ESE its sisziciti FREE ia LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOGLOGY * Rodzione del Seortaio | e opinioni emesse — In ogni caso Faggg sono esclusivamente personali e la. E° esponsabilità. | È) LCA ento Ò SE tto da) “Taterno;.<« MESE Uni i 47 x sil ela RSS x (121 10) A I AVVISI Meritata Onorificenza. — Il nostro Vice-Presidente Dot- tor Antonio Carruccio Professor di Zoologia ed: Anatomia comparata nella R. Università di Modena e nella Scuola Militare di Cavalleria e Fanteria è stato nominato Cav. della Corona d’Italia. Sappiamo. che il Prof. Carruccio sta compilando un catalogo dei dupli- cati del. Museo Zoologico della R. Università di Modena b, servire di ‘cambio ni cultori delle Scienze Naturali. . ‘ Nel prossimo fascicolo pubblicheremo il sunto di una memoria del Prof. Carruccio' sul Syrraptes Paradoxus, Ill. Sotto il titolo di Contribuzione alla Fauna del Modenese verrantio pure pubblicati i Cataloghi dei Anfibii, ‘Molluschi, Lepidotteri e Discofori del Modenese dei. soci Riccardi, Borsari, Tognoli e Picaglia. ar 3RI EL SOCIETÀ DEI NATURALISTI IN MODENA L——_:' == Direzione per l’ anno Soelale 1077: PRESIDENTE fiuoraRrIO CAV. PROF. DOTT. GIOVANNI CANESTRIMI. PRESIDENTE FFFETTIVO YICE PRESIDENTE CAV. DOTT, CARLO BONI. © PROF. DOTT. ANTONIO CARRUCCIO. PEGRETARIO PAOLO RICCARDI Cassiere Bibliotecario AVV. ARSENIO CRESPELLANI. BORSARI NOBILE GIUSEPPE. (interim) ELENCO DEI SOCI Rappresentanti della Società all’ Estero Cav. Ing. Carlo Augusto Kesselmeyer - Manchester - per l'Impero Germanico e l’ Inghilterra. Comm. Dott. Adolfo Senoner - Vienna - per l Impero Austro- Un- garico. II Membri Benemeriti Cav. Ing. Carlo Augusto Kesselmeyer, suddetto - Manchester John Eliot Howard, Esq. F. R. S. - Londra Membri Onorari Canestrini Cav. Prof. Dott. Giovanni - Padova Cartailhac Dott. Cav. P. E. - Tolosa Ciofalo Cav. Dott. Prof. Saverio - Zermini-Imerese Darwin Carlo F. R. S. - Zondra Denza Prof. Cav. Francesco - Moncalieri Ercolani Comm. Prof. Dott. G. B. - Bologna Finali Comm. Ing. Gaspare - Roma Garrigou Dott. Cav. Felice - Luchon Gastaldi Comm. Prof. Dott. Bartolomeo - Torino Hauer Comm. Prof. Dott. Francesco - Vienna Kesselmeyer Ing. Dott. Carlo Augusto - Manchester Kalakauna (Sua Maestà il Re) - Isole Hawajane - Honolulu Mantegazza Cav. Prof. Dott. Paolo, Senatore del Regno - Firenze Moleschott Cav. Prof. Dott. Jacopo, Senatore del Regno - Torino Nardo Cav. Dott. G. Domenico - Venezia Omboni Prof. Cav. Dott. Giovanni - Padova Parnisetti Prof. Cav. Dott. Pietro - Alessandria Preudhomme de Borre Cav. A. - Bruxelles Schiff Comm. Prof. Dott. Maurizio - Ginevra Siebold Prof. Dott. Cav. Carlo - Mchen Secchi Prof. Cav. P. Angelo - Roma Senoner Dott. Comm. Adolfo - Vienna Sella Comm. Dott. Quintino - Roma Serpieri Cav. Prof. Angelo - Urbino Vogt Cav. Prof. Dott. Carlo - Ginevra Volpicelli Prof. Cav. Dott. Paolo - Roma Virchow Comm. Prof. Dott. Rodolfo - Berlino IIl Soci Corrispondenti Onorari Aradas Cav. Prof. Dott. A. - Catania Bley Dott. Carlo, Seg. della « Isis » - Dresden Biedermann (von) - Bibl. della « Isis » - Dresden Drechsler Cav. Dott. A. - Mathem. und Phys. Salon - Dresden Geinitz Haus Bruno - Mineral. und Schul. Museum - Dresden Giebel Cav. Dott. E. - Vorst. des Nat. Ver. f. Sachs - Halle Bernard - Campagne Elysée-Ceéligny - Genéve Kiesenwetter (von) - Vorzitzender der « Isis » - Dresden Pedraglio Rag. Leone - Milano Hartig - Politechnische Schule - Dresden Kirsch - Custos aus nat. his. Museum - Dresden Schubring - Lehrer an der Realschule - Erfurt Monier Denis - Università - Genéve Rousette Jules - Santa Maria Sciuto-Patti Ing. Cav. Carmelo - Catania Zurrio Prof. Dott. G. - Catania Jolis (Le) Ing. Dott. A. - Cherbourg Stoppani Abb. Cav. Antonio - Milano Léfévre Dott. Teodoro - Bruxelles Koch Cav. Dott. A. - Erfurt Soci Ordinari (non residenti in Modena ) Blasi (De) Dott. Prof. Andrea - Palermo Businelli Prof. Cav. Francesco - Roma Doderlein Prof. Cav. Pietro - Palermo Ferretti Ab. Don Antonio - Scandiano Fornieri M. Achille - Levizzano Generali Prof. Cav. Dott. Giovanni - Miano Lodi Magg. Ing. Giovanni - Pavia Manzoni Dott. Conte A. - Bologna Plessi Avv. Cav. Alessandro - Vignola Serrini Dott. Tommaso - Reggio-Emilia IV Soci Ordinari (residenti in Modena) Baschieri Prof. Cav. Dott. Antomo Basini Ing. Marco Bezzi Prof. Cav. Dott. Giovanni Bergonzini Dott. Curzio Boni Cav. Dott. Carlo È Boccolari Cav. Antonio Borsari Nob. Dott. Giuseppe Gasarini Prof. Dott. Giuseppe Garruccio Prof. Dott. Antonio Costa Prof. Dott. Venanzio Crespellani Avv. Dott. Arsenio Frignani Ricardo Gaddi Prof. Ing. Alfonso Ghiselli Prof. Dott. Antonio Giovanardi Prof. Cav. Eugenio Guidotti Giovanni Manzieri Gaetano Martinelli Prof. Dott. Filippo Mazzetti Dott. Don Giuseppe Marchisio Conte Francesco Menafoglio Marchese Paolo . Moreschi Prof. Bartolomeo Personali Nob. Prof. Federico Picaglia Luigi, chimico Pozzi Ing. Dott. Carlo Puglia Prof. Comm. Dott. Alessandro Puglia Prof. Dott. Giuseppe Riccò Prof. Dott. Annibale Ragazzi Dott. Vincenzo Rovighi Dott. Alberto Riccardi Paolo Sacerdoti Cav. Dott. Giacomo Salimbeni Conte Cav. Leonardo Spagnolini, Prof. Dott. Alessandro Tampellini Prof. Dott. Giuseppe Testi Francesco Vaccà Prof. Comm. Luigi Verona Decio Zannini Prof. Dott. Francesco Soci Corrispondenti Annuali Betta (de) Cav. Dott. Edoardo - Verona Botti Giuseppe - Bologna Bosi Cav. Dott. Pietro - Firenze Brusina Dott. Spiridione - Zagrab (Agram) Elb Ing. Oscar - Coblenz (Prussia) Fanzago Dott. Filippo - Padova Fedrizzi Dott. Giacinto - Padova Gambari Prof. Dott. Luigi - Venezia Morselli Dott. Prof. Enrico - Macerata Nacke Ing. Emilio - Dresden Nardoni Ing. Leone - Roma Ninni Dott. Alessandro - Venezia Oreste Prof. Cav. Pietro - Nupoli Pullè Ing. Giulio - Isola d’ Elba Riccò dott. Edoardo - Portici Rondani Prof. Cav. Camillo - Parma Stalio Prof. Dott. Luigi - Venezia Sthor Ing. Emilio - Munchen Abbonamenti all’ Annuario Comune di Modena Biblioteca Palatina Estense - Modena Libreria Ermanno Loescher - Torino Libreria Ulrico Hoepli - Milano VI Società ed Accademie scientifiche Corrispondenti ( oltre quelle già indicate v. Annuario Anno X, Fasc. I.) Società degli Spettroscopisti Italiani - Palermo Società Entomologica Italiana -, Ferenze Connecticut Academy of Arts and Sciences - New- Haven Feuilles des Ieunes Naturalistes - Parîs Physical Society - London Gesellschaft fur Geographie und Statistik - Frankfurt Gesellschaft der Vissenschaften - Gorlitz Societé Industrielle - Mu24hausen K. Preuss. Akademie - Erfurt Societé Belge de Microscopie .- Bruxelles VII RENDICONTI delle Adunanze della Società dei Naturalisti in Modena —TERARKMEBETt_ Adunanza Generale del 10 Dicembre 1876 Ordine del Giorno PARTE SCIENTIFICA Zoboli Ing. Paolo - Del Calendario in generale ed in partico- lare del Calendarium Perpetuum Mobile del signor Kesselmeyer- Memoria Riccardi Paolo - Fisio-psicologia dell’ Attenzione nell’ uomo e negli animali - Memoria. Ciofalo Prof. Saverio - Descrizione di alcune nuove specie fos- sili del Cretaceo Medio di Caltauturo - Memoria. PARTE UFFICIALE Nomina di Soci Corr. Onorari - Corr. Annuali - Ordinari - Be- nemerili. Nomina di un Rappresentante. Affari e comunicazioni diverse. La seduta è aperta alle ore 11 ant. precise. PRESIDENZA DEL 1)" Pror. A. CARRUCCIO, Vice-PRESIDENTE Sono presenti i Signori: Carruccio, pred., Riccardi, Zoboli, Spa- gnolini, Mazzetti, Piccaglia - E letto ed approvato il verbale dell’ A- dunanza Ordinaria 28 Aprile. A norma dell’ Ordine del Giorno il sig. Prof. Zoboli dà lettura VIN della sua Memoria sul « Calendario in generale e in particolare del « Calendario perpetuo del sig. Kesselmeyer » - ( v. Annuario, Anno X. fasc. IV.). Il Segretario dà poscia lettura ‘della’ sua Memoria (in sunto) « Fisio-psicologia dell’ attenzione nell’ uomo e negli animali » - (vedi Annuario, Anno XI, fase. 1°)" Lo stesso Segretario presenta alla Società la Memoria del Dottor Saverio Ciofalo M. O. « Descrizione di alcune specie nuove fossili del « Cretaceo Medio di Caltauturo » - ( v. Annuario, Anno XI. fase. 1.°) Esaurita la parte scientifica, la Società passa a trattare della parte Ufficiale dell’ Ordine del Giorno. Vengono proposti ed accettati a-Soci i seguenti signori: soci Corrispondenti Onorari Stoppani Ab. Cav. Antonio - Milano Léfévre Dott. Teodoro - Bruxelles Rousselte - Santa Maria - Svizzera Koch - Bibliotecario della R. Accademia Prussiana -. Erfurt. Membro Benemerito John Eliot Howard, Esq, F. R. S. - Londra. Rappresentante per l’Impero Austro-Ungarico Dottor Comm. Prof. Adolfo Senoner dell’ I. e R. Ist. Geologico di Vienna. socio Corrispondente Annuale Fedrizzi Dott: Giacinto - Padova. Soci Ordinari Basini Ing. Marco - Modena. Fornieri Maestro Achille - Zevizzano TX Il Segretario dà comunicazione dei progetti di cambio con Società ed Accademia residenti in Erfurt, London, Frankfurt, Gòrlitz, Firenze, Mublhausen, Paris, London. Per quanto riguarda l’affare coll’ Editore Ermanno Loescher (vedi Corrispondenya ), : la : Società non si tiene obbligata. a rifare le spese; ma rimettendosi alla prima lettera ..inviatagli dal Segretario in propo- sito, passa all’ ordine del Giorno. In seguito ad alcune lagnanze circa il ritardo delle pubblicazioni Sociali, dopo le dichiarazioni date intorno alla questione dal. Segre- tario, il sig. Dott. P. Zoboli presenta il seguente Ordine del (Giorno che viene approvato. « La Società udite le spiegazioni circa la vertenza col Tipografo, c considerando gli inconvenienti che accadono per }a irregolare. di- c stribuzione dell’ Annuario, considerando il soverchio ritardo che « spesso per fatto del Tipografo avviene nella pubblicazione suddetta, « invita la Direzione a volere autorizzare il Redatore a convalidare « mediante regolare scrittura nuovi patti che assicurino la regolare sor- « tita dalla pubblicazione Sociale. » Dopo ciò la Presidenza, vista l’ eseguità del numero dei Soci in- tervenuti, propone un’ Adunanza Generale Straordinaria da tenersi alla fine mese. E accettata. L’ Adunanza è levata alle 12 }4 pom. A a n LS VA Il Presidente Prof. ANTONIO CARRUCCIO, V. Presidente. Dal R. Museo di Storia Naturale Il Segretario della R. Università di Modena. P. RIccARDI. A Adunanza Generale Straordinaria del 28 Dicembre 1876 Ordine del Giorno PARTE SCIENTIFICA Carruccio Prof. Dott. A. - Sulla straordinaria apparizione del Syrraptes Paradoxus nell’ alto Modenese - Comunicazione. Kondani Prof. Dott. C. - Species Italicae Ordinis Dipterorum ( Muscaria, Rndn) - Memoria. PARTE UFFICIALE Nomina di un Socio. Rapporto Scientifico - (P. Riccardi ). Rapporto Amministrativo - ( A. Crespellani ). Nomina della Direzione per 1’ anno 1877. Nomina delle commissioni per la Revisione dei Conti e dei Lavori. Affari diversi. La seduta è aperta alle ore 12 mer. PRESIDENZA DEL Pror. DoTT. A. CARRUCCIO, V. PRESIDENTE Sono presenti i signori: Carruccio pred., - Riccardi P. - Zoboli Ing. P. - Riccò Prof. A. - Basini Ing. M. - Mazzetti ab. G. - Pozzi Ing. A. - Frignani R. - Ragazzi Dott. V. - Bergonzini Dott. C. Viene letto ed approvato il verbale dell’ Adunanza Generale 10 Dicembre 18706. Ù Il Segretario presenta le lettere di ringraziamento dei signori: Senoner, Léfévre, Howard. Il signor V. Presidente dà breve comunicazione intorno ad un Syr- raptes Paradoxus, Ill, trovato nelle nostre montagne e che è il sesto esemplare che, a sua cognizione, siasi rinvenuto nell’ Europa centrale - Accenna all’ esemplare trovato nel Trentino, all’ altro trovato a Bel- XI luno, poi.a quello presso Rimini, all’ altro rinvenuto nel Carpigiano e finalmente a quello posseduto dal Museo di Torino e trovato dal signor Caire presso Novara. L’ esemplare fu trovato nel giorno 4 maggio corr. anno nel Pa- vullese e tosto:(6 maggio) acquistato dal R. Museo di Storia Na- turale della Università di Modena - Il sig. Prof. Carruccio descrive brevemente il bello esemplare ed accenna alle opinioni di Newton e di Doderlein circa le cause dell’ emigrazione del Syrraptes - L'A. coglie l’ occasione per chiedere, all’ Ill.mo signor Prof. Riccò, notizie circa lo stato meteorologico dell’ atmosfera nel ‘maggio 1876 - (Il sig. Professor Riccò aderisce di buon grado a tale richiesta ). L'A. accenna pure ad alcune notizie anatomiche sulla comparazione fra lo sterno del Syrraptes e quello di Pernice. Dopo ciò l’A. si riserba di presentare quanto prima una completa memoria sul Syrraptes Paradoxus, Ill. Il Segretario presenta la memoria del Prof. Cav. Rondani « Spe- « cies Italicae Ordinis dipterorum - ( Muscaria, Rndn ) - Stirpis XIX . « Sciomizinarum revisio » La Società accogliendo di buon grado I’ elaborato lavoro del distinto Entomologo Italiano decide che venga inserito nell’ Annuario Sociale. Passano allo sviluppo della parte ufficiale dell'Ordine del Giorno, la Direzione propone a Socio Corrispondente Annuale il sig. Profes- sor Dott. Cav. C. Rondani - Parma. È accettato all’ unanimità. Il Segretario dà lettura del seguente Rapporto Scientifico: Onorevoli Signori e Colleghi, Per la prima volta dacchè cuopro la carica alla quale la fiducia della Società mi ha per due anni chiamato, per la prima volta ho onore di rendervi conto dell’ andamento scientifico della nostra isti- tuzione. Circostanze particolari obbligarono l’ onorevole Signor Presidente a lasciare la città nativa e per la sua benevolenza fui invitato a por- gervi un breve riassunto di quanto la Direzione operò in questo anno, sia per migliorare l’ andamento della Società, sia per accrescere il prestigio di questa a fronte delle analoghe istituzioni Italiane ed estere. Il risveglio delle intelligenze Italiane allo studio delle Scienze Na- turali, la formazione di nuovi centri scientifici nella patria del Cesal- XII pino e del Redi, ‘hanno fatto sì che la Società Modenese dei Natura- listi abbia incontrato di fronte alle consorelle tutto quell’ appoggio e quella benevolenza che, speriamolo, abbiano ad assicurarle una ono- randa e durevole esistenza. Ne con minore affetto fu accolta all’ estero la nostra istituzione; chè molteplici Accademie, Istituti, Società. gareggiarono nel chiedere il cambio delle pubblicazioni ed. inviarono alla nostra Biblioteca: quei numerosi lavori che formano un ben degno patrimonio comsopolita di scienze naturali, Ma se questa Società ha ritenuto esserle obbligo precipuo il col- tivare la scienza, il propagarla, e l’ accrescerne l’amore nelle giovani intelligenze, d’ altro lalo non ha potuto dimenticare di rendere un sin- cero omaggio a quei genî della intelligenza che consumarono maggior parte della loro vita nello studio e fecero progredire col loro ingegno di passi giganteschi le naturali conoscenze. “ Sono omai dieci anni che questo nostro consorzio è entrato nella lizza. scientifica e. mercè |’ appoggio morale, pecuniario e scientifico dei molti cultori Italiani ed esteri, ha potuto progredire ed innalzarsi, da non molto invidiare alle analoghe istituzioni : tanto più che mentre alcune di queste sono validamente aiutate dai Governi, dai. Comuni, dalle Provincie, la nostra invece è sorretta dal solo contributo dei Soci, dal solo appoggio dei cultori delle scienze naturali. I° Annuario è l’ unico mezzo che il bilancio ci permetta onde porci in relazione colle nostre consorelle e le memorie che nel corrente anno vi furono presentate vi danno una esatta idea dell’ andamento scientifico della Società. Le dotte scritte dei nostri egregi colleghi Prof. Riccò, Avv. Crespellani, Prof. Fanzago, Dott. Zoboli, Dott. Fe- drizzi, le cronache e le Corrispondenze scientifiche vi appalesano un novello indirizzo più consonante, alle esigenze della scienza moderna. Mentre poi gli studii di Zoologia, Paleontologia, Fisica, Filosofia Na- turale, Psicologia vi mostrano come i più svariati rami, delle scienze naturali siano stati accolti in seno dal nostro Annuario. Il numero dei Soci Esteri e Nazionali va ognora crescendo, men- tre poi le modificazioni allo Statuto ed al Regolamento hanno pro- dotto un benefico effetto superiore alla nostra aspettativa. L’ aggiunta diffatti del Bibliotecario rende più spedito questo ramo importante della nostra istituzione: la formazione delle Classi dei Membri Ono» XIII rari e Corrispondenti Onorari fa si che si possa rendere omaggio in modo speciale alle illustrazioni della scienza: mentre poi quei Soci che destinano somme ragguardevoli alla istituzione la direzione li pro- pone e li acclama Membri Benemeriti. La formazione dei Rappresentanti all’ Estero della nostra Società, per li effetti prodotti, ha egualmente superata la nostra aspettativa: e se questo è un ben meritato omaggio alla attività ed alla scienza dei più distinti Soci, d’ altro lato siamo certi che in questa maniera saranno validamente ed onorevolmente rappresentati i nostri interessi nelle persone di egregi Scienziati. La Direzione, anche nel corrente anno, non può esimersi dal por- gere una parola di ringraziamento all’ illustre Kesselmeyer che rap- presentando Ja Società in Germania ed in Inghilterra ha con sommo disinteresse e meravigliosa attività assai bene corrisposto alla fiducia che in Lui la Direzione aveva posta. A seconda dei mezzi, tutto quanto stava nella Direzione, fu im- piegato allo scopo di maggiormente rialzare la istituzione, di riordi- narne l’ andamento scientifico ed amministrativo. Mentre pertanto Ja Direzione si pregia di porgere nelle vostre mani il mandato affidatole acciò, a termine dei regolamenti, passiate alla nomina della novella Presidenza, la stessa fa voti acciò non venga mai meno nei Soci |’ affetto alla istituzione che avendo uno scopo altamente lodevole ed onorifico ha prodotto e produrrà nel campo della scienza italiana quei modesti, ma benefici effetti che debbono formare degni sentimenti di dignità e d’orgoglio di una grande Nazione. Ho finito. In seguito a disgrazie di famiglia accadute all’ Ill. mo sig. Avv. A. Crespellani, Cassiere, questo non ha poluto mettersi in grado da pre- sentare il Rapporto Amministrativo. Si passa quindi alla nomina della Direzione per |’ anno 1877. Dalla Presidenza sono presentate quattro schede di Soci assenti; Fattala votazione e operatosi lo scruttinio dai signori Riccò, Picaglia, Frignani, risultano nominati : Cav. DoTT. CarLO Boni - Presidente. Dott. Pror. ANTONIO CaRRuccIo - V. Presidente. XIV PaoLo RIccARDI - Segretario. Pror. DorT. PaoLo ZoBoLi - Bibliotecario. Avv. DorTT. ARSENIO CRESPELLANI - Cassiere. Nella Commissione per la Revisione dei Conti i signori Riccò Prof. A. - Spagnolini Prof. A. Nella Commissione per la Revisione dei Lavori sono confermati i signori: Riccò Prof. A. - Tampellini Prof. G. - Vaccà Prof. Comm. L. Il Segretario dà Comunicazione del Progetto del Prof. D. Ragona per una « Società Meteorologica Italiana » - La Società accoglie di buon grado l’idea di tale istituzione e per quanto sta in lei darà 1’ ap- poggio morale per la fondazione che indubbiamente riuscirà utile e profittevole alla Scienza ed all’ Italia. Esaurito l’ Ordine del Giorno l’ Adunanza è sciolta alle ore 2 Il Presidente Prof. ANTONIO CARRUCCIO, V. Presidente. Dal R. Museo di Storia Naturale Il Segretario della R. Università di Modena. P. RiccaARDI. abs t_ XV Libri pervenuti in Omaggio da .li Autori Riccardi Prof. Pietro — Avvicendamenti e Rotazione Agraria - Modena, 1876. Riccardi Paolo — Istinto - Studî di Filosofia Naturale, 1* Parte - Modena, 1876. Fedrizzi Dott. Giacinto — Sopra due nuove specie di Geofili - Padova, 1876. Fagot et Nansouty — Mollusques des hautes - Pyrénées - (Dono del Prof. Ragona). Lefévre Dott. Teh — Note sur la présence de |’ Ergeron Fossili- fere ecc - Bruxelles. Note sur ]a faune laekeniènne supérieure ecc - Bruxelles. Sur la dispositiou d’ un travail préparatoire a la rédaction des listes paléontologiques - Bruxelles, 1876. Sur les Brachiopodes Tertiaires de Belgique par Th. da- vidson. Trade. par I’ A. - Bruxelles, 1874. Note sur le gisement des bois fossiles ecc - Liége, 1875. Une anomalie observée chez le Pecten. Corneus, Sow - Bruxelles, 1875. Rondani Prof. Cam. — Papilionaria aliqua microsoma - (Dal Bull. » Soc. Ent. Ital. a VIII). L'acaro del baco da seta e l’acaro del gelso - (Dal Gior. d’ Agrr. a VII). Sul genere Trigonometopus degli insetti ditteri - (Bull. Ent. Ita.) Sulle specie del genere Qedaspîs, Lw - (ibidem). Nuova specie del genere PAytomyptera, Rndn. (ibidem). Sulle specie italiane del genere Culex, Lin. - (ibidem). Sopra alcuni muscari parassiti - (ibidem). Sopra alcuni vespari parassiti - (ibidem). Nuove osservazioni sugli insetti fitofagi e sui Joro pa- rassiti, Un altro nemico delle hiade - (La. campagna, Periodico), XVI Rondani Prof. Cam. — Note sulle specie Italiane del Genere Xi- ‘ tocopa, Latr. - Parma, 1876. » Il nemico della tignuola della cera - Parma, 1876. » Nota sul moscherino dnll’ uva, (La Campagna), 1876. » Sulla Tignuola minatrice delle foglie della vite - Parma. » Diagnosi di tre vespari microsomi insetticidi, (Bull. Ent. Ital. ) - 1875. » Alcune parole sulla Doryphora 10-tineata, Say - Pisa, 1875. Riccardi Prof. Pietro — Alcune lettere inedite di Alessandro Volta - Modena, 1877. Omoboni Prof, G. — Di due antichi ghiacciai nei sette Comuni - Venezia, 1876. Ragona Prof D. — Progetto di una Società Meteorologica Italiana - Modena, 1876. Léfévre Dott. Th. — Qu est-ce qu’ un Brachiopode par Th. Da- vidson, par ecc. - Bruxelles, 1875. » Rapport sur la description de la Rostellaria robusta de M. Rutot, par ecc. - Bruxelles, 1876. Ninni Dott. A. — Sopra la Lepre bianca delle Alpi Venete, Nota - Venezia, 1876. Senoner Comm. dott. A. — Revue Allemande et Italienne - Monpel- lier 1876. Serpierì Prof. A. -- Sul terremoto avvenuto in Italia il 12 Marzo 1873 - Milano, 1874. » Determinazione delle fasi e delle leggi del grande terre- moto del 1875 - Milano 1875. » Sul terremoto avvenuto in Jtalia nel 17, e 18 Marzo. 1875 - Roma 1875. i Canestini:e Fanzago — Nuovi Acari Italiani (2. Serie) Nota - :. Padova, 1876. Melchiorre Guzzoni — Sull’ acariasi del condotto uditivo esterno e e sul pneumoderma degli animali domestici - Memoria, Milano; 1877. Canestrini e Fedrizzi — La manna degli Apicoltori, Nota - Ve- nezia, 1877. Pedraglio Leone — La virtù del risparmio applicata alla provvidenza delle Assicurazioni. Milano. 1877. (copie 12). PUBBLICAZIONI pervenute in cambio dalle Società ed Accademie Corrispondenti —=ME=- siete R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - n. 33-34-35-86. 1876. Il Possidente - Periodico - Pisa - 1876 - Novembre - Dicembre. Sociètè Entomologique de Belgique - Compte-rendu - n. 34-32. Société Linnéenne du Nord de la France - Bulletin - n. 52-53-54. Rivista Scientifico - Industriale - Firenze - Ottobre - 1876. Reale Istituto Lombardo - Rendiconti - fase. 18 - 1876. Société des sciences Physiques et Naturelle de Bordeaux - Mèmoires Feuille des jeunes naturalistes - Paris - 1877 - n. 75. Société Imperiale des naturalistes de Moscou - Année - 1876 - n. 1. Società degli Spettroscopisti Italiani - Memorie - 1876 - n. 10-11-12 - Palermo. Société d’ Agriculture, Histoire Naturelle et Arts utiles de Lyon - An- nales - 1875 - Tome III. Naturhistorisch - Medicinischer Vereins zu Heidelberg - Neue folge - Erster band - 4 Heft - 1876. Anthropologischen (Gesellschaft in Wien - Mittheilungen - 1876 - n.3. und. 4; Institut National Genévois - Bulletin - Tome 21 - 1876. Zoologisch - mineralogischen Vereines in Regensburg - 1875 - Cor- respondenz - Blatt. Société Impèriale des Naturalistes de Moscou - Bullettin - 1875 - n. 4. R. Comitato Geologico Italiano - Roma - Bollettino n. 9 e 10 - 1876. A magyar Kir. koldatani intézet Eokònyve - IV Kò. II fu. - Bu- dapest - 1875. Naturwissenschaftlichen Vereins in Karlsruhue - Verhandlungen - 1876. Museo Civico di Storia Naturale di Genova - Annali - Vol. VIII K. K. Geologischen Reichanstalt in Wien - Verhandlungen - 1876 - n. 7-8-9-10. Rivista Scientifico - Industriale - Novembre e Dicembre - 1876 - Firenze. Reale Istituto Lombardo - Rendiconto - Vol. IX - Fasc. XIX. Anthropologischen Gesellschaft in Wien - Mittheilungen - n. 5. Ateneo Veneto - Atti - Venezia - 1876 - Vol. XII - Punt. V. XVIII Katalog des Ausstellungs - gegenstàande bei der Wiener Weltausstel- lung 1873 - (K. K. Geologischen Reichsanstalt) - Wien - 1875. K. K. Geologischen Reichsanstalt - Verhandlungen - n. 11-12-13 - 1876. K. K. Geologischen Reichsanstalt in Wien - Jahrbuch - 1876 - XXVI Band - n. 3. Società Entomologica Italiana - Bullettino - 1876 n. 4. R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche - Rendiconti - Napoli - 1876 - n. 9-10-11. Naturhistoriske Forening i Kjòbenhavn - Oidenskabelige Meddelelser - for. A. 1875. K. Ungar. Geologischen Anstalt - Mittheilungen - Budapest - 1875. K. K. Geologischen Reichsanstalt - Jahrbuch - Jahrgang - 1876 - Wien - n. 2. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno XL - n. 1. Vereins nòrdlich der Elbe - Mittheilungen - Kiel - 1875 - 60-61-62 63-66-68. Naturwissenschaftlichen Vereins firr Sehleschis - Holstein - Schriften - Kiel - 1875-1876. Società Toscana di Scienze Naturali - Atti - Vol. II. fasc. 2 - Pisa - 1876. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - n. 2 - 1877. Il Possidente in città ed in campagna - Gennaio - 1877. Reale Istituto Lombardo - Rendiconti - Vol. IX. Fasc. 10 - 1876. R. Comitato Geologico d’ Italia - Bollettino - n. 11 e 12 - 1876. Société Entomologique de Belgique - Compte-rendu - n. 37, Reale Istituto Lombardo - Rendiconti - Vol. X. fasc. 1. - 1877. Naturwissenschaftlichen Vereins su Hamburg - Altona - Uebersicht. Abhandlungen ad. Gebiete der Naturwissenschaften, heraus, v. Natur- wissenschaftlichen Verein su Hamburg - Altona - 1876. R. Accademia dei Lincei - Roma - Atti - Transunti - Vol. I. Fasc. I. - Dicembre - 1876. i R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - n. 3. - 1877. Feuille des Jeunes naturalistes - Paris - 1. Fev. - 1877. The fourth annual Report of the Boardes of directors of the Zoologieal Society of Philadelphia - 1876. Giornale della Società di letture e conversazioni Scientifiche di Genova - Gennaio - n. 1. - 1877. Rivista Scientifico - Industriale - Firenze - Gennaio - 1877. R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche - Napoli - Ren- diconto - Fasc. 12 - 1876. Société Belge de Microscopie - Annalés - Anné - 1875-76. R, Accademia dei Lincei - Atti - 1876-77. vd. “ XIX R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - n. 4. - 1877. Naturhistorische Verein der preussischen Rheinlande und Westfalens. Verhandlungen - Fasc. 2. - 1875 - Fasc. 1. - 1876. Società Veneto-Trentina di Scienze Naturali - Atti - Vol. V. Fasc. 1. - Padova 1876. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche - Napoli - Rendiconto - Anno XVI. - Fasc. 1. - Gennaio 1877. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno 1877 - n. 3. Termésgetrajzi - Naturhistorischie - 4. Hefte - Budapest. 1877 - Fasc. 1. R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere - Rendiconto - Vol. X. - Fasc. 2. Société Entomologique de Belgique - Annales - Tome, XIX - 1876. Feuille des jeunes naturalistes - Paris - Mars. 1877. Société Linéenne du Nord de la France - Bullettin - n. 55-06-56 - 1877. Société Entomologique de Belgique - Compte -Rendu - Serie II n. 35. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno, XL, n. 6. Società di Letture e Conversazioni Scientifiche di Genova - Anno l. - Fase. 2. Rivista Scientifico - Industriale di Guido Vimercati - Anno IX, - Feb- brajo - 1377. Senckenbergische naturforschende Gesellschaft - Bericht - 1875-76. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno XL - n. 7. Il Possidente in città ed in campagna - Periodico - Anno, VIII, n, 2. R. Accademia dei Lincei - Transunti - Fasc. III, Febbraio, 1877. Ateneo Veneto - Atti - Vol XIII, Puntata, 1. Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere - Rendiconti - Vol, X, - Fasc. IV. R. Comitato Geologico d’ Italia - Anno, 1877, Bollettino - n. l. 2. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno XL - n. 8. Commissào central permanente de Geographia - Annaes - Lisbona, 1876 - n. 1. Naturforschenden Gesellschaft zu Leipzig - Sitzungsberichte - II, III, Jahrgang Naturwissenschaftliche Gesellschaft, Isis, in Dresden. Sitzungesberichite, 1876, 2. Parte. Possidente (il) in città ed in campagna - Giornale - Marzo 1873. Società degli Spettroscopisti Italiani - Memorie - Palermo 1877 - Disp. 2. R. Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno, XL, n. 9. K. k. zoologisch-botanische (Gesellschaft, in Wien - Verhandlungen, 25 - Band - 1375. R. Accademia delle scienze fisiche e matematiche - Napoli - Anno XVI - Fase. II. XX Feuille des jeunes naturalistes - 1, Avril. et mai 1877, - Paris. Rivista Scientifico-Industriale, - Marzo, 1877, - Firenze. Société Belge de Microscopie, Proces-verbaux des seances — n. V. e VI. Reale Accademia dei Lincei - Atti - Anni 1875-76, Serie II. Vol. II. Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere - Milano, Vol, X. Fasc. VII Oberhessische Gesellschaft fur Natur Heilkunde, Bericht, Giefsen Se- ptember, 1876. Société Entomologique de Belgique - Comptes-rendus - Serie II. n. 35. Giornale della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche di Genova - Anno 1. Fase. III. Società degli Spettroscopisti Italiani, Memorie, Marzo 1877 - Disp. 3. R. Accademia dei Lincei, Transunti - Vol 1. Fasc. IV. Marzo - 1877. Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere - Rendiconti - Vol, X. - Fasc. 7. Reale Accademia di Medicina di Torino - Giornale - Anno, 1877 - Disp. 10-11. i Société Vaudoise des Sciences Naturelles - Bulletin - n. 77. A catalogue of english periodicals ecc. Milan - Gennaio - 1874. Società Entomologica Italiana - Bullettino - Anno nono - I. - Trime- stre - 1877. Gesammten Naturwissenschaften (Zeitschrift. f. d.) - Dr. C. G. Giebel - Berlin - 1876. Physikalisch - Ohonomischen Gesellschaft in K6nigsberg - Schriften - 1875. R. Accademia delle Scienze di Torino - Programma per il Premio Bressa - Torino - 1876. | Reale Accademia dei Lincei - Atti - Parte terza - Roma 1876 - Me- morie della Classe di Scienze morali, istoriche e filologiche. Il Bibliotecario GIUSEPPE BORSARI. Liri CRONACA SCIENTIFICA” MANDATA DA CHARLES A. KESSELMEYER RAPPRESENTANTE DELLA SOCIETÀ DEI NATURALISTI PER LA GERMANIA E! L’ INGHILTERBA rn nn CONGRESSO TENUTO A GLASGOW DALLA BRITISH ASSOCIATION FOR THE ADVANCEMENT OF SCIENCE ( Associazione Britannica per il progresso delle Scienze ) dal 6 Settembre al 13 Settembre 1876. Bigcorso del Presidente per 1870-77 (Thomas Andrews, M.D. LL.D., F.R.S., Hon. F.R.S.E., M.R.LA. etc.) ( Alcune brevi notizie di questo discorso) Nel 1840 e 1855. |’ Associazione ha tenuto le sue ultime sessioni a Glasgow, celebre per avere prodotto scienziati come Monro, Cullen, Black, Adam Smith, James Watt, Thomas Thomson, Sir W. Hooker, Graham, Stenhouse, Anderson, Rankine, J-F. Thomson, Sir William ‘l'homson, Tennant, Mackintosh, Neilson, Walter Crum, Young, Na- pier ete., che sono 0 nati qui, o che hanno fatto le loro scoperte in questa città. Il Presidente fa una rivista delle intraprese e scoperte fatte in pochi anni: 4.° Il viaggio del naviglio « Challenger, » che ha fatto una spedizione per raccogliere, prodotti nelle profondità del mare. | 2.° Il viaggio del luogotenente Cameron attraverso il Continente d’A- frica. 3.° L’ intrapresa per arrivare al Polo settentrionale. (Li 28 Ottobre è ritornata questa spedizione dalla latitudine di 83° 30*, la più alta che sia mai stata raggiunta.) XXII 4.° L° osservazione del passaggio di Venere sopra il sole. 5.° Del movimento delle stelle fisse; scoperta di Huggins. 6.° Delle linee di Fraunhofer, mentre esiste un eclisse totale del sole; scoperta del Young. 7.° Delle osservazioni di Roscoe, Schuster e Lockyer sopra l’ assor- bimento del gas ‘del potassio e sodio ed i vapori di metalli. 8.° Le ‘osservazioni sulle cadute “di meteore e sul grande deposito di ferro meteorico nella baja di Baffin, 9.° La scienza meteorologica ed i servizj resi dalla telegrafia. 10.° Le scoperte nel regno dell’ elettricità. 11.° Le scoperte dei fenomeni dei raggi solari, p. es. l’ influsso della luce sulla resistenza elettrica del selenium. 12.° I lavori del Generale Menabrea, (l’amico di Babbage) presente al Congresso. 13.° L’ esposizione a South-Kensington (Special Loan Collection of Scientific Apparatus.) 14.° Le scienze impiegate nella industria. SEZIONE A. Scienze matematiche e fisiche Discorso del Presidente: Prof. Sir W.THomson MA., LL.D., D:C.L.j F.R.S.,:F.RS.E. G. Chrystal: Report of the Committee appointed to investigate Ohm's Law. Prof. James Thomson: Experimental Illustration of the Origin of Windings of Rivers in Alluvial Plains. «James Croll; On the Transformation of Gravity. Prof. James Thomson: On Metric Units of Force, Energy and Power, larger than those on the Centimetre-gram-second System. Sir W. Thomson: Precessional Motion of a Liquid, Sir W. Thomson: New Form of Astronomical Clock, with free pen- dulum actuated by independent governor to give approximately correct uni- form motion to escapement wheel. Sir W. Thomson: On Compass Correction in Iron Ships. ae XXIIÎ Prof. F. Guthrie and Dott. F. Guthrie: On the Passage of Fluids through Capillary, and other Tubes. Sir W. Thomson: Report on the Tides, | Captain A. W. Baird, R. E; Tidal Operations in the Gulf of Cutch by tbe Great Trigonometrical Survey of India. Prof. Osborne Reynolds: Resistance Encountered by Vortex Rings, and the Relation between the Vortex Ring and Stream-lines of a disc, with Experiments. Prof. A. B. W. Kennedy: Centroids and their application to some mechanical problems. H. W. Bosanquet: On the Conditions of the Transformation of Pen- dulum Vibrations. Dott. C. W. Siemens: Description of the Bathometer. J. W. L. Glaisher: Report of the Committee on Mathematical Tables, J. W.L. Glaisher: Interim Report of the Committee on Mathema- tical Notation and Printing. R. B. Hayward: Report of the Committee on Geometrical Teaching. Prof. Cremona: Sur les Systèmes de Sphères et les Systémes de Droites. Prof. P. G. Tait: Two General Theorems relating to Closed Curves. Sir William Thomson: On nutation of a Solid Shell containing Liquid. Thomas Muir: On Convergents. H. M. Jeffery; On Plane Cubics of the Third Class, with a Double and a Single Focus. H. M, Jeffery: On Sperical Class Cubies with Double Foci and Double Cyclic Arcs. Thomas Muir: On the Relation between two .Continued Fraction Expansions for a Series. J. W. L. Glaisher: On certain Determinants. J. W. L. Glaisher: On a Series Summation leading to an Expression for the theta Function as a Definite Integral. Prof. James Thomson. On a Theorem in the Mensuration of certain Solids. Prof. G. Jung: Résumé des Recherches sur les Problèmes Inverses: des Moments d’ Inertie et des Moments de Reésistence des Figures planes. Prof. G. Jung: Sur la Construction du Noyau central d' une Section plane. M. Valentino Cerruti: Sur les Mouvements Apériodiques des Systèmes de Points materiels. XXXIV M. M. U. Wilkinson: On many-valued Functions. Prof. Mansion: Elementary Demonstration of a Fundamental Principle in the Theory of Functions. G. H. Darwin: On Grahpical Interpolation and Integration. ' F. W. Neumann: On the Use of Legendre’ s Scale for Calculngati the First Elliptical integral. W. H. Walenn: On Division-Remainders in Arithmetic. W. Hayden: On Parallel Motion. Prof. James Thomson: Improved Investigations on the Flow of Wa- ter through Ovifices, with Objections to the Modes of Treatment commonly adopted. Sir William Thomson: On Navigational Deep-sea Soundings in a Ship moving at High Speed. G. Johnstone Stoney: On the Amplitude Waves of Light and Heat. G.Johnstone Stoney: On Acoustic Analogues to Motions in the Molecules of Gases. W.J.Janssen: Nitrous Oxide in the Gaseous and Liquid States. Prof. J. Purser: On the Modification of the Motion of Waves produced by Fluid Friction. Colin Brown: True Intonation illustrated by tho Voice Harmonium. Sir William Thomson: On a Pratical Method of Tuning a Major Third. G.J. Symons: °° of the Rainfall Committee. Prof. Everett: Report of the Underground Temperature Committee. Prof. Herschel: Report of the Conduction of Heat by Rocks. Sir William Thomson: Physical Explanation of the Mackerel Sky. G.J. Symons: On a New Form of Thermometer for observing Earth Temperature. G. J. Symons: On the Unmistakable Compass Card. Prof. Clerk Maxwell: On the Protection of Buildings from Lightning. Prof. Hennessy: On the Decrease of Temperature with Serna on ‘the Earth’ s Surface. Prof. Hennessy: On the Distribution of Temperature over the British Isles. Prof. G. Stokes: On the Phenomena of Metallic Reflection. Rev. J. Ker, LL. D: An Experiment proving Rotation of the Plane of Polarization of Light Reflected from a Magnetic Pole. O. Lodge: On a Model illustrating Mechanically the Passage of Elec- tricity. O. Lodge: On an Attempt to Imagine a Mechanical Illustration of Thermo-electrie Phenomena, XXV Sir William Thomson: On contact Electricity. Prof. Ayrton and Perry: Contact Theory of Voltaic Action. Captain Abney: Photometric Measurements of the Magneto-Electric Light. W. Froude: Mechanical Theory of the Soaring of Birds. Lord Rayleigh: On the Forces Experienced by a Lamina immersed Obliquely in a Fluid Stream. | W. Crookes: On the influence of the Residual Gas on the Movement of the Radiometer. G. H, Gimingham: On a Modification of the Sprengel Pump, and a new Form of Vacuum Tap. J. Glaisher: Report of the Luminous Meteor Committee. Dott. Joule: Report of the Committee for Determining the Dynamical Equivalent of Heat. Prof. J. Dewar: On a New form of Electrometer. Dott. Jules Janssen of Paris: On Solar Photography with Reference to the History of the Solar Surface. Dott. Jules Janssen: On the Eclipse of the Sun Observed at Siam in April 1875. Howard Grubb: On a Method of Photographing the Defects in Opti- cal Glass arising from waut of Homogeneity. Howard Grubb: On the Testing of Large Telescopic Objectives. Howard Grubb: On Recent improvements in Equatorial Telescopes. G. Chrystal and. S. A. Saunder: Comparison of the B. A. Units. W. Ladd: A Description of Spottiswoode' s Pocket Polarizing Appa- ratus. Prof. Hennessy: On New Standards of Measure and Weight. C. Meldrum: On the Cyclones of the Indian Ocean. Prof. Barrett: On a Form of Gasholder giving a Uniform Flow of Gas. Prof. Barrett: Diagrams and Description of the new Lecture Table for Physical Demonstration in the Royal College of Science for Ireland. Prof. Barrett: Preliminary Report of the Committee on the Magne- tization of Iron, Nickel, and Cobalt. Sir William Thomson: Effects of Stress on the Magnetization of Iron. G. T. Bottomley: Determination of the Conductivity of Heat and Water. Sir William Thomson: Secular Illustration of the Laws of the Dif- fusion of Liquids. Prof. Barrett: Two New Forms of Apparatus for the Experimental Illustration of the Expansion of Solids by Heat. XXVI Dr.J. Janssen: Sur les Usages du Revolver Photographique en Astronomie et en Biologie. Dr. J. Janssen: Photographies du Passage de Venus à Kobè. Dr. J. Janssen: Sur le Mirage en Mer. Sir William Thomson: On a New Case of Instability of Steady Motion. W. H. Walenn: On M.r Sabines Method of Measuring Small Inter- vals of Time. M. Ladd: Exhibition of specimens of Fluorescent Liquids. SEZIONE B scienza chimica Discorso del Presidente W. H. PERKIN EsQrE, F.R.S., F.C.S., Segretario della Società Chimica. M. M. P. Muir, F. R. S. E.: On Essential Oil of Sage. À. R. Newlands: On Relatious among the Atomic Weights of the Elements. C. H. W. Biggs: On a New Voltaic Battery. J. J. Coleman: Ona Gas Condensing Machine for the Liquefaction of _ Gases by Combined Cold and Pressure. W. Ramsay: On Picoline. J. E. Stoddart: Lead Desilverizing, by the Zine Process. Dott. Corfield: Report of Sewage Committee. A. H. Allen: Report on Commercial Phosphates and Potash Salts. J. Banks: Sewage Purification and Utilization. J. J. Coleman: Experimental Researches on;the Chemical Treatment of Town Excreta. Prof. Gamgee: On the Physiological Action of Pyro-Meta-and Ortho- phosporic Acids. i F. H. T. Allan: On a Safe and Rapid Evaporating Pan. Prof. Thorpe: F. R. S. Report on Specific Volumes of Liquids, Dott. Atkinson: Report of Committee for the purpose of Collecting and Suggesting Subjects for Chemical, Researches. Walter Weldon: On the Means of Suppressing Alkali Waste. Dott. Macivar, F. R. S. E.: On the Possible Genesis of the Che- e XXVII mical Elements out of a Homogeneous Cosmie Gas or Common Vapour of Matter. J. Emerson Reynolds, M. D.: On Glucinum: its Atomie Weight and Specific Heat. G. Johnstone Stoney, F. R. S.: On the Atomicity of Oxygen and on the Constitution of Basic Salts. E. H. W. Biggs: On a New Voltaic Battery. W. H. Perkin: F. R. S.: On New Anthracene Compounds, J. T. Brown: On Anthracene Testing. Prof. Guthrie, F. R. S.: On solid Water. C. R. A. Wright: On the Alkaloids of the Aconites. C. R. A. Wright: On New Cotarnine Derivatives. C. T. Kingzett: On the Oxidation of Terpenes. Part. IV. Prof. Crum Brown: On the Action of Pentachloride of Phosphorus on Turpentine. A. C. Letts: On Two new Hydro-carbons from Turpentine. J. Y. Buchanan: On some Instruments Used in the « Challenger. » Prof. Gladstone: The Influence of Condition and Quantity of the Ne- gative Element on the Action of the Copper Zine Couple. W. N. Hartley: On the Critical Point of Liquid Carbonie Acid in Minerals. R. D. Silva: On the Action of Hydriolic Acid on Mixed Ethers of the General Formula Cn Hy°+-0. C H,,. Dott. Cameron: On Ammonie Seleniocyanide. J. A. R. Newlands: On the Alum Process in Sugar Refining. E. M. Dixon: On an Apparatus for the Analysis of Impurities in thé Atmosphere. W. Herdenson: History of Copper Extraction in the Wet Way. J. Mactear: Soda Manufacture. E. C. C. Stanford: Iodine and Associated Products. J. Dunnachie: Fire-Brick, etc. T. L. Patterson: Sugar. D. Swan: Zine. J. Macrobats: Dynamite. F. Ward: On the Prevention of Fraudulent Alterations in Cheques eto. Anderson Smith: On Sodium. M. M. P. Muir: On the Action of Dilute Saline Solutions on Lead. M. M. P. Muir: On some Compounds of Bismuth. Prof. Dowar: Transformation of Chinoline into Aniline. W. A. Tilden, D, Sc. On the Nitrose Derivatives of the Terpenes. W. A. Tilden, D. Sc. Preliminary note on a new sopurpurine. XXVIII W. Dittmar: On the, Proximate Analysis of Coal Gas. W. Dittmar: Remarks on Reboul’ s papers on Pyro Tartaric Acid. W. Thomson, F. R. S.. E. On the Action of different Fatty. Oils upon Copper. W. Thomson, F.R. S. E.: On the Growth of Mildew on Grey Cloth. A. Rogunsoni White Lead. Col. Hope. V. C. Oa the Purification ci the Clyde W. C. Sillar. On the Utilization of Sewage. i Rev. R. Thomson. On the Prevention of the Pollution of Rivers, SEZIONE C Geologia Discorsoo del Presidente Prof. J. Youne M. D. His Grace the Duke of Aroyll, KM LED, FRS. On the Physical Structure of the Highlands in connection with their Geological History. Dott. James Bryce, F. G. S.: On the Earthquake Districts of Scotland. Dott. James Bryce, F. G. S.: Seventh Report on Earthquakes in Scotland. Dott. D. Milne-Home, F. G. S.: Notices of Terraces, Fia and Hanghs at High Levels in the Carron Valley, near Falkirk. Dott. D. Milne-Home, F. G. 5.: Notes on the Parallel Roads of Glen Roy. J. Macfadzean: On the Parallel Roads of Glen Roy. GrAGIbson, MB BSc On the Geology of Foula, Shoe EMWwunisch, B./G S. On the Junction of Granite and Old Red Sand- stone in Arran. W. Pengelly, F. R. S.: Twelfth Report of the Committee for explo- ring Kent’ s Cavern Devonshire. R. H. Tiddeman, M. A., F. G. S.: Fourth Report of the Com- mittee for assisting in the Exploration of the Settle Caves (Victoria Cave) Yorkshire. i Prot. W. C. Williamson, F. R. S. On the most recent Researches into the Structure and Affinities of the Plants of the Coal Measures. Dott. Anton Fritsch: On Labyrinthodont Remains from the Upper Carboniferous (Gas-Coal) of Bohemia. Prof, Harkness, F. R. S., and Prof, A. H. Nicholson, MD.: On XXIX the Strata and Fossils between the Borrowdale series of the Coniston Flags of the North of England. Rev. E. Sewell, M. A., F. G. L.: Notes on the Drifts and Boulders of the Upper Part of the Valley of the Wharfe, Yorkshire. C. E. De Rance, F.G S.: Second Report of the Committee on Un- derground Waters of the New Red and Permian Formations of England. W. S. Mitchell, LL. B.: On the Bagshot Leaf-beds. Prof. James Thomson, F. R. S. E.: On Ridgy Structure in Coal, with suggestions towards accounting for its origin. Prof. James Thomson, F. R. S. E.: Further Illustration of the Jointed Prismatic Structure in Basalts and other Igneous Rocks. Rev. H. W. Crosskey, M. A.: Report on Distribution of ÉErratie Boulders. Prof. E. Hull, M. A., F. R. S.: On the Upper Limit of the essen- tially Marine Beds of the Carboniferous System in the British Isles, and the necessity for the Establishment of a Middle Carboniferous Group. C. E. De Rance, F. G. S.: Note on Sections exhibiting Variation of Thickness in the Middle Coal-Measures of West Lancashire. . G. A. Lebour, F. G. S.: On the Changes affiecting the Southern Extension of the Lowest Carboniferous Rocks. Dott. F. Roemer: Or the Mountain Limestone on. the West Coast. of Sumatra. Dott. Von Lasaulx: On some New Minerals and on Doubly- refrac- ting Garnets. R. Russel, C. E., F. G.:S., and.T..V. Holmes, F. G. S.: On the Raised Beaches of the Cumberland Coast between Whitehaven and Boness. James Croll, LL. D., F. R. S.: On the Tidal Retardation Argument for the Age of the Earth. John Young, F. G. S.: On Siliceous Sponges from Carboniferous Limestone near Glasgow, Dott. Robert Slimon: On the Upper Silurian Rocks of Lesmahagow. James Bryce, LL. D.: On the Granite of Strath Errick, Lough Ness, J. E. Taylor, F. G. S.: On the Age, Fauna, and Mode of Occurrence of the Phosphorite Deposits of the South of France. Prof. Hull, M. A., F. R. S.: On a deep boring for Coal at Scarle, Lincolnshire. R. L. Jack, F. G. S.: On Tertiary Basalt-Rock Dykes in Scotland. W. A. Traill, M. R. I. A. On certain pre-Carboniferous and Meta- morphosed Trap-Dykes, and Associated Rocks, in North Mayo. Prof..A..Hersehel; TR: A. SandeG. Ar Febo Ti GS Report on the Thermal Conductivity of Roks. XXX H. Willett, T. G. S. On the Sub. Wealden Exploration. Major Beaumont, R. E., M. P. On the Sub. Wealden Exploration. D. Gilchist. On the Red Soil of India. G. W. Preach. A. L. L. on the Circinata Vernation af Spheno- pteris, and on the Occurrence of Staphylopteris in the Carboniferous Rocks of Scotland. SEZIONE D Biologia DIVISIONE D' ANTROPOLOGIA Discorso da A. RusseL WALLACE, F. R. G. S., F. LS. Presidente della Sezione. Report of the Anthropometric Committee. James Shaw: On Right Handedness. James Shaw: On the Mental Progress of Animals during the Human Period. Hyde Clarke: On the Prehistoric Names of Men, Mònkeys and Lizards. H. v. Humboldt v. d. Horck; On the Laplanders and People of the North of Europe. Hector M° Lean: On the Scottish Highland Language and People. Hector M° Lean: On the Anglicising and Gaelicising of Surnames. Rev. M. Cameron: On Affinity of English and Gaelic. J. S. Phené: On Relics of Totenism in Scotland in Historic Times (with Illustrations). General Sir James Alexander: On the Oldest Woman in Scotland. W. J. Knowles: Additional Remarks on the Find of Prehistoric Objects at Portstewart. W.J. Knowles: A few Remarks on the Classification of Arrow Heads. Captain J. S. Hay and Commander Cameron C. B.: On Horned Men of Akkem, in Africa. Miss A. M. Buckland: Primitive Agriculture. Hyde Clarke: On the Hittite, Khita, Hamath, Canaanite, Etruscan, Peruvian, Mexican etc. J. Park Harrison: On the Easter Island Picture Writing. (with Il- lustrations. ) XXXI Captain J. S. Hay: On the Men with Horns of Akkem in Africa. . Bertram F. Hartshorne: On the Rodiyas of Ceylon, W. Harper: On the Natives of British Guiana. Von Humboldt v. d. Horck: IHlustrations of the Lapps. Kerry Nicholls: On Inhabitants of the Archipelagos of the Coral Sea, W Pengelly, F. R. S.: On an Uru from Chudleigh, Devon. Prof. Barrett: On some Phenomena associated with Abnormal Condi- tions of Mind. Dott. Phené: On the Arthurian Apple and the Serpent of the Ancients (with illustrations.) D. Knox: On Bosjes Skulls (with other illustrations ) D. Allen Thomson, F. R. S. On Two Skulwo from the Andaman Islands. Professor Cleland, T. R. S. On a Sooloo Skull. Rev. S. M° Cann, D. D. On the Origin of Instinet. Rev. M. Cameron. On Relation of Gaelic and English. C. O. Groom Napier. On the Phoenicians. DIVISIONE DI ZOOLOGIA E BOTANICA. Discorso del Prof. Newton, F. R. S. Report of the « Close-time » Committee. Prof. W. R. M° Nab, M. D.: Notes on the Strueture of the Leaf in different species of Abies. Prof. W. R. M’ Nab, M. D.: Exhibition of Choreocolax Polysiphoniae, Reinsch. N. Carmichael, M, D,: On Spontaneous Evolution and the Germ Theory. Prof. G. S. Boulger: Of Sex in the Vegetable Kingdom. A. G. More, M. R. S. A.:; Exhibition of Zostera nana from Carna- vonshire. J. Gwyn Jeffreys, LL. D., F. R. S.: The Biological Result of a Cruise in H. M. S. « Valorous » to Davis’ Strait in 1875. Dott. W. B. Carpenter, F. R. S.:0n the Arenaceous Foramifera collected in the « Valorous » Expedition. John Murray: Notes on Oceanic Deposits and their Origin, based on Observations on board H. M. S. « Challenger. » Rev. F. 0. Morris, B. A.: A Double Dilemma in Darwinism. Dott. S. B. Balfour: Notes on Mascarene Species of Pandani. XXXII Prof. W. C. Williamson, F. R. S.: Some recent Researches among the Coal Plants. especially Calamites, Lepidodendra, and Sigillariae. C. W. Peach, A. L. S.: On Circinnate Vernation of « Sphenopteris affinis » from the Earliest Stage to Completion, and on the Discorvery of Staphylopteris, a genus new to British Rocks. Prof. A. Leith Adams; F. R. S.: On ‘Gigantic Tortoises from the Maltese Caves, with Observations on the Elephantine and other Fossil Re- mains found with them. DIVISIONE DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA, Presidente Dott. J. G. M° KENDRICK, F. R. S. E. Prof. Turner: The Structure of the Placenta in relation to the Theory of Evolution. F. M. Balfour, B. A.: On the Development of the Protovertebre and Muscle-plates in the Elasmobranch Fishes. BILI Dott. Urban Pritchard: On the Termination of the Nerves in the Vestibule and Semicircular Canals of Mammals. Dott. William Stirling: On the Nervous Apparatus of the Lungs. John Priestley: A Summary of a Research on the Physiological Action of Vanadium. Prof. Arthur Gamgee, M. D., F..R. S, and Leopold Larmuth: On the Action of Vanadium upon the Intrinsic Nervous Mechanism of the Frog’ s Heart. d Leopold Larmuth: On the Poisonous Activity of Ortho, Meta-and Pyro-Vanadic Acids. Prof. Gamgee, F. R. S., Leopold Larmuth, and John Priest- ley: On the Physiological Action of Pyro-Phosphoric Acid, and specially on its action as a Cardiac Poison. John Priestley: Observations on the Physiological Action of Chromium H. G. Brooke, B. A., and E. 0. Hopwood, B.A.: On the Chan- ges in the Circulation which are observed when Blood is expelled from the Limbs by Esmarch' s Method. G.J. Romanes: On the Nervous System of Medusae. Prof. Haeckel: On some of the Lowest Forms of the Sponges. Dott. D. J. Cunningham: On the Spinal Nervous System of Cetacea. Dott. Urban Pritchard: A Microscope adapted for showing the Cir- culation in the Human Subject. Report of the Committee on Intestinal Secretion and Movement. Prof. Burdon-Sanderson, F. R. S.: New Researches on the Elec- nà XXXIII trical Phenomena consequent on Irritation of the Leaves of the Fly-trap (Dioncea muscipula.) Dott. W. B. Carpenter, C. B., F. R. S.: The Morphology and Hist- ology of the Nervous System of Antedonrosaceus (Comatula rosacea.) Prof. Struthers: Account of Finger-muscles found in the Greenland ‘Right-whale. Prof. Struthers: Account of Dissections of the supposed Rudimentary Hind Limb of the Greenland Right-whale. Prof. Cleland, F. R. S.: On a Hydrocephalic Skull and on the Du- plicity of the Temporal Ridge. C. T. Kingzett, F. C. S.: On the Action of Alcohol on the Brain. Surgeon Major Johnston: The Dynamics of the Racial Diet in India. Prof. Cleland. F, R. S. On the Morphological Relations of the Lower End of the Humerus. i Prof. Dewar: Recent Additional Observations on the Physiological Action ef Sight. J. A. Wankiyn. On the Effects of the Mineral Subtances in Drinking Water on the Health of the Community. C. 0. Groom Napier. On the Unwholesomeness of Flesh Diet in Tropical Climates. Dott. Cassells. Hypothesis of the Perception of Articulate Speech Dott. Paton: On the Action and Sounds of the Heart. SEZIONE E Geografia Discorso del Presidente CAPTAIN EvANS, C.B., F.R.S., F.R.G.S., Hydrographer to the Admiralty. Octavius C. Stone: On his recent Journeys in Newio Guinea. Kerry Nicholls: On the Islands of the Coral Sea. Captain V, L. Cameron, R. N., C. B.: On his Jousney through Equatorial Africa. Colonel R., L. Playfair. Travels ìn Tunis in the Footsteps of Bruce. Lieutenant W. H. Chippindall, R. E. Observations on the White Nile between Gondokoro and Apuddo. Captain J. S. Hay: On Akem and its People, West Africa. A. Bowden: New Route to the Sources of the Niger. XXXIV Captain Tizard, R. N. On the Temperatures obtained in the Atlantic Ocean during the Cruise of H. M. S. « Challenger ». J. Murray: On the Geographical Distribution of Oceanie Deposits. J. Y. Buchanan: On tho Specific Gravity of the Surface-water of the Ocean, as observed during the Cruise of H. M. S. « Challenger. » J. Y. Buchanan: On a new Deep-sea Thermometer. Prof. Porter: On some Points of Interest in the Physical Conforma- tion of the Jordan Valley. SEZIONE F scienza Econonica e Statistica. Discorso del Presidente Sir GEORGE CAMPBELL, KCSTME DICESSE Report of Metric Committee. William Tullack: On the Boarding Out of Pauper Children in England. 3 Alex. M. Neel Caird: On some Special Evils of the Scottish Poor Law. Dr. Neilson Hancock: On Savings Banks as a State Function de- veloped by Charity organization. Hyde Clark: Note on the Part in the Operation of Capital due to Fixed or Limited Amounts invested in Trade. His Excellency Don Arturo.de Marcoartu: On Spanish Mining M. Botly. On Agricultural Statistics. M. Jephson. On the Valuation of Ireland. M. Jolly. On Physical Education and Hygiene in Schools. M. Tait. On Insurance against Accidents at Sea. Dott. Beddoe, F. R. S. Report ot Anthropometric Committee. J. Mathieson, Junr: The Silver Dilemma. Stephen Mason: The Depreciation of Silver and a Gold Standard in India. Dott. Neilson Hancock: On the Importance of Extending the British Gold Staudard, with Subordinate Silver Coins, to India, as a Remedy for the Inconvenience in India of a Rapid Depreciation of Silver. Sheriff Russsell: On the Organization and Operation of the Sheriff Courts in Scotland, aud relative Judicial Statistics. Rev. Aaron Busacott: On the present Extent of Slavery and the XXXV Slave Trade, with a Reference to the Progress of Abolition since the close of the American War. P. Hallett M. A. Report of Committee appointed to Investigate a Common Measure of Value in Direct Taxation. W. Jack, LL. D: On the Results of Five Years Compulsory E- ducation. J. Heywood, F. R, S.: On the Memorial of Eminent Scientific. Gen- tlemen in favour of a Permanent Scientific Museum. Rev, Dott. M. Cann: On the organization of Original Research. St. John Vicent Day C. E.. F. R. S. E. On Recent Attempts at Patent Legislation. Rev. John T. Burt. The Economy of Penalties. Rev. William Ross, F. S. A. S. 