>m^i ■iiis^ijr -j^ « *.• ^^'< v'^^ A ATTI DEllE ADUNANZE DElL'I.R.ISTimOVElTO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI. /?, /'^/), A.^.. ATTI DELLE ADIJN4NZE DEL1,'I.R.ISTITIIT0VENET0 DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI. DAL KOVEMBRE 1845 all'ottobre 1846. VENEZIA, PRESSO LA SEGRETERIA DELL' ISTITUTO NEL PALAZZO DUCALE 1846. Co' TIPI Dl"plKTRO ?iARATOVir.ll. ATTI DELLE mum DBLL' I. H. ISTITUTO \E1T0 1)1 SCIENZE, LETTERE ED ARTI. ADUNANZA DEL GIORRO 50 NOVEMBRE i845. Si apre questa prima adunanza dell anno acca- demico con leggere il dispaccio a novembre dell'Ec- celso I. R. Governo col quale e partecipata la nomina clie S. M. I. R. A. si e degnala di fare con venera- lissima Sovrana Risoluzione 4 ottobre p. del membro eflettivo prof, abate L. Menin a Vice Presidente del- r Istituto. II Cav. Sanlini nel lasciare le funzioni di Presi- denlc dirige all' Istiluto alcune affettuose parole, e fa voti per la sua maggiore prosperita. S. E. il Conle Citladella Vigodarzere , uoli' altt» di assuraere la Presidenza, tiene uu breve discorso — ('> — ^iillo .si'o[)u f sill |)iii iililo iudirizzamento dei Corpi stii-nlilici. II Sot;retario Icpi;o Tallo verbalo della prccedente .i(liiiian/.a del giorno <> agosto, oh e approvato. Si uoniiiiziaoo i soguoiiti doni falli all'I. U. Islituto. 1. Uiiir I. 11. Istiliilo Lonibardo. Gioniale ilelT I. R. htitulo. Tomi IV c V. Clomalc di//' I. R. Jxtitufo e Biblioteca Italiana: Fa- scicolo 55 e fascicoli 5i-55. Alli(lcllailistrihi(zione del jyremii d'lndustria ?^eH845. ^lilano I8i5. 2. Dalla Societa Medico-Chirurgica di Bologna. Me//iorie della Societa medico'chirurgica. Vol. 4, fasc. 2, r..lo?nal8i5. Rnllcttino delle srienzc viediche. Fascicoli di gennaio, iolibraio, raarzo, aprilc, maggio e giugno dSiS. '6. Dal membro effeltivo nob. G. Minotto. Riri.tia trrnoloijica. Eslrattadal Giornale Euganeo. Giu- gno 1845. Considerazloiii sulT nso economico del cornbiistlbl- li. D.igli Aiinali cJciio Scioiize del Regno L. Veneto i845. |. Dallo stossu e da! sig. Giuseppe Antonelli editore. Conlinuazinnc del D/::i072flm tecnologico, dalla distri- liiizioiic 11. Sr .ilia 109. fi. Dal ineinbro effettivo [)ror. (i. Meneghini. La traduzione dal latino della sua Memoria: Into/no Passe cvrebro-spinah, fatta dal sig. A. G. dc-Meis. Wapo- li 1845, di pag. 270, in 8. 6. Dal membro effettifo dott. G. Bianchetli. Derjli uomini di lettere. Lihri quattro. Seconda edizio- nc. Milano 4845. 7. Dal membro eflfetlivo prof. T. A. Calullo. Lettere sopra varii argotrienti interessanti la Geologin e la Palcontolofjia. (Eslralte dai Niiovi Annali delle Scien/e nalurali di Bologna. Fascic. di Giugno 1845 ). }^. Dal membro effettivo nob. Gherardo Freschi. I numeri 18 al 54 del Giornale intitolato: L' Ainico del Contadino. 9. Dal socio corrispondente cons. Quadri diVenezia. Descrizione topografica di Venezia. Fascicoli 9 e 10. TO. Dal socio corrispondente dottor Filippo de Filip- pi di Milano. Cenvi sni pesci d" acqiia dolcc della jAitnhardiu. E- stratli dalle Notizie naturali e civili della Lonibardia. Vol. I. Snnto d'alcJtne osservazioni sulla embriogenia dei pe- sci. Milano 1845, di pag. 24 e 2 tavolc. 1 1. Dal sig. Antonio Galvani Chimico-farniacisla in Venezia. ho studio rivolto sopra il sncco spretnvto dalla radiee della Valeriana. Memoria. Venezia 1845, di pag. 40, in 8. — 8 — 1 1. Dal sig. Aniunio Soltc, ingcgnere diverse ncl uiedesiuiosilo, mentre assuinciido line corpi della medesliiia iialui'Dj ipiella oonlraddi/ioiie spaiisce, i)eiK:lie quesli pure sieno impeuetrabili. Ma- lamcnte al dir del Conli si qualifica 1' impenetrabilila roiuc propi iela essenziale del corpo, c poi la si vuole cavare dalla dala dcdin'zionc. Quaulo alia couumicazloiie di mi)to per Urlo, se il corpo nello scoutrarsi con altro miita di movinieulOj cioeinsegnato dall'esperienza, che ci aniraaestra anche del come, ne lo si pno dedurre dai principii posli. Tanto c vero ijuesto, rlic nclla Icgge assiinla si lluiila lo slalo di quiete o di nioto unilonne rettilineo, fine a clic infeivii'oe causa eslerna, suH'cflello della quale nulla si dice. E qui il prof. Conli ricorda i pensamenli dei fi- losoli, le doltrine di I Fume e di Kant nel presentc argonicnto o le considerazioni del Galuppi, raoslrando essere grave cii-ore di voler procedere razionalmente, quando tocca consul tare 1' esperienza senza la quale nienle puo sapersi. Ap[)licand<) la parola urlo, conic il Fusiuieri la — II — ilefinisce, al corpo in ([uich; clic ('■ sconlralo da quello in moU), iic \it'nc clu' al pritiio in qiiiele si atlribuisce ragiono snlTicicnte di continuazione di irK)lu, che e condizione opposta a quclla di ([ui(Me. Nola in aj^giiiiita il pnd. Cuiili che voleudo tul- to tirarc all' urlo, sembierebbe che tale fenomeno fosse de' pill deterrainati, de'piii conoscruti nelle va- rie circoslanze, ciocche non e vcro. Calcolansi movi- raenli de'corpi a distanza con somma esaltezza, le qucslioni di urlo sono iml)arazzatej per la piii [)arte insolulc. Domanda poi il Conli da che foute ha traltala sua definizione di corpo, il dott, Fusinieri? Sea priori, av- verte che rcsterebbe a dire come si trovi I'applicabi- lila a cio che realnicnte e uel niondo. La qual verifi- cazione della coirispondenza della idea innata, che seco portasse 1 anima anteriorrnenle all' esperienza, deve pur Tarsi coi sensi, ed il prof. Conli insiste su questo perche si riconosca che fidealismo deve adat- tarsi a trovare nei sensi la sua giustiGcazione. Ma il dottor Fusinieri prese la definizione dal- I'esperienza, e quindi il Conti uiostra che non poteva escludere lazione a distanza. Vencndo ad un esanie induttivo delle proposi- zioni del dollor Fusinieri il prof Conli mostra prima che e necessario stabilire ipotesi, avvegnache e un (alio che la meule crede ad un Icccame, ad una rela- — i1 — . ziono tra 1 f«'iu)iiit>ni, c clio ijuosto lopainc non lo lej:;- irr ilircltaiiu'iitc ncl nioiidu. Distingue lo Icggi fenomcniche o di corrispon- ilcii/a tra i fenomeni, senza che si consideri le cause ilondo procedono j e le leggi delle cause, quando una grada/.ionc tli fcnonieni e prcsa a rappicscntare la varia intcnsila delle cause, che gia semprc riinan- gono occulle, Avverle ancora che spiegarc e predire soltosta alio mcdesinic condizioni, che non vi ha differenza se not! nel tempo, cire passato per la spiegazione, fuluro per la predizione. Quindi e che spiegare suppone una leggc di gradazione ne' fenomeni, ed il fenomeno che si spiega non ha da essere esplicito nella determi- nazione della legge, allrimenti larebbesi circolo vi- zioso. E qui riaudando i fenomeni che appartengono al movimcnto de'corpi, alia lore composizione, mostra che r analogia suggerisce I'azione a distanza, il sistema alomislico, che questo non contrasta ai risultali degli csperimenti del medesimo dottor Fusinieri. Per ultimo schierando i fenomeni del calore, no- tando che le nostre conoscenze sulla nalura si fanno per sintesi, aggiungendo proprieta a proprieta , mo- stra ragionevole raltribuirli ad una causa particolarc che diciamo calorico, e da lasciarsi le proposte del dollor Fusinieri che li vorrebbe altribuirc alia mate- — 15 — ria oidinaria atteniiala, Qi;l (lualc slalo essa dovrebbe assuiiu're jnnpriela opposlu allc consnete. 11 iiu'inbro effettivo sigiior Giullo Sandri Icg^e il semienlo sciitto. Ricerche sopra un greco monosillabo, Del signer G. Sandri. i. ^clPinlendere e spicgare gli scritti, massiine antichi, puo talvolta accaderc die per inavvertenza, prevenzione od allro motivo, una persona autorevole pigli prima in qualchc passo lo scaml)io e tutti gli altri poi v' aderiscano senza verun sospelto di crrore, e senza darsi quinci la cura disti- tuir nuoYo esame. E cio sembrarai sia succeduto riguardo a nn greco monosillabo nato a' tempi vetusli, il (juale mi pro- pongo di venire quest'oggi brevenionte interpretando, per- suaso die quand' anche si fortunate io non fossi da imber- ciare nel segno, mi verrebbe condonato il tentalivo ; c non Sara ad alcuno discaro di trasportare un po'meco il pensicro alia dotta nazione, la quale fu madre primiera di quel sape- re die lanlo cliiari rende e pregiali i moderni. 2. II monosillabo, ond' io intendo parlare, si e (luello formato dalla seconda e dalla seltima leltera del greco alfa- beto, 0 ch' io non saprei ora bene di qual guisa proferire, perche anche la sua pronuncia eiitra in (piesta ricerca. Ci si dii esso come imitazione di certo suono, e sta qui appun- to a vedere di (jual suono sia imitazione. 5. I Dizionarii che Io riportano dicono vox oihim ba- __. ^^ _. /anfiu/f/, i/////(i//o ror/.t ori/fJ//, //a/atf/.f lu'ntm-. non pcn'j tli Idtlo It' pocorc, 110 sooondo inlli ; nia solliinlo S/iida Itstr, t»l imitalio vocis oi i/n/i, tipud Atlicos^ ut apud Crallnuin in Dio // ij. *!- J /r.ra //(//■(), coiiic scrivc lo Scnpola. Siccho ci si porirr come un'allica spccialita, c siill';ippojj;gio e dietro la (ostiinonianza di Siiida. •i. V. a capiro conic <|iiosta per un' attica spccialila ci si porga, d'uopo c raiiiiiiontaro qualiucnlo la Grccia avcssc u'ia mia parola formata per onomalopcja, a dinotarc la voce ilollo pecorc, scritla con la scconda, la prima e la nona di sue Icttcrc (.^a;). E poiclie at, suona c, del pari die a/ in franccsc r in inglesi', e la scconda gfrcca lettera suona /j op- pnr r, conciossiache sieno qneste molto aflini, c tanto die sovcnle I' una si trasniuta ncll' allra, e in Guascogna c in Ispagna il A usasi prolerire per v; ne viene, die (|uesta parola comuno a tut In la Grccia, dcstinata a significare per iniitaziono la voce dolle pecorc, suoni /^ee o ree, dando al /5 nil valoro inczzano tra il h cd il /', quale otticnsi avvicinan- do appcna tra loro Ic lahbra nel pronunciarlo. 0. Git) posto, c vencndo al niedesimo Suida, ci dice nel SUO Dizionario: ^17, to ftifArjxtxoy tti; tw vTrpo^arwv fwvrj;, /"z/;/z- tatito dcHa voce dellcpccorf. , cd aggiugne w/j. (ion \-you;cv A-Tixot, fffi j4uici non dicono ^jat, ossia non usano I' allra parola mcnzionata dianzi, coUa quale si csprime la voce delle pecorc; ma si bene il monosillabo ad cssi parlicolare: 0 cita in prova di sua asserzione il passo di Cratino in cui qucsto ninnosillabo si ritrova. 0. Se noi soflTeruiianio un po' la nostra considora/,ionc, ^eggiamo die Suid.i col riportare I' altico monosillabo con- trapponendolo a qucllo degli Ateniesi non proprio, cd alte- siandoci die (piesli non dicono cio die 1' altro nionosillabo csprime, cbiar.iincnle ci niostra die se il coniune suonavu — 15 — Ini:, r ;iltro noii ;i\('a pimto uii till siioiid ll) . . . Ma Siiiil.i chc nolii csscrvj (lilfcrciiza tra i due monosillahi, cd asseri' sec gli Atcniesi non dire cin die f^Ii allri diccano, '.r/;. f,-v. Xv^dMci-^ ATTtitot, non ci addila poi (Hial suoiio I'altico niono- sillabo avcssc. 7. Fgli supponca ccrtaincntc die la pronuncia di tal nionosillabo fosse gia conosciiita, vale a dir fosse quclla chc si iisava eonmnoniCDtc a' siioi tempi, la cpialc no! possiamo apprenderc da una parola, chc ncl suo Dizionaiio vicn po- co dopo. E questa il nome di una citla del Norico, in latino Vlrmiinni, eh' ej:^Ii scrive I5r,joijvtGv, collo due prime Icltero idcnticlie all' attico nionosillabo, ch' c?li (piinci appalesa pronunciare per vi : c a meglio confermarcelo da eziandio 1' ctimologia, ossia I' origine di questo nomc dalle due vr)ci latine vlr 7^«?/,v, acccnnandoci come ad un immane cingliiale dando i Norici innlilmente la caccia , alia fine esso videsi comparirc sugli omeri di un tplc, die solo avealo atterra- loj per lo chc tutti presi da meraviglia, esclamarono /7V unvs, jSripoiivous un uomo solo ! . . Onde poscia il nome a quella citta in momoi'ia di sifl'atto avvcnimcntn. 8. Chc al tempo di Suida la sottiina leltcra irroca si pronunciasse peri, si puo dcdur anelie dal celebcn-imo Eusta/io, cbe fioriva non molto dopo, il cpiale in parecclii luoglii de'suoi Comenti ad Omcro trova consonan/.a perl'et- la in parole scritte con questa e parole scrillc con iota, co- me escmpigrazia sarebbe il nominativn del nome indicaiitc Giunonc Ihn , con due r; , e il vocativo di (juello indicante (1) Chc I' attico nionosillabo ^t\ non suonasse come I'allro /3at, ci si ap- palesn eziandio da cib, clie due parole d' identico valore, idenlica (|iiantii.'i o idcntico siiono, non avrcl)l)ero ne anclie suflicientc ra^ioiic di rinvoniisi iiella iiiedcsima lingua : ondc sc vi fosse piia siato I' un nionosillabo di tal ialla, ntui sarebbesi 1' allio invcnl-ilu. — iG ~ Iriilc, I--;, con iliio ; (I). |)i clir si vodc. che rainnionlando pur cs,\i V ;icccnnato monosilhibo , conio imilazionc dclla voce pCCOrina, /jT, cvo/ia y'wvT, ; 7:jo(3aTO'j ovo/xaroTTOtrji^sv, 7/OMr (Irlld nice dclh jncora falto per oiiovfatopca (2) , (jiian- to al suono suo, al siio valorc, si accorda anch'csso con Suida. D. Ap[)aiTndo per fanto dalla contrapposizione che fa Siiida tra i due inoiiosillabi, ofTcrtici quale imilazionc del helar dellc pecore , die gli Atlici non dicevano siccomc gli altri , onde conscguita die sc gli allri dicevano her, gli At- tici non dicevano cosl ; c dalla giiisa di scrivere il nomc Virnnhtm, e dalla etiniologia die ne porge, apparendo in- Icnder egli clic gli Altici dicessero /•/, nattiralissima ed ov- via lorna I' inchiesta , perclie gli Attici a ritrarre la voce dellc pecore iisasscro di (jiiel peculiare lor nionosillabo, e non dell' altro, onde valeasi il riniancnte dclla Grecia. -10. Al che si potrcbbe rispondere, o die le pecore del- I' Allica avcssero un suono di voce dilferente dall' altre ; o die variando la voce degli aniinali. e della pecora massima- mente, secondo il sesso e I'cti^, Cratino appuntato n'avessc una spccialc, e non la piu coinunemente senlita. 11. Ma che le pecore dell' Attica avessero una voce diversa dall'altrc, troppo non par vcrisimile: e poi nell'At- tica non saransi perpetuate le stesse pecore ; ma, come av- vicn d' ordinario , o quelle dell' Attica saranno passale in altro paese, o quelle d' altro paese si saranno ivi condotte. Sicche non puo dirsi con niolta ragionc , aver Cratino usa- to di tal nionosillabo, perche le pecore dcU' Attica avcssero un:i voce diversa da cpiclla dell' altre. (i) Kustar.iii lli.id. lib. I. p,ig, jjy, e srg. 240. (a) Id. lib. V, pag. 12J9. — 47 — i2. Che poi la voce degli animali possa variarc per I'el.^, e pel sesso, egli e un fatto, a verificar il quale baslan gli orccchi : ed e per cio, io mi penso, e piu ancora per non esscre tanto precisa da polersi esattamcnte ritrarre coll' u- niana scrittura, ch'ella suolsi esprimcre, non solo dalle dif- fercuti nazioiii, ma exiasidio nclla stessa, divcrsamente. Cosi per quclla dellc pecorc, alia (juale vogliamo qui liinitarci, i Latin! dissero or belare ed or balare .• be/arc disse Varrone, clie per cio ebhe anche a chiamar /jc/a la pecora, e bee con due c il suono suo , cho noi Italian! scriviamo be' con un solo: e Virgilio ha balatm, balam, e Ovidio baht ; I'esera- pio de'quali segucsi dallo spagnuolo balar. I Frig! diccano V-^ , chiaraando cosi auclie le pecore ; e conlormemcnte a qucslo ! Greci le dissero pur f*!?"^*^ in dorico [i-A-x ; doude (za\>.o; il loro vello. In inglese belare e to bleat (pronuncia- to blit), e in tedesco bldken, coll' / dopo del ^ (I). io. Resterebbe per tanto , che Cratino avesse appun- tato la voce degli agnellini , che al bii piu che al bee si as- somiglia ; e quinci non adoperasse ne il bee piii proprio delle pecore dl mezza eta , ne il ba , o i^^ de' i)iu provetti montoni. 1 i. Se non che io ben m'accorgo, che nissuno de'miei uditori pienamente si appaga di questo partito. E di vero ne men io me ne Irovo guar! soddisfatlo. Chiaro quinci non vedesi , perche il solo Cratino usasse tal voce , ne perche (i) La lettera / ossia "X, Irovasi anche in greco nelle parole pkrr/ji o /SXr/- ya, f^Kr,yjna. helato e /5X>jy.aopat bdare, usale specialmeule per le pecore ; nieiUre per le capre si usa piultosto /akj/.tj o fir/xar^xo;, ftryxa'o o fAT,xa^(o, seiiza la detla letters, clie nianca pure in firjxaoa; capre o sia belanii, altri- buito eziandio agli agiielli, e si trova in fti)tXri altro nome della capra. Que St' aniniale fu chiamato anche j3iriXir) ; e ta ,3if;xa lu detlo a indicar cipre « pecoix ; Lenche il uoiue piii coniunc delta capra sia ac;-a'.Yo; — -18 - avcsso tpit sta ad csscrc un' altica propiieta ; non vedesi pcrclic 'j;\\ Aleiiiosi avcssero in cio a dilTcreiiziarsi dagli al- iri, conif il Dizionario di Siiid.i ci altcsta, c gli altri Dizio- iiari die lo ripetdiio siilla lestimonianza di lui. 11 pcrcin"; Miol'*! esaininarc il passo inedesimo di Cratino , se mai da esso polossimo rilrar cpialchc luine. I,'). II passo deH'antico greco poeta riferloci non sola- inentc dal Dizionario di Suida, ma da altrl cziandio che da CSSO lo lolsero, e (jUCSlO : 0 oVj'XtSrto; (ocnsp jTpo//3aTOV|'3T) /3->) 'Xe- ■jwv ^a^t^s'.. iNel ([uale c da notare die VaiSco; importa stolido, icimunito ; e irpo^aTov significa armenio in gcnerale, come il \sX\x\o pecus, da jt^o'^aivui prccedo, perchc suolc al pascolo prciodiM-e lentamente clii lo para e cuslodisce : e in senso piu ristretto indica pccora. A dinotar (iiiesla sola i Greci lianno il nonie o;;, dondc il latino oris, die la pecora sola- mentc pme dinota. in. Ma prima di entrar maggiormeute nella interpre- tazioiic del passo, non sarii disacconcio il richiamare alia niente alcun chc delTautor suo Cratino. Fu questi un ccle- bre coniico Ateniese, che vissc circa il principio della guerra del Pdoponneso, e dices! aver il [irimo introdotto nelle Te- ste di Bacco la salirica rappresentazione. Vuoisi arrivasse fine air anno cenlesimo, benche deditissimo alia crapula, e massimamonlc all'ebrczza, come accenna anche Orazio co- minciando I'epistola 1!) del lib. i.° ove dice: » Prisco si credis, 3Ioecenas docte, Cralino, » iNulia placere din, nee vivere curmiuu pussunt » Quae scribuntur aquae poloribus ». E il medesimo Orazio no parla pure in sul principiar deUa Satira 4. a del I." libro, scrivcndo: — \0 — » Eiipolis, aluue Cralinus, Aristophnnesque poelae, » Atqiic alii, quorum comoedia prUca viroruin est, » Siquis erat dijynus describi, quod inalus aut fur, » Oi'od moecluis foret, aut sicarius, aul aliocjui » Fumosus, multa cum lihertale iiutabant ». Do' quali tre pocti si benemeriti dclla commedia qui nien- zionali da Orazio, si fa piu vccchio Cralino ; dopo si mctte Eupoli, che dili^cntemente imito lo stile di hii ; c segue po- scia Aristofane, che si dice medio tra cssi, cioe veementc co- me Cratino, ma meno acerboj e fornito dell'urhanitc^ e gen- tilczza di Eupoli (I). 17, Ramraentalo in succinto chi si fosse Cralino, fac- ciamoci senza piu a considerar il suo passo gia mcntovato di sopra ( n. 15 ), che suona alia lettcra iu latino, stolidns autem ut pecits, oppure ut ovis, ^n ^-n dicens vadit ; e in italiano, lo schnnnito come hriilo ovver come pecora, i^n /Sr? dircndo, cammirta. Qui., se mal non mi appongo, ap|)arisce intcrftrctazione ben diversa da quella che si voile dare fin era ; vale a dire lo stupido come bruto, ovvcrcome pecora, caramina pronunciando quel suono inJicato dal greco mo- nnsillabo, onde qui si discute : cotalche il C077ie bruto o co- me pecora si riferisce a stupido, e non punto a dicendo. Cosi almeno porta la stessa giacitura delle parole ; e quan- do la giacitura delle parole ofTre un senso chiaro, sembra sia dcsso da preferire a quello che nasccsse da qualunque siasi trasporto di esse, ove pcro altra cosa non vi si opponga. iS. Osserviamo dun(iue se qui v'abbia veruna opposi- zione. E egli convenevole, c egli naturale il dire scimunito come un bruto, stolido come pecora ? Egli e convenevolis- simo. Lucio Junio fu cognominato Bruto, per aver contraf- (i) Lod. Desprei iiell" Orazio ad ustim Delpli. Sat. 4) 'ilj- I - 20 — falto \o sciimmito a sluggirc la cniJelta lU Tarquinio. E la pccora, di prcfercnza anchc agli altri aniniali, si moslia stii- pitlitsima; per cni »> pure la piii facile ad avvclcnarsi, nias- simaiiicntc allorcln' va in miovo pascolo, di Icggeri scani- biando I'crba salubrc colla raortifera. E per cio stesso fu quostd aninialo prcso univcrsalmente per la piii appropriata imagine della stolidezza : » Suit laieris crebro virliis lalet aurea pannis. » Cum slolidas uuruin pecudes el purpura velel » srrissc Mnrcto : c s' nsa da noi pecomggitie, pecoronc, in luojo di xchtmnilngginc, scipito o senza rjiudizio. II dire adnnipie stolido o stupido come pecora, a dinotare il grado cstremo dell'insensatozza, (piello in cui si opera maccliinal- mcnte senza clie la riflossion v'abbia parte, e in cui sconsi- derati suoni si puo andar ripetendo, e dire la cosa piii na- luralc, 0 pill generalmentc scntita per cbi la natura consi- dera da vicino. 19. E poiche a natnrale interprctazione noi vogliamo appigliarci, restaci a vedcre una cosa al proposito nostro imporlanlissima, cioe qucllo cbe snol dire lo scimunito nicn- tre so ne va camminando, ch'e appunto cio che il poeta ci voile qui dinotare. Suppongasi per tanto, cbe il monosillabo soprammcntovato sia per noi una cifra, il cui significato di- penda c dcbbasi dare dall'attento osservatore della natura. Chi dar volesse tale significato osservcrebbe, non v'ba dub- bio, accuratissimamentc cio che lo scimunito, il balordo va dicendo mentrc cammina: e vcdrebbe ccrto, che non va punlo dicendo bee bee come la pecora. Si bene ei fa sentire un colal suono indislinto tra V «, I'e e V i coirimpressione dellc labbra ond'csso ha principle. Sc duiKiue Cralino, si — 21 — abil maestro in rnpprcscntare le umane abitudini, si esatto e (leciso plltore della natiira, voile indicare il dir dello stu- pido allorche muove 1 passi, non disse cortamente bee bee, poiche non e (iiicsto die usi dire lo stupido ; altrimenti a- vrebbc ritratto (|uel che non c. 20. E a credere che Cratino, non la voce della pecora, ma quella dello stupido qui volcsse indicare, persuade e- ziaodio la propensione grandissima che aveano i Greci e mas- sinie i comici, a dipingere la natura ne'suoi pin dislinti par- ticolari, anclie in cio che risguarda I'udito, creando parole imitative per ogni suono speciale, che accadcva loro di e- sprimcre, tanto per le cose inanimate, quanto per gli ani- mali, e sopraltutto per 1' uorao : del che moltissimi esempii si potrebbero metier innanzi, se non si temesse di andar troppo in lungo. Faro per altro osservare, come gl'Italiani, che alle parole imitative non sono tanto portati, sembra non di meno che rigiiardo al suono sconsiderato che usa mandare lo stupido, s'accordassero con Cratino nella for- raazione del nome babbio, babbeo ; donde gli accrescitivi babbionc, bahbaccio, babbaccione, con cui lo stupido stesso dinotano ; poiche alia formazione di questo nome babbio o babbeo, pare non altro aver dato raotivo, che la ripetizione dell'oscura sillaba che I'insensato va talor pronunciando : nella guisa stessa che i Greci da /3a? /3ap, voce discordante in cui soleano spcsso cader in Atene i forestierl allorche principiavano a parlar greco, fecero il vocabolo /Sap^apos (barbarus), onde ogni straniero poi significavano (I). 2d. Ma avendo noi prima veduto quali difllcolta s'in- contrerebbero a volere che Tattico raonosillabo rappresen- (i) Altri (lire che ^op ^ao fosse il suono clie ai Greci senibrava udiie da quelli di cui nun intendeano la lingua : retimologia pero non varia punto. 22 tassc I.I voco (lolle pecore, e iipprcsso voiluto nvnido per lo t'untiMiio, come la c^lacitiira stessa ilelle parole nel passo ili Cratino olFia un cliiaro senso convonicniissiino p(!r oi,'ni ri- ifiianlo, 0 come in vece qiiello c!)e risiilta dalia ioro trasposi- zione dinoti cosa non vera ; sarcbbe a credere die Cratino con ipicl siio monosillabo intendesse non s^ia il suono di vo- ce dcila i)eeora, per cui nolammo esservi altra parola (n. 4), ma Iiensi qucllo die nianda lo stupido mentre cammina; ed avessc preso lo scambio Suida, il quale trovando presso il nomc della pecora il monosillabo detto, avente articolazione consimile a quella del snono di quest' aniniale, senz' altra considerazione riputo esprimerc la voce di esso; e con Sui- da I'avessero preso tutti i Dizionarii cbc attinser da lui, e il dottissimo Eustazio, c I'autore del grande Etimologico, chiunque egli sia (i); e quincinon imilalio vocis oviimi apiid Alticns fosse a dire, ma imitatio vocis stolidi mnhulanlis. 22. Tanto almeno parmi raccolgasi da questo ragiona- mcnto; col quale pero, ben kingi dal presumere di decidere il punto, io intesi soltanto, esprimendo rispettosamente il niio avviso, di richiamare sur esso I'attenzione di altri di me pill valenti, alTinche ne portino quel giudizio che alia Sana critica torna piu confacente. (0 II gramle Etimolngico ( Ma2;inim Etjmolojjicum) e in tuffo conforme a Suid.1, scriven(lo:/3Tj,To fit/xij-ixov to rjj Twv 7rpo/3aTwv i^pivrjg. Ou/c /Sat /.aysTat aTT£XM;-KpaTcvo; Atovuc-aXsJavSpw-O'S'n'Xi&io; eoCTTtap 7rpo/3a- Tov /jT) /3t/ Asywv ^a5:^37. Non m' e nolo se Tautore di questo libro fosse in- nanzi di Suida : ma ((ualunquc sia il prime die prese il /3r] di Cratino per la voce dclla pecora e fu dagii altri seguito, 1' argomeato riniane lo stesso. — 23 — L' Istitulo si liduce in adunanza segreta per trat- tare di aflari interni, II signor Hannert, litografo, chiede die sia esaminato dall' Istituto uu rrietodo di sua invenzione, per riparare e riotegrare i disegni guasli o consunti delle pietre litografiche. ( Commissarii i signori proi. Conti, prof. Menegliini e nob. Minotto ). Si determina che le adiinanze ordinarie del nuovo anno accademico, oltre I'odierna e quella di dimani prime dicembre, abbiano a tenersi nei giorni sullo indicati. 28 e 29 Dicembre. 25 e 2G Gcnnaio 1846. 22 e 25 Febbraio. 22 e 25 I\larzo. i8 e 20 Aprile. 29 e 30 Maggio ( adunanza solenne ). 21 e 22 Giugno. i9 e 20 Luglio. 9 e 10 Agoslo. ADU-V.V?iZ\ DEL GIORNO I DICEMBRE 1 8 4o. II Segretario legge I'alto veibale della precedenle adunauza del giorno 7 agoslo, ch e approvato. Si anniinziaDO i seguenti doni falti all'I. K. Istitulo : I. Dal prof. Guglielmo di Rapp di Tubinga. Anaioinische Vnterstichungen iiber die Edentaten. Tu- binga 1843, in 4. di pag. 80 con 9 tavolc. 1. Dal dottor Pietro Beroaldi di Vicenza. Delia mi(jliare, Considerazioni patologico-pratiche, Vi- cenza 1814, in 8. di pag. 88. Diziovario della Lrrjislaziotic Austrlaca inlorno la Sa- tilla pithhlica cnnlinenialt t la piihhlica Beneficenza ec. Padova 1845. Tomi 2 in 4. r. 4 — so- il iiu'iiiluii oIleliiM) prof. Zanledesclii leggc una >iia moiiioiia >iilla 'Icr/nurroinut. L Aulore ricurda ila [)ilma cho non e nuova I (•piiiione clic vi sia elcrogcueita ne raggi calorifici. (ilianlichi riguardavauo come specie diflerenli di calo- rico, (jiicllij ilic oniana dal sole, dalla conibuslione, dairaci[ual)ollcnte ec. — Pietro Provost riguardava il ralorico come composto di due specie di parlicolle le une piu grosse, le allre piu sottili; e De la Roche ncl 1 8 I 3 crcde ill aver Irovalo una prova evidente di una giaduale trasformazione cui fosse soggelta I'irradiazio- ne del caiorioo oscuro prima di coovertirsi in irradia- zioue luujinosa. Melloni ancorche ora abbia distinto il calorico dal- la luce, ed ora abbia sostenuto che non sieno clie duo a/ioni dello stesso principio, ossia due nianifcsfazioni delle ondulazioni eteree, tuttavia e rimasto fermo iiell'aminellerc che il calorico raggiante sia composto di elemenii divers! analoghi ai raggi colorali della luce^ atizi consideraudo la visil)ilita come una qualila acci- ilenlale delle radiazioui elementari, gli aggiunti bian- co e ro/oralo egli applico indisfintamenle agli elemenii oscuri (» hmiiuosi delle radiazioni, e li risguardo pres- soche sinoninn di una scrie inlera o di una sola spe- cie di raggi. Ed in questo significalo vuole ora sia in- lesa la nuova noiueuclaliua die propose iutoruo alia scieoza delle irradiazioui caloriliche. TI prof. Zantedeschi riferisre in comj)en(lio q\i<-- sla noinenclaliira c la sua applicazioue a casi partico- lari secondo il Melloni; poscia espone gli argomenli sui qiiali qiiesto cclebre fisico ha fondato la sua ipo- tcsi sulla eleiogcneila di un calorico coloralo in rela- zione alia serie iutera delle ondulazioni eteree, visibili oiUnvisibili,che cosllluiscono gli efflussi raggianli del sole e delle sorgeali terrestrij ed in Gne esamina se quosli argomeoli o prove possano dirsi dedotte con rigorosa logica. T delli argomenii, secondo il prof. Zantedesclii, si riducono ai seguenli : I. Le irradiazioni lucldc sceverate da qualunque irradiazione eterogenea posseggono un calor pioprio che segue esattainente le loro vicissitudini, per niodo die le diverse llisi di un dalo raggio luminoso perfet- tamente isolato possano dedursi indistintamente dai rapporti liicidi o calorifici. ■JL. Le Ibrzc calorificlie indicate dal tennomolti- plicalore sono esatlauiente proporzionali alle difleren- ze di lemperatura delle due facce della pila, e per conseguenza ai gradi indicati dal termomelro nella porzione di scala di 5° a 6" renlig. 3. II calorico oscuro soggiace a quelle medesi- me leggi di propagazione, ridessione e polarizzazione cbe reggono le afl'ezioni generoli della luccj e i diversi suoi elenieuti sitno piu o meno iarili ad esser dilTusi, 2.S - Irasmossi od assorbili da ccrle SDStanzc, c dol.ali di tiitii i roquisili chc appartengono ai raggi luiul- liosi. La proposizione del Melloni, olie le irradiazroni luniiiiose posseggaiio un calor proprio il quale scgua esaHaiiicntc le loro vicissiludini, per modo die le di- verse fasi di nil rai^tjio liiminoso perfeltanientc isolrflo possano dedursi iiidisliutauicute dai rapporti lucidi o calurlfKM, rilioiie il prof. Zanfedeschi sia slata piulto- slo an'oriiiata chc dimostrata. II Molloni slesso acccn- na e si riporta in quel lavoro ad alcuni suoi scriiti e ad un luiovo slriinu'iilo clic non furono ancora f'alti di pubblica raj^ione. Dubita pcro il prof. Zanfedeschi ch"ou;li possa riuscir mai a diuiostrare il principio d identila, ossia che un'onda di una data aiiipiezza, o la stessa molecola, sia ad un tempo cagione necessa- ria dei fenomeni luminosi e calorifici. L'altra via chc riniarrebbe al Melloiil per coniprovare il principio d'i- denlila sarebbe quella della assoluta reciprocita , o della perfetta correlazione, nia qucsta assoluta recipro- cita sarebbe, come a detio del prof. Zanfedeschi, smen- tifa dair esperien/.a. Di piii il Mclloni non avrebbc nemnicno diinosfrafo I'asscrita proporzlonalita tra lo forze calorifiche indicate dal fermomolfiplicalorc, c le diflerenze di temperafura IVa le due facce della pila, pt;r cui un tonnonioltiplicalore si possa riteneie cqui- valeote ad un pcrleflo loruionielro. A questo propo- — 29 — silo il prof. Zantedeschi espone parecchie considerazio- ni sueproprie e di allri fisici, e prende ad esaminare eziandio la ipolesi proposla da Commissarii deH'Ac- cademia delle scienze di Parigi die haiiiio fallo rap- pork) inlorno alle scoperfe del Melloni. La predetla proporzionalila non reggerebbe nemmeno fra i piu ri- strelli limiti di temperatura assegnali dal IMelloni ne' suoi recenti lavori, come il prof. Zantedeschi ebbe ad assicurarsi anche con espeiinienli da se istiluiti. 11 Melloni avca dichiaralo nel i835 che la luce ed il calorico raggiante devono la loro origine inime- diatanieute a due cause distinte, ed avea concepilo la possibilila di separare conipltlamente la luce dal ca- lorico, annunziando aver cio oltenuto con un mezzo semplicissimo, quello cioe di far passare le irradiazio- ni delle sorgenli luminose allraverso un sisteroa di corpi diafani che assorbano lulti i raggi caloriflci, e che non estinguano che ima parte dei raggi luminosi. II prof. Zantedeschi prende ad esaminare i varii espe- rimenti fatli a questo fine, e le modificazioni che il Melloni apporto success! vamenle alle prime sue ipo- tesi. Egli non crcde che abbia trallo dai fenomeni osser- vati consegnenze assolutamenfe esalte, e si appoggia qui pure all'aulorita di altri fisici, e ad alcuni suoi espcrimenli. Analizzate e discusse le basi, su cui il Melloni ha fundalo la sua teoria , il prof Zantedeschi termina - 30 — roir ossrnaro clit; i Iciiomcni tlella vnria trasniissihi- litu (lei ralorioo allravorso 1 corpi si polrobboro spicgare col conrepiro rhc dipoudano dalle varie so- slanze trasportalo dai raggi di caloricx), sla dalle di- vprso sorg(Miti. sia dai diviMsi inozzi li-apassali, come viene Irasportala la materia nollt; <»rrtMih eleltrichc, e come fu trovato anclu' pe' raggi di caloriro del fer- ro arroviMitalo. Imperocclir sarobbe possil)ilc clic le ([iialila dt'lU" malerie trasporlate (^oiicorressero a rcn- di're pill o mono assorbibili, pin o mono Irasmissibili gli stessi raggi, secondo le varie soslanzc in ciii on- Irano j e di piu sarebbe possibile che le materie Iras- porlate conrorressero a niodificare le correnli eleltri- che occitale in una pila dai raggi calorifici che vi giungono^e per consegiienza die iulluiscano piu o rneno anche alio sviluppo della forza iriagnotica che la deviare 1' ago del galvanometro. In colal gnisa si spie- gherebhc, dice il prof. Zantcdcschi, pcrche il calorioo che ha attravorsato il velro passi piu facihnenfe per una lamina di quarzo*, e quello che ha altraversato I'acido citrico passi piu facilmeule altraverso rallume-, e vicevcrsa pcrche il calorico che ha attraversato al- cunc specie di vetri neri, od aicune qualila di mica, abbia perduto quasi inticrameute la propriela di at- li-aversare T allume. — 51 — 11 mtjubro cflcttivo duUor Fusinieri si riserva . r>. Dij| socio corrispondcnlc dollor L. P. Fario e dal dollore A. IJcrivcnnli. Meinoriule (hJla Mcdicina ronlrmpnranra. Fasciculi (li liijjiio, a^^osto c setten)brc 1845. Venczia. (). Dal signor profess. E. Wartmann, di Losanna. Drux/'rwr Mcmoire sur /' Indnclinn. ( Estratta dagli J rehires He P Elertricite. N. 19). 7. Dal sigDor dotl. Achille Desiderio di Venezia. U Arsenko e la febbre hilenniltente. ( Nota CStratta dal Giornale per sorvire ai pro},'rcssi dellc Patologia c d il- ia Terapeutica, 1845). 8. Dal signer Vincenzo Devit di Rovigo. Dill' illnslrc donzetla hsicrntta Monti Rodiginn. Pa- dova 1 845, di pag. 52, in 8. {). Dal signor dotl. Jacopo Faccn, di Lamon presso Fell re. Istrnzionr popohtre ml I a rjenexi e sulla- e7ira del I a polmonea bov'ma die domitia .sui monii delle Alpi Ktzie. San Vito 1845, di pag. 80, in 8. I o. Dal signor dotlor Gio. BatLista Caslellaai. Dei non concetti. Dissertazione. Venezia 1845, di pag. 40. in 8. - 55 — II sic;, dolt. G. Giusliniatii di Patlova pre- senla una nieinoria nvanoiiCviWii Sul niuwo melodo pel ^overno de hachi da seta proposto dal sig. /^incenzo Giordani. II s\^. Giuseppe Krieger cli Tirnaii ryjjila- no del (jreiiio in pensione niauda all' Jslilulo la sua uperetla pubblicata nel i843 sotto iltilolo; Das Na- turp;rund^esetz ecc, ossia, La natnrale lef^ge fonda- inentale d(4la anita e delV armonia quale principio f^encra/e de sistemi .scienfl/ici; ed alciine aggiunte manoscritt(> alia niedesinia per averne giudizio. II inembro effettivo cav. Sanlini legge una breve nolizia inturno alia riappariziono della cometa perio- dica di liiela nella rivoluzione che si compiera nel me so di febbraio i 8 /| 6 . t'autore ricorda che in una niemoria letta il 20 febb. 1842 e gia pubblicata dall'Islilulo ( 3Iemorie delllstituto, Vol. 1.), aveva esposto i risultanienli de'suoi calcoli intoruo a quesla interessante coniefa. In quel lavoro egli avea inlrapreso di calrolare le al- tora/ioni che dovevano subire i suoi olenienli eliifli- ri dal passaggio al perielio nel 1839 Tino al suu ri' lorno nel i8/|6, in coutinuazione delle ricerche iu- torno alia slessa conieta inserite nei JNuovi Saggi del- rAccadeniia di Padova, collo quali era stafa deteruiinata Tepoca del suo ritorno al perielio nel i 8.'^(). Ma allora — 30 — nonsi ebbe la vontiiradi pofor verificare i risullati tlcl- ]a teorica aj>poj;giali a liinglii e noiosi calcoli, nei quali e agevole sniarrire la via per culpa di qual- clie inoccanlco errore, giacrli'* in quel siio ritorao al periclio trovaodosi seiiq)re la cometa in gran vi- cioanza alia coiigiunziono col sole, cd iinnicrsa ni^l- la viva luce crepiiscolarCj uon lu possibile di rinve- nirla. Laonde fii solo con moUa trepidazione e dif- fidenza, che il cav. Sanlini s' indusse a pubblicare le sue nuove riccrche pel ritorno al perielio nel i?>46, ben comprendendo quanto facile sarebbe state lo an- dare iiiconiro ad un (also annunzio, assegnando le po- sizioni nella sl'eia celeste di un minulissiuio corpo che passundo in tredici anni perdue voile in gran viciuanza a Giove subiva ne'proprii niovinienti forli aUerazioui, e tali da non potersi determinate se non col laborioso nietodo delle quadrature. Fu perlanto con grande sua soddisfazione , die al principio del cadente mese , egli ricevelte nello stesso giorno due lettere, 1 una da Roma del padre de Yico , 1' altra da Berlino del cav. Encke direttore di quellOsservalorio Reale, i quali gli annunziavano con genfilissime csprossioni il ritorno dclla comcia di Biela, e gliene parlecipavano le posizioni coincidenli colla sua elTemeride eulro li- mili cosi augusli, che non si avrebbe osato sperare una maggiorc coincidenza. Sebbcnc la leonca New- — 37 — tuiiianu sin slala ampiamente messa alia piova coi rno- vinicnti di liilli i pianeli, e colle due comete perlodiche di Halley e di Encke, pure riesce senipre cosa sod- disfaceijte il moltlpli'care i confronli, dai qiiali soltanlo si pno sperare la soliizione di molfc ^rdsi qiieslicjui iulorno al sislema del moudo, e fra le quali ultima non e quella sollevala dal chiarissimo astronomo il sig. cav. Encke iutoroo alia resistenza dell' etere. Abbandonando per ora qualunque iuvestigazione su questi gravi argomenti, il cav. Sanlini si limita a- desso ad auimnziare le prime osservazioni. che sino al giorno presente sono conosciute intorno alia riappari- ziooe della comela di Biela. 1." 11 sig, prof. F. de Vico con sua leltera del 4 di- cembrc gli mando da Koma le sue osservazioni origi- nali fatfe col mezzo di un celebre rifraltore di Cau- choix di lo piedi, il quale supera quanlo finora e slate costruito in quella dimensione per chiarezza di luce e per I'urza d'ingrandimenlo. II padre de Yico as- serisce, che nel CoUegio romano, dopo la mela di no- vembre, cominciarono con queslo strumento a vedere qualrhecosa vicino al luogo assegnato dalle eflenieridi, ma che temevano d" ingannarsi ; e che tanta era la de- bolezza di quella leggera nubecola da non potcre que- gli (istronomi riuscire ad assegnarue la posizione ; hnalmenle uei giorni :i6, 28, 29 noveaibre, e i di- ccnibro cresciuta in luce la rairronfarono colle slelle vici- — 38 — ne, e qtieste furono le prime osservazioni regolari die hanno poliito lare. Le slelle di confronto delle sere i>G novenibre o I dicetnbre non esistoiio in ncssun catalogo, e si at- lende che il p. Viro le possa delenniiiare con osser- vazioni direlfe. IXel ;:;i()rno 28 fn ccml'ionlala a due slelle del calalogo della Stjciela AslroiKJinica di Loiidi-a, e da queste il cav. Sanliiii ne dednsse la posizione rapporlo all etpiatore j quella del giorno 2() e ad' ditafa come una stella di Ressel della zona np- decima*, ma la posizione che ne risnlferehhe per la coniela non combina Iroppo esaltamcnte con la precedente. Quindi lu slimalo convenieote di abban- donarla. 2.° II sig. cav. Encke con sua leltera del 3o no- vembre da Berlino annnnzia, che dopo inutili ricer- che falte nel corso del novembre col gran cannoc- chiale di Fraunhofer di 1 4 piedi inonlato paral!;il- ticamente, e guidato da iin roleggio nel senso del nio- to diurno, riusci alfabilissimo siio aggiunto sig. Galle di vederia nel giorno 28 novembre, come una legge- rissima macchia, di ciii prese la posizione ponendola ad occhio nel centre del cannocchiale. Ne ripele le osser- vazioni nel giorno 2Q e ne delcrmiiio alio slesso mo- do la posizione con 9 confronti mollo bene Ira loro coincidenti. In questa sera jwi ne venne determinata la posizione dallo stesso cav. Encke, e dal sig. d'Ar- — oO — rest vaula;:;gi().sanjonle couosciiilo in freschissima cla j)(M- la scopiJilu (li due iiuuve cuinelc. II sig. Encke ebbe anco la bonta di confronfarc le osservazioni di Berlioo colle effenieridi calcolate dal sip. Hind colla scoria dogli elemenli del cav. San- lini, ed asscgno Ic piccolissiine diflcrenze rilerite in fine della nofizia. 3." II cav. Saiitini cerco la couiela per la prima volla ni;IIa sera del gioriio 2 5 novembre col rilValtu- re di 6 piedi ; la sospeflo in una leggerissima mac- cliia, clic parevagli di vcderc nella posizione data dall'eflemeride , nia rimase incerfo. In scguilo, parte per occupazioDi di alfro genere, parte pel cliiarore dclla lima ed in fine poi pel callivo tempo, non po- te pill cercaria die nella sera del i>5 diceuibre. Sebbe- ne ancora mollo debole, era luttavia visibile alia mac- china parallatlica dell Osservatorio di Padova, il cui rannoccliiale non ha che due piedi e mezzo di dislan- za locale. II cav. Santini ha unito le osservazioni fatte iiei giorni 25, 26, 27 dicembre, col confronlo a due Stella ben conosciute del catalogo della Societa Aslro- nomica, ed inserile anco nelle sue zone pubbhcate nei Saggi dell Accademia di Padova, e da quesfe ne desunse le posizioni medie per ridurre le ossei'vazio- ni della cometa. Ecco le osservazioni originali qui sopra accen- nale. — 40 — . ()s.\rr\'uuoni full'' in lionui. T iin'ilio . ,, (".aliol. Dill. Decl.oss. Dfcl.calc. 28 No* 7''17'2t"1 SSG'SOSO' 336-43'8" t7-22" +3"42'56 t3°3949" t3 7" 9 9 59 4 336 49 20*336 44 11 +5 14 t3 37 54 t3 39 5 -1 11 2. Owsen'azioni di Her lino. T. 1\I. GM'55'' a. Le osservazioni fatte iu Padova, confronlate col- le stesse efTemeridi, hanno dato i segucnli risullati. T. M. A. R. = o Corr. delle Decl. c c Corr. delle ill I'ail. osscrvata 3 O ^1 efTemeridi osserv 3 c; eflfemeridi 2.") G^b75V 23*»r3G"53 3 t2G"G3 •tOo40'28"2 3 -2'30'9 2G 6 36 23 23 940 57 3 t2G92 jO 3G 30 2 3 -2 20 7 27 G 39 1G 231148 77 3 t2G83 to 32 11 2 3 -2 47 4 Media correzlone in AR. = -|-26"79= -\-6'M"8 in arco in decl. = —2 33 0 Da cio si comprende, che I'errore in A, R. e ri- raasto pressoche coslanle, mentre quello in declina- zlone avrebbe nel corso di un niese variato di segno. Prima peio di inlraprondcre la corrczione degli ele- ment i, e foiza attenderc ulleriori osservazioni, dalle qiiali agevolnieule si potra dedurre, se sia ammis- sibiie una si rapida. variazione nclle correzioni delia declinazione. II nicmbro cfTettivo prof. Turazza legge poscia lino sciillo inlitolalo: A^MOva detcrminazione dcllc co- /. 6 — 42 - s/(ifiti rfl(Ui\>'' (ilia resist cm-d ili allritn twl innA- nwiito dill arqiin pc Imii^lii ttdn cli rondotta c jtci^li ah'ci. iXeir ocrasioiu" cli (lover stendcre uu libio ili pralica idromelria ytcv la sua scuola, e di dovcr in es- so trallarr per eslcso (I(M due problenii del movi- luento dell acqua pe' lunglii tubi di condotta e per £;li alvci. il prof. 'J iirazza ha \()liito csaniinare fuio a ijiial piinlo le coslauli linoia assiinle da^li sciiltoii d idroinclria per la soluzione di tali problenii, e da cssi inipiegate nelle relative rorniole, fossero csattc e corrispondcnti alle espericnze. Da qiiesle ricerclie e- gli la condollo a fare alcune variazioni alle Ibrmule coniunemenle usate, e ne espone nel suo lavoro i mo- ti\i e il procedimento. Quesle lorinule coUe nuove (Hjslauti, aj)plicale alle sperieiize di tal genere delle (piali va ricca la scienza, rappresenlaoo con assai niag- giore esaltezza i latli osseivati, come risulta dalle la- belle e dai calcoli clie il prol. J'lirazza pone alia line del suo lavoro. II niembro cffeltivo prol. Meneghini leggc po- scia la segiienle memoria Sulle Diatomee. — >i.\ Sulla animctlila delle Duitomee^ e fie^'isinne orf:^anou;rafi(a doi f^r^nen di IHulonice slabilUi dal hiilzini;. Del prof. G. Mcncgliln / Suf/a animalitii delle Diatomre. Lc Diatomce sono esseri microscopici provvediiti di no guscio silicco. merce il quale, conscrv;iii(lo inimutabili le loro forme, facilincnte si prostano alia osservaziouc e facil- nicnte si distingiiono dagli altri niinuti organism! si del re- gno animale che del vegctale. I primi osservatori le riguar- darono incontcstabilmenlc come animal!. E animali le di- cliiaro solenncniontc I" Ehrenberg. Gli algologhi invece le ebbero quasi tutti e le hanno anche attualmcnte per pian- te, cd in questa opinione convengono ((nelli che piii re- ceiilementc traltaronn della elemcntarc slruUiira dcgli es- seri orgauici, e delle did'erenze che fin dalla prima loro ori- gine costantcmcntc appalesano gli animali e le piantc. A so- stegno della loro aniniaiita hanno cortamentc grandc valore le important! osservazioni dell' Ehrenberg, ma esse non so- no suflicienti, in (pianto che dagli stossi argomcnli I'illiistre anlore c stato condotto a com|)rendcre nclla modesima clas- se dcgli infusorii poligastrici anche le Dtxmi(llce,c\\(i ora di comune conscnso si riconoscono per vcre alghe. Se non che Ira le due opfiostc opinion! altra nc sorgo at- luolmcnte, chorinnova sotto altro nomc le teorichedei fitozoi o zoofiti degli anlichi, dei ncmazoari di Gaillon, del regno psi- — 4'^ — codiario e delle arlrodicc di Bory-Sainl-Vincent, dclla mate- ria vcrde di Priestley, dclla mctainorfosi di Agardli, c sli ct- tameiitc si colloga alia Icorica dclla i^eiierazionc spontanea, cd aH'altra dclla niancanza di liniitispcciologici, per la (pialc si considerano le specie ed i generi, si auimali chc vegelali, come fornio Iransitoric dcllo stesso tipo organico. II Kiitzing non ainniottc diircrcnza esscnziale fra gli aniniali cd i vcgc- tali, c soslienc clie uno stesso cssere, ncllc varie epochc del suo sviluppo, possa pigliare 1' una o 1' altra natiira. Ed ecco in pochc parole la sua tcorica : ogni esscre organico e co- stiluito di clcmcnli vegctativi e di elemenli aniniali, c sccon- docho questi o cpicUi divcogono prcvalcnti, 1' cssere risulta aninialc o vegctalcj nci primi stadii dcllo svolgimento anchc dcgli esseri supcriori, c permancntcmcntc in quclli di ran- go inferiore, i due dementi si bilanciano. In questo ul- timo caso si trovano per sua opinionc le Dialomcc, le tpiali pcrcio non si possono riferire assolutamcnte, ne a qucsta, ne a quella scrie, ma costituiscono I'anello, chc insieme congiunge in un solo regno tutti gli esseri organici. Lun- ghe qucslioni insorscro fra i soslenitori e gli avversarii di cosi f'atta dottrina, chc a viccnda si aceusarono di errori logici, di sofismi, di paradossi. L' analisi di qucsta polemica risuUcrchbe lunga e di po- 00 frutto, mentre invecc i principii di una Sana logica pos- sono servirci di guida ad una rigorosa critica doi fatti. Ed in vcro le scienze naturali a buon diritto si vantano di usarc del linguaggio per quel chc vale, schivandone 1' ontologico abuso. Animalc e pianta non sono gia dcnominazioni di cosa alcuna particolarmcntc csistcnte, come non lo sono quelle tanlo comunemente usate di specie, di generc, di ordinc, di classe, di regno. Pel naluralisla non csistono die gl'iudividui, come pel fisico non esistono clic i corpi. Specie — 4;; - e I'espressiono sintelicii, complcssiva, astrnlla di liiUi gli indlvidui simili fra !oro siflTaltamcnte, che tuttl si possano riguardarc original! dagli stessi parent!. Ceniirc e una astra- zionc ancora piu vasta die cnniprende lutte le specie fra loro soniigiianti per alcuni imporlanlissimi carattcri, e cosi via diccndo (Ino a quelle denominazioni di aniinalc c di pianta, esprcssioni di idee esistenti solo nclla mente del- I'uoMio, c percio appunto subordinate alle impressioni ^\^ ricevute e a (|uellc che si potessero ulterionncnte riceve- re. Quelle idee sono (juindi piu o nieno incomplete nei sio- goli osservatori, ma incomplete in lutti, perche nessuno osscr- v6 mai tutti quanti sono gli animali e tutte quante sono le piantc. Egli e percio che non di rado c' imhattiamo in or- ganismi di ambigua natura c che sembrano a prima giunta spcttarc con cgualc diritto al regno aniniale ed al vegetale. Ma anche rispello a (piesta ultima divisione degli esseri or- ganic! dobi)iamo proccdere con cpielle norme stesse, che troviamo necessario di ammettere riguardo alle prime di- vision! delle specie e dei generi. Quando il naturalista trova una specie, che sembra spettare a due generi divers!, e forma per cosi dire il passaggio dall' uno all'altro, secondo 1' importanza ed il valore dc' carattcri si detormina, o a niodificare la definizione dei due generi, o a proporne uno (J! nuovo, o a fondcrli in uno solo. Peccherebbe invece d! onlologia (jualora asserisse trovarsi inclusi e condiinati ! due generi nella specie ambigua. II gcncre non esiste che nella nostra mcntc, non nclla specie ; in qucsta non possono tro- varsi che alcune o tutte le caratterislichc del gcncre, cioe quelle note, che in tutle le altre specie sorelle, a malgrado dcllc altre loro diversita, pur sussisiono costanti. Cosi il Kiitzing, diccndo che nclle Diatomce si trovano combinali e fra loro c(iuilibrati ! due clement! organic! animalc e ve- — 4C — gotalo, i:;r;iluitimient(' suppono ncllo idco (jiiclln comhina- zlonc die in rcallfi lia lunijo solo Ir.i lo inalcric clivcrso, cil applioa (piindi il concolto all' cspressionc, invcrc che qiie- sta a (]U('llo. F, lo diinostra rcscmpio del (pialc otrli si serve instituendo IVa il revrno ortraiiico c rinorLranico (nicllo stesso confrotito c doduccndouc analoa:a coiisccruen/a ; il j^raduato passagj^io dalT iiiio all'allro e, ipiasi, la loro congiim/.ione nierce lo stesso ancllo interinedio dcllo Diatomee. II fosfato calciio. t'i;li dice, chc cosliUiiscc tanta parte delle ossa dcgii ai\iin.di, la silicc dclle Diatonicc e tutti gli altri element! niincrali, die si riscontrano uniti ai tossuti orcranici si dcgli aniinali die dclle piante, rapprcsentano la conihinazione del regno iiiorganico coll' organico. Sccondo die r lino 0 1' allro prevale, trionfa la vita o la mortc. I/c- sprcssioiic niincrale e in (jucsto caso innalzata a contrasse- gnare non un' astrazione del nostro intellctto, ma (|ualchc cosa di ignoto, di virtuale, di mctafisico. Collo stesso diritto chc denomino mincralc il losfato calcarc o la silice, posso ogualmcntc dcnoniinarc minerale il carhonc c I' idrogeno, o la triplicc combinazione dcU'O. II. c C, o la quadni[)lice di 0. II. C. e A,, poiclic anclic rpicste sostanze, al pari delle prime, non manifestano di per se sole (juclle propriety gc- nerali die comprendiamo nell' espressione astratta di vita. Ne (lohl)iamo qui lasciarci illudcre dall' ahiiso die fanno I chimici ddla {)arola organico applicata a (pialunqne clc- mento materiale dcgli csseri vivi. E una comoda ma perico- losa manicra di esprimersi. Gli stcssi dementi remoti costi- Iniscono i corpi hrutti ed i vivi: e hensi vcro die alcune lo- rn comhinazioni si trovann noi secondi die mancano nci primi, e alcune non si possono ncppurc artilicialmcntc pro- durre; ma non e insilo a qucste sole cio die dcnoniiniamo vita, e la stcssa cliimica combinazione puo csscrc viva o — 47 — moit;i, scnz;i die ne coiiosciamo la cajjionc. Ed c uoicamcn- le per paragoiiarla ad altii Calti conosciuti, non per ispie- £»arla, die suppoiiiamo lisicileino la caj^ionc prossima nella (Jisposizionc reciprooa c nci inovimcnli ddlc molecole. Fin- lantoche una sostanza qualuiKiuo la parte integranle dei tcssiili dl un esscrc vivo, cssa non apparticnc punlo al re- gno mincrale, nia bonsi a (|ueircsserc, c (piindi al regno organico. Soltanlo allor{[uando, indipendentcincnte da (lucUe nianifestazioni die costilniscono la vita, cssa ol)bedisca nel- !' interno ddl' cssorc vivo, come ohbcdircbbc i'uori di (|uel- lo, allc leggi llsichc 6 chimlchc, come e dei calcoli negli a- niinali, dei cristalli nell' interno dellc cellule vcgctali, delle incrostazioni interne od esterne , die , provcngano dal mezzo in cui vivono o da veicoli in essi introdotti, impri- giouatio, solTocano ed uccidono gli animali e le piante o i loro tessuti, ailoia soltanto diro niinerale quella sostanza cvenlualmente associata all' essere organico. INel guscio del- le Diatomee, al paii die nclla conchiglia dcgli acefali, nella chiocciola dei gasteropodi, nell' epidermide dei crostacei, nelle cssa dei verlebrali, quella cosi delta sostanza inorga- nica e, alnieno in parte, nelle niedesimc condizioni che I'al- buniina, la fibrina o (juella (|ualiin(pie conibinazione di pro- tcina che coslituisce il rimanentc del tessuto. iNclle Diato- nice al pari die ne' niollusclii il solido guscio si adatta allc dinicnsioni succcssivaniente crescent! dell' animale, come crescono le ossa ne' vertebrali di pari passo che gli allri tessuti. K poiche (picsto accrcscinienlo nulla lia di comune colla cristallizzazione o la successiva deposizione dei niine- rali, c pur forza conccdere che (judia nianifestazione c ne- cessarianieiUc coinpresa nel concetto della vita. Pailando duntiuc delle Diatoniee il Kiitzing dovcva attc- nersi .il latto die in esse la silice prevale agli allri dementi _ 48 — inalei'iali, c poicvu unicainenlc inslituirc uti confronto fra (luesta proporzioiie e niiclla che altrovc si riscoQlra, IVa Ic coinl/mazioni matcriali proprie agli esscri orj,'auici c (piollc invccc clic sono coimini auche ai mincrali. Avrt-hbe forse po- tato ricavarc da qiieslo confronto, die (jnanlo piii prcval- "ono le seconile siille prime, tanto mono manilosta c la vita. l\Ia (pii lion si Iratta di sapcre so cssa sia piii o mcno facile a riconoscersi : una serpe assiderala c un' aipiila clic spazia nc' cicli sono cerlainentc fra lore diverse nella cnergia e quindi nella manifcstazionc della vita, ma si 1' una clie I'al- tra sono egualinente diverse dalla pictra. Ovc ccssa la vita ha lno"o la niorle, c le due idee rapprcscntale dalle esprcs- sioni vita e niorte, perche oppostc fra loro, non ammeltono transizionc. L'altra opinione del Iviilzing, che (|uantun(iue estranca »\ soggetto da noi trattato, pure crcdiamo dover combattere, c qnclla clic gli suggeri la teorica dellc due vitalita fra lo- ro combinale in equilibrio o in disequilibrio. Lo stesso cs- sere, egli dice, puo passare dalla natura animale alia vege- tale, 0 da (jucsta a quella, e successivamentc ritornare alia prima. L' opinione non e nuova perdu"; gii sostenuta, prin- cipalmcnte da Agardb, daGaillon e da Bory Saint-Vincent, ma i falli che lo inducono a professarla sono cosi prcdsi ed e- sattamente descrilti, die non ammettono la facile accusa d'incsatta osservazione, colla quale i piu si contentarono fi- Dora di rispondere agli argomenti ch' erano stall tratti da fatti consimili. Egli vide esseri microscopici, perfottamente corrispondenli alle descrizioni e alle figure date dell'Ehren- bcrg, fornili di parlicolaritaorganiche, ed offerenti fenomeni vitali daU'Ebrenbergedagli altri gencralmcnteriguardati co- me caratteri di animalita, prendere, merceil successive c na- turale loro svolgimenlo, forme, organizzazionc c vita, quali - AO — generalnicnte si convcngono alle piante. E da (luestc piantc vide £»cnerarsi dei corpi riproduttori (|iiali sarcbhcro i semi ncllc piantc su[)cMiori o Ic spore nccrrinreriori, iigiialinenlc dotal! (11 caratlcri
