DERUTA tata ISERTI IO i Se ATRRRIN da DISCORSO TTOESC CPLSSA Ne DO OSO NOTA SPIE et * ARA Mi » Li DIRE CRI DURE e { ; / h n PENA k SIONI S TERNO NoGo RR E one RAUTI | PESIZIINI SOCI era Meericoinnia i ; Na n tei RISO % Sa oa no MIIITENTI o put e MOCORTONA sf BASSA I tette ELI e Brandon REVOLT a ce de i ISS De Lire irietele SIR RANE RAR e et de ed se to RA Ceposa ORION band i Idiota 80 Mm no sbrianà RARE Si priciate cetra terrà SLI IoLA) è tp ANI INORISAR : dà MESE da Pispnzio Melato e derit ratnità ito Resto sete dita Patata VETEDOÀ io ezio i tn pria Fpmae zizi salari nego DU ILITORA SL vb piero pe era S'prrrpamin, “n È Pò RITMI fusi ii enti alert ILL - - i iper pare VACCINO pi Persa a Reato: dtatd a grani Re pescate nirot ni 3 3 Rretr Lison RO AStOten patio i POLITI FP SSA Terr PIACE price RIA EAARATA Ò prin Meno Vetbtaha dp gr EIOIICA PA sreaina #7, (UEIAH riot FR rst Con rane pe pupe pp, ta Dia WA SES-N d0%,5 dc n i * Librarp of the Museum OF | | | ' COMPARATIVE ZOOÒLOGY, | | AT HARVARD COLLEGE, CAMBRIDGE, MASS. Founded bp pribate subscription, in 1861. ASNANISSINIINI Deposited by ALEX. AGASSIZ. Ì No, [1 4/ onto Lu biglie È [ce cei La | z ». n, ui i VA Tac A Wide: aebti Ù È Sr ' x I V ANNUARIO DEL MUSEO Z00LOCICO DELLA R. UNIVERSITA DI NAPOLI ANNO IV. 110 E sat A AIR f js DiA Lana N pe ILE ata e sy : E al Ao ANNUARIO DEL MUSEO Z00LOGICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI NAPOLI PER ACHILLE COSTA PROFESSORE DI ZOOLOGIA E DIRETTORE DEL DETTO MUSEO ZOOLOGICO —_ 0 ANNO IV. — 1864. con quattro tavole NAPOLI TIPOGRAFIA DI ANTONIO CONS Strada S. Antonio alla Vicaria num. 44 * 71867 N da n > isbn davimentanien: P STALCÌ MIL ATFiTrti Fast ‘0 Dre ef 7 "ea ani Tui qu goa i - alia i: IL tu siae gt PEPE CILE pia fiji i RO La Pret 30 20188, ABITA. dall. cool sn09 DOTHA ‘1, NURIA i dd sant pirati olla cistesnò, TE pda penna Mi sr48/2) PREFAZIONE AAT Ct La premura con la quale questo Annuario viene da’ Zoologi, soprattutto di oltr° Alpi, ac- colto, superiore ancora ad ogni nostra aspet- tativa, avrebbe dovuto farne procedere con maggior sollecitudine i diversi volumetti. Non ostante però tutto il nostro impegno ed attivi- tà, la pubblicazione à dovuto andare a rilento per due principali cagioni. Dapprima per aver dovuto in quest’ anno attendere contemporanea- mente ad altra opera (1). Di poi pel ritardo che naturalmente proviene dallo studio degli oggetti che debbono venire illustrati. Aggiun- gesi a questo lo aver voluto in questo volume dar cominciamento ad un lavoro, il quale sotto piccola mole racchiude il risultamento di stu- dii serii: vogliam dire il Prodromo di Imenot- terologia Italiana , del quale una piccola parte abbiam potuto per ora compierne. (1) Lezioni di Zoologia; edizione seconda. AS Non possiam certamente prevedere se cause perturbatrici indipendenti da noi non ci to- gliessero la opportunità di seguire la pubblica- zione di questo Annuario. Fuori però il caso di impreviste eventualità, cercheremo di maggior- mente concentrare intorno ad esso i nostri stu- dii, perché i diversi volumi sì seguissero con maggiore prontezza. Napoli, Dicembre 1867. lonsinibemieie di AE EI neri PARTE PRIMA Nel 1864 la dotazione del Museo Zoologico è stata ancora di lire tremila. Una considerevole cifra dovette es- sere erogata per soddisfare il nolo di dodici casse conte- nenti tutti gli oggetti acquistati a Parigi ed a Londra nel 1862. Alla quale aggiungendo le altre spese per utensili diversi, per materiali di preparazione, per la peregrinazione zoologica eseguita, come negli anni precedenti, coi più di- stinti alunni, e per alcuni libri , si ha la metà quasi della dotazione esaurita, e quindi una metà soltanto rimasta per acquisto di animali; siccome risulta dal prospetto che segue. Dotazione Lire 3000, 00. Dedotto — Per nolo di dodici casse da Parigi a Napoli 622. 15 Per basi di legno tornite per Uccelli , boc- cacci di cristallo, utensili entomologici. . 370.90 Per materiali di preparazione di animali e per spese di manutenzione del Museo . . . 166.23 Per alcune opere zoologiche . . . . . 127.22 Per la peregrinazione zoologica . . . +. 170.00 1456. 50 Restano = Per acquisto di animali. . . +. . . + 1543. 50 3000. 00 — 8 — ArticoLo 1.9 Acquisti fatti durante l’ anno 1864. Della somma spesa nel 1864 per nuovi acquisti, in lire 1543: 50, la parte maggiore è stata assorbita da undi- ci specie di Uccelli esotici poco comuni: de’ quali abbiam creduto necessario fornire il Museo, non ostante la classe degli Uccelli fosse tra quelle in cui il nostro Museo Zoo- logico è proporzionatamente men povero. Poco quindi è avanzato per animali di altre classi. Non farà quindi me- raviglia se il numero totale delle specie di cui il Museo si è accresciuto nell’ anno di cui ci occupiamo si presenta piuttosto scarso. * . ELENCO DELLE SPECIE IMMESSE NEL MUSEO PER ACQUISTI Mammiferi 1 Hapale vulgaris, Geoff. o L Uccelli 2 Steatornis caripensis, Humb. 3 Craspedophora magnifica, Vieil. 4 Xanthomelus aureus, Linn. 5 Cephalopterus ornatus, Geoff, 6 Sylvia pygmaea, Gm. 7 Hirundo daurica, Linn. 8 Corythaix porphyreolopha, Vig. 9 Hydrocorax planicornis, Rf. Brasile Perù N. Guinea id. Amazzoni Alpi id. Porto Natale Isole Filippine * 10 Calyptorhynchus funereus, Gould Australia * 11 Polyplectron Hardwickii, Gray of Malacca DI hd dd e i n i e * 12 Gallus Bankiva, Zemk. 2 Is. Filippine " 13 GraphephasianusSoemmeringii, mk. Giappone " 14 Apteryx Owenii! Australia Rettili 15 Elaphis 4-radiatus, Lin. Napoli " 16 Ablabes 4-lineatus, Pull. var. (1) i@. Pesci 17 Trigla corax, Rond. Bnp. (2) Golfo di Napoli 18 Trachypterus filicauda, A. Cost. id. ” 19 Acipenser sturio, Linn. (3) id. * 20 Lamna cornubica, Gm. of id. Insetti Coleotteri 21 Laphyra Peltieri. ? 22 Carabus regalis, Boed. Siberia 23 = arvensis, Fab. var. Pirenei * 24 Zabrus graecus, Dej. Grecia * 25 Pelor blaptoides, Crtz. Austria ? 26 Acinopus giganteus, Dej. Spagna * 27 Myas chalybaeus, Pall. Germania lm I N lei > 0 0 pap (i) Dorso g-rigioolivastro, con quattro strisce brune, delle quali le due me (2) Individuo lungo sei decimetri. (3) Individuo lungo metri 4, 015, pescato presso le foci del Garigliano. Ann, 186%, 2 die più vicine alle esterne che tra loro. Le scaglie che sono occupate da queste strisce ànno il margine anteriore-interno bianco-perlaceo , in guisa da risultar- ne sopra ciascuna due serie di lineette oblique e parallele bianco-perlacee. Del- le scaglie non occupate dalle strisce brune talune ancora presertano il detto margine perlaceo. Ventre cenerino leggermente variegato di bianco-latteo, Sotto ciascun fianco vedesi una serie di macchie perlacee, di cui ve ne ha una per lato di ciascuna gastrostega, Scaglie labbiali superiori gialle. Una striscia nera as- sai marcata parte da dietro cadauna orbita e si termina alla commessura delle labbra. * * » » * " 42 —_ » RT SR E » PR pe 28 Poecilus cupreus, Lin. spec. anom.(1) Sicilia 29 Haptoderus abacoides, Dej. 30 Bradicellus harpalinus, De. 31 Harpalus obscurus, Fab. 32 Throscus elateroides, Redt: 33 Goliathus Druryi, M. Leay 9 34 — cacicus, Fab. FP 35 Gimnochila ? 36 Eurythyrea ? 37 Scarabaeus ? 38 Aulacopalpus elegans ? var. 39 Tropidosoma Spencei, e 40 Otiorhynckus ? 41 Hylobius arcticus, Fab. fatuus, Ross. 43 Plinthus Findelii, Schhr. varietas 44 Omias rotundatus, Fab. 45 — scutellaris, Meg. 46 Ptochus setosus, Schhr. 47 Pissodes pini, Lin. 48 Erirhinus acridulus, Lin. 49 Dorytomus dorsalis; Fab. * 50 Brachonyx indigena, Merb. * »* » » 4 Sile sl, TR 51 Grypidius brunneirostris, Fab. 52 Amalus scortillum, Herb. 53 Acalles denticollis, Germ. 54 Callidium violaceum, Lin. 55) — dilatatum, Payk. 56 _ sanguineum, Lin. 57 Clytus detritus, Lin. 58 -— capra, Germ. 09 — antilope, I/lig. 60 Toxotus meridianus, Lin. 61 Dorcadion meridionale, Muls. 602 -—- fuliginator, Lin. Pirenei Germania Francia Italia Affrica id. Vecchio Calabar Brasile Cajenna Valdivia Brasile” Pirenei Lapponia Italia Germania Alpi Lombarde Austria id. id. Francia id. Germania Erlanga id. Germania Transilvania Svizzera id. Pirenei Germania Siberia Svizzera Francia Pirenei Francia ) Elytro sinistro cupreo corporis cancolore; dextero viridi. paid i e e 9 fd NOP nd DO n DO e 00 NI fd Cd dp pa Ra N Mae » LO * à * * * * * è (4) sen 63 Episcapha grandis, Fab. Senegal 6064 — decorata? De. Giava 65 Labidostomis centromaculata, Genè Sardegna 66 = Guerinii, Bassi AL Algieri 67 Titubaca dispar, Luc. o*P Sardegna 68 Lachnaea vicina, Lacor. Barbaria 69 — palmata, Lacor, id, 70 — notata, K/. v, gambien- sis, Buq. Gambia = — var, sennariensis, Koll. Africa 71 = ? id. 72 Clythra quadripunctata, Fab. Francia 73 Gynandrophthalma ferulae, Genè —Sardegna 74 Coptocephala cyanocephala, Lacor. id. 75 Chrysuchus pretiosus, Fab. Alpi 76 Pachnephorus cylindricus, Aust, Franc. mer. 77 Pales ulema, Germ. i Ungheria 78 Colaphus signatipennis , Dej. Barbaria 79 Cryptocephalus marginicollis, Latr. Cuba 80 — virgatus, Genè Sardegna 81 _ vittatus, Fub. Francia 82 _ pini, Lin. id. 83 — grandis, Hoffm. id. 84 Erotylus apiatus, De). Brasile Imenatteri 85 Tenthredo inatabilia, Klug 9 var. (1) Sicilia 86 Leucospis grandis, Klug 9 idi 87 Ichneumon pepsipennis, nob. id. 88. — extensorius, Grav. Lvar. (2) id. Abdomine rufo articulo primo tantum nigro. IM INN e i) tè O fe DO te dà DO de 9 i IN N i I IN > de i (2) Niger, femoribus tibiisque rufis, tibiis posticis apice nigris, tursis an- terioribus rufis apioe nigro; abdominis segmento primo posterius, secundo et tertio totim, quartoque basi rufis ; quinto fascia marginali A sezto et septi- mo dorso albis. Tra le numerose varietà che 1’ Z. emtensorius presenta, questa si allontana maggiormente dal tipo, e tra quelle descritte dal Gravenorst si accosta di più alla var. num, 6 dallo stesso autore indicata (Zehn, eur. pag. 270), ROSE > pesa 89 Cryptus seductorius, Fab. 9° 90 Pompilus rufipes, Lin. * 91 Pelopoeus femoratus, Fab. cY var. (1) id. 92 Odynerus dantic, Ross. var. 939 -— ? * 94 Andrena pilipes, Fab. " 95 Melecta nigra, Spine CI 96 Nomada * &7 peo * 98 Osmia cornuta, Latr. * 99 — bicornis, Latr. * 100 Ceratina caerulea, Vill. 101 Bombus pratorum, Lin. * * * » >» x» >» » * * 115 Leptopterna dolobrata, Lin. î 116 Brachycoleus scriptus, Fab. hai Emitteri. 102 Belostoma indicum,. Lep. 103 Sphaerodema annulatum, Fab. 104 Diplonychus Pisa Fab.. 105 Iyocoris 106 Enitheres indica, Cso 107 Halobates sericeus,. Esch.- 108 Brachyrhynchus te 109 Arilus collaris, Fab. 110 Physorhynchus crux, Thunb. 111 Dysdercus pt Stal. var. 112 — 1133 -— ; 114 Capsus pyrrhula, Burm. Sicilia: id; India id. Sumatra MHadagascar: Bombay C. B. Sper. Amer. mer.. Giava C. B. Sper. Messico * 9 Amer. mer. Francia mer, id. fafbhbibepproiehibo 69 8 PS DO DO-19 ftt DO TÈ DO pa 0] Do (1) Cyaneus, pedibus concoloribus immaculatis ; alis cinereo-hyalinis apice infuscatis. Questa varietà del Pelopocus femoratus maschio distinguesi non solo per i femori posteriori del colore stesso di tutto il corpo, non rossi; ma ancora per le ali non tinte di gialliccio, bensì di cenerigo» Essa a primo aspetto si direb- be il P. vivlaccus Fab. dell’ America PL Ps 117 Miridius quadrivirgatus, A. Cost. Francia mer. 1 ” 118 Lygus Spinolae, Mey, id. 1 " 119 Cylindromelus setulosus, H. S. id. 2 * 120 Plagiognathus hortensis, Mey. id. si * 121 Lopus albomarginatus, Hhn. Malta 1 ” 122 Henestaris Spinolae, A. Cost. Francia mer. 4 —_ — var. hispanus,. Rbr. Spagna 2 * 123 Oxycarenus albofasciatus, A. Cost. Italia 3 Diiteri 124 Rutilia Desvoidii, Guer. N. Olanda 1 125 — valentina, Macg. id. 1 126 Corizoneura appendiculata, Macq. Indie or. 1 127 Craspedia coriaria,. ne N. Olanda 1 * 128 Anthrax ? 4 Aracnidi ® 129 Chelifer nepoides, Herm. Napoli 1 Crostacei = * 130 Heterograpsus Lucasi, Edw. Golfo di Napoli 5 = * 131 Xantho rivulosus, Riss. id. 4 = * 132 — floridus, Mont. id, 4 * 133 Calliaxis adriatica, Zell. (1) id. 1 — * 134 Orchestia mediterranea, A. Cost. id. 20 = 135 Ampelisca rubella, A. Cost. id. 12 = * 136 Anonyx loricata, A. Cost. id. 12 137 -— Edwardsii, Kroy. id. 3 138 Protomedea fasciata, A. Cost. id. Mi 139 Leucothoe denticulata, A. Cost. id. 1 * 140 Natalius candidissimus, A. Cost. id, 1 Z 141 Carcinornis acutirostris, A. Cost, id. 2 (5 (1) Questo interessante Crostaceo conoscevasi fino ad' ora come abitante soltanto la parte settentrionale dell’ Adriatico (Trieste: Zara). ic DI * 142 Carcinornis inflaticeps, A. Cost: Golfo di Napoli 1 = * 143 Hyperia ? id. 12 = * 144 Vibilia speciosa, A. Cost. id. 12 * 145 Lestrigonus mediterraneus, A. Cost. id. 1 * 146 Carcinoxiphias gladiator, A. Cost. id. 1 * 147 — pugillator, A. Cost. id. 5 * 148 Dichelestium Sturionis, Mars. Q- Sullo Storione 2 Anellidi 149 Liocape vertebralis, A. Cost. Golfo di Nap. 1 150 «== vitrea, A. Cost. id. 1 * 151 Owenia fusiformis, D. Ch. id. 6 * 152 Telepsavus mediterraneus,nob, (1) id. 4 * 153 Pectinaria auricoma, Mull. id. 4 Elminti 154 Ascaris suilla, Duj. Intestini del Majale 4 155 = cephaloptera? Rud. Jni.° della Vipera 5 156 Distoma t Mucosa gastrica della Trigla 10 1597 — ? o Canale intestinale dell’ Angiò. 2 Molluschi 158 Creseis virgula, Per. Les. Golfo di Nap. 1 159 Cleodora lanceolata, Per. Les, id. 1 160 Cymbulia Peronii, Lamk, id. 1 * 161 Clionopsis Krohnii, Gegenb. id. 3 * 162 Atlanta Peronii, Les. id. il * 163 Phyllirhoe bucephalum, Peron id. 4 1 164 Pterotrachea hippocampus, Phil. id. (1) Il Profes. O. G. Costa ha descritto questo Anellide Chetopterideo nel 1861 (Omaggio al Re Vittorio Emmanuele per 1’ Accademia Pontaniana) , for- mandone il genere Telepsavus senza però imporgli aleun nome specifico ; omis- sione alla quale crediamo suppplire. — 15 — * 165 Flabellina verrucicornis, A. Cost, Golfo di Napoli * 166 Doto coronata, Gmel. " 167 Lamponotus ? * 168 Tritonia thethydea, D. Ch. ” 169 Goniodoris elegans, Cantr. ” 170 Coriocella perspicua, Lin. " 171 Rbynchosalpa pinnata, Forsk. (1) Conchiglie * 172 Rissoa fulva, Mich. 173 Siliquaria anguina, Lin. 174 Cerithium perversum, Lamk. HAI idromeduse * 175 Aglaophenia pluma, Lamour. * 176 Plumularia pinnata, Lamk. Hi 1 id. O id. 1 id. 2 id. 2 id. 1. id. 2 caio Golfo di Napoli 4 id. 2 (1) Il genere Ahynchosalpa è stato da noi proposto per la S. pinnata , in una nota su questa specie pubblicata nel Rendiconto della R. Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche, Dicembre 1866. n ARTICOLO 2.° Specie immesse per donî o per cambii. Sebbene nel 1864 i doni non fossero stati tanto visto« sì quanto nell’anno precedente, nulladimeno non ne sono mancati, per effetto di una nostra corsa a Torino, ove ri» cevettimo oggetti da quel Prof. di Zoologia Cav. De Filip- pi, dal suo coadiutore sig. Ghiliani, e dal Prof. Bellardi. In oltre, il Maggiore Belga sig. Le Hon durante la dimo= ra fatta in Napoli ci complimentava una piccola collezione di conchiglie terrestri e di acqua dolce della sua patria, delle quali sebbene assai poche mancavano al Museo, pur tuttavia le altre si rendevano pregevoli per lo studio del- le differenze locali. Qualche specie ancora utile pel Mu- seo ci veniva donata da altri Naturalisti, siccome si ri- leverà dal ragguaglio minuto che segue. Varie specie poi di Coleotteri esotici rari ci procus ravamo in cambio di pochi mammiferi e rettili, di cui nel Museo v’ erano individui disponibili. Dal Prof. De Filippi in Torino. * 1 Lagostomus viscaccia. Amer. mer. L * 2 Agama agilis, Oliv. Persia 2 * 3 Stellio caucasicus, Eichw. Persia 1 * 4 Opbhiops elegans, Menet. id. 3 * 5 Eremias variabilis, Pall. Persia 3 * 6 Bagrus bayad, Geoff. Nilo J * 7 Gobius nasalis, De Fi. Caspio 2 * 8 Piscicola fasciata, Koll. Tiflis 2 Dal Dottor Nicola Tiberi 1 Canis lupus, LZ. P M. di Abruz. 4 2 Helix Orsinii, Porro Monte Corno 3 3 Zonites acies, Parts. Gesso Palena 1 Il {AAA AI I I Conchiglie terrestri e fluviatili ricevute dal Maggiore Le Hon. * * gie 1 Helix nemoralis, Lin. con tutte le varietà. hortensis, Mull. id. arbustorum, Lin. fruticum, Mull. maritima, Drap. hispida, Lin. incarnata, Mull. nitidula, Drap. nitida, Mull. candidula, Stud. ericetorum, Mull. 13 Clausilia laminata, Mont. 14 —. biplicata, Mont. 15 — parvula, Stud. 16 =. Rolphii, Leach. 17 —. nigricans, Pul. 18 Balea fragilis, Drap. 19 Pupa avena, Drap. 20 -— muscorum, Lin. 21 — secale, Drap. 22 Bulimus obscurus, Mull. 23 Lymnaea leucostoma, Lamk, 24 Succinea arenaria, Bouch. 25 Physa hypnorum; Drap. 26 Planorbis corneus, Drap. o 0a Ta WIN 27 — vortex, Mull. 28 — nautileus, Lin. 29 — fontanus, Lighif. 30 — albus, Mull. 31 = contortus, Mull. 32 — nitidus, Mull. 33 Ancylus capuloides, Jun, 34 — lacustris, Mull. Ann, 186%. carthusianella, Drap. Belqio id. Namur id. Francia Bulogna Brussella id. Calais Brussella id.. Namur Brussella id. id. Namur Brussella Namur Brussella id. id. id. id. id. Namur Brussella id. id. id. Namur Brussella DO hà ° (PA i 1°) fn Na WwenI (19) 21 (19) OT OT fe pò i I © O MN 0 0 * e I » » * * * * (i) 35 Paludina vivipara, Lin. Brussella 36 Neritina fluviatilis, Lin. id. 87 Cyclas cornea, Lamk. dd. 38 Unio batavus, Lamk. Namur 39 Dreissena ? id. Dal sig. Nicola. Nogine Oceania phosphorica, D. Ch. Spezia Thaumanthia cruciata, Van Ben. id. Hydroactinia lactea, Van Ben. id. Dal sig. Vitt. Ghiliani 1 Sigara leucocephala, Spin. Sardegna 2 Tropidocheila, albida, H. S. Piemonte 3 Monanthia unicostata, Muls. Sardegna 4 — ? id. 5 Dictyonota ? id. 6 Aradus ? Alpi maritt. 7 -— ? Alpi boreali 8 Aradosyrtis Ghiliani, A. Cost. Sardegna 9 Salda geminata, A. Cost. id. 10 Acanthothorax siculus, A. Cost. var.(1) id. 11 Politoxus sanguineus, Gen. id. 12 Pachytoma Alpi maritt. 13 Lygaeus bisbipunctatus, A. Cost. Surdegna 14 Micropus parallelus, A. Cost. id. 15 Lygaeosoma sardeum, Spin. id. 16 Cymodema tabida, Spin. id. 17 Arocatus melanocephalus, Fab. Torino 18 Pterotmetus suberythropus, A. Cost, id. 19 Dasycoris? Sardegna 20 Asopus sanguinipes, Fub. Piemonte 21 — % Sardegna 22 Tropicoris rufipes, Lin. Alpi boreali Pallidior, vitta pronoti scutellique suberoleta, rufescente. può pò ped pà pd pd pd nd pp pò ae A * 23 Pentatoma ? Piemonte 3 * 24 Ancyrosoma obtusangula, Fieb. Susa 2 “ 25 Rbyparochromus ? Sardegna 1 Dal Prof. Luigi Bellardi 1 Emphytus tibialis, Pnz. 1? Brà i 2 Nematus hypoleucus, A. Cost. of id. 2 3 — ? ? id. i 4 Eriocampa ovata, Lin. id. 1 5 Macrophya ? id. 1 6 Tenthredo mandibularis, Pnz. 9 id. 2 7 Ichneumon sugillatorius, Lin. of id. 2 8_— — 7 var. (1) id. 2 9 — albilineatus, Grav. 7 (2) dd. 2 10 ? i id. 2 * 11 Anothyreus trinotatus, mob, id. 1 12 Eumenes ? id. 1 Infine il nostro collega Prof. Panceri ci favoriva un individuo del Dibothrium hyans rinvenuto nel canale intestinale della Phoca monachus; il sig. Alessandro Kowalewscky donavaci un individuo del Chetopterus Leuckarti, Qurf. da lui rinvenuto nel golfo di Na- poli durante la sua dimora in questa città; i giovani Entomologi Carlo e Giulio Emery ci davano un individuo del Platyomus Ger- mari Schh.; il nostro allievo sig. Giuseppe Geetani ci forniva varii buoni esemplari dell’ Ostrea edulis provenienti da. Gibilterra , e noi medesimi provvedevamo il Museo della Lycosa tarantula e del Trichocephalus dispar ; animali di cui sentivasi principalmente il -bisogno per le dimostrazioni nello insegnamento. (1) A typo differt abdomine immaculuto. Noi non esitiamo punto a riconoscere in questo Icneumone una varietà del sugillatorius, non ostante l’ addome manchi completamente di macchie bianche. La tinta particolare del corpo, la scultura, l'essere stata raccolta insieme ad al- tri maschi tipici; tutto ci suggerisce a pensare in tal modo, E da ciò siamo indotti a sospettare doversi a questa varietà riferire 1’ Z. moratorius Mull. (prod. 4762) che il Gravenorst (Icho. Eur. I, p. 439) dice differire dal sugillatorius per la mancanza di macchie bianche nell’ addome, e non essergli noto. (1) Antennarum annulo lato ( art, 9-16 ) albo; abdominis articulo primo punctis duobus apicalibus albis, interdum deficientibus, Meno, pre Coleotteri ottenuti in cambio di taluni vertebrati (1). 1 Manticora maxillosa, Fab. C. B. Sp. 1 2 Oxycheila tristis, Fub. Brasile 1 3 — bipustulata, Lin. Colombia 1 4 Collyris crassicornis, Dej. Ind. or. 1 5 Casnonia inaequalis, Dej. Brasile 2 6 Cordistes bicinctus, Def. Am. equn. 1 7 Graphipterus variegatus, Fub. Egitto 1 8 — cexclamationis, Fab. Barbaria: 1 9 Mormolyce phyllodes, eg. Giava 1 * 10 Panagacus tomentosus, or. Coromandel 1 11 Euchlomis fulgidipennis, Dej. Madagascar 1 12 Sternocera castanca, Fab. Senegal p3 13 — chrysis, Fab. Ind. or. di 14 —. sternicornis, Fab. td. 2 15 Iulodis cirrosa, Schn. C.. B. Sp. L 16 —_ rubrohirta, Gor. id. 3 17 — hirtiventris, Zap. id. 1 18 — variolaris, Fab. Siberia 2 19 Euchroma gigantea, Fab. Cajenna 2 20 Buprestis colliciata, Gor. Madagascar 2 Dl — hirtomaculata, Her. » i 22 — A Brasile 2 23 _ r DI 2 2 — ? ? 2 25 Lampetis fastuosa, ?. Fab. Ind. or. 2 26 Psiloptera marginella. Colombia î 27 Chrysochroa chinensis, Gor. China 2 28 —- fulminans, Fab. Giava 1 29 — imperialis, Fub. N. Olanda 3 " 30 — lepida, Gor. Senegal 1 (1) Erinaceus europaeus — Sciurus italicus — Hystrix cristata = Macropus major — Dasypus peba — Meles vulgaris — Phasianus pictus — Pelecanus eno- crotalus — Spheniscus demersus — Chamaeleo vulgaris — Alligator schlerops = Gongylus ocellatus — Uromastix acauthinurus — Vipera aspis — Proteus augui» nus — Salamandrina perspicillata. ria * 31 Anatona acuta, }Vicd. T'Iubet 1 * 32 Cotinis mutabilis, G. P. Messico 1 * 33 Euryomia argentea, Oliv. Madagascar 3 2 * 34 Gymnetis multipunctata, G. P. Brasile ARTICOLO 3.