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Communication between Passengers and ‘Guards in Railway Trains. — RITO PARTE SCEENTIIERICA: SU DI ALCUNE NUOVE SPECIE FOSSILI DEL CRETACEO MEDIO IDO 4 A IUIELO BR ETIDE:RIA del Prof. SAVERIO CIOFALO ALLA POCIETÀ DEI NATURALISTI DI Mopena —_SPGRRIS2_- Nell’ ultimo lavoro, che venne pubblicato negli atti di cotesta Società, ebbi a far rilevare come il Cretaceo di Caltauturo, tuttochè studiato da Illustri Geologi, pure offre sempre dei nuovi materiali da poter essere oggetto di stu- dio speciale pel Naturalista. Richiamai l’ attenzione degli onorevoli Soci, pubblicando la serie dei fossili, che avevo sino allora raccolti in quella contrada, facendo sperare che altri nuovi oggetti si potes- sero ivi raccogliere. Diffatti da quel momento non ho lasciato di far conti- nuare le ricerche; e debbo alla gentilezza del mio carissimo amico Signor Giovanni Lamanna Coppola, una buona rac- colta deì fossili, che io posseggo di quella contrada. In un’ ultima escursione poi, che vi faceva il detto mio amico, oltre ai bellissimi esemplari di varie specie di Ostree, che sono abbondantissime, tra cui alcuni esemplari molto svi- luppati dell’ Ostrea Syphax Coq. di cui qui sotto ne dò le o dimensioni, ebbi a ricevere un conservatissimo esemplare di Hemiaster ed un bel frammento di Belemnite. Mi furono molto più cari questi due fossili, sol perchè non ne avevo potuto sinora trovare. È nutro fiducia che se le condizioni di sicurezza miglioreranno nella nostra Provincia, più accu- rati esami in quelle contrade procacceranno ricchezze pa- leontologiche tali, da paragonarsi al certo a quelle trovate dall’ Illustre Geologo Professor Coquand nelle regioni del- I’ Africa, ed a quelle raccolte dal Chiarissimo Professore Seguenza, nelle regioni di Calabria e di Messina, i carat- teri litologici e stratigrafici delle quali contrade sono iden- ticissimi. Tra gli esemplari dell’ Ostrea Syphax, di cui ho parlato, i più completi hanno le dimensioni seguenti: Lunehezza i 09 Larehezzai; 290886 Spessezza 065." 056%" 06052 Ecco pertanto l’ elenco dei fossili sinora trovati nel cre- taceo medio di Caltauturo, e la descrizione di specie le quali, tuttochè di alcune non se ne ha che soli modelli, pure la forma esterna presenta tali caratteri da poterle far rapportare con molta probabilità a specie nuove. Nautilus laevigatus Sow; Nautilus sublaevigatus d’ Orb; Nautilus... sp.; Ammonites Rothomagensis Brongn; Ammo- nites Mantelli Sow vr.° 2 Pictet.; Ammonites Cenomanensis d’ Archac.; Ammonites Gontoni Defr.; Crassatella Baudeti Coq.; Crassatella Tenouhlensis Coq.; Crassatella minima Seg.; Crassatella dubia Seg.; Venus Reynesi Coq.; Venus Cher- bonneani Coq.; Venus Dotrugei Coq.; Venus meridionalis Seg.; Venus plana Sow.; Venus Cleopatra Coq.; Venus regu- laris Seg.; Cyprina Ciofaloi Seg.; Ciprina trapezoidalis Coq.; Cyprina Calabra Seg.; Cipricardia cardia Seg.; Cypricardia ge Coq.; Cardium Coquandi Nebrodensis Seg.; Cardium gigan- teum Seg.; Cardium Pauli Calabra Seg.; Cardium Seg.; Cardium Regulare Coq.; Cardium cardiatum Seg.; Coquandia minor? n. sp. Astarte tenuicosta Seg.; Hemicardium... sp.j Arca obli- quissima Seg.; Arca Delettrei Cog.; Arca navis Seg.; Arca diceras Seg.; Arca... sp. Dosinia Fourgemolli Coq. Dosinia Delettrei Coq.; Unicardium Matheroni Coq.; Isocardia aqui- lina Cog.; Isocardia numida Coq.; Isocardia diceras?; Tellina parvula Seg.; Mactra producta Seg.; Plicatula paucicostata Seg.; Lima alternicosta Seg.; Lima pauci costata Seg.; Janira tricostata Coq.; Trigonia quadriformis Seg.; Trigonia distans Coq.; Trigonia scabra Samh.; Trigonia undaticosta Seg.; Gerviclia bicostata Seg.; Pinna fragmentaria Seg.; Ostrea delettrei Coq.; Ostrea africana Lamh.; Ostrea africana var. retta.; Ostrea canaliculata d’ Orb.; Ostrea Overwegi Coq.j e var. reticulata; Ostrea Conica d’Orb.; Ostrea Syphax Coq.; Ostrea fiabellata Coq.; Ostrea aliotidea Geinz.; Ostrea alisoponensis Coq.; Ostrea colamba Desk.; Radiolites Caltauturensis?® Trochus grano- liratus Seg.; Tylostoma propingua?; Serpula Troschosmila tetracyda Seg.; Parasmilia multisepta Seg. VENUS INDISTINCTA, CIOF. Pawi to figro Eeaighi Lunohneza at... ene] Larghezza! sisipis .enssiv è. tam 24 Spessezzan, si slonotg tig. Stoll Modello ovato rotondato, inequilatero, compresso, che tende alquanto verso la forma triangolare, per avere gli apici molto prominenti e fortemente incurvati nella lunula I il lato boccale è alquanto prominente e quasi angoloso, il de lato anale rotondato: il seno della impressione palleale è profondo, largo, pressochè rettangolare. Sulla superficie si vedono gli indirizzi di strie con- centriche. Questa specie è prossima alla Venus faba Sovverby; ma si trova di essere più rotondata e con gli apici più prominenti; è più vicina alla Venus Dutregei Cog.; per essere più inequilatera e con gli apici più prominenti. Di questa specie se ne sono rinvenuti pochi esemplari allo stato di modelli nel Rotomagiano dei dintorni di Cal- tauturo. TAPES MINOR, CIOF. Tav. I, fig. II. ab. Lunghezza; fitto: sv smnaoimmed@ Liarnghezzast 92.000 .1uovryovmmishi Spessezzai} 000 xsdovî sovm; 07 Modello trasversalmente ovato-oblongo, fortemente ine- quilatero, abbastanza rigonfio, cogli apici poco prominenti, ma convessi; la regione boccale breve, ristretta e roton- data, la regione anale larga e rotondata, il margine dorsale, poco curvo corre pressochè parallelamente al margine ven- trale; il seno dell’ impressione palleale è nrofondo e molto allungato; la superficie mostra indizii di costole concen- triche. La Tapes minor è vicina alquanto alla Tapes fragilis; (Venus d’ Orb) ma. più piccola la nostra specie, ha gli apici più sporgenti e nello stesso tempo è più inequilatera. Di questa specie non se ne ha che un solo esemplare rin- venuto nei dintorni dl Caltauturo, dui ISOCARDIA NEBRODENSIS, CIOF. Tav. I fig. II. a. Db. Lunghezzao è ouu0sis0n; “iqmimi 33 Larehezza iii. Lu! <.. — immios Spessezza,... . .0 0. 0 mm 25 Modello trasversalmente allungato, di forma ovato tri- angolare; abbastanza convesso ed inequilatero; gli apici sono prominenti abbastanza, convessi, ed incurvati sulla regione della lunula che è concava; la regione boccale è prominente e quasi angolosa; la regione anale rotondata porta una piega parallela al margine poco prominente. Questa specie tuttochè allo stato di modello pure offre ben marcata una piega sulla ragione anale. L’ Isocardia nebrodensis, Ciof. è vicina alquanto alla Isocar- dia Ataxensis d’ Orb; però si osserva di essere più tras- versa e più inequilatera, cogli apici meno prominenti e con una piega sulla regione anale. Questa specie è stata rinvenuta nel cretaceo dei dintorni di Caltauturo. CARDIUM SUBAEQUILATERUM, CIOF. Tav ti dig. IV. ar DI Einenezzal +... e « LUMMLIO ltarehezza e, n. mid SPESSEZZA Ia MII Conchiglia triangolare, quasi equilatera, poco rigonfia, cogli apici prominenti e convessi; il lato anale è più spor- gente del boccale, entrambi sono pressochè retti e formano un angolo ben distinto là dove si uniscono al margine cen- SO2100 (BEGIN trale che è leggermente curvo; la superficie è ornata da costole concentriche, prominenti, ravvicinati, angolose. Questa specie è molto affine al Cardium Coquandi Seg. rinvenuto nella stessa località, differisce perchè più equila- tero, colle costali più prominente e cogli apici meno spor- genti. Questa specie è stata trovata anco nel cretaceo di Cal tauturo. Termini-Imerese. Dicembre 1876 SPECIES ITALICA ORDINIS DIPTERORUM (Muscaria Rnd) STIRPIS XIX SCIOMYZINARUM revisio a Prof. CAMILLO RONDANI e -- Stirps SCIOMYZINAE Rndn. ScIoMyYzIDES, Fall. Zett - DoLICOCERA, Latr. Macq. HELOMYZIDES, p. Ww. - TETANOCERIDA Bigot. SCATOMYZIDA, p. Fall. etc. Stirpis charact: Oculi in utroque sexu remoti. Antennoe triarticulate, sapius erecte, arista dorsuali. Proboscis brevis, crassa, membranosa, subtus labiata. Palpi non aut parum producti ultra epistomium, fili- formes, vel paulo sub-clavati, numquam in spathulam di- latati. Epistomium setis validiusculis destitutum, vel nudum vel sub-nudum, aut vix genis ad latera vel inferne pilo- sulis aut brevissime setulosis. Alarum vene longitudinales semptem, quarum quinque anteriores costalem attingunt: prima distincta et completa, non ad apicem interrupta, nec in callositate diffusa: se- cunda nuda non neque brevissime ciliata: ista et proece- dente in costali semper magis vel minus distantibus. VIRIIS, Calyptra parva, aliquando vix distinguenda. Abdominis. segmenta 5-6 distincta, proeter apicalia parum observanda. Pedes parce setosi, tibiis tamen saltem anticis et po- sticis, seta vel setula erecta sub-apicali extrinsecus distin- guenda (1). BB. AA. CC. Generum Italicorum distributio Oculi oblongi, sub-horizontales. Facies tota ab antennis ad os inclinata. Antennae articulo ultimo apice obtuso, non mucronato. Alarum vena ultima postica margini producta. G. I. PELIDNOPTERA Rndn 1856 Sp. typ Sciomyza nigripennis, Mgn. Antenne articulo ultimo, apice mucronato. Alarum vena ultima postica abbreviata, longe a mar- gine sistens. G. II. TRIGONOMETOPUS, Macq. Sp. typ. Tetanocera frontalis, Mgn. Oculi vel rotundi, vel sub-ovati, sed non horizontales.. Facies non aut vix, aut partim tantum inclinata. Vene longitudinales alarum quarta et quinta valde extrinsecus convergentes, et apici approximata. G. III. EGGIZONEURA, Rndn 1861 Sp. tip. Lucina fasciata, Mgn. Vena alarum quarta et quinta non aut vix ad apicem convergentes, nisi paulo divergentes. (1) Vida Notam (1) post tabulam analiticam generum. - {i — Scutellum macerochetis duobus tantum armatum. Antennarum articulus secundus circiter longus ut tertius. Arista crebre pilosula, articulo penultimo non paulo longo. G. IV. DICHETOPHORA Rndn 1868. Sp. typ. Tetanocera obliterata Fab. EE. Antennarum articulus secundus satis longior tertio. Arista sub-nuda, articulo penultimo longiusculo. G. V. SEPEDON Latr Sp. typ. Syrphus sphegeus Fab. DD. Scutellum setis validiusculis quatuor armatum. F. Epistomium buccula supra os non manifesta. G. Vena transversa exterior distincte obliqua, et valde sinuosa, in formam S. fiexa. G. VI. ELGIVA Mgrl. Sp. typ. Tetanocera dorsalis Fab. GG. Vena transversa exterior non aut parum sinuosa et obliqua. H. Antenne ad apicem penicillo setarum ornata. G. VII. COREMACERA Rndn 1856 Sp. typ. Tetanocera marginata Fab. HH. Antenna penicillo apicali setarum destituta. Arista nisi sub-nuda pubescens vel pilosa, sed tam IC superne quam inferne. K. Antennarum articulus secundus setulis aliquibus di- stinctioribus instructus, tam superne quam inferne G. VII. TETANOCERA Dmrl. Sp. typ. Scatophaga cherophylli Fab. ERI VA KK. Antennarum articulus secundus setis distinctioribus- destitutus, saltem superne. G. IX. SCIOMYZA Fall. Sp. typ. Sc. obtusa Fall. II. Arista superne tantum distincte pilosa. G. X. CTENULUS Rndn 1856 Sp. typ. Opomyza pectoralis Steg. FF. Epistomium buccula manifeste praditum. L. Alarum vena ultima postica satis aut valde abbreviata M. Antennarum articulus primus saltem longus ut secun dus: ultimo valde elongato, apice obtruncato. G. XI. LAUXANIA Latr. Sp. typ. Musca cylindricornis Fab. MM. Antennarum articulus primus distinete brevior secun - do, nisi brevissimus: tertius non valde elongatus, nisi sub-ovatus, et apice rotundato. N. Facies plana nisi paulo excavata, non sub-carinato - gibbosa, et lateribus omnino. nudis. G. XII. SAPROMYZA Fall. Sp. typ. Sap. bipunctata Mgn. NN. Facies tumida, scilicet. gibboso-sub-carinata, et late- ribus serie setularum ciliatis. G.. XIII. PROSOPOMYIA Lw. Sp. typ. Pros pallida Lw, LL. Alarum vena ultima postica usque ad marginem pro- ducta. O. Areola basales alarum non distinete elongate ultra originem vene quarte longitudinalis. P. Costa alarum non spinulosa. St Li G. XIV. EXOCHEILA Rndn 1857 Sp. typ. Heteromyza buccata Fall. PP. Costa alarum spinulosa. G. XV. ACTORA Men. Sp. typ. Act. estuum Mgn. 00. Areole basales alarum distincte elongate ultra origi- nem vene quarte longitudinalis. G. XVI. DRYOMYZA Fall. (2) Sp. typ. Musca flaveola Fab. G. I. PELIDNOPTERA Rndn.1856 PHoEoMyIA Schin 1862 - OrITES (prt.) Macq. ScriomyYza p. Fall. Mgn. - OscinIS p. Latr. SCATOPHAGA et Musca p. Fab. Char. Gen.: Facies ab. origine antennarum ad os tota inclinata. Oculi oblongi, sub-horizontales. Antenne breves sub-flexae, articulo tertio sub-ovato: secundo breve; primo brevissimo: Arista vix puberula. Epistomium buccula non instructum. Scutellum setis quatuor armatum. Alce costa non spinulosa: vena secunda longitudinali parum, producta ultra transversam intermediam; septima margini postico producta. Genera Toxoneura Macq., et Palloptera Fall. in stirpe Loncheina- rum invenienda, ubi translata fuerunt, pro absentia setule erecte sub- apicalis in tibiis anticis, et posticis. (2) Ab hoc genere sejuncta sp. anilis Fall, que typica erit generis proprii in stirpe Ortalìdinarum, cui referenda, notam considerando vene secunde longitudinalis alarnm, crebre quamvis breviter ciliate. V. in hac stirpe Gen. Neuroctena Rad. Pedes pubescentes, parce setulosi, sed tibiis quatuor posterioribus setulas non nullas longiusculas praebentibus. Sp. Ital. unica. Sp. 1. P. migripennis Fab. Fall. Mgn. Zett. Rndn. Schin. Fusco-ferruginea, epistomate paulo albicante: Antenne et frons luteo-ferruginez - Palpi pallidiuscul. Alce brunneo-fuliginosse, ad costam saturatiores : venis longitudinalibus quaria et quinta ad apicem sub-conver- gentibus. Pedes brunnei, tarsis pallidioribus. Halteres fuscìi petiolo pallido. Non frequenter lecta in montuosis alpinis, et etiam in Apenninis Italie centralis et medize. G° II. TRIGONOMETOPUS Macq. Schin. Rndn. ‘ TErANOCERA Mgn. Vol. 6. OxyRHINA Men. 7. Zett. Char. Gen.: Frons satis porrecta: Facies valde declivis. Antenne erecte, articulo ultimo longiusculo, apice mucronato; penultimo breve sub-cyatiforme; primo bre- vissimo: arista longa sub-nuda, vel vix puberula. Gene setis aliquibus exiguis; buccula non observanda. Oculi ob-ovati, horyzontales. Scutellum quatuor setosum - Calyptra minima. Alarum vena ultima postica abbreviata, et longe a margine sìstens: quarta et quinta extrinsecus parallelis. Pedes femoribus anticis longe setosis: tibiis quatuor posterioribus extrinsecus non setulosis, intermediis apici tantum spinulosis, posticis setula erecta. sub-apicali. — GIS Sp. Italica unica. (1) Sp. 1. T. frontalis Mgn. Macg. Zett. Schin. Rudn. Sub-testaceus, fronte pallidiore, lineis duabus longitu- dinalibus obscuris. Antenna ferruginee ; arista albicante, basi fusca. Thorax lineis duabus dorsalibus sub-ferrugineis, fron- tales continuantibus. Abdominis segmenta postice plus minusve infuscata. Halteres pallide testacei. Alce paulo fusco-lutescentes, venis transversis, et ap- pendicula sub longitudinalem quintam, fusco-limbatis; tran- svesa intermedia apici opposita secunda longitudinalis. Pedes corpore concolores. Raro legitur in Italia media et australe, et etiam in Sicilia. inventus. G. III. EGGIZONEURA Rndn 1861 Lucina Mgn. Macq Schin. (exclus: Syn. SAL- TICELLA Desv) Rndn. 1856 (2). Char. Gen: Antenno breves sub-deflex2, articulo tertio breviter ovato, fere duplo longiore praecedente, arista nuda. Oculi sub-rotundati: Frons paulo porrecta, in vertice tantum setigera; Epistomium paulo reflexum, buccula non distincta. Scutellum setis quatuor praeditum. Alce costa non spinulosa; venis longitudinalibus quarta et quinta extrinsecus satis convergentibus et apici appro- ximatis: areola ultima axillare angulo infero producto et acuminato. (1) Sciomyza fuscipennis Mgn, habitu et colore similis nigripenni, sed satis diversa est, nec congener: et Ortalidinis referenda pro charactere vene seeunde alarum ciliate, et generice Lignodesia vocata. (2) Nomen Lucina iam pro Gen. Molluscorum adhibitum 1791. Poveli( [lire Femora postica distincte incrassata. Anus maris genitalibus intlatis et sub-inflexis. Sp. Ital. unica. Sp. 1. T. maculipes Rndn: Proxima E. hispanic@e Mgn. a qua vero difert notis pluribus, Scutelli, Abdominis, Pedum etc. ut in diagnosi sequente. Antenne rufo-sub-ferruginea, articulo tertio superne saltem basi nigricante. - Palpi lutescentes. Frons luteo-fiavicans, vitta nigricante intermedia longa ut oculi: in parte anteriore prope singulum oculum puncto impresso : facie et epistomio albidis, sericeis. T'horax dorso fusco-griseo, vittis fuscioribus plus mi- nusve distinctis, exterioribus in maculas sepe divisis : pleu- ris pallidis sub-sericeis. Scutellum rufescens, in medio obscurum - Halteres albidi. Alce dilutissime lutescentes, areola secunda in costa saturatiore: venule transversa intermedia macula, et exte- rioris puncto antico fuscis. Abdomen fuscum, paulo grisescens, nec fasciis trans- versis, nec incisuris segmentorum nigris: genitalibus ma- ris rufis. Pedes testacei pauio albidi variegati, femoribus posticis, preesertim in mare satis crassis; in utroque sexu subtus parte apicali biseriatim spinosa: Tibiis anticis et posticis apice, et femorum maculis sub-apicalibus fuscis, preesertim posticorum: femoribus an- ticis subtus irregulariter infuscatis: intermediis spinula api- cali, et duabus antice armatis: Tarsis testaceis, articulis apicalibus fuscis vel nigri- cantibus. Rara in Italia centrale, media, et australe. G. IV. DICHETOPHORA Rndn. 1868 TETANOCERA Fall. Mgn. Macq. (1) Zett. Lw. OREGOCERA p. Rndn. (olim ) LIMNIA Schin (non Desv) (2) SCATOPHAGA p. Fab. Char Gen.: Oculi sub-ovati, transversi - Epistomiwm nudum, buc- cula nulla. Antenne in fronte porrecta orientes, longitudinem cir- citer capitis aquantes: articulo basali parum distincto: duobus sequentibus fere sub-seque longis; ultimo superne excavato et sub-acuminato: precedente lato et compresso: arista densissime pubescente. Alarum vena secunda longitudinalis vix producta ul- tra transversam intermediam: ultima postica usque ad marginem elongata: transversa exteriore paulo, non valde sinuosa. Scutellum setis duabus tantum validiusculis armatum. Pedes longi, nudi, et non nisì apici tibiarum setulosi, et femoribus in parte apicali fera biseriatim spinulosis. Sp. Ital. unica. Sp. l. D. obliterata Fab. Fall. Mgn. Macq. Zett. Lw. Schin. Rndn. Corpus rufescens, dorso preesertim thoracis subcinera- scente - Frons porrecta in parte supera declive. Frons tlavescens nigro-puntata: epistomium albo-mi- cans. (1) Gen. Cylindrie Desv adscripta, quod insufficientia characterum non satis notum, et pro specie exotica instructum. (2) Characteres panci Limnie Desv. speciebus pluribus T'etanocerorum Meig conveniunt, et nullo modo servandum Gerns istud aliis rationibus, ut noto ad Gen Coremacera, Re gti Antenna fulvescentes; arista albicans basi fiavida. Thorax superne lineis sub-ferrugineis, vel fuscis. Abdomen dorso fusco, maris ano rufescente. Ale sub-angustate, sub-limpidae sed obsoletissime fu- sco-reticulate, et supra venam. tertiam in costa maculis fu- scis seriatis 6-7 - Halteres albicantes. Pedes longiusculi lutescente-flavidi, tarsis apice fuscis. Non rara in Italia superiore et media. G. V. SEPEDON Latr. Fall. Mgn. Macq. Zett. etc. Bacca et SCATOPHAGA Fab. MuLio et Musca Pnz. SyRpHus Fab. - Musca Scop. Rossi. Char. Gen.: Antenna capite longiores, porrecte, articulo primo distincto, secundo elongato, circiter duplo longiore tertio: isto ad apicem sub-acuminato - Arista crassa sub-nuda ScUTELLUM bisetosum tantum. Alarum vena lungitudinalis secunda costali conjuncta ante transversam intermediam: ultima postica usque ad marginem producta: transversa exteriore paulo arcuata sed non valde sinuosa. Pedes s1b-nudi, tibiis tantum apici setigeris, et femo- ribus posticis elongatis et crassiuculis, in parte apicali subtus biseriatim spinuligeris. Preterea Frons non porrecta: facies non declivis; Epistomium non buccula instructum, et sub-oculos satis descendens etc. Species Italicae. A. Corpus atrum nitidissimum, pedibus rufis. S. I. Spheegeus Fab. AA. Corpus cum pedibus testaceum. Sp. 2. Spinipes Scop. CA gl Obs. et Synon. Sp. I. S. Sphegeus Fab. Rossi Fall. Pnz Mgn. Zett. etc. rufipes Fab. Pnz - palustris Latr. Niger nitidus, non raro paulo sub-carulescens: capite vero semper cerulescente - Pa/lpi nigri. Antennae nigra, arista albida basi testacea. Thorax paulo grisei adspersus, lineis duabus superis nigricantihus. Scutellum apice sepius paulo ferrugineo. Alae vix dilute sub-flavidae, venis transversis leniter infuscatis. Pedes rufo-ferruginei, coxis nigris, tarsis apice fuscis. Sp. 2. S. Spinipes. Scop. Rossi Schin. Rndn. Haeffneri Fall. Mgn. Macq. Zett. Ferrugineus Duf. Testaceo-sub-ferrugineus, epistomate pallido, albo-ni- tente. Antennae rufescentes apice nigro, arista basi rufa apice albida - Pa/pi flavo-rufi. Frons fulvo-flavescens, maculis duabus nigris ante api- cem: facie sub-antennas nigro-bipunctata. Thorax dorso cinerei adsperso, et fusco-lineato. Halteres fusco-lutei, petiolo pallido. Abdominis dorsum serie intermedia punctorum fusco- rum. Alae pallidissime lutescentes, ad costam flavidi mar- ginatae: venis transversis paulo fusco-limbatis. Pedes toti pallide testacei. Frequenter legitur in tota Italia. MG G. VI. ELGIVA Mgrl Rndn. Schin. TEeTANOCERA Fal). Mgn. Macq Zett. Lw. ScATOPHAGA p. Fab. - Dictia Fab. (non Desv). CHIONE p. Desv. Musca Lin. Scop. Rossi Pnz. Char Gen.: Antennae erectae, longae circiter un caput, articulis duobus ultimis longitudine parum diversis: articulo se- cundo, saltem superne, setis aliquibus instructo: tertio in dorso, magis vel minus excavato: arista pubescens vel breviter pilosa. Scutellum setis quatuor armatum. Alarum vena ultima postica ad marginem producta, transversa exteriore valde sinuosa, circiter in formam S. Pedes femoribus magis vel minus setosis vel spinu- losis, tibiis subnudis, apici tantum setulas praebentibus. Sp. Italicae. A. Arista subnuda vel puberula, non pilosula. B. Vena quinta longitudinalis puncto fusco nullo notata, praeter nigredinem venarum transversarum. C. Femora antica et postica subtus in parte apicali spi- nulosa, in utroque sexu. Scitiogruia nz. CC. Femora postica tantum spinulosa, anticis piligeris, vel setigeris. Sp. 2. cucullaria Lin. BB. Vena quinta longitudinalis, praeter nigredinem vena- rum transversarum, puncto aliquo fusco vel nigri- cante notata. D. Puncta nigricantia venae quintae aliqua inter duas venas transversas, et aliqua in parte exteriore dis- tributa. i A i a, (I E. Arista testacea. Antennarum articulus secundus parum brevior tertio. Sp. 3. dorsalis Fab. EE. Arista albicans. Antennarum articulus secundus paulo longior tertio. Sp. 4. albiseta Scop. DD. Puncta nigricantia venae quintae aliqua tantum inter duas venas transversas. Sp. 5. lateritia Rndn. AA. Arista manifeste pilosula. Sp. 6. Turquii Rndn. Diagn. at Synon: Sp. 1. E. rufa Pnz. Lw. Zett. Schin. Rndn. cuncullaria Fab. Fall Zett. (Ins. Lap.) Ferruginea; epistomio albicante - luteo; fronte fulve- scente, linea utrinque testacea et sulco medio nitido, antice inter antennas et oculos macula fnsca, puncto nigricante ad unumquodque latus praecedente. Arista basi rufescens, apice albicans. Thoracis dorsum grisescens, lìneis. quatuor testaceis. Alae sub-flavescentes, venis transversis late fusco- cinctis: sub apicem venae longitudinalis tertiae, macula dilute fusca, et intra apicem alae aliis maculis absoletis- simis 2-3 notatae. Pedes rufescentes: femoribus anticis et posticis subtus spinulosis. Non frequens in Italia superiore et media. Sp. 2. E. cucullaria Lin. Lw. Zett, Rndn. Schin. Men. (exclus. synon). Ferruginea, epistomate albo-nitente et notis pluribus similis praecedenti,.a qua tamen certe distincta, praecipue femoribus anticis inferne non spinulosis. Praeterea thorax in cucullaria fusco-sub-griseus, non Ue pg rufo-ferruginosus, et anfennarum articulus secundus fere longitudinem non superans sequentis, et haud manifeste longior ut in rufa, speciem facile distinguunt. Raro lacta in Italia centrale. S. 4. E. dorsalis Fab. Mgn. Zett. Lw. Schin Rndn punctipennis Fall. Ferruginea, epistomio albido, fronte flavo-lutea, punctis nigris ad basim setarum, et vitta ineompleta media testacea. Antennae cum arista rufo-testacea; articulo secundo subbreviore tertio. Thorax grisescens, dorso fusco-lineato, lateribus: vitta albicante. Alae turbidae, costa a vena prima ad apicem fusco- lutescente, basi fiavicante: vena transversa intermedia sa- turate fusco cincta: exteriore ad utrumque apicem fusco- punctata: quinta longitudinali punctis fuscis 2-3 inter ve- nas transversas, et unico extra notata. Pedes rufo-testacei, tibiis anticis aliquando ad. apicem infuscatis; femoribus posticis in mare tantum subtus spinu- losis. Frequenter legitur InItalia superiore ed media. Sp. 4. E. albiseta Scop. Schin. Rndn aratoria Fab. Mgn. Macq. Zett. rufifrons Pnz. - interstincta Fall. Rufo-testacea, facie et genis albidis, fronte fiavescente nigro-punctata ad originem satarum, et mactula nigricante signata inter oculos et antennas: istae rufae, arista albi- cante. Thorax dorso testaceo vitta utrinque alba, et. in me- dio albidi paulo vittato et fusco lineato : pleuris albo-griseis. Alae circiter ut in praecedente, costa tamen minus fu- Sca, et punctis venae quintae inter transversas ad summum duobus. RIO) gs Pedes colore corporis, femorilbus posticis in mare sub- tus spinulosis, etc. A praecedente cui similis, Fuga albo aristae, articu- loque secundo antenarum paulo ‘longiore itertio, praecipue distinguenda: sed difert etiam colore corporis dilutiore ; statura paulo majore; costa alarum minus infuscata, pun- ctis fuscis vena quintae ad summum tribus ; pedibus semper unicoloribus, tibiis apice numquam infuscato etc. Non rara in Italia superiore, magis infrequens in cen- trale et media. Sp. 5. E. lateritia Rndn, Statura et habitu similis dorsali, a qua vero distin- guenda characteribus pluribus, et praecipue; Antennarum articulo tertio distincte obscuro, praece- dente rufo-testaceo: et arista part» basali rufescente, api- cali albida: etc. Alarum puncto nullo nigricante extra venam tran- versam exteriorem. Aliae notae speciei sunt. Antennarum articuli duo ultimi aeque longi, apicali late obtruncato. Frons flavo-rufa, utrinque prope oculos nigro-tripun- ctata, punctis duobus anterioribus inter radicem antenna- rum et oculos sitis: puncto ocellari et macula occipitis, nigricantibus; vitta intermedia fusca parum perspicua. Thorax in medio dorsi paulo cinerei adspersus, vittis quatuor fusco-testaceis, distinctis; pleuris cinereo--canis, fascia longitudinali testacea. Alarum costa vix paulo fusco-lutescens, spatio tamen primis duabus venis interposito magis luteo flavido: vena quinta longitudinalis inter duas transversas normaliter puncto unico fusco notata: transversis ut in dorsali in- fuscatis. — 120 — Sprengel, Hildebrand, Sachs, Strasburger,ec. sono fenomeni della più alta importanza e che richieggono d’ essere tenuti in sommo calcolo dal filosofo naturalista. Se gli insetti sono gli agenti incoscienti della polliniz- zazione ciò non toglie che le molteplici piante offrino le più svariate strutture nelle diverse parti e sempre allo scopo di facilitare la fecondazione propria o quella delle affini; strutture e modi che non debbonsi ascrivere a sem- plici cambiamenti e modificazioni di tessuti, ma che hanno la loro ragione d’ essere in una causa prima che per suoi effetti e per i suoi generali caratteri non esitiamo a chia- marla istintiva. È sufficiente un rapido sguardo alla pol- linizzazione incrociata, come avviene nella Aristolochia clematitis per persuaderci di ciò, alla singolare struttura del fiore della Salvia pratensis, come ci viene descritta dal Sachs e dal Delpino, alla pollinizzazione incrociata della Viola tricolor e alla singolare struttura del suo fiore, alla struttura egualmente importante e curiosa della Epipactis latifolia e di cento altre piante che rivelano nella disposizione della forma generale del fiore e parti- colare delle sue parti gli effetti evidenti dell’ istinto, come noi l’ abbiamo definito e in uno stato rudimentale d’ azione. L’ Ibridismo può alla sua volta essere un vasto ed im- portante campo di studio per studiare i fenomeni primor- diali degli atti instintivi, massime per quello che riguarda l’ influenza del grado di parentela sull’ ibridismo, l’ influenza dell’ affinità sessuale; l’ ibridismo reciproco e non IORIRIBCO, i diversi gradi dell’ affinità sessuale. Nè certamente cercheremo di spiegare mediante l’ i- stintività degli atti la ragione per cui apportando simul- taneamente o successivamente pollini differenti sullo stesso stigma, uno dei due solo, debba essere il fecondatore, nè molto meno cercheremo, nei caratteri speciali degli ibridi, dei fatti a sostegno della nostra tesi. Così pure, sebbene — 21 — fossimo tentati di farlo, non azzardiamo a spiegare il perchè i caratteri dei generatori si ritrovino, ora fusi ora disso- ciati nell’ ibrido, il perchè qualche volta ci presentino dei nuovi caratteri; il perchè la loro vegetazione sia lussureg- giante e la loro sessualità debole; mentre poi la ragione del perchè variano assai di più che i loro generatori, de- vesi cercare in altre cause, non certamente d’origine istin- tiva. Da quanto si è fino ad ora esposto risulta evidente la esistenza della istintività nel regno vegetale. I caratteri che tale fenomeno ci presenta nelle piante, sono assai deboli; ma non cessano però d’ essere caratteristici. I fe- nomeni diffatti di eccitabilità, motilità delle piante sensibili, i fenomeni delle piante insettivore, i fenomeni delle piante rampicanti, i fenomeni delia struttura fiorale nelle piante dicogamiche presentano innanzi tutto il fatto che nessuno d’ essi è dannoso alla pianta; anzi tornano di somma auti- lità ed incontestabile tanto all’ individuo che alla specie. È questo fatto, è la variabilità, e il plasticismo di tali fe- nomeni che c’ insegna come l’istinto nelle sue forme pri- mordiali e rudimentali esista già nella sezione dei vegetali. Non ha certo i caratteri nitidi che assume nel regno animale e molto meno i caratteri psichici che tiene nel Regno umano; però noi lo vediamo fare capolino in mol- teplici atti delle piante con fenomeni che sono troppo pla- stici e d’ altra natura per ascriverli ai fenomeni di vita fisica; poco plastici e di natura e di sede ancora bene di- verse per essere ascritti ai fenomeni anche debolmente e primordiali psichici. Dunque tali fenomeni, generali o spe- ciali, debbono essere inseriti fra i primordiali dei fenomeni instintivi ed essere considerati come gli originari dei fe- nomeni istintivi che più tardi, nitidi e precisi, ci appari- ranno nel regno animale. BIBLIOGRAFIA Gegenbaur Carl - Manuel d’ Anatomie Comparée - Trad. Franc. - Paris - 1874. Letourneau Charles - La Biologie - Paris - 1876. Spencer Herbert - ““he Principles of Biologie - London - 1873. Robin Charles - Lecons sur les humeurs - Paris - 1867. Graham - Philosophical Transactions - London - 1861. 