  • n t; ilic tin noinc, col (|ii;ili' coiii- prendiaDin una classe di fenomeni, dc' (|ii;di ci c ignota la causa. l/\sprossiono astralta o qnindi divcnuta dcnoini- iiaziono di'lla causa stcssa, cd i; per scinpiicc convcnzionc, che diciamo la seiisihilita causa dci fcnomcni di sensa/ionc. J^a scnsazioiu! sola csistc roalnicntc, pcrchi' t\ un inutamcnlo ill noi avveiuito. I/'analoi^ia la j:;iu(licaro, dietro a ccrti in- dizii, che mutaincnli consiinili avvengano in tutti gli altri animali, c quindi sia una propricl;"! comune ad essi tutti c|ucl- la cho si dcnoinina sensibilita. Quest! indizii li vodiamo in mniti casi divcnir cosi fuggcvoli, die a huon dirilto possia- 1110 altribuirc la loro apparentc mancanza all' iniperfczione dei iiostri niozzi di osservazione. In (jiianto alia niobilita. giacche, essa si nianifesta ohbict- tivamcntp, c (]ucsta sua nianifcstazione osenipre direttamcnte od indircltanicnte sollccilaln dalle cause csteriori, la distinzio- nc dolla niobilita vegclalc dalla animale non e statasuggerita alia nostra inentc dall'azione stessa, nia piuttosto dalla qualita degli esscri per altri argonicnti gia riguardati come piantc od animali. E volendo trovare nel fenonicno stesso elcnicnli di (lisiinzione, si ricercarono nella conncssione causale Ira gli stiinili csteriori cd il inoto determinato, conieanchcncgli stniiiienti pc' nti iion ispic^ahili colic sole Icc^'-'i ticlhi lisica c dclla cliiniica. " Sc la natura " esclama IMIiimboldt ;> ci » avcsso (lolato di luicroscopicn polcr visivo, o sc gl' inlr- n giimcnli (Idle pianl(^ (ossim'o traspareiili, il iri,'rio vef^elale >> sarebbe ben lungi dall' ofTrirci (iiicll'aspelto di immobiii- n la e di qiiictc, sotto a! (|ualc csso si presorita ai nnslri »> sensi 3\ E In stcsso c a diisi del niezzi : die i nuiscoli dc- gli animali siipi'iioii ben presto sconipariscono (jualora ci lacciaino ad esaininarc gli animali piu seinplici o pin piccoli, ne ccrlanicnle possiamo ne^arc I'animalita a iri c()in|ilicato. 0;,'ni c'sserc ortranico, cnllo dall' osscrvazioiic al primo istanl(? in ciii ci coinpaiisco, si presciita (pinic una scmplice colliila. Oirni (|iial volta abltianio sntt' nccliio una celliila, essa o c il priniordio di un ni;»anismo ullcriore, o e talc chc vivc da jicr se sola c permanontcmontc riniane in (juel- le condi/ioni, o e parte clcmentaro di un tessiilo or^anico, da! quale fu separata. Tulto cio clic e anteriore alia coni- parsa della celliila considerata nella sua i»eneralita, piio nel- lo slato attiiaie della scienza ritrnardarsi conic ancnra in- ccrlo o nnn pienamcntc diniostrato; e (]uin(li e dalla cellula gia bella e forinata die prendianio le mosse, perche questa e senipre idenlica in qiiaiilo ai principali siioi caratteri.Parcte solida, tutta conlinua, trasparcnte e senza indizto alcuno di parlicolare struttnra, cioe di disposizione non oniogenea di niolccole. Sostanza contcnuta liipiida, solida o gazosa, divcrsa ari tempo nuove e gravissime diflicoUa. La cstensione, la prevalonza di un diametro sull' allro, la varieta di (ormc che puo assumerc, sono condizioni conuini. La scomparsa c il riassorbimento del nucleo avviene pure in lulte le cellule ad una qualchc epoca della loro esistcnza. Ma nelle cellule dello piante superior! scomparisce anche ben proslo la membianella interna od otricello primordiale. Vionc con cio a logliersi una didicolta alia distinzionc. Se non che nelle piante inferior! e jirccisamente nelle alirhe es- 50 rimane permancnte. L' ingrossamcnto della parete che — 56 nclle cellule nninvili si olTcltiia oinnp;enc:inu>nte, Im Iiioq;o invece nclle pimilc |ier dcposizionc sulb interna siia fiiccia ili stiati siiccossivi conliniii o variainonle conlomiali in a- ni'lli, in lettiiccia spirale, o in altra forma intermedia, di so- staiiza pur lernaria c poco divcrsa d.illa prima ( C/' 11.^* 0.'"). CM) si verifica ail cpoc.i molto avanzata e allora soltanlo die le cellule fanno parte di un lessuto complicalo. La loro parctc poi oltreclie ingrossarsi, successivamcnic si impre- Erna di sostanzc diverse, come di lii^niiia ( (].'- II."'' O** ). di carhonalo calcare, di silice e per fino di sostanza (piaterna- ria azotata, come avviene costantcmentc nclla porzionc del- la parcte superiorc delle cellule epidermiche die costiluiscc la cosi delta cuticola; e nella grossa parctc ccllulare delle conl'erve marine. Cosi 1' alliingarsi che fanno le cellule ani- mali, e i loro nuclei, e |ier fino i nucleoli in fibre dislinte, non ha die un lontano ecpiivalentc nolle cellule lihrosc delle piante, nel tcssuto ipolallino dei lichcni, noi cosi dclli fili pollinici delle care c dei musclii, c in alcune modificazioni delle cellule amilidce del Kiitzing. Ma quostc fibre tanto di- slinte negli animali superiori, c in moiti anclie degl' in- ferior!, come a modo d' escmpio le spuqnc, sfugsfono in- ticrainente alia osservazionc, ovc si tratli di csseri micro- scopici. til negli animali che nclle pianle nuove cellule si orga- nizzano in grembo alle procsistcnti. Ma nei vegelall la for- inazione delle cellule sembra cssere semprc endogcna, negli animali invece cssu ha luogo ancbc, e forse prcvalcntcmenlc, nel li(piido estra-ccllularc. La moltiplicazione delle cellule vegetali si verifica in Ire modi diversi. -1.") Pill nuclei compariscono nuotanli insieme a granclli di altra nalura. Intorno a ciascuno di essi si consolida una ininula vcscichetta, che successivamcnic s' ingrandiscc, pre- — 57 — me Ic compaqne, cd insieme ad esse termina per riempirc la cclhila matricale, chc rammollita e torDatn liquiila, vien poi riassorl)it;i c spare. 2.") L'iiitcrna sostanza dclla ccllula si separa in due o in (pialtro porzioni, che lino dalla origine vedonsi clrco- scrilte da distinta mcmbranclla primitiva e fornite del ri- spetlivo micico, nienlre e nucleo e nieml)rana primitiva del- la ccllula inatricale sono sconiparsi.E solo conscguentemente lino 0 due diarraiiimi ne scoinpartiscono la cavila, e forraano sdoppiandosi Ic parcli dellc niiove cellule. 5.") iNel tcrzo nioilo di nioltiplicazione cellulare e la p;i- rete stessa della ccllula matricale, die, introfleltendosi con piega annulare, strozza la mcmhranella primitiva, che in tal caso e persistonte, e la recide, per cosi dire, in due por- zioni, quando, giungemlo al ccntro, compie il diafranima. iNegli animali non furono osservati finora, con precisio- ne, die i due primi modi di forniazione cndogena delle cel- lule. Se ora dalT csame comparative della ccllula vegetale col- r animale, considerate nella loro gcneralita, noi disccndia- nio alia speciale degli organismi piii semplici, Ira i vegetali, cscludendone pur (pielli che potrebhero riguardarsi come di aml>i2;ua natura, nc Iroviamo prcsso che innumcrcvoli, die ci presentano con tutta chiarezza, e nello stato lore primilivo, e anche nel pernianeiite, la condizione piu sem- plice dclla ccllula e i suoi succcssivi niiitamenti. Fra gli animali invece, abbiamo beiisi, come stato pri- niordiale e transitorio, le uova, e quelle specialmcDte degli animali inloriori che opportunanu-nte si prestano al con- Cronto, ma, re;/annii, di cui si conoscono sei specie dislinte, tntte /'. s — 58 — enlo/()0, liille organi/./.atc (Hiali soniplici cxillulo, nia in |) iri Irmpo tlolale ili conlrallilila cil cspansil)ilil;i, l)cne sullicicnli a [lono liiori di (liil)l)io la loro natiira aiiiinalc. Se inveci! prcndiaino a considcraro grinfusorii piii scmplici, le vio- tiadi, i librinni, i pnn/iecii, bcii presto ci accori;iamo che la loro scmplicitA 6 soltanto apparcntc, c ri£;iiardo ad ossi non j^ossiamo pii'i tenor conto dcllo prnpriota insite alia sem- plico celliila, nia dobhiamo invcce far calcolo di (iiiclle, clie spcltano a tcssuti, i cui clcnicnti organic! sftiggono alia no- stra vista. I reaurcnti chimici pi» non lianno che un' azione complcssiva sull' insicmo del corpo, per la quale lo rilevia- 1110 prevalenleni<'nte costituito di sostanza nitrogenata. E cpii mi iriova insistere su quelle particolariti di codesti in- fusorii, cIk; nientre da iin lalo acccnnano ad una orirani/- zazione molto piu coniplicata di quelle clie per lo addielro si soleva ad essi altribiiire, possono dall' altro facilmentc scanihiarsi colle condizinni coinuni dolla cellula elemcntare. Descrisse I'Elirenberg e figuro, in moiti dcgl' infusorii cosi detti poligastrici, bocca ed ano, piii stomachi vcscicolarl, plandidc secernent! rappresentant! il sesso masehile, c ovaia insienie con quelle, ollre clie in nioltissiuii uno o piu occhi. L' esistenza di codesti organ! in alcune specie senibra un falto posto ora niai fuori di controversia e scevro di ogni duhbiezza. Ma non sono iigualmente cert! i critcrii, merce i quali gli organi stess! si suppongono esistere^ per analo- gia, negli altri csseri niicroscopici. (]osi ogli e certo che nei Closieril, cd in generalc in tuttc le Desf/iidicc, I'Ehrenberg prese solenni abbagli. Credcttc stomaco il nucico, die no! clostori! come nei zignenii e sospeso dapjjrincipio nei mezzo dclla cellula^ ed h ben s^randi-, diafano, incoloroj ma perche sistcmaticamen- te essere dovcano infusoiii poligastrici, denoniino promi- — 50 — scuamcnle stomach! c glandule spcrmalichc i i»rani d' ami- do cd i gonidii nci difTurcnti loio stadit di sviluppo. La clorofilla e tutto il rimancnte del contt-nuto riguardo arbi- Irariamcntc per ia[)presenlantc delle ovaia. La iiigcstionc di sostanza colorata una sola volta riu- scita in un closterio, c uiiicamcnte in una delle vcscicliettc the stanno presso alle due estrcmita, altro non dimostra se nnn che possono in realla csservi le pretese aperture ter- ininali in certe specie e a certe epoche della lore esistenza. E sappiamo che anche nelle cellule ve^etali si lonnano, ad epoche dclerniinale, in determinate reeioni della parele, circoscritte e rcgolari aperture, per Ic quali il oontenuto si versa all' esterno. La semplicc presenza di un' apertura e r acccsso per essa rcso libero a sostanze soliJe esteriori non sara dun<|ue carattere assoluto di animalita ; anch'esso al pari deti^li altri non ha valore se nnn in (juanto si accor- da colic generali condizioni dell'essere. Scopcrta la presen- za degli occhi negl' inCusorii, si dichiararono senz'altro oc- elli tutti i punti rossi eil opachi, non solo dci veri aniiua- leJti infusorii, ma di tutti gli esseri microscopici, e la pre- seuza de;^'li occhi si addusse a prova incontestabile della loro animalita. Le osscrvazioni del Kiitzing, superiormente citate, sulla nietamorl'osi della Microglena monadina in Uhthrix zonata, e del Vrijplomonas Vnlvisculns, in Suj' geodonium stellare, dimostrano chiaramente, che oltre al- 1' apparenza dei movimenti, possono i vegetal! clementari presentarc perfmo alcua che di soniigliante al cosi detto occhio degl' infusorii e che altro probabilmcnte non e che il nucico cellulaie. Finalmente anche il dimezzamento, o, come lo chia- mnno, lo sdoppiamento, puo aver luogo in un cssere dola- lo di complicata organizzazione in modo apparontemente — no _ simile ;i (inello cmiI muilc si cirellii;! in mi;i siMuplicc C("llnl;i. Non solo lU'^r infiini inl'usorii anno iicllo iDonmli e iiei vibrioiii. ina l»on .mclie iici polipi, voili.inio compariif pri- ma un' area diafana c coiiseiriioiitiMiU'iili; una linea di «ic- niarcazionc la ove piu tanii si cirotlna una vera divisioue. Premossc (jiicstc generali considcrazioni, prcndiani ) in csamc le dialomce, valoiiiloci dcf^li spociali e piu volte ci- tati lavoii dell'Ehrenherg e del Kiiizin^', come anche dcllc sparse osservazioni di allri autori, cd aggiiingendo\i il iVulto dellc nostrc riccrciic. Ogni dialomea e formata di gascio silicco e di una so- slanza niolle in csso contcnuta. Quel giiscio e secondo il hiitzing costituito di pnra silicc o forsc, in alciin easo, di silice combinata ad alhimina. II JNageli invecc dice la silice deposta all'csterno dcUa mcnibrana organica eh' cgli erode di Datura vcgetale. Una meinbrana organica in talti dove esistere, perchc la silice non avrebbe potuto solidificar- si senza o cristallizzare o deporsi su qualche cosa di prcesistente. Non si pno peraltro amnicttcre col INiigeli ch' essa siasi dopositata all'csterno, perclie in ben niolti gcncri e principalmenle nclle acnanlidi il giiscio silicoo e ricoperto da una niembranella sottilissima ed estensibile essa pure contcncnle silice, come lo diniostra la sua persistcnza al- r azionc del fuoco e dcgli acidi. I'aragonando dun(|ue (juel guscio alle altrc I'ormazioni organiche si animali che vege- tali, nclle (juali si bn del pari o silice od altro cosi dctlo ele- mento mineralc, devesi ragioucNolnienlc supporlo formato di tcssuto organico conipcnetrato dalla silice. Questa com- |ienctrazioiic pu6 avvcnire lanio ncUa parole di una som- plice ccllula, come lo vediamo nolle cellule opidermicbe di moltc piante;quai)to nell'interno di minute cellule, come pu- re vediamo e in piautc cd in animuli svariatissimi. II fuoco o — fil — I' acido, dislrujrqendo in (jiicsli casi la sostanza organica c hisciando inliiUa la siiice, noii altera la forma apparonte dcir orjiano, perolie ne resla, per cosi dire, pcrinant'iitc lo scliclclio. Ksteniaini'iite al f^iiscio osscrxo 11 i\iitzirif; uno stralc- rcllo tir e},'li dcnomina ccmcnlo, il (piale si tcndc visibilc sia col discccaiiiento , sia colla calcinazione, c produce o (in soinpiicc opacamoiito , o liiico , putili e niaccliie , ora irrc^'olari ed ora rei,'oIarmente dispostc. Kgli lo sup- pone un silicalo di ferro e forse di aliumina. In.lipeii- denlcincnle dai inatcri.di cliimici clic puo coiUonete, ijucl- 1' esterno iniet^'uineiito a mc seinhra tanto piii impoi- tante in (pianto clie lo vcdo costaiile .inchc scnza ricor- rere ai mozzi imlicati dal kiilzing, non solamcnle nelle specie da esso so;,Mialato, ma in molte allre, e, potrci quasi asscrire, esistere in tulle, in (luanto clie mi sembra corri- spondcrvi (piolla momluanclla delle acnanlidi superior- mente accennala, e die per osservazione dellostessokiitzing si nianifesta ogni (|ual volla coniiiiciano u scpararsi i due nuo\i indi\idui, ne'cpiali ogni diatoinea si risolve nella mol- liplicazione per isdoppiamento. A quosla specie di mantello appartengono bene spesso lineole e punti che si credereb- bero speltare al sottoj)()sto guscio. 11 guscio stcsso e formato di almeno (juattro valve o pezzi , unit! insieme a forma di tetragono. II modo della congiunzione e aflatto ignolo. Anche la prescnza di una specie di articolazione , cbe ne consenta movi- menli di allontanamento e rawicinamento, ossia di apri- niento c cbiudimento, quali sono nelie valve d' una con- cliiglia, dcscrilli dal Corda in una specie di Surircl/a, e conlraddetta dagli altri osservatori, Comunque sia o spon- tanea dopo la morle, o provocata dagli esterni mezzi, qucila OL' — tlivisionc si clli'lliia oil t* roijolnro. Or;i so siippnni.nmo una cellula organic;! (iiialun(|iic, la ciii [larctc sia componctrata ili silico. 0 In cni loiina sia It'tragona, possiaino liicilmnitc concepirc die lo siiiirolc faccc I" una dall' allra nieccanica- incntc si staccliino. Troviann) per altio nuincrosi fall! per un' analocjia l)on ilivorsa, (piolla cioi- ilei soliili icssiiti ani- niali, sia die apparlenijano all' inlcrnu scliclctro o all' ester- no inilumenlo. Lo (|uallro valve sono dclla mcilcsima luuirliczza, nia in larghe/.za eccode. nolle varie s|)ocic e nei vaiii goncii, or I' uno or I'altro paio di facce oppostc. A fissaic un linguag- gio costantc si convonne ili cliianiarc valve o lacce prinia- rie, (juolle nel cui inozzn apparisce la linca di divisionc al- 1' atlo dello sdoppianienlo, il (piale percio si forma nornial- nienlc ad esse e parallelo alio altre due faccc, dclte late- rali. J^ulle facce priniarie vcdonsi frocnienteniente linoe longitudinal!, die terminano alio due estromita in piccole aperture. Dalla loro supcrficic interna sporgono nclla cavi- ta de' rilic\i lineari varianicnto conformati, ma seniprc lon- gitudinal! che diconsi vittr. Le facce lalerali hanno molte volte un' apcrtura roton- da piii 0 mono ampia nel mezzo, e da qucsla si distondc verso ambe le estremita una fcssura, la quale o va a pcr- dersi gradatamonle, o si allarga in rogolari aperture termi- nal], l^uando cio accade ognuna dl quelle facce e divisa in due valve distinte.E su (jueste facce lateral! die si presontano quelle strio, quelle lincole, quelle costc trasversali non mono ainniiraliili per leg'.;iadria di aspotto, die per costante rcgola- vita di numero, direzionco proporzioni. Quando piu indi\idwi sono insicme unit! a forniare un cssere coniposto, (pial sa- rebbe, a modo d' escmpio, un polipaio, e scm|)re per (jue- ste faccc lalerali che V un 1' altro si toccano, e poicbc an- _ cri — j.\ inancano sposso tulli gli altri caratteri, puossi da qucsto principalissimo deJiirrc la denoniinazione loro di lateral!. Ollri' lo vilte snniiominatc si lianno, in alcuni gene- li ( liidda/pliid, t'/iMa(oxplie7i!(i, Ter/js/niic), altre solide produzioni nell' interna cavilu, che variamcnte la scompar- tiscoiio. Utu'SiC csscnziali particoiarita del gnscio seinhrano po- tersi rigiiardarc quali indizii di una stnittura com|)licata e ben diversa (piimli ,'Ii non si csprime per altro in moJo alcuao sulla loru natiira. Scnza poter nulla addiirre in conferma od in opposi- zionc alio opinion! dell' Elircnhcrg , pur ci semhra di aver raccolto dall' osscrvazione fatli sudicienti per av- versarc (piellc del Kiitzin;;. E primicramenle oltre alle tre sostanze o corpi di divcrsa natura da (picirautore descritti, la sostanza goniniica, le gocciolinc oicose ed i pretesi sloniachi deli'Elirenberg, vediamo in tulle le specie esaini- nale vivc, cd in mnlte anclie alio stato di inorle, una sostan- za incolora, distesa per lo piu in forma di meinbrana, e die sembra csscre in conlinuita col rimanente del cnnlenuto. H Corda pure la vide c (Iguro nella SnrirclIaFeyius, e I'Ehren- bcrg ed ii kiitzing stesso ne fanno frequentc nienzionc nol- le dcscrizioni. Nulla oso asserire sulla natura o funzioni di quesla nienibranella, ma dico soltanto eh* essa difTerisce, e per il suo as[)etlo e per le sue forme e per la maniera di com- portarsi coi chimici reagenli, dalla membranella o otricello primilivo dclle cellule vegctali, al (piale potrcbbe parago- narsi. In (juanto alia cosi delta soslanza gonimica, non c pun- to dimostrata la sua idcnlita coU'endocroino dellc al'^die. Ha colore; diverso, e divoi\samenle si colora coi varii reagenli chimici. La somiglianza con (piello in alcuni casi , come nelle Melosirc, ()er riguardo alia conlorm.izione ed ai suc- cessivi mutamenti, non e die apparente. iNoll'endocromo dclle alglie, la sostanza nionogonimica comincia dal presen- tare un'apparenza gi-anulare, poi divione distintamenle gra- nellosa, e si camltia in poligonimica, come tanto diligonte- mentc descrisse il Kiitzing. Nella sostanza colorata iiivoic ddlo Dialoujce non avvengono mai ipiei cangianienti. Nolen- — GO — do insisleio nol conlronlo non la si polrebbc par;»{»onare die alia sostanza crilloji^oniinica (lollo briossidi, del callilain- nii , dclle u'lillilbsie o dello iiolisifonic. Kssa si divide in parti chc siibiscono siicccssivaiiionlc ullcriorc divisiouc. Eri- pnanlo a (iiu'sli cangiamcnti si noti, cbe sono da dislingucrsi osscDZialinentc (|uclli chc avvcn^'ono durante la vita da iiuelli chc si cITeltuano dopo la morte, c la niaggior parte di cssi avvicnc appunto ni^lla sccoiida coiuli/.ionc. E durante la vita, ollre i cangianicnli chc si rilcvano cnnfrontando i differenli individui della medcsin«a specie, moritano parlico- lare mcnzionc (pieHi chc si efToltuano solto alia direlta os- servazionc. 1 lobi dcscrilti dal Kiitzing vcdonsi gonfiare c sporgere in alciini punti c successivamcntc contraersL Si nppongono poi alia idcntita di ipiclla sostanza col- rendocromo gli csperinicnti slcssi del kiitzing, clic ognuno il (]nalo voglia ripclcrll, Irovera esattissimi, e la dimostrano riccbissima in nilrogeno e soniniinislrante alia decomposi- zionc i^nca copiosa ammoniaca, cbe non si piio d'altrondc ripctorc, se non dalla sostanza piu abbondante, cbe con «]iiclla dccomposizionc si fa sparirc. No credo aver valorc contrario I'argomcnto dolla soluI)ilita del siio principio co- lorante ncll'alcool, giacche non e propricta csclusiva dclla clorofilla, nc dclle sostanze di origine vegetale. Aggiungo per nltiino cbe (piand'ancbe si potesse dimostrare la [)resen- za di una qualcbe porzioncella di clorofilla nelTinteiDO dcl- le Oiiitonu'C, oil") punlo non contrastcrebbc alia loro nalura animalc, riinanendo scnipre libera la supposizione, cb' esse la avesscro ingcrita per loro niitriincnto. Riguardo allc goccie olcose, convcngo pienamcrite col Kiilzing averne esse precisamente 1' aspelto, pcrcbe Ic nne nclic altr'- si londono, prescnlano granile poterc refrallivo, e si possoiio arliliziabncnle spremore, per cosi dire, all' c- — G7 — slcrno. E scnza cntrare nell' iinalisi di (juci casi in cui so- staiize oleose rcalmentc si riscontrano nellc cellule vegetali, accordo die la loro presenr.a possa csscre promisciia al due rcgni. Invito poi (|ualuiii|ue abituato all' uso del niicrosco- pio e all' osservazione degl' infusorii a tcslHlcare, se la pre- senra di goccioline di apparenza oleosa non sia fatlo costan- lissinio, non solo nei minimi animalcUi, ma i)errino in (jua- lunque frammenio di sostanza animale. II cosi detlo sarcode dci micrografisli francesi c appunto in forma di goccioline oleose. Osscrvo inoUre, die il numero ed il volume di (luel- le goccie grandementc si aumcnta dopo la morte, e che du< rante la vita esse si trovano collocate su di una linea lon- gitudinale, la quale corrc dall' una all'altra cstremita. Ed insistendo coU'osservazionc si rileva in esse un qualche mo- vimento e succcssiva mutazione : quasi si dircbbc che mi- nute goccioline andassero a fondersi nelle maggiori e da queste altre se ne parlissero. Finalmente riguardo ai pretcsi stomachi deU'Eliren- berg nulla mi venne I'alto di rilevare finora. Solamente av- vcrto die appunto nella rcgione media delle navicule in corrisponJcnza all' ampio loro vedcsi ilurantc la vita tesa Irasvcrsalmente una produzione membranosa, quale supe- riormcnte iiulicai, e che scomparisce colla morte, lasciaudo invece ampia area diafana di figura circolare, e circondata da oncn(Jo a con- froDlo gli ari;oniciiti die seml)rano indicaic la iiatura ve- gelalc (lellp Diatninee, con quelli die inilitano invecc [ter la loro animalila, ci Irovianio nccessariamento conilotti a qiiesta seconda opinione. Giiulicaiido Ic piintc si dovrohbe ammcllcre die 02;ni friistolo, o<5ni navicula valesse come cellula. Si dovrobbe siip|)orre (|uesta cellnla, a parete coin- penctrata di silice, svilnppata enlro ad altra colhilj di di- vcrsa nalura, per lutti i casi almeno ove si ha dislinto pediin- colo 0 tubo .'nvolgentc. In (piella parole silicea si tlovrebbe riconosccre una conipiicazione die iion ha certamenle ugua- le nd riniancnte del regno vegetale. Resterehbe ancora a di- niostrare die 1' interna sostanza eminentemente nilrogenala corrispondessp alia sosfanza gonimica, c die le goccie oleosc potessero soslilnire I'amido. La nioltiplica/.ionc sarebbe un semplicesdoppiamcnto cdlulare, nia reslerebbe a dimoslra- I'c die accada, come nolle altrc cellule vegetal!, o per for- mazione di dne distinti otricelli priinitivi o (>cr introflessio- ne ddia parete stessa. Finalmente rimarreitbcro tuttora inosplicati e i movimenti esterni, e gl' interni mntamcnti, e false si dovrebbcro dimostrare le osservazioni dcll'Ehren- bcrg inlorno agli organi esteriori dei movimonti stessi. Riconosccndone invece la nalura animale, molto reslerebbe tultora ad indagaio e dolla organica slruUiira e delle vi- tal! fiinzioni, ma per cpiol tanto chc no conosciamo non avicmnio die una sola obbiezione a siiperare, qiiolla dolla coinposizione probabilmento ternaiia non azotala dolla so- stanza gelatinosa cslerna dei pcdnncoli e dei tnbi iiuol- vcnli. Ma come la prcsenza del nilrogono non e caraltoro positivo di aniinalila, cosi non e la sua mancanza prova di vegetalila. E porcho la obbiezione avesse rcalnionto un tpialchc peso convcrrebbe dimostrare chc quclla sost;iii- r. 10 — 74 - za fosse isomera aH'amido. Sc non die, (|iian(Io (bsscro conrennati da miovo c piii circostan/.iate osscrvazioni ttilli gli argomenii die dimoslrano la Datura aiiimale ilcllo Dialonice, (luclla parlicnlaritA, anziclic mcritar il nnmc di obbio/.ionc, sarobbe piuUoslo a rignardarsi come importanlc scoperta : si avrebhc cioe anchc n«!l regno aniinalc una so- stanza lernaria simile a quella che lorma la base del Icssuto vcgetale. Concludo perlanto doversi le Diatomce nello stato atlua- Ic della scienza annoverare fra gli aniniali, nia in pari tem- po molto restarci tuttora da fare per poterne rivelarerinti- ma organizza/.ione c i fenomeni vitali. K nella tristezza di quesio pensiero ci conforta la sentenza dell' immortale autorc del Cosmos.- essere apcrto il campo a grand! seo- pcrte, la dove non si conoscono ancora che scarsi fatli c sicgati. 10 II. Rev/'sione ort/finof/ra/irn dti (jcntri di ])iato?/iee siftbiliti dal Kiitzing. A . Epitiiemia. " Loricn in srctiove travsversali trajif- pezoidea; striae transvermlcs ralidae {^interdttvi granula- tae V. Tiionili formes ). n La caralteristica fic;iira Irapezoidale dclla sezione tras- vcrsale risulla da cio chc le due faccc principal! soiio fra !oro parallcle, Ic lalerali invece pin o mono convergono. La faccia superiore e convcssa, rinferiore concava, ma con curva il piu delle voile niolto nieno pronunciata, per cui il lore parallelismo non c punto esatto. Chc anzi ab- biamo in alcuna specie la fuccia infcriore piana c la superio- re forlemente curvata c continua allc lalerali, per cui !a se- zione, anzichc Irapezoidale, risulla seniicircolare. Ollre a cio la faccia superiore invece di cssere lulla conlinua puo prescnlare delle coste prominenti iongiludiiiali. Cosi alme- no e nella mia F.pithemia cosiata che si trova in Dalmazia parasita sulle Bidulfie. ( ¥,. major e latere srmirlliplica, apicibns acutis noji pro/fiineutihus, e facie elliptico-eloii- isi()n(' iiicoinplota con ailcsioiic l;ilor;ilc dc^U iti Benche unico carattere per distingucre (luesto gencre dal prcccdentc sia fe tenuita delle strie trasversali sulle facce lateral!, pure la distinzione semhra giuslilicala dalla circostanza che le Ijinozie non si risconlrano "iamniai — 77 — adnale c paiiisilo come lo sono costantcniente le Epilciiiie. Sono tulle di accjua dolce, per la magfjior parte csuliclic c molte fosslli. Frcfpicntcmentc, (piaiido sono \iste di fian- co, [)rosciUano sul dorso piii gohhe o promini'n/c, il (die diinostra che le promincnze stosse sono collocale tras- vcrsalmcntc. Trcntasci specie ne sono annovcrale nell' opera del Kiilzin-^. Scnihra doversi riferirc alia Kunofia formica, megllo che alia E/Ji'lhrmia gibba , la Eunolia n. C. ( lav. 2. (ig. 27 a., I).) di Bailey, la (piale lia le strie Irasversali pronuncialissime, c (luesto dubliio, (luandaltro non fosse, rcnde alquanlo incerto il carattere distintivo dei due generi. 5. HiMAMiDiUM. '< Lorica iti .sect tone Iransirrsali 5' rectangula-y striae transversalcs trnnissi7>iav, dcnsissi' >"> niae ,- individiia in fasciam traiisversaliter et arete » coiijuncta. » Si potrel>bero dcfinire gl' Iniantidii per Eunozie a divi- sione inconiplcta, per cui ne risultano asscciazioni o po- lipai a forma di fcltuccia, al pari che ncgli Odontidii e nelle Fragilarie, rimanendovi per altro sussistenle il ca- rattere dell' intera faniiglia, la diversita cioe deile due facce primarie. E perclie (pielle associazioni non sono sempre ninncrosc, come nelle tre specie prese a tipo (//. Sohi- rolil, U. Veneris, H. yz/j/flfwewrff), riesce giusta I'osserva- zione del kiitzing, non ossere ancora hen fondato (jiieslo gencre, osservazione che acquista ancora niaggior valoie per il fatto superiormente avvertito dell' associazione lalerale anchc nelle Epitemic ( V.pithnnia coxtata nob. ). Questo ravvicinamenlo slesso poi ci pone in avvertenza supra nn' altra circostanza, il parallclismo cioe delle facce laterali negl' Iinaulidii, le (piali invecc uelle Epitemie suno essen- — 7S — ziuluicntc C()in(M"gLMiti. Dcllo Jicci specie conosciiite (lualli'o sole sono eiiropec ; tiiUo ;iliit;ino le acciuf dolci. Dei Ire c^encri fin (jui aiiiKnciMli loriiiu il Kiilzinj; la famiglia rectuiifjula , in cnrpitsciila flttheUiforniia rcl fascia s >■> spimlrs ante coujuncla. S/riar trmisversalcft validar, •V pcrriac. " Paragona il Kiitzing i Meridioni alle Gonronemce cni rcalnicnte soinigliano per la forma ciincata die presentano i singoli IViistuli veduti di fronte. Ma Ic Gonfonoinee han- no apcrlura niediana e stric trasvcrsali intcrrollc, per cui spettano ad altro ordine. Nell' ordine dellc astomatiche cita I' aiilore slesso come afUni a (picsto gencre gli Odontidii, ma pill ancnia mi senjbrano avvicinarvisi le Sinedre dal- le quail 1 Meridioni parimenli difTeriscono pii'i chc per la forma cuneata, la ipialc iion e costantc, per la figiira ovata ottusa ad una estremita ed acuta all' allra dellc facce la- teral!. Riesce poi importantissima I'osservazione dellc vittc ( nel M. Zinclicni), la cui presenza e incostante. Qucsto falto dimostra, a mio credere, non essere basata su carat- leri veramente natural! quella disiiiizionc priniaria die il kiitzing stabilisce fra le Diatoinec viltalc e Ic semplicemen- le striate, per la quale tante natural! afTlnitA vcngono palesemente trasandate c lanli ravvicinamenti sforzali come — 70 -^ in apprcsso vcilremo. \clla scarsczza dellc cognizioni die altualmcntc posscdiaiiio sulla vera orgauizzazionc di (juesli esseri e iinj)()ssil)ile lo slabilirnc una natiiralc classilicazione. Per allontanarscne i! mono possibilc hisogncrehbe consi- dcrare tuUi i carattcri coniplcssivamcntc come si fa per tulli gli allri esseri si animali die vcgetali. Ed ogni di- stinzione appoggiala ad un union caratterc, ollrcche esserc scmpre puramenlc sislcmatica, perde poi anclie tullo il pregio della facilita per la classificazione, tostoche present! dellc cccezioni, come in questo case. La sostanza interna, dice il Kiitzing, lii[)pezza dapprima unifornieniente 1' interna parole del guscio, poi si divide in particelle, die terminano per concentrarsi in distinte sfericine. Questi cangianicnti io credo non avvengano clie dopo la morte. II Bailey riu- sci ad eslrarne coll' alcool una sostanza resinosa verdastra. Due sole specie ne sonn ben determinate e vivono nolle acque dolci di tulta Europa, altre due sono dubbiose. 5. EuMERlDiON. " Itidividiui ciinviformia, prismalko- " trapezoidea?, in flabvlliim vel fasciam convoJuiam coa- " lila, dviniim stipitata. Striae /ransirrm/cs perviac vu- » lidac. » Poichc il Kiitzing non vide die esemplari diseccati del Meridion ro7istrictu?fi del Ralfs, di cui fece i]!iesto gene- re, ci senibra di poter asserire chc dalla esatfa descrizione di quell' autore, riportata per intero dall' llassal, non si rileva indizio alcuno di (piel piede gclinoso a guisa di cu- scino, sul quale il Kiitzing dice essere collocati a ventaglio i (lustuli come nolle Sinedre. Forse avrA dato motivo a qucsta falsa interprctazione la figura e la descrizione die da il Ralfs dell' csemplaro diseccato posto a confronto del vivente. Eccone Io ()iltoridie parole : " Js, hoivenr, ilnij — 80 — " art- not arrangvil on a planv as in Mkridio^ circulvrk " hut stand nrar/[i erect, so/zici'ilial lihr ihr starts of » a till) which is hroadcr ahnrc than hc/ow, irhcfi tlirif " arc (Irij ami fall down thrij nccrssarihj separate, and }■< (japs are produced in the circular outline. In the dried » xpccimrns I find some of the frustules arranged in a 3> circle, which, however, e.vhihils the gaps alreadij tioti- » ced whilst others seem to be jasciculaled. >•> llimane a- (lun(mo soltaiUo la sezione trapezoidalc per I' inclinazione dclle facce latorali, c la loro costri/.ione presso all' apice qnali caralleri die come liaimo iiiiluMtato valore di speci- llci, cosi lion ci sciiibrano sufliciciiti a fonJai-c iin ge- nere. Lo sovercliia ripartizione del generi, oUrcche masclie- ra le vcre afTiuitu degli essori e ne coin[)lica senza frullo lo studio, ha poi anclie il daiino clic innalzando di «n gra- do 11 valore convcnzionalnirnte aUrihiiito ai caratteri, ob- bliga a formare, per cosi dir, di ognl genere una distinta fa- miglia. Tale e II caso di qnclla proposta dal Kiitzing per 1 due iillinii generl col nome di Motidice, niontre non diffe- riscono in realta dalla preccdentc dclle Eunoziee e dalla snsscgucnte dalle Fragilariec clie jicr nna leggera niodifi- cazione di forma; e modificazione coiisimilc non sombra nepptn-siifliciente a distingiicre 1 due genori Meridional Eumeridion. In gcncrale 1 caratteri dcsunti dalla forma del singoll individui iiieritano certamcnte la preforenza a confrnnto di (piclli somministrati dall' associazionc di piu individui in (eltuccic polipariformi, ma fino a tanto die non si conoscano le corrclazioni fra le modilicazioni dell' cstcr- na forma e 1' inlcrna organizzazione, scmbra aluieno pre- matura la ripailizionc dellc famiglic ajipoggiata a (picl solo Ciiraltere. — Sf - C). Dem'ICUI.V. '« hiiiiritfua lihrrii sin;/uliiii ohhtnyti I. lliicaria, "' sccundiirio hdttsvirsini xlriftld rrl ro.slald , striae jxr- » viae validae. » Caraltere inoiTologico di queslo genere c la [)revalenza dclle faccc prin)aric snile secondaric c la cofiliDiiita delle sli-ic attraverso(HK'stciiliiine. Avremo cainpo (li ritoniaic su qiiesll particolari IrallaiiJo delle Surirelie. Per ora ci hasta avvertirc che moiilre le cincnie prime s()ccie, dal Kiitzing descritte, e figuralc nella tavola 17. della sua o|)era, inoslra- no la pill grande afllinita non solo fra lore, ma benanclie col genere siissoguenle, le allre due invcco. \D. conxtricta, D. u7i(//(/a/a) altro non inostrano se non (pianto valga I' artifizio del sislema a rawicinar fra lore essori disparatis- simi cd allontanarii poi da (pielli coi cpiali hanno vera al- flriita. i\on solo ir» (pieste due specie mau(;a la prevalenza delle facce pilmarie sulle secondarie, ma invoce di strie trasversali vi sono coste rilevate, e in una ili esse (/;. nn- (hdala) noil mancano neppure le vilte, come non mancano nella Surirella solea, alia quale tanto somiglia, e che pur null'ostante e anch' cssa compresa nella grande di\isione delle Diatomce non viltale. II nonie di una sezione ipi jlun- <|ue, e il carattere da cui cpiello e tratto, possono mancare di costanza, quando la sezione stessa sia fondata sul com- plesso di allri caralleii e ipiindi sui veri dati delle affinita. Ma quando quel carattere e isolato, perdt; anche (juel so- lo valore sislemalico che poteva avere, losto che m.mea di costanza. Devesi riferire a (jueslo gcnert; piuUosto che al susseguente la specie descritta dal iNiigeli (Zeitschr. 1. W issensch. Bot. I. IJ. I. II. p. SU, tab. I. ilg. 5, 0, 7, ) col nome
  • Ir.isvcrsiili cssii h.i ^nn- ih'. somigliiuizii cot^li Oilouli'.lii. I'roponiiinui nor cssa il noine (li Dm lieu I II j\ (/)/<■/ a. 7. OooATinuni . u Individua (/uadranffula , a latere M .ifcnndnrin Innisrersim sfn'titn, lanrrolnin, in faxridin j» hicovvexatti arcle covjiitiria . " Gli OJonlidii altro iion snno clit^ scric llliformi di Deii- ticiilc. ^Icntrc (Va ^\\ Finanlidii si annoverano prornisciia- mente specie ad individui concatenali c specie nd individui solamenlc pjeininali (//. yircux), i\y\\ invecc dietro a tpiel solo caraltcre soiio distinli i iliie goneii. E (|uello stesso caraltcre della lonna cuneata dei frustuli, per cui si distin- f?uc il irenei-e Mrridion das^li Imantidii, si riscontra pure noi^li Odontidii, ma incostante ed ine^olare. 16 non voglio da cio iiidiirre die opportune non sieno quelle distinzioni gencriclio, porcli'*, nclla scarsezza delle coc^nizioni che al>- biamo inlorno all' intiaia organizzazione di (juesli esseii, niaiicherebbe di sulTiciente appoggio cnsi (|uella opinione come ia contraria, ma mi sembra cbiaramontc dcrivarne die solto all'aspello organologico (pici caratlcri sono di poco valorc. Anche il numern delle strie trasversali varia nella stcssa specie, forse secondo I' etiV Sei specie abitano le ae- quo dolci principalmente alpine, una sola (0. sijn'((c//?u) il mare, una si trova I'ossile (0'.' Glrinx) ed una c incerta {FrdfjiUiria ymmlia Elirou.) , cui ()Ui'C come specie incer- la e da aggiungoie la Sijn'n.r rtnnu/a/i/ del Corda, la (jua- le, se la figura (Aim. Carlsb. 1855 tab. IV fig. 45, AG) o esalta, ha il singolare caraltcre della coiilinuita delle Strie Irasversali anche sullc faccc primarie. S. KrV(;ilm5IV. .. hi'liii(Jiiii liiinnid larvissif/m Mj/fi- - sr> - J? iiiilricr li)rt/i(tt(( in fitiicins vil nrhis irl r/fnui, hi- » cotiirxd^ iirrle covjuncld ". I sincroli imlividm cUc cosiil(ii<;rono Ic ;i!:r'^r('i»;i/ioni fililbnni dcllc Fr;igilaiie sorio cosi sonti'^liiinti .illc iV;ivicu- le die spcsso riinanc il diibbio se una (|ualcl)c specie rile- rir si (icl)ba alio Frasrilai-ic o al s^ciiere 1)iri(ltsmis, iicl (jiiale i fili sono forinali tli iiavicalc, col loro esscn/Jale carattere dell' aperlura mediuna nelle faccc lateral!. Sussi- sle di fatli ■> Anclie in (iiicslo geiicre. al pari die nel prece- dente e con (jtialche regoiarit.i maggiore, si ha Irequen- temente la forma cuneata dei frusluli, emula a qndla dei Meridian. E poi sommamente iinportante solto I' aspetto organografico il falto jn-escntatoci dalle FragM.iiie della va- riabile larghezza dei fill, corrispon lente a lunghezza va- riabile degl' in lividui die li costiliiiscono, variazione proha- bilmente collegata coU'i-ta. E, nclla sc.irsezza delle nozio- ni positive sullo sviluppo successive di (juesti esseri nel- la quale siamn, c da tener conto di queslo fatlo. 1/ inter- na sostanza olTre grande variela di dislribuzione , come inostro il Kiilzing riluccndo alia F. peciinn/is tutie le specie die I'Ehrcnberg aveva fonduto sui caratteri da — Si _ (|iicll;i tlosimti. Lf (lUiiltro %\hh''\o con sicurczza rircrifc ;« •inesto gcni-ro sono :il)it;inti iicir.iciiii;! dolco. S. (l)is).rinAini()\rMv troni're nou nncora l)en ilcfinilo, ri- giiarcl;il() (lagli oiitoii conu* iiUiM-nu'lio Cim Io Frai^ilario od i l)/i/foMa.cd:\] (\ua\c il Kiitziiic^ oUreIc specie Aifiinlhiane (G. •slrlalithi. (^.. J/frf/r//.i//}ii'^'j^'\i\uqc,nv\\[i sii;i opera siilleHacil- laric, le tre S[)ecie marine ili Fra2[il;iria aiitioverate dall'IFar- vpy (/■'. (//i//own/'/r\C,rc\.. /•'. nnrvn Cann , F. Varniicharl'n Grev.), benclie rip;iiarilo a (jiicsl' ultima I'Marvev slesso si op- pnn!::;a a (picl ravviciiiamcnto. Trovo molto piii sotldisfacentc r allro, pure iudicalo dall' Flarvcy, colle Strialellc, poiclic, ossendo in (piesto i^enerc evident! le vilte, esso sembrercl)- be appartencrc alia famiglia dellc Strialellee. Nella ficolociia ijermanica 11 Kiit/.inL' stesso, unite le due specie [slriatii- ia. J/n-f/rnsii) dell' Acjafdii in una sola corrispondeiile al- Vyirthr()des7nus stridtnNis dell' EhrenberiJ^, e cimbiato il nome (} ram 7)1011 cm a in Grnmmalonrma, riferisce que- slo pfonere alle Desinidiee. Riquardo alia Vraffilurin diutn- ■moidea del Gre\ ille, favoritami dal ch. Harvey, io trovo giu- stissima quesia determinazionc. Essa c una vera Desmi- diea perclie manca di guscio silicco. Ed e ad avverlirsi che quantutKjiic simuli [)crfeltamente nella forma le Fragila- ric, mancano in essa i canalctli longiludinali e i i'orcUini terminali dellc facce primaric , c 1' interna soslanza e si- mile a quclla dellc allre Desmidiec. Ma percio cbe spcl- la alia Co7if>'n'a xtnalula E. B. Ia figura di Sowerby rap- prcsenta cciiamente una Diatoraea. II ch. Wallrotb mi favori con tpicl nome nn esemplarc come raccolto dal Jiircrcns , ed e una Crammatnphora. Alio stesso generc spelta pure il Diainma sinainJum f'avoritomi dal Lenor- -- S5 - inantl. IMenlre la Vratjiluria strlalula f.ivorilami ilallo stcsso aniore spctla rcalmciHc al gencrc VragUuria c cor- rispniide perfcllauKMitc alia /•'. rinxcnis del Kalfs. Kiinan- frono iliini|iie intorno a (jiiesto lienerc non |)oclic duh- Mezze, Ic quali non si possono logliere die col confroiilo dcj^li cscm|)lari ori;^ii>nli. 9. DtATOMA. « Individua {Unearla), f/nadranr/iila, sijni- n rnelrice formala,primu7n 'm fhsnas conjunrta, di-mmn n sohcta et prr Isllini7nn grlinewn plus tninnsve di- j) stinclurii angnlis coyicalenata ». Le specie a Irusluli striali cd esattamente linear! ( D. V7ihj(ire, D. /ficxodon, D. icmie ) sono sifTattameiite so- miglianli agli Odontidii, e quelle a friisiiili perfcltamente li- sci {D. pccllnnlc, D. vitnuvi, D. hiialinin/i) alle Fragilaric, die non rimane allro caraltere a distinguerle se non la connessione angolarc in calene flessiiose; catattcre die ri- coinparisce in allri generi ( Tabel/ariu, Grammatophom, Hhabdonema) di lontane sezioni. Avremo quindi allra oc- casionc di liiornare siill' aigoniento. Facciauio solamen- fc avveiliie fin d' ora die a quella condizione va senipre associala I' altra del pediincolo, nierce il quale le catene sono alDsse a^'li o^cretti sominersi. Forse piii ancora eviden- leniente die negli Odontidii e nelle Fragilarie, accade fre- (pienlenicnte di trovaie nei Diatoma la forma cuneala dei rnisdili, ed e sorprendentc 1' incostanza dellc forme die il Kiitzing con iinpareggiabile diligenza seppe raccogliere, descrivere e fignrare, riferendole a ben definite specie. Tie S|)ecie { D. itiesohpfuni , D. e/nn;/alum, D. Elirenhergii) giandemeiile si allonlanano dalle altrc pcrche rislictte nel mezzo dellc facce principali, c due di esse ( D. elonrpiiiun, I). F.lircubrnjii) inollre pcicln"' ingrossalo-capilate alle estre- — H(\ — mit.i ilellc faccc Kilorali. ( In propositi) ilol I), h/i/r ////<■ /■///'/, il Kiilzing cil;i a sinonimo il inio Glorniir/f/a Henffhri, pcr- cl)0 ncir osomplarc ila me spclitoi^li ooii vide die il Dialn- )na, il (piale e parasilo siil CwloconevKi, di cui non si euro, e mi fcce quindi apparirc talc da corifondcre un Diatoma con una Idrurea ). IVella scclla arbitraria die si fa di alcimi carallcri della (brma estcriore per separarc {^eneri, fainiglie cd ordini, non puo a mono di recar snrprosa il trovar unite ncllo stesso ?enere s()eeie die presentano cosi grandi diircrenzc. II caratlcrc della cnncatena/.ione flcssuosa anche indipendentcmentc dalla condi/Jone ori^anografica, die, co- me vcdremo, e »li poco conto, ricomparendo in altri gruppi, dcve averc anclic sistemalicamente valor molto minore che (piclli desunti dalle condizioni della forma, ch' e supponi- bile dovcr avcre una dirctla atlinenza coll' interna organiz- zazionc. lo per me credo che sarehbe piii natuiale la collo- cazione delle specie levigate ( /). pectinale, Ij. vitrtiwi, D. hyalinnjyi ) nel genere Frayilaria, delle striate a facce la- terali elitlico-lanceolate ( D. vulgarc, D. 7/iesodon, D. fe- niie, D. 7}iesolei)tutn) nel genere Odonlldium, rinmnendo cosi disiinle genericamente Ic sole due specie che hanno le facce lateiali ad estremitA capitate (A), donfjatum, D.Ehrrn- bergii). I due proposti ravvicinamenli si giustificherehhero a viccnda. perche, sc gli Odontidii hanno figura meno allun- gata (lei Diatoma, \ Diaioma la hanno nieno allungata delle Fragilarie. Se non che io voglio ben avvertilo non cssere mio divisamento proporre mutamenti nella nomenclatuia e nella sistoma/ione delle Dialomee. Intendo solo instituire Tesaine organografico dei gruppi e dei generi proposti. Ed organograficamente vi avranno forse ben piu impoitanti dilTerenze che cpielle della fornia fra i Diatoma e le Fragi- Inrir, le quali hanno costantemcnlc due aperture a ciascuna — 87 — (Idle eslrcmita ilellc f.iccc principal!, die scmhrano inaiica- re ai primi. Finalmcnle non (lossiamo lasciarc I' argomento (lei Dittlof/ia senza a\ vertire la somiglianza di disposizione che prcsenta il Dialo/na Icnut var. dimotum colla tanlo sin- golare liacitlaria. Lc nove specie di Diiitonm propostc dal Kiilzing sono proniisciic alle ac(pie doici cd al mare. II caratlerc pel (jiiale i quattro ultimi gencri ( Denlicu- la, (idonudium, Frayilaria, Diatoma ) vengorio insiemc comprosi in una I'ainiglia col nome di Fragilarice, e la con- formita dclle due faccc primarie, no mi saprei per (jual nep- purminimo carnltere ne rimanga escluso il generc Mtrldion. II Kiit/.ing cita pure rafllnil;^ cogli Imantidii fra le Eunoziee, coi Diadesmi fra le Naviculcc e coi varii generi delle Stria- felleee Tabellariee fra le vitiate. La correlazione a noi scm- l)ra |)inttostodi analogia che di affinita, cssendo I'associazio- iie pidiparilormc di moiti individui condizionc che si associa a prcssochc tutte le forme, e per essa anche le Melosire dir si dovrcl)l)ero allini alle Fragilarie. Riguardo all'interna so- stanza il Kiitzing la dice originariamente uniforme cntro al guscio di tutte le PVagilariee, poi divisa in minute particelle rrammislc a gocciolinc oleose, o contratta In una massa sfe- rica. 10. CyclotELL\. " hid'ividua siugularia vvl hinntim " conjiinclay discifonnia, orhicuhtr'm ; latiis pri)nariu7ii » distinctutn, annuluni formans ; lattra secundaria phi' •>■> na. (Lnrir.a bivolris, vnfvis planis orhicnlaribus, annulo " inlersllliali co?/j /metis ). Comincia con queslo genere una scrie di forme che hanno un tipo aflatto dilTcrcnte dalle prcccdenti. In (pielle difatli le due faccc primarie sono scmprc distinte, mcntrc ill (|uestc si londono in una superficie circolare continua; in - ss (|ucllo lo Intcrali h;miu) seinpro nno ilci (li;unelii prcvak'n- le sull' altro sicche riescono piii o incno alliini^ale, inoii- Irc ill (Hiesle 0 sono piano c circdiaii on vero convcss(» o concave ma sempre a se;;i;niciilo di slV'ra. Nolla scrie precc- dente al)biamo bensi fra gli Oilonlidii, le Fragilarie ed i Dialof/ia tale convossita dclle laccc principal! clie si avvici- na alia rotondil;^, n\\\ Ic eslremila riniani;ono sonipi-e dislin- le. E PL-lie facce laterali Ic stiie o ullce pio iuzioni (jijalim- qne conono trasvorsalmcnte scir/a inlerni/.ionc. (^tii invece ahbianio una ovidentissinia dis|)osi7.iono i-adiata. Qiicsla nio- dcsinta disposizione si prescnla in un' allra l'amit,'lia (Cosci- nodiscee) di altro ^rnp[)o c avieinn (piindi canipo a fame nuovaniente parola. iNel ^eiierc C'ljcloic/la Iroviamo riiinitc delle specie che hanno in vcro grande somiglianza ncll' e- slcrna forma; ma quelle d' acipia dolcc {C. opvrculata, C. MincfjUiniaua) soiio libcrc d'altacco ed immerse in ima so- stanza gelntinosa; le marine invece (C scoiica, C. ligustica, C Maxima) sono parasite. Clic sc inollrc osserviamo le strie o i piinti radiati nolle prime, mancanti nolle secoudo, Iroveremo in cio argomento a sospettare chc anclie ncll' in- terna organizzazione, a noi |)ienamcnle ignota, di questl esseri v' abhiano notcvoli difCcrcnzc. Sono prcziose (piinili le osservazioni del Nageli sii quella ch' eali chiama Gailto- vclla nov. sp. (Zeilschr. fiir Wissenscb. Bot. I. B. I. U. p. 31), tab. I, fig. 1, 2, 3, tab. II, fig. 27, 28), e che certamente va rilorila a tpicsto genere. Fra le specie Kiitzingiane non polrcbbe essere riferila cbe alia C. scotica, cni ella mia C. we- losiroiJes, dal Kiitzing chiamata C. ?Ienrfjhiniava, osservo die lo sdoppiamcnto avvicne costantemenle ncgli individui di minore diamclro, i (|uali pcrcio conscguono un' altezza proporzionalmcnte dl assolutamenlc maggiore, cioe lar- gliczza maggiore dellandio interstiziale. Le sorgenli ter- niali Euganee ci somministrano una nuova specie di questo gcnere : Cijclolclla coucoitrica : C. maryinc in luteribus necnu' Jnriis coiicenlrice. definilo, radialhn strialo. II diamclro va- ria da 0,008"' a 0,02'", cd il margine striate occupa meta circa del raggio. Annovcrando anclie le due specie dubbiose [C. m/'/iu- lula, V. lUmhi). die il Kiitzing a ragione sospoU.i potor / . 12 — !)0 — ossore li Mniinciiti ili iMolosirii, al)biuin() coiii in (jiiesto gc- norc iioso specie. 1 I. Pymdic.iilv. ■>■' ludii'nlua sinyularla lel hhutlint >■> ronj'unc/a. IHnra vrl scsxllia , lulus prhnarium obsolc' » tum {iiulhn/i), lultra mcnndariu vonvixa. (Ijorica bi- " ralvi.i, viilri.'i couirx/s aminlo itili rxlil/dli (leslitulis). y, Koc;i vcramcnlc sorpresa die incntrc I'Agardli, il Kiil- ziiig, r I'.hrcnhcrg cd il Br(''l)isson doscrisscro c figuraroiio I.I Vijuilnlla () Fruslulia oprrculald (|U;il lipo di ijucsto gc- ncre c porrettaineiite corrispondcntc al suaccennatocarallc- re gpnerico, il Kiitzing stcsso, scnza punto avvertirc lo sba- glio ilcgii uliri ed il suo proprio, foriui ora di quclla incdc- siina specie il tipo del gencrc prcccdente, couscrvandone il noine gia prima proposto, nia cambiandone il scnso, ed in pari lcni[)0 ril'erisca oiche tanto incerta nc e ancora la nalura. La P. adriallai e un essere altrt't- liinto singolare e del (piale nulla sappiamo di positivo sotto air a'. li" iinica specie yP. J Indivldna conratr7tiit xlipitata : /tilt/x /jn??iar/f/M nullum, lah-ra xcrundariu n ronre.ra ; stiprs mifralis. [Lonra binihis aiitiuln inlcr- :■> sill i fill drxliliitii). " [.e Podnsirc alti'o non sonn cho I'issiilicult? concafonatc, 0 (jucsta coiicatcna7.ir)nc risulla dalla porsistenza della mem- hranclla cstcrna, solto alia (luale avvione lo stinppiamento, prccisamcntc come nel gencio susseguente, nel ()nale non mancano escnipii c dcirislnio d'uniDnc c del podiiiicol hivnlris, valvne (ninulo irilcrslitinli Icnerrimo rnaximr 3' Injalino coyifwnctnp v. " *) h\isi(jnn'iuvi ; arliculis (jlohosis vel vUlpdcIs, ntro- j' (/?tp fine n7i7i7t/o prndnclo rdriuaiis ». " **) Giil/itmelld ; arllnilisnjli)i(lfi(i-i, nvn carhuttiH t>. — 93 — liC Melnsirc in i;t'iiL'i;ilc si possono ris;uar(l;irc come as- socia/ioni poliparifornn ili Ciclolelli', cil il jciriiprone rcfrge piiiicipalmcntc per il sccondo sottogenere. La distiuzione (lei due soltotrencri o proposta iitiche dall' Uassal (Spharro- phora, Mrloxrira], \\\A (\v.\i:s\ a! Kiilzinir I' avoria s(al)ilila siili' impoi'tanle carallcrc della carena che si risconlra solo nclic due pi'iine specie (M. salina, M. vvtuinuJoidvs), ca- i-attcre sid cui valorc organogr;ifict) nulla pussiaino deci le- re, ma che mcrila una (pialche consideiazione soilo all' a- spelto morf()|()t,'ic(), perche (pioll' anello sporm'uie liinila le faccc lalerali, menlre nellc altic specie, a lali piu o mc- no convessi, esse si londoiio tpiasi colic |)rimaric. It) lultc le specie e da notursi il doppio soico che ciiigc annular- mciile il corpo di ciascun individuo laleralmenlo all' anello inlersti/.ialc, soIco o canalelto clic prcsenla dellc aperture leyolannenle disposle. II Kiilzing ciede quelle pretese a- perUire le sezioni dei canalelti slessi, cioe il loro lume che vedcsi in proiczionc. E cpjcsla opinionc c la sola conciliabi- Ic clice appmenza. E liguardo a (|uel prcteso cndocromo niancano cerlamentc le prove a dimostrare die sia im'ovaja come vuole rElirenberg, ma mnncmo altresi quelle che lo dimostrino costitiiito di gomina, amilo e clo- rofilla, come si csigcrehhe pcrclio fosse sostanza goniniic.i, ipiale la prctcnde il kiilzing ; c mancano pure le analogie, pcrche non vediamo in alcun;i alga disposizionc consiniilc deH'inlorna sostanza. Ka somigli.mza frecjucnlcmcnte citata delle cnnfervc non si puo dire neppiire apparente, che in nessuna conferva si risconlrano mai distinte sfericine cosi regolari c cosi simmetricamcnte dispnste. Durante il disccca- mento avviene nelle specie marine, come nolla Podosira sn- periormcntc dcscritta, che la sostanza interna aderisca ail'in- lerna parete in forma di goccioline oleose circondatc da di- stinte margine diafano e comprcsse le nnc contro Ic altre a giii^a di regular! poligoni. L'Ehrenbcrg parla anchc di spazil - !)5 vcscicolari dhilani, ch'oijli rignanla conic stomaclii. Dician- iiove specie cli IMulosira, iVa niarim% (I'aC(iiia dolcc c fossili, an- novcra, descrivc c figiira il Kiit/.ing, senza contare le quat- iro (hililtiose die pone in calce, c la famosa fvrntrj'nua {M. ochracm Kail's) cli'cgii diniostia non apparleiicre in alcun modo alia ciassc dcllc Dialomce. Una nuova specie ne abbiamo nclle acqiie tormali Fuga- nce, la quale e tanto diversa dalle allrc luttc chc potrcbbe servire di lipo ai! nn gencre distinto, clic propongo in tan- to come soltogenere col nome di Vhurosim .• ariiculis cijlhidricis non carinatls islhmo laterali C07icate7ialis. La IVasc (icila specie sarebbe la segiiente: AJelosira [Vleurosira] tlicrma/is : viujor artictdis cij- lindrlcis solitariis, isth7no laterali angulatitn concalena' fix, disco laterali Iriissiwo. JIvB. i//frr Claclo/jfioms et Lynfjbijas iu therrjiis Ewja- nvis lc//i/). -\- 50." II. II dianietro varia dai cin(|ue agli otto centimillinictri. La lungliezza poi dcgli arlicoli e cosi variabiie die credctti non doverne far cenno nella frase. I piu brevi sorpassano di poco il diainctro, nia ve ne lianno di due e tre volte piii limglii. \ci niinori l' anello iiitcisti/Jale eccede di poco in larghezza lo due cinte laterali, che fan parte dcllc faccc se- condarie. Dislinlo c grosso canalctto circolare, cvidentc- niente S|)orgentc ncU' interna cavita e coriispondente ad un csterno soico, liniita d" ambi i lati csso anello, facil- inente discornibile audio pel iiiinore spcssorc della par'c- te. Ove quell" anello e piu dilalato prcsenta due tcnui slric circolari che lo ili\i(lono in tre fascie, la mcdiana dclle qua- li e piu an;_'usta. Negli articoli [)iu luiiglii (fuclla fascia mc- diana uguaglia le compague, poi le occede, clinalmenlo com- pariscc una lor/.a linea pur circolaro,c un corrispondenlc dia- - on — framnia die la ilimczza. La parete dellc iliic fascio risul- lanti il il ilimczzamcnlo dolla mcdiana s'inqrossa, ed esse remlonsi in tiiUo soniiirlianti alio val\o lalorali «li diicarticoli coiiligui-iMa lion si toslo i due arlicoli soiio coiii[)lcti,clic I'uno dall' altro si stacca, ne riiuano a collegarii che un istmo laterale in forma ap[)arenlo di cornicra come nci Dialnnia e nellc Graniinalnrorc. l-'inlerna sostanza e ncgli csempla- ri diseccali in lornia di sfcricino tcnacemenle aderentiaU'in- (crna parclo dclle lacce sccnndario, c on ordino solo di (juollc sfcricine adorisoe anclie alTanoIIo intcrstizialo ac- canto al canaloUo ifi niodo da simulare i dcnli dclla }l. sr/l- ctiln. Solanieiilo dove i due articoli stanno per conipiersi Irovansi di que' glohiili anclic nclio spazio intermedii;. Una sola volla vidi nn arlicolo gonfiato como qiielli della M. ?a- rians. L' istmo c promiscnamente nnilateralc cd alterno. Alia prima inspezionc di cpiesta singolare Dialomeal'ani- mo ricorrc tosto allimmagine dellc OJontelle, e questo rav- vicinamenlo e ancora ma2;;^iormente sugjrcrito dalla figura data d.il Bailey della sua Gallloncl/a (tav. 2. 0;?. .S) die .1 Kiitzing riferisce alia Odoritclhi pohpnorphn, fignra che, toUo il rcstrincrimonlo in corrispondonza ai canaletli cir- colari, quadra porfcttamente coUa nostra specie. Se non clio lo stcsso Bailey istituendo il confronto della sua Gaillonella col Diatoma aurilmn, insiste suIla sua forma cilindrica, sulla mancanza di appendici c suUa (nggia di connessione degli arlicoli mcrce un -.•> flexible hi)if/e-h'fie lirjumenl ». lo cr'edo quiiidi che a buon dirilto il Bailey riguardasse la sua specie come apparlcnentc allc Gaillonclle o iMelosiro, c pro- pongo per essa il nome di Mrlosir.v [Phurn.sira] Builctji. II cliiarissimo Iviitzing, al (piale comunicai (picsfc mic osscrvazioni, mi risponde: » La voslra Melosira (Plcttro' >■> sira) iherntnlix non e punto divcrsa dalla Odoiitella po- — 07 — '> hjmorphu. lo lio conlroutato il voslro cscinplarc con » quello cli iMonlagne. Vi si trovano anche i dclicali (zurten) » piiiiti sill ^Miscio come in (jucllo die ho oiiiidcsso per » inavvcitenza m-l mio disc|,'iH). li la vo.stra forma e certa- » meote una Odonlc/la (|uantun(|iio gli articoli sieno (juasi »» oilindiioi {tcn-lcs), [Xjiclie (i lo stcsso aiiche nclla (). anri- 5' la. lo penso di iinirc in scjjuito Ic Biililuiiiec ailc Tripo- }■> (lisciee. »> Bcnche io non abhia [)otnto csaminare che franimcnti (lella Islhmia ijohi)/iori)ha del Montagne, ad(M'cnti ad uo e- semplarcllo di Polysiphonia subtUissima della Cayeniia da (|uel chiariss. aiilorc favorilomi, pure mi sono accerlat(» trattarsi di cosa diversa. Essa e cgregiamoiite rappresentula dal kiitzing, i siioi articoli non sono cilindrici, e benclie ot- liisi c poco s[)orgenli, vi sono evidenlissimi i processi latc- rali. Che poi essa ap()artcnga alio slesso genere dclle altre Odontelle, e che (piel gcnere apparlenga alia famiglia delle Biddulfiee c all' ordinc delle arcolatc, ella e tiuestionc sul- la quale ritornercnio. Raccogliendo ora (|uanlo ha allinenza alia famiglia dcl- Ic I\lelosiree, lro\iamo cpial caralterc ad esse tutie comune la figura circolarc dcUa sezionc verticale, parallela cioe alle facce lateral!, caralterc die, al pari deU'altro della disposi- zione radi;ita dclle stric sulle facce latcrali, vcdremo ripe- lersi nella famiglia ddle Coscinodiscee, Ic (piali per aver il guscio di strullura cdlulosa appartcngono alia trihu delle areolatc. Forsc che una qualdic Mdosira ( sulcata, Jccits- sata, hraia ) si potrehbc sospcltare fornita di quella niede- sima condizione orgaiiica, e ne insorge (luititli nunvo duh- l»io sul valore sislenialico die ad essa \iene attribuiio. In generale si puo anchc dire prcvalenlc nelle Mdosiroe lo sviliipjio ddle facce latcrali siille primarie, die vcdiamo — OS — |ioi 11110 SN.inirc ill iilciini f^cucii [ Pijxidiculit, Vudosira \, bcnclu' in (jiialclie specie di I\lolosira (van'ans, orichatcea ) la luiiirliczza occcilcnle dogli ailicoli e(|iiivalga a corrispoii- ilenle sviliippo delle facc<^ piiinaiic. Ed e ad avvcrlirsi, die, qiiantuiKiue per la forma siflatlainentc difloriscano in (]uesta laniij^lia esse I'accc primarie da quel clic sono nelle Ire pre- cedenti, pni-c in esse troviamo (picl caraltcre organico clic \edoninio iiclla niag:|j;ior parte del crtMieridicpielle, la presen- za cioe dci solclii o canaleUi longitudinal!. L'ailontanarsi clie fanno I'nna dall'allra Ic faccc o valve lateral!, colla conse- guenlo dilatazionedella su|)crficie che rap[)reseiita le prima- rie, prima die avvenga lo sdoppiamento, benclie in grade di- verso si verillchi anchc in allri generi, pure nelle Melosire, mcglioche aitrove, prcscnta una inncgabileanalogia colla rc- duplicaziono delle Desmidiee, che ilBrebisson distingue dalla deduplicazione delle Diatomee. La particolarc disposizione di'irinlcrna sostanza, le corront! o i fili mucosi radiant! da iin centre, il rigonliarsi di un qualclic articolo cd il dilatar- si dell' anello interstiziale sono fatli isolati, ma che oeila scarsezza delle nostre nozioni meritano particolare riguardo. I o. roMi'VLODISOliS. " Indi vidua .singularia, disci forni'ui; j> discus ctirralua I. torluosiis , rotundato-ellipticus ra- j> diatits. Ji Benche io non abbia poluto finora csaminare che quella sola specie di questo gcncre ( C. Chjpvus) che si trova nella farina fossile di Santa Fiore, nclKieselguhr di Franzensbad e costituisce pressochc per inlcro il tripoli di Eger, pure mi pare di poter aggiungere qualche cosa a quanio nc dice il Kiitzing. Egli indico bensi nella fig. o.'^ la grossczza del margine, che in (picsto caso viene a rappresentai-c le faccu primarie insieme connivcnti in una supcrficie continua , — 99 — n>;i si ncllc .litre figure die ncllij dcscrizione non iic fa pin cenno. Orn (]iiclla snperncic morita lanto inafjf^iore consi- (lerazione, in (|uanto chc rifereniiola, come \o vuole analo- gia, allc lacce priniaric, cssa ci prcsenla nna cccczione alia lcf»qe (lata per gcneralc dclla mancanza dellc stiie Irasver- sali, le (piali sono cvidentissimc, continue c parai^onabili quindi a quelle dclle facce laterali o sccondaric tiellc Donti- cule, degli Odonfidiunt c dei Diaio77ia. Questa niedesiina condizione avvcrtinnno supcriormenle tfaltando degli ()- flonlidium nella Sijr/nx n7inulula del (lorda. Ma sussiste r altro carattcrc delle facce primarie, che sembra avere iin- portanza organica niaggiore della divisionc longitudinale. lo non vidi Ic gradazioni intcrniedic, ma vidi bensi due individui I'uno all'altro sovrapposti cd intimamente aderen- ti i (juali si polcvano a buon diritto riguardare provenienti dallo sdoppianicnto di un solo. Viene con cio ad avcre nuo- vo appoggio 1' affinila indieata dal Kiilzing di questo genere colic iMelosire. Se le osservazioni niicroscopiclie debbiino esserc interprclale con severo scrupolo di ci itica logica bon sel sanno quclli che hanno I'abitudinc del prezioso stru- nicnto ; e talc prudente riserva vuol cssere ancor maggiore quando si Iratli di un falto die e in contraddizione con al- tri molti. ^lon devo quindi tacer un dubbio die m'insorsc re- lalivaniente all a continuita di quelle slric trasvcrsali sulle facce |)riinaric. In cenliiiaia (rindividui mi riusci di vederc di IVon- le il margine c vcdcrlo pcrcorso trasvcrsaimente da (]uellc grosse slric chc corrispondono ai raggi dclle facce laterali. Sono oggelti die Ira i microscopici possonsi riguardar come pigantcschi , c rispetto ai quali si puo ipiindi cschulcre ogni sospelto di illusionc. Ma si polrebbe supporre che in tulti tali cosi io non avessi sott' occhio che una dclle vahe lateral! e mancasse insieme alia conipagna anche I' ancllo 100 — iiiUrsli/.i.ilo. <•!' iiiili\i(liii ^i-iniiiali per il ^ia nvvciuito sloj)- pianu'nlo avrchhero pololo toglioro (|ucl (!iil)bi(). Ma cssi son rari p per la roinplica/ioiie pr()iU)lta tialla sovrapposi- /ioiic (li (piatiro \alvo siinili e diaiano non mi riusci di \w- ler (lecitlero con sicurezra sc le sli'i« si continiiino per tulla I' altczza (lol ciliiiilro, cl)e \i(ii solo oMiipio o di fronle. Rigiiardo all.i iiiiofi'uzionc del ragui, die si riguarda co- nic caratlerc spccifico, cssa non c punlo costante, e polreb- 1)0 (oiNc dipiMidi'fc dallo stato impfrlolto dcgli cscniplari. II puntcggianicnfo poi del disco coiilrale oirre coslantcnien- tc qiiella regolai ila die il Kiitzing rapprosento solamenle ndia succitata llgur.i 5.', ma ddia (piale non fa parola nclla dcsciiziono. Simiii punleggiaturc vedonsi pure negli s|)a/.ii die riniangono framme/zo ai raggi. L'apertura ccnlralc ac- ccnnata dall' Kln'cid)erg e a ragione nogata dal Kiitzing. Ilia (pialdic aiiaiogia di form;! ravvicina (pioslo genere ad alcune specie del snsseguenle, per ciii io credo che la di- slinzione sia nnicamcnte a ripctersi da (picll' importanlissi- nio caraUere deile stric Irasversali sidle facce (irimarie. 10. SuRinnLLv. >• h)Hi'vi(li(a sinr/ularia navicnlaria, >•> marrj'me slr'nila; lulus sccundarium prhufirio majus, » lliKHi 7)icdi(i loncfiiiidinoli levi ptrcursmii . " In cpiatlro disliiilc sezioni si divide (lueslo genere. Com- I ronde la prima le specie flessiiose {S. Chjpcus, S. Campi- lodi.svu.i, S. fcXHOsa, S. clegans, S. spiralis, S. flJijodo7i ), cd in vero non si sa indovinare qual molivo inducesse il Kiiizing a separarle gcnericamcnte dai Campilodisci. Non riniano di falli, a (pianto ci sembra, die il carattere dclle si tic continue sulle lacce primarie siiperiormentc avvcrlitc nel Camptjlodiscus Chjpats a distinguero quel genere. Ma il diilil'io gia esprrssj sii (piel caratleie accpiista aiicora - 101 inaggior peso (niando si conrioiitino cssi (Jainpiloilisci colle Siirirellc (Icssiiose. IN'ella S. (JampijIoJiscus il kiitzinf; rap- prcscnta (lav. 28, fi^'. LTi, c. cl.) le valve lateral! slaceale, clic (lanno peri'eltamcnlc I' iininagine di uii (>ampilo iisco, ed i cui maigiiii inclinali, vcduli di frontc ( a. b. ), mcntiscono stric Irasvcrsali siilie facee priniarie. Lc specie (S. diJijma, S. Sulea, S. licf/ufa, S. multifa- .\ciata, S. thermalis ) pill angustc ncl mezzo c!ie alle cslie- mila delle faoce laterali ( iricd'io pfrrumf/ue conslrktae ), soMd per opitiione dello stesso Kiitzin;^ cosi adini alle Siue- (Ire, che noii rimanc a dislinguerle altro caraltere, clic (pjello della loro liherla, iiientrc (juesle ullimc soiio para- site ed aflisse. Confesso non sapcr intendere [)cr qual motivo il Iviitzing divida le miniero.se specie die siissegiiono in due sezioni {ohloiKjav, elli/Jticur I. oratne). Qiiando vi fosse una difle- renza anche piccola ma costanle, essa avrebhe un valore si- stem.'itico in (piantoclio rcndereltbe piu facile il riconosci- menlo dclle specie, ma bast.i conlVonlarc fra b)ro le due specie Craticula e bifrons che figiirano nclle due sezioni, per convinccrsi che la proposta distinzione non e basata so- pra un caratlere costante. E reca veramcule sorpresa Irovare anno\erata nella sccoiula di tpiclle sezioni una specie [S. an' gutila), die manca 6 vcro dello stringimento mcdiatio, ma per somigliaiiza di forma da ognuno si giu.liclierebbe spet- larc alia sezione precedentc, die iliccmmo afliiie alle Sine- die, e nella cjuale abbiamo pure c la S. liegula e la S. inul- tifanciaiii, che mancano parimente di cjuel caratlere. Com- piciulendo (liiiKpie in un solo gru|)po (pielle due seziuni, diremo die in (piesto ha luogo quell' importante caratteie della prevalenza delle faccc secondarie sulle primarie, che, tome superiormeiite avverlimmo, forma il c mtrasto colic — IOi> — Denliciile. !Ma auclic fra qiioste iiltiinc iion ci mnnca csem- pio doir opposta condi/ionc (/). unduhilu). V. la nuova Su- rirclla Jrri7ien delP llassal ha al pari drlla J)cntt'rrt/a con- sfn'cla le faccc primaric pcrfottanicnic ir^uali in dimcnsio- ni e forma alio secondarie. Sc noii cIk* io credo die Ic adi- nit;\ c Ic dideren/c siono piiitlosto a ccrcarsi nolla organiz- zazionc interna di qucllo clie ncll' cslcrna forma, la quale non ha importanza organof^rafica sc non in quanto e indl- zio di (piella. E rigiiardo alia strnttiira, i)cnche siamo anco- ra ben lung! dall' aver dali siinicienli a slal)ilire su di essa alcun principio di classificazione, pure troviamo nelle Suri- relle, piii forse clie in alcun altro gcnerc di Diatomee, molti- plicila di organ), e complicata organizzazione. La >. sfrui- tula, dclla quale e Turpin c Corda diedero rappresentazio- ni poco fedeli ed in gran parte ideali, somministro sogget- to all" FJironhoig di numerosc e preziosissiiue osscrvazioni. Scmhra che il Kiitzing, intcso a sostenere la vegetalit.^ delle diatomee, passassc appositanicnle di volo su quosto argo- mento, c cercasse di distrarre I'attenzione creaiido nuovc specie su alcune delle svariatissime forme che la S. slriatu- la assume nelle varie sue eta e nelle e[)oche diverse del suc- ccssivo suo sviluppo. Tali possonsi sospettare le sue S. Pa- la e S. orata, come anche la S. ovalis del Brehisson, il quale fino dal 1855 avea puhlicata la sua S. hheriata (non nel '1 858), nome che quindi deve rimanere a preferenza di (|uel- lo posteriore (5. bifrons) dell' Ehrenhcrg. Anche il Bailey nolo i rapidi c vivi movimenti delta S.sln'atnia, ed io pure ebbi campo di osscrvarla freciuentemente nelle nostrc ter- nic Euganec, c potei istituire il confronto fra gli individui vivi, nci (piali si scorgc una complicazione, per me finora indicifrabile, di interna strullura, cd i morti scheletri, tjuali sono rapprcsentali dal Kiitzing. N6 qui si puo lacerc della — 103 — S. Gevniia, nclla qn;ile I'Ehrciibcrjr scopri i niimcrosi cirri estcnsihili e contraltili die senihrano scrvirle (Hiali organi (li movimciito. Semlii-a die il Kiitzins abbia vedolo qual- <:l»e cosa (li simile anche nella S. i>olta (tav. 3, (Ig. 57. L', a.). E rigiiardo alia S. (h-jiiina sono ad avvertirsi i fori lateral!, (lai (|iiali escnno. a testimonianza dcll'Ehicnbcrg, (|uci cirri, fori die seinbrano del pari dover csistcrc nclla S. fastuosa, c die ricordano (|uclli gia superiormente avverlili in alcunc specie di Epiteinie, come i cirri ricordano i cigli dclla E. ci- liala (Naviciila) del Corda. A me pare die sia dcllc Diato- mce come fii fino a Cuvier dei mollusdii, e die I'anatomia abbia ad operarc nella loro dassificazione natiirale quella stessa bcnelica rivoluzione die produsse nella sislemazione e nomenclalura dellc conchiglie. Ascrive finainu-ntc il Kiitzing alio stcsso genere Siirirel- la, qnal ultima sezione o sottogcnere (jPoc/orj/*//*), quella cbe Irovasi tanto comune nel nostro mare c percio appunlo egli chiama adriatica ,- associazione veramente singolare, poiche mentre vcdemmo non distinguersi le specie della scconda sezione dalle Sinedre che solo perche non sono alDsse, tro- viamo poi stipitate cd afllsse le Podocistidi. Ne io intendo certamcntc sostcnere dio non sieno aflUni alle altre Surirel- le, solo avvcrto quanto sieno vacillanti i principii della pro- posta dassificazione. Sembra appartcnere a queslo sottoge- nere la Podosphcnia oculata di llassal, esdusine i sinonimi. II Kiitzing annovera 25 specie di Surirdla ndle Ire ullime sezioni, e duo di Brebisson come dubbiose. 