° Specie immesse în seguito alla peregrinazione zorlogica. Anche nel 1864, come ne” tre anni precedenti, al ter- mine del corso scolastico venne eseguita la peregrinazio- ne zoologica con quattro giovani dello studio, che più si erano distinti per assiduità e per amore .per le scienze naturali. i Facendo centro di dimora la città di Salerno , ove in quell’ anno riunivasi ancora il Congresso scientifico del- l Accademia degli Aspiranti Naturalisti, percorremmo dap- prima per mare la costa di Amalfi, esercitando i giovani nella ricerca e nello studio di animali marini. Da Amalfi peregrinando si ascese alla montagna di Cava, ove sì pas- sarono due giorni in ricerche entomologiche, pernottando a Corpo di Cava. Di quì ritornati in Salerno si esplora- rono le sponde dell’ Irno. Le ricerche nel mare allo infuori dello esercizio dei giovani, che pur ne era lo scopo primario, nulla offriro- no d’interessante che avesse meritato di essere raccolto. Solo in quella gita richiamo la nostra attenzione un pic- colo Coleottero del genere Hydraena il quale vivea in società di parecchi individui in piccolo seno di mare, no- tante col dorso in giù e con immensa agilità , ed agi- randosi intorno se stessi alla maniera de’ Coleotteri del genere Girino. Non ancora ci è riuscito determinarlo: possiamo pe- rò assicurare che noi lo vedevamo per la prima volta, e però giungeva nuovo per la Fauna Napolitana. n 99 cn Le Montagne di Cava, che in altri rincontri ci sono state larghe di specie più o meno importanti, nella cir- costanza in parola ci offrirono assai poco di rilevante. Di che ci parve dover riconoscere la causa nella stagione non abbastanza inoltrata per que’ luoghi montuosi, soprattut- to essendo preceduto un inverno e prima metà di prima» vera assai rigidi. Dalle ricerche sulle sponde dell’ Irno si ebbe un ri- sultamento migliore , avendovi raccolte parecchie specie poco comuni, e le quali servivano a farci riconoscere nel- la detta località un carattere entomologico non diverso da quello che le sponde de’ fiumi presentano in regioni as- sai più elevate. E tra l’altro rinvenimmo con piacere il Pelogonus marginatus, specie che in Italia noi discoprim= mo per la prima volta nel 1859 sulle alte montagne del- la Calabria (1). Come specie rara dobbiamo parimente men= zionare il Podops curvidens, la cui validità specifica es- sendo stata messa in dubbio da taluni entomologi, ci ha fatto sorgere la idea di rivenire su tale Emittero per farne un esame comparativo con le specie congeneri affini (2). Diamo pertanto qui l’ elenco delle specie che in ses guito alla peregrinazione sono state immesse nel Museo. Insetti 1 Omophron limbatus, Fab. Sponde dell Irno 3 *. 2 Scarites arenarius, Bon, id. 1 3 Bembidium punctulatum, Drap. id. 1 SINAÀ —_ Dahlii, Dg. id. 6 = 5 Paederus ruficollis, Fab, id. 2 6 Lathrobium multipunetatum, Grav. id. 1 7 Hydraena ? Costa d' Amalfi 4 (1) Vedi: Nuovi Studij sulla Eptomologia della Calabria Ulteriore. (2) Vedi la parte seconda. * dx * — 23 — 8 Cyclanotum orbiculare, Fub. Irno 9 Hydroporus Di id. 10 Phalacrus Salerno 11 Clytus trifasciatus, Fab. id. 12 Attelabus curculionoides, Lin, id. 13 Ceutorhynchus echii, Fab. id. 14 Tychius id. 15 Gymnetron id. 16 Malacosoma lusitanicum, Lin. id. 17 Agelastica alni, Lin, id. 18 Chrysomela chloromaura, Charp. id. 19 — id. 20 Cryptocepalus sexmaculatus, Olio, id. 21 Prasocuris beccabungae, /0l. id, 22 Phaedon id. 23 Coccinella conglomerata, Fab. id. 24 Idalia 11-notata, .Schn. M. di Cava 25 Scymnus id. 26 Aphlebia marginata, Schn. id, 27 Ectobia lapponica, Lin. id. 28 Libellula coerulescens, Fab. Presso l’Irno 29 Calopteryx ludoviciana, Zeach - id. 30 Ichneumon fasciatorius, Fab, M. di Cava 31 ? id. 32 ? id. 33 Cerceris arenaria, Lin. id. 34 Hoplisus 5-cinctus, Fab. id. 35 Osmia ? id. 36 Vanessa urticae, Lin. id. 37 Hidrometra paludum, F. Irno 38 — lacustris, Lin. dd. 39 Limnobates stagnorum, Lin. id. 40 Salda pallipes, Fab. Sponde dell Irno 41 Pelogonus marginatus, Latr. id. 42 Rhyparochromus pineti, ZHoffm. M. di Cava 43 Racostethus lunatus, Fitz. id. 44 Ancyrosoma leucogramma, Zin, id. 45 Podops curvidens, A. Cost: Sponde dell’ Irno AD fsi ded 19 fed h9 DI fi DI di pe end fondò de dn dd O ded ded DO fd pe en E pd n NO pn e NO pd pn NO fi ni pd n O » 0 = 46 Cicada Vr 48 Ceria vespiformis, Latr. var. 49 Tabanus 50 Chrysotoxum italicum, And. 51 Dilophus Aracnidi 52 Attus sanguinolentus, Lin. 53 — ? Crostacei 56 Ligia italica, Fab. Conchiglie 57 Clausilia papillaris, Mull. M. di Cava id. Costa d’ Amalfi Salerno fed ded pd fù fà pad ped pò fe PARTE SECONDA Quattro argomenti formeranno principalmente il sog- getto della seconda parte di questo volume. Il primo è la continuazione del lavoro sugli Eolididei, la quale in seguito alle recentissime ricerche è divenuta più doviziosa di quel che noi pensavamo. Lo invio che abbiam dovuto fare alla Esposizione di Parigi di un saggio della Collezione de’ Crostacei del Me- diterraneo ci detta a pubblicare delle illustrazioni a talu- ne delle specie inviate. Le quali illustrazioni trovano ac- conciamente il loro posto in questo volume. Un terzo articolo sarà relativo al seguito della illu- strazione iconografica delle specie nuove o rare di Anel- lidi del golfo di Napoli. Da ultimo anche la parte entomologica sarà rappre- sentata dalla descrizione di alcune specie d’ insetti della Fauna italiana che crediamo nuove: e con ispecialità da una rivista comparativa delle specie italiane del gerere Podops. A’ quali lavori seguirà una prima parte del Catalogo della Collezione Entomologica Napoletana, siccome abbia- mo già superiormente annunziato, Ann. 186%, 4 e Cig SAGGIO SUI MOLLUSCHI EOLIDIDEI DEL GOLFO DI NAPOLI (Continuazione — vedi il vol. III.) Il breve intervallo di tempo decorso dalla pubblica- zione della prima parte di questo lavoro e la presente è stato sufficiente perchè una innovazione apparisse nel nu- mero de’ generi di Eolididei rinvenibili nelle acque del mare di Napoli. In sei anni durante i quali un pescato- re, che per la sua diligenza, perizia e perspicacia dir si potrebbe pescatore-naturalista, è ricercato per noi siffatti animali, non mai aveva rinvenuto individui del genere A4/- deria, il quale per ciò non è stato registrato nel prospetto de’ generi di Eolididei del golfo di Napoli premesso in que- sto lavoro (vol. III, pag. 43 e 44). Nè sappiamo che da altri sia stato segnato come abitante il littorale italiano. Or nel marzo dell’anno corrente ne abbiamo ricevuti due indivi- dui, i quali son venuti ad arricchire di quest’ altro sin- golare genere la Fauna italiana. Anche il genere Doto noi ve lo avevamo registrato sol perchè il Delle Chiaje, co- munque non ne avesse parlato, pure ne à lasciata una figura, la quale non lasciava dubitare della sua esistenza nelle nostre acque: ma noi non lo avevamo osservato in natura. Ora in quest’ anno ne abbiamo ricevuti più in- dividui in tutte le età. Questi fatti non dovrebbero reca- re alcuna maraviglia se si trattasse di molluschi pelagici, i quali si sa che possono eventualmente essere trasportati in certe circostanze per le avanie del mare, e poi non più apparire per molti anni di seguito. Ma riferendosi a spe- cie sedentanee meritano tulta l’ attenzione, convalidando sempre la sentenza di non potersi mai dire esplorata a bastanza una regione, soprattutto marina, sia anche entro BRE "1g PORRE. confini angustissimi. Pertanto, poichè potrebbero ancora in avvenire altri generi discoprirsi, noi non crediamo di rifare il prospetto onde armonizzarvi il genere A/deria; sembrandoci sufficiente per ora notare ch’ esso va piazza- to immediatamente dopo l’Hermaea, del quale ha l'abito generale e molti de’caretteri essenziali, differendone prin- cipalmente per la mancanza assoluta di tentacoli, e per la posizione più posteriore dell’ ano. Anche de’ generi Em- bletonia ed Hermaea abbiamo recentemente ricevuto altre specie, le quali ci permettono di più ampiamente illu- strare i detti generi. Gen. Montaguia, Hng. Corpo allungato, poco angusto, con piede più ampio del man- tello , negli angoli anteriori prolungato in due lunghi filamenti si- mili ai tentacoli labbiali. Tentacoli quattro, filiformi ; i labbiali lisci; © dorsali con anello spirale, poco contrattili. Branchie filiformi, disposte in serie trasversali su’ due lati del dorso. Ano laterale, con- tiquo alle aperture degli organi sessuali. Osservazioni. I Molluschi di questo genere sono affinissimi alle were Eolidi, dalle quali differiscono principalmente pel corpo meno snello , pel piede assai ampio con gli augoli anteriori estremamente prolungati, in guisa da simulare altri due tentacoli, e per le branchie disposte non a gruppi, ma in serie trasversali regolari. Ne abbiamo finora incontrata una sola specie nel golfo di Napoli. Montaguia Scacchiana, Phil. Tav. II. fig. 1. Carnea, branchis virescentibus, apice albis, in series transver- sas 12-16 utrinque digestis. Long. mar. mill. 55. Eolis Scacchiana , Phil. IL, p. 74, n. 2, tav. XIX, f. 6. Corpo ovato-ellittico, compresa la coda, che è poco prolun- gata , di un color carnicino, che passa al bianco ne’ fianchi e Cbs — sotto il piede. I tentacoli anch' essi carnicini : i labbiali lisci , lunghi più che la metà del corpo ; i dorsali assai più corti, men che la metà de’ primi, cilindracei, con piega spirale. Gli angoli anteriori del piede prolungati in modo da mentire due tentacoli lunghi quanto i dorsali. Le branchie sono cilindracee , di color verdiccio , con Ja estremità bianca: esse sopra ciascun lato del dorso stan disposte in più serie trasversali, da otto a dieci, però non tutte regolarmente equidistanti tra loro, bensì alcune più ravvicinate e costituenti quasi gruppi isolati. Trovasi nel golfo di Napoli assai rara: in sei anni di ri- cerche ne abbiamo ricevuti tre soli individui, il maggiore de’ quali lungo millimetri trentacinque. Osservazioni. Quantunque la figura esibita dal citato scrittore , Philippi, nen sia molto esatta, pur rondimeno giudicando dall’ abito generale noi non esitiamo a riconoscervi quella che abbiamo avuta sott' occhio. Tanto maggiormente, in quanto il Philippi ebbe a studiare individui assai piccoli lunghi soltanto linee cinque e mezzo. GEN. Hymenaeolis, A. Cost. (Ann. del Mus. Zool. vol. III.) Corpo allungato, angusto, robusto. T' entacoli quattro, contrattili; i due dorsali cilindracei con rughe oblique irregolari poco marcate. Branchie cilindracee, fiancheggiate da frangia membranosa, assai nu- merose, inserite sui due lati del dorso in continuità ed in più serie longitudinali confuse. Angoli anteriori del piede poco prolungati. Ano aperto sul dorso verso la metà della lunghezza ed a destra pres- so la serie più interna di branchie , in un piccolo tubo cilindrico , terminato da distinto sfintere. Le aperture degli organi sessuali stan- no în un mammellone posto sul fianco destro dietro del collo. Osservazioni. I due caratteri che più eminentemente fan distin- guere questo Eolidideo sono la frangia delle branchie e la posizione dell'ano. Le branchie, lineari, sono in uno de’ lati fiancheggiate da una frangia membranosa, più ampia verso la base, e restringentesi gra- datamente verso la estremità (tav. I, fig. 1 B), composta di due foglietti, ra i quali scorre un canale flessuoso che ha origine dal corpo, e poco — 299 — innanzi il termine della frangia traversa le pareti della branchia e s' in- terna in questa. Quali sieno i rapporti di questi canali con il corpo da un lato e le branchie dall’ altro , e quindi quale ne sia la loro depu- tazione, non abbiam potuto ben definirlo. Ciò che abbiamo potuto os- servare con chiarezza si è che entro que’ canali osservati al microsco- pio veggonsi circolare de’ globoli sferici che dalla base vanno verso l’ api- ce. La quale circolazione deve certamente alludere ad un fatto orga- nico di molta importanza, che sarebbe interessante determinare, Nel genere Fiola (od Oithona) vengono ancora riferite branchie fiancheggiate da membrana: sicchè per questo rapporto il nostro ge- nere non sarebbe diverso dall’ or menzionato. Però in quello lano si dice laterale, non dorsale (1). Dal che deduciamo che le Fiola e le Hyme- naeolis siano due generi affini, ma ben distinti. Oltre a ciò, dalla figura di branchie di Fiona esibita dal Bronn (Thier Reich. Moll. tav. LVII. f. 21) rilevasi che anche la struttura della frangia dovrebbe esser di- versa. Hymenaeolis elegantissima, nob. Tav. I. fig. 1a 3. Flavescens vel rufescens, rarius fuscescens, branchiis concoloribus, ‘fimbria alba; capite tentaculisque fulvis vel flavescentibus; cauda al- bo-coerulescente. Longit. max. mill. 55. Eolis Cuvieri, D. Ch. II pag. 16, tav. 44, fig. 2 (escluso il si- nonimo di Lamk.). Il colore del tronco di questo Eolidideo varia dal gialliccio al rosso-aranciato ; il primo colore predominando negl’ individui giovani, il secondo negli adulti: i fianchi sono spesso picchiettati di aranciato-bruno: la coda ed il piede sono per lo più bianchic- ci. Il capo ed il collo del pari che i quattro tentacoli sono quasi sempre giallo-rosei. Le branchie presentano il colore stesso del dorso; la frangia membranosa è bianchiccia, di raro rosea. Il cie- co epatico interno è sempre di color bruno-fosco, del qual colore (4) Orifices anal et genital separés et situés entre les appendices tentaculi- formes du cotè droit. Chenu, Man. de Conch. p. 413 — Il Woodward tacendo sulla posizione dell’ ano lo fa pure supporre laterale, mentre egli lo avverte costan- temente lorchè è dorsale. — 30.— sono pure i due tronchi primarì dai quali quelli hanno origine , e che si osservano assai bene negl’ individui ne’ quali il colore generale è assai chiaro, come in quello effigiato nella fig. 1. Trovasi nel golfo di Napoli poco frequente. L’ abbiamo rice- vuta ne' mesi di marzo e di aprile. Gen. Doto , Oken. Corpo allungato, snello. Tentacoli labbiali nulli , i dorsali ab- bracciali ciascuno alla base da una guaina tubolosa. Branchie clavi- formi, papillose, distribuite su’ lati del dorso in unica serie longitudi- nale. Ano laterale, contiguo alle aperture degli organi sessuali. Osservazioni. I Molluschi di questo genere , non ostante la loro picciolezza, sono tra i più eleganti della famiglia, a causa della sin- golare struttura delle loro branchie, le quali simigliano a de’ grappoli di uva attaccati pel loro picciuolo in unica serie longitudinale su cìa- scun lato del dorso. Esse sono poco numerose e non assolutamente simmetriche nella loro disposizione : sicchè quelle di destra non sem- pre corrispondono per sito a quelle di sinistra. I loro tentacoli dorsali sono lineari, retrattili, abbracciati alla base da una guaina tubolosa a margine libero sovente ampliato , entro la quale possono comple- tamente rientrare. Siffatta struttura ricorda quella de’ tentacoli della Tritonie, ed è il solo fatto che giustifica il parere di coloro i quali àn riposto il genere Doto nella famiglia de’ Tritoniidei, come il Wood- ward, e Chenu, Ne abbiamo una specie, quella stessa servita a’ Malacologi per tipo del genere. Doto coronata, Gm. Tav. II, fig. 2. Albida , dorso lateribusque viridi punctato-marmorata, branchiis ulrinque 6-7 cinnamomeis albo mammillatis. Long. max. mill. 20. Doris coronata, Gmel. Syst. Nat. VI. p. 3103, n. 14. Tergipes lacinulatus, D. Ch. tav. 73, fig. 30 (1), non auct. (1) Per errore nella spiegazione sta fig, 27, — ZI — Corpo snello, di color bianchiccio, nel dorso e ne’ fianchi puntinato di verde. I tentacoli dello stesso colore bianchiccio: la parte libera di essi nella massima estensione lunga più che il doppio della guaina che li abbraccia : questa à il bordo libero inta- gliato a due o tre festoni, uno de' quali più o meno dilatato; talvolta ancora con una o più ramificazioni laterali. Le branchie, al numero di sei o sette per cadaun lato, prendono la figura di un frutto di pino ovvero di un grappolo di uva a causa delle molte pa- pille o mammelloni in cui si dividono, e le quali sono ordinaria- mente disposte in serie longitudinali più o meno regolari, il cui numero varia secondo l’età dell’ individuo. Il loro colore interno è cannella coi tegumenti bianchi, colore che si fa maggiormen- te avvertire ne mammelloni, di cui Ja sola base è occupata dalle ramificazioni de’ ciechi epatici. Negl' individui adulti trovansi so- vente in seguito alle branchie normali, una o due altre in via di sviluppo, assai piccole , con pochi mammelloni , prive di ciechi epatici, e però interamente bianche. Specie assai rara nel golfo di Napoli. Nell’ anno corrente ne abbiamo ricevuti parecchi individui in diversa età nel mese di marzo. Il maggiore degl’ individui ricevuti misurava millimetri venti in lunghezza : però anche individui a millimetri quindici si sono accoppiati ed han deposto le uova. Queste formano un na- stro di color latteo , nel quale però non sono molto stivate. GEN. Alderia, Alm. Corpo ovato-oblungo. Capo dilatato in ottuso lobo da ciascun lato, privo affatto di tentacoli. Branchie numerose, cilindracee, distribuite senza interruzione ed in più serie lungo î due lati del dorso. Ano dorsale , mediano, posteriore. Questi piccoli molluschi sono affinissimi alle Ermèe, dalle qual principalmente differiscono per l’ assoluta mancanza di tentacoli, cui si aggiunge la posizione dell'ano posteriore alla regione cardiaca. Una sola specie ne abbiamo finora incontrata nel golfo di Napo- li, la quale sembra molto diversa dalla ld. modesta tipo del genere, la sola che ci sia nota per la figura datane dagli scrittori sistematici. Che che ne sia però della specie, pare che il genere figura per la prima volta nella Fauna italiana. Alderia comosa, mnob. Tav. II. fig. 3. Pallida virescens , dorso lateribusque viridi dendritice variegata; branchiis numerosis viridibus apice albidis, seriebus duorum late= rum in adultis posterius confusis, Long. max. mill. 8. Il corpo à color bianco verdiccio, nel dorso e ne’ fianchi sparso di punti e lineette di color verde pistacchio distribuite ad arborescenza. Gli occhi sono assai ben distinti, neri, posti ' sul collo e circondati da aja bianca. Le branchie sono allungate, ci- lindracee, di color verde con la estremità bianca, disposte in più serie lungo i due lati del dorso. Negl’ individui giovani, lunghi millimetri sei (fig. cit. A), le serie dell’un lato rimangono distin- te da quelle dell’ altro: negl’ individui adalti (fig. cit. B) non solo si confondono verso dietro, ma nella parte posteriore del dorso innanzi la base della coda trovansi branchie più lunghe numerose e stivate. Il piede nella parte codale presenta ancora due linee ramose verdi. Il tubo nel quale apresi l’ano è a ba- stanza prolungato, e si eleva dalla metà della lunghezza del cor- po compresa la coda, e quindi da dietro la regione cardiaca. Specie rara nel golfo di Napoli. Nel mese di marzo ne ab- biamo ricevuti due individui , uno giovane, l’ altro'adulto. Gen. Janus, Ver. ( Antiopa, Ald. Hanc. ) Corpo ovoidale. Tentacoli quattro: i due labbiali brevissimi po- sti a’ lati del capo ; î dorsali fusiformi, con piega spirale, alla base congiunti da una caruncola crestiforme. Branchie assai numerose, disposte tutto intorno al dorso in più serie concentriche irregolari. Ano dorsale, mediano, aperto dietro la metà del dorso. Aperture de- gli organi sessuali sul lato destro del collo. Molluschi eminentemente distinti, meno per la struttura de’ ten- ana tacoli, che per le branchie distribuite senza interruzione su tutto il perimetro del corpo, e per l’ano dorsale e mediano. Una sola specie se ne conosce finora, la quale alle singolarità de- rivanti da’ caratteri generici associa l'eleganza che gli dà la tinta del- le numerose branchie. Janus cristatus. Tav. I, fig. 4. Albida, tentaculis dorsalibus lutescentibus; dorso lineis duabus coeruleis postice in unam conjunctis ; branchiis lutescentibus ante api- cem albidum coeruleis. Longit. max. mill. 50. Eolis cristata, D. Ch. 1. c. tav. 88, fig. 1-12. Janus Spinolae, Ver. Descriz. di Genova, pag. 104. tav. II. f. 9. Antiopa splendida, A\d. et Hanc. - — Woodw. Man. of Moll. p. 196. Corpo ovato-ellittico, posteriormente appuntito, di color bian- co-sudicio , sul dorso con due linee di pigmento di color cilestre chiaro, continue od interrotte, le quali partono da dietro la base de’ tentacoli, scorrono parallele per circa la metà della lunghezza, e propriamente sino all’ano; quindi si riuniscono in una sola, la quale si continua sino alla estremità della coda. Tentacoli labbiali cilindra- cei ed assai corli, in mudo da rimaner occultati nel dorso dalle bran- chie, sicchè per vederli è necessario osservar l’animale dalla faccia ventrale; bianchicci. Tentacoli dorsali di mediocre lunghezza , fusiformi, guarniti di una piega spirale a giri assai ravvicinati, alla base congiunti da una specie di caruncola carnosa, compres- sa ed a contorno lubato (fig. cit. D); giallicci. Branchie assai numerose, disposte a raggi ed in più serie concentriche su tutto il perimetro del dorso 1a cominciare dal capo , il quale ne ri- mane interamente occultato, e terminare alla base della coda, ove sono ordinariamente più piccole, in guisa da non occultare per intero la coda stessa : e delle diverse serie le dorsali si compon- Anno 1864. dò — 34 — gono di branchie più lunghe , le sottoposte essendo successiva» mente minori, Esse sono cilindracee, con la porzione estrema fu- siforme. Ciascuna branchia ha il cieco epatico interno bruno, ra- mificato due © tre volte dicotomicamente presso la estremità: lo esterno invoglio poi è bianchiccio con un largo anello di color cilestre innanzi la estremità, che è interamente bianca. I due tronchi epatici, che traspariscono a traverso de’ comuni tegumenti del dorso presso la origine celle branchie, sono parimente bruni, riuniti insieme ne’ due estremi formando un’ ellissi molto allun- gata , e nella loro lunghezza congiunti da due tronchi trasversa- li. L’ano si apre sulla linea mediana del dorso dietro la metà della lunghezza dello stesso. Il piede anteriormente è ampio , con gli angoli non prolungati. Specie non molto rara nel golfo di Napoli : l’abbiam ricevuta dal gennajo fino all'aprile. Nei mesi di marzo ed aprile depone le uova in lunghi nastri di color latteo. Ciascun novo apparente racchiude gran numero di masse vitelline, involte da unica mem- brana corticale , e ciascuna delle quali dà sviluppo ‘ad un em- brione. 