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Riordinata la biblioteca, aveva dato mano ad un importante studio Geologico su di una gigantesca Ammonite trovata nel- l’Apennino Modenese. Nel prossimo fascicolo verrà in luce un suo lavoro sui Mol- luschi del Modenese. Modena, 1° Agosto 1877. LA DIREZIONE. — 127 — VUOATRIPEI RI Selache rostrata. — Dai Rendiconti R. Istituto lombardo rilevasi come sia stato testè preso in Vado (Savona), ed acquistato dal benemerito march. Doria, un grosso e raris- simo pesce cane che il chiar. Prof. dell’ Univ. di Pavia con ogni diligenza ha gia studiato, riconoscendo in esso la specie deno- minata Selache rostrata. Scoperta della 'Trichina in Italia. — Nella seduta del 31 scorso gennaio, l’ egregio professore Perroncino sottoponeva all’ esame della Società Med. Chir. di Torino varii preparati di trichine muscolari incistidate e libere, da lui riscontrate in un cane da caccia della nostra razza co- mune, detta più propriamente caprina. Nuova specie di papavero. — Scrive il London Medical Record che nelle vicinanze delle antihcissime miniere di Lauzion si trovano grandi ammassi di scoria minerale colà depositata da molti ,secoli addietro dai Greci. Tali avanzi contengono ancora molta quantità d’ argento per rendere pro- fittevole la sua estrazione, mediante i perfezionati metodi mo- derni. Or bene in uno di questi ammassi di scoria ha dormito per 1500 anni il seme d’ un modesto papavero della specie Glaucium. Appena i detti avanzi minerali furono rimossi l’ u- mile semente fu beneficata dall’ azione dell’ aria e della luce; le sue forze germinative che, trovavansi assopite, si risvegliarono, e si è veduto crescere colà un belissimo papavero dalle corolle gialle che da lunghi secoli gli scienziati credevano estinto, e la ‘ di cui descrizione ci era stata trasmessa da Plinio e Discoride. Ognuno può figurarsi con quali cure oggi si custodisce tale pre- ziosa pianta, che, venuta tra noi dopo una sosta di tanti secoli è destinata a riprodurre nuovamente la sua specie. — 128 — Malattia del Castagno. — Abbiamo vista la relazione, che il Prof. Gibelli ha fatta intorno alla Malattia del Castagno studiata da lui in unione del Dott. Maissen e Pro- fessor Antonielli nel laboratorio della Stazione Agraria speri- mentata di Modena. In seguito agli studii ed alle esperienze morfologiche e chimiche eseguite dai prelodati Signori egli ha concluso : 1. Che la malattia non è d’indole parassitica; 2. Che nelle radici dei castagni ammalati avvi un eccesso di ossido di ferro, probabilissimamente combinato coll’ acido tannico, il quale si de- pone anche allo stato libero sottof orma di granulazioni nel parcu- chima del libro; 3. Che nei castagni ammalati vi è grande defi- cienza di basi alcaline, soda e potassa; 4. Che la stessa malattia invade ed uccide anche i noci. sont RR Rima Tit Frauenfelder Fis] Venus mdistmeta Ciot. Figz.Tapes tunor Ciof. Fi3.3.Isocerdianebrodensis Biof Fig4 Cardrum subaequilaterum Ciot GTambuscio dis panta je n ___—. PARTE UFF ICHALE. irezione par si anno 1877. PRA lenco dei Socii: i i pervenuti in. ‘omaggio dagli Autori, Pubblicazioni Sala: in cambio dalle: Società ed: Accademie corrispon- | gressò tenuto a pn dalla British Assdoiatioh for the advan- cement of SGionGo; PARTE SCIENTIA 108 Sr gia ‘specie fossili del ‘cata Medio di Caltauturo cola tavola). CaMiLLo RONDANI — Species Italicee Ordinis. Dipterorum til gg di i - Rud.) Stirpis xx Sciomyzarum. Dott. GracINTO FEDRUZZI — - Miriapodi del. Trentino DEE Chiloiznati ; Dott. + PAoLO RicoARDI. _ - Istinto IL La - Memoria - (continuazione PSE rta - Serik IL" — Anno XI Fascicoi Terzo e Quarto # — In ogni caso le opinioni emesse sono esclusivamente personali € ‘assume alcuna responsabilità. % 4 £ i { | f' TS PO) PA Ù || Pagina Hierrata Corrige XXII linea 30 Clock — Clock XXI — 30 peudulum —— pendulum XXIII — 419 Systémes — Systè mes XXI — 27 Sperical — Spherical XXRl — 37 Resistence — Resistance XXIV. — 4 Grabpical — Graphical XXV — 5 Calculngati — Calculating XXV — 21 Waut — Want XXV — 35 and — in XXVI — 15 Relatious — Relatiors XXVII — 35 eto — etc XXVII — 20 Hanghs — Haughs XXIX — 19 affiecting — affecting XXIX — 4l Roks — Rocks XXX — 16 Monkeys — Monkeys XXX — 24 Illustrations — illustrations XXXT — 12 Skulwo — — Skulls XXXII — 4 Discorveri — Discoveri XXXII — 27 Newio — New . XXXII — 29 Jousney — Journey XXXII — 34 Akem — Akkem XXXIV — 4tho. — the XXXIV — 26 ot — of XXXV — 31 Staudard — Standard XXXV — 23 Qwai — Quai XXXVI — 1 Steamshi — Steamship XXXVI — 17 dlelay — delay XXXVI — 12 poinets — points XXXVI — 19 Sub aqueous — Sub-aqueous. 146 — © prosito — proposito 146 — 40 Laura — Laurea 146 — 18 dipositate — depositate 146 — 49 dedescrizione — descrizione 146 — 24 Laura — Laurea 147 — 26 ullo — sullo 149 — 12en — un 150 — 2 Sanguiforba — Sanguisorba 152 — 9 ruscellì — ruscelli 154 — 13 ei a dii 156 — 48 panti — punti XXXVII LIBRI PERVENUTI IN OMAGGIO DAGLI AUTORI _CCCCO*”r-- ( Continuazione da pagina XV ) Parnisetti Prof. Pietro — Osservazioni Meteorologiche fatte in Alessandria alla Specola del Seminario - 1876 - Anno XXIII. Omboni Prof. G. — Il Mare Glaciale e il Pliocene ai piedi delle Alpi Lom- barde - Lettera al Prof. Sardelli - 1877. Volpicelli Paolo — Sul piano di prova piccolissimo e non condensatore - Memoria - Roma - 1877. Garbiglietti Antonio — Lettera Archeo-Etnologica al Dott. Dom. Cre- monese - Torino - 1877. Riccardi Dott. Paolo — Saggio di Studi ed Osservazioni intorno all’ At- ) tenzione nell’ Uomo e negli Animali - Modena, 1877 - Parte 1-4. Mantovani Pio — Intorno ad alcuni Ammoniti dell’ Apennino dell’ Emilia - Nota - Reggio - 1877. Riccardi Dott. Paolo — Le Piante Rampicanti - Nota - Modena - 1877. -Fanzago Dott. Filippo — Sopra alcuni Miriapodi Cavernicoli della Francia e della Spagna - Roma, 1877. Omboni — L° Esposizione degli oggetti preistorici che ebbe luogo a Vienna dal 20 Febbraio al 30 Aprile 1876. Bergonzini Dott. Curzio — Un caso di Malattia del Meniére - Nota - Modena - 1877. H. Siebhe — Ennumeratio insectorum Norvegiorum - Fase. II, IV - Chri- stiania - 1877 - (Dono dell’ Università di Cristiania). Ercolani — Osservazioni sulla vita libera dell’ Ascaris maculosa - Memoria - Bologna - 1877. Silheaunu Stefano St. — Dei pest Efettrici e Pseudo Elettrici - Diserta- zione - Napoli, 1876. Sars. G. 0. — Undersogelser over Hardanger fiordens Fauna - 1, Crustacea. Collett Robert — Oversigt as Norges Araneider - 1. Saltigradae, Eitigradi- tae - II Latigradae, Orbitellariae - Bremen - 1877. Rondani Prof. Camillo — Vesparia Parassita non vel minus cognita - Firenze. - 1877. Pedraglio Leone — Gli Incendii e gli Spazzacamini - Milano - 1877 - ( Copie 6 ). Tarry M.- Deux Articles relatifs a l’Indnetion Electrostatique - Paris - 1877. Ludwig Med. Dott. J. M. — Das Oberengadin in Seinem Finfluss auf Ge- semdheit und Leben - 1877. XXXVIII Riccardi Dott. Paolo — Istinto. Studi di Filosofia Naturale - 2-4 Parte - Modena - 1877. Riccardi Prof. Pietro — Sulle Opere di A. Volta - Note Bibliografiche - Modena - 1877. Volpicelli Prof. Paolo — Due memorie di Eletricità - Roma - 1877. Associazione Internazionale Africana, Comitato Italiano - I, Adunanza e Statuto - Roma - 1877. Pr. Gaetano Giorgio Gemellaro e Pr. Andrea de Blasi — Pettini infe- riori del Nord di Sicilia - Catania - 1877 - (Dono di A. de Blasi). Volpicelli Prof. Paolo — Risposta alle Obbiezioni fatte dal Prof. A. Pisati sull’ Elettrostatica Induzione - Roma - 1877. N. Wies — Guide de la Carte Geéologique du Grand-Duché de Luxemburg - Laxemburg - 1877 (Dono della Società di Scienze Naturali del Granducato di Luxemburg). » Carte Geologique du Grand-Duché de Luxemburg - Luxemburg 1877 - (Dono della Società di Scienze Naturali del Granducato di Luxemburg.) Schiff Prof. Maurice — Sur la relations qui existent entre l’ intensité de l’irritation portée sur le nerf sciatique, la hautenr de la contraction muscolaire et le temps qni s’ ecoule entre l’ irritation et la contra- ction - Communication - Genève - 1877. » Sur un mode particuliere d’ irritation èletrique des nerfs phreniques - Genéve - 1377. » Sur une nouvelle fonction du foje et effet de la ligature de la veine porte - Genéve - 1877. » Formation de la pepsine - Genéve - 1877. Th. Lefevre — Excurions Malacologiques a Valencienes, Soissons et Paris - (Septembre 1876) - 1877. >» Rapport sur le travail de M. Vincent, intitulé « description de la faune de l’ étage Landenien inferieur de la Belgique. Paul Lehmann — Berliner Astronomische Iarbruch fur 1877-1878-41879 - Berlin 1870-76. PUBBLICAZIONI pervenute in cambio dalle Società ed Accademie Corrispondenti (Continuazione da pagina XVII) L’ Elettricista - Periodico - Anno I - Firenze, n. 1-12 - 1877. 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Comitato Geologico Italiano - Anno 1877 - Bullettino - n. 2-10. Naturhistorisch Medicinischer Vereins zu Heidelberg - Verhandlungen - Neuf folge - Ester-Zweiter Band - 1877. Zapski Newogossiistrago - Vol. IV - Punt. 1-2 - 1876-77. Société Imperial des Naturalistes de Mosco - Année 1876 - n. 2-4. Annèe 1877 - n. 1-2. Naturwissensaftlichen Vereins fiv Schleschis-Holstein - Schriften - Kiel - Band II - 1877. Zoologisch-Mineralogischen Vercins in Regensburg - 1876 - Corri- spondenz-Blatt. XXXX K. K. Geologischen Reichsanstalt - Jahrbruch - Jahrgang - Wien - 1876 - Band XXVI - n. 4 - 1877 - Band XXIV, n. 1-2 K. K. Geologischen Reichsanstalt - Verdhanlungen - Wien - 1876 - n. 14-17 - 1877 = n. 1-10. Antropologischen Gesellschaft in Wien - Mittheilunghen - Wien - 1876 - Band VI - n. 6-10 - 1877 - Band VII - n. 1-6. R Accademia dei Fisiocritici di Siena - Atti - Serie II - Vol. I - Fas. 7 - 1877. Reale Accademia dei Lincei - Atti - Serie II - Vol. Ill - Parte III - 1876. United States Geological Survey of the tervitories - Report - Vol. IX-X. Academy of Science of St. Louis - Transactions - St. Louis - 1876 - Vol. III, n. 1-3. Nsturforschende-Gesellschaft in Zurich - Vierteljahrsschsift Iahrgang TX und XX. Physikalisch-6konomische Gesellscaft zu Kinigsberg - 1875-76 - Iahr- gang XVI. Société des scienees Physiques et Naturelles de Bordeaux - Memoires - 1877 - II Serie - Tomo II - 1 cahier. K. K. Gesellschaft zur Reéforderung des Ackerbauer, der Natur-und Landeskunde in Brin - 1876 - Iahrgang 56. Smithsonian Report - 1875 - Washington. Zoological Society of Philadelphia - Tifth annual report - Filadelfia - 1877. Gelogical and Geogrophical Survey of the United States. aud of the territories - Vol. II - n. 4 - Washington. Congressional Directory by. Ben. Perley Poore. Neues Lausitzisches Magazin - 52 Vol. - Fasc. 2-3 - Gorlitz - 1876. Schwedische Heilgymnastische Institut - XX Jasres-Bericht - Bre- men - 1877. 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Questi istituti cercano di diffondere la scienza non solo mediante le loro pubblicazioni, ma ben anco concedendo a qualunque siasi persona, senza eccezione alcuna, libero accesso alle loro sedute; e questo è il modo di far cono- scere l’ importanza della scienza nella vita sociale e l’ applica- LANII zione alla vita pratica. La scienza non deve essere monopolio degli scienziati, non dei soli membri dei rispettivi Istituti, ma bensì di qualsiasi persona che abbia voglia di istruirsi. Zooologia. — Quanto a Zoologia (I. Acc. di Sc. di Vienna) il Prof. Exner illustrò il tema che se nelle pareti di un condotto o tubo animale vi si trovano dei muscoli longitudinali, questi contraendosi in generale allargano il lume del rispettivo tubo, e questo allargamento dipende solo dal grado di ingros- samento della fibbra muscolare dietro sua contrazione; la forza con cui succede l'allargamento del lume dipende dalla grossezza dei muscoli longitudinali etc. — Il Dott. Rohon dà dei dettagli sull’ organo centrale del sistema nervoso dei Selachi. —" Lo studente di Medicina Freud presentò un la- voro sull’ origine della radice posteriore dei nervi nel midollo spinale del Petromyzon Planeri e venne al risultato che una parte delle fibbre radicali ha origine da grandi cellule gan- gliari, dalle quali ne ascendono delle altre verso il cervello. — Il Prof. Claus diede i risultati dei suoi studii sui polipi a- calefi dell’ Adriatico, sulla struttura e sullo sviluppo dei generi Aurelia, Chrysaore, Discomedusa, Rhyzostoma etc. — Il Dott. Heider presentò una memoria sulla Sagartia troglodites; il Prof. Heller sulle Tunicate dell’ Adriatico e Mediterraneo (Ascidia mentula, fusca, scabra, Ascidie salpiformi, le quali però mancano tutte nell'Adriatico ). — Il Prof. Kurz descrisse un nuovo parassita degli anellidi che egli distinse col nome di Enicicula Clausii. — Il Direttore Sig. Steindachner presentò (1. c.) una memoria, in cui descrive due nuovi generi | colle rispettive specie di Lacerte dell’ America meridionale e di Borneo: queste sono Tejovaranus Branikti il quale genere forma il passaggio alle Ameividee, e il Lanthonotus borneen- sis, il qual genere rappresenta una famiglia speciale che si avvicina alla Helodermidee del Messico. — Il Signor Krauss presentò una memoria, in cui descrive alcune n. sp. di Ortotteri del Senegal fra cui anche alcuni nuovi generi come Brachyro- taphus, Spathosternum (da collocarsi trai gereri Tristrium ed Oxya ), Acaripha ed altri. — Il Dott. A. Mojsisovies in una sua memoria spiega esser l'epidermide dei Lombricidi costituita XX XXIII per lo più di cellule cilindriche, le quali fanno le funzioni di glan- dule, ed emanano il loro secreto in forma di goccie rotonde per via di un canale poroso della cuticula; questa consta di due strati longitudinali e il clitellum di due differenti forme di glandole etc.. — Il Dottor Marenzeller presentò la descrizione degli Echinodermi e vermi raccolti nella occasione della spedizione polare austro-ungherese; sono 85 sp. fra cui 4 nuove Spongie, 2 Anthozoi, 1 Holothuria etc. — La nostra Società Ornitologica benchè di recente data, da a vedere una gran attività in ogni riguardo; le adunanze vengono frequentate da gran numero di persone di ogni ceto, e le sue pubblicazioni contengono pure argomenti di alto interesse; così il rispettivo Presidente Pelzeln dà una lista delle specie di uccelli già del tutto estinte come per es.: Notornis alba e Mantelli, Porphirio Stanleyi, che non si trovano più; Nostor productus, di cui l’ ultimo individuo fu veduto a Londra nel 1851; l’ ul- timo Camptolaimus labradoricus fu ucciso nel 1852; i due ultimi esemplari dell’ Alca impenis vennero presi nel 1844. — Pelzeln esterna poi il desiderio che le Direzioni dei Musei avessero a pubblicare le liste di uccelli, le di cui specie di già estinte essi conservano nelle loro collezioni. Esso fa conoscere quelle specie che ritrovansi nel Museo I. zoologico di Vienna, come Drepanis pacifica, Platyeris ulietanus (que- sto e un altro individuo nel Museo Britamico sono gli unici esemplari conosciuti). Trichioglossus pygmeus e Notornis alba (unici esemplari) nel museo di Vienna etc.; vi sì conservano pure alcuni scheletri ( Dinormis maximus, didifornus ete.), modelli in gesso etc. — Pelzen descrive il Tetrao Mlokosie- wiczi, il quale vive unitamente al Galoperdix Caucasicus nel Caucaso, e di cui trovansi due maschi ed una femina nel Museo zoologico di Vienna; — per ultimo dà dettagliate notizie sull’ Alca impenis. - Il Pr. Ieitteles riferisce sull’ opera di Blan ford « Eastern Persia » e specialmente sulla fauna ornittologica della Persia, cita la tanto decantata Lucinia Hafizia, la L. Golzii, la Hirundo rustica, che nidifica sino a 4000, e 8000 piedi sopra il livello del mare, la H. «rbica (i Persiani riconoscono qual pegno di fortuna se essa nidifica nelle loro case), la Cotyle rupestris XXXXIV (anche nel Tirolo e nella Carniola) ed il Passer indicus che viene dal Blanford ritenuto qual varietà del P. domesticus. — Il Sig. G. Tasky descrisse il Syrnium uralense Pal. di cui un individuo fu ucciso lo scorso Dicembre 1876 in Moravia. — G. Finger dà notizie sulla fauna ornitologica del lago di New- stedel (Ungheria), miglia)a di Anitre, Himantopus rufipes, Fuli- gula.-Il Sig. A.Neweklowsky dà alcuni ragguagli sul Larus ridibundus e principalmente fa conoscere i grandi vantaggi che apportano all’ agricoltura e selvicoltura, distruggendo grandiose masse di larve di insetti, molluschi etc. — E. Hodek tratta sulla continuata diminuzione degli uccelli, la di cui principal causa ne sono la caccia smoderata, la mancanza nei campi di alberi addatti alla nidificazione e qualche volta anche le in- temperie, le pioggie dirotte, etc. Egli ci da poi anche uno schizzo della fauna ornittologica dello stagno o palude Obedeska- bara, presso Kupinowo nella Sirmia, di una circonferenza di circa 690 ettari e piena di giunchi, scirpi etc.; è popolata da immenso numero di Ardee, Colymbi, Anitre, Pelicani, etc. — Kolaczy dà uno schizzo degli uccelli che per lo passato popolavano il Prater di Vienna. Questo al presente troppo am- modernato offre un aspetto del tutto differente da quello di 30 e più anni fa, in cui alternarono e prati e fitte foreste ed anche qualche palude; era popolata da numerose colonie di ogni speeie di uccelli, come p. es. di Sitta europea, Stagnicola chloropus, Vanellus cristatus, Alcedo hispida, Ardea cinerea, poi Grus cinerea, Phalaecrocorax carbo e molte altri che ora per la maggior parte hanno abbandonato il Prater per man- canza di luoghi addatti alla nidificazione etc. etc. — F. Zeller parlò sulla importanza di nidi artificiali per ritenere certe specie di uccelli utili e a dir il vero anche per rendere più aggraditi i parchi e passeggi pubblici (in quest’ anno vennero da parte della Società ornitologica distribuiti una cinquantina di tali nidi nel parco della città), e desidereremmo che tale usanza venisse addottata anche in Italia. — Devo innoltre far menzione che questa Società venne incaricata dal Ministero d’agricoltura di dare un parere sulla riforma della legge per la protezione degli uccelli. Nel progetto viene permessa la XXXXV caccia entro certi limiti, proibita però quella eccessiva con reti, roccoli etc; viene innoltre raccomandata adatta istruzione nelle scuole, rigorosa osservazione delle rispettive leggi. — Un ibrido di gallo domestico con una femina di Nunuda meleagris presentò alla detta Società il Sig. Baras e ne diede osservazioni importanti. — Un altro ibrido di una (Co- lumba palumbus (maschio) con una Columba domestica (femina) vi fù presentato dal Sig. Dusek; questo bastardo unito ad una colomba rossa. diede dei piccoli, di cui uno era sempre somigliante alla madre e l’altro al padre. — Il Dottor Enderes vi presentò una Surnya nyctea ed un pajo di Ephialtes scops vivi e ne diede rispettive illustrazioni. — Di alto inte- resse è la notizia che diede (1.c.)il Pr. Ieitteles sull'opera di Eversmann « Addenda ad cel, Pallasii zoographiam Rosso-asiaticam » di cui furono pubblicati 3 fascicoli a Kasan nel 1835, 41, 42, e di cui al presente si trovano solo poche copie nelle biblioteche di Berlino, di Londra e Zurigo, ma non com- plete; perciò il Sig. Dresser si è risolto di far stampare l’opera intiera per potere ancora aver più diffusa quest'opera sì rara ed importante. — Ieitteles fa menzione di quanto Eversmann parla della Columba livia e della C. oeneas; la prima vive nelle foreste, la seconda nei villaggi, nidificano come i passeri e vanno in traccia di cibo sui campi, ma separata l una dall’ altra. La C. oeneas soggiace a molte varietà, e tutte le colombe dome-. stiche derivano da questa; aggiunge innoltre che le numerose razze di colombe domestiche derivano da una sola forma tipica. — In qualche rapporto colla detta società si trova la società protettrice degli animali, la quale con diffusione di scritti popolari, del suo giornale (Thierfreund), con premii, e, quando sia necessario, con denunzia di certe trasgressioni, perchè ven- gano punite, cerca di diffondere nel pubblico l’importanza di un buon mantenimento degli animali. Fra tanti altri articoli di grande interesse ne troviamo uno della Signora Aglaja Enderes sulla vita stentata, a cui sono costretti gli uccelli nell’ inverno, articolo scritto in tal modo da toccare l’ animo in favore della loro protezione. — ll Prof. Ieitteles fa conoscere i vantaggi dei pipistrelli e discute erronee opinioni XXXXVI sparse fra il pubblico sui danni che quelli apportano etc.; — Sulla vita degli stornelli tenne un discorso il Signor Now e- klowski. — Vi sono poi diverse notizie per far conoscere la gratitudine, l’ intelligenza, l’ amicizia degli animali. Anche la società botanica zoologica tiene ogni mese una pubblica adu- nanza, e tratta argomenti di ogni genere di zoologia e bota: nica. Fra i tanti voglio solo menzionare quello del Ispettore forestale A. Wachtl sulla Hedobia pubescens H. trovata da lui nel Viscunn album L; vi descrive le industriose mine che la larva rode nel legno. etc.; descrive innoltre due nuovi Cynipidi Andricus Schrokingeri ed Aphilotrix Kirchbergii, colle rispettive galle; dalle galle della prima uscì il parassita Platy- mesopus Eriehsoni Rig. e dall’ altra gl inquilini Synergus vulgaris Hgl, Ceroptres arator Hgl, ed i parassiti Eupelme sp? Siphonura sp® Eurytoma sp? etc. (Sarà ben ancor in memoria di molti la esimia collezione d’ insetti nocivi presen- tati dal Wachtl all’ esposizione di Vienna). — Il Dottor Marenzeller parlò sugli Echinodermi di Marsiglia, fra cui rinvenne una Holothuria fino ad ora conosciuta solo nell’Oceano Atlantico. — Fu presentata da parte del Cte Kayserling una memoria sugli Aracnidi africani, e dal Dott. Lòw un al- tra sui Psyllodi. — Il Signor de Pelzeln da alcune notizie sul Canis pallipes, pervenuto poco tempo fa alla Menageria di Schònbrun. — Il Sig. Tschusi parlò sul passaggio del Turdus roseus avvenuto nel 1875 nella monarchia austro ungarica. — Il Prof. P. Gredler mandò l’ enumerazione descrittiva di alcuni Coleotteri dell’ Africa centrale. — Il Pro- fessor Dott. Mayr parlò sulla singolare forma della testa dell’ Olina e nello stesso tempo fece menzione della scoperta del Dott. Adler della Eterogenia nei Cinipedi. — Il Dottor Brauer descrive alcuni Phyllopodi allevati per la maggior parte nell’ acquario; sono 9 n. sp. appartenenti ai generi Apus, Branchipus e Limmadia, e rimarca essere il maschio della L. africana di particolare interesse, avendosi appena da poco occasione di conoscere il maschio di una altra specie dell’ Au- straliaa — ll Sig. Brunner di Watterswyll parlò sulla sua monografia dei anopteridi. — Nel di gia citato XXXXVII giornale ungherese Termeszetraizi filzeter il Dottor Her- mann tratta della distribuzione degli uccelli in Ungheria, specialmente, dell’Alauda cristata e del Corvus frugilegus ete.; Csatò sul Gypaetus barbatus in Ungheria; il Dott. Karoly sulla fauna ittiologica dell’ Ungheria (Godio uranoscopus Ag., nuovo per questa fanna); Frivaldsky descrive diversi co- leottori dell’ Ungheria meridionale, fra cui Pselaphus meha- diensis, affine al P. longipalpis, Ablepton (n. g.) Treforti che si distingue dal Leptomaston per la struttura della testa, dei palpi labiali etc. etc.; esso enumera anche le deformità os- servate in alcuni coleotteri, etc. — Il suddetto Frivaldsky descrive due nuovi Carabici dell' Ungheria Zuphium hungari- cum affine al Z. testaceum e Amara proxima affine al A. tri- vialis. — Il Sig. Hovvath parla sugli Emitteri dell’ Unghe- ria, nominatamente sulle Reduvidee, la qual famiglia è rap- presentata da 24 sp. e che si divide in 2 sottofamiglie delle Nabine e delle Reduvide; le prime predominano nei paesi si- tuati più verso il Nord, le seconde in quelli del Sud, le Re- duvide erano rappresentate in Ungheria nell’ epoca terziaria; Heer descrisse infatti la Nebia vagabunda, livida, maculata e l’ Harpalus gracilis di Radoboj; troviamo anche le Redu- vide della Dalmazia e di Fiume come Nebia ferus, Coranus Bgypiticus. Harpactor herytropus, Cerascopus domesticus, Redivius personatus etc. — Il Dott. Entz dà la descrizione dei Rizopodi dello stagno salino di Szamosfalva in Transilva- nia, vi descrive alcune nuove specie come: Pleurophrys helix affine alla PI. langeniformis; Plectophrys protifera, il qual genere è da porsi tra il Plagiophrys, ed il Pleurophrys; Or- butinella smaragdea, che differisce poco dalla Orbulina uni- versa d' Orb. la quale forma il rappresentante d’un gruppo particolare afline alla famiglia delle Orbulinide etc. — Devo attirare l’attenzione dei naturalisti al giornale « der z00l0- gische Garten, » che si pubblica a Francoforte sul Meno sotto la direzione del Prof. Nol]; questo giornale ha per princi- pale scopo di far conoscere gli animali in tutti i suoi rap- porti della vita, la loro distribuzione geografica, etc. — Così troviamo nella I.