17. Bacillahiv. 5' Indiv'ulua hac'iUiformia prisinatico- » rectanffularia, linearia, prhniim in seriem rectum tahw ■• hiliim liansverslni conjuncta, dciii in sericx ohliytiin •' di/fiolti. j> - lOi — I. a singnlarita ilogli aspclti die assume I'linica specie ili qiiosto cfcnere (B. paraiioxa) c la vivacita cic'suoi movinicn- ti sono ^\\ «Ia ;;ran {einpo divonulo lainnso (Miillor). II ca- rattcrc ori^anografieo principalc die la ilislingue dalle Tra- gilaric t> (iiicllo stesso che la fa a[)partcncrc ad mi {^riippo divorso di fainiijiio, la inter rii/.ionc cioe dcllc strio trasvcr- sali nella linca inodiana dolle lacce socondarie, ci.ii si ag- giunge I'allro del parallelismo dclle primarie. L'Hassal tra- sciiro il prinio di essi carattori nella rappresentazionc die diede di cpusta specie. II caratterc fisiologico della nio- hilita del hacilli c dellc simmetriche disposizioni che assu- inono ricscc tanto piii imporlanlc, in qiianto die noo si ri- pete in alcun' altra Diatnniea. E percii) che crediamo meri- tar esso particoldr menzionc. 18. Synedra. " Imli vidua haciUaria, prinntatico-rcclan- >» gula, demon uiio vol alicro nplce adnata ; lulus sectin- » dar/um prhnnrlo aequah vcl minus, linca laevissi77ia » viedia lonrjitudiuali pcrc/irsuf/i. {Ostiolum cenlrale nul- » I'tm). " * Scaplinlaria « minular, rarissime. adnatac, laerissi- 5> f/iae (von stria tao). Le undici specie annoverate in qncslo sollogcncre non sono fra lore collegale die da caralteri ncgativi, la niancan- za cioe del caratleri di altri gencri piii o mcno affini. In gc- nerale non inanca ad esse che I' avore le facce sccondarie ornate di strie trasvcrsali o continue od interrotte per ap- parlencre alle Uenticule o dalle Surirclle. In alcuna(iJ>. (ftta- drun^/ula) ahhiamo la prcvalciiza, cai'alteristica nolle Den- liculc, (Idle f.icce primarie siillc socondarie ^ in altrc (S. rir- ginatis, S. ronstrirta) abbianio il restringimento mediano ncllc f.tcce primai ie, ch'e caratlerislico per le Surirclle del- - 105 — iii scicoiitla sczione. (]osi pure nnn nianca a lulte esse spe- cie die I'aporlura centrale per appaitetiere alle iNaviculc o agli Acnaiitidii {S. liidsolcttiana). iNe certaineiile e a clirsi ciie la prescnza o la mancanza cli (piesti caralteri sia di po- c.i iiuporlaii/.a, solo e da avvcrlirsi che anclie coi plu forli iiJC^randiiiuMiti niicroscopici c alle volte iinpossihile il deci- dere con certez/.a se v'abbiano o no le strie trasversali e le iipertiire mediane. ** Echinaria: » laevisslmae detnii7n offixae ct plrridn- » (jite rudialiin ag(jre;/atae ». Le diciasscttc specie compresc in (piesla sezione non differiscono essenzialinente da (pieile della precedcnte se non per csscre adlsse. Molte sono altenuale alle cslrcmita anclie delle facce primarie, ma tpielle che niancano di (juel carattcre {S. (oiipUirvphula, S. Icnuissima, S. Icnuix) han- no grande analogia di forma colle LMnarie. Abbiamo ancbe in (piesta sczione delle specie curve nelle facce secondarie (S. curvnla, S. Arcus), e nolle primarie {S. Iioiarix, S. bilu- naris), che somigliano alle Eunoziee ovvcro agli Aciianli- dii. Da lutle poi si distingue per le estreniita ingrossate la iS". arnpliicephala. *'* Vhiariu ; ■>■> (ifjixcic, flabdlatim disrupkte, in latere » sfcnndario cxccplo medio subhliter transvershn striatae.» ncnclK' le ventiipiattro specie di (piesta sezione non ah- biano di conuine die il caraltere generalc di tuttc le Sinc- dre, la forma bacillare e la mancanza di apcrtura mediana, pure troviamo fra esse annoverate delle specie senza at- lacco {an/ioricana, sii/i/ioideu. irrf/iicitlaris), e anclie nian- canti delle caratleristiche slrie (rert/iirularis), e cio pcrcbe lo spirito sislematico non ;^iunse a tale tia separarle dalle allrc specie, colle (|iiali lianno nel limaninte la maggiore I'linila. R riguardo alio i>lrie trasversali, «iuel caraltere dcl- r. 14 - ion — la loru int(>n'ii//ione ncllu linca meiliana, ciie iion sol.nnetitc e ;iv\c'ilito iii'lla (Vase dclla sczionc ed in (|iiflla ilcl gciic- 10, ma c allelic preso a base Ji classificazioiii; nella ilivisio- iie priinaria viollc DialoMioi; iion vitiate astomaticlic, inaiica cvidenteinenle in l)en iijolte specie {.prac f/iorsa, aet/uali's, mesolepla, I lua, dunica, sphndnis, (innorirana, xiijmoi' dva, scaltirin), nello (|uali ijuelle strio sono continue come nolle Denticule, Si confronti colle siiccilate specie la D. oh- lonrja. E per altro da notare die (piantunqiic le stric tras- versali siono in (piolle specie continue, come csaltamenle le rappreseiilo il Kiitring, pure rimanc visibilc la caratte- ristica linoa mediana diat'ana quando 1' oggetlo si allontani lino airuliimo eslremo dal microscopio, il clie appalesa do- versi essa ad un soico longitudinale die attraversa tutte le strie; e per giudicare della sua profoudita convcrrebbe che fosse microiiietrica anclie la vite die imjirime (juel ino- viinento o al porta-oggelli o al corpo del microscopio. An- che in un frammento che accidentalmente prcscnli ia sezio- ne Irasversale di tali Sinedre e visibile quel leggero solco. Tipo di questa sczionc e la S. Ulna, ed al pari di essa mol- te allrc specie {acula, oxyrhrnchus, a?nphirlnj7iclms, ra- len-i, arf/ioricufid, sigvioidea, vcrmlcidaris) hanno le facce primarie porfi'ttamento linoari ; ma altre invece hanno le cstremita di (piclle I'acce attenuate (dcbilis), come la mag- gior parte di (juclle della sezione preccdente; altre solamen- te rotondate [/)rae7/ini\sa, xpeclabilis, scalaris), in opposizio- ne a quelle molte die sono ristrette nel mezzo e cuueale a rovescio e Ironcate alle estremil;^ [lanceolnla, mesoleptn, at' f/tialh, vilrea, duiiica, splriidcu-s, hirrps, rapitata). Fra (|ue- slu ullimc, tre ne abbiamo [danica, biceps, capilata) che, per r iniportante caratlere dclle estremita capitate dclle facce secondarie, hanno somiglianza colla nuiphircphala della se- — 107 — zionc prcco.Ionte. E come c dclla niair^ior [)arle delle spe- cio (li (nioll.i sczinno, cosi c pure fli alcime comprese in questa (jiofata, Martensiana, Jaurheriae), che la loro for- ma c tanto somii^lianlc alle Naviciile fla non restarc a di- stin^uerle die la maiicanza dclla apcrlura cenlrale. Final- mcnte non mancano neppurc in questa sczionc specie piii o mcno curvate. Quelle che sono curve nelle I'accc seconda- rie {vusolepla, hiceps) si potrchhero riguardare come somi- •jliaiiti alle Eunozie, ma csscnzialmcnlc ne differiscono per I'allacco. Quelle iiivecc che lo sono nelle [)riinarie [Vina /3. Icrgeslhiii, nrmoricana, sigi/ioidea, vti-micularit) non lianno analoi^o che fra le Acnantce. Rispetto alia ..V. Sigma avverle lo stcsso Kiitzing il sospetto che appartenere possa alle Rafidogloce. **** Tdhuluria ;n sttpili horlzontaliter cresccnii affixae, labnlathn clisruptae. n Due sole escluse (iS'. Gaillionu, S. Arms), tutte le al- tre s[)ecic (9) di questa sc/:ione mancano di slrie tras- vcrsali, e tultc hanno la forma lincarc leggermenle at- tonuata alle eslremita nelle facce priniarie, che abhiam nolalo in molte specie delle sczioni preccdcnti. Importan- tissimo poi sotto all' aspelto organografico e il carallere distintivo di questa sezione, lo stipite cioe sul (|uale cresco- no a I'lanco 1' un dcIT allro c conligiii i bacilli. E per que! carallere che sembra appartenere alia S. Arcus, la specie de- scritta e llgurata dall' Hassal sotlo al nome di S. lunaris, se pure sono due specie dislintc. ***** Grallatoria ;■)•> stipile clongato saepe ravioso, ha- » cillis plenimqut geminatis levihus ». Fra le sei specie di questa sezione, che per il portamen- to vivamente ricordano la faniiglia delle Licmoforee, due sono pcrfcltamente linear! nelle facce primarie (5. enjsinl- — los lititi. S. (/i'jnnlcii). ('nlti//{ cov>iiilis, dr- •• )nuin il ism pi IS rl anijitlis n//rn/is rnliaiirulihns. ••> (1IlriTlu« por il caraltorc dclla sozionc, chc acccniia ad una analogia coi Dinlot/in. \i\ sola specie die \i figiira [S. r/fwpffis) dillVrisct' da ImUc Ic altri' Sincilio per Ic eslrc- niita timu'sccnli e rolond;itc delk* facco priinarie. Da (piosto ia|)i>l<) esamc dollc so/.ioni, nolle tpjali so- no riparlile lo sollaiila specie di Sinedi'o, ciii il Kiitzini; allre scllo ne ;ip;j:iunj?e come incerte, si rileva chc rawi- tinanioiili ben diNorsi si potrel)bero isliliiire (ra esse, e die, so nolla ma'jfgior parte una o\idente sonii;j;lianza di forma semlira indicare nn prenerc ben distinto, in uiollc si li- le\ano pure indizii di somislianza con generi c famiglie alT.ilto di\crsc. Oobbianio (|uindi ripotere anclic in qiiesto caso, die nella inancanza in cui siamo di dali per giu- dicaro della importanza organica dei carattcri, e nella ne- cessaria ai l)itraiieta di scelta che ne /i(/ur ronxlrirlnr) ili ////?c/m/) maiica anclic I' ultimo caratlerc dislintivo die rimarrehbc (IcH'esscr afTisse. \a: faccc clic nelle Sincilre tuttc sono vcraincnle ridottc alle minime dimcnsioni, sono le due die nelle Snrirellc delle idtimc diKJ sezioiii {oh/on- f/ae, ovalae I. elliplicMc) e nel sottoircnere Podocysf/'s ri- man!»ono ancora niolto cvidenti, cioe Ic faccc Icnninali. Osserva il Kiitzin'* chc in conronnita alia forma appianata delle Snrirellc el allnngata delle Sine Ire, anche '^li inte- ranei si dispon{»ono lateralnjcnte alia linca mcdiana nel- le prinii', e si accurntdano alle estn-mita nelle seconde. Qnesto acciimnlamento pcro non awienc die dopo la tnortc. Quando son vive, la sostanza colorata interna e d'ordina- rio cnllocata Innjo i due latl didle faccc primaric come nelle Surirclle, e liingo la linca mcdiana delle lateral!, o alle volte luniro ai due lati anchc di esse e ipiindi in quatiro od otto lohi distinti. In qualclie specie c dispn- sta a fasce trasversali siinmetriche cd etpiidistanli. IN'el- la re;;ione cenlrale spcsso v'ha un' area diafana, cd al- tre rnoltc varieta si riscontrano, le quali sono ben sufH- cicnti ad indicarc una com|)licata or^anizzazione, ma non si saprcbbero convenientemente intcrprctarc. Finalmentc non si deve passare sotto silenzio 1* imptrtante condizione orqanica di due linee lon^itudinali molto distinte su cia- scuna delle faccc primarie, terminate ad amhe le estre- mita in piccoli fori, condizione dal Kiilzin^ diiaramcntc — HO — rapprcspnt;il;i in diciasscllo specie, cchc nello minori si puo SJippnrro lr;iscni';U;i otl .inclie inosscrvaJa. Paragon;m(lo fia loro i (juattto ^cncri ( Ca/z/pvlo- discus, Surirella, liucillaria, Synedra), ciic coslitiiiscono la famiijlia dolli' Surirelloe, facilmcnte si rilcva die i tliic ultiini ossonzialmcnlc non si allonlaiiano dalle Fragilariee die per il caraltcrc dclla intcrruzione delle strie; e i due priiiii, (loviando sensihilmcnlc nolla sncccssione dclle spe- cie dalla ligura circolare delle facce lateral! o della sezio- nc trasversale, slabiliscono un passaggio fra Ic Melosirec ed il grijppo formato da qiici dtie gencri insieinc con le Fragilariee c Ic iMeridiee. E impossihile quiiiJi stabilire un caraltere organografico che lutta abbracci la famiglia e ne rapprcsenti astrattainentc il lipn. Che anzl restringendosi i dali organografici che abbiamo al prcdominio di uno o {'altrn pajo di faecc opposte, noi troviamo in questa fa- miglia insieme iiniti due tipi alTatto divcrsi : il prcdominio delle facce verticali (priniaric c secoiularie) colla massima riduzione delle terminali (inferiore c superiore), (juale lo abbiamo pure nelle Fragilariee c nelle Meridiee, ma senza prcdominio dclle primarie sullc latcrali come in (pielle ; c prcdominio bensi delle stesse facce verticali ma con ri- duzione minore delle terminali e prcvalenza delle latcrali sullc primarie. Qual valore poi abbiano cpiesti caratteri, in quale corrclazione cioe essi sicno coll' interna organizza- zione, io non credo che nello stato attuale della scienza lo si possa decidere. Insieme unite le cinque famiglie (Funoziee, Meridiee, Fragilariee, Melosirec, Surirellee), c distinte in due gruppi secondo che hanno le strie continue (trc prime) od intcr- rotle (due ultime), costituiscono I'ordine dclle Astomatiche, ~ m — inancanli cio(; di iiii carattere die si riguardii come essen- ziale dcH'ordinc segucntc, 19. CoccoiVEIS . " Individua iinrjularia, depressa a » latere secundaria elliptica, demum adnata sessilin. » La forma j^encralc dclle (Joccorieis c quella di un disco di figiira clissoidca a laccc piu o mcMic) esaltanientc parallele, piarie o loggcrmenlc curve. Corrisponde (juindi a (piella del C;mijiilnilischi e delle Siirirelle flessuose, perche ul pari che in tiiicllo sono le facce secondarie che prcval- gono sifTattamenle da essere ridolte le priiDaric al senipiice margiiie. E ciie sieuo (juelle le facce secondarie lo si rico- iiosce per le slrie trasversali o raggianti di che e in molte specie ornata la siiperiore, per il foro cenlraie deila inferiore, e per la divisione die si efTctlua parailelainente ad esse e norniale alia fascia niarginaie che rapprcsenla le facce prinjarie. A differcnza poi di tulti i generi fin qui esaminali e appunlo con una di quelle facce secondarie the le Cocconeix aderiscono alio alghe filiformi sulle ([uali vivono parasite. La loro somigliariza (piindi colle EpitenWe e soltauto apparente. Gl'individui moltiplicali per isdoppia- nientu ben presto si rendoiio libori, raro esscndo di trovarli geminati, nia tosto aderiscono parasitamente alle alghe e vi si adunami in niimerosc coorti. Quelle in generale di accjua dolce sono pcrfettamcnte liscie. E notevole nella C. Pidicul/ts [C. Ki'itzi/ii/ii, Hrt'b.) la forma conico-tron- cata, non avvertita dal kiitzing nella frase e mollo mcno nella figura, per cui, prima di chiedergli il suo parere sui mici esemplari, credcvo Iratlaisi di specie diversa. ^e pro- >iene che nello sdoppiamento P individuo superiore riesce minore dell' inferiore. E da <|uella stessa condizionc pure proviono che, ({uando e seuiplice, il niargine apparisca bi- — tlL' — lincalo, come il KiitzinLj lo rapprcscnlo, e trilinealo invccc, come lo stesso Kiil/.iiv^ lo dice nelhi liMse specific;!, allora solamcnle die e in corso lo sdoppiamcnlo. Le specie marine presenlano siilla faccia superiore clc^'anlissime stric tras- versali i,'ianiilale, le (piali o no alliMvcrsano scnza inlerru- •/.ione lutta la larghe/.za o in adiano da una linea mediana o da iin'area ccntralc. Solo in poche specie le slrie sono lonu'itndinali oconciMUiiche c fU'ssnose. Lcgi^crissimi poisono gli ulteriori caiaHeri pe' (piali si dislinguono Ira loro le trciUaqiialtro specie di questo elegantisslmo gcDcre. 20. DoRVlMioiu. " Individua siiKjularia (lcpn's.sa;a }> latere secunJun'o [reyulariter ptinclnto) clliptico - lan- j' eeoluta, stipilnta. » Mancano all' unica specie di questo gencre (£>. amphi- ceros) i principali caratteri della famiglia. Fissala merce uno stipite per una delle sue estrcinita , c niancantc di apcrtura centrale nolle I'acce secondarie, essa non dilTerisce dalle Surirelle che per la coniinuita delle strle trasversali. Rimiardo all'ai)crtura centrale avvcrtc il Kiitzint* ch' essa puo niancare anchc nolle Navicule stcssc, e mancarc in alcuni individui mcntre e visibile in altri della mcdesima specie. E so di un tal carattere e basata la distinzionc de- gli ordini. Con maggior diritlo e coll'appoggio di nnmcrosi fatti lo posso asserire die la coniinuita delle strie si ha in ben niolte Surirellec; e (piindi io riguardo la Doiifora come adine a (piolle, e particolarmente alio Podocistidi. Inlorno alia famiglia quindi delle Cocconoidee non si ptii) die ripelere quanto si disse del genere Coccnneis, pre- sent.irsi cioe in esso un nuovo lipo di organizzazione, in cio sommamenle diverso dai precedcnli, che la temnogenesi vi si cfrcllua Irasversalmcnto alia direzione del corpo anzi- — iir> — ch(; vcrticalmcnlc, avulo riguardo al piirUo di attacco, cioi con altrc parole, che in csso divcntano iufcriore e supcriore le facce che in (inclli erauo lalcrali. 21. Acin,VNTiliDiUM. » Individna si'ngularia vel bina- j> ta, libera {nee adnata), a latere primario linearia rjenii- » flexa. " Posto anchc fosse dimostrato, che nelle specie di que- sto prcnerc (A. microcephahi.7n, A. dcUcatulnm) esistcsse ])Ositivaincntc ra|)ertura mediana in una delle facce lalcrali c non nell' altra, e die alle estrcniita delle facce primarie csislessero i due forellini, come c asserito nclla frase dcir ordinc e in (juclia della famiglia, restcrcbbe ancora a decidere sc la promiscuilii di que' caratteri con altre fami- glie, e la loro incostanza lasciassero dirilto di fondare su dati cosi leggcri e cosi incerti un dislinto genere. E anche qucsto un tentativo sisleniatico, che iioii e sulficicntcniente jippoggiato su basi organografiche. 22. AcHlTAlVTUES. J5 Individua solifaria vel binata icl « numerosa, in f'ascias plus minusve elotifjatas transvcr- n saliler C072Juticta, stipitc laterali. » Per la mancanza delle strie le trc piinic specie (//«- •nutissima, exilii, pf/rrula) prescnlano grande analogia di fonna col genere precedcnte. In una di esse {parvulu) man- ca la caratterislica piegatura a goniito, per cui essa riesce soniiglianlissinia agli Odontidii ed ai Diadesmi. Le altre dieci specie {xtriatar) non dilferiscono fra loro che per leggeri caratteri. Oltre alia difTorenza organica fra le due facce sccondarie, la coslante apertura mediana della inferiore o ventrale (Ehrenberg) , e oltre al process© dello sdo|)pia- nicnto, che nelle Acnantidi si piio forse meglio che in (pia- K 1 :^ — \ \\ — luiiqiic ;illr;i Dialoinca slmliaro in tulli i siioi ilclta^Ii , nu'rila poi ct)nsiileraxione particolare lo slipilc. La sua costaiilc colluca/.iono palesa clio Ic Acnaiiluli souo ailcieiili con una ilcllo estrcmiti\ al pari dclle Surirclle, e la inser- zione ilollo stipitc licscc ol)li Icnata. " II coraltcre csscnzialc per cui I'unica specie {C. Agar- c/.'i/i) geiiericanicnle differisce dalle Acnantidi, sembra in- dicarc die in (piesla lo sdoppiamcnto avvenga promiscua- nicnle si nell'individuo infcriorc die ncl superiorc. Le se- rie coslituite da individui solitarii si possono riguardarc originate dallo sdoppiamento successivo del solo individuo superiorc o dorsale. Lo stesso pure puossi supporre per Ic serie d'individui gcminati alternalivanientc congiunti, ma (|uando la congiunzionc e unilateralc, e ainmissibile la snp- posizionc clio dopo avvenuto il piimo sdoppiamento, il secondo si effettui nell' inJividuo inferiore, e ncir infcrio- rc pure si ripcta nci successivi membri della catena. E da — 115 — iintarsi die variano grandeinentc Ic dimension! nei va- rii individui , ma si conscrvano costanti in tutti quelli dclla medosiina serie. Gli eseniplari della Cajcnna parasili sulla Poly.sipho7ii(i sulitilissima , insicnic alia Podosijra Montagnei ed alia Odontdla poJtpnorpha, differiscono da- £^li adrialici per la curvatiira maggiore e per le stric tras- versaii molto piu pronunciate. La faniiglia dclle Acnantee si distingue da tutte le altre anchc per la coni|)licata struttiira del guscio. Le facce pri- niaric, dice il Kiitzing, sono formate di tre pezzi, due late- rali Irasversalnientc striati ed uno mediano percorso da due slrie longitudinali alle cui estremitA corrispondono i forclli- ni terminal!. Ogni individuo quindi risiiUcrebbe fornialo di otto valve. A me pare invece che ((uclle porzioni laterali trasversalmcntc striate non si possano in modo aicuno di- stinguere dalle facce secondarie, non esscndovi no canto ne connettitura che ne indichi la siipposta distinzione. Bensi trovo che le due meta di ciasciina faccia laterale sono fra loro inclinate a guisa di tetto c facilinentc si staccano I'lina dair allra. costituendo cosi, insieme colle due primarie, al- nieno apparentementc, sei valve. E poi sommamcnte no- tabile r appcndice interna in forma d' imbuto die accom- pagna 11 foro cenlrale della valva inferiore. iii. CvMBELLA. » Individiia sol i tar i a vrl gcminata, li- j» bfra [nrc adnata, nrc incltisa), curvata inaequalia ; la- j» terr pritnario altera {inleriori, rc7itrali) angustiorl, alle- >■> TO {exteriori, dorsiiali] latiori ; lalcrihas srcuridariis ar- " fjualihvs [transversi/ii xiriatls) ,- osliolis 7?iediis margina- j> li'hux approximatis. n F per la forma generale e pel parallelismo delle cur- ve facce primarie e per 1' inclinazione dclle secondarie e — NO — per 1:1 so/iorio tr.is\ors;i tiiipe/onlalo e per 1« in;inicr;i d' ;ittai;co (|u;niilo sono parasite (C. IW/'cffhis) Ic Ciinbcllc so- 110 soniiglianlissimc alle Kpiteinic. Ksscnzialmentc no (lifle- riscono per i due fori collocali alia nicta del lato inferiorc delle facce lateral! e percio siiratlamente awicinali Ira loro che nelle posizioni oblique seinbiano fondcrsi in uno solo, Hanno inoltre distinta apertura ad ainbediie Ic cstreinila. La ililTicolta di rilevare cpiei caratteristici lori nelle specie pill mioiile rende incerta la colloca/.ione gcncrica di alcnne fra le qiiindici specie annovcrate dal kiitzing. 25. COCCOA'EMA. -'' Indiridiia solllarin vvl rjrmiyiala ■ 1 St i pi lata, cactcris ut in Cijvihclhi. » Senza occiiparci del valorc generico del caralterc che nianca in sei delle undici specie ascritlc ai Cocconenii, qucl- lo die sonimamente interessa c il considerarc che nientre una (pialche Cimbella aderisce parasita ai corpi sommersi colla sua faccia vcutralc al pari delle Epitemie, i Cocconemi invcce aderiscono niercc lo stipite con una delle estremitA. Sc nc deve dedurre die il lato aderente puo csscrc indiffe- rentcmente cosl una delle faccc primarie, come una delle secondarie (Cocconoidee), come fioalmente una delle estre- niifa? Ovvero si deve riguardare 1' adesione come caralte- rc primario nel giudicare la corrispondenza organografica delle varie facce dei different! tip), e subordinarvi gli altri carattcri, tpicllo pure compreso del dimozzamento che si cffcttua era normalmentc cd era parallelamente a quella faccia? Ed anche ammesso il prlmo caso non si deve alme- no attribuire a (piel carattere un valore superiorc a quello della osistenza o mancanza, quando alrneno sono dubbiosc, delle aperture centrali c terminal! ? 0 fmalmcnte quell'ade- sionc dell' unica specie di Cimbella che si dice parasita (C. I ~ 117 — Prdic7t/ti.s) non c cssa die npparenlemeiile vcnlralc come allc volte apparisce nelle stesse Acnantidi? iif). SyacycLIA. »j7idiv/(/t'fi rijtnbilli/or//ii(i. tmnfirerm- n tilir in jiiscias circulariter incurvatas connuta, in .sab- >f slatilia fjclinea violli nmorpha nidulantia. » II ;»cnerc Sinciclia [S. Sul/jn, S. (/natcmftria) rappre- scnla fra Ic Cimbellee il gcnere Eumeridion ncll'ordine (Id- le astomatiche, la l\pifhrt)iia cantata nclla famiglia .lellc Eii- nozicc. Ocelli (pialvolta Ic faccc laterali sono fra loro incli- nate per la diversa estcnsionc delle due faccc primarie, l' associazione scriata non punssi formare che circolarmente, come si cffctUia circolarmente o almcno a curve ncl piano deH'associazionestessa ogni (pial volta le fuccc primarie stes- se sono cuneate e la converf^enza quindi delle laterali e ver- so una delle estremitii (Meridian, Odontidium, Diatoma). 27. EjJCYOiVEMA. j> Cij7nhdlae lamjitudinaliter seriatae, y> tvbo geh'neo stmplici tenerrimo molli inclusae. « II tuho gclatinoso nel (piale sono incluse le Cimbclle rife- rite a (picsto s^ermrc {II. pfirado.rm// , E. prastraluf/i] potreb- be forse paracjonarsi alio slipite dei Cocconemi, e servire cosi a spiegarc I'oriirine di (jucllo. Si verrcbbe con cio a suppor- re che lo slipite rappresentasse il sacco gclatinoso enlro al quale si sviluppa la Cimbclla. Di lutta la famiglia delle CimbeII«e {C\jfnbelln, Cocco- nema, Sijncijc/ia, Enctjonema) si puo ripetere quanto su- periormcnte fu detto del generc Cimbclla, poiche la distin- zione de' gcneri e appoggiata a caratlcri unicamente acces- sorii. Giova qui [ler altro riferire quanto dice il Kiitzing del- ta interna sostanza. Essa e disposta in due lamine distese sulle facce laterali, le quail presentano una smarginatura — lis — incJiana in corrispondcnza al lalo convcsso c snno hisioine collegate da iiiia sottile incml)ranclla Irasvcrsale. 28. SpHEXELLiA. " ludiriiiiia a lulvrc primnrin cuuea- » t(i, lihera, ?icc slipliala, nee affixa, nrc .suhslaulla (/di- " neii cQinvntni involuta, « Le Sfcnelle non diffcriscono dalle Navicule die per lu forma ciincata pcrfottamonte simile a qiiclla dci Mcridion, per cui anclic Ic as<;ocia7,ioiii \S. angustaiu) iie riescono fla- belliformi o quasi clrcolari, ma dilTeriscono poi dai Mvri- dion slessi c per il foro centrale d'amhcdiie Ic facce secoii- darie c per 1' intcrruzionc dellc strie trasversall dclle facce stesse (5. glacialisy S. vulgaris). La somii^lianza maggiore (piindi rimane coUe Navicule, e i caratteri distintivi sono co- si Icggcri, die almeno per due [S? parvula Si Jjcnorman- dii) (Idle scHe specie rimane incerta la collocazione gene- rica. 29. GoMPHO?iEMA. " Indiiidua stipitala ajjixa a latere » primario cuncata, a latere .secnndario sursuiu dllatata. » Come i Cocconemi dalle Cimbelle cosi i Gonfonemi non diffcriscono dalle Sfenelle die per lo stipite, per cui vennero riferitc ai Gonfonemi specie die prima si riferivano alle Sfe- nelle {(r. olivnceuf/i), e riguardo a dieci delle trentalre specie di Gonfoncma rimane ancora dubbio se riferir pliit- tosto non si dcbbano alle Sfenelle. Indipendentemcnie pcro dal valorc chc piio avcre la presenza dello stipite come caratteic generico, importa considerarlo sotto I' aspetto organologico. II Kiilzing suppoiie chc i Gonfonemi sieno dapprincipio liberi come le Sfenelle e soltanto piu lardi s'afTissino merce la sostanza (gelinea) dello stipite, che, a suo credere, essi secernono dalla estremitji inferiore. Nessuna — M9 (lirclla osscrvazione confcrma qucsta ipotcsi, cd e almeno con ui^ual diriUo ammissibilc I'altra die le Sfenelle sieno ncl pi'iiicipio al'fisso al pari dei Gonfoncmi e si rcndano libere da poi, L'Ei»renI)Crg dice die i Gonfoncmi possonsi rendere liheri c nuovamentc adcrire. La circostanza poi dclla cavita tubulosa da cui, a tcslimonianza dcllo slesso Kiitzing, e pcrcorsr) quello slipite, c della laccrazione che si opera in (jiiel lubo, quando all' alto dello sdoppiamento, i due niiovi inillNidui 1' un dall'altro si allontanann pro- ducendo le dicoloniie {G. capitnhirn), se in (lualche niodo puo pure conciliarsi colla idea di una semplice secrezione, corfo quadra mcglio coll'opinione csscre lo stipite dei Gon- foncmi, al pari che quello dei Cocconeini, paragonabile al tubo degli Encionemi, e come quello susceitibile di ac- cresciinento suo proprio e dotato quindi di vi(a. Che poi lo slipite slesso possa fendersi dall'alto in basso per pro- durre le dicotomie, come vuole il iviitzing, resta ancora a dimoslrarsi. Riguardo alia forma dei Gonfoncmi poche cose sono ad avverlirsi. Le loro facce primarie sono costante- mcntc cuneiformi troncate. In una sola {curvatnm) sono cui'vale. Le secomlarie sono obovalo-aculc nelle prime un- dici specie; cllitlico-lanceolale in (piattro {dicholomiim, affi- ne, iniricnturn, lanceolatwm) ; dislinlamenie capitate o piu o meno panduriformi nelle allre tutte. 50. SpHEiVOSiRA. r> Individuo in filwm com p] ana turn n aiirrfin ncttim arete conjunctu, a latere secundaria r> a/)icil)ns inaei/iialibus ; ostinlo inedio distincto. " Awcrle lo slesso kiitzing che 1' unica specie di que- slo gcnerc {S. catena) afipartienc piuttoslo al gcnere Dia- dfsiNis della scguenle faniiglia, pcrche (luanlunque abbia gli apici delle facce secondarie ineguali, manca del caralte- — 120 — rc costantc in Uilte le Goiironemee delle laccc priinnric cuncifonni, monlre vedcmmo csscre rappresentata la forma associata dalla Sphrurllii anrjuslaia. Lc Gonfonemce {Sphrnclla, Gornphonema, Sphcnosi- ra), dice il Kiitzing, hanno rapporti di somiglianza per la forma c lo sviliippo colic Licmoforcc. Se nc disliiic^uono per la mancanza ilcllo vitle e la prescnza del foro centrale nelle faccc laterali. La sostanza interna e disposla in due lamine dislesc snlle faccc jiriinaric: all' opposto (piindi di oil") che avvienc nella prcccilenle fainiglia dclle Cimbellcc. L'Ehrenberg avverte anclie dcgli spazii vcscicolari inco- lori. IVon e poi ad omcHcrsi chc anche nellc Gonloncmee lc facce primane soiio [)crcorsc dalle solitc due strie longi- tudinal!, terminatCj alraeno superiormcnte, in distlnte aper- ture. 31. Navicula. " Individua singularia libera, regula- « r/fl, rectarirjula, pristfiatica ; ostiolo medio rotundo, aper- n turis ienninalibiis distinctis. ?» In questo gencre che e il piii ricco di ognl altro in ispecie, cd c lipo della famiglia piii ricca di tuttc in gcneri, per cui alcuni adoUarono per I'intera classe il nome di Na- viculee anziche quello di Diatomee, e costante caraltere la simmelria cosi di ciascun paio di faccc come delle due estremita. Questo stesso caraltere lo ahbiamo veduto, con qualcheecceziono, nella famiglia dclle Fragilariee e piu anco- ra in quella delle Surirellee. Ma da cio ne viene che in alcuni generi (Denticula, Synrdra) o in alcune specie [Stirirclla) di quelle, si debba aver ricorso ad altri caratteri per fis- sare la distinzione, e tanto piu che le forme sono allc volte somigliantissime. Questo carattere essenziale o quello del- r intera famiglia, la prescnza cioe di un' apcrlura centrale 121 - in aiulieiliie Ic liicci! sccomhiric. Quel CiiiMUcrc \h'v .illro niiinca in (|iialclic specie til Navicula {()x{ipli{ilhnn, rit/pi- na etc.) c'd in alciino dei sencri susst'mioiili. cti il kiitzing slcsso avvcrle linscirc allc vollo dillicilissinv) rilevatc il loro per la sua niiimtez/.a , e niancare anche in alciini individiii nitMUre in altri dclla stessa specie e evidenle. Sen- /.a (piin, G; lav. i. fig. -10, -f:; ; tav. 30 liir. 47) della ISavicnla riridula, die saggiainenlc liloiisci' all.i specie mcflcsima, l)cnche la pro- poiziono fra la larghezza c la liin.i,'lic/7.a, il grado di conver- genza del lati,e la sporgenza del ventre noii siano certanien- le iigiiali. Si confrontino Ic trc figure (tav. 3. fig. 57. 1, 2, 3) della ISavictila nodosa, e si vedra in una di esse (2) un rigonfiamento mediano che manca nelle altre. Certo trovia- nio difi'erenze niolto ininori confrontando specie a specie. Che se guardiamo alle diniensioni, solo di (pialche specie il Iviitzing avverte e figura i due cstrcmi di grandezza, come a mode d' escmpio della N, atnphiiibacna (tav. 3. fig. 42). Per ie altre si contenta d'indicare la grandezza massima. L' Ehrenberg invece avverte anche I' estrcmo della piccio- lezza die gli venne latto di riscontrarc, e, figurando esatla- menlc Ie forme intenuodie, pone in evidenza i caratteri spe- cifici che rimangono indipendenti dalle variazioni indotte dall'ctii e dallo sviluppo diverse. Traitando dclle dimensio- ni di questi esseri microscopici non posso a meno di addur- re alcune osservazioni. Intorno ai metodi di micrometria dottamente disserto il Mohl mostrando il comparativo gra- de di esattezza a cui essi possono arrivare. Kisiilta da quel confronto essere piu osatto e sicuro d'ogni altro (luello del- ta camera lucida, die io ho sempre trovato anche di ogni al- tro il piu comodo. Prcso un micrometro di vetro (di PJos- sel), ove un millimctro e diviso in cento parti, nc copio col- la camera lucida I' immagine, ripetendo piu volte V opera- zione per assicurarmi ddl'esaltezza ddla oiia copia. Benche cseguili con eccdlente macchina, i segni del diamante non sono mai perfcttaincntc e(|uidist.inti, c sono poi sempre troppo grossi per cscludere Ie piccole incsatlezze. E peido che si rcnde necessario un gran numero di tentativi per olte- — r2i — lU'Vv iiii.i siiHiciciitc ;i|>|l)liiotli\ i, colla stcssa c.iinci-a liicida ealla stcs- sa distan/.n, o niisuramlola snpra tuia scala niclrica nc oUcn- go con facile ridnzione li> corcatc diniensioni. K [icr abhre- viafc 0 r.icilitarc la licorca, costruisco siilla copia del micro- metro una scala docimale, nclla qtiale posso spiniicrc Ic di- visioni, se rinsfraiidimcnln airiva anche solo ai 600 dianie- tri, ai dociinilliniillinictri. e laccndo sii (|(iella cadore V ini- maijino colla camera Uicida, la lio inimcdiatamonte niistirata. 10 mi sono costniito per ojniina dollo comhinazioni del mio microscopio una di sirfatte scale o posso cosi colla scmplice applica/.ione doll a camera lucida misurare (piahintpio nG IS'in'icula lunpli'whiirni l",liiciili. — — Ktz aG" r420> ng..u-i Ktz. 0,021" (Y) Nnviiuln cuspifhitu Klirciil) Klz. .5- 1 fig. del Ktz. 0,0242" (^) Ntiyicula appendicxilaUi . Klz. /,— . . 54 fig. del Ktz. 0,009-)" l-^-J Navicula viridula .... Ktz. 3*-— . ■ fig. del Ktz. 0,0192" Z^) Navicula gracilis .... Ktz. -,—, . ■ fig. del Kiz. 0,0207" (— ) IViiviculd niiijof .... I'.lircnl). — (i'" Ktz. ^4 fig. del Ktz. 0,0548" (^). Navicula obhnga . . . i . Eliicnl). — — : . Kt? 420\ fig. del Klz. 0.0460"^-^-) ().07(-i'" 0.100'" 0,070'" — 0.10//" 0,050"' 0,070'" 0,155'" 0,087"' — 0,11 !"' 0,0576'" 0,027'" 0,057'" _ 0,050"' 0,022"' 0,047"' 0062'" — 0,084"' 0,0457"' 0,054"' 0,076'" — - 0.1 0 '/" 0,049'" 0,255"' 0,555"' 0,222'" - - 0500"' 0,150'" 0,155'" 0,1 06'" 0,180'" — 0,246'" 0,110"' — 127 — Risiilla (la qucslo (jnadro die le cifre del KUtzing espri- inono in fnizione di linea (egiiale a due milliinctri) le misu- re in penerale alqnanto esagcratc; non qiianto per altro "Hiclle dell'Elirenbeig: c le figure riescono alquanto minori del vero, lo die si puo conciliare supponcndo die per eco- nomia (pur troppo eccessiva) di sfiazio non abbia prescelto di figurare gl'indiviihii niaggiori. Aggiiingo a niaggior con- fernia la misura delle strie die ornano con costante propor- zione i gusci di alciina specie. NcIIa TV. viridis ( vindula Ehron. non Ki/.) rKlironbcrg dice comprendersi d5-15 strie in l/lOO di linea, c KUtzing iS-M. lo trove costantemente sciic ili quelle strie in un centiniillimelro, settanta in un deciniillinietro, e quindi coll' ingrandimento di G8G trovo fra una slria e I' altra 0'*,00()i)8 colla piu scrupolosa esat- tezza. Piiro interrogate direttamente il Kiitzing egli gentil- nienle mi rispose scrvirsi di un micrometro di Plossel se- gnato sul vetro, in ciii (piale la linea di Parigi e divisa in 50 parti, micrometro sul (piale egli colloca I'oggetto ogniqual- volta vuole prenderne la misura. E nello stesso tempo mi fa- vori anche I'immagine del suo micrometro rappresentato con un inu'randimonto di cento diametri. Ora in qucsto disegno oirni divisione, cb'e delta Cijuivalere ad 1/50'"" di linea, e = 0",00i98 ; risulterebbe (piindi una tal linea = 0",00149, cioe di poco maggiore della mcla dclla linea di Vieima ch'e=: ()",00'jn58. Finalmente non posso lasciare I'argomenlo delle dinicnsioni scnz'acccnnare ad un'allra osscrvazione. Esami- nando moiti individui dclla stessa specie se ne trovano e di grand! e di piccoli in atto di sdoppiamento. E so ne trovano accumulali moIti dclla stessa grandezza, qualunque cssa sia. Sembra qnindi che lo sdoppiamento avvcnga in qualunijue eta I'lirc mi sembra die quanto niaggiori sono Ic dimensioiii tanto miiiore sia la IVe(iaenza di (piell' atto, e gli indiviiliii — 128 — m.issimi non li vidi mai sdoppiiirsi. S;ii'cl)l»c (|iiin(li :i rii-or- o;iro (|ii;inilo ci'ssi ; se solamcnic gli imiividni inajy-^iori, n«;i (|iiali non avvicnc la divisionc, propagliino |>oi la specie per MM-a riproduzionc; o se alciini individui siono fino dalla lo- rn origiiic dcstinati a moltiplicarsi per isdoppiamcnlo, altri invece a riprodursi. Questa ricerca e rifcril)iie cosi allc Aa- vicule come a tiitlc le altie Dialomcc, e giji ne feci cenno air occasione di una Ciclotella. Le forme dcllc Naviculc dolle tre siisscgueiili sc/ioni (ri/ip/icf/r, ijihlxie, nodosal') ricordano moliissimo atura delle facce secondarie, die vedemino in alcune Sine- dre, la forma lanccolata ahilualc alle i\a\icule, per ctii sono tulle undid somiglianlissime fra loro. La maggiore diffcrcn- za e (piella prcsentata dalle facce primarie, die o sonn lan- ceolate anch' esse o linear!. Considerando ora complcssivamcnte le Navicule sotto r aspcllo oi uMuologico, troviamo, specialmentc nclie forme niair^iori, imjiorlanlissiine condizioni. Luiigo alle fjcee pri- marie If due linec o caiialelli tenninanti alle cslreiiiila in disliiili foi-ellini, come ahhiamo gia lro\ato in tutle \c. fami- glie prccedeiUi. Kd inlorno a ipiesli forellirii le pre/.iose os- serxazioni dell" Ehrenbcrg siilla IS. niKJnr [viriiH.s \'.\\\\ non Kiitz). die dimoslrano le onenli prodotle ne! ijipudo am- — 129 — t)iente e dirctle come sc uscissero da una dclle cslrcmitA cd cntrasscro per Taltra. In ot^nuna delle facce secondaric trc ampii fori, iino mctliano c due alle cstremita, e, sporc^enti da(]uesti ullimi, orffani inolliche rEhrenbergcrcdeanaloghi a picdi ed insorvienti al inoviniento. Ed e ancora nella suc- citata specie clie 1' Ehrenbert^ vide chiaramcnte I'ingcstionc deir indaco, ed incontrastabili movimenli negli orgaui in- terni « durch cine irrilable cnstaUhcllf Guile rle\den Kiir- n per) vereiiii(jt, daher oft zitlenid Ji. Clii osservo viventi molte Navicule potrA bensi, anche dopo lungo studio, c per- scverante c faticoso esame, trovarsi astretto a confcssare, com' io confesso, di non sapcrnc decifrarc la complicala organizzazione, ma polra altresi coscien/.iosamente asserire di aver vediito in esse numerosi fenomeni perfettamenle analoghi a qudii cbe prcsentano gli animali, ed ai quali nulla di simile presentano giammai i vegetal!. 52. AMPHlPLEunA. " Indlvidua smgnlaria navicularia " prismatica lonyitudinatiter sulcata, aperlura media M nnlla ». Avverte Io stesso Kiitzing che, solamente attesa la sorai- glianza della forma, fa succedcre cjuesto gonere alle >'aviciile benclie la mancanza dcll'apertura mediana Io escliida dalle Naviculee. Lo stesso si avrcbbc potiito dire di alcune Sine- dre. IMorita ossorvazione la circostanza, che, a causa delle due lince sporgcnti delle facce secondarie, lo sdoppiamenjto non puo avvenire seoza una specie di reduplicazionc. Quelli delle trc specie ch'e sigmoidea {A. rirjida) e curva sulle facce primarie, e solto al doppio aspetto mani'osla una analogia \uom allinita) colle Acnantee. Benche mancbi- no i fori cenlrali , sembrano persislcrc anche nelle Anfi- pleure i lenuinali. /. 17 — ino — oo. (>ERATOXEIS. " Ir/f//i/(///it iKiricularlii I'lhira sin- r (juhiria rostrata prixmatira , quadraiirjitla ■ a perl urn '■> 7/icdia disthicta, Ivrniinalihns nullis. » II solo rostro, dice il Kiitzing, distingue esscnzialmente (piesto ircnero dalle Naviculc. La prima specie [C. lavii- varis) non dilFerisce che ben Icggcrnionte nella forma da alcune Navicule (iV. cuspidata, i\. rnsimin), ma se realmen- te le aperture terminali niancano in cssa cd esistono in (juelle, la diderenza orpanopirafica e ben grande. DcUe al- tre qualtro specie, una e sigmoidea (C. Fasciola), una con- torta a spiralc {C. spiralis), e due pie?ato solamcnte ad arco (C. Ciosteriiwi , C. circus). Ma nell' ultima e no- tevole la assimetria dellc facce primaric, da cui risulta una decisa analogia colle Epitemie, mcntrc la somiglianza colle Acnantce, acccnnata dall' Ehrcnbcrg, non c da no- tarsi. E diss! colle Epitemie , piuttosto che colic Cimbel- Ice, perche ne I'Ehrenberg, ne il Kiitzing fanno punto cenno di apertura nicdiana sulle facce laterali, non essen- do a confondcisi con essa I'onibellico sporgenle della fac- cia ventrale. 54. Stauroneis. » Individua libera, singulariu , na- n vicularia ; apertura media irunsvcrsali. » Le numerose specie (o4) di questo genere ripartlte in trc sezioni (Jaeves {genninae), punctatae (Siictoneis), stria- tae [Slanrnplera] ), non diflcriscono dalle Navicule che per la collocazione trasvcrsale dell' apertura , condizionc sul cui valore organografico non possiamo pronunciare alcun giudizio, non conoscendo ne I' ufTizio di (juolla apertura, n6 Ic sue correlazioni coll' interna organizzazionc. IJensi giova avvcrlire che in molte specie sembra non csscrc punto 1' apertura stessa die sia collocata trasvcrsalmcntc, nia hensi la rlcpressionc, ncl fondo dolla quale si irova il foro rnlondo conio nello Naviciilc-. od al pari die in quelle si ha pcrcio una specie d' iinhiilo sporgente nella cavila, die roiidesi visibile giiardando di fronte le facce primarie. 53. Amphiproha. " hidividua libera singtdaria, a/nr- j> iurls terminal ibu.1 liinis ruediis, nee marginalibus. ?' Dalle figure di due fra le tre specie, che il Kiitzing doscrive di (picsto gcnere, mi pare di potcr rilevare che le due aperture terininali die costituiscono il carattcre cs- scnzialc del genere, altro non sieno che i solili forellini nc' (piali vanno a terminare le doe linec o canalelti lon- gitudinali che veggonsi nelle facce primarie di pressoclie tutte le Navicuie . i\e mancherehbe ueppure la presenza dcllc apcrlure ccntrali nolle facce laterali, che di profile si vcggono nelle succitate figure. Le cosi dette ale o spor- genze appartengono (piindi alle f;icce secondarie e costi- tuiscono il solo carattore dislintivo delle Anfi|)rore. 50. Amphora, j' ludividua libera, .simjularia, aprrtU' " ris mediis bi7iis hiteralibus, lerviinalibus nullis I. ob- " Sole.tis. }■) Le Anfore sono Cimhclle a facce primarie uguali, e a facce secondarie simmetricamente convesse, invece che pia- ne ed inclinate. Ucsta da sa|)ere se i due fori niediani la- terali sieno da una sola o da ambcdue le parti. Nel primo caso I'analogia sarcbbe conipleta, nel secondo ogni Aiifora si polrcbbe dire una Cimbella doppia. E a due Cinibclle somigliano dillalli grandementc i due individui nci (|uali ogni Anfora si divide per lo sdoppiamento. Se non che (jnclla soiniglianza non e che apparenle. ISella Cimbella c ana delle facce primarie, la dorsale. che coslituiscc la — ir>L» — Convessit;'», nclla inezzn Anfora invocc la convessila sfcssa 6 rifcribile a (|iiclla dclle due laccc secnndario die ad cssa riinasc. La Cimhclla dimezzaiidosi da orij^inc a due indi- vidui complcli. 1 due individui provcnienli dal dimezza- mcnto deir Anfora mancano di una dollc due convossitA lateral!, la loro faccia latcrale di nuova originc devc ren- ders! col successive sviluppo convessa al pari dell' altra. iVellc Ciinbcllc avvicnc un seniplice sdoppiameiilo ; nelle Anfore succede alio sdoppiamenlo una specie di redupli- cazionc. Da questa conformazionc proviene die la fii?nra navicolare dclle Anfore non sia die apiiarcntcmente sinHIc a quella delle i\avicule. Qucste ricscono navicolari nelle facce secondaric, (]iiclle nelle primarie a causa della spor- gcnza delle secondaric. La divisionc e parallela alle facce cllitticlic 0 romboidali nelle iNavicule , norniale ad esse nelle Anfore. Escludo quindi assolutamcnte da questo ge- ncre la A.7 Atomns che e una Navicula o una Sinedra. II dubbio posto dal Kiitzing liguardo alia A. elliptica mi sembra divenire cerlczza, non essendo aniinisslbilc aper- lura cenlrale nelle facce primarie. Per lo stesso molivo asserisco cbc, se la A. acutiuscfila appartiene veraniente a (juesto genere, e inesatta la fig. \ (tav. 5, fig. 32) che prescnta un'apertura racdiana, c parinicnt! la figura terza (tav. LH), fig. IS) data dallo stesso autore della A. Iiija- lina. Riguardo po! ai fori median! lateral!, oltrc al dub- bio superiormenlc espresso se v' abbiano su anibedue o sii una sola delle facce primarie , e ancora da avvertire la loro mancanxa !n sci [A. venrta, A. aponina, A. coffeaefor- tnit ,3 Fixcheri, A. acntiuscula, A. hona]is, yi. Alomus) dclle 18 specie dal kiitzing ascrilte a (juesto genere. 57. DiADESMis . 5> Individua navicularia in fascias — !"> — » elongatas (hiconvexns) arrlr rnnjunrla , (tjnrtnrar 7iir- n diae sinijularex ct U-r)n'nuihs hiniir dislivclae. » A'cl ^85(5 il Kulzinf? piihhiicava (Dec. XVI, n. loo) \\ nuovo genere Brachuxira : » frons minuihuhna , cnnxti- }■) lata e frn■> rare to f/ierf with four, scmclimra even cifjht vnidd » laterally. » Viene cnntullocio slahilito il }»enere l)ia- de.t7nis, nel quale Ic IVavicule sono seriate appunlo cniiie ncllc specie or ora cilate, solo forsc con piu costanza c rcgolarit^. La fondazitnc per altro di questo genere e siu- stificata dall' analogia colic altre famiglie, e da quclla so- miglian/.a di gcneri ncllc serie parallclc die nolle classi- ficazioni sistematiche viene forsc soverchiamente v.ighcggia- ta. !Ma indi[iciidentemente dal valorc del gencrc, die io non iutendo contrastare, la condizionc organica di quclla con- catcnazionc nei Diadcsmi c nclle Sfenosire mi scinhra dar luogo ad importante considcrazione. Sc I'apertura ccntrale dellc facce sccondarie fosse rcahncDtc stomatica, scrvisse cioc all' ingestione dell'alimenlo, converrebhe supporre. per gli individui compresi in quelle catcne, clie, a diffc- renza «lci tcrminali, si nutrissero iiicdiatamenlc. Bcnche una simile condizionc non manclii di esempi in altre cln^si di aniniali, pure nel caso nostro cssa c inlicramcutc ipo- tetica. Ora contro a questa ipotesi sta il fatto di lutlc Ii' Diatomee niancanti di queirapcrlura. Troviamo invccc go- neralc a pressochc tulte la presenza dci due forellini lor- - loi - iiiiti;ili drill' l.iccc |irini;irir, scinprc cnllocali in nunicra, iini'hc nolle assnci.i/ioni »li jiiii individiii, a polor lihcra- nuMitc I'linzionanv La niinule/za tli (|iiollc aperture sarch- l)C conciliahilc colla tcnuita del cibo chc sono dcslinatc a licovero, c sorvircMx' in tjiialche nianicra a spiegaro il pcr- clio nulla si possa disccrncre inlnrno alia natura di ()iicl nnlriniento cd alia conformazione dcqii orjjani dicjcslivi, niiMilio in allri inl'iisorii anclie di minor! diinonsioni chia- r;inionlc (lislinjiiiinsi lo suslanz.o in;j;erite. Ed csscndoclu"' Ic aportiirc Icrminali ilclle facce secondaric semhrano ap- p.irtonrre airii or^ani del ninvimonto , cnmc diniostn") r Khionhori: in (pialcho specie dclle maggiori, c soinhra anche indicate) dalla natura c dire/ionc dei movimenli stcs- si , dovra da ogniino Irovarsi ragionovole la supposizionc chc r aperlura modiana scrva piultosto alle funzioni gene- rative. oS. FnusriJMA. » Itu/in'diia navintlaria in sitbslan- " lia ijcl'inrd cnz/nrplta Jiidulcmtltt. j' Unico carattcre chc distingua (piesto gcnere dalle Na- vicule (• la presenza di uu invnglia mucoso. In una delle due specie {F. ftiariliwn) le iNaviculc sono inclusc in va- i-i() nuniero entro ;i cellule disliiite. iNell'altra invec*^ {V. sa- il )in) il nuico die le awolge e lunorlb. Per lo slesso ca- rattcre r Ehronherir coinprcudcva in cpiesto gcnere anche (|uclla TV. opjii'uilintldia di cui il Kiilzing avea fatto il gc- nere rir(irh\jslrn. Organoaralicaniente le Trustulic niostra- no il passaggio delle Naviculce lihcre alle ^'aviculee incluse. of). IjERKF.lf.ya. " Pliycof/ia rjcUnfiDii inolle Ixisi tjlo- n hoxuui, ra/iiox ftl'ifoDHcs iKiriculis dense afif/rcf/dlis n- >■> piclot etiiiUi n 11 carattere principale di questo genero e Iratto dalla disposizione amorfa della sostanza gciatinosa nella (piaie sono immerse le Navicide, o per moglio dire le Siiiedre. Sotto a queslo aspetto il ;»enere Berkeletja e intermedio ai due Hhaphidogloca c Homoeorladia. Ma (' [>iire caratte- ristica la disposizione di esse Sinedre, che menlre sono dis- ordinatamcnte affastellate nel genere prccodenle c quasi parallelamentc fascicolatc nel seguente , in questo invece sono collocale in fasci fusiformi e confluenti per le cstie- mita appunlite. Sia per altro che si consider! il primo o il secondo di (piesti caratteri, io diibito che riguardar si possano come sufiicienti per dislingiiere i tre generi. E nolevole , in una (/?. mnnipulalu) dclle (jualtro specie dal KiitziP!5 anuoverate, la somma variet;i nrlle dimcnsioni delle Sinedre, che egli dice variare in luusriiezza da [^ a l^ di linea, ma che, con ingrandimento di 4i20 diametri , rap- presonta da 7 a 2^1 millimctri c corrispomli; (piimli a 0,0 IOC" — 0,0595"'. ■il. 1 loMOEOCL.VDM. » I'liiJvoMa I'tli forme rumosum , — ir>G — n rx Ii((k) ;/elinco intux fasricKtls tiavicularum linea- " rin>/t vhiKjatannn bniiUarintn farcin cnynposidDH. » A confonna di (|uanlo dicevo superiornienlc dclla dit- flcolta die taluno potrebbo muovorc inlorno alia distiiizio- iK* ili (jiicsti i^cncri, addiico la frasc dcscritliva di una ntio- >a Uomovocladia, la (jiiale [)L*r la sua csteiiia configurazio- iie vivamenle somlglia allc Jlafulogloec, c per il niodo di as- sociazionc dei llli potrobbc forse riforirsi allc 15crk.eleye. //. hvlinidvs : puf/iHa, pumsiticu, adnata, fills ivnuibus e cnitro radiantihns, dichotoj/iis sensitn attenualls ; jtj- iiedris ronlhittt fascirnlatis, viediocrilms, c facie lintari- bus, t latere oblongo cllipticis, obtusis. Schtzone?/ia helioides , Zanard. in litt. ^d Ulvam la- tissirnam Icjil Dal?/iatiar Sa?idn\ Frons o'" vix attin- ijcns. Jt/ift/ariae adspccfum omninn praeseferl. Fila ad basim 0,02"' vix, crassa ef , nt in Rtr7ilariis , rotundata. J.onrfiixdo SijTirdrarion 0,059'", lutittido 0,0045'". E da avvertire anche in qiicsto genere la somma varie- ta delle dimensioni. Cosi a niodo d' esenipio il Kiitzing as- segna a liinihezza delle Sinodrc della ll.pumila^—., che ammettendo trattarsi di linea di Parigi, com' cgli asscrisce, corrisjionde a 0,079G."' Ma poi nclla figura che da con in- grandimcnto lineare di 420 non arriva die a 0,01 G." e cotTisp(ind(; tjuindi a 0,0585'". Ora io trovo qnclla Inn- gliczza variare nci mici cseniplari da 0,0457"' a 0,07S"', e (juindi poco lungi dagli estrcmi supcM-iornientc avvertiti. Questu stessa specie olTrc anciio nel grosso tronco inferiore e ficlla dis|)osizione fascici)lato-fusifonnc delle Sinedre (|ual- clie conelazione niaggiore coi due gcneri prccedenti. A ((iiesto stesso gcnere Uomeocladiu liferisce il Kiilzing il inio Schizourma lubricum , cd a ragiouc, in quanlo die — 137 — ccrlamentc non apparticnc a^^li Schizoncmi. M.i con tigiial (lirilto mi senibra die rifcrir si polrcbbe alle Hcrkcleyc per la grossezza ilelle pareti de' f li imicosi c per l' nnifof- me affastellainento delle Sincdre. In (pianto alio diincnsio- ni di qiicslc tiltimc, il kiitzing Ic dice corrispnndcnli a (luclle dclla Uhapliidoijtoca inUrrupta, ma cio poco si ac- corda colla figura che da di quclla il Kiitzin;; con ingran- (limonio lincaic di 420, che arriva a 0,025", e corrisponde qiiindi a OjOoV, c raolto mcno colla misura indicata nel- la frase -\,,, che e = 0,108'", mentrc la lunghezza ma^- giore di esse Sincdre nclla mia //. lubn'ca e -.= 0,04'". Del- le sette specie finora conosciute di qnesto ^enere due sole (anglica, Mart/afia) presentano strie niarginali sullc facce laterali che le fanno viemaggiormente rassomigliare alle Sinedre. 42. ScillZONEMA. » Plujcoffia /iliforme tenue laxum, n ex tubo gelineo {coe/oma) rafnoso navicnlax abhreviatas » longitudinaliter xcriatas fovente composUum. Spermalia n externa siniplicia tubo adnata sessitia. » Le differenze caratteristiche fissalc dal Kiitzing fra qvicsto gencre cd il sussegucnte (!}J/'cro?ncf/(r) corrispondono a quelle proposte dall'Agardh [Conxpect.crit. Diatom. \^o()), il quale dopo aver rigettato la divisione gia indicata dal Greville dei due generi Monei7ia e Schhonema, o condotto dair osscrvazionc ad ammetterla in fatto, insistendo con oslinazione a rigetlarla nci norai. E lagrimevole cosa e fon- te primaria della confusione che tutti deplorano nella sino- nimia botanica e zoologica , che una male intosa vanila induca frequentenienlegliautori a soslcnere pertinacenienle i proprii errori ed a rigellare ciecamcnte le allriii opinioni. Greville divide il gencre Schizonema di Agartllt in due: r. 18 Moneviii c Sell Izo lie >/i(t . Agarilh soslicne chc la din'orcnza fr;i cssi I' uniciinionlo liposta in un p:ra(l() iliverso di m'^.\- iiico sviluppo, chc iiiolto voile e ilillicilea rilcvarsi ; riloiulo <]iiiii(li i line gcneri in iino solo. Piu tanli lo stcsso Aj.irdti Irova iK'lle specie nellc (]uali c cviilcntc il carattere ilal Gre- \illo fiss ito conic distintivo did ironorc SrhizuncNia. Kicono- scendo il proprio crrofc dovca reslilnire al Grcville e il ge- nerc Mounmi c Ic specie a qncllo toltc. Ma era troppo dura cosajtjiiinJi il ii|)ie^'o di slabilii'c un nuovo gcncre(J7/c/-r)7//e- ■ja) cui rilerire i veri Schizoncnii del Grcville o cosi togliere a quoll'autore lulte le specie da esse saggiamentc riparlite nei due ircncri. I succcssori seguono ciecamcnle il maestro. Ecco la sloria chc, mutali i nomi, puossi applicare a ben molte dclle (juestioni sinonimiche. Se i due generi sono realniente dislinli, i lore nomi devono esserc Monnna [Schizonc7iia Ag. ct Ktz.) e Scliizofiema [Micrnvir.fja Ag. et Ktz.), ne certamente sapremnio acconiodarci all'opinionc dell'Ehren- berg, il qtialc riniproverando al nome Moiiema V elisione (Monotiewf/), quasi die nc mancasscro legittimi csempii, lo rigetta come erroneo. e vi sostituisce un nuovo nome {^0/1- neiua) applicabile ai due gencri ch' egli riunisce. Sarcbbe pinttosto ipicslione sc accordare si dovcssc il diritto di an- tcriorita all' Hijdro/inum di Link, clie insieme ad un Mo- nema comprendeva un' alga (Conferva Hermanni), e non si poleva (luindi i-iguardare come sulTicicntemcnte definito. 11 nome Monewa, chc per I'indicata elisione deve scriversi Monnevia, applicato alle specie costituite da ununico tubo includcnle le Naviculc, c posto in pai'allelo all' altro (Sclii' zo)ir>/iii) riroril)ile aiic specie ovc le singolc seric di >'avicu- Ic hanno un tuho proprio, c I'unione di questi fdi costitui- sce la Ironda, i- tanto piu csatto, in (pianto che il secondo [SchizonefHo), c per l' climologia, e per il carattere gene- — 159 — rico dcll' Agardh stesso espresso aiiloccdcnlcinente {Sijs/a- ona Ahjar. IS24) diiiola pittoric.imcntc (Hielhi condizinnc. E poi importaiite I' aliro caraltcrc avvcrlito dal Kiilzing, riguardo alia collocazionc dcgli orgaiti da lui cliiamali spcr- niazii, esterni nei Monenii {Svhizoncvui), iinmersi invccc ncgli Scliizoncnii [Micromvrin), come intiinaincnte collc^ato alia striittura semplice o coinposta del tubo esteriore. Ora dielro alia considorazionc di cotali carallcri mi risiiita da un altento esanie clie alciine dellc specie d il Kiitzing rife- rite al primo di quel due generi spcttano realmente al se- condo, cd in forza dei ragionamenli or ora addotti saranno Ic sole ciii rinianga il noine (juale lo assegno il Kiitzing, mentrc tulte le altre specie di Schizonema ritornar devono Mnniie77ia, e ritornar pure Schhonona tutte quelle per cui fu inutilmentc creato il nome di MIcromega. Questa discordanza di opinioni intorno alia collocazio- nc di alcune specie in uno o nell'altro dei due generi, die, in lipendentemente dai noini, semhrano cosi chiaramente dcfiniti e distinti, proviene dalla grandc difllcoUa a disccr- nere i lubi parziali includenti le singole serie di Naviculc. In alcune specie la parete del lubo esteriore e chiaramente distinta e Ic Navicule vi sono per enlro disordin.ile, ma ia alcune altre scnibra che invece di tubo v' abbia una massa mucosa nclla quale sicno immerse le iVavicule. Kimane allo- ra (luhbio se le serie di esse Navicule siano incluse in tubi distinti o in semplici canali scavati nclla massa mucosa co- nuine. Taluno |)otrebbe anche sospcttare che i tubi, disccr- Dibili negli cscmplari rammolliti, realmente non esistesscro durante la viia c debbano la loro orisine ad una alterazio- nc avvcnula dopo la morte. Ed c pur certo che i tubi par- ziali scompariscono alcune volte, sia durante la vita, sia per una (jualchc altcrazione avvcnula dopo la morte, sicche ve- — lio — ilonsi e\i(Icnti in alcimo [Kirti in.i noii in allre ilcllo stes- so escniplare. Giovcrehbc quiiidi gramlemcnlc, cjoalora los- sc costantc c lo si polosse verificarc, il carattcrc acccnnat(» (lal Kiitzing dci cosi Jetli spormazii cstcrni iiei iMonncini {Srhizonnna Ktz.) ed intenii nejli Schizoncmi [M'lcromr' ga Ktz.) Ma il Kiiizing stcsso non Irovo (jucgii spcrmazii csterni che in una sola specie {S. tenue). Non rimane (jnin- di chc il solo caraltere ncgalivo della niancanza dei lubi parziali, cd ogni (pialvolta riescc vedcrii, lu specie va incon- lestahilmente rilerita al genere seguentc. La mancanza dei tiilii parziali c la consoguente dis[)osizione disordinata delle Ravicule e e\idente nolle seguenti specie: Monnema quadri/)unctatu?n Grev. 11 Kiitzing, canibiato come ctroneo il nome specifico di Lyngbve [Banyia (juadri/)u)ic(ala), c sostituilovi qiiollo di Schisonema teneUiim, stabilisce sugli eseniplari originali del Lyngbve stcsso la lungbezza delle INavicuIe \\-.,., die in linea di Parigi cquivalerebbe a OjOlio^/" Ma le ra[)pre- senta con ingrandiniento di 420 nicntc [>iu di 5,5'" chc cqiiivale a 0,0 1 51". Interfiretando anclie qui qnella linea cguale convenzionalmente a 2"', -\-^ di essa e(iuivalereb- be a 0,017"' e vi sarebbe maggiore corrispondenza. Dietro poi ad an esemplare originale con quello stcsso nome, cgli stabilisce allra specie {S. Ehrenbergii) che dichiara sinoni- mo del Fsaunema Dillwynii dell' Ehrenbcrg. In questa egli dice Ic Navicule lunghe 7'-,,, ossia 0,024G/" ma le rapjirescnta 5"', con intrrandimento di 420 e quindi come corrispondenti a 0,012"'. Ha quindi luogo anchequi la stes- sa considerazione intorno alia minore diflferenza chc si ri- sconlrcrcbbe fra la grandczza delle figure c la data niisura sc questa si intendesse espressa convenzionalmente in li- Qce uguali a due millimctri. Cosi senibia che sia per le ligu- — \i\ — re del Lvnj^bye c (lel Grevillc, ma non per I'lina c per I'allra (Idle due specie del Kiil/.ini,'. Ed a cosi '„'iu«lica- re ci invila |nire r osservazioiie dell' Ilarvcy, il (piale di- ce essere nel IH. (/uadn'prtnrfatnm le Naviciile piu grandi che in (ni.ilinHpie altra delle specie injricsi, mcnire per le frasi del Kiitzin;^, cd assai piu allrnendoci allc sue figu- re, sarebbero ittvece due di (juelle in cui le Navicule haiino le niinnri diincnsinni. Lo stesso Harxey avverte pure die gli cseniplari del Carmichael sono nell" cslcrno as|ielto af- fatto diversi da <]uelll di Mad. GrinUhs, benche simili uel- I' interna struttura. lo ebbi dal Lcnormand un escmplare del Calvados col nome di Schizone7na qnadripunctatnm , nel quale le Navi- cule hanno 0,024'" di lungbezza. Senibra qiiindi trattarsi di piu specie diverse, ma tut- te appartenenti al genere Monnema. Monnvma Unuhslmian Ktz. (Schizonema). Avendomi favorito il Kiitzingunesemplareautenticodi (|uesta sua specie polei riferirvi con ccrtezza esemplari di Venezia regalalimi dal kellncr e verificare la luntjhezza delle Navicule z=z 0,022/" Quesln niisura si accorderebbe sutllcientemente cou ([uella indicata dal Kiilzing nolla frasc, ove la dice ~ di linea di I'arigi cioe = 0,0240/" !Ma quelle Navicule egli le rappre- senta, con uu iograndimcnto di 420, nienle piii di 4,5/"' il die corrisponde a 0,0107/" In questo case sembra dun- que che la misura cspressa nel la frase debba realmente in- lendersi rdativa alia linea di Parigi, o moglio a quella mino- re di Vienna, mcntre in vece la figura discorderebbe meno dalla misura slessa, interprelala del valore convenzionale di 2/" giacchcTJj di tal linea equivalerebbe a 0,0181/" Monnema tenne. K(z. (Schizonema). Come uella specie precedenlc io trovo, cosi neU'escin- — -I 4i> — plarc autcntico del Kiitzincj come in allri ila luc delermi- nali, la gramlezza delle Aaviciiie corrisporulcnle alia luisura csprossa nella frase in liiica di Parijri ( -'^ r^ 0,027/''), nieiitio la ligiira data con ingrandimcnto di V20 diamclri nou ha die l\,'" c cpiindi con-ispondcrehhe a 0,012/" E in questn specie die il Kiit/.ing osseevo lu presenza e lo vSviliippo dc'^li sporniazii. Avverte il Kiitzing non corrispondere il suo S- te.nue coll' omonimo di Agardh, periodic avrcbhe dovuto cam- Marne il nome. Se non che d.illa Ii2;ura dcH" \Lrai'd!i si lia ra- gionevolc argomcHto a sospcttare die apparlciiga ad un ve- ro Schizoneina, benclie pubblicato insleme coi Micromeshi die al carallere csson/iale tioi Inhi parziali accoppiano con- sislcnza coriacea {Icnti. yilrjar. liitrop. f.isc. I. lav. 5). lo trovo invocc die a qiiesta specie, e uon alia piccedenle co- me vorrobhe il Kiitzinpr, sia riCeribilc lo Schizonoma ficipien- te nelle Vencte Lagnnc e da me denoniinalo ^ ndriaiicatn Ag., e pcrsisto a riguardarlo come corrispondente alia frasc e alia descrizionc die da I'Agardh di (]uclla sua sp<-'cic. Col nome di Schizoncnia comoidcs, al (juale ce; tamen- le non apparliene, ebbi dal Lenormand una bellissima spe- cie affine alia prccedenlc, ma nella quale le Navicnie sono costantemcnte pii'i jiiccole, airivando esse appena a 0,018'" di lungbezza. Ed in questa sono abbondantissinii i cosi detti spermazii csterni. E imporlantc questa specie anche jierclie cssendovi le iVavicule stipatissime c spcssc volte seriate, ricsce sommarnentc diiricile il convinccrsi della mancanza dci lul)i parziali, c la presenza dcgli spermazii csterni c realmonlc in accordo coa (piclla mancanza. E dallo stesso Lenormand ebbi col nome, ad essa non applicabile, di Schizoncjuu CwrcviUei y\\VA bellissima specie a fill soUilissimi c brevi, nclla (pialc Ic iXavicule non sola- — 143 — mcnte sono ancor pin brevi (0,0 17'^'), ma anche molto piu angiiste (0,0045"') cd aciitissime. Monnima rutilans, Ag. (Schizonenia) In (somplari antcntici del Kiitziiig c del Tiirgens trovo la l\inghc/za ilcllo INaviciiIo 0,025/" e la loro larghczza solamentc 0,004'". Kiitzing dice la limgliezza —,,. ossia 0,027'" colla solita contraddizione dclla fiijiira molto mino- re. In essa Ic INaviciile non haniio chc 7,7'" il die, ad un in- grand imcnto di 420, corrisponde a 0,018.'" Mi niancaiio osemplari delle due forme chc il Kiilzing ascrivc a varicta dclla prccedcnte coi noiiii di S. parvidum c iS'. Iithriciun. ?h)n7ii-nia Uoffmcmnl, Ag. (Scliizonema). In un escmplare favoritomi dal Kiiizin;^ trovo le Navi- cnle lunglie 0,05'", e larghe 0,0004"', corrispondenti (juindi alia misiira iiidicata dal Kiilzing stesso nclla descri- zione, c maggiori dclla ligura (!), 5'" -^3 — 0,022G'"), i\on si sa comprendcre perche il KUtzing ascriva an- che questa forma a varieta dclla prccedcnte, mcntre negli cstcrni carattcri, e nclle dimensioiii e forme dclle >'avicule, sono note dislinlivc sufTicicnli e paragonahili a quelle per ic quali anche altre S[)ccic sono fra loro dislinle. Moniinna ectocnrpoides, Mgli. Schizoncina \iride, Ktz. 11 rigore dclla legge di antcriorita e, senza offesa di modcslia, ne temibile accusa di vanagloria, applicabile alle proprie cose come alle altrui. Citando il Kiilzing il nomc da me dato a questa specie, condanna necessariamente (|uel- to da hii proposto, (|uand' anche lo avcssc anteriormenic stahilito, giacche non lo avcva per anco piibblicalo. Avrcbbe potato risparmiare uno doi due nomi e non lo voile. >iclla fra- sc stabilisce cgli la misura delle Navicule -,^^ di linea di — I il — r.irip;! cioo 0,027/" Ma nella figiira rapprcsentn, collo stcsso inijiMnJiinenU) di i'JO iliainclri, iNavicuIc ili S e di 15 inilli- niclri tli Iiinghezza, cioe di 0,()i9'" e di 0,058'". lo per altro ne noil' csemplare autciilico do! KiUziiig no in qiiclli Dunicrosi ileH'Adrialico non ho h'oviito p;iamiiiai iNa\icule piu brevi di 0,02'" nc piu liiiigljc di 0,0ol/" La larghcz- za e costantemcntc un tpiinto della liinL,'ho7-za. Anclie qucsta forma e did Kiiixing rigiiardata come varietii dello S. ruiilans, ne saprci per qual inolivo. Riguardo poi al sinonimo dell' Eltrenherg (i\in/neMa balticu//i) citato dal Kiitzing, quell' aulore determina la lunghezza delle Naviculc ,*- della sua liiiea coiivenzionale, C(iuivalcntc a y\- di millimetro, cioe 0,0009"', c le rappre- senta niente mcno die 10'", e paila di strie trasversali, 18 a ^10 delle quali sono comprese in ^'- di linea, che malgra- do I'ingrandimcnto di 2500 c piu diainelri non si discerno- no nella figura. Monnema Dillvvynu, Grev. 11 Kiilzing dice la lunghezza delle Naviculc -'^ di linea di Parigi, ossia 0,05 18'", ma le rapprcscnta lunghe C" con ingrandimenlo di 420, il che corrisponde a 0,0142.'" In esemplaii autentici avuti da Berkeley e perfettainente cor- risponilonti alle descrizioni ed alia figura del KiUzing, io Irovo la lunghezza delle Navicule 0,022"', la larghezza del- le facce priinarie 0,007'" e qiiella delle socondarie 0,003.'" Monnv))ia Lcnormandii, Ktz. in lilt. (Scliizonema), Col nome di Schizonnna Dillv/ynii il ch. Lenorniaud mi favori un Monnema del Culva^loschegrandemente dilTeri- sce dal prccedcnle. Avcndone io scritto al Kiilzing egli mi rispose averne gia fatta una specie col nome di S. Lenor- mandii, niandnndomi in confcrma un frammento ilel suo csemplare. Le Navicule hanno 0,0255"' di lunghezza ed ar- — 145 — rivano a 0,01'" di lar^lu-zza nelle facce primaric quando sono presso alio sdoppiamenlo. Monnema sordidi/m, Ktz. (Schironcma). II kiitzingslabiliscf la li)n}?liezza delle i^avicllIe -^- - -{^ di liiioa di Tarigi, ossia 0,0270'" - 0,021':/", e dictro a cio riferii a (juesta specie esemplari delle lagiine veiiete corri- spondenti in ttitti jrli .dli-i carattcri, c le cui iSaviciiie hanno 0,0245'" di lim-liL'Zza, c 0,00Gi"' di largliezza, cosi neilo facce primaric die sono linear) rolondale, come nelle se- condarie ellitlico- linear! oltusc. In un escmplare favorilo- nii dal KUfzing nnn mi riusci discernere neltamenle le iNa- vicule, ma mi sembrarono ahpianto minuri, non peraltro (jnanlo lo sono nella figura data da (|uell' autore. (5'" [-\-) = 0,011!)'"). Monnema Grevillii, Ilarv. E una delle specie piu istrnltive perclie le >iavicnle vi sono fretiucntpmente collocate trasversalinenlc in modo di dimostrare I' assoluta mancan/a dei tuhi |)arziali. E inleres- santc anche per le grandi dimension! delle ^^1vicule, che pre- sentano con lutta chiarezza il processo dello sdoppiamento. Id esse vide pure !1 Kiitzing I'aperlura centrale. IN'ell'esem- plare favoritom! dal Berkeley, col nome di X GrevillciCyilg. Dan?