HARVARD UNIVERSITY. LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY. 1904-5 ANNALI DEL MUSEO CIVICO PF STORIA NATURALE | DI GENOVA PUBBLICATI PER CURA DI G. DORIA E R. GESTRO SERIE 3.7, Vor. | (XLI) I ————_ INDICE Introduzione alla terza serie. x oc ag « C. BorsierI. — Materiali per una Sr dell’ Arcipelago To- scano. Isola del Giglio. I. Sulla presenza nel- I’ Isola del Giglio del. Gobius Knerii Steind. e sulla sua identita col Gobius Steindachneriî, Kolomb. .. i » 7-1 G. MantERO. — Res Ligusticae. XXXII — Materiali per un catalogo degli Imenotteri guri Parte III. Braconidi . ; » 14-51 A. DupERO. — Materiali per To uni dl Coleotteri I con descrizioni di nuove specie. II. Quattro nuove specie di Coleotteri cavernicoli . : - » 52-59 F. SILVESTRI. — Res Ligusticae. XXXIV. — Intorno ad una nuova famiglia di Diplopoda Glomeroidea tro- vata in Liguria. 7 » 60-64 M. ReGIMBART. — Dytiscidae et dida, Tocbeilia ta M. L. Fea en Afrique occidentale. » 65-68 F. SpAETH. — Zur Kenntnis der Cassiden des ai Archipels . » 69-79 K. JORDAN. — Some new Oriental Meicnbidad » 80-91 M. Pic. — Un Anthicus nouveau de la Somalie-recueilli sO M. le Lieut. C. Citerni » 92 . CAMERANO. — Nuova specie di ESTE del PATTI » 93-94 mi . Gestro. — Leonardo Fea ed i suoi viaggi. Cenni bio- grafici. (Con ritratto). 5 { 3 : PARE 95-152 a a Uk ee ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI SORA NA PUR AE EB DI GENOVA SERIE 3. Von. | (XLI) Pas prat we’ Ripema PALMA (IS. 8. THOME) LUGLIO 1900 ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI DEORFA NATURALE DE GENOVA PUBBLICATI PER CURA .DI GSDORIA=E KR, GESTRO SERIE oe Vogs] (XL) GENOVA TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1904 its il XL volume dei nostri Annali, il quale venne alla luce nel 1901 chiudendo la seconda serie della raccolta, ricca non meno della prima di memorie originali dovute a scienziati au- torevolissimi d’ogni paese, questa subi una interruzione di tre anni. Eravamo poco inclinati a perseverare nella nostra impresa, perchè le condizioni del Museo, il quale aveva fornito da solo i materiali di sì ponderosa pubblicazione, si facevano ogni giorno più infelici per l’angustia sempre crescente dei locali ed a noi rimaneva poca speranza di migliorarle. Esitavamo pure a sobbar- carci ancora a gravi fatiche, ad ingenti sacrifizi materiali, per adempiere ad un compito cui, possiamo pur dirlo, non sono adeguati i mezzi di cui disponiamo. Senonchè, da qualche tempo si è prodotto nell’ opinione pub- blica una corrente favorevole al nostro istituto e ci lascia pre- sagire che in un avvenire non lontano sieno esauditi i fervidi voti che noi formiamo per un nuovo e definitivo assetto dei tesori scientifici con tanto amore accumulati, non già in vista di soddisfare ad una gretta vanità e tanto meno ad interesse personale, ma per innalzare in Genova un monumento duraturo alle scienze naturali e particolarmente alla biologia. Ecco perchè nuovamente ci accingiamo all’ opera ed iniziamo fiduciosi il 41.° volume degli Annalz, il 1.° della terza serie, sembrandoci così di porre la prima pietra per la desiderata co- struzione del nuovo Museo. Genova, 10 Marzo 1904. Gli Editori G. Doria - R. GESTRO. AA MATERIALI PER UNA FAUNA DELL’ ARCIPELAGO TOSCANO ISOLA DEL GIGLIO I. Sulla presenza nell’ Isola del Giglio del Godius Knerii, Steind., e sulla sua identità col Gobius Steindachnerti, Kolomb., per CLEMENTINA BORSIERI. Durante un lungo soggiorno nell’isola del Giglio e nelle varie escursioni che ha potuto compiere in tutte le altre isole dell’ Ar- cipelago Toscano, il sottoscritto pose ogni cura nel radunare un ingente materiale zoologico e si propone di promuoverne I’ illu- strazione in una serie di lavori monografici. Naturalmente non si potrà seguire nella serie di questi lavori l'ordine sistematico, ma le relative memorie vedranno la luce a misura che i varil autori avranno terminato lo studio dei gruppi che saranno loro affidati. Quando il lungo e difficile lavoro di determinazione sarà com- piuto, noi potremo riassumere in una sintesi generale tutti i dati raccolti intorno alla distribuzione geografica degli animali che popolano questo interessante Arcipelago ed i suoi rapporti col vicino continente. Così l’ Arcipelago Toscano floristicamente illustrato con tanta competenza e con tanto amore da S. Sommier, potrà essere a poco a poco ben conosciuto anche dal punto di vista faunistico. Museo Civico, 10 Marzo 1904. G. DORIA. Le numerose specie di Gobius, sparse quasi in tutti 1 mari, e non assenti nelle acque dolci, sono di assai difficile identifica- zione in causa del diverso aspetto che possono assumere secondo l'età. Una accurata revisione di esse, quale è stata già invocata 8 C. BORSIERI dai prof. Vinciguerra (1) e Damiani (?), porterebbe assai proba- bilmente ad una riduzione nel loro numero. Ma per ciò fare occorrerebbe avere a disposizione un materiale ricchissimo e di svariate provenienze: sino a che non sarà così, si correrà il rischio di vedere le specie aumentare continuamente ogni qualvolta un ittiologo intraprenderà lo studio di quelle di una determinata regione, come infatti è avvenuto in seguito ai lavori di Cane- strini (3) sui Gobii del Golfo di Genova, di Ninni (4) su quelli di Venezia e di Kolombatovic (5) per quelli della Dalmazia. Assai recentemente l'illustre Direttore del Museo Zoologico dell’ Accademia delle Scienze di Stoccolma, prof. F. A. Smitt, ha pubblicato uno schema di raggruppamento delle specie del ge- nere Gobius (5) seguito dall’ enumerazione di quelle europee, ma per quanta considerazione io abbia per |’ opera di un così com- petente scienziato e ben conosca su quali scrupolose e minute osservazioni si basino i suoi lavori, pure non posso fare a meno di conservare qualche dubbio sulla esattezza delle sue conclusioni per quanto riguarda i Gobii del mare nostro. Infatti mentre dalla enumerazione di Carus (") risulterebbero le specie mediterranee essere non meno di 30, oltre le dubbie, Smitt le riduce a sole 9: ophiocephalus, Pall. - paganellus, L. con le varietà capito (incl. geniporus e quadrivittatus), punctipinnis e auratus (incl. cruentatus) - niger, L. (incl. jozo) - Lesueuri, Risso (!) VINCIGUERRA D.: Risultati ittiologici delle crociere del « Violante « in « Ann. Mus. Civ. Genova » vol. XIII, pag. 520. (7) DAMIANI G.: I Gobius italici in « Riv. Ital. Sc. Nat. » 1896, pag. 58-62, (3) CANESTRINI G : J Gobti del Golfo di Genova in « Arch. Zool. Anat. ». Vol. I. pag. 1-51 con 4 tavole. (‘) Il D.t A. P. NINNI nel suo Catalogo dei Ghiozzi (GOBIINA) osservati nell’ Adria- tico e nelle acque dolci del Veneto in « Atti Soc. Nat. Modena », serie 3.4 vol. I, pa- gine 221-228, non descrive specie nuove: ne ha però istituita una in una memoria posteriore : Gobius Canestrinti (« Atti Soc. Veneto-Trentina di Sc. Nat. », vol. VIII, fasc. II, pag. 276, tav. XV). (®) KOLOMBATOVIC C.: Glamoci (Gobit) Spljetskog Pomorskog ohruzja u Dal- maciji, Spalato, 1891. (5) SMITT F. A.: Preliminary notes on the arrangement of the genus Gobius, with an enumeration of its european species in « Ofversigt Kongl. Vetenskaps-Ak. Forhandl. Stockholm », 1899, p. 543-555. (7) Carus J. Vi: Prodromus faunae mediterraneae. Vol. II, 1889-1893, p. 676-686. IL GOBIUS KNERII AL GIGLIO ) - colonianus, Risso - elongatus, Cstr. - quagga, Heck. - quadri- maculatus, C. V. — minutus, Pall. Io confesso che talune delle sinonimie da lui stabilite mi la- sciano assai dubbiosa, mentre d’altra parte non riesco a compren- dere che cosa sia avvenuto di talune specie che appariscono bene caratterizzate, quali ad esempio il G. zebrus, Risso e il vittatus, Vinegr.; ma poichè il prof. Smitt dichiara di riservare ad una futura memoria la dimostrazione dell’ esattezza delle sue vedute, occorre riservare ogni giudizio definitivo. Ad ogni modo però debbo ritenere che la specie di cui mi occuperò in questa breve nota gli sia restata sconosciuta, non potendola identificare con alcuna di quelle ammesse da lui. È questa una piccola specie di Gobius, raccolta il 23 gennaio 1900 nell’ isola del Giglio dal prof. Vinciguerra, che me ne ha affidato lo studio. Alcuni esemplari di essa erano stati preceden- temente raccolti nella medesima località dal marchese Giacomo Doria, il quale me ne inviò in seguito molti altri (presi il 5 feb- braio 1901) che erano ancora in istato di completa freschezza, conservando i loro colori naturali. I caratteri offerti da questa specie sono i seguenti : ID. 6 — IID. 9-10 — A. 9. L. lat. 58-60 L. tras. 13-15. Lunghezza del corpo (senza la pinna codale) . mm. 34 iltozzadelseorppi Goin Monda Me esa Ba Milde ioe 6 Lunighezzasdella desta ht alto iL eu a 9 Diametro dell’ occhio. . . . DA es Bil Lunghezza della parte Adstonh ale Lao testa . >» ò Lunghezza della mandibola inferiore . . . . » 4 Lunghezza della base della 2.* dorsale. . . . >» 7 Lunghezza del margine dorsale del peduncolo colalessNp thee ies ui seta ae. Aa 8 Altezza: della coda. Wei) ae eet bard) ate ie 3-4 Spessore della coda . . . . » iL Il corpo è allungato — la A Te testa è contenuta da 3 1/, a 3 3/, e l'altezza del corpo 6 volte circa nella lun- ghezza totale (senza la pinna codale). 10 C. BORSIERI La lunghezza della testa corrisponde ad 1 !/, 0 poco più della sua altezza — gli occhi sono grandi e rotondi, il loro diametro raggiunge 4/, della lunghezza della testa — distano fra di loro di circa i 2/, o poco meno del loro diametro e sono situati nella metà della lunghezza della testa stessa. Il muso è ottuso — la mascella inferiore è sporgente. La 1.2 dorsale è alta quanto l’altezza del corpo sottostante o poco meno ed ha i primi 5 raggi quasi ugualmente lunghi, il sesto è all’ incirca la metà della lunghezza del primo. La 2.* dorsale è un po’ più bassa della prima — il 1.° raggio, spinoso, è circa i ?/, dell’ altezza del seguente, che è il più alto, dopo di che gli altri vanno gradatamente abbassandosi — l’anale corrisponde in posizione e lunghezza alla 2.* dorsale — le pet- torali raggiungono in lunghezza l'estremità delle ventrali, che sono unite sino alla loro base. Il colore del corpo negli individui freschi è rosso-aranciato (ap- parisce bianco-gialliccio in quelli conservati in alcool o formalina) e presenta delle leggere punteggiature nere sul dorso e delle striscie trasversali parimente nere, le quali cominciano general- mente dopo l'origine delle pettorali e in numero variabile si ritrovano lungo tutto il corpo. Qualche volta esse raggiungono il numero di 10 0 11 e d’ordinario se ne alterna una più mar- cata con una meno marcata. Altre volte invece quelle meno evidenti scompaiono in parte o completamente, ed in questo caso le striscie si riducono a 4 o 5. Ognuna di esse si estende dal punto ove finisce la punteggiatura nera dorsale sino alla parte inferiore dei fianchi e mai sul ventre; in alcuni casi però si riducono semplicemente a delle macchioline nere. Alla base della codale è sempre evidente e costante la presenza d’ una macchia nera triangolare. Questi individui sono stati pescati presso l’imboccatura del piccolo porto di Giglio Marina, con reti a strascico. Durante l'inverno questi pesciolini si pescano in grandissima quantità lungo le coste del Giglio, specialmente dal lato di Levante, e qualche volta essi riempiono il sacco delle sciabiche. Sono cibo squisitissimo e i pescatori gigliesi li chiamano sgobbe. IL GOBIUS KNERII AL GIGLIO 11 Gli esemplari da me descritti risultano molto affini al G. quagga, col quale a tutta prima è possibile confonderli, e soltanto dopo un esame abbastanza accurato si riesce a distinguerli da questa specie per riconoscere che corrispondono, tranne in qualche par- ticolare insignificante, alla descrizione ed alla figura del G. Anerit già descritto da Steindachner (?). Prima però di stabilire la loro identità col G. Aneri ho con- frontato i caratteri che essi presentano con le descrizioni di pa- recchi piccoli Gobius date recentemente dal prof. Kolombatovic, nonchè con alcuni esemplari di essi, inviatimi gentilmente dal- l’ ittiologo «dalmata. Con tutti questi aiuti ho potuto finalmente concludere che gli individui da me studiati corrispondono esattamente a quelli re- centemente descritti dal prof. Kolombatovic col nome di G. Stein- dachneri. (*). Questa specie é stata da lui stabilita sopra individui che prima riferiva al G. Anerii, dal quale si distinguerebbe per avere la prima dorsale meno alta del corpo, mentre sulle descrizioni del Knerii è detto che dev’ essere alta quanto quello. Il prof. Kolom- batovic scrive che avendo trovato questa specie una sola volta nel mese d’aprile in grande massa, riteneva che « come di al- « tre specie di Gobius, così anche in questa specie in certe sta- « gioni le dorsali nei maschi si allungassero notevolmente e che « la descrizione del G. Anerdi fosse la descrizione del maschio « quando ha le dorsali così allungate come non le ha nelle altre « stagioni dell’anno ». Ma avendo trovato poi nel mese di gen- naio altri individui identici a quelli presi in aprile « pur rite- nendo ancora che tutti possono appartenere al G. Knerd » li descrive come specie nuova. Ora in seguito all'esame da me fatto del numeroso materiale di questa specie di Gobius, di cui comunicai anche qualche in- dividuo al Kolombatovie che riconobbe in essi il suo G. Stein- dachnerti, mi € sembrato giusto dover ritornare alla prima deno- (') STEINDACHNER F.: Beitriige zur Kenntniss der Gobioiden, in « Sitzber. d. math. - naturw. Cl. K. K. Akad. Wien » - Bd. xLII — (1860), p. 287, tav. fig. 1. (?) KOLOMBATOVIC G.: Druge zoologiske Vijesti iz Dalmacije — Spalato, 1900, p. xv. 12 C. BORSIERI minazione. L'altezza della prima dorsale (che dovrebbe costituire la sola ed unica differenza tra i G. Anert e Steindachnerti) è nei miei esemplari ora uguale, ora minore dell’altezza del corpo, e ciò senza distinzione di sesso, avendo potuto osservare assai spesso gli organi genitali abbastanza bene sviluppati tanto nei maschi abbondantissimi, quanto nelle femmine meno frequenti. Del resto anche il Ninni (!) dice di avere osservato la stessa cosa per il G. Panizzae, che egli anzi supponeva potesse essere il maschio del G. Ameri. Parmi quindi poter affermare che il G. Steindachneri è iden- tico al Aner, sciogliendo così la riserva fatta dal chiarissimo prof. Kolombatovic. Come già feci notare, questa specie non si può riferire ad al- cuna di quelle comprese nell’elenco di Smitt: determinandole con la guida della sua chiave sinottica si arriva al G. minutus, dal quale però si distingue a prima vista per la differenza di statura, di forma e di colorazione. Infatti il confronto con la descrizione e figura di tale specie data dallo Smitt nella sua. opera sui pesci della Scandinavia (?) e con esemplari autentici di G. minutus avuti dal laboratorio «i Plymouth mi ha dimostrato come il minutus sia di statura assai maggiore del Anerz (i cui individui che ho esaminati sono quasi tutti maturi e perciò possono considerarsi come adulti) di forma assai più tozza, e come nei maschi di quello sia assolutamente costante la presenza di una macchia azzurra splendente sulla membrana della 1.8 dorsale, fra i due ultimi raggi, mentre di questa non si ha traccia nello Aneriz. Il G. Knerti fu descritto la prima volta sopra un solo esem- plare di Lesina, e per molto tempo fu ritenuto specie esclusiva dell’ Adriatico. Il prof. Giglioli (3) ne ha segnalati a Zaole e il (1) NINNI A. P.: Cat. ghiozzi Adr. loc. cit. p. 224. (?) SMITT F. A.: A history of Scandinavian Fishes — vol. I, 1893, p. 262, tav. RU: (fie. 7 (3) GIGLIOLI E. H.; Catalogo Pesci in « Cat, sez. it. Esp. Berlino », Firenze 1880, pagina 89. x IL GOBIUS KNERII AL GIGLIO 13 prof. Kolombatovie (1) ne ha trovati abbondantemente presso Seget in Dalmazia. Perugia (?) ne ebbe dal porto di Genova. La sua presenza ed abbondanza nell’ isola del Giglio mi fa quindi supporre che la specie possa rinvenirsi in tutto il Tirreno. Roma (R. Stazione di piscicoltura) 16 giugno 1903. (1) KOLOMBATOVIC G.: 0 Novadima vrsti Meci i Kraliesnjaké jadranskoga mora, Spalato, 1894, pag. 45. (7) PERUGIA A.: Di alcuni pesci nuovi pel golfo di Genova, in « Ann. Mus. Civ. Genova », ser. 2.° Vol. XVIII (1897), p. 139. RES BAGGY S72 Cee XXXIII. MATERIALI PER UN CATALOGO DEGLI IMENOTTERI LIGURI PER GIACOMO MANTERO Parte III. — BRACONIDI, Gli insetti parassiti che formano oggetto del presente lavoro spettano ad una famiglia molto interessante, ricca di numerosis- sime specie importanti sopratutto per la funzione che compiono nel cooperare al mantenimento dell'equilibrio fra i viventi. Tuttavia i Braconidi, benchè assai degni di attenzione non solo per la biologia, ma altresi per la varietà delle forme, costituiscono una delle famiglie meno note nell'ordine degli Imenotteri. Que- sta trascuranza deve attribuirsi alla grande difficoltà che tale studio presenta, essendo le specie, molto spesso, minutissime e di difficile preparazione ed esame. La classificazione dei generi è fondata, in gran parte, su caratteri ricavati dalla disposizione e dal numero delle cellule e delle venature alari: occorre perciò distendere bene le ali, cosa non facile nelle innumerevoli picco- lissime forme e talora, quando le ali sono assai delicate, quasi impossibile senza danneggiare questi organi importanti. Inoltre è spesso necessario distendere bene le zampe e le antenne, il che non sempre è privo di difficoltà. Alcuni di tali Imenotteri poi avendo l'addome molle, questo, disseccando, si raggrinza alte- randosi nella forma e nei colori e di qui nuove difficoltà e nuove cause di errori, sopratutto nelle piccole specie. Infine la cattura e la conservazione non tanto facili spiegano agevolmente perché ì Braconidi siano poco noti, come del resto (eccetto i Coleotteri) pressochè tutti i piccoli insetti e in particolar modo i Ditteri e molti altri Imenotteri (Calcididi, Proctotrupidi, Ieneumonidi ecc.). BRACONIDI LIGURI 15 Per ciò che riguarda i Braconidi, in Italia quasi nessuno se ne è occupato, ed anche fuori della nostra patria, pochi vi hanno prestato attenzione. Devesi eccettuare fra gli Italiani, un ento- mologo eminente, Camillo Rondani, (noto sopratutto pe’ suoi ma- gistrali lavori sui Ditteri) il quale ne descrisse un certo numero di specie. Anche lo Spinola, il Costa ed altri hanno lasciato qual- che descrizione isolata, ma non vi ha dubbio che moltissimo resta ancora a fare. Chi volesse dedicarsi a questo studio sarebbe com- pensato dalle numerose specie nuove che senza dubbio sono da scoprire, e da molte interessanti osservazioni biologiche e fau- nistiche. Nel materiale imenotterologico ligure, da altri e da me radunato, i Braconidi sono discretamente rappresentati. Attratto dal grande interesse e dalle possibili scoperte nelle piccole forme, non le ho mai trascurate ed anche gli amici miei, da me inco- raggiati, vi hanno fatto attenzione. Posso così presentare una lista di specie non troppo breve, ma che si sarebbe potuto accre- scere se mi fosse sempre stato possibile identificare esattamente tutte le forme. Molte di queste le ho determinate io stesso, adope- rando, sopratutto la bella e recente monografia del Rev. T. A. Mar- shall (Species des Hyménoptéres d’ Europe et d’Algerie, T. IV, V, VPis): per altre ho ricorso all’ aiuto del compianto illustre autore di detta monografia, il quale mi ha fornito gentilmente alcuni nomi ed ha descritto un nuovo genere e parecchie nuove specie. Tuttavia talune, anche coll’ autorevole aiuto del Marshall, non si sono potute identificare, come ho già detto. Le specie da me annoverate sommano a 82, talune delle quali non erano state finora indicate per l’Italia. Credo perciò che il mio catalogo non sia privo di qualche interesse quale contribuzione alla conoscenza della distribuzione geografica dei Braconidi finora pochissimo nota, sopratutto nel nostro paese come, generalmente, in tutta l Europa meridionale. Oltre alle seguenti novità descritte dal Marshall nella monografia sopracitata: Bracon (Iphiaulax) mimelus, Bracon triaspis, Br. hilaris, Br. zonites, Br. genuensis, 16 G. MANTERO Br. comptus, Rhoptrocentrus piceus, Dendrosoter flaviceps, Diachasma rimulosa, Phaenocarpa venusta, sono particolarmente notevoli: Vepzo intermedius Szépl., Bracon trucidator Marsh., Dendrosoter sicanus Marsh., Telebolus corsicus Marsh., Calyptus tibialis Marsh., Chasmo- don apterus Wesm., Chaenon anceps Curtis, Praon flavinode Hal. ps Lo Spinola, nel Vol. II della sua opera « Insectorum Liguriae » ‘| annovera 34 specie di Braconidi. Questo numero va diminuito, per chè quattro specie sono indicate soltanto come raccolte in luoghi situati al di là del confine Nord da me adottato per la Liguria, cioè del crinale dell’ A pennino. Tali specie sono: Bracon fasciator Spin. n. sp. (p. 120), Bracon coxalis Spin. n. sp. (p. 126), anche oggi ammessa, ma riferita al genere Rhogas e Br. deflagator L. = Cremnops desertor L., provenienti dal territorio di Arquata Scrivia: Microgaster alvearius Fabr. (p. 149), proveniente dal territorio di Novi. Tolte queste specie, i Braconidi citati dallo Spinola si riducono a 30. I seguenti sono descritti come nuovi, e anche oggidi ven- gono riferiti al genere Bracon e ammessi come buone specie : Bracon luteator (Ins. Lig., II, p. 106), Br. rubricator (p. 108), Br. rostrator (p. 113), Br. delusor (p. 115), Br. variegator (p. 118), Br. bifasciatus (p. 125), Br. unicinetus (p.131), Br. similator (p. 142). Sotto lo stesso genere sono descritte le seguenti specie nuove, ammesse anche oggidi, ma spettanti al genere Rhogas: Br. di- midiatus (p. 123), Br. bicolor (p. 128), Br. testaceus (p. 131). Le seguenti altre specie nuove sono riferite dagli entomologi moderni a parecchi generi: Bracon chlorophthalmus (p. 133) = ? Meteorus chrysophthalmus Nees, Br. cinctellus (p 135) =?? Me- teorus cinctellus Nees, Br. collaris (p. 140) = Macrocentrus col- laris Spin. È anche descritto come nuovo un Microgaster (M. dor- salis, II, p. 151). Fra le specie già note enumerate dallo Spinola è necessario fare le seguenti correzioni : Bracon denigrator Fabr. (Ins. Lig., II, p. 109) = Bracon (Iphiaulax) impostor Scop. BRACONIDI LIGURI 17 Br. minutator Fabr. (*) (L. c. p 116) = Br. guttator Panz. Microgaster sessilis Fabr. (L. c. p. 148) =? Apanteles ses- selis Ill. Micr. aphidum Fabr. (L. c. p. 150) =? Aphidius rosae Hal. Chiudo questi brevi cenni augurando che i miei amici conti- nuino a fornirmi nuovo materiale per rendere meno incomplete le mie contribuzioni alla fauna imenotterologica ligure. Genova, dal Museo Civico, Marzo 1904. Fam. BRACONIDAE (?). Div. CYCLOSTOMES. Trib.\braconidae. 1. Vipio desertor Farr. Ichneumon desertor Fabr., Syst. Ent., 1778, p. 334, n. Al. Bracon desertor Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 97, n. 1, 9. Vipio desertor Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 71, DER VUE de da VIDIS 14897 i ao Hab. Europa meridionale. — Africa sett. : Algeria. « Habitat passim in Liguria ». (Spinola). Genova: Terrapieni orientali, Giugno-Agosto (G. Caneva, A. Baliani, G. Mantero), Fossato di Santa Tecla, Giugno-Luglio (L. Fea, G. Mantero); S. Giuliano, Agosto (G. Caneva); Borzoli, Estate (G. Doria); M. Fasce, Agosto (G. Caneva); M. Creto, Luglio (G. Caneva); Varazze, Luglio (G. Doria), Agosto (P. Ma- gretti); Loano, Agosto (P. Magretti); Albenga, Agosto (P. Magretti); Laigueglia, Agosto (C. M. Tapparone-Canefri); Capo Mele, Luglio (C. M. Tapparone-Canefri); Diano Marina, Luglio (P. Magretti). Comunissimo nei mesi più caldi dell’ estate, nei luoghi so- leggiati. (') La specie descritta con questo nome da Fabricio è diversa da quella citata dallo Spinola e conserva anche oggidì lo stesso nome. (?) Seguo la classificazione del Marshall (Catalogue méth. Hymén. d’ Europe in: André, Spec. Hymén. Europe, T. V bis). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.°, Vol. I (11 Aprile 1904) (AS) 18 G. MANTERO 2. Ve. nominator Fasr. Ichneumon nominator Fabr., Mant. Ins., I, 1787, p. 265, n. 63. Bracon nominator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 99, n. 2. 9¢. Vipio nominator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 73, Og. VR, ASOT: p RAT dl Hab. Belgio, Germania, Francia, Italia, Ungheria, Russia me- ridionale. — Africa sett.: Algeria. « Habitat passim in tota Liguria ». (Spinola). Staglieno, Luglio-Agosto 1898 (G. Mantero); Langasco, Villa Sciandra, Luglio 1900 (G. Doria); Ameglia, estate 1898 (C. Fiori); Briga, Tenda (P. Magretti). Poco frequente. 3. # (4) V. intermedius SZEPL. Vipio intermedius Szépl., Termész. Fùzet., XIX, 1896, p. 165, 228, QI. Vipio intermedius Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vis, 1897, Port Qe: Hab. Ungheria. Genova: Terrapieni orientali, 23 Giugno 1892 (A. Baliani), 5 Agosto 1895 (G. Mantero); Staglieno, Luglio-Agosto 1898 (G. Mantero). Poco frequente. 4. V. castrator Far. Ichneumon castrator Fabr., Suppl. Ent. Syst., 1798, p. 223, Ni. 92,95. Bracon castrator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 103, n. 4, 2 0%. (') Segno con asterisco le specie e le varietà non ancora indicate per la Liguria. BRACONIDI LIGURI 19 Bracon castrator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 83. iy ay 897 py aby POLLS, Pseudovipio castrator Szépl., Fermész. Fuzet., XIX, 1896, p. 167. Hab. Francia, Italia, Ungheria. Orero (Spinola); Genova: Terrapieni orientali, Giugno-Agosto (A. Baliani, G. Mantero); Staglieno, Luglio-Agosto (G. Mantero); Belvedere, Luglio-Settembre 1890 (Fratelli Solari); Borzoli, estate (G. Doria). A proposito di questa specie lo Spinola scrive: « Habitat pas- sim in tota Liguria, in montibus Orerii seepissime captus, vel meridie vagans per flores umbellatos, vel primo vespere sub foliis arborum et preesertim Coryli avellane fere dormitans » (Loc. cit., p. 104). 5. Bracon (Iphiaulax) impostor Scop. Ichneumon impostor Scop., Ent. Carn., 1763, p. 287, n. 758, © 44, 1. 738 (recte 758). Ichneumon denigrator Fabr., Syst. Ent., 1775, p. 335, n. 48. Bracon denigrator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 109, n. 7, Q o%. Iphiaulax impostor Vollenh., Pinacogr., P. 5, 1877, p. 37, 1D NG È Bracon impostor Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 80, Ee eae — WT MX, £ di VO SOF DA Hab. Europa centrale e meridionale. — Africa sett.: Algeria. « Habitat in tota Liguria admodum frequens ». (Spinola). Genova, Dicembre 1898 (Emma Borgioli); Belvedere, 10 Set- tembre 1890 (Solari); Boccadasse, Luglio 1898 (A. Dodero); Voltri, 24 Settembre 1866 (G. Doria). (*). () Stazzano, 11 Maggio 1871 (P. M. Ferrari). 20 G. MANTERO 6. Br. (Iph.) mimelus Marsa. Bracon mimelus Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vs, 1897, ARTI Hab. Italia: Voltri. Questa specie, affine alla precedente, ma assai più piccola, fu descritta come nuova dal Marshall sopra un unico esemplare raccolto a Voltri il 20 Settembre 1866 dal Marchese G. Doria. 7. Br. GBracambus) flawator Fasr. Ichneumon flavator Fabr., Ent. Syst., II, 1793, p. 161, n. 113. Bracon flavator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 110, n. 8. Bracon flavator Nees, Hymen. lchn. aff. Mon., I, 1834, p. 98, iG) OE ) Bracon flavator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 137, CN Edi 1897, pori Hab. Europa centrale e meridionale. — Africa sett.: Alge- ria. — (1). « Habitat passim in Liguria ». (Spinola). Genova, in casa, 27 Maggio 1868 (G. Doria); Voltri (G. Do- ria); Vittoria, Settembre (G. Mantero). In quest’ ultima località ho catturato numerosi esemplari (molti maschi ed una sola femmina) mentre volavano intorno agli Abeti del giardino Raggio. Gli esemplari freschi hanno |’ addome d'un bellissimo giallo so/fino e non giallo festaceo come dice il Marshall, il quale evidentemente ha visti soltanto esemplari disseccati. Ratzeburg allevò una volta questa specie dal Cerambicide Po- gonochaerus fascicularis Panz., trovato in un ceppo di Abete. (!) 11 Dalla Torre (Catalogus Hymenopt. IV, p. 278) cita anche l’ America setten- trionale, ove evidentemente fu importato BRACONIDI LIGURI 21 _ Lichtenstein |’ ottenne dall’ Hesperophanes pallidus Ol., Ceram- bicide che abita i vecchi fichi. (V. T. A. Marshall, 1. c.). 8. Br. triaspis MARsH. Bracon triaspis Marsh., Spec. Hymén. Eur., Vbis, 1897, Th 00 Hab. Italia: Dint. di Genova. Dint. di Genova, Luglio-Agosto 1895 (G. Mantero), un solo esemplare (9) (il tipo della specie); Boccadasse, Giugno 1898 (A. Dodero), parecchie femmine; Borzoli, Estate 1885 (G. Doria); Voltri (G. Doria). Specie assai notevole per la scultura dell’addome, sopratutto del 2.° segmento. 9. Br. luteator SPIN. ? Bracon luteator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 106, n. 51, 9. Bracon luteator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, Bi oe, OA ? Bracon nigripedator Thoms., Opusc. entom., P. 17, 1892, pieeiy-n. 50,5. ? Bracon nigripedator Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vs, 1897, pio Zio. Hab. Italia (Liguria, Sicilia), Francia, Austria, Ungheria, Grecia. Orero (Spinola). E con molto dubbio che si considera il nigripedator Thoms. come sinonimo di questa specie, la quale sembra piuttosto do- versi riferire al genere Vipio. (V. Marshall, Spec. Hymén. Eu- tO DER Vie Oo eps sO). 10. Br. hilaris Mars. Bracon hilaris Marsh., Spec. Hymén. Europe, V's, 1897, pi 68, A. Hab. Italia: Dint. di Genova. 99 G. MANTERO Belvedere, 26 Agosto 1890 (Solari). Un solo maschio, che servi al Marshall per la sua descrizione. ll. * Br. trucidator MarsH. Bracon trucidator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pi 93, (Og. NPECISI IRE Hab. Italia (Lombardia, Trentino), Ungheria. Genova: Lagaccio, 26 Luglio 1892 (G. Mantero); Terrapieni orientali, Giugno-Luglio (G. Mantero), Begato, Luglio (G. Man- tero); Staglieno, Luglio-Settembre (G. Mantero); Molassana, 18 Luglio 1870 (Petriccioli); Borzoli, Estate (G. Doria); Va- razze, Albenga, Agosto (P. Magretti); Diano Marina, Luglio (P. Magretti); Ameglia, Agosto (C. Fiori). Piuttosto frequente in estate. 12. * Br. fulvipes Nees. Bracon fulvipes Nees, Hymen. Ichn. aff. Monogr., I, 1834, p. 74, Did Bracon fulvipes Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 99, Po. — Vs, 1897. p. 79. Hab. Svezia, Inghilterra, Belgio, Germania, Ungheria. Staglieno, Luglio-Agosto (G. Mantero); Belvedere, 2 Settem- bre 1890 (Solari); Borzoli, Estate (G. Doria); Monte Penna, Agosto 1894 (Bensa e Solari). | Vartcdin(Marshs) Uo e7 ego)! Boccadasse, Giugno 1896 (A. Dodero). 13. Br. variegator Spin. Bracon variegator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 118, n. 55, 9 A. Bracon variegator Nees, Magaz. Gez. naturf. Fr. Berlin, V, Mod sys 42600120; BRACONIDI LIGURI 93 Bracon variegator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pr 200,590" 7. Hab. Italia, Germania, Belgio, Inghilterra. Orero (Spinola). 14. * Br. exhilarator NEES. Bracon exhilarator Nees, Hymen. Ichn. aff. Monogr., I, 1834, PES 1. AD Ot: Braco satanas Wesm., Nouv. mém. Acad. Sc. Bruxelles, XI, igo6. .peo0en: 47; 0-0. Bracon satanas Marsh., Spec. Hym. Europe, IV, 1888, p. 130, 9 2. Brocon exhilorator Marsh., L: e... p. 105, n. 17,9 A. Hab. Svezia, Belgio, Inghilterra, Scozia, Germania, Italia (Tren- tino, sec. Cobelli). Dint. di Genova, estate 1893 (G. Mantero). 15. * Br. piger Wess. Braco piger Wesm., Nouv. mém. Acad. Sc. Bruxelles, Xf, 1838, p48, n: 36, O°. Bracon piger Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 141, 9. Hab. Belgio, Italia (Trentino, sec. Cobelli). Voltri (G. Doria). Un solo esemplare. 16. Br. zonites MarsH. Bracon zonites Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vs, 1897, p. 69, @ (cum var.). Hab. Italia: Liguria. Monte Penna, Agosto 1895 (Bensa e Solari). Un esemplare. Var. Belvedere, Agosto 1890 (Solari). Un esemplare. Specie e varieta descritte dal Marshall sopra i due esemplari citati. oh G. MANTERO 17. Br. delusor SPIN. Bracon delusor Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 115, n. 54, 9 4. Bracon delusor Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pew, =e, Hab. Italia (Liguria), Germania. « Habitat in Montibus Orerii, rarus ». (Spinola). 18. Br. guttator Pavnz. Bracon guttator Panz., Faun. Ins. Germ., VIII, 1805, P. 92, (fig. exc.). Bracon minutator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 116, n. 11, 9 L. Bracon variator Nees, Hymen. Ichn. aff. Mon., I, 1834, p. 77, n. 40. Bracon variator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p-452;: O17. = VS, 1897 pi 85. Hab. Quasi tutta l’ Europa. « Habitat passim in tota Liguria ». (Spinola). 19. Br. urinator Fasr. Ichneumon urinator Fabr., Suppl. ent. Syst., 1798, p. 224, Rn i A Bracon urinator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 109. Bracon urinator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pi.150, ST. VI, f 3. — Vhs, 4997. pi 82: Hab. Quasi tutta |’ Europa. Genova: Terrapieni orientali, 31 Luglio 1895 (G. Mantero). Un solo esemplare. BRACONIDI LIGURI 25 20. Br. comptus MarsH. Bracon comptus Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vbis, 1897, VS DARI O te, 2: Hab. Spagna (Barcellona). — Italia: Liguria, Sicilia. Dint. di Genova, 30 Luglio 1892 (G. Mantero); Terrapieni orientali, 34 Luglio 1895 (G. Mantero); M. Fasce, 25 Agosto 1884 (G. Caneva); M. Creto, 23 Agosto 1882 (G. Caneva), 11 Giugno 1899 (G. Mantero); fra Finalmarina e Pietra Ligure, 29 Maggio 1899 (R. Gestro e G. Mantero); Albenga, Agosto (P. Magretti); Briga, Tenda (P. Magretti). Questa specie, assai notevole per la brevità dei segmenti 2-3 dell'addome e per la lucentezza di tutto il corpo, fu descritta dal Marshall sopra una femmina da me comunicatagli, nonchè sopra esemplari di altre località. Il Museo Civico possiede una femmina di Susa (Piemonte, V. Ghiliani), una di Levico (G. Doria), un’altra di Sardegna (Sar- rabus, 1878, G. B. Traverso), ea alcuni esemplari di ambo i sessi dell’isola del Giglio, Luglio-Agosto (G. Doria). L’ esemplare (9) del M. Fasce è il più grande di tutti e misura in lunghezza 6 millimetri (il Marshall indica soltanto 4 mill.), ma egli non ebbe sott’occhio quest’ ultimo. 21. * Br. anthracinus NEES. Bracon anthracinus Nees, Hym. Ichn. aff. Mon., I, 1834, p. 81, Meda Bracon anthracinus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, paio sO) 6 « Hab. Svezia, Inghilterra, Belgio, Germania, Italia (Trentino, sec. Cobelli). Belvedere, estate 1893 (Solari). 26 G. MANTERO 22. Br. genuensis MArsu. Bracon genuensis Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vs, 1897, Peat, CE Hab. Italia: Liguria. Borzoli, estate 1885 (G. Doria). Una sola femmina (il tipo della specie). 23. Br. rubricator Spin. Bracon rubricator Spin., Ins. Lig., Il, 4808;-p. 108; (n. 92,600 Bracon rubricator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pe 160).n~ 2: Hab. Italia: Dint. di Genova. « Habitat in montibus propre Genuam ». (Spinola). Questa specie e le quattro seguenti sono indicate soltanto dallo Spinola. 24. Br. rostrator SPIN. Bracon rostrator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 113, n. 53, Q 7. Bracon rostrator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, Ds GO; 1109, CO 7 eee VS AV pa Hab. Italia: Liguria. Orero (Spinola). Il Marshall (L. c., VS, 1897, p. 82) crede che la presente specie sia riferibile alla sua var. 1. del Br. urinator Fabr. 25. Br. bifaseiatus SPIN. Bracon bifasciatus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 125, n. 58, 2. Rogas bifasciatus Nees, Hymen. Ichn. aff. Mon., I, 1834, p. 245, me 25) BRACONIDI LIGURI 2 Bracon bifasciatus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, RR AS Hab. Italia: Dint. di Genova. « Habitat propre Genuam » (Oregina) Spinola. Secondo Nees questa specie spetterebbe al genere Rhogas. Il Marshall non è di questo avviso e la mantiene con dubbio nel genere Bracon. 26. Br. similator SPIN. Bracon similator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 142, n. 67, 97. Bracon similator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, eehat cn. 60071. Bracon simulator (sic) Dalla Torre, Cat. Hymen., IV, 1898, p. 289. PARK Hab. Italia: Liguria. « Habitat in montibus Orerii ». (Spinola). 27. Br. unicinetus SPIN. Bracon unicinctus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 130, n. 61, 7. Bracon unicintus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 161. Hab. Italia: Liguria. « Habitat in montibus Orerii, rarus ». (Spinola). Il Marshall crede che questa specie appartenga probabilmente al genere Clinocentrus. Secondo Haliday rientrerebbe invece nel genere £hogas. Trib Doryehdae. 28. * Doryetes gallicus Renu.’ Doryctes Gallicus Reinh., Berl. ent. Zeit., IX, 1865, p. 247, 282 Ove. 28 G. MANTERO Doryctes Gallicus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, 228, 1031, Hab. Lapponia, Svezia, Francia, Ungheria. Boccadasse, Maggio-Agosto 1896 (A. Dodero, G. Mantero). Uscito da vecchi rami raccolti nella Villa Dodero a. Boccadasse. Parassita del Pyrrhidium sanguineum L., secondo il Marshall. 29, *# D. imperator HAL. Rogas (Heterospilus) imperator Hal., Entom. Magaz., IV, 1836, PW 16,900, D. Doryctes imperator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, Pe 1S Bam Or dpa! Ute. Cae iets Hab. Inghilterra, Belgio, Germania, Francia, Ungheria. Genova, Luglio 1896 (A. Baliani). Una sola femmina che corrisponde assai bene alla descrizione e alla bella figura del Marshall. Parassita del Buprestis berolinensis Fabr., e dell’ Astynomus aedilis L., secondo il Marshall. 30. Dendrosoter sieanus MARSH. Dendrosoter sicanus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, D- 243, Oy NERI pie Oe Hab. Italia: Sicilia, Liguria. Belvedere, Luglio 1891 (Solari). Gli esemplari liguri, citati anche dal Marshall (Vol. V, pis p. 127) hanno colorazione più scura del tipo. BRACONIDI LIGURI 31. *# D. protuberans NEEs. Bracon protuberans Nees, Hymen. Ichn. aff. Mon., I, 1834, ORARI SA CO 0 TE Dendrosoter protuberans Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888 p. 224, Og TX, TARY Vor XX a — Vos 4597, DIAZ oa Hab. Italia, Francia, Russia (Courland). Boccadasse, Maggio-Luglio 1896 (A. Dodero, G. Mantero) ; Borzoli, estate 1885 (G: Doria). Parassita, secondo Ratzeburg, dello Scolytus multistriatus Marsh. e dell’ Hylesinus fraxini Panz. I numerosi esemplari di Boccadasse sono usciti da legna da ardere, raccolta nella Villa Dodero. 32. D. fiaviceps MARSH. Dendrosoter flaviceps Marsh., Spec. Hymén. Europe, VPis, 1897, pi t24e 0. Hab. Italia (Genova). Genova, Giugno 1894 (G. Mantero). Una sola femmina, la quale servi di tipo al Marshall. Trib. Exothecidae. 359. Whoptroecentrus piceus MARsH. Rhoptrocentrus piceus Marsh., Spec. Hymén. Europe, V Pis, 1897, Pee LOO TE NIE Hab. Spagna (Siviglia, Catalogna), Italia (Genova). Genova: Villetta Dinegro, 7 Settembre 1869 (R. Gestro). 30 G. MANTERO Diciasette femmine uscite da vecchi legni, servirono al Marshall, insieme a due esemplari spagnuoli per descrivere il nuovo genere Rhoptrocentrus, genere aberrante, che si potrebbe anche collocare nella tribù dei Doryctidi. Il Marshall scrive che questo insetto sarebbe comune « dans les foréts les plus voisines de Génes » il che non é esatto e questo errore giustificabile fu causato dall’ interpretazione dell’am- bigua indicazione «dans les bois» che accompagnava gli esem- plari comunicatigli. Trib. Spathiidae 54. * Spathius pedestris Wes Spathius pedestris Wesm., Nouv. mém. acad. sc. Bruxelles, XI: 1838, p. 192, 1.53, 9 - Spathius pedestris Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pete Mugs TONI: Hab. Belgio, Francia. Dint. di Genova (Solari); Genova, in casa, Luglio 1896 (G. Mantero), un esemplare uscito da un vecchio legno. 30. * Sp. exarator L. Ichneumon exarator L., Syst. nat. Ed. 10.8, I, 1758, p. 564, Ds so Spathius exarator Marsh., Spec Hymén. Europe, IV, 1888, PEA LO SCE VITA: Hab. Quasi tutta l’ Europa. Genova, 24 Ottobre 1898 (C. Fiori); Boccadasse, Maggio-A go- sto (A. Dodero); Vittoria, Settembre (G. Mantero). Parassita dei seguenti coleottori : Anobiwm pertinax L., A. stria- tum Ol., Ptilinus pectinicornis L., Scolytus destructor Ol., Cryphalus tiliae Fabr., Hylesinus fraxint Fabr. (Marshall). BRACONIDI LIGURI 31 36. Sp. rubidus Rossi. Ichneumon rubidus Rossi, Mant. Insect., II, App., 1794, p. 100, n. 88. Bracon rubidus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 137, n.24, Q ”. Spathius erythrocephalus Wesm., Nouv. mém. Acad. Sc. Bruxel- leg XL) 1838; ane (5, ef" Hab. Italia: Liguria. Orero (Spinola). Secondo Marshall questa forma é forse una varieta dello Sp. rubidus Rossi: anch'io sono dello stesso avviso. (') Il Dalla Torre (Catal. Hymen. 1V, p. 245) lo cita anche di Giava (Batavia). Evidentemente vi fu importato. 52 G. MANTERO Trib. Hecabolidae. 38. Telebolus corsicus MarsH. Telebolus corsicus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pi 209; 9,1. VEL 6963) RP ay DiS R07 pe Hab. Corsica (Ajaccio), Liguria. Genova (G. Mantero); Vittoria, Settembre-Ottobre (G. Mantero). Diversi esemplari di quest’ ultima localita, fra cui il ma- schio, che servi di tipo al Marshall per descrivere questo sesso (Vols iV Bs ip 400): Questa specie non fu trovata finora che in Corsica ed in Liguria e in questo fatto, come anche nella presenza esclusiva in Corsica ed in Liguria del genere Trogaster (Coleottero della famiglia dei Pselafidi), parmi di vedere una piccola prova in favore del- lipotesi della « Tyrrhenis » o Tirrenide, continente che, in epoche remotissime, secondo |’ ipotesi di qualche geologo avrebbe occupato il Mar Tirreno ora esistente, unendo |’ odierna Liguria e la To- scana alla Corsica e alla Sardegna e si estendeva probabilmente fino alla costa settentrionale dell’ Africa. La fauna ligure e quella corsa meriterebbero di essere accuratamente comparate per vedere se vi siano altre specie che abitino soltanto in queste due regioni. Anche il Penzig (Florae Ligusticae Synopsis in Ann. Mus. Civ. Ge- nova, XXXVIII, p. 460) vede nella presenza di talune piante sulla costa ligure una conferma a questa ipotesi. (Veggasi inoltre: G. Mantero. Materiali per un catalogo degli Imenotteri Liguri P. I., Formicidi, in Ann. Mus. Civ. Genova, XXXIX, p. 148 in nota). 39. # Hecabolus suleatus Curtis. Hecabolus sulcatus Curtis, Brit. Ent., XI, 1834, p. 509, T. 507. Hecabolus sulcatus Marsh., Spec., Hymén. Europe, IV, 1888, P-:207,. (0.27, T DG Lae VI 807) 72 205. Hab. Inghilterra, Belgio, Germania, Francia, Russia. Italia (Trentino, sec. Cobelli). BRACONIDI LIGURI 33 Monte Penna, Agosto 1896 (A. Dodero). Parassita di diversi Anobiidi, del Ptinus fur L. (secondo Ron- dani) e dell’ Hylesinus fraxini Fabr. (Marshall). Trib. Rhogadidae. 40. Whogas reticulator Ness. Bracon gasterator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p.121, n.14, var. 4, 2. Rogas reticulator Nees, Hym. Ichn. aff. Mon., I, 1834, p. 214, b17. Rhogas reticulator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, pe e8k do. Hab. Svezia, Irlanda, Inghilterra, Olanda, Belgio, Germania, Francia, Austria, Ungheria, Italia (Liguria e Sicilia). — Africa sett.: Algeria. Liguria (Spinola); Dint. di Genova: Fossato di Santa Tecla, 1.° Maggio 1891 (P. Bensa). 41. Wh. dimidiatus Spin. Bracon dimidiatus Spin., Ins. Lig., Il, 1808, p. 123, n. 15. Rhogas dimidiatus Marsh., Spec. Hymen. Europe, IV, 1888, p. 283, O 7. -— VP, 1897, p. 139. Hab. Italia (Liguria, Trentino), Ungheria, Scozia, Svezia. — Africa sett.: Algeria, Marocco. « Habitat propre Genuam, rarus ». (Spinola). Indicato soltanto dallo Spinola. Parassita di diversi Lepidotteri. 42. Rih. gasterator Jur. Bracon gasterator Jur., Nouv. méth. class. Hymén., 1807, pate OFT 18). 3. Ann. del Mus. Civ, di St. Nat. Serie 3.4, Vol. I (11 Aprile 1904) 3 dA G. MANTERO Bracon gasterator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 121, n. 14 (exes var. (4-2): Rhogas gasterator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 284, 9%. — Vis, 1897, p. 140. | Hab. Italia, Svizzera, Germania, Ungheria. « Habitat passim in Liguria ». (Spinola). Dint. di Genova: forte Diamante, 18 Aprile 1892 (A. Baliani); Staglieno, Settembre 1898 (G. Mantero); Belvedere, Aprile e Settembre (Solari); Murta, Agosto 1885 (G. Caneva); Borzoli, estate e 16 Ottobre 1883 (G. Doria); Torriglia, Agosto 1899 (Cristina Sini). Piuttosto frequente. 43. * Wh. geniculator NEEs. Rogas geniculator Nees, Hym. Ichn. aff. Mon., I, 1834, p. 211, n. 4G. Rhogas geniculator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, Benes, RO TIRI UL AVS OF te ee Hab. Tutta l'Europa, dalla Svezia al Mediterraneo. Belvedere, 31 Maggio 1891 (Solari). Due esemplari riferibili alla var. 2: addome nero, secondo segmento rosso sul dorso; anche nere (Marshall, IV, p. 285). Genova: Terrapieni orientali, 15 Maggio 1896 (G. Mantero); Molassana, 24 Giugno 1899 (G. Mantero); Borzoli, estate 1900 (G. Doria); Isoverde, 4 Giugno 1899 (G. Mantero); Vittoria, Settembre-Ottobre 1895 (G. Mantero). Parassita di diverse specie di Lepidotteri. BRACONIDI LIGURI 35 44. Wh. bicolor SPI. Bracon bicolor Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 128, n. 18, 9 1. Rhogas bicolor Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 288, cin VIS, 1897, p. 140. Hab. Quasi tutta |’ Europa: dall’ Irlanda e dalla Scozia al Me- diterraneo. « Habitat in Liguria, haud infrequens ». (Spinola). Dint. di Genova: Madonna del Monte, 31 Maggio 1896 (G. Mantero); Belvedere, 8 Aprile 1894 (Solari); Boccadasse, Giugno (A. Dodero); M. Fasce, Maggio (G. Mantero), 18 Agosto 1884 (G. Caneva); Vittoria, Settembre-Ottobre (G. Mantero). Specie molto variabile nella colorazione. Parassita di Lepidotteri. 45. Wh. testaceus SPIN. Bracon testaceus Spin., Ins. Lig., IL, 1808, p. 131, n. 20, 9. Rhogas testaceus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, eddie o V bis, 1897, p. 141. Hab. Italia (Liguria, Trentino), Francia, Ungheria, Austria, Germania, Olanda, Svezia. « Habitat propre Genuam, rarus ». (Spinola). Boccadasse, Maggio-Giugno 1899 (A. Dodero), Voltri (G. Doria). Due soli esemplari. Anche questa specie è parassita di Lepidotteri. 46. * Rh. armatus Wesm. Aleiodes armatus Wesm., Nouv. mém. Ac. Sc. Bruxelles, XI, 1838 p442, 1.12, <7. 36 G. MANTERO Rhogas armatus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, p. 301, Ong VPS 1897 pi ST: Hab. Svezia, Inghilterra, Belgio, Svizzera, Austria, Ungheria. Dint. di Genova: Madonna del Monte, 13 Maggio 1895 (G. Mantero); Terrapieni orientali, 23 Luglio 1896 (E. Baroni). Due soli esemplari. Div. CRYPTOGASTRES. Trib. Sigalphidae. 47. * Sigalphus thoracicus Curt. Sigalphus thoracicus Curtis, Farm-Insects, 1860, p. 365. Sigalphus brucivorus Rondani, Bull. soc. ent. it., 1877, p. 196, AO 7 Sigalphus thoracicus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1888, peste. Oy MI XA, decor vv 1897, po 143. Hab. Inghilterra, Svezia, Italia, Ungheria, Isole Baleari. Boccadasse, Luglio-Agosto (A. Dodero). Numerosi esemplari, alcuni dei quali coll’ addome rosso alla base. Il Sig. Dodero ha-notato che è parassita del Bruchus pi- sorum L. È pure parassita di altre specie dello stesso genere. (Br. rufimanus Boh., Br. seminarius L., Br. lentis Schk.). Trib. Chelonidae. 48. * Chelonus mutabilis NEEs. Sigalphus mutabilis Nees, Magaz. Ges. naturf. Fr. Berlin, VII, 1813, p. 266, n. 23. Chelonus mutabilis Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, prro2ey Or TR, EB, VS eo Hab. Europa meridionale: Italia, Corsica, Ungheria. Lay BRACONIDI LIGURI DI Dint. di Genova, estate (L. Fea, Solari, G. Mantero); Bel- vedere, estate (Solari); Voltri, Agosto (L. M. D'Albertis). Piuttosto comune. 49. * Ch. inanitus L. Cynips inanita L., Syst. nat. Bd 1% 43 L07149, it, 1d: Chelonus inanitus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, prost o) To XI. Hab. Tutta l’ Europa. — Asia minore. — Africa sett. : Algeria. Dint. di Genova, estate (Solari, G. Mantero), Fossato di Santa Tecla, Giugno (G. Mantero); Borzoli, estate (G. Doria); Multedo, Agosto (G. Caneva); Voltri, Agosto, Settembre (L. M. D'Albertis, G. Doria). Comune più del precedente. 50. * Phanerotoma dentata Panz. Chelonus dentatus Panz., Faun. Ins. Germ., VIII, 1805, P. 88, T. 4A, Phanerotoma dentata Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, pesca, 9, 1. XIV, Ai9=9 ape Whee 1897,.p. 17 ick. De, Leo Hab. Quasi tutta |’ Europa. Dint. di Genova (E. Baroni); Boccadasse, Luglio-Agosto (A. Dodero); Borzoli, 14 Giugno 1901 (G. Mantero). Tre soli esemplari. Quello di Boccadasse è interamente giallo pallido e lungo appena 3 millimetri (il Marshall indica 5 milli- metri, statura raggiunta dall’ esemplare di Borzoli) e lo riferisco con dubbio a questa specie. 38 G. MANTERO Div. AREOLARII. Trib. Toxoneuridae. 51. * Cardiochiles saltator NEES. Cardiochiles saltator Nees, Hym. Ichn. aff. Mon., 1834, p. 224, n. 4 (nec. Fabr.). Cardiochiles saltator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, Pi 9945 7 Ds RAY od yO AO a ee Hab. Italia, Ungheria. Genova: Terrapieni orientali, dalla fine di Luglio ad Agosto (E. Baroni, G. Mantero). Raro. * var. brachialis Ronp. Hab. Italia, Ungheria. Finalmarina, Maggio (P. Magretti). Parassita del lepidottero Pempelia spartiella Hùbn. (Rondani). Questa varietà nera del C. saltator Nees, fu descritta dal Ron- dani quale specie a sé. Trib. Microgasteridae 52, * Apanteles congestus NEES. Microgaster congestus Nees, Hym. Ichn. aff. Mon., II, 1834, p- 405, n. 35, 4. | Apanteles congestus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, pi 412, Ole Te KV, £4 nido) =) Vis ea aie Hab. Quasi tutta |’ Europa. Vittoria, Settembre-Ottobre (G. Mantero). BRACONIDI LIGURI 39 Alla meta di Settembre ho trovato in questa localita nei prati, fissati a steli di graminacee, numerosi nidi della grossezza d’una nocciuola e di forma generalmente ovoidale, più raramente sferica. I bozzoletti sono bianchi e vengono ammucchiati insieme e avviluppati da una finissima borra cotonosa d’un giallo sporco, talora solfino: somigliano assai ai nidi di taluni aracnidi, coi quali furono confusi da osservatori superficiali. Parassita di molte specie di Lepidotteri. 53. * A. rubripes Hat. Microgaster rubripes Hal., Ent. Mag., II, 1834, p. 253, n. 49, 9. Apanteles rubripes Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, pi 349,099; oT. DEV, fi di (bozzoli). Hab. Inghilterra, Germania. Dint. di Genova: Madonna del Monte, Maggio (G. Mantero). 54. A. zlomeratus L. Ichneumon glomeratus L., Syst. nat. Ed. 10.8, I, 1758, p. 568, n. 68. Microgaster glomeratus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 149, n. 9. Apanteles glomeratus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, Pi d2l,u Os. Hab. Tutta l’ Europa e le regioni limitrofe. — America bo- reale (!). « In tota Liguria haud infrequens ». (Spinola). È il parassita abituale dei Lepidotteri del genere Pieris e di altri. 55. A. sessilis NEES. ? Microgaster sessilis Spin., Ins Lic; 11,1808, p. 148, n. 4. Microgaster sessilis Nees, Nov. act. ac. nat. cur., Ix FSIS; p. 305. | (1) Molto probabilmente importato. 40 G. MANTERO Microgaster sessilis Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1889, 19053 035 Das": Hab. Germania. « Habitat passim in tota Liguria ». (Spinola). Si può dubitare dell’ esattezza di questa determinazione. 56. Mierogaster dorsalis SPIN. Microgaster dorsalis Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 151, n. 68, A MERCIO Microgaster dorsalis Nees, Nov. act. ac. nat. cur., IX, 1848, p. 305. Microgaster dorsalis Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p. 526, Qo”. Hab. Italia, Belgio, Germania, Ungheria. « Habitat passim in Liguria ». (Spinola). 57. M. deprimator Fasr. Ichneumon deprimator Fabr., Suppl. ent. Syst., 1798, p. 227, ny 162; 183. Microgaster deprimator Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 148, n. 3. Microgaster deprimator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p- 3539, QI. — Vols, 1897, p. 184. Hab. Europa centrale e meridionale. « In Liguria frequens ». (Spinola). 58. ML. globatus L. Ichneumon globatus L., Syst. nat. Ed. 10.8, I, 1758, p. 568, n. 67. Microgaster globatus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 147, n. 1. Microgaster globatus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p. 340, DS. Hab. Quasi tutta 1° Europa. BRACONIDI LIGURI 44 « In Liguria obvius occurrit ». (Spinola). Dint. di Genova: Fossato di Santa Tecla, 1.° Maggio 1891 (P. Bensa), Begato, Maggio (G. Mantero); Molassana, Giugno (G. Mantero); Monte Fasce, 25 Agosto 1884 (G. Caneva); Boc- cadasse, Giugno (A. Dodero); Borzoli, estate (G. Doria); Vittoria, Settembre-Ottobre 1899 (G. Mantero). Comune. 59. M. auriculatus FABR. Ichneumon auriculator Fabr., Syst. Piez., 1804, p. 69, n. 82. Microgaster auriculatus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 147, n. 2. Microgaster auriculatus Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, mp 5482. di. Hab. Germania, Italia. Citato per la Liguria soltanto dallo Spinola senza indicazione particolareggiata di località. Secondo il Marshall questa specie è probabilmente uguale al M. abdominalis Nees. Trib. Agathididae. 60. *# Agathis syngenesiae NEEs. Agathis syngenesiae Nees, Mag. Ges. naturf. Fr. Berlin, VI, 1812, Palos, mn. bit IV, ff. 4-5. Agathis syngenesiae Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p. 561. Hab. Svezia, Olanda, Germania, Francia, Italia, Corsica. Genova: Terrapieni orientali, Luglio (E. Baroni); Borgonuovo presso il M. Penna, Agosto (Bensa e Solari); Ameglia, estate (C. Fiori). 492 G. MANTERO 61. # Ag. malvacearum Larr. Agathis malvacearum Latr., Hist. nat. crust. et Ins., XIII, 1805, p. 175. Agathis malvacearum Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p. 564, P7. — Vis, 1897, p. 190. Hab. Europa centrale e meridionale. Genova, 1.° Maggio 1897 (G. Mantero); Staglieno, Luglio- Agosto (G. Mantero). 62. * Ag. tibialis NEEs. Agathis tibialis Nees, Mag. Ges. naturf. Fr. Berlin, VI, 1812, PRO Agathis tibialis Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p. 568, Og. — Vis, 1897, p. 192. Hab. Germania, Austria, Ungheria, Francia, Svizzera, Italia, Russia. Dint. di Genova: Begato, Maggio (G. Mantero); Belvedere, Maggio (Solari); Vittoria, Maggio (G. Mantero); M. Penna, Ago- sto (Bensa e Solari). 63. Cremnops desertor L. Ichneumon desertor L., Syst. nat. Ed. 10.8. I, 1758, p. 563, Me 2: Bracon deflagator Spin., Ins. Lig. II, 1808, p. 101, n. 3. Cremnops desertor Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, pi 074, RANA 807, p. 102. Hab. Europa: dalla Svezia al Mediterraneo. — Russia asiatica (Sarepta). Ameglia, Agosto (C. Fiori). BRACONIDI LIGURI 43 Un solo esemplare con ali assai infoscate. Lo Spinola indica soltanto d'aver trovato questa specie nel territorio di Arquata. 64. * Microdus ealeulator FABR. Ichneumon calculator Fabr., Suppl. Ent. Syst., 1798, p. 225, Tal. 192: Microdus calculator Marsh., Spec. Hymén. Europe, IV, 1890, p. 583, dI. Hab. Svezia, Inghilterra, Germania, Austria, Ungheria, Italia. M. Penna, Agosto (Bensa e Solari). Un solo esemplare. Div. POLYMORPHI. Trib. Euphoridae. 65. * Euphorus pallidipes CURTIS. Leioptron pallipes Curtis, Brit. Ent., X, 1833, pi £76, n.d. Euphorus pallidipes Marsh., Spec. Hymén. Europe, VI1994, SAI E Sa ABI, p. 204. Hab. Quasi tutta l' Europa. Dint. di Genova: Madonna del Monte, Giugno (G. Mantero); M. Fasce, Giugno (A. Dodero); Vittoria, 19 Maggio 1895 (G. Mantero). var. Orchesiae CuRTIS. Genova, Giugno (G. Mantero). AA G. MANTERO Trib. Meteoridae. 66. Meteorus chrysophthalmus NEEs. ? Bracon chlorophthalmus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 133, Dekel, 95 Bracon chrysophthalmus Nees, Mag. Ges. naturf. Fr. Berlin, Vasile praia mn. 0; 32: Meteorus chrysophthalmus Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 18948 p Oby, Ore Hab. Europa boreale e centrale. « Semel captus in montibus Orerii ». (Spinola). Parassita di diversi Lepidotteri. 67. # M. pulehricornis WEsm. Perilitus pulchricornis Wesm., Nouv. mém. Ac. Sc. Bruxelles, 11835: ps 42; ns 15,10 ie”. Meteorus pulchricornis Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1891, pi 108,6. 07. Hab. Tutta |’ Europa. Dint. di Genova: Madonna del Monte, Agosto (G. Mantero), Fossato di Santa Tecla, 25 Giugno 1899 (G. Mantero). Due esemplari. Anch’ esso parassita di diversi Lepidotteri. 68. M. einetellus SPIN. Bracon cinctellus Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 135, n. 2252 Bracon cinctellus Nees, Mag. Ges. naturf. Fr. Berlin, V, 1814, p.. 23; n. 35. Meteorus cinctellus Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1891, pi 422.09 Sao Nb (04807, p: 220. BRACONIDI LIGURI 45 Hab. Italia, Ungheria, Germania, Belgio, Inghilterra. « In montibus Orerii semel inventus ». (Spinola). Trib. Calyptidae. 69. * Calyptus tibialis Hat. Helcon (Calyptus) tibialis Hal., Ent. Mag. III, 1835, p. 150, Mr RO Calyptus tibialis Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1893, p. 149, 9 gi; TY Mi È Le _—_ Vbis, Dp 997. Hab. Francia, Belgio, Olanda, Germania, Inghilterra, Irlanda. Vittoria, Maggio 1893 (G. Mantero). Un solo esemplare. Trib. Helcontidae. 70. * Hlelcon annulicornis NEES. Helcon annulicornis Nees, Hymen. Ichn. aff. Mon., I, 1834, Beek, tO. Helcon annulicornis Marsh., Spec. Hymen. Europe, V, 1893, PT Ore VI e Hab. Germania, Francia, Svezia, Inghilterra. Boccadasse, Giugno 1896 (A. Dodero e G. Mantero). Parecchi esemplari usciti da vecchi tronchi della Villa Dodero. Trib. Macrocentridae. 71. Macrocentrus eollaris SPIN. Bracon collaris Spin., Ins., Lig., II, 1808, p. 140, n. 66, £. Macrocentrus collaris Marsh., Spec., Hymén. Europe, V, 1893, p. 238. 46 G. MANTERO Hab. Italia, Austria, Ungheria, Francia, Belgio, Germania, Russia, Svezia, Inghilterra, Irlanda. « Propre Genuam captus, admodum rarus ». (Spinola). Trib. Opiidae. 72. * Opius cingulatus WEsmM. Opius cingulatus Wesm., Nouv. mém. Ac. Sc. Bruxelles, IX, 183533120, Yn. 13,0), ioe Opius cingulatus Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1894, p.i 915,97. Hab. Inghilterra, Svezia, Belgio, Russia. Belvedere, 8 Maggio 1891 (Solari). 73. Diachasma rimulosa Marsa. Diachasma rimulosa Marsh., Spec. Hymén. Europe, Vis, 1897, p. 238, 7, T. XIII, f. 3. ‘Hab. Italia: Genova. Dint. di Genova: Madonna del Monte, 13 Luglio 1894 (G. Mantero). Un solo esemplare sul quale il Marshall descrisse la specie. Potrebbe anche riferirsi al genere Opius, tanto affine al genere Diachasma che forse sarebbe da incorporare a quello. Div. EXODONTES. Trib Alysiidae. 74. * Chasmodon apterus NEEs. Bassus apterus Nees, Mag. Ges. naturf. Fr. Berlin, VI, 1812, p207, 0312. ld BRACONIDI LIGURI h7 Chasmodon apterum Voll., Pinacographia, P. 8, 1876, p. 23, DV A Chasmodon apterus. Marsh., Spec. Hymén. Europe, V. 1894, p. 365, PA. Hab. Irlanda, Scozia, Inghilterra, Svezia, Belgio, Germania. Vittoria, 29 Settembre 1896 (G. Mantero). Due femmine raccolte sotto un ammasso di detriti vegetali umidi (1). Questo strano Braconide, uno dei pochi atteri, raro ovun- que e nuovo per l’Italia, fu trovato recentemente dal Signor A. Dodero in Piemonte (Coazze, Agosto-Settembre 1899, una femmina). 75. *# Alysia mandueator Panz. Ichneumon manducator Panz., Faun. Ins. Germ., VI, 1799, 1 A eed We 13 > gs Na ATA Alysia manducator Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1894, bin Oy to XI, 105. Hab. Quasi tutta l’ Europa. Genova (Museo Civico) Gennaio 1900 (R. Gestro); Vittoria, Maggio e Settembre (G. Mantero). Una femmina di quest’ ultima località fu raccolta sopra sterco umano, mentre si disponeva a deporvi le uova. È parassita delle larve di parecchi ditteri: Lucilia caesar L., Cyrioneura stabulans Fall., Hydrotaea dentipes Fabr. e delle larve d’un coleottero (Creophilus maxillosus L.). (') Anche Nees ha trovato questa specie in luoghi umidi. « Cepi mense Septem- bre locis umbrosis humidis. » (Hym. Ichn. aff. Mon., I, 1884, p. 264). 48 G. MANTERO 76. Phaenocarpa venusta MarsH. Phaenocarpa venusta Marsh., Spec. Hymén. Europe, VPis, 1897, D: 24 aoe Hab. Italia: Liguria (Vittoria, presso il Colle dei Giovi). Vittoria, Settembre-Ottobre 1893 (G. Mantero). Un solo esemplare, che è servito di tipo della specie, la più grande del genere. (!) Somiglia assai a prima vista all’ Opiide Diachasma fulgida Hal. e questa rassomiglianza è degna di nota perchè i due Braconidi spettano non solo a due tribù molto di- stinte (Opiidae e Alysiidae), ma a due grandi divisioni (Polymorphi e Exodonti). 77. * Ph. conspureator Hat. Alysia conspurcator Hal., Ent. Mag., V, 1838, p. 236, n. 38, 9 A. Phaenocarpa conspurcator Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1805,-p: 415; 077° Hab. Quasi tutta |’ Europa. Genova, estate (G. Mantero); Vittoria, Settembre (G. Mantero). Comune. Parassita delle larve di diversi ditteri stercoraril. 78. * Chaenon anceps Curtis. Chaenon anceps Curtis., Brit. Ent., VI, 1829, p. 289, n. 1,94. Bi259:; Chaenon anceps Marsh., Spec. Hymén. Europe, V. 1896, p. 514, ig TT. XV. VIET pio (1) Un altro esemplare (non esaminato dal Marshall) fu raccolto a Serravalle Scrivia, nell’ Ottobre del 1878 dal Dott. Giorgio Caneva. BRACONIDI LIGURI 49 Hab. Lapponia, Svezia, Irlanda, Scozia, Inghilterra, Francia. Monti sopra Pegli, 20 Giugno 1900 (E. Buckwell e G. Man- tero); M. Penna, Agosto 1894 (Bensa e Solari). Due soli esemplari. Trovasi nelle praterie paludose montane 79. * Coelinius niger NEEs. Stephanus niger Nees, Mag. Ges. naturf. Fr. Berlin, V, 1811, 5 EI 190 O Coelinius niger Marsh., Spec. Hym. Europe, V, 1896, p. 518,0 27. Hab. Quasi tutta |’ Europa. Staglieno, Giugno (G. Mantero). 80. * C. elegans Curtis. Chaenon elegans Curtis, Brit. Ent., VI, 1829, p. 289, n. 3. Coelinius elegans Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1896, . O21, QI. Hab. Irlanda, Inghilterra. Vittoria, Settembre (G. Mantero). Riferisco con dubbio alla presente specie parecchi esemplari. Div. FLEXILIVENTRES. Tribe Alp hh iedild'as: 81. * Praon flavinode Hat. Aphidius (Praon) flavinodis Hal., Ent. Mag., I, 1833, p. 485, (i oor Praon flavinode Marsh., Spec. Hymén. Europe, V, 1896, p. 338, (Oey DEE. .2: Hab. Inghilterra. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.°, Vol. I (11 Aprile 1904) 4 50 G. MANTERO Vittoria, Settembre-Ottobre (G. Mantero). Alcuni esemplari raccolti nella localita indicata parmi si possano riferire alla presente specie e cosi pure un esemplare uscito da un afide alato del genere Siphonophora, trovato sopra una foglia di Jnula viscosa dei dintorni di Genova. I Praon sono i soli Afidiidi, che, invece di tessere il bozzolo nell’ interno della spoglia dell’afide loro vittima, ne escono da un foro praticato nel ventre e, fra questo e la foglia, tessono il bozzolo, come ho constatato anch'io. Veggasi la figura in Marshall 2c. 7. X Vi a. 3: 82. Aphidius rosae HAL. ? Microgaster aphidum Spin., Ins. Lig., II, 1808, p. 150, n. 7. Aphidius rosae Hal., Ent. Mag., I, 1833, p. 261. Aphidius rosae Marsh., Spec. Hym. Europe, V, 1896, p. 572, 9 7. Hab. Quasi tutta l’ Europa. Genova: Villetta Dinegro, Luglio (C. Mancini, G. Mantero); Valle del Bisagno: Calvari, Giugno (G. Mantero). Numerosi esemplari usciti dal comune afide delle rose (Szpho- nophora rosae Réaum.). BRACONIDI LIGURI 54 APPENDICE. Specie provenienti da località confinanti colla Liguria ('). 1. Bracon pectoralis Wesm. Serravalle Scrivia, Ottobre (G. Caneva); Stazzano (P. M. Ferrari). 2. Rhaconotus aciculatus Ruthe. Stazzano, 19 Luglio 1882 (P. M. Ferrari). Un solo esemplare di questa rara specie nuova per l'T- talia, indicata finora soltanto di Germania (Berlino) e Francia (Avignone). 3. Phanerotoma rufa Marsh. Stazzano, 22 Luglio 1882 (P. M. Ferrari). Un solo esemplare, che servi di tipo al Marshall per descrivere la specie. A. Perilitus labilis Ruthe var. Stazzano, 12 Ottobre 1870 (P. M. Ferrari). Un solo esemplare. N.B. — A queste specie devonsi aggiungere quelle indicate dallo Spinola come raccolte ad Arquata Scrivia e che io ho accennato a pag. 16. () Queste località (tutte al Nord del crinale dell’ Apennino, confine naturale settentrionale della Liguria) furono considerate come spettanti alla Liguria dal Ferrari, nel suo Catalogo dei Rincoti Ligustici (Ann. Mus. Civ. Genova, XXXII, pp. 549-576). MATERIALI PER LO STUDIO DEI CODEOTT ERAT TALL A Me CON DESCRIZIONI DI NUOVE SPECIE PER AGOS TENO: DOD ERO. ru 1G.NO ILE Quattro nuove specie di Coleotteri cavernicoli Le ricerche di insetti cavernicoli in Italia, dopo un periodo di qualche attività nel quale, a cura precipua dei signori Av- vocato Agostino Vacca e Dott. Giorgio Caneva, fu visitata una buona porzione delle grotte segnalate in Liguria, rimasero nuo- vamente neglette, cosicchè la fauna entomologica delle caverne italiane si può dire pressochè sconosciuta ove si eccettui la pic- cola regione Ligure, che essa stessa è ancor lungi dall’ essere completamente esplorata. Lodevole eccezione alla generale trascuranza fa il Dott. Ra- miro Fabiani visitando di tanto in tanto alcune delle grotte del patrio Veneto, e dalle sue esplorazioni già si ottennero due forme di Anophthalmus (una già pubblicata dal Dr. R. Gestro col nome di A. Fabiani, l’altra tuttora inedita) ed una Bathy- scia appartenente ad un gruppo non ancora riscontrato in Italia. Una eguale ventura toccò al sig O, Ravel di Napoli nel- l'esplorazione da lui fatta nella grotta di S. Michele nell’ isola di Capri, ove rinvenne altra specie di Bathyscia, pure essa fi- nora ignota alla scienza. Qualora dunque si voglia considerare il numero abbastanza cospicuo di caverne segnalate qua e là nella penisola e tutt'ora inesplorate, riesce agevole il pensare di quanto sì avvantagge- NUOVI COLEOTTERI ITALIANI 53 rebbe la conoscenza della fauna delle nostre spelonche, quando i diversi, purtroppo poco numerosi, cultori dell’ Entomologia che vivono nelle varie provincie del regno, volessero dedicare alcun poco del loro tempo alla visita delle cavità sotterranee della loro regione. Nella lusinga che la pubblicazione delle altrui scoperte possa in qualche modo invogliare a cosifatte ricerche, do oggi la de- scrizione delle due nuove Bathyscia, alle quali aggiungo quella di altra Bathyscia scoperta da qualche anno dal Cav. Umberto Lostia e da me in due grotte della Sardegna, nonchè quella di un Bythinus pure da noi rinvenuto in altra grotta della stessa isola. Bythinus (bythorenus) Aymerichi, n. sp. Rufo-testaceus, convexus, nitidus, breviter pubescens ; capite sub- triangulare, thorace aeque lato ; antennis valde gracilibus, articulo primo longissimo quintuplo longiore quam lato; oculis (9) fere indistinctis ; palporum articulis basalibus granulosis, ultimo valde elongato et basim versus parum dilatato ; thorace aeque longo ac lato, retrorsum parum angustato, sulco basali profundo, basi pone sulcum distincte rugoso-punctata ; elytris convexis, nitidis, lateribus rotundatis, sparsim et parum profunde punctatis, pube brevi, de- pressa, subseriata. Pedibus valde elongatis et gracilibus, femoribus anlicis, in ulroque sexu, basim versus crenulatis. dI: Alatus, oculis quam 9 multo majoribus, tibiis anticis haud denticulatis, callo humerali magis prominulo. Long. 1, 3 mill. Di aspetto assai somigliante al Bythoxenus maritimus Reitt. e specie affini; la nuova specie non appartiene però a questo pic- colo gruppo così omogeneo, poichè manca ad essa il principale carattere che lo contraddistingue : quello cioè di una fossettta sulla faccia superiore dell’ ultimo articolo dei palpi nel <7 (*). Tut- (1) Per questo gruppo, che comprende i Bythinus Doriae Schauf., maritimus Rttr., gracilipes St. Cl. Dev., Vaccae Dod. ed una specie ancora inedita, verrà proposto dal Sig. Raffray un nome speciale che non adopero onde non toglierne la proprietà al suo autore, 54 A. DODERO tavia credo utile di farne la dettagliata descrizione in confronto col B. maritimus, specie ben conosciuta e sparsa nelle collezioni, alla quale, più che ad ogni altra, maggiormente si approssima nella forma generale. La statura e il colore presentano poca differenza fra le due specie, quantunque il 5. maritimus sia alquanto più grande. La pubescenza è nella nuova specie molto più fina e breve. La forma generale, come dissi, è molto somigliante, però il B. Aymerichi, apparisce più gracile, specialmente nella parte anteriore del corpo. Il capo è più lungo, quasi triangolare, assai più ristretto in avanti verso i punti di inserzione delle antenne, che sono fra loro assai più vicini che nel maritimus. Nella sua massima lar- ghezza esso è appena percettibilmente (con misurazione micro- metrica) più stretto del torace; gli occhi nel 7 sono abbastanza grandi come nel maritimus, però nettamente meno sporgenti all’ infuori, quelli della 9 estremamente piccoli, appena vi- sibili. La scoltura del capo è pure differente: le fossette interoculari _ sono più grandi e profonde e sono . riunite da un solco colla depressione anteriore, che è molto più stretta ed appare più profonda formando nell’ insieme quasi una forma di A. Le antenne sono molto più sottili, uguali nei due sessi, il 1.° articolo subcilindrico, alquanto ristretto nel terzo basale, cinque volte lungo quanto largo, secondo ovale, di metà più lungo che largo, appena più stretto del 1.° all’ apice, 3.° — 8.9 molto più stretti, 3.°, 4.°, e 5.° allungati, 6.° quasi tanto lungo che largo, 7.° ed 8.° leggermente trasversali; 9.° articolo di metà almeno più grande dell'8.°, trasversale, 10.° assai più grande leggermente trasversale, 11.° ancora più largo, in forma di pera alquanto allungata. Palpi a primi articoli coperti di granulosità, specialmente sul margine esterno, ultimo articolo molto più stretto, allungato e parallelo che nel £. maritimus. Esso è uguale nei due sessi e non presenta traccia di alcuna fossetta sulla pagina superiore. Torace tanto lungo quanto largo, poco dilatato verso il quarto anteriore, solco basale arcuato netto e profondo, lo spazio com- NUOVI COLEOTTERI ITALIANI 55 preso fra il solco e la base irregolarmente punteggiato e ru- goso. Elitre un poco più convesse e un poco più arrotondate ai lati che nel maritimus ; callo omerale leggiero nella 9, meglio marcato nel 7; la loro larghezza (prese insieme) è quasi esat- tamente doppia di quella del torace, e la lunghezza eguale alla loro larghezza. La loro punteggiatura, ben visibile, è formata di punti abbastanza grandi ma poco profondi, la pubescenza è molto fina e breve, di metà circa più corta che nel 5. maritimus e disposta in serie quasi regolari. Gambe molto lunghe e sottili, femori anteriori, in ambi i sessi, crenulati al disotto poco oltre la base fin presso la metà ; tibie anteriori nel 7 non denticolate. Il Cav. U. Lostia ed io abbiamo trovato questa specie in una piccola grotta naturale racchiusa nello splendido parco del Mar- chese Giuseppe Aymerich di Laconi, in Laconi (Sardegna) e all’ esimio Patrizio, in grato omaggio, la volli dedicata. Bathyscia (Aphaobius) Fabianii, n. sp. Oblongo - ovata, convera, antice el postice sensim aequaliter rotun- dato - attenuata, pube brevi, sericea, dense vestita. Antennis gra- cillimis longe pilosis, thoracis basim superantibus, sed dimidium corporis haud attingentibus, articulis primo secundo vix longiore his crassiusculis parum elongatis, sequentibus valde subtilioribus , 3.° — 6.° et 8.° subaequalibus triplo longioribus quam latis, 7.°, 9.° et 10.° enter se parum distinctis, leviter incrassatis et longioribus, 11.° elongato, longitudine praecedentem parum superante. Thorace lato, elytris paullo angustiore, a basi usque ad apicem regulariter rotundato-altenuato, subtilissime dense punctulato, angulis posticis acutis, retrorsum productis. Elytris thorace duplo longioribus, prope basin vix latioribus, subtilissime dense punctulatis et fere indistincte transverse striolatis, apice rotundato-subtruncatis, stria suturali nulla. Carina mesosternali elevata, medio leviter convexa, angulo antico recto apice rotundato, posterius supra metasternum usque inter coxas posticas prolongata et in angulo acuto retrorsum producto terminata. 56 A. DODERO Signa sexualia invisa. Long..2, 1.— 2, 4 dll. Poche sono le Bathyscia italiane nelle quali non si osserva la stria suturale, ma i punti di rassomiglianza tra esse e la nuova specie si limitano a questo carattere, poiché essa da tutte si allontana si per la forma del corpo regolarmente ovale e molto convessa, che per la struttura delle antenne assai differente, i tarsi anteriori di 4 articoli nei due sessi, la forma e sviluppo della carena mesosternale, e gli altri caratteri sopra enunciati; sicchè ritengo inutile una comparazione con esse, risultando abbondantemente le disparità dalle diverse descrizioni. Si approssima invece assai maggiormente la B. Fabiani alla B. (Aphaobius) Paganettii Ganglb. dell’ isola Curzola sulla costa dalmata, sì per la forma che per la convessità del corpo; da essa però è ben distinta per la statura maggiore, le antenne assai più gracili, ad articoli 1.° e 2.° molto più ingrossati, poco più il 1.°, appena il 2.° di una volta e mezzo lunghi quanto larghi all'apice, gli altri invece molto più esili e di proporzioni diverse. La punteggiatura è poi nella nuova specie molto più fina ed alquanto più densa, e la fine striolatura trasversale delle elitre, che è bene apparente nella £. Paganettà, è quasi nulla . nella B. Fabiani. Non può la nuova specie confondersi colla £. (Aphaobius) Dorotkanus Reitt., che ha il corpo meno convesso, assai più for- temente ristretto all'indietro, le antenne meno gracili, ad articoli basali ben più lunghi e meno dilatati, mentre più brevi e mag- giormente clavati sono i cinque articoli apicali; nè colla 5. (Aphaobius) Gobanzi Rttr. assai più grande, di una forma più cortamente ovale, colle antenne egualmente gracili ma più lunghe (i due articoli basali sono nella Gobanzi almeno tre volte lunghi quanto larghi all'apice, e appena il doppio più grossi del terzo e seguenti, mentre nella 5. Fabiani il loro spessore è triplo di quello degli articoli successivi), i cinque ultimi articoli però sono sempre più distintamente dilatati che nella nuova specie. La Bathyscia (Aphaobius) issensis Mùll. è poi assai distinta NUOVI COLEOTTERI ITALIANI 57 dalla presente specie per la statura, la scoltura e nitidezza del corpo e le proporzioni antennali affatto diverse. Da tutte poi le specie di Bathyscia a me note e di cui potei osservare la forma della carena del mesosterno, la nuova specie differisce per lo straordinario sviluppo di essa, che invece di cessare confondendosi gradualmente col metasterno verso le anche mediane, sì prolunga sempre elevata su tutta la linea mediana di questo fino al suo margine posteriore, dividendo così fra loro anche l’ultimo paio di zampe, ed ivi termina in angolo acuto e sporgente all'indietro, ben visibile di profilo. Questa carena nella sua parte estrema anteriore è piegata ad angolo pressochè retto colla punta di tale angolo arrotondata e fra le anche mediane è alquanto più elevata, sicchè presenta in corrispondenza di esse un profilo più saliente leggermente convesso. Di questa nuova specie ho potuto esaminare una ventina di esemplari e fra loro non potei riscontrare segno alcuno di diffe- renze sessuali esterne. Tutti hanno i tarsi anteriori di 4 arti- coli e nessuno presenta sensibile dilatazione negli articoli di essi. Credo quindi doverla attribuire al gruppo degli Aphaobius, che è precisamente caratterizzato dai tarsi anteriori di 4 articoli nei due sessi, opinione avvalorata anche dalla evidente affi- nità che la b. Fabiani presenta colle specie dalmate recente- mente attribuite a questa sezione del numeroso genere delle Bathyscia. Questa specie, così interessante per la nostra fauna, è stata scoperta nell’ Agosto 1903, dal D.te R. Fabiani nelle grotte del Cameron e del Cogoletto, presso Ceréda, nei Colli Berici. Bathyscia Raveli n. sp. Pallide testacea, nitida, ovata, sat convexa, postice attenuata, pube brevi depressa modice adspersa. Antennis gracilibus, breviu- sculis, thoracis basim haud attingentibus, articulis 1.° et 2.° subae- qualibus, duplo longioribus quam latis, 3.° — 5.° elongatulis, 6.° quadrato, 8.° transverso, 7.°, 9.° — 11.° magis dilatatis, 7.° elon- gatulo, 9.° — 10.° parum transversis, ultimo globoso apice acumi- 58 A. DODERO nato. Thorace amplo, latitudinem elytrorum haud (9) vel via (L) superante, minutissime vix distincte punctulato, angulis posticis retrorsum parum productis. Elytris thorace duplo longioribus, a basi fere usque ad apicem rotundato - attenuatis, apice rotundato - subtruncatis, subtiliter punctatis, indistincte transverse striolatis, stria suturalt tmpressa integra, antice suturae parallela, apicem versus ipsae gradatim approximata. Tibiis intermediis sat longe, posticis indistinete spinulosis. ST: tibiae anticae leviter dilatatae, tarsis anticis, 5-articulatis, valde dilatatis, tibiarum apice latitudine fere aequalibus. Long. 2 mill. Nella forma generale si approssima assai alla 5. Doderoî Fairm.; tuttavia il torace è meno ampio e il corpo più largo e un poco più convesso. Ma assai ne differisce per la pube- scenza più breve e molto meno fitta, per la lucentezza dei tegumenti, la lunghezza delle antenne e la proporzione dei di- versi articoli di esse e la molto minore dilatazione dei tarsi anteriori nei maschi. Da tutte le altre specie del genere, in cui si osserva la pre- senza di una stria suturale, sarà poi sempre facile il distin- guerla per le proporzioni antennali e gli altri caratteri indicati. Ho esaminato due soli esemplari ( 9) di questa specie. Essi mi furono donati dal Sig. Prof. Filippo Silvestri, Direttore del laboratorio di Entomologia Agraria nella R.* Scuola Supe- riore d’Agricoltura in Portici e furono raccolti dal Sig. O. Ravel nella grotta di S. Michele, nell’ isola di Capri. Bathyscia Lostiae, n. sp. Oblongo-ovata, testacea vel fusco-testacea, nitida, parum convexa, retrorsum parum attenuata, pube brevi, depressa, subsericea; an- tennis gracilibus, modice elongatis, thoracis basim paullo superan- tibus sed dimidium corporis haud attingentibus, articulis 1,° et 2.9 elongatis, subaequalibus, 3.° multo breviore et tenwiore, 4.° prae- cedenti paullo breviore, 5.° et 6.° tertio subaequalibus, 7.° lon- giore et gradatim apicem versus dilatato, 8.° multo breviore et angu- NUOVI COLEOTTERI ITALIANI 59 stiore, leviter elongato, 9.° et 10.° septimo aeque latis sed brevio- ribus, 9.° distinete, 10.° vix, longioribus quam latis. Thorace amplo, elytris distinete latiore, basim versus leviter, a triente ba- sali usque ad apicem fortius, rotundato-attenuato, angulis posticis acutis et retrorsum ultra elytrorum basim productis, tenuissime et dense punctato. Elytris apicem versus parum attenuatis, apice sin- gulatim rotundatis, transverse —undulato-striolatis, stria suturali integra, sutura antice depressa. Tibiis anterioribus extrorsum, in- termedus introrsum, paullo incurvatis, posticis rectis. A: Tarsis anticis dilatatis, articulo primo tibiae apice paullo angustiore. Long. 2 3/, - 3 mill., specimen unicum 2 mill. vix superans. Più che ad ogni altra la presente specie rassomiglia alla B. bosnica, Reitt., però essa è meno convessa, le antenne sono più lunghe, la stria suturale è ben marcata, le elitre sono distin- tamente striolate nel senso trasversale ed assai meno attenuate all’apice, sicchè l’insetto ha un aspetto assai più parallelo. Anche la pubescenza appare più densa ed i lati del torace presso la base sono più ristretti verso le elitre, la massima larghezza di esso trovandosi situata un poco più avanti. Trovasi la nuova Bathyscia assai rara nella grotta detta de is giannas (delle fate) a breve distanza da Sadali (Sardegna centrale). Ivi essa convive con numerosi esemplari della Bathy- scia Gestroi, Fairm. Assai meno rara la ritrovai in altra grotta, della quale non potei avere il nome, situata nel territorio comu- nale di Seulo. In quest’ ultima non rinvenni più la B. Gestro/, Fairm., ma raccolsi invece alcuni individui del Catops spelunca- rum, Reitter, e pochissimi esemplari di un nuovo Cryptophagus, del quale darò in seguito la descrizione. Ho nominato questa nuova Bathyscia in onore al mio amico Cav. Umberto Lostia, sempre infaticabile indagatore della fauna entomologica della sua Isola, in compagnia del quale ho potuto compiere l'esplorazione di alcune fra le numerose caverne della Sardegna. | RES LIGUSTICAE XXXIV FILIPPO SILVESTRI INTORNO AD UNA NUOVA FAMIGLIA DI DIPLOPODA GLOMEROIDEA TROVATA IN LIGURIA Grazie all’ esempio ed ai consigli del Direttore del Museo Civico di Genova March. Giacomo Doria e del Vice-Direttore Dott. Raf- faello Gestro, un manipolo di naturalisti liguri e specialmente ge- novesi, da molti anni raccoglie diligentemente in Liguria materiale faunistico per potere alla fine un giorno avere nel Museo Civico, a lato delle ricchissime collezioni esotiche quivi esistenti, anche una collezione locale quanto piu possibile completa e approntare cosi gli elementi per una fauna ligure. Alla collezione degli Artropodi in genere si sono dedicati sempre gli entomologi e con somma cura, cosi che hanno for- nito materiale interessante, che è stato oggetto di varie note, pubblicate tutte in questi Annali, della cui continuazione, che ha luogo con il presente volume, debbono rallegrarsi altamente tutti i Naturalisti italiani, i quali sanno che essa sara come per il passato una pubblicazione di alto valore scientifico, prima in Italia tra quelle del genere e fuori d’Italia sempre in grande considerazione. Tra gli entomologi attuali, che con grande amore fanno ora raccolte per i propri studii e per il Museo, è primo certo il Signor Agostino Dodero, abilissimo raccoglitore di ogni specie di piccoli Artropodi oltrechè conoscitore profondo di microcoleot- teri, dei quali particolarmente si occupa. Al Sig. Dodero, che ha contribuito ora alla conoscenza della fauna miriapodologica ligure con la raccolta di un nuovo ed NUOVO DIPLOPODO DI LIGURIA 61 assai notevole genere di Glomeroidea, che qui descrivo, mi com- piaccio dedicare lo stesso genere e rendergli pubbliche grazie per le ripetute ricerche fatte per trovarne un numero discreto di esemplari. Nè meno vive grazie è mio dovere porgere al Diret- tore ed al Vice-Direttore del Museo Civico di Genova per la bene- volenza, della quale mi sono stati sempre larghi fin da quando io movevo i primi passi nel campo delle scienze naturali. Fam. Doderiidae nov. Corpus praeter caput, collum et valvulas anales segmentis un- decim, quorum mesotergita omnia (etiam X-XI) omnino libera sunt, constitutam et in globum contractile, mesotergito XI ca- put et collum omnino obtegente. Caput. Facies paullulum convexa; labrum medium profunde unidentatum. Oculi nulli. Antennae geniculatae, articulo sexto ceteris valde crassiore, crassiore quam in Glomeroideis ceteris. Organum Témésvary bene evolutum, magnum, ovale in parte infera-interna supra incisuram postico-lateralem clypei interrup- tum. Mandibulae lamina dentata dentibus quatuor incisa et laminis pectinatis 5 instructae. Hypostoma infrabasali medio longitudinaliter partito, palpulo maxillari externo quam interno valde angustiore, conis sensoriis tribus aucto. Truncus. Mesotergita omnia valde convexa, longitudinaliter carinata; I-X parte postica quam antica valde altiore, inflata costae transversalis instar. Mesotergitum I lateribus latis infra magis quam mesotergita cetera productum, supra marginem inferum et marginem antico-lateralem sulcatum. Mesotergitum XI in parte mediana transversaliter totum profunde sinuatum. Mas. Pedes paris 17’ brevissimi, triarticulati; pedes paris 18i 5-articulati, paris 19% 5-articulati. Al sottordine Glomeroidea fino ad oggi erano ascritte le se- guenti famiglie: Gerva:siidae, Glomeridellidae, Onomerididae, Glo- meridae. La nuova famiglia dei Doderiidae è distinta dalle prime due per il numero di scudi dorsali, dalle due ultime per la forma dell'organo di Témésvary, per la grossezza del sesto 62 F. SILVESTRI articolo delle antenne, per il seno mediano trasversale dell’ XI tergite e per la scultura del corpo, nonchè per la forma del 17.° paio di zampe del maschio. In Liguria si trovano rappresentate la famiglia Gervaisiidae con una specie: Gervaisia costata Waga, la famiglia Glomeridue con varie specie del genere Glomeris e la nuova qui descritta con la specie tipica Doderia genuensis. La famiglia Onomerididae è propria dell’ America settentrionale, mentre di quella dei Glomeridellidae si sono trovate specie in Austria ed in Francia, ciò che rende probabile la presenza di qualche specie di tale famiglia anche in Liguria. Auguro al Sig. Dodero di trovar presto qualche bel Glome- ridellide nel Genovesato. Doderia gen. nov. Antennae geniculatae articulis primo et secundo brevibus, articulo tertio quam secundus duplo longiore, articulis quarto et quinto inter sese subaequalibus et quam secundus parum lon- gioribus, articulo sexto obconico quam ceteris valde crassiore et quam tertius ?/, longiore, articulo septimo brevissimo, articulum octavum obtegente, conis apicalibus sensoriis quatuor. Collum caput latitudine aequans, margine antico subrecto, postico late rotundato, fere triplo latius quam longius. Mas. Pedes paris 17. brevissimi, triarticulati, articulo primo lato sat magno, secundo cylindrico, brevi, tertio conico minimo, seta terminato, articulis 1-2 seta apicali interna auctis. Pedes paris 18. breves, 5-articulati, articulo primo ad oppo- situm coalito, articulo tertio quam secundus parum angustiore et parum longiore, articulo quarto quam tertius duplo breviore, articulo quinto quam tertius fere !/, longiore et seta longa api- cali aucto, articulis 1-3 seta apicali interna instructis. Pedes paris 19! sat longi, crassiores, 5-articulati, primo ad oppo- situm coalito, infra in processu conico sat longo producto setis destituto, articulo secundo quam tertius 1/, longiore, in parte antica laterali interna ad apicem processu subcylindrico longo, NUOVO DIPLOPODO DI LIGURIA 63 seta longa terminato, aucto; articulo tertio processibus duobus aucto, quorum alter anticus lateralis internus brevis est, cylin- dricus et seta longa instructus, alter posticus lateralis internus subconicus est apice truncato et aliquantum recurvo: articulo quarto longitudine articulo tertio subaequali, in parte laterali postica interna ad apicem processu subconico aliquantum recurvo aucto ; articulo quinto attenuato recurvo, quam articulus quartus fere ?/, longiore, seta supraapicali instructo. Notae ceterae in familiae descriptione indicatae sunt. Doderia genuensis sp. n. D. colore plus minusve alutaceo, saepe terra conspurcata. Caput in frontis parte mediana setis brevioribus, in clypeo setis nonnullis sat longis instructum. Antennae subclavatae, setis brevibus numerosis et in parte late- rali distali externa setis nonnullis longis. Collum setis minimis parum raris supra auctum et carinis duabus minimis transversalibus, quarum altera parum pone marginem anticum decurrit, altera submediana est. Truncus. Mesotergita omnia supra setis minimis parum raris instructa sunt. Mesotergitum primum supra carinis 13 (6+ 1 + 6) longitudinalibus in parte postica sat elevatis auctum, quarum se- cundae submedianae partem anticam mesotergiti non attingunt, lateribus antice late rotundatis, postice parum late rotundatis. Mesotergita II-IX carinis longitudinalibus 11 (5 + 1 + 5) in parte postica sat elevatis, praesertim carinis sublateralibus, in- structa; imter carinas submedianas etiam carinula longitudinali partem medianam mesotergiti tantum decurrente aucta. Meso- tergitum X carinis 13 (6 + 1 + 6), quarum laterales minimae. Mesotergitum XI carinis longitudinalibus quinque quarum una mediana, duo submedianae et duo sublaterales sunt. Carina mediana et carinae submedianae usque ad marginem posticum pertinent, carinae sublaterales aliquantum ante marginem po- sticum interruptae, nec ad marginem anticum pertinent, carinae 64 F. SILVESTRI omnes ante sinum transversalem parum magis elevatae. Sinus transversalis medianus profundus est. i Valvulae anales setis brevibus instructae. Pedes breves, extensi corporis latera parum superantes, setis brevioribus sat numerosis instructi, in apice articuli primi et secundi seta singula sat longa et in parte distali infera tarsi setis nonullis sat longis, robustis aucti. Long. corp. 5, lat. 1,96; long. antenn. 0,80. Mas foemina aliquantum minor, pedum 17-19 caracteribus in generis descriptione indicatis. Hab. Genova (Villetta Dinegro) in humo infossa. Legit A. Dodero VI-VII, 1903. Questa specie sarà riccamente illustrata con tavole dal Prof. Berlese nell’ opera Acari, Myriopoda et Scorpiones hucusque in Italia reperta. M. REGIMBART DYTISCIDAE ET GYRINIDAE RECUEILLIS PAR M.° L. FEA EN AFRIQUE OCCIDENTALE Dy tiscidae. Hyphydrus crassus Sharp. — Iles du Cap Vert: S. Nicolau, Boa Vista, S. Thiago (Pedra Badejo). Hyphydrus gabonicus Rég. — Guinée Portugaise: Bolama, un seul exemplaire conforme a ceux du Congo. Hyphydrus caviceps, n. sp. - Long. 3 mill. — Rotundato-ovalis, postice subacuminatus, in medio elytrorum valde convexus, ad apicem subdepressus, infra nigro-piceus supra fusco-castaneus, sat nitidus, fortiter sat dense punctatus, punctis minimis numerosis interjectis, antennis flavis, pedibus rufis. Capite sat fortiter et irre- gulariter punctato, antice fortiter excavato et rugose reticulato, clypeo rotundato, in medio tenuissime, utrinque sat crasse marginato ; pronoto brevissimo, lateribus leviter arcuatis, basi utrinque sinuata, in scutello postice angulatim fortiter producta; elytris stria suturali integra et altera in disco postice delela instructis ; coxts posterio- ribus et abdomine fortiter sat dense punctatis. Cette petite espéce se rapproche beaucoup de H. opaculus Rég., du Congo, mais sen distingue tout de suite par le dessus du corps brillant et entiérement dépourvu de réticulation dans les deux sexes. Avec un examen attentif une foule d'autres caractéres la distinguent aisément; l’angle thoraco-élytral est moins accusé, l’insecte étant vu en dessus, par suite d’un peu moins de cour- bure des bords latéraux, la grosse ponctuation est beaucoup plus forte et plus profonde, la téte sensiblement plus excavée et réticulée seulement dans la moitié antérieure de l’excavation; enfin la strie suturale et la strie discale occupant le tiers interne des élytres sont beaucoup plus imprimées et plus larges. Il est a remarquer que M." Fea a pris cette espéce en plusieurs exemplaires au Congo Francais, dans le Fernand Vaz, a une Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. I (24 Maggio 1904) 5 66 M. REGIMBART distance relativement faible des Montagnes de cristal ou l’H. opa- culus a été découvert par Mocquerys. Bidessus longipilis Rég. — Guinée Portugaise: Bolama, un seul exemplaire de cette rare espéce décrite d’Addah. Hydrocoptus seriatus Sharp. — Un exemplaire de Bolama. Laccophilus taeniolatus Rég. — Bolama, un exemplaire. Laccophilus n. sp. prope L. guttecollis Reg. — Un exemplaire du Fernand Vaz, Congo Francais, espéce paraissant bien distincte. Copelatus pulchellus Klug. — Un exemplaire de Guinée Portu- gaise: Bolama, très foncé, n’ayant que le devant de la téte les cétés du pronotum et le bord des élytres roux. Copelatus Erichsoni Guér. — Belle série de cette jolie espéce ; la plupart des exemplaires ont les stries profondes du type; quelques uns ont les stries moins profondes, la forme un peu plus étroite et se rapprochent davantage de la var. polysirigus Sharp. Iles du Cap Vert: S. Nicolau. Copelatus pallidus Rég. — Belle série. Ile du Prince: Roca Infante D. Henrique. Copelatus internus n. sp. - Long. 3 ?/, mill. — Elliptico-ovalis, sat elongatus, parum convexus, persublilissime reticulatus, tenuissime et obsolete punctulatus; capite rufo, postice leviter infuscato; pronoto fusco, ad latera dilute rufescente, sat tenuiter et sat dense longitu- dinaliter striolato; scutello fusco, elytris sordide rufis, nigro-striatis, epipleuris nigris, sirus decem in disco quarum paribus postice abbreviatis, alia submarginali longa, striolisque aliquot antice inter suturam et primam siriam, utrinque instructis; corpore subtus nigro, antennis pedibusque rufo-ferruginers. Très voisin de C. howa Rég. Distinct par la bande noire trés intense sur laquelle est située chaque strie des élytres, par les stries paires plus abrégées en arriére et par la présence, dans le premier tiers de chaque élytre, de quelques strioles irrégu- liéres situées entre la suture et la première strie; pour les autres caractères, à peu près semblable. Ile de Fernando-Po: Moka. Hydaticus Mocquerysi Rég. — Congo Francais: Fernand Vaz, un exemplaire femelle. DYTISCIDAE 67 Hydaticus Staudingeri Rég. — Ile de Fernando-Po: Moka, une série assez variable comme développement des taches jaunes aux élytres; un exemplaire de petite taille a les élytres presque entiérement noirs, nayant que quelques linéaments testacés a la base et quelques nébulosités a peine visibles sur la région de la bande transversale et de la tache antéapicale. Hydaticus matruelis Clark. — Congo Francais: Lambarené, un male. Hydaticus Leander Rossi. — Iles du Cap Vert: S. Thiago (Pedra Badejo), petite série. Hydaticus humeralis Rég. — Guinée Portugaise: Bolama, une femelle de cette espéce qui parait toujours rare. Aethionectes optatus Sharp. — Congo Francais: Lambarené, petite série, dont la plupart des exemplaires se font remarquer par la grande diminution des dessins testacés; chez deux ou trois exemplaires les élytres deviennent presque entiérement noirs, sauf la bordure latérale et quelques petits points rares indiquant un ou deux des dessins normaux. Eretes sticticus L., var. succinetus Klug. — Iles du Cap Vert: S. Nicolau, Boa Vista, S. Thiago (Pedra Badejo). var. helvolus Klug (subdiaphanus Woll., subcoriaceus Woll.). — Iles du Cap Vert: Boa Vista, S. Thiago. Cybister tripunctatus Ol., var. africanus Aube. — Iles du Cap Vert: Boa Vista. Cybister marginellus Rég. — Congo Francais: Lambarené. Gyrinidae. Dineutes subserratus n. sp. - Long. 131/,-161/, mill. — Late ovalis, in medio dilatatus, antice leviter attenuatus, ad scutellum converus, postice et ad latera depressus, supra niger, vix aenescens, niuidus, infra piceo-ferrugineus , pedibus anterioribus nigro-piceis , natatoribus ferrugineis, subtilissime fortiter reticulatus, haud puncta- tus; elytris obsoletissime lineato-canaliculatis , postice extus leviter sed conspicue sinuatis et subserratis, singulatim ad apicem rotun- datis. — magis dilatatus, pedibus anterioribus robustis, elongates, 68 M. REGIMBART femoribus haud dentatis, tibiis biincurvatis, angulo apicali externo obtuso et rotundato. — 9 paulo minus dilatata, elytris magis sinuatis. Espéce d’assez grande taille,- large, d’un noir foncé peu métallique, avec quelques reflets bronzés ou azurés sur la téte et sur les bords des élytres qui sont opaques extérieurement et brillants dans la region scutello-suturale; d’un ferrugineux foncé en dessous, avec les pattes natatoires ferrugineux plus clair et les antérieures brun noir foncé. Le dessus du corps est trés fortement et trés finement reticulé, sans aucune trace de ponctuation. Les élytres, convexes a la région scutellaire, se dépriment 4 l’extrémité et sur les còtés où les bords aplatis se relévent un peu en gouttiére; la sinuation située a la termi- naison de l’épipleure est douce, mais bien marquée, surtout chez la femelle; le bord est finement denticulé un peu en avant et dans la première moitié de la sinuation, caractère qui se retrouve plus ou moins apparent chez D. micans Fab.; les sillons. des élytres sont extrémement fins et a peine visibles. Les pattes antérieures sont robustes et longues, surtout chez le male, les fémurs sans trace de dent, les tibias biincurvés avec l’angle «externe de la troncature obtus et plus ou moins arrondi. Ile de Fernando-Po: Moka, petite série. Dineutes aereus Klug. — Iles du Cap Vert: S. Nicolau, Boa Vista (Estancha, Fondo das Figueiras, Curral Velho), Brava, S. Thiago (Orgaos grandes, Praia), nombreuse série. Plusieurs exemplaires présentent une variété rufine, analogue a celle de D. sinuosipennis Cast. découverte au Sud de Madagascar par M.* Ch. Alluaud, caractérisée par la teinte opaque, une plaque ovale rousse en dedans et en avant du milieu, et quelques autres petites plaques rousses au sommet, sur les còtés et le long de la suture des élytres et vers la base du pronotum. Dineutes Fauveli Rég. — Congo Francais: Lambarené, un exemplaire. Orectogyrus lionotus Aubé. — Ie du Prince: Roca Infante D. Henrique, série. Orectogyrus specularis Aubé. — Ile de Fernando-Po: Moka, Basile. ZUR KENNTNIS DER CASSIDEN DES OSTINDISCHEN ARCHIPELS Von. Dt FRANZ SPABTH Die Durchsicht der reichen Cassidenschitze des Museo civico zu Genua aus dem ostindischen Archipel gibt mir zu folgenden Neubeschreibungen und Bemerkungen Anlass. Hoplionota bioculata, Wag. (Mitt. Munch. ent. V. 1877, 58). Auf Sumatra, Nias und Mentawei verbreitet; simmtliche Stucke von letzterem Fundorte sind oberseits einfarbig rostrot; (var. ferruginea m. nov. var.) bei den so gefarbten Exemplaren die auch in Sumatra nicht selten sind, fehlen die hell durchschei- nenden Makeln im Innenteil des Seitendaches; ich kann daher dieselben entgegen einer fruher ausgesprochenen Ansicht (Ann. soc. ent. Belg. 1900, p. 21) nicht fur unausgefarbt halten. Hoplionota circumdata, Wag. l. c. 1881, 17. Drei von E. Modigliani auf Sumatra (Si-Rambé, Pangherang- Pisang) erbeutete Tiere passen ziemlich gut auf die obige mit dem unbestimmien Vaterland « Ostindien » publizierte Art; doch ist bei denselben das Schildchen nicht eingedruckt und das Seiten- dach der Flùgeldecken nicht quergefaltet. Megapyga brevis, nov. spec. Obovata, modice convera, nitida, rufo-testacea, antennis basi excepla nigris, vertice nigro-aeneo, sculello nigro-marginato, elytris cupreo-nitentibus protecto apiceque rufo-testaceis; antennae monili- formes, breves, crassae, articulo 1.° apice extus minus dilatato, 3.0 brevi; prothorax lateribus haud sinuatis, angulis antertoribus vix perspicuis; elytra disco fovea sat profunda, seriatopunctata , punctis intus posticeque subtilioribus. Long. 6.3 mm.; lat. 5.7 mm. 70 F. SPAETH Mus. Genuens: Ins. Mentawei, Sipora, Sereinu (V-VI, 94 E. Modigliani). Mus. Stettinens: Birma (a dom. Helfer coll.). Rotlichgelb, die Fuhler an der Basis rétlichgelb, an der Spitze pechschwarz, die mittleren Glieder zwischenfarbig, der Scheitel schwarzgrun, metallisch, die Scheibe der Flugeldecken kupferrot oder kupferviolett, die Naht zuweilen metallgriin, das Seitendach und die Spitze der Scheibe rotlichgelb, Schildchen gelb, an den Rindern dunkler. Fùhler kurz und dick, nur bis zu den Halsschild-Ecken reichend, die ausseren Glieder von elliptischem Querschnitt; vom 5. Glied an matt, lingsrissig, das 1. und 2. Glied dicker als die folgenden u. zwar das 1. gross, gegen die Spitze schwach verdickt, nach aussen nicht stàrker als nach innen erweitert, das 2. fast kugelig, kaum schmàler als das 1., das 3. viel dunner, kurzer als breit, das 4. nur unmerklich linger, die folgenden allmilig stirker werdend, gegen die Spitze dicker, das 7. und 9. merklich linger als das 8., dieses kurzer als dick, das 11. zugespitzt, doppelt so lang als dick. — Halsschild trapezformig von der Basis nach vorne erst schwacher, dann stàrker schrig verengt, die Seiten vorne dusserst schwach. gebuchtet, wodurch sehr kleine stumpfe Vorderecken entstehen ; Vorder-und Seitenrand dick gerandet, Scheibe glatt, in der Mitte lingsgerinnt. Schildchen leicht der Lange nach vertieft mit gerundeten Seiten. — Flugeldecken an der nur sehr undeutlich crenulierten Basis kaum breiter als der Halsschild, an diesen anschliessend, bis hinter die Mitte ziemlich stark erweitert, dann breit verrundet; Schulterecken nicht vorgezogen, das Basaldreieck sehr seicht eingedrùckt, schrag ausserhalb desselben je ein ziemlich tiefes Grùbchen; Scheibe gereihtpunktiert, die Punktreihen aus weit von einander stehenden Punkten gebildet, die Punkte im vorderen Aussenteil kraftig, sonst fein, Zwischenriume glatt, vielmals breiter als die Punkte. Seitendach abgesetzt, glatt, an der Basis und Spitze sehr schmal. Prosternum sehr breit, ganz flach, zwischen den Vorderhiiften nicht eingeschnùrt, hinten breit lanzettformig. M. brevis ist der M. angulicollis m. (V. Z. b. G. 1898, 537) CASSIDEN DES OSTINDISCHEN ARCHIPELS 74 sehr dhnlich, aber noch kirzer, hinten stirker erweitert und durch andere Firbung der Fliigeldecken, des Schildchens, der Tarsen und Fuhler, nach vorne weniger verengten, an den Seiten viel weniger ausgeschweiften Halsschild und daher bedeutend schwicher entwickelte Vorderecken desselben, besonders aber durch kiirzere, dickere Fuhler verschieden. Bei M. angutlicollis ist das 3. Fuhlerglied verhiltnismissig linger, ebenso ist das 8. kaum kiirzer als die einschliessenden und das Grubchen auf der Scheibe der Fligeldecken ist seichter, nur angedeutet. Von M. eximia B. ist M. brevis durch geringere Grosse, kur- zere, mehr eifirmige Gestalt, kirzere dickere Fubler, seitlich weniger ausgebuchteten verhaltnismissig schmaleren und lin- geren Halsschild, helles Schildchen regelmissiger spàrlicher und feiner punktierte Scheibe der Fliigeldecken, tieferes Griùbchen auf derselben verschieden. Das 1. Fuhlerglied ist bei .M. eaemia aussen stàrker erweitert, das 3. u. 4. sind langer. Cassida nigrogibbosa, Spaeth. (Stett. E. Z. 1901, p. 10). Im Mus. civic. von Genua finden sich von dieser Art drei Stiicke aus Sumatra von: Ajer Mantcior (VIII/,, O. Beccari), Kaju Tanam (VIII-IX,, O. Beccari), Padang (1890 Modigliani). Die Art ist der Cassida icterica Boh. (M. II, 400) ausserst ahnlich ; der Hocker ist aber stets etwas hoher und seine Profillinie fallt nach hinten dusserst schwach concav ab, wahrend sie bei C. ic/erzca vollkommen geradlinig verliuft; die schwarzen Makeln auf den Fliigeldecken sind grésser und zahlreicher; bei C. iclerzea sind die zusseren, besonders jene unter der Schulter meist verloschen. Bei beiden Arten ist die Stirne gewòhnlich der Lange nach fein gekielt (1); zuweilen aber fehlt dieser Kiel und es findet sich an der Spitze vor der Fùhlerwurzel nur ein kleines Gribchen. Cassida Feae, nov. spec. Parum subtriangularis, convexa, obtuse gibbosa, nitida, rufo-te- stacea, dorso elylrorum nigrovariegato ; prothorax transverso-ellipti- cus, angulis late rotundatis, subtilissime remote punctulatus ; elytra prothorace dimidio latiora, humeris subangulatis productis, for- (1) Vergl. Weise D. E. Z. 1897, p. 111. 79 F. SPAETH titer crebre punctatostriata, interstitiis laevibus, convexis, 2.° magis elevato, protecto laevi, subdefleco. — Long. 8 mm. lat. 6 mm. Hab. Birma, Carin Cheba V-XII, 1888 a dom. Fea detecta. 2 specimina in Museo civico Genuenst. Vom Umriss einer Laccoptera und der L. hospita B. nicht unzhnlich, aber kleiner und mit einfachen Klauen. Schwach subtriangular, hoch gewòlbt, glanzend rotlichgelb mit schwarz gefleckter Scheibe der Flugeldecken. Kopfschild flach, ziemlich breit, nach oben miissig verengt, spiegelglatt ; Fuhler ziemlich kraftig, kurz, bis zu den Halsschild-Ecken rei- chend, das 2. Glied kaum langer als dick, das 3. bis 5. einzeln nicht ganz 2-mal so lang als das zweite, nur unwesentlich an Lange abnehmend, das 6. Glied kiùrzer als die einschliessenden, das 7. bis 10. leicht verdickt, doppelt so lang als dick. Halsschild quer- elliptisch mit breit verrundeten in der Liingsmitte liegenden Seitenecken und breitem, ziemlich stark vorgezogenem Basallap- pen, Scheibe leicht gewòlbt, sehr fein und zerstreut punktuliert, Vordach breit und flach ausgebreitet. Schildchen dreieckig, bei beiden vorliegenden Stiicken mit einer Mittelgrube (zufallig ?). Flugeldecken in den schwach vorgezogenen, von der Seite betrachtet, rechtwinkligen Schulterecken am breitesten, nach hinten missig verengt, an der Spitze breit verrundet, hoch gewolbt, im Basaldreieck beiderseits eingedrickt und die ver- dickte Naht kielig erhoben, dahinter in einen stumpfen niedrigen Hocker erweitert, welcher nach riickwarts sehr schwach konkav abfallt; die Scheibe tief und grob punktiert-gestreift, die Punkte breit, kaum schmiler als die gewélbten glatten Zwischenriume; vom Hocker geht eine dicke, die inneren Punktstreifen unter- brechende, erhabene Querrunzel zum 3. Streifen und begrenzt sodann einerseits nach vorne auf dem 2. Zwischenraume das Basaldreieck, andrerseits verteilt sie sich nach riickwarts, allmélig verschwindend, auf die ersten drei Zwischenriume ; im weiteren Verlaufe ist nur der 2. héher erhaben als die anderen. Seitendach steil geneigt, glatt, vorne breit, nach hinten stark verschmalert, der Rand leistenfirmig. Die Scheibe der Flugel- decken ist schwarz, auf derselben aber sind rétlichgelb: je ein CASSIDEN DES OSTINDISCHEN ARCHIPELS 73 kleiner viereckiger etwas erhabener Fleck an der Basis nachst dem Schildchen, der Anfang der Naht, der Querkiel, einige un- bestimmte Makeln und eine breite, unregelmiissige vielgezakte Querbinde hinter der Mitte, die Spitze der Scheibe, endlich der letzte Zwischenraum mit Ausnahme eines kurzen Stùckes hinter der Seitendachbriicke sowie die Verbreiterung dieser letzteren auf dem vorletzten Zwischenraum. Das Prosternum ist flach, nach hinten missig verbreitert, die Klauen sind kriftig, ungeziihnt; die Schienen haben keine Rinnen an der Aussenseite, der Hinterleib ist gewdlbt, seine letztes Sternit kraftig, fast kòrnig punktiert. Aspidsmorpha sarawacensis nov. spec. Breviter rotundata, nitida, convexa, flavotestacea, articulis 3 ul- timis antennarum nigrescentibus ; clypeus late impressus ; antennae breviusculae, sat validae; prothorax parvus, transverso-ellipticus, angulis subrotundatis, supra laevis ; elytra prothorace duplo latiora, humeris rotundatis productis, ad medium ampliata apice late ro- tundata, basi parum retusa, obtusa leviter gibbosa, remote serie- punctata, protecto latissimo explanato; unquiculi brevissime pectinati. 7 Long.: 10 mm. Lat.=<£0-5; nm: Q » {4 » » ea Hab.: Borneo Sarawak. (Mus. civ. Genova, coll. G. Doria 1 972 9 1865-66). Trib gelb, nur die letzten 3 Fihlerglieder mit Ausnahme der Spitze des letzten schwarz; der dreieckige Kopfschild ist stirker tiber die Fihlerwurzel als bei den verwandten Arten erhoben, der Lange nach breit und tief eingedruckt; die Fuhler sind auffillig kurz und dick; sie reichen nicht an die Halsschildecken; das 3. Glied reichlich doppelt so lang als das rundliche 2., die folgenden, àllmàlig dicker werdend, sind an Liinge wenig verschieden, das 8-10. so lang als dick. Der Ha'sschild ist im Verhiltnis zu den Flùgeldecken sehr klein, kaum halb so breit, quer-elliptisch mit breit verrundeten Seiten- ecken, oberseits glatt, glinzend. Die breiten Fliugeldecken sind an der Spitze beim sehr weit, beim 9 etwas weniger weit 74 F. SPAETH verrundet; die grésste Breite liegt in der Mitte; die Schulter- ecken sind breit verrundet, wenig vorgezogen und stehen seit- lich weit ausserhalb der Halsschildecken; die Scheibe ist an der Basis beiderseits der Naht leicht eingedruckt, dahinter in einen sehr stumpfen, nach hinten in convexer Wélbung abfallenden Hécker erhoben, im rickwartigen Teil ohne Unebenheiten. Die Punktreihen sind fein, wenig regelmassig, viel schmaler als die glatten Zwischenriume. Das Seitendach ist flach ausgebreitet, glatt, von der Scheibe durch die tiefe 10. Punktreihe getrennt. Das flache Prosternum ist hinten schwach lanzettformig erweitert. Die Klauen sind auffallig kurz gekàmmt, die inneren Kamm- zihne rudimentàr, die &usseren bis auf zwei kurze geschwun- den. Die Epipleuren sind an der Spitze in beiden Geschlechtern ziemlich lang, aber spàrlich, abstehend behaart. Das o ist viel kleiner als das 9, etwas stàrker gehéckert, hinten breiter gerundet, der Penis an der Spitze stumpf zugespitzt. Bei fliichtigem Ansehen der Aspidomorpha elevata F. ahnlich, aber von dieser sofort an dem uber die Fuhlerwurzel erhabenen, eingedruckten Kopfschild, den kurzen dicken Fuhlern, dem kleinen Halsschild u. dem stumpfen, viel niedrigeren, nach hinten nicht konkav abfallenden Hicker der hinten ebenen Flùgeldecken, endlich an den kurz gekimmten Klauen zu unterscheiden. Aspidomorpha sumatrana, nov. spec. Plus( ) minusve( 2 ) subrotundata, convexiuscula, nitida, dilute flava, disco elytrorum saturatiore, ramulos duos minus latos utrinque in protectum emittente, antennis articulo ultimo haud infuscato ; prothorax laevis, late rotundatus; elytra humeris rotundatis, pone scutellum breviter distincte subacute gibbosa, evidentius inprimis in disco exteriore striato-punctata, punctis fundo fuscis. 7 Long.: 6-7 mm. Lat.: 53/4 — 6.5 mm. Q » ros) Ra » 6 mm. Hab. Sumatra: Pangherang-Pisang X/,, — HI/,, E. Modigliani. Si- Rambè . . pCa. = III/g, » Peavhagia)lti al DE » Mt.e Singalang. VII/,9 O. Beccari. CASSIDEN DES OSTINDISCHEN ARCHIPELS 75 In die Gruppe der kleinen indo-malayischen Aspidomorphen gehòrig; von der ihr zuniichst stehenden A. egena B. durch vollstindig verrundete Schulterecken, von den iibrigen uberdies durch stiirkere Punktstreifen der Fligeldecken, von A. assi milis durch héheren und spitzeren Hocker verschieden. Das 2 ist ziemlich kurz und breit, das viel schlankere 9 hat fast sub- triangulire Fligeldecken. Die Fihler sind einfirbig gelb oder hòchstens ist das letzte Glied gegen die Spitze braun. Die Zeich- nung der Oberseite wie bei A. egena. Die Scheibe ist eigent- lich in der Grundfirbung nicht dunkler wie die ùbrige Oberseite, es haben aber die Punkte der Streifen zumeist einen braunen Grund und sind von vrétlichen Ringen oder Flecken umgeben, so dass die Scheibe rétlich erscheint; auf jedem Seitendache sind 2 schmale braungelbe Aeste; der Basalast, im ganzen Verlauf gleich breit, ist am Hinterrande kaum erweitert, der rùckwàrtige Ast hat vorne hiufig einen dunkleren Fleck oder ist uberhaupt dunkler wie der vordere. Die Schulterecken sind breit verrundet, durch welches Merkmal diese Art von allen néher verwandten indo-malayischen sofort zu unterscheiden ist; der Hocker ist etwas hdher als bei A. egena, aber niedriger als bei A. furcata Thg., seine Profillinie ist ritckwiirts schwach ausgebuchtet. Die Punktstreifen sind wie bei A. egena ziemlich tief und werden besonders in den normalen Grùbchen, sowie gegen das Seiten- dach hin stàrker. Aspidomorpha assimilis, Boh. (M. II, 314), und var. elegantula, m. nov. var. Diese Art ist vorzugsweise auf Java und Sumatra und den benachbarten kleineren Inseln (Nias, Mentawei ect.) verbreitet dagegen scheint sie weiter dstlich und nérdlich zu fehlen und auf dem Festlande durch Asp. furcata vertreten zu werden. A. assimilis variiert stark in Grosse, Firbung und Zeichnung; die Farbung der Scheibe geht vom hellen rotbraun bis in’s dunkle pechschwarz ; unabhangig hievon variiert ihre Ausdehnung ; zuerst erstreckt sie sich blos uber die Scheibe, wobei sie aus einer innen sehr unregelmissig begrenzten, hinten oft abgekùrzten Langsbinde am Aussenrande, einer Makel am Hocker und einer: 76 F. SPAETH oder zwei oft fehlenden Querbinden hinter dem letzteren besteht; dann zeigt sich der Beginn eines Basalastes, anfangs nur auf dem Innenteil der Basis des Seitendaches als schmales Dreieck, sodann als querliegendes Rechteck (typische Form); endlich er- reicht der Basalast den Aussen-Rand des Seitendaches; in sel- tenen Fiillen entsendet die Scheibe auch nach ruckwirts einen Ast auf das Seitendach. (Java: Buitenzorg: Ferrari 1875). Diese letztere Form (var. elegantula m.) sieht der Asp. amabilis sehr ahnlich, ist aber durch den viel niedrigeren, weniger spitzen Hocker leicht zu unterscheiden. Rhacocassis nov. gen. Corpus subtriangulare, convexumy; antennae (SY longissimae , coxas posteriores fere attingentes, Q breviores, coxas medias via superantes) articulis 6 basalibus glabris, 2 et 3 ceteris brevioribus,; [rons angusta convexa, sulcis deficientibus ; palpi maxillares articulo quarto parum incrassato ; prothorax subcircularis, angulis late ro- tundatis, bast utrinque oblique truncata, elytra subtriangularia, humeris prominentibus et distantibus, conico-gibbosa ; prosternum postice truncatum, profunde excavatum ; pedes breviusculi, articulo ultimo tarsorum laminato. Die Fuhler sind beim 7 viel schlanker als beim 9, das 4. —10. Glied einzeln in der Lange kaum verschieden, beim 7 3-4 mal so lang als dick; das 2. und 3. Glied viel kilrzer, zusammen kaum so lang als das 4. das 3. etwa 11/, mal so lang als das 2. Stirne gewolbt, ohne Stirnlinien, schmal. Der Halsschild ist annihernd kreisrund oder kurz elliptisch mit beiderseits schrag abgestutzter Basis; die Seitenecken sind breit verrundet. Die Flugeldecken sind schwach dreieckig, nach hinten kurz zugespitzt, die Schulterecken sind nach vorne missig vorgezogen und stehen seitlich sehr weit vom Halsschilde weg. Das Klauenglied der Beine ist beiderseits vor der Klaue in je einen transparenten, rechtwinkligen an der Spitze verrundeten Zahn erweitert. Das Prosternum ist zwischen den Vorderbeinen eingedriickt, beiderseits aufgebogen, der Pro- sternalfortsatz ist tief ausgehòhlt, an den Seiten, aber nicht hinten, erhaben gerandet, hinten quer abgestutzt; er hat hiedurch an seinem Ende eine annàhernd dreieckige Grube, die zusammen CASSIDEN DES OSTINDISCHEN ARCHIPELS 77 mit der gegentiberliegenden des Mesosternums, das innerhalb der Mittelhiiften ebenfalls erhaben gerandet ist, eine rautenfor- mige Gestalt zeigt. Die neue Gattung wird auf Coptocycla flavoplagiata Baly Journ. of. Ent. 1863, p. 12 errichtet; dieselbe àhnelt durch die schlanken Fihler dem Genus Thlaspidosoma m. (Stett. E. 7. 