* dispensa del 1877 un ragguaglio del Dottor XXXXVIII Hermes sul Gorilla, Chimpanze, e Gibbon, delle osservazioni del Dott. Fischer sulla vita dello Sciurus rigidus Piet, del Parroco lIaàckel su quella del Miorus glis, e del Dott. Lo vis su quella del Lepus variabilis della Livonia. — Jl Dottor Boetger da notizie sulle razze della Hyla arborea, che egli distingue in arborea come tipo, poi in meridionalis, frenatus, japonicus, e chinensis; parla anche sul cangia- mento di colore, ete. — Marno finalmente dà relazione sul suo Viaggio scientifico in Egitto ed offre. uno schizzo speciale della fanna al T'ura-el-chadra distante un pajo di giornate da Chartum. — Nella /ses il Dott. Vetter da i caratteri della famiglia dei Cocodrilli che divide in Parasuchia, Mesosuchia ed £usuchia,i di cui gruppi fanno passaggio dall’ uno all’ altro. — Il Dott. Ebert riferisce sopra una dissertazione del Dott. Kerbert, la quale tratta sulla epidermide dei rettili, e di altri vertebrati, e sopra una memoria di Brumer che tratta dello stomaco dei diversi mamali. — il Dott. Schneider dà uno schizzo del suo viaggio nel Caucaso con dati della fauna entomologica, ed il Dott. Krone del suo viaggio in Australia, e sopratutto nelle selve della Colonia Vittoria con dati anche sulla rispettiva flora, e principalmente delle felci arboree. — Devo quì far menzione sulla Fauna excursoria malacologica del nostro distinto Clessin di Ratisbona di cui si è pubbli- cato or ora il 3° fascicolo: benchè destinato solo per la Ger- mania, pure riesce di alto vantaggio anche peri Malacologi di altri paesi; vi troviamo indicate le località, la distribuzione geografica, la letteratura e tutto quanto può interessare lo scien- ziato su l’una o l’altra specie; sono anche di alto interesse i dettagli dei proprii studi etc.; questo 3. fascicolo comprende i generi Carychium, Pomatias, Acme, Valvata, Vivipava etc. — Il Sig. Clessin descrive (soc. Malac. di Francoforte) poi una nuova Acne - A. gracilis - del littorale austriaco, e che egli crede doversi trovare anche in Dalmazia ed in Italia; essa si avvicina all’ A. fusca. — Nella Società di scienze naturali di Hermannstadt il barone Hopfgarten unitamente al Signor Reitter dà la nota di alcuni coleotteri che vivono nei din- torni di Hermannstadt e Karlsburg in Transilvania, fra cui il XXXXIX raro Colydium filiforme che vive unitamente alle formiche sul muschiìo; poi anche di 2 n. sp. descritte dal Reitter Atr:- bus microscopicus, ed Abreus punctatissimus. — Il Sig. Henrich da’ illustrazioni sulla vita, propagazione, pesca etc, delle spugne. — Il distinto Sig. Freyer dà (Soc. di sc. nat. Augsburg ) delle aggiunte ai suoi lavori entomologici antece- denti; benchè quelle siano scritte già nel 1864 pure i lepidot- terologi trovano molte osservazioni di alto interesse. — Il Sig. Hoffman descrive (soc. min. zool. di Ratisbonna) alcune n. sp. di Colloophora, Col. achenivora, il cui bruco vive sull’ ovario del Chrysantemunn corymbosum; Col. niveiciliella, il cui bruco vive sulle foglie della Conyza squarrosa (C. leucogra- mella Koll. ); Col. clypeiferella, che vive sui fiori del Cheno- podium murale e rubrum. Botanica. — Il Prof. Reichardt presentò all’I. Ace. di scienze l’ enumerazione descrittiva della crittogame racccolte dal Dott. Wawra alle isole Hawaiche; sono 45 specie, fra cui 14 nuove. — Il Dott. Peyritsch parlò sulla etiologia dei Pelorii, e lo studente di Medicina Waldner trattò sullo sviluppo dell’ Antheridium di Anthoceras, il quale è del tutto diverso da quello delle altre epatiche. — Il Prof. Haberlandt parlò sulle valve che racchiudono i semi di Phaseolus; queste valve hanno origine dall’ integumento esterno dell’ ovulo e constano di 3 a 5 diversi strati; l'epidermide e sviluppata come nelle altre leguminose, lo strato cellulare consta di cel- lule prismatiche, in cui ritrovansi dei cristalli di ossalato di Calce (Ph. vulgaris multiforus), o di cellule imbutiformi (PA. lunatus inamoenus, o di cellule colonnari (Ph. mungo ); gli altri strati constano pure di cellule di diversa struttura; — i semi del Phaseolus sono di struttura endospermatica etc. — Un altro lavoro di Botanica fu dato dal Prof. Tomaschek sulla Palengenesia dell’ Equisetum. — Il Dott. Breitenlechner in una memoria presentata pure alla I. Acc. di Vienna dà raguagli sulla temperatura dell’ albero dipendente da influenze esterne; egli venne al risultato che la temperatura interna dell’ albero durante la transpirazione è a riguardarsi quale un espressione continuata del calore dell’ atmosfera e del suolo; che il calore L dell’ atmosfera viene condotto in direzione transversale, e quella del suolo in direzione longitudinale; che una diminuzione della temperatura del suolo durante la transpirazione apporta pure una depressione di temperatura nell’ interno dell’ albero, e che l’ influsso della temperatura del succo ascendente si diminuisce nel tronco dall’ inbasso all’insù e dall'interno all’ esterno. — Il Dott. Richter (1. c.) parlò sulle Cistoliti della tessitura delle piante. — Il Dott. Weinzierl parlò (Soc. Bot. e Zool.) sulla consistenza delle foglie e delle fibre vegetali. — Il Sig. Freyn parlò (1. c.) sulla Flora dell’ Istria meridionale. — Il Barone Ettingshausen nei suoi studii filogenetici (Acc. I. di Scienze) dimostra che il Pinus laricio e cembra derivano da quello più antico dell’ epoca terziaria, e ciò deduce dai Pini che si rinven- gano fossili nella Stiria. — Il Dott. Staub vi dà la flora del Monte Maggiore nell’ Istria. — Nel Termeszetraizi fùzetek Janka descrive alcune piante nuove per la flora ungherese come Symphium molle, Fumaria supina; e nel gior. di Skofitz (1) fa menzione della Cardamine croatica Schott. trovata presso Cattaro, nuova per la flora della Dalmazia. — Simkovicz descrive alcune piante nuove dell’ Ungheria come Centaurea Iankeana affine alla C. arenaria; Matricaria inodora var. (1) Rapporto al Giornale botanico diretto dal Dottor Skofitz. Questo in tutta la monarchia Austro-Ungarica è l’ unico giornale dedicato alla bo- tanica. Esso porta degli articoli non solamente locali, ma ancora di altre parti. Le 3 dispense pubblicate in quest’ anno danno osservazioni sulla flora Ungherese del Prof. Kevner, su quella della Moravia del Prof. Oborny, su quella della Boemia del Dott. Celakowsky. — Skofitz ha già da più di 25 anni un istituzione che io dubito ne esista una simile in Italia, cioè un cambio di piante. Una tnle istituzione è di sommo vantaggio per i botanici, giacchè con una piccola spesa si può accrescere il proprio erbario con piante di diversi paesi, senza dover dipendere da Professori di botanica d’ alto nome, i quali ben di rado hanno voglia di essere d’ ajuto a chi vuole dedicarsi allo studio della botanica. Con un contributo di poche lire all’ anno si ottiene certo numero di piante desiderate offrendo in cambio certo nu- mero di esemplari. — Oltre il sullodato Skofiz, avvi anche L. Richter a Budapest, R. Richter a Lipsia, Sydow a Berlino ed altri da cui si ponne avere piante da diverse parti dell’ Europa e d'oltremare. LI inundata affine alla M. chamomilla; Cephalorinchus glan- . dulosus var. cataractarum (in litteris ad Boissier Lactuca hispida B.); Lactuca cataravtarum; e nel giornale di Skofitz descrive una Ononis spinoseeformis ed un Epilobium mixtum (Ep. parvifloro adnatum) dell’ Ungheria. — Il Sig. Borbas descrive una Athamanta Haynaldi della Croazia affine alla A. Mathioli Wulf. etc; — poi (nel gior. bot. di Skofitz) dà la descrizione d’ una Inula adriatica (I subhirta-squarrosa ) che trovasi in compagnia della Scutellaria orientalis, var. pinati- fida sui monti al disopra di Vodklau nel litorale Austriaco; nel suo aspetto ha qualchecosa dell’ In. squarrosa ed in parte del- l’ In. hirta ; descrive innoltre il Dianthus Levieri di M. Cuccioli presso Firenze. — ll Pr. Strobl dà (1. c.) osservazioni critiche sulle Viole dell’Italia e descrive una Viola mine, a cui quale si- nonimo appartiene la V. calcarata v. grandiflora di Gussone. — Il Padre Wiesbauer (1. c.) descrive due specie di Viole nuove per la flora dell’ Austria sup. cioè V. scotophyUia Iord: e V. permixta Iord. — Il Dirett. Heldreich (l.c:) enu- mera alcune piante nuove per la flora europea, come Linaria longipes dell’ Asia minore, Anchusa egyptiaca, Asphodelus tenuifolius dell’ Africa settentrionale etc. — Il Dott. Held- reich ha pubblicato il 1. fascicolo del Catalogo sistematico dell’ erbario di Orphanides stato comperato dal Comm. R h o - docanakis, e da questi donato al Museo botanico dell’ U- niversità di Atene: quest’ erbario contiene le piante da lui raccolte nell’ Oriente, e quelle che ricevette dai suoi corrispon- denti in Spagna, Russia, Norvegia, Francia, Italia etc. et. Le piante vengono ordinate secondo il sistema di Endlicher iu parte poi anche secondo Boissier, De-Candolle, Walpers, e località di ciascuna specie sono in ordine geografico. — Nel giornale agrario del Prof. Krafft il Pr. Thiimen descrive la Isaria farinosa, la quale vive parassita sulla Gastropacha -quercus e sulla Euprepria caja, sulla Sphine euphorbiae; essa è affine alla Botritis Bassiana; i periteci appartenenti alli ascomiceti portano il nome di Cordyceps militaris. — Il Dott. Rehm, e Brizelmayr danno l’enumerazione dei Discomi- ceti, e dei Pirenomiceti dei dintorni di Augsburg ed il secondo LII autore enumera anche i Licheni della stessa località (Soc. di Sc. Nat. Augsburg). — Devo far menzione del Parroco Barth di Langenthal nella Transilvania, il quale si occupa a formare , delle collezioni di crittogame della Transilvania, e che mette a disposizione dei Botanici: sino ad ora furono distribuite 3 dispense; in una vi sono 50 specie di licheni e nelle altre due 100 sp. di muschi. Negli scritti della Società di Scienze Natu- rali di Hermanstadt troviamo la lista delle specie contenute nelle dette dispense; fra i licheni sono di interesse Ramalina carpalhica Kéòrb, Peltigera pusilla Wéòrb, Parmelia speciosa Wulf., Lecanora Hageni Ach. etc.; fra i muschi Grimia Muh- lenbecki Schimp. Plagiotkecium Roesii R. ed S. Dicrano- weisia crispula Hd. — Il Dr. Kugy dà notizia d’ aver tro- vato nei dintorni di Puzzolo (Pirano, Istria) il tanto raro Vis- cum oxycedri non sul Juniperus oxycedri, ma sul J. com- munis; fa menzione del Gal/anthus Imperati, che ritiene una varietà del G. niwalis. — Il Pr. Hazslinszki descrive un nuovo tipo di Myogaster, che forma il passaggio tra i Mycetozoi placostageri, e gli angiogasteri, e lo chiama Ophiuridium dis- silienss, affine al Dictydicethalium. — Una nuova alga del- l’ Adriatico che vive parassità su Chatomorpha, Cladophora, Zostera ed altre, viene descritta dal Hauck sotto il nome di Phaophila floridearum, affine alla Aphanochaete; descrive poi una Myrionema Laiechtensteini, che vive sul Lithophyllum agariciforme, presso Rovigo, in una profondità di circa 25 p.; fa menzione della Bangia reflexa nuova per la flora del- l’ Adriatico, che trovasi sul Gelidium corneum, presso Trieste, associata non di rado all’ Er:hrotichia ceramicola, e che sembra molto affine alla B. anvithystina. Hauk osserva inoltre che la Palmaglea aeruginosa, descritta dallo Zanardini, appartiene all’ Aphanocapsa, la quale è a ritenersi come un sottogenere della Gloeocapsa, e che: perciò egli la chiamò G. Zanardini. Così pure egli ritiene il Microthammium ma- rinum di Kitzing per la Chautransia secundata Th.; il Calithamium gracilinum Har. venir confuso col C. thuyodes Àg. e non trovarsi nell’ Adriatico. L'assistente T h ii men descrive un nuovo fungo Phyllostiecta Vossii, parassita sulla Lonicera LIII caprifolii. — Devo quì far menzione che il Direttore Ròssler unitamente al detto Thiimen hanno intenzione di pubblicare un « Herbarium patologicum » il quale deve rappresentare in esemplari istruttivi le diverse malattie delle piante prodotte da parassiti animali, le deformazioni etc.; verrebbero pubblicate 2 o 3 dispense all’ anno in 4,° con 50 numeri in elegante edizione ed al prezzo di 15 marchi per dispensa. — Schulzer de Mickenburg descrive alcuni micromiceti fra cui la Coma- tricha alba che vive sul tronco del Carpinus Betuli , il Prof. Reichardt un ibrido d’Anemone pratensis e pulsatilla. — Giacchè siamo a parlare di botanica devo far menzione d’ una pubblicazione « Vergleichende Zusammenstellung der gebrauch- ten Pfianzensysteme etc. Wien. 1877 » del Prof. Aberle, che deve servir di guida per il giardino botanico di Salisburgo, onde facilitare lo studio delle piante che vi si trovano etc. Aberle segue il sistema di Endlicher, l’unico il quale abbracci la flora di tutto il mondo, ed offra una base sicura di studio al botanico. Vi troviamo anche altri sistemi (Bischoff, Decandolle, Sachs, Reichenbach, e Linneoj]) che devono servire di confronto tra l uno e l'altro; tro- viamo pure un prospetto delle piante fossili di diverse forma- zioni geologiche e specialmente una lista delle’ piante terziarie la seconda parte di quest’ opera darà un enumerazione siste- matica delle piante con indicazione - della provenienza, sino- nimia, letteratura ect. — Si è pubblicato or ora una quarta edizione della flora excursoria del def. Dottor G. Lorin- ser, riveduta da suo fratello Dott. Federico « Botanisches Excursionsbuch fr die deutsch-oester. Linder ete. Wien. » Il sistema è secondo Linneo che è il più facile per i princi- - pianti in questo studio; il numero dei nomi tedeschi è accre- sciuto di più di 500 etc. — Quì voglio poi far menzione avere il Prof. Pancic di Belgrado descritto in apposito opuscoletto una nuova specie di Pinus, il P. Omorika Pancic, conosciuto in Serbia dai "montanari col nome di Omortka. Esso si av- vicina al P. ortentalis; sene distingue però per i suoi coni più piccoli, per le sue squame dentate, per i semi piccoli, ma principalmente per le sue foglie di color griggio. — Il Pro- LIV fessor Griesebach ritiene questo P. Omorika per una va- rietà di P. Orientalis, come anche il P. Schrenkiana; ma Koch e Braun lo riconoscono per una specie distinta affine a] P. Orientalis. — Pancic ritiene doversi trovare questo pino oltrecchè in Serbia anche in Dalmazia ed Ungheria. — Il Pro- fessor Kanitz di Klausenburg pubblica un giornale botanico in lingua ungherese (Mag. Novenytani Lapok), il di cui N. 1. dà la descrizione di un nuovo genere di Lobeliacee, una Hay- naldia, e dà la lista dei muschi del D.r Holuby etc. Mineralogia. — Il Dott. Sipocz spiega (Imp. Accademia di Vienna) un nuovo metodo per determinare l’acqua nei silicati, il che è importante specialmente nel caso che nel minerale vi sia Zontenuto anche del cloro'e della fluorina; die- tro dettagliati studi Sipocz venne a constatare che la Ken: gottite è identica alla Margyrite di Braunsdorf, che la prima contiene piccola quantità di piombo (1.76%), e che la Mar- gyrite di Felsobanya ne contiene una maggior quantità (4.%), dal che si può dedurre una combinazione isomorfa di piombo. — Il Dott. Tschermak fa conoscere che il tipo dei cristalli di mica è monosimetrico e da ciò dietro osservazioni ottiche avere a dedursi un sistema monoclino. — Il Conte Giovanni Pejacsevich descrive (Termeszetraizi) una varietà di pi- solite di Herrengrund, la quale per la sua singolare forma di un nido di uova di uccelli viene sotto questo nome conosciuto da tutti. — Il Sig. Schmidt (1. c.) descrive la cristallizzazione della Cerussite. — Il Dott. Rrenner poi descrive un nuovo Tellurio sotto il nome di Bunsenin — Il Barone Schrò- ckinger (Istituto Geol. di Vienna ) descrive una nuova resina, la quale è un prodotto di ossidazione del petrolio che sorge nella Great Western miniera di mercurio in California, e che egli chiama Posepnite; Schròckinger descrive anche una Fluorite delle miniere di Mercurio di Idria ed un Solfato di Manganese (Szmikite). — Il Sig. Gamper dà (I. c.) det- tagli sulla Labradorite di Kiew, sull’ Anortite del Manzoni in Fassa, e sulla Lazzulite di Krieglach in Stiria. — Nel Isis il Dott. Dittmarsch dà la descrizione d’ una mimera d’ Ar- gento nativo nella Herrerias a piè della Sierra Almagrera (Spagna). LV Geologia e Paleontologia. — Nella Imperiale Accademia di scienze furono tenute diverse letture di alto interesse, così: Il Dott. Tschermak sul Vulcanismo cosmico, in continuazione al suo lavoro sulla formazione probabile dei Meteoriti, in cui fece conoscere che dietro le osservazioni fatte sino al presente tutti gli astri devono nel loro sviluppo compire una fase vulca- nica; i crateri dei monti della luna, i fenomeni eruttivi nel sole, lo splendore delle stelle, la costituzione dei meteoriti, che per lo più somigliano a tufi vulcanici, sono fatti collegati, come è facile a presumersi, mediante un comune nodo. — Il Dott. Manzoni di Bologna inviò all’ Accademia la seconda ed ultima parte della sua memoria: « Briozoi fossili del mio- cene austro-ungherese» dietro materiale rilasciato dal de- funto Reuss; in questo lavoro si distinguono 60 specie di Briozoi cyclostomati figurati su 18 tavole. — Il Prof. Doelter presentò i risultati del suo viaggio geologico fatto in Sardegna; egli fa menzione dell’isola di San Pietro con le sue Trachiti e Rioliti; del Monte Ferro che nel suo interno contiene un vul- cano più antico, il quale a principio diede lave trachitiche, e dopo di queste si formò un vulcanio basaltico esterno, che occupò una grande area intorno al Monte Urtica; al Monte Pizzo maggiore osservò vulcani recenti con coni di scorie, le di cui lave sono di natura basaltica; al Nord del Pizzo maggiore trovansi vulcani con crateri ben conservati ecc. ecc. — Il Prof. Toula presentò alla detta Accademia un profilo geo- logico da Osmanie al Arcer per il Sveti Nikola - Balkan ak Palanka alla Nisava, in cui presentasi un ammasso di roccie cristalline, di granito e di roccie dioritiche; egli vi raccolse numerosi fossili — Calamite.e Annularie nell’ arenaria carboni- fera, Belemniti e Inocerami nella marna calcarea, Briozoi nel neocomien ecc. Egli diede i risultati dei suoi ulteriori studii geo- logici nel Balkan, nominatamente sui depositi sarmatici tra il Danubio ed il Timok, in cui in gran copia si trova la Muctra po- dolica etc. Presentò anche alcune tabelle ipsometriche di diversi parti della Turchia. — Il Sig. Posepny parlò sulla forma- zione dei depositi di sale, nominatamente dell’ America, os- servando che una gran parte dei depositi di sale sulla super- LVI ficie terrestre non doversi {ascrivere al mare, ma bensì al trasporto di combinazioni di cloro per l’ aria, le quali vengono evaporate dal mare. —- Il Dott. Wangen presentò una me- moria in cui tratta della distribuzione degli organismi fossili nelle Indie; fa conoscere il contrasto delle formazioni d’ aequa dolce della penisola e delle formazioni marine dell’ altipianos poi l’ età della singola formazione d’ acqua dolce ecc. ecc. — Il Dott. Novak presentò l’ enumerazione descrittiva di 23 specie di insetti fossili rinvenuti nello schisto a Cypris nel bacino di Eger in Boemia. — Il Signor Clessin dà l’ enumerazione di alcuni molluschi terziari di Undort (Baviera), fra cui una Hyalina Bòttgeriana n. sp., affine di molto alla vivente Helix radiatula, pio una Helix subteres n. sp., assai vicina alla vivente rupestris, un Lymneus undorfensis, molto simile al L. Dupuyanus del miocene di Sansan-ecc. ecc.; Clessin osserva poi chè la Hyalina subnitens non è una forma giovanile della H. orbicularia come crede Sandbergev. — Il conservatore dell’l1. Gabinetto mineralogico l'. Fuchs presentò quattro me- morie, l’una sulla costituzione geologica dell’ Istmo di Suez, la seconda sulla formazione pliocenica di Corfù e di Zante, la terza sulla natura dell’ étage sarmatico e sua analogia nell’ epoca pre- sente e passata, l’ultima finalmente sulla natura del fiysch — L’ Assistente T'eller diede descrizione di alcuni nuovi Rudisti cretacei della Boemia, fra cui due nuove specie Caprina Haueri, e Sphaerulites bohemicus, rinvenute con dei fossili degli strati di Borycan in una fenditura del porfido presso T'eplitz etc. — Nell’ I. R. Istituto Goeologico il V. Direttore Stur mostrò alcu- ne piante fossili: Panites Lundgreni, Ehizomopteris Schenku, Nilssonia polymorpha, Anemazamites gracilis, e molte altre state inviate in dono al Museo dal Dr. Nahtorst di Stoccolma; meritano ogni attenzione le osservazioni aggiunte alle specie più interessanti come, per es: essere la citata A. Schenki senza dubbio il rizoma del Dyctiophyllum; — la Gutbiera di Palsjò sembra a primo aspetto essere le foglie fertili di una felce ana- loga alla Struthiopteris; — le nervature della Ni/s. polymorpha essere caratteristiche per distinguere questo genere dal Pte- rophyllum etc. Stur tratta anche la questione se lo Spheno- LVII phylum appartenga alle Licopodiacee, come opina il Prof. Schenk; in seguito ai suoi proprii studii lo Sphenophillum è a ritenersi nella famiglia delle Calamarie. — A. Gimbel di Monaco mandò una nota sulla scoperta di piante fossili nell’ a- renaria del Tirolo meridionale; queste piante sono del tutto simili a quelle di Finfkirchen ( Ungheria ) ed appartengono senza dubbio alla ftora Permiana; sono coni e rami di Voltzia hungarica; trovansì poi rappresentate Baiera digitata, Ull- mannia Bronnit e Geimitzù, diverse Calamite od Equiseti etc. -- Nel Museo trovasi una ricca e magnifica collezione di cri- stalli artificiali, i quali per la loro nitidezza e perfezione atti rano l’attenzione dei chimici e cristallografici; su questo ar- gomento il direttore del laboratorio chimico Hauer diede dettagliate osservazioni cristallogenetiche sulla proprietà fon- damentale di diverse sostanze cristallizabili. — Il Professore Hochstetter dà la notizia aver il distinto paleontologo di Praga, E. Schary, donata all’I. R. Museo mineralogico, tutta la sua collezione di Trilobiti della formazione siluriana della Boemia. Questa collezione si compone di 187 specie di Trilobiti, e 27 specie di altri crostacei, poi pesci, cefalo podi etc, in tutto 1450 esemplari. E questo un dono di alto preggio sia per la rarità, come per la conservazione, e più di tutto per l’ esatta classificazione. — Il Dr. Tietze diede uno schizzo del Vulcano Denawend in Persia, come pure alcune no- tizie geologiche del plateau al Sud dell’Alburs e descrisse alcune colline artificiali disperse nella pianura del detto plateau ed aperti uno di questi rialzi vi trovò della cenere come prova di cre- mazione. — Anche il consigliere di Stato A bich parlò di una siffatta collina nei dintorni di Digala al lago Ourmia (Persia), dalla quale si estrae la terra per la fabbrica del salnitro: in questa terra di color bruno tcovansi degli strati di cenere, ossa, resti di paglia, sementi d’ orzo, o frumento, framenti di vasel- lami etc. — Il Dott. Drasche diede notizie della sua a- scensione al vulcano Iwavasi Yami in Persia e Fusi Yama nel Giappone (1). — Il IX volume delle Memorie dell’ I. R. Istituto (1) In aggiunta alla fitopaleontologia devesi ben anche far menzione di quanto scrive sulla flora fossile del Belgio il Prof Malaise nel Bol- LVIH Geologico contiene la geologia del terreno lungo l’ acquedotto, che si estende per 14 leghe geografiche dalla sorgente Kai- serbrunn sino a Vienna; l’autore signor. F. Karrer fece i rispettivi studii per tutto il corso dei lavori del detto acque- dotto, egli ci descrive le formazioni geologiche coi rispettivi fossili, le terme di Baden, Voslau etc.; ci da l’analisi chimica dell’ acqua, la sua temperatura; ci da dettagli della costru- zione dei tunnel e degli altri lavori, come pure del materiale di costruzione; ci enumera i diversi oggetti preistorici rin- venuti etc. ete. È un opera di alta importanza per conoscere la costituzione geologica di questa parte del bacino terziario di Vienna; vi sono aggiunte carte geologiche con rispettivi profili, tavole con le figure dei fossili, nominatamente di fora- miniferi, di oggetti preistorici ecc. — Il Dott. Koch diede ragguagli della sua carta geologica della Selvretta. — Il Sig. Radimsky dà notizie’ geologiche dell’ Isola di Pago in Dalmazia, facendo menzione anche della lignite che vi si trova in filoni di 9 a 10 m. in potenza, e di 1300m. in estensione e che è anche di buona qualità. — Il Prof. Hòrnes parla dei fossili giurassici dei dintorni di Belluno, Feltre ed Agordo che per lo più sono Cefalopodi appartenenti ai generi Stepha- noceras, Lytoceras, Phylloceras, Aspidoceras etc; così pure enumera i fossili terziari delle suddette località dell’ Arenaria verde (strati di Schio), i quali concordano col terreno terziario del Monte Titano, col Miocene inf. di Dego, Carcare, Belforte, coll’ètage Aquitanien, e cogli strati di Sotzka. — Devo far anche parola di un lavoro paleontologico fatto dal Dottor Geyler nello scorso anno 1876; esso riguarda la flora fossile terziaria di Cannatone (Sicilia), dove la marna calcare (trubi superiori) contiene numerosi foraminiferi e pochi molluschi marini; sotto questo strato trovasi il gesso in ammassi di 50 a 70 m. di | potenza, e al disotto di questo avvi una marna argillosa lettino della R. soc. Linneana di Bruxelles 1876-77. Egli dà un dettaglio dei diversi periodi geologici del Belgio (Cambriano, Siluriano, Devoniano,. Carbonifero, Giurassico, Terziario e Quaternario) e vi cita le diverse piante che in ciascuno di quelli si sono rinvenute. Dex {trubi inferiori) con coralli, foraminiferi, etc. e finalmente vi seguono il tripoli edi calcari cavernosi. I tripoli appartengono alla formazione marina; gli strati sulfurei alla formazione la- custre. Fra le piante avvi un Pal/macites Stohrianum, che ha qualche somiglianza col Palm. Senegalensis Mass., ed anche in parte col Palm. canaticulatus Heer.; poi un Alnus Nocitonii n. sp. vicina all’A. Gastaldi Mass. etc. Fra gl’ insetti trovansi Libellula doris, ed Eurynome. In generale le piante e gl’ insetti di queste località rinvengonsi anche a Oeningen.. la flora appartiene all’ étage messenien di Meyer ect. — Il Dott. Geyler scrisse pure nella Palaentografphica, una me- moria su alcune piante fossili giurassiche della Proviucia di Kaga nel Giappone, ove la roccia consta di una breccia d’ are- naria rossastra che rinchiude pezzi di quarzo; sotto questa giace un arenaria schistosa e poi il granito; le impronte delle piante trovansi su uno schisto nero, e rappresentano felci , cicadee, conifere etc. etc. — Nel club scientifico, istituzione del tutto nuova (collo scopo di dar occasione agli scienziati di conoscersi reciprocamente, e di avere a disposizione gran- dioso numero di giornali d’ ogni materia scientifica, politica, letteraria etc, ed anche per tenere delle discussioni e letture scientifiche) il Prof. Woldrich parlò sul periodo preisto- rico, preglaciale, glaciale, ed alluviale; — il geologo Wolf diede dettagli sulla frana di un monte presso Stcinbruck caduta mesi fa. (Su questo stesso argomento parlò anche l'Ing. Rziha in una seduta della soc. geografica); — il cons. Miklitz parlò sulle devastazioni dei boschi; — Slirk sul parlare e cantare con descrizione del rispettivo apparato organico, delle sue funzioni ecc. Il Prof. Zittel (Società di scienze naturali di Augsburg) descrive un teschio di Squalodon bariensis rin- venuto negli strati marini di Bleichenbach nella Baviera infe- riore; specialmente le mascelle inferiore e superiore sono ben conservate coi rispettivi denti. Zittel dà i caratteri per cui differiscono li Squalodon, Zeugledon e Pachyodon, e conchiude esser vissuti lo Squalodon nel mare