//.) e S. (/fiadn//u/ic/afu/u, Ai:., io trovo le maggiori di- mension! delle iNavicule 0,03 i"' in lunghezza e 0,01 C" in larghezza, si nelle i'acce primaric che sono (juasi parallelo- grammiche cogl! angoli leggermente smussati, che nelle se- condarie lar^amente ellittico-oltuse. Vi (; (piindi poco di- variu dalla figura data dal Kiitzing col solito ingrandimento d! 420 diametri, la (pialc avendo 1.1'" di lunghezza, corri- sponde a 0,0509'". Ma lo dinjcnsion! da lui assegnate nella frase ( ;,',,,, z=: 0,0oG4"') sono di gran lunga maggiori. Monnetna *ubineonxpicuu7/t, Mgli. y. 1 y — 146 — M. fills si/npl!cibus, trnvisshnis, birtihus, noviculas tnediocrcs c facie litirarts, e lutire rloufjalo-ellipticus, ar- ete stipalas inclitdeiitibus. Lo trovai a Trieste parasite sull' £c/ocar/;«i' arctiix insicmc ad alfie Diatomee. I nii haniio nppena un millimetro di liin^hezza c O.OS.V (ti srossc/.za. Lo Naviciile sono lunglie 0,02'", e larcjhe 0,000'" cosi nellc facce priinaric clie nelle secon- darie. La semplicita doi fili mi aveva indotto a credere qiiesta specie corrispondentc al ^launcma sif/iplcx deirKlirenhcrg, esclusone il sinoninio di S. tenuc dell'Agardh. Ma le diineii- sioni acccnnate iiella descrizione ( -'- — 5- di linea, cioe O.OOoL'"' ~ 0,OlOi'"), e la rarita delle Navicule incliise nella gigantesca figura sembrano contraddire a quel ravvi- cinanientn. Fra le S|)ecie dal cli. Harvey ascrittc al genei-e j\lon- ne77ia (da esso riguardato come semplice sottogenere) , mi sono ignote Ic quattro segiienti : spadkejiyn, Grcv., vire- icens, Harv., dubitwi llarv., crmoideu7n , Harv. AUrc tre {implicatu7n, parasitku7n, cottioides) spettano al genere sussegiierite. L' uUima (prostrati'7/1) e un Encijoneifia. Delle rimanenti specie dal Iviitzing descritte come Schi- zonemi e quindi come mancanli di tubi parziali, da diretta osserva/.ioiic di autentici esemplari deduco die alcune spetti- no al si'mienfe genere: ara7ieo!iu7n, trichocephaiu/n, S/ni- ifiii, hcl//iititliosu77i, scopariu/Ti, sirosporfwi ; per alfre lo arguisco dallt- figure medesime del Kiitzing die appalesano o i tubi stessi parziali o un cosi regolare allineamento delle Navicule che non si riscontra giammai nei Monnemi : >/n- nutiini, hufjiilc, floccosmn, r.ri.ipiun, plurnoxuin, capita- tui72, Bnjop.t/s. Jrbuscula, lifdruroides, mucoftwi. Sem- — Vt7 — lnniKt invpce spcllare ai veri Monncmi lo due specie Inie- scens r xtrinlnttnn, clio non possojcro. I'inalmenU; ri'/iianlo alio Schizmnvia ilhjrinnn, nel quale il Kiitzinp^ dcscrivc c fip;ura le iNaviculc come defor- mantisi col diseccamento, devo avvertirc, aver io pure os- scrvalo t.ili iVavicule, ed averlc crcdiile spccilicanienlc ca- rattcristiclie di uno Scliizoncnia chc percio denominai S. Crrcaria. Piii tanii vcrificai chc consiniilc altt^razionc sii- hiscono le Navicide di mollc specie, pin fre()Ucntomente pero nei Micromcjihi, cioe nc' veri Scliizonomi, di (|nello che x\c\ Monncmi. Sembra chc alcune volte, forse in deter- minate condizioni o fisi ologiche o anormali, si ridisciolga la sostanza solida del guscio. Le appendici poi, di die sem- brano fornite in tali casi le Navicnie sformate, devonsi al tubo parziale che vi si addossa, si assottiglia e si rnmpe. •45. MiCROMEGA. » Phijcoma filiforwe ramosnm, in- n bo commnni txlemo cinctvm , ex naviculis seriatis 55 co7f/poxituvi. Series navicularum siyjgulares tubulis in- '5 (ern/'s minoribu'! propriix (secundariifi) vel fibris tener' 55 rimis curvatis x. rrlxpis cinctae. Spertnatia imtnersa, »> rr diUilatione nttvirulnriim oriujida. " Per le cose dette precedcntcmente sembra essere di- mostrato doversi , per legge di nomenclalura, mantenere per (picsto genore il nome di Scbizonema : 1/' pcrche I'A- gardh stabili (jnesto gencre {Sysie77]a 1824) con una frasc che accenna al caratterc essenziale che io distingue dal preccdcntc: 55 fila fatriacfon/iia e fiJh unfjusiiDribnx eoa- 55 dunatis cotnposttn, fjrarmla elliptira includeriibvs, iti « quae ilrimm seecedunt. n 2" Perche nolla descrizione sfessa che susscgue alia frase insiste su (piella organica con- diziune: >i Cmnposi'/ac {p/anffre) sunt e plun'bus individuis — 448 — » licet filiforniibnsjterufti inclvdentibus rndcm fere corpu- >» $cnla (juav i» Fn/slulia ct Mvridione inveni/nns. '? Ed acrijiunge il l)ol carattcre ilclla ramosila ; r Uamnsa appnrrnt et ab auctoribus ita descrihuntitr, quod tanUnn ex fixsinne « filorum oritur. >t 5.". Drile dicci specie in qiiolla slessa opera per la prima volla e liille coiilcmporanoaincnle a- scrilte al gencre Schizonema, quallro {Stfiithii, corvmbo- su7fi, apicttlatuui, rnwos/ssiw //;//) roalnionte vi spetlano ncl scrtso da nni ;i(lottalo, tro iiivcce appartensono al }^ene- re Monnema {mtilans, quadripunctntum , DiUwtjnii), due sono incerte {loruftlre, Grnlvlonpii) ed una (/nicans) va ri- ferita ad allro jjenere {lltiphidofjloea). 4." La dislinzione sta- bilita dal Grevillc 6 bene espressa nel caraltere del gcncre Monnevia di ciii prende a tipo il M. quadripnnctotnm, sla- bilendo conlemporancamente a lipo dello Sciiizoneina lo S. Synithii. 5." Qiiaiido l'A;,'ardli (lnt;ino lo naviculo. non solo ncll.i stt'ssa specie, ma hen froi pi (Ml I (Mil (Mite nollo stosso csemplarc. Nci =\lonncmi si os- sprva in criMiorale una p:rand(^ cnstaii/.a nellc diiiK^nsioni dcllc Naviculo. Si risconlrano liciisi \ariare nei varii indivi- diii die tin allento esaiiie la riconoscere apparlcncrc alia medesiina specie, ma nello siesso file tiitte si prcscntano fra loro Mijiiali. Aeirli Scliizoneiui iiivcce vedorisi inescolate alle navicule masrciori allre miiiori e di picciolissime, appcna di- scerniliili coi pin forti ini;iandimciiti micrnscopici. Scmbra che i cosi delli spermazii osteini dei Moniiemi si stacchino prim.i di svilupparsi come lo osscrvo in una specie il Kiit- zinjr, e die ncirli Schi/.onemi iiivecc, qucprli spermazii, atte- sa la loro interna collocaziono, si svilu[)pino in jrrcmbo alia fronda ^jeneratrice. E quosta una dellc principali ragioni chc ten Inno esiremamentc diflicilc la detei'minazinne delle specif. Ed allre pure se ne agt^iiinj^ono : il i^randissimo numcro delle specie stesse, la s,'randissima variabilita nelle forme estcrin- ri, la poca coincidenza (ra le misiire indicate dal Kiitzin^ neile dcscrizioni e (pielle delle (ig'iire, come anche di (iiielle (lodottc dalla diretla osscrvazione di cscmplari autentici, li- iialmciile la intricalissima sinonimia, impossibilc a decifrarsi (piando non si abbiano soil' occliio anteiitici escmplari di tulle le specie per poterne isliUiire il confronto. II KiJtzinir ne descrivc; e lii^iira con mirabile csatlezza ventiipiattro, e ben diecioUo Ira cpiellc da esso ascritte al genere [ircccdente io credo si.mo da agi^'inngcre; e non po- — IT) I — che restano tiitiora 2'"). Credo polervi riferire un esemplare da me raccolto a Trie- ste nel quale le Navicule arrivano a 0,0.')'" di lunghezza, e 0,00!)'" di largliezza cosi nelle faece primarie lineari ad eslremita rotondate, die nelle secondarie ellittico-acute. Snno evidentissimj i tubi parziali e la loro confluenza all'apice, da cui deriva la ramifica/Jone iligitato-mullifida. Schizonema apiculatum^ Ag. All 77 di linea die Kiitzin?; asse^na di lunghezza allc Navicule corrisponde, 0,0492.'" La figura da come al solito dimensioni di meta minori. In esemplari di Lenormand e di Brebisson trovo la lunghezza delle INavicule 0,04/" la lar- ghezza delle facce priniarieO,OI ," delle secondarie 0.012.'" e la figura si di queste che di (piellc pcrfeltamente cor- rispondente alia descrizione e al disegno del Kiitzing. Srhizoncma »icdusinu7?i, Ktz. (Micromega). Negli esemplari cosi dcnominati dall' autore trovo le l\a- vicule lunghe 0,050,"' larghe nelle facce primarie 0,00 i 7,'" e nelle secondarie un millimillinietro di piu, Iviitzing non ne d^ le dimensioni, e dalla figura si dedurrebhe la lun- ghezza solo 0,0202'" e proporzionala larghezza. Sc/u'zo7irm(t chondroidcs, Ktz. (Microinega). Duolmi non aver potuto studiare (lucsta specie |)cr il modo particolare di prolificazione alio eslremita. — 155 — Schizonema spinesctns, Ktz. (Micromega). l>o Irovo il Zaiiardini in Vene/.ia, c le dimcnsioni dclle Navicule (lungli. 0,042/" laigh. 0,0002'") pocn (iivcrsifi- cano da quelle indicate dal KUtzing \~^ di lin), snperando quasi del doppio quelle corrispondenti allafigura (0,'liezza co- si nolle facco [)iimari»' osalt.imente lincari, che ncllc socon- dario cllitlico -aiiimgale e di (),()08/" Sarenimo inveco in pieno accordo coUa figiira del Kiilzing stesso ammcttendo, come al consnoto, ch' essa rappresenii nich'i doll' iiulicalo oinncnto di 120 dianiclri, essondo in cssa le ISaviculc di 8,5'" di lun^^lipzza. Credo s[)ptt,ire ad nna specie divcrsa, non dcscrilta dni Kiilzini:. uli cson)|)lari laccolti Uf,'iialinente a Trieste dal Za- nardini,ccheneireslernoaspellosomiglianoperfettamenleal prccedente. ina le ciii i\aviciile sono costantemente piii lirc- vi e pill esili. i\lentrc in iiiiello lianno Innghez/.a (juinlnpla dclla lar^'hezza, in ({ueslo la hanno invece sestupla ri^uardo allc facce secoiularie, e piu che undici volte mag^iore ri- guardo alle (.icce pri-.narie. Lungh. 0,05(/", largh. dello fiicce prim. 0,00(/", delle second. 0,0055'". i^cliizonana comiculatiwi, Ag. (Microiiioga). Qiiantunijue io mi abbia Pappoggio del Kiitzing ri- giiardo alia detcrminazione di (juesta specie, e i ujiei csem- plari perfeltamente corrispondano nell'cslerno aspelto alia llirnra datanc da a cupUaiiim, ktz. Srhizmiona (rirhoce/)li(ilit//i, Ktz. Trovo peiTollanienlc corris[)ondcnte alia frale lianno 0,025'" di liin- gliezza. II Kiitzing le dice arrivare a -\- di lin. =r 0,022.'")"'. ^ i sono evidentissinii i tnbi parziali, e la figura stcssa del Kiitzing ne fa sospettare 1' esistenza. Srhizone/f/a Jinjop.v's, Ktz. Schizonema Arhuscula, Ehren. (IVaunema). Benche 1' Ehrcnberg asserisca non esservi i tubi par- ziali, pure confessa che questa specie fa passaggio al gene- re Micromega. La figura pni del Kiitzing induce ad ammet- i<'re, per analogia colle aU?e specie, la loro prcsenza. Sclilznnc7na Injdrttrnidcx, Ktz. Non posso a tneno di awerlire, come il Kiitzing, da quell'acutissimo osservatore e fedelissimo pitlore della natti- — 15!) — ra ch'cgli i", :il)bi;i ;inche in quesl.i specie cliiaramenle rap- presenlali i tiil)i spociali, hencfu"' la ascrivcsse al genero Sciiizonema. Schizone7/ia Sinithii, k%. La Icstimonianza dfl Kiitzinc; ed il confronto con au- tentico esemplarc inglese favoritonil dal Berkeley mi con- vinsero apparteneie a (jiipsta specie lo Schizonema die ab- biaino forse piii connine di ogni altro ncile venele lagunc. I\li distoglieva per lo innanzi da queslo ravvicinamenlo e la !ocaIit;\ esclusiva di Sidinouth indicata dal Kiitzing, ed il confronlo cogli eseniplari favorilimi con (fuel nome dall' Harvey, dei quali parleremo or ora, e la (lilFerenza delle misure, e la evidente presenza dei Inbi parziali. II Kiitzing dice la lunghezza delle INavicule ~ di linea o^sia (),0o4''' c ne di conforme al solito figura minore della mela alia indi- cata [\,\"' (-p) =: 0,02G'"), lo invece trovo costantemetUc la niassima lunghezza 0,04 i'^', la larghe/./.a delle facce secon- darie ellittico-alliingale 0,012" e delle primarie legger- niente eilillico-lroncate fino 0,010. " Kiguardo alia colloca- zione generica si noti che I'llarvey pone qiiesta specie nella sua sezione Schizonema, corrispondente ai Micronieghi deir Agardli c del Kiitzing. Finahnenlc, benclie accessoria, cade qui acconcia una osservazione intorno aH'abitudine anche dei piu coscienzio- si anlnri di copiare le citaziorii senza verillcarle. E 1' Har- vey ed il Kiitzing copiarono dall' Agardh la cilazione Viva fottldu deWKfif/h'sh Boftnuj (lav. 2IOI),menlre in quel clas- sico libro sta invocc Cnn/rrid foclida ed e solamenle citala, per errore, qual sinoniino la V/va foclida di Vaudier. Schizonema sirospnrii/it, ktz. (Micromega). Bcnche non apparttMii^a a quesia serie, addiico qui • piosla specie, pcrclio ad cs.sa spetlano gli eseniplari or ora — !()() — nominati, Cavoritimi dal ch. Harvey col nonie di S. S>/iiiliii, e die lui avcmo posto in iinbanix/.o siill;i (lelcrmiDazioiic di (|ii('lla specie. Ali awerli il Kiitzin;^ avcil:i cgii stcsso ricevuta dal Ralfs scnza noine e di avcrle assej^nato il sopraindicato. Lascio quiiidi a lui ii dcscrivcrla . Le navicnic hanno {),(^7,o"^"' di ltinghczz;i, 0,007"' di lar- ghezza nellc facco sccondarie ollitlico - allungate e fino 0,01'" iicllo priinaric esaltainciile linear!. Mdi ciiiaranicnte in (|uesta specie i cosi detli sperinazii inlerni di ("oi'ma dapprima ellissoidea, poi {»lol)osa, c varii in diamotro da 0,02S'" a 0,05/" miinili di doppio invoglio, e i ciii in- lerni granclli vanno di pari passo crescendo. Somiglia nel- 1' esterno aspetto alia figura data dal Kiitzing della specie seguenle. SchizoncMd hehnintosum, ChauV. Perfettamente corrispondentc alle figure ed alia frasc data dal Kiitzing di questa specie, c con poco divario nelle assegnate diniensioni delle Navicule, e 1' esemplare favori- toini dal Berkeley. Lunghezza 0,052"' (Kiitzing dice ■^- di lin. = 0,054'", rapprescnta quasi i,i'"(i|^)= 0,02G'"): larghezza delle facce primarie ellittico-troncale fino 0,008"', e delle secondarie ellittico - rotondate 0,012'", nieno quindi di un terzo della lunghezza, die e la proporzio- nc in licata dal Kiitzing. Non mi riusci neppure in questa specie vedere con plena chiarezza il foro centrale. lliguar- do poi alle fibre delicatissiine incrcspate, descrilte e figiirate da (lueir autore, io mi accertai die altro non sono se non i inargini dei gross! tub! parziali. Collo stesso nome di Sclilzonrfiia helininioftuin e cc»l- la indicazione di Chauvin(.//y. de la l\orm. Fasc. IV. n.'' 77.) ebbi dal d). Lenormand uno Scliizonema delle coste del Calvados die grandemenle difl'erisce dal preccdenle nellc - ini — Jiraensioni delle xXaviculo, benche molto vi somigli nell'ij- spetlo esteriore c iiellu forma delle Navicule stesse. Esse haniio 0,052'" di lunirliczza e 0,007'" di larghezza. E, come in altre specie, frammiste alle Navicule maggiori ve n' han- 1)0 di minor! e di piccolissiine. Si potrebbe (piindi sospel- larc cbe la specie inglese punto non corrispondesse alia francese. E siamo in lotti a cosi giudicare anche dalla os- servazione dell' Harvey: « The frtistules are lanjer than in n S. Sinithii, lomjer and hlnnter, double, atid rather den- }y se/f set. », la quale e applicabile all' esemplare di Ber- keley c noil a questo chc deve essere aulentico di Chauvin. Diderentissimo poi anche neU'eslerno as[)eUo, e per la sonima tenuita de'fdi, e I'allro Sehizoneraa pur delle cosle del Calvados, favoritomi dallo stcsso Lenormand col noma di Sch{zonc7na helrfiinlosum var., Chauv., nel quale le Navi- cule hanno 0,0185'" di lunghezza e 0,006'" di larghezza cosi nolle fucce primarie esattamentc lineari, clie nelle se- condarie olliltiche. I tubi parziali abbracciano strettamente le serie naviculari e spesse volte si restringono in sottili fili (piando le navicule ne sono uscile o sono solamente slormate ed awizzite. Schizonema laciniatu7n, Harv. Ebbi esemplari di questa bellissima specie dall'IIarvey slesso c vi trovai le Navicule lunghe 0,027'", larghe 0,007' ' nelle facce primarie ijuasi esattamcnle lineari e 0,00G5'" nelle secondarie elliHico - rotondate. Cio si accorda colla osservazione dell' Harvey stesso: ■>•< hrustulesvery tuinute and exceedingly nutyierous. »i Sembra quindi Irattarsi di specie diversa da c^uella descritta e figurata dal Kiitzing col nonie di S. ncopariut/i. nell.i (|iiale dice le Navicule lun- ghe ~ di lin. =0,05i'", cui assegna (jual sinonimo incerto qucsla deir llai vey o lo S. i>////ffi/i di M.id. Wyatt ( .-//y. /. 21 — 163 — Danm. ii." 151 ), che secondo I'indicazione dell'IIorvey sein- biH'rol)I)o iiivccc dover apparteiiere a qucllo superioiint'ule uoininato N. siroxponir/i. Schizonema Tnvcosnin, Ktz. Siamo imlotti dalla fij^iira stcssa dol Kiitzirii^ a sospot- larc anclie in (jiicsta specie la prcseii/a dei tubi parziali. Ri- giiardo poi al sinonimo dell'Asrardli [S. tniue) sembra piu (iicile 11 sospctto cfjc sia avvcnuto un (lualclic errore ndia denomiiiazione di iin eseinplarc , qiiand'anclie provemito dall'aiilorc stcsso, di qiiello che I'allro di cosi inesatta osservazione quale risulterebbe dalla descrizioiie c dal- la figura data dall' Agardli ( lco7t. lab. o. ) di (juella sua specie. Fra le specie dal ch. Harvey ascritte a qnesto mede- simo genere o sottogeoere ci restano ancora da nominare le due: Schizoncf?ia obfusui/i, Grev. Schizoni'ma ff yattiue, Ilarv. Dobbiamo fmalmente aggiungerc alcune specie che non ci fu posslbile ravvicinare ad alcuna ilclle [)recedenti. Scli/zoficma Staliaiium, Mgli. S. /HI rasiticu7}i , lubricum^ viride vel viridi rufescens, filis selaceis, longe prndnctls, apice ntlcnuutis, irregulariter rat/iosis, rainis divcrcjcnlUms brvvibus ; tiaviculis arete ,tosnm var. di Cliau- vin. I tiilii piirv.iali sono U^niiissimi ina disiinli. Anclie il Kiit- ixng, ai quale lo comimicai, lo riconohlie per niiovo. Schizonef/ia papillns7ivi, i\I;-'l». S. parasiticumy pumilnrn, viucosissimnt/i, viride, fi- lift ultra xttaceis .inb.ih/iplicibiis rcl rcnniil'm spinifori/nbus ac.Htis ornatis, papillis minjilixsimis regnlarller dispositis ownino teclis;7iaviculi-s arete seriatls ■medio crib us (0,02G4'") longitudine latitudinem fere r/itadruplo .luperante, e facie leviter elliptico - tnmcatis, e latere anguste elUpticit, ob- tusiuseulis. Lo niamlo da Lesina il signor Bolteri airamico Zanar- dini che me lo comunico. Arriva appena a due centimctri di altezza; i fili hanno quasi due iTecimillimctri di f^rossozza, il colore e intcnsa- iiienle verdc. La maggior largliezza (Idle facce priniarie e poco piu di 0,001'", quella delle secondarie 0,0045'". Le papille sembrano emisferiche o leg^ermente coniche, hanno 0,0007'" di elcvatczza, e sono disposte a quinconce. SchizoncTna Cnrinaldii, Mgh. S. parasiticUTN, pumilum, viride, fills snbsiviplicilms, setaeeis, naviculis scriatis, vtinutis (0,010'"), lovyitiidinc latitudinem fere quintuplo superante, e facie exacte linea- ribus, e latere avgusle elliplicis. Lo trovo a Genova il Corinaldi e me lo mando scnza nome di Marsiglia il Solicr. h parasito, come il prccedcnte, sulla Spharrlan'a sro- paria o sulle Polisifonie, e come qucllo ha circa due centi- mctri di altezza. 1 fdi sono poco mucosi od hanno un dc- cimillimelro e mezzo di grossc/za. Sono quasi scmpre scm- plici, cd i rari ramoscclli sono brcvi e divaricali. — 164 — Srhizoiietna Znnardijiii, Mp^h. A', tenuissimnvi, pallidv rirens, filis rapUlarihux in ravios (trarhnoidros corijmbosos wonosiros sf.vsim solu- tix, iKivici'lix laxe srn'a/ix vieiliocribns ((),02.')'")i IniKji- tudhte lalilud'tneui qnadruplo siiprranir, e facie cxartc iinearibus, r latere e//ipficix. SchizoiU'iiia S[i. nnv. Znn. in lilt. Lo Irovo copioso nelle i>:i;^iinc Voiiolc it Z;in;irilini. Forma ccspiiirii plobosi di tro a (luallro cenlimelri ili (liametro cho diseccati sulla carta vi formano una macchia uniformo, nclla quale solo colla lenle possoiisi discerncre i sinpoli llii. Anchc il Kiilzing mi assiciiro della novita di qiiesta specie, die per il modo di ramilicazionc somiglid alio S. fl(ifjeUiferu7ii. Questa liinga discussiooe speciologica potrcbbe sem- hrarc a taluno (piasi inopporluna o per Id mono in ilis- accordo col piano propostoci in questo sciilto deslinalo all'esame organografico e fisiologico del generi. Principalc argomento a niia giustifica/.ione c la grande importanza del prcgcvolissimo lnvoro del luitzing ed il rispetlo die si deve ad un tanto autore. Chi potrcbbe osare di assog- gettare a critico esanie una massa cosi ingenle di delica- tissime osservaxioni senza poter conlrapporvi una scrie di osservazioni proprie, se non altrcttanto numerosa, siidi- cienle almeno per dimostr.ire nel critico e niezzi e abifn- dine c diligenza c coscienziosita di osserva/.ione ? Tale fii il niio scopo, c se in alcnna cosa errai, die pur tropfio dcvo convenire esser facile I'crrore in cosi minute ricercbe, spero nullostante aver dimostrato e la cccellcnza dell'istrumento per me espressaraenle costrutto dall'Amici, die mi assicu- ro nop possedernc V eguale cbc il solo I\Iobl, e il buon volere, col quale intendo provarc la mia gratitudine al clc- — \(\o — mentissiino Principe chc mi prazio di iin tiinto dono. Cre- do poi neccss.irio resatne delle varic forme spccificlic per polerne trarrc (jualchc coiisiilerazioiic intorno alTorgano- logia d»'l jrencrc. La prescnza di minute INavicule frammczzo alle maq- giori, che ahbiamo in piu S[)ecie avvertita, mi sembra di- niostrare, cio die anclie dalle osservazioni del Kiitzing era facile dediirre, svilupparsi i cosi delti spennazii nell' in- lerno delle frnndi.se cosi possonsi chiamare, togliendo aJ imprcslito qiiella espressione dal regno vegetale. .Non mi vcnne mai falto di osservare ch'csse i\'aviciile minori fos- sero inchinse in tubi dislinti, ne che costiluissero scrie uniformi nell' online di loro grandezza. iMi parve anzi costante che fossero disperse frammczzo ai liibi delle mag- giori. Sembra potersi da cio dedurre che, alia malurita dello spermazio, qiiando i suoi invogli si ridisciolgono e vengono riassorbiti, le giovani ^avicule intrometlendosi fra lubo e tubo, vadano disperdendosi. E, continuando sem- pre a supplire colla indiiziont' alia mancanza di suflicienli osservazioni, si piio supporre die esse non coinincino a sdoppiarsi se non quando abbiano giA conseguito Ic mag- piori dimensioni. Si rende aliora intelligibile come si ori- ginino i lubi parziali per la persistenza della membranella esteriore, che dalle precedenti osservazioni sappiamo ren- ilersi dislinla ngniqualvolla avviene lo s;lo()piamento. Solo si de\(' supporre che ne sia riassorbita Ja silice c inalgiado cio cssa persisia, mentre invece nel Monemi scomparisce. E im[iortaniissimo l' osservare come si forniino (piolle se- rie na\icolari entro ai proprii tubi. Kisulla difatli dall'os- servazione che il loro scivolamcnto si cITeltua sempre suite facce primario. Comp.niscono esse si'ri{! (» colle primarie o colle secondarie: si nel primo die nel socondo caso le — ion — ISiivicule possono tro\nrsi collocjih* una clopo I'.illra o con- ti;;ue o pit'i o mono Ionian^. Allrc voile invecft sono om- hriciatp cnlle f.icce primario, colle spcoiularic non mai ; c (piando lo seric cinbriciatc vcdonsi di (lanco, le KavicuJc si prcscntano colic loro fiiccc sccontlarie intieramcntc lihcre e ol)li(]iinmontc inclinato. Dovesi PhrcoMfi foliactum {pliyllo/H(i) husi — 168 — M s-itb.it/pitatU7n. r^aviculae in membraua (jrliiiea irrciju- j> laritrr sparine »'. II Kiit/.inj? non (Icscrivccjiialc siala » a latere sccundario obovato lanceolati, afftxi. Stipite mil- it lo (vel odsoleto) ?». Coinincia con questo gcnere I' ordinc dclle Diatomce fornite di vitte, ossia sporgcnze interne, chc dividono piii o nieno inconiplctamcnte in distinte concanicrazioni la cavita del guscio; e la famigiia delle Licinoforce, nelia quale si ri- producono le forme cuneatc dclle Gonfoncmec. Esso gene- re poi rapprcscnta nelle Licnioforcc il gencrc Sfenella dclle Gonfoncmec, giacclic .d pari di (luello si distingue da- gli altri dclla stcssa famigiia per la piu o meno complcta mancanza di slipifc. La figura obovato-lanceolata dclle se- condaric e prccisamcnle (piale ncllc Sfcnclle ed in gencralc nclle Gonfonomec. Quclia cuneata dclle priraaric c nelle Podosfcnie sempre piu dilatala alia sommita cd acuta alia base, sicclic prcscnl>ino [)iu presto un triangolo chc un tra- pezio. Dollc nove specie descrilte e figurato dal kiitzing, una sola { /'. E/irenberffii ) prescnta slric Irasvcrsali sulle faccc sccondarie, Manca ad esse il caratlcre essenziale delle Gon- fonemee.cioel'apcrtura uicdiana di and)e le facce sccondarie. - 174 - Frcscntano poi il carallcre dcllc vittc. I\la sc l)cnc si osaminino coilcslc vilte, altro non sono che quelle slcssc lincc lonj;i(U(linali die corrono liiiifjo Ic faccc primaiic di prcssoclio liillc le Di.ilomcc prcccdcnii, quelle linee chc in molli casi vcilemmo csscre prodoUc da disliuli canalctli for- nili di forcllini Icrminali. F. qui ricordiamo conic quci ca- nalclti cvidcntcnientc sporgano nolla cavil;\ ncllc ^lelosircc formando \i(tc dislinlissimc (luanlo altrc niai, per cui sc si dovcssc rcalnicntc fondare su quel caraltcrc la dislin/ione dcgli ordini, la famiglia dclla I\lclosirec, o alnicno il gcnere Rlelfisira, dovrcbbc incontrastabilnienlc riferirsi all'ordine dellc viltatc. 40. RniPiDOPllORA. " Bacilli a latere pri7?iario ru- y> ficall, altera latere ohovato-lanceolati, stipitati. " Quclla stessa dilTicoltJi che si incontra nclla pralica ad applicarc la dislinzionc generica slahilila fra Ic Sfenclle ed i Gonfonemi cd in tulli gli altri casi consiinili [Ctjnibella e Cocconema ec), si Irova pure ncl distinguere Ic Ripidofore dalle Podosfcnie, non difrercndone esse die per lo slipite, variabilissimo nella lungliezxa c non semprc intiei-auientc mancanlc ncl prime di que'due gcneri. Le grandi dimensioni di alcunc fra Ic quatlordici spe- cie annovcrate dal Kiitzing lasciano chiaramcnle distingue- re la conformazionc del guscio. Si immagini un articolo ci- lindrico di Melosira, e lo si comprima inegualnicntc cosi in uno dci lali, c ncl scnso di ambeduc lo paia di faccc opposle, che ne risuiti una forma cuncata, e i due inconipleti dia- frammi formati dall' interna sporgcnza dei canalctli longi- tudinali vadano anch'cssi perdendosi verso la cstrcmit;^ ap- puntita clic serve di base. Tale e la strutlura delle Podosfc- nie e delle Ripidofore. Vediite di fianco, cioe nelle faccc la- — 175 — tcrali, prcscntano un fornicc obovalo inscritto nella pcrife- ria dellc faccc slessc. E il marginc di (lucl fornice e itigrossato per la prcscnza del canalcllo , che vediito di froiile presenta nella svolla il siio luinc con apparcnza di foro. Sarebbc imporlantc la riccrca del conic avvcnga lo Silnppiainento. Ogni(jn;ilvolla uno de'bacilli si risolvc in due, riniane a ciascuno d'essi una delle viltc gia csistcnti in quello, c conipariscc la nuova al lato interno. La formozio- nc delle due nuove ville precede cssa o sussogue alio sdop- piamenlo mediano? Non feci osscrvazioni sufHcienti per de- cidcrlo, ma mi scmbra cbe si avveri il primo caso. Anclic la distribiizione dclla interna sostanza colorata ha grande somiglianza con quella delle Melosire, special- mentc nello slato di diseccamento. Rigiiardo alio stipitc cosi di questo come del genere sussegucnte e da ripetere cio che si dissc dei Cocconemi. 47. LiCMOPllORA. » Bacilli fldbrllati a latere pritnario » atiffusfe cuficafi, altera latere lincarcs basi et apice ro- » tundnti. Stipes crass us rif/idus. » La somiglianza di ipiesto genere col prcccdcntc non e die apparente. Vera allinila invece ravvicina le Licinofore «nlle Sinedre, dalle (piali non diflTeriscono che per quel ca- raltere, il tpiale mcntre e riguardato come csscnziale alle RIeridiec, si trova poi incostantissimo nellc Fragilariee e ri- comparisec in inolle specie di Surircllc. Lc vitle delle Lic- moforc non sono piinlo paragonabili a (jucUe delle Ripido- fore. IN'on sono die i solili canalctli longitudinali legger- mentc sporgcnti nella cavitil, per cui gli apparenli forellini, ossia lc sezioiii dei loro liimi, compariscono vicinissimi al marginc della sommila. Anclic la distribiizione della interna — 176 — sostanza colorula e bcii tli\ois;i da {juella dei due gcncri piTCcdcnli, e ricorda mollissuno (iiiolla dcllo Sinodrc. Sc si conlVonlino specialim'nlc con (jiicUo dclle sezioni Tabiilaria c Grallatoria, non si polr.i a mono di riconosccre racconnata aflinita, Lgli c percio die io credo dovorsi escluderc ila (nicslo genere la Licmophora dirisd die va ascrilta al geiicrc prc- cedcntc. Lc (|ualtro specie die vi rimangono {fnhjcns, radi- ans, flabellalo, Meneghiniana), benclie con tanta diligcnza descrillte e figuralc dal Kiitzin;^, sono dilTicilissime da rico- nosccre, per la granile variabilila di dimensioni c dellc pro- porzioni, per cui anche la for(na ne e incostantissiina. 48. Clim.vcosphema. " Bacilli a lalcrc prirnario cu- » neati, vitlis longitudinalibus Dioniliforniibus, altera la- » tcre obovaio-lanceolati, ditseplis iransversalibiis in locu- j) los divisi. }■> Lc due specie comprcsc in f]ucsto generc [C. auslralis, C.77ionHi(jera) non liaiino di conuuic die le villc monili- fornii. Ma in die queslc realmente consistano non lo si sa- prebbe rilcvarc dalle figure. >'ella prima il Kiitzing punto non rapprescnto le faccc scconJarie, e dalla figura ognuno dircbbc trattarsi di una Sincdra. La scconda invcce scinbra una Podosfenia. Risulta da (jucsta analisi die intorno alia famiglia del- lc Licnioforec ( Podosphenia, llhipidophora, Licmophora, Climacnaphenia ) non si puo die ripelere quanlo dicemnio intorno ai due prinii generi. £ dovcndosenc, a noslro pare- re, escludere il genere Licmophora per riunirlo alle Suri- rellcc, converrcbbc anche cangiare il nonie (U'lla famiglia. Cost circoscrilla essa rimarrebbe alTine piii die ad ogni al- — m — Ira a quella delle Gonfoiiemee. Riguardo ai cosi delti iiite- ranei gii avvertimmo la loro colloca/.ione in dislinti acer\ uli gIoI)osi come nelle Welosire. Ehrenberg trattando delle Podosfonie dice (|uclla organica coiulizioiic propria degli individiii giovani; c dice disliiigiiersi, in mezzo agli allri, due di que' globuli che riguarda come rapprcscntanti il sesso inascliilc. In quaiche specie asscriscc anche aver vediito dclle cellule gastriche. Quando invecchiano poi, qucU'inler- na sostanza, dice Ehrenberg stcsso, si accuniula in un gru- moccntralc spcsse volte raggiato. 11 Kiilzing invccc descrivo la sostanza interna come disposta in due fettucce applicate alle facce primarie, che si dividono tiasversalmente in due o pill parti c fmalmente si sciolgono in isfericine. Ma avra certamente dcsunto questi parlicolari dal gcnere Licnio- fora. 50. Striatella. » BaciUi tabulati longitudinaliter n vittati, viltae perviae numerosae densae striaeformes. » Stipes lateralis. » Benche comune I'unica specie (5. unipunctata ) di qucslo genere anche nell' Adriatic© , confesso non essere riuscito a formarmi una chiara idea della sua strultura. La complicazione che presenta all' estorno aspetto, ed c ripro- dotla nelle figure del Kiitzing, scmbra provenire dal tra- sparirsi delle vittc anche della faccia opposta a quella che si osserva, risultandone stric piu raarcate e piii leggere fra lo- ro alternanti. E ognuna di quelle vitte include cssa un ca- nalelto ? E quanto sporgono nella cavita ? La singolare condizione poi descritta e figurata dal Kiitzing di tavoletto minori accoppiatc a mnggiori acccnna a particolarita di sviluppo che mancano di analogic nel rimanente della classe. F. 23 — US — i)l. I ESSKLLA. » BaciHi laic lubtilati, min coucdltnuti, »' druse lo)irjltHfii)inliler v'lltati : lilliic nudio inlcrn//)lac " altcrnantcs. Stipes 7iuUiis: >■> Anclio (piosto gencro e riilolto ml una sola specie (T. inlernipl(i) cil e (juimli inipossibilo qiiiilicarc del valorc dci caraltori chc \o distinguoiio dal proccdcntc c dai siisse- giionii, lion conosccndosi nil'organica iinpnrtanza no la vera slrultnra dcllo vilte. V. notcvole la Jargiiozza dcllu tavolcUo fuio a cinciuc volte niaggiorc della huvj;liozzn. Vi e freqiiciite la niancanzn di qtialclic vitta nccompagnatn anclie alio voile da deformazionc o deviaincnto dclle vicine. Sem- bra clie (piella condiziono preceda lo sdoppinmento, ma non si hanno in proposito osscrvazioni. Resla anclie tultora da dclcrminarc la figura delle facce latcrali. 52. Hyalosira. " Baeilli tnbulati qtindrnti concate- »» 7iati lalcraliicr stipilati, inlcrruptc vittad; vittae allcr- '» na)ilcs, fucdio lineolis stibtiliss'imis conjunctae. » Tcmcvo dapprincipio fosse niia iniperiziarnell' osser- vare die nti facesse credere di vedore, nolle due maggiori [rcctangida, obtusangula) fra le qualtro specie di questo gencre, le vine continnc da iin niarginc all' altro, anziche inlenoltccdaltcrnanti, come Ic descrivc e figura il Kiitzing. Insistendo nell'osservazionc giiinsi pero a vcdere un qual- chc inlivid'.io, nel (jiiale appariva anclie ai iniei occhi I'indica- ta aUcrnanza. Mi convinsi qiiindi che quella condizione non solamcnte e incostante, ma e anche la meno frequentc. Le facce secondarie, non dcscritte ne figuratc dal Kiitzing, sono ellittico-acute cd in esse si vcilc inscrilla la minore cllissi concentrica clio scgna il marginc dell' incomplcto diafram- ina fonnato dalla vitta piu viclna. — il9 — 83. RHABDO.'VEMi. ^■> Bacilli tahulati concatenati lalr- r> ratiterslipilfiti inlcrruple villa ti el Iransrcrsaliler .tlriali ; y> vittae capitalac, striae truiisversae, series longitudinates » nionerosas fornianles. » lo non potei osservare die una sola (/{. adriaticum) delle trc specie di qiiesto gencre, ed e (iiiimli liinitandoini a pnrlar di cssa die non posso convenirc con cpianto ne dcscrive c figiira il Kiitzing. Cijli omctle di iiiJicare la for- ma delle tavolelte, che non si pu6 rilevare se non dall'os- scrvazione delle facce secondarie o dalla sezione longitudi- nale; ed 6 appiinto da qaolla forma clio provengono Ic ap- parcnzc sulle quali sono appogj^iate le distinzioni specificlie. Nclla specie adriatica la figura d(dle facce secondarie e li- ueare ncl mezzo c cuneato-assottigliata alio cstremita. I bacilli qiiindi sono gross! nel mezzo, hanno laleralmenle ic due facce primarie fortementc fra loro inclinale verso I'csterno, c sono molto assottigliali negli estromi margini. Lc vilte altro non sono che canaletti sporgcnli nell' interna cavitajeggermente pure sporgenti alia superficie nel mezzo e continui da una estremita all'aUra. iS'cgli csemplari dissecca- ti c ramniolliti i canaletli stessi includouo dcH'aiia raccolta irrcgolarmenle in bollicine piu o mono estcse. Da cio I'ap- parenza delle viite intcrrotte c capitate. L'apparenza delle qualtro serie Irasversali e prodotta dalla forma doi bacilli. Le strie trasvcrsali sono continue ancho sulle vitte o cana- letti, cd e solamente altesa la leggera sporgenza di essi che, allontanando a poco a poco Toggolto dal microsco|)io per portarlo ncl canipo della visione, vedonsi prima le strie degli spazii intcrmedii e non quelle dei canaletti, poi que- sle e non (|uelle, e viceversa se 1' oggetto successivamente si avvicini. Appariscono quindi sempre in serie longituJi- nali inlerrottc, ma ora negli spazii inlerraedii ed era sulle — 180 — vittc, nc possonsi contcmporaneamentc vedere in quelli o sii qucslc. Prosso ai niarprini la JilTcrcnza di supcrficic va svancnJo c (luiiuli anclic Ic slric vcilonsi continue. IS'ella figiira che dA I'Ehrcnbcrg del /{. nrcnaiuw (lav. XX, fig. ^!II) la I'accia sccondaria e rnppresentata scmpli- ccmentc ellillico-acnta, c le vittc vi appariscono liinitatc alle sole cstrcmitA. Sospclto che quella figura sia desunta dal- I' cstcrno aspcllo piullostocliti da dirctta osscrvazionc ; e dall'analogia colla nostra specie io sarei indolto a credere che le facce primarie rimanessero in quella fra loro paral- lele fino alio assottigliamcnto dclle cstrcmilA, c da ci6 pro- venisse la scrie doppia anziche quadrupla dclle apparent! vittc. I qiiattro gencM-i [Striatella, TesseUa, Hyalosira, Uhab- dontma) che costitiiiscono la famiglia dclle Striatcllec, so- no certamente slrctti dalla maggiore alTinila. Ma altrettanto riesce dilDcile detcrminare le corrclazioni o i rapporti del- la intcra famiglia colle altre. 11 Kiitzing pone Ic Striatellce a confronto coi gcneri Fragilariay Diatoma e Achnanles, non dilTercndo esse specialniente dai due prinii che per la copia delle vittc, alle quali io credo corrispondenti i due solili canalctti longitudinali. Dalle Acnanlidi poi, oltreche per la forma, dilTcriscono anchc per la mancanza dcU'apertura ccntralc. Colla famiglia susseguente le paragonercmo dopo averne parlato, contcntandoci per ora d'indicare come alTmc, fra tutte le famiglic precedeuti, piii di ogni altra quella delle Fragilaricc. Giustamente osserva il Kiitzing che le Striatellce tro- vansi indifferentemente ora libcrc ed ora alTissc. Sembra per altro che originariamcnte siano sempre ncUa secomla di quelle condizioni. Anche nell' associazione degl' individul, risultanli dallo sdoppiamcnto, ripetono le Striatellce tutte It; — iSi — forme dclle Fragilarice. Finalinente rigiiarilo agli intera- nei, il Kiilzing li dice ilapprima iiniformemcnte disposti, poi raccolti in piccolo sfericinc, Ic quail alio volte si ad- dcnsano in un globo ccntralc. Qucsta ultima condizione 6 caralterislica ncll' unica specie del gcncre Striatella. Ma riguardo allc Jalosire cd ai Rabdoncmi, mi sembra importante avverlirc lo avvizzimento della interna sostariza colorata in fcttuccc longitu linali paralleic cd intcrmcdie alle vilte. 54. Tetracyclus. " Bacilli late tabulali in filum ar- r> cte conna/i, lotigitudinaliler continue et arete vittati, a » latere sccnndario utror/ne apice late rotundati, ventre >» 'medio Tnaxime inflato. Stipes 7itdlus. La sola presenza delle vitte distingue I'unica specie di qucsto genere {T. lacustris) dagli Odontidii. Le facce lale- rali sono convesse cpercorse da coste trasversali ed arcuate. lo non vidiquella costa rella mediana figurata dall'HassaI,n^ la mancanza di esse coste neU'arca di mezzo come figura il Kutzing. Ma perche il lobo niediano e fortomente convcsso esso risulta in un piano divcrso dai due latcrali, e quindi quando si vcdono le coste di esso, non si vedono quelle di quesli e viceversa. lo non saprei altrimenti inlerprelare il consiglio abbracciato dal Kiitzing di annoverare questo ge- nere fra le Diatomee stomatiche, se non che supponendo ch'egli riguardasse come ampia apertura cenlrale 1' intero lume mediano, che appariscc aperto, quando osservando la faccia latcralc troppo davvicino, csce dal campo visivo la convessitA che vi corrisponde. Frammcnli di organismi con- simili al Tetraciclo sono frcqucnlissimi nella farina fossile di santa Fiore. — 182 — 55. Tabellaru. »» Bacilli adnati obsolete stipitali, r/e- » 7?inm semisoluti, coticatcnati, ijiterntptc longiliidiuali- »» ter vittati, a latere sccundario ventre et apicibus inflati. E molto da osscrvaic la grandc variability di forme nci bacilli di (lucsto grcncrc, per cui tanlo dillicilo rie- scc !a distinzioiie fra le due principal! specie (J. /loccu- losa, T. foicstrata) conuiiii ncllc accjuc dole! di lulta Euro- pa, e tanlo complicala ed oscura nc risiilla la sinonimia. Giustamcnte quindi liccrco 11 kiitzing i liiniti dcllo due specie ncl bcl carallere della allernanza dellc vittc nclla T. flocculosa c della loro op[)osizione nclla T. fvncslrata. Ed intorno ad esse vittc osscrvo, cssere Ic medesime collocate in sottili solclii clic si continuano senza inlcrruzionc anclie dove Ic vilte sono altcrne. L'alternanza loro nclla T. floc- culosa non c punto costante, c lo avvcrti aiiche Ilassal. Dopo lunga ed attenla osscrvazione io credo avermi as- sicurato che la struttura delle Tabcllaric c alquanto diver- sa da quclla dcscritta c figurala dal nostro aiitore. Le facce primarie hanno figura rettangolarc; le sccondarie lineare, o solanicnte rotondata allc cstreniita, come trovo in csem- plari autcnlici di Jiirgens della T. fcnestrafa, o rigonfiatc circolarmcnte nel mezzo, o anchc alle csti'cmita, come scm- bra costante nella T. flocculosa. Ne risulta che la forma e quella di un cilindroide fortementc schiacciato; ovvero di trc minor! cilindri, il medio de' quali maggiore degli altri, ed unili fra loro da parcti parallelc e collocate a distanza minore del diamclro anclie dei cilindri lateral!. Non mi riu- sci vcdcrc apertura alcuna. L' interna cavita e variamentc scorapartita da incom[)leti diaframo)!. Quando nc csistc uno solo, come e frcqucnte nclla T. fcncstrata, lo si vede chia- ramente fornito di ampio foro nel mezzo, ed includente un canalello, il (juale, correndo lungo I' interna parete delle — 183 — facce priuiarie Id dove se iie spiccii il diarramnia, vicnc n coniunicarc con allro caiialelto consiinile pralicalo ncll'or- lo libcro c circolare del diafratunia stcsso. Osservando iin tal bacillo per una dellc faccc sccondarie, balza all' occhio quell' ampia fmcstra cenlralc, ma la si vedc pcro soltanlo altraverso la trasparcnte faccia slessa. In (piclla specie vedonsi frequenleniente due conslmlli diaframmi. Nclla T. flocculosa se nc possono riscontrare li- no a nove (llassal). Non tuUi per altro sono ugualincntc fa- cili a vedersi, ncgll esemplari disscccali c rammolliti. Una soslanza verde scmbra csscrc in cssi coagulata, e dove (|iicl- la manca la dialaneila sollrae di Icg^cri alia vista e i cana- lelli e i diaframmi stcssi, E condizione freciuente nclla T. flocculosa che (juclla sostanza colorata si trovi in una delle mcli lalerali c non noil' allra dello slesso canalelto, e da cio provienc la carat- Icrislica alternanza delle cosi detle vitte. Non esistc dunque un canalc conlinuo ad estremit;\ aperte che altraversi i bacilli, come dcscrissero e fij^urarono gli autori, ma molte fincstre poste in serie, e nelle cpiali resla frequentemcnle Imprigionala una bolla d'aria che non si riesce a far usci- re senza roltura del guscio. IVclla T. fc7icstrula ogni individuo ha, quando lo svi- luppo 6 compiln, due diaframmi. Aliorche si sdoppia, ne risullano due indi\idiii con un solo diaframma ciascuno. Comparisce dopo il sccondo diaframma e piu tiirdi av- vicnc il nuovo sdoppiamento. Rimane da chicdere se ambe- due i nuovi individui iigualincnte si sdoppiino, se il nuovo diaframma comparisca in ambcduc o in uno soltanto di es- si al lato intcrno o all' estcrno, e se, fra i quattro individui risultanti dal secondo sdopfiiamcnto, siano ugualinentc pro- lifici quci due che ronservaiio i due diaframmi primilivi, o — ^84 — quclli che hanno soltanto i nuovi, o questi eqticlli insieinc. Nella T. flocculosn 6 raro il vedcre un solo diaframma, cd e invoce frc(iucnlissimo che due hacilli conligui ne posscg- gano nuincro divcrso. Oltre (juindi allc ricerche supcrior- mcntc indicate, sarcbbe inlorno a qucsta specie ad isliluir- si anchc I'allra, se lo sdoppiamcnto siisscgua scmprc alia formazionc dei diaframmi, circostanza nclla quale sembra risicdcre la csscnziale dilTcrcnza fra essa c la prccedcnie. Nella farina fossile di sanla Fiorc, cUre la T. aviphict- ;e)Ao/■> Bacilli oblonrjo-tahidati, adna- « //, devnan semisoluti et istfimo concateuati, viltae lougi- )t tudinales set/iper binae, wedio intcrruptae, plus //linns- » re curvatae. » Trattando della comunissinia G. marina avverle 11 Kiitzing die colla culcinazione si fanno scomparire le inlles- sioni cstcriori delle vitte, c cio per la maggiorc cvidenza che acquistano le doccie nelle quali giacciono esse vitte, e che percorrono scnza interruzioue la luntrlipzza dci bacilli. y. ^ 2-; — 18(5 — K rapprosonl.i (inclle doccio con dm; sottili lincc, una csfer- na cil una interna a ciascuua vitt.i, cosi in (jucsta come in tulte Ic altre specie. lo vedo chiaiamonte i.i linea csterna, cd essa mi sembra indicarc la congiunziono dellc valve se- condaric coUe primaric. I margin! striati, chc si osscrvano in mnlle specie [Iropica, gihha, yihhrntla, scrpc7itina), ap- parlengono alle facce latcrali, cJ anchc (luando snno lisci come nolla G. marina, coH'azlonc del fiioco si colorano in giallasiro insiciue al rimancnlc di esse facce sccondarie. Dipendc da (]uesto coloramenlo die sia difficile vedcre gli archi cstcrni deile vitlc, corrcndo quelle linec tangent! ad essi. Sospclto poi che lungo (jueila sutura corra un sol- tile canalctto, scavalo nello spessore slesso dclla paretc, cd il cui lumc appariscc qual solco o piu presto qual forellino alle cstremita. La finestra ovale che si vedc ncl mezzo delle facce sccondarie non apparlienc ad esse che apparcntemen- te, come nci goner! precedent! ; essa vedesi soltanlo per trasparenza. Anche nelle Gramniatoforc 1' apparcnza dellc vitle interrotte e prodoUa dalla prescnza di diaframmi scol- piti J' ampio foro cllittico nel mezzo, ed includenti un di- stinto canaletto lungo !l loro attacco alia parcte. Descrisse anclie I'Ehrenherg quci diaframmi che rcgolarmente scom- partiscono I' interna cavita in ire logge distinte. Col fuoco c cogli acid! si rende cosi evidcnte quella disposizionc e si separano cosi nettamentc le varie parli, da potcrne in ccr- lo modo istituirc la piu diligcntc anatomia. Que! dia- frammi hanno in questo gcnere la caratteristica condizionc dellc svariatissimc flossuosita, che sono costanli nelle singo- Ic specie cd impartiscono ad esse i piu elegant! aspelti. Nello sdoppiamento la linea di divisione dei due nuov! in- (lividui e le sottili lince che limitano le due nuove facce latcrali prcce Inno la comparsa dei corrispondenli diafram- — 187 — ml. Sono ciucslc Ic sottili liiicc disegnate dal Kiilzing alio in- tcruo dolle vitle, e da csso riguardatc come i inargiui in- tcrni dellc Joccic nolle quali crede accogliersi le vilte stesse. Lo sdop[>iamcnlo dellc Grainniatofore ricorda vivainente qucllo dellc Acnanlidi. F>hrenl)crg dcscrive la interna sostanza come costi- luila da un corpo ccntrale trasparente ed incoloro, inclu- dcnte piccole vescichette gastiiche, c terminato alle due cslremil;^ da appcndici Irilobe vcrde-brunastre che si disten- dono nelle Ire camere corrispondenti. I cuscinetli clie len- gono conealenati i bacilli sono in tulle le liedici specie di qucsto genere molto cvidcnli, come nella TabtUaria fcne- strata ; e (jucsta osservazione viene in conferiiia di cio che intorno a quella specie avverlimmo. La famiglia dellc Tabellariee (Tetracyc/us, Tubellaria, Tcrpsiyio'c, Graynmatophora) costiluisce da se sola I'ordine dellc Slomaliche. Le due preccdenli famiglie (Licnioforee, Striatellee) sono comprese neirordine delle Astomalichc. E i due ordini cosliluiscono la tribu delle Dialomce vitiate. Cliiumiuc voglia csaminare (juesli csseri con diligenza si convincera picnamente che la distinzione dei due ordini e alTatlo insussislcnle. Nessuna Tabcllarica ha foro ccntrale ncllc facce sccondaric, paragonabile a quello dellc Diatomec costitucnti I'ordine delle Stomaliche nella tribu prccedentc. Ne io giunsi altrimenii a disccrnerc gli altri qualtro fori dcscritti dall'Llircnberg come esistenti ncl mezzo dellc fac- ce terminali. In quanto poi al quattro gencri compresi in •jucsta faniiglia, cssendo dimostrato crroneo il solo caraltere pel quale erano insieme riuniti, c die si adduceva a fissarne la principalc differcnza dalle Fragilariee e dalle Striatellee, rimarra a ricercarsi sc pur vi siano altri caratleri dislinlivi. Io credo fermamente che Tabellariee c Striatellee debbano — 188 — costituirc una sola famiglia, essendochi non niancano allc prime i diaframiui clic I'lthrcnberg vuolc caraltoiislici e- sclusivamcnlc ilcllc secondc. II diibbio chc mi scmhra dover ragioncvolmcntc insorgere sarebbe relative al gcnere Tcrpsiuor. La figura dellc facce laterali, la forma totalc del bacilli, la collocazione dellc vittc, la dirczione dell' appa- rente canale trasversalc, la somiglianza infinc anche nell'e- sterno aspclto cogli altri generi aflini pcrsuadcrebbero a riguardar i bacilli concalenali a capo l' uno dell' altro anzi- che laleralmentc , come piu sopia riferimmo per darne chiara idea. Ma come allora conciliarc lo sdoppiamento tras- versalc con tulli gli altri casi no' (piali c invcce longitudi- nale? Che sc vogliamo atlribuire a questa legge una ge- neralila maggiore chc ad ogni allra , parlcndo dalla dirczione dello sdoppiamento sempre parallelo allc facce secondarie per gludicarc della corrispondenza di tutte le altre parti fra loro, convienc allora toglierc il titolo di gc- ncralc all' allra Icggc, chc pur c data per tale, della dirc- zione dellc vitte essi pure sempre longitudinalc. Neiruno o neir altro modo il generc Tcrpshioe si allontana silTatla- mcnte dagli aflini, che io credo si debba riguardare come il tipo di una distinta famiglia. Per la sola presenza dclle vitte e dal Kiitzing innal- zato il gruppo dellc tre famiglie or ora esaminate niente mono chc ad un grado superiorc a qucllo di ordine, e che egli denomina tribii. L'analisi, che ne abbiamo istituita, mi sembra sufliciente a dimostrare che quella caralterisiica condizionc non c dovuta che ad un maggiore sviliippo di un organo che csistc pure, od e in qualchc modo rappre- senlato, anche nelle varie famiglie della tribii preccdente. E quand'anclie sistcmaticamente si volesse allribiiirle grandc importanza, egli e certo che in una classificazione nalurale — <89 — la si dovrcbbe suborclinare al coraplesso degli altri caraltc- ri. Faccndo (luindi astrazionc da cssn, e mirando solo alle naturali aflinita, io credo chc Ic Licniolorcc debbano csscre collocate prcsso alle Gonfoncmce, ecccttuatone per altro il gencre LicinoCora da porsi accanto alle Sincdre e quindi ncUa famiglia delle Surircllcc; e tutte le altre Diatomee vit- tatc siano da ascrivcrsi all' ordine delle Fragilariee. 58. CosciJlODlSCUS. » Individua solitaria, libera, lorica n bivalvis silicea, in latere secundario disciformis, cribrata. » L' unico carattere essenziale, che distingue questo gc- nere dalle Ciclotellc, e 1' areolamcnto delle facce seconda- rlej ed 6 appunto per esso che lo si anoovcra nella ultima tribii inentre (lucUe appartengono alia prima. Dobbiamo qui ricordare che, trattando delle Ciclotelle,abbiam notato i pun- tl e le linee raggiate nelle facce laterali delle specie d'acqua dolce {opcrcidala, Mejierjhhiiana) e delle fossili {miiiutida, Rotu/a), circostanza che serabrerebbe imperiosamente co- mandare un ravvicinamento dei due generi. In quanto spet- la a queU'arcolamcnto, la cspressione cribrata del Kiitzing include una falsa idea, in (pianlo che quelle cellule non sono gia altrettanti fori come vuole quell'autore {lorica perforata). Basta la osservazionc che avvicinando ed allon- tanando succcssivamcnle I'oggetto dal microscopio appa- riscono altcrnativameute in luce ed in ombra le cellelte e gli spazii ad esse intcrmedii, per dimostrare che 1' appa- rcnza e prodotta o da scmplici depressioni e rilevatezze per cui si ha dilTerenza nel piano delta superficie, o forse da piccolo cavita nello s|)essore stesso dclla parete. II Kiitzing non fa punto conno dei fori marginali de- scrilti dair Ehrenberg, il quale ne annovero Gno a venti- cinque nel C. linfain.t. — 190 — L'Ehrcnberf* dcscrivc hi interna sostanza o raccolta in una niassa j,'lol)()sa nol ccnlro, o dal coiitro irretrolarmonle raggiaiite tiilto alio intorno verso la pcrifcria, o piii spesso disposta in distinti globicini consimili a quelli delle Melo- sire. Ki,'li vide anche ( C- Patinn ) una glandiila globosa cd un' area diafana contraltilc chc credo appartencnli agli or- gan! scssuali maschili. II Kiitzing annovcra vcnti specie di Coscinodisci. 59. AcTIJJOCYCLUS. " Individua solitaria, libera ; lori- " ca biralvis silicca discifur»iis [hreviler cylimlrica) eel- » lulosa ; cellulae radiis pluribns laevibus interruptae. >' Septa interna tmlla. jj JVel saggio di inarna crelacea di Orano che io possedo, cd c quasi intieramentc coslituito di Coscinodisci, di Dittio- che, di Melosire e di spicule di Spongille, non mi fu possi- biie trovare alcun Atlinociclo, bcnche siano in cssa indicate ben sette dclle vcnticjuattro specie di (jucsto gcnere. Cio manifcsta soltanto una circostanza, chc d' altronde 6 ben facile immaginare, esscre cioc nei varii punti dclla stessa formazioiie varianicnte scompartite le specie ed i gcneri. Credo peraltro dover riferire due osservazioni die potreb- bero con uguale dirilto applicarsi a questo come agli altri due gencri piccedente e susseguentc. Frammezzo alio innumerevoli valve di piii specie di Coscinodisci piu o meno regolarmente curve, se ne vedono molle di flessuose cioe variamente curvate; e tale varietA di curvatura in valve fra loro pcrfellamente simili in tutti gli altri caralteri. Considerando quindi che nell'^/. nndulafus i sei apparenti raggi sono prodotli da consiinile flessuosita, insorgc nccessariamenle il dubbio e che i due generi non siano sullicientcmente distinti e die i carattcri desunli da — 191 — quelle flcssuosit;^ non siano sulTicienti a distinguere Ic spe- cie. Si presenta [)oi naturalmente at jiensiero il paragone anclie solto a (juesto aspctlo dei Coscinodisci coi Compilo- disci e colic Surirclle (lessiiose. In qualchc individuo csallamenlc riferihilc al Cosci- nodiscus eccentrlcus e chc conserva ambcduc le valve , scorgonsi cinciue raggi incomplcti chc svaniscono inticra- incnte, qiiando roggclto si alloiilani dal niicroscopio in niodo da vedcrnc la sola superficie. Arguisco da cio che (juei raggi siano altrcttanti setti intern i. In qiiesta siippo- sizione quella specie non apparterrebbe ad alcuno dei trc gcneri. Se non die, avendola Ehrenberg osservata anclie vivcnte presso Ciixliaven nel mare del iVord, sembra im- probabile che quella organica condizione fosse sfuggita a cosi esperlo osservalore, e si deve quindi supporre trattar- si til cosa divcrsa. kiitzing dice e rapprescnta i raggi perfettamente lisci, Ehrenberg invece, quantiinqiie non lo esprinia nelle figure, li dice (Inamente punteggiati. In pressoche tutte le specie sono pure indicate dcile aperture marginal! corrispondenti ai raggi. Nelle molte chc TEhrenberg vide viventi la interna sostanza colorata c variaraente aggruppala in piu lobi pres- so al centre. GO. .AcTINOPTVClIUS. '» Individ ltd solitaria, libera,- lorica n biralvis xi/icea disci formis ( brciiter cijlindrica ) cellu- » losa ; ccthilae radiis septisqxic internis radiantibus plu' » ribus interriiptae. " Le belle osservazioni dell'Ehrenberg fruttarono inlor- no ad alcune specie di (piesto geiierc ( duodenarius, sede- narim, octndenarius ) importantissimi particolari dc' quali il Kiitzing non fa ccnno alcuno. I triangoli, in cui e diviso — i92 — il disco dai raggi, compariscono alternamcntc piii chiari e pill oscuri, prccisamcnte come avvicnc ncW ^/ciifionjclus 7i7icliilatus, ovc (luoH'apparcn/a e cliiaramonte prodoUa dalla llcssuosit;\ dclla superficic. Ncl mezzo di ognuno di quci campi triangolari corre una linea. I fori marginali corrispondono alio lincc die limitano i campi triangolari nell'^. sedefiarius, a quelle invecc chc corrono longitudi- nalmentc in mezzo ad essi nellV/. duodvnarius c nell'^. octodc7iarius, c i sclti interni corrispondono sempre, se- condo I'Ehrenbcrg, ai raggi clie non terminano colle aper- ture. Dalle figure poi si rilcva clie 1' areolamento dclla SU' perficic si continua scnza intcrruzionc anche sopra i raggi, e die oltre le indicate aperture, scorgonsi pur quelle della faccia opposta die allcrnano colic prime. Ed avverte lo slcsso Ehrenberg die accadc pcrcio una illusione ottica difficile ad inlcrpretarsi. Reggc quindi il sospctto chc un eguale numcro di setti, ma alterni fra loro, si spiccliino dalla interna supcrficie di ambe le facce, senza arrivare alia faccia opposta, c si a quesli die a quelli spettino altrettanle aperture marginali. Senibra che non tulte le specie abbiano la slessa strut- lura. In alcune almcno ( temar'nta, senariKs, octodcnarius) i raggi sono figurati lisci come negli Attinocicli; non e det- to che i campi triangolari siano alternamente chiari ed o- scuri, no sono pcrcorsi da una linea longitudinalc, ed an- che intorno alle aperture marginali rimangono de' dubbi. Riguardo alia interna organizzazione poco si rilcva dalle osscrvazioni deU'Ehrenberg. Finalmente merita attenzione che le quattordici specie annoverate in questo genere non diversificano fra loro che pressoche esclusivamente per il numero dei raggi. Due so- le ( se?i(/rins, hexapterus ) avcndonc lo stesso numero pur — 193 — «ono fra loro grandemcnte diverse. Trc hanno numero im- parl di raggi ( (ernarius, quinurivs, nonarius ), le altre tulte pari. La famiglia delle Coscinodiscee ( Coscinodiscus, j4cti- nocyclus, yfciinopltjchus) c, anclie a gitidizio del Kiitzing, aflinc pill cho ad ogni ultra a qiiella dolle Alciosircc. \o cre- do siano pure da rlgiiardare come affini ad cssa ed i Cam- pilodisci e le Surirclle flessuose. Gl. LiTliODESMlDM. " hidividua a latere secundaria ft Iriartfjula, lateraliter in corpus prismaticinn articula- j» tU7ii coii\i'ncta. ?' I singoli bacilli sono fra loro congiiinli da un corpo intermedio piii breve, ncl quale I'Elircnberg osservo una superficie granulata, che cgli dice apparire soltanto negli individui giovani cd ancora picghevoli qiiando si diseccano. Egli riguarda qiiella granulazione come un indizio del pro- ccsso di ossificazione silicca. La unica specie di qucsto gencre (L. vndulaiu7fi ) vi- veiile ncl mare del >'ord e ancora troppo poco conosciuta per cscludcre ogni dubbio suUa sua natura. C2. AMPlliTETnA.s. 5J Individua a latere secundaria »» quadrangula, {depressa) ad angula isthino molli concu' ji tenata. Catenae brcviter stipitntac adnatae. j> Avvcrtc lo stesso kiitzing che le specie di queslo ge- nere si potrebbcro facilmenfe credere spettanti alle Islmie. L' unica dilFerenza e quella su cui e basata la dislinzio- ne della intera famiglia, la ligura cioe angolosa delle facce laterali. Questo caratlere e in vero sommamenle cospicuo, e, nc!la mancanza di altri dati, puo egregiamente servire a dislinguere i generi. jMa che da se solo esso basli a sepa- f. 25 — Il)i — liirc non solo lamiglic nia pcrfino ordini, diflficilmcntc po- li'A csscrc acconscntito in una classificazionc naturalc. 