1901, p. 4), von dem sie sich aber durch die ganz andere Form des Halsschildes und der Flùgeldecken, die lappenfòrmigen Erweiterungen der Klauengliedes und die Bildung des Proster- nums unterscheidet. Bei Théaspidosoma ist der Prosternalfortsatz nicht grubig vertieft, sondern an seinem Ende stumpf erweitert und greift auf das hinten und seitlich von schmalen erhabenen Randern umgebene Mesosternum Uber. Rhacocassis flavoplagiata var. Modiglianii nov. var. Rh. flavoplagiata wurde von Tringanee (Siam) beschrieben ; ich kenne dieselbe auch von Malakka (Mus. Holm.) und von Sumatra (Pangherang-Pisang), wo sie von E. Modigliani gefunden wurde. (Mus. civ. Genova); zwei 4 von letzterem Fundort sind ganz einfirbig gelb ohne irgend eine schwarze Zeichnung der Fliigeldecken (var. Modigliani: m.). Der Penis ist gegen die Spitze flachgedriickt, daselbst quer- abgestutzt; die sehr scharfen Ecken der Abstutzung sind fast rechtwinklig. Metriona Ferrarii, nov. spec. Rotundata, modice convexa, nitida, dilute flava, apice antenna- rum nigrescente, discis prothoracis elylrorumque piceis ; frons plana, laevis ; prothorax breviter transverso-elliplicus, angulis subrotundatis, supra subtilissime et valde remote punctulatus ; elytra prothorace fere duplo latiora, humeris antrorsum prominulis, ad medium ampliata, apice late rotundata, disco minus convexo, inaequali, me- diocriter punctatostriato. I latior, elytris fere subtriangularibus, bast latioribus, ad me- dium minus ampliatis. © rotundior, elytris ad medium magis ampliatis. © Long.: 4.5 — 3 mm.; lat.: 4 — 4.3 mm. Hab.: Java prope Buitenzorg (Ferrari 1875). 78 F. SPAETH Var. nigredini disci elytrorum basi et pone medium in pro- tectum dilatato. Hab.: Java (Adensamer 1894). Der Metriona catenata sehr shnlich, aber von derselben ausser durch die einfirbig pechschwarzen Scheiben des Halsschildes und der Flugeldecken im + durch nach vorne weniger verengte, daher in den Schulterecken breitere, zur Mitte weniger erweiterte fast triangulire Flugeldecken, sowie durch den bei gleicher Breite etwas kurzeren Halsschild, dessen Seitenecken daher we- niger stark verrundet sind, verschieden. Die Schulterecken stehen beim © seitlich weit vom Halsschilde weg und liegen mit dessen Ecken in einer Querlinie; sie sind schwach spitzwinklig, am Ende leicht verrundet. Das Basaldreieck ist beiderseits leicht eingedruckt, die Naht hiedurch leicht herausgehoben ; die Scheibe ist gleichmassig gewé6lbt, ziemlich uneben, innen schwacher und unregelmissiger, aussen stirker und regelmissiger gestreift- punktiert, die Punkte werden hinten schwicher. Die ganze Scheibe mit Ausnahme der Spitze ist bis zur 10. Punktreihe pechschwarz, an den Randern etwas lichter; diese Fàrbung dehnt sich an der Basis auch auf die Mitte des Seitendaches aus. Auf dem Hals- schilde ist eine quere, die ganze Scheibe einnehmende vorne meist buchtige Makel pechschwarz. Bei M. catenata ist auf den Flugeldecken stets der letzte Zwischenraum in seiner ganzen Ausdehnung, der vorletzte meist von der Seitendachbrucke an hell; auch die Halsschildzeichnung ist stets reduzierter. Von der neuen Art besitzt das Museum zu Genua 27 19, welche bei Buitenzorg von G. B. Ferrari 1875 erbeutet wurden. Bei einem von dem fruh verstorbenen D." Adensamer 1894 in Java gefangenen 9, aus der Sammlung des Wiener Hofmu- seums erstreckt sich die pechschwarze Farbung der Scheibe der Flugeldecken an der Basis und hinter der Mitte uber das ganze Seitendach mit Ausnahme des dussersten Randes; es bleiben nur je eine langgestreckte Makel in der Mitte des Seitenrandes und eine gemeinsame quere an der Spitze hell. CASSIDEN DES OSTINDISCHEN ARCHIPELS 79 Metriona fulgida, Boh. (M. III, 347). Von Ferrari (1875) zahlreich bei Buitenzorg gefunden; wahr- scheinlich von derselben Lokalitàt stammen die von D." Adensa- mer auf Java gesammelten Sticke des Wiener Hofmuseums. Ich kann M. fulgida ausser durch die Farbung von Metriona catenata nicht unterscheiden und betrachte sie daher als eine Form dieser Art. Sie scheint jedoch eine beschrankte Lokalrasse zu bilden, da ich sie unter dem sehr reichen Materiale, das ich aus anderen Gegenden von M. catenata gesehen habe, nirgends vorfand. SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE. BY Dr. KARL JORDAN, Zoological Museum, Tring, England. Among the Anthribidae of the Genoa Civic Museum submitted to me for identification there is a great number of undescribed species, mostly represented, unfortunately, only by single spe- cimens. In the present paper I characterize those new forms of which there are at least two specimens in the collection, _ leaving the uniques undescribed till I have seen more individuals. The types of the new species and subspecies, if not stated otherwise, are in the Genoa Civic Museum. l. Phaeochrotus phoreas spec. nov. 7 9. In colour and pattern agreing with P. porcellus (1860) Pascoe, differing in the antenna. This is gradually widened from the fifth to the eighth segment; segment 7 is broader than in porcellus and 8 is narrower, while 9 is more triangular and a little longer than in that species. P. phorcas stands in these cha- racters somewhat intermediate between the genera Phaeochrotus and Plintherta. Hab. Carin Cheba, Burma, 900-1100 m. (L. Fea). Several specimens. EUSINTOR gen. nov. Rostrum long, cylindrical, dilated at apex, with high mesial carina. Antennal cavity apical, covered, continued ventrally by a sharply marked groove which extends along the whole rostrum. False mentum with acute lobes. Buccal fissure short and broad. Labium deeply divided. Eye lateral, entire, elliptical. Antenna SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE 81 stout, reaching middle of prothorax in 7, apical fourth in 9, gradually widened from segment 6, 2 much longer than 1, in 7 3 longer than 2, nearly = 4, 4 to 8 gradually shorter, 8 as broad as long, club elongate, 9 rounded proximally, truncate apically, broader than long, 10 broader than 9, more than twice as broad as long, 11 truncate proximally, irregularly rounded distally, a little longer than broad, a small interspace at the joints of the club; in 9 2=3=4, 5 a little shorter, 5 to 7 gradually shortened, 7 and 8 as long as broad, club a little shorter than in 77. Prothorax conical, uneven above; carina antebasal, concave, gradually flexed forward laterally, but not becoming longitudinal, no subbasal carina and no basal longi- tudinal one. Elytra emarginate together at base, depressed above, sides parallel from shoulder to apical third. Pygidium rounded. Forecoxae somewhat separate. Mesosternal process sub- vertical. Legs short; first tarsal segment little longer than apically broad, second mesially shorter than its lobes, claw-segment as long as 1 to 3 together, tooth of claw subbasal. Near Sintor. Type: E. loriae spec. nov. 2. Eusintor loriae spec. nov. 79. Black; upperside of rostrum and head, pronotum, a basal sutural patch on elytra and their apex, pygidium and legs (except basal half or two-thirds of hindfemur) rufous orange, clothed with a greyish orange pubescence, partly metallic; antenna rufescent, brunnescent distally, four or five spots on each half of pronotum black, namely one subapical, a second before carina, both close to mesial line, a third more lateral, median, a fourth behind and a fifth obliquely in front of the third, the fifth often absent, all more or less connected with one another, some grey pubescence in dorsal depressions; scu- tellum grey; elytrum with a grey patch on disc near shoulder and another behind middle, both variable in size and mostly divided up, a small conspicuous lateral postmedian spot greyish Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.2, Vol. I(7 Giugno 1904) 6 82 K. JORDAN white, slightly edged with orange, some orange pubescence also here and there on disc. Rostrum about five times as long as broad in middle, punctate, three carinae above, mesial one high, not reaching apex, extending over frons, dorso-lateral ones less elevate, shorter, upper edge of antennal cavity also cariniform, continued backwards to near eye by an irregular fold. Pronotum and underside of body very coarsely, but somewhat dispersedly punctured. Pronotum one fourth broader than long, mesial line subcariniform. Elytra punctate-striate, the punctures large, the stripes rather feebly impressed, basal margin slightly convex near scutellum, shoulder somewhat prominent. Length, 5 mm. Hab. British New Guinea. Five “oo”, two 9Q. CALLANTHRIBUS gen. nov. ¢ 2. Rostrum stout, about twice as long as broad, narrowed and subcylindrical at base, mesially carinate at base; antennal cavity covered, the upper edge being cariniform and somewhat projecting laterally, not continued to eye. This lateral, somewhat oblique and elliptical, truncate-emarginate anteriorly. Underlip deeply divided. Antenna peculiar: reaching to near middle of elytrum, thick and of nearly the same width from segment 4 to 14, 8 the broadest, 1 to 3 thinner than the others, 2 a little longer than broad, shorter than 1, 3 three times as long as 2 and a little longer than 4, 5=6 shorter than 4,7=8 a little shorter than 6, 9 a little longer than broad, 10 broader than long, 11 about four times as long as broad, nearly as long as 8+9+-10, the segments not compressed. Prothorax conical ; carina antebasal, evenly concave, slighthly flexed forward at side, no subbasal and no longitudinal basal carina. Elytra broader than prothorax, convex, evenly marginate together at base, shoulders rather prominent. Pygidium rounded. First basal SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE 83 segment one-third the length of the tibia; tooth of claw post- median. Near Sintor. Type: C. wanthomelas spec. nov. 3. Callanthribus xanthomelas spec. nov. 79. Orange, pubescent; antennal segments 4 to 10 and posterior three-fourths of elytra, except the very tip, black, apex of antennal segment 10 and base of 4 rufescent, apex of 3 somewhat brunnescent; black area of elytra anteriorly bordered with grey, the border extending a little backwards at suture, a small discal spot between fourth and seventh rows of punctures behind middle of black area also grey, antennal segment 11 luteous, pubescent creamy white. Head and pronotum longitudinally plicate. Prothorax one-third broader than long. Elytra subcylindrical, strongly rounded- declivous behind, depressed at basal margin and very little at suture, punctate-striate. Pubescence of underside a little more greyish than on orange parts of upperside. Length, 5 to 6 mm. Hab. British New Guinea, II. 1893 (Loria). Three eis one ©. The beautiful orange colour of this insect contrasting strongly with the black of the posterior three-fourths of the elytra is quite exceptional among Anthribidae. 4 Rawasia gestroi spec. nov. 7 9. Glossy black, slightly greenish; head, underside, legs and antenna pubescent, pronotum and elytra with dispersed short hairs; antennal segments 6 and 7, apex of 3, and middle of tibiae pubescent grey; these lighter pubescent parts more or less rufescent. Prothorax strongly convex, rounded at the sides, with the strongly arched carina not quite reaching middle; disc without 84 K. JORDAN large punctures, but such punctures present at the sides. Elytra very finely and seriately punctate, the rows hardly impressed. Prosternum dispersedly punctured. Metasternum without large punctures. Length, 10 to 12 mm. Hab. Kandari, S. E. Celebes, April to July 1876 (0. Beccari). Two 7g, one 9. 5. Rawasia convexa spec. nov. 92. Much broader than specimens of R. ritsemae (1881) Roel. Of the same length, densely covered with a rather long luteous grey pubescence, which is intermixed above with short black hairs; pronotum with some prominent creamy grey spots; elytrum densely tesselated in the alternate interspaces with creamy grey and black; segments 8 to 11 black; tips of tibiae black shaded with grey pubescence; first tarsal segment black beneath at sides. Pronotum less densely punctured than in ritsemae, depressed behind, the carina not very distinct, being more or less concealed by the pubescence. Elytra strongly convex, proportionally much shorter than in ré/semae and annulipes (1895) Jord., far less cylindrical. Length, 8 to 10!/, mm. Hab. M.t Kawi, Passuruan, Java, one 9, type, in Mus. Tring. A second 9, in Mus. Civ. Genoa from Carin Cheba, Burma, 900-1100 m., 1888 (Fea), differs from the type in resembling in colour grey specimens of /è. rztsemae, except in the tesselated elytra being devoid of a post-median transverse band or patch. 6. Dendrotogus colligens papuanus subsp. nov. 2. The black brown mesial area of the elytra more restricted than in Indian specimens of this species; the false mentum more distinctly elevate transversely behind apex; and the abdominal segments 1 to 4 of the 7 with a very small mesial spot of dense grey pubescence. SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE 85 Hab. Andai, Dutch N. Guinea (W. Doherty), type; Ron I.; British New Guinea; Woodlark (A. S. Meek); Aru Is. (Ribbe); all in Museum Tring. In Mus. Civ. Genoa a series from Ansus, Sorong, the Fly River, and Somerset (Queensland), collected by Beccari and L. M. D'Albertis. 7. Eucorynus unicolor spec. nov. 7 9. Close to £. stevensi (1859) Pascoe; upperside without any grey markings, being uniformly brown, pubescence shorter than in stevensi and the punctures of the elytra smaller; tibiae more restricted grey. Hab. Ternate (Laglaize, Bruijn). Three “0”, one 9. 8. Litocerus histrio fluviatilis subsp. nov. 79. Similar to L. A. histrio from the Malayan subregion, antenna of 7 thinner and segments 3 to 8 not pale rufous at base; mesial carina of rostrum more distinct in apical half; apical and basal mesial spots of pronotum much larger and contiguous, forming a broad mesial vitta which is narrowed in middle; brown transverse bands of elytra much narrower, the clay pubescence being more extended than in hustrio histrio. Hab. Fly River, British New Guinea (L. M. D’Albertis). One dg, two OQ. 9. Apatenia poecila spec. nov. Z. Rufescent, clothed with a clayish grey pubescence; head and pronotum marmorated with brown; sutural and alternate interspaces of elytrum tesselated with grey and brown-black, the other interspaces rufescent tawny, some black dots before middle bordered in front with grey spots more conspicuous; a 86 K. JORDAN thin mesial line and a patch on each side of pygidium, a number of lateral spots on underside, and a median ring on femora and tibiae brown-black; tip of femora, base of tibiae and of first tarsal segment brunnescent. Rostrum more than half as broad again as long, bisinuate at apex; irregularly elevate and grooved, middle portion more raised than sides; three carinae, one on each side as prolonga- tion of frontal border of eye, and the third in the middle, this alone extending to apex. Frons half the width of the rostrum. Prothorax longer than broad, not distinctly punctured, the punctures being more or less concealed by the vestiture, disc somewhat depressed transversely before middle and at carina, the latter nearly straight, feebly convex in middle, lateral angle somewhat obtuse, lateral carina slightly curved. Alternate inter- spaces of elytrum somewhat raised, especially the brown-black dots, third interspace with small tubercle in middle and again before apical declivity, the interspace grey between these tuber- cles; a transverse depression before middle. Length, 5 to 6 mm. Hab. Fly River, British New Guinea (L. M. D’Albertis). Two oo’. 10. Apatenia gularis spec. nov. 79. Similar in colour to A. toliana (1898); larger; frons carinate, in 7 about one-fourth, in 9 nearly one-half the width of the rostrum; underside of the latter deeply impressed longi- tudinally, with a fine carina within impression; pronotum much more finely punctured, the punctures dispersed in middle; derm of elytrum smooth, with sparse fine punctures; stripes distinct; segment 9 of antenna longer than 10 in both sexes, 10 being starker in the of gularis, than in that of toliana. Hab. Paumomu River, British New Guinea, IX-XII. 1892 (Loria); Fly River (L. M. D’Albertis). Two 7g, one Q. SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE 87 ll. Hypseus axillaris major subsp. nov. 7 9. Much larger than ax. axillaris (1895) Jord. described from Perak, and the shoulder-spot reduced to one or two small dots. Length, 6 to 71/, mm. Hab. Fly River, British New Guinea (L. M. D'Albertis). Several specimens. 12. H-ywpseus vestitus spec. nov. ©. Brown, rufescent, clothed with a buffish pubescence, variegated with brown. Rostrum more than twice as broad as long, with the trace of a mesial carina at base. Frons one-third the width of the rostrum. Antennal segments 1 and 2 luteous, 8 much shorter than 7, abouth one-third the width of 3 Pro- thorax twice as broad at base as long, somewhat uneven above, coarsely punctured, a large mesial area more or less buff, the spot before scutellum occupying one-fourth of base, antebasal carina evenly convex, lateral angle less than 90°, lateral basal longitudinal carina very oblique. Elytra declivous from near base to apex, punctate-striate, alternate interspaces above faintly, at sides more distinctly dotted with black, shoulder region more or less extended buffish grey, third interspace with a subbasal tubercle, a small pustule before and a still smaller one behind middle, these elevations black bordered with grey behind, the black dots of the other interspaces being also feebly elevate. Base and apex of femora, a broad antemedian and a narrow subapical ring on tibiae, and bases of tarsal segments pale rufous. Length, 4 to 5 mm. Hab. Kandari, S. E. Celebes, III, 1874 (Beccari). Two QQ. 88 K. JORDAN 13. Hoy pseus frenatus morio subsp. nov. 792. A little longer proportionately than frenatus frenatus ; olive on the elytra, tesselated with black, without a buffish grey dot in the third interspace; buffish grey pubescence of underside restricted to a lateral stripe situated on metasternum and inclu- ding a brown spot; legs black, not annulated. Hab. Borneo: Pontianak, type, and Sarawak, in Mus. Tring, two pairs. One > in Mus. Civ. Genoa from Sarawak (Doria, 1865). UNCIFER gen. nov. Rostrum short, flat, beneath at a right angle with head. Antennal groove lateral, covered, distant from eye. Antenna thin, reaching base of elytrum, segments 1 and 2 incrassate, 3 the longest, twice the length of 8, a little longer than 4, 4 to 7 nearly equal in length, slightly decreasing, club loose, 9 to 11 nearly the same in length, 11 elliptical. Eyes distant, feebly convex, subdorsal, obliquely transverse, very feebly emarginate. Prothorax subconical; carina regularly and strongly biconvex, angulate in middle, ending laterally at basal angle, which is rather acute, the carina not extending forward along the side. Elytra oblong together, rather flattened above, with the basal edge of each convex and the second and third interspaces sub- tuberculiform behind base. Typus: U. sticticus spec. nov. Allied to Gibber (1895) Jord., but distinguished by the less prominent eye and the form of the prothoracic carina. 14. Uncifer sticticus spec. nov. rufescent brown. Rostrum and head more or less grey, with a greyish white mesial line which extends to base of pronotum. Rostrum a little broader than long, truncate, with straight sides, SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE 89 rugose, slightly depressed at base. Frons about as wide as the eye in frontal view. Antennae luteous, at least at base. Prothorax as long as broad, widest at basal angles, slightly rounded in middle of sides, evenly convex, fulvous, slightly variegated with brown and grey. Scutellum white. Elytra one-third longer than broad, depressed at suture behind, less so in front, punctate- striate, more or less grey, alternate interspaces somewhat tesse- lated with brown, a spot on subbasal tubercle, an oblong ante- median patch on suture, and a transverse spot before apex black. Legs thinly grey, not annulated, tibiae and tarsi rufous. Length, 2!/, mm. Hab. Carin Asciuii Ghecù, Burma, 1400-1500 m., III-IV. 1888 (L. Fea). Two specimens. 15. Xenocerus suturalis spec. nov. 792. In structure practically the same as X. olivaceus (1874) Motsch. Lateral vitta of pronotum very thin and more or less widely interrupted. Elytra with a very short basal streak near shoulder; a broad sutural vitta, dilated to the third stripe of punctures behind base, then limited by stripe 2, and finally widened again to stripe 6, the vitta ending behind this transverse dilatation in a short triangular sutural projection; within the vitta there is before the middle a spot of the ground-colour sometimes prolonged to a line; no distinct white apical markings and no lateral ones. Hab. Ron I. (W. Doherty), one 7 in Mus. Tring, type; Ansus, April 1875 (Beccari), one 7, three 92 92. 16. Phloeobius papuanus spec. nov. 792. Resembling P. longicornis (1801) Fabr. in size and colour. The white dots on pronotum and elytrum less prominent. Tarsi black, except base. Frons nearly half as broad again as in /ongi- cornis, with the two carinae barely vestigial. Sides of prothorax 90 K. JORDAN less obliquely narrowed anteriorly, much more rounded. Stripes of elytrum less deeply impressed. Lateral apical angle of last abdominal sternite not projecting in either sex. Hab. Yule I., British New Guinea, May 1875 (L. M. D’Albertis). A series. 17. Misthosima erucifera spec. nov. 2. Rufous brown, covered with a white-grey pubescence, spotted and marmorated with rufous brown above; legs and — base of antenna pale rufous, apex of hind tibia brown, hind tarsus brunnescent on upperside. A spot at base of rostrum, indistinct in one specimen, a double spot on frons, two spots on occiput, connected with one another behind, three dots late- rally on pronotum and a large discal central area brown or rufous brown, this area including a regular grey cross; elytra marmorated with more or less confluent rufous brown dots, a larger spot near base. Eye with small sinus. Pygidium and anal sternite long, trian- gular, subacuminate. Legs slender; tarsi long, first segment nearly twice as long as the others together. Length, 3 mm. Hab. Ighibirei, Brit. New Guinea, VII-VIII. 1890 (Loria). Two QQ. ! This is not a typical Misthosima, as the eye is distinctly sinuate. In absence of the 7 I abstain from proposing a new genus for this species. 18. Doticus convexus spec. nov. 7 9. Similar to D. alternans (1895) Jord., being black, den- sely dotted and variegated with olivaceous clay pubescence, and having the fore- and midtibiae simple, these not being hamate or dentate in either sex. Pronotum and elytra more convex than in alternans, the latter less depressed at the suture. Angle of prothoracic carina not acute. SOME NEW ORIENTAL ANTHRIBIDAE 91 The of alternans is not known. In that of convexus the first foretarsal segment is more than twice as long as broad, having nearly parallel sides, and the anal sternite is short and simply rounded at apex. Hab. Patunuang, S. Celebes, January 1896, type, and Bua- Kraeng, S. Celebes, February 1896 (Fruhstorfer), in Mus. Tring, a series; Kandari, S. E. Celebes, March 1874 (Beccari), one specimen. 19. Doticus planatus spec. nov. 79. Agrees with D. subplanatus (1895) Jord. in the third interspace of the elytrum being cariniform behind, the carina ending in a tubercle, in the hamate foretibia of the 4 being denticulate on the innerside, in the anal sternite of the 7 being bidentate and in the pygidium of the 9 being long and sub- acuminate. Larger than subplanatus, the legs less distinctly spotted with brown. The foretarsus much broader, the second segment being about half as broad again as long. The subbasal convexity of the elytrum less elevate and devoid of a tuft, and the costa of the third interspace less elevate. Angle of prothoracic carina not acute. Hab. Milne Bay, British New Guinea (Mus. Tring, type); Yule I., June 1876 (L. M. d’Albertis); Rigo, British New Guinea, July 1889 (Loria); Andai, Dutch New Guinea, August 1872 (L. M. D'Albertis). io Series. UN ANTHICUS NOUVEAU DE LA SOMALIE REcCUEILLI PAR M.” LE Lizut. C. CITERNI PAR M. Pic Anthicus (Aulacoderus) Citernii, n. sp. — Oblongus, nitidus, testaceus, elytris post medium nigro-fusco fasciatis, oculis griseis, antennis apice incrassatis, thorace subtransverso, ante basin profunde transversim sulcato. Long. 2,5 m. Oblong, assez convexe, brillant, testacé avec la téte un peu rembrunie, les yeux gris, les élytres ornés d’une fascie transver- sale postmédiane foncée d’un noir fauve et pubescence claire un peu soulevée. Téte arrondie en are en arriére, faiblement ponc- tuée, antennes peu longues, gréles, très peu épaissies à l’extré- mité avec l'article terminal très long, bien plus grand que le précédent ; prothorax indistinctement ponctué, assez court, un peu dilaté-arrondi en avant, rétréci et droit en arriére avec un sillon, celui-ci assez éloigné de la base, profond, presque droit, trés pubescent et transparent sur les cotés avec une sorte de dent latérale devant le sillon ; écusson petit; élytres bien plus larges que le prothorax à la base, un peu élargis vers le milieu, atténués et subarrondis au sommet, marqués d’une fascie post- médiane d’un noir fauve, ponctuation faible, espacée; pattes gréles; dessous du corps testacé ou roux. Long. 2,5 m. Un exemplaire appartenant au Musée Civique de Génes, trouvé aux puits de Gallacaio, region de Mudug (Somalie). Par la structure de son prothorax et sa forme trés voisin de A. Bouviert Pie (dont je n'ai plus malheureusement le type sous les yeux) mais en différant au moins par son dessin élytral, les élytres ayant une fascie transversale, au lieu d’une macule suturale, foncée. NUOVA SPECIE DI CHORDODES DEL GUATEMALA PEL Pror. LORENZO CAMERANO Il Dottore Raffaello Gestro ha avuto la cortesia di mandarmi in studio un Gordio che venne inviato al Museo Civico di Storia Naturale di Genova dal Signor Paganini nell’anno 1883, il quale lo raccolse a Quezaltenango (Guatemala). Questo esemplare appartiene ad una nuova specie del genere Chordodes (Creplin) Moebius, che io sono lieto di dedicare al valente vice direttore del Museo genovese. Chordodes Gestri, nov. spec. Un esemplare 7. Quezaltenango (Guatemala). Lunghezza totale m. 0,15. Larghezza mass. m. 0,00125. La forma generale del corpo è quale suole trovarsi nelle specie del genere Chordodes. La colorazione è bruno scura: non vi è collare nero: l'apice anteriore del corpo e la faccia inferiore della regione cireumeloacale e postcloacale sono leggermente più chiare. Lo strato cuticolare esterno presenta : 1.° Una sorta di areole papillari a contorno non festonato e senza aspetto moriforme, le quali hanno forma e dimensioni variabili (il diametro maggiore di esse può variare da 12 a 24 micromillimetri). Esse sono molto ravvicinate fra loro e presen- tano una o due formazioni rifrangenti. Queste areole sono poco sporgenti: la loro superficie superiore è, o convessa, o legger- mente come appuntita, od anche talvolta è incavata; 2.° Fra le areole della sorta precedente si notano dei gruppi ben distinti di areole più grandi e più scure che spiccano net- tamente fra quelle precedentemente indicate. Questi gruppi sono costituiti in generale da sette a dieci areole a contorno grosso- Oh L. CAMERANO lanamente poligonale e di dimensioni variabili (il diametro mag- giore di esse può variare da 25 a 38 micromillimetri). Ciascun gruppo appare costituito da due areole papillari mediane, nella linea di separazione delle quali si nota ‘un grosso poro canale rifrangente, circondate da altre areole un po’ più piccole. Queste ultime presentano una o due formazioni rifrangenti. La superficie delle areole papillari costituenti i gruppi sopra detti appare, vista con sufficiente ingrandimento (ob. F. Zeiss. ocl. 2), finamente zigrinosa ; 3.° Qua e là fra le areole papillari della prima sorta se ne notano alcune che portano un piccolissimo prolungamento rifrangente. La specie ora descritta si avvicina al Chordodes Griffinii Camer. (+) per la forma delle areole papillari dello strato esterno della cu- ticola: ma se ne differenzia nettamente per |’ aggruppamento delle areole stesse, come si può vedere dalla descrizione e dalla figura nelle opere sopra menzionate. Facilmente pure essa potrà essere distinta pei caratteri della cuticola dal Chordodes Dugesi Camer. del Messico (Camerano op. cit.). Recentemente il Museo Zoologico di Torino ha ricevuto dal Sig. Dott. J. Rodriguez due Gordii del Guatemala che credo di riferire alla sopradescritta specie. Il 77 è stato trovato nel corpo di una femmina di Pseudofillide. Esso è lungo m. 0,0195 e largo m. 0,0005; di color nero: la 9 è stata trovata libera nell’acqua; è di color bruno chiaro, colle estremità anteriore e posteriore più chiare. La sua lunghezza è m. 0,275 e la sua largh. mass. m. 0,001. Lo strato cuticolare esterno nel € come nella descrizione sopra riferita: nella 9 i gruppi di areole papillari più scuri sono meno spiccati e fatti di un minor numero di areole scure; in complesso lo strato cuticolare esterno della femmina è simile a quello del maschio. (') L. Camerano, Gordiens du Mexique « Bull. Soc. Zool. de France ». vol. XXIII, p. 74 (1898). — Gordii della Malesia e del Messico. Atti R. Accad. delle Scienze di Torino, vol. XXXIV, tav. fig. 5-5a (1899). LEONARDO FEA ED I SUOI VIAGGI CENNI BIOGRAFICI DI R. GESTRO Quando nell’ Aprile del 1903 giunse la notizia dolorosa della morte di Leonardo Fea, i fogli cittadini dissero di lui parole di rimpianto e di lode, e la Società Ligustica di Scienze Naturali e Geografiche ne pubblicò un cenno biografico, dovuto alla penna del Professore 0. Parona. Io avrei voluto fin d’ allora consacrare un’ affettuosa parola alla memoria dell’ antico e caro compagno di lavoro, dell’ uomo illibato, del viaggiatore benemerito; ma la sua vita era stata tanto intimamente legata a quella del nostro Museo, che quasi parevami indispensabile che il ricordo di lui dovesse figurare in questi Annali. Dovetti quindi aspettare la prima occasione, ed adempio perciò al mesto ufficio soltanto oggi, dopo oltre un anno dacché SA lasciò un così grande vuoto nel nostro istituto. Genova, dal Museo Civico di Storia Naturale, 14 Giugno 1904. 96 R. GESTRO Leonardo Fea nacque in Torino il 24 Luglio 1852 da Anna Roda e da Paolo, professore di disegno nell’Accademia Albertina. Fin da giovinetto dimostrò una passione vivissima ed una grande attitudine per la storia naturale, raccogliendo insetti, specialmente coleotteri, ed ebbe la ventura di entrare presto in relazione con due distinti entomologi, Vittore Ghiliani, Assistente al R.° Museo Zoologico, e Flaminio Baudi di Selve: il primo scienziato di larghe vedute e profondo osservatore, |’ altro rac- coglitore indefesso ed insigne classificatore d’ insetti. È naturale che la frequenza coi due maestri, che gli erano larghi di con- sigli amorevoli, esercitasse una buona influenza sul giovane naturalista e contribuisse a sviluppare nella sua mente eletta l’amore per le ricerche scientifiche e l’ accuratezza nello studio, due doti che in lui sempre rifulsero inalterate come gemme fino alla fine della sua breve carriera di zoologo. Destinato ad abbracciare la professione del padre, presto si distingue nel disegno; datosi poi alla xilografia, in breve rag- giunge in quest'arte un posto notevole. Ma l’ardore entomolo- gico lungi dal cedere dinanzi alla matita ed al bulino, si fa gigante; egli profitta delle scarse ore di riposo per fare escur- sioni nei dintorni di Torino e raduna a poco a poco una colle- zione di coleotteri che amorosamente studia e classifica coll’ aiuto dei due maestri. Ma ciò non basta alla sua mente di investigatore. Egli ha frequentato il Museo della sua città nativa, e si è esaltato alla vista delle forme esotiche meravigliose; il suo campo di indagine è troppo ristretto; egli vuol bene ai suoi modesti co- leotteri che ha tratto pazientemente dai detriti delle alluvioni del Po, ma sogna le Mantichora, le Anthia, i Goliathus, gli Euchirus. In questo periodo di febbre zoologica sente parlare del Museo Civico di Genova e delle sue splendide collezioni, specialmente dovute al viaggio di Doria e Beccari nell’ isola di Borneo, e ottiene di esservi ammesso come impiegato. Ciò avviene nel 1872. La sua raccolta privata è ceduta all'istituto di cui egli entra a far parte ed egli inizia la sua carriera di Assistente, dedicandosi nelle ore di servizio all’ ordinamento delle collezioni entomolo- L.' FEA ED I SUOI VIAGGI 97 giche ed occupando il resto della giornata a far disegni, xilo- grafie, o tavole litografiche per gli Annali del Museo Civico. Le prime figure da lui eseguite per questo periodico si trovano nel volume III, pubblicato nel 1872, e le ultime, che illustrano il suo viaggio .in Birmania, abbelliscono il volume XXXVII, stampato nel 1897. Il Museo Civico intanto vive di una vita rigogliosissima ; pochi istituti si sono sviluppati in un modo così rapido, quasi verti- ginoso; le collezioni sì avvicendano senza tregua; i risultati di viaggi dispendiosi ed importanti si riversano tutti nell’ angusto locale della Villetta Dinegro. Antinori, Beccari e Issel mandano tesori dal Samhar e dai Bogos, ora colonia eritrea; Odoardo Beccari e L. M. D'Albertis ingombrano letteralmente 1’ unica aula del Museo colle Paradisee e le altre ricchezze accumulate in Papuasia ; lo stesso Beccari invia ingenti materiali dalle Mo- lucche, da Giava, da Sumatra, da Selebes. In mezzo a tanta esuberanza di materiali di studio il nostro Fea acquista nuove cognizioni scientifiche e si perfeziona nella tecnica della preparazione e della conservazione degli ani- mali. In pari tempo l’ esame di tante forme così svariate e biz- zarre eccita sempre più la sua fantasia, già riscaldata dalla lettura affascinante dei viaggi di Armand David, di Mouhot e di altri. Egli medita già peregrinazioni in lontani paesi e lavora con attività febbrile ad aumentare il suo peculio, giovandosi per ciò della sua perizia nell’ arte xilografica. Finalmente arriva il giorno sospirato, e l'ardente neo-viag- giatore sceglie la Birmania a campo delle sue investigazioni. Pochi esploratori sono partiti con un corredo tanto solido di cogni- zioni e di esperienza ; perchè i grandi viaggi di Beccari e L. M. D'Albertis furono organizzati al Museo sotto i suoi occhi e l’ aver assistito anche all’ arrivo e all’ ordinamento dei loro risultati fu per lui di grande profitto. L’ Amministrazione Municipale, allora sotto |’ oculata direzione del rimpianto Barone Andrea Podestà, gli accorda un congedo di due anni, che poi gli viene prorogato di altri due, ed insieme un piccolo sussidio. Fea ottiene pure aiuti materiali dalla Società Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.4, Vol. I (4 Luglio 1904) 7 98 R. GESTRO Geografica Italiana, nè gli manca l'appoggio di un mecenate, il Capitano E. A. D'Albertis. Egli deve dare al Museo Civico, cui appartiene come impie- gato, la serie completa delle specie che raccoglierà e serbarne i duplicati a proprio beneficio. Il viaggio del Fea in Birmania è descritto da lui stesso ed illustrato dalla sua abile matita, in un bel volume che s' intitola : Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe (Milano, Hoepli, 1895) ed un riassunto generale dei risultati zoologici ottenuti, è pubblicato pure da lui nel volume XXXVII degli Annali del Museo Civico di Genova. È da quest’ ultimo che io traggo e riproduco, valendomi delle sue stesse parole, un cenno del suo itinerario. « Lasciata Genova il 24 marzo 1885, giungevo a Rangoon il 8 maggio dopo aver fatto brevi soste a Bombay ed a Calcutta. In Rangoon mi trattenni soltanto un paio di settimane per completare i miei preparativi, quindi per ferrovia fino a Prome e poscia rimontando con un piroscafo |!’ Irawadi mi portavo a Mandalay, allora capitale del regno Birmano, arrivandovi il 25. L’ 8 giugno mi rimettevo in viaggio ed il 13 dello stesso mese approdavo a Bhamo, il punto più settentrionale raggiunto dai vapori dell’ Jrrawaddy Flotilla, ove soggiornai per circa quattro mesi e potei dedicarmi con impegno alle collezioni zoologiche, per le quali sino allora avevo potuto fare assai poco. Il 30 set- tembre mi trasferivo una cinquantina di chilometri più a valle, in un villaggio di poca importanza anch’ esso posto sulla riva destra dell’ Irawadi detto Shwegoo, che fui poi costretto di ab- bandonare il 5 novembre, essendo scoppiata la guerra Anglo- Birmana, per riparare a Mandalay; questo avvenimento, se non arrestò totalmente la prosecuzione dei miei lavori, ne limitò grandemente la portata, poichè mi costrinse ad una lunga sta- zione nell’ ex capitale birmana e mi obbligò inoltre di retroce- dere poscia fino a Rangoon per riequipaggiarmi e sopperire in tal modo alle perdite inflittemi dai Birmani, che, insieme a quasi tutte le collezioni fatte a Shwegoo, mi avevano rubato gran parte delle cose mie. Solo il 10 aprile 1886 io potevo riprendere con LIRA LIE NZ CIEL IA BAI MEZ PE ere ee he Pulp RATS L. FEA ED I SUOI VIAGGI 99 lena le mie ricerche nel settentrione della Birmania, fissandomi una seconda volta a Bhamo e rimanendovi ben sette mesi ; uno dei quali passato in un minuscolo villaggio detto Teinzò, a 18 o 20 chil. a N. N. E. di Bhamo, posto sul Mulay, piccolissimo affluente dell’ Irawadi. In questa seconda stazione a Bhamo ebbi pure la ventura di penetrare fra i monti Catcin, che per tre punti cardinali cingono il piano di Bhamo e che, memore delle interessanti scoperte zoologiche fattevi dall’Anderson (*), io anelavo di calcare; ma per |’ indole ostile degli abitanti del villaggio al quale feci capo, la mia gita fu brevissima e le sus- seguenti dirottissime pioggie ed altre contrarietà mi impedirono di ritentare la prova; per altre contrarietà intendo le condizioni di sicurezza del paese, che invece di migliorare si erano andate facendo ogni giorno più cattive, poichè la ribellione scoppiata alla fine dell’anno precedente subito dopo |’ occupazione inglese del regno Birmano indipendente, si era convertita poscia in un vero brigantaggio e questa piaga allargandosi sempre maggiormente aveva raggiunto una gravità tale da distogliermi intieramente di mandare ad effetto la vagheggiata perlustrazione dei monti Catcin. Se però io non potei esplorare quei monti, il successo zoologico che mi ripromettevo dai medesimi fu in gran parte raggiunto, in grazia dell’ affluenza di cotali montanari a Bhamo che mi fornirono un materiale copiosissimo, comprendente, si può dire, ogni classe d’animali di quelle loro selvose balze, eccettuati gli uccelli. Oramai pago di questo risultato e di quello anche più soddisfacente ottenuto colle mie ricerche negli imme- diati dintorni di Bhamo e vedendo che una più lunga perma- nenza nel settentrione della Birmania a nulla mi avrebbe giovato, divisai di abbandonare la vallata irauadica e rivolsi i miei pensieri al Tenasserim colla convinzione che i suoi monti m’ avrebbero pure rivelato dei veri tesori. Sono lieto di poter constatare che le mie speranze non erano infondate; infatti la perlustrazione (!) Il dott. J. Anderson riferì intorno ai risultati zoologici ottenuti in tali monti e nel Yunnan nella sua grandiosa opera — Anatomical and Zoological researches, comprising an Account of the Zoological Results of the two expeditions to West- ern Yunnan. Calcutta, 1879. 100 R. GESTRO della parte settentrionale di questa provincia birmana, che mi prese poco piu di quattro mesi, cioè dall’11 gennaio al 14 maggio del 1887, e consistette in due gite alla scogliera delle Farm caves situata vicino a Moulmein, di una lunga stazione a Kokarit, villaggio assai importante, non lontano dalla catena Dana e di un’ escursione, rimontando buona parte della vallata dell’ Houngdarau, al massimo picco della catena or ora menzio- nata, il Muleyit, alto oltre 1900 metri, mi fruttò collezioni assai estese e preziose ; collezioni che furono, per così dire, comple- tate poscia da un mio preparatore da me inviato a Malewon, nell’ estremo lembo meridionale del Tenasserim. Anche assai fruttiferi furono i mesi di agosto e settembre seguenti, che io passai in un bungalow dell’ amministrazione forestale nei pressi di Palon, piccolo villaggio del Pegù, posto a 80 o 90 chil. a settentrione di Rangoon; ma la messe zoologica più copiosa, dopo quella ottenuta nel settentrione della Birmania, me la for- nirono i monti o paese dei Carin, detto anche Careni (Aarenee). Devesi però osservare che a questi monti io dedicai più d’ un anno, cioè dal 6 dicembre 1887 alla fine di gennaio del 1889. Il punto più lontano da me raggiunto fra essi fu Chialà, villaggio di Carin Asciuii-Ghecù o Padaun posto a più di un centinaio di chilometri in direzione di N. N. E. da Toungoo ; la stazione più elevata fu quella fatta a Tad villaggio di Carin Ghecu, ad una altitudine di circa 1400 metri, e la più bassa quella di Leitò, villaggio di Carin Chebà o Bia-pò, posto a 900 metri sul livello del mare; ma raccolsi ed ebbi dai nativi animali provenienti da altitudini molto minori. Oltre di queste tre tribù o varietà di Carin, io ne visitai pure una quarta detta degli Asciuii-Chebà, il cui distretto giace fra quello dei Ghecù e dei Chebà ; ivi però, come fra i Ghecù, io mi trattenni meno d’un paio di mesi e fra gli Asciuii-Ghecù soltanto due settimane, mentre la mia stazione fra i Cheba si prolungò, sebbene interpolatamente, per oltre sei mesi. Essa fu anche l’ultima del viaggio; infatti il 1.° febbraio 1889 partendo da Rangoon lasciavo la Birmania, rientrando nel porto di Genova il 29 marzo, dopo poco più di quattro anni d’ assenza ». L. FEA ED 1 SUOI VIAGGI 101 L'importanza delle collezioni radunate dal Fea in Birmania fra il 1885 e il 1889 è veramente straordinaria ; e il lettore potrà averne un’ attestazione più efficace delle mie parole di lode, dando un’occhiata alla chiusa di questo mio cenno biogra- fico, ove troverà enumerate le pubblicazioni che le riguardano e le novità in esse contenute. È da notarsi però che una parte non tenue del materiale è tuttora da studiarsi e che, constando questa di gruppi generalmente poco coltivati o negletti dagli zoologi, certamente racchiude ancora buona copia di tesori ine- diti (1). Al ritorno dalla Birmania il Fea è nominato Cavaliere della Corona d’ Italia, la Società Geografica Italiana lo accoglie fra i suoi membri corrispondenti e l’Amministrazione Municipale gli affida |’ insegnamento della xilografia nella Scuola industriale femminile Duchessa di Galliera. Egli non dorme però sugli allori, e dal 1889 al 1897 lavora indefessamente attorno alle sue raccolte, e nello stesso tempo pubblica la relazione del suo viaggio ed il riassunto generale dei risultati zoologici, di cui sopra ho fatto cenno. Intanto si prepara a nuove esplorazioni. Esitante sulla scelta, questa: volta vagheggierebbe qualche isola della Malesia; poi è costretto a cedere alle esigenze della sua salute, che da qualche tempo gli dà a pensare, e stabilisce di recarsi in un luogo più vicino, disposto a rimpatriare se i suoi disturbi. non cessano, ma deciso a raggiungere, potendo, contrade più remote. Il 1.° Dicembre 1897 parte alla volta dell'Arcipelago del Capo Verde. Rinunciando a visitare le isole più coltivate e perciò meno feconde di messe zoologica, fa la sua prima fermata a Boa Vista, ove si trattiene, toccandone varii punti, fino al 16 Febbraio, ed il giorno dopo, sullo stesso vaporino il « Bissau », () Oltre le collezioni zoologiche, copiose e pregevolissime, il Fea ha radunato in Birmania una bella raccolta etnografica, che ora figura nel Museo Preistorico ed Etnografico di Roma, diretto dal Prof. Pigorini. 102 R. GESTRO che da S. Vicente lo aveva portato a Boa Vista, raggiunge S. Thiago, la maggiore delle isole dell’arcipelago. Ivi fa varie escursioni, fra le quali un’ ascensione del vulcano Pico da An- tonia (circa 1350 m. */m)(*)e per la prima volta fa la conoscenza, non desiderata, della Pulex penetrans (?) il molesto Aphaniptero che si insinua sotto l’ epidermide dei piedi producendovi gon- fiezze ed ulcerazioni. S. Thiago è abbandonata la sera del 30 Maggio ed il giorno successivo il nostro viaggiatore si trova a Fogo, altra isola, do- tata del più alto picco dell’ arcipelago. Egli lo sale non senza dif- ficoltà e disagi, animato principalmente dal desiderio di procu- rarsi la capra selvatica che frequenta quelle balze poco acces- sibili. La fortuna però non gli arride e già disgustato dei magri risultati zoologici fino allora ottenuti, egli intravvede più lieto avvenire nella vicina costa d’Africa e trova che il desiderio di abbandonare quell’ infecondo campo di ricerche è ormai diven- tato una necessità. Però, prima di lasciare |’ arido e povero arcipelago, non ri- nuncia a visitare Brava e gli isolotti Rombos, colla speranza di qualche buona cattura. Infatti il 18 Luglio lo troviamo a Brava, la minore delle isole abitate dell'Arcipelago, e ai primi d’A- gosto fa un’ esplorazione dei Rombos. Il 30 Settembre, lasciata Brava, in quattro giorni di viaggio, raggiunge S. Nicolau, ove l’ infaticabile esploratore si consola delle scarse raccolte colla scoperta importante di una nuova Procellaria (Oestrelata Feae, Salvad.). L’ ultima gita ha per meta I’ Ilheo Razo, uno dei due isolotti disabitati, situati ad occidente di S. Nicolau, che formano, in- sieme a Santa Luzia, il gruppo delle Desertas. Vi si reca sopra uno schooner diretto a S. Vincenzo, che deve riprenderlo al ri- torno, e, ricoverato sotto una baracca improvvisata con alcuni legni e pezzi di vele, vi trascorre dodici giorni, rallegrati dalla cattura di rare specie d’ uccelli e di molti esemplari di Macro- (*) Questa quota altimetrica, e in genere le altre che si troveranno nelle pa- gine seguenti, sono desunte da misurazioni eseguite dal Fea coll’ aneroide. (2) Sarcopsylla penetrans (L.). L. FEA ED I SUOI VIAGGI 103 scincus Coctet, lo straordinario e gigantesco scinco, esclusivo dell’ Ilheo Razo e dell’ Ilheo Branco. Con questa escursione, la più ricca di emozioni, si chiude la sua campagna capoverdiana, di cui ho dato un cenno estrema- mente rapido, ma che il lettore può trovare descritta più mi- nuziosamente e con stile piacevole, sfogliando il Bollettino della Società Geografica Italiana degli anni 1898 e 1899. Ivi il Fea ha esposto modestamente, sotto forma di lettere dirette al Marchese Giacomo Doria, Presidente della Società Geografica e Direttore del Museo Civico di Genova, le sue avventure e le sue impressioni, illustrando l’ interessante narrazione con arti- stiche figure tratte da schizzi da lui stesso eseguiti. La lettura di queste lettere, dalle quali ripetutamente tra- spare un senso di sconforto nell’ animo del viaggiatore, potrebbe far pensare ad un vero insuccesso zoologico; ciò che non è. Se le raccolte sono scarse, non è per colpa del raccoglitore, ma per la natura di quelle aride isole vulcaniche ; e se la fauna dei vertebrati, per se povera, gli ha fruttato poco, per. contro la collezione di insetti di ogni ordine è assai ricca e pregevole, e dall illustrazione dei coleotteri si potrà ricavare certamente un lavoro più importante del « Coleoptera Hesperidum » di Wollaston. Del materiale dell'Arcipelago del Capo Verde la sola parte studiata finora è l’ornitologica, che è stata argomento di un lavoro del Conte Salvadori, pubblicato nei volume XL degli Annali del Museo Civico di Genova. Da questo risulta che il contributo del Fea non fu senza importanza; infatti, malgrado le contrarietà da lui provate e benchè fosse stato preceduto di poco dal Boyd Alexander, che si era dedicato alla raccolta degli uccelli in modo particolare, ha potuto arricchire di ben undici specie l’Avifauna di quell’arcipelago. Fea lascia le isole del Capo Verde il 15 Dicembre 1898 e si imbarca per la Guinea, o Senegambia, Portoghese, ove rimane fino al Maggio del 1900, soffermandosi principalmente in Bissau, Bolama, Farim, Cacheu, Cassine, Cambec, luoghi, qual più qual ‘ 104 R. GESTRO 2 meno, fecondi di messe zoologica. Come nell’arcipelago dapprima visitato, così in questa regione non gli riesce di assoldare qual- cuno che possa coadiuvarlo per la caccia e per la conservazione dei grossi animali; perciò non è a stupirsi se nelle sue colle- zioni i mammiferi, sopratutto quelli di grandi dimensioni, siano male rappresentati. Costretto, sotto un clima snervante, a disim- pegnare da solo i mestieri di cacciatore e preparatore in ogni ramo della zoologia, è naturale che egli debba limitarsi a quelle raccolte che gli costano meno gravi fatiche; ed è perciò che vediamo la parte che riguarda gli Artropodi in genere curata più di tutto il resto. Un'occhiata ai materiali da lui ottenuti, benchè finora non classificati, basta a provarci che egli non ha perduto il suo tempo e a farci meravigliare della sua straordi- naria attività ed abnegazione. Il 29 Maggio del 1900 il Fea, a bordo d’ uno dei postali portoghesi che fanno servizio fra la metropoli Lusitana e le sue colonie dell’Africa occidentale, sta per raggiungere S. Thomé, una delle quattro isole dell'Arcipelago del Golfo di Guinea. Dopo una breve sosta nella capitale dell’isola, va a stabilirsi nella piantagione di Ribeira Palma e successivamente in quella di Vista Alegre, che dista dalla città da 7 a 8 chilometri e la domina da un'altitudine poco superiore ai 200 m. Ivi si trattiene dal 18 Settembre al 28 Ottobre, giorno in cui fa ritorno in città in attesa di un vaporino per recarsi ad Agua-Izé. Dopo un breve soggiorno in quest'altra piantagione, si trasferisce (1.° Dicembre) nella parte più alta di essa, cioè nella dipendencia di Cantagallo. In tutto sono otto mesi che egli trascorre nell’ isola, radunando collezioni numerose, sopratutto le entomologiche. Di S. Thomé e dei suoi abitanti ci parla egli stesso in un articolo pubblicato nel 1902. Questo fu l’ultimo suo scritto inviato alla Società Geografica Italiana ed io traggo gli appunti intorno al resto del suo viaggio dalle lettere che ho ricevuto . direttamente da lui e da quelle gentilmente comunicatemi dalla sua famiglia. eee eee aa —— = oe 2° 0) L. FEA ED I SUOI VIAGGI 105 Lasciata la piantagione di Agua-Izé, il Fea parte per I’ isola del Principe, ove giunge il 22 Gennaio 1901, sbarcando di fronte alla città di S. Antonio. Come primo campo delle sue ricerche sceglie la Roca (pianta- gione) Infante Don Henrique, ove rimane fino al 6 Maggio. Il 7 dello stesso mese, sopra una gfande canoa scavata in un tronco d'albero, raggiunge in 4 ore e !/, la città e il giorno successivo si reca, a piedi, fino alla Roca Esperanca, impiegan- dovi un’ora, e di là prosegue a dorso di mulo (1 ora e !/,) fino alla Roca Porto Real. È ospitato dall’ amministratore della pian- tagione in una casa situata fra i 130 e i 140 m. */m., con una splendida vista sulla Baia d’ Oeste, che trovasi sulla costa opposta a quella ove è la città e la piantagione Infante D. Henrique. È a Porto Real che egli comincia a sentire seriamente |’ influenza del clima malsano; è colpito da febbre, da disturbi gastrici, da insonnia ed è costretto a passare: qualche settimana adagiato sopra una poltrona, rinunciando a gran malincuore alle raccolte. Il 23 Giugno si reca nella città di S. Antonio e di là torna a S. Thomé colla speranza di potervi trovare imbarco per I’ isola Anno bom. Dopo non poche contrarietà dovute al servizio irre- golare di quei piroscafi, ne trova uno (il 6 Agosto) che salpa invece per Fernando Poo; ne profitta e sbarca il 9 a S. Isabel, capitale di quell’ isola. Il 14 dello stesso mese si trasferisce a Basilé, distante 8 chi- lometri dalla capitale, dopo due ore e mezzo di cammino, com- piuto, parte in un vagoncino Decauville spinto da sedici uomini, parte a piedi. Basilé trovasi fra 400 e 450 m. di altitudine sul declivio del monte che scende verso la città, e consta di un nucleo di case abitate da gente relativamente benestante o pro- prietaria di piantagioni attigue. Vi è la casa del governo, o Sanatorio, ove il Fea, col permesso del Governatore, può allog- giare, e i Padri del S. Cuore dell’ I. Concezione vi hanno una missione ed una chiesa assai grande ed elegante, costruita in legno. I quarantasei giorni trascorsi a Basilé sono assai proficui 106 R. GESTRO per la collezione degli insetti e dei molluschi e il Fea ne risente pure benefici effetti per la sua salute. In Settembre egli torna a S. Isabel e il 6 Ottobre si trova già in un'altra piantagione, a Punta Frailes, ove è ripreso da ripetuti attacchi di febbre, e vi resta fino al 1.° Dicembre, giorno in cui è di nuovo alla capitale. Il 4, sopra una cannoniera del governo, si reca alla Bahia de S. Carlos e il di seguente va a stabilirsi nella Missione pro- testante, situata a circa 200 m. ‘/,, e distante circa 3 chilometri dal piccolo villaggio di S. Carlos. Di là si spinge fino alla Missione cattolica di Musola, percor- rendo circa 18 chilometri di cammino penoso attraverso a sen- tieri tortuosi, in mezzo a canneti ed a bassa vegetazione; ma gli stenti della dura traversata hanno compenso in un'emozione gradita che egli prova alla vista di un insetto da lungo tempo sospirato. Era un sogno della gioventù realizzato, e val la pena di riferire testualmente le parole con cui egli annuncia questa scoperta nella sua lettera del 23 Dicembre 1901; « Ad un tratto, mentre le due pareti di canneti mi sfilavano lentamente ai lati, man mano che procedevo oltre, ebbi un forte sussulto. Non era un’ illusione ottica; mi arrestai come intontito davanti a certe grandi Cetonie appiccicate sugli steli delle canne, le cui zampe anteriori immense e certi bizzarri corni sul capo mi persuasero essere Goliatini. Si, erano proprio dei Goliatini. Come erano A Musola (circa 600 m. ‘/,,.) trova alloggio in un bel padiglione di ferro adibito a Sanatorium e vi passa due giorni. Il terzo si reca ad un’altra missione, quella di Batete, ove con gioia ritrova i Goliatini. In Gennaio è di nuovo a Musola e continua attiva- mente e con profitto le sue ricerche, contento di aggiungere nuove specie alla sua raccolta di batraci. Nel mese successivo sì trasferisce a Moca, percorrendo circa sei ore di cammino in amaca, perchè un piede assai malconcio con un dito suppurante gli impedisce di camminare. Un nuovo attacco di febbre violenta lo obbliga a letto per quattro giorni ars A a i ya n dae PA PL RIN bee ee ee ot) L. FEA ED I SUOI VIAGGI 107 ed è seguito da una molesta espulsione al capo; dippiù il nutri- mento è cattivo e mal adatto per un ammalato. Moca, a circa 1440 m. 5/n., è un piccolo centro di case colo- niche sparse a grande distanza luna dall’ altra. Egli ne occupa una non molto grande, coperta di foglie di palma e colla nuda terra per pavimento. Ha per ajuto un ragazzetto di quattordici anni, il solo della Missione che parli correttamente lo spagnuolo. La temperatura è piacevole; nella capanna durante le ore più calde della giornata il termometro oscilla fra i 20° e 1 22° e nella notte scende fino a 14°. Egli si ristabilisce dalla febbre, ma persiste la gonfiezza al capo e nuovi tormenti gli sono ca- gionati dalla straordinaria frequenza della Pulex penetrans, di cui ha invaso i piedi. Ogni giorno il suo piccolo servo gliene estrae qualcuna; ma ciò non toglie che egli softra di moleste suppurazioni. Il 2 Marzo 1902 è di nuovo a Musola e il 29 dello stesso mese si trova a bordo del « Fernando Poo » in rotta per Anno bom (2), che raggiunge il 1.° Aprile. Nell’ unica Missione di quest'isola non è posto per lui ed è costretto a rifugiarsi in una cappella, o meglio in una baracca sdruscita e lurida, che egli stenta assai a ridurre in condizione abitabile. Appena finito questo lavoro, comincia le sue escursioni, sia salendo ad una laguna a 220 m. ‘/,,, sia costeggiando la spiaggia del mare a levante e a ponente. Ma i sentieri sono malagevoli, sopratutto pei suoi piedi sempre sofferenti, ed il miglior modo per percor- rere |’ isola sarebbe di raggiungerne i varii punti colla barca, se il mare, per lo più agitato, e la perenne minaccia di tem- porali non rendessero la cosa poco attuabile. La fauna dell’ isola è povera, e gli insetti, ed i Coleotteri specialmente, sembrano scarsissimi. L’ avifauna però offre interesse al bravo esploratore, che è lieto di scoprire per il primo nell’ isola un rapace notturno (Scops Feae Salvad.). Gli indigeni lo coadiuvano abbastanza nelle () Anno bom (Capodaano) è voce portoghese; ma quest’ isola è, come Fernando Poo, colonia spagnuola. 108 R. GESTRO raccolte e gli portano sovente uccelli, la maggior parte ammazzati a colpi di pietra. Colla speranza di ottenere qualche cosa di meglio per la sua collezione di insetti e di molluschi, egli va ad una piantagione di cacao, l’unica che vanti finora la piccola isola di Anno bom. Colà trova una casa assai poco abitabile, ma situata a poco meno di 450 m. ‘/,,. e circondata completamente da foresta. I tredici giorni che vi trascorre danno un risultato assai povero, perchè la vita animale vi è scarsa e poco variata. D'altra parte le continue sofferenze ai piedi rendono per lui disagevole il percorrere quei sentieri aspri e difficili; le condizioni di salute poi sono anche peggiorate per un nuovo attacco di febbre: perciò egli abbandona la piantagione (20 Maggio) e ritorna al villaggio, ove prepara il suo bagaglio per esser pronto all’ arrivo del vapo- rino e non perdere la rara occasione di una partenza. | Il 2 Giugno s’imbarea sul « Fernando Poo », il 5 tocca S. Isabel (Fernando Poo) e sapendo che il giorno dopo vi avrebbe approdato un vapore tedesco che dopo poche ore salperebbe per Camerun, decide di profittarne per estendere le sue ricerche a nuove regioni. Con Anno bom è compiuta l'esplorazione delle quattro isole principali del Golfo di Guinea. Il Conte Salvadori ne illustra le raccolte ornitologiche in tre memorie stampate dalla R. Acca- demia delle Scienze di Torino, dalle quali risultano: per Principe una specie non ancora descritta ed un’altra nuova per la fauna dell’ isola; per S. Thomé due specie nuove, ed altre due per Anno bom. Sulle altre collezioni nulla finora è stato pubblicato, se si eccettuino la descrizione di un nuovo coleottero della famiglia dei Paussidi e una nota intorno ai Ditiscidi e Girinidi, in cui sono enumerate tutte le specie raccolte e descritti come nuovi un Copelatus e un Dineutes, ambedue di Fernando Poo. Il 7 Giugno Fea trovasi a Victoria nella Colonia Germanica del Camerun e il 20 si reca alla stazione di Buea, sul monte Camerun, fra i 700 e gli 800 m. ‘/m., ove giunge dopo 5 ore 1/, di cammino a dorso di mulo. Ivi è ricevuto cordialmente dagli impiegati governativi ed alloggia nella palazzina del Governatore L. FEA ED I SUOLI VIAGGI 109 Generale. Da principio le raccolte procedono abbastanza bene ed è secondato dai nativi nelle sue ricerche; ma sopraggiunge la pioggia torrenziale e continua che paralizza ogni cosa ed egli, insofferente di riposo forzato, decide di tentar la sorte nel Congo Francese. Infatti il 22 Luglio è di nuovo a Victoria per aspettarvi la partenza del piroscafo. Il 1.° Agosto è a bordo del vapore inglese « Olenda » in rotta per Libreville e mentre gli appare la terra lontana, torna colla mente ai tempi felici di gioventù, quando egli si entusiasmava alla lettura delle meravigliose caccie al Gorilla narrate dal Du- Chaillou, o alla notizia del primo Goliathus, colto con un colpo di Flobert carico a conterie e venduto a Parigi per 800 lire. Libreville, che i nativi chiamano Gabun, è la capitale del Congo Francese. Fea è impaziente di lasciar l'abitato per andare in cerca di luoghi più propizii alle raccolte; s’ imbarca l’8 Agosto sul postale francese « Paraguay » e il giorno successivo giunge a Capo Lopez, piccola stazione sul delta del fiume Ogoué, com- posta di poche case trafficanti e della casa del Governo, occupata da un Residente, con annesso servizio di posta e dogana. Vi passa un giorno e due notti, cortesemente ospitato in una di quelle factoreries. in attesa della piroga che deve trasportarlo alla Missione Cattolica di Fernand-Vaz. L°11 lascia Capo Lopez alle ore 12 e, malgrado i quattordici rematori di pagaja con un timoniere, non raggiunge la Missione che il terzo giorno alle ore 19. Accolto con molta cordialità da quei missionarii francesi, egli cerca di mettere tosto in assetto tutte le sue cose per esser pronto al lavoro ed intanto chiede informazioni sul Gorilla e sul Manatus, due mammiferi che gli sta molto a cuore di procurarsi. Il 21 Agosto è giorno di grande emozione pel nostro natu- ralista; reduce da una gita, riceve la notizia che hanno ammaz- zato un Gorilla ed infatti trova dinanzi alla porta della sua abi- tazione la grande antropomorfa cui avevano legato ad un bambù le mani ed i piedi appajati per trasportarla sospesa. L’ esemplare però è assai rovinato ed il prezzo che ne chiedono i nativi è 110 DR GESTRO più del doppio del consueto; per cui il Padre Superiore lo con- siglia a rinunciarvi, assicurandolo che presto ne avrebbe un altro. Questo infatti non tarda molto; il 14 Settembre gli portano un superbo maschio; la gioja è poi al colmo quando egli ottiene a poca distanza di tempo anche il sospirato Manatus. Le raccolte di Fernand-Vaz sono soddisfacenti; ma dopo qualche. tempo egli crede conveniente di cambiar sede colla speranza di nuove catture; e infatti il 4 Ottobre lascia la Missione per tornare a Capo Lopez, ove arriva la mattina del 6 e si trattiene in attesa di un'occasione propizia per recarsi nell’ N’gunié. Nel frattempo raccoglie insetti, e finalmente il 16 gli riesce di partire; ma il vaporino, invece di esser destinato all’ N’Gunié, va a Lembarené. Lembarené è sulle rive del fiume Ogoué e dista 180 miglia dalla sua foce; è un insieme di varii villaggi negri e di fattorie, ed ha due missioni, una cattolica e l’altra protestante, il tutto sparso sopra una superficie estesa. Fea vi rimane fino al 18 No- vembre, giorno in cui, profittando di uno dei vaporini che fanno il servizio di navigazione sull’ Ogoné, si trasferisce un centinajo di chilometri più in alto nel luogo detto N’djolé, ove giunge il 20. Anche a N’djolé è ospitato nella missione cattolica; ma essendo luogo meno adatto alle raccolte, tenta migliore sorte in una piantagione di cacao, situata alla distanza di 7-8 ore di piroga, ove sì trattiene sei giorni. Il 21 Dicembre è di nuovo a Capo Lopez, che abbandona presto per Libreville. Nel Gennaio è costretto a passare alcuni giorni nell’ ospedale di questa città per altri malori soprag- giuntigli, e il giorno 8 è nuovamente in viaggio pel Kamerun. Il 18 Gennaio è destinato alla Missione cattolica di Bonjongo, presso Victoria. Non essendo egli in condizioni da poter compiere a piedi la traversata, si procura un’amaca; durante il cam- mino questa sì strappa verso |’ estremità corrispondente al capo, ed egli cade, battendo del capo e della spalla destra sul suolo indurito dalla siccità. Presto si rimette dai primi effetti del colpo L. FEA ED I SUOI VIAGGI ETA violento, ma la spalla stenta a ritornare nelle condizioni primi- tive; per cui egli deve, con gran dolore, rinunciare ad una gita progettata sul Monte Camerun. La sua salute peggiorata ed i tormenti, cagionati di nuovo dalla Pulex penetrans, lo inducono finalmente a decidersi pel ritorno; però egli vuole fermarsi alle Canarie, pensando che un soggiorno in quelle isole fortunate possa giovare alla sua salute e all'incremento delle sue raccolte. La mattina del 5 Marzo 1903 sono chiamato al telefono da una voce che io stento a riconoscere. Sono tanto lontano dal credere che possa essere quella del nostro Fea, che penso piut- tosto si tratti del fratello o di un parente. No, è proprio lui! Infatti poco dopo siamo l’uno nelle braccia dell'altro. Ecco ciò che era accaduto. Giunto il Fea a Las Palmas, aveva trovato un piroscafo pronto a salpare per I Italia. Impensierito per le condizioni in cui si trovava l'articolazione della sua spalla de- stra, i cui movimenti erano resi difficili e dolorosi, e per l’ im- possibilità di far collezioni, senz'altro vi aveva preso imbarco. -Fu questa circostanza che ci procurò la viva emozione di quella improvvisata. Benchè assai malandato, egli vuole recarsi tosto a rivedere il Museo e i suoi compagni di lavoro; ma vi si trattiene appena poche ore, impaziente di prender la via di Torino. Là finalmente può riposarsi e curare la sua salute, assistito con amore dai suoi cari; ma la febbre fatale lo riprende, non |’ abbandona, e resiste alle magre risorse dell’arte medica. Già estenuato dalle lunghe fatiche e dagli eccessivi disagi, cede alla violenza del male, e il giorno 27 Aprile 1903 la sua anima nobile abban- dona le spoglie mortali. sos * % La fama di insuperabile raccoglitore e conservatore d’animali, raggiunta dal Fea, è veramente mondiale; le sue pelli d’uccelli sono perfette; ammirabilmente preparati i suoi insetti; accura- 142 R. GESTRO tissime poi ed interessanti tutte le annotazioni d’indole corologica o biologica, che egli non ha mai trascurato ogni volta che le ha credute necessarie od opportune, corredando all’occasione i suoi appunti di ottimi schizzi, che egli eseguiva colla più grande fa- cilità. Non tutti sanno però quanta fatica e quanti sforzi di ab- negazione costi il radunare e conservare a perfezione una rac- colta zoologica in paesi tropicali. La decomposizione ivi avviene colla massima rapidità, l’ umidità vi regna sovrana; e a questi due agenti di distruzione si aggiungono talvolta miriadi di for- miche o di termiti, che in un batter d’occhio demoliscono il lavoro di un mese, topi che rovinano una preparazione preziosa, od altre calamità. Se poi, dopo mille tentativi abortiti per pro- curarvi una rarità da lungo tempo sospirata, siete finalmente riesciti ad ottenerla, e nel momento beato che l’avete fra le mani per serbarne le spoglie siete presi da un violento attacco di febbre e non avete un aiuto, allora potrete comprendere quanto sia immensa la virtù del sacrificio ! È nota l'abilità del Fea come incisore in legno e come dise- gnatore. La lunga serie di volumi degli Annali del Museo Ci- vico di Genova è ricca di figure e di tavole eseguite da lui con precisione di zoologo e con fine tatto di artista. Egli era poi valentissimo nel riprodurre paesaggi o costumi, a penna o al- l’acquarello, e le sue relazioni di viaggio sono appunto grazio- samente illustrate con figure tratte da suoi schizzi originali. Benchè gli insetti fossero oggetto delle sue predilezioni, Fea non ha pubblicato alcun lavoro di Entomologia sistematica, se si eccettui una nota sopra i Coleotteri raccolti durante la crociera del « Corsaro » a Madera, alle Salvages e alle Canarie, nota che egli si è deciso a redigere quasi come un attestato di gra- titudine al Capitano E. A. D'Albertis, che lo aveva gentilmente invitato a prender parte a quella crociera sul suo yacht. Nel Museo vi erano materiali di studio ad esuberanza, e se avesse TP Ee | | : | L. FEA ED I SUOI VIAGGI 1413 potuto occuparsene, senza dubbio avrebbe prodotto memorie pre- gevoli, perchè egli possedeva in alto grado ciò che fra noi si- stematici chiamasi occhio zoologico, ed era in tutto diligente ed accurato. I suoi lavori di xilografia, i preparativi di viaggio, le due lunghe spedizioni, che in complesso durarono quasi dieci anni, |’ ordinamento delle raccolte al ritorno, le relazioni scritte dei viaggi non gli lasciarono certamente il tempo per dedicarsi a tale genere di studio, che richiede calma di mente ed una applicazione non interrotta. Gli scritti che egli ha dato alle stampe sono enumerati nelle pagine seguenti. Ho parlato brevemente del Fea come naturalista e come viag- giatore. Per quanto riguarda il suo carattere, dirò che egli era la personificazione della bontà, retto fino allo scrupolo, di sen- tire delicatissimo. L’abituale dolcezza nei modi e certe curiose distrazioni, cui non di rado andava soggetto, non lasciavano in- travedere in lui quella fibra di ferro che gli valse a vincere da solo tante e serie difficoltà. Privato presto del padre, concentrò tutto il suo affetto sulla mamma, per la quale aveva un vero culto. Quanta tenerezza trabocca dalle poche parole colle quali egli dedica il libro sulla Birmania alla sua « venerata vecchierella » ! La vecchia adorata non era più quando egli partiva pel suo secondo e malaugurato viaggio; ma la di lei memoria era la stella che lo guidava nei suoi passi e l'angelo che lo sorreggeva «nei momenti di sconforto. Ad ogni ricorrenza della sua morte egli, benchè lontano, non dimenticava di raccomandare ai suoi cari che gli erano ancora rimasti a Torino (il fratello e le due sorelle), che spargessero fiori sulla sua tomba. Con un animo così gentile, era ben naturale che egli fosse innamorato di tutto ciò che vi ha di bello nella natura; infatti egli amava i fiori; egli si entusiasmava di un piccolo insetto anche negli ultimi momenti di una vita sfibrata da dure espe- Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. 1 (4 Luglio 1904) 8 AL R. GESTRO rienze. Era anche appassionatissimo della buona musica, che egli sapeva gustare ed apprezzare. Ma cid che piu di tutto gli stava a cuore erano le sorti del- l’istituto cui era tanto affezionato e pel quale, sorretto da un nobile ideale, esponeva a pericolo la propria esistenza. Ora che la costruzione del nuovo edificio pel Museo Civico è finalmente decretata, egli esulterebbe alla notizia di questo av- venimento, che era uno dei suoi più ardenti sogni; ma pur troppo questa gioia gli fu negata. Nel nuovo locale, per generosità di amici, sarà collocato un busto del rimpianto esploratore; ma le splendide collezioni zoo- logiche da lui radunate col sacrificio della propria vita, saranno il più grande monumento innalzato alla sua cara memoria. PUBBLICAZIONI DI LEONARDO FEA. Le crociere dell’ Yacht « Corsaro » del Capitano Armatore Enrico D’ Albertis. — V. Cenno sopra i Coleotteri. (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, Serie I, vol. XVIII, 1883, p. 759-774. Con figure nel testo). Lettere dalla Birmania. — Mandalé, 1.° Giugno 1885; 4 Giu- eno 1885; 5 Giugno 1885. (Bollettino della Società Geografica Italiana. Serie II, vol. X, Agosto 1885, fasc. 8, p. 589-594). Lettere id. c. s. — Bhamò, 22 Giugno 1885; 4 Luglio 1885; 17-24 Luglio 1885; 8 Agosto 1885; 23 Agosto 1885; 24 Lu- glio 1885. (Loc. cit. Serie II, vol. X, Ottobre 1885, fasc. 10, p. 751-762). Lettere id. c. s. — Bhamò, 13 Settembre 1885. (Loc. cit. Serie II, vol. X, Novembre 1885, fasc. 11, p. 855-856). Lettere id. c. ss — Bhamò, 19 Settembre 1885; 21 Settem- bre 1885; 23 Settembre 1885; 26 Settembre 1885; Schvuegu Mio, 2 Ottobre 1885. (Loc. cit. Serie II, vol. X, Dicembre 1885, fasc. 12, p. 942-953). Lettere id. c. s. — Bhamò, 13 Settembre 1885; Schvuegu Mio, 16 Ottobre 1885; 20 Ottobre 1885; 28 Ottobre 1885; 31 Ottobre 1885; Mandalè, 8 Novembre 1885; 29 Novembre 1885; 2 Dicembre 1885; 20 Dicembre 1885. (Loc. cit. Serie II, vol. XI, Febbraio 1886, fasc. 2, p. 107-121. Con figure nel testo). Lettere id. c. s. — Rangun, 10 Marzo 1886; 14 Marzo 1886; 15-25 Marzo 1886. (Loc. cit. Serie II, vol. XI, Maggio 1886, fasc. 5, p. 385-390). Viaggio da Moulmein al Monte Mulai. — (Loc. cit. Serie III, vol. I, Luglio 1888, fasc. 7, p. 627-689. Con 14 incisioni nel testo ed una carta). 116 R. GESTRO Leonardo Fea nei Carin indipendenti. — (Loc. cit. Serie III, vol. I, Settembre 1888, fasc. 9, p. 854-868. Con una carta e due figure nel testo). Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe, viaggio di Leo- nardo Fea, illustrato da 195 figure e da tre tavole topografiche. (Pubblicato col concorso della Società Geografica Italiana). Mi- lano, Ulrico Hoepli, 1896. Un volume in 8.° di pag. I- XVIII e 1-565. i Viaggio di*Leonardo Fea in Birmania e regioni vicine. LXXVI. Riassunto generale dei risultati zoologici. (Annali del Museo Ci- vico di Storia Naturale di Genova. Serie II, vol. XVII (XXXVII), p. 383-660. Con 33 figure nel testo). Dalle Isole del Capo Verde. — Estancha (Boa Vista), 11 Gen- naio 1898; 27 Gennaio 1898. (Bollettino della Società Geogra- fica Italiana, 1898, fasc. VI); 13 p. e 5 incisioni nel testo. Dalle Isole etc. c. s. — Orgaos Grandes (S. Thiago), 20 Maggio 1898. (Loc. cit., 1898, fasc. XI); 18 p. e 3 incisioni nel testo. Dalle Isole etc. c. s. — Queimada (Fogo), 12 Luglio 1898. (Loc. cit., 1899, fasc. I); 22 p. e 3 incisioni nel testo. Dalle Isole etc. c. s. — Dal Campo, Brava, 22 Settembre 1898. | (Loc. cit., 1899, fasc. IV); 14 p., 5 incisioni nel testo e una tavola. Dalle Isole etc. c. s. — Città di Ribeira Brava (S. Nicolau), 8 Dicembre 1898. (Loc. cit., 1899, fasc. VII); 13 p. e 4 incisioni nel testo. Dalla Guinea Portoghese. — Bolama, 1.° Dicembre 1899. (Loc. cit; L900, ‘fasci V);..24 p: S. Thomè. — Ricordi ed impressioni. (Loc. cit., 1902, fasc. I), 22 ipa L. FEA ED I SUOI VIAGGI 117 ELENCO DELLE MEMORIE SCIENTIFICHE IN CUI SONO ILLUSTRATE COLLEZIONI ZOOLOGICHE (') FATTE DA LEONARDO FEA IN BIRMANIA E NELLE REGIONI VICINE VERTEBRATI. Mammiferi. 1. G. Doria. Nota intorno alla distribuzione geografica del Chiropodomys pemicillatus, Peters (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XX1V, 1887, pag. 631-635). 2. 0. Tomas e G. Doria. Diagnosi di una nuova specie del genere Cer- vulus raccolta da L. Fea nel Tenasserim (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 92). 3. O. Tuomas. Diagnoses of three new Mammals collected by Signor L. Fea in the Carin Hills, Burma (loc. cit., vol. XXX, 1891, p. 884). 4 — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLI. On the Mam- malia collected by Signor L. Fea in Burma and Tenasserim (loc. cit., 1892, p. 913-949, tav. X e XI). Uccelli. 5. T. Satvapori. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. I. Uccelli raccolti nella Birmania Superiore (1885-86) (loc. cit., vol. XXIV, 1887, p. 568-617). 6. — Diagnosi di nuove specie d’ Uccelli del Tenasserim, raccolte dal Sig. L. Fea (loc. cit., vol. XXV, 1887, p. 514-516). 7. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. III. Uccelli raccolti nel Tenasserim (1887) (loc. cit., vol. XXV, 1888, p. 554-622). 8. — Descrizione di tre nuove specie di Uccelli raccolti nei Monti Carin da L. Fea (loc. cit., XXVII, 1889, p. 363-364). 9. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIX. Uccelli rac- colti nei Monti Carin a N. E. di Tounghoo, nel Pegù presso Rangoon e Tounghoo e nel Tenasserim presso Malewoon (loc. cit., p. 369-438). (1) Oltre ai lavori qui enumerati, che sono d’indole puramente zoologica, ne furono pubblicati altri due: cioè un elenco di piante del Dott. Levier, ove sono citate 23 specie di Muschii, 9 di Epatiche e 33 di Licheni riportate dal Fea, ed una nota etnografica del Prof. A.Issel: Cenni di una accetta litica proveniente dalla Birmania. Lettera al march, G. Doria (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XXV, 1887, p. 509-513, con figure). 1] 12 13 lo. 16 ta; 118 R. GESTRO Rettili e Anfibi. . G. A. BouLENGER. Description of a new Frog of the genus Megalophrys (loc. cit vol. XXIV, 1887, p. 512-513). . — An account of the Scincoid Lizards collected in Burma for the Genoa Civic Museum, by Mssrs. G. B. Comotto and L. Fea (loc. cit., p. 618-624). . — An account of the Batrachians obtained in Burma by Mr. L. Fea, of the Genoa Civic Museum (loc. cit. vol. XXV, 1887, p. 418-424, tav. III-V). . — An account of the Reptiles and Batrachians obtained in Tenas- serim, by Mr. L. Fea of the Genoa Civic Museum (loc. cit., p. 474- 486, tav. VI-VIII). . — An account of the Reptilia obtained in Burma, North of Tenasserim, by Mr. L. Fea of the Genoa Civic Museum (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 593-604, tav. V-VII). — Description of a new Batrachian of the genus Leptobrachium, obtai- ned by Mr. L. Fea in the Karens Mountains, Burma (loc. cit. vol. XXVII, 1889, p. 748-750). . — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LII. Concluding Report on the Reptiles and Batrachians obtained in Burma by Sig. L. Fea, dealing with the collection made in Pegu and the Karin Hills in 1887-88 (loc. cit., vol XXXII, 1893, p. 304-347, tav. VII-XII. Pesci. . D. VincieueRRA. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIV. Pesci (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 129-362, carta iin. yiascioo tav. VII-XI e figure interc. nel testo). MOLLUSCHI. . C. TAPPARONE CANEFRI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XVII. Molluschi terrestri e d’ acqua dolce (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 295-359, tav. VII-IX). ARTROPODI. Insetti. Imenotteri. . C. Emery. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XX. Formiche di Birmania e del Tenasserim raccolte da L. Fea (1885-87) (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 485-520, tav. X-XI). L. FEA ED I SUOI VIAGGI 119 20. P. Maererti. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLII. Imenotteri. Parte prima. Mutillidei, Scoliidei, Tifiidei, Tinnidei, colla descrizione di parecchie nuove specie (loc. cit., vol. XXXII, 1892, p. 198-266, tav. V). 21. A. Mocsary, Additamentum secundum ad monographiam Chrysididarum orbis terrarum universi (Természetrajzi Fiizetek, vol. XV, parte 4, 189%, pag. 213-240). Vi sono descritte 5 nuove specie del genere C/7ysts raccolte dal Fea in Birmania. 22. J. VacHaL. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXII. Nou- velles espèces d’Hyménoptéres des genres Halictus, Prosopis, Allodape et Nomioides rapportées par Mr. Fea de la Birmanie-(Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XXXIV, 1894, p. 428-449). 23. C. Emery. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXII. For- miche di Birmania, del Tenasserim e dei Monti Carin, raccolte da L. Fea, parte II. (loc. cit., p. 450-483). 24. P. Magrerti. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXIY. Imenotteri. Parte seconda. Trigonalidi, Betilidi, Crisididi, colla descri- zione di parecchie nuove specie (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p. 308- 326, con figure). Coleotteri, 25. R. Gestro. Descrizione di un nuovo genere di Lamellicorni (Dicauloce- phalus Feae) (loc. cit., vol. XXV, 1888, p. 623-628, con figura). 26 — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. IV. Nuove specie di Coleotteri. Decade I e II (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 87-132, con figure). È 27. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. VI. Nuove specie di Coleotteri. Decade III (loc. cit., p. 171-184). 28. E. OLivier. Nouvelle espèce de Lampyride récoltée par Mr. L. Fea (loc. cit., p. 429-430). 29. A. LeverLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. IX. Trogositidae (loc. cit., p. 605-608). 30. M. RecmmBaRT. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. X. Dytiscidae et Gyrinidae (loc. cit., p. 609-623). 31. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XI. Cucujides (loc. cit., p. 624-629, con figure). 52. G. Lewis. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XII. Histe- ridae (loc. cit. p. 630-645). 33. J. S. Baty. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIII. List of the Hispidae collected in Burma and Tenasserim by Mr. L. Fea, together with descriptions of some of the new species (loc. cit., p. 653-666). 120 R. GESTRO . E. CAnpEzE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIV. Ela- térides recueillis en Birmanie et au Tenasserim par Mr. L. Fea pen- dant les années 1884-87 (loc. cit., p. 667-689). . R. GestRo. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XV. Primo studio delle Cicindele (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 77-91). . H. W. Bates. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XVI. On some Carabidae from Burma collected by Mr. L. Fea (loc. cit. p. 100-111). . M. Jacosy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XVII. List of the Phytophagous Coleoptera obtained by Sig. L. Fea at Bur- mah and Tenasserim, with descriptions of the new species (loc. cit., p. 147-237). . A. GROUVELLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIII. Nitidulides. Premier mémoire (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 120-126 con figure), . R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVIII. Sul genere Arctolamia (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 220-223, con figure). . — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIX. Enumera- zione delle Hispidae (loc. cit., p. 225-268, con tigure). . M. ReeImBart. Viaggic di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIII. Enumeration des Dytiscidae et Gyrinidae recueillis par Mr. L. Fea dans ses voyages en Birmanie et régions voisines (loc. cit., 1891, p. 537-554). . R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIV. Materiali per lo studio del genere Ichthyurus (loc. cit., p. 555-594, con figure). . E. OLIvIER. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXV. Lampyrides rapportés de Birmanie par Mr. L. Fea, avec descriptions des espèces nouvelles (loc. cit., p. 595-604). . E. Canpeze. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVI. Elatérides recueillis en Birmanie en 1888 par Mr. L. Fea. 2.me article (loc: cit: p27 1-793). . R. Gesrro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVII. Enumerazione delle Cetonie (loc. cit., 835-876. tav. II). . M. J. Beton. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVIII. Lathridiidae (loc. cit., p. 877-880). . C. Rrrsema. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIX. The genus Helota, as represented in the Civic Museum of Natural History at Genoa, with descriptions of the new species collected by Mr. L. Fea (loc. cit., p. 885-902). . R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XL. Con- tribuzione allo studio degli insetti termitofili (loc. cit., p. 903-907, con figura). i L. FEA ED I SUOI VIAGGI 121 49. G. Lewis. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLII. Histe- ridae. Part. II (loc. cit., vol. XXXII, 1891, p. 16-39). 50 H. W. Bares. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLIV. List of the Carabidae (loc. cit., 1892, p. 267-428). 51. A. Senna. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLV. Bren- tidi (loc. cit., p. 429-494). 52. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVI. Cenno sui Paussidi (loc. cit., p. 705-709 con figura). 53. H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVIII. Cleridae (loc. cit., p. 718-746). 54. C. KERREMANS. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLJX. Buprestides (loc. cit., p. 809-832). 55. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. L. Niti- dulides, Cucujides et Parnides, 2.™° Partie (loc. cit. p. 833-868). 56. M. JacoBy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LI. Descrip- tion of the new genera and species of the Phytophagous Coleoptera obtained by Sig. L. Fea in Burma (loc. cit., p. 869-999). 57. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIII. Enu- merazione delle Cicindele (loc. cit., vol. XXXII, 1893, p. 348-370). 58. W. Horn. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIV. Les espèces du genre Collyris recueillies en Birmanie par Mr. L. Fea (loc. cit., p. 371-381). 59.-C. J. GaHAN. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LVI. A list of the Longicorn Coleoptera collected by Sig. L. Fea in Burma and the adjoining regions with descriptions of the new genera and species (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 5-104, tav. I). 60. A. Cuosaut. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIX. R/i- pidius (Pseudorhipidius n. s. g.) canaliculatus, n. sp. (loc. cit., p. 145-149). 61. J. Faust. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX. Curcu- lionidae (loc. cit., p. 153-370). 62. K. Jorpan. On Anthribidae in the Museum of the Honourable Walter Rothschild. (Novitates Zoologicae. Vol. I, 1894, p. 591 a 651). Vi è descritto, a pag. 634, un nuovo genere scoperto dal Fea. 63. K. Jorpan. Beitrag zur Kenntniss der Anthribidae. (Stettin. Entom. Zeitung, vol LVI, 1895, p. 122 a 204). A pag. 191 e 192 sono descritte 2 nuove specie del viaggio di L. Fea. 64. H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. ‘LXV. On the Coccinellidae collected by Mr. L. Fea in Birma (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, XXXIV, 1895,p. 683-695). 65. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX VI. Rhysodides (loc. cit., p. 761-763). 66. 67. 68. 69. 70. AB Wo: 74. 76. ce 78 19. 122 R. GESTRO A. GROUVELLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXVIIL. Colydiides et Monotomides (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 29-42). H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXIX. Languriidae, Erotylidae and Endomychidae (loc. cit., p. 257-302). E. FLeutIAUX. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXI. Monommidae, Trixagidae et Eucnemidae (loc. cit. p. 533-544). E. Wasmann. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit., p. 613-630, tav. II e figure interc. nel testo). Come lo dice il titolo del lavoro, oltre ad alcuni Termitofili (6 coleotteri), vi sono descritte 4 specie nuove di Termiti raccolte dal Fea in Birmania. A. GROUVELLE. Potamophilides, Dryopides, Helmides et Heterocerides des Indes Orientales (loc. cit., vol. XX XVII, 1896, p. 32-56). Vi sono descritte 4 specie nuove di Heterocerus raccolte dal Fea. E. Wasmann. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXVII. Einige neue termitophile Myrmedonien aus Birma (loc. cit., vol. XXXVIII, 1897, p. 28-31, con figure). . R. Gestro. Sopra alcune forme di Acanthocerini. (loc. cit., vol. XXXIX, 1898, p. 451-498, con figure). Comprende la descrizione del nuovo Pterorthochaetes Feae. P. Lesne. Liste des Bostrychides des collections du Musée Civique de Génes. Première partie. (Loc. cit., vol. XXXIX, 1899, p. 628-638, con figure). Contiene la descrizione del Heterarthron Feanus. A. Dopero. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXXII. Corylophidae e Pseudocorylophidae. (loc. cit., vol. XL, 1900, p. 563-566). | . F. SpAETH. Zur Kenntnis der Cassiden des ostindischen Archipels. (loc. cit., vol. XLI, 1904, p. 69 a 79). Contiene la descrizione di una nuova specie di Cassida (C. Feae). K. JORDAN. Some new Oriental Anthribidae. (Loc. cit., vol. XLI, 1904, p. 80 a 91). In questa memoria sono descritte tre specie nuove, sco- perte dal Fea, delle quali una spettante ad un genere pure nuovo. Rincoti. . W. L. Disrant. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. VIII. Enumeration of the Cicadidae collected by Mr. L. Fea in Burma and Tenasserim (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 453-459, tav. IV). . E. BerGROTA, Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXII. Com- mentarius de Aradidis in Burma et Tenasserim a L. Fea collectis (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 730-739, tav. XII). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVII. Commen- tarius secundus de Aradidis in Burma et Tenasserim a L. Fea collectis (loc. cit.. vol. XXXII, 1892, p. 710-717, con figure). PROCE ALLA > L. FEA ED I SUOI VIAGGI 123 80. A. L. Montanpon. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LVII. Hémiptéres de la S. Fam. des Plataspidinae récoltés par Mr. L. Fea en Birmanie et regions voisines (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 119-144). 81. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX.XV. Hemiptera Cryptocerata (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p. 365-377). 82. W. L. Distant. The Fauna of British India including Ceylon and Burma. Rhynchota. Vol. I (Heteroptera), 1902. 83. —- The Fauna etc. c. s. Vol. II. Part. I, 1903. 84. — The Fauna etc. c. s. Vol. II. Part. II, 1904. In questi due volumi del Distant sono contenute le descrizioni di molti generi e specie nuove di Birmania, scoperte dal Fea. Ortotteri. 85. BRUNNER v. WaTTENWYL. Verandl. k. k. Zool. Bot. Gesel. Wien, 1888, p. 219. Vi è descritta una nuova specie di Ortottero (Diestrammena unicolor) riportata dal viaggio del Fea. 86. A. DE Bormans. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. VII. Dermaptéres (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XXVI, 1888, p. 431-448, con figure). 87. E. DE SeLys Lonecuamps. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXII. Odonates (loc. cit., vol. TI, 1891, p. 433-518). 88. Brunner V. WATTENWYL. Révision du système des Orthoptères et descri- ption des espèces rapportées par Mr. L. Fea de Birmanie (loc. cit., vol. XXXIII, 1893, p. 5-230, tav. I-VI). 89. A. De Bormans. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXI. Dermaptéres 2.4 partie (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 371-409). E. WasMANN (vedi lavoro 69 citato sopra, con descrizione di 4 Termiti nuove). 90. — Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit., vol. XXXVII, 1896, p. 149-152). Vi è la descrizione della regina di 2 delle 4 nuove Termiti descritte nel lavoro precedente. 91. I. Borivar. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXVIII. Nouvelle espèce cavernicole de la famille des Blattaires. (Loc. cit., vol. XXXVIII, 1897, p. 32 a 36, con figura). 92. C. Parona. Di alcuni Tisanuri e Collembole della Birmania raccolti da L. Fea (Atti Soc. ital. di Scien. Nat., vol. XXXIV, p. 123-135, tav. I, Milano, 1892). Miriapodi. 93. R. I. Pocock. Three new species of Zephronia from the Oriental Region (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XXIX, 124 R. GESTRO 94. 95. 96. CHE 98. 1890, p. 79-83, con figure). Vi sono descritte 2 nuove specie di questo genere trovate dal Fea in Birmania. i R. I. Pocock. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine XXX. On the Myriopoda of Burma. Pt. I. Report on the Oniscomorpha collected by Sig. Le Fea, by Mr. E. W. Oates and by the late Sig. G. B. Comotto (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 384-395, con figure). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.. XXXI. On the Myriopoda from Burma. Pt. II. Report upon the Chilopoda collected by Sig. L. Fea and Mr. E. W. Oates (loc. cit., 1891, p. 401-432, con figure). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LV. On the Myrio- poda of Burma. Pt. III. Report upon the Julidae, Chordeumidae and Polyzonidae collected by Sig. L. Fea and Mr. E. W. Oates (loc. cit., vol. XXXIII, 1893, p. 386-406). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXVII. The Mies poda of Burma. Pt. IV. Report upon the Polydesmoidea collected by Sig. L. Fea, Mr. E. W. Oates and others (loc. cit., vol. XXXIV, 1895, p. 787-834, con figure). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXX. Supplemen- tary Note upon the Juloidea, containing descriptions of three new species (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 349-342, con figure). Aracnidi. oi 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. T. THORELL. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. II. Primo Saggio sui Ragni Birmani (loc. cit., vol. XXV, 1887, p. 5-417). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXI. Aracnidi Artrogastri Birmani raccolti da L. Fea nel 1885-87 (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 521-729, tav. V). C. PARONA. Sopra due specie del genere Pentastomum, Rud. (loc. cit., vol. XXIX, 1889-90, p. 69-78. tav. III). Vi è descritto il P. croci- durae, riportato dalla Birmania dal Fea. T. ThoreLL. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXIII. Secondo Saggio sui Ragni Birmani (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p. 161-267). F. Supino. Nuovi /rodes della Birmania (Nota preventiva). (Atti della Società Veneto-Trentina di Scienze Naturali, ser. II, vol. III, fasc. 1.°). — Considerazioni sulla sistematica degli £rodes. (Loc. cit.). Con due tavole. — Nuovi Jvodes della Birmania. Padova, 1897. Con 12 tavole. G. CANESTRINI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LKXIX. Contribuzione alla conoscenza degli Acaroidei della Birmania. (Loc. cit.‘ vol. XXXVII, 1897, p. 417-422). TAI EOLIE TIRATI RI ee L. FEA ED I SUOI VIAGGI 125 Crostacei. 107. G. Buppe-Lunp. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXIV. Isopodi terrestri (loc. cit., vol XXXIV, 1894. p. 602-612). 108. J. G. pe Man. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXXI. Note sur quelques espèces des genres Parathelphusa H. M. E. et Potamon Sav., recueillies par Mr. L. Fea pendant son voyage en Bir- manie. (Loc. cit., vol. XXXIX, 1898, p. 384-440, tav. IV, V, VI). Vermi. 109. D. Rosa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. V. Periche- tidi (loc. cit., vol XXVI. 1888, p. 155-167, tav. III). 110. L. CamERANo. Descrizione d’ una nuova specie del genere Gordius raccolta in Birmania dal Sig. L. Fea (loc. cit., p. 168-170, con figure). 111. C. Parona. Sopra alcuni Elminti di Vertebrati Birmani raccolti da L. Fea (loc. cit., vol XXVII, 1889, p. 765-780, tav. III). 112. D. Rosa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXV. Moniligastridi, Geoscolecidi ed Eudrilidi (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 368-400, tav. XII). 113. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVI. Perichetidi. Seconda parte (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 107-122. tav. I). 114. L. Camerano. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVII. Gordii (loc. cit., p. 128-131, con figure). 115. R. BLancHarp. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LVII. Hirudinées (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 113-118). ELENCO DELLE MEMORIE SCIENTIFICHE IN CUI SONO ILLUSTRATE COLLEZIONI ZOOLOGICHE FATTE DA LEONARDO FEA DURANTE IL SUO VIAGGIO NELL’ AFRICA OCCIDENTALE (?). 1. T. SaLvapori. Collezioni ornitologiche fatte nelle isole del Capo Verde da Leonardo Fea. (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Ge- nova. XL, 1899, p. 283-310). 2. — Uccelli della Guinea Portoghese raccolti da Leonardo Fea. (Loc. cit., vol. XL, 1901, p. 749-790). (‘) La preparazione delle collezioni e il primo loro ordinamento sistematico essendo stato lavoro di lunga lena, finora furono pochi i gruppi sottomessi allo studio degli specialisti. 126 R. GESTRO 3. T. SAaLvapoRrI. Due nuove specie di uccelli dell’ Isola di S. Thomé e dell’ Isola del Principe, raccolte dal sig. Leonardo Fea. (Bollettino dei Musei di Zoologia ed Anatomia Comparata della R. Università | di Torino, vol. XVI, n. 414, 1901, p. 1-2). 4. — On a New Kingfisher of the genus Corythornis. (The Ibis, October i 1902, p. 566-569, tav. XIII). | 5. — Contribuzioni all’ Ornitologia delle Isole del Golfo di Guinea. I. Uc- celli dell'Isola del Principe. (Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino. Serie II, Tom. LIII, 1902, p. 1-16). 6. — Contribuzioni ecc. c. s. II. Uccelli dell’ Isola di S. Thomé. (Loc. cit., 1903, p. 17-45). 7. — Contribuzioni ece. c. s. III. Uccelli di Anno-bom e di Fernando Po. (Loc. cit., 1903, p. 93-125). 8. R. Gestro. Frammenti entomologici. I. Contribuzioni allo studio dei Paussidi. (Bullettino della Società Entomologica Italiana. Anno XXXIV, 1902, p. 33-35). Contiene la descrizione del nuovo Arthropterus Feae. . 9. — Materiali per lo studio delle Hispidae XIX. Cenni sui generi Crypto- nychus e Gyllenhalius. (Loc. cit., Anno XXXV, 1903, p. 154-157). Contiene la descrizione del nuovo Gyllenhalius Feae. 10. M. RecimBarT. Dytiscidae et Gyrinidae recueillis par M." L. Fea en Afrique occidentale. (Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova. Vol. XLI, 1904, p. 65-68). 11. E. AnprE. Voyage de feu Leonardo Fea dans l’Afrique occidentale. Mutillidae. (Loc. cit. Vol. XLI, 1904). L. FEA ED I SUOI VIAGGI 127 GENERI NUOVI E SPECIE NUOVE D ANIMALI SCOPERTI DA LEONARDO FEA IN BIRMANIA E NELLE REGIONI VICINE. (I nomi dei generi nuovi sono in corsivo) Mammalia. Cynopterus Blanfordi, Thos. Harpiocephalus Feae, Thos. Mus chiropus, Thos. Cervulus Feae, Thos. & Doria. Aves. Merula subobscura, Salvad. » Feae, Salvad. Malacias castanopterus, Salvad. Pomatorhinus imberbis, Salvad. Suthora Feae, Salvad. Pericrocotus pulcherrimus, Salvad. » rubrolimbatus, Salvad. ‘Cyornis dialilaema, Salvad. Niltava Oatesi, Salvad. Zosterops mesoxantha, Salvad. Poliopsar fuscogularis, Salvad. Cypselus minusculus, Salvad. Reptilia. Gymnodactylus Feae, Bler. » peguensis, Blgr. Calotes microlepis, Blgr. Mabuia quadricarinata, Blgr. Lygosoma kakhienense, Blgr. » melanostictus, Blgr. » Doriae, Blgr. » punctatolineatum, Blgr. Ablabes Doriae, Blgr. Simotes torquatus, Blgr. Dendrophis subocularis, Blgr. Amblycephalus Andersonii, Blgr. semiops Feae, Bler. Batrachia. Rana Doriae, Bler. » Feae, Bler. » lateralis, Bler. » humeralis, Blgr. Rhacophorus verrucosus, Blgr. » Feae, Blgr. Ixalus carinensis, Blgr. » parvulus, Bler. » vittatus, Blegr. Chirixalus Doriae, Blgr. Phrynoderma asperum, Blgr. Callula macrodactyla, Blgr. Bufo macrotis, Blgr. Leptobrachium parvum, Blgr. » pelodytoides, Blgr. » carinense, Bler. » Feae, Blgr. Pisces. Macrones rufescens, Vine. » Dayi, Vine. Glyptothorax dorsalis, Vine. Exostoma macropterum, Vince. » Feae, Vinc. Discognathus imberbis, Vine. Scaphiodonichthys burmanicus, Vine. Barbus hampaloides, Vince. Barilius barnoides, Vine. Osteobrama Feae, Vinc. Helgia modesta, Vine. Mollusca. Melania Reevei, Brot., var. regu- laris, Tapp. 128 Helicarion Feae, Tapp. Vitrina birmanica, Tapp. Nanina Auriettae, Tapp. Patula Feae, Tapp. Helix Theobaldiana, Tapp. » extrusa, Tapp. Leonardia Nevilliana, Tapp. Vaginula proxima, Tapp. » Andersoniana, Tapp. Unio Feae, Tapp. » houngdarauicus, Tapp. » marginalis, Lmk., var. sub- flabellata, Tapp. » dolichorhynchus, Tapp. » protensus, Tapp. » » , var. obtusus, Tapp. » » , var. ellipticus,Tapp. » pulcher, Tapp. » » , var. lamelliformis,Tapp. » » , var. ponderosulus, Tapp. » generosus, Gould, var. delapsus, Lapp » Gianelli, Tapp. » » ., var. degener, Tapp. » rectangularis, Tapp. Sphaerium montanum, Tapp: Oncidium pallidipes, Tapp. Arthropoda. Crustacea. Parathelphusa Feae, De Man. Potamon tenasserimense, De Man. Armadillo bicoloratus, B.-L. » collinus, B.-L. » glomerulus, B.-L. » galeatus, B.-L. » Feae, B.-L. Periscyphus leucocephalus, B.-L. Porcellio maculipennis, B.-L. Philoscia lubricata, B.-L. » comta, B.-L. » coeca, B.-L. R. GEST RO Myriopoda. Scutigera birmanica, Pocock. » Feae, Pocock. » marmorea, Pocock. Lithobius birmanicus, Pocock. » Feae, Pocock. Scolopendra Feae, Pocock. » pinguis, Pocock. Otostigma Feae, Pocock. Heterostoma parviceps, Pocock. Cryptops Feae, Pocock. » Doriae, Pocock. Zephronia Doriae, Pocock. > Feae, Pocock. » clivicola, Pocock. » formosa, Pocock. » semilaevis, Pocock. » Gestri, Pocock. Platyrrhachus Andersonii, Pocock. Cryptodesmoides Feae, Pocock. Trichopeltis Doriae, Pocock. » Feae, Pocock. Eudasypeltis pusillus, Pocock. Anoplodesmus anthracinus, Pocock. » pinguis, Pocock. » obesus, Pocock. Strongylosoma ocellatum, Pocock. Tetracentrosternus subspinosus, Po- cock. Trogodesmus bicolor, Pocock. » vittatus, Pocock. | » nigrescens, Pocock. Orthomorpha bisulcata, Pocock. » pilifera, Pocock. » coxisternis, Pocock. » miranda, Pocock. _ » melanopleuris, Pocock. » bistriata, Pocock. » bivittata, Pocock. » pardalis, Pocock. » clivicola, Pocock. » palonensis, Pocock. L. FEA ED Orthomorpha monticola, Pocock. » Gestri, Pocock. » fusco-collaris, Pocock. » Doriae, Pocock. » Silvestris, Pocock. Prionopeltis taurinus, Pocock. » cervinus, Pocock. Siphonophora Feae, Pocock. Heterochordeuma Doriae, Pocock. Cambala Doriae, Pocock. » Feae, Pocock. » calva, Pocock. Julus birmanicus, Pocock. » Feae, Pocock. » septem-lineatus, Pocock. Spirobolus macrurus, Pocock. » Feae, Pocock. » Gestri, Pocock. » elevatus, Pocock. » maculifer, Pocock. Spirostreptus Gestri, Pocock. » Feae, Pocock. » Doriae, Pocock. Thyropygus anurus, Pocock. » aulaconotus, Pocock. Arachnida. Catageus pusillus, Thor. Charon cavernicola, Thor. Tripeltis Grassii, Thor. » Cambridgei, Thor. Isometrus Feae, Thor. Scorpiops Lindstroemii, Thor. » lugubris, Thor. Chelomachus Birmanicus, Thor. Chelifer claviger, Thor. » Birmanicus, Thor. » orites, Thor. » Hansenii, Thor. » bisuleus, Thor. » Balzanii, Thor. Zaleptus subcupreus, Thor. » festivus, Thor. I SUOI VIAGGI 129 Zaleptus sulphureus, Thor. Ceratobunus annulatus, Thor. » bimaculatus, Thor. » lugubris, Thor. Arthrocentrus atratus, Thor. Gagrella lepida, Thor. » armillata, Thor. » chaetopus, Thor. » sordidata, Thor. » erebea, Thor. » minax, Thor. » laticlavia, Thor. » aenescens, Thor. » rufescens, Thor. » Feae, Thor. » nocticolor, Thor. » histrionica, Thor. SS spinulosa, Thor. Melanopa plebeja, Thor. » tristis, Thor. Scotomenia cetrata, Thor. Oncobunus galeatus, Thor. | Biantes lecithodes, Thor. » fuscipes, Thor. Epedanus Pinangensis, Thor. Thyreotus bifasciatus, Thor. Podoctis armatissimus, Thor. Bupares caper, Thor. » capellus, Thor. » mitylus, Thor. » granulatus, Thor. Tithaeus laevigatus, Thor. Assamia sex-dentata, Thor. » bituberculata, Thor. » Soerensenii, Thor. Maracandus rhinoceros, Thor. Boeorix manducus, Thor. Pygoplus obscurus, Thor. » trifasciatus, Thor. » ferrugineus, Thor. » variatus, Thor. Sacesphorus maculatus, Thor. Oncopus Feae, Thor. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.8, Vol, I (4 Luglio 1904) 130 R. GESTRO | Gnomulus rostratus, Thor. Miopsalis pulicaria, Thor. Phrictus soricinus, Thor. Conothele Birmanica, Thor. Camptotarsus truculentus, Thor. Xestaspis inclusa, Thor. Drassus choetognathus, Thor. Phanoptilus sericeus, Thor. Clubiona distineta, Thor. » munda, Thor. Eutittha spectabilis, Thor. Storena Fronto, Thor. » exornata, Thor. ». “arrorata, Thor. Asceua elegans, Thor, Dictis lugubris, Thor. Argyrodes xiphias, Thor. Theridium coenosum, Thor. » baccula, Thor. » oleatum, Thor. » brachypus, Thor. Miagrammopes Cambridgei, Thor. Philoponus pteropus, Thor. Callinethis tessellata, Thor. Argyroepeira bigibba, Thor. » ditissima, Thor. Lipocrea diluta, Thor. Argiope undulata, Thor. Herennia mollis, Thor. Gea nocticolor, Thor. Euetria Feae, Thor. Epeira Albertisu, Thor. » . papulata, Thor. >» trigonophora, Thor. » acrocephala, Thor. » — pauxilla, Thor. » phyllonota, Thor. » metalis, Thor. » raphanus, Thor., » melanocrania, Thor. pi psylla, Thor: » hybophora, Thor. Gasteracantha diadesmia, Thor. Holconia armillata, Thor. Heteropoda plebeja, Thor. Sarotes impudicus, Thor. » venustus, Thor. Seramba picta, Thor. Stiphropus ocellatus, Thor. Camaricus formosus, Thor. Ocyllus binotatus, Thor. Daradius Stoliczkae, Thor. Rhynchognatha cinerascens, Thor. Ctenus trabifer, Thor. » ramosus, Thor. | | | | » obscurus, Thor. Diapontia Simonis, Thor. Tarentula Comotti, Thor. » orophila, Thor. Lycosa psammodes, Thor. >. tristicula, Thor: Zantheres gracillimus, Thor. Peucetia procera, Thor. Oxyopes Birmanicus, Thor. » versicolor, Thor. » hieroglyphicus, Thor. » superbus, Thor. Synemosyna laeta, Thor. Homalattus rubriger, Thor. » analis, Thor. Linus labiatus, Thor. Thiania Bhamoensis, Thor. Tapinattus brachygnathus, Thor. Stasippus inornatus, Thor. Chrysilla lauta, Thor. Maevia psittacina, Thor. Telamonia festiva, Thor. Viciria elegans, Thor. » cristata, Thor. » alboguttata, Thor. Hyllus decoratus, Thor. Hasarius rusticus, Thor. Liphistius Birmanicus, Thor. Ischnocolus brevipes, Thor. » ornatus, Thor. Phlogius orophilus, Thor. L. FEA ED I SUOI VIAGGI 131 Musagetes rufo-fuscus, Thor. » Pocockii, Thor. Melopoeus minax, Thor. Macrothele maculata, Thor. Atypus dorsualis, Thor. Gamasomorpha psyllodes, Thor. » sculptilis, Thor. Ariadne monticola, Thor. Storena decorata, Thor. Asceua amabilis, Thor. Oedignatha bucculenta, Thor. » rugulosa, Thor. Aepignatha ferox, Thor. Prodidomus Birmanicus, Thor. Drassodes insidiator, Thor. Talanites cavernicola, Thor. Echemus Chialanus, Thor. Drassus Ghecuanus, Thor. » orinus, Thor. » Chebanus, Thor. » Plapoensis, Thor. » aphanes, Thor. » manducator, Thor. Aphantaulax uni-vittatus, Thor. Micythus pictus, Thor. Palicanus caudatus, Thor. Jacaena distincta, Thor. Thamphilus vivax, Thor. Sphingius scrobiculatus, Thor. Tyrrhus ambiguus, Thor. Myrmecisca Birmanica, Thor. Otacilia armatissima, Thor. Mardonia fasciata, Thor. Clubiona esuriens, Thor. » pupula, Thor. Eutittha rupicola, Thor. Agalena limbata, Thor. Tegenaria Chebana, Thor. Psechrus Ghecuanus, Thor. Anaxibia caudiculata, Thor. Pholeus dentifrons, Thor. Spermophora maculata, Thor. Belisana tauricornis, Thor. Althepus pictus, Thor. Paculla Birmanica, Thor. Rhomphaea aculeata, Thor. » irrorata, Thor. Argyrodes cylindratus, Thor. Enoplognatha robusta, Thor. Janulus marginatus, Thor. » luteo-limbatus, Thor. » modestus, Thor. Lathrodectus elegans, Thor. Theridium speciosum, Thor. » perspicillatum, Thor. » climacode, Thor. » Leonardi, Thor. » urnigerum, Thor. » niveo-punctatum, Thor. >» flavo-ornatum, Thor. » inconspicuum, Thor. » nigro-punctulatum, Thor. » albo-pictum, Thor. » setigerum, Thor. » tenuissimum, Thor. » miserum, Thor. Erigone Bhamoensis, Thor. » gibbicervix, Thor. » fasciata, Thor. » mollicula, Thor. Linyphia macella, Thor. » multidens, Thor. Uloborus pictus, Thor. Philoponus cubicus, Thor. Tetragnatha hamata, Thor. » tridens, Thor, Timonoe argenteo-zonata, Thor. Meta Birmanica, Thor. Nephila limbata, Thor. Argiope lepida, Thor. Gea catenulata, Thor. Larinia lutescens, Thor. Poltys stygius, Thor. » acuminatus, Thor. » turritus, Thor. » raphanus, Thor. 132 R. GESTRO Poltys squarrosus, Thor. Euetria limbata, Thor. Epeira annuligera, Thor. » bipunctata, Thor. » pudica, Thor. » vulvaria, Thor. » modesta, Thor. » morula, Thor. Deione thoracica, Thor. Ordgarius ephippiatus, Thor. Cyrtarachne bicolor, Thor. yt histrionica;: Thor. Thoracites acuminatus, Thor. Talthybia depressa, Thor. Rhyncholophus spicifer, Canestr. Trombidium asperipes, Canestr. Ottonia mandalayensis, Canestr. Holostaspis spinitarsus, Canestr. Megisthanus tagatensis, Canestr. Antennophorus spinosus, Canestr. Zercon sexspinosus, Canestr. Deraiophorus hirundo, Canestr. Ixodes testudinis, Supino. » birmanensis, Supino. » varanensis, Supino. » bengalensis, Supino. » granulatus, Supino. » globulosus, Supino. Rhipicephalus javanensis, Supino. » flavus, Supino. » bhamensis, Supino. » haemaphysaloides, Supino. Dermacentor Feae, Supino. » longipes, Supino. » auratus, Supino. » indicus, Supino. Haemaphysalis Birmaniae, Supino. » _hystricis, Supino. Opisthodon Canestrinii, Supino. » asiaticus, Supino. » Gestroi, Supino. Pentastomum Crocidurae, Parona. Insecta. Hymenoptera Halictus fimbriatellus, Vachal. » vicinus, Vachal. » spodiozonius, Vachal. » splendidulus, Vachal. » intricatus, Vachal. » reticulatus, Vachal. » dasygaster, Vachal. » liodomus, Vachal. » xystonotus, Vachal. » cattulus, Vachal. » cuniculus, Vachal. » tristis, Vachal. » proteus, Vachal. » gutturosus, Vachal. » Feae, Vachal. » lucidiusculus, Vachal. » amitinus, Vachal. » rufo-zonatus, Vachal. » buecinus, Vachal. » semi-aerinus, Vachal. Prosopis Feae, Vachal. » scutula, Vachal. » mustela, Vachal. Allodape cupulifera, Vachal. Nomioides Feae, Vachal. Mutilla ruficrus, Magr. » tridungulata, Magr. » Feae, Magr. » Ninn, Magr. » pectino-spinata, Magr. » pulchrinella, Magr. » Tenasserimica, Magr. » conjungenda, Magr. » laminella, Magr. » Kirbyi, Magr. » Kohl, Magr. » Maximinae, Magr. » dissimilanda, Magr. » pilosella, Magr. » emergenda, Magr. L. FEA ED I SUOI VIAGGI Mutilla subanalis, Magr. » » Emeryi, Magr. Handlirschi, Magr. Stephani, Magr. Josephi, Magr. Gribodoi, Magr. Tornatorei, Magr. Schlettereri, Magr. Cariana, Magr. exiloides, Magr. cireumscribenda, Magr. sejugoides, Magr. Scolia Bhamoensis, Magr. » » Tiphia » » Plesia barmanica, Mager. Kirbyi, Magr. policarinata, Magr. vicina, Magr. lyrata, Magr. rostrata, Magr. laevigata, Magr. cordata, Magr. nodata, Magr. trapezata, Mager. mandalensis, Magr. Trigonalys rufiventris, Magr. » dubia, Magr. Pristocera antennata, Magr. » » » Epyris » cariana, Magr. ruficornis, Magr. tuberculata, Magr. parvus, Magr. minimus, Maer. Chrysis birmanica, Mocs. » » » » ignifascia, Mocs. angustata, Mocs. ionophris, Mocs. Feana, Mocs. Aenictus Feae, Em. » peguensis, Em. Dorylus fuscus, Em. » breviceps, Em. Centromyrmex Feae, Em. Mystrium Camillae, Em. Stigmatomma Feae, Em. 133 Sphinctomyrmex furcatus, Em. Cerapachys sulcinodis, Em. {ctatomma, bicolor, Jim. » costatum, Em. Ponera rubiginosa, Em. » nigrita, Em. Leptogenys striatula, Em. » lucidula, Em. » crassicornis, Em. Anochetus rudis, Em. Sima -subtilis, Em. Myrmecina striata, Em. Vollenhovia laevithorax, Em. Myrmica Ritae, Em. » Margaritae, Em. Pheidole peguensis, Em. » Feae, Em. Tetramorium curtulum, Em. Strumigenys Feae, Em. Aphaenogaster Feae, Em. Liomyrmex aurianus, Em. Monomorium fossulatum, Em. Meranoplus laeviventris, Em. Cataulacus muticus, Em. Dolichoderus affinis, Em. » Feae, Em. Iridomyrmex laevigatus, Em. Prenolepis melanogaster, Em. Camponotus auriventris, Em. » holosericeus, Em. » Leonardi, Em. » Saundersi, Em. Polyrhachis Halidayi, Em. » rastrata, Em. » Selene, Em. » subpilosa, Em. » caligata, Em. Coleoptera. Cicindela Andersonil, Gestro. » Spinolae, Gestro. » Davisonu, Gestro. 134 Cicindela iravaddica, Gestro. » humillima, Gestro. » modica, Gestro. » Atkinsonii, Gestro. » Mariae, Gestro. » cariana, Gestro. » Laurae, Gestro. Heptadonta Ferrarii, Gestro. Euryoda Feae, Gestro. Therates concinnus, Gestro. Collyris Feae, W. Horn. » Lesnei, W. Horn. » Schmidt-Goebeli, W. Horn. » Gestroi, W. Horn. » brevilabris, W. Horn. Omophron laevigatus, Gestro. » striaticeps, Gestro. Carabus Feae, Gestro. Haplogaster ampliatus, Bates. Taeniolobus Birmanicus, Bates. Distichus rectifrons, Bates. Clivina sagittaria, Bates. » sectifrons, Bates. » laeviceps, Bates. » debilis, Bates. » pileolata, Bates. » scissa, Bates. » scuticeps, Bates. » occipitalis, Bates. » costulipennis, Bates. » chlorizans, Bates. Oxydrepanus Birmanicus, Bates. Dyschirius aeneobrachialis, Bates. Siagona subtilis, Bates. » angulifrons, Bates. » angustipennis, Bates. Apotomus hirsutulus, Bates. Bembidium xanthotelum, Bates. Tachys prolixus, Bates. » photinus, Bates. » euryodes, Bates. » obsolescens, Bates. » haliploides, Bates. R. GESTRO Tachys remotiporis, Bates. » transumbratus, Bates. » callispilotus, Bates. » Feanus, Bates. » ocellatus, Bates. » expansicollis, Bates. » mirabilis, Bates. » unitarius, Bates. Lymnastis pilosus, Bates. » atricapillus, Bates. Trechus Birmanicus, Bates. » cauliops, Bates. Epicosmus breviformis, Bates. » mandarinellus, Bates. » latigenis, Bates. » brevisternis, Bates. » Feae, Bates. » gracilipes, Bates. Dischissus alaticollis, Bates. Pristomachaerus quadristigma, Bates. » rubellus, Bates. » eucharis, Bates. » Lebioides, Bates. » cauliops, Bates. Hemichlaenius microspilus, Bates. Chlaenius Feanus, Bates. » pectinipes, Bates. » Bhamoensis, Bates. » annulipes, Bates. » Camillae, Gestro. » privatus, Bates. » delicatus, Bates. » ochroperas, Bates. » poecilinus, Bates. » corrosulus, Bates. » coeruleiceps, Bates. Nanochlaenius Feae, Bates. Simous lampros, Bates. Oodes cribristernis, Bates. » Peguensis, Bates. » rhodopus, Bates. Anatrichis Birmanica, Bates. Rhembus rectificatus, Bates. L. FEA ED I SUOI VIAGGI 135 Rhembus laevigatus, Bates. » colossus, Bates. Gnathaphanus acutipennis, Bates. » exaratus, Bates. » rufitactor, Bates. Lamprophonus lucens, Bates. Platymetopus longulus, Bates. » erebius, Bates. » edentatus, Bates. » sublaevis, Bates. » grandiceps, Bates. » amariformis, Bates. Amblystomus magnus, Bates. » punctatus, Bates. » tetrastigma, Bates. Ophoniscus iridulus, Bates. » eribrifrons, Bates. » hypolithoides, Bates. Hypolithus subtilis, Bates. » lamprotus, Bates. » bicoloripes, Bates. » viridellus, Bates. » »eulamprus, Bates. Harpaliscus Birmanicus, Bates. Harpalus Karennius, Bates. Trichotichnus Birmanicus, Bates. Liodaptus Birmanus, Bates. Oxycentrus acutulus, Bates. » omaseoides, Bates. Anoplogenius rutilans, Bates. » planicollis, Bates. » patinalis, Bates. » dentipennis, Bates. Stenolophus harpaloides, Bates. » gonidius, Bates. » rectifrons, Bates. » charis, Bates. » cyanellus, Bates. Acupalpus sinuellus, Bates. Stomonaxus dilaticollis, Bates. » inermis, Bates. Trigonotoma lamprodera, Bates. » igneicollis, Bates. Trigonotoma Bhamoensis, Bates. » chrysites, Bates. Euryaptus nigellus, Bates. Triplogenius Feanus, Bates. » Peguensis, Bates. Ecnomolaus clivinoides, Bates. Abacetus Birmanus, Bates. » insolatus, Bates. » illuminans, Bates. » sulculatus, Bates. » bisignatus, Bates. » amplicollis, Bates. » foveifrons, Bates. » antepunctatus, Bates. Metabacetus immarginatus, Bates. Arsenoxenus harpaloides, Bates. Trigonognatha Feana, Bates. Monacanthonyx pocillator, Bates. Orthotrichus alternatus, Bates. » Indicus, Bates. Megalonychus Birmanicus, Bates. » dilaticollis, Bates. Feanus spinipennis, Bates. Pirantillus Feae, Bates. » extensicollis, Bates. Onycholabis melitopus, Bates. Colpodes Muleyitus, Bates. » caelitis, Bates. » janellus, Bates. » acroglyptus, Bates. » castaniventris, Bates. » punctulicollis, Bates. » undulipennis, Bates. » eucnemis, Bates. » ischioxanthus, Bates. » spinulifer, Bates. Perigona bigener Bates. Ophionea Bhamoensis, Bates. Casnonia opacipennis, Gestro. » albicolon, Bates. » gracilipes, Bates. » xanthe, Bates. Drypta siderea, Bates. 