1 maggiori individui ricevuti misuravano mill. cinquanta di lunghezza. Però anche individui lunghi mill. quaranta si ac- coppiano e depongono uova. Osservazioni. Il Delle Chiaje pare sia stato il primo a dare co- noscenza di questo Mollusco, figurandolò notabilmente ingrandito col no- me di Eolis cristata nell’ atlante della sua opera sugli animali inver- tebrati, senza però parlarne nel testo. Quest’ ultima circostanza per- suase il Verany a non dover rispettare il nome specifico imposto dal zootomo napoletano. Noi però crediamo che una fedele ed accurata im- magine può avere tanto merito quanto una esatta descrizione, quando quella può esprimere i caratteri distintivi in guisa, da non lasciare dub- bii nell’animo dell’ osservatore, nè equivoci tra specie affini, siccome è il caso del Mollusco in parola. Ed in fatti lo stesso Verany adotta tra le Eolidie lo specifico nome di neapolitana per quella con tal nome effigiata ma non descritta dallo stesso Delle Chiaje. Per la qual cosa noi crediamo che ritenendo il genere stabilito dal Verany pel Mollu- sco in parola, per la specie debba conservarsi il nome imposto da Delle Chiaje. SPECIE, DA AGGIUNGERE AI GENERI GIA’ RIPORTATI NELLA PARTE PRIMA. 3. Flabellina verrucicornis, nob. Tav. II, fig. 4. Albida, maculis duabus cervicalibus croceis ; tentaculis dorsali- bus inflato-fusiformibus, verrucosis, verrucis fere ‘in series transver- sas digestis, croceis, apice laevi albido; branchiis utrinque in fasci- culos 7-8 digestis, elongato-fusiformibus, apice acutis, lutescentibus, ante apicem albidum cerasinis. Long. mill. 46. Bello ed elegante mollusco , che presenta un abito molto di- verso da quello delle due altre specie congeneri descritte, a cau- sa delle branchie non cilindracee ed arricciate, bensì diritte, fu- siformi ed appuntite alla estremità; e poi assai distinto per la struttura de’ tentacoli dorsali. Il corpo è assai snello : gli angoli anteriori del piede poco prolungati. Il colore del corpo è bianco uniforme , solo con due macchie oblunghe aranciate sulla nuca innanzi la base de’ tenta- coli dorsali. I tentacoli boccali sono anche essi bianchi. I tenta- coli dorsali sono ovato-fusiformi; tranne la base e la estremità, sono ricoperti di verruche rilevate, ombelicate, disposte quasi in serie trasversali (fig. cit. A). La parte verrucosa è di color aran- ciato ; la base e la estremità lisce sono bianche. Gli occhi sono assai distinti, posti dietro la base de’ tentacoli dorsali , neri. Le branchie soro allungato-fusiformi , appuntite alla estremità , di color gialliccio sporco, con largo anello di color ciliegio innan- zi la estremità, la quale è bianca. Di esse ve ne ha sette ad otto gruppi su ciascun lato: nel primo gruppo stan distribuite sopra due serie trasversali, negli altri sopra unica serie ed in numero progressivamente decrescente. Specié molto rara nel golfo di Napoli. Finora ne abbiamo ricevuti due individui lunghi mill. 16, ne’ primi giorni di maggio. = 3.-Embletonia funerea,:nob. Tav. II. fig. 5. Supra et lateribus obscure viridis , vitta media dorsali flavida utringue nigromarginata ; subtus viridi flava; branchiis globoso-py- riformibus. Long. max. mill. 45. Il dorso di questa Embletonia è verde-oscuro, con una stri- . scia mediana longitudinale gialliccia, fiancheggiata ne’ due lati da una linea nerastra corrispondente al rispettivo tronco: epatico. I fianchi sono verdi. Tutta la faccia inferiore è giallo-cedrina. Le branchie, disposte come nelle altre due specie congeneri già de- scritte, sono assai rigonfiate o quasi globose nel mezzo, ristrette solo alla base ed alla estremità; che è rigonfiata a mò di‘mam- mellone. Allorquando l’animale le tiene elevate, quelle di un lato si toccano con quelle dell’ altro in guisa da occultare : completa- mente il dorso. Il loro colore è verde-botti glia’ assai oscuro con la estremità pallida : e la superficie sparsa di punti minuti bian- chi. I.tentacoli. nella prima metà del dorso sono verdi-oscuri , nell’:altra pallidi : inferiormente sono del colore di tutto il di sot- to del corpo. Gli occhi neri circondati da piccola aja. bianchiccia. Trovasi nel golfo di Napoli; non molto abbondante : ne ab- biamo ricevuti individui adulti negli ultimi giorni di marzo e ne' primi di aprile. Osservazioni. Noi abbiam descritte come spettanti a tre distinte specie le Embletonie rinvenute finora nel golfo, perchè ci è sembrato riconoscervi caratteri sufficienti a differenziarle. Al che si aggiunge, che avendo tenuti vivi in un medesimo vaso più individui della viridis e della funerea, che sono le men rare, mentre la copula è stata frequen- tissima, non mai un individuo dell'una si è accoppiato con uno del- l altra. Ciò nonostante noi non dissimuliamo che esse rappresentano tre leggiere modificazioni d'un medesimo organismo , e che in conse- guenza considerate filosoficamente potrebbero ritenersi come tre distinte varietà d'una specie medesima. » Hermaea brevieornis, noò. Tav. II. fig. 6. H. pallida , lutescenti vel virescenti dendritice lineolata ; bran- chiis lutescentibus vel virescentibus; tentaculis brevissimis; subtruncatis. Longit. max. mill. 10. Simile a primo aspetto ai piccoli individui della Hermaea | dendritica,, delta quale: presenta la: disposizione delle branchie , e la lineatura arboreseente. Il carattere essenziale che la distingue, e che non la farebbe quasi riconoscere per una ZHermaea si è la brevità de’ tentacoli. Questi sono ampii, poco più lunghi della propria ampiezza, quasi troncati : condizione che si osserva nel massimo loro svolgimento ed in piena. vita dell’ animale; sì da non lasciare dubbio che sia un carattere normale. Al che si ag- giunge che noi l'abbiamo osservato identico in due individui, i quali si sono pure accoppiati ed han deposte le uova. Ricevuta nel mese di Aprile : sembra assai rara. Tra le note de’ nostri manoscritti trovasi ancora la ‘indicazione ed il disegno abbozzato di qualche altro Eoli- dideo del golfo di Napoli: ma poichè vi ha bisogno an- cora di ulteriore studio, ci riserbiamo discorrerne in ap- pendice, qualora avremo la ventura di riceverne altri in- dividui per completarne la descrizione e la immagine. — 38 — SAGGIO DELLA COLLEZIONE DE' CROSTACEI DEL MEDITERRANEO Del Museo Zoologico della Università di Napoli isiodua alla Esposizione di Parigi del 1867. Il Commessario ordinatore della R. Commissione Ita- liana per la Esposizione Universale del 1867 in Parigi , Sezione XXX, classe XII, con programma del 28 ottobre 1866 invitava i Direttori degli Stabilimenti scientifici Ita- liani ad inviare alla detta Esposizione qualche saggio del- le collezioni che in essi più si distinguono. Non senza difticoltà ci decidemmo a corrispondere all’ invito, sapen- do per esperienza come oggetti di simil natura non pos- sano trovar posto acconcio in grandiose esposizioni desti- nate alla mostra delle arti e delle industrie. Esitammo pur qualche tempo sulla scelta della classe. di animali, che avesse potuto: meglio rappresentare il Museo Zoolo- .gico dell’ Università di Napoli. Pensammo dapprima ai pesci preparati a secco , considerando che sebbene non fosse ancora numerosissima la collezione di. siffatti ani- mali , tuttavia per bontà di preparazione non la cedono a quelli di alcun altro Museo e d’Italia e di oltr’ alpi. Le difficoltà però che incontrava l’imballaggio di essi, ed il maltrattamento che certamente avrebbero sofferto nel lungo viaggio, ce ne dissuasero. Allora, senza uscire dagli abitanti del mare, ci determinammo far la scelta dalla Col- lezione de’ Crostacei del Mediterraneo preparati a secco, preferendo soprattutto Je specie più minute. Alla qual de- terminazione devenimmo {anto più volentieri, in quanto conosciamo che la collezione delle minute specie di Crosta» cei a secco in nessun Museo è tenuta con tanta accuratezza rico GI) e con il metodo che noi abbiamo adottato per quella del Museo di Napoli. Essi ìn fatti dopo essere stati ben dis- seccali con ogni parte ben distesa perchè sia facilmente osservata; sono accollati sopra lamina quadra di cristallo espressamente apparecchiata , e ricoperti da cristallo da orologio saldato pel suo contorno alla prima. Per tal mo- do l’ animaletto rimane ermeticamente chiuso e quindi ga- rantito da tarli, e nel tempo stesso è osservabile anche con lente da ogni lato. E perchè nella collezione meglio rilevassero gli oggetti, sottoposta alla lamina di cristallo vi sta una carta nera atlaccala per un solo de’ margini. Indipendentemente poi dallo scopo di mostrare il mo- do con cui è tenuta la collezione de” minuti Crostacei del Mediterraneo nel Museo Zoologico di Napoli, abbiamo avuto in mira di offrire qualche cosa d’interessante all’oechio de’ Carcinologi. È però nel piccolo saggio inviato, composto di sole 72 specie, si è avuta la cura di far entrare la mag- gior parte delle specialità che in fatto di Crostacei il nostro mare presenta (tre sole sono di acqua dolce), ed i tipi de’ generi e delle specie .descritti da’ zoologi italiani o da altri naturalisti che de’ Crostacei italiani hanno scrit- to. Veggonsi quindi in essa figurare i belli generi disco- perti nel mare di Messina dal Cocco e dal De Natale , quelli del Jonio descritti dal Prof. 0. G. Costa, taluni di- scoperti nel mare di Nizza dal valente Naturalista brit- tanno Hope, e parecchi in fine di quelli da noi medesi- mi descritti sia nella Fauna Napoletana, sia nel lavoro spe- ciale sugli Amfipodi, sia ne’ precedenti volumi di questo Annuario. E poichè su varie delle specie formanti parte del sag- gio inviato cader possono acconce osservazioni od illustra- zioni, abbiam creduto opportuno pubblicare quì 1° elen- co delle specie inviate corredato di tutti gli opportuni schiarimenti, utili per coloro che con occhio di scienzia- to curlosassero quel saggio nel giro della Esposizione. Ut i Ww — 40 ELENCO Delle specie contenute nel saggio inviato con ‘osservazioni ed. illustrazioni. L . Stenorhynchus phalangium, Penn. — Golfo di Napoli. . Achaeus Cranchii, Leach. (Macropodia gracilis, 0. Cost.) — Golfo di Napoli. . Pisa Gibbsii, Leach. pullus — Golfo di Napoli. . Acanthonyx-lunulatus, Latr. — Golfo di Napoli; . Eurynome boletifera, 0. Cost. —Golfo di Taranto. Il signor Heller (1) crede questa Eurinome non diversa dalla - aspera, Penn.; però non sappiamo s' egli ha confrontato in natura la specie nostrale con quella della Gran: Brettagna per constatare la perfetta loro identità. ‘ } . Lambrus massena, foux (Parthenope contracta, 0. Cost.) — Golfo di Napoli. . Lambrus hexacanthus, A. Cost. —Golfo di Napoli. . Lambrus pumilus, A. Cost. — Golfo di Napoli. Osservazione. Ambedue queste specie di Lambrus, ‘delle quali diedimo i caratteri in appendice al Catalogo de’ Crosta- cei Italiani pubblicato in Napoli dal signor Hope nel 1850, probabilmente sono rappresentate da individui assai giovani del L. angulifrons , siccome abbiam dichiarato nella Fauna» Napoletana (2). Siamo però rimasti incerti in siffatto giudizio per non aver osservato i passaggi intermedi. . Pirimela denticulata, Mont. — Golfo di Napoli. . Xantho rivulosus, Riss. — Golfo di Napoli. (1) Die Crustaceen der Sudlich. Europa. (2) Appendice a’ Decapodi Brachiuri. _ ii 11. Xantho floridus, Mont. — Golfo di Napoli. 12. Pilumnus hirtellus, Linn. — Golfo di Napoli. 13. Lupa hastata, Lazr. pullus. — Golfo di Napoli. 14. Portunus arcuatus, Leach. — Go!/fo di Napoli. 15. Portunus pusillus, Leach. — Golfo di Napoli. 16. Platyonichus latipes, Penn. — Golfo di Napo'i. 17. Heterograpsus Lucasi, £dw. (Grap. serdenta- tus, Luc.) — Golfo di Napoli. Questa specie era stata trovata ne’ mari di Algeria, di Can- dia, di Cipro. Da nessuno è stata finora notata tra gli abi- tanti del littorale italiano: sicchè neppure nella Fauna Napo- letana essa venne riportata. Noi abbiamo per la prima volta in questo anno constatata la sua esistenza nel mare di Napoli, ove non è molto rara (1). 18. Pinnotheres pisum, Linn. — Golfo di Napoli. 19. Ebalia aspera, A. Cost. — Golfo di Napoli. 20. Ebalia Edwardsii, 0. Cost. — Golfo di Taranto. 21. Ebalia discrepans, A. Cost. — Golfo di Napoli. 22. Ebalia Pennanti, Leach. — Go'fo di Napoli. Il citato Carcinologo Heller crede che delle due specie di Ebalie da noi accennate co’ caratteri essenziali nel Cata- logo di Hope , e poi ampiamente descritte e figurate nella Fauna Napoletana, la aspera corrisponda alia Bryeriz Leach ; e la discrepans ella Cranchii dello stesso. Noi non possiamo pronunziarci sulla identità delle cennate specie. 23. Porcellana platycheles, Penn. — Golfo di Nap. 24. Pisidia Bluteli, Risso, — Golfo di Napoli. 25. Crangon cataphractus, Oliv. — Golfo di Napoli. (1) Le ricerche sui Crostacei Podoftalmi eseguite in questo anno nel Golfo dj Napoli ci han pure fatto discoprire due altre specie non prima rinvenutevisi : la Calliaris adriatica, Hell. trovata solo nell’ adriatico, e la Squilla Eusebia del Risso del mare di Nizza, degna di illustrazione. Ambedue però sono giunte quan- do già il Saggio destinato per Ja esposizione era compiuto. Anno 1864. 6 36. 37. 229, . Nika edulis, Riss. — Golfo di Napoli. . Gnathophyllum elegans, Riss. — Golfo di Napoli. . Typton spongicola, 0. Cost.— Golfo di Napoli. . Alphaeus spinicerus, A. Cost. — Golfo di Napoli. . Sicyonia sculpta, Edw. — Golfo di Napoli. . Mysis parthenopaeus, nob. — Golfo di Napoli. Specie tuttavia ipedita , che verrà illustrata insieme ad altre in speciale lavoro. 2. Talitrus locusta, Lin. — Golfo di Napoli. . Orchestia mediterranea, A. Cost. —Golfo di Nap. . Orchestia littorea, Mons. — Littorale di tutta I- talia. . Orchestia crassicornis, nob. — Golfo di Napoli. Specie tuttavia inedita, affinissima alla Zlorea, e princi- palmente a questa simile per la forma della mano del secon- do pajo di arti toracici: diversa però per le proporzioni e ro- bustezza delle antenne inferiori , sopprattutto del maschio. Esse sono più corte e più robuste , che nelle tre specie af- fini ,, littorea, mediterranea e constricta. Orchestia constricta, A. Cost. — Adriatico. Orchestia Deshayesii, Aud. — Littorale delle adia- cenze di Napoli. Osservazioni. Nel saggio esposto si è messo un individuo maschio, che per la forma della mano degli arti toracici del secondo pajo rappresenta il tipo della specie, e proprio quello effigiato da Saviguy nell’opera sull’ Egitto. I numerosi indi- vidui però che di detta Orchestia ci siam procurati, raccolti tutti da una medesima località, ci han dimostrato che la forma + della indicata mano varia sensibilmente, e che le diverse for- me possono raggrupparsi sotto tre distinte varietà, di cui la più singolare è quella in cui la mano nella parte inferiore-po- 38. 39. 40, sir steriore in luogo della lunga e robusta spina direlta in avanti, ha un dente compresso bipartito o tripartito. Questa forma considerata isolatamente accennerebbe certamente a diversità specifica: ma i passaggi graduali trovati tra i molti individui ci han dimostrato la identità specifica, siccome ampiamente esporremo in un nuovo lavoro sui Crostacei Amfipodi Italia- ni, al quale attendiamo. Allorchestes Prevostii, Edw. — Golfo di Napoli. Lysianassa spinicornis, A. Cost. — Golfo di Napoli (1). Lysianassa filicornis, A. Cost. — Golfo di Nap. Osservazioni. Per la lunghezza e sottigliezza delle anten- ne inferiori avvicinasi questa specie alla L. longicornis, Luc. dalla quale distinguesi poi eminentemente per la proporzione delle antenne superiori, per quella de’ falsi piedi addominali e per altri caratteri. Pertanto Je due specie in parola pel fatto appunto della estrema lunghezza delle antenne inferiori possono benissimo costituire un gruppo o sottogenere distinto, pel quale abbiamo proposto il nome di Lysianassina. Ichnopus taurus, A. Cost. — Golfo di Napoli. . Callisoma punctatum, A. Cost. — Golfo di Nap. Callisoma Hopei, A. Cost. — Golfo di Napoli. Callisoma Barthelemyi, Hope — Mare di Nizza. Epimeria tricristata, A. Cost. — Golfo di Napoli. Osservazioni. Questo singolare Amfipode è affinissimo al- l’Acanthonotus Oweniî, Spence Bate e Westw. (Acanthonotus testudo , White), tanto che a primo aspetto si direbbero la medesima cosa. Però specificamente sono molto diverse per la lunghezza delle antenne e per la forma delle mani degli (4) Da alcuni lavori del signor Grube rileyasi che questa Lisianassa trora- si ancora in varie parti dell’ Adriatico» 46. 47. 48. 49. = arti toracici del secondo pajo. In quanto poi al genere non pare che la specie in parola stasse ben collocata nel g. Acan- thonotus quale dal suo fondatore è stato caratterizzato, e che quello da noi istituito col nome ‘di Epimeria ‘debba essere conservato. Probolium polyprion, A. Cost. — Golfo di Nap. Osservazioni. Il genere Montagua istituito dal sig. Spence Bate nel 1855 non è diverso dal nostro genere Probolium descritto nel 1853; e però deve ritenersi come sinonimo di questo. In quanto alla specie poi pare che nessuna delle tre della Gran Brettagna effigiate e descritte dai signori Spence Bate e Westwood sia simile a quella Italiana servita a noi di tipo pel genere. Gammarus longicaudatus, A. Cost. — Acque po- tabili della città di Napoli, ossia acque del fiume di Carmignano. Gammarus montanus, A. Cost. — Rivoli delle Mon- tagne del Matese. Secondo i signori Spence Bate e Westwood il primo di questi due Gammarus non sarebbe diverso dal Niphargus aqui- lex Schiodt. (Gammarus puteanus, De la Vall.). Però nella fi gura datane da’ cennati autori ( pag. 316) le appendici del sesto anello addominale mancano del secondo stiletto rudimen- tale, e lo stiletto principale è molto men lungo. Di guisa che a noi pare di vedere nella citata figura il nostro Gam. monta- nus piuttosto, che il longicaudatus. Del resto potrebbe essere ancora che Ja lunghezza delle dette appendici fosse variabile, e che anche i due Gammarus da noi descritti non siano che varietà di unica specie. Guèrinia Nicaeensis, 4. Cost. — Mare di Nizza. L'è questo uno de’ più singolari Amfipodi del littorale italiano. Discoperto dal chiaro Entomologo Brittanno Hope, 50. 51. 56. 07, 98. 59. 6 (=) see venne a noi comunicato per descriverlo: lo che facemmo nella Fauna Napoletana nel 1853. La sua figura però non è stata mai pubblicata. Per la qual cosa abbiam creduto opportuno esibirla in questa circostanza a'Carcinologi. Vedi Tav, III, fig.1. Ampelisca diadema, A. Cost. — Golfo di Napoli. Microdeutopus gryllotalpa, A. Cost. — Golfo di Napoli. Osservazione. Dall’opera altrove citata de’ chiar. Spence Bate e Westwood rilevasi che questo grazioso Amfipode da noi discoperto nel mare di Napoli vive parimente in quello della Gran Brettagna. Netla figura però da’ cennati Zoologi esibita non è espressa con esattezza la forma del carpo degl’ arti to- racici del primo pajo: per la quale dobbiamo ancora avverti- re che da’ numerosi individui esaminati posteriormente alla prima descrizione e figura da noi datane risulla, che essa va soggetta a variare in quanto al numero e proporzione de’ denti del suo margine inferiore. Erichthonius bidens, A. Cost. — Golfo di Napoli. . Phrosine semilunata, £iss. — Golfo di Napoli. . Orio zancleus, Prest.— Porto di Messina. Cheiropristis messanensis; Cocco. — Mare di Messina. Ornithorhamphus Coccoi, De Nat. — Mare di Messina. Carcinococcus Costae, De Nat. — Mare di Mes- sina. Vibilia speciosa, A. Cost.— Golfo di Napoli. Caprella gigas, A. Cost. — Golfo di Napoli. Specie tuttavia inedita. Idotea tridentata— Golfo di Napoli. = 61. Idotea chelipes, A. Cost. — Golfo di Napoli. 62. Anthura gracilis, Riss. — Golfo di Napoli. 63. Apseudes ligioides, Rzss. — Golfo di Napoli. 64, Jaera Hopeana, A. Cost. — Mare di Nizza. Anche di questa specie, come dela Guerinia, è stata pubblicata fa descrizione nella Fauna senza la immagine. Per la qual cosa la esibiamo parimente in questa occasione — Vedi Tav. HI, fig. 2. 65. Anilocra mediterranea, Leach.— Golfo di Napoli. 66. Nerocila bivittata, Miss. — Golfo di Napoli. 67. Mesonela parthenopaea , A. Cost. — Golfo di Napolk. 68. Cimothoa oestrum, Fab. — Golfo di Napoli. 69. Mothoica contracta, A. Cost. — Golfo di Napoli. 70. Nebalia Costae, Hope — Golfo di Napoli. 71. Cypridina mediterranea, 0. Cost. — Golfo di Napoli. 