10 Irovai la bcllissima yi. untidiluviana framniczzo agli eseniplari di Biildiil/)hia (juiiKjiiclocularh del Calvados favoritimi da Brobisson. Merita altonzionc la fascia liscia die altravcrsa ncl scnso dclla lunghczza il bacillo. Qiialchc volta cssa manca, tal altra ^ doppia ed anchc tripla. L'a- reolaiiicnto ha un aspelto divcrso da qucllo dci gcncri vicini: esse senibra proJolto da minute papillc sporgcnti. Evidcntissimc pel sono Ic ampie aperture rotonde in corri- sponden/.a ad ognuno dei quattro angoli dellc faccc secon- daries descriltc daU'Elirenbcrg ed omesse dal Kiilzing cosi nella descrizione come nella figura. 11 Kiitzing non avvertc dielro a quali dati rifcrisca qual sinonimo dubbioso di qucsta specie la Isthmia vcsci- ctilosa dell'Agardh, la quale, dalla descrizione che ne da quel- I'autorc, scnibra piultosto esscre una Desmidica. Nella raia nionogralia dcilc Desinidice (iSiO) io avevo riguardato quella specie come tipo del gcnere che ora fu dal kiitzing denominato Istlimoshn. rSon ni' inibattci per anco nella J. adriatica, reccn- Icmcntepublicatadal Kiili\r)^{r/iijco/offiaf/er/;ia7iica p.ii^), la (juale per la forte sporgenza degli angoli vie mcglio si avvicina allc Islmie. E da notare per allro che quella sporgenza varia niollo anche nella preccdcntc specie come lo avverli TEhren- bcrg, ed io slesso osservai nei succitati eseniplari. Molto dislinla invcce scmbra dover esscre I' altra specie (^. pa- raUela), la quale non fu trovata finora che fossile. 65. Amphipeintas. •' Individua paitugona. » Ambc Ic specie di (jucsto generc sono di dubbia natura. — iOo — Raccogliendo quindi quanto e riferihile alia fami- glia dclle Anguliferc [Liiliodis/uiurn, Ainphilviras, yitn- pliijjciitas), iioii si puo die ri[)eleic cio die fu superior- mente avvcrtito del secondo di cjue' gcneri. II primo c in- ccrto rigiiardo alia nalura, ma in ogni caso non saprcbbe avcre alcuiia afTinila col secondo. L' ullinio lia almeno nna qualclie soiniglianza nell' eslerno aspclto. Lc due faniiglie (Coscinodiscce, Anguliferc) costitui- scono I' ordinc dellc Discifornii. Non so (jiial carallcre pos- sa avcre indolto il Kiitzing a qucsta unionc, mcnlrc il nonie stcsso della scconda faniiglia contraddicc quello dcil'ordiuc. lo credo die le Coscinodiscce non possanodisgiungersi dalle Melosirce, c die le Anguliferc, csclusone il genera Lithodes- miu7u, debbano riunirsi alle Biddulfiee. G4. Tripodiscus. " Indivldua sinrjularia"*. libcrn? lo- » rica biialvis discoidca circularise in utroc/ue latere (jp- >> cundario) tribus processubus appendiciclata. >■> La unica specie di qiiesto gencre die costituisce da se sola la faniiglia delle Tripodiscce non ditTerisce essenzial- mentc dai Coscinodisci die per Ire brevi appendici spor- genti da ciascuna dclle facce laterali, tubulose c terminate in apcrtura. Elircnberg sospella ancbe la prcsenza di allre minor! aperture marginali. L'areolamento della supcrficic e nella figura espresso cosi complicatamenle da far credere coni- plicata anclie la organica condizione cbe da qiiolPappaicuza. Go. IsTHSiiA. j> hidividna trapezoidea vel rhomboidca , » compressa cellulosa, zona transversa ti ex cellulis mino- » rihiis fonnata notata, adnata, stipitata, isf/if/iis inajori- it bus iji catenas subramosas irrerfttlares conjuncfa. Di- » iisio obliqtic transversa. ■>•> »- l'J(i — Lii complicalu sinoniinia cicllc due specie ili qiieslo goncie {c7itfriis, nervosa) ^'iuslifica il miovo nome iinposto dal Kiitzing alia seconda di esse. La Covflrvu oblicjuaia di Smith sivetta alia prima, e fu (iiiindi rEIirenhcrg chc crro d.ituio nd cssa \\n miovo noinc spccifico (rncn/\s). L' altra rcslava a denominarsi, cd il kiil/Jng con pieno dirillo la cliiamo I.ticrvosa. Per leggc (luiiidi di sinoniniia dovrchbcro reslaro i due nomi ohlir/tiata e nervosa. Le costc longilu- dinali di qucsla seconda sono afl'alto eslranec alia superfi- cie; esse sporgono leggern»enle nella interna cavita. Si nd- I'una clie neiraltra la nicmbrana ccllulosa silicea della parte mcdiana pcrsisle nicntre nello inlerno avvicnc la lorniazio- ne delle due nuove valve laterali, clie complctano i due in- dividui provonienti dallo sdoppianicnto. Queslo proccsso ri- corda quelle delle Acnantee e si avvicina alia reduplicazione delle Desmidiec. La zona trasvcrsale rapprcsentata dal Kiitzing nella porzione niediana non c costante ne regolarc. lo la credo prodoUa dalla pcrmanenza di qualche porzione della num- brana cellulosa silicca esterna, che si laccra nello sdoppia- nicnto. Puo restarne una porzione ncl mezzo, nientic le cstremila laterali nc sono dcnudale, o viccversa rcstar denudata quella e coperle questc. llimane tutlora a sco- prirsi conic avvenga la I'oi'uiazione delle due nuove valve, se esse si organizzino in sito, oppure sporgano poco a poco dalle valve conipagne, alio quali sono fin dal prin- cipio continue, non isviluppandosi die conseguentemcntc I' anello intermedio come nclle i\Ielosirc. L'istnio gelalinoso die insieiiie congiungc gl'individui, c lo siipitc col quale la intera catena c afTissa, senibrano te- stificare la prcsenza di una merabranclla esleriorc gelali- nosa. — 197 — 6C. Odomell.v. » hidividua larvia comprtsso-itrt- n tktscula 772C(lin fusciata utro'jiie apicc cornubus iinis la- n teralibus instrucln ct conculenata, adnala. » Costrcllo (luila niuncanza di cscniplai i a limitnrc il mio csamc a quolla sola dcllc cinque specie di (jucsto j»e- nerc, delia quale traltai siiperiorinentc in proposilo della niia Pleurosira thermalis, non posso clic insistere su cio die in cpiella occasione asscrii. GrindiviJui AvWOdontella polymnr/jlia lianno liime clliilico ncl mezzo, cd alio estre- miti sono cosi compressi nclla direzionc del diametro niag- giorc di qiiclla cllissi,che,Yeduli di fianco, presentano un canto oUiiso nia linearc. Evidenlissinii poi sono i processi lateral!, mcrec i quali grindi\iilui sono fra lore concatcnati. La difle- rcnza qiiindi di qnesta forma da quella della Pleurosira ther- Vialis c della P. Jiailcyi e grandissima. Allra difTerenza pure rilcvante esistc nella congiunzione dell'anello mcdiano colle due valve lateral!. iS'ella mia Pleurosira v' e d' ambi i lati grosso e dislinto canalctto circolarc cvidenlemente spor- gcnte nella interna cavita,ccorrispondente ad un eslerno sol- co. IN'ella Odonlella invecc non esisle no solco ne sporgenza; (lubilo pur anchc sc vi sia un soltile canalelto. Uguale condizione poi csiste nell' una c nell' allra riguarJo ai delicati punli del guscio, die il KUizing dice di aver omcs- so nclla sua figura della Odonlella, essendo essi assoluta- mente riferibili alia interna sostanza come nclle Melosiree. C7. BiDDULPniA.5?/««//itV«o co7icatenata, punctaio-cel- » litlosa, {relliflis in /ineas recfas transversatcs ord/nafis) n utrof/ue latere obtuse dentata, [dentibus marginalibui y> majoribns), sept is transversalibus internis loculosa. " La interna cavita non e punto divisa in distintc log- ge trasversali, pcrche i sctti lungi dall'esserc complcti, non - 198 — isporgono anzi cl)C ben poco. La loro sporgcnza maggiorc corrisponde alle cslreinit;^ del hacillo, c di l;i cssi vanno as- soltigliandosi verso i margini delle valve lateral!, alle (juali escUisivamenle appartcngono. Un consimile orlo rilevato nella interna cavita limita poi anche i process! lateral!, nier- ce i qual! i bacilli sono Ira loro concatcnali. Ciascuno di que' processi termina con uno spigolo acuto, cd ha pcrcio forma trigona c collocazione oMiipia. Le faccc terminal! ( lateral! riguardo alia catena ) so- no pianc 0 prescntano figura cllitlico-allungata, altraversata, parallelamentc all' asse niinore, da due lince die segnano la congiunzionc delle due valve lateral! col corpo media- no. A quelle linee corrisponde alio estcrno un profondo solco che vedesi chiaramentc negli spigoli, e nello intcrno un cercine sporgente a guisa d' incompleto diaframma a lenibo circolarc. La forma quindi dei bacilli c grandemente diversa da quella indicata dal Kiitzing, che 1! rappresenta come cilindroidei schiacciati. Ess! sono invece prcssoche pa- rallelepiped!, e quando sono ancora fra di loro uniti dalla niembrana ccUulosa silicea esterioi-e, che piu spesso o me- no incompletamentc persiste, costituiscono un lilo prisnia- tico quadrangolare. Quando sono liberi, le estremita sono assotligliato-rotondate c lobate secondo il numero delle incomplete logge. Le due facce primarie poi non sono piane: esse prcsentano delle riievatczze e depression! trasversali in corrispondenza alle suindicate logge. I processi lateral! so- no denudat! piu o meno complelamente della membranella ccllulosa, e sono fra loro congiunti nella concatenazione da un cuscinetto limitato da linca precisa all" esterno, irrego- lare invece verso Pinterno. Lo sdoppiamento avviene anche in qucsto gencrc co- me nei precedent!. Merita osservazionc il doppio legamento — -199 — che riinane a congiungcre il lobo mediano di ambe le facce (li ciascuna cslrcmita col corrispondentc del vicino hacillo, Icgamento die nel succcssivo allontanamcnto si spczza nel mezzo niantcnendo la sua rigiditi. Ahbiamo ncH'Adriatico Ic due specie (/nirif/nelocnhiris c trilocnluris. lo rifcrisco alia sccoiida una forma a bacilli minor! c moUo allungati, che credevo dapprima una nuova specie e come talc comunicai al kiilzing, il quale la credet- te invece appartcncntc alia (ini7i(/uclocitl(tns. Nolo (juesla circostanza per far avvcrlire una importante condizione organica. Quando i bacilli sono vuoti e diafani, vcdonsi fa- cilmontc per Irasparcnza anche Ic coste della faccia oppo- sta a (luclla die si osserva, e specialmente le due estrcrae, die corrispondono alia grossezza minore e si possono(iuiodi vcderc conlemporaneamenle a quelle della faccia antcriore. Si aumcnta allora apparenteinenle di due il numero delle cosi deltc logge. Cosi avviene che la (juirKjicd ocularis Simu- la allc volte la septcmloailaris. II Kiilzing ascrive a questo gcnere come specie dub- biosa anche la Deiiticdla Fragilaria di Ehrcnberg. jN'ella (/uin(/uelocularis io vidi qualche bacillo spczza- to in corris[>ondcnza alia congiunzione delle valve laterali colla cinlura niediana, e circondalo da alcuni (4 — C) cor- puscoli policdrici di diametro uguale ad un quarto di qucllo del bacillo c di strultura cellulosa, aderenti al margine di quclla spozzalura. Finalmente non possiarao a meno di ricordare la Jsth- tula venom la quale ci sembra non diflerire dalle RidJulfic die per la figura trapczoidalc delle sue facce priraarie. 08. Zygoceros. » Ind'ividua libera ? co7npressa utr'ni» Benche, ollrc alia specie csclusivamenle lossile ( A. Stella ) omcssa dal Kiilzing, una dellcaltre due sia stata — iio'J — ilall'Elirenbcrg osservat;i anclic vivenlc {J. Veiilaslerias) c 1' allra cscUisivamente in (iiicslo slalo ( .4. Sijrius ), pure uon si ha iiUorno alia organizzazioiie di ijncsto gciicre al- cun dalo posilivo. 71 . Mesocex.v . Individua libera solitaria, annuhim » circtilarem ant ang/u/osufn, saepe splncscentetn refe- » renlia. v Non si pu() chc ripctcrc anchc intorno allc cincpie spe- cie di qncsto gcnere cio che si disse degli Ailinisci. 7'J. DlCTYOCllv. -•' Individtia reticulata spinosa libera " solitaria. » Indipendenlcmcnte dai caraltcri dislinlivi delle dioci specie (una nc aggiunsc il Kiitzing, la D. gracilis); quali me- ritano allenzione per le varietik nella forma, la grandezza, lapi'oporzione, disposizionc e perfino il m\\wcTo{l).aculeata, D. trifvncstrat(i) delle maglic, come anclie la prcsenza e lua- ghczza delle spine, gia avverlite dall'Ehrenbcrg, sono poi pre- ziosissimc Ic osservazioni dell'autorc stesso su alcune di rjuelle specie ( dculcaia, speculum. Fibula ) che pole sludiare vi- venli. llisulta da (juestc che 1' animale c moUc, ed afTallo csteriore al corpo siliceo che porta alia supcrficic, quasi fos- se uno scudo doijiale, conic I'anno Ic Arcclle del loro guscio calcare. Bencho nianchino tiiltora osservazioni per dimostraro conuine a tutta la famiglia delle Attiniscee [Jctitiiscus , Mcsoccna, Dictijocha) la organizzazione verificata soltanlo in alcune specie di questo ultimo genere, pure la si puo sup- porre tale per analogia. Di fatti non si saprebbe altrimenti inlcr[)rolare la strultura di (piegli csscri, se non che sup- ponendo csteriore il corpo dell' animalctlo. — 203 — E qiiantunquc l)cn poco si conosca dcllc DiUioclic, pure cio (}! pill chc siinicicnte a iliinosli'arc un lipo orga- nico non solo alTatlo divcrso da (jiiello dellc allre famiglic comprcsc ncl nicdcsimo ordine (Appeiuliculatc) c iiclla ine- desima tribu (Arcolatc), nia bensi dal lipo di luUe Ic allrc Diatoinec. lo credo die (lualuiujuc sia il rango che altribuirc si voglia al gruppo delle Diatomcc nella scric zoologica, la prima divisionc quella dobba esscre dclic Diatomee vcrc e delle Attiniscee. Anclic iicllo stalo allualc della scienza si possono caralterizzare le prime come complelamente lori- cate, le seconde ridotlc ncl dermosclielctro alia presenza di un semplicc scudo dorsale. E bensi vero che in al- tre classi di aniraali (p. e. ne' Mollusehi) i caralteri desunli unicamente dal dermoschdclro non lianno un cosi clevato valorc tassonomico. E fosse pure che si arrivasse a basare la classificazione anche delle Diatomee sui parlicolari del- I'intima struttura organica, ma fmo a tanto che cio non si consegua, io reputo che, almeno come provvisorio, quel carattere si debba avcre per principalissimo. L' ordine dunquc dellc Appendicolate ( Tripodisciee, Biddulfiee, Angolate, Attinisciee ) e quanto altri mai ar- tilicialissimo, cd anche come tale insussistente. Per lo stcsso litolo chc vi sono ascritti gli Zigoccri ed i Tricerazii vi si dovcvano pure ascriverc le JMphilctras e le Amphi- pentas ( se sono verc Diatomee ). Le Biddulfiee costitui- scono un gruppo naturalissimo quando vi si uniscano le Anguliferc, cscludendonc il Litodesmio, e Ic Angolate. Rc- sterebbe qualchc dubbio per il generc Odontella attesa la mancanza di areolamcnto del guscio. II Tripodisco poi re- stcrcbbe intcrmedio fra quel gruppo c le Coscinodiscee. — 20i — Inlieranicnte cscliisc finalmcntc nc Stirohljcro, ;> mio cre- dere, Ic Allinisccc. La intern Irilni dclle Areolate ( Disciformi, Appcmli- colatc ) sarebbe cosi ridolta ai trc soli gnippi ( Coscino- discee, TripoJiscco, Biddulficc), ai (|iiali realmcnte conipelc quclla deiiomina/.iono. K qui iion possiaino a inciu) di ad- diirre alcunc considcrazioni sulla organica condizionc chc vi d;\ originc. Nelle Biildiilficc la slruttura del gnscio scm- bra evidcFileincMte cellulosa. Nolle Coscinodiscce la ave- vaino supposta tale dictro ai fenomenl ottici chc prcscnta, ed il confronlo conferma (iiiclla supposizionc. Confron- tando ora la tribu dcllc areolate colic preccdcnli solto que- sto punto di vista, cd indipcndenlcmcnte dalla natura ani- nialc 0 vegetale dolle Diulomec considerate nnicamcntc come esseri organici, ci troviamo ridolti nccessariamcnle ad un dilemma. 0 il gnscio dcMe areolate ha nna strut- tura afialto diversa da qiicUo dclle altrc Diatonicc, o il guscio di queste ha pure una struttura composta, che sfugge all' occbio, ancbe armato del piu possenli niezzi d' ingrandimento, atlcsa la minntczza e tenuita dellc parti elementari. Alcuno forse intenderebbe cliidcre la qnestio- ne ammettcndo die (juel guscio altro non sia che un prodotlo di secrezioiio. Ma, oltre che i prodotli dclle se- crczioni sono cssi pure vivenli, cioc organizzati e suscet- tibili di iilteriori modificazioni organiche loro proprle, come superiormentc accennaramo, in qualuntiue modo e necessario amnjeltcre una organizzazionc particolare nell' organo sceernentc perche i suoi prodotli assumano con- figurazione c tessitura particolare. Sia dunciuc che s' in- tenda limitato il polcrc vitale ed organico alia sola so- stanza mollc od csteso anchc alia solida, vlene ad csserc pur scmpre la stcssa cosa, particolarita cioe di organiz- -^ L>or) — zazione. La dinTercnza si riducc tulta alia costituzione inolle 0 solida, ne l)S — Tabellaric*, esscndo assolulamcnte falso il carattcrc dell'a- pcrliira mediana dato coiuc distiiUivo dolla scconda, colla so|Kira/.ione del iijenoro Tcrpsinoi' (\n:\\ tipo disliuto; il tra- sporlo dcllc Coscinodiscce c probabilnicntc dclle Tripodi- sccc fra Ic Mclosiroc; I'apr'^ruppamcnto dclle tre famigiie Angulifcrc, BidduHlcc c Angolalc, cscludcndone conic iiicerto il Lilodcsmio c lasciandovi il gencrc Odontella chc dimo- stra ralTinila dciriiilcro p;ruppo colic Mclosircc; finalmcntc la dccisa scparazioiic dcllc Attinisccc da tuttc Ic altrc Dla- tomee. Amniessi qncs ti nuitamcnti c conccssa lulta la eslen- sionc al principio di n(;ii accordarc assoliito valorc ad al- cun carattcrc prcso isolatamcntc, Ic Dialomee si dividereb- bcro in due sc/.ioni : le Attinisccc c !e altre tuttc che si potrcbbcro coniprendcrc col nonic di loricate, a mcno che non si riconosccsse che le prime non hanno realmcnte al- cun Icgamc di parcntcia colic sccondc, da qucllo in fuori dclia natura silicca del dermoschclctro. iXclle loricate sareb- be subito a separarsi il generc Terpsinoc dagli altri tutti, i quali potrcbbcro ridursi in olio sole famiglie: i. Eunozicc, 2. Fragiliiricc (riuncndovi le Mcridiec, le Striatcllce e le Tabellariee ), 5. Melosirec (comprcsc le Coscinodiscce, le Tripodisccc, le Anguliferc, le Biddulficc e le Angolate ), 4. Cocconoitlcc, 5. Acnantce, G. Cimbcllcc, 7. Naviculcc (con tuttc Ic Surircllcc), 8. Gonfoncmcc (in unionc alle Licnioforcc meno il gcnere Licmofora). Qucstc lamiglic poi si potrcbbcro forsc scpararc in due gruppi sccondo die la tcmnogcnesi av- vicne per scmplicc dcduplicazionc (Eunozice, Fragilarice, Naviculce, Gonfoncmcc, Cimbellce c Cocconoidce) o con re- duplicazione (Melosirec c Acnantee). lo non credo per altro che qucsta distinzionc sia cosi csscnzialc come potrebbe ap- parirc, giacchc anchc in qucsto caso mi scmbra che la cvi- — 2UD — dente complicazionc del proccsso nel secondo gruppo ma- niCesli, clie talc (^ pure rpiello iipparcnlcmentc scmplicc del priino. Di falli e pur soiupre ncci'ssario, chc si organizzino Ic due nuovc valve lalerali doi due iiulividui anche rielle pill scm|>!ici Maviculce, c 1' alloiitauaiiicnlo dcllc due [)rcesi- stenti precede sempre !o sdoppianiento. iNoii mi seinbra ipiindi che si possa inticramcntc convenire coiilllircnbcrg in oil) ch'cgli adduce a dislingucrc il proccsso dcllo sdop- piamciilo dalla rigencrazione e daila riproduzione. IVon si puo dire clie nulla manchi 1^ dove apparisce la formazione dclle nuovc valve, e che da essa sia operala la divisionc. La divisione c di lunga niano gia predisposta, c la persistenza dellc due valve esleriori non mi seuibra suHicicntcmente provare , che avvenuta non sia una lotale rigencrazione dei due nuovi individui. Ne alcuno puo dimostrarc, che non avvcnga riassorhiniento di soslanza organica e locale ripri- slinaniento di organizzazione. E poiche Ic nuovc parti che compariscono cangiano essenzialmcnte I'individuo, e punto non appartcngono al suo individuale accrcscimento, come saggiamcnle rilictte i' Ehrcnberg, da cio appunto consc- gue, chc prcviamente abbia cessato di fruire una vita in- dividuale. Sc non temessi di senibrare Iroppo trascenden- tale, io conl'ronterei il progrcssivo sdoppianiento dcllc Dia- tonicc col successive sviluppo della gemma terminale delle Sertularicc. Essa si sdop[)ia in due orgaiiismi, chc in di- niensioni niinori potrcbbcro apparire pressochc uguali; ma uno di essi gode vita individuale, I' altro invecc ulterior- niente si sdoppia e cosi indefinitamente. Per cio chc spctta e al rango cd al posto daaccordarsi allc Diatoniec nella classificaziooe zoologica, risulta dalle osscrvazioni fin qui raccolte nulla [loler.si asserire
  • cssuno ijuindi avrebbe dirillo di conlraddire alia r. 27 — 210 — i)|iiiii(iiie aulorevolissima tlcll'Elirenlierg, die 1« ascrivc alia classe (Icgl'infusorii poligastrici {\). Scliiiirit/icnti. Alia jJiKj. 4i. Senza cntrarc nella polemlca, pure per diiuostrare la graiulc sliina die profcssiamo al Kiitzing, creclianio ncccssario aggiungcre qiialche parola, afTinche non serabri o che voglianio cludcre la queslione, o che non facciamo calcolo delle ragioiii di (luell'esimio antorc. » Non >•> csistono in natura netti [scharfe) confini (ra Ic specie, le » class! e i rcgni, e I'averli teoricamente ammessi condusse » a rigiiardar como piante alcunc forme animali inferiori.. " 0 come animali alcunc forme vegetali. La fissazione dci »> confini fra i duo rcgnl organici e tuttora un problema. " Dove cssere csclusa ogni metafisica dailo studio della na- » tura, nel quale non si puo progredirc che per la via em- -•' pirica, e quindi dobbiamo attenerci a quanlo si vede, si (i) Keceiileniente pubblici) il Kutzing (Bolanisihe Zeitung 3 aprile )8'(6, 11.'^ i4 pag. i'\'^ alcunc nuove Diatouiec scoperle dal r?iel)isson a talaise. L'n Acnantidio, un Gonlbiicina, due Naviculo, una Ceialoncis, duu Sincdie c un uuovo geneie appailenenle alia fainiglia delle Striatcllec: PLEVRODESMivit. (i Trichoma arliculalum fasciapforme. Artictili plain •■ saepc geimnaii, /asciti traiisierstili nieJia hyalina niiuni,i:v sulcis loiigilit- X diiialibus, obsolete pnnctalis {j}crf>raus?) costali; costis rii^alosis ». E cosi coriiplelalo il numcio dci seltantadue gcncri pioposli (nella prc- redenle enumerazionc il Kutzing ontlse per criore il numcro 4y), e recato ad ollre ollorcnlo ((ucIId dellr .specie. {Nrla pnsleriore). — 2\i — » osscrva e si coinprcnde. " Qucsli pensieri esprcssi dal Kiilzin^ [I'cbcr die yera'a7idlunrj di-r Infitsorlc?) in nif- dn-e Ahjtnformen: Vorn'orl) sono pienanicnlc lo;»ici. Ma non (' legittima la conseguenza che I' aulore stesso ne de- duce, doversi amnicUcre un punto cotmine di partcnza per i due regni. Se e assurdo I' animettere risoluto il problcma posilivaincnlc, lo 6 altrettanlo 1" ammeltcrlo deciso negati- vamentc. Lc contraddizioni, allc quali cgli acccnna, come prodolte dalla falsa supposizionc della csisteiiza di un limi- te fra i due regni, appartengono agli autorl o ai libri e non alia scienza. L' esempio stesso dei cigli vibratili della Suri- rella Gemma (Ehrcnhcrg) c dclle spore della f'uuclicria clavata (Unger) ha la sua risposta nellc osservazioni di Siebold. Tulte le osservazioni sulla niobilila degli sporidii delle Alghe inferiori, delle spore dclle A'aucherie, dei zoosper- rai degli Sfagni, dclle Care, delle Marchanzic, delle Fclci e pcrfino delle Fucacec altro non diniostrano se non che gli csscri vegetali, in cerli sladii del loro sviluppo ed in certe conJizioni, godono essi pure di una mobilita che siniula la animale. Che la complicata organizzazione animalc scoperta dall'Ehrenberg in niolli de'suoi infusorii poligastrici non sia riconoscibilc in alcuni, che per analogia si ascrivono al- ia classe mcdesiina, e un falto positive: lua da cio punto non deriva, che si debbano o riguardar come aniraali quegli sporidii c spore di alghe, che, oUrc al niancare di quella organizzazione, nianifcstano poi col loro successive svilup- po la evidentc natura vegelale, o negare animalit^ agli allri esseri nei quali esistc (juella complicata organizzazione. L;> raolliplicazione per divisioue, o con altre parole la temno- genesi, non c esclusiva degli animali, come credeva I'Ehren- berg. A buon dirilto la si amuiclte anche nei vegetali. Ma il processo organico pel quale essa si compie e poi lo stesso o I O _ nci due regni V Se il cirattcrc coosiderato nclla sua genera- lita lion puo servirc all.i di'^tin/.ionc, iiltro iion no doriva se non die la nocessita di sludii iiltcriori per rilcvarnc Ic par- ticolarita. I Closlerii e le Dcsmidice sono in -iijencrale piantc c non aniniali. i\elIo statu altiiale della scicnza siamo obhli- g.iii ad ainmcltcrc qiicsta proposizione. La strultura orga- nica, i fenoincni I'lsiologici, la storia dello sviluppn, i mate- ii.ili cliiinici ciit' C()ntenu;on(), nianifestano in (piegli esscri porfetta corrispondenza con allri, chc solto lulli i loro a- spetli si coniprcndono nel concetto astralto di pianla. Cio invece cij'cssi prescntano di conuine cogli esscri cvidcnle- ntontc animali non e chc una apparcnza o tulto al piu una somiglianza di forme estoriori. Ehrenberg si illuse sn (juclla apparcnza, e guidato da quella fallace somiglianza, credctte scoprire ancho nolle Dcsmidice quelle mcdesime parlicolariti organichc chc dimostrano 1' animalita di altri esscri. Cosa se nc deve dedurrc? Chc anche il piu accurate osscrvalore e r uomo di gcnio possono crrare. Nc cio polra mai scemar- nc il mcrito, o renderc nicno im[)ortanti i bcncfizii ch'cgli rese alia scicnza. 11 danno non ridondercbbe che su colore, i (juali schivi a!l;i fatica dcll'osservare, si acconlcnlano dolla autorita del maestro e nc abbracciano indifTcrcntemcnte cosi le vere scopcrte come gli errori. Grazic al ciclo l' epo- ca dell' autorita e traniontala, e chi vi si aggioga erri pure con pace, chc per (picsto la scicnza non avanzera nieno, cJ anzi da (luegli errori stcssi essa potra trarre vantaggio. Dallo studio dellc Dcsmidice e dal loro confronto cogli ani- mali dcrivarono gia nozioni prcziose sulla inlima struttura dci vegctali. Le bcllissime osscrvazioni di Flotow sull'esscrc da lui denominato JlaeMalococcus phrvialis sembrano diniostrar- — 215 — nc la natnra aniiiialc. Ke la com[)arsa di alcunc alglic ( ilic- tro ic fif^uic giiuiicate ilal Kiilzing Ulothrix tenerrima, U. tenuissima, Gloeodictyon viride ccc. ) ncl vaso ovc da (|ual- chc tempo triaccNa immcrso nell' ac(|iia il pretoso Emato- cocco, dopo qualtordici incsi di discccamcnlo, piio cciia- mcnlc diniostrarc ch'essc rapprcscntassL-ro uoo stadio di- verse di csislcnza di (picl medcsimo csscrc. Sc cio fosse converrebijc dediirnc, die, a nuilgrado di lullc Ic apparcnze di animalitA, qiiell'Kmalococco rcalmcnte allro non era chc il germe di (luellc alglic c ijuindi vcgetale. A quesla conclusione appunto guidano le ancora piii esatte e preziose osservazioni del Kiilzing sulla melamorfosi della Microglcna tnonadhiu in I'lolhrix zonata e del Chln- midoino7ias Vulviscnliai in Shjgeodoniiim stellare. Potreb- be taluno mnovcrc il dubbio, che i globicini, dai quali si svilupparono i (ili di Sligcoclonio, non fossero precisanicnle quelli stessi clie [)rim;i si nuiovevano, aveano il punlo lossoe I'appendicc cigliare; ed invecc o vi fossero previainentc me- scolali, c per la somiglianza neircslcrno aspetto con quelli si confondessero, o fossero solo postcriormente comparsi. Ma animcsso anche chc si trattasse assolulamentc dell'es- serc riguardalo dagli autori conic aniniale c deuominato ChIa7>iido}/io7iax, e chc [irccisamcntc da csso traesse la sua originc lo Sligcoclonio, le conclusioni di qucsto falto dcvo- no ridnrsi allc segucnli>: godcrc i gcrnii dcllo Sligcoclonio di movinieuli simili agli aniniali; cssere essi fornili di un pun- to rosso simile air occhio degl' infusorii; avere anche tal- volla un ciglio tcrminale; lal allra un' area diafana od una apertura colla (juale si fissano per vegctarc ; e il crc- dulo C/i/ifw/doMorms Fu/r/sruli/x allro non cssere chc il germe dello Sligcoclonio. In quanto agli allri organismi si animali che vcgctali ( Telraxporn, Palmella bnfn-n'ides, — L>|.i ~ Protococcus, Gyges, Vmidorhiu, Monas, Glococapsa ccc), chc scinl)rano avcrc del pari originc dal mcclesimo Claiiii- (lomonadc, lo stcsso Kiilzing si limita ad accennarlc come somiglianza di forme. Giiistamcntc distingue il nostro autorc i due mclodi impicgali iiello studio dcgli esseri organici : o si consideri- no gii\ completameiite sviluppati (Ijinneo) o iiel succcssivo loro sviluppo (Goethe). Le defmizioni del primo dcrivaiio da da una sintcsi cmpirica; che pcro altro non possano cs- serc chc arbitraric, in quanto che ncssun concetto cmpiri- co puo esscre definito, io non lo accordo, giacche mi scm- bra che nulla di piii noi possiamo sapcre di quanto ci viene dai sensi, e credo anzi arbitraric tuttc quelle dcfinizioni che non sono logicamenlc cmpirichc. La storia del succcssivo sviluppo di un esscre si avvicina di piu alia vera idea chc cc nc dobbiamo formarc, non perch6 quclla idea sia assolu- ta, chc nulla vi puo essere in natura di assoluto per noi che facciamo parte della natura stessa, ma perche il concetto chcciformiamo di una cosa c tanto meno incompleto quanto pill numerosi sono gli aspetti sotto ai quali la considcriamo. Ed anchc nell' csanie dei succcssivi stadii di sviluppo s' in- cianipa scmprc nell' arbitrarielA, perche il tempo non ha iutcrruzioni, e sotto a questo riguardo la imperfczione e insita alia nostra natura, perche manchiamo di misura per Ic frazioni in cui naturalmcnte dividesi cosi il tempo como lo spazio. E giusto il dire che proccder si dove alio studio della natura indipendentementc ed astrazion falta da ogni pre- concetta idea, unicamentc allcndendo ai fenomeni ; ma e pur neccssario collcgar quest! fenomeni fra loro, parago- narli, rilcvare cosa abbiano di comunc, cosa di diverso, e sa- lire cosi gradatamente alia sintcsi. Ogni idea metafisica po- — 215 — sla a priori per base di una dottrina c necessariameote ar- bitrariii. La sintesi invece logicainentc cseguita e preccdula dall' analisi dei singoli falti, die serapre ci si presentano composli cd incompieti, guida con sicurezza al consegui- mento della scicn/a. Potr;^ csscrvi crrore nella osservazio- ne 0 nclla dcdiizionc, non niai nel nictodo. Quando il Kiitzing combatlendo il principio dclla esi- stenza di un liiuite preciso fra 1' nnimale c la pianta, stabi- lisce invece non esislcrc un tal iiniitc, altro non fa che so- sliiuirc un principio metafisico ad un altro, e si allonlana quindi dalle niassimc da lui stesso poco prima stabilite. Quando dinioslra che i movimenti, e gli organi merce i quali si cscguiscono non sono esclusivi degli animali, e Ic apparenze di occhio, di stomaco, di bocca si possono pur a- vcre nei vcgetali, combatte di per se stesso la sua teoria dclla duplicc natura animalc e vegetale dell'essereniedesimo. I fatti osscrvati sono prcziosi. Essi dimostrano la in- sussislenza delle note caralteristiche date dagli autori per distinguere gli animali dalle piante. E sia pure che anche ai pill tardi nepoti rimanga impossibile il decidere se al- cuni dali esscri possano o dcbbano comprcndersi nella idea astratta di pianta o in ipieila di animalc, cio non varra certamente a confondcre quelle due idee, perchc di loro natura empirichc c percio, relative bensi, nia uon arbitraric. La piu importanle forsc delle osservazioni del Kiitzing rclativamcntc a (piesto argomento e quella dei diversi fe- nomcni vitali ofTcrli dai piu semplici vcgetali, secondo che in essi prcvale la estcrna niciubrana gclinea (cellulosa)o quella interna die egli chiama amilidea, cd e I'otricello pri- niilivo (di sostanza quatcrnaria azotata ) di Mohl. In que- slo secondo caso si hanno i movimenti, e i cigli merce i quali si opcrann. Gli sporidii e non vascolare o fibrosa. E poi simile ai prodolli di se- » crezionc, die abbondano di cellule nucleate, non allun- )•> gate in fibre, ne sviluppate in canali^ ma con la dif- » ferenza, in parte derivata dal contalto dell' aria, in j> parte dall' azione dei vasi assorbenti, che ipicsta esterna »> sccrezione manca di liquido clomentare che tenga le r. 28 — 218 — " cellule disgrcgale, nuolanii e rigonfio; c risulta qiiindi '> (li sole cellule a>vicinate, compresse e ilispostc in istrati " inolleplici e sovrapposli. .Mi Iciigo ilunquc di mezzo " tra quelli die chiamano l' cpidcrmidc soslanza inorga- •' nica e morta, e quelli, chc la vogliono csistcnlc per sc " e viva di propria vita. Kssa ha per nie una organizza- » zione c quindi una vita, ma di ordinc basso, cd e in- " sicme prodollo di sccrezionc d' altro piii nobilc c com- » plicato elemcnlo del corpo sul quale e stesa. Qual 6 " questo elemcnlo generalore ? Neccssaria ricerca, impor- " tanlo lion menu cho curiosa c per il fisiologo e per il " medico curante. Questo elemento forma parte sicuramen- " Ic (Iclla mcmbrana legumcntarca, di cui Tepiilermide co- » stituisce I' ultimo slrato ed il vclamento piii superficialc. " Noil credo possa esserlo il follicolo o la cripta ; perch^ '> quesli piccoli organi danno muco, olio o cerumc, un li- » quiiJo insomnia atto a lubricarc ma non ad organizzarsi, " susccttibile di accumulainento ma non di concrezlone ; " perchi' una volta coperli di cpidcrmidc, non si saprebbc » conccpire conic Ic loro aperture potcssero ancora escer- >' nere insicmc scgo od altro liquldo qualunque; pcrche, » tanlo se si parii della cute come delle mucosc, la epl- '» dcrmide scarseggia dov'essi spesseggiano, cd invcce essa " prescnta la massima grossezza eve sono rari o nulli, co- » nic nclla palnia ddla niano e nella pianta del piede ; fi- " nalmcntc pcrclic moltissimc volte sotto i morbosi aumenli " della cpidcrmidc non si trovano per nulla discostati i fol- » licoli dalla loro condizionc naluralc. lo credo invcce cbe " I'organo produttorc della epiJermide, almeno nclla mag- j' gioril;^ dci luoglii e ncl piu dei casi,sia la papilla, la quale >' e troppo licca in vasi di ogni specie per potcria credere » alicna da ogni ufficio di sccrezionc. E vcramcnte si osscr- - 219 — » va, che vicinan/a ai nalnrali orifizii del corpo. Secondo poi che »i inscgnano i piii reccnli cultori di notomia patologica, e r> specialmenle il Prof. Rokitansky, I' i[)ertroria dellc pa- jj pille si trova sotto I' epidermide addcnsata nelle piii « sviluppate iltiosi c ncllc verriichc volgari. Tutti gli accn- » miilamcnti di epidermide, clic banno forma di squame, " sorgono semprc sopra papille sviluppatc in forma di ci- " lindri, di villi, di rami. Secondo Cruveilhicr anchc le corna M accidcntali sono un morboso prodotto delle papille del " derma, frequcnli cd aggruppate in corpo papillarc. Per >» allro relativamente ai peli di fisiologica e di prcterna- j> turale comparsa, non cbe allc corna, che sembrano seni- « pre formate daU'agglutinamento di peli , e d'uopo riflct- » terc che, come riescono composti di due diversi dementi, " un csterno astuccio di natura cpidermica ed una midolla » oleosa di svariato colore, cosi concorrono alia loro for- " mazione c le papille ed i follicoli. Appunto nella loro ac- « cidcntale o patologica produzione si trovano in diverso " inodo alterali c quelle e questl. » Iliguardo alia organizzazione delle ossa, se rimane an- cora dubbiosa la prcsenza di particclle saline mineralogi- camente deposte nelle pareti dei corpuscoli ossei, e per altro dimoslrato, che, e nelle molteplici laminelle concen- — 2L'0 — Iridic, che cosiituiscono Ic parcli tici canalclti ossei, c noi ttibuli iMggianti chc le atlr.iversano, c nci cor|uiscoli ossci stcssi, la soslanza calcarc c ncUc conJizioni incdesimc cJclla prolcina, alia (jualc si trova intimamcnlc unita. Recent! osservazioni hanno jnire diiriostrato cio che ragione\olnicnte si supponcva del giiscio dellc conchiglic, il (juale ha una slriittuia dccisnnicntc ccllularc, poiche la calcc insien\c alia protcioa costituisco le pareti di quelle cellule. Lo stesso sappiaino pure csserc della silice nella epl- derniide dcllc graniignc e dcgli cquiscli, c della calcc nelle Corallincc e in allrc alghc marine. Alia parj. 48. " La dcscriziono fisica del niondo, saggia- » mcntc liniitata alia realt;^, rimanc stranicra agli oscuri " principii di una sloria degli organismi, non per limidezza, " ma per la iialiira slcssa del suo soggctto c dc' suoi con- " (ini. Pcro la descrizione fisica del niondo dcve anche nota- " re chc nella corleccia inorganica della terra sono con- " tcnuli quel matcriali stcssi che cosiituiscono la trama » degli organ! animali c vegetali. Essa insegna chc in qiie- » sli come in cpiella agiscono (juellc stcssc forze chc opc- '• rano le comhinazioni e Ic decomposizioni della materia, e " la consolidano o rendono fluida nei tcssuti organici : in " cio solo diverse, che agiscono allora solto condizioni an- 5> cora poco conosciute, chc si comprendono solto la vaga " denoniioazione di forze vitali, e si aggruppano sistemali- " camente sccondo analogic piu o mcno felicemente in- " travedutc. « E quindi una neccssilA qnclla Icndcnza della nostra " mcntc alia invcsligazionc della nalura, per cui seguianio » i fcnomcni fisici stdia terra fino alio sviluppo dellc forme — 22< — " vegotali e alio sponlanco movimerUo (Jell'organismo aiii- " male. " ( lIi////bolJl, Cosff/nx, pay. .107 ). y/ZAz/^/y. -iO-Quellofra ircceiiti clic Iratlocon maggiorc profondita clei confini fia i due rcgni org.inici, mi sembra csscrc il Nagcli ( L'tber die gcgentvartige Aiif(jah( tier Na- lurgcsrhichte, inshcsondrrc drr Bolanik. II, Tli. Zeitichr. fur xvisucnschalllichc Bolanik. II, Ilcft. 1S43 ). !\Ia auchc al caraltcrc diderenziale da liii fissato della incmbraoa cel- Iiilarc Iprnaria ncl vcgelale, (juiitcrnai'ia ncU'aniinalc si puo obbicllarc: 1' olricclio primilivo della cellula vpgctale per- nianenle nolle alglic ( ainilidca di Kulzing ), c forse alle volte non accoinpagnato npppurc d;illa nienjbrana ternaria (ge- linea di Kiit/Jng), il ijtiale, come il nuclco, ciii scmprc e connesso, coiista di sostanza qiiaternaria azotata; il coin- pcnetrarsi la cellulosa slcssa di materia iiitrogcnala ( Payeo, Kiitzing ) ; fmalmcnte la prescnza di una copiosa sostanza ternaria isomera all'aniido neH'organizzazione di esseri ani- mali ( Schmiilt, Loi-vig, Uollikcr ). II pcnsiero del Nageli, cbe la causa prima della sensibilila c mobilila animalc ri- sicda in qiiella caratteristica (iiialil;\ (quaternaria, azotata ) della parctc cclhilare, scmbra confermato dalle preziose osservazioni surrifcrite del Kiilziiig riguardo alia niobilitA delle alghe infcriori, degli sporidii, dclle spore, degli spi- rilli. Ma qnando anclic si ammctla qucsta idea, dai falti fi- nora conosciuti non si potra dcdurre che il seguente prin- cipio. Lc cellule vcgetali primordiali ( otricello primordiale, interno o nudo ) hanno al pari delle aniniali la parete co- slituila di sostanza (Hiaternaria azotata, e possedono una mobilita simile alia animnle. Rim.mgono per altro dcllc dif- fercnzc materiali nel contcnulo. Ma se anclie cio non fosse, anche se la osservazione non potcssc rilevare fra i primor- OOC2 (lii dei due regiii ;ilciin;i niatcri.ile dilTcrouz;i, ncssiino sa- rchbe per ci6 autorizzato a sostcnerc, cl>o (|H(*lla diirorcii- r.i\ non csista. Qiiamlo coiifronlianio fra loro i priinordii dcllc piantc o qiiclli dcgli animali, troviamo noi material! difTercnzc, che giustifichino quelle prcssoch6 infinite varielA di forme e di organizzazionc clie col succcssivo svilnppo rcaimenlc consoguono? E necessario ripctero, chc i nostri scnsi lianno un limite, e se noi vogliamo colla forza dclla indiizionc S|M(>gcrci oltrc a quel confine, non possiamo far- lo altrinicnti cho sulTappoggio di altri (atli csattamcnlc os- servati. Approfittando dei casi ove la portata dei sensi giun- gc piu innanzi, possiamo argomcnlare di (luclli ove e piii circoscrilla. Cosi riguardo ai primordii dcgli esscri organi- ci I'osservazionc del succcssivo loro sviluppo dimostra die, quando anchc in quei primordii non si manifeslino ai nostri sensi nialcriali dilTcrcnzc, pure esse vi csistono. Dobbiamo poi in ogni maniera essere sommamentc cauti nel dedurre cosa alcuna da (juellc osservazioni, clio senibrano dimostrare I'animaliti^ dei gcrmi vegetali, anche se cseguitc con molta esatlezza, in quanto die sc ne posso- no ad esse contrapporre altredi esattezza almeno eguale chc le contraddicono. Tali sono appunto quelle del Nagcli salla sua Conferva rj I ovie rata var. marina, e sulla Achlya proli- fera. Nclla prima spccialmenle egli pote seguire lo sviluppo cntofito del Bnho viridis, die ad una certa cpoca si rende pressochc eguale agll sporidii, ma punto non partccipa ai successivi mutamenti da essi ofi'erti nel la lore germinazione. Alia pag. 30. Lo stesso Niigcli opportunamentc rac- colse quanto spetla ai mo\imcnti vegetali. La prima sciie di movimenti 6 quella die intimamente si coUega aU'accrc- scimenlo, c riguardo ad essa mancliiamo dl dati sufiicienti — 2^3 — per istabilirc una generulo differenza fra i due rcgui orjja- nici. La scconda e rifcribile alia diversa posizione chc as- suinono i varii or^ani delle piaiite solto I azione degli eslcrni agcnli, e (|uesti rnovimciili si spiegano coll'accu- niulamento dci sacchi da cpicgli agcnti provocato in de- icrminali tcssuti, c colla clasticita dolla incnibraiia cclliilare. Anclie i niovimeiiti delle singole parti di ccrti organi soiio mcccanicainciito pro Jolti dal diseccamenlo od inlurgidimen- to dci varii tcssuti. !\Ia la questione riiuane ancora prcssochc uella sua inlcgrita rispctto alia locoinozionc delle alghe in- feriori, dcgli sporidii, delle spore e degli spiriili. La inipul- sione cagionata datia endosniosi ed esosmosi ha certamente gran parte in (juei fen:)mcni; ma, se altro non fosse, riniane it falto dci cigli vibralili, die scinbrano prender parte u ipiei niovinienti. Jlla par/.h^l. il Frotococco e la Gregarina sono gli csseri cbe presentano alio stato pcrinanente la maggiorc scni|)licit;^. Bcnche fino dal 1842 io abbia limitato il gencre Frolocuccus a quel soli esscri vegetali die offrono realmen- le la inaggior possibilc scniplicita, pure gli autori, ed in particolare il Kiitzing, continuano ad ascrivervi S()ecie, la cui organizzazionc e piu compiicata; iie [)rovicne quindi confusione ogni qualvolta si cita (|ueiresempio di organica scu)plicita. Io non animcllo nel gencre Protococco se non quei vegetali che sono, rclativamente ainicno ai nostri mezzi di osservazione, ridolti ad una semplice ccllula, Giunta I'cpo- ca della riproduzionc, o sia riassorbita o si laceri la parete di quclla ccllula, il contcnulo di essa si versa aU'esterno, e vi compariscono i priniordii dei nuovi individui, chc non sono gianiniai discernibili in grcmbo alia ccllula materna. I-o OO J. sviliip|)o (lei nuo\i individui ha principio iiivecc iiolla cel- liil.i inatric.ile nci Clorococchi e nei,'li Ein;it()coccIii. II geiiore Ginjarina c stalo [)iO|)()Slo dal Diifoiir od egregiamcnle dcscrillo da Siehold. II Kdlliker ne csamino sei specie {Die Le/irv von drr thierisclien Zcl/c Zcitschr. fiir tv/.\'.scfisc/ia/'//. Jiofan. II. IleO. p. 4(i). Sono sen)plicr collule cuotenciili minulissimi granelli, goccioline di grasso c una vcscichetla ccntralo plena di un liquido trasparcnlo con qu.dche gocciolinu oleosa e un micleo oscuro rotoiido. Si imiovono incrce 1' cspaiisione e la contrazione dclla parete celliilare. La loro ri|)roduzione si cffettiia per formazioiie cclliilarc endogena. 11 contenuto si separa in due porzioni globose, chc si accuniulano intoino a due vesciclielte nu- cleari nuovamente comparse, si forniano le membrane in- lorno ai due globuli, e si hanno cosi Ic sue cellule filiali, die, dope la ridissolu/.ione della ccllula malricale, si separa- no e cominciano a Iruire della loro vila individuale. L' au- tore stesso sospelta che alcunc specie di Bobo, Monas, Spi- rilliau. Vibrio etc. possano ugualinente spellare a rpiesta nuova famiglia di bifusorii unicdlulari, ma non si hanno dirette osservazioni che lo dimostrino. Alia pag. 35. Raccoglicndo insieme (pianto fu linora osservalo intorno all.i prima origine delle cellule, il concet- to chc ce nc possiamo formare c il scguente. I primi ele- menli organici chc ci e dato vedere , sono i cosi delti gra- nelli cicmentari ncgli animali, granelli mucosi nelle piante. Sono minutissimi corpuscoli solidi di soslanza ipiatcrnaria azolala, suscetlibili di accrescimento, ma non di moltiplica- zionc ne di ultcriore sviluppo. Framezzo a quesli compa- riscono nellc piante i nucleoli. Intorno ad ogni nucleolo si adunano i granelli mucosi, formandovi una specie di cortec- — 225 — cia. II corpo chc nc risulla ('• iin nucleo, ossia iin ciloblaslo. Inlorno ad csso coinparisce ima mciubranclla pure di so- stanza (|uatcrnai'ia azolala, cd c il cosi dello otricello pri- mitivo. Sulla cstcrna supcrficic di questo si organizza allora la mcinbrana di soslanza Icrnaria non azotata, cd c la vera parctc cellularc, che sola sussistc anclie dopo la scomparsa dt'H'olricollo primitivo c del nucleo. Qualuu'|ue sia il modo in cui avviene la comparsa dellc iiuove cellule, si puo asse- rirc con fondanienlo essere scmpre costante la previa for- niazionc del nucleo , sussogucnle all' otricello priniilivo e conscguentc della parcte cellulare. Le incertezze e le varieti si riferiscono alia prima formazione del nucleo, al contenulo die rimane iinprigionalo o successivamentc si I'orma fra il nucleo e l' otricello primitivo, ed al nicc- canismo della formazione della parete cellulare. Sc (|ue- sta origine dellc cellule sia esclusivamente cndogena o possa essere anche esogena, non e ancora deciso. Gli stu- dii recenti sulla formazione del fermenlo ( Hugrocrocis, heptomiius ccc. ) sembrano provare che i soli nuclei, o forse i soli nucleoli possano isolatamente dare origine alle cellule. I grnnclli mucosi sarcbbcro in lal caso stra- nieri alia nuova pianta, e contribuircbbero iinmediatanien- te alia sua formuzionc; i nucleoli ne sarebbero i germi. Ognun vede le difTicolta che s' incontrano in tiueste ricer- che, le cautele che si devono impicgare nol traire deduzioni dai singoli fatti osscrvali, e la necessila di [trogrodire scm- pre dal nolo all' ignoto. Nel dcnominare quindi gli dementi organici die si lianno sott'occhio, non convicnc cominciare da (juello die apparisce il piii scmplice, ma bensi da qudlo che e decisaraente organizzato e chiarameiUe caratlcrizzato. Negli animali ollre ai surriferiti granelli elemcntari so- lidi, si lianno vcscichclle incapaci di ulteriore accrescimcnto V- 29 — 220 - f riproJiizinno. Sono scmplici gocciolinc olcosc incliiusc in uno sliatci'cllo di albuminn coagulata, c si possono simularc anclie arlilicialnicnto. Allrc vcscichcltc sono capaci ili ac- crcscimcnto, iion di moltiplicazionc. Contcngono alhumina li(]uiila 0 una o piu gocciolinc olcosc ; come per csrmpio Ic vcsciclicUo vitelline. IFanno forsc ii loro analogo nci glo- I)nli (li Clorofilla dellc piantc o in (jviclli di amido. 1 nucleoli sono vcscichcltc simili alio [H'cccdcntij sono cosliluiti da un contcnulo di sostanza grassa c da un invo- liicro di protcina. Sono susccllibili di accrcscinicnto c di niolliplica/ionc, c qucsta avvienc per divisionc. La loro originaiia lorniazionc c ancora ignota. I nuclei sono vcsci- clieltc formate da una nicmbrana di alhumina o di fibrina 0 forsc di [)iina conlcnente, oltre al niiclcolo, un liquido alhunnnoso, gocciolinc olcose c granclli clemcntari. La formazionc dei nuclei e lultora arcana, ma semhra di- moslralo chc non possa avvcnire scnza la prccsistenza dei nucleoli. 1 nuclei si moltiplicano cndogenamcntc e conse- guentemenle alia moltiplicazionc dei nucleoli. II contenuto del nucleo si raccoglic intorno ai nucleoli originati dalla divisionc de! nuclcoln primilivo, compariscc il loro parzialc invoglio, c si rcndono lihcri per il riassorhimenlo dclla ve- scichctta malricale. I nuclei non solanicntc sono capaci di uniforme accrescimcnto c di moltiplicazionc, ma suhiscono anclu" mol'.cplici modillcazioni, fra le quali spccinlmcntc la conversionc in fd)re. Lc cellule hanno parele soluhile ncl- Tacido acetico, c (piindi cosiituita da una combinazione di protcina. semplicc o cotnpcnetrala di sostanza cornea, colla, condrina, sali calcarci cc; c contcngono, oltrc al nucleo, acqua, alhumina, grasso, sostanze estraltivc, sali ed altri composti parlicolari nci varii organi. Sia cndngcna od c'ogona la formazionc dcHn ccllula 2'2i aniniiilc*, csso csi^o la prccsislcnza del nucloo, sul quale to- niincia a coinparire la mcmluan;i, olic poco a poco se in' allontana dilatandosi, avvolgendolo c inanlcnerKJoio ado- rente ad tin punto delta interna sua parete. Pill raramcntc avvienc la foiinazionc dclla ccllula in- loino ad un accrvnio di granclli clie inchiudc un niicico ncl suo ccnlro. La soslanza gelalinosa, die avvolgc supcrficial- mcnte V accrvnio, o die insiemc nniscc cd amalgama i gra- nclli, si coagula, per cosi dire, c si consolida in incnibrana cellularc. Qiicsti particolari sono desunli principalincnte dal ci- tato lavoro di Kiillikcr, nel (juale si trova pure una crilica analisi delle tcurldie fisidic e chiniidiCj proposte dagli auto- ri per ispicirare gli addolti fatti. J/ia par/. 5G. Nageli da una ingognosn spiegazione del pcrolu'. la molliplicazione dclle cellule sia semprc endogcna nellc pianle ed anchc csogcna negli aniniali. Egli siippone die la sostanza quaternaria azolata agisca cataliticamente sui matcriali circostanti per delerniinarne I'organizzazione. La parete (juindi ccUuIare degli animali agisce anclie sui matcriali cslracclliilari, mcntre ncl vegetal!, una volta for- niata la lonaca gclinoa tcrnaria, P azione catalilica dclla parte nitrogenata riniane limitata all' interno dclla cellula sicssa. Dohbiamo a Mold la scopcrta dclla previa formazio- nc dcir otriccllo priniitivo, dohbianio a kiitzing la scopcrta di cellule die rimangono perniancntemcnlc limitate a f|ucl- la sola iiionibrana (cosi delta aniilidca), e possiamo cosi Irovare una spiegazione, consona a iiuolla teorica, cd anclic ai fatti recenlemente osscrvati sullo sviluppo del ferniento Quanfo e vcro clic le distinzioni sistcinalidie sono S(Mii[)re snientite dalla natura (piando sono appoggiate alia — L'L'8 — iiKiU'iijIila ilei carallcii |>rosi assolulanjcntc, altrcltaiito e vcro cho Ic loggi j^cnciali non hanno inai cccczioni, die una sola basleroI)I)C a dislriipgorc (juclla gcncralita; c I'appa- rcnza di cccczioni provicnc lialla complicazioiic, solto alia ipialc ci si prcsentano i I'atli della natura, complicazionc cho moltc voile spariscc quando, in luogo dci carattcri as- solutamenle considcrati, si abbiano di mira Ic condlzioni or- ganiclio e Nitali die vi danno oi-igine. .111(1 parj. GO. II Tabascliir delie Baiiibusc, clic »'^ pres- so die inlioramonle fornialo di pura silice, senibra un proJotlo ili scniplicc escrczionc c (juindi di sua natura in- organico. Ma in tulli gli altri casi ovc e nianifcsta la prc- senza delia silice nelle piante, come nella epidermide (Id- le gramigne, ddle palnic e dcgli equiseli, e inncgabile la parte ch' essa prcndc alia formazione della parete ccllulare. IMcritano parlicolarc allcnzionc Ic cellule stomatichc dcgli cciuiscli, e per la silice che conlcngono, e [ler Ic slrie trasversali che offrotio siilla loro faccia interna. Questa so- miglianza col giiscio dcllc Diatomee polrebbe far crctlere, die lo si dovcsse rigiiardarc come uii argomento a soste- nere la vegetalita di (pieslc ultimc. lo non credo dovermi occuparc di una simile obbiezione, che voili solamente av- verlire, pcrche non si credcssc cli' cssa mi fosse o la fin- gessi ignota. Bensi mi sembra imporlante sotto all' altro aspelto, deir 3[)[)arcntc complicazionc cioe die puo assu- nicre la semplicc parole ccllulare compcnotrata dalla silice. Jlla par/. 62. Awieue S[)Csso di coulondcre nclla dc- scrizione delle Diatomee lo valve colic facce. Lc facce sono cgrcgiamente distinto dagli addolti carattcri in primario e sccondaric. iVcllc dcscrizioni mi sembra opportune ammet- — 229 — tere per brcvita la clenominazionc di faccia per Ic primarie, di lato per Ic sceondarie. Mi\ Ic valve non corrispondono sein- pre csaltanicnle allc facce. Lc valve lalcrali non inancano mai, cd alle voile esse sussistono sole come nelle Pissidiciilc c nclle Podosirc. In moltissiini casi poi, e principalmcntc nel- le Acnantce e nolle Melosiree, Ic valve lalcrali si ripiegano 0 si curvano a far parlc dellc facce primarie. Lc valve inveco, che dircllamcnlc corrispondono alle facce primarie, sono raramentc dislinte, c forse anche dove si ha uu canlo aciilo a limilarlc, come nolle .\aviculee, non si puo asserirc die vi sia vera disgiunzione. Nella maggior parle dei casi Ic due facce primarie, e (juindi le valve cor- rispondi.'nti, si fondono in un piano conlinuo con curva ricntranlc. Iinporlantissima poi c la distinzione dclle facce lerminali, cvidenlissime principalmenle nellc Surirellee. Al- lorchc vi sono facce lerminali dislinte, risullano ben limi- tale le facce primarie. Wa esse facce lerminali possono ap- parlenere alle valve primarie come allc secondarie o lalc- rali. Se consitleriamo le Eunozicc, semhra evidente che le cslremila piu o mono acute od otluse apparlengano allc valve lalcrali, e (juindi le due primarie rimangano alTalto disginnlc. IMa nellc Surirellee esse scmbrano invece spet- larc alle primarie, c partccipare con esse al proccsso dello sdoppiamenlo. J/Za parj. G5. Le solide produzioni, che a giiisa di in- completi diaframmi sporgono nella interna cavila delle Bid- diilfic c del la Terpsinoo, apparlengono allc valve lateral!, rs'iilla posso dire delle Climacosfcnic;. ma anche nella Isih- »ii(i nervosa nc abbiamo di consimili quanlunque nieno sviliippale. Mi sembra che vi si possano del pari riferire anche i selli degli Atlinoplichi. Forse per ([uel caraltere — 230 — I.I rcr|)sinoo sarcMu- il.i porrc accanto alio niiidiiirio nrlla faiiiitrlia dollo Mclosiree. La principale loro (liOVroDz.i tlalic viltee la dirozioiic Irasvcrsale an/icli6 longituilinale. Lc \iUe poi appartcngono, oUrcclu'! alle facce, anchc allc valve prima- ric. (^uostc particolarila di slriiUura sono ccrlaiiionlc iin- porlanlissiino, pcrclu' si (lovoragioncvolincnlcainincltcii;clio nbbiano ilirctta currclazionc colla intiina Ol'g;ani/.^a^ione di (lucsli csscri. iMa so consiJcrianio che ncllo stosso gcncrc (Is/lniiin) abhiaino due specie somiglianlissinie fra loro, una dcllo (|ua- li ofTrc costantcmonlc (luegli incomplcti diafrainmi, mcntre I'altra nc o coslantcinente pi-iva, siamoncccssariaincnto cou- dolti ad cscluderc quel carattcrc dulle basi dclla classifica- zionc. J//a par/. G^. La membranclla incolora, che iiisiomc lega lutli gli organ! intern! delle Dialonicc, costiluiscc la parte principale del lorocorpo, come egrcgianiente lo acccn- na in piii luoghi rEhrenhcrg. La sua dialancit;^ impciliscc di vcdcrne I' organizzazione. Sombra in (luclla soslanza siono dircllamonte scavate le vescichello che vide in (pialclie spe- cie r Ehrenberg, e furono da lui crcdutc apparlcnenli agli organ! ses5uali inascbili. La loro dilatazione o contraziono scmbrano piultosio acccnnare ad una funzlone respiraloria. Ugualmcntc scavato !n quella soitanza e senza mombrana propria io credo esserc il tubo, cbc corrc longiludinabnente da una estrcmita all'altra de)Ic Navicule, c rappresenta forsc il loro organo digcrente. Alia pay. -150. Nclla Ccraloneix Fasciola I'Ehrenbcrg descrive e figura una dislinla aperlura mediana ncl ccntro dollc facce latcrali. — 231 — /ilia pay. \ 40. Kiilzing ncWa P/iijcoloi/la germanica as- scgiKi allc Naviculc del IfJicro?/?rf/a pa//idnm,iu\ccc c\\C '^, ;„(lilinca— 0,054'". P'inila la leltura del prof. Mencgliini, I'l. R. Istilu- lo si riducc in adiinanza segrela per Iraltarc tli afTari inlerni. Ginsia (piantu prescrivc 1 articolo 3i del Rego- lainonlu inlerno, cssendo prossimo a compiersi ii pe- riodo di tempo per eiii dura in carica il Vicesegretario, si procede a fare una lerna di tre membri effellivi da essere rassegnala a S. M. I. R, —••©»«« i-i«m«>« ADUTfAWZA DEL GIORItO 29 dicejibue I8i5. II Segrelario legge latto verbale dell'adunanza I. dicembre correnle ch'e approvato. L'Aleneo di Brescia con lettera del 20 otlobre passato fa conoscere il programma che a termini dello slaluto accademico Iia proposto ai dotti di ogni nazio- ne pel premio biennale da conferirsi nel 1847. ^' '^" voro chieslo e un 3Iariuale per le scuole tecnicha-ele- mentari. I concorrenli dovranno: I. Delerminarc i v;iri rami d'insegnamenlo leorico e pr;ilico, tranne il leggcre, lo scriverc e il conleggiare, da somminislrarsi al popolo per lesercizio delle arli e del ino- slicri. slabilirnc rcslcnsione c i liiniti, c additarne io noriiie convenicnti. II. Per I'accenuato insognamento coinpono un nianiia- le inlorno agli clcincnli dcUe arli del discgno, dclla geoine- Iria c did discgno geninctrico, della meccanica, doll.i cliimi- y. 50 — 234 - C.I, ilolla fisic;!, tiolla stoii.i natiiralc o di (luaiU'allro si repii- tasse nccossario: il tuUo applicaln alio arli ed ai iiicslicri. II niaiuialo ilovra osscio nolio varic materie compilalo col nicloilo esposilivo per aforisnii, tla impiiincrsi facilnicn- Ic neirintcllello dci giovancUi, c accoinpa'-Mialo da note ciio vaijliano alio sviliippo lazionalc dcllo varic dolUine. Alia fine poi di ogni traltazionc si dovra porrc una se- rie di inlcrrognzioni che liastino ad csaurire le materie c- sposlc. II Segretario Pasini porge ulteriori ragguagli sul pozzo artesiauo che si sta lorando nel giardino della Reggia di IXapoli, c siill increiiiento della tempcralu- ra osservalo in detlo pozzc, ragguagli desunii da scrit- li inedili del sig. cav. Melloni e del sig. iiig. Cangiano, direllore della Irivellazione. II foro lu principialo all' altezza di 80 palini (melri 20, 97 ) dal livello del mare, c dopo 58 palrni di tcrrcno di alluvione si ha Irovato il Info vidcanico giallo e bigio-vcrdiccio della potenzadi paliui 3 20. AI liifo scguono varii slrati di rocce frammenlarie incj;li iiomini d arte, c possa otionere in ogtii j)ailr il convenicnte sviliippo. L in;j;eL;iKTC Casoni, lascialo di pailare iloi piru- scall ill lorro inlrodolli come rimiircliialori sul Tove- rc, (Iclla loio forma, dclla forza dollo niaccliiiio f^ia adoltale e del punlo il piu opporhmo [ler la loro col- lorazione ccc, cose pioiiamciil'* risolnte dall'aiilore, e lacondo anclic de' lavori die apparlongono al fiume stesso, rernui la sua allcnzione sul progelto della cliiu- sa di scarico per la bocca di Fiumicino, sul proluiiga- nieiiLo degli altiiali giiardiani o nioli csterni alia foce slessa, e sulla llada arlifiziale ossia porto di rilugio da porre diriiDpeUo. Ed in quanio alia cliiusa clie il Cialdi cliiama di spurgo c di scarico, Tingegnere Casoni opina, che ri- fereudosi al flume in istalo d' accpia media ed al ma- re in calma, posto die si abbia qneirostacolo al libero corso dell'acqua, essa in prima rallenlera inano a ma- no la sua iiaturale velocila, quindi s' innalzera per el- iello di espansioDc del gonfiamento fino al punto di li- vello,. ollre ctii succcdera il rigurgilo, poi la (juiele, e finalmente I'acqua del tronco massimo da sopra Capo- due-ranii proronipera tulla nel canale d'Oslia fino al riaprirsi della cbiusa ; al qual punto succederanuo qua- si conlrarii movimenii, c per alcimi istanti I'acqua nel ramo di Fiumicino. per fal modo innalzala, correra con velocila maggiorc di (jiu-lla odicrua. die c di ceu- — 255 — liiiielii 47 P*"''" "liiiiilo secondo, ed assislila da non j^randi ne conlinuali escavi arlifiziali, varra a tener sgonibro quell' alvco dalle nuove dcposizlonl, in die sla a|)pun(o la soinina dcgli cUbtti che si lia prefisso di consoj^uire 1' aulore. Malgrado la sola dislanza di tre miglia da Capo- due-rami a Fiiitniciiio, e la inciiiiazione dell' ajveo eir e di cenlinietri 20 per iniglio, 1 ingegnere Caso- ni, iu forza della cadente e della velocila iniziale, che a! punlo della diversione, come teste si disse, e di ceiitimelri 47 per inimilo secondo, attenendosi alie massime dello Zendrini sui ritardamenti per eflelto di rigurgilo, e siigl' impedimenii clie si fanno al cor- so de' fiiiuii, come pure aile dollrine del Venluroli riguardanti le resistenze locali ed i rigurgiti, opina, che 1* eflicacia di quest' ingegnoso provvedimento della chiusa servira aU'efletto di procurare una maggiore profoudila alia hocca del fiume ed alia foce esleriore, seoza bisogno di ricorrere a modificazione alcuna del parli-acqua ossia passonata a Capo-due-ran)i, riducen- dula in lassatore o pescaia. L'aulore confida appunlo di non do8 — ararc u peicorrere, fingegnere Casoni Iroverebbe III He cosa. clio vi si collocasse uno o due grossi gavi- lelll delti da gegorno, amarrali in terzo, con cate- ne 0 Ire ancorc o corpi raoiii, ad una sola presa, I'ulilita dc'quali, per soccorso de navigli, in sito fo- raneo, ma )iiossini() ad una spiaggia bassa, e percio pericolosa, noii ha bisogno di essere dimoslrata. II lavoro del chiarissinio Cialdi e materia d'uu grosso volume di oltre 35o pagine arricchito di pro- spetli, di ragguagli e di sei tavole, fra le quali una rappreseula la costruzione dell'ancora a vite di Ales- sandro Mitchell e la descrizione grafica del movimenlo delle aequo del Tevcrej in allra si ha delineate Tidro- grafia del nnovo porto Gregoriano ed il progelto di sistemazione della foce di Fiumicinoj in una terza si rappresento la forma e la maniera di costruzione dei frangi-onde galleggianii di Tayler col sistema pel loro ormeggio 3 due oflrono piante e spaccati della pirodra- ga 5 finalmente I'ultima ofTre I'aspelto pittoresco dell' anzidetto nuovo porto di rifugio ossia rada, ed in- sieme da un'idea dell' efficacia e degli effetti dei fran- gi-onde rispcllo al mare in burrasca. Al primo volume ne va dietro un secondo ric- co di oltre 200 note, concernenli vari punti di scien- za, ricche di rrudizionOj e falunc imporlanti per la novila delle narrazioni e per 1 ulilila degli csempi. — 259 — L'ingegoere Casoiii fmisce col lai' voli perche siano favorevolniente accolte, e dopo i coiivenienti sviluppi sollecilainente posfe in eflbllo le proposizio- ni del comineiidutore Cialdi a vanfaggio de naviganli ed a maggior incremcnto dc coimnerci nello Stalo Pontificio. Poscia il niembro eflfettivo prof Bcllavilis pre- senla una scconda parte di quel sue lavoro sull' ope- razione aritmetica, di cui inlraltenne aUra volta I'lsli- tiilo, la quale risolvc le equazioni del terzo grado npl case irreducibile con altreltanta sicurezza e cou tnag- gior coniodita, di quelle che le note formule risolvano il case riducibile. E considcrando, che la dimoslrazione di quella operazione conduce in iiiodo brevissimo ed elementare a tuUa quella parte della teorica delle equa- zioni che e necessaria o giova alia loro risoluzioue, egli crede che sarebbe vantaggioso di esporre questa teorica colla maggior semplicila di cui puo esser su- scetlibile, ed e per tal motivo ch'egli presenta queste nuove ricerche, che si collegano con quelle trattate nella Memoria letta nello scorso marzo. Seinbra al prof. Bellavitis che, generalmente par- lando, non si debba fennarsi a ricercare le radici ra- zionali delle equazioni ; nulladimeno egli mostra come facilmente queste si trovino, anche risparmiando la lunga determinazionc di lulfi i divisori degli ultimi — 2G0 — ifrniiiii, e ila ijuiilclie rcgola anclie per la piu ilinicilo licerca del Tallori razionali del secondo grado. Una licerca mollo ]iiu iinpocfanle, ma anche niol- l(t difficile, e (jiiclia dello radici iinuiaginarie, ossia dei I'll tori reali del secondo grado. Egli crede che il mezzo inigliore sia (jiiello dolla Iripla falsa posiziooe, e per guidare lo successive posizioiii suggerisce la coslrii- zione grufica delle curve di errore. Molli malciuatici si occuparono della decomposi- zione delK; forinulc razionali frazionarie, e vi impie- garoDO anclic il calcolo sublime ; 11 prof. Bellavitis crede che 11 mclodo effettivainente piu comodo sia quelle che si appoggia a principii aflalto elemental!, e eh' egll sviluppa in alcuni esempii numerici. Finila quesla lellura I'lslituto si riduce in adn- nanza segrela per tratlarc di aflfari interni. Si assoggeltano alle deliberazioni dell' Islituto i conti di amminislrazione delle spese gia fatte a lulto novembre i<^4'^3 ^ ^^ quelle da farsi nell'anno pros- simo. Poscia sono elelti a Socil corrispondenti dell'Isli- Inlo i signori : Amici Cav. Gig. Battist.v, di Fireuzc A!VTi>'ORi CoMM. VmcENZo, lU Fivcnze- — 2G1 — BoTTo l*ROF. Giuseppe Domenico, di Torino. Bertoloni Prof. Aktonio, di Bologna. BoNAFOUS Cav. Matteo, di Torino. BuFFVLiM Cav. Maurizio, di lircnze. HuoiVAPAnTE C. L. Principe di Canino, in Roma. Dalle Chiaje Prof. Stefaxo, di Napoli. DucA DI SERRA DI FALco DoMENico, in Palermo. Galluppi Bar. Pasquale, di Napoli. GE?iE Cav. Giuseppe, di Torino. GioRDANi PiETRO, di Pamia, GioRGiM Cav. Gaetano, di Firense. LiNARi Prof. Santi, di Siena. Giulio Prof. Carlo Ignazio, di Torino. Mello'i Cav. Macedonio, in Napoli. MARIA.NINI Cav. Stefano, in Modena. Matteucci Prof. Carlo, di Pisa. Moris Cav. Giacinto, di Torino. MossoTTi Cav. Ottaviaxo Fabrizio, di Pisa. Orioli Prof. Francesco, di CorfH. Paoli Conte Dojiemco, di Pesaro. Pareto Marciiese Lorenzo, di Genova. Parlatore Prof. Filippo, di Firense. PiANciAM Prof. Gio. Battista, di Roma. PiLLA Prof. Leopoldo, di Pisa. PiRiA Prof. Raffaele, di Pisa. Plana Co.mm. Giovanni, di Torino. PucciNOTTi Prof. Francesco, di Pisa. Kepetti Prof. E.mmanuele, di Firenze. Ridolfi Marciiese Cosimo, di Fireuze. Savi Cav. Paolo, di Pisa. ScAcciii Prof. Arcangelo, di Napoli. — 2G2 — SisMONDA Cav. Angelo, di Torino. Spiivola March. Massimiliano, di Genova. TEivoRE Cav. Michele, di Napoli. ToMMASiNi Cav. Giaco.mo, di Paiina. Venturoli Cav. Giuseppe, di Roma. Finalnienle si propone e si ammette iin'aggiunta agli statuli interni per cio die concerne le commissio- ni permanenti. ADUriAIVZA DEL GIORNO 25 GENNAIO 1846. II Segretarlo legge I'alto verbale dell' adunanza 3o noveinbre, ch'e approvalo. Si annunziano i seguenti doni fatli all'I. R. Istiluto. I . Dal membro efiellivo nob. G. Freschi. 