136 R. GESTRO Drypta aeneipennis, Bates. » fimbriata, Bates. Dendrocellus Gestroi, Bates. Galerita Birmanica, Bates. » Feae, Bates. Zuphium formosum, Bates. » praestans, Bates. Pogonoglossus carinipennis, Bates. Acanthogenius infuscatus, Bates. Creagris binoculus, Bates. | Pheropsophus infantulus, Bates. Brachinus caligatus, Bates. » concinnus, Bates, » flavicapillus, Bates. » exquisitus, Bates. » evanescens, Bates. » clarescens, Bates. » circumtinctus, Bates. » intactus, Bates. Mastax rugiceps, Bates. » alveolatus, Bates. » carissimus, Bates. » Gestroi, Bates. Orthogonius quadricollis, Bates. » dispar, Bates. » rufiventris, Bates. » apiculatus, Bates. Masoreus submaculatus, Bates. Brachichila rugulipennis, Bates. Sinurus nitidus, Bates. » gracilipes, Bates. Catascopus mirabilis, Bates. Dolichoctis rutilipennis, Bates. » angusticollis, Bates. » incerta, Bates. » iridea, Bates. » expansicollis, Bates. Taridius Birmanicus, Bates. Cymindoidea planulata, Bates. Metabletus subvittatus, Bates. » cymindulus, Bates. Calleida sultana, Bates. » excelsa, Bates. \ Calleida Doriae, Bates. Endynomena discoidalis, Bates. Lachnoderma biguttatum, Bates. Allocota aerata, Bates. Lebia Karenia, Bates. » maharani, Bates. Aristolebia quadridentata, Bates. Canthydrus festivus, Régimb. Laccophilus pellucidus, Régimb. » rufulus, Régimb. » birmanicus, Régimb. » planitarsis, Régimb. Hydrovatus laccophiloides, Régimb. Bidessus Gestroi, Régimb. » guttulatus, Régimb. Hyphydrus birmanicus, Régimb. Hyphoporus elegans, Régimb. Platynectes princeps, Régimb. Lacconectes lividus, Régimb. Copelatus Feae, Régimb. Hydaticus incertus, Régimb. » epipleuricus, Régimb. Gyrinus smaragdinus, Régimb. Orectochilus cardiophorus, Régimb. » apicalis, Régimb. » birmanicus, Régimb. » cribratellus, Régimb. » cordatus, Régimb. » Feae, Régimb. » trianguliger, Régimb. » villosovittatus, Régimb. » tomentosus, Régimb. Myrmedonia Feae, Wasm. » Gestroi, Wasm. » termitobia, Wasm. » trisulcata, Wasm. » termitophila, Wasm. » termitaria, Wasm. » termiticola, Gestro. Protopaussus Feae, Gestro. Aphanocephalus Feae, Dodero. Hololepta Feae, Lewis. Idister Gestroi, Lewis. L. FEA ED I Eblisia monticola, Lewis. Apobletes Gestroi, Lewis. » nirvana, Lewis. » marginicollis, Lewis. Liopygus famelicus, Lewis. Platysoma solivagum, Lewis. » maculatum, Lewis. » Doriae, Lewis. » arcuatum, Lewis. » suturale, Lewis. » exortivum, Lewis. » brevistriatum, Lewis. Hister planiceps, Lewis. » Genuae, Lewis. » pransus, Lewis. » gentilis, Lewis. » stenocephalus, Lewis. » sinuaticollis, Lewis. » fragosus, Lewis. » dentipes, Lewis. » ixion, Lewis. » striatipennis, Lewis. Carcinops Karenensis, Lewis. Paromalus persimilis, Lewis. » annellus, Lewis. » Feae, Lewis. » indicus, Lewis. » vermiculatus, Lewis. » brevipes, Lewis. » submetallicus, Lewis. Triballus' cyclonotus, Lewis. » orphanus, Lewis. Saprinus certus, Lewis. » orobitis, Lewis. Teretriosoma rajah, Lewis. » Feae, Lewis. Abraeus indicus, Lewis. Brachypeplus birmanicus, Grouv. » Feae, Grouv. Carpophilus Feae, Grouv. » bicolor, Grouv. » heros, Grouv. » Murrayi, Grouv. SUOI VIAGGI 137 Tetrisus epuraeoides, Grouv. Epuraea birmanica, Grouv. » consobrina, Grouv. » reticulata, (rouv. Haptoncura dubitabilis, Grouv. Axyra Feae, Grouv, Ischaena Feae, Grouv. Physorhina Reitteri, Grouv. Pocadites dubitabilis, Grouy. Idaethina humeralis, Grouv. Aethina argus, Grouv. Amphicrossus plagiatus, Grouv. Cyllodes quadrinotatus, Grouv. » undulatus, Grouv. » dubius, Grouv. » nigropunctatus, Grouv. » limbatus, Grouv. » aenescens, Grouy. » humeralis, Grouv. Neopallodes dentatus, Grouv. » vicinus, Grouy. Pallodes birmanicus, Grouv. » Feae, Grouv. Eugoniopus Reitteri, Grouv. Tricanus punctatissimus, Grouv. » striato-punctatus, Grouv. Cryptarcha bicolor, Grouv. » nigropunctata, Grouy. » Feae, Grouv. » dubia, Grouy. Librodor egregius, Grouv. Alindria cribrosicollis, Lév. Acrops Feae, Lév. » birmanica, Lévy. Atyscus minutus, Grouy. Hyberis inflatus, Grouv. Coxelus birmanicus, Grouv. Labromimus Gestroi, Grouv. » Feae, Grouv. Neotrichus cylindricus, Grouv. Teredolaemus concolor, Grouv. Bothrideres Feae, Grouv. » frater, Grouv. 138 Erotylathris elongatus, Grouv. Leptoglyphus Feae, Grouv. Cerylon frater, Grouv. Monotomopsis monotomoides, Grouy. Europs depressus, Grouv. Holocephala longiceps, Grouv. Shoguna Feae, Grouv. Rhysodes Feae, Grouv. Rhyzodiastes Fairmairei, Grouv. Xenotermes Feae, Wasm. Azarelius Oberthiiri, Wasm. Catogenus Feae, Grouv. Hyliota Feae, Grouv. » fallax, Grouv. Inopeplus bicolor, Grouv. Laemophlaeus carinicollis, Grouv. » incertus, Grouv. » rugifrons, Grouv. » , mandibularis, Grouv. » spinosus, Grouv. Psammoecus convexus, Grouv. Silvanus birmanicus, Grouv. » Feae, Grouv. Colovocera oculata, Belon. Melanophthalma birmana, Belon. Potamophilus Feae, Grouv. » longipes, Grouv. Dryops opacus, Grouv. » aenescens, Grouv. Sostea birmanica, Grouv. Stenelmis testacea, Grouv. Stenelmis birmanica, Grouv. Heterocerus Feae, Grouv. » suturalis, Grouv. » atratus, Grouv. » birmanicus, Grouv. Enoplotrupes barmanicus, Gestro. Chaetopisthes termiticola, Gestro. Rhyssemus Feae, Clouet. Pterorthochaetes Feae, Gestro. Serica Feae, Brsk. » nigra, Brsk. » birmanica, Brsk. R. GESTRO Serica contracta, Brsk. » satrapa, Brsk. » mulmeina, Brsk. » varia, Brsk. » thagatana, Brsk. » teinzoana, Brsk. » rugosa, Brsk. » sericella, Brsk. » perniciosa, Brsk. » ruficollis, Brsk. » sordida, Brsk. » peguana, Brsk. » palona, Brsk. » colossica, Brsk. » signatitarsis, Brsk. » sinuosa, Brsk. » spinifera, Brsk. » Gestroi, Brsk. » lubrica, Brsk. Dicaulocephalus Feae, Gestro. Parastasia sulcipennis, Gestro. Popillia Feae, Kraatz. » testaceipennis, Kraatz. Rhomborrhina flammea, Gestro. Heterorrhina euryrrhina, Gestro. » Leonardi, Gestro. Trigonophorus Feae, Gestro. » foveiceps, Gestro: Macronota pulchella, Gestro. » sericea, Gestro. Cetonia rhododendri, Gestro » Oatesu, Gestro. » cariana, Gestro. Macroma insignis, Gestro. » superba, V. de Poll. Goliathopsis capreolus, Gestro. Trichius Jansonii, Gestro. Valgus longulus, Gestro. » stictopygus, Gestro. » luctuosus, Gestro. » tristis, Gestro. » trisinuatus, Gestro. Oreoderus planicollis, Gestro. L. FEA ED Oreoderus humilis, Gestro. » humeralis, Gestro. » Waterhousei, Gestro. » rufulus, Gestro. » brevipennis, Gestro. » maculipennis, Gestro. Coraebus Feae, Kerrem. » fossulatus, Kerrem. » Gestroi, Kerrem. Melibaeus transversus, Kerrem. » venustus, Kerrem. » magnificus, Kerrem. Sambus coloratus, Kerrem. » femoralis, Kerrem. Amorphosoma spathatum, Kerrem. Agrilus ostrinus, Kerrem. » agnatus, Kerrem. » modicus, Kerrem. » albopictus, Kerrem. » dianthus, Kerrem. » nubilus, Kerrem. » inamoenus, Kerrem. » livens, Kerrem. Aphanisticus cephalicus, Kerrem. Endelus curtus, Kerrem. Trachys penicillata, Kerrem. » virescens, Kerrem. » lyra, Kerrem. » nigra, Kerrem. » vexator, Kerrem. » rudis, Kerrem. » polita, Kerrem. Aulonothroscus tibialis, Fleut. Dromaeolus rufus, Fleut. Fornax vestitus, Fleut. Scython ramosus, Fleut. Nematodes Feae, Fleut. Xylobius orientalis, Fleut. Feaia singularis, Fleut. Dendrocharis intermedia, Fleut. Scopulifer Feae, Fleut. Galba agastoceroides, Fleut. Adelocera tumulosa, Cand. I SUOI VIAGGI 139 Adelocera carinensis, Cand. » vicina, Cand. Lacon inductus, Cand. » defectus, Cand. » mixtus, Cand. » acervatus, Cand. » acerbus, Cand. » collisus, Cand. » gypsatus, Cand. » hilaris, Cand. » subcostatus, Cand. Elius ventralis, Cand. Melanthoides Feae, Cand. Monocrepidius scutulatus, Cand. » vagus, Cand. » centralis, Cand. Heteroderes ornatus, Cand. Anchastus nigridorsus, Cand. » luctuosus, Cand. Megapenthes birmanicus, Cand. » lagubris, Cand. » moderatus, Cand. Melanoxanthus virgatus, Cand. » punctum, Cand. Cardiophorus vagus, Cand. » pallidulus, Cand. » addictus, Cand. » Fairmairei, Cand. » astutus, Cand. » manuleatus, Cand. » vulneratus, Cand. » malitiosus, Cand, » Doriae, Cand. » seminalis, Cand. Cardiotarsus antennalis, Cand. Aptopus birmanicus, Cand. Diploconus rufulus, Cand. » nutritus, Cand. » ornatus, Cand. » serricornis, Cand. Melanotus alburnus, Cand. » repletus, Cand. » comatus, Cand. 140 Melanotus conicus, Cand. Athous Feae, Cand. Hemiolimerus Gestroi, Cand. Penia birmanica, Cand. » plagiata, Cand. » fausta, Cand. » lutea, Cand. Ludius clavus, Cand. Ludigenus minor, Cand. Agonischius Feae, Cand. » laetus, Cand. » diversus, Cand. » conjugatus, Cand. » simplex, Cand. Glyphonyx correctus, Cand. Silesis semicastaneus, Cand. » . rufus, Cand: « Gestroi, Cand. Lamprophorus morator, Ern. Oliv. Diaphanes mendax, Ern. Oliv. » plagiator, Ern. Oliv. Pyrocaelia lampyroides, Ern. Oliy. » microceras, Ern. Oliv. » cribripennis, Ern. Oliv. » Feae, Ern. Oliv. Luciola aemula, Ern. Oliv. » seriata, Ern. Oliv. » aegrota, Ern. Oliv. » hirticeps, Ern. Oliv. » abscondita, Ern. Oliv. Ichthyurus maculicollis, Gestro. » urospilus, Gestro. » luctuosus, Gestro. » Feae, Gestro. » longicauda, Gestro. » quadrimaculatus, Gestro. » nigromaculatus, Gestro. » montanus, Gestro. » nigriceps, Gestro. » agilis, Gestro. » spinicrus, Gestro. » pallidus, Gestro. » vittatus, Gestro. R. GESTRO Ichthyurus laniger, Gestro. » propomacrus, Gestro. » oxyurus, Gestro. » carinifrons, (restro. » denticornis, Gestro. Nodepus conicicollis, Gorham. Callimerus elegans, Gorham. » suavis, Gorham. » Feae, Gorham. » gracilis, Gorham. » © faustus, Gorham. » festivus, Gorham. » pretiosus, Gorham. » pallidus, Gorham. » latesignatus, Gorham. Tillus birmanicus, Gorham. Opilo hypocaustus, Gorham. Tillicera cleroides, Gorham. » bibalteata, Gorham. Xenorthrius Mouhoti, Gorham. » subfasciatus, Gorham. » balteatus, Gorham. Orthrius Feae, Gorham. » tarsalis, Gorham. Thaneroclerus quinque-maculatus, Go- rham. Stimagtium birmanicum, Gorham. Ommadius parviceps, Gorham. » tricinctus, Gorham. Neohydnus despectus, Gorham. Pelonium lividum, Gorham. » discrepans, Gorham. Opetiopalpus Karenicus, Gorham. Heterarthron Feanus, Lesne. Rhipidius canaliculatus, Chob. Apoderus blandus, Faust. » tentator, Faust. » aemulus, Faust. » coeruleatus, Faust. Attelabus Gestroi, Faust. » Feae, Faust. » humerosus, Faust. Euops fulgidus, Faust. È ì 4 | : L. FEA ED Rhynchites bhamoensis, Faust. » carinensis, Faust. Deporaus puberulus, Faust. » ventralis, Faust. » marginatus, Faust. Auletes Gestroi, Faust. Anaemerus cerberus, Faust. Sympiezomias ellipticus, Faust. Lepidastycus Doriae, Faust. » submarginalis, Faust. Tanymecus versutus, Faust. » seclusus, Faust. Asemus lentus, Faust. » mixtus, Faust. » pertusiventris, Faust. » Feae, Faust. Cercophorus chloritis, Faust. Episomus pudibundus, Faust. » Sennae, Faust. » auriculatus, Faust. » profanus, Faust. » nigropustulatus, Faust. » versutus, Faust. » repandus, Faust. Arhines tutus, Faust. » lanugineus, Faust. Myllocerus brachycollis, Faust. » pubescens, Faust. » blandus, Faust. Corigetus molitor, Faust. » filicornis, Faust. » subsulcatus, Faust. » testatus, Faust. » Feae, Faust. » bidentulus, Faust. » Gestroi, Faust. Cyphicerus interruptus, Faust. » marginatus, Faust. » lineellus, Faust. » indagator, Faust. » mutator, Faust. » nubilus, Faust. » glaucus, Faust. I SUOI VIAGGI 144 Cyphicerus venalis, Faust. » egenus, Faust. » patricius, Faust. Phytoscaphus carinirostris, Faust. » imitator, Faust. » alternans, Faust. » perversus, Faust. » xiphias, Faust. » nubilus, Faust. » parilis, Faust. » trepidus, Faust. Epilasius querulus, Faust. Eugnathus tenuipes, Faust. Neocleonus Feae, Faust. Xanthochelus miscellaneus, Faust. » eruditus, Faust. Paipalesomus bisulcatus, Faust. Porohylobius Feae, Faust. Aclees birmanus, Faust. Celia asperula, Faust. Ergania bhamoensis, Faust. » Baudii, Faust. >» proxima, Faust. » Doriae, Faust. Alcides venosus, Faust. » satelles, Faust. » Improvidus, Faust. » haruspax, Faust. » Feae, Faust. » mysticus, Faust. » funestus, Faust. » obesus, Faust. » frenatus, Faust. : » corniculus, Faust. » aemulus, Faust. » pavidus, Faust. » tutus, Faust. » bimaculatus, Faust. » ludificator, Faust. » porosus, Faust. » scenicus, Faust. Acicnemis festiva, Faust. » mansueta, Faust. 142 R. GESTRO Colobodes hystrix, Faust: Mechistocerus fluctiger, Faust. » offensus, Faust. » petulans, Faust. » decisus, Faust. » subcylindricus, Faust. » mollis, Faust. Day raucus, Faust. » angustus, Faust. » similis, Faust. » concretus, Faust. » mimicus, Faust. » corticeus, Faust. » caliginosus, Faust. » intutus, Faust. » bardus, Faust. » effusus, Faust. Rhadinomerus contemptus, Faust. » granulicollis, Faust. » conciliatus, Faust. Camptorhinus affinis, Faust. » scrobicollis, Faust. Pachyonyx sulcicollis, Faust. Menectetorus luctuosus, Faust. Apries histrio, Faust. Cryptorhynchus poricollis, Faust. Rhadinopus centriniformis, Faust. » consputus, Faust. » parcus, Faust. Agametis segnis, Faust. Osphilia egregia, Faust. Lobotrachelus leucaspis, Faust. » asperulus, Faust. » ingratus, Faust. » morosus, Faust. Telephae cupida, Faust. Baridius albosparsus, Faust. Baris speculifera, Faust. » anxia, Faust. » impressipennis, Faust. » quinquemaculata, Faust. » Doriae, Faust. » amica, Faust. Ontobaris jocosa, Faust. Parallelodemas perfecta, Faust. » vicina, Faust. » tarda, Faust. » docilis, Faust. » imperfecta, Faust. Mimophilus personatus, Faust. » tragicus, Faust. Athesapeuta vinculata, Faust. » pinguis, Faust. » secura, Faust. » aurantiaca, Faust. Phaenomerus figuratus, Faust. Cyrtotrachelus Feae, Faust. » birmanicus, Faust. Litorhynchus naevus, Faust. » turbatus, Faust. » robustus, Faust. » anchora, Faust. » separandus, Faust. » aberrans, Faust. Tetratopos Feae, Faust. Sphenocorynus impluviatus, Faust. Prodioctes rubricosus, Faust. » dux, Faust. Aplotes lateritius, Faust. » bisulcatus, Faust. Cercidocerus birmanus, Faust. » carinensis, Faust. » hypocritus, Faust. » pygmaeus, Faust. » pictus, Faust. Rhabdocnemis pygidialis, Faust. Periphemus tricolor, Faust. » vittiger, Faust. » pygidialis, Faust. Myocalandra discors, Faust. Tryphetus solidus, Faust. Dyspnoetus dignus, Faust. » morio, Faust. Orthosinus salutarius, Faust. Anius carinicollis, Faust. Tasactes carinulatus, Faust. L. FEA ED I Tasactes interruptus, Faust. Conarthrus nasutus, Faust. Eutornus antennalis, Faust. ? » longirostris, Faust. » affinis, Faust. » crenatus, Faust. Cossonus argutus, Faust. » bimaculatus, Faust. » foveicollis, Faust. » carinensis, Faust. Heterophasis congruens, Faust. Zemioses pubens, Senna. » laetus, Senna. Callipareius Feae, Senna. Hoplopisthius trichemerus, Senna. Trachelizus brevitibia, Senna. » bhamoensis, Senna. » ghecuanus, Senna. » rufomaculatus, Senna. » politus, Senna. Cordus peguanus, Senna. Prophthalmus versicolor, Senna. Agriorrhynchus quadrituberculatus , Senna. Orychodes degener, Senna. Epicoinoneus femoralis, Senna. Schizotrachelus intermedius, Senna. » carinensis, Senna. » consanguineus, Senna. » birmanicus, Senna. » sculptiventris, Senna. » carinirostris, Senna. Diurus ominosus, Senna. Phaeochrotus phorcas, Jord. Rawasia convexa, Jord. Uncifer sticticus, Jord. Directarius signatus, Jord. Dendrotogus angustipennis, Jord. » Feae, Jord. Tetraommatus insignis, Gahan. Pachydissus exiguus, Gahan. Dymasius fulvescens, Gahan. Hesperophanes erosus, Gahan. 143 SUOI VIAGGI Obrium posticum, Gahan. Ibidionidium Corbetti, Gahan. Thranius simplex, Gahan. Pyresthes birmanica, Gahan. Pachyteria superba, Gestro. Polyzonus flavocinetus, Gahan. Xylotrechus Gestroi, Gahan. Perissus proprius, Gahan, » persimilis, Gahan. » mutabilis, Gahan. Caloclytus ludens, Gahan. Demonax dignus, Gahan. » literatus, Gahan. » recticollis, Gahan. » quadricolor, Gahan. Polyphida Feae, Gahan. Nericonia nigra, Gahan. Arctolamia villosa, Gestro. » fasciata, Gestro. Leprodera bisignata, Gahan. Pelargoderus antennatus, Gahan. Monohammus dubius, Gahan. Haplohammus punctifrons, Gahan. » longiscapus, Gahan. » basicornis, Gahan. » admixtus, Gahan. Aristobia birmanica, Gahan. Uraecha chebana, Gahan. » thoracica, Gahan. Blepephaeus stigmosus, Gahan. » parvicollis, Gahan. Eutaenia Oberthuri, Gahan. Pharsalia antennata, Gahan. Himantocera vicina, Gahan. Golsinda basicornis, Gahan. Mesosa subfasciata, Gahan. » obseura, Gahan. Cacia ornata, Gahan. Agelasta nigromaculata, Gahan. » mixta, Gahan. Coptops annulipes, Gahan. » Pascoei, Gahan. Mesolophus humeralis, Gahan. 144 R. Rhodopis aberrans, Gahan. Moechotypa verrucicollis, Gahan. Niphona vicina, Gahan. » Batesi, Gahan. » princeps, Gahan. » . ornata, Gahan. Pterolophia lateralis, Gahan. » modesta, Gahan. » subfasciata, Gahan. » proxima, Gahan. » armata, Gahan. » nigrocincta, Gahan. » socia, Gahan. » alboplagiata, Gahan. » persimilis, Gahan. » fulvisparsa, Gahan. » quadrifasciata, Gahan. » bimaculata, Gahan. » carinata, Gahan. » vagans, Gahan. » chebana, Gahan. Lychrosis angustus, Gahan. Mycerinopsis lineatus, Gahan. Atimura apicalis, Gahan. Sybra posticata, Gahan. Hyllisia lineata, Gahan. » consimilis, Gahan. Smermus sericeus, Gahan. Tetraglenes bucculenta, Gahan. Estigmenida variabilis, Gahan. Rondibilis plagiata, Gahan. » vittata, Gahan. Exocentrus alboseriatus, Gahan. » fumosus, Gahan. Glenea posticata, Gahan. » Gestroi, Gahan. » nigrolineata, Gahan. Nupserha nigriceps, Gahan. » ventralis, Gahan. » variabilis, Gahan. » antennata, Gahan. » dubia, Gahan. Oberea posticata, Gahan. GESTRO Oberea armata, Gahan. ae a eee ee — » Birmanica, Gahan. » sericea, Gahan. » modica, Gahan. » pallidicornis, Gahan. » brevis, Gahan. Phytoecia amoena, Gahan. Chreonoma frontalis, Gahan. Sagra brevipes, Jac. » multipunctata, Jac. Lema rugifrons, Jac. » semifulva, Jac. » robusta, Jac. » mandibularis, Jac. /» dimidiatipennis, Jac. » obscuritarsis, Jac. » . birmanica, Jac. » Feae, Jac. » palonensis, Jac. Crioceris seminigra, Jac. » humeralis, Jac. Temnaspis nigripennis, Jac. » flavicornis, Jac. » nigroplagiata, Jac. Diapromorpha coerulea, Jac. » melanocephala, Jac. » gigantea, Jac. Aspidolopha thoracica, Jac. » rugosa, Jac. » costata, Jac. » coerulea, Jac. Gynandrophthalma divisa, Jac. » sexmaculata, Jac. » pictipennis, Jac. » decemnotata, Jac. » octomaculata, Jac. » birmanica, Jac. Chlamys Feae, Jac. Melitonoma indica, Jac. » affine, Jac. Dioryctus castaneus, Jac. Coenobius birmanicus, Jac. Cryptocephalus birmanicus, Jac. L. FEA ED I SUOI VIAGGI 145 Cryptocephalus unifasciatus, Jac. » angulato-fasciatus, Jac: » Gestroi, Jac. » Feae, Jac. » flavicinctus, Jac. Chrysolampra curvipes, Jac. » varicolor, Jac. » minuta, Jac. Nodostoma biplagiatum, Jac. » nigrofasciatum, Jac. » subcostatum, Jac. » bellum, Jac. » bhamoense, Jac. » semicoeruleum, Jac. » Feae, Jac. » birmanicum, Jac. » capitatum, Jac. » bimaculicolle, Jac. » denticolle, Jac. » violaceo-fasciatum, Jac. » semipurpureum, Jac. Nodina parvula, Jac. » robusta, Jac. » birmanica, Jac. Nephus femoratus, Jac. Aoria nigrita, Jac. » fulvifrons, Jac. » semicostata, Jac. Aulexis tibialis, Jac. Demotina Balyi, Jac. » semifasciata, Jac. Pseudopiomera pallidicornis, Jac. Heteraspis vestita, Jac. » quadrifasciata, Jac. » clypeata, Jac. » variegata, Jac. » parvula, Jac. » nitida, Jac. » bhamoensis, Jac. Rhyparida bimaculata, Jac. » aterrima, Jac. Colasposoma transversicolle, Jac. » multipunctatum, Jac. Colasposoma capitatum, Jac. Abirus antennatus, Jac. Pachnephorus plagiatus, Jac. Mouhotina birmanica, Jac. Acrothinium violaceum, Jac. Cleoporus birmanicus, Jac. » plagiatus, Jac. Corynodes fulvicollis, Jac. » dilaticollis, Jac. » birmanicus, Jac. Colaspoides igneicollis, Jac. » Feae, Jac. » laevicollis, Jac. » pallidula, Jac. Paropsides pardalis, Jac. » nigropunctatus, Jac. Plagiodera marginipennis, Jac. Phytodecta chrysomeloides, Jac. Haltica foveicollis, Jac. Lactica bipustulata, Jac. Aphthona birmanica, Jac. Longitarsus rangoonensis, Jac. » birmanicus, Jac. Sebaethe quadrimaculata, Jac. » elongata, Jac. » immaculata, Jac. » recticollis, Jac. Sphaerometopa intermedia, Jac. Sphaeroderma piceicollis, Jac. » biplagiata, Jac. » antennata, Jac. » nigrita, Jac. » birmanica, Jac. » acutangula, Jac. » varipennis, Jac. » discicollis, Jac. » terminata, Jac. » pallidicornis, Jac. Argopus indicus, Jac. Sphaerophysa piceicollis, Jac. Argopistes nigromarginatus, Jac. Argopistoides septempunctata, Jac. Crepidodera orientalis, Jac. Ann. del Mus. Civ. di St. Nai. Serie 3.°, Vol. I (4 Luglio 1904) 10 146 R. GESTRO Crepidodera obscurofasciata, Jac. Allomorpha sericea, Jac. Enneamera birmanica, Jac. » limbatipennis, Jac. » apicalis, Jac. Hyphasis distincta, Jac. » Feae, Jac. » limbatipennis, Jac. » unicolor, Jac. » femoralis, Jac. » intermedia, Jac. » inornata, Jac. » Balyi, Jac. Oedionychis birmanica, Jac. Pseudodera bifasciata, Jac. Orthaea viridipennis Jac. Chaetocnema subcostata, Jac. » birmanica, Jac. » Duvivieri, Jac. Cerotrus nigromarginatus, Jac. » apicalis, Jac. Aphthonella bhamoensis, Jac. Bonesia Balyi, Jac. Pseudocophora birmanica, Jac. Aulacophora melanocephala, Jac. » intermedia, Jac. » semifusca, Jac. » Gestroi, Jac. » bhamoensis, Jac. Mimastra longicornis, Jac. » hirsuta, Jac. » gracilicornis, Jac. » polita, Jac. Cneorane fulvicornis, Jac. » subaenea, Jac. » orientalis, Jac. » Feae, Jac. » fulvicollis, Jac. » monstrosa, Jac. Luperodes duodecimmaculata, Jac. » piceicollis, Jac. » impressipennis, Jac. » subrugosa, Jac. Luperodes tarsalis, Jac. » pygidialis, Jac. Luperus constricticollis, Jac. Diorhabda brevicornis, Jac. Lochmaea birmanica, Jac. Sastra fulvicornis, Jac. Sastroides birmanica, Jac. » parvula, Jac. Paridea bifurcata, Jac. » ruficollis, Jac. » cornuta, Jac. » nigripennis, Jac. » foveipennis, Jac. » unifasciata Jac. Menippus dimidiaticornis, Jac. Buphonida pallida, Jac. » piceo-limbata, Jac. Sphenoraia imitans, Jac. » duodecimmaculata, Jac. Haplosonyx sublaevicollis, Jac. » orientalis, Jac. » ornata, Jac. » inornata, Jac. » varipes, Jac. Pseudoides bivittata, Jac. Agelastica flava, Jac. Malaxia pallipes, Jac. Galerucella albopilosa, Jac. » melancholica, Jac. Cynorta melanocephala, Jac. » violacea, Jac. » subaenea, Jac. Antipha puncticollis, Jac. » concolor, Jac. » birmanica, Jac. » pubescens, Jac. » inornata, Jac. » antennata, Jac. » Feae, Jac. » laevicollis, Jac. Charaea alboplagiata, Jac. Malacosoma nigricolle, Jac. Atysa albofasciata, Jac. L. FEA ED I SUOI VIAGGI Eumelepta biplagiata, Jac. Taphinella nigripennis, Jac. Anthiphula semifulva, Jac. Monolepta clypeata, Jac. » multimaculata, Jac. » orientalis, Jac. » fasciatipennis, Jac. » modesta, Jac. » flavofasciata, Jac. » marginata, Jac. » birmanensis, Jac. » alboplagiata, Jac. » Gestroi, Jac. » Feae, Jac. Ochralea divisa, Jac. » rufo-basalis, Jac. » pallida, Jac. Dorydea indica, Jac. » basalis, Jac. Candezea Feae, Jac. » longicornis, Jac. » marginipennis, Jac. » apicalis, Jac. » ornata, Jac. Neolepta ruficollis, Jac. Hyphaenia submetallica, Jac. Aenidea crassipalpis, Jac. Platyxantha gracilis, Jac. Solenia indica, Jac. » abdominalis, Jac. » integricollis, Jac. Cassida Feae, Spaeth. Callispa Feae, Baly. Anisodera fraterna, Baly. » Gestroi, Baly. » propinqua, Baly. » Nasuellii, Gestro. Choeridiona Feae, Gestro. Downesia Gestroi, Baly. » fulvipennis, Baly. » grandis, (estro. » elegans, Gestro. » picea, Baly. » basalis, Baly. » longipennis, Gestro. Monochirus moestus, Baly. Platypria acanthion, Gestro. » digitata, Gestro. » ericulus, Gestro. Hispa reticulata, Baly. » megacantha, Gestro. » abdominalis, Baly. » Balyi, Gestro. » cariana, Gestro. » maculata, Gestro. » brevicuspis, Gestro. » albopilosa, Gestro. » discicollis, Gestro. » singularis, Gestro. » Doriae, Gestro. » monticola, Gestro. » minuta, Gestro. » Paronae, Gestro. » xanthospila, Gestro. » platyprioides, Gestro. » multifida, Gestro. » delicatula, Gestro » Feae, Gestro. Helota Feae, Ritsema. » serratipennis, Ritsema. » rotundata, Ritsema. » Gestroi, Ritsema. » immaculata, Ritsema. » difficilis, Ritsema. » Feae, Baly. Callilanguria cribricollis, Gorham. Coptolanguria dilatipes, Gorham. » maculigera, Gestro. » Gonophora immaculata, Gestro. speciosa, Gorham. Caenolanguria constricta, Gorham. » parvula, Gestro. » depressa, Gorham. Stenodastus piceus, Gorham. » pulchella, Gestro. »: rugicollis, Gestro. 4 148 Stenodastus lugubris, Gorham. Anadastus Wiedmanni, Gorham. » athoides, Gorham. » capitatus, Gorham. » karenicus, Gorham. » ventralis, Gorham. » gratus, Gorham. » nigriventris, Gorham. » lugens, Gorham. Encaustes birmanica, Gorham. Episcapha tuberculicollis, Gorham. » stridulans, Gorham. Dacne optabilis, Gorham. Aulacochilus tricoloratus, Gorham. Amblyopus substriatus, Gorham. Petaloscelis instabilis, Gorham. Cyrtomorphus corallipennis, Gorham. » curtus, Gorham. » craticularis, Gorham. » pardalinus, Gorham. » connexus, Gorham. Cyrtotriplax cebana, Gorham. » duodecimnotata, Gorham. » oppositipunctata, Gorham. » praevia, Gorham. » obscura, Gorham. » diaperina, Gorham. Amphisternus pustulifer, Gorham. Engonius opimus, Gorham. Stenotarsus peguensis, Gorham. » fuscicornis, Gorham. » birmanicus, Gorham. » quadrisignatus, Gorham. » contractus, Gorham. Asymbius crinipes, Gorham. Dapsa sculpturata, Gorham. » trogositoides, Gorham. Trochoideus Feae, Gorham. Halyzia Feae, Gorham. Coelophora birmanica, Gorham. Verania vincta, Gorham. Orcus discoideus, Gorham. » carinicus, Gorham. R. GESTRO Orcus bipunctatus, Gorham. » quadriguttatus, Gorham. Aspidimerus ruficrus, Gorham. » tri-oblitus, Gorham. Cryptogonus birmanicus, Gorham. Scymnus asciuianus, Gorham. » tristigmaticus, Gorham. » birmanicus, Gorham. Epilachna congener, Gorham. Oridia pubescens, Gorham. Lepidoptera. Sciapteron metallicum, Hampson. Syntomis erythrosoma, Hampson. Chrysartona refulgens, Hampson. Ephemeroidea flavocineta, Hampson. Trypanophora flavalis, Hampson. Creatonotus flavimargo, Hampson. Rhynchota. Platypleura badia, Distant. Gaena tenebricosa, Distant. Huechys haematica, Distant. Pomponia scitula, Distant. Cicada germana, Distant. Karenia ravida, Distant. Baeturia sandaracata, Distant. Cratoplatys Gestroi, Montand. Coptosoma solitarium, Montand. » tenasserimense, Montand. » caudatum, Montand. » erosum, Montand. » pulchellum, Montand. » obrosum, Montand. » ophthalmicum, Montand. » Feanum, Montand. Heurnius typicus, Distant. » erebus, Distant. Cydnopeltus minutus, Distant. » incisus, Distant. Surenus normalis, Distant. Asyla Feae, Distant. Laprius antennatus, Distant. L. FEA ED I SUOI VIAGGI 149 Neodius obscurus, Distant. Sennertus typicus, Distant. Eusarcocoris rosaceus, Distant. Carbula producta, Distant. Paterculus vittatus, Distant. Eusthenes rubefactus, Distant. Vitruvius insignis, Distant. Byrsodepsus nigritus, Distant. Dalsira scabrata, Distant. Salvianus lunatus, Distant. Urostylis farinaria, Distant. Derepteryx Feana, Distant. Aurelianus elongatus, Distant. Homoeocerus rubefactus, Distant. Wolfius exemplificatus, Distant. Vittorius adspersus, Distant. Cletus Feanus, Distant. Cletomorpha insignis, Distant. Paleologus Feanus, Distant. Pirkimerus sesquipedalis, Distant. Macropes praecerptus, Distant. Geocoris splendidus, Distant. » pulvisculatus, Distant. Boccharis significatus, Distant. Oxycarenus heraldus, Distant. Udalricus scutellatus, Distant. Bosbequius latus, Distant. Thebanus politus, Distant. Cligenes patricius, Distant. Peritrechus aeruginosus, Distant. Gonatas clypeatus, Distant. Abdolominus picinus, Distant. Scolopostethus ornandus, Distant. Gonsalvus typus, Distant. Euscopus Gestroi, Distant. Courtesius illuminatus, Distant. Amblythyreus Gestroi, Handl. Glossopelta acuta, Handl. Carcinocoris erinaceus, Handl. Aradus abnormis, Bergr. » candidatus, Bergr. » mirabilis, Bergr. Carventus Gestroi, Bergr. Artabanus breviscutum, Bergr. » setulosus, Bergr. » sexspinosus, Bergr. » excelsus, Bergr. Brachyrhynchus Feanus, Bergr. » triangulus, Bergr. » tenericornis, Bergr. Pictinus asiaticus, Bergr. Aneurus indicus, Bergr. Hebrus orientalis, Distant. Baptista Gestroi, Distant. Eotrechus kalidasa, Kirk. Luteva Feana, Distant. Polytoxus maculatus, Distant. Lisarda recurva, Distant. Petalochirus burmanus, Distant. Psophis consanguinea, Distant. Epirodera impexa, Distant. Gerbelius typicus, Distant. Pasiropsis notata, Distant. » maculata, Distant. Acanthaspis vincta, Distant. » zebraica, Distant. » succinea, Distant. Phalantus Feanus, Distant. » geniculatus, Distant. Ectomocoris erebus, Distant. Audernacus atropictus, Distant. Ectrychotes rufescens, Distant. Godefridus alienus, Distant. Sphedanolestes annulipes, Distant. Allaeorhynchus marginalis, Distant. Rulandus phaedrus, Distant. Crescentius principatus, Distant. Paracalocoris burmanicus, Distant. Capsus croesus, Distant. » remus, Distant. Isometopus Feanus, Distant. Mononyx serratus, Montand. Cheirochela Birmaniensis, Montand. » Feana, Montand. : Gestroiella limnocoroides, Montand. Heleocoris strabus, Montand. 150 R. GESTRO Ctenipocoris asiaticus, Montand. Pseudoneuroptera. Brachydiplax Gestroi, Selys. Amphithemis curvistyla, Selys. » vacillans, Selys. Trithemis limbata, Selys. » dryas, Selys. Leptogomphus Gestroi, Selys. » maculivertex, Selys. Platygomphus Feae, Selys. Orogomphus speciosus, Selys. Gynacantha bayadera, -Selys. Anisopleura furcata, Selys. Rhinocypha iridea, Selys. Lestes nodalis, Selys. » umbrina, Selys. » bilineata, Selys. Argiolestes melanothorax, Selys. Calicnemis chromothorax, Selys. a erythromelas, Selys. Aciagrion pallidum, Selys. Pseudagrion azureum, Selys. Termes Feae, Wasm. » Azarelii, Wasm. » xenotermitis, Wasm. » Gestroi, Wasm. Orthoptera. Apachya Feae, Borm. Pygidicrana modesta, Borm. Platylabia fallax, Borm. Spongophora nitidipennis, Borm. » lutea, Borm. » semiflava, Borm. Labia fasciata, Borm. » ridens, Borm. Chaetospania Feae, Borm. Auchenomus birmanus, Borm. Chelisoches glaucopterus, Borm. » Feae, Borm. Opisthocosmia dux, Borm. » simplex, Borm. Opisthocosmia lugens, Borm. » dubia, Borm. Anechura Feae, Borm. » coriacea, Borm. Forficula pulchripes, Borm. Spelaeoblatta Gestroi, Bolivar. Anaplecta fulva, Brunner. Phyllodromia bisignata, Brunner. » aliena, Brunner. » fuliginosa, Brunner. » lugubris, Brunner. » Birmanica, Brunner. » subtilis, Brunner. » unicolor, Brunner. » punctulata, Brunner. » marmorata, Brunner. » vicina, Brunner. » immunda, Brunner. Abrodiaeta modesta, Brunner. Thyrsocera ferruginea, Brunner. » major, Brunner. » communis, Brunner. Ischnoptera multiramosa, Brunner. » fusca, Brunner. » modesta, Brunner. Epilampra marginata, Brunner. » laevis, Brunner. » imitans, Brunner. » marmorata, Brunner. Rhicnoda rugosa, Brunner. Stylopyga sinuata, Brunner. Periplaneta valida, Brunner. » gracilis, Brunner. Corydia elegans, Brunner. Homoeogamia capucina, Brunner. Pseudoglomeris fornicata, Brunner. » planiuscula, Brunner. Paranauphoeta vicina, Brunner. Panesthia antennata, Brunner. » incerta, Brunner. » Birmanica, Brunner. Iridopteryx marmorata, Brunner. Hierodula multispinulosa, Brunner. L. FEA ED I Hierodula latipennis, Brunner. Mantis nobilis, Brunner. Pachymantis nitida, Brunner. SUOI VIAGGI 151 Racilia Aurora, Brunner. Carsula tenera, Brunner. Gelastorhinus albolineatus, Brunner. Pseudempusa pinna pavonis, Brunner.| Epistaurus aberrans, Brunner. Carausius granulatus, Brunner. Calvisia atrosignata, Brunner. Marmessoidea marginata, Brunner. Sipyloidea vittata, Brunner. Entoria bilobata, Brunner. Paraclitumnus lineatus, Brunner. » concisus, Brunner. » productus, Brunner. Gerenia intermedia, Brunner. » abbreviata, Brunner. Tylotropidius Ceylonicus, Brunner. Ectadia fulva, Brunner. » abbreviata, Brunner. Pyrrhicia brevicaudata, Brunner. Holochlora geniculata, Brunner. » nigro-spinulosa, Brunner. Rhamphophasma modestum, Brunner.| Cleandrus rex, Brunner. Gratidia verruculosa, Brunner. Medaura Stali, Brunner. Parapachymorpha nigra, Brunner. » spinosa, Brunner. Aschipasma fusco-signatum, Brunner. Gavialidium Birmanicum, Brunner. Systolederus cinereus, Brunner. Mazarredia inaequalis, Brunner. » convergens, Brunner. » lativertex, Brunner. Xistra dubia, Brunner. Paratettix interruptus, Brunner. » hirsutus, Brunner. » semihirsutus, Brunner. Coptotettix latifrons, Brunner. » acuteterminatus, Brunner. Saussurella decurva, Brunner. Birmana gracilis, Brunner. Erianthus defloratus, Brunner. » acutecarinatus, Brunner. Phlaeoba infumata, Brunner. » antennata, Brunner. Duronia versicolor, Brunner. » deflorata, Brunner. Parapleurus fasciatus, Brunner. Mestra notata, Brunner. Chlorizeina unicolor, Brunner. Caryanda sanguineo-annulata, Brunner. Hieroglyphus citrino-limbatus, Brun- ner. Phyllomimus truncatus, Brunner. Phyllozelus infumatus, Brunner. Hemigyrus amplus, Brunner. Tarphe immunis, Brunner. Phanerotus opacus, Brunner. Gryllacris brevixipha, Brunner. » nobilis, Brunner. Eremus nigrosignatus, Brunner. Rhaphidophora crenulata, Brunner. Diestrammena unicolor, Brunner. Xya inflata, Brunner. Nemobius nigro-signatus, Brunner. Apterogryllus deplanatus, Brunner. Gryllodes nigrifrons, Brunner. » mandibularis, Brunner. Loxoblemmus truncatus, Brunner. Ectatoderus pallidegeniculatus, Brun- ner. Liphoplus fasciatus, Brunner. Scleropterus punctatus, Brunner. Lissotrachelus castaneus, Brunner. » ferrugineo - notatus, Brunner. “Paratrigonidium nitidum, Brunner. » castaneum, Brunner. » vittatum, Brunner. Cyrtoxiphus straminulus, Brunner. Amusurgus fulvus, Brunner. Dionymus calcaratus, Brunner. 152 Lepisma burmanica, Parona. Japyx Oudemansi, Parona. Sira plumicornis, Parona. Entomobrya lineata, Parona. » Feae, Parona. Vermes. Desmogaster Doriae, Rosa. Moniligaster Beddardii, Rosa. Bilimba papillata, Rosa. Typhaeus laevis, Rosa. » foveatus, Rosa. Perionyx arboricola, Rosa. Perichaeta Feae, Rosa. » birmanica, Rosa. R. GESTRO Perichaeta carinensis, Rosa. » Bournei, Rosa. Perichaeta peguana, Rosa. » campanulata, Rosa. Haemadipsa sylvestris, R. Blanch. Haemopis birmanica, R. Blanch. Gordius Feae, Camer. » Doriae, Camer. Taenia Acridotheridis, Parona. Ascaris Cynonycteridis, Parona. » Gestri, Parona. Heterakis Feae, Parona. Rictularia Elvirae, Parona. Physaloptera Varani, Parona. Filaria Bhamoensis, Parona. » macrophallos, Parona. SPECIE NUOVE D'ANIMALI SCOPERTE DA LEONARDO FEA DURANTE IL SUO VIAGGIO NELL’ AFRICA OCCIDENTALE ('). Oestrelata Feae, Salvad. Turdinus Puveli, Salvad. Indicator Feae, Salvad. Zosterops Feae, Salvad. Turdus xanthorhynchus, Salvad. Corythornis thomensis, Salvad. Scops Feae, Salvad. Haplopelia hypoleuca, Salvad. Arthropterus Feae, Gestro. Gyllenhalius Feae, Gestro. Hyphydrus caviceps, Régimb. Copelatus internus, Régimb. Dineutes subserratus, Régimb. Myrmilla subspinosa, Ern. André. Dolichomutilla bolamana, Ern. André. Barymutilla alticola, Ern. André. Mutilla aurodecorata, Ern. André. » omissa, Ern. André. » ignota, Ern. André. » Principis, Ern. André. » polyacantha, Ern. André. » sessiliventris, Ern. André. » varians, Ern. André. » spinicollis, Ern. André. (1) La ragione addotta a pag. 125 (in nota) a proposito della bibliografia riguar- dante le collezioni dell’ ultimo viaggio del Fea, vale anche a spiegare lo scarso numero di specie descritte finora. RES LIG US Tile Ae XXXV. PESCI NUOVI O RARI PER IL GOLFO DI GENOVA PER V. ARIOLA La presente nota ha per iscopo di far conoscere alcune forme di pesci, riscontrate, in quest’ ultimo periodo, nel nostro Golfo, le quali, o non erano state ancora indicate come appartenenti alla fauna ligure, o che pur facendone parte, si devono consi- derare quali estremamente rare. Essa è seguito alle molte pub- blicazioni che, sullo stesso argomento, iniziate dapprima dallo Spinola e dal Sassi, furono poi continuate da specialisti noti e competenti, quali De Filippi, Canestrini, e più presso a noi, Vinciguerra, Perugia ed altri (!). Si tratta di diciotto specie, raccolte dal preparatore, sig. B. Borgioli, del Museo zoologico dell’ Università, dal 1899 ad oggi, e che insieme alle moltissime, le quali in varii tempi furono rinvenute qua e là nei diversi punti del Golfo, dànno diritto a far considerare il mar ligustico, dopo Messina, Nizza e l’Adria- tico, una delle più importanti stazioni italiane per rarità ittio- logiche. Ciò che del resto è attestato dalle collezioni, veramente cospicue, del Museo zoologico Universitario e del Museo civico di Storia naturale di Genova. Ma l’importanza del presente elenco è notevole non tanto per la faunistica in sé, quanto per il fatto che le forme in esso enumerate, sono in gran parte proprie delle grandi profondità, e rilevano quindi anche nel nostro mare |’ esistenza di una fauna abissale. Quando le esplorazioni, in conseguenza, degli alti fondi (1) Do in appendice l’elenco di alcune pubblicazioni, riferentisi all’ittiologia del golfo di Genova. 154 V. ARIOLA potranno essere più estese e dirette a scopo scientifico, senza dubbio nuovi tipi verranno ad aumentare la già ricca serie di forme peculiari al Mar ligustico. Le specie di cui brevemente riferisco, quasi in totalità, ap- partengono alla collezione del Museo civico, e devo alla cortesia del prof. Gestro, se ho potuto studiarle; di che gliene tributo pubblicamente la mia gratitudine. Genova, aprile 1904. 1. Pteroplatea altavela (Lix.). Sin. Raia pastinaca, var. altavela Lin. — fi. altavela L. Gm. — Trygon altavela Bonap. — Dasybatis altavela Ratin. — Ptero- platea altavela Mull. et Henle. — P. valenciennii Dum. Sebbene relativamente comune nel golfo di Napoli e sulle coste della Sicilia, e sia stata riscontrata a Venezia, questa forma non si trovava finora indicata come facente parte della ittio- fauna ligure. L'unico esemplare fu pescato a Camogli il 19 luglio del 1900, che sventrato, fu mandato a Genova al sig. Borgioli. Privato dei visceri, pesava 27 chilogrammi ('). Ora trovasi nella collezione ittiologica del Museo civico di Storia naturale di Milano. 2. Raja undulata Lacep. Sin. Raja mosaica Lacép. — R. picta Lacép. — R. alba Lacép. — R. fenestrata Rafin. Questa specie che sulle coste francesi è assai comune, e così pure a Nizza, si riscontra molto raramente nel resto d’ Italia, essendo stata rinvenuta solo in Sicilia e a Ravenna. (') Molte notizie, riferentisi a località, date, dimensioni, ecc mi furono gentil- mente fornite dal sig. Borgioli, di che gli rendo vive azioni di grazie. PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 155 Di essa venne recentemente (24 febbraio 1904) pescato a Cornigliano, a circa 200 m. di profondità, un individuo giovane, che misura cm. 32 in lunghezza, compresa la coda, sopra una larghezza di cm. 23 alle pettorali. Secondo il Canestrini, la specie raggiunge la lunghezza di cm. 40, ma il Moreau riporta dimensioni ben più elevate (me- tri 0,50 — 1,20) e Carus fino a m. 1, 50. Venne indicata dal Perugia nel 1897 per la prima volta. Come si sa, il Dumeril distingue, a seconda della variabilità del colore e della presenza o no di macchie nella parte supe- riore del disco, tre varietà. L’ esemplare di Cornigliano va ascritto alla 2.* di esse, la var. undulata propriamente detta, perchè su di una tinta fon- damentale giallo-rossiccia, appaiono distintamente le caratteristiche zone ondulate scure, che partendo dalla linea dorsale si portano verso la periferia. Fa parte della collezione ittiologica del Museo zoologico del- l’ Universita. 3. Torpedo Nobiliana Bonap. Sin. Torpedo walshti Thomps. — 7. nigra Guich. — T. nobi- liana Bonap. — T. occidentalis Storer. Gia indicata da Sassi per il golfo di Genova, dopo di lui non fu più rinvenuta, nè era rappresentata nelle collezioni dei musei genovesi. Di essa fu catturato a Cornigliano, il 7 settembre 1900, un esemplare avente 50 centimetri di lunghezza e 32 di lar- ghezza. Per le sue dimensioni è da ritenersi uno dei maggiori indi- vidui pescati nei mari italiani, il Canestrini dando per questa specie una lunghezza di cm. 35-40; Carus però le assegna come massima lunghezza m. 1,50, sebbene |’ esemplare rinve- nuto da Doderlein a Palermo non avesse che m. 1, 08. Questa specie che è la più rara delle torpedini che vivono nel Mediterraneo, fa parte della collezione del Museo civico di Storia naturale di Genova. 156 V. ARIOLA 4. Anguilla vulgaris var. Kieneri Kavp. A questa varietà ascrivo due esemplari, pescati nel nostro porto, il 20 luglio e il 3 novembre 1903. Essa veniva formata dal Kaup, su un esemplare delle acque di Tolone, per il carat- tere degli occhi, estremamente grandi, che però non fu gene- ralmente accettata. Si opponeva che la dilatazione oculare è un carattere transitorio, che l’animale acquista durante la vita delle profondità marine, dove si reca al tempo della fregola, ovvero dovuto ad adattamenti particolari d’ ambiente, come si verificano nelle così dette Anguille chiavicarole, che vivono nelle condutture, poco o punto illuminate, delle fogne di Roma. Osservo che se tali condizioni di adattamenti non si possono revocare in dubbio, non è men vero che appunto così si produ- cono le varietà e le nuove specie, allorchè i nuovi caratteri rendendosi fissi negli individui, vengono da questi trasmessi ai discendenti. Nel caso dell’Anguilla di Kiener, il fatto determina- tosi per le ragioni accennate è divenuto un carattere peculiare di alcune forme, giacchè in questo anno stesso, dal Dott. Fag- gioli vennero spedite al prof. C. Parona dalle paludi di Ravenna alcuni esemplari di Anguille, che presentano spiccatamente il carattere della dilatazione oculare, e avevano fermato |’ atten- zione di quell’ osservatore. Ora fino a quando non sarà dimostrato che tale caratteristica si produce e scompare successivamente nella vita dello stesso individuo, ciò che gli oppositori non hanno ancora fatto, l’An- guilla del Kiener resterà distinta dalla Anguilla comune come varietà di questa. I due esemplari appartengono uno al Museo zoologico del- l’ Università, l’altro a quello civico di Genova. 5, Nemichthys sp. E un esemplare del gruppo degli Apodi, che non può essere però riferito ad alcuno dei generi viventi nel Mediterraneo, finora conosciuti. PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 157 Credo di doverlo rapportare al gen. Nemichthys, forma vivente alle grandi profondità, nel Sud Atlantico, dove si riscontra con una certa frequenza. I caratteri tuttavia non corrispondono esattamente a quelli dell’ unica specie N. scolopaceus, che costituisce il genere sud- detto, perciò mi riservo di darne la descrizione e la figura a parte. Fu preso quasi tramortito a Finalmarina il 1.° aprile 1902, galleggiante alla superficie del mare, presso la spiaggia; il rinvenimento in tale condizione, ci fa porre la domanda se I’ a- nimale sia proprio del nostro mare, o se come tanti altri con- generi viaggiatori non sia giunto a noi dall’Atlantico, oltrepas- sando lo stretto di Gibilterra. Certo che il Mediterraneo offre condizioni di fondo opportune alla vita abissale, come ne fanno fede le molte specie di pesci che ‘vi si trovano, e le molte che sono comuni alla fauna ittiologica dell'Atlantico e del Mediter- raneo ; una risposta non potrà venire se non da ricerche suc- cessive, opportunamente istituite. Può darsi che differenze esistenti con la specie MV. scolopaceus, siano caratteristiche di una specie ignota che vive nel Mediter- raneo. L'individuo appartiene alla collezione del Museo civico di Storia naturale. 6. Mierostoma rotundatum Risso. Sin. Gasteropelecus microstoma Risso. — Microstoma rotundata Risso. — M. argenteum C. et V. Il genere Microstoma è esclusivo dei mari italiani, e fu isti- tuito da Risso per un esemplare di Nizza; tuttavia la cono- scenza esatta di esso e dell’ unica specie M. rotundatum che vi comprende è dovuta a Cuvier e Valenciennes, i quali nella loro « Histoire naturelle des Poissons » oltre alla completa descri- zione, ne danno anche una abbastanza fedele figura, tolta pure da un esemplare di Nizza; gli stessi autori fanno cenno di altri individui del loro tempo, riscontrati in Sardegna e in Sicilia. 158 V. ARIOLA Piu presso a noi, questa specie fu novellamente indicata per i mari siciliani da Doderlein e da Facciola, ma non si conosce per altre località. Ne segnalo perciò un individuo catturato a Cornigliano, il 1.° agosto 1902; misura cm. 20 circa, ed è quindi uno dei maggiori esemplari, essendo la dimensione di questa specie cm. 12-21. Come si sa, il Facciolà distingue in essa due sottospecie, M. rotundatum e M. oblitum, le quali dal Bellotti sono ritenute specie distinte, fondandosi sopra caratteristiche esterne. Il con- fronto dell’ esemplare da me avuto con quei caratteri non la- sciano però dubbio sulla determinazione della specie, che è quella sopra indicata. L’ esemplare appartiene al Museo civico di Genova. 7. Paralepis hyalina C. et V. Sin. Sudis hyalina Raf. Questa specie, caratteristica per una grande trasparenza, e per il colore carnicino argenteo venne già in addietro dal Ve- rany segnalata per il golfo di Genova, ma la sua estrema rarità è evidente, se si considera che in tanti anni dipoi, non venne mai più riscontrata. È quindi giustificato, nel presente elenco, l’accenno ad un esemplare, pescato con le palamiti, il 20 agosto 1898, nelle Fosse del porto. E ciò tanto più per le sue dimen- sioni, che superano quelle indicate dai varii autori per la specie, ond’ esso ne è il gigante : misura 25 centimetri, superando di 5 la massima lunghezza degli individui finora catturati. L’esemplare di cui è parola appartiene al Museo civico di Genova, e non è in ottimo stato di conservazione, presentando strappi all'addome e alla coda, dovuti probabilmente a morsi di squali. . 8. Hypsirhynehus hepaticus Facc. Anche questo genere è di istituzione piuttosto recente, ed è dovuto al Facciolà, per un individuo pescato nelle acque di PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 159 Messina, nell’ aprile del 1884; due esemplari furono in seguito trovati nel golfo di Napoli; un individuo catturato a Corni- gliano, il 14 aprile 1901, e che fa parte della collezione del Museo civico, per i suoi caratteri è da riferirsi alla suddetta specie. Esso ha una lunghezza totale di 20 centimetri, che è quella indicata dal Facciolà per il tipo. La colorazione generale è scuro-bruna ; il mento, la gola e le pinne pettorali grigiastre ; la pinna caudale è distinta netta- mente dalla dorsale e dall’ anale. Il ventre grosso e rigonfio, porta alla sua estremità inferiore un poro anale visibilissimo, limitato da un cerchio bianchiccio. Il muso troncato obliquamente dal basso all’ alto e indietro, presenta però un contorno menu rettilineo di quello disegnato dal Facciolà. La dorsale posteriore è un po’ più larga di quella del tipo, e i suoi raggi vanno gradatamente allungandosi dalla parte an- teriore alla regione caudale, dove sono più o meno liberi alla parte distale, per la mancanza della sostanza mucosa interra- diale che è abbondante nel tratto anteriore. La linea laterale, iniziantesi sopra |’ angolo della fessura bran- chiale, ha un percorso alquanto differente da quello che si os- serva nella figura data dall’ autore; essa forma cioè dapprima un arco di circolo con la convessità rivolta in alto, poi si ri- piega in basso, leggermente concava, per continuare, seguendo la linea del corpo, fino all’ estremità caudale. L’ esemplare è molto ben conservato. 9. Eretmophorus Kleinenberg;i GIL. È un genere istituito dal Giglioli nel 1889, per tre esemplari dello stretto di Messina, e non si trova indicato per nessuna altra località. Il 20 giugno 1901, da alcuni pescatori di Camogli, fu rin- venuto sotto |’ ombrella di una Medusa un pesciolino, che per l'aspetto suo non comune, venne da essi posto in formalina e spedito al sig. Borgioli. 160 V. ARIOLA Per i raggi della pinna ventrale, estremamente allungati, remiformi, e per |’ addome conico, sporgente a guisa di vescica, l'esemplare, al confronto con la figura data dall’ autore, facil- mente si lascia determinare. Esso supera però in dimensioni gli individui di Messina (1), avendo una lunghezza di mm. 90, di cui 14 spettano al capo, 10 alla pinna caudale e i rimanenti al corpo. La seconda pinna dorsale e la anale che parallelamente for- mano come due creste ai lati dorsale e ventrale del corpo, e di cui i raggi nelle forme avute dal Giglioli sono interamente col- legati da membrana interradiale, nell’esemplare di Camogli essi, alla parte distale, sono liberi, ciò che è dovuto probabilmente a lacerazione e perdita della detta membrana, che è di estrema fragilità e di consistenza gelatinosa. Similmente è sprovvista di membrana interradiale la pinna caudale, e i raggi ne sono liberi fin dall’ origine. La colorazione, data da una tinta generale debolmente cremisi, e giallastra nelle pinne dorsale e anale, come è descritta dal Gi- glioli, non si riscontra nel nostro esemplare, che invece è bian- chiccio in tutto il corpo; tale differenza di colore può essere in rapporto con il sesso o con la stagione, come pure potrebbe essere stato determinato dall’ habitat, nel caso che il pesciolino si fosse. adattato a vita simbiotica con la Medusa, perdendo di conse- guenza il policromismo tipico. | Permangono tuttavia le strie scure, trasversali, date da ag- gruppamenti di punteggiature pigmentali scure ; il numero di esse però non corrisponde esattamente a quello indicato dal Gi- glioli, chè mentre nell’ esemplare di Messina sono 13 nella pinna anale e 3 nella dorsale, in quello di Camogli sono rispet- tivamente 9 e 8. Molto ricchi di pigmento scuro sono i due pennelli terminali aei due remi maggiori. La superficie del corpo è percorsa da quattro ordini di solchi diagonali per ciascun lato, regolari e continui, molto visibili, che le danno un aspetto caratteristico; le scaglie vi sono così oscure che sembrano mancare. (1) Quegli esemplari misurano rispettivamente mm. 28, '/,, 68 e 78. PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 161 L’ addome argentino scende pit obliquo sul corpo; la pinna anale vi si appoggia e non esiste perciò interruzione tra essi. LI Questo esemplare, che è ora della collezione del Museo civico di Genova, è stato da me riferito alla specie £. Aeinenbergi, per quanto, come si è visto, presenti alcune differenze nelle caratteristiche, che lo potrebbero porre in una varietà distinta o specie nuova; è certo che se tali differenze non fossero indi- viduali, e dovute alla condizione speciale della vita dell’ esem- plare, ma costanti, esse potrebbero costituire caratteri buoni per una nuova specie, ciò che dirà il rinvenimento di altri indi- vidui. 10. Malacocephalus laevis GinTH. Da Cornigliano, in varie riprese, il sig. Borgioli ebbe otto esemplari di un pesciolino, di cui tre fanno parte del Museo civico di Genova. Per la forma del loro corpo allungato e terminante in lama affilata, non è stato difficile riferirlo alla famiglia dei Macruridi, e per il muso corto e troncato, facilmente |’ ho potuto identi- ficare con l’unica specie del gen. Malacocephalus (M. laevis Gunth.). Questa specie che è assai rara a Nizza, sarebbe stata riscon- trata pure a Messina, se come Carus e Moreau sostengono, l’ Hymenocephalus italicus di Giglioli, invece di costituire una forma distinta, dovrà esser considerato quale stadio giovanile del Malacocefalo suddetto (*). I cinque esemplari avuti da me in osservazione sono tutti inferiori, alla dimensione indicata per la specie; uno misura cm. 12, 5, gli altri variano da cm. 6 a 10. Di essi, il maggiore venne catturato il 24 maggio 1900, gli altri nell’ inverno del 1901, e fanno parte tre del Museo civico (!) Le poche indicazioni che il Gigiioli dà per l’ Hymenocephalus, non corri- spondono ai caratteri del Malacocephalus, perchè mentre questo è di un colore grigio-giallastro, ricoperto di piccole scaglie, l’ altro è intensamente nero con pelle nuda (Nature, Vol. XXVII, p. 199). La figura però del Malacocefalo data dal Moreau corrisponde esattamente a quella che il Giglioli riporta nel « Pelagos »* Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. I (3 Settembre 1904) 1] 162 V. ARIOLA di Genova, due di quello dell’ Università, due del Museo di Vienna e uno di quello di Stoccolma. ll. Julis pavo (HassELa.). Sin. Labrus pavo Hasselquist. — L. hebraicus Risso. — L. leo Rafinesque. — L. syriacus Bl. Schn. — L. unimaculatus Lowe. — Julis turcica Risso. — J. pavo C. et V. — J. Blochit C. et V. — Chlorichthys pavo Bonap. — Thalassoma pavo Jord. Di questa specie venne pescato un individuo a Camogli il 7 dicembre 1902, l’ unico esemplare del golfo di Genova, sebbene la sua diffusione sulle coste italiane sia assai estesa; esso di- fatti venne già riscontrato a Nizza, Cagliari, Lipari, Napoli, Reggio Calabria, Messina, Malta e Venezia. L’ esemplare di Camogli, molto ben conservato, misura circa 21 centimetri nella totale lunghezza, superando di poco la di- mensione massima indicata per la specie. Per la colorazione del corpo questo pesce è tra i più belli conosciuti, ma il confronto di esso con il disegno dato dal Lowe, dimostra la esagerazione delle tinte della figura di questo au- tore. L’ esemplare appartiene alla collezione del Museo civico. 12. Callanthias peloritanus (Cocco). Sin. Lepimphis ruber Rafin. — Bodianus peloritanus Cocco. — Anthias peloritanus Cocco. — A. buphthalmus Bonap. — Callan- thias paradisaeus Lowe. — C. peloritanus Gunth. Indicata in diverse località del Mediterraneo (Livorno, Civita- vecchia, Gaeta, Napoli, Messina), questa specie è considerata forma rara, e non è certo se appartenga al catalogo dei pesci di Genova. In questi ultimi anni il Sig. Borgioli, dalle località di Alassio e Finale ne ebbe quattro esemplari, di cui uno fa parte della PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 163 collezione del Museo civico, e misura 25 centimetri in lunghezza; fu pescato il 1.° febbraio 1903. È risaputo che questa specie vive nelle profondità marine; tuttavia i varii esemplari furono tutti catturati poco discosto dalla spiaggia; è probabile che la sua presenza alla superficie sia in relazione con la riproduzione, considerata l’ epoca del ritrova- mento (febbraio-marzo) che coincide con il tempo della fregola. Come carattere esterno in questa specie, noto la pinna cau- dale, che è profondamente forcuta, con raggi esterni lunghissimi, filiformi, uguali pressappoco alla metà della totale lunghezza del corpo. L’esemplare sebbene in alcool, conserva abbastanza bene le vivaci e caratteristiche tinte del corpo. 13. Beryx decadactylus, Cuv. et VAL. Riferisco a questa specie un individuo, lungo cm. 57, con una larghezza massima alle ventrali di cm. 23, pescato a Camogli il 29 novembre 1899, con le palamiti a grande profondità; del resto la vita abissale di questo pesce è.rivelata dall’ enorme di- latazione degli occhi. L’esemplare, che appartiene al Museo civico di Genova, è uno dei maggiori fin qui pescati; la sua presenza nel golfo di Genova assume una grandissima importanza, essendo la specie peculiare dell’ Atlantico; ne riferisco perciò brevemente. Corpo compresso e piuttosto tozzo, quasi ovale nella prima metà anteriore, fino all'origine della pinna dorsale; dopo, il margine superiore modifica la sua curva e diviene rientrante e leggermente concavo, fino presso la pinna caudale; il margine ventrale segue una linea più regolare, e la sua curva è con- vessa per tutta la sua estensione. Il capo è abbastanza sviluppato, con muso breve e la ma- scella superiore troncata in avanti e più breve della mandibola, che è acuminata e sporgente sulla faccia; la fronte, il contorno dell’occhio, le mascelle e il muso non presentano rivestimento di scaglie; per contro la pelle di queste regioni è cosparsa di numerosissime punteggiature per le quali prende un aspetto zi- grinato, sebbene non ruvido. 164 V. ARIOLA La fronte presenta due paia di creste, quasi parallele, di cui un paio prende origine sull’ orificio posteriore delle narici e corre lungo l'orbita dell'occhio, circondandolo quasi interamente e terminando poco più in basso della narice anteriore con una forte spina rivolta all'indietro; l’altro paio parte più indietro e indentro, quasi nella linea mediana, divergendo nel suo cam- mino, per terminare poco prima dell’ inizio dell’opercolo, dove si ripiega quasi ad amo; entrambe le due paia di creste sono finemente seghettate, con i dentini rivolti posteriormente. Il mento è percorso da quattro paia, assai più brevi però, di tali creste, di cui tre sono poste anteriormente, il quarto dietro ad esse. i La bocca, assai grande e tagliata obliquamente in basso, va a terminare nel mento, più indietro del livello delle fessure branchiali. Le narici sono date da quattro fossette ellissoidali evidentis- sime, le anteriori più piccole delle posteriori, che sono molto avvicinate all’orlo anteriore dell'orbita. Gli occhi sono frontali e collocati molto presso alla linea dor- sele; sono grandissimi e perfettamente circolari; il loro diametro è di mm. 66. Il resto del capo e tutto il corpo sono rivestiti di scaglie cte- noidi, relativamente grandi, percorse da numerose fini strie ra- diali e dentellate al margine. Le fessure branchiali sono molto ampie, iniziandosi all'altezza dell'orbita superiore dell’occhio e terminando presso all’ angolo della bocca; l’opercolo che è armato, presenta un rivestimento di scaglie, tranne al margine che è nudo, molle e sottile. Le pinne pettorali nascono immediatamente dietro l’opercolo, e sono più avvicinate al margine ventrale, da cui distano di circa 1/, della larghezza del corpo; hanno sedici raggi, duri, riuniti tra loro, e congiunti come in una lamina unica; presen- tano inoltre delle strie trasversali, tranne alla base. Le ventrali sorgono a livello della base delle pettorali; hanno il primo rag- gio esterno, spinoso, e dieci altri che sono resistenti e congiunti da membrana; tanto le une che le altre sono relativamente poco PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 165 estese. La dorsale è unica; s’inizia poco prima della metà del dorso, e termina quasi ad '/, avanti la coda; ha quattro raggi ossei, di cui i primi due sono brevissimi, e diciannove che hanno la solo base resistente, cilindroide, e terminano con la estremità distale molle ed allargata; esiste, come nelle altre, la mem- brana interradiale. La pinna anale è formata da trentatre raggi, di cui i primi quattro sono spine di varia dimensione, mentre la caudale presenta sei spine, tre per parte, che limitano i raggi molli. La tinta generale è di un giallo rameoso dorato. 14. Pimelepterus Bosci, Lacep. Sin. Pimelepterus oblongus Cuv. e Val. — P. incisor Val. — P. flavolineatus Poey. Presso il porto di Genova, nella località detta Molo nuovo, venne pescato il 12 gennaio 1903, un individuo, che io rife- risco a questa specie, propria dell’ Atlantico. Nel Mediterraneo fu indicata una sola volta per il golfo di Palermo, dal Doder- lein, il quale formava la var. sicula, che però non era mante- nuta nel suo « Manuale ittiologico del Mediterraneo ». L’esemplare, molto ben conservato, appartiene alla collezione del Museo civico di Genova; misura una lunghezza di cm. 22,5, sopra una larghezza di cm. 8,5, all'altezza delle ventrali; esso è inferiore all'individuo di Palermo, che era lungo cm. 30. 15. Lampris luna (Ln.). Sin. Zeus luna Lin. — Z. regius Bonap. — Z. guttatus Brùnn. — Lampris guttatus Retz. — Chrysotus luna Lacép. -- Lampris luna Risso. — L. lauta Lowe. — Scomber Gunneri Bl. Schn. Questa specie, che dal Canestrini e dal Moreau viene indicata come rarissima, fu dal Sassi riscontrata nel golfo di Genova, e dopo di lui non si trova più ricordata. | Recentemente (4 giugno 1901) venne pescato a Camogli un cospicuo esemplare di tale brillante pesce, di cui le dimensioni 166 V. ARIOLA sono di cm. 86 in lunghezza, sopra una larghezza di 45, e del peso di chg. 17. Esso fa parte della collezione zoologica privata del dott. G. Scarpa di Treviso. La specie è rappresentata al Museo civico di Genova da un più grande individuo, pescato nelle acque di Viareggio il 12 lu- glio 1898. Questo misura cm. 120 in lunghezza, sopra una lar- ghezza di 65. 16. Callionymus phaeton, GiunTH. Sin. Callionymus dracunculus Risso. — C. admirabilis Risso. — C. morissonii Risso. — C. pusillus De la Roche. — C. la- certa Cuv. Ho riferito a questa specie un esemplare pescato a Cornigliano il 2 dicembre 1901, che misura circa cm. 16, superando di poco la dimensione massima assegnata alla specie. Il confronto di esso con la particolareggiata descrizione, che Doderlein e Riggio danno per un individuo di Palermo, non lasciano dubbio sulla sicura determinazione, sia per la forma e. disposizione delle pinne che per gli altri caratteri del corpo. La specie non si trova indicata nell’ elenco dei pesci liguri, a cui perciò va aggiunta. L’esemplare appartiene al Museo civico. 17. Regalecus gladius (WALB.). Le località italiane, nelle quali furono riscontrati esemplari del gen. Regalecus sono Nizza, Messina e Sardegna; il 10 mag- gio 1903 ne fu catturato uno a Noli. La determinazione specifica di esso non è facile, perchè il gen. suddetto, a seconda delle vedute dei differenti Ittiologi , deve essere costituito di due, quattro e perfino sei specie; tut- tavia, per i caratteri esteriori dell’ esemplare ligure, io credo che possa riferirsi al R. gladius. È forma giovanile e misura m. 1,25. La sua conservazione è ottima, e fa parte della collezione it- tiologica del Museo civico di Genova. PESCI DEL GOLFO DI GENOVA 167 18. Lophotes cepedianus, GIORNA. Fatto conoscere dal Giorna nel 1803, la descrizione di questo pesce venne in seguito completata dal Cuvier (1813) su di un esemplare del golfo di Genova, inviatogli da Duvaucel. Dagli Ittiologi è ritenuto estremamente raro; un individuo venne pescato a Cornigliano, il 15 luglio 1899; esso misura una lunghezza di m. 1,40, cioè 6 cm. in più dell'esemplare avuto dal Cuvier. Fa parte della collezione del D." G. Scarpa di Treviso. BIBLIOGRAFIA Faujas de S. Fond - Lettre sur les Poissons du Golfe de la Spezia et de la mer de Génes; in: Ann. Mus. Tom. VII, 1805. M. Spinola - Lettre a M. Faujas de S. Fond sur quelques pois- sons peu connus du Golfe de Gènes; in: Ann. Mus. Tom X, 1807. G. Cuvier - Sur un poisson peu connu péché dans le Golfe de Génes; in: Ann. Mus. Ser. 1.3, Tom. XX, 1813. F. Migliorini-Spinola - Poissons du marché de Génes. Genova, Imprimerie Pagano, 1843. A. Sassi - Catalogo sistematico dei pesci liguri; in: Guida di Genova, Tom. I, part. 3.*, 1846. A. Sassi - Prospetto sistematico dei pesci del Mar ligustico ; in Descrizione di Genova, Vol. I, 1846. G. 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Damiani - Sul Maurolicus amethystino-punctatus; in: Att Soc. lig. Sc. nat. e geogr. Vol. VII, 1896. G. Damiani - Pomatomus telescopium Risso a Genova; in: Boll. del Naturalista. Ann. XVI, 1896. G. Damiani - Appunti Ittiologici sul mercato di Genova; in: Boll. cit. DIE CLERIDENGATTUNG PHLOEOCOPUS GueRr. Von Siam. SCHENKLING, Hamburg. Phloeocopus (Phlotocopus) Guérin, Ic. Regne Anim. Ins. 1829-38, p. 54; Spinola, Rev. Zool. 1841, p. 73; Spinola, Mon. Clérites, I, 1844, p. 336; Lacordaire, Gen. Col. IV, 1857, p. 437; Gorham, Cist. Ent. II, 1876, p.70; Reitter, Best.-Tab. Cler. 1394, p. 12; Kuwert, Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVIII, 1894, p. 5; Chobaut, Bull. Soc. Ent. Fr. 1897, p. 241; Schenkling, Deutsch. Ent. Zeit. 1903, p. 13; Schenkling, Gen. Ins. Cleridae, 1903, p. 32. Opilo (Opilus) Klug, Clerii, 1844, p. 323; Reiche, Galin. Voy. Abyss. Ins. 1849, p. 296; Gerstaecker, Wiegm. Arch. Na- turgesch. XXXVII, 1871, p. 57; Gerstaecker, Jahrb. Hamb. Wiss. Anst. I, 1884, p. 53. Thanasimus Gorham, Cist. Ent. II, 1876, p. 70. Gattungsmerkmale. Korper zylindrisch, seltener oben abgeplattet, mehr oder weniger dicht und lang behaart. Kopf so breit wie der Halsschild, Stirn meist breit, selten schmaler als das erste Fuhlerglied lang ist, Oberlippe tief ausgeschnitten, zweilappig, Mandibeln kratftig, innen vor der Spitze mit einem kleinen Zahn, das Endglied beider Tasterpaare gross, beilformig, Augen gross, grob gekérnt, vorn deutlich ausgeschnitten; Fuhler lang und verhaltnisméssig dunn, 11gliedrig, die 3 letzten-Glieder eine mehr oder weniger deutliche Keule bildend, das Endglied ist bei 9 wenigstens doppelt so lang als das vorhergehende Glied, bei 7 stets viel langer, mitunter so lang oder linger als der ganze ùbrige Teil des Fuhlers. Halsschild so lang oder langer als breit, schmàler als die Flugeldecken, hinten eingeschnurt, auf der Scheibe fast 170 S. SCHENKLING stets mit einer kurzen Lingsrinne, vor der Mitte beiderseits mit einem stumpfen Hécker. Flugeldecken lang, parallel, fast immer mit regelméssigen Reihen von Punkten, die nach hinten zu kleiner werden und vor der Spitze verschwinden, die Zwischen- riume zuweilen zum Teil kielfirmig erhaben. Das 5. Abdominal- segment ist bei 7 am Hinterrande deutlich ausgerandet. Beine missig lang, Tarsen mit 4 von oben sichtbaren Gliedern, deren 3 erste breite, zweilappige Lamellen tragen, Klauen kraftig, einfach oder am Grunde schwach gezihnt. Die Gattung stimmt in fast allen Merkmalen mit dem Genus Opilo Latr. ùberein. Der einzige deutliche Unterschied liegt in der auffilligen Linge des letzten Fuhlergliedes bei 7, wahrend bei 9 dieses Glied kaum langer ist als bei vielen Opeo-Arten. Ferner ist die Oberlippe immer tief zweilappig, wahrend sie bei Opzlo nur ausgeschnitten ist. Diese Unterschiede sind also sehr geringfugige, und aus diesem Grunde hat wohl Fairmaire in seinen letzten Arbciten die hierher gehòrenden Arten als Opilo beschrieben. Ich habe eine Anzahl Arten von Phloeocopus und Opilo in Bezug auf ihre Genitalorgane untersucht, konnte aber auch hier keine durchgreifenden Unterschiede feststellen. Die Gattung Phloeocopus umtasst 23 Arten, von diesen kommen die meisten, 13 Arten, auf dem Festlande Afrika vor; 9. Arten sind von Madagascar bekannt und 1 von West-Asien. Die Art PAl. Kuwerti Hintz, deren Type ich gesehen habe, muss wegen der funfgliedrigen Tarsen, der zylindrischen End- glieder der Kiefertaster und der gekimmten Fuhler zur Gattung Strotocera Schklg. (Notes Leyden Museum XXIII, 1902, p. 123) gestellt werden. Auch der mir unbekannte PA/. Bayonnei Chob. gehòrt wohl nicht hierher (siehe die Beschreibung am Ende der Abhandlung). Bestimmungstabelle der Arten. 1. — Flùgeldecken einfarbig blass gelbrot, nur mit einem un- deutlichen braunen Fleck auf der Mitte. 23. padlicolor. 1a. — Flugeldecken nicht einfarbig. 2. — 8a. — 7a. — 100. — DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 171 Fligeldecken blaulichbraun mit roter Mittelbinde AAT ta 20. mediozonatus. Fligeldecken anders gefarbt. Fligeldecken an der ganzen Basis rot (nicht nur einzelne rote Flecke), dahinter dunkel. Nur die dusserste Basis rot . . . . 7. migricornis. Fligeldecken bis zur Mitte oder fast so weit rot. In dem dunkeln Teile der Fliigeldecken nur 1 helle Querbinde. Fuhler rot. Halsschild auf der Scheibe ziemlich einzeln punktiert. Kopf runzelig punktiert; Beine pechschwarz, nur die Tarsen roétlich; Hinterleib pechschwarz mit hellen Rin- Serbi Ri LES rte LES did trecolori Kopf sparsam inadatti Beine rot mit schwiirzlicher Schenkelspitze; die ganze Unterseite des Kdérpers rot oderieelb Sian ey DREI dee basales, Halsschild auf der Lo Tor vorn sparsam punk- Menti VPN DIAL Leg gica Fuhler braun bla spia Unterseite ganz schwarz, hòchstens das Abdomen mit hellen Ringen . . . SI LE siasi Brust rot, Hinterleib siae UU gala Der dunkle Teil der Fligeldecken mit 2 gelben. Bin- den VAUD WP Ges 6, 3005 Die Basie = ia mich durchgehend rot. An der Basis der Fliigeldecken 2 einzelne rote Flecke, vor der Spitze 1 oder 2 gelbrote Flecke und hinter der Mitte eine gelbe Querbinde. Halsschild viel Do als breit; Fuhler rot bis rot- DRA: Se awe ; sù (SV aoe CP REL. Halsschild nur wenig Hinge ale breit; Fuhler pech- Schwartz PE eeu! . 0. + « 9. undulatus. Fligeldecken ohne rote Flecke an Basis und Spitze. Fligeldecken nur mit einer hellen Mittelbinde auf dem sonst einfarbig dunkeln Grunde. hr Lg S. SCHENKLING . — Diese Binde schmal, ihre Rander ziemlich glatt | i I 10. consobrinus. 105 Die Dia o: KE an den Randern stark ge- cai datto Pepi. dA Bega 12a. — Flùgeldecken nicht Aes mit einer hellen Querbinde. 14. — Halsschild mit kleinen Tuberkeln, an den Seiten run- POMe er as SR ted ol: MO) SUD 14a. — Halsschild ahi Mubevieclu. 15. — Flugeldecken mit 1 oder mehreren erhabenen Langs- kielen. 16. — Flugeldecken mit 3 Kielen, von denen der innere nur vorn, die beiden dusseren nur hinten deutlich sind. | 12. costipennis. 16a. — Vi de 3 Pee ail ich wenigstens hinten. 17. — Flùgeldecken ohne scharf begrenzten kleinen hellen Mittelfleck. 18. — Scheibe des Halsschildes dicht gestrichelt. 14. anguinus. 18a. — Scheibe des Halsschildes sparsam punktiert. 13. costatus. 17a. — Flùgeldecken auf dunkeln Grunde mit einem scharf begrenzten hellen Mittelfleck und heller Spitze . STH ernie II SVI 15. beguttulus. 15a. — Flugeldecken ohne Kiele. 19. — Beine gelb mit dunkeln Knieen . . 17. geniculatus.- 19a.— Beine fast ganz braun. 20. — Flugeldecken hell mit 3 braunen Querbinden AGUILAS is ues I 18. incongruus. 204. — Flùgeldecken mit dunkler Grundfarbe. 21. — Stirn vorn mindestens so breit wie das 1. Fuhlerglied lang ist; Flugeldecken mit einer hellen geziihnten Mittel- binde und heller Spitze; Kafer kleiner, bis 10 mm. GIRO A ra RR 19. verticales. 21a. — Stirn vorn sehr schmal, da so breit wie das 1. Fùhler- glied lang ist; Flùgeldecken ohne durchgehende helle Mittelbinde, statt deren mit einem gemeinschaftlichen bindenartigen Fleck, der den Seitenrand nicht erreicht; Kifer groòsser, uber 12 mm. DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 173 22. — Halsschild vorn mit einer erhabenen Linie; Fuhler braun, das 1. Glied-heller) Nu... 00. 21. quadriplagiatusi 22a. — Halsschild vorn ohne erhabene Linie; Fihler rot 22. obscurus. Beschreibung der einzelnen Arten. 1. Phi. tricolor Guer. Phi. tricolor Guér., Ic. Régne Anim. Ins. 1829-38, p. 54; poms, «Mon: Clerites: lj) 18448 p. 338; 1/47, feed Gori, Ann. Mus. Gen. XVIII, 1883, p. 603; Reitt., Best.-Tab. Cler. 1894, p. 13; Chobaut, Bull. Soc. Ent. Fr. 1897, p. 244; Schklg., Ann. Mus. Civ. Gen. (2) XIX, 1899, p. 547; Schklg., Gen. Ins., Fam. Cleridae, 1903, t. 1, fig. 14. Opilus interruptus Klug, Clerii, 1842, p. 323. var. inaequalis Reitt., Best.-Tab. Cler. 1894, p. 13; Schklg., lc. Kopf schwarz, braun oder rot, ziemlich runzelig punktiert, besonders auf dem hinteren Teile des Scheitels, Stirn breit, nach vorn schwach verschmalert, Oberlippe und Taster rot (letztere und auch die Fuhler nach Spinola schwarz), Fùhler rot, nach der Spitze zu heller, ihr Endglied gekrimmt, bei so lang wie die 6 his 8 vorhergehenden Glieder zusammen, bei © so lang wie die 2-3 vorhergehenden Glieder. Halsschild schwarz, rotbraun oder rot, mitunter nur die hintere Einschntrung rot, einzeln punktiert, nur um die Mittelrinne dichter und an den Seiten schwach runzelig, der vordere Quereindruck schwach und in der Mitte ganz verschwindend, hinter demselben jederseits ein undeutlicher Hocker. Schildchen dicht grau behaart. Fligel- decken bis fast zur Mitte rot, dann schwarz, hinter der Mitte eine breite gelbe Querbinde, die an der Naht abgekùrzt und gerundet ist und auch den dussersten Rand dunkel lisst, mit Reihen grober quadratischer Punkte, die sich bis tiber die gelbe Binde hinaus, mitunter fast bis zur Spitze erstrecken, die Zwischen- riume auf der hinteren Halfte zuweilen schwach erhaben. Bei der var. znaequalis sind die Flugeldecken nicht in Reihen, son- dern verworren grob punktiert. Beine pechschwarz, mitunter 174 S. SCHENKLING teilweise ins Réotliche schimmernd, die Tarsen immer réòtlich. Brust rot, sehr selten schwarz, grob und ziemlich dicht punktiert, Hinterleib schwicher punktiert, pechbraun, die Hinterrànder der Segmente weisslich. L. 10-12,5 mm. Senegal, Abessinien, Obock, Somalland. 2. Phi. basalis Klug. Phi. basalis Klug, Clerii, 1842, p. 323; Baudi, Berl. Ent. Zeit. XVII, 1873, p. 322. Kopf pechschwarz, vorn rotgelb, fein und zerstreut punktiert, Fiihler rotgelb, das letzte Glied bei 9 etwas langer als die 2 vorhergehenden Glieder, bei 6 bis 7 mal so lang, schwach gebogen, an der Spitze schrig abgestumpft. Halsschild schwarz, auf der Scheibe fein und zerstreut, an den Seiten runzelig punktiert. Flugeldecken fast bis zur Mitte rot, dann schwarz, hinter der Mitte eine an der Naht unterbrochene blasse Quer- binde, mitunter die Spitze breit braun, bis zur Binde mit grossen, tiefen, in Reihen stehenden Punkten, dahinter verworren punk- tiert. Beine rot, die Schenkel an der Spitze gebràunt. Brust und Hinterleib rot, letzterer oft gelb. Baudi erwahnt (I. c.) Exemplare von Cypern und Klein-Asien, deren Koérper ganz rotbraun oder gelbbraun ist. L. 12 mm. Sinai, Cypern, Klein-Asien. 3. Phi. apicalis Schklg. Phi. apicalis Schklg., Ann. Mus. Civ. Gen. (2) XIX, 1899, p. 547. Kopf schwarz, matt, sehr dicht und massig stark punktiert, fast runzelig, Vorderrand des Clypeus, Oberlippe und Taster rotgelb, Fuhler rot, das Endglied bei 7 so lang oder gar linger als alle ùbrigen Glieder zusammen. Halsschild pechbraun bis schwarz, Seiten fast gerade, dicht, am Vorderrande etwas spar- samer punktiert, wenig glinzend, in der Mitte mit kurzer, flacher Lingsrinne, vor derselben quer breit eingedrickt. Flù- geldecken fast bis zur Mitte rot, dann schwarz, etwas hinter der Mitte eine gelbe Querbinde, die bis an den Rand reicht und entweder an der Naht schmal unterbrochen oder aber zusam- DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 175 menhingend ist, von der Basis bis genau zum Beginn der gelben Binde Langsreihen grosser Grùbchen, Zwischenriiume eben, sehr fein punktuliert, von der gelben Querbinde an viel feiner und sehr dicht punktiert bis zur Spitze, die Punkte aber auch hier in deutlichen, sehr engen Reihen stehend, dazwischen dusserst fein punktuliert. Beine rot bis pechschwarz, kraftig punktiert und dicht behaart. Brust rot, punktiert, glinzend, sehr fein behaart, Abdomen linger behaart, schwarzbraun. L. 9-11 mm. Somalland und Gallaland: Bela, Banas, Lago Bass Narok. 4. Phi. vinctus Gerst. Phi. vinctus Gerst., Wiegm. Arch. Naturgesch. XXXVII, 1871, I, p. 57; Gerst., Decken’s Reise Ost-Afrika, HI, 2., 1873, p. 159; Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. (6) VII, 1887, p. 163. Kopf schwarz, grob runzelig punktiert, Stirn schmal, Fuhler schwarz, nur das Endglied mit rotbraun durchscheinendem Saume. Halsschild glinzend schwarz, grob punktiert, vorn mit 2 starken Schwielen. Flùgeldecken vorn bis etwas tiber —- ihrer Linge dunkel blutrot, hinten schwarz, hinter der Mitte eine schmale elfenbeinfarbige Binde, die an der Naht abgekurzt ist, die vor- dere Halfte der Flugeldecken ausserst grob und tief punktiert, die Punkte in fast regelmissigen Reihen stehend, auch hinter der weissen Binde, hier die Punkte nur kleiner und dichter gestellt. Unterseite und Beine tief schwarz, die Brust grobkérnig und stel- lenweise runzelig, der Hinterleib zerstreut, aber tief punktiert. Leal ee EEE, Sansibar. 5. Phi. rugulosus Hintz. Ph. rugulosus Hintz, Deutsch. Ent. Zeit. 1902, p. 180. Kopf schwarz, dicht und stark punktiert, Fùhler hell oder dunkel pechbraun. Halsschild glanzend schwarz, einzeln punktiert. Fligeldecken fast bis zur Mitte blutrot, hinten schwarz mit einer gelben, an der Naht breit unterbrochenen und abgerundeten Querbinde hinter der Mitte, bis uber die Mitte hinaus stark punktiert, die Punkte keine deutlichen Reihen bildend, ziemlich unregelmissig, gegen die Spitze schwacher punktiert. Beine 176 S. SCHENKLING pechschwarz mit rotlichen Tarsen. Unterseite mit Ausnahme der blutroten Brust schwarz oder pechbraun. L. 10,5-12 mm. Ost- Afrika: Witu, Usambara. 6. Phi. Guerini White. Phi. Guerinti White, Cat. Clerid. 1849, p. 61. Kopf und Halsschild dunkelbraun bis schwarz, letzterer vorn rot, Fuhler rot. Fligeldecken bis zur Mitte blass ròtlichbraun, dann braun, auf der Mitte eine breite gelbe Querbinde mit unregelmassigen Rindern, auch vor der Spitze eine schmale gelbe Binde. Beine rotbraun, Schenkelbasis und Tarsalanhinge gelblich. [e 1925 Sambesi. 7. Phi. nigricornis Kuw. Phl. nigricornis Kuw., Ann. Soc. Ent. Belg. XXXVII, 1893, p. 489. Kopf schwarz, dicht punktiert, Fuhler schwarz. Halsschild schwarz, dicht punktiert, auf der Mitte winkelig eingedruckt. Flugeldecken nur an der &ussersten Basis rot, sonst schwarz, hinter der Mitte eine durchgehende, an der Naht kaum unter- brochene gelbe Querbinde, deren Rander unregelmassig gezackt sind, vorn grob in Reihen, hinter der Mitte unregelmassig und feiner punktiert. Beine und Unterseite pechschwarz, die Hinter- rinder der Bauchringe blass. . L. 15 mm. Congo; Deutsch - Ost- Afrika: Barikiwa. 8. Phi. Ferreti Reiche. Opilo Ferretti Reiche, Galin. Voy. Abyss. Ins. 1849, p. 296, ts Cet yess eee Phi. flavonotatus Bohem., Ins. Caffr. I, 1851, p. 509. Notoxus habessinicus Roth, Wiegm. Arch. Naturgesch. 1851, I, Re ie Opilo vestitus Gerst., Jahrb. Hamb. Wiss. Anst. I, 1884, p. 53. Phil. vestitus (Gerst.) Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. (6) VII, 1887, p. 162; Hintz, Deutsch. Ent. Zeit. 1902, p. 180. Phi. Ferreti (Reiche) Schklg., Deutsch. Ent. Zeit. 1903, p. 13. DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 177 Diese variable Art ist uber einen grossen Teil von Afrika verbreitet. Nachdem ich die Typen Gerstaecker’s (im Mus. Hamburg) und Boheman’s (im Mus. Stockholm) gesehen habe, stehe ich nicht an, die obigen Namen als Synonyme zu erkliren, wie ich schon frùher in Deutsch. Ent. Zeit. 1903, p. 13 bemerkt habe. Kopf pechschwarz, vorn gelbrot, dicht runzelig punktiert, Fihler rot bis braun. Halsschild pechbraun, ziemlich glinzend , bedeutend linger als breit, viel weniger punktiert als der Kopf, in der Mitte mit einer Liingsrinne und beiderseits eingedruckt, so dass 2 deutliche Hocker entstehen. Schildehen dicht rot tomentiert. Flugeldecken lang, parallel, nicht viel breiter als der Halsschild, braun, hinter der Mitte eine gelbe, an den Randern stark geziihnte Querbinde, die nur selten undeutlich ist oder aus hellen, durch schmale Zwischenraume getrennten Langsflecken besteht, an der Basis der Decken 2 unregelmissige rote Flecke, der eine an der Schulter, der andere lingere neben der Naht, mitunter sind beide Flecke mehr oder weniger verbunden, so dass fast die ganze Basis rot sein kann, zuweilen sind sie auch stark verkleinert oder fehlen ganz; ein runder Fleck vor der Spitze oder die ganze Spitze ist ebenfalls rot oder gelb; die Decken tragen bis zur Mittelbinde regelmassige Reihen grosser Punkte, hinter der Binde sind die Punkte kleiner und unre- gelmiissig, der 3. Zwischenraum ragt meistens schwach kielformig hervor. Beine braun mit rétlichen Tarsen. Unterseite pechschwarz, einzeln, gegen die Spitze des Abdomens etwas dichter punktiert, die Hinterrinder der Abdominalsegmente blass. L. 18-18 mm. Abessinien (Roth, Reiche, Mus. Paris), Somalland (Fairmaire), Massailand (Gerstaecker), Limpopo (Boheman). 9. Phi. undulatus Gorh. Phi. undulatus Gorh., Ann. Mag. Nat. Hist. (7) V, 1900, p. 72; Schklg., Gen. Ins., Fam. Cleridae, 1903, t. 1, fig. 8. Stimmt mit der vorigen Art in den meisten Punkten und vor allem in der Farbung uberein. Die Auflòsung der Querbinde in einzelne Langsmakeln kommt auch hier vor. Die Fuhler sind Ann. del Mus. Civ, di St. Nat. Serie 3.4, Vol. I (3 Settembre 1904) 12 178 S. SCHENKLING aber immer pechschwarz, und der Halsschild ist kaum langer als breit, an der Basis viel breiter als bei der vorigen Art. L. 13-15 mm. Sambesi, Mashonaland, Natal. 10. Phi. consobrinus Bohem. Phil. consobrinus Bohem., Ins. Caffr. I, 1851, p. 508; Schklg., Notes Leyden Museum XXIII, 1902, p. 126. Kopf pechschwarz, vorn rot, glanzend, fein und dicht runzelig punktiert, Fuhler rot, das Endglied etwas heller. Halsschild glinzend pechschwarz, langer als breit, so breit wie der Kopf, mit kurzer, schwacher Mittelfurche, Scheibe ziemlich sparsam, an den Seiten dichter punktiert, der Vorderrand in der Mitte leicht in Form eines Dreiecks erhaben. Schildchen pechschwarz, fein und dicht punktuliert, an der Spitze abgerundet. Flùgel- decken fast doppelt so breit als der Halsschild, pechschwarz, wenig glanzend, hinter der Mitte mit einer schmalen. an den Randern ziemlich glatten und an den Seiten etwas gebogenen ockergelben Binde; bis zur Binde mit Reihen grober, tiefer Punkte, die Zwischenràume fein punktuliert und schwach erhaben, besonders der 3. Zwischenraum tritt kielfirmig hervor, hinter der Binde dichter und feiner, aber auch noch in regelmissigen Reihen punktiert. Beine pechschwarz mit roten Tarsen. Unter- seite pechschwarz, fein punktuliert. Im Mus. Leiden befindet sich ein Exemplar, das vielleicht zu dieser Art zu ziehen ist, aber durch pechschwarze Fuhler und eine breitere Mittelbinde der Flugeldecken abweicht. Zu der vorigen Art kann dieses Stuck nicht gehòren. L. 15 mm. Oranjefluss, Catumbella (Portugies. West-Afrika) [7]. 14. Phi. Buqueti Spin. Phil. Buqueti Spin., Mon. Clerites I, 1844, p. 340, t. 18, fig. 3; Chobaut, Bull. Soc. Ent. Fr. 1897, p. 242; Schklg., Deutsch. Ent. Zeit. 1903, p. 13. Thanasimus Buqueti Gorh., Cist. Ent. II, 1876, p. 70. Kopf braun, punktiert, Fiihler braun. Halsschild glinzend braun, schwach punktiert, mit schwacher Mittelrinne. Fligel- DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 179 decken braun, hinter der Mitte eine an der Naht unterbrochene, an den Randern tiet ausgezackte weisse Binde, bis zur Binde mit grossen, tiefen Punkten, die in nicht ganz regelmassigen Reihen stehen, die Punktierung hinter der Binde dicht und fein runzelig. Beine und Unterseite braun. L. 9-10 mm. Senegal. 12. Phi. costipennis Fairm. Opilo costipennis Fairm., Bull. Mus. Paris, 1902, p. 312. Kopf pechschwarz, vorn rotbraun, sehr fein gerunzelt, Stirn so breit wie der Vorderrand des Clypeus, Fuhler bei 7 ùber die Basis des Halsschildes hinaus ragend, braun, das Basalglied etwas heller, das gekriimmte Endglied rot, bei 7 nach Fairmaire’s Angabe so lang wie die 4 vorhergehenden Glieder zusammen, bei einem Exemplar meiner Sammlung aber so lang wie die 7 vorhergehenden Glieder. Halsschild pechbraun, am Vorderrande rot, mit dusserst feiner, nur bei starker Vergrisserung sichtbarer Punktulierung oder Strichelung, an den Seiten etwas starker gestrichelt und am Vorderrande mit einzelnen gròsseren Punkten, - die Scheibe in der Mitte vertieft, hinter der Vertiefung ein glatter glinzender Hicker, auch befindet sich vorn jederseits der Grube ein kleiner Hòcker, der ganze Halsschild, besonders an den Seiten, mit langen greisen Haaren besetzt. Schildchen rotbraun, lang gelb behaart. Fliigeldecken im vorderen Drittel gelb mit unre- gelmissigen schwarzbraunen Flecken, die namentlich auf den Rippen deutlich hervortreten, auf der Mitte eine breite gelbbraune Querbinde, die schràg von vorn und innen nach hinten und aussen ~ verlàuft und nur durch die schmale, erhabene, braune Naht geschieden ist, dann folgt ein grosser schwarzer Fleck, der nur die Spitze und den d4ussersten Rand gelbbraun lasst; die Flu- geldecken sind bei dieser Art deutlich abgefiacht, vorn, so weit der rotgelbe Teil reicht, mit tiefen, reihig angeordneten Punkten, zwei Reihen von Punkten zwischen dem 3. und 7. Intervall erstrecken sich etwas weiter nach hinten bis etwa zur Hiilfte der Flugeldecken, auch an den Seiten reichen einige Punktreihen weiter nach hinten; der 3. Zwischenraum ist vorn und auch > 180 S. SCHENKLING vor der Spitze noch einmal schwach erhaben, der 5. Zwischen- raum ist fast in seiner ganzen Lange und der 7. in den hinteren zwei Dritteln deutlich kielfirmig erhaben, kurz vor der Spitze brechen die Kiele ab, sind aber hier sehr hoch. Unterseite jusserst fein gerunzelt, braun, die Hinterrànder der Abdominal- segmente heller. Beine gelb, Tarsen braun. Lo42-47- min. Madagascar. 13. Phi. costatus Schklg. Phi. costatus Schklg., Bull. Mus. Paris, 1902, p. 321. Korper parallel, oben ziemlich flach. Kopf braun, dicht fein punktiert, Fuhler die Basis des Halsschildes kaum erreichend, rotbraun, das Endglied langer als die beiden vorhergehenden Glieder zusammen. Halsschild braunrot, so breit wie die Flu- geldecken, an der Basis mit einem glinzenden Hocker, Scheibe glinzend, sparsam punktiert, die Seiten gekornt. Flugeldecken schwarzbraun, ihre Basis rotgelb, eine gezàhnte Mittelbinde und die Spitze gelb; die Decken sind bis gegen die Mitte gereiht - punktiert, der 5. Zwischenraum ist bis kurz vor die Spitze kielformig erhaben. Brust braun, Hinterleib gelbbraun. Beine gelb mit schwarzlichen Knieen. 3 mn. Tulléar (westl. Madagascar). 14. Phi. anguinus Fairm. Opilo anguinus Fairm., Bull. Mus. Paris, 1902, p. 313. K6rper schmal und lang. Kopf glatt, pechbraun, Clypeus ròtlich, Stirn mit 2 Grubchen. Halsschild pechbraun, wenig glinzend, Scheibe dicht runzelig punktiert, in der Mitte flach und dicht gestrichelt, an der Mitte der Basis und jederseits auf der Scheibe mit einem Hocker. Flugeldecken hell rotbraun, eine am Seitenrande und an der Naht verbreiterte Binde vor der Mitte und ein gemeinsamer Querfleck hinter der Mitte braun; die Rinder der Fligeldecken sind fast parallel, die Scheibe schwach gewéòlbt, die Basis bis zur Mitte mit grossen, in Reihen stehenden Punkten besetzt, der hintere Teil der Flugel- decken dicht und fein runzelig punktiert, der 5. Zwischenraum DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 181 hinten gekielt. Unterseite pechschwarz, der glinzende Hinterleib braun gefleckt. Beine rotbraun mit pechschwarzen Knieen, lang behaart. pe Wy aa vo bo Madagascar. 15. Phi. biguttulus Fairm.. Opilo biguttulus Fairm., Bull. Mus. Paris, 1902, p. 313. Kérper lang und schmal, nach hinten wenig verbreitert. Kopf pechschwarz, gerunzelt, zwischen den Augen stark gestrichelt, Fuhler die Basis des Halsschildes nicht erreichend, rotgelb, das Endglied etwas linger als die 2 vorhergehenden Glieder zu- sammen. Halsschild glinzend schwarzbraun, am Vorderrande heller, runzelig, vorn einzeln punktiert, die Mittelgrube dicht gestrichelt. Fligeldecken braunschwarz, auf der Mitte eine runde gelbe Makel, die mitunter bindenartig nach dem Rande auslauft, auch die Spitze gelb; die Flugeldecken fast bis zur Spitze gereiht- punktiert, die Punkte vorn gròsser, der 3. und besonders der 5. Zwischenraum treten hinten kielartig hervor, auch die ùbrigen Intervalle sind zum Teil schwach kielfirmig erhaben. Unterseite braun, die Brust an den Seiten stark punktiert, der Hinterleib fein punktuliert. Beine gelbbraun, Kniee, Schienenbasis und Tarsen bràunlich. L. 10-12 mm. Madagascar. 16. Phi. suberosus Klug. Opilus suberosus Klug, Clerii, 1842, p. 324. Phi. tuberosus Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. (6) VI, 1886, p. 63. Phi. suberosus (Klug) Schklg., Deutsch. Ent. Zeit. 1902, p. 13. Kopf schwarz, Fihler iber die Basis des Halsschildes hinaus ragend, rot, das letzte Glied sehr lang, flach, linealisch. Halsschild schwarz, mit kleinen Hoéckern besetzt, an den Seiten gerunzelt. Schildehen weiss behaart. Flugeldecken schwarz, hinter der Basis eine unregelmiissige gebogene Querbinde und auch hinter der Mitte breit gelbbraun, die gelben Flichen unregelmiissig schwarz gefleckt, die Flùgeldecken tragen fast reihig angeordnete Punkte, die vorn sehr gross sind. Unterseite schwarz, die 182 » §. SCHENKLING Rinder der Abdominalsegmente heller. Beine pechfarbig, die Schenkelspitze, die Schienen an der Basis und Spitze und die Tarsen gelblich. L. 14 mm. Madagascar. 17. Phi. geniculatus Fairm. Opilo geniculatus Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. 1902, p. 553. Kopf pechschwarz, vorn rétlich, uberall fein, aber deutlich gerunzelt, Fuller rotbraun, das Endglied so lang wie die 4 vorher- gehenden Glieder zusammen. Halsschild pechschwarz, am Vor- derrande rétlich, an den Seiten nur sehr schwach gerundet, auf der Scheibe dicht, an den Seiten runzelig punktiert, in der Mitte mit kurzer Langsrinne. Schildchen braun. Flùgeldecken gelbbraun, in der vorderen Halfte mit mehreren schwarzen Lingslinien, die zum Teil seitlich zusammenlaufen, hinter der Mitte eine breite schwarzbraune Querbinde, die vorn neben der Naht rechtwirklig vorgezogen ist; die Fligeldecken tragen bis fast zur Spitze regel- miissige Reihen von Punkten, die nach hinten kleiner werden, hinter der Basis sind einige Zwischenraume schwach erhaben. Unterseite braun, die Hinterriinder der Abdominalringe heller, die Brust gerunzelt punktiert. Beine gelb, die Kniee braun, auch meist die Schienen und Tarsen etwas dunkler. day 24) Thm. Madagascar. 18. Phl. incongruus Fairm. Opilo incongruus Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. 1902, p. 554. Korper lang, ziemlich parallel. Kopf braun mit rotem Clypeus, einzeln punktiert, Fihler rot, das letzte Glied etwas blasser und wenig kirzer als alle ùbrigen Glieder zusammen. Halsschild braun, vorn rot, an den Seiten mehr als bei der vorigen Art gerundet, Scheibe runzelig, nach dem Vorderrande hin punktiert, in der Mitte kurz, aber tief gefurcht, dahinter mit einem glan- zenden Hòcker. Schildchen weiss behaart. Flugeldecken gelblich- braun mit 3 unregelmissigen, schlecht begrenzten schwarz- braunen Querbinden, die 1. an der Basis, die 2. stark gezihnte vor der Mitte, mit der Basalbinde am Aussenrande verbunden, DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 183 die 3. hinter der Mitte, ebenfalls gezihnt, die hellen Flachen zwischen den Binden mit vielen unregelmassigen braunen Punkten und Flecken; die Flùgeldecken tragen vorn Reihen grober Punkte. Beine braunschwarz, die Schenkel an der Basis, die Schienen an der Spitze und die Tarsen gelbbraun. L. 14 mm. Madagascar. 19. Phi. verticalis sp. n. Nigro-piceus, albo villosus, antennis rufis, capite punctato, vertice transversim striolato, prothorace oblongo, nitido, sparsim punctulato, canalicula brevi impressa, elytris pone medium fascia transversa dentata maculaque ovata apicali albis, a basi ultra medium striato- punetatis, pedibus rufis, femoribus picers. Kopf pechschwarz, vorn ròtlich, einzeln weiss behaart, deutlich punktiert, auf dem Scheitel dicht quer gestrichelt, die Stirn deutlich breiter als das 1. Fuhlerglied lang ist, Fùhler rot, bis uber die Basis des Halsschildes reichend, das etwas hellere Endglied bei 7 gebogen und so lang wie die 8 vorhergehenden Glieder zusammen. Halsschild glinzend schwarzbraun, vorn rot, etwas linger als breit, an den Seiten schwach gerundet, die gròsste Breite hinter der Mitte liegend, sehr sparsam punktiert, besonders an den Seiten lang weiss behaart, in der Mitte mit kurzer, aber tiefer Langsrinne, jederseits am vorderen Ende derselben mit einem schwachen Hocker, Basalmitte ohne Hicker. Schildchen braun, sehr dicht punktiert. Flùgeldecken schwarz- braun, etwas hinter der Mitte mit einer breiten, gezàhnten, durchgehenden weissgelben Querbinde, auch ein ovaler Fleck an der Spitze gelb; die Flugeldecken tragen vorn regelmiissige Reihen ziemlich kleiner Punkte, die vollstandig flachen Zwischen- riume sind dusserst fein und dicht punktuliert, hinter der Mittel- binde ist die Punktur unregelmissig und undeutlich, die Spitze ist fast glatt. Unterseite braun mit hellen Hinterràndern der Abdominalringe, Brust grob punktiert. Beine rot, die Schenkel braun. L. 10 mm. Somalland: zwischen Gallacaio und Bohotle (Citerni 1903). 184 S. SCHENKLING 20. Phi. mediozonatus Fairm. Phi. mediozmatus Fairm., Revue d’ Entomol. (Caen) XI, 1892, p. 103; Chobaut, Bull. Soc. Ent. Fr. 1897, p. 242. Kopf briunlich, vorn rot, fein punktiert, Fuhler rot, das Endglied kaum kirzer als alle vorhergehenden Glieder zusammen, schwach gebogen, vorn zugespitzt. Halsschild rot, fein punktiert, vor der Mitte verschmilert. Flùgeldecken blaulich-braun mit einer roten Querbinde auf der Mitte und meist einem kleinen bindenartigen Fleck vor der Spitze; die Decken hinter der Mitte etwas verbreitert, vorn mit regelmassigen Punktreihen, die Naht und der 2. Zwischenraum schwach erhaben. Unterseite und Beine rot, lang behaart. Li 635) mm: Obock. 21. Phi. quadriplagiatus Fairm. Opilo quadriplagiatus Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. 1902, p. 554. Kopf braun, Fuhler pechbraun, das Basalglied etwas heller, die Keule dunkler, das Endglied so lang wie die 3 vorhergehenden Glieder zusammen (9?). Halsschild braun, wenig glanzend, quer, schmiiler als die Fligeldecken, die Scheibe abgeflacht und iusserst fein gerunzelt, vorn glatt und mehr glinzend, in der Mitte der Basis ein glatter Hécker und vorn eine erhabene Linie. Flugeldecken braun mit kleinen undeutlichen rotlichen Flecken, hinter der Mitte eine gemeinsame, schwach gezàhnte Querbinde und an der Spitze ein bindenartiger Fleck rétlich, die Decken bis zur Mitte mit regelmissigen Reihen grosser, viereckiger Punkte. Unterseite und Beine braun, fast glatt, Tarsen rot. Lats. Madagascar. 22. Phi. obscurus sp. n. Niger, fere opacus, antennis rufis, capite sparsim punctato, fronte angusta, prothorace rotundato-quadrato, canalicula longa impressa, elytris pone medium macula trregulart apiceque rufis, a basi ad medium usque grosse sertatim punctatis, pedibus nigris, femorum bast tarsisque rufis. Kopf einzeln punktiert, schwarz, vorn rot, Stirn schmal, vorn DIE GATTUNG PHLOEOCOPUS 185 nicht so breit wie das 1. Fihlerglied lang ist, in der Mitte erhaben, Fiuhler rot, das gebogene Endglied so lang wie die 8 oder 9 vorhergehenden Glieder zusammen. Halsschild schwarz, wenig punktiert, an den Seiten sch'wach ‘runzelig, in der Mitte der Scheibe mit einer Lingsrinne, zu beiden Seiten der Rinne eingedrickt, hinter derselben mit einem schwachen Hocker. Flugeldecken schwarz, matt, hinter der Mitte ein unregelmissiger roter Fleck, der nicht bis zum Seitenrand reicht und auch die Naht schmal frei lisst, die Spitze rotgelb; die Fliigeldecken vorn mit regelmissigen Reihen grosser quadratischer Punkte, die Punktreihen an dem roten Mittelfleck plotzlich abbrechend, alle Zwischenràume eben, der hintere Teil der Fliigeldecken fein rauh. Brust schwarz, Hinterleib braun mit hellen Hinterràndern der Segmente. Beine pechschwarz, die 4usserste Schenkelbasis und die Tarsen rot. L. 14 mm. Madagascar: Diego Suarez (von H. Donckier-Paris erhalten). 23. Phi. pallicolor Fairm. Phi. pallicolor Fairm., Pet. Nouv. Entomol. II, 1876, p. 49; Fairm., Ann. Soc. Ent. Fr. (5) X, 1880, p. 9; Chobaut, Bull. Soc. Ent. Fr. 1897, p. 241. Phi. pallidicolor Reitter, Best.-Tab. Clerid. 1894, p. 13. Ganz gelbrot, nach hinten etwas heller. Kopf vorn fein gestrichelt, Fihler dunkel mit gelber Basis, das Endglied etwas langer als die beiden vorhergehenden Glieder zusammen (9), | seine dusserste Spitze rétlich. Halsschild linglich, fein gestrichelt, hinten eingeschnùrt und beiderseits eingedriuckt. Flugeldecken parallel, bis zur Mitte mit starken Punktreihen, dahinter fein gerunzelt-punktiert, auf der Mitte beiderseits undeutlich rotbraun gefleckt, daneben am Rande eine verwaschene helle Makel. Fairmaire vermutet, dass das eine Sttick, nach dem die Beschreibung entworfen ist, noch nicht vollig ausgefirbt sei. 75> mm. Algerien: Biskra, im Stiel eines Palmenblattes gefunden.. 186 S. SCHENKLING Phi. ? Bayonnei Chob. Phi. Bayonnet Chobaut, Bull. Soc. Ent. Fr. 1897, p. 241; Schklg., Genera Ins., Vol. XIII, Cleridae, 1903, p. 32. Kopf gelbrot, glinzend, fein punktiert, Augen fein gekérnt, Fuhler kurz, die Basis des Halsschildes nicht erreichend, vom 4. Gliede an gekimmt, das Endglied birnformig, zugespitzt, kaum so lang wie die beiden vorhergehenden Glieder zusammen. Halsschild gelbrot, viel linger als breit, im hinteren Viertel stark verschmàlert, vorn ebenso breit wie der Kopf mit den Augen, stark, aber sparsam punktiert. Schildchen hinten fast rechtwinklig abgeschnitten. Flugeldecken in den vorderen zwei Dritteln weissgelb, die Schultern, ein Querfleck vor der Mitte und das letzte Drittel der Flugeldecken gelbrot, die vorderen zwei Drittel mit regelmassigen Reihen quadratischer Punkte, die nach hinten zu kleiner werden, vor der Spitze runzelig, mit einigen aufgerichteten schwarzen Haaren hinten auf der Naht. Unterseite und Beine gelbrot. L. 4 mm. Algerien: Ghardaia (Mzab) , auf bluhendem Kappernstrauch (Capparis spinosa L. var. canescens Cosson). Diese zierliche Art, die ich nicht gesehen habe, kann wegen der fein gekérnten Augen und der gekammten Fubler nicht zur Gattung Phloeocopus gestellt werden, sie muss wohl ein eigenes Genus bilden. | eo I ck) po Ss To IN I ALLA CONOSCENZA DELLA FAUNA ITTIOLOGICA DELLA COLONIA ERITREA PER CLEMENTINA BORSIERI Quantunque la fauna ittiologica del mar Rosso si possa dire abba- stanza bene conosciuta per le ricerche di Forskal, Ehrenberg, Riippell, Klunzinger, Kossmann e recentemente di Steindachner, pure lo studio dei pesci di quella provenienza, offre sempre in- teresse per le forme nuove che vi sì trovano, siano esse specie già note, ma non ancora indicate per il mar Rosso (data la vasta estensione e la gran ricchezza di forme della regione zoologica di cui fa parte), ovvero del tutto nuove per la scienza. Alla conoscenza della fauna ittiologica del mar Rosso, per quanto esso bagni la colonia Eritrea, fin ora hanno contribuito poco gli italiani. Infatti i lavori dei nostri concittadini che illustra- rono la fauna ittiologica del mar Rosso non sono che i seguenti : I. Arturo Issel. — Viaggio nel mar Rosso e tra i Bogos, Milano, E. Treves, 1872, p. 126-127. (appendice). Pesci raccolti nel mar Rosso da O. Beccari ed A. Issel, secondo la determi- nazione del marchese Giacomo Doria. II. E. H. Giglioli — Note intorno agli animali vertebrati rac- colti dal conte Augusto Boutourline e dal Dott. Leopoldo Tra- versi ad Assab e nello Scioa negli anni 1884-87 (Ann. Mus. Civico di Storia Naturale, Genova. Serie II, vol. VI, p. 5-73). INI. Alberto del Prato. — I vertebrati raccolti nella Colonia Eri- trea dal capitano Vittorio Bottego. Bullet. della Sezione fiorentina della Società africana d’ Italia, vol. VII, 1891. (Estratto p. 1-61). IV. Luigi Picaglia. — Pesci del mar Rosso pescati nella cam- pagna idrografica della R. Nave Scilla nel 1891-92 coll’aggiunta delle specie del mar Rosso e del golfo di Aden, donate all’ Istituto 188 C. BORSIERI zoologico della R. Universita di Modena dal Medico di 1.* classe nella R. Marina, Dott. Vincenzo Ragazzi e dal Tenente di Vascello Paolo Parenti negli anni 1893-94. Atti della Società dei natura- listi di Modena. Serie III, vol. XII, Ann. XXVIII, 1894, p. 22-40. I] presente lavoro si basa principalmente sullo studio di una inte- ressantissima raccolta fatta nella campagna idrografica deila R. Nave «Scilla » al comando del Capitano Cassanello nell’anno 1892 e di altra, meno numerosa, dovuta alla campagna della stessa nave, diretta dal Capitano Marcacci, nel 1895-96, le quali rac- colte furono, dagli egregi Comandanti, donate al Museo Civico di Storia Naturale di Genova, nel quale Istituto si conserva la collezione ittiologica fatta a Massaua nel 1870 dai Sig.! Anti- nori, Beccari e Issel, sulla quale è basato l'elenco già citato e altra assai più ricca, radunata nella stessa località dal marchese Antinori dopo il rimpatrio dei suoi compagni di viaggio. Ho pure preso in esame una serie di pesci raccolti dal prof. Vinciguerra durante il suo soggiorno a Massaua nell'inverno 1901 ed ho avuto in comunicazione dal prof. F. Saverio Mon- ticelli, direttore del Museo zoologico della R. Università di Na- poli, una collezione di pesci del mar Rosso, appartenente a quell’ Istituto. Sono anche compresi in quest’ elenco alcuni pesci raccolti a Massaua dal compianto Don Eugenio Ruspoli, che si conservano in questa R. Stazione di piscicoltura. Per quanto abbia posto la massima cura nel riferire le specie da me esaminate a forme già conosciute, pure per alcune ciò non mi è stato possibile: trattandosi però di esemplari giovani, non ho creduto opportuno stabilire su di essi specie nuove, ad eccezione di una sola che mi pare sufficientemente caratterizzata. Merita poi essere segnalato il fatto che tre specie non appar- tenenti alla fauna mediterranea, il Trichiurus haumela, lo He- mirhamphus gamberur e il Cyprinodon dispar furono raccolte presso Porto Said, nuova conferma della penetrazione della fauna eritrea attraverso il Canale di Suez. E da augurare che la ricca fauna del mar Rosso, nella parte almeno che bagna le nostre colonie, riceva una utilizzazione in- dustriale. PESCI DEL MAR ROSSO 189 l. Epinephelus hemistictus (Ripp.). Serranus hemistictus, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 109, tav. XXVII, fig. 3. Epinephelus hemistictus, Blgr. Cat. Perc. Fish., vol. I, p. 190. Nocra, Gubbet Sogra (isole Daalac) un esemplare preso presso le coste. (Coll. Cassanello). E un individuo giovane, ma che si distingue bene dal vero miniatus perchè le ventrali non raggiungono I’ ano. 2. Epinephelus summana (Forsk.). Perca summana, Forsk. Descr. Anim., p, 42. Serranus summana, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. II, p. 344. » » > Gunth. Cat. Fish., vol. I, p. 138. » » , Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 685. » » s Day, Fish. Ind., p. 21, tav. IV, fig. 4; Faun. Ind. Fish., vol. I, p. 453. » » , Blgr. Cat. Perc. Fish., vol. I, p. 248. Un giovane esemplare di Massaua. (Coll. Vinciguerra). Malgrado le difficoltà che si presentano a determinare gli Epinephelus di questo gruppo per la poca entità e grande mu- tabilità dei caratteri specifici differenziali, non ho dubbio sulla esattezza di questa determinazione, perchè l'esemplare corrisponde esattamente alla descrizione di Boulenger. 3. Epinephelus Stoliezkae (Day). Serranus Stoliczkae, Day, Fish. Ind., p. 11, tav. I, fig. 3; Faun. Ind. Fish., vol. I, p. 445. Epinephelus Stoliczkae, Blgr. Cat. Perc. Fish., vol. I, pag. 221. Tre individui di Massaua. (Coll. Ruspoli). Questa specie, descritta originariamente dal Day su esemplari del mar Arabico, è già stata indicata di Massaua dal Boulenger su esemplari del Museo Godeffroy. Rassomiglia molto all’ £. tauvina (Forsk.) col quale forse è stata parecchie volte confusa, 190 C. BORSIERI ma se ne distingue, oltre che per la presenza di canini svilup- pati, anche per la colorazione particolare, a macchie nella metà anteriore del corpo e a fascie nella posteriore, e per il maggiore numero di raggi molli dorsali (17 in questo, 14-16 nel tauvina). 4. A pogon aureus (Lacep.). Centropomus aureus, Lacép. Hist. Nat. Poiss., vol. IV, p. 253-273. Apogon annularis, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 48; N. Wirb. Fisch., p. 85. » » , Giinth, Cat. Fish., vol. I, p. 239. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band Sp. o103, È ; » aureus, Day, Fish. Ind., p. 61, tav. XVI, fig. 8; Faun. Ind Fish., vol. I, p. 496, tav. 150. Massaua, due esemplari (Museo di Napoli). I due esemplari da me studiati li ho riferiti alla specie aureus, perchè non mi è stato possibile riscontrare alcuna traccia della fascia violetta lungo la base della pinna anale che caratterizza la varietà Apogon roseipinnis. Veramente questa varietà ammessa da Gunther e dal Day pare non sia accettata dal Klunzinger, il quale riunisce sotto il nome di Apogon annularis, l’annularis e il roseipinnis, notando solamente, nella descrizione del colore dell’ Apogon annularis, che spesso alla base della pinna anale trovasi una striscia bruna. 5. Apogon bifasciatus, Ripp. Apogon bifasciatus, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 86, tav. XXII, fig. 2 » » » Gunth. Cat. Fish., vol. I, p. 238. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band RX » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. I, p. 497. Massaua, un esemplare (Coll. Cassanello), Nocra (isole Daalac) un esemplare vivente presso la costa tra le pietre. (Coll. Cassanello). Suakim, due esemplari ed altri due senza precisa indicazione di località. (Museo di Napoli). PESCI DEL MAR ROSSO 191 I sei individui da me osservati sono tutti molto somiglianti tra loro e non mi è stato possibile constatare in alcuno di essi alcun carattere‘ che possa servire a riferirli alla forma in- dicata col nome di taenzatus Cuv. Val. Due soli esemplari, quelli provenienti da Suakim, presentano sui lati del corpo nella stessa direzione della prima fascia una macchia nera abbastanza mar- cata, ma la prima spina della prima dorsale è uguale e svi- luppata così come negli altri esemplari, e poichè la minore altezza di questa spina costituisce, secondo il Klunzinger, una altra differenza tra queste due specie, o per meglio dire, fra l’Apogon taeniatus e il bifasciatus stesso, così io ho finito per rife- rirli tutti a questa specie. Le differenze tra l’Apogon taeniatus e l’Apogon bifasciatus si limitano a ben poca cosa, per cui io accetterei l’ osservazione fatta dal Klunzinger, il quale ben dice che |’ Apogon taeniatus è sol- tanto una varietà dell’ Apogon bifasciatus se non pure una forma giovanile di questa stessa specie. Del resto conformemente a quanto notò il Day, per potere dare una netta ed evidente dimostrazione di ciò, sarebbe neces- sario di avere una serie ben completa di individui, nei vari stadii di sviluppo. Qualora fosse dimostrata l'identità, la specie dovrebbe per legge di priorità assumere il nome di A. taeniatus, Cuv. Val. 6. Apogon auritus, Cuv. VAL. Apogon auritus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. VII, p. 443. Apogonichthys auritus, Gtnth. Cat. Fish., vol. I, p. 246. Apogon (Apogonichthys) auritus, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 709. Apogon auritus, Day, Faun. Ind. Fish,, vol. I, p. 499. Massaua, un esemplare. (Museo di Napoli). L'unico esemplare che ho potuto osservare di questa specie presenta il margine dell’ opercolo intero, come è descritto da tutti gli autori da me consultati. È questo il carattere su cui Bleeker ha fondato il genere Apogonichthys ammesso da Giinther ma non dagli altri autori successivi; a me però sembra che que- 192 C. BORSIERI sto solo carattere non abbia tanta importanza da giustificare la separazione generica: se questa si dovesse mantenere occorre- rebbe innalzare a genere anche il gruppo di Apogon in cui sono seghettati i margini del preorbitale, che gia Klunzinger ha con- siderato come facenti parte di un sottogenere speciale col nome di Pristiapogon. Ma la soverchia moltiplicazione dei generi è a ritenersi piut- tosto nociva e quindi parmi preferibile riferire tutte queste specie al genere Apogon, mantenendo le altre denominazioni = tutto al più come sottogeneri. 7. Cheilodipterus lineatus (Forsk.). Perca lineata, Forsk. Descr. Anim., p. 42-43. Cheilodipterus lineatus, Ginth. Cat. Fish., vol. I, p. 248. » » > Klunz, Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 717. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol, 1, p. 502, tav. 151. Sciumma (isole Daalac) un esemplare pescato coi tramagli in vicinanza della costa. (Coll. Cassanello). L'unico esemplare da me esaminato è lungo cent. 13. 8. Lutjanus lioglossus, BLKR. Mesoprion monostigma, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. II, p. 446. » fulviflamma, Giinth. Cat, Fish., vol. I, p. 201, (yartim). Diacope monostigma, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 702. Lutjanus lioglossus, Bleeker, Verhdl. Kon. Akad. Amst., vol. XIII, 1873. Lutjanus, p. 74. Lutjanus lioglossus, Day, Fish. Ind., p. 39, tav. XII, fig. 1.; Faun. Ind. Fish., vol. I, p. 473. Massaua, cinque esemplari. (Coll. Vinciguerra). I caratteri sui quali sono stati fondati i generi Diacope, Meso- prion, Genyoroge ed altri, appariscono così incerti e poco rilevanti, che giustificano la riunione fatta dal Day di tutte le specie che ‘vi erano state riferite, nell’unico genere Lutjanus di Bloch. Quanto alla determinazione di questa, che fu spesso confusa con la seguente, ho creduto preferibile accettare il nuovo nome di er, a O nn CO ee Oe O ee ae ee or PESCI DEL MAR ROSSO 193 lioglossus proposto da Bleeker, anzichè mantenere quello di mo- nostigma, C. V. accettato dal Klunzinger che fu il primo a met- tere in evidenza il carattere differenziale che consiste nell’assenza delle piastrine di denti linguali villiformi, presenti invece nel- l’altra, poichè dalla descrizione di Cuvier e Valenciennes non si può riconoscere a quali delle due si avesse a riferire l’ esemplare delle Seychelles, da loro esaminato. 9. Lutjanus fulvifiamma (Forsx.). Sciaena fulviflamma, Forsk. Descr. Anim., p. 45. Diacope fulviflamma, Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 72. tav. XIX, fig. 2. » » » Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. II, p. 423. Mesoprion fulviflamma, Gunth. Cat. Fish., vol. I, p. 201, (yartim). Diacope fulviflamma, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 702. Lutjanus fulviflamma, Bleeker, Verhdl. Kon. Akad. Amst., vol. XIII, 1873. Lutjanus, p. 61. » » 3 Day, (Bish Ind, pdl, tavee ky figs 65; Pann. Ind. Fish., vol. I, p. 475. Due esemplari di Massaua. (Coll. Ruspoli). Questa specie, come ho detto, è stata da molti autori confusa con la precedente: solo Cuvier e Valenciennes, le hanno tenute separate, ma non per conoscenza diretta, poichè questa era ci- tata solo sulla fede degli autori che l'avevano descritta. Presenta la massima rassomiglianza con la precedente, ma se ne distingue per la presenza delle piastrine di denti linguali villiformi. Non conoscendo il lavoro originale di Bleeker non posso rendermi conto delle ragioni che lo hanno indotto a conservare a questa il nome specifico dato da Forskal, che con tutta probabilità confuse insieme le due. 10. Anthias squamipinnis, Prrs. Anthias squamipinnis, Peters, Wiegm. Archiv. 1855, p. 236. » » » Gunth. Cat. Fish., vol. I, p. 89. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 706. Golfo di Zula, un giovane esemplare pescato col gangano a 50 metri di profondità. (Coll. Cassanello). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.7, Vol. I (5 Settembre 1904) 13 194 C. BORSIERI Malgrado la giovane età credo bene riferire questo individuo all’ A. squamipinnis, specie descritta originalmente del Mozam- bico da Peters e ritrovata nel mar Rosso dal Klunzinger, per la formula delle pinne pee Ais il numero delle squame della linea laterale (42), la presenza di qualche squama sulla pinna dorsale e la forma convessa del capo. ll. Therapon theraps, Cuv. Vat. Therapon theraps, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. III, p. 129, tav. LIII. » » » Gunth. Cat. Fish., vol, I, p. 274. » » » Klunz. Verhdl. k, k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 728, » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. I, p. 506. Massaua, parecchi esemplari, due fra i quali piccolissimi di circa 2 cm. di lunghezza presi alla superficie. (Museo di Napoli). Massaua, parecchi esemplari di varie dimensioni a comin- ciare da uno piccolissimo lungo 8 mm. circa sino al maggiore lungo 6 1/, cm. (Coll. Cassanello). Du Rig-Rig (isole Daalac), un esemplare giovane. (Coll. Cas- sanello). Avendo avuto |’ opportunità di osservare molti esemplari di questa specie, e particolarmente molti piccoli, ho potuto racco- gliere dei dati che possono essere interessanti nello studio di essi. Nell’ individuo lungo appena 8 mm. ho notato una colorazione uniforme, chiara e soltanto dopo un'accurata osservazione ho po- tuto identificarlo per Therapon theraps; negli altri che vanno da un minimo di 2 cm. circa sino ad un massimo di 6 cm. '/, sono venuta a queste conclusioni: gli esemplari più giovani si presentano con una colorazione più o meno chiara, interrotta da 6 bande argentee che si susseguono dal principio della prima pinna dorsale sino al principio della codale, occupando tutta l'altezza del corpo, mentre man mano che si passa a quelli più adulti esse si vanno raccorciando sino a che si riducono quasi alla metà dell’altezza del corpo ed ancora in ciascuna banda si nota un restringimento in due punti di essa, mentre si allarga negli altri. PESCI DEL MAR ROSSO 195 ‘E ciò s’ accentua sempre più maggiormente’ quando noi os- serviamo esemplari più adulti, sino a che si vedono scomparire le bande e risultare invece delle striscie longitudinali chiare al- ternanti ad altre scure, mentre si vanno facendo più visibili le striscie caratteristiche sulla pinna codale. Poichè esemplari più lunghi di cm. 6 '/, non ne ho potuto esaminare, così non mi è stato possibile osservare delle striscie longitudinali chiare distintamente separate da altre scure, come si rileva dalla figura data dal Cuvier e Valenciennes del Therapon theraps. 12. Therapon jarbua (Forsx.). Sciaena jarbua, Forsk. Descr. Anim., p. 50. "Therapon servus, Cuv, Val. Hist. Nat. Poiss., vol. III, p. 125; vol. VII, p. 479, » » , Guinth. Cat. Fish,, vol. I, p. 278. Therapon jarbua, pune, Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, g. 729. » » Day, Faun. Ind: Fish: vol..I*p: 505}7fig:3153. Massaua, un esemplare lungo cm. 12 !/,. (Museo di Napoli). Entedebir (isole Daalac) un esemplare preso sulla costa, lungo em. 10 1/,. (Coll. Cassanello). Altri molti più piccoli, lunghi dai 2 cm. '/, ai 3, presi in un rigagnolo presso Arafali. (Coll. Cassanello). Poichè di questa specie mi è stato possibile osservare dei pic- coli esemplari, così ho potuto constatare che, a differenza di quanto avviene nella maggiore parte delle altre specie di The- rapon, le stesse macchie e la stessa disposizione si riscontra così nei piccoli come negli individui adulti. 13. Caesio coerulaureus, Lacep. Caesio coerulaureus, Lacép. Hist. Nat. Poiss., vol, III, p. 86, » » , Giinth. Cat. Fish., vol. I, p. 392. » » > Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot, Ges. Wien, Band XX PZ; Massaua, parecchi esemplari. (Coll. Vinciguerra). Gli esemplari da me osservati li ho riferiti alla specie coeru- laureus perchè per la pinna dorsale si riscontra la seguente for- 196 C. BORSIERI 10 ; 3 (i : mula +3 e perl’anale 55, cosa che costituisce un carattere diffe- renziale tra questa specie e l’altra molto vicina, striatus, in cui , 3 13 e l’anale 1°: Klunzinger infatti del Caeszo striatus ne fa una varietà del la dorsale presenta la formula coeruluureus, perchè si presenta con le stesse bande lungo i due lobi della codale ed ancora con la macchia nera all’ ascella delle pettorali. Gunther invece la mantiene ancora all'altezza di specie come era stata creata dal Ruppell, mentre il Day non accenna affatto nè all'una, né all'altra specie. A mio parere credo sia meglio considerare lo striatus come una varietà del coerulaureus, come è stato fatto dal Klunzinger. 14. Scolopsis ghanam (Forsk.). Sciaena ghanam, Forsk. Descr. Anim., p. 50, Scolopsides ghanam, Cuv. Val. Hist. Nat, Poiss., vol. V, p. 348. Scolopsis ghanam, Giinth, Cat. Fish., vol. I, p. 262, » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, fig. 739. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. I, p. 522. Massaua, parecchi esemplari. (Coll. Vinciguerra). Secondo la descrizione di Day dovrebbe essere presente in questa specie una macchia violetta o alla base della codale o al lato superiore della pinna stessa, mentre negli esemplari da me esaminati non esiste affatto traccia di cotesta macchia ed anche Gtinther e Klunzinger non ne fanno cenno. Però il Day da come località di questa specie il mar Rosso e le isole Andaman, ed è probabile che egli non abbia esami- nato che esemplari di quest’ ultima provenienza, nel qual caso vi è ragione di ritenere che questi costituiscano una distinta varietà, se non una specie diversa. PESCI DEL MAR ROSSO 197 15. Lethrinus variegatus, Cuv. VAL. Lethrinus variegatus, Cuv, Val. Hist. Nat. Poiss,, vol. XI, p. 287. » latifrons, Ripp. N. Wirb. Fisch., p. 118, tav. XXVIII, fig. 4. » variegatus, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XK Da vol: Un esemplare preso nelle acque di Nora (isole Daalac), (Coll. Vinciguerra). Ben distinto dal L. ramak (Forsk.) per la maggiore lunghezza della fronte e minore lunghezza del muso: benchè posto da Gunther nel gruppo di Lethrinus senza macchia nera nella re- gione pettorale, esso ve ne presenta una abbastanza evidente, che è l’avanzo di una delle fascie trasversali del corpo. 16. Sebastes rubropunetatus (Cuv. VAL.). Scorpaena rubropunctata, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. IV, p. 324. Scorpaena chilioprista, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 107, tav. XXVII, fig. 3. » » Gunn. Cat--Kish., vol, Lip: 121) Sebastes rubropunctata, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 804. Massaua, un esemplare. (Museo di Napoli). Nocra (isole Daalac), un esemplare preso tra le madrepore, un altro dal gangano pescante a 40 metri. (Coll. Cassanello). Questa specie, che dagli autori era stata riferita al genere Secrpaena, Klunzinger invece ha riconosciuto necessario annove- rarla nel genere Sebastes dopo un accurato esame fatto sugli esemplari originali, per cui io mi sono attenuta a quest’ ultima classificazione. 17. Scorpaena aurita, Rip. Scorpaena aurita, Riipp. N. Wirb. Fisch., p. 106, tav. XXVII. » » 4 Klunz. Verhdl, k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 802. Nocra, Gubbet Sogra (isole Daalac), un solo esemplare preso presso la costa. (Coll. Cassanello). 198 C. BORSIERI Ginther mette in sinonimia la Scorpaena erythraea con I au- rita; mentre il Klunzinger fa osservare che esiste una vera Scorpaena erythraea che è molto diversa dall’ aurita. Poichè il mio esemplare corrisponde alla figura dell’ aurita data da Ruppell, io l’ho classificato per awrita. Non entro a discutere se l’aurita sia la stessa cosa o sia molto vicina all’ery- thraea, perchè non ho potuto esaminare alcun esemplare di que- st’ ultima specie. 18. Trichiurus haumela (Forsk.). Clupea haumela, Forsk. Descr. Anim., p, 72. Trichiurus haumela, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. VIII, p. 249, » » » Rupp. N. Wirb. Fisch.,, p. 41. » » , Gunth. Cat. Fish., vol. II, p. 348, » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p.od71: » » » Day, Fish. Ind., p. 201; Faun, Ind. Fish., vol. II, p. 134. Porto Said, due esemplari presi colle reti a poche miglia a sud della città. (Coll. Cassanello). 19. Chaetodon larvatus, Cuv. VAL. Chaetodon larvatus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. VII, p. 45. » » > Gunth.Cat.. Hish., vol: Il po sl. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX pe 06 Massaua, un solo esemplare di 7 cm. di lunghezza. (Coll. Vin- ciguerra). 20. Holacanthus asfur (Forsk.). Chaetodon asfur, Forsk. Descr. Anim. p. 61. Holacanthus asfur, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer,, p. 132, tav. XXXIV. » » » Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. VII, p. 174. Dei E » » Gunth. Cat. Fish., vol. II, p. 45. » » » Klunz, Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 789. Massaua, quattro esemplari di cui due adulti e due giovani lunghi all'incirca dagli 8 ai 9 cm. (Coll. Vinciguerra). PESCI DEL MAR ROSSO 199 I due esemplari adulti corrispondono all’ Molacanthus asfur di Rippell, mentre i due esemplari più giovani corrispondono al- l’Holacanthus striatus dello stesso autore, da lui figurato nella tav. X dello stesso « Atlas ». Però mentre il Giinther conserva ancora quest’ultimo all'altezza di specie, Klunzinger lo man- tiene solo come varietà dell’ Holacanthus asfur, facendo notare come le molteplici forme e gli svariati colori presentati dagli esemplari di Holacanthus asfur non costituiscano dei veri carat- teri specifici, e come mediante la comparazione di una serie di esemplari delle diverse forme apparisca chiaro il passaggio della forma e del colore. Le differenze oltre che dall’ eta, possono dipendere ancora dal sesso e forse anche dall’ ambiente, secondo lo stesso Klunzinger. Io ho riunito definitivamente le due forme sotto lo stesso nome di Holacanthus asfur, perchè sono convinta che gli esemplari di dimensioni più piccole non sieno che i giovani degli altri due. Nei lavori di Day è indicato come Holacanthus nicobariensis (Bloch) var. semicirculatus, del quale |’ H. striatus Riipp. è con- siderato come giovane. 21. Holocentrum sammara (Forsk.). Sciaena sammara, Forsk. Descr. Anim., p 48. Holocentrum sammara, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer. tav. XXII. » » » Giinth, Cat. Fish., vol. I, p. 46. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 720. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 97. Suakim, tre esemplari giovani. (Museo di Napoli). 22. Holocentrum rubrum (Forsk.). Sciaena rubra, Forsk. Descr. Anim., p. 48. Holocentrum ruber, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 83, tav. XXII; N. Wirb. Fisch., p. 96. Holocentrum rubrum, Giinth. Cat. Fish., vol. I, p. 35. » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XX, pi 722. 1 » » > Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 96, fig. 44. Suakim, un solo esemplare. (Museo di Napoli). 200 C. BORSIERI 23. Teuthis sigana (ForsK.). ? Scarus siganus, Forsk. Descr. Anim., p. 25. ? Amphacanthus siganus, Ripp. Atl. Fisch. Roth. Meer. p. 44, tav. XI; e N. Wirb. Fisch., p. 120, 'Teuthis sigana , Gunth. Cat. Fish., vol. III, p. 322. Amphacanthus sigan, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 502. Massaua, un solo esemplare preso presso la costa sotto le pietre. (Coll. Cassanello). Isola Duleit, parecchi esemplari giovani che raggiungono al- l’incirca cm. 2 1/, di lunghezza. (Museo di Napoli). Questi giovani che io ho avuto occasione di esaminare si presentano di un colorito uniforme, e non avendo esemplari adulti coi quali poterli paragonare, mi è riuscita un po’ difficile la loro determinazione, però per la forma allungata del corpo non potrebbero riferirsi che a questa specie o alla 7. rostrata, Cuv. Val. 24. Caranx fulvoguttatus (Forsk.). Scomber fulvoguttatus, Forsk. Descr. Anim., p. 56. Caranx fulvoguttatus, Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer. p. 100, tav. XXV. » » » Giinth. Cat. Fish., vol. II, p. 439. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 460. Massaua, tre esemplari. (Museo di Napoli). Adaf, un esemplare nuotante sotto una medusa. (Coll. Cas- sanello). | Golfo di Zula, un esemplare preso dal gangano a 50 m. di profondità. (Coll. Cassanello). Golfo di Zula, altri piccolissimi esemplari presi in una pesca pelagica. (Coll. Cassanello). Arcipelago Daalac, un esemplare vivente sotto una medusa. (Coll. Cassanello). Tutti questi esemplari, benchè giovanissimi e quindi di difficile identificazione, appariscono uguali tra loro e però riferibili alla PESCI DEL MAR ROSSO 201 stessa specie. Il maggiore di essi misura 32 mm. e presenta denti in entrambe le mascelle: ritengo perciò che debba appar- tenere al sottogenere Carangoides di Bleeker, mentre per la squamatura della regione toracica è da ascrivere al gruppo sta- bilito da Klunzinger per il suo brevicarinatus, dal quale differisce per la considerevole lunghezza della porzione curva della linea laterale, e per il C. fulvoguttatus (Forsk.) cui credo poterlo rife- rire. E perchè si presentano tutti con una tinta uniforme gialla, sarei portata ad ascriverli alla varietà flava, se non pensassi che trattandosi di animali così giovani è molto più cauto fermarsi alla specie. 25. Caranx crumenophthalmus (BLocH). Scomber crumenophthalmus, Bloch, Syst. Ichth. (ed Schn.), tav. 343. Caranx macrophthalmus, Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 97. tav. XR, feed. » erumenophthalmus, Gunth. Cat. Fish., vol. II, p. 429. » rhabdolepis, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 457. » macrophthalmus, Id. ibid., p. 458. » crumenophthalmus, Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 156. Massaua, due esemplari, uno di 9 e l’altro di 10 cm. !/,. (Coll. Vinciguerra). Questi due esemplari li ho riferiti alla specie crwmenophthal- mus, perchè mentre presentano 28 a 29 scudetti sulla linea laterale come nel rhabdolepis descritto dal Klunzinger, hanno però dei denti sul palato e sulla lingua. Per cui sono indotta a credere che la descrizione del rhabdolepis data da Klunzinger sia da riferirsi piuttosto ai giovani del crumenophthalmus che ad una vera nuova specie. Infatti il numero di 28 degli scudetti dato per il rhabdolepis concorda con quanto dice il Day per il crumenophthalmus in cui appunto si ha un minimo di 28 ed un massimo di 36. Ad avvalorare quanto io affermo sta anche il fatto che gli esemplari osservati dal Klunzinger per la sua nuova specie non superano 1 3 cm. e mezzo. 202 C. BORSIERI 26. Psenes sp. * Adaf, due esemplari. (Coll. Cassanello). Golfo di Zula, un esemplare. (Coll. Cassanello). Entedebir (isole Daalac), tre esemplari. (Coll. Cassanello). Sono tutti giovanissimi esemplari, il maggiore dei quali lungo appena 20 mm. e gli altri notevolmente più piccoli, ma rasso- miglianti fra loro in modo da far ritenere più che probabile che appartengano tutti alla medesima specie. Corrispondono pure nell’ aspetto generale alle figure date da Lutken « Spolia Atlantica, p. 516, fig. 601 » del Psenes pel- lucidus e come questo non presentano altro che una leggera traccia di squame sulla linea laterale. Ma nel genere Psenes, come risulta dal recente lavoro di Tate Regan « A Revision of the Fishes of the Family Stomiatidae in Ann. Mag. Nat. Hist. Agosto 1902», la dorsale anteriore non presenta mai meno di 10 spine, mentre in questi esemplari io non riesco a contarne che 8, essendo la formola delle pinne: D St A oa È bensi vero che Giinther ha descritto un Psenes arafurensis « Challenger Pelagic Fishes p. 13, tav. II » con sole 7 spine nella dorsale, ma Tate Regan afferma che nell’esemplare tipico ne esistono in realtà 11. Negli esemplari da me esaminati vi è però innanzi alla prima dorsale una spinetta rivolta in avanti e i due primi raggi dell’anale sono separati dal terzo, pei quali caratteri si potrebbero riferire al genere Trachynotus. 27. Echeneis naucrates, LINN. Echeneis naucrates, Linn. Syst. Nat., vol. I, p. 446. » » 5» Giinth. Cat. Fish., vol. II, p. ‘384, » 3 » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 446. » » s Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 214. Dissei (isole Daalac), un esemplare pescato colla rete sulla costa. (Coll. Cassanello). PESCI DEL MAR ROSSO 203 28. Naucrates ductor (Linx.). Gasterosteus ductor, Linn. Syst. Nat., vol. I, p. 489. Naucrates ductor, Cuv. Val., Hist. Nat. Poiss. vol. VIII, p. 312, tav. 232. » » » Giinth.' Cat. Fish., II, p. 374. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 445. » » s Day, Faun. Ind. Fish. «vol: Ib.polr3 figs bees Mar Rosso, un solo esemplare. (Museo di Napoli). La figura data da Cuvier e Valenciennes di questa specie è molto migliore di quella data dal Day, infatti nel Cuvier e Va- lenciennes si vede benissimo come quelle bande che si riscon- trano trasversalmente alla lunghezza del corpo si continuano così nella seconda pinna dorsale come nella pinna anale, cosa che nell’ unico esemplare da me studiato si osserva chiaramente e che invece non è possibile intravedere nella figura del Day. 29. Pseudochromis olivaceus, Ripp. Pseudochromis olivaceus, Ripp. N. Wirb. Fisch., p. 8, tav. II. » » > Gunth: Cat. Fish, vol. 31; Ps 20% » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 517. Massaua, un esemplare. (Coll. Vinciguerra). Massaua, un esemplare vivente fra le madrepore. (Coll. Cas- sanello). Dilemmi (isole Daalac), due esemplari. (Coll. Cassanello). Mar Rosso, un esemplare. (Museo di Napoli). 30. Antennarius marmoratus (LEss.) Chironectes pictus, Cuv. Val. Hist, Nat. Poiss., vol. XII, p. 393, tav. 364. Antennarius marmoratus, var. x., Giinth. Cat. Fish., vol. III, p. 186. Antennarius marmoratus, Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 233. Mar Rosso, due soli esemplari. (Museo di Napoli). Questa specie di Antennarius non è indicata da Klunzinger, ma è però la più largamente diffusa in tutti i mari tropicali e 204 C. BORSIERI deve attribuirsi solo al suo modo di vivere se é sfuggita agli altri raccoglitori. Cuvier e Valenciennes considerano l’Antennarius pictus come specie, Day invece lo ritiene senz’ altro come sinonimo del marmoratus; io ho preferito attenermi al modo di vedere inter- medio del Gunther che ha fatto dell’Antennarius pictus una delle molte varietà del marmoratus. 51. Gobiodon rivulatus, Ripp. Gobiodon rivulatus, Ripp., Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 136: N. Wirb. Fisch., p. 138. » » >, Gunth. Cat. Fish, vol. II p.:87. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 481. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 270. Massaua, parecchi esemplari. (Museo di Napoli). Nocra, Gubbet Sogra (isole Daalac), parecchi esemplari presi presso la costa fra le pietre e la sabbia. (Coll. Cassanello). Dilemmi (isole Daalac), due esemplari. (Coll. Cassanello). Isola Entufasch, parecchi esemplari. (Museo di Napoli). Isola Sceik-el-Abuk, parecchi esemplari viventi fra le madre- pore. (Museo di Napoli). Klunzinger riunisce, benchè con un punto interrogativo, al Gobiodon rivulatus il ceramensis Blkr. che Gunther mantiene all'altezza di specie. Ora poichè i miei esemplari presentano delle piccole squamette sul capo, essi si avvicinerebbero di più al ceramensis che al rivulatus; e però se anche non si voglia ammettere l'assoluta identità specifica delle due forme, mi pare necessario considerare il ceramensis almeno come una varietà del Gobiodon rivulatus. 32. Gobius coeruleopunctatus, Ripp. Gobius coeruleopunctatus, Rupp. N. Wirb. Fisch. p. 137, tav. XXXII. » » > Gunth. Cat. Fish.; vol. 111,cp.. 70. » » + Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 479. Massaua, due esemplari. (Coll. Vinciguerra). LET we —. = PESCI DEL MAR ROSSO 205 33. Gobius echinocephalus, Ripp. Gobius echinocephalus, Riipp. Atl, Fisch. Roth. Meer., p. 136; N. Wirb. Fische, p. 137-138. è» » » » Gunth. Cat. Fish., vol. III, p. 34. » » » Klunz. Verhdl, k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 475. Massaua, parecchi esemplari. (Museo di Napoli). Massaua, un piccolo esemplare vivente fra le madrepore. (Coll. Cassanello). Dilemmi (isole Daalac), un esemplare. (Coll. Cassanello). Isola Sceik-el-Abuk, un esemplare. (Museo di Napoli). 34. Gobius nebulopunctatus, Cuv. Vat. Gobius nebulopunctatus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. XII, p. 58. » » » Giinth. Cat. Fish., vol. III, p. 26. » » >» Klunz. Verhdl. k. k. bot. zool. Ges. Wien, Band XXI, p. 472. Massaua, parecchi esemplari. (Coll. Cassanello e Marcacci). Du Rig-Rig (isole Daalac), parecchi esemplari viventi presso la costa a fior d’acqua. (Coll. Cassanello). Nocra (isole Daalac), pescati sulla costa. (Coll. Cassanello). Entedebir (isole Daalac), pescati sulla costa. (Coll. Cas- sanello). Isola Mandola e golfo di Amfila, presi sotto le pietre e presso il lido. (Coll. Cassanello). Questa specie pare limitata al Mar Rosso e alle coste africane dell’ Oceano Indiano. 39. Gobius albopunctatus, Cuv. Var. Gobius albopunctatus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. XII, p. 57. » » » Giinth. Cat. Fish., vol. III, p. 25. » » » Klunz. Verhdl. k. k. bot. zool. Ges. Wien, Band XXI, p. 473. » » » Day, Fish. Ind., p. 294, tav. LXIII, fig. 7.; Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 265. Massaua, un solo esemplare preso sulle secche presso la costa. (Coll. Cassanello). 206 C. BORSIERI Day considera questa specie, benché dubbiosamente, come sinonimo della precedente, dalla quale si distingue per la maggiore larghezza del capo, la minore lunghezza delle ventrali che non raggiungono |’ ano e |’ assenza della marginatura chiara della pinna dorsale. L’albopunctatus è forma assai più diffusa del nebulopunctatus, perchè quella arriva sino alla Polinesia. 36. Gobius ornatus, Riipp. Gobius ornatus, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 135; N. Wirb. Fisch. p. 137. » » s Gunth, Cat. Kish:, vol. Ill, p. 21 fo » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 473. » » » Day, Faun, Ind. Fish,, vol. II, p. 265. Massaua, pescati sulla costa. (Coll. Cassanello). Nocra (isole Daalac), piccoli e grandi PERIODI presi sulla costa. (Coll. Cassanello). Isola Mandola e golfo di Amfila, pescati presso la costa. (Coll. Cassanello). 37. Eleotris prasinus, KLuUNz. Eleotris prasinus, Klunz. Verhdl. k. k. bot. zool. Ges. Wien, Band XXI, p. 481. Nocra (isole Daalac), un solo e piccolissimo esemplare preso presso la costa fra le pietre e la sabbia. (Coll. Cassanello). Questa specie era stata confusa con la vicina cyanostigma, però Klunzinger la separò da questa per la mancanza di squame sulla testa e per la maggiore lunghezza della 1.8 spina della pinna dorsale invece che della 3.4 E poichè anch'io ho potuto riscontrare la stessa differenza tra gli esemplari di questo genere che mi è stato possibile osservare, mi sono attenuta a quest’ ultima classificazione. PESCI DEL MAR ROSSO 207 38. Bleotris cyanostigma, BLKR. Eleotris cyanostigma, Bleeker, Nat. Tijd. Ned. Ind. 1852, p. 452. » » s Gunth. Cat. Fish., vol. IIl, p. 119. Massaua, un solo esemplare. (Coll. Vinciguerra). Nocra (isole Daalac), due piccoli esemplari pescati sulla costa. (Coll. Cassanello). Arcipelago Daalac, un esemplare. (Coll. Cassanello). 39. Eleotris periophthalmus, Birr. Eleotris periophthalmus, Bleeker, Nat. Tijd. Ned, Ind. 1853, p. 477, » » » Gunth. Cat. Fish., vol. III, p. 124. Nocra (isole Daalac), un esemplare. (Coll. Cassanello). Questo esemplare appartiene ad una specie di Z/eotris non per anco ricordata per il Mar Rosso. Ciò non pertanto non conservo alcun dubbio sulla sua identità: infatti sia la formula delle pinne D ul A ae della linea laterale (78) ed anche il caratteristico colore della testa con ocelli marginati di rosso, e le macchie brune dell’ estre- mita dei raggi dorsali, si corrispondono perfettamente. L’ Eleotris periophthalmus non era sinora stato indicato che delle isole di Giava e di Goram. Playfair e Gunther nei loro « Fishes of Zanzibar » hanno descritto un Eleotris Wardii molto affine a questo, ma con i che il numero delle squame raggi dorsali prolungati in filamenti. Malgrado il numero alquanto maggiore delle squame della linea laterale (95) non mi sembra impossibile che ulteriori osservazioni possano dimostrare che le due specie siano identiche. 40. Apoeryptes Petersii, KLUNZ. Apocryptes Petersii, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 480. Nocra (isole Daalac), due esemplari presi sulla costa (Coll. Cas- sanello). | Isola Mandola e golfo di Amfila, due esemplari presi presso al lido viventi sotto le pietre. (Coll. Cassanello). 208 C. BORSIERI 4l. Salarias quadricornis, Cuv. VAL. Salarias quadricornis, Cuv. Val. Hist, Nat. Poiss., vol. XI, p. 329, tav. 329. » » 5 Gunth. Cat-sFish. JI, p. 255. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 486. » » » Day, Faun. Ind, Fish., vol. ll, p. 316. Massaua, due piccoli esemplari. (Museo di Napoli). Isola Daalac, un esemplare adulto vivente presso il lido. (Coll. Cassanello). Nocra (isole Daalac), parecchi esemplari adulti viventi presso la costa sotto le pietre (Coll. Cassanello). Sciumma (isole Daalac), parecchi esemplari adulti presi presso la costa e due piccolissimi pescati sotto le pietre. (Coll. Cassanello). Dissei (isole Daalac), tre esemplari raccolti sotto le pietre presso la costa. (Coll. Cassanello). Isola Difnein, un solo esemplare pescato tra gli scogli. (Coll. Marcacci). 42. Salarias Kirkii, GUNTH. Salarias Kirkii, Giinth. Ann. Mag. of Nat. Hist., Serie 4.°, vol. I (1868), p. 458. » » , Day, Faun. Ind. Wish., vol. Il) pu 315. Sciumma (isole Daalac), due piccolissimi esemplari presi sotto le pietre. (Coll. Cassanello). Isola Difnein, parecchi esemplari pescati fra gli scogli dell’ isola. (Coll. Marcacci). Perim, parecchi esemplari. (Coll. Marcacci). Questa specie non è annoverata fra i pesci del Mar Rosso dal Klunzinger, e il Day la descrive come specie dello Zanzibar e del Sind. PESCI DEL MAR ROSSO 209 45. Salarias unicolor, Rip. Salarias unicolor, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 136. » » » Gunth. Cat. Fish., vol. III, p. 259. » » » Klunz, Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 488. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 320, fig. 103. Entedebir (isole Daalac), presi sulla costa. (Coll. Cassanello). Nocra, Gubbet Sogra (isole Daalac), parecchi esemplari viventi presso la costa sotto le pietre. (Coll. Cassanello). Du Rig-Rig (isole Daalac), parecchi esemplari viventi presso la costa a fior d’acqua. (Coll. Cassanello). Sciumma (isole Daalac), raccolti presso il lido (Coll. Cassanello). Dissei (isole Daalac), tre esemplari raccolti sotto le pietre presso la costa. (Coll. Cassanello). 44. Salarias fuscus, Riipp. Salarias fuscus, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 135, tav. XXXII, » Sl is Gunth. Cat. Fish., vol; 111; p. 245; » » 4 Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 489. » » >» Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 313. Massaua, un solo esemplare. (Coll. Museo di Napoli). Massaua, un solo esemplare. (Coll. Marcacci). Dissei (isole Daalac) un solo esemplare vivente sotto le pietre presso la costa. (Coll. Cassanello). 45. Blennius hypenetes, KLunz. Blennius hypenetes, Klunz. Verhdl. k, k. zool, bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 492. Massaua, parecchi piccoli esemplari. (Museo di Napoli). Arcipelago Daalac, parecchi esemplari viventi presso il lido. (Coll. Cassanello). Nocra (isole Daalac), un esemplare adulto preso presso la costa sotto le pietre. (Coll. Cassanello). Dissei (isole Daalac), parecchi esemplari presi presso la costa sotto le pietre. (Coll. Cassanello). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. I (5 Settembre 1904) 14 210 C. BORSIERI 46. Petroscirtes ancylodon, Riipp. Petroscirtes ancylodon, Riipp. N. Wirb. Fisch. p. 1, tav. I. » » s Giinth. Cat. Fish., vol, II, p. 235. » » » Klunz. Verhdl. k. k. bot. zool. Ges. Wien, Band XXI, p. 497. Mar Rosso, un piccolo esemplare raccolto in una pesca pela- gica, 17 Marzo 1892. (Coll. Cassanello). 47. Petroscirtes kallosoma, BLKR. Petroscirtes kallosoma, Bleeker, Nat. Tijd. Ned. Ind., 1858, p. 227. » » , Giinth. Cat. Fish., vol. IJ, p. 233. Du Rig-Rig (isole Daalac), due esemplari, uno dei quali molto giovane. (Coll. Cassanello). Questo individuo corrisponde abbastanza esattamente alla de- scrizione del Petroscirtes kallosoma di Bleeker; infatti nella pinna dorsale vi sono 34 raggi, e 21 nell’anale; mentre nel kallosoma descritto dal Bleeker ne sono indicati 32 per la dorsale e 23 per l’ anale. Manca inoltre qualsiasi traccia di cirri sul capo e la colorazione del corpo presenta le fasce convesse alternativa- mente violette e bianche di quella. Perciò malgrado la distanza della località indicata per il kallosoma — I’ isola Biliton nella Malesia — non esito a riferirlo a questa specie, non essendo questo il primo caso di ritrovamento di forme assolutamente malesi nel Mar Rosso. Anche un giovanissimo esemplare proveniente dall’ Isola Man- dola (Coll. Cassanello) mi sembra riferibile a questa specie. 48. Petroseirtes mitratus, Riipp. Petroscirtes mitratus, Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer. p. 111, tav. XXVIII. » » > .Gunth: Cat. Fish: vol. 4, ip. 237: » » » Klunz. Verhdl. k. k. bot. zool. Ges. Wien, Band XXI, p. 496. Massaua, due piccoli esemplari raccolti alla superficie. (Museo di Napoli). Mar Rosso, parecchi esemplari pescati in una pesca pelagica, 17 Marzo 1892 (Coll. Cassanello). PESCI DEL MAR ROSSO 41 49. Petroscirtes Vinciguerrae, n. sp. 12 i Daz, AL La lunghezza del capo è contenuta circa 3 volte e lo spessore 9 volte nella lunghezza totale del corpo. Il profilo del muso è obliquo: gii occhi sono relativamente grandi essendo contenuti : l : circa 3 volte e —- nella lunghezza della testa e distano dal- l’ estremità del muso di una lunghezza pari al loro diametro. Non esiste alcun tentacolo sopraorbitale. Lo spazio interoculare è minore del diametro degli occhi. La bocca ha un’ apertura abbastanza grande: la mascella superiore porta 20 dentini conici, dei quali i 2 anteriori sono alquanto più lunghi degli altri; la mascella inferiore ne porta invece 24 conici ugualmente, ma tutti della medesima lunghezza. Esistono canini bene sviluppati in entrambe le mascelle, alquanto più nell’ inferiore che nella superiore. Il margine opercolare è arrotondato. L’ altezza del corpo è contenuta circa 6 volte nella lunghezza totale: lano è collocato più in prossimità dell’apice del muso che della radice della coda, e precisamente circa ai SL della lunghezza totale del corpo. La pinna dorsale comincia sulla verticale innalzata dal mar- gine dell’opercolo, è divisa in due parti distinte tra loro per una infossatura non troppo marcata, e presenta 30 raggi, 12 dei quali son compresi nella porzione anteriore; il primo di essi cor- DD, . . sponde circa ai ->- dell’ altezza del corpo, mentre i mediani sono quasi uguali a questa, decrescendo posteriormente sino a diven- tarne quasi la metà. La porzione posteriore consta di 18 raggi, i quali da un minimo che corrisponde a circa i —- dell’ altezza del corpo, raggiungono un massimo uguale alla medesima. La pinna codale è leggermente arrotondata ed ha 18 raggi: la pinna anale è inserita immediatamente dietro l’ano econsta di 21 raggi. 919 C. BORSIERI Le pettorali raggiungono l’ano ed hanno 15 raggi, le ventrali hanno la struttura delle specie affini. Lunghezza totale del corpo. . . . mm. 36 » » CAPO se, <.).7? 7 Altezza; dele coune fieno ice e pean Spessoge (dolifcapo.teli Le de i AO Diametrosdellioechiogb. uti ra Sey lee Il colorito del corpo è uniformemente castagno-bruno con una traccia indistinta di striatura trasversale più chiara del corpo. Il capo presenta una grossa’ macchia nera dietro Il’ occhio e 3 strie brune che vanno dall’ occhio all’ opercolo, |’ anteriore delle quali tocca |’ angolo della bocca. Le pinne sono di colorito uniforme analogo a quello del corpo, esiste però una macchia nera fra il 10.° e 12.° raggio della porzione molle della dorsale. Un esemplare di Massaua della collezione Cassanello. Questa specie presenta una grande rassomiglianza con il Pe- troscirtes lineolatus Kner (Sizber. d. k. Ak. d. Wissn. Wien.-Math. Naturw. Clas. Bd. LVII, Abth. I, Jahrg. 1868, p. 331, tav. VI, fig. 7) di Candavu, nelle isole Figi, ma se ne distingue per gli occhi un po’ più grandi, per il numero minore dei denti (22 nella mascella superiore, 26 nella mascella inferiore), per qualche raggio di meno nella pinna dorsale (D 31, A 23), e specialmente per la leggera infossatura che questa stessa presenta, a differenza di ciò che si verifica nella massima parte dei Petroscirtes. Kossmann e Riuber hanno descritto (Zool. Ergebn. Reis. in Roth. Meer. Pisces., p. 21, tav. 2, fig. 9) una nuova specie di Petroscirtes raccolta da Kossmann a Massaua e denominata Petroscirtes Petersii, esso però è ben distinto dal Vinciguerrae per la dorsale che ha la formula pall e non presenta la rien- tranza che si nota in questa, per il numero dei denti che sono circa 30 in entrambe le mascelle, oltre i canini, e per la colo- razione affatto diversa, in ispecie per la presenza di una fascia longitudinale nera che va dal muso, passando per I’ occhio, sino alla base della pinna codale. PESCI DEL MAR ROSSO 213 50. Atherina pinguis, Lacep. Atherina pinguis, Lacép. Hist. Nat. Poiss., vol. V, p. 372, tav. XI, fig. 1. » » . Gunth. Cat. Fish., vol, III, p. 399. » » s Klunz. Verhdl. k. k, zool. bot. Ges. Wien, Band XX, p. 833. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 338. Massaua, due esemplari. (Coll. Vinciguerra). Massaua, un esemplare. (Coll. Marcacci). Klunzinger mette in sinonimia dell’ Atherina pinguis la Forskalii di Ruppell; pero avendo io paragonato i miei esemplari con le figure della Forskali date dal Ruppell e dal Day, mi pare che non abbiano tra loro una grande somiglianza, ed ancora la fascia laterale argentea nei miei esemplari è molto più larga che nella Forskala del Ruppell. Per la qual cosa credo opportuno continuare a ritenere le due specie distinte come è stato fatto da Gunther ed ancora più recentemente dal Day. 51. Glyphidodon coelestinus, Cuv. Vat. Glyphisodon coelestinus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. V, p. 464, tav. 135 e vol. IX, p. 508. Glyphidodon coelestinus, Gunth. Cat. Fish., vol. IV, p. 38. » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 389, fig. 129. Massaua, due grossi esemplari e parecchi piccoli. (Coll. Vin- ciguerra). Massaua, un solo esemplare preso sulle secche presso la costa. (Coll. Cassanello). Klunzinger non fa cenno di questa specie, mentre il Gùnther e il Day nella descrizione che ne danno indicano come habitat il Mar Rosso, benchè si peschi pure nel mare delle Indie e nella Polinesia. DIA C. BORSIERI 02, Pomacentrus cyanostigma (Ripp.). Pristotis cyanostigma, Riipp. N. Wirb. Fisch., vol. IV, p. 22. Pomacentrus cyanostigma, Ginth. Cat. Fish,, vol. IV, p. 22. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 523. Massaua, parecchi esemplari. (Coll. Vinciguerra). Massaua, un solo esemplare. (Museo di Napoli). 53. Pomacentrus trilineatus, Cuv. VAL. Pomacentrus trilineatus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. V, p. 428. » biocellatus, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 127, tav. XXXI. » trilineatus, Gunth. Cat. Fish., vol. IV, p. 25. i » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 522. » » Day, Faun. Ind. Fish., vol, II, p. 381. Massaua, due esemplari. (Museo di Napoli). Nocra (isole Daalac), un piccolissimo esemplare preso sulla costa. (Coll. Cassanello). 54. Daseyllus marginatus (Ripp.). Pomacentrus marginatus, Rupp. Atl. Fisch. Roth, Meer., p. 38, tav. VIII. Dascyllus marginatus, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss. vol. V, p. 439, tav. 133. » » » Giinth. Cat. Fish., vol. IV, p. 14. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 520. Massaua, molti esemplari (Museo di Napoli; coll. Vinciguerra): pescati fra le madrepore (Coll. Cassanello). Dilemmi (isole Daalac), molti esemplari. (Coll. Cassanello). Isola Entufasch, un esemplare. (Museo di Napoli). Nella descrizione data da Klunzinger del Dascyllus marginatus non è fatto cenno della presenza di una macchia nera all’ ascella delle pettorali, mentre poi è molto più evidente di quella che si osserva nel Dascy/lus cyanurus. PESCI DEL MAR ROSSO 915 55. Daseyllus cyanurus, Kipp. Dascyllus cyanurus, Ripp. N. Wirb. Fisch, p. 127, tav. XXXI. » » > Gunth, Cat. Fish. vol. IV, pi lo. » » » Klunz. Verhdl. k.k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 520. Massaua, parecchi esemplari. (Museo di Napoli). Nocra (isole Daalac), molti esemplari pescati fra le madre- pore. (Coll. Cassanello). Isola Entufasch, un solo esemplare. (Museo di Napoli). 56. Daseyllus aruanus, Cuv. VAL. Dascyllus aruanus, Cuv, Val. Hist. Nat. Poiss., vol. V, p. 434. » » >» Giinth. Cat. Fish., vol. IV, p. 12. » » ,» Klunz. Verhdl. k, k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 519. Massaua, molti esemplari. (Museo di Napoli). 57. Platyglossus scapularis (BENN.). Julis scapularis, Benn. Proc. Comm. Zool. Soc. 1831, p. 167. Platyglossus scapularis, Gilnth. Cat. Fish., vol. IV, p. 146. » » , Klunz. Verhdl. k. k. zool, bot. Ges. Wien, Band XX p 545, » » » Day, Fish. Ind., p. 400, tav: XXXV, fig. 4.; Faun. Ind. Fish., p. 408. Massaua, un piccolo esemplare. (Museo di Napoli). Arcipelago Daalac, un esemplare pescato con le reti e nasse. (Coll. Cassanello). Nocra, Gubbet Sogra (isole Daalac), molti piccoli esemplari raccolti presso la costa ove erano molto comuni. (Coll. Cassanello). Dissei (isole Daalac), tre esemplari pescati presso la costa con le lenze. (Coll. Cassanello). L'individuo di Massaua ed uno di quelli di Dissei mancano della macchia caratteristica sulla pinna anale, e ciò non può attribuirsi, secondo me, all’ età, perchè in esemplari piccolissimi raggiungenti appena 7-8 millimetri questa macchia si mostra più o meno distintamente. E però pur tenendo conto di questo 216 C. BORSIERI particolare presentato da soli due esemplari fra tutti gli altri della stessa specie, che mi è stato possibile poter esaminare, non credo opportuno crearne una varietà. 58. Cheilinus trilobatus, Lacep. Cheilinus trilobatus, Lacép. Hist. Nat. Poiss., vol. III, pp. 529-537, tav. XXXI, fig. 3. » » s Rupp. Atl. Fish. Roth. Meer., p. 22, » » » Giinth. Cat. Fish., vol. IV, p. 126. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 553. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 398. Massaua, un grosso esemplare. (Coll. Vinciguerra). 59. Pseudosearus ghoban (Forsk.). Scarus ghoban, Forsk. Descr. Anim., p. 28. Pseudoscarus ghoban, Ginth. Cat. Fish., vol. IV, p. 230. » » 4 Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 563. » » - Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 425. Massaua, due grandi esemplari. (Coll. Vinciguerra). 60. Pseudoscarus niger (Ripp.). Scarus niger, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 24, tav. VIII, fig. 1. Pseudoscarus niger, Giinth. Cat. Fish., vol. IV, p. 236. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p- 130: Massaua, un solo esemplare. (Coll. Vinciguerra). 61. Cheilinus radiatus (Btocn). Sparus radiatus, Bloch, Syst. Ichth. (ed. Schn.), p. 270, tav. LVI. Cheilinus radiatus, Gtinth. Cat. Fish., vol. IV, p. 131, » » > Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien. Band XXI, PERDO Massaua. (Coll. Cassanello). Dissei (isole Daalac), preso con l’amo presso la costa. (Coll. Cassanello). Questi due individui, molto giovani (il maggiore è lungo 104 mm.) sono da me riferiti al Cheilinus radiatus, per avere PESCI DEL MAR ROSSO 21 il corpo piuttosto basso, il muso allungato e il colorito del corpo uniforme. La determinazione però resta sempre dubbiosa, perchè, come dice Klunzinger, i caratteri specifici dei Cheilinus non si sviluppano che negli adulti. 62. Rhomboidichthys pantherinus (RiPP.). Rhombus pantherinus, Riipp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 121, tav. XXXI. Rhomboidichthys pantherinus, Giinth. Cat. Fish., vol. IV, p. 436. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p, 571. Platophrys pantherinus, Day, Fish. Ind., p. 425, tav. XCII, fig. 3 e 4; Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 443. Massaua, un solo esemplare (Coll. Vinciguerra). 63. Hemirhamphus gamberur, Rip. Hemirhamphus gamberur, Rupp. N. Wirb. Fisch., p. 74. » Dussumierii, Cuv. Val. Hist. Nat. Poiss., vol. XIX, p. 33. » » , Giinth. Cat. Fish., vol. VI, p. 266. » gamberur, Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 585. Porto Said, tre soli esemplari raccolti con le reti a poche miglia al sud della città. (Coll. Cassanello). Massaua, due esemplari. (Museo di Napoli). 64. Belone robustus, GiNTH. Belone robustus, Giinth. Cat. Fish., vol. VI, p. 242. » » s Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, De D190. Massaua, un unico esemplare. (Coll. Cassanello). 65. Clupea quadrimaculata, Riupp. Clupea quadrimaculata, Rupp. N. Wirb. Fisch. p. 78, tav. XXI. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 601. Massaua, molti esemplari. (Coll. Vinciguerra). Dissei (isole Daalac), parecchi esemplari pescati presso la spiag- gia ove sono comunissimi. (Coll. Cassanello). 218 C. BORSIERI La Clupea quadrimaculata di Ruppell è annoverata dal Gun- ther fra le specie dubbie. Klunzinger però l’ha ammessa, e poichè i miei esemplari corrispondono e alla descrizione della Clupea quadrimaculata data da quest’ ultimo e alla figura data da Rippell, così io li ho ascritti a questa specie. 66. Spatelloides gracilis (ScHLEG.). Clupea gracilis, Schleg. Faun. Jap. Poiss., p. 238, p. 108. Spatelloides gracilis, Giinth. Cat. Fish., vol. VII, p. 465. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 601. Nocra (isole Daalac), alcuni esemplari pescati presso la costa. (Coll. Cassanello). 67. Cyprinodon dispar (Ripp.). Lebias dispar, Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 66. tav. XVIII. Cyprinodon dispar, Gunth. Cat. Fish., vol. VI, p. 303. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band KK. Ss : » » » Day, Fish. Ind., p. 521; Faun. Ind. Fish. p. 414. Massaua, parecchi esemplari. (Museo di Napoli). Nocra (isole Daalac), tre esemplari presi presso la costa. (Coll. Cassanello). Entedebir (isole Daalac), parecchi esemplari. (Coll. Cassanello). Porto Said, parecchi esemplari. (Coll. Cassanello). | 68. Muraena nebulosa, AuL. Muraena nebulosa, Ahl. De Mur. et Ophichth., p. 5, tav. I. Muranea ophis, Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 116, tav. XXIX. Muraena nebulosa, Giinth. Cat. Fish., vol. VIII, p. 130. » » > Klunz. Verhdl. k. k, zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 649. Massaua, due esemplari. (Coll. Vinciguerra). 72. Monacanthus, sp. ? Quattro giovani esemplari dei quali il maggiore è lungo mm. 28, provenienti da pesca pelagica effettuata 30 miglia al nord. di Massaua il 2 aprile 1893 (Museo di Napoli). 920 C. BORSIERI Questi individui non corrispondono alla descrizione di alcuna delle specie di Monacanthus sinora conosciute nel mar Rosso: per il numero dei raggi delle pinne (D 34- A 27 nel più grande, D 26, A 27 nel più piccolo) e le proporzioni del corpo si avvi- cinano più che ad ogni altra al M. melanocephalus Blkr. che Kossmann per il primo ha annoverato tra i pesci del mar Rosso; manca però qualsiasi traccia delle macchie nere che sono pre- senti nel melanocephalus: stante però la giovane età di questi esemplari non mi credo autorizzata a stabilire per essi una specie nuova. 73. Ostracion cubicus, Linn. Ostracion cubicus, Linn. Syst. Nat., vol. I, p. 410. » » , Rupp. Atl. Fisch. Roth. Meer., p. 3. » » » Gunth. Cat. Fish., vol. VIII. p. 260. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XVI, p. 635. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II, p. 485. Massaua, un grosso e un piccolo esemplare. (Coll. Vinciguerra). 74. Tetrodon stellatus (BLKR.). Crayracion stellatus, Bleeker, Atl. Ichth., p. 73, tav. V. Tetrodon stellatus, Gunth. Cat. Fish., vol. VIII, p. 294. » » » Klunz. Verhdl. k. k. zool. bot. Ges. Wien, Band XXI, p. 644. » » » Day, Faun. Ind. Fish., vol. II. p. 494. Massaua, un esemplare piuttosto piccolo. (Coll. Vinciguerra). Mar Rosso, un esemplare adulto. (Coll. Museo di Napoli). L’ esemplare piccolo corrisponde alla varietà e di Klunzinger, ossia al Crayracion lineatus di Bleeker. VOYAGE DE FEU LEONARDO FEA DANS L AFRIQUE OCCIDENTALE MUTILLIDAE (!) park ERNEST ANDRE La petite collection de Mutillides rapportée par feu L. Fea du Congo frangais et de la Guinée portugaise, y compris les iles S. Thomé et Principe, présente un intérét spécial, non seulement en raison des espéces nouvelles quelle renferme, mais surtout à cause du soin qu’a pris le regretté naturaliste de noter exactement les individus capturés par lui 7 copula. Cette circonstance a permis d’apparier certaines espèces dont les deux sexes avaient été décrits séparément, et de compléter la connaissance de certaines autres dont l’une des formes sexuelles avait été seule observée jusqu’a ce jour. Toutes les Mutilles qui m’ont été soumises et dont je vais donner la liste, appartiennent a la sous-famille des Mudtzllinae , et il ne s'y trouvait aucun représentant des autres sous-familles, bien que les Apterogyninae et les Myrmosinae ne soient pas étrangéres à la faune africaine. 1. Ephutomma continua, Fas. Mutilla continua, Fab., Syst. Piez. 1804, p. 430, 2. Bolama (Guinée portugaise) VI-XII 1899; une seule 9. () Toutes les Mutilles dont il est question dans ce Mémoire font partie des collections du Musée Civique de Génes, et m’ont été confiées pour l’étude par M. le D.r Gestro, sous-directeur de cet Etablissement, que je remercie ici de sa bienveillante communication. 399 ® E. ANDRE 2. Myrmilla subspinosa, nov. sp. Q. Nigra, thorace rufo; abdominis segmento secundo macula media, segmento tertio vitta lata flavo-sericeis ornatis. Caput transversum, thorace multo latius; mandibulis longis, dente valido armatis, antice longe acuminatis. Thorax subquadratus, lateraliter crenulatus, postice trispinosus. Abdomen sessile, ovatum, area py- gidiali nulla. — Long. 7 mill. Noire, avec le milieu des mandibules, les tubercules anten- naires et le thorax d’un rouge ferrugineux; antennes et pattes d’un brun noir, éperons blancs. Abdomen paré, au milieu de son second segment, d’une tache arrondie de pubescence soyeuse d’un jaune doré, plus rapprochée du bord antérieur que du bord postérieur; troisiéme segment entiérement revétu d’une bande de méme pubescence; dernier segment garni de longs poils jaunàtres. Pattes éparsement hérissées de poils blanchatres. Téte rectangulaire, plus large que longue et beaucoup plus large que le thorax, son bord postérieur faiblement échancré en arc, avec les angles sensibles mais arrondis; front et vertex densément et longitudinalement ridés-ponctués. Yeux grands, trés voisins de l’articulation des mandibules; ces derniéres très élargies avant le sommet, munies d’une forte dent au bord interne et longuement acuminées à l’extrémité. Tubercules an- tennaires arrondis. Antennes avec le second article du funicule aussi long que les deux suivants réunis. Thorax rectangulaire, avec les angles antérieurs bien marqués, mais non dentiformes, et les bords latéraux finement crénelés; il est tronqué en arrière, avec le bord supérieur de la troncature armé de trois dents spiniformes, une médiane et deux latérales, ces derniéres situées à une petite distance des angles postérieurs qui sont eux-mémes faiblement denticulés. Le dos du thorax est longitudinalement ridé-ponctué comme la téte, la concavité des pleures est presque lisse et luisante. Abdomen ovale, sessile, son premier segment assez fortement ponctué; second segment finement et densément ridé-ponctué en dessus; dernier segment convexe, ponctué, sans VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 223 aire pygidiale. Tibias intermédiaires et postérieurs armés d’une seule rangée d’épines sur leur aréte externe. Cette espéce est très voisine de M. spinidorsis André, de Afrique australe, mais elle semble plus petite, sa téte n’est pas tachée de rouge et son quatriéme segment est dépourvu de bande de pubescence dorée. Rio Cassine (Guinée portugaise), IV 1900; un seul individu. 3. Odontomutilla disparimaculata, Sicu. Rap. Mutilla disparimaculata, Sich. Rad., Horae Soc. Ent. Ross. 1869, p. 183, 9. Ribeira Palma (Ile S. Thomé), VIII 1900; deux 9 capturées a une altitude de 400 a 600 métres. 4. Dolichomutilla guineensis, Fas. Mutilla guineensis, Fab., Ent. Syst. II, 1793, p. 367, 2. Rio Cassine, Bolama et Farim (Guinée portugaise), IV-XII 1899, et IV 1900, trois © dont une de trés petite taille, ne mesurant que 9 millimétres, mais ne se distinguant pas d’ailleurs des grands exemplaires. ‘ 5. Dolichomutilla seutellifera, ANRE. Mutilla scutellifera, Ern. André, Ann. Soc. Ent. Fr. 1895, p. 672, ¢. Lambarene (Congo francais), XI-XII 1902; une seule 9. 6. Dolichomutilla bolamana, nov. sp. Q. Nigra, thorace obscure rufo; abdominis segmentis primo et secundo breviter flavo-ciliatis, segmento tertio vitta lata flavo-sericea praedito. Caput subrotundatum, postice arcuatum, thorace paulo lattus. Thorax longus, angustus, postice rotundatus, haud truncatus, lateribus subparallelis. Abdomen subsessile, ovatum, subtiliter punctu- latum, area pygidiali nulla. — Long. 6 mill. ST. Corpus nigrum, abdominis segmentis tribus anticis rufo- ferrugineis; segmentorum ommum margine apicali albo-ciliato. 224, E. ANDRE Caput subtransversum, thorace haud latius, postice angulatim ar- cuatum,; oculis emurginatis. Thorax subquadratus, antice et postice aequilatus, pronoto parce flavo-pubescente, scutello plano. Abdomen sessile, nitidum, parce punctatum. Alae brunneo-violascentes, stigmate parvo, cellula radiali subtruncata, cellulis cubitalibus tribus. Pedes inermes, calcaribus albis. — Long. 10 mill. ©. Noire, ainsi que les antennes et les pattes; dos du thorax d’un rouge sombre; premier et second segments de l’abdomen pourvus d’une étroite bordure de cils jaunàtres; troisieme segment orné d'une large bande de pubescence soyeuse, d’un jaune pale; dernier segment éparsement garni de poils de méme couleur; une pilosité dressée et assez abondante, brune sur la téte et sur partie de l’abdomen, blanche sur le reste du corps; pattes hérissées de poils blanchàtres, éperons blancs. Téte 4 peu près aussi longue que large, sensiblement plus large que le thorax, assez prolongée derriere les yeux, avec le bord postérieur arqué et les angles trés arrondis. Front et vertex densément ridés-ponctués, assez luisants. Yeux ovales, peu distants de l’articulation des mandibules; tubercules antennaires arrondis ; second article du funicule beaucoup plus long que le troisième. Thorax allongé, 4 peine plus étroit en arriére qu’en avant, son profil dorsal très arqué, sans troncature postérieure; il est fine- ment ponctué-réticulé sur le dos, avec les pleures concaves, presque lisses et assez luisantes; pas d’onglet scutellaire. Abdomen ovale, sessile, finement et éparsement ponctué, assez luisant; dernier segment convexe, sans aire pygidiale. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs sans épines apparentes sur leur aréte externe. L’unique exemplaire de cette femelle étant collé sur carte, je nai pu observer les mandibules et le dessous du corps qui n étaient pas en évidence. 7. Entiérement noir, avec les trois premiers segments de l’abdomen ferrugineux; tout le corps éparsement garni de poils blanchatres, plus couches et plus serrés sur l’épistome, les joues, les tempes et le milieu du front, où ils forment une pubescence soyeuse argentée; tous les segments abdominaux sont éparsement VOYAGE FEA — MUTILLIDAE 995 ciliés de longs poils blanchàtres a leur bord postérieur; pattes hérissées de poils blancs, éperons blancs. Téte un peu plus large que longue et a peu près de la lar- geur du thorax, fortement arquée après les yeux, sans angles postérieurs distincts; front et vertex assez fortement ponctués. Yeux grands, nettement échancrés en dedans, trés voisins de l’articulation des mandibules; ocelles petits, placés en triangle sur une faible éminence du vertex; mandibules bidentées au sommet, inermes à leur bord externe; second article du funicule des antennes 4 peu près de la longueur du troisiéme. Thorax subquadrangulaire, d’égale largeur en avant et en arriére; prothorax arqué en avant avec les angles antérieurs tres arrondis, son bord postérieur largement échancré en arc; mesonotum densément et fortement ponctué, ses sillons médians trés distincts mais raccourcis en avant; scutellum assez plan, arrondi, gros- siérement ponctué, sans caréne médiane; écaillettes grandes, lisses, luisantes, marquées de points épars, leur bord externe relevé; metanotum tronqué-arrondi, grossiérement ridé-réticulé, ses bords latéraux caréniformes. Abdomen sessile, luisant; pre- mier segment ponctué en dessus, chargé en dessous d’une caréne basse, faiblement échancrée; second segment éparsement ponctué en dessus et en dessous, l’arceau ventral non caréné. Ailes obscures, violacées; stigma petit, cellule radiale arrondie ou subtronquée au sommet, trois cellules cubitales et deux nervures récurrentes recues vers le milieu des deuxiéme et troisiéme cellules cubitales. Pattes avec les tibias inermes sur leur tranche externe. Cette espèce s'écarte, sous certains rapports, et surtout chez le male, de la structure ordinaire des Dolichomutilla. Je crois cependant devoir l’y rattacher, car nous connaissons encore trop peu de représentants de cette coupe générique pour que ses caractéres puissent étre définitivement fixés. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899; une 9 et un 7 capturés 7m copula. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. 1(5 Settembre 1904) 15 226 E. ANDRE 7. Barymutilla alticola, nov. sp. Q. Nigra, antennis pedibusque nigris, calcaribus pallidis ; abdominis segmento primo maculis duabus, tertio vitta lata, in medio interrupta, aureo-pubescentibus ornatis. Caput crassum, tho- race trapezoidali latius; abdomen sessile, segmento ultimo convexo, flavo-piloso, area pygidiali nulla. — Long. 10-12 mill. Entiérement noire ainsi que les antennes et les pattes; pre- mier segment de l’abdomen orné a son bord postérieur de deux taches assez grandes, formées de pubescence d’un jaune dor soyeux; troisiéme segment pare d’une large bande de semblable pubescence, interrompue en son milieu; le second segment porte, de chaque cété de son disque, quelques poils jaunes trés épars, simulant deux grandes taches trés vagues et mal définies; il est en outre muni, 4 son bord apical, d'une frange assez étroite de poils jaunes, interrompue en son milieu; le dernier segment est entiérement revétu de longs poils de méme couleur. Téte épaisse, a peu prés aussi longue que large, rétrécie en avant, notablement plus large que le thorax, longuement pro- longée derriére les yeux, avec le bord postérieur presque droit et les angles très arrondis. Front et vertex très grossièrement ridés-réticulés. Yeux assez petits, ovales, plus rapprochés des mandibules que des angles postérieurs de la téte; tubercules antennaires arrondis; mandibules robustes, tridentées au sommet ; second article du funicule des antennes notablement plus long que le troisiéme. Thorax trapézoidal, plus étroit en arriére, ses bords latéraux rectilignes et un peu crénelés, son bord antérieur faiblement arqué avec les angles effacés; il est grossièrement ridé-réticulé en dessus, tronqué-arrondi en arriére, sans onglet scutellaire; pleures concaves et presque lisses. Abdomen ovale, sessile, à peu près également rétréci en avant et en arriére; premier segment éparsement ponctué en dessus, muni en dessous d’une caréne basse, armée en avant d’un petit denticule; second segment longitudinalement ridé-ponctué en dessus, éparsement ponctué en dessous, sans carénes ni dents; dernier segment VOYAGE FEA — MUTILLIDAE PE convexe, sans aire pygidiale. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés de petites épines irrégulièrement disposées. Cette espéce parait se rapprocher de B. diselena Sich. Rad., mais elle s’en distingue facilement par son thorax noir comme le reste du corps, et par la couleur jaune-doré des ornements de son abdomen. Ribeira Palma (Ile S. Thomé), VII 1900; deux individus recueillis à une altitude de 400 a 600 métres. 8. Mutilla Alecto, Sw. Mutilla Alecto, Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus. III, 1855, p. 17, 9. Mutilla aestuans, Gerst., Peters Reise n, Mossambique, Zool. V, 1862, p. 487, 2. La femelle d’A/eeto était restée inconnue. Grace aux observa- tions de M. Fea, qui en a rapporté une paire surprise en état d’accouplement, il est maintenant acquis que cette femelle n°est autre que la M. aestuans Gerst., dont le nom doit tomber en synonymie, puisque celui d’Alecto Sm. a la priorité. M. le Colonel Bingham a, il est vrai, décrit sous le nom d’aestuans (*), un male tout différent d’A/ecto, mais ce male, qui provenait d’Aden ou il avait été trouvé accouplé avec sa femelle, appartient, ainsi que cette dernière qui a la téte entiérement rouge comme le thorax, à une espéce différente que je considére comme une variété de catanensis Rossi (= interrupta Ol.) dont jai recu également d’Aden les deux sexes capturés in copula. Il me parait d’ailleurs a peu prés certain que la M. Alecto Sm. (= aestuans Gerst.) est une Mutille exclusivement africaine. Bolama (Guinée portugaise), X 1902; Cap Lopez, Fernand- Vaz, Ndjolé et Lambarene (Congo francais), X-XII 1902, nom- breux exemplaires Q et quelques 27. 9. Mutilla Acheron, Sw. Mutilla Acheron, Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus, II, 1855, p. 18, #. Ndjolé (Congo francais), XI-XII 1902; un seul 7 de cette belle espéce dont la femelle est encore ignorée. | (') Journal Bombay Nat. Hist. Soc. 1898, p. 101. 298 E. ANDRE 10. Mutilla catanensis, Rossi, var. Klugiana, ANDRE. Mutilla catanensis, Rossi, Mant. Insect. 1792, p. 117, 9. » interrupta, Ol., Encycl. méthod. Ins., VIII, 1811, p. 62, ¢. » floralis, Klug, Symb. phys. I, 1829, Ins. n.° 16 #. » catanensis var. Klugiana, Ern. André, Spec. Hym. Eur. VIII, Mutillides, 1899. p. 311, +. Lambarene (Congo francais), XI-XII 1902; un seul 2. ll. Mutilla speculatrix, Sm. Mutilla speculatrix, Fr, Smith, Descr. new Hym. Coll. Brit. Mus. 1879, p. 194, 2. » speculatrix, Péringuey, Ann. South Afr. Mus. 1898, p. 88, +. » speculatrix, Ern. André, Zeitschr. f. syst. Hymen. II, 1902, p. 24, #. ©. Dans sa description originale faite sur des individus de Natal, Fr. Smith dit que le vertex de cette espéce est ferru- gineux. Sur un certain nombre d’exemplaires que j'ai recus également de Natal, quelques-uns ont en effet le vertex ferru- gineux en totalité ou en partie, mais chez d'autres cette teinte se réduit considérablement et arrive méme a disparaitre complè- tement, de sorte que la téte devient entièrement noire. C'est cette dernière coloration qui parait-étre la régle pour les spe- cimens de l’Afrique occidentale, lesquels ne se distinguent pas d’ailleurs sous d’autres rapports de ceux de l’Afrique australe d’ou provenaient les types de Smith. 7. La bande interrompue de pubescence blanchatre qui se voit sur le troisiéme segment de l’abdomen est parfois très peu apparente et arrive méme a disparaitre 4 peu près complétement. Nous aurons bientòt occasion de constater semblable disparition chez le male de la Mut. leucopyga Klug, et ce fait n’a rien qui doive nous étonner. Rio Cassine et Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899, et IV 1900; quelques individus des deux sexes, dont une paire de Rio Cassine capturée im copula. VOYAGE FEA — MUTILLIDAE 229 l2. Mutilla aurodecorata, nov. sp. Q. Nigra, mandibularum parte media, tuberculis antennalibus thoraceque rufis, calcaribus pallidis. Caput thorace paulo latius. Thorax quadrangularis, lateribus parallelis, rectis, unguiculo scu- tellari distineto. Abdomen ovatum, sessile; segmento secundo maculis duabus basalibus, segmentis tertio et quarto vitta lata, in medio interrupta, aureo-sericeis, ornatis; area pygidiali subconvexa, laevi. — Long. 7-9 mill. Noire, avec les tubercules antennaires, le milieu des mandi- bules et le dessus du thorax d’un rouge sombre; antennes et pattes noires ou d'un noir brun, tarses bruns, éperons blanchatres. Abdomen orné, prés de la base de son second segment, de deux taches arrondies, formées de pubescence d’un beau jaune d’or soyeux, un peu plus rapprochées l’une de l’autre que du bord externe; troisiéme et quatriéme segments ornés chacun d'une large bande de semblable pubescence, interrompue en son milieu; dernier segment cilié à la base de poils blanchàtres; les segments deux et suivants sont recouverts en dessus d'une pubescence brune, courte et serrée, partout ou n’existent pas les ornements dorés; en dessous, ces mémes segments sont glabres et très éparsement ciliés de poils blanes à leur bord apical. Pilosité très éparse, noire sur le front, le dessus du thorax et le second segment de l’abdomen, blanche sur l’épistome, les tempes, l'occiput, le metanotum, le premier segment abdominal, les cétés et le dessous du corps, ainsi que les pattes. Téte subquadrangulaire, un peu plus large que longue et faiblement plus large que le thorax, non prolongée derriére les yeux, légérement arquée en arriére avec les angles trés arrondis; front et vertex densément ponctués-réticulés ou méme ridés-réticulés. Yeux de grandeur moyenne, assez éloignés de l’articulation des mandibules; tubercules antennaires arrondis; mandibules peu arquées, acuminées au sommet; antennes ro- bustes, second article du funicule beaucoup plus long que le troisieme. Thorax assez étroit, a cétés paralléles et rectilignes, 230 E. ANDRE ses angles antérieurs et postérieurs très effacés; il est densément et longitudinalement ponctué-réticulé ou ridé-réticulé, avec la concavité des pleures presque lisse et revétue d’une fine pube- scence soyeuse d’un blanc argenté; metanotum tronqué en arrière, avec le sommet de la troncature muni d’un onglet scutellaire petit mais bien distinct. Abdomen ovale, sessile; premier segment irréguliérement ponctué en dessus, chargé en dessous d’une carène largement échancrée; second segment finement et irré- guliérement ponctué en dessus, plus éparsement en dessous; dernier segment subconvexe, avec une aire pygidiale peu distincte et limitée seulement en arriére, presque lisse et luisante. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés d'’épines dispo- sées sur deux rangs. Par son second segment abdominal orné de deux taches, et par ses troisicme et quatriéme segments parés de bandes inter- rompues, cette espéce se rapproche de M. catanensis Rossi (= interrupta Ol.), aestuans Gerst. et speculatric Sm., mais, indé- pendamment d'autres particularités, elle s'éloigne de toutes trois par la belle couleur dorée des taches et bandes de son abdomen. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899. 15. Mutilla ieucopyga, Kiva. Mutilla leucopyga Klug, Symb. phys. I, 1829. Ins. N. 10, 2. » opaca Lepeletier, Hist. nat. Hym. III, 1845, p. 624, +. » Charaxus Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus. III, 1855, p. 17, <. » Persephone Péringuey. Ann. South Afr. Mus. 1898, p. 69, 9, et loc. cit. 1899, p. 373, #9. » leucopyga Ern. André, Zeitschr. f. syst. Hymenopterol. II, 1902, p.22, 9 #. 27. Quand jai, pour la première fois, assimilé les deux sexes de cette espéece dont la femelle et le male avaient été décrits séparément et sous des noms différents, j’émettais la sup- position que-la M. Charaxus Sm., qui ne se distinguait du male de /eucopyga Klug (opaca Lep.) que par la présence d’une bande blanche interrompue sur le troisiéme segment de l’abdomen, pourrait bien n’étre qu'une simple variété de deucopyga. Cette opinion se trouve absolument confirmée par les observations de VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 051 M. Fea qui a rapporté de Bolama deux individus de /eucopyga 2, dont l'un se trouvait accouplé avec un mile a abdomen sim- ple (opaca) et dont l’autre était allié à un male de Charaxus. Ces deux prétendues espéces n’en font done qu'une, et les males à bande de pubescence blanche pourront prendre le nom de leucopyga KI. var. Charaxus Sm. Quant aux femelles, elles sont identiques et ne présentent aucun caractère permettant de les distinguer en deux variétes. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899, plusieurs individus des deux sexes, tant du type que de la variéte. 14. Mutilla omissa, nov. sp. Q. Nigra, mandibularum parte media, tuberculis antennalibus thoraceque obscure rufis, calcaribus pallidis. Caput vix thorace la- tius. Thorax quadrangularis, lateribus subparallelis, unguiculo scu- tellari nullo. Abdomen ovatum, sessile, segmento secundo maculis duabus basalibus et fimbria apicali, in medio late interrupta, flavo- sericeis ornato; segmento tertio vitta lata, minus interrupta, flavo- sericea praedito. Area pygidialis plana, coriacea. — Long. 9-11 mill. Noire, avec les tubercules antennaires, le milieu des mandi- bules et la totalité ou la majeure partie du thorax d’un rouge sombre ; antennes et pattes noires, tarses bruns, éperons blan- chatres. Abdomen orné, près de la base de son second segment, de deux taches arrondies, de pubescence soyeuse d’un jaune pale, un peu moins éloignées l’une de l’autre que chacune d’elles du bord externe du segment; bord apical du méme segment pourvu d’une frange étroite de méme pubescence, lar- gement interrompue au milieu; troisiéme segment avec une large bande de semblable pubescence, plus étroitement inter- rompue que la frange du second; dernier segment cilié a la base de longs poils jaunàtres; en dessous, les segments deux et suivants sont éparsement ciliés de poils pales a leur bord apical. Pilosité assez longue et éparse, noire sur le front, le dessus du thorax et le second segment de l’abdomen, jaunatre 239 E. ANDRE sur l’épistome, les tempes, l’occiput, le metanotum, le premier segment abdominal, le dessous du corps et les pattes. Téte à peu près aussi large que longue, de la largeur du thorax ou à peine plus large, peu prolongée derriére les yeux, arquée en arriére, avec les angles très arrondis; front et vertex densément ponctués-réticulés. Yeux de grandeur moyenne, assez distants de l’articulation des mandibules; tubercules antennaires arrondis; mandibules arquées, acuminées au sommet; second article du funicule des antennes beaucoup plus long que le troi- siéme. Thorax quadrangulaire, a cdétés paralléles, ses bords la- téraux sensiblement arqués en dedans, ses angles antérieurs un peu sensibles, les postérieurs effacés; il est densément et gros- siérement ponctué-réticulé en dessus, avec la concavité des pleures presque lisse et revétue d’une fine pubescence soyeuse d’un blanc argenté; metanotum obliquement tronqué-arrondi, sans onglet scutellaire. Abdomen ovale, sessile; premier segment plus étroit que le suivant; mais non contracté en arriére, irréguliè- rement ponctué en dessus, chargé en dessous d’une caréne qui se termine par une dent saillante ; second segment longitudina- lement ridé-ponctué en dessus, éparsement ponctué en dessous; dernier segment muni d’une aire pygidiale plane, densément chagrinée et mate. Paties avec les tibias intermédiaires et po- stérieurs armés d’épines disposées sur deux rangs. Voisine de /eucopyga Klug, mais plus petite et pourvue sur le second segment d’une frange apicale qui manque chez cette dernière. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899; Fernand-Vaz (Congo francais), IX-X 1902. 15. Mutilla atricolor, ANDRE. Mutilla atricolor Ern. André, Ann. Soc. ent. Fr., 1894, p. 675, 2. 9. La femelle de cette espéce a été décrite par moi d’aprés des exemplaires provenant de Sierra-Leone; un certain nombre d’individus rapportés du Congo par M. Fea sont en tout sembla- bles aux types, à la description desquels je n’ai rien a ajouter, pp —. ..- — .~- Biala iL - Vhoca VOYAGE FEA — MUTILLIDAE 233 sinon que la taille est plus variable que je ne l’ai indiqué et passe de 5 a 11 millimétres. 7. Avec ces femelles M. Fea a recueilli plusieurs males dont aucun n/a été trouvé en état d’accouplement, mais dont l’assi- milation aux femelles ne peut laisser aucun doute, non seule- ment a cause de la simultanéité de leur capture, mais aussi en raison de leur extréme ressemblance avec ceux de la variété ochraceomaculata que je décrirai tout 4 l’heure. Ces males étant inédits, jen donne ici la description. Corpus nigrum, genis et metanoti facie horizontali dense argen- teo-sericeis, abdominis segmenti secundi maculis duabus magnis basalibus, saepe confluentibus, segmentique tertit vitta lata, in medio interrupta, griseo-pubescentibus ; pedibus albo-pilosis, calcaribus pal- lidis. Caput postice arcuatum, mandibulis extus unidentatis. Thorax ovatus, scutello elevato, carina longitudinali laevi praedito. Abdo- men subsessile, nitidum, parce punctatum. Alae fusco-violascentes, basi hyalinae, cellula radiali haud truncata, cellulis cubitalibus tribus. — Long. 7-15 mill. Corps noir ainsi que les antennes et les pattes; joues, mé- sopleures et face basale du metanotum plus ou moins densément revétus de pubescence soyeuse d’un blanc d’argent; épistome, derrière et cdtés de la téte, scutellum, metanotum, premier seg- ment de l’abdomen et dessous du corps hérissés de poils blancs; sur le vertex, le pronotum, le mesonotum et les segments deux et suivants de l’abdomen la pilosité est noiratre. Abdomen orné, a la base de son second segment, de deux grandes taches irré- guliéres et souvent confluentes de pubescence grisatre; troisiéme segment paré d’une large bande de semblable pubescence, fai- blement interrompue en son milieu; les deux premiers segments sont ciliés de poils blanchatres a leur bord apical, les suivants sont plus longuement et plus éparsement ciliés de poils blancs, sauf le dernier ou les deux derniers qui sont ciliés de poils noirs. Pattes hérissées de poils blancs; éperons blanchàtres. Téte è peine plus large que longue et a peu près de la lar- geur du thorax, non prolongée derriére les yeux, avec le bord postérieur arqué et les angles arrondis; front et vertex densé- 934 E. ANDRE ment et fortement ponctués, un peu réticulés. Yeux grands, voisins de l’articulation des mandibules, fortement échancrés a leur bord interne; ocelles petits et très groupés; épistome lisse, luisant, rectiligne ou faiblement échancré en are a son bord antérieur; mandibules bidentées au sommet, armées d’une forte dent à leur bord externe; antennes avec le second article du funicule sensiblement plus long que le troisiéme. Thorax ova- laire; pronotum rétréci en avant, avec les angles trés arrondis, assez brusquement échancré en arc a son bord postérieur, for- tement ponctué-réticulé; mesonotum fortement- ponctué, ses sil- lons médians bien marqués mais n’atteignant pas tout a fait le bord antérieur; écaillettes grandes, lisses, luisantes, marquées de quelques points épars, avec le bord postérieur relevé et portant des stries fines et concentriques; scutellum saillant, un peu co- nique, muni d’une caréne longitudinale médiane lisse et luisante; metanotum obliquement tronqué en arriére, ridé-réticulé, ses bords latéraux caréniformes. Abdomen allongé, subsessile, attenué en arriére; son premier segment assez long, plus étroit que le suivant, mais non contracté a son articulation postérieure, lui- sant, éparsement ponctué en dessus, chargé en dessous d’une caréne largement échancrée et terminée de chaque coté par une dent saillante; second segment finement et peu densément ponc- tué en dessus, plus fortement en dessous, sauf sur le disque qui est presque lisse et trés luisant; les segments suivants très finement et éparsement ponctués. Ailes hyalines à la base, vio- lacées sur le reste de leur surface; stigma petit et peu épais, cellule radiale grande, acuminée-arrondie au sommet; trois cel- lules cubitales et deux nervures récurrentes recues un peu après le milieu des deuxiéme et troisiéme cellules cubitales. Fernand-Vaz (Congo francais), IX-X 1902; nombreux exem- plaires des deux sexes. Var. ochraceomaculata, nov. var. ©. Semblable au type,-mais les taches basales du second segment de l’abdomen sont d'un jaune d’ocre et non grisàtres comme chez atricolor; il en est de méme de la bande du troi- VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 235 siéme segment qui, en outre, est interrompue en son milieu, tandis qu'elle est presque toujours entière chez le type. — Long. 10-41 mill. 7. Diffère d’airicolor typique par les taches basales du second segment de l’abdomen qui sont moins grandes, mieux limitées, jamais confluentes, et d’un jaune d’ocre comme chez la femelle; la bande du troisiéme segment est aussi de la méme couleur et plus largement interrompue; la face basale du metanotum est revétue d’une pubescence argentée beaucoup plus éparse et pouvant méme faire entiérement défaut. — Long. 15-17 mill. Agua-Izé (Ile S. Thomé), XII 1900; 400 à 700 métres; trois femelles et deux males, dont une paire trouvée 7m copula. L’observation de l’accouplement de cette variété confirme d’une facon absolue, comme je l’ai dit plus haut, l’assimilation des deux sexes de l’atricolor typique. 16. Mutilla sudanensis, Maar. Mutilla sudanensis Magr., Ann. Mus. Civ. Genova, XXI, 1884, p. 546, pl. I. fig. 3, 9. ©. De nombreux exemplaires de cette femelle, décrite origi- nairement du Soudan, ont été capturés par M. Fea dans la Guinée portugaise. Ils répondent en tous points a la description et a la figure de Magretti et il ne me semble pas qu'il puisse subsister de doute sur leur détermination. La taille de ces in- dividus varie dans de très faibles proportions et passe de 4 1/, à 6 mill. — Bolama, VI-XII 1899. 17. Mutilla Medon, Sw. Mutilla Medon Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus., III, 1855, p. 20, #. Fernand-Vaz et Cap Lopez (Congo francais), IX-X 1902; plusieurs males de cette espéce dont la femelle est inconnue. La taille varie de 12 a 19 millimétres. 236 E. ANDRE 18. Mutilla adelpha, ANDRE. Mutilla adelpha Ern. André. Ann. Soc. ent. Fr., 1898, p. 12, «, (Congo). » Schulzi Ern. André, Ann. Soc. ent. Fr., 1903, p. 422, 9, (Fernando-P6). Q 7. M. L. Fea a trouvé accouplés les deux sexes de cette espéce qui avaient été décrits par moi a cinq années de distance et sous deux noms différents. Le nom d’adelpha ayant la priorité, celui de Schulzi doit étre considéré comme simple synonyme. Fernand-Vaz, Ndjolé, Lambarene (Congo francais), IX-XII 1902; Rio Cassine (Guinée portugaise), XII 1899 - IV 1900; nombreux exemplaires. Les specimens capturés im copula pro- viennent de Fernand-Vaz. 19. Mutilla Cyparissa, SM. Mutilla Cyparissa Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus., III, 1855, p. 17, ¢. Le male seul de cette espèce a été décrit par Smith d’aprés un exemplaire provenant de Whydah (Afrique occidentale). M. Fea a recueilli quelques individus des deux sexes, dont une paire surprise en état d’accouplement; je suis donc a méme -de faire connaitre la femelle encore inédite. È 2. Nigra, mandibularum parte media, tuberculis antennalibus thoraceque obscure rufis ; pedibus et antennis nigris vel nigro-brun- neîs, calcaribus albis. Caput subrotundatum, vix thorace latius. Thorax quadrangularis, lateribus parallelis, unguiculo scutellari conspicuo. Abdomen ovatum, subsessile, sat latum, postice attenua- tum, segmento secundo maculis quatuor flavo-sericeis ornato, sci- licet: duabus basalibus, rotundis, duabus apicalibus semilunaribus ; segmento tertio vitta lata, in medio interrupta, flavo-sericea prae- . dito; segmentorum secundi et quinti margine apicali breviter flavo- ciliato; segmento sexto longe flavo-piloso ; segmento secundo ventrali dentibus tribus apicalibus, medio saepe obsoleto, armato ; area pygt- diali parum distineta, basi rugosa. — Long. 8-10 mill. VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 237 Noire, avec le milieu des mandibules, les tubercules anten- naires et la totalité du thorax d’un rouge sombre; antennes et pattes noires ou d'un brun noir, éperons d’un blane sale. Ab- domen densément revétu de pubescence noire, son second segment orné de quatre taches de pubescence serrée d’un jaune pale soyeux, dont deux a peu près rondes, situées prés de la base du segment et beaucoup plus éloignées l’une de l’autre que du bord externe; les deux autres semicirculaires, contigués au bord api- cal et beaucoup plus rapprochées entre elles que les précédentes; la marge postérieure du méme segment est en outre étroitement ciliée de poils jaunàtres, sauf dans l’intervalle des taches où la bordure de cils est interrompue; troisiéme segment orné d’une large bande de pubescence jaune, nettement interrompue en son milieu; cinquiéme segment paré d’une étroite bordure de poils semblables; le sixiéme segment garni de longs poils jaunes. En dessous, les segments deux et suivants sont peu densément ciliés de poils jaunàtres. Corps éparsement hérissé de poils courts et noiràtres, ceux de l’occiput, du métathorax, du premier segment abdominal et du dessous du corps sont blancs; pleures revétues en majeure partie d’une pubescence fine, soyeuse et argentée. Pattes hérissées de poils blancs. Téte arrondie, à peu prés aussi large que longue et a peine plus large que le thorax; elle est peu prolongée derriére les yeux, avec le bord postérieur faiblement arqué et les angles trés arrondis; front et vertex densément ridés-réticulés. Yeux grands, ovales, assez distants de l’articulation des mandibules; tubercules antennaires arrondis; mandibules acuminées au som- met; antennes robustes, second article du funicule beaucoup plus long que le troisiéme. Thorax quadrangulaire, assez allongé, ses bords latéraux paralléles et rectilignes avec les angles antérieurs et postérieurs arrondis; il est obliquement tronqué-arrondi en arriére, avec un onglet scutellaire bien distinct; sa face dorsale est grossi¢rement et irréguliérement ridée-réticulée, avec le bord latéral de la troncature du métathorax faiblement denticulé; pleures concaves et presque lisses. Abdomen en ovale assez court, subsessile, atténué en arriére; premier segment court et beau- 238 E. ANDRE coup plus étroit que le suivant, avec lequel il s’articule sans contraction, fortement et peu densément ponctué en dessus, assez luisant, chargé en dessous d'une caréne largement échancrée; second segment très large a la base, rétréci en arriére, 4 sculp- ture indistincte en dessus par suite de l’abondance de la ves- titure; son arceau ventral est lisse, luisant, éparsement ponctué, et est armé, trés peu avant le bord apical, de trois dents, dont les latérales sont fortes, coniques et assez aigués, tandis que la médiane est plus faible et parfois obsoléte; dernier segment dor- sal subconvexe, sans aire pygidiale bien limitée, irréguliérement rugueux a la base, presque lisse au sommet. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés d’épines disposées sur deux rangs. Cette femelle est bien distincte par le second segment de son abdomen orné en dessus de quatre taches jaunes et muni de trois dents saillantes sur sa face ventrale. 7. Le male ayant été décrit par Smith d'une facon assez sommaire, il ne sera pas inutile de compléter ici cette description. Entiérement noir, ainsi que les antennes et les pattes, avec les quatre ou cinq premiers segments de l’abdomen ferrugineux. Front, vertex, épistome, majeure partie des tempes, pronotum, mesonotum, scutellum, écaillettes et face basale du metanotum très densément revétus d’une belle pubescence soyeuse d’un fauve-doré luisant; joues et base des mandibules garnies d’une pubescence argentée. Abdomen éparsement cilié de poils dorés au bord apical de ses deux premiers segments, et de poils ar- gentés au bord postérieur des segments suivants; les deux ou trois derniers segments hérissés de poils noirs. Pattes hérissées de poils blanchàtres mélangés a quelques poils fauves, éperons blancs. Téte transversale, un peu plus étroite que le thorax; mandi- bules munies d’une forte dent à leur bord externe. Yeux grands, nettement échancrés a leur bord interne; ocelles petits; anten- nes avec le premier article du funicule transversal, le second allongé et sensiblement plus long que le troisiéme. Thorax qua- drangulaire, à peu prés aussi large en avant qu’en arriére; pro- VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 239 notum court, son bord antérieur presque rectiligne et ses angles arrondis ; il est largement échancré en arc à son bord postérieur; sillons médians du mesonotum fins et peu distincts a cause de l’abondance de la vestiture ; scutellum élevé en éminence conique, chargé en son milieu d'une caréne longitudinale lisse; écaillettes grandes, à bords a peine relevés; metanotum court, nettement tronqué en arrière avec les angles postérieurs arrondis. Abdo- men sessile, atténué en arrière; premier segment muni en des- sous d’une caréne élevée qui se termine en arriére par une forte dent; second segment luisant, éparsement ponctué, lisse sur son disque, ne présentant en dessous aucune trace des dents apicales qui se remarquent chez la femelle. Ailes jaunàtres a la base, d'un brun un peu violacé sur leur seconde moitié; stigma petit, celluliforme et peu distinct; cellule radiale allongée, tronquée au sommet; trois cellules cubitales et deux nervures récurrentes respectivement recues vers le milieu des deuxiéme et troisiéme cellules cubitales. — Long. 11-16 mill. Ce màle, remarquable par la magnifique pubescence dorée qui recouvre son avant-corps, ne ressemble en rien à sa femelle et, sans l’observation de l’accouplement, on n’aurait jamais pu supposer qu'il put lui appartenir. ~Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899. 20. Mutilla Minos, Sm. Mutilla Minos Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus., III, 1855, p. 16, +. 7. La description de Smith est si insuffisante et les caractéres de ce male sont si peu tranchés que sa détermination laisse quelque incertitude. Voici le signalement sommaire des deux in- dividus que je crois devoir rattacher a cette espéce. Noir, avec les second et troisieme segments de l’abdomen fer- rugineux; épistome, joues, tempes et devant du front assez den- sément garnis de pubescence argentée; pronotum densément recouvert de pubescence semblable, mais un peu plus jaunàtre; abdomen avec le bord apical de tous les segments cilié de poils 2/0 E. ANDRE blancs ou d’un blanc jaunatre; pattes hérissées de poils blancs; éperons pales. Téte arquée en arriére avec les angles très arrondis; yeux fortement échancrés; mandibules armées d’une dent mousse a leur bord externe; second article du funicule un peu plus long que le troisiéme. Thorax quadrangulaire avec les angles anté- rieurs et postérieurs arrondis; scutellum faiblement saillant, chargé d’une caréne lisse en son milieu; écaillettes grandes, luisantes, leur bord externe relevé et marqué de stries concen- triques. Abdomen subsessile, luisant, éparsement ponctué; carène inférieure du premier segment munie d’une dent mousse. Ailes obscures, violacées, avec le stigma petit, la cellule radiale ar- rondie au sommet, trois cellules cubitales et deux nervures ré- currentes recues vers le milieu des deuxiéme et troisiéme cel- lules cubitales. Pattes hérissées de poils blanes, inermes; éperons blancs. — Long., 14-15 mill. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899; deux exemplaires. 21. Mutilla ignota, nov. sp. 7. Corpus nigrum, pronoto, mesonoto scutelloque sanguinets , tegulis rufis vel nigris, ubdominis segmentis tribus anticis vel tan- tum secundo et tertio rufo-ferrugineis. Caput transversum, haud post oculos productum, postice subarcuatum ; oculis magnis, emar- ginatis; mandibulis extus unidentatis. Thorax ovatus, postice atte- nuatus; scutello subelevato, carina media laevi praedito. Abdomen subsessile, nitidum, parce punctatum, sparse albido-pilosum. Alae infuscatae, basi hyalinae ; stigmate celluliformi, area radiali suba- cuminata , cellulis cubitalibus tribus. Pedes inermes , calcaribus albis. — Long. 11-12 mill. Noir, avec le pronotum, le mesonotum, le scutellum et par- fois les écaillettes d’un rouge de sang; les trois premiers seg- ments de l’abdomen ou seulement le second et le troisiéme fer- rugineux ; pattes et antennes noires, tarses bruns, éperons blancs. Corps peu densément hérissé d'une pilosité noire sur le front et le mesonotum, blanche sur les autres parties; abdomen plus VOYAGE FEA — MUTILLIDAE 2A ou moins distinctement cilié de poils blancs au bord postérieur de ses segments; pattes hérissées de poils blancs. Téte plus large que longue et a peu près de la largeur du thorax, arquée immédiatement après les yeux, avec les angles postérieurs très arrondis; front et vertex densément ponctués. Yeux grands, assez voisins de l’articulation des mandibules, net- tement échancrés a leur bord interne; ocelles médiocres, trés groupés; épistome lisse, luisant, faiblement caréné en son mi- lieu, à peine échancré en arc au milieu de son bord ante- rieur; mandibules bidentées au sommet, armées d’une forte dent mousse à leur bord externe; antennes avec le second article du funicule & peu près de .la longueur du troisième. Thorax ovale, plus étroit en arrière; pronotum fortement arqué en avant, avec les angles très arrondis, largement échancré en arc a son bord postérieur, grossiérement ponctué-réticulé , ainsi que le mesonotum et le scutellum; sillons médians du me- sonotum bien marqués et atteignant presque le bord antérieur; scutellum conique, peu saillant, chargé en son milieu d’une ca- rèéne longitudinale lisse et luisante ; écaillettes grandes, luisantes, éparsement ponctuées, avec le bord externe relevé; metanotum court, en déclivité arrondie, largement et très irréguliérement ridé-réticulé. Abdomen en ovale allongé, subsessile; premier seg- ment éparsement ponctué, luisant, chargé en dessous d’une ca- réne largement échancrée en arc et terminée 4 chaque extrémité par une dent arrondie; second segment très luisant, éparsement ponctué en dessus, lisse sur son disque, plus fortement mais peu densément ponctué en dessous; les segments suivants éparsement ponctués. Ailes obscures avec un reflet violacé, hyalines a la base; stigma petit et celluliforme; cellule radiale subacuminée ou subtronquée au sommet; trois cellules cubitales et deux ner- vures récurrentes recues vers le milieu des deuxiéme et troisiéme cellules cubitales. Pattes avec les tibias intermédiaires et posté- rieurs dépourvus d’épines sur leur aréte externe. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899; deux exemplaires. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.8, Vol, I (6 Settembre 1904) 16 942 E. ANDRE 22. Mutilla Principis, nov. sp. O. Nigra, mandibulis tuberculisque antennalibus plus minusve rufis, tarsis piceis, calcaribus pallidis; segmentis abdominalibus quarto et quinto aureo-sericeis. Thorax subquadratus, lateribus pa- rallelis. Abdomen subsessile, ovatum, area pygidiali ad basim striato- rugosa. — Long. 6-10 mill. I. Corpus, antennae pedesque nigra, calcaribus pallidis ; abdo- minis segmentis 4-6 aureo-sericeis, septimo longe aureo-piloso. Caput haud thorace latius, mandibularum margine externo unidentato. Thorax ovatus, scutello subconico, carina brevi instructo. Abdomen subsessile, ovato-elongatum, parce punctatum. Alae subhyalinae, stigmate parvo, cellula radiali magna, haud truncata, cellulis cu- bitalibus tribus. — Long. 15-14 mill. Q. Entiérement noire, avec le milieu des mandibules et les tubercules antennaires d’un rouge plus ou moins brunàtre, tarses bruns, éperons blanchàtres. Téte et thorax éparsement hérissés d’une pilosité noire qui devient jaunàtre sur le métathorax. Les trois premiers segments de l’abdomen densément revétus de pu- bescence noire, les quatriéme et cinquiéme couverts d’une pu- bescence soyeuse d’un doré-grisatre chatoyant; sixiéme segment cilié a la base de longs poils de méme couleur. En dessous, les segments deux a cing sont ciliés de poils jaunàtres. Pattes épar- sement hérissées de poils d'un jaune pale. Téte arrondie, a peine plus large que le thorax, non prolongée derriére les yeux, avec le bord postérieur arqué et les angles trés arrondis; front et vertex densément et fortement ponctués- réticulés. Yeux grands, assez voisins de articulation des man- dibules; tubercules antennaires arrondis; mandibules acuminées au sommet; second article du funicule des antennes beaucoup plus long que le troisiéme. Thorax quadrangulaire, assez allongé, ses bords latéraux paralléles, faiblement arqués en dedans et légérement crénelés; il est obliquement tronqué en arrière avec les angles arrondis; la suture méso-métanotale est marquée par un sillon arqué, derriére lequel se voit un onglet scutellaire VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 2143 bien distinct; le dos du thorax est densément et fortement pon- ctué-réticulé, les pleures sont concaves et presque lisses, mais peu luisantes. Abdomen ovale, subsessile, atténué en arriére; premier segment assez court et bien plus étroit que le suivant, mais sans contraction a son articulation postérieure; il est chargé en dessous d’une carène basse, largement échancrée; second seg- ment assez densément ponctué en dessus, son arceau ventral lisse, luisant, éparsement ponctué ; dernier segment dorsal muni d'une aire pygidiale limitée seulement sur les còtés, longitudi- nalement ridée-striée à la base, presque lisse au sommet. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés d’épines di- sposées sur deux rangs. 7. Entiérement noir ainsi que les antennes et les pattes; tarses parfois d'un brun rougeàtre, éperons blancs. Joues revé- tues de pubescence argentée; épistome et base des mandibules ciliés de poils jaunes; tempes, occiput, metanotum, premier seg- ment de l’abdomen, còtés et dessous du corps éparsement hérissés de poils jaunàtres; front, vertex, pronotum et mesonotum avec une pilosité éparse et noiràtre; bord postérieur du second seg- ment de l’abdomen et la majeure partie du troisiéme segment assez densément revétus de pubescence noire, mate; les quatriéme, cinquieme et sixiéme segments couverts d’une pubescence soyeuse d'un doré-grisàtre chatoyant; septiéme segment garni de poils plus longs, de méme couleur; pattes hérissées de poils d’un jaunatre pale. Tete un peu plus large que longue, a peu prés de la largeur du thorax, non prolongée derriére les yeux, arquée en arriére avec les angles trés arrondis; front et vertex densément et for- tement ponctués-réticulés. Yeux grands, très rapprochés de la base des mandibules, fortement échancrés en dedans; ocelles petits et trés groupés; épistome a peu pres rectiligne a son bord antérieur qui est lisse et luisant; mandibules bidentées au sommet, munies d’une dent mousse à leur bord externe; an- tennes avec le second article du funicule plus long que le troi- siéme. Thorax en ovale assez allongé; pronotum fortement pon- ctué-réticulé, rétréci en avant avec les angles trés arrondis, DINA E. ANDRE profondément échancré en arc à son bord postérieur; mesonotum erossiérement ponctué-réticulé, ses sillons médians assez étroits et raccourcis en avant; écaillettes grandes, lisses, luisantes, avec quelques points a la base, leur bord postérieur relevé et marqué de stries irréguliéres, fines et concentriques; scutellum un peu élevé en éminence conique, chargé en son milieu d’une caréne longitudinale lisse et luisante; metanotum obliquement déclive en arriére, largement ridé-réticulé, muni a sa base d'une aréole longitudinale en triangle très allongé. Abdomen en ovale allongé, subsessile; premier segment plus étroit que le suivant, mais non contracté à son articulation postérieure, grossiérement et éparse- ment ponctué en dessus, chargé en dessous d’une caréne basse et largement échancrée ; second segment luisant, éparsement ponctué en dessus et en dessous, avec le disque a peu près lisse; les suivants très finement ponctués. Ailes subhyalines avec les ner- vures brunes; stigma petit et celluliforme; cellule radiale grande, arrondie au sommet, trois cellules cubitales et deux nervures récurrentes recues vers le milieu des deuxiéme et troisiéme cel- lules cubitales. Pattes avec les tibias intermédiaires et posté- rieurs dépourvus d’épines sur leur tranche externe. Roca inf. D. Enrique (Ile Principe), III-IV et V 1901; 100- 300 métres; plusieurs individus 9 7, dont une paire capturée in copula. Cette espéce est fort reconnaissable a la disposition assez in- solite des bandes claires de son abdomen, qui occupent le qua- triéme et le cinquiéme segments chez la femelle, et les qua- triéme, cinquiéme et sixiéme chez le male, tandis que le second et le troisiéme en sont dépourvus chez les deux sexes. 23. Mutilla peetinifera, Anpre, var. obScurior, ANDRE. Mutilla pectinifera Ern, André, var. obscurior Ern. André, Ann. Soc. ent. Fr. 1895, p. 676, 9. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899; quelques individus 9 . VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 245 24. Mutilla polyacantha, nov. sp. Q. Nigra, nigro et flavo-pilosa; abdominis segmento primo po- stice flavo-penicillato , secundi margine apicali flavo-ciliato, tertio vitta lata flavo-pubescente ornato. Caput transversum, vix thorace latius, post oculos productum, postice rectum. Thorax quadrangu- laris, angulis anticis dentiformibus , lateribus crenulatis, margine postico spinis longis, horizontalibus, armato. Abdomen subsessile, ovatum, segmento ultimo area pygidiali rugosa praedito. — Long. 8 mill. Entiérement noire, ainsi que les antennes et les pattes, éperons blancs; premier segment de l’abdomen orné, au milieu de son bord postérieur, d’une touffe de poils serrés d’un jaune pale, qui se prolonge en forme de pinceau, sur la base du segment suivant; second segment paré a son bord postérieur d’une mince bordure de pubescence semblable, un peu dilatée en son milieu; troisiéme segment revétu en entier de pube- scence soyeuse de méme couleur; dernier segment éparsement cilié de longs poils jaunàtres. Téte transverse, rectangulaire, un peu plus large que le thorax, distinctement prolongée derri‘re les yeux, avec le bord postérieur rectiligne et les angles postérieurs trés marques, quoique non dentiformes ; front et vertex fortement et densement ponctués-réticulés. Yeux grands, un peu plus voisins de l'arti- culation des mandibules que des angles de l’occiput ; mandibules étroites, acuminées au sommet; second article du funicule des antennes beaucoup plus long que le troisitme. Thorax rectan- gulaire, son bord antérieur presque droit avec les angles den- tiformes, ses bords latéraux faiblement sinués vers leur tiers postérieur et finement crénelés sur toute leur étendue ; le dos. du thorax est fortement et densément ponctué-réticulé, avec la suture méso-métanotale indiquée par une ligne arquée, bien distincte ; le metanotum est tronqué en arriére, avec le bord supérieur de la troncature armé de sept longues épines dirigées horizontalement en arriére; les flanes du thorax sont concaves, 216 E. ANDRE peu luisants et densément revétus de fine pubescence grisàtre. Abdomen subsessile, premier segment court et plus étroit que le suivant, mais non contracté en arriére ; second segment den- sément ridé-ponctué en dessus; dernier segment pourvu d'une aire pygidiale plane, mate, finement rugueuse. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés de deux rangées d'é- pines sur leur tranche externe. Fernand-Vaz (Congo francais), IX-X 1902; un seul individu. Var. dichromatica nov. var. 9. Je ne puis considérer que comme variété de cette espéce une femelle qui ne se distingue de la précédente que par des caractéres insuffisants pour étre spécifiques, et dont le degré de constance ne peut d’ailleurs étre établi d’aprés un seul exemplaire. La téte, le thorax, les antennes et les pattes sont d’un ferrugineux plus ou moins brunàtre, et les épines mé- tathoraciques sont un peu plus courtes. Long. 6 mill. Farim (Guinée portugaise), IV-V 1899, une seule 9. 25. Mutilla sessiliventris, nov. sp. Q. Nigra, nigro et flavo-pilosa ; abdominis segmentis primo et secundo postice breviter flavo-ciliatis, segmento tertio vitta lata, flavo-pubescente ornato. Caput thorace haud latius, post oculos breviter productum, postice subarcuatum. Thorax quadrangularis, margine antico arcuato, angulis subdentatis, margine postico spinis brevibus sursum obliquis, armato. Abdomen sessile, ovatum, seg- mento ultimo area pygidiali sat indeterminata, subtiliter rugosa, praedito. — Long. 9 mill. Entiérement noire ainsi que les antennes et les pattes, tarses bruns, éperons blancs; premier et second segment de l’abdomen peu densément ciliés de poils jaunàtres 4 leur bord apical; la frange du second segment est très étroite et non dilatée en son milieu ; troisicme segment revétu en entier de pubescence jaune, soyeuse ; dernier segment éparsement cilié de longs poils jau- natres. VOYAGE FEA — MUTILLIDAE 247 Téte un peu plus large que longue et a peu près de la lar- geur du thorax, peu prolongée derriére les yeux, avec le bord postérieur légérement arqué et les angles arrondis; front et vertex densément ponctués-réticulés. Yeux grands, assez distants de la base des mandibules; ces derniéres étroites, acuminées au sommet; second article du funicule des antennes un peu plus long que le troisiéme. Thorax quadrangulaire, a còtés sub- paralléles, non distinctement crénelés; son bord antérieur fai- blement arqué, avec les angles un peu dentiformes ; le dos du thorax est fortement et longitudinalement ridé-ponctué; les pleures sont concaves, presque lisses et assez luisantes; meta- notum tronqué en arriére, avec le bord supérieur de la tronca- ture armé de sept épines dirigées obliquement en haut, les cing médianes de longueur moyenne, les deux externes trés petites et dentiformes. Abdomen ovale, tout a fait sessile; premier segment aussi large que la base du suivant avec lequel il s’ar- ticule sans ressaut; second segment finement et densément ponctué en dessus, éparsement ponctué en dessous; dernier segment muni d’une aire pygidiale subconvexe, mal limitée en arriére, longitudinalement ridée et assez luisante. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés d’une seule rangée de 4 à 5 longues épines sur leur tranche externe. Cette Mutille se rapproche de polyacantha qui précéde, mais en est bien distincte par son thorax moins rectiligne en avant, avec les bords latéraux beaucoup moins crénelés, les épines mé- tanotales plus courtes et plus relevées, l’abdomen beaucoup plus sessile, les franges des deux premiers segments plus étroites et plus uniformes, l’aire pygidiale moins accusée et les tibias moins épineux. Lambarene (Congo francais), XI-XII 1902, un seul individu. 26. Mutilla varians, nov. sp. I. Corpus nigrum, pronoto, mesonoto, tegulis, saepe etiam scu- tello et postscutello rufis ; abdominis segmentorum 1-4 vel 1-5 margine apicali breviter et dense flavo-fimbriato. Caput postice ar- 248 E. ANDRE cuatum, thorace vix angustius, oculis emarginatis, mandibulis extus obtuse subdentatis. Thorax brevis, subquadratus, dense punctato- reliculatus ; pronoto antice recto, postice angulatim emarginato ; tegulis magnis, punctatis ; scutello plano, haud carinato. Abdomen sessile, nitidum, sparse punctatum. Alae infuscatae, basi subhya- linae ; stigmate parvo, cellula radiali haud truncata, cellulis cu- bitalibus tribus. Pedes inermes, calcaribus albis. —- Long. 8-9 mill. Noir, avec le pronotum, le mesonotum, les écaillettes et souvent aussi le scutellum et le postscutellum d’un rouge fer- rugineux ; abdomen assez densément cilié de poils d’un jaune d’or au bord postérieur de ses quatre ou cing premiers segments qui semblent ainsi pourvus d’étroites bordures apicales; les segments suivants parsemés seulement de quelques poils jaunà- tres; une pilosité blanchàtre et assez éparse hérisse la majeure partie du corps ainsi que les pattes ; éperons blancs. Téte arrondie, un peu plus large que longue et faiblement plus étroite que le thorax, fortement ponctuée et méme ponctuée- réticulée par places; elle est à peine prolongée. derriére les yeux, avec le bord postérieur arqué et les angles trés arrondis. Yeux grands, nettement échancrés au bord interne, un peu dis- tants de l’articulation des mandibules ; ocelles petits, contigus a une faible élévation du vertex; mandibules larges, tridentées au sommet, munies d’une large dent très obtuse a leur bord externe ; second article du funicule des antennes sensiblement plus court que le troisiéme. Thorax court, subquadrangulaire, un peu plus étroit en arriére ; pronotum avec le bord antérieur droit et les angles marqués quoique arrondis ; il est obtusément échancré au milieu de son bord postérieur, ponctué-réticulé ainsi que le mesonotum dont les sillons médians sont bien mar- qués et prolongés jusqu’au bord antérieur ; scutellum peu con- vexe, ponctué-réticulé ; écaillettes assez grandes, fortement pon- ctuées-réticulées ; metanotum court, tronqué-arrondi presque immédiatement après le scutellum, assez uniformément ridé-ré- ticulé. Abdomen ovale, subsessile ; premier segment plus étroit que le suivant, mais sans contraction sensible a son bord po- stérieur, fortement ponctué en dessus, chargé en dessous, d’une VOYAGE FEA - MUTILLIDAE 249 caréne terminée en arriére par une dent mousse ; second segment fortement ponctué en dessus et en dessous, luisant; les seg- ments suivants plus finement ponctués. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs inermes sur leur tranche externe. Ailes un peu obscurcies, subhyalines à la base; stigma petit et peu épais; cellule radiale courte, arrondie au sommet ; trois cellules cubitales et deux nervures récurrentes regues vers le milieu des deuxiéme et troisiéme cellules cubitales. Ce male, dont M. Fea n’a recueilli qu’un seul individu, mais dont je posséde un exemplaire provenant de Sierra-Leone, est extrémement voisin des rufipes Fab. et montana Panz. d'Europe, et doit probablement présenter, comme ces espéces, de nombreuses variations dans l’extension de la couleur rouge du thorax. Il s'en distingue surtout par ses franges abdominales plus nette- ment dessinées, par la ponctuation de sa téte et de son thorax beaucoup plus forte, plus serrée et plus réticulée, ainsi que par ses écaillettes plus fortement et plus densément ponctuées. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899. 27. Mutilla porosicollis, Farm. Mutilla porosicollis Fairmaire, Thomson, Arch. ent. II, 1858, p. 263, ¢. Fernand-Vaz (Congo francais), IX 1902, un seul individu. 28. Mutilla Telamon SvITH. Mutilla Telamon Fr. Smith, Cat. Hym. Brit. Mus. III, 1855, p. 20, e. 7. Un exemplaire de ce male, qui s’accorde parfaitement avec la description de Smith, me permet de compléter la dia- gnose un peu trop bréve de cet auteur. Noir, avec le pronotum, le mesonotum, le dessus du seutel- lum, le premier segment de l’abdomen et les deux tiers ante- rieurs du second d’un rouge foncé; troisiéme et quatrieme seg- ments densément revétus de pubescence serrée d'un jaune gri- sàtre, qui forme deux larges bandes, étroitement interrompues en leur milieu; le bord postérieur du second segment, ainsi 750 E. ANDRE que les cinquiéme et sixiéme segments, sont assez densément revétus de pubescence noire ; le dernier segment est garni de longs poils blanchatres. Téte en ellipse transverse, anguleusement arrondie immédia- tement aprés les yeux, grossicrement ponctuée-réticulée. Yeux grands, nettement échancrés en dedans, très voisins de larti- culation des mandibules ; ocelles petits, placés sur une faible éminence du vertex; mandibules inermes à leur bord externe ; scape des antennes profondément sillonné en avant; second article du funicule plus long que le premier et à peu près de la longueur du troisiéme. Thorax subquadrangulaire, pas plus étroit en arriére; pronotum faiblement arqué en avant, avec les angles antérieurs très effacés, largement échancré en arc a son bord postérieur, grossiérement ponctué-réticulé, ainsi que le mesonotum et le scutellum; sillon médian du mesonotum n’atteignant pas le bord antérieur; écaillettes grandes, luisantes, éparsement ponctuées, avec le bord externe relevé ; scutellum saillant en éminence conique, chargé en son milieu d’une ca- réne longitudinale lisse; metanotum court, un peu élargi en arriere, tronqué-arrondi, irrégulièrement ridé-réticulé. Abdomen sessile, caréne inférieure du premier segment échancrée et dentée en avant; second segment luisant, éparsement ponctué en dessus et en dessous. Ailes obscures, violacées; stigma peu di- stinct, cellule radiale subtronquée au sommet, deux cellules cu- bitales complétes et une seule nervure récurrente recue vers le milieu de la seconde cellule cubitale. — Long. 11 mill. Lambarene (Congo francais), XI-XII 1902, un seul individu. 29. Mutilla spinicollis, nov. sp. ST. Caput, thorax, antennae pedesque nigra, abdomen ferrugi- neum, fulvo vel flavo-ciliatum, segmento ultimo saepe nigro. Caput paulo latius quam longius ; oculis vix emarginatis ; mandibulis ad basim inferiorem unispinosis. Thorax brevis, subquadratus, antice rectus, angulis anticis acute dentatis ; tegulis magnis ; scutello plano ; metanoto rotundato-truncato. Abdomen sessile, primi seg- VOYAGE FEA - MUTILLIDAE DEI menti carina inferiore bidentata. Alae obscurae, viovascentes, cel- lulis cubitalibus tribus. Calcaria pallida. — Long. 9-11 mill. Téte, thorax, antennes et pattes noirs; écaillettes noires ou d’un brun noir; abdomen ferrugineux avec le dernier segment le plus souvent noir ; éperons blanchàtres. Téte, et surtout les joues et les tempes, plus ou moins garnis de pubescence ar- gentée ; scape des antennes hérissé de poils semblables ; thorax et pattes avec une pilosité blanche, celle du mesonotum noi- ratre ; abdomen cilié de poils fauves ou jaunàtres. Téte un peu plus large que longue et a peu près de la lar- geur du thorax, 4 peine prolongée derrière les yeux, avec le bord postérieur faiblement arqué et les angles très arrondis ; front et vertex densément ponctués-réticulés. Yeux grands, assez éloignés de la base des mandibules, très peu échancres a leur bord interne; ocelles très petits et placés sur une légére éminence du vertex ; tubercules antennaires aplatis et un peu dentiformes: mandibules larges, bidentées ou faiblement tri- dentées au sommet; elles portent, au còté externe et très près de leur base, une dent spiniforme, verticale et aiguè ; antennes assez allongées, scape court, premier article du funicule trans- versal, second article à peine plus long que large, un peu plus long que le premier et au moins deux fois plus court que le troisiéme qui est allongé et 4 peu près de la longueur du quatriéme. Thorax court, quadrangulaire, environ aussi large en avant qu’en arriére; pronotum rectiligne en avant, ses angles antérieurs comprimés et terminés par une dent mousse bien ac- centuée ; il est grossiérement ponctué-réticulé et anguleusement échancré a son bord postérieur ; mesonotum et scutellum gros- siérement ponctué-réticulés ; sillons médians du mesonotum bien distincts et atteignant le bord antérieur; scutellum arrondi, peu convexe ; écaillettes trés grandes, ponctuées, leur bord externe relevé; metanotum assez court, tronqué-arrondi, ridé-réticule. Abdomen sessile, un peu luisant, avec une ponctuation mé- diocrement serrée ; premier segment chargé en dessous d’une caréne terminée par deux dents dont l’antérieure est mousse et la postérieure plus longue, aigué et spiniforme. Ailes obscures, 959 E. ANDRE violacées ; stigma petit et peu épais; cellule radiale arrondie au sommet; trois cellules cubitales et deux nervures récurrentes dont la première est recue un peu après le milieu de la se- conde cellule cubitale, et la seconde aboutit a l'extrémité de la troisiéme cellule cubitale. Pattes avec les tibias intermédiaires et postérieurs armés de quelques épines sur leur aréte externe. Ce male, dont la femelle reste inconnue, présente un en- semble de caractéres (yeux a peine échancrés, mandibules épi- neuses à leur base, pronotum bidenté etc.) qui l’éloignent du. type ordinaire des Mutzlla, et il est probable qu'il devra former un genre spécial quand sa femelle aura été découverte. Bolama (Guinée portugaise), VI-XII 1899. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS DE LA COLLECTION DU MUSEE CIVIQUE DE GENES PAR. H: pb ORBIGNY Je remercie M. le Dt Gestro d’avoir bien voulu me confier l’étude des Onthophagides africains que posséde la collection du Musée civique de Génes; il en a lui méme deécrit ou signalé plusieurs espéces dans ces Annales (XXXV, 1895, p. 315, Esplo- razione del Giuba e dei suoi affluenti compiuta dal cap. V. Bottego); antérieurement Harold (1871, Col. Hefte, VIII) avait décrit ou signalé celles provenant du voyage de Beccari dans le pays des Bogos; mais la plupart de ces insectes n’avaient pas encore été étudiés; beaucoup d’entre eux appartiennent a des espéces ou variétés nouvelles, et, pour ceux déjà deécrits, il y a un grand nombre de localités intéressantes a signaler. Je donne, au cours de ce travail, les descriptions de quelques espéces nouvelles qui ne se trouvent pas au Musée de Génes, mais pourraient étre confondues avec certaines de celles qu'il posséde, et jajoute à la fin quelques notes synonymiques con- cernant des espéces africaines qui ne font pas non plus partie de cette collection. Gen. CACCOBIUS THowms. C. castaneus Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, p. 654, décrit du Mozambique. — Bogos: Keren (Beccari), Sciotel (id.). Jekel (in Rev. et Mag. de Zool., 1872, p. 418) a créée pour cette espéce et le Cacc. rufipennis Har., décrit de l’Inde, le sous- genre Cacconemus qu'il caractérise par le dessus du corps glabre ‘(ce qui le distingue du sous-genre Caccophilus Jekel), le dessous 254 H. D ORBIGNY du prothorax sans caréne supplémentaire sur les còtés (ce qui le distingue des Caccobius sens. str.). Je ne puis rien dire du rufipennis que je n'ai pas vu, mais quant au castaneus, il diffère encore de tous les autres Caccobius que je connais, par ses joues presque régulièrement arrondies (au lieu de former a leur partie antérieure un angle arrondi, et d’étre rétrécies en ligne droite ou presque droite entre cet angle et l’oeil); il en différe encore par son prothorax comple- tement imponctué, ses élytres a stries en grande partie indi- stinctes, à interstries imponctués, sa forme relativement assez allongée et peu épaisse. Dans mon Mémoire sur les Onthophagides. d'Afrique (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 2), j'ai placé provisoirement dans le sous-genre Cacconemus le Cacc. crassus d’Orb (1. c.), deécrit du Cameroun et du Congo francais; il rentre bien dans ce sous-genre tel que l’avait caractérisé Jekel, mais il est tellement différent des autres Caccobius et surtout du castaneus, que je crois indi- spensable de créer pour lui un nouveau sous-genre dont voici les caractères : Subg. Tomogonus nov. subg. — Corps très épais et assez court. Dessus entiérement glabre. Joues ayant leur plus grande saillie bien en avant du milieu de leur longueur, formant en ce. point un angle arrondi, puis rétrécies en ligne droite entre cet angle et l’oeil. Cotés du prothorax avec un large rebord formant gout- tiére et s'arrétant a une certaine distance de la base; angles postérieurs fortement infléchis et a peu pres nuls; dessous du prothorax sans caréne supplémentaire sur les còtés. Epipleures, sauf a la base, séparés du reste de l’élytre non par un rebord, mais par une simple strie semblable aux autres, de sorte que les élytres paraissent avoir une strie de plus que chez les autres Caccobius, et pas d’épipleures. Tous les autres Caceohius que je connais ont le rebord des còtés du prothorax se prolongeant jusqu’a la base, les épipleures séparés du reste de l’élytre par un rebord bien visible. Ce nouveau sous-genre diffère encore des Cacconemus, ou au - wae ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 255 moins du casianeus, par le corps très épais et assez court, et par la forme des joues; il différe encore des Caccobius s. str. par le dessous du prothorax sans caréne supplémentaire, des Caccophilus et du sous-genre Diaglyptus (d’Orb., |. c., p. 15), par le dessus du corps glabre. C. reticuliger n. sp. — Parum mitidus; niger, capite, protho- racis parte antica atque elytrorum sutura aeneo-nigris; supra totus brevissime flavo-pubescens. Capite confertim, in medio subtiliter, ad latera et postice forliter punctato, ad tertiam anteriorem arcuatim tenuiter carinato, clypeo anguste nec profunde emarginato. Protho- race toto creberrime nec profunde punctato, punctorum interstitiis reticulatim rugosis; lateribus postice leviter sinuatis, angulis posti- cis obiusissimis sed distinctis; basi tenuiter marginata. Elytris profunde striatis; intervallis fere planis, ad suturam sparsim, ad latera densius granulatis, granulis in intervallis 2°, 3° et 4° insi- gniter magnis. Pygidio subdense punctato. — Long. 4,8 mill. Peu brillant; noir, la téte, le devant du prothorax et la suture des élytres a léger reflet bronzé; massue des antennes noire. Téte, prothorax, élytres et pygidium entiérement à pubescence jaune extrémement courte mais bien visible. Epistome arrondi en devant, sauf une trés étroite et peu profonde échancrure dans le milieu; joues ayant leur plus grande saillie à leur partie ante- rieure, formant en ce point un angle arrondi qui déborde beau- coup l’épistome, puis fortement rétrécies en ligne presque droite entre cet angle et l’cil; téte avec une seule carène très fine et un peu obsoléte, surtout dans son milieu, située vers le tiers antérieur et atteignant la suture des joues; la ponctuation simple et serrée, fine dans tout le milieu, mélangée de quelques gros points et de quelques rides sur le devant de l’épistome, forte sur ses coòtés, sur les joues et sur environ le tiers postérieur de la téte. Prothorax finement rebordé à la base; les angles postérieurs très obtus mais assez accusés; les còtés légérement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uniformément a pon- 256 H. D ORBIGNY ctuation simple, extrèémement serrée et composée d’assez grand points plats peu profonds, l’intervalle de ces points formant un fin réseau. Elytres notablement plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries larges et profondes; interstries a peu pres plans, garnis de granules irrégulicrement disposés, remarquablement gros et très espacés sur les 2°, 3° et 4° inter- stries, plus fins et plus serrés sur les suivants, se transformant sur l’interstrie latéral en aspérités irréguliéres et serrées. Pygi- dium garni de grands points plats assez serrés. — Bogos: Keren (Beccari, un seul exemplaire). Cet exemplaire portait dans la collection du Musée civique de Génes le nom de fuliginosus Roth (1851, apud Viegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p. 127), et il a été signalé sous ce nom par Harold (1871, Col. Hefte, VIII, p. 5). Il ne ressemble pour- tant pas au fuliginosus qui a le prothorax à pubescence longue, à ponctuation bien moins serrée, le devant avec une petite cal- losité longitudinale médiane, les granules des élytres beaucoup plus petits. Il ressemble davantage au discrepans Péringuey, 1901, in Trans. S. Afr. Phil. Soc., XII, 1900, p. 179 et 242 (asper d’Or- bigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p, 5), décrit du Natal; il en différe par l’épistome étroitement éechancré (au lieu d’étre complétement arrondi), la téte finement ponctuée dans tout le milieu et avec une caréne (au lieu d’ètre enti€rement couverte d’une grosse ponctuation rugueuse et extrèmement serrée, sans trace de caréne), la ponctuation du prothorax moins profonde, les premiers interstries des élytres garnis de très gros granules très espacés (au lieu de points rapeux ou granuleux assez serrés). C. viridicollis Fahraeus, 1857, apud Boheman, Ins. Caffr., II, p. 315, décrit de la région du fleuve Orange. — Erythrée: Keren (Lieut. F. Derchi). C. gananensis, n. sp. — Nitedus; fusco-niger, capite prothora- ceque subaeneo-nigris, elytrorum apice fusco-rufo; supra breviter flavo-pubescens. Capite confertim fortiter punctato, punetis minutes ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 937 intermixtis, haud carinato, vel ante terltiam anteriorem arcuatim subcarinato ; clypeo anguste nec profunde sinuato, obtuse subbi- dentato. Prothorace simpliciter, subfortiter et subdense, ad latus medium paulo densius punctato, punctis aequalibus ; lateribus postice non sinuatis, angulis posticis late rotundatis; basi non marginata. Elytris subfortiter striatis ; intervallis ad suturam convexis, unise- riatim subgranulatis vel asperato-punctatis, ad latera planis, fere uniseriatim et simpliciter punctatis. Pygidio fortiter punctato. — Long. 3,2 - 3,5 mill. | Brillant; d’un brun noir, la téte et le prothorax 4 léger reflet bronzé, l’extrémité des élytres et parfois leurs còtés d’un brun rougeàtre obscur; massue des antennes noire. Dessus à pube- scence jaune, assez courte sur la téte et le prothorax, plus courte mais bien visible sur les élytres et le pygidium. Epistome étroi- tement et peu profondément sinué en devant, son bord antérieur formant deux petites dents arrondies, rapprochées l’une de l’au- tre et a peine saillantes; còtés de la téte légérement sinués 4 la jonction des joues et de l’épistome; joues arrondies a leur partie antérieure, ayant leur plus grande saillie avant le milieu de leur longueur, puis rétrécies en formant sur les cétés une ligne droite; téte sans carénes ni tubercules, ou avec seulement une vague et courte trace de caréne arquée, située vers le quart antérieur; toute la surface a ponctuation simple et serrée, composée de gros points mélangés de points fins, sauf le vertex éparsement et assez fortement ponctué. Prothorax sans rebord a la base, sauf vers les angles postérieurs qui sont largement arrondis et peu accusés; les còtés non sinués mais en pan coupé près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles anté- rieurs; la partie postérieure avec une légére impression longi- tudinale médiane; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uniform'ment à ponctuation simple, médiocrement grosse et assez serrée, seulement un peu plus serrée vers le milieu des cétés. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries assez fortes; interstries a ponctuation en majeure partie disposée sur une seule rangée, les 2° et 3° plus ou moins con- vexes et à ponctuation plus ou moins granuleuse ou ràpeuse, Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.2. Vol. I (6 Settembre 1904) 17 958 H. D ORBIGNY les autres plans et a ponctuation simple ou presque simple. Pygidium garni de gros points simples et assez serrés. — Sud de la Somalie: Bas-Ganana (Bottego). Extrémement voisin de Vhumilés d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 11), décrit de Abyssinie; en diffère seu- lement par la taille beaucoup moins petite, l’extrémité des ély- tres plus obscure, les cétés de l’épistome relevés en rebord (au lieu de n’avoir aucune trace de rebord, au moins chez l’unique © exemplaire que j'ai vu), la base du prothorax sans rebord, sauf vers les angles postérieurs (au lieu d’avoir un rebord trés fin mais bien distinct), les interstries des élytres en majeure partie a ponctuation simple ou presque simple (au lieu d’étre granulés). Egalement trés voisin du Dybowskw d’Orbigny (1. c., p. 13), décrit du Congo francais; en différe par la taille beaucoup moins petite, l’épistome moins profondément échancré, la téte, au moins chez les exemplaires que j'ai vus, sans caréne ou avec une courte trace de caréne arquée (au lieu d’avoir, en avant du tiers anté- rieur, une assez forte caréne arquée, étroitement sinuée dans son milieu), la ponctuation du prothorax un peu moins grosse, plus serrée vers le milieu des còtés que sur le reste de la sur- face (au lieu d’étre uniformément assez serrée), les élytres a ponctuation granuleuse ou rapeuse sur les premiers interstries, simple ou presque simple sur les autres (au lieu d’avoir tous les interstries à ponctuation presque simple). | Le Muséum de Paris m’a communiqué l’espèce suivante : C. longipennis, n. sp. — Nitidulus, nigro-fuscus, pygidio fusco- rufo, supra totus breviter flavo-pubescens. Capite nec carinato nec tuberculato, simpliciter et parce, in clypeo genisque fortiter, in fronte verticeque subtenuiter punetato ; clypeo sinuato. Prothorace brevi, uniformiter, simpliciter, tenuiter et subdense punctato; lateribus multo ante medium angulatis, antice rectis, postice medio subsinuato rectis; basi, medio excepto, non marginata. Elytris insigniter longis, subtiliter striatis ; intervallis subconveuis , biseriatim granulato-pun- ctatis. Pygidio confertim subrugoso punctato. Tibiarum anticarum margine externo bidentato. — Long. 4,3 mill. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 959 Forme absolument elliptique. Assez brillant; d'un brun noi- ràtre, sauf le pygidium d’un brun rougeàtre assez clair. Téte, prothorax, élytres et pygidium entièrement a pubescence jaune, courte mais trés apparente. Epistome sinué en devant; joues ayant leur plus grande saillie bien en avant du milieu de leur longueur, arrondies a leur partie antérieure, puis rétrécies en formant sur les còtés une ligne presque droite, 4 peine arquée; téte sans trace de carénes ni de tubercules, garnie d'une pon- ctuation simple et écartée, grosse sur l’épistome et les joues, assez fine sur le front et le vertex. Prothorax deux fois aussi large que long, sans rebord a la base, sauf dans le milieu; les angles postérieurs arrondis; les còtés ayant leur plus grande saillie bien en avant de leur milieu, formant en ce point un angle obtus un peu arrondi, puis une ligne droite entre cet angle et les angles antérieurs, également une ligne droite entre cet angle et les angles postérieurs, sauf une trés légére sinuosité dans le milieu de cette dernière partie droite; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant sans saillie ni dépression ; toute la surface uniformément 4 ponctuation simple, fine et assez serrée. Elytres notablement plus larges que le prothorax et presque deux fois aussi longs que lui, arrondis latéralement; stries fines; interstries subconvexes, garnis de fins points granu- leux, disposés en deux rangées réguliéres, sauf sur les deux interstries latéraux où ils sont irréguliérement disposés et peu serrés. Pygidium a ponctuation simple, serrée, assez forte et légérement rugueuse. Tibias antérieurs sans dent a leur angle apical externe, leur còté externe avec seulement deux dents. — Abyssinie: environs de Diré-Daoua (D" J. Roger, coll. du Muséum de Paris, un seul exemplaire). Cette espéce ne ressemble a aucune autre; elle est bien recon- naissable 4 sa forme réguli¢rement elliptique, ses élytres beau- coup plus longs quils ne le sont chez les autres Caccobius, son prothorax très court et formant sur les cdtés deux parties droites dont la postérieure est beaucoup plus longue que l’antérieure, sa téte complétement inerme, ses tibias antérieurs avec seule- ment deux dents au còté externe. 260 H. D ORBIGNY zen. ONTHOPHAGUS Lartr. l. Subg. Onthophagus sens. str. 0. apicalis Fahreeus, 1857, apud Boheman, Ins. Caffr., II, p. 297, décrit du Natal. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego) ; Boran Galla: Haut-Daoua (id.), Moyen-Ganale (id.). Cette espéce a un habitat très étendu; je l’avais déja vue des localités suivantes : Vieux Calabar (coll. R. Oberthùr); Congo francais: Haute- Sanga (P. A. Ferrière, coll du Muséum de Paris); Angola: Malanje (major von Mechow, coll. R. Oberthiùr ex coll. Queden- feldt); Afrique orientale anglaise: Mombasa (coll. R. Oberthur) ; Natal (D" Ch. Martin): Durban (F. Ehrmann, coll. R. Oberthur). 0. picticollis Gersteecker, 1871, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XXXVII, 1, p. 51, décrit de l'Afrique orientale. — Aroussi Galla: Ganale Gudda (Bottego). Chez tous les exemplaires que j'ai vus provenant de l’Afrique orientale anglaise et allemande, le prothorax, comme l’indique Gerstacker, a de chaque còté deux grosses taches testacées, situées près du bord latéral, il a en outre sur le disque deux grandes taches longitudinales, arquées l’une vers l’autre, parfois divisées chacune en deux taches, ou très rarement réduites chacune è une petite tache près de la base; chez une série d’exemplaires provenant du Sud de l’Abyssinie (Ch. Michel et M. Potter, Mission de Bonchamps, coll. du Muséum de Paris), les deux taches du disque sont toujours réduites chacune à une petite tache ordinairement triangulaire, située prés de la base. Les exemplaires rapportés par le capitaine Bottego et déjà si- gnalés par Gestro (in Ann. Mus. civ. di Genova, XXXV, 1895, p. 322), different du type par le prothorax entiérement d’un noir plus ou moins bronze, sans taches claires ; je propose pour cette variété le nom d’impicticollis var. nov. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 261 0. aeruginosus Roth, 1851, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p. 124, décrit du Tigré. — Erythrée: Keren (Lieut. F. Derchi), Acrour (P. Picard); Abyssinie (Raffray); Aroussi Galla : Ganale Guddà (Bottego); Zanzibar (Raffray), Nyassa (D. Kitsch). O. Ragazzii n. sp. — Nitidus, niger, supra totus breviter flavo- pubescens. Capite fortiter punctato, nonnullis punctis minutis in fronte et in vertice intermixtis, clypeo genisque rugosis; clypeo non distinete sinuato ; fronte parum longe carinata; vertice carina recla, inter vel paulo post oculorum margines anticos sita, instructo. Prothorace simpliciter, fortiter ac dense punctato, punctorum inter- stitiis rugosis, postice in medio longitudinaliter indistinete depresso; lateribus postice parum profunde sinuatis; basi, anguste et indi slinete medio excepto, non marginata. Elytris subtenuiter striatis ; intervallis fere planis, subfortiter rugoso-punctatis. Pygidio sub- dense fortiter punctato. — Long. 5,5 mill. Brillant; entiérement noir, vu parfois avec la téte et le pro- thorax d'un noir à reflet bronzé très indistinct; massue des antennes brune. Dessus à pubescence jaunàtre, courte sur la téte, le prothorax et les élytres, à peine plus longue sur le pygidium. Epistome en courbe aplatie et non distinctement sinuée en de- vant; joues médiocrement saillantes et presque arrondies; front avec une caréne arquée natteignant pas la suture des joues, courte 7, un peu plus longue 9; vertex avec une caréne droite et natteignant pas a beaucoup prés les yeux, située entre leurs bords antérieurs y7, un peu en arrière de ces bords 9; l’épi- stome et les joues couverts de rugosités très serrées, le front a grosse ponctuation mélangée de quelques points fins et de ru- gosités, cette ponctuation écartée et peu rugueuse 7, serrée et très rugueuse 9, le vertex et les tempes a grosse ponctua- tion assez serrée et mélangée de quelques points fins. Prothorax sans rebord a la base, sauf étroitement et peu distinctement dans le milieu; les angles postérieurs trés obtus mais presque vifs; les còtés peu profondément sinués près de ces. angles:, ar- rondis entre le milieu et les angles antérieurs; la partie posté- rieure avec une légére trace d’impression longitudinale médiane; 262 H. D ORBIGNY la région des angles postérieurs sans trace de dépression; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface a peu prés uniformément à grosse ponctuation simple, tantot serrée et mé- langée de points fins, tantot très serrée et presque sans mélange de points fins, l’intervalle des points plus ou moins rugueux. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latérale- ment; stries assez fines; interstries à peu prés plans, garnis de points simples assez gros, plus ou moins serrés et mélangés de rugosités. Pygidium à grosse ponctuation simple et assez serrée; la curéne de la base en arc de cercle. — Choa: Let-Marefia (Dr. V. Ragazzi, coll. du Musée civique de Génes, un exemplaire 7°); Galla: environs de Harrar (Zaphiropoulo, ma coll., un exem- plaire 9). Voisin du Simoni d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 23), décrit du Transvaal; en différe par la téte et le prothorax sans ou presque sans reflet cuivreux, l’épistome non distincte- ment sinué, la caréne du vertex ne se prolongeant pas oblique- ment en avant à chaque extrémité, le front et le vertex à grosse ponctuation mélangée de quelques points fins (au lieu d’avoir une fine ponctuation mélangée de quelques gros points épars), le prothorax sans trace de dépression près des angles postérieurs, sa ponctuation a peu prés uniformément grosse et avec l’intervalle des points rugueux (au lieu d’étre beaucoup moins grosse sur le disque que sur les còtés, et sans rugosités), la taille moins petite. Egalement voisin du carcharias Harold (in Deutsche Ent. Zeitschr., 1875, p. 214), décrit du Tigré, et du montivagus d’Or- bigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 22), décrit du Sud de l’Afrique orientale anglaise; ces deux espéces en different prin- cipalement par les cétés du prothorax et le pygidium a pube- scence beaucoup plus longue; de plus le premier est d’un bleu obscur, le second a l’épistome fortement sinué. O. Traversii n. sp. — Nitidus; capite prothoraceque obscure aeneo-viridibus, elytris nigro viridibus, pygidio viridi-nigro; supra breviter flavo-pubescens. Capite in clypeo genisque rugoso, in fronte ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 263 tenuiter, nonnullis punctis magnis intermiatis, in vertice tempori- busque subfortiter punetato ; clypeo non distincle sinuato,; fronte arcuatim carinata; vertice carina recta, inter oculos et allorum paulo ante medium sita, instructo. Prothorace toto simpliciter, for- liter ac dense punctato, punclorum interstitiis rugosis, postice in medio longitudinaliter non distincte depresso; lateribus postice parum profunde sinuatis ; bast, anguste medio excepto, non marginata. Ely- tris mediocriter striatis; intervallis subfortiter et parum dense pun- ctatis, medio longitudinaliter subelevato. Pygidio subdense fortiter punctato. — Long. 5 mill. Brillant; téte et prothorax d’ un vert bronzé obscur, élytres d’un noir a fort reflet vert, pygidium d’un noir légèrement verdàtre, dessous du corps et pattes d’un brun noir a léger reflet verdàtre, massue des antennes brune. Téte, prothorax, élytres et pygidium a courte pubescence jaunàtre. Epistome en courbe aplatie et non distinctement sinuée en devant; joues médiocrement saillantes et presque arrondies; front avec une caréne arquée n’atteignant pas tout a fait la suture des joues ; vertex avec une caréne droite n’atteignant pas a beaucoup près les yeux et située un peu en avant de leur milieu; l’épistome et les joues couverts de rugosités trés serrées, le front a pon- ctuation assez serrée, composée de points fins, mélangés de quel- ques gros points et de quelques rugosités, le vertex et les tempes a ponctuation serrée et assez grosse. Prothorax sans rebord a la base, sauf étroitement dans le milieu; les angles postérieurs très obtus mais presque vifs; les cétés peu profondément sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles an- térieurs ; la partie postérieure avec a peine une vague trace d’impression longitudinale médiane; la région des angles posté- rieurs sans trace de depression ; le devant sans saillie ni dépres- sion; toute la surface uniformément a grosse ponctuation simple et serrée, l’intervalle des points nettement rugueux. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries médiocrement larges; interstries un peu élevés dans leur milieu en còte longitudinale irréguliére, garnis de points simples, peu serrés, assez gros et en partie disposés sur deux rangées. Pygi- 264 H. D ORBIGNY dium a grosse ponctuation simple et assez serrée; la carène de la base en are de cercle. — Choa: Antotto (Dr. Traversi, un seul exemplaire). Ne diffère guére du Ragazzi, n. sp. que par sa couleur nettement verdàtre, la caréne du vertex située un peu plus en arriére, le front à ponctuation composée en majeure partie de points fins, les interstries des élytres plus distinctement élevés dans leur milien en cote longitudinale. Ressemble comme coloration au cribellum d’Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 25), décrit de Sierra-Leone, et au chlo- rophanus d’Orbigny (I. c., p. 26), décrit du Congo francais, mais en diffère, entre autres caractéres, par sa teinte plus obscure, l’épi- stome non distinctement sinué, la pubescence du prothorax et du pygidium plus courte, la ponctuation du pygidium moins serrée. 0. aeremicans n. sp. — Mitidus, capite prothoraceque cupreo- nigris, elytris pygidioque subaeneo-nigris; supra glaber, elytris brevissime, illorum lateribus et pygidio breviter flavo-pubescentibus. Capite subtenuiter et parce punctato, nonnullis punctis majoribus in fronte atque ad latera intermixtis, clypeo rugoso, antice leviter sinuato; fronte arcuatim carinata; vertice carina recta, inter oculos et illorum paulo ante medium sita, instructo. Prothorace simpli- citer et parum dense punctato, punctis minutis, ad basim majoribus, ad latera magnis, minutis intermixtis, punctorum interstitiis non rugosis; medio longitudinaliter non sulcato; lateribus postice sinuatis; basi, medio excepto, non marginata. Elytris tenuiter striatis; inter- vallis subconvexis, simpliciter, subtenutter et sparsim, ad latera fortius et paululo densius punctatis. Pygidio confertim rugoso- punetato. Long. 3,2 mill. Brillant, téte et prothorax d’un noir fortement cuivreux, ély- tres, pygidium et dessous du corps d’un noir légérement bronze, pattes d’un brun rougeàtre, massue des antennes noire. Téte et prothorax glabres; élytres à pubescence jaune extrémement courte et a peine visible, leur còtés et le pygidium à pubescence jaune un peu moins courte. Epistome légérement sinué en de- vant; joues trés peu saillantes et arrondies; front avec une ‘ote ak Pe ca ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 265 fine caréne arquée atteignant la suture des joues et située un peu en avant du tiers antérieur de la téte; vertex avec une carène droite n’atteignant pas tout à fait les yeux et située un peu en avant de leur milieu ; ces deux carénes divisant la téte en trois parties dont celle du milieu est un peu plus grande que la première, la postérieure beaucoup plus grande; l’épi- stome couvert de rides transverses, le reste de la téte a pon- ctuation écartée et médiocrement fine, mélangée de quelques points plus gros sur le front, les joues et les tempes, sauf la partie postérieure du vertex presque lisse. Prothorax sans re- bord à la base, sauf dans le milieu; les angles postérieurs très obtus et peu prononcés; les còtés nettement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; la région des angles pustérieurs sans trace de dépression; le devant sans saillie ni dépression ; toute la surface è ponctuation simple et peu serrée, les points fins sur les deux tiers antérieurs du disque, assez , gros vers la base, gros et mélangés de points fins sur les còtés, l’intervalle des points non rugueux. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries étroites, la 7° natteignant pas a beaucoup prés la base, et s'arrètant brusque- ment en arriére un peu au-delà du milieu ; interstries a peine convexes, éparsement garnis de points simples et irréguliérement disposés, assez fins vers la suture, assez gros vers les cdtés, un peu moins écartés sur les deux derniers interstries. Pygi- dium presque deux fois aussi large que long, a ponctuation serrée et rugueuse, assez fine vers la base dans le milieu, grosse sur les còtés et en arriére; la carène de la base presque en arc de cercle. — Zanzibar (Raffray, un seul exemplaire). Voisin du Simoni d’Orbigny (1. c.); en différe par la taille beaucoup plus petite, le dessus du corps plus nettement métal- lique, la pubescence plus courte, les joues moins saillantes, la caréne du vertex ne se prolongeant pas obliquement en avant a chaque extrémité, la ponctuation de la téte plus écar- tée, le prothorax sans sillon longitudinal médian et sans trace de dépression prés des angles postérieurs, sa ponctuation moins 266 H. D ORBIGNY serrée, les élytres a stries plus étroites, la ponctuation des in- terstries bien plus écartée. M. R. Oberthur m’a communiqué une espéce appartenant au méme groupe que la précédente : O. rufovirens, n. sp. — Minutus, nitidulus, totus testaceus, ca- pite prothoraceque virescentibus, supra breviter flavo-pubescens. Capite fortiter et dense rugoso-punctato, nonnullis punctis minutis in fronte intermixtis ; clypeo leviter sinuato ; fronte parum longe carinata ; vertice carina recta, inter oculorum margines anticos sila, utrinque angulatim flexa atque inter frontem et tempora obli- que ante producta, instructo. Prothorace toto simpliciter, fortiter ac dense punctato, punctorum interstitits leviter rugosis, postice in medio longitudinaliter subimpresso ; lateribus postice levissime si- nuatis ; bast non marginata. Elytris tenuiter striatis ; intervallis subfortiter et subdense punctatis, medio longitudinaliter subelevato. . Pygidio confertim fortiter punctato. — Long. 3 mall. Très petit, assez brillant; entiérement testacé, la téte et le prothorax a fort reflet vert. Téte, prothorax, élytres et pygi- dium entiérement à courte pubescence jaune. Epistome légére- ment sinué en devant; joues peu saillantes et arrondies ; front avec une assez courte caréne a peine arquée. et natteignant pas la suture des joues; vertex avec une caréne droite, n’attei- gnant pas les yeux et située entre leur bords antérieurs, se coudant brusquement a chaque extrémité et se prolongeant obliquement cn avant entre le front et les tempes, sans atteindre la caréne frontale ; toute la téte a grosse ponctuation serrée et rugueuse, mélangée de quelques points fins sur le front. Pro- thorax sans rebord à la base ; les angles postérieurs peu accusés ; les còtés trés légèrement sinués prés de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la partie postérieure avec une légére impression longitudinale médiane; la région des angles postérieurs sans trace de dépression ; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uniformément à grosse ponctuation simple et serrée, l’intervalle des points légérement rugueux. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéra- ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 267 lement; stries étroites ; interstries un peu élevés longitudinale- ment dans leur milieu, à ponctuation simple, assez forte, assez serrée et légérement rugueuse. Pygidium garni de gros points simples et serrés; la caréne de la base en arc de cercle. — Natal: Durban (F. Ehrmann, coll. R. Oberthùr, un seul exem- plaire). Cette espéce ne peut étre confondue avec aucune de celles qui ont également le prothorax a ponctuation simple et sa base sans rebord : elle est bien reconnaissable a sa petite taille, sa couleur entiérement testacée, avec un reflet vert sur la téte et le prothorax, ce dernier uniformement a grosse ponctuation serrée, ses còtés très légérement sinués près des angles posté- rieurs. 0. quadrimaculatus Ratfray, 1877, in Rev. et Mag. de Zool., 1877, p. 319, décrit du Zanguebar. — Zanzibar (Raffray). 0. Bedeli Reitter, 1891, in Wiener Ent. Zeit., X, p. 241, décrit de l’Algérie. — Algérie et Tunisie. 0. crocatus Mulsant, 1873, Opusc., XV, p. 13, décrit de Algérie. — Tunisie. 0. Blanchardi Harold, 1869, Col. Hefte, V, p. 67, décrit de Abyssinie. — Choa: Antotto (Traversi), id. (Ragazzi), Let- Marefia (Antinori). Dans mon Mémoire sur les Onthophagides d’ Afrique (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 279); j'ai placé cette espèce parmi les Proagoderus; la longue corne dirigée en avant, dont est armé le prothorax du 7, donne a cet insecte un aspect très particu- lier, qui peut faire hésiter sur la place qu'il doit occuper; mais il a l’épistome échancré ou parfois tronqué, avec les angles vifs, les còtés externes des joues paralléles ou presque paralléles, caractéres n'existant chez aucun Proagoderus. Son prothorax n'est pas plus anguleux dans le milieu de la base qu'il ne l’est chez beaucoup d’Onthophagus sens. str.; je crois done préférable de le placer parmi ces derniers. 268 H. D ORBIGNY O. taurus Schreber, 1759, Nov. Spec. Ins., p. 7, décrit de la Saxe et de la Bavièére. — Tunisie. 0. columella Fahrzeus, 1857, apud Bohem., Ins. Caffr., II, p. 278, décrit de la Colonie du Cap. — Colonie du Cap. Cette espéce est évidemment la méme que le binodis Thun- berg, 1818, in Mém. Acad. des Sciences de 5t.-Pétersbourg, VI, 1818, p. 407, décrit du Cap de Bonne-Espérance. Le nom donné par Thunberg, ayant de beaucoup l’antériorité, doit étre adopte. 0. obliquus Olivier, 1789, Ent. I, gen. 3, p. 165, décrit du Sénégal. — Sénégal (D." Roussel); Nil Blane: Rigaf (E. Dabbene). O. vinctus Erichson, 1843, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., IX, I, p. 254, décrit de | Angola. — Sénégal; Bogos: Keren (Beccari); Abyssinie (Raffray), Boran Galla (Bottego), Zanzibar (Raffray), Nyassa (D. Kitsch). 0. calvus n. sp. — Nitidus; niger, elytrorum apice macula rufo-testacea notato, pygidio fusco-rufo; supra glaber, clypeo antice fusco-hirto, prothoracis lateribus atque elytris breviter, pygidio longius, parce pallido-setosis. Capite non carinato nec tuberculato, fere laevi, antice rugoso, genis parce rugoso-punctatis ; clypeo ro- tundato an angustissime exciso. Prothorace simpliciter ac parce punctis magnis, minutis intermixtis, in disci dimidio anteriore sublilius, ad basim atque ad latera fortius punctato; lateribus postice non sinuatis; basi subtiliter marginata. Elytris tenuiter striatis; intervallis planis, simpliciter, parce ac fortissime punctatis, punctis minutis intermixtis. Pygidio sparsim subfortiter punctato. — Long. 7 mill. Brillant; téte et prothorax noirs, avec la moitié antérieure de la téte a très léger reflet bronzé; élytres noirs, avec l’extré- mité assez largement tachée de testacé rougeàtre, les épipleures et, vers l’extrémité, une partie de l’interstrie latéral, indistincte- ment d'un brun foncé; pygidium d’un brun rougeatre obscur; dessous du corps et pattes d’un brun foncé, sauf les cuisses et ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 269 quelques parties du dessous d’un brun clair; massue des antennes testacée. Téte et prothorax glabres, sauf la partie antérieure de l’épistome a pubescence brunatre dressée, les còtés du prothorax avec quelques courtes soies pales éparses prés du bord latéral ; élytres glabres vers la base, le reste de leur surface éparsement garni de soies pales, couchées et trés courtes, sauf celles des cotés un peu plus longues et moins éparses; pygidium avec des soles pales dressées, très espacées et relativement assez longues. Epistome arrondi en devant et peut étre très étroitement échancré dans son milieu ('); joues médiocrement saillantes, formant en dehors un angle obtus largement arrondi; téte sans trace de carénes transverses ni de tubercules, avec seulement de chaque coté, sur sa partie antérieure, une courte et fine caréne oblique, située sur la suture qui sépare les joues de l’épistome; un peu plus du tiers antérieur garni de rides transverses, les joues avec quelques gros points mélangés de points fins et de rugosités, tout le reste de ia téte lisse, sauf quelques assez gros points et quelques points fins. Prothorax finement rebordé a la base; les angles postérieurs très obtus mais bien accusés; les còtés sans la moindre sinuosité prés de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans trace de sillon longitudinal; le devant sans saillie ni dépression; toute la sur- face 4 ponctuation simple, écartée, et composée de gros points mélangés de points trés fins, cette ponctuation relativement fine sur la moitié antérieure du disque, trés grosse a la base et sur les cotés. Elytres plus larges et beaucoup plus longs que le prothorax, arrondis latéralement; stries étroites; interstries plans, garnis de très gros points simples, très espacés et irréguli¢rement disposés, mélangés de points fins. Pygidium presque deux fois aussi large que long, 4 ponctuation simple, assez forte et trés éparse; la caréne de la base formant dans le milieu un angle (‘) Chez l’unique exemplaire que j’ai vu, il manque une partie du bord anté- rieur de l’épistome; d’aprés ce qui reste, le devant de l’épistome forme dans son ensemble une courbe régulière, mais il est possible que cette courbe ait dans son milieu une trés étroite échancrure, comme chez la £ du vinctus et d’autres especes voisines. D70 H. D ORBIGNY trés prononcé. — Boran Galla: Haouacio (Ruspoli, un seul exemplaire probablement 9). Ressemble un peu au vinctus Erichson (1. c.); en différe prin- cipalement par les interstries des élytres non granulés, mais très nettement ponctués. Plus voisin du semzsetosus d'Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 63), décrit du Congo francais; en diffère par les élytres avec une tache apicale testacée (au lieu d’étre entiérement noirs), leur extrémité 4 pubescence courte et couchée (au lieu d’étre assez longue et dressée), les cétés du prothorax sans la moindre sinuosité près des angles postérieurs (au lieu d’étre légèrement sinués), les élytres à stries plus étroites, les interstries plans (au lieu d’étre légérement convexes), leur ponctuation plus ecartee. O. lineatus Reitter, 1888, in Verhandl. naturf. Ver. Brinn, p. 12, décrit de Transcaspienne et du Turkestan. — Tunisie méridionale: Nefta (Abdul Kerim). 0. infuscatus Klug, 1845, Symbol. phys., tab. XLI, fig. 10, décrit de l’Arabie déserte. — Sud de l’Erythrée: Hela (Ragazzi). Cette espéce a été également trouvée dans l’Erythrée par le D.' Tellini; tous les autres exemplaires que j'ai vus proviennent du Nord de la Somalie: Obock. 0. carbonarius Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, p. 653, décrit du Mozambique. — Bogos: Sciotel (Beccari); Abyssinie (Raffray); Choa (Antinori); Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego;; Galla: lac Bas Narok (id.); Congo (Bove). Les Onthophagus signalés du Ganale Guddà (Bottego) et de l’Abyssinie (Raffray), par Gestro (in Ann. Mus. civ. di Genova, XXXV, 1895, p. 322), sous le nom dznterstetialis Fahreeus (1857, apud Bohem., Ins. Caffr., II, p. 282), sont des carbonarius. Les deux espéces se ressemblent un peu comme aspect général, mais le carbonarius n’a sur la téte, dans les deux sexes, qu’une seule caréne située sur le front en avant des yeux, tandis que ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 271 chez l’interstitialis armature de la téte est très différente: le 7 a une carène frontale, et en outre, sur le vertex, soit une caréne élevée en une petite corne 4 chaque extrémité et munie de deux ou trois dents entre ces cornes, soit seulement trois tubercules; la 9 a vers le milieu de la téte deux carénes rap- prochées l’une de l’autre, et en outre, sur le vertex, un tuber- cule transverse, parfois réduit 4 une courte caréne. Le carbonarius se trouve dans la plus grande partie de l’Afri- que; l’interstitialis parait propre a l’Afrique australe: Transvaal, Griqualand Quest, Orange, Natal, Colonie du Cap. 0. lacustris Harold, 1857, Mitth. Minch. Ent. Ver., I, p. 99, décrit du Nyassa. — Nyassa (D. Kitsch, type de Harold), Zan- zibar (Raffray). Le type de Harold a la base du prothorax nettement rebordée sur toute sa largeur; chez l’exemplaire provenant de Zanzibar (Raffray), comme chez tous ceux que j'avais vus jusqu’ici, le rebord est interrompu de chaque còté. Ce caractére est donc variable pour le /acustris, contrairement a ce que j'ai indiqué (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 20). Quelques autres espéces ont également le rebord de la base du prothorax tantòt continu, tantòt interrompu. 0. impunctatus, n. sp. — Nitidus, niger, capite prothoracisque parte antica subaeneis et subvirescentibus, antennarum clava testacea, supra glaber, elytrorum lateribus brevissime ac parce pallido-setosis. Capite sublilissime granulato, postice laevi, clypeo rugoso, antice rotundato-truncato; fronte arcuatim carinata; vertice inter oculorum margines anticos triangulatim cornuto. Prothorace toto laevi, solum- modo anguste lateribus et basi vix perspicue punciulatis ; antice medio bicalloso; lateribus postice vix sinuatis; basi marginata. Elytris tenuiter striatis; intervallis subconvexis, parce punctulatis, lateribus fortius subasperato-punctatis. Pygidio subdense punctulato, lateribus fortius punctatis. — Long. 9 mill. Brillant; noir, la téte et le devant du prothorax a légers reflets bronzés et verdàtres; massue des antennes d’un testacé Da H. D ORBIGNY clair. Dessus glabre, sauf les còtés des élytres avec quelques trés courtes soies blanchàtres. Epistome en courbe aplatie en devant; joues peu saillantes, formant en dehors un angle obtus assez largement arrondi; front avec une caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une petite corne dressée et triangulaire, située entre les bords antérieurs des yeux, la base de cette corne se continuant obliquement en avant de chaque coté, en forme de caréne, dans le prolongement de la suture qui sépare les joues de l’épistome; la téte garnie de trés fins granules serrés, se transformant sur l’épistome en fines rugosités transverses, sauf la moitié postérieure des joues et tout le vertex qui sont lisses. Prothorax rebordé a la base; les angles posté- rieurs très obtus et légérement arrondis; les còtés à peine sinués prés de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles anté- rieurs; le tiers postérieur avec une faible trace de sillon longi- tudinal médian; la région des angles postérieurs sans trace de dépression; le devant avec deux gros calus arrondis, situés tout pres du bord antérieur, assez rapprochés l’un de l’autre, mais pourtant complétement séparés ; toute la surface absolument lisse, sauf, étroitement le long des còtés et de la base, un pointillé extrémement fin et à peine visible. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries étroites; interstries subconvexes, garnis de points écartés, très fins et simples, sauf ceux de l’interstrie latéral qui sont beaucoup plus gros et légé- rement ràpeux. Pygidium seulement un peu plus large que long, couvert d’un fin pointillé assez serré, sauf ses còtés plus forte- ment ponctués; la caréne de la base en arc de cercle. Dessous des cuisses intermédiaires et postérieures lisse, sauf quelques assez gros points vers l’extrémité. Extrémité interne des tibias antérieurs formant un angle presque droit; leur éperon brusque- ment coudé en dedans avant l’extrémité, puis acuminé. — Adda Galla: Dainbi (Antinori, un seul exemplaire probablement 27). Voisin du /aevatus d’Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 69), décrit du Mozambique; en diffère, indépendamment de l’armature de la téte, par la massue des antennes d’un testacé clair (au lieu 4 d’étre noire ou brune), la téte non a ponctuation simple, mais ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 973 nettement granulée, le prothorax presque entiérement lisse (au lieu de l’étre seulement sur sa moitié postérieure), ses còtés bien moins distinctement sinués près des angles postérieurs qui sont beaucoup moins arrondis, les élytres à interstries non plans, mais légérement convexes, le pygidium & ponctuation beaucoup plus fine et non uniforme, la caréne de sa base en arc de cercle (au lieu de former un angle bien prononcé et 4 sommet arrondi). Ressemble aussi un peu a l’atropolitus d’Orbigny (1. c., p. 148), décrit de la Cafrerie, mais ce dernier a sur le vertex deux cornes ou une lame prolongée en corne à chaque extrémité 7, une caréne simple 2; de plus les cétés de son prothorax ont une fine ponctuation bien visible et légèrement ràpeuse. 0. tessulatus, Harold, 1871, Col. Hefte, VIII, p. 13, décrit de l’Erythrée: Bogos. — Bogos: Insaba (Beccari, type de Harold); Erythrée: Acrour (P. Picard); Somalie: Bas-Ganana (Bottego), Jamado (Ruspoli). A également été trouvé en Abyssinie par Raffray (coll. du Muséum de Paris et coll. R. Oberthur). Jai dans ma collection une espéce très voisine du tessulatus: 0. astigma n. sp. — Nitidulus; capite prothoraceque cupreo- aeneis ; elytris testaceis, intervallo laterali antice longitudinaliter fusco-maculato, epipleuris testaceîs; supra tolus brevissime flavo- pubescens. Apud marem capite toto fortiter ac dense rugoso-punctato, clypeo rotundato, fronte non carinata, vertice inter oculos cornicu- lato. Prothorace toto simpliciter, fortiter ac dense punctato, punctorum interstittis rugosis; lateribus postice distinete sinuatis; bast margi- nata. Elytris parum visibiliter striatis; intervallis planis, subdense granulatis. Pygidio tenuiter granulato-punctato. — Long. 7 mill. Médiccrement brillant; téte et prothorax d’un bronzé cuivreux; élytres entiérement testacés, sauf l’interstrie latéral avec une tache longitudinale noiràtre, située sur sa moitié antérieure, le 7° interstrie avec une vague trace de tache longitudinale brunàtre, située vers le tiers antérieur, les rebords des épipleures bruns; dessous du corps et pattes bruns; massue des antennes testacée. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.2, Vol. I (6 Settembre 1904) 18 9274 H. D ORBIGNY Téte, prothorax, élytres et pygidium a pubescence jaune et uni- formément très courte. Epistome réguliérement arrondi en devant; joues peu saillantes et arrondies; front sans trace de caréne; vertex avec une petite corne conique, située un peu en arriére du milieu des yeux; toute la téte uniformément a grosse ponctuation ru- gueuse et serrée, sans mélange de points fins. Prothorax rebordé à la base; les angles postérieurs très obtus mais bien accusés; les cotés peu profondément mais nettement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; le tiers postérieur avec une légère trace d’impression longitudinale mé- diane; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uni- formément a grosse ponctuation simple et serrée, sans espace lisse près des angles postérieurs, l’intervalle des points nettement rugueux. Elytres beaucoup plus larges que le prothorax, arrondis sur les còtés; stries médiocrement larges et peu apparentes; interstries plans, garnis de fins granules assez serrés et irrégu- liérement disposés. Pygidium 4 fine ponctuation granuleuse; la caréne de la base formant dans le milieu un angle trés pro- noncé. — Tanganyika (ma collection, un seul exemplaire .%). Très voisin des O. tesswlatus Harold (1. c.), stigmosus d’Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 77), décrit de l'Afrique orien- tale allemande, et polystigma d’Orbigny (l.c., p. 79), décrit également de l’Afrique orientale allemande; différe de ces trois espèces par les élytres sans taches sur le disque, leurs épipleures testacés sauf les bords, leur pubescence jaune (au lieu d’étre noire), l’épistome 7 non tronqueé ou sinué, mais régulièrement arrondi, la téte 7 entiérement a grosse ponctuation serrée et rugueuse, sans mélange de points fins, le prothorax à ponctua- tion plus uniforme, sans espace lisse près des angles postérieurs. 0. Raffrayi Harold (gracilicornis Raffray), 1886, in Berlin. Ent. Zeitschr., XXX, p. 144, décrit de l’Abyssinie. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego). 0. flavibasis, n. sp. — Subopacus ; capite prothoraceque nigris, interdum aeneo-nigris aut viridi-nigris ; elytris sive nigris, basi ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 975 tota, intervallo juxtasuturali excepto, testacea, apice testaceo-macu- lato, sive testaceis, intervallo juxtasuturali nigro vel fusco, et in- terdum disco in intervallis imparibus longitudinaliter nigro-lineato ; pygidio nigro ; supra breviter, in prothoracis lateribus paulo lon- gius flavo-pubescens. Capite fortiter et subdense punctato, clypeo rugoso y apud marem clypeo rotundato-truncato, fronte non cari- nata, vertice inter oculorum margines anticos tuberculato ; apud feminam clypeo leviter sinuato, fronte arcuatim carinata, vertice carina brevi, recta vel in medio subsinuata, inter oculos et illorum paululo ante medium sita, instructo. Prothorace parum convexo, sempliciter et parum dense punctato, postice in medio non aut in- distincte sulcuto, antice simplict ; lateribus parum rotundatis, po- stice vix perspicue sinuatis; bast marginata. Elytris lateraliter parum rotundatis, mediocriter striatis ; intervallis planis, parce gra- nulatis. Pygidio fortiter punetato. — Long. 4,5-5,5 mill. Presque mat; téte et prothorax noirs, souvent a léger reflet bronzé ou verdàtre ; élytres noirs, avec tous les interstries, sauf le juxtasutural, assez briévement tachés de testacé a la base, et une assez grande tache subapicale irréguliére, la teinte tes- tacée s'étendant plus longuement sur les interstries pairs, sur- tout sur la moitié externe de l’interstrie latéral pour la tache basilaire, sur la moitié interne de cet interstrie pour la tache subapicale (type) ; parfois les taches plus étendues, et alors élytres testacés, avec l’interstrie juxtasutural noir, des bandes longitudinales noires situées sur les 3°, 5° et 7° interstries et n’atteignant ni la base ni l’extrémité, une petite tache située sur le 2° interstrie un peu aprés le milieu, les épipleures noirs, sauf une petite tache testacée près de leur base (var. lineiger var. nov.); parfois encore élytres entierement testacés, sauf l’interstrie juxtasutural et les épipleures noirs, ces derniers tachés de testacé vers leur base (var. mundatus var. nov.) ; pygidium, dessous du corps et pattes noirs ; massue des antennes noire. Téte, prothorax, élytres et pygidium à courte pubescence jaune, la pubescence seulement un peu plus longue sur les eétés du prothorax. Epistome en courbe aplatie en devant 7, légérement sinué 9 ; joues peu saillantes et réguliérement ar- _276 H. D ORBIGNY rondies ; front sans caréne, vertex avec un tubercule situé entre les bords antérieurs des yeux, 7; front avec une carène arquée atteignant ou natteignant pas tout a fait la suture des joues, vertex avec une courte caréne droite, ou a peine sinuée dans son milieu, située à peine en avant du milieu des yeux et n’oc- cupant guére plus du tiers de leur intervalle, 9 ; toute la téte a grosse ponctuation simple et assez serrée, ordinairement mélan- gée, sur le front, de quelques points fins, en outre l'épistome plus ou moins rugueux. Prothorax peu convexe, paraissant, vu de dessus, peu arrondi latéralement, rebordé a la base; les angles postérieurs très largement arrondis et presque nuls ; les cOtés a peine visiblement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal, ou tout au plus avec une courte et faible trace d’impression longitudinale sur la partie postérieure; la région basilaire légérement déprimée de chaque còté prés des angles postérieurs; le devant sans saillie ni dépression, ou tout au plus avec une trés vague trace de callosité médiane; toute la surface uniformément a ponctuation simple, médiocrement forte et peu serrée, sauf les dépressions basilaires presque lisses ou’éparsement ponctuées. Elytres plus larges que le pro- thorax, peu arrondis latéralement ; stries médiocrement larges ; interstries plans, garnis de fins granules écartés et en majeure partie disposés irréguliérement. Pygidium a grosse ponctuation assez serrée, sauf souvent le milieu plus éparsement ponctué ; la caréne de la base en arc de cercle ou presque en arc de cercle. — Choa: Antotto (Ragazzi, type et var. mundatus), id. (Traversi, var. lineiger). Ressemble beaucoup au secundarius Roth (1851, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p. 126), décrit du Tigré; en diffère par la base des élytres testacée sur toute sa largeur, sauf l’interstrie juxtasutural (tandis que chez le secundarius les élytres ont a la base du 5° interstrie et souvent du 3° une petite tache noire, tantòt isolée, tantòt prolongée «en arriére jusqu'à la grande tache noire du disque); en diffère encore par les cétés du pro- thorax à peine visiblement sinués près des angles postérieurs ONTHOPHAGIDES AFRICAINS ayy (au lieu d’étre légérement mais distinctement sinués), le devant completement simple ou avec seulement une très vague trace de callosité médiane (au lieu d’avoir une gibbosité médiane or- dinairement bien prononcée et divisée en deux callosités). Je donne la description d’une espéce nouvelle qui ne fait pas partie de la collection du Musée civique de Génes, et pourrait étre confondue avec la précédente : 0. stillatus, n. sp. — Subopacus ; niger, capite prothoraceque subaeneo-nigris, elytrorum basi in intervallis 2°-7°, interdum 5° excepto, lateribus antice longitudinaliter juxta marginem externum, et saepius apice, testaceo-maculatis ; supra breviter, in prothoracis lateribus paulo longius flavo-pubescens. Capite fortiter et subdense punctato, clypeo rugoso ; apud marem clypeo non aut viz sinuato, fronte non aut indistincte carinala, vertice inter oculorum mar- gines anticos tuberculato ; apud feminam clypeo sinuato, fronte arcuatim carinata, vertice carina brevi, recta, inter oculos et il- lorum in medio sita, instructo. Prothorace convexo, simpliciter et subdense punctato, postice in medio longitudinaliter tmpresso, an- tice simplici ; lateribus valde rotundatis, postice non aut vix si- nuatis ; basi marginata. Elytris lateraliter valde rotundatis, medio- criter striatis; intervallis planis, parce granulatis. Pygidio sub- fortiter punetato. — Long. 4,5 - 5,5 mill. Presque mat; téte et prothorax d’un noir légérement bronzé; élvtres noirs, avec les 2°-7° interstries, sauf parfois le 5°, briò- vement tachés de testacé a la base, les taches des 3° et 5° in- terstries encore plus courtes que les autres et souvent moins distinctes, en outre avec une petite tache longitudinale sur la région antérieur de l’interstrie lateral, le long du bord externe, et ordinairement chacun une petite tache antéapicale assez va- riable d’étendue et se prolongeant un peu en avant sur la 7° strie; pygidium, dessous du corps et pattes noirs; massue des antennes noire. Téte, prothorax, élytres et pygidium a courte pubescence jaune, sauf les cotés du prothorax a pubescence un peu plus longue. Epistome non ou a peine sinué en devant o’, assez nettement sinué 9 ; joues peu saillantes et régulièrement 278 H. D ORBIGNY arrondies ; front sans caréne ou avec seulement une vague trace de caréne, vertex avec un tubercule situé entre les bords antérieurs des yeux, 7; front avec une caréne arquée attei- gnant la suture des joues, vertex avec une courte caréne droite, située entre les milieu des yeux et occupant un peu plus du tiers de leur intervalle, 9 ; la téte a grosse ponctuation assez serrée, un peu rugueuse sur l’épistome 7, transformée en ru- gosités serrées sur l’épistome 9. Prothorax convexe, paraissant, vu de dessus, trés arrondi latéralement, rebordé a la base; les angles postérieurs très largement arrondis et presque nuls; les cétés non ou a peine sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs ; le tiers postérieur avec une impression longitudinale médiane peu profonde mais bien visible; la région basilaire légérement déprimée de chaque cdté près des angles postérieurs; le devant sans saillie ni dépression ; toute la surface uniformément a ponctuation simple, médiocre- ment forte et médiocrement serrée, sauf les dépressions basilaires qui sont lisses ou éparsement ponctuées. Elytres plus larges que le prothorax, très arrondis latéralement; stries médiocre- ment larges; interstries plans, garnis de fins granules écartés et en majeure partie disposés irréguliérement. Pygidium a ponc- tuation assez grosse et assez serrée; la caréne de la base en arc de cercle ou presque en arc de cercle. — Galla: environs de Harrar (Zaphiropoulo, ma collection). Ressemble beaucoup au flavibasis n. sp.; en différe par la tache testacée de la base des élytres plus petite et ne se pro- longeant pas au-dessus de l’épaule, le prothorax plus convexe, plus arrondi latéralement, sa base avec une dépression longitu- dinale médiane bien accusée, sa ponctuation un peu plus serrée, les élytres plus arrondis latéralement. Ressemble aussi beaucoup aux exemplaires foncés du secun- darius Roth (1. c.), mais en différe par le 3° interstrie et ordi- nairement le 5° tachés de testacé a leur base (tandis qu’ils sont entièrement noirs a la base chez les secundarius a élytres en majeure partie noirs). En différe encore par la ponctuation de la téte plus serrée, le prothorax non ou a peine sinué sur les ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 279 cotés près des angles postérieurs, et sans saillie en devant (au lieu d’étre légérement mais distinctement sinué sur les cotés, et d’avoir en devant une gibbosité médiane ordinairement bien prononcée et divisée en deux callosités), sa ponctuation un peu moins grosse et un peu plus serrée, la taille ordinairement un peu plus grande. 0. ineptus Harold, 1871, Col. Hefte, VIII, p. 12, décrit de l’Erythrée: Bogos. — Harold a décrit cette espèce d’après deux exemplaires provenant de Bogos: Sciotel (Beccari, coll. du Musée civique de Génes), et dont l’un se trouve encore dans cette col- lection, l’autre a été conservé par lui et se trouve actuellement dans la collection de M. R. Oberthir. Au cours de sa descrip- tion il réunit a l’ineptus un troisiéme exemplaire provenant de Bogos: mont Zedamba (Beccari, id.), et qui, d’aprés lui, différe- rait seulement des deux autres par sa coloration uniformé- ment brune, sans taches claires, et la trace d’une caréne fron- tale. Il en différe encore par le prothorax a ponctuation lé- gérement rapeuse en devant et sur les còtés, a rebord ba- silaire largement interrompu de chaque cdté, la région des angles postérieurs avec une assez forte impression. C’est une espéce très distincte; elle n’appartient pas au méme groupe, et je la mentionne plus loin sous le nom de decolor d’Orb. 0. simplex Ratfray, 1877, in Rev. et Mag. de Zool., 1877, p. 320, décrit du Zanguebar. — Zanzibar (Raffray). 0. choanicus n. sp. — Nitidus ; fusco-niger, capite prothoraceque aeneo-nigris; supra breviter flavo-pubescens. Capite subdense punc- tato, punctis magnis, minutis intermixtis ; clypeo rotundato ; fronte arcuatim tenuiter carinata, carina paulo ante capitis medium sita ; vertice apud marem inter oculorum margines posticos tuberculato, apud feminam carina brevi, obsoleta, paulo ante oculorum mar- gines posticos sita, instructo. Prothorace fortiter ac parum dense punctato, punclis simplicibus, solummodo antice atque ad latera indistinete subasperatis ; lateribus postice levissime sinuatis; basi subtilissime marginata. Elytris late striatis; intervallis subcon- 280 H. D ORBIGNY vexis, parce granulatis. Pygidio fortiter et dense punctato. — Long. 4,2 - 4,5 mill. Brillant; entiérement d’un brun noir, la téte et Je prothorax a fort reflet bronzé; massue des antennes testacée. Téte, prothorax, élytres et pygidium à courte pubescence jaune. Epistome régu- liérement arrondi, ou en courbe un peu aplatie en devant; joues peu saillantes et arrondies; front avec une caréne arquée située trés peu en avant du milieu de la téte et atteignant la suture des joues, extreémement fine 7, moins fine 2; vertex avec un tubercule situé entre les bords postérieurs des yeux 7, avec une courte et fine trace de caréne droite, située un peu en avant du bord postérieur des yeux et occupant le tiers de leur inter- valle, £ ; toute la téte a ponctuation assez serrée, composée de gros points plus ou “moins mélangés de points fins, sauf l’épi- stome 2 entiérement garni de rugosités. Prothorax trés fine- ment rebordé a la base; les angles postérieurs trés obtus et un peu arrondis; les còtés très legérement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; le tiers posté- rieur avec une impression longitudinale médiane assez prononcée; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface à grosse. ponctuation peu serrée, mélangée de quelques points fins, cette ponctuation complètement simple, sauf sur la déclivité antérieure et la premiére moitié des cdtés, ou elle a une très légére ten- dance à devenir ràpeuse. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries larges; interstries subconvexes, garnis de fins granules assez écartés. Pygidium presque aussi long que large 7, beaucoup plus large que long @, garni d'une grosse ponctuation serrée; la caréne de la base en arc de cercle, ou formant dans le milieu un angle très peu prononcé. — Choa: Gherba (Ragazzi). Chez cette espéce la ponctuation du prothorax a une tendance à devenir ràpeuse en devant et sur les còtés, mais ce caractére est si peu accentué que je crois préférable de la placer parmi celles qui ont la ponctuation du prothorax entiérement simple, d’autant plus que cette division comprend d’assez nombreuses petites espéces qui lui ressemblent. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 281 Elle est voisine du simplex Raffray (1. c.), et du tonsus d'Or- bigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 94), décrit de Zanzibar, mais différe de ces deux espéces, entre autres caractéres, par l’épistome non sinué, le tubercule de la tète 7 situé entre les bords postérieurs des yeux (au lieu d’étre situé un peu en avant de leur bord antérieur), la caréne frontale 2 située très peu en avant du milieu de la téte (au lieu d’étre située en avant du tiers antérieur), la taille beaucoup moins petite. 0. carinicollis Raffray, 1877, in Rev. et Mag. de Zool., 1877, p. 325, décrit du Zanguebar. — Zanzibar (Raffray). 0. pullus Roth. 1851, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p, 127, décrit du Tigré. — Abyssinie (Raffray), Zanzibar (id). 0. bicolor Raffray, 1877, in Rev. et Mag. de Zool., 1877, p. 324, décrit de l’Erythrée. — Abyssinie (Raffray). O. tersipennis d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 104, décrit du Sénégal. — Bogos: Keren (Beccari). O. laevis n. sp. — Subdepressus, nitidissimus ; niger, elytris pallido-testaceis, intervallo juxtasuturali epipleurisque nigris ; supra glaber, clypeo fusco-pubescente, pygidio vix perspicue flavo-setoso. Capite subtiliter punctulato, in genis temporibusque nonnullis punc- tis magnis notato, clypeo fortiter rugoso-punctato, antice exciso ; fronte arcuatim carinata; verlice carina fere recta, paulo ante ocu- lorum marginem posticum sita, instructo. Prothorace toto laevi, solummodo intra angulos anticos nonnullis punctis magnis, simpli- cibus, notato; angulis posticis nullis, lateribus non sinuatis ; basi marginata. Elytris laevibus, non striatis, solummodo longitudina- liter vix perspicue seriepunctulatis. Pygidio parce ac fortiter punctato, punctis minutis imtermixtis; carina basali regulariter arcuata. — Long. 5 mill. Un peu déprimé en dessus; très brillant; noir, avec les ély- tres d’un testacé pale, sauf l’interstrie juxtasutural, les épipleures et étroitement le bord basilaire qui restent noirs; massue des antennes noire. Dessus glabre, sauf l’épistome a courte pube- 982 H. D ORBIGNY scence brunàtre, le pygidium avec quelques soies d’un jaune pàle, extrémement courtes et peu visibles. Epistome étroitement mais profondément échancre en devant; joues trés peu saillantes et arrondies ; front avec une forte caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une caréne peu élevée, presque droite, n’atteignant pas tout a fait les yeux et située très peu en avant de leur bord postérieur; l’épistome entiérement a grosse ponctuation rugueuse et peu serrée, le reste de la téte lisse, sauf un trés fin pointillé, et quelques gros points sur les joues et sur les tempes. Prothorax rebordé a la base, sans angles postérieurs, ses bords latéraux et basilaire formant une courbe continue et sans sinuosité depuis les angles antérieurs jusqu’au milieu de la base; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant saus saillie ni dépression; toute la surface absolument lisse, sauf quelques gros points simples le long du rebord latéral, et quelques points extrémement fins, à peine visibles, sur les cotés. Elytres un peu plus larges et beaucoup plus longs que le prothorax, arrondis latéralement, non striés, les stries rem-. placées par de trés fines rangées de petits points peu apparentes; l’intervalle de ces rangées complétement lisse, sauf, vers les cotés, un trés fin pointillé 4 peine visible. Pygidium au moins deux fois aussi large que long, à ponctuation écartée, composée de gros points mélangés de points fins; la caréne de la base en arc de cercle. — Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego, un seul exemplaire @ ). Assez voisin des 0. bicolor Raffr. (1. c.) et tersipennis d’Orb. (1. c.), mais se distingue de toutes les espéces de ce groupe par sa forme déprimée, le prothorax complétement lisse, sauf aux angles antérieurs, sans angles postérieurs et sans sinuosité sur les còtés, les élytres lisses, sauf de trés fines lignes longitudi- nales de points a peine visibles, la caréne de la base du pygi- dium en arc de cercle, 0. corniculatus Reiche, 1850, in Voy. Ferr. et Galin., III, Ent., p. 325, décrit de l’Abyssinie. — Abyssinie (Raffray); Erythrée: Acrour (P. Picard). ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 283 0. senegalensis d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 109, décrit du Sénégal. — Bogos: Keren (Beccari), un exem- plaire signalé par Harold (Col. Hefte; VII, p. 12), sous le nom de corniculatus Reiche. Javais déjà vu dans la collection du Muséum de Paris un exemplaire de cette espéce, provenant de l’Abyssinie (Raffray), mais, je ne l’avais pas signalé dans ma description, craignant une erreur de provenance. Reiche (1. c.), a la suite de la description du corniculatus, mentionne, sans la décrire, sous le nom de Cleryi Buquet (in litt.), qui figure également au Catalogue Dejean, une espéce du Sénégal, qu'il dit appartenir au méme groupe que le corni- culatus ; il est bien vraisemblable que cette espéce est le sene- galensis. O. hirtipodex n. sp. — Subopacus ; capite prothoraceque aeneis, prothoracis lateribus testaceis; elytris testaceis, ad humeros atque ad apicem parce nigro-maculatis, sutura nigra, pygidio nigro; in capite atque in prothoracis lateribus longe pallido-pilosus, in elytris breviter nigro-setosus, in pygidio longe pallido-pubescens, basi lon- gius flavo-hirta. Capite granulato ; clypeo rotundato ; fronte arcua- tim carinata; vertice carina apud marem post oculos sita, utrinque relrorsum in cornu producta, apud feminam inter oculos et wlorum in medio sita, simplici, regulariter arcuata et parum longa, in- structo. Prothorace tenutter et densissime granulato, antice apud marem utrinque depresso, apud feminam transversim subearinato et utrinque subtuberculato ; lateribus postice leviter sinuatis ; basi, medio excepto, non marginata. Elytris sublilissime striatis ; inter- vallis fere planis, tenuissime ac subdense granulatis. Pygidio con- fertim granulato-punctato ; basi non carinata. Long. 6,5-9 mill. Presque mat; téte et prothorax d’un bronzé un peu obscur, le prothorax largement bordé de testacé sur les còtés; élytres testacés, avec l’interstrie juxtasutural noir, une petite tache noire humerale, plusieurs petites taches longitudinales situées sur les stries vers le troisicme quart de la longueur, et une tache su- bapicale; parfois les taches longitudinales plus développées trans- 284 H. D ORBIGNY versalement, se reliant plus ou moins entre elles et s’étendant jusqu’a la tache suturale; épipleures testacés; pygidium et des- sous du corps noirs; pattes d’un brun rougeàtre, sauf le dessous des cuisses testacé; massue des antennes brune ou d’un testacé obscur. Téte et prothorax a pubescence blanchatre fine et couchée, trés longue et écartée sur la téte et les cotés du prothorax, assez courte et plus serrée sur le reste du prothorax; élytres garnis de courtes soies noires dressées; pygidium a longue pu- bescence blanchàtre et couchée, sa base avec une très longue frange de poils jaunàtres et dressés. Epistome régulièrement arrondi a son bord antérieur; joues très peu saillantes, régulié- rement arrondies 7, formant un angle très obtus et largement arrondi 2; front avec une caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une caréne arquée, située un peu en ar- riére du bord postérieur des yeux, prolongée a chaque extré- mité en une petite corne dirigée en arriére, 7; vertex avec une caréne simple, légèrement et réguliérement arquée, n’attei- gnant pas à beaucoup prés les yeux et située entre leurs mi- lieux, 2; toute la téte garnie de fins granules serrés, se trans- formant plus ou moins sur l’épistome en rugosités transverses. Prothorax sans rebord a la base, sauf dans le milieu; les angles postérieurs largement arrondis; les còtés faiblement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec un léger sillon longitudinal médian; le devant avec une profonde depression de chaque còté, la partie médiane gibbeuse et brusquement déclive en avant, souvent avec un petit tubercule situé de chaque coté sur le bord interne de la dépression, 7; le devant avec une aréte émoussée transverse, oc- cupant un peu plus du tiers de la largeur, et avec un petit tu- bercule a chaque extrémité de cette aréte, 9; toute la surface couverte de fins granules serrés, sauf la région des angles an- térieurs bien moins densément granulée, les dépressions > très éparsement ponctuées. Elytres de la largeur du prothorax, ar- rondis latéralement; stries très étroites; interstries presque plans, garnis de très fins granules assez serrés; la suture fortement enfoncée a la base. Pygidium a ponctuation granuleuse et serrée; ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 985 la base sans caréne transverse. — Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego). Voisin du pictipodex d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 141), décrit du Sud de l’Afrique orientale anglaise ; en diffère principalement par l’armature de la téte, la pubescence du prothorax beaucoup plus longue sur les còtés, les granules de la téte et du prothorax beaucoup plus fins et plus serrés, le pygidium entiérement noir (au lieu d’étre testacé et taché de verdatre). 0. maki Illiger, 1803, Mag., II, p. 203, décrit du Portugal. — Tunisie: Kairouan (Abdul Kerim). M. Joseph Gillet m’a communiqué l’espèce suivante: 0. ! ongiceps n. sp. — Subnitidus ; capite prothoraceque coeruleis ; elytris testacers, ad tertiam anteriorem transversim utrinque nigro- bipunctatis, in dimidio posteriore nigris, macula nigra antice den- tata, in intervallo jurtasuturali usque basim, in lateribus usque ad tertiam antertorem producta, postice utrinque maculam parvam testaceam includente, epipleuris nigris; pygidio coeruleo vel sub- coeruleo-nigro; supra glaber, prothoracis lateribus, elytris pygidio- que brevissime pubescentibus. Capite longo, inermi, solummodo postice juxta prothoracis marginem anteriorem tenuiter et breviter carinato, apud marem toto confertim punctato, apud feminam fere toto confertim rugoso ; clypeo producto, apice truncato. Prothorace valde convexo, densissime granulato, postice in medio fere simpli- citer punctato, paululo ante medium minute tuberculato, ante tu- berculum apud marem abrupte declivi, apud feminam minus de- clivi; lateribus postice valde sinuatis ; basi non marginata, medio angulata. Elytris subtiliter striatis; intervallis planis, subtenuiter, ad suturam parce, ad latera dense asperato-punctatis. Pygidio con- fertim fortiter punctato. — Long. 10-10,5 mill. Assez brillant; téte et prothorax d’un bleu foncé; élytres tes- tacés, avec une grande tache noire occupant un peu moins de la moitié postérieure, irréguliérement dentée à son bord anté- rieur, se prolongeant sur l’interstrie juxtasutural jusqu’a la base 286 H. D ORBIGNY en se dilatant un peu sur le 2° interstrie vers le tiers antérieur, se prolongeant également sur les cétés presque jusqu'au tiers antérieur, d’abord étroitement le long du rebord latéral, puis en se dilatant fortement sur les deux derniers interstries, enclosant de chaque cétc, vers l’extrémit!, une petite tache testacée située sur le 2° interstrie un peu avant le commencement de la partie déclive, et souvent une autre plus petite, située sur le 6° inter- strie, un peu avant son extrémité ; en outre, chaque élytre avec deux petites taches noires ponctiformes, situées vers le tiers an- térieur sur les 3° et 5° interstries, le bord basilaire et les épi- pleures noirs; pygidium d’un bleu foncé ou d’un noir bleuatre ; dessous du corps et pattes noirs; massue des antennes noire. Dessus glabre, sauf les còtés du prothorax et le pygidium a très courte pubescence jaune, les élytres imperceptiblement garnis de soies extrémement courtes, jaunes sur les parties testacées , noires sur les parties noires. Téte beaucoup plus longue que large; épistome prolongé en avant, relevé et assez largement tronqué a son bord antérieur; joues peu saillantes, formant en dehors un angle trés obtus et légérement arrondi; la téte com- plétement inerme, sauf une courte et trés fine caréne située tout à fait a sa partie postérieure, bien en arriére du bord postérieur des yeux, contre le bord antérieur du prothorax; toute sa surface à ponctuation simple et tres serrée, un peu rugueuse en devant, 7; toute sa surface couverte de rugosités très serrées, sauf le vertex densément ponctue, 2. Prothorax très convexe, sans rebord a la base qui forme dans le milieu un angle bien prononcé ; les angles postérieurs très obtus; les còtés fortement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec un léger sillon longitudinal médian; la région basilaire très légérement déprimée de chaque còté près des angles postérieurs; le disque avec un petit tubercule mé- dian, un peu longitudinal, situé a peine en avant du milieu de la longueur; toute la partie antérieure brusquement déclive en avant de ce tubercule 7, moins brusquement déclive 2; toute la surface couverte d’assez fins granules extrémement serrés et, sauf vers la base, beaucoup plus longs que larges, excepté en- ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 287 viron le tiers postérieur sur le quart médiam de la largeur, qui a une ponctuation serrée et presque simple. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries étroi- tes; interstries complétement plans, garnis de points rapeux assez fins, écartés sur les premiers interstries, devenant serrés vers les cétés. Pygidium seulement un peu plus large que long #7, deux fois aussi large que long 2, couvert d’une grosse ponctuation serrée et un peu ràpeuse; la caréne de la base formant dans le milieu un angle bien prononce et a sommet arrondi. Eperon des tibias antérieurs court: et tronqué 7, long et acuminé 9. — Afrique orientale allemande. Appartient au méme groupe que les O. maculatus Fabricius (1801, Syst. Eleuth., I, p. 64), décrit de la Guinée, folziceps Que- denfeldt (1884, in Berlin. Ent. Zeitschr., XXVII, p. 277), décrit de l’Angola, et graphicus Wallengren (1881, in Ent. Tidskr., II, p. 21), décrit du Transvaal; diffère de ces trois espéces prin- cipalement par le disque du prothorax avec un petit tubercule, la couleur bleue du prothorax, les taches des élytres autrement disposées; différe encore du maculatus par les stries des élytres beaucoup plus étroites, la ponctuation des interstries plus fine et bien moins serrée, du folziceps et du graphicus par la taille beaucoup plus grande. O. Gestroi n. sp. — Parum nitidus; capite prothoraceque viri- dibus ; elytris testaceis, fascia nigra, transversa, irrequlari, parum lata, ad tertiam posteriorem sita, et utrinque altera anteriore, obli- qua, valde irrequlari, ad latera sita, maculaque apicali, ornatis ; pygidio testaceo, postice fusco; in capite fere glaber, vertice flavo- hirto, in prothorace breviter, ad latera longius pallido-pube- scens, in elytris glaber, lateribus breviter pallido-pubescentibus, in pygidio longius pallido-pilosus. Capite densissime , postice parcius punctato ; clypeo producto, antice recurvo et truncato ; fronte non carinata ; vertice lamina reclinata, parum lata, paulo post oculos sita, medio in cornu producta, armato. Prothorace toto densissime granulato, supra angulos posticos non depresso, antice valide bitu- berculato ; lateribus postice valde sinuatis; basi, medio et angulis 288 H. D ORBIGNY posticis exceplis, non marginata. Elytris tenuiter striatis; intervallis planis, subtiliter ac dense granulato-punctatis , lateribus fortiter asperato-punctatis. Pygidio confertim punetato. — Long. 8,5 mill. Peu brillant; téte et prothorax d’un beau vert, tournant lé- gérement au vert bleuàtre sur la région postérieure du protho- rax; élytres testacés, avec une bande transverse noire, trés ir- reguliére et assez étroite, située vers le tiers postérieur, s’éten- , dant de la suture au milieu du 7° interstrie, et se prolongeant un peu en avant sur l’interstrie juxtasutural, en outre chacun avec une autre tache très irrégulière, située sur les còtés, et composée de quatre petites taches noires légérement reliées entre elles, dont deux vers le quart antérieur sur les 5° et 8° inter- stries, une un peu aprés le tiers antérieur sur le 7° interstrie, et une un peu après le milieu sur le 8°, enfin avec une petite tache apicale sur les 3° -7° interstries, le bord sutural étroite- ment et les épipleures noirs; pygidium testacé, sauf sa moitié postérieure d’un noir brunàtre; dessous du corps et pattes d’un brun foncé; massue des antennes brune. Téte 4 peu prés glabre, sauf sa partie postérieure à pubescence jaunàtre assez longue et dressée; còtés du prothorax et pygidium à pubescence blan- chàtre assez longue et couchée, le reste du prothorax et les còtés des élytres 4 courte pubescence blanchàtre, le reste des élytres glabre. Epistome longuement prolongé en avant, relevé et tronqué a son sommet; joues très peu saillantes, faiblement arquées latéralement, et légérement sinuées a leur partie pos- térieure; front sans trace de caréne; vertex avec une petite lame inclinée en arriére et prolongée en corne dans son milieu, cette lame prenant naissance un peu en arriére du bord posté- rieur des yeux et beaucoup plus étroite que leur intervalle, la corne assez courte, fortement recourbée en avant, arrondie à son sommet; toute la téte a ponctuation simple, finement rugueuse, extrèmement serrée et médiocrement grosse, sauf la lame et les tempes à ponctuation non rugueuse, peu serrée et composée de points assez gros, mélangés de points fins. Prothorax sans rebord a la base, sauf dans le milieu et tout près des angles postérieurs, qui sont arrondis; les còtés fortement sinués prés ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 289 de ces angles, en ligne droite entre le milieu et les angles an- térieurs: le tiers postérieur avec une légére impression longitu- dinale médiane; la région des angles postérieurs sans dépression ; le devant très brusquement et largement déclive, le sommet de la déclivité avec deux grands tubercules obliques, complétement séparés, mais peu éloignés l’un de l'autre; toute la surface cou- verte d’assez fins granules extrémement serrés, sauf la deéclivité antérieure peu densément ponctuée. Elytres beaucoup plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries fines et peu ap- parentes; interstries complétement plans, garnis d’une fine ponc- tuation granuleuse et serrée, devenant forte et rapeuse sur les cotés. Pygidium a ponctuation serrée et assez forte; la caréne de la base formant dans le milieu un angle très peu prononcé et a sommet arrondi. — Galla : entre les Badditu et Dimé (Bot- tego, un seul exemplaire 7). Je demande a M. le D.* Gestro la permission de lui dédier cette jolie espéce. Elle ressemble un peu au /ongiceps n. sp., mais elle en différe par la téte et le prothorax verts, les taches des élytres autrement disposées, le pygidium en grande partie testacé, les còtés du prothorax et le pygidium a pubescence blan- chàtre assez longue, le vertex avec une petite lame prolongée en corne dans son milieu, le prothorax en partie rebordé à la base, sans dépression de chaque còté près des angles postérieurs, et ayant en devant deux grands tubercules, la taille moins grande. Le Musée civique de Génes ne possède pas l’espèce suivante, assez voisine du (Gestroî - O. bituber n. sp. — Nitidulus ; capite prothoraceque subobscure aeneo-viridibus, elytris fuscis, sutura aeneo-viridi, pygidio viridi- nigro, antennarum clava dilute testacea; supra breviter flavo-pube- scens. Capite subtiliter et simpliciter punctato, nonnullis punctis magnis in genis atque in temporibus intermixtis, clypeo rugoso, antice truncato; fronte arcuatim carinata; vertice lamina parva, erecta, apice truncata, inter oculorum margines posticos sita, instructo. Prothorace granulato, utrinque supra angulos posticos Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.3, Vol. I (7 Settembre 1904) 19 290 H. D ORBIGNY area laevi non depressa notato, antice valide bituberculato; lateribus postice valde sinuatis; basi, medio excepto, non marginata. Elytris mediocriter striatis; intervallis planis, ad suturam sparsim et subti- liter, ad latera densius et paulo fortius granulatis. Pygidio sub- dense granulato-punctato. — Long. 9 mill. Assez brillant; téte et prothorax d’un vert bronzé un peu obscur, élytres d’un brun foncé, avec le bord sutural vert bronzé, pygidium, dessous du corps et pattes d’un noir verdàtre, massue des antennes d’un testacé clair. Téte, prothorax, élytres et py- gidium a courte pubescence jaune. Epistome tronqué en devant; joues médiocrement saillantes, arquées sur leur moitié antérieure, légérement sinuées sur leur seconde moitié; front avec une caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une petite lame dressée verticalement, largement tronquée a son sommet, n’atteignant pas à beaucoup près les yeux et située entre leurs bords postérieurs; l’épistome entiérement garni de rugosités transverses, tout le reste de la téte a ponctuation simple, fine et peu serrée, uniforme sur le front, mélangée de quelques très gros points sur les joues et sur les tempes. Prothorax sans rebord à la base, sauf dans le milieu; les angles postérieurs arrondis; les còtés fortement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la partie postérieure avec une assez faible impression longitudinale médiane; la région des angles postérieurs sans dépression; le devant avec deux trés gros tubercules complètement séparés, mais médiocrement éloignés l’un de l'autre; toute la surface couverte de granules assez gros et assez serrés, sauf le milieu de la déclivité antérieure, et de chaque còté, près des angles postérieurs, un assez grand espace, presque lisses. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries médiocrement larges; interstries plans, garnis de granules irréguliérement disposés, très écartés et trés fins sur le 2° interstrie, devenant graduellement assez serrés et un peu plus gros sur les còtés. Pygidium presque deux fois aussi large que long, à ponctuation fortement granuleuse et assez serrée; la caréne de la base formant dans le milieu un angle bien prononcé. Dessous des cuisses intermédiaires et postérieures ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 291 entiérement a grosse ponctuation assez serrée. Extrémité interne des tibias antérieurs obliquement coupée, leur éperon étroit et acuminé, un peu courbé en dessous. — Barotsé: Batoka (coll. R. Oberthir, un seul exemplaire probablement 9). Cette espéce ne peut étre confondue avec aucune autre; son épistome tronqué, son front entièrement 4 fine ponctuation simple, son prothorax d’un vert bronzé, ayant en devant deux gros tubercules, la distinguent de toutes celles qui ont comme elle le prothorax entièrement granulé et a base sans rebord ou avec un rebord interrompu. 0. Sidama Gestro, 1895, in Ann. Mus. Civ. di Genova, XXXV, p. 318, décrit de Galla: confluent du Ganale Guddà, et de l’Jja. — M. le D.* Gestro n’a décrit que la 9 de cette espéce. Jai trouvé parmi les Onthophagus non déterminés un exemplaire de méme provenance, qui est le 7 du Sidama; il diffèere de la Q par le vertex avec une petite corne dressée et cylindrique, | située entre les bords postérieurs des yeux, la partie postérieure de la téte très éparsement granulée, le pygidium aussi large que long, tandis que chez la 9 il est environ une fois et demie aussi large que long. Cette espéce est extrémement voisine du verrucosus d’Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 128), décrit du Sud de l’Afrique orientale anglaise, et qui a les mémes taches testacées sur les élytres; elle en diffère seulement par la pubescence du prothorax entiérement longue, dressée et d’un brun jaunatre (au lieu d’éire entiérement assez courte, couchée et d’un jaune pale, sauf, près du bord antérieur, d’assez longs poils dressés et brunàtres), la corne du vertex o” située entre les bords postérieurs des yeux (au lieu d’étre située a peu près entre leurs milieux), la caréne du vertex 9 plus fortement en arc renversé quand elle n’est pas interrompue dans son milieu, la taille un peu plus grande. Le Szdama est encore extrémement voisin du pilicollis d’Or- bigny (l.c., p. 127), décrit de l’Abyssinie et de l’Erythrée, mais ce dernier a seulement sur les élytres une petite tache testacée au dessus de l’épaule, et souvent une ou deux autres petites 292 H. D ORBIGNY taches a l’extrémité, parfois méme ses élytres sont entièrement noirs; il a en outre la pubescence du prothorax un peu plus courte, le vertex 7 avec un tubercule parfois un peu élevé en corne, situé à peu prés entre les milieux des yeux. O. teitanicus d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 121, décrit da Sud de l’Afrique orientale anglaise et de Zanzibar. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego). 0. sellatus Klug, 1845, Symb. phys., tab. XLI, fig. 11, décrit de la Haute-Egypte. — Egypte. 0. decolor d’'Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 135, décrit de l’Erythrée: Bogos, sur un seul exemplaire. — Bogos: m.* Zedamba (Beccari, un seul exemplaire). Cet exemplaire est un 7 plus développé que celui d’aprés lequel j'ai fait ma description; il en différe par la taille plus grande (5 mill.), le front avec une faible trace de caréne, la lame du vertex plus longue, un peu inclinée en arriére, pro- longée en corne dans son milieu, la ponctuation de la téte moins serrée, les còtés du prothorax légérement sinués près des angles postérieurs, la moitié postérieure avec une légére impression longitudinale médiane. Cette espéce, comme je l’ai dit plus haut, a été confondue par Harold avec l’ineptus Har. (1. c.); elle est beaucoup plus voisine du sellatus Klug (1. c.), dont elle différe principalement par sa couleur entiérement d’un brun chàtain clair, la ponctua- tion du prothorax en majeure partie simple (au lieu d’étre entié- rement rapeuse). | O. carinifer n. sp. — Parum mitidus; niger, capite partim et prothoracis parte antica subvirescentibus, elytris ad basim in sexto intervallo ferrugineo-notatis; supra breviter, in pygidio multo lon- gius pallido-pubescens. Capite confertim rugoso, medio fortiter ac parum dense, vertice sparsim punetatis ; clypeo rotundato; fronte non carinata; vertice carina longa et alta, fere recta, inter oculos ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 293 et illorum in medio sita, instructo. Prothorace confertim subfortiter granulato-punctato, antice atque ad latera granulato, antice trans- versim valide carinato, carina subinterrupta; lateribus postice sinuatis; bast marginata. Elytris ad suturam late, ad latera angustius striatis; intervallis planis, uniformiter dense granulatis. Pygidio densissime ac fortiter punctato. — Long. 6,5 mill. Peu brillant; noir, la partie postérieure de la téte et le devant du prothorax à léger reflet verdàtre, les élytres avec une petite tache rougeàtre, située 4 une notable distance de la base sur le 6° interstrie. Dessus à courte pubescence d’un jaune pale, sauf le pygidium 4 pubescence blanchatre assez longue et un peu dressée. Epistome arrondi en devant; joues médiocrement saillantes et arrondies; front sans trace de carène; vertex avec une haute et longue caréne presque droite, atteignant presque les yeux et située entre leurs milieux; la téte garnie de rugu- sités serrées, sauf la partie postérieure du front a grosse ponctua- tion peu serrée, le vertex éparsement ponctué derriére la carène. Prothorax rebordé à la base; les angles postérieurs obtus et très légérement arrondis; les còtés fortement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié posté- rieure avec une assez forte impression longitudinale médiane; le devant avec une forte caréne transverse occupant environ le quart de la largeur, fortement sinuée a son bord supérieur et presque divisée en deux grands tubercules transverses ; au moins les deux tiers postérieurs du disque 4 ponctuation granuleuse, serrée et médiocrement grosse, cette ponctuation se transformant en granules sur le devant et les cétés. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; les premières stries larges, les autres fines; interstries plans, uniformément garnis de gra- nules serrés et assez fins. Pygidium à grosse ponctuation très serrée; la caréne de la base en arc de cercle. — Sud de la Somalie: Brava (Bottego, un seul exemplaire). Très voisin du dispar Péringuey, 1901, in Trans. S. Afr. Phil. Soc., XII, 1900, p. 229, décrit du Natal (/aevisutura d’Or- bigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 204, décrit de l’Afrique orientale allemande); en différe par la pubescence du 294 H. D ORBIGNY pygidium beaucoup plus longue, les élytres avec une petite tache rougeatre, le prothorax 4 ponctuation moins grosse, un peu moins serrée et plus granuleuse, sa base sans ligne cariniforme paralléle au rebord, la caréne du devant plus fortement sinuée dans son milieu, tous les interstries des élytres uniformément garnis de granules serrés (tandis que chez le dispar les premiers interstries sont en partie lisses, ou bien moins densément granulés que les autres). Jai recu de M. Bedel une espéce trés voisine de celle que je viens de décrire: 0. concavifrons n. sp. — Opacus; capite prothoraceque viridi- nigris vel obscure aeneo-viridibus, elytris fuscis, pygidio nigro vel viridi-nigro; supra breviter flavo-pubescens. Capite rugoso, medio late depresso et parce punctato; clypeo rotundato; fronte non cari- nata; vertice carina longa et alta, recta, inter oculos et illorum in medio sita, instructo. Prothorace fere toto parum dense granulato, solummodo ad basim asperato-punctato, antice transversim carinato et utrinque tuberculato ; lateribus postice sinuatis; bast marginata et utrinque secundum marginem basalem subcarinata. Elytris uni- formiter striatis; intervallis planis, in disco parce, ad latera parum dense granulatis, secundo intervallo fere laevi vel sparsim granu- lato. Pygidio dense ac fortiter punctato. — Long. 7 mill. Mat; téte et prothorax d’un noir verdàtre ou d’un vert bronzé obscur, sauf parfois une partie de la téte bronzée; élytres d'un brun plus ou moins foncé, avec le bord sutural verdàtre; pygi- dium noir ou d’un noir verdàtre; dessous du corps et pattes d’un brun noir; massue des antennes brune. Téte, prothorax, élytres et pygidium a courte pubescence jaunàtre. Epistome réguliérement arrondi en devant; joues médiocrement saillantes et arrondies; front sans trace de caréne; vertex avec une longue et trés haute caréne droite, atteignant les yeux et située entre leurs milieux, fortement anguleuse ou presque dentée a chaque extrémité; la téte largement et profondément déprimée dans le milieu en avant de la carene, cette dépression garnie de gros points simples et écartés, le reste de la téte couvert de rugo- ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 99% sités serrées, sauf le vertex presque lisse ou finement et epar- sement ponctué dans le milieu, plus fortement et plus densément ponctué sur les cdtés. Prothorax rebordé a la base et ayant de chaque cote, au moins près des angles postérieurs, une fine ligne cariniforme, paralléle au rebord et très rapprochée de lui, cette ligne un peu crénelée et séparée du rebord par une rangée de gros points; les angles postérieurs obtus mais bien accusés; les còtés fortement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; le tiers postérieur ou la moitié avec une légére impression longitudinale médiane; le devant avec une forte caréne transverse occupant environ le quart de la largeur, sinuée a son bord supérieur et presque divisée en deux tubercules transverses, en outre avec un tubercule aigu, situé de chaque cdté beaucoup plus près de l’extrémité de la caréne que du bord externe; toute la surface garnie de granules peu serrés, fins sur le disque, un peu plus gros sur les coòtés, sauf la base à ponctuation granuleuse ou rapeuse. Elytres a peine plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries toutes a peu prés de méme largeur et médiocrement larges; interstries plans, le 2° presque lisse ou éparsement granulé, les autres garnis de granules irréguliérement disposés, écartés sur le disque, peu serrés vers les còtés, sauf la moitié antérieure de l’interstrie latéral 4 grosse ponctuation ràpeuse et serrée. Pygidium à grosse ponctuation serrée; la caréne de la base en are de cercle, ou formant dans son milieu un angle a peine accuse. — Abyssinie ou peut-étre Erythrée (ma collection), Erythrée (coll. Kerremans). Les exemplaires que j'ai étudiés me paraissent étre des 9; il est probable que chez les 9 la dépression ponctuée de la téte est moins prononcée. Trés voisin du carinifer n. sp.; en différe par les élytres sans tache rougeàtre, le pygidium a pubescence courte, le prothorax presque entiérement garni de granules peu serrés (au lieu d’avoir sur les deux tiers postérieurs une ponctuation granuleuse et serrée), sa base ayant de chaque còté une fine ligne cariniforme paralléle au rebord, les stries des élytres toutes a peu prés de 296 H. D ORBIGNY méme largeur, le 2° interstrie presque lisse ou éparsement gra- nulé, les suivants garnis de granules écartés, devenant plus serrés sur les cétés (au lieu d’étre tous uniformément garnis de gra- nules serrés). . Egalement très voisin du dispar Péring., l. c. (daevisutura d’Orb., l. c.); en différe par le dessus du corps mat, le prothorax entié- rement verdatre (au lieu d’étre entiérement ou presque entié- rement noir), garni de granules peu serrés (au lieu d’étre couvert d'une grosse ponctuation ràpeuse très serrée, sauf ses còtés gra- nulés), les premiéres stries des élytres pas sensiblement plus larges que les autres, tous les interstries, sauf la moitié anté- rieure de l’interstrie lateral, garnis de granules, ces granules peu serrés sur les còtés, très écartés vers la suture (tandis que chez le dispar les deux ou trois interstries latéraux sont cou- verts d'une grosse ponctuation ràpeuse et très serrée, les deux ou trois suivants garnis de granules serrés), le pygidium a ponc- tuation beaucoup moins grosse et beaucoup moins serrée, la taille un peu plus grande. 0. scaberrimus n. sp. — Subnitidus; niger vel aeneo-niger, ely- tris basi atque ante apicem plus minusve testaceo-maculatis ; supra breviter flavo-pubescens. Capite rugoso, vertice toto subtenuiter parum dense punctato ; clypeo truncato; fronte non carinata; vertice carina longa et alta, recta, inter oculos et illorum paululo ante medium sita, instructo. Prothorace in dimidio posteriore densissime ac for- titer asperato-punctato, antice atque ad latera confertim granulato, postice medio longitudinaliter impresso, antice in medio valde pro- ducto et apice sinuato, utrinque tuberculato ; lateribus postice medio- criter sinuatis ; bast marginatu. Elytris parum late striatis ; inter- vallis fere planis, uniformiter, densissime ac fortiter, rugose vel aspere punctatis. Pygidio densissime ac fortiter punctato. — Long. 6,5 -7 mill. Assez brillant; téte et prothorax noirs ou d’un noir bronzé; élytres noirs, plus ou moins largement tachés de testacé a la base des 2°, 4° et 6° - 7° interstries; ou a la base des 2° - 7° interstries, en outre avec une assez grande tache testacée antéa- ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 297 picale, la teinte testacée s’étendant ordinairement plus longue- ment sur les interstries pairs et parfois reliant en partie les deux taches; pygidium, dessous du corps et pattes noirs ou d'un noir bronzé; massue des antennes testacée. Téte, prothorax, élytres et pygidium a courte pubescence couchée et d'un jaune pàle, sauf environ le tiers antérieur du prothorax à pubescence un peu plus longue, dressée et d’un brun jaunàtre. Epistome assez étroitement tronqué en devant; joues médiocrement sail- lantes et arrondies; front sans trace de caréne; vertex avec une forte et longue caréne droite, atteignant les yeux et située a peine en avant de leur milieu; toute la téte couverte de rugo- sités très serrées, sauf le vertex entièrement a ponctuation assez fine et peu serrée. Prothorax rebordé a la base; les angles pos- térieurs légèrement arrondis; les còtés médiocrement sinués prés de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles an- térieurs ; le tiers postérieur avec une impression longitudinale médiane assez prononcée; le devant avec une forte saillie mé- diane occupant environ le quart de la largeur et se terminant à sa partie antérieure par une caréne fortement sinuée dans son milieu, en outre avec un tubercule aigu, situé de chaque cété beaucoup plus près de l’extrémité de la caréne que du bord externe ; la moitié postérieure du disque à grosse ponctua- tion ràpeuse et extrémement serrée, le reste de la surface garni de granules serrés, sauf les angles antérieurs moins densément granulés. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis sur les còtés ; stries peu larges; interstries 4 peu près plans, entiò- rement couverts d'une grosse ponctuation ràpeuse ou rugueuse et très serrée. Pygidium peu convexe longitudinalement et no- tablement plus large que long, à très grosse ponctuation pro- fonde et très serrée; la caréne de la base en arc de cercle. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bostago)i: Galla : entre les Badditù et Dimè (id.). Extrémement voisin de l’asperrimus d’Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 206), décrit de l’Afrique orientale allemande ; en différe seulement par la taille plus grande, la téte et le prothorax noirs ou bronzés (au lieu d’étre noirs ou en partie 298 H. D ORBIGNY verdatres), les élytres plus largement tachés de testacé, la massue des antennes testacée, le vertex entiérement a ponctua- tion peu serrée (au lieu d’étre lisse ou presque lisse dans le milieu, densément ponctué sur les còtés), le prothorax a an- gles postérieurs plus arrondis, 4 còtés moins fortement sinués prés de ces angles, 4 sillon longitudinal médian beaucoup plus prononcé, a ponctuation un peu moins grosse sur la moitié postérieure, et ràpeuse (au lieu d’étre simplement rugueuse), le devant non avec une simple caréne transverse, mais avec une forte protubérance médiane et en outre un tubercule de chaque còté. La téte, sauf le vertex, est entiérement couverte de rugosités très serrées, sans dépression, tandis que chez l’asperrimus le milieu est déprimé, brillant et garni de gros points, mais ce caractére peut varier suivant le sexe, et les asperrimus que j ai étudiés paraissent étre des 7, tandis que les scaberrimus sont probablement des 9. H est également possible que les tuber- cules existant chez ce dernier de chaque cété de la saillie mé- diane du prothorax, ne soient pas constants, comme celà a lieu chez le dispar Péring. (l. c.), qui en est trés voisin. M. Joseph Gillet m’a communiqué une espéce très voisine des précédentes: O. unicarina n. sp. — Nitidus ; niger, elytris ad basim macula magna rubro-testacea notatis ; supra totus breviter flavo-pubescens. Capite confertim rugoso, genis confertim et fortiter, vertice parcius et subtilius punctatis ; clypeo rotundato vel subtruncato ; fronte non carinata ; vertice carina longa et alta, leviter arcuata, inter oculos et illorum in medio sita, instructo. Prothorace in disco for- tissime ac subdense punctato, punctis bilobatis, non asperatis, ad latera densius asperato-punctato, postice medio longitudinaliter im- presso, antice transversim valide carinato, carina medio profunde sinuata, utrinque tuberculato ; lateribus postice valde sinuatis; bast marginata, margine saepius utrinque interrupto. Elytris parum visibiliter striatis ; intervallis planis, fere uniformiter subdense asperatis. Pygidio confertim fortiter punctato. — Long. 5,5-7 mill. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 299 Brillant; noir, rarement a très léger reflet verdàtre sur la partie postérieure de la téte et Je devant du prothorax, élytres chacun avec une grande tache basilaire, d’un testacé rougeàtre, légérement transverse, et s’étendant ordinairement sur les 4°-7° interstries, ou très rarement sur les 3°-7° interstries; massue des antennes brune ou d’un testacé brunàtre. Téte, prothorax, élytres et pygidium a courte pubescence jaunàtre. Epistome ar- rondi ou a peine tronqué en devant; joues médiocrement sail- lantes, formant en dehors un angle obtus un peu arrondi; front sans trace de caréne; vertex avec une haute et longue caréne légérement arquée, atteignant les yeux et située entre leurs milieux, anguleuse a ses extrémités; l’épistome et le front couverts de rides transverses serrées, sauf souvent 7 la partie postérieure du front à très grosse ponctuation un peu rugueuse et assez serrée ; les joues à trés grosse ponctuation serrée, plus ou moins rugueuse, et composée de points un peu inégaux; le vertex entiérement a ponctuation fine et peu ser- rée. Prothorax tantòt distinctement rebordé a la base sur toute sa largeur, tantòt sans rebord distinct, sauf dans le milieu et près des angles postérieurs, qui sont obtus mais presque vifs ; les cétés fortement sinués près de ces angles, très arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec une impression longitudinale médiane ; le devant avec une très forte caréne droite, occupant environ le quart de la largeur, fortement sinuée dans son milieu et souvent presque divisée en deux tubercules transverses, en outre avec un petit tubercule situé de chaque coté beaucoup plus près de l’extrémité de la caréne que du bord externe; tout le disque, ou au moins ses deux tiers postérieurs, 4 très grosse ponctuation assez serrée, composée de points non rapeux, mais bilobés à leur bord an- térieur, sauf ceux de la base qui sont presque ronds; le reste de la surface 4 ponctuation plus serrée et nettement ràpeuse, sauf la partie déclive du devant et les angles antérieurs, plus éparsement et plus finement ponctués. Elytres a peine plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries très peu apparentes et de largeur variable, ordinairement fines, sauf les 300 H. D ORBIGNY deux ou trois premiéres ; interstries plans, à peu près unifor- mément garnis d’asperités irréguliéres assez serrées, se transfor- mant sur les còtés en grosse ponctuation ràpeuse, parfois les asperités un peu plus écartés sur le 2° insterstrie. Pygidium a grosse ponctuation serrée; la caréne de la base en arc de cercle. — Afrique orientale allemande. Très voisin des O. dispar Péring (1. c.), concavifrons, n. sp., carinifer n. sp., asperrimus d’Orb. (1. c.), et scaberrimus n. sp., mais bien distinct par le dessus du corps brillant, les élytres ayant chacun une seule grande tache d’un testacé rougeàtre, située 4 la base, le disque du prothorax 4 trés grosse ponctua- tion médiocrement serrée et non rapeuse. 0. andalusicus Waltl, 1835, Reis. Span., II, p. 66, décrit d’Espagne. — Algérie, Tunisie. O. nebulosus Reiche, 1864, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1864, p. 239, décrit de l’Algérie et de l’Egypte. — Tunisie, Egypte. O. opacicollis d’Orbigny, 1898, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1897, p. 236, décrit de Gréce, de Syrie et du Nord de l’Afrique. — Tunisie. 0. helciatus Harold, 1871, Col. Hefte, VIII, p. 14, décrit de l’Erythrée : Keren (Beccari, coll. du Musée civique de Génes). — Il faut réunir a cette espéce le Schimperi d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 195, decrit de Abyssinie (Schim- per), et qui est seulement le petit développement de Vhelczatus. Le type de Harold a 8 mill. de longueur, et non 9 mill. comme l’indique sa description. L’espéce est extrèmement voisine de l’impurus Harold (1868, Col. Hefte, IV, p. 104), décrit du Mozambique ; elle n’en différe guére que par les còtés du pro- thorax légérement sinués entre le milieu et les angles antérieurs (au lieu d’étre en ligne droite), sa ponctuation beaucoup moins grosse sur le disque, nettement ràpeuse ou granuleuse sur les còtés (au lieu d’étre très légèrement rapeuse), la taille plus petite. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 301 O. investis n. sp. — Nitidus ; capite prothoraceque fusco-aeneis elytris subaeneo-fuscis, pygidio nigro aut viridi-nigro; supra gla- ber, elytris pygidioque brevissime flavo-pubescentibus. Capite brevi, subtiliter punctulato, ad latera et postice fortius punctato, antice rugoso et apice parum profunde emarginato ; fronte plana, nec carinata nec depressa; vertice lamina parva, erecta, apice truncata, inter oculos et wllorum fere in medio sita, instructo. Prothorace in disco simpliciter, punctis magnis, minoribus intermixtis, in di- midio posteriore parce, antice multo densius punctato, in declivitute antica atque ad latera granulato ; lateribus postice valde sinuatis ; basi marginata. Elytris mediocriter striatis; intervallis planis, fere uniformiter et sine ordine granulatis. Pygidio simpliciter et subdense punctato. — Long. 5-6,5 mill. Brillant; d'un brun noir, la téte et le prothorax fortement bronzés, les élytres à très léger reflet bronzé, le pygidium par- fois a reflet verdàtre; massue des antennes testacée. Téte et prothorax glabres, élytres et pygidium a pubescence jaunàtre extrémement courte. Téte beaucoup plus large que longue; épistome étroit en devant, peu profondément échancré a son bord antérieur ; joues peu saillantes, formant en dehors un angle trés obtus et un peu arrondi; front plan, sans trace de caréne ni de dépression ; vertex avec une petite lame dressée, trés peu élevée, tronquée carrément à son sommet qui est seu- lement un peu plus étroit que sa base, située 4 peu près entre les milieux des yeux et occupant un peu plus de la moitié de leur intervalle ; le devant de l’épistome finement rugueux, le reste de la téte finement et peu densément pointillé dans le milieu, un peu plus fortement ponctué sur les cétés et derriére la lame. Prothorax rebordé a la base; les angles postérieurs arrondis ; les còtés fortement sinués près de ces angles, un peu arrondis entre le milieu et les angles antérieurs ; la moitié pos- térieure avec une très légére impression longitudinale médiane; le devant sans saillie ni dépression; tout le disque 4 ponctua- tion simple, composée de gros points mélangés de points plus petits, cette ponctuation écartée et composée de points très peu inégaux sur la moitié postérieure, devenant graduellement trés 302 H. D ORBIGNY serrée et composée de points trés inégaux vers la région an- térieure, puis se transformant en granules sur la déclivité an- térieure et largement sur les cétés. Elytres beaucoup plus lar- ges que le prothorax, arrondis latéralement; stries médiocrement larges ; interstries plans, 4 peu prés uniformément garnis de granules peu serrés et en majeure partie disposés irréguliére- ment. Pygidium 4 ponctuation simple, assez forte et assez ser- rée; la caréne de la base en arc de cercle, ou formant un angle a peine accusé. — Erythrée: Ghinda (V. Belli, coll. du Musée civique de Génes, un exemplaire) ; Abyssinie: environs de Diré- Daoua (D' J. Roger, coll. du Muséum de Paris, un exemplaire). Voisin du rubricatus d’Orbigny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 186), décrit de l’Abyssinie; en différe, entre autres carac- téres, par ses élytres sans taches rouges, la téte plane, sans dépression en avant de la lame qui est bien plus largement tronquée et est située plus en avant. O. fimetarius Roth, 1851, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p. 126, décrit du Tigré (Schimper). — Erythrée: Keren (Beccari), Acrour (P. Picard); Galla: entre Sancurar et les Amarr (Bottego). Il faut réunir a cette espéce le piceus Fahreeus, 1857, apud Bohem., Ins. Caffr., II, p. 301, décrit de la région du fleuve Limpopo. Dans sa description Fahreeus a pris le 7 peu déve- loppé pour la 9, et, contrairement a ce qu'il indique, cette dernière a sur le vertex une carène assez longue. Le fimetarius a un habitat assez étendu; je l’ai vu des loca- lités suivantes : Sénégal: Dakar (coll. R. Oberthur ex coll. H. W. Bates); Abyssinie: Tigré (type de Roth, coll. R. Oberthùr ex coll. Harold), id. (Schimper, coll. du Muséum de Paris); Somalie: Magdochow (Revoil, id.); Afrique orientale anglaise: Teita (coll. R. Oberthiir ex coll. H. W. Bates); Zanzibar (id. ex coll. Harold); Transvaal: Makapan près de Pietersburg (E. Simon, coll. Ch. Martin), Hamman’s Kraal près de Pretoria (id.); Bechouana: Vryburg (id.); Zoulouland (D" Ch. Martin), Natal (id.). ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 303 0. rectilamina d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 153, décrit du Sud de l’Abyssinie. — Je rapporte avec doute a cette espéce un petit exemplaire provenant de l’Erythrée: Acrour (P. Picard), et différant du ‘ype par la téte et le prothorax d’un noir très nettement bronzé, le pygidium d’un noir verdàtre, le vertex avec une courte caréne simple et droite, située entre les milieux des yeux et occupant un peu plus du tiers de leur intervalle, la caréne frontale ne se prolongeant pas distinctement a chaque extrémité entre l’épistome et les joues. Long. 6 mill. Il se peut que ce soit un 7 peu développé ou une 9 du recti- lamina dont je n’ai encore vu que deux exemplaires, pourtant le dessus du corps me parait un peu moins convexe que chez ce dernier. O. trapezicornis d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 154, décrit de l’Abyssinie et de l’Arabie. — Choa: Arramba (Antinori); Nord de la Somalie: entre Laffarugh et Aberio (Bottego). 0. pugionatus Fahreeus, 1857, apud Bohem., Ins. Caffr., II, p. 286, décrit de la region du fleuve Orange et du Natal. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego). var. latefulvus d’Orbigny, l.c., p. 173, décrite de l’Afrique orientale allemande, du Zambéze, du Nyassa et du lac Ngami. — Zanzibar (Raffray), Nyassa (Kitsch). 0. bidens Olivier, 1789, Ent. I, gen. 3, p. 130, décrit du Sénégal. — Erythrée: Keren (Beccari), id. (Lieut. F. Derchi); Nil Blanc: Rigaf (E. Dabbene). 0. nitidulus Klug, 1845, Symb. phys., tab. XLI, fig. 12, décrit de la Haute-Egypte. — Erythrée: Massaoua (Frasca). var. tetraspilus Fairmaire, cf. d’Orbigny, in l’Abeille, XXIX, p. 202 et 244, décrite de la Somalie. — Somalie: Obbia (Bricchetti- Robecchi). 304 H. D ORBIGNY 0. gazella Fabricius, 1787, Mantissa Ins., II, p. 377, décrit de la collection Lund. — Sénégal, Soudan (P. Panceri); Benin: Agoué (abbé Ménager); Nil Blanc: Latuka (E. Dabbene), Rigaf (id.); Erythrée: Keren (Antinori), Saati (V. Belli), Hela (Ra- gazzi), Daimoli (id.); Choa: Ambucarra (Antinori), Arramba (id.); Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego); Somalie: M. Umberto I (Ruspoli); Ouest de l’Etat du Congo: Vivi (G. Bove); Zanzibar (Raffray). 0. ochreatus d’Orbigny, 1898, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1897, p. 241, décrit d’Obock, de Djibouti et du Sind. — Erythrée: Massaoua (V. Belli). Aux localités que j'ai indiquées (in L’Abeille, XXIX, p. 208 et 298); je puis ajouter encore: Sénégal (V. Planchat, coll. R. Oberthùr); Erythrée (Tellini); Arabie: Hedjaz (coll. R. Oberthur ex coll. H. W. Bates), Yemen (id.). Je donne la description d'une espéce nouvelle très voisine de l’ochreatus, et ne faisant pas partie de la collection du Musée Civique de Gènes: O. piceiceps n. sp. — Mitidus, testaceus, capite prothoracisque disco fuscis, supra breviter flavo-pubescens. Capite a basi attenuato, parce granulato, fronte fortiter, parce ac fere simpliciter punctata, clypeo sinuato; genis arcuatis; oculis insigniter magnis; fronte sub- arcualim carinata; vertice carina brevi, subobsoleta, inter oculos et llorum in medio sita, instructo. Prothorace fortiter ac subdense punctato, punctis simplicibus, solummodo ad angulos anticos sub- asperatis; lateribus postice vix sinuatis; bast marginata. Elytris tenuiter striatis ; intervallis fere planis, parum dense granulats. Pygidio subfortiter punctato. — Long. 4,5 mill. Brillant; d’un testacé rougeàtre, un peu plus clair sur les élytres, avec la téte brune sauf en devant, le disque du pro- thorax et étroitement le bord sutural des élytres brunàtres, la massue des antennes d’un testacé clair. Dessus à courte pubes- cence jaune, dressée sur la téte, couchée sur le prothorax, les élytres et le pygidium. Téte ayant sa plus grande largeur tout ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 305 prés du milieu des yeux, et graduellement rétrécie en avant depuis ce point; épistome peu profondément sinué en devant; joues très peu saillantes, formant en dehors une courbe régu- liére et peu prononcée; yeux remarquablement grands; front avec une caréne faiblement arquée et atteignant la suture des joues; vertex avec une courte caréne simple et peu prononcée, presque droite, n’atteignant pas à beaucoup près les yeux et située exactement entre leurs milieux; l’épistome et les joues garnis de granules écartés, le front garni de gros points écartés et à peine ràpeux. Prothorax rebordé à la base; les angles postérieurs presque nuls; les còtés a peine sinués près de ces angles, en ligne presque droite entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface a grosse ponctuation assez serrée, les points simples, sauf vers les angles antérieurs où ils deviennent très indistinctement ràpeux. Elytres plus larges et beaucoup plus longs que le prothorax, arrondis latéralement; stries fines; interstries presque plans, garnis de fins granules peu serrés. Pygidium un peu moins de deux fois aussi large que long, a ponctuation assez forte et médiocrement serrée; la carène de la base presque en arc de cercle. — Gabon (coll. R. Oberthùr ex coll. Harold, un seul exemplaire très probable- ment 9). Trés voisin des 0. ochreatus d’Orbigny (I. c.), melanocephalus Klug (4845, Symb. phys., tab. XLI, fig. 9), décrit de la Nubie, et nigriceps Raffray (1877, in Rev. et Mag. de Zool., 1877, p. 318), décrit de l’Erythrée; diffère de ces trois espéces par la pubes- cence du pygidium non dressée, les angles postérieurs du pro- thorax moins accusés, ses còtés moins nettement sinués a leur partie postérieure. Diffère encore de |’ ochreatus et du melanoce- phalus par la ponctuation du prothorax presque entiérement simple, plus grosse que chez le premier, plus serrée que chez le second, le front garni de gros points à peine ràpeux (au lieu de granules, ou au moins de points nettement rapeux). Diffère encore du nzgriceps par le prothorax a ponctuation plus serrée, à pubescence plus courte et non dressée, les interstries des Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3,°, Vol. I (7 Settembre 1904) 20 306 H. D ORBIGNY | élytres garnis de granules peu serrés (au lieu de points presque simples et très écartés), le pygidium a ponctuation médiocrement serrée (au lieu d’étre lisse, sauf quelques points épars). Ces quatre espéces forment un petit groupe bien caractérisé par la téte ayant sa plus grande largeur tout prés du milieu des yeux et rétrécie graduellement en avant depuis ce point, les joues peu saillantes et réguli¢rement arquées, les yeux remarquablement grands, sans tenir compte de la ponctuation entiérement simple ou partiellement rapeuse du prothorax. Ces espéces sont encore bien reconnaissables a leur couleur entiére- ment ou presque entièrement testacée. O. Meliteus Fabricius, 1798, Suppl. Ent. System., p. 30, décrit de Tanger. — Tunisie: Utique (Abdul Kerim). O. trigibber Reitter, 1893, Bestimm.-Tab., XXIV (Coproph.), p. 206, décrit d’ Algérie. — Tunisie. 0. frontalis Raffray, 1877, in Rev. et Mag. de Zool., 1877, p. 323, décrit de l’Erythrée: Samahr. — Erythrée: région désertique du Samahr entre Massaoua et Saati (Raffray, étiquette vert clair, cf. d’Orbigny, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 3). Dans mon Synopsis des Onthophagides paléarctiques et dans le Supplément (in L’Abeille, XXIX, p. 158 et 294), j’ai confondu cette espéce avec le parvulus Fabr. qui lui ressemble beaucoup et est décrit de l’Inde. Les exemplaires provenant du Sind: Kurrachee (Maindron) sont bien des parvulus, mais ceux que jai signalés d’Obock (Maindron, coll. du Muséum de Paris), et de Djibouti (H. Coutieére, id.), sont des frontalis. Le parvulus est donc a rayer de la liste des espéces africaines. 0. rugulipennis Fairmaire, 1887, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1887, p- 114, décrit du Sud de la Somalie: Ouebi. — Sud de l’Erythrée: Hela (Ragazzi); Somalie: Bas-Ganana (Bottego). 0. variegatus Fabricius, 1798, Suppl. Ent. System., p. 36, décrit de l’Inde (venustulus Erichson, cf. d’Orbigny, in L’Abeille, ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 307 XXIX, p. 206 et 245). — Erythrée: Keren (Beccari), Ghinda (V. Belli), Hela (Ragazzi); Abyssinie (Raffray); Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego); Somalie: Bas-Ganana (id.). 0. suffusus Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, p. 654; id., 1862, apud Peters, Reise nach Mossamb., p. 236, décrit du Mozambique. — Mozambique (donné par Gerstacker), un exemplaire. Cet exemplaire porte le nom de suffusus et répond parfaite- ment a la courte description de Klug; mais il est trés sale, encrouté, et trop fragile pour que j’aie osé le nettoyer, je n’ai done pu l’étudier suffisamment. J'ai dit (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 222) que, d’aprés la description, cette espéce était probablement la méme que le swgillatus Klug (1. c.), décrit éga- lement du Mozambique; ce que j'ai vu de l’exemplaire du Musée de Génes me confirme dans cette opinion, sans pourtant me donner une certitude absolue. 0. aethiopicus d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 224, décrit de l’Erythrée, de l’Abyssinie et de la Somalie. — Erythrée: région désertique du Samahr entre Massaoua et Saati (Raffray, étiquette vert clair). 0. excisiceps d’Orbigny, |. c., p. 233, décrit du Cameroun et de l’Afrique orientale allemande. — Afrique orientale allemande: Bagamoyo (H. Schedle), un petit exemplaire 9, différant de ceux que j'ai décrits, par l’épistome moins profondément échancré, les élytres avec une petite tache testacée humérale. 0. ganalensis Gestro, 1895, in Ann. Mus. civ. di Genova, XXXV, p. 320, décrit du Ganale Guddà et de Bardera. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego), type de Gestro. Cette espèce est très voisine des 0. sugillatus Klug (1. c.), aethiopicus d'Orb. (1. c.), omostigma d’Orb. (1. c., p. 226), lam- nifer d’Orb. (1. c., p. 229), et taboranus d’Orb. (1. c., p. 231), mais bien distincte par son prothorax garni, sur ses deux tiers 308 H. D ORBIGNY postérieurs, d’une grosse ponctuation granuleuse, tandis que chez ces espéces il est entiérement granulé sans ponctuation distincte. Elle est également très voisine des O. Junodi d’Orb. (1. c., p. 223), et excisiceps d’Orb. (1. c., p. 233), qui ont la ponctuation du prothorax analogue; mais elle différe de ces deux espéces par la lame ou la caréne du vertex située bien en arriére du bord postérieur des yeux (au lieu d’étre située entre leurs bords postérieurs ou entre leurs milieux). Elle diffère encore du Ju- nodi par la ponctuation du prothorax plus grosse et nettement granuleuse, de l’excisiceps par la massue des antennes non tes- tacée, mais noire, le prothorax sans saillie en devant (au lieu d’avoir une forte saillie médiane). 0. laceratus Gerstacker, 1871, apud Wiegm., Arch. f. Na- turg., XXXVII, 1, p. 50, décrit de Zanzibar. — Somalie: Obbia (Bricchetti Robecchi), Gubbet (id.), entre Matagoi et Lugh (Bot- tego); Afrique orientale anglaise: lac Bass Narok (id.); Afrique orientale allemande: Bagamoyo (Scheedle); Zanzibar (Raffray). J'ai vu encore cette espéce du Kilima Ndjaro (R. P. Leroy, coll. R. Oberthùr), et du Congo francais (Dybowski, coll. du Muséum de Paris). 0. bituberculatus Olivier, 1789, Ent., I, gen. 3, p. 134, décrit du Sénégal. — Sénégal, Abyssinie (Raffray); Bogos: Insaba (Beccari). Cette espéce a un habitat assez étendu; je l’ai vue des loca- lités suivantes : Egypte: Le Caire; Soudan égyptien: environs de Khartoum (coll. du Muséum de Paris); Soudan francais: région de Kou- roussa (H. Pobéguin, id.); Sénégal: Podor (Maindron, id.), S* Louis (V. Planchat, coll. R. Oberthtr), Dialakar (coll. Alluaud), Dakar (coll. R. Oberthùr); Gambie: Bathurst (coll. Alluaud) ; Guinée (coll. R. Oberthùr), Assinie (Chaper, coll. du Muséum de Paris), Dahomey (Bouet, id.), Lagos (R. P. Francois, coll. Alluaud), Benin (ma coll.), Vieux Calabar (coll. R. Oberthur); Congo francais: Diélé (Dolisic et Uzac, coll. du Muséum de Paris). ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 309 0. depressus Harold, 1871, Col. Hette, VIII, p. 116, décrit de la Cafrerie. — Le Musée de Génes ne posséde pas cette espéce ; je la mentionne néanmoins pour en signaler une variété qui pourrait étre confondue avec le bituberculatus Ol. (1. c.). Ordinairement l’insecte est enti¢rement noir (type); très rare- ment les élytres sont d’un testacé obscur, avec des macules noires, irréguliéres, non situées symétriquement sur les deux élytres (var. marmoreus var. nov.). Chez le bituberculatus les élytres sont d’un testacé clair, avec une grosse tache noire, trés variable de forme et d’étendue, souvent décomposée en plusieurs taches, mais formant toujours un dessin symétrique sur les deux élytres. Le depressus ne différe du bituberculatus que par sa coloration, la pubescence du prothorax plus courte, la caréne du vertex plus longue, le prothorax sans tubercules ni dépressions en devant dans les deux sexes; il ne se trouve pas dans les mémes régions, et a un habitat beaucoup plus restreint. — Mozambique : Delagoa (ma coll.); Natal (D" Ch. Martin): Durban (F. Ehrmann, coll. R. Oberthùr, type et variété). 2. Subg. Phalops ERricuson. 