72. Estheria melitensis, Baird. — Sicilia. SPECIE ITALIANE DEL GENERE PODOPS TRA GLI EMITTERI ETEROTTERI Fino al 1838 non conoscevasi che esistesse in Italia altra specie del genere Podops, oltre 1’ inuncetus : quella cioè comune in tutta quasi l'Europa (1). Nell’epoca sopra (1) Una seconda specie sarebbe stata .il Cimex rneglectus del Rossi, ove avesse potuto ben accertarsi che sia un Podops, come da ;alcuni si vuole. Ma anche ammessa la spettanza generica, rimarrà sempre la impossibilità di rico- noscere la.specie in quella frase tanto ambigua con la quale il Rossi ha con- trosegnata la sua specie: siccome assai. acconciamente à già fatto avvertire .il Mulsant. = 43 citata pubblicando la prima Centuria degli Emitteri Ete- rotteri Napolitani (1) ne facemmo conoscere una seconda, che denominammo P. curvidens ; distinta dalla comune pel modo di comportarsi de’ lobi del capo, e perla con- formazione del dente degli angoli laterali del protorace. Più tardi ancora, nel 4841, in una Memoria sopra nuove specie di Emitteri Eterotteri delle due Sicilie, venuta in luce negli Annali della Società Entomologica di Francia (2), diedimo ta descrizione di una terza specie propria della Sicilia, e ehe pereiò denominammo P. siculus. Quest” ul- tima venne ben presto riconosciuta dal maggior numero degli Emitterologi ; essendo stato agevole ad altri ento- mologi, che dopo di noi perlustrarono la Sicilia, racco- glierla nelle adiacenze di Palermo, ove non è rara. Non avvenne lo stesso per l’altra specie da noi descritta, la quale, essendo molto più rara e circoscritta a certe lo- calità forse da nessun altro visitate , rimase ignota. Per la qual cosa vi fu chi la mise in dubbio come buona spe- cie , e chi la menzionò solamente come specie non vista. Anche pel P. siculus non è mancato ehi à creduto rico- noscervi una varietà del comune snunelus, e chi l’ à giu- dicata non diversa dal P. tangirus di Fabricio propria dell’ Affrica. Il signor Mulsant è stato il solo il quale, comunque non avesse osservate in natura le due specie indicate, pure con quel criterio che gli è proprio, giu- dicando dalle note caratteristiche da noi assegnate, e che assai chiaramente rilevansi dalle figure che accom- pagnano le descrizioni, si è mostrato propenso a dichiara- re sembrargli ambedue specie buone e ben distinte. In siffatta ambiguità crediamo riprodurre la descri- zione e la immagine di tulte tre le specie italiane del ge- (1) Cimicum Regni Neapolitani Centuria Prima. (2) Memoire pour servire à l’Histoire des. Hemiptéres Heteroptères des dena Siciles, isla nere in parola; perchè dal loro immediato confronto sì possano riconoscere i caratteri differenziali, aggiungendo a suo posto le considerazioni per le quali non può aversì ragione di sorta per riconoscere nel Cimer neglectus del Rossi alcuna delle specie nostre. 1. Podops inunetus. Tav. HI. fig. 3. P. capitis lobis lateralibus medio subacqualibus, vel vix longio- ribus : tuberculo antennifero brevissime dentiformiz pronoti dentibus latero-anterioribus extus ampliatis ac oblique truncatis : griseo-flave- scens, capite pronotoque antice nigro-cinerascentibus ; antennis brun- neis, articulis basi pallidis ; pedibus pallide luteis, femoribus nigro pun- ctato-maculatis. Long. mill. 6-6'|,; lat. max. mill. 5'[,—3 |. Cimex inunctus, Fab. Syst. Entom. p. 760, n.20—Entom. Syst.1V, p:190; n. 95. Tetyra inuneta, Fab. Syst. Rhync. p. 139, n. 53. Podops inunctus, Barm. Handb. II, p. 387, 2. _ - A. Cost. Cim. Reg. Neap. Cent. 1.° n.99 (1). Troppo nota l'è questa specie agli entomologi per esser ne- cessario qui descriverla minutamente. E però ci limiteremo a ricordare i tratti distintivi più caratteristici, onde sia agevole riconoscere la differenza delle altre. Il carattere più eminente che distingue questo Podops non solo dalle altre specie congeneri italiane, ma da tutte quelle finora note, lè la forma de’ denti laterali anteriori del protorace, i quali sono ampii, però più angusti alla base, più slargati ed obli- quamente troncati esternamente, con l'estremo anteriore della troncatura prolungato in avanti, formando quasi angolo retto (1) Il Fieber registra tra i sinonimi di questo Podops il Cimea neglectus del Rossi; ma noi riteniamo col Sig. Mulsant che la specie in parola rimarrà sempre problematica. 9a col lato anteriore del dente stesso. In oltre questi denti pren- dono origine dalla parte anteriore de’ lati del lobo medio del protorace, cioè dietro gli estremi del collare. A questo si aggiun- ge che i tre lobi anteriori del capo sono quasi egualmente lun- ghi, ovvero il medio di assai poco più corto de’ laterali, tra quali resta un brevissimo intacco. Trovasi in varie parti d’Italia. Noi l'abbiamo sempre rin- venuto ne’ luoghi umidi sotto le pietre o presso le radici delle piante, alla maniera stessa delle altre specie congeneri (1). Osservazioni. — La forma de’ denti laterali anteriori è soggetta alquanto a variare. In taluni individui essi si allargano dalla base verso fuori e terminansi obbliquamente troncati, rappresentando un triango- lo rovescio con la base in fuori e l'apice sul torace. In altri l'angolo anteriore della base si prolunga in avanti formando quasi una squa- dra: e questi pare dovessero ritenersi come il tipo della specie. In altri in fine si prolungano leggermente ambedue gli angoli della base conformandosi a mò di martello. 2. Podops curvidens Tav. II. fig. 4. P. capitis lobis lateralibus ultra medium valde productis, con- vergentibus vel etiam conjunctis; tuberculis antenniferis brevissime dentiformibus ; pronoti dentibus latero-anterioribus acutiusculis an- trorsum recurvis; griseo-flavescens, capite pronotoque untice nigro-cine- rascentibus; antennis brunneis, articulis basi pallidis ; pedibus pal- lide luteis nigro punctato-maculatis. Long. mill. 6: lat. mill. 3 '[,» Podops curvidens, A. Cost. Cimic. Regn. Neap. Cent. 1.% n. 99, tav. ann. fig. 9. Questo secondo Podops presenta tutto l’abito del precedente, del quale ha pure il colorito e la statura, Ciò non ostante ha tali caratteri distintivi, da non lasciare alcun dubbio intorno alla (1) Ci reca meraviglia l’ assicurazione del Mulsant, che in Francia si rac- colga questo Emittero battendo gli alberi ovvero falciando sulle erbe — Punai- ses de France, Scutell, p. 108. Ann. 1864. 7 e sua diversità specifica. Dapprima, i lobi laterali del capo si pro- lungano sensibilmente al di là del lobo medio, oltre il quale sono convergenti od anche si congiungono, lasciando uno spazio vuoto tra essi e la estremità del lobo medio. Di poi, i denti laterali anteriori del protorace prendono origine dal sito stesso che nella specie precedente ; però sono più ampii alla base e gradatamen- te ristretti ed incurvati in fuori ed in avanti, avendo il lato convesso e più lungo all’ esterno, e il concavo all’ interno. Questa specie è stata da noi rinvenuta per la prima volta presso le sponde del lago Maremorto a poca distanza da Napoli, tra le radici delle piante. Posteriormente |’ abbiam raccolta sulle sponde del fiume Irno vicino Salerno. Osservazioni — Lo sviluppo de’ lobi laterali del capo varia alquan- to secondo i diversi individui. In taluni, dopo aver accompagnato il lobo medio, si prolungano convergendo, ma senza troppo ravvicinarsi, in guisa da rimanere un profondo intacco nel mezzo del margine an- teriore del capo ; in altri la convergenza facendosi maggiore i due lobi si toccano quasi, in modo da rimanere appena una rima, che poi si dilata verso dietro : in altri infine i due lobi si toccano e si saldano insieme al di là del lobo medio, lasciando tra l'estremità di questo ed il loro mar- gine interno un piccolo vuoto. Non ostante siffatte variazioni, il capo del P. curvidens è sempre distinto da quello del P. inunetus per lo prolungamento sensibile de’ lobi laterali al di là del medio: talchè ba- sterebbe esso solo a distinguer la specie, anche quando non vi fosse l’altro carattere non meno essenziale della forma de’ denti del pro- torace. è. Podops siculus. Tav. III, fig. 5. P. capitis lobis lateralibus ultra medium sejunctim productis 3 tuberculis antenniferis spiniformibus; pronoti angulis anticis utrinque in spinam validam acutam transversam productis : brunneus subfer- ruginosus, tarsis pallidioribus. Long. mill. 7: lat. mill. . Podops siculus, A. Cost. Ann. de la Soc. Entom. de Fr. X, p. 301, pl. VI, fig. 8. — Fieb. Europ. Hemipt. p. 350, n. 2. Promoxys, Am. Mon, p. 19. nodi, (23 Delle tre specie di Podops della Fauna italiana questa è quella che più si distingue e per l’ abito generale, e per carat- teri speciali. In quanto all’abito, essa si annunzia per una statu- ra alquanto più vantaggiosa, pel corpo un poco più depresso, e pel colorito ordinariamente di un ferruginoso oscuro unifor- me. I caratteri essenziali però riposano nel capo, e più ancora nel protorace. Il capo presenta i due lobi laterali più lunghi del medio di poco meno che nella specie precedente : questi lobi però al di là del medio non convergono, ma camminano paral- leli pel margine interno, per modo da rimanere un ampio in- tacco tra loro. I tubercoli antenniferi sono assai sviluppati, ed esternamente prolungati in dente spiniforme diretto in avanti, che raggiunge con la sua estremità il terzo del primo articolo del- l'antenna. Gli occhi sono molto sviluppati in senso trasversale. Il protorace presenta i due estremi del collare anteriore prolungati in spina robusta, acuta, orizzontale, che sorpassa sensibilmente con la estremità il contorno esterno dell’ occhio. ] suoi margini laterali dalla base della detta spina fino all’ angolo esterno dentiforme sono fortemente sinuosi in forma di $ inverso. Infine la punteggiatura del capo, del protorace e dello scutello è assai grossa e stivata, talchè gli spazii intercetti costituiscono quasi una rete. Per quanto fin oggi conoscesi, questa specie è esclusiva del- la Sicilia. Trovasi non rara nelle adiacenze di Palermo ne’ luo- ghi acquitrinosi sotto le pietre. Osservazioni — Il Sig. Amyot (1), senza aver forse conosciuta in natura questa specie, la considerò come non affatto diversa dal P. tangirus di Fabricio , e supponendo che potesse un giorno rinve- nirsi in Francia , la registrò nella Fauna emitterologica francese. A dimostrare però come egli siasi ingannato nel considerare identiche le due specie basta considerare la nota caratteristica con cui Fabricio in- dica il suo Cimex tangirus : thorace utrinque spina obtusissima. Or se vi ha specie di Podops in cui gli angoli anteriori del protorace sia- no prolungati in spine lunghe ed acute, ci pare essere appunto il no- stro P. siculus. Il quale errore di sinonimia del resto è stato già cor- retto dal Fieber, il quale nella sua importante opera sugli Emitteri (1) Entom. frane. Rhyne. n. 19, Ann. Soc. Ent. de Fr. 1845, pag. 414 — 592 — Eterotteri di Europa (4) ritiene come specie ben distinta il P. siculus, mentre il tangirus lo crede lo stesso che l' inunctus. Il Dallas d' altro lato considerando questo nostro Podops qual varietà dell’ înunctus cadde nel medesimo errore dell’ Amyot. N. B. Abbiamo superiormente accennato che ben à ragione il Mulsant non solo non à citato sotto alcuna specie il Cim. negle- ctus del Rossi; ma à dichiarato che questo rimarrà sempre pro- blematico. Ed invero la caratteristica con la quale ce lo ha tra- mandato totus pallide flavus scutelli punctis duobus nigris non solo non può far riconoscere la specie , ma neppure il genere. E solo la sua espressione Prorimus C. inuncto ha potuto indurre gli Emit- terologi a credere che fosse un Podops , e quindi a sofisticare sulla specie di questo genere cui meglio potesse quella frase ap- plicarsi. Ma anche in siffatta ipotesi della sua spettanza generica, la frase specifica non può applicarsi ad alcuna delle nostre specie. ILLUSTRAZIONE ICONOGRAFICA DEGLI ANELLIDI RARI 0 POCO CONOSCIUTI DEL GOLFO DI NAPOLI. (Continuazione) seguita da Note sinonimiche relative ad altre specie. Proseguendo un argomento sul quale già qualche saggio abbiam dato in altri due precedenti volumi di questo medesimo Annuario, diamo oggi la immagine di una delle specie già descritte e non effigiate nel volume primo. Siam dolenti che varie cagioni perturbatrici non ci abbiano concesso di portare a compimento lo studio di un numero maggiore di specie, i cui materiali sono già da qualche tempo tra nostri manoscritti : tanto mag- giormente , in quanto siam sicuri che la più parte delle specie inedite verrà prima di noi illustrata dal distinto (1) Europaischen Hemiptera. rca. ye: zoologo Prof. Claparède. Alle poche cose pertando che di- remo in comento del cennato Anellide seguiranno alcu- ne note relative alla sinonimia di altre specie da noi pa- rimente descritte ne’ precedenti volumi dell’ Annuario. Monocolea tessellata, A. Cost. Tavvi ene. Nel volume primo di questo Annuario a pagina 22 abbiam descritta col nome di Polinoe tessellata una specie, per la quale proponemmo nel tempo stesso costituirsi un genere distinto col no- me di Monocolea, assumendo a carattere l’ elitra unica e quindi impare scudiforme che ricopre la parte anteriore del corpo, men- tre nelle vere Polinoe l'elitre sono tutte indistintamente appajate dal capo alla coda. Noi ne dettimo allora la sola descrizione, poichè ci riserbavamo darne la immagine insiemé a quella di varie Po- linoe propriamente dette, per le quali lavoravamo a formare una monografia. Ma poichè l’ opera del Quatrefages (1) ci à trattenuti dal pubblicarla per ora, per la necessità di confrontare le specie con quelle da lui riportate, non vogliamo ritardare ulteriormente a dare la effigie della specie già descritta. Intorno alla quale dobbiam pure notare che dal riscontro della detta opera abbiam potuto rilevare che il lodato zoologo francese non solo non ha conosciuto la nostra P. tessellata, ma neppure altra specie qualunque che presentasse lo stesso carattere generico, parlando sempre di eli- tre appajate. Per la qual cosa pare che il genere Monocolea ri- manga ben distinto, e che non racchiuda finora altra specie, che quella tipica da noi descritta fin dal 1862, e della quale diamo ora la immagine. Pallonia rapax. Lorchè istituimmo questo genere nello stesso volume sopracitato avvertimmo che la specie che serviva di tipo, comunque nel fondo offrisse tutta la organizzazione delle Terebelle, pure per la strut- (1) Histoire Naturelle des Annelèsmarins et d’ eau douce: 1865. asi tura de tentacoli o cirri si appartava dalle comuni specie del no- minato genere. L’opera del Quatrefages non ci ha punto fatto modificare il nostro concetto. In fatti egli descrivendo queste ap- pendici filamentose cefaliche delle Terebelline in generale dice che in tutte le specie i cirri nell'’animale vivente sembrano cilindrici o appiattiti, e che per una forte contrazione ed in seguito all’ a- zione dell’ alcool prendono sovente l'aspetto di un nastrino pie- gato nella direzione del suo asse e pieghettato sui margini. Nes- sun motto fa di canali sanguigni. E pure egli ebbe fra le mani l’animale da noi descritto, come sarà detto più oltre ; ove il va- so sanguigno che scorre entro l’ asse del cirro è evidente, Relativamente alla specie non esitiamo a riconoscere che la nostra è precisamente quella di cui l Edwards ha studiato l’ embrio- genia nelle acque appunto de’ nostri mari,e che ha ritenuta sebbene con dubbio per la Zerebella nebulosa di Montagu (1). La figura del- l'animale adulto che il dotto naturalista francese ne ha data non lascia punto dubbiezza. Il Quatrefages però, che l’osservò e stu- diò con l Edwards, attribuendogli le tre paja di branchie quasi eguali (mentre l’Edwards le dice gradatamente più piccole, come sono in realtà), e diciassette anelli alla regione anteriore del corpo (mentre invece sono venti) imbarazzerebbe a riconoscerla chi non consultasse l altro lavoro. Quello che si apprende dalle osserva- zioni del Quatrefages si è che la vera Terebella nebulosa del Mon- tagu, che abita le coste dell Inghilterra, è un Anellide che giunge fino a sette pollici di lunghezza; per lo che inclinerebbe a credere che la nostra sia specie diversa dalla nebulosa, comunque seguendo l'Ed- wards la ritenga pure con questo nome. In siffatto dubbio noi pensiamo che la specie di Napoli e di Sicilia debba conservare il no- me da noi impostole ; almeno fino a che non sarà dimostrato con studii comparativi la sua identità con quella maggiore dell'Oceano. La sua sinonimia allora dovrebbe esser così stabilita. Pallonia rapue , A. Cost. Ann. Zool. I. p. 89. Terebella nebulosa Edw. Ann. Sc. nat. 3€ ser. tom. III. p. 147. pl. 8. — Quatr. Ann. II. p. 359 —(non Mont. ) (1) Ann, des Scien. natur, 3 Serie, tom, III, 1845, Lysidice torquata Questa specie è stata da noi descritta nel volume primo pub- blicato nel 1862 ( pag. 84). Il signor Quatrefages nella recente opera sugli Anellidi venuta in luce nel 1865 descrive pure e figura con lo stesso nome la specie medesima da noi descritta , della quale vorrebbe far risalire l’ anteriorità per lui al 1850, epoca in cui in una memoria sul sistema nervoso degli Anellidi (1) indicò col nome di Lysidice torquata una specie della quale accenna alcune particolarità del sistema nervoso, senza però additare alcun carattere zoologico valevole a farne riconoscere od almeno intrave- dere la specie, e neppur l'accompagna con figura che potesse suppli- re al testo: sicchè quel nome avrebbe potuto in seguito applicarlo a qualunque altra gli fosse piaciuto. La invocata anteriorità quindi non esiste; e comunque vi fosse stata coincidenza di nome, facile a verificarsi lorquando l’animale da battezzarsi offre qualche ca- rattere assai spiccato che suggerisce il nome ; l’ anteriorità del- la descrizione non appartiene al Zoologo Francese. La sinonimia quindi della specie in parola dovrà andare così. Lysidice torquata, A. Cost. Ann. Mus. Zool. I. p. 84: 1862. — — Quatrf. Hist. nat. des Ann. I. p. 376, pl. 9, fig. 19 e 20; 1865. Liocape vertebralis. Nel volume stesso sopracitato di questo Annuario abbiamo descritto l’ Anellide della famiglia degli Alciopi, per lo quale proponemmo il genere Ziocape, dando alla specie tipo l’epiteto vertebralis. Dello stesso Anellide diedimo altra illustrazione e la figura nel volume secondo. Il lodato sig. Quatrefages nella citata opera riporta i caratteri. generici del nostro genere Liocape ri- ponendolo tra i genres incerlae sedis; caratteri però copiati dal l'opera dello Helers ,. non avendo conosciuta quella in cuì ori” ginalmente l’ Anellide era stato descritto e figurato. Frattanto le (1) Ann. des Scien. nat. 3. ser. tom. XIV. — 56 — stesso Quatrefages, nella pagina precedente a quella in cui si ri- ferisce la Liocape, descrive col nome generico Z'orea, e specifico vitrea l’ Anellide medesimo da noi chiamato Liocape vertebralis. A riconoscerne la identità basta riscontrare la figura datane da lui con quella esibitane prima da noi. Il genere Zorea quindi deve esser cancellato, del pari che la specie vilrea, la quale non deve confondersi con la seconda specie del genere Liocape, alla quale noi abbiam imposto quel- l’ appellativo. La sinonimia pertanto dell’ Anellide del quale abbiamo di- scorso deve essere così stabilita. Gen. Liocape, A. Cost. Ann. I. 1862. (Torea, Quatrf. Annel. 1865.) Liocape vertebralis, A. Cost. Ann. I, p. 87, e II. p. 165, tav. IV. fig. 18. Torea vitrea, Quat. Hist. des. Ann. II. p. 159, pl. 9, fig. 15 e 16. (non L. vitrea, A. Cost.). ILLUSTRAZIONE DELLA Spirialis recurvirostra. Nel verno del 1865 tra i Molluschi pelagici, di cui il golfo di -Napoli offrì piuttosto abbondanza, fuvvi una specie di Pteropode del gen. Spirtalis, la quale ci sembrò non pure la più singolare tra quelle che sogliono osservarsi nel Mediterraneo , ma una delle specie più notevoli del genere. Essa in fatti per la struttura della conchiglia si ravvicina alla Spirialis acconciamente dal Rang de- nominata clathrata per alludere al carattere eminentemente di- stintivo di quella specie, riposto in una rete rilevata a maglie minute di cui è adorna la intera superficie della conchiglia. Della quale Spirialis il cennato Zoologo nell’ epoca in cui ne dava la descrizione (1) aveva trovato due individui nell’ Oceano Pacifico: (1) Rang et Souleyet, Histoire natur: des Moll. Pterop. 1852. — 57 — nè sappiamo che siasi posteriormente rinvenuta altrove. La spe- cie, di cui alcuni individui con l’' animale vivente mi furono re- cati nella sopracennata stagione, presenta appunto quella strut- tura nella conchiglia , essendo tutta la superficie esterna adorna di una minutissima rete rilevata, che rendesi maggiormente spic- cata pel colorito bianco che risalta sul fondo corneo-gialliccio della conchiglia, e che osservata al microscopio vedesi risultare non già da linee oblique incrociantisi , ma da maglie esattamente esagonali. Differisce pertanto la nostra specie dalla clatàrata per la base della colonnetta prolungata in coda lunga e curvata a si- nistra alla maniera di quella di alcune specie di Murici ; ed an- cora perchè i delicati cordoni che costituiscono la rete presen- tano de’ piccoli ed ottusi denti , principalmente negli anfratti mi- nori, per modo che tutta la superficie diviene scabra. In oltre la grandezza della nostra specie è maggiore, giungendo a millime- tri tre e mezzo in lunghezza , compreso il prolungamento della colonnetta, mentre la clathrata non è più lunga di due millime- tri. Sicchè la nostra specie è ancora la più grande di quante al- tre Spirialis finora si conoscono. Per siffatte ragioni noi la giudicammo fin d’ allora specie di- stinta, che denominammo recurvirostra, e ne dettimo comunicazione alla R. Accademia delle Scienze (1) , fissandone la frase diagno- stica specifica , e riserbandoci darne in altro luogo la più am- pia illustrazione e la figura : lo che facciamo al presente. Spirialis recurvirostra , A. Cost. Lav. IV fe 2 Sp. testa ovoidea , tenuissima, diaphana , superficie reticulo ele- vato ac minute obtuseqgue denticulato ornata ; columella infra acute pro- ducta, ac dextrorsum incurva. Animal alis latis ; operculo rotun- dato , linea spirali vix conspicua. Long. testae mill. 3 172. (1) Di una nuova specie Mediterranea di Molluschi Pteropodi del gen. Spirialis— Rendiconto della R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche, Aprile 186%. Aon. 1864. 