti circa due dia- metri e piu vicini fra loro che ai laterali; laterali contigui in linea appena recurva coi mediani. Mandibole robuste, convesse , fulvo-testacee, fulve alla base. Mascelle e labbro bruni, con mar- gine bianco. Sterno nerastro, a macchie testacee intorno al margine, una mediana anteriore, rotonda con due punti neri in mezzo. Palpi testacei, più scuri all’ estremità. Zampe non molto lunghe (I. 11, II. 9, II, 6, IV. 94/, mill.), né gracili, armate di numerose spinette cornee, lunghe poco piu del dia- metro degli articoli, alcune sorgenti da punti neri; fulvo-testacee, con |’ estremità di coscie e trocanteri bruna, patelle brune alla base, percorse di sopra da una linea mediana fosca, nel I paio continuata sul mezzo della tibia, tutti i femori al di sotto, e spe- cialmente alla faccia posteriore, punteggiati di nero. Addome lungo 6 mill., largo ?/, della lunghezza, subovato, poco convesso di sopra e piano di sotto, subacuminato di dietro e davanti, sormontante il cefalotorace, con larga fascia dorsale fosca, divisa pel lungo da una fascia giallognola marginata di bianco e coi quattro punti impressi neri; fianchi a macchiettine cretacee , ventre con tre linee parallele nere, la mediana meno distinta, 164 P. PAVESI raggiungenti le filiere brune; pubescenza bianca e nera. Epigina bruna, più larga della lunghezza, con clavo depresso ed appena più lungo dello scapo a due eminenze imbutiformi. Per la forma dell’ addome, ovoidale breve, è del gruppo ano- malo pubiventris Sim., quindi assolutamente diversa dalla chloris Aud. d'Egitto e simili di altre regioni africane, tutte con addome lungo, come nella /ongissima Sim. di Zanzibar. Per le zampe ricorda |’ epeiroides ( Argiope) Cambr. di Palestina, che appartiene però ancora al gr. chloris ed ha punteggiata di nero la faccia inferiore delle zampe, non soltanto i femori, ecc. La specie più affine n'è la decens Blkw. del S. E. Africa equatoriale, dalla quale differisce per avere gli occhi mediani quasi uguali; anzi credo che la Larinia, da me segnalata nello Scioa (p. 18) sotto il nome di decens, sia piuttosto questa ed in tal caso il maschio non sarebbe ignoto, bensì descritto fin dal 1883. 19. Epeira striata, Bos. Lenz 1895. Ost-afrikan. Spinnen ges. Stuhlmann, p. 19, tav. II, figg. 24-25; p. 20, tav. II, figg. 26, sub: similis. a. Forma striata — Un maschio ad. da Giacorsa a Banas (gennaio 1894); b. forma similis — Una femmina ad. nell’ Ogaden (1891); c. forma intermedia mihi — Due maschi ad., uno della regione dell’ Ueb (febbraio-marzo 1893), I’ altro di Gellago (luglio) ed una femmina ad. di Medo Erelle (luglio). Questi esemplari mi persuadono che la szmz/is non è una specie distinta dalla s¢réata. I maschi hanno due macchie bianche e ro- tonde nel campo scuro della base dell’ addome, come la prima, ma piccole e, dopo la linea ondulata, che limita al di dietro questo campo, le striature della seconda, parimenti di essa il ventre pallido e molto spiccati gli anelli alle zampe, sopratutto sulle tibie I-II. La femmina ha le dette macchie bianche più evidenti, ma non grandissime ed in campo scuro, seguito dalle strie trasversali, al ventre la macchia nera, limitata di bianco dietro l’ epigina, come in similis tipo; la femmina medesima è alquanto più piccola di quella dell’ Ogaden. L’ epigina ne sembra ARACNIDI SOMALI E GALLA 165 uguale. Le differenze avvertite dagli aracnologi amburghesi fra l’epigina delle due specie sono insignificanti; anche nei maschi il « retinaculum » del bulbo è molto dentato, appena dentato, quasi mutico, ecc. Poichè l’£. cinerea Lenz 1886 (Beitr. Spinnenfauna Madaga- scar’s, p. 390, tav. X, fig. 13) è stata descritta su femmina molto giovane, ne ritengo probabilissima la sinonimia e quest’ ul- timo nome avrebbe la priorità; se pure tutte non andranno riferite alla mossambicana Pavs. 1891 (Araen. d’Inhambane, p. 8 [542]), come la similis ha per patria Quelimane e Bagamoio ; forse ancora alla Aersteni? Gerst. 1873 (in Decken’s Reise Ost- Afrika, IN. 11, p. 492) di Mosci, ritrovata a Daimbi (Pavesi 1883 Aracn. Scioa, p. 10). 20. Epeira semiannulata, Karsch 1879. Westafrikan. Arachniden, in Zeitschr. ges. Naturwiss. LI, p. 334. SIN. — E. annulata, Simon 1884. Avachn. rec. Khartoum, p. 14, tav. I, fig.7; Bosenberg u. Lenz, Ostafrikan. Spinnen, p. 21. Un giov. maschio ad Aloi (agosto 1893) di questa specie ab- bastanza variabile anch’ essa, con interrotte e quasi scomparse le linee trasversali nere della seconda metà dell’addome, e an- nulato di bruno-nero soltanto il IV paio di zampe. Diffusa nell’ Africa tropicale dall’Atlantico (Congo, Sierra Leona) all’ oceano Indiano (Abissinia mer., Sudan, Mozambico, Baga- moio, ecc.). 21. Epeira nautica, L. Koch 1875. Aegypt. u. Abyss. Arachn., poazittav. 0) te. 2: SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 13; Aracn. Assab e Massaua, p. 4 (200) sub: E. Redii; Aracn. Somalia, p. 6. Una femmina e due maschi giovani di Magala re Umberto (marzo-aprile 1893). 22. Epeira Petersii, Karsch 1878. Ueb. der in Mossambique ges. Arachn., p. 320, tav. II, fig. 2. Una femmina incompletamente sviluppata e malconcia di Her- ghesa (settembre 1893); l’epigina non è evidente, l'addome porta 166 P. PAVESI nella metà posteriore 3 tubercoli per lato, figurati e non descritti dal dott. Karsch. 23. Gasteracantha lepida, Cambr. 1870. Notes coll. Arachn. Penins. Sinai a. African borders of the Red Sea, in P. Z. S. p. 821, tav. L, fig. 2. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 4 (496). Alquante femmine ad. e giov. di Malcaré (maggio (1893), Bela (giugno), deserto di Banas e Gellago (luglio), Hauacio (agosto), Herghesa (settembre). 24. Cyphalonotus larvatus, Simon 1881. Descr. Arachn. nouv. d’ Afrique, p. 5, sub: Poltys; Hist. nat. Araignées, 2.8 ed. I, p. 893. Di Hauacio (agosto 1893) un solo maschio ad., sesso tuttavia sconosciuto. Maschio. — Lo riferisco alla sola specie, finora indicata di Zanzibar (viaggio Raffray), per le zampe gracili, le anteriori lunghissime, nonchè per gli angoli dorsali tritubercolati dell’ad- dome, le 3-4 serie di piccoli tubercoli geminati alla parte poste- riore, la macchia fosca centrale quasi rombica sul fondo cinericcio e venato di fosco. Ha la lunghezza totale di 5 mill.; emnenza oculifera occupante tutta la larghezza della fronte, occhi mediani in trapezio più largo davanti, i posteriori appena più grossi, i laterali piccolissimi e quasi contigui; mandibole gracili, molto lunghe, divergenti all'estremità; pa/pi brevissimi, con due lunghe setole sull’estremità della patella, tibia larga, sporgente in fuori ed all’ innanzi, tarso interno con processo cilindrico basale, ter- minato in uncino, bulbo con due processi ottusi a metà e breve stilo all’ apice; zampe I. 16, II. 13, II. 8, IV. 11 mill., tibia I. 3, metatarso I. 2, finamente aculeate, tibia II più robusta di quella delle altre zampe, a due terzi strozzata e quivi armata d’un gruppo di tre fortissime spine, seguito da una isolata in- terna nera, coscie I e IV con un processo, nella I apicale esterno, uncinato e rosso-bruno, nella IV mediano, volto in dietro ed in basso, conico, testaceo; addome normale, lungo 3 mill., non al- tissimo come nella femmina, anzi alto appena ?/, della lunghezza, ARACNIDI SOMALI E GALLA 167 quasi piano al dorso, declive nella parte posteriore, granuloso , nerastro ai lati, fianchi testacei, ventre fosco. Fam. THERIDIDAE 25. Lathrodectus geometricus, C. L. Koch 1841. Die Arachniden, WME pe t17, fis: 684. SIN. — Lathrodectus geometricus Thorell 1875. Spid. Caledonia, Madag. a. Reunion, p. 138, tav. XXV, fig. 4; Simon 1884. Arachn. rec. à Khartoum, p. 21. Una femmina var. è Thor. da Girma ad Hauacio (agosto 1893). Specie diffusa in Africa (Abissinia, Mozambico), nella sotto- regione malgascia, neotropica, ecc. Fam. SCYTODIDAE 26. Scytodes humilis, L. Koch 1875. Aegypt. u. Abyss. Arachn., po28,. tav. IV, fig. 1. Due giovani femmine da Lugh a Bardéra (aprile 1893); specie finora segnalata dell’Amasen. 27. Scytodes univittata, Simon 1882. Arachn. de l Yemen mérid., in Ann. Mus. Civ. Genova XVIII, p. 38 (242). SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Somalia, p.6 — Add. Simon 1885, Faune arachnol. Aste mérid. II. Arachn. rec. à Ramnad, p. 38; id. 1890 Arachn. de ’ Yemen in Ann. Soc. entom. France, p. 88 (12); Thorell, Primo saggio sui ragni birmani, p. 81. Maschio e femmina di Dolo (aprile 1893) « fascia lata cepha- lothoracis » di questa specie variabile, diffusa dallo Yemen al- l’Indostan (Sim.), int Birmania (Thor.) e Somalia (Pavs.), della quale credo ancora ignoto il Maschio. — Ha zampe più lunghe e robuste della femmina; femore I, come in altre specie africane (major Sim. 1886 del Senegal e della Riunione = thoracica Vins. 1863 non Latr.), fra i peli, armato inferiormente da due serie ben discoste di spine nere, brevi e crescenti, alcune curve, non raggiungenti l’ apice dell’articolo; metatarso III pure armato da una sola serie, anteriore, di piccole spine crescenti e sempre più sottili, che divide i lunghi peli. Palpi testacei, con l’ estremità degli articoli 168 P. PAVESI bruna; corti, a tibia lunga quant’ è larga, ovata, tarso globoso alla base, prolungata in punta lunga il doppio, pelosa, con due griffi; bulbo subgloboso alla base, poi cilindrico e terminato in una spina nera, brevissima, all’orificio dello stilo. Fam. AGALENIDAE 28. Agalena lepida, Cambr. 1876. On Egypt. Spid., p. 558. Una femmina incompletamente sviluppata di Aloi ed altra più giovane di Salolè (agosto 1893). Specie finora conosciuta soltanto dell’Alto Egitto. Fam. DRASSIDAE 29. Chiracanthium aculeatum, Simon 1884. Arachn. rec. a Khar- toum par Vossion, p. 26, tav. I, fig. 5. Due maschi ad. nella regione dell’ Ueb (febbraio-marzo 1893) e del Sagan od Omo a Gubala Ginda (dicembre). Sono identici a quello del Sudan egiziano per l'armatura del palpo e del femore II, quindi diversissimi dal 720/e L. Koch 1875 dei Bogos. 30. Heradida 4-maculata, Pavesi 1895. Aracn. Giuba, p.16 (508). Un solo giov. maschio al lago (Abbaja) Ruspoli in novembre 1893, che, essendo imperfettamente sviluppato, non mi concede di completare la descrizione della specie con quella del sesso maschile. 31. Aphantaulax Albini (Aud.) 1825-27 in Savigny, Descr. de Egypte, 2.* ed. XXII, p. 385, Aracn. tav. V, fig. 8, sub: Clubiona. SIN. — Micaria Albini L. Koch 1866. Drass. fas. 1, p. 55, tav. III, fig. 39-41 (sp. invisa Cambridge Egypt. Spid., p. 628). Un maschio ad. di Coromma (ottobre 1893), che non ha evi- dente la macchia semilunare bianca alla base dell’ addome, ma le sole a metà. 32. Castaneira micaria, Simon 1886. Mat. pour servir a la faune des Arachn. du Sénégal, p. 378, sub: Tylophora; Hist. nat. Arai- gnées, 2.* ed. II. 1897, p. 167. ARACNIDI SOMALI E GALLA 169 Una femmina quasi perfetta della selva di Salmoreto sull’ Uebi Scebeli (23 gennaio 1893), che riferisco alla specie finora indicata del Senegal, e tosto riconoscibile dalle altre dell’Africa orientale per le zampe II. HI. IV lineate di nero. 33. Castaneira venustula (Pavesi) 1895. Aracn. Giuba, p.19 (511), sub: Tylophora. Una femmina ad. da Girma ad Hauacio (agosto 1893). Fam. DYSDERIDAE 34. Ariadne insidiatrix (Forsk.) in Aud. 1825-27. Descr. Egypte, 2.2 ed. XXII, p. 308, Aracn. tav. I, fig. 3, sub: Ariadna. SIN. — Ariadne insidiatrix, Walckenaer 1837, Ins. apt. I, p.264; Cambridge 1876, On Egypt. Spia., p. 547. Una sola femmina ad. di Hauacio (agosto 1893), di specie vi- vente anche in Italia (Thorell) ed in Egitto (auct.). Fam. THERAPHOSIDAE 35. Leptopeima dubia, Karsch 1878. Ueb. die in Mossambique ges. Arachn., p. 314, tav. I, figg. 1-1a. Una femmina da Gellago a Girma (luglio 1893) con le man- dibole testaceo-brune, come cefalotorace e zampe, anzichè nere. 36. Harpactira consiricta, Gerst. 1873. Gliederth. in v.d. Decken’s Reise in Ost-Afrika II. 1, p. 486 9; p. 487, sub: chordata ~. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Zambesi, p. 3. Una femmina giovane di Medo-Erelle (luglio 1893) e tre maschi ad. di Sammané (gennaio), Conso (novembre), Gubala Ginda (dicembre) di diversa grandezza, da 20 a 30 mill., sebbene tutti completamente sviluppati, uguali per la forma della spina del bulbo e dello sperone apicale della tibia I, gracile, curvato e subarticolato a metà. 37. Harpaxotheria ectypa, Simon 1889. Descr. d’espéces afric. nouv. de la famille des Avicularidae, p. 13. 170 P. PAVESI Due maschi, uno più piccolo dell’ altro, ma parimenti adulti, a Coromma (ottobre 1893). Specie finora segnalata soltanto d’Abissinia (viaggio Raffray). 38. Thelechoris Karschii, Bos. u. Lenz 1895. Ostafrikan. Spinnen, p. 3, tav. II, fig. 31-31a- 314. Una sola femmina, incompletamente sviluppata e malconcia, della regione dell’ Ueb (febbraio-marzo 1893). Specie finora co- nosciuta di Kihengo (viaggio Stuhlmann). Fam. HETEROPODIDAE 39. Selenops aegyptiaca (Aud.) 1825-27 in Savigny, Descr. de lEgypte, 2.2 ed. XXII, p. 394, Aracn. tav. VI, fig. 6. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 100 e nota 1; Aracn. Assab e Massaua, p. 3 (199); Aracn. Somalia, p. 9; Aracn. Zambesi, p. 3. Tre femmine di Dolo (aprile 1893) e Aloi (agosto). Vive in Siria ed in quasi tutta la regione etiopica dall’ Egitto al Madagascar e Senegal. 40. Sparassus Walckenaerii (Aud.) 1825-27 in Savigny, Descr. de l’Egypte, 2.* ed. XXII, p. 390, Aracn. tav. VI, fig. 1, sub: Philodromus. Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. Tunisia, p. 364; Aracn. Scioa, p. 95; Coll. Bricchetti, p. 2 (423); Aracn. Assab e Massaua, p. 2 (198) e 4 (200) sub: Argelastt; Aracn. Giuba, p. 21 (513); Aracn. Somalia, p. 9. Una femmina giov. di Dubuluh (20 dicembre 1893). Vive in molte località africane (Abissinia ecc.), oltre che in Arabia e nella regione mediterranea. 41. Sparassus (Olios) fasciiventris, Simon 1880. Reévis. de la fam. des Sparassidae, p. 86, sub: Olios. Due maschi ad., uno più piccolo dell’ altro, di Dimti (7 marzo 1893) e Bela (giugno). Specie descritta su femmina di Zanzibar (viaggio Raffray), alla quale riferisco questi maschi pel disegno caratteristico dell'addome, avendo al dorso una semplice linea mediana nera nella seconda ARACNIDI SOMALI E GALLA 171 metà, seguente la figura lanceolata della prima, ed al ventre una fascia longitudinale bruna, che comincia al davanti della rima epigastrica, gradatamente attenuata all'indietro e non rag- giungente le filiere, anzi separatane da un solco trasversale cutaneo. Maschio. — Cefalotorace (lungo 7-9, largo 6-8 mill.) a fronte più stretta, pubescenza fulva più fitta tra gli occhi mediani e laterali posteriori, setole al davanti del clipeo, più lunghe e nere agli angoli di esso, brevi ed in gruppo tra gli occhi laterali. Palpi robusti, rosso-bruni; femori armati di 1 spina mediana prebasale, 1 preapicale, 2 brevi apicali, accompagnate ai lati da 1 forte e lunga; patella un po’ più lunga che larga, con 1 spina esterna a metà; tibia lunga come la patella, crescente, armata di 2 spine interne vicine e 2 esterne fra loro più staccate, con angolo esterno mucronato, nero, un po’ in dentro continuato da una robusta apofisi, rosso-bruna, più lunga dell'articolo, ensiforme, ottusa all’ estremità, diretta innanzi ed in basso, un po’ curva in dentro; tarso largo, più lungo di patella e tibia, rosso-bruno a pubescenza fulva; bulbo ovoidale lungo, nero, con apertura dentata, giallognola, sotto il margine del tarso. 12. Sparassus (Midamus) longipes, Simon 1884. Arachn. rec. ad Khartoum, p. 9, tav. I, fig. 13-15. Un solo maschio ad. a Bidduara (settembre 1893). Il gen. Midamus Sim. 1880 è stato soppresso dallo stesso autore (Hist. nat. Araignées, 2.* ed. II, 1897, p. 35 e 46), rifondendolo con Sparassus Walck. 1805, al quale unisce pure Olios W. 1837. Fam. THOMISIDAE 13. Tibellus Vossioni, Simon 1884. Arachn. rec. a Khartoum, p. 10, fig. 4. Una sola femmina nel deserto fra Errer-es-Saghir e Milmil (gennaio 1893). Il tipo del Sudan egiziano era maschio. Femmina. — Distinguesi per i palpi lunghi, armati di una 172 P. PAVESI spina interna a metà della tibia, tre intorno alla base del tarso, che è testaceo-rossastro, e per l’epigina cuoriforme, che cuopre davanti le vescicole seminali ed ai lati della punta ottusa ha gli orifici vulvari. Gli occhi laterali posteriori sono, come nel maschio, straordinariamente « reculés ». Ah. Thanatus rubicundus, L. Koch 1875. Aegypt. wu. Abyss. Arachn., p. 61, tav. VI, fig. 3. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p.57; Aracn. Giuba, p. 23 (515); Aracn. Somalia, p. 9, sub: Fabricii. Una sola femmina, imperfettamente sviluppata, da Gellago ad Arigalgalù (luglio). Questa specie, che ha forse per sinonimo il 7%. africanus Karsch 1878 di Zanzibar, e credo anche il rhombiferens Aud. nec Walck. d'Egitto, è rappresentata in tutte le mie collezioni da esemplari incerti. 43. Thomisus albus (Gmelin) 1778, in Linneo Syst. nat. ed. 13.4, I. v, p. 2961, sub: Aranea. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. tunis., p. 89 (365); Aracn. Inhambane, p. 18 (551). Una giov. femmina di Bidduara (settembre 1893). Specie diffusa dall’ Europa settentrionale al Transvaal (Simon, Arachn. rec. dans l’Afrique australe 1896, p. 221) ed altrove. 46. Thomisus daradioides, Simon 1890. Arachn. de l Yemen, in Ann. Soc. entom. Fr., p. 106 (30). Due femmine ad. fra Ettoke e Bidduara e di Giofa (settembre 1893). Specie finora conosciuta dell'Arabia meridionale, ben distinta pel triangolo nerastro limitante lo spazio oculare bianco. In questi esemplari, una macchia bruna alla faccia anteriore del femore e della tibia I rammenta |’ albohirtus Sim. 1884 di Cartum, che però le ha anche al II paio di zampe e manca della linea nera alla fronte, mentre è irsuto come gli Heriaeus. ARACNIDI SOMALI E GALLA ina 47. Tmarus Piochardi, Simon 1866. Sur quelg. Araign. d’ Espagne, in Ann. Soc. entom. Fr., p. 284, tav. IV, fig. 10, sub: 7%omssus; Arachn. de France, II. 187%, p.261; Arachn. de l’ Yemen, p. 107 (31). Due femmine da Salolé a Girma e di Hauacio (agosto 1893) con tubercolo addominale poco prolungato. Specie mediterranea e nuova per l'Africa continentale, quan- tunque già nota della regione zoologica etiopica (Aden). 48. Monaeses griseus, n. sp Cephalothorace tibia cum patella I multo breviore, lestaceo-fusco, punctis nigris et albomarmorato; pedibus inermibus, testaceis, I et II paris antice nigro-punctulatis; abdomine triplo longiore quam latiore, griseo, vittis duabus dorsalibus obscurioribus, ventre vitta longitudinali fusca. Long. corporis 6 mill. Mas ignotus. Una femmina di Salolé (9 agosto 1893). Cefalotorace lungo 2, largo 1 mill., molto piu breve della tibia e patella I, un po’ meno anche della sola tibia I, testaceo-fosco, con punticini neri sparsi e spruzzato di bianco, specialmente ai lati, formandovi quasi una fascia; clipeo proclive, pressoché orizzontale, alto come la lunghezza del quadrilatero mediano degli occhi. Occhi neri, i mediani anteriori più piccoli di tutti, i laterali sopra eminenze mamillari bianchiccie, prima serie retta, seconda leggermente recurva, mediani in trapezio alquanto più stretto davanti. Mandibole brevi, testaceo-fosche, con alcune piccole setole nere alla faccia anteriore. Sterno, labbro e mascelle testacee. Palpi brevi, testaceo-foschi. Zampe I (10 mill.), Il (9), IV (5), III (4), inermi, finamente pelose agli ultimi articoli, testacee di sotto, le posteriori con alcuni punticini neri al di sopra, le I e II grigie al davanti per molti punti neri di diversa grandezza, sul metatarso più grossi ed uno formante anello all’apice dell’articolo. Addome lungo 41/, mill., il triplo della larghezza, tronco davanti, corrugato e conico alla parte posteriore oltre le filiere, grigio, con due fascie dorsali più scure e ondulate ai lati del campo mediano, entro le quali tre paia di punti oblunghi neri, altri sui fianchi ed alla base di setole dell’appendice codale; fascia 174 P. PAVESI ventrale mediana stretta, bruno-chiara, fra due bianchiccie, pun- teggiate nel senso della lunghezza. Epigina piccola, in lamina rosso-bruna, cuoriforme, tronca all’ apice posteriore, seguito da due punti. Filiere testaceo-fosche. Del tipo paradoxus Lucas 1849 (Expl. Alg. Artie. I, p. 193, Arachn. tav. XI, fig. 1) e più somigliante a questo che al pu- stulosus da me descritto (Aracn. Giuba, p. 513-21) su altra fem- mina dell’alto Ganale Guddà. 49. Synaema diana (Aud.) 1825-27 in Savigny, Deser. de lE gypte, 2.2 ed. XXII, p. 399, Aracn. tav. VII, fig. 1, sub: Thomisus (nec Th. diana Walck.). SIN. — Diaea diana, Cambridge 1876. On Egypt. Spid., p. 580. Synaema diana, Simon 1882. Arachn. de VYemen mérid., p.20 (224); Hist. nat. Araignees, 2.° ed. I, fas. 4. 1895, p. 1036. Una sola femmina a Medo-Erelle (luglio 1893) della specie trovata, oltre che nell’ Egitto, anche ad Aden, ecc. 50. Synaema imitatrix (Pavesi) 1883. Aracn. Scioa, p. 59, sub: Diaca. Una femmina a Coromma (ottobre 1893). 54. Xysticus jugalis, L. Koch 1875. Aegypt. u. Abyss. Arachn., p. 63, tav. VI, figg. 4-4a. Un solo maschio, incompletamente sviluppato, ad Hauacio (agosto 1893), come maschio era il descritto dell’Amasen, restan- done ignota tuttora la femmina. Fam. LYCOSIDAE 52. Tarentula tarentulina (Aud.) 1825-27 in Savigny, Descr. de l’Egypte, 2.* ed. XXII, p. 363, Aracn. tav. IV, fig. 2, sub: Lycosa. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Inhambane, p. 25 (558); Aracn. Giuba, p. 30 (552); Aracn. Somalia, p. 10. Parecchie femmine e maschi ad. e giov. di Borta Biscei (19 febbraio 1893), regione dell’ Ueb (febbraio-marzo), Magala re ARACNIDI SOMALI E GALLA 175 Umberto (14 marzo), questa con ventre testaceo in vece di nero, Aloi, fra Girma e Hauacio (agosto), Herghesa (settembre). Ho un maschio anche di Nkole nell’Africa centrale (race. Emin-Casati). 53. Ocyale atalanta, Aud. 1825-27 in Savigny, Deser. de l’E- gypte, 2.* ed. XXII, p. 374, tav. 4, fig. 10 (mala). SIN. — Dolomedes ocyale Walckenaer 1837, Ins. apt. I, p. 353. Trochosa lactea L. Koch 1875, Aegypt. u. Abyss. Arachn., p. 80, tav. VII, fig. 6. 'Trochosa virulenta Cambridge 1876, On Egypt. Spid., p. 600. Ocyale atalanta Simon 1886, Arachn. du Sénégal, p. 358. Un solo maschio dell’ Uebi Scebeli (1891). Specie sparsa in tutta l’Africa dal basso Egitto all’Abissinia, dalla costa orientale all’ occidentale (Sierra Leona, Congo), tipo del genere Ocyale Aud. non auct., secondo Simon loc. cit. p. 357. Fam. CTENIDAE 54. Anahita nigritarsis, n. sp. Cephalothorace longiore quam tibia IV paris, antice longe atte- nuato, rufo-brunneo, vittis tribus incerte albo-pilosis ornato; clypeo oculis medis antice haud latiore; oculis mediis posticis majoribus quam reliquis, linea secunda oculorum laevissime procurva; sterno tuberculis binis, minimis, posticis; mandibulis fulvo-pilosis, ad sulci unguicularis marginem inferiorem tridentatis; tibia palporum maris subtus tuberculo apicali, extus apophisi laminare, nigra, infra cur- vata, bulbo unco medio forte, stylo longo arcuato interne munitis; pedibus rufo-brunneis, exceptis coxis femorumque lato inferiore testaceis, metatarsis et larsis nigris; abdomine inverse ovato, testaceo- fusco, vittis lateralibus in parte antica, quatuor macularum paribus in parte postica, nigris. Long. corp. 15 mill. Foemina ignota. Un solo maschio ad. di Hauacio (agosto 1893). Cefalotorace lungo 8 mill., più lungo della tibia IV, largo in massima 6 a livello del II paio di zampe, ovato, assai attenuato e declive all’ innanzi, non molto convesso, stria mediana abba- 176 P. PAVESI stanza lunga, rosso-bruno, più scuro nelle strie mediana e rag- gianti, liscio, con una fascia mediana e le laterali vagamente coperte di peli bianchi. CZpeo alto come il diametro degli occhi anteriori. Occhi della prima linea mediocri, appena separati; mediani posteriori più grandi di tutti, scostati mezzo diametro; laterali anteriori un po’ ovali, piccoli, molto più vicini ai mediani posteriori e formanti con essi la seconda linea, leggermente procurva; laterali posteriori in linea recurva coi rispettivi me- diani; quadrilatero dei mediani più largo al di dietro. Sterno più lungo che largo, con due piccoli tubercoli a livello delle coscie III, testaceo in mezzo, rosso-bruno ai lati. Mandibole rosso-brune, vestite di peli fulvi, divergenti all’ apice, tridentate al margine inferiore del solco unguicolare, i due denti verso l'articolazione dell’ uncino vicini fra loro, il terzo più staccato. Labbro non più lungo della larghezza, nè raggiungente la metà delle mascelle, rosso-bruno ; mascelle dritte, parallele, testacee, rossastre all’ in- terno. Palpi fulvo-testacei, a tarso bruno, vestito di peli fulvi; abbastanza lunghi e robusti, femore con una serie superiore di spine lunghe e brevi, un paio apicale in mezzo a due spine laterali, |’ interna più forte; patella armata di spine, con un tubercolo inferiore rosso-bruno ed un’ apofisi apicale esterna la- minare, curva in basso, tronca all’ estremità, nera; bulbo grande, munito di un processo a metà del lato esterno ed uncinato in alto, più uno stilo lungo, attenuantesi, che gira al margine in- terno del tarso. Zampe robuste, 4. 1. 2.3 (I. 32, II. 28, II. 26, IV. 34 mill.), rosso-brune, tranne che alle coscie ed alla faccia inferiore dei femori testacee, nere ai metatarsi e tarsi; tibie an- teriori armate al di sotto da quattro paia di forti spine. Addome inversamente ovato, tronco al davanti, testaceo-fosco punteggiato di nero, con una lunga macchia fusata, testacea, sulla linea mediana del dorso, due fascie laterali nere nella metà anteriore, seguite da quattro paia di macchie nere, le prime rotonde, le successive lineari trasversali; ventre testaceo-fosco, epigastrio testaceo con rima nera. Filiere fosche. Se Ctenus vividus Blkw. 1865 (Aran. from East Central Africa, p. 337) fosse una Caloctenea, questa Anahita potrebb’ esserne il pr ARACNIDI SOMALI E GALLA 177 maschio; ma, nel dubbio, la tengo distinta specificamente e la credo nuova del genere anche per l'Africa orientale. Fam. PISAURIDAE 55. Nilus oblongus, n. sp. Cephalothorace aeque lato atque longo, olivaceo, vittis albis sub- marginalibus parallelis usque ad angulum clypei; mandibulis te- stacers pedibusque testaceo-olivaceis concoloribus; abdomine oblongo, vitta dorsali lata olivaceo-fusca albo-lineolata et vittis lateralibus niveis ornato. Long. corp. 9*/, mill. Mas ignotus. Una sola femmina, incompletamente sviluppata, di Gubala Ginda (dicembre 1893). Cefalotorace lungo 4 mill. ed altrettanto largo a metà, ristretto al davanti dell'inserzione delle zampe I, testaceo-olivastro, con una stretta fascia bianca submarginale, estesa per tutta la lun- ghezza fino all’ angolo del clipeo, e due brevi lineette bianche, parallele, dietro gli occhi laterali della seconda serie; clipeo assai più largo della serie posteriore degli occhi e poco meno alto della lunghezza del quadrilatero mediano. Occhi entro macchie nere, in due serie recurve, l’ anteriore più breve e più recurva della posteriore; occhi anteriori più piccoli, quasi equi- distanti, i laterali piccolissimi ed ugualmente discosti dai mediani della I e II serie; occhi laterali posteriori più grossi di tutti diretti all’ indietro; quadrilatero mediano un po’ più stretto al davanti. Mandibole robuste, divergenti verso |’ apice, armate di 3 denti rossi, uguali, a metà del margine posteriore del solco unguicolare, 2 disuguali in basso del margine anteriore, che è vestito di lunghi peli arruffati; uncino rosso. Labbro testaceo- verdastro; mascelle testacee, a margine anteriore ottuso; sterno testaceo, largamente marginato di nericcio ai lati. Pa/pi giallo- gnoli, spinosissimi, le più lunghe spine all’ apice della patella e sulla tibia, 4 piccole all’ apice del femore. Zampe abbastanza robuste, quasi uguali (I. 17, II. 17, IN. 16, IV, 181/, mill.), armate di numerose e forti spine su tutti gli articoli, nella tibia Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.1, Vol. XVIII (13 Agosto 1897) 12 178 P. PAVESI e nel tarso anche inferiormente, testaceo-olivastre, più pallide alla faccia inferiore della prima metà ed al tarso, senza traccia d’anelli. Addome oblungo, largo meno della metà della lunghezza, con la base un po’ incavata sormontante il cefalotorace, ornata di una larga fascia dorsale bruno-olivastra, che comprende 3 0 4 paia di lineette bianche ed è limitata da due fascie laterali bianchissime; ventre testaceo-fosco come le filiere. Sebbene incompletamente sviluppato, le dimensioni triple, la forma oblunga dell’ addome, la mancanza della striscia bruna sulle mandibole, d’ogni traccia d’anelli alle zampe e della solita macchia fusata alla base dell’ addome, servono a distinguerlo dal N. curtus Cambr. 1876 (On Egypt. Spid., p. 596, tav. LX, fig. 13) di Alessandria d’ Egitto, pure descritto su esemplari immaturi e tipo del gen. Ni/us Cambr. (loc. cit.). Questo è riferito dall’ autore ai licosidi, quale transizione fra Ctenus e Dolomedes, nell’ aspetto simile al Dolomedes fimbriatus C. K.; credo che ora debbasi mettere nella nuova famiglia dei pisauridi di Simon (Arachn. de l Yemen 1890, p. 82-6), costituita appunto da Pi saura Sim. (Ocyale auct. excl. Aud.), Dolomedes W., Podophthalma Br. Cap. già tipo della famiglia podoftalmidi di Cambridge, ecc. 36. Podophthalma bayaonniana, Br. Capello 1886. Descr. de algunas sp. arachn. de possessoes portug. do ultramar, p. 13, tav. II, fig. 1, sub: Bayoniana. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Inhambane, p. 20 (553); Aracn. Scioa, p. 77. P. affinitata Cambridge 1877, On some new Sp. Aran. and Remarks on the Fam. Podophthalmides a. Dinopides in P. Z. S., p. 569. Una sola femmina da Gellago a Girma (luglio 1893). I peli bianchi del cefalotorace formano due fascie submarginali continue, come in P. Ellioti Cambr. 1877 dell’ India. 57. Tetragonophthalma bilineata, Pavesi 1895 (20-30 luglio) Aracn. Giuba, p. 32 (524). SIN. — TT. Stublmanni, Bos. u. Lenz 1895, Ostafrik. Spinnen, p. 13, tav. II, figg. 19-19. Due femmine fra Salolé e Girma e da Girma ad Hauacio (agosto 1893). ARACNIDI SOMALI E GALLA 179 Io l’ho descritta sopra esemplare raccolto nell’ alto Ganale Gudda dal cap. Bottego; Bisenberg e Lenz su femmina di Zan- zibar, raccolta dal dott. Stuhlmann; è difficile stabilire la priorità, mancando la data precisa della pubblicazione degli aracnologi amburghesi. Fam. OXYOPIDAE 58. Peucetia arabica, Simon 1882. Arachn. de l’ Yemen mérid. in Ann. Mus. civ.. Genova, p. 12 (216); Arachn. de I’ Yemen in Ann. Soc. entom. Fr. 1890, p. 113 (37). Una femmina ad. di Hauacio (agosto 1893), per i tubercoli spinosi della vulva, le mandibole unicolori, i punti rossi e bruni dei femori, ecc. identica alle descritte di Aden, ritrovate a Suez. 59. Peucetia fasciventris, Simon 1890. Arachn. de l’ Yemen in Ann. Soc. entom. Fr., p. 113 (37). Cinque maschi e femmine ad. e giov. di Debain nell’ Ueb (23 febbraio 1893), nel deserto di Banas (luglio), a Coromma (ottobre- novembre). Nuova per l'Africa continentale. Quanto alle femmine, solo sesso descritto, non serbo dubbio di determinazione per la presenza e forma delle corna vulvari, dentate all’ apice; però il campo mediano del ventre è verde pallido senza fascia purpurea e la giovane di Banas va priva anche delle linee nere alle mandibole. Maschio. — L’esemplare della stessa località e raccolto insieme con questa giovane, come quello ad. di Debain, hanno la fascia purpurea ventrale, sul dorso dell’ addome tre paia di macchie bianche in campo rosso, limitato da linee bianche, ai fianchi una linea testacea; mancano di stria anteriore alle man- dibole, presente nelle femmine ad., hanno testaceo-verdognoli i trocanteri delle zampe, accenni di anelli su queste, particolar- mente ai capi del metatarso; palpi brevi, testacei, con 2 grandi aculei vicini, sorgenti |’ uno all’ estremità distale della patella, l’altro alla basale della tibia, tarso ovato, nero, setifer , con 180 P. PAVESI l’apofisi esterna del bulbo perpendicolare, genicolata, gracile alla base, ottusa all’ estremità. E del gruppo striata Karsch 1878 (Ueb. einige im Zanzibar- gebiete erbeut. Arachn. in Zeitschr. ges. Naturwiss., p. 317, tav. VIII, fig. 6) dell’Africa orientale (Simon laps. « occidentale »), ma con corna vulvari alquanto diverse; pel sistema di colora- zione somiglia alla Lucas Vins. 1863 delle is. mascaregne, man- cante però di corna vulvari, come la transvaalica Simon 1896. 60. Peucetia Dumontii (Vinson) 1863. Aran. Réun. Maur. et Madagascar, p. 31 e 299, tav. XIII, fig. 2, sub: Sphasus. Maschio e femmina ad. sull’ Elbà (13 febbraio 1893), per la vulva del gr. virescens Cambr. 1872 (Spid. of Palestine a. Syria, p. 314). Descritta dell’ is. Maurizio, io ne ho una femmina anche di Nkole nell'Africa centrale (racc. Emin-Casati). 61. Oxyopes flavipalpis (Lucas) 1858. Arachn. Voy. au Gabon, p. 388, tav. XIII, fig. 3, sub: Sphasus. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 34 (526). Due femmine ad. dell’ Ueb (febbraio-marzo 1893) e di Dolo (aprile). Fam. ERESIDAE 62. Stegodyphus Hildebrandti (Karsch) 1878. Ueb. einige im Zanzibargeb. erb. Arachn., p. 319, tav. VIN, fig. 7, sub: Eresus. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 81, sub: S. mimosarum; Aracn. Somalia, p. 10. Una sola femmina di Debain nella valle dell’ Ueb (23 febbraio 1893) con disegno addominale indistinto. Diffuso dallo Scioa al Capo di Buona Speranza (Simon, Arachn. réc. dans l’Afrique australe 1896, p. 220, sub: gregarius). Ho già provato che il gregarius Cambr. 1889 (On some new Sp. a. a new Gen. of Araneidea in P. Z. S. p. 42, tav. II, figg. 4-5) ARACNIDI SOMALI E GALLA 181 è sinonimo del mmosarwm Pavs. 1883, come questo dell’ Hilde- brandtt Karsch 1878. 63. Palpimanus gibbulus, L. Dufour 1820. Descr. de six Arachn. nouv., p. 364, tav. LXIX, fig. 3. Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. tunis., p. 101 (377). Una femmina nel deserto di Banas (luglio 1893). Abita, oltre la regione mediterranea e |’ Asia (Yemen, India), gran parte dell’Africa (Tunisia, Algeria, Abissinia), anche centrale (Nkole, racc. cap. Casati); da non confondersi coi P. transvaalicus, capensis e globulifer Sim. (Descr. d’espéces nouv. de l'ordre Araneae 1893, p. 312-13) dell’Africa australe. Fam. ATTIDAE 64. Hasarius Adansonii (Aud.) 1825-27 in Savigny, Descr. de l’Egypte, 2.* ed. XXII, p. 404, Aracn. tav. VII, fig. 8, sub: Attus; p. 406, tav. VII, fig. 13, sub: Attus tardigradus. SIN. — Salticus capito Lucas 1839 in Barker-Webb et Berthelot, Hist. nat. Canaries, II. 2, Arachn. p. 27, tav. VII, fig. 8. Attus nigro-fuscus Vinson 1863, Aran. Réunion etc. p. 59 e 302, tav. X, fig. 8. Plexippus Adansonii Simon 1869, Monogr. Attides d’Europe , p. 644 (178) excl. sin. Salticus oraniensis Luc.; Cambridge 1876, On Egypt. Spiders, p. 622; Thorell 1892, Ragni indo-malesi, p. 426. Hasarius Adansonii Simon 1871, Révis. Attid., p. 330; id. 1885 Faune arachn. Asie mérid. II. Arachn. rec. à Ramnad, p. 30; id. 1890 Arachn. Afrique orient. équat. expéed. Téléhi, p. 129 (53); Thorell 1895 Spid. of Burma, p. 393. Eris niveipalpis Gerstaecker 1873, Gliederth. in v. d. Decken’s Reise in Ost-Afrika, p. 477. Tre maschi e femmina da Lugh a Bardèra (aprile 1893), di Malcaré (maggio) e Bidduara (settembre). Specie già nota di molte località etiopiche (Tunisia, Algeria, Senegal, Egitto, Chilimangiaro, isole Sansibar, Maurizio) e di altre parti della paleogea. 182 P. PAVESI 65. Menemerus balteatus (C. L. Koch) 1846. Die Arachn. XII, p. 68, fig. 1133 ~ sub: Marpissa; ibid. p. 70, fig. 1135 9 sub: M. dissimilis part. ? sin. — Attus muscivorus Vinson 1863, Avan. Réunion etc., p. 47 e 301, tay. x, Og. 1: Marpissa balteata L. Koch 1875, Aegypt. u. Abyss. Arachn., p. 88. Una femmina di Bela (giugno 1893). Sparso su tutte le coste d'Africa tropicale (Abissinia, Se- negal, ecc.), nel Yemen, all’ isola Riunione, Maurizio ed altrove. 66. Mogrus leucochelis, n. sp. Cephalothorace brunneo, parte cephalica nigra rufo-pilosa, tho- racica viltis marginalibus latis niveo-pilosis ornata; pilis oculorum rufis, clypei longissimis niveis; mandibulis niveo-pilosis; palpis brevibus, nigro-ciliatis, tibia ad angulum exteriorem apophisi, ar- ticulo breviore, antice directa, apice uncata, instructa; abdomine albo, vitta dorsali mediana integra, rufo-pilosa, postice liners an- gulatis nigris persecta; ventre testacea, vitta longitudinali lata nigra. Long. corp. 8 mill. circiter. Foemina ignota. Un solo maschio ad. a Magala re Umberto in marzo 1893. Cefalotorace con incavo mediano alla congiunzione della parte cefalica piana e la toracica declive; bruno, nella parte cefalica nero-violaceo e vestito di peli fulvi adagiati all’ innanzi, ai lati della toracica nuda una larga fascia di peli bianchi, che comincia dall’ occhio posteriore; peli degli occhi fulvo-rossastri, del clipeo lunghi, convergenti verso la linea mediana e bianchissimi. .Man- dibole verticali, robuste, rosso-brune, vestite sulla faccia anteriore di peli bianchissimi, brevi e meno folti verso l’uncino. Mascelle e labbro rosso-bruni col margine testaceo. Sterno nero. Zampe testaceo-rossastre, le I nere verso l'apice del femore, nella tibia e nel metatarso, le II soltanto alla tibia, con numerosi aculei, pelo fulvo e bianco, specialmente alla base del femore, fascio di peli più lunghi e neri sotto la tibia I. Pa/pi brevi, rosso- bruni, con peli fulvi e ciglia lunghe nere alla base del femore, ai lati della tibia e sopra il tarso; tibia crescente, quasi più larga della lunghezza, armata all’angolo di un’ apofisi inferiore, più ARACNIDI SOMALI E GALLA 183 breve dell’articolo, diretta all’innanzi, con uncino apicale un po’ curvo all’indentro; bulbo rosso-bruno, sporgente all’ interno e al davanti. Addome ovato, bianco ai lati, con fascia dorsale integra, nerastra, coperta di pelurie fulva e traversata alla parte posteriore da due o tre linee angolari nere; ventre testaceo, con larga fascia longitudinale mediana nera. F%/zere superiori testacee, inferiori rosso-brune. Molto aftine al praecinetus Simon 1890 (Arachn. de l Yemen, p. 117—41); ma distinta per la mancanza della cintura od arco bianco trasversale sulla parte cefalica, l’apofisi tibiale del palpo, anzichè assai più lunga, più breve dell’articolo, le mandibole a pelo bianco, la fascia longitudinale nera del ventre, le dimensioni un po’ maggiori. Si scosta anche di più dal /ulvovittatus Sim. 1882 (Arachn. de l Yemen mérid., p. 215-11) e dalle altre specie di Mogrus. 67. Thiene imperialis (W. Rossi) 1847. Neue Art. Arachn. k. k. Mus. Wien, pag. 12, sub: Attus. Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 101; Aracn. Giuba, p. 35 (527), sub: orbicu- laris. — Thorell, Ragni indo-malesi 1892, IV. II, p. 387. Maschio e femmina di Magala re Umberto (aprile 1893) e Hauacio (agosto). Diffuso in molte parti della paleogea dalla Birmania alla re- gione mediterranea ed in Africa (Tunisia, Egitto, Abissinia), an- che centrale (nel Caragua racc. cap. Casati). 68. Thiene bucculenta (Gerst.) 1873. G/iederth. in v. d. Decken’s Reise in Ost-Afrika, p. 475, tav. XVIII, fig. 4, sub: Phidippus. Sin. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 35 (527). Un maschio ad. fra Lugh e Bardéra (aprile 1893). Tanto quelli raccolti dal cap. Bottego che questo, a differenza della descrizione e figura di Gerstaecker, presentano addome attenuantesi all’ indietro, superiormente alla base una fascia mediana testacea, alla parte posteriore due punti ed una piccola striscia trasversale bianca; ciò malgrado, non li ritengo di altra aspcie 0 nuova. 184 P. PAVESI 69. Thiene orbicularis (Gerst.) 1873. Gliederth. in v. d. Decken’s Reise in Ost-Afrika, p. 476, sub: Phidippus. SIN. — Excl. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 35 (527) = imperialis W. Rossi. Un maschio ad. al lago (Abbaja) Ruspoli (novembre 1893), per fascia frontale bianca divisa, striscia longitudinale mediana del torace fra le laterali, striscia nera nella seconda metà del- l’addome, un po’ diversa dalla descrizione dell’ unico maschio di Wanga, mentre in tutto il resto conviene. Ord. OPILIONES Fam. PHALANGIIDAE (Plagiostethi) 70. Egaenus pachylomerus, Simon 1879. Deser. d’Opiliones nou- veauxz, p. 1 (13). SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 87. Quattro femmine ad. e giov. di Hauacio (agosto 1893), Her- ghesa e Bidduara (settembre), Coromma (ottobre). Specie finora segnalata dell’Abissinia interna (viaggio Raffray) e dello Scioa (viaggio Antinori). Fam. EPEDANIDAE (Mecostethi ) Ambara (')n g. Truncus inverse ovatus, antice sinuatus et dentibus quinque pro- ductis (2.1.2) armatus. Scutum dorsuale sulcis distinctis in areas sex divisum, primus inter cephalothoracem et abdomen procurvus. Areae liberae abdominis serie transversa dentium munitae. Tuber- culum oculiferum ante medium partis cephalothoracicae positum, sat latum, supra utrinque in spinam erectam elevatum. Spiracula minuta in sulco pone coxas IV paris. Palpi corpore breviores, parte tibiale non longiore quam patellare, graciles, spinosi. Tarst pedum I ex 5, ali ex 6-7 articulis constant. (!) Nom. propr. gent. aethiop. ARACNIDI SOMALI E GALLA 185 Generi Bupares Thorell 1889 (1) hoc valde affine, sed nu- mero dentium marginis antici cephalothoracis, tuberculo oculorum angustiore palpisque gracilioribus; a Sidama mihi 1895 (2) tuber- culo oculorum latiore, altiore et spinis erectis armato, distinguitur. Typus: A. grata, n. 71. Amhara grata, n. sp. Supra nigra, vitta submarginali scuti dorsualis, punctis in areis transversis et per tuberculum oculorum fascia media retroducta fulvo-testacers, infra parte ventrali rufo-brunnea, late nigro-margi- nata; tuberculo oculorum in spinas duas breves elevato, triplo latiore quam altiore; scuti areis transversis et liberis abdominis serie den- tum, postice majorum, armatis; coxis trocanteribusque pedum fulvo- testaceis, IV paris supra nigro-maculatis, reliquis articulis nigri- cantibus. Long. trunci 4 mill. Un solo esemplare di Giari Bule (settembre 1893). Tronco lungo 4 mill., convesso nell’ addome, regione sopranale nascosta; sopra nero, finamente punteggiato di fulvo-testaceo nell’area cefalica, più grossolanamente nelle trasversali dello scudo, con una fascia submarginale dentata all’ interno e che oltrepassa la metà dello scudo medesimo, nonchè una fascia, che comprende il tubercolo oculare e gli giunge al di dietro, dello stesso colore. Scudo lungo poco più di 2 !/, mill. e largo altrettanto posteriormente, strozzato a livello del III paio di zampe, sinuoso al margine anteriore, il cui dente esterno è più robusto degli altri; nella parte addominale meno convesso e dentato sempre più fortemente al margine posteriore di ogni area trasversa. Tubercolo oculare più vicino al margine anteriore dello scudo che al primo solco procurvo, trasversale, visto di fronte largo il triplo dell'altezza; spine o cornetti soproculari conici, brevi, non più lunghi dell’ altezza del tubercolo, paralleli. Occhi neri, piccoli, ai lati di esso e discosti fra loro tre diametri. Aree libere (1) Aracn. artrogastri birmani, p. 166 (682). (3) Aracn. del Giuba, p. 38 (530). 186 P. PAVESI dell’ addome appena recurve, dopo la terza ripiegate al di sotto, armate di spine presso il margine posteriore e vieppiù crescenti ; ventre rosso-bruno, nerastro ai lati. Mandibole brevi; 1.° articolo cilindrico, granuloso, grigio, mano finamente granulosa e fulvo- testacea, dita testacee. Palpi testacei nel 1.° articolo, grigiastri negli altri, quasi neri alla base del femore; femore armato di 1 piccola spina apicale interna e di 4 maggiori e uncinate al margine infero-esterno; patella strozzata poco innanzi della base, con 2 spine interne preapicali; 2 spine più lunghe alla tibia, interne ed assai discoste fra loro; tarso con un paio di spine finissime al di sotto ed uncino più breve dell’articolo, pallido, con un punto nero alla base. Zampe 4.1.2.3 (I. 7, I.., III. 7, IV. 10 mill.), fulvo-testacee alle coscie e ai trocanteri, tro- canteri del IV paio in parte neri al di sopra, agli altri articoli nerastre, punteggiate di testaceo e con anello nero basale nel femore; coscia IV piramidata, granulosa allo spigolo antero- superiore; tarso I di 5 articoli, il caleagno lungo come la somma dei due seguenti, tarso III di 6, IV di 7, il calcagno lungo quasi come la somma dei tre seguenti, il penultimo più piccolo di tutti. Ord. ACARI Fam. TROMBIDIIDAE 72. Trombidium tinctorium (Linn.) 1767. Syst. nat. XIII. 1, p. 1025, n. 20, sub: Acarus. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 102; Aracn. Giuba, p. 41 (533); Aracn. So- malia, p. ll. Molti esemplari sull’ Ueb (febbraio-marzo 1893), a Dimti (7 marzo) e Malcaré (maggio). Fam. ARGASIDAE 73. Ornithodoros Savignyi (Aud.) 1825-27. Deser. de (Egypte, 2 ed. XXII, p. 426, Aracn. tav. IX, fig. 5, sub: Argas. er ARACNIDI SOMALI E GALLA 187 SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 102; Aracn. Giuba, p. Al (533); Aracn. So- malia, p. ll. Cinque ad. e giov. di Borta Biscei (18 febbraio 1893), Mal- caré (maggio), Hauacio (agosto). Fam. IXODIDAE 74. Hyalomma devium, C. L. Koch 1844. Syst. Uebers. Zecken, p. 222, n. 16; Uebers. Arachn. syst. IV, p. 47, tav. VI, fig. 24 ¢. Una femmina nell’ Ogaden (1891) della specie segnalata sol- tanto dell’Africa meridionale e descritta su questo solo sesso. 75. Amblyomma bimaculatum (Denny) 1843. Descr. of six sup- posed new Sp. of Parasites, p. 312, tav. XVII, fig. 1 9, sub: Zvodes; p. 313, tav. XVII, fig. 2 .7, sub: /. hippopotamensis. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 42 (534). Una femmina ad. di Banas (gennaio 1894). 76. Amblyomma marmoreum, C. L. Koch 1844. Syst. Uebers. Ordn. Zecken, X. 1, p. 224; Uebers. Arachn. syst. IV. 1847, p. 54, tav: VII fig. 29). 7. Un solo maschio senza indicazione di localita nel 1893; anche Koch non descrive che questo sesso e ne dà per patria l'Africa meridionale. 77. Amblyomma hebraeum, C. L. Koch 1844. Syst. Vebers. Zecken, X. 1, p. 225; Uebers. Arachn. syst. IV. 1847, p. 63, tav. X, fig. 36’. Due maschi a Girma (agosto 1893). La disposizione delle macchie, descritte in vece dal Koch qual colore fondamentale, è quella della specie; ma esse sono cupree marginate di giallo ed a riflessi metallici, come nel venwstwm Koch 1847, anzichè giallo-zolfine come in hebraewm. Ho osservato in altri issodi questo bell’ effetto, che mi ricorda le piume ottiche di uccelli. 188 P. PAVESI Fam. RHIPISTOMIDAE 78. Dermacentor pulchellus, Gerst. 1873. Gliederth. in v. d. Decken’s Reise in Ost-Afrika, III. 1, p. 467, tav. XVIII, fig. 2. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Giuba, p. 43 (535); Aracn. Somalia, p. 11. Un solo maschio nel deserto fra Errer-es-Saghir e Milmil (gennaio 1893). 79. Rhipidostoma Leachii (Aud.) 1825-27 in Savigny, Descr. de l’ Egypte, 2.2 ed. XXII, p. 428, Aracn. tav. IX, fig. 9, sub: Ixodes. SIN. — Cf. Pavesi, Aracn. Scioa, p. 92. Un maschio a Coromma (ottobre 1893). HERBARIUM CAMILLAE DORIAE II. PRODROMO AD UNA FLORA DEI BACINI PONTINO ED AUSONIO E DEI MONTI LIMITROFI PER A. BEGUINOT Credo di essere nel vero se asserisco che quella parte della Provincia di Roma che va sotto il nome di Campagna Romana (3), è forse la sola che botanicamente sia bene esplorata e studiata. Delle regioni che sono a nord e sopratutto a sud e ad est di essa, si può dire che se ne sa ancora molto poco e le notizie che se ne hanno, sparse qua e là in parecchi libri, non bastano a dare un concetto adeguato della vegetazione che loro è propria. Fra queste è quella regione costiera che spiccandosi dal Promontorio di Astura, corre ininterrottamente lungo la linea littoranea, passando traverso ad una zona ricca di paludi, di laghi e di stagni, che fa capo a Terracina e di qua si dilunga fin presso a Sperlonga ai piedi degli Ausoni. Ed ancor meno si conosce di quell’ altra regione finitima a questa, che dipartendosi dalla costa s’ interna nel paese, la quale raggiunge a nord le pendici meridionali dei monti Laziali, ad est e sud quelle dei Lepini e degli Ausoni, dove dolcemente, dove (') Per Campagna Romana s'intende quella vasta estensione di territorio che circonda la città di Roma, e si prolunga svariatamente per circa 50 km. di raggio, limitata a nord dal gruppo trachitico della Tolfa, a sud dal Promontorio di Astura, ad est dal gruppo vulcanico dei Laziali, ad ovest dalla sponda marina. 190 A. BEGUINOT rapidamente, elevandosi dal livello del mare ad altezze a volte umili a volte considerevoli. La scarsità delle cognizioni floristiche e la difficoltà di procu- rarsi i libri dove sono depositati parcamente ed in modo incom- pleto i tesori di questa splendida flora, m’ indussero a farla og- getto di alcune escursioni, e di riunire in un unico corpo quanto fino ad ora ci è noto intorno ad essa. La prima, difficile questione che si affaccia e s’ impone a chi imprende un lavoro di questo genere è quella dei confini; franca quindi la spesa di vedere come I’ abbia risolta. Nella florula presa da me a studiare, si possono distinguere tre principali regioni: quella del piano in grande parte paludosa e ricca di laghi, terminata ad ovest ed a sud dalle sabbie littoranee : quella sub-montana o dell’ olivo, a boschi almeno nel versante sud rari di quercie e castagni, che sono comuni e spessi e bellis- simi in quello nord: finalmente quella montana o del faggio che è esclusiva delle vette Lepine ed Ausonie dai mille metri circa all’ insù. Astraendo, per non aumentare la mole del lavoro e le diffi- coltà delle ricerche, dai Laziali, che formeranno soggetto di altro studio, e da quella parte delle paludi Pontine che oltre il fiume di Astura si spinge fin verso a Nettuno, la quale se- condo alcuni dei geografi è la naturale continuazione del bacino Pontino, le tre regioni corrispondono geograficamente a tre distinte zone: la prima al bacino imbrifero Pontino nel senso stretto della parola, che si apre alla base dei gruppi Laziale- Lepino-Ausonio, dei quali raccoglie ed impaluda le acque che gli spiovono da numerosi rigagnoli: le altre due, da una parte al sistema Lepino-Ausonio che limita nettamente il bacino Pon- tino da nord-est a sud-ovest, dall'altra parte al Promontorio Circeo residuo di uno sviluppo costiero parallelo all’ attuale costa. La prima regione, o quella del piano, consta propriamente di due bacini, divisi tra loro dal protendersi degli Ausoni nel mare presso Terracina: quello Pontino limitato, come si è detto, dallo spiovente Laziale e Lepino- Ausonio ed a nord per comodità e convenzione, dal fiume Astura the non lungi dal mare raccoglie FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 191 le acque di numerosi ruscelli Laziali e le gitta presso il capo omo- nimo, e quello di Fondi circoscritto dallo spiovente sud Ausonio. Ambedue i bacini sono terminati da una zona littoranea caratte- rizzata da un cordone di dune, da una serie di laghi allineati lungo la costa, salmastri o di acqua dolce, e dalla omogenea, caratteristica vegetazione dei éwmuleti che in questa parte del littorale romano assume un enorme, insolito sviluppo. In questa zona dal lato della maggiore prominenza nel mares eleva isolato il Promontorio Circeo, il quale in qualche modo e per la sua posizione e per la sua costituzione geologica , riepiloga in gran parte la vegetazione del piano e quella submontana o dell'olivo. Ecco, sbozzati un po’ all’ ingrosso , i confini e le principali regioni botaniche in cui è limitata e ripartita la florula presente. Scendendo a qualche più minuto particolare , credo utile di attenermi, modificandolo a mio modo di vedere, al profilo dato dal Gravis (!) che rappresenta ulteriori suddivisioni delle zone precedenti (?). Da questo profilo si rileva che la regione del piano può es- sere divisa: in una zona palustre propriamente detta che è formata dalle Paludi Pontine e da quelle di Fondi; in una zona dei boschi di castagno e quercie e da varie altre essenze minori, paludosi, qua e là interrotti da stagni ed acquitrini ; (1) A. Gravis. — Une herborisation dans les marais Pontins, p. 10. (2) M. Mare; I Zona delle dune; II dei laghi; III dei boschi: IV delle pa- ludi p. d.; S. linea delle sorgenti; V a. Zona dell’olivo; V è. della quercia; VI c. dei faggi; VI d. Zona scoperta. 192 A. BEGUINOT in una zona lacustre che comprende i laghi Pontini e quello di Fondi; in una zona marittima con la caratteristica vegetazione (1). La regione submontana, alla sua volta è capace di dividersi: in una zona dell’ olivo o del coltivato, dove I’ opera e I’ in- fluenza dell’ uomo ha modificato ed un po’ alterato la facies della vegetazione ; in una zona della quercia e del castagno, in boschi men belli e men frequenti di quelli del versante nord, distinti dai precedenti per la mancanza o scarsità di essenze piccole. Finalmente la regione montana può anch’ essa suddividersi : in una zona del faggio con la caratteristica, monotona ve- getazione delle faggete subappennine: in una zona attorno alle vette scoperta, dove s’ avanza isolato qualche raro individuo rachitico di faggio, brulla e roc- closa. In quest’ ultima parte si trova non raramente quella stazione di sassi mobili che è contemporaneamente una stazione preferita da alcune determinate specie. Dirò subito che con i confini adottati, non ho inteso di fare nè la Flora Pontina propriamente detta, nè quella Lepina od Ausonia: della Pontina se ne conosce ancora molto poco, della Lepina ed Ausonia ho messo assieme, per le ragioni che dirò, quanto si sa del versante meridionale e null’ altro. Ulteriori ricerche estese a ciascun gruppo preso a sè, parti colareggiate, autorizzeranno a fare una di quelle flore o magari tutte, e le conclusioni fitogeografiche, amo dire di qualche va- lore, non emergeranno se nou quando saranno studiate a fondo, come fino ad ora non si è fatto, ciascuna di quelle contrade. Intanto a giustificazione di quello che può sembrare nuovo (1) Anche in questa zona oltre alle piante erbacee vegetano numerosi frutici e suffrutici caratteristici del dominio floristico mediterraneo, e qua e là qualche albero isolato, ma riserviamo il nome di boschi alla riunione di grandi essenze o dove almeno queste prevalgono sulle piccole o minori. — Così nella vegetazione delle dune o tumuleti, o dumeti come la chiama il Baldacci, abbiamo larga rap- presentanza tanto della macroflora nel senso largo della parola, quanto della microflora, con tutti i termini di passaggio dall’ uno all’ altro estremo. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 193 nella nota presente, cioè la inclusione del bacino di Fondi e del versante sud dei Monti Ausoni fino ad ora in grande parte esclusi dal dominio della Flora Romana, dirò che i confini bota- nici di una data flora per riuscire naturali devono avere una so- lida base geografica, quindi su di essi non ha alcun valore qualsiasi delimitazione politica ancorchè passata nell’ uso ed accomodata nella coscienza dei più. Se la Provincia di Roma non vuole in- terrompersi da questo lato al fiume Amaseno che separa net- tamente i Lepini dagli Ausoni, conviene includervi tutto lo sviluppo Ausonio che trova il suo confine naturale nel corso del Liri dapprima ed in quello del Garigliano di poi fino alla sua confluenza col mare. A questo conduce un semplice ma intelligente sguardo su una carta geografica ed il ponderato esame dei luoghi. Se invece a Terracina o nei dintorni, come fino ad ora s’é fatto, si volessero trovare i limiti botanici per la Flora Romana a quel modo che se ne trovano i politici, si perverrebbe a due inconvenienti diversi: anzitutto ad includervi per la stessa ragione una parte arbitraria degli Ausoni, quanta ve ne entra politicamente nella Provincia, e poi ad escludere il bacino di Fondi col lago omonimo che è assolutamente omologo al bacino Pontino, da cui è separato dagli ultimi bassi contraf- forti Ausoni che si avanzano in direzione sud nel mare. Parago- nando a due a due le regioni, si può dire che il bacino Pontino sta a quello di Fondi, come il sistema Lepino sta a quello Ausonio: a questo paragone ci porta la grande analogia della flora, la identica dispersione ed aggruppamento delle specie ed una sorprendente omogeneità della costituzione geologica del suolo. Del resto la necessità di sistemare la Flora Romana secondo confini naturali, senza preconcetti e senza convenienze politiche, non fu intesa per primo da me: breve ma chiaro fu espresso lo stesso concetto dal Dott. A. Terracciano a proposito della flora di questi monti, già da qualche anno: nuova ne è però l'applicazione fino a qui intentata da altri. Siccome però, come torno a ripetere, non ho voluto fare propriamente la flora di nessuna di queste tre regioni, ho riunito, valendomi di un altro concetto che geograficamente ha anch’ esso una base , quanto Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (17 Agosto 1897) 13 194 A. BEGUINOT fino ad ora si sa, e coi miei materiali e con quei d’ altri, del versante meridionale di esse. Quindi ho ammesso nel mio cata- logo soltanto quelle specie che nelle due zone da me stabi- lite, la submontana e la montana, vegetano nel versante sud Lepino- Ausonio che prospetta il bacino Pontino da un lato e quello di Fondi dall’ altro. Come estremo confine sud da questo lato ho preso per comodità Sperlonga ai piedi degli Ausoni a breve distanza dal mare. In questa maniera si è riuscito ad ottenere un quadro che non è proprio piuttosto di questa che di quella zona, ma che mostra o tenta di mostrare la varia ed interessante distribuzione geografica della stessa specie in diverse zone limitrofe, e dove questa specie si arresti e quella forma o quell’ altra specie la sostituisca, e dove la omogeneità della costituzione del terreno porti un’ omogeneità nella vegetazione e viceversa, ed il con- trasto tra la vegetazione marina e quella submontana ed il prevalere della montana, e finalmente per chi si accinga alla flora completa di uno di questi gruppi, la differenza tra i due versanti dipendentemente dalla diversa influenza del mare. Così forse per la prima volta in un lavoro che si occupa di Flora Romana è dato, a chi vi getti uno sguardo, formarsi una idea della distribuzione di alcune specie invadenti più aree e dovunque largamente rappresentate, della localizzazione di alcune di esse in tratti circoscritti, e della successione delle specie o delle forme dalle riarse arene del mare, alle paludi fiorenti per ogni dove, alle specie lentamente, a grado a grado progredenti verso l’ alto in regioni sempre più elevate. Quanto ai materiali di cui mi sono valso, sono sopratutto di due sorta: materiali raccolti da me oppure conservati in Erbarii, come raccolti da altri e da me visti, e materiali ricordati in libri vecchi e nuovi, che non sono pochi e qui a Roma non sempre facili ad aversi. In questo ordine di idee, debbo dire anzitutto che occasione al lavoro furono appunto le ricche rac- colte che il marchese Giacomo Doria ed il sig. Stefano Sommier ebbero occasione di fare negli ultimi di Maggio del 1893 da Terracina al Circeo. Il loro itinerario si svolse sopratutto attorno FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 195 a Terracina, toccando più particolarmente i bassi monti Ausoni che si allungano da Terracina a Fondi, e quindi attraverso a quell’ imponente accumulo di sabbia che usano qui chiamare tumuleti, visitando il Circeo ed i fiorenti piani che gli sottostanno. Le raccolte studiate dal Sommier e conservate religiosamente nell’ Herbarium Camillae Doriae constano di circa 650 specie , alcune interessantissime, nuove per la regione o per la Flora Romana, una nuova per la scienza, la varietà Circae della splen- dida Centaurea Cineraria. Il ricco materiale, messo gentilmente a mia disposizione dal March. Giacomo Doria, forma per la sua mole e per il suo pregio la base della presente modesta contri- buzione alla Flora Romana. Allo scopo di fare la conoscenza personale di questa inte- ressante flora, invaghito dalla ricchezza delle raccolte suddette, l’anno decorso visitai la regione, sviluppando più che potei l’itinerario toccato dai miei predecessori. Due viaggi vi feci: uno ai primi di Maggio in compagnia dell’ amico Teodoro Ferraris, il secondo in Luglio avanzato, da solo. Visitai con pro- fitto sopratutto nel Luglio la lussureggiante e mal nota flora del bacino di Fondi, con il lago ricchissimo di piante nel suo centro ed il brullo e bianco semianfiteatro di monti da Terracina a Sper- longa. In ambedue le escursioni attraverso alla vegetazione fitta di Erica, Rosmarinus, Phyllirea, Daphne, Helianthemum, Cistus ecc., qua e là interrotta da stagni o canali che si perdono nel mare, ho asceso l’ erto e scosceso Promontorio Circeo tutto a balze ed a dirupi, isolato in fondo alle paludi, contro il cui versante sud va a frangersi l’ onda del Tirreno. Sebbene la flora di questo monte non sia tanto ricca, almeno quanto fu asserito, tuttavia la visita ne è interessante ed indispen- sabile, e se ne sente nell’ animo un grande conforto. — Note- vole in questo monte è la differenza che intercede tra i due versanti: nell’ uno il bosco denso, ma a piccole essenze, intrica- tissimo, con le piante sopratutto le xerofile caratteristiche della regione submontana, e quello meridionale, nudo, brullo dove s arrampica e domina una vegetazione prettamente marina, im- prontata a tipi del sud d’ Italia. 196 A. BEGUINOT Maggiore messe di specie belle e rare danno i sottostanti piani attorno a Paola, sebbene il lago sia povero di vegetazione forse perchè salmastro, forse perchè con troppa cura è continua- mente nettato a causa della pesca. Un anno prima, nell’ Aprile avanzato, movendo da Anzio , avevo erborizzato attorno ad Astura, il cui promontorio per convenzione abbiamo preso con il fiume omonimo come confine nord: sebbene la flora abbia molti punti di contatto con quella di Terracina, non vi è così bene accennata quella fisionomia meri- dionale nei tipi o nei gruppi di specie che è spiccatissima nel Circeo e nel bacino di Fondi. Nello stesso anno, nel Luglio, movendo da Paliano per Segni, esploravo nei Lepini il monte Lupone, forse primo tra i botanici a toccare quella vergine, bellissima cima; e quindi per Montelanico e Carpineto nell’Agosto, il Monte Capreo ed il Monte Semprevisa che parecchi anni fa esplorava accura- tamente il Prof. E. Rolli. L’anno di poi tornavo sul Monte Lupone a scopo di completare le raccolte dell’ anno prece- dente (1). Sebbene il più delle specie appartengano al versante ‘ che prospetta la valle del Sacco, ho voluto qui ricordarne alcune poche che vegetano o sulla vetta o immediatamente al disotto, in quella regione che di solito i faggi lasciano libera e scoperta. È questa la zona la più caratteristica e la meglio differenziata dalle altre: poche specie vi giungono dal piano e la prevalenza di tipi appenninici è a prima vista manifesta. Qualche specie però ne scende in basso in quella regione che abbiamo chia- mata submontana e scomparendo in tutto il tratto che separa i Lepini dal Circeo, la vediamo ricomparire sulle roccie Circel- liane alla parca ombra dei densi boschi del versante setten- trionale. (') Le ricche raccolte fatte su questi monti fino ad ora trascurati dai botanici romani fuorchè dal Rolli, tanto da me quanto dal Marchese Giacomo Doria e dal Sig. Sommier, saranno rese di pubblica ragione tra breve, in una florula a cui attendo da qualche anno. — In questo Prodromo, non aggiungo che poche specie all’ esiguo catalogo che ne tessè con fila eterogenee il Dott. A. Terracciano, ri- servandomi di pubblicare il resto nel futuro lavoro che porterà un notevole con- tributo alla flora di questo gruppo. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 197 In questa maniera il materiale dei Sig. Doria e Sommier si è venuto aumentando di specie ed arricchendo di località. Le mie escursioni portarono il numero delle specie a circa 1000, il più poderoso catalogo che fino ad ora sia stato messo assieme per la illustrazione di una parte della Provincia Romana. Se non che ho voluto a quel po’ che mi pareva di aver com- piuto, aggiungere quello che molti altri pel passato avevano fatto. Questi materiali li ho attinti direttamente dai libri, cercando nel controllo dei sinonimi e nella critica della determinazione di procedere con ogni rigore. Però in nessun caso ho potuto ve- dere, con mio vivo dispiacere, gli autotipi che gli corrisponde- vano, e me ne duole giacchè il mio tenue lavoro non può riu- scire completo quanto lo avrei desiderato. Fu appunto in causa di ciò che io ho esteso le mie ricerche bibliografiche fin dove sono potuto giungere: e credo ed oso dire di essere riuscito a citare quasi tutti gli autori, che si interessarono della flora presente. Così da Teofrasto che parla della vegetazione del Circeo chia- mandolo un monte boscoso, dopo un’ interruzione di secoli mi sono incontrato all’ epoca del risorgimento degli studi botanici coi nomi del Mattioli, del Bauhin, del Triumfetti, del Barrelier, del Sabbati, che contribuirono in varia misura alla illustrazione di questa parte della nostra Provincia. Col Barrelier (tacendo di altri minori) mi sono trovato con l’ultimo dei prelinneani: il primo Linneano è il Maratti Lettore dei semplici all’ Archiginnasio romano, il quale emerge sugli altri e pel numero delle specie e per una certa dose di critica che non gli deve essere mancata, se gli errori molti e grandi della sua opera si devono piuttosto attribuire a chi ne ha curata la pubblicazione. E col Maratti me ne sono venuto al nostro secolo che ha dato il maggior numero di studiosi alla flora Romana, quali il Sebastiani, il Mauri e due i cui nomi ricorrono frequentemente in questo lavoro: primo quello della contessa Fiorini Mazzanti di Terracina, che con assiduo lavoro e paziente e passionata ricerca illustrò questa parte della nativa provincia come forse pochi ai di nostri sa- 198 A. BEGUINOT prebbero fare per la propria; secondo quello del Prof. Ettore Rolli, che cinquanta anni or sono visitava i Monti Lepini fino allora intentati e ne riportava ricca messe di piante, di cui solo una parte e la più piccola è edita. Recentemente a questi due va unito il nome benemerito di Nicola Terracciano, che a varie riprese portava le sue ricerche ai Monti Ausoni, prima di lui appena sfiorati dal Tenore e dal Notarianni (!). Valendomi come meglio ho potuto di questi lavori e di altri che per brevità non cito, fra i quali un catalogo inedito, che devo alla cortesia del sig. E. Chiovenda studioso della flora della Provincia, spero di avere completato il mio elenco, sopratutto per le località da noi non visitate, quali le Pontine dalla contessa Mazzanti, e le Ausonie da N. Terracciano. E con le località si è venuto aumentando il numero delle specie, che ba raggiunto la cifra di 1305; sebbene non poche, sulle quali sono ben lon- tano da assumere qualsiasi responsabilità, debbano essere radiate, sia per avvenute confusioni di etichette negli erbari, o semplice- mente per errore di determinazione. Anzi per alcune di esse, quali molte del Maratti e qualcuna del Gravis, debbo dire che non le ho ammesse nella numerazione progressiva poichè appar- tengono indiscutibilmente ad altro dominio floristico. Rivisitando quelle regioni, spero di completare anche per mio conto il quadro, ricercando tutte o quasi tutte quelle specie che gli au- tori ricordano, sopratutto quelle che a loro parvero critiche, e furono in vario modo interpretate. Il presente lavoro adunque non è che un tentativo e come un abbozzo di altro ben mag- giore, su cui si ha da tornare sopra, alla prima occasione, con forze nuove e con preparazione migliore. Sebbene restio alle stampe, ho voluto che anche questo abbozzo vedesse la luce , non credendolo addirittura inutile sia come base, sia come punto (1) Si può dire che le conoscenze floristiche di questi monti si basino tutte sul primo volume delle Peregrinazioni botaniche in Terra di Lavoro di Nicola Ter- racciano, e su qualche altro scritto minore del medesimo: conoscenze più ampie e sicure che non quelle dei monti Lepini, ma non per questo complete. — Pei monti Ausoni resta ancora metà del lavoro da fare. Alla flora di essi gli altri e noi poco abbiamo aggiunto, e tutte le nostre citazioni si riferiscono a quel- l’ultimo tratto che si estende da Terracina a Fondi ed a Sperlonga lungo il littorale. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 199 di partenza per successive ricerche, e come un mezzo di avvi- cinarsi alla meta, se non di toccarla: e come tale deve essere preso, sicuri di aver fatto cosa molto più utile che non un ca- talogo isolato di specie rare o critiche della regione come si usa fare in questi casi, e come si fa da un pezzo per la flora della Provincia di Roma. In ultimo, sento |’ obbligo di esprimere la mia viva, profonda gratitudine a due che mi hanno dato all’ opera conforto: il Sig. Stefano Sommier che ha voluto rivedere e sottoporre al suo esame alcune determinazioni dubbie o critiche ed al quale non sono mai ricorso invano e per consiglio e per aiuto, ed il Marchese Giacomo Doria che ha voluto mettere a mia disposi- zione il prezioso materiale circelliano, non che curare la presente pubblicazione negli Annali del Museo Civico di Storia Natu- rale di Genova. Roma, 15 Giugno 1897. LIBRI CONSULTATI MartioLi P. A. — I discorsi sui sei libri di Dioscoride — Venezia, 1581. Bavurnius C. — Prodromus Theatri Botanici — Basileae, 1671. De-Honuparns F. — Stirpium nomina, hoe est plantarum omnium quae Romae in Pharmacopolio et claustro SS.™° Trinitatis in M. Pincio expositae — Romae, 1682. Triumeerti G. B. — Observationes de hortu ac vegetatione plantarum cum novarum stirpium historia, iconibus illustrata —- Romae, 1685. BarreLerIvs I. — Plantae per Galliam, Hispaniam, et Italiam obser- vatae, et iconibus aeneis exibitae: op. posth. — Parisii. 1714. Morison R. — Plantarum historiae universalis Oxoniensis — Oxonii, 1715. Saspati L. — Hortus Romanus iuxta systema Tournefortianum — Romae, 1770, tom. I-V. Bonnettr G. — Hortus Romanus ece., tom. I-VIII — Romae, 1772-1795. Tenore M. — Prodromo della Flora Napolitana — Napoli, 1811. — — Flora Napolitana, ossia descrizione delle piante indigene del Regno di Napoli ece. — Napoli, 1811. — Florae Napolitanae Sylloge, sistens plantas omnes in regno neapolitano usque adhue detectas — Neapoli, 1830 (in folio). 200 A. BEGUINOT Sepastrani F. — Romanarum plantarum fasciculus primus — Romae, 1815. _ — Romanarum plantarum fasciculus alter — Romae, 1815. Sepastiani F., Mauri E. — Florae Romanae prodromus, exibens cen- turias XII plantarum ece. — Romae, 1518. Mavri E. — Romanarum Plantarum Centuria XIII — Romae, 1820. MarattI I. F. — Flora Romana - op. post. — Romae, 1822. Fiorini-MazzantI E. -- Appendice al Prodromo della Flora Romana — Nuovo Giornale dei Letterati di Pisa, voi. 17, p. 110. a. 1828. a — Notizie sopra poche piante da aggiungersi al Prodromo della Flora Romana — Giornale Arcadico di Roma, t. 18, p. 161, a. 1833. BertoLoni A. — Flora Italica sistens plantas in Italia et in insulis cireum- stantibus sponte nascentes - vol. I-X — Bononiae, 1833-1854 (fl. phaner.). Sanauinerti P. — Centuriae tres, prodromo Florae Romanae addendae — Romae, 1837. —_ — Florae Romanae prodromus alter — Romae, 1864, Rotrt E. — Romanarum plantarum Centuria XVIII (Bozze di stampa di un articolo mai pubblicato). Ponzt G. — Storia naturale dell’ Agro Pontino — Roma, 1865. ParLirtore F. — Flora Italiana: descrizione delle piante che crescono spontanee o vegetano come tali in Italia © nelle isole — Firenze, 1850- 1873, vol. I-X (coi continuatori). Cesati, Passerini e GigeLLi. — Compendio della Flora Italiana, vol. I-II, 1854-86. Terraccrano N. — Relazione intorno alle peregrinazioni botaniche fatte nella Provincia di Terra di Lavoro, vol. I-IV — Caserta, 1872-78 —_ — Intorno ad alcune piante della Terra di Lavoro - Atti della Regia Accademia delle Scienze fisiche e matematiche di Napoli, a, 1891, ser. 2:6, vol. MV, 1.2: Pasquate G. A. — Notizie botaniche relative alle provincie meridionali d’Italia. ibidem, 1881, an. XX, p. 218. —- Su di una nuova stazione della Vallisneria spiralis nelle Provincie meridionali d’ Italia — Atti del R. Istit. d’ Incorag. di Napoli, vol. I, n. 6, a. 1881. Gravis A. — Une herborisation dans les marais Pontins - Gand, 1884. Berti T. — Paludi Pontine — Roma, 1884. Warron — Notes sur quelques plantes romaines - Bull. Soc. Bot. Frane. t. XIII, p. 309. Prrorra R. — Sulle Isoetes dell’ Agro Romano - Malpighia, vol. I, p. 67, a. 1886. = — Ambrosinia Bassii L. - Boll. Soc. Bot. Ital., a. 1893, pag. 288 (proc. verb.). FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 201 Aspate E. — Flora, in Guida della Provincia di Roma, 2.* ediz. vol. I, p. 176-235. Gisetri G. e Bernt S. — Rivista critica delle specie di « Trifolium » Ita- liane ecc. delle sez. Calyeomorphum Presl. e Cryptosciadum Celak. Torino, 1892. VoaLino — Brassicae quaedam italicae, e ditione praesertim Florae Roma- nae — Malpighia, vol. II, p. 344, a. 1888. Terracciano A. — Scirporum species e sectione Isolepidum - Malpighia, vol. II, p. 422, a. 1888. _ — Intorno al Gen. Eleocharis ed alle specie che lo rappre- sentano in Italia - Malpighia, vol. II, p. 273, a. 1888. = — Quarta contribuzione alla Flora Romana - Nuovo Gior- nale Botanico Ital., (n. ser.), vol. I, p. 129, a. 1894. Cutovenpa E. — Sopra alcune piante rare o critiche della Flora Romana - Bull. Soc. Bot. It., p. 295 e 386, a. 1892. —_ — Sopra alcune piante nuove per la Flora Romana - Ann. Reg. Ist. Bot. di Roma, vol. VI, fasc. I, a. 1895. _- — Piante nuove o rare da aggiungersi alla Flora Romana - Malpighia, p. 90, a. 1897. Sommier S. — Centaurea Cineraria, C. cinerea, C. Busambarensis e Iacea cinerea laciniata flore purpureo - Nuovo Giornale Bot. Ital. (n. ser.), vols J; n.2) p.. Sl a. 1894. ArcanceLI G. — Compendio della Flora Italiana, ed. 2.°, Torino, 1894. Frort A. e Paoverti G. — Flora analitica d’ Italia. Vol. I, part. I. - Pa- dova, 1896. — — Iconographia Florae Italicae: fase. I, II - Padova, 1895-96. Zoppr G. — Carta Idrografica d’Italia: Liri-Garigliano, Paludi Pontine e Fucino, con atlante - Roma, 1895. Becuinor A. — Di alcune piante nuove o rare per la Flora Romana - Bulte Soc’ Bots Lt. px s0231,- 41-1897. — — Nuove specie e nuove località per la Flora Romana - Bull. Soc. Bot. It., p. 116-122 e 209-214 a. 1897. 202 vo A. BEGUINOT FILICINEAE. POLY PODIACEAE. Ophioglossum L. . vulgatum L. — Nella selva di Terracina, presso la Scafa di Ponte: Chiovenda. Osmunda L. . regalis L. — Nei luoghi umidi del littorale, presso il lago di Fondi: Tenore, FI. Nap. I, p. 302 et Syll., p.133; Terracciano N. Relaz. I, p. 199 -- Paludi pontine: Sang. Fl. Rom., p. 842 - Nei piani sotto monte Circeo e presso il lago di Paola. Chiov. ; Doria! Sommier! Beguinot! Ceterach Apans. . officinarum W. — Monte Circeo: Abbate, Guida Prov. Rom., 2." ediz., I, p. 235; Gravis, Une herborisation dans les marais Pontins, p. 27; Beg.! -- Nei monti Lepini lungo la via da Cori a Norma: Gravis, p.6; Abbate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. IV alla Flora Romana, p. 187 — Terracina: Dor.! Poly podium I. . vulgare L. — Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Beg.! Aspidium Sw. . aculeatum Sw. — Monte Circeo, nel versante settentrionale: Gravis, p. 27; Abbate, Guida, I, p. 235. 8. angulare W. — Luoghi ombrosi del monte delle Fate: Ter- rac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 186. Nephrodium Mu. . Thelipteris Stremp. -- Monte Circeo nei boschi: Dor.! Som.! . Filix-Mas Stremp. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrace. A. Contrib. IV, p. 186. . rigidum Desv. B. pallidum Tod. — Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Dor.! Som.! Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 203 Oss. — Ho avuto occasione di parlare di questa varietà nel Boll. Soc. Bot. It., p. 30, an. 1897, dove facevo notare come essa riescisse nuova per la Provincia di Roma, e fosse finora conside- rata come esclusiva delle Isole Italiane, mentre si trova anche nel continente, ma in località la cui flora ha molti punti di con- tatto con quella insulare. Nella Flora Analitica d’Italia dei Sig.ri Paoletti e Fiori, è dato delle Alpi Apuane, di Napoli e Calabria. Cystopteris BerxH. 9. C. fragilis Bernh. — Itri am. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p.198 -- Norma tra le rocce calcaree, e verso Bassiano: Evers. e monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 186 e p. 138. Aspienium L. 10. A. obovatum Viv. — Itri a monte Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 198. 11. A. marinum L. — Fenditure delle rocce alla Torre di Paola, nel Promontorio Circeo: Abbate, Guida, I, p. 234; Fiori e Paoletti, El. Anal. d' Ital. vol. I, par: I, p..12; fig. 29. Oss. — Nè io che vi sono stato due volte, in due epoche dif- ferenti, nè i Sig. Doria o Sommier, abbiamo avuto la fortuna di incontrare questa rarissima specie, per quanto ve la cercassimo con attenzione. Secondo gli autori, è specie propria delle Isole di Corsica, Sardegna, Capraia e Pantelleria: per essa ho da ripetere quello che ho scritto per il Nephrodium: che la flora del Circeo ha intimi rapporti con la flora delle Isole. 12. A. Trichomanes L. — Nei Lepini da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Abbate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137 — Monti di Terracina ('): Dor.! Som.! - Monte Circeo nei boschi presso il Semaforo: Beg. ! (') Intendiamo per monti di Terracina gli ultimi bassi contrafforti Ausoni che dipartendosi dal nucleo centrale di cui la vetta più elevata è il Monte delle Fate, vanno in direzione sud verso il mare, e coronano Terracina ed i suoi dintorni. — A questi succedono i monti di Fondi che ad anfiteatro circondano il bacino omonimo raggiungendo di nuovo la costa presso Sperlonga. Degli uni e degli altri, quando genericamente, quando particolarmente non abbiamo ricordati che i nomi delle alture che mandano le acque in questo bacino, vale a dire il versante sud di essi. 204 A. BEGUINOT 13. A. Ruta- muraria L. — Nei monti di Terracina: Dor.! Som.! 14. A. Adiantum nigrum L. — Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Dor.! Som.! Beg.! Scolopendrium Swan 15. S. vulgare Ait. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 231 — Presso il lago di Fondi: Beg.! 16. S. Hemionitis Sw. — In umbrosis udis « Sermoneta »: Sang. FI. Rom., p. 848; Abbate, Guida, I, p. 231. Adiantum L. 17. A. Capillus- Veneris L. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Ab- bate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137 — Monte Circeo nei boschi: Dor.! Som.! Pteris L. 18. P. aquilina L. — Via tra Cori e Norma: Gravis, p. 6; Abbate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137 — Boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 19 e nelle dune fra Terracina e m. Circeo: Gravis, p. 22 — Piani di Paola: Dor.! Cheilanthes Sw. 19. C. odora Sw. — Monti di Terracina: Abbate, Guida, I, p. 232. EQUISETACEAE. Equisetum L. 20. E. arvense L. — Luoghi umidi, paludosi sotto m. Circeo: Dor.! 21. E. Telmateja Ehrh. — Terracina: Dor.! Som.! 22. E. ramosissimum Desf. — Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 200 — Terracina: Dor.! Som.! — Sulle macerie lungo la via di Gaeta: Beg.! Oss. — La ubicazione di questo Equisetum nelle macerie di una strada polverosa ed aridissima non potrebbe essere più anor- male, almeno pei concetti che ci siamo fatti intorno alla vita di queste piante. La meraviglia aumenta, quando si osserva che la strana stazione non ha punto cambiato od alterato l'aspetto od il portamento della pianta, nè il rigoglio normale. 23. E. hyemale L. — Piani umidi, acquitrinosi sotto m. Circeo: Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 205 Oss. — Il comp. della Flora It. dell’Arcangeli (2.* ediz.) p. 10 lo dà dell’Italia superiore fino alla Toscana. Nella Prov. di Roma ad indicarvelo è primo il Maratti, Fl. Rom. II, p. 382, dove in verità non è facile distinguerlo dal volgarissimo £. ramosissimum per la diagnosi incompleta e per i sinonimi. Sebastiani e Mauri lo trascurano. Sanguinetti Fl. Rom., p. 839 lo indica di nuovo, senza precisare la località: Fiori e Paoletti, Fl. Anal. d’Ital., vol. I, par. I, p. 21 lo citano del Lazio: in località - littoranee nessuno fino ad ora l'aveva raccolto. LYCOPODIACEAE. Selaginella Spr. 24. S. denticulata Lk. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 197 (sub Zycopodio) -- Monte Circeo (vers. sett.): Gravis p. 27; Abbate, Guida, I, p. 235: Dor.! Som.! Isoetes L. 25. I. Hystrix Dur. — Lungo le sponde dei canali e dei fossi sotto m. Circeo: Abbate, Guida, I, p. 235. var. subinermis Dur. — Nelle stesse località: Dor.! Som.! 26. I. Duriaei Bory — Sotto m. Circeo nei luoghi umidi: Abbate, Guida, ip 235: MARSILEACEAE. Pilularia L. 27. P. globulifera L. — In aquis palustribus: Maratti, Flora Romana II, p. 394. Oss. — Benchè non sia precisata la località, si può supporre che siano intese anche le Paludi Pontine, dove certamente ha da essere. Nella Provincia fu anche trovata a Maccarese e Civi- tavecchia: Sang. Fl. Rom., p. 840. Salvinia Micu. 28. S. natans All. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 393 — Fondi, nelle acque limpide, lentamente scorrenti: Ten. FI. Nap. I, p. 309 et Syll., p. 140 (sub Marsilea) — Fondi alla fontana di Vitruvio: Terrac. N. Relaz. I, p. 197 — Fiume 206 A. BEGUINOT Portatore presso ponte Badino, e nelle paludi sotto m. Cir- ceo: Beg.! Marsilea L. 29. M. quadrifolia L. — Nei canali e nei fossi alle Paludi Pontine: Sang. FI. Rom. p. 840. GYMNOSPERMEAE. CONIFERAE. Pinus L. 30. P. halepensis Mill. — Itri nell’ andare a Sperlonga e lungo la discesa di S. Andrea: Terrac. N. Relaz. I, p. 169. Cupressus L. 31. C. sempervirens L. — Nei boschi presso il mare a Fondi: Ten. Fl. Nap. V, p. 270 et Syll., p. 137. Naturalizzata! Juniperus L. 32. J. macrocarpa S. et S. — Terracina: Fior. in Parl. Fl. It. IV, p. 78 — Monte Circeo: Gravis, p. 22; Dor.! 33. J. phoenicea L. — Fondi: Ten. Fl. Nap., V, p. 283 et Syll., p. 133 (var. B) - Presso Sperlonga lungo la spiaggia: Terrac. N. Relaz. I, p. 169 — Monte Circeo: Fior. in Bert. FI. It. X, p.385; Gravis, p. 26-27; Abbate, Guida, I, p. 234; Chiov ; Beg.! — Fra Terracina e m. Circeo nel littorale: Dor.! Som.! GNETACEAE. Ephedra L. 34. E. vulgaris Rich. — Nei colli sassosi marittimi a Fondi: Ten. Fl. Nap. V, p. 283 et Syll., p. 138; Parl. FI. It. IV, p. 102. MONOCOTY LEAE. POACEAE. Oryza Ar. Br. 35. 0. clandestina A]. Br. — Fossi e canali di Fondi: Pasquale, Rend. Acc. Sc. Fis. Mat. di Napoli, 1881, p. 218. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 207 Oss. — Questa pianta fino a poco tempo fa era sfuggita alle ricerche fatte nel dominio della flora Romana intesa negli antichi limiti. Pel primo ebbi la fortuna nell’Agosto del 1895 di rin- venirla sulle sponde dei laghi Lattanzi detti anche di Selva piana, in quel d’Anticoli (1) e poco dopo fu segnalata in più luoghi del littorale da altri; è pianta molto più diffusa di evens che gene- ralmente non si creda (?). Phalaris L. 36. P. minor Retz. — Terracina: Dor.! Som.! 37. P. paradoxa L. — Terracina nel littorale: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 344; Dor.! Som.! Beg.! 38. P. tuberosa L. — Littorale da Terracina al Circeo: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 340; Dor.! Som.! — Itri nell’ andare alla Civita: Merrae: No. Relaz: I pi 187. 39. P. coerulescens Desf. — Sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Anthoxanthum L. 40. A. odoratum L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! Phleum L. 41. P. pratense var. nodosum LL. — Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Beg.! 42. P. Michelii All. = Phalaris alpina Pers. — Nelle montagne di Fondi: Micheli, in Ten. Fl. Nap. I, p. 19. 43. P. arenarium L. — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 861; Dor.! Som.! -- Presso ponte Badino e Torre Astura (Nettuno): Beg.! f. pusillum Nobis. — con la specie, nelle stesse località. Oss. — Merita di essere messa in. rilievo questa forma di Phleum distintissima dal tipo col quale cresce frammista: Cudmi simplices, ascendentes, vix pollicares, toti vaginis laxis inflatis, duabus superioribus spicas involucrantibus tecti. (') BEGUINOT A. — Di alcune piante nuove o rare per la Flora Romana — Bull. Soc. Bot. Ital. p. 31, an. 1897. (?) I miei esemplari, come osserva il Chiovenda (Cfr. Malpighia, 1897, p. 108) sono muniti di bellissime pannocchie esterne, mentre negli esemplari raccolti a Maccarese ed alla Magliana le panocchie sono tutte nascoste o seminascoste entro le guaine fogliari inferiori. I numerosi saggi raccolti non differiscono in nulla da esemplari inviatimi dal Trentino dal Sig. Gelmi. 208 A. BEGUINOT Per il portamento si avvicina al P. crypsoides Urv. L’ ho sempre raccolta assieme al tipo anche ad Ostia, Anzio, Nettuno, ecc. - Forse quest’ aspetto proprio ad alcune forme di Phlewm avrà indotto Desfontaines (Fl. Atl. I, p. 65) a riportarle al Gen. Crypsis (C. arenaria) e Monti (Cat. Stirp. agri Bon. prod. p. 48) a chiamarlo, Gramen phalaroides, maritimum, minimum. Vi accennano in parte anche i Sig. Fiori e Paoletti, Fl. Anal. d’Ital., vol. I, par. I, p. 58, quando scrivono: pannocchia spesso brevemente sporgente dalla guaina superiore. 44. P. tenue Schrad. — Littorale da Terracina al Circeo: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 362; Dor.! Som.! Alopecurus L. 45. A. pratensis L. — Fra Terracina e ponte Badino: Chiov. Oss. — Specie rara nel dominio della Flora Romana: si trova anche a Viterbo (Macchiati !). 46. A. bulbosus L. — Littorale di Terracina: Beg.! 47. A. utriculatus Pers. — Littorale di Terracina e di m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 376; Dor.! Som.! Beg.! - Fra Terracina e Fondi: Chiov. Lygeum L. 48. L. Spartum L. — Nel littorale di Fondi: Ten. Syll., p. 12. Oss. — È specie propria dell’Italia inferiore: manca nella centrale. Sesleria Scop. 49. §. tenuifolia Schrad. var. Circeana Nobis — M. Circeo nelle rupi sotto la vetta (vers. sett.): Beg.! — Folia linearia, parum firma, glaberrima, mucronata, LONGA, SPICAM SUBAEQUANTIA AUT SUPERANTIA: spica oblongo-cylindracea longa (3-4 cm.) laraque, saepe basi interrupta: locustae longiuscule pedi- cellatae. Oss. — Questa specie dai monti più alti del Romano, dove io l’ ho raccolta (Ernici, Simbruini, Autore, ecc.) adattandosi a vivere in un monte che s’ eleva di poche centinaia di metri al disopra del livello del mare, nel dominio quindi di un'altra flora, FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 2()9) ha cambiato in tal modo il suo portamento e qualcuno dei suoi caratteri, che mi ha indotto a tenerla distinta dal tipo, da cui differisce per le foglie lunghissime che in alcuni esemplari rag- giungono la spica in altri la superano, per le guaine non scom- poste in fili tanto sottili e tanto tenui come nella specie di montagna, per le spighe allungate, rade, con fiori abbondanti, distanti, portati da pedicelli piuttosto lunghi. Non è improbabile che la specie trovata anche in alcune isole, come in quelle di Capri, ecc., sia rappresentata da questa varietà insigne. Si con- fronti quanto ho scritto su questa varietà in Bull. Soc. Bot. It. p- 426-117, a. 14397. 50. S. nitida Ten. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 192. Oss. — Differisce dalla mia varietà della specie precedente per avere questa le foglie strettissime, convolte, coi margini lisci e non seghettato-scabri, nè la guaina membranosa, ecc. ecc. ol. S$. argentea Savi. — Sommità della Semprevisa: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 185; Beg.! Setaria P. pe B. 52. S. verticillata PB. — Terracina nelle arene marit.: Beg.! 53. 3. glauca PB. — Presso il lago di Fondi: Beg.! Panicum L. 54. P. Crus-Galli L. — Lago di Paola, lago di Fondi: Beg. ! 55. P. repens L. — Littorale di Terracina: Fior. Giorn. Lett. Pisa, talil;opi1i2}aini Bert. El. It. I, p. 480°ed in Parl. EL It. I, p. 120 — Ces. Pass. Gib. FI. It. I, p. 44; Arcang. FI. It. 2.* ed., p. 31 -- Terracina, ponte Badino, littorale di Fondi: Beg.! Oss. — Questa specie per prima scoperta dalla Sig." Contessa Fiorini Mazzanti, è fra le più caratteristiche della vegetazione di questa parte del littorale romano. Verso il Circeo scompare, nè credo sia stata segnalata in altri luoghi della Provincia. È una di quelle tante piante che Terracina ha in comune con le isole di Sardegna e Corsica e che saltuariamente percorrono la costa occidentale d’ Italia, facendosi però più rare, o mancando addi- rittura mano a mano che progrediscono verso il settentrione. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.1, Vol. XVIII (17 Agosto 1897) 14 210 A. BEGUINOT Digitaria Scoop. 56. D. sanguinalis Scop. — Terracina nelle arene: Beg.! var. ciliaris (Retz.) Parl. = D. ciliaris Fior. App. Prod. FI. Rom.,. p..8,-n. 6 == .D. ciltarts war. 6. Bort. FI. II, p. 415 = Panicum sanguinale var. 3. A: Trin. Spec. gram. fase. 12. Nelle vigne e negli oliveti di Terracina: Fior. in Parl. BETS op: bee: Oss. — Questa varieta, erroneamente ritenuta come specie da alcuni autori, è assai difficile a circoscrivere: i vecchi autori facendone specie o varietà, hanno cercato di mettere in rilievo il carattere della irsuzie o della villosità delle due glume o di una di esse (var. 3. Bert., l. c.) carattere variabilissimo e di poco momento. Meglio di tutti il Parl., 1. c. trova che la varietà non differisce dalla specie che per avere la prima la paglietta del fiore neutro fornita di lunghe ciglia ispide, sebbene esemplari di Terracina (1. c.) inviatigli dalla Fiorini Mazzanti formino è passaggio fra la varietà e la specie offrendo dei peli setosi nel posto che occupano le ciglia. Per mio conto debbo dire che esemplari raccolti nell’ identica località, secondo il Sommier a cui furono da me inviati, furono riportati alla specie e non alla varietà. Tragus Hatt. o7. T. racemosus Hall. — Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 369 (sub Cenchro). Cynodon Ricu. 58. C. Dactylon Pers. — Terracina nella città, presso S. Felice Circeo: Beg.! Dactyloctenium WILL. 5Y. D. aegyptiacum W. — Terracina: Fiorini-Mazzanti—Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 110, a. 1897. Andropogon L. 60. A. Ischaemum L. — Monte Circeo e nei monti di Terracina: Beg.! G1. A. hirtus L. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 169; Dor.! Som.! Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO DA 62. A. pubescens Vis. — Monti di Terracina: Dor.! Som.! f. diffusa Terr. A. — Monte S. Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139, e 185. 63. A. distachyus L. — Monte S. Angelo sopra Sezze (Lepini) e sotto il villaggio: Evers, in Terrace. A. Contrib. IV, p. 148 e 185 — Monti di Terracina: Dor.! Som.! Beg.! Sorghum Pers. 64. S. halepense Pers. — Paludi presso Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 475 — Sotto S. Felice Circeo: Beg.! Saccharum L. 65. S. Ravennae L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 367 bb. (sub Andropogone); Parl. FI. It. 1, p. 136 (sub Eriantho). Imperata Cyr. I. cylindrica PB. — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p- 333; Sang. Fl. Rom., p. 61 (sub Saccharo); Abbate, Guida, I, p.-232 — Da Terracina a m. Circeo: Dor.! Som.! - Da Terracina al lago di Fondi: Beg.! — Sperlonga nelle arene: Terrac. N. Relaz. I, p. 188. Arundo L. 67. A. Donax L. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Abbate, Guida, I, p. 230; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137 — Terra- cina: Gravis, p. 14. 63. A. Pliniana Turr. — Nei luoghi umidi presso il lago di Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 189. Phragmites L. 69. P. communis Trin. — Paludi Pontine. Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 742 (sub Arundine) -- Paduli presso Terracina: Gravis, p. 17 - Lago di Paola, laghetto di ponte Badino, lago di Fondi: Beg.! Ampelodesmos Lx. 70. A. tenax Lk. — Monte Circeo, sopratutto nel vers. sett.: Seb. et Mauri, Fl. Rom., p. 43; Sang. Fl. Rom., p. 104; Gravis, p. 26-27; Abbate, Guida, I, p. 234; Dor.! Som.! Beg.! — Ter- racina nei monti: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 740 — Civita DI A. BEGUINOT presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 195 — Nei Lepini lungo la via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Abbate, 1. c. I, p. 231: Terrac. A. Contrib. IV, p. 137. Oss. — Locustae bi-triflorae, bicolores, coerulesventes aut purpu- rascentes: An A. tenax, 3 bicolor Kunth? Esprimo questo dubbio per i saggi che ho raccolti a m. Circeo: per gli altri non so dire nulla. Solamente aggiungo che nel monte è predominante o forse esclusiva questa forma, mentre nei monti presso Tivoli, nel monte Gennaro ecc., domina quella a spighette virescenti che seccando divengono giallastre. Calamagrostis Apaxs. 71. C. Epigejos Roth. — Monte Circeo: Dor.! Som.! =} nw 78. Ammophila Hosr. A. arenaria Lk. -— Littorale di Terracina, Circeo, ece.: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 754; Sang. Fl. Rom., p. 107; Gravis, p. 22; Abbate, Guida, I, p. 332; Dor.! Som.! Beg.! — Arene litt. di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 189. Agrostis Kun. A. alba L. var. genuina Gr. Godr. -— Presso il lago di Fondi, e presso S. Felice Circeo: Beg.! A. verticillata Vill. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! A. vulgaris With. — Terracina, nella via di Gaeta: Beg.! A. pallida DC. — Terracina: Woods -- Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 169, a. 1897. Sporobolus R. Br. S. pungens Kth. — Dovunque nel littorale da Fondi a Paola: Beg.! Gastridium P. pr B. G. lendigerum Gaud. — Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Polypogon Desr. P. monspeliensis Desf. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 880 - Monti di Terracina: Gravis, p. 13; Abbate, Guida, I, p. 232; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Dor.! Som.! Beg.! -- Fondi presso il lago: Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 213 80. P. maritimus W. — Littorale di Terracina e di Fondi: Ten. Syll., p. 12; Fior. in Bert. FI. It. I, p. 38] ; Sang. Fl. Rom., p. 47; Dor.! Som.! Beg.! -- Presso m. Circeo: Dor.! Som.! Oss. — Esistono tutte le forme di passaggio, da quelle in cui la guaina superiore è poco dilatata e distante dalla pannocchia, a quelle in cui è dilatata e rigonfia e l’avvolge alla base. Lagurus L. 81. L. ovatus L. — Nel littorale da Terracina al Circeo: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 729; Dor.! Som.! Beg.! Stipa L. 82. S. tortilis Desf. — Itri alla Civita (m. Ausoni): Terrac. N. Relaz. I, p. 188 — Monti di Terracina: Dor.! Som.! 83. S. Aristella L. — Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Beg.! Milium L. 84. M. multiflorum Cav. — Terracina, dovunque: Dor.! Som.! var. frutescens Terrac. A. — Monte Sant’ Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 140 e 185 (sub Piptathero). Corynephorus P. pr B. 85. C. articulatus PB. — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It.I, p. 454 (sub Azra). Aira L. 86. A. caryophyllea L. — Littorale di Terracina e di m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It.I, p. 456; Sang. Fl. Rom., p. 58; Dor.! - Lago di Paola: Beg.! 87. A. capillaris 6 ambigua D. Nrs. — Nelle stesse località della pre- cedente: Dor.! Som.! Beg.! Avena Part. 88. A. pratensis L. — Itri a S. Nicola tra i cespugli ed a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 192. Oss. — Questa stazione per una specie che cresce nei pascoli elevati delle Alpi e degli Apennini, è fra le più basse e le più vicine al mare che io conosca. SO. . sterilis L. — Terracina: Dor.! Som.! 93. A. 94... T. Oss. A. BEGUINOT . fatua L. — Itri nei seminati alla Civita ed a Campello: Terrac. N. Relaz..Fi spralge. . barbata Brot. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! - M. Circeo. Beg.! . sativa L. — Presso il lago di Fondi ~ subspontanea — Beg.! Arrhenatherum P. de B. elatius M. et K. — Itri nei prati a Campello. Terrac. A. Relaz. I, p. 192. Trisetum Part. aureum Ten. = Avena condensata Lk. — Fondi: Ten. Syll., p. 17 -- Terracina, lungo le vie ed i luoghi calpestati: Fior. Giorn: Let. Pisa, 1. 17, p 12 ted in Bert, (EI. It. I}, p.. 713s Sang. Fl. Rom., p. 77; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! Beg.! — Questa specie ampiamente rappresentata nell’ Italia meridionale e nelle isole, trova a Terracina il limite settentrio- nale della sua diffusione: nel restante della Provincia è sostituita dall’ affine Trisetwm neglectum R. et S. che giunge fino in Liguria (Cia SR, seb): 95. T. neglectum R. et S. — Terracina e presso m. Circeo: Sang. FI. 96. H. 99. M. Rom.,\p. 79; Orsini, Bier. in Bert Wl att. 1.) p. v7 Abbate, Guida, I, p. 232 (sub Avena); Dor.! Som.! Holeus L. lanatus L. — Litt. di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 418 — Monte Circeo: Dor.! Som.! -- Lago di Paola: Beg.! Melica L. . ciliata L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 488 - Itri alla Civita (m. Ausoni): Terrac. N. Relaz. I, p. 192 — Monte Circeo: Beg.! . maior S. et SÌ. — Monti di Terracina: Dor.! Som.! Beg.! — Monte Circeo: Beg.! minuta IL. — Presso Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 497 ed in Parl. Fl. It., p. 305; Sang. FI. Rom., p. 60; Ab- hate, Guida, I, p. 2382; Chioy. 100. 101. 102. 103. 110. bb» FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO STO Catabrosa P. de B. . aquatica PB. — Luoghi umidi presso il lago di Paola: Beg.! Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 442 (sub Aira). Glyceria I. br. . fluitans R. Br. — Terracina nei paduli: Gravis, p. 17 - Lungo la via da S. Felice Circeo al lago di Paola: Dor.! Som.! Beg.! Monte Circeo fonte della Bagnara: A. Terrac. - Cfr. Chio- venda, Malpighia, p. 111, a. 1897. . plicata Fries. — Monte Circeo, campi fra Madonna della Mola e Torre Vittoria: Terrac. A. Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 1, a. 1897. Sclerochloa P. de B. . divaricata Lk. — Littorale da Terracina a m. Circeo: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 112 (sub Festuca), in Bert. FI. Tiel, p- 816° (sub 77:co), ed in Parl: Bl: it. 1, p. 470; pane. El. Rom, p. 71; Ces. ‘Pass. Gib. BI ito, po 69; Arcang. FI. It. 2.* ed., p. 52; Dor.! Som.! Beg.! — Fondi: Ten. Syll., p. 15 (sub Festuca). . maritima Lk. — Terracina: Seb. et Mauri, Fl. Rom., p. 69: Sang. Fl. Rom., p. 70 (sub 7’ritico). . rigida Panz. — M. Circeo: Mauri in Bert. FI. It. I, p. 524 (sub Poa) -- Littorale da Terracina a m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . hemipoa Guss. — S. Felice Circeo: Sang. Fl. Rom., p. 751 (sub Tritico). . dura PB. — Lungo la via da Terracina a Gaeta: Beg.! Poa L. . annua L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 581; Dor.! Som.! var. campana Terr. N. — Fondi nel Salto: Atti Reg. Accad. Se. Fisic. e Matem. Napoli 1891, v. IV, n. 2. . bulbosa L. — Monti di Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232. . trivialis L. — Terracina nei prati: Fior. in Bert. FI. It. I, p- 539; Dor.! Som.! . attica Boiss. et Held. — Monte Circeo: Dor.! Som.! 216 A. BEGUINOT Eragrostis P. pe B. 112. E. pilosa PB. — Terracina, presso il lago di Fondi: Beg.! 113. E. maior Host.-— Negli stessi luoghi della precedente: Beg.! Briza L. 114. B. minor L. — Littorale da Terracina a m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 562; Dor.! Som.! — Paludi presso Torre Astura: Beg.! 115. B. maxima L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 566; Dor.! Som.! Beg.! Dactylis L. 116. D. glomerata L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 195 - Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! var. hispanica Koch. — Monte Sant'Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139 e 185. Cynosurus Kuonru. 117. C. cristatus L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 585 - Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 118. €. echinatus LL. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 587; Dor.! Som.! Koeleria Pers. 119. K. villosa Pers. — Avra pubescens Vahl. — Terracina: Mauri, in Bert. FI. It. I, p. 489; Sang. Fl. Rom., p. 56; Abbate, Guida, I, p. 122; ib. e Monte Circeo: Dor.! Som.! -- Arene littoranee a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 122. 120 K. phleoides Pers. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! 121. K. collina Terr. N. — Fondi a Portella: Atti Reg. Accad. Se. fisic. e Matem. Napoli, 1891, vol. IV, n.° 2 fig. Oss. — Con ulteriori studi, visitando quelle belle contrade, spero di potere dire qualcosa di più certo intorno a questa Koeleria, elevata a tipo specifico. Fino da ora però, dalla diagnosi e dalla figura annessa, esprimo i miei dubbi che veramente sia specie distinta. Pare a me piuttosto una varietà caratterizzata sopratutto dalla facées diversa della pannocchia che è ampia ed aperta e dal caule lungamente radicante in basso; i caratteri fiorali sono presso a poco gli stessi che nel tipo variabilissimo. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO DI Molinia ScHRANK. 122. M. serotina M. et K. — Fondi: Ten. Syll., p. 15 (sub Festuca). Festuca L. 125. F. duriuscula Guss. var. 8 Parl. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 195. 124. F. arundinacea Schreb. — Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 125. F. elatior L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It.I, p. 617 — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 195. Vulpia L. 126. V. uniglumis Dum. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 92 (sub Festuca); Abbate, Guida, I, p. 282 -- Presso Ponte Badino: Beg.! 127. V. ligustica Lk. — Presso ponte Badino: Beg.! 128. V. myuros Gm. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 637. è bromoides L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! ‘ sciuroides (Gmel.) — Monte Circeo: Dor.! Som.! Oss. — Quest'ultima varietà non fu, a quanto so, fino ad ora segnalata nella Provincia e riesce quindi nuova. 129. V. ciliata Lk. — Monti di Terracina: Beg.! 150. V. Michelii Rehb. — Terracina: Mauri in Bert. FI. It. I, p. 630 (sub Festuca) ed in Parl. FI. It. I, p. 417 (sub Ave/lnza). Bromus Part. 131. B. maximus Desf. et var. Gussonii Parl. — La specie e la varieta sono comuni a Terracina: Dor.! Som.! Beg.! 132. B. madritensis L. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! - M. Circeo: Beg.! 133. B. asper L. fil. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 194. 134. B. erectus Huds. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 194. 135. B. pannonicus Kumm. et Sendt. — Itri nel monte S. Nicola: Ter- pacs No Attia ocr. pao: Oss. — Ommesso sino a qui nei Compendii della Flora Italiana, nell’ ultimo dei Sig." Fiori e Paoletti comparisce per la prima volta come varietà y del 5. erectus, caratterizzata dalle foglie e guaine brevemente pubescenti e ciliate. 218 A. BEGUINOT serrafalcus Pars. 136. S. racemosus Parl. - Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 194 — Monte Circeo: Dor.! Som.! 137. S. mollis Parl. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 668; Dor.! Som.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! 138. S. intermedius Parl. — Fondi: Ten. Syll., p. 17 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! 139. S. macrostachys Parl. — Terracina: Dor.! Som.! Oss. — Non trovo indicata questa specie in nessuna delle Flore della Provincia Romana e nelle diverse contribuzioni che ho potuto consultare: la ritengo quindi nuova per la nostra Flora. Si veda quanto ho scritto intorno a questa specie in Bull. Soc. Bot. It., p. 117, a. 1897. Lolium L. Li 140. L. perenne L. — Terracina, nelle vie: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 758 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 8 compositum Sm. — Arene maritt. presso Terracina: Beg.! Oss. — I saggi da me raccolti nelle arene, hanno rami ascendenti-eretti, mai radicanti, radice esile, fibrillosa, annua (?). Evidentemente si tratta di un adattamento alla vita nelle arene. 141. L. italicum A. Br. — Terracina: Dor.! Som.! 142. L. multiflorum Gaud. — Arene maritt. a Terracina: Beg.! 143. L. temulentum L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 197. Catapodium Lk. 144. C. loliaceum Lk. — Littorale di Terracina e di m. Circeo: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 113, ed in Bert. FI. It. I, p. 818; Sang. Fl. Rom., p. 71 (radici di m. Circeo): Abbate, Guida, I, p. 235 (m. -Circeo); Dor.! Som.! Gaudinia P. de B. 145. G. fragilis PB. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 725 (sub Avena) -- Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! — Presso il lago di Paola: Beg.! Brachypodium P. de Bb. 116. B. ramosum R. S. Fondi, nel m. Cucuruzzo: Terrace. N. Relaz. I, p. 195 — Terracina, nei monti: Dor.! Som.! 147. 148. 149. 150. 153. 154. 155. 156. 157. 158. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 219 . pinnatum PB. -- Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 196 -- Circeo: Dor.! Som.! -- Monti di Terracina: Beg.! . distachyon R. et S. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 196 -- Terracina, m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! - Ter- racina, nel muro del castello: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 652 (sub Festuca). . var. monostachyon Parl. — Monte Circeo: Beg. ! Agropyrum P. de B. . repens PB. — Monte Circeo: Dor.! Som.!- Littorale da Terra- cina a Fondi: Beg.! . junceum PB. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 799 (sub Tritico) -- Littorale di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 196 - Litt. da Terracina a Fondi: Beg.! Triticum P. pe B. . villosum PB. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 196 — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! Aegilops L. . ovata L. — Terracina: Dor.! Som.! -- Presso S. Felice Circeo: Beg.! -- Lago di Paola: Beg.! . triaristata, W. — Terracina: Dor.! Som.! . triticoides Reg. = Triticum vulgari-ovatum Godr. Gren. — Terracina: Fiorini -- Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 112, a. 1897. Hordeum L. . bulbosum L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 196 — Terracina: Dor.! Som.! . murinum L. — Monte Circeo (vers. sett.): Gravis, p. 27; Abbate, Guida, I, p. 255 — Terracina: Dor.! Som.! . maritimum With. — Norma (m. Lepini): Marat. Fl. Rom. 1, p. 84 — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 780 - Presso il lago di Paola: Beg.! . Gussoneanum Parl. — Selve arenose di Terracina: Fiorini -- Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 112, a. 1897. Lepturus R. br. . incurvatus Trin. — Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 371 (sub Aegilope) -- Macchia di ponte Badino e Torre Olevola : Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som! 220 160. L. 161. C. 162. C. 163. C. 164. C. 166. S. L60700. 168. E. 169. VE IONE: A. BEGUINOT filiformis Trin. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 766 (sub Rotboellia). CYPERACEAE. Cyperus L. distachyos All. Ad littora Circaei: Fiorini-Mazzanti -- Terracina, fuori di Porta Napolitana alla Mola: Rolli — Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 107, a. 1897. longus L. — Terracina, nei luoghi umidi del littorale: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 270; Dor.! Som.! badius Desf. — Acquitrini sotto m. Circeo: Dor.! Som.! - Stagno di ponte Badino e presso il lago di Paola: Beg.! fuscus L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 262 — Presso il lago di Fondi: Beg.! Galilea Part. . mucronata Parl. — Arene littorali presso Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 184 -- Presso Terracina: Beg.! - Sotto m. Circeo: Dor.! Som.! — Presso Torre Astura: Beg.! Schoenus L. nigricans L. = S. mucronatus L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 248 -- Arene litt. a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 184 -- Sotto m. Circeo: Dor.! Som.: Beg.! Cladium P. Brown. Mariscus R. Br. — Presso Terracina: Dor.! Som.! - Sponde del lago di Fondi: Beg.! Eleocharis R. Browx. palustris R. Br. — Paludi Pontine a Ponte Bianco: De Notaris, ed in più luoghi al lago di Paola: Beg.! - Promont. Circeo, stagni di Terracina, ecc. ecc.: Terrac. A. ('). uniglumis Lk. — Torre Olevola e lago di Paola: Terrac. A. |. c. multicaulis Dietr. — Fonte Bagnara al Prom. Circeo: Terrac. A. l. c.; Arcang. Comp. FI. Ital., 2." ed., p. 79 — Piscina Carceri: Chiov. var. Mariana Terr. A. — Lago di Paola. (!) TERRACCIANO A. Intorno al gen. Eleocharis ecc. Malpighia, vol. Il, 1887, p. 273 e seg. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 2921 171. E. acicularis R. Br. — Rara nelle fonti al Prom. Circeo: Terrace, A. ee Arcane: Fl Ital.” 2.” edi, p. 793 Hiv Ane'd It. Hior:e Paol. vol. I, par. I, p. 121; fig. 426 - In una fonte presso il lago di Paola: Beg.! Seirpus L. 172. S. Savii Seb. et Mauri. — Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! — Presso il lago di Paola: Beg.! - Presso Torre Astura: Beg.! var. nervosus Boeck. — Prom. Circello verso la Piscina Ma- noia: Terrac. A. (pro specie) ('). 173. S setaceus L. — var. clathratus Rehb. -- Al Salto di Fondi: Terrac. N. 174. S. supinus L. -— var. minimus Boiss. - Tra S. Felice Circeo e la macchia di Terracina a Piscina di Campo di Croce, via di Fonte Bagnara, pressi di Piscina Manoia: Terrac. A. |. c. 175. S. lacustris L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 281 — Paludi presso Terracina: Gravis p. 16; Dor.! Som.! -- Lago di Fondi: Beg.! 176. S. Holoschoenus L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 284 -- ib. e sotto m. Circeo verso Paola: Dor.! Som ! Beg.! -- Pa- ludi presso Torre Astura: Beg.! var. Y Bert. Fl. It. I, p. 284 =: Scirpus romanus L. — Ter- racina: Fior. in Bert., |. c. Kobresia Wir. K. caricina W. — Paludi presso Terracina: Gravis p. 17. Oss. — Non spendo parole per dire che questo genere deve essere radiato dalle piante della Flora Romana. Con dubbio è accettato anche nella Flora Analitica d’ Italia dei Sig." Fiori e Paoletti: a me pare piuttosto che non si possa dubitare della erroneità della determinazione. Molte delle specie del predetto Sig." Gravis meritano conferma. Carex IL. 177. C. divisa Huds. — Terracina, nei pascoli: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 52 -- Itri a Campello ed alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, (1) TERRACCIANO A. Scirporum species e sectione Isolepidum ecc. Malpighia, vol. II, 1887, p. 422 e seg. 022 A. BEGUINOT p. 185 -- Paludi presso Terracina: Gravis, p. 17 — Presso ponte Badino: Beg.! - Fra Terrac. e Fondi: Chiov. — Monte Circeo: Dor.! Som.! 178. C. setifolia Godr. — Nei boschi sotto m. Circeo verso Paola: Dor.! Som.! Oss. — Io non ho raccolto questa specie, la quale da taluni è considerata come varietà della precedente: però come specie compare in uno scritto del Sommier (!) come raccolta nella Ma- remma Toscana, e nei Saggi dell’//erbarium Camillae Doriae è mantenuta per tale. Nella Provincia di Roma, fu già raccolta a Corneto. Nella Flora Analitica d’Italia dei Sig." Fiori e Paoletti è fatta sinonimo di C. chaetophylla Steud., la quale non sarebbe che una varietà della C. divisa Huds., ma a distribuzione molto più ampia quale non appare nella Flora Italiana del Prof. Arcangeli dove passa per specie molto più limitata di quello che in realtà sia. 179. C. vulpina L. — Paludi Pontine: Sang. Fl. Rom., p. 803 — Torre Astura e Ninfa (Lepini): Marat. Fl. Rom. II, p. 320. - Paludi presso Terracina: Gravis, p. 17 - Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! — Presso il lago di Paola: Beg.! 180. C. muricata L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! -- Paludi Pontine : Orsini, in Bert. FI. It. X, p. 63. 181. C. divulsa Good. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. X, p. 61; Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! 182. C. paniculata L. — Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. ive p. 131, ed in Bert. FI. It. X, p. 66 (Mauri); Sang. FI. Rom., p. 804; Abbate, Guida, I, p. 232 -— Piani sotto monte Circeo: Dor.! Som.! 183. C. distachya Desf. — Monte Circeo: Chiov.; Beg.! (vers. sett.). 184. C. tomentosa L. — Boschi tra le rovine di Circe e la casa dei pescatori, presso il lago di Paola: Chiov. 185. C. verna L. — Stagno di ponte Badino: Beg.! 186. C. Halleriana Asso. — Monte Circeo: Dor.! Som.! 187. C. hispida Schlt. — Falde meridionali del Circeo sotto S. Felice presso la riva del mare: Rolli -- Torre del Fico presso il (1) S. SomMIER. Seconda gita a Capalbio. - Bull. Soc. Bot. Ital. 1892, p. 355. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 293 mare: Terrac. A. - Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 108, a. 1897. 188. C. basilaris Jord. — Monte Circeo presso il Semaforo: Chiov. -- Cfr. Penzig, Malpighia, p. 281, a. 1888. Oss. — Questa Carex rarissima nel dominio della Flora Ita- liana, fu qui raccolta nel 1893 pel primo dal Sig. Chiovenda, nè da altri più ritrovata nè qui nè altrove: stando alla sua determinazione, riesce una novità per la Flora Romana. 189. C. pallescens L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 792. 190. C. stricta Good. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16 — Fra S. Felice Circeo e Torre Vittoria: Chiov. 191. C. acuta L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 327; iors Giorn., Let. Pisa, t:, 17, p- 181... ed in Bert: Fl. Tt xX; p. 138 -- Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 812; Abbate, Guida, I, p. 232 -- Paludi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 192. ©. microcarpa Bert. in Mor. — Lago di Fondi: Ten. Fl. Nap. V, p. 254. 193. C. pendula Huds. == C. maxima Scop. — Fondi: Ten. Syll., p. 133 -- Rive dei canali Pontini: Fior. in Bert. Fl. It. X, p. 147. 194. C. strigosa LL — In paludibus turfosis, Fondi: Ten. Syll., p. 133. 195. C. serrulata Biv. = C. recurva Huds. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 132 - Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 185 -- Monte Circeo: Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! — Terracina a ponte Badino: Beg.! C. limosa L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 325. Oss. — Da escludersi dal dominio della Flora Romana : errore insigne. 196. C. flava L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 322. ‘Oss. — I sinonimi corrispondono alla specie Linneana. Pro- babilmente trattasi dell’affine C. Oederi Ehrh., da alcuni consi- derata come varietà della precedente, che scende abbastanza in basso e si spinge anche nell’ Italia meridionale. Io però non l'ho raccolta in Provincia che sopra i 1000 m., quindi nel dominio della Flora submontana. Anche di questo autore molte specie e moltissime località abbisognano di ulteriore conferma. Questa avvertenza vale in particolare modo per il gen. Carex, che è il genere più gravido di confusioni e di errori. 4. BEGUINOT 197. C. depauperata Good. — Monte Circeo: Dor.! Som.! 198. C. extensa Good. — ‘Terracina: Parl. FI. Ital. II, p. 207; Dor.! Som.! 199. C. punctata Gaud. — Presso lo stagno di ponte Badino e presso il lago di Paola: Beg.! 200. C. distans L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 326 - Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! - Lago di Paola: Beg.! -- Terracina presso ponte Badino: Beg.! 201. C. sylvatica Huds. — Macchia di Terracina: Beg.! 202. C. paludosa Good. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 131, in Bert. FI. It. X, p. 140 — Sang. FI. Rom., p. 812. 203. C. riparia Curt. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16: Dor.! Som.! -- Presso il lago di Paola: Beg.! 204. C. hirta L. — Terracina: Dor.! Som.! -- Stagno di ponte Badino: RUSSI, 206. S. 207. $. Ose: 209... P. 210.4P: Beg.! TYPHACEAE. Typha L. angustifolia L. — Terracina, negli stagni: Gravis, p. 16: Dor.! Som.! Sparganium L. ramosum Huds. — Piani umidi, lungo i ruscelli sotto S. Felice Circeo: Dor.! Som.! Beg.! -- Lago di Fondi: Beg.! simplex Huds. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 167 — Sang. FI. Rom., p. 818. NAJADACEAE. Potamogeton L. natans L. — Lago di Fondi: Ten. FI. Nap. II, p. 166 et Syll., p. 25 — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 224 — Stagni di Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 138; Gravis, p. 16 -- Stagno presso ponte Badino: Beg.! -- Paludi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! fluitans Roth. — Fiumi e fossi delle Paludi Pontine: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 114. lucens L. — Lago di Fondi: Ten. FI. Nap. III, p. 167; Beg.! — Canali Pontini: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 161; Sang. 218. 219. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 995 Fl. Rom., p. 138; Parl. FI. It. III, p. 682 -- Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16. . perfoliatus L. — Lago di Fondi: Beg.! . densus L. — Lago di Fondi: Ten. Syll., p. 25. . crispus L. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16 -- Paludi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! - Stagno presso ponte Badino: Chiov.; Beg.! — Lago di Fondi: Beg.! . acutifolius Lk. in R. et S. — Paludi presso Terracina: Gravis, pe lb. . pusillus L. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16. . trichoides Ch. et Schl. = P. compressus All. — Lago di Fondi: Ten: Syill., p. 25. . pectinatus L. — Lago di Fondi: Ten. Syll., p. 25; Beg.! -- Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 238 -- Paludi presso Terracina: Sang. FI. Rom., p. 139 -- ib. e lago di Paola: Gravis, p. 16 e p. 28. Zannichellia L. . palustris L. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16. . pedicellata Fries. — Paludi tra Terracina e Fondi: Chiov. Ruppia L. . maritima L. — Stagni marittimi, salsi presso Terracina: Seb. et Mauri: Fl. Rom., p. 83; Sang. Fl. Rom., p. 139 -- Lago di Fogliano: Rolli, in Parl. FI. It. III, p. 651 — Lago di Paola sulle sponde, comunissima: Gravis, p. 28; Beg.! - Lago di Fondi, nell’ emissario dei canali: Gravis, p. 17. Oss. — Tutti gli esemplari che ho raccolti al lago di Paola, sulle cui rive forma praticelli erbosi, hanno, dopo la fioritura, una spira lassa, allungata, a giri poco numerosi; secondo il Comp., Fl. It., 2.* ed., p. 101, dell’Arcangeli, dovrebbe avere peduncoli avvolgentesi in spira serrata ed a giri numerosi. Della determinazione non dubito, poichè la specie fu studiata anche da S. Sommier; la forma tuttavia merita ulteriori dilucida- zioni. - Sang. Fl. Rom., p. 139, dice con evidente ambiguità di questa specie: vaginis supremis, flores post anthesim longe pe- dunculatos, involucrantibus. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (18 Agosto 1897) 15 226 A. BEGUINOT Najas L. . major All. — Canali Pontini: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 295 — Lago di Fondi: Beg.! Posidonia L. . oceanica Del. — P. caulini Kon. — Comune lungo tutto il litto- rale, ma sterile: Beg.! -- Rovine di bagni presso il lago di Paola: Gravis, p. 28. Zostera L. 223. Z. nana Roth. — Lago salmastro di Paola: Gravis, p. 28. Cymodocea Kénxre. 224. C. nodosa Asch. — Sperlonga, presso la torre: Terrace. N. Relaz. I, p. 172 (sub Zostera). LEMNACEAE. Lemna L. 225. L. trisulca L. — Nei fossi presso Terracina: Gravis, p. 16. 2262: gl. Pao: ii 229. W. 230. A. Cie) co — 5 gibba L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 316. L. minor LL. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 315 — Presso Terracina: Gravis, p. 16 -— Fossi e canali da Terra- cina a m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! polyrhiza L. — Paludi Pontine: Marat. FI. Rom. II, p. 316 — . Sermoneta: Sang. Fl. Rom., p. 17: Abbate, Guida, I, p. 231. Wolfia Horket. arhiza Wimm. — Piscina Carceri: Chiov. ARACEAE. Ambrosinia Bas. Bassii L. — Dintorni di Terracina: Chierici, in Pirot., Bull. Soc. Bot. It. 1893, p. 288; Fiori e Paol. Fl. Anal. d’Italia vol. I, par: ip. 150: Arisarum L. . vulgare Targ. — Monte Circeo: Seb. et Mauri, Fl. Rom., p. 298 — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 788 (sub Aro); Abbate, Guida, I, p. 232. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 227 232. A. proboscideum Savi. — Nei boschi a Sermoneta e Norma: Sang. Cent. tres, p. 129, e Fl. Rom., p. 787; Abbate, Guida, I, p. 231. Biarum Sc4ort. 233. B. tenuifolium Schott. — Itri, fra i sassi, Campello: Terrac. N. Relaz:I, p. 172. Arum L. 234. A. italicum Mill. — Lepini, nella via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 127 — Terracina: Gravis, p. 14 e 18 — Monte Circeo presso il Semaforo: Beg.! 235. A. maculatum L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 173. Dracuneulus Scuorr. 236. D. vulgaris Schott. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Ter- rac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230. Acorus L. A. Calamus L. — Paludi di Terracina: Gravis, p. 16. Oss. — Questo genere per la Flora Romana non è dato che dal Gravis. Fino a qui era noto per molte località del setten- trione d’ Italia, ma secondo Fiori e Paoletti, Fl. Anal. d’ Italia, vol. I, par. I, p. 147 si troverebbe anche in Puglia e quindi nel dominio della Flora del mezzogiorno della nostra penisola. La località tuttavia citata dal Gravis merita ulteriore conferma. PALMAE. Chamaerops L. 237. C. humilis L. — Monte Circeo: Seb. et Mauri, FJ. Rom., p. 135; Marat. Fl. Rom. II, p. 378; Sang. FI. Rom., p. 295; Gravis, p. 26; Parl. FI. Ital. II, p. 276; Abbate, Guida, I, p. 234; Fiori e Paol. FJ. Anal. d’It. vol. I, par. I, p. 144; Dor.! Som.! Beg.! 8 arborescens Pers. — Presso la vetta del Circeo: Beg.! Oss. — E largamente rappresentata nel Promontorio Circeo, nel suo versante meridionale, sopratutto lungo il crinale del monte verso la vetta: qui riparano in luoghi inaccessibili alle capre, splen- didi campioni di questa specie, i quali si elevano di qualche deci- metro dal suolo, quasi quanto gli individui sottoposti alla coltura : 928 A. BEGUINOT questo fatto fu già osservato dal Parlatore, l. c. Gli individui che sono brucati dalle capre, vivono stentati, come arrestati nello sviluppo, e tendono a scomparire. Il Maratti 1. c. indica della stessa località una Chamaerops contraddistinta dalla precedente per questi caratteri: frondibus palmatis, stipitibus inermibus. Non è improbabile che si riferisca alla varietà da me riportata alla 3 arborescens Pers.; dalla breve descrizione non è dato argo- mentare di più. ALISMACEAE. Alisma L. 238. A. Plantago L. — Paludi presso Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p.281; Gravis, p. 16 -- Paludi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 8 lanceolatum Rchb. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 281 -- Presso il lago di Fondi: Dor.! Som.! Beg.! -- Fossi e paduli sotto m. Circeo: Beg.! 239. A. ranunculoides L. — Salto di Fondi: Ten. Syll., p. 55; Parl. Fl. It. III, p. 597 -- Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 286 e Parl. l. c. (sub Baldellia); Fior. in Bert. FI. It. IV. p. 282. Oss. — È una specie che ci ricorda le fiorenti paludi del centro e del nord d’Italia: non mi consta che scenda più in basso nel continente, mentre vegeta nelle isole di Sicilia, Sardegna, Corsica; le paludi Pontine e gli stagni di Fondi sono fra i posti più avanzati di questa specie. | A. repens Lam. — Fondi, nei luoghi inondati: Notarjanni, in Ten. Syll., p. 55 et Fl. Nap. III, p. 403. Oss. — Questa rarissima specie fu raccolta dal Notarjanni una sola volta, e dopo di lui non più da altri ritrovata; manca nei vecchi come nei moderni Compendii della Flora Italiana. Prima di imprendere ulteriori ricerche, converrebbe sincerarsi colla ispezione dell’ autotipo Tenoreano, della bontà della specie, e che cosa il Tenore intendesse con quel nome. Damasonium Juss. 240. D. stellatum Rich. — AZisma Damasonium L. — Paludi di Fondi: Ten. Syll., p. 55 et Fl. Nap. III, p. 402 -- Paludi Pontine: FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 229 Fior. in Bert. Fl. It. IV, p. 284 ed in Parl. FI. It. III, p.602 -- Paludi presso Terracina: Sang. FI. Rom., p. 296 - Ruscelli lungo le vie ed i fossi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! Sagittaria L. 241. S. sagittaefolia L. — Paludi Pontine: Marat. FI. Rom. II, p. 385; Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 167; Sang. Fl. Rom., p. 428. Butomus L. 242. B. umbellatus L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 403. HYDROCHARIDACEAE. Vallisneria L. 243. V. spiralis LL — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 350 - Sotto Sermoneta: Sang. FI. Rom., p. 827; Abbate, Guida, I, p. 251 — Canali di Fondi (Acqua chiara, Vetere): Pasquale, in Rend. Ac. Sc. Fis. e Mat. Nap. 1881, p. 218 — Lago di Fondi, nell’ emissario: Gravis, p. 17. -- Emissario Canneto presso le case dei Pescatori, abbond.: Beg.!; Arcang. Comp., Fl. It. 2.* ed., p. 109; Fiori e Paol. FI. Anal. d’It. vol. I, pari, ip. 159. Hydrocharis L 244. H. Morsus-ranae L. — Paludi di Fondi: Ten. Fl. Nap. IV, p. 183 e Syll., p. 58 — Fondi alla Fontana di Vitruvio: Terrac. N. Relaz. I, p. 170 -- Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p-(361.; Fior: Giorn. Arcad:; t. 18, p. 168, in Bert. Flo it. X, p. 375, ed in Parl. FI. It. III, p. 584; Sang. FI. Rom., p. 317 —- Nei fossi e canali lungo la via da Terracina a S. Felice Circeo: Gravis, p. 16; Dor.! Som.! Beg.! Oss. — Anche per questa specie, abbondantissima dovunque un po’ di acqua ristagni, le Paludi Pontine e quelle di Fondi rappresentano, salvo qualche rara eccezione, |’ estremo confine sud di una pianta largamente diffusa nelle regioni più setten- trionali. Elodea Micux. E. canadensis Michx. — Paludi Pontine: Gravis? a. 1888? Cfr. Chiov. Malpighia, p. 105, a. 1897, 230 A. BEGUINOT Oss. — Non ammetto nella numerazione progressiva questo genere, poichè nella citazione del Chiovenda sono contenute due diverse inesattezze : anzitutto il Gravis ha visitato le Paludi Pon- tine non già nel 1888, ma nel 1883, ed i ricordi del suo viaggio « Herborisation dans les marais Pontins » sono stampati a Gand nel 1884. Ma, ciò che è più grave, il Gravis non dice di avere trovato, come vuole il Chiovenda, questa specie in alcun luogo delle Paludi Pontine mentre ne ha visto esemplari poveri e patiti nel Giardino Botanico di Napoli, ed esemplari vigorosi nella Villa Nazionale. JUNCACEAR: Luzula L. 245. L. Forsterii DC. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 183 - Monte Circeo: Dor.! Som.! 246. L. campestris DC. — Monte Circeo: Dor.! Som.! — Arene presso ponte Badino: Beg.! Juncus L. do Li . effusus L. — Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! — Presso il lago di Fondi: Beg.! 248. J. conglomeratus L. var. compactus Hop. — Fondi: Ten. Fl. Nap. III, p. 379 et Syll., p. 52. 249. J. obtusiflorus Ehrh. — Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 250. J. silvaticus Reich. — Acquitrini presso il lago di Paola: Dor.! Som.! var. divaricatus Desf. — Paludi da Terracina a Fondi, più frequente del tipo: Beg.! Oss. — Ho comunicato al Sig. Sommier questa varietà : sembragli trattarsi di J. striatus © lagenarius, ma per la con- fusione che regna in questa sezione di Juncus, ha qualche dubbio sulla sua determinazione. Consultando le opere riguardanti la Flora Romana, osservo che questa varietà viene riferita al J. sélvaticus e gliela mantengo. Del resto ulteriori studì e ricerche decideranno. 251. J. lamprocarpos Ehrh. — Paludi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 252. J. striatus Schousb. in E. Mey. — Presso il lago di Paola: Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 231 Oss. — La determinazione di questo Juncus la devo al signor Sommier: ma è dubbiosa perchè i saggi sono troppo giovani. 255. J. acutus L. — Terracina, nelle paludi: Gravis, p. 16 - Acqui- trini presso Paola: Beg.! 254. J. bufonius L. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 285. var. hybridus Bert. — Sotto m. Circeo nei paduli: Dor.! Som.! Beg.! var. foliosus Desf. — Paludi sotto m. Circeo: Beg.! 255. J. capitatus Weig. — Luoghi inondati sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! - Presso Torre Astura: Beg.! DIOSCOREACEAE. Tamus L. 256. T. communis L. — Itri a Campello ed alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 179 - Monti Lepini, via da Cori a Norma: Gravis, p- 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230 — Terracina e m. Circeo: Dor.! Beg.! ASPARAGACEAE. Ruseus L. 257. R. aculeatus L. — Boschi umidi presso ponte Badino e boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 19. Asparagus L. 258. A. acutifolius L. — Arene presso Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 152; Dor.! — Dune fra Terracina e m. Circeo: Gravis, p. 19 e 22; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232 -- Presso il lago di Paola: Beg.! Polygonatum L. 259. P. Gussonii Parl. — Itri a Campello e m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 180. Smilax Tourn. 260. S. aspera L. — Monti Lepini, nella via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230 -- Presso Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! - Monte Circeo: Gravis, p. 22; Abbate, l. c. p. 235. 232 A. BEGUINOT LILIACEAE. Lilium L. 261. L. candidum L. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Lett. Pisa, t. 17, p. 118, in Bert. FI. It. IV, p. 68 — Terracina: Gravis, p. 14; Abbate, Guida, I, p. 232. 262. L. bulbiferum L. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. i80. 263. L. Martagon L. — Monti Lepini sul m. Lupone presso la vetta: Beg.! Oss. — Riesce nuovo per questi monti: |’ ho raccolto abbon- dante anche a monte Autore. Ornithogalum L. 264. 0. divergens Bor. — Fra Terracina e ponte Badino: Chiov. 265. 0. umbellatum L. — Terracina: Gravis, p. 13; Terrace. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232 -- Monte Circeo (vers. sett.): Gravis, p. 27; Abbate, 1. c. p. 235. 266. 0. tenuifolium Guss. — Nei luoghi erbosi al cacume del monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 183. 267. 0. collinum Guss. — var. serotinum Terrac. A. = var. f Rolli, Rom. pl. Cent. XVIII, p. 134-135 - Sommita della Sem- previsa: Rolli, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 183. 268. 0. pyrenaicum IL. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 180. 269. 0. narbonense L. — Monti di Terracina: Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Scilla L. 270. S. maritima L. — Fondi: Ten. Syll., p.51 -- Monti Ausoni, alle falde del Cucuruzzo: Terrac. N. Relaz. I, p. 181 - Monti di Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232. 271. S. autumnalis L. — Arene presso Terracina: Beg.! Bellevallia Lap. 272. B. romana Rchb. — Terracina: Fiorini, (herb. Rom.!) Cfr. Chio- venda, Ann. Ist. Bot. Roma, vol. VI, 1895, p. 6; Gravis, p. 14 (sub Hyacintho). FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 233 Museari L. 273. M. comosum Mill. — Terracina e m. Circeo: Sang. (herb. Rom. !) Cfr. Chiov. Ann. Ist. Bot. Roma, vol. VI, p.7 — Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, xuida, I, p. 232; Chiov. -— Monte Circeo: Gravis, p. 26; Abbate, l. c. p. 234. 274. M. racemosum Mill. — Monti Lepini, nella via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230 — Monti da Terracina a Fondi: Gravis, p. 13; Abbate, l. c., p.232 -- Dune da Terracina a m. Circeo: Gravis, p. 22. 275. M. neglectum Guss. in Ten. — Monte delle Fate, pei siti erbosi: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 183 -- Fra Terra- cina e ponte Badino: Chiov. 276. M. commutatum Guss. — Terracina: Mauri, in Bert. FI. It. IV, p. 167 ed in Parl. FI. It. II, p. 504; Sang. FI. Rom., p. 279; Abbate, Guida, I, p.232 -- Monte Circeo presso il Semaforo: Chiov. ; Beg.! Oss. — Nei saggi da me raccolti, le foglie non superano lo scapo come induce a credere la diagnosi del Bertoloni, l. c., e dell’Arcangeli in Comp. Fl. It. 2.* ediz. p. 133, invece ne sono più brevi, come le descrive il Sanguinetti 1. c. Allium L. 277. A. triquetrum IL. — Terracina, e nei boschi presso ponte Badino: Gravis, p. 14 e 18 — Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! ~ Presso Torre Astura: Beg.! 278. A. pendulinum Ten. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 182. 279. A. roseum L. — Terracina, e nel m. Circeo: Dor.! Som.! 8 bulbiferum Bert. — Monte Circeo: Beg.! 280. A. subhirsutum L. — Fondi: Orsini, in Bert. FI. Il. IV, p. 48 -- Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 184 — Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. l. c., p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232; Beg.! 281. A. trifoliatum Cyr. — Lago di Fondi presso la Torre del Pesce: Chiov. 282. A. paniculatum L. — Monte Circeo, nei boschi (vers. sett.) e nei monti di Terracina: Beg.! 234 A. BEGUINOT Oss. — Secondo il parere del Sommier, i saggi comunicatigli si avvicinano molto per il portamento all’A. tenuiflorwm Ten., da alcuni considerato come varietà del precedente. 283. A. commutatum Guss. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145. 284. A. Ampeloprasum L. — Terracina: Abbate, Guida, I, p. 232 — Monte Circeo: Dor.! Som.! Asphodeline Rcs. 285. A. lutea Rchb. = Asphodelus luteus L. — Monte Circeo, sulle rupi: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 118, in Bert. FI. It. IV, p. 117 ed in Parl. FI. It. II, p. 589; Abbate, Guida I, p. 235; Dor.! Som.! Ferraris! - Monti Lepini da Cori a Rocca- massima: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 133 e 184, e sul cacume del monte Semprevisa: Evers, in Terrac. 1. c. — Vetta di m. Lupone: Beg.! Oss. — È una di quelle specie che diffuse nella regione mon- tana dei nostri subapennini nelle roccie presso le cime, scendono non di rado in basso e nel nostro caso si spingono sul Circeo nel dominio di flora ben diversa. Asphodelus Tourn. 286. A. ramosus Gouan. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p- 121; Gravis, p. 6 e 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137 — Monti Lepini, nella via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Abbate, Guida, I, p. 230. Phalangium ScHes. 287. P. Liliago Schreb. — Monti Ausoni, Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 182. COLCHICACEAE. Veratrum Tourx. 288. V. album L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 183. AMARYLLIDACEAE. sternbergia W. et Kir. 289. S. lutea Gawl. in R. et S. — Piani di Pastena presso Fondi: Ten. Syll., p. 49; Parl. FI. It. III, p. 95. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 235 Pancratium L. 290. P. maritimum L. — Littorale di Terracina: Fior. Giorn. Arcad. t- 135 p. 185, in. Bert. FI. «It LV, p. 235, Sane. El. Rome, p. 267; Gravis, p. 24; Beg.! -- Arene litt. a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 179. Narcissus L. 291. N. poeticus L. —- Faggeta di Campo di Mele presso Fondi: Ten. Syll., p. 48. 292. N. Tenorii Parl. — Monte Circeo presso il Semaforo nei muricciuoli e tra le roccie: Chiov. Malpighia, p. 106, a. 1897. Oss. — I Sig." Doria e Sommier avendo nella stessa località raccolto un Narcissus già in frutto, ne coltivarono i bulbi, e non ne ottennero che il N. Tuzzetta L. Anch'io ho raccolto qui un Narcissus, ma anche esso in frutto, quindi lascia molti dubbi sulla sua determinazione. Gli esemplari da me esaminati con- servati nell’Herbarium Camillae Doriae della località suddetta, portano di pugno del Sommier il nome di N. Tazzetta. IRIDACEAE. Crocus L. 293. C. Imperati Ten. — Itri nei campi a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p- 179. 204. C. suaveolens Bert. — Nei colli calcarei presso Fondi: Notarjanni, — in Ten. Syll., p. 11 — Gole di Itri: Guss. in Bert. FI. It. I, p. 208; Terrac. N. Relaz. 1, p. 179 — Monti di Terracina: Fior. in Bert. I. c. ed in Parl. FI. It. III, p. 231 — Monte Circeo presso il Semaforo: Abbate, Guida, I, p. 235: Beg.! Romulea Marar. 295. R. Bulbecodium Seb. et Maur. — Arene litt. da Terracina al m. Circeo: Gravis, p. 23; Som.! Beg.! 296. R. ramiflora Ten. — Monte Circeo: Abbate, Guida, I, p. 235. 297. R. Rollii Parl. — Arene marittime presso ponte Badino: Beg.! Oss. — Come faceva osservare testè nel Bull. Soc. Bot. It., p. 32 a. 1897, l’area di diffusione di questa specie è molto più estesa 236 A. BEGUINOT che non si creda; la località di Terracina è per ora la più me- ridionale che io conosca. 298. R. Columnae Seb. et Mauri — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 224. Gladiolus L. 299. G. segetum Gawl. = G. communis L. — Campi da Terracina a m. Circeo: Dor.! Som.!; Monti di Terracina presso il palazzo di Teodorico: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 228; Beg.! Iris L. 300. I. florentina L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 231 ed in Par Bloo peri 301. I. olbiensis Henon = J. germanica b. suaveolens 'Verrac. N. = I. suaveolens Terr. A. = I. germanica in Abbate, Guida, I, p.213= I. Chamaeiris $ olbiensis (Henon) Fiori e Paol. — Fondi nel monte delle Fate: Terrac. N., Atti Reg. Accad. Scienz. fis. e mat., Napoli, a. 1891. Oss. — Terracciano N. la ritiene semplicemente come varietà della J. germanica e come tale è pubblicata negli Atti dell’Accad. di Scienze Fisiche e Mat. di Napoli, lavoro non citato dal Chio- venda, Malpighia, p. 106, a. 1897. Ne ho visti numerosi esemplari conservati nell’ Herbarium Camillae Doriae, raccolti dal march. G. Doria sul m. Gennaro. Nella Flora Analitica d Italia dei Sig. Fiori e Paoletti passa come varietà della /. Chamaeiris. Xiphion Part. 302. X. Pseudoacorus Parl. — Paludi presso Terracina e nei boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 16 e p. 18 — Paludi presso Paola ecc. Dor.! Som.! — Itri nel Catascone a Cam- pello: Terrac. N. Relaz. I, p. 176. ORCHIDACEAE. Limodorum Swartz. 303. L. abortivum Sw. — Nella macchia da Terracina a m. Circeo: Ferraris! Cephalanthera Rion. 304. C. ensifolia Rich. — Monte Circeo, lungo la via pel Semaforo: Beg.! 305. 306. 307. 308. 309. 310. 811. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO DI Epipacetis Ric. E. palustris Cr. — Luoghi acquitrinosi presso il lago di Paola: Beg.! Listera R. Br. . ovata Br. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 173. Platanthera Rick. . bifolia Rech. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 174. Serapias L. . Lingua L. -— Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 602 - Presso Torre Astura: Beg.! — Lago di Paola: Beg.! . longipetala Poll. — Presso Terracina e negli erbosi presso il lago di Paola: Dor.! Som.! Beg.! . cordigera L. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 728; Abbate, Guida, I, p. 232 - Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 174 — Luoghi umidi sotto m. Circeo: Beg.! Aeeras R. Br. . anthropophora Br. — Fondi: Ten. Syll., p. 130; Parl. FI. It. III, p. 440 -- Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 174 — Monti di Terracina: Fior. e Woods, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 184 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Anacamptis Rica. . pyramidalis Rich. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 174. Orchis L. . papilionacea L. — Negli erbosi presso il lago di Paola: Beg.! . morio L. — Presso il lago di Paola: Beg.! . longicornis Poir. — Nei monti presso Fondi: Ten. Fl. Nap. I, p. 286 — Monte Circeo presso il Semaforo: Chiov. . ustulata L. — Monte delle Fate nei luoghi erbosi: Terrac. N., in Terrac. A.-Contrib. IV, p. 181. . tridentata Scop. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 181 -- Monte Circeo: Beg.! . italica Poir. = 0. undulatifolia Biv. — Monti di Terracina: ior, Giorn. Let. Pisa, è 17; p. 18] im Bert. El. It. EX, p. 588 ed in Parl. FI. It. III, p. 480 — Monte Circeo: Sang. FI. Rom., p. 726 (vers. sud); Gravis, p. 26; Abbate, Guida, I, 238 319. 320. 321. oe ew) Oo 334. A. BEGUINOT p. 234 e 235 -- Monti di Terracina e Fondi: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144. 0. tephrosanthos Vill. — Monte Circeo: Dor.! Som.! 0. provincialis Balb. — 6. pauciflora Lindl. — Erbosi del m. delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 181. O. laxiflora Lam. = O. ensifolia Vill. — Fondi nei pascoli: Ten. Syll., p. 180 — Luoghi umidi presso Torre Olevola: Dor.! Som.! Beg.! 0. pseudosambucina Ten. = 0. bracteata Ten. = 0. Romana Seb. Monti di Terracina: Ten. Fl. Nap. II, p. 284-285. O. maculata L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 555. Ophrys L. O. aranifera Huds. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 175 - Dune da Terracina a m. Circeo: Gravis, p. 22. 0. exaltata Ten. — Monte Circeo presso Semaforo: Chiov.; Beg.! . apifera Huds. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 175. . arachnites Host. — Gole di Itri: Ten. Syll., p. 131 - Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 175. . Bertolonii Moret. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 175. . myodes Jacq. — Itri nei boschi della Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 175 -- Monte delle Fate a 1100 m. In Atti ecc. 1. c., ed in Terrac. A. Contrib. IV, p. 181. O. Speculum Lk. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 175. 0. lutea Cav. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 176. MONOCHLAMYDEAEL. SALICACEAE. Salix L. S. cinerea L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 312 — Lago di Fondi: Chiov. — Terracina e piani di m. Circeo: Dor.! Som.! . triandra L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 334 - Lago di Fondi: Chiov. BETULACEAE. Alnus Tourn. . glutinosa Gaertn. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 164 — Terracina: Dor.! Som.! 335. 396. 337. 308. 339. 340. 341. 242. 343. 344. 0. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 239 QUERCACEAE. Carpinus Tourn. . Betulus L. — Piani sotto m. Circeo nei boschi: Beg. . Duinensis Scop. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 167. Ostrya Micn. . carpinifolia Scop. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz: I, p. 167. Corylus Tourn. . Avellana L. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz. I, Pia d00% Fagus Tourn. . sylvatica L. — Itri sulla vetta di m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 166 — Sotto la vetta della Semprevisa e di m. Lupone, nel versante meridionale: Beg.! Quercus Tourn. . Robur L. — Boschi di m. Circeo: Gravis, p. 19; Abbate, Guida, I, p. 234 — Presso Terracina: Gravis, p. 14; Abbate, I. c. I, p. 232; Dor.! Som.! Beg.! —- Via da Cori a Norma: Gravis, p. 60; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137. «. pedunculata W. — Lago di Paola: Chiov. 8. sessiliflora Sal. — Monti di Terracina: Sang. FI. Rom., p. 281 — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 167. . Farnetto Ten. — Terracina nella macchia di Decima: Rolli, in Parl. Fl. It. IV, p. 184 — Salto di Fondi: Ten. Syll., p. 134. Cerris L. — Fondi: Ten. Syll., p. 135 — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 167 — Terracina: Mauri, in Bert. FI. It. X, p. 214 — Monte Circeo (vers. sett.): Gravis, p. 26; Abbate, Guida, I, p. 234. . Ilex L. — Itri alla Civita ed aS. Nicola: Terrac. N. Relaz. I, pag. 167 -- Boschi di m. Circeo: Gravis, p. 19 e p. 26; Ab- bate, Guida, I, p. 234; Beg.! —- Terracina: Gravis, p. 6; Abbate, l. ce. p. 232; Dor.! Som.!- Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, 1. c. I, p. 230. . suber L. — Fondi: Ten. Syll., p. 135 -- Itri nell’andare a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 234 — Terracina: Gravis, QAO 346. T. 348. U. 349. U. 300.9: Sols de 352. C. 304. U. 355. F. A. BEGUINOT p. 14; Abbate, Guida, I, p. 232 — Monte Circeo: Gravis, p. 26, e p. 19; Abbate, 1. c. p. 234. pseudosuber Santi — Fondi: Ten. Syll., p. 185 - Boschi di Terracina: Mauri, in Parl. FI. It. IV, p. 190. URTICACEAE. Theligonum L. Cynocrambe L. — Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! Urtica Tourn. . membranacea Poir. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6: Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 30 —- Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! dioica L. — Via tra Cori e Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230 - Terracina: Dor.! Som.! -- Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18. urens L. — Presso Terracina: Gravis, p. 14. Parietaria Tourn. officinalis L. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137 - Terracina nella via di Gaeta: Beg.! diffusa M. et K. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230. Cannabis Tourn. sativa L. — Lago di Fondi, subspontanea: Beg.! Humulus L. . Lupulus L. — Fondi nelle siepi presso la fontana di Vitruvio: Terrac. N. Relaz. I, p. 166 — Monte Circeo: Gravis, p. 26; Abbate, Guida, I, p. 235 — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, l. c. p. 230. Ulmus Tours. campestris L. — Monte Circeo: Dor.! 8. suberosa Ehrh. — Presso Terracina: Gravis, p. 14. Ficus Tourn. Carica L. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230. 302. E. 363. E. Oss. mana. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 241 Celtis Tourn. . australis L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 166. EUPHORBIACEAE. Euphorbia L. . Preslii Guss. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 790; Abbate, Guida, I, p. 232 -— Lago di Fondi: Pasquale, Rend. Acc. Se. Fis. Mat. Nap. 1881, p. 218. . Chamaesyce L. §. canescens L. — Presso Fondi: Pasquale, |. s. c. p. 218. . Peplis L. — Arene litt. a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 163 -- Presso Terracina e presso la Torre di Paola: Beg.! . palustris L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 95 — Terracina: Chiov.; Beg.! — Presso il lago di Paola e Torre Astura: Beg.! . pubescens Vahl. — Paludi Pontine: Fior. in Parl. FI. It. IV, p. 482 — Terracina e presso m. Circeo: Dor.! Som.! verrucosa L. — Selve di Astura: Marat. Fl. Rom. I, p. 345. dulcis L. — Selve presso il monastero di Fossa Nova: Barrelier, p. 6, Ic. 834 - Selva Mesia: Marat. Fl. Rom. I, p. 343. — Specie abbastanza rara e localizzata per la Flora Ro- Alle due località qui citate aggiungo quella di Acqua Traversa nei boschi umidi presso Roma, dove si può dire abbon- dante, ma sparsa qua e là in individui isolati. Questa località, x da quanto mi consta, non è citata da nessuno. 364. E. 365. E. 366. E. B67 55E. 368. E. 3693E. 370. E. spinosa L. — Monte Circeo, e ad Astura: Marat. Fl. Rom. I, p. 342 -- Itri alla Civita e nell’ andare a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 163. helioscopia L. — Vigneti di Terracina: Gravis, p. 23; Dor.! Peplus L. — Terracina: Gravis, p. 14; Som.! -- Monte Circeo: Som.! Beg.! peploides Gouan. — Arene presso Terracina: Beg.! -- Presso m. Circeo: Abbate, Guida, I, p. 235. exigua L. -— Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 792; Abbate, Guida, I, p. 232; Som.! falcata L. — Terracina: Dor.! Som.! Myrsinites L. — Selve di Astura: Marat. Fl. Rom. I, p. 347. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.8, Vol. XVIII (19 Agosto 1897) 16 2492 A. BEGUINOT Oss. — Questa determinazione è probabilmente errata: questa Euphorbia esiste nella Provincia Romana nei monti, ed io 1’ ho raccolta in abbondanza a m. Autore. È probabile che si tratti di uno scambio con l’affine £. biglandulosa Desf. che è specie che scende anche nel littorale, ma fino ad ora non segnalata per la Flora Romana. Il Rolli (herb. Rom.!) determina per £. Myrsinites, la £. Barrelieri. 371. E. pinea L. — Monte Circeo: Seb. et Mauri, in Bert. FI. It. V, p. 50; Sang. Fl. Rom., p. 793; Dor.! Som.! Beg.! (presso S. Fe- lice Circeo); Abbate, Guida, I, p. 235 — Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 163. 372. E. Barrelieri Savi — Fra Terracina e m. Circeo, nelle arene del mare: Dor.! Som.! Beg.! Oss. — Riesce nuova per la Flora Romana, dove non fu prima d’ora raccolta. (Confr. quanto ho scritto in Bull. Soc. Bot. It., p. 33, a. 1897). Alla località suddetta ne aggiungo alcune altre citate dal Chiovenda, Malpighia, p. 104, a. 1897: Spiaggia di Fiumicino: Sebastiani — Monte Circeo: Fior.; A. Terrac. -- Mac- chia di Terracina: Rolli; A. Terrac. 373. E. Paralias L. — Arene marittime presso Astura: Marat. Fl. Rom. I, p. 343 — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 793; Abbate, Guida, I, p. 232 - Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 163. 374. E. terracina L. — Abbondantissima in tutto il littorale ; m. Circeo: Marat. Fl. Rom. I, p. 340; Dor.! Som.!- Littorale di Ter- racina: Sebastiani, Mauri, Barbieri, Fiorini, Orsini, in Bert. Fl. It. V, p. 50; Sang. FI. Rom., p. 792; Baruffi, in Parl. FI. It. IV, p. 536; Gravis, p. 24; Abbate, Guida, I, p. 232 — Littorale di Fondi: Beg.! - di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 164. = Tithymalus marinus, folio retuso, Terracinensis: Barre- lier, p. 6. Icon. 833 (porto di Terracina). 375. E. serrata L. — Gole di Itri alla Civita: Ten. Syll., p. 68 — Itri alla Civita ed a S. Marco: Terrac. N. Relaz. I, p. 164; Arcang. Comp. FI. It., 2." ed. p. 195. 376. E. dendroides L. — Selva di Astura: Marat. Fl. Rom. I, p. 347 — Ai piedi di m. Circeo Seb. et Mau. Fl. Rom., p. 168; Sang. Fl. Rom., p. 794; Gravis, p. 26 e 27; Abbate, Guida, I, FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 243 p. 232; vers. merid. tra Torre del Fico e T. Moresca: Beg.! Dor.! Som.! — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 74 ed in Parl. Fl. It. IV, p. 553; Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, l. c. p. 282; Dor.! Som.! Beg.! — Monte S. Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A., ue: ge pa lao. == Tithymalo dendroide: Mattioli, in Comm. a. 1581, p. 781 (m. di Terracina). = Tithymalus dendroides, maior et verior, Italicus: Barre- lier, 1. c., p. 5, Icon. 910 (presso Terracina). Oss. — Fra Torre del Fico e Torre Moresca, nel versante meri- dionale del monte Circeo, vegetano i più robusti individui di questa specie, dell’altezza di circa tre metri, dall’ampia ombrella inchinata dal mare alla terra per l’azione del vento, dai rami divaricati, lunghissimi, da arieggiare un vero e proprio albero (Cfr. Gravis, l. c.). In altre località, come nel versante settentrionale del monte, e nelle roccie presso Terracina, in mezzo ad altri frutici, iner- picato sulle roccie da cui sbuca fuori, coi rami esili e flessibili, torna ad essere un arbusto nano, rachitico e non tocca mai il metro di altezza. oii. E. 378. E. ra UNSER Se 380. M. 939150: Cyparissias L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 82. amygdaloides L. == /°. sylvatica L. — Selva Mesia (Pal. Pont.): Marat. Fl. Rom. I, p. 348 -- Terracina: Fior. in Bert. FI. is Wie p.393: Characias L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 101: ib. e Monti di Fondi: Gravis, p. 13; Chiov. -- Presso il Palazzo di Teodorico: Beg.! — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 6; Abbate, Guida, I, p. 230; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137. Mercurialis L. annua L. — Terracina: Fior. in Parl. FI. It. IV, p. 587; Gravis, p. 14 -- Monte Circeo: Beg.! Crozophora Neck. tinctoria A. Juss. — Nei vigneti e nei campi presso il lage di Fondi: Beg.! Ricinus L. . communis L. — Terracina: Marat. Fl. Rom. II, p. 344. 244 A. BEGUINOT Oss. — Probabilmente inselvatichito : da altri non più ritrovato. 384. C. 385. C. 386. C. Oss. Callitriche L . stagnalis Scop. — Acquitrini presso Terracina: Gravis, p. 16 — Sotto m. Circeo: Dor.! Som.! platycarpa Ikutz. — Fondi nei paduli presso il lago: Beg.! verna Kutz. = Corispermum verticillatum Mar.? — Sermoneta: Marat. Fl. Rom. I, p. 3 — Paludi Pontine: Fior. in Bert. Fl. It. I, p. 27; Sang. FI. Rom., p.3 - Paludi di Terra- cina: Gravis, p. 16 -- Stagno di ponte Badino: Chiov. — Paludi sotto S. Felice Circeo : Beg.! obtusangula Le Gall. — Paludi presso m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! — Fino ad ora era conosciuta solamente per Maccarese. Cfr. Pirotta, Malpighia, I, p. 137; Arcang. FI. It. 2.* ed. p. 198. 387. C. 388. C. 389. C. 390. C. pedunculata DC. = C. verna = minima — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 27 -- Fossi e paduli di Terracina: Gravis, p. 16 ~ ib. e sotto m. Circeo: Chiov. autumnalis L. fil. — Corispermum angustifolium Mar.? — Sermo- neta: Marat. FI. Rom. I, p. 3 — Paludi Pontine: Seb. et Mauri, FI. Rom., p. 2 — Sermoneta e Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 4; Abbate, Guida, I, p. 231. Ceratophyllum L. submersum L. — Stagno di ponte Badino: Chiov. demersum L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 334 - Terracina: Gravis, p. 16 -- Lago di Fondi: Beg.! POLYGONACEAE. Polygonum L. . convolvulus LL. — Nelle vie e nelle arene presso Terracina: Beg.! . amphibium L. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 16 - Stagno di ponte Badino: Beg.! . Persicaria L. — Lago di Fondi, Paola ecc. ecc.: Beg.! . lapathifolium L. — Rive dei canali Pontini: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 370. . serrulatum Lag. — Sulle sponde presso lo sbocco del fiume 396. P. SYP: 398. R. 399. R. 400. R. 401. R. Oss. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 245 Acquachiara (Fondi): Terrac. N. Relaz. I, p. 160 — Fossi presso Torre Olevola: Beg.! aviculare L. — Terracina presso la città: Beg.! maritimum L. — Littorale di Terracina: Gravis, p. 26; Dor.! Som.! -— Litt. di Fondi: Beg.! — Litt. di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 160. Rumex L. Hydrolapathum Huds. — R. aquaticus Sm. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 280 -- Sponde dei fiumi Pontini: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 118; Sang. Fl. Rom., p. 291 —- Paludi di Terracina: Gravis, p. 16. conglomeratus Murr. — Presso m., Circeo: Dor.! — Terracina: Beg.! pulcher L. — Terracina: Dor.! Som.! crispus L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 237 — Lago di Fondi: Beg.! var. elongatus (Guss.) = R. crispus L. var. 8. Bert. 1. c.= var. s. Rom. et Sch. Syst. veg. par. 2, p. 1422 = R. elongatus Guss. PI. rar., p. 150, t. 28 et FI. sic. prod. I, p. 443; Ten. FI. Nap. III, p. 389 et Syll., p. 182 = R. crispus L. 8. elon- gatus (Guss.) Arcang. Comp., FI. It., 2.* ed., p. 204 — Presso il lago di Paola: Beg.! — Le fiore romane da me consultate non fanno parola di questa varietà, propria all’ Italia meridionale: stante la sua diffusione fu certamente raccolta, e sempre confusa col tipo. Da questo si distingue per il caule semplice o subsemplice, per i tepali esterni di cui uno solo ha callo alla base, e per i tepali interni fruttiferi ovali, intierissimi. Cfr. Beguinot, Bull. Soc. Bot. Ite 9s, a-1897. 102. R. sanguineus L. — Sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 403. R. bucephalophorus L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 245: Beg.! -- Dune e boschi sotto S. Felice Circeo: Gravis, p. 19 e 23 — Monte Circeo: Gravis, p. 14; Dor.! Som.! 404. R. Acetosa L. = R. pseudo-acetosa Bert. — Itri a Campello : Terrace. N“ Relaz: bep.iglol 105. R. acetosella IL. — Presso il lago di Paola: Beg.! 216 A. BEGUINOT AMARANTACEAE. Amarantus L, 406. A. Blitum L. — Terracina: Dor.! Som.! -- Lago di Fondi: Beg.! 407. A. albus L. — Terracina nei luoghi calpestati: Beg.! 408. A. deflexus L. — Terracina nelle vie: Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! PHYTOLACCACEAE. Phytolacca L. 409. P. decandra L. — Fra Cori e Norma nei Lepini: Gravis, p. 6: Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230. CHENOPODIACEAE. Obione GAERIN. 410. 0. portulacoides Mog. — Stagni salsi di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. X, p. 411 (sub Atriplice). Atriplex L. 41]. A. rosea L. — Litt. di Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 116; Bes.! 112. A. hastata L. — §. triangularis W. — Arene presso Terracina: Sang. Cent. tres, p. 43 e FI. Rom., p. 383 (excl. var.); Abbate, Guida, I, p. 232. 413. A. patula L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 419. Beta L. 414. B. maritima L. — Castellone, nelle paludi Pontine (?): Fior. in Bert. Fl. It. III, p. 46. Chenopodium L. 415. C. olidum Curt. — Arene di Terracina: Beg.! 116. C. murale L. — Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! -- Sulla Torre Olevola: Beg.! 417. C. polyspermum L. — Presso il lago di Fondi: Beg.! 418. C. urbicum L. — Terracina nelle vie presso la città: Beg.! 119. C. album L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 31. 420. ©. botryoides Sm. — Sabbie lungo il fiume Acquachiara presso Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 159. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 247 Salicornia L. 421. S. fruticosa L. — Stagni salsi di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, pels: Salsola L. 422. $. Kali L. — Litt. di Terracina: Beg.! 423. S$. Tragus L. — Litt. di Terracina: Sang. Cent. tres., p. 42 e FI. Rom., p. 214 -- Castellone: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 54. 424. S. Soda L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! DAPHNACEAE. Thymelaea Tours. 425, T. hirsuta Endl. — Dune fra Terracina e m. Circeo: Gravis, p. 22 - Monte Circeo: Som.! -- Tra la Batteria ed il Faro: Chiov.; Beg.! Daphne L. 426. D. Gnidium L. — Fondi: Ten. Syll., p.56 -- Fondi al Cucuruzzo ed a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 161 -- Litt. di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 342; Beg.! Dune e boschi da Terracina a m. Circeo: Gravis, p. 19 e 22 — Monte Circeo: Dor.! Som. ! 427. D. collina Sm. — Itri: Ten. Syl., p. 56 — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 341 -- Monte Circeo (vers. sud e nord): Gravis, p. 26; Abbate, Guida, I, p. 233; Dor.! Som.! Beg.! Oss. — Questa bella specie, oltre che nel Circeo dove è abbon- dantissima, sopratutto nel vers. settentrionale, si ritrova anche a Castel Fusano, Ostia, da cui passa in Toscana nei monti della Maremma, e più rara a Terracina da cui passa al sud della Penisola, spingendosi a Creta sotto il nome di Daphne sericea Vahl. leggermente alterata nei suoi caratteri, pure nel fondo rimanendo la stessa (1). LORANTHACEAE. Viseum L. 428. V. album L. — Itri a Campello (sul P. Mahaleb e sul Pero): Terrac:: Ni-Relaz®.Ih peo 117. (1) BALDACCI A. Risultati botanici del viaggio compiuto in Creta nel 1893 — Malpighia, a. IX, p. 89 (degli estratti). IAS A. BEGUINOT Loranthus L. 129. L. europaeus L. — A Campello presso Itri, sulle Quercie: Terrac. N. Relaz. I, p. ALL SANTALACEAE. Osyris L. 430. 0. alba L. — Litt. di Terracina e del Circeo nelle dune: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 340: Dor.! — Itri alla Civita ed alla discesa di S. Andrea, Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 162 — Monte Circeo, vers. merid.: Beg.! Thesium I.. 431. T. ramosum Ehrh. = 7. linophyllum Auct. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 162. 432. T. divaricatum Ian. in M. et K. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 162. ARISTOLOCHIACEAE. Aristolochia L. 433. A. longa L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 162. 434. A. rotunda L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 648 — Monte Circeo: Gravis, p. 27: Abbate, Guida, I, p. 235; Dor.! Som.! i CYTINACEAE. Cy tinus L. 435. €. Hypocistis LL. — Terracina nelle macchie: Fior. in Bert. Fl. It. X, p. 281; Gravis, p. 22; Dor.! Som.! Beg.! — Monte Circeo: Dor.! Som.! — Tra il Semaforo e la vetta, e presso il lago di Paola tra le rovine di Circe e la casa dei pescatori: Chiov. Oss. — Gli esemplari da me raccolti in abbondanza a Terra- cina, parassiti sul C. ve/losus hanno brattee e fiori rossi 0 ros- seggianti. Quindi con ogni probabilità andrebbero riferiti alla var. kermesinus Guss. Testè fra S. Severa e Civitavecchia in una gita in compagnia del march. G. Doria, abbiamo trovato parassita sul C. monspeliensis un Cytinus con fiori e brattee giallastri, il quale sarebbe per l'appunto il tipo. saliti 436. C. Oss. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 219 THALAMIFLOREAE. RANUNCULACEAE. Clematis L. Flammula L. 6. angustifolia Jacq. = var. 8. Bert. Fl. It. V, p. 476 et Amoen. Ital., p. 236. — war, A, B. Ten: Fl. Nap..I;-p. 309 et; Syll., p.. 264 = C. = var. maritima Moric. Ven. I, p. 234. = maritima Lin. Sp. pl., p. 767. = caespitosa Scop. Fl. Carn. ed. 2, t. I, p. 384. — Ho raccolto questa specie con la varieta, cosi a San Felice Circeo come a Terracina. Negli esemplari circeani il caule é lungo, esile, la pannocchia rada, i fiori distanti, portati da lunghi peduncoli, mentre in quei di Terracina la pannocchia è densa, i fiori ravvicinati con un portamento che ricorda la C. Vitalba L. Distribuisco queste due forme in due sottovarieta. 437. C. 438. T. 439. A. 440. A. 441. A. 442. A. x. elata Nob. — Presso S. Felice Circeo nella via per Paola: Beg. ! 8. contracta Nob. — Terracina nella via per Gaeta: Beg. ! Vitalba L. — Littorale di Terracina, boschi umidi presso ponte Badino, e litt. del Circeo: Gravis, p. 18 e 22. Thalictrum L. flavum L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 486; Dor.! Anemone |. coronaria L. -- Monte Circeo: Gravis, p. 27: Abbate, Guida, I, p. 234 (vers. sett.). hortensis L. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136 -- Monte Circeo: Abbate, Guida, I, p. 232; Gravis, p. 26; Som.! Beg.! apennina L. — Via da Cori a Norma: Gravis, p. 5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136 — Boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 19; Abbate, Guida, I, p. 234. Adonis L. aestivalis L. — ‘Terracina nei pascoli del littorale e presso S. Felice Circeo: Beg.! 250 Oss. A. BEGUINOT ci raccolti non — Determinazione dubbia, poichè i sagg hanno frutti maturi. 443. R. 448. R. 440. R. 450. R. 451. R. 152. R. ADS. IR: Ranuneulus L. peltatus Schrk == R. aquatilis L. = R. Pantothrix DC. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 411; Fior. in Bert. FI. It. V, p. 573 — Paduli presso Terracina: Fior. in Bert. |. c.; Gravis, p. 15; Chiov. var. submersus Fr. — Ruscelli sotto m. Circeo: Dor.! Som.! — Presso Torre Astura: Beg. ! = Ranunculus aquaticus, foeniculi folio. — Paludi Pontine presso Sermoneta: Barrelier, 1. c. p. 57, Ic. 566. . trichophyllus Chaix. — Fossi e ruscelli lungo le vie ed i campi sotto m. Circeo: Beg.! — Presso Terracina: Gravis, p. 15. Flammula L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 403. . Lingua L. — Paludi Pontine: Marat. FI. Rom. I, p. 403. . ophioglossifolius Vill. -- Paludi Pontine: Fior. Giorn. Let. Pisa, ti 17, pie123, ineBer HH, 1p. O00. Sang. Mal tema, p. 414 - Paludi sotto S. Felice Circeo: Dor.! Som.! x elatus Nob. — Caulis longus, folia longe petiolata: flores magni = Stirps aquatica, ubi aqua toto anno permanit = Paludi presso il lago di Paola, e presso Torre Astura negli stagni: Beg. ! 3 pusillus Nob. — Caulis pusillus, tenuis, uni-bipollicaris, foliis exiguis, fere sessilibus: flores minores quam in pre- cedente = Stirps amphibia, in inundatis quae aestate exsiccantur = Inondati presso Torre Olevola: Beg.! Ficaria L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 509 — Lago di Paola: Chiov. lanuginosus L. = R&R. wmbrosus Ven. — Monte Circeo: Som.! — Vetta di m. Faito presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 66. chaerophyllos L. — Tra la lestra di S. Vito e il campo di Grano: Chiov. — Monte Circeo: Beg.! garganicus Ten. — 8. Tenorii Terr. N. — Fondi nel m. delle Fate: Terrac. N. Atti l. c. ed in Terrac. A. Contrib. IV, p. 144 e 146. illyricus L. — Itri a m. Faito ed alla faggeta di Campo di Mele: Terrac. N. Relaz. I, p. 66. neapolitanus Ten. — Dintorni di m. Circeo dal Piano di Or- FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 251 lando al Telegrafo; da S. Felice Circeo alla Mola; alla macchia Giacchetti: Terrac. A. in Chiov. Bull. Soc. Bot. It., p. 299, a. 1892 -- Via da S. Felice Circeo al lago di Paola: Beg.! var. pauciflorus Terr. N. — Fondi nell’andare a Lenola per la vecchia via: Relaz. I, p. 3. Oss. — L’esemplare che ho raccolto presso a poco nella stessa località citata dal Chiovenda, differisce dal R. Aleae Willk. sopratutto per la forma delle foglie e per i fiori più grandi. Però non conosco il tipo del R. neapolitanus Ten. ed inoltre l'esemplare è senza frutti: lo riferisco tuttavia dubitativamente a questa specie fino a nuove ricerche. Per la forma delle foglie si avvicina ad un Ranunculus raccolto fra i sassi in vetta al Monte Soratte. Nell’Merbarium Camillae Doriae ho visto un esem- plare che il Sommier dubita trattarsi di R. heucherifolius Presl., ma che forse non è che il R. neapolitanus Ten. nel senso del Chiovenda. L’esemplare è in frutto e manca di foglie radicali e di fiori. 454. R. Thomasii Ten. — Monte Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 66. 455. R. Aleae Willk. — Terracina: Som.! -- Presso il lago di Paola: Beg:! 456. R. repens L. = A. repens var. 3. Terr. N. — Fondi presso il canale Acqua chiara: Relaz. I, p. 3 — Terracina: Dor.! 457. R. Philonotis Ebrh. — Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Presso Torre Astura: Beg.! -- Terracina e ponte Badino : Beg.! 458. R. muricatus L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 567 — Nimfa: Marat. FI. Rom. I, p. 409 -- Presso Terracina : Gravis, p. 14; Dor.! Som.! — Piani sotto m. Circeo; Dor.! Som.! f. depressa Terr. A. — Luoghi paludosi presso Torre Olevola: Beg.! Oss. — Questa forma cresce in più luoghi promiscuamente al tipo ed è difficile segnarle confini precisi: cresce dal piano ai monti, e non è propria della regione montana o submontana, come vuole il Terracciano. 459. R. sceleratus L. — Margini del lago di Fogliano: Rolli, in Chiov. Bull. Soc. Bot. It., p. 383, a. 1892 - Terracina, nelle pa- ludi: Gravis, p. 16. 252 A. BEGUINOT Nigella L. 460. N. damascena L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. V, p. 435; Dor.! Som.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 461. N. arvensis L. — Arene litt. presso Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 123, in Bert. Fl. It. V, p. 436; Sang. FI. Rom., p. 412; Beg.! Delphinium L. 462. D. Staphysagria L. — Sermoneta: Marat. Fl. Rom. I, p. 391 — Fondi: Ten. Syll., p. 76. Oss. — Specie rara nel dominio della Flora Romana: ne ho visto un bello esemplare raccolto da A. Terracciano presso |’ e- missario del lago di Albano, e conservato nell’ Herbariwm Camillae Doriae. NYMPHAEACEAE. Nymphaea L. 463. N. alba L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 382: Fior. in Bert. FI. It. V, p.330; Brocchi, in Seb. et Maur. FI. Rom., p. 26; Sang. Fl. Rom., p. 408 — Lago di Fondi: Ten. FI. Nap. IV, p. 308 et Syll., p. 74; Terrac. N. Relaz. I, p. 68; Beg.!- Presso Terracina: Gravis, p. 15 — Stagno di ponte Badino e sotto m. Circeo, negli acquitrini: Beg.! Nuphar Sw. 164. N. luteum Sm. — Paludi Pontine e Nimfa: Marat. Fl. Rom. I, p. 382; Fior. in Bert. Fl. It. V, p. 332; Brocchi, in Seb. et Maur. Fl. Rom., p. 26; Sang. Fl. Rom., p. 408 -- Lago di Fondi: Ten. Fl. Nap. IV, p. 308 et Syll., p. 74; Terrac. N. Relaz. I, p. 68; Beg.! -- Presso Terracina: Gravis, p. 15 — Stagno di ponte Badino, e sotto m. Circeo nelle paludi: Beg.! PAPAVERACEAE. Papaver L. 465. P. hybridum L. — Presso il lago di Fondi: Beg.! 466. P. apulum Ten. — Luoghi erbosi del m. delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 148. 167. P. Rhoeas L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 325 - Monte Circeo: Beg.! ae 2 FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 255 Glaucium Scop. 468. G. flavum Crantz. = G. lutewm Scop. — Arene presso Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. V, p. 313; Dor.! Som.! — Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 68 -- Presso Torre di Paola: Beg.! Oss. — Nel maggio del 1896 raccolsi nella suddetta località due esemplari di un Glauciwm, che quanto ai caratteri offerti dalle foglie e dal suo portamento, sarebbe da riferirsi a G. phoe- niceum Crantz. non ancora indicato del Romano. Però questi due saggi non hanno nè petali, nè silique, e quando vi tornai nel luglio non raccolsi altro che il G. flavwm; conservo però questi due esemplari diversissimi dal tipo per ulteriori studi (1). Fumaria L, 469. F. officinalis L. — Terracina: Dor.! Som.! 470. F. capreolata L. — Lago di Fogliano: Marat. FI. Rom. II, p. 111 — Terracina: Dor.! Som.! Gravis, p. 23 — Itri presso le siepi: Terrac. N. Relaz. I, p. 69 — Tra Cori e Norma: Gravis, p. 5: Terrac. N. Contrib. IV, p. 136. 471. F. agraria L. -- Terracina: Dor.! Som.! BRASSICACEAE. Matthiola R. Br. 472. M. incana R. Br. — Terracina nelle rupi: Fior. in Bert. FI. It. VII, p.99 ed in Parl. FI. It. IX, p. 795; Sang. Fl. Rom., p. 510; Gravis, p. 13; Abbate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. LV, pa 143: 473. M. sinuata R. Br. — Litt. del Circeo: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 166, in Bert. FI. It. VII, p. 101 (sub Cheirantho), ed in Parl; RI. DX, p.799; Sane. Fl Rom., p. oil. 474. M. tricuspidata R. Br. — Littorale di Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 87 (sub Che:rantho), ed in Parl. FI. It. IX, p. 802. (1) Qui ed altrove nel littorale Romano merita di essere ricercato attentamente un genere nuovo per la Flora Romana, Hypecoum procumbens, scoperto nel maggio decorso nelle arene marittime fra Ladispoli e Torre Flavia dal march. Giacomo Doria. 254 A78. 179. 480. 481. 483. 484. 485. A. BEGUINOT Nasturtium R. Br. . officinale R. Br. — Terracina nelle paludi: Gravis, p. 16; Dor.! Som.! ~- Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! . siifolium Steud. = N. officinale var. b. Terr. N. — Fondi nel Salto: Relaz. I, p. 3 - Fonte della Bagnara presso il Pro- montorio Circeo e nei campi fra la Madonna della Mola e Torre Vittoria: Terrac. A., in Chiov. Boll. Soc. Bot. It. p. 386, a. 1892; Beg.! — Presso il lago di Fondi: Beg.! . amphibium R. Br. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 43 -- Terracina: Gravis, p. 16 ed in Parl. FI. It. IX, p. 905. . anceps DC. — Presso la foce dei canali Pontini: Fior. in Bert. Fl. It. VII, p. 40, ed in Parl. FI. It. IX, p. 904. Arabis L. . Turrita L. — Presso il Semaforo del m. Circeo: Chiov. . verna R. Br. — Fondi: Orsini, in Bert. FI. It. VII, p.118- Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p.72 — Terracina: Gravis, p. 12, in Parl. FI. It. IX, p.878 — Tra Cori e Norma: Gravis, p. 5; Terrac. A. Contrib. IV, p.136 — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! ‘ . hirsuta Scop. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 125; Gravis, p. 12; Dor.! Som.! Beg.! -- Tra Cori e Norma: Gravis, p.5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136 - Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! (vers. sett.) -- Presso il lago di Paola: Beg.! var. sagittata DC. — Monti di Terracina: Gravis, p. 12; Abbate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143. . rosea DC. — Roccie presso il Semaforo di m. Circeo: Chiov. Cardamine L. parviflora L. — Campi umidi di Fondi: Ten. Fl. Nap. V, p. 59 et Syll., p. 92, in Parl. FI. It. IX, p. 824 -- Paludi Pontine: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 125 ed in Parl. 1. c.; Sang. FI. Rom., p. 506; Ces. Pass. Gib. Comp. II, p. 817; Arcang. Comp. 2." ediz., p. 260. . hirsuta L. — Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Dor.! Som.! - Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! — Lago di Paola: Beg.! pratensis L. — Tra S. Felice e Torre Vittoria: Chiov. . amara L. — Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 255 C. granulosa All. — Nella selva di Terracina presso la Scafa di Ponte nelle selve: Chiov. Malpighia, p. 90, a. 1897. Oss. — Con molta probabilità la C. amara, data dal Gravis, è da riferirsi a questa specie: in qualunque modo il Chiovenda dimentica di citarlo. 486. C. impatiens L. - Paludi da Terracina a Fondi: Beg.! Malcolmia R. Br. 487. M. parviflora DC. — Vigneti presso Terracina: Gravis, p. 23 - Dune da Terracina al Circeo: Beg.! 488 M. litorea R. Br. — Comune nel littorale di Terracina, nella for- mazione delle dune: Marat. Fl. Rom. II, p. 87; Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 166 (sub Chetrantho), in Bert. FI. It. VII, pi LIO. edi in Parl. El. It. IS, p:-949; Sane, El. Rom., p- 512; Dor.! Som.! -- Io l'ho rinvenuta abbondante presso ponte Badino -- Come esclusiva del litt. di Terracina la citano: Ces. Pass. Gib. Comp. vol. II, p. 845 ed Arcang. Comp., ZIMEdIZ Da coc. Sisymbrium L. 489. S. officinale Scop. — Terracina: Dor.! Som.!- Monte Circeo e presso il lago di Paola: Beg.! 490. S. Thalianum Gay. in Gaud. — Monti di Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! i 491. S. Alliaria Scop. — Terracina: Gravis, p. 14, in Parl. FI. It. IX, p. 935; Beg.! Erysimum L. 492. E. lanceolatum R. Br. — Monte Faito presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 73. 493. E. australe Gay. — Presso Terracina: Gravis, p. 14. Conringia Reus. 494. C. orientalis Andrz. = Brassica orientalis L. — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 90, in Parl. FI. It. IX, p. 946 (sub Erysimo). Brassica L. 495. B. campestris L. — Itri a S. Marco: Terrac. N. Relaz. I, p. 74. 496. B. fruticulosa Cyr. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 160; 256 497. B. A. BEGUINOT Sang. (herb. Rom.) -- Monte Circeo: Sang. Fl. Rom., p. 517 — Torre del Fico: Voglino, Malpighia, vol. II, p. 344; Abbate, Guida, I, p. 233. incana Ten. — S. Felice Circeo: Sang. (herb. Rom.); Cent. tres., p. 94 e Fl. Rom., p. 517, in Parl. FI. It. IX, p. 981 — Torre del Fico al Precipizio, Torre di Paola, fra le rupi presso il mare al Prom. Circeo: Voglino l. s. ¢.; Arcang. Comp. 2.2 ed., p. 267; Abbate, Guida, I, p. 233. Sinapis L. 498. S. arvensis L. — Arene litt. tra Terracina e m. Circeo: Dor.; Diplotaxis DC. 499. D. erucoides DC. -- Terracina: Dor.! Som.! 500. D. tenuifolia DC. — Terracina: Dor.! Som.! Eruca DC. 501. E. sativa Lam. — Fra Terracina e Fondi: Chiov. Raphanus |. 502. R. sativus L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! 003. R. Landra Mor. in DC. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! Oss. per la Rapistrum Desy. . rugosum All. — Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 70 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! . orientale L. — Sponde dei canali Pontini: Ten. Fl. Nap. V, p. 45 et Syll., p. 89; Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 124; Sang. Fl. Rom., p. 491 (anche a Terracina) (sub Myagro). Cakile L. . maritima Scop. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 614; Dor.! -- Arene litt. a Sperlonga: Terrace. N. Relaz. I, p. 70. 8 latifolia Poir. = integrifolia Boiss. — Litt. di Terracina: Fior. in Bert. I. c. VI, p. 616; Sang. FI. Rom, p. 491; Rolli, in Chiov. Bull. Soc. Bot. It. p. 408, a. 1892; Beg.! — Questa varietà prima che dal Chiovenda, era già citata Flora Romana dal Bertoloni, da esemplari trasmessigli dalla Fiorini-Mazzanti. Questa nel Giorn. Arcad. t. 18, p. 161, um FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO O57 indica di Terracina una varietà sénuatifolia, la quale deve essere compresa e rientrare nelle variazioni del tipo. Crambe L. C. maritima L. — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 96. Oss. — Probabilmente si tratta della specie precedente sotto questo genere: dalla diagnosi non si può arguire nulla, meno ancora dai sinonimi. Il gen. Crambe, proprio del mezzogiorno d’ Italia, non fu mai rinvenuto nella Provincia di Roma. Lunaria lL. 507. L. annua L. — Roccie e poschi sotto la vetta di m. Circeo (vers. sett.): Beg.! Berteroa DC. 508. B. obliqua DC. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 504; Parl? Bie tte 1X, p- 781: Alyssum L. 509. A. maritimum Lam. = Koniga maritima Smith. — Terracina: Masquillieri, Orsini, in Bert. FI. It. VI, p. 482; Gravis, p. 14: Parl. BI It..1X,. pi. 754; Terrace. A. Contrib) IV, p: 143; Abbate, Guida, I, p. 281; Som.! Beg.! — Monte Circeo: Beg.! = Thlaspi linifolium, minus, cineritium, flore albo: Bar- relier, p. 41, Ic. 908, n. 1 — Terracina, nella via che va a Piperno. 510. A. calycinum L. — Luoghi sassosi del m. delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p.150 — Itri a m. Faito: Terrace. N. Relaz. I, p. 71 ~ Monti di Terracina: Gravis, p. 12, in Parl. PI. It. 1X, p. 7525 Abbate: Guida; T,/p: 231; Terrac.’ A. Contrib. IV, p. 143 -- Dintorni di Norma e verso Bassiano: Evers. in Terrac. A. l. c. p. 138 e 150. Draba L. 511. D. verna L. — Erophila vulgaris DC. — Monte Circeo: Chiov. Cochlearia L. 512. C. officinalis L. — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 68. 513. C. Armoracia L. — Selva di Astura: Marat. 1. c., II, p. 69. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (20 Agosto 1897) 17 258 A. BEGUINOT Oss. — Questa seconda specie è stata anche trovata spontanea presso le mura «di Castel Porziano. Cfr. Chiovenda, Malpighia, p. 90, a. 1897. L'altra specie abbisogna di conferma, non essendo indicata di altra località per la nostra Flora. Thlaspi L. 514. T. praecox var. italica Chiov. = 7. praecox 3 apenninus Terrac. A. Monte delle Fate verso i 1090 m.: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 143 e 149. Oss. — L’ abbondante materiale raccolto nei m. Simbruini, e testé dal March. Giacomo Doria nei m. Lepini in più luoghi, spero mi permetterà di pronunziarmi in un prossimo lavoro su queste forme, che per ora accetto senz'altro. 515. T. montanum L. — Monte Faito presso Itri ed alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 70. 516. T. perfoliatum L. — Luoghi erbosi del m. delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 148. 517. T. alliaceum L. — Paludi Pontine nel margine dei canali: Fior. Giorn. Let. Pisa;.t. 17, p. .124,-in Berty Flt. Vip pross, ed in Parl. FI. It. IX, p. 695; Sang. FI. Rom., p. 501. Capsella. 518. C. Bursa-pastoris L. — Terracina: Gravis, p. 15. 8 rubella Gib. Pirot. — Monte Circeo alla Batteria: Terrac. A., in Chiov. Bull. Soc. Bot. It., p. 404, a. 1892 -- Presso S. Fe- lice Circeo: Beg.! Oss. — Questa varietà non ha caratteri sufficienti, come crede il Chiovenda, per comparire come specie. Cresce promiscuamente col tipo e nel maggiore numero dei casi non si sa se si tratti di questo o della varietà. Hutchinsia R. Br. 519. H. petraea R. Br. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 71. Lepidium L. 520. L. sativum § incisum Terr. A. — Al tumuleto di Paola presso la Casina Giacchetti e nella macchia omonima: Terrace. A., in Chiov. Bull. Soc. Bot. It., p. 405, a. 1892. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 259 521. L. campestre R. Br. — Itri alla Civita presso il Santuario: Herrac, N. Relaz: pot. 522. L. Draba L. — Via di Gaeta presso Terracina: Beg.! 523. L. graminifolium L. — Terracina: Dor.! -- Monte Circeo: Beg.! Iberis L. 524. |. pinnata Gouan. — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p.71, in Parl Bi it. DE, p.. 725. 525. |. umbellata L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 71. 526. Biscutella L. B. didyma L. — Arene presso ponte Badino: Beg.! -- Presso Sper- longa: Terrac. N. Relaz. I, p. 70. var. lyrata L. == B. maritima Ten. — Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 125, in Bert. FI. It. VI, p. 525; Sang. Fl. Rom., p. 494; Gravis, p. 14; Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! - Torre di Paola: Beg.! var. apula L. — Fondi: Terrac. in Parl. FI. It. IX, p. 650 (pro specie). . B. laevigata L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 70. . B. saxatilis DC. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 70 — Monte Lupone sulla vetta: Beg.! Coronopus Hats. 529. C. procumbens Gil. — Senebiera coronopus Poir. — Paludi Pon- tine: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 532, ed in Parl. FI. It. IX, p. 657 -- Presso Terracina: Beg.! Calepina Apans. 530. C. Corvini Desv. — Paludi Pontine al margine dei canali: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 601 -- Terracina: Gravis, p. 14, in Parl. FI. It. IX, p. 1027; Beg.! - Tra Cori e Norma: Gravis, p. 5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136. Myagrum L. 531. M. perfoliatum L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 610, ed in Parl. Fl. It. IX, p. 1034. Bunias R. Br. 532. B. Erucago L. — Terracina, nelle vigne: Fior. in Bert. FI, It. VI, p. 618; Gravis, p. 23 - Monte Circeo: Dor.! 260 or i du : oO A. BEGUINOT CAPPARIDACEAE. Capparis L. . rupestris S. et Sm. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 303; Beg.! — Via tra Cori e Norma: Gravis, p. 5: Terrac. A. Contrib. IV, p. 136. RESEDACEAE. Reseda L. 534. R. alba L. = R. suffruticulosa L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p.80 — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 74 -- Presso il lago di Paola: Beg.! 535. R. Phyteuma L. — Itri: Ten. Syll., p. 67. POLYGALACEAE. Polygala L. 536. P. vulgaris L. — Itri alla Civita, ecc.: Terrac. N. Relaz. I, p. 78. 537. P. flavescens DC. — Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 78. 538. P. monspeliaca L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 78. 539. P. major Jac. — Vetta di m. Lupone: Beg.! CISTACEAE. 540. C. Ol = © oO Cistus L. villosus L. — ©. incanus L. — Litt. di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p.342 — Monti di Terracina: Gravis, p. 12: Abbate, Guida, I, p. 231 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg. . salvifolius L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 548 — Presso ponte Badino: Beg.! -- Dune di Terracina e boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 19 e p. 22; Abbate, Guida, I, p. 233 -- Monte Circeo: Dor.! . monspeliensis L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 540 — Monte Circeo: Gravis, p. 26-27; Abbate, Guida, I, p. 232; Chiov.: Dor.! Som.! Beg.! -- Da Itri a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 75. Helianthemum Gaertn. . halimifolium W. — Fondi: Ten. Syll., p.74, in Parl. FI. It. V, p. 595 -- Sperlonga nel littorale: Terrac. N. Relaz. I, p. 75 - FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 261 Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. V, p. 352; Rolli, in Parl. l. c. - Dune tra Terr. e m. Circeo: Gravis, p. 19 e 22 (anche nei boschi sotto il monte): Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! 544. H. guttatum Mill. — Macchie e dune di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p.867; Dor.! Som.! Beg.! - Monte Circeo: Dor.! Som.! 545. H. vulgare Gaertn. — 27. obscurum Pers. — Colli aridi, soleggiati a Fondi: Ten. Fl. Nap. IV, p. 317 et Syll., p. 75 - Terra- cina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 383 — Monte Circeo: Dor.! Som.! 246. H. polyfolium DC. (sub var. « et 6). — Nei monti tra Itri e Fondi: Ten. Fl. Nap. IV, p. 321, et Syll., p. 321 — Itri a m. Faito: flerrac: Ne. Relaz.:T.ps cra: . thymifolium Pers. = H. viride Ten. = H. Barrelieri Ten. — Monti di Terracina e m. Circeo: Fior. Giorn. Let. Pisa, Takia, p-.122; ed! inBert.. Kl, IV, p. o763 sang. Fl. Rom, p. 400 - Civita in quel d’Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 75. 5 glutincsum Pers. — Monte Circeo: Gravis, p. 26; Abbate, Ol rise I <= Guida, I, p. 233; Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! -- Terracina: Dor.! Som.! -- Civita presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 75. 548. H. arabicum Pers. = H. Savi Bert. — Monte Circeo: Sang. Cent. tres., p. 76 e Fl. Rom., p. 407, in Parl. Fl It. V, p. 646. Oss. — Riferisco all’ Helianthemum arabicum, la specie Ber- toloniana H. Savi, che il Sanguinetti tiene distinta come specie a sè. Il carattere offerto dai semi non regge come già notò il Gussone nella Addenda et emendanda della sua Synopsis florae Siculae, II, p. 834. Le altre particolarità sono di poca impor- tanza e si riscontrano anche nel tipo. Cf. Parlatore FI. It. V, p. 648. 549. H. laevipes Pers. — Terracina: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 165, in Bert. FI. It. V, p. 354, ed in Parl. FI. It. V, p. 652; Sang. FI. Rom., p. 405; Dor.! Som.! -- Monti di Terracina: Beg.! 550. H. Fumana Mill. — Terracina nei monti: Seb. et Mauri, Fl. Rom., p.177; Sang. Fl. Rom., p. 405; Beg.! — Civita presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 77 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! 262 A. BEGUINOT VIOLACEAE. Viola L. 551. V. canina L. — Lago di Paola: Chiov. - Monte Circeo: Som.! 552. V. sylvatica Fr. — Boschi umidi presso ponte Badino, e boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 18 e 19. DROSERACEAE. Drosera L. D. rotundifolia — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 259. D. longifolia L. — id. id. id. Oss. — Queste due specie non sono indicate che dal Maratti, ma nessuno erbario le possiede: andrebbero ricercate attenta- mente nelle paludi, dove è probabile che siano, specialmente e forse esclusivamente, la prima. Fino a prova contraria però è dato di dubitarne; gli è per questo che non le ammetto nella numerazione progressiva. Aldrovanda L. 553. A. vesiculosa L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 289. Oss. — Questo genere dato per la Provincia di Roma dal solo Maratti, e non più da altri segnalato, fu ritrovato da me nel piccolo lago Lattanzi in territorio di Anticoli, dove è raro. — Cfr. Bull. Soc. Bot. It., p. 35, a. 1897. DIANTHACEAE. Gypsophila L. 554. G. saxifraga L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 78 — Terracina: Dor.! Som.! 555. G. prolifera L. — Terracina: Beg.! Saponaria L. 556. S. officinalis L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 534. Dianthus L. 557. D. velutinus Guss. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 333; Gravis, p. 12; Abbate, Guida, I, p. 281; Dor.! Som.! - Monte Circeo: Dor.! Som.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 263 558. D. Carthusianorum L. — Monte Circeo: Rolli, in Parl. FI. It. IX, p. 255, nei boschi: Beg.! -- Falde del Cucuruzzo presso Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 79, in Parl. 1. e. - Monte Sant’ Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139. var. Balbisii T'anf. in Parl. — Sezze, fra le rupi del m. Sant’ An- gelo: Evers, in Terrac. 1. c. 559. D. Armeria L. — Monte Circeo, nei boschi (vers. sett.): Beg.! 560. D. caryophyllus L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! var. longicaulis Ten. (pro sp.). — Itri alla Civita lungo la discesa di S. Andrea: Terrac. N. Relaz. I, p. 79 — Terracina: Terrace. A. Contrib. TV, p. 150; Dor.! Som.! -- Monte Sant’ An- gelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. l. c. Silene L. 561. S. gallica L. —- Terracina: Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! 562. S. hispida Desf. — Terracina: Dor.! Som.! 563. S. nocturna L. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! f. uniflora Nobis. — Erbosi presso il Palazzo di Teodorico, sopra Terracina. Cauli lunghi da 5 ad 8 cm., semplici, eretti, uniflori, raramente biflori, fiori applicati all’ asse: pianta pusilla. Oss. — La specie tipica dai rami lunghi, dicotomi, multiflora, con caule decumbente, prostrato è l’ identica di quella che si ritrova a Roma, comune lungo la via fra Porta S. Giovanni e Porta Maggiore, e che erroneamente, va riferita alla var. bra- chypetala Rob. et Cast. I petali nei saggi esaminati da me, e poi dal Sommier, sono costantemente exerti, come nel tipo: ed è parere di quest ultimo che non si tratti che di questo. 564. S. sericea All. — Litt. di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IV, p- 981, ed) int Parls Biel." De.) p. 370 5° Gravis, p>-23., Chiov. ; Beg.! ~- Littorale di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 79 — Litt. di m. Circeo: Dor.! Som.! 565. §. pendula L. — Monti di Terracina, nelle siepi: Fior. in Bert. FI. It. IV, p. 582, ed in Parl. FI. It. IX, p. 368; Gravis, p. 12 — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 80. f. lepinensis Terrac. A. — Fra le roccie sotto Norma, e verso Bassiano: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 138 e 153. 264 A. BEGUINOT Oss. — Il ricco materiale raccolto in ambedue i versanti Lepini tanto da me quanto dal march. Giacomo Doria, permetterà di pronunziarmi intorno a molte di queste forme create dal Terrac- ciano a spese di specie polimorfe, in un prossimo lavoro. 566. S. fruticosa L. — Falde meridionali del Cucuruzzo presso Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 80. 067. S. italica Pers. — Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 80. 568. S. catholica Ait. — Terracina: Bert. in Parl. FI. It. IX, p. 416. 569. S. paradoxa L. — Itri alla Civita: Terrac, N. Relaz. I, p. 80. S. mollissima S. et Sm. = Cucubalus mollissimus L. (?) — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. I, p. 314. 570. S. nicaeensis All. — Litt. del Circeo: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p.-165, in Bert. Fl; It IVsfp:"625, ed in Parl. HL. Tt. DE p. 394 - Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 346, in Parl. 1. c.; Abbate, Guida, I, p. 231 -- Foce del lago di Fondi: Terrac. Ne, an Paris ik op. oon 571. $. cucubalus Wib. = S. srxflata Sm. — Terracina: Fior. in Bert. p. 631, ed in Parl. FI. It. IX, p. 344; Dor.! -- Presso il lago di Fondi: Beg.! Lyehnis |. 572. L. alba Mill. — Terracina: Dor.! -- Presso il lago di Paola: Beg.! 575. L. coronaria Lam. — Campi presso m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It. EV,tp:-735, A. BEGUINOT Aiuga L. . Iva Schreb. — Terracina e nel m. Circeo: Dor.! Som. ! . reptans L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 10. . Chamaepitis Schreb. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It.VI, p. 12 ed in Parl, FI. It. IV, p. 315; ‘Beg. | VERBENACEAE. Vitex L. Agnus-castus L. — Fondi nelle siepi e ad Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 150 — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VI, p. 456, ed in Parl. FI. It. VI, p. 336; Seb. e Mauri, Fl. Rom. p. 199; Sang. Fl. Rom., p. 462; Ces. Pass. Gib. Comp. vol. IT, p. 327; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! Beg.! (via per Gaeta). — Littorale di Fogliano: Marat. Fl. Rom. II, p. 59. Verbena L. . officinalis L. — Monte Circeo: Abbate, Guida, !, p. 285; Beg. ! ACANTHACEAE. Acanthus L. . mollis L. — Monti di Terracina, comune: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor. ! Som. ! Beg.! -- Monte Circeo, ma più raro: Gravis, p. 27 (vers. sett.); Abbate, ]. c. p. 235. GLOBULARIACEAE. Globularia L. . vulgaris L. — Gole di Itri: Ten. Syll., p. 19 -- Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 144 -- Monte delle Fate negli erbosi: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 180. . bellidifolia Ten. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 144. UTRICULARIACEAE. Utricularia L. . vulgaris L. Fiume Sisto: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 161: Sang. Fl. Rom., p. 8 -- Piscina Carceri: Chiov. FLORA DEL BACINI PONTINO E AUSONIO 293 PRIMULACEAE. Hottonia L. 820. H. palustris L. -- Paludi di Fondi: Ten. Fl. Nap. III, p. 199 — S21... Lago di Fondi: Ten. Syll., p. 28, in Parl. FI. It. VIII, p. 605 — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 162, in Bert. FI. It. II, p. 412, in Parl. FI. It. VIII, p. 605; Sang. FI. Rom., p. 180; Ces. Pass. Gib. Comp. vol. II, p. 406. Cyclamen L. repandum S. et Sm. — Boschi sotto m. Circeo, e nel monte (vers. sett.): Gravis, p. 19 e 27; Abbate, Guida, I, p. 235; Beg.! - Dune da Terracina al Circeo: Gravis, p. 22; Chiov. Lysimachia Tovry. . vulgaris L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 415 — Presso il lago di Fondi, e lungo le sponde del fiume Por- tatore presso ponte Badino: Beg. ! 823. L. nummularia L. — Terracina, e piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Asterolinum Horr. et Lr. 824. A. Linum-stellatum Hoff. et Lk. — Comune nella vegetazione dei tumuleti da Terracina al m. Circeo: Beg.! Anagallis Tourn. 825. A. arvensis L. — Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232; Beg.! - Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg. ! 8 Monelii L. = A. coeru/ea. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p.425; Gravis, p. 12; Terrac. A. 1. c.; Abbate, Guida, 1, p. 232 — Monte Circeo: Abbate, |. c. p. 233. Centuneulus L. 826. C. minimus L. — Luoghi arenosi umidi del littorale da ponte Badino a Torre Olevola, raro: Beg.! Samolus Tourn. 827. S. Valerandi L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 189 - Terracina negli acquitrini: Dor.! Som.! Beg. ! 294 A. BEGUINOT PLUMBAGINACEAE. Statice W. 828. $. Limonium L. — Littorale fra Astura e Civitavecchia: Marat. FI. “Rom, 1, p.. 298 829. S. minutiflora Guss. — Monie Circeo, nelle rupi esposte al mare: Dor.! Som.! 830. S. psiloclada Boiss. in DC. — Rupi marittime presso la Torre di Paola: Beg. ! Oss. — Debbo la determinazione di questa specie al Sig. Sommier, che con squisita gentilezza ha voluto rivedere le determinazioni di specie che mi lasciavano dubbi, e che era nell’ impossibilita di risolvere. Questa interessante specie è da aggiungere alle Sratice della Flora Romana. Cfr. Beguinot, Bull. Soc. Bot. It. p. 209, a. 1897. 831. S. globulariaefolia Boiss. — Rupi di Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 255; Abbate, Guida, I, p. 232. 832. S. virgata W. == S. oleaefolia DC. = S. reticulata L. = S. dicho- toma Ten. — Sui margini calcarei lungo la strada da Por- tella a Terracina: Ten. Fl. Nap. III, p. 351 et Syll., p. 48. — Terracina sulle rupi prospicienti il mare: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 164, in Bert. FI. It. III, p. 517; Sang. FI. Rom., p. 254; Rolli, in Parl. FI. It. VIII, p. 582; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! Beg.! — Rupi Circelliane: Dor.! Som.! Monte Sant'Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139 e 180. 833. S. minuta L. = S. imarimensis Guss. — Monte Circeo (vers. sud): Abbate, Guida, I, p. 234. 834. 8. caspia W. — Rupi di Terracina presso la porta Napolitana: Sang. Fl. Rom., p. 255; Abbate, Guida, I, p. 232. Plumbago Tourn. 835. P. europaea IL. — Monte Sant Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 189 e 180 - Monte Circeo: Dor.! Som.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 295 PLANTAGINACEAE. Plantago L. 836. P. arenaria W. et K. — Dune del littorale da Terracina al lago di Fondi, abbastanza comune: Beg. ! 837. P. Psyllium L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 179 -- Monti di Terracina e Fondi: Gravis, p. 12: Terrace. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 838. P. maritima L. — Littorale di Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 31; Gravis, p.22; Abbate, Guida, I, p. 232 - Fondi: Ten. Syll., p. 23; Beg.! -- Presso m. Circeo: Dor.! Som.! — Littorale di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 156. 8 apennina Terr. A. = var. B. Rolli, Rom. pl. cent. XVIII, p. 23 — Monte della Semprevisa e M. Lupone, nei luoghi roc- ciosi, al disopra della Faggeta: Beg.! (= P. serpentina All. ?) 839. P. Lagopus L. — Terracina nel littorale, e nelle parti basse dei monti, sopratutto lungo la via per Gaeta: Fiorini, Wanderlin- den, Masquillieri, in Bert. FI. It. II, p. 165; Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor. ! Som.! Beg.! 840. £ pseudo-caulescens Nob. Rhyzoma longo tractu sursum protractum in caulem (?) foliatum (8-10 em.): foliis inter se distantibus (1) — Inngo la via di Gaeta, presso la Porta Napoletana: Beg. ! Oss. — Quantunque compresa nelle variazioni del tipo, con questa forma ho voluto in qualche modo segnare gli estremi limiti a cui queste variazioni, dipendenti da particolari condizioni di ambiente, possono giungere. La mia P. pseudocaulescens sta alla P. Lagopus, come la P. macrorhiza sta alla P. coronopus. Riserbo a studì più maturi, ed a confronti estesi a molte specie, essendo questo un fatto che si verifica in un grande numero di esse, il significato di questa formazione pseudo-caulogena, non che lo studio della posizione e disposizione delle foglie su di essa. (!) Nel designare questa forma, mantengo la dizione del Bertoloni, Fl. It. II, p. 164, la quale se non esatta, tuttavia esprime assai bene la cosa. 296 A. BEGUINOT 841. P. lanceolata L. — Comune a Terracina: Gravis, p. 15; Dor.! Som.! — Monte Circeo presso il Semaforo: Chiov. -- Boschi presso lago di Paola: Beg. ! 842. P. Bellardi All. Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 167; Dor.! Som.! -- Monte Circeo: Dor.! Som. ! f. pauciflora Nob. — Scapi, folia breviores, raro subaequantes; spica brevis, oblonga (Lem.), pauciflora: flores frequenter subsolitarit. Arene presso Torre Olevola e sul m. Circeo. ! Oss. — Tutti i saggi da me raccolti appartengono a questa forma ridotta; è una delle piante caratteristiche della microflora mediterranea (*). In più luoghi della Provincia, non che attorno a Roma vegeta una forma rigogliosa, a scapi lunghi, superanti di molto le foglie, a spica 2-3 cm. lunga, multiflora. 843. P. Coronopus L. var. latifolia DC. — Comune nella reg. delle dune da Terracina al Circeo: Gravis, p. 22; Dor.! Som.! Beg.! -- Sulla Torre di Paola (p. ruderale !): Beg. ! - Presso Torre Astura: Beg. ! Oss. — Riporto questa Plantago alla var. latifolia DC. , seguendo il Sommier che per tale |’ ha determinata nell’ Herbarium Ca- millae Doriae, pel primo nella provincia di Roma. Questa varieta in qualunque luogo la si ricerchi; è abbondantissima e deve al- meno nel littorale prevalere sul tipo, il quale si ritrova di prefe- renza in luoghi lontani dal mare e nel mio erbario l’ho di Paliano e di Roma nelle arene dell’ Isola Tiberina di S. Barto- lomeo. Cfr. Beguinot, Bull. Soc. Bot. It., p. 210, a. 1897. 814. P. major L. — Terracina nei luoghi umidi: Gravis, p. 15: Dor. ! Som.! Beg.! CALYCIFLORAE. ANACARDIACEAE. Pistacia L. 845. P. Lentiscus IL. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 349 -- Monti Lepini, da Cori a Norma: Gravis, p. 5; (*) S. SOMMIER. — La microflora mediterranea precoce ecc. - Bull. Soc. Bot. It. p. 122, a. 1897. 846 847 848 849 850. 852 853 FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 297 Terrac. A. Contrib. IV, p. 136; Abbate, Guida, I, p. 23 - Dune da Terracina a m. Circeo, nonchè nel monte nei due versanti: Gravis, p. 22 e 27; Beg.! . P. Terebinthus L. — Itri: Ten. Syll., p. 187 -- Itri a Campello ed alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 89 -- Monti di Terracina: Fior. in Bert. Fi. It. X, p.848 -- Monti Lepini nel tratto fra Norma e Capreo: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 159 ~ Boschi di m. Circeo: Gravis, p. 19; vers. merid. rara; Beg. ! Rhus Tourn . R. coriaria L. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. III, p. 476; Abbate, Guida, I, p. 233 — Monte Circeo: Fior. Giorn. Arcad., t. 185 -p. 164, in Parl: FI. lt. V, p. 388; Sang. Fl. Rom., p. 251; Rolli, in Parl. 1. c.; Dor. ! Som. !; vers. sett. sopratutto verso Paola; Beg. ! . R. Cotinus L. — Gole di Itri: Ten. FI. Nap. III, p. 346 - Nei boschi presso Paola, rarissimo; Beg. ! RHAMNACEAE. Evonymus Tours. . E. europaeus L.. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N.Relaz.I, p. 88 -- Fondi nelle macchie presso il lago: Beg. !-- Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18 -- Monte Circeo: Som. ! Ilex L. I. aquifolium L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 88. Rhamnus L. . R. Alaternus L. — Monti di Terracina: Marat. Fl. Rom. I, p. 167; Fior. in Bert. FI. It. II, p. 662; Dor.! Som.! — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 88 -- Monti Lepini da Cori a Norma: Gravis, p.5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136; Abbate, Guida, |, p. 280 ~ Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18 — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . R. Frangula I. — Monte Circeo: Dor.! Som. ! Zizyphus Tourn. . Z. vulgaris Willd. = 7. sativa Gaertn. — Terracina: Fior. in Bert; Fl vinifera L. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Re- laz; L-prosò, SAPINDACEAE. Acer Tourn. platanoides L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 85. opulus Ait. —- Itri nel Catascone a Campello: Terrace. N. Relaz. Lp. Sa: monspessulanum L. — Monti Lepini nel tratto tra Norma ed il Capreo: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 159. PHASEOLACEAE. Anagyris Tourn. foetida I. — Monti e rupi di Terracina: Fior. Gior. Arcad., t. 18, p. 165; Sang. Fl. “Rom., p. $26; Dor.! Som.) — Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18. Calycotome Link. villosa Link. = Spartium villosum Poir. -- Pianta caratte- ristica della reg. delle dune da Sperlonga al littorale del Circeo: Fior. in Bert. FI. It. VII, p.344; Terrac. N. Relaz. I. ‘p. 90; Gravis, p. 22; Chiov.; Beg.! Spartium L. junceum L. — Terracina: Dor.! -- Monte Circeo nei boschi: 3eg.! — Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 113. Genista l.. scariosa W. = G. genuensis Pers. — Itri alla Civita: Terrace. N. Relaz. I, p. 90. tinctoria 1. — Paludi Pontine nella selva Mesia: Marat. FI. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 299 Rom. II, p. 115 - Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 90 — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 864. G. pilosa L. — 4. lejopetala Terrac. N. — Fondi nel m. delle Fate a 1100 m.: Terrac. N. Atti. 1. c. p. 5, ed in Terrac. A. Con- trib. IV, p. 145 e 159. Cytisus L. 865. C. Laburnum L. — Nelle siepi a Fondi: Ten. Syll., p. 98. 866. C. monspessulanum LL. — Monte Circeo: Dor.! Som.! 867. C. scoparius Link. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 385 (sub Spartio); Gravis, p. 14 (sub Sarothamno). 868. C. triflorus L’ Her. — Presso Terracina: Gravis, p. 14. 869. C. hirsutus L. — C. prostratus Scop. — Itri alla Civita ed a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 90 - Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Abbate, Guida, I, p. 234. Lupinus Tourn. 870. L. hirsutus L. — Monte Circeo: Sang. Cent. tres., p. 98 e FI. Rom., p. 562; Abbate, Guida, 1, p. 234 — Terracina: Abbate, l. c. p- 231 — Presso il lago di Paola: Beg.! 871. L. angustifolius L. — Presso ponte Badino: Beg. ! 872. L. luteus L. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p- 127, in Bert. FI. It. VII, p. 487 - Presso Terracina: Abbate, Guida, I, p. 231. Ononis L. 873. 0. Natrix L. — 0. pinguis? — Monte Circeo e presso Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 117 e 118. 874. 0. viscosa L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. lt. VU, p. 392. 8 breviflora DC. — Arene di Terracina: Dor.! Som.! Cfr. Be- guinot, Bull. Soc. Bot. It., a. 1897, p. 35. 875. 0. Columnae All. = 0. Cherleri L. — Da Itri a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 90. b. breviflora Terrac. N. — Monte Faito presso Itri: Terrac. N. Relaz:.I p00: 876. 0. variegata L. — Abbondantissima nelle arene littoranee, ma rara fra i suffrutici delle dune, da Sperlonga al litt. del Circeo: Terrac. N. Relaz. I, p. 90; Gravis, p. 25; Dor. ! Som.! Beg.! -- Litt. di Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. li7: Beg.! 377. 0. reclinata I. 8 minor Moris. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! 300 A. BEGUINOT 878. 0. spinosa I. — Litt. presso il lago di Fondi: Beg.! 879. 0. serrata Forsk. — Arene presso Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 89. var. diffusa Ten. — 0. Delnartii Ven. — Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 127, in Bert. FI. It, VII, p. 378; Sang. Fl. Rom., p. 554; Abbate, Guida, J, p. 231. Trigonella L. 880. T. gladiata Ster. — Monte delle Fate negli erbosi: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 160. 881. T. Foenum graecum L. — Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 170. 882. T. corniculata L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 246: Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! f. pusilla — Monte Sant’ Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 159 e 158. Medicago te 883. M. lupulina L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg! 884. M. sativa L. — Arene marittime tra Torre di Paola ed il lago: Beg.! 885. M. marina L. — Comune nel littorale da Terracina al m. Circeo: Fior. in Bert. FJ. It. VIII, p. 284; Gravis, p. 24; Dor.! Som.! Beg.! -- Presso Torre Astura: Marat. Fl. Rom. II, p- 172; Beg.! 886. M. orbicularis All. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! 887. M. Helix W. — Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231. Oss. — Specie propria dell’Italia media ed inferiore non che delle Isole, ma rara nel dominio della Flora Romana. Il March. Giacomo Doria ha raccolto nel littorale di Ladispoli presso Torre Flavia una Medicago molto vicina a questa di Terra- cina, ma che probabilmente deve essere riferita alla var. lenti cularis Desr., nuova per la Flora Romana. 888. M tribuloides Desr. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! -- Presso il lago di Paola: Beg.! x longeaculeata Urb. — Terracina nelle arene: Beg.! 889. M. rigidula Desr. — M. Gerardi Kit. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 91 -- Presso il lago di Paola: Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 301 890. M. litoralis Rohde in Lois. — Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 92 — Littorale da Terracina al Circeo: Dor.! « inermis Moris. — Dune da Terracina al Circeo: Gravis, p. 5. $ breviseta DC. — Terracina: Beg.! cylindracea DC. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 290; Sang. Fl. Rom., p. 589; Abbate, Guida, I, p. 281. 2 longiseta DC. — Presso ponte Badino: Beg.! 891. M. tuberculata W. —- Jiri: Terrac. N. Relaz. I, p.91 -- Terracina: Dor.! Som.! 892. M. Murex Willd. — Fra le biade a Terracina: Sang. Cent. tres., p. 116 e Fl. Rom., p. 591; Abbate, Guida, I, p. 23). % sphaerocarpa Bert. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! 893. M. arabica L. — Terracina: Dor.! Som.! 894. M. lappacea Desr. « apiculata W. - Terracina: Dor.! Som.! Beg.! 8 denticulata W. — Via da Cori a Norma, e nei monti da Terracina a Fondi: Gravis, p. 5 e 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136; Abbate, Guida, I, p. 230 e 231. 895. M. minima Desr. — Littorale da Terracina a monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! « longiseta DC. — Monte Circeo presso il Semaforo, e presso il lago di Paola: Beg.! 8 vulgaris Urb. — Terracina: Beg.! 896. M. Tenoreana Ser. in DC. — Terracina, nelle rupi prospicienti al mare presso il palazzo di Teodorico: Dor.! Som.! Beg.! Oss. — È un acquisto interessante per la Flora Romana, nel cui dominio non mi consta sia stata mai trovata. Cfr. Beguinot, bull-Soc. Bot: It, a=4897- p. 210. 897. M. Echinus DC. — Arene marittime presso Terracina: Dor.! Som.! Oss. — Altra specie bella e rara per la Flora Romana: fra le località indicate in un ultimo lavoro su questa Medicago di Newton William (*), sono trascurate quelle del Romano. Testè il march. Giacomo Doria la raccoglieva abbondante lungo i mar- gini della via da Bassiano a Sermoneta nei Lepini. @) NEWTON WILLIAM F. — Osservazioni sulla Medicago Echinus DC., Malpighia, a. 1897, p. 74. 302 A. BEGUINOT Melilotus ‘Tourn. ” 898. M. alba Desr. in Lam. — Luoghi umidi presso ponte Badino: Beg.! 899. M. indica All. = M. parviflora Dest. — Terracina e m. Circeo: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 129, in Bert. FI. It. VIII, p- 90; Sang. Fl. Rom., p. 594; Abbate, Guida, I, p. 231 - Presso Sperlonga: l'errac. N. Relaz. I, p. 92 — Terracina: Dor.! Som.! 900. M. italica Lam. — Terracina: Som. ! 901. M. sulcata Desf. — Terracina: Dor.! Som.! — Monte Circeo, alla base: Mauri, in Bert. Fl. It. VIII, p. 92; Sang. FI. Rom., p. 595; Abbate, Guida, I, p. 235; Beg.! Trifolium L. 902. T. subterraneum L. — Terracina: Chierici, in Gibelli e Belli (!): Gravis, p. 22 e 23; Dor.! Som.! — Presso il lago di Paola: Beg.! — Via da Cori a Norma: Gravis, p.5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136. var. longipes Gad. = 7. subterraneum var. b. Terrac. N. -- Tra Fondi ed Itri: Terrac. N. Atti l. c. p. 5. 903. T. suffocatum L. - Erbosi tra il Semaforo e la vetta di m. Circeo: Beg. ! 904. T. glomeratum L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! — Lago di Paola: Beg.! 905. T. scabrum L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VITI, p. 126 — Presso ponte Badino, e nel m. Circeo: Beg.! 906. T. Bocconei Savi. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 160 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 907. T. arvense L. — Monte Circeo: Dor.! -- Littorale presso ponte Badino: Beg.! 908. T. ligusticum Balb. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p.92 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 909. T. maritimum Huds. — Terracina: Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 910. T. echinatum M. B. — 7. supinum Savi. — Terracina e m. Circeo: Fior. in Bert. Fl. It. VIII, p. 147; Dor.! Som.! Beg.! 911. T. angustifolium L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! (1) GIBELLI e BELLI. — Rivista critica delle specie di Trifolium (sect. Calyco- morphum Presl.) — 1892, p. 34. — 7 912.7 913347. ICT 9235 7. 929. T. Oss. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 303 incarnatum L. -— Fra Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! - Presso il lago di Paola: Beg.! s Molineri Balb. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 92. alpestre L. — Monte delle Fate a 1090 m.: Terrace. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 160 -- Monte Lupone presso la vetta: Beg.! . pratense L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! le . pallidum W. et Kit. — Monti di Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 98 - Terracina e m. Circeo: Dor.! Som. ! . ochroleucum L. — Itri a S. Nicola: Terrac. N. Relaz. I, p. 93. . Cherleri L. — Abbondante in tutto il littorale: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 137; Dor.! Som.! Beg.! . lappaceum L. — Terracina: Dor.! Som.! . stellatum L. -— Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 135; Dor.! Som.! Beg.! -- Monte Circeo: Beg. ! . resupinatum L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . fragiferum L. — Lungo il fiume Acquachiara a Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 93; Beg.! . tomentosum L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 188. . vesiculosum Savi. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! -- Via da S. Felice al lago di Paola: Beg.! . nigrescens L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . repens L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . agrarium L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! — Presso Astura: Beg. ! patens Schreb. — Sotto m. Circeo, nei piani umidi: Dor.! Som.! procumbens L. — ‘Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 199. filiforme L. — Monte Circeo: Dor.! Som. ! — Da una recensione delle specie di Trifogli del mio Erbario privato e di quelle conservate nell’Herbariwm Camillac Doriae, mi consta che nella Provincia di Roma si sono raccolte da noi 35 specie, di cui 28 nella regione studiata in questo lavoro. Se a queste specie se ne aggiunge qualche altra già indicata da autori degni di fede del Romano, e qualcuna sfuggita alle ricerche fino a qui fatte, con qualche approssimazione si può dire che i Trifogli che vegetano nella Provincia di Roma non siano meno di quaranta specie. 304 930. A. 931. A. 936. L. A. BEGUINOT Anthyllis L. vulneraria L. — Itri alla Civita tra gli ulivi: Terrac. N. Relaz. I, p. 91 -— Monti presso Terracina e m. Circeo: Dor. ! Som. ! i 8 rubra Gou. — Monte Circeo: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 403; Chiov.; Beg.! tetraphylla L. — Comune nei poggi del littorale da Terracina al Circeo: Sang. Fl. Rom., p. 557; Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! -- Monte Circeo presso il Faro: Beg.! -— Sonnino, nei monti Ausoni: Marat. FI. Rom. I], p. 119. Hymenocarpos Savi. . circimata Savi. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 254 -- Monte Circeo: Som. ! Doryenium Tovry. . herbaceum Vill. — Nei Lepini attorno a Norma e verso Bas- siano: Terrac. A. Contrib. IV, p. 133 - Presso il lago di Fondi: Beg. ! . rectum Ser. in DC. — Terracina e nei piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! -- Rive del lago di Fondi: Beg. ! . hirsutum Ser. in DC. — Terracina: Som.! -- Monte Circeo presso il Semaforo: Beg. ! Lotus Tourn. parviflorus Desf. — Presso Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 179; Abbate, Guida, I, p. 231 -- Boschi sotto m. Circeo verso Paola: Dor.! Som.! -- (raro). . hispidus Desf. — Monte Circeo: Dor.! Som. ! . angustissimus L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Oss. — Nell’ Herbarium Camillae Doriae, sono state distinte dal Sommier queste due forme: a. glaberrimus, b. elatus. 939. L. 940. L. creticus L. — Littorale di Terracina: Fior. Gior. Arcad., t. 18, p. 167; Dor.! Som.! - Arene marittime presso Torre Ole- vola: Beg.! — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 166; Dor.! Som.! cytisoides L. — Rupi marittime, abbondante; Sperlonga : Terrac. N. Relaz. I, p. 94 ~ Fondi e Terracina: Seb. et atta 941. L. 942. L 943. L. 944. L. 945. P. 946. R. 947. G. Ann. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 305 Mauri, FI. Rom., p. 258; Sang. Fl. Rom., p. 579; Abbate, Guida, I, p. 231; Chiov.! -- Nella vegetazione delle dune da Terracina a m. Circeo: Gravis, p. 22 -- Monte Circeo: Marat. FI. Rom. II, p. 166 -- Roccie presso la torre di Paola: Beg.! corniculatus LL. — Monti Ausoni a Piperno: Marat. Fl. Rom. II, p. 167 - Monti di Itri: Terrac. N. Relaz. I, p.94 - Terra- cina: Marat. |. c.; Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! edulis L. — Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 129, in Bert. Fl. It. VIM;, p. 216; Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 238; Chiov. ; Dor. ! Som.! -- Paludi Pontine: Sang. FI. Rom., p. 579 - Monte Circeo: Gravis, p. 26 (vers. sud). ornithopodioides L. — Terracina: Marat. Fl. Rom. II, p. 166; Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Dor.! Som.! - Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg. ! tetragonolobus L. = L. maritimus Marat.? — Astura: Marat, Fl. Rom. Il, p. 165 - Terracina: Mauri, in Bert. FI. It. VIII, p. 211; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231 — Monte Circeo: Gravis, p. 26; Abbate, 1. c. p. 233 (vers. sud). Psoralea L. bituminosa L. — Littorale da Terracina al Circeo nella vegeta- zione delle dune, fra i suffrutici: Masquillieri, Fiorini, in Bert. Fl. It. VIII, p. 78; Dor.!: Som.! Beg.! -— Monti di Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231. Robinia DC. Pseudo-acacia L. — Via da Terracina a Fondi: subspontanea; Beg. ! Galega L. officinalis L. — Monti Lepini tra Cori e Norma: Gravis, p.5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 186; Abbate, Guida, I, p. 230 -- Nella vegetazione delle dune da Terracina al m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 21; Beg.! del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.*, Vol. XVIII (23 Agosto 1897) 20 306 948. C. 949. A. 950. A. 951. S. 952. C. 953. C. 954. C. A. BEGUINOT Colutea L. arborescens L. — Macchie di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 571 -- Catascone a Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 95. Astragalus L hamosus L. — Terracina e m. Circeo: Som. ! baeticus L. — Terracina: Fior. Giorn. Lett. Pisa, t. 17, p. 127, in Bert. FI. It. VIII, p. 67; Sang. FI. Rom., p.611; Arcang. Comp. 2.° ed. p. 510 — Nelle via da Terracina a ponte Badino: Beg. ! Scorpiurus L. subvillosa L. — Terracina, comune: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 609; Chiov.; Dor.! Som.! - Monte Circeo presso il Semaforo: Beg. ! Coronilla L. Emerus L. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 576; Gravis, p. 14 — Monte Circeo: Dor.! -- Presso Torre di Paola: Beg.! var. emeroides Boiss. — Presso S. Felice Circeo: Chiov. glauca L. — Monti di Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143 — Monte Circeo (vers. sud) Chiov. ; Abbate, Guida, I, p. 233 - Presso Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 140. valentina L. — Terracina, nelle rupi marittime: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 167, in Bert. FI. It. VII, p. 579; Sang. FI. Rom., p. 615; Dor.! Som.! . scorpioides Koch. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 591 (sub Arthrolobio); Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Dor.! Som.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg. ! Ornithopus L. . compressus L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 576; Gravis, p. 23 (nelle vigne); Dor.! Som.! -— Dune da Terra- cina al Circeo: Gravis, p. 23; Beg.! — Monte Circeo: Dor. ! Som. ! 957. 958. 959. 960. 961. 970. ZAR FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 307 O. ebracteatus Brot. — Vigneti presso Terracina: Gravis, p. 23 - Arene marittime presso ponte Badino: Beg.! - Monte Circeo: Dor.! Som. ! Hippocrepis L. H. glauca W. — Itri a monte Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 96. H. ciliata W. — Terracina nei luoghi sassosi ed a m. Circeo: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 127; Sang. FI. Rom., p. 611. H. unisiliquosa LL. — Monti presso Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 601; Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Chiov. ; Dor.! Som.! Bonaveria Scop. B. Securidaca Reich. — Securigera coronilla DC. — Itri a Cam- pello ed alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 96 -— Terra- cina: Dor.! Som.! Hedysarum L. H. coronarium L. — Terre argillose del Pico presso Fondi: Ten. Syll., p. 105 -- Monte Circeo: Gravis, p. 27; Abbate, Guida, I, p. 235; Dor.! Som.! (vers. sud). Pisum L. P. arvense L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 419. P. biflorum Raf. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 99. P. elatius M. B. — Presso S. Felice Circeo: Beg. ! P. sativum L. — Presso S. Felice Circeo, subspontaneo: Beg. ! Lathyrus L. L. Aphaca L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 440; Gravis, p. 14 — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 100 -- Monte Circeo: Beg. ! L. Ochrus DC. — Sponde dei canali Pontini: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 443 — Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! Som.! — Monte Circeo: Beg. ! L. Clymenum L. = L. tenuifolius Desf. — Itri a Campello: Terrace. N. Relaz. I, p. 100. — Monte Circeo: Dor.! Som.! . angulatus L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 454. . sphaericus Reiz. — Presso S. Felice Circeo: Beg. ! 308 972. L. A. BEGUINOT setifolius L. — Terracina: Fior. Giorn. Lett. Pisa, t. 17, p. 128, in Bert. FI. It. VII, p. 452; Dor.! Som.! — Monte Circeo: Mauri, Sang. Fl. Rom., p. 566; Abbate, Guida, I, p. 235. 978. L. Cicera L. — Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 128, in Bert. FI. It. VII, p. 445; Sang. FJ. Rom., p. 565; Gravis, p.12:; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Dor.! Som.! — Monte Circeo: Dor.! Som. ! 974. L. hirsutus L. —- Terracina: Dor.! Som.! 975. L. annuus L. — Terracina: Dor.! Som.! 976. L. sylvestris L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 100 - Terracina: Dor.! — Monte Circeo nei boschi: Beg. ! 977. L. pratensis L. — Rive dei canali Pontini: Fior. in Bert. FI. lt. VII, p. 470 — Monte Circeo: Dor.! Som.! 978. L. tuberosus L. — Astura: Marat. Fl. Rom. II, p. 129. 980. V. 981. V. ()ss. vincia . variegatus Gr. et Godr. - Monte Circeo: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 425; Dor.! Som.! Beg.! Vicia L. narbonensis L. — Tra Cori e Norma nei Lepini, ed a Terra- cina: Gravis, p. 5 e 14; Terrac. A. Contrib. IV, p. 130; Abbate, Guida, I, p. 230. sepium var. montana Koch. — Monte Lupone presso la vetta: Beg.! — La varietà fu per primo da me segnalata nella Pro- e rappresenta la specie nei monti più alti e nei luoghi meno umidi. Cfr, Beguinot, Bull. Soc. Bot. It., a. 1897, p. 30. 982. V. 983. V. grandiflora Scop. — Monte Circeo: Dor.! Som. ! lutea L. % normalis — Terracina: Gravis, p. 14 ~ Presso ponte Badino: Beg.! - Monte Circeo: Dor.! Som.! 2 hirta Balb. = V. hirta Pers. — Seb. et Mauri: Fl. Rom, p. 246; Sang. FI. Rom., p. 573 — Con la precedente. . hybrida L — Terracina: Chiov.; Dor.! Som.! — Monte Circeo: Beg. ! . sativa L. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Con- trib. IV, p. 145 e 162 -- Terracina e m. Circeo: Dor. ! Som. ! Beg. ! var. Cosentini Guss. — Fra Terracina e Fondi: Chiov. 986. 987. O88. 989. 990. 99], 992, 993. 994 ( < V. SALE Iss. V. V. V. V. Mi FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 309 angustifolia L. — Vigneti di Terracina e nelle dune: Gravis, p. 23; Chiov. peregrina LL. — Presso Terracina: Beg.! — Itri a m. Tutelo: Terrac. N. Relaz. I, p. 96. cassubica L. — Monte Circeo: Dor.! Som. ! Gerardi Vill. — V. Candolleana Ten. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 86. varia — V. dasycarpa Ten. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 569; Abbate, Guida, I, p. 231 -- Itri a Campello: Terrace. N. Relaz. I, p. 96 — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! pseudocracca Bert. — Dune da Terracina al Circeo: Gravis, p. 22; Abbate, Guida, I, p. 281; Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! bithynica L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 100 (sub Lathyro) - Terracina, e m. Circeo: Dor.! Som.! gemella Crantz. — Terracina: Beg.! pubescens B. et H. — Monte Circeo: Som. ! — Alcuni esemplari conservati nell’ Yerbarium Camillae Doriae, sono uniflori ! 995 996 SV. INE Lenticula Schreb. in St. —- Terracina: Dor.! Beg.! hirsuta Koch. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VII, p. 537 (sub Ervo) — Monte Circeo: Chiov. 3 lejocarpon Ten. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 162. Ceratonia I.. 997. C. Siliqua L. — Terracina, nei monti: Marat. Fl. Rom. II, p. 379; 998 999 dA IL Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143 — Itri: Ter- rac. N. Relaz. I, p. 100. Cercis L. siliquastrum L. — Monti di Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231 — Monte Circeo (vers. sud): Beg. ROSACEAE. Prunus L. communis L. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 125 (sub Amygdalo); Arcang. Comp. 2.° ed., p. 531. 310 A. BEGUINOT 1000. P. spinosa L. — Nei Lepini tra Cori e Norma: Gravis, p. 5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 186; Abbate, Guida, I, p. 230 — Monte Circeo (vers. nord): Abbate, |. c. p. 234. 1001. P. Cocomilia Ten. -- Monte Chiarino presso Fondi: Ten. Syll., p.71. 1002. P. Mahaleb L. —- Monte Chiarino presso Fondi: Ten. Syll., p. 71 — Sassi calcarei a Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, pid DIE Spiraea L. 1003. S. Filipendula L. — Nei prati e campi presso Itri: Terrace. N. Relaz. I, p. 101. Geum L. 1004. G. urbanum L. — Monte Circeo: Dor.! Som. ! G. rivale L. — Selva Mesia nelle Paludi Pontine: Marat. FI. Rom, 4g p. 070: Oss. — Da escludersi dalla Flora Romana. Potentilla L. 1005. P. reptans L. — Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! Beg. ! — Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18 -- Nimfa: Marat. Fl. Rom. I, p. 374. 1006. P. hirta L. — Norma, Bassiano, Cori e Segni: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 164 (sub /. pentaphylla Terr.). var. laeta Auct. — Monte Circeo: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 250; Som.! Beg.! (vers. nord) — Monti Lepini da Rocca Massima a Segni: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 134 e 164. 1007. P. recta L. — Itri a Campello ed a m. Faito negli Ausoni : Terrac. N. Relaz. I, p. 102. 1008. P. Detommasii Ten. /. Lepinensis Evers. — Nei Lepini tra Norma e Carpineto al fonte dei pastori: Evers, in Terrac. A. Con- trib. IV, p. 163 - Vetta di m. Lupone: Beg.! — Monte Circeo: Fior. in Terrac. A. 1. c., ed in Contrib. ITI, p, 141. Oss. — | miei esemplari sono robusti, alti 30-40 em., con corimbo aperto, a rami lunghetti, divaricati, con fiori grandi, molto più lunghi del calice. Col confronto di abbondante mate- riale della Provincia, e quindi d'Italia, vedrò in seguito se sia una buona forma da mantenersi quella che | Evers chiama lepinensis, a cui questa mia per molti caratteri si avvicina. a FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 341 P. Comarum Scop. — Nei luoghi umidi di Nimfa: Marat. FI. Rom. I, p. 176. Oss. — Da escludersi dalle Potentil/ae della Flora Romana. Fragaria L. 1009. F. vesca L. — Dune da Terracina a m. Circeo: Gravis, p. 22 — Monte Circeo: Chiov.; Som.! — Presso Paola: Beg.! Rubus L. 1010. R. glandulosus Willd. - Itri a Campello e nel Catascone: Terrac. IN; Relaz. I, p..101. 1011. R. tomentosus Bork. in Roem. — Monti di Itri: Terrac. N. Re- laz. I, p. 101 - Monte Circeo: Dor.! Som.! Agrimonia L. 1012. A. eupatoria L. — Nei Lepini a Bassiano: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 138 e 162 — Terracina: Dor.! - Monte Circeo: Beg. ! Aremonia NEck. 1015. A. agrimonioides L. — Itri a Campello, nei m. Ausoni: Terrac. N. Relaz. I, p. 102. Oss. — Pianta abbastanza comune anche nei Lepini, dove è indicata dal Rolli e testè ritrovata dal march. Doria in più luoghi di questa catena. Manca, a quanto se ne sa, negli altri monti della Provincia. Alehemilla L. 1014. A. arvensis Scop. — Arene marittime presso Terracina: Beg. ! 1015. A. microcarpa Boiss. et Reut. — Salto di Fondi: Terrac. N. in Atti Je e. ee: Poterium L. 1016. P. Sanguisorba L. — Monte delle Fate nei siti erbosi: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 162. Rosa. 1017. R. sempervirens L. — Rive dei canali Pontini: Fior. in Bert. Fl. It. V, p. 214 — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! 1018. R. rubiginosa L. - Fondi: Ten. Syll., p. 72. 312 A. BEGUINOT 1019. 1020. 1021. 1022. 1023. 1024 1025. 1026. 1027. 1028. 1029. 1030. 1031. Crataegus L. C. oxyacantha Jacq. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 103 — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 146 — Boschi umidi a ponte Badino: Gravis, p. 18. var. monogina Jacq. — Terracina: Dor.! — Monte Circeo: Beg.! Mespilus L. M. germanica L.. Monte Circeo: Abbate, Guida, I, p. 234; Dor.! Som.! Beg.! M. Pyracantha L. Tra Fondi e Terracina e tra Fondi ed Itri: Ten. Fl. Nap. I, p. 252; ‘et Syll., p: 70. Pirus L. P. amygdaliformis Vill. — ‘Terracina, e m. Circeo: Dor.! Som. ! P. cuneifolia Guss. — Fra Terracina e Fondi: Chiov. P. communis L. — Boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 19. © P. malus L. — Boschi sotto m. Circeo: Gravis, p. 19 — Monte Circeo: Dor.! Som.! - Terracina: Chiov. P. aucuparia Gaertn. -- Monte Circeo: Som. ! LYTHRACEAE. Lythrum |. L. Salicaria I. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 335 — Paludi sotto m. Circeo: Beg. ! var. canescens Guss. -- Siepi sotto m. Circeo: Beg.! L. Graefferi Ten. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. V, p. 13: Dor.! Som.! — Lago di Fondi: Beg.! - Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som. ! L. Hyssopifolia L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 336 — Sotto m. Circeo: Dor.! Som.! L. tribracteatum Salz. — L. thymifolia L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 336. Peplis L. L. Portula L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 276 — Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! ig FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 313 EPILOBIACEAE. Epilobium L. 1032. E. tetragonum L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IV, p. 300 — Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 10:33. E. lanceolatum Seb. et Maur. —. Fondi presso la Fontana di Vi- truvio: Terrac. N. Relaz. I, p. 104. Oss. Questo Epilohium e | affine E. montanum sono legati fra loro per un grande numero di passaggi, e sebbene la più grande parte degli autori consideri queste due pianté come due specie, per alcuni moderni |’ £. /anceolatwm non sarebbe che una specie localizzata e ridotta del primo. Fra questi ricordo il Parmentier (+), il quale avrebbe trovato ancora che le due specie non differiscono nemmeno per caratteri anatomici, se non si vuole dare peso a tenui differenze quantitative che non hanno da sorprendere, vista l’area di vegetazione assai estesa ed assai varia dell’ £. montanum. Nella Provincia di Roma questo Epilobiwm è limitato ai monti, e precisamente alla regione del faggio di cui è così bello ornamento: LE. lanceolatum WV altra parte è proprio e dirò esclusivo del piano sopratutto nei luoghi umidi, alle sponde dei canali e dei fossi , e talvolta nei boschi, sebbene raramente. Mi limito per ora ad accennare a queste nuove vedute, riserbandomi di decidere la questione quando avrò più abbondante materiale di confronto. 1034. E. montanum L. -- Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p: 104. 1035. E. parviflorum Schreb. — Acquitrini presso ‘Terracina: Fior. in Bert... Fl. Ite, IVs p:7298: 1086. E. hirsutum L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 288. Circaea L. 1037. C. Lutetiana LL. — Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 104. Trapa L. 1038. T. natans L. — Lago di Paola: Sang. Fl. Rom., p. 133. (') PARMENTIER: Du role de l’anatomie pour la distinction de l’espece critique ou litigieuse. Annales des Sciences Naturel. Huit. serie — Botanique — Paris, 1895, p. 17. 344 A. BEGUINOT Oss. — L’ ho ricercata con molta attenzione in questo lago, essendo esso forse l’unica località di questa specie nel Romano, ma l'ho anche cercata invano, io ed altri prima di me. Quindi fino a prova contraria giudico debba ritenersi come specie dubbia per la Flora Romana. HALORAGEAE. Mwyriophyllum |. 1039. M. spicatum L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. X, p. 198 — Stagni presso Terracina: Gravis, p. 15 e presso ponte Ba- dino: Beg.! -- Lago di Fondi: Beg.! 1040. M. verticillatum L. — Acque stagnanti e fossi Pontini: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 132 -- Inondati presso Fondi: Ten. Syll., p. 134. 1041. M. alterniflorum DC. — Paludi presso Terracina: Gravis, p. 15. Hippuris L. 1042. H. vulgaris L. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 161, in Bert. FI. It. I, p. 23; Sang. Fl. Rom., p.3 -— Presso Terracina: Gravis, p. 15 — Stagno di ponte Badino: Beg.! MYRTACEAE. Myrtus Tourn. 1043. M. communis L. — Lepini, nel m. Sant'Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 189 e 165 — Terracina: Dor. ! Som.! - Nella vegetazione delle dune da Terracina al Circeo: Gravis, p. 22 - Monte Circeo sopratutto nel vers. sett.: Gravis, p. 19, 27; Dor.! Som.! Beg.! — Selva di Astura: Marat. Fl. Rom. I, p. 851. ° Punica L. 1044. P. Granatum I.. — ‘Terracina nel littorale: Dor.! Som. ! CRASSULACEAE. TRillaea I.. 1045. T. muscosa IL. — Dune tra la Lestra Campo di grano e Lestra Montanari: Chiov. — Sotto m. Cireeo nelle radure det boschi: Gravis, p. 24. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 315 Oss. — Specie molto piu frequente di quanto si crede nella Flora della Provincia di Roma. Io |’ ho raccolta abbondantemente nei m. Ernici (Paliano, Serrone ecc. nei campi), nei dintorni di Roma (Valle di Acqua Traversa, Valle dell’ Insugherata ecc.), alla Magliana nei poggi arenosi, nel littorale di Maccarese, e fra Nettuno e Torre Caldara, comunissima ! Cotyledon Tourx. 10-46. €. horizontalis Guss. — Terracina, e m. Circeo: Dor. ! Som. ! f. robustior Nob: Caulis in nonnullis speciminibus luxurians, plusquam pedalis: racemus confertior, ramosus a basi ad medium et ultra, ramis longis (7-8 cm.) erecto-patulis. Roccie di m, Circeo nella via che dal paese conduce al Semaforo (vers. sett.): Beg.! Oss. — La forma che ho raccolto attorno a Roma, ed in più luoghi nella Provincia, ha costantemente il caule subsemplice ed il racemo contratto, breve (Cfr. Sang. Fl. Rom., p. 360). 1047. C. Umbilicus L. — Lepini tra Cori e Norma: Gravis, p. 5; Terrac. A. Contrib. IV, p. 186; Abbate, Guida, I, p. 230 — Monte Circeo (sud): Gravis, p. 26; Abbate, I. c. p. 234. Sedum DC. S. Notarjanni Ten. — Tra i macigni calcarei delle basse mon- tagne nelle vicinanze di Fondi: Ten. Prod. Fl. Nap. p. 26, lab XL El Naps dp, 245 avila Oo Parl. Belt DG, p. 35; Arcang. Comp. 2.° ed. p. 566. Oss. — Quantunque riportato nel Compendio dell’Arcangeli , dai tempi del Tenore in poi non fu piu ritrovato, e sembra fatto, come bene osserva Parlatore, l. s. c., su di un individuo stentato di S. populifoliwm Lin. fil. di Siberia, introdotto nei giardini di Europa fin dal secolo passato. 1048. S. stellatum L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz I, p. 108 -- Monti di Terracina: Gravis, p. 12, in Parl. FI. It. IX, p.78; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Dor.! Som.! - Monte Circeo presso il Semaforo: Beg. ! 1049, §. maximum Sent. == S. latifolium Bert. — Nel vallone di Capo di Acqua (monti Ausoni): Terrac, N. Relaz. I, p. 108. 1053. 1054. 1055, 1056. 1057. 1059, 1060. 1061. 1062. 1063. 1064. n nWIUW%W A. BEGUINOT . Cepaea L. — Monte Circeo: Som.! -- Terracina: Beg.! . dasyphyllum L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 108. . glaucum W. et K. = S. hispanicum L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IV, p. 714, in Parl. FI. It. IX, p. 64 — Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 109. . album L. — Itri a m. Tutelo: Terrac. N. Relaz. I, p. 108. rubens LL. — Terracina nelle rupi: Dor.! Som.! . neglectum Ten. --- Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. 1, p. 109. . rupestre I. — Rupi di m. Circeo: Dor.! Som.! . altissimum Poir. == S. nicaeense All. — Roccie da Terracina a Bondi: Gravis, pi 12; Parl. FI UteIX, p. 47% MESEMBRIANTHEMACEAE. Mesembrianthemum L. . nodiflorum L. — Monte Circeo nelle roccie presso S. Felice: Dor.! Som.! Beg.! Mollugo L. . lotoides L. — Negli inondati verso il mare (Pal. Pontine): Moricandi, in Seb. et Mauri, FI. Rom., p. 166; Sang. FI. Rom., p. 367 (sub Glo). CACTACEAE L. Opuntia Tovury. Ficus-indica Mill. — Coltivato e spontaneo sulle roccie presso il castello di Teodorico sopra Terracina: Gravis, p. ©. amyclaea Ten. — Portella sulle rupi calcaree nei m. Ausoni: Ten. Syll., p. 70 - Dintorni di Fondi, e ad Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 109 — Roccie presso il palazzo di Teodorico: Gravis, p. 9. SAXIFRAGACEAE. Saxifraga L. . rotundifolia L. — Itri sulla vetta di m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 110. . bulbifera L. - Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 110. . granulata L. — Lepini, alla sommità della Semprevisa: Rolli, in. Terrac. A. Contrib. IV, p. 165. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 317 1065. S. tridactylites L. — Arene presso Terracina: Beg. ! f. muralis Terrac. A. — ‘Tra Cori e Norma, ed a Sezze: Gravis, p. 5, Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 138, 139, 164. APIACEAE. Hydrocotyle Tourn. 1066. H. vulgaris L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. I, p. 193. var. prolifera (Mar.) — Presso l’ abbazia di Fossa Nuova lungo le rive del fiume Amaseno: Marat. |. ce. p. 198. — Planta omnino ut in typo, sed ab eo distinceta umbellis centra- libus proliferis, racemoso ramosis, verticillis duodecim-quindecim, multi- floris == MH. plejantha Ces. ? Oss. — Maratti |. c. la considera per specie. Sebastiani e Mauri, FI. Rom., p. 100, ed il Sanguinetti, Fl. Rom., p. 233, la comprendono nel tipo e quest’ ultimo nella diagnosi allude ad essa = pedunculis centralibus saepe racemoso ramosis. Riferisco a questa varietà, sebbene con dubbio, l’H. plejantha Ces. 1067. H. natans Cyr. -- Fossi e paduli presso Terracina: Rolli, in Parl. FI. It. VIII, p.-'231; Gravis, p. 15; Beg.! -- Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18. = Cardamine aquatica, cotyledonoides, flore albo. — Presso Sermoneta e presso il ponte di Terracina: Barrelier, 1. c. p. 44. Te. 1163. Oss. — Per questa pianta, questa località è unica per la Provincia di Roma e rannoda in qualche modo le località del mezzogiorno d’ Italia, dove questa specie è sopratutto largamente rappresentata, con quelle del settentrione, dove la specie si fa sempre più rara. La fig. citata del Barrelier è fatta su foglie di H. natans, Cyr. e su fiori e frutti di Nasturtium officinale L. Su di ciò con- fronta: Tilli, Cat. hort. Pis. p. 88; Moretti, Prosp. Fl. It. p. 4; Savi.G.,: Pugil: p78 Bert: Eloi Whe po 117: Eryngium Tourn. 1068. E. campestre LL. — Terracina: Som. ! 1069. E. maritimum L. — Spiaggia di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. 1, p. 110 — Spiaggia di Terracina: Gravis, p. 24; Beg.! 518 A. BEGUINOT 1070. E. amethystinum L. — Itri a m. Faito ed alla Civita: Terrace. N. Relaz. 1, p. 110 -- Monte Circeo (vers. sett.): Beg. ! Sanicula L. 1071. S. europaea L. — Macchie presso il lago di Fondi: Beg. ! Echinophora Tours. 1072. E. spinosa L. —- Littorale di Terracina: Fior. in Parl. FI. It. VIII, p. 358; Beg.! -- Littorale di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. LL. Conium |. 1073. C. maculatum L. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! (nella città). Smyrnium Tours. 1074. S. Olusatrum L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 290, ed in Parl. FI. It. VIII, p. 479; Gravis, p. 14 — Piani sotto m. Circeo: Beg.! Bupleurum Tourn 1075. B. junceum L. — Itri alla discesa di S. Andrea: Terrac. N. Relaz. T, p. 111 - Monte Circeo nei boschi (vers. sett.): Beg. ! 1076. B. opacum Ces. = 2. aristatum Bart. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p.111 - Terracina e m. Circeo: Dor. ! Som. ! 1077. B. subovatum Link, — Sperlonga nell’ antrio di Tiberio: Fior. in Bert. Fl. Jt. III, p. 132. Trinia Horr. 1078. T. vulgaris DC. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 115 — Vetta di m. Lupone: Beg.! Apium lL. 1075. A. graveolens L. — Terracina: Dor.! Som.! Beg.! - Lago di Paola: Beg. ! 1080, A. nodiflorum B. et H. — Fondi: Terrac. N., in Parl. FI. It. VIII, 1081. A. p. 447 — Terracina e piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! crassipes B. et H. — Presso Astura nelle macchie di Mattone: Rolli, in Parl. Fl. It. VIII, p. 448. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 519 1082. A. inundatum B. et H. — Sermoneta: Marat. Fl. Rom. I, p.215 (sub Stsone) — Fondi presso il lago: Terrace. N., in Parl. FI. It. VIII, p. 449. 1083. A. leptophyllum B. et H. — Fondi: Ten. in Parl. FI. It. VIII, p. 451. Ammi Tourn. 1084. A. Visnaga Lam. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. HI, p. 205. Carum lL. 1085. C. ammoides B. et H. = Sison Ammi Jacq. — Presso il castello di Cori nei m. Lepini: Marat. Fl. Rom. I, p. 213 — Fondi: Ten. Syll., p. 43 — Fondi lungo il fiume Acquachiara : Terrac. N. Relaz. I, p. 114, in Parl. FI. It. VIII, p. 467 — Terracina: Fior. in Parl. 1. c.; Dor.! Som. ! 1086. C. verticillatum Koch. — ‘Terracina: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 305. Sium Tours. 1087. S. angustifolium L. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. Fl. lt. III, p. 277, in Parl. FI. It. VIII, p. 464 ~ Canali e fossi presso il lago di Fondi: Beg.! 1088. S. latifolium L. —- Terracina nelle paludi: Gravis, p. 16. Cieuta L. 1089. C. virosa L. — Paludi presso Sermoneta: Marat. Fl. Rom. I, p. 216. Oss. — Nella regione è abbondantissimo il Conium macu- latum L.: manca in tutta la Provincia il gen. Cicuta, e sarebbe interessante constatarne, sebbene ne dubiti, la presenza nella località indicata dal Maratti. Nella Provincia senza eccezione il volgo chiama Cicuta il Coniwm maculatum, e fra le piante ofti- cinali passa sotto il nome di Crieuta maggiore. Non è improbabile che anche il Maratti sia caduto in qiesto errore di nome, che ha portato un errore di genere. Pimpinella L. 1090. P. lutea L. — Itri alla discesa di S. Andrea, e lungo la via da Fondi a Lenola: Terrac. N. Relaz. 1, p. 113. 320 A. BEGUINOT 1091. P. peregrina L. — Monte Circeo : Sang. FI. Rom., p. 229; Abbate, Guida, I, p. 234; Dor.! Som.! Beg.! (nei boschi del vers. sett.). 1092. P. anisoides Brig. var. Gussonii Bert. — Falde meridionali di m. Circeo: Rolli, in Parl. FI. It. VIII, p. 459, in Arcang. Comp. 2.° ed. p. 596. Tinguarra Part. 1093. T. sicula B. et H. = Libanotis sicula L. = Athamanta si- cula L. — Sulle rupi dei monti e sui ruderi del palazzo di Teodorico sopra Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 116, in Bert. FI. It. III, p. 318; Sang. Fl. Rom., p. 235; Abbate, Guida, I, p. 231; Terrac. A. Contrib. IV, p. 116; Arcang. Comp. 2.° ed., p. 597; Dor.! Som.! Beg.! Gli stessi autori la indicano anche di m. Circeo dove è comune sulle roccie di ambedue i versanti — Monte Sant'Angelo sopra Sezze nei Lepini: Terrac. A. l. s.c., p. 139. Oss. — Pianta caratteristica dei luoghi rupestri calcarei presso al mare in tutta la regione, nonchè dei ruderi, di cui è un ele- gantissimo ornamento. Sebbene la si ritenga propria della costa occidentale, e si citi solamente il Gargano per J orientale, si spinge anche in luoghi lontani dal mare; così è abbastanza co- mune nei m. Lepini dove è indicata di Sezze dal Terracciano, e testè ritrovata abbondante sulle mura di Norma dal march. Doria. Manca nel versante settentrionale; è quindi una di quelle specie che caratterizzano lo spiovente sud di questi monti, che risente l’ influenza diretta del mare. Seandix ‘Tourn. 1094. S. Pecten-Veneris I.. -- Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! Som. ! Beg. ! f: umbrosa Nob. — Planta ubera. Caulibus ramosis, effusis 4-5 dm. longis: diacheniis rectis, strictis, rostro sex-septies partem seminiferam superantibus — Siepi e luoghi ombrosi lungo la via da Torre di Paola al lago, presso quest’ ultimo. Cfr. Beguinot, Bull Soc. Bot. It., a. 1897, p. 213. Anthriscus Spreno. 1095. A. vulgaris Pers. — Presso Terracina lungo la via per Gaeta: Beg.! 1096. 1097. 1098. 1099. 1100. 1101. 1102. 1103. 1104. C. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 321 Chaerophyllum Tourn. temulum L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Seseli L. . tortuosum L. — Presso S. Felice Circeo: Sang. Cent. tres., p. 45, e Fl. Rom., p. 235; Parl. FI. It. VIII, p.316; Abbate, Guida, I, p. 234. . montanum L. var. polyphyllum Ten. — Vetta della Semprevisa, nei m. Lepini: Beg.! Foeniculum GAERTN. . officinale All. = F. vulgare Gaertn. — Itri a S. Nicola: Ter- rac. N. Relaz. I, p. 115 — Monte Circeo: Som. ! — Terracina: Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, 7p. 231. . piperitum DC. — Terracina: Bert. Fl. It. III, p. 342; Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Dor.! — Paludi Pontine: Bert. l. c. Kundmannia Soop. . sicula DC. = Brignolia pastinacaefolia Bert. — Da Itri a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 114. Crithmum Tovry. . maritimum L. — Comune nel littorale da Fondi al Circeo, sulle rupi di Terracina, del Circeo, nonché sulle arene: Terrac. N., in: Parl Flot. Vila ps 24k sGravis, \p_20;0 Terrace: jA. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Dor.! Beg. ! Oenanthe L. . pimpinelloides L. — Luoghi umidi arenosi, a Terracina: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 237; Dor.! Som.! — Fondi: Terrac. N., in Parl. FI. It. VIII, p. 489 — Piani sotto m. Circeo: Beg.! . fistulosa L. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 163, in Bert, FI It. Il, pi 234; in Parl. Fl. It. VIII, p. 494 — Piani sotto m. Circeo nelle sponde dei fossi: Beg. ! 1105. 0. Lachenalii Gm. — Presso Fondi: Pasquale, in Parl. FI. It. VII, p. 495. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (15 Settembre 1897) 21 322 A. BEGUINOT 1106. 0. peucedanifolia Poll. — Sponde dei ruscelli nei piani sotto monte Circeo: Beg. ! Oss. — Le determinazioni di questa Oenanthe, e dell’O. fistu- losa L., sebbene studiate dal sig. Sommier, sono dubbie, poichè mancano i frutti che per |’ identificazione precisa delle specie di questo genere sono ritenuti indispensabili. 1107. 0. Phellandrium Lam. — Ruscelli lungo la via e nei boschi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! Meum Tours. 1108. M. Mutellina Gaertn. — Monte Chiarino presso Fondi: Notarjanni, Viag.-. Bot), t-. Ll; p- 17, inten. Syll.; p. 40. Selinum L. 1109. S. apioides B. et H. — Itri nel Catascone a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 115 (sub Cnidio). Angelica L. 1110. A. sylvestris L. var. nemorosa Ten. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. Fl. It. III, p.376 (= var. 6 Bert.), ed in Parl. FI. It. VIII, p. 282 (sub Peucedano, exc]. var.) — Presso ponte Badino lungo le sponde del fiume Portatore: Beg. ! Oss. — In queste località relativamente meridionali e basse, vegeta forse esclusivamente questa varietà, che nell’ Italia me- ridionale diventa addirittura esclusiva. Ferula Tourn. 1111. F. Ferulago L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 376 — Fondi: Masquillieri, in Bert. 1]. c.; in Parl. FI. It. VIII, p. 376 — Itri a S. Marco ed alla discesa di S. Andrea: Terrac. N. Relaz. I, p. 115 -- Monte Circeo: Terrac. A. Contrib. IV, p. 165. 1112. F. nodiflora L. — Itri negli Ausoni: Ten. Syll., p. 42 (sub var. B. comferta Ten.). Peucedanum L. 1113. P. sativum B. et H. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 413 (sub Pastinaca), ed in Parl. FI. It. VIII, p. 257 - Presso il lago di Paola: Beg, ! 1114. 1115. 1116. BIS, 1118. 1119. 1120. 1121. 1122. 1123. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 323 . opacum Bern. — Lungo il fiume Acquachiara a Fondi: Ter- rac. N. Relaz. I, p. 116 (sub Pastinaca). Tordylium L. . apulum L. — Terracina: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 163, in Bert. FI. It. III, p. 440 — Gravis, p. 12; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Beg.! . maximum L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. III, p. 443, ed in Parl. Fl. It. VIII, p. 247. Coriandrum L. . sativum L. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, pel63, in Bert. ET. It I, pi 251 edtim Parls Pl. Tt. Vil, p. 566 -- Lungo la via ed i campi da Terracina a ponte Badino, subspontaneo: Beg. ! Bifora Horr. i . testiculata DC. = 2. flosculosa Bieb. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 163, in Bert. FI. It. HI, p. 247 (sub Coryandro) in Parl. FI. It. VII, p. 489; Abbate, Guida, I, p. 231 - Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 249. Daueus L. . platycarpos B. et H. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 182 (sub CaucaZide), in Parl. FI. It. VIIT, p. 534: Abbate, Guida, I, p. 231; Dor.! Som.! . pumilus L. — Dovunque nelle arene del littorale ; Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IIl, p. 183 (sub Caucalide), in Parl. Fl. It. VIII, p.535; Dor.! Som.! — Fondi: Terrac. N., in Parl. l. s. e. — Presso ponte Badino: Beg.! -- Sotto monte Circeo: Dor.! Som.! . setulosus Guss. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! . Carota L. var. maritimus Lam. — Littorale di Terracina: Beg. ! . Gingidium L. = D. Carota f polygamus Fior. Gior. Arcad., t. 18, p. 168 — Roccie di m. Circeo: Fior. ]. c., in Bert. FI. It. p. 165 (sub var. X.), ‘in Parl. FI. It. VII, p. 548 — Presso Torre di Paola sulle roccie prospicienti al mare: Som.! Beg.! — Spiaggia di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, poll 324 A. BEGUINOT Caucalis L. 1124. G. heterophylla B. et H. — Tra i cespugli a Campello presso Itri: Terrace. N. Relaz. I, p. 112. 1125. C. Anthriscus Huds. — Lenola presso Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 112 (sub 7orzlide), in Parl. Fl. It. VIII, p. 555 - Terra- cina: Dor.! Som.! 1126. C. infesta B. et H. — Presso le siepi ad Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 112 (sub Torilide). 1127. C. daucoides LL. — Itri nei campi: Terrac. N. Relaz. I, p. 112. 1128. C. nodosa B. et H. — Terracina, assai comune nelle vie e nelle siepi: Fior. in Bert. FI. It. III, p. 190 (sub Torilide), in Parl. Fl. It. VII, p. 563; Dor.! Som.! Beg.! -- Monte Circeo: Beg. ! Laserpitium L. 1129. L. Siler L. var. ovalifolium Moris == L. garganicum Ten. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 157. 1130. L. angustifolium L. = ZL. gallicum 6 angustifolium L. — Rupi di Terracina: Marat. Fl. Rom. I, p. 209. 1151. L. siculum Spreng. — Vetta di m. Lupone, abbondante: Beg.! Cfr. quanto scrissi su questa interessante specie, che è un acquisto prezioso per la Flora Romana, in Bull. Soc. Bot. If.,p. 230; a. 1897 Elaeoselinum Kocu. 1132. E. Asclepium Bert. — Monte Circeo nei luoghi aprici rocciosi, sopratutto presso il Semaforo e presso la vetta: Sang. Cent. tres., p. 46, e Fl. Rom., p. 245, in Parl. FI. It. VIII, p. 507; Abbate, Guida, I, p. 234; Dor.! Som.! Beg.! — Itria S. Nicola alla Civita ed alla discesa di S. Andrea: Terrac. N. Relaz. I, p. 115. Oss. — Ha presso a poco la stessa distribuzione geografica generale della 7’inguarra sicula e nella regione è comune come quella negli stessi luoghi. Però, a quanto se ne sa, non è pianta ruderale, e per di più è propria ad ambedue i versanti Lepini, da cui si spinge anche in altri monti del Romano, pei quali non si può ammettere un’ influenza diretta del mare. Da questi passa poi negli Abruzzi, dove è abbastanza comune. 1133. 1134. 1135. 1136. LIST. 1138. 1139. 1140. 1141. 1142. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 325. ARALIACEAE. H edera Tourn. . Helix L. — Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18. CORNACEAE. Cornus L. . sanguinea L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. JI, p. 197, ed in Parl. Fl. It. VIII, p. 176 — Monte Circeo: Dor.! Som.! — Presso S. Felice Circeo nelle rupi: Beg. ! . mas L. — Monte Circeo (vers. nord): Abbate, Guida, I, p. 234 — Nel Catascone a Campello presso Itri: Terrac. N. Bielaze Tp. DIG: RUBIACEAE. Sherardia L. . arvensis L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 73; Dor. ! Som. ! Asperula L. . arvensis L. — Norma, nei m. Lepini: Marat. Fl. Rom. I, p- 97 — Itri nei campi: Terrac. N. Relaz. I, p. 117. . laevigata L. — Itri nei m. Ausoni: Terrac. N. Relaz. I, p. 117 — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! . galioides M. B. — Presso Terracina a Porta Napolitana nel luogo detto |’ Epitaffio: Sang. Fl. Rom., p. 12, in Parl. FI. It. VII, p. 75; Abbate, Guida, I, p. 231. . cynanchica L. — Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 126; Abbate, Guida, I, p. 231; Som.! . aristata var. meridionalis Terr. A.! — Monte Sant'Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139 e 168. Crucianella L. . latifolia L. — Terracina, e m. Circeo, nei luoghi aprici, roc- ciosi: Rolli, in Parl. Fl. It. VII, p. 76, in Arcang. Comp. 2: ed. p.'624:*Dor; WéSom: ! Begs: | - $ monspeliaca L. — Monte Circeo: Fior. in Bert. Fl. It. II, p. 143 - Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 118 (pro specie). 326 A. BEGUINOT 1143. C. maritima L. — Abbondante nelle arene del littorale presso Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 111 (sub Santia), in Bert. Fl. It. II, p. 144; Gravis, p. 24; Beg.! — Arene presso Sperlonga: Terrac. N. Relaz.I, p. 118 — Piani sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 1144. C. angustifolia L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 118. Rubia Tourn. 1145. R. peregrina L. — Terracina e nel m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It. I, p. 148, in Parl. FI. It. VII, p. 17; Gravis, p. 14; Dor.! Som.! Beg.! var. Bocconi Petag. — Nelle rupi marittime presso Fondi: Ten. Syll.; p. 22, m_ Parl 1s. c. Galium L. 1146. G. vernum Scop. — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 168. 1147. G. Cruciata Scop. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. II, p. 97, in Parl. Fl. It. VII, p. 67 — Fondi presso il lago: Beg.! — Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! 1148. G. Mollugo L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 118 — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 1149. G. erectum Huds. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 103. 1150. G. lucidum All. = G. corrudaefolium Vill. — Monte Sant'Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139 e 168. 1151. G. cinereum All. — Terracina e m. Circeo nelle roccie di ambedue i versanti: Dor.! Som.! Beg.! 1152. G. palustre L. f constrictum Chaub. = G. debile Desv. = G. palu- stre B Bert. = G. palustre b. Guss. = G. palustre 8 uli- ginosum Sang. Fl. Rom., p. 120 — Lago di Fondi: Terrac. N., in Parl. FI. It. VII, p. 42 (excl. var.) — Piani sotto m. Circeo nei canali e fossi: Dor.! Som.! Beg.! Oss. — Questa varietà, di cui ho creduto conveniente riassu- mere la sinonimia, sostituisce il tipo nei luoghi littoranei o prossimi al mare: è citato di Ostia (Sang.) ed io l'ho raccolto a Maccarese! Magliana! Nettuno! Secondo il Comp. dell’ Arcang. 2.2 ed. p. 627, avrebbe un’area molto meno estesa, e sarebbe limitato a poche località Toscane ed alla Sardegna. TT 1153. 1154. 1155. 1158. 1159. 1160. 1161. 1162. 1163. od FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 327 G. pusillum L. — Sonnino: Marat. Fl. Rom. I, p. 101. G. aparine L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! G. parisiense L. — Monte Circeo: Rolli, in Parl. FI. It. VII, p. 55. « anglicum Huds. — Monte Circeo: Dor.! Som.! — Presso ponte Badino: Beg. ! 8 litigiosum DC. — Monte Circeo: Dor.! Som.! . G. murale All. — Rupi presso Terracina: Beg.! Vaillantia L. . V. muralis L. — Rupi di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 139; Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231; Chiov. - Monte Circeo: Beg.! V. hispida L. — Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 231. CAMPANULACEAE. Laurentia L. L. Michelii DC. — Maremme di Fondi: Ten. Fl. Nap. III, p. 224, Syll., p. 81, in Parl. FI. It. VIII, p. 25 -- Piani umidi sotto m. Circeo: Dor.! Som.! Iasione L. I. montana L. — Littorale da Terracina a m. Circeo: Dor.! Specularia Hersr. S. Speculum DC. -— Terracina, nelle arene: Dor.! Som.! Beg.! -- Monte Circeo: Dor.! Som.! S. falcata DC. fil. — Itri, nei campi: Terrac. N. Relaz. I, p. 137 — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! S. hybrida DC. fil. — Itri, nei campi: Terrac. N. Relaz. I, p. 137. Wahlenbergia Scarap. 1164. W. graminifolia B. et H. var. bracteosa Terrac. A. = Campanula graminifolia B Rolli: Rom. pl. cen. XVIII, p. 125 — Monti Lepini alla Semprevisa, in Terrac. A. Contrib. IV, p> bia: Oss. — Il Terracciano osserva che questa specie con la varietà non è rara nei m. Simbruini, e l’osservazione è giusta. Gli esemplari che ho raccolto io non possono essere riferiti alla 328 A. BEGUINOT varietà del Rolli, poichè i cauli sono sempre prostrati, raramente ascendenti, le brattee esterne più brevi dei fiori, e le interne appena raggiungenti la loro altezza, mai sorpassandoli, come appunto nel tipo. Campanula L. 1165. C. persicifolia L. — Vetta di m. Lupone (Lepini): Beg.! Oss. — Non ancora segnalata nei Lepini, è una specie molto comune su tutti gli Apennini della Provincia a cominciare dai 1000 m. 1166. C. fragilis Cyr. — Roccie di Terracina: Sang. Fl. Rom., p. 198, in Parl: Fl. It. VIII, p. 118; Abbate, Guida,.J; p. 232; Terrac. A. Contrib. IV, p. 172 (con v. glabra e v. canescens Ten.) -- Monte Circeo in ambo i versanti: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 162 (v. glabra Ten.); Dor.! Som.! Beg.! — Monte Sant'Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. LV, p- 139: 1167. C. rotundifolia L. — Nei monti di Sezze e Piperno: Marat. FI. Rom. I, p. 148. 1168. C. Erinus L. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som! Beg.! 1169. C. glomerata L. — Vetta di m. Lupone (Lepini): Beg.! Oss. — Cresce con la C. persicifolia alla stessa altezza, ed è specie molto comune sui monti del Romano. Per i Lepini non era ancora indicata. CUCURBITACEAE. Bryonia Tours. i ai 0. B. dioica Jacq. — Siepi nella via presso S. Felice Circeo: Beg.! Eeballion Ricu. 1171. E. Elaterium Rich. — Presso Terracina: Beg.! LONICERACEAE. Sambueus Tourn. 1172. S. nigra L. — Monti Lepini tra Cori e Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 136; Abbate, Guida, I, p. 234 - Monte Circeo: Dor.! 1173. 1174. 1175. 1176. IR rara 1178. 1179. 1180. Mico iB 1182. 1183. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 329 . Ebulus L. — Tra Cori e Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 186; Abbate, Guida, I, p. 230. Viburnum L. . Opulus L. — Paludi Pontine nel margine dei canali: Fior. Giorn. Arcad., t. 18, p. 164, in Bert. FI. It. III, p. 485, in Parl. Fl. It. VII, p. 113; Sang. FI. Rom., p. 250 - Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18. . Tinus L. — Terracina: Abbate, Guida, I, p. 232 - Monte Circeo presso S. Felice: Beg.! Lonicera L. . implexa Ait. = L. balearica DC. — Terracina: Fior. Giorn. et. Pisa t. 17, ps Lis) in Bert BI p. 560, in Parl. Fl. It. VII, p. 121; Sang. FI. Rom., p. 201; Abbate, Guida, I, p. 234; Dor.! Som.! -- Boschi umidi presso ponte Badino: Gravis, p. 18 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! . etrusca Savi in Santi — Monte delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 169. VALERIANACEAE. Valerianella Tourn. . Auricula DC. — Terracina: Dor.! Som.! . microcarpa Lois. = V. mixta DC. — Itri nei campi: Terrac. N. Relaz. I, p. 119 -- Vigne di Terracina: Gravis, p. 23. . eriocarpa Desv. — Terracina: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p- 110, in Bert. Fi. It. I, p. 187; Dor.! Som.! - Monte delle Fate nei luoghi erbosi: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 169 — Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 119 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Valeriana Tourx. . officinalis L. -— Territorio di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. I, p: 169, in-Parl Ble It Vil, op. LAr. . tuberosa L. — Sommità dei m. Lepini: Rolli — ed alla Semprevisa: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 169. Centranthus DC. . ruber DC. — Itri sulle mura: Terrac. N. Relaz. I, p.119 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! — Fra Cori e Norma: 330 1184. C. 1185. 1186. 1187. 1188. 1189. 1190. 1191. 1192. D. A. BEGUINOT Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 230. Calcitrapa Dufr. — Monte Circeo: Cuboni, in Parl. FI. It. VII, p. 159; Dor.! Som.! DIPSACEAE. Dipsacus Tovry. sylvestris Mill. — Fondi: Terrac. N., in Parl. Fl. It. VII, p. 189 — Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 148; Abbate, Guida, I, p. 232 -- Presso la torre di Paola nelle arene: Beg.! Cephalaria Scnrap. . leucantha Schrad. — Fondi: Terrac. N., in Parl. FI. It. VII, p. 198 - Itri alla discesa di Sant’ Andrea: id. in Relaz. I, p. 120. Scabiosa L. . integrifolia L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 120. . maritima L. — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. II, p. 56, in Parl. FI. It. VII, p. 259 Dor.! Som.! Beg.! — Monte Circeo: Dor.! Som.! . rutaefolia Vahl. — Spiaggia di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 120 -- Littorale di Terracina e del Circeo: Fior. in Bert. Fl. It. II, p. 63, in Parl. Fl. It. VII, p. 254; Sang. Fl. Rom., p. 119; Dor.! Som.! Beg.! ASTERACEAE. Eupatorium. . cannabinum L. — £. trifoliatum Marat.? — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom, II, p. 226; Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 85 — Presso Terracina: Gravis, p. 16; Som.! - Lago di Paola: Beg.! Petasites GAERTN. . officinalis Moench. = Tussilago petasites L. = Petasites hybrida L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 243 — Sermoneta nei Lepini: Marat. l. s. c. . albus Gaertn. — Paludi Pontine: Marat. |. ¢., p. 243 (sub Tussilagine). 1193. “1194. 1195. 1196. LOY. 1198. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 331 Erigeron L. E. canadensis L. — Paludi Pontine presso Castellone: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 185 - Terracina, nelle vie e nei campi: Beg.! Aster L. A. Tripolium L. — Luoghi arenosi e fossi del littorale di Terra- cina: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 254; Dor.! Som.! var. angustifolium Terrac. N. — Fondi presso le sponde del lago e nel Salto: Terrac. N. in Att. l. c., p. 6. A. Savii Arcang. = Chrysocoma palustris Savi. — Lungo i pon- ticelli Pontini: Sang. Fl. Rom., p. 674; Arcang. Comp. 2.* ed., p. 666. Bellis L. B. perennis L. — Presso Terracina: Gravis, p. 14 — Monte Circeo (vers. sett.): Gravis, p. 27; Abbate, Guida, I, p. 235; Dor.! Som.! Beg.! B. annua L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 320 — Monte Circeo: Gravis, p. 20; Abbate, Guida, I, p. 235. B. sylvestris Cyr. — Monte Circeo: Abbate, Guida, I, p. 235. Senecio L. 1199. S. vulgaris L. — Monte Circeo: Som.! 1200. S. lividus L. — S. foeniculaceus Ten. — Monte Circeo: Abbate, Guida, I, p. 234; Dor.! Som.! -- Arene presso torre di Paola: Beg.! 1201. S. leucanthemifolius Poir. — Terracina nelle arene marittime: Chiov. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! 1202. S. crassifolius Willd. — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, ps 218; Gravis: p. (24. 1203. S. erraticus Bert. = S. aquaticus (Huds) Auct. rom. — Paludi Pontine, in più luoghi: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 180, in Bert. Fl. It. IX, p. 180 — Fondi nel Salto: Terrac. N. Relaz. I, p. 6 -- Piani umidi sotto m. Circeo: Som.! -- Presso il lago di Paola: Beg.! Oss. — Per S. aquaticus nella Provincia Romana, secondo me, non si ha da intendere che S. erraticus Bert., rimanendo quella specie propria all’ Italia superiore. Saggi dell’ identica localita de- 332 A. BEGUINOT terminati per tali dalla Fiorini |. c. sono riferiti dal Bertoloni |. c. alla sua S. erraticus; e che sia una cosa molto vicina a questa, lo sospetta anche il Terracciano, il quale però la tiene distinta sopratutto per i capolini maggiori, le brattee ovato-ottuse bar- bellate all’ apice, pedicelli e bratteole lineari acute, caratteri variabilissimi in questa specie e che s’ attagliano alla diagnosi Bertoloniana. 1204. S. erucifolius I. — Sponde del fiume Portatore presso ponte Badino: Beg.! 1205. S. Doronicum L. — Itri a m. Faito ed alla Civita: Terrac. N. 1215. Relaz. I, p:-125: Chrysanthemum UL. . Myconis L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 348 (sub Pyrethro) — Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . segetum L. — Monte Circeo: Gravis, p. 27; Abbate, Guida, I, p. 235; Dor.! Som.! . coronarium L. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 335; Sang. Fl. Rom., p. 700 (sub Pinardia); Abbate, Guida, I, p. 232. Leueanthemum Toury. . vulgare Lam. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 124 (sub Chrysanthemo). . latifolium DC. — Erbosi del m. delle Fate: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 169. Pyrethrum Hats. . Achilleae DC. — Nei boschi della Civita ad Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 124 -- Monte Lupone presso la vetta: Beg.! Anthemis L. . maritima L. — Littorale di Terracina e del Circeo: Fior. Mauri, in Bert. Fl. It. IX, p. 364; Dor.! Som.! Beg.! . montana L. — Monte di Fondi: Ten. Syll., p. 125. . secundiramea Biv. — Terracina nei luoghi arenosi del littorale: Fior. Mauri, in Bert. Fl. It. IX, p. 366; Arcang. Comp. Be Ode, ps 07% . arvensis L. -- Terracina, nel littorale: Dor.! Som.! Beg.! 1216. L217: 1218. 1219. 1220. > PP Dp > FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 333 . Cota L. — Terracina, nelle arene: Dor.! Som.! Beg.! . tinctoria L. — Nel littorale dovunque: Beg.! . austriaca Jacq. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 123. . Cotula L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 123. . mixta L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 363 — Fra Terracina e Fondi: Chiov. -- Nei vigneti a Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 128 (sub Maruta) — Monte Circeo: Dor.! Som.! - Presso il lago di Paola: Beg.! Anacyclus L. . radiatus Lois. — Comune nel littorale e lungo le vie presso Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 355; Dor.! Som.! Beg.! -- Littorale di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 123. Achillea L. . Millefolium L. — A. pubescens Marat.? — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 269. Tanacetum L. . vulgare L. — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 231. Diotis Desr. . candidissima Desf. — Littorale di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 98 - Spiaggia di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 124. Artemisia L. . arberescens L. — Monti di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. EX, “p. 122° Bidens Tourn. . tripartita L. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 224. Xanthium Tourn . spinosum L — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! Beg.! . Strumarium L. — Littorale di Castellone: Fior. in Bert. Elo Tag pesiar . macrocarpum DC. fil. — Presso il porto di Terracina: Gravis, po 20. 334 A. BEGUINOT Ambrosia Tourx. 1230. A. maritima L. — Comune in tutto il littorale: Fior. Giorn. 1251 1233. 1234. 1236. 1237. Arcad., t. 18, p. 167; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! Beg.! — Littorale di Sperlonga: Terrac. N. Relaz. I, p. 136. Inula L. I. salicina L. — Nei Lepini a Bassiano, lungo la strada di Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 170 — Campi e paludi presso Fondi :.Beg.! I. conyza DC. — Conyza squarrosa L. — Paludi Pontine a Castellone: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 176 -- Monte Circeo presso S. Felice: Beg.! Pulicaria GAERTN. P. odora Rchb. — Littorale da Terracina al Circeo e sul monte: Dor.! Som.! Beg.! P. dysenterica Gaertn. — Paludi Pontine: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 275 (sub Inu/a). Asteriseus Moencu. . A. spinosus Gr. et Godr. — Terracina: Dor.!- Presso S. Felice Circeo : Beg.! Calendula L. C. arvensis L. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 495; Abbate, Guida, I, p. 232 -- Fra Cori e Norma: Gravis, p. 6. Phagnalon Cass. P. rupestre DC. -— Conyza geminiffora Ten. = Conyza rupe- stris L. = Helichrysum sylvestre similis C. Bauhin. — Luoghi rocciosi, aprici, prospicienti al mare presso Terra- cina: Bauhin, Prodr.; Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 130; Sang. Fl. Rom., p. 684; Abbate, Guida, I, p. 232; Chiov. Dor.! Som.! Beg.! -- Monte Circeo, sopratutto nel versante meridionale: Dor.! Som.! Beg.! Melichrysum Gaertn. 1238. H. litoreum Guss. — Rupi e scogli a m. Circeo in ambo i ver- santi: Dor.! Som.! Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 935 Oss. — Non trovo ricordata da nessuno autore questa specie per la Provincia di Roma. Io la raccoglieva fin dal 1895 nelle rupi fra Anzio e Nettuno, e quest’ anno |’ ho ritrovata abbondan- tissima nel Circeo. Le località romane segnano il confine setten- trionale della distribuzione geografica di questa specie interessante. Cfr. Beguinot, Bull. Soc. Bot. It., p. 214, a. 1897. 1239. 1243. 1246. 1247. 1248. H. Stoechas L. — Itri: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 140. Gnaphalium L. . G. uliginosum IL. — Paludi Pontine a Fogliano: Marat. Fl. Rom. II, p. 288. . G. sylvaticum L. — Selve di Astura: Marat. l. c., p. 238. Filago L. . F. germanica L. — Itri, Terracina e m. Circeo: Fior. in Bert. Pelt. EX, pe 159 Dor.|isomel bers! 8 spathulata DC. — Norma lungo il sentiero di Carpineto (Lepini): Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 170. F. gallica L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Evax GAERTN. . E. asterisciflora Pers. — Monti presso Terracina: Dor.! Som.! — Monte Circeo, nei luoghi aprici rocciosi: Beg.! . E. pygmaea Pers. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 501. Xeranthemum L. X. inapertum W. — Itri sulla vetta di m. Tutelo: Terrac. N. Relaz. I p.. l25: = X. herbaceum, foliis lanceolatis, patentibus Marat.? — Monte Circeo: Marat. Fl. Rom. II, p. 238. Staehelina L. S. dubia L. — Terracina nel littorale: Marat. FI. Rom. II, p. 227. Carlina L. C. lanata L. — Terracina, m. Circeo: Dor.! Som.! -- Presso S. Felice Circeo: Beg. ! 336 A. BEGUINOT Crupina Cass. . vulgaris Cass. — Terracina e m. Circeo: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 449 (sub Centaurea); Dor.! Som.! Beg. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 126. Centaurea L. . alba L. — Itri: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 466 — Lenola presso Fondi: Terrac.-N. Relaz. I, p. 127. . amara L. — Monte Circeo, presso S. Felice: Beg.! . Cyanus L. — Campello presso Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 126. . montana L. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 126 — Vetta del m. Lupone e del m. Semprevisa, nei Lepini: Beg.! . Cineraria L. < tipica Sommier: Nuov. Giorn. Bot. It., vol. I, (n. ser.) p. 81, a. 1894 = /acea montana candidissima Stoebes foliis: Bauhin, Prodr., p. 128 = Stoebe tenuifolia, incana, magno capite, Italica: Barrelier, 1. c., p. 86. Ic. 348 == Cen- taurea candidissima Lam. -- Roccie prospicienti al mare presso Terracina e nei dintorni: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 449; Mauri, Cent. XIII, p. 41; Abbate, Guida, I, p. 232; Gravis, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 144; Chiov.; Dor.! Som.! Beg.! — Portella, presso Fondi: Ten. Syll., p. 128 -— Sperlonga: Terrac. N., in Terrac. A. Contrib. IV, p. 160 — Monte San- t’Angelo sopra Sezze, nei Lepini: Evers, in Terrac. A. l. c. p. 139 e 170 — Monte Circeo?: Abbate, Guida, I, p. 234. Circae Som. = Iacea incana, capite squamato: Francesco De Honuphriis, Stirpium nomina ecc., p. 11, tab., a. 1682 = Iacea cinerea, laciniata, flore purpureo: Triumfetti, Observationes, p. 72, a. 1685; Morison, Plant. Hist. III, p. 141 = Centaurea Cineraria, C. foliis 1-pinnato fidis, laciniis latis oblongo-ova- libus, Guss. FI. Sic. II, p. 511 = C. Busambarensis, b. obtu- stloba Guss. Add. et emend. ad vol. II, FI. Sic., p. 873. — Nel monte Circeo, in più luoghi, sotto la vetta nelle roccie del versante settentrionale, presso il paese di S. Felice, e quindi nel versante meridionale, presso le cave al di là della batteria e verso la Torre del Fico: De Honuphriis, l. €.; Triumfetti, 1. c.; Morison, l. c.; Dor.! Som.! Beg.! Oss. — A quanto già scrisse egregiamente intorno a questa varietà il Sommier, debbo aggiungere che prima del Triumfetti FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 397 nell’ anno 1682, un discepolo di questi, Francesco De-Honuphriis chiamava la Centaurea Circae, lacea incana capite squamato, facendone una specie a sè, distinta dalla /acea montana candidis- sima del Bauhin, a cui sebbene con dubbio la riferiva il Trium- fetti qualche anno dopo. Nella lucida descrizione fa rilevare, che la sua Centaurea non differisce da quella del Bauhin che per il carattere offerto dalle foglie, e la chiama con frase felice, Cen- laurea incana, e non cinerea come fece il Triumfetti. Questo libro dimenticato da tutti, si conserva nella Biblioteca Casanatense, dove fu dissepolto forse per il primo da me, a caso, nel fare ricerche relative alla bibliografia della Flora Romana. 1255. C. sphaerocephala L. — Comune nel littorale da Terracina ad Astura, non che nelle parti basse del m. Circeo: Gravis, p- 24; Dor.! Som.! Beg.! — Littorale di Sperlonga : Terrac. Ne Relazs- I, p.) 127. 1256. C. solstitialis L. — Presso il lago di Paola: Beg.! 1257. C. melitensis L. — Monte Circeo, rara: Dor.! Som.! -- Cfr. Be- guinot, Bull. Soc. Bot. It., p. 214, a. 1897. 1258. C. Calcitrapa L. — Terracina: Gravis, p. 15 -- Monte Circeo: Dor.! Som.! . Carthamus L. 1259. C. lanatus L. — Monte Circeo nella via per Paola: Beg.! Carduus L. 1260. C. pycnocephalus L. — Selva Mesia nelle paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 214 — Terracina: Dor.! Som.! -- Monte Circeo presso S. Felice: Beg.! Cirsium |. C. heterophyllum All. — Selva Mesia, nelle Paludi Pontine: Marat. BI: Rom. I apazile Oss. — È una delle tante specie di questo autore, da esclu- dersi dalla Flora Romana, appartenendo a tutt’ altro dominio floristico. 1261. C. arvense Scop. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. IX, p. 82 (sub Cnico). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.1, Vol. XVIII (16 Settembre 1897) vo Co) 338 1262. 1263. 1264. 1265. 1266. 1267. 1269. 1270. 1271. C. A. BEGUINOT palustre Scop. — Paludi Pontine: Marat. Fl. Rom. II, p. 214 (sub Carduo). . monspessulanum All. — Paludi Pontine: Fior. Giorn. Let. Pisa;.t.:17;p. 130, n Bert.) BLA, p. 13; Sang EL Rom., p. 671; Abbate, Guida, I, p. 232; Arcang. Comp. 2.3 ed., p. 725. silybum Va. . Marianum Gaertn. — Terracina: Gravis, p. 14; Dor.! Beg.! — Nei Lepini tra Cori e Norma: Gravis, p. 6, Terrac. A. Jontrib. IV, p. 137; Abbate, Guida, I, p. 220. Tyrimnus Cass. . leucographus Cass. — Itri nell’andare alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 126 ~ Littorale di Terracina: Dor.! Som.! Galaetites Morncu. . tomentosa Moench. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. IX, p. 492; Gravis, p. 14; Dor.! Som.! — Nei Lepini tra Cori _e Norma: Gravis, p. 6; Terrac. A. Contrib. IV, p. 137, Abbate, Guida, I, p. 230 — Presso S. Felice Circeo: Beg.! Echinops L. . Ritro L. — Monte Circeo nei boschi verso Paola: Beg.! Lapsana L. . communis L. —- Terracina: Fior. in Bert. VIII, p. 680; Gravis, p. 14 — Monte Circeo: Dor.! Som.! Whagadiolus Tour. . Stellatus Gaertn. — Terracina: Dor.! Som.! . edulis Willd. — Terracina nelle vie: Fior. in Bert. VIII, p. 583. JIyvoseris L. . scabra L. — Monti di Terracina, comune presso il palazzo di Teodorico: Fior. Giorn. Let. Pisa, t. 17, p. 129, in Bert. FI. It. VIII, p. 554; Sang. Fl. Rom., p. 651; Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 232; Arcang. Comp. 2.* ed., p. 732; Dor.! Som.! Beg.! FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 339 Hedypnois Tourn 1272. H. cretica W. = 27. polymorpha DC. — Terracina: Fior. in Bert. 1276. 1209: 1280. 1281. Fl. It. VIII, p. 558; Dor.! Som.! Beg.! var. tubaeformis Ten. — Terracina: Gravis, p. 14. Cichorium Tourn. 3. C. Intybus L. 8 divaricatum DC. — Nei Lepini nel m. Sant’ Angelo sopra Sezze: Evers, in Terrac. A. Contrib. IV, p. 139 e 171. Tolpis Apans. . umbellata Bert. — Luoghi arenosi di Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 542 -- Falde del Cucuruzzo presso Fondi: Terrac. N. Relaz. I, p. 129 - Monte Circeo: Dor.! Som.! Beg. ! . virgata Bert. — Monte Circeo: Dor.! Som.! Hy pochaeris L. . glabra L. — Comune nella regione delle dune: Fior. Giorn. Let. Pisa, 't. 17, ps 129; in) Berty Bie It. palsies) Sang. Fl. Rom., p. 659; Abbate, Guida, I, p. 282: Dor.! Som.! Beg.! . radicata L. — Monte Circeo: Dor.! Som.! — Presso il lago di Paola: Beg.! . aetnensis B. et H. — Terracina: Dor.! ~ Monte Circeo: Beg.! Leontodon L. . saxatilis Rehb. — Monte Circeo nei luoghi rocciosi del vers. settentrionale sopratutto presso la vetta: Abbate, Guida, I, p. 235; Dor.! Som.! Beg.! . hispidus L. — Itri alla Civita ed a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 130. Pieris L. P. hieracioides L. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 130 — Nella via da S. Felice al lago di Paola: Beg.! Helminthia Juss. . H. echioides Gaertn. — Terracina e m. Circeo: Dor.! Som.! 340 A. BEGUINOT Urospermum Soop. 1283. U. Daleschampii Desf. — Presso il lago di Paola: Beg.! 1284. U. picroides Desf. — Terracina e presso m. Circeo: Dor.! Som.! 1285. T. 1286. T. L280, P. 1288. G. 1289. C. 1290. L. 1291-0105 1292. S. 1298. S. 1294. P. Beg.! var. glabrescens Terrac. A. — Fra i sassi lungo il sentiero tra Norma e Carpineto, pel m. Ardicara (Lepini): Evers, in Ter- rac. A. Contrib: IV; ip. Lal. Tragopogon ‘Tourn. australis Jord. — Terracina nel littorale: Som.! pratensis I.. var. angustatus Terrac. N. — Fondi, nel monte delle. Fate: Terrac. N. Atti l. c., p. 6, ed in Terrac. A. Contrib. IV, p. 145 e 171. Podospermum DC. laciniatum DC. — Itri a Campello: Terrac. N. Relaz. I, p. 180 (sub Scorzonera). Geropogon L. glaber L. — Terracina nel littorale: Dor.! Chondrilla Tours. juncea L. — Monte Circeo nei boschi: Som.! Beg.! Laectuea Tourn. viminea Link. — Terracina: Som.! muralis Fres. — Monte Circeo: Dor.! Sonehus L. tenerrimus L. — Terracina: Gravis, p. 13; Terrac. A. Contrib. IV, p. 143; Abbate, Guida, I, p. 232; Dor.! Som.! Beg.! oleraceus L. — Monte Circeo: Dor.! Beg.! Pieridium Desr. vulgare Desf. — Terracina: Fior. in Bert. FI. It. VIII, p. 399 (sub Soncho); Dor.! Beg.! Taraxacum L. . vulgare Link. — Presso Terracina: Gravis, p. 15. 1296. 1297. 1298. 1299. 1300. 1301. 1302. 1303. 1304. 1305. FLORA DEI BACINI PONTINO E AUSONIO 541 Ziacintha Tourn. Z. verrucosa Gaertn. — Terracina nel littorale e sui monti: Dor.! Som.! Beg.! Crepis L. C. neglecta L. — Terracina: Dor.! Som.! -- Presso ponte Badino: Beg.! C. lacera Ten. — Itri alla Civita: Terrac. N. Relaz. I, p. 131. C. bulbosa Cass. — Terracina: Fior. in Bert. Fl. It. VIII, p. 454 (sub Hieracio) - Presso Torre Olevola: Beg.! - Monte Circeo : Dor.! Som.! C. leontodontoides All. -- Monte Circeo: Dor.! Som.! C. foetida L. — Terracina: Dor.! — Monte Circeo: Beg.! C. setosa Hall. fil, — Terracina: Dor.! Som.! C. scariosa DC. — Itri: Terrac. N. Relaz. I, p. 134. Hieracium L. H. pilosella L. — Itri a m. Faito: Terrac. N. Relaz. I, p. 135. Andryala L. A. sinuata L. — A. Id. nettement aaa ERA : 8 2. Elytres largement arrondis 4 l’angle salita nitidus Murr. » Id. à peine id. id. Ica de: 3 3. Une large impression aux angles postérieurs duprotborax . © ... .. » » « = » sangunmipennis Grouv. » Pas de id. id. id. id. 1 4. Bourrelet marginal de la base du prothorax trés étroit, de niveau avec la surface du prothorax. 5) » Bourrelet marginal de la base du prothorax plus large, enfoncé par rapport 4 la surface du ROUN OTIS Wie tee i On od hh Bee ee 7 5. Angles huméraux des élytres arrondis . . . dicolor Grouv. » Id. id. id. marqués . . . 6 6. Téte avec deux impressions. Elytres un peu plus larsestquecle prothorax <.<. = = * . heros Grouv. » Téte sans impressions. Elytres de la lago du prothorax .. .. gi . . + +. adumbratus Murr. 7. Puralléle, subeylindrique. Pixo: rouges . . rubripennis Herr. » Ovale. Couleur de poix . . . . . . . . discolor Murr. 8. Convexe, en ovale court . . . . . . . . rubiginosus Murr. » Plus déprimé, en ovale plus allongé . . . . 9 9. Tégument finement réticulé . . . . . . . Feae Grouv. » Id. lisse Pt res Wer tds OURO re ee 10 10. Forme plus paralléle, angles antérieurs du prothorax noirs . . = . =. . 0... +. humeralis Fab. > Forme ovale allongée. Angles antérieurs du prothorax rougeàtres . . . . . . . . foveicollis Murr. 15. Carpophilus Modiglianii, n. sp. — Oblongus, convexus, nitidus, glaber, piceus; basi antennarum, elytris extra latera apicemque , pygidio pedibusque ochraceo-testaceis ; capite prothoraceque dense punctatus, hoc transverso antice angustato ; elytris punctatis. — Long. 2 mill. 352 A. GROUVELLE Oblong, convexe, assez brillant, glabre, brun de poix; an- tennes sauf la massue, bouche, élytres, excepté une étroite bor- dure latérale et une plus large bordure apicale, pygidium et pattes d’un testacé jaunàtre. Téte densement et assez fortement ponctuée. Prothorax environ deux fois aussi large que long, sub- paralléle a la base, rétréci au sommet, couvert d’une ponctuation grosse et serrée; angles antérieurs arrondis, postérieurs obtus, émoussés. Ecusson en triangle curviligne. Elytres un peu plus longs que large ensemble, densement ponctués, mais plus fine- ment que le prothorax, tronqués obliquement au sommet laissant a decouvert les deux derniers segments de l’abdomen. Dessous brun de poix. Sumatra (Doloc Tolong). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 16. Carpophilus pygidialis, n. sp. — Ovatus, converus, nitidus, flavo-pubescens, reticulatus, testaceo-ferrugineus ; sutura lateribusque- elytrorum stricte, apice latiore brunneo marginatis ; capite prothora- ceque punctatis ; scutello pentagonali , haud punctato ; elytris protho- race minus fortius punctatis ; pygidio in longitudinem obtuse carinato. Long. 2 mill. 1/,. Ovale, convexe, brillant, finement réticulé, garni d'une pu- bescence flave, peu dense, d’un testacé ferrugineux, étroitement rembruni le long de la suture et des còtés, plus largement au sommet. Téte éparsement mais assez fortement ponctuée, avec deux impressions ponctiformes entre les yeux. Prothorax trans- versal, arrondi sur les còtés, plus fortement rétréci au sommet qu’a la base, un peu plus densement ponctué que la téte. Ecusson transversal, pentagonal, non ponctué. Elytres a peine plus longs que larges ensemble, plus finement ponctués que le prothorax, obliquement tronqués au sommet. Rebords latéraux du pygidium relativement larges, disque relevé en une caréne émoussée. Seg- ment supplémentaire du male 4 peine visible du dessus. Sumatra (Si- Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 17. Carpophilus debilis, n. sp. — Oblongus, subdepressus, opacus, reticulatus, tenue pubescens, brunneus; antennis clava excepta pe- CLAVICORNES NOUVEAUX 353 dibusque rufo-testaceis ; capite prothoraceque sat dense punctatis, hoc valde transverso, utrinque versus angulos posticos late impresso; seu- tello triangulari; elytris punctatis. — Long. 2 mill. 1/,. Oblong, subdéprimé, opaque, finement réticulé, couvert d'une pubescence flave, très éparse, brun; antennes, sauf la massue, et pattes roux testacé; 3.®° article des antennes plus long que les deux suivants réunis; premier article de la massue séparé des suivants. Téte assez convexe, densement ponctuée, marquée de deux impressions ponctiformes entre les bases des antennes. Prothorax plus de deux fois plus large que long, arrondi sur les còtés, à peine rétréci a la base, plus fortement au sommet, étroitement explané sur les còtés, largement impressionné vers les angles postérieurs, plus obsoletement, sur le disque, de chaque coté devant l’écusson. Ecusson triangulaire , largement bordé d’une marge lisse. Elytres moins longs que larges ensemble, plus éparsement et plus faiblement ponctués que le prothorax, obliquement tronqués au sommet. Segment abdominal supplé- mentaire du male caché par la marge apicale du pygidium. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 18. Carpophilus familiaris, n. sp. — Oblongus, convexus, nitidus, flavo-pubescens, piceus; lateribus prothoracis, lata plaga basilari juata suturam, antennis pedibusque testacets ; capite dense fortiterque punctato ; prothorace transverso, antice angustato, sat dense punctato , lateribus arcuatis modice explanatis, margine antico subtruncato ; scutello triangulari, punctato ; elytris ovatis, apice truncatis ; pygidio aperto, dense punctulato. Mas bis intermediis ad apicem intus incurvatis, extus spinosis. — Long. 2 mill. 4 2 mill. 1/,. Oblong, convexe, brillant, couvert d’une pubescence flave peu serrée, assez longue, brun de poix avec la partie antérieure de la téte, les marges latérales du prothorax, une grande tache rectangulaire occupant sur chaque élytre l’angle scutellaire, les antennes et les pattes d’un testacé jaunàtre. Massue des antennes courte, dernier article de la largeur du précédent, ter- miné en bouton saillant. Téte densement et fortement ponctuée, Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (27 Settembre 1897) 23 354 A. GROUVELLE impressionnée de chaque còté vers la base de l’antenne. Pro- thorax environ deux fois plus large à la base que long, forte- ment rétréci en avant, arqué sur les còtés, subtronqué au sommet, moins densement et moins fortement ponctué que la téte; marges latérales médiocrement explanées; angles antérieurs obtus, postérieurs droits. Ecusson triangulaire arqué. Elytres a peine plus longs que larges ensemble, tronqués au sommet, ponctués comme le prothorax, arrondis aux épaules. Pygidium densement pointillé. Tibias intermédiaires du male fortement arqués en dedans au sommet, armés d’épines sur la partie con- vexe de la courbure. M. Mooleyit (Tenasserim), récolté par M.r Fea. Collections du Musée Civique de Génes, A. Fry et A. Grouvelle. Quelques exemplaires ont la partie découverte de l’abdomen complètement testacée. Cette espéce se range parmi les Nitidulides que l’extension plus ou moins prononcée des segments de l’aldomen conduit a classer parmi les Carpophiliens ou les Nitiduliens proprement dit. Jai choisi le premier groupe, parce qu'il m’a semblé voir, sur les nombreux exemplaires examinés, le second segment de l’abdomen toujours en partie visible, mais je dois reconnaitre que parfois ce caractére est bien peu accentué. De plus le segment supplémentaire du male n'est pas apparent a l’état de repos, contrairement a ce qui existe chez les Car- pophilus. Primitivement j’avais rapporté cette espéce a I’ Eidocolastus dilutus Murr., mais à la suite de l’examen d'un type commu- niqué par M. A. Fry de Londres, j'ai dQ reconnaitre mon erreur. En résumé le Carpophilus familiaris mériterait peut-étre l’hon- neur de devenir le type d’une nouvelle coupe génerique, mais il semble préférable d’attendre qu’une connaissance plus complete des petits Nitidulides pseudo-Carpophiliens ait mieux permis de préciser leurs affinités relatives. 19. Stauroglossicus variabilis, n. sp. — Oblongus, depressus , nitidus, glaber, rufo-testaceus, plus minusve infuscatus, dense punc- tatus, reticulatus ; prothorace transverso, antice quam postice angu- ti So CLAVICORNES NOUVEAUX 355 stiore, angulis anticis subrotundatis, posticis obtusis, lateribus arcuatis; scutello triangulari, disco punetato ; elytris ad apicem oblique trun- catis; abdomine dense punctato. — Long. 1 mill. 1/, a 3 mill. Oblong, déprimé, brillant, glabre, roux testacé, plus ou moins enfumé, de couleur très variable, finement réticulé, dense- ment ponctué. Massue des antennes de trois articles, brune, le premier non contigu au suivant. Téte avec une impression arquée entre les naissances des antennes. Prothorax environ de moitié aussi long que large dans sa plus grande largeur, un peu plus rétréci au sommet qu’a la base; bords latéraux arqués, marge antérieure concave; angles antérieurs subarrondis, poste- rieurs obtus, légérement épineux; marges latérales et basilaires rebordées. Ecusson triangulaire, avec quelques points serrés sur le disque. Elytres environ aussi longs que large ensemble, obli- quement tronqués au sommet; épaules légérement dentées. Seg- ments visibles de l’abdomen, surtout le pygidium densement ponctués. Malacca; Archipel Malais. Collections A. Fry et A. Grouvelle. Musée Civique de Génes. Je réunis sous le nom S. variabilis une série d’insectes de forme et de couleur trés variables. Le type de l’espéce est de couleur rousse, enfumé à la suture, au sommet des élytres et sur les còtés; sa taille est relativement développée et sa largeur est environ les ?/, de la longueur, mais les caractéres semblent d’une variabilité extraordinaire , on rencontre des exemplaires , de petite taille étroits ou complétement noirs. 20. Stauroglossicus dubitabilis, n. sp. — Oblongus, vix convexcus, nitidus, flavo-pubescens, haud reticulatus, dense punctatus, niger; elytris rufo-maculatis, antennis clava excepta pedibusque rufis ; pro- thorace transverso, antice posticeque angustato, lateribus arcuatis , margine antico subtruncato, basilari recto, marginato, lateralibus marginatis, disco depresso ; scutello subpentagonali, disco punctato ; elytris ad apicem oblique truncatis. — Long. 2 mill. 1/,. Oblong, a peine convexe, brillant, couvert d'une pubescence flave, densement ponctué, non réticulé, noir; sur chaque élytre une longue tache d’un roux ferrugineux, mal limitée s'ètendant 356 A. GROUVELLE sur le disque entre les épaules et la région suturale; antennes, sauf la massue, et pattes rougeàtres. Prothorax environ de moitié aussi long que large dans la plus grande largeur, aussi rétréci à la base qu’au sommet, arqué sur les còtés, presque tronqué au sommet, rebordé sur les còtés et moins fortement à la base, déprimé sur le disque; tous les angles obtus. Ecusson subpen- tagonal, ponctué sur le disque. Elytres environ aussi longs que larges ensemble, obliquement tronqués au sommet. Pygidium plus densement et plus fortement ponctué que l’avant dernier segment de l’abdomen. Birmanie (Mines de rubis). Collections A. Fry et A. Grouvelle. Espèce voisine de S. variabilis Grouv., mais distinete par l’ab- sence de réticulation sur le tegument. 21. Stauroglossicus opaculus, n. sp. — Oblongus, depressus, sub- opacus , rufo-brunneus, dense granoso , pube fulva dense vestitus ; prothorace transverso, lateribus haud stricte explanatis ; scutello sub- pentagonali. — Long. 2 mill. Oblong, déprimé, presqu’ opaque, brun rougeàtre, couvert d’une pubescence couchée, d’un jaune fauve, assez longue mas- quant presque le tégument. Antennes et pattes rougeàtres, massue des premières brune, formée de trois articles dont le premier est séparé du suivant. Téte transversale, couverte de fines granulations serrées, impressionnée de chaque còté a la naissance des antennes. Prothorax transversal, rétréci à la base et au sommet, sculpté comme la téte, assez largement explané de chaque còté. Ecusson subpentagonal. Elytres environ aussi longs que larges ensemble, légérement acuminés au sommet, obliquement tronqués, sculptés comme le reste du tégument. Java (Pen’galen’gan). Collection Grouvelle. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 22. Eidocolastus nigricans, n. sp. — Oblongus, subdepressus , nitidus, vix pubescens, nigro-piceus; antennis clava excepta rufo- fuscis; prothorace transverso, antice angustato, punctato ; angulis posticis acutis ; scutello subtriangulari, parcissime punctulato ; elytris punctatis, in disco macula dilutiore. — Long. 2 mill. 1/9. Oblong, subdéprimé, brillant à peine pubescent, noir de poix CLAVICORNES NOUVEAUX SD avec une vague tache plus claire sur chaque élytre. Antennes, sauf la massue, d’un roux un peu enfumé; premier article de la massue séparé des suivants. Téte un peu convexe, ponctuée. Prothorax deux fois aussi large 4 la base que long, paralléle a la base, rétréci au sommet, assez étroitement rebordé sur les cotés, plus fortement ponctué que la téte; angles postérieurs aigus, base échancrée de chaque còté. Ecusson triangulaire , a peine ponctué. Elytres un peu moins longs que larges ensemble, couverts d’une ponctuation devenant obsoléte vers le sommet, très finement réticulés. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 23. Haptoncus prolatus, n. sp. — Oblongus, subparallelus, modice convexus, subnitidus, pubescens, fulvo-testaceus; prothorace transverso, antice subtruncato, dense punctato; elytris prothorace minus dense fortiterque punctatis, apice oblique truncatis. — Long. 2 mill. 1/,. Oblong, subparalléle, un peu convexe, assez brillant, couvert d’une pubescence flave , couchée et peu serrée, testacé flave. Téte assez densement et fortement ponctuée, assez brusquement déprimée en avant de la naissance des antennes. Prothorax en- viron une fois et demie aussi large à la base que long, subpa- ralléle a la base, un peu rétréci au sommet, assez densement et fortement ponctué, non explané sur les cotés, base subéchan- crée de chaque coté du milieu. Ecusson triangulaire , ponctué. Elytres de la largeur du prothorax, subparalléles, un peu plus longs que larges ensemble, obliquement tronqués au sommet, moins fortement et plus densement ponctués que le prothorax. Marge apicale du dernier segment de l’abdomen portant au milieu un petit faisceau saillant forme de poils présentant l’aspect d'une épine. Sumatra (Deli). Collection A. Grouvelle. 24. Haptoncus depressus, n. sp. — Llongatus, parallelus, sub- depressus, vie nitidus, dilute testaceus, dense punctatus ; prothorace transverso, antice angustato, lateribus basin versus parallelis; scu- tello triangulari ; elytris sat elongatis, apice oblique truncatis. — Long. 2 mill. a 2 mill. 1/,. 358 A. GROUVELLE Allongé, paralléle , presque déprimé , à peine brillant , d’un testacé clair, couvert d’une pubescence flave couchée peu serrée, densement ponctué. Téte impressionnée très faiblement de chaque coté a la naissance des antennes, dun roux testacé. Pro- thorax environ une fois et demie aussi large à la base que long, subparalléle a la base, rétréci au sommet; base subsinuée de chaque còté de l’écusson. Ecusson triangulaire. Elytres de la lar- geur du prothorax, plus longs ensemble que larges, obliquement tronqués au sommet. Pygidium déprimé, densement pointillé. Marge inférieure du dernier segment abdominal du male por- tant trois longues soies; segment supplémentaire caché a l'état normal, terminé par deux longues épines souvent en partie vi- sibles, lorsqu’il est cache. Sumatra (Deli et Balighe). Collections du Musée Civique de Génes et A. Grouvelle. 25. Epuraea Modiglianii, n. sp. — Ovata, convexa, nitida, dense punctata , flavo-pubescens , brunneo-testacea ; clava antennarum in- fuscata ; prothorace transverso, antice angustato, margine antico pro- funde emarginato, lateribus arcuatis; disco utrinque, margine explanato et bianguloso incluso ; scutello subtriangulari; elytris apice truncatis. 7. Tibiis intermediis intus ad apicem fortiter incurvatis. — Long. 4 mill. Ovale, convexe, brillant, densement ponctue, garni d’une pu- bescence flave, couchée, écartée, testacé brunatre, un peu plus foncé sur les élytres. Massue des antennes noiràtre, dernier ar- ticle notablement plus étroit que le précédent. Une impression ponctiforme de chaque còté de la téte, vers la base des an- tennes. Prothorax environ deux fois et demie plus large a la base que long, fortement rétréci au sommet, arqué sur les còtés; bord antérieur largement et profondement eéechancré , marges latérales largement explanées, limitées en dedans par une ligne brisée formant deux angles droits, partie explanée relevée en dedans, le long de la base et formant avec la convexité du disque un petit sillon longitudinal se recourbant en dedans, le long de la base; celle-ci légérement échancrée de chaque CLAVICORNES NOUVEAUX 359 coté de l’écusson. Ecusson triangulaire, plus large que long. Elytres de la largeur du prothorax a la base, atténués vers le sommet, tronqués, environ aussi longs que larges ensemble , méiiocrément explanés sur les cotés. Tibias intermédiaires du male fortement arqués en dedans a l’extrémite. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. Voisine de £. nitida Reitt. 26. Epuraea pumila, n. sp. — Oblonga, convexra, subopaca , flavo- pubescens, testacea ; clava antennarum obscura ; prothorace transverso, antice angustato, margine antico emarginato, lateribus arcuatis, re- flexis, concavis ; elytris ad apicem separatim rotundatis ; processu abdominalis obtuse angulato. Mas. T%biis intermediis simplicibus. — Long. 2 mill. 1/,. Oblong, convexe, peu brillant, couvert d’une pubescence flave assez serrée, jaune testacé. Massue des antennes rembrunie, der- nier article de la massue plus étroit que le précédent, articles 3 et 5 de l’antenne allongés, 4 presque carré. Prothorax en- viron deux fois plus large à la base que long, rétréci au sommet, a peine a la base, arqué sur les còtés, largement échancré au sommet, pas très largement rébordé, relevé sur les cotés; angles antérieurs arrondis, postérieurs droits. Ecusson triangulaire. Ely- tres ovales, environ une fois et un tiers aussi longs que larges ensemble, arrondis séparément au sommet. Dessous testacé, saillie du premier segment de l’abdomen assez large, obtusement an- guleuse. Tibias intermédiaires des màles droits. Inde. Collections A. Fry et A. Grouvelle. Voisine de £. melina Er., mais plus petite , d'une coloration jaune testacè differente et autrement découpé au sommet des élytres. 27. Epuraea subreticulata, n. sp. — Ovata, convera, subnitida, tenue flavo-pubescens, sat parce punctata, subreticulata, fusco-testacea; disco prothoracis, lateribus apiceque elytrorum nigricantibus ; clava antennarum infuscata ; prothorace transverso, antice angustato, late- ribus arcuatis, sat late explanatis ; elytris prothorace duplo longio- ribus, lateribus basin versus explanatis, apice separatim rotundatis. — Long. 3 mill. 360 A. GROUVELLE Mas tibiis intermediis simplicibus. Ovale, convexe, peu brillant, enfumé sur le disque du pro- thorax et sur les còtés et le sommet des élytres, peu densement ponctué, finement chagriné, couvert d'une pubescence flave , courte et assez écartée. Massue des antennes noiràtre; dernier article plus étroit que le précédent. Prothorax un peu plus de deux fois plus large à la base que long, fortement rétréci au sommet; bord antérieur 4 peine échancré, cotés arrondis assez largement explanés surtout vers la base; celle-ci sinuée de chaque coté vers les extrémités; angles antérieurs arrondis , postérieurs aigus. Ecusson triangulaire. Elytres ovales, environ aussi longs que larges ensemble, arrondis séparément au sommet; bord réfléchi, s’attenuant progressivement jusqu'au sommet. Tibias intermédiaires du male simples. Sumatra (Balighe , Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 28. Epuraea Simsoni, n. sp. — Oblonga, modice convera, subni- tida, parce flavo-pubescens, rufo-ferruginea, saepius infuscata ; clava antennarum nigra; prothorace transverso, antice angqustato, lateribus rolundalis, stricte explanatis, margine antico late emarginato ; elytris oblongis, stricte marginatis, ad apicem oblique subtruncatis. Mas tibiis intermediis simplicibus. — Long. 2 mill. 1/5. Allongé, oblong, médiocrement convexe, assez brillant, couvert d’une pubescence flave, peu serrée, roux ferrugineux, mais parfois brun rougeàtre de chaque coté du disque du prothorax et sur les élytres. Massue des antennes noiràtre; dernier article plus étroit que le précédent, articles 4 4 5 de l’antenne allongés. Prothorax plus de deux fois plus large que long, rétréci au sommet, arrondi sur les cotés, largement échancré au sommet; bords latéraux très étroitement explanés, un peu plus largement a la base. Ecusson roux; triangulaire. Elytres environ une fois et un tiers aussi longs que larges ensemble ; étroitement rebordés sur les còtés, obliquement subtronqués au sommet. Dessous d’un brun rou- geàtre clair. Saillie du premier segment de l’abdomen anguleuse. Tibias intermédiaires du mile simples. Tasmanie. Collections A. Fry et A. Grouvelle. CLAVICORNES NOUVEAUX 361 29. Epuraea tasmanica, n. sp. — Oblonga, convera, subnitida , parce pubescens, tenue flavo-pubescens, testacea ; capite prothoraceque leviter infuscatis ; clava antennarum testacea ; prothorace transverso, antice angustalo, lateribus rotundatis, margine antico subemarginato; elytris ad apicem truncatis, lateribus tenutter marginalis ; processu abdominis lato, obtuse angulato. Mas bis intermediis latis, haud incurvatis. — Long. 1 ?/,. Oblong, convexe, assez brillant, éparsement ponctué, couvert d’une pubescence flave, courte et peu serrée, testacé, lege¢rement rembruni sur la téte et le prothorax. Articles 3 a 5 des antennes allongés; massue testacée, dernier article aussi large que le pré- cédent. Prothorax environ deux fois plus large à la base que long, rétréci au sommet, bords latéraux finement rebordés. Ecusson triangulaire. Elytres environ une fois et un quart aussi longs que larges ensemble, tronqués au sommet; bords latéraux étroi- tement rebordés, mais un peu plus largement que ceux du prothorax. Dessous testacé; saillie de l’abdomen large anguleuse. Tibias intermédiaires du male larges, droits. Tasmanie. Collections A. Fry et A. Grouvelle. Remarquable par sa forme réguli¢rement ovale. 30. Micrurula fallax, n. sp. — Oblonga, sat convera, subnitida, [lavo-pubescens, fulvo-testacea, prothorace transverso, dense punctato, antice angustato ; scutello triangulari, elytris subrugose punctatis, apice truneatis. — Long. 1 mill. 3/,. Oblong, assez convexe, un peu brillant, couvert d'une pu- bescence flave, couchée, assez épaisse, mais ne masquant pas la couleur du tégument, d’un testac? un peu fauve. Dernier article de la massue des antennes moins large et plus court que le précédent. Téte densement et assez fortement ponctuée. Prothorax un peu plus de deux fois plus large a la base que long, a peine rétréci a la base, assez fortement au sommet, à peine rebordé, assez fortement et densement ponctué; marge antérieure presque droite; angles antérieurs arrondis, postérieurs obtus. Ecusson triangulaire. Ely- tres un peu plus longs que larges ensemble, un peu plus larges que le prothorax, couverts d’une ponctuation un peu écartée, su- brapeuse, subtronqués au sommet. Pygidium densement pointille. 362 A. GROUVELLE Sumatra (Doloc Tolong). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 31. Haptoncura opaca, n. sp. — Oblongo-elongata, modice con- vera, opaca, flavo-pubescens, ferrugineo-testacea ; prothorace trans- verso, antice late leviterque emarginato, dense punctato, lateribus arcuatis, subtiliter reflexo-marginatis; elytris ad apicem separatim rotundatis. — Long. 2 mill. Oblong, assez allongé, médiocrement convexe, mat, couvert d'une pubescence flave, couchée ne masquant pas le tégument, d'un testacé un peu rougeatre. Dernier article de la massue des antennes plus étroit et moins long que le précédent. Prothorax environ deux fois plus large que long, un peu plus rétréci au sommet qu’a la base, arqué sur les còtés, à peine rebordé, den- sement ponctué; angles antérieurs arrondis, postérieurs obtus. Ecusson triangulaire. Elytres environ de la largeur du prothorax, une fois et un quart aussi longs que larges ensemble, arrondis séparement au sommet, un peu moins mats que le prothorax , plus éparsement et plus superficiellement ponctués. Pygidium densement ponctué, plus mat que les élytres. Sumatra (Benculen). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 32. Haptoncura nitescens, n. sp. — Oblonga, modice convexa, sat nitida, flavo-pubescens, sat fortiter punctata ; prothorace antice quam postice angustato, margine antico emarginato, lateribus rotun- datis sat late explanatis ; scutello triangulari; elytris paulo elon- gatis quam simul latis, apice truncatis. — Long. 1 mill. 1/,. Oblong, un peu convexe, assez brillant, garni d'une pubescence flave, peu serrée, assez fortement et densement ponctué. Massue des antennes testacée, dernier article un peu plus étroit que le précédent. Front convexe. Prothorax plus de deux fois plus large à la base que long, plus rétréci au sommet qu'à la base, arrondi sur les còtés, fortement et largement échancré au sommet, assez largement explané sur les cotés, angles antérieurs arrondis; base sinuée de chaque coté vers les angles. Ecusson triangulaire, ponctué. Elytres de la largeur du prothorax a la base, a peine élargies vers le milieu, subattenues au sommet, environ aussi CLAVICORNES NOUVEAUX 363 longs que larges ensemble, un peu moins fortement ponctues que le prothorax; marges latérales moins explanées a la base que le prothorax, sommet tronqué, angles internes et externes arrondis. Sumatra: Deli, Ajer-Manteior, 0. Beccari; Balighe, Si-Rambé, E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 33. Haptoncura dubia, n. sp. — Ovata, modice convera, subni- tida, flavo-pubescens; dense punctata, testacea , elytris saepe extus infuscatis; prothorace valde transverso, antice angustato , margine antico emarginato; scutello triangulari; elytris apice truncatis ; lateribus prothoracis elytrorumque sat late explanatis. — Long. 2 mill.3/,: Ovale, assez large, un peu convexe, légérement brillant, garni d’une pubescence claire, couchée, peu serrée, densement et sub- rugueusement ponctué. Massue des antennes testacée. Prothorax plus de deux fois plus large à la base que long, très rétréci au sommet, réguliérement arqué de la base au sommet; marge antérieure largement échancrée, cotés assez largement explanés, base assez largement sinuée de chaque còté vers les extrémités; angles antérieurs arrondis. Ecusson triangulaire. Elytres de la largeur du prothorax 4 la base, environ aussi longs que larges, notablement attenués vers le sommet, assez largement explanés sur les cotés, tronqués au sommet. L’un des deux exemplaires examinés est d’une nuance géné- rale testacée très l'gèrement enfumée; l’autre est d'une teinte plus foncée sur les élytres, sauf autour de l’écusson et sur les replis latéraux et présente une tache orbiculaire claire vers le tiers apical. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 34. Prometopia dorsalis, n. sp. — Ovata, modice convera, sub- nitida, flavo-pubescens, dupliciter punctata, nigra, lateribus pro- thoracis elytrorumque, magna macula suturali, bilobata, in elytris rufis ; prothorace transverso, margine antico late profundeque emar- ginato, punctato, punctis in lateribus fortioribus, punctis valde minoribus intermixtis; lateribus prothoracis elytrorumque late reflero-marginatis. — Long. 3 mill. 1/,. 364 A. GROUVELLE Ovale, médiocrement convexe, assez brillant, couvert d’une pubescence flave, double, noir. Marges latérales du prothorax et des élytres largement bordées de rougeatre; sur le disque des élytres une tache transversale de méme couleur, formée de deux taches orbiculaires, soudées sur la suture. Ponctuation gé- nérale double, formée de gros points enfoncés et espacés, entre- imélés de points beaucoup plus petits; gros points plus forts et plus serrés sur les cotés du prothorax et des élytres. Marges latérales du prothorax et des élytres largement explanées rele- vées; marges des élytres séparées du disque, a la base, par une ligne de gros points enfoncés. Elytres un peu moins longs que larges ensemble. Sumatra (Deli). Collection A. Grouvelle. 35. Prometopia suturalis, n. sp. — Ovata, modice convera, sub- nitida, flavo-pubescens, dupliciter punctata, nigro-brunnea, lateribus prothoracis elytrorumque late, margine antico prothoracis et sutura elytrorum minus late, rufo-marginatis; capite prothoraceque grosse parceque punctatis, intervallis punctorum punctulalis ; margine antico prothoracis late profundeque emarginato ; lateribus prothoracis ely- trorumque late refleco-explanatis; antennis pedibusque rufo-testacers. — Long. 3 mill. a 4 mill. 4/,. Ovale, médiocrement convexe, un peu brillant, couvert d’une pubescence double flave, brun noir, largement bordé de rou- geàtre sur les cotés du prothorax et des élytres et plus étroi- tement à la marge antérieure du prothorax et à la suture des élytres. Pattes et antennes rougeàtres. Ponctuation de la téte et du prothorax double, formée de gros points enfoncés, espacés et entremélés de points beaucoup plus petits. Prothorax plus de deux fois plus large à la base que long, profondement et large- ment échancré au bord antérieur, arrondi sur les còtés, moins fortement ponctué sur le disque; marges latérales largement explanées, relevées. Elytres 4 ponctuation double, surtout sur les cotés, environ aussi longs que larges ensemble; marges latérales brusquement explanées, relevées, séparées du disque a la base, par une ligne de plus gros points enfoncés; bordure rougéatre des élytres dilatée vers l’épaule. CLAVICORNES NOUVEAUX 365 Perak. Collection A. Grouvelle. 36. Prometopia obscura, n. sp. — Ovata, sat convera, nitida, nigra, flavo-griseo pubescens, dupliciter punctata; capite grosse parceque punctato, intervallis punctorum punctulatis ; prothorace transverso, antice profunde emarginato, utrinque grosse parceque punctato , lateribus late subexplanatis, stricte testaceo marginatis ; elytris dense punctatis, lateribus strictissime testaceo marginatis. — Long: 4 milky '4/,. Ovale, assez convexe, noir, brillant, couvert d'une pubescence double, jaune grisàtre, un peu lanugineuse. Ponctuation de la tete double, formée de gros points épars, entremélés de petits points. Prothorax environ deux fois plus large a la base que long, profondement échancré a la marge antérieure, rétréci au sommet, fortement arquée sur les cotés, finement ponctué sur toute la surface et en plus fortement et éparsement ponctué sur les cotés; marges latérales assez largement explanées, sub- concaves, bordées d’un étroit liseré testacé , qui se retourne de chaque cété le long de la base. Elytres ovales, environ aussi ‘longs que larges 4 la base, densement ponctués; marges laté- rales moins largement explanées que le prothorax, séparées du disque a la base par une ligne de gros points enfoncés, bordées d’un liseré testacé plus étroit que celui du prothorax. Pattes testacées. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. TABLEAU DES PROMETOPIA DES INDES ORIENTALES I. Chaque élytre marqué de deux taches claires; . > A i ¢ forme tallongee-@ nwaraenyee 0 = etae) «1. te ny Fa aoe 2 » Elytres concolores ou non marqués de deux Go taches claires; forme plus large (?) Nous connaissons seulement ces deux espéces par la description. L’examen de nombreux exemplaires de diverses provenances, Iles Andaman, Birmanie, Ar- chipel Malais, Iles Viti, nous porte a penser qu'il faudra les réunir. 366 A. GROUVELLE 2. Tache de la base peu développée transversa- lement iti tra SUL a eee nee eaaremacuiaia Mom ace id. très développée transversalement. Catilina Oliff. 3. Une tache suturale commune. . . . .. . dorsalis Grouv. » Pas de tache suturale commune. . . . . . 4 4. Bordure latérale claire du prothorax et des élytres trés étroite; couleur générale noiràtre. obscura Grouv. » Bordure latérale claire du prothorax et des élyttes lafpos.' sug rho sos ee Set oe 33 5. SULT ‘concolore; <2 5.) a) Ge Grits ct eee erhombus Olin, la: ‘‘trougeùtre |. +. i gan ee me Se A suurali8 Irony, 37. Lasiodactylus Modiglianii, n. sp. — Ovatus, modice convexus, subnitidus, fulvo-pubescens, infuscato-testaceus, dense punctatus; clava antennarum nigra; prothorace valde transverso; elytris ad apicem attenuatis, haud carinatis. — Long. 6 mill. Ovale, assez large, médiocrement convexe, peu brillant, testacé un peu rembruni, couvert d’une pubescence fauve formée de petits poils couchés, peu serrés, densement ponctué. Massue des antennes courte , noire , subtronquée , terminée par un bouton saillant au milieu de la partie subtronquée. Téte fortement im-- pressionnée de chaque còté vers la naissance des antennes, lon- gitudinalement carénée sur le front. Prothorax environ trois fois aussi large 4 la base que long, fortement rétréci en avant, lar- gement échancré à la marge antérieure, finement rebordé, plus densement mais moins fortement ponctué que la téte. Elytres de la largeur du prothorax a la base, sensiblement plus longs que larges ensemble, attenués au sommet, plus fortement ponctués que le prothorax, arrondis séparément au sommet, sans traces de cétes; marges latérales explanées mais modérement. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 38. Aethina puncticollis, n. sp. — Breviter oblonga, convexa, subnitida, brunnea, flavescens,; prothorace flavo-pubescente pilis ad latera basinque densioribus et longioribus ; elytris cinereo pubescen- tibus, stria suturali nulla. — Long. 3 mill. 1/,. Courtement ovale, convexe, un peu brillant, brun pas très foncé, couvert d'une pubescence flave dorée sur le prothorax CLAVICORNES NOUVEAUX 367 plus dense et plus longue sur les cotés et dans la région basi- laire, formant devant l’écusson deux macules de poils longs et serrés dirigés vers l’arrière. Prothorax trés transversal, for- tement rétréci en avant, paralléle a la base, densement ponctue. Ecusson fortement pubescent. Elytres un peu moins longs que larges ensemble, arrondis séparément au sommet, sans strie su- turale; pubescence double formée de poils couchés peu serrés et de poils plus longs disposés en lignes. Pieds comprimés. Tenasserim. Collection A. Fry. 39. Aethina basalis, n. sp. — Oblonga, convera, nitida, fulvo- pubescens ; capite prothoraceque fulvo-testaceis ; elytris testaceis, basi apiceque imfuscatis ; prothorace transverso, antice angustato, margine antico truncato, scutello rufo; elytris ad apicem separatim rotun- datis. — Long. 3 mill. a 3 mill. 1/,. Oblong, assez large, convexe, brillant, couvert d’une pubescence fauve claire, peu serrée. Téte et prothorax d’un jaune testacé peu accentué; élytres testacés, chacun avec une bande basilaire noire savancant au lobe arrondi sur l’épaule et une tache api- cale de méme couleur s'avancant anguleusement sur le disque; massue des antennes noire. Téte assez fortement ponctuée, pro- fondement impressionnée, excavée entre les bases des antennes, finement réticulée. Prothorax presque trois fois plus large 4 la base que long, rétréci au sommet, bords latéraux peu arqués, marge antérieure tronquée; ponctuation assez forte et assez serrée; tegument finement réticulé. Ecusson rougeatre. Elytres sensiblement de la largeur du prothorax a la base, oblongs, un peu plus longs que larges ensemble, arrondis séparément au sommet, assez fortement et densement ponctues , présentant quelques vestiges de còtes. Pygidium découvert présentant contre la base une ligne de gros points enfoncés. Sumatra. Collection Grouvelle. Voisin de Aethina humeralis Grouv., mais distinct par son prothorax a bords latéraux tres faiblement arqués, la disposition différente des taches noires des élytres, et qui n’envahit pas la marge latérale et par les angles apicaux internes des élytres qui sont a peine marques. 368 A. GROUVELLE 10. Circopes ruficollis, n. sp. — /Memisphaericus, longe flavo- griseo pubescens, elytris margine apicali excepto et abdomine ultimis segmentis exceptis, nigris. — Long. 7 mill. 1/,. Subhémisphérique, assez brillant, couvert d’une pubescence d’un gris flave, assez épaisse , formant sur le prothorax comme des petits faisceaux de poils convergents et déterminant sur les élytres des lignes assez régulières de poils plus longs entre- mélées de poils plus courts. Couleur rouge; élytres sauf l’ex- tréme marge apicale et abdomen sauf les derniers segments, noirs. Celébes (Banguey); collection Grouvelle. Sumatra (Pangherang - Pisang). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 4A. Amphicrossus oblongus, n. sp. — Oblongo-ovatus, nigro- brunneus, dense punctatus, fulvo-pubescens; antennis pedibusque fu- sco-ferrugineis, lateribus prothoracis elytrorumque sat longe ciliatis ; prothorace in longitudinem vage subsulcato. Mas. Fasciculo suturali nullo; segmento 5.° abdominis apice emarginato, in medio lobo minuto producto. — Long. 3 mill. 1/, albini Oblong , un peu plus long que large, noir brunatre , dense- ment ponctué, couvert d’une pubescence fauve, fine et peu dense, entremélée de poils plus longs. Bords latéraux du prothorax et des élytres bordés d’une frange de poils assez longs. Tégument finement réticulé; ponctuation de la téte 4 peine plus forte que celle des élytres. Prothorax vaguement subsillonné dans la lon- ‘gueur. Dernier segment abdominal du male échancré au sommet et armé au milieu de Véchancrure d’un petit denticule. Sumatra (Padang). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. (Palembang). Collection A. Grouvelle. Espéce voisine de l'A. discolor Er.. distincte par l'absence chez le màle de fascicule sur la suture des élytres. 42. Amphicrossus Bouchardi, n. sp. — Ob/ongo-ovatus, brunneus, densissime punctulatus, opacus, fulvo-griseo pubescens; antennis pedibusque fusco-ferrugineis; lateribus prothoracis elytrorumque ciliatis. pipe CLAVICORNES NOUVEAUX 369 Mas. Fasciculo suturali nullo ; segmento 5.° apice emargi- nato, in medio lobo minuto producto..— Long. 3 mill. 1/, a Seni, Oblong, un peu plus long que large, brun, couvert d’une ponctuation très fine et très serrée qui lui donne un aspect mat, très finement pubescent. Bord latéraux du prothorax et des élytres bordés d’une frange de poils courts. Prothorax très transversal, angles postérieurs subarrondis; base très légé- rement concave par rapport aux élytres. Dernier segment abdominal du male échancré au sommet et armé au milieu de l’échancrure d’un petit denticule saillant. Sumatra (Palembang), Perak; collection A. Grouvelle. Distinct de tous les Amphicrossus des Indes Orientales par son aspect enticrement mat. 43. Cyllodes frontalis, n. sp. — Swbhhemisphaericus, converus nitidus, niger; fronte, quatuor maculis, duabus primis utrinque disco prothoracis juxta basin, alteris in elytris, orbicularibus et discoida- libus, pygidio, antennis clava excepta, pedibusque rufis; prothorace valde transverso; elytris parce punctulatis. — Long. 4 mill. !/, à 5 mill. y Subhémisphérique , convexe, noir, brillant. Antennes sauf la massue d’un roux testacé. Téte assez densement pointillée; bouche et front rougeàtre. Prothorax environ quatre fois plus large 4 la base que long, marqué de chaque còté d’une grande tache rougeatre, touchant presque la base. Elytres un peu plus larges ensemble que longs, finement et éparsément pointillés, chacun avec une tache rouge discoidale et orbiculaire. Pygi- dium roux. Sumatra (Pangherang - Pisang). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. Cette espéce est décrite sur deux exemplaires d’une taille plus grande et d’une forme plus large que chez Cyllodes dorsalis Reitt. De plus chez notre nouvelle espéce la couleur rouge lorsqu’elle envahit la base du prothorax ne gagne pas le long de la marge laterale, qui par suite reste noire, sauf l’extrème sommet de l'angle antérieur. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.7, Vol. XVIII (4 Ottobre 1897) 24 370 A. GROUVELLE 44. Cyllodes variegatus, n. sp. — Oblongus, converus, nitidus, glaber , piceus, testaceo-variegatus; antennis pedibus et corpore subtus testaceis. — Long. 3 mill. 1/,. Oblong, convexe, brillant, glabre, brun de poix, varié de testacé. Téte testacée rembrunie sur le disque. Prothorax testacé, de chaque còté un point foncé, marge antérieure bordée dans le milieu d’une tache foncée formée de deux gros points réunis; base bordée dans le milieu d’une tache foncée présentant en avant quatre lobes saillants et dans le milieu une profonde échancrure subrectangulaire. Elytres foncés, plus claires au sommet, marqués chacun d’une tache ondulée, bordant l’écusson, une fraction de la base, redescendant parallélement à la suture, se retournant perpendiculairement, puis parallélement a la su- ture et se terminant par une partie arquée en dedans et plus ou moins ondulée. Dessous testacé. Indes orientales (sans localité précise). Collection A. Fry. 45. Cyllodes orientalis, n. sp. — Swhhemisphaericus, nitidus, glaber, rufo-testaceus; clava antennarum infuscata; capite parce punctato, prothorace valde transverso, vix perspicue punctato , basi ‘medio producto, angulis posticis subrectis, scutello subpenta- gonali parce punctato; elytris ad apicem separatim rotundatis , leviter lineato-punctatis, intervallis parcissime punctulatis. — Long. 3 mill. Subhémispherique, brillant, glabre, roux testacé. Massue des antennes enfumée, formée d’articles transversaux plus dilatés du còté interne. Téte éparsément ponctuée, impressionnée entre les yeux. Prothorax très transversal, fortement rétréci en avant, à peine visiblement pointillé; marge antérieure profondément et largement échancrée, angles postérieurs presque droits, a peine émoussés; base saillante dans le milieu sur l’écusson. Ecusson subpentagonal, pointillé. Elytres arrondis séparément au sommet, finement ponctués en lignes, intervalles, très épar- sément pointillés, pas de strie suturale. Borneo. Collection A. Fry. Je rapporte à la méme espéce un exemplaire appartenant également è la collection de M. A. Fry et provenant de Perak. CLAVICORNES NOUVEAUX 371 46. Cryptarcha octo-punctata, n. sp. — Oblongo-ovata, convexa, nitida, glabra, nigra; capite punctato, prothorace parcissime punctato; elytris ad apicem subrotundatis, singulo ochraceo quadri-maculato, 1.2 juxta basin, prope scutellum, 2.* et 3.8 lateralibus, 4.* discordali, stria suturali ad apicem impressa. — Long. 3 mill. 3/,. Oblong, convexe, brillant, glabre, noir. Tète peu densement et assez fortement ponctuée. Prothorax transversal, rétréci en avant, très éparsement et beaucoup plus finement ponctué que la téte. Ecusson transversal, lisse. Elytres un peu plus longs que larges ensemble, subarrondis au sommet, chacun avec une fine strie suturale plus marquée au sommet, atténuée vers le milieu de la longueur, chacun avec quatre taches suborbicu- laires, jaunes: la 1.° contre la base, auprès de l’écusson; la 9.me vers le quart de la longueur, contre le bord latéral; les 3° et 4.me sur une ligne transversale, vers le tiers postérieur, lune contre le bord latéral, l’autre discoidale. Pattes brunes, tarses plus clairs. Birmanie. Mines de rubis. Collection A. Fry. 47. Cryptarcha basalis, n. sp. — Oblonga, convexa, nitida, glabra, picea ; lateribus apiceque prothoracis stricte dilutioribus, basi elytrorum late et lateribus angustiore testaceis; capite punctato ; elytris vage lineato-punctatis, intervallis punctatis. — Long. 2 mill. 3/,. Oblong, convexe, brillant, glabre, brun de poix, plus clair sur les còtés du prothorax, largement testacé a la base des élytres, plus étroitement sur les còtés, marqué en plus d'une tache noire contre la base, près de l’épaule et d'une fascie transversale, testacée, vers le tiers postérieur, partant de la bande latérale et n’atteignant pas la suture. Antennes testacées rembrunies à la massue. Téte assez densement et finement ponctuée. Prothorax presque lisse. Elytres arrondis ensemble au sommet, pr’sentant quelques lignes de petits poils dressés, légérement ponctués en lignes, intervalles larges, finement ponctués; strie suturale bien marquée dans la moitié apicale. Pygidium caché. Vietoria (Nouvelle Hollande). Collection A. Fry. ara A. GROUVELLE Voisin de C. nitidissima Reitt.; distincte par la large bande testacée de la base des élytres et par les lignes très espacées de petits poils courts dressés. Parfois cette bande présente une seconde tache noire entre la tache humérale et l’écusson. 18. Cryptarcha Modiglianii, n. sp. — Oblonga, convera, nitida, glabra, nigra; capite punctato, plus minusve rufo-sanguinea ; pro- thorace transverso, parce punctato, în disco et ulrinque sanguineo- maculato, maculis externis parvis; elytris parce punctatis, haud striatis, singulo in disco late sanguineo-maculato ; pygidio abdomi- neque rufis. — Long. 2 mill. 8/,. Oblong , convexe, brillant, glabre, noir; téte plus ou moins rougeàtre; prothorax marqué de trois taches rouges arrondies, la tache discoidale très développée , les deux externes petites ; élytres margués, chacun d’une grande tache rouge atteignant la base, touchant presque la suture et s'étendant jusqu’aux deux tiers de la longueur. Téte éparsement ponctuée. Prothorax très transversal, très rétréci en avant, éparsement ponctué , base saillante sur l’écusson. Ecusson a peine visible, dans la position normale. Elytres atténués ensemble vers le sommet, a peine plus longs que larges à la base, arrondis ensemble au sommet, éparsement ponctués non striés. Pygidium, abdomen et pattes rougeàtres. Sumatra (Si- Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 49. Cryptarcha coccinelloides, n. sp. — Oblonga, convera, nitida, glabra, nigra; basi capitis, angulis anticis prothoracis et duabus maculis in singulo elytro rufis; prima macula discoidali, secunda apicali. — Long. 2 mill. %/,. Oblong, convexe, brillant, glabre, noir. Téte, sauf le som- met, deux grandes taches subcarrées aux angles antérieurs du prothorax, deux taches sur chaque élytre, la première orbiculaire sur le disque, la deuxiéme large apicale, pygi- dium, antennes et dessous rougeàtres. Téte et prothorax assez densement et assez fortement ponctués. Milieu de la base du prothorax, saillant sur l’écusson; celui-ci lisse. Elytres sub- tronqués au sommet, plus éparsement et moins fortement CLAVICORNES NOUVEAUX aha ponctues que le prothorax, avec une trés courte strie suturale au sommet. Perak. Collection A. Fry. Comme chez presque toutes les espéces variées de roux et de noir, le rapport entre les surfaces des deux couleurs peut varier d’un extréme a l’autre. | 50. Cryptarcha elegans, n. sp. — Ovata, convera, nitida, glabra, migra; capite, prothorace macula bi-lobata juxta scutellum excepta et macula apicali, bi-lobata, rufo-testaceis. — Long. 2 mill. 1/,. Ovale, convexe, brillant, glabre, noir. Téte, prothorax sauf une tache bilobée devant l’écusson, extrémités des élytres sauf une bande noire avancant sur la suture, pygidium dessous et antennes d'un roux testacé. Téte et prothorax fortement et pas très densement ponctués. Base du prothorax saillante au milieu sur l’écusson. Ponctuation des élytres confuse, peu serrée, lisse sur le disque et au sommet, plus forte sur les cotés. Sommet subtronqué. Perak. Collection A. Fry. 51. Cryptarcha rufomaculata, n. sp. — Ovata, convera, nitida, glabra, nigra; capite, prothorace margine basilari excepto, macula discoidalt in singulo elytro, pygidioque rufis; elytris subtruncatis, sulco suturali ad apicem impresso. — Long. 2 mill. Ovale , convexe , brillant, glabre, noir. Téte, prothorax sauf une bordure marginale, basilaire, élargie dans le milieu en un renflement arqué, une tache discoidale, transversale , triangu- laire sur chaque élytre, pygidium, dessous et antennes rou- geàtres. Prothorax lisse, éparsement et finement ponctué sur les cotes; base saillante dans le milieu sur l’écusson; celui-ci lisse. Elytres ponctués sur les cotés, subtronqués uu sommet; strie suturale marquée a l’extrémité. Tenasserim. Collection A. Fry. Espéce devant varier du roux au noir. 52. Europs birmanica, n. sp. — Elongata, parallela, convexa, nitida, glabra, nigro-picea, antennis clava excepta, pedibusque, elytris rufo-sordidis; capite prothoraceque sat parce profundeque punctatis, hoc in longitudinem bi-impresso, impressionibus basin versus con- 374 A. GROUVELLE junctis, magis impressis; elytris reticulatis, punctato-striatis. — Long. 2: wnill4 fe, Allongé , paralléle , convexe, brillant, glabre, brun de poix foncé, antennes, sauf la massue, pattes et élytres d’un roux testacé, tégument enfumé. Antennes assez épaisses. Tete trans- versale, fortement, mais peu densement ponctuée, impressionnée de chaque coté a la naissance des antennes, sinuce au bord an- térieur; yeux placés notablement en avant des angles postérieurs, ceux-ci droits, arrondis. Prothorax carré, ponctué comme la téte, marqué sur le disque de deux impressions longitudinales, obso- létes en avant, mieux marquées et presque réunies a la base , laissant entre elles un espace longitudinal, lisse. Ecusson lisse , subcarré. Elytres environ deux fois aussi longs que larges en- semble , nettement réticulés, ponctués-striés. Pygidium éparse- ment ponctué. Birmanie (Mines de rubis). Collection A. Fry. Eporus, n. gen Monotomidarum. Clava antennarum bi-articulata, 9.