germanico-elvetico al tempo miocenico unitamente allo Sg. Ehrlichù, di cui trovansi resti fossili nel museo di Linz; — Zittel nell’ Accademia di scienze LX di Monaco parla sugli spongiari fossili, segnatamente degli He- qactinelidi che egli divide in due gruppi: Lyssacina e Dictyo- nica — Il Prof. Neugeboren dà l’enumerazione (Società di scienze naturali di Hermannstadt) dei coralli fossili del miocene di Lapugy in Transilvania; di particolare interesse sono: Flabel- lum multicostatum Reuss, Lythophyllium amplum Reuss, Prionastraea Neugeborni Reuss, Rhizangia procurrens Reuss. — A Budapestsi pubblica un nuovo giornale ungherese ( Ter- messzetrizi fùzeter), esso però ci dà anche uno schizzo del contenuto in lingua tedesca, ed in questo modo dà a conoscere che colle lingue nazionali estranee i lavori non trovano alcun pregio fuori di patria. — Questo giornale ci dà importanti ren- diconti sulla gea, fauna, e flora principalmente del proprio paese: così il Dott. Loczy descrive alcuni nuovi echinidi neogeni dell’ Ungheria. — Anche la società di scienze naturale « Isis » a Dresda porta sempre nè suoi scritti argomenti di alto inte- resse; così nella seconda dispensa del 1876 troviamo una enu- merazione descrittiva delle piante fossili di Bockwitz (Sassonia) e di Stàdten presso Halle (Prussia). Paleotnologia. — Anche la società antropologica mette in forza ogni opera per diffondere l’interesse e l’amore per gli studi preistorici, ma pur troppo non può ancora mettersi in concorrenza con altri paesi, in cui questi studi sono in fiore. La risoluzione di rilasciare la biblioteca, e le proprie col- lezioni, le quali contengono molti oggetti di pregio, all’I. Mu- seo di storia naturale in causa di mancanza d’addatto luogo, fa conoscere abbastanza il disinteresse del pubblico scientifico a questa scienza. — Ma ad altro. — 11 Prof. Woldrich diede notizia di alcune scoperte preistoriche a Pulkau (Austria inf.) come lavori di pietra, d’ osso, di bronzo, ossa di animali fra cui un cranio di Canis familiaris intermedius il quale presenta dei caratteri sia del Canis familiaris palustris Ritimeyer che del Canis fam. matris optima Jeitteles. Esso appartiene all’ età del bronzo e discende probabilmente dal Dib africano o dal grande sciacallo addomesticato già nei tempi antichi e portato in Europa per via commerciale nella succitata epoca. — Il Dott. Wankel descrisse una caverna (Evahòhle) in Moravia, LXI in cui furono rinvenuti alcuni oggetti d’arte unitamente ad ossa di Ursus speleus, da cui è a dedursi che deve aver vissuto luomo già all’ epoca di questi quadrupedi. — Il Dr. Wankel, parla anche di una figura di ferro con bella patina verde oscura rappresentante un toro, rinvenuta anni fa nella grotta di Byciskala (Moravia) rinchiusa in un vaso unitamente a del miglio carbonizzato: il lavoro è tale da poter dedurre che i rispettivi abitanti avevano diggià cognizioni dell’ industria del metallo, il che non si può riferire ai popoli di Byciskala, che vissero nel secondo secolo a. C, e quindi deve essere stato im- portato da altro paese. Questa figura ricorda il toro di A pis, e rappresenta un Idolo. — Il Dr Wankel poi, riferendosi ad una lettura tenuta dal Brocca al congresso preistorico di Budapest a proposito dei cranii trapanizzati, descrive il cranio di una ragazza di forse 10 o 12 anni con segno di una ferita non del tutto cicatrizzata e trovata da lui nella sumenzionata caverna di Byciskala; la ferita ha un aspetto come se fosse prodotta da una raschiatura, non in causa di malattia, ma bensì per superstizione, cioè per scacciare i cattivi spiriti, de- monii ecc. — Il Conte Wurmbrandt, riferisce sul con- gresso preistorico a Buda Pest; fa innoltre osservazioni sulla perforazione di oggetti di selce mediante ossa e corna di cervo e constata esser facile ottenerne la perfetta perforazione. — Il Conte Wurmbrandt diede ragguaglio sugli scavi fatti a Zeiselberg nell’ Austria inferiore, da cui si trassero delle selci lavorate unitamente a carboni di legno e molte ossa di Mammuth, Rhinoceros, Cervo, Cavallo, Orso ecc. i quali resti appartengono alla fauna alluviale e dietro ciò V uomo visse in queste parti nella detta epoca. — Il Dott. M uc h fece alcune osservazioni linguistiche sull’ uso delle armi di pietra. — Nella Zsis rapporto a studii preistorici il Prof. Geinitz illustrò alcune ossa ed alcune urne sepolcrali tratte da una caverna presso (Gera, ed il Maggiore Schuster osserva doversi dividere le epoche preistoriche in periodo della pietra o premetallico, ed in periodo metallico, la produzione del ferro essere stato prima in uso che la cognizione della fusione del rame, e del bronzo. LXII Dobbiamo far menzione anche della Società per la diffusione delle scienze naturali, la quale nel- l'inverno tiene delle adunanze settimanali, in cui da professori ed altri scienziati si tengono delle letture di alto interesse, come p. e. il Prof. Schenk parlò dell’ analisi spettrale, Pr. Toula sulle formazioni delle valli, Prof Hochstetter sull’ Asia, Prof. Pierre sulla termoelettricità ecc. — Queste adunanze vengono frequentate da numeroso pubblico, e molte signore ne fanno corona. Veniamo ora a dar relazione sui lavori del comitato per lo studio della gea, fauna e flora della Boemia. — Esso tenne la sua adunanza generale ai primi Febbrajo, in esso venne dato ragguaglio sui lavori eseguiti nello scorso anno 1876. — Furono presentate due memorie di geologia, l’ una del Pro- fessore Boricky contenente gli studii petrografici dei mela- firi della Boemia, l’altra del Prof. Laube della Geologia. dell’ Erzgebirg ( Monte metalifero) della Boemia; poi una me- moria zoologica del Prof. fosicky sui Miriapodi della Boe- mia fra cui una n. sp. di Craspedosomus — C. bohemicum — a primo aspetto assomigliante al Poldesmus complanatus — Il Prof. Koristka riferì essere stati continuati i. lavori ipso- metrici da lui unitamente al Prof. Blazek; così pure gli studi geologici nel centro della Boemia dai Pr. Krejci e Helm- hacker; esser pronta alla stampa una memoria del Profes- sor Fritsch sui rettili e pesci della formazione cretacea della Boemia, un altra sul carbone a gas; l’ assistente Novak aver scritto una monografia dei Briozoi ed una memoria sugli in- setti fossili di Eger; il Pr. Boricki aver studiato il com- plesso porfirico vicino a Stechowitz ed eseguiti alcuni studii chimico microscopici di alcuni porfidi, come pure esperimentati alcuni metodi microscopici per determinare qualitativamente ed anche approssimativamente e quantitativamente i singoli elementi nei silicati etc.; I’ Assistente Pla winek aver ana- lizzate alcune roccie di porfido. — Quanto a Botanica il Pro- fessor Celakowsky fece alcune escursioni botaniche per conoscere la flora di alcune parti del paese, nella qual occa- sione rinvenne delle piante nuove per la flora patria, fra cui LXIII la Pastinaca opaca; e Taranek si era dedicato alla diato- mee. — Quanto a zoologia il Dott. Bejdovsky continuò i suoi studii sugli annulati e sulla vita animale nelle sorgenti minerali dei dintorni di Praga. Ora che abbiamo conosciuta l’ attività del Comitato nel 1876, crediamo dover edditare anco quanto fu pubblicato negli anni antecedenti, perchè siamo d’avviso che gli scritti di questo Comitato sieno ben poco o forse null’ affatto conosciuti in Ita- lia. — Nel 1869 troviamo data la topografia con studii ipso- metrici d’ una parte della Boemia del Pr. Koristka; poi gli studii geologici del Pr. Krejci; indi descrizioni di alcuni fos- sili delle formazioni metamorfiche, terziarie e quaternarie del Pr. Fritch; poi descrizione del bacino carbonifero di Radnic del sig. C. Feismantel con enumerazione delle rispettive piante fossili; in segnito fu dato principio alla pubblicazione del Prodromus della flora del Pr. Celakowsky; quanto a Zoolo- gia Lokay diede l enumerazione dei coleotteri, Slawlk quella dei molluschi terrestri e d’ acqua dolce, Barta quella degli Aracnidi. — Hoffmann finalmente diede le analisi di alcuni Copro liti, di alcune roccie dolomitiche, dei sedimenti di Diatomee etc. — Nel 1872 fu continuata la flora del Pr. C è - lakowiky; il Pr. Fritseh diede l’ enumerazione dei ver- tebrati con in aggiunta un ragguaglio sulla piscicoltura artificiale, ed una lista di crostacei; il Pr. Boricky diede una analisi delle roccie contenenti potassa ed acido fosforico con rispet- tiva applicazione all’ agricoltura. — Nel 1873 il Pr. Fritsch pubblicò la fauna della formazione carbonifera e Fcistmantel gli studi sul bacino carbonifero di Miroschau, Letkov, etc. con enumerazione delle piante fossili Vala ed Helmhacker quelli sulle miniere di ferro tra Praga e Beraun etc. — Nel 1874 il Pr. Boricky pubblicò i suoi studii petrografici delle roccie fonolitiche e basaltiche. — Nel 1875 finalmente fu data la 3, parte del Prodromo del Dott. Celakowsky.— Noi dunque vediamo che il Comitato seppe con tutta energia se- guire lo scopo prefissosi, e far conoscere al pubblico scientifico i tesori che racchiude la tanto ricca Boemia ed auguriamo che esso continui coll’ usato amore nelle sue esplorazioni. LXIV Per ultimo devo dar notizia essere finalmente pubblicati tutti gli studii che riguardano la spedizione scientifica della fre- gata « Novara » negli anni 1857-59. — È una bella serie di opere che meritano sotto ogni aspetto l'elogio dei rispettivi autori ed il pubblico scientifico deve ben essere anche sommamente riconoscente al governo per aver somministrati fondi per la loro pubblicazione. — Queste consitono: I° parte nautico-fisica, che comprende le osservazioni magnetiche, meteorologiche etc. fatti sotto la direzione del Barone W iiller storf dagli ufficiali della fregata; IL* parte botanica, che racchiude gli studi e le raccolte fatte dai botanici Dott. Schwarz e Iellinek; III. parte geologica, che contiene la gea e paleontologia della Nuova Zelanda, e altri studii fatti dal Dott. Hochstetter; IV.® parte zoologica, che comprende in 6 volumi con 140 ta- vole la ‘descrizione delle specie nuove ed interessanti di ani- mali vertebrati ed invertebrati raccolti da Frauenfeld e Ze- lebor: fra questi lavori è d’ alto. pregio la parte dei Lepi- dotteri descritti dal Dott. Felder; V.° parte antropologica, che contiene in 4 volumi il materiale craniologico, antropolo- gico, etnografico, linguistico raccolto dal Dott. Scherzer; VI. parte medica, che comprende molte osservazioni del Dottor Schwarz sull'igiene del marinaro e sull’influenza del clima, del vitto, delle occupazioni etc.; VII.* parte, nella quale il Dott. Scherzer dà importanti dati sulla statistica e sul commercio; VIIL.® nella quale vien trattata la parte descer- tiva del viaggio; di questa opera ne furono fatte 5 edizioni in 29 mila esemplari. Con ciò do fine alle mie notizie scientifiche del primo se- mestre del 1877. ‘Vienna, Aprile-Agosto 1877. SENONER. SULLA RARA APPARIZIONE DEL SYRRHAPTES PARADOXUS NEL MODENESE Nota del Prof. Cav. ANTONIO CARRUCCIO M' è accorso già più volte di sentirmi rivolgere da egregie persone la dimanda seguente: quali sono le specie ornitologiche che più raramente appariscono nella provincia di Modena, e che trovansi rappresentate nella collezione del Museo universitario, risultando in pari tempo come prese in modo indubitato in essa provincia? i Ecco il quesito cui parmi possa a molti riuscire proficua e gradita una risposta; la quale, dopo un sessennio di continuate osservazioni e verifiche, con ogni diligenza fatte da me e da parecchi altri cui mi rivolsi, posso manifestare, prendendo le mosse da quelle specie riconosciute per unanime consenso dei più competenti come assai rare 0, per mero caso, avventizie nella provincia modenese; e delle quali alcune ebbi la fortuna di aggiungere alla collezione universitaria in questi ultimi tempi. La prima di queste specie sulla quale vi chieggo il permesso di discorrere è il Syrrhaptes paradoxrus Illig, che, egregiamente preparato dal Tassidermista del Museo, avete sott’ occhi. Delle altre intendo occuparmi con note successive che poco per volta presenterò a questa illustre Accademia. Per testimonianze storiche sappiamo che specie animali stra- niere, e talora anche da regioni le più remote provenienti, gra- datamente immigrarono in Europa. Molte specie dopo Colombo vennero trasportate dall’ Europa in America, alcune domestiche per volontà e per cura dell’ uomo, altre giuntevi per caso, 0 seguendo spontaneamente i navigatori. Sappiamo inoltre che gli Uccelli in qualunque regione del nostro globo, per quanto po- vera possa essere in essa la rispettiva Fauna, presentano sempre — 130 — qualche specie immigratrice; ed ovu nque le specie della Classe or menzionata costituiscono sempre il numero maggiore tra i vertebrati terrestri. L'insieme poi di queste specie suolsi nelle varie regioni distinguere dagli Ornitologi in parecchie cate- gorie, in una annoverando le specie stazionarie, in un’ altra quelle di passaggio regolare od regolare, in una terza le avventizie propriamente dette, distinte pure in rare o rarissime, fra la quali ultime è appunto l’ uccello che vi presento; in una quarta v ha chi annovera quelle dette estive e poi le inver- nali ecc. Questo studio ha, massime in questi ultimi tempi, acquistato una speciale importanza; e più lavori, intrapresi e compiuti con diligenza ed amore, ce ne offrono splendida testimonianza. Con essi si è voluto non solo far conoscere con precisione la natura, la varietà e i limìti della Fauna di una determintta regione, ma ben anco quelle circostanze di tempo, di luogo, di direzione e via dicendo, per cui più quà che là, compariscono specie animali in epoche costanti o diverse, e talvolta anche per non più rivederle, o dopo un corso di tempo assai lungo. Questi studi chiariscono assai la distribuzione geografica delle molti- formi specie animali sulle varie parti della terra, e servono quindi a coordinare le faune diverse, tenendosi per essi esatto conto di tutte le leggi e cause per cui sulla superficie del no- stro globo si è modificata, e può tuttora modificarsi la struttura quanto la ripartizione degli organismi animali. Anche nel modenese, come in ogni altra provincia, evvi un certo numero di uccelli (chè di questi debbo per ora. soltanto occuparmi ) di transito irregolare ed incostante. Ad es. lo Storno roseo ( Pastor roseus Jenn.), il Falco cucolo ( Falco vespertinus L.) ecc. mancano o scarseggiano per parecchi anni di seguito, sia che fallite o disperse ne vadano le cove, o per- chè dalle bufere, o dai venti dominanti, siano travolti e co- stretti a seguire altre vie, altre direzioni. Di cotali specie nella nostra provincia non molte possiamo annoverare; però parec- chie di esse, a compenso della loro rarità, negli anni in cui ci visitano riescono copiosissime per numero d’ individui. Altre specie, infine, sono avventizie e di comparsa più 0 — 131 — ‘meno rara; ed altre affatto accidentali ed eccezionali, venutevi per smarrimento di via o per strana condizione di tempi; fra le quali specie piacemi rammentare fin da questa adunanza l'Aquila imperialis, lAmpelis garrulus (che io ebbi da uno studente, il sig. Augusto Cavazzuti, il quale lo uccise in villa Freto presso Modena nel Febbraio del 1872, e che pur vi pre- sento ); il Colymbus septentrionalis L., del quale 1’ aut. della pregevolissima Avifauna del modenese scrisse essere assai rara nel modenese, specialmente in età adulta. Io — grazia alla felice direzione data al cacciatore da un mio collega dell’ Uni- versità — potei avere in perfetto stato questo individuo, che pur vi presento, ucciso il 5 gennaio 1877 presso il fiume Sec- chia, nel luogo detto la Barchetta di Campogalliano. Rare assai sono ancora nel modenese le specie denominate. Anthus Richardi, Plectrophanes mivalis, Sylvia sardoa; ma più di tutte è rarissima il nordico Syrrhaptes paradoxus. (1) Questa specie è, per certo la seconda volta che si coglie nel modenese : la prima fu « colta da alcuni villici nell'autunno 1863 in un « prato del Carpigiano; e riconosciuta dal prof. Canestrini, « tuttora inonoratamente giace in una privata collezione di « quel distretto. » Queste ultime parole ha scritto nel giugno del 1869 il pro- fessor Pietro Doderlein, tanto benemerito della Storia Naturale di queste provincie. L’ illustre mio predecessore nel deplorare che inonoramente giaccia in una privata collezione un ,Syr- shaptes paradoxus preso nel Carpigiano, io penso che abbia voluto dire come costituendo esso una rarità zoologica, indu- bitatamente di gran pregio, sarebbe stato saggio e generoso consiglio di deporlo nel primario speciale stabilimento della provincia; dove conservato con somma cura sarebbe stato og- getto di particolare attenzione per parte di intelligenti visita- tori. É accaduto infatti che parecchi di questi visitando il no- stro Museo, ed avendo notizia della importante caccia fatta anni addietro, ne facessero ricerca, ma inutilmente. Nè questi Si- gnori, nè il prof. Doderlein, potevano forse sperare che dopo un periodo di 13 anni circa un altro Syrrhaptes. comparisse nella provincia nostra, e quantunque preso in punto assai più — 132 — lontano dalla capitale, più facilmente venisse a formar parte della collezione ornitologica; la quale ormai — mi sia permesso affermarlo — dopo parecchi anni di lavoro fu intieramente ri- studiata e disposta con metodo quale era richiesto dagli ultimi progressi di questo sì bel ramo della scienza zoologica. Il fatto cui accennai dell’ aggiunta desideratissima di un Syrrhaptes alla collezione universitaria, accadeva precisamente nella primavera del 1876. E permettetemi, illustri consoci, di esporvi in brevi parole le circostanze concernenti questo for- tunato acquisto. Il giorno 6 maggio dell’ anno decorso, mentre col professor Alessandro Spagnolini della Scuola Militare, m° occupavo nella sala maggiore del Museo nello studio ed ordinatamente di di- verse specie d’ uccelli, il preparatore tassidermico, sig. Cesare Tonini, presentavami un uomo (mandato da un ben noto ne- goziante di uccellame nel mercato di Modena) coll’ incarico di farmi vedere e propormi la compera d’ una pernice uccisa 1 o tutt’ al più 2 giorni prima, pernice che il mandatario ed il negoziante assicuravano non mai aver avuto fra le mani in tanti anni in cui occupavansi di compra e rivendita d’uccelli. L'uccello presentatomi era in assai buone condizioni, e col- l’egregio collega Spagnolini immantinenti sì pensò a far buon viso alla proposta, trattandosi di specie affatto mancante nella collezione. Fatto l’ acquisto, m’ affrettai a verificarne i caratteri, essendo a me ed al collega sembrato fin dal primo esame che avessimo sott’ occhio una qualche specie del genere Pterocles, od almanco alla famiglia Pteroclidae appartenente. L’ esame diagnostico fatto colle opere di cui mi trovai in possesso, ne persuase ben tosto, e non senza compiacimento che si era venuti, così inaspettatamente, in possesso d’un bel Syrrhaptes paradoxus, Ill., maschio adulto, e preso, come con ogni evidenza ne risultò, nel modenese e precisamente nelle montagne di Pavullo, alla distanza di poco più di mezza gior- nata da questa città, nelle quali uno dei cacciatori (che anche nei tempi proibiti per la caccia, non lasciano di fornire la no- stra piazza) gli avea tirato, pigliandolo per una pernice. E fin d’ora vi prego notare che nell’ aprile e in parte del maggio — 133 — del passato anno non solo in Modena, ma nella provincia e fuori, il tempo fu assai procelloso: voi tutti, o Signori, serberete certo memoria del pessimo esordire che ebbe la trascorsa pri- mavera. Notizie sulla scoperta, sui costu- mi ec. — Ciò permesso, gioverà ora riassumere alcune più interessanti notizie storiche sulla specie cui appartiene l’ esem- plare nell’indicato modo ottenuto, anche per meglio dimostrare come per la scienza, per gli studiosi, e per gli amici sinceri dei patrii stabilimenti non sia senza interesse l'aumento fatto alle già molte e preziose ricchezze della nostra collezione or- nitologica. La quale al presente merita forse di essere collo- cata subito dopo quelle ricchissime di Milano, di "T'orino, di Firenze e del Museo civico di Genova. Pallas scoprì il Sirratte verso la fine del secolo scorso du- rante il suo viaggio in Siberia, ma pochissimo ci seppe dire circa i suoi costumi. E fino a questi ultimi anni più non se n’era udita novella, eccetto qualcuna dattane dall’ ornitologo e missionario francese, Huc; ma insufficente assai per potere scientificamente differenziare la specie da lui osservata. Fu verso l’anno 1861 che Radde, e quasi contemporanea- mente lo Swinhoe pubblicarono i loro studi su questa specie; e successivamente altri ne fecero conoscere lo Schelegel e Moore, il Collet, il Brehm, l’ Altum ecc.; e nel 1877 1’ Enke. Già il Pallas avea riferito come il Syrrhaptes fosse indi- geno delle steppe chirghise, e da queste sì estendesse fino alla China. Il detto autore ci avea pure fatto conoscere come i nomadi chiamino Bwu/drecek questo uccello, e i Russi Sadscia. Altri autori ne dicono che da’ Mongoli è chiamato Nuceturu, dai. Vojedanzi Actin, dai chinesi Lungh-kio, ossia piede di drago. Dall’ Eversmann fu meglio determinata l’ area di distribu- zione del Syrrhaptes paradoxus, fissandola dalle rive orien- tali del Caspio fino alla Vungaria (nell'impero cinese). — Verso occidente oltrepassa di rado il 46° parallelo; nelle re- gioni orientali invece si spinge assai più al nord; la si trova — 134 — sugli altipiani meridionali dell’ Altai (2), e lungo l’ alto corso della Ciuja, poco lungi dal confine cinese. Il Radde poi ne informò come verso la metà di marzo, quando la nevicata copre le alte steppe, arrivi presso quest’ ul- time dal mezzogiorno il Siratte, continuando a convivere in branchetti, sebbene già accoppiatosi. Negl’inverni meno rigorosi l’ istesso aut. narra che il Sir- ratte trovasi all'orlo N. E. del deserto Gobi; avviene però che giunga assai presto anche dopo gli inverni più rigidi, ed allora cova tanto per tempo che, anche da questo lato, dob- biamo dirlo uccello eccezionale. Le sue ova di prima cova tro- vansi già nei primi giorni di aprile, e sulla fine di maggio quelli della seconda; compiuta la quale, cambia probabilmente il luogo della dimora, e durante l’ inverno erra verso il mar- gine meridionale del gran deserto Gobi, e fino alle settentrio- nali propagini dell’ Imalaia. Fu osservato che i Sirratti volano in ìschiere compatte come i pivieri, ed in primavera formano branchetti di 4 a 6 copie, le quali — anche volando — non si scompagnano; e durante il volo fanno sentire un verso dal quale i Mongoli hanno tratto il nome di Gnipterijn. Nella stagione primaverile inoltre questi uccelli compaiono molto regolarmente presso le rive d’ acqua dolce per dissettarvisi. Vi si raccolgono da tutte le direzioni ed appena scorgono la riva si mettono a gridare fortemente, chiamando così gli altri che accorrono in frotte. Bevono tenendosi allineati in piccole schiere da 10 a 12; ma tosto si levano per recarsi a pernottare colà ove la steppa bian- cheggiante rivela la presenza del sale, oppure alle piccole ele- vazioni rivestite d’ erbe. Immigrazioni in Europa e special- mente in Italia — Il Siratte non erasi mai veduto entrare nel confine europeo prima dell’ anno 1853. Fu il Mò- scheleor che in quell’ anno, così ne informa il Salvadori, lo annoverò nella Naumannia come molto raro fra gli uccelli incontrati presso Sarepta nel Volga inferiore. Per verità il Bonaparte lo avea annoverato fra gli uccelli europei fin dal — 185 — 1858, ma senza addurre nessun fatto in appoggio della sua asserzione, e forse, come dice il Newton, mosso solo da un felice spirito di profezia. Nel 1859 cominciarono a vedersi i pre- cursori delle successive invasioni, tra le quali la più copiosa fu quella avvenuta nel 1863. Qualche copia ha pure nidificato in Europa, ed appunto in Olanda ed in Danimarca. Questa specie, continua il Salvadori, nel tempo in cui partendosi dalle natie regioni dell’ Asia centrale, e forse più specialmente dalle rive del Caspio, invase tutta l’ Europa, videsi anche in Italia. 