8 Spirialis recurvirostra, A. Cost. Rend. Accad. Scien. Fis. e Matem. 1865, pag. 126. La conchiglia presenta quattro distinti giri, rotondati, il pri- mo de’ quali minutissimo , l’ ultimo assai grande, inferiormente prolungato in una coda acuta e ricurva. Tutta la superficie è guarnita di una rete elevata a maglie esagonali , e coi rilievi fi- namente dentellati. Il suo colore è corneo-gialliccio, con la rete bianca. L’opercolo è rotondato, spianato, con una linea spirale a poco più che due giri: di color bruno-giallastro, con la spira più chiara. L’ animale ha il lobo anteriore medio cefalico largamente roton- dato, e le due ali proporzionalmente grandi, ampie, e quasi troncate alla estremità lorchè sono completamente spiegate. La enunciata analogia, se non identità di struttura della conchiglia fa sorgere naturalmente: il dubbio che la nostra Spirialis non possa considerarsi come una modificazione della clathrata del mar Pacifico. In quanto all’ abitazione certo non dovrebbe recar molta meraviglia che una specie trovata nel mar Pacifico apparisca nel Mediterraneo , sa- pendo che parecchie specie dello stesso genere abitano tutti i mari, © sono quindi cosmopolite. Ma riflettendo alle differenze da noi qui so- pra notate, e considerando soprattutto non tanto la diversa forma del reticolo elevato, supponendo che sia stato con esattezza osservato e descritto quello della clathrata , ma la dentellatura di esso, e più an- cora il prolungamento caudale della colonnetta , è evidente non potersi le due specie confondere. Relativamente alla colonnetta potrebbe pen- sarsi che gl individui della clatkrata osservati dal Rang siano stati de” molto giovani , e che in questa età non fosse ancora sviluppato il pro- lungamento caudale tanto sensibile nella nostra specie. Della qual cosa non possiamo certamente giudicare : potendo sol dire averlo nella no- stra specie trovato costantemente simile in individui di grandezza divere sa. Per lo che a noi pare la Spirialis di cui abbiam discorso debba ritenersi come specie affine alla clathrata , ma ben distinta. e e ee>Me—eéeMe@e B0O0DDDMO-=""T ’®?®!._»@€ PROSPETTO SISTEMATICO DEGLI IMENOTTERI ITALIANI da servire dî Prodromo della Imenotterologia Italiana. — —==-e2(CDocro Son già parecchi anni da che ci occupiamo dello studio degl’ Imenotteri indigeni. Però fino a che queste provincie meridionali d’Italia erano politicamente separate dalle altre medie e settentrionali , il campo delle nostre ricerche era costituito da quelle soltanto, e lo studio attivo si aggirava alle specie che le stesse ci offrivano. Sicchè le nostre pub- blicazioni intorno ad Imenotteri formano parte della Fauna del Regno di Napoli; nella quale, tra i fascicoli venuti a luce tra gli anni 1859 a 1862, pubblicammo parecchie fami- glie, come ad esempio i Tentredinidei, gli Sfecidei, i Nis- sonidei, gli Scoliidei, i Mutillidei e qualche altra mono- grafia. Da che però la maggior delle provincie vennero ad af- fratellarsi, per costituire una sola regione, sentimmo la ne- cessità di modificare il piano de’ nostri precedenti lavori, ed intendere non più alla sola Fauna napoletana , bensì ancora a quella d°’ Italia. Sicchè in diversi viaggi fatti per l’ Italia in questi ultimi sette anni,visitando le diverse collezioni, abbiam cercato pro- Anas. curarci le specie proprie della parte media e settentrionale. Con tutto ciò i materiali che avevamo a nostra disposi- zione non ci sembravano punto sufficienti per un lavoro ge- nerale sugl’ Imenotteri Italiani. E però ci siam rivolti a que’ pochi che in Italia si sono con ispecialità dedicati alla raccolta degl’ Imenotteri, perchè avessero voluto esserci generosi di loro comunicazioni. Primo tra questi è stato il signor Ferdinando Piccioli in Firenze, il quale con le sue assidue ed accurate ricerche ha non poco contribuito alle conoscenze sulla Fauna Entomologica Toscana, sì da non far menomamente risentire la perdita del Passerini. In Torino ci siam rivolti al Dottor Antonio Garbiglietti, che ha bella raccolta d’ Insetti del Piemonte di ogni ordine, ed al signor Vittore Ghiliani, il quale, soprattutto per gli Imenotteri, ha pur fatto interessanti raccolte nel Torinese e sulle Alpi italiane; perchè avessero voluto comunicarci le loro collezioni. E questi distinti Entomologi ànno tutti con estrema cortesia aderito al nostro invito. D’ altra parte i nostri chiari colleghi professori Lessona e Targioni Toz- zetti hanno gentilmente permesso che ci venissero comu- nicati, il primo gl’ Imenotteri di Sardegna che giacevano indefiniti nel Museo Zoologico dell’ Università di Torino ed alcuni tipi della collezione Spinola; il secondo quelli della Toscana del Museo di Storia Naturale di Firenze (1). Siffatte comunicazioni, ed altre ricevutene dal Dottor Fran- cesco Minà-Palumbo da Castelbuono in Sicilia, e molti Imenotteri d.1 Napoletano e d-lla Sicilia ceduti a que- sto Museo dal nostro Coadiutore Professor Giuseppe Pal- ma ci hanno messi al caso di rendere il nostro lavoro molto meno incompleto di quello sarebbe stato senza le loro comunicazioni. Noi quindi colghiamo questa occasione per (1) Avremmo desiderato consultare in pari modo la collezione d’ Imenotteri lasciata dal Passerini, e che conservasi nel Museo Zoologico di Pist; ma quesito nostro desiderio non ha potuto essere soddisfatto. nt RR testimoniare la nostra gratitudine sia a’ sullodati nostri col- leghi, sia a quanti altri àn concorso con le loro comu- nicazioni a questi nostri studì. Il lavoro definitivo per lo quale lavoriamo formerà un’o- pera speciale, la quale verrà a luce per famiglie naturali, e conterrà la estesa descrizione e la figura di tutte le specie, insieme ad un cenno storico di quanto su quest’ ordine d’ Insetti venne innanzi pubblicato dagl’Italiani. In questo prodromo non daremo che le frasi diagnostiche sufficienti a far riconoscere le specie metodicamente disposte , con le loro principali sinonimie, de’ nomi soprattutto coi quali le specie trovansi indicate o descritte dagli scrittori patrii. Di OPERE E MEMORIE DI ENTOMOLOGI ITALIANI NELLE QUALI TRATTASI DI I]MENGTTERI DELLA FAUNA ITALIANA. n (ono :CirrLLo ( Domenico ) — Entomologiae Neapolitanae Specimen primum Neapoli 1787. Un fascicolo in 2.°, con 12 tavole. Contarini (Nicolò) Sopra di un Gallinsetto delle foglie del Salice (Me- morie dell’I. R. Istituto Veneto, vol. IV, 1852). Costa (Achille), — Fauna del Regno di Napoli : Imenotteri. — Ricerche Entomologiche su’ Monti Partenit. Napoli 1858. Opuscolo in 8°, con 1 tavola. — Nuovi studii sulla Entomologia della Calabria Ulteriore. Napoli 1863: in 4.°, con 4 tavole. — De quibusdam novis Insectorum generibus: in 4°, con 41 tavola (Memorie dell’ Accademia delle Scienze, vol. II. 1856 ). — Annuario del Museo Zoologico della Università di Napoli : 1I,186%. — Storia della Tentredine produttrice delle galle del Salice. Napoli 1852. Opuscolo in 4°, con 1 Tavola (Atti dell’Accademia Ponta- niana, Vol. VI) Costa (Oronzio Gabriele) — Monografia degl Insetti ospitanti sull' uli- vo e nelle ulive. Napoli 1840; in 8°, con 3 tavole. Gmuisni (Vittore) Catalogo degl’ Imenotteri raccolti in Sicilia nel 1859 (Atti dell’ Accademia Gioenia di Catania, vol. XIX.) Losana (Matteo) —Saggio sopra le formiche indigene del Piemonte (Me- marie dell’ Accademia delle Scienze di Torino, vol. XXXVII, 1834. PETAGNA CREMA Insectorum Ulterioris Calabriae. Nea- poli 1786: in 4.°, con 1 tavola. Rossi (Pietro) —Fauna Etrusca. Liburni 1790. 2 vol. in 4°, con 10 tav. — Mantissa Insectorum exhibens species nuper în Etruria collectas. Pisis 1792-94. 2.° vol. in 4° SprinoLA (Massimiliano) — Insectorum Liguriae species novae aut rario- res. Genuae 1806-1808. 2 vol. in 4°, con 7 tavole. — Compte rendu des Hymenoptères recucillis par Fischer pendant son voyage en Egypte.(Annal. de la Soc. Entom. de France: an.1838). — Notes sur quelques Hymenoptères peu connus recueillis en Espa- gne pendant l' annèe 1842 par V. Ghiliani ( Ann. de la Soc. En- tom. de France: 1843). — Note sur les espèces liguriennes du G. Odynerus Latr. (Ann. de la Soc. Ent. de France: 1839). HYMENOPTERA Sectio 14.° MONOTROCHA S. ACULEATA, Trochanteres uni-articulati. Feminae (et neutri) aculeo praeditae. Antennae 15 g*-12 Q-articulatae. Larvae apodae. Cohors 1.° Rapientia Tarsi postici teretes, seu articulo primo sequentibus struetura simili. A: Alae anticae in quiete explanatae. B. Sexus duo. Abdominis segmentum primum campanulatum , rarius filiforme. C. Uterque sexus alatus (Fossoria). D. Pronotum alarum anticarum basim non attingens +. +. +. +. +. + + + -. .Sphecidea DD. Pronotum alarum anticarum basim at- tingens. E. Segmentum ventrale primum posterius convexum. F. Mesothoracis latera compressa. Pedes longi, praesertim postici, spinosi vel dentati. Tibiae anticae calcare acuto. Pompilidea FF. Mesothoracis latera convexa. Pedes breves. Tibiae inermes, nudae ; anticae calcare apice emarginato. Sapygidea EE. Segmentum ventrale primum posti- ce constrietum. Coxae mediae inter se valde distantes. Tibiae spinosae vel hirtae. . . . . Scoliidea CC. Mares alati : feminae apterae . . . . Mutillidea BB. Sexus tres. Abdominis segmentum primum squamaeforme vel binodosum . . . . Formicidea AA. Alae anticae in quiete longitrorsum plicatae (Di- Pera ei e pn Usi e ei VeSspidea Cohors 2.* Anthophila. Tarsi postici articulo primo compresso, latere inter- no plus minusve dense villoso. +» . . . . Apidea Dopo la famiglia degli Antofili la più numerosa tra gl’ Imenotteri acu- leati è questa degli Sfecidei , facile a ripartire in altri gruppi, i quali secondo taluni classatori si eleverebbero al rango di famiglie, e che noi adotteremo quali sottofamiglie a fine di non distruggere i molteplici rap- porti pe' quali sono tutte legate. Infatti la condizione del protorace per la quale gli Sfecidei si distinguono dai rimanenti Scavatori è un tal ca- rattere, che ci sembra ben di quelli acconci a distinguere una grande famiglia naturale. Per lo contrario non ci sembrano avere un eguale importanza quegli altri caratteri pe’ quali si differenziano gli altri grup- pi che noi consideriamo come sotto-famiglie , e che altri Imenottero- logi ànno elevati ancora al posto di famiglie. In quanto poi all' ordi- namento di tali sotto famiglie non ci estenderemo qui in considerazioni generali, riserbandole per altro più esteso lavoro. Diremo soltanto che pe generi Psea e Mimesa noi conveniamo col Wesmael in quanto alla loro differenza del gruppo delle vere Sfeci: non possiamo però essere di accordo col distinto Imenotterologo Belga nel piazzarli tra i Cerce- ridei , scorgendovi invece stretti rapporti naturali co’ Penfredoni. Del pari vuolsi notare che in questa, come in altre famiglie, vi ha de’ ge- neri i quali mal si prestano a' caratteri artifiziali che sovente si im- piegano per gli specchietti sistematici. Così ad esempio tra i Larridei vi ha taluni presso i quali la prima venetta trasverso-discoidale non va a terminarsi nella seconda cellula cubitale, ma quasi al termine della prima, ovvero fa continuazione con la prima venetta trasverso-cubitale. Pertanto crediamo che adottando la famiglia degli Sfecidei quale qui la consideriamo, possa essere ripartita in nove sottofamiglie. I Pompilidei comunque non mancassero di offrire grandi affinità con gli Sfecidei, pure crediamo più naturale isolarli in famiglia distinta, an- zichè associarli con quelli. Parimente la famiglia de' Sapigidei opiniamo doversi conservare, non ostante i suoi angusti confini, e le grandi af- finità che presenta con quella degli Scoliidei. Di tutte le famiglie poi di Aculeati, l'è quella degli Apidei che offre maggiori difficoltà alla na- turale ripartizione; ma di ciò sarà detto al proprio luogo. rl 1; Re Famiglia 4.° SPHECIDEA. Hymenoptera aculeata, deutomorpha; utroque sexa alis prae- dito ; alis anticis in quiete explanatis ; pronoto brevi, alarum anticarum basim non attingente ; abdominis segmento ventrale pri- mo posterius non constricto. Prospetto della divisione degli Sfecidei in nove Sottofamiglie I. Alae posticae cellula mediana in discum ultra frenum producta. a. Abdomen petiolatum,petiolo tubuloso suturis lateralibus nullis : alae anticae cellulis cubita- libus completis tribus . . . , + aa. Abdomen adhaerens, et si petiolatum, pe- tiolus suturis lateralibus distinctis. b. Mandibulae ad marginis inferioris medium emarginatae ; vel cellula radialis appendi- culata: saepius utraque nota; cellulae cubitales tres, raro duo . . . . . bb. Mandibulae in margine inferiore integrae ; cellula radialis non appendiculata. c. Alae anticae cellulis cubitalibus comple- tis tribus. d. Abdomen adhaerens. e. Labrum elongatum, rostriforme ee. Labrum breve, saepe obtectum. f. Alae anticae cellula cubitali secun- da ambas venulas transverso-di- scoidales excipiente. . . è. + ff. Alae anticae cellula cubitali se- cunda venulam transverso-discoi- dalem primam, tertia secundam excipientibus . +. + + +» dd. Abdomen petiolatum. g. Alae anticae cellula cubitali prima venu- lam transverso-discoidalem primam, ter- tia secundam excipientibus . . . + . Sphecina Larrina . Bembecina Nyssonina Cercerina Mellinina 9 = do= gg-=cellula cubitali prima nullam venulam transverso=discoidalem excipiente . Psenina ee. Alae anticae cellulis cubitalibus completis duabus. . +... + +. + +. Pemphredonina II. Alae posticae cellula mediana in discum haud ul- tra frenum producta : anticae cellula cubitali completa unica,raro celluliscubitalibus duabus. Crabronina Sotto-famiglia 1.2 Sphecina. Abdomen petiolatum , petiolo tubuloso, suturis lateralibus nul- lis. Alae anticae cellulis cubitalibus completis tribus ; prima nul- lam venulam transverso-discoidalem excipiente; posticae cellula mediana in discum ultra frenum producta. Labrum breve, trans- versum. Mandibulae in margine infero integerrimae. Conosciamo di questa sotto-famiglia finora ventiquattro specie della Fauna Italiana : delle quali, diciannove sono più o meno diffuse nel mezzogiorno del pari che nel settentrione ; le altre sono o circoscrit- te, ovvero esclusive (s'intende in Italia) a qualche regione soltanto. Tali sono: la Psammophila ebenina e l'Ammophila rubriventris, della Sardegna ; il Pelopoeus violaceus, della Sicilia ; la Sphex strigulosa, del- la Calabria; la Enodia lividocineta , di quest’ ultima contrada, della Sardegna e della Sicilia. Vuolsi in oltre notare che le due specie esclu- sive della Sardegna trovansi pure identiche nella Corsica. Le suddette ventiquattro specie vanno ripartite tra sei generi, distin- ti come appresso. Prospetto de’ generi italiani di Sfecini. a. abdominis segmentum primum campanulatum a petiolo abrupte distinctum. b. cellulae cubitales secunda et tertia venulas trans- verso-discoidales excipientes. c. unguiculi tarsorum infra basi bidentati . . Sphex ce. unguiculi tarsorum infra basi tridentati. . Enodia bb. cellula cubitalis secunda ambas venulas trans- verso-discoidales excipiens. d. unguiculi tarsorum infra edentuli . . . Psammophila dd. unguiculi tarsorum omnium , vel anterio- — 607 — rum, vel anticorum et posticorum infra basi unidenticulati +. . +... . +... .JPelopoeus aa. abdominis segmentum primum attenuatum pe- tioliforme : hine petiolus biarticulatus. e. cellula cubitalis tertia sessilis, trapezina, vel sub- triangularis . . . 200.0... Ammoph'"'a ee. cellula cubitalis tertia parva, petiolata. . . Miscus Gen. sphex Lin. Corpus robustum, abdominis petiolo uniarticulato. Alae anti- cae cellulis cubitalibus omnibus sessilibus , secunda et tertia ve- nulas transverso-discoidales excipientibus. Tibiae et tarsi valid > spinosi vel ciliati. Unguiculi tarsorum infra bidenticulati. 1. Abdomen oblongum velovatum (Sphex s. s.) a) corpus nigrum , abdomine rufo-testaceo s. sanguineo picto. b) cellula cubitalis secunda eblique quadrata. c) abdominis petiolus trochanteres posticos non excedens. 4. S. flavipennis, Fab. — Nigra, cinereo villosa ; facie cly- peoque a argenteo, P aureo tomentosis; abdominis segmentis primis tri- bus rufo-miniatis- (primo o basi nigro bivirgato) ; mandibulis ba- si rufis (f antennarum articulo primo infra, tegulis alarum, femori- bus anterioribus maxima parte, et geniculis tibiis tarsisque omnibus ru- fo-testaceis ) ; alis cinereo o, flavescenti Y hyalinis, apice late fumatis, venis testaceis ; metanoto subtilissime transversim striguloso, = Long. corp. mill. 30 : exp. alar. mill. 45. o valvula anali ventrali dense villosa. — 9 valvula anali dorsali rugoso-punclata , sparse setosa, Variat: g a. tibiis tarsisque posterioribus piceis s. migricantibus. b. femoribus omnibus rufis, basi tantum migris. P Pepsis flavipennis, Fab. Piez. 210, 13—Spin. Ins. Lig. I. 72, 4. of 9 Sphex flavipennis | Cost. Faun. Nap. Sfec. pag. &, n. 1, e pag. 26, tav. I, fig. 6 9. È questa tra le nostrali la più grande specie del genere, da — 68 — pochi imenotterologi conosciuta , e da taluni confusa con la se- guente , dalla quale è facile distinguerla pel metanoto finamente striato a traverso ; cui nella femmina si aggiunge ancora il vello e la peluria della. faccia e del clipeo di color giallo dorato, non cenerino argentino; e nel maschio la diversa peluria della valvola anale ventrale. Trovasi nella Liguria (Spinola); nella Sardegna (Coll. M. T.); nel Napoletano; nella Sicilia, 2. S. maxillosa, Fab. — Nigra, cinereo villosa;facie clypeoque argenteo tomentosis ; abdominis segmentis primis tribus rufo-minia- tis, mandibulis basi (tegulisque 9 ) rufo-testaceis 3 pedibus GI tar- sis piceis vel rufescentibus : 9 anticorum geniculis tibiis tarsisque , posteriorum tibiis ex parte tarsisque rufo-testaceis ; alis f cinereo , S flavescenti hyalinis, apice fumatis, venis fusco-testaceis ; metanoto subtiliter coriaceo Long. corp. mill. 20-23: exp. alar. mill. 30-34. af valo. an. ventr. hispide barbata, barba basi utrinque longiore. g valo. an. dors. triangulari, ruguloso-punctata , sparse setosa. Variat: gf a. abdominis segmento primo basi nigro. b. pedibus rufo-testaceis, femoribus basi nigricantibus. Sphex mazillosa , Fab. Ent. Syst. 208. 37 — Cost. Fn. Sf. 5. 2. tav. I, fig. 3. co Sphex occitanica, Oliv. Encycl. — Lepel. Hym. Ill. p. 348. L’è questa la specie più comune del genere, diffusa per quasi tutta l'Italia. La varietà 3, della quale abbiamo un solo individuo, è assai singolare, e potrebbe quasi dirsi un ibrido , essendo un maschio eo’ piedi coloriti come nella femmina. ec) abdominis petiolus trochanteres posticos excedens. 3. $S. splendidula , A. Cost. — Nigra nitida, cano cinereo- que villosa ; facie clypeoque argenteo tomentosis ; abdomine depres- siusculo, segmentis primis duobus et tertio basi pallide rufis, omni- bus sericeo micantibus ; alis hyalinis , apice fumatis ; mesonoto scu- telloque politis, sparse punctatis ; metanoto transverse TUGOSO, == Longo corp. mill. 18-20: exp. al. mill. 28-50. o valv. an. ventr. ciliata=9 valo. an. dors. subtilissime ccriacea, sparse punctulata ac setosa, Variat : abdominis segmento tertio toto et quarto basi pallide rufis. Sphex splendidula , A. Cost. Fn. Sf. 7. 3. tav. II. fig. 1. Specie piuttosto rara, quantunque trovisi nel settentrione del pari, che nel mezzogiorno. Nel Napoletano è stata raccolta presso Sanseverino (G. Nicodemo); nel Piemonte presso Torino (Ghiliani). bb) cellula cubitalis secunda angusta , rectangula. 4. s. fera, Klug — Atra subnitida , fusco nigroque villosa , abdominis Y segmentis primis duobus rufis, quovis macula postica nigra, 9 segm. primis tribus rufis ; alis F* cinereo-hyalinis apice fu- malis, Y fusco-hyalinis ; metanoto subtiliter transverse rugoso. — Long. corp. mill. 24-26: exp. alar. mill. 35-38. o' vale. an. vent. ciliata — valo. an. dors. semilunata, subli- lissime coriacea, sparse punctuluta. Variat: of abdominis segmento secundo nigro,lateribus tantum rufo. Sphex fera, Klug. Dahlb. — Cost. Fn. Sf. 8. 4, tav. I. fig. % Q Sphex proditor , Lepel. 354, 29. Specie piuttosto meridionale : frequente nella Terra d’ Otranto e nella Sicilia : raccolta ancora presso Cassino, Trovasi del pari nella Sardegna (Coll. M. T.), non rara. 5. s. strigulosa , A. Cost. — Nigra, parce cinereo-sericeo pi- losa , facie clypeoque orichalceo-cinerascenti tomentosis ; abdominis seg= mentis primis duobus, tegulis alarum, femorum apice, tibiis tarsisque rufo-testaceis; metanoto subtiliter transversim lineato-strigoso ; alis luteo- hyalinis, venis testaceis. P— Long. corp. mill. 16: exp. al. mill. 22. Q valo. an. dors. semilunata, subtiliter eoriacea, sparse punctu- lata, in margine postico setosa. Sphex strigulosa , A. Cost. Fn. Sf. 29. tav. XXVI. fig. 1,—Ent. Cal. p. 65, tav. III, fig. 8. Raccolta finora soltanto nella Calabria Ulteriore. — 70 — aa) corpus nigrum vel fuscum, unicolor. 6. S. paludosa, Ross. — Nigro-fusca, cinereo-fulvescenti vil- losa , genis clypeogue argertco-micantibus , mandibulis basi rufis ; abdominis segmentis dorsalibus pube sublilissima holosericea pruinosis, margine postico denudato nigro mitidiore , ventralibus ante marginem posticum fusco-pilosis ; alis o! cinereo-lutescenti , 9 saturate luteo- hyalinis , apice fumatis, cellula cubitali secunda subquadrata ; meta- noto subtiliter coriacro.Long. corp. mill. 22-24 : exp. al. mill. 55-55. e valo. an. vent. hispide barbata.—9 valo. an. dors. subtiliter coriacea , sparse punctata, postice selis raris ornata. Sphex paludosa, Ross. Fn. Etr. n. 812, tab. I, fig. XIII. Popsis argentata (Fab?) Spin. Ins. Lig. I, 72.3. Sphex pruinosa , Germ. Reis. Dalm. 261. 