0. (Phal.) boschas Klug, 1853, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, p. 653, décrit du Mozambique. — Nyassa (D. Kitsch). O. (Phal.) gallanus n. sp. — Nitidus; niger, capite prothora- ceque interdum virescentibus vel cyanescentibus ; supra glaber, ca- pite cinereo-hirto, prothoracis lateribus, elytrorum lateribus apiceque et pygidio brevissime flavo-pubescentibus. Capite granulato ; clypeo apud marem antice sinuato et in marginis antici medio in laminam angustam elevato, apud feminam antice rotundato et simplici ; gents parum dilatatis et obtuse angulatis; apud marem capitis lateribus parallelis vel sinuatis, fronte non aut indistincte et breviter cari- nata, vertice in laminam fissam et utrinque spinosam retrorsum producto; apud feminam et saepe etiam apud marem capitis late- ribus non parallelis nec sinuatis, fronte arcuatim carinata, vertice carina post oculos sita et saepius medio excisa instructo. Prothorace 310 H. D ORBIGNY tenuiter ac subdense subgranulato-punctato, declivitate antica atque ad latera parte anteriore granulatis, longitudinaliter non sulcato, antice simplici vel apud marem saepius impresso; lateribus postice non aut vix sinuatis ; bast marginata. Elytris subtenuiter striatis ; intervallis planis, subdense granulatis. Pygidio confertim granulato- punctato. Metasterno toto parum dense punetato, postice fossulato. — Long. 6-10 mill. Brillant; d’un noir brunàtre, entiérement, ou avec la téte et le prothorax plus ou moins verdàtres ou bleuàtres; massue des antennes noire ou brune. Dessus glabre, sauf la téte entiérement a pubescence grisitre dressée et assez longue, les còtés du pro- thorax, les còtés et l’extrémité des élytres, ainsi que le pygidium, à pubescence jaunàtre très courte et rare. Epistome assez for- tement sinué en devant, son rebord antérieur élevé dans son milieu en une petite lame étroite, dressée verticalement, de largeur uniforme, coupée presque carrément a son sommet, et ordinairement beaucoup plus haute que large, cette lame ordi- nairement suivie d’une forte dépression médiane, 7; épistome en courbe un peu aplatie en devant et a rebord simple, 9 ; joues peu saillantes, formant en dehors un angle obtus trés légèrement arrondi a son sommet; còtés de la téte soit presque paralléles, soit sinués à la jonction des joues et de l’épistome qui est presque aussi saillant latéralement que les joues, front sans caréne ou avec une courte et faible trace de caréne, vertex prolongé en arriére a partir des yeux en une large lame fendue longitudinalement dans son milieu et divisée en deux pointes simples, contigués a leur sommet, o; còtés de la téte nullement paralléles et sans sinuosité, épistome bien moins saillant latéra- lement que les joues, front avec une caréne arquée natteignant pas la suture des joues, vertex avec une caréne située en arrière du bord postérieur des yeux, et ordinairement échancrée dans son milieu, 7 de petite taille et 9 ; toute la téte couverte de granulations serrées, sauf le milieu de l’épistome + qui est finement ponctué. Prothorax rebordé à la base; les angles pos- térieurs obtus, faiblement ou a peine arrondis à leur sommet; ‘les còtés non ou à peine sinués prés de ces angles, en ligne ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 311 presque droite ou légérement courbe entre le milieu et les an- gles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant simple, ou, chez les bien développés, avec une large dépression derriére la lame céphalique; tout le disque a fine ponctuation trés légérement granuleuse, assez serrée et un peu inégale, devenant beaucoup plus forte sur la région des angles postérieurs, se transformant en granules sur la région antérieure des còtés et sur la déclivité du devant. Elytres plus étroits que le prothorax, fortement rétrécis en ligne presque droite sur les còtés; stries assez fines; interstries plans, assez densément garnis de fins granules mélangés de quelques granules encore plus fins. Pygidium pas beaucoup plus large que long 7, environ deux fois aussi large que long 9, garni d’une ponctuation granuleuse et serrée. Métasternum peu densément ponctué sur toute sa surface, avec une profonde fossette a l’extrémité, sans strie trans- verse ni frange de poils près du bord postérieur. Angle apical interne des tibias antérieurs prolongé en une forte épine 7, simple 9. Tarses postérieurs médiocrement larges. — Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego). Voisin du Batesi Harold (1867, Col. Hefte, II, p. 58), décrit de l’embouchure du Niger; en différe principalement par la ponc- tuation du prothorax beaucoup plus fine, le front sans caréne, ou avec une caréne n’atteignant pas la suture des joues (au lieu d’avoir dans les deux sexes une caréne atteignant cette su- ture), les còtés de la téte 7 ordinairement paralléles ou sinués (au lieu de former une courbe réguliére entre le devant de l’épistome et l’angle des joues), la lame du vertex divisée non en deux lobes, mais en deux épines contigués, l’épistome 9 arrondi (au lieu d’étre profondément incisé et bidenté), le me- tasternum non lisse ou presque lisse dans le milieu, mais ponc- tué sur toute sa surface, la taille plus petite. 0. (Phal.) Beccarii Harold, 1875, Col. Hefte, XIII, p. 88, décrit de l’Erythrée: Bogos (Beccari). — Bogos: Keren (Beccari). var. semicyaneus d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 246. — Bogos: Ansaba (Antinori). 312 H. D ORBIGNY 0. (Phal.) sinuaticeps d’Orbigny, l. c., p. 252, décrit du Sud de l’Afrique orientale anglaise: Teita. — Boran Galla: Haut- Daoua (Bottego); Somalie: M. Umberto I (Ruspoli). var. aereus d’Orbigny, l. c., p. 253. — Somalie: M. Umberto I (Ruspoli). Tous les exemplaires d’aprés lesquels j'ai décrit cette espéce sont d’un vert métallique ou bleuàtre (type), ou bronzés (var. aercus), les élytres avec une bande latérale testacée n’atteignant ni la base ni l’extrémité. Deux exemplaires provenant du Haut- Daoua (Bottego), sont entiérement d’un noir d’ébéne, sauf la bande testacée des élytres (var. aethiops var. nov.); ils ont en outre sur chaque élytre une petite tache humérale testacée, mais il est probable que cette tache manque souvent, comme cela a lieu chez d’autres espèces. Un autre exemplaire de méme pro- venance me semble ne pas devoir étre séparé du type, dont il différe pourtant par la couleur fonciére des élytres d’un noir a peine bleuàtre, le prothorax et la téte d'un noir nettement bleuàtre, tournant au vert sur les còtés du prothorax et une ‘grande partie de la téte. O. (Phal.) Bonhourei d’Orbigny, |. c., p. 255, décrit de la Somalie éthiopienne. — Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego); Somalie: M. Umberto I (Ruspoli); mer Rouge: ile Madoto (R. N. Scilla). D'un vert bronzé, parfois avec les élytres plus obscurs (ype), ou d’un noir ordinairement bleuàtre, le plus souvent avec la téte et le prothorax plus nettement bleuàtres (var. subcyaneus var. nov.), les élytres avec une bande latérale testacée, assez longue, mais n’atteignant ni la base ni l’extrémité, en outre, ordinairement une petite tache testacée antéapicale, située au commencement de la partie déclive. Téte et prothorax d’un vert légérement bronzé; élytres d'un testacé a trés léger reflet vert, avec l’interstrie juxtasutural vert, le 3° interstrie sur plus de sa moitié antérieure, le 5° in- terstrie sur toute sa longueur, le calus huméral et la partie déclive de l’extrémité, d’un bronzé verdàtre obscur, les épipleures d'un brun verdàtre (var. lineifer var. nov.). ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 313 La variété subcyaneus a été trouvée avec le type dans le Haut- Daoua (Bottego); la variété Jineifer provient de l’ile Madoto (R. N. Scilla, un seul exemplaire). O. (Phal.) fimbriatus Klug, 1835, apud Erman, Reise, p. 33, décrit de Vile du Prince. — Nil Blanc: Rigaf (E. Dabbene). O. (Phal.) aurifrons Fairmaire, 1884, in Comptes rend. Soc. Ent. Belg., 1884, p. 122, var. ditissimus Fairmaire, |. c., décrit du Sud de la Somalie. — Boran Galla: Haut -Daoua (Bottego). 3. Subg. Proagoderus LANSBERGE. 0. (Proag.) rangifer Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, p. 652, décrit du Mozambique. — Mozambique: Inham- bane (Peters, donné par Gerstaecker). 0. (Proag.) Kachowskyi Olsoufiev, 1900, in Ann. Mus. Zool. Acad. Sc. St-Pétersbourg, V, p. 271, décrit du Nord de la So- malie: Gadaboursi. — Choa: Arramba (Antinori). Cette espèce a été trouvée aussi par M. le Dt Ch. Martin dans la Somalie éthiopienne, 4 Lassarat, ligne du Harrar, 163 kil. de Djibouti, altitude 860 métres. 0. (Proag.) Gersteckeri Harold, 1867, Col. Hefte, II, p. 42, décrit de l’Abyssinie. — Erythrée: Keren (Beccari), id. (Derchi). Jai vu un très grand nombre d’exemplaires de cette espéce ; beaucoup portent l’indication d’Abyssinie, comme le type de Harold (coll. R. Oberthur) et les exemplaires rapportés par Raffray (id. et coll. du Muséum de Paris); mais tous ceux por- tant une localité précise proviennent de l’Erythrée: Keren (Beccari, coll. R. Oberthur ex coll. Harold), id. (Antinori, coll. _R. Oberthùr), id. (J. Pagés, id.). 0. (Proag.) prostans Reiche, 1850, apud Ferr. et Galin., Voy. en Abyss., III, Ent., p. 320, décrit de l’Abyssinie. — Erythrée: Keren (Beccari), Acrour (P. Picard); Abyssinie (Raffray). 314 H. D ORBIGNY 0. (Proag.) nigricornis Fairmaire, 1887, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1887, p. 112, décrit de Afrique orientale allemande: Tabora. — Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego); Sud de la Somalie: Brava (id.). Le type de Fairmaire est d’un vert métallique; je pense qu’on ne doit pas en séparer un exemplaire d’un bronzé cuivreux, trouvé avec le type a Brava par le capitaine Bottego. Un autre exemplaire provenant du Haut-Daoua est d’un bleu violacé obscur (var. cyanosoma var. nov.). 0. (Proag.) quadriarmatus Fairmaire, 1892, in Rev. d’Entom., XI, p. 91, décrit d’?Obock. — Sud de l’Erythrée : Daimoli (Ragazzi). 0. (Proag.) pyramidalis Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, décrit du Mozambique. — Zambése (Bradshaw). Je l’ai vu également du lac Ngami (coll. R. Oberthiir) et de la riviére Limpopo (id.). 0. (Proag.) flexicollis n. sp. — Parum nitidus, nigro-fuscus, subaeneus,; supra breviter, in pygidio paulo longius flavo-pubescens. Capite granulato, clypeo rotundato; fronte arcuatim carinata; ver- tice apud marem lamina ‘inter oculorum margines anticos sita, reclinata, utrinque in cornu producta, armato, cornubus longis, arcuatis, intus dentatis. Prothorace granulato, in dimidio posteriore linea laevi, antice longitudinaliter subimpressa, instructo, apud marem in dimidio anteriore late laevi, parte laevi antice transversim depressa, utrinque longitudinaliter carinata, carinis antice et postice in tuberculum elevatis; lateribus postice sinuatis; bast medio angu- latim producta, tota regulariter marginata. Elytris tenwiter striatis; intervallis planis, subtiliter et parce subgranuloso-punctatis. Pygidio subtiliter et parce punctato, paucis granulis intermixtis. — Long. 15 mall. Peu brillant; entiérement d’un noir brunàtre 4 trés léger reflet bronzé; massue des antennes testacée. Dessus à pubescence jaunatre, courte sur la téte, trés courte sur le prothorax et les élytres, relativement assez longue, dressée et écartée sur le ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 315 pygidium. Epistome réguliérement arrondi; joues très peu sail- lantes et réguliérement arrondies; còtés de la téte a peine sinués à la jonction des joues et de l’épistome; front avec une caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une large lame partant du bord antérieur des yeux, inclinée en arriére et se prolongeant de chaque còté en une longue corne, ces cornes arquées l’une vers l’autre et fortement dentées au còtè interne vers leur tiers basilaire; toute la téte couverte de gros granules serrés sur l’épistome et les joues, écartés sur la lame et la base des cornes. Prothorax formant dans le milieu de sa base un angle dirigé en arriére et assez prononcé; la base avec un rebord bien distinct dans toute son étendue; les angles posté- rieurs arrondis; les còtés nettement sinués près de ces angles, en ligne presque droite entre le milieu et les angles antérieurs ; toute la surface garnie de gros granules peu serrés, sauf sur la moitié postérieure une assez large ligne longitudinale médiane lisse, et en devant, dans le milieu, une grande surface lisse, occupant la moitié antérieure sur environ la moitié de la largeur, fortement déprimée transversalement sur toute sa largeur près du bord antérieur, et limitée de chaque cdté par une carène longitudinale qui s’interrompt au droit de la dépression, ces carènes un peu élevées en tubercule 4 leur partie postérieure vers le milieu du disque, et en un autre tubercule près du bord antérieur; le disque avec une courte et très faible impression longitudinale médiane prenant naissance entre les tubercules dorsaux et se prolongeant un peu en arriére, sans atteindre a beaucoup prés la base. Elytres a peu près de la. largeur du prothorax, arrondis latéralement; stries fines; interstries plans, à fine ponctuation écartée et un peu granuleuse. Pygidium pas beaucoup plus large que long, à fine ponctuation écartée, mé- langée de granules épars; la caréne de la base formant dans le milieu un angle bien prononcé et à sommet arrondi. Méta- sternum entiérement a grosse ponctuation écartée et a longue pubescence jaune; le devant simple. Dessous des cuisses inter- médiaires lisse, sauf leur extrémité garnie de gros points; dessous des cuisses postérieures a peu prés lisse dans le milieu, garni 316 H. D ORBIGNY de gros points sur les còtés. Angle apical interne des tibias antérieurs simple; leur éperon simple, à peine courbé en dedans, de largeur uniforme dans toute son étendue. — Somalie: Egherta (Bottego, un seul exemplaire 7). Ressemble un peu a la 9 du pyramidalis Klug (1. c.); en différe principalement par les cornes du vertex dentées et beaucoup plus longues, la dépression antérieure du prothorax limitée de chaque cété par une caréne longitudinale, cette dé- pression non suivie d’une petite lame longitudinale médiane, les interstries des élytres non nettement granulés, mais a fine ponc- tuation un peu granuleuse. Plus voisin du cavidorsis d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 277), décrit du Haut-Niger; en différe par les joues beaucoup moins saillantes, les còtés de la téte moins nette- ment sinués à la jonction des joues et de l’épistome , la lame du vertex non dentée dans son milieu, le disque du prothorax avec seulement une courte et très faible impression longitudinale médiane n’atteignant pas a beaucoup pres la base (au lieu d’avoir la dépression antérieure se prolongeant entre les tubercules dor- saux et se transformant en un sillon longitudinal médian qui atteint la base), les carénes longitudinales de la partie antérieure interrompues au droit de la dépression (au lieu de former une aréte tranchante continue), les interstries des élytres a fine ponctuation un peu granuleuse (au lieu d’étre très finement mais distinctement granulés). 0. (Proag.) subextensus Kolbe, 1895, in Stettin. Ent. Zeit., LVI, p. 340, décrit de l'Afrique orientale allemande. — Manica: Christmas Pass. 0. (Proag.) negus Raffray, 1882, in Bull. Soc. Ent. Fr., 1882, p. 71, décrit de l’Abyssinie. — Abyssinie (Raffray), un trés petit exemplaire 7. 0. (Proag.) tuberculicollis (? Casteln.) Harold, 1867, Col. Hefte, II, p. 40 et 41, indiqué de l’Abyssinie, du Cap de Bonne-Espérance et du Sénégal. — Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego). pr ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 317 Harold ayant constaté que le type du Worsissa Roth (1851, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p. 124), deécrit du Tigré (Schimper), se composait de deux espéces distinctes, a (I. c.) conservé pour l'une le nom donné par Roth, puis confondant l’autre avec le tuberculicollis Castelnau (1840, Hist. nat. Col., II, p. 84), décrit du Cap de Bonne-Espérance, l’a indiquée de |’ Abys- sinie, du Cap et du Sénégal. Il a ainsi lui méme confondu trois espéces. 1°. Le véritable tuberculicollis Casteln. (l. c.) est le peu développé du lanista Casteln. (1. c.), décrit également du Cap de Bonne-Espérance. M. R. Oberthtir m’avait déjà signalé la grande probabilité de cette synonymie, mais je ne l’avais pas publiée, n’ayant pas encore vu de Janista répondant complètement à la description du tuberculicollis; il m’en a communiqué derniè- rement deux exemplaires du Cap de Bonne-Espérance, dont l’un provient de la collection Laferté et porte le nom de twbereulicollis; la description de Castelnau leur convient en tous points, je n'ai done plus de doute sur cette synonymie. Ces exemplaires res- semblent beaucoup plus a l’insecte du Tigré qu’au 7 bien développé du /anista, mais la taille de 13,5 mill. indiquée par Castelnau pour le tuberculicollis ne peut sappliquer a l’espèce du Tigré, dont les plus grands exemplaires ne dépassent pas 11,5 mill. de longueur. Le Janzsta est propre a l’Afrique australe: Haut Zambéze (E. Foa, coll. du Muséum de Paris), Transvaal (coll. R. Oberthiir), Zoulouland (D" Ch. Martin), Natal (coll. du Muséum de Paris et coll. R. Oberthùr), Colonie du Cap (coll. R. Oberthir). Les synonymies de phanaecides Kirby in litt., et de laniger Chevrol. in litt., indiquées par Harold (Catal.), doivent étre reportées au /anista. 2°. L’espéce provenant du Tigré (Schimper), et dont Harold (1. c., p. 40) a donné la description, n’étant pas le tuberculicollis, je propose pour elle le nom d’armicollis nom. nov. Elle diffère du /anista Casteln. par la taille beaucoup plus petite, 8-11,5 mill. (au lieu de 12-15 mill.), le prothorax tantòt vert, tantòt bronzé, cuivreux, bleu ou violet (au lieu d’étre toujours vert), le pygi- 318 H. D ORBIGNY dium entiérement vert ou bronzé (au lieu d’étre testacé, sauf parfois la base verdàtre), les 3° et 5° interstries des élytres nettement plus saillants que les autres (au lieu d’étre non ou a peine plus saillants), les grands tubercules antérieurs du pro- thorax, dans les deux sexes, beaucoup plus éloignés l’un de l’autre, situés à peu près au-dessous des angles antérieurs, bien en debors des yeux (au lieu d’étre situés à peu près au-dessous des yeux); de plus le prothorax n’a jamais en devant la grande et profonde dépression médiane qui existe chez les 7 bien dé- veloppés du /anista. Jusqu'ici cette espèce parait propre a la région éthiopienne: Tigré (Schimper, coll. du Muséum de Paris. et coll. Harold), id. (Raffray, coll. R. Oberthiir), Erythrée (coll. Théry); Aroussi Galla: Ganale Guddà (Bottego, coll. du Musée civique de Génes). Il faut rapporter à cette espéce le tuberculicollis signalé du Ganale Gudda (Bottego), par Gestro (in Ann. Mus. civ. di Genova, XXXV, 1895, p. 322). On doit y rapporter également le tuberculicollis mentionné par moi (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 283), ainsi que ses variétés chalcothorax d’Orb. (1. c.) et cyanothorax d’Orb. (I. c.). 3.° Les Onthophagus signalés du Sénégal, sous le nom de tu- berculicollis, par Harold (1. c.), appartiennent à une autre espéce, l’atrosetosus d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1909, p. 279), décrit du Haut-Niger et d’aprés un seul exemplaire 2. M. R. Oberthur m’en a communiqué un 7 et une 9 pro- venant tous deux de la Sénégambie (Bocandé, coll. Laferté) ; je puis done compléter ma description. Long. 11-12,5 mill. Chez ces deux exemplaires la teinte obs- cure que j'ai indiquée sur la partie postérieure du prothorax est moins prononcée, plutot bleuàtre qu’olivatre, et s’étend plus ou moins en avant, le pygidium est testacé, entiérement ou avec la base a reflet vert. Chez le 7, qui est un peu moins développé que l’exemplaire d’aprés lequel j'ai fait la description, le front a une vague et courte trace de caréne arquée, les dents latérales du prothorax sont médiocrement grandes et si- tuées notablement en dedans des angles antérieurs, un peu en ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 319 dehors des yeux; il n'y a pas de dépression bien accusée entre ces dents et les tubercules du disque. La Q, que je nai pas encore decrite, diffèere du 7 par le front avec une courte mais forte carène très anguleusement arquée et n’atteignant pas a beaucoup prés la suture des joues, le vertex avec une caréne légèrement en arc renversé dans son milieu, droite vers ses extrémités, anguleuse a ses extrémités, natteignant pas les yeux et située un peu en arriére de leur bord antérieur, la téte entiérement couverte de granules serrés, sauf le vertex garni de points simples et peu serrés derrière la caréne, le prothorax ayant, sur sa moitié postérieure seule, un sillon longitudinal médian peu profond, ayant en devant une forte et large saillie médiane, et, de chaque coté, un assez gros tubercule situé presque au-dessous de l’ceil, cette saillie médiane a còtés presque paralléles, terminée en ogive a sa partie antérieure, un peu déprimée en dessus, trés densément ponctuée, sauf ses bords, et a fine pubescence jaunàtre, tout le reste du disque largement lisse et glabre dans le milieu jusqu’a la base, sauf un fin pointillé sur la région antérieure et quelques gros points épars derriére la partie densément ponc- tuée, les tibias antérieurs simples 4 leur angle apical interne, leur éperon brusquement arqué en dedans et acuminé. En outre des caractéres indiqués dans ma description, cette espéce différe du negus Raffr. (1. c.) par la caréne du vertex 9 seulement un peu en arc renversé dans son milieu (au lieu d’étre trés fortement et anguleusement arquée), la saillie mé- diane du prothorax 9 relativement très large, ayant ses còtés presque paralléles, puis se terminant en ogive (au lieu d’étre assez étroite et graduellement rétrécie), le prothorax Q lisse dans le milieu sur toute la longueur, sauf l’espace compris entre les bords de la saillie médiane et quelques points derrière cette saillie (au lieu d’étre nettement ponctué sur la région antérieure). Cette espéce ressemble aussi a l’armicollis nom. nov.; elle en différe par la taille plus grande, les 3° et 5° interstries des élytres pas plus élevés que les autres, le prothorax d’un vert \ 320 H. D ORBIGNY métallique tournant dans le milieu, vers la partie postérieure, au vert olivàtre obscur ou au bleuàtre (au lieu d’étre uniformément vert, bronzé, cuivreux, bleu ou violet), le pygidium testacé ou d’un brun clair et souvent a reflet vert (au lieu d’étre vert ou bronzé), le devant du prothorax 7 non ou médiocrement dé- prime de chaque cdté (au lieu d’avoir de chaque còté une large et profonde dépression), ses tubercules médians plus pro: noncés, le prothorax Q lisse dans le milieu sur toute sa lon- gueur, sauf sur la saillie médiane (au lieu d’étre ponctué sur la région antérieure), sa saillie médiane un peu plus large. Jai recu de M. Alphonse Bonhoure, gouverneur de la Cote francaise des Somalis, une espéce très voisine des précédentes: 0. (Proag.) triarmatus n. sp. — Parum nitidus; capite pro- thoraceque metallico-viridibus, prothoracis disco coerulescente-aeneo, elytris testaceis, sutura aenea, pygidio aeneo; supra glaber, clypeo longe flavo-setoso, prothoracis apud feminam declivitate antica nigro-setosa, prothoracis breviter, elytrorum brevissime lateribus pallido-pubescentibus, elytrorum apice et pygidio longe flavo- pilosis. Capite granulato, clypeo rotundato ; apud feminam fronte subangulatim carinata, vertice carina valida, angulatim inverso- arcuata, utrinque angulosa, inter oculorum margines anticos sita, instructo. Prothorace apud feminam antice atque ad latera granulato, in disci dimidio posteriore, linea longitudinali laevi excepta, parce, ad basim simpliciter ad medium subaspere punctato, longitudinaliter non sulcato, antice utrinque pone oculum in dentem magnum ele- vato, medio longe et anguste producto ; lateribus postice vin st- nuatis ; bast utrinque tenuiter marginata, medio explanata et an- gulatim producta. Elytris subtiliter striatis; intervallis plants, simpliciter et parum dense punctatis, tertio et quinto indistinete subconvexis. Pygidio fortiter punctato. — Long. 11-12 mill. Peu brillant; téte et prothorax d’un vert métallique, tour- nant au bronzé obscur 4 reflet bleu sur la majeure partie du disque du prothorax, avec le devant de la téte et toutes les saillies noirs; élytres testacés, avec la suture bronzée, les épi- pleures d’un noir verdàtre, et parfois l’épaule à reflet bronze ; ONTHOPHAGIDES AFRICAINS Sy a pygidium d’un bronzé clair, parfois a reflet verdatre; dessous du corps et pattes d’un brun noir; massue des antennes noire. Dessus glabre, sauf le devant de l’épistome couvert de longues soies jaunatres et couchées, la declivité antérieure du prothorax garnie de courtes soies noires dressées, ses còtés à courte et rare pubescence jaune couchée, les còtés des élytres 4 pubescence claire extrémement courte et a peine visible, leur extrémité et le pygidium garnis de longs poils jaunes dressés. Epistome arrondi en devant; joues très peu saillantes et arrondies; front avec une carène plus ou moins anguleusement arquée et n’atteignant pas la suture des joues; vertex avec une forte caréne assez courte, anguleusement en arc renversé, anguleuse 4 ses extré- mités, natteignant pas a beaucoup prés les yeux et située entre leurs bords antérieurs; la téte couverte de granules serrés, sauf les joues éparsement granulées sur leur moitié antérieure, pres- que lisses sur leur seconde moitié, les tempes peu densément granulées, le vertex lisse ou finement pointillé dans le milieu, garni de gros points simples et écartés sur les còtés. Prothorax formant dans le milieu de sa base un angle dirigé en arriére, très prononcé et à sommet arrondi; la base a rebord étroit prés des angles postérieurs, s'élargissant graduellement et s’ex- planant largement en lame dans le milieu; les angles postérieurs trés largement arrondis ; les còtés a peine sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant avec une longue et étroite saillie médiane terminée presque en ogive et nullement redressée a sa partie antérieure, et, de chaque còté, une grande dent longitudinale, située & peu près au-dessous de Voeil; toute la moitié postérieure du disque à ponctuation écartée, simple vers la base, légérement rapeuse vers le milieu sauf une étroite bande longitudinale médiane lisse, cette ponc- tuation se transformant en granules sur le devant et les cdtés. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement ; stries fines ; interstries 4 fine ponctuation simple, peu serrée et irréguliérement disposée, les 3° et 5° a peine convexes, les autres plans. Pygidium a grosse ponctuation légérement rapeuse Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.2, Vol. I (5 Dicembre 1904) 21 399 H. D ORBIGNY et peu serrée. Métasternum presque lisse dans le milieu, ponctué sur les cétés; le devant un peu déprimé de chaque còté. Dessous des cuisses intermédiaires et postérieures à grosse ponctuation très écartée. Angle apical interne des tibias antérieurs simple, leur éperon a peine courbé en dedans a son extrémité. — Galla: envi- rons de Harrar (Zaphiropoulo, 3 exemplaires 9, ma collection). Cette espéce, dont je ne connais que la Q, appartient au méme groupe que les O. subextensus Kolbe (I. c.), negus Raffr. (1. c.), danista Casteln. (1. c.), etc.; elle différe de la plupart des espéces de ce groupe par les còtés du prothorax a peine sinués prés des angles postérieurs, les 3° et 5° interstries des élytres a peine plus élevés que les autres, et, chez la 9, le prothorax sans autre espace lisse sur le disque qu’une étroite bande lon- gitudinale médiane, sa saillie médiane longue et étroite. Elle est extrémement voisine du Worsissa Roth (1. c.), et n’en diffère, au moins chez la 9, que par la téte et le prothorax d’un vert métallique, tournant au bronzé obscur a reflet bleu sur la majeure partie du disque du prothorax, le pygidium d'un bronzé clair (au lieu d’étre noirs ou d’un noir bleuàtre), le pro- thorax glabre sur tout le disque, avec la déclivité antérieure seule a pubescence noire entre les tubercules, sans sillon lon- gitudinal médian, a saillie médiane nullement redressée, plutòt un peu inclinée en avant (au lieu d’avoir tout le disque a pu- bescence noire bien visible, le tiers postérieur avec un sillon longitudinal médian bien prononcé, la saillie médiane ordinaire- ment redressée à son sommet); de plus la taille ordinaire parait étre un peu plus grande. 0. (Proag.) Bottegoi Gestro, 1895, in Ann. Mus. civ. di Genova, XXXV, 1895, p. 315 et fig., décrit du pays des Boran Galla: riviére Aouata (Bottego). — Type de Gestro, un seul exem- plaire 27. | Je puis ajouter a l’excellente description de M. le D" Gestro, que cette espece, a part sa coloration, ressemble beaucoup au Lujendae Bates (1888, in The ent. Month]. Magaz., XXIV, p. 203), décrit de la riviére Loudjenda dans le Nord du Mozambique, et ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 323 qui appartient au méme groupe que les espéces précédentes. Elle en difféere par les élytres d’un bleu foncé et le pygidium d’un noir bleuàtre (au lieu d’étre testacés), l’extrémité des élytres sans longs poils, le pygidium non garni de longs poils un peu dressés, mais a courte pubescence couchée, la corne de la téte o non dentée en dessous, le prothorax # enti¢érement ponctué, sauf la grande dépression antérieure qui est lisse, cette ponctua- tion éparse et simple sur le reste du devant, les còtés et une bande mal delimitée le long de la base, grosse et serrée sur le reste de la surface, simple 4 la base, 4 peine rapeuse vers la partie antérieure (tandis que le Lwjendae a le prothorax plus ou moins largement lisse sur toute ou presque toute la longueur de sa ligne médiane, ses cdtés granulés, au moins vers leur partie antérieure). 0. (Proag.) loricatus Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berlin., 1855, p. 653, decrit du Mozambique. — Boran Galla: rivière Aouata (Bottego). Il faut rapporter à cette espéce l’Onthophagus signalé de la méme provenance par Gestro (in Ann. Mus. civ. di Genova, XXXV, 1895, p. 323), sous le nom d’harpax Fabricius (1801, Syst. Eleuth., p. 32). Les deux espéces se ressemblent beaucoup comme forme et comme coloration, mais le /oricatus a l’extrémité des élytres garnie de longs poils jaunatres, le prothorax sans espace lisse à sa partie postérieure, le métasternum avec une caréne longi- tudinale médiane occupant au plus la moitié postérieure et se transformant sur la moitié antérieure en un fin sillon longitu- dinal; Vharpax a l’extrémité des élytres sans longs poils, le prothorax avec un assez grand espace lisse ou imperceptiblement pointillé , situé vers la base, le métasternum avec une caréne longitudinale médiane occupant toute la longueur. Tous les /oricatus que j’avais vus jusqu’ici provenaient du Sud de l’Afrique orientale anglaise, de l’ Afrique orientale alle- mande, du Mozambique et du lac Ngami. L’harpax parait propre a l’Afrique occidentale: Sénégal, Niger, Guinée. 324 H. D ORBIGNY 0. (Proag.) auratus Fabricius, 1801, Syst. Eleuth., p. 33, dé- crit de la Guinée, var. flavilaterus var. nov. — Galla: entre Sancurar et les Amarr (Bottego). L’unique exemplaire rapporté par le capitaine Bottego est un 7 peu développé, qui différe du type par le dessus du corps nniformément d’un vert légérement bleuàtre , sauf les élytres avec une bande latérale d’un testacé a reflet vert, occupant l’in- terstrie latéral, sans, atteindre la base ni l’extrémité. Le dessous du corps et les pattes sont d’un noir verdàtre, sauf le dessous des cuisses plus nettement vert. Tous les auratus que javais vus jusqu’ici provenaient de l’Afrique occidentale. Jai cru d’abord que cet insecte devait constituer une espéce nouvelle, et je l’ai étiqueté flavilaterus n. sp. dans la collection du Musée de Génes, mais depuis, ayant étudié une nombreuse série d’auratus provenant du Sénégal et de la Guinée, j'ai pu constater que le type, qui a le dessus du corps doré, cuivreux, bronzé ou d’un bronzé verdàtre, et la variété cyanesthes d’Orbi- gny (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 288), qui a le dessus du corps d’un bleu violacé, ont parfois sur les élytres une bande laterale testacée. Jai constaté également que !’0. lancearius d’Orb. (1. c.), dé- crit du Congo francais, est seulement une variété de l’auratus ; elle différe du type par les élytres un peu plus clairs que la téte et le prothorax, soit entiérement d’un testacé légérement bronzé, soit d’un bronzé clair, tirant sur le testacé, avec une bande latérale testacée et plus ou moins distincte. On trouve tous les passages entre le type et cette variété. 0. (Proag.) alcyon Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berlin., 1855, p. 653, décrit du Mozambique. — Zambéze (Bradshaw). var. viridiceps d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 290, décrite de l’Afrique orientale anglaise. — Boran Galla: Haut-Daoua (Bottego). 0. (Proag.) bicallosus Klug, l. c., décrit du Mozambique. — Lac Ngami. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 325 0. (Proag.) boranus Gestro, 1895, in Ann. Mus. civ. di Ge- nova, XXXV, 1895, p. 317, décrit du pays des Boran Galla: riviére Aouata (Bottego). — Type de Gestro. La description remarquablement précise, que M. le D." (estro a donnée de cette espéce, permet de la distinguer facilement du bicallosus Klug (1. c.), dont elle est extrémement voisine. Elle en différe seulement par sa couleur d’un noir légérement bleuàtre (au lieu d’étre d’un cuivreux rougeàtre, ou rarement d’un vert olivàtre), la téte 7 en majeure partie lisse, son épis- tome non réguliérement arrondi, mais légérement sinué en de- vant, le prothorax 7 sans ligne longitudinale médiane lisse partant «lu bord antérieur, mais ayant ,un peu avant le tiers antérieur un tubercule médian, ses còtes longitudinales plus courtes, occupant seulement environ le tiers médian de la lon- gueur totale (au lieu d’atteindre presque la base), le prothorax Q a còtes longitudinales moins larges, atteignant le bord an- térieur sans se rejoindre (au lieu d’étre plus convergentes en avant et de tendre a se réunir avant le bord antérieur). 0. (Proag.) laticollis Klug, 1835, apud Erman, Reise, p. 33, décrit de Vile du Prince. — Sénégal. Différe du boranus Gestro (1. c.), par sa couleur entiérement d’un noir d’ébéne ou très rarement avec les élytres bruns, les còtes lisses du prothorax plus larges, se prolongeant jusqu'à la base, convergentes en avant et se réunissant avant le bord an- térieur. Tous les exemplaires que j'ai vus proviennent du Sénégal ou de la Guinée. O. (Proag.) sapphirinus Fahreeus , 1857, apud Bohem., Ins. Caffr., II, p. 278, décrit des bords du Limpopo. — Zambéze (Bradshaw); Ovampoland: Omrramba (ex Mus. de Cape Town). 0. (Proag.) dives Harold, 1877, in Mitth. Munch. Ent. Ver., I, p. 98, décrit du Nyassa. — Nyassa (type de Harold). var. Deyrollei Raffray, cf. d’Orbigny, in Ann. Soc. Ent. Fr., 326 H. D ORBIGNY 1902, p. 296, décrite de l’Afrique orientale allemande. — Zan- zibar (Raffray). : 0. (Proag.) semiiris Thomson, 1858, Arch. ent., II, p. 53, dé- crit du Gabon. — Guinée. 0. (Proag.) Brucei Reiche, 1850, apud Ferr. et Galin., Voy. en Abyss., III, Ent., p. 316, décrit de l’Abyssinie. — Galla: entre les Badditu et Dimé (Bottego); Natal. | NOTES SYNONYMIQUES. Les notes synonymiques ci-dessous concernent des espéces que je n’ai pas vues dans la collection du Musée civique de Génes. 0. granum d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 35, décrit du Mozambique. — Le nom de granum ayant été déjà employé par Lansberge (in Ann. Mus. civ. di Genova, XXII, 1885, p. 391) pour une espéce d’Australie, j’adopte celui de granulum nom. nov. © 0. rusticus Boheman, 1858, in Eugen. Reis., Col., p. 49, dé- crit du Cap de Bonne-Espérance, == minutus Hausmann, 1807, apud Illig., Mag. f. Insekt., VI, p. 263, décrit du Cap de Bonne- Espérance. 0. cretus Péringuey, 1904, in Trans. S. Afr. Phil. Soc., XII, 1900, p. 174 et 199, Descr. Cat. Coi. S. Afr., décrit du Natal et de ’Ovampoland, = setosus Fahreus, 1857, apud Bohem., Ins. Caffr., If, p. 291, décrit de la région du fleuve Limpopo. La description de Fahreeus se rapporte à la 9 de cette espéce. 0. crinitus-d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 131, décrit du lac Ngami. — Le nom de crinitus ayant été employé antérieurement par Harold (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1869, p. 510) pour une espéce du Mexique, j’adopte celui de criniger — ( nom. nov. Co ONTHOPHAGIDES AFRICAINS 27 0. rostratus d’Orbigny, l. c., p. 194, décrit du Soudan fran- cais. — Le nom de rostratus ayant été ‘galement employé par Harold (1. c., p. 511) pour une espéce du Mexique, j’adopte celui de rostrifer nom. nov. 0. (Proag.) Plato Bates, 1888, in The ent. Monthl. Mag., XXIV, p. 203, décrit du Damara, d’aprés un seul exemplaire 7. — C'est par erreur que Péringuey (in Trans. S. Afr. Phil. Soc., XII, 1900, p. 251) a réuni cette espéce au /urcifer Boheman (1860, in Ofvers. Vet.-Akad. Férh., 1860, p. 111), décrit des bords du lac Ngami. Dans mon Mémoire sur les Onthophagides d' Afrique (in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 272), ne connaissant encore que le type du Plato, j'ai admis avec doute la synonymie indiquée par Périn- guey, quoique sa description et la figure me parussent s’appli- quer assez mal au Plato. Depuis, M. R. Oberthùr m'a commu- niqué deux exemplaires du /urcifer, dont l'un a été recu par lui de M. Péringuey et provient du Zambéze; j'ai pu ainsi cons- tater que les deux espéces sont bien distinctes. Le Plato différe du furcifer par le dessus du corps mat (au lieu d’étre légérement brillant), les granules du prothorax beau- coup plus fins, sa base formant dans le milieu un angle plus prononcé et a sommet non distinctement arrondi, mais presque vif. En comparant les exemplaires bien développés des deux espéces, il en différe encore, chez le , par la caréne frontale beaucoup plus courte, presque tuberculiforme, le vertex avec une caréne légérement dentée dans son milieu et de chaque coté au-dessous de l’oeil, ses cornes émettant un rameau a leur coté interne vers leur tiers antérieur (au lieu d’avoir la caréne non dentée dans son milieu, émettant un long rameau de chaque còté au-dessous de l’ceil, les cornes simples), le prothorax ayant la dépression antérieure peu prononcée et aussi densément gra- nulée que le reste de la surface (au lieu d’étre trés profonde et peu densément ponctuée), les deux tubercules du disque beau- coup plus faibles et situés un peu plus en arriére, le sillon lon- 328 H. D ORBIGNY gitudinal médian s’étendant sur toute la longueur (au lieu d’oc- cuper seulement la moitiò postérieure). 0. (Diast.) Hauseri d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 306, décrit du Nyassa, = Fiilleborni Kolbe, 1901, in | Sitz.-Ber. Gesell. naturf. Freund. Berl., 1901, p. 73, décrit du. Nyassa. “9 0. (Diast.) tridepressus d’Orbigny, 1902, 1. c., p. 309, décrit du lac Tanganyika, du Nyassa et du Nord du Mozambique, = nyassicus Kolbe, 1901, 1. c., décrit du Nyassa. TABLE ALPHABETIQUE DES CACCOBIUS ET ONTHOPHAGUS DECRITS OU CITES aeremicans n. sp., p. 264. aereus d’ Orb., p. 312. aeruginosus Roth, p. 261. aethiopicus d’ Orb., p. 307. aethiops var. n., p. 312. aleyon Klug, p. 324. andalusicus Waltl, p. 300. apicalis Fahr., p. 260. armicollis nom. n., p. 317, 319. asper d’ Orb., p. 256. asperrimus d’ Orb., p. 297, 300. astigma n. sp., p. 273. atropolitus d’ Orb., p. 273. atrosetosus d’ Orb., p. 318. auratus Fabr., p. 324. aurifrons Fairm., p. 313. Batesi Har., p. 311. Beccarii Har., p. 311. Bedeli Reitt., p. 267. bicallosus Klug, p. 324, 325. bicolor Raffr., p. 281. bidens Ol., p. 303. binodis Thunb., p. 268. bituber n. sp., p. 289. bituberculatus Ol., p. 308, 309. Blanchardi Har., p. 267. Bonhourei d’Orb., p. 312. boranus Gestro, p. 325. boschas Klug, p. 309. Bottegoi Gestro, p. 322. Brucei Reiche, p. 326. Caccobius Thoms., p. 253. Cacconemus Jek., p. è Caccophilus Jek., p. 4 calvus n. sp., p. 268. carbonarius Klug, p. 270. carcharias Har., p. 262. carinicollis Raffr., p. 281. carinifer n. sp., p. 292, 299, 300. castaneus Klug, p. 253. cavidorsis d’ Orb., p. 316. chalcothorax d’ Orb., p. 318. chlorophanus d’ Orb., p. 264. choanicus n. sp., p. 279. Cleryi Buquet, p. 283. columella Fahr., p. 268. concavifrons n. sp., p. 294, 300. corniculatus Reiche, p. 282. crassus d’Orb., p. 254. cretus Péring., p. 326. cribellum d’Orb., p. 264. criniger nom. n., p. 326. crinitus d’ Orb., p. 326. crinitus Har., p. 326. crocatus Muls., p. 267. cyanesthes d’ Orb., p. 324. cyanosoma var. n., p. 314. cyanothorax d’Orb., p. 318. decolor d’Orb., p. 279, 292. depressus Har., p. 309. Deyrollei Raffr., p. 325. Diaglyptus d’Orb., p. 255. 380 H. D ORBIGNY DiastellopalpusLansb.,p.328| Junodi d’ Orb., p. 308. discrepans Péring., p. 256. dispar Péring., p. 293, 296, 300. ditissimus Fairm., p. 313. dives Har., p. 325. Dybowskii d’Orb., p. 258. excisiceps d’Orb., p. 307, 308. fimbriatus Klug, p. 313. fimetarius Roth, p. 302. flavibasis n. sp., p. 274, 278. flavilaterus var. n., p. 324. flexicollis n. sp., p. 314. foliiceps Quedenf., p. 287. frontalis Raffr., p. 306. fuliginosus Roth, p. 256. Fiilleborni Kolbe, p. 328. furcifer Bohem., p. 327. gallanus n. sp., p. 309. ganalensis Gestro, p. 307. gananensis d’Orb., p. 256. gazella Fabr., p. 304. Gersteckeri Har., p. 313. Gestroi n. spt, p. (287. gracilicornis Raffr., p. 274. granulum nom. n., p. 326. granum d’ Orb., p. 326. granum Lansb., p. 326. graphicus Walleng., p. 287. harpax Fabr., p. 323. Hauseri d’ Orb., p. 328. helciatus Har., p. 300. hirtipodex n. sp., p. 283. humilis d’ Orb., p. 258. impicticollis var. n., p. 260. impunctatus n. sp., p. 271. impurus Har., p. 300. ineptus Har., p. 279, 292. infuscatus Klug, p. 270. interstitialis Fahr., p. 270. investis n. sp., p. 301. Kachowskyi Olsouf., p. 313. laceratus Gerst., p. 308. lacustris Har., p. 271. laevatus d’Orb., p. 272. laevis (n.¢ Sp., p.: 281; laevisutura d’Orb., p. 293, 296. lamnifer d’ Orb., p. 307. lancearius d’Orb., p. 324. laniger Chevrol., p. 317. lanista Casteln., p. 317, 318, 322. latefulvus d’Orb., p. 303. laticollis Klug, p. 325. lineatus Reitt., p. 270. lineifer var. =<; p, 12. lineiger var. n., p. 275. longiceps n. sp., p. 285, 289. longipennis n. sp., p. 208. loricatus Klug, p. 323. Lujendae Bates, p. 322, 323. maculatus Fabr., p. 287. maki Illig., p. 285. marmoreus var. n., p. 309. melanocephalus Klug, p. 305. Meliteus Fabr., p. 306. minutus Hausm., p. 326. montivagus d’Orb., p. 262. mundatus var. n., p. 275. nebulosus Reiche, p. 300. negus Raffr., p. 316, 319, 322. nigriceps Raffr., p. 305. nigricornis Fairm., p. 314. nitidulus Klug, p. 303. nyassicus Kolbe, p. 328. obliquus Ol., p. 268. ochreatus d’ Orb., p. 304, 305. omostigma d’Orb., p. 307. Onthophagus Latr., p. 260, opacicollis d’ Orb., p. 300. ONTHOPHAGIDES AFRICAINS parvulus Fabr., p. 306. Phalops Er., p. 309. phanaeoides Kirby, p. 317. piceiceps n. sp., p. 304. piceus Fahr., p. 302. picticollis Gerst., p. 260. pictipodex d’Orb., p. 285. pilicollis d’ Orb., p. 291. Plato Bates, p. 327. polystigma d’Orb., p. 274. Proagoderus Lansb., p. 313. prostans Reiche, p. 313. pugionatus Fahr., p. 303. pullus Roth, p. 281. pyramidalis Klug, p. 314, 316. quadriarmatus Fairm., p. 314. quadrimaculatus Raffr., p. 267. Raffrayi Har., p. 274. Ragazzii n. sp., p. 261. rangifer Klug, p. 313. rectilamina d’Orb., p. 303. reticuliger n. sp., p. 250. rostratus d’Orb., p. 327. rostratus Har., p. 327. rostrifer nom. n., p. 327. rubricatus d’ Orb., p. 302. rufipennis Har., p. 253. rufovirens n. sp., p. 266. rugulipennis Fairm., p. 306. rusticus Bohem., p. 326. sapphirinus Fahr., p. 325. scaberrimus n. sp., p. 296, 300. Schimperi d’ Orb., p. 300. secundarius Roth, p. 276, 278. sellatus Klug, p. 292. semicyaneus d’Orb., p. 311. 331 semiiris Thoms., p. 326. semisetosus d’Orb., p. 270. senegalensis d’ Orb., p. 283. setosus Fahr., p. 326. Sidama Gestro, p. 291. Simoni d’Orb:, p. 262, 265. simplex Raffr., p. 279, 281. sinuaticeps d’Orb., p. 312. stigmosus d’Orb., p. 274. stillatus n. sp., p. 277. subeyaneus var. n., p. 312. subextensus Kolbe, p. 316, 322. suffusus Klug, p. 307. sugillatus Klug, p. 307. taboranus d’ Orb., p. 307. taurus Schreb., p. 268. teitanicus d’ Orb., p. 292. tersipennis d’Orb., p. 281. tessulatus Har., p. 273. tetraspilus Fairm., p. 303. Tomogonus subg. n., p. 254. tonsus d’Orb., p. 281. trapezicornis d’Orb., p. 303. Traversii n. sp., p. 262. triarmatus n. sp., p. 320. tridepressus d’Orb., p. 328. trigibber Reitt., p. 306. tuberculicollis Casteln., p.316,317,318. unicarina n. sp., p. 298. variegatus Fabr., p. 306. venustulus Er., p. 306. verrucosus d’Orb., p. 291. vinctus Er., p. 268. viridiceps d’ Orb., p. 324. viridicollis Fahr., p. 256. Worsissa Roth, p. JLT 322. STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN. Von Dr. mep. P. SPEISER, BiscHorspure (Ostpreussen ) ie) 6. Hippobosca longipennis F. — Diese schon 1805 von Fabricius in seinem Systema Antliatorum beschriebene Art ist seitdem nicht wieder aufgefunden worden. Zu ihr stelle ich eine Hippobosca aus der Sammlung des Museo civico, die von allen ùbrigen in einem wesentlichen Punkte abweicht und ùberhaupt einen ganz eigenartigen Eindruck macht; ich kann sie aber nicht nur fur ein eben frisch ausgeschlupftes Exemplar irgend einer anderen Art halten, zumal in ihrer Heimat keine, auf die ihre Merkmale zutreffen, vorkommt. Das einzige Exemplar wurde von Fea im November 1885 bei Mandalay in Burma gesammelt. Es sei hier genauer beschrieben. “So Lange 51/, mm., Mundrand-Hinterrand des Scutellum 3,75 mm., der Flugel 61/, mm., bei Fabricius Exemplar ist das andere Liangenverhaltnis von Fligeln und Korper wohl damit zu erklaren, dass dort der Hinterleib sehr stark zusammengetrocknet war: ,, abdomen brevissimum ”’. Der ganze Kòrper ist fast durchweg briunlich rostgelb und die geringe Spur von Zeichnung ist nur bei genauerem Hinsehen zu entdecken. Die Antennen, die Maxillarpalpen und die Kniee sind schwarzbraun, der Clypeus, die Basis der Schenkel, die Schulterecken und das mittlere Drittel des etwas dunkleren (') I siehe in: Ann. Mus. Civ. Genova, XL, 1900, pag. 553 ff. STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 333 Scutellum sind mehr weisslichgelb, stechen aber in ihrer Farbung kaum gegen die Umgebung ab. Damit ist die Art eigentlich vollig geniigend characterisiert. Die Skulptur von Kopf, Thorax und Abdomen ist die gewohnliche, das Scheiteldreieck ist breiter als die Augenrinder und der Clypeus hat dicht vor dem oberen Rande in der Mitte eine ziemlich tiefe runde Grube. Das Flù- geloedder stimmt ganz mit H. equina L. uberein, d.h. die Radialis, die hier das fur die Gruppierung wichtigste Merkmal abgiebt, entspringt weit vor der Hohe der hinteren Querader und mundet selbstiindig, weit getrennt von der Subcostalis in den Vorderrand. 7. Hippobosca fossulata Macq. — , Du Bresil ou de Chile ” giebt Macquart in der Originalbeschreibung (1) dieser einzigen specifisch amerikanischen Hippobosca an. Die Art war ebenfalls seitdem niemals aufgefunden worden, und man hitte annehmen kònnen, dass es sich um ein zufallig verschlepptes (?) Exemplar einer anderen Art, nach der detaillierten Beschreibung der Flecke wohl H. maculata Leach gehandelt habe. Ich habe nun in der Sammlung des k. k. naturhistorischen Hofmuseums in Wien eine Hippobosca gesehen, die Thorey 1859 in Surinam gefangen hat. Da die Beschreibung Macquart’s darauf gut angewendet werden kann, stelle ich das Exemplar zu seiner Art, die im wtbrigen der erwihnten H. maculata Leach ausserordentlich ahnlich ist. Die plastischen Merkmale des Kopfes sind die gleichen, die Fleckzeichnung des Thorax ist ganz ebenso verteilt, ausser dass die drei Teile des Fleckes auf der Mitte des Scutum mesonoti nicht mit einander zusammenhangen, die ganze Zeichnung ist aber an sich nicht so scharf und hebt sich auch dadurch nicht so scharf ab, dass sie ledergelb auf kastanienbraunem Grunde ist, wahrend sie sich dort sahnefarbig auf schwarzbraun bis schwarz prasentiert. Weiter ist, besonders auch den Varietiiten von H. maculata Leach gegeniber, die Firbung der Beine (1) Mém. Soc. Lille, année 1842, 1843, pag. 433. (?) Ueber die muthmassliche Verschleppung einer Hippobosca Vgl. A. LAVERAN « Sur deux Hippobosques du Transvaal susceptibles de propager le Trypanosoma theileri ’’, in: C. R. Soc. Biol. 1903, p. 242. 394 P. SPEISER bemerkenswert, indem hier beide vorderen Beinpaare fast einfarbig lederbraun sind, wahrend auf den Hinterbeinen nur die Spitze des Schenkels, ein Ring am Ende des ersten Viertels der Tibien und einer, der am Anfang des letzten Drittels dunkel beginnt und zum Ende hin blasser wird, schwarzbraun ist. 8. Za Hippobosca rufipes Olf., gehdrt als blosses Synonym sicher auch Hippobosca albonotata Rond., aus Caffraria, beschrieben in Canestrini’s Archivio d. Zool., Anat. e Fisiol., vol. III, 1, 1864, pag. 92. Gerade die setae nigrae validiusculae des Scutellum finden sich auch bei dieser Art, und alle anderen Merkmale stimmen ebenfalls uberein. 9. Lipoptena depressa Say. — Pelzparasiten amerikanischer Hirsche sind bisher drei beschrieben worden, welche ich hier kurz besprechen will. 1823 beschrieb Say (1) einen Melophagus depressus vom virginischen Hirsch, Carzacus virginianus L., aus Pennsylvanien. Diese Beschreibung ist Rondani sichtlich unbe- kannt geblieben, oder er hat unter dem Namen Melophagus keine Lipoptena, und zu dieser Gattung gehòrt Say’s Art zweifellos, vermutet, denn in der Beschreibung seiner Lipoptena mazamae von Cervus mexicanus giebt Rondani nur Unterscheidungsmerk- male den beiden europaischen Formen gegenuber, der £. cervi L. und L. capreoli Rnd. (*). ,, Cervus mexicanus” wird aber neuer- dings als Varietàt zu Carzacus virginianus gerechnet (3), und 1897 beschrieb Townsend auch eine eigene auf dieser Lokalform schmarotzende Lipoptena unter dem Namen L. depressa var. mexi- cana als dritte amerikanische Form dieser Gattung, seinerseits wiederum ohne Rondani’s Art zu kennen (+). Die Vermutung liegt nun nahe genug, dass hier mindestens zwei der beschrie- benen Formen identisch seien. Und in der That ergiebt der Vergleich der Beschreibungen alsbald, dass LZ. mazamae Rond. (!) Journ. Acad. Nat. Sc. Philadelphia, III, 1823. (7?) Ann. Mus. Civ. Genova, XII, 1878, pag. 153. (5) Vgl. TROUESSART, Catalogus Mammalium tam viventium quam fossilium. (‘) Annals and Mag. Nat. Hist. 1897. STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 330) mit L. depressa Say durchaus ibereinstimmt, wihrend Townsend's Form, trotzdem sie denselben Wirt bewohnt wie Rondani's, genùgende Abweichungen zeigt. Rondani betont némlich ausser der geringen Gròsse gerade die geringere Behaarung des Korpers, auf welche auch Say hinweist, und zweitens, dass das Abdomen _, toto et aequaliter pallide rufo” sei, was gerade Townsend als characteristisch fir Lipoptena depressa gegenuber seiner bun- teren Varietàt hervorhebt. 10. Eine neue Art der alten artenreichen Gattung 0/fersia Leach nenne ich Olfersia chalcolampra n. sp. Dieselbe wurde in einem einzigen Exemplar von Dr. L, Loria 1893 am Moroka in Neu-Guinea in 1300 m. Meereshòhe ge- funden; das Exemplar gehòrt dem Museo civico. Die Art ist 4 mm. lang, Mundrand-Scutellarrand fast 3 mm. Die Farbung des ganzen Kérpers ist ein erzglinzendes Kupfer- braun, einzelne Teile sind heller. Der Kopf ist rund, der Scheitel gleichmassig gerundet, das Scheiteldreieck ist breiter als lang, in der Mitte des Vorderrandes eingeschnitten und von dort bis nach der Mitte zieht eine hinten noch etwas grubig erweiterte seichte Rinne. Stirnstrieme nach vorne leicht verschmilert, aber auch vorne noch gut ?/, so breit als ein Auge. Clypeus rahmgelb, ohne Grube, vorne halbkreisfirmig ausgeschnitten. Antennen- fortsitze kurz, Maxillarpalpen ganz sanft abwirts gebogen, die Antennenfortsitze weit Uberragend und mehr als !/, so lang als der Kopf. Thorax von gewohnlicher Struktur, die Schulterecken an der dussersten Spitze rahmgelb. Beine heller als der Kòrper, gelbbraun, besonders an den Schenkelwurzeln. Flùgel licht haselbraun, durchsichtig, mit dem gewòhnlichen Geader. 41. Wie mir die schòne Sammlung des Herrn Professor M. Bezzi in Turin erwunschte Gelegenheit gab, die Lynchia-Art, welche 336 P. SPEISER de Stefani-Perez als Olfersia falcinelli Rnd. beschrieb (*), zu sehen und als L. maura Big. zu erkennen (7), so verdanke ich ihr gleichzeitig auch die Kenntniss der echten Lynchia falcinelli Rond. Ein auffallend winziges Tierchen, welches nach Aussage des Etikettes am 2, XI. 1890 von A. Solari bei Belvedere (Genua) gefangen wurde, muss ich in der Gattung Lynchia (Weyenb.) m., zu der es dem Flugelgeider nach unzweifelhaft gehòrt, offenbar zu der genannten Art stellen. Sie sei hier genauer beschrieben: Linge 2,75 mm., Mundrand-Scutellarrand 1,75 mm. Leder- braun mit weissgelben, zum Teil fast ganz weissen Teilen. Scheiteldreieck weissgelb, vorn in der Mitte eingekerbt, Augen- rander von gleicher Farbe, Stirnstrieme lederbraun mit nach vorn convergierenden Seiten. Clypeus weiss, ebenso die Antennen- fortsitze, welche aber nach aussen hin gebriunt und schwarz behaart sind. Clypeus am Vorderrande nur ganz seicht ausge- schnitten. Die Maxillarpalpen braun, gerade, fast halb so lang als der Kopf; auf dem Kopf keine characteristischen Haare. Thorax lederbraun mit fast ganz weissen, ziemlich spitzen Schulterecken und hellem Nahtkreuz; die Làngs- und Quernaht stehen genau senkrecht auf einander. Das Scutellum ist nicht eigentlich abge- stutzt, erinnert vielmehr in seiner Form ganz an das bei meiner L. pusilla. Es ist etwas heller als die Thoraxfliche, besonders am Vorderrande, und trigt nahe dem Aussenrande jederseite eine starke und lange Borste. Diese Borsten liegen bei dem vorliegenden Exemplar nach hinten und zur Mittellinie gewandt der Fliche des Scutellum parallel zum Hinterrande flach auf. Beine ganz hell weissgelb, nur die Krallen dunkelbraun, beson- ders hell sind die Hinterbeine. Flugel ohne Besonderheiten, nur ganz wenig braunlich hyalin, die Adern durchweg gelb, in der Verteilung wie sonst bei Lynchia. Abdomen ohne Besonderheiten. Die Art steht also offenbar, der Form ihres Scutellum nach, neben L. pusilla m. ganz isoliert den anderen Arten gegenuber. Die beiden Species sind einander auch sonst sehr ahnlich, nur (1) Boll. del Naturalista (Siena), vol. XX, pag. 79. (2) Vgl. meine Notiz: ,, Ueber einen sizilianischen Taubenparasiten ”, in: Centralbl. f. Bakteriol. & Parasitenkunde, I, Abt., Bd. 33. 113, pag. 609, STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN S37 dass die hier beschriebene doch wesentlich heller ist und ihr Scheiteldreieck einen deutlich eingekerbten Vorderrand, aber kein Grubchen hat. Auch der Clypeus weicht etwas ab, und schliesslich ist die Heimat der beiden Arten doch gar weit verschieden. 12. Lynchia simillima n. sp. — Herr Dr. I. C. H. de Meijere in Hilversum hat mir mit grosser Freundlichkeit die Hippobo- sciden seiner Sammlung zum Studium iberlassen, und unter ihnen finde ich auch dasjenige von Piepers auf Java gefangene Stick, welches van der Wulp als O/fersia spinifera Leach betrachtete und 1880 naher beschrieb (*). Bekanntlich habe ich inzwischen die Art Leach’s richtiger in der Gattung Pseudol- fersia Coquillett untergebracht, das vorliegende Exemplar ist aber ganz etwas anderes. Schon die Bemerkung in der citierten Beschreibung: ,, bij mijn exemplaar zijn overigens de Kop en thorax met eene grove geelachtige behaaring bedekt’’ brachte mich auf die Vermutung, es kénne sich um eine nahere Ver- wandte meiner Olfersia exornata handeln, und die Untersuchung bestatigte dies. Thatsichlich gehòrt sowohl die eben genannte Art als das javanische Exemplar zur Gattung Lynchia Weyenb., in der sie die beiden einzigen Vertreter aus dem siidasiatischen Faunengebiet bilden. Da in ihr die einzelnen Species stets nur durch recht feine Unterschiede von einander getrennt sind, halte ich mich fur berechtigt, dieses Exemplar, das in der Grundfarbe vor allem ganz von L. exornata m. abweicht, fiir den Reprii- sentanten einer neuen Art zu halten, die ich im Folgenden beschreiben will: . Lange 4 mm., Mundrand-Scutellarrand 3 mm. Von L. exor- nata m. und den nichst verwandten Arten durch gelbbraune Grundfarbe des Thorax unterschieden, sehr shnlich der JL. ca- pensis Big., von der sie sich durch folgende Merkmale am Scheiteldreieck unterscheidet: die vordere Einbuchtung dieses Scheiteldreiecks ist nicht weiss ausgefiillt und. iberhaupt nur (!) Tijdschr. voor Ent., Deel XXIII, pag. 193-194. (SI (AS) Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.8, Vol, I (5 Dicembre 1904) 338 P. SPEISER der Hinterrand weissgelb gerandet. Kopf und Thorax umber- braun, der Kopf mit beingelbem Hinterrande, der Thorax mit etwas helleren Schulterecken, Scutellum und Lingsnaht ebenfalls heller. Clypeus kurz, kaum ein Drittel der Linge des ùbrigen Kopfes, die Vorderecken nur wenig ausgezogen, seinerseits nur eine Spur heller als der ùbrige Kopf. Maxillarpalpen nur ganz wenig gebogen. Fligel sehr schwach weisslich getrubt, das Geiider ohne besondere Eigentumlichkeiten. Beine und Abdomen ohne Besonderheiten. 13. Zu Lynchia exornata m., die ich aus Sumatra beschrieb, muss ich auch ein Exemplar aus der Sammlung des k. k. naturhistorischen Hofmuseums in Wien stellen; dasselbe wurde bei der Oase Merw im russischen Transkaspi-Gebiet erbeutet. L. exornata m. reicht also bis ins palaarktische Gebiet hinein. 14. E. E. Austen hat im August 1903 in einer sehr dankenswer- ten Arbeit uber die Hippobosciden des British Museum kurzerhand erklart, Ornithomyia batchiana Wlk. sei gleich und synonym mit Ornithoctona nigricans (Leach). Austen richtet sich offenbar ganz allein nach dem Befunde an den Typen und geht auf die Angaben in der Litteratur nicht weiter ein. Mit dieser Erklarung scheint Bresche gelegt zu sein in die ziemlich lange Reihe indomalayischer Ornithomyia-Arten, welche ihrem robusten Bau nach unzweifelhaft in die von mir errichtete Gattung Ornithoctona fallen. Die dadurch erreichte Klarheit ist aber noch nicht gross. Da mir dank dem liebenswùrdigen Entgegenkommen verschie- dener Museumsvorstinde, namentlich der Museen zu Genua und Budapest, ein verhiltnismissig recht grosses Material an hierher gebòrigen Tieren (rund 60 Stiick) zur Vertiigung steht, glaube ich zu weiterer und vielleicht endgiltiger Klarung durch die folgenden Zeilen beitragen zu kònnen. Vorher aber seien diejeni- gen hierher gehòrigen Arten chronologisch aufgereiht, welche aus dem hier in Betracht kommenden Gebiet, das sich von Bengalen bis nach Neu-Stid-Wales erstreckt, bisher beschrieben wurden. Es sind folgende: STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 339 Ornithoctona nigricans Leach, 1818 - Bengalen. — columbae Wied., 1824 - Java. = australis Guérin-Ménéville, 1830 - Port Jackson. — asiatica Macq., 1850 - ,, Asien ”. — doreica Wlk., 1861 - Neu-Guinea. ae batchiana Wlk., 1861 - Batchian. = hatamensis Rnd., 1878 - Neu-Guinea. _ kanakorum Big., 1885 - Neu-Kaledonien. Dazu kommen noch, als aller Wahrscheinlichkeit nach eben- falls hierher gehòrig, aber véllig ungenùgend beschrieben : Ornithoctona sitiens Bsd. 1835 - Ins. Vanikoro. — viridipes Wlk., 1856 - Neu-Sud-Wales. Alle dieses Arten sind aber abgesehen von O. australis Guer. und O. hatamensis Rnd. ganz fir sich allein, ohne jede Beziehung auf die etwaigen Verwandten beschrieben worden, in den Be- schreibungen fehlt es also durchaus an jener Einheitlichkeit, welche allein ein Urteil tiber die Bewertung als selbstàndige Art oder als blosses Synonym zulisst. Die Beschreibungen von O. nigricans Leach und 0. australis sind auch durch Abbildungen erliutert. Einmal aber geht aus diesen Abbildungen auch nur wenig hervor, was fur die exacte Scheidung von anderen Arten benutzt werden kann, andererseits aber scheint wenigstens Leach’s Figur nicht mit seiner Beschreibung ùbereinzustimmen. Leach sagt in der Beschreibung der 0. nigricans: ,, scutello thorace antice pedibusque fuscescentibus ‘’, und weiter direkt _, thorax fusco-ferrugineus; scutellum saturate ferrugineum aut luteum’. Die Figur giebt aber fur Thorax, Schulterecken und Scutellum ein und dieselbe Farbe an. Dies hat offenbar v. d. Wulp in der Bestimmung der Ornithomyia der Sumatra-Expeditie irre- gefuhrt. Durch die grosse Freundlichkeit des Herrn Dr. de Meijere habe ich eines der Sumatra-Tiere vor mir und kann danach feststellen, dass dasselbe einen so gut wie einfarbigen Thorax und an den Vordertibien keinen Dorn hat, dass es also zu Orni- 340 P. SPEISER thoctona javana Jaenn. gehòrt. - O. nigricans Leach ist offenbar nach einer Reihe unter sich nicht ganz gleicher Sticke beschrieben, darauf weist das ,, aut” in der Beschreibung hin. Und eine solche Reihe bilden eben auch die vor mir liegenden Stùcke; unter diesen sind aber sehr beachtenswerte. Erstens némlich die Type der O. hatamensis Rnd., sodann eines der Exemplare, die Ron- dani als O. batchiana Wlk. ansprach und beschrieb, endlich, aus dem berliner Museum, ein noch von Hoffmannsegg stammendes, also wohl von Wiedemann bestimmtes Stuck der 0. columbae Wied. aus Java. Daneben aber eine Menge Exemplare aus Sumatra, von Tenasserim und der Insel Nias (Mus. Civ. Genua), von Java (aus den Sammlungen der Herren Dr. Hilger- Karlsruhe und Dr. de Meijere- Hilversum und Mus. Wien), von Palawan (Mus. Berlin), den Key- Inseln (in meiner Sammlung, von Herrn Professor Hermann - Erlangen erhalten), und den Philippinen (Mus. Wien), sowie aus Queensland (Mus. Sydney). Die sorgfaltigste Vergleichung aller dieser Stticke, die ich zu verschiedenen Zeiten immer wieder in der Hoffnung vornahm, Merkmale zu finden, nach denen man unter ihnen die oben aufgereihten Arten wenigstens teilweise sicher festlegen kònnte, hat aber nur das Resultat yehabt, dass solche Merkmale nicht existieren. Ja, was schon Leach hervorhob, die Farbe des Scutellum variiert; das Scutellum ist bisweilen im Ganzen sehr viel (Stuck aus Queensland) oder doch. deutlich (Stiicke aus Sumatra und Tenasserim) heller als der Thorax ausser den hellen Schulterecken, oder aber es ist doch durch einen sehr deutlichen hellen Vorderrand vom Thorax abgesetzt (Stick von Neu-Guinea und der Insel Nias, angedeutet bei der Type von O. hatamensis Rnd.); aber von allen diesen selben Fundstellen stammen auch Stucke her, die ein durchaus mit dem ibrigen Thorax gleichfarbiges Scutellum haben. Danach erscheint es mir nicht méglich, etwa dieses Merkmal fur speci- fische Abgrenzung verwerten zu kénnen. Ganz dasselbe aber gilt von dem zweiten, von Rondani mit solcher Bestimmtheit hervorgehobenen und in der That recht bestechenden Merkmal, das die Costalader darbieten soll. Rondani sagt in der Beschreibung seiner O hatamensis: ,, Similis fere in omnibus batchianae,..... STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 341 venae costalis segmentum ultimum saltem duplo brevius praece- dente, non eiusdem medietate longius..... ”. Ich habe daraufhin diese Abschnitte der Costalis bei den Exemplaren gemessen. Es handelt sich um die Abschnitte I: zwischen der Mundung der Subcostalis und der Radialis, und II: zwischen den Miindungen der Radialis und Cubitalis. Thatsichlich hat sich nun herausge- stellt, dass beim Typus von 0. halamensis Rnd. das Verbàltnis I:1II wie 4:2 ist, wihrend es bei dem von Rondani als O. batchiana bezeichneten Stuck I:II wie 3:2 steht. Die Durch- musterung der ubrigen Sticke ergab, dass, mit geringen indi- viduellen Schwankungen, das Verhiiltnis 4:2 die Regel ist; es kommen Stiicke vor, wo es fast 3,5:2 wird, und auch Annaherungen an den Wert 3:2 sind vorhanden. Ausgespro- chen 3:2 ist nur Rondani’s Exemplar von Grafton N.S. W. und ein Stiick von Sumatra. Wie aber letzteres, mit dunklem Scutellum, aus einer Gegend stammt (Balighe), von wo auch Exemplare mit dem anderen Verhaltnis und mit hellem Scu- tellum, vorliegen, sowie solche mit dunkelm Scutellum und dem anderen Verhaltnis, so weist auch gerade das queenslinder Exemplar, das also 6rtlich dem Rondani’schen am meisten benachbart ist, ganz besonders klar das Verhaltnis 4:2 auf. Wenn ich nun noch hinzufige, dass nach den Beobachtungen sowohl an dieser Serie als an anderen Arten aus verwandten Gattungen mir sicher hervorgeht, dass die Mundungsstelle der Subcostalis, - diesseits oder jenseits der kleinen Querader -, individuell und selbst auf den beiden Flugeln eines Stuckes verschieden sein kann, so darf ich wohl auf Zustimmung mit folgender Anschauung rechnen: Ornithomyta nigricans Leach ist eine im indoaustralischen Gebiet weit verbreitete, ziemlich variable Art, welche von verschiedenen Au- toren unter verschiedenen Namen beschrieben wurde. Ich méchte niimlich die grosse Mehrzahl der oben aufgezahlten Namen als einfache Synonyme zu O. nigricans Leach betrachten. Davon ausgenommen muss werden O. asiatica Macq., welche durch die Angabe der Originalbeschreibung ,, cellule basilaire 342 P. SPEISER interne insensiblement plus courte que l’externe ‘’ sich mit allen mir vorliegenden Stucken in Widerspruch stellt. Da die Variabilitit aber in einigen, sonst als wichtig ange- sehenen Characteren so gross ist, dass sich die Extreme, gegen einander gehalten, doch recht betrachtlich unterscheiden, so halte ich es doch fur meine Pflicht, von den seitens der alteren Au- toren verliehenen Namen noch so viele als méglich fur diese markanteren Varietàten in Anwendung zu bringen. Bei Leach’s Art muss offenbar zwischen der Abbildung, welche das Scutellum | so dunkel wie den ùbrigen Thorax zeichnet, und der Beschreibung, welche das Scutellum selbst flavum sein lasst, geschieden werden, und ich glaube am besten zu thun, wenn ich die Exemplare mit hellem Scutellum als die typische O. nigricans Leach auffasse. Dann hat meine Vermutung, auf die ich weiter unten noch einmal zurùckkomme, dass vielleicht die Colorierung der Figuren der O. australasiae F. und O. nigricans Leach (in meinem Exemplar der Arbeit?) verwechselt sei, noch durchaus Raum, ohne not- wendig richtig sein zu mussen. Den Sticken mit ganz dunklem Scutellum durfte dann der Name var. columbae Wied. zufallen, wenn das Verhiltnis der Costalabschnitte I:II wie 4:2 ist, andernfalls, wenn dieses Verhaltnis 3:2 ist, waren sie als O. batchiana Rnd. zu betrachten, welche nicht notwendig gleich O. batchiana Wlk. ist. Sie ist aber auch aus anderem Grunde anders zu benennen, denn das mir vorliegende Stiick aus Grafton N. S. W. stimmt genau mit der Beschreibung von O. australis Guér. uberein. Endlich kann man die vorzugsweise von Neu-Guinea kommenden Exemplare mit heller Vorderkante des Scutellum als var. doreica Wlk. bezeichnen. Die drei dann noch verbleibenden Namen 0. hatamensis Rnd., O. kanakorum Big. und O. batchiana Wik. fallen dann am besten als Synonyme zu dieser letzteren Form. Es ergiebt sich dann als Uebersicht: l’ Abschnitt I:II der Costalis wie 4:2. 2° Scutellum deutlich im Ganzen oder doch am Vorderrande heller als der Thorax in seiner hinteren Hilfte. 3° Scutellum auch hinten heller als der Thorax . nigricans Leach. STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 343 3, Scutellum nur am Vorderrande heller . . . var. doreica Wik. 2, Scutellum ganz dunkel und mit dem Thorax BIOMARDIgi ei. celle were) mite & a CRM, COLUI IO 1, Abschnitt I:II der Costalis wie 3:2. . . . var. australis Guér. 15. Ornithoctona vitrina n. sp. — Ein Weibchen in der Samm- lung des Kgl. Museum fiir Naturkunde zu Berlin weicht doch zu weitgehend von der eben besprochenen Varietiitenreihe ab, sodass ich es als eine eigene Art betrachte. Es trigt die Be- zeichnung ., Wawao, Dohrn ”’, und die No. 6754; Wawao, oder wie Andree in seinem Handatlas schreibt Vavau, ist die nòrdlichste von den gròsseren Tongainseln. Lange des trocken aufbewahrten Tieres 7,5 mm., Mundrand- Scutellarrand 4,5 mm. Kopf kastanienbraun, sehr lebhaft bunt gezeichnet. Die Augenrinder und das Scheiteldreieck schwarz- braun, auf dem Scheiteldreieck entspringen zwei breite ockergelbe Striemen, welche divergierend nach vorn zum dusseren Rande der Antennengruben verlaufen. Clypeus weissgelb mit schwarz- braunem oberen Rande, Antennenfortsiitze weissgelb mit schwarz- braunem Aussen- und Innenrande, Maxillarpalpen auf der Wur- zelhalfte weiss, auf der distalen braun. Thorax stark glinzend, ebnfalls bunt; Grundfarbe oben dunkelbraun, die Ventralflache, die Brustseiten, Schulterecken und eine von vorn bis etwas hinter die Mitte reichende Liingsstrieme heller, gelbbraun in verschie- denen Ténen. Die Schulterecken z. B. werden nach innen und hinten von den weissen Mesothoracalstigmen allmihlich dunkler braun und gehen fast unmerklich iùber in den Grundton des Thorax. Scutellum kastanienbraun mit gelbbraunem Streifen lings dem Vorderrande; in seiner Mitte ein nach hinten breiter werdender Streifen kurzer Querfurchen, in der Furche vor dem Hinterrande etwa 10 ziemlich dùnne Borsten. Beine hell und bunt. Schenkel hinten fast ganz und vorne bis zur Mitte weissgelh, dann dunkler braun werdend, die Kniee schwarzbraun. Tibien und Tarsen beingelb mit schwarzbrauner Innen- und Aussenkante. Flùgel glashell, bei gewisser Beleuchtung sogar etwas milchig erscheinend, ohne Spur von Briunung; die Adern tiefbraun mit den gewohnlichen weissen Stellen. Letzter Abschnitt der Costalis 344 P. SPEISER halb so lang als der vorletzte, wie bei der Type von 0. hatu- mensis Rnd.; hintere Basalzelle ein Stick kùrzer als die vordere. Das Fligelgeider bietet bei diesem Stuck noch eine interessante Asymmetrie dadurch, dass auf dem rechten Flùgel das blasse, von der kleinen Querader zum Rande verlaufende Stuck der Discoidalis leicht S-formig geschwungen ist, wihrend es links vollkommen gerade verlauft. 16. Ornithoctona bellardiana Rnd. — Rondani erwahnt in der Originalbeschreibung ein . specimen Mus. Civ. Jan.” ; in der Sammlung des Museo civico habe ich aber ein so bezeichnetes Stuck nicht auffinden kénnen. Dagegen finde ich dort ein Stuck - mit der Bezeichnung ,, Ornithomyia pyrrhocephala Rnd. Messico. D. Rondani 77”, auf welches die Beschreibung durchaus passt. Da nun eine 0. pyrrhocephala Rnd. nirgend publiciert wurde, glaube ich mit vélliger Gewissheit annehmen zu kònnen, dass ich hier das eine der Originalexemplare vor mir habe. Ich will nur kurz die Merkmale hervorheben, die diese Art von den nichst verwandten und namentlich von 0. erythrocephala Leach unterscheiden lassen, gegen welche auch Rondani eine Abgren- zung sucht. Diese Abgrenzung in der Farbe des Clypeus (,, labium supra os” Rondani) finden zu wollen, ist aber meiner Ansicht nach verfehlt, denn wenn auch unter zahlreichen, mir vorlie- genden Exemplaren, die ich sicher zu Leach’s Art ziehen muss, bei dem einen oder anderen dieser Clypeus ein wenig weisslicher gelb erscheint wie bei den ùbrigen, so ist er doch nie wirklich weiss, sondern mehr oder weniger auch gleichfarbig mit dem ubrigen Kopf. Wichtig ist aber die helle Basis des Scutellum. und zur Unterscheidung von 0. hattiensis Big. die rotgelbe, nicht schwarze Beborstung der Antennenfortsitze. Diese Farbe der Beborstung zur Unterscheidung von den verschiedenen Varietàten der O. nigricans Leach (darunter Rondani’s 0. batehiana und O. hatamensis) za verwerten, ist nicht nòtig, indem bei O. bedlar- diana nd. wie bei samtlichen amerikanischen Ornithoctona-Arten uberhaupt der characteristische Dorn am ventralen Ende der Vordertibien, wie ihn die O. nigricans-Gruppe hat, fehlt. O. bedlar- STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 345 diana Rnd. hat zwar daselbst auch eine etwas vorspringende und mit kraftigen Borsten besetzte Ecke, von einem eigentlichen Dorn aber, der sich unter das erste Tarsenglied lamellentòrmig hinun- terschiebt, kann gar keine Rede sein. Wenn wir also die grossen rotk6pfigen amerikanischen Orndthoctona-Arten in eine Uebersicht bringen wollen, so kommen wir zu folgender Tabelle : l’ Scutellum durchaus dunkel schwarzbraun , an der Basis héchstens eine Spur gelblicher schimmernd; Beborstung der Antennenfortsitze Rerum ter E OI Rae 0) eryihrocephate Lemon. 1, Seutellum an der Basis breit und fast bis zur Halfte gelbbraun. 2° Beborstung der Antennenfortsitze rotgelb. O. bellardiana Rnd. 2, Beborstung der Antennenfortsaitze schwarz oder doch mit schwarz gemischt. . . . . . 0. hattiensis Big. Wie werden uns dabei allerdings bewusst bleiben mùssen , dass sicher O. erythrocephala Leach, wohl aber auch die beiden anderen Formen mehr oder weniger stark variierenwerden, zumal sich Leach’s Art nach Walker (4) von Brasilien bis Quebeck verbreitet und unter ihren Wirten Vertreter der verschiedensten Familien der Vogel hat. Wir kònnten also hier vielleicht dasselbe Verhaltnis haben wie im sudasiatischen Faunengebiet, und wurden vielleicht mit einer Auffassung obiger drei Formen als Varietàten einer Art eher das Richtige treffen. 17. Ornithoctona australasiae F. erkenne ich in einem Exemplar des wiener Naturhistorischen Hofmuseums, welches auf Viti-Levu gesammelt wurde. Indem ich nachstehend eine genaue Beschrei- bung gebe, sei hier vorher noch einiges uber die bisherige Litte- ratur der Art gesagt. Nach der Originalbeschreibung (?) wird sie zuerst bei Olivier in der, ,, Encyclopédie méthodique ” wieder erwàhnt (3). Wenn nun aber da behauptet wird, die Art kime auch auf Isle de France, also Mauritius, vor, so ist das eine (1) List Dipt. Brit. Mus., vol. IV, 1849. (®) Systema Antliatorum, 1805, pag. 337. ©) Vol. VIII, pag: 544. 346 P. SPEISER offenbare Vermengung mit der allerdings sehr ahnlichen und auch erst spàter beschriebenen O. plicata Olf. (*). Danach erwahnt sie Leach in seinem Aufsatz ,, on the Eproboscideous Insects ” und auf diesen muss ich hier besonders zuruckkommen. Es muss nimilich auffallen, wie sehr die von Leach gegebene Figur (tab. 25, fig. 6) durch die extrem helle Farbung des Kopfes und Vorderabschnittes des Thorax abweicht von den fruheren Beschreibungen und dem Befund an meinem Exemplar. Konnte doch Guérin-Ménéville im Bericht ùber die Coquille-Reise seine Ornithomyia australis gerade dadurch von 0. australasiae F. abgrenzen, dass sie gelb abgesetzte Schulterecken hat, Fabri- cius Art nicht. Ich bin nun bei der genauen Durcharbeitung der indo-australische Ornithoctona-Arten auf eine Lésung dieser Frage gekommen. Es scheint nimlich die Figur 6 der Tafel 25 falschlich, irrtùmlich als 0. australasiae F. bezeichnet zu sein und diese Bezeichnung vielmehr der Fig. 7 (bis 10) der Tafel 27 zuzukommen, welche bei Leach als O. nigricans bezeichnet ist. Ein Vergleich der Beschreibungen mit den Figuren scheint die Berechtigung dieser Annahme zu erweisen. Bei 0). australasiae F. heisst es ,, Thorax saturate fuscus ‘’, bei 0. nigricans Leach . Thorax fusco ferrugineus, - antice saturate ferrugineus, scu- tellum saturate ferrugineum aut luteum’. Kurz, ich bin der Meinung, die richtige Bezeichnung sei: Tab. 25, fig. 6: O. ne gricans Leach, Taf. 27, fig. 7: O. australasiae F. - Ich gebe hier die genaue Beschreibung der Art nach dem wiener Exemplar: Lange 9 mm., Mundrand-Scutellarrand 6 mm. Ganz russbraun, die Unterseite heller, die Basis und untere Seite der Schenkel gelbbraun, der mediale Abschnitt der Schulterecken ein klein wenig heller als das ibrige. Stirn ein wenig breiter als bei der nichst verwandten 0. plicata Olf., ohne Besonderheiten. Die Antennenfortsiitze massig verlingert, sodass die Figur, welche durch ihre -aeusseren Contouren und die Stirnspalte gebildet wird, in der Medianlinie deutlich linger als breit ist. Die An- (‘) Vgl. Zeitschr. f. systemat. Hymenopterol. & Dipterol., vol. 2, 1902, pagg. 176-177 (= Ornithomyia hova Big.). STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 34T tennenfortsiitze sind mit auffallend langen, buschigen schwarzen Borsten dicht besetzt, und ebenso ist der Thorax und die Beine viel borstiger als bei allen verwandten Arten. Am Thorax sind die Schulterecken sehr spitz und gerade nach vorn gerichtet, das Scutellum hat die gewéhnlichen Querrunzeln in der Mitte, sonst ist nichts zu bemerken. An den Vorderbeinen der platten- artige Dorn an der ventralen Innenseite der Tibien. Alle Tibien mit dunkelbrauner Innen- und Aussenkante, in der Mitte heller. Abdomen seitlich lang behaart, ohne Besonderheiten. Flugel ganz wie ich sie fur O. plicata Olf. beschrieben habe (I. c.). 18. Ornithoctona melaena n. sp. — Ein Exemplar in der Sammlung des Museo civico, von E. Modigliani in der Zeit von December 1890 bis Marz 1891 bei Si Rambé in Sumatra gefangen; Angeben ber den Wirt fehlen leider. Korperlange des trocken aufbewahrten Tieres 7,6 mm. Die Gesamtfirbung des ganzen Korpers mit Ausnahme der Beine ist tiefschwarz, die Tibien und Tarsen sind beingelb mit einem Stich ins Braunliche, mit der bei Ornethoctona gewohnlichen dunkel- braunen Aussen- und Innenkante. Kopf glanzend schwarz mit matter Stirnstrieme, Antennenfortsitze ebenfalls ganz glinzend schwarz mit braunschwarzer Behaarung. Thorax ganz gliinzend schwarz, nur die Stigmen am Mesothorax und die Halterengruben sind matt erdig braun. Die Beine sind von gewòhnlicher Form, auch bei dieser Art der ventrale plattenformige Dorn an den Vordertibien. Die Fligel sind 9,5 mm. lang, dunkel rauchbraun, mit recht kraftigen Adern. Die Subcostalis mundet genau iber der kleinen Querader in die Costalis deren letzter Abschnitt nur halb so lang ist als der vorletzte. Hintere Basalzelle ein Stiick kurzer als die vordere. 19. Ornithomyia obscurata W]k. — Auf diese nach Walker’scher Manier hòchst unvollkommen beschriebene Art glaubte ich das soeben als Ornithoctona melaena m. neu beschriebene Exemplar aus der Sammlung des Museo civico beziehen zu kònnen. Daher nannte ich seinerzeit auch die Walker'sche Art unter den zu der 348 P. SPEISER neu geschaffenen Gattung Ornithoctona zu stellenden Formen (1). Durch Austen, der das Originalexemplar aus Celebes untersuchen konnte, haben wir aber inzwischen gehòrt, dass die Art eine echte Ornithomyta ist (?). Ich habe daber jene schwarze Orni- thoctona eben mit einem neuen Namen belegen mussen. Austen neigt nun der Ansicht zu, dass O. obscurata Wlk. mit 0. va- ripes Wlk. zusammenfalle; er hat von beiden die Typen vor sich, ausserdem auch das hawalische Exemplar, das ich seinerzeit als 0. varipes Wlk. erkannte und beschrieb (3); er bestàtigte diese Bestimmung als richtig. Dieses hawalische Stick war aber glan- zend gelbbraun, Walker bezeichnet seine O. varipes als ,, fulva ” resp. ,, dark tawny’, wéhrend O. obscurata ., black shining”, Nigra nitens” sein soll. Beide Arten sind also wohl sicher nicht identisch, und es handelt sich nur darum, eine sudasiatische schwarze Ornithomyia za finden, welche dunkel graubraune Fligel hat! Da ich nun eine solche in der Sammlung des Museo civico vor mir habe, glaube ich alles Recht zu haben, diese als ein Exemplar der Walker’schen Art aufzufassen und will die Beschreibung danach im Folgenden verbessern. Lange 4,5 mm., Mundrand-Scutellarrand 2,5 mm. Pechschwarz, mit braungelben Einzelheiten, Scheitel breit braungelb, Mitte des Stirndreiecks pechbraun. Stirnstrieme nach vorn nur ganz wenig verschmilert. Clypeus nicht ganz flachbogig begrenzt, mit einem Grùbchen, vor dem Hinterrande braungelb. Antennen- fortsitze braungelb mit pechbrauner Spitze. Maxillarpalpen langer als diese, dunn und gerade. Thorax pechschwarz mit spitzen, kaum helleren Schulterecken, Scutellum mit gewohnlicher Skulptur, am Vorderrande breit braungelb. Beine gewohnlich, mit helleren, braungelben Tibien. Flugel dunkel rauchgrau mit schwarzbraunen Adern. Costalis auffallig lang beborstet; ihr letzter Abschnitt nur halb so lang als der vorletzte. Hintere Querader etwa dreimal so lang als die kleine Querader, weisslich; hintere Basalzelle um die Linge der kleinen Querader kurzer (1) Termeszetrajzi Fiizetek, vol. XXV, 1902, pag. 329. (?) Ann. Mag. Nat. Hist., ser. 7, vol. XII, 1903 (August), pag. 262. (5) Diptera pupipara, in: Fauna Hawaiiensis, vol. III, part II, pag. 87 ff. ia in STI CAT, ET = vi Kg È a STUDIEN UBER HIPPOBOSCIDEN 549 als die vordere, Analzelle weniger als halb so lang als die hintere Basalzelle. Abdomen schwarz und schwarzborstig. Ein Exemplar im April 1886 von Fea bei Bhamò in Birma auf einer Schwalbenart (., sopra un hirundinide ’’) gefunden. 20. Myiophthiria reduvioides Rnd. — Die von Rondani selbst von dieser Art abgetrennte M. capsoides Rnd. ist als mit ihr identisch zu betrachten. Leider findet sich in der Sammlung des Museo civico kein Exemplar von M. capsoides Rnd., vor, dagegen ausser dem Typus von M. reduvicides Rnd. ein zweites von Rondani selbst als dazu gehòrig bestimmtes Stiick von den Viti-Inseln. Auf dieses zweite Stuck passt nun die Diagnose von M. capsoides Rnd.: ,, Proboscis in haustellum filiforme elongata. Palpi subincurvi duplo circiter longiores antennis ” (1), namentlich das uber den Russel gesagte, ganz vorzuglich. Wir haben aber inzwischen durch Mueggenburg (?) die Zusammensetzung des Russels bei den Diptera pupipara genauer erkennen gelernt und wissen, dass ein solches haustellum filiforme allen Hippobosciden zukommt, dass es nur in der Ruhe zwischen den scheidentòrmig sich zusammenlegenden Maxillarpalpen verborgen getragen wird. Das , Haustellum ”, bestehend aus dem stark chitinisierten La- bium, welches dann noch Oberlippe und Hypopharynx in einer Rinne umfasst, wird dann zum Zwecke des Saugens durch einen complicierten, von Mueggenburg vorzùglich beschriebenen Mu- skelapparat aus dieser Scheide hervorgetreckt. Es kann aber auch, und dies geschieht haiufig, bei der Préparation durch briske Manipulationen hervorgedrickt oder hervorgezerrt sein und dabei geschieht es leicht, dass der Muskelapparat zerreisst und nun nicht nur der Russel, sondern auch die Insertionspunkte der Maxillarpalpen abnorm weit hervorgezogen werden. So erklart sich der abweichende Befund. Rondani hat diese Verhàltnisse noch nicht gekannt und den feinen eigentlichen Russel fur ein speciestrennendes Merkmal gehalten. Die einzige sonstige Ab- (1) Ann. Mus. Civ. Genova, XII, 1878, pag. 154. (®) Der Russel der Diptera pupipara, in Arch. f. Naturg., 58 Jahrgg 1892. Bd. I, pagg. 287-328, mit 2 Tafeln. 350 P. SPEISER weichung in der Beschreibung der M. capsozdes Rnd. gegenuber M. reduvioides Rnd. bietet der Passus: . oris margine et genis . Die Untersuchung der beiden ? angustis sub oculos albicantibus ’ vorliegenden Exemplare zeigt, dass dieses Merkmal sich auch bei dem Originalexemplar von M. reduvioides Rnd. findet! Somit mussen diese beiden Arten als identisch gelten. M. lygaeoides Rnd. ist eine sicher und gut unterschiedene Art; fur sie aber gleich ein eigenes Genus Myiocoryza anzunehmen, wie Rondani als méglicherweise notwendig vorschligt, dazu liegt garkein Grund vor. j DESCRIPTION DE NOUVEAUX DRYININAE ET BETHYLINAE DU MUSEE CIVIQUE DE GENES PAR LE Dr J. J. KIEFFER, PROFESSEUR A Birscue. Les espéces nouvelles, décrites dans ce travail, sont. conservées au Musée civique d’histoire naturelle de Génes. Elles m’ont été communiquées par M. le Doct. R. Gestro, Sous-directeur du Musée. I. DEYININAE Genre DRYINUS, LaTR. 1. Vertex excavé; joues traversées par un sillon, téte CERA I A e LR aa OR OC RMROPUSTIL SII — Vertex plan; joues sans sillon; téte chagrinée fi- MSG AR Vth ck iat gah eh gaa, GA gh ee a, DR Be EO EF e TS 1. Dryinus brachycerus, n. sp. 2. Taille: 4 mm. — Noir; mandibules d’un brun clair; an- tennes brunes, plus sombres vers l’extrémité, dessous du scape blanc; extréme bout des fémurs, tibias antérieurs, les quatre derniers tarses antérieurs, dessus du tiers apical des quatre fé- murs postérieurs, moitié apicale des quatre tibias postérieurs, quatre premiers articles des tarses intermédiaires et postérieurs, et dernier segment abdominal d’un brun rouge ou jaunatre. Téte plus large que longue, triangulaire ; vertex excavé ; yeux glabres, touchant le bord occipital, pas deux fois aussi longs que les joues; mandibules tridentées a leur extrémité; une aréte s’étend de la base des yeux jusqu’a I’ origine des mandibules. Antennes beaucoup plus courtes que la téte et le thorax; scape 2 1/, fois 352 J. J. KIEFFER aussi long que gros; 2° article une fois et demie aussi long que gros; le 8° presque double du scape; le 4.° a peine aussi long que le scape; les suivants diminuant en longueur et augmentant en épaisseur, le 9° à peine plus long que gros. Pronotum gros au milieu, deux fois aussi long que le meso- notum, enticrement mat et chagriné; mesonotum coriacé; sans sillons parapsidaux; scutellum coriacé; metanotum grossière- ment ridé en long; méso-et métapleures rugueuses, réticulées par endroits. Ailes brunes jusqu’a |’ extrémité des cellules ba- sales, puis blanches avec une étroite bande transversale brune située sous l’extrémité du stigma; celui-ci lancéolé, blanc dans sa moitié basale, brun noir dans sa moitié apicale; première partie du radius de moitié plus longue que la seconde; nervure transverso-cubitale faiblement indiquée; nervure basale et ner- vulus n’émettant pas de nervures ; cellule médiane et sous- médiane presque d’égale largeur; nervure basale aboutissant immediatement avant le stigma. Tarses antérieurs conformés comme chez D. formicarius Latr.; branche externe de la pince inerme, l’interne grosse et armée sur tout son còté interne de lamelles denses et obtuses. Abdomen composé de sept segments subégaux (y compris le pétiole). République Argentine: Tigre (Silvestri). 2. Dryinus niger, n. sp. QO Taille: 5 mm. — Noir; mandibules, clypeus, écaillettes, tibias antérieurs, base des quatre tibias postérieurs, fémurs anté- rieurs sauf la base, fémurs intermédiaires, moitié basale des fémurs postérieurs, hanches antérieures et intermédiaires d’un jaune rou- geàtre; trochanters et tarses sauf le dernier article des quatre pat- tes postérieures d’un jaune blanchàtre; antennes d’un brun rou- geàtre, avec l’extrémité d’un brun noiràtre. Téte chagrinée ;clypeus sans caréne; joues avec une pubescence blanchàtre, sans aréte ni sillon; vertex plan, aussi haut que les yeux, mat et sans aréte. An- tennes relativement courtes, plus courtes que la téte et le thorax réunis, légérement épaissies vers l’extrémité; scape 2 a 3 fois aussi long que gros; 2° article un peu plus long que gros; le 3° DESCRIPTION DE NOUVEAUX DRYININAE 303 presque triple du scape, égalant les trois suivants réunis; le 4° dépassant peu la longueur du premier; les suivants décrois- sant graduellement; le 9° un peu plus long que gros; le 10° un peu plus long que le 9°. Dessus du thorax, sauf le metanotum, mat et coriacé; pronotum plus court que la téte, a peine aussi long que le mesonotum, relevé au milieu; sillons parapsidaux nuls; mesono- tum transversal; metanotum horizontal, aussi long que le meso- notum et le scutellum réunis, ridé-réticulé ; partie déclive coriacée, avec une courte aréte basale de chaque coté; pleures mates et coriacées. Ailes hyalines; une bande transversale sous le stigma, une tache sur le milieu de la cellule médiane et occupant en- core la moitié apicale de la cellule sous-médiane brunes; stigma lancéolé, brun noir, à base blanche ; première partie du ra- dius un peu plus courte que la seconde; nervure médiane et sous-médiane sans bouts de nervure, la basale oblique, de moitié plus longue que le nervulus, aboutissant immédiatement avant la base du stigma, nervulus droit et perpendiculaire ; cel- lule sous-costale étroite, cellule médiane deux fois aussi large que la sous-médiane. Aux pattes antérieures le métatarse est le plus long; 2° article transversal, n’ayant que la moitié du 3°; le 4° un, peu plus court que le premier; le 5° égal au 3°; branche externe de la pince inerme, sauf le tiers apical qui est armé de quatre lamelles étroites et alignées; la grosse branche interne également inerme sauf au tiers apical qui est armé de huit lamelles larges, obtuses et décroissant en longueur; tarses postérieurs distinctement plus longs que les tibias. Abdomen composé de sept segments subégaux en longueur, glabres, lisses et brillants. Italie méridionale: Vallo Lucano (Solari). . Genre GONATOPUS Liunc. 1. Corps parsemé de poils dressés ou obliques . DI Ww —. Corps glabre, dessous des hanches pubescent 2. Tout le corps, sauf les antennes, les trochanters et les tarses, parsemé de poils longs et dressés qui sur les tibias, atteignent en longueur 2 à 3 fois l’épaisseur de ces derniers; vertex faiblement excavé. . . . . . . . cilipes n. sp. Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.°, Vol. I (6 Dicembre 1904) 23 354 TU RIRFFER — Tout le corps, sauf les antennes, parsemé de poils courts et obliques qui, sur les tibias sont plus courts que l’épaisseur de ces derniers; vertex presque plan . 3. Vertex très faiblement convexe; 4° article des tar- ses antérieurs n’atteignant que la moitié de la longueur du le"; par suite, pince courte — Vertex plus ou moins excavé; 4° article des tar- ses antérieurs à peine plus court que le le"; par suite, ince LOMB. tm oe Vos fl I ARIE 4. Antennes longues et gréles, 5° article deux fois aussi long que le scape et trois fois aussi long que le 9° article; vertex fablement’excavé ti CIR ABI — Antennes 4 5° article au maximum aussi long que le scape et n’atteignant jamais le double de la longueur du 9° article; vertex fortement excavé .... . planiceps n. sp. . breviforceps n. sp. longicornis n. sp. 5. Article 10° des antennes d’un blanc pur, articles 3-9 - noirs, | et 2 roux; 5° article pas plus long que le 9° et beaucoup plusscourt queste Sea pel e et ten es — Article terminal des antennes jamais blanc . 6. Antennes à article 5° distinctement plus court que le scape, un peu plus long que le 9° article — Antennes a article 5° aussi long que le scape. 7. Branche interne de la pince avec une rangée de la- melles: antennes graduellement épaissies à partir du 3° article; tète rouge en majeure partie . —- Branche interne de la pince avec deux rangées de lamelles; antennes graduellement épaissies à partir du 4° article; tète noire en majeure partie . . . . . . 8. Abdomen noir avec deux bandes transversales rousses SIMLCOS tan sed Oo WEOMICMe ak n eee ie — Abdomen nomen entier te e n FP a 9. Thorax rouge, plus sombre par endroits ; partie pos- térieure. du premier noeud très proéminente en bosse, retombant perpendiculairement en arrière . . . . . — Thorax noir au moins en partie, le premier noeud albosignatus n. sp. 6. 7. 5. umilineatus n. sp. bilineatus n. sp. bifasciatus n. sp. 9. camelinus n. sp. ressortant fatblement.. gli 1+ RA ae ee 10. 10. Antennes atteignant presque le métathorax, a 5° article plus de trois fois aussi long que gros; articles 6 à.10 très faiblement épalssis 0.0 2° uu hi DA agracilicornis tttepi LI — Antennes courtes, épaissies à partir du 4° article inclusivement; 5* article deux fois aussi long que gros dentatiforceps n. sp. DESCRIPTION DE NOUVEAUX DRYININAE 355 l. Gonatopus cilipes n. sp. Q. Taille: 4 mm. — Roux; téte sauf les mandibules, la partie antérieure de la face, les joues et l’occiput, sept derniers arti- cles antennaires, milieu du dessus et du dessous du second ren- flement thoracique ainsi qu'une tache latérale, et abdomen noirs. Tout le corps, sauf les antennes, les trochanters et les tarses, par- semè de poils longs, dressés, blanchàtres; sur les fémurs, et les tibias intermédiaires et postérieurs, ces poils sont alignés sur un cote, et leur longueur atteint deux a trois fois la grosseur du tibia. Vertex faiblement excavé; une aréte sétend de l’ocelle antérieur jusque entre les antennes; yeux glabres. Antennes non ou a peine deux fois aussi longues que la téte, renflées a partir du 4° article inclusivement; scape double du second arti- cle, qui est presque deux fois aussi long que gros; 5° article distinctement plus court que le scape, non double du 9° qui est presque deux fois aussi long que gros. Thorax presque trois fois aussi long que la téte, binodal et lisse, sauf le second renfle- ment qui est chagriné et sans trace de suture: premier renfle- ment un peu plus court que le second; partie rétrécie cylin- drique et presque deux fois aussi longue que grosse. Tarses antérieurs à 1.* article le plus long; le 4° a peine plus court; 2° et 3° très courts, 4 peine plus longs que gros; 5° égalant le 3° et le 4° réunis, soudé a la pince sur toute sa longueur; pince atteignant la base du 3° article, branche interne avec une rangée de lamelles obtuses, et une rangée de soies plus lon- gues; un peu avant l’extrémité, où les lamelles sont plus lon- gues, se voit une interruption; branche externe munie dans sa moitié basale, de quatre lamelles pointues et plus étroites que les lamelles obtuses de la branche interne. Paraguay: Pt 14 de Mayo (Boggiani). 2. Gonatopus planiceps n. sp. 9. Taille: 3 mm. — Noir; mandibules, clypeus, tiers basal du bord interne des yeux et dessous du scape blanchàtres; des- 356 J. J. KIEFFER sus du scape et les deux articles suivants, dessous des hanches intérieures, pattes sauf la partie renflée des femurs, d’un roux brunatre ; partie renflée des femurs d’un brun noir. Tout le corps, sauf les antennes, parsemé de poils courts et obliques qui, sur les tibias, n’atteignent pas en longueur l’épaisseur de ces derniers. Vertex à peu prés plan, pas distinctement excave, aussi élevé que les yeux et finement chagriné; ocelles trés apparents; aréte frontale distincte. Antennes courtes, scape presque deux fois aussi long que le second article; celui-ci de moitié plus long que gros; 3° article égal aux deux premiers réunis; les sept articles suivants épaissis; 5° plus court que le scape, de moitié plus long que gros, à peine plus long que le 9°, qui est un peu plus long que gros. Thorax binodal et lisse; partie postérieure du premier noeud fortement elévé en bosse; partie rétrécie très courte, moins longue que large; métathorax éleve, séparé de la partie postérieure du mésothorax par une suture profonde, strié transversalement. Tarses antérieurs con- formés comme chez G. cilipes ; branche interne de la pince avec une rangée de lamelles obtuses et denses, et une rangée de soies, avant l’extrémité se voit une interruption; branche ex- terne inerme, avec 5 ou 6 soies courtes et grosses, situées dans sa moitié basale. Capturé en septembre dans l’ile Giglio (Ar- chipel toscan) par le marquis J. Doria. 3. Gonatopus breviforceps, n. sp. Q. Taille: 3 mm. — Rouge; les cing derniers articles an- tennaires et le petiole de l’abdomen noirs; moitié postérieure du thorax brun noir. Corps glabre et lisse. Téte finement chagrinée, sans aréte frontale; vertex non excavé, mais très faiblement convexe; yeux glabres, leur distance du bord occipital égalant le tiers de leur longueur. Antennes relativement courtes; scape presque double du 2° article, qui est de moitié plus long que gros; le 3° a peine deux fois aussi long que le second; le 5° beaucoup plus court que le scape, un peu plus long que le 9°, qui est à peine plus long que gros; les six derniers articles un DESCRIPTION DE NOUVEAUX DRYININAE 357 peu épaissis. Partie rétrécie du thorax pas plus longue que large : second noeud chagriné, avec une suture peu marquée séparant la bosse ou méthathorax, de la partie postérieure du mésotho- rax. Tarses antérieurs différant de ceux des autres espèces par la briéveté du 4° article qui n’atteint que la moitié de la lon- gueur du premier; il sensuit que la pince qui, comme d’ordi- naire, atteint la base du 3° article, est relativement courte; branche interne a lamelles et soies comme chez G. planiceps ; branche externe inerme. Patagonie: Santa Cruz (Exp. Ant. Ital.). 4, Gonatopus longicornis, n. sp. 9. Taille: 5 mm. — D'un jaune rougeàtre; téte et parties renflées du thorax d’un rouge jaunàtre ; pétiole abdominal noir. Corps glabre et lisse. Maudibules avec quatre dents noires ; vertex faiblement excavé; une aréte s’étend de l’ocelle antérieur jusque entre les antennes; yeux glabres. Antennes longues et gréles, trois fois aussi longues que la téte; scape pas plus long que le 2° article, mais plus gros, avec une pubescence argentée, sur le dessous; 2° article trois fois aussi long que gros; le 5° deux fois aussi long que le scape, et trois fois aussi long que le 9° article, celui-ci de moitié plus long que gros; articles 3 a 6 filiformes; 7 à 10 graduellement épaissis. Thorax presque trois fois aussi long que la téte, binodal; le 1° nceud un peu plus court que le 2°, partie rétrécie cylindrique et presque deux fois aussi longue que grosse; 2° noeud entiérement mais finement strié en travers, allongé, deux fois et demie aussi long que gros, mésothorax soudé au métathorax sans trace de suture. Tarses an- térieurs comme d’ordinaire ; branche interne de la pince avec une rangée de lamelles obtuses et rapprochées, interrompue un peu avant l’extrémité ou les lamelles sont plus longues; branche externe avec six dents ou lamelles pointues, éparses sur le des- sous. Bolivia: Coroico-Chulumani 1600 m. d’altitude. (L. Balzan). 358 J. J. KIEFFER 5. Gonatopus albosignatus, n. sp. o. Taille: 2,5 mm. — Roux; article terminal des antennes d’un blanc de lait; les deux premiers articles antennaires, les hanches et les pattes sauf les fémurs antérieurs, et la partie rétrécie du thorax d’un jaune rougeàtre; articles antennaires 3 a 9, dessus de la téte, abdomen sauf la partie antérieure du premier segment noirs. Corps glabre. Vertex trés excavé; yeux glabres; antennes courtes et grosses, atteignant a peine l’extré- mité du premier noeud thoracique ; scape presque double du second article qui est un peu plus de moitié plus long que gros; 3° article aussi long que le scape, a peine aminci basalement; les suivants épaissis; 5° égal au 9°, beaucoup plus court que le scape, à peine plus long que gros. Premier noeud thoracique avec une impression transversale avant le milieu, proéminent sous forme de bosse en arrière de cette impression; partie ré- trécie un peu plus longue que large; second noeud avec une suture distincte indiquant la séparation du mésothorax et du métathorax, ce dernier en bosse et finement strié en travers sauf sur le devant. Métatarse antérieur à peine plus long que le 4° article; articles 2, 3 et 5 pas plus longs que gros; pince atteignant la base du 3° article; branche externe avec 8 lamelles obtuses et également espacées, inerme a l’extrémité; branche interne avec des lamelles semblables, sans rangée de soies, sauf à l’interruption de la rangée de lamelles qui se voit avant l’ex- trémité, comme d’ordinaire. Archipel Toscan: Ile Giglio (J. Doria). 6. Gonatopus unilineatus, n. sp. ©. Taille:4, 5 mm. Noir, glabre et lisse; téte, sauf une tache ronde englobant les ocelles, et une tache au bord posté- rieur des yeux, second article antennaire, bord antérieur du pronotum, bosse du premier noeud thoracique, hanches sauf une ou deux petites taches, pattes sauf une grande tache sur les DESCRIPTION DE NOUVEAUX DRYININAE 359 fémurs antérieurs, roux; scape blanchatre. Vertex très excavé; yeux glabres. Antennes courtes, grosses, n’atteignant pas la partie rétrécie du thorax; scape de moitié plus long que le se- cond article, qui est au moins deux fois aussi long que gros; le 3€ au moins de moitié plus long que le scape; le 5° deux fois aussi long que gros, distinctement plus court que le scape, un peu plus long que le 9°, celui-ci un peu plus long que gros; partie apicale du 3° article et les articles 4 a 10 grossis- sant graduellement. Premier noeud thoracique avec une impres- sion transversale avant la partie convexe, celle-ci peu élevée; partie rétrécie distinctement plus longue que large; second nceud avec une suture distincte indiquant la séparation du méso- et du métathorax, ce dernier en bosse peu proéminente, strié sur les cotés et sur la partie déclive. Tarses antérieurs comme chez l’espéce précédente sauf que la branche externe est dépourvue de lamelles, avec 4 courtes soies situées dans sa moitié basale; branche interne avec une rangée de lamelles obtuses et denses, interrompue avant |’ extrémité, et une rangée de soies plus lon- gues que les lamelles. Sardaigne: Tempio; 3 exemplaires (A. Dodero). Variété. Téte rouge en entier, ou avec une trés petite tache entre les ocelles; scape blanchàtre, articles antennaires 2 et 3, et base du 4° roux; hanches, pattés et premier noeud thora- cique rouges en entier. Quant au reste, semblable au type. Sardaigne: Golfo Aranci (A. Dodero). 7. Gonatopus bilineatus, n. sp. Q. Taille: 4,5 mm. — Ne différe du précédent que par les caracteres suivants : Branche interne de la pince avec deux rangées de lamelles obtuses, interrompues toutes deux avant l’extrémité; partie ré- trécie du thorax pas plus longue que grosse; antennes grossis- sant à partir du 4° article, téte rousse, avec le vertex, le front jusqu’au tiers basal des yeux, et le milieu du dessous noirs ou brun noir; antennes, thorax et abdomen noirs ou d’un brun 360 J. J. KIEFFER noir; les deux premiers articles antennaires, la base du 3°, et le bord antérieur du premier noeud thoracique roux; hanches antérieures et pattes rousses, taches sur les hanches antérieures, hanches postérieures et plus ou moins les intermédiaires, partie renfiée de tous les femurs noires ou d’un brun noir. Parfois hanches et partie renflée des fémurs seulement tachetées de noir; parfois encore extrémité des tibias et fémurs postérieurs noirs. Archipel Toscan: Ile Giglio; 17 exemplaires (J. Doria.) 8. Gonatopus bifasciatus, n. sp. Q. Taille: 4 mm. — Noir, glabre et lisse; mandibules blan- ches a dents brunes; téte sans la partie horizontale de l’occiput et le milieu du dessous, dessus du premier noeud thoracique, bande transversale a la base du premier segment abdominal et second segment abdominal roux; dessous du scape blanc, le dessus et le 2° article d’un jaune rougeàtre; pattes d’un roux bru- natre, trochanters, partie rétrecie des fémurs, milieu des tibias, tarses antérieurs et intermédiaires d’un roux plus clair; partie rétrécie du thorax d’un jaune clair, aussi longue que large. Vertex trés excavé, yeux glabres, occiput plus long que les joues; caréne distincte; ocelles indistincts. Antennes courtes, at- teignant la base du 2° noeud thoracique; scape de moitié plus long que le second article qui est presque trois fois aussi long que gros; le 3° double du second; le 5° aussi long que le scape, presque double du 9° qui est de moitié plus long que gros; articles 4 et 3 pas distinctement plus gros que le 3°, les sui- vants épaissis. Thorax conformé comme chez l’espèce précé- dente; second noeud strié en travers latéralement et postérieu- rement. Tarses antérieurs comme chez le précédent; toutefois la branche interne du forceps a une seule rangée de lamelles obtuses et une rangée de soies plus longues que les lamelles; branche externe inerme, avec 5 courtes soies dans sa moitié basale. Archipel Toscan: Ile Giglio (J. Doria). DESCRIPTION DE NOUVEAUX DRYININAE 301 9. Gonatopus camelinus, n. sp. ©. Taille: 3,5 mm. — Corps glabre, lisse et brillant. Téte rouge, vertex noir jusqu’au tiers basal des yeux; mandibules, bouches, articles antennaires 1 et 2, et base du 3° d’un jaune rougeàtre; le reste des antennes noir; thorax rouge, d’un brun sombre par endroits; hanches et pattes d’un jaunatre pale ; partie renflée des fémurs, surtout des antérieurs, plus sombre; hanches tachées de noir; abdomen noir. Vertex très excavé, arcte distincte; yeux glabres. Antennes courtes, n’atteignant pas le métathorax; scape de moitié plus long que le second article, qui est presque deux fois aussi long que gros; le 3° aminci, un peu plus long que les deux premiers réunis; le 5° égal au scape, deux fois aussi long que gros, un peu plus long que le 9°; 4° et 5° a peine plus gros que le 3°; les suivants épaissis. Partie postérieure du premier noeud thoracique très proéminente en bosse, retombant perpendiculairement en arriére ; partie rétrécie aussi longue que large; second noeud avec une suture distincte séparant le méso- et le métathorax, ce dernier très faiblement strié en travers postérieurement. Métatarse an- térieur distinctement plus long que le 4° article, aussi long que le 2° et le 3° réunis; forceps atteignant la base du 3° article; branche interne à lamelles denses aussi longues que l’épaisseur de la branche, formant deux rangées dans la moitié basale et une rangée dans la moitié terminale, sans interruption avant . l’ex- trémité; en outre avec une ligne de soies un peu plus longues; branche externe munie de quatre lamelles aussi longues que celles de l’interne, rétrécies basalement, obtuses ou arrondies a l’extrémité et réparties sur le tiers médian; en outre avec une courte dent avant l’extrémité. Archipel toscan: Ile Giglio (J. Doria). 10. Gonatopus gracilicornis, n. sp. Q. Taille: 3 mm. — Noir et glabre; partie perpendiculaire de l’occiput, front jusqu'au milieu des yeux, et premier noeud thoracique d'un roux marron; mandibules, clypeus, et les deux 362 J. J. KIEFFER premiers articles antennaires d’un jaune blanchàtre; partie ré- trécie du thorax, hanches et pattes testacées; taches des hanches, partie renfiée des fémurs et còté externe des tibias d’un brun noir. Vertex fortement excavé; mandibules quadridentées. An- tennes atteignant presque le métathorax; scape a peine plus long que le second article; celui-ci trois fois aussi long que gros; articles 3, 4 et 5 étroits, le 3° égal aux deux premiers réunis, le 5° plus de trois fois aussi long que gros, égal au scape, presque double du 9° qui est de moitié plus long que gros; articles 6 à 10 très faiblement épaissis. Premier noeud thoracique à suture distincte, partie postérieure non en bosse, moins haute et moins large que l’antérieure; partie rétrécie étroite, plus longue que large; second nceud a suture distincte, métathorax strié transversalement avec des poils blancs, épars et trés courts. Tarses antérieurs comme d’ordinaire; branche in- terne de la pince avec une rangée de lamelles denses et se touchant presque, sauf au tiers apical ou elles sont plus espacées, et une rangée de soies beaucoup plus longues; ces rangées sont interrompues un peu avant l’extremité; branche externe inerme, avec 4 soies courtes dans sa moitié basale. Archipel toscan: Ile Giglio (J. Doria). ll. Gonatopus dentatiforceps, n. sp. Q. Taille: 3 mm. — Noir, glabre, lisse et brillant; mandi- bules, clypeus, une tache triangulaire au-dessus du clypeus, bord interne du quart basal des yeux, joues, dessous de la téte sauf les tempes, deux premiers articles antennaires, hanches et pattes d’un jaunàtre très pale; hanches et trochanters tachés de noir, femurs sauf l’extrémité, et còté externe des tibias noirs ou d'un brun sombre. Vertex profondément excavé ; aréte distincte. Antennes courtes, épaissies a partir du 4° article inclusivement ; scape d'un tiers plus long que le second article qui est deux fois aussi long que gros; le 3° au moins aussi long que les deux premiers réunis; le 5° deux fois aussi long que gros, égal au scape, de moitié plus long que le 9°. Premier noeud thoracique > ewe Va “Loe? DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 363 avec une suture transversale distincte, ressortant faiblement en arriére; partie rétrécie aussi longue que large; second noeud avec une suture distincte séparant le mésothorax du métathorax, celui-ci strié transversalement en arriére. Tarses antérieurs con- formés comme chez G. camelinus ; branche interne de la pince a lamelles aussi longues que son épaisseur, distantes l’une de l'autre d'un espace plus grand que leur largeur, formant deux rangées dans la moitié basale et une rangée dans la moitié terminale, sans interruption avant l’extrémité; en outre avec une ligne de soies un peu plus longues; branche externe avec quatre lamelles dans son tiers médian et une courte dent avant l’extrémité. Archipel toscan: Ile Giglio (J. Doria). Il. BETHYLINAE. Genre MYSTROCNEMIS, Kirrr. Ce genre a été établi sur un insecte aptère provenant de Rangoon en Birmanie et décrit sous le nom de M. aszatica Kieff. Jy ajoute une seconde espéce également aptére, provenant (Afrique. Mystrocnemis africana, n. sp. 9. Taille: 3,5 mm. — Couleur et conformation de M. astatica. Corps, y compris l’abdomen, couvert d’une pubescence très courte et assez dense. Scape presque deux fois aussi long que gros, égalant les quatre articles suivants réunis; flagellum subulé, a articles transversaux, le dernier ovoidal, un peu plus long que l’avant-dernier, les derniers moins serrés et subglobuleux; an- tennes composées de 25 articles. Pronotum plan, deux fois aussi long que large, avec un enfoncement médian et longitudinal peu distinct. Mesonotum trés distinct, subtriangulaire, égalant la moitié de la longueur du scutellum. Guinée portugaise: Bo- lama (L. Fea). 364 J. J. KIEFFER Genre APENESIA, Westw. Les femelles de ce genre sont aptères; quant au male, il reste encore a découvrir. Le male présumé décrit par Ashmead sous le nom d'Apenesia coronata “ ne me parait pas se rap- porter a ce genre. Le Musée civique de Génes renferme les espéces nouvelles qui suivent: 1. Téte et pronotum avec une ponctuation éparse et peu grosse . (A — Téte et pronotum non ponctués . 4 2. Corps noir, sauf les mandibules, les antennes et les pattes. ‘tele’ canree. ci e i ae o 9,70 0 — Au moins la téte et le thorax d’un jaune d’ambre ; AS ODIO DUE. IT SAG. eke we toe Sela Abeta io ie Ged y/o di 3. Téte à stries denses et très fines, parsemée de points substriata n. sp. — Téte lisse et parsemée de points. . . ... . . punctata n. sp. 4. Coloration d’un jaune d’ambre uniforme; pronotum non deux fois aussi long que le scutellum; mandibules bilemteesto ico cte vlad te be cee eee — Coloration non uniforme; pronotum deux fois aussi donmequerle scutellimy 0 Cia Re e n le DE 5. Tete et thorax d’un jaune d’ambre uniforme; an- tennes plus courtes que la tete; clypeus 4 carène dis- tincte, obtuse; mandibules bidentées . . . . . . . proxima N.-Ssp. — Téte d’un roux marron; mandibules, antennes, tho- i rax et pattes d’un jaune très clair; mandibules triden- tées; antennes de la longueur de la téte; clypeus sans CALCO I RI e e RE e SA TI O A l. Apenesia nigra, n. sp. Q. Taille: 8 mm. — Noir, glabre et brillant; mandibules, scape, genoux, tibias et tarses roux, fémurs bruns; antennes, sauf le scape, d’un jaune brunàtre; moitié postérieure des segments abdominaux 3-6 d’un brun marron. Téte carrée, plus de deux fois aussi large que le thorax, trés finement chagrinée, avec quelques points épars; clypeus avec une ca- réne distincte; mandibules ayant au moins les trois quarts e =a Te ge ed ee ee DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 365 de la longueur de la téte, concaves en dedans, linéaires vues de dessus, terminées par deux courtes dents, leur bord supérieur densément cilié depuis la base jusqu’au sommet; ocelles nuls; yeux trés petits, 4 peine apparents, non proémi- nents, ovalaires, situés prés de la base des mandibules. Antennes insérées à la base de la face, de chaque cdté de l’extrémité de la caréne du clypeus, plus longues que la téte, composées de 13 articles; scape plus gros que le flagellum, aussi long que les 4 ou 5 articles suivants réunis; articles 2 à 5 un peu plus étroits que les suivants, un peu plus longs que gros, les autres a peine aussi longs que gros, sauf le dernier qui est plus long. Dessus du thorax plan et trés finement chagriné; prothorax avec quelques points épars, de moitié plus long que large, plus de deux fois aussi long que le scutellum. Mesonotum nul. Scu- tellum semicirculaire; de chaque còté de lui les mésopleures ressortent fortement; metanotum non marginé, faiblement ré- tréci au milieu, plus long et aussi large que le prothorax, mais plus court que le prothorax et le scutellum réunis, découpé en are a son bord antérieur. Fémurs comprimés, très élargis sur toute leur étendue, ayant leur plus grande largeur au milieu; tibias intermédiaires densément mais briévement spinulés; mé- tatarse postérieur égalant les deux articles suivants réunis; le 4° aussi gros que long, n’ayant que la moitié du 3°; crochets sim- ples. Abdomen aussi large que la téte, à peine comprimé, aussi long que la téte et le thorax réunis, aminci graduellement en pointe; segments 2 et 3 lisses, les quatre suivants finement chagrinés; le 2° campanule. Afrique occidentale: Ile St Thomé (L. Fea). 2. Apenesia substriata, n. sp. 9. Taille: 5-6 mm. — D'un jaune d’ambre, sauf les yeux et l’abdomen qui sont noirs, partie apicale des segments abdo- minaux d'un brun marron, spinules des tibias intermédiaires brunes. Téte plus longue que large, 4 bords paralléles, couverte de stries denses et extrémement fines, avec une ponctuation 366 J. J. KIEFFER éparse et médiocre, et une ligne médiane, longitudinale, enfoncée, plus ou moins distincte; clypeus avec une caréne obtuse; man- dibules terminées par deux petites dents, yeux circulaires. An- tennes plus courtes que la téte, articles du flagellum transver- saux, sauf le dernier. Pronotum deux fois aussi long que le scutellum, sculpté comme la téte, mais à ponctuation encore plus rare; scutellum triangulaire, sans sculpture comme le me- tanotum qui égale le prothorax et le scutellum réunis. Abdomen lisse. Quant au reste, semblable a A. nigra. Bolivia: Rio Beni, Salinas (Balzan), 5 exemplaires. Cette espéce est proche de A. amazonica Westw., qui en dif- fere par l’absence de stries sur la téte et le pronotum, et par la coloration brune de l’abdomen. 3. Apenesia punetata, n. sp. ©. Taille: 6 mm. — D'un jaune d’ambre, sauf les yeux qui sont noirs et circulaires et l’abdomen qui est d’un brun noir avec la moitié apicale des segments d’un roux clair. Téte plus longue que large, a bords paralléles, lisse, parsemée de points peu gros, sans ligne médiane; mandibules égalant la moitié de la longueur de la téte, terminées par deux petites dents. An- tennes un peu plus longues que la téte; articles du flagellum transversaux, sauf le dernier. Pronotum a ponctuation plus éparse, deux fois aussi long que le scutellum; celui-ci triangu- laire, sans ponctuation comme le metanotum qui égale le pro- thorax et le scutellum réunis. Abdomen lisse. Pour le reste, semblable a A. nigra. Afrique occ.: M* Camerun, altitude de 800-1200 m. (L. Fea). | Proche de A. amazonica chez laquelle les segments abdomi- naux n’ont que le bord postérieur roux. 4. Apenesia unicolor, n. sp. 9. Taille: 5 mm. — D’un jaune d’ambre uniforme, antennes et pattes 4 peine plus claires, yeux seuls noirs et circulaires. Corps entiérement lisse. Téte plus longue que large, à bords DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 367 paralléles; mandibules bidentées. Antennes aussi longues que la téte, articles 2 4 12 transversaux. Clypeus sans carène distincte. Prothorax non deux fois aussi long que le scutellum; celui-ci triangulaire; metanotum au moins aussi long que le prothorax et le scutellum réunis. Quant au reste, semblable à A. nigra. Afrique occidentale: Ile Fernando Po: Basilé, 400-600 m. (L. Fea). 