1 mtvicri 59 al 42 del giomale intitolato .- L' Amico del Contadino. 2,. Dal socio corrispondenle dott. G. Namias. Giomale per servire ai progressi del I a Patologia e del la Terapeutica, agosto, seltembre e oltobre I8i5. 3. Dal coote Annibale Ranuzzi, Istitutore delliiffi- cio di corrispondcnza geografica in Bologna. — 2G.i — Annuario geogni/ico italiano pel 1815. Bologna, in 8. !\. DjI proi. Giovanni Senimola di Napoli. Breve disamina della Ciaiiorina. Napoli, di pag. 4, in 4. 5. Dal sig. Giovanni Codemo di Treviso. Descrhionc gcor/ra/ica della Monarchia anstriaca, in quadri sinottici. Vcnezia, ^845. 6. Dal sig. Carlo Zamara, direltore delle sciiole ele- mentari in Yicenza, la sua operetta intilolala: Aritmeiica tconco-pratlca. Patlova, 1845, in 8. 7. Dall'ab. Gaetano dott. Sorgalo di Padova. Meworia surjU spcttacoli c suite feste di Padova. Pa- ilova, 18i5, in 8. 8. Dal sig. Giuseppe Caregnato di Padova. De universa vaporis in viis ferratis ct navibus utili- tale. Carniina Alcaica. Patavii, d845. II Segretario partecipa la mancanza a'vivi avve- nuta recentemcnte di duo Socii corrispondenti dell'I. R. Istiliito, il sig. colonncllo rav. Carlo di Birago di- — 2G5 — moranle in Vienna, e mons, Pietro Bettio biblioleca- rio della Marciana. II membro effetlivo ing. JappcUi legge uno scrit- to: Sulla maniera pin economica ell costrulre una galleria sotto un canale od un Jiume. Alcuni dise- gni ed un modcllo sono posti sotto gli occhi dell'Isti- lulo. Con questo suo modo di coslruzione 1' autore non intende d'introdurre alcuna uuova pratica di ar- chilettura idraulica, ma di giovarsi delle pratiche gia in uso ; disponendole pero in un certo ordine, die agevolerebbe alcuni generi di coslrutture, e princi- palmente pei canali e per le gallerie subacquee. Indica poscia come egli intenderebbe di costruire una galleria o viadotlo sotlo un cauale, la cui linea d' acqua fosse p. e. di metri 5o, e die ne dovesse raantenere met. 2, 5o per uso della navigazione. II metodo consisterebbe nello scavare nel fondo del canale ed alia proi'ondita conveuiente, servendosi del cavafango a ruote, la nicchia in cui dovrebbe es- sere costrutla la galleria j nellinfiggere su queslo fon- do il necessario numero di pali, recidendoli coi noti congegni tutti ad un livello ed alia profondila occor- renle-, e nel farvi calare e fermar sopra, direlta da ormeggi, e colic opportune caulele, una zallera imper- mcabile all' acqua, lunga e larga come la galleria, so- — '266 — jiia lii (|iial /allcra nel sciiso ilclla liiiighezza si an- (Irebbc a iiiano a mano costruendo le muraglio di pielrc colle con cemculo di pozzolana, e posoia le vol- te •, cd i lali ininori si chiuderebbero con pareli di legno parimeuli imperraeabili. Cos! si ollerrebbe, col- la progressione del lavoro, la lenla e progressiva sua immersione nelle acque, ed il siio adallaniento sopra la base di pali infitli c recisi gia prcparala. L' aiitore da avverlenze speciali per ogni parle del lavoro, e inelle in fine della memoria alcuni calcoli per dinio- strare la praticabilila e I' econoinia del suo melodo. II membro effettivo cav. Fapanni legge poscia il Prospetto di un'opera che sla conipilando ed e intitola- ta: Istituzioni di Ginrisprudenza Agraria secondo il diritto roinanu e secondo le leggi vigenti nel Regno Lonibardo-f eneto. Dopo accennata la convenienza anzi la necessita di un peculiare codice agrario, in cui sia ordinatamen- te compilalo, chiaramente esposto e ragionevolmen- (e dedotio quanto piio avere relazione cogP interessi dell' agricoltura; dopo riferito quanto a queslo pro- posilo si ha ideato di fare in Francia, od in allre par- ti dEuropa. e ricordalo i lavori eseguiti presso allre naziuni da bencmeriti giurisperiti ed agrononii, che vollero ill qiialche inodo riparare alia inancanza di un forniale rodice agraiio. I' aniore, querelandosi che in — 2G7 — Italia non vi sia iir una raccolfa generale per uii inle- ro stalo, ne parziale per qiialclic provincia, die ne ab- hracci le rispctlive leggi agrarie, si e avvisato di ovvia- re a questa lacuna, c di rorupilaro un opera la quale presenli in un sul corjio lutla la vigenfe legislazione ranipestre. E sicconie il dirilto roniano lii sempre riguar- tlalo qnal diritlo comune di quasi tufte le nazioni in- civilite, e la migliore sorgente da cni si possa Irarre la scienza delle leggi; cosi fa precedere alia esposizio- ne delle leggi agrarie vigenli nel noslro Regno, I'espo- sizione dei priocipii d' equifa e di ragione, che nellc analoghe niaterie servirono di base alle ordinazioiii conteniite ncll' intern corpo del diritto romano. La prima parte del lavoro del cav. Fapanni pre- sentera T intera sforia della Giurisprndenza Agraria divisa in sei epoche principali, e porgera anche la Bi- bliografia degli autori che di questa scienza hanno Irattalo ex-professo. Nella seconda parte, la parte teorica. 1' aulore ha raccolto le regole costituenti la base del diritto geor- gico, die si trovano sparse nell' universo corpo del diritto roniano, e nc ha dedotto i principii della scien- za, disponendoli con qualclie canglamenlo secondo la lecentc opera di Fournel SuIIe legs^l rurali della Francia nel loro ordine naturale. La terza parte, la pratica, deve contenere I espo- _ OG8 — si^ionc dulle leggi agrarie, che suao allualinente in vigore iiel Regno Loiuhardo-Veiieto, ed oltengono |)resso ni)i una parlicolare osservanza. E quesle Icggi o disposizioni, sparse in varii e disparali volimii, sa- ranno coordinate sccondo i principii esposli nella parte teorica, e potranno in cerlo modo suppliie per ora presso di noi alia niancanza di un Codicc rurale. Prima di compierc la finale coordinazionc di lulli i inateriali appronlali per la sua opera, il cav. Fapanni vuole assoggettarnc il Prospelto al giudizio del pubblico, per trarre giovamenlo dagli altrui lumi e consigli. Una lunga esperienza gli ha provalo, che V esatta conoscenza delle vigenli disposizioni preserva da molesti litigi i proprielarii e i coloni, e giova mol- lissimo al miglioraraento morale delle classi agricole. Infine si legge la seguente Memoria del niembro efTellivo conte Scopoli. Sopra due recenti opinioni del sig. Letronne relative alia storia delV Egitlo. Del conte G. Scopoli. II sig. Letronne, giiislamcnte annovcrato fra i migliori archeolbgi niodcrni, pubblico non ha guari nclla Reviic des deux Mondr.s una sua Memoria , cui dicdc il titolo tli Sludii storici sull'antico Egilto; nclla quale memoria — 2G9 — due cose inten(Jc di provarc, I' nun die Ciimbisc c i siioi successor! non (liinncfrgijrouo, qiiiinto fu semprc crcduto, quel con(|uistalo paesc: I' allra die i Greci solto il Farao- ne Psaniniclico diedero un utile impulso a grand! opere idrauliclk' c monumcntali in Egilto. Piacciavi esamlnare nieco sii (piali fonJamenti il dolto francese appoggia gli argomcnti suoi. Camliise fu certamente un principe di carattere vio- lentissinio, fors' anclic perclio fitj da' primi aoni afdilto da cpilessia ; ma non era fuor di senno, ne quando restitui la vedova d' Aniasi al padre, fosse re o uno dei primali di Circno, c cosi il tenne diviso d.igli Egizii; ne allorclie si pro- euro r alleanza degli Arabi, chc gli apersero la via dell' Egitto. Opero contro i deltami dclla patria religionc facen- do ardere il corpo d'Amasi tolto dal suo sepolcro, per ven- dicarsi dell' ingauno soffcrto , quando da quel re inve- cc dcila flglia sua ehbe cpiella d' Apries per moglic, ed offesc pure le Icggi persiane , quando voile sposarc le proprie sorelle. Ad un dcspota tutto e perniesso, cosi il segnarc il cuor d'un fanciullo al suo arco, come il far morire un fratello, sospcttandolo di sc piu forte. Pero il furor di Cambisc non si mostro contro gli Egizii e la propria famiglia e i sudditi, se non se dopo Ic infelici sue spcdizioni in Etiopia, c all' Oasi d' Ammone. Ritornan- do cgli a Memfi, trovo la citt;^ csultante per la scoperta d'unnuovo Api, c crcdcndo (juella pubblica gioia derivante dalle fallite sue imprese, ferisce di sua mano il sacro ani- male, cbe poco dopo sen muore; c fa uccidere i sacerdoli chc il veneravano. Ma osserva Lelronne, chc nulla or;i ci ma- nifesta aver esse atterrali i moDumcnti egizii, o sciolte o guaste le istituzioni religiose c civili del paese. Sappiamo ami che consulto l' oracolo di Buto, il quale gli annun- — L>70 — cio la niorlc in Kcbatana , c presto fodo al valicinio -, avvennc di falto, che pcrisse I'crito dclla pro[iria spada in Kcbalana di Siria. Si conoscc oggi cio die sta scrillo in una specie d'cdicoia sostenuta da una figiira cgi/ia naofora , la quale rapprcscnta un sacerdotc , chc di- ce « come Cambise venne a Sais alia diviria dimora di « Neitli, e al pari di tutti i re presento una ricca offerla » a Neith divina niadro degli Dei principali di Sais, f'a- « cendo tulte le ccrimonic, c instiUiendo la cclehrazionc » dellc libazioni al Signore dell' etcrnita nel tcnipio di » Neith, come i re anleriori ". Qucsto fatto vcramenle non si cond)ina coll' incendio ordinato da Cambise dcllc imagini nei tempii di Vulcano o de' Cabiri; ma osservo io, die quell' incendio non si applico probabilmcnle se non se a quelle imagini, die si portavano periodicamentc so- pra scabelli nelle procession!, come si legge nella celebre iscrizione di Rosetta. II signor Lelronne, in prova che Ic arti cgizie non dis- piacessero a Cambise, riportacomeTolomeoEvcrgete restitui all' Egitto i500 stalue, die il re Persiaim avea trasportatn nelle sue citt^, quando vi mando andie artefici egiziani per innalzare do' palazzi in Persepoli, Susa e allrove. Quelle rapine di cose care al paese, devono naturalmente aver da- le motive al credere, che il figlio di Giro devastate avessc quanto di grande sorgea sulle due rive del Nile, onde Slrabone e Diodoro scrisscro , che uso del ferro c del fuoco per eperarne la rovina ; ma dice il sig. Lelronne, chc I' Egitto non fu mai boschifero, e di selve estesissimc avreb- bcsi abbisognato per calcinarc le arenarie c i granili dei monumcnti faraonici. Nelle rovine di quelli nulla appare che indichi un'ignea distruzione, conservandosi le pittnre stessc, e gli incisi caralleri, i quali doveano soffiire prin- — 271 — cipalmeiilc dalla coiiibiistione. Scnza ferro c senza (uoco, so (>ainl)ise avcssc voluto annienlare of^ni regia o religio- sa memoria ogizia, parmi die avcsse potuto bastare lo smuovcre con cunei hagnali Ic pietrc colossal! ; c pareti e volte precipitavano. E dilFalto con tall cunci si scavarono (Iiielii immcnsi nionoliti, chc si aminiiano tuttora. Ma a sosienere I'opinione {lell'eruclito franccse valor dcvc, a inio avviso, piii d'ogni dato storico di scrittori posteriori ad Krodoto , il politico interesse del persiano Jominatorc, il quale lego a' stioi successori il possesso del- r Egiltn, e non potea cssere cosi pazzo da volerc in poclii nicsi csaurirc per senipre una ininiera di ricchczze pel suo impero. Ed csaurita certamente T avrebbe, se avessc sconvolto (iiiell' ordinc civile c religioso del paese, nel (juale inlimamente collegavasi ogni economico provvedi- inento. Dovea egli sapere del vasto coiumercio degli Egizia- ni coll' intcrno dell' Africa e fuori ; ne i^norava, chc gli Eliopi vicini tenevano avvinti i loro prigiooi con catene d' oro in mancanza d' altri metalli, ond' e chiaro che voile inovore guerra ad essi per solo desio di rapina, desiderio di cui gli slessi Etiopi si avvidcro. Dario I, die regno dopo Cambisc, lii non solo favore- vole agli Egizii, ma nc protcsse il culto a segno, die giunto a I\Ionili ofTri cento talenti d' oro a chi avesse trovato un allro Api in luogo del defnnto poco prima. Dario ebbe pero il titolo di divino dai saccrdoti, c gli si dcvono magnifiche costriizioni nclla grande Oasi, come I'altcsta il suo nomc in molte di esse scoljiito. Sul finire del regno di Dario vi lu una sollevazionc in Egitto, cbc Sersc domo prestamanlc, mandando governa- tore del paese suo fratcllo Aclicmcnc ;. sc non die dopo la batlaglia di Salamina. sparsasi la voce della morte del re, 272 una miova sollevazionc scoppio iCS anni prima dell' era nostra, e anni due prima del viaggio d'Krodolo. Inaro re della Lidia, c Amirleo di sangue realc cgiziano col soccor- so degli Atenicsi sconllsscro l' armala persiana, uccidcndo lo stcsso Achcnienc. Pcro itu niiovo cscrcito pcrsiano so- praggiunsc, c i lihclli fiirono vinti, inaro crocefisso, e Aniir- tco coslrctto a salvarsi nolle paludi del Delta, ove come re pole resisterc alia slranicra dominazione. K (jui sorprcndc, come Artasersc I invece di inficrirc contro I' Egitlo, rcndcs- se prima la Libia a Thannyras figlio d'Inaro, poi a Pausiri 0 Petosiri figlio d'Amirlco quel territorio clie il padre a- veva occupato. Cosi durarono le cose fino a Dario II, epoca nella qaa- le Manelone intcrrompc la dinastia |)ersiana, alia quale suc- cedono tre indigene, la Sai'tc, la Mendesia e la Sebenitica. Ma finchc si mantennc la persiana nulla fii niutato nelle i- stitu/ioni cgizic, e sorsero anzi niiovi monumenti a leslimo- nio della henevolenza dei re di Persepoli. Come Erodoto trovassc 1' Egitto niagnilico vcdcsi dalla sua storia. Qui pero il sig. Lctronnc confcssadi non intendcrc co- me Artasersc II tollero il riconiparire dei re egiziani indi- pendenli. Sebbene abbia avuto a combaltcre contro il fra- lello Giro, pure quesla guerra non fu di lunga durata, e vinto 1' cmulo, era piu forte, e mezzi non mancavano per sottomcttere di nuovo 1' Egitto, se rivoltoso. Ma io ardisco pensarc, die il figlio di Petosiri, die assunse il noiuc del suo avo Amirteo, pote procurarsi dallo stesso Artasersc con uti- li doni c sussidii la podcsta regia su tulto 1' Egitto, libero anche da pcrsiane guarnigioni, a litolo di vassallo tribula- rio. Comunijue sia, vi fu certamcnte pace, per cpianlo ne consta, fra la Persia c I' Egitto duranti le dette tre dina- stic. e i Persian! non ricntrarono in Memfi, die sollo Dario - L>73 — Oco, il (|iKile fii iigli Kgizii piu infcsto di Canibisc. Pcro qiian- (lo Alossandro intcrrogo il saccrdote di Kliopoli, I'Egillo non era caiigiato, e collo sue leggi e i suoi tempi! il Irova- rono c il lasciarono i Lagidi, che di novellc e splendide fab* bridle il dccorarono. lul ora, giusla riputando la difesa clie fa il sig. Le- troune dci re di Persia contro 1' accusa ad essi data di di- strultori dell' Egitto, faro cenno di due vasi d'alabastro con iscrizioni ieraticlie e cucieirormi. Uiio di (jucsti vasi csiste ncl gabinello dellc anlichita a Parigi col nome di Serse, I'altro e Del tesoro di s. Marco con quelle d' Artaserse, il qual Arta- serse vuoisi il Longiniano da Letronne, c il Wnemone da Longpericr. Dichiara il Letronne, che i delti vasi iudi- cano la sovranita dci re pcrsiani in Egitto, ed una certa (jual fusionc nelle costunianze fra i due popoli, finclie v'era un solo signore. Pero senza ammctterc che quel re avcssero suppcllettili a loro uso in Meinfi o altrove, non possono que' vasi cssere un nicro dono degliEgizii senza alcuna alterazio- nc di coslumanzc?Si sa che Amasi mando in dono agli Spar- lani una corazza, nella (juale crano impresse le caccie del re con oGO aniniali, ed una simile ne dedico a Minerva nel tempio di Lindo. Non sarA altronde strano il sospcltare, chele iscrizioni cuneiformi siano segno di maggiorc aniicizia o d' omaggio, e gli Egizii aveano interprcti in varie linguc, come si dira in seguilo, c interprcti pcrsiani furono assolu- lamcnte necessarii llnche I' Egitto fu sottoposto a Cambisc e a'succcssori. Forsc anche i Persian! avranno avuto inter- pret! de' caratteri egizii. Trapasso alia scconda opinione del sig. Letronne, al- r influenza cior che escrcitarono i Greci suUe grand! opc- ro idrauliche e monumental! del vcccbio Egitto. Per sostene- rc talc opinione rauion-.i oili; l.'^'di alcune colonic grccbc che — 274 — slahilisfc ill EgiUo ; L'." .loqli inierpreli d.iii il.i I'saiii- inclico ;ii CJreci suoi aiisiliari ; o." del carialo apcrlo da iNc- ol)o Ira Slier e il iNilo ; 4." della navii,M/.ionc intonio all'A- frica ordinatn dallo slesso Nccho. Non vi disgraJi di csser giudici fra me e lo scrillorc franccsc, jiercliL', (juanlnnfiuc io rispetli Ic moltc sue cogni/Joni iiella storia dcU'Egilto, sono nullameno di parerc conlrario al suo, relativamenlc all' influenza grcca in qiielln mirabile regionc. E primioranicnle, parlando dclle colonic, convicnc ri- cliiamare alia inemoria che, cessata la dinaslia ctiopica, I' Egillo si divise in 12 principal!, ogniino do' (|iiali cbbe la sua casta sacerdotalc e la njilitare, liuche Psainmetico con l' ainlo dc'Grcci, vinti i compelitori, regno solo sopra tulfo r Egillo. Quci grcci crano « Jofus et Cares pracdatidi f/ra- tia iiarigantcs }■> die poi « necessilas compullt opplicare ad Aeijyptum » ; cosi Erodolo nell' Euterpe. Pochi vcra- menle furono qtiei prinii sbarcali in un ramo del Della, c dovctlcro chiamar conipagni da ogni parte dell'Asia lilora- le c insulare, ovc crano stabili le colonic grocbc, ond'cs- serc in numero laic da riuscir utili a Psammetico. Goniin- cia pero da queslo Faraone la difl'usionc de'C.rcci in Egillo, a\cndo cssi ollenuto dellc Icrre frultifere nel dislrelto Pc- lusiaco, slazione in Abido e nella grande Oasi ; ollrc che pare fosscro parte anche cssi della guardia reale. Ma so considero la distanza da Pclusio a Memfi, e da ipiesta cittA all'Oasi di Tebc, veggo cbiaranicnle, che le grecbe schiere furono polilicamente sparpagliate. Siccome poi non lulta I'cgizia casta niilitare potea aver abbandonato Psaniinetico, pcrche rpiclla casta avea lerre, c la nazione non dovca es- scr lulta nemica a colui che diede maggior forza al regno uncndone le parli ; cosi mistc e altcrnc furono Ic slazioni do' grcci soldati e degli cgizii. Qucsti crano o Calasirii — 'J 7 5 — o Ermotihii. I [>rimi, Cosscro i piu giovani o litMcmcnte armati, asccndevano al niimcro di 250,00() ; i socoiidi, o velerani o di {^ravc armatnia, crano Jfi(),000, slando alia storia d' Krodoto. Cosi sc anclic 2i0,000 avcssero cmi- grato in Fliopia, in un' isola sopra I\lcroc conic narra Strahonc, (116 si sa co:nc potosscro csscrvi ricevnti dal re Tahraca c provvcduli di campi frntlifcri, siipposlo anclic chc fosscro tulli cclihi) no rimancvano ancora in Egitlo i 70,000. Si da una grande iinportanza ad uno slabilimenlo di Grcci in Naiicrati : ma ccco come Erodoto ne paria : '< yimasis porro , quoniam GraccorufU (rat sludiosus , cum alia in quosdum Graecos officia contulif, turn iis qui in Aegyplum concederent dedll facultateyn ISaurralim nr- bem incolendi ». Erano dunque i Greci di Psammetico mi- lizie assoldatc, collocate in guarnigioni, c i Greci d'Amasi mcrcadanli. Lo slcsso Amasi poi non dovoa esscr niolto amico dei Greci, che in numcro di 50,000 sc gli opposero con Apries in Memfi. I Grcci in IVancrali ebbero probabilmente un domi- cilio separato, come i Genovcsi in Costanlinopoli ottomana, e se reggeansi con rcligione e leggi proprie, vanno as- somigliati ai Portoghesi in IVlacao. l\Ia Erodoto aggiunge che altri stranicri doveano concenlrarsi in Naucrati, se involonlariamcnte fossero approdali a qual si sia spiaggia d'E- gillo : " na7n, emporium erat sola Naucratis, praeter hoc ill Aerjypio aliiid nullum. Quod si quis ( straniero ) in aliud aliquod Aili osf/tim applicuisset, is necesse habc' hat drclarare se renisse invitu)n, datoque jureiurando ea- dem navi ad Canopicum navi;jare : cf si id ??ii?/us, per rotilrarios venlos posset, onera /lurialihus navigiis clrcum- arjerr luslrando Delta, doner pen enirent Naurrafiui >•. -_ 276 — Voile AoKisi ^;llll;l^,'t;i;^•c ii coinmercio, ma non iiminiso uno slain indipendi'iilo ncl suo ri';^iio ; focc ;iss!j1 accordando ai forcslieri chc avcsscro consoli c probi viri, i tifnou fiior di quelle non era lecito nc ai dipintori ne ad altri " maestri di fujnre o di (/HaluTK/ite artificio introdurrc al- 5; cuna cosa di nuovo, ne di pcnsare ancora ad altre, fuori " che a (juelle della patria ; ne oggidi egli e lecito far cio » od inlorno a (juoste cnse 0 a tutta la musica. Laonde se >' lu osservassi, quivi ritroveresti le cose dipinle 10,000 an- " ni addietro, 0 in qualun(|ue modo formate, ( nou dico ji 10,000 il) modo (Ii [)arlaro. ma vcramente ) non osserc " nt' pill l>elli\ III' di quelle piu brutle, che si difiingono al — 280 — J) prcsenic, in.i colhi medesimji ;ii le rornilo. •' Uillc Iviji/i dial. 2. I oh/. (/{ I). Bemho. K come lavolLiva IMatone, paria a noi Rosclliiii, di- condo : " iVcssuna stranicra inducnza o di Persiani o di Gro- " ci 0 di Koniani poto niai, in* anclic in nicnomn parte, >' mutare lo slilo dolle arli antico c |)ropri<) ilell' Kgillo. — " E poiclj6 non mi e mai avvenuto di vcdere alcun' opera » cgi/.iana dollo arti, clic possa no pur per oinbra dimo- " slrarc liinitazione di iino stile stranicro, pcrcio fcrmissi- .'5 niamcnle penso, chc ncssun arteficc cgiziano avcsse mai » ncppurc il dcsidoiio di f'anic prova. iiMoti. civ. /. 2. /a-102. Le opinioni, stdle (jiiali vi Irattcnni, sianvi espostc in attcnzionc del ritorno del dott. Lcpsius spedito dal re di Prussia a far nuove scopcrte in Egitto. La storia della clas- sica valle del iNilo avra maggior luce da (|ueir acute os- servatorc. Finita qncsla lelliira TlstiUilo si ricluce iu adu- iiauza segreta per Iratlare di aflari inleroi. L' I. R. Governo chiede il parcre dell Islitulo sulla convenienza : che sia coiiipilato e p»ibi)licato iiu Catalogo e sinonimia dell opera manoscrilta di storia naturale Adriatica del defuoto ab. Stefano Chiereglii- iii di Chioggia, che era conservasi nella Biblioleca del- n. R. Liceo di Venezia. (Conimissari : prof. Calullo, CO. Conlarini, seg. I'asini, prof, de Visiani e [irof Me- negliini relaloro). VDINVNZI DEL r.lOR\() 'J(i r.E\NV.I() |S4(). II Segrelario legge 1 alio verbale dell adunanza •^9 dicembre i845, ch'e approvalo. Si ymiiinziano i seguenli doni fafli all' I. R. Isti- lulo. I. Dal socio corrispondente cons. A. Quadri. Descrizione fopografica di Venezia, fascicoli W e 12. .>. Dal sig. Antooio Colla, Diretlore dell'Osservalo- riu tli Parma. CennI so/jru la Cometa sr.o/jcrta hi Purma nel giorno !i giugno iSio (Jalla Raccolta Scientifica di Roiua ). 3. Dal sig. Anlouio Apollouio dell Islria. ^uoro iniHato di Mncmouica , ossin metodo prr r. 57 — 282 — isiilnpjxiir f riu/urzair la ///rmon'd. Nciie/.iii iNiri, fascico- li 1 e 2. II inciiibro efrdlixo prot". Bella vilis le^^o [)u,s(Ma la segiieote INola : Sopra an Oligocrononiclro^ ossia slruin/.^itlo per ini- snrare il tempo r.on inolla prccisionc. Del j)rof. G. Bella\itis. Fra' vari striimoiUi ilestinati a supplirc all' iniperlo- zionc de'nostri scnsi hanno una spccialc iinpoitau/.a (|uclli che servono a misurarc iin elemcnto die piti o ineno es- senzialmenlc entra in tutti i feaomeni, voglio tlire il tem- po. Sarcbbe cosa inutilissima raminentare ciaanti progressi dell' Astronomia e della Nautica sieno dovuti alia costru- zione dci cronometri, che con perseverante uniformity di movimento danno il modo di esattamente luisurare lun- ghi spazi di tempo, ed e pur facile pcnsare ai molli van- taggi che si otterrebbero mediante un uso piu comunc di strumenti destinati a misurare con gi-andissiina ()reci- sione i piccoli tempi nci (juali si compiono alcuni feno- meni : strumenti i (juali siano rispetto al tempo, quelle ch' e il microscopio rispetto all' estcnsione. Fra i prinii fisici che si applicarono ad iramagina- re alcuno di tali strumenti, cd a recarne ad elfelto la costruzione c 1' uso, si fu il prof. Dal Negro, che si de- gnamente occupo la cattedra di fisica della Universita di I'adova. Egli muni un nrologin a pendolo d' ingegnosis- simi ordigni, mediante i quali esso si pone in movimento, 0 si arresta al principio cd alia fine di quel tempo che — 283 — por t;il triiisa rimane misiirato, od a tale slrumcnto diede il lioiiK! (li Olii^ocronomclro. Qiiantunqiio io noii ii^noras- si clio in (ali inaleric sia trnppo facile iniinaginare dcf^li ai'lificii, clio apparcntemcnlc opportuni a rag^iuiigcrc Io scopo, riescono poi IncUi (|uandu sono sottoposli alia pro- va (UH'csperienza , pure nel fascicolo 7-4." di <]iiel Gior- nalo cho nel 1827 si stampava in Trcviso , io pubbli- cai alciini pensieri intorno a due niiovc manicre di Oli- gocrononielro. Un' idea alFallo simile al scconilo dei niiei ()li;^ocronometri la vidi menzionata in una rcclamazione del celebre lisico \n'^\ese\\h 7nai 4845). Scorgcndo cosi chc la niia idea ha poluto csscrc ulilmentc realizzata, non credo inopportune di farvene iin breve ccnno, e di additarvi inollre un' ag^'iunta chc mi scmbra acconcia a rcnderc piu facile e precise I'uso di (piell^ Oligocronometro, o Cro- noscopio, come con mcno esalta dcnominazione vicne ora chiamato. Io pcnsai di applicare al tempo quell'artificio, die sollo il nonic di vernier o nonio serve tanto utilmente alia misura delle piccolissime lunghezze. Tutti sanno chc il nonio consiste in scale di parti uguali , stabilmente unite alle due estremita, della hinghezza die vuol misurarsi. Una dellc scale e divisa (dicasi in via di esempio) in milli- mclri, e 1' altra scala e foimata dividendo in dieci par- ti uguali la lunghczza di nove niillimetrij dal chc viene che se la estremitA di questa sopravanzi ad un segno della prima di un sdIo decimo di millimctro, cio sara falto pa- lese dalla perfetta coincidenza dei due prossimi segni delle due scalej che se invecc le estremita delle scale sieno discoste di due dccimillimetri, saranno coincidenti i secondi segni delle loro due scale, e cost di seguito. In tal maoicra, — ^8i — mediante scgni frji loro hcDissimo liisccrnibili ad occhio mi- ilo, si viono a)tizia, valendosi del poco die ne fu scrillo dai Hoinani edai Grcci, o appoggiaii- dosi ai monmiienli, die aiicora iiilaltl ci rimangono, rautore poiia opinione die debbasi prima di luUo esaininare la terra nostra nella sua coslituzioiie geolo- gical in secondo liiogo osservando i bisogni delle pri- mitive societa ed infineconsiderando qual era di quelle la religione, poiclie sociela vera non apparisce die la dove comincia ad innalzarsi nn ara e intorno ad essa si adunano i sacerdoti. II contc Scopoli passu in ras- segna sol to quesli diversi punii (Ji visia le principali nolizie c moniiuienli die si hanno dclPanlica Italia. Finalnicnte, in noma della Commissione die diri- ge il Gabinello tecnologico deirislituto, edecomposla uUre die del Presidente, del Vicepresidenle, del Segre- tario e del Vicesegretario, dci sigg. iag. Casoni, prof. (>onti, ing. Jappelli, cav. Paleocapa, cav. Santini e nob. Minotlo, e lello da quesl'nllimo un rapporto in nii soiu) osposti i prinripii c lo visfe die fiirono di giiida alia Cfniimissione ncl lorniare il Gabinelto, — L'!).". — »• soiKJ iiidicjfi gli iisi c l.i jiu^sihiL' vaiiliigj^iosa jp- |>li(a/.iuiit' alli- iiosli't; proximie dcllo luaccliiiie e (.L-i iiiudclll (Iiioia coslrulli, o do (jiiall si e falla 1' ordi- nazionc per V anno corrcnle. I'oscia I fstifuto si riduce in aduiiaiua segiela per Irallare di aflari interni. LaConiinissione coniposta de'sigg. prof. CaJullu, CO. Contaiini, doll. INardo, prof, de Visiani e prof. Meiieglilui relaloro, ed incaricala di proporre in qual uiodo abbiano ad essere pubblicate le 3 2 tavole rap- prescnlanli oggelli niarini adrialici lasciate dal prof. Renier, Icgge un rapporto le ciii conclusioni sono dal- I' Istituto approvate ed ammesse. I nieiubri eflellivi prof Cuuli e prul". Menegbiiii >ouu incaricali di dare un ragguaglio delfopereUa del sig. eap. Krieger, ed il piuf (^i)iili del I nillalo cli - incnlarc di (iritniclica del prof. Zainara. Si la la nomiiia di allit^ roinmissioni. I ADUITAISZA DEL GIORNO 22 FEBBRAIO 'I 846. II Segretario legge I'alto verbale delfadunanza 2.5 gennaio, ch'e approvato. Si legge il dispaccio 4 febbraio col quale 1' Eccel- so Governo partecipa che in seguito alle proposizioni fatte dall' Istituto, S. M. I, R. con veneratissima Sovra- na Risoluzione 1 3 gennaio passato si k graziosissima- mente degnata di nominare Membro effetlivo dell'Isti- luto, in sostituzione del defunto conte Nicolo Da Rio, il dolt. Giacinto Namias di Venezia, Si anuunziano i seguenti doni falti all' I. R. Isti- lulo. I . Dall'Accademia Reale di Agricoltura in Torino. Atiuaii dtWAccademia Reale di Agricoltura di To- rino. Vol. IV, dispensa prima. V. S8 — 29R — 2. Diilla Sutticlu Agiariii di Bologna. Mcnioriv lii-lla Societa. Volume IF, fascicolo G. 3. Dalla Sociela Medico-Chirurgica di Bologna. Ihdlctlino dvUc scirnzc tnedichc. Fascicoli di luglio, agoslo-settembre-oltobrc c novcmbre - dicembrc ^845. 4. Dal niembro effellivo nob. Gherardo Frescbi. / unviiiri 45 al 40 del Cwiornalc inlitolato: L' Aiuico del Contadino. 5. Dal mcmbro efTeltivo e Segretario Pasini. Dc svptiino italico cuUorwm scieniiarum Congressu habito IScapoU anno 1845. Jtibri Quatuor, Quhitini Guau' ciali. iNeapoli d845. Doctancnti inediti riguardanti il P. Campanella, raccolti cd annolalt da Tito Capialbi. Napoli '1845 di pag. 76, in 8. L. Grlmaldi. Sludii statistlci svlU industria agricola c manifulluriera delta Calabria Ultra 11. Napoli 1845. Un volume in 4. 6. Dal niembro effeltivo prof. Zantedeschi. Haccolta fisico-chi/nica italiana, 0 sia Collezione di Memorie originali edite ed incditc di fisici, chimici e na~ tnralisti Italiani del prof, aha Ic Zantedeschi, fascicolo I. del vol. 1. Venezia LSiG. 'J. Dal niembro cfTotlivo cav. Paleocapa. Schnahn, Jnleitung zum Ban der Fl usz- Bagger- jVa- .Thinoi. Hcrlino 1852, in 4. - LM)9 — 8. Dal canonico licllani, membro efleltivo dell J. H. Istitulo Lombanlo. Polemica snlle avvertenzc circa la acelta del colori iiei vefttimenii (Dal Giornale Agrario Lombardo-Veneto , novcmbre 1844 ). Cenni storici delle Parrucche (Dal Giornale suddelto i845). Sulla priorita di alcune osscrvazioni cd espericn- ze (Dagli Annali di fisica del prof. Maiocchi, fascicolo 52. - 1845 ). R/'/le.mo?i/ sulla Memoria del doll. L. Balnrdini ?'«- titolata: Delia Pellagra del grano turco. Rlilano 1845, di pag. 12, in 8. Alcune riflessioni ed applicazioni riguardo alle spe- rienze di Boiitlgnij sui feno7neni presentati dni li(/nidi rersati snpra corpi solid! roventi (D;igli Annali di fisica, fa- scicolo 58-59 ). Lucerna snpposfa fumivora ( Dal Giornale Agrario Lombardo-Veneto, aprile 1845 ), y. Dal socio corrispondeule sig. cons. Einmaniiele Cicogna di Venezia. Cenni hiografici intorno a Monsignor Canonico Pit' tro Beitlo, Bibliotccario della Marciana. Venezia 4846, di pag. IG, in 8. lo. Dal socio corrispondenle cav. Cesare Canlii, di Milano. Letture giovanili, 4 volnineiti in 8 piccolo. Mila- no 1843. — :ioo — Sfonu delta citta e delta diocesi di Cotno, volumi 2 in <2.", Como d 829-31. DixcoHrs pr('tiwi7iaire stir le Moyen aye ( Estralto dal Tonio 7. dolla traduzionc franccsc dclla sua Storia 7i7ii- rcrsalc. Parigi i845 ). Sittla Storia lo7nt)arda del secolo XJII. — Ragiona- racnto per commcnto ai Promcssi Sposi di Alcssandro Man- zoni. Un volume in 4. Milano 4842. I I. Dal sig. Giacorao Zanardi di Venezia. VArtiere^ foglio scltimanale di Chimica, Fisica c Sto- ria naturalc applicatc alle arti cd al commercio. Venezia 1846, dal n. 1 al n. 7. II membro efletllvo cav. Santini porge ulteriori notlzie inlorno alia Cometa di Biela ed alle singolari apparenze osservate in essa in questi ultimi giorni. Nell'adunanza del 28 dicembre egli avea esposto come gia la cometa periodica appellata di Biela fosse ritornala verso la parte inferiore della sua orbita, e come bene avessero corrisposto i calcoli astronomici fondali sulla teoria della gravitazione universale alle immediate osservazioni, giacche fra le posizioni asse- gnate dalla sua effemeride pubblicata nel primo volume delle Memorie deiristituto, e quelle direttamente os- servate eravi una tenuissima diflerenza, e tale che non si polea forse desiderare una maggiore coioci- denza. In fatto il cav. Santini congetturava che la dif- ferenza sarebbe andala crescendo, perche in quel suo — 301 — lavoro non tennc a calcolo che le perlurbazioni pro- dotte dalle azioni di Giove c di Saturno, e lascio da parte quelle di Marte e di Venere, che sono somma- mente piccole, e non possono produrre una sensibile alterazione, e quelle anche della Terra, sebbcne aves- se gia prevedulo che dovevano avere una sensibi- le influenza. In fatti di questa egli avea gia tenulo conto nei due periodi fra il 1826 ed il 1889 nel- la Memoria pubblicala negli Atti dell' Accademia di Padova ; ma pel periodo compreso fra il iSSg ed il 1846 credelte di poterla abbandonare, perche la co- meta trovavasi dalla terra sempre molto lontana, e non poteva il suo movimento venirne grandemente alte- rato. Solo avverli, che al principio del 1846, niolto avvicinandosi la cometa alia terra, sarebbe stalo iudi- spensabile di mettere a calcolo I'azione eziandio del noslro pianeta j ma avverli parimenti che la cometa sarebbe allora stata visibile, e che dimostrate vere dal fatto le precedenti congetture, si avrebbe potulo ri- prenderne con piu agio lo studio, ed altendere con maggiori parlicolarita a perfezionare la teorica di que- sto corpo celeste singolarissimo. II fatto ha confermato le congetture ancoper que- sta parte, imperciocche la coincidenza delle effeme- ridi colle osservazioni non e piu cosi grande, come lo era nei mesi di novembre e di dicembre j ed ora il luogo osservato difl'erisce dall'efl'emeride di circa i/3 di grado. 502 — II cav. Sanlini spera che in seguilo, qii;iiRlo si abbia la serie coiiiplola delle osservazioiii faltc in quc- sfa riapparizione, cgli polrariprendere il calcolo delle perlurbazioni, cd aggiiingcre alia toorlca della come- ta la parte maucante, collo scopo di appareccliiarc gli elemenli pel peiiodo futuro. Inlanlo Irova di dover brevemente accennare un fenouieno sommamente sin- golare e nuovo, che si e prescntato agli astronomi os- servatori nel corso di quesla riappari/ione. Primi nel contineate ad osservarlo sembrano essere stali i chiarissimi astronomi Encke in Ber- liiio, c Valz in Marsiglia, i qiiali nella sera del 27 gennaio scorso videro il corpo della comcla diviso in due nuclei scparati e distinli, circondati ognuno da tale nebulosita da presenlare V aspello di due comete diverse entro il cauipo del cannocchiale a piccolissiaia dislanza angolare fra loro. II sig. Encke venne dappriiua in questo pensiero, che per una forluita e rarissima combinazione si fossero nella sera 27 gennaio riunite due comete in modo, che aveudo una diversissinia distanza lineare dalla ter- ra, si trovassero nella stessa direzione, ed in con- giunzione sulla sfera celeste rapporlo al nostro oc- chio. Ma da questa opinione credetle di dover rece- dere la susscguente sera 28 gennaio, vedendo che la loro scambievole posizione era rimasta inalterata. Ei prese le misure della scambievole loro distanza, e — 303 — tiovo che il nucleo piu luminoso aveva i/ il:^' di AR di piu del ineno spleudcnte, ed era 2' a6" piu au- strale. Nolo cziandio una qualcho traccia di coda ai due nuclei, e la giudico perpendicolare alJa linea con- giungente i loro centri. Nell'Inghilterra, Airy a Green- wich, G Challis a Cambridge osservarono lo stesso lenomeno, ed il sig. Hind di Londra, al quale si de- ve una esaltissima effenieride, calcolata fino ai decimi
  • — rica sulla valvula di sicurcKza . I'oicio lini) da princi- pio csposi il (Icsiderio die il torchio da coslriiirsi do- vcsso avcrc un mnuometro(irafo , uno slroincnto cioe, il i|iialc segnasse il |)rogredirc dclla ()rcssionc, cd il limitc sommo cni vonnc spinla. Avcvasi scritto dappriina a Parigi per la costruzione del torchio. ma era difficile ottencrnc i nuovi congegni, e specialmcnte il manomctrografo del qua- le il celebre ninccliinisia Pixii rispoiidev;i non conosccrne la cnslruzionc. Sorta intanto fra noi una grandiosa oflicina in Mcslre pel servigio della Strada ferrata Lomhardo-Ve- iieta, si ottcnne di potcrne coinmctterc ivi il lavoro, cd iiivigilarne resccuzione, la (jualc, dielro le cure dell' abi- lissimo ingegnere sig. Collalto, si Irova ora compiuta per quanto al torchio, chc vcnne gia csperimenlato capace di agiresenza pericolofino alia pressionc di oOOatmosfere.Cio che manca solo a compimcnto dell' opera si e appunto il manonielrografo, ed e intorno al modo da nie immaginato per costruirlo che dcsidero intcrrogare il parerc de' luiei colleghi, accio vcdano sc debha corrispondcre , siccome spcro, 0 se abbiano qualchc inigliore artifizio da sugge- rirnii. Nulla cerlamente vl ha di piii seinplicc e facile a co- struirsi quanto un maiiometro a leggere pressioni, meii -- clie, faccnilo girare la niola, sollcvcrcMie <|iicsto peso, il (|ualo allontananilosi ilal ccntro a inisura chc s'innalzassc, per la forma spiralc tlella gola della carnicola, opporrch- 1)C resislonza grailatamentc crescentc sccomlo clic potcssc occorrere. Rc^'olamlo la forma ddla spiralc, ciascun giro potrcl)bc misurarc 50, 100, o 200 almosforc c con gra- duazionc uniforinc , sicche lo spazio percorso dall' in- dice per una atmosfera sarehhc sempre ugiiale, cosi nclle piu basse conic ncllc piu altc prcssioni. Un allro indi- te, mobile solo a sfregamento e spinlo dal primo, ren- dorcbbc grafico quel congegno. La complicazione pcro dogl' ingranaggi neccssarii, la possibilita die la inesaltczza di qucUi nuocesse alia prccisionc dcllc indicazioni, c la nccessila di far pcrcorrcrc una corsa un po' hiiiga alio slantufl'o indicalore, donde sarebbc veniito il pericolo chc pel grave sforzo potesse cedere c piegarsi altesa la sua soUigliezza, mi lasciavano poco contento di (piell'artifizio. Dietro a cio inimaginai (pu'llo sul cpiale chieggo it vostro consiglio, c del (piale vi dar;^ piu facile idea l' an- ncsso discgno. In esse A e il piccolo corpo di iromba on- d' io vi parlai, il quale, mcdiantc il tubo C lateralc, e in comunicazione con 1' interno del torcbio ; B e il piccolo slantulTo a cilindro, chc trasmette la prcssione all' esterno ; al di sopra ed in continuazionc di esse avvi l' altro cilin- dro E d' assai maggior diamctro, in modo cbe la sua sc- zione trasvcisalc equivalga a 58 volte (juclla dc! cilindret- lo B. II cilindro E cntra, altraverso una scatola stoppata, in un corpo di Iromba arrovesciato 1) picno di mcrcurio, dal cui fondo parte un tubo di vetro V apcrto ai due capi lungo poco piu chc un metro. Attesa la relazione di 38 ad i dei due cilindri E, B, ognun vcde die la prcssione sul primo di due cenlimclri di mercuric, equivarra a (piella di 76 — ol5 — cenlimclri tli mcrcurio siil secondo, ciot"; di un'almosfeia. liaondc allorciuando rinlcrna pressione del torcliio caccera in alto il cilindrctlo B, si alzera con csso (jucllo E, die caccera il mcrcurio nel lnl)o F, ove s' innal/cra di due ccn- timetri per ogoi atmosfcra di rnag^ior pressione sul cilin- dretlo B. Quando pertanto la pressione all' interno del torchio, cd in A per consenso , sara salila a 50 almo- sfere, la colonna in F sar.i lunga un metro, e se allora il cilindro K tocchera il fondo della tromba D, per quanto cresca la pressione in A, il mcrcurio non s'innalzcra pin, no potrA mai spargers! al di fuori. Un galleggianle con piccolo mollc, che lo tcngano sospeso nel tuho quando il mcrcurio lo abbandona , servir;'i ad indicare la massima pressione prodottasi. In tal guisa si potranno Icggere so- pra una scala adaltata al tubo F, gli aumenti dclla pres- sione da una a cin(|uanla atmosfcrc con gradi di due cen- llmetri per ognuna, sicche facilmente si leggcranno le inc- ta, i quarti ed anco i decimi di atmosfera. Dopo ogni cspe- riniento, si ricondurra il galleggiantc al livello del mcr- curio, cacciandolo ingiii con una sottile spranghetta. Una leva IIIL, le cui braccia HI, IL, sieno tra loro, per escra- pio, come 1 a 8, serving, caricandola di pesi alia cima L, ad accrescere la pressione sul cilindretlo B, cosicche que- sto non cominci a sollcvarsi che a oO, a 100, a -150, a 200, a 250 atmosfere , ed allora i gradi sulla scala F in- dicheranno 51, 52, 53 ecc. atmosfere, fmo a lOOj oppurc -101, 102, 105 ecc. lino a 150, c cosi via seguitando. Ya- riaudo le relazioni fra le sezioni dci cilindri B cd E, si puo avere a volonta scala pin lunga o piii corta^ c varian- do quella fra le sezioni del cilindro D e del tubo F, si au- mcnterA o diminuir.^ la lunghezza della corsa dei due ci- lindri li, E. - 510 ~ liilcsa la cosUiizione dollo slrunicnlo , facilincn- 10 si vcdo il suo nxodn di agirc. Per niisurarc una rcsi- stcn/.a (nialun(|iio, faccndo ac;irc In ironiba del torchio, si vodr;'> sniirc la prossione cjradalamcntc fino a 50 alinosfc- re. So si vunje spingcrc piu ollrc la prova, si porr;\ in L tal peso clic dia siil cilindretto B la carica di 50 atinosfcrc con chc il niorciirio ricntrerA nella Iroinba D. Si abbasscra il gallcpgianlc, e scguitando ad agire si vedranno Ic prcs- sioni portarsi da 50 a 100 atinosl'ere. Yolcndo giro piu cltrc si aumcnter;\ il peso in L abbassando ogni volta il gal- leggiante, c si avr;\ seniprc un innalzamenlo in F di due ccn- timetri dimorctirio per ogni atinosfora, e al ccdcrc Improv- viso della resistcnza rcslcrfi il galleggiante a! punlo cui e arrivato, indicatorc della niassima |)ressionc prodollasi. E inutile il dire come il piu dcllc volte non occorrera coniin- ciare l' csperienza da i a 50 atmosfcre, ma si potranno l^orre a diriltura in L i pcsi convcnienti, difficile essendo nel valutare una resistcnza qualunque ingannarsi di 50 o di 100 atmosfcre. Per entrare anche in alcuni particolari della co- struzione, diro , che faccndo lo stantufTo B del diametro di cent. \,\o, cioe della sezione di un ccntimctro quadra- lo, (|uclIo K del diamclro di cent. G,9G cioe della sezione di 58 ccntimctri qnadrali, c il tubo F del diametro di un ccntimctro, la corsa dei due stantufli non sarebbe che di due ccntimctri, e il peso del mercurio da impiegarsi di chilogrammi i,^C). L' unico obbietto che vedo sussistere contro quesla disposizione, sta nell' attrito dei due stanluITi contro agli auelli nc' (juali dcvono scorrero. Questo produrra ccrto I'cffctto, che gli slantufli non comincieranno ad alzarsi se non (pnndo la interna pressione in quello B valga a vin- — 517 — cere questa rcsislcnza; sicclic saranno seinpre da aggiun- gcrsi una o piii atmosfcre per laic oggello, c questa sa- rebhc lievissima obbiczionc. Sccondo pern lo slalo del cuoio ond' e fatlo I'anello, varicrii forse aUjuanlo la rosi- stenza di quell' atlrito, cd anclic secondo la divcrsa tein- pcratiira; ma spero clie (picsle variazloni non saranno di grande enlit;^, niassimc facendo di vclro i cilindri B cd E ; e che sari facile del rcsto a riconoscerle prima di fare gli sperinienli per tenerne conto. In talc niodo io diviscrei fare questo nianometro- grafo per Ic altc pressioni , slromento che non so di aver veduto indicalo da allri, c che credo essenziale pe- gli usi ciii c (lestinato il torciiio idraulico di cui ho diret- lo la coslruzione. A voi rassoggctto, accio vogliale indicar- mi sc vi si alfacci conlro csso qualche obbietlo o di(Ticolt.1, 0 sc sapesie suggcrirnii un piu adatto arlifizio. Non dehbo terminarc questi cenni senza indicare che se, per quanto io mi sappia, dell'insieme di tali niezzi non si fcce mai uso per manometrografi, i varii principii pero daiquali sono partilo vennero altrevollepropostiedapplicali all'indiistria. Cosi in alcune macchine a vapore si adopcro uno stanlufTo prcmuto da una moUa o da un peso con leva niolto inclinala all'orizzonte per conosccre la interna tcn- sione dal grado cui si comprinieva la molla ocui sollevava- si il peso, ed anche per aprire una uscita al vapore quando questa tensionc giiigncva ad un cerlo limitc. Proposi e co- struii molli anni addietro un baronielro nel quale un peso che si allontanava dal centro misurava il crescere o scema- rc della pressionc dcll'aria, ed altro ne feci pur costruire a colonna corta di nicrcurio soslituendo il carico di un peso ad una parte della colonna mercutialc. Su questo stesso prlncipio si costrui una bilancia per piccoli pesi, ed una se — 518 — ne fccc poi cani con iin granJc slanlullo oil iino piccolo, tuttocoseaoaloL^lic a (jucsta inia, ma cssenzialincnte diverse- II menibro cflotlivo dolt. Namias legge poscia il seguente scritto : Osser^azioni sopra casi d' inipedimento alia I'espirazione, che si guariscono Jumando le Joglie dello stramonio. Del dolt. G. Namias. La pratica d'inspirarc il fumo dcllc foglie di slrainonio in alcuni morbi delle vie aerec non propagossi ancora quati- to iniportcrebbc la sua grande utilitti. Inollrc gli scritlori di terapciilica non bene dctcrminarono le nature di malattia o almcno le circostanze nelle quali convien ricorrere a que- sto espedienle. L'asma, forma di male contro cui lo racco- mandano i medici inglcsi, viene da molti teuuto conscgucn- za di flogosi o di vizii strumentali. E allora appunto non vidi mai proficua I'accennata inspirazione; e per questo voUi raccoglicrc le scguenti osservazioni, che mi sembrano cospi- cuamcnle dimostrare in quali specie di asma porti imme- diato giovamcnto. Era spasraodico l'asma di una signora, la quale senza tosse c senza fcbbre non poleva per quell' iocomodo ada- giarsi in Iclto, c passava lunghe notti d'inverno priva del bencfizio del sonno con grande csaurimcnto di forze. lliu- scili vani altri teotativi le feci pipare foglie di stramonio, e con si pronto sollievo che piu non le vennc impedito di co- ricarsi. Qualunque volta si sentiva niinacciata da didicoUA - 5<9 — di rcspiro ricorrcva alia pipa c nc restava libera immanti- ncnlc. Passarono inoiti mcsi dall'cpoca di (iiiclia cura, e non ostanlc allri incoinodi die lalora lurbaroDO la salute di quesla signota, I'asnia non si c piu riprodotto. 11 quale per la diirata, c per la mancanza, prima c dopo, de' fenomeni di llogosi 0 di slrumentali lesioni dc' bronchi o de'vasi san- guifcri, non originava sicuramente da qucste. Gli access! in- cominciavano senza conosciula cagione e piu o meno pre- sto finivano da se nicdesinii, come suolc avvenire nelle spas- modiche malatlic. Somnicring (1) insegna die nell'espira- zione le diraniazioni broncliiali e le cellule polmonari si re- stringono per la loro elasticita, e forse per la reazione del- le fibre nuiscolari. Le protratlc contrazioni di esse, di die abbiamo esempii nell'ulero e ne' rauscoli destinatl ai raoti volontarii, non originano sempre da flogosi, ma talora da speciale turbazioiie o suscettivita dc'nervei appareccbi. Lo provano i casi di tetaoo guariti coH'oppio, e le spasmodi- clie contrazioni dcll'ulcro cedenti alle applicazioni di (juel- lo sotto forma cziandio di pomata, che agevola il meccanis- mo del parto. Ognuno comprende die le prolratte contra- zioni (Idle rd>re broncbiali deggiono chiudere le cellule pol- monari, impedire le inspirazioni, impcdire, cioc, che 1' aria almosfcrica penetri in quelle a compiere I'atlo della respi- razione. Da cio I'asma spasmodico, da cio il bcnefizio de'far- niaciii capaci di togliere o menomare cpielle prolratte con- trazioni. Cosi mi pare opcrasse il fumo dello stramonio nel caso die ho raccontato, piu conclusivo del quale io stinio pure il seguentc per Ic singolari circoslanze die lo acconi- pagnarono. Un libraio di Venezia solTre lalvolla nel verno gra- ^ijTiallalo 5u la ^tiuUur.i del tor|H) uin.uio, Udd ilaliaiia Crenia 1820. — 320 — \'i altacchr d'asma. All' assafctiJa, agli emelici, ai senapismi solcva per ordinario ricorrcrc. Nella frcdda stagionc del I8i5 il male lo colse con grande cncrgia. Qiicgli abitiiali cspedicnli non lo sollevarono, c riccrco il niio consiglio. II polso era contralto, irrcgolare, livida la faccia, la rcspira- zione escguila con grande stcnto, inediantc 1' opera di tutli i niuscoli aiisiliatori, a tronco eretto, con penos'ssimo scnso di soffocazionc. Un salasso di quasi una lihbra non porto calma, ne portolla il rcplicato voniito ottenulo dall'ipecaciia- na mista a larlaro emelico. Cresceva il pcricolo, ne dalle revulsion! conscguivasi giovamcnto. In tale urgenza feci di niiovo aprire la vena, ma I'elTctto non corrispose. Mi ricor- dai della guarigione che ho narrata, e prescrissi tosto all'in- fermo di pipare le foglie dcUo stramonio. II benefizio fii pronto e mcraviglioso; tollo in un quarto d'ora ogni osta- colo alia libera respirazione, I'amnialato qucrelavasi unica- mente della stanchezza derivata dalle passate angustie, e che non si fosse molto innanzi suggerito un soccorso di cui egli mcdesimo ammirava sorpreso Tefllcace virtu. DcbcUata quella minacciosa cmcrgcnza, nuovi fenomeni il giorno ap- presso si nianifestarono. La tossc, che durante I'asnia era stata rarissima e secca, divcnne molle, frequente, con espet- torazione di catarro ; si accese la febbre. A dir breve si svi- luppo una bronchite complicata da gastrica irritazione, e nel corso di qucsta non fu mai alcuna difTicolt;\ di respiro. Gli oleosi, le bibite cniollienti, una sottrazione di sanguc vinsero pure in sctte giorni qucsto malore; il quale partico- larmcntesembrommi mciitevole di attenzione, perche altac- cando le vie aeree non ridcsto il grave asma, da cui linfer- mo veniva preso anche gli anni addictro, e poco manco che in qucst'ultimo non rimancssc sollocato. Lo stramonio adun- quc guari lapidamcntc I'asma, ma non pol(* oslaro alio svi- — 324 — iuppumcnto (lcll;i bronchilidc. E siccoinc fu qucsta poslerio- re e leggicra, c <|uello porlalo a tal grado, ollre cui sareb- bcsi scriza piii cslinta la vita, mi pare cviilcnlc che I'uno non proceilcssc dall' altra. Non agi pcrlanlo come ;mtillogi- stico il fumo dcllo stramonio net vinccrc la dilTicolta del re- spire, la quale si sciolse con tanla rapidita, e si compiula- mente e pcrmancnlcmcnte, da eschulcrc la supposizione di (jualsiasi strumentalc alteramenlo. D' altra parte nell'csistenza di (piesto cl)bi occasione di provare inutile (lucl farmaco. Un notaio vencziano, cu- rato dal sig. dotl. Pas(|uali di Treviso e da me, sofTriva dis- pnca per enfisema polmonarc e ingrossamcnto della mucosa membrana bronchiale, csito di lonta infiaininazione. L' abl- tuale dispnea cresceva ad intervalli per ft)rtuiti esacerba- menti della lenta bronchitide, e I' infermo illuso dalle soUe- citazioni degl'individui, che coUo stramonio io avea risanali, voile egli pure fumarne. Dopo ripcluli sperimenti si accorse essergli stato da me a ragion presagilo che tale pratica non gli avrebbe recalo alcun giovamento. Vani riuscirono parimenti codesti tcnlalivi in un signo- re ammalato di ossificazionc della grande artcria. Gli osla- coli alia circolazione del sanguc fanno di frequente solTer- niarc questo liquido ne'polmoni, e diflTicile 6 |ier conscguenza il respire. Tale patimento non fu no poteva essere mitigato dal piparc le foglie dello stramonio. La qual pratica riesce di soramo profitto nell'asma spasmoilico, perche il fumo nelle ispirazioni viene portato sopra le fibre conlralte, che (liminuiscono o chiudono il lume delle vcscicole polmonari. i scnsibili ed'etti dello stramonio consistono principal- mente nelle mutate azioni de' nervi e do" loro centri. Que- sto farmaco introdotto nello stomaco ad alte dosi produce vcrligini, ebrieta, dolirio, furore, sccchezza di fauci, paralisi oJ- (Icllo membra. I.eggesi (I) ne' vccchi lihri di incdicina die malvagic doniic lo ailopcrasscro per istupidire i loro marili c (lohulcrnc I" incomoda sorvcgliauza. Per ciuanto a lale intento non sembri neccssario l' uso dcllo stramonio, e possa (picl racconto coiisidcrarsi una favolosa malizia , non e dubl)io chc da hinglii anni si conoscc la sua poten- le cfTicacia di turbarc Ic ncrvec funzioni. Le cpiali gene- ralmento non presontano identici fenomeni dietro I'appli- cazionc di medesimc cause ester iori, concorrendo a mo- dificarli Ic variatissimc individual! suscettivili. E percio nclle 7icrrof!i un farmaco riuscilo somniamcnle proficuo puo in altro simile caso non appoitare il mininio giovamento. KeU'asma spasmodico per altro a me non e mai accaduto di trovare incflicacc il fumo dcllo stramonio. Lo vidi anzi utile in un caso che dagli anticbi nosologisti sarebbesi detto di asma umido, cioe di catarro bronchiale associato ad asma spasmodico. LMnfermo pipando le foglie di stramonio miti- gava gli acccssi di questo scnza abbreviare il nalurale anda- mento di qucllo. Lo spasmo delle rd)re bronchiali, come tutte le convulsive infermitii, ora prescntasi senza manifc- sta cagionc, ora legato con noti e cospicui altcramenti. Nel- r esposto fatto il bronchiale catarro, chc rendeva abitual- nientc un poco laborioso il respiro, suscilava ad intervalli lo spasmo e quindi gli accessi di asma. Sarebbe stato Irop- po lungo c forsc impossibile vincere la causa provocatrice, c bisognava ccrcare soccorsi, che almeno abbreviassero i so- pravvcnuti palimcnti dcU'ammalato. Non si crcda pcro, che io voglia raccomandarc it fumo dello stramonio in qualunque specie di asma, c gin- dichi con talc espedientc dovcrsi scmpre mitigare mo- (i) Murray, Apparatus mcdicainiuuin. Vciirliis i79J- Vol. I. p- •i4.