348. Sphex parthenia , A. Cost. Ricer. Ent. Mon. Part. p. 19 e 27, tav. ann. fig. 3. — Fn. SI. 9. tav. I, fig. 2. ® Specie generalmente rara: però diffusa in tuite le regioni d' I- talia. È stata trovata nella Liguria ( Spinola); neila Toscana ( Ros- si: Piccioli); nel Napoletano, e proprio nella Calabria ulteriore e sui monti Partenii; nella Sicilia ; nella Sardegna (Coll. M. T.). 2. Abdomen conico-globosum (Gastrosphaeria, A. Cost.) 7. s. anthracina, A. Cost. — Nigra nitida, o' nigro fusco- que, 9 cinereo-flavescenti parce villosa ; alis luteo-hyalinis , apice fusco-violascentibus ; cellula cubitali secundu minus lata quam alta ; mesonoto oblique punctato-strigoso ; metanoto transverse slriato-rvugo- so.Long. corp. mill. 14-16 : exp. al. mill. 24-25, cr valo. an, vent. fusco-fulvo villosa — 9 valv. an. dors. triangu- lari, subtilissime punctulato-coriacea, punctis majoribus raris sparsis. Variat: £ fronte, facie clypeoque dense orichalceo tomentosis. Sphex chrysopiera (Klvz) , Ghil. Cat. Im. Sic. Gastrosphacria anthracina, A. Cost. Fn. SÉ 10, tav. I. fig. 1. Sphex soror (? Dahlb.), Sich. Cat. Hym. Sic. Trovasi poco frequente nelle provincie Napoletane; nella Sicilia; nella Sardegna. Probabilmente troverassi ancora in altre parti d’Italia. n 71 — Della indicata varietà ne abbiamo osservato un solo individuo tra gl'’Imenotteri sardi del Museo di Torino, nel rimanente del tutto simile al tipo. Gen. ENODIA, Encyel. Corpus minus robustum, abdomine o* angusto, f oblongo-ovato, petiolo longiusculò. Unguiculi tarsorum infra basi tridenticula- ti. Tibiae et tarsi spinulosi. Reliqua ut in g. Sphez. 1. E. albisecta , Encycl. — Nigra, cano villosa, fronte clypeo- que argenteo-tomentosis ; abdomine nudo, cyanescenti-nigro, segmentis primis gt duobus, 9 tribus rufo-miniatis, omnibus postice albo mar- ginatis ; alis hyalinis, venis testaceis, cellula cubitali secunda minus lata quam alta, tertia ad radialem valde angustata ; metanoto sub- tiliter inaequaliter transverse strigoso, Long. corp. mill. 14-46: exp. al. mill. 18-20. of abdominis petiolo longiore: Y eodem breviore. Sphex albisecta, Encycl. X, 462, 2. Ammophila Kirbyi, Vand. Lind. Fouis d'Eur. I, 90, 7. Enodia albisecta , Dhlb. — Cost. Fn. Sf. 12, tav. I, fig. 3. Trovasi in quasi tutta l’ Italia, poco abbondante. 2. E. lividocinceta, A. Cost.—Nigra, cano villosa, fronte clypeo- que argenteo-tomentosis, humeris, metanoto postice et lateribus, meso- pleuris coxisque posticis dorso dense argenteo-tomentosis et villosis ; abdomine nudo, segmentis primis Y duobus, 9 tribus rufo-minia- tis, caeteris in margine postico piceo-lividis ; alis cinereo-hyalinis, apice vix fumatis, venis fulvis ; metanoto area dorsali fere a sulculo cir- cumscripta, concinne transversim subarcuato-strigosa. = Long. corp. mill. 417: exp. al. mill. 25. Enodia lividocinceta, A. Cost. Fn. Sf. 30, tav. XXVI, fig. 2.-—Ent. Cal. p. 65, tav. IM, fig. 9. Specie ben distinta dalla precedente non solo pel colorito de- gli ultimi anelli addominali, che per la più regolare striatura del dorso del metatorace, che è quasi circoscritto da un solco, RI O e pel denso tomento e vello cenerino argentino che riveste le pleure medie, la posterior parte del metatorace e il dorso delle ànche posteriori (1). Trovata nella Calabria Ulteriore c nella Sicilia. Nella col- lezione di Sardegna del Museo di Torino ve n'erano pure parec- chi individui confusi con la specie precedente. Gen. PSAMMOPHILA , Dallb. Corpus robustum, abdomine of elongato, ? ovoideo , petiolo uniarticulato. Alae anticae cellulis cubitalibus omnibus sessilibus, secunda ambas venulas transverso-discoidales excipiente. Tibiae et teesi spinosi et ciliati. Unguiculi tarsorum infra edentuli. a) corpus nigrum immaculatum. 1. P. ebenina, Spin. — Atra, nigro hirta, unicolor, abdomi- ne mitidissimo; alis fusco-violaceis; metanoto irregulariter transverse punctato-rugoso. Q— Long. mill. 16-47: exp. al. mill. 22-24. Exped. d' Egypt. Hym. pl. 44. fig. 10. Ammophila ebenina, Spin. Hym. Egyp. in Ann. Soc. Ent. Fr. VII pag. 464, —Lep. 366. 4. Specie descritta primamente come propria dell’ Egitto. In Italia pare siasi trovata soltanto nella Sardegna. Più comune è nella Corsica (2). aa) corpus nigrum, abdomine basi rufo. 1. p. hirsuta, Scop. — Nigra, cinereo fuscoque villosa , facie clypeoque o plumbeo micantibus, Y nigro hirtis: abdominis segmentis primis duobus tertioque basi rufis ; alis pallescenti-hyulinis, apice fu- matis ; metanoto granulato-rugoso. — Long. corp. mill. 18-20: exp. al. mill. 26-28. of valve. an. vent. planiuscula, posterius angustata truncato-emar- (41) Per quest’ ultimo carattere si avvicina alla £. pubescens, Fab. del Senegal. (2) Spinola descrisse questa specié sopra individui femmine : noi ne abbiamo molti individui di Corsica parimente femmine , e tali son pure quelli del'a col- lezione di Sardegna del Museo di Torino» n 73 — girata — 2 valo. an. dors. subtriangula, subtilissime coriacea, sparse punctata et setosa. Di Variat: of abdominis segmento tertio fere toto nigro. ? segmentis primis quatuor rufis. Sphex hirsuta, Scop. Ent. Carn. n. 772—Vand. Lind. I. c. I, 89, 6. Sphex viatica , Lin. Fn. Suec. 1651. Sphex arenaria, Fab. E. S. II, 199. 2—Ross. Fn. Etr. 809. Pepsis arenaria , Fab. Piez. 207, 1. — Spin. Ins. Lig. I, p. 74, 1. Ammophila hirsuta, Kirb. Linn. Trans. IV. 195, 3. Ammophila argentea , Kirb. 1. c. l, gf. Psammophila viatica, Dhlb.—-Cost. Fn. SÉ. 13, 1, tav.II, 209,39. Specie diffusa in tutta l’Italia, nelle pianure del pari che sugli alti monti. 2. P. affinis , Kirb. — Nigra, fusco cinereoque villosa ; facie elypeoque of argenteo-tomentosis , ? nigro hirtis ; abdominis segmen- tis primo postice , secundo toto, tertio basi rufo-miniatis; alis subpal- lescenti-hyalinis, venis testaceis ; metanoti area dorsali transverse ar- cuato-strigosa. Long. corp. mill. 15-17: exp. al. mill. 22-24. Ammophila affinis , Kirb. Linn. Trans. IV. 195. 2. Pepsis lutaria, Fab. Piez. 208, 2—Spin. Ins. Lig. I, 71, 2. Psammophila affinis, Dahlb. 16, 11.—Cost. Fn. Sf. 14, 2. Molto meno abbondante della precedente. Spinola la trovò nella Liguria : noi l abbiam raccolta sui monti Partenii e negli Abruzzi. 3. P. capuccina, A. Cost.—Nigra, capite thoraceque o longius, L brevius cano villosis ; facie clypeoque argenteo-tomentosis ; abdominis segmentis tribus primis rufo-miniatis; alis hyalinis,apice cinerascentibus, venis testaceis ; tegulis nigris, postice piceo-testaceis ; scutello inaequa- liter punctato , sulculo medio subobsoleto ; metanoto subgranulato ru- goso. — Long. corp. mill. 15: exp. al. mill. 22. of valo. an. ventr. postice concaviuscula , apice truncato-emar- ginata , angulis rolundatis = 9 val. an. dors. subtriangula, subti- lissime coriacea, sparse puncluluta et setosa. 10 — 74 — Psammophila capuccina , Cost. Fn. Sf. 13, 3, tav. II. fig. %. Ne abbiamo pochi individui raccolti nella Terra d'Otranto. Gen. PELCPOEUS , Fub. Corpus valde elongatum, abdomine gracili, ovoideo-gibbo, longe petiolato. Alae anticae cellula cubitali secunda sessili, ambas ve- nulas transverso-discoidales excipiente. Tibiae inermes : tarsi vix spinulosi. Unguiculi tarsorum omnium , vel anteriorum, vel an- ticorum et posticorum infra basi unidenticulati. 1. Corpus nigrum flavo pictum (Pelopoeus , s. s.) a) tegulae alarum piceae. 1. P. spirifex, Linn. — Ater, villosus ( of facie clypeoque ar- genteo micantibus); abdominis petiolo pedibusque flavis, horum ante- riorum coxis lrochanteribus et femorum basi lata migris, tarsis fuscis, posticorum coxis et femorum, tibiarum tarsorumque dimidio apicale nigris ; alis pure hyalinis, apice fumatis, venis fuscis, tegulis brun- neis. — Long. corp. mill. 25-27: exp. al. mill. 52-54. Sphex spirifex, Linn. Syst. Nat. II. 942. 9. Pelopoeus spirifex, Fab. Piez. 202. 1.—Spin. Ins. Lig. I, 70-—Cost. Fo. Sf. 16, 1, tav. IH, fig. 1. Specie diffusa per tutta l'Italia, fin entro le abitazioni. aa) tegulae alarum flavae. ò) thorax, praeter tegulas et 9 postscutellum flava, niger immaculatus. 2. P. destillatorius, Ill. — Niger , fusco nigroque villosus , facie clypeoque argenteo tomentosis (et G' villosis); antennarum scapo, te- gulis alarum ( postscutello), abdominis petiolo pedibusque flavis , horum anteriorum coxis, trochanteribus et femorum basi, posticorum coxis et femorum tibiarumque apice late nigris , tarsis fuscis apice nigris ; alis pallescenti-hyalinis , venis testaceis.-=Long. corp. mill. 22-25 : exp. al. mill. 27-52. Variat: antennarum scapo in dorso nigro notato. Pelopoeus destillatorius, Ill. Dahlb. 22. 2 == Cost. Fn. S[. 17, 2, tav. Il, fig. 2. Trovasi come la precedente specie in tutta l’ italia, però me- no abbondante. 3. P. pensilis, Latr. — Niger, cinereo-fulvescenti nigroque villosus ( I facie clypeoque argenteo tomentosis et villosis ) ; an- tennarum scapo, tegulis alarum (9 postscutello), abdominis petio- li dorso pedibusque flavis ; horum anteriorum coxis, trochanteribus et femorum basi , posteriorum coxis, femoribus basi excepta, ac tibiarum tarsorumque apice nigris; alis pallescenti-hyalinis, venis testaceis, — Long. corp. mill. 20-25: exp. al. mill. 50-52. Pelopoeus pensilis, Latr. Gen. Crust. IV, 60—Lep. 106. 3.-—Cost. Fn. Sf. 17, 3, tav. III, fig. 3. Specie molto affine alla precedente, della quale potrebbe con- siderarsi semplice varietà, se la differenza stasse solo nel picciuo- lo dell’ addome inferiormente od anche ne’ lati nero: ma a que- sto si associa il colore della peluria del capo e del torace per lo quale acquista una fisionomia sua propria, soprattutto il maschio. Trovasi nelle provincie più meridionali. Raccolta nella Terra d’ Otranto , nella Calabria Ulteriore , nella Sicilia. bb). thorax, praeter tegulas fiavas, flavo pictus. 4. P. tubìfex, Latr.—Niger, parce fulvo-cinerascenti villosus, fa- cie elypeoque argenteo micantibus, pronoti maculis duabus transver- sis, mesopleurarum linea verticali, tegulis alarum, scutello, post- scutello , metanoti lineis duabus maculaque postica , abdominis pe- tiolo, pedum anteriorum apice femorum, tibiis et tarsis, posticorum trochanteribus, femorum basi, tibiis apice ewcepto, tarsisque flavis ; alis testaceo-hyalinis, apice fumatis, venis testaceis. Long. corp. mill. 17-19: exp. al. mill. 24-27. Pelopoeus spirifex, var. B. Ross. Fn.. Etr. n. 814. tab. II. fig. XIII. Pelopoeus tubifec, Latr. I. c. 61, 4,-— Lep. 31%. 14 — Cost. Fa. 31, tav. XXVI, fig. 3. DDI,. E Pelopocus pectoralis , Dhlb. p. 434. Frequente nella Terra d’ Otranto : raro presso Napoli. 2. Corpus cyaneunt vel violascens (Chalybion, Dhlb.) 5. P. femoratus, Fab. — Cyaneo-violascens, nigro cinereoque villosus, abdomine nigro-cyaneo , femoribus posticis rufis, alis of cinereo, Y luteo-hyalinis, apice violascenti fumatis; metanoto pun- ctato-rugoso, sulculo medio longitudinali — Long. corp. mill. 20 ; exp. al. mill. 32. Pepsis femorata , Fab. Piez. 2î2. 20-Spin. 72. 5. Chalybion femoratum , Dahlb. 433. Pelopoeus femoratus , Lep. 322, 23.= Cost. Fn. 32, tav, XXVI, dì. Trovasi in varie parti d’ Italia, settentrionali del pari che me- ridionali, e fin sopra considerevoli altezzé. Spinola to cita delîa Liguria; noi l’abbiam raccolto sull’ Aspromonte nella Calabria Ul LA teriore; il sig. Minà-Palumbo. in Sicilia. Ovunque è molto raro, 6. P. violaceus, Fab.—Cyaneo-coerulescens s. violascens, uni- color , cano-sericeo tomentosus ; alis hyalinis, apice fumatis ; me- tanoto longitudinaliter convexo-carinato , transverse confertim stria- t0.- Long. corp. mill. 45: exp. al. mill. 22. Pepsis violacea , Fab. Piez. 211. 16. Pelepoeus violaceus, Latr.—Ghil. Im, Sic.—-Lep. 321, 21. Chalybion violaceum, Dhlb. 21, 1. Specie in Italia non ritrovata finora altrove che nella Sicilia , e pare per la prima volta dal sig. Ghiliani. Noi ne abbiamo due individui gentilmente comunicatici dal dott. Francesco Minà-Pa- lumbo. Gen. AMMOPHILA, Kirb. Corpus gracile , abdomine angusto , articulo primo attenuato petioliforme : hinc petiolus biarticulatus. Alae anticae cellulis cu- bitalibus sessilibus, secunda ambas venulas transverso-discoidales exeipiente. Tibiae inermes ; tarsi vix spinulosi. a) pedes toti nigri. i. A. armata, lll. — Nigra, cinereo villosa, fronte, clypeo pleu- risque argenteo-tomentosis ; abdominis segmentis secundo et tertio rufo-cinerascentibus ; alis hyalinis, venis fuscis.— Long. corp. mill. 50-52; exp. al. mill. 54-36. cf clypeo in disco cornu porrecto unguiformi armato , et in margine apicali in laminam triangularem recurvam producto: ano processubus quatuor corneis armato , inferioribus ante apicem in laminam rotundatam extus setis rigidis praeditam elevatis = Q ely- peo in disco inermi, in margine truncato. Sphex sabulosa var. major, Ross. Fn. Etr 808. Sphex armata , Ill. Ross. Fn. Etr ed. 2° p. 91. Ammophila armata , Latr. Gen. Crust. IV. 54—Dahlb. 431. Specie piuttosto rara. Trovasi in preferenza nella Toscana, don- de l’abbiam ricevuta dal sig. Piccioli; nelle adiacenze di Napoli è stata rinvenuta da’ sig. Emery. 2. A. sabulosa , Lin. — Nigra, cano villosa, Gf facie clypeo- que, g mesopleuris et metanoto argenteo-tomentosis ; abdominis seg- mento primo (secundo petioli) et secundo totis , tertio basi et lateri- bus rufis (G* in dorso nigro notatis); alis cinereo 31 ,pallescenti £ hya- linis; metanoti area cordiformi utrinque oblique rugulosa. — Long. corp. mill. 15-18: exp. al. mill. 20-22. Variat: of abdominis segmentis primo et secundo rufis immaculatis, et tertio maxima parte concolore. Sphex sabulosa, Linn. Fn. Suec. 1648—Ross. Fn. Etr. 808. Ammophila sabulosa, Latr., Dahlb. — Cost. Fn. Sf. 18, 1. Sphex lutaria, Poz. Fn. Germ. 65, 14. Trovasi in varie parti d’Italia, settentrionale e meridionale : nel piano e ne’ monti. aa) pedes maxima parte rufi. b) pedes anteriores rufi, postici nigri. 3. A, Heydeni, Dahlb, — Nigra, cano villosa , vittis dua- CSR; (OE bus obliquis lateralibus thoracis (* facie clypeoque) argenteo tomen- tosis ; mandibulis medio rufis, apice nigris; abdominis segmentis pri- mis tribus (| Q et quarti lateribus basi ) rufis ( gf primis duobus in dorso nigro motatis) ; pedibus anterioribus rufo-testuceis,coxis et tro- chanteribus (GY et femorum basi ) nigris ; alis hyalinis, apice vix fumatis, venis fuscis, tegulis testaceis: mesonoto punctato ac subti- liter transverse strigoso. Long. corp. mill. 15-16 ; exp. al. mill. 20-22. Variat: tibiis posticis basi plus minusve late rufo-testaceis. AP. Ammophila Heydeni, Dahlb. 430, 2. Cost. Fn. SI. 19, 2. Trovasi piuttosto abbondante nelle provincie napolitane ; nella Sicilia; nella Sardegna (M. T); in Piemonte (Ghiliani). 4. A. holosericea , Fab. — Nigra, cano villosa, pleuris (af facie clypeoque) argenteo tomentosis ; abdominis segmentis primis tri- bus pedibusque anterioribus rufo-testaceis 5 alis hyalinis venis fusco? lestaceis , tegulis rufo-testaceis ; :mesonoto oblique punctato. Sphea holosericea Fab. Piez. 207, 4, Ammophila holosericea, Dahlb. 9. Riferiamo con dubbio questa specie, non avendone individui ita- liani tipici. Quelli che abbiamo osservati nelle nostre provincie, non che del Piemonte , della Sardegna hanno tutti il dorso dei mesotorace trasversalmente striato con punteggiatura interposta. Potrebbe forse alla Heydeni ancora riferirsi quella che Spinola dà col nome di holosericea? bb) pedes omnes rubri. 5. A. rubriventris, A. Cost.—Nigra, cano villosa, prothora- cis lateribus (ot facie clypeoque) argenteo tomentosis ; mandibulis ru- bris apice nigris; antennarum articulo primo rufescente; abdomine q toto, o*segmentis ultimis duobus exceptis, rufo ; pedibus rufo-te- slaceis, coxis et trochanteribus migris; alis hyalinis, venis fusco-te- staceis , tegulis rufo-testaceis; mesonoto punctato ac subtiliter tran- sverse strigoso. — Long. corp. mill. 17-18: exp. al. mill. 20. — 79 — Variat: antennarum articulo primo obscure rufo. Ammophila rubriventris, A. Cost. Ann. d. Mus. zool. II. p. 111. Specie da noi descritta sopra individui della Corsica ricevuti dal sig. Sichel, ma che sembra egualmente abbondante in Sarde- gna, avendone osservati più individui nella collezione degl’ Ime- netteri di quell’ isola esistente nel Museo di Torino (1). Gen. MISCUS, Jur. Alae anticae cellula cubitali tertia parva, petiolata, stapiformi. Caetera ut in gen. Ammophila. 1. m.campestris , Latr. — Niger, parce cano villosus (o fa- cie clypeoque, Y maculis in mesopleuris et metanoto argenteo-tomento- sis) ; abdominis segmentis primo (secundo petioli), secundo et tertii lateribus baseos rufis (Gf in dorso migro notatis); alis cinereo-hya- linis, apice vix fumatis.==Long. corp. mill. 46: exp. al. mill. 49. Variat: gf abdominis segmentis primo et secundo in dorso im- maculatis ; tertii lateribus amplius rufis. Ammophila campestris, Latr. Gen. Crust. p. 54. Miscus campestris, Jur. Dahlb. == Cost. Fn. Sf. 21, tav. H, fig. 7. (ala). Trovasi in preferenza ne’ luoghi elevati. Noi l’abbiam raccolto în varie montagne nelle provincie napolitane. Vive del pari nella Sardegna (Coll. M. T.). N. S. Il chiar. Spinola (Ann. Soc. Ent. Fr. 1838, p. 464) ac- cenna la Sphex hirtipes (Pepsis) Fab. come reperibile nella Sicilia ; ma ignoriamo qual sia tale specie. (1) Affine alla A. rubripes Spin. di Egitto, ma diversa pel colorito de’piegi. AB. RE Sotlo-famiglia 2.* Larrini. Labrum breve, transversum. Mandibulae in margine inferio- re-externo profunde emarginatae ; in paucis integrae. Abdomen adhaerens. Alae anticae cellula radiali appendiculata, raro sim- plici ; cellulis cubitalibus completis saepius tribus , rarius dua- bus, prima nullam venulam transverso-discoidalem excipiénte : posticae cellula mediana in discum ultra frenum producta. N. B. Si mandibulae integrae, cellula radialis semper appen- diculata: si cellula radialis simplex, mandibulae semper emar- ginatae. La sotto-famiglia de’ Larrini viene fin oggi rappresentata nella Fauna Italiana da poco oltre venti specie, la cui distribuzione geografica non presenta fatti rilevanti. Le specie note sono più o meno diffuse; le nuove possono facilmente perdere il loro esclusivismo in seguito a più estese ri- cerche. Noteremo soltanto due cose: la prima, che anche tra Larrini abbiamo qualcuna delle specie descritte da Spinola tra gl’ Imenotteri di Egitto : la seconda, che il genere Dryudella, il quale sembrava esclu- sivo della Spagna , tiene più specie in Italia. 1 generi tra quali ripartiamo i Larrini italiani che conosciamo sono otto , dei quali sei già noti, due di novella introduzione. Prospetto de' generi italiani di Larrini. I. Alae anticae cellulis cubitalibus completis tribus (Larrina genuina) a.==cellula cubitali secunda sessili, trapezina. b.--cellula cubitali prima elongata,simplici (ter- tia saepius oblique producta, pediformi); oculi in utroque sexu in vertice distantes. c. Mandibulae in margine superiore s.in- terno edentulae . . . . . . . Larra ec. Mandibulae ad medium vel basim mar- ginis superioris s. interoi uni-vel bi- dentatae. d. Pronotum superius emersum, angu- latina tace . Notogonia dd. Pronotum immersum, superius tran- sversum, — 81 — e. Facies planiuscula; abdomen leve. Tachytes ee. Facies gibba; abdomen distincte crebre punctulatum . . . . Prosopigastra &b,==cellula cubitali prima brevi et a venula obliqua spuria quasi bipartita (‘tertia nun- «quam pediforme) ; oculi in vertice inmare contigui, in femina distantes. d.-cellula cubitali secunda ,ambas venulas transverso-discoidales ad centrum exci- pientesdt ad + +... . Astata dd ,=cellula cubitali sai venulam trans- verso-discoidalem primam in angulo in- terno, secundam ad centrum excipiente. Dryudella aa.==cellula cubitali secunda ‘triangulari, brevis- sime petiolata. . . . - . . . . Palarus II. Alae anticae cellulis.cubitalibus completis duabus e.—cellula radiali appendiculata, cubitali secunda sessili, trapezina . . . . . +. + . Dinetus ee.—cellula radiali non appendiculata; cubitali se- cunda triangulari , petiolata . . +. . . .Miscophus Gen. Larra Latr. Oculi»in utroque sexu in vertice distantes. Ocelli in triangu- lum aequilatum dispositi. Mandibulae in margine superiore-in- terno edentulae. Alae anticae cellulis cubitalibus completis tri- bus: prima etongata simplici, secunda sessili , tertia oblique pro- ducta, pediformi.: cell. radiali tate appendiculata ; posticae cel- lula anali ante originem venae cubitalis terminata. Abdomen of ovoideum, £ conico-elongatum. Metathorax in utroque sexu cubicus. 1. L. anathema, Ross. — Nigra, clypeo argenteo piloso , thorace fulvescenti puberulo ; abdominis segmentis primis duobus pal- lide rufis, segm. o 2-5 margine postico albido villosis, L 2-4 utrinque postice lunulis argenteo micantibus ; alis fusco-fuliginosis, tegulis pal- lide testaceis; larsis piceis; mesonoto confertim punctato, antice sulculis tribus parallelis, in 9 ewoletis ; metanoto punctato-rugoso. — Long. corp. mill. A Al, Q 22; cap. al. mill. 26-28. 11 = P Sphex anathema , Ross. Fn. Etr. 822. ot Larra ichneumoniformis, Fab. Ent. Syst. II, 221, 4== Spin. Ins. Lig. I. 72, 1. Trovasi in quasi tutta l’Italia continentale , del pari che nella Sardegna e nella Sicilia : sembra però poco abbondante ovunque. Gen: Notogonia , noò. Oculi in utroque sexu in vertice distantes. Ocellus inferior a superioribus valde remotus. Mandibulae in margine superiore- interno dentatae. Pronotum superius angulato-emersum.Alae ut in gen. Larra. 