° articulo 10.° minus latiore. Latera capitis basin versus parallela. Processus abdominis angustus. Genre très voisin du genre Ewrops, distinct par la structure de la massue des antennes composée d'un article très transversal et d’un article plus large, beaucoup plus long formé a la base d’une partie cornée, lisse, très transversale, enchassant un bouton ovale, pubescent. 53. Eporus insignis, n. sp. — Sat elongatus, parallelus, convexus, vix pubescens, nigro-piceus; pedibus et basi elytrorum rufo-ochraceis; capite parce punctato, antice utrinque impresso, fronte in longitu- dinem sulcata; prothorace subquadrato, antice transversim et postice quadratim impresso, impressionibus junctis et punctatis, scutello elongato ; elytris punetato-striatis, punclis remotis, singulo setam ereclam, brevissimamque ferente ; abdomine pilis aureis sparsisque. ornato. — Long. 3 mill. Assez allongé, paralléle , convexe , a peine pubescent , assez te CLAVICORNES NOUVEAUX 375 brillant, brun de poix. Premier article des antennes, pattes sauf la base des tibias et élytres, sur un peu plus de la moitié basilaire, d’un jaune ferrugineux, très légèrement obscurci. Téte triangulaire, très éparsement ponctuée; de chaque coté, vers la base des antennes, une impression longitudinale, sur le front un court sillon également longitudinal, bord antérieur obtuse- ment anguleux au milieu. Prothorax sensiblement aussi long que large, presque parallèle, présentant en avant une impression rectangulaire; ponctuation forte, très éparse, plus dense dans les impressions. Ecusson allongé. Elytres ponctués - striés; stries peu profondes; points écartés, chacun donnant naissance 4 une très courte soie flave dressée. Sur le dessous quelques poils dorés, très épars sur la poitrine, plus serrés sur le milieu de la base du premier segment de l’abdomen et sur le dernier Assam. Patkai M.'. Collection A. Fry. 54. Mimemodes insulare, n. sp. — Elongatum, parallelum, sub- converum, nitidulum, alutaceum, parce pubescens, testaceum ; capite transverso, parce punctato, antice utrinque oblique profundeque im- presso, margine antico subsinuato ; prothorace capite angustiore , transverso, basin versus vix angustato, punctato, lateribus crenulatis, angulis anticis rectis, posticis rotundatis ; scutello elongato ; elytris punctato-striatis ; pygidio punctato. — Long. 2 mill. Allongé, paralléle , un peu convexe, assez brillant, alutacé testacé. Téte trasversale, éparsément ponctuée, excavée en avant et obliquement impressionnée de chaque coté entre les bases des antennes; epistome subsinué, angles postérieurs aigus saillants. Prothorax plus étroit que la téte, transversal, faiblement rétréci a la base, éparsément ponctué; sur le disque une bande longitu- dinale lisse, limitée à la base par une ligne de points qui forme une légére dépression; angles antérieurs droits, postérieurs lar- gement arrondis. Ecusson allongé, paralléle, arrondi au sommet. Elytres de la largeur du prothorax, un peu moins de deux fois aussi longs que larges ensemble, ponctués-striés, garnis sur les stries de petits poils dressés. Pygidium ponctué. Dernier segment de abdomen du male armé d’un segment supplémentaire. 376 A. GROUVELLE Sumatra (Deli). Collection A. Grouvelle. Plus court et proportionnellement beaucoup plus large que M. Japonum Reit. COLYDIIDAE. 55. Atyscus ovatus, n. sp. — Ovatus, convexus, nigricans, opacus, setosus ; antennis pedibusque rufo-fuscis ; capite depresso, flavo- setoso ; prothorace transverso, cordiformi, disco fusciculato, lateribus concavis ; elytris lineato-setosis , setis nigro vel flavo variegatis. — Long. 3 mill. !/, a 4 millim. Ovale, convexe, noiratre, opaque, garni de soies dressées flaves sur la téte, noires sur le prothorax et variées de noir et de flave sur les élytres. Front déprimé, un peu relevé de chaque cote contre les yeux, ceux-ci garnis de soies dressées. Prothorax transversal, plus large que la téte, cordiforme, concave sur les cotés, portant sur le disque une fascie de soies dressées, non rebordé à la base. Elytres beaucoup plus larges que le prothorax a la base, environ une fois et un quart aussi longs que larges ensemble, couverts de soies noires disposées en lignes et marques par places de fascies de poils squameux flaves. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 56. Hyberis multifasciculatus, n. sp. — Oblongus, convexus, ni- gricans, flavo-setosus, nigro-fasciculatus ; prothorace transverso, vix angustato, tuberculato, disco bi-fasciculato, lateribus carinatis ; elytris lineato-punctatis, singulo sex fasciculato, 1.°-4.° ante medium, 5.° et 6.° post medium. — Long. 4 mill. 1/,. Oblong, convexe, noiràtre, garni de soies flaves et de fascies formées de soies dressées, noires. Téte granuleuse, impressionnée de chaque coté près des yeux. Prothorax transversal, peu rétréci à la base, subcordiforme, couvert de granulations assez serrées et en partie déprimées; sur le disque deux petites fascies noires ; còtés dentés, explanés; soies flaves plus ou moins couchées. Elytres beaucoup plus larges que le prothorax, à peine plus longs que larges ensemble, assez fortement ponctués en lignes, CLAVICORNES NOUVEAUX 377 portant chacun six fascies noires; la première près de l’écusson, la 2." en dehors, un peu plus éloignée de la base, la 3.™° en- core plus loin de la base mais plus près de la suture que la première, la 4.™° sur le disque, un peu avant le milieu, la 5.m° et la 6." sur une ligne oblique vers le dernier tiers. Sumatra (Si- Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 57. Hyberis crassus, n. sp. — Oblongus, convexus, nigro-brunneus, flavo-setosus, pube ochracea plus minusve densata vestitus ; protho- race transverso, cordato, lateribus dentatis subconcavo-explanatis ; elytris tenuiter lineato-striatis , ochraceo-fasciculatis. — Long. 3 millet). Oblong, convexe, brunatre, garni de soies dressées flaves et de poils squameux plus ou moins condensés en fascies sur les élytres. Front subdéprimé , granuleux. Prothorax très trans- versal, cordiforme, sans impressions sur le disque, légérement concave sur les cotés; bords latéraux dentés. Elytres beaucoup plus larges que le prothorax a la base, environ une fois et un tiers aussi longs que larges ensemble, beaucoup plus larges que le prothorax a la base, finement striés, intervalles plans presque lisses. Soies dressées disposées en ligne sur les stries. Pubescence formant deux fascies bien marquées sur le 6.™¢ intervalle a la naissance de la déclivité apicale de l’élytre et une série de li- gnes fasciées plus ou moins marquées sur cette déclivité et a la base de l’élytre. Sumatra (Si Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 58. Hyberis brevicornis, n. sp. — Ovatus, convexus, ater, nigro flavoque setosus, flavo-fasciculatus ; antennis basin prothoracis haud attingentibus ; prothorace transverso, vix cordato, tuberculato, late- ribus dentatis ; elytris lineato-tuberculatis, ad apicem ex parte flavo- setosis; singulo bi-fasciculato, 1.° fasciculo dorsali, prope basin, inter suturam et marginem lateralem, 2.° magis externo, ad ter- tiam partem apicalem. — Long. 5 mill. Ovale, convexe, noir, garni de soies dress’es, noires plus ou moins flaves vers le sommet des élytres. Antennes relativement 378 A. GROUVELLE courtes n’atteignant pas la base du prothorax. Front subdéprimé, granuleux. Prothorax très transversal, à peine cordiforme, denté sur les cotés, couvert de granulations assez fortes, serrées et peu déprimées, disque sans fossette. Elytres environ une fois et un tiers aussi longs que larges ensemble, beaucoup plus larges que le prothorax a la base, garnis de granulations disposées en lignes et portant respectivement une soie dressée. Sur le disque, pas loin de la base une fascie de soies dressées flaves , vers le sommet une seconde fascie analogue plus rapprochée du bord latéral que de la suture et quelques soies flaves plus ou moins denses formant une bande transversale peu distincte entre les deux fascies apicales. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 59. Hyberis Bouchardi, n. sp. — Ovatus, converus, niger, nigro- setosus, flavo-fasciculatus, prothorace tuberculato, tuberculis depressis, lateribus dentatis, disco foveolato ; elytris lineato-tuberculatis, singulo tri-fasciculato, 1.° fasciculo dorsali, prope scutellum, 2.° et 3.° ad apicem. — Long. 4 mill. 1/,. Ovale , convexe , noir, garni de soies dressées foncées et de fascies de poils flaves. Front subdéprimé , rugueux. Prothorax transversal, cordiforme, chargé de tubercules serrés assez gros, déprimés, foveolés sur le disque, bords latéraux dentés. Elytres beaucoup plus larges que le prothorax, environ une fois et un tiers aussi longs que larges ensemble, garnis de tubercules, pas très développés, assez irréguliers disposés en lignes et donnant naissance à des soies dressées; sur chaque élytres trois fascies; la première dans l’angle scutellaire de l’élytre, les deux autres sur une ligne oblique placée vers le dernier quart de l’élytre. Sumatra (Palembang). Collection Grouvelle. 60. Hyberis fasciculatus, n. sp. — Ovatus, convexus, nigricans , fulvo-pilosus et fasciculatus ; prothorace bi-fasciculato, rugoso, late- ribus longe dentatis; elytris longe pilosis, singulo bi-fasciculato , 1.° fasciculo dorsali, juxta scutellum, 2.° suturali circa medium , lateribus dentatis. — Long. 5 a 6 mill. Ovale, convexe, noiràtre, garni de longs poils fauves espacés CLAVICORNES NOUVEAUX ie One et portant cing fascies de soies fauves dressées. Front granuleux, concave. Prothorax transversal, peu rétréci a la base, peu for- tement granuleux, assez longuement denté sur les cotés; marge antérieure saillante sur la téte, légèrement déprimée dans son milieu, sur le disque en avant du milieu, deux saillies subpy- ramidales, disposées sur une ligne transversale et portant cha- cune une fascie de soies fauves, dressées; en arri¢re de chacune de ces fascies un petit espace lisse. Elytres environ une fois et demie aussi longs que larges ensemble, beaucoup plus larges que le prothorax a la base, subparalléles a la base, peu lisses, garnis en dehors des longs poils fauves, de courtes soies dressées, disposées en lignes et de trois fascies de soies fauves, les deux premiéres placées respectivement sur chaque élytre, discoidales assez près de l’écusson, la 3.™° suturale, commune, inclinée en arriére, sur le milieu du disque; bords latéraux dentés, ciliés. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 61. Hyberis Modiglianii, n. sp. — Ovatus, convexus, niger, tu- berculatus, setosus; prothorace cordiformi, convexo, disco in longi- tudinem canaliculato, canaliculo antice posticeque abbreviato, lateribus dentatis, explanatis, tuberculis ex parte depressis; elytris ovatis, tuberculis plus minusve elevatis. — Long. 4 mill. 1/,. Ovale , convexe, noir, chargé de tubercules portant chacun une soie dressée. Antennes rougeàtres, foncées. Front presque déprimé , obliquement sillonné de chaque coté près des yeux. Prothorax transversal , cordiforme , subpyramidal, coupé sur le milieu du disque par une fossette longitudinale, tubercules assez serrés, déprimés, marges latérales explanées, bords latéraux dentés; angles antérieurs aigus, saillants en avant. Elytres a peine une fois et demie aussi longs que larges ensemble dans la plus grande largeur, chargés de gros tubercules peu serrés, disposés en lignes entremélées de tubercules plus petits. Pattes noiràtres, tarses d’un roux enfumé. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 380 A. GROUVELLE 62. Labromimus Raffrayi, n. sp. — Oblongus, dense griseo-squa- mosus ; fronte concava; prothorace transverso, lateribus rotundatis, setoso-ciliatis, marginibus lateralibus concavis, disco elevato quadri tuberculato, duobus primis tuberculis juxta marginem anticum , duobus ultimis discoidalibus, tuberculis fasciculatis; lateribus ely- trorum setoso-ciliatis, sutura tectiformi, utrinque basin versus carina obtusa arcuata cum sutura conjuncta. — Long. 4 mill. '/,. Oblong, densement couvert de squamules d’un gris bianchatre, entremélées de soies dressées, courtes et épaisses de nuance claire. Antennes et pattes d'un roux un peu grisàtre. Téte transversale, front concave, yeux garnis de soies dressées. Prothorax plus de deux fois plus large que long, cotés arrondis, ciliés; marges la- térales largement concaves; disque élevé, portant quatre tuber- cules fasciculés, les deux premiers plus petits, très rapprochés contre le bord apical, les deux autres sur le disque, un peu plus éloignés. Elytres subparalléles, a peine plus larges que le prothorax , environ une fois et demie aussi longs que larges , ciliés sur les cotés, elevés en toit vers la suture; créte suturale s'écartant de la suture vers le premier cinquiéme de la lon- gueur pour former une saillie arquée allant rejoindre la base auprès de l’écusson. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. Singapore. Collection A. Grouvelle. 63. Labromimus squamosus, n. sp. — Oblongus, convexus, dense isabellino-squamosus, fasciculatus ; prothorace transverso , antice po- sticeque angustato ; quadri-fasciculato, duobus primes fasciculis prope marginem anticum, duobus alteris discoidalibus, post medium ; elytris tenue striatis, singulo septies fasciculato: 1.° fasciculo nigro, prope scutellum,; 2.° humerali; 3.° nigro, elongato, discoidali, prope sutu- ram; 4.° nigro, parvo, infra tertium,; 5.° et 6.° cinereis, parvis, prope quartum, ultimo parvo, cinereo, apicali. — Long. 5 mill. Oblong, convexe, couvert de squamules d’un brun clair mas- quant la couleur du tegument. Front légérement concave, im- pressionné de chaque còté vers la naissance des antennes. Pro- thorax environ trois fois aussi large que long, plus rétréci au sommet qu’a la base, fortement arqué sur les còtés, garni de CLAVICORNES NOUVEAUX 381 quatre fascies de soies dressées, les deux premiéres rapprochées, contre la marge antérieure, les deux autres plus écartées, sur le disque un peu au delà du milieu. Ecusson petit, ovale. Elytres environ une fois et demie aussi longs que larges ensemble, un peu tectiformes, lorsqu’on les voie de profil, finement striés, chacun garni de sept fascies de soies dressées: la 1." noire près de l’écusson, la 2.™° humérale, la 3.™° allongée, noire contre la suture, sur la saillie du profil longitudinal, la 4.me petite, noire, un peu au dela de la 3.me. la 3.me et la 6.me grises, petites, au méme niveau que la 4.™° et la 7.me grise, petite, vers le sommet. Bords latéraux du prothorax et des ély- tres frangés de petites soies dressées. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 64. Bupala elongata, n. sp. — Elongata, parallela, modice con- vera, submitida, castanea, flavo-setosa; capite prothoraceque granosis, hoc vix elongato, lateribus tenuiter marginatis, obtuse crenulatis, basi marginata; elytris lineato-punctatis. — Long. 4 mill. Allongé , paralléle, médiocrement convexe, un peu brillant, brun marron, garni de soies dressées, flaves. Antennes courtes de 10 articles, terminées par un bouton partagé transversalement en deux zones, l’une glabre, l’autre pubescente; 3.™° article un peu moins longs que les 4.™° et 5.™° réunis. Front subdéprimé impressionné de chaque cdté a la naissance des antennes, cou- vert de granulations assez serrées, marge antérieure arrondie; yeux glabres placés un peu en avant des angles postérieurs de la téte. Prothorax un peu plus large que la téte, un peu plus long que large, trapéziforme, un peu rétréci a la base, granu- leux , parfois vaguement impressionné sur le disque; base re- bordée, bords latéraux rebordés, faiblement crénelés. Ecusson petit, ovale. Elytres environ trois fois plus longs que larges ensemble, ponctué - striés; portant sur chaque point une soie dressée. Des- sous finement rugueux; sillons antennaires courts, convergents, en partie masques par le développement lateral de la pièce basilaire ; saillie prosternale marquée, tibias non dentés a l’ex- tremité, non épineux. 382 A. GROUVELLE Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. Nous rapportons, avec quelque doute cette espèce au genre Bupala Pasc. 65. Neotrichus crassus, n. sp. — Elongatus, parallelus, convexus, setosus, nigricans ; capite granoso, oculis setosis ; prothorace subqua- drato, basin versus angustato, fortiter granoso, in longitudinem praesertim antice, late subcanaliculato; lateribus serratis; elytris lineato-setosis. — Long. 4 mill. Allongé, subeylindrique, noiràtre, garni de soies dressées d’un gris jaunàtre. Téte et prothorax granuleux. Front échancré par les yeux, relevé de chaque còté en avant de ceux-ci. Prothorax à peu près aussi long que large en avant, rétréci a la base , couvert de fortes granulations laissant sur le disque, surtout en avant, un espace longitudinal lisse qui forme comme un large sillon; còtés épineux. Elytres 4 peine deux fois aussi longs que larges ensemble; garnis de soies dressées, disposées en lignes sur de fines stries ponctuées; intervalles en raison de la forme de la ponctuation peu unis. Pattes noiràtres. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. Voisin du N. serratus Sharp., mais moins allongé et beaucoup plus fortement granuleux sur le prothorax. ì 66. Nematidium angustatum, n. sp. — forme, subeylindricum, piceum, subnitidum, elytris leviter striato-punctatis , intervallo su- turali ad apicem leviter excavato. Long. 7 mill. Très allongé, filiforme, subeylindrique, assez brillant, brun. Antennes rougeàtres, massue foncée. Tète suborbiculaire, convexe, éparsément ponctuée; marge antérieure, échancrée, relevée de chaque coté de l’échancrure en deux courtes élevations caréniformes, mais très obtuses. Prothorax un peu plus de une fois et demie plus long que large, éparsément, mais plus fortement ponctué que la téte. Elytres environ cinq fois plus longs que larges, assez finement ponctués-striés , chacun ayant a l’extrémité une dépression concave sur l’intervalle sutural. _— CLAVICORNES NOUVEAUX 383 Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. Distinct du N. postieum Pasc. par l’absence de houppe poilue au sommet. 67. Penthelispa angusticollis, n. sp. — £longata, subnitida, ca- stanea; antennis crassis, brevibus; capite prothoraceque sat dense punctatis, fronte convexiuscula, utrinque basin versus antennarum elevata et fortiter impressa; prothorace subelongato, disco impresso, angulis anticis productis, lateribus basique marginatis ; elytris pro- thorace lattoribus, striato-punctatis, intervallis striis angustioribus, lineato-punctulatis. -- Long. 4 mill. Allongé, subparalléle, un peu brillant, marron clair. Antennes courtes, épaisses, avant dernier article une fois et demie plus large que le précédent. Téte assez fortement et densement ponctuée, relevée en un fort pli et impressionnée a la base de chaque antenne. Prothorax un peu plus long que large, légé- rement plus large que la téte, plus rétréci à la base qu’au sommet, plus densement et moins fortement ponctué que la téte; angles antérieurs saillants; disque impressionné; bords la- téraux et base étroitement rebordés, ceux-ci presque crénelés. Elytres plus larges que le prothorax, fortement ponctués-striés ; intervalles plus étroits que les stries, chacun avec une ligne de trés petits points; sommet légérement explané de chaque cété, rebordé par un bourrelet. Sumatra (Palembang). Collection Grouvelle. Engano (Malaconni). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 68. Bothrideres Modigliani, n. sp. — Oblongus, modice convexus, fusco-rufus; capite dense punctato; prothorace subtransverso, basin versus angustato, parce punctato, in disco sulco profundo spatiwm quadratum, elongatum et parcissime punctulatum includente, late- ribus sulci antice oblique productis, postice sulco minimo basi junctis; elytris striato-punctatis, tri-costatis, intervallis punctulatis. — Long. 5 mill. Oblong, médiocrement convexe, brun rougeàtre. Téte dense- ment et assez fortement ponctuée. Prothorax transversal, rétréci a la base, à peine rebordé sur les còtés, peu densement ponctué, 384 A. GROUVELLE marqué sur le disque, dans la longueur d’un profond sillon en- fermant un espace rectangulaire, très éparsément et finement ponetué; cotés du sillon prolongés obliquement aux angles anté- rieurs et réunis à la base vers les angles postérieurs de l'espace rectangulaire par un faible sillon oblique. Elytres ponctués-striés, chacun avec les trois carénes normales; intervalles des stries éparsément pointillés. Sumatra (Siboga). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 69. Bothrideres Bouchardi, n. sp. — Oblongus, subconvexus, nigro- fuscus; singulo elytro in longitudinem rufo-castaneo vittato ; protho- race subquadrato, basin versus angustato, dense et sat fortiter punctato, in disco sulco profundo spatium quadratum, subelongatum et parce punctatum includente et impressione triangulari basi juneto, late- ribus lineae dorsalis antice posticeque prolatis ; elytris striatis, tri- carinatis. — Long. 4 mill. Oblong, médiocrement convexe, noir avec une bande longitu- dinale d’un roux marron sur chaque élytre. Téte densement et assez fortement ponctuée, antennes rougeàtres. Prothorax a peu prés aussi long que large, rétréci à la base, densement et assez fortement ponctué, finement rebordé sur les còtés, avec un petit calus dans le milieu du rebord, marqué sur le disque d'un pro- fond sillon enfermant un espace rectangulaire, presque carré , moins fortement ponctué que le reste de la surface ; cétés de ce sillon prolongés en avant et en arriére, base réunie au milieu à la base du prothorax par une profonde impression triangulaire. Elytres striés, chacun avec trois cétes élevées. Sumatra (Palembang). Collection A. Grouvelle. Remarquable par la forme de l’impression discoidale du prothorax. 70. Cerylon Bouchardi, n. sp. — Oblongum, converum, nitidum, pilis erectis parcius vestitum, castaneum; 1.° articulo antennarum incrassato, arcuato, 3.° elongato; clava oblonga, pubescente; fronte bi-impressa; prothorace transverso, sat dense punctato, basi scutellum vix marginato, elytris punctato-striatis. — Long. 1 mill. °/,. Ovale, convexe, brillant, marron, garni de longs poils dressés très espacés. 1.8" article des antennes épaissi, recourbé , 3.™° CLAVICORNES NOUVEAUX 385 deux fois plus long que le 2.m°, 4 à 9 serrés, massue ovale pubescente. Front bi-impressionné. Prothorax transversal, gros- sicrement et peu densement ponctué, a peine rebordé dans le milieu de la base. Elytres ponctués-striés. Sumatra (Palembang). Collection Grouvelle. Espéce voisine de C. punctum Grouv. mais plus grosse, plus densement ponctuée, et nettement séparée par l’absence de sillon transversal devant la base. 71. Cerylon braminum, Mots. — Nous rapportons à cette espéce, d’aprés la description, une série de Cerylon récoltés a Engano, a Java et a Sumatra. Les exemplaires des deux derniéres provenances ont une ponctuation d’une maniére générale moins accentuée. Tous sont caractérisés par le 2.™¢ article des antennes très court, le 3.™° une fois et demie aussi long que large, les Ame a 9.™° serrés; le prothorax bi-impressionné 4 la base, rebordé a la base dans son milieu; les stries des élytres paral- léles à la suture, et la strie suturale atténuée a la base. Il ne nous semble pas possible de séparer la forme à ponctuation plus faible. 72. Cerylon piliger, n. sp. — Oblongum, converum, nitidum, piceum, pubescens; 3.° articulo elongato, 2.° longiore; prothorace transverso, punctato, antice posticeque angustato, lateribus rotun- datis ; elytris punetato-striatis, intervallis vix perspicue punctulatis , tibiis anticis ad apicem dilatatis. — Long. 2 mill. Oblong, convexe, brillant, brun de poix, couvert d’une pu- bescence assez dense un peu lanugineuse. Antennes gréles, 1.° article un peu plus long que large, 3.™° allongé, plus long que le 2.me, 4,me 4 8.2° transversaux, serrés, 9 détaché des précédents, un peu plus large, 10.™° ovale terminé par un bouton pubescent. Prothorax d’un tiers plus large que long, rétréci a la base et au sommet, un peu éparsément ponctua; còotés arrondis, rebordés, base non rebordée, saillante dans le milieu vers l’écusson. Ecusson en triangle curviligne. Elytres environ deux fois aussi longs que larges, un peu plus larges - que le prothorax a la base, anguleux aux épaules, ponctués- striés; stries paralléles à la suture; intervalles 4 peine visiblement Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (4 Ottobre 1897) 25 386 A. GROUVELLE pointillés ; tibias antérieurs brusquement dilatés dans leur moitié apicale. Sumatra. Collection Grouvelle. 73. Cerylon exiguum, n. sp. — Oblongum, vix converum, nitidum, pubescens, rufo-castaneum; 2.° articulo antennarum elongato, 3.° quadrato, 4-9 transversis, prothorace subquadrato, parce, profunde punctato ; elytris profunde punctato-striatis, punctis irreqularibus, intervallis leviter asperatis. — Long. 1 mill. 1/,. Oblong, un peu convexe, brillant, roux-marron, garni d’une pubescence formée de poils dressés, de longueur moyenne assez nombreux. Antennes assez épaisses, deuxième article allongé , troisicme aussi long que large, 4 a 9 transversaux, massue oblongue, base lisse, sommet pubescent partagé en deux zones par une suture transyersale. Prothorax d’un quart plus large que long, profondement et assez éparsément ponctué, bords la- téraux réguliérement arqués, base tronquée, non rebordée, an- gles postérieurs obtus. Ecusson subpentagonal. Elytres un peu plus larges que le prothorax a la base, obtus aux épaules, plus de deux fois plus longs que larges ensemble, fortement ponctués- striés; stries paralléles 4 la suture; points des stries un peu irréguliers, intervalles un peu rugueux. Dessous éparsément ponctué, mésosternum impressionné, pattes larges, angle apical externe obtus. Engano (Malaconni). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 74. Cerylon Beccarii, n. sp. — Oblongum, subdepressum, nitidum, glabrum, rufo-castaneum, sutura elytrorum leviter infuscata; antennis subincrassatis ; articulo 2.° et 3.° subaequalibus, clava orbiculari; capite parce punctulato; prothorace transverso, lateribus subparal- lelis, antice arcuatis, disco sat parce punctato, ante scutellum sub- elevato; elytris striato-punctatis, striis dorsalibus basin versus intus curvatis, lateralibus attenuatis. — Long. 2 mill. Oblong, allongé, presque déprimé, brillant, glabre, roux- marron, suture des élytres légèrement rembrunie. Antennes un peu épaisses, 1." article épaissi, subcarré, 2.™° et 3.™° subégaux, massue orbiculaire, testacé clair. Téte épars¢ment pointillée. Pro- CLAVICORNES NOUVEAUX 387 thorax environ une fois et un tiers aussi large que long, assez éparsément ponctué sur le disque, légèrement relevée a la base devant l’écusson, bords latéraux paralléles arqués en dedans , un peu avant le sommet. Ecusson lisse, demi circulaire, un peu enfoncé contre la base du prothorax. Elytres un peu plus larges que le prothorax a la base, obtusément anguleux aux épaules, environ deux fois aussi longs que larges ensemble, ponctués-striés, stries dorsales refléchies en dedans a la base, atteignant presque le sommet, latérales presque nulles; intervalles lisses. Tibias larges, obliquement tronqués au sommet. Sumatra, Mont Singalang. O. Beccari. Collection du Musée Civique de Genes. 75. Cerylon angulosum, n. sp. — Oblongum, vix convexum, ni- tidum, castaneum, pubescens ; 2.° articulo antennarum subquadrato; capite parce punctato; thorace transverso , lateribus subparallelis , disco profunde sat parce punctato, basi haud marginata ; scutello subsemicirculari; elytris punctato-striatis, intervallis uni-punctato- lineatis, humeris dentatis ; tibits latis, extus ante apicem angulosis. — Long. 2 mill. Oblong, peu convexe, brillant, marron, téguments garnis de poils dressés, peu serrés, assez longs, moins rares sur les còtés que sur le disque. Antennes un peu épaisses, deuxièéme article presque carrè, troisiéme un peu plus court, 4.™° a 9.™° serrés , transversaux ; massue ovale, opaque et fortement pubescente sur sa moitié apicale. Téte éparsément ponctuée. Prothorax environ dun tiers plus large que long, plus fortement ponctué que la téte, cotés rebordés, subparalléles, dans leur milieu, arqués aux extrémités, base non rébordée. Ecusson presque demi-circulaire. Elytres un peu plus larges que le prothorax a la base, dentés aux épaules, un peu plus de deux fois plus longs que larges ensemble à la base, ponctués-striés; chaque intervalle avec une ligne de points plus fins; strie suturale bien marquée au sommet, les autres atténuées. Tibias larges, anguleux au bord externe un peu avant l’extrémité. Dessous éparsément ponctué. Sumatra, Si-Rambé. Engano, Malaconni. E. Modigliani. Col- lection du Musée Civique de Génes. 388 A. GROUVELLE 76. Cerylon punctum, n. sp. — Oblongo-ovatum, convexum, ni- tidum, rufo-castaneum, pube parce longeque vestitum,; 1.° articulo antennarum incrassato, arcuato, 3 elongato, clava oblonga; protho- race transverso, parce profunde punctato, basi marginata; elytris prothorace latioribus, profunde punctato-lineatis , substriatis. Subtus plus minusve profunde punctatum. — Long. 1 mill. 1/,. Ovale, convexe, brillant, roux marron plus ou moins clair, garni de poils dressés, assez longs, plutòt rares. Premier article des antennes épaissi, arqué, 3.™° deux fois plus long que le 2.m°, 4 à 9 serrés; massue ovale, pubescente sur sa moitié apicale. Prothorax environ une fois et un tiers aussi large que long , déclive en avant, éparsément et fortement ponctué, marge an- térieure profondement échancrée, bords latéraux arqués, faible- ment sinués vers les angles postérieurs qui sont droits, base rebordée d’une ligne de gros points placés dans un sillon. Ecusson lisse, pentagonal, faiblement transversal. Elytres un peu plus larges que le prothorax a la base, un peu plus longs que larges ensemble dans leur plus grand diamètre, grossièrement et pro- fondement ponctués en lignes. Prosternum densément ponctué, métasternum éparsément et faiblement ponctué sur le disque, fortement et densement sur les còtés, rebordé en avant par une ligne de points; premier segment abdominal grossi¢rement et fortement ponctué; une ligne transversale de points sur les autres. Sumatra. Deli, Si-Rambé. Collection Grouvelle et Musée Ci- vique de Génes. 77. Cerylon pilosum, n. sp. — Llongato-ovatum, subconvexum, castaneum, parce pilosum,; antennis crassis, articulo 2.° quadrato, 3.° transverso ; prothorace subquadrato, antice angustato , parce profundeque punctato ; elytris punctato-striatis, intervallis punctato- lineatis. — Long. 2 mill. !/,. Ovale, allongé, subparalléle, faiblement convexe, chatain, pu- bescence formée de poils dressés, très espaces. Antennes épaisses, deuxiéme article sensiblement aussi long que large, troisieme transversal, massue oblongue. Prothorax presqu’aussi long que large, subparalléle à la base, rétréci au sommet; marge ante- CLAVICORNES NOUVEAUX 389 rieure échancrée en arc; angles antérieurs presque droits; ponctuation profonde assez espacée. Elytres subparalléles , plus de deux fois plus longs que larges, ponctués-striés, stries su- perficielles; intervalles des stries avec une ligne de points plus ou moins serrés. Meetan (Tenasserim). L. Fea. Collection du Musée Civique de Gènes. Pseudocerylon, n. gen. Antennae 10 articulatae, clava umi-articulata. Scutellum minutissimum. Primum segmentum abdominis elongatum, caeteris, brevibus, ae- qualibus. Coxae anticae distantes. Nouveau genre du groupe des Cerylonini; distinct des Cerylon proprement dits par sa forme courte, ses hanches antérieures aussi écartées que les intermédiaires et les postérieures et par les dimensions relatives du 2."° segment abdominal qui est court, pas plus long que les suivants. 78. Pseudocerylon trimaculatum, n. sp. — Oblongum, curtum, convecum, nitidum, glabrum, nigro-piceum, antennis pedibusque rufo- ochraceis, singulo nigro tri-maculato, 1.* macula suturali, 2.* la- terali, 3.2 apicali; prothorace transverso parce punctato, antice utrinque impresso, lateribus incrassatis, levibus ; basi medio angu- latin producta; scutello minutissimo, elytris lineato-punctatis , substriatis. — Long. 2 mill. 1/,. Oblong, court, convexe, lisse, brillant, noir de poix, antennes et pattes roussitres, élytres roux jaunatre, chacun avec trois taches noires, la premiére suturale avant le milieu, la 2.™° la- térale un peu apres le milieu, la 3.™° apicale. Deuxieme article des antennes un peu plus long que large, 3.™° allongé, 4 a 9 épaissis peu à peu, massue ovale terminée par une calotte opaque pubescente. Téte et prothorax assez fortement et ¢parsément ponctués. Prothorax environ de moitié aussi long que large dans son plus grand diamétre, déclive en avant, largement échancré 390 A. GROUVELLE au sommet, mais paraissant tronqué lorsqu’il est vu de dessus; angles antérieurs largement arrondis, postérieurs droits, bords latéraux en bourrelet lisses; sur le disque, de chaque coté, de- vant le milieu une impression; base saillante en angle obtus. Elytres environ aussi longs que larges ensemble, ponctués en ligne, presque striés. Sumatra (Si- Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 79. Pseudocerylon bicolor, n. sp. — Oblongum, converum, niti- dum, glabrum, nigro-piceum, antennis pedibusque rufo-fuscis, elytris rufo-ferrugineis, singulo bi-maculato, 1.* macula discoidali, 2.* api- cali; capite prothorace parce profunde punctato, hoc antice angustato, apice emarginato, basi medio angulatim producto ; scutello minutis- simo, elytris punctato-striatis. — Long. 3 mill. Oblong, convexe, brillant, glabre, noir de poix, antennes et pattes roux enfumé, élytres roux ferrugineux, chacun avec deux taches noires, la première arrondie discoidale, la 2.®° api- cale. Antennes assez gréles, épaissies peu a peu jusqu’a la massue, g.me article un peu plus long que large, 3.™° allongé , massue ovale, allongée, terminée par une calotte opaque pubescente. Téte éparsément ponctuée. Prothorax plus fortement ponctué que la téte, transversal, rétréci en avant, bord antérieur échancre. latéraux presque droits , arrondis en avant; angles antérieurs à peine marqués, marges latérales lisses , base anguleusement saillante sur les élytres. Ecusson trés petit. Elytres ovales, en- viron une fois et demie aussi longs que larges ensemble, a la base de la largeur du prothorax, présentant leur plus grande largeur vers le premier quart de la longueur, ponctués en lignes, strie suturale marquée vers le sommet. Crochet des tarses à peine plus long que l’ensemble des articles précédents. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 80. Pseudocerylon Bouchardi, n. sp. — Ovatuwm, curtum, con- verum, nitidum, glabrum, rufo-castaneum, capite prothoraceque parce profundeque punctatis; thorace transverso, apice truncato, angulis anticis late rotundatis, posticis subrectis, marginibus lateralibus CLAVICORNES NOUVEAUX 391 laevibus, stricte marginatis; scutello minutissimo, elytris profunde lineato-punctatis, ad apicem substriatis. — Long. 1 mill. 1/,. Ovale, court, convexe, lisse, brillant, roux marron. Antennes allongées , épaissies progressivement vers la massue qui est formée d’un gros article ovale, terminé au sommet par un bouton pubescent; 2.™° article 4 peine plus long que large, 3.™° un peu plus long. Téte profondement et un peu éparsément ponctuée. Prothorax beaucoup plus large que la téte, moins de moitié moins long que large à la base, déclive en avant, tronqué en avant lorsqu'il est vu du dessus, largement arrondi aux épaules, plus fortement et plus éparsément ponctué que le prothorax; marges latérales lisses, finement rebordées. Ecusson très petit. Elytres environ aussi longs que larges ensemble dans leur plus grand diamétre, un peu plus larges que le prothorax, ponctués en lignes, substriés au sommet; intervalles des lignes ponctués très larges, profil latéral des élytres ne se raccordant avec le profil du prothorax. Dessous du thorax grossièrement ponctueé ; métasternum et premier segment abdominal éparsément pon- ctués. Sumatra, Palembang. Collection Grouvelle. Récolté par Mr. Bouchard. 81. Pachylon Gestroi, n. sp. — Oblongum, convexum, nitidum, glabrum, nigro-piceum, prothorace transverso, marginibus lateralibus valde punctatis, late explanatis, elytris punctato-striatis. — Long. 7 mill. Oblong, convexe, brillant, glabre, noir de poix. Téte éparsé- ment ponctuée. Prothorax environ de moitié aussi long que large dans son plus grand diamétre, còtés arrondis, finement rebordés, marges latérales déclives contre le rebord externe , plus large- ment explanées, fortement ponctuées, disque éparsément et beaucoup plus faiblement ponctué. Ecusson demi-circulaire. Elytres assez finement ponctués-striés. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 82. Cautomus crassus, n. sp. — Oblongus, modice convexcus , fusco-castaneus, setosus ; capite prothoraceque densissime punctatis ; 392 A. GROUVELLE hoc in disco minute bi-tuberculato ; elytris lineato-punctatis , lineis dorsalibus parum reguluribus. -- Long. 2 mill. Oblong, peu convexe, marron un peu foncé, assez brillant surtout sur les élytres, garni de soies dressées claires , assez longues, disposées en lignes sur les élytres. Antennes n’attei- gnant pas la base du prothorax, assez gréles terminées par une massue allongée, formée par un article pubescent terminé par un bouton oblong; 1.° article presque carré, plus large que les suivants; 2.™° et 3.™° plutòt plus d’une fois et demie aussi longs que larges, 8 et 9 élargis progressivement. Téte et prothorax trés densement ponctués. Prothorax très transversal, très faible- ment rétréci a la base, fortement au sommet; bords très étroi- tement rebordés, obtusément crénelés, disque portant deux petits tubercules brillants. Ecusson subsemi-circulaire, lisse. Elytres a peine une fois et un tiers aussi longs que larges ensemble , ponctués en lignes serrées, peu régulières sur le disque contre la suture. Ponctuation des élytres plus forte que celle du prothorax. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 83. Cautomus striatus, n. sp. — Oblongus, inodice convexus , brunneo-castaneus, selosus, capite prothoraceque dense punctatis ; elytris lineato-punctatis , lateribus sat fortiter elevatis. — Long. | molli io Oblong, médiocrement convexe, brun marron, garni de courtes soles dressées , claires disposées en lignes sur les élytres. An- tennes courtes, rougeatres, terminées par une massue analogue a celle du C. crassus Grouv. Téte et prothorax densément ponctués. Prothorax très transversal, à peine rétréci à la base, plus for- tement au sommet; bords latéraux finement rebordés , à peine crénelés; base étroitement rebordée. Ecusson demi- circulaire. Elytres environ une fois et un tiers aussi longs que larges en- semble, couverts d’une ponctuation disposte en lignes serrées, intervalles alternes faiblement relevés sur le disque, plus forte- ment sur les còtés. Sumatra (Ajer Mantcior). O. Beccari. Collection du Musée Ci- vique de Génes. CLAVICORNES NOUVEAUX 393 84. Cautomus singularis, n. sp. -- Oblongus, modice convexus , castaneus, setosus ; antennis pedibusque rufo-castanets ; prothorace satis parce punctato ; elytris lineato-punctatis, intervallis alternis subelevatis. — Long. 3 mill. 1/,. Oblong, médiocrement convexe, assez brillant, garni de soies claires, peu serrées, disposées en lignes sur les élytres, marron ; pattes et antennes plus rougeàtres. Antennes n’atteignant pas la base du prothorax, 1.°° article plus long que large, beaucoup plus large que les suivants; 2 a 4 a peine une fois et demie aussi longs que larges, massue allongée pubescente terminée par un bouton oblong. Téte fortement ponctuée , triangulaire, sail- lante en avant en forme d’éperon. Prothorax fortement, mais assez éparsement ponctué, moins large au sommet qu’a la base, présentant la plus grande largeur avant le milieu; bords latéraux étroitement rébordés, faiblement crénelés. Ecusson subdemi-circu- laire. Elytres environ d’une fois et demie aussi longs que larges ensemble, ponctués en lignes, serrées, intervalles alternes faible- ment relevés. Tibias antérieurs élargis dans la moitié apicale , intermédiaires dilatés dans le milieu de la tranche externe, pos- térieurs dilatés dans le milieu de la tranche interne, assez brusquement rétrécis avant le sommet. Palpes maxillaires trés allongés. Dernier segment de l’abdomen fortement échancré au sommet, pourtour de l’échancrure finement granuleux. Sumatra (Si- Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. La forme si particuliére de la téte de cet insecte lui donne une physionomie toute speciale qui rappelle celle de certains acariens. CUCUJIDAE. 85. Inopeplus frater, n. sp. — Depressus, nitidus, niger; elytris vage dilutioribus; capite sat dense fortiterque punctato ; prothorace cordiformi, capite fortius parciusque punctato ; elytris parce punc- tatis. — Long. 3 mill. Déprimé, brillant, noir, vaguement plus clair sur les élytres. Antennes a peine rougeatres 4 la base. Téte densément et assez 394 A. GROUVELLE fortement ponctuée, sans impression transversale entre les bases des antennes. Prothorax cordiforme, plus fortement et plus éparsé- ment ponctué que la téte. Elytres plus longs que larges ensemble, laissant a découvert les deux derniers segments «le l’abdomen , très éparsément et assez fortement ponctués. Sumatra (Deli). Collection Grouvelle; (Si-Rambé). E. Modi- gliani. Collection du Musée Civique de Génes. 86. Laemophloeus Mariae, n. sp. — Ovatus, vix converus, nitidus, glaber, testaceus, elytris circa scutellum et medio disci infuscatis ; antennis sat elongatis ad apicem sensim incrassatis, articulo 2.° et 3.° subaequalibus, ultimo elongato; margine antico capitis tri-sinuato, fronte antice inter bases antennarum marginata , utrinque oblique striata; prothorace transverso, utrinque in longitudinem, profunde striato, stris antice vix attenuatis ; scutello triangulari ; elytris ovatis, ad apicem conjunetim rotundatis, stria humerali et suturali impressis, prima basin versus secunda ad apicem attenuatis, lateribus late ex- planatis. — Long 2 mill. a 2 mill. 1/,. Ovale, à peine convexe, brillant, glabre, testacé, élytres rem- brunis autour de l’écusson et sur le disque vers le milieu. An- tennes assez allongées, épaissies progressivement vers le sommet, deuxiéme et troisiéme articles subégaux, dernier très allongé. Bord antérieur de la téte tri-sinué, très rapproché du bord an- térieur du front limité au niveau de la base des antennes par une caréne, sur le disque deux stries obliques assez allongées. Prothorax deux fois aussi long que large, profondement strié de chaque còté, stries presque incomplétes au sommet; marges latérales un peu concaves, rebords arrondis. Ecusson transversal, triangulaire. Elytres ovales, arrondis ensemble au sommet, dentés aux épaules, stries suturales et humérales bien marquées, effacées, la première a la base, la 2." vers le sommet; marges latérales largement explanées. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 87. Laemophloeus bimaculosus, n. sp. — Oblongus, viv converus, nitidus, glaber; capite prothoraceque rufis; elytris testaceis nigro transversim maculatis; articulis 2.° et 3.° antennarum subaequalibus, CLAVICORNES NOUVEAUX 395 clava tri-articulata ; capite subdepresso, antice tri-sinuato ; prothorace transverso, parce punctato, utrinque striato, lateribus arcuatis ; scu- tello transverso, triangular’; elytris ovatis, ad apicem separatim rotundatis, quinque striatis, lateribus vix plicatis. — Long. 1 muh? 27a 20 mill Oblong, a peine convexe, brillant, glabre, téte et prothorax roux, élytres testacés, chacun avec une large tache transversale noire. Antennes assez allongées, deuxiéme et troisiéme articles subégaux , articles de la massue non serrés, dernier terminé par un bouton saillant plus long que large. Téte déprimée , éparsément pointillée , légcrement impressionnée a la base des antennes, bord antérieur tri-sinué, finement rebordé; labre trés déconvert. Prothorax une fois et demie aussi large que long, un peu rétréci à la base, éparsément ponctué , strié de chaque coté, marges latérales avec une forte impression le long de la strie discoidale ; bords arqués, a peine redressés a la base. Ecusson transversal triangulaire. Elytres ovales, arrondis séparement au sommet, a peine repliés sur les còtés, chacun avec six stries discoidales, fines effacées au sommet , intervalles avec quelques points fins disposés en lignes. Engano (Malaconni), Juillet. E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 88. Laemophloeus glabriculus, n. sp. — Élongatus, postice atte- nuatus, convexus, nitidus, glaber, testaceus ; capite prothoraceque subrufo-testaceis ; antennis sat incrassatis, articulis omnibus sub- quadratis, capite convexo, parce punctato, antice truncato ; protho- race basin versus angustato, utrinque bi-striato; lateribus subrectis, dorso parce punctato, utrinque in longitudinem subfoveolato, scutello transverso, haud trianqulari; elytris ad apicem separatim rotundatis, angulis apicalibus extus reflexis, disco tri-striato, lateribus plicatis. — Lone Allongé, atténué postérieurement, convexe, brillant, glabre, testacé. Antennes plus longues que la téte et le prothorax ensemble, un peu épaissies, 2.™° et 3.™° articles subégaux, tous les articles sensiblement aussi longs que larges. Téte convexe, tronquée en avant, éparsément ponctuée, transversalement subimpressionnée 396 A. GROUVELLE entre les bases des antennes. Prothorax environ aussi long que large au bord antérieur, rétréci a la base, bi-strié de chaque còoté, disque éparsément ponctué , longitudinalement subimpres- sionné de chaque coté, relevé le long de la base entre les im- pressions. Ecusson transversal, subrectangulaire. Elytres environ deux fois aussi long que le prothorax , arrondis séparement au sommet; angles apicaux externes réfléchis latéralement; disque tri-strié, marges latérales repliées, carenées au sommet. Sumatra (Deli). Collection Grouvelle. Engano (Malaconni). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 89. Pediacus ater, n. sp. — Oblongo-elongatus, depressus, nitidus, glaber, niger, capite, lateribus prothoracis pedibusque rufo-fuscis ; articulis 6.° et 8.° antennarum constrictis; capite prothoraceque dense punetatis, hoc transverso, lateribus obtuse tri-dentatis; elytris dense irregulariterque punctatis, stria suturali antice abbreviata. — Long. A mill. 1/,. Allongé, oblong, déprimé, brillant, glabre, noir, téte et pattes roux de poix. Sixiéme et huiti¢éme articles des antennes plus étroits que les cinquiéme et septiéme; premier et deuxiéme articles de la massue transversaux, troisiéme plus étroit que le deuxiéme. Téte densement ponctuée, déprimée en avant a partir de la naissance des antennes. Prothorax transversal, hexagonal, densement ponctué, marges latérales concaves, lisses, bords obtu- sément dentés. Ponctuation des élytres irrégulière, plus ou moins serrée ; strie suturale atténuée a la base. Sumatra (Si-Rambeé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. 90. Silvanus granosus, n. sp. — Llongatus, parallelus, subde- pressus, opacus, castaneus,; antennis haud elongatis, 1.° et 2.° arti- culis clavae ad apicem truncatis; oculis ad angulos posticos capitis sitis; prothorace subelongato, basin versus angustato, angulis anticis dentatis, subproductis, scutello transverso, pentagonal ; elytris punctato-striatis, intervallis alternis subelevatis. — Long. 3 mill. 47, Allongé, paralléle, presque déprimé, opaque, marron clair, antennes peu allongées , articles 1 à 5 un peu plus longs que CLAVICORNES NOUVEAUX 397 larges, sommet des premiers et deuxiémes articles de la massue tronqué. Téte triangulaire, tronquée au sommet, yeux placés aux angles postérieurs. Prothorax à peine plus large que la téte au sommet, un peu plus long que large, rétréci à la base, angles antérieurs dentés, aigus, 4 peine saillants, bord antérieur sinué contre les angles, bords latéraux finement crénelés, presque droits, assez brusquement sinués contre la base; disque obsolè- tement bi-impressionné. Ecusson transversal, pentagonal. Elytres environ trois fois aussi longs que larges ensemble, ponctués- striés, intervalles alternes légèrement élevés. Sumatra (Deli). Collection Grouvelle. Engano (Bua-Bua). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 91. Silvanus ievicollis, n. sp. — Elongatus, parallelus, vix con- verus, nitidus, tenue pubescens; antennis brevibus, articulis 1-3 subelongatis ; capite prothoraceque parce punctulatis, angulis posticis capitis acutis, temporibus prope nullis ; prothorace elongato, basin versus angustato, angulis anlicis acutis, haud productis, lateribus crenulatis, ad angulos posticos emarginatis, disco in longitudinem bi-foveolato ; elytris punctato-striatis. — Long. 3 mill. Allongé, paralléle, 4 peine pubescent, brillant, finement pu- bescent. Antennes courtes, articles 1 à 3 un peu allongé, 6.7 et 8.™° un peu plus étroits que 5.™° et 7.m°. Téte et prothorax éparsément et très finement ponctués; yeux très développés at- teignant presque les angles postérieurs de la téte, ceux-ci aigus. Prothorax un peu plus large au sommet que la téte, plus long que large, rétréci à la base, bord antérieur sinué échancré de chaque coté vers les angles antérieurs, ceux-ci aigus non sail- lants, bords latéraux finement crénelés, presque droits échancrés aux angles postérieurs. Ecusson transversal, pentagonal. Elytres de la largeur du prothorax au sommet, environ deux fois et demie aussi longs que larges, ponctués-striés, stries presque géminées. Sumatra (Deli). Collection Grouvelle. Engano (Malaconni). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 92. Silvanus cribricollis, n. sp. — S. levicolli s0w22// mus, sed capite prothoraceque dense punctatis et angulis anticis prothoracis productis. — Long. 3 mill. a 2 mill. %/,. 398 A. GROUVELLE Très voisin du S. /evzcollis Grouy. mais s’en séparant par la ponctuation de son prothorax beaucoup plus forte et beaucoup plus dense presque rugueuse surtout sur les còtés et par la forme des angles antérieurs du prothorax qui sont non seule- ment aigus, mais de plus saillants. Sumatra (Deli). Collection Grouvelle. Engano (Bua-Bua, Ma- laconni). E. Modigliani. Collection du Musée Civique de Génes. 93. Silvanus tenuicollis, n. sp. -- Oblongus, converus, opacus, tenue pubescens, castaneus; articulis antennarum elongatis; capite triangulari, angulis posticis rotundatis , oculis productis ; prothorace subeylindrico; elytris prothorace latioribus, punctato-striatis. — Long. 2 mill. j4/,% Oblong, convexe, opaque, garni d’une trés courte pubescence, brun ferrugineux. Antennes dépassant la base du prothorax, ar- ticles 1 4 8 plus longs que larges, massue formée d’articles non serrés. Téte et prothorax densement ponctués. Téte triangulaire, yeux saillants, angles postérieurs arrondis. Prothorax un peu plus étroit que la téte, subcylindrique, légérement rétréci dans la partie basilaire, une fois et un tiers aussi long que large. Ecusson transversal, pentagonal. Elytres deux fois plus larges que le pro- thorax, environ deux fois aussi longs que larges, ponctués-striés. Sumatra (Si-Rambé). E. Modigliani. Collection du Musée Ci- vique de Génes. THORICTIDAE. 94. Thorictus Feae, n. sp. — Oblongus, convexus, fusco-castaneus, glaber, parce punctatus, humeris haud fasciculatis. — Long. 1 mill. !/,. Oblong, convexe, roux sombre, glabre, éparsément et assez fortement ponctué sauf sur la deéclivité des élytres. Prothorax transversal; rebord marginal des cdtés arreté un peu avant les angles postérieurs, base rebordée sans aucune impression. Elytres environ une fois et demie aussi longs que larges ensemble, sans pubescence aux épaules et sans impression a la base. Birmanie (Mandalay). L. Fea. Collection du Musée Civique de Génes. INTORNO AD ALCUNE HISPIDAE DELLE ISOLE BATÙ. NOTA DI R. GESTRO Era appena finita la stampa della mia Enumerazione delle Hispidae di Sumatra ('), quando il Museo Civico ricevette in dono dal Prof. Ottone Penzig, Direttore dell’orto botanico della R. Università di Genova, allora reduce da un viaggio scientifico in Malesia, una serie di insetti raccolti dal Sig. Ugo Raap nelle isole Batù. In quel mio lavoro erano prese in considerazione anche le specie abitanti Nias, Mentawei ed Engano, isole allineate lungo la costa occidentale di Sumatra, dalle quali il Dott. Modigliani, che le aveva diligentemente esplorate, aveva riportato cospicui materiali. Fu perciò con febbrile curiosità che io esaminai i Coleotteri delle Batù, isole che anche esse fanno parte di questa catena, estesa dalle Nicobar fino a Christmas, cui si annettono tuttora importanti problemi di geografia zoologica da risolvere. Le Hispidae che rinvenni in mezzo alla serie radunata dal Sig. Raap non sono che cinque, delle quali quattro già cono- sciute e in comune con Sumatra ed una nuova; ma per quanto in piccolo numero, non mancano d’ importanza. Delle isole ora citate, soltanto Nias, per quanto si sa da ciò che finora si è raccolto, possiede //ispidae spinose, mentre alle Mentawei e ad Engano si verifica il curioso caso della loro mancanza. Ora è interessante a notarsi come lo stesso fatto si ripeta nelle isole Batù, le quali sono situate fra Nias e Siberut, che è la maggiore delle Mentawei. Le tre specie spinose di Nias (Monochirus mestus, Baly, Hispa leptacantha, Gestro, H. Modigliani, Gestro) si trovano anche in (1) Annali del Museo Civico di Genova, 2.2 Serie, XVIII, 1897, p. 37. 400 R. GESTRO Sumatra e potrebbero farci credere che fra le due isole esistano maggiori rapporti di Fauna che non fra Sumatra da una parte e le Batù, le Mentawei ed Engano dall’ altra, le quali forse si rannoderebbero, almeno per quanto concerne le Hispidae, piuttosto alle Nicobar e alle Andaman. Ma sarebbe realmente troppo azzar- dato il volere emettere giudizii assoluti fondandosi sopra una sola famiglia di Coleotteri; nè potremo sperare di farci un criterio esatto del carattere della Fauna di queste isole in rapporto con quella di Sumatra, fintantochè copiosi materiali zoologici di tutti questi luoghi non siano sottoposti a studi accurati. Il Sig. Ugo Raap di Berlino, ex-conservatore dell’orto botanico della R. Università di Genova, secondo informazioni che mi fu- rono gentilmente fornite dal Prof. Penzig, lasciò Padang nel- l’Agosto 1896. Ad Ajer Bangis si imbarcò sopra una barca malese (prau) e dopo aver appoggiato al Capo Tuva (Tangiong Toewa), si diresse alle Batù e approdò dapprima a Pulo Pini, la più settentrionale di queste isole. Fatte alcune gite nell’ in- terno, che è tutto piano, ed esplorati due punti della costa nord, si recò a Pulo Tello (3 Settembre 1896), dove esiste una stazione di missionarii. Pulo Tello, ove raccolse molto, fu il centro delle sue escursioni; di là infatti riparti per fare ricerche nel tratto meridionale dell’isola Pini, non compreso nella sua prima gita e inoltre visitò a più riprese e in varii punti I’ isola Tana Masa (P. Tanah Masah), nonchè la punta settentrionale dell’isola Tana sala (P. Tanah Balah) e I’ isoletta Sigata. Trascorsi gli ultimi mesi del 1896 in queste escursioni, il Raap dovette in Dicembre recarsi di nuovo a Padang per farsi curare le piaghe alle gambe cagionate dalle sanguisughe terrestri; ma ritornò ben presto a Pulo Tello, ove si trattenne fino ai primi di Marzo 1897, epoca in cui abbandonò le Batù e per la via di Padang andò a Batavia. La collezione di insetti delle Batù fatta dal Sig. Raap consta principalmente di Coleotteri e di Lepidotteri, ma comprende anche alcuni rappresentanti degli altri ordini. Il numero delle specie è limitato; ma se si considera che il Sig. Raap è botanico DI ALCUNE HISPIDAE DELLE ISOLE BATÙ 401 e che scopo essenziale dei suoi viaggi è la ricerca delle piante, non si può a meno di ammettere che egli ha fatto molto. È da aggiungersi che il modo in cui le sue raccolte furono preparate e conservate rivela una accuratezza degna di lode. Fra i Coleotteri due specie di Cicindele, l’aurulenta, Fabr., molto sparsa in Malesia, e la dongipes, Fabr., che abita pure Sumatra e Giava, sono rappresentate, specialmente la seconda, da un gran numero di esemplari. Di Carabici non vi sono che 3 specie poco notevoli. Mancano affatto i Ditiscidi e i Girinidi e gli Stafilini raggiungono a stento le 8 specie. Seguono un Pselaphidae vicino a Rhexius e pochi Clavicorni ripartiti in varie famiglie. Nulla di ben notevole nei Pettinicorni, che ci presen- tano appena due forme piccole e modeste di /9u/us, e tre di Passalidi. Gli Scarabeidi ammontano a 18 specie, fra le quali due spettano al singolare gruppo degli Acanzhocerzni. Nessuna forma vistosa di Cetonie, ma solo una Macronota monacha, G. P. e fra i Buprestidi soltanto la Chrysochroa purpurewentris, H. Dey., che si ritrova a Malacca e a Penang. Pochi Elateridi (4 specie) e Malacodermi (8 specie); più numerosi i Tenebrionidi, con molte forme di gruppi poco studiati e i Curculionidi e Brentidi, con poco più di una ventina di specie. Neppure i Cerambicidi abbondano; infatti non sono che 7 e fra essi due specie del genere Glenea tanto sparso e numeroso in Malesia. Troviamo infine, come è naturale, una maggiore quantità di Crisomelidi, fra i quali sette specie ed un genere sono nuovi, e aggiungendo altre famiglie che figurano assai modestamente in questa collezione, possiamo calcolare che essa raggiunga un totale di circa 170 specie. Poco si può dire sopra questo materiale non ancora sottoposto ad esame e soltanto potremo farci un concetto, più o meno esatto, intorno al carattere della Fauna delle Batù quando gli specialisti cui verranno affidati i varii gruppi, avranno presentato i risultati dei loro studì. In attesa di ciò, io rivolgo intanto una parola d’ encomio al Sig. Ugo Raap per le sue belle collezioni e un sincero ringra- ziamento al Prof. Penzig che ne ha arricchito il nostro istituto. Dal Museo Civico, 2 Settembre 1897. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (7 Ottobre 1897) 26 4()2 R. GESTRO 1. Callispa elegans, Baly, Entom. monthl. Magaz. XIII, 1876, p. 126. - Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 156. - Ibid., 2.* Serie, XVI, 1896, p. 328. - Ibid., 2.* Serie, XVIII, 4897, p.ti L'unico esemplare raccolto nelle isole Batu dal Sig. U. Raap ha la macchia cianea apicale degli elitri molto larga. 2. Gonophora suturella, Baly, Cat. Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 110. - Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.8 Serie, XVIII, 1897, p. 56. | Riferisco l’unico esemplare del Raap alla suturella, Baly, come ho fatto per quelli di Sumatra e di Malacca e colle stesse riserve (Vedi op. cit.). 3. Gonophora haemorrhoidalis (Web.) Observ. ent. p. 64. - Baly, Cat. Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 112. - Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Ser., II, 1885, p. 167. - Ibid., 2.* Ser. XVIII, 1897, p. 56. Un esemplare, colla tinta rossastra della base degli elitri limitata ad un brevissimo tratto. Questa specie fu anche trovata nell’ isola Nias ed è sparsa a Sumatra, Giava, Borneo, Malacca e Singapore. 4. Gonophora integra, Baly, Cat. Hisp. Brit. Mus. 1858, p. 114. - Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, 2.* Serie, II, 1885, p. 167. - Ibid., 2.* Serie, XVI, 1896, p. 333. - Ibid., 2.2 Serie, XVIII, 1897, p. 60. Due esemplari, nei quali gli elitri hanno soltanto un lieve indizio di tinta rossastra sulla base. Questa Gonophora, comune come la precedente, abita anche le isole Mentawei, nonchè Sumatra, Giava e Malacca. 5. Gonophora (Distolaca) Raapii, n. sp. Elongata, dorso subdepressa, testacea, nitida, antennis nigris arliculo primo nigro-piceo, ultimis duobus albis, elytris basi excepta cyaneis; pedibus nigro-piceis basi albidis, anticis albidis genubus, DI ALCUNE HISPIDAE DELLE ISOLE BATÙ 403 tibiarum apice tarsisque nigro-piceis; prothorace, parte antica excepta, crebre punctato-rugoso; elytris tricarinatis, carina externa medio subinterrupta, interstitiis punctis crassis in ordinibus binis dispositis ornatis. — Long. 61/, millim. Il capo è testaceo come il protorace, con pochi e sottili punti ed una leggera linea impressa longitudinale in mezzo agli occhi. Le antenne sono nere col primo articolo nero-piceo e i due ultimi bianchi. Il protorace ha i lati con un orlo sottile, scuro; è più lungo che largo, più stretto in avanti che alla base, coi lati leggermente arrotondato-angolosi nel mezzo e il loro margine leggermente crenato; il disco è completamente liscio in avanti e densamente puntato-rugoso nel resto, cioè per circa i due terzi della sua lunghezza; nel mezzo è percorso da una linea liscia longitudinale leggermente elevata e solcata, che cessa al punto d’unione dei due terzi posteriori col terzo anteriore; la carena curva laterale è confusa in addietro colla rugosità del disco, ma in avanti si fa liscia e marcata e va a raggiungere l'angolo anteriore. Lo scudetto è liscio e testaceo come il pro- torace. Gli elitri sono di un bel colore cianeo, colla base orlata di una tinta testacea che si protende alquanto in addietro sulla prima carena. Sono allungati, alquanto depressi lungo la sutura, subparalleli, col margine alquanto dilatato dietro agli omeri e arrotondati all'apice. Ciascuno ha tre carene longitudinali, delle quali la più esterna è poco sporgente nel mezzo, e negli interstizii esistono punti larghi e profondi, subquadrati, disposti in doppia serie. Il corpo inferiormente è testaceo; i piedi sono nero-picei, colla base dei femori del 2.° e 3.° pajo biancastra; gli anteriori sono tutti biancastri, ad eccezione delle ginocchia, dell’apice delle tibie e dei tarsi, che sono nero-picel. La mia descrizione è fondata sopra un esemplare unico, ma perfettamente conservato. Del resto la specie è molto distinta e credo non si possa confondere colle altre finora descritte. La Whitei, Baly, tipo del genere, è molto più piccola e differente- mente colorata; inoltre ha il protorace più trasverso, meno stretto in avanti, coi lati più sporgenti nel mezzo e il cui disco 404; R. GESTRO presenta pochi punti grossi e radi, mentre nella Raapii è densa- mente puntato-rugoso. Dedico questa graziosa Distolaca (+) al Sig. Ugo Raap, cui devo il piacere di aver potuto estendere i miei studi sulle Hispidae di una regione che presenta per me un particolare interesse. (‘) Ho già accennato in altro mio lavoro (Materiali per lo studio delle Hispidae. I. Enumerazione delle Hispidae di Sumatra. — Ann. Mus. Civ. Genova, 2.4 Serie, XVIII, 1897, p. 67) alla difficoltà di separare le Gonophora dalle Distolaca. Ora vedo che anche il Weise (Kritisches Verzeichniss der von Mr. Andrewes einge- sandten Cassidinen und Hispinen aus Indien. — Deutsche Entom. Zeitschr. 18 7, p. 125) ha a questo proposito lo stesso modo di vedere. Io credo che si possa tutto al più conservare il nome di Distolaca, col grado di sottogenere, per quelle Gonophora col protorace meno largo alla base e cogli elitri più stretti e meno depressi. LIST OF THE PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA OBTAINED BY MR. H. RAAP IN THE BATU ISLANDS WITH DESCRIPTIONS OF THE NEW SPECIES BY MARTIN JACOBY Dr. Gestro has submitted to me for examination a small number of Phytophaga from Batu islands, to the west of Sumatra, from which to my knowledge no previous insects of this group have been described; most of these are identical with those found in Sumatra but a few seem to be new. CRIOCERINAE. 1. Lema monstrosa, Baly. — Trans. ent. Soc. Lond. 1865, p 16. Originally described from Borneo, the specimens obtained at Batu only differ from the type in having the base of the elytra to a small extend fulvous, in the Bornean specimens they are entirely black. EUMOLPINAE. 2. Rhyparida pinguis, Baly. — Trans. ent. Soc. Lond. 1865, p. 209. Hab. Borneo. 3. Nodostoma acutangulum, Jac. — Novitates Zoologic. Vol. I, p. 284. Hab. Sumatra. h. Colaspoides nigripes, Jac. — Notes Leyd. Mus. 1883, p. 18. Hab, Sumatra. Specimens from Batu vary in the colour of the elytra and have more or less fulvous coloured legs. 5. Colaspoides laevicollis, Lefèv. (nec Jacoby). — Notes Leyd. Mus.. 1887. Hab. Sumatra. 406 MARTIN JACOBY 6. Colaspoides Modiglianii, Jac. — Ann. Mus. Civ. Genova, XXXVI, 1896, p. 417. Hab. Padang. HALTICINAE. 7. Sebaethe lusca, Fabr. 8. Hyphasis Wallacei, Baly. — Ann. Mag. Nat. Hist. 1878, p. 315. Malacca, Sumatra. The single specimen obtained by Mr. Raap has the elytral pale spot larger and more elongate than in the type, this spe- cimen is probably an aberration. 9. Acrocrypta pallida, Baly. — Entomol. Month. Magaz. XII, p. 224. Hab. Sumatra. 10. Sphaeroderma laevipennis, Jac. — Notes Leyd. Mus. VI, p. 36, 1884. Hab. Sumatra. 11. Nisotra gemella, Erichs.? — Nov. Act. Ac. Leop. Carol. 1834. It is at present somewhat doubtful, whether this species, originally described from Manilla is really identical with those found in Java and Sumatra. I have not at this moment sufficient material from both localities to come to a decided opinion; Baly considered them identical. GALERUCINAE. 12. Aulacophora abdominalis, lab. 13. » coffeae, Hornstedt. 14. » foveicollis, Kust. 15: » bicolor, Web. (fulvous variety). 16. Aulacophora tenuicincta, n. sp. — Pale fulvous, antennae filiform, thorax punctured anteriorly, elytra scarcely depressed below the base, black, opaque, minutely punctured, the extreme apical margin very narrowly fulvous. Mas. The last abdominal segment with the median lobe sub- quadrate, nearly flat or very slightly concave. Length 6 mill. This is another of the rather numerous species, having black elytra and very closely allied to A. bicolor, Web. and A. analis, PHYTOPHAGA FROM THE BATU ISLANDS 107 Web. but apparently distinct ; it belongs to the section in which the median lobe of the last abdominal segment of the male is not sulcate, agreeing in that respect with the two species named above, but in A. analis this segment (according to Baly) has a central ridge and the elytra are differently coloured in the typical form. The nearly black variety of A. bicolor has always some fulvous spots or bands on the elytra and is a larger in- sect, the legs are also differently coloured; I have moreover now seen more than twenty specimens from the present locality and also from Mentawei which show no variation of any im- portance, in all the elytra are opaque, very minutely punctured anteriorly (nearly obsoletely so towards the apex) and with an extremely narrow fulvous apical margin which is sometimes however obsolete, the labrum is fulvous as well as the antennae, which extend below the middle, the sides of the thorax are nearly straight and the sulcus is rather deep, in some specimens the apex of the tibiae and the tarsi are fuscous, the female has the last abdominal segment simple. From all other species with black elytra, the opaque colour of the latter will help to distin- guish the present insect. 17. Aulacophora cornuta, Baly. — Cist. entom. II, p. 445. — Jac., Notes Leyd. Mus. VI, p. 212. Hab. Sumatra also Assam. 18. Aulacophora denticornis, Jac. — Ann. Mus. Civ. Genova, XXXVII, 1896, p. 137. Hab. Mentawei Isld. 19. Ozomena impressa, Fab. — Hab. Sumatra, Java. 20. Solenia robusta, Jac. — Ann. Mus. Civ. Genova, XXXVI, 1896, p. 500. Hab. Sumatra. 21. Sermyloides basalis, Jac. — Notes Leyd. Mus. VI, 1884, p. 64. Hab. Sumatra. 22. Metellus (Nacraea, Baly) fulvicollis, Jac. — Proceed. Zool. Soc. Lond. 1881, p. 448. — Notes Leyd. Mus. VI. Hab. Java, Sumatra. 23. Niasia difformis, Jac. Ann. Mus. Civ. Genova, XX VII, 1889, p. 285. pl. IV, fig. 9. Hab. Isl. of Nias. 24. Mimastra platteeuwi, Duviv. — Ann. Soc. Ent. Belg. Compte- rendu, 1890, p. xxxur1. Hab. Sumatra. 408 MARTIN JACOBY 25. Mimastra pallida, Jac. — Ann. Mus. Civ. Genova, XXXVII, 1896, p. 139. Hab. Isl. of Mentawei. 26. Monolepta bifasciata, Fab. (4-notata, Fab.) Syst. El. I, p. 460. Hab. Java, Sumatra. 27. Monolepta batuensis, n. sp. — Flavous, the breast piceous; thorax subquadrate with a central black band, elytra very finely and closely punctured, a spot on the shoulders and a transverse sinuate band at the middle, obscure piceous or fuscous, tibiae of the same colour. Length 4 mill. Of elongate shape, the head impunctate, flavous or pale ful- vous, the clypeus broad, impunctate, ending in a distinct ridge between the antennae, the latter nearly extending to the end of the elytra, flavous, the basal joint elongate, curved and slender, the second short, the third twice as long as the second but shorter than the fourth joint, the apex with an additional twelfth joint; thorax one half broader than long, the sides straight at the base, slightly rounded at the middle, the surface obsoletely transversely depressed at the middle, nearly impunctate, flavous, with a central black longitudinal narrow stripe, the sides also stained with an obscure piceous spot, scutellum small, piceous; elytra convex, finely and very closely punctured, the base of each with an elongate pear-shaped fovea, the ground colour a greenish flavous, the shoulders with an elongate piceous spot which is joined by a narrow stripe at the sides, with the trans- verse band placed at the middle, this band is not well defined posteriorly where it gradually dissolves into the ground colour of the elytra, but its anterior edge is distinct and deeply bisi- nuate, the underside and the femora flavous, the breast and the tibiae and tarsi more or less piceous, the metatarsus of the posterior legs very long, all the tibiae mucronate, the anterior coxal cavities closed; elytral epipleurae extremely narrow below the middle. This Monolepta is interesting on account of the very distinct twelve-jointed antennae, the additional joint being proportio- nately much longer than in several cases of similarly structured PHYTOPHAGA FROM THE BATU ISLANDS 409 antennae amongst the Phytophaga. The four specimens obtained seem all to belong to the male sex as all have the elytral basal fovea also found in the same sex in other species of the genus. Batusia, n. gen. Oblong-ovate, antennae filiform, thorax strongly transverse, transversely sulcate, elytral epipleurae continued below the middle, legs slender, all the tibiae mucronate, the metatarsus of the posterior legs very long, claws appendiculate, the anterior coxal cavities closed. I am obliged to propose this genus for an insect agreeing in all essential characters with Ochralea and Candezea but differing from either and also from Monolepta in the strongly transverse and sulcate thorax. The coloration of the species before me is that of so many others belonging to different genera and inha- biting the Malayan islands viz: — brown and black. There are species of Luperodes, Nadrana, Monolepta, Ochralea and Candezea which all show the same system of coloration, but in the insect from Batu, the shape of the thorax in connection with the closed cavities is so different that it is impossible to place it ‘in any of the above named genera. 28. Batusia raapi, n. sp. — Reddish-fulvous, the posterior portion of the elytra and the abdomen black, thorax extremely minutely, elytra slightly more strongly and very closely punc- tured. Length 5 mill. Convex and dilated posteriorly, the head rather broader than long, not perceptibly punctured, the frontal tubercles broad and flat, as well as the clypeus, the latter not separated from the face, palpi strongly dilated, the antennae long and slender, pale fulvous, the basal joint elongate, curved, the second short, the third nearly twice as long, the following joints very elongate; thorax more than twice as broad as long, the sides very slightly rounded at the middle, the anterior angles oblique, the surface transversely sulcate, scarcely perceptibly punctured, scutellum 140 MARTIN JACOBY fulvous ; elytra convex, closely punctured, the interstices rather uneven or wrinkled, fulvous, the apical portion in shape of a transverse band to about one fourth of their length, black; abdomen of the same colour as well as the posterior tibiae, tarsi generally pale fulvous. 29. Batusia (Nadrana) pallidicornis, Baly. — This insect origi- nally described from Sumatra under the generic name of Nadrana by Baly was also obtained at Batu; why Baly should have placed the species in Nadrana which has a totally differently shaped thorax without any sulcus, it is difficult to say, both, this insect and Nadrana bella are almost identical in coloration, but the species must find its place in Batusia; it is of double the size as the preceding one and has a black thorax and underside. 30. Haplosonyx parvula, Jac. — Ann. Mus. Civ. Genova, XXIV, 1886, p. 84. Hab. Borneo. 31. Haplosonyx nigricollis, Duviv. — Stett. Ent. Zeitg. 1885, p. 244. Hab. Malacca. 32. Haplosonyx fulvoplagiatus, n. sp. — Flavous, the vertex of the head, the antennae (basal and apical joint excepted) and the breast, “black, thorax with a black central band; elytra closely and strongly punctured, dark violaceous, a transverse spot before, and another below the middle, fulvous, apex of the femora black. Length 8 mill. Head finely punctured at the vertex, the latter black, the lower portion flavous, frontal elevations transverse, strongly raised, antennae black, the basal and the apical joint flavous, the second and third joints very short, the fourth very elongate, pubescent like the following joints which are gradually shortened and thickened ; thorax twice as broad as long, the sides slightly constricted at the base, rounded at the middle, anterior angles oblique, thickened, the surface transversely sulcate, finely and somewhat closely punctured, flavous, with a central black narrow stripe, scutellum broad, black; elytra strongly and closely punc- tured, the shoulders prominent, the ground colour purplish- violaceous, a rather broad, transverse flavous spot not extending PHYTOPHAGA FROM THE BATU ISLANDS AAA to either margin is placed immediately before the middle of each elytron and a similar one at a little distance before the apex; abdomen and legs flavous, the upper edge of the femora near the apex, black. A single specimen, well distinguished by its system of colo- ration. 33. Haplosonyx batuensis, n. sp. — Black, the apical joints of the antennae and the abdomen and tarsi fulvous; thorax strongly punctured, elytra closely and strongly punctate, the anterior half violaceous blue, the posterior one fulvous. Length 7 mill. Head dark purplish at the vertex, with a few fine punctures, margined with fulvous anteriorly, clypeus triangular, strongly thickened, piceous, antennae extending beyond the middle of the elytra, black, the apical three joints flavous, the second and third joint extremely small, the others very elongate, pubescent; thorax twice as broad as long, the sides nearly straight, the anterior angles obliquely thickened, the posterior ones acute, the surface with a broad and deep sulcus, black, strongly and some- what closely punctured, scutellum longer than broad, black, with a few fine punctures; elytra without basal depression , rather strongly, closely and evenly punctured, dark purplish- blue, the posterior portion from slightly below the middle, ful- vous, shoulders prominent with a deep depression within, under- side and legs black, the abdomen and the apex of the tibiae as well as the tarsi fulvous. A single specimen allied to H. basalis, Jac. but with differently coloured head, thorax and underside and with blue not black anterior portion of elytra. LAMPYRIDES RAPPORTEES DES ILES BATU PAR H. RAAP PAR ERNEST OLIVIER Luciola Dorie Ern. Oliv. — Décrit sur des exemplaires de Ceylan; aussi à Pondichéry (Ma coll.). Luciola costipennis Gorh. — Se trouve aussi en Chine (Ma coll.). Diaphanes Raapi nov. sp. Oblongus, pubescens; prothorace testaceo, marginato, sat elongato, crebre punctato, macula basali laevi nitidaque, angulis posticis obtusis, antice rotundato; scutello testaceo, triangulari, longitudinaliter sul- cato ; elytris prothorace latioribus, rugose punctatis, marginatis , lineis duabus elevatis apicem haud attingentibus, in triente basali testaceis, dein infuscatis, pectore piceo, abdomine nigro, pygidio testaceo et duobus ultimis ventris segmentis in medio albidis; femo- ribus testaceis, tibiis, tarsisque fuscis. Long. 7-9 millimétres. Ce Diaphanes est la plus petite espéce du genre; il se recon- nait, en outre, au premier coup d’ceil par sa coloration. Jen possedais déjà un exemplaire étiqueté comme proverant de Sumatra. Je suis heureux de pouvoir dédier cette espèce a Mr. H. Raap, l’explorateur des iles Batu. DESCRIZIONE DI ALCUNE NUOVE SPECIE DI ISOPODI DELLA FAUNA MEDITERRANEA Per FILIPPO SILVESTRI (in BEVAGNA, UMBRIA) Gli Isopodi, fra tutti gli Artropodi, sono stati assolutamente i più trascurati fino ad ora ovunque, ma specialmente in Italia, rispetto alla quale non si hanno davvero che poche notizie sparse qua e là, eccezione fatta per la Sicilia, della quale varie specie erano state già descritte da Budde-Lund (*), ed altre descritte 0 aggiunte ora da Dollfus (?). Insieme ai Chilopodi ed ai Diplopodi, essi pure avendo richia- mato la mia attenzione, mi sono dato a farne raccolta e studiando i materiali da me radunati, ho trovato alcune specie assai inte- ressanti e nuove, che credo opportuno di far conoscere. Di esse Armadillidium coeculum e Cylisticus anophthalmus sono dell’ Italia continentale, Stenoniscus carinatus di Sicilia, e Porcellio carthaginensis di Tunisia. Armadillidium coeculum, sp. n. Album totum vel pallide rufescens, parte detecta somitorum omnium setis sat longis supra vestita. Caput: fronte lobis lateralibus minimis, acutis, lobo mediano magno, triangulari; tuberculis supra antennarum radices sat magnis, conicis, apice rotundato; epistomate medio non carinato. Antennae articulo quinto et flagello longitudine subaequalibus, articulo primo flagelli secundo triplo fere breviore. (1) Crustacea Isopoda terrestria per familias, genera et species descripta — Hauniae 1885. (®) Crustacés Isopodes de la Sicile. Notices faunistiques. — Paris 1896. Ath F. SILVESTRI OVculi nulli. Pereion somito primo utrimque antice valde, postice vix sinuato, somitis 2-4 lateribus aliquantum angustatis angulo antico magis angulo postico parum rotundato, somitis 5-7 lateribus subrectan- gularibus. Pleon somitis 3-5 lateribus angulo antico valde rotundato, angulo postico retrorsum acute producto telson non superante. Telson latum, breve, triangulare vix rotundatum. Uropodes articulo basali brevi, lato, expodite breviore, lato, apice interno aliquantum triangulariter producto, apice externo parum rotun- dato, endopodite expoditem longitudine aequante, cylindrico. Long. corp. mm. 2.5; lat. mm. 1. Hab. Montecapraro (Valle del Curone) sub petris. Cylisticus anophthalmus, sp. n. Albus, ovalis, valde convexus, valde (sed non in globum) con- tractile, parte postica somitorum tenuissime granulata. Caput: fronte lobis lateralibus sat parvis, triangularibus parum acutis, lobo mediano magno, triangulari, acuto; epistomate parum carinato. Antennae longitudinem dimidii corporis aequantes, articulo secundo crassiore, interne rotundatim aliquantum inflato, articulo 5.° 4.° plus duplo longiore, flagelli articulo primo secundo duplo longiore. Oculi nulli. Pereion somiti primi angulis anticis antrorsum productis, po- sticis retrorsum magis productis, somitis coeteris angulo antico rotundato, postico subrecto. Pleotelson trianguliforme, acutum, elongatum, articulo basali uropodum longius. Uropodes expodite lanceolato, seta brevi ter- minato, endopodite pleotelson parum superante. Long. corp. mm. 5; lat. corp. mm. 2. Hab. Bevagna (Umbria) sub petris. NUOVE SPECIE DI ISOPODI AAD Poreellio carthaginensis, sp. n. Color fronte, pleotelson et dorso pro maxima parte nigro-fuscis, lobis frontalibus lateralibus, antennis, lateribus somitorum omnium et uropodibus albis. Ovalis, supra granulis minimis obsessus, et seriebus granu- lorum maiorum auctus. Caput: fronte lobis lateralibus magnis interne rotundatis, externe fere recte truncatis, lobo mediano sat parvo, lato, trian- gulari, aliquantum rotundato, epistomate vix carinato. Antennae longae articulo secundo medio interne rotundatim sat valde producto, articulo tertio apice interne aliquantum, externe magis acute producto, articulo quarto apice externe tantum aliquantum acute producto, articulo 5.° flagello longiore, flagello articulo primo secundo vix longiore. Oculi ocellis distinctis. Pereion somito primo antice utrimque valde obtuse sinuato, angulo antico apicem loborum frontalium fere attingente, postice vix sinuato, angulo acuto; somitis coeteris angulo antico rotun- dato, postico acuto. Pleon somitis 3-5 lateribus postice vergentibus angulo antico valde rotundato, postico acuto, apice laterali somiti 3.i telson spatio minore non superante. Telson basi lata apice attenuato, elongato, triangulari, articulum basalem uropodum parvo spatio superante. Uropodes expodite lanceolato, sat brevi, endopodite cylindrico articulum basalem uropodum parvo spatio superante, telson parvo spatio non superante. Long. corp. mm. 12; lat. corp. mm. 7.5. Hab. In ruinis Carthaginis sub saxis. Stenoniscus carinatus, sp. n. Albus totus. Corpus convexum, non contractile. Caput: fronte lobis lateralibus sat parvis, vix rotundatis, lobo mediano minore, sat acuto; epistomate carinato. AAG F. SILVESTRI Antennae articulis brevioribus, crassis, articulo quarto longiore, flagello articulo secundo primo aliquantum longiore. Pereion somitis omnibus carinis 6 longitudinalibus auctis, quarum externae maiores, et marginibus lateralibus parum re- flexis. Somitum primum lateribus angulo postico rotundato, an- tico parum sinuato; somita coetera etiam angulo postico rotundato; antico sinuato. Pleon somitis mediis tuberculis duobus magnis, subconicis auctis. Telson sat latum, rotundatum, setis nonnullis brevibus instructum, uropodes obtegens. Uropodes articulo basali magno, lato, expodite minimo, endopodite sat magno, longitudine expodite vix superante. Long. corp. mm. 3; lat. corp. mm. 1. Hab. Marsala; in ora sub saxis. Del genere Stenoniscus si conosceva fino ad ora una sola specie : lo Stenoniscus pleonalis Dollfus, che è ben distinto dalla presente per la mancanza di carene al dorso dei somiti del torace. VIAGGIO DI LEONARDO FEA IN BIRMANIA E REGIONI VICINE LXXIX. CONTRIBUZIONE ALLA CONOSCENZA DEGLI ACAROIDEI DELLA BIRMANIA. NOTA DI G. CANESTRINI Un anno fa circa ebbi in comunicazione a scopo di studio dalla cortesia del prof. dott. R. Gestro, Vice Direttore del Museo Civico di Storia naturale di Genova, una serie di Acaroidei che erano stati raccolti in Birmania dal celebre viaggiatore Leonardo Fea. Gli esemplari della predetta serie appartenenti alla famiglia Ixodidae vennero studiati dal mio assistente dott. Felice Supino, che intorno ad essi pubblicò tre memorie intitolate: Nuovi Ixodes della Birmania (Nota preventiva) in Atti Soc. Ven. Trent. di sc. nat., ser. II, vol. III, fasc. 1.°; Considerazioni sulla sistematica degli Ixodes (con due tavole), ibid.; Nuovi Ixodes della Birmania (con 12 tavole), Stab. P. Prosperini, 1897 (1). Gli Acaroidei appartenenti a famiglie diverse dalla precitata furono studiati da me e sono menzionati o descritti nelle linee che seguono. Mi è grato di esprimere pubblicamente la mia gratitudine pel cortese invio al sig. marchese sen. Giacomo Doria e al prof. R. Gestro. (1) Fra gli Issodidi il dott. Supino descrive anche delle specie appartenenti al mio genere Opisthodon; ma siccome rilevo dal Zool. Anzeiger che il nome Opistho- don è preoccupato, colgo quest’ occasione per mutarlo in quello di Prosopodon. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.*, Vol. XVIII (28 Ottobre 1897) 27 418 G. CANESTRINI A. Specie della Birmania già note. 1. Rhyncholophus globiger Berl. Ac. Myr. Scorp., fasc. 18, num. 7. 2. Trombidium tinctorium L. Syst. nat., ediz. 13.3, I, p. 1025. 3. Megisthanus doreianus Thor. Aracn. malesi, in Ann. Museo Civ. di St. nat. di Genova, vol. XVIII, p. 60. 4. Euzercon Balzani Berl. Acari austro-americani in Bull. Soc. entomol. ital., anno 20, p. estr. 33. B. Specie nuove. 9. Rhyneholophus spicifer n. sp. Simile nella forma del corpo al Rhyncholophus impectus Berlese, da cui differisce : 1. per le squamme del corpo curvate a falce e clavate, coperte di spinette fino dalla base; 2. per le setole degli arti che sono semplici e fornite di spine acute, disposte in verticilli, come le ariste di una spica; 3. per la struttura dei palpi, i quali nel penultimo articolo portano 5-6 grossi aculei e nel terz ultimo articolo 3 aculei, due cioè appajati e uno isolato. Tutti questi aculei sono fina- mente dentati. L’ ultimo articolo dei palpi (appendice tentacolare) non oltrepassa I’ apice del penultimo articolo ed è piriforme. I palpi sono vestiti di setole semplici. Negli arti del primo pajo il tarso è visibilmente più largo del penultimo articolo, ma assai più breve di questo nella propor- zione di 5 a 12. Due occhi per parte, quasi contigui. Cresta metopica semplice, breve, diritta. Lunghezza circa 2 mm. Patria. Fra Yenang Young e Mandalay. ACAROIDEI DI BIRMANIA 419 6. Trombidium asperipes n. sp. Corpo, arti e palpi coperti di setole semplici e appuntite. Negli arti del primo pajo il tarso è visibilmente più grosso, ma non più lungo del penultimo articolo; in tutti gli altri arti i due ultimi articoli sono egualmente lunghi e grossi. Le setole degli arti nascono sopra minuti tubercoli, per cui gli arti stessi appa- riscono aspri. Apertura sessuale quasi circolare, fornita di 3 paja di ventose genitali. Nei palpi, l’ appendice spatolare raggiunge appena la punta dell’ unghia ed è di forma lanceolata. L’ unghia porta alla sua faccia concava una spina ricurva a falce che alla base si allarga terminando con un dente ottuso, ed assumendo così, ad un dipresso, la forma che hanno gli uncini degli scolici di Taenia solium.e specie affini. Vidi un solo esemplare, lungo circa 3 mm. Patria. Thaò nei monti Carin. 7. Ottonia mandalayensis n. sp. Corpo coperto di due sorta di squamme , e cioè di squamme cilindriche e di squamme piriformi, le une e le altre in ogni parte vestite di spinette acute. Gli arti del quarto pajo portano, tranne che nel tarso che ha setole pennate, setole simili a quelle che si osservano nella Ottonia dentipilis Can. della Nuova Guinea, vale a dire dentate da ambedue i lati; gli altri arti hanno setole cigliate. Negli arti del primo pajo il tarso è un poco più lungo del penultimo articolo e di forma ovale allungata, ma non più grosso del medesimo ; in quelli del quarto pajo il tarso è assai più breve del penultimo articolo nella proporzione del 35 su 100. Nei palpi, oltre l’ unghia accessoria, esiste un forte aculeo alla base dell’ unghia principale ; dietro l’ unghia accessoria osservansi circa 20 spinette dirette verso la parte concava dell’ unghia principale. L’ appendice spatolare raggiunge la punta dell’ unghia principale ed è fornita di lunghe setole cigliate. Lunghezza circa 4 mm. Patria. Mandalay. 420) G. CANESTRINI 3. Holostaspis spinitarsus n. sp. Corpo a contorno ovale; il contorno posteriore porta delle setole non clavate, ma appuntite e alquanto ricurve. Placca sessuale femminile semicircolare, assai poco discosta dalla placca sternale e quasi contigua colla ventrale. Quest’ ultima è appena più larga che lunga e quasi pentagonale, ad angoli laterali però assai smussati. I tarsi sono armati di spine, le quali negli arti del secondo pajo sono più brevi che negli altri, ma invece più robuste. Epistoma a spina terminata da due cirri. Mandibole smilze, dentate; ciascuna porta alla base della chela due pen- nette. Palpi lunghi e sottili; il loro ultimo articolo è fornito di molte setole sottili e più o meno curve, e di una setola grossa e rigida che sporge innanzi a guisa di stile. Femmina lunga mm. 0,90; larga mm. 0,60. Non conosco il maschio. Patria. Lago del Cadù Ciaung a N.E. di Bamò (sotto foglie) e Deinzò. 9. Megisthanus tagatensis n. sp. Femmina. Corpo piuttosto tozzo; il suo contorno mostra delle setole rare, mediocremente lunghe, alquanto ricurve. Epistoma triangolare col vertice prolungato in punta ottusa. Arti inermi; soltanto quelli del quarto pajo hanno all’ estremità distale del secondo articolo un piccolo dente. Placca anale più estesa in senso trasversale che antero-posteriore nella proporzione di 50 a 14. Nei palpi, gli articoli primo, secondo e terzo portano alla estremità distale, al lato interno, ciascuno due denti ottusi; l'articolo quinto è metà sì lungo del quarto, e conico. Nelle mandibole, ciascun dito ha quattro grossi denti e molti minori intercalati fra i grossi. Alla base del loro dito mobile havvi una setola pennata. Maschio. Negli arti del secondo paio, sul lato interno del se- condo articolo, esiste un forte sprone e davanti ad esso un tu- bercolo, su cui articola una setola. Im questi stessi arti vedesi ACAROIDEI DI BIRMANIA 421 una debole punta sul lato interno del terzo articolo; un’ altra scorgesi negli arti del terzo pajo all'estremità del secondo arti- colo, ed infine negli arti del quarto pajo havvi alla base un debolissimo ed all’ estremità un mediocre aculeo. Colore testaceo. Lunghezza della femmina mm. 2, larghezza mm. 1,10. Patria. Tagatà, nel Tenasserim. 10. Antennophorus spinosus n. sp. Maschio. Corpo triangolare, esso raggiunge la massima larghezza a livello degli arti del quarto pajo; il suo contorno porta lunghe e rigide spine dietro gli arti del terzo pajo. Tutta la faccia in- feriore del corpo è fornita di brevi setole; arti vestiti di sole spinette. Scudo dorsale intero, liscio. Scudo sterno-ventrale poste- riormente rettilineo, separato dai metapodii a mezzo di una fen- ditura lineare. Palpi forniti di forti e lunghe spine e all’ apice di una corona di spine minori. Nelle mandibole, il dito esterno è assai voluminoso, all’ apice ingrossato, rivolto all’interno a modo di rostro e fornito di un fascio di filamenti; I’ interno porta presso l’ apice tre denti che crescono in grandezza dal- l’avanti all’ indietro. Lunghezza mm. 1,28; larghezza mm. 1,19. Non conosco la femmina, nè so su quale animale vivesse. Patria. Tagatà, nel Tenasserim. ll. Zercon sexspinosus n. sp. Maschio. Corpo posteriormente rotondato, di forma ovoidale, sfornito di corna al margine posteriore e non seghettato ai fianchi, sui quali però esistono setole lunghe, grosse, rigide e rivolte in dietro. Epistoma con sei denti esili, dei quali il secondo e quinto sono più lunghi degli altri. Arti del primo pajo sforniti di ven- tose e di unghie, muniti invece di lunghe setole. Arti e scudi dorsali fittamente setolosi. Apertura sessuale maschile a contorno circolare, posta fra le coscie del terzo pajo. 422 G. CANESTRINI Lunghezza mm. 0,66; larghezza mm. 0,45. Non conosco la femmina. Patria. Thao, sui monti Carin. 12. Deraiophorus hirundo n. sp. Femmina. Sul contorno posteriore del corpo, ai due angoli, esistono due corna cilindriche, molto lunghe e sottili, ad estremità ottusa. Il margine del corpo, fra queste due corna, è liscio, non setoloso. Scapole sporgenti, non fornite di corna. Collare ridotto a due setole, una per parte, conformate a corno di cervo. Arti con setole rare, grosse, all’ apice ottuse, ricurve e decombenti. Placca sessuale più lunga che larga nella proporzione di 19 a 15. Lunghezza mm. 0,92; larghezza circa mm. 0,68. Non vidi che una femmina non bene conservata. Patria. Thao, sui monti Carin. RES LIGUSTICAE XXVII. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS AUCTORE : O. PENZIG INTRODUZIONE Sono passati più di cinquanta anni, da quando è comparsa l’ultima opera complessiva intorno alla Flora Ligure (*); ed è facile a comprendere, quanto siansi allargate da quel tempo le nostre cognizioni in proposito. Molti botanici italiani e stranieri negli ultimi decennii hanno percorso le ridenti spiaggie e le eccelse cime della Liguria, raccogliendone i tesori vegetali; ed in numerose memorie sono state pubblicate delle aggiunte e degli emendamenti all’ ultima Flora. Sopratutto le Alpi marit- time sono state minutamente esplorate dall’ Illustre E. Burnat e dagli amici suoi; e la di lui « Flore des Alpes maritimes », di cui sono già comparsi due volumi (?), costituisce un’ opera vera- mente classica e preziosissima per lo studio critico delle specie ivi numerate, ed una guida sicura per la loro distribuzione nella regione delle Alpi marittime. Varie altre memorie e monografie su piante delle Alpi marittime sono ancora dovute al Burnat, ed ai suoi collaboratori Gremli e Briquet; ed anche da altri (1) G. De Notaris. Repertorium Florae Ligusticae. — Taurini 1844. G. De Notaris. Prospetto della Flora Ligustica e dei Zoofiti del Mare Ligustico. — Genova 1846. - (2) E. Burnat. Flore des Alpes maritimes. I. II. — Genève 1892. 1896. 424 O. PENZIG autori sono state recentemente pubblicate varie Florule locali che illustrano in dettaglio alcune regioni più ristrette della Li- guria (1). Nei dieci anni che dimoro in Genova, ho posto ogni cura a raccogliere i materiali per dare alla stampa una nuova Flora della Liguria, utilizzando tutte le memorie su questo argomento pub- blicate, esaminando gli erbarii di coloro che hanno fatto raccolte nella nostra regione, ed esplorando con numerose escursioni una buona parte della Liguria. La « Flora della Liguria » da me cominciata, e che comprenderà la descrizione particolareggiata di tutte le piante vascolari crescenti spontanee in Liguria, è già portata a buon punto: ma siccome prevedo che ancora parecchi anni passeranno prima che quel lavoro assai voluminoso possa vedere la luce, mi sono deciso a pubblicare ora, come un Prodromo o Prospetto provvisorio della Flora nostra, questa enumerazione sistematica di tutte le specie di Fanerogame e di Pteridofiti, che finora sono state indicate per la nostra Flora. Come era da aspettarsi, in questo elenco si riscontrano nu- merosi cambiamenti, in confronto al simile « Prospetto della Flora Ligustica » del De Notaris ed al suo Repertorio sopra citato. Ho dovuto toglierne varie specie mal definite o introdotte erroneamente: numerosissime specie poi sono state aggiunte alla Flora Ligure da recenti esplorazioni; e qualche cambiamento deriva anche dal fatto, che la delimitazione del terreno Ligure nei lavori del De Notaris è differente da quella che intendo dare alla mia Flora Ligure. Il De Notaris dava come confini alla Liguria, da lui presa in considerazione, Nizza ed il Varo ad Ovest, Sarzana all’ Est; e verso Settentrione non si atteneva al limite naturale dato dallo sparti-acque nelle Alpi Marittime e nell'Appennino, ma oltre- passava il crinale in molti punti, citando p. es. le località della Valle della Stura, o a settentrione dell'Appennino: Serravalle, Novi ed i monti delle vicinanze di Bobbio. (1) ©. Bicknell. Flora of Bordighera and San Remo. — Bordighera 1896. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 425 A me sembra più opportuno di scegliere, per la Flora della Liguria, una circoscrizione un poco più limitata : di comprendervi, cioè, soltanto la Liguria marittima, quale è stata definita da Lo- renzo Pareto (!). I confini di questa sarebbero la Magra verso Sud-Est; lo sparti-acque dell'Appennino e delle Alpi marittime verso Nord-Est e verso Settentrione ; ed il corso del Varo, dalle sue fonti fino all’ imboccatura, verso Occidente. Tale delimitazione ci si impone come la più naturale, perchè vi corrispondono parecchi fatti relativi alla geografia botanica. Infatti si osserva che al di là del Varo la vegetazione acquista un carattere alquanto diverso da quello che ha sul lato sinistro del fiume, e che vi compariscono molte specie che a Levante dello stesso fiume non allignano più. Similmente, andando al di là del corso della Magra, il botanico osserverà un cambiamento notevole nella costituzione della Flora. La spiaggia ed i contorni di Sarzana, ed a poca distanza il gruppo di monti conosciuti col nome di « Alpi Apuane » posseggono una Flora propria, che si discosta alquanto da quella a Ponente della Magra. La Flora infine, che caratterizza il versante padano o adriatico dell’ Ap- pennino, è nettamente diversa dalla Flora del versante mediter- raneo ; specialmente quando dalle cime più elevate si scende nelle valli settentrionali; e si rannoda strettamente alla Flora del Pie- monte, della Lombardia e del Piacentino. Ho creduto soltanto di dover fare una eccezione alla delimi- tazione propostami, comprendendo nella nostra Flora anche il versante meridionale di quei monti che dominano a Nord |’ alta valle del Tanaro, cioè il Mongioje, M. Antoroto ecc., fino a Garessio. Ho fatto questo, perchè quella catena, essendo molto più ele- vata degli altri monti infrapposti fra essa ed il mare, sente real- mente nel suo versante meridionale |’ influenza del Mediterraneo poco distante, e perchè la Flora della conca di Nava e dei monti circostanti non può esser distaccata da quella dei monti posti più a Ponente ed a Mezzogiorno. Perciò la nostra linea di delimi- tazione settentrionale, a partire dal Col di Tenda, non seguirà (?) L. Pareto. Descrizione di Genova e del Genovesato. Vol. I. — Genova, 1846. 420 O. PENZIG precisamente lo spartiacque fra il Mediterraneo e la Valle del Po, ma passerà per le cime del Col dei Signori, Testa Ciaudon, Mongioje, Pizzo d’Ormea, M. Antoroto e Garessio al Col di S. Bernardo. Riguardo alla quistione sovente discussa sul punto di separa- zione fra le Alpi marittime e l'Appennino, il carattere della vegetazione (che dovrebbe pure essere preso in considerazione in simili quistioni), come anche la costituzione geologica dei ter- reni mi sembrano rendere più accettabile la linea di divisione percorsa, presso a poco, dalla strada che congiunge Garessio a Zuccarello, e quindi scende ad Albenga (Passo del S. Bernardo, o meglio, come lo chiama il Marinelli, « Passo di Garessio »). Designerò quindi col nome di Appennino la catena di monti che da quel passo si stende ad Est, cominciando col S. Bernardo; e col nome di Alpi marittime il complesso di monti a Ponente dello stesso passo, fino al limite sopra citato del Varo. Molte circostanze si riuniscono per dare alla Liguria una Flora, che per la ricchezza e la varietà di forme è veramente straor- dinaria. Concorrono cioè a tale effetto la posizione geografica ed il clima da questa dipendente, la costituzione geologica, ed i particolari orografici ed idrografici della superficie. Essendo la costa di Liguria nella massima sua parte esposta a pieno Mezzogiorno, il clima è assai mite, ed in conseguenza la Flora mediterranea ha potuto prendervi il suo sviluppo tipico; anzi, vi mostra un carattere meridionale molto più spiccato che non in altri tratti della spiaggia mediterranea posti assai più a Sud, ma non esposti a Mezzogiorno (così nella costa adriatica d’Italia e nella spiaggia Toscana). Della mitezza straordinaria del clima fanno pure fede le numerose piante esotiche, le quali nella Riviera Ligure si possono coltivare ad aria aperta. Dal livello del mare poi, in breve tratto di terreno, si innal- zano in varia conformazione colline e montagne, fino alle eccelse cime delle Alpi marittime che in più punti sorpassano l'altezza di 3000 metri: havvi quindi abbondanza di località eterogenee in pianura, in collina ed in montagna, per lo sviluppo d’ una Flora svariatissima. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 427 Grandi fiumi naturalmente mancano alla Liguria; ma nume- rosi torrenti e torrentelli scendono dalle montagne verso il mare, albergando sulle loro sponde e nello stesso loro letto una Flora caratteristica. In alcuni punti anche troviamo delle paludi ricche di vegetali interessanti. I pochi laghetti alpini sono di ben poca importanza per la distribuzione delle piante nella Flora Ligure. Quanto alla costituzione geologica e petrografica del terreno, il suolo nella maggiore parte della Liguria marittima è costituito da rocce calcaree di varia età, le quali in causa delle loro pro- prietà fisiche e chimiche sono generalmente molto più ricche di piante che non i terreni silicei. Fra Savona e Genova poi, e fra Chiavari e Spezia, affiorano qua e là delle rocce serpentinose appartenenti a diverse formazioni, e che albergano una Flora ben distinta da quella delle rocce calcaree. In alcuni punti della costa (Monte di Portofino; fra Varazze ed Albissola; a Ventimiglia) riscontriamo dei conglomerati terziarii, caratterizzati pure da una vegetazione speciale. Nelle Alpi marittime infine si riscontra un intreccio ed un avvicendarsi straordinario di formazioni geologiche e di rocce diverse, che naturalmente si rispecchia nel manto di vegetazione che le ricuopre. Siccome dunque la Flora varia alquanto secondo tutti quei fattori ora menzionati, cioè secondo l’ esposizione, |’ altezza, la costituzione fisica e chimica del suolo e secondo la distribuzione dell’ acque, è ovvio che in Liguria si potranno constatare nume- rose formazioni vegetali, ovvero associazioni di piante, tutte diverse tra loro e svariatissime nella loro composizione. Per maggiore chiarezza le divideremo in cinque zone, distin- guendo, a partire dal mare, la zona littorale, la zona collina, zona montana, zona subalpina e zona alpina; ed esamineremo rapidamente la vegetazione caratteristica d’ ognuna d esse. Zona littorale. — La zona littorale può avere maggiore o minore estensione a seconda della conformazione e dell’ elevazione della costa; ma non si allontana mai, come lo dice lo stesso nome, di troppo dalla spiaggia marina. Distinguiamo in questa zona le seguenti associazioni di piante: Flora marina — Flora 1928 0. PENZIG delle spiaggie arenose e ghiajose — Flora delle paludi — Flora delle rupi marittime — Flora delle macchie littorali. La Flora marina è composta nel mare ligustico quasi esclusivamente di alghe; e soltanto tre specie di Fanerogame si riscontrano nella prima zona del fondo marino, fino alla pro- fondità di trenta metri incirca. In compenso però della scarsezza di specie, esiste in molti luoghi, laddove il fondo è favorevole allo sviluppo di vegetazione (fondo roccioso o sabbioso, non co- perto di ghiaja) un numero sterminato d’ individui, uniti in larghe praterie sottomarine. Queste sono formate sopratutto da migliaia e migliaia d’esemplari della Posidonia Caulini, di cui le foglie ed i grossi rizomi, staccati dal movimento delle onde, sono riget- tati in grande copia sulla spiaggia, dopo le tempeste. Alla Post donia spesse volte è frammista la Cymodocea aequorea, ma sempre in quantità molto minori; e pare che l’ ultima non scenda a tanta profondità come la Posidonia. La terza Zosteracea nostrana, Zostera nana, è piuttosto rara nel mare ligure, ed è stata finora osservata con sicurezza in poche località. La Flora delle spiagge arenose ha uno sviluppo tipico ed abbastanza largo in Liguria, quantunque a questa manchino le lunghe distese di costa piana, sabbiosa, e le dune dei mari del Nord. In generale il littorale di Liguria è roccioso, o in molti punti coperto di ghiaja grossolana, che non si presta allo svi- luppo di una Flora speciale: ma tratto tratto a quelle forma- zioni si frappongono delle zone di spiaggia piana, coperte di sabbia fina e soffice. Così p. es. fra Ventimiglia e Bordighera; nelle vicinanze di Diano Marina, Cervo ed Andora; poi ad Alassio, fra Albenga e Ceriale, a Loano, al promontorio della Caprazoppa, e nella Riviera di Levante fra Chiavari e Sestri. In siffatte località scorgesi una Flora molto caratteristica, for- mata nella massima parte da quelle piante che dai botanici mo- derni sono distinte col nome di werofite alofile, cioè amanti de’ luoghi salati, e provviste d’ adattamenti speciali per rallentare la propria traspirazione. Tali adattamenti possono essere svaria- tissimi, secondo le varie specie: ora constano nel rivestimento di tutta la pianta con un feltro spesso, candido (Diotis candidis- FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 4929 sima, Matthiola sinuata, Medicago marina ecc.) ; ora nello sviluppo d'un manto impermeabile ceraceo, che riveste tutta la pianta come una pruina glauca o biancastra (£Eryngium marttimum, Glaucium flavum, Agropyrum junceum, A. littorale, Euphorbia Paralias); ora vediamo i vegetali alofili presentarsi come piante carnose, a cuticola grossa, impermeabile (Sa/icornia var. sp., Ure thmum maritimum, Cakile maritima, Salsola var. sp.), ovvero spinose, secche, colle foglioline minute e colla superficie traspi- rante ridotta a proporzioni minime. Do qui appresso |’ enume- razione delle specie che caratterizzano sì fatta Flora xerofila delle spiaggie arenose in Liguria. Glaucium flavum. Cakile maritima. Raphanistrum Landra. Matthiola sinuata. —_ tricuspidata. Silene sericea. — nicaeensis. =| fuscata. Spergularia nicaeensis. — campestris. = atheniensis. ws Dillenii. = marginata. Linum strictum. Ononis Natrix var. ramosissima. Medicago marina. — tribuloides. — littoralis. _ minima. Lotus edulis. Tribulus terrestris. Tamarix africana. Portulaca oleracea. Echinophora spinosa. Eryngium maritimum. Orlaya maritima. Anthemis maritima. Diotis candidissima. Ambrosia maritima (rara). Verbascum sinuatum. Serophularia lucida. Linaria simplex. Teucrium flavum. Stachys maritima. Plantago Coronopus. i Camphorosma monspeliaca. Atriplex Halimus. — litoralis. — — patula. — — laciniata. — rosea. Obione portulacoides. Salicornia herbacea. Salsola Kali. — Soda. — Tragus. Suaeda maritima. — fruticosa. Euphorbia Peplis. _ Paralias. — Pithyusa. Polygonum maritimum. — Roberti. — litorale. — aviculare. Paneratium maritimum. 