5 Apenesia proxima, n. sp. 9. Taille: 5 mm. — D'un jaune d’ambre, sauf l’abdomen qui est brun avec la moitié apicale des segments roux; yeux noirs et circulaires. Corps lisse. Téte plus longue que large, a bords parallèles; mandibules bidentées; clypeus avec une carène obtuse. Antennes plus courtes que la téte; articles 2 à 12 transversaux. Pronotum double du scutellum qui est triangu- laire; metanotum aussi long que le pronotum et le scutellum réunis. Pour le reste, semblable a A. negra. Nouvelle-Guinée britannique: Hughibagu (Loria). Proche de A. modesta Smith, dont la téte est carrée. 6. Apenesia levis, n. sp. Q. Taille: 5 mm. — Dun roux marron; mandibules, an- tennes et thorax d’un roux jaunàtre; hanches et pattes d’un jaune trés clair; abdomen avec la moitié antérieure des seg- ments plus sombre; yeux noirs, ronds, trés petits. Téte distin- ctement plus longue que large, a bords paralléles, entiérement lisse ainsi que le thorax et l’abdomen; mandibules atteignant la moitié de la longueur de la téte, munies de trois courtes dents a l’extrémité; clypeus sans caréne; antennes aussi lon- gues que la téte; articles antennaires 2 a 12 transversaux. Pronotum a peine deux fois aussi long que le scutellum; me- tanotum atteignant en longueur le pronotum et le scutellum réunis. Les autres caractéres comme chez A. nigra. Afrique occi- dentale: Ile Principe: Roca Inf. D. Henrique, 100-300 m. (L. Fea). 368 J. J. KIEFFER Genre PSEUDISOBRACHIUM, Kirrr. Ce genre qui comprend tous les /sobrachium Ash. nec Forst., différe des femelles de Scaphepyris, Pristocera, Apenesia et Ani- sobrachium par la forme du mésothorax et du métathorax; ici le scutellum, qu'on pourrait aussi prendre pour le mesonotum, est aussi long que les lobes latéraux du mésothorax; par suite, le métathorax ne s'avance pas entre les deux lobes latéraux du mésothorax, mais est inséré en arriére de ces derniers. Toutes les espéces connues sont aptéres; le male est encore a découvrir. 1. Téte au moins deux fois aussi large que le prono- tum; thorax noir en entier ; abdomen entierement roux. laticeps n. sp. — Téte seulement d’un tiers plus large que le pro- wo notum . a 2. Thorax brun noir, roux en partie; abdomen roux avec des bandes transversales d’un brun noir. distinguendum n. sp. — Thorax d’un brun noir en entier; abdomen d’un jaune de paille, sans bandes transversales . . intermedium n. sp. l. Pseudisobrachium laticeps, n. sp. Q. Taille: 5,5 mm. — Noir; antennes, hanches intermédiaires et postérieures, et toutes les pattes d’un jaune de paille; man- dibules et abdomen roux; clypeus, hanches ant¢rieures et petiole abdominal d’un brun noir. Téte quadrangulaire, plus longue que large, trés déprimée, plus de deux fois aussi large que le pronotum, a ponctuation dense et peu grosse, sur le dessus avec une ligne enfoncée longitudinale médiane et peu distincte, sur le dessous avec une forte aréte médiane longitudinale et percurrente; clypeus a caréne obtuse; yeux ponctiformes, bruns, situés très prés des mandibules; celles-ci de moitié aussi longues que la téte, linéaires, arquées et convexes en dehors, terminées par deux petites dents, munies en outre de quelques minimes denticules au tiers apical de leur bord supérieur. Ocelles nuls. Antennes de 13 articles, dépassant un peu la téte, insérées a l'origine de la face, de chaque cdté de la caréne du clypeus; DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 369 scape un peu plus gros que le flagellum, aussi long que les cing articles suivants réunis; second article étroit, un peu plus long que gros, les suivants transversaux, sauf le dernier qui est plus long que gros. Pronotum un peu plus long que large, a ponctuation très éparse et moins distincte que sur la téte; méso- thorax plus large que le pronotum ou le metanotum, presque aussi long que large, divisé en trois lobes par deux sillons per- currents et légèrement divergents en avant, lobe médian deux fois aussi long que large, les latéraux moins larges, fortement convexes à leur partie déclive ou mésopleures; métathorax a peine plus court que le mésothorax, très rétréci a sa base, s élargissant graduellement jusqu’a l’extrémité où il est un peu moins large que le pronotum, presque plan, non marginé, lisse comme le mésothorax, partie postérieure et déclive très finement striée en travers. Pattes conformées comme chez Apenesia, c'est a dire, femurs très élargis, tibias intermédiaires briévement spinuleux, crochets tarsaux simples. Abdomen allongé et ter- miné en pointe, aussi long que la téte et le thorax réunis. Bo- livia: Rio Beni, Salinas (Balzan). 2. Pseudisobrachium distinguendum, n. sp. Oo. Taille: 4,5 .mm. — Thorax brun noir, avec le sternum, les propleures et le bord postérieur du pronotum roux; moitié basale des segments abdominaux d’un brun noir. Téte d’un tiers plus large que le pronotum, avec un espace médian, lon- gitudinal et dorsal dépourvu de ponctuation. Pour tout le reste, semblable à P. /aticeps. Paraguay: P 14 de Mayo (G. Boggiani). 3. Pseudisobrachium intermedium., n. sp. 2 Pp Q. Taille: 5,5 mm. — Téte noire, d'un tiers plus large que le pronotum, avec un espace médian et longitudinal dépourvu de ponctuation; mandibules d’un roux sombre; thorax d’un brun noir uniforme; antennes, pattes et abdomen d’un jaune de paille, ce dernier sans bandes transversales. Pour tout le reste, semblable a P. daticeps. Sardaigne: Seui (A. Dodero). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. I (6 Dicembre 1904) 24 370 J. J. KIEFFER SCAPHEPYRIS, Kierr. Ce genre, établi dans un récent travail, a pour type l’espéce suivante: Seaphepyris rufus, err. Q. Taille: 4,5 mm. — Corps roux et brillant; mandibules, antennes, hanches et pattes d’un jaune de paille; abdomen d'un roux plus clair que la téte et le thorax. Téte quadrangulaire, un peu plus longue que large, déprimée, très finement chagrinée, avec une ponctuation assez dense et peu grosse, et une ligne médiane et longitudinale peu distinete; clypeus avec une forte caréne; yeux ponctiformes, situés près des mandibules; ocelles nuls; mandibules atteignant le tiers de la longueur de la téte, presque linéaires, 4 peine élargies a leur extrémité qui est tri- dentée. Antennes composées de 13 articles, atteignant le milieu du pronotum, assez grosses, insérées à l'origine de la face, de chaque còté de la caréne du clypeus; scape aussi gros que le 13° article, aussi long que les cing articles suivants réunis; 2° article aussi long que gros, étroit; les suivants transversaux, les derniers un peu plus gros. Pronotum n’ayant que la moitié de la largeur de la téte, plus de deux fois aussi long que le scu- tellum; celui-ci triangulaire, s’arrétant vers le milieu des lobes latéraux du mésothorax; mesonotum nul; metanotum graduel- lement élargi a partir de sa base où il est aussi large que le scutellum et découpé en arc, au moins trois fois aussi long que le scutellum; tout le dessus du thorax tres finement chagriné et avec une ponctuation éparse et peu grosse. Ailes nulles. Fémurs très élargis et comprimés; éperon antérieur pectiné en dedans; métatarse antérieur arqué sur toute son étendue, éga- lant les quatre articles suivants réunis, et pectiné sur tout le dessous; articles 2 à 4 transversaux; crochets simples. Tibias intermédiaires briévement spinuleux. Abdomen déprimé, terminé en pointe, aussi long que la téte et le thorax réunis. Sumatra occ. : Si-Rambé (E. Modigliani). DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 371 Genre DISSOMPHALUS, AsHm. Ce genre se reconnait non seulement aux tubercules abdomi- naux mais encore à la conformation alaire. L’espéce suivante est nouvelle: Dissomphalus brevinervis, n. sp. 7. Taille: 2,5 mm. — Noir; deux premiers articles anten- naires, trochanters, genoux, tibias et tarses d'un roux clair; mandibules, hanches intermédiaires et postérieures, et tous les femurs d’un brun roux; funicule et bord postérieur des segments abdominaux bruns. Téte aussi longue que large, finement cha- grinée, avec une ponctuation éparse et superficielle; clypeus a caréne peu distincte; yeux glabres, deux fois aussi longs que leur distance du bord occipital; joues nulles. Antennes de 13 articles; scape au moins égal aux trois suivants réunis, peu gros, aminci basalement; articles 2 et 3 égaux, obconiques; 4° a peine plus Jong, aussi long que gros, cylindrique comme les suivants qui sont plus longs que gros; flagellum filiforme, a_pilosité dense et dressée. Pronotum et mesonotum d’égale longueur, légérement transversaux, chagrinés; sillons parapsidaux percur- rents, aboutissant au sillon du scutellum; scutellum lisse, semi- circulaire, plus court que le mesonotum, avec un large sillon transversal a sa base; metanotum carré, marginé, rugueux, avec une aréte longitudinale presque percurrente; partie déclive rugueuse, à aréte percurrente. Ailes hyalines; stigma linéaire, brun a base blanche, situé au-delà du milieu de laile; une nervure postmarginale presque aussi longue que le radius; sous-costale juxtaposée au bord; basale oblique, aboutissant a la sous-costale et distante du stigma de presque toute sa lon- gueur; transversale perpendiculaire a la médiane et sortant du méme point que la basale, dont elle n’atteint que le tiers; par suite, cellule médiane deux fois aussi large que la sous-médiane; nervure médiane prolongée jusque sous l’origine du radius; DT J. J. KIEFFER celui-ci plus de deux fois aussi long que la basale, distant de l’extrémité alaire du tiers de sa longueur; ailes inftrieures avec une courte nervure sous-costale. Femurs non sensiblement épais- sis; métatarse antérieur égalant les quatre articles suivants réunis; crochets tarsaux simples; éperon des pattes antérieures et postérieures cilié. Abdomen plus court que le thorax, ovalaire, déprimé, composé de sept segments; 1° segment en languette, avec un court sillon à sa base; 2° muni a son bord antérieur, de chaque còté, d’une fossette circulaire portant une verrue en son centre; les segments suivants sans fossette ni verrue. Su- matra: Pangherang-Pisang (Modigliani). Genre DISCLERODERMA, Kierr. Ce genre a été établi sur Scleroderma tuberculata Magr. (Ann. soc. scient., Bruxelles, vol. 29, 1904). Il differe de Scleroderma par les tubercules abdominaux, la présence des sillons parapsi- daux et de la nervure sous-médiane. Le type décrit par Magretti se trouvant au musée civique de Génes, nous en donnons une description détaillée. Discleroderma tuberculatum (Macr.). 7. Taille: 4,8 mm. fémurs bruns. Téte très convexe, brillante et lisse; yeux deux » Noir; antennes, tibias et tarses roux; fois aussi longs que leur distance du bord occipital, au moins deux fois aussi longs que les joues; ocelles postérieurs bien plus éloignés du bord occipital que de l’ocelle antérieur. Pro- notum, mesonotum et scutellum très finement chagrinés; pro- notum aussi long que large en arrière ; mesonotum transversal, dépassant un peu la moitié du pronotum; sillons parapsidaux peu profonds, percurrents, presque paralléles; sillons externes percurrents; lobe médian bien plus large que les latéraux; scu- tellum plus court que le mesonotum, muni à sa base d’un large sillon transversal élargi en arriére aux deux bouts; metanotum carrè, marginé, grossiérement coriacé, avec trois arétes dont la DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 373 médiane est percurrente, les externes n’atteignent que le milieu; partie déclive chagrinée, sans aréte. Ailes subhyalines 4 nervures jaunes; stigma a base blanche, pas plus gros que la sous-costale dont il forme le bout, situé après le tiers basal de l’aile; sous- costale juxtaposée au bord; basale oblique, aussi longue que la transversale, aboutissant près de la base du stigma; transver- sale oblique, incurvée a l’extrémité; cellule sous-médiane un peu plus large que la médiane, fermée aussi sur le dessous. Abdomen allongé et pointu, aussi long que la téte et le thorax reunis; second segment campanulé et lisse, les quatre suivants finement chagrinés et munis au bord postérieur, de chaque còté du milieu, d’un tubercule très apparent; le dernier inerme. Tenasserim: M* Mooleyit (L. Fea). Genre SCLERODERMA, Lartr. Les especes conservées a Génes se groupent de la facon sui- vante: 1. Pronotum de couleur beaucoup plus claire que le mesonotum . — Pronotum de méme couleur que le mesonotum . 2. Métathorax d’un jaune de cue comme le pronotum; tete carrée . —— Métathorax d’un brun marron; téte allongée 3. Corps noir, sauf les mandibules, les antennes et les pattes. — Corps en majeure partie d’un brun marron ou jaune. 4. Yeux de moitié aussi longs que leur distance du bord occipital; corps brun marron sombre, sauf les an- tennes et les tarses . — Yeux n’ayant en longueur que le tiers de leur distance au bord occipital; coloration autre. 5. Corps d’un jaune paille très pale, abdomen brun marron sauf le 2° segment et le bord des suivants — D'un brun roux, segments abdominaux 3-8 brun noir; antennes jaune clair. Sw) . cereicolle n. sp. . luteicolle n. sp. . nigrum n. Sp. . castaneum n. Sp. . minutum. . domesticum Latr. 374 J. J. KIEFFER Scleroderma cereicolle, n. sp. Q. Aptére. Taille: 2,5-3,2 mm. — Brun marron sombre, lisse et brillant; antennes, prothorax, parfois les mésopleures, métathorax, hanches et pattes d’un jaune de cire; abdomen brun noir, bord postèrieur des segments brun rouge. Téte carrée, plus large que le thorax, et très déprimée; yeux noirs, moins longs que la moitié de leur distance au bord occipital, deux fois aussi longs que les joues; ocelles nuls. Pronotum un peu plus long que large; mesonotum en triangle obtus, un peu plus court que le pronotum, beaucoup plus large que les deux lobes latéraux (mésopleures); sutures qui séparent ces derniers du mesonotum, aboutissant au pronotum; scutellum nul; metanotum quadrangulaire, aussi long et aussi large que le pronotum. Abdo- men pointu, un peu plus long que le reste du corps. 7. Ailé. Taille: 3 mm. — Diffère par les caractéres suivants: ocelles en triangle, les deux postérieurs un peu plus prés du bord occipital que de l’ocelle antérieur; mesonotum et scutellum distincts, bruns comme les còtés et le dessous du mésothorax; mesonotum transversal, mesurant un peu plus de la moitié du pronotum, sans sillons parapsidaux; scutellum plus court que le mesonotum, presque semi-circulaire, sa base avec un large sillon transversal élargi en arriére aux deux bouts. Ailes brunàtres, avec une large bande transversale hyaline située en arriére des cellules basales, bri¢vement ciliées, a nervures jaunes, dépassant le milieu de l’abdomen; sous-costale juxtaposée au bord auquel elle aboutit après le premier tiers de Vaile; basale distincte- ment plus courte que la transversale, faiblement oblique, abou- tissant un peu avant l’extrémité de la sous-costale; cellule sous- médiane presque deux fois aussi large que la médiane, ouverte sur le dessous, la nervure sous-médiane étant oblitérée; stigma indiqué par un gros point brun. Abdomen allongé et pointu comme chez la femelle. (Peut-étre une forme ailée de la 9?) Guinee : Ile Annobon, 9 7 (L. Fea); Italie: Ile Giglio, 59 (Doria). DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 375 Scleroderma luteicolle, n. sp. Q. Ailée. Taille: 3 mm. — D'un roux marron; mandibules, antennes, prothorax, hanches, pattes et bord postérieur des trois ou quatre derniers segments abdominaux d’un jaune paille ; yeux et ocelles noirs. Téte plus longue que large, deprimée, lisse comme tout le corps; yeux un peu plus longs que la moitié de leur distance du bord occipital; ocelles postérieurs distincte- ment plus pres du bord occipital que de l’ocelle antérieur. Pour tout le reste, semblable au male de l’espéce précédente. Birma- nie: Bhamo (L. Fea). Scleroderma nigrum, n. sp. 9. Aptère. Taille: 5 mm. — Noir brillant et très finement chagriné; mandibules et flagellum brun clair; scape, trochanters, tibias et tarses d’un jaune de cire, hanches intermédiaires et pos- terieures et tous les fémurs d'un brun sombre; bord postérieur des segments abdominaux d’un brun marron. Téte quadrangu- laire, un peu plus longue que large, déprimée, chagrinée trés finement et avec quelques points épars; yeux dépassant la moitié de leur distance du bord occipital, trois fois aussi longs que les joues; mandibules aussi longues que les yeux, triangulaires, tridentées au còté interne. Thorax beaucoup plus étroit que la téte, non élargi ni rétréci au mésothorax; pronotum plus long que large; mesonotum égalant les deux tiers du pronotum, non trilobé, les deux sutures sont situées latéralement et aboutissent aux pro- pleures et non au pronotum; scutellum nul; metanotum qua- drangulaire, de la longueur du pronotum. Abdomen un peu plus long que le reste du corps, aminci en pointe. Sumatra: Iles Mentawei (E. Modigliani). Scleroderma castaneum, n. sp. Q. Aptére. Taille: 3,2 mm. — Brun marron sombre, lisse et brillant; antennes et tarses d’un jaune clair. Téte plus longue 376 J. J. KIEFFER que large; yeux de moitié aussi longs que leur distance au bord occipital. Mesonotum distinctement plus court que le me- sothorax qui est plus long que large. Abdomen plus long que le reste du corps. Moluques: Ternate, Acqui Conora (Beccari). Genre PARASCLERODERMA, Kierr. Le type de ce genre est P. fulviceps Kieff.; nous y ajoutons l'espéce suivante: Parascleroderma nigriceps, n. sp. Q. Taille: 2,8 mm. — Noir; antennes, thorax, pattes, pétiole du 1° segment abdominal, large bord du 2°, bord postérieur du 7°, le 8° presque en entier d’un jaune clair; subglabre et lisse. Téte plus longue que large, un peu arrondie en avant, bords latéraux paralléles; mandibules terminées par deux dents égales; yeux glabres, atteignant le tiers de leur distance du bord occipital, joues très courtes, ocelles nuls. Antennes de 13 articles, insérées sur deux prolongements situés entre les yeux, distin- ctement plus longues que la téte; scape égal aux quatre articles suivants réunis, ou au tiers du flagellum; 2° article plus long que le 3°; 3-12 égaux, au moins aussi longs que gros; le 13° deux fois aussi long que gros. Thorax n’atteignant que la moitié de la largeur de la téte; pronotum de la longueur du metano- tum; mesonotum trés étroit, n’atteignant pas la moitié de la largeur ni la moitié de la longueur du pronotum, les lobes latéraux entourent en partie le métathorax et n’atteignent pas le prothorax; scutellum nul; metanotum aussi large que le pronotum, au moins de moitié plus long que large. Ailes nulles. Fémurs trés épaissis, ayant leur plus grande largeur au milieu, tibias graduellement épaissis de la base au sommet; métatarse antérieur égalant en longueur les quatre articles suivants réunis; ceux-ci un peu plus longs que gros; crochets tarsaux simples. Abdomen presque aussi long que le reste du corps, graduelle- ment aminci en arriére. Archipel toscan: Ile Giglio (Doria). DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE OTe Genre ECITOPRIA, Wasm. Le Rev. Pere Wasmann a établi ce genre sur un insecte myrmécophile qu'il appela Ecitopria crassicornis. Comme j'ai eu occasion d’examiner le type de crassicornis, j’en donnerai ici une description suivie de celle de deux nouvelles espèces con- servées au musée civique de Génes: l. Téte et thorax d’un rouge jaunatre, abdomen jaune ve ou rougeatre; tete densément et finement ponctuée — Tete, thorax et abdomen d’un brun clair, non RE PIA a ihe PO SOI sete Oat VORO ae SN 2. Metanotum a bords latéraux droits et paralleles ; coristi tunbrouz brunatre) ss e SL Eee sy orassicor ms. Wasi, — Metanotum tres faiblement rétréci avant le mi- lem corps, .d.un jaune ronuveatre: ls. el LIA Li APPLIED Sp. 1. Ecitopria ecrassicornis, Was. 9. Taille: 2,5 mm. — D'un roux brunàtre; antennes, pattes et abdomen sauf le pétiole d’un jaune rougeàtre. Téte déprimée, beaucoup plus longue que large, presque deux fois aussi large que le thorax, finement et densément ponctuée; mandibules trés fines, pointues, paraissant simples; yeux ponctiformes. An- tennes de 13 articles, insérées contre la bouche qui est a l’ex- trémité de la téte; 2° article bien plus étroit que les suivants, ceux-ci transversaux, le 13° ovoidal. Pronotum presque quadran- gulaire, plus long que large; mesonotum trés petit, transversal, n’atteignant que le tiers du pronotum; scutellum nul; metano- tum quadrangulaire, aussi long-que le pronotum et le mesono- tum réunis, partie déclive perpendiculaire ; thorax presque plan. Ailes nulles. Fémurs et tibias non rétrécis 4 leur base; crochets tarsaux simples; éperon antérieur cilié. Abdomen aussi long que le reste du corps, plus large que la téte, déprimé, aminci en arriére; pétiole un pea plus long que large, inséré comme d’or- dinaire; segments 2 a 7 d’égale longueur. Brésil. 378 J. J. KIEFFER 2. Ecitopria proxima, n. sp. 9. D'un jaune rougeàtre; antennes et pattes d’un jaune blan- chatre; abdomen d’un jaune clair. Second article antennaire plus long que gros. Metanotum très faiblement rétréci avant le milieu. Pour tout le reste, semblable a l’espéce précédente. Sardaigne: Cagliari (A. Dodero). 3. Ecitopria fusca, n. sp. 2. Taille: 2,5 mm. — D'un brun clair; antennes et pattes d’un jaune paille. Téte non ponctuée. Second article antennaire plus long que gros, les suivants graduellement épaissis, trans- versaux, le 13° ovoidal. Pour tout le reste, semblable a cras- sicornis. Sumatra: Si-Rambé (E. Modigliani). \ Genre ODONTEPYRIS Kierr. Ue genre, établi récemment, a pour type l’espéce suivante: Odontepyris flavinervis n. sp. ©. Taille: 6 mm. — Noir; antennes, écaillettes et fémurs bruns; extrémité du scape, tibias et tarses roux; deux premiers segments abdominaux d’un brun marron, le dernier rougeàtre. Téte un peu plus longue que large, graduellement amincie en avant des yeux, finement chagrinée, luisante, avec une ponctuation assez forte mais peu dense; sans clypeus distinct; une forte carène se voit entre les antennes et se prolonge en forme de legére aréte jusqu’a l’ocelle antérieur. Yeux presque glabres, a pubescence microscopique, plus de deux fois aussi longs que les joues, éloignés du bord occipital de la moitié de leur longueur; une aréte s’étend de leur base a l'origine des mandibules; bord occipital faiblement découpé en arc. Antennes de 13 articles, insérées assez prés de la bouche, chacune dans DESCRIPTION DE NOUVEAUX BETHYLINAE 379 une fossette margine et s'étendant jusqu’a la base des yeux, espace séparant les deux fossettes égal aux trois quarts de la longueur du scape; celui-ci ègal aux trois articles suivants réu- nis; 2° article un peu plus long que gros; 3° le plus long, deux fois aussi long que gros, aminci basalement, les suivants un peu plus longs que gros; flagellum mince, rétréci aux deux extré- mités. Thorax brillant, moins large que la téte; pronotum un peu plus large que long, avec des points enfoncés portant une soie, finement chagriné, droit au bord postérieur, s’élargissant faiblement en arriére; mesonotum un peu plus court que le pro- notum, sculpté comme ce dernier, sans sillons parapsidaux mais avec une aréte percurrente, de chaque còté prés des écaillettes; scutellum plus court que le mesonotum, semicirculaire, lisse, muni a sa base, d’un sillon transversal large, profond et droit; metanotum horizontal, un peu plus large que long, subquadran- gulaire, marginé tout autour, rugueux, à angles postérieurs un peu proéminents, parcouru par trois arétes longitudinales dont les latérales divergent en avant et sont aussi distantes de la médiane que du bord latéral; partie postérieure perpendiculaire, chagrinée et sans aréte; propleures presque lisses; mésopleures fortement proéminentes, grossièrement coriacées-ponctuces, armées a leur partie supérieure d’une dent pointue; métapleures rugueu- ses et avec deux arétes longitudinales dans leur partie supé- rieure , presque lisses dans leur partie inférieure. Ailes jaunàtres, finement ciliées, a nervures d’ un beau jaune, stigma brun noir, gros, situé un peu avant le milieu; nervure basale trois fois aussi longue que la transversale, brisée en angle a son tiers basal, aboutissant a la sous-costale un peu avant le stigma; a l’endroit de l’angle, elle émet une petite nervure et aide è for- mer une petite cellule discoidale, triangulaire et fermée; nervure transversale perpendiculaire a la médiane; radius guére plus long que la basale, distant de l’extrémité alaire du double de sa lon- gueur. Ailes postérieures sans nervures, avec 5 crochets frénaux. Fémurs antérieurs renflés fortement sauf au tiers apical, les quatre autres renflés seulement dans leur moitié basale et moins fortement; pattes conformées comme chez Perisemus et Goniozus ; 380 J. J. KIEFFER métatarse antérieur égal aux 4 articles suivants réunis, 2 a 4 a peine plus longs que gros, le 4° cordiforme; le 5° égal aux deux précédents réunis; crochets tarsaux comme chez Perisemus , Goniozus et Parasierola, c'est a dire bifides, a branche infé- rieure large et tronquée au sommet. Abdomen allongé, graduel- lement aminci postérieurement, lisse, brillant, égalant le reste du corps, composé de sept segments. Sumatra: Pangherang-Pisang. (E. Modigliani). Genre PARASIEROLA Cam. Les trois espéces conservées au musée civique de Génes se répartissent de la facon suivante: 1. Tete allongée, de moitié plus longue que large; yeux à peine aussi longs que leur distance du bord occipital ; man- CIDMIES MOIFES:. ty. Ser oe I VE oe Ate pene he WES Ign ea — Tete subarrondie; yeux deux fois aussi longs que leur distance du bord occipital; mandibules jaunes . . . . de 2. Clypeus, antennes, hanches et pattes jaunes. . . . flavicoris n. sp. — Clypeus, hanches et les six derniers articles antennai- Fes MOINS, femurs, brUN DOI ee Sere ete PASTA TS PNG SoS VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 421 soles acuminées et triangulaires, celle du pygidium un peu plus courte et plus fine. Epistome arrondi en devant, sauf une très étroite et très légére sinuosité a peine visible dans le mi- lieu de son bord antérieur; joues ayant leur plus grande saillie tout près de leur jonction avec l’épistome, formant en ce point un angle arrondi, puis rétrécies en ligne droite entre cet angle et l'oeil; téte sans carénes, avec seulement un petit tubercule situé entre les milieux des yeux; toute sa surface à ponctuation écartée, composée de points fins, mélangés de quelques gros points. Prothorax finement mais très distinctement rebordé a la base sur toute sa largeur; les angles postérieurs trés obtus mais bien prononcés; les còtés non sinués mais en pan coupé près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs ; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant avec une petite et très vague trace de callosité médiane; toute la surface à ponctuation simple, composée de points assez gros, mélangés de points beaucoup plus petits, cette ponctuation assez serrée sur le disque, serrée et un peu plus grosse sur les còtés. Ely- tres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries médiocrement larges; interstries plans, garnis de points assez gros, légérement granuleux, peu serrés et en majeure partie disposés irréguliérement. Pygidium a ponctuation assez fine et médiocrement serrée. — Guinée portugaise: Bolama, un seul exemplaire. ; Trés voisin du tuberifrons d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 8), décrit de Zanzibar; en différe par tout le dessus garni d’une assez grosse pubescence trés apparente (au lieu d’étre presque glabre), la ponctuation du prothorax composée, sur le disque, de points très inégaux de grandeur (au lieu d’étre presque égaux), les gros points de la ponctuation assez serrés sur les cotés (au lieu d’étre trés espacés), la taille moins petite. C. callosifrons n. sp. — Mitidulus ; capite prothoraceque subae- neo-nigris subvirescentibus, elytris fuscis, apice rufescente, pygid’o fusco-nigro ; supra totus tenuiter et breviter flavo-pubescens. Capite 4292 H. D ORBIGNY parum dense subtiliter punctulato, nonnullis punctis majoribus in- termixtis, inter oculorum margines anticos minute tuberculiformiter calloso; clypeo medio angustissime subsinuato. Prothorace stmpli- cuter, in disco parum dense, subfortiter et fere uniformiter, ad latera paulo densius et fortius, punctis minutes intermixtis, pun- ciato ; lateribus postice levissime sinuatis, angulis posticis obtusissimis, subrotundatis ; basi tenuissime marginata. Elytris tenuiter striatis; intervallis planis, subfortiter et fere biseriatim punctatis. Pygidio subtenuiter punctato. — Long. 2,8 mill. Assez brillant; téte et prothorax d’un noir a trés léger reflet bronzé verdatre; élytres d’un brun foncé, tournant au rougeàtre clair sur l’extrémité des élytres et la partie postérieure de leurs còtés; pygidium et dessous du corps d’un noir brunàtre, pattes d’un brun rougeàtre obscur. Dessus entiérement a fine pube- scence jaune, assez courte sur la téte et le devant du prothorax, trés courte mais pourtant bien visible sur le reste du prothorax, les élytres et le pygidium. Epistome à peine et très étroitement sinué en devant; joues ayant leur plus grande saillie tout près de leur jonction avec l’épistome, formant en ce point un angle arrondi, puis rétrécies en ligne droite entre cet angle et l'oeil; téte sans carénes, ayant seulement une petite callosité tuber- culiforme, située entre les bords antérieurs des yeux; toute sa surface à ponctuation peu serrée, composée de points très fins, mélangés de quelques gros points. Prothorax très finement re- bordé a la base; les angles postérieurs très obtus et un peu arrondis; les còtés très légérement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne mé- diane sans sillon longitudinal; le devant sans saillie ni dépres- sion ;’ toute la surface a ponctuation simple, les points peu ser- rés, médiocrement gros et presque égaux sur le tiers médian du disque dans toute sa longueur, la ponctuation un peu plus serrée et composée de gros points mélangés de points fins sur le reste de la surface. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries fines: .interstries plans, garnis de points assez gros, presque simples et en majeure partie disposés VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 423 sur deux rangées. Pygidium a ponctuation assez fine et assez serrée. — Guinée portugaise: Bolama. Trés voisin du tuberifrons d’Orbigny (1. c.); en différe par tout le dessus du corps très distinctement pubescent (au lieu d’étre en majeure partie glabre), le tubercule de la téte beaucoup moins développé et réduit a une callositè, les cétés du protho- rax non en pan coupé mais légérement sinués près des angles postérieurs. Egalement voisin du setifer n. sp.; en différe principalement par sa pubescence beaucoup plus fine, les cétés du prothorax légérement sinués près des angles postérieurs, la ponctuation du disque composée de points presque égaux. C. uniseries n. sp. — Nitidulus; capite prothoraceque aeneo-ni- gris, interdum subvirescentibus, prothoracis angulis antics dilute rufo-maculatis ; elytris piceo-nigris, apice rufo-testaceo ; pygidio fusco-nigro ; supra totus breviter cinereo-pubescens, pube in ely- trorum intervallis uniseriatim regulariter disposita. Capite parce punctato, punctis magnis, minutis intermixtis, apud marem haud carinato, apud feminam carina arcuata, ad quartam anteriorem sita, instructo; clypeo profunde exciso. Prothorace simpliciter, fere uniformiter subfortiter et subdense punctato ; lateribus postice non aut vix sinuatis, angulis posticis subrotundatis sed distinetis ; basi non marginata. Elytris subtenuiter striatis ; intervallis subconvexis, uniseriatim regulariter granulatis. Pygidio subfortiter et subdense punetato. Long. 2,3 - 3 mill. Assez brillant; téte et prothorax d’un noir bronzé et souvent à reflet verdàtre, le prothorax taché de rougeàtre clair aux angles antérieurs; élytres d’un noir de poix, leur extrémité et la partie postérieure des còtés d’un testacé rougeàtre ; pygidium dessous du corps et pattes d’un noir brunàtre, les pattes en partie rougeatres; massue des antennes noire. Téte, prothorax, élytres et pygidium a pubescence d’un gris jaunàtre clair, courte mais trés apparente, cette pubescence disposée, sur tous les interstries dorsaux des élytres, en une seule rangée réguliére, sauf tout prés de la base. Epistome profondément échancré en devant, ses A2h H. D ORBIGNY angles antérieurs un peu dentiformes ; cétés de la téte legérement sinués 4 la jonction de l’épistome et des joues; ces derniéres ayant leur plus grande saillie près de leur jonction avec l’épi- stome, formant en ce point un angle largement arrondi, puis rétrécies en ligne droite entre cet angle et l’ceil; téte sans ca- rénes 7°, avec une assez longue carène arquée et située vers le quart antérieur 9 ; toute sa surface à ponctuation assez écartée, composée de gros points mélangés de points fins. Prothorax sans trace de rebord a la base, sauf parfois dans le milieu; les angles postérieurs un peu arrondis; les cotés non ou a peine sinués prés de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface 4 peu près uniformé- ment couverte d’une ponctuation simple, assez serrée, médiocre- ment forte et composée de points presque égaux. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries assez étroites ; interstries subconvexes, garnis de fins granules disposés, sur tous les interstries dorsaux, en une seule rangée réguliére, sauf tout prés de la base. Pygidium a ponctuation assez grosse et assez serree. — Guinée portugaise: Bolama, un grand nombre d’exem- plaires. Différe de la plupart des Caccobius par le prothorax taché de rougeatre clair aux angles antérieurs. Ne pourrait étre confondu qu’avec le signaticollis d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 9), décrit du Sénégal; en différe par les élytres jamais tachés de testacé a leur base, le prothorax sans rebord a la base, les interstries des élytres garnis de granules (au leu de points simples ou à peine ràpeux), ces granules et la pubescence di- sposés en une seule rangée réguliére sur tous les interstries dorsaux. Onthophagus cribellum d'Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 25, décrit de Sierra-Leone. — Guinée portugaise: Bolama. Jusqu'icij'avais vu seulement quelques individus de cette espèce; M. Fea en ayant trouvé de nombreux exemplaires, j'ai pu con- stater que, contrairement a ce que j'ai indiqué dans ma descrip- VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 425 tion, la carene frontale est souvent très courte chez les #7. Le caractére tiré de la longueur de cette caréne est done a sup- primer de ceux que j'ai indiqués (1. c., p. 27) comme distinguant cette espéce du chlorophanus d’Orbigny (I. c., p. 26). Ordinairement tout le dessus du corps est d’un vert métallique, sauf parfois les élytres d’un brun verdàtre foncé (type); deux exemplaires ont les élytres entiérement testacés, sauf la suture et étroitement la base très légèrement teintées de brun ver- dàtre (var. flavens var. nov.). 0. nitidifrons n. sp. — Nitidus; capite prothoraceque obscure aeneo-viridibus, elytris nigro-fuscis vel fusco-rufis, pygidio obscure aeneo-viridi, interdum fusco-rufo ; supra brevissime flavo-pubescens. Capite fere laevi, subtiliter punctulato, clypei marginibus pun- clato-rugosis, gents sparsim et fortiter, vertice densius et subtilius punctatis ; clypeo subtruncato vel subsinuato ; fronte non carinata ; vertice carina longula, valida, inter oculorum margines posticos sita, instructo. Prothorace simpliciter et fortiter, in disco parum dense, in declivitate antica atque ad latera denstus punctato ; lateribus po- slice valde sinuatis ; bast sive non marginata, sive subtiliter mar- ginata, margine utrinque plus minusve inlerrupto. Elytris tenuiter striatis ; intervallis convexis, simpliciter et subfortiter biseriatim punctatis. Pygidio fortiter et dense punciato. Long. 4,5 — 5 mill, Brillant; téte et prothorax d’un vert bronzé noiratre, élytres d’un noir brunatre ou d’un brun rougeatre, pygidium ordinai- rement d’un vert bronzé noiratre, parfois d’un brun rougeatre, dessous du corps et pattes dun brun fone’, massue des anten- nes testacée. Téte en majeure partie glabre, prothorax, élytres et pygidium a très courte pubescence jaune. Téte notablement plus large que longue; épistome légérement tronqué ou légère- ment sinué en devant; joues peu saillantes, ayant leur plus grande saillie bien avant le milieu de leur longueur, arrondies a leur partie antérieure, puis rétrécies, en ligne droite jusqu'à l'oeil; còtés de la téte ordinairement sinués a la jonction des joues et de l’épistome; front sans trace de caréne; vertex avec une forte 426 H. D ORBIGNY caréne presque droite, un peu arrondie a ses extrémités, assez longue, mais n’atteignant pas tout à fait les yeux et située entre leurs bords postérieurs; la téte trés brillante et lisse, sauf un fin pointillé, de gros points épars sur les joues, étroitement le devant et les cétés de l’épistome assez densément garnis de rugosités mélangées de gros points, les deux faces de la caréne et les tempes à ponctuation assez forte et assez écartée. Pro- thorax tantòt sans rebord a la base, tantòt avec un rebord plus ou moins distinctement interrompu sur une certaine longueur de chaque còté; les angles postérieurs arrondis; les cdtés for- tement sinués prés de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; au moins les deux tiers postérieurs avec une impression longitudinale médiane assez prononcée; la ré- gion des angles postérieurs sans trace de dépression; le devant fortement déclive et ordinairement avec une petite impression médiane; toute la surface a grosse ponctuation simple, peu serrée sur tout le disque, serrée sur la déclivité antérieure et sur les cotés. Elytres à peu prés de méme largeur que le prothorax, arrondis latéralement; stries étroites; interstries con- vexes, à ponctuation simple, assez grosse et en majeure partie disposée sur deux rangées. Pygidium couvert d’une grosse pon- ctuation simple, serrée et un peu rugueuse; la carène de la base en arc de cercle. — Guinée portugaise: Bolama. Ressemble comme forme et comme ponctuation a beaucoup d’espéces appartenant au groupe du cridbellum d’Orbigny (I. c.), mais différe de toutes ces espéces par sa téte en majeure partie presque lisse et brillante, n’ayant qu’une seule caréne assez longue, située entre les bords postérieurs des yeux. 0. inconstans n. sp. — Nilidulus, saepius capite prothoraceque obscure aeneis, elytris pygidioque viridi-nigris, interdum totus testaceus; supra breviter flavo-pubescens. Capite confertim punctato, punctis magnis, minutis intermixtis, antice rotundato vel subtruncato vel subsinuato, in fronte apud marem non carinato, apud feminam brevissime carinato, inter oculorum margines anticos utrinque ca- rinato, carinis arcuatim valde obliquis. Prothorace uniformater , VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES h27 simpliciter , fortiter ac subdense punctato, medio longitudinaliter non sulcato; lateribus postice valde sinuatis ; basi, anguste medio excepto, non marginata. Elytris tenuiter striatis; intervallis sim- pliciter, subfortiter et parum dense punetatis, interdum medio longitudinaliter subelevato. Pygidio subtenuiter et parum dense punctato. — Long. 3,5-4 mill. Assez brillant; ordinairement téte et prothorax d’un bronze obscur, le reste du corps d’un noir verdàtre, sauf les pattes souvent rougeàtres, la massue des antennes d’un testacé bru- nàtre (type); parfois l’insecte entiérement testacé (var. rufi- color var. nov.). Téte, prothorax, élytres et pygidium 4 courte pubescence jaune. Epistome arrondi ou vaguement tronqué en devant, ou parfois 9 trés indistinctement sinué; joues peu saillantes et arrondies; front sans caréne 4, avec une caréne extrémement courte et presque tuberculiforme 9; la téte ayant, entre les bords antérieurs des yeux, deux petites carènes très obliques, un peu arquées l'une vers l’autre, assez éloignées lune de l’autre, et situées dans le prolongement de la suture qui sépare les joues de l’épistome; toute la surface à ponctuation très serrée, composée de gros points mélangés de quelques points fins, sauf l’épistome 9 presque entiérement garni de rugosités. Prothorax sans rebord à la base, sauf très étroitement dans le milieu; les angles postérieurs bien accusés; les còtés fortement sinués près de ces angles, en ligne droite entre le milieu et les angles antérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; la région basilaire ayant de chaque coté une petite et faible dépression près des angles postérieurs; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uniformément a grosse ponctuation simple et assez serrée, sauf les deux dépressions basilaires qui sont finement et très éparsement ponctuées. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis sur les còtés; stries étroites; interstries tantòt presque plans, tantòt un peu élevés en còte longitudinale dans leur milieu, garnis de points simples, assez gros, peu serrés et en partie disposés sur deux rangées. Pygidium a ponctuation assez fine et peu serrée; la caréne de la base en arc de cercle. — Guinée portugaise: Rio Cassine. 498 H. D ORBIGNY Voisin du bicallifrons d'Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 30), décrit de l’Abyssinie; en différe par sa coloration générale non cuivreuse, la téte ayant, entre les bords antérieurs des yeux, deux petites carènes très obliques et un peu arquées l'une vers l’autre (au lieu d'avoir deux petites callosités transverses cariniformes), le prothorax sans sillon longitudinal, la région des angles postérieurs ayant une petite dépression, la ponctuation du prothorax uniformément assez serrée (au lieu d’étre très serrée sur environ les deux tiers antérieurs, beaucoup moins serrée en arriére), celle des interstries moins serrée, celle du pygidium beaucoup plus fine et moins serrée, la taille un peu plus petite. O. miles n. sp. — Netcdulus; capite prothoraceque obscure viridi- aeneis, elytris pygidioque fusco-nigris subvirescentibus; supra breviter flavo-pubescens. Capite confertim, in medio parcius punctato; clypeo profunde emarginato; apud marem fronte non carinata, vertice lamina medio in cornu producia, inter oculorum margines posticos sita, armato; apud feminam fronte brevissime carinata, vertice carina brevi, valida, recta, inter oculos et illorum in medio sita, instructo. Prothorace uniformiter, simpliciter, fortissime ac dense punctato, in disco toto medio longitudinaliter subsulcato, antice apud marem profunde impresso, apud feminam calloso; lateribus postice valde sinualis ; bast, medio excepto, non marginata. Elytris subtenuiter striatis; intervallis simpliciter, subfortiter et subdense punctatis, medio longitudinaliter vix elevatis. Pygidio fortiter et dense punctato. Long. 4,8-5,5 mill. Assez brillant; téte et prothorax d'un bronzé verdatre obscur, le reste du corps d’un noir brunatre a léger reflet verdatre, massue des antennes testacée. Téte, prothorax, élytres et pygi- dium a courte pubescence jaune. Epistome profondément échancré en devant; joues peu saillantes et réguliérement arquées; front sans caréne 7, avec une très courte et fine caréne a peine arquée 9; vertex avec une assez large et assez longue lame un peu inclinée en arriére, brusquement ‘rétrécie, puis prolongée en corne dans son milieu, et située entre les bords postérieurs VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 1929 des yeux, 7; vertex avec une courte mais très forte caréne droite, située entre les milieux des yeux et n’occupant guére plus du tiers de leur intervalle, 9; toute la téte a ponctuation simple, serrée et non distinctement rugueuse, composée de gros points mélangés de points fins, sauf le milieu finement et moins densément ponctué, 7; la téte a grosse ponctuation serrée et fortement rugueuse, sauf le front 4 ponctuation peu serrée et composée de gros points mélangés de points fins, les tempes a grosse ponctuation assez écartée, le vertex plus finement et peu densément ponctué derriére la caréne, 9. Prothorax sans rebord a la base, sauf trés étroitement dans le milieu; les angles posté- rieurs un peu arrondis; les còtés fortement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; toute la longueur du disque avec une légère impression longitudinale médiane; la région basilaire ayant ordinairement de chaque còté une petite dépression longitudinale, parfois sans dépression ; le devant échancré par une profonde dépression médiane 9”, avec une petite callosité médiane assez prononcée 9; toute la surface uniformément couverte d’une très grosse ponctuation simple, profonde et serrée, sauf la dépression antérieure 7 qui est presque lisse; l’intervalle des points 4 peine rugueux. Elytres à peu prés de méme largeur ou a peine plus étroits que le prothorax, arrondis latéralement; stries assez étroites; interstries très légèrement élevés en cote longitudinale dans leur milieu, garnis de points simples, assez gros, assez serrés et en partie disposés sur deux rangées. Pygidium a grosse ponctuation simple, serrée et rugueuse; la caréne de la base en are de cercle. Angle apical interne des tibias antérieurs prolongé en une trés courte épine 7, simple 9. — Guinée portugaise : Rio Cassine. Le vertex muni dune corne chez le 7, d’une courte caréne chez la Q, et simultanément le prothorax de cette derniére ayant en devant une callosité médiane, distinguent cette espéce de toutes celles qui ont également le prothorax a grosse ponctua- tion simple et sans rebord à la base. 130 H. D ORBIGNY 0. fuscidorsis d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 42, décrit du Cameroun et du Congo espagnol. — Ile Fer- nando Poo: Musola. 0. denudatus d’Orbigny, l. c., p. 38, décrit du Cameroun, du — Congo espagnol et du Congo francais. — Guinée portugaise: Rio Cassine; ile Fernando Poo: Musola. Les exemplaires provenant de la Guinée portugaise ne diffèrent pas en général de ceux d’après lesquels j'ai décrit cette espéce ; pourtant quelques uns d’entre eux ont les élytres d’un brun rougeàtre. La caréne du vertex est variable de forme dans les deux sexes; elle est tantòt longue et réguliérement arquée ou sinueuse, tantòt courte et droite ou un peu en arc renversé. Le devant du prothorax est ordinairement simple dans les deux sexes, c'est seulement chez les 7 très développés qu'il est brusquement déclive et parfois un peu déprimé. La longueur du corps varie de 4 à 6,5 mill. Les exemplaires provenant de Fernando Poo different un peu des autres; ils sont entiérement d’un noir médiocrement brillant, et ont la ponctuation du prothorax notablement plus serrée; je ne pense pourtant pas quiils puissent constituer une espéce distincte. O. nonstriatus n. sp. — Mitidus, niger; supra glaber, protho- racis parte posteriore atque elytris vix perspicue, pygidio brevissime flavo-pubescentibus. Capite subtiliter punctulato, nonnullis punctis majoribus in clypeo et in genis sparsis, carina unica, valida, recta, inter oculorum margines anticos sita, instructo; clypeo vix sinuato. Prothorace simpliciter et subdense punctato, punctis in disco minutis, magnis intermixctis, ad latera magnis, antice transversim indistinete calloso; lateribus postice non sinuatis; basi marginata. Elytris non striatis, sine ordine, simpliciter, subfortiter et parum dense punctatis. Pygidio subtenuiter punctato. — Long. 5 mill. Brillant, d’un noir d’ébéne, massue des antennes d’un testacé un peu brunatre. Téte et devant du prothorax glabres, le reste du prothorax et les élytres a pubescence jaune extrémement VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 1434 courte et a peine visible, pygidium a très courte pubescence jaune. Epistome a peine sinué en devant; joues très peu sail- lantes et réguliérement arquées; téte avec une seule caréne très forte et droite, natteignant pas a beaucoup près les yeux et située entre leurs bords antérieurs; toute la surface trés finement et assez densément pointillée, en outre, l’épistome et les joues ayant quelques points un peu plus gros. Prothorax nettement rebordé a la base; les còtés formant une courbe régulière entre les angles antérieurs et la base, sans trace de sinuosité et sans angles postérieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal ; la région des angles postérieurs sans trace de dépression; le devant avec une callosité transverse trés indistincte mais assez longue et occupant environ le tiers de la largeur; toute la sur- face à ponctuation simple et assez serrée, composée de points fins mélangés d’assez gros points sur tout le disque, compdsée seulement d’assez gros points sur les cétés. Elytres relativement courts, 4 peu prés de méme largeur que le prothorax, arrondis latéralement, non striés, sauf une trace de strie juxtasuturale et quelques trés vagues traces de fines lignes de points rempla- cant les autres stries; l'emplacement des interstries garni d’une ponctuation simple, assez grosse, peu serrée et en majeure partie disposée irréguliérement. Pygidium a ponctuation assez fine et peu serrée; la caréne de la base formant dans le milieu un ‘angle peu prononcé. — Guinée portugaise: Bolama, un seul exemplaire. Différe de tous les Onthophagus que j'ai vus jusqu’ici, par ses élytres non striés, sauf une trace de strie juxtasuturale, et avec seulement quelques très vagues traces de lignes de points rem- placant les autres stries. 0. validicornis Quedenfeldt, 1884, in Berlin. Ent. Zeitschr., XXVII, p. 278, décrit du Congo. — Guinée portugaise: Bolama. 0. comatus d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 93, décrit de Sierra-Leone. — Guinée portugaise: Bolama. 132 H. D ORBIGNY O. carbonarius Klug, 1855, in Monatsber. Akad. Berl., 1855, = p. 653, décrit du Mozambique. — Guinée portugaise: Bolama. 0. obliquus Olivier, 1789, Ent. I, gen. 3, p. 165, décrit du Sénégal. — Guinée portugaise: Bolama. 0. cornifrons Thomson, 1858, Arch. ent., II, p. 54, décrit du Gabon. — Cameroun: Buea; Congo francais: Fernand-Vaz. 0. fossifrons d’Orbigny, 1902, in Ann, Soc. Ent. Fr., 1902, * p. 101, décrit du Congo espagnol: Benito, d’aprés un seul È exemplaire. — Ile Fernando Poo: Bahia de S. Carlos, un - exemplaire. - L’exemplaire que j'ai décrit est un 7 probablement un peu immature. Celui du Musée de Génes est une 9, a moins pour- # tant que ce soit un 2 trés peu développé. Sa coloration est [A un peu différente: la téte et le prothorax sont d’un vert bronzé a obscur, la bande noire transverse des élytres est assez large et È non interrompue, leur extrémité est légèrement tachée de noir, 4 le pygidium est d’un brun noir. Le vertex a seulement deux ¢ gros tubercules assez éloignés l’un de l’autre, situés un peu en avant du milieu des yeux, et, entre ces tubercules, une forte dépression médiane qui ne s’étend pas en arriére au dela du di: bord postérieur des yeux; toute la téte est garnie de très gros points profonds et très écartés, mélangés de points trés fins et peu serrés, sauf la partie postérieure du vertex finement et très densément ponctuée. Les interstries des élytres sont légérement convexes. La taille est encore plus petite (à peine 3 mill.). 0. Raffrayi Harold, 1886, in Berl. Ent. Zeitschr., XXX, p. 144, décrit de l’Abyssinie. — Ile Fernando Poo: Punta Frailes. s SSA Reaper 0. picatus.d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 89, décrit du Congo francais. — Guinée portugaise: Bolama. O. atridorsis d’Orbigny, |. c., p. 98, décrit du Nyassa. — Guinée portugaise: Bolama. MES i e a Lasa MA cana ene» Se desi — ME — Pan ente rs a VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 433 0. bidentiger, n. sp. — NMidissimus, capite prothoraceque fusco- aeneis, elytris dilute fusco-rufis, pygidio rufo-fusco ; supra glaber, elytrorum lateribus et pygidio brevissime flavo-pubescentibus. Capite subtiliter ac regulariter subdense punctato ; clypeo valde bidentato ; fronte arcuatim carinata; vertice inter oculos et illorum paulo post medium, transversim minute tuberculato. Prothorace unifor- miter, simpliciter, subfortiter et subdense punctato ; lateribus po- stice valde sinuatis, bast marginata. Elytris subtenuiter striatis ; intervallis planis, parce punctato-granulatis. Pygidio subdense punctato. Long. 3,5 mill. Très brillant; téte et prothorax d’un brun fortement bronze, élytres d'un brun rougeàtre clair, pygidium, dessous du corps et pattes dun brun rougeàtre foncé, massue des antennes testacée. Dessus glabre, sauf les còtés des élytres et le pygidium à pu- bescence jaune extrémement courte et a peine visible. Téte beaucoup plus large que longue; épistome très largement ar- rondi en devant dans son ensemble, étroitement mais profondé- ment échancré en demi-cercle dans son milieu, et muni, de chaque cote de l’echancrure, d’une petite dent très saillante ; joues mé- diocrement saillantes, formant en dehors un angle obtus a sommet arrondi; front avec une carène très arquée atteignant la suture des joues; vertex avec un petit tubercule transverse cariniforme, peu saillant, situé un peu en arriére du milieu des yeux; toute la téte uniformément a fine ponctuation simple, reguliére et assez serrée. Prothorax rebordé a la base; les an- gles postérieurs très obtus; les cotés très fortement sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec une impression longitudinale médiane bien prononcée; la région des angles postérieurs sans dépres- sion; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uniformément a ponctuation simple assez forte et assez serrée. Elytres relativement allongés, 4 peine plus larges que le pro- thorax, peu arrondis sur les còtés et peu rétrécis en arriére; stries assez fines; interstries complétement plans, garnis de points granuleux très espacés et irréguli¢rement disposés. Pygi- dium a ponctuation simple, assez fine et assez serrée; la caréne Ann, del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.*, Vol. I (6 Gennaio 1905) 28 134 H. D ORBIGNY de la base en are de cercle. — Guinée portugaise: Bolama, un seul exemplaire. Ressemble un peu au semivirescens d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902 p. 90), decrit du Sénégal, et a l’aereidorsis d’Orbigny (1. c., p. 941), décrtt de l’Erythrée; sen distingue principalement par le front ayant une caréne qui n'existe pas chez ces deux espéces, le prothorax a ponctuation uniforme, la coloration différente, la taille plus petite. 0. juvencus Klug, 1835, apud Erman, Reise, p. 33, décrit de Vile du Prince. -- Guinée portugaise: Bolama. 0 maculatus Fabricius, 1801, Syst. Eleuth., I, p. 64, décrit de la Guinée. — Guinée portugaise: Bolama. 0. imbellis n. sp. — Swhnitidus ; capite prothoraceque aeneo- nigris; elytris testaceis, intervallo juxtasuturali, epipleuris, maculis nonnullis parvis ad tertiam anteriorem transversim dispositis, fa- sciaque angusta, transversa, paulo post tertiam posteriorem sita, nigris ; pygidio nigro; supra brevissime flavo-pubescens. Capite plano, toto densissime subtenuiter punctato, inermi, solummodo po- stice justa prothoracis marginem anteriorem brevissime subcarinato ; clypei apice angusto et truncato. Prothorace uniformiter densissime granulato, postice in medio longitudinaliter sulcato, utrinque supra angulos posticos abrupte declivi et subdepresso; lateribus postice sinuatis ; basi non marginata, medio angulatim producta. Elytris modice striatis; intervallis fere planis, parum dense granulatis. Pygidio densissime fortiter punctato. Long. 45 — 5 mill. Assez brillant; téte et prothorax d’un noir bronzé, avec le devant de la téte un peu cuivreux; élytres d’un testacé clair, avec l’interstrie juxtasutural noir sur sa moitié antérieure, d’un brun rougeàtre sur sa moitié postérieure, le bord basilaire étroi- tement et les épipleures noirs, et deux rangées transverses de taches noires, l’une située vers le tiers antérieur, composée de petites taches situées sur le 2° interstrie contre la strie juxta- suturale, et sur les 3°, 5° et 7°-8° interstries, celle du 3° inter- ok. jae VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 135 strie manquant parfois, l’autre rangée située un peu apres le tiers postérieur, en forme de bande étroite et très irréguliére , s'étendant de la strie juxtasuturale aux épipleures, tantòt con- tinue, tantòt interrompue sur le 3° ou sur les 3°-4° interstries ; pygidium et dessous du corps noirs, pattes d’un brun foncé, mas- sue des antennes testacée. Téte glabre, prothorax, élytres et pygi- dium a pubescence jaunàtre extrémement courte. Epistome pro- longé en avant, étroit et tronqué a son bord antérieur; joues trés peu saillantes et presque régulièrement arquées; téte plane, sans carénes ni tubercules, sauf une trés courte et trés fine caréne située a sa partie postérieure, bien en arrière des yeux, contre le bord antérieur du prothorax; toute la surface unifor- mément couverte d’une fine ponctuation réguliére, extrémement serrée et finement rugueuse. Prothorax trés convexe, formant dans le milieu de sa base un angle obtus bien prononcé et a sommet un peu arrondi; la base sans rebord, sauf étroitement dans le milieu; les angles postérieurs très largement arrondis et peu accusés; les cétés nettement sinués près de ces angles, en ligne droite, entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec une impression longitudinale médiane peu pro- fonde mais bien apparente; la région des angles postérieurs largement et brusquement déclive, et un peu déprimée; le devant sans saillie ni dépression ; toute la surface uniformément couverte de fines granulations un peu allongées et extrémement serrées. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis sur les còtés; stries assez larges; interstries è peine convexes, presque plans, garnis de granules fins et peu serrés, en majeure partie disposés irréguli¢rement. Pygidium uniformément couvert de gros points simples et trés serrés; la caréne de la base formant dans son milieu un angle trés prononcé et a sommet vif. — Guinée portugaise: Bolama. Extrémement voisin du /fodeiceps Quedenfeldt (1884, in Berlin. Ent. Zeitschr., XXVIII, p. 277), décrit de l’Angola, et du gra- phicus Wallengren (1881, in Ent. Tidskr., II, p. 21), décrit du Transvaal; différe de ces deux espèces par l’épistome étroite- ment tronqué (au lieu d’étre arrondi ou en ogive). 136 H. D ORBIGNY Différe encore du foliiceps par la taille notablement plus pe- tite, atteignant au plus 3 mill. de longueur (tandis que le type de Quedenfeldt a 6,5 de longueur), le prothorax ayant un sillon longitudinal sur sa partie postérieure, les interstries des élytres plus plans, garnis de granules fins et peu serrés (au lieu de points granuleux extrémement fins et assez serrés), leur surface plus brillante. Différe encore du graphicus par la téte et le prothorax d’un noir nettement bronzé (au lieu d’étre nettement noirs), la téte sans trace de dépression entre les yeux, les granules des inter- stries en majeure partie disposés irréguliérement (au lieu d’étre en majeure partie disposés sur deux rangées), la ponctuation du pygidium beaucoup plus serrée. O. brevipennis d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 117, décrit du Sénégal et de la Casamance. — Guinée por- tugaise: Bolama. 0. cupreus Harold, 1880, in Deutsche Ent. Zeitschr., XXIV, p. 352, décrit du Sénégal. — Guinée portugaise: Bolama. 0. orthocerus Thomson, 1858, Arch. ent., II, p. 51, décrit du Gabon. — Ile Fernando Poo: Musola. 0. Feai n. sp. — Subnitidus, niger capite prothoraceque subae- neo-nigris vel subviridi-nigris, elytrorum bast et saepius apice te- staceo-maculatis ; supra breviter flavo-pubescens. Capite confertim rugoso-punctato, punctis magnis, minulis intermixtis, feminae clypeo rugoso; clypeo rotundato vel subtruncato ; fronte arcuatim carinata ; vertice inter oculorum margines posticos tuberculato. Prothorace uniformiter, fortiter et subdense asperato-punctato, utrinque supra angulos posticos leviter impresso, antice simplici; lateribus postice simuatis; basi, anguste medio excepto, non marginata. Elytris late striatis ; intervallis planis, uniformiter et parum dense granulatis. Pygidio tenuiter et parum dense granulato. Long. 6-7 mill. Assez brillant, noir, la téte et le prothorax à très léger reflet dii ai AS ne ERS ARRE deci VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 137 bronzé ou parfois verdàtre, les élytres avec une petite tache te- stacée longitudinale 4 la base du 4° interstrie, une autre arron- die à la base des 6°-7° interstries, ordinairement une petite tache apicale sur le 2° interstrie, et parfois une autre un peu avant l’extrémité sur le 6° interstrie; massue des antennes testacée. Téte, prothorax, élytres et pygidium a très courte pubescence jaune. Epistome arrondi ou un peu tronqué en devant; joues médio- crement saillantes, formant en dehors un angle obtus largement arrondi; front avec une caréne arquée n’atteignant pas ordinai- rement la suture des joues; vertex avec un assez gros tuber- cule situé entre les bords postérieurs des yeux, ce tubercule presque conique 7, nettement transverse Q ; toute la téte cou- verte d'une ponctuation serrée et plus ou moins rugueuse, com- posée de gros points mélangés de points fins, sauf l’épistome 9 entiérement couvert de rugosités serrées. Prothorax sans rebord à la base, sauf étroitement dans le milieu; les angles postérieurs un peu arrondis; les còtés sinués près de ces angles, ar- rondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié posté- rieure avec un léger sillon longitudinal médian; la région basi- laire ayant de chaque còté une légère dépression près des an- gles postérieurs; le devant sans saillie ni dépression; toute la surface uniformément a grosse ponctuation ràpeuse et assez serrée. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latérale- ment; stries larges; interstries plans, uniformément garnis de granules peu serrés. Pygidium garni de fins granules peu serrés; la caréne de la base a peine anguleuse dans le milieu. — Gui- née portugaise: Rio Cassine. Cette espéce ne peut étre confondue avec aucune autre; les taches testacées de ses élytres et son pygidium noir la distin- guent de toutes celles qui ont également le prothorax a pon- ctuation ràpeuse et sa base en majeure partie sans rebord. O. biplagiatus Thomson, 1858, Arch. ent. II, p. 54, décrit du Gabon. — Ile Fernando Poo: Punta Frailes. \ 438 H. D ORBIGNY 0. sellatus Klug, 1845, Symb. phys., tab. XLI, fig. II, décrit de la Haute-Egypte. — Ile do Principe: Roca Inf. D. Henrique ; ile Sio Thome: Ribeira Palma. 0. epilamprus Bates, 1888, in The Ent. Monthly Mag., XXIV, p. 239, décrit du Cameroun. — Ile Fernando Poo: Basile. 0. Mocquerysi d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 203, décrit du Soudan francais et de Sierra-Leone. — Guinée portugaise: Bolama. 0. bimarginatus d’Orbigny, 1. c., p. 179, décrit de Sierra-Leone, de la Liberia et du Congo francais. — Guinée portugaise : Bolama. La taille de certains exemplaires provenant du voyage de M. Fea dépasse notablement celle que j’ai indiquée dans ma description; la longueur varie de 8 a 13 mill. 0. vultuosus d’Orbigny, l. c., p. 187, décrit du Sénégal et de la Haute-Gambie. — Guinée portugaise: Bolama. 0. fasciculiger d’Orbigny, |. c., p.. 194, décrit du Congo espa- enol: Benito, d’aprés un seul exemplaire. — Ile Fernando Poo: Basilé, un exemplaire. Cet exemplaire diffère seulement de celui que j'ai décrit, par le prothorax (peut-étre accidentellement) sans touffes de poils plus longs, ses còtés assez fortement sinués près des angles postérieurs, son sillon longitudinal un peu plus court, les in- terstries des élytres garnis de points granuleux assez serrés, la taille un peu plus petite (5 mill.). 0. liberianus Lansberge, 1883, in Notes from the Leyd. Mus., V, p. 15, décrit de Liberia. — Ile Fernando Poo: Musola. 0. bidens Olivier, 1789, Ent., I, gen. 3, p. 130, décrit du Sénégal. — Guinée portugaise: Bolama. da > see VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 439 O. androgynus n. sp. — Mitidulus ; capite prothoraceque aeneo- fuscis aut viridi-fuscis, prothoracis lateribus late rufis ; elytris sive testaceis, intervallo juxtasuturali fusco, sive fuscis, basi apiceque lestaceis ; pygidio testaceo, interdum longitudinaliter fusco-maculato; rarius subaeneo-niger, elytrorum basi testaceo-maculata, vel totus testaceus; supra breviter flavo-pubescens. Capite sparsim fortiter asperato-punctato, clypeo plus minusve rugoso; clypeo rotundato ; fronte arcuatim carinata ; vertice lamina parva, triangulari, erecta, inter oculorum margines posticos sita, armato. Prothorace subfor- titer et subdense asperato-punctato, declivitate antica et lateribus qranulatis, antice bituberculato ; lateribus postice sinuatis; bast marginata. Elytris tenuiter striatis ; intervallis subconveris, subdense granulatis. Pygidio subdense punetato. — Long. 4- 5,5 mil. Assez brillant; téte et prothorax d’un brun foncé, bronzé ou verdatre, se fondant largement en brun rougeatre clair sur les cotés et parfois plus étroitement sur le devant du prothorax ; élytres tantòt entiérement d'un testacé rougeatre, sauf l’inter- strie juxtasutural au moins en partie brunàtre, tantot d’un brun foncé, avec plus ou moins largement la base, l’extrémité et par- fois le 2° interstrie, testacés; pygidium testacé, parfois avec une bande longitudinale brune plus ou moins large; dessous du corps et pattes bruns, sauf les cuisses et l’abdomen, ou au moins ses derniers segments, testacés; massue des antennes testacée. Ra- rement l’insecte entiérement d'un noir à peine bronzé, sauf quelques taches rougeatres 4 la base des élytres, les còtés des derniers segments de l’abdomen, les cuisses et la massue des antennes testacès. Plus rarement encore l’insecte entiérement testacé, sauf la téte en partie brunàtre. Téte, prothorax, élytres et pygidium a courte pubescence jaune. Epistome réguliérement arrondi en devant; joues peu saillantes et réguliérement arron- dies; front avec une caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une petite lame triangulaire, dressée verti- calement et située entre les bords postérieurs des yeux, parfois un peu tronquée ou arrondie à son sommet; toute la téte a grosse ponctuation rapeuse et très écartée, sauf l’épistome un peu plus densément ponctué et légérement rugueux 7, en AAO H. D ORBIGNY majeure partie garni de rugosités Q. Prothorax rebordé a la base; les angles postérieurs très obtus; les cétés nettement si- nués pres de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec une assez profonde im- pression longitudinale médiane; la région basilaire ayant de chaque còté une petite dépression près des angles postérieurs ; le devant avec deux petits tubercules; toute la surface a pon- ctuation rapeuse assez forte et assez serrée, sauf les cdétés ou au moins leur région antérieure, la déclivité antérieure ou parfois tout le tiers. antérieur, qui sont granulés. Elytres un peu plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries étroites; interstries subconvexes, garnis de granules assez serres et irréguliérement disposes. Pygidium a ponctuation légèrement ràpeuse, assez grosse et assez serrée; la caréne de la base for- mant dans le milieu un angle peu prononcé et à sommet ar- rondi. — Guinée portugaise: Rio Cassine. _ M. Fea a pris un grand nombre d’exemplaires de cette espèce: tous ont la méme armature de téte, et je n'ai pu trouver aucun caractére qui permette de séparer les deux sexes, si ce n'est l’épistome un peu plus rugueux chez les ©. L’espéece ressemble un peu au rufaticollis d’Orbigny (1904, in Ann. Soc. Ent. Belg., 1904, p. 216), décrit du Congo central; elle en differe par la taille plus petite, le front ayant une ca- rene dans les deux sexes, le prothorax en majeure partie pon- ctué (au lieu d'ètre entiérement granulé), les élytres a stries beaucoup plus étroites. O. mucronatus Thomson, 1858, Arch. ent., II, p. 53, décrit du Gabon. — Guinée portugaise: Bolama. 0. curtipilis n. sp. — Parum nitidus; capite prothoraceque aeneo-viridibus, elytris viridi-fuscis, apice rufescente, pygidio sub- viridi-nigro ; supra totus brevissime flavo-pubescens. Capite tenuiter punctulato, nonnullis punctis magnis sparsis ; clypeo sinuato ; fronte arcuatim carinata, vertice carina valida, recta, parum longa, inter oculos et illorum post medium sita, instructo. Prothorace subdense VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 4414 granulato, antice bituberculato ; lateribus postice sinuatis ; bast mar- ginata. Elytris sat late striatis ; intervallis planis, parum dense granulatis. Pygidio subfortiter et subdense punctato. — Long. 5-5 mill. Peu brillant; téte et prothorax d’un vert bronzé, élytres d’un brun foncé a reflet vert, tournant au rougeatre vers l’extrémite, pygidium d’un noir légérement verdàtre, dessous du corps et pattes d’un brun foncé, massue des antennes testacée. Téte, prothorax, élytres et pygidium à trés courte pubescence jaune, la pubescence écartée sur le pygidium. Epistome nettement sinué en devant; joues peu saillantes et presque arrondies; front avec une forte caréne arquée atteignant la suture des joues; vertex avec une trés forte caréne droite, située notablement en arriére du milieu des yeux et occupant un peu plus de la moitié de leur intervalle; toute la téte 4 ponctuation très fine et peu serrée, mélangée de gros points épars, en outre, les còtés de l’épistome et les joues légèrement rugueux. Prothorax rebordé ala base; les angles postérieurs très obtus et peu accusés; les còtés sinués prés de ces angles, faiblement arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la moitié postérieure avec une légére impression longitudinale médiane; la région basilaire assez lar- gement mais peu profondement déprimée de chaque còté près des angles postérieurs; le devant avec une callosité meédiane divisée en deux tubercules; toute la surface garnie de fins granules assez serrés, sauf les deux dépressions basilaires, et un assez petit espace dans le milieu de la base, garnis de points ombiliqués. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis laté- ralement; stries assez larges; interstries plans, garnis de fins granules peu serrés et en majeure partie disposés irréguliére- ment. Pygidium 4 ponctuation médiocrement grosse et assez serrée; la caréne de la base en arc de cercle. — Guinée por- tugaise: Bolama, un seul exemplaire probablement 9. Très voisin du cyanochlorus d’Orbigny (1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 168), décrit du Sénégal, de Sierra-Leone et de la Cote d'Ivoire; en différe par la pubescence du pygidium beaucoup plus courte et beaucoup plus écartée, l’épistome non 4492 H. D ORBIGNY arrondi mais nettement sinué, la téte ayant une ponctuation fine, mélangée seulement de quelques gros points (au lieu d’a- voir une grosse ponctuation assez serrée, mélangée de points fins), le prothorax moins fortement sillonné, les élytres a gra- nules plus fins, le pygidium a ponctuation beaucoup moins grosse et un peu moins serrée. 0. laeviceps d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 162, décrit de Fernando Poo et du Gabon. — Guinée portu- gaise: Rio Cassine; ile Fernando Poo: Musola, Moka. O. mucronifer n. sp. — Subnitidus, fusco-niger, subaeneus, supra brevissime flavo-pubescens. Capite parce punctato, medio laevi vel sparsim punctulato, genis et clypei lateribus rugosis ; apud marem clypeo indistincte sinuato, fronte non aut parum distincte carinata, vertice inter oculos corniculato ; apud feminam clypeo leviter sinuato, fronte subtiliter carinata, vertice inter oculos et illorum in medio inverso-arcuatim carinato. Prothorace subfortiter et subdense, ad basim simpliciter, antice subaspere punctato, ad latera granuloso- punctato, antice apud marem calloso ; lateribus postice sinuatis ; basi marginata. Elytris parum late striatis ; intervallis fere plants, parum dense granulatis. Pygidio confertim punctato. Long. 4,5 — 5 mall. Médiocrement brillant, d’un noir brunàtre et légèrement bronzé, massue des antennes testacée. Téte, prothorax, élytres et pygidium a tres courte pubescence jaune. Epistome très indistin- ctement sinué en devant 7, légérement sinué 9 ; joues peu sail- lantes et arrondies; front sans caréne ou avec une trace de caréne 7, avec une fine carène trés peu arquée et atteignant la suture des joues 9 ; vertex ayant, entre les milieux des yeux, une petite corne dressée et presque conique 7, une assez fine caréne fortement en arc renversé et n’atteignant pas a beaucoup près les yeux 9 ; la téte à ponctuation écartée et simple, se transformant en rugosités sur les còtés de l’épistome et sur les joues, sauf le milieu plus ou moins largement lisse ou éparse- ment pointillé. Prothorax rébordé a la base; les angles poste- ee CR ee VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 1143 rieurs arrondis; les còtés sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles antérieurs; la partie postérieure avec une légère trace d’impression longitudinale médiane; la région des angles postérieurs sans dépression distinete; le devant avec une petite callosité transverse 7, sans saillie ni dépression 9 ; toute la longueur du disque à ponctuation assez forte et assez serrée, simple vers la base, légérement ràpeuse en devant, de- venant fortement ràpeuse puis se transformant en granules sur les còtés. Elytres plus larges que le prothorax, arrondis latéra- lement; stries peu larges; interstries plans ou presque plans, garnis de granules peu serrés et irrégulièrement disposés. Py- gidium a ponctuation serrée; la caréne de la base en arc de cercle, ou à peine anguleuse dans le milieu. — Guinée portu- gaise: Bolama. Voisin du daeviceps d’Orbigny (1. c.); en différe principalement par-sa couleur non franchement noire, mais d’un noir brunàtre et légérement bronzé, la ponctuation du prothorax composée de points assez gros, sans mélange de points fins. Ressemble aussi au /imetarius Roth (1851, apud Wiegm., Arch. f. Naturg., XVII, I, p. 126), décrit du Tigré; en dif- fere par la carène frontale nulle ou fine (au lieu d’étre très forte), celle du vertex 9 en arc renversé, le devant du pro- thorax avec une saillie médiane beaucoup moins prononcée, ou sans saillie. 0. altidorsis n. sp. —— Nitidulus,; capite prothoraceque nigro-aenetis virescentibus, antice cupreis, elytris nigro-fuscis, postice rufescenti- bus, pygidio nigro; supra brevissime flavo-pubescens. Apud marem capite toto simpliciter punctato, punctis minulis, majoribus parce intermixtis, non distincte rugoso, clypeo parum profunde sinuato, fronte lenuiter carinata, vertice lamina erecta, angusta, apice trun- cata, inter oculos et illorum fere in medio sita instructo. Protho- race subfortiter ac subdense, ad basim simpliciter, ad medium aspere punctato, antice atque ad lntera granulato, ulrinque supra angu- los posticos leviter impresso, antice upud marem medio valde ele- vato et bituberculato ; lateribus postice sinuatis; basi marginata. 444 H. D ORBIGNY Elytris late striatis ; intervallis planis, parum dense granulatis. Pyyidio subfortiter punctato. Long. 5 mill. Assez brillant; téte et prothorax d’un noir fortement bronzé et a reflet verdàtre, devenant cuivreux sur la région antérieure de la téte et sur la déclivité antérieure du prothorax; élytres d'un brun foncé, tournant au rougeàtre vers l’extrémité; pygi- dium noir; massue des antennes d’un testacé pale. Téte glabre, prothorax, élytres et pygidium 4 trés courte pubescence jaune, le prothorax ayant de chaque còté, vers le tiers postérieur, un petit espace garni de quelques soies plus longues. Epistome peu pro- fondement sinué en devant; joues peu saillantes et arrondies; front avec une fine caréne arquée atteignant la suture des joues ; vertex avec une petite lame dressée verticalement et assez haute, seulement un peu plus étroite a son sommet qua sa base, coupée carrément a son bord supérieur, située a peu près entre les milieux des yeux et n’occupant guère plus du tiers de leur intervalle; toute la téte a ponctuation simple et assez serrée, composée de points fins, mélangés de gros points écartés, en outre, les cotés de l’épistome et les joues très indistinctement rugueux. Prothorax rebordé a la base; les angles postérieurs largement arrondis; les còtés sinués près de ces angles, arrondis entre le milieu et les angles anterieurs; la ligne médiane sans sillon longitudinal; la région basilaire légérement déprimée de chaque còté près des angles postérieurs; le devant trés élevé en une forte saillie médiane complétement divisée en deux gros tubercules transverses; environ les deux tiers postérieurs du dis- que a ponctuation assez grosse et assez serree, simple vers la base, rapeuse vers le milieu, cette ponctuation se transformant en granules sur la région antérieure et sur les cotés. Elytres a peine plus larges que le prothorax, arrondis latéralement; stries larges; interstries plans, garnis de granules assez écartés et en majeure partie disposés irrégulicrement. Pygidium à ponctuation assez grosse et assez serrée; la caréne de la base presque en arc de cercle. -— Guinée portugaise: Bolama, un seul exem- plaire . Extrémement voisin du trapezicornis d’Orbigny (1902, in Ann. L ye VOYAGE FEA — ONTHOPHAGIDES 445 Soc. Ent. Fr., 1902, p. 154), décrit de l’Abyssinie; en diffère par la téte et le prothorax beaucoup plus métailiques, le pro- thorax sans impression longitudinale médiane, et ayant de chaque coté, vers le tiers postérieur, un petit espace garni de quelques soies plus longues, les interstries des élytres complétement plans, la téte entiérement a ponctuation simple, sans rugosités distinctes (au lieu d’avoir l’épistome et les joues garnis d’assez grosses rugosités), sa caréne frontale plus fine, les bords des yeux non élevés en tubercule. De plus les còtés de la téte ne sont pas sinués a la jonction des joues et de l’épistome (tandis quils le sont légérement chez le trapezicornis). 0. tripartitus d’Orbigny, 1902, in Ann. Soc. Ent. Fr., 1902, p. 164, décrit du Sénégal et du Niger. — Guinée portugaise : Bolama. 0. nigrivestis d’Orbigny, 1. c., p. 167, décrit du Congo, d’aprés un seul exemplaire. — Ile Fernando Poo: Musola, un exem- plaire. Cet exemplaire différe de celui que j'ai décrit, par sa couleur entiérement d’un brun rougeàtre, la massue des antennes d’un testacé rougeàtre, la téte à courte pubescence jaune, l’épistome garni de rugosités serrées, la partie postérieure du prothorax avec une profonde impression Jongitudinale médiane, le devant avec une très légére mais assez longue trace de callosité mé- diane un peu anguleusement arquée, la taille plus grande (5,5 mill.) Il parait étre une 9 , tandis que ma description est pro- bablement faite d’aprèés un I Fulva, nitida, elytris apice pallidioribus, antennis articulis tribus basalibus fulvo-rufescentibus, caeteris piceis, pube alba densa vestitis; ‘thoracis lobo antico lato, rotundato, supra caput protenso, utrinque profunde excavato; elytris subparallelis, apice rotundatis, tricari- natis, carinis apicem haud attingentibus, interstitits crasse seriatim punetatis. — Long. 4*/, millim. E di colore fulvo, alquanto sbiadito sull’ apice degli elitri. Il capo è liscio; gli occhi, in generale grossi e sporgenti nelle Coelaenomenodera, lo sono anche di più in questa piccola specie. Le antenne vanno gradatamente ingrossando dalla base all’ apice ; i loro tre primi articòli sono rossastri, gli altri picei e coperti di una pubescenza bianca e fitta sopratutto all’ apice. I lati del torace nei tre quarti posteriori sono quasi paralleli. L’appendice discoidale anteriore (fig. 2) è ampia e di forma quasi circo- Fig. 3. Coelaenomenodera Fig. 2. Coelaenomenodera signifera, Gestro. speciosa, Gestro. lare; il suo limite posteriore si trova a un dipresso alla metà della lunghezza totale del torace; sul davanti si protende sul capo sottile e translucida, nettamente limitata da un orletto sporgente; nel mezzo è profondamente incavata e divisa in due escavazioni semicircolari da una carena mediana; il fondo di ciascuna di queste escavazioni è occupato da punti irregolari e abbastanza fitti. Il resto del torace presenta da un lato e dal- l’altro due depressioni longitudinali con punti grossi irregolari e scarsi e una piccola depressione trasversale dinanzi allo scu- detto. Gli elitri sono più larghi del torace, alquanto dilatati dopo le spalle e col margine laterale depresso; sono elegante- mente scolpiti da punti grossi e profondi, allineati longitudinal- 462 R. GESTRO mente; ciascuno ha tre carene che cessano prima di raggiun- gere l’apice; la distanza fra la sutura e la prima carena (quasi uguale a quella fra la terza ed il margine laterale) è maggiore di quella che sta fra le carene stesse. Fra la sutura, che è leggermente elevata, e la prima carena vi sono tre serie longi- tudinali di punti, due nel secondo e nel terzo interstizio e di nuovo tre nel quarto. Fu raccolta da Ch. Haas a Zambi, alla foce del Congo. Il tipo, insieme a quello della specie sotto descritta, si conserva nel Museo di Bruxelles. Coelaenomenodera signifera, n. sp. ‘ulva, nitida, antennis nigris, albo pubescentibus, articulis tribus primis rufescentibus; thoracis lobo antico antrorsum angustato, supra caput protenso, utrinque profunde excavato ; elytris pone humeros dilatatis, apice rotundatis, tricarinatis, intersttiis sertatim crasse punctatis, punctis subquadratis. — Long. 6 7/2 millim. Praecedenti colore similis, sed statura majore, thoracis lobo antico omnino diverso ceterisque valde discrepans. È di una tinta uniformemente fulva; soltanto le antenne, eccettuati i tre primi articoli rossastri, sono nere, con fine pubescenza bianca. Il processo anteriore del torace, (fig. 3) che sopravvanza sul capo, è tutto affatto diverso da quello della specie precedente; nella speciosa è molto più largo e il suo contorno anteriore è foggiato a semicerchio, alla sua base é più stretto che nella porzione libera; nella signzfera è notevol- mente più stretto, il suo contorno anteriore è semi-elittico e la sua base è più larga che la porzione libera, le depressioni late- rali sono più strette e più profonde e la carena mediana è più forte sopratutto in avanti, ove si innalza, con leggera curva, al disopra del livello del margine laterale. Il torace dietro al processo è depresso da ambo i lati e la depressione dal lato interno è limitata da una carena obliqua. Gli elitri sono un po meno paralleli che quelli della spectosa, perchè dietro agli omeri si allargano alquanto di più; anche nella sigrifera ciascuno HISPIDAE 163 di essi ha tre carene che non raggiungono l'apice; ma i punti che si trovano allineati negli interstizii sono tendenti alla forma quadrangolare, mentre nella speciosa sono tondi od ovali. Questa specie proviene dalle Cascate di Samlia (Congo Francese), ove fu raccolta da Mocquerys. L’ ho trovata insieme alle altre Hispidae africane inviatemi gentilmente in comunicazione dal Museo di Bruxelles, sotto il nome di Coelaenomenodera cucullata Guér.; ma questa specie è del Madagascar e quasi più grande del doppio. XXIII. IL SOTTOGENERE THORACISPA. Nel Catalogo di Gemminger e Harold (1876) sono citate 63 specie del genere Hispa; il supplemento di Van den Branden (1884) ne aggiunge 24 e sì ha così un totale di 87. Weise nel suo “ Verzeichniss der Hispinen ,, (1897) (+) ne enumera 125 e questa cifra sale nel Catalogo di Donckier (1900) a 197. Ora le Hispa descritte ascendono, salvo errore, a 230 e si ha ragione di credere che il genere continuerà ad essere arricchito, perchè nelle collezioni, non esclusa quella a me afti- data, esistono tuttora specie inedite e perchè le future esplora- zioni forniranno nuovi materiali per lo studio di questa sezione delle Chrysomelidae. | La suddivisione del genere in gruppi, o sottogeneri, già ini- ziata dal Chapuis e continuata dal Weise e da me, è ora molto più giustificata e più necessaria, tenuto conto del numero delle specie così considerevolmente aumentato. Una lunga lista di nomi, disposti alfabeticamente tutti sotto il nome di Hispa, è tutt’ altro che comoda per chi debba deter- minare ed ordinare le specie della propria collezione; per cui è da augurarsi che in una nuova edizione del Catalogo «delle Hispidae sia tenuto conto dei sottogeneri delle Hispa e forse, (1) Deutsche Entomologische Zeitschrift, 1897, p. 144. 464 R. GESTRO senza aspettare la pubblicazione di un nuovo elenco, questo prezioso servigio si potrà ottenere dall’ autore che collaborerà, per le /ispidae, al Genera Insectorum di Wytsman. Fra i sottogeneri istituiti dal Chapuis, uno, Thoracispa (+), è rappresentato da una specie (Drege, Chap.) assai rara e note- volissima pel suo aspetto. Ho avuto la fortuna di poterne esa- minare il tipo, inviatomi, insieme alle altre Hispidae africane, dal Museo di Bruxelles, e confesso che l'emozione provata nel vederla non fu meno viva di quella cagionatami dal genere Cassidispa. Dalla nuda diagnosi del Chapuis (loc. cit.) nessuno certamente può farsi un’ idea abbastanza giusta della strana forma di questo insetto e nep- pure da ciò che egli dice nel Genera des Co- léopteres (XI, pag. 335), ove è qualificato come un « type remarquable » al quale « les appendices latéraux du pronotum donnent un facies caractéristique ». Esso avrebbe meritato una figura nell’ atlante che accompagna la grande opera di Lacordaire e Chapuis ed io ho pensato di provvedere a questa lacuna col Fig. 4. Thoracispa Dregei, Chap. | pubblicarne uno schizzo (fig. 4). Il tipo è rappresentato da un esemplare in condizioni piuttosto cattive: esso fu in origine attraversato, con poco garbo, sull’elitro destro, da uno spillo sproporzionato alle sue dimensioni; in seguito, per cura di quella Direzione, fu ripreparato sopra un eartoncino, rimanendo però coll’ elitro spostato e coll’ enorme foro originale. Le espressioni riferentisi al disco del protorace ‘ swbconcavo ,, (Chapuis), e “ prothorax supra concavus ,, (Weise) non mi sem- brano molto precise, perchè esso è realmente concavo nella sua metà posteriore, ma nell’anteriore presenta una sporgenza me- diana che lo rende convesso. Chapuis dice che questa specie è “ d’un brun terne ou noiràtre ,, e a ciò bisognerebbe aggiun- gere che il torace nella sua porzione anteriore, e precisamente (!) Ann. de la Soc. Entom. de Belgique, XX, 1877, p. 50. HISPIDAE 165 sulla sporgenza mediana sopra citata, ha un riflesso cupreo, scuro, ma ben distinto. Quanto alla patria della Thoracispa Dregei, tanto sul cartellino che accompagna il tipo, quanto nei Cataloghi, non si ha che la vaga indicazione di Africa australe. Il Péringuey (1) la dice proveniente da Cape Colony (Cape Town) ed aggiunge che è molto rara. (!) Catalogue of the South African Hispinae. (Ann. of South African Museum, Vol. I, Part. 1, 1898, p. 130). Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.9, Vol. I (10 Febbraio 1905) 30 SOPRA ALCUNI ORNAMENTI SESSUALI NEI BYTHINUS. BREVI CONSIDERAZIONI CRITICHE DI Agostino DopERO FU G. In due sue recenti memorie pubblicate nella Rivista Coleotte- rologica Italiana (!) il Prof. A. Fiori cerca spiegare la presenza di un dente nelle tibie anteriori, e talvolta anche nelle posteriori, dei o7 di certe specie di Bythinus col supporlo un organo secondario di adesione, la cui funzione sarebbe di impedire lo scivolamento del 7 sulla 9 durante |’ accoppiamento. Tale ipotesi pare a me alquanto arrischiata, poichè un organo che ha uno scopo così definito e non certo scevro d'importanza, dovrebbe trovarsi in tutti i 7 del genere, le specie del quale sono evidentissimamente di una grande affinità tra loro, od almeno in quelle che ne sono munite dovrebbe sempre riscon- trarsi. Invece è l’ opposto che accade: alcune specie, e, per parlare di una nostra italiana, il pedator Rttr. in modo speciale, presentano tutti gli stadi di sviluppo in questi denti tibiali. Gli esemplari di questa specie che non hanno denti nè alle tibie anteriori nè alle posteriori furono primieramente descritti da Reitter col nome di B. etruscus; nella mia collezione posseggo altri esemplari in cui le tibie anteriori presentano nella parte apicale una lieve smarginatura non ancora però preceduta da dente, altri ne ho in cui il dente è marcato con tutto il suo normale sviluppo. Si hanno poi gli esemplari a femori ingrossati (pedator Rttr. forma tipica) ed in questi anche le tibie, sopratutto le posteriori, sono più dilatate ed in esse fa capolino talvolta una smarginatura subapicale interna semplice, più o meno pro- (1) Riv. Col. It., 1904, Anno II, 12, p. 243 e seg. — Loc. cit., 1905, Anno III, I, p. 12-13. ORNAMENTI SESSUALI NEI BYTHINUS 167 fonda, tal altra, più sovente, essa è preceduta da un dente acuto. Le tibie anteriori di questa forma sono sempre, nei numerosissimi esemplari che ebbi ad esaminare, munite pure di dente. Ora queste diverse forme si trovano alcune volte |’ una all'altra promiscue, altre volte accade che in un punto ove un anno non si trovarono che 77 a femori semplici e tibie non dentate, nell’anno seguente questi invece presentino gli ornamenti sessuali delle gambe sviluppati nel massimo grado. Questo fatto provato più volte (anche per il £. datebrosus Reitt. = blandus Rttr. = Schneidert Reitt. = Ravouxt Gril., che presenta un caso analogo) esclude assolutamente il poter fabbricare su di ciò teorie di evoluzione, che d'altronde ritengo affatto premature, tanto più finchè di questi piccoli animaletti si vanno ogni giorno scoprendo molti di nuovi. Il supporre che i denti alle tibie possano servire per impe- dire uno scivolamento mi pare d'altra parte inammissibile quando si consideri con quale facilità il 7 possa mantenersi saldo mediante le sue sei zampe terminate da uncino, colle quali può solidamente aggrapparsi alla sua 9. E poi perchè, nella stessa specie, il Creatore non provvede per tutti egualmente in cosa di tanto momento? Perchè il Bythinus Formaneki Reitt. non è premunito che da uno scivolamento laterale, avendo dentate soltanto le tibie intermedie, che sono mutiche in ogni altro Bythinus? Perchè in certi Bythinus del gruppo del myrmido Reitt. il dente alle tibie anteriori del 7 è di sviluppo straordinario ma situato all’ esterno della tibia? Per mio conto di tali denti mi son formato un ben più umile concetto, quello cioè che essi non siano altro, come la varia conformazione che sovente assumono i primi articoli delle an- tenne, le fossette e i piccoli tubercoli sui palpi, e fors’ anco i grandi tubercoli post- o suboculari di alcuni 7 7, che semplici ornamenti sessuali affatto secondarii, la presenza e lo sviluppo di alcuni dei quali, ed in modo particolare di quelli delle gambe, è dipendente dalle più o meno favorevoli condizioni nelle quali l’insetto ha trascorso lo stadio larvale. | Ed a confermarmi in questa opinione mi è di valido appoggio 168 A. DODERO l’osservare con quanta abbondanza gli ornamenti sessuali sono sparsi in gran parte del regno animale ed in modo particola- rissimo negli insetti. Il gruppo dei Pse/afidi poi primeggia fra i coleotteri per la frequenza e varietà di simili deformazioni estetiche sparse su quasi ogni porzione del loro minuscolo corpicino. Termino notando ancora come a pag. 247 della prima delle cennate memorie, |’ egregio Autore dica essere nei Bythinus cavernicoli nulli o poco sviluppati gli ornamenti nelle antenne maschili, dimenticando così la più bella e strana specie del genere, il B. (Xenobythus) Serullazi Peyer., nella quale invece tali ornamenti raggiungono un grado superiore ancora a quello delle più favorite fra le specie non cavernicole. La Q di questa specie essendo cieca ed abitando le parti assolutamente oscure della caverna che la ospita, non può ren- dersi conto di tale ornamento se non col contatto. È questo un fatto che vorrei sottoporre ai seguaci ad oltranza delle teorie transformiste. Parrebbe a me che poichè la 9 ha avuto tutto il tempo ad adattarsi alla sua vita ipogea sino a perdere com- pletamente l’organo visivo, il 7 dovrebbe, in ubbidienza a tali leggi, aver pure più profondamente modificato la singolare foggia delle sue antenne. DESCRIPTIONS OF NEW GENERA AND SPECIES OF PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA OBTAINED BY D. Loria iN NEW GUINEA BY MARTIN JACOBY These descriptions are based on a collection submitted to me by D Gestro, obtained by D." Loria in South Eastern and Southern New Guinea and contain many novelties, besides spe- cies previously known. The types and cotypes are contained in the Genoa civic Museum and in my own collection, from the latter I have added a few species which have not been pre- viously known. The localities given are those which are to be found on the maps published by the British New Guinea go- vernment. EUMOLPIN 44. l. Rhyparida obscuripennis, sp. n. Broadly subovate, piceous, antenne fulvous, thorax minutely and closely punctured, elytra with lateral, deep depression be- low the base, strongly punctured at that portion, more finely so posteriorly, tibiae and tarsi dark fulvous. Length 6 millim. Head fulvous or piceous, finely and rather closely punctured at the vertex, the latter obsoletely carinate at the middle, with a short central groove anteriorly, bilobed in front separating the clypeus, the latter subquadrate, sparingly and finely punc- tured, its anterior margin semicircularly emarginate, labrum falvous, mandibles black, antenn:e extending to the middle of the elytra, pale fulvous, the second joint but slightly shorther 470 M. JACOBY than the third, basal joint curved, thorax twice as broad as long the sides feebly rounded, gradually narrowed anteriorly, the angles distinct but not produced, the surface evenly, very finely and closely punctured, a narrow space near all the margins impunctate or nearly so, scutellum impunctate; elytra broad, convex, with a short but deep depression below the base, stron- gly and deeply punctate-striate at the basal portion, the punc- tures extending to the basal margin but getting much finer po- steriorly and nearly obsolete at the apex, underside and legs more or less fulvous, prosternum subquadrate, rather convex, entirely impunctate, femora unarmed. Isle Goodenough, January. Of this species which seems more nearly allied to A. aruensis, Baly or R. tibialis Baly, only female specimens seem to have been obtained, the insect seems to be distinguished by the transverse shape of the thorax and the uniformly fine and even punctuation of the latter part, also by the convex and smooth prosternum. R. amplicollis Blackb. is a much larger insect of more oblong shape and has a differently sculptured thorax. 2. Rhyparida papuana, sp. n. Fulvous, opaque, thorax opaque, microscopically punctured, less than twice as broad as long, elytra strongly punctate-striate, the punctures very closely placed, distinct to the apex, femora unarmed. Length 6 millim. Head very minutely punctured, only visible under a strong lens, opaque, clypeus much broader than long, separated by a punctured groove from the face, more strongly punctured than the latter, its apex semicircularly emarginate, antenna fulvous, the second joint one half shorter than the third, thorax scar- cely twice as broad as long and but very slightly narrowed anteriorly, the sides rather evenly rounded, the anterior angles produced into a small tooth, the surface opaque, minutely and closely punctured when seen under a very strong lens, scutel- ea ee) SE ee eee ee ee ee ee EI PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 471 lum broader than long, impunctate, elytra very slightly wider at the base than the thorax, oblong, very feebly depressed below the base, the punctures strong and closely placed and distinct to the apex, the 8'® and 9*® row joined before the middle and abbreviated, femora unarmed, prosternum rather elongate, narrowed between the coxe. British New Guinea. The two specimens contained in this collection seem to belong to the female sex as I can see no dilatation of the anterior tarsi; the species is allied to f. opacicollis Baly but is larger; like that species and several allied forms the thorax is opaque and seems impunctate unless seen under a very strong lens, the epistome is not longer than broad as in the last named species but the reverse is the case and the thorax is not « more than twice as broad as long » but scarcely more than one half broader, neither is the scutellum longer than broad; the elytral interstices in the present insect are entirely impunctate and slightly convex at the sides as is usually the case in the other species. No special locality is given. 3. Rhy parida humeronotata, sp. n. Black, the labrum and the basal joints of the antenna flavous, head strongly, thorax finely punctured, elytra strongly punctate- striate, the shoulders with a subquadrate fulvous spot. var. a. Head and thorax fulvous, elytra without humeral spots. var. b. Above entirely black. Length 3 millim. Head rather elongate, piceous or black, strongly and closely punctured, opaque, the clypeus distinctly separated by a trans- verse groove, labrum fulvous, antenna scarcely extending to the middle of the elytra, the lower five or six joints flavous, the rest black, the second joint half the length of the third, the latter as long as the fourth joint, thorax one half broader than long, the sides rather rounded, the disc with an obsolete trans- verse sulcus at the sides near the anterior margin, finely and AT? M. JACOBY closely punctured, black; elytra with a short but deep depression below the base, moderately strongly punctate-striate, black, the shoulders with a narrow subquadrate, elongate fulvous spot, under side and legs piceous or black, prosternum subquadrate, strongly punctured, claws bifid. Ighibirei. Of this species a great many specimens were obtained, I have however taken the spotted form for the type although the va- rieties are much more numerously represented, structural dif- ferences there are none between them but the species may pe- rhaps best be recognized by the strong and close punctuation of the head in connection with the well defined or separated clypeus. In R. 4-pustulata Jac. a closely allied species, the head is finely punctured and the clypeus is not separated; R. picta Baly has also a smooth, impunctate head and differently marked elytra. I may further add, that the male in the present species has the anterior tibia strongly dilated and slightly flexuose. 4. Rhyparida rivularis, sp. n. Black, labrum and the basal joints of the antenne fulvous, head opaque, thorax strongly transverse, finely and rather clo- sely punctured, the punctures of equal size, elytra with deep basal depression, strongly punctured anteriorly, finely so towards the apex, femora unarmed. Length 4 millim. Head opaque, finely punctured at the vertex, the middle por- tion distinctly bilobed, epistome separated from the face, more strongly punctured, its anterior margin nearly straight, labrum fulvous, antenne either entirely fulvous or the basal three joints only of that colour, the rest piceous, thorax more than twice as broad as long, the sides rounded, rather strongly so at the middle, the angles acute, the disc finely, evenly and rather clo- sely punctured, the middle portion rather more distantly pun- ctate, scutellum oblong, smooth, elytra with a short but deep PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 473 basal depression, deeply and strongly punctured at the anterior portion, the rest finely punctate. Paumomu River. One of the smaller species and to be separated by the epi- stome which does not form a single piece with the front, its nearly straight anterior margin, the even punctuation of the thorax and the unarmed femora, all these characters not being found united in any of the species described by Baly or since. 5. Nodostoma minutum, sp. n. Black, shining, the lower joints of the antenne flavous, tho- rax subconical, stronglv punctured, elytra deeply punctured, the interstices acutely longitudinally costate, legs very elongate. Length 1 !/, millim. Head finely punctured, the vertex with fine longitudinal stri- gee, epistome not separated from the face, antenne with the apical joints more or less piceous, the lower three or four joints flavous, the third and fourth equal, small, the following two more triangular in shape but not longer, second joint thickened and slightly longer than the third, thorax subconica!, the sides strongly deflexed, the surface very strongly and closely punctu- red; elytra much wider at the base than the thorax, the shoul- ders prominent, the apex pointed, the surface very strongly and closely longitudinally costate, the interstices closely punctured, legs very elongate, the anterior femora with a minute, the po- sterior ones with an acute, longer tooth, claws appendiculate. Haveri, Moroka. This is the smallest species of the genus I am acquainted with, of shining black coloration and with strongly costate elytra; the concave anterior margin of the thoracic episternum and the emarginate apex of the tibize as well as the appendiculate claws are typical of the genus. - 6. Cleorina semipurpurea, sp. n. Bluish-black below, the lower three joints of the antenne fulvous, thorax dark blue, strongly and closely punctured, ely- 474 M. JACOBY tra purplish, strongly punctate-striate, the outer interstices lon- gitudinally costate. Length 2 !/, millim. Head strongly longitudinally strigose at the vertex, the lower portion transversely confluently punctate, antenne black, the lower three joints fulvous below, terminal joints moderately thickened, thorax transverse, the anterior portion strongly defle- xed at the sides, the latter nearly straight, the anterior margin accompanied by a deep sulcus at the sides, the latter deeply and closely punctured, the middle of the disc less strongly and closely punctate, dark blue, scutellum violaceous, elytra broadly ovate, the basal portion convex, the shoulders with a deep de- pression within, very deeply punctate-striate, the punctures much finer towards the apex, the interstices convex at the sides; the breast bluish, abdomen, tibize and tarsi blackish. Ighibirei. More closely allied to C. aulica Lef. than to the other species ot the genus but the thorax much more deflexed at the anterior lateral portion, less transverse, the punctuation not so large and deep and the basal margin not accompanied at the sides by a row of punctures, the basal portion of the elytra more strongly raised. 7. Cleorina viridissima, sp. n. Metallic green or blue, under side blackish, the basal joints of the antenne fulvous, head rugosely punctured, thorax con- fluently punctured at the sides, elytra strongly punctate-striate, the shoulders very prominent. Length 2-3 millim. Head closely punctured, the interstices confluently rugose, and directed towards the middle, clypeus not separated from the face, strongly punctured, antenne extending beyond the base of the elytra, black, the lower three or four joints flavous below, ter- minal joint more elongate and pointed than the preceding ones third joint more slender and slightly longer than the fourth, tho- PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA N75 rax scarcely twice as broad as long, rather strongly deflexed anteriorly, the lateral margins nearly straight, anterior margin accompanied at the sides only by a deep sulcus, the surface transversely convex, strongly punctured, the punctuation dee- per and closer at the sides and the interstices rugose at the same place, scutellum broad, impunctate, elytra wider at the base than the thorax, the basal portion raised and bounded behind by a deep transverse depression, the humeral callus prominent, the surface strongly punctate-striate, the last interstice below the shoulders more or less obliquely costate, under side and legs blackish blue, prosternum deeply punctured, metasternum strongly longitudinally strigose. Ighibirei. This Cleorina may be principally distinguished by the rugo- sely and strongly pungtured head in connection with its bright metallic green coloration, of the upper surface. Many specimens were obtained. 8. Stethotes Lorize, sp. n. Black, the basal joints of the antenna flavous, legs fulvous, or piceous, thorax very closely punctured and transversely stri- gose, elytra closely partly irregularly and strongly punctured, head without lateral sulci. Length 3 millim. Head finely strigose and punctured, opake, the epistome not separated from the face, antenna piceous, the lower three joint flavous, basal and second joint much thickened, third and the following two joints slender and elongate, equal, terminal joints very little thickened; thorax transverse, subcylindrical, the sides feebly rounded, the surface very closely and strongly punctured, the punctures of transverse shape, the interstices slightly rugose, elytra of usual shape, narrowed posteriorly, much wider at the base than the thorax, very strongly and closely punctate-striate at the sides, irregularly so near the suture, legs robust, dark fulvous or piceous as vell as the abdomen, femora with an acute spine. 476 M. JACOBY Moroka, 1300 m. two specimens. Quite distinct from any of its allies on account of the strong and closely punctured upper surface, colour of the legs etc. 9. Stethotes integra, sp. n. Black, shining, the lower three joints of the antenna flavous, eyes not sulcate in front, thorax subconical, closely and strongly punctured, elytra with the basal portion convex, elongate and pointed posteriorly, distinctly punctate-striate. Length 4 millim. Head closely and strongly strigose, the strigee directed toward the centre, the eyes not surrounded by a sulcus, antenne scar- cely extending to the middle of the elytra, blackish, the lower three or four joints flavous, the third and following joints equal; thorax rather long and somewhat narrowed anteriorly when viewed from above, the sides very strongly deflexed, the surface closely and strongly punctured, especially so near the sides, elytra wider at the base than the thorax, very elongate, nar- rowed and pointed posteriorly, with the basal portion distinctly raised, the punctures like those of the thorax and arranged in rows, distinct to the apex; legs robust, all the femora strongly thickened, armed with an acute spine, claws bifid; prosternum broader than long, subquadrate. Haveri. The absence of any supra-ocular sulci or grooves in this and the preceding species almost suggests another genus for its re- ception, but I cannot find any other structural differences of importance to justify a separation; the convex anterior margin of the thoracic episternum prevents the species being mistaken for one of the genus Rhyparida. 10. Stethotes minuta, sp. n. Black, the antenne, labrum and palpi fulvous, thorax strongly punctured at the sides only, broader than long, elytra pointed, strongly punctate-striate. Length 2 millim. PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 477 Head nearly impunctate, the eyes surrounded by a narrow sulcus, epistome obsoletely separated from the face, with a few punctures, antenne entirely fulvous, the terminal joints slightly thickened, thorax transverse, the lateral margins rather indi- stinct, nearly straight, the disc scarcely perceptibly, the sides strongly punctured, elytra convex, pointed posteriorly, deeply punctured in rows, the punctures rather widely separated, legs with a purplish gloss, femora with a long spine. Mt. Astrolabe, November. Of this small species two specimens are before me which show some slight differences; the antenne in one of them have the apical joints rather darker and the disc of the thorax is more distinctly punctured, but as the specimens were both obtained at the same locality, the above differences are probably sexual. The species is closely allied to S. ngritula Baly and S. atra Baly but differs from the first named in having the vertex of the head shining and nearly impunctate, not granulose and opake, also in the posteriorly narrowed elytra; from the other species the present one may be distinguished by the different sculpture of the head and thorax. TRICLIOPHORA, gen. n. Elongate, subcylindrical, antenne filiform, the third joint much longer than the second, eyes entire, thorax subcylindrical, broader than long, strongly narrowed anteriorly, when viewed from above, the sides strongly deflexed in front, scutellum broader than long, elytra subcylindrical, strongly pointed posteriorly, punctate- striate, legs robust, the femora thickened, the posterior ones slightly curved, all unarmed, tibie dilated towards the middle, strongly sulcate, the intermediate and posterior ones emarginate at the apex, claws bifid, prosternum convex, widened at the base, broad, the anterior margin of the thoracic episternum convex. The shape of the insect for which the present genus is pro- posed resembles much one belonging to the family Curculionide 478 M. JACOBY on account of the elongate, posteriorly narrowed elytra. The genus must find its place in the 7ypophorine and is perhaps more nearly allied to Tricliona than any other, but the an- tenne are entirely filiform, the thorax is of longer and more subcylindrical shape and the femora have no spine and are fu- siform. Massiea Lef. a Chinese insect has appendiculate claws. The species cannot be mistaken for Stethotes integra which it much resembles, on account of the basal elytral depression, the unarmed femora and general larger size. ll. Tricliophora nigra, sp. n. Elongate, narrowed posteriorly, black, shining, labrum and antenne fulvous, head longitudinally strigose, thorax remotely punctured, elytra with deep basal depression, finely punctate- striate, femora pubescent above. Length 5 millim. Head with strong longitudinal strigze directed towards the centre, the latter depressed with a short central groove, epi- stome broader than long, separated from the face by a trans- verse groove, very sparingly punctured, labrum fulvous, anten- ne extending beyond the middle of the elytra, fulvous, the terminal joints stained with piceous, the second, third and fourth joint gradually elongated, apical joints very slightly thickened, thorax transverse, narrowed in front when seen from above, the sides strongly deflexed anteriorly, surface rather finely and somewhat remotely punctured at the sides and near the base, the rest of the disc nearly impunctate, black, shining, scutellum subquadrate, the apex rounded, elytra not wider at the base than the thorax, subcylindrical, narrowed posteriorly, with a deep basal depression within, the basal portion convex, finely and regularly punctate-striate, the punctures stronger within the depression, legs robust, the anterior tibie gradually widened towards the apex, carinate, posterior femora strongly convex clothed with white pubescence above. Bujakori (August). Soy eet ee PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 479 CHR YSOMELIN As 12. Platymela fulvoplagiata, sp. n. Fulvous, head and thorax distinctly punctured, the former with three, the latter with 6 black spots (4. 2.) elytra punctate- striate, black, with four fulvous spots and a subsutural longitu- dinal stripe near the base. Length 5 millim. Head distinctly but remotely punctured, the sides of the ver- tex with a round, the middle with an elongate spear-shaped spot, antenne extending to the base of the elytra, fulvous, the third joint elongate, the following ones slightly triangularly widened; thorax twice as broad as long, the anterior margin concave, the sides nearly straight, the surface rather convex, somewhat remotely but distinctly punctured, fulvous, the lateral margins at the middle, two spots at the middle of the basal mar- gin, two below these and another spot at each side, black, scu- tellum fulvous, elytra rather strongly punctate-striate, varied with. black and fulvous stripes and spots, the black portion in- terrupted by an elongate subsutural stripe which is placed an- teriorly and curves round nearly at right angles outwards near the basal margin; of the fulvous spots, one is placed below the shoulders, two, transversely below the middle and one near the apex; under side and legs fulvous, claws appendiculate, pro- sternum elongate, emarginate at the apex, the anterior coxal cavities open. Paumomu Riv. The elytral fulvous spots in this species, vary a good deal in size and are much smaller in some specimens, the subsutural stripe also may be much reduced and is divided sometimes into three nearly connected spots. ASO M. JACOBY 13. Phyllocharoides abdominalis Jac. This species described in the Novitat. Zoolog. 1894, was obtai- ned at the Paumomu River, Ighibirei, Kelesi. The colour of the insect varies from metallic blue, violet or purple. 