4. N. nigras Vand. Lind. — Atra , cinereo pubescens ; abdo- minis segmentis in margine postico cano-sericeo micantibus ; tar- sis apice rufescentibus ; alis fuliginosis, apice saturatioribus, tegulis pallide piceis ; metanoto in disco dorsali irregulariter rugoso, lateribus et truncatura postica transverse elevato-striatis, hac sulculo superius pro- fundiore notata; fronte superius transverse depressa, inferius in me- dio et utrinque longitudinaliter impressa , orbitis elevatis. — Long. corp. mill. 410; exp. al. mill. 46. g val. an. dors. elongato-triangulari , lateribus marginata , di- sco polita, parce punclata. Tachytes nigra, Vand. Lind. Fouis. II, 23, 6. — Lepel. 242. Larra migra, Spin. Ins. Lig. I, 73, 3 (escl. syn. p. 18) (1). Tachytes pompiliformis, Dahlb. 130, 66. Specie diffusa per quasi tutta l’Italia: però poco comune. Tro- vasi nel Piemonte (Garbiglietti); nella Liguria (Spinola); nella Toscana (Piccioli); nel Napoletano ; nella Sicilia ; nella Sardegna, (1) Nella collezione Spinola questa specie è segnata col nome di Larra micans Spin. Lo che se fosse esatto, al nome del chiaro italiano dovrebbe darsi la prefe- renza. Avendo però egli stesso dichiarato nel vol. secondo (pag. 75) che la sua Larra micans è senza dubbio una femmina di Pompilus, non possiamo ritenere esatta quella determinazione. — 83 — Gen. Tachytes , Panz. Oculi in utroque sexu in vertice distantes. Ocelli in trian- gulum aequilatum dispositi.. Mandibulae in margine superiore- interno uni-vel bi-dentatae, Pronotum immersum, superius trans- versum. Alae ut in gen. Larra: excep. cellulae radialis appendi- cula quandoque angustissima, fere obsoleta, et cellula cubitali ter- tia in quibusdam haud pediformi. a) corpus nigrum unieolor. b) pedes nigri, non nisi tarsis piceis vel rufescentibus. 1. T. unicolor , Panz. — Nigra, cano puberula, facie ch ypeo- que cano-sericeo eda: ; abdominis segmentis primis tribus in margine postico cano-sericeo micantibus ; alis cinerascenti-hyalinis , tegulis postice brunneo-testaceis; metanoto in dorso inaequaliter sub- reliculato-rugoso , lateribus longitrorsum strigosis, truncatura postica transverse strigosa, fovea profunda ovoidea.—Long. corp. mill. 8-10; exp. al. mill. 15-15, g valo. an. dors. elongato-triangulari , lateribus marginata, dor- so converiuscula , polita , punctis impressis sparsis. Variat: antennaruinm scapo pedibusque piceis. Larra unicolor, Panz. Fn. Germ. 106, 16. Astata nitida , Spin. Ins. Lig. I. 18, tab. I. f. VII (1). Tachytes unicolor , Shuck. Fos. Hym.— Dah]b. 129, 65. Tachytes pompiliformis, var. b. Vand. Lind. II, 22 (non Panz.) Tachytes Jurinei, Vand. Lind. 1. c. 24. Trovasi in tutta l’Italia, piuttosto frequente. Della varietà ne abbiamo osservato un individuo tra gl’ Imenotteri di Sardegna. 2. TT. plicosa, nob. — Nigra, cano puberula , facie clypeoque cano-sericeo micantibus ; abdominis segmentis primis tribus in mar- (4) DahIbom cita la Astata nitida dello Spinola come sinonimo della sua pom- piliformis, ossia della nigra, V. L. Noi in seguito alla ispezione degl’ individui tipici della collezione dello stesso Spinola possiamo assicurare che 1° Ast. nitida Spin. è la 7. unicolor. : “i gine postico sericeo micantibus; alis cinerascenti-hyalinîs, tegulis pi- ceis; metanoto in dorso în medio-canalicula transverse rugosa, utrinque longitrorsum parum oblique plicoso ac posterius subclathrato, trunca- tura postica transverse strigosa, fovea elliptica inferius in cananiculam continuata. — Long. corp. mill. 8; exp. al. mill. 14. Q valo. an. dors. elongato-triangulari , marginata , dorso conve- giuscula, polita, sparse punctata.. Comunque non ne avessimo che un solo individuo femmina , pure la scoltura del metatorace è tale, da un poter confondere questa Tachite con la precedente, cui del resto è molto affine. Raccolta in una vallata dell’ Aspromonte in Calaliria Ulteriore. 6) pedes nigri , tibiis tarsisque rufis. 5. T. erythropus , Spin. — Nigra, brevissime cano-sericeo pu» berula, facie clypeoque orichalceo tomentosis ; ubdominis segmentis primis tribus in margine postico cano-sericeo micantibus ; genicu- lis, tibiis tarsisque rufo-testaceis : mandibulis in medio rufo-piceis ; alis hyalinis , tegulis radice venisque partim pallide testaceis , radio carpoque fuscis; metanoto in dorso irregulariter subreticulato-rugu- loso, postice et lateribus transverse strigoso. — Long. corp. mill. 8: exp. al. mill. 44. of oculis in vertice valde approximatis, Lyrops erythropus , Spin. Hym. Egypt. in Ann. Soc. Ent. Fr. VII, 1838, p. 479. Spinola descrisse questa specie tra gl’ Imenotteri d'Egitto. Nella collezione del Museo di Torino ve n’ ha un individuo di Malta. lo Italia l’abbiam trovata nella Terra d’ Otranto e nella Sicilia. 4. T. etrusca, Ross. — Nigro-fusca , flavo-cinerascenti villosa, facie clypeoque argenteo tomentosis , promoti et mesonoli margine po- stico certa luce cano-sericeo micantibus , abdominis segmentis primis quatuor fascia marginali cinereo-tomentosa in medio subinterrupta (g valvula anali dorsali orichalceo-tomentosa ); geniculis , tibiis tar- sisque fulvis ; alis hyalinis, tegulis venisque luteis ; metanoto corra- ceo. — Long. corp. mill, 15: exp. al, mill. 24. sn SD — Andrena etrusea , Ross. Fn. Etr. II, n. 900, tab. VI, fig. 11, Larra etrusca » Jur. Hym. pi 9, Gen. 9. Tachytes etrusca , Vand. Lind. — Lepel. — Dahlb. Specie piuttosto rata e poco diffusa. Trovasi in Toscana (Rossi); in Sardegna (Coll. M. T.). aa). corpus nigrum, abdomine basi rufo. e) pedes nigri, non nisi tarsis rufescentibus. d) alae anticae cellula cubitali tertia oblique subrectangula. 5. T. pompiliformis, Panz.—Nigra, cano puberula, facie ar- genteo sericea; abdominis segmentis primis tribus rufis ( primo sum- ma basi nigro maculato) , reliquis in margine postico cinereo-sericeo micantibus ; pedum armatura rufescenti aut testacea , tarsis apice ful- vescentibus ; alis hyalinis, apice leviter fumatis, venis tegulisque brun- neo-testuceis , cellula cubitali tertia rhomboidea, basi parum oblique producta, in angulo externo-postico obtusa: metanoto irregulariter co- riaceo, opaco, truncalura postica transverse elevato-striata, fovea pro- funda subovali. — Long. corp. mill. 5-8; exp. al. mill. 11-15. o clypeo breviore et leviore, converò, margine apicali polito, pa- rum prominulo, arcuato: valv. an. dors. convexa, semilunata, pun- clulata, apice summo rufescente. Q clypeo margine apicali depresso, polito; prominente, truncato, pone hanc depressionem marginalem gibbo , polito, grosse parce punctato sed non foveolato. Larra pompiliformis, Poz. Fn. Germ. 89. 13 — Spin. Ins. Lig. II. 1713): 18. Tachytes pompiliformis (var. a), Vand. Lind. II. 21, 5 —Lep. III, 252, 15. Larra dimidiata et Jokischiana, Poz. 1. e. 106. n. 13 e 15 P. Tachytes pectinipes, Dahlb. 127, 63. (non Linn.) Piccola specie , diffusa per quasi tutta l’ Italia, ed una delle più abbondanti del genere. dd) alae anticae cellula tertia cubitali basi valde oblique producta. 6. T. nigripennis, Spin. Nigra, cano puberula, facie, cly- pene peoque argenteo micantibus ; mandibulis in medio obscure rufis; abdo- minis segmentis primis duobus saturate rufis ; tarsis ad apicem ru- fescentibus ; alis fumatis ; clypeo ante marginem apicalem politum arcuato-angulatum tumido et grosse punctato et foveolato ; metano- to supra èrregulariter et tenuissime subreticulato-coriaceo , postice transverse elevato-striato , canalicula profunda levi: — Long. corp. mill. 9; exp. al. mill. 44. 9 g valv. an. dors.converiuscula, polita, parce et undigue punctata. Tachytes nigripennis, Spin. Ins. Lig. II, 260 — Bahlb. 126,62. Trovasi nella Liguria (Spinola); nel Napoletano. 7. T. fulvitarsis, nob. — Nigra, parce cano puberula , facie clypeoque argenteo micantibus; mandibulis in medio rufis ; abdomi- nis segmentis primis tribus rufis, in margine postico decolorato cine- reo-sericeo micantibus ; tarsis fulvescentibus ; alis fumatis; clypeo an- te marginem apicalem arcuato-angulatum valde gibbo , grosse foveo- lato ; metanoto punctulato-coriaceo , postice transversim striato , ca- nalicula polita superius in foveam terminata. Long. corp. mill. 14; exp. al. mill. 46. valo. an. dors.apice rufescente, inaequaliter et grosse punctata. Variat: metanoti foveola postica inferius in canaliculam non con- tinuota. Ne abbiamo tre individui raccolti nel Napoletano, due de’ quali in luoghi piani, ed uno sopra monti. cc) pedes nigri , tibiis tarsisque rufis. e) cellula radialis appendicula valde distineta. 8. T. Panzeri, Vand. Lind. — Nigra, brevissime cano pu- berula , facie clypeoque aureo micantibus , mandibulis apice excepto rufis ; abdominis segmentis primis tribus fulvo-rufis guartoque in margine postico argenteo micantibus; tibiis tarsisque fulvo-rufis; alis hyalinis, venis fusco-testaceis, radice fulvo-rufa; metanoto dorso sub- tiliter coriaceo, posterius transverse strigoso ; clypeo ante marginem apicalem truncatum sparse grosse punctato.«—=Long. corp. mill. 8-11 ; exp. al. mill. 15-47. MER. L valv. an. dors. elongato-triangulari, polita , sparse punctulata. Tachytes Panzeri, Vand. Lind. HI, 20, 4. (1). — Varietas geniculata: pedibus migris'tibiis tarsisque anticis, ti- biarum mediarum basi, geniculisque posticis rufo-testaceis. Trovasi in varie parti d'Italia: nel Napoletano ; nella Sicilia ; nella Sardegna. 9. T. rufiventris, Spin. — Nigra, brevissime cano-fulvescenti- sericeo puberula ; ore, clypeo, antennarum scupo mandibulisque api- ce excepto rufo-piceis; abdomine fulvo-testaceo , segmentis primis qua- tuor în margine postico cano-sericeo micantibus ; pedibus fulvo-te- staceis basi obscurioribus ; alis hyalinis, venis tegulisque pallide testa- ceis; metanoto in dorso coriaceo, postice transverse striato, fovea elliplica profunda ferruginea notato.—Long. corp. mill. 9 ; exp. al. mill. 14. L valo. an. dors. polita , sparse punctata. Lyrops rufiventris, Spin. Hym. Egypt. l. c. 479, 15. Tachytes oraniensis, Lepel. 253. 16. Spinola descrisse questa specie sopra individui di Corsica: però nel Museo di Torino ne esiste un individuo femmina nella col- lezione di Sardegna. Essa è affinissima alla precedente , dalla quale differisce unicamente per Ja maggiore estensione che il co- x lor fulvo-testaceo à preso nell’addome e nei piedi. ee) cellula radialis appendicula angustissima, fere obsoleta. 10. TT. obsoleta, Ross. — Nigra, breviter cinereo villosa, facie clypeoque argenteo tomentosis; abdominis segmentis duobus primis ru- fis, hisce et duobus sequentibus fascia marginali cano-sericeo mi- cante ; valo. an. dors. dense 1 argenteo, Q fulvo-ignescenti-sericeo tomentosa ; tarsis apice rufis; alis hyalinis, venis fusco-testaccis, = Long. corp. mill. 11-14: exp. al. mill. 18-20. Variat: abdominis segmento tertio rufo. Apis obsoleta, Ross. Fn. Etr. Mant. I, 143. 318. (1) La specie che con tal nome dà il Dahlbom non corrisponde a quella de- scritta dal Vander Linden; sembrandoci invece che alla Panzeri di Vander Lin- den corrisponda la 7. tessellata di Dahlbom. — 88 — Sphex tricolor, Fab. Ent. Syst. AI, 215, 71. Pompilus tricolor, Fab. ]l..c. Suppl. 257, 3—Pnz. Fn. Germ.:84, 49. Larra tricolor, Fab. — Spin. Ins. Lig. I, 73, 2. Lyrops tricolor, Ghil. Cat. Ins. Sic. Tachytes obsoleta, Vand. ‘Lind. iL, 20, 2 + Dhlb. 133, 67 Lepel. IU, 251, 14. Trovasi in tutta l'Italia: Piemonte (Garbiglietti); Liguria (Spi- nola); Toscana (Rossi, Piccioli).; Napolitano ; Sicilia (Ghiliani) ; Sardegna (C. M. T.) Gen. BPROSOPIGASTRA, nob. Alae anticae cellulis cubitalibus completis tribus, prima elon- gata simplici; secunda ambas venulas transverso-discoidales ex- E ; tertia basi haud oblique producta; cellula radiali di- stincte appendiculata. Mandibulae infra ante medium profunde emarginatae. Qculi in vertice Y magis, of minus distantes. Fa- cies in utroque sexu gibba. Abdomen distincte punctatum. L'Imenottero che andiamo a descrivere, e per lo quale non esitiamo ad istituire un genere distinto, per la disposizione delle cellole alari si avvicinerebbe alle Zuchytes: però differisce da tutti i ‘Larrini per aver l'addome distintamente e stivatamente punteggiato: ciò che gli dà un abito particolare, quasi simigliando all'addome della Prosopis variegata. Aggiungi ancora -ehe la faccia -presenta una prominenza , della quale neppur troviamo la simile in altra specie de’ generi affini. 1. P. puncetatissima, nob.—Nigra,cano puberula,genis clypeo- que argenteo micantibus.; abdominis segmentis omnibus creberrime punclulatis , primis duobus saturate rufis, sequentibus nigris mar- gine postice piceo decolorato ; pedibus piceis; alis subfuliginosis, basi nervis pallide TA pallide piceis; metanoto supra reticulato- rugoso , poslice inaequaliter rugoso, fovea elliptica ; facie supra an- tennas gibbere polito nitido foveola notato ; postscutello inaequaliter punctato,==Long. corp. mill. 7-9; exp. al. mill. 11-44. Y valo. an. dors. vix marginata, planiuscula, coriacea, inaequaliter punctato-pilosa. Ne abbiamo due individui raccolti nella ‘provincia di Terra d' Otranto. i, i Gen. ASTATA, Lutr. (Dimorpha, Jur.) Alae anticae cellulis cubitalibus completis tribus : prima brevi et a venula obliqua spuria quasi bipartita ; secunda sessili, ad medium ambas venulas transverso-discoidales excipiente; tertia basi haud oblique producta; cellula radiali late appendiculata. Alae posticae cellula anali post originem venae cubitalis terminata.Oculi in vertice in of contigui, in f distantes. Mares metanoto longiore, abdomine breviore ovato-triangulare. 1. A. boops , Schrk. — Nigra nitida , cano pilosa , abdomi- nis segmentis primis tribus rufis (in of primi dorsalis basi, et ven- tralium primo ac macula secundi baseos nigris ) ; mandibulis di- midio apicali , 9 ante apicem rufo-piceis ; tarsis, 1 rufescentibus , 9 nigro-piceis; alis hyalinis, N disco flavo-brunneo tinetis, 9 sub- fumatis, ante apicem obscurioribus, venis fusco-testaceis ; mesonoto GY crebre punctulato, Y polito, sparse punclato; metanoto concinne reti- culato. — Long. mill. 10-45 ; exp. al. mill. 49-25, Sphex boops, Schrk. Enum. Ins. Aust. n. 777. Astata boops, Spin. Ins. Lig. I, 72. 1. Tiphia abdominalis, Panz. Fn. germ. 53, 5: o. Diffusa per tutta quasi l’ Italia continentale, del pari che nella Sicilia e nella Sardegna : non rara. 2. A. oculata, Jur. — Nigra nitida, cano pilosa; abdominis segmentis tribus primis rufis (G* in ventre macula magna nigra); pedibus nigris, tibiis tarsisque rufis; alis hyalinis, A in disco brun- neo-flavescenti tinctis, Y apice fumatis, venis fusco-testaceis ; meso- noto o* crebre punctulato, Y polito, sparse punctato : metanoto supra concinne reticulato.— Long. corp. mill. 44-42; exp. al. mill. 18-20, Variat : o” abdominis segmento primo basi tertioque nigris ; femo- ribus nigris, in medio rufis. L femoribus posterioribus rufis. 12 Logns Dimorpha oculata, Jur. p. 147, pl. 9, G. 10; of. Astata oculata, Vand Lind. II, p. 28, 2. Specie rara e da pochi osservata : e pure assai distinta. Noi ne abbiamo i due sessi raccolti nelle adiacenze di Napoli da’ fra- telli Carlo e Giulio Emery, ed altri raccolti da noi nella Terra d'Otranto. Trovasi del pari nella Sardegna (Coll. M. T.) 3. A. Costae, Picc. — Nigra nitida, cano villosa, mandibulis obscure rufis ; antennis nigro-piceis; abdomine dilute rufo immacula- to; tibiis tarsisque piceis; alis obscure hyalinis, apice fumatis, venis fuscis; metanoto reticulato-rugoso. P-Long. corp. mill. 6 42; exp. al. mill. 9. Astata Costae, Picc. in Litt. Rinvenuta nella Toscana dal sig. Piccioli, cui piacque intito- Jarla alla memoria del nostro defunto genitore. Egli ci ha gentil- mente comunicato l’ unico individuo femmina che finora ne pos- siede, Sarebbe però desiderabile che altri individui, e di ambo i sessi, venissero a dimostrare la costanza de’ caratteri specifici, ed eliminare la idea che fosse una varietà della A. doops. 4. A. picea, nob. — Nigra nitida , parce cano villosa , anten- nîs, abdomine pedibusque nigro-piceis ; alis aequaliter fuscescenti-hya- linis , cellulae radialis appendicula saturatiore , tegulis piceis ; me- tanoto reticulato-rugoso. P== Long. corp. mill. 12; exp. al. mill. 46. Anche questa specie viene da noi stabilita sopra un solo indi- viduo femmina esistente tra gl Insetti della Sardegna del Museo di Torino, per lo che è da desiderare che altri venissero a di- mostrare la validità della specie. Essa intanto a vederla si presenta con un abito molto speciale, e dovrebbe occupare il primo posto nel genere, l’ ultimo dovendo essere occupato dalla Costae : in quella si à il massimo dominio del nero nell’ addome , in que- sta il massimo dominio del rosso. Gen. DRYUDELLA, Spin. (1) . Alae anticae cellulis cubitalibus completis tribus: prima brevi et a venula obliqua spuria quasi bipartita; secunda sessili in an- gulo externo venulam transverso-discoidalem primam (quae cum venula transverso-cubitali prima continuatur ) , ad centrum se- cundam excipiente ; tertia basi baud oblique producta ; cellula ra- diali apice late truncata et appendiculata. Alae posticae cellula anali post originem venae cubitalis terminata. Oculi in vertice in o* contigui, in 9 distantes. Questo genere, istituito dal distinto Imenotterologo Italiano Spinola per una specie della Spagna, possiede già in Italia tre specie, la conoscenza di due delle quali è dovuta alle solerti ed accurate ricerche de’ due bravi fratelli Carlo e Giulio Emery, a’ quali dedichiamo una di esse: la terza è di Sardegna. Il detto genere indubitatamente è affinissimo al g. Asta- ta ; però il punto d'inserzione della prima venetta trasverso-discoidale Jo fa nettamente distinguere. 1. D. Emeryana, nob.— Nigra nitida, facie sub stemmatibus ma- cula transverse reniformi gemina thoracisque callis humeralibus flavo- albis ; abdominis segmenti primi dimidio postico rufo utrinque ma- culam transversam pallide flavam includente , secundo toto rufo; ti- biis, tarsis et femorum posticorum dimidio apicali rufis ; alis hya- linis, in disco flavescenti tinctis, venis fuscis, carpo basi pallido, te- gulis obscure piceis; metanoto subtilissime transverse striolato , sub- opaco, crebre punctulato, posterius levi, nitidiore, subbilobo. Long. corp. mill. 6 1)2; exp. al. mill. 42. Affinissima alla Astata tricolor, descritta da Vander Linden sopra un individuo della Spagna: la quale specie probabilmente dovrà pure appartenere a questo genere. Ne differisce pel secondo anello addominale nero, non rosso; per le due macchie trasversalmente ovali che sono nella parte rossa del primo anello, non una linea interrotta ; pe quattro femori anteriori interamente neri (2). (1) Ann. de la Soc. Ent. de Fr. 1843, p. 133. (2) Il nome tricolor sarebbe anche mal scelto essendovi una Larra tricolor, Fab. ora del gen. Tachytes. n 92L Trovati finora pochi individui presso Napoli nel bosco di Capo= dimonte ed in quello di Portici, nel mese di Luglio. 2. D. dimidiata, nob.—Nigra mitida, callis humeralibus pal- lide flavis; abdominis segmentis tribus primis rufis immaculatis ; geniculis, tibiis tarsisque rufis; alis hyalinis, venis fuscis, carpo basi pallido; tegulis testaceo-piceis; metanoto subtilissime crebre puncetu- lato. Q— Long. corp. mill. 6; exp. al. mill. 40. Abbiamo forte sospetto che questa Driudella e la precedente non siano che i due sessi di una medesima specie. Essi sono stati rinvenuti nelle medesime località e stagione, comunque in punti diversi. i Differisce dalla D. Ghiliani pel tubercolo calloso omerale gial- lo ; pei piedi in gran parte rossi; pel terzo anello addominale an- che rosso. 3. D. Spinolae , nob.— Nigra, fronte sub ocellis macula tran- sverse reniformi gemina callisque humeralibus flavo-albis ; abdomine dilute rufo; pedibus pallide rufis, coxis, trochanteribus et femoribus anticis nigricantibus ; alis hyalinis, tegulis, radice venisque basi pal- lidis ; metanoto subtilissime punctato-coriaceo. g' — Long. corp. mill. 6; exp. al. mill. 41. Variat: abdominis segmentis ultimis duobus piceis. pedibus pallide rufis, coxis et trochanteribus nigris. Trovasi nella Sardegna, ove pare sia ancora rara (Coll. M. T.). Gen. PALARUS, Latr. Mandibulae in margine infero emarginatae. Alae anticae cel- lula radiali appendiculata ; cellulis cubitalibus completis tribus: secunda triangulari, subpetiolata , ambas venulas transverso-di- scoidales excipiente; tertia basi haud producta. Alae posticae cel- lula anali ante originem venae cubitalis terminata. Abdomen seg- mentis strangulatis. Mares valvula anali dorsali posterius furcato-bimucronata. 4. P. flavipes, Fab. Niger, nitidus, ore testaceo ; cal- = 93 —- lis humeralibus ( £ scutelli et postscutelli margine), abdominis fa- sciis quinque, pedibusque basi excepta , saturate flavis s. citri- nis; alis hyalinis, apice subfumatis, venis flavo-testaceis ; mesonoto po- lito, parce punctato ; metanoto subreticulato-rugoso, fovea discoidali pro- funda transverse striata,Long. corp. mill. 8-14; exp. al. mill. 15-22. Crabro flavipes, Fab. Sp. Ins. 1, 470—Ross. Fn. Etr. Mant. 1, 136,301. Philanthus flavipes, Fab. E. S. II, 290, 7—Panz. Fn. germ. 84, 24. Palarus flavipes, Latr. Hist. Nat. XIII, 74, tav. 14, f. 1 -— Dahlb. 124, 60 — Lep. 232, 1. Gonius flavipes, Jur. Hym. p. 205, pl. 10, G. 24, of. Trovasi nella Toscana (Piccioli) ; nel Napolitano. Gen. DINETUS, Jur. Alae anticae cellula radiali distincte appendiculata; cellulis cu- bitalibus completis duabus , secunda sessili, subtrapezina , venu- lam transverso-discoidalem primam in ipso angulo interno, secun- dam inter hune angulum et centrum excipiente. Alae posticae cel- lula anali longe post initium venae cubitalis terminata. Tarsi an- tici fortiter pectinati. Il punto d’inserzione anteriore della prima venetta trasverso-discoi= dale è soggetto a variare. Sovente in fatti questa si termina innanzi l’e- stremità della prima cellola cubitale. Da ciò la discrepanza fra gl’ Ime- notterologi, taluni de’ quali dicono che le due cellole cubitali ricevono rispettivamente le due venette trasverso-discoidali. 