1430 Juncus acutus. — maritimus. Schoenus mucronatus. Scirpus maritimus. Imperata arundinacea. Tragus racemosus. Crypsis schoenoides. n aculeata. Psamma littoralis. Sporobolus pungens. Polypogon maritimus. _ monspeliensis. Lagurus ovatus. Corynephorus articulatus. Koeleria villosa. Vulpia membranacea. Bromus rubens. + PENZIG | Bromus sterilis. — tectorum. Sclerochloa maritima. — divaricata. — Hemipoa. Desmazierea loliacea. Hordeum marinum. — maritimum, Agropyrum junceum. — acutum. = pungens. _ litorale. Lepturus cylindricus, —_ incurvatus. = filiformis, Psilurus nardoides. Laddove poi i torrenti maggiori scendono nel mare, e dove la conformazione del terreno lo permette, si formano delle paludi, più o meno estese e che posseggono una Flora propria, non molto ricca, ma con alcune specie abbastanza interessanti. Tali paludi hanno una certa estensione sopra tutto alle foci del Varo a Nizza, della Roja e della Nervia fra Ventimiglia e Bordighera, poi nella pianura d'Albenga; e nella Riviera orientale alla foce dell’ Entella e nel fondo alluvionale del golfo di Spezia. Però quasi in tutte le località qui citate |’ opera dell’uomo ha già fatto restringere assai, e fa diminuire continuamente l’ estensione delle paludi, di modo che molte belle località per piante palustri (p. es. agli Stagnoni nel golfo di Spezia) ormai sono distrutte. In simili località si riscontrano presso a poco le specie seguenti : Ranunculus ophioglossifolius. — Flammula. — Lingua. Thalictrum flavum. =~ angustifolium. Batrachium var. sp. Nymphaea alba. Nuphar luteum, Isnardia palustris, Myriophyllum spicatum. — verticillatum. Callitriche var. sp. + Ceratophyllum demersum. Lythrum Salicaria. Tillaea muscosa. Oenanthe Phellandrium. FLORAE Venanthe peucedanifolia. — Lachenalii. pa globulosa. Sium latifolium. Apium graveolens. Galium palustre. Eupatorium cannabinum. Inula salicina. Gratiola officinalis. Utricularia vulgaris. Anagallis tenella. Samolus Valerandi. Hydrocharis Morsus ranae. Butomus umbellatus. Alisma Plantago. — ranunculoides. Sagittaria sagittifolia. Triglochin palustre. LIGUSTICAE SYNOPSIS Potamogeton var. sp. Zannichellia palustris. Ruppia rostellata. Caulinia fragilis. Orchis palustris. Iris Pseudacorus. — foetidissima. Juneus var. sp. Typha var. sp. Cyperus longus. — badius. Cladium germanicum. Carex var. sp. Arundo Donax. Glyceria var. sp. Leersia oryzoides. Sparganium ramosum. Phragmites communis, 131 —_ maritimum. Nei terreni paludosi, salmastri invece predominano ancora altre specie, sopratutto l’ Aster Tripolium, Bupleurwn tenwissimum, Inula crithmoides, Erythraea spicata, E. maritima, Statice Limonium e la Salicornia che abbiamo già menzionata nella lista delle piante alofile. Come già dissi sopra, la costa delle nostre Riviere soltanto in poche località è piana: per lo più il mare ligustico si infrange a scogli e dirupi più o meno elevati di diversa costituzione petro- grafica e geologica. La Flora delle rupi marittime è naturalmente alquanto diversa da quella che si sviluppa nelle stazioni precedentemente descritte, e comprende molte specie fra le più interessanti e caratteristiche per la nostra Liguria. È difficile tracciare il limite superiore di questa formazione, perchè la me- desima passa quasi insensibilmente alla Flora collina, e dall’ altra parte a quella delle Macchie (maquis). Per ciò alcune piante citate nella seguente lista della Flora delle rupi marittime, le ritroveremo anche in altre formazioni che più in basso illustreremo. 132 0. Adiantum Capillus Veneris. PENZIG Centaurea Calcitrapa. Scolopendrium Hemionitis (rarissimo). | Campanula sabatia. Juniperus Oxycedrus. a isophylla. _ phoenicea. Chlora perfoliata. Asplenium Petrarchae. Convolvulus althaeoides. Matthiola incana. _ cantabricus. Brassica Robertiana. | — lineatus (raro). Moricandia arvensis. Koniga maritima. Capparis spinosa. Helianthemum laevipes. Frankenia pulverulenta. Dianthus longicaulis. Silene gallica. Lavatera maritima. Linum maritimum. Ruta graveolens. — _ halepensis. Cneorum tricoecum. Ceratonia Siliqua. Anagyris foetida, Calycotome spinosa. Anthyllis Barba Jovis. Lotus creticus. Psoralea bituminosa. Crithmum maritimum. Daucus Gingidium, — gummifer, Ferula nodiflora (rara). Foeniculum piperitum. Scabiosa maritima. — — holosericea. — — pyrenaica. Artemisia arborescens. Pallenis spinosa. Cineraria maritima. Carlina lanata. Atractylis cancellata. Picridium vulgare. Urospermum Dalechampii. — picroides. Centaurea aspera. Echium plantagineum. — calycinum. Alcanna tinetoria. Hyoseyamus albus. Verbaseum sinuatum. Teucrium Polium. Ajuga Iva. — Chamaepitys. Rosmarinus officinalis. Thymus vulgaris. Coris monspeliensis. Globularia Alypum. _ Willkommi. Statice pubescens. Plantago maritima. — Bellardi. _ albicans. Beta maritima. Passerina hirsuta. Osyris alba. Euphorbia dendroides. — spinosa. Iris italica. — Chamaeiris. Leucoium hiemale (raro). Chamaerops humilis (raro). Schoenus nigricans. Pollinia distachya. Heteropogon glaber. Melica Bauhini. — minuta. Arundo Pliniana. Erianthus Ravennae. Stipa juncea. — tortilis. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS A33 Oltre a queste piante indigene bisogna pure menzionare qui alcune specie esotiche, introdotte da un tempo relativamente breve, e che hanno cionondimeno acquistato una certa importanza nel paesaggio ligure, segnatamente sulle rupi marittime. Sono tre piante grasse: Agave americana, Opuntia Ficus indica e Me- sembrianthemum acinaciforme, oriunde le prime due dall'America centrale, l’ultima dal Capo di Buona Speranza. Tutte tre, dap- prima coltivate per ornamento (il Mesembriantemo) o per siepi (Agave, Fico d’ India) ora si moltiplicano e si riproducono spon- taneamente, spesso in grande quantità d’individui, tanto da dare al paesaggio un carattere, un’ intonazione tutta particolare. La formazione da noi designata col nome di « Flora delle rupi marittime », si avvicina in molti punti per la sua costituzione a quella della cosidetta garigue (illustrata dai lavori di Flahault e Warming), e dall’ altra parte passa sovente alla Macchia, ul- tima associazione di piante nella nostra zona littorale. La Macchia del Mediterraneo (chiamata Maquis in Corsica) si presenta come una boscaglia bassa, più o meno fitta, formata principalmente da arbusti e caratterizzata da una Flora eminen- temente xerofila, atta a sopportare un’ estate asciutta, prolungata. Gli arbusti caratteristici che compongono la Macchia sono: Pistacza Lentiscus, P. Terebinthus, Arbutus Unedo, Myrtus communis, Rhamnus Alaternus, Phyllirea angustifolia, Ph. media, Ph. latifolia, Rubus varie sp., Juniperus Oxycedrus, Cistus salviifolius, C. albidus, C. monspeliensis, Coriaria myrtifolia, Erica arborea, Calycotome spinosa, Spartium junceum, Rosa sempervirens, Viburnum Tinus, Lonicera implexa, L. etrusca, Jasminum fruticans, Clematis Flam- mula (colla var. maritima), Rosmarinus officinalis, Lavandula latifolia, Thymus vulgaris, Daphne Gnidium, Quercus Ilex: come - si vede, quasi tutte forme a foglie sempreverdi, semplici, sovente coriacee e lucide. Tra questi arbusti, ornati di Liane formate dalle Clematis, dai Rubus, dalla Rosa sempervirens, da Rubia peregrina, Smilax aspera ed Asparagus acutifolius, si sviluppa una Flora di piante suffruticose e erbacee, assai interessante, composta di specie per lo più aromatiche, odorose, balsamiche, sovente spinose ; peren- nanti o (poche) annue; in primavera vi appariscono i fiori fugaci Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.°, Vol. XVIII (29 Ottobre 1897) 28 134 O. PENZIG di varie piante bulbose (Romulea, Muscari, Scilla, Botryanthus) che poi durante |’ estate sembrano scomparse, riposando sotto terra. Zona collina. — Come « zona collina » considero quella che da pochi metri sopra il livello del mare si eleva fino all’altezza di cinquecento metri. Dessa si estende naturalmente a maggiore o minore distanza dal mare, secondo la conformazione del terreno; e sopratutto lungo il corso dei torrenti spesse volte si interna per molti kilometri nella terra ferma. Qualcheduno ha chiamato questa anche « la zona dell’ ulivo », altri « la zona viticola »: ma la vite in Liguria raggiunge sovente altezze maggiori (fino a 900 metri); e non conviene in generale dare il nome ad una zona intera da una sola pianta coltivata, che in tempi sto- rici ha usurpato il posto della vegetazione originaria. Anche in questa zona si impone la distinzione di varie asso- ciazioni floristiche (o formazioni vegetali); ed esamineremo dunque separatamente la Flora degli Uliveti, la Flora dei Pineti ed Eri- ceti, delle paludi e dei boschi misti in collina. Gli Uliveti veramente costituiscono una formazione artifi- ciale, secondaria, perchè creati dall’ uomo e continuamente sog- getti alla sua influenza. L’ ulivo non si può considerare come pianta indigena di Liguria, per quanto si sia pure scritto in fa- vore di questa tesi. Pare accertato che la vera patria della Olea europaea sia da cercare a Levante del bacino mediterraneo, o forse nell’ Africa (perchè l’Olea chrysophylla dell’ Abissinia potrebbe bene essere la forma primitiva della O. ewropaea); e quantunque nei tufi di Aix (Francia meridionale) siano state trovate in istato fossile delle foglie d’ un ulivo simile (ma non identico) al nostro (Olea proxima Saporta), è certissimo che gli uliveti odierni di Liguria sono sorti in tempi storici, per iniziativa dei Romani. Il cosidetto ulivo selvatico (Olea Oleaster) non è che una forma aberrante (atavica ?) che si sviluppa facilmente nei succhioni alla base dei tronchi, o in individui sfuggiti alla cultura. La Flora degli Uliveti ha dunque una composizione mista, essendo costituita dall’ una parte di piante veramente indigene, che per certe loro particolarità hanno saputo resistere alla col- FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 135 tivazione del terreno, e dall’ altra parte di vegetali che certamente sono sopravvenuti coll’ introduzione dell’ ulivo, o in seguito a questa. Nella lista seguente (che dà l'elenco approssimativo delle piante più diffuse negli uliveti di Liguria) ho segnato con un asterisco le specie che possiamo considerare come immigrate, ma che poi acquistarono I’ indigenato Asplenium Adiantum nigrum. pass Trichomanes. = Ruta muraria. Cheilanthes fragrans. Ceterach officinarum. Anemone hortensis. * — pavonina. : — coronaria. Ficaria verna. Ranunculus muricatus. — parviflorus. — bulbosus. * Nigella damascena. Helleborus foetidus. Delphinium Consolida. * - Ajacis. * Papaver setigerum. _ pinnatifidum. _ Rhoeas. _ dubium. # Hypecoum procumbens. Fumaria officinalis. — parviflora. — major. — agraria. -- capreolata. Barbarea vulgaris. -- praecox. Diplotaxis muralis. — tenuifolia. — erucoides. # Eruca sativa. Sisymbrium orientale. Alyssum calycinum. * per moltiplicazione spontanea. Lepidium graminifolium. — Draba. = campestre. _ latifolium (raro). Reseda Phyteuma. Viola odorata. — alba. Silene italica. — nutans. — Salzmanni. — fuscata. — nocturna. — inaperta. — gallica. Dianthus liburnicus. Geranium dissectum. — columbinum. — molle. _ parviflorum. Lavatera punctata. _ trimestris. _ eretica. Malva nicaeensis. — sylvestris. — Alcea. Oxalis corniculata. — cernua. Ruta graveolens. — _halepensis. Ononis arvensis. — hircina. — Columnae. Melilotus var. sp. Medicago var. sp. 436 Trifolium repens. — fragiferum. _ scabrum. a glomeratum. Lotus corniculatus. — ornithopodioides. Arthrolobium scorpioides. Scorpiurus subvillosa. Ornithopus ebracteatus. Onobrychis Caput Galli. *Hedysarum coronarium. Lathyrus angulatus. _ sphaericus. — hirsutus. _ annuus. — Cicera. — Ochrus. — Aphaca. Vicia sativa. — peregrina. — bithynica. Ervum var. sp. Lythrum acutangulum. Umbilicus pendulinus. Torilis heterophylla. — helvetica. — nodosa. Bupleurum protractum. == rotundifolium. Pastinaca sativa. Smyrnium Olusatrum. Aethusa Cynapium. Seandix Pecten Veneris. Sison Amomum. Eryngium campestre. Sedum album. — reflexum. — dasyphyllum. Galium Aparine. = saccharatum. —_ parisiense. Crucianella angustifolia. (0); PENZIG Senecio barbaraeifolius. -- Jacobaea. — erucifolius. — vulgaris. Achillea nobilis. — ligustica. Chrysanthemum segetum, — Myconis. Plagius virgatus. Helichrysum Stoechas. _ italicum. Filago gallica. — germanica. — spathulata. — arvensis. Phagnalon sordidum. — saxatile. — rupestre. Conyza ambigua. Erigeron canadense. Bellis sylvestris. — annua. Asteriscus aquaticus. Inula viscosa. — graveolens. Calendula arvensis. Tussilago Farfara. Carlina vulgaris. — corymbosa. Galactites tomentosa. Centaurea aspera. -— amara. — Calcitrapa. Cirsium arvense. Crupina vulgaris. Sonchus asper. — oleraceus. — tenerrimus. Lactuca Scariola. — viminea. Crepis taraxacifolia. — tectorum. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS Crepis foetida. — setosa. Lagoseris nemausensis. Zacyntha verrucosa. Rhagadiolus stellatus. Picris hieracioides. Helminthia echioides. Thrincia hirta. — tuberosa. Seriola aetnensis. Scolymus hispanicus. Hedypnois eretica. Hyoseris radiata. Campanula Erinus. Erythraea Centaurium. Chlora perfoliata. Convolvulus arvensis. _ althaeoides. _ tricolor. _- evolvuloides. — siculus. | — ‘ pentapetaloides. Heliotropium europaeum. Borago officinalis. Symphytum tuberosum. = bulbosum. Anchusa italica. Lithospermum arvense. — apulum. Myosotis intermedia. — collina. Solanum nigrum. — miniatum. Serophularia peregrina. Antirrhinum Orontium. Linaria vulgaris. — Elatine. — spuria. — minor. Veronica persica. — agrestis. — polita. Veronica hederifolia. — Cymbalaria. — triphyllos. — verna. Trixago apula. — — viscosa. Verbena officinalis. Ajuga reptans. Salvia Verbenaca. — horminoides. Lamium purpureum. — amplexicaule. Galeopsis Tetrahit. Stachys hirta. — annua. — arvensis. Sideritis romana. Clinopodium vulgare. Calamintha officinalis. _ Nepeta. — Acinos. Micromeria graeca. Mentha rotundifolia. — arvensis. | Rumex scutatus. — pulcher. — crispus. — Acetosella. Aristolochia longa. — pallida. _ rotunda. Andrachne telephioides. | *Crozophora tinctoria. Mercurialis annua. | Euphorbia exigua. — falcata. _ helioscopia. * — Lathyris. | = serrata. = segetalis. — Chamaesyce. — bucephalophorus. 438 Euphorbia Preslii. Urtica pilulifera. Thelygonum Cynocrambe. Arum italicum. — Dracunculus. Arisarum vulgare. Gladiolus segetum. * Sternbergia lutea. * Narcissus papyraceus. == Tazzetta. == italicus. * = chrysanthus. È -- aureus etc. Smilax aspera * Tulipa Clusiana. . PENZIG Setaria viridis. — glauca. — verticillata. Echinochloa Crus galli. Digitaria sanguinalis. *Phalaris var. sp. Gastridium lendigerum. Milium effusum. Agrostis alba. — verticillata. — vulgaris. — olivetorum. Piptatherum multiflorum. — coerulescens. * Avena sterilis. * — Oculus solis. — fatua. * — maleolens. * — barbata. * — praecox. Koeleria phleoides. Bellevalia trifoliata. Vulpia myuros. Webbiana. — ligustica. romana. * Bromus maximus. Ornithogalum var. sp. — madritensis. Allium Ampeloprasum. —_ mollis. — rotundum. —_ macrostachys. — nigrum. * Eragrostis major. — roseum. * — minor. — neapolitanum. # — pilosa. * Hyacinthus orientalis. Poa compressa. * Scilla hyacinthoides. — attica. Cyperus rotundus. Brachypodium distachyum. Come si vede da questo elenco, la Flora degli uliveti in Liguria è ricchissima, e fra le più interessanti del nostro territorio. Conviene accennare qui anche a certe altre piante che sono state introdotte in Liguria dall’ uomo, in tempi più o meno remoti, e da lui coltivate nella zona collina, in estensione più o meno grande: intendo parlare sopratutto degli agrumi e della vite. La coltivazione degli agrumi in Liguria, come è noto, può farsi con profitto soltanto in una zona piuttosto bassa (che di rado supera i 350 metri d'altezza), e soltanto nei luoghi soleggiati e protetti FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 439 dai venti freddi. La vite invece si coltiva, come fu detto sopra, fino a circa 900 metri d’ altezza, e può dare un prodotto ancora discreto anche nelle posizioni elevate. Il cipresso poi, che dovunque in Liguria accompagna |’ ulivo, e la palma a datteri che spe- cialmente nella parte occidentale della Riviera di Ponente dà un carattere speciale al paesaggio, sono pur essi stranieri importati dall’ uomo: il dattero fu portato in Liguria forse dai Mauri, ben presto nel medio evo; ma matura appena i suoi frutti, che non diventano molto carnosi e dolci come nella sua patria; e non s allontana troppo dalla costa, nè ascende le colline al di là dei 150 metri. Il cipresso invece, portato dall’ Oriente probabil- mente insieme coll’ulivo, si è acclimato perfettamente da noi, e resiste fino al limite superiore dell’ ulivo. Nella Flora dei Pineti ed Ericeti ritorniamo al dominio della Flora primitiva, originaria in Liguria. È fuori di dubbio che nei tempi preistorici le pinete coprivano con denso manto le colline liguri, cedendo il posto soltanto qua e là a boschi d’ alberi frondosi, e sostituite nella vicinanza del mare dalla Macchia littorale sopra descritta. Gli alberi predominanti in questa formazione sono due specie di Pinus, il P. halepensis che si compiace dell’ immediata vicinanza del mare, ed il P. maritima (P. Pinaster) — malamente chiamato così, perchè quasi mai esso scende al mare, preferendo invece le colline ed i monti sino a 500 metri e più d’ altezza. Avrebbe molto maggior diritto ad essere chiamato « marittimo » il P. hale- pensis. — In alcune regioni (ma più in alto) a queste due specie si associa il Pinus sylvestris; e qua e là si trovano sparsi esem- plari, o gruppi non molto estesi del Pinus Pinea. L’ indigenato di quest’ ultimo in Liguria però è alquanto dubbio: è probabile che insieme coll’ ulivo sia stato introdotto dai Romani. Di altre essenze forestali nelle pinete sono da menzionare le Eriche, e sopra tutto Erica arborea ed E. scoparia (l’ultima un poco più rara); poi Juniperus Oxycedrus e J. vulgaris, e varii degli arbusti già menzionati nella Flora della Macchia (i Cistus, Calycotome, Spartium), alcune specie di Cytisus e Genista ecc. Del resto, la Flora delle Pinete è povera in Liguria come AAO O. PENZIG dapertutto, limitata a quelle specie che ho radunate nella se- guente lista : Pteris aquilina. Blechnum Spicant. Notochlaena Maranthae (esclusiva- mente nei terreni serpentinosi !) | Pinus halepensis. — maritima. — sylvestris. — Pinea. Juniperus Oxycedrus. - vulgaris. Helianthemum vulgare. — glutinosum. -- Fumana. Viola canina. — birta. Polygala vulgaris. a nicacensis. _ monspeliaca. Silene Otites. Tunica Saxifraga. Dianthus Seguieri. — prolifer. Linum catharticum. — gallicum. — corymbulosum. — campanulatum. — salsoloides. Ilex Aquifolium. Rhus Cotinus. Spartium junceum. Sarothamnus vulgaris. Genista germanica. -— cinerea. — ovata. — triangularis. _ pilosa. Cytisus triflorus. — hirsutus. Calycotome spinosa. Ononis minutissima. Trifolium stellatum. _ arvense. = angustifolium. — Cherleri. -- ligusticum. Dorycnium hirsutum. _ herbaceum. — suffruticosum. Coronilla minima. Bonaveria Securidaca. Psoralea bituminosa. Onobrychis Caput galli. Orobus tuberosus. Spiraea Filipendula. Potentilla Tormentilla. — recta. — hirta. = argentea. _ verna. Poterium muricatum. — dictyocarpum. Aronia rotundifolia. Galium cinereum. — lucidum. Asperula cynanchica. Senecio viscosus. — sylvaticus. Achillea ligustica. Solidago Virgaurea. Artemisia campestris. — camphorata. Staehelina dubia. Leuzea conifera. | Serratula tinetoria. Centaurea amara. - haplolepis. Chondrilla juncea. i Hieracium murorum. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS AAA Hieracium Virgaurea. _ Pilosella. Jasione montana. Erica arborea. — scoparia. — carnea. — cinerea. Calluna vulgaris. Verbascum Thapsus. —_ Lychnitis. Veronica spicata. Trixago latifolia. Odontites lutea. Teucrium Scorodonia. — Polium. Ajuga Iva. — Chamaepitys. Lavandula Stoechas. Brunella hyssopifolia. — laciniata. Galeopsis Ladanum. — angustifolia. Satureja montana. Asterolinum stellatum. Coris monspeliensis. Daphne Gnidium. Osyris alba. Euphorbia Cyparissias. = serrata. — segetalis. Spiranthes autumnalis. — aestivalis. Ruscus aculeatus. Anthericum Liliago. Asphodelus fistulosus. Aphyllanthes monspeliensis. Andropogon hirtus. —_ pubescens. — Ischaemum. Aira caespitosa. — caryophyllea. Molinia coerulea. Diplachne serotina. Briza maxima. Aegilops ovata. Brachypodium ramosum. Talvolta nella zona collina si sono formate delle depressioni del terreno, dove si raccoglie dell’acqua stagnante, tanto da costituire delle piccole paludi o almeno dei prati umidi. Queste paludi in collina sono non senza interesse per la nostra Flora, perchè soltanto ivi si riscontrano certe piante rare, insieme ad altre, meno importanti, pure qui riportate : Equisetum var. sp. Juncus bufonius. Isoetes Duriaci (rara). — lamprocarpus. Fuirena pubescens (rarissima). Anagallis tenella. Fimbristylis annua. Erythraea pulchella. Scirpus Holoschoenus. —_ spicata. — maritimus. _ maritima. Cyperus badius. Chlora perfoliata. — aureus. Gentiana Pneumonanthe. — globosus (raro). Corrigiola littoralis. Carex var. sp. | Pulicaria dysenterica. Juncus compressus. Agrostis verticillata. 449 O. PENZIG Infine, grande parte della zona collina in Liguria è occupata da boschi misti, cioè composti di varie essenze forestali, ma dove sono escluse le Conifere arborescenti. Pochi sono gli alberi sempreverdi che vi si trovano (Quercus Ilex, Ilex Aquifolium) ; per lo più sono specie a foglie caduche; e fra queste primeggia il castagno, che gode d’una estensione anche altimetrica piuttosto considerevole. Mentre troviamo dei castagneti anche alquanto disopra al limite superiore della zona collina (fino a 900 o 1000 metri), ho visto discendere il castagno in alcuni punti (p. es. al promontorio di Portofino) fino alla riva del mare. Oltre al castagno, in quei boschi della zona collina riscontriamo l’Ostrya vulgaris, Carpinus Betulus, Celtis australis, Quercus Robur, Q. pubescens, Fraxinus Ornus, Acer campestre, e nei luoghi più umidi, lungo i torrenti, A/nus glutinosa ed A. incana, Ulmus cam- pestris e varie specie di Salix. Il sottobosco è formato da varii arbusti (Corylus Avellana, Cytisus Laburnum, C. triflorus, C. hirsutus, C. sessilifolius, Rhamnus cathartica, Prunus Padus, P. spinosa, Cornus sanguinea, Ligustrum vulgare, Viburnum Lantana e Vib. Opulus), mentre il suolo nei larghi interstizii fra gli alberi ed arbusti è coperto d’ una vege- tazione folta e variopinta, di cui l'elenco qui unito può dare un’ idea approssimativa : Ranunculus bulbosus. Viola odorata. _ lanuginosus. — alba. —_ nemorosus. — picta. Helleborus foetidus. — sylvatica. _- viridis. Silene italica. Koniga halimifolia (soltanto nella | Saponaria ocymoides. parte più occidentale | Linum narbonense. della Liguria). — austriacum, Isatis tinctoria. — angustifolium. Helianthemum Tuberaria. — tenuifolium. —_ Vivianii. Androsaemum officinale. - guttatum. Hypericum perforatum. — vulgare. Dictamnus albus. ~- glutinosum. Geranium nodosum. —_ Fumana. — sanguineum. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 143 Cytisus hirsutus. — triflorus. — sessilifolius. Trifolium pratense. i rubens. _ medium. — ochroleucum. Dorycnium hirtum. Coronilla Emerus. — varia. Astragalus monspessulanus. _ glyeyphyllos. Orobus variegatus. — vernus. — tuberosus. Circaea lutetiana. Peucedanum Cervaria. — Oreoselinum. Oenanthe pimpinelloides. Kundmannia sicula. Physospermum aquilegiifolium. Sanicula europaea. Cornus sanguinea. Galium purpureum. — rubrum. — erectum. Plagius virgatus. Galatella punctata. Inula Conyza. Pulicaria odora. —_ dysenterica. Carduus pycnocephalus. — Decandollei. Centaurea amara. — nigrescens. Tolpis umbellata. — barbata. Campanula Medium. — Rapunculus. -- persicifolia. Phyteuma Micheli. _ betonicifolium. Vinca major. — media. Erythraea Centaurium. Pulmonaria officinalis. Omphalodes verna. Symphytum tuberosum. Antirrhinum latifolium. _ majus. Veronica Chamaedrys. — serpyllifolia. = prostrata. Betonica officinalis. Ballota spinosa (solo nella parte più occidentale). Sideritis hirsuta (come la precedente). Lysimachia punctata. Cyclamen neapolitanum. Primula vulgaris. — suaveolens. Daphne Laureola. Osyris alba. Euphorbia Characias. — amygdaloides. _ dulcis. — biumbellata (Riv. Levante). Limodorum abortivum. Cephalanthera rubra. --- ensifolia. —_ grandiflora. Epipactis microphylla. Listera ovata. Barlia longibracteata. Serapias var. sp. Orchis numer. sp. Anacamptis pyramidalis. Gymnadenia conopsea. Platanthera bifolia. Tinaea cylindrica. Aceras anthropophora. Ophrys aranifera. — Bertolonii. — apifera. 444 O. PENZIG Ophrys Arachnites. Carex divulsa. — lutea. — Schreberi. — funerea. — leporina. — fusca. | —. basilaris. Crocus vernus. — Halleriana. — biflorus. — glauca, Romulea Bulbocodium. — digitata. -- ligustica. — montana. — Columnae. Chrysopogon Gryllus. Tamus communis. Sesleria coerulea. Erythronium Dens Canis. — eylindriea. Bellevalia comosa. Arrhenatherum avenaceum. Allium triquetrum. Danthonia procumbens. — pulchellum. — provincialis. — roseum. Hordeum bulbosum. Carex divisa. — secalinum. — muricata. Triticum villosum. Questa Flora dei boschi di collina passa quasi insensibilmente a quella della zona montana, di cui avremo ad occuparci qui appresso. Zona montana. — Come appartenenti alla zona montana considero quelle formazioni vegetali che si trovano presso a poco fra l’altezza di cinquecento metri (limite superiore della zona collina) e l'altezza di 1500 metri sopra il livello del mare. Come già accennavo sopra, è difticile tracciare un limite preciso, dacchè a seconda dell’ esposizione, delle condizioni geologiche ed idrografiche quei limiti facilmente si spostano. Tuttavia mi pare che la linea di 500 metri dia una media, nella quale general mente cambia il carattere di vegetazione. Anche in questa zona la mano dell’uomo ha apportato dei cambiamenti notevoli nella vegetazione originaria: ma I’ influenza sua pur troppo qui è stata fatale. Le magnifiche foreste che una volta coprivano con un manto quasi continuo le sommità dei monti liguri, sono sparite per l'avidità e per l’improvvida spe- culazione dell’uomo; e solo in pochi punti ne possiamo ancora ammirare gli avanzi (sul M. Penna, al M. Gottero nell'Appennino orientale; nella Faggeta di Rezzo), minacciati anch’ essi da FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS AAS imminente distruzione. La maggioranza delle montagne di Liguria offre per l’ aspetto denudato, brullo, uno spettacolo ben triste; ed appare invero irrisorio il poco guadagno che traggono i co- muni dal pascolo e dal fieno che ne ricavano, se si calcola invece l'immensa, irreparabile perdita dei boschi, ed il danno continuo che ne consegue all'Agricoltura, pel cambiamento di clima e per la mancanza d’acqua che fu la conseguenza del diboscamento. Della Flora boschiva dunque nella zona montana restano, come fu già detto, pochi residui. Le foreste ancora esistenti in questa zona appartengono a quelle che il Warming nel suo clas- sico trattato di « Geografia ecologica delle piante » chiama « boschi mesofitici », formati cioè da alberi frondosi a foglie caduche, con prevalenza di una specie (Faggio, Castagno) o di composizione varia, simile a quella indicata più sopra per i boschi della zona collina. Alle specie arboree allora citate però qui si aggiungono altri elementi: il faggio in prima linea, che in Li- guria non suole discendere più in basso che a 1000 o 900 metri: poi varie specie d’Acer (A. Pseudoplatanus, A. platanoides), Sorbus Aria, S. aucuparia (quest’ultima si riscontra talvolta già nella zona collina), S. torminalis, Pirus Malus, P. communis, Prunus avium, Pr. brigantiaca (raro; solo nella parte piu occidentale di Liguria), Pr. Mahaleb, Fraxinus excelsior, Tilia parviflora; e fra gli arbusti: Lonicera Xylosteum, L. nigra, Sambucus racemosa, Cornus mas, Buxus sempervirens, Cytisus alpinus, Rosa alpina, Cotoneaster vulgaris, Evonymus europaeus ed E. latifolius, Rhamnus Frangula. Soltanto in poche località, e sopratutto nelle Alpi marittime, esistono in questa zona anche delle foreste formate da Conifere : ed allora sono costituite o da pini (Pinus sylvestris, e più in alto, P. uncinata) o da Abeti (Picea excelsa ed Abies pectinata) od infine dal larice (Larix europaea) che veramente ha il suo sviluppo maggiore nella zona subalpina. La Flora di tali boschi mesofitici della zona montana è assai ricca di specie e d’ individui, ma in generale si discosta in Li- guria poco da quella della zona corrispondente nelle Alpi. Sol- tanto nella regione più occidentale vi riscontriamo alcune forme 416 O. PENZIG più interessanti, immigrate evidentemente da Ponente. La vegeta- zione si mostra sopratutto lussureggiante al margine ombreggiato dei torrenti, dove i Petasites, gli Aconitum, i Carduus, i Senecio e certe Ombrellifere talora raggiungono dimensioni veramente gigantesche. Le specie più caratteristiche di questa Flora sono incirea le seguenti : Aspidium Filix mas. — aculeatum. spinulosum. = lobatum. Asplenium Filix femina. Phegopteris polypodioides. _ Dryopteris. — calearea. Anemone trifolia. — nemorosa. — ranunculoides. Hepatica triloba. Thalietrum aquilegiifolium. —_ foetidum. — minus. Aconitum Lycoctonum. — Napellus. _ Anthora. Actaea spicata. Ranunculus nemorosus. — acris. _ lanuginosus. Cardamine impatiens. Dentaria pinnata. -- bulbifera. _ digitata. - polyphylla. Alliaria officinalis. Heliosperma quadrifidum. Dianthus Seguieri. — sylvestris. _ monspessulanus. Linum viscosum. Linum angustifolium. Hypericum montanum. -- Richeri. Geranium sylvaticum. Impatiens Noli tangere. Oxalis Acetosella. Evonymus europaeus. — latifolius. Rhamnus Frangula. — cathartica. Ervum gracile. — tetraspermum. Cytisus Laburnum. — alpinus. Lathyrus sylvestris. ce pratensis. a latifolius. Vicia sepium. — bithynica. — Cracca. Prunus avium. — Padus. — Mabaleb. — brigantiaca. Geum urbanum. — rivale. Rosa var. sp. Sorbus Aria. — aucuparia. — torminalis. Pirus Malus. — communis. Cotoneaster vulgaris. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS AA7 Chamaenerion angustifolium. Epilobium montanum. — collinum. = tetragonum. Saxifraga rotundifolia. Laserpitium latifolium. Angelica sylvestris. Peucedanum Cervaria. — Oreoselinum. Opopanax Chironium. Trochiscanthes nodiflorus. Cornus mas. Viburnum Opulus. Sambucus racemosa. Lonicera nigra. — Xylosteum. Galium sylvaticum. — rotundifolium. — aristatum. Asperula odorata. — taurina. Trichera sylvatica. Scabiosa Columbaria. — Gramontia. Cephalaria leucantha. Doronicum Pardalianches. Senecio Fuchsii. Pyrethrum corymbosum. — Achilleae. Leucanthemum vulgare. — maximum. Buphthalmum salicifolium. Inula Conyza. — bifrons. —- squarrosa. — hirta. Petasites officinalis. _ albus. Cirsium eriophorum. — ferox. — bheterophyllum. — Erisithales. | Cirsium palustre. — rivulare. — monspessulanum, Carduus defloratus. — Deeandollei. Centaurea montana. — axillaris. -- phrygia. — nervosa. — Ferdinandi. _ procumbens. Hieracium numer. sp. Crepis var. sp. Ligustrum vulgare. Vincetoxicum officinale. Gentiana Cruciata. — asclepiadea. Pulmonaria officinalis. o angustifolia. Lithospermum officinale. -- purpureo-coeruleum. Verbascum nigrum. _ Boerhavei. Digitalis’ lutea. — media. Veronica Teucrium. — urticifolia. — Chamaedrys. Melampyrum pratense. — nemorosum. — cristatum. Salvia glutinosa. Brunella vulgaris. _ grandiflora. Melittis Melissophyllum. Galeobdolon luteum. Stachys sylvatica. — Heraclea. — italica. Calamintha grandifiora. — alpina, Primula vulgaris. AAS O. PENZIG Primula elatior. Carex sylvatica. — officinalis. — ferruginea. Buxus sempervirens. Neer remota. Mercurialis perennis. -— pallescens. Euphorbia dulcis, Calamagrostis arundinacea. Carpinus Betulus. — varia. Ostrya carpinifolia. _ Halleriana. Corylus Avellana. i Lasiagrostis Calamagrostis. Fagus sylvatica. Molinia coerulea. Castanea sativa. Aira flexuosa. Orchidearum plur. spec. Melica nutans. Asparagus tenuifolius. — uniflora. Polygonatum multiflorum. Bromus erectus. — officinale. Festuca var. sp. Lilium eroceum. Briza media. Luzula Forsteri. Poa sylvatica. — albida. — nemoralis. — pedemontana. Brachypodium sylvaticum. Dove i boschi sono stati distrutti, ora per lo più prati e pascoli coprono in larga estensione i dorsi dei nostri monti; e su queste distese si è radunata una Flora assai caratteristica, interrotta soltanto qua e la da qualche gruppo d’arbusti, o dalle rupi scoscese che formano testata agli strati rocciosi di diverse età. Durante |’ estate tali prati non offrono grande messe al botanico raccoglitore, perchè verso la fine di Giugno vengono falciati per la prima volta; e gli animali pascolanti si incaricano di fare scomparire i pochi fiori che ancora timidamente si mostrano : ma verso la fine della primavera, sopratutto nel mese di maggio, quelle larghe distese di verde sono sfarzosamente ornate di fiori variopinti: e chiunque abbia potuto ammirare una volta le pra- terie dell'Appennino centrale nella piena fioritura dei loro Narcisi, Asfodeli e delle innumerevoli Orchidee, difficilmente scorderà tale spettacolo. Secondo l'altezza naturalmente, e secondo la maggiore o minore umidità del suolo, varia la composizione di questa Flora prativa della zona montana: in ogni modo, gli elementi principali che in varia combinazione la compongono, sono riuniti nel seguente elenco : FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 449 Trollius europaeus. Viola calcarata. — heterophylla. Biscutella laevigata. _ saxatilis. Helianthemum vulgare. — lunulatum. Polygala vulgaris. — comosa. — amarella. alpestris. Lychnis Flos cuculi. Anthyllis Vulneraria. _ montana. Onobrychis sativa. Vicia onobrychoides. — Cracca. — Gerardi. Ferulago galbanifera. Peucedanum officinale. Heracleum Sphondylium. Pimpinella saxifraga. — magna. Carum Carvi. Galium Mollugo. — verum. Succisa pratensis. Trichera collina. — arvensis. Arnica montana. Achillea Millefolium. — magna. Leucanthemum vulgare. _ maximum. Antennaria dioica. Inula montana. Senecio Doronicum. Carlina acaulis. — acanthifolia. Cirsium acaule. — tuberosum. Tragopogon var. sp. | Seorzonera humilis. — plantaginea. Hypochaeris maculata. == uniflora. Catananche coerulea. Campanula glomerata. _ patula. Gentiana campestris. — acaulis. — amarella. {uphrasia officinalis. Betonica officinalis. Thymus Serpyllum. Plantago montana. _ media. — lanceolata. Primula suaveolens. -— elatior. Polygonum Bistorta. _ viviparum. Thesium intermedium. _ divaricatum. Narcissus poeticus. — biflorus. = Pseudo-Narcissus. Asphodelus albus. — ramosus. Tulipa sylvestris. — Celsiana. Colchicum autumnale. — montanum. Veratrum Lobelianum. Anacamptis pyramidalis. Orchis sambucina. — mascula, — provincialis. = wustalata. — tridentata. — Morio. — papilionacea. — globosa. — fusca ece. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (20 Ottobre 1897) 450 0. Ophrys var. sp. Jris graminea. Gladiolus palustris. Stipa pennata. PENZIG Anthoxanthum odoratum. Phleum pratense. alpinum. Colobachne Gerardi. Aira flexuosa. Festuca elatior. Alopecurus pratensis. Avena pubescens. — rubra. — bromoides. — heterophylla. — versicolor. Briza media. — pubescens. Ho menzionato sopra i pendii scoscesi e rocciosi che qua e là si incontrano nella zona montana, ora nascosti nell’ ombra dei boschi, ora esposti al pieno sole del Mezzogiorno, reso anche più potente per la purezza dell’aria in quelle altezze. Le fessure di quelle rocce albergano pure una Flora particolare che con- viene raggruppare qui, perchè abbastanza caratteristica per quella zona : Cardamine Chelidonia (soltanto nella Riv. di Levante). Erysimum australe. —_ pumilum. Sinapis Cheiranthus. Iberis amara. Silene Saxifraga. Moehringia muscosa. Cerastium arvense. Geranium Robertianum. = lucidum. Rhamnus saxatilis. Cotoneaster vulgaris. Aronia rotundifolia. Saxifraga Aizoon. — cuneifolia. Sempervivum montanum. arachnoideum. Sedum alsinifolium. — rubens. annuum. Scabiosa graminifolia. Plumierii (come la preced.) Leontodon var. sp. Aposeris foetida. Campanula rotundifolia. macrorrhiza. Pyrola secunda. minor. — rotundifolia. Teucrium montanum. Botrys. lucidum. Salvia Sclarea. Lavandula Spica. Satureja montana. Pinguicula vulgaris. a leptoceras. Daphne Cneorum. Euphorbia Canuti. _ insularis. Sesleria coerulea. Oreochloa disticha. Lasiagrostis Calamagrostis. Festuca spadicea. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS ADA Molte delle specie qui nominate si possono riscontrare anche nella zona superiore, sulle rocce cioè della zona subalpina; alcune invece (come la Moehringia muscosa, Cerastium arvense , Satureja montana, Saxifraga cuneifolia) le ho anche viste discen- dere, sopratutto coi torrenti, fino a poche centinaia e perfino a poche diecine di metri sopra il livello del mare. Nella zona montana infine non mancano le paludi, di solito poco estese, ma che hanno pure un carattere particolare per le piante che vi allignano. Nelle località acquitrinose e paludose dell'Appennino al di sopra di mille metri trovansi le stazioni per i varii Eriophorum (£. latifolium, E. angustifolium), per la Menyanthes trifoliata, Caltha palustris (che in Liguria non scende mai, come fa nei paesi più settentrionali, nella pianura), per la Montia fontana e per la graziosa Drosera rotundifolia, sempre cara ed interessante ai cultori delle scienze biologiche. Zona subalpina. — Col nome di « zona subalpina » usasi designare quella zona di vegetazione, che dalla regione superiore dei boschi ad alto fusto (da 1500 m.) si eleva fino a 2500 metri d’altezza. Anche in questa zona del resto i limiti, tanto il su- periore come |’ inferiore, sono assai elastici; e sopratutto le specie sassicole che più in sotto sono enumerate, scendono sovente più in basso della linea sopra stabilita. Distinguiamo nella zona sub- alpina tre associazioni vegetali diverse: la Flora delle rupi subalpine, quella dei prati e pascoli, e quella delle paludi elevate. La Flora delle rupi subalpine è molto più sviluppata nella parte occidentale di Liguria, cioè nelle Alpi marittime, che non nell'Appennino, dove sono meno frequenti Je cime sor- passanti l’ altezza di 1500 metri; e nello stesso tempo la Flora sassicola subalpina nelle Alpi marittime ci si presenta assai più ricca in forme rare ed interessanti, che non l'Appennino, anche laddove questo si eleva ad altezze considerevoli. Molte delle specie più rare di Liguria, ed alcune delle nostre specie endemiche, cioè di quelle che non si ritrovano altrove che in Liguria, hanno appunto la loro sede nelle rupi scoscese delle Alpi marittime. Nella lista seguente, che dà un elenco delle principali specie sassicole della zona subalpina, ho segnato con un asterisco le 152 0. PENZIG specie che non sorpassano in Liguria verso Oriente il limite fra Alpi marittime ed Appennino, cioè il passo di Garessio: Allosurus crispus. Asplenium fontanum. ri germanicum. — septentrionale. _ viride. Aspidium Lonchitis. # Woodsia hyperborea (rarissima). Cystopteris fragilis. _ alpina. Selaginella denticulata. _ spinulosa. * Paeonia peregrina. Arabis bellidifolia. — serpyllifolia. — pauciflora. — pumila. — coerulea. Cardamine resedifolia. — alpina. * Sisymbrium tanacetifolium. Kernera saxatilis, Iberis saxatilis. — ciliata. — sempervirens. — nana. Thlaspi alpestre. — rotundifolium. Aethionema saxatile. Hutchinsia petraea. _ alpina. Draba aizoides. Viola biflora. Gypsophila repens. Dianthus neglectus. _ furcatus. Moehringia dasyphylla. — papulosa. Arenaria grandiflora. _ ciliata. Arenaria aggregata. Alsine Bauhinorum. — laricifolia. — verna. — recurva. Sagina Linnaei. Rhamnus pumila. — alpina. Potentilla caulescens. — petiolulata. i — saxifraga. Dryas octopetala. Sieversia montana. — reptans. Alchemilla pentaphyllea. — alpina. Rubus saxatilis. Rhodiola rosea. Ribes alpinum. — petraeum. * Saxifraga florulenta. lingulata. _ diapensioides. ce caesia. valdensis. Si oppositifolia. — exarata. pedemontana. _ muscoides. _ androsacea. -- bryoides. — cochlearis. Cnidium apioides. Laserpitium Siler. Athamanta cretensis. Pimpinella alpina. Bupleurum stellatum. = petraeum. — gramineum, FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 453 Galium pusillum. — helveticum. — saxatile. — sylvestre. * Asperula hexaphylla. Cephalaria alpina. # Doronicum glaciale. _ hirsutum. Cineraria Balbisiana. a alpestris. * Senecio Persoonii. — incanus. Aster alpinus. Saussurea depressa. * Berardia subacaulis. * Rhaponticum scariosum. * Campanula stenocodon. — pusilla. — caespitosa. — Scheuchzeri. — valdensis. * Phyteuma Balbisii. — Charmelii. — orbiculare. = hemisphaericum. globulariifolium. Arctostaphylos Uva ursi. — alpina. Myosotis alpestris. Linaria striata. — supina. # — rubrifolia. * Erinus alpinus. Veronica saxatilis. —_ fruticulosa. — bellidifolia. — aphylla. — alpina. Bartsia alpina. I boschi nella zona subalpina si fanno più radi, e predominano il faggio, l’ abete ed il larice. Una vera Flora boschiva non esiste Euphrasia minima. | —_ salisburgensis. | Pedicularis var. sp. Horminum pyrenaicum. | *Nepeta Nepetella. | * Micromeria Piperella. Pinguicula alpina. * E longifolia. Primula marginata. _ hirsuta. —_ viscosa. —- integrifolia. * Allionii. Globularia nudicaulis. a cordifolia, Armeria alpina. Daphne alpina. — glandulosa. Salix retusa. — herbacea. — reticulata. Gymnadenia odoratissima. Coeloglossum viride. Herminium Monorchis. Majanthemum bifolium. Polygonatum verticillatum. Lilium Martagon. — Pomponium. Gagea Liottardi. Juncus trifidus. Oreochloa pedemontana. Agrostis rupestris. — alpina. Festuca spadicea. — flavescens. — varia. — pumila. Nardus stricta. 454 O. PENZIG più, perchè gli alberi diventano più radi. Alle poche piante che dalla zona montana passano alla subalpina, in questi boschi radi se ne aggiungono le seguenti: Juniperus nana. Adenostyles candidissima. Atragene alpina. Lonicera alpigena. Pulsatilla alpina, i Vaccinium Myrtillus. _ apiifolia. Veronica montana. Ranunculus aconitifolius. Melampyrum sylvaticum. Arabis alpina. | Asarum europaeum. Cardamine asarifolia. | Corallorhiza innata. Circaea alpina. Listera cordata. Myrrhis odorata. Epipogon aphyllum (rarissimo). Adenostyles viridis. | Neottia Nidus avis. — albida. Paris quadrifolia. Al di sopra del limite superiore dei boschi, si riscontrano sol- tanto degli esemplari isolati e bassi d’alberi, e le altre piante legnose si riducono a pochi arbusti, coi rami fittamente intrecciati o appressi al suolo ed alle rocce: sono caratteristiche per quel- l’altezza le macchie formate dall’ Alnus viridis, Rhododendron ferrugineum, e da esemplari nani di Fagus sylvatica. Sotto la protezione di tali arbusti, e sulle fertili praterie che anche in questa zona hanno grande estensione, fa bella mostra di se, nei mesi di Luglio ed Agosto, una Flora abbastanza ricca di specie e d’ individui; e non mancano le forme rare e partico- larmente interessanti pel botanico: Anemone narcissiflora. | Trifolium Balbisianum. Ranunculus montanus. — spadiceum. — Seguieri. = badium. Trollius europaeus. Hedysarum obscurum. Aquilegia alpina. Potentilla aurea. Reuteri. —_ alpestris. Polygala Chamaebuxus. = grandiflora. Agrostemma Flos Jovis. | —_ minima. Cerastium alpinum. Rosa alpina. — latifolium. Alchemilla vulgaris. Linum alpinum. — hybrida. Trifolium pannonicum. | Sanguisorba officinalis. — montanum. Meum Mutellina. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS ADD Chaerophyllum aureum. — Villarsii. Bupleurum ranunculoides. Anthriscus sylvestris. Molopospermum cicutarium. Astrantia major. —_ minor. Cineraria longifolia. —_ spathulifolia. — aurantiaca. Ptarmica Herba Rota. Leucanthemum coronopifolium. Leontopodium alpinum. Erigeron uniflorum. — alpinum. — glabratum. — Villarsii. Bellidiastrum Michelii. Campanula barbata. i Gentiana lutea. — Burseri. — acaulis. Veronica Allionii. i Lamium longiflorum. Stachys alpina. Scutellaria alpina, Rumex arifolius. Polygonum alpinum. Thymelaea dioica. Salix nigricans. Alnus viridis. Fagus sylvatica. Nigritella angustifolia. Fritillaria delphinensis. — involucrata. Allium ursinum. Homogyne alpina. — fallax. Hieracium numer. sp. i — Victorialis (rarissimo). Crepis paludosa. — narcissiflorum. — grandiflora. Nei luoghi acquitrinosi della zona subalpina si possono racco- gliere Eriophorum Scheuchzeri, Elyna spicata, Scirpus caespitosus, Sc. pauciflorus, Carex atrata, C. frigida, Saxifraga aizoides, S. aspera, S, stellaris, Vaccinium uliginosum, Sweertia perennis, Juncus fili- formis, Empetrum nigrum — tutte specie che la nostra Flora ha in comune colle Alpi. Zona alpina. — Arriviamo infine all'ultima zona, all’alpina, che comincia al di sopra dei 2500 metri. In questa naturalmente il numero delle specie è alquanto ridotto; mancano alberi ed arbusti; e le piante qui viventi sono quasi tutte rupicole, pene- trando nelle fessure delle rocce con radici lunghissime, forti; ovvero viventi sulla terra nera, grassa, aprendo i loro fiori nell’ immediata vicinanza delle nevi, ove appena queste siano liquefatte. Ma la bellezza de’ fiori, e la rarità di varie fra le forme prettamente alpine, compensano la scarsezza di specie che compongono questa Florula aristocratica delle grandi altezze: 456 Ranunculus glacialis. — Thora. — alpestris. n pyrenaeus. -- parnassifolius. Petrocallis pyrenaea. Draba tomentosa. — frigida. — carinthiaca. Viola nummularifolia. Silene acaulis. — exscapa. — Campanula. — alpina. — vallesia. — cordifolia. Cherleria sedoides. Phaca alpina. Potentilla Valderia. . PENZIG Artemisia Mutellina. _ pedemontana. -- spicata. Azalea procumbens. Gentiana verna. — Rostani. — nivalis. = tenella. Eritrichium nanum. Linaria alpina. Soldanella alpina. Gregoria Vitaliana. Androsace villosa. — Chaixi. = obtusifolia. carnea. Aretia argentea. Oxyria digyna. Lloydia serotina. Artemisia glacialis. Nei luoghi pianeggianti, dove si raduna ancora tanto di ve- getazione da formare un po’ di prato, a base sopratutto di Poa alpina, si può essere quasi sicuri di riscontrare le specie seguenti : Trifolium alpinum. Oxytropis lapponica. = Thalii. Astragalus australis. Oxytropis campestris. Campanula Allioni. _ cyanea. Cirsium spinosissimum. — neglecta. Rumex alpinus. Di tutte le specie nominate nelle due liste precedenti è raro trovarne qualche individuo nelle regioni più basse: sono i veri abitanti della zona alpina. Nelle pagine precedenti ho cercato di dare un’ idea approssi- mativa della ricchezza della Flora Ligure, e dell’aggruppamento dei suoi vegetali in varie associazioni. Non si potrà invero fare a meno di convenire che ben poche regioni di Europa, in uno spazio così ristretto come è la Liguria, possano vantare una Flora così svariata e ricca di specie. Credo opportuno di accen- nare qui ancora ad alcuni fatti che contribuiscono pure a dare = hei FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 457 maggiore importanza alla Flora Ligure, e che riguardano la distribuzione delle piante in generale. Come fu detto sopra, per la sua posizione la Liguria gode d’ un clima eccezionalmente mite (in confronto colla sua latitu- dine); ed una delle conseguenze naturali di questo fatto è, che moltissime specie di piante meridionali ivi raggiungono il loro limite settentrionale in Europa. La lista qui seguente da l’ elenco di tutte le specie che (a quanto mi è noto) in Liguria hanno la loro stazione più settentrionale : Matthiola tricuspidata. Sinapis pubescens. Moricandia arvensis. Helianthemum lavandulifolium. — laevipes. De thymifolium. — glutinosum. Silene fuscata. — nicaeensis. Moehringia papulosa. * Lavatera maritima. -= Olbia. = trimestris. Malva ambigua. Hypericum tomentosum. _ hyssopifolium. —_ australe. Genista aspalathoides. Ononis alba. — mitissima. Anthyllis Barba Jovis. Lotus creticus. — Allionii. Tetragonolobus purpureus. Coronilla valentina. Hippocrepis glauca. Scorpiurus muricata. Lathyrus affinis. Ervum parviflorum. * Geum sylvaticum. Sorbus florentina. # Polycarpon peploides. Bupleurum semidecompositum. Senecio gallicus. # Anacyclus valentinus. # Santolina squarrosa. Chrysanthemum Myconis. Phagnalon sordidum. —_ saxatile. Asteriscus maritimus. Micropus bombycinus. Tyrimnus leucographus. Leuzea conifera. Carduncellus monspeliensium. Centaurea cinerea. — haplolepis. * — collina. = nicaeensis. * = Pouzini. * _ Seridis. — sonchifolia. Microlonchus salmanticus. * Lactuca ramosissima. Hieracium Virgaurea. Crepis bursifolia. # Lagoseris nemausensis. Geropogon glabrum. # Podospermum intermedium. Catananche lutea. Tolpis virgata. # Campanula macrorrhiza. Convolvulus pentapetaloides. 458 O. PENZIG Convolvulus siculus. | Narcissus canaliculatus. — undulatus. = aureus. È sabatius. & intermedius. — tricolor. * Fritillaria involucrata. Heliotropium Eichwaldi. | Tulipa maleolens. # Verbascum Boerhavei. Scilla hyacinthoides. Orobanche variegata. i Allium triquetrum. _ Spartii. | — trifoliatum. = concolor. | — pendulinum. Stachys hirta. Colchicum neapolitanum. * Phlomis Lychnitis. | Cyperus distachyos. Coris monspeliensis. Carex grisea. # Rumex intermedius. — hispida. Globularia nana. | Panicum repens. Plantago albicans. Phalaris truncata. Polygonum serrulatum. — aquatica. | * Polygonum Roberti Lois. (form. typ.) | — tuberosa. | * Thymelaea dioica. Ampelodesmos tenax. * Aristolochia Pistolochia. | Sporobolus pungens. Euphorbia spinosa. | Stipa tortilis. — Barrelieri. | — juncea. — biumbellata. Avena panicea. -- Pithyusa. Corynephorus articulatus. Serapias neglecta. | Avellinia Michelii. * Orchis brevicornu. | Melica pyramidalis Ophrys Scolopax. — minuta. Iris juncea. i Vulpia ligustica. — lutescens. — incrassata. # -— olbiensis. i Bromus rubens. — italica. Sclerochloa maritima. # Crocus versicolor. | | _ Hemipoa. Molte di queste specie sono segnate con un asterisco: sono quelle che trovano in Liguria, oltre al loro limite verso Nord, anche quello verso Est. Tale coincidenza verso Settentrione e verso Levante costituisce un fatto notevolissimo, atto a rendere manifesto lo stretto legame che esiste fra la Flora Ligure e quella della penisola iberica. Del resto, oltre alle specie marcate con un asterisco nella lista precedente, anche altre piante (Malcolmia littorea, Koniga halimifolia, Biscutella ambiqua, Iberis linifolia, Helianthemum pilosum, Linum salsoloides, Genista hispanica, Ono- FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 159 brychis saxatilis, On. supina, Brunella hyssopifolia, Thesium humi- fusum) non si trovano più in altre stazioni, più orientali della Liguria nostra. ‘È molto minore il numero delle specie che raggiungono il loro limite occidentale in Liguria, le quali cioè, allignando ancora quivi, non si riscontrano più nè in Francia, né nella Spagna. Diamo anche di queste la breve lista: Lavatera unguiculata. | Convolvulus tenuissimus. Trifolium supinum. | Heliotropium Eichwaldi. Coronilla eretica. | Lycopsis variegata. Carduus Barrelieri. | Omphalodes verna. Hieracium Virgaurea. | Orobanche Crithmi. — ligusticum. | Daphne glandulosa. — brachiatum. Euphorbia Barrelieri. Podospermum Jacquinianum. Colchieum Bertolonii. Leontodon lucidus. | Carex grisea. Calystegia sylvatica. Festuca dimorpha. Parimente esiguo è il numero delle specie che in Liguria vengono ad avere l’ultima stazione verso il Sud; sono le seguenti: Asperula hexaphylla. Hieracium ligusticum. Cineraria Balbisiana. | Leontodon lucidus. Ptarmica Herba Rota. | Pedicularis cenisia. Artemisia pedemontana. | — gyroflexa. Adenostyles candidissima. | Primula marginata. Cirsium ochroleucum. | Thesium humifusum. Centaurea uniflora. | Lloydia serotina. quasi tutte, come si vede, specie alpine o subalpine, che nelle Alpi marittime ancora allignano, ma non hanno ulteriore dif fusione nei monti di Spagna, nè in Corsica e in Sardegna, nè sui monti della Penisola Italica e Balcanica. Altri problemi di grande interesse per la Geografia botanica si annettono all’ esistenza di numerose piante endemiche in Liguria, o di altre che sono note soltanto da poche altre stazioni all’ infuori del nostro territorio. Il numero delle specie indicate finora esclusivamente in Liguria sembrerà piuttosto considerevole, a giudicare dall’ elenco qui appresso : | 460 O. PENZIG Ranunculus Canuti Cop. Helianthemum semiglabrum Bad. — lunulatum DC. Polygala Morisiana Rehb. Silene corymbifera Bert. Potentilla saxifraga Ard. Saxifraga florulenta Mor. — cochlearis Reich. Scabiosa mixta De Not. Senecio Persoonii De Not. Cirsium Morisianum Reichb. Campanula stenocodon R. B. Orobanche Deucalion Reichb. f. _ Micromeria thymoides De Not. _ Piperella Benth. Primula Allionii Lois. | Euphorbia Canuti Parl. _ Saratoi Ard. Romulea ligustica Parl. Crocus medius Balb. Narcissus Barlae Parl. -. remopolensis Panizzi. Leucoium hiemale DC. Scilla elongata Parl. — sabatia De Not. — isophylla Moretti. Agrostis strieta De Not. Holcus Notarisii Nym. Convolvulus pseudo-tricolor Bert. Triticum Savignonii De Not. — sabatius Viv. _ ligusticum Bert. Orobanche Satyrus De Not. = Aucheri Parl. Bisogna però considerare che di queste forme parecchie sono d’autonomia dubbia, e figurano come endemiche, perchè altri autori in altri paesi non hanno creduto di riconoscerle come specie distinte: le specie ben caratterizzate, e veramente ende- miche in Liguria si riducono quindi a poche. Noto infine che la presenza di certe specie in determinati punti della costa ligure (sopratutto della Anthyllis Barba Jovis, di Fudrena pubescens, Ampelodesmos tenax, Iris Xiphium, Silene Salzmanni, Convolvulus sabatius, Teucrium fruticans, Chamaerops humilis) da appoggio alla teoria dell’ esistenza, in epoche remo- tissime, d’ una « Tyrrhenis » cioè d’ un continente che al luogo del Mare Tirreno ora esistente, congiungeva la Liguria d’ oggi colla Corsica, colla Sardegna, e si estendeva forse fino alla costa settentrionale dell’ Africa. Nell’ enumerazione delle piante vascolari di Liguria ho men- zionato anche un certo numero di specie che certamente non sono d'origine nostrana, ma che sono state apportate dall'uomo, talune appositamente per la coltivazione, altre casualmente. Varie di tali specie importate, come |’ ulivo, la vite, gli agrumi, i ce- reali ecc., sono presso di noi coltivate in tale quantità da pre- dominare addirittura in certe regioni, e da imprimere al paesaggio FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 461 un carattere speciale. Altre, quantunque siano fuori dubbio d’ origine straniera, pure ormai hanno acquistato, direi, la cit- tadinanza ligure, riproducendosi spontaneamente e diffondendosi sempre di più dalla loro area primitiva d’introduzione. Non ho voluto passare sotto silenzio tutte queste forme, che hanno una certa importanza nella costituzione delle nostre « associazioni floristiche » ; ma le ho contraddistinte con segni speciali (+ per le piante coltivate, e * per le specie inselvatichite), non com- prendendole nella numerazione, la quale dovrebbe indicare soltanto le specie veramente indigene. Tuttavia, anche qui non è facile, anzi è quasi impossibile tracciare un limite ben preciso; e per certe piante (come parecchie Anemoni, Narcisi, i Giacinti ed altre piante bulbose dei nostri uliveti, o come le piante annue diffuse nei campi di cereali) non ho potuto far a meno di com- prenderle, col relativo numero, fra le indigene, per quanto sia persuaso della loro origine straniera. Ho creduto utile di nomi- nare (naturalmente senza numero, e coll’ asterisco) anche le specie cosidette avventizie, cioè quelle che accidentalmente, e fors’ anche una sola volta, sono state trovate in Liguria ; poichè fra le tante se ne trova sempre qualcheduna (come negli ultimi decennii certe Graminacee dei generi Pennisetum, Eleusine, Di- gitaria) che rapidamente si propagano e sembrano voler prendere stabile dimora fra noi. Tali specie avventizie si riscontrano so- pratutto nella vicinanza dei porti, introdotte col carico (sovente col grano) o colla zavorra dei bastimenti; od anche in vicinanza degli opifizii, specialmente di quelli dove si lavorano lane di provenienza estera. Sono note come località classiche per la ricchezza in piante avventizie la Valle del Lagaccio presso Genova (illustrata con una Florula speciale dal Dott. F. Baglietto) (1), le vicinanze dei molini fuori della porta di S. Bartolomeo e fuori Porta Romana a Genova (località ora quasi del tutto distrutte); le vicinanze di Porto Maurizio, i lanifizii nella Valle del torrente Varenna presso Pegli, ecc. (1) F. Baglietto, Florula della Valle del Lagaccio in Genova. — Genova 1886, 32 pag. in 8.°. 462 O. PENZIG L’ ordine seguito nella Synopsis Florae Ligusticae è (salvo pic- coli cambiamenti) quello seguito dal Conspectus Florae Europaeae del Nyman; e fin dove non si opponevano ragioni troppo gravi, ho creduto opportuno di seguire anche la nomenclatura adottata dallo stesso Nyman. Le specie distinte con un segno interrogativo (?) furono indicate da qualche autore per la Liguria; ma non è tolto ogni dubbio sul loro indigenato. Richiamo qui l’attenzione del lettore anche sulla tabella, che in fine del lavoro riassume il numero delle specie menzionate in questa Synopsis, e dà il confronto colle specie crescenti in Europa, in Italia, e colle piante enumerate nell’ ultimo prospetto della Flora Ligure, di G. De Notaris. Da 2288 specie annoverate per la Liguria dal De Notaris, nel 1846, il numero delle specie nostrane (malgrado la circoscrizione più limitata del terreno, e l'esclusione delle specie coltivate, ed inselvatichite) è stato portato a 3166: e questa cifra corrisponde a quasi tre quarti del numero di piante ora conosciute in tutta Italia, e ad un terzo incirca della Flora europea. Genova, Agosto 1897. O. PENZIG. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS CRYPTOGAMAE VASCULARES ('). POLYPODIACEAE. ]RFA: vo N. Da As 6. Ch. N B. 1. Allosorus BERNH. crispus Bernh. 2. Notochlaena Br. Maranthae Br. 3. Pteris L. aquilina L. cretica L. 4. Adiantum L. Capillus Veneris L. 5. Cheilanthes Sw. odora Sw. 6. Blechnum (L.) Sw. Spicant Roth. 7. Scolopendrium Sw. 8. S. vulgare Symons. 9. S. Hemionitis Sw. fd (Se) PF PrP SF PS (1) Le specie precedute da una crocetta « sono coltivate; quelle precedute da 8. Asplenium (L.). . Trichomanes L. . viride Huds. . Petrarchae DC. . lanceolatum Huds. . fontanum Bernh. . Adiantum nigrum L. var. acutum — sublanceolatum — virens — cuneifolium | 16. A. Ruta muraria L. | 32. ee pe pe Pa « Halix var. latifolium. — lacinulatum. . germanicum Weiss. . septentrionale Hull. 9. Athyrium Roth. femina Roth. var. ovatum — rigidulum — molle . alpestre Nyl. 10. Aspidium Sw. . angulare Kit. . aculeatum Sw. var. hastulatum Ten. . lobatum Sw. . Lonchitis Sw. . Filix mas Sw. var. carthusianum — incisum Doell. . spinulosum Sw. . dilatatum Sw. . rigidum Sw. . Oreopteris Sw. . Thelypteris Sw. 11. Cystopteris BERNH. . C. fragilis Bernh. 12. Polypodium (L.). vulgare L. un asterisco * sono d’ origine esotica, e qua e là inselvatichite. 463 464 var. serratum Willd. cambricum L. 13. Phegopteris FE. Soe 34. Ph. 35. Ph. polypodioides Fée. Dryopteris Fée. calcarea Fée. 14. Ceterach W. 36. C. officinarum W. 15. Gymnogramme Desv. 37. G. leptophylla Desv. 16. Woodsia Br. 83. W. hyperborea Br. OSMUNDACEAE BR. 17. Osmunda L. 1. O. regalis L. OPHIOGLOSSACEAE BR. 18. Botrychium Sw. 1. B. Lunaria Sw. 19. Ophioglossum L. 2. O. vulgatum L. O). PENZIG I, SA ni — Na co ae Se ASEM sio me & ISOETACEAE BARTL. 20. Isoétes L. I. Duriaei Bory. LYCOPODIACEAE. 21. Lycopodium (L.). L. Chamaecyparissus A. Br. L. clavatum L. L. Selago L. L. inundatum L. SELAGINELLACEAE. 22. Selaginella SPRING. . S. helvetica Lk. . S. denticulata Lk. . S. spinulosa A. Br. EQUISETACEAE DC. 23. Equisetum L. . Telmateja Ehrh. . arvense L. . sylvaticum L. . littorale Kihlew. . palustre L. . ramosissimum Desf. . hiemale L. leo i <> so o 55 . variegatum Schleich. PHANEROGAMAE. GYMNOSPERMAE. CONIFERAE (L.). 24. Abies DC. alba Mill. 25. Picea Lx. . excelsa Lk. SARE vo ae! 26. Larix Tourn. oo iS . europaea DC. 27. Pinus L. . Cembra L. . Pinea L. S on ao, 6. P. Pinaster Soland. 7. P. halepensis Mill. 8. P. sylvestris L. 9. P. uncinata Ram.? 28. Cupressus L. 4 C. sempervirens L. 29. Juniperus L. 10. J. macrocarpa Sibih. Sm. 11. J. Oxycedrus L. 12. J. communis L. 13. J. nana W. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 165 14. J. phoenicea L. 15. J. Sabina L. 30. Taxus L. 16. T. baccata L. GNETACEAE Br. 31. Ephedra L. 1. E. vulgaris Rich. DICOTYLEDONES. Thalamiflorae. RANUNCULACEAE JUSS. 32. Atragene L. 1. A. alpina L. 33. Clematis L. . Flammula L. wo (DI var. {. maritima 3. C. Vitalba L. 4. C. recta L. 34. Pulsatilla MiLr. 5. P. vernalis Mill.? 6. P. Halleri W. 7. P. pratensis Mill. ? 8. P. alpina Lois. 9. P. apiifolia Reichb. 35. Anemone (L.). 10. A. coronaria L. 11. A. hortensis L. 12. A. baldensis L. 13. A. narcissiflora L. 14. A. trifolia L. 15. A. nemorosa L. 16. A. ranunculoides L. 36. Hepatica Mint. 17. H. triloba Chaix. 37. Adonis L. 18. A. aestivalis L. O Ww WW WL a 19. A. | 20. (iN) — Co wW mw WwW wW Scalar ia Si zy 45. 50. 51. A. DpH ee ae ee ee eo on oe a autumnalis L. flammea Jacq. 38. Thalictrum L . aquilegifoitiam L. . flavum L. . angustifolium (L.) Jacq. . elatum Murr. . simplex L. . majus Murr. . minus L. . foetidum L. . alpinum L. 39. Ficaria Hups. . verna Huds. ‘ var. calthifolia (Rob.) 40. Ranunculus (L.). . chaerophyllos L. . monspeliacus L. . millefoliatus Vahl. Canuti Coss. Thora L. . aconitifolius L. . lacerus Bell. . glacialis L. . Seguieri Vill. . alpestris L. . parnassifolius L. pyrenaeus L. nemorosus DC. repens L. . montanus W. lanuginosus L. acris L. . auricomus L. . velutinus Ten. . macrophyllus Desf. . aduneus Gren. Godr. . bulbosus L. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.3, Vol. XVIII (3 Novembre 1897) 20 466 0. PENZIG 52. R. gramineus L. 77. A. Anthora L. 53. R. Flammula L. 78. A. Napellus L. 54. R. arvensis L. 79. A. paniculatum Lam. 55. R. sardous Cr. 50. Delphinium LL. 56. R. muricatus L. l i 57. R. parviflorus L. +: n esi de 98 Ra 82. D. fissum W. K 59. R. ophioglossifolius L. A 5 83. D. pubescens DC. 41. Ceratocephalus McH. RACD: CS ani 60. C. falcatus P. 85. D. Ajacis L. 42. Batrachium S. F. Gray. * D. peregrinum L. 61. B. trichophyllum F. Schulz. | * D. orientale Gay. 62. B. Drouetii Nym. 51. Paeonia L. 63. B. confervoides Fr. (?) Elan i 64. B. Baudotii F. Schulz. i 52. Actaea L. ila Le 87. A. spicata L. 65. N. arvensis L. 66. N. damascena L. a 44. Garidella L. TL * G. Nigellastrum L. 1. B. vulgaris L. 45. Helleborus L. NYMPHAEACEAE. 67. H. niger L. 54. Nymphaea NECK. 68. H. foetidus L. 1. N. alba L. 69. H. viridis L. 55. Nuphar Sx. 46. Eranthis SALISB. 2. N. luteum Sm. 70. E. hiemalis Salisb. aiar i vee Ni 56. Papaver L. USGS I 1. P. setigerum DC. 48. Aquilegia L. 2. P. Rhoeas L. 72. A. vulgaris L. 8. P. pinnatifidum Moris. 73. A. alpina L. 4. P. dubium L. 74. A. Reuteri Boiss. (= A. Stern- | 5. P. Argemone L. bergii Reut.). 6. P. apulum Ten. 75. A. pyrenaica DC. 7. P. hybridum L. 49. Aconitum L. 8. P. alpinum L. 76. A. Lycoctonum L. var. pyrenaicum W. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 57. Glaucium Scop. flavum Crantz. phoeniceum Crantz. SIAE CAME 58. Roemeria Mep. * R. hybrida DC. 59. Chelidonium Tourn. 10. Ch. majus L. FUMARIACEAE DC. 60. Hypecoum L. 1. H. procumbens L. * H. pendulum L. 61. Corydalis DC. . cava Schw. (= C. tube- rosa DC.). vo Q . solida Sw. . fabacea Pers. Q . ochroleuca Koch. 62. Fumaria L. 6. F. spicata L. 7. F. agraria Lag. 8. F. major Bad. 9. F. capreolata L. 10. F. Bastardi Bor. (= F. con- fusa Jord.) 11. F. officinalis L. 12. F. densiflora DC. 13. F. Vaillantii Lois. 14. F. parviflora Lam. 15. F. Schleicheri Soy. Will. CRUCIFERAE JUSS. 63. Cakile Scop. 1. C. maritima Scop. var. latifolia 64. Raphanistrum MED. innocuum Med. IR . R. Landra Mor. (VV nw 467 65. Raphanus L. 4. R. sativus L. var. R. Radiola. 66. Rapistrum Drsv. OU R. rugosum All. * R. perenne Berg. * R. Linnaeanum B. R. 67. Erucaria G. * E. aleppica G. 68. Matthiola BR. 6. M. incana R. Br. 7. M. sinuata R. Br. 8. M. tricuspidata R. Br. 9. M. tristis R. Br. 69. Cheiranthus L. 10. Ch. Cheiri L. 70. Barbarea R. Br. Hie: praecox R.Br. (= B: pa- tula Fr.) 12. B. vulgaris Br. 13. B. intermedia Bor. 71. Turritis L. 14. T. glabra L. 72. Arabis L. 15. A. pauciflora Garcke. 16.-A. Durrita 15; 17. A. hirsuta Scop. 18. A. sagittata DC. 19. A. Gerardi Bess. . A. arcuata Shuttl. (= A. al- pestris Schl.) 21. A. serpyllifolia Vill. . A. Allionii DC. (= A. hirsuta var. All.) . A. muralis Bert. 24. A. saxatilis All. (= A. nova Vill.) OK rs PLPLEeLOo LELE elet) SD N DAN: Az EM M. cas UNE . auriculata Lam. . verna Br. . alpina L. . bellidifolia L. . coerulea Hke. . pumila Jacq. 73. Nasturtium R. Br. officinale Br. amphibium R. Br. sylvestre R. Br. var. rivulare Reichb. . palustre DC. . pyrenaicum R. Br. 74. Cardamine L. . pratensis L.? . amara L. . impatiens L. . hirsuta L. . resedifolia L. . alpina W. . asarifolia L. . Chelidonia L. . Plumierii Vill. 75. Dentaria L. . polyphylla W. K. . pinnata Lam. . bulbifera L. . digitata Lam. . enneaphyllos L. 76. Hesperis L. . laciniata All. . matronalis L. 77. Malcolmia Br. parviflora DC. africana R. Br. maritima R. Br. littorea Br. O. PENZIG | ot OX Hee eeee > 78. Alliaria Scor. . officinalis Andrz. 79. Erysimum L. . crepidifolium Rchb. . ochroleucum DC. . lanceolatum R. Br.? . australe Gay. . virgatum Roth. . cheiranthoides L. ¢ . pumilum Gaud. . linifolium ? 80. Conringia Lk. . orientalis Andrz. . austriaca C. A. Mey. 81. Sisymbrium L. . tanacetifolium L. . Sophia L. . altissimum L. . austriacum Jacq. var. acutangulum DC. . Loeselii L. 2 Iris: . hispanicum Jacq. ? . officinale Scop. . polyceratium L. . asperum L. . Columnae Jacq. (= S. orien- tale L.) . Thalianum Gay. 82. Brassica L. . Robertiana Gay. . oleracea L. . Napus L. . campestris L. . Richerii Will. . elongata Ehrh., var. integrifolia. 90. 91. ide) w 93. 94. 96. 97. 98. ANNNANN FLORAE LIGUSTICAE 99. 100. 101. B. fruticulosa Cyr. B. humilis DC. 83. Sinapis L. . nigra L. . Cheiranthus M. K. . pubescens L. . arvensis L. albar bi . dissecta Lag. 84. Erucastrum PR. 3. E. incanum K. . E. obtusangulum Rchb. 85. Diplotaxis DC. . erucoides DC. . tenuifolia DC. . muralis DC. . viminea DC. 86. Moricandia DC. . M. arvensis DC. 87. Eruca DC. E. sativa Lam. 88. Lunaria L. L. rediviva L. 89. Farsetia TURR. . F. clypeata Br.? 90. Berteroa DC. B. incana DC. 91. Kernera Mep. K. saxatilis Reichb. 92. Petrocallis R. BR. . P. pyrenaica Br. 93. Draba L. D. aizoides L. D. tomentosa Wabhlb. D. frigida Saut. 102. 103. 104. 105. 106. . V. graeca Poir.? SYNOPSIS 169 D. carinthiaca Hoppe. D. lactea Ad. D. muralis L. 94. Erophila DC. E. vulgaris DC. E. praecox DC. 95. Koniga Br. <. halimifolia Reichb. lol K. maritima Br. 96. Vesicaria Poir. V. utriculata Poir. 97. Alyssum L. . A. montanum L. . A. campestre L. . A. Bertolonii Desv. . A. alpestre L. . A. calycinum L. A. fulvescens Sibth. Sm. 98. Peltaria L. P. alliacea Jacq. 99. Clypeola DC. . C. Ionthlaspi L. 100. Camelina Cr. a. sativa: (Cr: 101. Carrichtera DC. C. Vellae DC. 102. Biscutella L. . B. cichoriifolia Lois. >. B. auriculata L. var. Burseri Jord. . B. coronopifolia All. . B. ambigua DC. . B. laevigata L. var. saxatilis. B. lyrata L. 136. 137. 144. 145. = SS SS OO 103. Iberis L. . I. saxatilis L. . I. sempervirens L. (= I. gar- rexiana All.) . ciliata All. . limifolia L. . umbellata L. . pinnata Gou. . amara L. ? . nana All. . aurosica Chaix. 104. Thlaspi L. . T. arvense L. . T. perfoliatum L. . T. montanum L. . T. alliaceum I. . T. virgatum Gr. Godr. . T. alpestre L. . T. rotundifolium Gaud. 105. Teesdalia R. Br. T. Lepidium DC. 106. Aethionema R. BR. A. saxatile R. Br. 107. Lepidium L. . L. graminifolium L. . L. latifolium L. . L. Draba L. L. perfoliatum L. . L. ruderale L. L. sativum L. . L. campestre Br. 3. L. hirtum DC. L. virginicum L. 108. Coronopus HALL. C. procumbens Gil. C. didymus Sm. O. PENZIG i 146. 147. 148. 149. | 150. 153. | 156. Le i RESEDACEAE DC. 109. Hutchinsia Br. H. alpina Br. H. petraea Br. H. procumbens Desv. 110. Capsella Mcu. C. Bursa pastoris Mch. C. rubella Reut. 111. Isatis L. . I. tinctoria L. . I. canescens DC. ? 112. Bunias (L.). B. orientalis L. 113. Erucago T. (Desv.). E. campestris Desv. 114. Myagrum L. . M. perfoliatum L. 115. Neslia DEsv. . N. paniculata Desv. 116. Calepina Desv. C. cochlearioides Dum. CAPPARIDACEAE. 117. Capparis L. C. spinosa L. 118. Reseda (L.). l. R. alba L. R . Phyteuma L. . Re lutea ie . R. luteola L. R. gracilis Ten. 119. Astrocarpus NECK. . A. Clusii Gay. CISTACEAE DC. 120. Cistus L. C. albidus L. 10. LI Lo. 13. 14. 15. 16. wR ww (DINE ORO ra FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS . V. mirabilis L. 2 VA . salviifolius L. . monspeliensis L. . crispus L. ? 121. Helianthemum Mint. . halimifolium W.? . Tuberaria L. . Vivianii Poll. . guttatum Mill. DRD var. inconspicuum. . lunulatum DC. . ledifolium G. ? . salicifolium P. . lavandulifolium DC. ? . croceum P. ? oooh ee . vulgare G. var. grandiflorum. Berterianum. glaucum. — roseum. semiglabrum. H. polifolium P. 17. H. pilosum P. 18. H. vineale P. 19. H. marifolium DC. 20. H. italicum P. 21. H. oelandicum DC. 22. H. origanifolium P. 23. H. laevipes P. 24. H. thymifolium P. 25. H. glutinosum P. 26. H. Fumaria Mill. 27. H. ericoides Dun. 28. H. procumbens Dun. VIOLACEAE. 122. Viola L. 1. V. elatior Fr. UN) V. stricta Horn. (= V. Ruppii Rchb.) . salviifolius X monspeliensis. | = CO IA yeh ae) noia lola sylvatica Fr. var. Reichenbachiana. — Riviniana. V. arenaria DC. . canina L. . odorata L. . alba Bess. . picta Moger. - hirta EL. . Sciaphila K. ? . ambigua W. K. . palustris L. . biflora L. . tricolor L. . V. Valderia Reichb. . calearata L. . V. cenisia L. . V. heterophylla Bert. . V. nummularifolia All. DROSERACEAE. 123. Drosera L. . D. rotundifolia L. 124. Parnassia L. P. palustris L. POLYGALACEAE. 125. Polygala L. P. Chamaebuxus L. P. major Jacq. P. rosea Desf. (= P. nicaeensis Risso). . Morisiana Reichb. . flavescens DC. . comosa Schrk. . serpyllacea Weihe. . vulgaris (L.) Schk. . amarella Cr. (= P. au- striaca Cr.) . P. alpina Perr. . P. alpestris Reichb. . P. rupestris Pourr. ? . P. monspeliaca L. FRANKENIACEAE. 126. Frankenia L. . F. pulverulenta L. . F. laevis L.? var. intermedia. SILENACEAE. 127. Githago DEsF. . G. segetum. Desf. 128. Agrostemma (L.). . A. coronaria L. . A. Flos Jovis L. 129. Eudianthe Fzx. E. Coeli Rosa Fzl. 130. Lychnis (L.). . L. Flos cuculi L. 181. Viscaria RoEHL. . V. vulgaris Roehl. 132. Melandrium RoEHL. . M. sylvestre Roehl. . M. pratense Roehl. 133. Heliosperma Reus. . H. quadrifidum Rehb. 134. Cucubalus G. . C. bacciferus G. 135. Silene L. S. Cucubalus Wib. . S. alpina Thom. 12. 13. . S. Salzmanni Bad. 5. S. italica P, S. Armeria L. S. paradoxa L. 0. PENZIG 16. Alza 18. 19. 20. NM NMR NR TM r 4 nN ANN VW TR WD ANMNNRMN TM mn VD NV DRNNNNNNHNN . nemoralis W. K.? . nutans L. . Otites Sm. . vallesia L. . rupestris L. . Campanula P. . Saxifraga L. . cordifolia All. . acaulis L. . exscapa All. . noctiflora L. . dichotoma Ehrh. . muscipula L. var. bracteosa. . fuscata Lk. . corymbifera Bert. . eretica L. . portensis L. ? . inaperta L. . sericea All. . nicaeensis All. . nocturna L. vespertina Retz. . pendula L. . trinervia Seb. M. . lusitanica L. . gallica L. . conoidea L. . conica L. . secundiflora Otth. 136. Saponaria L. . Vaccaria L. . officinalis L. . ocymoides L. . lutea L.? 137. Gypsophila L. . porrigens Boiss. . elegans M. B. 44. Se RTS Cee me aes FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS . repens L. 158. Tunica Scop. Saxifraga Scop. 13°. Dianthus L. . Seguieri Chaix. . deltoides L. . neglectus Lois. . Armeria L. . atrorubens All. . Hanryi Burn. . liburnicus Bartl. (= D. Bal- | bisi Ser.) . monspessulanus L. . plumarius L. ? longicaulis Ten. . sylvestris Wulf. (= D. ino- dorus Kern.) . furcatus Balb. (= D. tener | Balb.). . prolifer L. . velutinus Guss. . Nanteuilii Burn. . barbatus L. 140. Velezia L. . rigida L.? ALSINACEAE. e.0o 4 © 141. Malachium Fr. . M. aquaticum Fr. 142. Cerastium L. . repens L. arvense L. . alpinum L. triviale Lk. (= C. vulga- tum L.) . latifolium L. . glomeratum Thuill. . brachypetalum P. . glutinosum Fr. ? + M. nw nnn i ial . pumilum Curt. semidecandrum L. . trigynum Vill. 143. Moenchia EHRH. mantica Bartl. quaternella Ehrh. (= M. erecta F.). 144. Stellaria IL. nemorum L. . media Cyr. . Holostea L. . palustris Ehrh. graminea (L.) Retz. uliginosa Murr. 145. Holosteum L. umbellatum I. 146. Moehringia (L.). . trinervia Clairv. . dasyphylla Brun. (= M. fru- tescens Pan.). . muscosa L. . papulosa Bert. 147. Arenaria L. . grandiflora All. . saxifraga Fenzl. . ciliata L. . serpyllifolia L. . leptoclados Guss. . aggregata Lam. 148. Alsine (L.) WAHLB. SXAG . laricifolia Cr. (= A. striata Bauhinorum Gay. Gr.) . Villarsii M. K. . tenuifolia Wahlbg. . fasciculata M. K. (= A. Jac- quini) ? . rostrata K. 474 37. A. recurva Wahlb. 38. . A. lanceolata M. K. 149. Cherleria L. . Ch. sedoides L. 150. Buffonia Sauv. 4]. B. macrosperma Gay. A. verna Bartl. 151. Sagina FENZL. . subulata Pr. . glabra K. . Linnaei Pr. . ciliata Fr. . apetala L. . maritima Don. FS OU è NDRNRNRNANDM N . procumbens L. 152. Spergula L. . arvensis L. 50. S. pentandra L. 153. Spergularia P. S. nicaeensis Sarato. 52. S. campestris Asch. S. atheniensis Burn. S. Dillenii Lebel. var. australis. 55. S. marginata Kitt. LINACEAE. 154. Linum L. . campanuiatum L. . nodiflorum L. . maritimum L. . viscosum L. . narbonense L. . usitatissimum L. . austriacum L. 0 1 Oo Uda VO io ie i . alpinum L. . salsoloides Lam. = E . angustifolium Huds. 0. PENZIG 10. L. tenuifolium L. 11. L. gallicum L. 12. L. liburnicum Scop. 13. L. strictum L. 14. L. catharticum L. 155. Radiola Roru. 15. R. linoides Roth. MALVACEAE. 156. Malope L. 1. M. malacoides L. 157. Althaea L. 2. A. officinalis L. 3. A. cannabina L. 4. A. hirsuta L. 158. Lavatera L. 5. L. maritima Gou. 6. L. arborea L. 7. L. cretica L. 8. L. Olbia L. *? L. unguiculata Desf. 9. L. punctata All. 10. L. trimestris L. 159. Malva L. ll. M. Alcea L. 12. M. moschata L. 13. M. mauritiana L. 14. M. sylvestris L. * M. althaeoides Cav. 15. M. ambigua Guss. 16. M. nicaeensis All. 17. M. neglecta Wallr. 18. M. parviflora L. TILIACEAE. 160. Tilia L. 1. T. platyphylla Scop. 2. T. vulgaris Hayne. 3. T. parvifolia Ehrh. ORO Be FLORAE HYPERICACEAE. 161. Androsaemum Att. . A. officinale All. . A. hircinum Sp. 162. Hypericum L. DI . balearicum L. ? . Richeri Vill. . montanum L. . tomentosum L. . hirsutum L. . hyssopifolium Vill. . tetrapterum Fr. perforatum L. . australe Ten. . humifusum L. . nummularium L. ? Coris th: . calycinum L. 163. Elodes Sp. soli oc Mil Soffre [feeffive (fee ff ce|fivegllo=[ffse Mes(fl=s . E. palustris Sp. ? ACERACEAE. 164. Acer L. A. campestre L. A. Opulus W. A. Pseudoplatanus L. A. monspessulanum L. A. platanoides L. AMPELIDACEAE. 165. Vitis L. . . V. vinifera IL. GERANIACEAE. 166. Geranium (L.). G. macrorrhizum L. G. tuberosum L. G. sanguineum L. G. nodosum L. Desetangsii Lamotte. SO DO (AS) IS j=l HoEbBbBFHEHcHAHEHE DD ss po St ore S LIGUSTICAE SYNOPSIS A75 GL NG. sylvaticum L. rivulare Vill. (= G. aconi- tifolium L'Hér.). . phaeum L. var. lividum. . pyrenaicum L. . columbinum L. . dissectum L. . molle L. . pusillum L. ? . rotundifolium L. . lucidum L. . Robertianum L. 167. Erodium L’HéR. . gruinum W. . Botrys Bert. . laciniatum W. ? . malacoides W. . maritimum L’Heér. ? . chium W.? . Ciconium W. . cicutarium L’Hér. staphylinum Bert. . Cavanillesii Willk. . romanum W. . moschatum L’Hér, BALSAMINACEAE. 168. Impatiens L. . I. Noli tangere L. OXALIDACEAE. 169. Oxalis L. . Acetosella L. . corniculata L. . Stricta L. . cernua Thunb. ZYGOPHYLLACEAE. Z. 170. Zygophyllum L. Fabago L. gt YW + 476 171. Tribulus L. . T. terrestris L. RUTACEAE. 172. Dictamnus L. "Di salbus a. 173. Ruta L. R. bracteosa DC. R. chalepensis L. R. graveolens L. R. montana L. ? 174. Peganum L. P. Harmala L. 75: (Citrus do. C. vulgaris R. C. Aurantium L. . Limonum R. . medica R. . deliciosa Thunb. eer euie’ . decumana R. CORIARIACEAE. 176. Coriaria L. . C. myrtifolia L. Calyciflorae. CELASTRACEAE. 177. Evonymus L. . E. latifolius Scop. . E. vulgaris Scop. AQUIFOLIACEAE. 178. Ilex L. . I. Aquifolium L. RHAMNACEAE. 179. Paliurus G. P. australis G. 180. Zizyphus G. Z. sativa G. 0. PENZIG SR WN A) 181. Rhamnus L. . Frangula L. Alaternus L. . cathartica L. . saxatilis L. pumila Turr. bd Dd bo pd pd BD . alpina L. TEREBINTHACEAE. 182. Pistacia L. . P. Terebinthus L. . P. Lentiscus L. P. Saportae Burn. 183. Rhus L. . R. Cotinus I. . R. coriaria L. 184. Cneorum L. . C. tricoccum L. CAESALPINIACEAE. 185. Ceratonia L. . C. Siliqua L. 186. Cercis L. . C. Siliquastrum L. PAPILIONACEAE. 187. Anagyris L. . A. foetida L. 188. Ulex L. . U. europaeus L. 189. Spartium L. . S. junceum L. 190. Sarothamnus Wimm. . vulgaris Wimm. 191. Genista L. G. radiata Scop. ? TY . G. germanica L. . G. hispanica L. Tore oche ei CG) ie OTOTc torso) Q C. spinosa Lk. Q Esco . aspalathoides Lam. . cinerea DC. . pilosa L. . triangularis W, . tinetoria L. . ovata W. K. . sagittalis L. - Argyrolobium Eckr. ZeyH. . Linnaeanum Walp. . Laburnum L. . alpinus Mill. . linifolius L. . monspessulanus L. . nigricans L.? . sessilifolius L. . triflorus L’Hér. . hirsutus L. - Ardoini Fourn. . ligustica Burn. . Termis Forsk. . hirsutus L. . varius L. ? . angustifolius L. | . reticulatus Desv. . rotundifolia L. . fruticosa L. . cenisia E. - reclinata I: . Natrix BE: . ramosissima Desf. FLORAE 193. Cytisus L. var. pumilus (De Not.) 194. Calycotome Lx. 195. Lupinus L. albus L. 196. Ononis L. | | N LIGUSTICAE SYNOPSIS . 0. breviflora DC. . 0. spinosa L. . 0. alopecuroides L. ? . 0. alba Poir. ? . 0. mitissima L. . striata Gou. O . 0. Columnae All. O . minutissima L. 197. Anthyllis L. 15. A. Hermanniae L ? 46. A. Barba Jovis L. 47. A. montana L. 48. A. Vulneraria L. 49. A. tetraphylla L. 50. A. lotoides L. ? 198. Hymenocarpus Say. 51. H. circinata Sav. OV Ou sOnw err BOX On sees ~ 199. Medicago L. - faleata L. . Sativa L. . media P. . glomerata Balb. . marina L. - Helix W. . orbicularis All. . marginata W. . scutellata All. . Soleirolii Dub. . tribuloides Desv. . truncatula G. . littoralis Rhod. var. Braunii. . tuberculata W. . Sphaerocarpa Bert. . turbinata W. . rigidula Desv. (= M. Ge- rardi). . agrestis Ten, 1 SS ES hy te see ~j 90 I 93. 96. 98, OR Go on . Tenoreana Ser. . praecox DC, . lappacea Desv. . denticulata W. ? . apiculata W. . minima Desv. . laciniata All. . Echinus DC. . arabica All. . ciliaris W. . lupulina L. . Cupaniana Guss. . radiata L. 200. Trigonella L. . Foenum graecum L. . gladiata Stev. . monspeliaca L. . corniculata L. ? . polycerata L. ? . coerulea Ser. 201. Melilotus Juss. messanensis All. sulcatus Desf. . compactus Salzm. infestus Guss. officinalis Desv. . elegans Salzm. . altissimus Th. ? . albus Desv. . italicus Desv. . neapolitanus Ten. . indicus All. 202. Trifolium L. . rubens L. . alpestre L. . medium L. . pratense L. . pannonicum Jacq. O. PENZIG 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. 107. . ochroleucum L. . Cherleri L. . hirtum All. . lappaceum L. . angustifolium L. . incarnatum L. . stellatum L. . ligusticum Balb. . arvense L. . dipsaceum Thuill. . obscurum Savi. E, . supinum Sav. . pallidum W. K. . Bocconei Savi. maritimum Huds. . scabrum L. . diffusum Ehrh. . Striatum L. . subterraneum L. . fragiferum L. . resupinatum L. . tomentosum L. . vesiculosum Sav. . spumosum L. . mutabile Port. . montanum L. . Balbisianum Ser. . Thalii Vill. (= T. caespi- tosum Reyn.). . elegans Sav. . repens L. . pallescens Schreb. . Michelianum Savi. . nigrescens Viv. . isthmocarpum Brot. . glomeratum L. . parviflorum Ehrh. re ip 10%, suffocatum L. alpinum L. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 136. 137. 138. 139. 140. 14]. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. 157. 158. FLORAE LIGUSTICAE . badium Schreb. . patens Schreb. . agrarium L. . procumbens L. . minus Relh. . filiforme L. . aureum Poll. Pe ee Me te 203. Derycnium Scor. . hirsutum Ser. . rectum Ser. . herbaceum Vill. . suffruticosum Vill. CES ZIE . gracile Jord. 204. Tetragonolobus Scop. T. siliquosus Roth. T. purpureus Mch. 205. Lotus (L.). L. edulis L. . creticus L. . Allionii Desv. . tenuis Kit. Si . decumbens Poir. . corniculatus L. . parviflorus Desf. . angustissimus L. . hispidus Desf. . ornithopodioides L. 206. Coronilla L. ai cati Re C. Emerus L. C. juncea L.? C. valentina L. C. glauca L.? C. minima L. Co variatio C. cretica L. 207. Arthrolobium Desv. A. scorpioides DC. 159. 160. | 161. 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168. L6G: 170. PPP PP > PP > bp b> SYNOPSIS 479 A. ebracteatum DC. 208. Ornithopus L. O. compressus L. O. perpusillus L. 209. Bonaveria Scop. B. Securidaca Rehb. 210. Hippocrepis L. H. comosa L. H. ciliata W. H. unisiliquosa L. 211. Scorpiurus L. S. vermiculata L. ? S. muricata L. ? S. subvillosa L. 212. Colutea R. Br. C. arborescens R. Br. 213. Robinia L. R. Pseudacacia L. 214. Galega L. G. officinalis L. 215. Psoralea L. . P. bituminosa L. 216. Astragalus L. . vesicarius L. . Onobrychis L. . leontinus Wulf. ? monspessulanus L. aristatus L’Hér. glycyphyllus L. . australis Lam. alpinus L. . depressus L. Cicer L. . Gremlii Burn. . A. danicus Retz. ASO O. PENZIG 184. A. hamosus L. 207. L. tuberosus L. 185. A. Pentaglottis L. | 208. L. pratensis L. 186. A. purpureus Lam. | 209. L. angulatus L. 187. A. sesameus L. 210. L. sphaericus Retz. 217. Phaca L. 211. L. inconspicuus L. 188. P. alpina Jacq 212. L. setifolius L. AIA | 213. L. hirsutus L. 28. -Oxyteopis DO: 214. L. annuus L. 189. O. campestris DC. 215. L. Cicera L. 190. O. cyanea Bieb. BiB. 1, eativuen te 191. 0. ae rote 217. L. Clymenum L. IRR oe 218. L. articulatus L. 192. O. lapponica Gay. 219. L. Ochrus DC. 219. Biserrula L. 220. L. Nissolia L. 193. B. Pelecinus L. 221. L. Aphaca L. 220. Hedysarum L. 222. L. affinis Guss. 194. H. coronarium L. 225. Orobus L. 195. H. capitatum Desf. 223. O. luteus L. 196. H. obscurum L. 224. O. vernus L. 221. Onobrychis ALL. 225. O variegatus Ten. 197. O. sativa Lam. pre 0: IS 198230 montana DO 227. O. tuberosus L. 199. O. saxatilis AI. var fens + O. lasiostachya Boiss 228. O. filiformis Lam. 200. O. supina DC. 226. Vicia L. 201. O. Caput galli Lam. 299. V. dumetorum L. * 0. Crista galli Lam. ? 230. V. sylvatica L. 222. Cicer L. 231. V. onobrychioides L. $ (C. arietinum L. 232. V. tenuifolia Roth. 49% Bian Ty * V. elegans Guss. agen Ve : 202. P. elatius Stev. i oa N39 Phi 234. V. Gerardi Vill. = i = ra ui 235. V. cassubica L. à E 236. V. atropurpurea Desf. 224. Lathyrus L. 237. V. villosa Roth. 204. L. latifolius L. | 238. V. varia Host. 205. L. sylvestris L. 239. V. Pseudocracca Bert. 206, L. heterophyllus L. | 240. V. monanthos Desf. FLORAE . bithynica L, . sepium L. . narbonensis L. . serratifolia Jacq. . Faba L. . lutea L. . hirta Balb. . hybrida L. . pannonica Cr. . Striata M. B. . melanops S. S. . macrocarpa Bert. . cordata Wulf. . V. sativa L. . angustifolia Reich. . segetalis Th. . amphicarpa Dorth. . lathyroides L. . peregrina L. aa << 227. Ervum L. . parviflorum Bert. “Lens I. . nigricans M. B. . hirsutum L. . Ervilia L. . gracile DC. VO, Ov OF Ce . tetraspermum L. Urbi riad DOMIOIM Ot Ne) D =e . pubescens DC. 228. Phaseolus L. ¢- Ph. vulgaris L. 4 Ph. multiflorus L. AMYGDALACEAE. 229. Amygdalus L. $ A. communis L, $ A. Persica L. 230. Prunus L. iP Padus: LIGUSTICAE SYNOPSIS Wore x * (0/4) Le, CITI ee eon 181 . Mahaleb L. . avium L. . Cerasus L. . brigantiaca Chaix. . domestica L. cerasifera Ehrh. . insititia L. . spinosa L. P. Armeniaca L. P. Laurocerasus L. ROSACEAE. 231. Spiraea L. S. salicifolia L. S. sorbifolia L. S. Aruncus L. S. Ulmaria L. S. Filipendula L. 252. Rubus L. . idaeus L. . caesius L. . corylifolius Gm. . discolor Weihe. . incanescens Bert. . saxalilis L. . glandulosus Bell. . maritimus De Not. . tomentosus Willd. . fruticosus L. 233. Fragaria L. . vesca L. . collina Ehrh. 234. Potentilla L. . fruticosa L. my yy . rupestris L. . collina Wib. + recta, a. : irta oe ae noe tav] Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.a, Vol. XVIII (3 Novembre 1897) 31 Moie Isc Miao Miao Miao ibao Alte o laa ac ac) mw Pp 182 . Lamottei Siegfr. . inclinata Vill. . argentea L. . aurea L. . salisburgensis Haenke. verna L. var. hirsutissima. incana Gaertn. reptans L. . Tormentilla Scop. alba L. . valderia L. . nivalis Lap. . caulescens L. petiolulata Gaud. . saxifraga Ard. . Fragariastrum Ebrh. ? . micrantha Ram. . grandiflora L. . minima Hall. 235. Sibbaldia L. . procumbens L. 236. Dryas L. . octopetala L. 237. Sieversia W. . reptans Spr. . montana Spr. 238. Geum L. sylvaticum Pourr. . urbanum L. rivale L. 239. Rosa L. alpina L. spinosissima L. pomifera Herm. mollis Sm. ? tomentosa Sm. 0. PENZIG 19. HHA DPA PORN PU >>> > > Pb . micrantha Sm. . rubiginosa L. . lantoscana Burn. (olim R. meridionalis). . Thureti Burn. Gr. sicula Tratt. graveolens Gren. agrestis Savi (== R. pium Th.). . tomentella Lem. Pouzini Tratt. dumetorum Thill. . coriifolia Fr. canina L. glauca Vill. ferruginea Vill. . montana Ch. gallica L. . arvensis Huds. . sempervirens L. Jundzilli Bess. 240. Agrimonia L. . Eupatoria L. 241. Aremonia NECK. . agrimonioides DC. ? 242. Alchemilla L. . vulgaris L. hybrida Hoffm. . fissa Schumm. ? . alpina L. . pentaphyllea L. . arvensis Scop. 243. Sanguisorba L. . officinalis L. 244. Poterium L. . muricatum Sp. . dictyocarpum Sp. O 13. 14. DIO I + FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS POMACEAE. 245. Cydonia I. . C. vulgaris L. 246. Pirus L. P. Malus L. P. communis L. . P. amygdaliformis Vill. 247. Sorbus L. . domestica L. . aucuparia L. . Aria Cr. . torminalis Cr. (0 PINO PIRO PIRO PINI PI . Chamaemespilus Cr. 248. Aronia P. A rotundifolia P. 249. Mespilus L. . M. germanica L. 250. Crataegus L. C. Azarolus L. . C. Oxyacantha L. . C. monogyna Jacq. 251. Cotoneaster (Med.) C. pyracantha Sp. C. vulgaris Lindl. MYRTACEAE. 252. Myrtus L. . M. communis L. 253. Punica L. . P. Granatum L. CUCURBITACEAE. 254. Cucumis L. 4+ C. sativus L. 4 C. Melo L. * C. Colocynthis L. 255. Cucurbita L. 4 C. Pepo L. | } & C. ofa As 483 maxima Duch. 256 .Lagenaria L. L. vulgaris L. B. ON 257. Citrullus L. . vulgaris L. 258. Momordica L. . M. Elaterium L. 259. Bryonia L. dioica Jacq. AGRARIACEAE. 260. Chamaenerium Sp. angustifolium Scop. C. C. palustre Scop. C. O. PA eee ee denticulatum Schur. 261. Epilobium (L.). . hirsutum L. parviflorum Retz. roseum Retz. . lanceolatum Seb. M. tetragonum L. montanum L. collinum Gmel. alsinifolium Vill. anagallidifolium Lam. palustre L. 262. Isnardia L. . palustris L. 263. Circaea L. lutetiana L. alpina L. 264. Oenothera L. biennis L. HALORAGACEAE. 265. Myriophyllum L. 1. M. spicatum L. 2. M. verticillatum L. 184 O. PENZIG CALLITRICHACEAE. 7. P. capitata Lam. 266. Callitriche L. | 8. P. serpyllifolia DC. 1. C. verna Bert. * P. arabica DC. 2. C. autumnalis Bert. 276. Herniaria L. 3. C. platycarpa Kuetz. 9. H. ineana L, CERATOPHYLLACEAE. 10. H. alpina Vill. 267. Ceratophyllum L. ll. H. hirsuta L. 1. C. demersum L. 12. H. glabra L. ee ose : 4 277. Corrigiola L. LYTHRACEAE. | giola L 268. Lythrum L. | 13. C. littoralis L. 1. L. Salicaria L. | SCLERANTHACEAE. 2. L. acutangulum Lsg. | 278. Scleranthus L. 3. L. Hyssopifolia L. 1. S. annuus L. 4. L. Thymifolia L. ? 2. S. perennis L. BALE SGD) IE CRASSULACEAE. 269. icaria Desv. a 69. Myricaria Desy 279. Umbilicus L. o i 7 : 1. M. germanica Desv. 1. U. pendulinus L. 270. Tamarix Desv. 280, | Semperuieint Hi O) T. africana Poir. Soriano 2. S. tectorum L. 3. S. caleareum Jord. ? PORTULACACEAE. 4. S. montanum L. 271. Portulaca ‘Tourn. 5. S. arachnoideum L. 1. P. oleracea L. 6. S. rubellum I. 272. Montia L. | 7. S. hirtum L. > Mefentana Ie 8. S. piliferum Jord. ? PARONYCHIACEAE. | 281. Sedum L. 273. Telephium L. | 9. S. maximum Sut. 1. T. Imperati L. 10. S. vulgare Lk. 11. S. Anacampseros L. E: Stiro i S. pe Poir. ° 13. S. anopetalum DC. 275. Paronychia Juss. 14. S. nicaeense All. 3. P. argentea Lam. 15. S. reflexum L. 4, P. polygonifolia Lam. var. albescens. 5. P. echinata Lam. 16. S. sexangulare L. 6. P. cymosa Poir. | 17. S. ‘acre IL. 18. S 19. S 20. S ZS 22.8 2ILS 24. iS PES 208 27. S 28. S 29. S 30. S SIR oo) B Sool: fe wR WN mo edi bdo FLORAE LIGUSTICAE . alpestre Vill. . album L. . hirsutum All. . dasyphyllum L. var. glanduliferum Guss. . Cepaea L. . alsinifolium All. . monregalense Balb. . stellatum L. . annuum L. . atratum L. . rubens L. . caespitosum DC. . glaucum W. K. (== S. hispa- nicum L.). 282. Rhodiola L. . rosea L. 283. Bulliarda DC. . Vaillantii DC. 284. Tillaea L. muscosa L. MESEMBRIANTHEMACEAE. 285. Mesembrianthemum L. > M; nodiflorum L. M. acinaciforme. M. cordifolium. CACTACEAE DC. 286. Opuntia Mill. O. Ficus indica Mill. O. vulgaris Mill. ? GROSSULARIACEAE. 287. Ribes L. Uva crispa L. . nigrum L. ? . rubrum L. ? . petraeum Wulf. alpinum L. bb: elie L. Co WwW = SYNOPSIS SAXIFRAGACEAE. mn Dn DN RNANRM NARRANNRM RHA NNRNM NDNNNN 288. Saxifraga L. . florulenta Mor. . Aizoon Jacq. . lingulata Bell. var. lantoscana. . cochlearis Reichb. . diapensioides Bell. . caesia L. . valdensis DC. . aizoides L. retusa Gou. . oppositifolia L. . exarata Vill. . pedemontana All. . muscoides Wulf. . androsacea L. . granulata L. . bulbifera L. . tridactylites L. . aspera L. . bryoides L. . stellaris L. . cuneifolia L. . rotundifolia L. alternifolium L. UMBELLIFERAE. Re 290. Laserpitium L. latifolium L. Siler L. gallicum L. 291. Thapsia L. villosa L. ? 292. Orlaya Hoffm. . grandiflora Hoffm. . platycarpa K. . maritima L. 485 289. Chrysosplenium L. RIT: È ES a alter Mojo) ee BESeSeà loeb lL Luo) eres 293. Daucus L. . Carota L. . maritimus Lam. . Gingidium L. . gummifer Lam. . aureus Desf. . pubescens K. ? . muricatus L. . Broteri Ten. 294. Turgenia Hoffm. latifolia Hoffm. 295. Caucalis Hoffm. . leptophylla L. . daucoides L. 296. Torilis G. . Anthriscus Gm. . helvetica Gm. . heterophylla Guss. . nodosa G. 297. Angelica L. . sylvestris L. . montana Schleich. 298. Selinum L. . Carvifolia L. 299. Ferula L. . nodiflora L. 300. Ferulago K. . galbanifera K. 301. Imperatoria L. Ostruthium L. . angustifolia Bell. 302. Peucedanum L. . Cervaria Cuss. . Oreoselinum Mch. venetum Ix. 0. PENZIG 33. od. 35. 36. . Officinale L. . Schottii Bess. 303. Levisticum K. . officinale K. 304. Anethum L. . graveolens L. 305. Opopanax K. . Chironium K. 306. Pastinaca L. . sativa L. . latifolia DC. ? 307. Heracleum L. . setosum Lap. . Sphondylium L. . sibiricum L. . minimum Lam. 308. Tordylium L. . apulum L. LR, ihe maximum L. officinale L. 209. Hasselquistia Boss. H. IK. Pigg lanata Boiss. 310. Krubera Horr. leptophylla Hoffm. 311. Meum Jaco. . M. athamanticum Jacq. . M. Mutellina G. 312. Trochiscanthes K. nodiflorus K. 313. Foeniculum Ap. . officinale AJl. . dulce DC. . piperitum DC. . sativum Bert. dl. 1 w EG Siere) Cr exe K FLORAE LIGUSTICAE 314. Kundmannia Scop. . sicula DC. 315. Crithmum L. . maritimum L. 316. Ligusticum L. . ferulaceum All. 317. Neogaya MEISN. . simplex Meisn. 318. Cnidium Cuss. . apioides Spr. 319. Athamanta IL. . cretensis L. . Matthiolii Wulf. 320. Libanotis Cr. . montana Cr. 321. Seseli L. . tortuosum L. . carvifolium Vill. . annuum L. (= S. coloratum Ehrh.). . montanum L. . glaucum L. 322. Aethusa L. . Cynapium L. var. a. segetalis. 323. Oenanthe L. . Phellandrium Lam. . crocata L. . pimpinelloides L. . silaifolia M. B. . Lachenalii Gmel. . peucedanifolia Poll. . globulosa All. 324. Echinophora L. . spinosa L. ~ SS ~Jj N i © @ (0.0) =) Mos I dd i oe Ot DIP Ge) Se SYNOPSIS 487 325. Myrrhis Scop. M. odorata Scop. 326. Physocaulos TSH. 74. P. nodosus Tsh.? 327. Chaerophyllum L. . aureum L. . hirsutum L. . calabricum Guss. > Villarsin KK. . temulum L. 328. Anthriscus HorrM. . A. sylvestris Hoffm. 81. A. Cerefolium Hoffm. A. vulgaris Pers. 329. Scandix L. 2. S. australis L. . S. Pecten Veneris L. 330. Conopodium K. . C. denudatum K. 331. Bulbocastanum ScH. 85. B. Linnaei Schur. 332. Sium L. 86. S. angustifolium L. 333. Falcaria Host. 87. F. Rivini Host. 334. Ammi L. 88. A. majus L. 89. A. glaucifolium L. 90. A. Visnaga Lam. * A. crinitum Guss. 335. Ptychotis K. 91. P. heterophylla K. 336. Sison L. 92. S. Amomum L. 188 O. 337. Aegopodium L. 93. A. Podagraria L. 94. 95. DI P. ehi sE, aa E; wc: Sams Sela 342. Petroselinum Horrm. Rai. sE. SARA 338. Pimpinella L. magna L. Saxifraga L. alpina Host. Tragium Vill. peregrina L. Anisum L. 339. Carum L. Carvi L. 340. Trinia Horr. vulgaris DC. 34]. Ridolfia Mor. segetum Mor. segetum K. sativum Hoffm. 343. Apium L. graveolens L. 344. Heliosciadium K. RBL: H nodiflorum K. leptophyllum DC. 345. Bupleurum L. 3. fruticosum L. . cernuum Ten. . stellatum L. . gramineum Vill. . ranunculoides L. var. caricinum Rchb. . petraeum L. . rotundifolium L. . Savignonii De Not. . protractum H. L. . aristatum Bart]. var. opacum (= B. opa- cum Lange). | 122 PENZIG 116. 1175 118. 119. 120. 121. 123. B. Odontites L. B. junceum L. B. Gerardi Jacq. B. affine Saedl. B. tenuissimum L. B. semicompositum L. . B. glaucum Rob. Cast. 346. Cachrys L. C. laevigata L. 347. Molopospermum K. . M. cicutarium DC. 348. Conium L. . C. maculatum L. 349. Physospermum Cuss. . P. aquilegiifolium K. 350. Smyrnium L. S. Olusatrum L. 851. Bifora Horr. . B. radians M. B. . B. testiculata M. B. 352. Coriandrum L. . C. sativum L. 359. Eryngium L. . E. amethystinum L. . E. Spina alba Vill. E . campestre L. 7. alpinum L. . E. maritimum L. 354. Astrantia L. . A. major L. . A. minor L. 355. Sanicula L. . S. europaea L. 350. Hydrocotyle L. . H. vulgaris L. [AS Dar n FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS . Mollugo L. ARALIACEAE, 357. Hedera L. fe Hel, CORNACEAE, 358. Cornus I. . C. sanguinea L.. . C. mas L. LORANTHACEAE. 359. Viscum L. . V. album L. CAPRIFOLIACEAE, 360. Viburnum L.. V. Opulus L. V. Lantana L. V. Tinus L. 361. Sambucus I. racemosa L. . nigra L. Ebulus L. 362. Adoxa L. DM th - A. Moschatellina IL. 363. Lonicera L. . Caprifolium L. . etrusca Say. L L . L. implexa Ait. L . Periclymenum L. . L. Xylosteum L. . L. nigra L. . L. alpigena L. - L. coerulea L.? RUBIACEAE. 364. Rubia L. . R. peregrina L. 365. Galium L. . G. boreale JL. . G. rotundifolium L. | 39. 32. a A. var. elatum. . erectum Huds. . lucidum All. . cinereum All. . obliquum Vill. . pseudo-myrianthum Genn.? . aristatum L. . sylvaticum L. . tenue Vill. . pusillum L. . helveticum Weig. . megalospermum Vill. . saxatile L. . Sylvestre Poll. . uliginosum L. . elongatum Pr. . palustre L. . verum L. . maritimum L. . purpureum L. . rubrum L. . rubidum Jord. - Soleirolii Lois. . saccharatum All. . Aparine L. . spurium L.? . anglicum Huds. . divaricatum Lam. . parisiense L. . tricorne With. . murale All. . Cruciata Scop. . vernum Scop. . pedemontanum All. 366. Vaillantia L. > mMuralis i: 367. Asperula L. galioides M. B. 489 490 O. PENZIG 40. A. odorata L. 16. V. microcarpa Lois 41. A. taurina L. 17. V. carinata Lois. 12. A. laevigata L. 18. V. rimosa Bast. (= V. Auri- 43. A. hexaphylla All. cula DC.). 44. A. cynanchica L. 19. V. membranacea Lois. 45. A. heteroclada Hausskn. 20. V. coronata DO. 46. A. longiflora W. K. 21. V. discoidea Lois. 47. A. arvensis L. DIPSACACEAE. 268 -Geunianella i 374. Callistemma Boiss. 18 0 i eroi | te liaca). 375. Scabiosa (L.) 49. C. angustifolia L. 1. S. graminifolia L. 50. C. maritima L. 2. S. ucranica L. 369. Sherardia L. 3. S. stellata L. cis nen) * S. monspeliensis Jacq. inn * S. mixta De Not. ? 4. S. maritima L. VERITA GA ene 5. S. atropurpurea L. 370. Valeriana L. 6. S. Columbaria L. l. V. officinalis L. 7. S. gramontia L. 2. V. tuberosa L. 8. S. pyrenaica All. 3. V. Tripteris L. 9. S. holosericea Bert. 4. V. montana L. 10. S. lucida Vill. 5. V. saxatilis: L. * S. prolifera L. 6. V. celtica L. 11. S. Columnae Ten. Tee li | 376. Suocisa Mon. 371. Centranthus DC. | 12. S. pratensis Mch. 8. C. ruber DC. 377. Dipsacus L. 9. C. angustifolius DC. | 13. D. sylvestris Huds. 10. C. Calcitrapa Dufr. | 14. D. laciniatus L. 372. Fedia Mcu. | 15. D. pilosus L. * F. Cornucopiae G. | 378. Cephalaria ScHRAD. 373. Valerianella Hat... | 16. C. alpina Schrad. IL vw. delia mo: | 17. C. leucantha Schrad. 12. V. olitoria Pall. 18. C. transsylvanica Schrad. 18. V. eriocarpa Desv. * C. syriaca Schrad. 14. V. truncata Beck. 379. Trichera ScHRAD. 15. V. dentata Poll. 19. T. arvensis Schrad. a FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 20. T. collina Nym. 21. T. sylvatica Schrad. 22. T. longifolia Nym. 23. T. hybrida R. S. 24. T. mollis (Jord.) Nym. COMPOSITAE. 380. Bidens L. 1. B. tripartita L. 381. Arnica L. 2. A. montana L. 382. Doronicum 1. 3. D. grandiflorum Lam. 4. D. hirsutum Lam. 5. D. glaciale Nym. 6. D. Pardalianches L. 7. D. austriacum Jacq. 8. D. Columnae Ten. 383. Cineraria L. 9. C. maritima L. 10. C. Balbisiana Bert. 11. C. alpestris Hoppe. 12. C. longifolia Jacq. 13. C. lanceolata Lam. (= C. spa- thulifolia Gm.) 14. C. aurantiaca Hoppe. 15. C. campestris Retz. 16. C. cordifolia Jacq. 384. Senecio L. 17. S. Fuchsii Gmel. 18. S. nemorensis L. 19. S. Doria L. 20. S. Doronicum L. * S. andryaloides L. 21. S. barbaraeifolius Kr. (= S erraticus Bert.). 22. S. Jacobaea L. . S. erucifolius LL. 4, S. nebrodensis L. 491 25. S. incanus L. var. parviflorus. 26. S. Persoonii De Not. 27. S. delphinifolius Vahl. ? 28. S. gallicus Vill. 29. S. viscosus L. 30. S. foeniculaceus Ten. 31. S. sylvaticus L. 32. S. vulgaris L. 33. S. squalidus L. ? 385. Anthemis L. 34. A. tinctoria L. 35. A. Triumfettii DC. 36. A. nobilis L. ? * A. palaestina Reut. * A. austriaca Jacq. 37. A. montana L. 38. A. maritima L. 39. A. arvensis L. 40. A. inerassata Lois. 42. 45. MO A. . peregrina L.? . fuscata Brot. ? . Cotula L. . carpathica W. K ? . Cota L. (= A. altissima L. hb.). 386. Ormenis Cass. . mixta DC. 387. Anacyclus (L.) P. clavatus P. var. pubescens. var. tomentosus. . radiatus Lois. . valentinus L. . pedunculatus Pers. 388. Ptarmica DC. . vulgaris DC. . Herba-Rota DC. Wes 192 oO. fy Bi Sool Be nana DC. macrophylla DC. 389. Achillea (L.). . magna L. . ligustica All. . Millefolium L. . setacea W. K. . nobilis L. . Ageratum L. . tomentosa L. 390. Santolina L. . Chamaecyparissus L. . squarrosa W. 391. Diotis Drsr. . candidissima Desf. 392. Pinardia Cass. coronaria Less. 393. Chrysanthemum Lam. be: AC. segetum L. Myconis L. 394. Leucanthemum Lam. 77. M . pallens DC. . montanum DC. . graminifolium Lam. . coronopifolium Nym. . maximum DC. . vulgare Lam. . atratum DC. 395. Pyrethrum G. . corymbosum W. . Achilleae DC. . Parthenium Sm. . alpinum W. var. minimum Bmg. 396. Matricaria L. . Inodora L. . Chamomilla L. PENZIG | 78. . A . 397. Plagius L'Hér. . virgatus DC. 398. Tanacetum L. . Balsamita L. . vulgare L. 399. Artemisia L. . arborescens L. . Absinthium L. . camphorata Vill. . glacialis L. . Mutellina Vill. . pedemontana Balb. . campestris L. . scoparia W. K. . chamaemelifolia Vill. . vulgaris L. . Spicata Wulf. . gallica W. ? . fragrans W. ?? . coerulescens L. ? . maritima L. ? 400. Carpesium L. . cernuum L. 401. Helichrysum G. . Stoechas DC. . italicum Guss. 402. Gnaphalium (L.). . luteo-album L. . uliginosum L. . sylvaticum L. QQ QAA . norvegicum Gunn. . supinum L. 403. Antennaria L. . dioica G. carpathica Bl. F. 404. Leontopodium Cass. . L. alpinum Cass. FLORAE LIGUSTICAE 405. Filago L. . spathulata Presl. . germanica L. . gallica L. . arvensis L. . minima Fr. 406. Phagnalon Cass. ENO: Ph. iS Ph. i eh 26 Elis 407. Linosyris DC. 113. L. vulgaris Less. 408. Galatella Cass. 114. G. punctata Nees. 409. Aster (L.). sordidum DC. saxatile Cass. rupestre DC. 115. A. alpinus L. 116. A. Amellus L. 117. A. salignus W. 118. A. Tripolium L. 410. Solidago L. 119. S. Virga aurea L. 120. S. littoralis Savi. 411. Erigeron L. 121. E. uniflorum L. 122. E. glabratum Hoppe. 123. E. alpinum L. 124. E. Villarsii Bell. 125. E. acre L. 126. E. canadense L. 412. Conyza Less. 127. C. ambigua DC. 413. Bellidiastrum Cass. 128. B. Michelii Cass. 414. Bellis L. 129. B. sylvestris Cyr. saxatile X rupestre. 130. (SE pala 156. oz. SYNOPSIS 193 B. perennis L. B. annua L. B. hybrida Ten. 415. Buphthalmum L. . B. salicifolium L. 416. Asteriscus McH. A. maritimus Less. . A. aquaticus Less. 417. Pallenis Cass. . P. spinosa Cass. 418. Inula L. 137. I. Helenium L. 138. I. salicina L. 139. I. Vaillantii Vill. 140. I. hirta L. 141. I. squarrosa L. i 142. I. montana L. 143. I. Conyza DC. 144. I. bifrons L. 145. I. crithmoides L. 146. I. viscosa Ait. 147. I. graveolens Desf. 148. I. britannica DC.? 419. Pulicaria G. 149. P. odora Rchb. . P. dysenterica G. . P. vulgaris G. 420. Evax G. . E. pygmaea P. 421. Micropus L. . M. erectus L. . M. bombycinus Lag. . M. supinus L. 422. Eupatorium L. E. cannabinum L. 423. Adenostyles Cass. A. viridis Cass. 194 158. 159. 165. 166. L622 163. 169. 170. INS 172. 173. 174. 175. 176. yar 178. 179, 180. 181. A. albida Cass. A. candidissima Cass. 424. Nardosmia Cass. . N. fragrans Rchb. 425. Petasites G. . P. officinalis Mch. . P. albus G. . P. niveus Bmg. 426. Homogyne Cass. . H. alpina Cass. 427. Tussilago L. T. Farfara L. 428. Calendula L. C. arvensis L. 429. Echinops L. E. Ritro L. E. sphaerocephalus L. 430. Carlina L. . acanthifolia All. . acaulis L. . simplex W. K. Cynara Pourr. ? . lanata L. . corymbosa L. Se Gta ae .o . vulgaris L. 431. Atractylis L. A. cancellata L. 432. Staehelina L. S. dubia L. 433. Xeranthemum L. X. annuum L. X. erectum P. X. cylindraceum S. S. 434. Arctium L. A. tomentosum Schk. O. PENZIG | 182. 183. e je 184. 185. S. . nemorosum Le}. . minus Schk. 435. Onopordon L. . Acanthium L. 436. Cynara L. . Cardunculus L. . Scolymus L. 437. Silybum G. Marianum G. 438. Chamaepeuce DC. C. stellata DC. ? 439. Notobasis Cass. N. syriaca Cass. C C C C C C C C C C . C. montanum Spr. C C C C C C C Ul a, sky, 440. Pycnomon Cass. . P. Acarna Cass. 441. Cirsium Scop. . eriophorum Scop. . ferox DC. . spathulatum Gaud. . Morisianum Rcehb. . lanceolatum L. . heterophyllum All. . echinatum DC. . acaule All. . tuberosum All. . medium All. . rivulare Lk. . Erisithales Scop. . ochroleucum All.? . Spinosissimum Scop. . oleraceum Scop. . palustre Scop. . semidecurrens Richt. monspessulanum All. canum Mch. arvense L. a 206. x FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS C. Allionii Thur. ? C. Norrisii Bickn. (C. Erisi- | thales X tuberosum). 442. Galactites McH. . G. tomentosa Mch. 443. Carduus L. 208. C. nutans L. 209. C. carlinifolius Lam. 210. C. arctioides W. 211. C. defloratus L. var. subdecurrens (Bert.) var. spinulosus (Bert.) var. Barrelieri (Bert.) 212. C. Personata Jacq. 213. C. acanthoides L. 214. C. crispus L. 215. C. Candollei Mor. 216. C. intricatus Reich. 217. C. pycnocephalus Jacq. 218. C. tenuiflorus Curt. 219. C. nigrescens Vill. 220. C. arabicus Jacq. 444. Tyrimnus Cass. 221. T. leucographus Cass. 445. Saussurea DC. 222. S. depressa Gren. 446. Berardia VILL. 223. B. subacaulis Vill. 447. Leuzea DC. 224. L. conifera DC. 448. Rhaponticum DC. 225. R. scariosum Lam. 226. R. heleniifolium G. G. 449. Serratula (L.) 227. S. tinctoria L. 228. S. nudicaulis DC. 495 450. Carduncellus ALL. 229. C. coeruleus DC. 230. C. monspeliensium All. 451. Carthamus (L.) 231. C. lanatus. * C. tinctorius L. 452. Centaurea L. 232. C. alba L. 233. C. amara L. 234. C. Jacea L. 235. C. nigrescens W. 236. C. transalpina Schl. 237. C. nervosa W. 238. C. uniflora L. 239. C. phrygia L. 240. C. pectinata L. 241. C. Ferdinandi Gren. 242. C. procumbens Balb. 243. C. montana L. 244. C. axillaris W. 245. C. variegata Lam. 246. C. Cyanus L. 247. C. Scabiosa L. 248. C. alpestris Heg. 249. C. cinerea Lam. 250. C. Cineraria L. * CC. orientalis L. 251. C. paniculata L. 252. C. polycephala Jord. 253. C. Reuteri Reichb. 254. C. haplolepis (Mor.) 255. C. maculosa Lam. 256. C. diffusa Lam. 257. C. collina L. 258. C. solstitialis L. 259. C. melitensis L. 260. C. nicaeensis All. 261. C. Calcitrapa L. 496 0. var. ‘lorreana. C. Pouzini DC. C. paniculata x Calcitrapa . ©. calcitrapoides C. . iberica Trev. . Seridis L. . sonchifolia L. . aspera L. . romana L. . glomerata Vahl. QUOLSILIOrOLO . rigidifolia Bess. Q . hyalolepis Boiss. 458. Microlonchus Cass. . M. salmanticus Cass. 454. Crupina Cass. . C. vulgaris Cass. . C. Crupinastrum Vis. 455. Mulgedium Cass. . M. alpinum Less. 456. Sonchus L. . arvensis L. . maritimus L. . asper All. . glaucescens Jord. NNANN N . oleraceus L. n . tenerrimus L. 457. Lactuca L. . perennis L. . sagittata W. K. . quercina L. L . L. tenerrima Pourr. L L : L. virosa L. . L. Scariola L. L. sativa L. 2. L. saligna L. . L. chondrilliflora Bord. . L. viminea Pr. PENZIG 285. L. ramosissima G. G. 286. L. muralis Fres. 458. Prenanthes L. 287. P. purpurea L. 459. Chondrilla L. 288. C. juncea L. 289. C. latifolia M. B. 460. Taraxacum Juss. 290. T. officinale Web. 291. T. palustre DC. 292. T. corniculatum DC. 293. T. laevigatum DC. 461. Andryala L. 294. A. sinuata L. 462. Hieracium L. 295. H. Peleterianum Mér. 296. H. Pilosella Fr. 297. H. glaciale Reyn. 298. H. Auricula Fr. 299. H. florentinum All. 300. H. praealtum Vill. 301. H. cymosum L. 302. H. Laggeri Fr. 303. H. Lawsoni Vill. (= H. saxa- tile Vill.). 304. H. Morisianum Reichb. f. 305. H. calycinum Arv. Touv. 306. H. glaucum All. 307. H. Delasoiei Lagg. 308. H. chlorifolium Arv. Touv. 309. H. scorzonerifolium Vill. 310. H. Pamphilii Arv. Touv. 511. H. villosum Jacq. var. eriophyllum W. 312. H. piliferum Hoppe. | 313. H. subnivale Gr. Godr. . H. glanduliferam Hoppe. 351. 352. 359. phd bod peh ech Stat bch hth ech tbh mt tt tt ttt tt tt tt FLORAE LIGUSTICAE . armerioides Arv. Touv. . alpinum L. . Juranum Fr. . prenanthoides Vill. valdepilosum Vill. subalpinum Ary. Touy. valesiacum Fr. ramosissimum Schl. . viscosum Arv. Touv. ochroleucum Schleich. . lantoscanum Burn. Greml. Pseudo-Cerinthe Koch. amplexicaule L. pulmonarioides Vill. Berardianum Arv. Touv. pedemontanum Burn. Gr. ligusticum Fr. . humile Jacq. Borneti Burn. Greml. . rupestre All. Tendae Burn. Gr. pictum Schleich. tomentosum All. andryaloides Vill. . monregalense Burn. Gr. digeneum Burn. Gr. . pellitum Fr. Schmidtii Tausch. caesium Fr. murorum L. vulgatum Fr. Virga-Aurea Coss. . provinciale Jord. . tridentatum Fr. . boreale Fr. . pseudo-eriophorum Lor. T. . dolosum Burn. Gr. . umbellatum L. . staticifolium All. 386. 387. 388. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.a Vol. CERERE NE CIOsozo se ECO KO ogee eq Qere GY Qi SYNOPSIS 497 H. heterospermum Arv. Touv. . brachiatum Bert. . lasiophyllum K. . bifidum W. K. ? . flexuosum W. K. . crinitum S. S. . australe Fr. . sabaudum L. . strictum Fr. . cydoniifolium Vill.? . sylvestre Tausch. . sylvaticum Bert. . lactucaceum Froel. var. Seridis Fr. 463. Crepis L. . blattarioides Vill. . grandiflora Tausch. . succisifolia Tausch. . paludosa Mch. . pygmaea L. . nicaeensis Balb. . biennis L. . aurea Cass. . tectorum L. . virens L. . pulchra L. . praemorsa Tausch. . bulbosa Tausch. . foetida L. . insularis Mor. . albida Vill. . vesicaria L. . taraxacifolia Th. . leontodontoides All. . rubra C. . bursifolia L. (Gi setosa L. XVIII (4 Novembre 1897) 32 498 0. 464. Lagoseris M. B. 389. L. nemausensis K. BeERHEHAR S. S. S. rsh S. S. oe ao Mino) 465. Picridium Desr. 390. P. vulgare Desf. E, nia vie tingitanum Desf. 466. Zacyntha G. verrucosa G. 467. Geropogon L. glabrum L. 468. Tragopogon L eriospermum Ten. . porrifolium L. . crocifolium L. . majus Jacq. . orientale L. . pratense L. . australe Jord. (= T. si nuatum Avé ?) . dubium Vill. 469. Scorzonera (L.) hispanica L. austriaca W. humilis L. tenuifolia Schrad. aristata Ram. hirsuta L. 170. Podospermum DC. . laciniatum DC. . intermedium DC. . calcitrapifolium DC. . Jacquinianum K. 471. Urospermum Scop. U. ge Di Dalechampii Desf. picroides Desf 472. Helminthia uss. 3. Hi echioides G. PENZIG 414, 4115. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. P, E: r. 473. Picris L. hieracioides L. spinulosa Bert. pauciflora W. P. Sprengeriana Poir. 474. Leontodon Juss. ee ees eee Ele Ae ce TE H H es H H NM DD . crispus Vill. . tenuiflorus Rehb. . Villarsii Lois. . hastilis L. . alpinus Vill. . anomalus Ball. . pyrenaicus Gou. . lucidus DC. . Taraxaci Lois. . autumnalis L. . crispatus Griseb. & Sch.? 475. Thrincia RoTH. . T. tuberosa DC. . T. hispida Roth.? . T. hirta Roth. . Muelleri Nym. 476. Hypochaeris L. . maculata L. . uniflora Vill. radicata L. . glabra L. . Balbisii Lois. 477. Seriola L. . aetnensis L. 178. Robertia L. . taraxacoides DC. 479. Scolymus L. . hispanicus L. maculatus L.? 480. Catananche L. . coerulea L. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 1499 442. C° lutea L. 481. Cichorium L. 3. C. Intybus L. 4. C. divaricatum Schousb. 482. Tolpis G. 5. T. barbata G. 6. T. umbellata G. 7. T. virgata Bert. 483. Hedypnois W. 8. H. cretica W. 9. H. tubiformis Ten. 0. H. rhagadioloides W. 1. H. monspeliensis W. 484. Hyoseris Juss. 452. H. radiata L. 3. H. scabra L. 485. Aposeris Neck. 4. A. foetida DC. 486. Lapsana L. 55. L. communis L. 487. Rhagadiolus Juss. 6. R. stellatus DC. 457. R. edulis W. AMBROSIACEAE. 488. Ambrosia L. . A. maritima L. 489. Xanthium L. 2. X. strumarium L. 3. X. macrocarpum DC. 4. X. Nigri Cesati. 5. X. spinosum L. 6. X. italicum Mor. CAMPANULACEAE. 490. Campanula L. . C. Medium L. 2. C. barbata L. * ©. dichotoma L. 8. C. Allionii Vill. 4. C. Cervicaria L. 5. C. glomerata L. 6. C. petraea L.? 7. C. spicata L. 8. C. thyrsoides L. 9. C. latifolia L. 10. C. Trachelium L. 11. C. rapunculoides L. 12. C. bononiensis L. 13. C. rhomboidalis L. 14. C. lanceolata Lap. 15. C. hispanica Willk. 16. C. rotundifolia L. var. pubescens Rchb. 17. C. stenocodon Boiss. R. 18. C. pusilla Hk. 19. C. caespitosa Scop. 20. C. linifolia Lam. 21. C. valdensis All. 22. C. Scheuchzeri Vill. 23. C. fragilis Cyr. ? 24. C. macrorrhiza Gay. var. pubescens. 25. C. sabatia De Not. 26. C. isophylla Mor. 27. C. Erinus L. 28. C. persicifolia L. 29. C. Rapunculus L. 30. C. patula L. 491. Specularia Hersr. 31. S. falcata DC. 32. S. Speculum De. 33. S. hybrida DC. 492. Phyteuma L. . P. Halleri All. SPA PO 500 . P. Michelii All. . P. betonicifolium Vill. . P. Balbisii DC. P. Charmelii Vill. . P. orbiculare L. . P. hemisphaericum L. . P. pauciflorum L.? . P. globulariifolium Sternb. 493. Trachelium L. T. coeruleum L. 494. Jasione L. . J. montana I. ERICACEAE. 495. Erica L. . cinerea L. . arborea L. . scoparia C. . multiflora L. . carnea L. 496. Calluna Salisb. Bee & . C. vulgaris Salisb. 497. Vaccinium L. . uliginosum L. V. Myrtillus L. V. Vitis idaea L. 498. Arbutus L. < . A. Unedo L. 499. Arctostaphylos Ad. . A. Uva ursi Spr. . A. alpina Spr. 500. Rhododendron L. . R. ferrugineum L. 501. Azalea L. . A. procumbens L. 502. Pyrola LL. — n . minor L. . PENZIG | 16. P. secunda L. 17. P. uniflora L. | 18. P. rotundifolia L. | 19. P. media Sw. 20. P. chlorantha Sw. 503. Monotropa L. 21. M. Hypopitys L. COROLLIFLORAE. EBENACEAE. 504. Styrax L. . S. officinalis L. ? — JASMINACEAE. 505. Jasminum L. i . J. fruticans L. J. officinale L. OLEACEAE. 506. Olea L. . 0. europaea L. * — var. Oleaster Hoffmg. Lk. 507. Phyllirea L. . latifolia L. . media L. . angustifolia L. 508. Ligustrum L. . vulgare L. 509. Fraxinus L. 6. F. Ornus L. . F. excelsior L. IO) no) =j ASCLEPIADACEAE. 510. Cynanchum (L.). 1. C. acutum L. ? 511. Vincetoxicum Mch. nigrum Mch. fuscatum Reich. ? = WwW WwW IV. A . V. officinale Mch. * SÈ) SCS? OL e FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 501 512. Gomphocarpus Br. G. fruticosus Br. APOCYNACEAE. 513. Nerium L. . N. Oleander L. 514. Vinca L. V. major L. V. media Hfgg. Lk. Viesmnor I: GENTIANACEAE. 515. Gentiana LL. G. Cruciata L. G. lutea L. G. Burseri Lap. G. acaulis L. G. Pneumonanthe L. G. asclepiadea L. G. utriculosa L. +. nivalis L. . G. verna L. . G. pumila Jacq. pe Ga ciliata la. +. Amarella L. . G. campestris L. . G. tenella Rottb. . G. Rostani Boiss. 516. Sweertia L. ). S. perennis L. 517. Chlora L. . C. perfoliata L. . C. serotina K. 518. Erythraea RicH. . E. Centaurium P. . E. pulchella Fr. PA E . E. maritima P. E. spicata P. 519. Menyanthes L. 23. M. trifoliata L. CONVOLVULACEAE. 20. Calystegia BR. 1. C. sepium Br. 2. C. sylvatica Chois. 3. C. Soldanella Br. 521. Convolvulus L. 4. C. cantabricus L. 5. C. doryenioides De Not.? 6. C. lineatus L. 7. C. Cneorum L. ? * C. hirsutus Stev. 8. C. arvensis L. 9. C. althaeoides L. 10. C. tenuissimus L. Lie .C: tricolor 1: 12. C. undulatus Cav. (= C. evol- vuloides DC.) 13. C. pseudo-tricolor Bert. 14. C. siculus L. 15. C. sabatius Viv. 16. C. pentapetaloides L. 522. Cressa L. 17. C. cretica L.? 523. Cuscuta L. 18. C. Epithymum L. 19. C. europaea L. 20. C. Trifolii Bab. 2106. alba Pr: 22. C. approximata Bab. BORRAGINACEAE. 524. Heliotropium I. 1. H. europaeum L. 2. H. Eichwaldi Steud. (= H. do- losum De Not.) 525. Borrago L. . B. officinalis L. 20. a le 99 ~~-* 23. 24. 29. 502 526. Symphytum L. . officinale L. TM . tuberosum L. DNDN . bulbosum Schimp. 527. Anchusa L. . sempervirens L. ? . officinalis L. . undulata L. . leptophylla R. S. ? . italica Retz. . Barrelieri DC. Pre pra spe pp 528. Lycopsis L. L. variegata L. 3. L. arvensis L. 529. Pulmonaria L. . P. officinalis L. . P. angustifolia L. P. mollis Wolff. 530. Cerinthe L. . C. aspera Roth. . C. glabra Mill. . C. minor L. 531. Echium E. . vulgare L. E E. pustulatum S. S. E. italicam L. E. plantagineum L. E. calycinum Viv. 532. Onosma L. . 0. montanum S. S. . 0. arenarium W. K. . 0. echioides L. 533. Alkanna TAuScH. . A. tinetoria Tausch. 534. Lithospermum |. ln ,.. officinale I. 0. PENZIG | 30. 340 32. | 8: | 34. | 35. 36. 97. 38. 39. — 46. 47. 48. purpureo -coeruleum L. . arvense L. apulum Vahl. PPS . incrassatum Guss. 5385. Myosotis L. . palustris L. . alpestris Schm. . sylvatica Lehm. . intermedia Lk. . collina Hofm. (= M. hi- spida K.) M. versicolor Sm. 536. Cynoglossum (L.). . officinale L. . pictum Ait. cheirifolium L. eieiolio montanum Lam. . C. Dioscoridis Vill. 537. Omphalodes Mch. . 0. verna Mch. O. linifolia Mch. ? 538. Echinospermum Sw. E. Lappula Lehm. 539. Eritrichium ScHRAD. E. nanum Schr. 540. Asperugo L. A. procumbens L. SOLANACEAE. 541. Datura L. . D. Stramonium L. 542. Hyoscyamus L. H. niger L. . H. albus I. 513. Lycium L. . L. europaeum L. DA4. Physalis L. . P. Alkekengi L. sua ww PB; ANNNNNAMNM FLORAE LIGUSTICAE pubescens L. 545. Solanum L. . sodomaeum L. . Dulcamara L. . villosum Lam. . miniatum Bernh. . nigrum L. . parviflorum Bad. . tuberosum L. . Melongena LI. 546. Lycopersicum Mill. DD INE N. C. esculentum Mill. 547. Nicotiana L. Tabacum L. rustica L. 548. Capsicum L. annuum L. SCROPHULARIACEAE. oq ST << 549. Verbascum L. . phlomoides L. . thapsiforme Schrad. . virgatum With. ? . Blattaria L. . Boerhavii L var. bicolor Bad. . sinuatum X Boerhavii Ces. . sinuatum L. . pulverulentum Vill. . Wirtgeni Franch. (= V. ni- grum Xx pulverulentum). . Lychnitis L. . nigrum L. . orientale M. B. . Chaixi Vill. . montanum Schrad. 550. Screphularia L. . vernalis L. | | | 15. SYNOPSIS 503 S. auriculata L. ee oblongifolia Lois. (= S.Bal- bisii K.) . S. nodosa L. 18. S. Scorodonia L. ? 19. S. peregrina L. 20. S. ramosissima Lois. 21. S. canina L. 22. S. Hoppii K. 23. S. lucida L. 551. Digitalis L. 24. D. ferruginea L. ? . media Roth. » luted lie 552. Gratiola L. D 5. D. ambigua Murr. D D 27. G. officinalis L. 553. Antirrhinum L. 28. A. tortuosum Bose. | 29. A. majus L. 30. A. latifolium DC. 81. A. Orontium L. 32. A. calycinum Lam. 554. Linaria (L.) Mill. 33. L. vulgaris Mill. 84. L. italica Trev. * L. genistifolia Mill. 35. L. triphylla Mill. 36. L. purpurea Mill. 37. L. striata DC. 38. L. chalepensis Mill. 39. L. simplex DC. 40. L. Pelisseriana Mill. 4), L. supina Desf. 42. L. alpina Mill. 43. L. minor Desf. 44. L. rubrifolia Rob. Cast. | 45. L. spuria Mill. 504 46. 17. 18. 40. V V Vv V V. officinalis L. v Vv V V Vv Vv . V. acinifolia L. V V L. Elatine Mill. L. Sieberi Reichb. L. commutata Bernh. L. Cymbalaria Mill. 555. Anarrhinum Desf. . A. bellidifolium Desf. 556. Erinus L. . E. alpinus L. 557. Veronica L. . spicata L. . austriaca L. ? . Teucrium L. . prostrata L. . Allionii Vill. . urticifolia Jacq. . Chamaedrys L. . montana L. . V. aphylla L. . V. Beccabunga L. V. Anagallis L. . V. bellidioides L. . V. alpina L. . V. serpyllifolia L. . V. saxatilis Scop. . V. fruticulosa Wulf. . verna L. . arvensis L. . triphyllos L. . persica Pois. 73. V. agrestis L. V. polita Fr.(= V.didyma Ten.) . V. hederifolia L. . V. Cymbalaria Bod. 558. Bartsia L. 7. B. alpina L. O. PENZIG 559. Trixago Stev. . T. apula Stev. . T. viscosa Stev. . T. latifolia Reichb. 560. Odontites HALL. 81. O. serotina Reichb. 82. O. verna Reichb. 83. O. viscosa Reichb. 84. O. lutea Reichb. 85. O. lanceolata Reichb. 87. po ae Ao MlasMa-lla- Masia Mac Iie Mia.) 561. Euphrasia Schk. . E. officinalis Schk. E. minima DC. . E. salisburgensis Funck. 562. Rhinanthus L. angustifolius Gm. ? major Ehrh. minor Ehrh. hirsutus Lam. 563. Pedicularis LL. . tuberosa L. . incarnata x tuberosa. . incarnata Jacq. cenisia Gaud. gyroflexa Vill. comosa L. . foliosa L. . rostrata L. . rosea Wulf. var. Allionii Rehb. . P. verticillata L. 564. Melampyrum L. . M. cristatum L. . M. arvense L. . M. nemorosum J.. M . sylvaticum L. M. pratense L. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 505 565. Tozzia L. | LABIATAE. 108. T. alpina L. 572. Teucrium L. OROBANCHACEAE. ]. T. fruticans L. 566. Orobanche L. 2. T. Scorodonia L. 1. O. ramosa L. 3. T. massiliense L. ? 2. O. nana Noé. 1. T. Scordium L. 3. 0. Muteli Schultz. 5. T. scordioides Schreb. 4. 0. lavandulacea Rchb. 6. T. Chamaedrys L. 5. O. purpurea Jacq. 7. T. flavum L. 6. O. arenaria Borkh. 8. T. montanum L. 7. O. caryophyllacea Sm. 9. T. Polrum L. 8. O. Teucrii Hol. 10. T. Botrys L. 9. O. major L. 11. T. lucidum L. 10:50; caudate De Not. 573. Ajuga L. a È Lr fe IR 12. A. reptans L. za 0 pur enistae Thuill. 13. A. pyramidalis L. 13.0. CHE Sm. 14. A. genevensis L. 14. O. variegata Wallr. STAN +00 DE EAMEN eget 16. A. Chia Schreb. 16. O. reticulata Wallr. | -17. A. Chamaepitys Sehr. 17. O. crenata Forsk. | ha . 18. O. amethystea Thuill. (haGalia Le 19. O. Picridis Schultz. 18. S. officinalis L. 20. O. minor Sutt. 19. S. glutinosa L. 21. 0. concolor Duby. | 20. S. Selarea L. 22. 0. Hederae Duby. | 21. S. Aethiopis L. ao» 22. S. pratensis L. 567. Lathraea LL. 1 23. L. Squamaria L. MAS ios 24. S. Verbenaca L. Se ee | 25. S. horminoides Pourr. 568. Acanthus L. | 26. S. Horminum L. I. A. mollis L. | 97. S. viridis L. VERBENACEAE. | 28. S. verticillata L. 569. Vitex L. | 29. S. hispanica L. 1. V. Agnus castus L. | 30. S. oblongata Vahl. 570. Verbena I.. 975. Rosmarinus 1. 2. V. officinalis IL. 81. R. officinalis I. 571. Lippia L. 576. Lavandula L. . Stoechas LL. vu (A) ca 3. L. repens Spr. ? 42. 58. 506 3. L. Spica L. L. latifolia Vill. 577. Brunella L. . B. hyssopifolia L. . B. grandiflora Jacq. . B. vulgaris L. . B. laciniata L. . B. vulgaris x laciniata. 578. Melittis L. . M. Melissophyllum L. 579. Lamium L. . L. maculatum L. L. album L. ? . L. longiflorum Ten. . L. purpureum L. . L. hybridum Vill. . L. amplexicaule L. 580. Galeobdolon Hups. . G. luteum Huds. 581. Galeopsis L. . G. Reuteri Reichb. . G. Ladanum L. var. angustifolia. var. intermedia. . G. pubescens Bess. . G. speciosa Mill. (= G. versi- O. color Koch.) var. sulphurea. G. Tetrahit L. 582. Betonica L. . B. hirsuta L. . B. officinalis L. 583. Stachys TL. . S. alpina L. ). S. germanica L. SE; italica Mill. S. Heraclea All. PENZIG | 59. S. sylvatica L. x S. ambigua Sm. | 60. S. palustris L. 61. S. arvensis L. | 62. S. hirta L. | 63. S. annua L. 64. S. recta L. 65. S. maritima L. 584. Leonurus I. 66. L. Cardiaca L. 585. Phlomis L. 67. P. Lychnitis L. 586. Ballota L. | 68. B. spinosa Lk. ; 69. B. nigra L. 587. Marrubium L. 70. M. vulgare L. | 81. M. Alysson L. M. peregrinum L. 588. Sideritis L. 71: S. hirsuta L. 72. S. romana L. 73. S. montana L. 74. S. incana L. 589. Dracocephalum I.. 75. D. Ruyschiana L. 590. Nepeta L. 76. N. Cataria L. 77. N. nuda L. 78. N. Nepetella L. 79. N. italica L. ? 591. Glechoma L. | 80. G. hederacea L. 592. Hyssopus [.. H. officinalis L. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 507 593. Horminum L. | XM. Maximilianea F. Sch. (= M. 82. H. pyrenaicum L. | rotundif. x aquatica). 106. M. Piperita L. p. p. 107. M. aquatica L. x M. verticillata L.(= M. aquat. x arvensis). 594, Melissa L. 83. M. officinalis L. 595. Clinopodium L.. 84. C. vulgare L. 108. M. arvensis L. 109. M. Pulegi Tj 596. Calamintha (Mcu.) ulegium 85. C. grandiflora Mch. 602. Lycopus L. 86. C. officinalis Mch. 110. L. europaeus L. 87. C. menthifolia Host. LENTIBULARIACEAE. 88. . le le . . . x 3 pot tin 603. Utricularia L. 89. C. alpina Lam. ce ni 1. U. vulgaris L. Mai ee. ee. 2. U. neglecta Lehm. ? 597. Micromeria Benth. 3. U. minor L. ? 91. M. marifolia Benth. ? 604. Pinguicula I 92. M. graeca Benth. Mona | o n a 7 4. P. longifolia Ram. 93. M. juliana Benth. ? S i : : 5. P. leptoceras Reichb. 94. M. thymoides De Not. 6 Pe eae . P. vulgaris L. 95. M. Piperella Benth. Dip vere L 7. P. alpina L. 598. Satureja L. 06. S. hortensis L. RS a ae 97. S. montana L. | 605. Lysimachia L. . L. vulgaris L. 599. Origanum L. : er 98. O. vulgare L. E i 3 oe Ln nee 4 ©. Majorana L. ar a gni 600. Thymus L. x | 506. Asteroli Lk. HorrnMa. 909. T. vulgaris L. | 606. Asterolinum Lx 5 100. T. Serpyllum L. | 5. A. stellatum Lk. Hoffme. 101. T. Chamaedrys Fr. | 607. Samolus L. 102. T. pannonicus All. | 6. S. Valerandi L. * TT. capitatus Lk. Hffmeg. 601. Mentha L. 608. Anagallis L. 7. A. coerulea Schreb. 103. M. rotundifolia L. Sioa teenie Te x M. niliaca Jacq. (= M. ro- | I tundif. x viridis). 9. A. tenella L. 104. M. longifolia Huds. 609. Centunculus L. = cS Ot = M. viridis L. 10. C. minimus L. 508 O. PENZIG 610. Cyclamen I. PLUMBAGINACEAE. 11. C. neapolitanum Ten. 618. Plumbago L. 9 ; ’ =) fe 12. C. europaeum I 1. P. europaea L. 611. Soldanella L. 13. S. alpina W. 619. Statice L. . integrifolia L. PLANTAGINACEAE. . Allionii Lois. Bios perio 2. S. sinuata L. i 3. S. Limonium Rcehb. Ri On E 4. S. serotina Rehb. x P. variabilis Goup. FORLEO O e as 6. S. echioides L. (= S. Avei De 16. P. officinalis L. Not.) 17. P. suaveolens Bert. 7. S. bellidifolia Gou. ? 18. P. longiflora All. ? PET Gracie ane 19. P. farinosa L. 20. P. marginata Curt. 8. A. piautagaica WwW. 21. P. hirsuta Vill. A RSM 22. P. viscosa Vill. 10. A. alpina W. P 3 183 621. Plantago L. 613. Gregoria Dun. 1. P. Psyllium L. 25. G. Vitaliana Dub. 2. P. arenaria W. K. 614. Androsace L. 3. P. Cynops L. 26. A. maxima L. 4. P. Coronopus L. 27. A. Chaixi Gr. Godr. 5. P. crassifolia Forsk. ? 28. A. villosa L. 6. P. maritima L. 29. A. obtusifolia All. 7. P. serpentina Vill. ? 30. A. carnea L. 8. P. alpina L. BG mrata no 9. P. montana Lam. 81. A. argentea Lois. 10. P. fuscescens Jord. SAY: * P. Loeflingii L. 616. Ceris L. 11. P. lanceolata L. 32. C. monspeliensis L. 12. P. argentea Vill. GLOBULARIACEAE. 13. P. Lagopus Vill. 617. Globularia L. * P. lusitanica W. 1. G. Alypum L. 14. P. albicans L. 2. G. Willkommi Nym. 15. P. Bellardi All. 3. G. nudicaulis L. 16. P. Weldeni Reichb. 1. G. cordifolia L. 17. P. media L. 5. G. nana Lam. 18. P. major L. da 6. ti aha pad i ol oe QO nw — NE cop dog RWW FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS MONOCHLAMYDEAE. AMARANTACEAE. 622. Amarantus (L.). . retroflexus L. . patulus Bert. . spinosus L. pa pipa e . albus L. 623. Euxolus RAF. . deflexus Raf. viridis Moq. 624. Polycnemum L. arvense L. PHYTOLACCACEAE. 625. Phytolacca L. P. decandra L. CHENOPODIACEAE. 626. Beta L. . maritima L. . vulgaris L. 627. Chenopodium L. . rubrum L. ? Bonus Henricus L. . hybridum L. . urbicum L. . murale L. . opulifolium Schrad. album L. . glaucum L. . Vulvaria L. . polyspermum L. . ambrosioides L. . Botrys L. eerie eG area OC © O7O.G 628. Kochia RoTH. . scoparia Schrad. Di . viridis L. (= A. sylvestris | Desf.) > > > > > PP $M 509 629. Camphorosma L. . monspeliaca L. 630. Atriplex (L.). . Halimus L. . littoralis L. . patula L. . hastata L. . laciniata L. . rosea L. . hortensis L. 631. Obione G. . portulacoides Moq. 632. Spinacia E. . oleracea L. 633. Salicornia L. . herbacea L. 634. Suaeda Forsk. . fruticosa Forsk. . maritima Dumort. 635. Salsola (L.). . Soda L. > Kaliek: . Tragus L. POLYGONACEAE. HIFI TIAIOEOH 636. Rumex L. . Hydrolapathum L. . Patientia L. crispus L. . alpinus L. . obtusifolius Wallr. sanguineus L. . conglomeratus Murr. . maritimus L. . bucephalophorus L. . arifolius All. . Acetosa L. ll. 12 13. 14, 15. 16. _ Ot we oF TO —_ ~ 540 . intermedius DC. . tuberosus L. . scutatus L. . Acetosella L. DID DIE . pulcher L. 637. Oxyria Hit. © . digyna Hill. 638. Polygonum L. . dumetorum L. . Convolvulus L. . alpinum All. Fagopyrum L. . Bistorta L. . viviparum L. . amphibium L. . lapathifolium L. . Persicaria L. . serrulatum Lag. . Hydropiper L. . mite Schrk. . condensatum Sz. maritimum L. . Roberti Lois. . romanum Jacq. ? . Bellardi All. . arenarium W. K. . littorale Lk. . aviculare L. carillon lita ceo lao bo ig ao ano (Miao oa ar ao ae] lac) THYMELAEACEAE. 639. Daphne L. . D. Laureola L. D. Mezereum L. D. alpina L. D. glandulosa Bert. D. Cneorum L. ì. D. Gnidium L. 640. Passerina I. . P. hirsuta L. ). PENZIG 9 Ut 0 DD l. 641. Thymelaea An. . T. dioica All. 642. Lygia FASAN. . L. Passerina Fas. LAURACEAE. 643. Laurus L. Pop! Li nobilis L. SANTALACEAE. 644, Osyris L. Oa ha 645. Thesium L. T. intermedium Schrad. T. divaricatum Jan. T. humifusum DC. T. alpinum L. ELAEAGNACEAE. 646. Hippophae L. . H. rhamnoides L. CYTINACEAE. 647. Cytinus L. . C. Hypocistis L. ARISTOLOCHIACEAE. 648. Asarum L. . A. europaeum L. 649. Aristolochia L. . Clematitis L. . longa L. . rotunda L. . pallida W. . Pistolochia L. Pep pap EMPETRACEAE. 650. Empetrum L. . E. nigrum L. EUPHORBIACEAE. 651. Buxus L. B. sempervirens L, FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS D1] 652. Andrachne LL. 2. A. telephioides L. 653. Crozophora Neck. 3. C. tinetoria Juss. 654. Ricinus L. * R. communis L. 655. Mercurialis L. . perennis L. . annua L, . ambigua L. ol Ss 656. Acalypha L. . virginica L. 657. Euphorbia L. . dendroides L. 28. E. Paralias L. . terracina L. E 8. E. spinosa L. 9. E. insularis Boiss. 10. E. Canuti Parl. 11. E. pubescens Vahl. 12. E. dulcis L. 13. E. verrucosa Jacq. 14. E. flavicoma DC. 15. E. pilosa L. 16. E. platyphylla L. }7. E. stricta L. 18. E. helioscopia L. 19. E. serrata L. 20. E. Characias L. 21. E. amygdaloides L. 22. E. Esula L. 23. E. Sarati Ard. 24. E. Cyparissias L. 25. E. Gerardiana Jacq. 26. E. nicaeensis All. 27. E. Barrelieri Sav. E 09; «E . variabilis Ces. . biumbellata Poir. . taurinensis All. . segetalis L. . pinea L. . Pithyusa L. . faleata L. - Peplus L. . peploides L. . aleppica L. exigua L. . Myrsinites L. . Lathyris L. . Peplis L. . Preslii Guss. . Chamaesyce L. ARTOCARPACEAE. 658. Ficus L. . F. carica L. 659. Morus L. - M. alba L. M. nigra L. PLATANACEAE. 660. Platanus L. P. orientalis L. P. occidentalis L. URTICACEAE. 661. Urtica L. . dioica L. . pilulifera L. . membranacea Poir. (oe . urens L. 662. Parietaria L. . P. erecta M. K. P. diffusa M. K. 663. Theligonum L. T. Cynocrambe L. 512 O. PENZIG CANNABACEAE. SALICACEAE. 664. Cannabis L. 675. Populus L. 4 C. sativa L. P. alba L. E 2. P. tremula L. 665. Humulus L. spinato, 1. H. Lupulus L. 4. P. pyramidalis Roz. ULMACEAE. | 676. Salix L. 666. Ulmus L. 5. S. fragilis L. 1. U. campestris L. 6. S. alba L. 2. U. pedunculata Foug. + S. babylonica L. 3. U. montana Willd. | 7. S. triandra L. 667. Celtis L. | 8. 8. purpurea L. Cada: | 9. S. daphnoides Vill. 10. S. incana Schr. JUGLANDACEAE. 11. S. Capraea L. 668. Juglans L. 12. S. cinerea L. 4 J. regia L. 13. S. nigricans Sm. CUPULIFERAE. 14. S. crataegifolia Bert. ? 669. Fagus L. 15. S. aurita L. 1. F. sylvatica L. IRE TE o 17. S. Myrsinites L. 670. Castanea G. TR seni 2. C. sativa Scop. | var. serpyllifolia. 671. Quercus L. 19. S. herbacea L. 3. Q. pedunculata Ehrh. 20. S. reticulata L. 4. Q. apennina Lam. BETULACEAE. 5. Q. sessiliflora Salisb. | 77. Alnus L. 6. Q. lanuginosa Th. Rite nce 7. Q. Cerris L. | 2. A. glutinosa G. 8. Q. Ilex L. 3. A. viridis DC. Sag PEI, 678. Betula G. 10. Q. coccifera L. A Bape Giza iE eno? MONOCOTYLEDONES. 11. O. carpinifolia Scop. HYDROCHARIDACEAE. 673. Carpinus L. | 679. Hydrocharis L. 12. C. Betulus L. | 1. H. Morsus ranae L. 674. Corylus L. 680. Vallisneria L. 13. C. Avellana L. 2. V. spiralis L.? FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS Si BUTOMACEAE. News: 681. Butomus L. umbellatus L. ALISMATACEAE. EA: za. A 682. Alisma (L.). . Plantago L. . ranunculoides L. 683. Sagittaria L. 3. S. sagittifolia L. JUNCAGINACEAE. 684. Triglochin L. l. T. palustre L. (AS) ee bs maritimum L. ZOSTERACEAE. 685. Posidonia Korn. 1. P. Caulini Koen. 686. Cymodocea Koen. 2. C. aequorea Koen. oe Le 687. Zostera L. nana Roth. POTAMOGETONACEAE. 6388. Potamogeton L. i PB. matans 2. P. polygonifolius Pourr. 3. P. rufescens Schrad. 4. P. coloratus Hornem. 5. P. lucens L. 6. P. perfoliatus L. ieee vcrispus. l. 8. P. densus L. 9. P. compressus L. ? 10. P. pusillus L. 11. P. pectinatus L. 689. Zannichellia L. 12. Z. palustris L. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.24, Vol. XVIII (5 Novembre 1897) 690. Ruppia L. 13. R. rostellata K. NAJADACEAE. 691. Caulinia W. 1. C. fragilis W. ORCHIDACEAE. 692. Cypripedium L. 1. C. Calceolus L. 693. Corallorrhiza HALL. . C. innata Br. 694. Epipogon Gm. . E. aphyllum Sw. (AS) Se) 695. Limodorum Sw. 4. L. abortivum Sw. 696. Cephalanthera Ricu. C. rubra Rich. . pallens Rich. C. ensifolia Rich. 697. Epipactis Ricu. ee Q 8. E. palustris Cr. 9. E. latifolia All. i 10. E. atrorubens Schult. 11. E. microphylla Sw. 698. Neottia L. 12. N. Nidus avis Rich. 699. Listera BR. 13. L. ovata Br. 14. L. cordata Br. 700. Spiranthes RicH. 15. S. aestivalis Rich. 16. S. autumnalis Rich. 701. Goodyera BR. iy. G. repens Br. 702. Serapias Sw. 18. S. cordigera L. NM io TM ao a} STO VOTO TO TOLTO ~ >) — — foro lorororo: G1 Oo 010 . Gennarii Reichb. (0. Morio . papilionacea L. . latifolia L. . incarnata Fr. . maculata L. . sambucina L. . pseudo-sambucina Ten. . palustris Jacq. . laxiflora Lam. . mascula L. . pallens L. O. PENZIG . Nouletii Rouy (= S. cor- | digera x Orchis laxiflora). | . triloba Viv. (S. neglecta x Orchis papilionacea). . neglecta De Not. . Pseudo-cordigera Morie. . intermedia For. (S. longi- petala x S. Lingua). . purpurea Doum. (= longi- petala x Orchis laxiflora). . Lingua L. . parviflora Parl. ? 703. Barlia Part. . longibracteata Parl. 704. Orchis Br. . purpurea Huds. . militaris L. . tephrosanthos Vill. . tridentata x militaris. . tridentata Scop. . tridentata x ustulata. . ustulata L. globosa L. . coriophora L. . coriophora Xx palustris. . coriophora x laxiflora. Morio L. picta Lois. X papilionacea). 16. O. brevicornu Viv. 17. O. mascula x provincialis. 48. O. provincialis x mascula. 49. O. provincialis Balb. 50. O. olbiensis Reut. 705. Anacamptis RicH. 51. A. pyramidalis Rich. 706. Nigritella RicH. 52. N. angustifolia Rich. 707. Gymnadenia RicH. 53. G. conopsea Br. b4. G. odoratissima Rich. 5d. G. albida Rich. 708. Platanthera RicH. 56. P. chlorantha Cust. 57. P. solstitialis Reichb. 709. Coeloglossum Hrn. 58. C. viride Htn. 710. Tinaea Brv. 59. T. cylindrica Biv. 711. Himantoglossum Spr. 60. H. hircinum Spr. 712. Aceras R. Br. 61. A. anthropophora R. Br. x A. anthropophora x Orch. mi- litaris. 713. Ophrys L. O. Arachnites L. O. tenthredinifera W. 64. O. atrata Lindl. O. aranifera Huds. O. Bertolonii Moretti. x 0. bilineata Barl. x O. Bertolonii x aranifera. 67. O. apifera Huds. | 68. O. Scolopax Cav. FLORAE 69. O. bombyliflora Lk. 70. O. muscifera Huds. 71. O. Speculum Lk. 72. O. lutea Cav. 73. O. fusca Lk. 74. 0. funerea Viv. 714. Herminium Br. 75. H. Monorchis Br. 715. Chamaeorchis Ricu. 76. C. alpina Rich. ? 13. 14. 18. 19: By we IRIDACEAE. 716. . Xiphium L. . Juncea Porr. . fiorentina L. Iris L. . germanica L. . pallida L. . sambucina L. . olbiensis Hén. . italica Parl. . Chamaeiris Bert. . Pseudacorus L. . foetidissima L. led i A 3A Aa ce TM UMM O ee - n . graminea L. 717. Hermodactylus Ap. H. tuberosus Salish. 718. Gynandriris PARL. G. Sisyrinchium Parl. 719. Gladiolus L. . segetum Ker. var. Borneti. . Notarisii Parl. palustris Gaud. 720. Crocus L. biflorus Mill. C. versicolor Ker. LIGUSTICAE SYNOPSIS 515 20. C. suaveolens Bert. ? 21. C. minimus DC. ? 22. C. medius Balb. 23. C. vernus Wulf. 721. Romulea Mar. 24. R. Bulbocodium Seb. Maur. 25. R. ligustica Parl. 26. R. ramiflora Ten. ? 27. R. Columnae Seb. Maur. AMARYLLIDACEAE. 722. Pancratium L. 1. P. maritimum L. 723. Narcissus L. 2. N. Pseudonarcissus L. 8. N. incomparabilis Curt. 4. N. biflorus Curt. 5. N. poeticus L. 6. N. radiiflorus Salisb. 7. N. papyraceus Ker. 8. N. Barlae Parl. 9. N. Tazzetta Lois. 10. N. canaliculatus Guss. 11. N. remopolensis Pan. 12. N. italicus Ker. 13. N. chrysanthus DC. 14. N. aureus Lois. 15. N. Bertolonii Parl. 16. N. intermedius Lois. 17. N. polyanthus Lois. 18. N. dubius Gou. 19. N. obliquus Guss. 724. Sternbergia W. K. 20. S. lutea Ker. 725. Leucoium L. 21. L. vernum L. 22. L. aestivum L. 23. L. hyemale DC. to DI Li 516 726. Galanthus L. . G. nivalis L. 727. Agave L. A. americana L. SMILACACEAE. 728. Smilax L. . S. aspera L. ASPARAGACEAE. 729. Ruscus L. R. aculeatus L. R. R. Hypophyllum L. Hypoglossum L. 730. Asparagus L. . A. acutifolius L. . A. officinalis L. A. tenuifolius Lam. 731. Streptopus RicH. . S. distortus Michx. 732. Convallaria (L.). . C. majalis L. 733. Polygonatum McH. . P. verticillatum All. P. multiflorum All. . P. officinale All. 734. Majanthemum WEB. . M. Convallaria Web. Tap: Paris: 1: . P. quadrifolia L. DIOSCOREACEAE. 736. Tamus L. . T. communis L. var. cretica. LILIACEAE. 737. Paradisia Mazzuc. P. Liliastrum Bert. 0. PENZIG | vo > > 13. F. involucrata All. 14. F. delphinensis Gren. 742. Hemerocallis Juss. 15. H. fulva IL. 743. Tulipa L. 16. T. sylvestris L. 17. T. Celsiana DC. 18. T. Oculus Solis St. Am. 19. T. praecox Ten. 20. T. maleolens Reb. 21. T. Clusiana DC. 744. Erythronium L. 22. E. Dens canis L. 745. Gagea L. 23. G. stenopetala Reichb. 738. Anthericum L. . Liliago L. . ramosum L. 739. Asphodelus (L.). . ramosus (Fou. . microcarpus Viv. . albus W. . fistulosus L. > PPP 740. Lilium L. . L. candidum L. . L. bulbiferum L. . L. eroceum Chx. . L. Pomponium L, . L. Martagon L. 741. Fritillaria L. . G. lutea Ker. . G. arvensis R. S. +. Liottardi Schult. 746. Lloydia SALISB. . L. serotina Reichb. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS DI 747. Ornithogalum (L.). ci U WD N DN MN a D ea} les ee)" DI . narbonense L. . pyrenaicum L. O O SO: O O arabicum IL. . comosum L. . umbellatum L. NO MO: DIO. divergens Bor. tenuifolium Guss. exscapum Ten. 748. Myogalum Lx. . nutans Lk. 749. Urginea STEINH. Scilla Steinh. 750. Scilla L. . hyacinthoides L. . elongata Parl. (= S. Vi vianii Bert.) . italica, L. . autumnalis L. . bifolia L. 751. Uropetalum Ker. . serotinum Ker. ? 752. Hyacinthus (L.). . orientalis L. 753. Bellevalia Lap. . trifoliata Kith. . romana Reichb. . Webbiana Parl. ? È comosa Kth. 754. Botryanthus Kru. . vulgaris Kth. . odorus Kth. . parviflorus Kth. 755. Allium L. . Ampeloprasum L. . Bertolonii De Not. . spectabile De Not. Uni 54: Woo: 56. oT. ww Paper pepe pen eae PPP Pp PP PP Pp pepper NI . Porrum L. . multiflorum Desf. . rotundum L. . Cambiasii De Not. Scorodoprasum IL. . sativum LL. . vineale L. . sphaerocephalum L. . densiflorum De Not. . sardoum Mor. (= A. Ghe- rardi De Not.) descendens L. . nigrum L. . roseum L. . subhirsutum L. . trifoliatum Cyr. . Chamaemoly L. . ursinum L. . neapolitanum Cyr. . triquetrum L. . pendulinum Ten. . Victorialis L. . narcissiflorum Vill. . ochroleucum W. K. montanum F. W. Schm. paniculatum K. (= A. in- termedium Don.) . pallens L. . flavum L. . pulchellum Don. . ligusticum De Not. . oleraceum L. . Schoenoprasum L. . fistulosum L. . Cepa L. COLCHICACEAE. 756. Colchicum L. . C. Bertolonii Stev. . C. autumnale L. 518 3. C. neapolitanum Ten. i. C. alpinum DO. 757. Bulbocodium L. . B. vernum L. 758. Veratrum L. . Lobelianum Bernh. V. nigrum L. 759. Tofieldia Huns. calyculata Wahlb. Ul = < re al APHYLLANTHACEAE. 760. Aphyllanthes L. 1. A. monspeliensis L. JUNCACEAE. 761. Juncus DC. 1. J. maritimus Lam. 2. J. acutus L. 3. J. subulatus Forsk. 4. J. bufonius L. var. mutabilis Savi. 5. J. Tenageja Ehrh. 6. J. trifidus L. 7. J. compressus Jacq. 8. J. Gerardi Lois. 9. J. Jacquini L. 10. J. filiformis L. 11. J. effusus L. 12. J. Leersii Marss. 13. J. glaucus Ehrh. 14. J. obtusiflorus Ehrh. 15. J. supinus Moench. 16. J. Fontanesii Gay. 17. J. acutiflorus Ehrh. 18. J. alpinus Vill. 19. J. lamprocarpus Ehrh. var. macrocephalus Doell. 20. J. triglumis L. 21. J. capitatus Weig. O. PENZIG 23. do 4. pw Io 3. 762. Luzula DC. L. Forsteri DC. L. pilosa W. L. spadicea DC. L. sylvatica Gaud. . L. lutea DC. . L. nivea DC. . L. nemorosa E. Mey. . L. pedemontana Boiss. . L. campestris DC. . L. spicata DC. . L. nutans Duv. Jouve. PALMACEAE. 763. Chamaerops L. . C. humilis L. 764. Phoenix L. P. dactylifera L. ARACEAE. 765. Acorus L. . A. Calamus L. ? 766. Dracunculus Scu. . D. vulgaris Sch. 767. Arum (L.). . A. italicum Mill. A. maculatum L. 768. Arisarum Tara. Tozz. . A. vulgare Targ. Tozz. LEMNACEAE. LI 769. Spirodela SCHLEID. . S. polyrrhiza Schleid. 770. Lemna (L.). . trisulca L. a L. minor L. L. gibba L. 771. Wolffia HoRKEL. W. Michelii Schleid. DIO — Do sous Siae FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS TYPHACEAE. 772. Typha L. T. latifolia L. T. angustifolia L. T. minima Hoffm. 773. Sparganium L. S. ramosum Huds. S. neglectum Duby. . minimum Fr. (Sp CYPERACEAE. 774. Cyperus L. longus L. . badius Desf. . rotundus L. agg aureus Ten. var. esculentus Parl. (DI . glaber L. . difformis L. (DID . fuscus L. . serotinus Rotth. Q globosus All. . flavescens L. . distachyus All. . Preslii Parl. ? PREV. 775. Schoenus L. mucronatus L. D 9.) . nigricans L. 776. Cladium BRrowNE. . C. germanicum Schrad. 777. Rhynchospora VAHL. . R. alba Vahl. 778. Fuirena RoTTB. . F. pubescens Kth. 779. Eriophorum L. . E. latifolium Hoppe. 9. EF. angustifolium Roth. 20. 21. 22 519 E. gracile Koch. E. alpinum L. . E. vaginatum L. 23. E. Scheuchzeri Hoppe. 780. Fimbristylis VAHL. . F. annua R. S. . F. dichotoma Vahl. 781. Blysmus Panz. . B. compressus Panz. 782. Scirpus (L.). . S. sylvaticus L. . S. maritimus L. 29. S. lacustris L. 40. Al. 42. 43. AA. | 45. | 46. AT. | 48. | 49, . S. littoralis Schrad. . S. pungens Vahl. . S. caespitosus L. . S. pauciflorus Lightf. . S. setaceus L. . S. Savii Seb. Maur. 783. Holoschoenus Lk. . H. vulgaris Lk. 784. Heleocharis R. Br. . multicaulis Dietr. H . H. uniglumis Lk. H . palustris R. Br. 785. Elyna ScHRAD. E. scirpina (W.) Pax. 786. Carex L. C. rupestris All. C. Davalliana Sm. C. divisa Huds. C. setifolia Godr. C. foetida Vill. C. vulpina L. C. muricata L. C. divulsa Good. C. paniculata L. RR WD 87. = os chia Ga Goo ore Q AQ (o. 2 DELTA dol siepe aye CRORR eG A.O°> O. PENZIG . Schreberi Schrk. leporina L. elongata L. echinata Murr. . canescens L. . remota L. . Linkii Schk. . Strieta Good. . vulgaris Fr. atrata L. nigra All. . montana L. . Halleriana Asso. . basilaris Jord. oedipostyla Duv. Jouve. . praecox Jacq. . tomentosa L. . Grioletii Roem. (= C. grisea Viv.) . panicea L. . pilosa Scop. . hispida Schk. . glauca Murr. . pallescens L. . digitata L. ornithopoda W. . humilis Leyss. . frigida All. . ferruginea Scop sempervirens Vill. firma Host. mucronata All. . olbiensis Jord. . Mairii Coss. Germ. . extensa Good. . Oederi Ehrh. flava L. . punctata Gand, . tenuis Host. distans L. 89. C. sylvatica Huds. 90. C. pendula Huds. 91. C. vesicaria L. 92. C. rostrata With. 93. C. acutiformis Ehrh. 94. C. hirta L. GRAMINACEAE. 787. Erianthus RicH. ICE SRavennae eb: 788. Imperata CyR. vo bf . arundinacea Cyr. 789. Sorghum P. . S. halepense P. S. vulgare P.S. 790. Chrysopogon TRIN. 4. C. Gryllus Trin. 791. Pollinia Spr. . P. distachya Spr. 792. Heteropogon P. . H..elaberSb: 793. Andropogon (L.). . A. hirtum L. . A. pubescens Vis. SI co CO . A. Ischaemum L. 794. Pennisetum RicH. P. longistylum Rich. 795. Setaria P. B. S. italica P. B. S. viridis P. B. S. glauca P. B. S. ambigua Guss. S. verticillata P. B. 796. Echinochloa P. B. E. Crus galli P. B. fa 10. LL 12. 13. 14. i 15. E. colonum P. B. 16. 19. Z. C. REA: TAG 80 +B: ZE: FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 33. 797. Panicum (L.). . repens L. miliaceum L. capillare L. 798. Digitaria Scop. . sanguinalis Scop. . filiformis Koel paspaloides Dub. 799. Eleusine G. Coracana. indica, 800. Tragus Hat. . racemosus Hall. 801. Zea L. Mays L. 802. Coix L. Lacryma L 803. Leersia Sw. 7. oryzoides Sw. 804. Cynodon RicH. . Dactylon P. 805. Anthoxanthum L. odoratum L. Puelii Lec. Lmt. 6. Baldingera H. Werv. arundinacea Dum. 807. Phalaris (L.). . tuberosa L. . aquatica L. . truncata Guss. brachystachys Lk. . canariensis L. . minor Retz. . paradoxa L. 808. Phleum L. pratense L. 50. E: OG eee es TO. Sul Oe a i: alpinum L. Michelii All. ambiguum Ten. . phalaroides Koel. arenarium L. . asperum Jacq. . tenue Schrad. 809. Colobachne P. B. }. Gerardi Lk. 810. Alopecurus L. . pratensis L. . bulbosus Gou. . agrestis L. . geniculatus L. . utriculatus P. 811. Crypsis L. . alopecuroides Schrad. . schoenoides Lam. . aculeata Ait. 812. Mibora Ap. . verna P. B. 813. Echinaria Desr. . capitata Desf. 814. Sesleria Scor. . cylindrica DC. . coerulea Ard. 815. Oreochloa Lk. disticha Lk. ? pedemontana Reut. 816. Cynosurus L. . echinatus L. . eristatus L. 817. Lamarckia McH. aurea Mch. 818. Arundo (L.). . Donax L. 09. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. OI: —_ 322 A. Pliniana Turr. 819. Phragmites L. P. communis L. var. humilis De Not. 820. Ampelodesmos Lx. A. tenax Lk. 821. Calamagrostis Ap. C. arundinacea Roth. C. varia P. B. C. littorea DC. C. Halleriana DC. C. tenella Host. 822. Psamma P. B. P. littoralis P. B. 823. Sporobolus Br. . S. pungens Br. 824. Agrostis (L.). . alba L. . verticillata Vill. . vulgaris With. olivetorum Godr. . canina L. . alpina Scop. . rupestris All. Pata pet pa pra 825. Apera Ap. . A. Spica venti P. B. 826. Gastridium P. B. . G. australe P. B. 827. Polypogon DEsr. . P. monspeliensis Desf. . P. maritimus Desf. 828. Lagurus L. ,. ovatus L. 829. Lasiagrostis Lk. ln ;. Calamagrostis Lk. . stricta De Not. ? hb. O. PENZIG A A A . A. strigosa Schreb. A A A 830. Stipa L. . S. pennata L. . S. juncea L. . S. tortilis Desf. 831. Aristella Bert. ). A. bromoides Bert. 832. Piptatherum P. B. . P. multiflorum P. B. . P. coerulescens P. B. 833. Milium L. . M. effusum L. 834. Aira (L.). . A. caespitosa L. . A. flexuosa L. 835. Holcus L. i He mollisIy . H. Notarisii Nym. (= H. se- tiger De Not.) H. lanatus L. 836. Arrhenatherum P. B. . A. avenaceum P. B. 837. Avena (L.). . A. sterilis L. Sratuagio: . barbata Brot. . sativa L. . pubescens Huds. . bromoides Gou. . A. pratensis L. . A. versicolor Vill. 5. A. Notarisii Parl. . A. Parlatorii Woods. . montana Vill. . flavescens L. A . A. setacea Vill. A \ . myriantha Bert. 134. FLORAE LIGUSIICAE . A. panicea Lam. . A. capillaris M. K. . A. caryophyllea Web. . A. Cupaniana Nym. 838. Corynephorus P. B. 5. C. articulatus P. B. 839. Ventenata Korn. . V. avenacea Koel. 840. Avellinia PARL. . A. Michelii Parl. 841. Koeleria P. . K. splendens Pr. salt) cristatan in . K. setacea DC. . K. hirsuta Gaud. nek vallosan Bs . K. phleoides P. 842. Danthonia DC. . D. provincialis DC. . D. decumbens DC. 843. Melica L. . M. Magnolii Gr. Godr. . M. ciliata L. . M. Bauhini All. . M. major Sibth. . M. minuta L. . M. nutans L. . M. uniflora Retz. 844. Molinia ScHRK. M. coerulea Mch. 845. Diplachne P. B. D. serotina Lk. 846. Dactylis L. . D. glomerata L. 847. Vulpia Gm. . V. membranacea Lk. 137. 138. 139. 140. 141, 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. Io 158. 159. 160. 161. 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168. | 169. 170. SYNOPSIS Do FPRIPFLPI IRPIFAFHDTFH9LDW 525 . ligustica Lk. . incrassata Parl. . Setacea Parl. . geniculata Lk. . ciliata Lk. . sciuroides Gm. . Myuros Gm. 848. Bromus L.. . maximus Desf. var. Gussonil Parl. . Sterilis L. . tectorum L. . madritensis LL. rubens L. . erectus Huds. asper Murr. . Inermis Leyss. . secalinus L. . commutatus Schr. . racemosus IL. . arvensis I.. . mollis L. . molliformis Lloyd. . intermedius Guss. . macrostachys Desf. . Squarrosus L. . patulus M. K. 849. Festuca L. . ovina L. . glauca Lam. var. inops De Not. . laevis Hack. . rubra L. . heterophylla L. . violacea Hack. . elatior L. . apennina De Not. . arundinacea Hack. 524 O. PENZIG 171. F. gigantea Vill. 199. 172. F. spadicea L. 200. 173. F. varia Haenke. 201. 174. F. pumila Hack. 202. 175. F. flavescens Bell. 203. 176. F. dimorpha Guss. 204. x F. loliacea Curt. (= Festuca | 205. elatior x Lolium perenne). | 206, 850. Glyceria BR. 207. 177. G. aquatica Wahlb. 208. 178. G. fluitans Br. | 179. G. plicata Fr. | 209, 180. G. festuciformis K. 210. 181. G. distans Wahlenh. 211. 182. G. spicata Guss. * 851. Sclerochloa P. B. 183. S. maritima Lk. 212. 184. S. divaricata Lk. 0219. 185. S. Hemipoa Guss. | 214, 186. S. rigida Lk. 215. 187. S. dura P. B; | 216. 852. Briza L. | 217. 188. B. maxima L. | ae 189. B. media L. Pe 190. B. minor L. | 853. Eragrostis P. B. È 191. E. major Host. 192. E. minor Host. 218. 193. E. pilosa P. B. 219. * E. tremula Lam. * 854. Sphenopus Trin. Ù 194. S. Gouani Trin. 855. Poa L. 220. 195. P. sylvatica Chaix (== P. su- | + detica Hke.) 196. P. pratensis L. + 197. P. attica Boiss. Heldr. * 198. P. trivialis L. * . hemoralis L. . compressa L, . alpina L. . laxa Hke. . badensis Hke. . cenisia All. . violacea Bell. . bulbosa L. . concinna Gaud. ua o ia o SU © Bg MG REL co (le . annua -L. 856. Elymus L. . arenarius L. . europaeus L. Caput Medusae L. . crinitus Schreb. 857. Hordeum L. . bulbosum L. BHE E . secalinum Schreb. . Gussoneanum Parl. . murinum L. . leporinum Lk. . maritimum With. . vulgare L. . distichum L. 858. Secale L. cereale L. Soe ete oe nN 859. Aegilops I. . ovata L. . triaristata W. . triuncialis W. > PPP . cylindrica Host. 860. Triticum L. . villosum M. B. . vulgare Vill. monococcum I. . dicoccum L. T. ligusticum Bert. T. Aucheri Parl. > > > > > > PP bb . intermedium Host. ( PLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 861. Agropyrum P. B. . Junceum P. B. . acutum. P. B. Savignonii De Not. pungens P. B. glaucum R. S. , repens R. S. . caninum R. S. . cristatum P. B. . campestre (Nym.) Godr. littorale Host. 862. Brachypodium P. B. . B. sylvaticum R.S. . B. pinnatum R. 8. . B. ramosum R. S. . B. distachyon R. S. 863. Nardurus GoDR. 234. N. Lachenalii Godr. 235. N. tenellus Godr. A. 9) 864. Desmazeria Dum. 256. D. loliacea Nym. 245 246 SE, 865. Gaudinia P. B. . (G. fragilis: PB 866. Lolium L. . temulentum L. . perenne L. ie . rigidum Gaud. . multiflorum Lam. 867. Lepturus BR. . cylindricus Trin. . ineurvalus Trin. . L. filiformis Trin. 868. Psilurus TRIN. nardoides Trin. 869. Nardus L. . N. stricta L. 526 O. PENZIG RIASSUNTO DELLE SPECIE ENUMERATE NELLA SYNOPSIS FLORAE LIGUSTICAE Nyman (’) | Arcangeli(?) |DeNotaris(*)| Penzig - Consp. FI. | Compend. Prospetto Synops. Europaeae | Flor. Ital. | Flor. Ligur. | Flor. Ligust. Cryptogamae Vasculares Hymenophyllaceae .. . 3 1 0 0 Polypodiaegae: 22) 22 + 59 48 36 38 | Osmundaceae . . . . . 1 1 1 sl | Ophioglossaceae. . . . . 10 4 2 2 Marsiliaceae . 4 0 0 Salyiniaceaeta og. Wa 1 1 0 0 lsoetaceager Nel Fb te 12 8 1 cI Eycopodiaceae -. . . .. 6 6 4 4 Selaginellaceae . . . . . 3 3 3 3 Equisetaceae..) ...... LU. 12 9 9 8 x E | Cryproa. VascuLaRES Sp. 111 85 | 56 97 | | Gymnospermae | | liComferaetn ana ooh see 34 18 17 16 IGnetacese ye 0°. 5 3 1 if GyMNosPERMAE Sp. 39 21 | 18 17 | Dicotyled. Thalamiflorae Ranunculaceae... . . 242 147 65 87 Berberidaceae.. . .. . 8 3 1 1 Nymphaeaceae . . . . . 6 2 2 2 Papaveraceae ..°. . . 20 10 8 10 A RIPORTARSI Sp. 276 162 76 100 (') NyMAN. Conspectus Florae Europaeae. — Oerebro 1888-1882. (?) G. ARCANGELI. La Flora Italiana. — 2.4 Edizione, Torino 184. (5) G. DE NOTARIS, Prospetto della Flora Ligustica. — Genova 1846. FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS Nyman Arcangeli | De Notaris Penzig Consp. FI. ; Compend. Prospetto Synops. Europaeae | Flor. Ital. | Flor. Ligur. | Flor. Ligust. Riporto Sp. 276 162 76 100 Fumariaceae 42 18 5 15 Cruciferae 543 251 104 156 Capparidaceae . 4 2 1 1 Resedaceae 23 8 5) 5 Cistaceae . 73 92 17 28 Violaceae . 56 33 12 20 Droseraceae . d 5 2 2 Polygalaceae. 21 13 5 12 Frankeniaceae 6 3 1 2 Silenaceae 321 102 44 62 Alsinaceae 194 77 39 99 Elatinaceae 5 5) 0 0 Linaceae 39 22, 13 15 Malvaceae 52 28 16 18 Tiliaceae . 5 2 3 3 Hypericaceae 47 24 9 15 Aceraceae 10 6 3 5 Hippocastanaceae . it 0 0 0 Ampelidaceae l 1 1 i Geraniaceae . 73 43 18 24 Balsaminaceae 1 1 1 1 Oxalidaceae . 3 4 2 3 Zygophyllaceae . 5 4 1 1 Rutaceae . 16 8 2 5 Coriariaceae . 1 1 1 1 DicoryL. Tuaramirt. Sp. 1820 855 381 550 Dicotyl. Calyciflorae Celastraceae . 6 4 2 2 Aquifoliaceae 1 1 1 1 Rhamnaceae . 23 13 6 6 Terebinthaceae . 8 7 5) 5 Caesalpiniaceae . 2 2 2 2 Papilionaceae 837 348 187 260 Amygdalaceae 18 16 4 7 A RIPORTARSI Sp. 395 391 207 283 O. PENZIG = | | Nyman Arcangeli | De Notaris Penzig | Consp. FI. |: Compend. 1 Prospetto | Synops. | Europaeae | Flor. Ital. | Flor. Ligur. | Flor. Ligust. | | Riporto Sp. 895 391 207 | 283 | Rosaceae 223 106 50 | 80 | | Pomaceae . 36 | 20901 14 | 14 | Myrtaceae 2 2 AA 2 Philadelphaceae 1 1 0) o | Cucurbitaceae 6 6 2 2 Datiscaceae J 0 0 0 | Onagrariaceae 25 24 14 16 Haloragaceae 4 4 2 2 | Callitrichaceae . 7 7 2 | Si | | Ceratophyllaceae 2 2 0 | 1. 4 Lythraceae 16 11 a ti Tamaricaceae 13 1 3 | 3 | | Portulacaceae 4 2 2 | Zi vl Paronychiaceae 36 18 11 13 | Scleranthaceae . 6 2 2 | 2 | Crassulaceae 88 43 24 | 33 | | Mesembrianthemaceae 4 5 est 1 | Cactaceae | 3 i 0 Grossulariaceae. 7 6 3 | Saxifragaceae 110 51 19 23 | Umbelliferae 500 241 109 139 | Araliaceae 2 1 Ly 1 Cornaceae 4 2 Sui 2 | Loranthaceae 5 3 1 1 Caprifoliaceae 27 18 14 156. ill Rubiaceae 147 56 30 51 | Valerianaceae 52 31 13 21 | Dipsacaceae . 77 36 ITA 24 | Compositae 1336 716 282 457 | Ambrosiaceae 4 4 3 | Campanulaceae . 150 70 30 | 43 || Lobeliaceae 4 2 0 0 Ericaceae . 48 29 i AS 21 Dicoryn. CaLyerrLor. Sp. 3846 1918 879 1270 | | OO OO _—_——_—_—_—_—T—_———+{ 3 | Juncaginaceae . . . . . 5) sì 1 2 | ) Zosteracese #0. iu. 4 4 2 3 || Potamogetonaceae. . . . 37 21 9 13 | Najadaceae .. ... . . - 4 3 0 1 | Orchidaceae. . . . . . 112 90 52 76 olridacage fiat (ln 118 D4 19 27 | Amaryllidaceae . . . . . 72 37 12 24 | Smilacaceae . 3 2 2 1 | Asparagaceae 22 19 15 13 | Dioscoreacene 2 1 1 dti) Fulaacenete esc xt dk RE 263 154 55 82 | | Colchicaceae. . . . . . 37 15 Didi 8 | || Aphyllanthaceae . . . . 1 1 i Lal 1 | i Joncaregg seas di Ag 14 | 52 22 32. | | Eriocaulonaceae . . . . 1 0 0 | A _RIPORTARSI Sp. 172 468 203 289 | FLORAE LIGUSTICAE SYNOPSIS 534 Nyman Arcangeli | De Notaris Penzig Consp. FI. | Compend. | Prospetto Synops. Europaeae | Flor. Ital. | Flor. Ligur. | Flor. Ligust. || Rirorto Sp. 772 | 468 203 289 Palmaceae 1 1 2 1 | Araceae . . . ... . 21 12 1 8) Gemnaceae “2. . .. 5) | 5 3 5) Typhacese@ .. . . . . 16%) 9 4 6 Cyperaceae! . i... . 240 | 168 69 94 Graminaceae DIO 390 185 246 | | MonocoTYLEDONES Sp. 1625 | 1058 470 646 exten _Cryptogamae Vasculares . 111 85 56 DI || || Gymnospermae. . . . . 39 21 18 1x Dicotyl. Thalamiflorae . . 1820 855 381 550 | Dieotyl. Calyciflorae. . . 3846 1918 | 879 127054 Dicotyl. Corolliflorae. . . 1541 685 332 bk | Dicotyl. Monochlamydeae . 524 297 15240) 188 | i Monocotyledones . . . . 1625 1053 470 | 646 | Torace. Sp. 9506 4914 | 2288 3166 ALBERTO PERUGIA La piccola schiera dei lavoratori del Museo Civico di Storia Naturale di Genova ha in questi giorni subito una nuova e dolorosa perdita con la morte di ALBERTO PERUGIA, della cui opera scientifica io traccierò qui qualche breve ricordo, in omaggio alla pia usanza introdotta dalla Direzione del Museo, che volle sempre commemorati in questi Annali coloro che ne sono stati i principali collaboratori. Nato in Trieste il 10 Settembre 1843, Alberto Perugia senti sin da giovinetto la passione istintiva per gli studii zoologici che continuò con amore per tutto il tempo della sua vita. Malgrado che il padre suo lo avviasse per la carriera dei commerci già da esso seguita con cospicua fortuna, non si spense nel giovane raccoglitore di animali l’ardore per tali ricerche, che ebbero ben presto una meta definita, facilmente offerta dalla ricca fauna marina dell'Adriatico ed in ispecial modo dai pesci. Il Museo Civico, Ferdinando Massimiliano, di Trieste gli forniva materiale di osservazione e di studio ed egli vi prestava assiduamente quanto disinteressatamente l’opera sua in sussidio dei conserva- tori Freyer, Trois e Syrski, tanto che il 5 Maggio 1865 la De- legazione municipale di Trieste lo chiamava a far parte del Curatorio del Museo e pochi mesi più tardi, vale a dire il 15 Dicembre dello stesso anno, accogliendo la proposta del Curatorio, lo nominava Direttore scientifico onorario del Museo, in età di poco più che ventidue anni. In questo ufficio egli fa confermato molte volte di seguito, sino al 1879; essendo però stato effettuato un riordinamento nell’organizzazione del Museo e nominato un Direttore effettivo, la carica di Direttore onorario si rese superflua, continuando però il Perugia a far parte del Curatorio del Museo CENNI BIOGRAFICI DI A. PERUGIA 533 sino a tutto il 1880. Nei molti anni da lui dedicati a questo stabilimento egli, sempre occupato dello studio dei pesci, seppe salire in meritata fama di ittiologo valente, cominciando contem- poraneamente le indagini sui parassiti dei pesci. Di questi anzi invid all’ Esposizione internazionale di pesca, tenuta in Berlino nel 1880, una scelta collezione che, insieme ad un album di disegni colorati di pesci Adriatici, gli procurò in quella occasione una menzione onorevole. Dotato allora di larghi mezzi di fortuna, fece al Museo di Trieste parecchi, ed anche cospicui doni, quale quello di una bellissima collezione di circa 500 specie di pesci esotici e dei più rari esemplari di pesci dell'Adriatico, ancora mancanti nelle raccolte del Museo. Il Perugia fu uno dei membri fondatori della « Società Adriatica di Scienze naturali » della cui direzione egli fece parte per parecchi anni di seguito. Verso il 1882 egli abbandonò il soggiorno di Trieste e andò a prender dimora in Firenze, ove rimase sino al 1887. In questo periodo egli non ebbe agio di occuparsi di proposito di studii zoologici, ma neppure li trascurd completamente, coltivando però l’altro ramo della zoologia da lui prescelto, quello dei vermi, perché continuò a raccogliere e a studiare i parassiti dei pesci, gio- vandosi per confronti delle collezioni elmintologiche del R. Museo di Storia Naturale di Firenze, dove aveva anche modo di non dimenticare del tutto i suoi pesci, visitando sovente la ricca collezione centrale dei vertebrati italiani. Nel 1888 fece ritorno in Trieste e in quell’anno si dedicò nuovamente alla determina- zione ed all’ ordinamento delle raccolte ittiologiche di quel Museo. Dolorosi avvenimenti lo costrinsero ad abbandonare di nuovo il soggiorno di Trieste ed allora, desideroso di andare a vivere in un ambiente sereno, ove potesse aver modo di tutto dedicarsi agli studii prediletti e trovare così conforto alle sue sventure, recossi a Genova dove il cospicuo materiale ittiologico da anni radunato nel Museo Civico di Storia Naturale e continuamente accresciuto per l’opera di egregi viaggiatori, gli poteva offrire largo campo di ricerche. Accolto con quella larga e fraterna ospitalità che ogni zoologo sa oramai di trovare presso chi dirige quello stabilimento, egli 534 D. VINCIGUERRA vide realizzato il suo desiderio, poichè potè immediatamente intra- prendere lo studio dei pesci non ancora i!lustrati e ben presto entrò a far parte del personale del Museo, in qualità di addetto alla collezione ittiologica. Gli anni da lui trascorsi in Genova sono quelli della sua maggiore operosità scientifica perchè in questo periodo di tempo egli non rivolse la sua attenzione al solo studio dei pesci, ma dividendo bene spesso la sua giornata tra il Museo Civico e I’ Istituto Zoologico dell’ Università, compieva in quest’ ul- timo, in unione al prof. Corrado Parona, interessanti ricerche sui trematodi parassiti dei pesci marini e sopra qualche altro argomento di parassitologia o di anatomia comparata; quando ad un tratto una rapida malattia lo spense il 24 Settembre 1897, in età di soli 54 anni, troncando il filo di un’ esistenza dalla quale la scienza poteva ancora attendere qualche pregevole contributo. Alberto Perugia non può essere annoverato tra i naturalisti di maggior produttività, perchè dopo oltre trent'anni di vita scientifica egli non lascia che 34 lavori, dei quali soli 20 dovuti esclusivamente a lui, mentre gli altri 14 sono in collabora- zione con altri. Ma la sua limitata produzione non va attribuita ad altra causa che alla sua modestia, che lo ratteneva dal pubblicare cosa che non gli sembrasse pienamente interessante. Dei suoi seritti ittiologici merita d'essere ricordato in prima linea il Catalogo dei pesci dell'Adriatico, da lui pubblicato sino dal 1866, che quantunque incompleto ed in qualche parte ine- satto, era pur sempre il miglior lavoro d'insieme sui pesci di quel mare che si avesse sino al 1881, epoca in cui lo ripub- blicò riveduto, ampliato e corretto, e munito di parecchie tavole colorate. Questa seconda edizione, assai più completa della prima e priva delle mende che esistevano in quella, costituisce senza dubbio il più importante dei suoi lavori, che sarà sempre di indispensabile consultazione ad ognuno che si occupi di ittiofauna mediterranea. I lavori da lui pubblicati dal giorno della sua dimora in Genova in poi, sì riferiscono quasi tutti a pesci esotici, perchè nel condurre a termine l'ordinamento delle collezioni di pesci del Museo Civico egli aveva specialmente a studiare specie di lontani paesi, pervenute quasi tutte in dono al Museo, e gli CENNI BIOGRAFICI DI A. PERUGIA 535 si presentava quindi la necessità di rendere omaggio ai numerosi e benemeriti donatori col far conoscere quanto di notevole si trovava nelle loro raccolte. Nel Museo Civico esistevano parec- chie serie di pesci delle parti più meridionali dell'America del Sud, che non avevano fatto ancora argomento di studio: queste egli illustrò particolarmente ed i suoi Appunti sopra alcuni pesci Sud-americani conservati nel Museo Civico di Storia Naturale di Genova costituiscono una notevole contribuzione alla conoscenza dell’ ittiofauna di quella regione. E ancor in quest’ anno egli pubblicava due interessanti noticine su pesci dell'America meri- dionale, raccolti in Bolivia dal compianto prof. Balzan e nell’ alto Paraguay dal Boggiani. Di queste due note merita speciale men- zione la prima, perchè in essa egli afferma e dimostra, contra- riamente all’ asserzione di EKigenmann, che la ittiofauna delle acque dolci di quella vasta regione non può essere distinta in provincie geografiche ben definite. Ma lo studio dei pesci esotici non lo distoglieva del tutto da quello della fauna del nostro mare. Le sue ricerche sui trema- todi ectoparassiti dei pesci marini lo costringevano ad esaminare quasi giornalmente un gran numero di questi e così aveva modo di constatare la presenza di alcune specie non prima indicate dal golfo di Genova che, riunite ad altre ottenute in questi ultimi anni dal Museo Civico, gli offrivano argomento ad un lavoro che può dirsi sia stato l’ultimo della sua vita. Benchè specialmente appassionato per |’ ittiologia sistematica, egli non trascurava le ricerche anatomiche sui pesci, del che fanno fede la sua nota Sullo sviluppo dell’ « Acanthias vulgaris » , quella Swi lnfatici del cuore della « Mola aspera », pubblicata in collaborazione col Trois e l'altra Sulla glandola digitiforme nella « Chimaera monstrosa » in collaborazione col dott. Mazza. Lascia pure uno scritto Sulle Mixosporidie dei pesci marini e un altro Su/ Trichosoma dei Muridi, rimarchevoli entrambe per l'accuratezza delle osservazioni. Più numerosi sono i lavori sui trematodi ectoparassiti dei pesci marini, tutti in collaborazione col prof. Parona e tra essi parmi degno di speciale ricordo la Contribuzione per una monografia del genere « Microcotyle ». 536 D. VINCIGUERRA Alberto Perugia fu uno di quei naturalisti dei quali sgrazia- tamente si va poco a poco perdendo lo stampo, che coltivano la scienza per passione e non per calcolo, per soddisfare ad un intimo bisogno dell’ animo loro e non già per radunare titoli proficui alla loro carriera futura. Giusto apprezzatore dell’ opera sua, egli non aspirava a compiere grandi scoperte morfologiche, ma si teneva pago dell’ umile contributo che gli era dato di portare alla conoscenza sistematica e faunistica degli animali da lui studiati. Egli non cercò mai di porsi in evidenza, non aspirò ad uftici didattici, che d’ altra parte la mancanza di gradi accademici gli avrebbe impedito di occupare; ma non per questo egli veniva meno apprezzato da chi pensa che il vero merito non è soltanto quello riconosciuto come tale dalle Università e dalle Accademie. La sua modestia e la sua diligenza lo rendevano un collaboratore prezioso, specialmente per quanto riguarda la ricerca, la prepa- razione e l'osservazione del materiale di studio. La posizione ch’ egli aveva avuto a Trieste lo aveva posto in contatto con molti naturalisti stranieri, dai quali egli era meritatamente sti- mato, mentre il suo nome in Italia si può dire fosse appena conosciuto da pochi. Ma quei pochi restarono profondamente addolorati alla notizia della sua morte e ne provano il più acerbo rimpianto, perchè con Alberto Perugia non solo è scomparso uno zoologo appassionato e coscienzioso, ma un amico sincero, un uomo onesto. D. VINCIGUERRA. 6. ~) 10. Els 12: 15. CENNI BIOGRAFICI DI A. PERUGIA 397 PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE DI ALBERTO PERUGIA . (1866) Catalogo dei pesci dell’ Adriatico, in « Cenni storici del Civico Museo Ferdinando Massimiliano in Trieste. . (1879) Note sullo sviluppo dell’ Acanthias vulgaris, in « Bol- lettino della Società Adriatica di Scienze Naturali, vol. V., p. 8-17, con 3 tav. » . (1881) Elenco dei pesci dell’ Adriatico, Milano, U. Hoepli, 1881, p. vini, 60, con 7 tav. . (1889) Elenco dei pesci raccolti dal D.° Elio Modigliani nelle Isole di Nias e di Sumatra, in « Annali del Museo Ci- vico di Storia Naturale di Genova, serie 2.*, vol. VII, p. 269-277. » Sui giovani dell’ Orthagoriseus mola, « ibid. p. 864-368 ». (1890) Sul Godius fallax, Sarato, Lettera al D.° (€. Bellotti, « ibid., vol. IX, p. 506-508. » . (1890-91) Sulle Mixosporidie dei pesci marini, in « Bollettino Scientifico dell’ Università di Pavia, ann. XII, n.° 4, p. 134-139 e ann. XIII, n.° 1, p. 22-25 con | tav. » (1891) Appunti sopra alcuni pesci Sud-Americani conservati nel Museo Civico di Storia Naturale di Genova, in « Ann. Mus. Civ., serie 2.°, vol. X, p. 605-657. » » Intorno ad alcuni pesci raccolti al Congo dal capitano Giacomo Bove, « ibid., p. 967-977. » (1892) Descrizione di una nuova specie di Myawus raccolta nel Rio Senegal dal Cap. G. Capurro, « ibid., vol. XII, p. 1007-1008. » » Descrizione di due nuove specie di pesci raccolti in Sa- rawak dai Signori G. Doria ed O. Beccari, « ibid., p. 1009-1010. » (1893) Di alcuni pesci raccolti in Sumatra dal Dott. Elio Modi- gliani, « ibid., vol. XIII, p. 241-247. » » Sopra alcuni pesci di Engano, raccolti dal Dott. Elio Mo- digliani, « ibid., p. 251-255. » 14 338 . (1893) 15. (1894) 16. (1896) 17 » 18. (1897) 19. » 20. » 21. (1866) 22. (1989) 23 » 24. (1890) 25 » 26. » PA fp » D. VINCIGUERRA Sul Trichosoma del fegato dei Muridi, in « Atti della Società Ligustica di Scienze Naturali e (Geografiche, vol. IV, p. 206-210. » Viaggio di Lamberto Loria nella Papuasia orientale. XIII. Pesci d’acqua dolce, in « Ann. Mus. Civ., serie 2.*, vol. XIV, p. 546-553. » Sopra alcuni pesci raccolti alle Antille dal Cap. Giuseppe Capurro, « ibid., vol. XVI, p. 14-19. » Elenco dei pesci raccolti dal Dott. Elio Modigliani nelle isole Mentawei, « ibid., p. 47-54. » Di alcuni pesci raccolti in Bolivia dal prof. Luigi Balzan, « ibid., vol. XVIII, p. 16-27 ». Res Ligusticae, XXVI. Di alcuni pesci nuovi pel golfo di Genova, « ibid., p. 136-141. » Di alcuni pesci raccolti nell’ alto Paraguay dal cav. Guido Boggiani, « ibid., p. 147-150. » (in collaborazione col sig. E. F. Trois). Note sui linfatici del cuore della Mo/a aspera, Nardo, in « Atti dell'Istituto Veneto delle Scienze, ser. 3.°, vol. XII, p. 5-8, con l tav. » (in collaborazione col prof. Corrapo PARONA). Res Ligusticae, VIII. Di alcuni trematodi ectoparassiti di pesci marini. Nota preventiva, in « Ann. Mus. Civ., Serie 2.*, vol. VII, p. 740-747 ». Mesocotyle squillarum, n. subgen. e n. sp. di trematode ectoparassita del Bopyrus squillarum, in « Boll. Se. Pavia, ann. XI, n.° 3, p. 76-80. » Di alcuni trematodi ectoparassiti di pesci adriatici, in « Ann. Mus. Civ,, ser. 2.°, vol. IX, p. 16-32, 2 tav. I-II. » Nuove osservazioni sull’ Amphibdella torpedinis Chatin, « ibid., p. 363-367. » Res Ligusticae. XIV. Contribuzione per una monografia del genere Microcotyle, « ibid., vol. X, p. 173-220, tav. III-V. » Dei trematodi delle branchie dei pesci italiani, in « Atti Soc. Lig. Se. Nat., ann. I, p. 59-70. » 28 29 30. 32 33 34. . (1890) . (1891) . (1893) 2. (1895) . (1896) (1891) CENNI BIOGRAFICI DI A. PERUGIA 539 Intorno ad alcune Polystomeae e considerazioni sulla si- stematica di questa famiglia, « ibid., p. 225-242. » Sulla Va/lisia striata Par. Per. Risposta al Dr. P. Sonsino, in « Zoologischer Anzeiger 14 Jhrg. n.° 354, p. 17-19. » Res Ligusticae. X VII. Note sopra trematodi ectoparassiti, in « Ann. Mus. Civ., serie 2.", vol. XII, p. 86-102, tav. II-III. » Didymozoon Exocoeti Par. Per. (Monostomum filum, G. Wagn.), in « Atti Soc. Lig. Sc. Nat., a. IV, p. 198-201. » Sopra due nuove specie di trematodi ectoparassiti di pesci marini, « ibid., ann. VI, p. 84-87, con 2 fig. » Due nuove specie di trematodi parassiti delle branchie del Brama Rayi, « ibid., ann. VII, p. 135-138, con 4 fig. » (in collaborazione col Dott. FeLIcE Mazza). Sulla glandola digitiforme (Leydig) nella Chimaera mon- strosa, « ibid., ann. V, p. 203-292, tav. XXV-XXVI. » RES LIGUSTICAE XXVIII. DESCRIZIONE DI UN NUOVO ISOPODO DELLE CAVERNE LIGURI PEL DOTT. FILIPPO SILVESTRI (BEVAGNA, UMBRIA) I Coleotteri in special modo, ed anche i Chilopodi, Diplopodi, Aracnidi delle grotte della Liguria, illustrate dal Prof. R. Gestro e diligentemente esplorate da un manipolo di zelanti entomologi genovesi, da esso sempre saviamente ed amorevolmente incorag- giati, sono stati in questi stessi Annali oggetto di varie note; degli Isopodi però nessuno sin qui si è occupato. Esaminando io i pochi fino ad ora raccolti nelle grotte di tale regione, ho ri- scontrato una forma così interessante, che credo opportuno farla subito conoscere. Questo Isopodo è una specie sicuramente nuova per la scienza, appartiene alla famiglia Ligiae e deve ascriversi pure secondo me ad un genere nuovo, che io, in omaggio al chiarissimo Isopo- dologo Gustavo Budde-Lund, mi compiaccio denominare : Buddelundiella armata gen. et sp. nn. Corpus in globum contractile. Mandibula dextera (Fig. 1) parte distali dentibus duobus et processu brevi, lato, apice tridentato, nec non processu attenuato, parum arcuato, supra dentellato aucta. Mandibula sinistra (Fig. 2) parte distali 4-5-dentata, et pro- cessu attenuato, parum arcuato supra dentellato et penicillis tribus aucta. Maxillae primi paris (Fig. 3) expodite apice 9-dentato, endo- podite apice penicillis tribus instructo. Maxillae secundi paris (Fig. 4) integrae, interne serie aculeorum auctae, externe et lateraliter setigerae. NUOVO ISOPODO DELLE CAVERNE LIGURI 541 Pedes maxillares (Fig. 5) epipodite basipodite fere duplo bre- viore, endopodite integro. Caput (Fig. 6) fronte tuberculis quatuor aucta, prosepistoma : scuto elevato, supra rotundato utrimque depressione singula magna, linea mediana cariniformi. Antennulae sat parvae, 3-articulatae, articulo ultimo attenuato. Antennae (Fig. 7) propodite articulo longiore, flagello triarti- culato, articulo ultimo valde attenuato. Oculi ocellis. c. 20. Pereion (Fig. 8 et 9) lateribus deorsum et extrorsum aliquantum vergentibus; lateribus somiti primi coeteris maioribus, antrorsum etiam parum vergentibus, rotundatis. Dorsum somitorum omnium carinis longitudinalibus 3-+-3, magnis, crassis, quarum externae maiores et extrorsum aliquantum vergentes. Pleon (Fig. 8) somitis duobus primis tuberculis nullis, somitis 3-5 tuberculis duobus sat magnis instructis. Pleotelson (Fig. 10) latum, postice rotundatum, supra medium tuberculis duobus instructum. Uropodes articulo basali perlato, expodite et endopodite fasciculo setarum terminatis, subconicis, expodite endopodite vix breviore. Long. corp. mm. 3; lat. corp. mm. 13. Hab. In caverna dicta delle Grae apud Ormea. Legit Prof. J. Gen- tile, mense Aug. 1882. EXPLICATIO FIGURARUM. Fig. 1. — Pars distalis mandibulae dexterae. RIA » » sinistrae. » 3. — Maxilla primi paris. » 4 — » secundi paris. » 5. — Pes maxillaris. » 6. — Caput antice inspectum. » 7. — Antenna. » 8. — Animalculum totum fere omnino contractum. » 9. — Somitum tertium antice inspectum. » 10. — Pleotelson supra inspectum. SU ALCUNI BRENTIDI DELLE ISOLE BATÙ Nota peL D."e A. SENNA Le Batu fanno parte di quella catena d’ isole che stendesi ad occidente di Sumatra e sono situate a mezzogiorno di Nias e al nord delle Mentawei. È la prima volta che il gruppo delle Batù è indicato come patria di Brentidi, il che posso fare grazie al Sig." Ugo Raap ex-conservatore dell’ orto botanico della R. Uni- versità di Genova, che recentemente visitò le isole in questione e raccolse alcune specie, le quali vennero donate dal Prof. Ot- tone Penzig al Museo Civico di Genova e a me communicate dal D.re R. Gestro. Sono in tutto otto specie, sette delle quali sono comuni e largamente distribuite; l’ ottava invece, appartenente al genere Stereodermus, è nuova e degna di menzione perchè ben distinta dallo St. Gestroî Senna e forme affini delle grandi isole Son- daiche e richiama una specie pure nuova e di prossima pubbli- cazione, trovata dal D.te E. Modigliani nelle Isole Mentawei. 1. Stereodermus Gestroi Senna, Annali Mus. Civ. Storia Nat. Genova, ser. 2.*, vol. XIII (XXXII), 1893, p. 261 (6). Un solo esemplare. La specie fu trovata anche nella vicina Nias. 2. Stereodermus Raapi n. sp. Nigro-fuscus, subopacus; paullo squamosus, haud pilosus, an- tennis, rostro tarsisque rufescentibus. Capite subquadrato , angulis posticis rectis, supra sulcato et punctato ; rostro longiusculo , re- curvo, sulcato usque ad medium, prorostro. longiore quam meta- rostro apicem versus aegre ampliato ; antennarum articulis 4.°-8.° 4A A. SENNA hrevissimis, transversis, 9.° et 10.° conspicue majoribus, lateribus curvatis, apicali ovato-conico. Prothorace brevi, apicem versum for- liter constricto, deinde regulariter ampliato, lateribus curvatis, dorso sulcato, sulco ante medium leviter constricto. Elytris elongatis, late- ribus vix latioribus quam basi, apice rotundato-marginatis, suturae leviter incisis, dorso trisulcatis, lateribus striatis, sulco externo in medio latitudine fere aequali 2°, interstitiis carinatis. Pedibus gra- cilibus, tibits in medio modice angulatim dilatatis ; corpore infra nitidiore, prosterno antecoxali foveolato, metasterni apice impresso, abdominis basi foveolata, foveola oblonga. — Long. 6!/, mill. Un esemplare. Questa nuova specie, che porta il nome dello scopritore, è ben distinta dallo St. Gestroî Senna per il facies e habitus. Il corpo più allungato, il prorostro pure più lungo e più gracile, il protorace più ristretto nella porzione anteriore, le zampe più gracili, la colorazione diversa e il tegumento meno nitido la separano dalla specie sunnominata e dalle altre affini ancora inedite che abitano la stessa regione zoogeografica. S’avvicina invece allo St. siporanus mihi, specie che pubbli- cherò prossimamente, riportata dal D.r*® Modigliani dalle Isole Mentawei, pur essendone differente per le antenne più corte e più robuste, pel prorostro più allungato, il capo più corto ecc. 3. Cerobates sexsulcatus Motsch. Etud. entomolog. VII, 1858, pod el Specie comune e molto diffusa; fu trovata tanto a Nias che alle Mentawei ed a Engano. Il sig. Raap ne raccolse alle Batù quattro esemplari. 4. Cerobates tristriatus (Lund) typicus Senna. Un solo esemplare. Corrisponde alla descrizione datane dal Lund (!) e cioè presenta la terza stria dorsale (esterna) abbre- viata, il disco delle elitre nitido, i lati substriati. Gli esemplari così conformati li indico col binomio tristriatus typicus per distin- guerli dalle altre forme, ad es. la seguente e dalle forme inter- medie. Come la specie precedente ha vasta distribuzione ed abita le medesime località. (!) Skrivt. af naturhist. selskab. V. 2, p. 66, 1802. BRENTIDI DELLE ISOLE BATU JAD Cerobates tristriatus (Lund) elytralis Senna. Due esemplari. In essi la terza stria dorsale è prolungata fino all’ apice, la declività apicale delle elitre è regolarmente striata, come pure i lati delle medesime, la porzione nitida del disco è più stretta che nella forma tipica. 3. Higonius Poweri Lewis, Journ. of Linn. Soc. XVII, p. 299, 1883, nota. Un esemplare. Oltre la Birmania, Penang e Sumatra, fu trovata a Nias e ad Engano dal D."* Modigliani. 6. Trachelizus bisulcatus Lund, Skrivt. af naturhist. selskab. V, 2, p. 67, 1802. Un esemplare. Comunissimo dovunque e grandemente diffuso nella regione orientale. 7.? Trachelizus modestus Senna. Notes from the Leyden Mu- seum XV; pist65, 1891. Un maschio e una femmina. La specie é*molto affine al Trachelizus rufovittatus (Perroud) ma se ne distingue pel capo un poco più allungato e per gl’ interstizi elitrali un poco più rilevati. Però nei due esemplari delle Batu quest’ ultimo carat- tere non si osserva; inoltre la colorazione è più chiara che in alcuni esemplari di Giava, identica invece ad uno di Engano che ho sott'occhio e la macchia nerastra sulle elitre è piu grande e di color più vivace. Stante l'affinità delle specie, parecchie delle quali tuttora inedite, di questo gruppo di 7rachelizus, e la posizione critica che il gruppo stesso occupa nel sistema, ri- mando a migliore occasione il pronunciarmi sul valore delle differenze osservate nei due esemplari delle Batù. 8. Orychodes cinnamomi Herbst., Fissl. Arch. IV, p. 76, tav. Qi. 20; bot, ASS: Un solo esemplare. Fu trovata questa specie, oltre che nelle grandi isole della Sonda e alle Filippine, anche alle Mentawei dal D.te Modigliani, ma non a Nias nè ad Engano. Firenze. Ottobre 1897. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (8 Novembre 1897) 35 VIAGGIO DI LAMBERTO LORIA NELLA PAPUASIA ORIENTALE XVIII. FORMICHE RACCOLTE NELLA NUOVA GUINEA DAL DOTT. LAMBERTO LORIA DESCRITTE DA CARLO EMERY (Tav. I) Contemporaneamente a questa raccolta mi è pervenuta una collezione non meno importante di formiche papuane, dovute alla singolare abilità e solerzia del Signor prof. L. Birò, comu- nicatami dal Museo Nazionale Ungherese (*). Le due serie si completano a vicenda; le raccolte del Birò sono particolarmente ricche di forme minute, ottenute per mezzo del vaglio; quelle del Loria comprendono in prevalenza specie arboree, molte delle quali nuove. Noterò, tra queste, parecchie forme nuove del ge- nere Polyrhachis, delle quali alcune assai vistose, due specie del genere Dolichoderus, notevoli per la figura strana dell’ epinoto che s' innalza in una lunga protuberanza acuminata e lo splen- dido Jschnomyrmex Loriai dal torace quadrispinoso. I mirmicini dal torace quadrispinoso sembrano una specialità della Nuova Guinea, almeno vi sono più numerosi che in altre regioni. Nel presente lavoro sono enumerate 108 tra specie, sottospecie e varietà, delle quali 32 specie, 7 sottospecie e 10 varietà nuove. Alcune altre, rappresentate, per lo più da esemplari unici e imperfettamente conservati, o non sufficientemente caratteristici sono rimaste non determinate. Bologna, Agosto 1897. (') Le formiche della raccolta Birò saranno oggetto di alcune note che vedranno la luce nelle Termeszetrajzi Fuzetek, per cura del Museo Nazionale Ungherese. FORMICHE PAPUANE 547 PONERINAE. 1. Myopopone castanea, F. Sm. Nuova Guinea mer. (senza località); 8. Genere Rhytidoponera, Mayr Questo gruppo, istituito come sottogenere di Ectatomma, mi sembra dovere più opportunamente costituire un genere proprio. Mentre, nei veri Eclatomma americani (comprendo tra questi il sottog. Gnamptogenys e |’ E. bispinosum, pel quale istituisco un nuovo sottogenere Poneracantha), la sutura promesonotale è affatto indistinta, o pure marcata soltanto da un solco che non interrompe la scultura, questa sutura costituisce nelle f/y- tidoponera un limite netto e ben marcato tra i due segmenti. Le stigme del 2.° pajo formano, negli Ectatomma, sporgenze ri- levanti, mentre nelle Rhytidoponera sono minute e appena spor- genti. L'area frontale è nettamente limitata nelle Rhytidoponera, rappresentata da un'impressione a limiti incerti negli Ectatomma. Il genere Rhytidoponera è proprio dell’Australia, della Nuova Guinea e delle isole vicine, e non raggiunge Selebes, nè le isole indiane. Un gruppo neotropico molto affine è rappresentato da Holco- ponera, che differisce da Rhytidoponera, nelle 8 e 9, per le anche posteriori fornite di spina e per la scultura speciale a solchi regolari; nella 9 e nel 7, per la venatura alare. Anche questo, e similmente Stictoponera e Acanthoponera sono da riguardarsi come generi distinti: essi costituiscono insieme con £ctatomma, Rhytidoponera e Alfaria un gruppo naturale al quale si connet- tono pure i generi Yyphlomyrmex e Prionopelta, nonché il nuovo genere Rhopalopone; i suoi caratteri principali sono: |’ assenza dello sperone laterale delle tibie posteriori, fornite soltanto dello sperone mediale pettinato e la posizione degli occhi, situati verso la metà dei lati del capo. Questi caratteri si ritrovano pure nel genere 7haumatomyrmex , il quale, per parecchi fatti singolari, DAS C. EMERY differisce da tutti gli altri generi di Ponerinae. Plectroctena manca pure dello sperone esterno, ma per gli occhi situati molto in avanti, si connette ai generi affini a Ponera. Il genere Rhytidoponera va diviso naturalmente in due gruppi o sottogeneri: nell’ uno che designerò col nome di Rhytidoponera sensu str., il capo delle $ e 9 è più o meno distintamente tron- cato indietro, spesso con una cresta trasversale sull’ occipite, 0 con due sporgenze che ne rappresentano un residuo; gli speroni posteriori sono dritti o quasi, e brevemente pettinati ; lo scapo dei 7 è pressochè lungo quanto il 3.° articolo dell’ antenna. Questo gruppo comprende le grandi specie: R. scabra, cristata, araneoides, convexa e affini. — Nell’ altro sottogenere, pel quale propongo il nome di Cha/eoponera, il capo delle Ye 9 è poste- riormente ritondato, senza vestigio di cresta, gli speroni posteriori sono flessuosi e formano nella loro porzione distale un pettine a denti più lunghi. Nei 7, lo scapo è molto più breve del 3.° articolo. Questo sottogenere racchiude le piccole specie: R. d72- pressa, metallica, pulchella, scaberrima, ecc. 2. R. subcyanea, n. sp. 8. Picea o quasi nera, lucida, con riflesso verde metallico più o meno distinto, più volgente all’ azzurro sull’ addome. Capo indistintamente troncato indietro, coi lati quasi dritti, poco diver- genti in avanti; la cresta trasversale dell’ occipite è rappresentata da una semplice ruga più forte delle altre; gli angoli posteriori sono ritondati, però, dietro gli occhi, il contorno tende a formare un angolo sporgente ; il foro occipitale è cireondato da debole cercine, che si prolunga in ambi i lati con una lamella sporgente; gli occhi, benchè non grandi, sono singolarmente sporgenti e formano più che mezza sfera: il clipeo ha grosse rughe longi- tudinali; le lamine frontali sporgenti si prolungano indietro con una grossa ruga che forma un arco intorno all'occhio ; la fronte ha 4-5 forti rughe taglienti, divergenti posteriormente, per formare dietro gli occhi degli archi irregolari ai quali fanno seguito rughe trasversali sull’occipite, longitudinali e subreticolate sulle guance ; tutta questa scultura è molto grossolana e irrego- lare. Le mandibole sono striate, con due forti denti apicali e FORMICHE PAPUANE 549 minuti dentelli lungo il margine masticatorio. Il torace è meno grossolanamente rugoso del capo, le sue rughe sono prevalen- temente trasverse sul mesonoto e epinoto (!), irregolarmente reticolate sul pronoto e sui fianchi; il dorso è debolmente im- presso nella sutura meso-metatoracica ; i lati del pronoto hanno inferiormente un piccolo dente. Il primo segmento addominale, cioè il peziolo, è cilindrico in avanti, sormontato di un nodo trasverso, subsquamiforme, impresso superiormente nel mezzo, con faccia dorsale rotondata, liscio davanti e con rughe trasverse sopra, arcuate sulla faccia posteriore. Il 2.° segmento (postpeziolo) ha rughe elevate, sottili, rettilinee, ma interrotte e irregolar- mente spaziate, dirette trasversalmente ; simili rughe, ma arcuate e molto più sottili, si osservano sul 3.° segmento. Le zampe hanno brevi peli ritti, i femori sono striati trasversalmente; le tibie e i tarsi, nonché lo scapo delle antenne sono longitudinal- mente striati. L. 11-12 mm. Moroka. È facile a riconoscere dagli occhi fortemente sporgenti e dal colore metallico. 3. R. araneoides, Guil. (typica). Isola Good Enough, N. Guinea, Hula, Ighibirei. var. strigosa, Emery. Moroka. 4. R. (Cha!coponera) impressa, Mayr, var. purpurea, Emery. Moroka. Rhopalopone, n. gen. 8 e 9. Clipeo convesso; mandibole trigone, senza denti; lamine frontali brevissime, mediocremente distanti fra loro; occhi situati nel mezzo dei lati del capo, nulli nella 8; antenne (5) Veggasi, per la nomenclatura delle parti del torace e dell’ addome, la mia « Revisione del genere Diacamma » in Rend. Accad. Bologna, Anno 1896-97, p. 147 e seg. — Chiamo « epinoto » il « segment meédiaire » di Latreille, il quale costituisce la massima parte di quello che suol dirsi impropriamente me- tanoto. Il peziolo viene computato come 1.° segmento addominale. Chiamo «gastro» il complesso dei segmenti posteriori a quello o quelli che costitui- scono il peziolo. 550 C. EMERY di 12 articoli con clava di 3 articoli ben distinta; dorso del torace senza suture nella 8; peziolo con squama grossa, nodi- forme, non peduncolato in avanti, articolato a mezz’ altezza del segmento seguente; segmenti addominali 2 e 3 grandi e sub- eguali, i seguenti brevissimi; tibie medie e posteriori con un solo sperone; unghie semplici. Genere affine a Typhlomyrmex, per la disposizione delle lamine frontali e la struttura delle antenne; ne differisce principalmente pel torace senza suture distinte, nella 8. Il genere Prionopelta (non ostante la forma del suo peziolo che ricorda Amblyopone e generi affini) per l'assenza dello sperone esterno e per la struttura del capo e delle antenne si avvicina anch’ esso molto a Typhlomyrmex. 5. R. epinotalis, n. sp. Paumomu riv., una 9 che mi fu mandata con alcune altre formiche, mentre questo lavoro era già in corso di stampa. La 8 fu rinvenuta dal Birò e verrà descritta in altro luogo unitamente ad una seconda specie del medesimo genere. 6. Diacamma rugosum, Guil. Subsp. sculpturatum, F. Sm. D. geometricum, Emery 1887, nec F. Sm. Isola Good Enough, Hughibagu, Haveri; un esemplare di Bara Bara tende alla forma che ho chiamato : var. divergens, Emery. Rend. Accad. Sc. Bologna, 1896-97, p. 160. Paumomu River. Var. cuprea, F. Sm. Paumomu River. Subsp. tortuolosum, F. Sm. Haveri. Sotto questo nome designo una forma molto affine alla precedente, da cui si distingue principalmente per le rughe molto più sottili dell'addome. Essa è molto differente da quella che determinai altra volta con lo stesso nome e che certamente non è la specie di Smith. Si riscontri in proposito la mia recente « Revisione del genere Diacamma » in Rend. Accad. Se. Bologna, 1896-97. FORMICHE PAPUANE 551 Subsp. timorense. Var. nitidiventris, Emery. Rend. Accad. Sc. Bologna, 1896-97, p. 158. Timor Cupan. Differisce dal tipo della sottospecie pel 2.° seg- mento addominale levigato e lucido in avanti, segnato di strie longitudinali brevi e sottili verso il margine posteriore. 7. Ponera (Bothroponera) obesa, n. sp. 8. Nera, opaca, mandibole, antenne e zampe ferrugineo scuro, estremita del flagello e tibie in parte piu scuri, vestita di lunga pubescenza semieretta, più scarsa sul torace e mista di numerosi peli, più ritti sul torace, più inclinati sul capo e sull’ addome. Scapo e zampe hanno pochi, ma lunghissimi peli ritti. Il capo è subquadrato, col clipeo breve, carenato e prolungato nel mezzo ad angolo rotondato; tutto il capo è fittamente punteggiato e percorso da un sistema di rughe elevate, sottili, oblique, dirette indietro e in fuori, irregolari e tendenti a confluire in reticolo; l'estremità sporgente delle lamine frontali è liscia e lucida, alquanto rossiccia; il solco frontale sottile e marginato. Le man- dibole sono lucide, sparse di grossi punti, armate di 8 denti. Lo scapo è grossu, punteggiato e non raggiunge il margine posteriore del capo; il flagello è grosso, claviforme, con tutti i suoi articoli, fuorchè il primo e l’ultimo, più grossi che lunghi. Torace molto largo, con le spalle rotondate ; sutura mesometa- notale nulla; faccia basale e declive dell’epinoto formanti un angolo ottuso e rotondato, la faccia declive lucida e sottilmente punteggiata; il resto del torace con fitta punteggiatura fondamen- tale, il dorso inoltre con grossi punti sparsi, tra i quali corrono rughe longitudinali irregolari, più o meno confluenti a rete, i fianchi striati. Peziolo più di due volte largo quanto è lungo, largamente incavato ad arco indietro, convesso dinnanzi; questo segmento, come tutto il resto dell'addome, è fittamente pun- teggiato e sparso di punti piligeri minuti ma alquanto spor- genti. L. 9 mm.; Capo 2.3 Xx 2.1; torace 3.3 X 1.7; peziolo 0.8 X 1.7. Ighibirei, un esemplare. È ben distinta da tutte le congeneri per la forma tozza, le antenne grosse, la statura mezzana e la 552 C. EMERY scultura. La forma della squama ricorda P. encavata; Emery di Australia, ma è meno incavata posteriormente (!). 8. Ponera stigma, I’. Var. quadridentata, F. Sm. Haveri, Ighibirei. Come già rilevai nel mio lavoro del 1887, la P. quadridentata dello Smith non differisce specificamente dalla comunissima specie americana. Alcune differenze costanti giustificano una varietà geografica della quale darò in altro luogo più diffusa descrizione. 9. Ponera, sp. ? Alcune 9 9 appartengono a 4 diverse piccole specie che non ho creduto opportuno definire sopra così scarso materiale. (!) Deserivo in questa nota due nuove Botroponere della mia collezione: P. (B.) porcata, n. sp. — 8. Rassomiglia molto alla B. piliventris, F. Sm., ma è più piccola, il clipeo è più corto e meno prolungato innanzi, le mandibole armate di 6-8 denti, tra i quali se ne vedono alcuni altri più minuti. Le antenne sono più brevi e grosse ; lo scapo non raggiunge l’ occipite e il flagello è grosso, cla- viforme, con tutti gli articoli, meno il primo e Il’ ultimo, più grossi che lunghi (nella B. piliventris, sono in parte più lunghi che grossi). Le rughe reticolate del capo sono più sottili e molto meno lucide, la punteggiatura fondamentale più fitta. Il torace è un poco più breve, con rughe reticolate relativamente più forti. Il peziolo e i due segmenti addominali seguenti sono segnati di solchi regolaris- simi, separati da rughe o carene taglienti, dritte e lucide. Questa scultura si estende con regolarità sui fianchi dell’ addome; nella B. piliventris, il peziolo e i fianchi dell'addome hanno una scultura molto più irregolare e il fondo dei solchi è alquanto lucido, mentre nella n. sp. è più opaco. L.9'/ mm. N. S. Wales. P. (B.) vermiculata, n. sp. — ?. Nera, estremità delle lamine frontali, mandibole, antenne e zampe ferruginei. Capo e torace subopachi, l’addome più o meno lucido. Capo più lungo che largo, ristretto dagli occhi in avanti; clipeo carenato, roton- dato dinanzi, le lamine frontali sottili, taglienti, con la loro parte anteriore dila- tata, opaca, punteggiata ; solco frontale debole, non marginato: la superficie del capo è coperta di solchi sottili, irregolari, confluenti; le mandibole sono striate, armate di 7 denti ineguali. La scultura del torace rassomiglia a quella del capo ; è più ruvida di questa sul mesonoto e scutello, più debole sul pronoto; le pleure sono striate per lungo, la faccia declive dell’ epinoto marginata lateralmente e striata per traverso. La squama del peziolo è più di due volte larga quanto è lunga: veduta di sopra, pare convessa in avanti e dritta indietro; di fianco, si vede invece dritta innanzi e arcuata posteriormente, è lucida, sparsa di punti, con qualche ruga. Il 2.° segmento addominale è coperto di solchi longitudinali, sottili (poco più sottili di quelli del capo), regolari, sparso di punti; in avanti, i solchi svaniscono e restano i soli punti. I segmenti seguenti sono lucidi e sotti- lissimamente punteggiati. Scapo e zampe punteggiati, subopachi. Pubescenza sot- tile, scarsa sul capo e sul torace, più copiosa sull’ addome, più ancora, ma sotti- lissima e dorata sui membri ; peli ritti fini e poco numerosi. L. 10 mm. Tenimber (racc. da Doherty), un solo esemplare. tette a n FORMICHE PAPUANE 553 Generi Belonopelta e Trapeziopelta, Mayr. Questi sono due generi tra loro vicini, il primo vicinissimo a Ponera, col quale andrebbe forse più opportunamente riunito come sottogenere. Nelle Belonopelta, il corpo è opaco o debolmente lucido, con fitta punteggiatura, le mandibole trigone, ma allungate e capaci d’inerociarsi, armate di una serie di grandi denti, gli occhi mi- nuti nelle 38. Il clipeo è elevato nella sua porzione mediana, che si estende indietro tra le lamine frontali e forma in avanti una sporgenza, acuminata nella specie tipica e in qualche altra, o invece ottusa o troncata. Quest’ ultima condizione si riscontra nella formica da me descritta sotto il nome di Ponera amblyops e poi riferita a torto al genere 7rapeziopelta. — Alle due specie americane descritte dal Mayr si aggiungono dunque la B. am- blyops, Emery della Birmania e delle Isole Malesi, la B. Darwin, For. di Australia e una specie inedita della Nuova Guinea che descriverò più oltre. Nel genere 7rapeziopelta, il corpo è lucidissimo, talvolta sparso di grossi punti spaziati, le mandibole sono lineari, con |’ apice alquanto dilatato e armato di 3-4 denti; evvi inoltre, nel mezzo del lungo margine interno, un grosso dente. Gli occhi delle $ 9 sono relativamente grandi: il clipeo offre, come nell’ altro ge- nere, una sporgenza mediana di varia forma. Oltre al tipo del genere 7. maligna, F. Sm. di Selebes, co- nosco alcune specie papuane inedite di cui due saranno qui descritte. 10. Belonopelta crassicornis, n. sp. 9. Testacea, le zampe e l'addome più gialli, i denti delle mandibole, una macchia fra gli ocelli e i lati del mesonoto bruni; pubescenza copiosa, peli ritti brevi e scarsi; capo e torace opachi, con fittissima punteggiatura, scutello e epinoto alquanto lucidi, addome e piedi lucidi. Il capo è subrettangolare, troncato indietro con gli angoli posteriori rotondati; le lamine frontali formano un disco rotondo, con margine brevemente ciliato, tagliato dal 554 C. EMERY solco frontale, che si prolunga assottigliandosi gradatamente fino all’ocello impari. Il clipeo è breve e porta nel mezzo della sua parte posteriore una carena molto elevata, che si prolunga in- nanzi in punta acuta. Le mandibole hanno 7 denti ineguali ; la loro superficie è liscia, lucida, sparsa di punti minuti. Lo scapo delle antenne raggiunge appena I’ occipite; gli articoli 2-4 del flagello sono più grossi che lunghi. Il torace è poco più stretto del capo; faccia basale e declive dell’epinoto formano un angolo ottuso, fortemente rotondato. Il peziolo porta un nodo o squama largo quanto è lungo, più stretto innanzi; veduto di sopra, ap- parisce rotondato dinanzi, appena concavo indietro; sul profilo, è poco più alto che lungo, col contorno anteriore leggermente concavo, il posteriore appena convesso, convergenti in alto, dove si uniscono con curva. La faccia anteriore del segmento seguente forma col dorso un angolo retto ma fortemente rotondato; un restringimento marcato fra il 2.° e 3.° segmento. L. 4-4 !/, mm. Ali ialine con venatura e stigma pallidi. N. G. Merid., Kapa Kapa. Si avvicina alla B. Darwint, For., ma ne differisce, secondo la descrizione, per la dimensione minore, le mandibole lucide, non striate e la forma del peziolo. 11. Trapeziopelta Loriai, n. sp., tav. I, fig. 1 e 2. 8. Nera, lucidissima, con le mandibole, lamine frontali, an- tenne, zampe e estremità dell’ addome bruni; sparsa di lunghi peli, pubescenza riconoscibile soltanto sulla parte anteriore del capo, sulle pleure e sulle tibie. Il capo è più largo che lungo, alquanto ristretto indietro, il margine posteriore appena incavato, gli angoli posteriori rotondati; è liscio, con alcune strie vicino all’ inserzione delle antenne e grossi punti piligeri foveiformi sparsi. Il clipeo forma in avanti una sporgenza più larga che lunga, coi lati paralleli, troncata innanzi e munita di due lunghe setole ; solco frontale profondo ; occhi distanti dall’ articolazione delle mandibole per uno spazio eguale al loro diametro. Man- dibole molto strette, appena arcuate quando si guardano dal dorso, alquanto curvate in giù; a metà circa della loro lunghezza, offrono una dilatazione che porta alla sua estremità distale un dente ; l’ apice della mandibola ha tre denti ottusi. Lo scapo Io FORMICHE PAPUANE DDD oltrepassa I’ occipite ; tutti gli articoli del flagello sono molto più lunghi che grossi. Il torace è levigato nella parte dorsale e sparso di pochi punti piligeri, molto più piccoli di quelli del capo, il basso delle pleure è rugoso, il mesonoto è breve, semi- lunare. J] peziolo è più lungo che largo, alto circa quanto è lungo, alquanto troncato innanzi e indietro, ma senza spigoli vivi, poco più largo dietro che avanti. L. (con le mandibole) 12 mm.; mandibole 2.3 mm. N. Guinea S. E., Haveri; un solo esemplare. —— Differisce dalla T. maligna (della quale devo un esemplare tipico alla cortesia del Prof. Mayr) per gli angoli posteriori del capo rotondati, la forma del clipeo, le mandibole più strette, le antenne più gra- cili e allungate (ele T. maligna lo scapo non oltrepassa di ug N ps cipite e i primi articoli del flagello sono appena più lunghi che 6cape reas has larghi) e il peziolo più lungo che largo. CECINA: 12. T. latinoda, n. sp.,-tav. I, fig. 3 e 4. ©. Picea, lucida, le mandibole, lamine frontali, antenne, tibie, e tarsi, i margini dei segmenti addominali e |’ apice di questa parte del corpo ferruginei; brevemente pelosa, capo e membri pubescenti. Il capo è subquadrato, con gli angoli posteriori rotondati, il margine posteriore subretto; è coperto di punteg- giatura fina e staccata che porta la pubescenza e i peli; non vi sono grossi punti; il clipeo forma una breve sporgenza troncata e munita di alcune setole, delle quali due molto più lunghe dirette in avanti; il solco frontale si prolunga fino all’ ocello impari; occhi e ocelli sono grandi, quelli occupano circa 1/, dei lati del capo. Le mandibole (fig. 4) sono meno strette che nelle altre specie, con 3 denti apicali e un’ altro dente ai °/, circa del loro margine interno; tra questo e la base, evvi un altro dente ottusissimo. La punteggiatura del torace è meno copiosa che sul capo; solo lo scutello ha molti punti; l’epinoto è tron- cato, con gli spigoli laterali della faccia declive marcati, ma smussati. Il peziolo porta una squama grossa e rotondeggiante, ma distintamente più larga che lunga, troncata innanzi e indietro. Le ali sono brune, con venature e stigma molto scuri. L. 7-8 mm. N. Guinea S. E. Paumomu River, Moroka. 550 ©. EMERY 13. Leptogenys diminuta, F. Sm. Haveri, Moroka. — Var. tendente a /eviceps, Moroka. 14. L. papuana, n. sp., tav. I, fig. 5 e 6. 8. La forma del capo ricorda L. chinensis, Mayr; ne differisce per gli occhi fortemente convessi, il clipeo che ha in ciascun lato, tra il lobo mediano e l’ articolazione mandibolare, un an- golo acutissimo e dentiforme, le mandibole un poco più strette e più ruvidamente striate, ma similmente conformate, cioè lineari, con l’apice tagliato obliquamente, in modo da formare un dente apicale acuto e un angolo preapicale. Il meta-epinoto non è sensibilmente più lungo del pro- e mesonoto presi insieme ; la faccia declive dell’epinoto, è trasversalmente striata; del resto, capo e torace sono lucidi, sparsi di punti piligeri non grandi ed hanno riflesso ceruleo. Il peziolo porta un nodo compresso, for- temente ristretto innanzi, troncato indietro, di !/, circa più lungo della sua larghezza massima, alquanto ruvido per alcune grosse e superficiali fossette piligere; il resto dello addome è lucidissimo, non distintamente ristretto fra 2.° e 3.° segmento. Colorazione come nella L. chinensis. L. 8 mm. N. Guinea Mer. Un esemplare senza indicazione precisa di località. Il nodo peziolare è molto più allungato e compresso che nelle forme del gruppo della L. diminuta, ma molto meno che nelle L. chinensis, Peuqueti, ecc. 15. Platythyrea melancholica, I’. Sm. Paumomu River, Hughibagu, Ighibirei 8 e 9. Credo dover riconoscere in questa formica la Pachycondyla melancholica dello Smith, descritta sopra esemplari dell’ isola Morty. — Si avvicina molto alla P. coxalis, Emery ed ha, come questa, le anche posteriori fornite di breve spina; però è più grande (8 61/,-61/, mm., 2 6?/, mm.); le mandibole sono co- perte di fittissima punteggiatura e affatto opache, il limite poste- riore del clipeo è talvolta affatto cancellato, altre volte ricono- scibile; la faccia declive dell’epinoto è marginata sui lati, ma non al limite dorsale, dove forma con la faccia basale un angolo rotondato e i denti dell’ epinoto sono più sporgenti, ma meno acuti; il peziolo è un poco più tozzo. Tutto l'insetto è piu u b FORMICHE PAPUANE O07 opaco, i punti variolosi più grossi e forse un poco meno pro- fondi. 16. Odontomachus tyrannicus, F. Sm. Ighibirei, Haveri, Paumomu River, Lacumi. La 2 ha le ali giallognole con le vene chiare e lo stigma piceo. Nella 8, la forma del capo varia, essendo più o meno ristretta indietro nei singoli individui. O. nigriceps, F. Sm. non è a mio avviso che una varietà di colore dell’ O. tyrannicus,; alla medesima specie si riferisce la seguente : Var. testacea, n. var. Haveri, una sola $. Tutta giallo-bruno, le mandibole, antenne e zampe più chiare; capo un poco più allungato che nelle altre forme cui è d'altronde identica. . 17. 0. papuanus, Emery, var. concentrica, n. var. Moroka, 1300 m. — La striatura si estende per quasi tutto il capo, indebolendosi indietro e lasciando levigato e lucido I’ e- stremo occipite, un tratto del vertice lungo la parte posteriore del soleo mediano nonchè il cercine che divide la fossa laterale dalla fossa antennale. La striatura del pronoto è longitudinale nel mezzo della parte posteriore; intorno alle strie longitudinali, corrono strie concentriche a ferro di cavallo. Colore bruno scuro, con le antenne, le zampe e i margini dei segmenti addominali più o meno chiari. 18. 0. haematoda, L. La solita piccola forma delle isole Malesi. Io sospetto che lO. animosus, F. Sm. non sia altro che una var. chiara di questa specie. 19. 0. sp.? Moroka. — Sono parecchi: esemplari di un grande -? di colore giallo pallido, con ali ialine, venatura e stigma pallidissimi. Forse spetta all’ O. papuanus. MYRMICINAE. 20. Myrmecina polita, n. sp. 8. Nera, lucidissima, scapo e zampe picei, mandibole, flagello, trocanteri e tarsi ferruginei; irta di peli fini, obliqui. Mandibole 558 Cc. EMERY con pochi punti, e con tracce di striatura. Clipeo con parte me- diana rialzata e limitata in ambo i lati da spigoli marcati, spor- gente in avanti come lobo troncato, ma affatto inerme. Quasi tutto il corpo è levigatissimo, senza scultura visibile, fuorchè i sottili punti piligeri; a certe incidenze di luce, si può scorgere sui lati del capo, sul torace e sul peziolo tracce debolissime di solchi longitudinali; i fianchi del torace e del peziolo hanno rughe e solchi obliqui; anche la base del metanoto ha poche grossissime rughe; le spine sono lunghe, acutissime, alquanto curvate in su; il torace non ha altri denti; è fortemente con- vesso nella parte anteriore, senza tracce di suture sul dorso. Il 1.° segmento peziolare, veduto di sopra, apparisce rettangolare, più, lungo che largo, il 2.° poco più largo del precedente e molto più breve. L. 2 ?/, mm. Moroka ; due esemplari. 21. Pristomyrmex parumpunctatus, Emery. Moroka, una 9. Simile alla 8, salvo le differenze solite; i denti dell’ epinoto più brevi. 22. P. levigatus, n. sp. Woodlark una 8. — Birò ha raccolto la medesima specie a Friedrich Wilhelmshafen. Mi propongo di descrivere queste for- miche insieme ad altre piccole specie raccolte dallo stesso Biro. 23. Podomyrma ruficeps, F. Sm. N. Guinea Mer. Bujakori, un esemplare $. L’ addome è fer- rugineo scuro, ma del resto corrisponde alla descrizione fatta dal Mayr sopra esemplari tipici. Id. var. gastralis, n. var. Differisce dal tipo per l'addome in massima parte testaceo e la mancanza della fossetta frontale. Sembra che questa forma costituisca un passaggio alla mia P. abdominalis, la quale potrebbe quindi essere considerata come sottospecie di ru/iceps; però differisce da questa pel 1.° segmento peziolare inerme e per gli angoli del pronoto molto meno sporgenti e niente affatto spiniformi (1). (!) P. Dohertyi, n. sp. — $. Nera, col capo rosso sanguigno; mandibole più scure, antenne e zampe picee; lucidissima. Capo segnato di solchi regolari, separati da rughe liscie, appena ondulate: area frontale lucidissima, nessun vestigio di fos- FORMICHE PAPUANE 559 2/. P. silvicola, F. Sm., subsp. bicolor, n. subsp. Paumomu River, una sola $. Differisce dalla descrizione di Mayr per la colorazione e per la faccia declive dell’ epinoto fittamente punteggiata, opaca (Mayr la dice levigata e lucida). Capo, torace e peziolo picei, un poco rossicci in qualche parte; mandibole, antenne e zampe più o meno ferruginei, femori e base delle tibie più scuri; il gastro è giallo d’ocra, bruno nella metà apicale. Il capo è segnato di rughe separate da solchi re- golari sulla fronte, ondulate nelle parti laterali, e formanti un reticolo irregolare dietro gli occhi; sulla fronte, si contano 12 rughe, delle quali le due estreme sono il prolungamento delle lamine frontali; sul torace, le rughe sono irregolarmente longi- tudinali, alquanto contorte ; se ne contano circa 14 sul pronoto quando si guarda l’insetto di sopra. Gli angoli del pronoto sono spiniformi; il mesonoto e l’epinoto inermi; il mesosterno ha una forte punta. Il peziolo è fittamente punteggiato, con vestigia di strie longitudinali. Il segmento basale del gastro è opaco con riflesso se- riceo, che è l’effetto di strie finissime, quasi microscopiche; i mar- gini dei segmenti seguenti hanno scultura consimile. L. 61/, mm. Credo dover riferire al genere Podomyrma, senza determinarne la specie, alcuni 77 di Kapakapa; sono di mezzana statura (7-8 mm.), con antenne di 12 articoli; scapo appena più lungo dei due articoli seguenti, presi insieme; 41.° art. del flagello brevissimo; 2.° allungato, più lungo del 3.°; i seguenti gra- dualmente più lunghi, ma non più grossi. Mandibole strette, acuminate. Pronoto con spalle angolose; mesonoto grande, senza solchi parassidiali marcati; epinoto inerme; 1.° segmento del peziolo depresso, con faccia dorsale romboidale; 2.° allargato ad setta frontale. Torace con solchi simili a quelli del capo, ma meno regolari ; pronoto con forti spine laterali ottuse; mesonoto ed epinoto inermi; mesopleure senza dente. 1.° segmento del peziolo solcato; sul suo dorso, una breve carena trasversa; in ciascun lato della sua base, un forte dente diretto in fuori ; 2.° seg- mento liscio, bilobato; è liscio del pari tutto il resto dell'addome, senza vestigio di strie alla base del segmento principale. Peli ritti scarsi, fini, bianchicci. L. 11-13 mm. Sobie (Molucche); raccolta da W. Doherty. Differisce da P. rujiceps principal- mente per la superficie lucida, la scultura del capo più regolare, l’ epinoto inerme, i denti laterali del peziolo, e la scultura di questo e del resto dell’ addome. 560 C. EMERY angolo ottuso e smussato in ciascun lato; gastro allungato, cla- viforme. Nelle ali anteriori, la cellula radiale è chiusa, ma con- tigua al margine fino all'apice; la costa trasversa radiale incontra il ramo anteriore della cubitale; una sola cellula cubitale chiusa ; discoidale nulla. — Ho nella mia collezione esemplari australiani consimili ma di altre specie. Altri 7 del M.' Astrolabe sono molto più piccoli (2 ?/, mm.): le antenne hanno la medesima struttura; il pronoto è privo di angoli distinti: il 1.° segmento del peziolo è compresso, il 2.° bre- vissimo, campaniforme. Nelle ali, come mostra la figura, la cellula radiale, non solo è chiusa, ma è intera- mente staccata dal margine dell’ ala fin dalla sua base; il suo apice si prolunga in una piccola vena la quale si dirige obliquamente verso il margine alare che però non raggiunge. — Suppongo che questi esemplari appartengano ad un genere nuovo, certamente affine a Podomyrma. 25. Vollenhovia oblonga, F. Sm. 9. Myrmica oblonga, F. Sm. 9. Myrmica poneroides, F. Sm. Credo poter riferire alla M. poneroides, F. Sm. alcune 9 € di Moroka, mentre d'altronde convengono bene con la descrizione della M. oblonga molte 88 della N. Guinea tedesca delle raccolte 3irò. Queste non differiscono dalla mia V. Al/uaudi delle isole Sechelles e di Borneo, fuorchè per la statura minore. La € dif- ferisce dalla 8 per la grandezza maggiore (41/,-4?/, mm.), il capo più opaco e il torace tutto opaco, salvo la linea mediana. In seguito a ciò devo considerare la mia V. /evithorar come sottospecie di V. oblonga. La V. Alluaudi e la sua var. rufescens, Emery sono semplici varietà della specie di Smith, che è così la più diffusa del genere. 26. V. brevicornis, n. sp. 8. Picea, le mandibole brune, le zampe e antenne bruno chiaro, scapo e femori più o meno scuri. Il capo è tutto opaco, con la solita scultura del genere Vo/lenhovia; il torace è lucido, un poco meno sul davanti e sui lati, il promesonoto segnato FORMICHE PAPUANE 561 sulle parti laterali e in avanti di grossi punti disposti in serie, liscio nel mezzo e indietro; epinoto lucido, con sottili punti; peziolo e resto dell’ addome levigato e lucido, con punti piligeri minutissimi. Le antenne sono brevi; lo scapo, ripiegato indietro, non raggiunge i 2/, della lunghezza del capo; gli articoli 2-4 del flagello sono fortemente trasversi, la clava grossa, i suoi due primi articoli un poco più larghi che lunghi. I nodi del peziolo subglobosi e quasi eguali. L. 21/, mm. Hughibagu, 3 esemplari. Differisce dalla V. swbtclis, Emery per le antenne più corte e per la scultura del torace. 27. V. simoides, n. sp., tav. I, fig. 7 e 8. 8. Allungata e stretta, nera, in gran parte lucida, mandibole, parte del clipeo, antenne, trocanteri, ginocchi e tarsi ferruginei; quasi senza pubescenza, ma irta di peli lunghi e non molto nu- merosi, anche sulle tibie. Il capo è allungato, poco meno di !/, più lungo che largo, coi lati subparalleli nei ?/, anteriori, con- vergenti a linea curva nel !/, posteriore, leggermente incavato nel mezzo del margine posteriore ; esso è striato (anche il clipeo) nei ?/, anteriori, con linea mediana liscia molto stretta, liscio con pochi punti posteriormente. Mandibole liscie e lucide, con pochi e minuti punti; il loro margine esterno è quasi retto, curvato soltanto nel quarto apicale; il margine masticatorio è allungato, con 2 denti acuti all’apice e 4-5 denti più ottusi più indietro. Il clipeo offre una sporgenza angolosa in ciascun lato, al disopra dell’ inserzione delle mandibole, tra le quali sporgenze, il margine anteriore è bisinuato, con parte mediana formante un lobo arcuato. Lo scapo non raggiunge i */, della lunghezza del capo. Torace e addome levigati e lucidi, le pleure del meso- e metatorace longitudinalmente rugose. Il peziolo è lungo quanto il resto dell’ addome, i suoi due segmenti di lunghezza quasi eguale ; il primo, poco meno di due volte lungo quanto è largo, porta, nel mezzo della sua lunghezza, un nodo basso e rotondato; la sua faccia ventrale ha un piccolo dente in avanti, dietro il quale è concava sul profilo; il secondo segmento è poco più largo del precedente, ovoide, con la massima larghezza un poco indietro del mezzo. L. 5 mm. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.7, Vol. XVIII (16 Novembre 1897) 36 562 C. EMERY 9. Capo meno allungato che nella %, con striatura estesa indietro fino agli ocelli pari; pronoto lucido, con poche strie trasverse sottili, scuto e scutello del mesonoto striati per lungo, meso- e metapleure striate, salvo |’ episterno del mesotorace, postscutello liscio, epinoto con grossolane strie trasverse, interrotte nel mezzo. L. 5 !/, mm. Moroka. — Si avvicina alla V. /ongiceps, Emery di Sumatra; ne differisce per la scultura e il capo meno allungato. La forma stretta, il lungo peziolo e il tegumento lucido impartiscono a questa specie l’ abito del genere Sima. 28. Monomorium edentatum, n. sp. 8. Picea, mandibole ferruginee, articolazioni e tarsi rossicci, lucidissima, con scarsa pubescenza semieretta, più copiosa sulle zampe, peli ritti scarsi e soltanto sul tronco. Capo poco più lungo che largo, coi lati alquanto arcuati, troncato posterior- mente, estremo anteriore della fronte e guancie striate, il resto liscio con minuti punti pubigeri. Occhi piatti, mediocri, distanti dall’articolazione delle mandibole circa una volta e mezzo il loro diametro. Clipeo col margine anteriore debolmente sinuato sui lati, assai poco sporgente nel mezzo e appena intaccato sulla linea mediana, senza denti distinti; è longitudinalmente striato nelle parti laterali, levigato nel mezzo. Le mandibole sono ar- cuate, armate di 4-3 denti, segnate di punti bislunghi, con qualche traccia di strie. Antenne piuttosto robuste; lo scapo non raggiunge |’ occipite; gli articoli medii del flagello sono molto più corti che larghi; anche i due primi articoli della clava sono appena grossi. Torace levigato, le mesopleure rugoso-punteggiate, così anche |’ estremo inferiore delle metapleure (metasterno) e dei lati dell’ epinoto. Promesonoto convesso, faccia basale e de- clive dell’ epinoto ricongiunte a superficie curva, stretta e limitata lateralmente da un vestigio di spigolo smussato. Primo segmento del peziolo con nodo trasversalmente ovale, appena più alto e poco meno largo del secondo segmento che è globoso. L. 41/, mm. Woodlark. Per la statura, il colore e la lucentezza rassomiglia al M. nitidum, F. Sm. della Nuova Zelanda, ma è ben distinto per le mandibole corte e arcuate che ricordano il genere Hol- FORMICHE PAPUANE 363 comyrmex e per il clipeo con parte mediana larga e poco spor- gente, priva di denti. 29. Stenamma (Ischnomyrmex) Loriai, n. sp., tav. I, fig. 9 e 10. 8. Picea, lucida, con la bocca, le antenne e le spine del torace ferruginee, le zampe e |’ addome giallo rossiccio ; pube- scenza quasi nulla; tutto l’ insetto è irto di peli rigidi eretti. Il capo ha i lati poco convergenti, dagli occhi in avanti; dietro gli ccchi, è fortemente rotondato e prolungato in un collo che forma circa 1/, della sua lunghezza totale (senza le mandibole) ed è fortemente dilatato ad imbuto all’orlo posteriore; il capo è levi- gato e lucido, con rughe arcuate nella fossa antennale e alcune brevi rughe oblique ai lati del collo. Il clipeo è convesso, se- gnato di leggere rughe trasverse, parallele al margine ante- riore, che è arcuato e alquanto impresso nel mezzo. Le man- dibole sono fortemente sporgenti, finemente striate, opache, larghe, con margine masticatorio obliquo, fornito di 3-4 forti denti verso l'apice, ai quali fanno seguito altri denti minori più o meno distinti. Le lamine frontali sono sporgenti e rotondate. Le antenne gracili; i 4 ultimi articoli formano una clava ben distinta, ma poco più grossa del resto del flagello. Il torace è privo di suture distinte sul dorso, col protorace largo e robusto; si ri- stringe fortemente dietro il 1.° paio di stigme e quindi insensi- bilmente si va allargando indietro; il pronoto porta un paio di spine lunghe, acute, oblique, divergenti, alquanto flessuose ed è liscio e lucido; i segmenti seguenti sono scolpiti di rughe gros- solane, oblique sui fianchi, trasverse sulla base dell’epinoto che è armato di spine lunghe, acute, ravvicinate alla base, più sottili di quelle del pronoto. Il primo segmento del peziolo è pedun- colato in avanti, fornito di un nodo più breve della parte stretta anteriore ; il secondo segmento è più lungo che largo, conico innanzi, più largo del precedente; entrambi, col gastro, sono levigati e lucidi. L. 9 4/,-10 mm. 9. Capo più corto che nella 9, collo più grosso; torace non strozzato ; il disco del mesonoto si avanza fino al livello delle spine del pronoto, ed offre nel mezzo una carena ottusa; le spine sono più corte, grosse e arcuate, quelle del pronoto meno lunghe 364 ©. EMERY di quelle dell’ epinoto; il peziolo è molto meno allungato che nella 8. Le ali mancano nell’ unico esemplare. L. 11 mm. Moroka, 1300 m. Specie molto notevole pel lungo collo e pel torace quadrispinoso. 30. Pheidole Manteroi, n. sp. X. Si avvicina alla Ph. oceanica, Mayr (la quale si trova pure nella Nuova Guinea, raccoltavi dal Bird); ne differisce per i caratteri seguenti : il capo è quasi tutto opaco, anche la faccia occipitale che è striata ; esso è più allungato, con i lobi posteriori meno largamente rotondati, alquanto depressi e separati I’ uno dall’ altro da incisura più profonda; impressione trasversa sul vertice debole ma distinta (appena sensibile nella Ph. oceanica), la fronte longitudinalmente più convessa e quindi alquanto spor- gente, con rughe longitudinali più ineguali. Le antenne sono più gracili, con tutti i loro articoli distintamente più lunghi che grossi, quelli della clava lunghi e stretti, più di due volte lunghi quanto sono grossi. Il torace è più allungato, con la carena trasversa del mesonoto più debole, le spine dell’epinoto alquanto più incurvate indietro e più brevi della faccia basale; il dorso trasversalmente rugoso, le pleure reticolate. Il peziolo è quasi come nella Ph. oceanica, un poco più gracile; esso e buona parte del segmento basale del gastro sono opachi, per minuta punteggiatura; quest’ ultimo segmento ha grossi punti setigeri oblunghi. Le zampe sono più gracili che nella Ph. oceanica. Lot tunno. Isola Good Enough. Un esemplare. Dedico la specie al distinto imenotterologo genovese Sig. Giacomo Mantero. 31. Ph. tetracantha, n. sp. Z.. Piceo, con le mandibole, il flagello delle antenne e i tarsi più o meno rosseggianti; pubescenza quasi nulla, peli ritti scarsi e fini, anche sulle zampe. Il tegumento è lucido sotto la lente d'ingrandimento, anche dove offre forte scultura. Il capo è ap- pena più lungo che largo, coi lati debolmente convergenti in avanti, i lobi occipitali largamente rotondati, separati da profonda incisura; tra essi e il vertice, corre una profonda depressione trasversa o largo solco, dal quale si dirama indietro il solco re FORMICHE PAPUANE 565 occipitale. La scultura del capo è forte e consta di rughe lon- gitudinali, regolarissime nella parte anteriore, fino alla depres- sione trasversa (18 rughe nella parte più larga della fronte) ; nella depressione, le rughe sono più numerose e sottili; formano un reticolo grossolano e ruvido sui lobi occipitali. Il clipeo è lucido, striato sui lati, munito di carena longitudinale mediana. Le lamine frontali sono fortemente divergenti e sono lunghe quanto lo scapo, limitando una serobe poco profonda, dalla cui estremità posteriore, una depressione marcata, con più debole scultura discende dietro |’ occhio e può accogliere il flagello del- l'antenna. Le mandibole sono liscie, lucide, con due denti ottusi all’ apice. Le antenne sono brevi; lo scapo non raggiunge la metà dello spazio che separa |’ occhio dal margine occipitale ; gli articoli medii del flagello sono più larghi che lunghi. Il torace è robusto, con la sutura pro-mesonotale indistinta; il pronoto ha due lunghe e robuste spine, fortemente divergenti e un poco curvate in basso; il mesonoto ha una sottile carena trasversa; le spine dell’ epinoto sono debolmente inclinate indietro, un poco più lunghe della faccia basale. Il dorso del torace è lucido ; poche rughe oblique sul promesonoto, e sulle pleure. Il 1.