1 primi individui osservati nella nostra penisola, secondo scrive il De Betta (3) sarebbero i due calati nel maggio del 1863 nella valle del Fieme in vicinanza di Predazzo, nel Trentino. Vi giunsero durante un impetuoso uragano, che con fortissimo scroscio di pioggia imperversava sopra quel villaggio, situato al punto di confluenza fra I’ Avisio ed il Fravignolo. Accortisi per caso alcuni fanciulli della discesa o piuttosto caduta di quei due singolarissimi uccelli, si diedero tosto a cercarli e ad inseguirli sul terreno, ove a gravissimo stento le due povere bestioline correvano in cerca di rifugio e salvezza. Ad una riuscì presto di sottrarsi a tale caccia, perdendosi fra le campagne; ma l’altra forse più abbattuta di forze, fu presa colle mani e re- cata viva in paese come straordinaria e sconosciuta preda. Per generosa cessione fattagli dal possessore, l’ esimio natu- ralista veronese ne divenne alla sua volta in possesso; e al giungergli del dono sì aggiunse ben anco la massima sorpresa, come pure dice il De Betta, nell’ avere riconosciuto in quel- l'uccello una femmina del Syrrhaptes paradoxus, che per la prima volta veniva così ed allora a comprendersi fra le specie comparse su terra italiana. — « Sono ora quasi due anni, con- tinua l’ aut., che io tengo vivo questo uccello, e si mantiene in uno stato di dimestichezza tale da superare quello in cui vediamo le stesse tortorelle. Dà segno di contento ogni qual- volta a lui mi avvicino, e venendomi incontro fa udire un grido particolare che ricorda molto quello della pernice. Vive di mi- glio, di farina gialla, di pane grattuggiato, e di erbe solite ad usarsi per insalata; ed è poi ghiottissimo di semi di lino, che in qualche piccola quantità gli somministro ogni giorno. » — 136 — Nel passato dicembre 1876, e precisamente per Natale, tro- vandosi il cav. De Betta in Modena, si compiacque rivisitare il nostro Museo Universitario, e naturalmente il discorso che forse più c’ interessò si fece sulla presa del Sirratte maschio presso Pavullo, che lo stesso De Betta fu lieto di poter osser- vare in sì bell’ abito. Nei primi giorni poi di questo mese di aprile, fui ben contento di avere. in Museo la visita del pro- fessore ])oderlein, che non si aspettava di trovarvi quella specie appunto per la quale egli ebbe a stampare le lamentate parole, poco fa fedelmente riferitevi. Continuando il cenno storìco riassuntivo sull’ immigrazione del Syrrhaptes paradoxus in Italia, vi dirò come nel luglio del 1863 ( Ninni e Salvadori ) un ufficiale austriaco uccidesse sulle ghiaie del Piave presso Belluno un individuo che spedì al Museo di Vienna; esso faceva parte di un branchetto di 10 o 12 indi- vidui; ed è probabilmente quello stesso menzionato dal Gribe, Kélmiche Zeitung N. 339 (I. bis 1864, p. 194).. « Alla fine dello stesso mese ne fu portato un’ individuo sul mercato di Treviso ( Ninni).» Non è detto come andasse a finire. « Ancora nel mese di luglio fu preso un individuo presso Rimini; era stato ferito in un’ ala, visse per qualche tempo, ma immobile e indifferente ad ogni cosa; e morì nello spazio di pochi giorni. Il De Filippi menzionò questo individuo, ma per errore disse che era stato colto presso Imola (Salvadori). Nel- l’estate del 1863 (continua il Salvadori) secondo il. Bonizzi, e nell’ autunno dello stesso anno, secondo il Doderlein, fu ucciso un altro individuo presso Carpi nel Modenese (4). Un altro individuo fu ucciso nel 1864 nel basso Friuli, e fu acquistato dal prof. Pirona nel mese di gennaio sul mercato di Udine; egli lo donò al R. Istituto Veneto, presso il quale ora si conserva. Il Pirona nella lettera comunicata nell’ adunanza tenuta nel 22 dic. 1864 da quel celebre Istituto, con ragione si meravigliava dell’ apparizione di una specie abitatrice delle nude e sterili steppe della Buccaria e dei deserti della Tartaria. L'individuo da lui, con atto generoso e spontaneo, ceduto a quel pubblico e scientifico stabilimento, veniva riconosciuto per un maschio della specie in discorso, offrendo alcune leggiere — 137 — variazioni di colorito, quali risultavano in confronto ai caratteri. degl’ individui adulti, variazioni dipendenti secondo il Pirona da giovine età, e dalla muta primaverile secondo il De Betta. Un altro Sirratte finalmente fu ucciso presso Novara verso la metà del mese di febbraio 1864 dal sig. Caire, che pure con spontaneità pari a generosità lo inviava in dono al Museo Zoo- logico della R. Università di Torino. — E qui, o Signori, ha fine la storia dell’immigrazione e delle prese fatte in Italia, che come sentiste non sono davvero molte, fino a venire a questa recentissima del maggio 1876. Nè parmi fuor di luogo rammentare come trovandomi nel settembre del 1876 in Torino, in occasione del duplice Con- gresso Medico, onorato del mandato di Rappresentante del no- stro Atenèo e della Società Medico-Chirurgica Modenese, io non abbia mancato di profittare dell’opportuna occasione per recarmi a quel Museo Zoologico, che da più anni non avea riveduto; avendo specialmente in mira di osservare il Sirratte ucciso presso Novara nel 1864. Ebbi la ventura di trovare in quel cospicuo stabilimento il chiaro suo Direttore prof. Les- sona, ed il conte dott. Salvadori Assistente; col quale ultimo rivisitai la doviziosa e sì bene ordinata collezione ornitologica, e le altre ancora. L’ esemplare del Sirratte di Novara, ch’ è pure un bello e ben conservato individuo, mi sembrò più piccolo del nostro, e diede luogo a qualche scambio di notizie fra me e l’egregio ornitologo di Torino. Forse parecchi fra voi, o Signori, avranno a se stessi rivolto un importante quesito, che in vero nasce spontaneo; com’ è, vi sarete dimandati, che da regioni cotanto lontane, questo gentile Sirratte venne a finire il suo pellegrinaggio, proprio sul nostro appennino? Come, e perchè troviamo questo innamorato augello, sotto altro cielo, ed altro sol volante, per esprimermi, in parte almeno, colle parole dell’ autore cui dobbiamo il prezioso Invito a Lesbia Cidonia? Già v ho fatto cenno della visita e dei discorsi fatti in per- sona coll’ ornitologo del Museo Torinese, e delle informazioni accurate che egli ci da nella sua lodata Avifauna. Ho voluto profittare della esperienza e cortesia del Salvadori rivolgendogli - 138 — anche per iscritto alcune domande, alle quali egli con premura m'ha risposto con lettera in data del 10 marzo p. p. — Tra- scrivo in masssima parte le risposte favoritemi, dalle quali ben risultano quali erano le mie domande: « 1. Io non so, così scrivemi il Salvadori, di altri Syrrha- ptes presi in Europa durante il 1876; gli ultimi che trovo ri- cordati sono del 1872, nel quale anno ne furono visti due pic- coli branchetti in Inghilterra, l’ uno sulla costa settentrionale del Northumberland durante |’ ultima settimana di maggio e la prima di giugno, e l’ altro di 4 individui in Ayrchire il 2 di luglio; pochi giorni dopo fu visto un individuo solitario, forse uno dei quattro, nella stessa località. « 2. La grande immigrazione che cominciò nel 1860 e con- tinuò per parecchi anni, ed ebbe il suo culmine nel 1863, se- condo me si deve considerare terminata da molti anni; ed io non so se le ultime catture non siano d’ individui giunti dopo quel tempo dalle native regioni. » Come ben sentite, queste parole del Salvadori danno luogo a formular subito un altro importante quesito, cioè: il Sirratte ucciso nei primi di maggio del 1876 presso Pavullo, era di re- cente arrivato dalle lontane sue ordinarie contrade, oppure fin dal 1863 o dopo trovavasi esso in Europa; o per essere più esatti nacque il medesimo in Europa da parenti che vi nidificarono in qualche regione più o men vicina a quella dove fu preso? Il quesito, giova ripeterlo, è importante e grave pei natu- ralisti, e particolarmente per gli ornitologi; ma altrettanto è difficile a sciogliersi in modo da persuader tutti. Le notizie che finora ho potuto raccogliere, i pochi mezzi di cui sono pel mo- mento in grado di valermi, non m’autorizzano a dare risposta definitiva, che l’ istesso Salvadori prudentemente non dà espli- cita. Però dalle sue stesse risposte parmi scaturiscono altre domande: 1. Gli ultimi Syrrhaptes ricordati, visti cioè nel 1872 in Inghilterra, sono anch’ essi parte della grande immigrazione scaduta in varie regioni d’ Europa nel 1863? Se no, e se sup- poniamo che quei branchetti siano venuti addirittura in Eu- ropa nel 1872, perchè non poteva pur giungervi qualche altro nel 1876? Ricorda anche il De Betta come il Marcel De Serres — 139 — in una sua eruditissima opera stabilisca che nelle migrazioni accidentali ed isolate degli uccelli, i due sessi viaggino costan- temente uniti. Resta perciò il desiderio di conoscere se il: Sir- rate maschio preso nelle montagne di Pavullo, era solo o colla sua amorosa compagna; la quale uccisa forse da qualche cac- ciatore diverso da quello che portò in Modena il maschio, avrà servito come cibo, punto ponendo mente alla stranezza dell’ap- parizione. Non risulta abbastanzn chiara la ragione per cui la immigrazione che raggiunse il suo culmine nel 1863, come ben dice il Salvadori, si debba considerare come terminata da molti anni, come egli stesso scrive: può forse negarsi affatto, che, quantunque rare assai e spesso inosservate, non accadano par- ziali immigrazioni di piccoli branchi d’ uccelli, qualunque sia la efficace causa che li fa allontanare dal paese natio? Nel passato anno 1876 era forse difficilissima cosa, non dico impossibile, che, per influenza delle condizioni atmosferiche qualche branchetto abbia per necessità fuorviato? Quelle condizioni non furono forse molto diverse da quelle che imperversarono nel 1863. Ad ogni modo, bisognerebbe conoscere l’origine, la direzione, il tempo in cui dominarono in sui primi mesi del 1876 impe- tnosì uragani, per acquistare qualche lume in proposito, cioè per poter dire probabile l’ arrivo in Europa nell’anno predetto de’ Siratti, qualunque ne fosse il numero; e se essi violente- mente dispersi quà e là, non furono da persone intelligenti osservati, solo di uno venendosi per fortunato accidente in pos- sesso dal Gabinetto di Modena. Se questa spiegazione (cui del resto io non dò gran valore) non puo appagare, abbiamo altra ragione, fondata su qualche diretta osservazione, per asserire preferibilmente che degl’ in- dividui gìunti più anni sono, alcuni fermaronsi in Europa, o forse anco in Italia, sì da aver potuto in questa o in quella nidificare? Tutto ciò supponendo, possiamo spiegarci la com- parsa e cattura del Sirratte maschio e adulto, fatta in sulle montagne di Pavullo? Tutte queste supposizioni, o se vi piace indagini, io tentai e tenterò ancora di fare. Ma siccome ho avvertito non posso permettermi, per le accennate ragioni, risposta definitiva. — 140 — Dai Meteorologisti intanto, oltrechè dagli Ornitologi, era d’ uopo chiedere informazioni per rispondere almeno in parte ad una celle domande da me formulate. Fra i cultori degli studi fisici e meteorologici, mi rivolsi al valente consocio nostro, il prof. Annibale Riccò, il quale con sua lettera in data del 15 gennaio 1877, così gentilmente mi rispondeva: « Ecco le poche notizie metereologiche relative alla fine dell’ aprile 1876 e al principio del maggio detto anno, quali ho potuto raccoglierle. « Dal 12 al 30 aprile vi furono 14 forti burrasche che per- corsero l’ Europa in tutte le direzioni; al 26 un centro di de- pressione, foriero di cattivo tempo, sì formò all’ est dell’ Un- gheria, poi si estese in tutta l’ Europa centrale. Il 28 vi fu un forte uragano nel sud del bacino mediterraneo: in questo giorno il cattivo tempo sì estese alla Turchia Europea, al sud ovest della Russia, all’ est dell’ Austria, ed il centro della re- gione burrascosa (notisti bene) fu a Kief sul Dnieper. Nel 29 le burrasche presero due direzioni. Di quì il cattivo tempo si propagò, discendendo il 2 maggio all’ est della Russia, passò gli Urali, andò in Asia e si diresse su Bernoul. « Un’ altra forte burrasca dal 30 aprile al 5 maggio, attra- versò l’ Europa settentrionale dall’ Inghilterrra, alla Russia, alla Lapponia. » Al Salvadori basta accennare l’opinione emessa dal Newton, cioè che quasi a similitudine delle invasioni fatte dai barbari, il Syrrhaptes sia emigrato dalle natìe contrade per soverchio numero, ed abbia dovuto necessariamente venire verso occi- dente, perchè impedito di recarsi verso il Nord per condizioni sfavorevoli di clima; verso il sud dalla presenza di un’ altra specie, il Syrrhaptes thibetanus; e verso l’ Est da altri indi- vidui della sua specie che la emigrarono. In tale condizioni è probabile che noi lo rivediamo in Europa in un tempo più o meno lontano. Questa ultima asserzione del Salvadori, io la trovo meri- tevole di favorevole accoglimento più d’un altra sua; di quella cioè a me direttamente menzionata nella citata lettera, ed in cui dice non sapere se le ultime catture non siano d’ individui — 141 — , rimasti in Europa, dopo quella grande immigrazione, anzichè d’ individui giunti dopo quel tempo dalle native regioni. Sono però assai significanti le dichiarazicni del Brehm su questo problema dell’ immigrazione dei Siratti in Europa, di- chiarazione che stimo mio dovere di non passarvi sotto silenzio. L’ illustre autore della vita degli animali osserva come sia strano il fatto che questa specie, straniera all’ Europa, siasi osservata più volte prima della grande immigrazione avvenuta nel 1863, allorquando un grossissimo stuolo sparpagliossi per tutta la zona settentrionale. Se nelle regioni europee del sud- est si fosse rivolta a questa comparsa quell’ attenzione che le si dedicò in Germania, Francia, Olanda ed Inghilterra, noi sa- remmo forse in grado di accennare la linea percorsa dagli im- migranti. L° opinione da me già espressa altrove, così scrive il Brehm, fu contrastata e detta fantastica; ma i motivi che si addussero a corroborare questo asserto non mi hanno punto convinto. Si disse che in certe isole del mare del Nord furono osservati prima che sul continente, e se ne volle forse dedurre che vi fossero anche arrivati prima; si pose in dubbio la pos- sibilità di spiare il viaggio di uno stormo dall’ Ungheria fino alla Germania del Nord; eppure basta uno sguardo per con- vincersi che dalle steppe mongoliche fino all’ Inghilterra ed alle isole Faroer non havvi che una sola strada per uccelli come sono i Siratti; e non vi è certamente nè la via di mare attraverso l’ oceano glaciale, nè quella che percorrono le navi mercantili fra Europa ed India. Inoltre, malgrado la penuria delle notizie, sappiamo con tutta certezza dal Newton che il viaggio dei Sirratti venne seguito da Brody nella Gallizia fino a Naran sulla costa occi- dentale d’ Irlanda, da Biscarolle nella Francia del mezzodì fino a Torshavn, nelle isole Faroer; si accertò che comparvero presso Sokolnits in Moravia il 6 Maggio; presso Tiichel nella Prussia occidentale il 14; a Polkwits nella Slesia il 17; a Wollan nell’ Analt il 20; nell’ isola di Laocland il medesimo giorno e sulle coste d’ Inghilterra (Nortumberland) il 21, nella contea di Stafford, e sulle coste di Lancashire il 22, nelle isole Faroer sul finire di maggio, — 1422 — Questa lunga enumerazione vi è prova della diligenza che fu posta dagli autori nel seguire il viaggio di questi ospiti in Europa. La stessa indicazione fattavi avrà, io credo, anche per voi, onorevolissimi Signori, come lo è per il Brehm ed altri, valore per dimostrare la graduazione del progredire in una determinata direzione, e proverà pure come la notevole potenza del volo di questi uccelli sia in esatto rapporto col tempo e colle distanze (5). Il Brehm ha pur tenuto conto di due altri fatti, cioè che si videro Sirratti anche nel giugno 1864 presso Planen, e nel- l’ ottobre dell’ istesso anno nella Posnania, nei dintorni di Am- burgo; e crede: « sia probabilissimo che ìn questi luoghi ab- biano nidificato come già |’ anno antecedente nell’ Jutland, ed in parecchie isole danesi. Mi rincrebbe, aggiunge, di non poter raccogliere osservazioni intorno a quelli che hanno nidificato presso Vimburgo, come fece in Danimarca il Reinhardt. » La speranza che i Sirratti « divenisseso stazionari nei no- stri paesi » espressa chiaramente dal Zoologo di Amburgo non fu però ben accolta dal dott. Artum; il quale, come lo stesso Brehm non esita a confessare, » ebbe occasione di stu- diare più volte minutamente i costumi nei luoghi stessi ove i Sirrati apparvero numerosi. La speranza del Brehm, scrisse infatti l’ Altum, che i Sirrati possano moltiplicarsi fra noi e diventare stazionari, non mi pare realizzabile neppure per i dintorni di Borkume, dove fuor d’ ogni dubbio hanno trovato condizioni più favorevoli che non altrove. Ad ogni modo, mi è caro trovarmi d’ accordo col prof. Do- derlein nel concludere che: « Qualunque possa essere la causa (o piuttosto il complesso delle cause, come egregiamente si esprime il Salvadori) che determinò questo singolare fenomeno. ornitologico, è però certo che la specie d’ ora innanzi deve ascriversi tanto nel novero degli uccelli eventuali d’ Europa, quanto in quelli del Modenese. » Caratteri distintivi della specie. — Il pileo, una larca linea che dall’ orecchio si porta in giù sui lati del collo, il capo ed il gozzo sono di color cinereo-giallo- — 143 — gnolo ; la gola, e le parti laterali della cervice offrono un co- lor giallo intenso, meno assai lo è sulla fronte; il petto è giallo» carnicino, separato dal gozzo da una fascia bianco-giallognola, larga nel mezzo un centimetro, con strie nere trasversali che sì ripetono in 40 5 linee ondulate; l’ addome è nero con qual- che piuma grigiastra ; il nero si estende anche alquanto in giù; regione anale e sottocoda bianca; il fondo delle parti superiori del corpo è color nocciola, con numerose macchie trasversali nere, più larghe di quelle notate fra il gozzo e il petto, più piccole più giù, fin verso alle piume della parte superiore della coda; piume copritrici delle ali color nocciola più chiaro che nel dorso, con una fascia castagna formata specialmente dagli apici delle remiganti secondarie; le copritrici delle remiganti primarie hanno pure calor nocciola chiaro, con una nera striscia larga in alto, e che si restringe col restringere delle penne, fin presso la loro punta; le principali remiganti sono grigie, collo stelo nero, e una macchia nerastra verso l’ apice; la prima re- migante inoltre è caratterizzata dall’ offrire il vessillo esterno nero, dall’ essere molto più lunga delle altre, e quantunque vi sia una certa graduazione nell’ allungamento di esse remiganti dalla base fin verso la punta dell’ ala, pure la prima supera la seconda di 3 cenfim. e più (32 millim.); la superficie inferiore dell’ ala ha le sue copritrici d’un giallo-carniccino da prima, che diventa grigio chiaro perlato come si va dal terzo superiore in giù; le due timoniere mediane hanno un color grigio oscuro e spuntano in modo notevole su tutte le altre, essendo di que- ste più lunghe circa 8 centimetri; le altre timoniere collaterali sono grigie in mezzo, col vessillo esterno ed interno color noc- ciola e con parecchie macchie grigio-nerastre trasversali; i tarsi e le dita rivestiti di penne fulvio-bianchiccie ; 11 becco e nericcio. Questi sono ì caratteri che, come potete rilevare, distinta- mente ci offre l’ esemplare acquistato; ma v ha un altro carat- tere importante per la diagnosi del genere e della specie in di- scorso, e sul quale per pochi istanti vi prego di fissare la vostra attenzione: esso lo troviamo nella conformazione dei piedi. I quali ci sì presentano accorciatissimi, piumati di sopra fin verso la punta delle dita, che sono soltanto tre, mancando affatto il posteriore o pollice, e rivolte in avanti; esse sono brevi, larghe — fa ‘e congiunte per tutta la lunghezza mediante una membrana, ‘e guernite di unghie proporzionatamente robuste. Guardando poi il piede nella superficie inferiore o plantare, questa ha l'apparenza di una suola sparsa di protuberanze cornee, dispo- ste ad embrice. Dimensioni. Trovo indicata da talun reputato scrittore (Sal- vadori) come la lunghezza totale di questo uccello sia di 33 centimetri e 5 mill., quella dell’ala di 25 cent.; della coda di 16, 5; del tarso di 21 mill; del becco di 10 mill. — In taluu altro autore ( Degland e Gerbe ) leggesi invece che il Sirratte ha dal becco all’ estremità delle timoniere laterali da 23 a 24 cent. e dal becco medesimo alle timoniere mediane da 32 a 33 cent. — E, per dir breve, ricorderò finalmente come qualche altro autore (Brehm) dia al Sirratte, non calcolato il prolungamento delle caudali mediante, la lunghezza di 15 pollici; un’ apertura d’ali, non compreso il prolungamento delle remiganti di 23 pollici; una lunghezza di 7 pollici per l'ala da sola; di 4 pol- lici e mezzo per la coda, pur da sola; e di 8 comprendendovi il prolungamento delle timoniere meaiane. Ognuno ben intende come le dimensioni degli animali deb- bano variare in ragione dell’ età, del sesso, ecc.; e solo dalle molte, esatte misure si possano ottenere le medie per ciasche- duna specie. Alle dimensioni perciò da altri fornite, aggiungerò queste dell’ individuo del nostro Museo, da me esattamente misurato il giorno stesso che se ne venne in possesso: Lunghezza totale . . . cent. 33. 3 mill. idem. dell'ala «26. idem. della coda « 14. (non comprese le 2 timoniere med.) idem. dei tarsi « 2.1 mill. idem. del becco 10. A (1) Fra già scritta questa nota quando venni in cognizione che fu posi- tivamente preso nel modenese nel cessante anno un bell’ esemplare di Cur- sorius gallicus, che potei bene osservare, perchè preparato nel Gabinetto da me diretto, esemplare donato all’ egregio cav. dott. Boni. — Di questa specie il prof. Doderlein scrive: « questo grazioso uccello non fu mai colto, « a mio ricordo, nel Modenese (pag. 174) ». (2) Sistema montuoso che comprende tutte le montagne della Siberia nell’ Asia russa, all’ est dell’ Obi e del Tobol affluente dell’ Irtisce, tranne le montagne del Kamsciatka, come anche quelle del Thian-chan-pe-lu, ed una gran parte delle alture della Mongolia e della Mansciuria (Mantchourie) nell’ impero Cinese. (3) E qui ringrazio il precitato autore d’avermi posto sott’ occhio la Comunicazione da lui fatta nella seduta del 23 marzo 1865 nell’ Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti. (4) Il prof. Doderlein, a pag. 156 della sua sullodata Avifauna, scrive. queste precise parole: « Un individuo maschio di questa interessante specie venne ucciso nell’ autunno 1863 io un prato del Carpigiano, e recato a determinare al professore Canestrini, e di poi acquistato dal signor Menotti di Carpi. >» (5) In altro lavoro darò alcune notizie sullo scheletro e particolarmente sullo sterno del SyrrRaptes, posseduto dal nostro Museo, ponendo quelle parti ed altre in confronto con quella di specie reputata per la potenza del volo. ANAENASENTTÈENEA \ CONTRIBUZIONE ALLA FAUNA DEL MODENESE —_LIoOe—__ I I DISCOFORI RAOCOLTI B CLASSIFICATI dal Dott. LUIGI PICAGLIA Al Prof. Carruccio, che mi fu affettuoso maestro, dedico questo mio lavoro Tratto dal desiderio di conoscere, quali fossero le specie degli Anellidi, che abitano il Modenese, giacchè nulla sape- vasi ancora a questo prosito, mi accinsi a farne la raccolta e presentarla come tesi per la Laura in Scienze Naturali. - Se nonchè la dificoltà di procurarmi gli esemplari e più ancora la mancanza di tempo mi obbligarono a trattare solo quella parte, che riguardava i Discofori, rimettendo ad altra nota la de- descrizione degli altri Anellidi. In questo mio lavoro dopo aver parlato in una prima parte della struttura anatomica degli Anellidi in generale, e più particolarmente dei Discofori, veniva nella seconda a descri- vere minutamente quelle specie che erano state da me rac- colte, e dipositate nel museo Zoologico del nostro modenese Ateneo. Essendomi poi deciso a pubblicarlo, ho creduto di dover toccare solo quel tanto che si addice alla esatta conoscenza delle specie della fauna locale, tralasciando tutte quelle parti- colarità anatomiche che in una tesi di Laura sono necessarie, BIBLIOGRAFIA Camestrini Pr. Giovanni. - Compendio delle Lezioni di Zoo- logia ed Anatomia Comparata. — 147 — Carruccio Pr. Antonio. - Sinossi delle Lezioni di Zoologia, Fisiologia ed Anatomia Comparata. Costa Pr. Achille. - Lezioni di Zoologia ed Anatomia com- parata. Gegembaur Carl. - Manuelle d° Anatomie Comparée traduit par M. C. Vogt. Gervais P. et Wan Beneden. - Zoologie Medicale Expose metodique du Regne Animale. Grube Adolf Eduard. - Die Familien der Anneliden. Milne Edwards. - Récerches pour servir a |’ histoire de la circulation de sang ches les Annelides ( Annales des sciences naturelles). Lamarck. - Histoire Naturelle des Animaux sans Vertebres. Moquin Tandon A.- Monographie de la Famille des Hiru- dinees. Panceri Pr. Paolo. - Catalogo degli Anelli, Gefirei e Tur- bellarii d’ Italia ( Atti della Società Italiana di Scienze naturali ). ° Risso. - Histoire Naturelle des principaux productions de l’ Europe Meridionale. Quatrefages. - Sur le sisteme nerveux des Annelides (An- nales des Sciences naturelles ). Prospetto delle Famiglie dei Discofori del Modenese, Niun tubo di tromba. | - Denti per lo più ben | . | svilluppati. - Mancano Davanti organi di | ciechi intestinali. - San- Ventosa an- | PTeS3 den svilluppati. } gue rosso. 1. HIRUDINEA Sessi x “È Mancano assoluta- Esiste un tnbo di trom- viuniti ant, mente papille. ba, od una faringe pro- sullo stesso luppata trattile. - Ciechi intesti- individuo. ) Mancano se- | nali piumati. - Sangue tale ar ariano | incoloro. 2. CLEPSINEA Davanti organi di presa poco svilluppati - ‘bocca diretta dal davanti all’ indietro. - Niun ‘tubo di tromba. - 2 Mascelle piatte. - Intestini ‘senza ciechi - Sangue pallido. - 3 ASTACOBDELLEA. — 148 — Famiglia I. — HIRUDINEA Prospetto dei ceneri compresi nella Femiolia degli HIRUDINEA Scotelliforme segmenti semplici senza appendici 1. PONTOHDELLA Orifizi sessuali | Il corpo si contrae in | Ano aprentisi fra il 24 | oliva 2. Hirupo ona piccolo ) ed il 25 e fra il } Il corpo nonsi contrae Non )d'occhi 29 e il 80 annello. | in Tr 3. HAMOPIS scotel- ; Tiforme \ Ano largo 4. AULOSTOMUM Ventosa orale Î 4 paia d’ occhi su 2 file, | Mascelle rudimentali 5. TROCHETA \ di? paiaciaseuna / Mancano le mascelle 6. NEPHELIS GENERE I° — PonroBDELLA (1) — Leach. = 1 P. MurIcaTA - Savigny. Il Corpo è cilindroconico ricoperto da verucche diversa- mente sviluppate, disposte in serie circolari. - Gli anelli in nu- numero di 58, 63, o 65 sono diseguali, e cioè: due più grandi del terzo, e questo con le verucche più piccole - La ventosa orale è scodelliforme, e separata dal resto del corpo da una strozzatura con al margine libero 6 verucche. - La Docca si apre in fondo alla ventosa orale. - Le mascelle sono tre, ap- pena sviluppate e sprovviste di denti. - Non esistano gli occhi. - La cintura è composta di 9 anelli disuguali posti indi il 14° ed il 21°; di questi il 16°, il 17°, il 19° ed il 20° sono più grandi - Gli orifzii sessuali sì aprono tra il 16° ed il 17° e tra il 19° ed il 20.° - La ventosa anale è terminale, grande, e smarginata; essa non è separata da una strozzatura dal resto del corpo. - L° ano è piccolo, rotondo e dorsale. - L’ esemplare che ho descritto mi- sura in Innghezza 10 cm., ed ha un diametro di 9 mm.; esso fu trovato vivo nel vuotare un pozzo della città di Modena e (1) Do con molta riserva e solo sulla fede del Prof. Caruecio la com- municazione di questa specie. — 149 — fu acquistato per il museo Zoologico dell’ università dal Pro- fessore Caruccio. - La sua dimora però è il mare dove sue- chia il sangue delle Razze e degli altri pesci. - Essendo stato questo esemplare conservato in un liquido fenicato ha perduto il primitivo colore e non potrei quindi dire a qual varietà ap- partenesse. GENERE II° — Hrrupo — Savigny 2 H. MEDICINALIS - Savignu Sanguisugha, Sanguatla, Mignata Trpo A. - Hirudo Medicinalis Varietà - Tessellata. Il corpo è allungato, depresso, ristretto gradatamente sul davanti. - Gli annelli uguali, ben distinti. cn po’ granulosi, sono in numero di 93 a 94. - La ventosa orale offre nel suo interno una quantità di pieghe lungitudinali. - Jia docca, non molto sviluppata, sì apre in fondo alla ventosa orale. - Le ma- scelle sono 3, robuste, grandi, depresse, con denti piccoli aguzzi e assai numerosi, circa 60. - Gli occhi sono in numero 5 paja ben distinti, rotondi, prominenti; i 2 ultimi paja sono più svi- luppati. = Il dorso e grigio-verde percorso da 6 fascie lungi- tudinali di color ruggine tagliate da macchie irregolarmente quadrate ed alterne. - Il bordo è dentellato e di un colore ran- ciato. - Il ventre è olivastro con due fascie marginali nere for- mate dalla riunione di tanti punti, che sono a contatto: si presenta spesso sparso di macchie nere. La cintura sì distingue poco dal resto del corpo tranne all’ epoca della riproduzione. - La ventosa orale è poco concava ed obbliquamente terminale. - L’ Ano e piccolo, rotondo e dor- sale. - La si trova comune nelle valli del basso Modenese, dove se ne fa tutti gli anni una raccolta di 12 o 13 mila; raggiunge talvolta la H. medicinalis dimensioni considerevoli; me ne fu portato un bel esemplare che aveva la lunghezza di 18 cm. con un diametro di 13 mm., e pesava 13 gr. — 150 — GENERE III° — Hamopis — Savigny 3 H. SAnGUIFORBA - Savigny Sanguisugha mita, Sanguisuga da Caval La H. Sanguisorba si distingue dalla Hirudo medicinalis per essere più piccola, per avere il corpo più depresso, più mollic- cio ed il bordo meno saliente. - La ventosa orale è lascia, e piccola. - Le mascelle sono 3, ovalari, ottuse, con denti grandi, in numero di 36 o 37. - Il ventre è generalmente più scuro del dorso; questo carattere è distintivo. - La cintura si e- stende dal 22 al 36 anello. - La ventosa anale è obbliquamente terminale, e del colore del ventre. - L’ ano e piccolo, rotondo, dorsale. L’ ho ritrovata nei fossati delle ville di S. Catterina e Sa- liceta Panaro. Gli esemplari raccolti misurano una lunghezza di 10 a 12 cm. con una grossezza di mm. 5 a 7 di diametro. - Appartengano alle varietà: a) Olivacea, Pelletier ed Huzard. - Dorso olivastro scuro percorso da 6 file di punti neri - bordo color di zafferano - ventre nero carbone. bh) Simplex, Pelletier et Huzard. - Dorso verde oliva senza punti, nè macchie. - Bordo giallo ranciato - Ventre verde. c) Quadrilineata, auct. - Dorso verde oliva più o meno ca- rico, percorso da 4 file di linee nere. - Bordo giallo ranciato. - Ventre verde macchiato di nero. GENERE IV. — AuLostomum — Moquin Tandon 4. A. GuLo - Braun Sanguisuga da caval, Sanguisuga mala Il corpo è cilindrico, assai molliccio, molto ristretto sul da- vanti, poco posteriormente. - La ventosa orale è poco concava. - La bocca è grande. - Le mascelle sono 3, piccole misurando appena 44 mm., ottuse con pochi denti, 13 a 15, smussate. - Gli — 151 — occhi sono in numero di 4 paja, dei quali i 2 posteriori più piccoli. - Il numero degli anelli e di 95. - La cintura si estende dal 22 al 36, è poco distinta. - La ventosa anale e piccola ed obbliqguamente terminale. - L’ ano e grande ed ha la forma di una mezza luna. | L’ Aulostomum è comune più dell’ Hemopis sia nei din- torni di Modena che nel Finalese; essa è voracissima, un giorno trovai due Aulostomum intenti a divorarne un terzo; offre nu- merose varietà. Quelle che ho ritrovate, oltre la specie tipica carattarizzata dal colore bruno cinereo superiormente, olivastro inferiormente, sono: a) Cinerescens, Moquin-T'andon. - Dorso color cenere più o meno carico. - Ventre oliva. b) Wiridescens, Moquin-Tandon. - Dorso verde scuro senza macchie - Ventre verde chiaro. c) Maculosa, Moquin-Tandon - Dorso verde scuro con macchie nere. - Ventre verde chiaro. d) Nigra, Polonio. - Dorso d'un bel nero splendente. - Vantre verde oliva scuro. e) Marginata, auct. - Dorso verde cupo. - Ventre oliva- stro; talvolta punteggiato di nero. - Bordi di color zafferano - Questa e molto affine alla H@mopis Sanguisorba varietà sim- plex; senonchè la si distingue per la forma dell’ano, per la grandezza della bocca, per la forma della mascella e dei denti, e finalmente per quella dello stomaco. GENERE V. — NEPHELIS — Savgny 5 N. VuLcarIs - Moquin-Tùndon Il Corpo è allungato, molto depresso, ristretto sul davanti, ottuso posteriormente, molliccio. - Gli anelli sono disuguali, poco distinti, in numero di 96 a 99 e più di 100 secondo Ris- so. - La ventosa orale è poco concava elittica e formata di 3 segmenti. - La docca è grande. - Le mascelle mancano asso- — 152 — lutamente. - Gli occh: sono in numero di 4 paia, disposti in serie lunata su due linee; i primi 4 sono disposti sul mezzo del 1° segmento; gli altri 4 sono sul 3° segmento, laterali, obliqui - Gli orzfizii sessuali si aprano tra il 31° e 22° anello e tra il 34° ed il 35° - La ventosa anale è grande, obliquamente terminale. - L’ ano è grande, semilunare, ben distintamente visibile. Molte sono ie varietà che ho ritrovate nel Modenese ed alcune ad esso speciali; sono assai comuni nei ruscelli, e nelle sorgenti di villa S. Faustino, ma non raggiungono mai dimen- sioni superiori ai 5 o 6 cm. di lunghezza, con 3 o 4 mm. di diametro. - Si trovano individui con un occhio sopranumera- rio nella parte destra del 2° segmento. a) Normalis, Muller. - Dorso e ventre bruno chiaro senza linee nè punteggiature. b) Lugubris, Moquin Tandon. - Dorso bruno nero senza macchie, nè linee. -— Ventre bruno. c) Cinerea, Savigny. - Dorso colore cenerognolo chiaro senza macchie nè linee. - Ventre bruno chiaro. d) Virescens, Moquin l'andon. - Dorso verde chiaro con delle punteggiature giallastre. - Ventre verde. e) Reticulata, Moquin Tandon. - Dorso quasi nero con macchie lineari, disposte irregolarmente immitanti in certo modo una rete. - Ventre bruno. f) Olivacea, Auct. - Dorso di un verde olivastro brunie- cio, punteggiato di un verde più chiaro. - Ventre olivastro. g) Mutinensis, Auct. - Dorso anteriormente bruno rossa- stro livido con delle punteggiature verde chiaro, posterior- mente cinereo scuro senza macchie. - Ventre olivastro uni- coloro. i GENERE VI. TrocHETA - Deutrochet 6. T. SuBviRrIDIS - Ductrochet Il corpo è cilindrico, assai lungo. - Gli anelli in numero di circa 140 sono diseguali, perchè 14 di essi è formato dalla — 153 — saldatura di 2 anelli. - Il dordo è tagliente. - La ventosa orale e molto grande e poco concava. - La docca è ampia in confronto della ventosa. - Le 3 mascelle sono poco sviluppate e senza denti. - Gli occhi sono 4 paja, disposti come nella Nephelis. - Il ventre di color più chiaro del dorso lascia tra- sparire il sistema nervoso e gli ovarii. - La cintura si estende dal 22 al 40 anello e di queste il 2° 1’ 8° ed il 14° sono sem- plici; essa è sempre distinguibile per il suo colore più chiaro. - Gli orifizii sessuali si aprono tra il 32° ed il 33° e tra il 37. ed il 38.