1. p. pietus, Fab. — Niger, mandibulis (1 facie, clypeo an- tennarumque scapo infra), pronoti margine, callis humeralibus , tegulis alarum , scutello et postscutello flavis ; abdominis segmentis primis tribus flavo-rufescentibus fascia interrupta flavicante, sequen- tibus nigris linea in margine postico (? valvula anali dorsali) pallide flava; pedibus flavo-rufis, coris, trochanteribus, femoribus anterioribus basi femoribusque posticis totis brunneis; alis hyalinis, venis fuscis, basi pallidis.— Long. corp. mill. 6-7; exp. al. mill. 40-44. o antennis contortis. Variat : abdominis segmentis secundo et tertio in dorso plus mi- nusve nigro notatis. — 94 — Crabro pictus, Fab. Ent. Syst. II, 299, 20—Panz. Fn. germ. 17, 19. Pompilus pictus, Fab. Piez. 196, 4h: of. Dinetus pictus, Jur. pl. 11, G, 26.- Vand: Lind. IT, 26 — Dahlb. 232, 134. Larra picta, Latr. — Spin. Ins. Lig. 1, 73, 4. Piccolo ed elegante Imenottero, che trovasi in varie parti d'1- talia : Piemonte (Garbiglietti) ; Liguria (Spinola); Toscana (Pic- cioli); Sardegna (Coll. M. T.); Napolitano. Sembra generalmen- te poco comune. Gen. MISCOPHUS , Jur. Alae anticae cellula radiali non appendiculata; cellulis cubita- libus completis duabus, secunda parva, petiolata, venulam tran- sverso-discoidalem secundam (prima primam) excipiente. Mandi- bulae in margine infero emarginatae. 1. M. bicolor, Jur. — Niger, abdominis segmentis primis duo- bus rufis ; metanoti dorso concinne reticulato-rugoso , linea longitu- dinali media impressa; truncatura postica transverse striata ; alis ci- nereo-hyalinis, apice fumatis.—Long. corp. mill. 6-7: exp, al. mill. 44. Variat: a. abdominis seqmentis primis tribus rufis. b. abdominis segmento primo tantum rufo. c. abdomine toto nigro. Miscophus bicolor, Jur. Hym. pl. 11, G. 25-—Dahlb. 235, 135. Larra dubia, Panz. Fn. germ. 106, 14: cf. Trovasi piuttosto abbondante nella Toscana, donde ce ne sono stati comunicati individui dal sig. Piccioli. Nel Napolitano è molto meno frequente. 2. M. italicus, nob.-=Niger', brevissime cano puberulus; abdo- minis segmentis primis tribus rufis; metanoto in dorso subtilissime punctulato-coriaceo, sulculo medio longitudinali è truncatura postica transverse striata; alis cinereo-hyalinis, apice late fumatis. Long. corp. mill. 6; exp. al. mill. 40. si 95 — Simile a primo aspetto al M. dicolor, dal quale differisce essen- zialmente pel dorso del metatorace non affatto rugoso, nè retico- lato, bensì finamente coriaceo, con un distinto solco longitudinale nel mezzo. Trovato nelle adiacenze di Napoli dal sig. Giulio Emery , dal quale ce n'è stato gentilmente comunicato un individuo femmina. 3. Mm. concolor, Dablb. — Niger, abdomine nigro vel segmento primo rufo; metanoti dorso rugulis regularibus utrinque obliquis par- ce notato ; alis hyalinis, apice fumatis.--Long. corp. mill, 4-5; exp. al. mill. 7. Variat: a. abdomine toto nigro. b. abdominis segmento primo basi tantum rufo. c. abdominis segmentis primis duobus rufis. Miscophus concolor, Dahlb. 236, 137. Miscophus îinsubricus , Spin. coll. (ined.): var. tota nigra. Trovasi non rara nelle adiacenze di Napoli la varietà tutta ne- ra, simile a quella di cui abbiamo osservato un individuo femmi- na nella collezione Spinola, proveniente dalla Liguria, segnato col nome di M. insubricus. Al genere Tachytes aggiungi. ibis. T. coriacea, nob. — Nigra unicolor , abdominis segmentis primis tribus in margine postico obsolete et in medio interrupte cano puberulis: metanoto in dorso subtilissime coriaceo , truncatura po- stica transverse striolata ; alis cinereo-hyalinis. == Long. corp. mill. 7; exp. al. mill. 12. of oculis in vertice valde approximatis. Affine alla 7. unicolor per l’ abito e pel colorito , si distin- gue eminentemente da quella e da tutte le altre a corpo intera- mente nero pel dorso del metatorace finissimamente coriaceo, e per gli occhi nel maschio sensibilmente più ravvicinati. Trovata dal Sig. G. Emery nelle adiacenze di Napoli, e dallo stesso gentilmente comunicataci, — 96 — Sotto-famiglia 5.° Bembicina. Labrum magnum, inflexum, triangulare, rostriforme. Alae an- ticae cellulis cubitalibus completis tribus, secunda ambas venulas transverso-discoidales excipiente. Abdomen adhaerens. Il grande sviluppo e la forma del labbro superiore distinguono emi- nentemente gl’ Imenotteri di questa Sotto-famiglia, le cui specie europee finora conosciute rientrano tutte nel genere Bembex. Gen. Bembex, Luatr. Labrum apice truncato-emarginatum. Alae anticae venula trans- verso-cubitalitertia anterius vix ante radialis extremitatem inserta. Mares saepius uno vel duobus segmentis ventralibus dentatis. Osservazioni. Riesce sovente imbarazzante la determinazione delle specie di Bembici, soprattutto quando non si hanno i maschi. In fatti le fasce addominali, sulle quali spesso si sono stabiliti caratteri specifici ed anche di gruppi, sono molto variabili in una specie medesima: sic- chè cadrebbe facilmente in errore chi volesse accordare a quelle trop- pa importanza. Per convincersi della qual verità basta riscontrare quel che avremo a dire in proposito della B. rostrata. Parimente noi ab- biam trovato spesso fallace il carattere dedotto dal numero delle ve- nette che partono dalla estremità della cellola mediana delle ali poste- riori : dappoichè nelle specie in cui tipicamente son due, accade che in taluni individui la posteriore svanisce. I migliori caratteri specifici li ab- biamo riconosciuti presso i maschi, sia nella forma delle armature degli anelli ventrali, sia nella struttura della valvola sottoanale , sia in taluna nella forma degli articoli intermedii de’ tarsi anteriori. Le specie europee di questo genere si fanno ascendere ad una quin- dicina : noi però in Italia abbiam potuto riconoscerne soltanto otto ben definite e distinte, sei delle quali diffuse quasi ovunque, benchè sempre più abbondanti nel mezzogiorno ; e due proprie della Sardegna. a) Labrum pure flavum. 1. B. rostrata, Lin.—Nigra, cinereo villosa, orbitis partim, cly- peo , labro, mandibulis apice excepto , antennis infra (9 obscu- rius), pronoti margine, mesonoti lateribus, scutello postice , post- — 97 — scutelli et metamoti fasciis maculisve flavis ; abdominis segmentis dorsalibus omnibus fascia integra anterius plus minusve profunde biemarginata, et valvulae analis dorsalis macula apicali superius an- gulata flavo-sulphureis; pedibus flavis, summa basi (9 femoribus dor- so) nigris ; alis hyalinis, venis fusco-testaceis, Long. corp. mill. 20-24 ; exp. al. mill. 50-55. of segmentis ventralibus 2° et 6° dente compresso armatis; val- vula anali ventrali medio in carinam canaliculatam et apice biden- ticulatam elevata ; utrinque concava, basi carinula abbreviata. Variat: a. abdominis fascia prima plus minusve interrupta. b.fascia secunda latiore, punctos duos nigros includente: ca) .c. metanoto immaculato. di a dentibus ventralibus minutissimis. Apis rostrata, Linn. Syst. Nat. I, 957, 25. Bembex rostrata, Fab. Ent. Syst. II, 248, 3 — Ross. Fn. Etr. n. 857—Spin. Ins. Lig. I, 73, 1—Vand. Lind.— Dahlb. Trovasi nella Liguria (Spinola); nella Toscana (Rossi: Piccioli); nel Napolitano; nella Sicilia ; nella Sardegna (Coll. M. T.). 2. B. bidentata , Vand. Lind. — Nigra, cinereo vwillosa , antennarum scapo infra, clypeo (in g maculis duabus migris), labro, mandilulis apice excepto , orbitis partim scapulisque fla- vis ; antennarum flagello infra ferrugineo ; abdominis segmentis dor- salibus primo, secundo, tertio et quarto fascia, in primo late inter- rupta, în aliis bisinuosa, segm. quinto maeulis tribus transverse or- dinatis (a' segm. sesto macula superius cuspidata ) et valvulae a- nalis dorsalis apice flavo-sulphureis ; pedibus flavis , femoribus po- sticis postice nigris ; alis pallescenti-hyalinis, venis testaceis = Long. corp. mill. 20; exp. al. mill. 28. gr valvula anali ventrali basi utrinque dente acuto spiniformi armata; ventre mutico. Bembex bidentata, Vand. Lind. Obs. II, p. 11—Ghil. Cat. Imen. Sic. È questa una delle specie meglio caratterizzate. Il maschio ri- conoscesi agevolmente per le due spine laterali della valvola ana- le dorsale : ambedue i sessi poi per l’ultimo anello addominale dorsale avente tre macchie rotondate, in luogo di fascia, 13 Trovasi nel Napolitano; nella Sicilia (Ghiliani); nella Sardegna(M.T.) 3. B. tarsata, Latr.— Nigra, cinereo villosa; clypeo inferius, orbitis partim, labro, mandibulis apice excepto, pronoti margine, scapulis, et scutello postice flavis; abdominis segmentis omnibus fa- scia, prima in medio attenuata, reliquis antice bisinuosis, ac val- vulae analis dorsalis margine postico flavo-sulphureis ; pedibus flavis, femoribus mediis dorso , posticis postice tibiisque anterioribus extus nigris ; alis basi fumatis.—Long. corp. mill. 20; exp. al. mill. 28. of segmento secundo ventrali lamina verticali elongata infra ar- cuata, sexto dente transverse extenso plano-trigono ; tarsorum antico- rum articulis 2-4 transversis, subcordatis , valide ciliatis. Variat: abdominis fascia prima late interrupta GY 9; clypeo toto flavo ; tibiis immaculatis; GY lamina segmenti secundi ventralis ex parte flava. Bembex tarsata, Latr. Gen. Crust. IV, 98. 2—Vand. Lind.—Dah]b.=e Lepel. Trovasi nella Toscana (Piccioli) ; nel Napolitano; nella Sarde- gna (Coll. M. T.) 4. B. repanda, Latr.-Nigra, cinereo villosa ; clypeo infra,or- bitis partim, labro, mandibulis apice excepto, pronoti margine, me- tanoti fasciola maculisque duabus flavis; abdominis segmentis primis quinque fasciis citrinis, fascia prima in medio attenuata , reliquis biarcuatis ; pedibus flavis , femoribus maxima parte tibiisque posti- ce nigris ; alis hyalinis, venis brunneo-flavescentibus, Long. corp. mill. 45; exp. al. mill. 25. GY segmento secundo ventrali dente valido compresso , sexto dente adpresso transverse expanso , posterius rolundato. Variat: abdominis fascia prima late interrupta. Bembex repanda, Latr. Gen. Crust. IV, 98.3-—Vand. Lind.—Dahlb.— Ghil. Cat. Imen. Sic. Trovasi nel Piemonte (Ghiliani); nella Toscana (Piccioli); nel Napolitano ; nella Sardegna (Coll. M. T.); nella Sicilia (Ghiliani). 5. B. Geneana, nob. — Nigra, cinereo villosa, orbitis anti» — 99-—- cis et posticis, clypeo ( macula transverse baseos excepta), labro mandibulisque apice excepto flavis ; antennis scapo flavo, flagello nigro , infra ferrugineo ; abdominis fasciis quinque et valvula anali dorsali flavo-ferrugineis , fascia prima anterius quadrato-emargina- ta, secunda maculas duas nigras includente, reliquis anterius biemargi- natis; segmentis ventralibus utrinque macula flavo-ferruginea; pedibus flavo-ferrugineis, basi migris; alis pure hyalinis, venis fusco-testaceis, tegulis brunneo-flavis. L= Long. corp. mill. 42; exp. al. mill. 22. Comunque di questa Bembice avessimo osservato soltanto un in- dividuo femmina tra gl’ Insetti Sardi della collezione di Torino; pure abbiam creduto doverla con special nome segnare. Affine alla oculata, se ne distingue pel colorito delle antenne , per la mancanza di macchie al torace, e pel grado di tinta delle fasce addominali e de’ piedi, il quale le dà una fisonomia speciale. Il nome specifico ricorda il distinto Entomologo Genè. 6. B. oculata, Jur.— Nigra, cinereo villosa, clypeo infra, la- bro, mandibulis apice excepto, pronoti margine, postscutello postice, metanoti fasciola arcuata lateribusque flavis ; abdominis fasciis quin- que dorsalibus (in segm. 4-5) integris saturate flavis, prima ante- rius biemarginata , secunda latiore nigro bioculata, reliquis biar- cuatis ; pedibus flavis, femoribus basi posticeque nigro notatis ; alis hyalinis. p—-Long. corp. mill. 16-47; exp. al. mill. 25-26. Variat: alis fulvo-fuliginoso dense fumatis: 9. fasciae secundae abdominalis maculis nigris anterius a fla- vedine non cinctis: 9. Bembex oculata , .Jur. Hym. pl. 10, Gen. 16—Panz. Fn. germ. 84, 22. — Spin. Ins. Lig. II, 473, 2 — Vand. Lind.— Dahlb.— Lepel. Trovasi nel Piemonte (Ghiliani) ; nella Liguria (Spinola); nella Toscana (Piccioli); nel Napolitano ; nella Sicilia. 7.B. olivacea, Fab.—Nigra, cinereo villosa ; antennarum scapo, orbitis partim, clypeo, labro, mandibulis apice excepto, mesonoti lim- bo (g' lineis duabus longitudinalibus parallelis), scutello postice , et metanoti fascia arcuata pallide citrinis ; abdominis segmentis dorsali- bus GI glaucis, segmento primo in truncatura maculis quatuor linea- — 100 — que media, secundo et tertio punctis duobus transverse ovatis, quarto ef quinto anterius bisinuose nigris ; P viridibus postice nigro marginatis, primo macula basali triangulari nigra, secundo et tertio nigro bioculatis; valvula anali dorsali maculis duabus lateralibus 3 glaucis, Y viridibus; ventre G' glauco maculîs posticis serialis nigris , Y nigro, segmento- rum margine postico maculaque utrinque glaucis; pedibus citrinis, of immaculatis , Y femoribus postice nigro lineatis; alis hyalinis , venis testaceis.— Long. corp. mill. 15; exp. al. mill. 25. ot Bembex olivacea , Fab. Mant. I, 285, 4—Cirill. Ent. Neap. tav. XII, £. 2—Ghil. Cat. Im. Sic. Q Bembex glauca, Fab. 1. c. 5.—Spin. Ins. Lig. 174. 3.—Ghil. I. c. cp Benbex olìvacea, Ross. Fn. Etr. n. 858=Vand. Lind.—Dahlb. Trovasî nel Piemonte (Ghiliani); neila Liguria (Spinola) ; nella Toscana (Rossi; Piccioli); nel Napolitano ; nella Sicilia (Ghiliani ) j nella Sardegna (Coll. M. T.). aa) Labrum piceum. 8. B. melanostoma , nob. — Nigra, parce cinereo villosa ; labro piceo apice flavescente ; mandibulis flavis, apice nigris; orbitis posticis et scapularum limbo pallidis ; abdominis segmentis primis tribus fascia flava ad medium valde attenuata et plus minusve in- terrupta, quarto et quinto fascia aequali integra flavis ; pedibus flavis, femoribus anticis posterius,coris et trochanteribus nigris; alis hyalinis, venis legulisgue fusco-testaceis.Long. corp.mill. 18; exp. al. mill. 27. o” segmentis ventralibus secundo et septimo (s. valv. an. ventr. ) carina compressa posterius magis elevata armatis: 9 invisa. Trovasi nella Sardegna , ove non pare sia molto rara, giudi- candone da' parecchi individui esistenti nella collezione d’ Insetti Sardi del Museo di Torino. N. B. Lepelletier descrive una A. vidua di Lombardia (Mus. Spin.), della quale non conobbe il maschio. Noi tra i tipi della collezione Spinola ricevuti in comunîeazîone non ne troviamo alcuno distinto con tal nome. D' altronde crediamo che i suoî caratteri non siano di tal natura, da far giudicare della validità della specie senza la conoscenza del maschio, La B. vespoides Rossi sì appartiene al g. Cerceris. SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE AAA NM CO CI00000 Tavola 1. Figura 1 a 3. La Hjmenaeolis elegantissima. 1. La varietà A 14 l’animale veduto dal dorso 1 B una delle branchie = 1 € il tubo anale veduto di profilo. 2. La varietà B. 3. La varieta C 3 B una delle branchie. In tutte tre le indicate figure la linea a indica la lunghezza na- turale degli animali. Figura 4. Il Janus cristatus = A } animale veduto dal dorso a grandezza naturale = B lo stesso veduto dalla faccia ven- trale — C una delle branchie ingrandita — D i due tenta- coli dorsali congiunti alla base dalla cresta caruncoliforme=- D. uno de’ medesimi con la detta cresta veduta di lato. Tavola II. Figura 1. La Montaguia Scacchiana. Figura 2. La Doto coronata. Figura 3, L’ Alderia italica A un individuo giovane «= B un individuo adulto. Figura 4, La Flabellina verrucicornis=A uno de’ tentacoli dor- sali molto ingrandito -- B una delle branchie. Figura 5. La Embletonia funerea. Figura 6, La Hermaea brevicornis. In tutte le sudette figure le linee laterali indicano Ia lunghez- za naturale dell’ animale. 'favola HI. Figura 1. La Guerinia Nicaeensis = A. l’ animale ingrandito a. lunghezza naturale — B, metà del capo veduto da so- pra, con le due antenne — € piede toracico del primo pa- ]0 =D. piede toracico del secondo paio — E, ultimi anelli — 102 — addominali veduti di lato coi rispettivi falsi piedi— F. L’ul- timo anello con le rispettive appendici , veduto dal dorso. Figura 2. La Jaera Hopeana A. l’animale ingrandito — a. la sua lunghezza naturale — 2. metà del capo con le rispetti» ve antenne, veduta dal dorso — €. la stessa veduta dalla faccia inferiore — D. uno de’ piedi toracici — E. 1 ultimo anello addominale veduto da sotto, con la lamina opercola- re — F. lo stesso veduto anche da sbtto senza la lamina opercolare — G. uno degli ultimi falsi piedi addominali maggiormente ingrandito. Figura 3. Il Podops inunctus=A. ingrandito — a lunghezza na- turale — B. capo e contorno del protorace maggiormente ingranditi. Figura 4. Il Podops curvidens , come sopra. Figura 5. Il Podops siculus , come sopra. Tavola 17. Figura 1. La Monocolea tesselluta. 1. L'animale di grandezza naturale. — A. 1 primi anelli del corpo ricoperti dall’ elitra impare epicefalica. — C. eminen- ze mammellonari del capo co’ quattro occhi. — B. ante- rior parte del corpo veduta dalla faccia ventrale. — E. una delle elitre pari.— F. un piede col rispettivo cirro. — H. un cirro maggiormente ingrandito. — G. una setola. — D. estremità posteriore del. corpo ricoperto dall’ ultimo paio di elitre, le quali lasciano vedere soltanto dietro di loro l’ultimo anello terminato da due lunghi cirri. Figura 2. La Spirialis recurvirostra. 2. L'animale con la sua conchiglia, veduto di fronte con le ali completamente spiegate.—2. d. Lo stesso veduto dal dorso.—?2. c. la conchiglia veduta dalla parte dell’ apertu- ra, con l’ opercolo in sito, quale si osserva lorchè l’animale sta ritirato completamente.—2. d. la conghiglia veduta da uno de’ lati.—2. e, 2. f. due pezzi di rete della superficie della conchiglia qual si osserva al microscopio , ad esagoni allun- gati l'uno , ad esagoni equilateri l' altro. INDICE DELLE MATERIE —=— PREFAZIONE SRO I N II: Parte Prima . . + è PLS Articolo 1.° Acquisti fatti unu l’anno 1864 I» Articolo 2.° Specie immesse per doni o per cambii. . . » Articolo 5.° Specie immesse in seguito alla peregrinazione zoologica . . + RIOLO NI de PARTE SECONDA . + » Saggio su "Molluschi Eolididei del ‘golfo di Napoli (Rlimiazioni] » Saggio della collezione de’ Crostacei del Mediterraneo, spe- dito alla Esposizione di Parigi . . +. » Specie italiane del genere Podops tra gli Huuiticri ‘Eterotteri. » Illustrazione iconografica degli Anellidi rari o poco conosciuti del golfo di Napoli (continuazione) . . . . . . . » Illustrazione della Spirialis recurvirostra . . è » Prospetto sistematico degli Imenotteri Italiani da servire di Prodromo della Imenotterologia italiana ». . ». . . » SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE: + ‘> > è» + 0 + 0 è... d ALCUNI ERRORI A CORREGGERE Pagina 12 verso 3 Pel. femoratus o! var. leggi Pel. violaceus 21 25 genere Hydraena 34 ra 28 diverse 17 maggior 2 questa 23 Bembecina 9 posteriorum » genere affine all’ Hydraena tra diversi maggior parte quella Bembicina posticorum Tav. 1 (nov. fmperalo inc Salo. (duyo' die. Zav. I a, Seo Smperalo 1226 Salvi (aly? diù af Raderte ir A Date Due Street Boston, Mass. 02210 E == lens ra edite e CRISTIACICAI BERTI Tia Pupe LAT RC Pe du NUORO Atti best " he mA ù MEraii IRDEISCI ò SITI OV RC IRATEZA RIO sid Nada i DIPANA ROGITO h RICCI NAME tiri LIE DORD al . signal e lanitu ati i FTA n DCnI nidi uve: Lat TATA PRETORIO Adrian gi ' CASI dfn ay FAMA elet de diarere a gtdoite Ù na IRALAA CREDITS k} / SME AO SA Regio dpi attra ; CISSISOEDAPLAAI LAGHI n igtati Sd val giore 8%% bi ta, vai Pre REL AF: Tar veste da Fi Dies diseitaisstatet ERTIPTI MINT quit Later ren e” IA Dda MONTATI È i j sl Fe): DE CAGRRT IT . Ti ‘ f} ita MPLILSTATO ATO pat put i e SIRIA ILA egli hi i d } i DEVOTA MRI i h Ù IRCETAZA” n " , CIRDE SIRIA IPACAT TASSI ‘ Mo re dat . ire Astadi eli Li iti ion elit TAI a e, . to "e # Pirinadaabiestalo ei 3a Opa de Ias CRICETI N Sea PST dle aigi romie bolo Ù ' . ASSE LA Ante ha UZLAR Ah i . RE RCELO DO RC TOSI TITO) SION OST Ù h4 PRETE] . Lenti sil ieeedin bari del METE IE otori i dita AL: CALL NPAO ECRI Pat Na Held i iero e neo chi iti TACONA SIERO tI FPME I AA APALICAR] . DESIO CIELI Rei ia RIACE Ra ira gd TAI SNO IDE È dla osa ande KedIALR mita MIRI ‘ gota è p RI CAR IAA AURA SIOE 3 mo te Spina a Affi dit ISURVA OA AIA RIA, DESIO neh : i PELO Mito Lidi 108 HE ASP36e NERO da ch . i bas liog i ETTI EL vepil TRAIL : sti ati È Atto È IRSA a for . IPERLALESA di o ‘ vi IRR F VIRA TORTO itato PRIORE dat) TARA HA RA IR SELICRGA Foà LEON Adora EL AFTR IERI è ESTOZITTITI LR ATRIA AT Ù i , td Bd . br nn n è; ETA dalai d'eee, sE, n Y : Fl titit i AH è . torto ri : sh Boe: FESSO) INEEVIOS IRELAEZAOPOE i ENI AT ì AA) ‘ È Ù Hyst, ; HEI TITTI il HI è . pese site i site Hb her INTRA î ' } i Liu a PelI Pa IRE stat RITI i . ' ‘ P FA MIE K ì hi: i SARNERENNA i Lp PAIA È : ERIN CRT (a de DILItEc i MCR a i ‘ auazicenaen, . tipuntatetani somale LE MELA hi ate site ei Sigihi 10% ì è Spata ATI { } ti Dotti : ‘ LIORTEntÀ ì ia ‘ n È ai: n ‘ fi PELI a CORE RO SenRe N dite ed tar dare È n LOSENARI talea atea di i : bre RESA di CRETE) ce È pinto 4 terr Surarihe te DSETENI Ò CISL * 4 LIETI) ci DINE) . DISTROIAAII DILATA Ep OLI A pie EDEA MENTE vas MEI TOSN La Preto Me CLIO DIE { x prgtt catena fosti RETRIRNE ROTA Ser DIOR FIRATETISRE ALAIST AAC ARIO. 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