^, — 323 - mentaneamcnle 1' allacco, per combattere in appresso la vera cagiono del niorbo. Quclla diflicoltA , quell' impcdi- menlo al respiro, ciii fu dalo nome di asma, quantiin(|iie sorga o cresca improvvisaincnte c con cnonne rapidita, qiianlunque diniinuisca o cessi, e si riproduca con le ano- malie c le vicissitudini die soglionsi osservar nelle nevrosi, pu() dcrivarc, come io ne addussi rcsenii)io, da accumula- menlo di sangue nepolmoni, o da ingorgo della mucosa membrana de'bronchi, e seguire le alternative di quelli sen- za alcun elTclto di spasmo dellc fibre !)ronciiiaIi. La medicina occupa allora (jucll' alto seggio che la sublimitik dello scopo le concede sopra ogni ramo di scienza naturale, quando non si arrcsta allc forme degli umani ma- lori, ma invesliga le altinenzc di queste co' [)iii semplici al- teramenli, che una filosofica osservazione discopre. IIo delto una filosofica osservazione, pcrche non si possono ridurre le malaltie ad anguslo numero di condizioni supposte con sot- lili ragionamenli e non dimostrate dal falto. La chimica non avanzo rcsliingcndo ipotclicamente il numero de'suoi ele- mcnti, ma moUiplicandoli quanlo additava Tesperienza. Per tale rispetto volli notare gli esposti casi che olTro- no csempio di semplicissimo asma spasmodico. Dimostrano I'esistenza di un elemento di malallia, o vogliasi dire di ma- lattia elcmenlarc contro cui riescc giovcvole il fumo dello stramonio. In ogni singolo caso pero minute indagini son nc- cessarie a riconoscere se I' asma dcrivi da contrazione dellc fibre bronchiali, e se si tratli di semplice o complicalo ma- lore. Lo studio di tutte le individual! circostanze, dellc ca- gioni del morbo, de'fenomeni osservati dietro Tapplicazionc dc'rimcdii conduce dalle forme morbose alio scopriniento degli elcnienti di malatlia. La medicina non e emplrica, ne nieno nelle sue prati- r>2i c" lie applica/.ioni. La scmplicitii dei falti prcscntasi rnramente; rosscrvatoro l.i coj^lic per istal)ilire principii di scicnza, c nc' casi men scmplici, chc sono i piu conuini a succcdcrc, un'accurata analisi palcsa le fondamcntali lesioni, cotilro cui e mestieri voIs;ere i soccorsi dell' arte per cslirparc le piu ribclli ini'ermita. In fine il membro eflellivo e segrelario L, Pasini legge alcuni ccnni Sulle variazioni di livello assohUo e relatU'O delle spiaggie e del mare. L'autore, uclla gila fatla a Napoli lo scorso au- tunno, La poliilo anch'cgli esaniinare gll avanzl dell' anlico teinpio consacrato a Giove Serapide, e ravvisa- re su quelle colonno e su que' raarmi securi indizii delle variazioni chc ha subilo il livello relative della spiaggia e del mare presso Pozzuoli. Non vi ha dub- bio, die' egli, chc il pavimenio del teinpio quando fu ricoslrutlo od ampliato dopo il principio dell era cri- sliana, e meglio ancoia aH'cpoca della sua prima e nieno sontuosa coslruziuiie, non fosse rapporto al ma- re piu alto di quello sia presentemenle ', ne si puo dubitare che dappoi il livello del mare non si sia tanto alzato sopra il paviincuto, da permellere che i litotagi mariui ne forassero le colonne cd i marmi all' allezza di alcuni metri \ e non si sia di nuovo lanto abbassa- to, da lasciare im'allra volla alio scoperlo il pavimen- io; e che finalnienle da due secoli circa non vada ancora progrcssivamenle elevandosi, cd in siffalla mi- — 525 — sura, clie nienlre 1' al/aiiienlo del livello era in quari- tita media di 7 inilliineiri circa all' anno dal 1822 al 1 838, ora dal i838 al i845 sia stalo riscontralo di niillimctri 20 1/2 all' anno*, ed il pavimcnfo del tem- pio, che rinianeva soveule alio scopcrlo nel principio di qiieslo secolo, sia ora anche nelle basse maree co- slantcmcnte sominerso. Sarebbe stalo opporliino cbe le misurazioni del livello del mare rapporlo alia spiaggia ed al tempio di Giove Serapide, incominciate nel 1822 e setnpre da poi conlinuate, per cura specialmente del cav. Nicco- lini (i), fossero state inlraprese in allri punti e piii distant i del Golfo di Napoli ; perche se e agevole il trovar prove del progressive elevarsi del mare rap- porto allc spiaggie da Gaeta fino ad Amalfi, non e possibile detcrminare fin a qual punto qiieste varia- zioui accadano vcranicnlc, e dove siano raaggiori o minori, e se conlcmporaneamenle vi sia dappertutto alzaincnto, o non piuttosto alzainento in un luogo ed abbassamento in un altro, come nella Scandinavia. Egli c poi certo, che una variazione cosi notcvole fra il livello della spiaggia e del mare non avviene ne a Livorno, ne a Genova, ne a Veneziaj nel quale ultimo luogo r alzamento del livelfo del mare ammonterebbe (i) Vrggaiisi le vario sue Moinorie e $|)cc'ialinciitc quclla pubblicala nel iB\^> ill Napoli col titolo; Descrizione iklla gran Terma puicolana I'ol^armenie tlriia Tempio di Serapide, ecc in 4-* — 326 — in un secolo a qaella aicdesima quanlila, a cui oca giunge ne' conlorni di Pozzuoli in soli due anni. INou csseudo egualeinunostessoperiododi Icinpo la variazione di livello Ira la spiaggia cd il mare nei varii punfi del Mediterraneo, resterebbe provalo che acca- de un abbassaniento lento e progressivo del suolo, laddovc, conic a Pozzuoli, I'innalzamento del pelo di acqua sopra la spiaggia e maggiore che in allri punli del perinielro. Si puo dunque ritenere, cbe il terreno fine ad una certa dislanza da Pozzuoli vada ora lenla- mente abbassandosi. Le foraccbiature dei mitili nelle colonne del Serapeo provano inoltre, che quel suolo fu ancora piu basso in altri lenipi, che poi riemerse dal seno delle acque, e che Gnalmente ora torna di bel nuovo a profondarsi. Rammenta il Pasini come tulto inlorno alia co- sta di Italia si abbiano esempii di variazioni di livello relalivo della terra e del mare, c dell' alzamenlo o sprofondamento del suolo ; e rammenta le osserva- zioni fatte recentemente nella Scandinavia dai signori Bravaise Martins, che riconobbero lunghe ed indubbie tracce di anliche spiaggie marine sulla costa occiden- tale della Norvegia, non pero orizzontali ma inclinale, e parte alzantisi con un angolo di alcuni gradi a qualche decina di metri nell interno delle vicine valli, e parte talvolta profondantisi solto 1' attuale livello del mare. Tutli questi fenomeni a credere del Pasini ten- — 327 — gono alia cosliluziune fisica dellu lerra, alia iluidita e paslosita I'gnea interna della sua niassa, a quella gran- de causa inGne che produce anclie i vulcani; e noii sono gia dovuti, come taluno pofrebbe supporre, alia sola azione locale dei vulcani. Se cio avvenisse, perche Pozzuoli e posto in un lerrilorio vulcanico ed e circondalo dai crateri spenti del lago d' Averno, del Montenuovo , del Campi- glione, di Cigliano, degli Astroni, della Solfalara e del lago di Agnano, si dovrebbero ravvisare fenomeni analoglii in allri luoglii, dove non solo vi sono crateri spenti, ma un' azione vulcanica ancora alliva ed ener- gica •, e non se nc dovrebbe poi trovar traccia, o non dovrebbero almeno rendersi cotanto notevoli in ampi terrilorii, dove ne vi sono vulcani ardenti, ne vi e reslo od indizio alcuno di piu anlica azione plu- tonica. II Pasini riguarda come probabile, che per ef- fello dei successivi sollevamenli, e delle fratture che ha subito, la specialmente ove sursero le catene di raonfagnc, la crosla terrestre sia ora costituita da graa- di frauuiienli aggruppati insieme 1' uno accanto all'al- Iro, c galleggianli sopra una massa paslosa centrale, come avverrebbe in certo niodo dei frammenti di una piclra spezzata, che si disponessero I'uuo presso T al- tro, e nella loro naturale posizione sopra un bagno di merctirio. — 328 — (von (juesia ipolesi non solo si ptio daro una suiricienle spiegazione di iiiolli fenomeni di fisica terreslre, dell' aumenlu della letnperalura ncli' iti- leriio dd globo, e dcgli anilclii e recent i fenome- ni vulcanici j nia si potrebbe cziandio render ra- gione dei lerremoli , che si eslendono talvolla su gran parle della superficie terreslre , c poi lungo certe linec cessano di renders! scnsibili liillo ad un tralto. II moviinenlo sussultorio od ondulalorio dei framnienli galleggianti della crosla terreslre si com- prende allora agevolmenle, e non si comprende invece come possa preslarsi a movimenli di tal falta, senza spezzarsi, e spezzarsi profondamente, una crosla sfe- roidale coutinua. Le recenti sconnessioni o piccoli sbaizi degli strati {Jailles ) in alcune catene di mon- tagne, hanno pure nella delta ipolesi una facile spie- gazione ; ma cio che soprallulto e niirabilmente chia- rito , e diviene anzi un fenonieno necessario, sono le variaziooi progressive dilivello fra il mare e le spiag- gie, ed i lenli movimenli di altalena cui sono sog- getle periodicamenle alcune parti dei continenli. Men- tre infalli il suolo si profonda ed il mare s' innalza a Napoli ed a Venezia, accade il conlrario in Atene e in allre parti della Grecia, dove recenti osserva- zioni dimoslrano evidentemenle la progressiva emer- sione di quelle terre dal seno delle accpie. II Pasini Irovo opporluno di premetlere tuMo — 529 — qucsto, [)er(lie vi sono molti geologi i qiiali parleg- giano liillura per la iuvariabilita del livello del mare, e credouo di spiegare lutle le appafenli variazloni di livello con ainnietlero qua c la un magglore o minore sprofondamento del suolo. Lo scopo del suo scritlo e di provare chc il problema, sc in un dalo punto della superOcie tcrrestre, ove accadono varia- zioni di livello relativo fra la spiaggia ed il mare, sia il suolo od il mare che si elevi o si abbassi , non e assolulamente delerminabile. Gli basta in prova di cio passare in rassegna le cause che po- trebbero produrre variazloni di livello relativo. Supjx)ngasi che restino inalterali gli alluali ba- cini di lulti i mari ; suppongasi a dir meglio che la crosta lerreslre non sia soggelta ad alcunmovimento o caugiamenio di forma. In quesla ipotesl sul livello me- dio del mare per alzarlo od abbassarlo rispello allt» spiaggie, e non tenendo conlodelledifl'erenze nelle ma- ree, avrebbero inlluenza le malerie trasportate in se- no del mare dai fiiimi, le tleposizioni o concrezio- ui organiche che si ibrmano in seno del mare, e quel- le specialmenle de' polipai, il piu o meno di vapor acqueo contenulo nell'atmosfera, la maggiore o mi- nore quanlila d'acqua alio slalo fluido, scorrente alia superficie o nelle viscere della terra, ed in combina- zione coi corpi organici e minerali, e la maggiore o minore quantita d'acqua in istato di neve o di ghiar- — 330 — (io sia nelK: rogioni circuinpolaii , sia iiei gbiacciai Jcll(? alto nioiilagnc. Si vcde chiaramcnlo cho una variazioiie di alcu- ni gradi nclla teniperalura media dclla terra, il disbo- sconiento di grandi Iratti dei conlincnii, od altre tali cause polrebbero far variare la quantita d' acqua con- tcnula nell atmosfera, o scorrenle sui conlinenlij o ridolla in gliiaccio sulle alia monlagnc. E gia provato che i gbiacciai delle Alpi aveano un tempo uu' assai maggiore estensione, cd e provato che in altri tempi non vi erono gliiacciai. II livello del mare perlanto, nel caso che la for- ma dei bacini rimanesse invariabile, sarebbe la risul- lanle dell azione di tulle le cause precedenlementc annovcrate, o si cleverebbe o si abbasserebbe dapper- (utto della stessa quanlila; e probabilmente nelle at- luali condizioni della supcrficie terrestre rimarrebbe quasi aflalto inalterabile. Perche, supponendo anche doppio rcfTello del trasporto delle malerie per opera de Iiumi, e minorc di una meta la quantita d'acqua scor- renle sulla superficie, od alio stalo di vapore nell atmo- sfera, il livello medio del mare non diverrebbe che po- chi decimotri piu alto, c non polrebbe poi alzarsi ulle- jiormenle per la prima delle due cause ora acconnale «-hc di soli pochi millimclri per sccolo. Sc poi anmieltasi qualchc variazione nell'am- piezza o nclla profondila dei baciuij rhe (pialchc spiag- - 35 1 — gla si uvvalli. e conscguenlenienlc si avvalJi il cuiiler- minaiile fomlo luariiio ; che qualche porzione di Ibndi marini si elevi ; che sorgano niiove isole dal seno del mare, come avvennc a Santoriiii, a Sciacca, alle Azore ec. ; tiiltocio non solo dee produrrc una variazione relativa di livello fra la spiaggia ed il mare in que'luoghi ovc rapporto al centre della terra il ter- rene fu avvallato o rialzalo, ma eziandio negll al- tri vicini o loulani dove il suolo non ebbe a subi- re alcim movimento, dove rimase per cosi dire al suo pdsto, e dove soltanto il raare potrebbe lalora per le leggi dell' cquilibrio segnare sulla spiaggia una linea di livello alquanto diversa dalla precedeule. In generale i rislringimcnti o le aaipliazioni di capacila, che subissero alcuni bacini pei movimenli della crosta lerrestre, avrcbbero influenza sul livello medio del mare anche in altri bacini o parti del globo: pert) anche quesla variazione di livello, nei luoghi dove il suolo non subissc alcun movimento, dovrebbe riuscire quasi inseusibile. SoUanlo osservazioui falte in molli punli della superGcie terreslre, c durante un lungo corso danni, potrebbero chiarire se il livello medio del mare, per 1' effello complessivo di tutte le cause sopra annove- rate, si aizi o si abbassi gcneralmente di una piccola quantila relativamenle alle spiagge che rimanessero imniobili, o relativamenle al centre della terra. (^)uL:>la ([luinlila, die non oltrepasserebbc ccrla- lucule un pollico per ogni sccolo, come si puo ron- gellurare dalle variazioni di livello inforno a Venezia, e prohahile cho sarobbe ora in nn scnso ora ncll'aliro; cosicche alia Innga nolle condizioni altuali del globo lerrestre il mare presso a poco conserverebbe sempre lo stesso livello. Vi sono dunqiie, conchiude il Pasini, cause me- teorologiche e geologiche, clie teodono a far variare in ogni parte del globo il livello rispettivo del mare e della terra, ma dove il suolo non e esso raedesimo sog- getlo ad alzamepti od a sprofondamenli, si puo rile- nere, che le diverse cause di variazione si eHdano le une colle altre, e che il livello del ni^ire dopo piccole oscillazioni si mgjalenga presso a poco il medesimo in tutte le parti della terra. rT»9^e<^jg5^>»g»-«=- ADU?»ANZ\ DEI. nfORNO 23 FEBBRAIO 1846. II Segretario legge I'allo veibale dell' adunanza 26 gennaio, ch'e approvato. Si annunciano i seguenti doni fatli all' Islituto. I . Dal socio corrispondente prof. Stefano Delle Chia- ie, di Napoli. Opuscoli fisico-viedici, un volume in 8. con tavole. Napoli 1853. Dissertazioni ayiatomico-pntologiche, un volume in 4., con tavole. Napoli 1834. Enchiridio di Tossicoloyia teorico-pratica; un volume in 8. Napoli 1833. Ricercfie anato7mco-biologiche sul Proteo serpeiiti- 710 in 4., con 5 tavole. iNapoli 1840. V Eimintografia umana, o Trattato intorno agliEn- tozoi cd amorhi vermlnosi . un volume in 8., con 'lO ta- vole. ISapoli 1844. — 531 -— •J.. Dal socio corrispondentc cav. Michelo I'cnorc di Napoli. Calalogo del If pluntc die xi enltivano nel 1i. Orto ho- t/ifiiro (li N(i/)o/i, corrcdulo dclla pianla del incdcsimo c di annotazioiiij lui volume in A. Napoli 184f). 3. Dal cava). Antonio Diedo nob. Venelo. Fabbriche c disegni di Antonio Diedo. Opera in fo- glio con tavole, fascicolo primo. Vcnczia 184(5. 4. Dal nob. sig. Achille de Zigno di Padova. Sopra due fossili rinvennti nella ealcarea dei inonti padovani. Memoria in 4., di pag. 8 ed una tavola. Pado- va 4845. 5. Dal prof. Oronzio Gabriele Cosla di Napoli. DegV insetti nuovi e ran della Provincia di Terra d'Otranto. Fauna Vcsuviana. Fauna di Asprotnonte e sue adiacenze. Descrizione di alcune specie nuove di Testacei frtschi e fossili del Regno delle due Sicilie. Osservazioni fisiologichr ed anatomiche sopra alcitne specie del genere Salpa. Mcmorie raccoltc in un solo volu- me in 4., di pag. 204 con tavole. Corrispondcnza zoologica ; un volume in 8., con 12 tavole separate, anno primo 1859. ISuove osservazioni intorno alle cocciniglie ed ai loro pretesi maschi. Memoria in 4., di pag. 24 ed una tavola. Napoli 1835. - 355 — Hi X nil a //I I II lu del viar/gio fatlo suUf coste deW Adria- lico, e deWlonio net -1830. Catalof/o dr' Crostacei raccolti nel golfo di Taranto. Descrizione di dodici specie nuore. delV ordine de' Dit- teri, ed iUuslrazione di altre (/uattordici 7iicno ovvie. Di taluni avanzi organici fossili del Regno di Napoli. Di alcuni Balanidi apparteverili at Regno di Napoli ; in un solo volume in 4., con tavolc. Napoli 1843. Illustrazioni del geiiere Cifrridina, e descrizione d'una novella specie, di pag. \0 ii) 4., cd una lavola. 6. Dal sig. Achille Cosia di Napoli. Cimicuw Regni Neapolitani. Ccnturia I.^ e Ccnturia 11." Napoli 1858 _ 4844 con lavole. ■]. Dall' ab. Jacopo dott. Bernardi di Ceneda. La piibblica Beneficenza ed i suoi soccorsi alia pro- spcrila fisico-tuoralc del popolo; un volume in 8., Venczi;i 1845. 8. Dal dolt. F. O. Scorlegagna di Lonigo. Sur les Ntimmuliles, leltre a Mans, le prof. Alr.idt d'Orbigmj de Paris. Padova 184G. II Segielario porg(; alcunc nolizie intorno a pa- leccine receoti opcro di Storia naturale pubblicate nel Regno di Napoli, e paiticolannentc intorno a quelle dei signori prof. Dcllo Chiaje, prof. Scacchi, prol. G. Oronzio Costa cd Achille Costa figlio, delle quali o per acquisto o per dono si e ora arricchita la — 336 — Biblioleca deiristilulo, e dalle quali sipolru Irar giova- mento per illuslraro i prodotti marini dell'Adrialico. Pcftcia si legge una meinoria del Menibro efTetti- vo conte Scopoli, die ha per lilolo : Degt impcdi- menti alV estensionc delle nostra manifatture. In un'opera manoscritta di pubblica econoniia clie de- pose all Islituto nel ' 8^ i, rautorc si era posto a com- ballere resagerato limore del Sisniondi, non avesse per V eccessiva industrla coi nuovi meccanismi a cre- scere siflattamenle il numero de'poveri senza lavoro. clie I'ordinc generale dovesse in Europa veuir luiba- tcr, e dopo molte osservazioni sugli scritti di quel dot- to uomo, conchiudeva, che se le produzioni di cosa qualsiasi sono in lagione direlta e costante della con- sumazione, essendovi spazio luttavia grandissimo al crescere dell'uiuana faiuiglia, passerauno niolli sccoli prima che una nazioiie si accinga colle ariui alia rovi- na di un' altra, Quesla conchiusione riguarda al comraercio di tiiUi i popoli, i quali nolle loro trausazioni soglionci cquilibrare le forze loro, sicconie oggi avviene, senza alcuno dei supposli disordini sociali. Ma poiche puu accaderc che una nazione nial consigliala voglia fare pill che non deve, c non vegga gli oslacoli alle a vide sue brame, e pur Iroppo possibile, dice I'aulorc, che nella gara commerciale abbia piu danni vhv ulilila d;i — 3:>7 — un aumento di prodolti arlificiali, ai quali mauchi uno spaccio sicuro, e sia coslrelta a retrocedere villima di una fatale concorrenza, E percio, considerando il conle Scopoli qual sia la condizione alluale dclle nostre pro- vincie nel progresso dell" industria, si iece ad esaini- nare e a discorrere degli ostacoli principali, che in es- se ora si oppongouo all' increraento delle manifallu- re, e possono ridursi ai seguenti capi : i.° L'aver gia altre nazioni occupati i luoglii piu ulili alio smercio de'copiosi loro manufatti. a.° L'aver noi dovuto e dover tuttavia impiegare i nostri capitali a vantaggio dell'agricoltura. 3.° II mancare di corabustibile per iiiolte inanifatture. 4" La poca istruzione del inag- gior numero de' noslri artigiani. Conchiude che gl'I- taliani debbano darsi incessanteraente all'agricoltura pill che ad ogni altro oggetlo, che ancor molto resta a farsi per accrescere le varie ricchezze del nostro suolo, e si ferma in particolare suUa necessita di esten- dere le irrigazioni e le bonificazioni dei terreni, e di migliorare le nostre razze di animali si bovini che ca- vallini, anche con I'isliluzione di preniii seguendo Te- sempio di altre nazioni. Poscia il siguor capitano di artiglicria Angelo Marchesi espone il piano di una sua opera inedita presenlata all'Istiluto, che ha per litolo : Descrizionc tecnica dei metodi iisati per la fabbricazione del fer- y. 43 — 558 — ro iiei princifjali stabilinienti della Monnrchia Au- slriaca e delta Prussia. Ncll'anno i8/|0 Pantore fu incaricalo dall'I. R. Comando supcriore della Marina di rccarsi alle rino- matc fonderic dl Maria -Zell poste nclla Sliria siipe- lioro, a fine di far fondere per conto dell'I. R. Mari- na alquanii cannoni e proicllili. Conseguita la superiore approvazione nel dis- impegno di quesla sua prima incombenza, egli pro- segu'i tali sludii niettendo a profitto le notizie pra- liche che si era procurato in quelle fonderie du- rante la sua missione, cioe fino alTanno 1842. Fece quindi un progello per fondere il ferro nell'I. R. Ar- senate, il quale progello essendo stalo benignamen- te accollo dalPAulico Consiglio di Guerra, il cap. Marchesi ollenne I'onorevole incarico di porlarsi a vi- silare cd istudiare le varie fonderie e ferriere della Germania, a Gne di perfezionare i suoi progetli di co- slruzione. Ebbe con cio il mezzo di fare allre ulili osservazioni, per cui, dopo aver fatlo eseguire a Ma- ria-Zell lutli gli oggelti necessarii per una novella fon- deria, nell' agoslo 184 3 diedc principio nell'I. R. Arsenate alia coslruzione d' un fornello alia Wil- kinson, che venne allivalo in gennaio del 1844, e corrispose nel suo andamenlo e ne suoi risul- tati e allc speranze delfaulore ed al dcsiderio delle Aulorila. — 350 — L'esperienza da lui acquislata in tie aiioi di not) interrollo lavoro uelle vario I'abbiiclic di I'erro della Gennania, le osservazioni in esse fatte, e i dali offer- tigli da uomini provelti in queslo notovolissimo ramo dclle arli, lo posero in grado di raccogliere un assieme di pratiche niemorie, le cjuali reputando egli di qual- che iinportanza perl industria italiana, hapensato a co- nuine vanlaggio di dare alia luce. ISon e suo pen- siero, ne inlende die quanto sta per offrire al pub- blico debba essere un'opera di astrusi principii teo- retici e di grande erudizione •, e suo solo scopo di rendere uu piccolo ma utile servigio a coloro die si applicano pralicamente alia manipolazione del ferro. L' opera conliene la pralica descrizione delle principali fonderie e ferriere delflmpero d Austria e della Prussia, ed e dirisa in parti secondo le varie fabbriche da lui visilate e studiate. L'autore ha cercato di descrivere principalmen- le la natura del minerale di ferro adoperato in ognu- na di esse, la riccliezza delle miniere da cui si eslrae, i fondenii usali per la sua conversione in gliisa, i varii inetodi iinpiegati per la carbonizzazione dei conibusti- bili proprii alle varie officine per la riduzione del mi- nerale in gliisa , e pe' vari lavori delle fonderie. Tratta qiiindi delle luodellazioni , della sabbia e dell argilla per quesle adoperalcj della rifusione del- la ghisa tanto coi fornelli a riverbero che con quelli — 340 — ;ill:i \\ ilkiuijOMj del siio afTinanicnto o oonversionc in fcrro malleabile, si coi coniuni processi dei fuochi di iifTincria aftivati con niaccliinc soflTianli, che col nuovo inetodo di allinanienlo a fiamma dolto di Pucilaggio ; flnalmente de'piu importanti meccanismi di cui tulte le vaiie oflicine sono fornite, noo trasciirando di da- re per quanlo fu possibilc circoslanziate descrizioni degli alti forni, e di quelli per la rifusione della ghisa e pel suo afrinamento, e nolando di ogni oflicina 1 an- nuale prodotto. A qiiesli essenzialmente ridiiconsi gli argonien- ti della sua opera : ha trovato poi necessario di ag- giungervi qua e la alcune sue parlicolari e brevi os- servazioiii, lequali sebbene date in via accessoria, pu- re crede possano lornare ai lettori di qualche interesse. L' opera e corrcdata di i a piani o disegni in roglio, dimostranfi gli oggetti principali in essa raen- zionati. A fine poi che 1' Islifuto possa formarsi una piu chiara idea di quanlo egli imprese a descrivere, e del inelodo da lui seguilo nella compilazione dell' ope- ra, ne legge alcuni brani riguardanti : 1 . I metodi di carbonizzazione del legname al- I'ariaaperla, impiegati nclla Stiria superiore. 2. La fabbricazione delle lime, adollata a Ma- ria-Zeil. 3. L'affinamenlo della ghisa con fornelli a fiam- — 5'J — nia, cioe dielio il inetodo di PudUi^gio sislemato a Neiiberg nclla Stiria superiore. 4. La carbonizzazionc in forni usata a Blansko nella Moiavia. 5. La fabbricazione della lalta, come si usa a Ju- nowilz nella Slesia Austriaca. G. La manipolazione del niinerale di ferro colla torba, praticafa nelle officinc di Ransko nella Boe- uija nieridionale ed a ScLlackennerlh ai confinisassoni. 7. La fabbricazione del Coke a Gleiwitz nella Prussia, si col melodo di carbonizzazione chiusa, che aperla. Finalmente il prof. Conti legge un ragguaglio in- torno air operetta del signor prof. Carlo Zarnara presentata in dono alllslilulo, che ha pertitolo: A- rilmetica teorico-pratica elementare. Poscia llslituto si riduce in adunanza segreta per traltare di aflari interni. La Presidenza rende conto dello slato in cui si trovano le liaccolte naturali che va formando llstitu- to, e degl'increuienli dali alle medesime dalla Com- missione elella in conformita all'articolo i5i degli Statuti interni. Poscia da ragguaglio dei lavori in par- te inlrapresi ed in parte progettati dalle Coinmissio- — 342 — ni elette secondo gli articoli i6i, i6a e i63 degli Statuti, (lelle quali la prima intende a raccogliere nia- leriali per la Descrizione topografica, idraulica, fisica, stalislica, agraria c uiedica delle Pioviacie Vcnete ; la seconda si adopera a raccogliere malciiali risguar- daoli la lingua e la letleratura italiana per arricchire specialmeate di nuove voci il Dizionario o per fissar- ne il vero signiGcato ; e I'ulliina ha cura di raccoglie- re raateriali concernenti le antichita, la storia e gli studii di erudizione, per cio specialmente che tieae alle Provincie Venete ed alia Storia Veneta. Perl'esame dei manoscritli, che saranno prodotli in risposta al Programma del membro onorario Mon- signor Canova, sono eletli a Commissarii i signori G. Sandri, cav. Fapanni e conte G. Freschi. Ricorrendo nel prossirao maggio la solenne di- stribuzione de'premii d'industria, si fa la nomina dei cinque membri i quali, in unione ai quattro che com- pongono la Presidenza in consiglio, devono destinare per ciascuno degli oggetli presentali al concorso una coramissione speciale di esame. Sono prescelti i si- gnori prof. Contij nob. Minolto, cav. Paleocapa, cav. Santini e prof. Zantedeschi. Si legge il rapporlo, predisposto clalla Conimis- — 343 - sione eletta uel gennaio passato, inlorno al progello di piibblicare una Nomenclatura o Sinonimia dell'opera incdita di Sloria naturale adriatica del defunlo abate Chiercghin, la quale conservasi nella bibiioteca del R. Liceo. Le conclusiooi della Commissione sono fa- vorevoli alia proposta fatta dal sig. prof. Zantedeschi alia Direzione del R. Liceo, perche abbia effettoque- sla pubblicazione. Si fa la nomina di altre Commissioai. ADUWANZA DEL ClOniSO 22 MARZO ^84fi. II Segretario legge I'atlo vcrbale dell' adunanza 2 2 febbraio, ch'e approvato. Si annuDzianu i segueoti doni fatti all' I. R. Isti- tuto. 1. Dair I. R. Istituto LoiTibardo. Giornah dell' Istituto Lombardo e Bihlioteca Italia- 7ia, fascicolo 56. 2. Dal membro effetlivo cav. Santioi. A catalogue ofidll stars, included between the Equa- tor and ten degrees of north declination, observed at the Royal Observatory of Padua by prof. Giovanni Santini, co7nmunicated by sir J. F. /V. Herschel. (Estratto dal- le Transactions of the astrono7nical Society). 3. Dal membro effetlivo nob. G. Frescbi. J numeri -47 al 50 del Giomale intitolato. V Aniico del Contadino. r. 44 — 340 — Discorsu proetniatc ad uii Dizionurio di jranctsii- mi id altri vocuhoU, e Modi nuovi e guasti introdotti nrl- la lingua ilaliaua, del signorPuoti cc. Napoli 1845 di pag. 32 in 8. Osscrr(izio7ii accadri/ilchc Mora/i pel I>e7i essere del- r uomo nella socicta civile, del cav. Lusi di Napoli. Napoli ^845. J vol. in 8. (Jorpo di Dirilto positivo per lo Kegno dtlle due Si- cilie, preccduto dalla Sloria del Regno e della sua legisla- zione. Programma, Napoli 4845. Osserrazioni su Ic viti e le vignc del Disiretto di Na- poll fa tie da Guglielmo Gasparrini. (Estratto dagli Annali civili, fascicolo 69, raaggio e giugno i844.) 4. Dal membro eflellivo prof. Zantedeschi, Trattato del calorico e della luce. Parle I. Vcnezia 184G, i volume in 8. con lavolc. Raccolta fisico-chimica italiana ec, fascicolo 2." 5. Dal membro effellivo dott. Giacinto Namias. Giornale per servire ai progressi della Patologia c della Terapeutica, fascicolo di novenibre e dicembre 1845. 6. Dal canonico Bellanl, membro effettivo dell'I. R. Istiluto Lombardo. Del vero siio della villa del Petrarca presso Milano. (Estratto Jalla Rivisla Europea, di pag. -12 in 8.). Dei mias?ni e dei 77iezzi di co7ioscerne la natui'a. I\Ii- lano i846, di pag. IG in 8. 7. Dal socio corrispondente L. P. Fario e dal dolt. Ad. Benvenuti. — 347 — Mefnoriale \ddla Medicina contemporanea , lascicoli cli ottobre, novembre c Jicenibre 1845. 8. Dal signor Giacomo Zanardi di Venezia. / numtri 8 o/ -12 del Giornale inlitotato- 1' Arliere. 11 Segretario partecipa la mancanza a vivi, avve- nuta or son pochi giorni, del socio corrispondente Ing. Barloiomeo Avesani di Verona, e ricorda con brevi cenni le sue principal! invenzioni mecca- niche. II inembro eflettivo dolfor Bianchetti legge uno scrilto inlitolato : Alcune considerazioni sopra gll uo- mini comuni, sui distinti, siii grandl e sugli strani. L'aulore accenna, innanzi tutto, alle due cause che producono quelia prevalenza di alcune idee e di alcuni sentimenti. la quale si osserva Irovarsi sempre in tutti i popoli, e che, niulandosi di materia e di for- ma, distingue i vari periodi della vita loro. La prima di tali cause e da lui veduta nel corso degli anni e nel complesso degli avvenimenti •, la seconda non me- no forte, anzi piu forte, in cio ch'egli rhiama la co- municazione degli animi ; e sopra di questa si arre- sla particolarinente e non brevemenle. Ei determina quindi essere distinfi mie^Vi uonii- ni, ne^quali le idee e i sentimenli dominan(i nel loro luogo e nel tempo loro si manifeslano in un grado — 348 — iiiollo pill ehnati) die nel popolo. o sia negli uuiniDi romiini ; grandl quelli che riassumono e rappresenta- no la maggior forza del pcnsare e del seiitire dell' e- poca in cui vivouo ; o strani quelli i quali, per inoli- vi che piu o mono individualmente li riguardano, \aimo CO pensieri e sentimcnli loro in un tempo, che ha gia terminato per la nazioue cui apparlengono il suo corso, o che lo deve per anco incominciare. Da cio che disse e poscia condotto Tautore a fer- inarsi alquanlo sopra quella illusione che, rispetlo a- gli uomiui grandi, e prodotta dalla loro stessa gran- dezza nell universale delle genti. E geueralmente cre- du(o, ch'essi iraprimano il movinienlo al loro tempo ; ed egli, con abbondanza di ragionamenti e di fatti, vuol dimostrare invece che lo ricevono. Si fa quindi a discorrere di quel che importino gli iiomini comuni, i distinti, i grandi per assegoar il grado che possooo occupare le nazioui nella stima contemporanea o futura delPumanita •, e sostiene che quella nazione nella quale non sono che uomini co- muni, non puo dare ne aunali, ne cronache, ne me- morie: che puo darle bensi quella in cui si trovioo degli iiomini distinti ; ma che la storia, la vera storia, non puo esser data che unicamente dalla nazione la quale abbia degli uomini grandi, e nelle sole materia in cui li abbia. Enha poi a combatlere Topinione del Vice e — 349 — de'seguaci della sua dottriiia in cosi fatto proposito. ed inlendc a diinoslrare, che se gli uomini grandi noa impriniono il moviniento al loro tempo, ma lo ricevo no da esso , non per queslo e da lenersi che non o- perioo ellicacissiniamcnte sul inoviinenlo del loro tem- po medesimo: il che si afTatica a provare non meno per discorsi che per esempi. Esiste, dice Tautore, ne'grand'uomini una dop- pia gran forza, cioe di ricevere e di tramandare. Ed h in questa forza ch'egli trova il motivo incolpabile di alcuni atli o delli, i qnali si reputano generalmente procedenli in loro da presunzione o da orgoglio : come pure col non durar continuo di tal forza mede- sima, la qual cessa e rilorna in essi secondo il biso- gno, ch'egli giuslifica in progresso, o piuttosto spie- ga quanto di piccolo, di non degno o di biasimevole e uscilo ed esce non di rado dagli uomini grandi. Gli slraiii li separa in tre classi, Tuna delle qua- li fa risconlro a quella degli uomini comuni, I'altra a quella dei distinti, la lerza a quella dei grandi. Ed e sopra gli slrani compresi in quesl'ullima classe ch'ei particolarnienle si lerma, dimostrando che la stranez- za loro non e inGue che la grandezza medesima posta fuori del luogo, del tempo e delle condizioni che le sarebbero stale necessarie ad apparir tale nell'opinio- ne delle genti. La consideraziono della qual cosa. unila a quel- — 350 — la di tutto cio che di piccolo o peggio si traniischia sempre a quanto gli iiomini chiainano grandezza, in- duce rautore a chiuderc il suo discorso con quelle alte e giuste parole di Massillon : Iddio solo e grande. Terminala quesla lettura, I'Istituto si riduce in adunanza segreta per trattare di aflari interni. In sostituzione dei socii corrispondenti signor abate Pieiro Betlio e ing. Bartolomeo Avesani de- funti, e del dotl. Giacinto Namias promosso a mera- bro effettivo, sono elelti a socii corrispondenti delle Provincie Venete i signori: Clementi dott. Giuseppe, di Padova. Negri prof. Cristoforo, di Padova. Trois dott. Fr.vncesco Enrico, Direttore deWOspitale Ci- tnco di Ventzia. Si annunzia che furono gia nominate parecchie Commissioni speciali per 1' esame degli oggetli pre- sentati al concorso de'premii d'industria. AdUNANZA DEL GIORNO 23 NARZO 1846. II Segretario legge 1' alio verbale dell' adunanza i'6 febbraio, ch'e approvato. Si annunziano i segueati doni iatli airi. R. Istituto. I. Dal sig. Antonio Galvani di Venezia. Metamorfnsi organiche, le quali accompagnano la combi7iazio7ie dell' ossido di zhico all' acido valeriatiico Tnonoidrato, e salificazione di qutllo per (juesto. Veoezia ^846, di pag. 31 in 8. '1. Dal sig. Anlonio Pazienli di Venezia. DeW azione chi/nica della luce, del calorico, dell* c- lettrico e del wag7ietico sopra i corpi inorganici. Padova 1840, in 8, con una tavola. 3, Dal sig. prof. Paolo Mistrorigo di Vicenza. Reminiscenzr del mio viaggio a JSapoli nell' aufuti- fio 1845. Vicenza <846. — 352 _ 4- Dal sig. (iottor Michele Carlo Frari. Trattato delle operazioni in Ostetricia. Vcnczia 1845, im vol. in 8. ed una tavola. 5. Dal signor Antonio Villa di Milano. DegT hisetti carnivori adopcrati a dislrttggere le .spe- cie dannose alV Agricohura. Estratto dallo Spettatore in- diistrialc, di pag. 5G cd una tavola. 6. Dal Giudice sig. Gennaro Riccio di Napoli. Le. monete delle anliche famiglic di 'Roma fino at- V hnperaiore Augusio. Napoli 1843, seconda ediz. \. vol. in 4, con 72 tavole. E intornoa quest'ultimo libro, il sig. ab. Furlanel- lo, incaiicato dall' autore di presenlarlo all' Istituto, porge le seguenli brevi notizie: » Fra le varie seric delle anliche medaglic, cioe degli assi librali italic! e romani delle citta e provincie greche, degli iraperatori romani dell' alto e basso impero, del me- dio evo e dei rcgnanti moderni, la piCi importante e certa- mente quella delta consolarc o dcUc famiglie di Roma anli- ca ; poich6 con essa si illustra specialmenle la storia dei pri- mi sctte secoli della romana rcpubblica. Quindi quesla seric presentemente piii s'apprczza c si coltiva dai numismatici, i quali, non contentl dell' opera di Andrea Morell pubblica- la in Amsterdam nel 1734 in due volumi in foglio, c dive- nula ora rarissima, e di quanto scrisso su di essa I' inimor- — o5o — tale Eckhcl, die per verilii fra lultc Ic sei ic miinmai ie men diligenleinentc Iralld di cssa, rivolsern Ic loro cure all'illu- strazione dclle medaglie in (nicsla seric conlcnulc. In questo studio si rose cclehrc il Sestini, di-funto da pochi anoi, e si dislingiiono i vivenli italiani cav. Borghesi, cav. AvcIIino e prof. al). Cavedoni. Segiicndo Ie loro Iraccic il sig. Gcn- naro Riccio, R. Procuratore presso il Tribunalc di guerra nella Piiglia, pubblic6 ncl 1830 a Napoli ia sua opera inti- tolala : Le Montle delle antiche /d/niglie di Rofua fino ad Aurjusto, della quale parlo assai lavorevolmente il dclto cav. Borghesi nel Bullcltino dcWIns/i'tulo di Corrisp. archeologi- ca per r anno 1859. Incorag<:iato 1' autorc dagli clogi die qulndi ricevettc dai dotli d'ltalia c d'oltremonti, ed cssen- dosi gii\ esaurita in pochi anni la prima edizione, egli si dedico con molto impegno ad una seconda, die pubblico pure a Napoli ncl 18 43, corredandola di 72 tavole litografi- che; per la quale |>ubblicazionc ottcnnc dalla R. .\ccademia delle Iscrizioni c Belle Lettere dcll'Istituto di Francia il rad- doppialo prcniid di nuniismatica, istituilo dal sig. Allier di Hautcrochc, e venne inoltre aggregate a parecchie illuslri Accademie. 11 sig. prof. Cavedoni ne inseri un mcritalo elogio nel suddetlo Bullettino per 1' anno 1844. Ora nel mio soggiorno in iXapoli nello scorso autunno mi procurai il piacere di conosccrc il dotto sig. Riccio, cJ avendo per raia istruzione accjuistata I'opcra suddella, egli me nc diede un altro esemplare perclie lo prcscntassi al no- stro Islituto >j. II sig. Lorenzo R. Pezzini clepusilu il !\ niarzo un piego siiggc'UalOj pregando die sja dal! Isliliilo ciislo- dilo fino a niioya sua domanda f 45 — o i) i - — II iiiL'iiihio (jlleltivu prul. (Jorlese leggo unu sciil- lo iulitolato: Alcune illustraiioni airanatomia del si- stema nervosa de'pesci. li' aulore dopo aver poslo qualche studio iiel ri- levare le forme proprie del sislenia nervoso degli uc- celli e di alcuni rellili, si \t)l^o ora a cousiderarc con allouzione le parlicolarila rlie spellano allultinia cias- se dei vertehrali, od ai pesci \ iinj>ercioccIie era giiisla e nalurale la presiinzione die, se dappertuUo si mau- lienc costanfe il mcdesinio lipo, queslo si dovesse ri- velare nella sua niaggiore semplicila in quella classe, ch'e la prima fornila di un apparato cenlrale coogre- gato in una uiassa distiula. Premesse alcune conside- razioni sul volume respetlivo della massa cerebrale fra alcuni reilili e pesci, e suUe cause dalle quali, a massa cerebrale minorc, puo dipendere la niaggiore perlezione organicu della classe dei rellili, il prof. Cor- Icseespone brevemenle le principali conchiusioni, mi son giuuti i naluralisli moderni intorno allorganismo de'pesci, e quanto colle proprie osservazioiii gli ven- ue fatlo di confermare, di aggiungere o di modifica- re. Sopraltullo ferma la sua altenzione sul fatlo della originaria forma vescicolare dei gangli encefalici, rive- lala dal Rolando al prii)ti[)io di queslo secolo, sui co- si delli lubercoli mammillari, »> sui uervi spinali nellc •lue paia f)." ed 8." Da cio e condollo a parlare del- 1 organo del guslo ne'pcsci; c diclnarato come iioi — .13", iiiumiuilcri queslii pcrtitienza dell uj,j)ui'alo dij^orciilo abl>ia trc ufFicii, a^iscu cioe cume organo cli presa, di (leglutizione e di scnso, inclina a credere cho ai pesci riinangan coinuni i due primi iiftioii, c rulliiiio sia lo- lo aflallo sfraniero. Sceverando il vero senso giisla- lorio dal senso inlcslinale con cui e provvedulo al hi- sogno deiralimcnlazione, il [>riino sarebbe proprio per eccellenza deiruoino e lorse di alciuii luaiiiiiiireri, e Taltro comune a tulle Ic specie zoologichc. In quo sU» solo significalo I aulore concede die abbiano i pesci I organo ilel guslo. La jnenioria e corredata di alcune I a vole. Poscia e lello dal Segretario uuo scrillo, spe- dito in (pieslo stesso giorno dal mernbro efl'elli- vo dolt. Nardo, ed inlilolalo : Osservazioni sitlla esistenza (lelP organo del gusto in alcune specie di cani rnarini. Preniesse alcune considerazioni sulla cavila orale de'pesti, ed osservalo che quesli, non ina- sticando generalmenle la loro preda, non abbisognano di un organo guslalivo mobile in lulli i sensi, come la lingua, ciie secondi il molo masticatorio. e si presli ad assaporare Je parli disciolle dalla maslicazione, I'autorc dice, che se v ha ne'pesci un organo spccia- le del guslo, dovrebb esser queslo collocalo in al- Ira parte che la bocca, ed in relazione alia forma di essa, al uiodo d ingeslione del cibo, ed al tempo — 350 — I lio iiumlieiisi ncllc liiuci per subiri's la prima dige- st ioiio. Orgaiio (leslinato alia guslazionc credesi il rigon- fianienlc) inollc e vascolare, clic rinvieiisi ai due lali dell osofago del Gadus ^IglepJiinus osservato da Trevi- ranus, e lapparalo bianco spugnoso, suscellibilc dl cntrare con facilita in turgcscenza, die Irovasi alfia- gresso della gola di alciini Ciprioi, c spccialmente del Carpione. In alcuni pesci vedonsi papille piu o meno grosse e salicnti, chc scmbrano deslinate ad una spe- cie di talto o di guslazione, e a quesl'officio pare che servano cziandio, e quclla specie di cercine sittiala da- vanti il prime pezzo dell'osso joide nella Chimera me- diterranean la cui membrana e moUe, e le altre papille piu evidenti posle dietro la placca dentale nella sua bocca. Poche pero sono le specie di pesci osservale finora collo scopo di trovare cio che puo in essi sop- perire allorgano del gusto. Nessuno pero, sa 1' autore, che abbia parlato di un organo che trovasi nella bocca di alcune specie di squalo, e che sembra esso pure deslinato alia guslazio- ne. E silualo nella parte inferiore del palato dietro la mandibola superiore, e pare rhe abbia origine co- mune colla porzione di cute palatina che la investe, e che serve ai denti di sosleguo. Consistc in una modi- ficazione della cute stessa in ima sostanza fibrosa va- sculare, polposa, mojlo, priva affalto della scabrosita, -- 357 —
  • 72 - I);i ultimo le f;iccc liscic orizzontali non sono clic piani inlVriori ili slrali rimasli in posto, dopo scguila la caJiita (legli strati so;^giaccnli, una porzionc dc' (juali sussiste tut- lavia soUo la forma di scaglioni, die dccrcscono in lunghcz- za a misura chc jiiii si allontanano dallo strato piu alto. La (lisposizionc clie lianno ritcnulo gli strati superslili c tale, die puo essore pai'agonala al rovescio d'una scala (fig. 5, e, f, g), e la faccia pulita, ma non lucenlc, di ciasciicduno strato o gra- (lino 6 sempre, come dissi, la inforiore. Quivi I'acqua cvcn- liiale, scaricandosi fra lo strato c chc ancora sussiste, e lo strato d in gran parte caduto, pote Icvigarc il piano infe- riore del prime, e produrre lo stesso efTctto ne' piani infe- rioii dc' due strati molto piu corti, chc succcdono al primo nd modo die ora osserviamo. 11 fonomeno di strati orizzontali con le faccc inferiori pulite ricomparisce in varii luoglii dclle alpi vcronesi; e me- litevole di osservazionc si c a Mazzurcga il tetlo d'una cava di niarmo ridotto cosi liscio dall'acqua, che ai poco esperti [larrcbhe levigato dall' arte. Mollo curioso riesce del pari uno strato pulito inferiormente dall' acqua, che pel tratto di circa ottanta picdi, sporge fuori quattro o cinque metri dal corpo del nionte, senza che verun pilastro lo sostcnga sul davanti, e senza che la niancanza di base lo abbia fatto inclinaic ncppore d' un pollicc verso la strada, che da Bcl- lori conduce al Pontc di Voja [Mctnoric Hcll'I. R. htiluto di Venezia, T. 11.) Lascio di addurrc pi'ove maggiori c di citare altriesem- pii, cssendocho nei gia allegati si vede chiaramcntc, non es- servi fatli geologic!, die piu storicamentc conducauo dagli cfTetti alle cagioni, quanto quelli dcllc facce pulite, spcsso striate, dellc Alpi Vcnetc. fll I'tmiV ■i.-;.! ri«.'i. I _ 1 i(? .1 i — 575 — Poscia il Meiubro eflcUivo nob. Minollo leggc alciine sue Considerazioni intorno alia costruzione del- la Camera lucida. Egli passa in rasscgna i varli niezzi iniaginali per copiare gli oggclti, ed i vantaggi che offre la camera liirida. I no slromento di questo nonie pro- ponevasi prima da Hook, ed era solo una camera oscu- ra niodificata j ma Wollaslon il primo sperimentava 1 uso di una semplicc lastra inclinata, poi di una la- slra conil)ina(a con uno spccchio di velro, e finalmen- te di un prisma a facce inclinate con una dala legge. Nota nella prima disposizione il sig. Minolto la difficol- la di avere laslrc a faccc parallele, e i difetti che altri- menli ne veni\ano dimagini doppie e confuse*, nella seconda disposizione accresciuti i difetti per la dop- pia riUessionc anclie dello specchio, e limilalo il cam- po dello strumcnlo; ncl prisma finalmente la diflicol- ta grande di usarne, e la molta stanchezza che reca alPocchio, niela del quale dee guardare lo spigolo e mela la carta. Espone poscia i miglioramenli propo- sli dall'Amici con usodi lastre a facce paralelle, com- binalc con ispecchi melallici o con prismi, e fa riflet- lere alia diflicolta di avere esatto il paralellismo, al- farduo lavoro degli specchi metallici, ed allapocaloro durata. Dalle imperfezioui di alcune di queste came- re lucide, dal difficile uso e dal molto prczzo di altre, determine venirne la poca dJfTusione di un s\ utile stromenlo. Penso quindi, se si potesse facililarne la — o7A — coslruzionecosi, da raelterlo a porlata di tulli, scii/a renderlo percio di troppo imperretlo. A lal fine pro- pone di foggiare opporlunamenle la seconda faccia dellalasira pioposia prima da ^Vollaslon, cioe di iisa- re lenli piano-convesse od auche bi-convesse, di cur- valura si dolce pero, da avere un fuoco non niinore di 4 a 5 decimelri, e considero i vantaggi di queste lenti sopra le laslroj propose pol fuso di specclii di vetro lenuti paralelli agli oggelli, sicche ricevessero da quel- li i raggi quasi perpendicolari. Mostro Icnli e com- binazioni di lenti con ispecchi, alle a dare imagini diritle o rovescie degli oggelli, ma dislinlc e senza doppie imagini, o con doppie imagini si grandi c lon- tane da riuscire innocue ; e mostro quanto facili a prepararsi con tcnuissima spesa siano da tulti e do- vunque quesle camere liicide, e come agevole anclie ai piu inesperli ne possa riuscire I'uso, concludendo, che la semplicita stessa della modificazione da lui pro- posla lo induceva a dubilare della novifa di quella, benche da nessuno labbia veduta indicala. Finite le lellure I'l. R. Islituto si occupa in que- sto e ne' seguenli glorni dei concorsi ai premii d in- duslria. VDUNANZA DEL GIOR?iO 20 AF'RILE i 84C. IlSegretario legge Talto verbale delladunanza a3 marzo, cIj'c approvalo. Si annunziano i seguenti doni fatti all'!. R. Isli- luto. 1 . Dal niembro effettivo e segrelario L. Pasini. Safjfjio geologico suUe for'tnazioyii delle rocce del Vi- ctntino di P. Maraschini. Padova 182i, 1 vol. in 8. con otto lavolc di sezioni geologiche. 2. Dagli Etliloii dello Spettatore industriale di Mi- Jano. I fascicoli -18-24 del loro Giomale. II siguor dotl. G. Bologna con leltera odierna assoggelta agli esanii dell' Islituto un fossile da lui raccollo nella Carnia, e chiede che ne sia determina- — 57C — ta la specie e la natura. Egli reputa inutile di avver- lire clie fu tro\'ata iicl grcs screziato poiche ad esso jie sta altaccata una porzione. Solo fa osscrvare die apparlicne alia specie pin picco/a, e che ve ne ha in qiiella formazione di dimensioni niaggio?'i. II prof. CaluIIo ed il segretario Pasini, nell' atto die dicliiaiauo cssere di soaiina iiiiporlaiiza die si raccolgano le reliquie fossil! delle iiostre anliche for- inazioni, trovano die il fossile ora rinveiiulo dal dott. Bologna scmbra a dir vcro un corpo organico, e si agguaglia intioramente a consimili rcsti trovati nelle arenarie di Rccoaro, e inaiidali dal signor Trelteiiero al Congresso scienlifico di Milano nel i844- Finora di queste concrezioni, nondie detcrmiiiare la specie, si ha appena potuto congetturare die siano organiche Posda si logge la seguente nieinoria del sodo corrispondeote dott. Clemcnli sulf analoinia della Vaniglia. Anatomia della Vaniglia a foglie plane ( Vanilla planifolia, Andre^v. ) Del dolt. G. Cleiuenti. L'anno -1841 nell' I. R. Orlo botanico di Padova si otlenne la fecondazionc artificiale della Vaniglia a foglie piane di Andrew. La frutlificazionc ebhc felicissimo com- — 377 — pimento; cd io stesso, In allora assisienlc di holanica c percio aggregate alle dcliziose cure deH'Orlo, csposi di- nanzi al quarto Congresso Scicntifico Itaiiano una com- pendiosa dcscrizione del mctodo pralicato per oltenerc(|Ucl- 1' utile risultaniento. Nel i844 il prof. R. de Visiani Jesse all' I. R. Istituto una importanle memoria, nella quale il nietodo c tulte le avvertcnze usale nell' Orto di Padova per la coliivaziont, fecondazione c fruttificazione. della vaniglia erano con raol- ta dottrina pertrattate. E v' era annessa una tavola che rapprescntava 1' intera pianta col naturale suo portamento e raolti dettagli filografici. Nel -1845 io potei condurre a buon terminc un'analisi dell' olio essen/Jale delta vaniglia, discoprire quel nuovo principio ch'esiste nel frulto maturo, la Vaniyiina, e presentare a quest'Istituto il tenue lavoro con die I' argomento della vaniglia avrebbe poluto sem- brar csaurito. Ma ogni (jual volta s'imprenda ad isludiare un oggelto qualsiasi della natura, non sembra mai che le indagini sien terminate, (Inclie, per cosi dire, non si dis- coprano le ultime cd essenziali correlazioni dei fenoraeni osservati con (juella ignota forza della vita che li gover- oa. Per queslo io intesi ancora a continuare cd esten- dere i lavori (atti antecedentemente dal prof, de Vi- siani e da me intorno a questa pianta ed a' suoi prodotti. Per le raie indagini intorno alia vaniglina, la quale, come dissi, e il principio organico residente nel frutto della va- niglia, avea sbozzato una tavoletta affine di metterc in chia- ro e le curiose forme che io varie condizioni presenta (juella sostanza e la inleressaniissima struttura di quegli organi che parlicolarmonte la racchiudono. La singolarita di (|uesla struttura mi invoglio cziandio ad indagare quel- ia dpgli organi della vegetazione, ed a considerarli tanto /'. 48 — 378 — coinplcssi chc nclla loro dipendcnzu cogli organi cleincn- lari. Ed ccco conic io lui condolto a tcnervl ancora per una volla discorso intorno a ijucsta pianta,cad csporvi Ic particolariti'k dolla sua anatomia. FoGLiA. La foglia dclla vaniglia e catnosa, liscia, lu- centc; di iin color vcrdc inlenso nclla faccia, vcrde smor- to ncl dorso a cagione dcllc cavila rcspiratorie chc vi ab- bondano. Essa e ricopcrta da iin'opidcrniide a un solo slra- lo di cellule, la cpialc manca di cuticola e adcrisce alio slrato parcnchinialoso soltoposlo per modo, che scnza la inacei-axionc riesce dinicile il dislaccarnela ( tav. I, fig. i a a a a e fig. 8 a b). Le cellule epiderniicbc sono piii piccolo delle sottopostc parcncliimatose e piuttosto irregolari. Ve ne sono di tondeggianti, di bisUinghe, di angolosc ; c so- no poi scmpre schiacciate nel senso della pagina fogliarc. I.a loro parete csterna ( lav. I, fig. 8 a ) forma la pa- rete pin supcrficiale della foglia. E una parete assai soltile c die arriva circa ad un terzo della grossezza della pa- rete epiderniica interna ( tav. I, fig. 8 ^); la ipiale circo- stanza e riniarchevole nella generalita de' casi, in cui la parete esterna niostrasi piu grossa dell' interna, .\dunque nella parete epiderniica esterna dclla vaniglia succede len- tissimo e debole l' accrcsciniento in grossezza, e gli agenli esteriori non vi possono deterniinare le ordinaric stratifi- cazioni. La parete interna, quella cioe che si adagia sul primo strato delle cellule parenchimatosc, e tre o (juattro volte pill grossa dell" esterna. Di spcsso nella sua sezione fatta pcrpendicolarnientc alio strato epidermico si osser- vano delle solcature piii o nieno profonde e de'niargini rialzati che vi corrispondono ( tav. I, fig. ^ a). I niargini snnn paragon.-ihili ;i (pielle siratificazioni incomplete per lo — 370 — qiiiili le parcli cellulaii c vascolari s'iugrossano; ma cerla- mentc la loro ilisposizione in altroltantc aiiiolc incrila ns- servazionc. [.c pareli infracellnlari, quelle cioo die slaniio Ira la parete cpidermica eslerna c la interna, corrono flessuo- samentc c detcrminano I' acccnnata irrcgolaiit.i dellc cel- lule (tav. 1, fii». i a n. a a). Allorcho osscrvansi in una fel- tolina di cpidcrmidc posta orizzontalmcnlc sotto del mi- croscopio, mostrano una dentcllatura (tav. I, fig. 2 ). la quale indica Pcsistcnza di quelle inari^inature, clic vedcni- mo nclla parete interna. Le due pareti epidcrmiche csterna ed infraccllulare vanno accompagnatc dacorli granelli trans- lucidi, alcuni de'cpiali nc tappezzano la loro superficie in- terna, allri stanno inimersi nella stessa sostaiiza parietalc. Di quest' ultimo collocamcnto e prova il vederii anclie di rincontro alle pareli infracellnlari, allorclie osservisi una fettolina di cpidcrmidc nel senso orizzontale. In quanlo alia loro origine senibra die si debha attribuirii a'rudimenti di slratificazioni paragonabili in qualche modo a quelle dei su- acccnnati rilievi longitudinali ; pero assai piu incomplete eil irregolari. Per tal modo (jucgli isolati rudimenti di stratill- cazioni sarebbero stati successivanienlc seppelliti per nuo- vi accrescimenli piu estosi c die li raccbiuscro nella lorn sostanza. L'abbondantc (* costante apparizionc di (piesti gra- nelli nelle pareti epidermicbe, apparizionc die rcndesi piu manifesta per I'azione ddPoterc o flell'alcool ; Ic variazioni del loro incastonamcnto piu o meno profondo nclla sostan- za parictalc; ed infme la loro maggiorc o minore trasparenza allraggono moltissimo I' attenzione dell'osservatorc, il qua- le, a quanto mi parve, non puo spingcrne Tindagine oltre la forma ed il collocamento. La natura dcUa loro compo- sizione non sembra dissimilc da quclla dclla rimanente so- stanza parietalc, giacclic i rcallivi die v'inipicgai non ma- — 380 — nifcstarono verunu particolarita. Cio vienc in appoggio dclla probabililA ili qiiella loro gencsi siirriferita. Ogni ccllula cpideimica racchiude un ben distinto iTistallo, chc solto il microscopio di\ alio siratcrello un elc- giinlissimo aspctto (tav. I, fig. 1 a a a a). La di lui forma ordinariamcnlc c quella di un cubo terminato da due pi- ramidi. Altra volta il cubo e sostituito da un lungo para- Icllcpipcdo, oppurc scomparc, cd il cristallo per le due pira- niidi unite colla base rimane ottaedrico ;o finalmentc scom- paioDo le pirainidi cd il paralellcpipedo si smussa agli angoli e diventa bacillare (tav. I, fig. 2 « A c). Ogni cristallo occu- pa una parte dclla cavitA, qualche volta per sino i due terzi della racdesima, addossandosi alle pareli o forse anche spro- fondandosi un cotal poco nella sostanza chc le compone. La collocazione del cristallo, come anche la direzione del suo asse raaggiore, sono aflfatto indipendenti e dalla forma della cellula e dalla direzione dell' asse niaggiore della me- desima. Intorno alia loro composizione terro parola piu tardi allorche avr6 fatto conoscere un'altra sorta di cristalli che risiedono in varie localitii del tessuto parenchimatoso. Gli stomi sono abbondantissirai nella pagina inferiorc, e se ne trovano pochissimi e nial costrutti nella superiore; neiruna e nell'altra vi slanno spatsi senza ordine. Non sa- prei dire quanto la loro struttura sia penosa a rilevarsi in causa della somma diflficoltc^ di ottenere delle fettoline sot- tilissime e perpendicolari alia pagina della foglia. La bocca e la gola dello stoma sono determinate da due cellule con- vesso-convesse, le quali talvolta si ravvicinano fra loro piu verso I' interno dello stoma che verso I'eslerno. Esse sono ripiene di globulina a grani piu minuti dell'ordinaria (tav. I, fig. 5 ft b). L'acido nitrico a poco a poco la scolora e vi agisce in modo da rendcre alia fine i globuli indistinguibili - 384 — (lai gruiiclli dclle parcti circostanti. Quatiro o cin(|ue gran- di cellule cpidermiche circondano Ic due stomaliclic, e dt quelle ve nc ha taluna contenente il cristallo dellc altre cel- lule deU'epidermidc (tav. I, fig. \ b b b, fig. 3 a a). Cia- scuna delle cellule stomatichc si adagia con una dclle sue convcssitA dentro dclla concavity parictale dclle cellule circostanti o pcristomalichc. Cosicche il lembo della conca- vity parictale dellc cellule pcristomalichc rinscrra le cel- lule stomatichc, coprcndone il loro contorno (tav. I, fig. 5 h, fig. 7 a b). Qnantunque le cellule stomatichc della vaniglia siano a parcti liscie, pure osservando lo stoma ncUa posizione oriz- zontalc della cpidermide, collo alzarne ed ahbassarne il pia- no, vcggonsi nella sua gola quelle gradazioni di luce, che in- dicherebbero la prescnza delle solitc sporgenze corniculate 0 raarginali. II fenomeno deve certamcnte dipendcre dalla sovrapposizione di quel lembi parietal!, che rinserrano le cellule stomatichc, le quali, anche per essere molte volte collocate obbliquamentc fra loro, devono nei diversi piani presenlare difi'ercnti grossezze. I lembi parielali delle cellu- le peristomatiche non si liraitano senipre a conlornare i margin! dclle cellule stomatichc (tav. I, fig. 7 a b). Spesse volte qucste, in corrispondenza della bocca e del fondo del- la gola, s! deprimono formando due cavitA quasi emisferi- che, ed il lembo epidermico sopra citato vi si insinua a tap- pezzarle anche completamente giungendo per fino alia stret- tura della gola (lav. I, fig. Q a c). Questo fatto raette in guardia contro la supposizione de'cistostomi per I'introfles- sionc della parete epidermica. Ammettiamo per poco, che il prolungamcnto del lembo epidermico s'accresca: siccome c'sarebbc tanto I'esterno che rinterno, ! quali rcspcltiva- mentc si distcndcrcbbero nella bocca e nel fondo dello sto- — 582 — ina, ne avvcrrebhe per caso eslrcnio, chc le cellule sionia- liclic rimarrebbero complclaincntc invcstitc. In consotriioii- za ili cii) le cavita sloinaticbc ilclla vaniiijlla rioii possono in vcrun modo trovarsi tappczzale dalla membrana ilei conlra- slali cistostomi. II piu dclle volte le cellule stoinaticlic dclla nostra pianta, per csscrcconvcsso-convcssc, rimangono stac- cato fra lore (tav. I, fig. 1 c e). Vi ha pero (pialchc caso in cui dettc cellule si fondono lateialmctitc pci loro margin!, formando una specie di ancllo (tav. I, lig. \ ff, fig. 3 /; b). Le cellule peristomatiche per lo piu investono le slomatiche, manlencndo i Icnibi dclle parcti supcriori fra loro distinti. Qualclie altra volta li congiungono in modo da formarc una sola parctc (tav. I, fig. 4 a a). Prima di terniinarc I'argomcnto dell' epidermide ag- giungero, clie alcuue cellule epidcrmichc sparse (jua e lA ir- regolarmente mancano del cristallo, e sono invecc ripiene di globulioa (tav. I, fig. i d). Se nc potrebbe interpretarc la loro natura attribuendole a rudimenti di stomi aborliti. La globulina in esse contenuta, clic c similissima a quclla dclle cellule stomatiche, ne avvalorerebbe in qualche manicra il sospetto. Tuttavia osservando tali cellule in una sczione per- pendicolare alia pagina dclla (oglia, non mostrano difi'eren- za di struttura e nemmeno di origine in confronto dclle al- tre cellule epidermiche. Perlocchc la pi-ima supposizionc condurrebbe ad una seconda, la quale sarebbe, clic in date circostanze c per via di eccezione le cellule slomatiche pos- sano provcnirc non solo dalle parenchimatose, ma ben an- co dalle epidermiche. L'epidermide dclla faccia resiste nieno alia maccrazione acquosa chc non quclla del dorso. Cio fa- cilmente per la prescnza degli storai in quest'ullima, i (juali e ne rafTorzano meccanicamcnte la trama, c piu direltamen- te ne nudriscono e nc costipano le |»areli. — 383 — 11 purenchimu nellu ioglia dclla vunigliu rag-^iunge una grossezza di 5 a 4 milliinclri, cd 6 Corniato da cellule bis- lunglic ciliiulraceo-esagone e diielle col inaggior asse pa- rallclauiente a quello della foglia (tav. I, fig. i c c). Le cel- lule dcllo slrato soltoposlo alia faccia, an/iche cssere bislun- ghe e collocate pcrpcndicolannentc alia niedesima, come accade soventi volte, sono scliiaccialo e sdraiate (tav. I, fig. 8 f); c tali sono />, 11-. 5 h, fig. 7 « ). Ksso 6 separalo dal tossiito ccnlralc per incz/.o ili \\\\ asliiccio ir- regolarmcntc cilindrico c fonnalo da celhilo alliingato a prosse paroli, die souo vasi fihrosi ( lav. lY, (ig. 1 c, fig. o a, fig. lb). Tulla la parte contralc racchiusa ncl dcllo asluccio c iin parenchinia pure a collule cilindracce, bislun- giic, ripiene di granelli d'ainido pin mimiti dclla Klol>iilina, i quali c vi slantio isolati e raduiiati in gnimi di loriiia rc- golarnicnte sferica ( tav. IV, fig. 5 c, fig. 4, 5, G, fig. 7 c). Una gocciola di umorc sprcmiito dal lessuto ccnlralc ami- difcro e lorbida, biancastra; eJ al microscopio vi si scorgc una miriadc di globicini chc reagiscono col jodio produ- cendo imniedialamente un bel colore azzurro. Kssi si niiio- vono, si urlano e stanno, ncUa slcssa gnisa die i globidi del sangue. II lore mote sembra prodollo e da quelle del liijuido c dagli urii dcgli inhisorii che di spcsso vi nuotano. Dopo qualclie niinulo ai margini di una goccia scopcrta apparc qualchc agglonierazionc sferica dei globicini , ollre alle fre- qucnti riunioni dei medesimi a due o piu in forma d'an- goli o di croci. II Icssulo cellulare amidifero, ossia lullo quello che sta racchiuso nell'asluccio fibroso, e percorso qua e lii da circa GO a 70 fasci vascolari, chc si conser- vano rcUilinci per tullo il Iratlo del meritallo ( lav. IV, fig. \ de f,c fig. A, 5, C), 8, 9, -10). Cadauno de' fasci i piu centrali nioslra anche ad occhio nudo uno o due forellini, che sono le sezioni de' grossi vasi puntcggiali o fessi, ed anche di trachee. Secondo il silo chc occupano donlro la zona fibrosa, i fasci prescnlano varie modificazioni lanlo nel loro diainelro che in ([uello de' vasi che li compongo- no, come ancora nella loro qualila. I ccnlrali ( tav. IV, fig. 6, 40) sono piu grossi e piu frcqucnli dei periferici. ^ .-80 — Conlcngono dc' vasi fihrosi Ji pareli non muUo grossc; un fascio di vasi cambirci'i spcssc volte ostriilti c poco nu- ineiosi; do' vasi puiilegi^i.iti c fossi a piccolo diainetro; finalincntc alcune Irachce a grande diametro c svolgil)ili. I fasci porifoiici ( tav. \\ , (Ig. 4 cJ versale, dal (pialc ne parlono alcuni pochi di minori per cnlrarc nel caule. Quelli della radichelta giraiio per buon tratto orizzontalmentc; ma fino a che la maccrazionc ben condotlu non sonnninislri un conveniente jiczzo all'osser- vazione, c impossibile rilevarc con sicurez/a Ic correlazioni che passano fra landamcnto dei vasi della foglia, del tronco e della radichetta. Nella sczionc paralella all' asse del caule cd a (jucUo della foglia { tav. IV, fig. 15) si puo - 390 - scorgcrc rinterriizione delhi zona fibrosa in b b , c la do- viazionc, c ben anche la sconipnrsa dci fasci ili varia pro- vcnionza, come sarebbc un fascio ilclla foglia in resso segue un tessuto ccUu- lare piu o meno regolare, ed a cellule crescenti in grandcz- 7.3 (tav. IV, fig. 13 c, fig. li n). Quasi ogni cellul.i e provvc- dula di nucleo, ollre a qualche poco di globulina minuta e scolorala come i granelli d' amido. De' nuclei ve ne so- uo gran parte die trovansi forniti dei fili sospensori; al- cuni altri ne vanno privi. Sono formati di minuti e regolari globicini agglomcrati, anzi streltamcnte conligui , e ncl centro se ne appalcsa uno niaggiore ed assai Irasparcnte, ossia il nucleolo. I fili, all'incirca da sei a dodici, partono dal nucleo iricgolarmcnte c vanno ad altaccarsi pure senza ccrlo oitline alle pareti della cellula. Anch" essi come il nu- cleo si compougono di globicini a serie mullipla nclla loro — 3!)G — originc, a scrie semplicc nelhi csireiniti chc si atlacca allc parfli. Tanlo il nncl«'o che i fill sospcusori stanno racchiusi in una sostanza mucosa, die Simula una distinta membraneU la. I nuclei pri\i di fili o nuotano nell' umore dclla cellula, o s'appojrijiauo a (juilchc sua i^arele. Colla maccrazione si scompongono in masse deforniate e verdastrc come la globulioa. Cosi fanoo i (ili sospensori de'quali bavvcne ap- pcna laluno che rimanp:a lun^amcnte altaccato alia parete. L'epidermide della radiclietta solterranea I tav. IV, fig. 12) ha laiilo la parete csterna che I'interna d'una estrema sottigliczza a b; daU'cslerna hanno origine i poli nella sles- sa guisa clic gli artigli della radichelta acrea. Frutto. 11 frutto della vaiiiglia c un bacccllo prismatico a trc facce, I'inferiorc ilelle quali cr nn aspctto untuoso die assumono. 1/ epilogo dolle addottc osscrvazioni, varra io spero a giuslificare (pu-lla iniportanza die credetli ri'^conti-ari* an- clie ndl'analoniia microscopicn delta bella e iliietlissima pianta dell' Orto Padovaiio. 1." 1/ epidermide fogli.ire della vaniglia colla sua pa- role interna piii grossa deU'esterna mostra non csscre cau- — r>08 — s.i coslnnlc cd assoliita dell' inf^rossjmonlo di questa I' in- fliian/.a dcgli cstcrni agenli. Si aijgiungc cosi un tcrzo caso ai due osscrvati da RIohl nclla Billbcryia zcbrhui o uella liromrlia Ananas. 2." I tjrossi e rej,'olari cristalli cpidcrniici, invariabll- mcnte siluali uno per ciascuna celliila, coslituiscono una particolaritA, c fra Ic microscopichc nianifcstazionl una dcl- le pill avvencnti. 3.'' La presenza conlcrnporanea del cristalli aghiformi ncl tessuto parencliimatoso e sulla pagina delle foglie sug- gcrisce una Icggc valevolc per ogui sorta di rafiJi o di cri- stalli quali si siano : essi formansi e cristallizzano, per sem- plicc soprassaturazionedisoluzionc, piuttostocheper influen- za delle cavita ovc si depositano. Dietro di cio e ragionevole credere, che la duplice forma, die i cristalli di ossalato calci- co assumnnn nella vaniglia, dehba dipendcrc dal dilTercnte slalo di saturazione acida, neutra o basica del medesimi. 4.'* L' accrescimento della parete epidcrmica interna e delle infracellulari per via di quei rialzi longiliidiiiali, senza apparizione di pertugi x\h di fendilure, e assai singolare. 