14. Calomela dilaticornis, sp. n. Fulvous, terminal joints of the antenne dilated, black, thorax strongly punctured at the sides, elytra strongly punctate-striate, black, all the margins narrowly flavous, breast and abdomen black. Length 6-7 Subquadrate-ovate, the head closely and strongly punctured at the middle, fulvous, terminal joint of the palpi as long as the preceding one, truncate, antennz extending to the base of millim. the elytra, fulvous, the terminal four joints black, very strongly transversely dilated, second and fourth joint equal, third one slightly longer; thorax more than twice as broad as long, the sides straight, anterior margin concave at each side, the surface strongly and closely punctured at the sides, very finely and sparingly so at the middle, fulvous, the base with a small pi- ceous spot in front of the scutellum, the latter fulvous, elytra more strongly punctured below the base than at the other por- tion, the punctures placed in regular rows, the basal part very feebly depressed at the sides, the entire disc black, all the mar- gins fulvous the basal one more narrowly so than the others, the lateral fulvous stripe slightly widened below the shoulders, the corresponding part of the suture likewise slightly wider than the rest of it; breast and abdomen black, legs fulvous, claws bifid, prosternum bilobed at the base, the anterior coxal cavities open. Haveri. The black portion of the elytra occupies the entire disc leaving only the margins of a flavous colour in which respect the species differs from any of the other banded Australian forms. PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 181 XENOLINA gen. n. Oblong-ovate, maxillary palpi subcylindrical, the terminal joint as long as the preceding one, antenna with the lower joints (the basal one excepted) moniliform, the terminal joints gradually widened, not extending beyond the thorax, the latter transverse, moderately narrowed anteriorly, the anterior margin concave, the sides not thickened, elytra slightly wider at the base than the thorax, obsoletely punctate--striate, the lateral margins thi- ckened, legs rather feeble, prosternum widened at the base, much narrowed anteriorly, laterally grooved, mesosternum very short, deeply concave, the anterior angles strongly produced, tibiae scarcely sulcate, first joint of the tarsi but slightly longer than the second, claws simple, anterior cotyloid cavities closed. This genus is much more nearly allied to Lina and Plagiodera than to Chrysomela but differs from either in the closed ante- rior cavities; it does not fit in any of the Australian genera of Chrysomeline with closed cotyloid cavities on account of the simple claws, the subcylindrical palpi and less transverse shape of the thorax. 15. Xenolina marginata, sp. n. Fulvous, the terminal joints of the antennae blackish, thorax nearly impunctate, elytra obsoletely punctate-striate, the inters- tices finely punctured, black, the lateral margins strongly thi- ckened, fulvous. Length 6 millim. Head impunctate, fulvous, with a narrow central furrow, cly- peus triangular, flavous like the labrum, antennae extending to the base of the thorax, fulvous, the terminal three or four joints blackish, the second and the following three joints short, nearly equal, submoniliform, the apical joints transversely wide- ned; thorax rather more than twice as broad as long, the anterior margin concave, the sides slightly rounded and narrowed in Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.2, Vol. I (11 Febbraio 1905) 31 he 482 M. JACOBY front, the surface rather convex, with a few extremely minute punctures when seen under a strong lens, fulvous, scutellum fulvous; elytra slightly wider at the base than the thorax, very obsoletely punctate-striate, the interstices nearly as strongly punctured; black, the extreme basal and the lateral margins more broadly, fulvous, the latter strongly thickened and pre- ceded by a rather deep groove, under side and legs pale fulvous. Ighibirei. HALTICIN A. 16. Haltica bicolora, sp. Di Metallic dark blue, the thorax impunctate, obsoletely bifoveo- late anteriorly, elytra greenish cupreous, closely and finely punctured in irregular rows, antennae, tibiae and tarsi black. Length 5 '/,-6 millim. Frontal elevations of the head strongly raised, clypeus with acute central ridge, antennae extending nearly to the middle of the elytra, black, the lower two joints more or less fulvous, third joint slightly shorter than the fourth, as long as the sixth joint, thorax about one half broader than long, the sides feebly rounded anteriorly, the basal sulcus deep, nearly straight, the entire surface impunctate, violaceous blue, the anterior portion at the sides with a small round fovea, elytra with prominent shoulders, of greenish or brassy coloration, with very irregular and close rows of punctures which gradually get finer towards the apex, below obscure dark blue, the anterior legs and the tibiae and tarsi blackish; male with the penis long and slender, its apex rounded, with a small dent at the middle, the surface with the margins surrounding the cavity, thickened, the latter itself feebly ridged at the middle. Dilo, Kapakapa, Ighihirei. There are so many similarly coloured specimens = this Hal- tica contained in this collection that I must separate them for the present from many others of normally blue coloration which agree very nearly with H. pagana Blackb. from Australia tai ini eee “ei PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA A83 of which I possess a typical (female) example. Our knowledge so far of these very numerous and extremely closely allied forms of the genus /Ma/tica is very limited, even as regard the European species and no certain determination of the exotic species is possible untill a great material of both sexes is accu- mulated and a monograph of the genus prepared. The present species which may of course only be a variety is principally distin- guished by the difference in coloration of the thorax and the elytra, the entirely smooth surface of the former and close semiregular punctuation of the latter parts. 17. Xenidea Lorize, sp. n. Purplish, the antenne (the last joint excepted) fulvous, thorax nearly impunctate, elytra violaceous, finely punctate-striate, an- terior tibiae obscure piceous. Length 21/, millim. Head metallic blue or purplish, impunctate, antenne closely approached at the base, extending to the middle of the elytra, fulvous, the apical joint piceous, third and following joints elon- gate, thorax nearly twice as broad as long, the sides straight, the anterior angles oblique, the surface convex, very obsoletely punctured here and there, with a shallow transverse sulcus near the base bounded at the sides by a deep perpendicular groove, elytra metallic purplish or violaceous, finely punctate-striate, not depressed below the base, legs bluish or purplish, the an- terior tibiae sometimes obscure piceous. Dilo, Ighibirei, Waicunina. One of the smaller species, differing from X. pusilla Jac. in the colour of the antenne and the nearly impunctate thorax; many specimens. 18, Xenidea dimidiaticornis, sp. n. Metallic purplish-violaceous, the intermediate joints of the an- tenne black, the rest flavous, thorax with a basal row of punc- 184 M. JACOBY tures, elytra with a deep basal depression, strongly punctate- striate at the base, more finely so below the middle. Length 4 millim. Head impunctate, with narrow oblique grooves above the eyes which meet at the front, clypeus depressed, smooth, its anterior edge straight, the middle with an acute ridge extending upwards to the lateral grooves, eyes large and oval, antenne long and slender, the lower four or five and the apical three joints fla- vous, the others black; thorax nearly twice as broad as long, convex, the sides straight, the anterior angles oblique, the basal lobe broadly rounded and produced, the disc with a few very fine punctures, irregularly distributed, the base with a trans- verse row of deeper punctures, elytra with a deep basal depres- sion below the shoulders, regularly punctate-striate, the punctu- res stronger anteriorly than at the posterior portion, under side and legs purplish. Ighibirei. Larger than X. Lorie and distinguished from that species and from X. alternata Baly by the coloration of the antenne and the basal elytral depression, the latter and the absence of elytral coste separates the species from X. brevicornis Jac. 19. Sutrea triplagiata, sp. n. Piceous or black, the last joint of the antenna flavous, thorax impunctate, the anterior angles obscure fulvous, elytra flavous, a transverse band at the base, an elongate spot below the middle, the apex and the posterior portion of the suture black. Length 5-7 millim. Head black, with a single deep puncture in front of the eyes, frontal elevations very narrowly oblique, carina linear, apex of the last joint of the palpi, flavous, antenne extending to the middle of the elytra, black, the apical joint flavous, third joint shorter than the fourth, thorax twice as broad as long, the sides nearly straight, the angles obtuse, the posterior ones obli- que, the surface rather convex, black, impunctate, the anterior aging PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 185 angles obscure fulvous, the disc with an obsolete transverse depression near the basal margin, scutellum broad, triangular, elytra very minutely and closely punctured, yellowish white, a transverse band near the base, not extending to the sides, an elongate, subtriangular spot below the middle, the apex and the suture, from the middle downwards black; under side and legs black, (in one specimen the anterior coxee and the ante- rior and intermediate femora are flavous) posterior tibie mu- cronate only, claws appendiculate, prosternum narrow, the an- terior coxal cavities open. Moroka. Quite distinct in coloration than any other species of the genus. 20. Sutrea semirugosa, sp. n. Flavous, the abdomen and the posterior femora more or less piceous, head and thorax impunctate, elytra finely rugose or wrinkled, black, the extreme sutural and lateral margins often obscure dark fulvous or piceous. Length 3 1/,-4 millim. Of oblong, nearly parallel shape, the head fiavous, impunctate, frontal elevations pyriform, antenna scarcely extending to the middle of the elytra, flavous, the terminal two or three joints slightly stained with piceous, the third and following joints elon- gate and slender, nearly equal, thorax twice as broad as long, of equal width, the lateral margins slightly rounded at the middle, the anterior angles oblique, the sides very narrowly margined, the surface transversely convex, impunctate, flavous, elytra with very narrow, reflexed margins, black, the entire sur- face finely wrinkled, of leathery appearance, shining and wi- thout punctures, under side and legs flavous, posterior femora piceous as well as the abdomen, prosternum very narrow, an- terior coxal cavities open. . Dilo, Rigo (July). The peculiar scuipturing of the elytra and their black colour differs entirely from any of the other species placed in this 186 M. JACOBY genus; in a single specimen which I take to be the female, the thorax is decidedly longer and less transverse and the proster- num is broader but in every other respect the specimen agrees although the antenna are as usual shorter than in the male. Altogether seven specimens of this species are before me in regard to two others which agree in everything except that the elytra are smooth and shining, I can come to no conclusion, either the rugosities are abnormal, which is not likely to be the case in so many specimens, or those which have smooth elytra represent another species but these latter are absolutely indistinguishable from the others in every other respect. 21. Sutrea marginipennis, sp. n. Flavous, head and thorax impunctate, elytra black, shining, nearly impunctate, with rather broadly reflexed lateral margins, the base with a transverse depression. Length 4 millim. Of more elongate and parallel shape than the preceding spe- cies, the head broader and shorter, the eyes larger, frontal tu- bercles strongly developed, labrum piceous, antenne very slen- der, extending to the middle of the elytra, fulvous, the apical two or three joints darker, thorax scarcely twice as broad as long, the lateral margins rather strongly rounded, anterior an- gles distinctly oblique, the surface transversely convex, impunc- tate, the sides narrowly margined, flavous, scutellum black, broad, elytra with a distinct transverse, basal depression, extre- mely minutely punctured in obsolete widely separated rows, black, shining, the sides with a distinct, rather wide, reflexed margin and an obsolete costa from the shoulders to the apex, the latter somewhat produced; abdomen and the posterior fe- mora black, rest of the under side and legs flavous, metatarsus of the posterior legs longer than the following joints together. Paumomu River. There will not be much difficulty in distinguishing this spe- cles on account of the broad elytral margins and the produced PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 487 apex both places of which are flattened and limited above by a costalike line. 22. Sutrea loevipennis, sp. n. Flavous, the head and thorax impunctate, elytra black, shi- ning and impunctate, the base with a shallow depression, legs flavous. Length 4 millim. Head entirely impunctate, flavous, the frontal elevations elon- gate and pointed anteriorly, antenne not extending to the mid- dle of the elytra, flavous, the third and fourth joint equal, fol- lowing joints slightly longer, thorax about twice as broad as long, of the same shape as the preceding species, transversely subquadrate and convex, impunctate, scutellum flavous, elytra with a shallow but distinct depression below the base, black, entirely impunctate, below and the legs flavous, the abdomen stained with piceous at the sides, prosternum very narrow but distinct. Dilo. On account of the impunctate elytra which have only extre- mely narrow lateral reflexed margins and the flavous legs, I must separate this species from the preceding ones, there is also a difference in the width of the prosternum which is distinctly visible; there are two specimens before me. 23. Aphthona bicolorata, sp. n. Testaceous, the labrum, antenna (the basal joints excepted) and the posterior femora black, thorax subquadrate, impunctate, elytra not perceptibly punctured, testaceous, the suture narrowly or more broadly, black. Mas. Upper surface shining. Fem. The elytra opaque, the thorax shining. Length 3-3 !/, millim. Of oblong-ovate shape, the head impunctate, testaceous, fron- tal elevations transverse, linear, clypeus rather broad, triangular, 188 M. JACOBY labrum black, mandibles and paipi piceous, antenne slender, black, the lower three joints flavous, third joint one half longer than the second one, as long as the fourth joint, the following joints slightly longer, thorax about one half broader than long, of equal width, the sides straight, the anterior angles oblique, forming a tooth or angle before the middle, the surface rather convex, impunctate and shining, scutellum short, black, elytra slightly wider at the base than the thorax, impunctate, convex, the lateral margins near the extreme apex furnished with some very short hairs, the disc testaceous, the sutural margins black to a smaller or larger degree; posterior femora strongly thi- ckened, black, their metatarsus longer than the following joints together, the tibial spur placed at the outer side of the apex. Paumomu Riv., Kapakapa. A comparatively larger sized species of which a good many specimens were obtained; all the females which differ structurally from the males in not having the anterior tarsi dilated, have the elytra opaque, while the same parts in the male are highly shining, in one or two specimens there is scarcely au indication of the dark elytral suture. 24. Psylliodes Lorize, sp. n. Elongate, subcylindrical, metallic violaceous, antenne black, the lower three joints flavous, thorax strongly and closely pun- ctured, elytra finely punctate-striate, the interstices flat, extre- mely finely punctured here and there, wings present. Length 4 millim. Head impunctate, frontal elevations obsolete, clypeus broad, eyes large, ovate, with narrow sulci at their inner margins, labrum transverse, with a row of punctures, black, antenna reaching nearly to the middle of the elytra, black, the lower three joints flavous, second joint longer than the third, terminal joints gradually thickened, thorax one half broader than long, the sides nearly straight, narrowed towards the apex, angulate < - È È PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 189 before the middle, the disc rather strongly ‘and closely punctu red, elytra narrowed towards the apex, finely .punctate-striate, the interstices sparingly and minutely punctured, breast and abdomen black, legs violaceous, the posterior metatarsus very elongate, half the length of the tibia. Ighibirei. Larger than P. Wallace Baly and P. nigripes Jac. from New Guinea, the thorax much more strongly punctured and the antenne longer, the posterior femora are very deeply longitu- dinally sulcate below and the sulcus is of fulvous coloration. 25. Cheetoenema Lorize, sp. n. Subquadrate, black, the antenna and legs flavous, the femora and apex of the posterior tibie black, head impunctate, thorax transverse, nearly impunctate, elytra very strongly and regu- larly punctate-striate. Length 2 millim. Of shining, black colour, the head impunctate, with the ex- ception of a single puncture above the eyes, clypeus broad, labrum flavous, antenna extending beyond the middle of the elytra, slender, second joint thickened, scarcely or very slightly shorter than the third, terminal joint very elongate and pointed, slightly darker, all the other joints flavous, thorax strongly transverse, rather more than twice as broad as long, the sides feebly rounded, narrowly margined, the disc rather convex, ex- tremely finely punctured, only seen under a strong lens, the posterior margin accompanied by a deeper row of punctures, slightly produced at the middle, scutellum ovate; elytra convex, without basal depression, broad, gradually narrowed towards the apex, with strong, round and deep punctures, arranged in re- gular rows, including the first, short, subsutural row, the in- terstices flat, with the exception of the last two which are con- vex, the punctures much finer at the extreme apex, all the femora and the apex of the posterior tibie from its emargina- 490 M. JACOBY tion, black, tibie and tarsi flavous, prosternum strongly punctu- red, rest of the. under side nearly smooth. Dilo. In its general shape and impunctate head and thorax this species nearly agrees with C. Gestroi Jac. from Borneo but differs in the entirely flavous antenna and tibie besides other details. 26. Cheetoenema transversicollis, sp. n. Short and broad, dark aeneous, the lower six joints of the antenne and the legs fulvous, head impunctate, thorax transverse, strongly and subremotely punctured, elytra deeply punctate- striate, the sutural row regular, the interstices slightly convex, posterior femora aeneous. Length 2 millim. Head entirely impunctate and shining, nearly black, the sides with a narrow, oblique groove, clypeus feebly separated from the face, broad, the anterior margin subtriangularly emarginate, antenne extending to the middle of the elytra, the lower six joints fulvous, the rest black, third and fourth joint equal, each rather longer than the thickened second joint, terminal joints likewise thickened, thorax more than twice as broad as long, not narrowed anteriorly, the sides nearly straight, the anterior angles very slightly oblique, the disc strongly but not very clo- sely punctured, the interstices shining, smooth, elytra convex, slightly narrowed towards the apex, very strongly and deeply punctate-striate, the punctures very closely placed, the first sutural short row as regular as the others, interstices slightly convex, smooth and shining, under side black and shining, im- punctate, prosternum narrow, much longer than broad, femora more or less black, the posterior ones always of this colour and very strongly incrassate, almost ovate, tibiae and tarsi fulvous. Dilo, Paumomu Riv. From all the species of this genus from the Malayan regions as far as I am aware, this Chetocnema differs in the entirely smooth and impunctate head in connection with the short and very transversely shaped thorax and its strong punctuation. ee Pe PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 491 27. Sphoeroderma subimpressa, sp. n. Body below, the head, thorax, antenna and the legs fulvous, thorax obsoletely sulcate at the sides, nearly impunctate, elytra violaceous, rather strongly and closely punctured. Length 3 millim. Head impunctate, frontal elevations broad but very feebly raised, carina short and rather thick, antenna slender, exten- ding to the middle of the elytra, entirely fulvous, the third and following joints somewhat triangularly widened, of nearly equal length; thorax at least twice as broad as long, the sides straight, the angles obliquely thickened, the basal margin rather strongly produced at the middle, the disc in front of it with a distinct oblique depression, the sides obsoletely longitudinally sulcate, the surface with some very minute punctures, only visible under a strong lens, scutellum piceous; elytra dark violaceous, rather strongly punctured in closely approached rows, the shoulders prominent, the last interstice slightly convex; under side and legs fulvous, the breast more or less pale piceous, abdomen im- punctate. Haveri. S. E. New Guinea. This Sphaeroderma may be principally distinguished by the fulvous antenne and the comparatively strongly punctured ely- tra, the obsoletely sulcate thorax will further assist in its recog- nition. 28. Argopistes limbatipennis, sp. n. Fulvous, the thorax minutely and closely punctured, elytra obsoletely punctate-striate, the interstices closely punctured, black, the lateral and apical margins, fulvous. Length 3 millim. Head impunctate between the eyes, fulvous, this portion redu- ced to a narrow stripe, eyes occupying the entire sides, the frontal elevations obsolete, elongate, bounded behind by a trans- 492 M. JACOBY verse groove and terminating into a blunt point between the antennee, the latter pale fulvous, extending to the middle of the elytra, the second and third joint small, equal, the others more elongate; thorax more than twice as broad as long, widened at the middle, the sides obliquely narrowed anteriorly, straight, the basal margin sinuate at each side, produced at the middle, the disc fulvous, very minutely and closely punctured, scutellum obscure fulvous, elytra extremely closely and finely punctured with rows of other rather larger punctures, the rows themselves somewhat indistinct, black, the sides and apex narrowly fulvous; below pale fulvous, not perceptibly punctured ; posterior femora strongly incrassate, their tibise short, broadly dilated at the apex and deeply sulcate, the apex produced into a long, stout point and provided within with another strong spur, the first joint of the posterior tarsi very elongate, claws appendiculate, pro- sternum broad, subquadrate, its surface concave, mesosternum narrowly transverse, triangularly pointed anteriorly, metasternum produced and truncate at the apex, anterior cotyloid cavities open. Ighibirei, Bujakori, August. (Two specimens). GALERUCINA 29. Oides apicipennis, sp. n. Flavous, the head, antenne and the abdomen black, thorax very sparingly punctured, elytra extremely finely punctate, ful- vous, the extreme apex black, legs fulvous, streaked with black. . Var. Elytra and legs entirely fulvous. Length 8-9 millim. Head entirely impunctate, black, antenne extending to the middle of the elytra, black, the third joint distinctly shorter than the fourth, thorax short, rather more than twice as broad as long, the sides evenly but not strongly rounded, the basal margin sinuate at the sides, feebly produced at the middle, the disc with a few very minute punctures, somewhat longitudinally depressed at the middle, scutellum flavous, elytra wider at the PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 493 base than the thorax, of elongate, posteriorly pointed shape, extremely finely and closely punctured, flavous, the apical mar- gins narrowly black, this colour extending in a pointed shape a little way up the sides, abdomen and the tibie and tarsi more or less black. Hab. Haveri, the variety. Paumomu Riv. I cannot separate the variety specifically from the typical form, although the basal two joints and the legs are nearly entirely fulvous and the elytral black apex is wanting, every- thing else is the same and these specimens probably represent only a local form; the black head and abdomen principally distinguish this species. 30. Oides Lovrize, sp. n. Flavous, thorax closely punctured, biimpressed, elytra very minutely punctured, blackish, the base and the sides narrowly fulvous. Length 10-11 millim. Head impunctate, flavous, antenna with the third and fourth joint elongate, equal, the following three joints shorter; the rest wanting, thorax about twice and a half broader than long, nar- rowed anteriorly, the lateral margins very feebly rounded, the surface with a rather deep round fovea at each side, closely impressed with larger and smaller punctures, scutellum flavous, elytra widened towards the middle, longitudinally depressed below the shoulders, the entire surface extremely finely and closely punctured, nearly black, the base and the sides nar- rowly fulvous, under side and legs flavous, tarsi strongly pu- bescent below. Hab. British New Guinea. From nearly similarly coloured species, the present one may be principally distinguished by the closely punctured and_bifo- veolate thorax as well as by the black not blue colour of the disc of the elytra; the special locality where the two specimens before me, were obtained, is not given. AOA M. JACOBY 31. Aulacophora Loriana, sp. n. Flavous, the labrum the antenne (the basal joints excepted) the breast and the posterior legs black, head and thorax fulvous, impunctate, elytra extremely minutely punctured, a transverse band at the base, a more or less sinuate spot near the apex (sometimes small or obsolete) and the extreme sutural apex black. Length 8 millim. Head impunctate, pale fulvous, clypeus wedge shaped, labrum black, eyes large, oval, antenna extending below the middle of the elytra, black, the lower two and the base of the third joint flavous, third and following joints equal, slender, thorax constricted at the base, the sides rather strongly rounded before the middle, the surface impunctate, with the exception of a few fine punctures near the anterior angles, the transverse sulcus deep and straight, scutellum fulvous, elytra not depressed below the base, flavous, with a black transverse band at the base, extending downwards to one third their length and to the la- teral margins, another black spot, more or less deeply concave at its inner edge is placed near the apex and the apical margin is likewise more or less narrowly black, under side and the an- terior and intermediate femora, flavous, their tibie and tarsi piceous, the posterior legs, the extreme base excepted, entirely blackish, last abdominal segment of the male with the median lobe elongate and deeply longitudinally sulcate, that of the fe- male with a short triangular emargination. Hab. Paumomu Riv., Haveri. S. E. New Guinea. I must separate this form for the present from A. melitaris Jac. and several other nearly similarly marked species on ac- count of the large flavous intermediate space which separates the elytral band and spot and the black apical elytral margins, the species may however eventually prove to be an aberra- tion only of the above mentioned insect to which it is at all events closely allied. ee ——_e-s " "—r— _———————e.; »— ———n PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA. FROM NEW GUINEA 195 32, Aulacophora pallidifasciata, sp. n. Black, the thorax fulvous, impunctate, elytra microscopically punctured, black, the middle with a transverse nearly white band, abdomen flavous. Mas. The intermediate lobe of the last abdominal segment, moderately sulcate. Length 6 millim, Head impunctate, entirely black, eyes large, antenne nearly extending to the apex of the elytra, black, the lower two joints shining, the others pubescent, very elongate and equal, thorax about one half broader than long, the sides rather strongly constricted at the base, rounded anteriorly, the surface impunc- tate, fulvous, the basal sulcus straight, scutellum fulvous, elytra with rows of minute punctures and traces of longitudinal lines, black, this colour interrupted at the middle by a rather broad and straight transverse whitish band; breast and legs black, all the tibize mucronate, abdomen flavous. Haveri, Ighibirei. n From any of the other nearly similarly coloured species, the present one may be at once known by the entirely black head, breast and legs and by the very regularly shaped white band of the elytra. 33. Aulacophora rigoensis, sp. n. * Flavous, the sides of the breast and the middle of the abdo- men black, head with two black spots at the vertex, thorax nearly impunctate, elytra very minutely punctured, a subqua- drate spot at the base and a larger oval spot near the apex, black. Length 5 millim. Head impunctate, the vertex black, with a central flavous stripe, the rest of the face flavous, antenne rather long and robust, flavous, the third joint longer than the others, thorax 496 M. JACOBY strongly transversely sulcate, the sides straight at the base, rounded in front, the disc impunctate, flavous, scutellum flavous, elytra not depressed below the base, flavous with two. black spots, one subquadrate at the base not quite touching the su- ture, the other larger and of more rounded shape near the apex, under side and legs flavous, the sides of the breast and the abdomen black, the sides of each segment of the latter fla- vous, the last segment of the male, deeply longitudinally sul- cate, that of the female nearly truncate, pygidium black. Hab. Rigo, Ighibirei. Entirely resembling in coloration A. occipitalis Baly but se- parated by the simple lower joints of the antenna which in the other species are dilated, the same is the case in the male of A. Olivieri Baly. 34. Aulacophora cornuta Baly (nec robusta Duviv.). Paumomu Riv., Haveri, S. E. New Guinea; also Fergusson Isl. (Meek), Arfak, New Guinea (my collection). The two specimens obtained by D. Loria belong to Baly’s variety in which the elytra are black or nearly so and nar- rowly margined with fulvous. Baly has wrongly identified Du- vivier’s A. robusta (Notes Leyd. Mus. VI, p. 124) with his (Baly’s) A. cornuta; in regard to the tuberculate head and the general coloration the two species are identical, but Duvivier describes the thorax as punctured throughout, which is not the case in Baly’s species, nor are the elytra shining and strongly punctured in rows as in A. robusta, on the contrary, the elytra are opaque and extremely minutely and closely punctate in A. cornuta. 35. Wulenia divisa, sp. n. Black, thorax flavous, impunctate, elytra finely and closely punctured, the basal two thirds flavous, the apical one, black. Length 8 millim. PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 197 Elongate, parallel, the head black, impunctate, frontal tuber- cles strongly raised, antenna long and slender, black, the second Joint less than half the length of the third joint, terminal joints very slender and elongate, thorax one half broader than long, subquadrate, the sides feebly rounded at the middle, the angles ‘acute, surface rather convex, impunctate, pale flavous, scutellum black, oblong, elytra much broader at the base than the thorax, finely and closely punctured, flavous, the apical third portion black, under side'and legs of the latter colour. A single spe- clmen. Hab. Moroka, 1300 met. Thre species of Yulenia have been described by me, of E these Y. bicolor must find its place in another genus. ITYLUS, gen. n Elongate, glabrous, head rather long, robust, frontal eleva- tions, strongly developed, palpi swollen, antenna very long, nearly extending to the end of the elytra in the male, the basal joints robust, pubescent, very elongate as well as the third joint, thorax transversely convex, at least one half broader than long, the sides rounded anteriorly, the angles acute, scutellum broad, elytra wider at the base than the thorax, finely punctured in rows, legs long and slender, tibie unarmed, the first joint of the posterior tarsi as long as the following two joints together, claws bifid, prosternum extremely narrow, anterior cotyloid ca- vities open. Type /tylus bicolor Jac. I must establish this genus on a species from Perak, described by me as Yulenia bicolor in the Stettin. Zeitg. 1895. Altough the principal structural characters as the unarmed tibie, bifid claws and open anterior cavities agree with that genus, the thorax and the antenne are of quite different shape and stru- cture and agree almost entirely with Nadrana (Metrioidea) bdi- color Baly as well as the coloration, the latter (black and brown), being very common in the Malayan Phytophaga. In Nadrana however the claws are appendiculate and other differences are Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3,°, Vol. I (13 Febbraio 1905) 32 498 M. JACOBY present. Yudenia proper are smaller insect and the thorax is short and transverse, not broadly subquadrate, nor are the antenna so long and robust. MOROKASIA, gen. n Body elongate, glabrous, the frontal elevations of the head obsolete, antenna filiform, the third joint twice as long as the second, thorax transverse, the anterior angles oblique, posterior margin rounded, elytral epipleurze broad, continued below the middle, tibie unarmed, claws bifid, anterior coxal cavities open. I am obliged to separate this insect generically from Yudenia Jac. and Jtylus with which it has most of the structural characters in common, but differs in the absence of frontal elevations and princi- pally in the shape of the thorax, which is much more transverse in shape and shorter than in Yu/enza and quite different in regard to the anterior angles which are obliquely thickened as well as in the rounded basal margin, the general shape of the thorax is more that of the genus Antipha; the comparative size of the joints of the antenne also differ from that of Yulenia and the elytra have reflexed margins which is not the case in the last named genus. 36. Morokasia nigromaculata, sp. n. Black, the apical joint of the antenne yellow, thorax impunc- tate, the lateral margins flavous, elytra finely punctured, pale flavous, the suture and four subquadrate spots on each elytron, black. Var. Thorax dark fulvous. Length 7 millim. Elongate, glabrous, the head impunctate, black, with a nar- row central groove, frontal elevations absent, antenna extending beyond the middle of the elytra, black, the last joint yellowish white, third joint distinctly shorter than the fourth, terminal joints as long as the third one, thorax transverse, the lateral PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 499 margins feebly rounded and slightly constricted at the base, anterior angles slightly oblique and thickened, the surface im- punctate, black, the extreme lateral margins flavous, scutellum elongate, black, elytra wider at the base than the thorax, slightly widened towards the middle, with rather broadly re- flexed lateral margins, the surface finely and closely punctured, yellowish-white, the suture from below the scutellum black, four other black transversely subquadrate spots are placed on each elytron, of these one is situated at the base, the second, before, the third, below the middle and the fourth near the apex, the latter only extends to the suture, the others are abbreviated at each end, under side and legs black, tibia unarmed, claws bifid, anterior cavities open. Moroka 1300 m. GRONOVIUS, gen. n. Body robust, elongate and convex, glabrous, palpi slender, antennee filiform, the third joint the longest, thorax transverse, longitudinally and transversely sulcate, the sides strongly » bi- dentate, elytra with three deep discoidal depressions, the sides defiexed and sulcate, rugosely punctured, legs slender, tibi» longitudinally sulcate, unarmed, metatarsus of the posterior legs as long as the following joints together, claws bifid, prosternum invisible between the coxe, the anterior cotyloid cavities open. This large and handsome species will find its place near Sastra Baly, it differs from this and the other genera of this group as well as from any of the Galeructdae with which I am acquainted by the structure of the thorax, the sides of which are armed with two acute teeth, the elytra are very ample and convex and their depressions are very strongly marked. Type. Gronovius imperialis. 37. Gronovius imperialis, sp. n. Metallic cupreous or purplish above, antenne and legs bla- ckish, thorax closely and strongly punctured, elytra rugosely 500 M. JACOBY punctured throughout, deeply transversely biimpressed, the sides longitudinally sulcate, with a strongly sinuate ridge from the shoulder downwards, abdomen obscure flavous. Length 13-14 millim. Head subquadrate, the vertex rugosely punctured, frontal elevations strongly convex, oblique, labrum and palpi black, the latter rather slender, terminal joint short, acute, antenne extending to two thirds the length of the elytra, very slender, the basal joint elongate, club shaped, second, scarcely half as long, third joint the longest, terminal joint elongate and poin- ted, thorax scarcely twice as broad as long, of equal width, lateral margins strongly dentate before and below the middle, the disc with a central longitudinal and a lateral. transverse depression, closely and strongly punctured, cupreous, scutellum broadly oblong, its apex truncate, with some irregular punctures, greenish, elytra purplish, with greenish reflections, with two deep transverse depressions, the basal, median and apical portion strongly raised, the sides bounded by an acute, sinuate ridge above, which extends from the shoulders to below the middle, the entire surface strongly and closely punctured with the in- terstices rugose, the lateral margins greenish-golden, under side and legs bluish black, femora slender, abdomen flavous. Two specimens. Hab. Paumomu Riv. In one specimen the antenne are rather longer than in the other and the last abdominal segment has a small indentation at the middle, it is problably a male. 38. Gronovius andaiensis, sp. n. Robust, widened posteriorly, piceous, thorax strongly dentate at the sides, bifoveolate, impunctate, elytra metallic purplish, finely punctured, the sides with a longitudinal costa. Length 12 millim. Head not longer than broad, piceous, with a longitudinal cen- tral groove, the latter bounded by an elongate smooth space PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 501 at each side, frontal tubercles short and broad, eyes large, pro- duced, antenne slender, black, extending to about the middle of the elytra, the third joint very elongate, thorax one half broader than long, the angles acute, the sides with a strong tooth at the middle, the disc bifoveolate at the sides, deeply longitudi- nally sulcate at the middle, the sulcus widened into a fovea at each end, piceous, very shining, impunctate, elytra much wider at the base than the thorax, rather broadly margined, transver- sely depressed below the base, finely and rather closely pun- ctured anteriorly, the punctures somewhat obsolete towards the apex, purplish, the sides metallic greenish, with an acute costa from the shoulders nearly to the apex and preceded by a lon- gitudinal sulcus, this latter is bounded anteriorly by another shorter sinuate ridge, under side and the femora piceous, tibie and tarsi black. Andai, New Guinea. Of this large sized species I possess a single female specimen; it must not be confounded with Sastra costatipenis Jac. which is of half the size only, has the thorax angulate only at the sides and the elytra differently coloured and sculptured; Sastra bicostata Jac. also differs in the much smaller size and angulate not toothed thorax. 39. Sastra quadripustulata, sp. n. Testaceous, base of the head and the abdomen black, thorax deeply bifoveolate, shining, elytra closely and strongly punctu- red, metallic green, a transverse spot at the middle and another at the apex, flavous, surface with very short pubescence. Length 9-12 millim. Head with a few minute punctures, the vertex blackish, with a central groove, the sides testaceous, frontal tubercles strongly raised, narrow, antenne extending beyond the middle of the elytra, the lower five joints testaceous, the others blackish, the apical joint testaceous again, third joint elongate and the lon- gest, thorax twice as broad as long, the sides strongly angulate 502 M. JACOBY at the middle, the disc with a deep depression at each side, the middle with a narrow longitudinal groove and another depres- sion at the base, surface with a few fine punctures, testaceous, very shining, scutellum broad, rather convex, flavous or testa- ceous, elytra with a longitudinal suleus at the sides, very clo- sely and distinctly punctured and sparingly clothed with very short grey pubescence, metallic green, a transverse subquadrate spot at the middle, constricted at the sides and another rounded spot near the apex, flavous, under side and legs testaceous, the femora more or less stained with black and the abdomen (in one specimen) entirely of this colour, in the other three, testa- ceous. Trobriand Isl. New Guinea (my collection). 40. Sastra rugicollis, sp. n. Fulvous, the antenna (the basal joints excepted) and the breast black, head and thorax rugosely punctate, elytra pur- plish-black, with several shallow depressions, the sides deeply longitudinally costate, the disc finely pubescent. Length 10 millim. Head closely and strongly rugose, fulvous, eyes large, clypeus narrow and ridge shaped, frontal elevations oblique, distinct, antenne extending beyond the middle of the elytra, black, the lower two or three joints flavous, third joint twice as long as the fourth, apex of the terminal joint fulvous, thorax scarcely twice as broad as long, the sides constricted at the base, angu- late before the middle, the disc deeply transversely sulcate at the sides and bifoveolate at the middle, fulvous, strongly rugose, scutellum black, finely punctured, elytra with narrowly refle- xed lateral margins, finely and closely punctured and thinly clothed with very short pubescence, nearly black, with purplish gloss, the surface obsoletely depressed before and below the middle, the sides with a short and a longer and deeper longi- tudinal sulcus bounded by lateral ridges, the outer ones of which are more acutely raised, elytral epipleure broad, exten- PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 503 ding to the apex; below and the femora flavous, the breast and the tibie and tarsi black. Trobriand Islands, New Guinea (my collection). Well distinguished by the rugose head and thorax and the purplish black elytra. 41, Sastra olivacea, sp. n. Flavous or pale fulvous, the antenne (the basal joints excepted) and the tibie and tarsi black, thorax sparingly punctured, deeply impressed, elytra extremely closely and finely punctured and wrinkled, obscure dark green, finely pubescent, the sides longitudinally costate and sulcate. Length 10 millim. Head rather strongly and closely punctured above the eyes, frontal tubercles transverse, rather broad, clypeus narrow, divi- ded by a central groove, antenne long and slender, black, the lower three joints fulvous, third joint twice as long as the fourth one, thorax about one half broader than long, the sides suban- gulate before the middle, the angles pointed, the disc with a deep transverse sulcus at each side and another longitudinal deep central depression, sparingly but distinctly punctured, scu- tellum broad, fulvous, elytra much wider at the base than the thorax, of a metallic greenish olivaceous colour, extremely finely and closely punctured and wrinkled and clothed with very short grey pubescence, the sides with an acute longitudinal costa preceded by a deep sulcus, the lateral margins narrowly detlexed; below and the femora fiavous, tibie and tarsi black. Fergusson Islands (my collection). 42. Sastra abdominalis, sp. n. Obscure dark cupreous, the antenne and the breast black, thorax rugosely punctured, strongly angulate at the sides, ely- tra clothed with very short pubescence, closely punctured and 504 M. JACOBY wrinkled, the sides with two more or less distinct coste, the lateral margins and the abdomen flavous. Length 10-14 millim. Head strongly rugose, antenne extending beyond the middle of the elytra, black, the third joint very elongate, the following joints about one third shorter, thorax one half broader than long, the sides strongly angulate at the middle, the disc with a longitudinal sulcus at the middle, closely and irregularly ru- gose, dark purplish, scutellum broad, elytra much wider at the base than the thorax, the entire surface irregularly wrinkled, punctured and rugose, with very short grey pubescence, the lateral margins narrowly and the apex more broadly pale fla- vous, the sides with two longitudinal ridges, the outer one of which is much more strongly marked than the other and be- ginning at the shoulders, ends at a little distance from the apex; legs slender, black, as well as the breast, the base of the fe- mora and the abdomen flavous, claws bifid, anterior cavities open. Moroka. PSEUDOSASTRA, gen. n. Body elongate, pubescent, head elongate, the clypeus not se- parated from the face, eyes large and prominent, antenne fili- form, long and slender, the second joint half the length of the first, third joint very elongate, one half longer than the fol- lowing joints, thorax transverse, the sides rounded, the anterior angles slightly thickened and pointed, the disc deeply transver- sely sulcate, the anterior edge of the sulcus much thickened, elytra nearly parallel, closely pubescent, the apical angle pro- duced into a small point, legs slender, unarmed, metatarsus of the posterior legs elongate, claws bifid, prosternum invisible between the coxe, the anterior cotyloid cavities open. Type, P. sulcicollis Jac. (sub Sastra) Ann. Mus. Genoa, XXXVI, 1896, p. 464. This species cannot remain in the genus Sastra on account of the entirely differently shaped and structured thorax, the sides PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 505 of which are not angulate while the disc is deeply transversely sulcate, the head also is much more elongate and the face of entirely different structure. 43. Luperus Lorize, sp. n. Black, the thorax and legs flavous, the femora impunctate, elytra metallic violaceous, strongly and semiregularly punctured anteriorly, very finely so towards the apex. Length 4 millim. Head black, impunctate, very shining, the frontal elevations very strongly raised, eyes large and round, antenna extending below the middle of the elytra, black, pubescent, basal joint very elongate and slender at the base, the second one small, third joint double the length, following joints elongate and equal, thorax transversely convex, scarcely twice as broad as long, flavous, the sides rounded at the middle, slightly narrowed at the base, the surface entirely impunctate, elytra wider at the base than the thorax, convex and parallel, with a shallow de- pression below the base, violaceous blue, strongly punctured in closely approached rows near the base, the punctuation much finer towards the apex, legs flavous, slender, the metatarsus of the posterior legs very elongate, the under side black. Kelesi (Novemb., Decemb.), Dilo (June, July), Waicunina (June), Bujakori (August), Ighibirei, Paumomu River. A well distinguished species on account of the nearly regular ad strong basal elytral punctuation and their violaceous colour. 44. Luperus papuanus, sp. n. Black, the basal joints of the antenne, the head, thorax and legs fulvous, thorax finely and obsoletely punctured, elytra black, finely and closely punctured. Length 3-31/, millim. Head broad, impunctate, the vertex convex, eyes large, fron- tal elevations, trigonate, epistome rather flat, carinate at the 506 M. JACOBY middle, rather finely punctured, antenne nearly extending to the apex of the elytra, black, the lower three joints and the base of the fourth, fulvous, basal joint long and slender, nearly as long as the following three joints together, second joint very short, third, one half longer, the following joints elongate and equal; thorax about twice as broad as long, the lateral margins constricted, at the base, slightly rounded before the middle, the disc obsoletely and finely punctured here and there, fulvous, the anterior angles rather oblique, scutellum fulvous; elytra slightly wider at the base than the thorax, rather convex, finely and closely punctured, black, legs very slender, fulvous, the meta- tarsus of the posterior legs longer than the following joints together. Ighibirei, June, July — Numerous specimens. Of similar coloration as several European species, notably £. flavipes Lin. but the head fulvous and of different structural details. 45. Monolepta bicoloripes, sp. n. Black, the basal joints of the antenne and the base of the tibie and tarsi whitish, thorax distinctly punctured, with trans- verse depression, elytra very closely punctured. Length 2-2%/, millim. Head impunctate, frontal elevations strongly raised, eyes large, antenne extending beyond the apex of the elytra, very slender, black, the basal joint testaceous, very elongate, the third joint but slightly longer than the second one which is very small, the following joints elongate and nearly equal; thorax one half broader than long, the sides nearly straight, the posterior margin rounded at the middle, the surface with an obsolete transverse depression at the middle, irregularly but distinctly punctured, especially toward the base, where the punctuation is almost rugose in some specimens, elytra wider at the base than the thorax, finely and closely punctured throughout, their epipleuree indistinct below the middle, legs black, as well as the i ae PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 507 under side, the base of all the tibize to a rather large extent and the tarsi, pale testaceous, metatarsus of the posterior legs very elongate. Ighibirei, Bujakori. The black coloration, very long antenna and the colour of the legs and tarsi will help to distinguish this little species from its numerous allies; in some specimens, the anterior portion of the thorax is almost devoid of punctures but the punctuation of that part seems to vary a good deal. 46. Monolepta hierog ly phieca, sp. n. Testaceous, thorax finely punctured, transversely depressed, with an M-shaped fuscous mark, elytra extremely minutely punc- tured with three short stripes at the base and a transverse row of small spots at the middle, piceous or dark fulvous. Length 4 millim. Head without punctures, the frontal elevations rather broad and distinct, eyes large, oblong, antenne extending beyond the middle of the elytra, pale, the terminal joints more or less blackish, second joint very small, third one twice as long or longer; thorax one half broader than long, subquadrate, the sides feebly rounded, very narrowly margined, the disc obsole- tely transversely sulcate at the middle, finely and closely punc- tured and somewhat rugose, testaceous, a narrow stripe at the lateral margins and an M-shaped mark at the middle of the disc, brownish, scutellum small, elytra wider at the base than the thorax, punctured like the latter, the punctuation finer towards the apex, convex, not depressed below the base, each elytron with three short longitudinal, dark brown stripes at the base, these stripes are very thin and do not extend to the middle, the outer one being the longest, they are followed immediately below by a transverse row of small spots, (3 or 4); the elytral epipleure are absent below the middle; under side and legs testaceous, the metatarsus very elongate. | Ighibirei, Paumomu riv. 508 M. JACOBY 47. Monoiepta Boisduvali, sp. n. Black, the head, thorax and legs flavous, thorax obsoletely sulcate, impunctate, elytra violaceous, impunctate. Var. The intermediate and posterior legs black. Length 3 millim. Head impunctate, flavous, frontal elevations feebly raised, ca- rina linear, labrum black, eyes large, antenna extending to the apex of the elytra, black, the lower three joints obscure fulvous at the apex, third joint one half longer than the second one, fourth and following joints very elongate, thorax about one half broader than long, flavous, the sides straight at the base, gra- dually obliquely widened towards the apex, anterior angles ob- tusely thickened, the disc with a very obsolete transverse de- pression at the middle, entirely impunctate, scutellum black; elytra ovate, metallic violaceous, their epipleurze obsolete below the middle, the surface impunctate; breast and abdomen black, legs flavous, the metatarsus of the posterior legs extremely long. Ighibirei, Bujakori, Moroka, 1300 m. The specimens from Moroka have the posterior legs black, but I cannot find any other differences; the species resembles M. aruensis Jac. in coloration but that species is larger, the antenne are of different colour and have the second and third joint very short and equal and the thorax has no depression. 48. Candezea Lorize, sp. n. Testaceous, the breast black, thorax subquadrate, impunctate, elytra with sutural impressions below the base, impunctate, the basal margin extending down the shoulders, black. Length 6 millim. Head impunctate, with a central fovea, frontal elevations nar- rowly transverse, carina flat, the apex of the mandibles black, antenne slender, flavous, the basal joint elongate, the second, half the length of the third joint, terminal three joints longer Ù é 4 4 4 4 PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 509 than the preceding ones, thorax but slightly broader than long, constricted to a small degree at the base, the sides rounded before the apex, anterior angles not produced, the surface im- punctate, rather convex, elytra with a more or less distinct sutural fovea below the base, not perceptibly punctured, testa- ceous, the base with a narrow transverse black stripe, which extends downwards at the shoulders as far as the latter, this stripe is sometimes indicated only by a spot and scarcely visi- ble at the base, metatarsus of the posterior legs elongate, the breast and the elytral epipleure at the base black, these latter extend below the middle. Paumomu River. A good many specimens; the species seems allied to Monolepta basimarginata Boisd., but the elytral band ex- tends to the shoulders and there is a sutural fovea, the breast also is black. 49. Candezea sulcatipennis, sp. n. Fulvous, the intermediate joints of the antenna piceous, the breast, the intermediate and posterior legs black, thorax bifo- veolate, impunctate, elytra longitudinally sulcate, flavous or ful- vous, with a transverse band at the base and the apex, black. Length 6 millim. Head impunctate, frontal tubercles narrowly transverse, boun- ded behind by a rather deep depression, carina linear, antenne extending beyond the middle of the elytra, piceous, the lower three and the apical two joints fulvous, the second, third and fourth joint gradually elongate, thorax about one half broader than long, with feebly rounded sides, the disc rather convex, with a more or less deep fovea at each side, impunctate, fulvous, scutellum black, elytra wider at the base than the thorax, not perceptibly punctured, the interstices longitudinally but not deeply sulcate and alternately convex, fulvous, a transverse, narrow band at the base and the apex in sbape of rounded black spots, black; anterior legs and the abdomen fulvous, the other legs 510 M. JACOBY and the breast black, the posterior metatarsus very elongate, elytral epipleurze continued below the middle. Haveri, S. E. New Guinea. Allied to C. bimaculata Jac. also from New Guinea, but with two black elytral bands instead of one and a bifoveolate thorax. 50. Eumoea interrupta, sp. n. Flavous, thorax deeply transversely sulcate, impunctate, elytra nearly impunctate, metallic blue, a transverse band at the mid- dle and the apex, flavous. Var. The posterior portion of the elytra entirely metallic blue. Length 8 millim. Head broad, impunctate, obscure flavous or testaceous, frontal elevations strongly raised, transverse, antenna extending to the apex of the elytra in the male, flavous, the third and following joints very elongate and nearly equal, thorax transverse, the sides straight at the base, slightly rounded anteriorly, the disc deeply transversely sulcate, the sulcus not extending to the margin, the latter thickened, scutellum flavous, elytra extremely minutely punctured, nearly impunctate in the female, distinctly depressed below the base, the latter metallic blue, in shape of a broad transverse band, a similar band occupies the posterior half, the middle portion flavous, under side and legs fiavous, tibia unarmed, metatarsus of the posterior legs longer than the following joints together, claws bifid, anterior cotyloid cavities open. Kelesi, N. Guinea merid. Of nearly similar coloration as £. bifasciata Baly but the elytra without any raised lines and the under side and legs flavous; in one of the specimens the apex of the elytra is flavous and the dark blue - bands are connected by narrow short stripes which extend across the flavous central portion, in this speci- men the antenne are distinctly shorter, it no doubt represents the female. PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 541 5l. Solenia femorata, sp. n. Fulvous, the breast, abdomen and the posterior femora (or the latter more or less) black, thorax impunctate, the anterior an- gles not produced, elytra violaceous blue, finely semipunctate- striate. Length 3 '/, millim. Head impunctate, the frontal elevations broad and oblique, clypeus triangular, antenna entirely fulvous, third joint distinctly shorter than the fourth, thorax more than twice as broad as long, constricted at the base, the sides strongly rounded at the middle, with a distinct reflexed margin, the basal margin with the usual short lateral perpendicular groove, the surface impunctate, flavous, scutellum flavous, elytra rather strongly convex and widened at the middle with fine punctures placed in closely approached semiregular rows, the breast and abdo- men black, legs flavous, the posterior femora more or less blackish. New Guinea (my collection). Separated by the black underside and posterior femora, the entirely fulvous antenna and the general larger and more wi- dened shape. There are five similar specimens before me without exact locality. 52. Solenia papuana, sp. n. Fulvous, the head and thorax impunctate, the latter strongly transverse, elytra dark violaceous, finely and closely punctured in irregular rows, abdomen more or less piceous. Length 5 millim. Head deeply transversely grooved betwen the eyes, fulvous, impunctate, frontal elevations transverse, rather broad, clypeus triangular, antenne extending a little beyond the base of the elytra, black, the lower three joints and the base of the fourth fulvous, third and fourth joint equal, slightly shorter than the 512 M. JACOBY following joints, thorax more than twice as broad as long, the sides evenly rounded, the anterior angles slightly produced outwards, the basa] margin with a short perpendicular notch at each side, surface rather strongly transversely convex, pale ful- vous, impunctate, scutellum fulvous, elytra elongate, narrowed towards the apex, closely punctured in partly semiregular, partly irregular rows, the punctuation finer near the apex, the breast and legs fulvous, the abdomen (the apex excepted) piceous. Hab. New Guinea (my collection). Of this species, I possess two specimens, one of them differs in having the six lower joints of the antenne fulvous and the fourth joint longer than the third, but as I can find no other differences, these are probably due to sex; all the species of Solenia known at present, seem very closely allied and are not easy to distinguish, the principal character seems to be the ely- tral sculpturing, shape of the thorax and general size and shape. The present species is smaller than S. robusta Jac. and differs from that and the other species of the genus in the ir- regular or nearly so punctured elytra, piceous abdomen etc. 53. Solenia intermedia, sp. n. Flavous, antenne (the lower three joints excepted) black, thorax minutely punctured, the anterior angles not produced, elytra violaceous, very finely punctured in closely approached rows. Length 4 !/, millim. Head impunctate, flavous, eyes large, frontal elevations trans- verse, deeply transversely grooved behind, palpi strongly incras- sate, antenna not extending to the middle of the elytra, black, the lower three joints flavous, third and following joints equal, thorax twice as broad as long, transversely convex, the lateral margins rather strongly rounded at the middle, the anterior angles thickened but not produced, the basal margin with a perpendicular notch at the sides, the surface flavous, extremely —— * PHYTOPHAGOUS COLEOPTERA FROM NEW GUINEA 513 finely punctured when seen under a strong lens, scutellum fla- vous, elytra with extremely fine rows of punctures, rather re- gularly placed, under side and legs flavous. Kapakapa, N. Guinea merid. Smaller than the preceding species, the thorax less strongly transverse, minutely punctured, the anterior angles not produ- ced, the elytral punctuation finer and more regular. PAUMOMUA, gen. n. Body ovate, widened posteriorly, glabrous, palpi incrassate, antenne filiform, the apical joints widened, thorax transverse, short, deeply transversely sulcate, elytral epipleurse broad, con- tinued below the middle, legs elongate, tibie non sulcate, unar- med, the first joint of the posterior tarsi as long as the follo- wing joints together, claws appendiculate, prosternum invisible between the coxae, the anterior cotyloid cavities open. The general appearence of the insect for which this genus is proposed, is that of Miltina (Bonesia) Chap. with which it has also the dilated palpi in common, but the bifid claws and unar- med tibia forbid its being mistaken for that genus. According to Chapuis classification the genus should enter the group of Atysites with which it as however but little in common, as it differs in shape and the glabrous upper surface entirely from that group. 54. Paumomua sulcicollis, sp. n. Pale fulvous, the head and the intermediate joints of the an- tenne blackish, thorax finely punctured at the sides only, ely- tra dilated posteriorly, shining, finely and closely punctured, abdomen black. Length 8 millim. Head not longer than broad, piceous, the vertex convex, with a central longitudinal groove, sparingly and finely punctured, frontal elevations transverse, rather ill defined, clypeus ridge- Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.8, Vol. I (18 Marzo 1905) 33 514 M. JACOBY shaped, penultimate joint of the maxillary palpi incrassate, an- tenne extending to the middle of the elytra (2) the lower four and the apical two joints fulvous, the other black, third and fourth joint equal, each as long as the basal joint, the latter thi- ckened, the terminal six joints thickened and shorter, thorax twice as broad as long, the sides rounded, the angles obtuse, the disc deeply transversely sulcate, all the margins strongly thickened, the sides and those of the sulcation finely punctured, scutellum broadly subquadrate, elytra wider at the base than the thorax, very convex, dilated posteriorly, with rather broadly reflexed lateral margins, finely and closely punctured, the su- tural margins narrowly thickened, under side and legs pale ful- vous, the abdomen and the tarsi black. Hab. Paumomu Riv. S. E. New Guinea. There are two apparently female specimens contained in this collection. MATERIALI PER LO STUDIO DELLE HISPIDAE pr R. GESTRO XXIV. LE SPECIE AFRICANE DEL GENERE PLATYPRIA. Fin dal 1890 (?) ho proposto di dividere le Platypria in due sottogeneri, cioè Platypria propriamente dette, quelle con due espansioni laterali per ciascun elitro, e Dichirispa, quelle con una sola espansione (basale). Pareva allora che la distribuzione geo- grafica delle specie confermasse la validità di questa divisione, perchè tutte quelle munite di due espansioni erano asiatiche e tutte le africane conosciute ne possedevano soltanto una; ma oggigiorno ciò non è più ammissibile, avendo trovato nelle collezioni africane del rimpianto L. Fea due specie ad elitri lateralmente bilobi. Quindi nello stato attuale delle nostre conoscenze possiamo stabilire che il sottogenere Dichirispa è esclusivamente africano, mentre il sottogenere Platypria è asiatico, con rappresentanti anche in Africa. | Le specie africane finora conosciute sono le seguenti: Dichirispa Gestro. . — Elytrorum lobo laterali basali 5-spinoso. decemspinosa Kraatz, Deutsch. Ent. Zeit., ISIN O N ia RUI Clavareaui Weise, 1. cit., 1901, p. 226. . Alto Uelle. Elytrorum lobo laterali basali 4-spinoso. coronata Guér., Rev. Zool. 1840, p. 140. Senegal. Togo. Eritrea. ~ (1) Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova. Serie 2.*, Vol. X (XXX), p. 229, in nota. 516 R. GESTRO funebris Gestro, Ann. Mus. Civ. Genova, XLI, 1905, p. 5148 . . . Is, Fern. Poo. Camerun. centetes Guér., |. cit., p. 141 . . Senegal. Togo. Raffrayi Chap., Ann. Soc. Ent. Belg., XX, 1877, p. 49 (usambarica Weise, Arch. f. Nat. 4898; 1 2, p..225)0) 002 Zanzibar ewan nigrospinosa Fairm., Ann. Soc. Ent. Belg., XXX 19947 peactoy 0 ti AIA omens luctuosa Chap., Ann. Soc. Ent. Belg., XX, IST ala LI mashuna Péring., Ann. S. Afr. Mus. I, 1. IROSA pr Le: iehien dele ehe Denis nalalensisiPerine,, Mets tre «ia Leon Natal transvaalensis Péring., L cit. . . . . . Transvaal. congend Pepe Cite Pe MER » Platypria Guér. Elytrorum lobo laterali antico 7-, postico 3 - spinoso. Elytrorum disco unispinoso. paucispinosa Gestro, Ann. Mus. Civ. Ge- nova, XLI, 1905; »..520, fig. 3. Is. 8. Thome; Elytrorum disco plurispinoso. Feae Gestro, l. cit., p. 522, fig. 4 .- .. 1s: Principe, Il Péringuey mi inviò gentilmente fin dal 1899, insieme ad altre Hispidae, una bella Platypria col nome di natalensis Péring. e col- l'indicazione: « Natal, Malvern », che non mi risulta sia stata pub- blicata. Appartiene anche essa al sottogenere Dichirispa. Somiglia alla mashuna Péring. nella colorazione, ed ha la stessa lunghezza, ma ne differisce per varii caratteri. Il lobo laterale del torace è più allungato e lo sono pure le spine di cui è munito, le quali hanno appena I’ estremo apice tinto di scuro. L’ espansione laterale basale degli elitri, anche essa armata di quattro spine, (1) Questa sinonimia mi fu indicata dal Weise. a NESTA ET 2 Vo = mi É land HISPIDAE 517 è notevolmente più larga e perciò anche più grandi sono le sue areole trasparenti. Nella mashuna le spine marginali che seguono il lobo basale sono 9; nella natalensis sono 8. La mashuna porta sul disco, poco prima della metà, due spine trasversalmente allineate, una sul secondo e l’altra sul quarto interstizio, e dopo Fig. 1. Platypria natalensis, Péring. Fig. 2. Platypria mashuna, Péring. la metà una spina sul secondo interstizio; fra le due anteriori e la posteriore esiste una notevole distanza: queste spine sono verticalmente erette, lunghe, sottili e soltanto conicamente ingrossate alla base (fig. 2). La natalensis ha invece sulla parte media e posteriore del disco quattro spine molto larghe e corte, ridotte cioè quasi alla forma di cono, disposte due a due (fig. 1). Fra le due anteriori e le due posteriori passa pochissima distanza; ciascuna di queste larghe spine alla sua base si estende fra il primo ed il terzo interstizio. Tralascio di parlare di altre spine o tubercoletti, come pure di altre particolarità meno appariscenti, perchè quanto ho esposto basta ad esuberanza per distinguere la natalensis dalla mashuna. L'unica specie finora nota del Madagascar (abdominalis Chap.), molto diversa da tutte per la colorazione, pel corpo più allun- gato, per le spine molto lunghe, tanto le toraciche quanto quelle degli elitri, sia discoidali sia marginali, sembrerebbe una forma intermedia fra le vere Platypria e le Dichirispa. Il lobo laterale basale degli elitri è assai poco accennato e trispinoso; dopo di questo vi è una spina, distante tanto dalle precedenti quanto dalle seguenti; le due seguenti (ossia la 5.* e la 6.*) sono impiantate sopra una breve e poco marcata espansione del margine, la quale rappresenterebbe il secondo lobo delle vere Platypria. Seguono cinque spine, per cui in totalità le spine marginali sarebbero undici. 518 R. GESTRO La PI. abdominalis è una forma assolutamente isolata in mezzo al gruppo e di ciò non dobbiamo meravigliarci, se pensiamo alle strane caratteristiche della fauna della sottoregione malgascia, che Wallace chiama a buon diritto « one of the most remarkable zoological districts on the globe ». Dichirispa funebris, n. sp. Nitida, capite nigro, antennis flavis, articulis duobus basalibus nigris ; prothorace nigro, margine antico et basali, spinisque antica et postica ferrugineis, summo apice tantum nigro, scutello nigro, elytris ferrugineis, nigro fasciatis et spinosis, margine laterali fla- vescente; subtus nitida, nigra, abdomine pedibusque flavo-ferruginers. Antennis gracilibus, prothorace transverso, ante basim transversim impresso, disco, margine antico lineaque media abbreviata exceptis, punctato-ruguloso, lobo laterali 5-spinoso, spinis 2-4 longioribus, quinta multo breviore; scutello mgro, alutaceo ; elytris seriatim punctatis, interstittis alternis magis elevatis, spinis discordalibus va- lidis, lateralibus longioribus, apicalibus gradatim decrescentibus, lobo basali 4-spinoso. Long. — 4°/.-5 millim. A D. coronata Guér. cue proxima, colore, elytrorum spinis la- teralibus longioribus, atque spinarum discoidalium elytrorum nu- mero, praecipue differt. Nella colorazione di questa specie il nero è predominante. Essa é lucente; ha le antenne coi due primi articoli neri, come il capo, e gli altri gialli: Il protorace è nero, col margine basale più parcamente ed il margine anteriore più largamente, sopratutto nel mezzo, ferruginei; questa tinta però talvolta è di molto ri- dotta ed ho esemplari col protorace nero quasi in totalità; le spine del lobo laterale sono nere, ma la prima e la quinta hanno di nero soltanto l'estremo apice e nel resto sono ferruginee fino alla base del lobo. Lo scudetto è nero, opaco. Gli elitri hanno, sopra un fondo ferrugineo, cinque fascie nere: una sul margine basale, una seconda, che non raggiunge la sutura, situata a poca distanza dalla basale, altre due, una prima e l’ altra dopo della metà e infine la quinta, che cuopre la porzione declive apicale PT HISPIDAE 519 e, ripiegandosi esternamente in avanti, si congiunge ad una striscia, parimente nera, che ha la sua origine dalla sporgenza omerale e corre lungo il margine laterale. Le spine discoidali e le laterali, compresa quella mediana isolata, sono tutte nere. Il margine laterale è giallastro, ma il lobo basale è nero. La superficie inferiore del corpo è lucente e nera, salvo |’ addome, che, come i piedi, è giallo ferrugineo. Le antenne sono lunghe e gracili. Il protorace presenta davanti alla base una depressione trasversale piuttosto larga; è puntato- ruguloso, salvo che sul margine anteriore, che è liscio sopratutto nel mezzo, e la punteggiatura è più forte nella depressione ba- sale; nel mezzo si osserva una breve area longitudinale, per- corsa da una lineetta impressa, liscia e talora tinta di ferrugineo. Il lobo laterale è armato di cinque spine, delle quali le tre di mezzo sono le più lunghe e la quinta è brevissima. Gli elitri sono punteggiati in serie longitudinali e gli intervalli alterni fra le serie sono elevati; le loro spine discoidali sono robuste e rigonfie alla base; il lobo laterale è munito di quattro spine; le spine marginali sono assai più lunghe delle discoidali e in numero di 12, comprese quelle del lobo. I caratteri sopra esposti li ho verificati sopra una lunghissima serie di esemplari, i quali sono tutti eguali fra di loro, salvo qualche leggerissima differenza individuale di nessuna impor- tanza. Un esemplare di questa specie l’ ho comunicato al Weise, desiderando accertarmi se per caso essa dovesse riferirsi ad al- cuna di quelle da lui descritte. Egli ha manifestato l’ opinione che si tratti di una forma scura della coronata Guéèr. Infatti la funebris ha molta affinità coila specie di Guérin; ma a me pare impossibile il confonderle. Lasciando a parte la colorazione, che è molto diversa, ma ha sempre un’ importanza secondaria, io trovo che la scultura del protorace nella nuova specie è più mar- cata e più estesa che nella coronata, e che le spine degli elitri, sopratutto le laterali, come osserva lo stesso Weise, sono più lunghe. Oltre a questi caratteri differenziali, ne abbiamo uno più importante, che consiste nella presenza di una spina discoi- 520 R. GESTRO dale che manca affatto nella coronata. e si riscontra invece, e bene sviluppata, in tutti gli esemplari della funebris. A fianco della spina situata, prima della metà, sul primo interstizio ele- vato, ne esiste una seconda ugualmente sviluppata e situata sull’ interstizio elevato successivo; nella coronata ve n'è una sola. I numerosi esemplari della collezione Fea provengono dal- l’ isola Fernando Poo e furono raccolti tutti a Moka, ad un’ al- titudine fra 1300 e 1500 m. nel Febbraio del 1902. — Ve n'è un solo di Buea, sul Monte Kamerun, fra 800 e 1200 m. 5/m; colto nel Giugno dello stesso anno. Questo esemplare è uguale a quelli di Fernando Poo. Platypria paucispinosa, n. sp. Flavo-straminea, subnitida, antennis basi et apice infuscatis, elytris, margine laterali excepto, testaceis, juxta scutellum nigris, vitta laterali pone humeros, retrorsum abbreviata, nigra; antennis gra- cilibus; prothoracis disco opaco, lateribus et sulco transverso basali irregulariter punctatis, lobo 5-spinoso, spinis (quinta excepta) antrorsum vergentibus, tertia et quarta longioribus, appendiculatis; elytris crasse et crebre seriatim punctatis, interstittis alternis ele- vatis, utrinque ante medium spina brevi crassa, tuberculisque obsoletis basalibus et apicalibus armatis; callo humerali spinis tribus brevissimis; lobo marginali antico 7-spinoso, spina seplima brevissima , lobo marginali postico 3-spinoso, margine inter lobos spina longa armato, margine apicali spinoso, spinis longitudine gradatim decrescentibus. — Long. 4*/; millim. È una fra le specie minori e distintissima per la colorazione e per l’armatura del disco degli elitri. Il capo, il protorace, lo scudetto e le parti inferiori del corpo, compresi i piedi, sono di un giallo paglia; le antenne hanno lo stesso colore negli articoli 3-6, i due basali e gli apicali sono invece testacei. Gli elitri hanno il disco testaceo, con una striscia stretta nera da ambo i lati dello scudetto ed un’ altra striscia laterale, pure nera, più ampia, che ha origine dietro la HISPIDAE 521 sporgenza omerale e oltrepassa di poco la metà dell’elitro ristrin- gendosi gradatamente; il margine laterale è giallo paglia, ma sul lobo posteriore e nel tratto corrispondente alle due spine seguenti è testaceo; vi è pure una traccia di questa tinta sulla base del lobo anteriore. Le antenne sono un poco più lunghe della metà del corpo e gracili. Il protorace è opaco sul disco e lucente sui lobi laterali ; lungo il margine basale presenta un solco punteggiato e sono pure punteggiati irregolarmente i lati, mentre il disco nel mezzo è liscio. Il lobo laterale ha cinque spine crescenti gradatamente in lunghezza dalla prima alla quarta; le prime quattro sono rivolte in avanti e leggermente incurvate; la quinta è molto più corta delle precedenti e diretta obliquamente all’ indietro; le spine, specialmente la terza e la quarta, sono munite late- ralmente di piccole appendici. Gli elitri sono fortemente scolpiti di punti grossi e molto avvicinati fra di loro, disposti in serie longitudinali; gli intervalli fra le serie di punti sono alternati- vamente elevati. Sulla sporgenza omerale vi sono tre spine piccolissime, appena visibili; sul disco, un poco prima della metà e impiantata fra il primo e il quarto interstizio, vi è, per ciascun elitro, una spina robusta, corta, conica, coll’apice legger- Fig. 3. Platypria paucispinosa. Gestro. mente rivolto all'indietro (fig. 3). Oltre a questa grossa spina, l'unica appariscente, si riscontrano su ciascun elitro alcuni tubercoletti poco elevati, dei quali uno presso lo scudetto sul secondo interstizio; un altro più piccolo sul quinto, dietro il 522 R. GESTRO callo omerale; due dietro la grossa spina, rispettivamente sul secondo e sul quarto interstizio ed uno verso |’ apice sul secondo. Il lobo marginale anteriore è munito di sette spine, delle quali la prima è più corta delle seguenti e la settima è brevissima; le areole sono di forma allungata e disposte in due serie quasi regolarmente. Il lobo posteriore è armato di tre spine quasi uguali fra di loro. Fra un lobo e l’altro trovasi una lunga spina isolata e al lobo posteriore seguono otto spine, delle quali la prima è quasi lunga come quella del lobo e le altre vanno gradatamente diminuendo di lunghezza. L’ unico esemplare tipo di questa specie è custodito nel Museo Civico di Genova e fu raccolto da Leonardo Fea, nel Dicembre 1900, nell’ isola di S. Thomé e più precisamente nella pianta- gione di Agua-Izè, fra i 400 ed i 700 m. ‘“/m Platypria Feae, n. sp. Testacea, nitida, prothoracis lobis, elytrorum marginibus pedibusque pallidioribus, prothoracis disco obsolete fusco maculato, elytris mar- gine inter lobos flavo, spinis discordalibus apice summo nigris; pro- thoracis disco irrequlariter punctato, medio transverse striolato, lobo 5-spinoso, spinis appendiculatis; elytris profunde et crebre sertatim punctatis, disco plurispinoso, spinis brevibus, crassis, conicis, callo humerali spinis tribus brevissimis, lobo marginali antico 7- spinoso, spina septima breviore, lobo marginali postico 3-spinoso, margine inter lobos spina longa armato, margine apicali spinis longitudine gradatim decrescentibus. — Long. 55/5 millim. È lucente, di colore testaceo, più chiaro sui lobi del protorace , sui margini degli elitri e sui piedi, giallo sul tratto marginale che sta fra i due lobi di quelli. Dei tre esemplari che ho sotto occhio, due presentano sul disco del torace alcune macchie scure poco appariscenti e nel terzo esse sono quasi invisibili. Le spine discoidali degli elitri hanno I’ apice tinto di nero. Le antenne sono piuttosto gracili. Il protorace si presenta sul disco trasversalmente striolato; le strie anteriori si estendono obliquamente fino all’ angolo anteriore del lobo e convergono HISPIDAE 593 nel mezzo a guisa di V; lungo la base è trasversalmente sol- cato ed il solco è occupato da punti; altri punti più sparsi e più irregolari si trovano sui lati. Il lobo laterale ha cinque spine, rivolte in avanti, eccettuata la quinta che è diretta obli- quamente all’ indietro; le tre prime sono gradatamente crescenti Fig. 4. Platypria Feae, Gestro. in lunghezza e perciò la terza è la più lunga; la quarta è di poco più corta della precedente e la quinta è la più corta di tutte; tutte queste spine, ma specialmente la terza e la quarta, sono appendiculate, ossia munite sui loro lati di altre brevissime spine. Gli elitri sono scolpiti di punti larghi e profondi, disposti in serie longitudinali. Il callo omerale è armato di tre spine brevissime, appena visibili; le discoidali sono robuste, corte e coniche. Ciascun elitro ha sul disco le seguenti spine: due dopo la base, quasi a fianco |’ una dell’ altra, |’ interna sul secondo, l’ esterna fra il quarto e il quinto interstizio; dietro di esse ve ne è una terza che è la più lunga di tutte, impiantata fra il secondo ed il quarto interstizio e un poco prima della metà; dopo la metà ne osserviamo una quarta, fra il terzo e il quarto interstizio; fra la terza e la quarta e ad uguale distanza, ma più all’ esterno, ossia sulla settima serie di punti, esiste una quinta spina più piccola; e finalmente ne abbiamo altre tre, disposte trasversalmente sul limite anteriore dellafporzione declive dell’ elitro, delle quali la più interna, impiantata sul secondo interstizio è più lunga delle altre due (fig. 4). La terza e la 524 R. GESTRO quarta delle spine discoidali talvolta sono fiancheggiate, |’ una esternamente, l’altra internamente, da una spina assai piu piccola. Il lobo marginale anteriore è armato di sette spine quasi uguali in lunghezza, eccetto la settima che è più corta quasi della metà; il posteriore invece ne presenta sole tre, anche esse quasi uguali fra di loro; nel mezzo del tratto fra un lobo e l’altro vi è una spina lunga, qualche volta preceduta e seguita da spine minori, ma senza regolarità e sovente anche senza simmetria. Al lobo posteriore tengono dietro alcune spine, generalmente in numero di 6 o 7 e decrescenti in lunghezza. Questa magnifica specie, dovuta, come la precedente, alle intelligenti ricerche di Leonardo Fea, fu raccolta nell’ Isola Principe, al principio del Maggio 1904, nella Roca (piantagione) Infante Don Henrique. Il tipo si conserva nelle collezioni del Museo Civico di Genova. CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA NOTE E DESCRIZIONI PER ANGELO E FERDINANDO SOLARI Caenopsis maroceana, n. sp. C. Reichei a/finis videtur; statura majore, rostro sat profunde sulcato, scapo longiore et minus incrassato; thorace antice profundius impresso et fortiter constricto; elytris longioribus, lateribus parallelis, humeris obtuse truncatis, interstitiis distinctius punctatis , setulis brevioribus et magis clavatis; tibiis longioribus, anticis apice intus emarginatis, distinguitur. — Long. 3-3'/, (sine rostro), lat. 17/.-1°/4 mill. Patria: Tangeri. Assai affine alla C. Reichet, ma di colorazione più chiara, la nuova specie presenta un aspetto generale abbastanza diverso. La forma è più allungata e parallela, il rostro e la testa sono complessivamente un po’ più lunghi, lo scapo è meno ingrossato all’ apice, e più lungo. Il torace è un po’ più lungo che nella C. Reicheî, è meno dilatato alla base, più ristretto e più fortemente impresso trasver- salmente all’ apice. Gli omeri nella C. Reichei sono completamente arrotondati, nella C. maroccana sono largamente ottusi. Le elitre più allungate, parallele ai lati, hanno le strie a punti più grossi e più profondi; gli intervalli sono più ristretti, e le setole un po’ più corte e più claviformi. Le tibie anteriori sono più allungate, e all’ apice interno assai visibilmente smarginate. Dalla C. Waltoni, a cui la nostra specie si avvicina per il colore e la forma del torace, si distingue facilmente per il rostro 526 A. E F. SOLARI e la testa più lunghi, per le elitre più parallele, le setole molto più corte, ed infine per la piccola spina delle tibie anteriori, situata prima della smarginatura interna, eguale a quella della C. Reichet, mentre nella C. Waltoni questa spina manca. Di questa specie possediamo 4 esemplari provenienti da Tangeri delle raccolte di H. Vaucher. Meira Amorei, n. sp. Elongata, fusca, squamulis rotundatis cinereis, setulis piliformibus suberectis munita; rostro breve, lato, quam capite longiore, late parum profunde sulcato; fronte inter oculos quam rostro inter inserlionem antennarum sat latiore; oculis prominulis; antennis ferrugineis, scapo funiculi sine clava parum breviore, modice cur- vato, funiculo quam scapo graciliore, articulo 1.° 2.° crassiore et duplo longiore, 2.° quam 3. dimidio fere longiore, coeteris glo- bosis; clava basi parum constricta; thorace latitudine longiore, bast et apice constricto, lateribus in medio requlariter rotundato, sat profunde punctato, setulis brevissimis erectis vestito; elytris deplanatis, basi quam thorace parum latioribus, humeris rotundatis, lateribus parallelis, postice recte truncatis, striato-punctatis, interstitits planis, seriatim setulosis, setulis piliformibus, antice parum recli- natis, postice erectis et longioribus,; pedibus sat robustis, ferrugineis, femoribus distinete clavatis, unguiculis connatis. Patria: Cerchio (Abruzzo). Assai vicina alle M. Seidlitzi e sassariensis di Sardegna se ne distingue facilmente per la statura minore, per le elitre piu ristrette rispetto al torace, ad omeri più arrotondati. Il torace è di poco più lungo e leggermente più dilatato ai lati; i due primi articoli del funicolo sono meno ingrossati rispetto agli altri, le setole delle interstrie erette, piliformi, sono assai più lunghe ed infine le gambe sono assai più robuste e le coscie più fortemente clavate. Dalle M. exigua e Pfisteri di Sicilia si distingue per gli stessi caratteri. | Abbiamo ricevuto 2 esemplari di questa specie dal Sig. Antonio d'Amore Fracassi di Cerchio, cui dedichiamo la specie. CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA 597 Polydrosus lateralis GyLLH., var. nov. inermis. Distinguiamo con questo nome una forma del Pol. lateralis in cui le coscie invece di essere leggermente dentate, sono per- fettamente inermi. Inoltre la nuova varietà ha il torace meno arrotondato ai lati, le gambe un po’ meno robuste, e nell’ insieme, generale l’insetto è un po’ più allungato. Questa forma venne da noi raccolta nell’Apennino Ligure e precisamente sui Monti Antola e Penna. Tanymecus crassicornis % n. sp. T. palliato Fabr. statura simillimus, sed rostro profundius minus rugose punctato, antennarum scapo multo crassiore, funiculi ar- ticulo 1.° crasso, latitudine parum longiore, 2.° breviter obco- nico, 3.° globoso, reliquis transversis longitudine duplo latioribus, prothorace breviore, lateribus minus rotundato, profundius ac remo- tius punctato, squamulato et setoso, squamulis latioribus, ovalibus aut subrotundatis, setis nigro-piceîs confertissimis, reclinatis; elytris bast minus profunde conjunctim emarginatis, humeris magis pro- minentibus, lateribus parallelis, cinereo-albido-squamulatis et crebre setosis squamulis rotundatis, setts piceis confertissimis, valde recli- natis; pedibus crassioribus. — Long. 9 (rostro exel.), lat 3°/, mm. Appartiene ai Tanymecus s. str. (Reitter, Tab. 1903) per la lunghezza dello scapo che supera evidentemente il margine poste- riore degli occhi, raggiungendo il margine anteriore del corsa- letto, e la mancanza della carena sul rostro; dal palliatus si distingue subito e facilmente per la struttura delle antenne completamente diversa, oltre che per gli altri caratteri di minore importanza, rilevati nella diagnosi che precede. Roma: un solo esemplare 9 raccolto dal Sig. Paolo Luigioni, il quale generosamente ce ne fece dono. 598 A. E F. SOLARI Conorhynehus Luigionii, n. sp. Con. nigrivittis Pallas valde affinis, sed regulariter convexus, squamulis ovalibus griseo-roseis et fusco-brunnets in elytris praecipue lateribus, maculatim dispositis sat dense tectus; antennarum scapo magis incrassato, apice intus distincte angulato-dilatato , rostro carina valde obtusa, postice dilatata et disperse sed distincte punctu- lata, instructo; thorace convexo, irregulariter disperseque rugoso- punctato, interstitiis confertim coriaceis, carina mediana angusta a punctis saepe interrupta instructo, elytris distincte seriato-substriato- punctatis, punctis rotundatis, basi. in interstitis 5-6-7-8 vitta fusca abbreviata parum perspicua; subtus squamulis angustioribus cervinis minus dense tecto. — Long. 12,5-14 (rostro excl.), lat. 5-5 */2 mm. g. Angustior, elytris lateribus subparallelis, metathorace depresso segmentis abdominalibus subplanis. Q. Latior, elytris lateribus parum rotundatis, metathorace segmentisque abdominalibus convexis. Appartiene al gruppo dei Conorhynchus ad omeri più o meno marcati, e si distingue facilmente da tutte le specie affini per la scultura del torace che rende molto ineguale la superficie dello stesso, mentre questa in tutte le altre specie è completa- mente piana, quantunque talvolta distintamente punteggiata. Il Con. Luigionii ha molti punti di contatto col nigrivittis Pallas, e cioè ha esso pure la macchia laterale del corsaletto prolungata sui lati del rostro, il margine superiore dello scrobo diretto . molto al disotto del margine inferiore dell’ occhio, il corsaletto carenato (quantunque in modo diverso, come è detto nella diagnosi), munito ai lati della carena di una serie di tre granuli glabri un poco più grossi che nel migrivittis, tnttavia meno appariscenti a causa dell’ inuguaglianza della superficie del cor- saletto; ha pure 5 granuli glabri, disposti in arco aperto verso l’ alto, ai lati del torace ed i tre ultimi segmenti addominali a macchia glabra, basale. Dalle altre specie ad omeri marcati si distingue inoltre come segue: dal conirostris Gebl. e lacerta Fald. CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA 529 per la presenza della carena sul corsaletto ed i granuli glabri sul disco ed ai lati dello stesso segmento; dalle rimanenti (Faldermanni Fahrs. e congeneri) per il margine superiore dello scrobo che in queste ultime specie è tangente al margine infe- riore dell'occhio e la macchia del torace prolungata sul rostro. Il C. Luigionii ha comune con qualche esemplare di C. /- dermanni la disposizione delle squamule sugli elitri in macchie più o meno marcate. Un esemplare 9 nella nostra collezione, raccolto a Roma dal Sig. Paolo Luigioni, cui la specie è dedicata, ed un 7 nella collezione del Sig. Agostino Dodero, raccolto pure a Roma dal Sig. A. Tirelli. Acalles italicus. n. sp. Ac. punctaticolli Luc. valde affinis, tamen brevior et latior, rostro hreviore, minus crebre punctato, bast confertim squamulato, thorace latiore, dorso distinete deplanato, bast medio arcuatim emarginato, grosse sed multo minus profunde punctato, punctis nunquam confluentibus, eorum interstittis lattoribus et subplanis ; elytris brevioribus , distincte deplanatis, humeris magis angulatim prominulis, bast ad suturam lobato- sub-calloso productis, lateribus magis rotundatis et praecipue thorace elytrisque squamulis magnis in thorace elongato-ovalibus, in elytris rotun- datis, satis abundantibus, distinguitur. — Long. 3 */.- 37/4 (sine rostro), lat. 17/2-1°/, mill. 7. Brevior et crasstor, rostro breviore. Q. Parum longior, rostro longiore, nitidiore. Campobasso: una coppia raccolta dal Sig. A. d’Amore Fracassi. La nuova specie somiglia straordinariamente all’Ac. punctati- collis per la forma, l'aspetto, la statura; si distingue però facil- mente per la squamulazione del corsaletto e degli elitri, sui quali ultimi le squamule sono arrotondate e molto più grandi dei punti delle interstrie. Inoltre l’Ac. italieus ha una forma proporzionalmente piu accorciata e larga, il torace e gli elitri più distintamente appiattiti, Ann. del Mus. Civ. di St. Nat. Serie 3.°, Vol. I ( 18 Marzo 1905) 34 530 A. E F. SOLARI gli angoli omerali più distinti e più sporgenti verso il torace, quest’ ultimo distintamente smarginato in arco alla base, gli elitri arrotondati insieme alla base, quivi quasi callosi e for- manti un lobo molto breve che va a collocarsi nella smargina- tura del torace. La base del torace nel punctaticollis è invece bisinuata o quasi troncata. Acalles lusitanicus, n. sp. Oblongo-rotundatus, niger, dense squamosus, setisque brevibus, clavatis saepe fusciculctis obsitus ; rostro valido, arcuato, confertim ruguloso- punctato, a bast usque ad antennarum insertionem dense squamulato ; antennis subgracilibus, ferrugineis, articulo 1.° se- cundo parum longiore, 3.° latitudine aequilongo, 4.°-5.° subrotun- datis, 6.°-7.° transversis, clava ovata Fronte plana, confertim squamulata. Thorace valde convexo, antice valde constricto, late- ribus rotundato, latitudine parum breviore, untice transversim de- presso, dorso late parum profunde sulcato, utrinque elevato, in sulco leviter carinato, squamulis flavo-cinereis dense tecto, basi utrinque macula nigricante subquadraia, margine antico dense bi- fasciculato, disco sparsim setuloso; elytris ovato-rotundatis, basi thorace parum latioribus, subtruncatis, lateribus valde rotundatis, in tertia postica parte subito constrictis, humeris valde prominulis, dense nigro-squamosis, plaga magna basali arcuata flavo-albida maculaque alba communi in declivitate postica elytrorum notatis, parum profunde punctato-striatis, interstitits alternis convexis, sub- elevatis, nigro-fasciculatis, 2.° quartoque basi, strigaque suturali subbasali fusco-squamulatis et setosis. Scutello perspicuo, valde pro- minente ; pedibus crassis, nigro-squamosis, tibiîs rectis, tarsis fer- rugineis — Long. 2°/,-3'/s (sine rostro) lat. 1 */2-17/4 mill. I. Minor, angustior, rostro breviore, magis confertim punctato, opaco. Q. Major, latior, rostro minus confertim punctato, apice nitido. Habitat in Lusitania (S. Martinho, a Domino Correa de Bar- ros collecto). CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA 531 Molto affine all’ Ac. tuberculatus Rosenh. per la sua forma e la pre- senza d’uno scudetto evidentissimo che, come nei tuberculatus, Que- rilhaci, brevis, emerge in forma di tubercolo dal piano degli elitri. Differisce dall’Ac. tuberculatus per i seguenti caratteri: |’ Ac. lusitanicus è ancora più corto e più globoso; nella prima specie il protorace, oltre la carena mediana, ha da ogni parte due elevazioni careniformi molto evidenti delle quali la marginale serve a dare al torace un aspetto quadrangolare, ed inoltre è munito ai lati di una carena bene sviluppata. Il lusitanicus in- vece, oltre ad avere la carena mediana molto meno sporgente, é munito di due sole elevazioni careniformi, una per parte, di- scali, molto ottuse e poco evidenti, manca della elevazione ca- reniforme marginale e della laterale, che sono sostituite da due brevissime elevazioni a forma di tubercolo allungato, che si di- partono dal margine basale del torace e divergono |’ una verso il disco di questo, l’ altra verso il lato. A causa di questa di- versa forma nelle carene, il torace nel /usitanicus risulta molto più arrotondato ai lati che nel tuberculatus. Nel /usttanicus inoltre l'impressione trasversale nella parte anteriore del corsaletto è piu forte, gli elitri sono piu corti e più convessi, maggiormente arrotondati ai lati, il vertice della curva degli stessi si trova verso la metà degli elitri nel /usita- nicus, molto vicino alla base nel tuberculatus. I punti delle strie sono ugualmente forti nelle due.specie, meno evidenti però nel /usitanzieus a causa della squamulazione più fitta. Il rostro è un po’ più corto in quest ultima. specie, i due primi articoli del funicolo anch’ essi relativamente più corti. Gli esemplari ben conservati si distinguono a colpo d'occhio per la colorazione caratteristica delle squamule sugli elitri Su ciascuno di essi si osserva una grossa macchia quasi a forma di ferro di cavallo, formata da squamule di un giallo biancastro ben marcato, la quale parte dall’ omero e dalla sutura ed ar- riva quasi alla metà dell’ elitro, ed il cui vano interno è riem- pito di squamule più scure; le due macchie si confondono alla base della sutura per divergere ben presto e dar posto a squa- ‘mule nerastre. 532 A. E F. SOLARI La macchia comune ai due elitri, posta sulla loro declivita posteriore, è simile a quella che si osserva in molti Aca/les, ad esempio nel varzegatus. Le rimanenti squame sono d’un bruno-nero marcatissimo, ciò che contribuisce a far risaltare molto le macchie sopra descritte. Dall’ Acalles Querilhaci Bris. si distingue facilmente pér la forma molto diversa. Infine dall’Ac. brevis Tourn., al quale si approssima ancor più che al tuberculatus a causa della forma del corpo e della macchia sugli elitri similmente conformata, quantunque meno ben delineata, si distingue per gli elitri ancor più brevi e più arrotondati, la curva verticale di essi alquanto diversa, la su- perficie molto meno tubercolosa, la declività posteriore eviden- temente obliqua (invece quasi perpendicolare nel brevis), il rostro e le gambe più corte, la clava più ovale. In modo indubbio differiscono le due specie per i seguenti caratteri: L’Ac. brevis ha le antenne inserite verso il 2.° quinto basale del rostro nel 7, alla metà nella 2, lo scapo non raggiunge il margine anteriore dell’ occhio ma dista da questo del diametro apicale dello scapo stesso (7g); funicolo compresa la clava più corto del rostro (79), funicolo senza la clava più lungo della porzione del rostro compresa fra |’ inserzione delle antenne e l’apice di esso. L’Ac. lusitanicus ha le antenne inserite nel 1.° terzo ba- sale(- 2 ), loscapo sorpassa il margine anteriore dell’occhio(£ 9 ) il funicolo, compresa la clava, è più lungo del rostro(7 9), il funicolo, senza la clava, è appena più corto (7) lungo quanto (2) la porzione anteriore del rostro. Baris rufescens, n. sp. Ovata, castaneo-rufa, proto- (hoc apice rufomarginato) meso- metathoraceque -obscurioribus, pedibus et antennarum clava flavo- ferrugineis; rostro thorace aequilongo, valde arcuato, supra ad basim subgibboso-inerassato, a capite per impressione angusta, pro- funda, annulari distinctissime separato; capite convexo ; prothorace CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA 533 valde convexo, antice constricto, lateribus regulariter rotundato, an- gulis posticis obtusis, bast sat profunde bisinuato, medio lineu laevi, subconvexa, angusta, antice posticeque parum abbreviata in- structo, confertim (?) albo-squamulato ; rostro, capite, thoraceque opacis, confertissime aequaluer profundeque punctatis ; elytris tho- racis basi latioribus, latitudine minus duplo longioribus, lateribus subparallelis, humeris oblique rotundatis, sat profunde striatis, strtis basi latioribus et profundioribus, in fundo haud punctatis, enterstittrs confertim coriaceo-punctatis, quam striis multo latioribus, undique confertim (?) albo-squamulatis ; pedibus gracilibus, confer- lissime punctatis, tarsis elongatis; sublus confertissime’ punctata, albo-quamosa. — Long. 2,5 (rostro exel.), lat. 0,9 mill. ST. Metathorace segmentisque abdominalibus depressis. Q. Latet. Un solo esemplare nella nostra collezione raccolto nella Valle del Berlad (Moldavia) dal Sig. A. L. Montandon. L’ esemplare unico che abbiamo sott’ occhio è alquanto dete- riorato; molto probabilmente, se ben conservata, la specie è completamente ricoperta di squamule grandi e biancastre simil- mente a quanto si verifica nelle Baris soricina, vicina e con- generi. | Siamo tratti a questa induzione dal fatto che nel tipo si os- servano qua e là alcune squame poste entro i punti nel torace ed inserite nei punti sopra gli elitri; è presumibile che ogni punto riceva una squamula, per cui, data la fittissima punteg- giatura dei due segmenti e la grandezza di ogni squamula, assai maggiore di quella dei punti, in esemplari ben conservati la squamulazione dovrebbe essere tanto compatta da ricoprire in- teramente il fondo dei tegumenti e rendere difficile la perce- zione dei caratteri relativi alla scultura di essi, enunciati nella diagnosi. Per la squamulazione del corpo, |’ aspetto e la forma la 5. rufescens va posta nel gruppo opiparis Duv. (IX.° Gruppo Reit- ter, Tab. 1895) colla quale specie essa ha comune la forma e la convessità del corpo, mentre ha una scultura completamente diversa. 534 A. E F. SOLARI Dalla B. scolopacea Germ. si distingue facilmente per la forma molto più accorciata, la colorazione del corpo, le gambe più corte e rosso-gialle e molteplici altri caratteri. La B. rufescens ha piuttosto affinità con alcune specie dell’ Africa settentrionale e specialmente colle 8. soricina Fairm. e vicina Bris. — Dalia prima specie si distingue per il rostro’ più corto, non carenato né striato-solcato ai lati della carena, per la punteggiatura dello stesso più fitta e più fina, le antenne più corte e crasse, articoli del funicolo trasversi, clava brevemente ovale, quasi ro- tonda, torace più arrotondato ai lati, più convesso. Dalla vicina Bris. è distinta per il rostro più corto, non ca- renato nè striato, le antenne più robuste, la clava quasi ro- tonda, la punteggiatura del corsaletto molto più fitta, il corpo più convesso, e molte altre differenze minori. Baris violaceo-micans, n. sp. Oblongo-ovata, coerulea, violaceo-micans ; rostro thorace longiore, valde arcuato, basi subgibboso, confertim punctulato, luteribus rude rugoso-punctato, a capite depressione transversali separato ; capite convexo, aeneomicante, obsoletissime disperseque punctulato ; thorace regulariter conico, parum convero, basi bisinuato, angulis baseos acutis, confertim punctato, punctis ad basim rotundatis ma- jusculis, a basi ad apicem gradatim minoribus instructo, linea mediana abbreviata areolaque elongata utrinque, laevibus, notato, lateribus rude punctato, punctis haud confluentibus ; elytris re- gulariter ovalibus, dorso subdeplanatis thoracis basi evidenter latioribus, humeris rotundatis, profunde striatis, in strits evi- dentissime violaceo-micantibus, striis angustis, basi latioribus pro- fundioribusque, in fundo obsoletissime punctatis, interstituis quam striis evidenter latioribus, distincte seriatim punctulatis et brevissime, parum perspicue setosis, punctis elongatis ; pedibus subgracilibus, viridimicantibus, confertim punctatis et in punctis flavo-albido-squa- mulatis; subtus disperse flavo-albido squamulato, epimeris mesotho- rucis mesothoraceque rude ac grosse punctatis, segmentis abdomi- nalibus 1.° secundoque nitidis, disperse punctatis, a bast ad apicem CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA 530 minus fortiter punctatis, reliquis confertim punctatis et subopacis. — Long. 3-3 '/, (sine rostro), lat. 1-1 /s mill. 7. Metathorace segmentisque abdominalibus depressis. vr. » n » converts. Per |’ aspetto generale, la statura e le tre linee liscie sul corsaletto e per I’ ovale esatto degli elitri si avvicina moltissimo alla B. nivalis Bris., se ne distingue però facilmente per il to- ‘ace ancor più esattamente conico che in quest’ ultima specie, le linee liscie del torace molto meno evidenti e non bene deli mitate (nella nivalis la linea mediana è sviluppata su tutta la lunghezza del torace, le laterali occupano più della metà basale di questo segmento e sono molto nettamente e ben delimitate) e la punteggiatura tutt’ affatto diversa, poichè nella nivalis essa è quasi uguale tanto alla base che all’ apice, più fitta, i punti più allungati. I punti alla base del torace nella nivalis sono grossi quanto quelli all’ apice di questo stesso segmento nella violaceo-micans ; i punti alla base del torace in quest’ ultima specie sono grossi e rotondi come nella coerulescens Scop.; il corsaletto è un po’ meno bisinuato che nella mvalis, meno con- vesso, gli elitri descrivono un’ ovale più allungato, le strie di questi sono alquanto più profonde. L’ ovale esatto degli elitri nelle Barts di questo gruppo si ri- scontra nella Jepidii Germ. e nivalis; la prima specie è però talmente distinta dalla violaceo-micans che si rende inutile qual- siasi paragone fra le due specie. Dalla B. corynthia Desbr. cui è anche molto affine, e che ha la punteggiatura del torace uguale a quella della nostra specie (quantunque più fitta e leggermente più fina) si distingue per la diversa colorazione, le tibie ed i tarsi più lunghi e gracili nella corynthia, il torace più profondamente bisinuato alla base, le strie più leggere, non punteggiate sul fondo, gli omeri molto sporgenti e lisci in quest’ ultima specie. l’ abbondante squamu- lazione alla base del torace, il diverso ovale degli elitri. Due esemplari nella nostra collezione, raccolti dal Sig. A. L. Montandon, 1 7 nella Valle del Berlad (Moldavia) ed 19 a Macin nella Dobroudja. 536 A. E-F. SOLARI NOTE DIVERSE. 1. Otiorrhynchus Vaulogeri Solari (Bull. Soc. Ent. It., 1903, XXXV, p. 163). — Siccome questo nome venne gia adoperato dal Sig. Maurice Pic (0. Vauwlogeri Pic, Bull. Soc. E. Fr., 1900, p. 316) cambiamo il nostro Vaulogert in Beauprei Nobis. 2. Otiorrhynchus albocoronatus Stierlin (Mith. Schw. Ent. Ges., 1895, IX, fasc. 6, p. 299) =’ Perielus nigrans Fairm. Possediamo un esemplare di Otzorrynchus albocoronatus rice- vuto dall’Autore, proveniente dalla località tipica (Aude: P. Mabille), che corrisponde esattissimamente alla descrizione che ne dà Stierlin. In base ad esso possiamo stabilire senz’ altro la sinonimia surriferita. È strano che a Stierlin abbiano potuto sfuggire caratteri tanto evidenti, quali la forma del rostro e degli uncini dei tarsi. 3. Chaerodrys Manteroi Solari (Bull. Soc. Ent. It., 1903, XXXV, p. 176). — Descrivemmo la nuova specie sopra un solo esemplare $. Nel 1904 il Sig. Agostino Dodero la raccolse nuovamente in esemplari assai numerosi 9, sopra il ginepro (Juniperus communis), a Crocefieschi nell’ Apennino Ligure, lo- calità poco distante da quella dalla quale proviene il tipo. Il maschio differisce essenzialmente dalla femmina perchè ha gli elitri separatamente acuminati all'apice, ma non mucronati, ed il margine interno delle tibie posteriori munito, nella terza parte apicale, di peli giallo-biancastri verticalmente diretti tin basso, ben visibili, non molto fitti, assai più lunghi della larghezza della tibia. 4. Hypera oblonga Boh. (Schh. VI, II, pag. 369 — Capiomont, Monogr. Ann. Fr. 1867, p. 544. — Petri, Monogr. 1901, p. 45). Petri nella sua monografia degli Hyperidi (1. c.) esprime il dub- bio che l’Hyp. oblonga altro non sia che un sinonimo di Hyp. ovalis Schh. (varietà della oxalzs Herbst), e basa questa sua supposizione sul fatto che nella collezione Reitter si trovano due esemplari determinati con tale nome e che pur non sono che l’Hyp. ovalis. Soggiunge che l’Hyp. oblonga dovrebbe però avere CURCULIONIDI DELLA FAUNA PALEARTICA 537 il rostro « brevi, crasso », ed il torace « confertim, obsolete punctulato », mentre gli esemplari della collezione Reitter, da lui ritenuti per Hyp. oblonga, non presentano tali caratteri. Le conclusioni di Petri, basate su esemplari non tipici nè di provenienza tipica e, principalmente, non corrispondenti alla de- scrizione, ci sembrano in tesi generale alquanto arrischiate, quantunque in oggi sia assai invalso l’uso di ritenere come si- nonimi tutte, o quasi tutte, le specie che non sono rappresentate nella collezione propria, od in quelle che si ebbe la fortuna di avere in comunicazione. Lasciando a parte che il sistema è molto comodo, ma forse poco corretto, ci sembra che nel caso speciale dovevasi conside- rare che Capiomont non è eerto da annoverarsi fra gli entomo- logi che ebbero ed hanno la smania di far comunque lavori, pur di far qualchecosa, e che quindi se egli, osservatore coscien- zioso ed attento, aveva messo l’Hyp. oblonga immediatamente prima dell’Hyp. salviae, era da ritenersi a priori che, almeno per l'aspetto generale, essa dovesse occupare tale posizione. Petri avrebbe fatto assai meglio a ritenere semplicemente come mal determinati i due esemplari da lui visti con tale nome e, non conoscendola de visu, limitarsi a lasciare l'’Hyp. oblonga, come buona specie, nella posizione assegnatale da Capiomont. Possediamo un esemplare Q di Sicilia dell’Hyp. oblonga, che corrisponde perfettamente alla descrizione datane dal Capiomont, alla quale nulla v'è da aggiungere nè da togliere; essa nulla ha da fare coll’Hyp. oxalis perchè anche col sistema Petri Hyp. oblonga trova la sua naturale posizione nel IV.° Gruppo, pur costituendo il passaggio fra questo ed il secondo, giacchè ha le tibie anteriori munite all'apice di setole spiniformi meno forti che nell’//yp. cyrta, più forti che nella salviae, ed il mar- gine esterno delle tibie stesse subdentiforme. 5. Phytonomus signatus Boh. Nello scorso anno (10 Maggio) raccogliemmo a S. Biase, presso Vallo Lucano, una specie di Phytonomus che corrisponde bene alla descrizione del szgnatus Boh. Noi non possediamo alcun Phyt. signatus dell’ Algeria, per 538 A. E F. SOLARI la qualcosa non possiamo dire se |’ unico nostro esemplare sia o no assolutamente identico a quelli di tale provenienza. Cre- diamo però si tratti di questa specie, che risulterebbe nuova per la fauna: europea. INDICE DELLE FIGURE NEL TESTO Brontispa longissima, Gestro . Coelaenomenodera signifera, Gestro. Protorace . Coelaenomenodera speciosa, Gestro. Protorace Thoracispa Dregei, Chap. Platypria natalensis, Péring. Profilo degli elitri Platypria mashuna, Péring. Profilo degli elitri. Platypria paucispinosa, Gestro » » » Profilo degli elitri . Platypria Feae, Gestro . » » » Profilo degli elitri INDICE Introduzione alla terza serie. C. A. L R. Gestro. — Leonardo Fea ed i suoi vidggi. Cenni bio- grafici. (Con ritratto). V. ARIOLA. — Res Ligusticae. XXXV. — Pesci nuovi o rari per il Golfo di Genova —. : .-9 S. ScHENKLING. — Die Cleridengattung Phloeocopus Guér. C. BorsieRI. — Contribuzione alla conoscenza della fauna ittiologica della Colonia Eritrea. E. ANDRE. — Voyage de feu Leonardo Fea dans I Afrique occidentale. — Mutillidae . - ‘ > H. p’ORBIGNy. — Onthophagides Africains de la collection BorsieRI. — Materiali per una fauna dell'Arcipelago To- scano. Isola del Giglio. I. Sulla presenza nel- l'Isola del Giglio del Gobius Knerii Steind. , e sulla sua identità col Gobius Steindachnerii, Kolomb. . MantERO. — Res Ligusticae. XXXIII -~ Materiali per un catalogo degli Imenotteri liguri. Parte III. Braconidi : 3 A ù DopERO. — Materiali per lo studio dei Coleotteri Italiani, con descrizioni di nuove specie. II. Quattro nuove specie di Coleotteri cavernicoli . . SILVESTRI. — Res Ligusticae. XXXIV. — Intorno ad una nuova famiglia di Diplopoda Glomeroidea tro- vata in Liguria. . REGImBART. — Dytiscidae et Gyrinidae recueillis par M. L. Fea en Afrique occidentale. . SpAETH. — Zur Kenntnis der Cassiden des ostindischen Archipels . . JORDAN. — Some new Oriental Anthribidae . Pic. — Un Anthicus nouveau de la Somalie recueilli par M. le Lieut. C. Citerni . CAMERANO. — Nuova specie di Chordodes del Guatemala. du Musée Civique de Génes Pag. » » 14-51 153-168 169-186 187-220 221-252 253-331 P. SpEISER. — Studien tiber Hippobosciden. II. J. J. KIEFFER. -— Description de nouveaux Dryininae et Bethylinae du Musée Civique de Génes G. MantERO. — Descrizione di tre nuove specie di Braco- R. . GESTRO. . DoDERO. . JACOBY. GESTRO. nidi del genere Rhogas Nees, raccolte nell’ Africa orientale . D'OrBIGNY. — Onthophagides provenant du voyage de M. L. Fea dans l’Afrique occidentale . MantERO. — Materiali per una fauna dell'Arcipelago To- scano. Isola del Giglio. II. Tre nuovi Imenotteri ed un caso di melanismo . } — Materiali per lo studio delle pena. XXI. XXII. Coelaenomenodera e Balyana. Oxycephala e Brontispa . XXII. Il sottogenere Thoracispa — Sopra alcuni ornamenti sessuali nei Bythinus. Brevi considerazioni critiche — Descriptions of new genera and species of Phytophagous Coleoptera obtained by D." Loria in New Guinea . . — Materiali per lo stadio! delie Hispidae. XXIV. Le specie africane del genere Platypria. A. E F. SoLARI. — Curculionidi della Fauna paleartica. Note e descrizioni Indice delle figure nel testo. Pag. 332-350 » » » 301-412 413-416 417-448 449-454 455-459 459-463 463 - 465 466--468 469-514 515-524 525-538 539 L'E R: ARIOLA. — Res Ligusticae. XXXV. rari per il Golfo di Genova... SE SCHENKLING. — Die Cleridengattung Bindeosepae Guér. . BORSIERI. — Contribuzione alla conoscenza della fauna ittiologica della Colonia Eritrea. . ANDRE. — Voyage de feu Leonardo Fea dans pApane occidentale. — Mutillidae. =. 5 . D'ORBIGNY. — Onthophagides Africains de la pallecuon: du Musée Civique de Génes P. SpeIseR. — Studien iber Hippobosciden. II. J. J. KreFFER. — Description de nouveaux Dryininae ot Bethylinae du Musée Civique de Génes G. MantERO. — Descrizione di tre nuove specie di Braco- nidi del genere a Nees; raccolte nell’ Africa orientale | H. D'ORBIGNY. — Gnihophardes Lovin du ito de | |M. L. Fea dans l’Afrique occidentale _G. ManteRO. — Materiali per una fauna dell’ Arcipelago To-. scano. Isola del Giglio. II. Tre nuovi Imenotteri ed un caso di melanismo . : — Materiali per lo studio delle Hispidae. XXI. Oxycephala e Brontispa. XXII. Coelaenomenodera e Balyana. XXIII. Il sottogenere Thoracispa GESTRO. A. DopERO. — Sopra alcuni ornamenti sessuali nei Bythinus. M. R. A. Indice delle figure nel testo. ; 3 È i Brevi considerazioni critiche JacoBy. — Descriptions of new genera and SI di Phytophagous Coleoptera obtained by D." Loria in New Guinea . > . — Materiali per lo andi delle Higpidae, XXIV. Le specie africane del genere Platypria. E F. SoLari. — Curculionidi della Fauna paleartica. Note e descrizioni GESTRO. Prezzo del presente Volume L.it. 25 GENOVA . TIPOGRAFIA R. ISTITUTO SORDOMUTI See Pesci nuovi 0° Pag. 153-168 he » » » » » » » » 169-186 187-220. 221-252 253-331 332-350 391-412 ‘413-416 417-448 449-454 455-459 459-463 — 463-465 466-468 469-514 515-524 525698 539 Bao: STE ee Me et eer ee a x x x 4 È i . = È Pa — “ ' “ - _ È to ’ n È — - ’ x ~ = sr È . 3 : = 5 bea # i e — —— Me favo a er. Fin 9 T * (dal n x cè» a è ae SALA hts Me r a KR ein | ves È x lE sa si e = “ | 2 , n mil “a A : = i 4 de E ed 4 5 i : : | — } — 7 = 7 ~~ | =v eis =v ; AL LIO i = aa zg 491 4. a: my © TUTTE TT] n de $ m re Soo J aa la > \* A EEE a ae “= SI, 5 Te ag Pa » VATI DA bl 4 $a “Li Gi rt 2) | e o, $ “ “FF \ “ y fi f x x > She, kind 7 "3 . “ 7 È ; ai ° 9° ‘ as * = a N D a ? ; Lei; LI Ms È de : È - mos 4 — Da è La +