° anello - La ventosa anale e assai grande ed ob- bliquamente terminale. - L’ ano è largo e semilunare. Gli esemplari studiati furono tutti raccolti nelle Montagne del Modenese, nelle vicinanze di Zocca; appartengono alla varietà. a) Communis, Moquin Tandon. - Color grigio verdastro sporco superiormente più scuro che inferiormente. - I bordi delle region dorsale sono più scuri. - Non offre nè macchie, nè linee. b) Ngricans, Moquin Tandon. - Dorso di color bruno nero con 2 fascie longitudinali scure poco apparenti. - Ventre più chiaro. c) Brunea, Moquin Tandon. - Dorso bruno scuro senza macchie, nè linee. - Ventre più chiaro. Famiglia II. - CLEPSINEA GENERE VII. — CLEPSsINE — Savigny A. Con 6 Lobi Stomacali 7 C. COMPLANATA - Savigny Il corpo è ovalare, lanceolato, accuminato, anteriormente, assai depresso, convesso superiormente, concavo inferiormente, di consistenza crostacea. - Gli anelli sono da 57 a 58. - La ventosa orale è piccola e poco concava - La bocca è grande. - La faringe termina in una tromba cilindrica, tubulosa, e protrattile. - Gli occhi sono in numero di 3 paia, irregolar- — 154 — mente triangolari posti sul 1° 3° e 4° anello; il primo paio è triangolare, l’ ultimo esattamente virgoliforme. - Gli orifizii sessuali sono posti tra il 19° ed il 20° o tra il 20° ed il 21° anello e tra il 22° ed il 23° o tra il 23° ed il 24° - La ventosa anale è piccola, e centrale. - L° ano è microscopico. Il colore è grigio rossastro superiormente. - Il Dorso è per- corso da 8 fascie brune longitudinali, ben distinte nella parte posteriore poco sul davanti offre; 6 file di tubercoli nerastri di- sposti, due sulle fascie mediane in continuazione degli occhi, le altre sono laterali poste tra la 2° e la 3° fasci dorsale. - In- feriormente è grigiastro e lascia trasparire il canal dirigente che è di color bruno. Vive nei ruscelli tra le foglie delle piante acquatiche rag- giungendo talvolta la lunghezza ei mm. 150. - L’ ho trovata a S. Faustino. 8 C. BrocuLaTA - Savigny Questa specie si distingue dalla precedente per avere il Corpo più allungato in proporzione della grandezza dell’ indi- viduo, e molto ristretto sul davanti. - Il numero degli anelli è di 57 ben distinti, molto finamente crenolati ai margini. — Il. colore è grigio verdastro ed il corpo tutto cosperso di pun- teggiature nerastre. - Porta sul mezzo del Dorso una mac- chia lenticolare di colore d’ambra che occupa tre anelli. - Gli occhi sono in numero di due virgoliformi. - La Ventosa anale è piccola. La si trova nei ruscelli in villa S. Faustino. - Misura da 9a 10 mm. di lunghezza. B. Più di 6 lobi stomacali \ 9 C. PaLuposa - Carena Il Corpo è assai depresso, ristretto sul davanti. - Gli anelli sono poco aparenti in numero di 57. - Gli occhi sono 4 irre- golari ed i 2 primi così ravvicinati da parere talvolta fusi as- — 155 — sieme. - Il colore è giallo verde con punteggiature verdi. - Il Dorso non offre tubercoli di sorta. - La ventosa anale ha una grandezza media. - Lo stomaco offre 10 paja di tasche bilobate che si possono scorgere attraverso gli integumenti, ed hanno un colore rosso-violetto: - La lunghezza dai 30 ai 36 mm. la larghezza di 3 a 6. A 10 CI. VIRIDISSIMA n. sp. Un esemplare di questa clepsine fu trovato dal signor To- nini ( preparatore al Museo Zoologico dell’ università di Mo- dena) in mezza a dei muschi raccolti in un ruscello di Villa S. Faustino, e studiato da me e dal Dott. Bergonzini. - Esso offre i seguenti caratteri Corpo allungato, ristretto sul davanti composto da 54 anelli disuguali, ben distinti, a margini molto aguzzi. - Il Dorso è convesso. - Il Ventre appiattito. - Gli oc- chi sono in numero di 2 posti sul secondo segmento ed irre- golarmente quadrati. - La ventosa anale è molto grande. - Lo stomaco presenta 7 paja di borse assai larghe, e frangiate ai bordi; è di color rosso scuro. - L’ intestino è poco visibile e non lascia scorgere la forma dei ciechi. - La lunghezza e di 20 mm. la larghezza di 4. Il color del corpo è di un belissimo verde uniforme senza macchie; non offre verucche di sorta. Famiglia X1I.° GENERE VIII. AsracoBpELLA - Vallot 11 A. RoseLu - Diesing Ho rinvennto gli ovuli su di un Astacus Auviatilis. Dico ovuli e non capsule, perchè questi rotti ed esaminati al mi- -croscopio non presentano che un unica membranella mentre se fossero capsule, come pretende Moquin Tandon, dovrebbero pre- sentare almeno 2 membrane, cioè quella della capsula e quella dell’ ovulo. Con ciò pongo fine alla descrizione dei Discofori del Mode- — 156 — nese. - Manca ancora il genere Jctribdella, che deve esistere certamente, e poi di questo ordine tutti i generi, che vivono nell’ acqu:. :iolce, sono rappresentati in questa nostra provincia. APPENDICE I. La minor parte delle Sanguisughe che si consumano a Mo- dena sono quelle, che potremmo chiamare nostrane e che pro- vengano dalle valli, del Modenese, del Ferrarese, sia da quelle di Comacchio; il consumo di queste può valutarsi in media dai 3 ai 4 mila. Tempo addietro la Puglia ci forniva qualche migliajo di Mignatte, ma ora la maggior parte di quelle, che vengono dal di fuori ci proviene dal porto di Trieste. - Tre sono le razze che in queste troviamo comuni, e sono l’ UNGHE- RESE, la Turca, e la SIRIACA. La razza UNGHERESE e quella stessa che troviamo abitare le nostre valli ed è caraterizzata dal Dorso verde oliva, «e dal Ventre assai poco macchiato. - Vi si riscontrano le varietà Tessellata che già conosciamo, la Catenata (fascie mediane non punteggiate, le intermedie con pnnti -neri quadrati. Mog. Tand.) e la Serpentina (fascie mediane con punti neri le in- termedie e con macchie angolose Moq. Tand.). - Questa razza è la più resistente nell’ inverno. La razza Turca e caraterizzata dal Dorso verde grigio, e dal Ventre largamente punteggiato di nero anzi quasi marmo- rizzato; sono comuni le varietà Catenata e Serpentina. - Sì pesca nei dintorni di Gallipoli. + La razza Siriaca ha il Dorso biondo fulvo assaì cupo, con fascie longitudinali di color ruggine chiaro - il Ventre è mac- ciato di punti bruno rossastri. - Vi si notano le varietà Ca- tenata e Serpentina. - Provengano da Smirne. - Sono molto resistenti nell’ estate. Il consumo annuale è di circa 40 mila con una mortalità media del 15%. Le sanguisughe che hanno servito per usi medicinali si get- tano via, una volta però all’ Ospedale si depositavano in vasche apposite e dopo qualche mese, allorchè la digestione era com- — 157 —« —.. piuta, venivano adoperate una seconda volta; sarebbe cosa con- venientissima però che questa costumanza ritornasse in vigore. A. Modena le sanguisughe non si coltivano, ma si tengano in grandi vasche dove l’ acqua è sempre corrente, e di tanto in tanto si nutrano con sangue di bue; in queste vasche si ri- producano, ma i piccoli muojano per mancanza di nutrimento. - L'allevamento artificiale se non lo si tentò a Modena fu in- vece sperimentato nella Provincia. - A Pavullo il sig. Giacomo Ruggeri costruì alcune fossati in un suo podere, e vi depose qualche migliajo di mignatte, ma dopo due o tre settimane una una mattina ‘improvisamente le trovò tutte morte. Il sig. Camurri al Finale è già da tempo che le coltiva ar- tificialmente in apposite vasche, dalle quali a suo tempo leva i piccoli, che ha cura di nudrire con sangue di bue: ogni anno così può ottenere fino a 10 mila mignatte. Questo comercio anni addietro, quando il costo delle sanguisughe era maggiore, gli fruttò oltre un bel guadagno, anche molte e ben meritate ono- rificenze. APPENDICE II. Il sig. Camurri gentilmente mi communicò una sua espe- rienza sulla riproduzione della H. Medicinalis. - Egli dice che tolse dal bozzolo una piccola mignatta appena nata, la pose in un vaso eon acqua e di tempo in tempo ebbe cura di nutrirla con sangue di bue caldo. Dopo un anno la collocò in un reci- piente il fondo e le pareti del quale aveva internamente ri- coperte con terra creta. A capo di pochi giorni questa mignat- ta, che era sempre vissuta da sola, depose alcuni bozzoli, i quali a suo tempo si schiusero dando nascita ad altre piccole mi- gnatte, . Questo caso di Partogenesi, che io annunzio con molta ri- serva, merita di essere studiato e riconfermato; io ho diggià intraprese delle esperienze in proposito tanto sulla H. Medici nalis, che sull’ Hemopis Sanguisorba. - A suo tempo nè com- municherò i risultati. JR GLI ANFIBI Note ed osservazioni del Dott. PAOLO RICCARDI Modena - Luglio - 1877. Sebbene gli Anfibi di questa Provincia fossero già stati precedentemente studiati, tuttavia ho creduto di fare cosa con- veniente col rivedere la specie che vivono fra noi, definire quelle di dubbia esistenza, e classificare quelle ascritte ad altre varietà, e ciò a seconda degli studi ultimi di erpetologia. Note speciali ho dedicate alla Rana temporaria L., al Bombinatur igneus (Laur.) Merrem, e al Pelobates fuscus, Wagler e se ne vedrà chiaramente la ragione : così pure hò posto una Nota contenente il Catalogo degli Anfibi esistenti nel Gabinetto di Zoologia e Anatomia Comparata della R. Università di Modena e questo ho fatta per comodo degli studiosi. I lavori dei quali mi sono specialmente servito sono i se- guenti: Gegenbaur - Manuel d’anatomie comparèe - Paris, - 1874. Carus - Traité elementaire d’ anatomie comparèe - Paris - 1835. Huxley - Manuale dell’ anatomia degli animali vertebrati - Firenze, - 1874. Dumeril et Bibron - Erpétologie Generale - Paris, - 1841-54. Bonaparte C. - Iconografia della Fauna Italica - Anfibi - Roma, - 1832-41. i De-Betta E. - Erpetologia delle Provincie Venete - Ve- rona, - 1857. = — 159 — De Betta E. - Fauna Italiana - Anfibi - Milano, - 1874. Miller I. H, - Beitrige zur anatomie der Amphibien - (Zeit. Ph. - n. IV, 1832). Mayer H.- Zur anatomie der Amphibien - Bonn - 1835. Cornalia E. - Osservazioni sul Pelobates fuscus e sulla Rana Agilis - Milano, - 1874. Bonizzi P. - Enumerazione dei Rettili ed Anfibi del Mo- denese - Modena, - 1870. Gli Anfibi che indubbiamente sonosi trovati nel Modenese appartengono ai seguenti generi e alle sottoindicate specie; ASINIUFERDÀ= ERA TRNDA CIMA I° - Genere - Hyla, Laurenti. 1. H. arborea, L. OXYDACTYLA Famiglia Ranidae II° - Genere - Rana, Linneum 2. R. esculenta, L. 3. R. temporaria, L. 4. R. agilis, Thomas. Famiglia Bufonidae III. - Genere - Bufo, Laurenti. 5. B. vulgaris, Laur. 6. B. viridis, Laur. — 160 — URODET.A CADUCIBRANCHIATA Famiglia Salamandridae IV. - Genere - Salamandra ( Wurflb.) Laurenti. 7. S. maculosa, Laur V.° - Genere - Triton, Laurenti. 8. T. cristatus, Laurenti. 9. T. alpestris, Laurenti. 10. T. taeniatus, Schneider. ———_TT Osservazioni intorno agli Anfibi del Modenese: L' Hyla arborea, L. è abbastanza comune nella regione indicata, ma la è assai di più nell’ alta e nella bassa provincia. Molti esemplari ebbi dal Pavullese e fu rinvenuta da me a Saliceta Panaro, Saliceta S. Giuliano, Marzaglia, S. Pan- grazio. La Rana esculenta, L. è numerosissima fra noi, ma so- pratutto nel basso Modenese (Nonantolano, Finalese, Miran- dolese ) dove si presenta in quantità sorprendenti, massime in favorevoli annate allo sviluppo delle uova: del resto non v'ha fossato, rigagnolo, fiume. pozzanghera che non contenga nu- merose rane mangierecce. E da notarsi il fatto della grande varietà di colore a cui va soggetta questa specie, variazioni tali da fare supporre l’ esistenza di diverse sottospecie, massime fra quelle provenienti dall’ alto e dal basso modenese. - Sarebbe cosa conveniente che qualche diligente naturalista di Modena , raccogliendo numerosissimi esemplari di questo anfibio, sia nell'alta che nella bassa provincia, cercasse di verificare se real- mente si possano instituire delle sottospecie ovvero delle varietà, basanlosi sopra tto sulle differenze di colorazione, sulla mag- giore o minore ottusità del muso o sulle lievi differenze di vita di costumi. — 161 — I caratteri differenziali fra la Rana temporaria, L. e la Rana agilis, Thomas sono di così lieve entità, almeno per chi non ha l’occhio esercitato, che non di rado accade di commettere errori nella classificazione di queste due varietà. I caratteri precipui di differenza sono i seguenti: - il rap- porto fra gli arti anteriori e i posteriori, nella £. temporaria, non supera mai il numero 3 - la lunghezza della tibia è, in generale, minore di quella dell’ arto anteriore. - La A. temporaria abita sino a 2000 m. ( Grimsel) sul livello del mare. Rana temporararia Arti Arti Lun- Reti : Paula . .|Rapporto| ghezza Osservazioni Linn. anteriori | posteriori tibiale Medie la 40, mm. | 115, mm. 2, 88. 39, mm. Adulta 2.2 32, mm. 91, mm. 2, 85. 31, mm. » | 3a | 31, mm. | 83, mm. | 2,69. | 29,mm. » | La R. Temporaria fu rinvenuta da me, dai Sigg. Cav. dott. Boni, e Sigg. Testi e Ragazzi a Saliceta Panaro, nel Pavullese, S. Pangrazio. ‘La Rana Agiliss Thomas avrebbe, secondo i lavori del De-Betta, Fatio, Thomas, Cornalia, i seguenti caratteri princi- pali: - il rapporto fra gli arti anteriori e i posteriori maggiori o uguali a tre, - la lunghezza della tibia uguale o maggiore di quella dell’ arto anteriore - il muso assai allungato - il colore più chiaro di quella della R. Temporaria - le macchie più deboli e più rade -il corpo più agile, più allungato - preferirebbe la pianura e avrebbe qualche altra differenza nel genere di vita. La macchia a V rovesciata sulle scapole è comune alla temporaria e alla agilis, però in questa la macchia appare più nitida, forse in causa del fondo più chiaro. Arti Arti Thomas anteriori | posteriori Medie la 39, mm. |I20, mm 2a 30, mm 91, mm 3.a 29, mm. | 88, mm 4.a 30, mm | 95, mm 5. 23, mm 69, mm 6.a 27, mm. | 81, mm. 7.2 28, mm 85, mm 8.2 31, mm. | 99, mm 9a 28, mm. | 85, mm 10.a 24, mm. | 74, mm ll.a 42, mm. |126, mm 12.2 36, mm. |114, mm 162 — Lunghez- o Rapporto | +. Selle NEI NOTE fibre 3, 08 39, mm Adulta Esemplari rinventi a S. 3, 03 30, mm. » Pancrazio, Sa- liceto Panaro 3, 03 29, mm. » e Marzaglia - esistenti, al- 3, 16 30, mm. » cuni nel Regio Museo di Sto- 3, 00 23, mm. » ria Narurale e | altri nel Mu- 3, 00 27, mm. » seo Civico del- la città di Mo- 3, 03 28, mm. » dena, 3, 19 31, mm. » | 3, 03 25, mm. » | 3, 08 24, mm. » 3, 00 42, mm. » 3, 16 36, mm. « La PR. temporaria è abbastanza rara, mentre invece la A. agilis è più comune e tende a sostituirla almeno nelle basse parti della provincia Modenese. Bibiliografia della R.agilis— Faune Maine et Loire di Mil let - T. II, p. 664. Ann. Sc. Nat. Zool. - IV - 1855 p. 365 - t. 7, fig. 1 a 4. di Thomas. Faune Suisse per M. Fatio - T. III, p. 333. Revue Mag. Zool. - V. XIV - 1862 - p. 81, t. 6, 7, per M. Fatio. Erpetologia Veneta di E. De- Betta - p. 292. Atti Soc. Ital. Scienze Nat. - T. XVI. 1873 - Cornalia. SOA gg Il Bufo vulgaris Laur. è abbastanza comune fra noi e dal Pavullese se ne hanno esemplari giganteschi, come quelli esistenti nella raccolta del Gabinetto Zoologico di Modena - del resto nulla di particolare. Il Bufo viridis, Laur. è pure comune; in generale di pic- cole dimensioni, però dal Pavullese (alto Modenese) se n’hanno dei belli esemplari. La Salamandra maculosa, Laur. è un po’ rara e non la si rinviene che nelle colline e nelle montagne in date epo- che di lavori campestri. - Belli esemplari da S. Pellegrino e dal Pavullese. - Nulla di notevole. Il Triton cristatus, Laur. comunissimo ovunque nella alta, media e bassa provincia. Il Triton alpestris, Laur. abbastanza comune nell’ alta provincia - belli esemplari dal Pavullese. Il Triton taeniatus, Schneider comune nella media pro- vincia - vive spesso col 7. cristatus e non offre particolarità alcuna. NOTA PRIMA La Rana Temporaria e la Rana Agilis. Nel Catalogo degli Anfibi del Modenese pubblicato dal Prof. Dott. Bonizzi è inserita la A. femporaria come co- mune, ed io stesso raccogliendo anfibi l avevo enumerata fra le specie ricche che si rinvengono fra noi; però in se- guito ai lavori del Fatio, Thomas, De-Betta e dopo avere prese diverse misure ho dovuto persuadermi che la mag- gior parte degli esemplari dovevansi ascrivere alla A. agili, mentre poi tre o quattro esemplari soli si potevano dubbia- mente considerare come È. temporaria; e tale giudizio fu con- fermato dalle asserzioni del Cav. De-Betta, ultimamente recatosi fra noi. E tuttora dubbio (e io stesso ne sto dubbioso) se si debbano considerare le A. temporaria e R. agilis come due sotto- — 164 — specie, come due varietà, o come assolutamente due specie di- verse; cotesto problema è irto di numerosi fatti che militano pro o contro e che hanno uguale importanza; non oso pronun- ciarmi in proposito, né oso asserire che l’ una sia una varietà dell’ altra, e perciò frutto delle influenze esterne; ma comunque sia, sta il fatto che sino ad ora nel Modenese vi ha maggio- gioranza assoluta di A. agilis e deficienza di R. temporaria. - Come pure sta il fatto che v hanno animali che presentano nitidamente i caratteri della prima e altri della seconda, mentre ve n’hanno altri, i quali, non offrano dati sufficienti per porli conscenziosamente in una delle due e si debbono considerare come forme intermedie. NOTA SECONDA Il Bombinator igneus, (Laur.) Merrem. Nel Catalogo degli Anfibi del Modenese del Prof. Dott. Bonizzi trovai enumerato, fra le specie comunissime il Bom- binator igneus, Merrem. Desideroso di conoscere e di vedere questo animale, prima d’intraprendere le ricerche, mi portai nei Musei di Modena e nelle private raccolte per osservarlo e studiarlo; ma rimasi deluso, perchè non v'era alcuno che lo possedesse. Questo fatto mi sorprese, e tanto più in quanto che, se era comunissimo, il R. Museo di Storia Naturale e il Museo Civico lo dovevano possedere; ma rivoltomi ai rispettivi direttori Cav. Prof. Carruccio, Dott. Cav. Boni ebbi d’ amendue le più ferme assicurazioni che tale animale non s’ era trovato nel Mo- denese e che non era mai entrato a fare parte delle loro col- lezioni ,erpetologiche. Dopo ciò che rimaneva a fare? cercarlo - e così feci. I dintorni di Modena furono da me diligentemente prelustrati e le ville di Marzaglia, S. Pangrazio, Saliceta S. Giuliano, Saliceto ;Panaro, Panzano furono ugualmente visitate, ma con esito infruttuoso. Allora ho cercato nei dintorni di Vignola, di Guiglia, di Zocca, di Sassuolo e inoltrandomi sino a Pavullo, ho visitato la — 165 — regione del Frignano Pavullese e il Bombinator non s'è rinvenuto. Visto lo stato delle cose mi rivolsi ai distinti naturalisti e agli egregi cercatori i Sigg. Vincenzo Ragazzi, Ing. Pozzi, -Francesco Testi, Dott. Borsari, Dott. Picaglia, Si- gnor Tonnini, chiedendo loro se nelle escursioni fatte aves- sero rinvenuto il Bombinator; ma le risposte furono negative. Scrissi in proposito all’ illustre Erpetologo Cav. De-Betta pregandolo gentilmente d’ informazioni, ed egli con graziosa lettera (16-IV-77) mi rispose che nel 1864 ricevette dal Cav. Prof. Canestrini alcuni esemplari d’ Anfibi del Modenese e fra questi il Bombinator. - Per mezzo allora dell’ Egregio Dott. Fanzago chiesi informazioni al Chiar. Prof. Canestrini e n’ ebbi a riscontro che « non si ricordava bene, se o meno tra « gli anfibi spediti al De-Betta vi fosse un Bombinator; ma « assicura che se ha scritto d’ averlo raccolto nel modenese, « deve averlo trovato » (23-IV-77). Non è a porsi in dubbio l’asserzione dell’Illustre De-Betta ma è facile comprendere come questo fatto sia insufficiente a sciogliere la questione, dal momento che le cose stanno come sì trovano: tanto più che non il Signor De-Betta doveva pos- sedere prima di tutti il Bombinator, ma il R. Museo di Storia Naturale. Non è a dirsi che possa essere confuso con altre specie, per- chè la mancanza di parotidi, il colore rosso del ventre, i co- stumi, il genere di vita lo caratterizzano pienamente. Dalla quale esposizione genuina dei fatti risulta che non solo il Bombinator igneus non è comunissimo, ma che è tuttora dubbio se esista nella nostra provincia. Ora è inutile andare a cercare la ragione e il perchè non debba esistere; non s' é trovato - ecco tutto. NOTA TERZA. Il Pelobates fuscusy, W agler. Lo stesso dicasi per questo secondo genere della famiglia dei Bombinator. o PE Anni sono il Chiar. Prof. Doderlein avea scritto al De-Betta d'avere trovato il Pelobates, ma ulteriori o0s- servazioni lo persuasero del contrario. Il De-Betta m'assicura che il diligentissimo Signor Tognoli non trovò il Pelobates nè al monte, nè al piano, nè nelle basse parti della provincia. Le ricerche mie e del Sig. Ragazzi ebbero uguale ri- sultato. NOTA QUARTA, Elenco degli Anfibi esistenti nella Raccolta del Gabinetto di Zoologia e Anatomia comparata dalla R. Università di Modena. ANURA. Hyla arborea, Linn - ( Modenese). Hyla arborea, Linn - (Sardegna). Rana esculenta, Lin - ( Modenese). Rana esculenta, Lin - ( Modenese) varietà. Rana temporaria, Lin - (Trentino) Rana agilis Thomas - ( Veronese). Rana agilis Thomas - ( Modenese). Discoglossus pictus, Otth - (Sardegna). Pelodytes punctatus, Bp - ( Francia). Alytes obstetricans, Vagl - (Francia). Bombinator igneus, Merrem - ( Veronese). Pelobates cultripes, Tscudi - (Francia). Bufo vulgaris, La ur - ( Modenese) esemplari giganteschi. Bufo viridis, Laur - (Modenese). Bufo viridis, Laur - (Sardegna). Bufo calamita, Laur - ( Francia). Bufo pantherinus,? - ( Egitto ). Bufo? - (Egitto). — 167 — URODELA. Salamandra maculosa, Laur - ( Modenese). Triton cristatus, La ur - ( Modenese). Triton alpestris, Laur - ( Modenese). T'riton taeniatus, Schneider - ( Modenese). Triton marmoratus, Latreill - (Francia). Triton? - ( Costantinopoli ). Euproctus platycephalus, Bp - (Sardegna). Proteus arguineus, Laur - ( Carniola). Dal R. Museo d’ Antropologia del R. Istituto Superiore degli Studi in Firenze. 14 Novembre 1877. TN DES Bi PARTE UFFICIALE Direzione, per. l°. Anno (187700 Uro.) a i capa: Elenco dei Socii. , . RIO.) Elenco delle Società ed Nicsdonio brtispontenti (continnazione) . . » Rendiconto dell’Adunanza GSS del 10 Di 1876 » Rendiconto dell’ Adunanza Generale straordinaria del 23 Dicembre 1876... ..... » VII Libri pervenuti in Omaggio dagli Autori . . . . >» XV-XXXVII Libri pervenuti in Cambio dalle Società ed Acca- demie ‘corrispondenti ii 0 e E XVISNVII Cronaca Scientifica KEssELMEYER Ing. CHARLES A. - Congresso tenuto a Glascow dalla British Association for the advancement of Sciences. . . i d SENNONER - Lettera al Segretario della Socio dei Naturalisti di Modena... /....... » PARTE SCIENTIFICA Memorie Originali CroraLo Prof. SAvERIO - Su alcune nuove specie fossili del Cre- taceo medio di Cataluturo (con tavola). È RonpanI Prof. CamiLLo - Species Italicee Ordinis Dion (Muscaria Rund.) Stirpis XIX Sciomyzarum ; FepriIzzi Dott. Giacinto - Miriapodi del Trentino. I Cisl RiccArpi Dott. PAoLo - Istinto I parte. Memoria (continuazione e fine). e... Varietà . RATTO CaRRUCCIO Prof. Dott. Cav. Aaiano - pari rara appreso fai Syrraptes Paradoxus nel. Modenese PiccagLIa Dott. Luci - T Discofori del Modenese. Riccarpi Dott. PaoLo - Gli Anfibii del Modenese XXII XXXXI pag. 1 » 7 » 80 » lll » 126 » 127 » 146 » 159 » 158 NEL MAGGIO MDCCCLXXYI. ADOXUS Ita. iù) AVVISI -see— Il Segretario della Società dei Naturalisti avverte ‘i Soci, che egli sarà reperibile al Museo Civico - dalle 10 alle 12 ant. nei giorni di Lunedì e Venerdì. Ia * ag Il Bibliotecario della Società dei Naturalisti ay- verte î Soci, che egli sarà reperibile al Museo Civico. il Mercoledì dalle 1 alle 2 pom. VPN uan si. E de DIGEST OF THE LIBRARY REGULATIONS, No bookxshall be taken frgm the Library without the record of the Dibrarian. No person shall be allowéd to retain more than five vol- umes at any one\ time, finless by special vote of the Council. Books may be kep without renewal, and re twice, A fine of five cents ger returned within the time spe The Librarian may deman the expiration of ten! days from t Certain books, so) designated, cî Library without special permission. AIl books must be returned at leas to the Annual Meeting. t one calendar month; no longer Mewal may not be granted more than y incurred for every volume not ified by the rules. the return of a book after date of borrowing. not be taken from the two weeks previous Persons are responsible for all injury charged to their name. s loss of books prat sratati sr pastpssiszariani E <= si