° seg- mento del peziolo ha un nodo cuneiforme, ottuso; il 2.° si pro- lunga in ciascun lato a cono ottuso e smussato; la base del segmento seguente è subopaca e striolata. L. 4 mm. Ighibirei, un esemplare. Differisce dalle Ph. sexspinosa e sin- gularis, F. Sm. per la scultura e il colore; io sospetto che questo possa essere il 2% della Ph. quadrispinosa, F. Sm. 32. Ph. purpurascens, n. sp. 8. Capo e torace opachi, bruno-ferrugineo scuro, quasi nero sul torace, con riflesso violaceo vellutato: le mandibole più chiare, il peziolo rossiccio, il gastro piceo, lucido, con riflesso ceruleo ; flagello e zampe gialli, lucidi. Il capo è ovale, con gli occhi piccoli e fortemente sporgenti, le mandibole larghe, opache con denti ineguali; le antenne sono gracili e lunghe, lo scapo oltrepassa l’ occipite per un buon terzo della sua lunghezza ; tutti gli articoli del flagello sono ben più lunghi che grossi, la clava sottile. Il torace è allungato, con la sutura promesonotale 566 i C. EMERY indistinta, la mesometanotale debole; è armato di 6 spine, cioè: un paio di spine lunghe e gracili sul pronoto, curvate e dirette in alto e innanzi; un paio di spine eguali alle precedenti sul- l’ epinoto, dirette in alto e indietro; sul mesonoto, stanno due piccole spine ritte. Il peziolo è allungato e gracile; il suo 2.° segmento più lungo che largo. L. 2 ?/, mm. Moroka, un esemplare. È notevolissima tra le specie multispi- nose per la forma gracile e per la colorazione ; il bruno por- porino opaco e vellutato del tronco contrasta vivamente col giallo delle zampe. Ho creduto conveniente non descrivere alcune altre Phesdole meno notevoli, rappresentate da esemplari unici e per lo più da operaie o femmine. 33. Crematogaster paradoxa, Emery. Paumomu river, una 3. La specie fu descritta sopra un esem- plare di Humboldt Bay. 34. C. recurva, n. sp., tav. I, fig. 11 e 12. 8. Picea, lucidissima, mandibole e antenne brune, clava e tarsi gialli; pubescenza aderente nulla, tutto il corpo con i membri fornito di brevi e fini peli obliqui che. mancano sul dorso del torace. Capo (con le mandibole) poco meno lungo che largo, rotondato e indistintamente troncato indietro, le guance con alcune sottili strie, del resto senza scultura apparente, fuorchè i punti piligeri finissimi ; lamine frontali brevissime; mandibole liscie; antenne di 14 articoli, clava di 2; lo scapo oltrepassa di poco I’ occipite. Il dorso del torace è depresso, senza tracce di suture ; soltanto un’ impressione sensibile sui lati, ma inter- rotta nel mezzo, segna il limite posteriore del mesonoto. Il disco del promesonoto è alquanto concavo, marginato ; il suo margine è acuto lateralmente e offre in ciascun lato una spina piatta, obbliquamente ascendente e ricurva indietro; più indietro, lo stesso margine ha due denti ottusi, dei quali uno segna l’an- golo posteriore del pronoto, |’ altro appartiene al mesonoto. Il dorso dell’epinoto è trasversalmente concavo, longitudinalmente convesso, senza limite tra faccia basale e declive; le sue spine sono FORMICHE PAPUANE 567 brevi, fortemente divaricate. Il 1.° segmento del peziolo è breve- mente cordiforme, coi lati fortemente rotondati; del 2.° segmento è fortemente sviluppata la parte articolare ches’ incastra nel segmento precedente, il nodo è depresso superiormente, ma senza solco longitudinale distinto. L. 2!/, mm. Isola Good Enough. Un esemplare. Si distingue dal C. tetra- cantha, Emery e da altra specie inedita per l'assenza d’impres- sione continua tra mesonoto e metanoto. 35. C. flavicornis, n. sp. 8. Picea, lucida, parte anteriore del capo, protorace, zampe e peziolo più o meno ferruginei, flagello, meno il 1.° articolo, e tarsi gialii. Il capo è più largo che lungo, troncato avanti e dietro, arcuato sui lati, levigato, con sottili strie sulle guance ; mandibole corte, 4-dentate, un poco striate alla base; lo scapo delle antenne (che sono di 11 articoli) non raggiunge |’ occipite; il 1.° articolo del flagello è più lungo dei due seguenti presi insieme ; 3.°-7.° sono un poco più grossi che lunghi; i 3 ultimi formano la clava, ma il primo di essi è molto minore del se- guente. Il promesonoto è convesso, lucido, con deboli vestigia di fine rughe longitudinali; la sutura promesonotale è affatto nulla; il mesonoto ha in ciascun lato una distinta carena longitudinale, le mesopleure sono alquanto rugose ; la sutura mesometanotale è profondamente impressa; la faccia basale dell’ epinoto è lon- gitudinalmente striata e ricongiunta ad arco con la declive con- cava e levigatissima. Le spine sono oblique, sottili e acuminate, quasi dritte, più brevi della faccia basale. L’ addome è levigato e lucidissimo; il 1.° segmento del peziolo lungo all’ incirca quanto è largo, semicircolare innanzi, con angoli laterali smussati; i lati sono convergenti dietro l'angolo e quasi dritti; il 2.° segmento é piccolo, subgloboso, con soleo mediano marcato. La pubescenza è obliquamente rizzata, più lunga sulle zampe e gli scapi, scarsa sul torace; il tronco porta inoltre alcuni lunghi peli. L. 2- Dm. ji Kelesi, Ighibirei, Kapa Kapa. 36. C. deformis, F. Sm. Batavia. 568 C. EMERY Alcune 9 9 e 88 isolate di altre specie sono rimaste indeter- minate. 37. Pheidologeton affinis, Jerd. Dilo, Ighibirei, Kapa Kapa, Paumomu river. 38. Tetramorium politum, n. sp. 8. Nero di pece, antenne e zampe più o meno rossicce, man- dibole, fiagelli e tarsi ferrugineo chiaro, lucidissima ; il tronco è quasi senza pubescenza e con pochissimi lunghi peli ritti ; scapo e zampe con copiosi peli ritti, lunghi e obliqui. Capo ovale, debolmente troncato indietro, ma senz’angoli distinti, più lungo che largo; occhi sporgenti, posti un poco innanzi la metà dei lati; lamine frontali brevi, ma prolungantisi in un rilievo rudi- mentale fino al livello degli occhi; nel mezzo della fronte, una carena ottusissima, e, sul davanti di questa parte, alcune deboli rughe; altre più forti sulle guance ; del resto, il capo è liscio superiormente, con rughe longitudinali alla faccia ventrale; il clipeo ha poche rughe longitudinali, delle quali una mediana più forte; mandibole sottilmente striate e armate di 3 denti ; lo scapo delle antenne non raggiunge interamente il margine occipitale; i segmenti medii del flagello sono un poco meno lunghi che grossi. Torace levigato, con qualche ruga sui fianchi, senza suture sul dorso, le spine dell’ epinoto lunghe, dritte, oblique, più lunghe della faccia declive, le spinette che fian- cheggiano Il’ articolazione del peziolo sono più lunghe e sottili che nelle altre specie. Il 1.° segmento peziolare è lungamente peduncolato e porta un nodo più lungo che largo, allargato in- dietro ; il 2.° è più largo che lungo, allargato indietro e forte- mente convesso. Zampe posteriori senza speroni. L. 3!/, mm. Moroka, un esemplare; specie notevole, tra i veri Tetramorium dalle antenne di 12 articoli, per la superficie liscia, lucidissima di quasi tutto il corpo 39. T. pacificum, Mayr, subsp. validiusculum, n. subsp. Moroka, una $, le rughe del térace meno distinte che negli esemplari raccolti dal Bird e che descriverò altrove, come tipo della sottospecie. FORMICHE PAPUANE 569 40. Meranoplus spinosus, F. Sm. La diagnosi latina dello Smith è la seguente: M. castaneo- rufus; abdomine nigro, thorace sexspinoso, abdomine ovato. Essa si applica esattamente ad alcuni esemplari raccolti dal Birò nella Nuova Guinea tedesca, e ad una parte di quelli della raccolta Loria; ma nella descrizione inglese che segue, l’autore dice l'addome « smooth and shining », espressione che conviene solo agli esemplari del Bird, gli altri avendo |’ addome più o meno opaco. La descrizione delle spine è poi tale che non corrisponde a nessun esemplare a me noto, ma io ritengo che questa descrizione deve essere erronea e che le spine del disco promesonotale de- vono essere due a ciascun angolo posteriore, riunite alla base, in modo da formare insieme un processo forcuto, e una agli angoli anteriori, munita posteriormente di un dente acuto; l’epi- noto è fornito di spine sottili e dritte non menzionate dall’ autore inglese. Non si può trarre alcun profitto della figura pubblicata più tardi dallo stesso autore (in Trans. ent. soc. London (3), v. 1, 1862, t. 13, f. 8) e che dovrebbe rappresentare questa specie, ma che si riferisce, senza dubbio, ad un Procryptocerus americano ed è totalmente discrepante dalla descrizione. Io ritengo inoltre che il M. armatus, F. Sm. sia identico al M. spinosus. La sua provenienza da Sumatra è data con dubbio. dallo Smith, e sarebbe pure possibile che provenisse da Selebes. La figura data dall'autore presenta la disposizione delle spine caratteristica della specie papuana. Le mie figure mostreranno quanto queste spine siano capaci di variare nella loro grandezza. Io riferisco dunque al tipo del WV. spinosus gli ‘esemplari citati delle raccolte Birò e un esemplare di Humboldt Bay (Doherty) nella mia collezione, che differisce dai primi soltanto pel colore uniforme bruno scuro. In questa forma tipica, fronte e vertice sono levigati e lucidi, con sottile carena mediana e qualche de- bole vestigio di rughe longitudinali; il gastro è lucido, con sottile punteggiatura, sparso di punti più grossi che portano i lunghi peli; il torace è coperto di una rete grossolana di rughe elevate. Sottosp. rugifrons, n. subsp., tav. I, fig. 13, 14 e 15. 8. Differisce dal tipo, per la fronte e il vertice coperti di rughe 570 C. EMERY longitudinali, l'addome più o meno opaco, per fitta punteggiatura. Il colore varia come nel tipo. Paumomu river, Moroka, Ighibirei. La lunghezza delle spine varia; in un 8 di Kapa Kapa (fig. 15) sono molto più corte che negli altri; la spina del pronoto è poco più lunga del dente che I’ accompagna e forma con esso un largo processo incavato all’ apice. Anche le spine del mesonoto sono più brevi e grosse; e, col diminuire delle spine, cresce il disco promesonotale. Nel medesimo esemplare, le rughe del capo sono più numerose e tendono a confluire a rete. 4A. Strumigenys Loriai, n. sp. Hughibagu, Paumomu river. Questa specie, rinvenuta anche dal Prof. Birò verrà descritta insieme a parecchie altre scoperte da questo collettore in una revisione delle specie australiane e indiane di questo genere. DOLICHODERINAE. 42. Dolichoderus monoceros, n. sp., tav. I, fig. 16. 8. Nera, mandibole, antenne e tarsi rosso-testaceo, lucida, con minuti punti piligeri, irta di peli piuttosto lunghi, pubescenza nulla. Capo convesso, rotondato indietro, un poco ristretto in- nanzi; con le mandibole chiuse, il capo forma un ovale acumi- nato in avanti. Clipeo segnato anteriormente di una impressione mediana, cui corrisponde una incisura del margine. Mandibole armate di 12-15 piccoli denti. Occhi nel mezzo della lunghezza dei lati del capo; lamine frontali prolungate fino al livello di essi; antenne lunghe e gracili. Pronoto meno lucido del capo e microscopicamente reticolato, depresso, ottusamente marginato sui lati, con angoli omerali distinti, ma smussati. Il meta-epinoto s' innalza verticalmente fino dalla base, in forma di un grande corno acuminato, alquanto compresso, un po’ flessuoso sul pro- filo e con margine anteriore e posteriore crenulato ; il contorno posteriore concavo del corno forma alla sua base, con la faccia declive dell’ epinoto un angolo molto ottuso. La squama del peziolo è fortemente inclinata innanzi, debolmente convessa LI ie FORMICHE PAPUANE DAI avanti, fortemente dietro, con margine tagliente, impresso nel mezzo. Le lunghe zampe sono irte di peli. L. 5!/,-6 mm. N. Guinea S. E., Hughibagu. 13. D. tricornis, n. sp. 7. Simile alla precedente per la forma del capo e del meta- epinoto. Il pronoto è più fortemente marginato e i suoi angoli anteriori si prolungano in sporgenze ottuse orizzontali. Capo e torace sono opachi ; il primo coperto di rughe longitudinali irre- golari e sparso di grossi punti a fondo lucido. Sul torace, le rughe sono più sottili, i punti e tutta la superficie meno lucidi. La squama è incisa superiormente nel mezzo. Parte anteriore del pronoto e parte dell’ epinoto ferruginee ; del resto come D. monoceros. N. Guinea S. E., Paumomu river. 44. Leptomyrmex fragilis F. Sm., tav. I, fig. 17 e 18. Formica fragilis F. Sm. Smith descrive la 8 delle isole Aru ed io non dubito di avere d’ innanzi a me la medesima specie; l’espressione « petiole viewed sideways triangular or wedge shaped » non è esatta, se non si ammette che l'angolo del cuneo sia quasi retto e alquanto smussato; ma la lunghezza delle antenne, il colore, il capo ri- stretto a partire dagli occhi, se non escludono assolutamente la possibilità che si tratti della piccola 8 di un Camponotus del gruppo del C. dorycus, pure mi fanno riconoscere con molta probabilità nella Formica fragilis un Leptomyrmex. — Il colore dei miei esemplari è uniformemente testaceo pallido; spesso con una macchia bruna allungata sui lati dell’ addome. Il capo è ri- stretto indietro a forma di cono, a partire dagli occhi e termina strettissimo al suo estremo occipitale; questa forma è ancora più accentuata nella presente specie che nel L. varians Emery, però il capo è meno allungato e stretto che in quest’ ultima specie, alla quale maggiormente si avvicina. L. 61/,-7 mm. Il £ è lungo 7-8 mm. Giallo -testaceo, mandibole, antenne, femori e tibie bruni in alcuni esemplari, i tarsi pallidissimi. Il capo è romboidale, allungato, ristretto innanzi e indietro; le mandibole lineari, senza denti, troncate all’ apice. Il pronoto 372 C. EMERY è bigibboso, con solco mediano. Il peziolo allargato d’ avanti indietro, due volte lungo quanto è largo. Femori e tibie poste- riori sono flessuosi. Le ali sono affumicate con vene brune; il ramo esterno della costa cubitale staccato dal suo tronco. Nell’ armatura genitale (fig. 17), lo stipite è semplice e peloso, la volsella lunga e curvata ad uncino ; fra stipite e volsella sporge una lacinia stiliforme dritta, fornita di una piccola appendice glabra. Moroka, Bujakori, Haveri, Paumomu river. 45. Iridomyrmex gracilis Mayr. Sottosp. papuanus n. subsp. 8. Differisce dal tipo per la forma dell’ epinoto, il cui profilo dorsale è meno gibboso, per le zampe prive di peli ritti e per la statura un poco minore. La squama è anche un poco più sottile. La pubescenza è sottilissima, come nel tipo, e lascia vedere come attraverso un velo di pruina il riflesso azzurro del tegumento. N. Guinea mer. Kapa Kapa. Var. cinerea n. var. — Due 88 di Kelesi hanno una pube- scenza grigia fittissima che cela affatto la superficie del tegu- mento; |’ addome è opaco. 16. |. nitidus Mayr. N. Guinea mer. Dilo. — Questi esemplari differiscono dai tipi australiani del Mus. Godeffroy soltanto per la forma dell’ epi- noto il cui dorso è un poco più corto e la faccia declive più obliqua; è differenza lievissima che non mi sembra meritare un nome. 47. |. scrutator F. Sm. Moroka, Paumomu river. Non ho enumerato qui parecchie specie di /ridomyrmex rap- presentate da 9 9 isolate, alcune delle quali singolari pel capo più o meno allungato coi lati paralleli, che per l’ abito generale ricordano il genere americano Azteca. L’ esame anatomico dello stomaco mostra pertanto che sono veri Jridomyrmex, le cui $$ sono tuttavia ignote. Sospetto che sieno ospiti di piante mirme- cofile. — Altre 9 9 consimili egualmente papuane si trovano nella mia collezione, oc SI DI FORMICHE PAPUANE 18. Technomyrmex albipes F. Sm. Kelesi e Bujakori 8. 419. Tapinoma melanocephalum F. Kapa Kapa, Kelesi 8. 50. T. minutum? Mayr. Riferisco con dubbio a questa specie una di Dilo. CAMPONOTINAE. 51. Plagiolepis longipes Jerd. Kapa Kapa, Kalo. 52. Oecophylla smaragdina F. subsp. subnitida Emery. 53. Prenolepis sp.? Alcune 39 e ® 9 isolate, non determinabili. 54. Pseudolasius breviceps Emery. Moroka, Ighibirei, Haveri, Kapa Kapa, Rigo 9. Moroka, Bujakori 7. 55. Ps. tenuicornis n. sp. 9. Colore uniforme, giallo testaceo; occhi e denti delle man- dibole neri. Corpo tutto vestito di copiosa pubescenza sericea brevissima, pallida e con peli ritti numerosi, anche sui membri. Capo poco più lungo che largo, con gli occhi molto più spor- genti che nel Ps. breviceps. Clipeo convesso, ma non carenato , col margine anteriore debolmente sinuoso; fossetta clipeale di- stante dalla fossa antennale, ma congiunta con essa mediante una forte depressione. Mandibole con 5 denti ineguali. Antenne più gracili che nelle altre specie. Lo scapo oltrepassa I’ occipite poco meno che per !/, della sua lunghezza; tutti gli articoli del flagello, anche i penultimi, almeno di !/, più lunghi che grossi. Squama alquanto inclinata e cuneiforme, un poco sinuata al margine superiore. Piedi gracili. Ali debolmente affumicate, con le vene brune. — L. 9 mm.; capo + torace + peziolo 3,7; scapo 2,2; tibia post. 2, 6. Moroka, Bujakori. — Forse alcuni dei 7 7 riferiti al Ps. bre- viceps appartengono a questa specie: io non ho saputo trovare differenze rilevanti. 574 C. EMERY Alcuni 7 97 di Moroka son molto piccoli (3 mm.) e forniti di antenne relativamente meno gracili. Per questo fatto, mi sembra che non possano appartenere al Ps. tenuicornis. Però non ho creduto conveniente descriverli come nuova specie, es- sendo ignota la 9 corrispondente. 56. Camponotus dorycus F. Sm. (typicus). Haveri, una piccola 8. Subsp. confusus Emery. Hughibagu — Questa forma mi era nota finora soltanto del- l'Australia orientale, dove è comunissima. Subsp. coxalis F. Sm. Ighibirei, Bara Bara, Haveri. 57. C. maculatus F. subsp. mitis F, Sm. Kapa Kapa, Rigo. Subs. chloroticus n. subsp. C. pallidus Mayr. Novara Reise, p. 28, 1865 (nec F. Sm., nec Mayr Ann. Mus. Civ. Genova, II, p. 135, 1872). N. Guinea mer., Irupara una $. Comperai dal Mus. Godeftroy esemplari di questa forma provenienti dalle isole Tonga e dalla nuova Bretagna, col nome di C. pallidus. Ebbi pure dal Museo di Vienna un esemplare di Nicobar proveniente dal viaggio della Novara e corrispondente quindi alla specie descritta dal Mayr nel 1865, ch’ egli stesso riconobbe più tardi (Verh. Z. B. Ges. Wien 1870) non essere il C. pallidus dello Smith. Per la forma delle diverse parti del corpo, per la pubescenza, la scultura debolissima e i peli, si avvicina molto al C. Aubaryi Mayr, particolarmente gli esemplari oceanici e quello della Nuova Guinea. Quello di Nicobar è meno lucido e più distinta- mente reticolato. Statura massima 8 mm.; colore giallo rossiccio sporco; capo più scuro e più rosso, addome più o meno nerastro nella sua parte posteriore. 58. C. luteiventris n. sp. 8 minor. Nera, con la bocca, le antenne e i piedi in parte picei, il dorso dei segmenti 2-4 dell’ addome giallo chiaro; tutto il corpo è vestito copiosamente di tenue pubescenza giallognola, che però non ne cela la scultura, è inoltre fornito di lunghe FORMICHE PAPUANE 375 setole gialle a punta ottusa, piu copiose sull’ epinoto; sul mezzo del pronoto, evvi un ciuffo di setole simili, ma più sottili, im- piantato sopra una macchia chiara del tegumento; tutto l’ insetto è fittamente punteggiato e subopaco. Il capo è subrettangolare, allungato, troncato indietro, con gli angoli posteriori alquanto rotondati; esso si ristringe bruscamente innanzi agli occhi, poi i suoi lati procedono subparalleli in avanti; gli occhi stessi sono sporgenti e situati sopra un cercine che incomincia in avanti, al lato delle lamine frontali, dietro l’ inserzione delle antenne, e finisce agli angoli posteriori del capo, limitando un piano che comprende il vertice e | occipite; le lamine frontali sono ravvi- cinate innanzi, divergenti, debolmente flessuose; il clipeo è ot- tusamente carenato, bisinuato in avanti; le mandibole sono al- lungate, sinuate al lato esterno, armate di 6 denti almeno; i palpi sono più lunghi del capo. Il dorso del torace è continuo, molto convesso nella parte anteriore , con leggiera depressione dietro la sutura mesometanotale, al limite tra metanoto e epi- noto; le parti basale e declive dell’ epinoto si confondono in una curva continua. La squama è appena più alta che grossa, con- vessa in avanti, piuttosto piana indietro, nodiforme. Le zampe, scarsamente pubescenti e prive di peli ritti, hanno alcuni aculei al margine flessorio delle tibie. — L. 10 mm. N. Guinea S. E., Paumomu river due 8. — Specie singolare pel colore dell’ addome e per la forma del capo. Questo ricorda una specie inedita dell'America centrale: si trova pure qualche cenno della medesima struttura nella $ minore del C. ephip- pium F. Sm. e del C. nasica For. A parer mio si avvicina mag- giormente a quest’ ultimo. 59. C. palpatus n. sp. 8. Picea, lucida, mandibole almeno in parte, antenne e zampe ferrugineo chiaro, scapo e femori più scuri, anche, trocanteri e palpi giallo pallido, faccia ventrale dell’ addome più o meno giallognola. Capo e torace finamente reticolati , più fortemente sulla parte anteriore del capo, con punti piligeri sparsi; questi sono più numerosi nella $ major, dove costituiscono sulle guance delle fossette più grosse e allungate. Sull’ addome, il reticolo 576 C. EMERY piglia aspetto di striatura trasversa sottile e delicata. Zampe e scapo con pubescenza breve, alquanto staccata, senza setole e senza spinette al margine fiessorio delle tibie; peli ritti numerosi sul resto del corpo. — Nella $ major, il capo misura 3 X 3 mm. (senza le mandibole) ed è più largo indietro che innanzi, inca- vato posteriormente, con gli angoli fortemente rotondati, gli occhi poco dietro la metà della sua lunghezza. Nella 8 minor il capo è più allungato (2,3 X 1,5) con i lati subparalleli innanzi agli occhi, il cui margine anteriore corrisponde alla metà della sua lunghezza , alquanto ristretto dietro gli occhi, troncato in- dietro. Il clipeo è lucido, sinuato sui lati, con lobo rotondato e distintamente carenato nella 8 munor; nella 8 major è sub- opaco, con lobo più sporgente, troncato, depresso lungo il mar- gine anteriore, indistintamente carenato indietro. Le lamine fron- tali sono ravvicinate innanzi, divergenti indietro, fortemente fles- suose. Mandibole fortemente arcuate, con 5 denti, finamente striate nella 8 major e con punti sparsi. Palpi mascellari lunghi circa 1,8 mm. Dorso del torace continuo, fortemente arcuato ; il limite tra parte basale e declive dell’ epinoto segnato solo da più forte curvatura, nella 8 major, una leggiera impressione fra postscutello e epinoto. Squama mediocremente alta, convessa in- nanzi, piana indietro, col margine superiore alquanto intaccato nella 8 major. L. 8 maxima 10-11 mm. (capo 3 X 3, torace 4 X 1,7, scapo 2,8, tibia post. 2,9). L. 8 minima 8-9 mm. (capo 2,3 X 1,5, scapo 2,8, tibia post. 2,9). 9. Colore, scultura e pubescenza della $ maxima, torace e addome variegati di ferrugineo chiaro. Capo più allungato e meno incavato indietro; squama alta, fortemente incisa di sopra. Ali ialine, giallognole verso la costa marginale, vene e stigma testaceo scuro. Femori posteriori piegati in su verso il quinto apicale. L. 15 mm. (capo 3,2 x 2,8; scapo 3, tibia posteriore 3,6). Moroka, 1300 m. — Appartiene al gruppo dei Camponoti ca- pitati ed è notevole pel clipeo lobato e per la lunghezza dei palpi. FORMICHE PAPUANE O77 60. C. quadriceps I’. Sm. Moroka, Ighibirei, M.t Astrolabe, Paumomu river, Haveri, 3 9. 61. C. vitreus F. Sm. Rigo, Dilo, Kelesi, Waicunina e Good Enough. 62. Calomyrmex levissimus I’. Sm. Paumomu river. 63. C. Albertisi Emery. Port Moresby. Scultura un poco più sottile che nel tipo, me- tanoto punteggiato, senza rughe trasverse. Simili differenze si osservano pure tra esemplari di altre specie. 64. Echinopla australis For. in litt. Kapa Kapa, una §. Sarà descritta da Forel sopra esemplari del Queensland. Gen. Polyrhachis F. Sm. 65. P. queenslandica Emery. Isola Good Enough, una 8. Le spine dell’ epinoto sono un poco più lunghe che negli esemplari australiani; non ho osservato altra differenza. 66. P. Creusa n. sp. 8. Nera, subopaca, con scarsissima pubescenza e pochissimi peli ritti. Capo e dorso del torace regolarmente striati per lungo e coperti di fitta e sottile punteggiatura; fianchi del to- race con punteggiatura forte e contluente, parte declive dell’ e- pinoto e tutto l’ addome sottilmente punteggiati, così anche le zampe. Capo subtroncato indietro, con la massima larghezza agli angoli posteriori, occhi fortemente convessi, molto vicini a detti angoli; il clipeo è carenato, con lobo sporgente e incavato nel mezzo, con angoli acuti, dentiformi; esso è fittamente punteg- giato, senza strie; lamine frontali debolmente flessuose , ravvi- cinate innanzi. Mandibole lucide, con punti sparsi, dorso del torace limitato da margini taglienti, alquanto rialzati intorno al pronoto; questo spigolo è inciso alle suture e si ripiega per formare, al limite tra faccia basale e declive dell’ epinoto, uno spigolo interrotto nel mezzo. Sutura promesonotale forte- mente marcata, mesometanotale debolissima; angoli anteriori del Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (22 Novembre 1897) 37 578 Cc. EMERY pronoto ottusi e seguiti da debole sinuosita; il dorso del meta- epinoto è trapeziforme e lungo meno di */, della sua lunghezza anteriore; i suoi angoli posteriori sono vivi e debolmente rial- zati, però senza formare denti distinti. La squama ha margine dorsale tagliente, arcuato e un poco inciso nel mezzo, sinuato sui lati che terminano con angolo o dente acuto. Il margine flessorio delle tibie ha alcuni piccoli aculei. — L. 5!/, mm. Ighibirei, una $. Una 9 che credo dover riferire alla mede- sima specie è stata raccolta dal Birò a Friedrich Wilhelmshafen. Scultura più ruvida che nella $, clipeo alquanto striato, pronoto striato trasversalmente sui lati, soltanto punteggiato nel mezzo, strie convergenti ad arco sul davanti del mesonoto, margine del pronoto meno rilevato, epinoto più largo, ma conformato come nella $; squama più larga, con denti più acuti. — L. 8 mm. tassomiglia moltissimo ad una specie inedita del Queensland che ho ricevuta dal Prof. Forel sotto il nome di P. Hecuba; ne differisce principalmente per la forma diversa del meta-epinoto e per gli occhi piccoli e più sporgenti. 67. P. inconspicua Emery, var. subnitens Emery. N. Guinea mer., Hula, una Q. Per quanto sia azzardato de- terminare una 9 mediante il confronto con una $ di diversa provenienza, riferisco questo esemplare alla varietà scoperta nel Queensland dal Podenzana. 68. P. exarata Emery. Paumomu river; una 8. Differisce dall’ esemplare tipico per le strie del torace più numerose e meno grosse e per i denti del pronoto meno sporgenti. P. relucens Latr. e affini. Nel mio lavoro del 1887 (questi Annali, Vol. XXIV p. 230) ho definito la forma tipica della P. relucens, sulla base della figura originale di Latreille e ho dato un diagramma accurato del profilo del torace di quella forma che credetti la vera P. relucens. Più tardi, accogliendo osservazioni epistolari del Mayr che si fondavano sopra esemplari originali dello Smith, ho formolato della specie e delle sue sottospecie una sinonimia — FORMICHE PAPUANE 579 che fu pubblicata nel Catalogus hymenopterorum del v. Dalla Torre e che ho poi riprodotta nel mio recente Catalogo dei ge- neri Camponotus e affini (1). — Ulteriori studi, e particolarmente una nuova lettura delle descrizioni dello Smith mi riconducono alle mie prime opinioni; io sono convinto che qui, come in altri casi, il Mayr si è troppo fidato di sedicenti tipi, determinati con eccessiva leggerezza dal defunto imenotterista del Museo Bri- tannico. P. relucens costituisce con le sue sottospecie e varietà, e con le specie Labella, Mayri, proxima e sericata un gruppo difficile , le cui forme possono essere distinte coi caratteri seguenti: Gastro lucidissimo, non pubescente .. . . . . sericata Latr. Gastro opaco, 0 pruinoso, 0 sericeo . . . . ep at SERI 2 Lamine frontali più distanti fra loro, dilatate Si angolo ritondato ; epinoto con due denti acuti; scapo e zampe irtidi peli. Mayri Rog. Lamine frontali ravvicinate e appena dilatate; epinoto senza denti, o con denti rudimentali, peli delle zampe scarsi o nulli. . . 3 / La faccia declive dell’epinoto è ben più lunga della parte del dorso del torace che sta dietro la sutura promesonotale, e forma con essa un angolo retto; zampe oscure, con le tibie testacee. 3 Labella F. Sm. La faccia declive dell’epinoto non supera, o supera di poco in lun- ghezza la parte del dorso del torace situata indietro della sutura pro-mesonotale, formando con essa un angolo ottuso: zampe altri- — menti colorate . . . SETA 2 eno. 3 Faccia basale del meta- vato poco più ma de gli formante con la declive, in ciascun lato, un angolo vivo, alquanto denti- 4 | {OFIME= 1m at Sen eel: - 2 +. proxima Rog: ) Faccia basale del meta- chimata almeno di VY, più larga che lunga; tra essa e la declive nessuna traccia d’angolo, o un angolo smus- VE BALO Le Fori lo VAL ce. MELUCERS UAC: con le sottospecie seguenti : Zampe LTosse gs e e n e: b. a ARTO CLT CEC fs cee wet I Sou sho Sok Pe ae as ay c. © Più gracile; mesonoto meno di 2 volte largo quanto è lungo Andromache Rog. Più robusta; mesonoto più che due volte largo quanto è lungo Ithonus F. Sm. ~ eer (') In: Mem. Accad. Bologna (5), Tom. 5, p. 777. 580 C. EMERY ! Denti laterali della squama molto più vicini alle spine che all’ estremo inferiore della squama stessa; spine della squama più distanti fra loro (vedi fig. 20); margine dell’ epinoto angoloso verso il limite tra faccia basale e declive . . . - + . . decipiens Rog. (con var. australiae eer e papuana n. var.) Margine dell epinoto non angoloso; spine della squama più vicine fra loro come nella P. Andromache (ved. fig. 19). . . . a ! Torace più stretto e più ristretto indietro; angolo tra le facce ba- | sale e declive dell’ epinoto più ottuso; mesonoto fortemente mar- \ 1 penne oS ve a ay “ak Oe Sie a ook SACs ee die enna € = È É Torace più robusto, poco ristretto indietro, angolo tra le facce ba- sale e declive dell’ epinoto poco ottuso; mesonoto appena mar- ginato! Di tal ek LO > Ra PELUSO PRE RI 69. P. sericata Guér. Paumomu river, Haveri. 70. P. relucens Latr. (typica). Paumomu river, un esemplare. P. relucens subsp. Andromache Rog., tav. I, fig. 19. P. Hector F. Sm. 1858 (nec 1857). P. connectens Emery 1887 (typus, excl. var.). Kelesi, Ighibirei, Dilo, Paumomu riv., Irupara, Woodlark. La descrizione di Smith, fatta sopra esemplari delle Isole Aru, si applica esattamente a individui della medesima provenienza : è particolarmente caratteristico il colore delle zampe. P. relucens subsp. decipiens Rog., tav. I, fig. 20. La forma della squama è caratteristica per questa sottospecie, descritta particolareggiatamente dal Roger. Però io non ho veduto nessun esemplare in cui il dente impari del dorso della squama fosse così sviluppato come è detto nella descrizione originale fatta sopra esemplari di Bacian. Delle due varietà che riferisco a questa sottospecie, I’ una è quella che descrissi col nome di P. connectens var. australiae ; all’ altra ho dato il nome di: Var. papuana n. var. Differisce dalla var. australiae per la statura un poco meno robusta, la sporgenza che si osserva in ciascun lato al limite tra parte basale e declive dell’ epinoto meno marcata: la faccia FORMICHE PAPUANE 581 basale del meta-epinoto è poco più lunga del mesonoto (circa di 1/, più lunga del mesonoto nella var. australiae). In entrambe le varietà, il margine dorsale della squama offre un angolo molto ottuso nella 8, e i denti laterali terminano a forma di cuneo anzichè di punta. — Nella 9 della var. papwana, il margine dorsale della squama offre nel mezzo due piccoli denti ottusi e smussati. Tutto il corpo porta una fitta pubescenza sericea fulvo- cenerognola. Dilo, Bara Bara, Isola Good Enough. P. relucens subsp. litigiosa n. subsp. P. connectens var. b. Emery 1887. Per la forma della squama si avvicina al tipo della specie, mentre il torace meno robusto, più fortemente marginato e le spine del pronoto lunghe e molto più divergenti che non siano i lati di questo segmento ricordano decipiens. In tutti gli esem- plari che ho visti, di diverse località della N. Guinea, il capo e il torace portano una lunga pubescenza giallognola, submetal- lica, mentre il gastro ha una pubescenza cenerognola breve e pruinosa che lascia trasparire la lucentezza del tegumento. Paumomu river. 71. P. continua Emery. N. Guinea S. E.: Paumomu river. Parecchie 88. Differisce dal tipo unico di Ternate, per i margini del torace più sensi- bilmente elevati e la squama ordinariamente più larga, con le spine un poco più distanti l’ una dall’ altra: però, a questo ri- guardo, osservo una notevole variabilità. Oltre ai caratteri no- verati nella mia descrizione del 1887, la specie è distinta per la forma particolare del capo, che ha i lati paralleli, e, dietro. gli occhi, offre un rilievo o cercine longitudinale che si estende fino agli angoli posteriori; questi sono meno rotondati che nelle altre specie che rassomigliano ad essa. Per questo carattere, la P. continua ricorda la P. abrupta Mayr; però, in quest’ ultima, il cercine è più marcato e forma in avanti una sporgenza che sostiene il lato esterno dell’ occhio: di cosiffatta sporgenza, la P. continua non offre che un debole vestigio. Var. procera n. var. 582 C. EMERY Due 38 e alcune 9 9 di Haveri sono più grandi e con stria- tura del capo e del torace più marcata. — L. 8 11-12 mm. ; Q 13-14 mm. 72. P. levior Rog. Moroka, Rigo, Kapa Kapa. 73. P. rastellata Latr. Paumomu river, Haveri, Ighibirei, Kapa Kapa, Dilo, Vaicunina. 74. P. bellicosa F. Sm. Paumomu river, Haveri, Bujakori, Bara Bara, Isola Good Enough. ru 75. P. Lachesis Forel n. sp. (1). sottosp. maeandrifera n. subsp. Paumomu river, una sola 8. Differisce dal tipo per la scul- tura del capo e del torace più rude, costituita da rughe meandriformi estremamente contorte, pel gastro rivestito di una pubescenza sericea bruna che cela la chitina. Gruppo della P. Guermi. Le operarie delle specie a me note di questo gruppo possono essere distinte per mezzo dei caratteri espressi nella tabella seguente : Lamine frontali formanti uno scudo ovale, sotto il quale sono inse- | rite le ‘antenne ca LG e ae oe Lamine frontali conformate in altra guisa. . . . .. . 2 (?) P. Lachesis n. sp. — Voisine de Schencki For. 8. L. 6,7-7,3 mm. Epistome for- tement caréné. Arétes frontales peu divergentes derriére (moins que chez Ammon et Schencki). Pronotum a peine plus large que le métanotum, en trapèze élargi devant, avec les deux angles antérieurs assez proéminents, lamelliformes , con- caves en dessus (bien plus que chez Ammon et Schencki). Dos du thorax médio- crement convexe d’avant en arriére , nullement convexe de droite à gauche, for- tement bordé, avec les sutures distinctes. Epines du métanotum un peu plus faibles que chez Ammon, celles de l’écaille beaucoup plus courtes, comme chez Schenckt. Ecaille à peu près comme chez la P. Schencki, un peu plus haute. La fourmi en- tiere plus étroite et plus gréle que ses deux voisines. Scapes déprimés , mais non dilatés. Densément réticulée, ponctuée et mate. Ecaille faiblement chagrinée et luisante. Abdomen très luisant, finement et éparsement ponctué. De gros points épars, effacés sur la téte et le thorax. Pattes et scapes subopaques, finement cha- grinés. Sur les cotés du thorax, les réticulations deviennent un peu longitudinales. — Sur tout le corps, et les pattes, une pilosité courte, épaisse et raide assez ob- tuse et fort éparse, plus épaisse que chez la P. Schencki, et en outre une pubes- cence courte, jaunatre et tres diluée. La pi'osité rappelle celle des Leptothorac. D'un brun noiratre ou ferrugineux: abdomen d’un brun marron ou roussatre. Mackay, Queensland (M. Turner). Peut étre simple grande race de la P. Schencki. (D." A. FOREL). (cri -l FORMICHE PAPUANE 583 Squama del peziolo con una punta impari, oltre le due spine ar- GUEALOR o Cal tac eae RM TELE OL: (e due specie papuane inedite che descriverò coi nomi di P. laciniuta e argenteo-signata). Squama senza ‘spina IM pari e SUO RR ANI 3 Castrogstriato tt. > Met ga eis atri pito © BD ostalis RI Smt Gastro liscio o con scultura diversa . /./....... 4 Torace con larghi margini rialzati e lucidi o anche tutto lucido ; il pro- noto liscio o con rughe scarse e spaziate, di rado tutto striato. 5 Torace con margini rialzati per lo più stretti, o anche poco mar- cati; pronoto tutto (talvolta eccetto il margine) ricoperto di fitta Sculbura ULSTER See aan E 8 Torace tutto liscio, così anche la faccia declive dell’ epinoto . 6 Torace in parte striato; faccia declive dell’ epinoto trasversalmente BUEIA RIC Riga a I oa ASI ST Spine dell’ epinoto più lunghe della distanza che separa le loro basi; angoli anteriori del pronoto acuti; gastro pubescente. Loria: n. sp- Spine dell’ epinoto meno lunghe della distanza che separa le loro basi; angoli del pronoto smussati; gastro lucido, nudo. suwbeyanca n. sp. Pronoto tutto striato, dorso della squama non striato. limbata n. sp. Pronoto solo in parte rugoso, dorso della squama trasversalmente striato; gastro con pubescenza sericea fulva . . eurynota n. sp. Pronoto liscio; squama con poche strie posteriormente; gastro lucido, cerulescente 7] (jee) n 0 coerulescens: na spe Gastro lucido con forti punti piligeri; tutto I’ insetto irto di lunghis- sini peli i Perseo RR ione UCL mendes! Mayr Gastro opaco, o pure vestito di fitta pubescenza . . . . 9 Faccia declive dell’ epinoto striata trasversalmente con molta rego- ION AR Se RR O co CON Leman Meare Faccia declive dell’ epinoto non distintamente striata . . . 10 Il gastro ha un riflesso sericeo, dovuto principalmente alla scultura, e sul quale la pubescenza forma una fascia mediana bruna più o INCHO® Istat ee eee ee I n Hooker Ibowne: (con subsp. Lownet For. e obscura For.). Gastro vestito di fitta pubescenza sericea . . . . . .. 11 Angoli anteriori del pronoto distinti ma smussati (specie di Borneo e* Sumatra) ae Sea ye eels hes archatai Gills (2): Angoli del pronoto acuti, dentiformi (specie australiane e pa- PUAN pa A e le olor gie I (1) A questa specie si riferiscono come sinonimi P. latifrons Rog. e Modiglianti Emery. 584 C. EMERY Pubescenza grigia, fitta, non splendente, quasi uniforme su tutto il CORPO «co ar cols" VI Pubescenza molto pit fitta sul gastro che sulle altre parti, per lo più con splendore sericeo e di colore diverso . . . . . 13 Margini del torace più larghi, con lobo laterale della base del meta- 13 noto più lungo che largo; spine dell’ epinoto fortemente curvate e piatte . . . . . . . +. « « . + appendiculata Emery. Base del metanoto con lobo breve; spine poco curvate . . 14 I Torace fortemente ristretto alla sutura mesometanotale, striato e con scarsissima pubescenza; alla base del gastro, la pubescenza lascia 14 riconoscere la scultura ... . .. . ... . constricta n. sp.('). Torace meno ristretto alla sutura mesometanotale e coperto di pu- bescenza più fitta; gastro tutto vestito di pubescenza sericea. 15 / Margine laterale del mesonoto sinuato; scapo meno lungo; capo più ritondato indietro, con gli occhi più piccoli, sensibilmente distanti \ dall'angolo posteriore (tav. I, fig. 30) . . . . . aurea Mayr. / (con var. vermiculosa, pallescens, obtusa e depilis e subsp. lata e costulata). | Margine laterale del mesonoto non sinuato (tav. I, fig. 28); scapo più \ lungo; occhi più grandi, situati quasi agli angoli posteriori del capo \ che è meno ritondato indietro (fig. 29) Guerini Rog. (exul Emery), 76. P. hostilis F. Sm. var. villosa n. var., tav. I, fig. 22 e 23. N. Guinea S. E. Moroka, una 9. Conviene esattamente con la descrizione che Mayr ha dato di un esemplare tipico di P. hostilis e con ragguagli e disegni inediti che devo alla cortesia () P. constricta n. sp. — 8. Nera, subopaca, sparsa di lunghe e sottili setole, scapo e zampe quasi senza peli ritti (qua e là qualche breve setola). Capo e torace sono coperti di strie regolari, longitudinaii, le coste che separano le strie sono alquanto scabre, per numerosi punti che portano una peluria grigia, non molto fitta nella parte anteriore, più fitta e bronzina indietro. Il capo è conformato come nella P. aurea, il clipeo anche più fortemente sporgente nella sua parte mediana in avanti. Il torace è largo in avanti quanto il capo, con gli angoli del pronoto acutissimi e sporgenti innanzi, in forma di robusti denti; si ristringe poi gradatamente fino alla sutura mesometanotale, dove è fortemente strozzato; ha margini laterali acuti, ma poco elevati, incisi alla sutura promesonotale, sinuati nel mezzo di ciascuno dei due segmenti: pronoto e mesonoto sono trapezoidi, il margine posteriore del mesonoto misura circa la metà dell’anteriore del pronoto: la lunghezza dei due segmenti presi insieme è poco maggiore della larghezza massima del pronoto. Il metanoto ha i lobi laterali debolmente sviluppati; le spine dell’ epinoto sono divergenti, flessuose, robuste, poco arcuate alla base. Le spine della squama sono meno divergenti che nella P. aurea. L. 5%);, tav. I, fig. 21. Queensland, raccolta dal Podenzana: un esemplare nella mia collezione. — Distinta da P. Guerini e affini principalmente per la mancanza di setole ritte sui membri, e la forma più stretta del torace. PP ____m—mttrm@———@—@’'——’—_—@—r—_ cv; aa FORMICHE PAPUANE 585 dello stesso. La varieta differisce per la pubescenza lunga e copiosa, di colore cenerino sericeo , che ricopre tutto il torace , celando alquanto la scultura. Una 9 della N. Guinea, senza località precisa, nella mia collezione ha anche il capo coperto di pubescenza sericea , però meno fitta di quella del torace. La formica che noverai sotto il nome di P. hostilis in questi Annali (Ser. 2.2, IV, 1887, p. 229) appartiene invece ad una specie nuova che descrivo qui col nome di: 77. P. limbata n. sp., tav. I, fig. 24. P. hostilis Emery 1887, nec F. Sm. 3. Per la forma del corpo si avvicina alla P. coerulescens , da cui differisce sopratutto per la scultura e la pubescenza. Il capo è meno corto, l’ angolo sporgente delle lamine frontali più ottuso, i lati del torace più dritti, i margini del pronoto alquanto meno larghi. Tutto il capo è regolarmente striato; anche il dorso del torace, ad eccezione dei margini, è striato per lungo, ma meno profondamente e meno regolarmente, la faccia declive dell’ epinoto è striata per traverso. Il peziolo e il gastro sono fittamente punteggiati. I fianchi del torace longitudinalmente rugosi. Tutto l’ insetto è irto di lunghi peli; capo e torace hanno inoltre scarsa pubescenza giallognola, più fitta sull'addome (in parte soltanto conservata nell’ unico esemplare). N. Guinea, Sorong, raccolta da L. M. D'Albertis (Museo Civico di Genova). 78. P. Loriai n. sp., tav. I, fig. 25. 8. Nera, con leggero riflesso bronzino o violaceo, sul capo, sul torace e sul peziolo che sono lucidissimi e privi di pubescenza; gastro con pubescenza brevissima, ma copiosa, bronzina, che nasce da fitta punteggiatura; qua e là pochi peli ritti che man- cano poi sui membri. Capo subemisferico, inferiormente con due carene longitudinali laterali: clipeo come nelle P. Guerini e aurea, con lobo mediano sporgente, stretto e inciso all’ estremità; lamine frontali ravvicinate fra loro verso I’ inserzione delle an- tenne, debolmente divergenti da quel punto in avanti, più for- temente indietro per formare poi un angolo sporgente, ottuso e 586 C. EMERY smussato; occhi non molto sporgenti. Le mandibole sono sottil- mente striate, il clipeo con punteggiatura fina e irregolare, le guancie e i lati del capo con punti e rughe irregolari, il resto del capo quasi liscio e lucidissimo. Il torace è largo, il pronoto di figura semilunare, con larghi margini laterali laminari; mar- gine anteriore meno largo, interrotto nel mezzo; l’incontro dei margini laterali convessi col margine anteriore concavo forma angoli acutissimi, non dentiformi; gli angoli posteriori sono ri- tondati e limitano una profonda incisura, corrispondente alla sutura promesonotale. Il mesonoto é sottilmente marginato sui lati; la sutura meso-metanotale è affatto nulla e il suo posto è segnato da un’ incisura del margine laterale; il metanoto non ha lobi laterali distinti e i suoi lati si prolungano indietro con le spine dell’ epinoto, parallele, orizzontali, quasi rette, rotonde, acute, lunghissime, cioè lunghe quanto il torace meno il pronoto e giungenti fino a metà del segmento basale del gastro; le faccie basale e declive si uniscono ad arco, senza limite distinto. Il peziolo ha una faccia dorsale continua con la faccia posteriore, mentre forma con la faccia anteriore uno spigolo distinto: le spine arcuate della squama hanno la forma consueta. L. 7-7 !/, mm. N. Guinea S. E. Paumomu river. 79. P. subcyanea n. sp. 8. Nera, lucida, con leggero riflesso violaceo: irta di peli gial- lognoli, scarsi sul torace, copiosi altrove; pubescenza scarsissima. Forma e scultura del capo quasi come nella precedente, rughe dei lati più regolari e numerose, lamine frontali più distanti in avanti e formanti dietro le antenne un lobo meno sporgente e fortemente ritondato. Torace più largo che nella specie prece- dente; il pronoto è breve, trapeziforme, più che due volte largo quanto è lungo, coi margini laterali laminari, debolmente con- vergenti indietro, il margine anteriore elevato, largamente in- terrotto nel mezzo, gli angoli anteriori smussati, i posteriori ri- tondati; è separato dal mesonoto da profonda incisura dei margini; mesonoto trasverso, con margine sottile; sutura mesometanotale nulla, ma il suo luogo segnato da profonde incisure laterali. Il margine laterale tagliente del metanoto si prolunga lungo le FORMICHE PAPUANE 587 spine dell’ epinoto, le quali hanno sezione trigona alla base, e sono orizzontali, appena divergenti, poco più lunghe della faccia basale del meta-epinoto; questa si continua senza limite con la faccia declive. Lo spigolo tra faccia dorsale e anteriore della squama è fortemente ritondato; le spine sottili e poco curvate. L. 6 mm. N. Guinea S. E. Paumomu river, un solo esemplare. È ben distinta dalla P. Loriaî per la forma delle lamine frontali e del torace, i peli ritti e l'addome privo di pubescenza sericea. 80. P. eurynota n. sp., tav. I, fig. 26 e 27. 8 Nera, con riflesso pruinoso ceruleo, negli esemplari perfet- tamente puliti, con peli fulvi, scarsi sul torace, numerosi altrove e con scarsa pubescenza; il gastro è coperto di pelliccia dorata. La forma del capo è come nelle precedenti, le lamine frontali più distanti fra loro che in questa specie, e con lobo angolare più sviluppato, quasi come nella P. hostilis. Tutto il capo, compreso il clipeo, è regolarmente striato per lungo. Il torace è largo, con margini laterali foliacei, interrotti da profonde incisure tra i singoli segmenti; questi margini sono molto larghi, special- mente quelli del pronoto, dove la somma dei due lembi laterali forma più di !/, della superficie totale del segmento; il margine anteriore è anch’ esso fortemente elevato , interrotto nel mezzo. I margini sono lisci e lucidi; il resto del dorso offre rughe ele- vate, interrotte e alquanto flessuose, disposte a semicerchio sul pronoto, longitudinalmente sul mesonoto, trasversalmente sul meta-epinoto; i fianchi hanno rughe longitudinali. Il pronoto è fortemente trasverso, con angoli anteriori prolungati in punta o spina acutissima; gli angoli posteriori del pronoto e quelli del mesonoto sono smussati; le spine dell’ epinoto sono prolun- gamento del margine laterale e, come tali, offrono un orlo ta- gliente e sono scanalate sulla loro faccia dorsale per più di metà della loro lunghezza; sono fortemente divergenti alla loro base e arcuate; l'estremità alquanto flessuosa (a corno di bue) è acutissima. La squama è trasversalmente striata, con la faccia dorsale terminata da spigolo vivo in avanti, le spine sottili, piatte alla base. Il gastro è coperto di fitta pubescenza dorata, 588 C. EMERY salva la base del segmento basale che è nuda e trasversalmente striata. N. Guinea S. E. Moroka, 1300 m. s. m. 81. P. coerulescens, n. sp. 3. Nera, lucida, con splendido riflesso ceruleo, negli esemplari freschi; irta di peli bianchi finissimi; pubescenza quasi nulla sul tronco. È molto aftine alla P. eurynota da cui differisce per i caratteri seguenti: il capo è striato, ma il clipeo non ha strie ed è densamente pubescente; il lobo delle lamine frontali è meno sviluppato; gli occhi sono più sporgenti, che nelle 3 specie precedenti; il torace ha margini meno larghi che nella P. ewry- nota (i due margini del pronoto fanno poco più di 1/, della su- perficie totale), gli angoli anteriori sono meno prolungati e meno acuti; le spine dell’ epinoto sono molto meno curvate, meno di- vergenti e non scanalate, ma a sezione rotonda; il dorso del pronoto non ha rughe riconoscibili, sul mesonoto vi sono rughe longitudinali staccate, la faccia declive dell’ epinoto è trasver- salmente rugosa, mentre la faccia basale è liscia; la squama non ha strie, la sua faccia dorsale non è piana e forma con la faccia anteriore uno spigolo smussato; le sue spine hanno se- zione rotonda. Il gastro è lucido, cerulescente, senza pubescenza. L. 6 mm. Moroka. Le P. hostilis, marginata, Loriai, subcyanea, eurynota e coeru- lescens costituiscono un gruppo naturale di forme fra loro molto affini e dotate di una /aezes particolare caratteristica. Polyrhachis Guerini Rog. e aurea Mayr. Nel suo importante lavoro sulla formiche australiane (Die austra- lischen Formiciden, in: Journ. Mus. Godefroy, v. 12, 1876, p. 73), il Mayr ha descritto sotto i nomi di var. aurea, vermiculosa e pal- lescens tre forme fra loro molto vicine, attribuendole come va- rietà, alla P. Guerini Rog. — Nello studiare alcuni esemplari australiani e papuani, mi sorse il dubbio che le formiche de- scritte dal Roger e dal Mayr appartenessero a specie differenti. Il sig. P. Lesne del Museum di Parigi ebbe la somma genti. FORMICHE PAPUANE 589 lezza di esaminare il tipo unico della P. Guerini, del quale m’ inviava pure un disegno (tav. I, fig. 28) e di confrontare con esso vari esemplari, segnalandomi le differenze osservate. Dalla nostra corrispondenza risulta che la specie del Roger è notevol- mente diversa dalle forme descritte dal Mayr ed è simile invece a quella specie della Nuova Caledonia che descrissi col nome di P. exul. Essa differisce dalla specie di Mayr (che dovrà quindi prendere il nome di P. aurea), non solo per la scultura del to- race, già notata dal mirmecologo viennese, ma particolarmente pel margine del mesonoto continuo (fig. 28) e integro, per lo scapo delle antenne molto più lungo e gracile e per gli occhi più grandi e collocati più indietro (tav. I, fig. 29 da confrontarsi con la fig. 30 che rappresenta il capo di P. aurea). Nel tipo del Museum, le spine dell’ epinoto sono distintamente flessuose e il margine laterale del pronoto è si- nuato innanzi all’ angolo posteriore: questi due caratteri si ri- scontrano solo di rado negli esemplari della Nuova Caledonia , i quali hanno d’ ordinario il margine del pronoto integro e le spine quasi dritte e un poco meno lunghe; però si osservano frequenti variazioni in queste parti e le differenze sono tanto lievi, da non giustificare neppure I’ istituzione di una varietà. La P. exul Emery deve dunque essere considerata come si- nonimo di P. Guerini Rog. Se il tipo della specie di Roger provenga realmente’ dall'Australia, o se l’ etichetta sia sbagliata, è cosa impossibile a stabilire. Io ho ricevuto questa specie solo dalla Nuova Caledonia, dove fu rinvenuta da diversi collettori; vi sembra comune ed è forse la sola specie del genere che abiti quelle isole. 82. P. aurea Mayr., var. obtusa n. var. (!). Gli esemplari della Nuova Guinea differiscono dal tipo austra- liano per la scultura del torace meno fitta e che costituisce (1) Altra nuova varietà è la seguente: Var. depilis n. var. — molto vicina a var. pallescens Mayr, da sui differisce pel torace più regolarmente striato per lungo e per i peli dei membri molto scarsi. — Queensland (Podenzana). — Sembra accennare ad un passaggio verso la P. constricta descritta sopra a pag. 584. 590 C. EMERY delle rughe longitudinali sinuose più regolari. I margini del pronoto e mesonoto sono meno sinuosi, gli angoli anteriori del pronoto non spiniformi. La pubescenza è come nel tipo. Haveri, Kapa Kapa. — Humboldt Bay nella mia collezione. Due esemplari della N. Guinea mer., Irupara, fanno passaggio per la scultura del torace e la piccola statura alla sottospecie seguente, mentre, per la fitta pubescenza, si avvicinano al tipo. Subsp. costulata n. subsp. 8. È più piccola del tipo e col torace un poco più largo, col mesonoto meno ristretto, per cui rassomiglia un poco alla sot- tosp. lata Emery. Differisce dalle altre forme della specie per la scultura del torace, costituita da rughe longitudinali elevate, alquanto ondulate, subparallele, separate da un fondo alquanto lucido ; sul pronoto, le rughe si ricongiungono più o meno re- golarmente ad arco. La pubescenza, copiosa sull’ epinoto, è in- vece scarsissima sul resto del dorso e lascia scoperta la scultura. Il capo è longitudinalmente rugoso, con yughe fitte molto più di quelle del torace e pubescenza più densa. I margini del to- race offrono le stesse sinuosità, come nel tipo; le spine dell’ e- pinoto sono relativamente brevi, fortemente curvate alla base, poco o niente flessuose, molto più deboli che nella subsp. lata. La pubescenza dorata del gastro è meno densa che nel tipo della specie. L. 41/, mm. N. Guinea S. E. senza località indicata. — Un esemplare di Halmahera (Doherty) nella mia collezione. 83. P. Atropos F. Sm. N. Guinea S. E. Haveri, una 8. 84. P. Clio For. Dilo, una 8. Non differisce dai tipi del Queensland ricevuti dall’ autore. 85. P. sexspinosa Latr.. Questa specie è molto variabile, nella scultura e nella dire- zione delle spine. Una parte delle sue variazioni fu già studiata da me in questi Annali (Vol. XXIV, 1887, p. 236). L’ esame del materiale raccolto dal Loria mostra che questa variabilità è ancora più rilevante di quanto avevo riconosciuto; talune forme FORMICHE PAPUANE 591 ricongiungono la P. sexspinosa con |’ affine rugifrons F. Sm. in tal modo che non è più possibile conservare a questa il valore di specie. Ecco la determinazione degli esemplari: Typus $. Scultura del capo meno ruvida, che sparisce sotto la densa pubescenza. Capo mediocremente allungato (3,5 x 2,2 mm. senza le mandibole). Spine dell’ epinoto quasi verticali. Paumomu river, Haveri. Var. reclinata Emery. Differisce dal tipo per le spine dell’ epinoto dritte ma non in- clinate indietro. Paumomu river, Bara Bara. Var. esuriens n. var. 8. Scultura meno ruvida che nella sottosp. rugîfrons, più che nel tipo. Spina inferiore del mesotorace acuta; spine dell’ epi- noto inclinate. Capo più allungato (3,5 x 2,0), fortemente ri- stretto indietro, col margine occipitale assai debolmente rilevato. N. Guinea mer., senza precisa località; riferisco alla medesima forma una 9 di Hughibagu. Sottosp. rugifrons F. Sm. Woodlark; N. Guinea mer. Kamali. Altri esemplari dell’ Is. Good Enough e di Paumomu river sono più grandi, con pubescenza sericea più densa e qualcuno con spina inferiore del mesotorace ben sviluppata. Fanno pas- saggio al tipo della specie. Una $ di Halmahera nella mia collezione è notevole per le spine brevi e robuste. 86. P. bubastes F. Sm. N. Guinea S. E. Haveri, una 8. La P. spinosa Mayr differisce dalla P. bubastes per caratteri che mi sembrano insufficienti a giustificare una specie. L’ esemplare che ho d’ innanzi (come quello che descrissi nel mio lavoro del 1887 è in qualche modo intermedio fra le due forme, avendo esso le spine inferiori del mesotorace come nella prima, le spine dell’ epinoto inclinate come nella seconda. 87. P. variolosa Emery. Paumomu river, Haveri. 592 C. EMERY 88. P. Melpomene n. sp. 3. Nera, opaca, |’ addome con lievissimo riflesso bronzino, co- perta di pubescenza brevissima, pruinosa, grigia, con peli ritti finissimi e copiosi, anche sui membri; coscie e tibie ferrugineo- scuro, palpi testacei. Capo ovale, ritondato indietro, tutto sottil- mente e regolarmente striato per lungo, le strie convergenti verso l’occipite, oblique sulle guancie, separate da costole taglienti , liscie; il fondo delle strie punteggiato. Mandibole lucide, striate alla base. Clipeo non striato, con lobo troncato e dentellato; esso è gibboso, subcarenato nel mezzo, depresso innanzi. Le la- mine frontali sono ravvicinate fra loro in avanti, fortemente di- latate ad angolo, poco oltre la metà della loro lunghezza. Occhi grandi, poco dietro la metà dei lati del capo. Torace non mar- ginato, con dorso depresso a sella nel mezzo; pronoto con spine acutissime, divergenti, un poco deflesse, di sezione trigona, con superficie dorsale limitata da spigoli vivi; le spine dell’ epi- noto sono orizzontali, divergenti, rotonde, acutissime, poco più lunghe di quelle del pronoto, lunghe quasi quanto la faccia ba- sale del meta-epinoto. Tutto il torace è finamente striato; le strie sono trasversali sul collo del pronoto, longitudinali sul resto del segmento, divergendo un poco in avanti, per prolun- garsi sulle spine, trasversali sul mesonoto e sulla faccia declive dell’ epinoto, longitudinali sulla base di questo segmento, oblique sui fianchi del torace. La squama è trasversalmente striata, più alta che lunga, troncata sopra; gli angoli posteriori della sua faccia dorsale si prolungano con le spine orizzontali, alquanto arcuate, lunghe poco meno dell’ intervallo che separa le loro basi. Il gastro è sottilmente punteggiato-reticolato, con punti piligeri sparsi. L. 9-10 mm. Nella 9, le spine sono più corte e più grosse; tutto I’ epi- noto è trasversalmente striato. N. Guinea S. E., Haveri due 88 e una ©. 89. P. argentea Mayr. Ighibirei una 8. 90. P. bicolor F Sm. Var. négripes n. var. Paumomu river una $. Differisce dal tipo per le zampe nere. FORMICHE PAPUANE 593 La medesima varietà trovasi pure a Giava e nelle Isole Fi- lippine. 91. P. dives F. Sm. Haveri, Dilo e altra località incerta. 92. P. mucronata F. Sm. Haveri. SPIEGAZIONE DELLE FIGURE aval 1. Trapeziopelta Loriai 8 capo veduto di sopra. 2. — — — mandibola sinistra, dalla faccia laterale. 3. T. latinoda $ capo, di sopra. 4. — — — mandibola sinistra, dalla faccia laterale. d. Leptogenys papuana 8 capo. 6. — — — peziolo. 7. Vollenhovia simoides 8 veduta di sopra. 3. — — — — di profilo. 9. Ischnomyrmex Loriai 8 veduta di sopra. 10. -- — — — di profilo. 11. Crematogaster recurva 8 torace e peziolo, di sopra. 12. _ — — profilo dorsale del torace. 13 - 15. Meranoplus spinosus 8 torace di tre diversi esemplari. 16. Dolichoderus monoceros § di profilo. 17. Leptomyrmex fragilis 8 capo. 18. _ — armatura genitale (preparato microscopico: le singole parti sono alquanto dislocate). 19. Polyrhachis relucens subsp. Andromache 8 squama. 20. — — — decipiens var. papuana $ squama. 21. P. constricta 3 torace. 22. P. hostilis var. villosa 8 capo. 29. — — — — — metà del torace e peziolo. 24. P. limbata 8 metà del torace e peziolo. 25. P. Loriat 8 torace e squama. 26. P. eurynota 8 capo. 27. — — — torace e squama. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.*, Vol. XVIII (22 Novembre 1897) 38 w 594 C. EMERY 98. P. Guerini 8, tipo del Museo di Parigi: torace (riproduzione di un disegno del sig. P. Lesne). 99. P. Guerini &, esemplare della Nuova Caledonia; capo. 30. P. aurea, forma tipica $ ; capo. FORMICHE RACCOLTE DA DON EUGENIO DEI PRINCIPI RUSPOLI, DURANTE L’ ULTIMO SUO VIAGGIO NELLE REGIONI DEI SOMALI E DEI GALLA, DESCRITTE DA C. EMERY. Tra le cose nuove che risultano dallo studio di questa raccolta, noterò particolarmente le due nuove specie di Crematogaster abi- tatrici delle spine di Acacia; mi è grato dedicarne una alla memoria del distinto botanico cui devonsi, in buona parte, le raccolte entomologiche fatte in questo viaggio. Poco per volta, le osservazioni dei viaggiatori vengono ad accrescere il numero delle specie di formiche che vivono sulle Acacie africane, ed a questo contribuirono pure nel precedente viaggio del Principe Ruspoli le ricerche del D." Keller (*). Del solo genere Crematogaster, sono conosciute ora 6 specie viventi sulle acacie, cioè, oltre le due nuove C. Riva e nigriceps, ancora C. Chiarinii Emery, Ruspoli For., Acaciae For. e gallicola For.; a queste si aggiun- gono la Sima natalensis F. Sm. e il Cataulacus intrudens F. Sm. È pure interessante la scoperta del Dorylus fulvus nella Somalia e propriamente in una varietà che si ritrova in luoghi molto più australi della costa orientale africana. Anche la nuova Pheidole Ruspoli è prossima ad una forma dell’Africa australe. ‘1. Dorylus fulvus Westw. 8: Lugh; 7: Ogaden, Febbraio; Bela, Giugno. Le $8 non raggiungono le enormi dimensioni degli esemplari della Costa d’ Oro e oltrepassano appena quella degli esemplari algerini, sono però molto più scure di questi ultimi. (}) C. KELLER. Neue Beobachtungen iber Symbiose zwischen Ameisen und Akazien; in: Zool. Anzeiger N.° 388, 1:92. Le formiche furono illustrate dal Forel. 596 C. EMERY I 7% sono di colore bruno più scuro che quelli di altre re- gioni dell’Africa ed hanno le mandibole particolarmente lunghe e sottili, carattere che ritrovo in due esemplari provenienti da Lindi (Africa or.). L’ armatura genitale, tanto negli esemplari di Ogaden che in quelli di Lindi è fatta come nel tipo mediter- raneo, ma la dilatazione apicale triangolare o securiforme dello stipite è meno larga, nella qual cosa. si potrebbe riconoscere l’accenno di un passaggio alla var. badia Gerst. del Mozambico. ‘2. D. brevinodosus Mayr. 8: Ogaden, F. Ganana, Ueb, Magala re Umberto. Considero la determinazione di questa formica come provvi- soria, perchè tra gli esemplari di varie località e regioni del- l'Africa i quali presentano i caratteri della specie, osservo delle differenze di cui non mi pare di poter fissare il valore, senza lo studio accurato di un materiale più copioso di quello che finora mi è riuscito raccogliere. ‘3. D. affinis Shuck. 7: Ueb 23 Febbraio. Un esemplare enormemente peloso, ma del resto non differente sensibilmente dal tipo dell’Africa occidentale. © Dorylus affinis (typicus) #. Dorylus affinis, var. egyptiaca ¢. Capo. Capo. ‘var. aegyptiaca Mayr. 7: Salolè. Questo ed altri individui della stessa regione che ebbi ad esa- minare sono più scuri che non sia il tipo della varietà. Un ca- rattere che mi era sfuggito finora e che permette di distinguere facilmente e con sicurezza la var. aegyptiaca dal D. affinis tipico, si rileva guardando il capo dal lato dell’ occipite. Nella var. ae- gyptiaca il capo è più piccolo e il suo contorno posteriore descrive una curva rientrante, andando dall'occhio verso l'articolazione ~ FORMICHE DEL PAESE DEI SOMALI 597 col torace; la medesima linea è convessa nel tipo. Questo ca- rattere è in relazione con la dimensione differente degli occhi i quali sono assolutamente e relativamente più grandi nel D. affinis tipo che nella varietà. ‘4. Aenictus fuscovarius Gerst. 7: F. Ganana, Magala re Umberto, Lago Abaja, Bela, Ueb. 5. Platythyrea cribrinodis Gerst. Lugh, Salolé, Milmil, Lago Abaja, Bela, Daua 8 e 7. ‘6. Ophthalmopone Ilgi For. Una $ senza località indicata. ‘7. Megaponera foetens F. 8: Daua, Ogaden, Degagolla, Lago Abaja; un > di Brava sembra appartenere a questa specie. ‘8. M. crassicornis Gerst. 8: Daua, Ogaden. ‘9. Paltothyreus tarsatus F. Daua, Ogaden. ‘10. Ponera Sennaarensis Mayr. Bela, Ogaden. 11. Leptogenys sp.? 7. Due specie diverse: Gubala Ginda, Jamado, Banas, Bela. 12. Ocymyrmex sp.? 7. Ogaden, F. Ganana. ‘13. Messor barbarus L. subsp. cephalotes Emery. g: Giari Bulé; questa bella sottospecie fu scoperta dal Cap. Bot- tego nel suo primo viaggio. +14. subsp. caducus Motsch. var. galla Emery. Milmil. ‘15. Pheidole crassinoda Emery subsp. Ruspolii n. subsp. Il 2 differisce dal tipo sudafricano per la forma più larga e più robusta e per la scultura più debole. Il capo è largo 3 mm. e (non comprese le mandibole) un poco più largo che lungo, mentre nella forma tipica è largo soltanto 2.7 mm. ed è un poco più lungo che largo. La scultura longitudinalmente rugosa del capo si estende indietro meno che nel tipo, sicchè la depres- sione nella quale poggia |’ estremità dello scapo è levigata e 598 C. EMERY lucida; le fossette piligere delle gobbe occipitali sono più nu- merose. Il torace è fatto come nel tipo, ma più robusto; il dorso del pronoto e del mesonoto è in parte levigato e lucido; è anche lucida la faccia declive dell’ epinoto tra le spine. Il 2.° segmento del peziolo è più largo che nel tipo, i suoi angoli laterali sono acuti, però non spiniformi; il gastro è grande, rotondeggiante, largo più di 2 mm. (1.7 nel tipo)» — Lungh. 7 */,-8!/, mm. La % differisce appena dal tipo pel vertice levigato e lucido nel mezzo e la punteggiatura più sottile e superficiale, per cui il tegumento riesce un poco meno opaco. La forma generale del corpo e quella caratteristica del 2.° segmento del peziolo sono come nel tipo. Giari Bulè, Arigalgalu e Ogaden. ‘16. Ph. megacephala F. Ogaden, una 7. 17. Crematogaster Chiarinii Emery. *Ogaden. ‘var. cincta Emery. Ueb, Ganana, Ogaden, Hauacio, Leboi. Molti esemplari e particolarmente alcuni senza precisa indica- zione di località sono notevoli pel colore chiaro, tutto giallo bruno, col capo più scuro, variegato di bruno castagno e con i 4 ultimi segmenti dell’ addome neri. Siffatti esemplari si connet- tono per gradi insensibili alla var. cirea pura, di cui rappresen- tano una forma: estrema. -18. C. ferruginea For. Ueb, Ganana, Ogaden, Daua. ‘19. C. Kneri Mayr. F. Ganana, una 3. ‘20. C. Rivai n. sp. 7. Di colore bruno castano quasi uniforme, capo in parte, mandibole, antenne e zampe un poco più scuri; lucida, quasi priva di peli ritti, vestita di breve pubescenza aderente, più co- piosa sulle tibie. Capo un poco più largo che lungo, non sensi- bilmente allargato d’ innanzi, con l’occipite impresso nel mezzo e debolmente sinuato; le lamine frontali sono quasi nulle; clipeo FORMICHE DEL PAESE DEI SOMALI 599 convesso, posteriormente ritondato. Il capo non offre quasi altra scultura fuorchè i punti pubigeri, solo le guance sono striolate, Crematogaster Rivai 8: profilo del torace e del peziolo; peziolo veduto dal dorso. subopache, e il clipeo fittamente punteggiato-reticolato. Le man- dibole sono striate e armate di 4 denti. Le antenne hanno 11 articoli: lo scapo raggiunge appena I’ occipite; il 1.° art. del flagello è grande quanto i due seguenti insieme, il 3.° più breve del 2.° e un poco più grosso che lungo; la clava è poco ispessita e indistintamente limitata, piuttosto di 4 articoli che di 3. Il torace è robusto, la sutura promesonotale debolmente impressa ad arco; il pronoto è impresso nel mezzo e manifestamente bigibboso : il mesonoto è uniformemente convesso, senza traccia di margine laterale; l’epinoto ha, nella sua parte basale, un largo solco o impressione longitudinale ed è fortemente convesso in ciascun lato di questa impressione, formando così due gobbe, ciascuna delle quali si prolunga nella spina corrispondente; queste sono subparallele e orizzontali, un poco curvate in basso, sottili, acutissime e lunghe circa quanto la metà dello spazio che separa le loro basi; la faccia declive è concava e lucidissima. Del resto, il torace è lucido, il mesonoto e i fianchi sono meno lucidi, per effetto di fitta e sottile punteggiatura. Il 1.° segmento del peziolo è troncato d’ innanzi, con angoli anteriori vivi, i lati debolmente flessuosi, cioè prima convessi e convergenti indietro nella porzione anteriore del segmento, poi incavati verso l'estremo posteriore; la faccia dorsale è concava nel mezzo, la ventrale affatto inerme; il 2.° segmento è appena più largo del 1.°, con distinto soleo mediano, le parti laterali mediocremente convesse. Lungh. 3!/,-4 mm. Si avvicina un poco alla C. constructor Emery, per la forma del peziolo, che è però molto diversa; anche in quest’ ultima 600 C. EMERY specie le lamine frontali sono rudimentali e la clava delle antenne è male limitata, essendo l’8.° articolo distintamente più grande del 7.° Ueb, nelle spine rigonfie dell’Acacia larin; Ganana. -21. C. nigriceps n. sp. 8. Rosso ferrugineo, addome più chiaro, capo e zampe picei, mandibole, flagello delle antenne, ginocchi e tarsi ferrugineo scuro; debolmente lucida, con pubescenza estremamente corta e fina, Crematogaster nigriceps 8; torace e peziolo in profilo; peziolo veduto dal dorso. quasi microscopica e pochi peli ritti, nessuno sulle antenne nè sulle zampe. Capo largo all'incirca quanto è lungo, coi lati arcuati, gli angoli posteriori fortemente ritondati, il margine posteriore quasi dritto o appena incavato nel mezzo; lamine frontali mediocremente sviluppate; le guance sono sottilmente striolate, il resto del capo è piuttosto lucido, microscopicamente reticolato, con punti pubigeri; mandibole striate, con 4 denti. Le antenne sono di 11 articoli; lo scapo robusto non raggiunge l’occipite, gli art. 3-6 del flagello sono appena più grossi che lunghi, la clava ben marcata e fortemente ingrossata, di 3 articoli. Nel torace, la sutura promesonotale è rappresentata da una im- pressione arcuata, larga ma poco profonda; la sutura meso- metanotale è netta e profonda, il mesonoto è convesso, poco più elevato del pronoto, con leggera impressione nel mezzo del suo margine posteriore, senza alcuna carena o angolo vivo. Il meta-epinoto è sensibilmente più basso del mesonoto, con leggera impressione longitudinale mediana; le superficie basale e discen- dente sono rappresentate da un’unica larga curva; le spine sono brevi, robuste, acute, quasi orizzontali e un poco curvate in giù, ossia hanno sul profilo il contorno dorsale convesso o quasi dritto e il ventrale concavo. Scultura e lucentezza come FORMICHE DEL PAESE DEI SOMALI 601 sul capo, però sul collo del pronoto e sulle pleure meso- e metatoraciche, il reticolo fondamentale è sostituito da fitta pun- teggiatura, per cui queste parti sono opache. Il 1.° segmento del peziolo è superiormente depresso, inferiormente inerme; ve- duto di sopra, è cordiforme, o, in altri termini, trapezoideo, con gli angoli fortemente ritondati o subtroncati; il 2.° segmento è sub- globoso, con profondo solco mediano; il gastro è lucido, finamente reticolato, con minute fossette pubigere. — Lungh. 3-3 ?/, mm. Banas, Hauacio, nelle spine delle acacie. Se si adopera la tabella analitica delle Crematogaster africane pubblicata recentemente dal Mayr (*) e si considerano le spine dell’ epinoto come dritte (7a), si giunge al gruppo composto delle C. Acaciae, Arthuri-Mulleri, gallicola, Ruspoli e Chiarini. Differisce da quest’ ultima per la forma del peziolo e per le spine quasi orizzontali e alquanto curvate in basso, però molto meno che nella C. Buchneri (n.° 7 della tabella di Mayr); si distingue da C. Acaciae, gallicola e Ruspoli per l'impressione ben evidente fra pronoto e mesonoto e per varì caratteri di scultura e di colorazione. Non conosco in natura la C. Arthuri-Mulleri; secondo la descrizione, questa deve avere sotto |’ estremo anteriore del 1.° segmento peziolare un dente bene sviluppato che manca nella nuova specie. -22. Plagiolepis custodiens F. Sm. var. pilipes Emery. Ogaden. ‘23. Acantholepis capensis Mayr, var. canescens n. var. Coromma, Lago Abaja; fu pure raccolta a Sciotel nei Bogos dal Beccari. È la forma più comune di questa specie nell’ Africa orientale. Differisce dal tipo del Capo di Buona Speranza per i peli ritti più fini e bianchicci (nel tipo sono più grossi, manifestamente troncati all'apice e di colore bruniccio). Forma e scultura del torace come nel tipo, i denti della squama generalmente meno sviluppati (la loro grandezza varia molto nel tipo del Capo); la statura è quella del tipo, cioè 2-2 !/, mm. — Mayr indica come grandezza massima 3.2 mm.; suppongo che abbia (1) Afrikanische Ameisen; in: Ann. Naturh. Hofmus. Wien, vol. X, p. 135. 602 C. EMERY misurato qualche esemplare eccezionale; sopra oltre 30 88 che ho esaminati nessuno oltrepassa 2.5 mm. — Un'altra inesat- tezza la rilevo nelle tabelle analitiche del Forel, tanto in quella pubblicata in Ann. Soc. entom. Belg. 1892, quanto nei Formi- cides de l’empire des Indes et de Ceylan. Come giustamente mi scrive il Mayr, non si può dire dell’A. capensis: « Pédicule nullement prolongé derriére l’écaille ». Il peziolo si prolunga distintamente indietro in questa specie, benchè questo prolunga- mento sia meno lungo che nelle altre. «var. validiuscula n. var. Istituisco questa nuova varietà sopra esemplari $ di Ueb. Hanno i peli brunicci e grossi come nel tipo e forse un poco più lunghi; il torace è più robusto, meno strozzato, con le sporgenze laterali dell’ epinoto più forti. Postscutello e epinoto sono opachi, con punteggiatura finissima. Lungh. 2 ?/,-3 mm. -2/. Sottosp. depilis n. subsp. A. carbonaria Emery Ann. Mus. Civ. Genova, XXXII, p. 119 (3 partim et 9) 1892. Arigalgalù e Leboi; fu pure raccolta in Somalia da Bricchetti Robecchi. Grandezza e struttura del torace come nella var. ca- nescens, capo più allargato indietro e ivi distintamente troncato, con gli angoli meno rotondati. I peli sono brevi, sottili e scarsi; sull’addome havvene solo una serie lungo il margine di ciascun segmento, pubescenza aderente più copiosa che nelle altre forme; scultura più forte, capo e parte del torace meno lucidi. Questa differenza è particolarmente evidente negli esemplari del viaggio Robecchi che confusi a torto con l'A. carbonaria, considerandoli come esemplari grandi di questa specie; in essi il capo, il pro- torace, il mesonoto e la base del gastro sono subopachi, il me- tatorace: e l’ epinoto opachi. Considero questi esemplari come tipo della sottospecie, gli altri come varietà, alle quali mi pare inutile dare nomi distinti. La % descritta da me col nome di A. carbonaria, appartiene a questa nuova forma. Nella sua enorme diffusione geografica, l'A. capensis ha formato varietà locali che converrebbe fossero meglio studiate. Io non FORMICHE DEL PAESE DEI SOMALI 603 conosco le forme dell’ India e di Madagascar. Dalle descrizioni di Forel risulta che una varietà a peli sottili, che potrebbe anche essere la var. canescens, si trova sul continente indiano. Una forma di Ceylan sulla quale ho istituito la specie A. /unaris dovrebbe secondo Forel essere riferita come sottospecie all’A. capensis; però il profilo del torace è molto caratteristico e non conosco forme intermedie. L’A. capensis esiste pure sulla costa occidentale d'Africa. Ne ho una 8 e due 9 di Sierra Leone, che sembrano offrire qualche differenza; ma quel materiale è troppo scarso per ser- vire all'istituzione di una varietà geografica. ‘25. A. curta n. sp. A. capensis Emery in: Ann. Mus. Civ. Genova, XVI, p. 257, 1881. 3. Descrivo qui questa specie, quantunque non faccia parte delle raccolte fatte dalla spedizione Ruspoli. Anch’ essa appar- tiene al gruppo dell’A. capensis, ma si scosta da tutte le altre per la forma tozza del corpo e particolarmente del torace. Il capo è ancora un poco più largo e più troncato indietro che nella sottospecie depilis, largo all’ incirca quanto è lungo senza le man- dibole; lo scapo delle antenne oltrepassa l’ occipite per meno di !/, della sua lun- ghezza (per più di !/, nella depilis). Il to- race è robustissimo, poco ristretto nel Mezzo , col collo del pronoto che sostiene il capo molto corto, sicchè il capo appa- risce attaccato direttamente alla parte Acantholepis curta 3; capo e torace veduti dal erossa del protorace. I denti dell’ epinoto DE sono ridotti a sporgenze mediocri del mar- gine supero-anteriore delle stigme, terminate ad angolo retto, fortemente smussato. La squama del peziolo è affatto inerme, larga, troncata e alquanto impressa nel mezzo del margine dorsale. Capo, pronoto e mesonoto sono subopachi, sottilmente reticolato- rugulosi, con punti pubigeri; postscutello subopaco, epinoto del tutto opaco; squama e gastro lucidi. Peli scarsi, bianchicci; pubescenza copiosa, come nella depilis. Zampe più corte che nelle altre specie. Lungh. 2 !/,-2!/, mm. 604 C. EMERY Assab e Ras Doumeira (Doria, 1880). Nella mia nota sulle formiche del Viaggio Doria e Beccari nel mar Rosso ho riferito questa formica all’A. capensis, dalla quale deve essere separata. ‘26. Camponotus maculatus F. (typicus) Ueb, Ganana, Bela, Daua, Magala re Umberto, Ogaden. -27. Subsp. adenensis Emery. Salolè. ‘28. C. somalinus Er. André. Magala re Umberto. ‘29. C. acwapimensis Mayr. Bela, Giari Bulè, Coromma. È questa la specie che ho designato in altre mie note col nome di C. Mombassae For., determinazione che ritengo tuttavia esatta; però il confronto di esemplari tipici che ebbi dal Mayr mi ha convinto dell’ identità dei miei esemplari col C. acwapimensis dell’Africa occidentale. Non ho saputo trovare differenze, fuorchè nel colore delle zampe generalmente più chiaro negli esemplari orientali: ma anche fra questi havvene che non differiscono neppure in questo punto da quelli della Costa d’ Oro. -30. C. rufoglaucus Jerd. subsp. flavomarginatus Mayr. Ganana. ‘31. subsp. Zimmermanni For. Salmoreto (Ueb). Esemplari 8 molto sciupati, in gran parte spogliati della loro pubescenza; per quanto si può desumere dal confronto di essi coi tipi scioani non ho rilevato differenze. ‘32. C. foraminosus For. subsp. auropubens For. Magala re Umberto 8; una ¢ del Daua. ‘33. subsp. chrysogaster Emery. Magala re Umberto. ‘3h. C. Galla For. Hauacio. -35. C. carbo Emery, subsp. puberulus n. subsp. Coromma. — È un poco più grande del tipo e ne differisce principalmente per la pubescenza breve e sparsa, ma ben visi- bile, giallo pallido e per i peli più numerosi e più lunghi, uv FORMICHE DEL PAESE DEI SOMALI 605 sottili, giallognoli. — Nel tipo, la pubescenza quasi non esiste, ossia è ridotta a peluzzi sparsi e tanto corti che sono invisibili senza il soccorso di fortissimo ingrandimento; i peli ritti sono brevissimi e bruni. — Lo scapo è dilatato e compresso nella sua metà apicale, come nel tipo, un poco meno che nei C. Perrisi For. e compressiscapus Er. André, ai quali la specie si avvicina molto. Ho descritto il C. carbo sopra $$ piccole e mezzane. Nella $ massima della nuova sottospecie (e verosimilmente anche del tipo), le guance sono coperte di numerose fossette, distanti fra loro circa quanto il loro diametro; sono poco meno fitte sul clipeo, meno numerose, meno profonde e un poco più piccole sul vertice. ‘36. C. Braunsi Mayr, subsp. erythromelus Emery. F. Ganana, Ogaden, Magala re Umberto. Il Prof. Mayr ha avuto la gentilezza di confrontare un esem- plare del mio C. erythromelus col tipo unico del suo C. Braunsi della Baja di Delagoa. La forma somalina differisce per l’epinoto trasversalmente concavo e per le zampe interamente rosse. L’ esemplare di Ogaden ha i femori neri, come nel C. Braunsi tipo, ma il torace è conformato come nell’ erythromelus. Nella $ massima, il capo è più largo, gli occhi collocati meno indietro, il clipeo senza carena. La punteggiatura è più grosso- lana e le guance hanno numerose fossette variolose più o meno confluenti, a fondo punteggiato. L’ epinoto è meno concavo. — Lungh. 6!/, mm. ‘37. C. sericeus F. Coromma, Ettoke, Bela. 38. Polyrhachis rugulosa Mayr. Magala re Umberto. Marzo. $9 2. 39. P. viscosa F. Sm. Coromma, Ganana, Magala re Umberto. 99. Nella 9, le spine della squama sono più grosse e più corte che nella $. VIAGGIO DI LAMBERTO LORIA NELLA PAPUASIA ORIENTALE XIX. ON THE MAMMALS COLLECTED IN BRITISH NEW GUINEA BY DR. LAMBERTO LORIA BY OLDFIELD THOMAS, BRITISH MUSEUM (Plate II). By the kindness of Dr. Gestro, I have been entrusted with the examination of the large collection of Mammals made by Dr. Lamberto Loria in British New Guinea between 1890 and 1893, and presented by him to the Museo Civico, Genoa. The collection numbers several hundred individuals, mostly of bats and Muridae, and is therefore of considerable importance so far as our knowledge of the Papuan members of these groups are concerned. Of especial interest is the large number of specimens belonging to the genus Pogonomys — the prehensile tailed rats, — of which Dr. Loria obtained no less than five species, three of them being new. Of other Muridae particular attention may be drawn to Lepto- mys, a new genus belonging to the //ydromyinae, a group whose extension to the Philippine Islands has recently been discovered by Mr. John Whitehead, and one which may be expected to turn up in other islands in the archipelago as their mountain faunas are more fully investigated. Of Marsupials Dr. Loria has discovered a handsome new Phalanger (Pseudochirus corinnae), besides getting several other rarities, such as Dendrolagus dorianus, Dorcopsis macleayi and Phascologale longicaudata. With their usual generosity the authorities of the Genoa Museum have presented the British Museum with a duplicate MAMMALS FROM NEW GUINEA 607 set of the specimens, and this set alone, considering the rarity of the animals, the excellence of their preservation, and the exact record of their localities, altitude, and dates, is one of the most valuable that the Museum has ever received from that interesting and little known part of the world. Of each of the new species two “co-types”’ have been spe- cially selected for description, one of these being permanently preserved in the Genoa and the other in the British Museum. The remaining members of the series would of course be simple paratypes. Leptomys elegans is alone represented by a single example. The localities at which Dr. Loria collected have been described in Count Salvadori’s papers on the birds (*), but for the benefit of mammalogists it may be noted that they are mostly between the Owen Stanley Range and the sea, in or near the watershed of the Kemp Welch river. The names which especially recur among the mammals are : Haveri (9.25 S., 147.35 E.) and Moroka (9.25 S., 147.41 E.) among the mountains behind the Astrolabe range, near Mt. Wori- Wori. Gerekanumu, on the southern slope of the Astrolabe range, (094NS-0447:220E)). Ighibirei, on the Kemp Welch river some little way inland; Kamali, Irupara and Hula, close to the mouth of the same river on the promontory that ends in Cape Hood (10.10 S., 147.44 E.). Kapa Kapa (9.50 S., 147.30 E.), and Upuli a little further east, both on the sea-coast. Aroma, still further east (10.8 S., 147.59 E.). Inavi, on the S. Giuseppe river, which runs into Hall Sound. On the other hand one locality, Bara Bara, is opposite Killerton Island in Milne Bay at the extreme S. E. corner of New Guinea, while a few odd specimens come from Grange and Woodlark Islands between the D’Entrecasteaux and Solomon Groups. (') Ann. Mus. Civ. Genov. (2) IX, pp. 476 and 554; X, p. 797 and XVI, p. 55. 608 OLDFIELD THOMAS 1. Pteropus conspicillatus, Gould. 5 Grange Island. March 1890. 2 young, Woodlark Ids. March 1890. 2. Pteropus melanopogon, Temm. 2 Grange Island. March 1890. 3. Pteropus hypomelanus, Temm. 6 Woodlark Island. March 1890. 4. Cephalotes peronii, Geoff. gd and 2 9 Ighibirei. July-Aug. 1890. 5. Uronycteris cephalotes, Pall. £. Bara Bara. January 1890. 6. Carponycteris crassa, Thos. 1 Ighibirei, July 1890. This distinct species was described in 1895 from a specimen obtained by Mr. Albert Meek on Fergusson Island, and has since been sent home by the same collector from Kiriwina and Woodlark Islands ('). Dr. Loria was however really the first to get it, as the above date will show. 7. Hipposiderus diadema, Geoff. 19 Haveri. 1 Aroma. 8. Hipposiderus muscinus, Thos. and Dor. 1 Haveri. 8 November 1893. Described (?) from specimens obtained by D’Albertis on the Fly River. Also recently recorded from Arnhem Land, N. Au- stralia, by Dr. Collett (8). 9. Hipposiderus cervinus, Gould. 30 Haveri. 8 November 1893. 10. Nyctophilus timoriensis, Geoff. 45 Kamali. November 1890. 1 Kapa Kapa. 11. Nyctophilus microtis, Thos. 1 Inawi. September 1892. This species was discovered at Sogere, also in the Owen Stanley district, by Mr. H. O. Forbes. The present specimen agrees with the type in all respects. (') Nov. Zool. Tring. II, p. 163, 1895 and III, p. 526, 1896. (?) Ann. Mus. Civ. Genova (2) IV, p. 201, 1886. (3) P. Z. S. 1897, p. 320. MAMMALS FROM NEW GUINEA 609 12. Pipistrellus abramus, Temm. About 150 or 200 from Kamali. 12 from Aroma. 3 Hula. 3 Haveri, 2 Ighibirei. 1 Kapa Kapa. 13. Scotophilus greyi, Gray. 27 Kamali. 1 Aroma. 14. Nyctinomus loriae, sp. n. 10 from Kamali. November 1892 (Type locality). 5 Aroma. Closely allied to N. norfolkensis, Gray, of which it is evi- dently the Papuan representative. Size rather smaller, judged by the forearm. Dentition, and characters of ears and tragus as in that species. Fur very short, close and velvety, only from 2 to 3 millim. in length on the back. Colour above fulvous or chestnut brown, the extreme bases of the hairs whitish; below, the hairs are yellowish or whitish buff, sometimes tipped with brown on the sides. Chin naked, brown, contrasting with the light coloured throat and belly. Wing membranes outside a line drawn from the elbow to the knee whitish or white, but the skin of the forearms and digits, tail, and interfemoral membrane are brown. Below, the whole of the membranes and limbs are white. Dimensions of the co-types, both female : Forearms 32 and 31.5. Head and body 54 and 54; tail 26 and 24; ear 14 and 14.5. Extreme length of skull 15. Hab. Kamali. The short fur and white wing membranes of this bat will readily separate it not only from the typical N. norfolkensis, but also from the latter’s continental representative N. wé/coxz, Krefft (N. planiceps, Peters). 15. Hydromys beccarii, Pet. 1 (young) Haveri. 8 November 1893. Without further material, both Papuan and Australian, it is impossible to make out the exact relation of the New Guinea Hydromys to its Australian congeners. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.4, Vol. XVIII (14 Dicembre 1897) 39 610 OLDFIELD THOMAS Leptomys, g. n. (Hydromyinae). Form murine; eyes small. Tail rather short. Hind-feet long. Mammae 0 —2=4. Skull long, narrow and low. Anteorbital foramina scarcely broader above than below. Molars strictly Hydromyine in structure, but 8/, in number. 16. Leptomys elegans, sp. n. Very similar in size and general appearance to Uromys levipes. Fur close, soft and velvety. General colour rufous fawn, browner on the back, especially anteriorly; shoulders, flanks and hips bright rufous. Face darker; upperside of muzzle black, exten- ding backwards to form an indistinct ring round the eyes. Kars rather small, naked, blackish. Upper lips, lower part of cheeks, inner side of arms, and whole of undersurface from chin to anus creamy white, the hairs white to their bases. Upper surface of hands and feet thinly haired, white; pollex. with a small nail; fifth hind toe reaching only to the base of the fourth. Tail little longer than the body without the head, very finely scaled (15 or 16 to the centimetre) thinly hairy, its basal three-fourths brown above, whiter below, its tip whitish all round. Skull long and low, the cranial part but little higher than the muzzle; zygomata slender, not widely expanded. Supraorbital edges parallel, not ridged. Bullae small. Incisors broad, flattened in front, pale yellow with the tips white, both above and below. Molars typically hydromyine in structure; 223 well developed both above and below. Dimensions of the type, an adult female, measured on the spirit specimen before skinning : Head and body 162 mm.; tail 154; hind-foot 40; ear 20. Skull, basal length 36.3; basilar length 33; greatest breadth 18.5; nasals 14.6 x 4.9; interorbital breadth 6.1; interparietal 5.4 x 9; brain-case, breadth 15.1; anterior zygoma-root 2.5; height of anteorbital foramen 3.9; distance between outer cor- ners of the two foramina 9.8; palate length from henselion 17.8; diastema 10.4; palatine foramina 5.7 x 3.2; hinder end of fora- MAMMALS FROM NEW GUINEA 611 mina to back of palate 9.2; length of upper molar series 6.1; Ot dl, mm 22, m> 4.05 of m, 3) m, 2, m, 0.9: Hab. British New Guinea — exact locality not known. This animal has a considerable resemblance to Uromys levipes, so considerable that without close examination it was supposed to be the same, and the specimen was made into a skin without sufficient notes being taken of the characters of the soft parts. The number of mammae and foot pads, and the proportions of the digits were however noted when the type was still in the alcoholic state. While, quite a few years ago, Hydromys was the only genus of the subfamily known, no less than six are now contained in it, the additional ones being Xeromys from Australia, Chrotomys and two others, whose descriptions are now in the press, from the Philippines (Whitehead collection), and the present one from New Guinea. Dr. Loria is much to be congratulated on the addition that this animal, externally so like an ordinary rat, has made to our knowledge of the subfamily Hydromyinae. 17. Mus terrae-reginae, Alst. 2 yJ. Gerekanumu, February 1893. These specimens represent Peters’s Mus ringens, which appears to be certainly synonymous with Alston’s species. 18. Mus praetor, Thos. 2 Haveri, 8 November 1893. Only previously known from Aola, Guadalcanar (Woodford) and Kabahadai, New Britain (Brown). 19. Mus gestri, sp. n. 20 Kapa Kapa. Size in old age a little less than in Mus rattus. Fur thin, harsh and straight, intermixed with flattened spines, which are not however very stiff. General colour above grizzled buff, heavily lined with black, clearer buff on the sides. Belly dirty buff, the hairs slaty basally, yellowish buff terminally; line of demarcation on sides not sharply marked. Ears rather short, laid forward in a spirit specimen they barely reach to the posterior canthus of the eye; evenly rounded, practically naked. Upper surface of 612 OLDFIELD THOMAS hands and feet dull whitish; soles of hind-feet sometimes with five and sometimes with six pads. Tail about as long as the body without the head, finely haired, uniformly blackish above and below. Mammae 2— 3 = 10. Interorbital region of skull narrow, and lightly ridged. Ante- rior zygomatic plate well thrown forward. Palatine foramina reaching one-third the length of m+. Bullae fairly large. Dimensions of the two co-types, male and female, measured in spirit: Head and body 158 and 144; tail 111 and 115; hind-foot both 28; ear 18 and 17. Skull (¢ ) basilar length 30; greatest breadth 18; interorbital breadth 5; palate length 17.7; length of upper molar series 6.6. Hab. Kapa Kapa. This species belongs to the Australian group of rats of which Mus greyi, Gray is the most typical; I can however find no species quite agreeing with it. It is with much pleasure that I have dedicated this species to Dr. R. Gestro, the distinguished entomologist, and Acting Director of the Genoa Museum, to whose kindness I owe the working out of this and several other interesting collections. 20. Mus (?) sp. Q Moroka, 1300 m. October 1893. Mammae 1—2= 6 This rat has unfortunately lost the terminal portion of its tail, and as it also has its molars so worn down as to render even its generic position uncertain, I am compelled to leave it un- determined. 21. Mus browni, Alst. 105 from Aroma. 8 Bara Bara. 9 Kapa Kapa. 1 each from Inawi, Irupara and Hula. This name is used provisionally for Papuan examples of the group to which Mus concolor, Bly., Mus ephippium, Jent., M. wichmanni, Jent., M. maorium, Hutt., and M. exulans, Peale, belong. They are all characterized by the possession of 2— 2 = 8 MAMMALS FROM NEW GUINEA 613 mammae, and are all undoubtedly very closely allied to each other. Much larger series of specimens from the different islands of the archipelago are needed before their relations to each other can be properly determined. 22. Pogonomys mollipilosus, Pet. and Dor. Mus mollipilosus, Peters and Doria, Ann. Mus. Civ. Genova, XVI, p. 698, 1881. 2. Moroka, 1800 m. July 1893. The type of “ Mus mollipilosus’’, from Katau, has been kindly sent over to me by Dr. Gestro for comparison. The present specimen, though rather larger, seems to accord very closely with it, and should evidently be referred to the same species. This rat, and the two following, seem to be certainly members of Milne-Edwards’s genus Pogonomys (*), in whose description , however, no mention is made of the prehensile nature of the tail, nor of the peculiarities of the dentition. This being the case, the question has arisen whether the still more specialized species forbes, made by me the type of a new genus Chiruromys (7), together with the allied forms pulcher and damia, should not also be placed in Pogonomys, of which Chiruromys would then be a synonym. On the whole it seems best for the present to combine the two groups in one genus, and I have therefore here placed all the species under the name Pogonomys. 23. Pogonomys loriae, sp. n. 17 from Haveri 700 m. Aug.-Nov. 1893. Size large, form fairly slender. General colour dull slaty grey, with but little tinge of buff. Face slightly, but not conspicuously lighter than the back; tip of muzzle black; an inconspicuous black ring round eyes, no lighter spot between eye and ear. Whiskers long, stiff, black. Ears small and narrow, laid forward in a spirit specimen they only just reach the posterior canthus; naked, greyish in colour, a lightish spot behind the base of its hinder margin. Under-surface from chin to anus, and upper lips, (') Comptes Rendus LXXXV, Dec. 1877, p. 1081. (3) P. Z. S. 1888, p. 237. 6414 OLDFIELD THOMAS pure sharply defined white. Hands white haired on the metacar- pals, the fingers naked. Feet with a brownish patch extending partly on to the metatarsal, the rest of the metatarsal white ; digits naked. Soles naked, with six large smooth pads; fifth toe reaching, without claw, to the middle of the second phalanx of the fourth. Tail long, rather finely scaled with alternating, non- overlapping, hexagonal scales, running about 10 or 11 to the centimetre; its basal half-inch or inch furred like the body, the remainder practically quite naked; prehensile portion at tip but little differentiated from the rest. Mammae 1 — 2 = 6. Skull with a fairly long muzzle and long narrow nasals. Zygomata not very abruptly springing outwards in front. Inter- orbital region slightly concave, its edges beaded, but not strongly ridged. Brain case smooth and rounded. Palate ending opposite the centre of 723. Molars comparatively large and heavy, their pattern simpler and more murine than in the highly specialized group of which P. forbesi is typical. Dimensions of the two co-types, male and female : Head and body 148 and 149; tail 214 and 213; hind-foot 26 and 26.7; ear 15 and 15.5. Skull (7) basal length 34.5; basilar length 32.2; greatest breadth 21.6; nasals 13 x 4; inter- orbital breadth 5; interparietal 7 x 11.5; palate length from henselion 18.2; diastema 11.7; palatal foramina 4.7 ; length of upper molar series 6.8. Hab. Haveri. This fine species may be readily recognized by its large size, heavy molars, greyish colour, and practically naked tail. 24. Pogonomys lepidus, sp. n. 57 Haveri, 8 November 1893. Size small, form comparatively slender. Fur soft and close. General colour deep rufous, darker along the back, richer and brighter on the flanks. Eyes not prominently black-rimmed. No lighter markings behind eyes or ears. Ears small, narrow, rounded, naked. Upper lips, lower half of cheeks, and the whole of the underside pure sharply-defined white. Hands and feet MAMMALS FROM NEW GUINEA 615 white above, without darker markings on the metapodials. Tail long, slender, practically naked; scales about 10-12 to the cen- timetre; colour uniformly pale brown, the few minute hairs white; prehensile part of tail not very strongly differentiated from rest. Skull almost exactly a miniature of that of P. loriae, but the molars, though of similar pattern, are decidedly smaller in proportion. Dimensions of the two co-types, both males: Head and body 119 and 120; tail 169 and 159 ; hind-foot 21 and 24.5; ear 14 and 44. Skull basal length 27.7; basilar length 25.6; greatest breadth 17.6; nasals 40. x 3.5 9 interorbital breadth 4.6; interparietal 3.9 X 8.5; palate length from henselion 14; diastema 9.7; pa- latal foramina 5 x 2.6; length of upper molar series 4.8. Hab. Haveri. A single mutilated specimen from Gerekanumu may also be P. lepidus, but is too imperfect for certain determination. This pretty little species is distinguished from all the others by the rich rufous of its body-colour, which contrasts markedly with the sharply defined snowy white of the belly. Like P. Zoriae and P. mollipilosus it belongs to the less specialized section of the genus, to which I believe the name Pogonomys is specially applicable. 25. Pogonomys forbesi, Thos. 26 from Bara Bara, Milne Bay 1 February 1890. These specimens are closely similar to the types of this species, obtained by Mr. H. O. Forbes at Sogere in 1887, if allowance is made for an accidental discoloration of Mr. Forbes’s specimens by rust. 26. Pogonomys lamia, sp. n. a-e. Ighibirei (type locality). — f-g. Haveri. Size small, as in P. lepidus, but form more squat than in that species. Fur close, soft and woolly. General colour above dull fawn, grizzled with silvery ; centre of face decidedly lighter 616 OLDFIELD THOMAS than back, the eyes surrounded by a blackish rim; a lighter patch behind base of ears. Undersurface pure white or yellowish white throughout. Hands and feet white, the metapodials not darker. Tail rather coarsely scaled, more hairy than in P. loriae and /epidus, though still not more thickly haired than in an average Mus; its colour pale brown throughout; smooth prehen- sile portion on the upper side of the tip markedly distinct from the scaly and hairy remainder. Skull short and broad, with a very short muzzle, and very abruptly expanded zygomata ; interorbital region narrow, con- cave above, sharply edged. Molars small, their pattern as in the highly specialized “ Chirwromys” group, typified by P. forbesi. Dimensions of the two co-types, male and female : Head and body 111 and 118; tail 161 and 158; hind-foot Oh (and«253rear AZ and 17.5: Skull (7°) basal length 28; basilar length 25.5; greatest breadth 20; nasals 10.3 x 3.8; interorbital breadth 4.8 ; inter- parietal 3.7 x 9.3; palate length from henselion 13.5; diastema 9; palatal foramina 4.2 x 1.8; length of upper molars series 4.7. Typical locality. Ighibirei. P. lamia belongs to the “ Chiruromys”’ section of the genus, with more complicated teeth, such as were figured in the ori- ginal description of P. forbesi, and with the tail rather more hairy, and more markedly specialized for prehension. From the other species of this section, P. forbesi and P. pulcher, it is readily distinguishable by its much smaller size, while from P. lepidus, similar in size, it is separated not only by the im- portant sectional characters, but also by its grizzled fawn, instead of rufous colour. The two Haveri specimens are quite similar to those from Ighibirei, the typical locality. 27. Uromys validus, Pet. and Dor. 2 gd. Haveri. Young . Kapa Kapa. Young y. Aroma. Probably not distinct from U. macropus, Gray. MAMMALS FROM NEW GUINEA 617 28. Uromys bruijnii, Pet. About 20 specimens from Haveri, Ighibirei, Gerekanumu, Bara Bara, Kapa Kapa, Inawi, Hula, Moroka and Kamali. The extraordinary variability of this animal in size’ is as striking in Dr. Loria’s series as in those obtained by previous collectors. Some of the specimens are hardly larger than mice (90-100 mm.), and others are as big as fair-sized rats (150-160 mm.) but all the intermediate links seem to occur, nor can I find any other characters by which to separate them into diffe- rent species. It is possible that the name bruni will ultimately have to give way to cervinipes, Gould’s Mus cervinipes being a member of this group. 29. Uromys levipes, sp. n. a. b. 7. Haveri. Co-types. c. d'. Gerekanumu, February 1893. Rather smaller than in Mus rattus. General characters very much as in U. bruijniz, but readily distinguishable by its slender limbs, and especially its slender feet, which are in marked con- trast with the broad climbing feet of the other species. General colour brownish rufous, browner anteriorly, more rufous on the sides and rump. Belly dull creamy white, the bases of the hairs slate coloured. Upper side of hands and feet white; sole-pads high and prominent, not broad and low as in U. bruni; fifth hind toe reaching to the middle of the basal phalanx of the fourth. Tail rather shorter than the head and body, naked, finely scaled, brown above, lighter below. Skull long and rather narrow; interorbital region broad, flat, evenly increasing in breadth posteriorly, its edges with slight ridges. Palatal foramina not nearly reaching molars; posterior edge of palate level with the front of m*. Bullae very small. Molar structure as usual in Uromys. Dimensions of the two co-types, both males, in spirit: Head and body 147 and 152; tail 131 and 141; hind-foot 36 and 37; ear both 19. Skull, basilar length 31.5, greatest breadth 19,7; interorbital 618 OLDFIELD THOMAS breadth 6.1; palate length from henselion 18.2 ; diastema 11.1; palatal foramina 5.6 x 2.5; length of upper molar series 7.7. Typical locality. Haveri. This species may be readily distinguished from all the varieties of U. bruijnii by its long narrow feet, which are quite different from the broad climbing feet of it ally. It is no doubt much less arboreal in its habits. 30. Macropus agilis, Gouid. Young. Aroma. Young. Waikunina July 1890. 3 adult skins in spirit, no locality. 31. Dorcopsis macleayi, Mikl.-Macl. Skin in spirit. Haveri. 2. skins. Upper Vanapa R. This species is an extremely rare one in collections, and the specimen now presented to the British Museum is the first example that it has received, and is therefore proportionally welcome. 32. Dendrolagus dorianus, Rams. Skin, Upper Vanapa district. Since the publication of the catalogue of Marsupials a speci- men of this rare Tree-Kangaroo has been received by the British Museum from Mt. Victoria, Owen Stanley Range, but otherwise very few specimens seem to have been brought to Europe. 33. Distaechurus pennatus, Pet. gd. Gerekanumu, Mt Astrolabe. February 1892. 34. Petaurus breviceps papuanus, Thos. 56 Hula. August 1889. 2 Aroma. September 1889. 3 Haveri. 3 Bara Bara. 35. Dactylopsila trivirgata, Gray. ¢. Bara Bara. Milne Bay. Jan.-Feb. 1890. Q. and 2 young Haveri, 700 m. Aug.-Nov. 1893. 9. No exact locality. Skin. Upper Vanapa R. MAMMALS FROM NEW GUINEA 619 36. Pseudochirus corinnae, Thos. (Plate Il). Ann. Mus. Civ. Genova (2) XVIII, p. 142, 1897. 2 skins. Upper Vanapa R. Co-types. General external appearance above strikingly like that of Ps. albertisi. Indeed the resemblance is so great that at first sight the two animals appear to be identical, many and essential as their detailed differences are. General colour of back rather lighter and more silvery, especially where it borders on each side the dark dorsal line. Ears longer, closely hairy to their edges outside, but entirely without the long black hairs with which they are tufted in Ps. a/bertisi; lower part of their outer edge with a yellowish spot. Undersurface of body dirty rufous or fulvous grey, little defined; without mesial white markings. Hands, feet and tail not or scarcely darkening terminally ; indeed the digits are lighter than the metapodials, though there are some black hairs at the bases of the claws. Terminal half of tail naked and very coarsely shagreened along its under surface. Centre of chest with a skin gland. Skull with the zygomata much less strongly and abruptly thrown out in the orbital region than in Ps. albertisi. Nasals longer and less strikingly broadened behind. Interorbital region also less broadened in front, its edges raised into ridges similar in characters to those of the allied species, but viewed in profile they are less high opposite the centre of the orbits. Bullae conspicuously smaller than in Ps. albertist, scarcely inflated at all. Teeth. Anterior upper incisors very long; 7? rather shorter horizontally than in albertist, but still longer than 7°. Canine longer than any of the four teeth nearest to it, twice the height and four times the bulk of the small anterior premolar next succeeding it; — in albertisi the canine and first premolar are of about the same size. Molars rather larger than in the allied species. Below, the anterior incisors are quite different to those of albertist, being long and straight, without the peculiar concavity of the upper edge characteristic of that species. A single inter- 620 OLDFIELD THOMAS mediate unicuspid tooth present on each side. Other teeth as usual. Dimensions of an adult male, in skin: Head and body (c) 310; tail (c) 320. Skull, basal length 63.5; greatest breadth 41; nasals 23 x 11.5; interorbital constriction 7; palate breadth outside m? 20. Vertical height of 7! 6.3; horizontal length of ¢? 2.7; height of canine 3.4; combined length of ms!—* 13. Length of 7, 11, of ms,-, 17.5. Hab. Upper Vanapa R. In spite of its superficial resemblance to Ps. a/bertisi, this species may be readily recognized by the absence of the mar- ginal bristles to the ear, by its uniform dull fulvous belly, by its narrower nasals, smaller bullae, the length and straightness of both upper and lower anterior incisors, and by the marked difference in the size of the upper canine and anterior premolar. This handsome and interesting Phalanger, the finest of Dr. Loria’s discoveries, has by his desire, been named in honour of his deceased sister, Signora Corinna Anau. The still larger species, Pseudochirus cupreus, described by me at the same time, also comes from the Owen Stanley Range, but was not met with by Dr. Loria. 37. Pseudochirus forbesi, Thos. ad. skin. Upper Vanapa district; no exact locality. 2 in spirit. Moroka, 1500 m. July 1893. 1 Gerekanumu. February 1893. 2 young Haveri. 8 November 1893. Dr. Loria’s specimens show that, as I suspected, the original example had accidentally lost some of its teeth, as they all possess the full number of three premolars, but these, as in the type, are of excessively small size. 38. Phalanger orientalis, Pall. 2 skins in spirit. Aroma. Young. Bara Bara. c'. skin in spirit. Haveri. Young. Gerekanumu. d. 9. and young skins in spirit; no exact locality. 4 skins. Upper Vanapa district. MAMMALS FROM NEW GUINEA 621 39. Phalanger maculatus, Desm. Skin in spirit. Aroma. Young 9. Gerekanumu. January 1893. 40. Perameles moresbyensis, Rams. 6 Upuli. November 1890. Al. Perameles cockereili, Rams. ad. Q and 7 young. Haveri 8 November 1893. 42. Phascologale wallacei, Gray. Skin. Upper Vanapa R. 13. Phascologale longicaudata, Schlegel. @. Haveri 700 m. 8 November 1893. It is of much interest to find this rare species, hitherto only known from the Aru Islands, on the main land of New Guinea. The specimen seems to differ in no important respect from the descriptions of the Aru animal. Its mammae are four in number, as in Ph. doriae and dorsalis. 44. Tachyglossus aculeatus lawesi, Rams. 1. Gerekanumu. February 1893. 2. No exact locality. I regret to have to discard the familiar name Echidna, but as ichthyologists are willing to adopt Forster’s Echidna of 1788 for a fish, however insufficient the diagnosis, there is no alter- native but to give up the name for the mammal, as only dating from 1798. My attention has however been drawn by Mr. T. S. Palmer, of Washington, who has devoted so much time and care to the elucidation of mammal nomenclature, to the name “ aculeata ”° as used by Geoffroy in 1795 () in company with several ge- neric names of Edentates, and it is suggested that this was a new generic name proposed for Shaw’s Myrmecophaga aculeata, then quite recently described. To this view I cannot at all agree and am most decidedly of opinion that Geoffroy had no intention of making a new generic name, but was merely referring to the animal by its specific name. He wrote a special paper to propose a generic name, “ Orycteropus”, for “ Myrmecophaga afra”’ and it is most (1) Bull. Soc. Philom. I, p. 103. 622 OLDFIELD THOMAS unlikely that a man who did this, who also always formed Greek compound substantival names for his genera (e. g. Macro- glossus, Rhinolophus, Megaderma, etc.), and who, so far as I am aware, never used a specific name for a generic one — in spite of the then fashion for doing so — should, merely in the tail of the paper on Orycleropus, without any explanation whatever, have proposed as a new generic name a word like acw/eata, Latin, adjectival, and specific. It may be noted that “ genre” used in connection with the set of names referred to, was at that date a word of general meaning, equivalent to our “ kind ”’, and was not necessarily intended to represent the technical word genus. It is further said that the question is not what Geoffroy intended to do, but what he did do in the matter. How far this debateable principle is true generally need not here be discussed, as the wording of the sentence in question is already so doubt- ful that it would only have been by clear evidence of intention that “ aculeata”’ could have been brought in at all. ANTHRIBIDAE FROM THE ISLANDS OF ENGANO, MENTAWEI AND SUMATRA, COLLECTED BY DR. E. MODIGLIANI. BY DR. K. JORDAN The collection of Anthribidae from the Islands of Engano, Mentawei and Sumatra, submitted to me by Dr. R. Gestro, is of special interest in two respects. Firstly the collection shows that the number of existing species of Anthribidae must be very great in comparison with what we know hitherto of them. Though I have described from Perak, Sumatra, Borneo and Java a good number of species during the last two years and have seen nearly all the types of the species described from the islands of the Malay Archipelago, the greater proportion of the species of the present collection is new to me. To give an instance, how the number of species of Anthribidae will increase, when the coleopterous fauna of the tropics becomes more exhaustively known, it will suffice to say that out of the 10 species of the genera Apatenia and Nessiara of the present collection only one is known to me. Unfortunately there are a vast number of new species represented in the collection only by single specimens, which, for several reasons, I can not now describe. The second point which this collection demonstrates most obviously is, that the species of Anthribidae vary markedly ac- cording to locality. It is not improbable that, when our knowledge of these insects will have become a little more complete, many of the forms which I treat at present as distinct species will turn out to be geographical forms of one species. It will be noticed that in the following pages, when referring to the name of an already described species, 1 do not put the 624 K. JORDAN name of the “author”, but the number of the year in which the species was described, behind the name of the insect; thus: Physopterus alboguttatus (1894). My reasons for doing so are these : 1). While the name of the author does not help us much, if there is no full reference given, to find out when and where the insect in question has been described, the addition of the year to the name of the insect tells us at once in which volume of the Zoological Record the place of the description can be found (See also Natural Science 1896, IX, p. 76), 2). AsI am the “author” of about 300 species of Anthribidae and shall probably become the “ author ” of a still larger number, I should have to bring my own name before the reader again and again and thus acquire that kind of cheap immortality to which critics of classificatory work have now-a-days so often alluded as being the chief aim of the pubblication of mere descriptions of species. By the above method of citing the name of a species this cutting criticism loses the point. Zoological Museum, Tring, Herts., September 1, 1897. 1. Phloeopemon acuticornis (1801), Fabricius, Syst. Eleuth. II, p. 405, n. 4 (Sumatra). Siboga, Sumatra (Modigliani); 2 77, 1 9, which agree well with continental examples. 2. Mecocerus assimilis sumatranus, subsp. nov. 7 9. Differs from Javanese assimilis (1895) only in the fol- lowing points: The rostrum is not pubescent on the sides, its lateral groove is deep; the pronotum has eight whitish spots, three on each side, one in the centre, and one in front of the scutellum ; the alternate interstices of the elytra (1, 3, 5,7 and 9) are marked with elongate whitish spots, between which stand black dots; underside with a lateral yellowish patch on pro- and metasternum. Hab. Siboga, Sumatra (Modigliani); 1 7,499. 3. Physopterus sumatranus, sp. nov. SL. Specie? Ph. alboguttatus dictae affinis; antennis nigris, MALAYAN ANTHRIBIDAE 625 sparsim albo-griseo pubescentibus, pube art. 8° densiore, clava nigru-velutina; singulo elytro tuberculo valde elevato ad eius latus gibbositate laevi instructo armato, distinguendus. Hab. Siboga, Sumatra (Modigliani); 1 7,2 99. The tubercle on each elytron is more than twice as high as in alboguttatus (1894); the dots of the pronotum and elytra are buffish ; in other respects swmatranus is very close to the Javan alboguttatus. 4. Physopterus biplagiatus, spec. nov. Q. Ph. brunneo-niger, pube brunnea griseo-lutoso variegata, infra griseo-alba vestitus. Rostrum ut in Ph. alboguttato fere structum, basi angustius, fossa dorso-laterali basali abbreviata profunda. Oculi magis quam in caeteris speciebus hujus generis approximati. Oc- ciput utrinque macula magna migra triangulari notatum. Antennae nigrae, articulo 1° tertio longiore, 2° crasso tertio longitudine sub- aequali, 5°-8° gradatim brevioribus, 8° latitudine triente longiore, 9° duobus sequentibus paulo breviore. Prothorax longitudine fere duplo latior; carina laterali a supero visa prominente, dorsali parum flexuosa; disco ante medium sub- depresso; lutoso variegatus: linea mediana incompleta, duabus guttis in disco sitis, nonnullis lineis subbasalibus sat bene expressis. Elytra inermia, ab humeris trans medium usque parum angustata, prothorace latiora; leviter striata, interspatiis indistinete brunneo et lutoso tessellatis, humeris (denudatis brunneis) nigro-velutinis; plaga rotunda postmediana intra striam tertiam et marginem lateralem nigro-velutina griseo-lutosa marginata. Pedes rufi; tubiis apice tarsisque nigris; his articulis 1° et 49 apicibus exceptis albo-griseo-pubescentibus. Long. rostr..14/,, \proth. 15/,; celytr. 44/, mm. Lat. eae 1/5, oe eZ; roe 9 » Hab. Si-Rambé, Sumatra (Modigliani), 2 9 2. 5. Sintor bicallosus (1866), Lacordaire, Gen. Col. VII, p. 511, note 1 (Java). Two males and a female from Sumatra agree very well with Javan specimen, but have the fuscous markings of the elytra a little less distinct. A single male from Ajer Mantcior (Beccari, Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.3, Vol. XVIII (28 Dicembre 1897) 40 626 K. JORDAN, Aug. 1878), differs in the fuscous bands of the thorax being wider and the spots of the elytra extended; the elytra are marked with an oblique postmedian band, a large subapical patch and number of longitudinal, irregular, spots in and before the middle. Hab. Si-Rambé, Sumatra (Modigliani); 2 77, 1 9. Ajer Mantcior (Beccari); 1 7. 6. Sintor quadrilineatus (1839), Fahraeus, in Schònh. Gen. Cure. V, p. 149, n. 1 (Sumatra). Hab. Si-Rambé, Sumatra (Modigliani); 1 /. 7. Sintor quadrimaculatus (1894), Jordan, Novit. Zool. I, p. 604, n. 20 (Sumatra). The specimens are better preserved than those from which I described the species; they have the alternate interstices of the elytra, except the outer ones, tessellated, and possess two black marginal spots of variable size in the basal half. Hab. Si-Oban and Sipora, Mentawei (Modigliani); several specimens. 8. Sintor affinis, spec. nov. Speciei praecedenti valde affinis, angustior; rostro longiore et an- , gustiore; prothorace dorso magis depresso, longiore; elytris longio- ribus, sine maculis nigris marginalibus, plaga nigra postmediana magis versus latus sita, interspatio 9° fusco tessellato; pedibus magis rufescentibus, distinguendus. Though the differences between affinis and quadrimaculatus are not very great, they are nevertheless so obvious in all the specimens before me, that I consider the two forms for the pre- sent to be distinct species. Hab. Si-Rambé, Sumatra (Modigliani); 2 77,3 99. 9. Sintor lineatus, spec. nov. Rostrum et antennae ut in specie bicallosus dicta structae; allo breviore, carina mediana basi obsoleta. Caput et pronotum lutoso trivittata; vitta mediana angustiore; prothorace utrinque in disco gutta media lutosa notato; carina ut in specie philippinensis dieta structa; elytris ut in illa specie convexis, dorso haud deplanatis, interspatiis 1°, 3°, 5°, 7°, 9° lutosis, 10° puncto lutoso posthume- MALAYAN ANTHRIBIDAE 627 rali; prona facie pedibusque luteo-griseo pubescentibus; antennis brunneis, clava subnigra. Long. rostr. 2; proth. 15/,; elytr. 41/, mm. Lat. » ee ae Sal he Me is Hab. Engano (Modigliani); 1 7%, 1 9. In the 7 the sutural line is interrupted behind the base. In both specimens the sutural line and lines 3 and 4 are abbreviated posteriorly. Structurally this species is very close to S. philip- pinensis (1895) and suturalis (1895), which together with S. b7- callosus will have to be separated generically from the other species standing at present under Sintor. 10. Mycteis nigromaculatus (1894), Jordan, Novit. Zool. I, p. 607, n. 24 (Java). A 9 from Ajer Mantcior, Aug. 1878 (Beccari); it agrees well with Javan specimens, but is somewhat smaller and has the black spots on the elytra, except the posterior one, reduced in size. 11. Phaeochrotes pictus (1894), Jordan, Novit. Zool. I, p. 629, n. 64 (Nias). A o from Sungei Bulu, Sumatra, Sept.’ 1878 (Beccari) and a 9 from Mentawei (Modigliani) ; the pubescence of this 7 is more whitish grey than in the Mentawei 9 and in our Nias specimens. 12. Acorynus transiens, spec. nov. o Q. A. frontali (Stett. Ent. Zeit. 1895, p. 148, n. 29) colore supra simillimus, infra autem sicut A. sulcirostris fere vestitus; meso- et metasternum et abdomen lateribus fusco notata. Frons parum angustior quam in specie frontalis dicta, minus alte cari- nata. Segmentum anale 7 fovea minuta instructum, haud carinatum. Hab. Si-Rambé, Sumatra (Modigliani); 17,1 9. There are several small specimens from the same locality which are slenderer than typical transiens, have the antebasal carina of the prothorax more distinctly sinuate in the middle, possess in the male a feeble, smooth carina to the anal segment, and have the front of the head still narrower than it is in typical transiens. Whether these smaller specimens represent a 628 k. JORDAN distinct species, I cannot say with certainty; but it seems to me more probable that they belong to transiens, as there occur often differences in structure between larger and smaller specimens of the same species in the family of Anthribidae. 13. Acorynus sulcirostris (1833) ,-Bohemann, in Schénh. Gen. Cure. I, p. 124, n. 7 (Java). A single specimen (7) from Mentawei (Modigliani) differs from Javan specimens of su/cirostris in the median carina of the front of the head being higher, in the black line within the luteous lateral area of the prothorax being broader and longer, and in the short grey lines of the elytra not being separated into dots. As Javan swlcirostris vary somewhat in these characters, the Mentawei specimen is most probably not specifically, but perhaps subspecifically, distinct. 14. Acorynus clathratus, spec. nov. 7 9. Statura A. sulcirostris cinerascente-luteo signatus, niger. Frons capitis leviter canaliculata. Pronotum laeve; linea mediana medio interrupta, utrinque lineola obliqua ante carinam sita et cum linea mediana ad carinam conjuncta, lineola altera transversa, paulo obliqua, ab area laterali prothoracis versus lineam medianam ascen- dente, sed hanc lineam non attingente, lateribusque prothoracis cinerascente-luteis; area laterali tribus maculis nigris signata, duabus subrotundis una post alteram sitis, lertia majore, elongata, subtriangulari, infra carinam lateralem ante basim sita. Elytra singula tribus maculis dorsalibus, basali, mediana, postmediana, praeterea macula anteapicali parum minore tribusque lateralibus; inter has maculas 4 medianas et postmedianas macula suturali sat magna; duabus guttis minutis subhumeralibus basalibus, tribus dor- salibus ante maculam medianam sitis, lineolaque suturali postbasali, nigris; tomento cinerascente-luteo inter has maculas formam reticuli praebente. Sterna lateribus paucis punctis minutis instructa. Prona facies cinerascens; meso- et metasternum et abdomen lateraliter nigro- maculata. Tibiarum macula submediana et articuli primi tarsorum dimidium apicale cinereo pubescentes. Segmentum anale (7) tuber- culo levi subcarinaeformi instructum (9) subtuberculatum. MALAYAN ANTHRIBIDAE 629 Hab. Si-Rambé, Sumatra (Modigliani); Mt. Singalang, Su- matra (Beccari); 3 77, 1 9. The short branch emitted from the lateral luteous area of the prothorax is mostly connected with the dorsal, antebasal, short, oblique, streak. The black colour of the elytra is much more extended than the luteous colour; the luteous tomentum sepa- rating the black spots forms transverse ziczac bands in the se- cond half of the elytra, these bands being connected with one another form an irregular network. The single specimen (9) from Mt. Singalang (Beccari) is considerably smaller than the other specimens. 15. Acorynus fenestratus, spec. nov. » lamina posterior. : ut.in’ Figs 1° : ut in Fig. 5. : ut in Fig. 2. : Org. cop. pars antica antice inspecta, : ut in Fig. 2. » » : Org. cop. pars antica sine uncis late- ralibus postice inspecta. : ut in Fig. 5. © ut in Fig. 2: uti Big.) te pubs tig. Cd. ut im: Ele, 2: Tab. : ut in Fig. : ut in Fig. Vallombrosae: oppidicola Gattii » » » : ut in Fig. : ut in Fig. : ut in Fig. 26. Protochordeuma Gestri : Pes » » » : Pes OT : ut in Fig. : ut in Fig. : ut in Fig. : ut in Fig. : ut in Fig. : ut in Fig. > ut in Fig. 8. LVa te) ut in Fig. ut 4 n Or Hi N bo ou nono ce bo paris tertii. paris T'. cop. pars laevis paris antici. DIPLOPODI DELLA FAUNA MEDITERRANEA 669 Tab. V. Fig. 31. Protochordeuma Gestri : Org. cop. par posticum. 33. » » : Pedum par primum segmenti octavi. 32. » ee > » secundum » » 36. Pseudocraspedosoma nemorense : Pes paris sexti. 39. » » : Org. cop. par anticum. 47, » » ~ 9 >» » posticum. 46. Anamastigona pulchellum : Pes paris Ti. 41, » » : Org. cop. par anticum. 48. > » hs >» » posticum. 42. Atractosoma Cavannae : Org. cop. par anticum. 35. » » ts > » posticum. 43. Mesoiulus Berlesei : Pes primi paris. 40. > > : Org. cop. laminae anticae postice inspectae. 38. > > sa as » lamina postica dextera lateraliter suspecta. 54. Fioria tuberculatum : Antenna. 45. >» > : Somitum 4% sine pedibus et laminis pedi- geris. di. > > : Org. cop. par anticum. ST. >» > : » » pars altera paris postici. FILIPPO SILVESTRI (in BEVAGNA, UMBRIA) DESCRIZIONE DI ALCUNI NUOVI DIPLOPODI RACCOLTI NELL'ALTO PARAGUAY DAL CAV. GUIDO BOGGIANI L’alto Paraguay con le regioni confinanti ci è così poco noto dal punto di vista della fauna diplopodologica, che qua- lunque piccolo contributo si porti alla conoscenza di tale fauna, riesce molto interessante. Il Cav. Guido Boggiani trovandosi in questa regione per scopi commerciali, oltre che a collezioni e studì etnografici ha potuto dedicare un po’ di tempo a raccolte zoologiche, che ha gentil mente inviate al Museo Civico di Genova. Tra queste sono vari Diplopodi di Puerto 14 de Mayo (dipartimento di Bahia Negra), dei quali io qui descrivo quattro specie nuove. Tre di esse ap- partengono a due generi molto diffusi in tutta l’ America meri- dionale, la quarta è rappresentante di un nuovo genere. Spero che anche questa mia breve nota sarà d’ incoraggia- mento al signor Boggiani a proseguire a raccogliere di questi animali, e che quindi presto sarà dato a me stesso di illustrare un materiale assai più numeroso ed interessante. Fam. SPIROBOLIDAE. Rhinocricus Boggianii, sp. n. Color fusco-fuligineus, margine segmentorum rufescente. Caput punctis minimis obsessum medium sulco integro, fronte fovea plus minusve manifesta, et striis transversalibus plus mi- nusve profundis. DIPLOPODI DELL’ ALTO PARAGUAY 671 Antennae brevissimae, articulo secundo longiore, septimo mi- nimo. Oculi subrotundi, ocellis sat distinetis c. 35. Collum lateribus angustatis, parum rotundatis. Segmenta coetera dorso et lateribus laevibus, inferne parte antica striis obliquis notata, parte postica striis transversalibus profundis, sutura vix distincta. Pori ante suturam siti. Scobina in segmentis 7° ad ultima. Sterna profunde striata. Segmentum anale: tergito postice triangulari, sat acuto, val- vulas anales spatio perparvo superante; valvulis immarginatis; sternito lato, triangulari, apice rotundato. Pedes breves articulis 1-5 infra seta singula subapicali, arti- culo ultimo setis nonnullis. 7. Pedes paris 1-2 crassiores, articulis infra aliquantum inflatis et setis prae- | ditis; pedes paris 3-4 coxis infra pro- DA cessu sat longo auctis triangulari, arti- © culis infra inflatis: pedes paris 5 (Fig. 1) coxis infra processu sat longo, et lato auctis, articulis infra inflatis; pedes coeteri in parte anteriore Fig. 1. corporis articulis infra inflatis. Organum copulativum (Fig. 2) lamina ventrali laminis anticis parum breviore, basi parum lata, apice valde attenuato, acuto; par internum apice bifido, parte altera altera vix longiore, et vix magis attenuata. Segmentorum numerus 49-51. Long. corp. mm. 98; lat. corp. mm. 11. Hab. Puerto 14 de Mayo. Rhinocricus mediopunctatus, sp. n. Color fusco-fuligineus, margine postico segmentorum rufescente. Caput medium sulco integro. 672 F. SILVESTRI Oculi rotundati, ocellis distinetis c. 37. Antennae breves. Collum lateribus minus angustatis, rotundatis Segmenta coetera: parte antica striis et punctis nonnullis instructa. parte mediana punctis minimis obsessa, parte postica laevi, inferne partibus antica et mediana striis obliquis parte postica striis transversalibus. Pori ante suturam. Sutura pro- funda. Scobina in segmentis 7° ad ultima. Sterna sat profunde striata. Segmentum anale: tergito postice trian- gulari, apice vix rotundato valvulas spatio minimo non superante; valvulis immargi- natis; sternito lato, triangulari, postice vix rotundato. Pedes longi, articulis 1-5 infra seta singula subapicali, ultimo setis nonnullis. 7. Pedes paris 1-2 crassiores, setosi; pedes paris 34 (Fig. 3) coxis crassis et infra productis, articulis 4° et 5° infra aliquantum productis; pedes paris 4-5 coxis parum crassis, sed infra productis. Organum copulativam: lamina ventralis (Fig. 4) laminis anticis parum longiore, trian- guliformi; pare interno (Fig. 5) apice bifido parte altera breviore, lata, processu laterali deorsum vergente aucta, altera longiore, atte- nuata. Segmentorum numerus 55-56. Long. corp. mm. 75; lat. corp. mm. 6. Hab. Puerto 14 de Mayo. / Fig. 5. Fam. STRONGYLOSOMATIDAE. Mestosoma bicolor, sp. n. Color capite et dorso fusco-rufescentibus, vel nigrescentibus, lateribus sub poris, ventre, pedibus flavo-albidis. DIPLOPODI DELL'ALTO PARAGUAY 673 Caput vertice sulco profundo, facie pilosa. Antennae segmentum tertium superantes. Carinae segmentorum perparvae, rotundatae; sulco partis posticae profundo. Sterna pilis instructa. Segmentum anale: tergito postice elon- gato, apice truncato setis instructo; valvulis marginatis, tuberculis setigeris parvis; sternito sat magno, semiovali, tuberculis setigeris parvis. Pedes longi, pilosi. 7. Pedes longiores articulis duobus ultimis pulvinatis. Organum copulativum, articulo ultimo (Fig. 6) arcuato, apice lato, inciso, pseudoflagello ma- nifesto. Fig. 6. Long. corp. mm. 9 26, 20; lat. corp. mm. 2 3, d 2. Hab. Puerto 14 de Mayo. Gen. Promestosoma, nov. Differt a Mestosoma notis maris in descriptione speciei indicatis. Promestosoma Boggianii, sp. n. 7. Color rufus, dorso fasciis duabus rufo-pallidis ornato, pe- dibus rufo-pallidis. Caput vertice sulco profundo, facie pilosa. Antennae segmentum tertium superantes. Collum lateribus latis, rotundatis. Segmenta coetera carinis perparvis angulo antico valde ro- tundato, exciso, postico fere recte truncato, sulco partis posticae profundo, carinis pleuralibus sat magnis. Segmentum anale tergito cauda elongata, attenuata, apice trun- cato, setoso; valvulis marginatis, tuberculis parvis; sternito sat magno, semiovali, tuberculis duobus parvis. Pedes longiores, omnes articulis duobus ultimis pulvinatis; Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (21 Febbraio 1898) 43 674 F. SILVESTRI pedes paris 2+ segmenti 7‘ (Fig. 7) coeteris longiores articulo tertio crassiore, medio infra processu conico brevi, piligero aucto. Fig. 7. Fig. 8. Sterna segmenti 5i (Fig. 8) inter pedes paris 4' processu sat brevi, rotundato, setigero, inter pedes paris 5+ processu longiore medio inciso; sterna segmenti 6% inter pedes paris 6+ (Fig. 9) processu sat parvo, rotundato setigero aucta. Fig. 10. Organum copulativum: articulo ultimo (Fig. 10) apice proces- sibus duobus terminato, quorum alter longior valde arcuatus, alter brevior parum arcuatus. Long. corp. mm. 13; lat. corp. mm. 1,8. Hab. Puerto 14 de Mayo. Fi DIPLOPODI DELL’ ALTO PARAGUAY 675 EXPLICATIO FIGURARUM . 1. Rhinocrieus Boggianit: 3. Pes paris 5}. 2. » » Organum copulativum antice inspectum. 3. » mediopunctatus: ~~. Pes paris 3 i. 4 » > Org. cop. antice inspectum. 5. » > Organ. copulat. pars altera interna. 6. Mestosoma bicolor : Org. copulat. pars altera antice inspecta. 7. Promestosoma Boggianii: Pars ventralis segmenti 5! supra inspecta. 8. » » Pars ventralis segmenti 6‘ supra inspecta. 9 » » Pes paris secundi segmenti 7. 10. » » Org. cop. pars altera antice inspecta. ON THE MAMMALS COLLECTED DURING CAPTAIN BOTTEGO S LAST EXPEDITION TO LAKE RUDOLF AND THE UPPER SOBAT BY OLDFIELD THOMAS The present paper contains an account of the few Mammals which were rescued out of the large collection made by Capt. Bot- tego on his last expedition, that which ended in the murder by the Abyssinians of this distinguished Italian explorer, whose loss will be deplored by every man of science. During his most hazardous expeditions he never failed to preserve whatever zoolo- gical specimens he could obtain, and his collections will remain in the Museo Civico as a permanent memorial of his devotion to science. Owing to the vicissitudes they have undergone, the present specimens are not so well preserved as usual, so that several of them cannot be determined without further material from the Lake Rudolf region. There are however three good specimens of a very distinct new Shrew, which I have ventured to name in Capt. Bottego’s memory. 1. Rhinolophus antinorii, Dobs. a-b. Pozzi Vass, April 1897. 2. Megaderma frons, L. a-b. Between Badditù and Dimé. Baddità is a district about 5.50 N. and 38.20 E., Dimè about 6 N. and 36.40 E. Capt. Bottego’s itinerary from one to the other passes entirely round Lake Regina Margherita. MAMMALS FROM BOTTEGO S EXPEDITION 677 3. Coleura afra, Pet. a-c. Lugh (Capt. U. Ferrandi). 4. Miniopterus schreibersi, Natt. a-e Pozzi Dass. April 1897. f-g. Lugh (Capt. U. Ferrandi). The Pozzi Dass specimens are all rather smaller than those from Lugh, but the size-variation in this genus is known to be very great. 5. Crocidura (Cr.) sp. a. Between Badditù and Dimé. In the state of confusion in which the genus Crocidura now is I am unable definitely to determine this shrew. The next species however there is no difficulty about, owing to its more marked distinctive characters. 6. Crocidura (Cr.) bottegi, sp. n. a-c. Between Badditù and Dime. Similar in size and general characters to C. nana, Dobs. (1), but with the undersurface unusually dark throughout, not or scarcely lighter than the back, with dark brown feet, a longer, browner, tail, with scarcely any elongate hairs upon it, and with shorter but more forwardly projecting anterior incisors. The colour throughout, above and below, on limbs, and tail is a dark brown, not grey, the uniformity of the colour being a marked character of the species. The C. nana, of which, besides the type, the British Museum possesses two further examples with perfect skulls presented by Mr. C. V. A. Peel, the undersurface, hands and feet are all white, at least superficially. A small lateral gland perceptible in the male about half way along the flank. The skull has a much rounder and higher braincase, that of C. nana being remarkably flattened. The anterior incisors are shorter and directed more forwards, so that they do not project downwards below the level of the tips of the second incisors. Unicuspids about as in C. nana. Large posterior premolar with a very broad inner ledge, but little hollowed out behind. - (*) Ann. Mag. N. H. March 1890, p. 225. p 678 OLDFIELD THOMAS Dimensions of a specimen in spirit: Head and body 44 mm.; tail 41; hind foot 10.7; ear 7.3. Skull, basal length 13.1 greatest length including incisors 15.5; greatest breadth 7.2; greatest breadth across palate 4.2; pa- late length 6; tip of anterior incisor to tip of large pre- molar 3.3. 7. Lycaon pictus, Temm. a. Skull. Maddo Erelle 10 Feb. 1896. 6. Skull. Bissan Gurracia 27 Mar. 1896. 8. Gerbillus ruberrimus, Rhoads. a-d. Lugh (Capt. U. Ferrandi). This Gerbille is that which in the previous list I referred to G. pusillus, Peters, to which it is undoubtedly nearly allied. For the present however I use Mr. Rhoads’s name as being certainly pertinent. 9. Otomys jacksoni, Thos. a. Between Badditi and Dimé. Only hitherto recorded from Mount Elgon, where it was discovered by Mr. F. J. Jackson. 10. Dendromys, sp. a. Between Badditù and Dimé. In too bad a condition for determination. Perhaps one of Heuglin’s species. 11. Lophuromys flavo-punctatus , Thos. a. Young. Between Badditù and Dimé. The typical locality of this species is Shoa. 12. Acomys cinerascens, Heugl. (?). a. Between Badditù and Dimé. This specimen has lost its tail, thus adding to the difficulty always present in determining specimens from Heuglin’s mise- rable descriptions. Its measurements are: head and body 91 mm.; hind-foot 14.9; ear 13.5. 13. Mus (Leggada), sp. a. Between Badditù and Dimé. Too young and too imperfect for certain determination. Its dusky belly, if not due to youth, shows that it is not the Leg- gada described by Mr. Rhoads as “ Mus (Pseudoconomys) proco- MAMMALS FROM BOTTEGO S EXPEDITION 679 nodon.” The main character of “ Psewdoconomys ’’ is precisely that distinctive of Leggada (). 14. Mus sp. (probably Mus macrolepis, Sund.). a-b. Between Badditù and Dimé. These specimens belongs to the difficult “ multimammate ” group, and it is at present impossible to determine them with certainty. 15. Tachyoryctes splendens, Rupp. a-b. Between Badditù and Dimé. 16. Damaliscus tiang, Heugl. or jimela, Matsch. a. Skull. Lake Rudolf. September 1896. As these two forms are only distinguished by colour charac- ters, and the locality is just between their respective known ranges, it is impossible to determine to which of them this skull belongs. 17. Cephalophus grimmii, L. (?). a. Skull 2. Bissan Gurracia. 25 Mar. 1896. 18. Ourebia montana, Rupp. (?). a. Skull 9. Bissan Gurracia. 25 Mar. 1896. Being both females, the determination of these skulls, the first from this district, is necessarily rather uncertain. 19. Cervicapra bohor, Rupp. a. Imm. skull 7. Lake Regina Margherita. 20 May 1396. 20. Gazella grantii, Brooke. a. Skull. Lake Stephanie. Sept. 1896. This may possibly belong to the black-striped form described bv myself as G. granti notata. (iSsee Ba Z. So 1881-1592 PIOLINTOIO! CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DEI CHILOPODI E DIPLOPODI DELL ISOLA DI SARDEGNA per F. SILVESTRI Le nostre maggiori isole : Sicilia, Sardegna, Corsica ci restavano fino ad ora pressochè sconosciute per la loro fauna Chilopodo- e Diplopodologica. Con una mia nota, che è in corso di stampa, ho cercato di illustrare in parte quella della prima; con la pre- sente illustro in parte ancor minore quella della seconda, augu- randomi che presto sia dato a me stesso di occuparmi di quella della Corsica. Intorno ai Chilopodi della Sardegna scrisse una nota Fanzago (*); Magretti (2) indicò di quest’ isola poche specie di Chilopodi e Diplo- podi, e più tardi Costa (*) ne enumerò varie nella sua Geo- fauna sarda. Io ho studiato alcune piccole collezioni fatte: dal Prof. R. Gestro nel Sarrabus, ad Iglesias e sul Monte Gennargentu, dall’ Ing."® G. B. Traverso nel Sarrabus, dal Cav. Umberto Lostia di S. Sofia in varii punti dell’isola e dal mio amico Angelo Solari di Genova ad Oristano e a Flumentorgiu. Così vengono in questa nota enumerate 34 specie di Chilopodi e 13 di Diplopodi. Come faccio notare altrove, le nostre conoscenze sulla fauna (1) I Miriapodi del Sassarese. asc. I, Sassari ]S8S1. (®) Rapporto su di una escursione nella Sardegna, Att. Soc. It. sc. nat. XXI, e Una seconda escursione zoologica all’ isola di Sardegna, ibidem XXIII. (3) Notizie ed osservazioni sulla Geo-fauna Sarda. Memoria 1.3, Att. R. Accad. sc. fis. e mat. Napoli, IX — Memoria 2.2, ibidem (2) I — Memoria 4.* (2) I, No. 13. CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 681 Chilopodo- e Diplopodologica delle regioni circummediterranee non sono ancora cosi estese da permetterci di ragionare giusta- mente dei rapporti delle varie faune, e per questo non dirò nulla per ora del carattere della fauna sarda; solamente confrontando quella sarda, siciliana ed italiana (continentale) possiamo dire che la Sicilia ha di comune parecchie specie con I’ Italia conti- nentale, mentre la Sardegna nessuna, eccettuate, s'intende, quelle che si riscontrano in tutta la regione circummediterranea. Bevagna (Umbria), Novembre 1897. CHILOPODA. Fam. SCUTIGERIDAE. 1. Scutigera coleoptrata (L.). Cagliari, Genoni (Lostia). Fam. LITHOBIIDAE. 2. Lithobius (s.s.) impressus, €. Kocu. Syn. Lithobius grossipes Fanzago, Mir. Sass., p. 3. Cagliari, M. Gennargentu, Villa Urbana, Isili (Lostia). Sarrabus (Gestro). Sassari, Taniga, Sorso, Giave (Fanzago). Fanzago indica il Lithobius grossipes delle località sopra indi- cate, ma io credo che si tratti senz’ altro del L. zmpressus, perchè io ho esaminato di molte località esemplari numerosi di questa specie, e nessuno di L. grossipes, cosa che mi parrebbe assai strana, se realmente invece nel Sassarese fosse comune quest’ ultima. 3. Lithobius (s.s.) dentatus, C. Koc®. Sassari, S. Anatolia, Sorso, Giave, Osilo, Bunnari, Porto Torres (Fanzago). 4. Lithobius tricuspis, Mery. Sassari, Sorso, Porto Torres (Fanzago). 682 F. SILVESTRI 5. Lithobius (s.s.) agilis, C. Kocu. Syn. Lithobius macilentus Fanz., op. cit., p. 4. Sassari, Sorso (Fanzago). 6. Lithobius (s. s.) oligoporus, Larzet. zubro-brunneus, vel rubro-violaceus. Caput subcirculare. Antennae breves 32-38-articulatae. Oculi ocellis 7-9 bi- vel triseriatis. Sternum pedum maxillarium dentibus 2 +2. Tergitum nonum angulis posticis parum productis, tergita undecimum et tredicesimum angulis magis productis. Pori coxales 2,3, 2, 2. Pedes anales unguibus binis, calcaribus 0, 1, 3, 1, 0, articulo primo calcare singulo laterali instructo. Genitalium femineorum unguis integer, calcaria 3-+- 3. Long. corp. mm. 12; lat. corp. mm. 1,6. Hab. Burcei (Lostia). Desulo (Costa). ' ©. Lithobius (s. s.) forficatus (L.). Sassari (Fanzago). 8. Lithobius (s. s.) piceus, L. Kocu. Syn. Lithobius Fanzagoi Fanzago, op. cit., p. 5. Burcei (Lostia). Sassari (Fanzago). 9. Lithobius (Hemilithobius) turritanus, Faxz. Sassari (Fanzago). 10. Lithobius (MHemzlithobius) borealis, Mer. Sassari (Fanzago). CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 683 11. Lithobius (Archilithobius) flavus, Mei. Sassari (Fanzago). 12. Lithobius (Archilithobius) mutabilis, L. Kocu. Sassari (Fanzago). 15. Lithobius (Archilithobius) lapidicola (MEr.). Ussana (Lostia) 1 individuo con le antenne 29-articolate. Sassari (Fanzago). Cagliari, Portoscuso (Costa). 14. Lithobius (Archilithobius) erythrocephalus, C. Kocu. Sassari (Fanzago). 15. Lithobius (4rchilithobius) mutieus, C. Woon. Sassari (Fanzago). 16. Lithobius (Archilithobius) lueifugus, L. Kocn. Sassari (Fanzago). 17. Lithobius (Arehilithobius) audax, Mern. Sassari, Porto Torres (Fanzago). Aritzo, Fonni (Costa). 18. Lithobius (Archilithobius) calearatus, C. Kocu. Sassari, S. Anatolia (Fanzago). 19. Lithobius (Archilithobius) sardous, sp. n Color brunneo-rufus; minus hirsutellus. Caput subcirculare. Antennae dimidio corpore breviores, 35-articulatae. Oculi ocellis 2-3, quorum alter maior. 684 P. SILVESTRI Tergita omnia angulis posticis rotundatis. Pori coxales rotundi 2,2, 2, 2. Pedes anales unguibus binis, calcaribus 0,1,2,1,0, articulo primo inermi. Genitalium femineorum unguis integer magnus, calcarium paria duo robustiora. Long. corp. mm. 12; lat. corp. mm. 1,6. Hab. Cagliari (Lostia). 20. Lithobius (Archilithobius) erassipes, L. Kocn. Cagliari (Lostia). Oristano (Solari). Fam. SCOLOPENDRIDAE. 21. Seolopendra clavipes, C. Kocn. Syn. Scolopendra dalmatica, Magretti. Att. Soc. It. sc. nat. XXI, p- 14 estr. Cagliari (Lostia), Oristano (Solari). Sarrabus, Iglesias (Gestro). Fam. CRYPTOPSIDAE. 22. Cryptops hortensis, Leacu. Syn. Cryptops breviunguis, Costa. Att. R. Acc. se. fis. e mat. Napoli, IX, p. 40. Cagliari (Lostia). Le spine dei piedi ultimi al terzo articolo sono in numero di 8, al quarto di 3. Flumentorgiu (Solari). 23. Cryptops anomalans, Now. Isili (Lostia). Genoni (Lostia). Le spine dei piedi ultimi sono al terzo articolo in numero di 11, al quarto di 5. CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 685 Fam. PLUTONIIDAE. 24. Plutonium Zwierieinii, Cay. Desulo (Costa). Tre belli esemplari di questa specie, tanto interessante quanto rara, sono stati raccolti dall’ Ingegnere G. B. Traverso nel Sarrabus. Fam. HIMANTARIOIDAE. 25. Himantarium rugulosum, C. Koen. Quartu (Lostia), Q 119, 125. Tacquisara (Lostia), Q 125. 26. Meinertophilus (') superbus (MEr.) Una 9 con 147 paja di zampe. Sarrabus, Ing. G. B. Traverso. 27. Stigmatogaster gracilis (Merv.). Tacquisara, Quartu, Isili, Genoni, M.* Sette fratelli, Flumen- torgiu (Lostia). Sarrabus (Gestro). Fam. SCHENDYLIDAE. 28. Schendyla mediterranea, Silv. Cagliari (Lostia), 7 33. Fam. DIGNATHODONTIDAE. 29. Dignathodon microcephalum (Lucas). Syn. Geophilus crassicauda, Costa. Att. R. Accad. sc. fis. e mat. Napoli (2) I, p. 105. Cagliari (Lostia). (') Meinertophilus Silv. in litt. 686 F. SILVESTRI 5u. Chatechelyne vesuviana (Newp.). Ussana (Lostia), 2 64, 7 61, 9 pull. long. mm. 10, segm. 64. Flumentorgiu (Solari). Sarrabus (Gestro). Fam. GEOPHILIDAE. 31. Geophilus carpophagus, Leacs. M.* Sette fratelli, 9 56. Quartu, 9 59, 7 59; Isili, Ussana (Lostia). Fonni (Costa). M.t* Gennargentu (Gestro). 32. Geophilus flawus (De Grrr) v. punicus, Sry. Ussana, «7 43. Quartu (Lostia), 9 49, 7 43, 45, 47. 33. Pachymerium attenuatum (Say). Cagliari, Flumentorgiu, Oristano (Lostia). . 34. Orinophilus Vinciguerrae (Sirv.). Burcei, 7 57 segm., pori pleur. 7. Flumentorgiu, San Spe- rate (Lostia). DIPLOPODA. Fam. GLOMERIDAE. 1. Glomeris connexa, C. Kocn, v.lunato-signata, Costa. Aritzo, M.* Sette fratelli (Lostia). Le strie laterali del secondo tergite sono da ogni lato 2+1. Valle Canonica, Campiomu (Costa). Sarrabus (Gestro). Fam. LYSIOPETALIDAE. 2. Lysiopetalum foetidissimum (Savi). Cagliari (Lostia). M.t° Gennargentu (Gestro). Nora. Magretti (Att. Soc. It. sc. nat. XXIII, p. 17) indica dei dintorni di Oristano il Lysiopetalum carinatum, ma a me pare assai poco probabile che esista in quest'isola tale specie. NI CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 68 Fam. BLANIULIDAE. 3. Blaniulus pulehellus, Leacu. Oristano (Lostia). Fam. IULIDAE. 4. Pachyiulus communis (Savi). Syn. /ulus flavipes, Costa. Mem. 2.8, p. 80. Cagliari, Oristano (Lostia). 5. Iulus variolosus, sp. n. 7. Color rufescens maculis nigris et ferrugineis sparsis, medio dorso fasciis duabus longitudinalibus rufo-flavis ornato, lateribus sub poris et pedibus rufescentibus. Caput laevigatum, vertice sulco tenui. Antennae segmentum secundum superantes. Oculi triangulares ocellis distinctis c. 24. Segmenta: primum antice utrinque vix excisum, angulo antico rotundato, postico vix rotundato, margine postico utrinque striis 2-3 parvis. Segmenta coetera parte antica laevi, parte postica sat profunde et sat rare striata. Segmentum anale: tergito postice elongato, acuto, apice vix sursum vergente, valvulas anales spatio magno superante; valvulis marginibus crinitis; sternito triangu- lari apice acuto. Fig. 1. Fig. 2. Fig. 3. Pedes primi paris (Fig. 1) valde uncinati, coeteri articulis 4° et 5° soleatis (Fig. 2). Organum copulativam: lamina antica 688 F. SILVESTRI (Fig. 3) lata, apice interne aliquantum late inciso, lamina media (Fig. 4) sat lata, apice parum rotundato, laminis posticis (Fig. 4): altera longiore processibus duobus attenuatis terminata, quorum inferior interne appendiculatus, altera breviore apice triangulari. Segmentorum numerus 44. Long. corp. mm. 16; lat. corp. mm. 1,5. Hab. Isili (Lostia). 6. Diploiulus sardous, sp. n. Syn.? Julus boleti, v. nitens Costa. Mem. 2.8, p. 80. Color rufescens parte antica segmentorum obscuriore , ventre pedibusque pallescentibus. Caput vertice sulco tenui, foveis setigeris distinctis. Oculi rectangulares, ocellis c. 54, 5-seriatis. Antennae segmentum secundum vix superantes. Segmenta : collum lateribus sat angustatis, acutis; segmenta coetera parte antica laevi, parte postica dense et sat profunde striata. Pori ante suturam ipsam. Segmentum anale tergito postice angulato, valvulas anales spatio magno non superante, valvulis immarginatis, sternito semiovali. Pedes breves. 7. Pedes primi paris (Fig. 5) uncum sat magnum formantes, cceteri (Fig. 6) articulis 4° et 5° soleatis. Fig. 5. Organum copulativum: lamina antica (Fig. 7) mediana multo longiore apice leviter rotundato; lamina mediana (Fig. 7) apice externe oblique exciso; lamina postica (Fig. 8) parte altera lon- CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 689 giore, latiore apice acuto, altera breviore, attenuata; flagello magno. Segmentorum numerus 48. Long. corp. mm. 25; lat. corp. mm. 2,3. Hab. Soleminis, Isili, M.t Sette fratelli (Lostia). (. Allaiulus Gestri, sp. n. Color fusco-rufescens, ventre pedibusque terreis. Caput vertice sulco manifesto, foveis maculiformibus. Oculi subrectangulares, magni, ocellis sat distinctis. Antennae breves, vix subclavatae. Segmenta: collum lateribus angustatis, striis nullis. Segmenta coetera parte antica laevi, parte postica striis spissis, minus pro- fundis obsessa. Pori in sutura siti. Segmentum anale tergito postice elongato, attenuato, vix deorsum curvato valvulas spatio maiore superante, valvulis immarginatis, sternito triangulari apice acuto usque ad apicem posticum valvularum producto. Pedes breves. 7. Pedes primi paris (Fig. 9) unco minus acuto; pedes coeteri articulis 4° et 5° soleatis. Organum copulativum : lamina antica (Fig. 10) mediana parum longiore, apice externe rotundato; lamina mediana (Fig. 10) Fig. 9. antica latiore apice valde rotundato; lamina postica (Fig. 11) parte altera valde breviori externa triangulari apice vix rotun- dato, parte altera interna longiore, lata apice rotundato et nonnullis incisionibus affecto; flagello magno. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (1 Marzo 1898 44 690 F. SILVESTRI Segmentorum numerus 48. Long. corp. mm. 19; lat. corp. mm. 1,8. Hab. Cagliari, M.ti Sette fratelli (Lostia). 8. Ophiiulus Lostiae, sp. n. Syn. /ulus fallax Costa, Mem. 4.*, p. 9; e /ulus albipes Costa, Mem. 2.8, .p. 80. Color rufo-brunneus vel nigrescens, ventre pedibusque rufo- pallidis. Caput vertice sulco subtenui, foveis setigeris manifestis. Antennae segmentum secundum vix superantes. Oculi subrotundi, ocellis c. 34. Segmenta: collum lateribus angustatis, vix rotundatis; segmenta coectera parte antica laevi, parte postica sat dense et profunde striata, et margine setis nonnullis praedita. Pori sat longe pone suturam siti. Segmentum anale: tergito postice elongato, atte- nuato, recto, valvulas spatio maiore superante; valvulis margi- nibus setis instructis; sternito triangulari apice acuto. Fig. 12. Fig. 13. Fig. 14. Fig. 15. 5”. Pedes primi paris (Fig. 12) unco attenuato; pedes secundi paris (Fig. 13) coxis interne processu sat longo et attenuato auctis. Organum copulativum: lamina antica (Fig. 14) mediana vix longiore, lata, apice rotundato; lamina mediana (Fig. 14) apice parum angustato; lamina postica ut in Fig. 15. Segmentorum numerus 52. Long. corp. mm. 22; lat. corp. mm. 1,8. Hab. Isili, Soleminis, Flumentorgiu (Lostia). CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 691 Entomologiae studioso U. Lostia di S. Sofia haec species grato animo dicata. 9. Brachyiulus pusillus (Leacn). Oristano (Lostia). Fam. POLYDESMIDAE. 10. Brachydesmus superus, Larz. Flumini (Lostia). 11. Brachydesmus proximus, Larz. Cagliari, Quartu, Isili (Lostia). Gen. Schedoleiodesmus, nov. Antennae (Fig. 16) magis subclavatae. Segmenta tantum in margine postico tuberculis parvis instructa. Carinae sat magnae. Pori in segmentis 5, 7, 9, 10, 12, 13, 15-19. Organum copulativum (Fig. 17-18) articulo primo permagno excavato magnam partem articuli secundi complectente, articulo secundo ad basin pseudoflagello aucto. Obs. Genus a generi Mastigonodesmus Silv. absentia serierum duarum tuberculorum in dorso segmentorum praesertim di- stinctum. 12. Schedoleiodesmus Solarii, sp. n. Color ferrugineo-pallidus. Caput pilosum. Antennae (Fig. 16) magis subclavatae, segmentum tertium superantes. Collum semiellipticum. Segmenta coetera tuberculis parvis, acutis tantum in margine postico aucta, seriebus tribus setarum instructa. Carinae laterales sat magnae, angulo antico parum rotundato, postico antice vix 692 F. SILVESTRI rotundato, postice aliquantum acuto, margine laterali dentibus duobus parvis. Segmentum anale: tergito cauda triangulari, setigera; sternito subtriangulari. 7. Organum copulativam: articulo primo (Fig. 17) permagno, valde excavato magnam partem articuli secundi complectente, Fig. 16. unco longo apice valde curvatum et attenuatum, articulo se- cundo (Fig. 18) interne excavato, aliquantum arcuato, apice attenuato ad basin pseudoflagello, revoluto, attenuato praedito. Long. corp. mm. 7; lat. corp. mm. 1. Hab. Oristano (Solari). Nora. Costa (Mem. 4.8) dà per la Sardegna il Polydesmus complanatus (L.) ed il P. edentulus C. Koch, ma io dubito assai della giustezza di questa determinazione, e perciò non credo per ora ammetterli come specie definitivamente viventi in Sardegna. Fam. STRONGYLOSOMATIDAE. 13. Strongylosoma italicum, Larzrt Syn. Strongylosoma pallipes Costa, Mem. 2.*, p. 80. Cagliari, Isili, Oristano (Lostia). CHILOPODI E DIPLOPODI SARDI 693 EXPLICATIO FIGURARUM. Fig 1. lulus variolosus: 7. Pes primi paris. » Da SS > » secundi paris. > 3. > > Lamina antica organi copulativi antice inspecta. > C > Laminae posticae et mediana postice inspectae. > 5. Diploiulus sardous: . Pes primi paris. » 6. » » >» secundi paris. > G » » Laminae antica et mediana organi copu- lativi antice inspectae. > 8. > > Dimidia pars organi copul. interne inspecta. > 9. Allaiulus Gestri: <. Pes primi paris. ze 10: > > Laminae antica et mediana organi copula- tivi postice inspecta. pik Fl: » » Dimidia pars organi copul. interne inspecta. » 12. Ophiiulus Lostiae: 7. Pes primi paris. » 1/3 > » >» secundi paris. » 14. > > Laminae antica et mediana organi copula- tivi postice inspectae. Po. » » Dimidia pars organi copul. interne inspecta. » 16. Schedoleiodesmus Solarii: Antenna. SE > > Coxa organi copulativi. » 18. » » Articulus secundus organi copul. cum parte coxae. AN ACCOUNT OF THE REPTILES AND BATRACHIANS COLLECTED BY DR. L. LORIA IN BRITISH NEW GUINEA BY G. A. BOULENGER, F. R. S. (Plates VI, VII, VIII). The important collection which it has been my privilege to name and describe for the Genoa Museum, was made by Dr. Loria in the years 1889-1892 in South-Eastern New Guinea and the adjacent islands Fergusson and Goodenough, D’ Entrecasteaux Group. The localities mentioned in this paper are the following, in alphabetical order : Aroma, on the sea-coast (10.8 S., 147.59 E.). Bara Bara, Coast of Milne Bay. Borepata, near Port Moresby. Gerekanumu, South slope of Astrolabe Range. Haveri, in Moroka. Hula, Hood Point, S. E. of Port Moresby. Inawi, Mekeo district. Kamali, close to the mouth of the Kemp Welch river, Hood Bay, 60 miles E. of Port Moresby. Kapa Kapa, 30 miles East of Port Moresby. Kelesi, Upper Kemp Welch river. Oro Bay. Moroka, Bartholomew Range, 2300 feet. Maupa, Aroma Bay. Rigo, near Kapa Kapa. Samarai 1.9, 2 or 3 miles from the S. E. extremity of Milne Bay. Upuli, Paira Point. Vikaiku, St. Joseph River. REPTILES FROM BRITISH NEW GUINEA 695 REPTILIA. EMYDOSAURIA. Croeodilidae. _- . Crocodilus porosus, Schn. — Gerekanumu. CHELONIA Chelydidae. 2. Chelodina novae-guineae, Blgr. — No locality. SQUAMATA. LACERTILIA. Geckonidae. 9 . Gymnodactylus pelagicus, Gir. — Bara Bara, Kelesi, Vikaiku. 4. Gymnodactylus louisiadensis, De Vis. — Gerekanumu. A single specimen, with an angular series of 14 praeanal x pores, separated from a series of 17 rather indistinct femoral pores under each thigh. The specimen agrees perfectly well with De Vis’s description, except that the enlarged dorsal tu- bercles are feebly keeled instead of smooth. The type came from Sudest I.4 The British Museum possesses specimens from Fergusson I.2 and Woodlark I.4 5. Gymnodactylus loriae, sp. n. (Plate VI). — Head large; snout longer than the diameter of the orbit, which equals its distance from the nostril or from the ear-opening ; forehead and loreal region concave ; ear-opening roundish, one third the diameter of the eye. Body and limbs rather elongate. Digits strong, slightly depressed at the base, strongly compressed distally, with well- developed transverse lamellae inferiorly. Head granular, with small round tubercles on the occipital and temporal regions. 696 G. A. BOULENGER tostral subquadrangular, nearly twice as broad as deep, with median cleft above ; a large supranasal, separated from its fellow by a small azygous shield; nostril pierced between the rostral, the supranasal, the first upper labial, and three or four small granules; twelve upper and ten or eleven lower labials ; sym- physial pentagonal or subtriangular; two or three pairs of chin-shields, median largest and forming a suture behind the symphysial ; throat minutely granular. Body and limbs covered above with small flat granules intermixed with small round, flat, feebly keeled tubercles; a series of enlarged tubercles on a fold along each side of the body, from axilla to groin. Ventral region covered with small, smooth, juxtaposed or subimbricate flat scales. Male with a long, uninterrupted series of femoral and praeanal pores, 30 on each side, forming a right angle in the middle, preceded by 4 additional praeanal pores; no praeanal groove. Tail cylindrical, tapering, covered with uniform flat scales. Brown above, with a series of paired blackish spots along the back, the last pair, on the base of the tail, confluent into a V; a V-shaped dark band from eye to eye, the apex on the nape; lower parts pale brown. Reproduced tail longitudinally streaked with black. So 9g PORRI lenp thee ge anes gta te 187 millim. Riéndtt 205701 (Une GILL 25 34 Widthvat head yn) 208) 1000, Gis 25 Body" hbase Ranta boat Bad Pore inh ytios Cie e a pi Hee 42 > UNG OUT eee iS 59 Tail Od eae aa The Bae Ok 65 “ia A) Two specimens.. Haveri and Moroka. 6. Hemidactylus frenatus, D. & B. — Port Moresby, Rigo, Inawi, Kapa Kapa. 7. Lepidodactylus woodfordii, Blgr. — Aroma; several specimens. Originally described from Faro I.", Bismarck Archipelago. (‘) Tail reproduced. REPTILES FROM BRITISH NEW GUINEA 697 8. Gecko pumilus, Blgr. — Port Moresby; three specimens. The species was described from a single female specimen obtained on Murray I.4, Torres Straits, by the Rev. S. Mac- farlane. The male has an angular series of 17 praeanal pores. Pygopodidae. 9. Lialis burtonii, Gray. — Borepata, Haveri, Hula, Port Moresby, Inawi, Kapa Kapa. Numerous specimens, belonging to the var. D and I of my Catalogue. Agamidae. 10. Gonyocephalus dilophus, D. & B. — Bara Bara, Haveri, Moroka, Vikaiku. 11. Gonyocephalus modestus, Meyer. — Gerekanumu, Haveri. 12. Gonyocephalus papuensis, Macleay. — Gerekanumu, Haveri. 13. Physignathus temporalis, Gthr. — Aroma, Borepata, Inawi, Kelesi, Vikaiku. Varanidae. 14. Varanus indicus, Daud. — Aroma, Bara Bara, Gerekanumu. 15. Varanus gouldii, Gray. — Aroma, Hula, Gerekanumu. 16. Varanus prasinus, Schleg. — Aroma, Moroka, Gerekanumu. Seincidae. 17. Tiliqua gigas, Schneid. — Hula, Bara Bara, Kapa Kapa, Haveri. 18. Lygosoma minutum, Meyer. — Moroka. 19. Lygosoma solomonis, Blgr. -- Bara Bara. Originally described from Faro I.*, Bismarck Archipelago. The British Museum has since received specimens from New Georgia, in the same Archipelago. 20. Lygosoma elegantulum, Ptrs. & Dor. — Bara Bara, Moroka, Haveri, Inawi. 098 G. A. BOULENGER 21. Lygosoma loriae, sp. n. (Pl. VII, fig. 1). — Section Minulia. Body elongate, limbs short; the distance between the end of the snout and the fore limb is contained once and two thirds to once and three fourths in the distance between axilla and groin. Snout short, obtuse. Lower eyelid scaly. Nostril pierced in a single nasal; no supranasal; frontonasal broader than long, for- ming a suture with the rostral; praefrontals meeting with their inner angles, or narrowly separated from each other; frontal as long as or a little shorter than frontoparietals and interparietal together, in contact with the two anterior supraoculars; four su- praoculars; eight supraciliaries; frontoparietals and interparietal distinet, subequal in length; parietals forming a suture behind the interparietal; no enlarged nuchals, three or four scales in contact with each parietal ; fifth upper labial below the centre of the eye. Ear-opening oval, smaller than the eye-opening; no auricular lobules. 30 or 32 smooth scales round the body, laterals smallest, the two vertebral series enlarged. Adpressed limbs widely separated. Digits short, feebly compressed ; subdigital lamellae smooth, divided, 16 or 17 under the fourth toe. Tail very thick. Blackish brown above, freckled and vermiculate with yellowish brown; yellowish beneath, throat and sides spotted with dark brown. Total leneth “7 9.) . 6s 2.3"). 143 ailim: ECAC De At echt oper te es eg oe cles > Wridthvotehends: (0) 22 5s e 9 > Body. :.- 3. peaupeegtgeniaee , Di » Onegin eye eee io » STAR AT MC we A ee LO » Tail (reproduced) Se Pe a » Three specimens from Moroka. 22. Lygosoma variegatum, Ptrs. — Haveri. 23. Lygosoma jobiense, Meyer. — Bara Bara, Vikaiku, Haveri, Moroka. 24. Lygosoma annectens, sp. n. (PI. VII, fig. 2). — Connecting the sections Hinulia and Otosaurus. Habit lacertiform; the distance between the end of the snout and the fore limb nearly equals REPTILES FROM BRITISH NEW GUINEA 699 the distance between axilla and groin. Snout very short, obtuse. Lower eyelid scaly. Nostril pierced in a single nasal; frontonasal broader than long, forming a broad suture with the rostral and a narrow one with the frontal; nasal followed by two super- posed shields on the left side and by three on the right, the upper of the latter representing a supranasal; frontal as long as frontoparietals and interparietal together, in contact with the three anterior supraoculars; nine supraoculars, first twice as long as second, ninth very small; twelve supraciliaries; fronto- parietals and interparietal distinct, the former a little longer than the latter; parietals forming a suture behind the inter- parietal ; no nuchals, each parietal in contact with five scales ; fifth, sixth and seventh labials below the eye. Ear-opening large, oval, smaller than the eye-opening; tympanum scarcely sunk ; no auricular lobules. 50 smooth scales round the middle of the body, laterals smallest. A pair of enlarged praeanals. The hind limb reaches the axilla. Digits elongate, compressed ; subdigital lamellae unicarinate, divided, 21 under the fourth toe. Tail once and three fifths the length of head and body. Brown above, with yellowish spots inclosed in a dark brown network; a round, deep-black spot above the shoulder; lower parts yel- lowish. ‘otal lengthy e Me eet oe, 2 LOD malin, Head ily TRAP UIL dl » Width: of head o ie ei cite. 8 » Body Mennea) OOM » Fore. imbatte i o » Hindi bere e rt. ra 28 > Tail 74 > A single specimen from Moroka. 25. Lygosoma smaragdinum, Less. — Aroma, Bara Bara. Five (exceptionally four) labials anterior to the subocular. 24 scales round the middle of the body. 26. Lygosoma virens, Ptrs. — Bara Bara. 27. Lygosoma semoni, Oudemans. — Bara Bara, Kelesi. 28. Lygosoma elegans, Blgr. — Moroka. 700 G. A. BOULENGER 26 or 28 scales round the body, and dorsal spots smaller than in the type. 29. Lygosoma subnitens, Bttgr. — Moroka. In some specimens the praefrontals form a median suture, whilst in others the frontonasal touches the point of the frontal as in the type from Bongu, Astrolabe Bay. 30. Lygosoma fuscum, D. & B. — Rigo, Kelesi, Aroma, Bara Bara, Haveri, Inawi. The extremely numerous specimens from the above localities vary much in the coloration and markings. Some are uniform brown, others olive with bluish white spots or ocelli edged with black, or with large black and white spots or marblings on the sides; four or six light streaks may be present along the body; throat sometimes much spotted with dark brown, or nearly entirely black (L. atrogulare, Douglas Ogilby). 31. Lygosoma nigrigulare, sp. n. (Pl. VII, fig. 3). — Section Liolepisma. Habit lacertiform; the distance between the end of the snout and the fore limb is contained once and one sixth to once and one third in the distance between axilla and eroin. Snout mo- derate, obtuse. Lower eyelid with an undivided transparent disk. Nostril pierced in the nasal; no supranasal; frontonasal broader than long, forming a broad suture with the rostral and a narrower one with the frontal; latter shield as long as the frontoparietal, in contact with the first and second supraoculars; four supraoculars; second largest; eight supraciliaries; frontoparietal single; no interparietal; parietals forming a median suture; a pair of nuchals and a pair of temporals border the parietals ; four upper labials anterior to the subocular. Ear-opening oval, larger than the transparent palpebral disk, with small, pointed, projecting lobules all round the border. 34 to 38 scales round the middle of the body, dorsals largest and smooth or faintly tricarinate. Praeanal scales slightly enlarged. The hind limb reaches the axilla or the shoulder. Fingers four, toes five; subdigital lamellae smooth, 30 to 32 under the fourth toe. Tail once and a half to once and two thirds the length of head and body. Blackish brown above, strongly iridescent, uniform or with indistinct REPTILES FROM BRITISH NEW GUINEA 701 small paler spots; sides and lower surface of head black; lower parts of body and limbs dirty white, with or without some blackish spots on the breast. Motal-length” o.-5, Sse. 2... 90 Head *24* e AHI Pl dear etal bad (to} Width of head. . o ao Body). ss Stains ae 58 Fores limb. Aas ca aidan ZI lind Wimiby eng e cee | a » aio fat ei on ae e A » Three specimens from Inawi. These lizards are very nearly related to L. fuscwm, of which I should have regarded them as a melanotic variety but for the absence of the interparietal shield. 32. Lygosoma bicarinatum, Macleay. — Rigo, Aroma, Hula. Varies much in colour, as pointed out by Douglas Ogilby (Rec. Austral. Mus. I, 1890, p. 93) who has verified the sug- gestion made by me as to the identity of this species with Heteropus albertisii, Ptrs. & Dor. 33. Lygosoma novae-guineae, Meyer. — Bara Bara, Haveri. 34. Lygosoma iridescens, Blgr. — Bara Bara. A single specimen, differing from the type in having 24 scales round the middle of the body, 60 lamellae under the fourth toe, and a well-marked light, dark-edged dorso-lateral streak extending from the supraciliary border to the base of the tail. 35. Lygosoma mivarti, Blgr. — Bara Bara, Moroka, Inawi. 36. Lygosoma cyanogaster , Less. — Bara Bara, Haveri. 37. Lygosoma baudinii, D. & B. — Haveri, Rigo, Aroma, Inawi, Kelesi. 38. Lygosoma rufescens, Shaw. — Aroma, Haveri, Bara Bara, Hula. 30 or 32 scales round the middle of the body, some of the vertebral scales sometimes fused, forming an interrupted series of very broad, single scales. 39. Lygosoma forbesii, Blgr. — Bara Bara. 702 G. A. BOULENGER A single specimen, differing from the type only in having 24 scales round the body instead of 26. 10. Lygosoma crassicauda, A. Dum. — Aroma, Inawi, Kelesi. 44. Lygosoma muelleri, Schleg. — Haveri. 12. Ablepharus boutonii, Desj. — Hula, Aroma, Bara Bara, Port Moresby. The very numerous specimens collected at Aroma are inte- resting as showing the great amount of variation to which lepidosis is subjected in this species. The number of scales round the body is 26 or 28, rarely 24; four or five upper labials anterior to the subocular; in two specimens, the fronto- nasal is in contact with the frontal, whilst in the others the praefrontals are more or less extensively in contact with each other. Taking the coloration also into consideration, the speci- mens may be referred in part to A. bowtondi, Desj., in part to A. poecilopleurus, Wiegm., whilst a few approach or represent A. peronii, Coct. One specimen, with 20 scales, and well-defined stripes answers to the definition of A. ruilus, Ptrs. The specimens from Hula fall into the definition of A. poe- cilopleurus and those from Bara Bara and Port Moresby into that of A. peronii. OPHIDIA. Boidae. 13. Liasis fuscus, Ptrs. — No locality. 44. Liasis albertisii, Ptrs. & Doria. -- Aroma, Rigo, Bara Bara. Inawi. The numbers of scales and shields in the five specimens are as follow : eel eg isi Ol V. 268 ©. 65 Od ct peed © OD #12 +01 Oi Fee bo » 273 » 69 ba oe ee 3 » Da » 268 » 62 Ne. oe OL x 022 » 67 43. Python spilotes, Lacép. — No locality. The specimens belong to the var. variegatus, Gray. REPTILES FROM BRITISH NEW GUINEA 703 46. Python amethystinus, Schn. — Moroka, Bara Bara. 47. Chondropython viridis, Schleg. — Bara Bara. 18. Enygrus carinatus, Schn. — Bara Bara, Haveri, Good- enough [.4 Colubridae. 49. Tropidonotus picturatus, Schleg. — Moroka, Haveri. Three specimens of the typical form, as figured by Schlegel and Jan. Frontal once and one third as long as broad; two or three prae- and three or four postoculars; temporals 1-+- 1 or 1+ 2; eight upper labials, fourth and fifth entering the eye, sixth largest. Scales very strongly keeled, in 15 rows. Uniform brown above; sides of head yellow, with a black bar below the eye and an oblique one from the eye to the commissure of the jaws, continued along the side of the throat, which may be spotted with black ; two black bars across the nape ; lower parts yellowish, uniform or with brown dots. dg Total length 325 millim.; tail 85 millim; V. 125; C. 47 Q » » 400 » TW » » 130; » 44 ¥ > » 355 » » ? » » 1923: » ? I am now convinced that several distinct species have been mixed up under 7. picturatus by Peters & Doria (Ann. Mus. Civ. Genova, XIII, 1878, p. 388), whose view I endorsed in the ‘Catalogue of Snakes’ (I, p. 215). The specimens from Halmaheira have been described by Boettger as T. punctiventris and T. hal- mahericus (Zool. Anz. 1895, pp. 29 and 30); those from Ceram should be called 7. elongatus, Jan; those from New Guinea and North Australia with 15 rows of scales 7. picturatus, Schleg., and T. mairii, Gray; and for those with 17 rows of scales I propose the name 7. doriae. 50. Tropidonotus mairii, Gray. — Moroka, Haveri, Borepata (?) near Port Moresby. Frontal once and a half to once and two thirds as long as broad ; eye larger than in 7. pictwratus; two (exceptionally one) TOA G.. A. BOULENGER prae- and three (exceptionally two) postoculars; temporals 1+1or1+2 (rarely 2+2); eight upper labials, fourth and fifth, or third, fourth, and fifth entering the eye, sixth and seventh equal, or sixth or seventh largest. Scales strongly keeled, in 15 rows. Ventrals 141-170; subcaudals 56-82. Olive, brown, or blackish, with small black spots, or with cross-bars anteriorly ; subcaudals, and often also the ventrals, edged with black. Larger and more slender than 7. picturatus. 54. Tropidonotus doriae, sp. n. — Dentition as in 7. pieturatus and 7. mairi (25-29 maxillary teeth). Eye rather large. Rostral twice as broad as deep, just visible from above; internasals as long as broad or a little longer than broad, broadly truncate in front, as long as the praefrontals; frontal once and a half to once and two thirds as long as broad, longer than its distance from the end of the snout, shorter than the parietals; loreal deeper than long; two prae- and three postoculars ; temporals usually 2 + 2, sometimes 1 + 2 or 1 + 1; eight (exceptionally nine) upper labials, third, fourth and fifth (or fourth, fifth and sixth) entering the eye; four or five lower labials in contact with the anterior chin-shields, which are shorter than the po- steriors. Scales in 17 rows, strongly keeled, outer row feebly keeled. Ventrals 146-158 ; anal divided ; subcaudals 69-79. Yel- lowish, reddish, or dark grey above, with more or less distinct black or blackish cross-bars as in 7. mairii, var. semicinetus, D. & B.; upper labials yellowish, with black sutures; yellowish beneath, uniform or with some darker dots, none of the shields with dark edges. Total length 990 millim.; tail 250. Haveri, Moroka. 18 specimens. 52. Stegonotus modestus, Schleg. — Hula, Haveri, Bara Bara, Samarai. The numerous specimens vary so much in scaling and in coloration that I now consider S. reticulatus, Blgr., as merely a variety of S. modestus. 53. Dendrophis calligaster, Gthr. — Hula, Inawi, Bara Bara. 54. Dendrophis lineolatus, Hombr. & Jacq. — Haveri, Bara Bara. Lal REPTILES FROM BRITISH NEW GUINEA 705 55. Dendrophis meeki, Blgr. — Haveri, Moroka. 56. Dipsadomorphus irregularis, Merr. — Hula, Kapa Kapa, Bara Bara. 57. Distira macfarlani, Blgr. — No locality. A single specimen, agreeing entirely with the types, but larger, measuring 800 millim., and more elongate. 35 scales round the neck, 45 round the body ; ventrals 322. 58. Distira brugmansii, Boie. — No locality. 59. Platurus colubrinus, Schn. — Borepata (?). Apistocalamus, g. n. Near Ogmodon, Ptrs., and Toxicocalamus, Blgr. Maxillary extending forwards as far as the palatine, with 5 long grooved teeth gradually decreasing in length; mandibular teeth gradually decreasing in length. Head small, not distinct from neck; eye very small, with vertically subelliptic pupil; nostril pierced between the first upper labial, two nasals, and the internasal; a large praeocular, in contact with the posterior nasal. Body cylindrical; scales smooth, without pits, in 15 rows; ventrals rounded. Tail moderate ; subcaudals in two. rows. 60. Apistocalamus loriae, sp. n. (Pl. VII, fig. 1). — Snout short, broadly rounded. Rostral a little broader than deep, the portion visible from above measuring one third its distance from the frontal ; internasals small, about one third the length of the praefrontals; frontal a little longer than broad, as long as its distance from the end of the snout, much shorter than the parietals; praeocular single, twice as long as deep, forming a suture with the posterior nasal; two postoculars, upper much larger than lower; temporals 1 + 2; six upper labials, third and fourth ente- ring the eye, sixth largest; three lower labials in contact with the anterior chin-shields ; posterior chin-shields smaller, separated by a large scale. Scales in 15 rows. Ventrals 196; anal divided ; subcaudals 48-+-? Dark greyish olive above; upper lip and lower parts yellowish, with three series of small dark spots along the ventrals; subcaudals dark, with light edges. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.*, Vol. XVIII (8 Marzo 1898) 45 706 G. A. BOULENGER Total length 580 millim. ; tail (injured) 90. A single male specimen from Haveri. 61. Pseudelaps muelleri, Schleg. — Moroka, Haveri, Bara Bara, Fergusson I.4 62. Diemenia psammophis, Schleg. — No locality. 63. Pseudechis papuanus, Ptrs. & Doria. — Rigo. 64. Micropechis ikaheka, Less. — Haveri. 65. Acanthophis antarcticus, Shaw. — Inawi. BATRACHIA. ECAUDATA. Ranidae. 1. Rana macroscelis, Blgr. — Haveri. Numerous specimens. The tibio-tarsal articulation reaches the tip of the snout or a little beyond. Males covered above with large flat warts in ad- dition to small granules; an external vocal sac on each side of the throat, and a large oval gland on the inner side of the arm. Brown above, uniform or with small yellowish spots or vermiculations ; throat spotted or marbled with brown. The females, on which the species was founded, much resemble R. guppyi, differing in the larger tympanum and the disposition of the vomerine teeth. Males differ very widely from those of that species, which are devoid of vocal sacs and humeral glands; they show that R. macroscelis may be considered as a form connecting the group to which R. grunniens and R. guppyt belong with the section known as Hylorana or Limnodytes. 2. Rana papua, Less. — Haveri, Moroka, Bara Bara, Rigo, Vikaiku. Some of the specimens bear on the sides of the body large cysts formed by Dipterous larvae, much like those produced by Batrachomyia on the Australian frogs of the genus Pseudophryne. I have not been able to obtain information on these larvae from the entomological section of the British Museum. 3. Cornufer corrugatus, A. Dum. -- Bara Bara. BATRACHIANS FROM BRITISH NEW GUINEA 707 Engystomatidae. 4. Sphenophryne cornuta, Ptrs. & Doria. — Vikaiku. Two specimens, one with, the other without the conical tu- bercle on the eyelid whence this species derives its name. As the agreement in all other respects is very close and as the presence of a palpebral tubercle is an inconstant feature in S. ce- lebensis, F. Mùll., I do not think great importance can be at- tached to that character. 5. Sphenophryne verrucosa, sp. n. (Pl. VIII, fig. 2). — Tongue entire or slightly nicked behind. Head as long as broad ; snout obtusely pointed, projecting, obliquely truncate at the end, as long as the eye, with sharp canthus and vertical lores; interor- bital space a little broader than the upper eyelid; tympanum moderately distinct, about half the diameter of the eye. Fingers moderately elongate, slender, terminating in large disks which are broader than long and about twice the width of the digit ; first finger shorter than second, terminating in a small disk; toes free, with large disks which are a little smaller than those of the fingers; subarticular and metatarsal tubercles flat, indistinct. The tibio-tarsal articulation reaches the eye or between the eye and the tip of the snout. Skin of upper parts uneven with flat warts and wavy ridges; a more or less distinct conical tubercle near the edge of the upper eyelid; lower parts smooth, or belly slightly granulate. Dark olive above, with blackish spots or marblings ; groin and sides of thighs black, spotted with white; an ill-defined ocellus often present on each side of the lumbar region; throat and breast dark brown, or spotted with brown; belly whitish; lower surface of limbs spotted with brown. Male without vocal sacs. From snout to vent 33 millim. Two specimens from Moroka. — The British Museum also possesses specimens from Mt. Victoria. 6. Sphenophryne loriae, sp. n. (Pl. VIII, fig. 3). — Tongue entire. Head broader than long; snout rounded, feebly projecting, a 708 G. A. BOULENGER little shorter than the eye, with strong canthus and slightly obli- que, concave lores ; interorbital space as broad as or a little broader than the upper eyelid ; tympanum moderately distinct, hardly one third the diameter of the eye. Fingers rather short, terminating in very large disks which are broader than long, more than twice the width of the digit, and half the diameter of the eye; first finger shorter than second, terminating in a well-developed disk ; toes webbed at the base, with large disks which are a little smaller than those of the fingers; subarticular and meta- tarsal tubercles flat, indistinct. The tibio-tarsal articulation reaches the tympanum. Skin smooth. Coloration very variable. Grey, brown, or reddish above, uniform or with dark spots or marblings, with or without a yellow vertebral line; a dark brown triangular blotch often present on the back of the head, the base between the eyes; lower parts whitish, uniform or powdered with brown. From snout to vent 28 millim. Numerous specimens from Moroka. 7. Sphenophryne ateles, sp. n. (PI. VIII, fig. 4). — Tongue entire. Head broader than long; snout rounded, feebly projecting, a little shorter than the eye, with strong canthus and slightly oblique, concave lores; interorbital space a little broader than the upper eyelid; tympanum distinct, half the diameter of the eye. Fingers rather short, terminating in very large disks which are broader than long, twice the width of the digit, and half the diameter of the eye; first finger very short, not half as long as second, not dilated at the end; toes free, with large disks which are smaller than those of the fingers; subarticular and metatarsal tubercles flat, indistinct. The tibio-tarsal articulation reaches the eye. Upper parts with small warts and longitudinal ridges; lower parts smooth. Grey or brown above; sides and upper surface of snout usually yellowish; a curved, blackish dorso-lateral stripe sometimes present; a light vertebral line or broad stripe sometimes present; brown or blackish beneath. From snout to vent 15 millim. Moroka. Several specimens. BATRACHIANS FROM BRITISH NEW GUINEA 709 8. Sphenophryne biroi, Méhely. — Moroka. 9. Callulops doriae, Blgr. — Haveri. 10. Mantophryne lateralis, Blgr. — Rigo, Moroka. 11. Choanacantha mehelyi, sp. n. (Pl. VIII, fig. 5). — Tongue large, free only at the sides; a large tooth-like process on each side of the palate behind the choanae. Snout pointed, strongly projecting, covered with small warts; eye very small; interorbital space broad; tympanum moderately distinct, a little larger than the eye. Fingers short, pointed, first shorter than second; toes slightly webbed at the base, the tips dilated into small disks ; subarticular and metatarsal tubercles flat, indistinct. The tibio- tarsal articulations reaches the tip of the snout. Skin smooth. Brown above; a dark blotch below the eye; a fine light line from between the eyes to the vent and from the latter along the back of the thighs and the inner side of the legs; hinder side of thighs dark brown; dirty white beneath, marbled with brown. From snout to vent 29 millim. A single specimen from Vikaiku. The specimen agrees in most points with the recently described Choanacantha rostrata, Méhely (*), but differs in the distinguishable tympanum and the somewhat longer hind limb. It also shows great resemblance to Xenorhina oxycephala, Schleg., with which I should feel inclined to unite it but for the fact that both Peters and Gunther, who examined the type specimens, do not mention the very prominent tooth-like processes on the palate. The specimen here described further agrees with Nenorhina oxycephala in the warty snout, and it is probable Gunther was mistaken in attributing the latter character to the defective con- dition of the type specimens. Hylidae. 12. Hyla dolichopsis, Cope. — Bara Bara, Haveri, Inawi, Ka- mali, Oro Bay, Maopa, Hula, Moroka. (1) Termés. Fuzet. (Budapest), XXI, 1898, pl. XII, 710 G. A. BOULENGER 13. Hyla montana, Ptrs. & Doria. — Gerekanumu. 14. Hyla congenita, Ptrs. & Doria. — Borepata, Inawi, Kamali, Kapa Kapa, Maopa, Upuli. 15. Hyla arfakiana, Ptrs. & Doria. — Moroka. 16. Hyla nasuta, Gray. — Kamali. 17. Nyctimantis papua, Blgr. — Moroka. Pelobatidae. 18. Batrachopsis melanopyga, Doria. — Vikaiku. EXPLANATION OF THE PLATES Plate VI. Gymnodactylus loriae; a. female; b. Side view of head; c. Chin; d. lower view of hind limb, anal region, and base of tail of male, >< 1 +/,. Plate VII. Fig. 1. Lygosoma loriae; a. upper view of head, x 2. pilD. » annectens; a. upper view of head, x 2. “Rd » nigrigulare; a. lower view of head. Plate VIII. Fig. 1. Apistocalamus loriae; upper, lower and side view of headsiò<42. » 2. Sphenophryne verrucosa; a. lower view of hand. bulbo. » loriae; a. » » are A: » ateles; a. » » » 5. Choanacantha mehelyi; a. » » OSSERVAZIONI SOPRA LE HISPIDAE RACCOLTE DURANTE L'ULTIMA SPEDIZIONE DEL CAP. BOTTEGO DI R. GESTRO Ai primi di Dicembre dello scorso anno la Società Geografica italiana riceveva dallo Scioa tre casse appartenenti all’ ultima spedizione Bottego, due delle quali contenevano collezioni zoolo- giche e mineralogiche. Il materiale scientifico della spedizione, che si credeva irremissibilmente perduto, fu adunque in parte ritrovato. Le raccolte zoologiche ricuperate non rappresentano che una minima parte di ciò che fu radunato sotto la direzione del Capitano Bottego; cionondimeno hanno molta importanza, non solo come sacro ricordo di così memorabile viaggio, ma anche come campione faunistico di regioni poco esplorate e in parte affatto nuove. Anche queste collezioni furono dalla Presi- denza della Società Geografica spedite al Museo Civico di Genova e venne a me affidato l'onorevole incarico di curarne I’ ordina- mento e lo studio. Alcuni dei vertebrati furono già sottoposti ad esame e sono ora illustrati in questo stesso volume dei nostri Annali (*). Le collezioni entomologiche, che, come facilmente si comprende, costituiscono la parte più ragguardevole del materiale zoologico, verranno successivamente studiate. Nel frattempo pubblico alcune mie osservazioni sulle Hispidae, non volendo tardare a porgere anch’ io il mio modesto tributo alla memoria del prode ufficiale, Capo della sfortunata spedizione. (') Oldfield Thomas. — On the Mammals collected during Captain Bottego’s last expedition to lake Rudolph and the Upper Sobat. T. Salvadori. — Reliquie ornitologiche della Spedizione Bottego. G. A. Boulenger. — Concluding Report on the late Capt. Bottego’s Collection of Reptiles and Batrachians from Somaliland and British East Africa. i i 712 R. GESTRO Le Hispidae di questo viaggio non sono che tre specie, ma una di esse è nuova e da altra parte qualunque contributo, anche piccolo, allo studio delle Hispidae africane non può mancare di interesse. A questo proposito non bisogna dimenticare che il Bottego dalla sua precedente esplorazione del Giuba aveva riportato una nuova /ispa e, ciò che è assai più importante, una nuova specie di Celenomenodera, genere appartenente alla fauna di Mada- gascar (1). Genova, dal Museo Civico, 27 Febbraio 1898. (1) Hispa daturina e Colenomenodera reticulaia, Gestro. Esplorazione del Giuba etc. — XVI. Coleotteri (Questi Annali, vol. XXXV, 1895, pp. 465-467). Le specie di Hispinae africane finora poco numerose in confronto di quelle di altri paesi e specialmente della Malesia, furono recentemente aumentate colle pubblicazioni di Kraatz sulle Hispinae di Togo (Deutsch. Entom. Zeitsehr., 1895, p. 189) e di Weise (loc. cit., 1897, pp. 123, 137, 139, in nota). Gli entomologi devono essere grati a quest’ultimo autore per il suo « Ver- zeichniss der Hispinen » (loc. cit., pp. 144-150), il quale può considerarsi come ottimo fondamento di una futura classificazione di questo gruppo, migliore e più pratica di quella che finora era stata seguita. Il Weise ha avuto la felice idea di assegnare nomi alle suddivisioni stabilite da Chapuis (Ann. Soc. Ent. Belg., XX, 1877, pp. 47-57) e da me (Ann. Mus. Civ. Genova (2) X (XXX) 1890, pp. 225-268) e così ha reso più facile la separazione delle specie e più semplice la loro deseri- zione. Alla sezione di Chapuis: « antico pronoti margine inermi » Weise conserva il nome di Hispa e crea quello di Dactylispa per LV altra: « pronoti margine antico spinulato ». Nel mio lavoro sulle Hisp:dae di Sumatra, stampato in questi Annali (Serie 2.4, XVIII (XXXVIII), pp. 37-110) nel mese di Giugno e per conse- guenza comparso prima del suo, che porta la data di Luglio, io ho invece attri- buito il nuovo nome dai Dicladispa alla prima divisione del Chapuis e mantenuto quello di Hispa all’ altra. Perciò devono riferirsi al genere Dicladispa le specie con protorace armato soltanto di spine laterali e al genere Héspa quelle il cui protorace porta ad un tempo spine anteriori e spine laterali. Per la mia divi- sione: « pronoti margine antico utrinque unispinoso » Weise stabilisce il sotto- genere Monohispa e per l’altra: « pronoti margine antico utrinque trispinoso » il sottogenere Triplispa. Il lavoro del Weise è ricco di apprezzamenti sul valore di certi caratteri; apprezzamenti giusti perché basati sopra l’ esame accurato di un ricco materiale (*). L’ autore (loc. cit., p. 147) colloca l’ Hispa Perraudieret Baly, insieme alla Doriae Gestro, nel suo gruppo: a) Prothorax lateribus bispinosus. Questa specie, della quale ho osservato il tipo, munito del cartellino scritto di mano dal Baly e comunicatomi gentilmente dal Fleutiaux, che ne è possessore, (*) A proposito del carattere delle spine del protorace semplici od appendiculate, il Weise (loc. cit., p. 141) osserva che io ho collocato (1888) la mia Hispa delicatula nel gruppo a spine semplici e che in una mia successiva pubblicazione (1890) l'ho riferita invece al gruppo a spine appendiculate. L'autore però non si accorto che io stesso (1890) ho rettificato questo mio sbaglio. HISPIDAE DELLA SPEDIZIONE BOTTEGO 713 Callispa Bottegi, n. sp. Elongata, parallela, fulva, nitida, tarsis obscurioribus, antennis nigris, capite laevi, prothorace transverso , antrorsum rotundato supra utrinque sub-biimpresso, impressionibus punctatis , margine antico lateribusque laevibus; scutello laevi; elytris prothorace la- tioribus, parallelis, convexis, regulariter seriatim punctatis, punctis subquadratis ante apicem et extus latioribus. — Long. 51/, mill. Il colore del corpo è fulvo, quasi uniforme, soltanto i tarsi sono un poco più scuri. Il capo è liscio, la parte che sporge in mezzo ai punti d’inserzione delle antenne è ottusa e legger- mente smarginata. Le antenne sono nere, e in lunghezza sono ha i lati del protorace trispinosi. Però di questo errore non si può imputare al Weise alcuna colpa ed invece esso è dovuto al Baly, che nella sua descrizione dice chiaramente : thorace utroque latere spina bifida armato (*). Weise (l. c., p. 147) istituisce per la Dicladispa ramulosa (Chap.) una sezione apposita: f) Prothorax glaber, lateribus spinis 7 (2,5 collocatis); ma a me pare conveniente abolire questa divisione e collocare la ramulosa, insieme alla dama Chap. (**), nella seguente: s) Prothorax lateribus spinis 10 armatus; perchè realmente le spine laterali del protorace sono dieci. Chapuis (Ann. Soc. Ent. Belg. XX, 1877, p. 53) descrivendo lH. ramulosa, dice del protorace: in utroque latere ramulo spinulato ornato, spinula parva bifurcata a basi WW) ramuli orta, extus spinulis 5 longioribus , tenuibus, sub- fleruosis, antica intus spinulas tres arcuatas emittente. Ora WY se si da il valore di due spine alla biforcazione della spina che parte posteriormente dalla base del sostegno comune, ee, tanto più si devono considerare come tre spine distinte le Zy suddivisioni della spina anteriore, che sono lunghe e robuste come le altre. Forse la descrizione originale non è delle più chiare e perciò la figura delle spine laterali del protorace, che io ricavo da un esemplare della collezione Chapuis ricevuto dal Museo di Bruxelles, potrà essere di qualche utilità. Non trovo citata nell’ elenco delle Dactylispa del Weise l’Hispa Chapuisti Gestro (= Gestroi Chap. Ann. Mus. Civ. Genova (1) XV, 1879, p. 29; nec Ann. Belg. XX, 1877, p. 53), specie d’Abissinia che il Chapuis crede doversi collocare in vicinanza della sua mamillata del Capo di Buona Speranza (***). (*) L’ Hispa Perraudierei Baly è descritta negli Ann. de la Soc. Entom. de France, 6.me Serie, Tome IX, 1889, p. 491, e non nel 1890 p. 421, come è erroneamente indicat» dal Weise. (**) Della dama Chap. è sinonimo l' H. abdominalis, Baly (Ann. Mus. Civ. Gen. (2) VI, 1888, p. 664), come ho accennato fin dal 1890 e confermato recentemente. (Loc. cit. (2) X, 1890, p. 250 e XVIII, 1897, p. 81 in nota). ("**) Vedi questi Annali, Serie 1.a, Vol. XX, 1884, p. 305, 714 R. GESTRO ad un dipresso uguali al capo e al protorace insieme. Il proto- race è trasverso, un poco più stretto degli elitri, coi lati arro- tondati in avanti e cogli angoli posteriori quasi retti. Il disco presenta per ciascun lato due impressioni assai leggere, una più piccola situata quasi nel mezzo ai lati della linea mediana, una maggiore più allungata, collocata lateralmente e che parte dalla base. Queste impressioni sono punteggiate nel loro fondo e at- torno ad esse sono altri punti sparsi. Pochi punti si trovano anche lungo la base nel mezzo; nel resto la linea mediana del disco, il margine anteriore e i margini laterali sono lisci. Lo scudetto è liscio. Gli elitri sono paralleli, convessi, circa tre volte e mezza più lunghi del protorace; regolarmente percorsi da serie longitudinali di punti subquadrati e con una sola stria presso la sutura, che comincia a breve distanza dalla base; i punti sono più grossi nel tratto anteapicale e nelle serie più esterne. Ne ho esaminato parecchi esemplari raccolti fra Sancurar e gli Amarr dal Febbraio all’Aprile 1896. Hispa spinulosa, Gy... Hispa spinulosa, Gyll., Schonh., Syn. Insect. I, 3, App., 1817, pico: Dactylispa spinulosa, Weise, Deutsche Entom. Zeitschr., 1897, DD: Lan: Da Sancurar agli Amarr, dal Febbraio all’ Aprile, 1896. Un esemplare. Hispa Pauli, Wesse. Dactylispa Pauli, Weise, Deutsche Entom. Zeitschr., 1897, p. 137 (in nota). i Un esemplare fu raccolto dalla spedizione Bottego negli stessi luoghi delle specie precedenti. Il tipo della specie proviene da Dar-es-Salaam. CONCLUDING REPORT ON THE LATE CAPT. BOTTEGO S COLLECTION OF REPTILES AND BATRACHIANS FROM SOMALILAND AND BRITISH EAST AFRICA BY G. A. BOULENGER F. R. S. (Plates IX, X). Since the publication of the second Report (1) on the Reptiles and Batrachians of the Bottego Expedition, the death of whose leader we have to deplore, the Genoa Museum has received another series of specimens collected farther to the West and which have been brought home by the Captain’s companions, Lieuts. Vannutelli and Citerni, together with some obtained at Lugh, Southern Somaliland, by Capt. Ferrandi. All of these are enumerated in the following list. For information on the localities, and on the route followed by the expedition we must refer the reader to the account and map in Boll. Soc. Geogr. Ital. (3) Oe SO 7 p20: Since I drew up a list of the Reptiles and Batrachians of Somaliland and Gallaland in the “ Annali ” of the Genoa Mu- seum in 1897 a little contribution has appeared, in the first volume of the Zoological series of the Field Columbian Museum Publication, 1897, entitled ‘ List of Fishes and Reptiles obtained by Field Columbian Museum East Africa Expedition to Soma- liland in 1896” by S. E. Meek, which its author will, I am sure, sincerely regret when he has acquired some acquaintance (') Cfr. these # Annali ’” (2) XVII, 1896, p. 5. 716 G. A. BOULENGER with the subject with which he has unfortunately been induced to deal. The new species so rashly established appear to me to be identifiable as follows: Phrynobatrachus hailiensis = Rana mascareniensis, juv. Bufo garmani = B. regularis, juv. Bufo viridis somalacus = B. blanfordit. Lyogsoma (sic) akeleyt = Chalcides ocellatus. Rhampholeon mandera is too badly described to be recognised, but I have a strong suspicion it is founded on a specimen of the well-known R. kerstenit. There is probably some lapsus in the table of measurements given, as a Chameleon with the arm nearly as long as the body seems almost an impossibility. The Fishes are not treated with more discrimination. The new species Pterois ellioti is based on a specimen of Pteroîs antennata. Under the name Epinephelus tauvina the author evidently mixes up specimens of two perfectly distinct species, viz. E. tauvina (no. 495) and E. stoliczkae (nos. 496-499). REPTILIA. Chelonia. 1. Cinixys belliana, Gray. — Between Badditu and Dime. Lacertilia. 2. Pristurus crucifer, Val. — Lugh. 3. Hemidactylus isolepis, Blgr. — Lugh. 4. Hemidactylus mabouia, Mor. — Lugh. . Hemidactylus brookii, Gray. — Lugh. . Hemidactylus ruspolii, Blgr. — Lugh. . Hemidactylus macropholis, Blgr. — Lugh. . Lygodactylus capensis, Smith. — Lugh; between Badditù and Dime. ). Holodactylus africanus, Bttgr. — Lugh. COL Sl Gs Scr REPTILES FROM THE BOTTEGO EXPEDITION CAT 10. Agama bottegi, sp. n. (Pl. IX, fig. 1). — Head moderate, convex. Nostril tubular, directed upwards and backwards, pierced in the posterior part of a small nasal on the canthus rostralis. Upper head-scales smooth; occipital enlarged; sides of head near the ear, and neck with groups of spines the longest of which measure two thirds the diameter of the ear-opening ; latter large, entirely exposed, larger than the eye-opening ; no regular gular pouch. Body scarcely depressed , covered above with large, strongly keeled, strongly mucronate, imbricate scales converging towards the vertebral line; a strong nuchal crest, the lobes of which equal the diameter of the ear-opening, and a low crest extending along the back and tail; ventral scales keeled; 53 scales round the middle of the body. Limbs strong ; tibia as long as the skull; third and fourth fingers equal; fourth toe very slightly longer than third, fifth not extending beyond first. Tail nearly twice as long as head and body, slightly com- pressed, keeled and serrated above, covered with strongly keeled scales which are larger than those on the body. A series of praeanal pores. Yellowish olive; throat greyish, gular fold orange; a round black blotch on each side of the neck in front of the shoulder. Total lengthy at, gel. (990 millim: Head, ee O n sree! 28 » Width ofsheadls go lat 23 Body (oe ME TIRA Horenlimiby 7 ANSE VI at N BOIA s ind smn). ise eis Ae TS! pa Ay ar at Ae to icon da A single male specimen was obtained at Lugh by Capt. Fer- randi. This species is nearest allied to A. mossambica, Ptrs., trom which it differs in the larger scales and the larger spines about the ear and neck. 11. Agama colonorum, Daud. — Between Sancurar and Amarr. 12. Agama atricollis, Smith. — Between Sancurar and Amarr. 13. Agamodon anguliceps, Ptrs. — Lugh. 14. Latastia longicaudata, Reuss. — Lugh. 718 G. A. BOULENGER Two male specimens. Scales round the body: 64, 61; femoral pores: 7-7, 7-8. . 15. Eremias sextaeniata, Stejn. — Lugh; between Sancurar and Amarr; between Dimè and L. Rudolf. 16. Eremias striata, Ptrs. — Lugh. 17. Mabuia varia, Ptrs. — Between Sancurar and Amarr. 18. Mabuia megalura, Ptrs. — Between Badditàù and Dimé ; between Sancurar and Amarr. 19. Mabuia hildebrandtii, Ptrs. — Lugh. 20. Lygosoma laeviceps, Ptrs. — Lugh. 26 scales round the body; supranasal completely separated from the nasal. 21. Lygosoma ferrandii, sp. n. (Pl. IX, fig. 2). — Body much elongate; limbs weak; the distance between the end of the snout and the fore limb is contained twice to twice and two fifths in the distance between axilla and groin. Lower eyelid scaly. Snout much depressed, slightly prominent, subcuneiform ; no canthus rostralis. Nostril between two nasals and a large supranasal, which forms a suture with its fellow behind the rostral; frontonasal nearly twice as broad as long, forming a broad suture with the frontal; praefrontals small, widely separated; frontal as long as its distance from the posterior border of the parietals, in contact with the first and second supraoculars; four supraoculars; seven supraciliaries ; frontoparietals and interparietal distinct; parietals forming a suture behind the interparietal; no enlarged nuchals; fourth and fifth labials below the eye, fourth largest. Ear-opening very small, oval, oblique, with a small projecting lobule. 26 smooth, eyual scales round the middle of the body. Praeanals not enlarged. The fore limb, stretched forwards, hardly reaches the ear; the length of the hind limb is contained twice and one third to twice and a half in the distance between axilla and groin; fingers short; toes slender, fourth much longer than third; 15 lamellae under the fourth toe. Tail thick, shorter than head and body. Yellowish or pale brown above, with small dark brown spots and a more or less distinct dark lateral stripe extending from the end of the snout to the base of the tail; the REPTILES FROM THE BOTTEGO EXPEDITION 719 dorsal spots may be replaced by a pair of dark lines running from between the eyes to the base of the tail; upper lip and lower parts white. Total lengthy. aye" 2) ie. 1125: millimi Head ES. uo o ate in VERA a Width of head e ee 7 » Body = etter. 4 ga ye oo a Rorevlimbpe te ee 9 >» Hind? imbottito @ 2 ee I da Tall 2 S08 S) =. 54 > Three specimens from Lugh, collected by Capt. Ferrandi. This species is very closely allied to L. /aeviceps, Ptrs. (= mo- destum, Gthr.), from which it is distinguished by a still more depressed snout and more slender toes showing a greater dis- proportion in length between the third and fourth. 22. Ablepharus boutonii, Desj. — Lugh. Several specimens. These are referable to the var. peronii, Coct., from the coloration and the number of scales (22) round the body. But one specimen has, on one side, three labials an- terior to the subocular, as in the var. cognatus, Bttgr., whilst another has the interparietal distinct from the frontoparietal , as in A. egeriae, Blgr. 23. Ablepharus wahlbergii, Smith. — Between Sancurar and Amarr. 24. Chalcides ocellatus, Forsk. — Lugh. Three specimens of the typical form, with 28 scales round the body. In two of the specimens the spots have invaded the upper surfaces in such a manner as to make them appear black, dotted over with white; labial shields black, each with a white spot ; sides of throat much spotted with black. 25. Chalcides bottegi, sp. n. (Pl. X, fig. 1). — Form and scaling as in C. ocellatus, but body more slender, more elongate, the distance between end of snout and fore limb being contained nearly three times in that between axilla and groin. Nostril pierced in advance of the suture between the rostral and the first labial; fifth labial entering the orbit. 24 scales round the body, the scales of the two dorsal series much enlarged, more than twice as broad as 720 G. A. BOULENGER long. Body covered with black-and-white ocelli as in C. ocellatus; a dark brown dorsal stripe (occupying the two median rows of scales) separated from a blackish lateral stripe by a broad pale grey stripe; lips with black vertical bars; lower parts white. T'otaldenpths 2. Ga Se 222, an Meade St Pao e Widtheotsnerd 0505). ra Body ART Rk AOLO RO TNTA09 » Hore dimije: sharers os os eee See fe Hind slimibe wae AT ce) cee On ae Tail. (reproduced) ..it.} «bars: 97.6» A single specimen obtained between Sancurar and Amarr. The discovery of this form is, to my mind, of very great interest as again lessening the narrow gap separating C. bedriagae from C. ocellatus, and thus assisting to complete the almost un- broken chain of forms presented by the remarkable genus Chalcides. C. bottegi differs from C. bedriagae in the strongly enlarged vertebral scales and the presence of four anterior upper labials instead of three as usual in that species. Rhiptoglossa. 26. Chamaeleon dilepis, Leach. -— Lugh. 27. Chamaeleon bitaeniatus, Fisch. -- Between Baddità and Dimè ; between Sancurar and Amarr. Ophidia. 28. Typhlops cuneirostris, Ptrs. — Lugh. 29. Typhlops blanfordii, Blgr. — Between Baddità and Dime. 30. Typhlops unitaeniatus, Ptrs. — Lugh. Yellow vertebral stripe five scales wide. 31. Eryx thebaicus, Reuss. — Between Badditù and Dimé. 32. Boedon lineatus, D. & B. -- Between Sancurar and Amarr. 33. Philothamnus semivariegatus, Smith. — Lugh; between Dimè and L. Rudolf. 34. Dasypeltis scabra, L. — Lugh. INS) i REPTILES FROM THE BOTTEGO EXPEDITION 7 35. Tarbophis obtusus, Reuss. — Lugh. 36. Amplorhinus nototaenia, Gthr. — Between Sancurar and Amarr. 37. Rhamphiophis oxyrhynchus, Rhdt. — Lugh. 38. Psammophis punctulatus, D. & B. — Lugh. 59. Psammophis biseriatus, Ptrs. — Lugh. 40. Dispholidus typus, Smith. — Between Badditu and Dime. 41. Aparallactus jacksonii, Gthr. — Between Dime and L. Ru- dolf. 42. Naia nigricollis, var. pallida, Blgr. — Lugh ; between Badditù and Dimé. 25 to 31 scales across the neck, 23 to 27 across the body. 43. Causus rhombeatus, Licht. — Between Sancurar and Amarr; between Badditu and Dimé. 44. Bitis arietans, Merr. — Between Sancurar and Amarr ; between Baddità and Dime. _ 45. Atractaspis microlepidota, (thr. — Lugh. BATRACHIA. Feaudata. 1. Rana delalandii, D. & B. — Lugh. 2. Rana mascareniensis, D. & B. — Lugh; between Badditu and Dime. 3. Rappia viridiflava, D. & B. — Between Badditu and Dime. Snout short, truncate; tympanum hidden. Fingers barely one fourth webbed; toes nearly entirely webbed. The tibio-tarsal articulation reaches the anterior border of the orbit. Green above, with small, round, orange spots; sides of head and body with scattered brick-red dots; thighs and lower parts yellow, throat with a few red dots. From snout to vent 32 millim. 4. Rappia cinctiventris, Cope. — Between Badditu and Dime ; L. Rudolf. 5. Megalixalus gramineus, sp. n. (Pl. X, fig. 2). — Tongue cordiform. Snout rounded, as long as the diameter of the orbit ; Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 2.2, Vol. XVIII (21 Marzo 1898) 46 722 G. A. BOULENGER tympanum very distinct, measuring half the diameter of the eye. Fingers free, toes webbed at the base; terminal disks small; inner metatarsal tubercle rather large, oval. The tibio-tarsal ar- ticulation reaches the shoulder or the tympanum. Skin smooth above; throat and belly coarsely granular. Bright green above ; a dark brown streak along the canthus rostralis; tympanum brown; a dark brown lateral stripe, or several large spots on the flanks, one of which may ascend to form a lumbar marking as in Hyla arborea; hinder side of thighs brown; lower parts white. One specimen greyish above with three darker stripes on the back in addition to the blackish-brown lateral stripe. From snout to vent 40 millim. Several specimens from’ between Badditu and Dime. 6. Hylambates vannutellii, sp. n. (PI. X, fig. 3). — Closely allied to H. aubryi, A. Dum. with which it agrees in the vomerine dentition, the extent of the web between the fingers and toes, the size of the digital disks and the proportion of the hind limb, but differing in the less developed inner metatarsal tubercle, which is oval, not compressed, and about two thirds the length of the inner toe. Upper parts with scattered small round warts; throat, belly, and lower surface of thighs granular. Olive grey above, with a few large dark spots and marblings on the body, and cross bars on the limbs; a white line from the tip of the snout, along the canthus rostralis, to the border of the upper eyelid; a white cross-line above the vent and another at the heel ; lower parts white, with small dark brown spots. From snout to vent 45 millim. A single female specimen from between Badditu and Dimè. 7. Bufo steindachneri, Pfeffer. — Between Badditù and Dime. 8. Bufo regularis, Reuss. — Lugh: between Badditu and Dime; between Sancurar and Amarr. 9. Bufo taitanus, Ptrs. — Lugh; between Sancurar and Amarr. REPTILES FROM THE BOTTEGO EXPEDITION 725 EXPLANATION OF THE PLATES Plate TX. I. Agama bottegi. Upper view of head and anterior part of body. la. — — Side view of head. 2. Lygosoma ferrandii. Adult and young. 2a. — — Upper view of head, Xx 2. 2 = Side view of head, x 2. Plate X. 1. Chalcides bottegi. Was — — Side view of head, Xx 2. 2. Megalixalus gramineus. 3. Hylambates vannutellii. INDICE DELLE FIGURE NEL TESTO Peripatus Balzanit, Camerano. A. Mandibola esterna. B. Man- dibola interna . - > juliformis, Guilding. C. Mandibol esterna. B. oe dibola interna . Bit hits te ake Myrmedonia termitophila, Wasm. Fig. 1. Antenna. Fig. 3. Protorace » termiticola, Gestro. Fig. 2. i Fig. 4, ten » termitaria, Wasm. Fig. 5. Protorace Spelaeoblatta Gestroi, Boliv. hie Prionispa fulvicollis, Guér. Fig. 1. Elitro » subopaca, Chap. Fig. 2.» > distincta, Gestro. Fig. 3. » 2 Hispa Beccarti, Gestro. Fig. 4. Protorace » Leonardi, Rits. Fig. 5. > » Kerimii, Gestro. Fig. 6. > » nemoralis, Gestro. Fig. » Manterii, Gestro. Fig. 8. > » longicuspis, Gestro. Fig. » cladophora, Guér. Fig. 10. » » bipartita, Guér. Fig. 11. > Platypria erethizon, Gestro. Fig. 12. » Mes Hispella ramosa, Gyll. Fig. 15. Spine anteriori del SERE > stygia, Chap. Fig. 14. > > > brachycera, Gestro. Fig. 15 » > Hispa orophila, Gestro. Fig. 16. Protorace . » gonospila, Gestro. Fig. 17. » Buddelundiella armata, Silvestri. Fig. 8. » > Fig. 1. Mandibola den » » » Ripa » sinistra . » > » Fig. 5. Mascella del primo pajo » > Fig. 4. » del secondo pajo » > Fig. 5. Piede mascellare > » Fig. 6. Capo visto dal davanti > > Fig. 7. Antenna > > Fig. 9. Segmento terzo visto dal davanti Pag. 12 13 29 ivi ivi 3D 77 ivi ivi 92 93 94 101 105 108 109 110 112 124 ivi ivi 127 131 542 ivi ivi ivi ivi ivi ivi ivi ivi 726 INDICE DELLE FIGURE NEL TESTO Buddelundiella armata, Silvestri. Fig. 10. Pleotelson visto dal disopra ©. suit VERE Genere affine ‘a Podomyrma. Ala: =. 0. ale OO Dorylus affinis, Shuck. (typicus) 7. Capo. . . ..... » 596 > » » var. aegypiiara cdi Capo sa en a ivi Crematogaster Rivai, Emery 8. Profilo del torace e peziolo. . » 599 » nigriceps, Emery 8. » » > . » © eee Acantholepis curta, Emery 8. Capo e torace . . » 603 Rhinocricus Boggianii, Silvestri. Fig. 1. Piede del fitto pajo. » 671 3 > > Fig. 2. Organo copulativo. . » ivi > mediopunctatus » Fig. 3. Piede del terzo pajo . » 672 > > » Fig. 4. Organo copulativo . . >» ivi » » > Fig. 5. » > MERA ivi Mestosoma bicolor, Silvestri. Fig. 6. » > ee gee Promestosoma Boggianii, Silvestri. Fig. 7. Parte ventrale del quinto segmento . . . . . * 644 » > » Fig. 8. Parte ventrale del sesto segmento . . . are) ivi » » > Fig. 9. Piede del eda pajo del settimo segmento , > ivi > » » Fig. 10. Organo copulativo. » ivi Julus variolosus, Silvestri. Fig. 1. Piede del primo pajo . . . » 687 > » > Pig. 2.0 è» > «Becondo "3° sti ea ivi > » » Fig. 3. Organo copulativo . . . . » ivi » > > Fig. 4. » > St BEE Po ivi Diploiulus sardous, Silvestri. Fig. 5. Piede del primo pajo . . » 688 » » > Pigeb. a Ca > BECONU 3: Meta ivi > » > Fig. 7. Organo copulativo . . . » ivi » » » Fig. 8. » » ach. kia » ivi Allaiulus Gestri, Silvestri. Fig. 9. Piede del primo pajo . . » 689 > , » Fig. 10. Organo copulativo . . . » ivi > » > Fig. 11. » » de RR ivi Ophitulus Lostiae, Silvestri. Fig. 12. Piede del primo pajo . . » 690 > > » Fig. los" 9 » secondo » . » ivi > » > Fig. 14. Organo copulativo . . . » ivi > » ) Fig. 15. » » as A ivi Schedoleiodesmus Solarii, Silvestri. Fig. 16. Antenna . . . » 692 > » » Fig. 17. Organo Vila » ivi » » » Fig. 18. > d » ivi Dicladispa ramulosa (Chap ). Spine laterali del protorace . . » 7138 eee Jags: al ed BG) Eh A. Isser. — Salvatore Trinchese (con ritratto) . L. Camerano. — Nuova specie di Peripatus raccolta dal Prof. L. Balzan in Bolivia mE A. Perugia. — Di alcuni pesci raccolti in Bolivia dal Prof. Luigi Balzan . dei. E. Wasmann. — Viaggio di Leonardo Fea in Birmania e regioni vicine. LXXVII. - Einige neue ter- mitophile Myrmedonien aus Birma J. BoLivar. — Viaggio di Leonardo Fea in Birmania e regioni vicine. LXXVIII. - Nouvelle espéce cavernicole de la famille des Blattaires R. Gestro. — Materiali per lo studio delle Hispidae. I. Enumerazione delle 77spidae di Sumatra II. Elementi per lo studio del gen. Platypria III. Descrizioni di nuove specie di //ispidae A. Perugia. —, Res Ligusticae XXVI. - Di alcuni pesci nuovi pel Golfo di Genova AA OLprreLv Tuomas. — On some new Phalangers of the genus Pseudochirus RIE SIE A. Perugia. — Di alcuni pesci SIT nell’ alto Bataan dal Cav. Guido Boggiani . P. Pavesi. — Studi sugli Aracnidi Africani. IX. - di caso Somali e Galla raccolti da Don Eugenio dei Princivi Ruspoli PORTIS LE, A. Becurnor. — Herbarium Camillae Doriae. II. - Pro- dromo ad una Flora dei bacini Pontino ed Ausonio e dei monti limitrofi A. GrouveLLe. — Clavicornes nouveaux des Indes orientales et pays voisins Pag. 5 dll 12- 15 16- 27 28- 51 32- 36 37-110 110-116 116-155 156-141 142-146 147-150 189-541 342-598 728 INDICE kt. Gesrro. — Intorno ad alcune Hispidae delle Isole Batù Pag. 399-404 Martin Jacosy. — List of the Phytophagous Coleoptera obtained by Mr. H. Raap in the Batu Islands with descriptions of the new species . . » 405-411 E. OLivier. — Lampyrides rapportées des Iles Batu par ERA Ae we TA RI oe teli arie F. SiLvestrI. — Descrizione di alcune nuove specie di oe podi della fauna mediterranea. . . . . » 415-416 G. Canestrint. — Viaggio di Leonardo Fea in Birmania e regioni vicine. LX XIX. - Contribuzione alla conoscenza degli Acaroidei della Birmania. » 417-422 O. Penzio. — Res Ligusticae. XXVII. - Florae Ligusticae BYNOPSIS. oe SF ot dr GM ee ee OE D. Vinciaverra. — Alberto Perugia . . . » 532-539 F. Strvestrr. — Res Ligusticae. XXVIII. - Divaccasiolie di un nuovo Isopodo delle caverne liguri . . » 540-542 A. Senna. — Su alcuni Brentidi delle isole Bath. . . . » 543-545 C. Emery. — Viaggio di Lamberto Loria nella Papuasia orientale. XVIII. - Formiche raccolte nella Nuova Guinea dal Dott. Lamberto Loria (Hav. Tiedt? adn. dtt igs 2) "| ‘D46-09% » — Formiche raccolte da Don Eugenio dei Principi Ruspoli, durante l'ultimo suo viaggio nelle regioni dei Somali e dei Galla . . . . » 595-605 OLprieLp Tomas. — Viaggio di Lamberto Loria nella Pa- puasia orientale XIX. - On the Mammals collected in British New Guinea by Dr. Lamberto Loria (Plate II) . . . . . . » 606-622 K. Jorpan. — Anthribidae from the Islands of Engano, Mentawei and Sumatra, collected by Dr. E. Modigliani . . . SOT citi. da SGRREGEs F. SILvestRI. — Systema Dislapoaum aes pee è on» G44=655 T. SaLvapori. — Reliquie ornitologiche della Spedizione Bottega... 9 i tea. neat. . » 652-653 F. Strvesrri. — Contribuzione alla conoscenza x dei Diplopodi della fauna Mediterranea (Tav. III-V). . » 654-669 » -- Descrizione di alcuni nuovi Diplopodi rac- colti nell’Alto Paraguay dal Cav. Guido Boggianit. 1 40 i a sip ther. 670 OLpeieLp ‘Tuomas. — On the Mammals collected during Captain Bottego’s last expedition to Lake Rudolf and the Upper Sobat . . . . . » 676-679 G. . A. BourenGER. — An account of the Reptiles and Ba- INDICE . Strvestri. — Contributo alla conoscenza dei Chilopodi e Diplopodi dell’ isola di Sardegna trachians collected by Dr. L. Loria in British New Guinea (Plates VI, VII, VIII) . Gesrro. — Osservazioni sopra le Hispidae raccolte du- rante l’ultima spedizione del Cap. Bottego A. Bovutencer. — Concluding Report on the late Capt. Bottego’s collection of Reptiles and Batra- chians from Somaliland and British Fast Africa (Plates IX, X) Indice delle figure nel testo sePag: 129 680-693 694-710 711-714 715-725 725-726 heresies ine i ch alia FURIE dll nico. Fett ii a VAtatEe at cae ppi AO DE MOTO tot ar pà dh 10 To Aut rita on aire jee nia d; bs baat lien awit? Fri, CATA Oe td oe po J ae Pee a Ron ae RL ue 24 78 a Pa ale IA Wala ‘ae og B Me ALII ll) deri a ed AI Tra aa Pò: | a Me “a ae ee Tr PA? (waa , ) Se aresy mi, aarey \ Wep™ tur oe i i uo _ | 4 ti it 7 a? Det "4 Ream fie dares hehe ra x Say ‘ee a ty date ù ' x aly VU qua} a> sro rali gal) TMA Une ? hi n° i ha LI atte La } n n'y raps [pr ied . = » É Br Anita A wT e | Soli a rata via - | ( diva ai Se J tat iy ee « > Ohio evo ira È. ” — OL Gal. a.) ve I emai 7 4/14. È = UN ioe Oy) Lag Se mG » ‘ fa alli LE RO f ” au be » 7 Palio Gia al ai " anal : | nd «TL > teed: Fa day È i "gia e LI sia? log avea de be ha) ; J Da (fg RIT PA, heidi DEDE ; ue Vl ADE AE TREE Tih & Fes eee a ee ane | Se eS ee : ae ae oo ee e ug "ea © bag di dé definiva ta (è e De NAZ aes Cae fig MI RIE aa de ROE A "E ee de C. Emery, inc. lit. Mazzoni e Rizzoli —Bologna. A era ANnall del Museo J Green del.et ith = Gi Vico. Ser 2 Vol XVII XX VIL) Pseudochirus corinne. Tayeil Mintern Bros Chrome. London Annali del Museo Civico, Ser, 2.8, Vol. XVII (XXXVII). Tav, III, SS AA Annali del Museo Civico, Ser, 2.2, Vol, XVIII (XXXVII). Tav. IV. Annali del Museo Civico. Ser, 2.*, Vol. XVIII (XXXVIII). Tav. V, J.Green del .et lth. Mintern Bros.inp. london . Gvmnodactylus lorie. TavaVil. Annali del Museo Civico Ser. 24* Vol.XVII. Mintern Bros .unp. Londo. annectens . lare. 1.Lygosoma lorte. 2.L - ng rigu SE 5) forli delaereceGivico-Ger 2° VelXVII (AXVIM) | 7298 del. et Uth . Mintern Bros.imp London. 1. Apistocalamus lorize.2.Sphenophryne verrucesa. 3. Sphenophrvne loriz . 4. Sphenophrvne ateles.5.(hoanacantha mehelvi. MET esco Ser 2 VAI. Ta Nave J.Green del .et il. Mintern Bros imp . London - 1. Agama bottegi. 2. lygosoma ferrandu. Circo Ser co Vol AVE. TRI GERA È RI ae, aa Or dd dr A Hin vi AZIO of Set EN sea ects ate 198° a SI JGreen del.et lth. Mintern Bros. imp. London. 1. Chalctdes hottegu. 2. Megaliacalus granuneus.3. Hylambates vannutellu . T. SALVADORI. — Reliquie ornitologiche della Spedizione Bottego . I dee GR WOR as ET, F. StLvesrri. — Contribuzione alla conoscenza dei Diplopodi della fauna Mediterranea (Tav. III-V). . >» 654-669 » — Descrizione di alcuni nuovi Diplopodi rac- ns colti nell’Alto Paraguay dal Cav. Guido Boggiani. . . .. At > 670-675 OLvrretp ‘Tuomas. — On the Mammals collected during Captain Bottego’s last expedition to Lake Rudolf and the Upper Sobat . . . . . > 676-679 F. Stryestrr. — Contributo alla conoscenza dei Chilopodi e Diplopodi dell’ igola di Sardegna . . . » 680-693 G. A. BouLeNGER: — An account of the Reptiles and Ba- | trachians collected by Dr. L. Loria in 1 British New Guinea (Plates VI, VII, VIII) » 694-710 R. Gesrro. — Osservazioni sopra le Hispidae raccolte du- i rante l’ ultima spedizione del Cap. Bottego » 711-714 G. A. BouLENGER. — Concluding Report on the laté Capt. Bottego’s collection of Reptiles and Batra- chians from Somaliland and British East : Africa ‘(Plates IX: Kyo os Pe 715-723 Bs delle’ fune malutestoi: vi Siti. aise a ate oT 725-726 Prezzo del presente Volume L.it 40 GENOVA TIPOGRAFIA DEL R.. ISTITUTO SORDO-MUTI VI? ha da a: 7 i neu Nai) Wie A ai Di Ho) 4 Date Due di e ole JUN —9-1955 JUL 1 0 1956