5/^ La strutlura degli stomi e pure parlicolaic per la maniera con cui le due cellule stoniatiche s' incaslonano nclle caviti parielali delle peristomatiche. Oltre a cio il pro- cesso dolle parcti epidermiche attoruo alia bocca dcllo sto- ma ed al fondo della sua gola distrugge qualunque supposi- zione di cistostomi nclle cavita rcspiratorie della vaniglia. G.'^ Lo strain di cellule sottoepidcrmiche sdraiate c schiacciate, piuttostochc bislunghe e pcrpcndicolari alia fac- cia, forma una eccezione di piii alia legge generale. 7.'^ E da notarsi il robusto eben dislinlo astuccio fibro- so del caule paragonabile ad uno strato libroso, il quale se- para il tessuto cellulare esterno o parenchimatoso dall' in- — 39'J — lorno 0(1 amidiferoi come 6 dcgna di nola la totale tronca- tiira cui il incdesimo soggiace in corrispondcnza di ciascun nodo. 8." La particolareggiata analisi della composizione e di- stribuzione dc'fasci vascolari, tanto della foglia che del troii- co c delle radici acree e sotterranec, somininislra nuovi fatli alio fisiologiche considerazioni. E assai curiosa la mancanza delic tracliee nei (asci intcrmcdii del ti onco, mcnlrc esse si rilrovano nei cenlrali e nei periferici. Ed 6 pure curiosa la mancanza delle tracliee nella base e nella media lunghezza delle radici acree, raenlre ritrovansi abbondanti nella loro punta. 9." La concorrenza delle trachee nelle vene delle mo- nocotiledoni e un fatto che rafforza una Icgge da laluni con- trastata. -iO.'^ La determinazione dell' andamento delle trachee, die non ascendono e discendono, nia discendono ed ascen- dono, puo guidare con giusto crilerio I'indagine intorno alia genesi ed all'accrescimento delle medesime e degli altri vasi. i\.^ II completo sistcma vascolare csistente nella radi- chetta aerea, le abbondanti trachee della sua punta ed i vasi furcati della radice sottorranea cnnfcriiiano ed anche csten- dono il grado di elevazionc, cui le moderne ricerche spin- sero la struttura di quest! organi. 12." La stessa radice aerea mosira con evidenza quale sia la natura delle epiderraidi radicolari, quale ne sia I'ori- gine e come la parcte epidermica esteriore dia nascila agli artigli. 13.° Lo svolgimento degli arligli col mezzo della nia- cerazione riescc in appoggio della brillanle teoria degli ele- nicnti spirali in ogni prodiizionc vegetale. 14.° La dislintissima apparizione delle trachee, tanto — 400 — neir apice deila radichclta qaanlo oella gemma, coDfenna la loro precocity in confronto il'ogni altro vaso-, come anche lazione Jelle correnli nella proJuzione Jelle fibre gii di- mostratn dal prof. Blenegbini. ^5." L'auJamenlo centripelo e la rionovazione dei due strati epidermico e soltoepiJermico della radichelta spiega- no con pieDa soddisfazioae la squisita e perpetua freschozza della sua punla; come ancora 1" origine di quella specie di calittra che la conlerraina. 46." Desta ioleresse I'esame dei nuclei contenuti nelle cellule della radice solterranea, e composti, come diccmmo, di tin' agg'omerazione di granelli raccliiusi in una sostanza mucosa conlinua, chc Simula una distiata membraoella. ^7.'' Finalmenle e particolare nel frutto della vanislia la forma dei serbatoi della innigllna , ed e poi del tullo singolare, che anche i fuDicoli ombellicali servano a coote- nerla. Spiegazione delle taivle. T.WOLA I. Fig. 1 a a a a . Epidermide della pagioa inforinre della foglia iograndita iOO diametri. Vedonsi le cellule con- tenenli il cristallo; e in d d %q nt veggono tre prive di cri- stallo e conteoenti globulina. — b b b tre stomi, ciascuoo de'quali formato da due cellule stomatiche ellissoidee e e, o congiunte ad anello f f. e qualtro o cinque cellule peristo- maliche. — cc tessulo parenchimaloso sottoepidermico for- mato da cellule bisluoghe prismatico-esagoue. — fig. 2. Tre cellule epidermiche ingranJite 2400 dia- metri. La deotellatura iodica le prominenze e le solcalure — 401 — chc pcrcorrono le pareti infriicellulari perpcndicolannenle alia pagiiia dclla foglia. Veggonsi pure in a li c Ic Ire I'or- rac principali dci crislalli epidcrmici. — fig. 5. Stoma ingrandito SOO diamclri. Vcggonsi in a a due cellule perislomaliclic foriiitc del cristallo, Ic altre nc niancano. Alzando il piano dello stoma vcdesi in h b le cellule sloniatichc fra loro congiunto c ripicnc di globulina. — fig. 4. Stoma pure ingrandito SOO diamclri, in cui Ic pareti cpidcrmiclie csternc delle due cellule a a si con- giungono fra loro, distendendosi lutt'attorno sopra le due cellule slomatiche. fig. u. Sczione dcU'cpidermidc pcrpendicolare all' assc principale dclla foglia ingrandita GOO diamclri. — Ve- donsi in a cd in ^ le sezioni di due stomi comunicanli colla mcdesima cavila c. La sezione dello stoma in a fa vedcre la Locca cd il fondo foggiali alia guisa di due concavity. La se- zionc in b mostra appcna una piccola concavity dalla parte dclla bocca. — fig. G. La sezione dello stoma a della fig. 5, ingran- dita 1800 diaractri. Vcdesi in a la bocca colla concavita in- tcranicnte lappczzata dalla parete epidermica; in b la gola ristrella cpriva del prolungamento epidermico; in c il fon- do la cui concavita e pure rivestita dal prolungamento cpi- dermico interno. — fig. 7. La sezione dello stoma b della fig. 5, ingran- dita 1000 diamclri. Vcdesi in a cd in b la parete epidcrmica arrestarsi prcstamcnlc, c mancare le due cavila della fig. G. — fig. 8. Sezione dcU'cpidermidc dclla faccia pcrpen- dicolare all'asse della foglia ingrandita 500 diamclri. Vedesi in a la parete epidcrmica estcrna-, in b \' interna di molto piu grossa; in r lo strato di cellule parcnchiraatosc snttoepi- dermiclic schiacciale. /'. 51 — 40L' — — fig. 9. Scziono doH' cpidcriniilc pcrpenJicoIarc all' assc maggiorc ilolla foglia iiitjraiulila 'JOOO iliamclri. ^ cdcsi in a la inembiana inlenia solcata alia f,'uisii ilcllc parcli ccl- lulari (Iclla fig. 2. — fig. 10. Sozionc (Icir cpiilcrinitlc con una porzione del parcnchiina, fatta pcrpcndicolarmcnte alia pagina c pa- ralcllanicntc all'asso niag'.^iorc dolla foglia. Vcdonsi in veggonsi Ic fibre a pa- rcli grossissinie J da /> in c il tessuto del cambio; da c in d allre fibre a parcli nieno grosse ; da tutte asccndenti ( ingrandiniento di 400 dia- metri ). — fig. 8. Altra sczionc simile alle due antecedenti. Le trachee dclla ncrvatura a disccndenti cntrano nclla vena, indi cntrano nclla ncrvatura h parte asccndenti e parte di- sccndenti. Ncl fascio b osservasi pure una trachea ramifica- ta (ingrandimento di 400 diametri). — iOi — TVVOLA III. Fig. 1. Slratcrello di cpiilcrmidc tolto dalla base del- la radicliclta. Vcdcsi in a rcpidermide caulina dclla slessa nalura di ([uclla dclla foglia. \\\ h Tcpidcrmidc propria del- la radiclietta, die ha originc dopo 1' arrcstamcnto di ciuclla del caulc ill c ( ingrandimento di 400 diainctri ). — fig. 2. Sczione dell'cpiderniidc dclla raJicliclla fat- ta paralellamcntc al suo assc maggiorc. Vcdcsi in a lo strato cpidcrmico colla parctc cslcrna assottigliatissinia e quasi ap- passita. In b lo strato sotfocpidcrmico. In c la doppia c gros- sa parctc die divide i due strati ( ingrandimento di 500 dia- nietri ). — fig. 5. Sczione dclla radichetta pcrpendicolarc al- I' assc c ingrandita 8 diamctri. Vedesi in a la zona va- scolarc. — fig. 4. Scttore d' una sczione dclla radichetta pcr- pendicolarc air assc c ingrandita 400 diamelri. Vcdcsi in a lo strato cpidcrmico; in h lo strato sottocpidcrmico; da It in c il tessuto cellulare parcnchimatoso; da c in d la zo- na vascolarc; da d \n c ^\ nuovo un tessuto parenchima- toso. — fig. 5. Porzionc di una sczione vascolare come in cd fig. 4, c prcsa verso la punta dclla radichetta (ingran- dimento di 500 diainctri ). — fig. G. Porzionc di una sczione vascolare come in c d fig. 4, c prcsa verso la base dclla radichetta ( ingran- dimento di 500 diamctri ). — fig. 7. Porzionc di una sczione vascolare come in c d fig. 4, c prcsa verso la mcla di una radichetta lun- ghissima ( ingrandimento di 500 diamctri ). — 405 — — fig. 8. Sczionc paralclla all' asse della radichclta praticata sccondo l.i linca a c dclla fig. 5. Yeggonsi dellc trachcc c do' vasi punlcggiali c fcssi (ingrandimcnlo di 500 diamclri ). — fig. 0. Sczionc paralclla all' assc dclla radichclta praticata sccondo la linca a c dclla fig. G. Vcggonsi i vasi fibrosi a parcti grossissimc, c de' vasi punteggiati c fcs- si ( ingrandimento di 500 dianictri ). — fig. \0. Sczionc paralclla all' assc della radichclta praticata sccondo la linca a c fig. 7. Oltre ai vasi punteggia- ti, sc ne vcggono dc'Icssi c quasi furcali a diamclro assai grandc (ingrandimento di 500 diamctri ). — fig. di. Sczionc paralclla all' asse dclla radichella c [)ralicala al suo nascerc dal caulc. Vcdcsi in a a I'cpidcr- midc caulina ;\n b \\ tessuto parcnchimatoso; in c lo strato caulino sottoc()idcrniico, il quale in c s'inflettc, in // si ri- volta, cd in vi m m forma lo strato soltocpidcrmico dclla radichctta. In n vcggonsi le cellule epidermichc come in a fig. 2; in (/ la grossa c doppia parete, clie scpara i due stra- ti cellulari ( ingrandimento di 400 diamctri ). — fig. 12. Sczionc cpiderniica come \n a b fig. 4. Veg- gonsi Ic cellule epidermichc cresciute in artigli ( ingran- dimento di 400 diamctri ). — fig. \Z. Artiglio un po'svolto dalle sue congiunzio- ni spiral i per cfTctto della macerazionc ( Ingrandimento di 400 diamctri ). — fig. 4 4. Sczione della punta della radichctta fatta paralellanicntc al suo asse. In corrispondenza di a e b vcg- gonsi le trachcc circondalc da vasi punteggiati. In corri- spondenza di c si veggono alcune cellule cristalliferc poste in serie. In d vcggonsi gli strati epidermico e sottocpider- mico;in e delli strati chc s'internauo; in fQg gli strati — -400 — cpiJcrmici prccsistcnti, chc appassiscono c cadono a juisa ili calillro ( in^raiulimcoto di circa 00 diamelri ). Tavola IV. Ficr. i. Sozionc del caulc pcrpendicolare al siio asse c di grandezza naturalc. Vcdesi in a I'cpidcrinidc ; in b il tossuto parcncliiniatoso ; in c la zona rd)rosa ; in d i fasci vascolari piu csterni, in c i mcdii, in / i ccnlrali, tulli nuo- tanti ncl tessuto ccllularc aniidiforo. — fig. 2. Sezionc del caulc pcrpendicolare al suo asse, la quale comprcndc I'cpidermide in a , cJ il tessuto jiarcn- chiniatoso in /< ; vale a dire a c porzionc di b della fig. I ( in- grandimento di -400 diamelri ). — fig. 5. La medesima, che coniprcndo la zona fibrosa in a, porzionc del tessuto parcncliiniatoso in /v, c porzione del tessuto cellularc amidifero piu esterno in c. A'clia figu- ra i corrisponde a r ed a porzione (W b c d { ingrandiniento di 400 dianietri ). — fig. i. La medesima die comprcndc un lascio va- scolare dei piu esterni, circondato da tessuto amidifero; come in d della fig. i ( ingrandiniento di 400 dianietri ). — fig. 5. La medesima, die comprcndc un fascio va- scolare medio circondato da tessuto amidifero; come in e della fig. 4. ( ingrandimcnto di 400 dianietri ). — fig. G. La medesima, die comprcndc un fascio va- scolare centrale circondato pure da tessuto amidiiero ; co- me in f della figura 1 ( ingrandimcnto di 400 dianietri ). — fig. 7. Sczione del caule paralella al suo asse, e corrispondente alia linea a c della fig. 5. Vedesi in a. il tes- suto parcncliiniatoso; in 6 le fibre dell' astuccio; in c il tessuto amidifero ( ingrandimcnto di 400 diamctri ). — -407 — — lig. 8. La mcdcsinia, corrispondente alia lioea ac (lella fif^. 4. Vcdcsi in a« il tessuto amidifero; in b Ic fibrej in c i vasi del canibio; in d Ic trachecj in e i vasi punleg- giati ( ingrandimento di 400 dianiclri ). — fig. 9. La niedcsima, corrispondente alia linea ac dclla fig. 5. Vedonsi in a Ic fibre j in b i vasi del cambio; in c d r i vasi punteggiali c fessi, di piccolo e grandissimo dia- melro, prismatic! e rotondati ( ingrandimento di 400 dia- nietri ). — fig. 10. La medesima corrispondente alia linea ac della fig. G. Vedonsi in a le fibre; in b i vasi del cambio; in c c i vasi puntcggiati a piccolo Jiametro; in d le trachee a grande diametro ( ingrandimento di 400 diametri ). — fig. II. Porzionc dclla sezione cpiderraica come in a della fig. 2. Vedesi in a la parete esterna ingrossata e stralificatajin b la parete interna munita in c c c dei cana- letti di comunicazione, alia guisa dei vasi fibrosi (ingrandi- mento di 1200 diametri ). — fig. -12. Porzionc d' una sezione della radlchetta sotterranea fatta perpcndicolarmcnte al suo assc. Vedonsi in a le cellule cpidcrmiche le ipiali si sviluppano in pulij in c lo slrato sotloe|Mdcrmico; in b la sotlilissima parete, che divide i due strati; in d il tessuto cellulare, che contiene globnlina, nuclei c cristalli aghiformi ( ingrandimento di 400 diametri ). — fig. 15. La medesima presa nel centre della radicbet- ta. Vcggonsi cinque fasci vascolari tutli ristretti in un cor- po. Ni'l centro sonovi dei vasi punteggiali a diaframmi, die circonilano alcuni vasi furcati come attorno b . Esternamen- te a quelli trovansi cinipie fasci cambiferi come in a , com- prcsi fra numerosi vasi punteggiali di varia forma. Vcn- gono in appresso cin(iuc cnrpi longiludinali di cellule — 108 — p;ii enchimalose, die allcrnano coi cinque fasci del canil)io come in c . Tutt' allorno al granilc lascio suddcscrilto corrc una scmplicc scrie di cellule linfatichc come in d . Finainionte vienc il Icssuto ccllulare a collulo crcsccnli in grandczza, c conlcnenli i nuclei come in c ( ingrandi- mento di iOO diamctri ). — fig. 1 i. Se/.ione della radiclictta sotterranea fatta paralellamcntc al suo assc, c corrispondente alia linea inn della fig. -15. Vcdonsi in a le cellule nuclcifcre; '\n b b b i vasi puntcf^giati c a diaframmi ; in c c i vasi del cani- bio; in (/ un vaso fiircato ; in r lo stralo cellulate pu- ramenle iinfatico (ingrandiraento di 400 diametri). — fig. 15. Sezione della gemma c di porzionc del caulc fatta paralellamente ai loro assi. Vedonsi in r i fasci, die percorrono longitudinalraente il caulc; in c c due fasci caulini, die alia base della gemma si arrestano o scompaio- no; in (/ un altro fascio, die discendc dalla foglia e si arre- sla 0 scompare di frontc al fascio c ; in b b vcdesi I'inter- ruzione della zona fibrosa; in a a a veggonsi le trachce chc prcndono originc fra le corrcnli del tessuto ccllulare. Avvertenza. Le figure 2, 5, 4, 5 c G delia tavola IV debbono ri- guardarsi rovcsciate in modo cbc a occujii il posto di b (lig. 2), b il posto di c (fig. 5), e cosi di seguito. II Segretario legge alcune nollzle geologiclie sugli Euganei comunicatc dal nob. sig. de Zigno Ji PaJova. »AllAt C UV Toy. 1. /■/^..J. f'.y/r /y^.rj. nm% Tav. IJ. /'> ^ m i i^^u "^^^y^'Sf] H t ^=1 ' •■/ /('V /5^«y &n-l^'.0 i />>. ». ^^Smm}W('^^ -'fe&m ■■ /iff.j- w-m \^i'.T^.^-^; 7,,- 'aftia^ *» , /-/^v/. T--n-^ c-iA] m'-i r'v >' !^AI 'y* r I "^^' ll /'y' lU^i Tv.m Lit, Eie A> ^• >- /Jy. .J. vutore dis. /i^.g. Cl^^fc^^;tJf^U;Al^■U A> '''■ ?i: •; 1 lu Xit , -Xi Ti,v. IV /iy. /J. //>. /4 f ^ '/ A r /, C«a \jn o inr . An- J- fi^.4. 'j5r^H ,; :,:j-j M %.^a ^.-!f |:H ' ' , -i \M - ^^: - ^ '. ' ■ - ' ■ '1° w 'm--^ "ffi e a c i /'> //■ /,>. /;», <• 1 * r' /'>• '-J /'9 /* Pi euv," Lit Jiie ~ 400 - Sitl Marmo di Fonlanafredda TiPi Monti Kugatiei Del nob. sig. A. de Zigno Quando prescntai al Congresso Scicntifico di Napoli un cspinplare di marmo bigio con beleroniti, proveniente dai nosiri Monti Padoviini non aveva ancora potato verificare la giacitura di quella roccia. Cio non di meno la esistenza deile beleranili nclla calcarea euganca comprovata da quel pczzo mi sembro di qualchc interesse. Imperocch^ sebbene il marchess Orologio avosse citato belemniti nicchiate in un pezro di calcarea trovato fiiori di luogo sul Monte del- la Madonna pressoTcolo, pure ncssuno dopodi liii,e neppu- re raccuralissimo conte Da Rio avea potuto ritrovare negli Euganei sia nelle rocce in posto, sia fra i pezzi erraiici que- slo curioso genere di cefalopodi. II pezzo di marmo cinericcio in cui osservai questi fos- sili faceva parte di alciini gradini tagliali fuori da uno stra- to marmoreo prcsso Fonlanafredda nella parte occidentale dci Monti Euganei per ciira dcllo scultore sig. Gradenigo, ni^ prima di recarmi al ('ongresso di Napoli ebbi campo di studiaroe la giacitura. Pero la slrattura ed i caratteri raineralogici di quella roccia mi avevano falto enlrare nel sospetto, che il marmo di Fontanafredda fosse tutt'uno colla pietra bigia a vena- ture rossiccie di Rovolone, e facesse parte di una formazione piu antica e piu potcnte del biancone. Ho generalmente osservato che negli Euganei, come al piede delle alte montagnc, il nostro terreno crelacco 6 rap- r. 52 — no — prcseiitato da unu calcareu inarnosa scissile ora biancastra, ora rossiccia, chc passa inreriormente alia scaglia grigia e jioscia al l)ianconc caratlcri'zzato da (juegli stossi fossili, che lo contraddistinguoDO in tutta la catena dclle nostre Alpi, e die consislono in alcune specie di Anciloceri, di Toxoce- ri, di Criocori, di Aninionili, e di Belcmniti proprie del ter- rono ncoconiiano. Nol piccolo colle di Vignolc, ove trovai nel biancone lutte (jiiestc spoglic orgauiclie, osscrvai supcriormente alcu- ni stiatcrclli di calcarea niarnosa con ippuriti, cd iiifcrior- mente al biancone una calcarea rossiccia con franimenti animonitici indetcrminabili, che di molto s'avvicina a quella die soggiace al ])iancone nei luoghi piii alpestri. Riesciva di soninio interesse lo stabilire le relazioni di giacitura del niarmo belemnilico di Fontanafredda rispetto alle altre calcaree Kuganee, cii importava riconoscerc la Da- tura dei ibssili in esse racchiusi, a fine di paragonarne le spo- glie fossili con quelle giji da me studiate nel biancone. Ccltando uno sguardo sulla carta geologica degli Euga- uoi del conte Da llio, si scorge come (juel piccolo promon- lorio composto dai colli che stanno fra Val Nogaredo, e Cinto, e die prospeltano il monte di Lozzo, sia privo di qual- siasi colorazione die ne indichi il terrene j e nell'opera dello stesso autore, quantunque siano accennati i marmi di cui son fatte le colonne ddl'altare nella Chiesa di Fontana- fredda, pure non e toccato I'argomento della loro giacitura. E detto pero die il marmo grigio fu scavato dal Mon- te Partizzono die vi sta rimpclto, e che esso s'avvicina al bardiglio dilavato, o al marmo di Carrara oscuro; e si ag» giunge come a Fontanafredda stessa si trovi un marmo rosso broccatdlo, che ricorda quello di Verona. II padre Terzi cd il maithcse Orologio avevano dello — Mi — ftlPincirca le slesse cose, ma ncssiioo prima d'ora si era nccnpalo in modn sotl.IIsr.iconte intorno alia vera posizionc di questa roccia. L' ispczione di quelle locality mi ha fatto riconoscerc come in gran paric della base dei monti di Cinto, Parliz- zone, c del Castellclto all' ovcst di Fontanafi edda sorgano potCDti masse di trachite la quale s' innalza coUe sue dike attraverso le slratificazioni calcaree, e spunta fiiori sulle ci- mc a guisa di cupola, per cui si potca facilmcnfe sospeltarc che i marmi ivi rinvenuti fosscro dovuti ad un'alterazione del bianconc prodotta dalle Irachili. Scmbravann dar appog- gio a questa manicra di vedere, la stessa slrullura crislallina e I'esistenza di non pochi strati cniincntcmcnte brecciati, cd altri in alcuni punti ridotti a quella creta bianca polvcru- ienta che si suole osscrvarc assai di sovente ncgli Euganei al contatto dei flloni l)asaltici e trachitici. Pcro ad onta del- I'ingente massa iracliitica che forma lo scheletro di quei monti, Tazione alteratrice di questa roccia non fu tale da dl- struggcre gli avanzi organici che mi servirono per dctermi- nare la formazione a cui apparticne, c distingucria dal bian- cone che le sta sopra. E pare che gcneralmcntc le eruzioni trachitiche non abbiano aiiche in altri punti dcgli Euganei prndotto effctti maggiori; impcrciocche il colle stesso di Vi- gnole, nolo come il piu feracc di pelrefatti, ha le slratifica- zioni rialzate da una potcnte scoglicra trachilica, dirama- zione del piccolo sistcma, che dipartendosi da IMonleMcrlo si prolunga verso mczzogiorno , senza aver riccvuta altra modificazionc funri di tma certa struttura scrcpol.ita c sc- micristallina ncgli strati piu profondi c vicini alia trachite. Sul Monte dclto il Castcllctto di Fontanafredda ad un Icrzo circa dcll-asccsa dal bito moridionalc si mostrano ibanchi del marmo grigio simulanli il Bardiglio, fra i (juali — 412 — v'hanno clogli strati pieni zeppi di bclemniti c potcnti oltro &2 ccntinictri. Alciini ili qiicsti, c spccialmcntc i supcriori anziche cs- serc conipatti cristallini, o di colore ccncrino oscuro, si mo- strano brccciaticveoati di rosso appunto come il broccalello di Verona. Salendo verso la cima s'inconlra il bianconc c poi la scaglia cinericcia e bianca assai scissile e scagliosa. Ora siccome resame dci fossili mi ba indolto a risguardare il noslro bianconc come il rappreseutantc del terrene neoco- miano dclla Francia, cosi la giacitura ed i carattcri mine- ralogici m'inducevano a rilcncre il marmo di Fontanafred- da come appartenente alia forraazione giurassica. Ripctule indagini istituile in tutti quegli strati ove mi sembrava scorgere indizj di spoglie organiche mi posero in grade di confermare il mio pcnsamenlo. Le bclemniti, quantunqiie numerose, per essere didlcili ad cstrarsi intere dalla roccia non mi giovarono gran fatto in questa delerminazione, ma ebbi aH'iuconlro la ventura d'imbattermi in alcuni individui bene carallerizzati del- V u47?i7?ionttcs latriciis di Puscii, il ([uale come ben si sa scgna colla sua presenza la formazione giurassica in tutto il mezzodi dell'Eiiropa. Nci Congressi scientifici di Rlilano e di Napoli cio fu di- mostrato e ripctuto piu volte, ed il celebre de Biich procla- mo la presenza di questa specie in tulta la zona jurese che dalla Crimea si stende fine ai Pirenci. Questo ammonite, a spira interamentc abbraccianle, per cui somiglia alcun poco ad un naulilo, ed avcnte sei solchi traversali che si estendono sul dosso, c affalto diverse ne puo confondersi coWJmmotiites Bnidantii, il quale lascia vederc nell'ombcllico porzione della spira, c le cui rare li- — 415 — nee flessuose dei lali non giuiigono mai a produrre la bcn- che nunima solcatura sul dorso. Se v'lia ammonite a cui il tatricus s'avviciiii a'cun poco e V heterophyllu's di So- wer hy. Per loglicre ogni diibhii) siill' csistenzii della formazio- nc jures ncgli Euganei preseiiio un altro ammonite trovato nclla calcarea brccciata, e riferibile a (|uella specie che si osserva popolare con gran nuracro d' indivi.lui la calcarea ammonitica del Tirolo, del \icentino e del Bellunese, e che s'approssima di mollo, e forse e idenlica zfAV Jm7nonitc8 annulalus di Sowerby. La delcrminazione di questo marmo Euganeo come ap- partcnente al gruppo giiirassico mi e sembrala non isprcge- volc argomcnto su cui richiamare la vostra attenzione, con- siderando come la scoperta della formazionc jurese negli Euganei sia per arricchire la geologia del inonli Padovani di un fatto nuovo, e come la potenza ed estensione dei ban- chi juresi essendo di gran lunga supcriore a quclla dei bianclii cretacei, cio possa indurre nclla ccrtezza di rinve- nire Ira noi (juesto marmo in copia sudlciente perricavarne profitto nelle arti. A corredo dei fatli esposti accompagno alcani saggi del marmo grigio con belcmniti, del marmo brccciato in cui glacciono gli ammonili, del marmo venato di rosso e del sovrastante bianconc. Unisco un Ammonites annula' iu.i di Sowerby, e due esemplari di A. tairicux, Pusch, dei quali uno mostra i solchi trasversali, e I'altro le divisioni de' lobi. II segietario Pasini, nell'allo che dichiara impor- lanli queste osservazloni, ed ufilissime per la delermi- nazioae esalta delle forinaziooi che s'incontrano ne- — Mi — gli Eugaiiei, non puo far a ineoo di notare, die po- nendo menle alia grandc eslensionc clic avea in que' monli il terreno ragguaglialo precedcntemenle alia crela, cioe la scaglia co'suoi strati bianchi e rossi in- feriorij e considcrato die la calcarea ammonilica si trova quj«si sempre De'iuoghi ove s'incontra il bianco- ne ; 1' esistenza del terreno giurassico nef,'li Euga- nei era da prc^umersi, subitodie la parte inferiore di quclla serie di roccc, dae riguardavasi quale rap- presenlante del terreno cretacco ne' paesi veneli, cioe la calcarea ammonitica rossa, n'era slata smembrala, e per consenso di quasi tutti i geologi ascritta alia formazione giurassica , die in sostanza negli Euganei vi e sollanto la calcarea ammonitica rossa, presentemen- le riferita al Giura, e quasi sempre indivisa dal bian- cone e dalla scaglia* e vi manclierebbero sempre gli antichi banclii della formazione giurassica, c partico- larmente gli strati oolilici e dolomitici cosl potenti e sviluppati nelle Alpi del Vicentino. II prof, Catullo non approva die la calcarea rossa ammonitica sia riferita alia formazione giurassica : dice di avervi Irovato insieme ai fossili juresi alfri cvi- dentemente crelacei, e promette di pubblicare quanto prima una memoria per dimoslrare die la calcarea rossa ammonitica delle Provincic Venele deve rima- nerc ascritta alia formazione crelacea. — 415 — Poscia Plstituto si riduce in adunanza segrela per tratlare di affarl inlerni. Si fa la Doniiua di alcune Commissioni. Si proseguono gli esami e gli studj inlorno agli oggelli preseotali al concorso doi preaij d'industria. J ADONANZE DEI CIOIINI 22, 23, 24 C 25 MAGGIO 1846. Le Commissioni speciali per I'esame degli ogget- ti presentali al coucorso de'premii d' industria aven- do nel raesi di aprile e maggio allestlto i rispellivi rappoiii, 1' Istltuto nelle aduuanze segrete tenute in questi giorni si e occupalo dei giiidizii intorno agli oggelti niedesimi, e di allri aflari inteini. ADUNANZA DEL GIORNO 29 NARGIO ^840. 11 Segretario legge 1' atto verbale dell' adunanza del giorno 1 8 aprile, ch'e approvalo. Si aDnunziaoo i segueoti doni fatti all' I. R. Isti- tuto. I. Dall'I. R. Istituto Lombardo. Giornale dell' Istituto Lombardo e Biblioteca Italia- 7ia, fascicolo 57. 1. DallAteneo Veneto. Esercitazioni sc/efiti/lche e letterarie delV Ateneo Ve- neto, toino \', Venezia d846. 3. Dal meuibro efiettivo, e vicepresidenle prof. 3Ienin. he ubh'ic del villaggi, di Teodoro Zacco. Padova <846, di pag. 92 in 8. 4. Dal membro eflfeltivo prof. Catiillo. Sopra V Indaco indigene eslratio dal PolygoiUini — 420 — tinclorium, (li Giacomo Bcrtoncclli. Verona 1840, di pajj. 'JO in 8. T). Dal luembro efletlivo nob. Mliiotlo. Degli studii sc/'enti/ici de/rjfrneo di Vcnezia du- rnnil r/li anni acradcmici -1850-1840 e -1840-1 8-41. Re- lazione di pag. Wl m 8. 6. Dal nicmbro eifollivo cav. Paleocapa. Esa??ic di una Monoria del Commendafore Manet- ti sulla sistemazio7ic stabile di Val di Chiana. Venczia d845, di pag. -IC in -4. 7. Dal membro efieltivo nob. G. Freschi. / nn7)ieri 3 alP 8 del Giornale intitolato • TAroico del Contadino. 8. Dal raembro cfTettivo dolt. Naniias. Giornale per servire ai progressi della Palologia e della Tcrapeutica. Fascicolo di gennaio 184G. 9. Dal dott. G. B. Fantonetti membro effettivo del- ri, R. Istiluto Lonibardo. yiiinotazioni terapeiiiiche attinenli alV lodio. Milano -1840, di pag. 52 in 8. 10. Dal socio corrispondente prof. Carlo Ignazio Giu- lio di Torino. Lezione proemiale per I'aperhira delle Scuole di Mec- canica e Cliimica applicata alle Arliy delta 1115 dicem- bre -1845. Torino, di pag. 44 in 8. — 421 — r I. Dal socio corrispondenle dott. L. P. Fario e dal dolt. Ad. Benvcnuti. Mtvioriale dtlla Midkina coiUcinporanta, fascicolo (li gcnnaro e fcbbraio 184G. 12. Dal socio corrispondenle cav. Emilio de Tipaldo. Disegno dl u7i Trattalo di Diritlo comtnerciale- canibiario-marinhno e dl Vinanza. Venezia dSiC, di pag. 54 in 4. I 3. Dal cav. Antonio Diedo nob. veneto. Fahbriche c Distyni di Antonio Diedo, in foglio, fa- scicoli 3 e 4. 14. Dal sig. ab. Giuseppe Cappelletti di Venezia. L'j4r7nenia,yo\\xm\ 3 in 8. Firenze i84I-42. i5. Dal prof. Slefano Agostini di Padova. Orazione delta nel giorno 2G Marzo i835, anniver- sario delle cseqide solcnni ai Benefattori della pia Casa di Ricovero e d" Induslria di Padova. Padova 1855 di pag. 48 in 8. Delia imitazione e creazionc m letteratura. Padova -1844, di pag. -18 in 4. Della letteratura originale 0 di creazionc. Padova 4844, di pag. 20 in 8. Del progresso necessario alia letteratura. Padova 4840, di pag. 44 in 4. Discorso inaugicrale letto nel la grand' Aula della U- nirersita di Padova nel giorno 4 nove^nbre 484o. Padova 4840, di pag. 26 in 4. — 422 — i6. Dal dott. Giacomo Foscarini di Padova, 1 bagyii c fanghi mincrali termali Euganei derono usarsi fnddi o nildl? Padova 1840, di pag. 82 in 8. 17. Dair ing. Luigi Saccardo di Vicenza. Sunto del Ragionamcnto Ictto all' Accademia Olini- pica di Vicenza il 6 aprite \?)^G , sopra Ic cause, del cal- cino net bachi da seta. Padova ^840, di pag. 12 in 8. 18. Dal padre Giuseppe Kricska delle Scuole Pie in Venezia. In diem natalem Ferdinandi I. hnperatoris Austriae re. (Oda). Vcnetiis d84G. I 9, Dal signer Antonio Apollonio d' Istria. Nnovo Trattato di Mnemonica, fascicolo 3, Venezia d845. 20. Dal signer Girolamo Costa, I. K. Segretario in Venezia. Cejini hiografici intorno a Pietro Bnssoh'n. Venezia d845, di pag. 24 in 8. 2 1 . Dal sig. G. Zanaidi di Venezia. I nnmcri i6 «/ 21 del Giornale intitolato: rArliere. as,. Dal signer Arailcare Mazzarella di Mantova. Di Tito Lucrezio Caro e del siio poema • De rcruni naluia. Mantova 4846, 1 volume in 42. — 423 — 2.3. Dal prol. Giainpaulo Tolomei di Padova. Sul pensionatko. Vcnezia 1841, 1 volume in 8. ii.d.i edizione. 'il\. Ual sigiior cap. Oreste Brizzi di Arezzo. liicordi pittorici di Teofilo Torri Aretino, con illu- strazioni del donatore. Arezzo 1840, di pa{j. 1G in 8. li' I, R. Governo con dispaccio 2,0 aprile tras- uielle iu doiio un esemplare dei Prospelti indicanti gli ulteriori cambiamenti avvenuli nelle slrade del Regno Illiiico a tutlo 1' anno i843. Si legge I'altro dispaccio 4 'i^aggio col quale I'Ec- celso Governo da la sua conferma alia noiiiina fatta in socii corrispondenli dell'Istiluto dei signori dott. Cleinenli, prof. Negri e dott. Trois. Posria il menibro effettivo dolt. Vcnanzio legge 1 introduzione di un suo scritto SuUa educazione dei poveri di Venezia. Tra gli argomenti comprovanli il progresso del- I'atluale civilta e la pietosa sollecitudine di soccorrere nel niiglior modo a'bisogni niateriali e morali de'po- veri. Per altro i fatti non corrisposero finora a' gene- rosi inlendimenti, e gli studi a cio relativi non avan- z.uono in quel modo che lanto zelo e lanle cure souibravan prometterc. Di che n' ebbe prova 1' I. R. Islituto inedesimo proponendo il quesito : Con — 424 — aiiali principii teorici, e con quali pratichc norme si dc'bbatio distribuire i soccorsi delta pubblica bencfi- cenza^ specialmente nella citta di Venezia^ colla mi- ra principalissima cJiessi ^ioi'ino alia prosperita del popolo senza fomentare Pozio e fignavia, c nt)n tro- vando clii desse convenlcnlc risposla. E vcduto non essere mancati preslanti ingegni fra'concorrenii, pen- so il dolt. Venanzio fossevi pei' avventura nell'argo- mento slesso alcana intrinseca condizione die sviasse le menli dal fine divisato. Da tal pensiero ebbe engi- ne il sue discorso. Comincia dallo slabilire non potersi ordinare un biion sistema di soccorsi, salvo chc per quella specie di poverta che provcnendo da cause assolule, perma- nenli, inevitabili in un paese, e permanente e radi- cala esse pure. Tali cause sono due : prodotti spro- porzionali a' bisogni degli abitanti, stemperati e in- tempeslivi soccorsi. Tocca a' Governi ovviare alia se- conda ; la prima non dee credersi possibile in Italia, non meno gran inadre d'eroi che feconda produttrice di biade. Che se in onla alia felicila del clima e del suolo ci han poveri, la civilta dee provvedervi ; c se straordinarie guerre o pestilenze o altrettali flagelli portassero straordinaria e speciale indigenza, sarebbe da ricorrere a straordinari e speciali rimedi. Poverta dunque, segue I'autore, non abbiauio noi al presente ? L'abbiarao ; ma accidcnlale e transitoria, non tale che — 425 — ilomandi un parlicolare sistema di soccorsi. I lempi a noi vicioi, dolorosi per tanle cataslrofi, se fecero sentire lutluosi effetii ad ogni parte d'Europa, piu che altrove ne fecero senlire a Veiiozia. Gli abilatori di quesla cilta, avvezzi da secoli a vita agiafa, furono colti alia sprovvista dalla sventura, e inesperti delle arli con cui porvi riparo, Di qui una piaga profunda ; una poverla provenicnle non da cause inerenli al pae- se, ma da fatti parlicolari c da fortuiti rivolgiiiienti. A cio provare, benche ognuno possa credersenc per- suaso, reca fautore buon numero di dali stalistici e comparalivi fra il 1797 ed il i824.Nella ferraferma, essendosi date le genti ad imprese agricole, commer- ciali e induslriali, emancaudo le cause di poverla stra- ordlnarie, non occorrono straordinarii sforzi di pub- blica e privata beneficenza. Non cosi in Venezia, a cui rislrinse II. R. Islitulo il suo quesilo, riproponendo- lo la terza volta. II pensiero del passato rincrudisce la presente miseria e suscila sconsigliale speranze, che lolgono financo il riposo della rassegnazione. Rispet- to a lali poveri puossi cercare di atlenuare la necessi- ta che li preme, e recar loro quanto piu e dato con- forti ; uia sradicare una lal poverta dal suolo veneziano crede Tautore non riuscibile inipresa. Piio la religio- ne aliiueulare iuimortali speranze, ponno le politiche discipline iuipedire gli eccessi perniciosi ; ina e ufopia un sisleiua di lavoro che non solo lenga occupali i ^' 54 — i'JG — po\tri, iiKi it'clii yucDia alia povoria soccorso c \n\t- filU). Devotio roiicorrcro nel lavoro voionla e inenlc, <)c;ni iillia specie ili lavuro abhiulisce c vuolsi i)anclirc. La aiontc clei ^ cncziani puvcri, disliullacla dolorose ri- inenibranze,iugonil)ra di lorbiili pension, preoccnpala ila enori c tia illiisioni, nun polia niai ridiirsi a traiKpiilla e melodica applicazionc. lonlana dalle aiiliche abiludi- ni j e la volonta agitata da senliiiienli peiiosi fassi coutiiniace ed ostile. Quindi nelle case di lavoro insti- luite pel po^cri hassi, ollre la spesa del inantenimen- lOj gran perdita di inalerie prime, iie inai il ricavo compensa la spesa. Che so qiiesli luoglii si consideri- no coine presidio, e presidio comperato a troppo grau costo. Nel 1843 in Venezia tra spesa ed introito v'ebbe divario di L. 3g, aGa.SG, cui tocco raggnagliare al Co- inunc. Cio chc qui , avviene aucbe altrove, e se v ba qiialcbe eccezione e i qiiadri inoslriiio talvolla superalo dallulile il danno, o per lo nieno agguaglialo, e vaulaggio apparente, da ascriversi a magia delle cifre e delle la- belle e alia solleclfudine di qualcbe dabben utopisla, cbe coi danari proprii o allrimeiiti provvide. liisogna dunque acceltare questa poverla venezianacome legato delle passale vicende. II che posto, lali poveri voglionsi inanleoere, come fecero in qnesla citia magistrali. clero, patrizi e gli ordini tulti ; 0 4^000 iudigenti in circa 1 00000 abitanli, sebbene piaga enorme e appa- rentemente insanabile, eccilarono gara di beneficenza — ii>7 — anzi die sgomeiilu. Sorsero la Cummi-s.^iuiie di Beue- ficeiiza iiitlisliiilanienle per ogrii classo di genii, I'O- spiziu Munin, gli Asili ini'anlili: le (jtinli isliluzioiii souo uu vero sontiioso baochelfo di carita, e salvo alcimi miglioramenli, ne piu ne meglio polevasi fare per tali poveri, fiache il tempo li spazzi, e il loro pel- legrinaggio sulla terra finisca. Dopo cio die riinaiie? Torre il bisogno de'soccorsi. Trattasi die la poveria, cbe delta fu traositoria, non si faccia durabile. Sia la questua non infrenala dal carcere, ma tulla da buonc istiluzioni •, e il nial seme de' padri non rigerinogli ne'figli. Percio ricorrasi alia nalura uiuana e alio inti- me forze di lei. Di quante modificazioni sia capace questa natura veggasi passaodo da S. Servilio e Ss. Gio. e Paolo via via al Palazzo Dncale e alf Accade- mia di Belle Arti. Non paria 1' autore dn poveri attua- li, impossibili a guarire, ma de'figli loro, in cui ri- creare una nobile nalura, che sdegni la qneslua e I ozio infingardocol mezzo delT educazione, educazione adalta al luogo ed al tempo. Delia quale volendo par- larCj e del modo parlicolare con cui dev'esser condol- ta , gli convenne cercare le origini e le cagioni della parlicolare poverta di Venezia. Ma come non fuvvi errore cui mancassc avvocato, ogni piu chiara verita ebbe avversari. Agli Asili infantili si oppose indebolir essi la fede, dislrarrc dalle affezioni doinestidie, aliinen- tareinadempibili speranze. Rispondera fautore alle due -^ 428 — prime accuse qiiaiidc) lraltcr;"i ilcll ortliiiaineiito dcl- 1' educazione in t)rdii»o alia relij^iotic cd alli' rclazioni famigliari, Quanio alia terzo, direbbc, so presenii, agli i)ppt)sitori: clii o die toi:;lic a' i^iovanclti di j:,iup;ncn' ad alia mela, sc ue sono capaci ? Che puo lare di piu im pietoso e veggente Governo con una provvida e- ducazione, del dar inodo a spiegarsi a facolla, die polenii, ina ocoulle, in niolli si Irovano*, e avviarc per I'aperlo canunino della vila quesli figliuoli, liberi, istrulti, conscii di se slessi, animosi, anzi die grcUi, tapini, pieni di errori e di pregiudizii c avvolti iiell i- gnoranza come in un sacco? Chi soggiugnesse die si privano cosi le classi piu elevate di chi presti loro mol- (i neccssari servigii, farcbbe discorso ancora piu irragio- nevole. Non siamo tuUi fratelli ? E se a Dio piace man- dare una scintilla delTonnipotente sua luce nell' imo fondo delle iniserie, dovrenio lasciar che si spenga ? Bella la congiuiizione del sapere colla ricchezza e co- gl'illustri nalali , ma Tingegno che, forte sol dise stesso, precede ad altissima meta, e spettacolo ancora piu hel- lo. Tullo ciocom'esordio ad altre parti del discorso, che inoslreranno i modi e glintendimenli secondo i quali, posli i falti sumraentovali, dev'esser diretta 1' educa- zione dei figli de'poveri, afiinche, se non la inevitabile indigenza, sia da Vcnczia bandila la lurpe mendicita, o al piu siretio confine ridoUa. — 429 — Poscia il mcnihio cHottivo [H'ol! Zainboni iegge il seguente scrilto. Trntlala di vonciliazione elegit F.lettro-chimici coi Voltiani. Del prof. G Zamboni. II line chc io vorrci conscguirc col prcscnte scrilto sarcbbe di unilorniarc 1' insegnamento di una parte vastis- sinia deUa inodcrna tisica, TElettricitii voltaica, sgombran- do la scienza dall' impaccio di una quistionc la piu dibat- tula. E a t;d uopo io non propongo giA per mcdiatorc qualciic mio sistcnia di dottrina spcciale; nia invecc, dalle ultime dichiarazioni del piu ardente Elctlro-chimico italia- no il prof. Matteucci, vengo a dedurre articoli in tutto con- formi alia dottrina voltiana. E primieramente amcnduc le scuolc convengono nel- P aminettere eccitamcnlo clcttrico in tutte le operazioni delle cliiniiclie aflinitii, quali sono la scomposizione del li- quido, c susseguente ossidazione melallica ncgli apparccclii voltiani. E qiiantunquc non siavi opcrazione senza il niu- tuo contatlo di sostanze clcrogenee ; nondinieno i VoUiani prcscindcndo anche da tal condizione, riconoscono Ic affi- nity chimiclic (piali cause per se medesime cfTettive di sbi- lancio clcltrici'. Oltrc a ci6, producendosi elTetti cbiniici dalla corrcn- te clettrica dellc pile, taluno lia creduto inferirne del tutto chimica la sua originc. Ma si fatta dcduzione non Irovo eco giainmai nclla scuola clcttro-cliimica; cssendo troppo evidente la produzione di elFetti chimici anche (juando la corrcntc non trae originc da cause chiniiche. Le corrcnti — ir>() — ck'lliiclio (Iclla inaccliiiKi ordinaii.i ilollo pile lonuo-oloUri- clio 0 Jollo imln/ioni nia'^iiotn-ololtriclic prtxlnrono olTclli chiinici;e ncssiinaili (inestoscatuiisce da una fi)iito cliiiuica. Voleva per allro il prof. BoUo nel Congrcsso scicnti- lico ili iMilano raddrizzarc ipiesl' argomonlo conlro i Vol- tiani, alTonMaiido in gencrale, csscrc gli cd'clli dclla pila proporzioiiali all' azion chiinica del liqiiido sui nictalli. In risposi allora clic lal proporzioiie puo forso aver liiogo in alcuni casi (pianlo agli ed'eUi cliimici, nia iioii polersi di- mostrarc qiianto aU'cfTello puramente clettrico ; cioo cpian- to alia lensione, pcrche qiiesta misurata coU'Elcltromelro, si conscrva alio stcsso grado, variando anchc molto 1' c- nergia chimica del licpiido stii nictalli. E tale risposla passo senza rcpliclio in qaeU' illuslrc Consesso. Altra proporzione asseriva il Mattcucci nclla sua Me- moria riportata dalla Bibliothcque univeratUe del gcnnaio i855. " Sc si potessc (cgli dicea) raecoglicrc tulto I' clel- j> Irico sviluppalo dalla pila, sc nc avrebbc una quantita, " che sarcbbe in proporzione del metallo altaccalo dal li- " quido. ." Contro (|ucst'asserzione Tanno appresso ncgli AnmUi dellc scienze del Regno hovibardo-Ventto (l(S5G, pag. 2i) io recava il fallo dello pile secchc a tensionc perniancnlc, impotcnti alTatto per ogni effetto chimico e ricchissimc tut- tavia di elellrico sbilanciato. Ed e tutto I' cletlrico che co- stituiscc la loro tensionc: poichc quanto all' cicltrico cir- colantc pel filo congiuntivo, siccome la niolta velocita di tal correntc nellc ordinarie pile voltiane (i dovula alia condnttibilita di un li(]uido die, intcrposlo allc coppie, al- tacca il metallo; polrebbe avvenire che in qualche caso la quantita di elellrico, Irasnicssa per circolo in dato tempo, avcsse relazionc colla quanliia del metallo attaccato. - i:n — Ma Ifalt.iii'losi del (Vni)mono elctlro-stalico, cioi* dclla sola tcnsioiiOj puo (iiicsta maiiiCostarsi e ra'^'?iuni,'crc ancho allissiiiio giado scnza cU'elti cliimici. Ija (|nal vcrila, oltic la prova pia delta delle pile secclie, fii poi confcrinata dal- la piia di Grnvc, ed ammcssa opra^iinai dalio stcsso Mal- teucci. Ascolliamo liii medosiino nolla Memoria die pul)- blico I'aonoscorso ncl Giornalc di Pisa il Clmento (anno in, p. 23). « II sigiior Gassiot ha provato come fortissiini scgni •' di tensiono potcansi oltcnere, senza che il circiiito fosse " comploto. e (piindi senza un sensibile svilui)|)o di chimi- » ca azione. Ifo vcdnto io stcsso prosso di lui con inollis- '> sinia mia soddisfazionc un' incessante scric di scinlille » scoccanti fra due piatti nietailici, che sono PestromilJi del- » la sua pila ad acqua di 5520 cleinenli. » So taiita fu la soddisfazione del Mattcucci in vedcr (pit'llc scintille, maggiorc al certo dehh' csscr la mia di a- ver puhblicata ncl Vol. If ddV E/ct/ro??iotore perpetuo, pa?. 271, la coslruzionc di una pila sccca di dodici mila coppie. la (piaic (Ircnt'anni prima di (piclla del Gassiot) vihrava scintille lunslio (pi.isi un pollice senz'alcun indizio di oiretti chimici. Laondc quanto all' azione chimica influente nclla tcn- sione clollrica delle pile vollianc si puo stabilirc per co- inune conscnso: Art. 1. La scoin}>osizionc chi/ziica del li(/tt'nlo ncfjii vlemenli (h-lla pila voltlana sviluppa victtrico . via la ten- stone della pila noji c prnporzionale nc all' azion chhutca del rKfuido su'i vielalli, nc agll effetti chimici della cor- renlc cleltrica che li produce colla vclocila del sua cor- ■\'o, anche » e qucsta, raccolta dall* allro nietallo non atlaccato o nie- » no attaccato, rimcltesi nuovamente nel prinio c cosi di )' seguito. •' Ma dopo alcui»i anni ogli ha tcnulo un lin- guaggio hen diverso. Nellc sue Lezioni di fisica puhhlicate neM84< si conserva bensi ancor caldo Eleltro'chiniico ; ma dopo aver rifcrite le spcrienze dei due Voltiani Pfaff e Marianini, c concessa allc pile secche una vila durcvole per piu anni (e sono orniai Irentaquattro di lensione pcrma- nenlc), 0 forzato a conchiudc're (loin. II pag. 181) « chc in :i tpialclic circoslanza il solo contallo di due mclalli etero- " genci puo sviluppare rclellrico. » Hgli poi non dichiara in quali altrc circostanzc il puro conlalto inetallico non hasli all' effctlo ; n)a per altro assicura, chc -- il IMaK' c il •■> Warianini hanno operato ncl vuolo, ed ebhero cura di •• privarc lo spazio dell' uniorc acipioso » vale a dire han- - 433 — DO veduta la tensione clettrica in tal circostanza ciic sareb- bc iin assurJo sccondo la dottrina clctlro-chiinica. Oltre (li chc la suddetla piia del Gassiol aveva pure il contalto metallico, e i inetalli in contalto coll' acqua, cd anchc in talc circostanza la tensione si dispiegava cospicua nclle scinlille, scnza indizio sensibilc di azionc cliimica, co- me attcsta il Malteucci. Dunque e|,'li amniclte oggiJi la ten- sione eicttrica, tanto ncl puro contatto raetallico (|uanlo ncl contatto dei metalli coll' acqna scnza operazione cliimica scnsibile. Cbe si viiole di piii .' Tempo fa si riputava 1' azio- nc cliimica operativa perfmo nelle pile sccclie, volemlosi che I'umido nalurale delle loro carle si scomponesse, e ossidan- dosi le foglio inelalliclie, fosse gi;\ prossima la loro mortej cd ora si accorda la tensione eleltrica senza operazione chi- mica non che alle pile secche, a qiiella eziandio del Gas- siot, die tiene i suoi metalli immersi nell' acqua. Se non che per conscrvare un' influenza chimica e nel puro contatto metallico, e nclle pile secche, il Matteucci (loc. cit. ) soggiunge: " Potrebbe pero dirsi che una specie di » azione cliimica abbia luogo, senza che avvenga una com- w binazione chimica, e sarebbe nei detti casi del puro con- >» tatto metallico una tcndenza alia combinazione che pro- " durrcbbe lo sviluppo elcttrico. Ed e in ([ucsto modo che » io credo doversi spiegare V attivita delle pile secche, die » persistono ad agire per moiti anni ". Cosi pure il feno- meno del ziiico amidgaraato che, imraerso nell' acido solfo- rico della pila di Grove, si eleltrizza senza ossidarsi, cgli lo spiega per la tcndenza del zinco alia combinazione coir ossigeno , benche non possa effeltuarla. Ma iu tal caso dov' e I' ostacolo alia combinazione? dove I'inlizio di (]uesla potenza chimica sltibonda e condannata alia petia dl Tanlalo? 11 nostro fisico anziche volerci appagare, subito r. 55 — -434 -^ \i aggiiinge quesla ingcnua confessione. « Facendo Iravc- " tlore I' csistenza di un'azione chimica, senza clic si ino- >» slrino cnVtli chiinici, ho f'orsc avnn/.ala nn'ipolesi che » put) csscrc anche priva di ogni rondamcnto. » Ed in vcro da talc ipolcsi ne sepuircbbc die v. pj. ranic e zinco, toccan- dosi 1' iin 1' aliro, al)biano aiichc ii) istato solido una vera tcndenza a coniporrc la Icga di otlone, c da <|uesta sola tcn- denza si sviUippi V cleUrico. Di piu la tensionc dovrcbbe csserc niaggiore ovc sarcbbe inaggiore la tcndenza alia conibinazionc. niaggiore cioe fra mcrcurio c zinco die non fVa mcrcurio e ferro, o fra carbone e zinco, mcntre tutto al contrario si vcrifica coll' esperienza. Chccche per altro debba dirsi diquesta tendcnza cliimica senz' alcuii scnlorc di clTclti cliimici, fincbe non vcnga di- niostrala cjual causa cfTettiva di tensione clctlrica, ragion vuole di altenersi per era uoicatncnte ai fatti die vengono aniniossi e cio nel modo die segue : Art. 2. I\c/ puro coiitallo di due tnctaUi, o in gene- rale di due conduttori secchi eterogenei la tensione etettri- ca si manifesla : 1." Setiza intervento di fluido agente chimicumenle sulV uno 0 I' altro dei due coiiduttori. 2.^ Senz'' alcuna relazionc all' a/Jinila chimica fra i inedesimi. o." Senza eff'etto sensibilc di uzione chijitica di un con- duttorc coll' altro. Avvcrandosi pcrtunto due sorgenli elettriche. Tuna dal niutuo contalto dei due iiietalli, e l' altra dal contatto di questi col li(|uido, anienduc contcinporancc ncll' ordinaria pila voltiana, la sua tensione torncra ben divcrsa nel gra- de, sccondo die le due sorgcnti riescano piu o nieno co- spiranti, o contrarie nella loro dirczionc. Quinrli la po- — ir.") — tcntc cnergia ilolla pila di Grove, I' nzionc coslanle in quella di Daniell, c cjiiindi pure il grandc aiimcnto di tcn- sionc nelle pile secche dalT iimiilor latteo introdotto nolle loro carte. Per misiirare la tensione propria di ciascuna sorscn- tc, io coslumo di sopprimer ciuclla del contalto inelallico, inlerponcndo un foglictto di carta fra i due nietalli di ogni coppia ; c mediantc il condensalore, csploraro la tensione residua nella pila, che tutta allora c dovuta al solo contalto dei nietalli col liqutdo. INella qual cspcrienza, dovcndo il metallo del colleltore toccarne uno dolla pila, quesli due nietalli debbono essere omogenei, altrinicnti vi si aggiungerebbe nn clemento del- r altra sorgente. Quest' avvertenza nell' uso del condensa- lore lion si vedc pralicata dal Beccpierel ncl forniare la sua tavola delle tension! elettriche provenienti dal contalto del diversi mclalli colle soluzioni aclde od alcaline. Kgli uniscc al piatlo colleltore una vcrga metallica orizzonlale terini- nata da un anello, in cui meltc una capsula metallica, c •Icntro (piosla il liquido cbc vuol cimentare. Indi, preso fra le dila 11 capo di una verga metallica, ne imnierge 1' altro capo nel liquido, e 1' elettrico eccitato da qucsta immersio- ne passa nel colleltore. La capsula in alcunc spericnze era di plalino, e in altre di raine, nia non dice di qual inctallo fosse il colleltore. Ora se queslo, come si usa, era senipre di ranie, le sole spericnze cscguite colla capsula di rame po- teano dargli r esalta niisura della tensione, non essendovi allora alcun contalto di nietalli olerogenei. .Ma qucsta esat- lezza niancava in lulto Io spericnze faltc colla capsula di platino, percbc in quesle la tensione era un doppio effetto della lamina inimersa nel liquido, c del platino della capsu- la col rame del colleltore. E difalli, ovc anche (juesto sia di „ 430 - - j)l.ili()o, la tcnsione risulla ininorc, c di gran liinga poi niag- giore sostitucndovi un colleltorc di zinco. A cio si aggliinga die 11 mctallo del collcttore, diverso da quelio della capsula, pii6 dare una tcnsione contraria immergendo la slcssa lamina ncllo stcsso liquido. L' oro V. g., rargenlo, il platino, immersi nell'acido solforico di- luito nclla capsula di ramc, producono secondo la tavola tcnsioni negative, il die 6 verissimo adoperandosi un col- lcttore csso pure di ramc; ma, eve qucslo sia di zinco, tutte quelle tcnsioni da negative si trainutano in positive. N6 vuoisi taccre, die quesla tavola costruita da si valcntc clettro-chiniico, conticne due prove in favor dei Voltiani. La prima e del piombo, die, imraerso nclla sokizione di polassa contcnuta nclla capsula di rame , non mani- festa secondo la tavola tcnsione di sorta. E percio una pila composta di rame , piombo c soluzione di polassa non dovrcbbe dare alcuna tcnsione; ma invece ancbc da sole cintpie o sei coppie di tal pila si svolge una tcnsione c non piccola. E da cbe ripeterla sc non dall' immcdiato contatto del rame col piombo? contatto chc raancava alia sperienza della tavola , e necessariamente vi si aggiunge costruendo la pila. L'altra prova e dcllo stesso piombo, die, toccando r acido solforico diluito nella capsula di rame , appalesa secondo la tavola tension negativa, vale a dire I'azione chiniica del rame coll' acido dirige 1' elettrico dal rame nell' acido, e da questo nel piombo. E com'e poi chc, for- mata la pila cogli stessl dementi rame , acido e piom- bo, la corrente clcttrica cammina in dirczione contra- ria dal piombo nell' acido, e da questo nel rame ? Non per altro certamente, se non perche formandosi la pila, qui — 437 — pure si aggiunge il contatlo del rame col piombo, e (piin- (li nuova sorgente, clic con maggior cncrgia spinge I' e- lellrico in direzione contraria a (juella dell' azionc chimi- ca dell' acido col rame. Ma lornando all' influenza del metallo del collettore nclle spcrienzc dclla delta tavola, ii Mattcucci non doviii piu riputarlc oggidi tutte complete e precise com' ebbe a cliiamarle nclle sue lezioni (torn. II, pag. 1GG). Impercioc- clie nclla Memoria sopracitata dell'anno scorso (pag. 24) egli descrlve un suo sperimcnto dello stesso genere ncl segucntc niodo : « Per assicurarmi della possibility di ot- » tener scgni di tcnsione dovuti all' azione chimica con »> un solo metallo, ho adoperato, per togliere ogni timo- » re di contalto di mctalli eterogenei, un condensatore !•> di rame, e, fatta comunicare una lastra di rame immersa »j ncir acqua, di un pozzo col detto piattello di rame, si » ebbe una tensione ncgativa. » Ben a ragione cgli dovea togliere (juel suo timore adoperando un collettore di ra- me, pcrche se fosse stato v. g. di zinco, avrebbe veduta la tensione, e assai maggiore, e positiva anzi che negati- va. Per lo che con un timore si ben fondato non po- trebbc piu, come una volta, assicurar I'esattezza in tutte le spcrienzc della tavola del Becqucrel. Un altro espcrimento del Mattcucci riferito nellastes- sa Memoria (pag. 25) vuol essere interpretato cgualmen- te: " Per avcre (egli dice) i segni di tensione di un raetal- j» lo coll' acqua, senza il contatto di raetalli eterogenei, ;* v' ha un' esperionza assai semplice, che ripeto ogni an- " no nclle mie lezioni: quella cioe d' immergerc nell' ac- j> qua una lamina di zinco e una di platino , che sono J' unite colle loro eslremiti\ ai due piattelli di un conden- » satore. Dopo pochi istanti, il piattello coraunicaote col — 438 — ■' y.inco Irovjisi ncgalivo, c posiiivo I" allro coimmicanlo " col platino". Qui per altro non oi nvvisa di quali me- talli fosse composto it conJcnsatore ; ma (pii pnro do- voa toglierc il thnorc dil conlnilo fra i/iclaUi plrrogrnri. E pcrcio avra nsalo di un condcnsalorc avcnte tin piattcl- lo di zinco e T altro di plalino, c fatto coniiinicarc zin- co con zinco, c plalino con plalino, accio la tonsiunc nc- gativa dovcsse altrihuirsi alia pura azione chiniica del zinco coll' acqiui. fi con si fatto condonsatorc, inverlita r cspcricnza, cioe coniunicando il zinco col piattcllo di plalino, e il platino con fiucllo di zinco, avrcbbc Irova- ta la Icnsionc ncgativa di gran lunga niaggiorc per I'ag- giunta di due contatli imniediati di platino c zinco cospi- ranli coll' azionc chimica del zinco coll' acqua. fi due conlalti altrcsi di niclalli etcrogenci, sclibcn di minorc e- nergia, vi avrcbbc introdotto il condonsatorc nsualc di ramc, e quindi una tcnsione scnipre rnagglorc del vero, c dovula pin ai contatti del zinco col ranie, c di qneslo col platino , di qucllo che all' aziono cliimica del zinco coll' acqna. Dimostrata cosi I'influenza del mctallo del condonsa- torc in quosto gcnere di spcrimonti, ncssun fisico potra diparlirsi dalla segncnte regola suggerita si puo dire dallo stesso Matteucci. Art. 3. y/ beii deierminarc la sola tt-nsione cleitrica nel contatlo di un tnclallo con nn li(/nido, si dovra, sem- pre ivitarc nelV esperienza il contalto di Dutalli ctero- genei, die potrchbe falsare il giudizio snlla esistcnza, (jna- litii c (jiianlith del la delta tc7isio7ie, Finalmentc e da vclersi da che sia provcnula, e come toglierc la ripugnanza alia dottrioa del Volta. // contal- to }iofi c una forza (Jicono gli oppositori), nt- si pub — 43'J — cnnii>n-ndeif come la sola contiyuita di due superficic ub- biu a xwuoveir l\UHrico. Cerlissiiuo e il principio di cpie- sta ohbiezione iiiichc pressu i \'uUiani, die il coiilattu non riguaniarono mai ((ual causa, ina soltanto c|ual rac- ra coiulizionc del fcnoincno. La discussione coi loro av- vorsaiii iiou versa gia siilla causa del fatto, ma sul lat- to stcssoj cioe se lo svihippo clellrico abbia luogo Cra niclalli cterogenci sonza iiUervenlo di un fluido die li os- sidi. Che poi (lueslo sviluppo clellrico, scnza il detto iii- torvcrilo, possa dcrivarc da (jualclje allro falto |)iu ge- nerale, iicssuno dei Voltiaui lo iiega. Ma ijuesto falto ge- ncralc, (juesla causa die in natura s|)inge 1' elcttrico ncl muluo contallo di due condutlori clerogenci, non ancor si conosce. E percio il f'enomeno finora e un fatlo simile ai laiUi dell' altrazione di cui e scnipre ignota la causa. E siccome col Newton diciamo forza di altrazione la cau- sa qualunque siasi dell'avvicinaincnto scambicvole, tanto fra grand! masse, quanto fra le minime molecole dei cor- pi ; cosi il Volta nomino forza clettro7/iotrice quella cau- sa, com'egli la chiamava, arcana, che squilibra relettrico ncl contallo di due divcrsi condutlori. Per la qual cosa I' opporsi alia sua dottrina, pcrclie il contallo non e una forza, sarebbe lo stesso die op[)ursi alia teoria Newtooia- na e. g. delle maree, perdie la piesenza della luna sopra il marc non e una forza. E vuoisi notare che i fenomeui dell' altrazione mo- Iccolare si manifestano aflatto analoghi al caso nostro. Imperciocclie anche in (jucsti e semprc vcro il principio, che il contallo non e una forza; ma pur basla la sola condizionc del contallo, o contiguity di due superficie levigate a sviluppare forlissima la loro adesione ; c basla — 440 — jnirc il solo cont.ilto di sostan/i; cterogciiee a scoinpor- lu nci loro principii, compornc di nuovc, c (luindi croar- si tulli I prodifri dclla chimica. A clii nc doinandassc la causa io rispondeici con altri , die , (pianto ai fcno- inoni dcir allrazione, probabilinenle non csislc in natura allro falto gciierale da cui cssl provcngano; vale a di- re, anzi che e(Tetti di cause nalurali, sono piultosto ma- nifestazioni di una legge priniortiiale del Crealorc suprc- n)o, c quindi imperscrutahili nclla loro causa. Ma (luanlo alia forza cieltromolricc volliana, il pro- blema non senibra ancora si disperato. Potrcbbc ([ucsta forza esser modilicazione o di temperalura sbilanciata, o dcU' attrazione di adcsione. Altri potrcbbc ravvisarla nel conditio mcccanico delle molecole clcrogence csalanti dalle siiperficie di due divcrsi condullori : conflitto clic, operando colla massima energia nel contatto o quasi cnn- latto delle supcrficie, smuova 1' elettrico per attrito e per prcssione. Potrebbe in fine esser 1' clFetlo di cio clie diccsi forza catalitlica, od anclie di una forza cbimica partico- lare cbe vcnisse a discuoprirsl IVa un condultore c I'al- tro, come opinava il prof. Orioli nel Congresso di Mila- 110. A tale scoperta, qual compiraento di teoriaj faranno plauso certamente i Voltiani ; e ne sia testimonio il loro campionc in Italia il cav. prof. Marianini. Ecco la sua di- chiarazionc: (I) u Fra i mezzi di cicltrizzare i corpi av- " vi pur quello delle azioni cliimiche. Donde nc viene " che dovrassi tener conto anco di quesle nel render ra- j> gione di quei fenomeui clettrici che sono accompagna- » ti da simili azioni. Tali sperinienti serviranno probabil- " incnte un giorno a dinioslrare, die tulti i fenomeni elet- {i) Menwria sopra la teoria chi'iiica dei-li Etellro-inolori volliaiti seiu- plici c fomposii, p.i(». qc). — 4il — " irici, quanti sono, provcngono da azioiii chinjiclie, se " arrivcreino a coiioscere chc e il coiUalto, e lo sfreganicn- >» lo, e gli sl)ilaiici tli teiuperatura, c tiilli gli altri niclodi >» die si hunno per clettrizzare i corpi, danno origiiic a clii- " iniclic operazioni »;. Distiiilo adiinquc il fcnoineno dalla sua causa, c dato il vcro senso della dottrina voltiana, non vi puo cs- slm'o fondata ripugnanza ad aininetterlo qual si contieuc in quest' ultimo. Art. 4. Sicco7tie ntlla chimica il contatto di soslan- ze eteroyenee non e causa, Tiia condizione del feno7neni chimici ; cost il cotitalto iiou i una causa, tna condizio' n&^ solianto del fenomeno eletlrico che si manifesta net' la contiguitit di due diversi conduttori secchi. La causa poi di till fenomeno potrebbe essere nn'azione meccanica, chit/iicu, 0 catalittica di ten conduttore eoWaltro ; il che rimane uncora a discoprirsi. Ecco quattro articoli sulla elettrlcita del contatto, ai quali sembra non dover fallire il consenso generalc. Egli e hensi un Voltiano che li propone; ma vicn condotto a ma- no dair attuale insegnamento d' illuslri Elcttro-chimici, e quindi colia maggior fiducia di procacciarc a un vasto cainpo scientifico la fruttuosa allcauza di tulti i suui cul- tori. I'inalineule il ineuibro efl'eltivu iiob. Miuollu legge alcune aggiunle alia sua menioria, presenlala nel- 1 aprile dell' anno decorso, Intorno at modo di racco- i^liere e tnismetlere la forza di alcuni motoric a cio spinlo dalla favurevolo accoglii^nza dimostrata dall'Isli- lulo ad un concurreule ai j)reiiiii d' iuduslria, il quale r. 56 — iiJ — |)^o^clll^• uii iDodollu costniito Mjipuiilu ni^l niodo imlic;ito dal sru,. IMiiiolli) nella sua Memoria nun ;iii- coia pubblicala. Poscia I'Islllulo si ricliu;o in aduiiaoza segrela per Iraltare di affari intcrni. iiii (v'oinmissionc, elella nel i'cbhraiu passalo per I esame del madoscritli preseiilati in risposta al Pro- grauima di Moiis. Caiiova, legge col mezzo del sig. route Freschi il segueule rapporto. R APPORTO hilorno a'l lavori prescniati al Concorso in rixposia al Progra77ima 50 tnaggio {%io per una cuida ad istru- ZroM- DEL POPOLQ. Cinniie sono gli sci iili prcsciU.iti a conscguimento del premio profjosto dal boncnierilo IMembro Onorario IMons. G. B. Caiiovii Vcscovo di Mindo, giusta il programina 21 novciuhrc 1841, riproposlo il 50 niaggio 18i5. II [iiiimi, coll' epi^ialc '• AlV L. It. hlitulo di Scicn- -e, LetUre ed yirli, Concorso Canova, » c dalla Coiumis- sionc giudicato immeritevole di qualsiasi coiisiderazione. II seconilo, coll' o[)igrafe '.- Lc api sono macstre di tclettismo ; (/ua7iti Mai die vanlunsi ecletliei, lc iniitanol » e un traltato pratico o sia Manuale per 1' cdiicazionc delle J - ii3 — api nclle Provincie Vcncle e ncl Liloiiile Ausliiiicu. l)o|)o breve pref;iz.ione in ciii tlicliiarasi lo scopn ilell' opera, si paria dolle arnle prclercndo Ic liinghc o poco alio, poi dcl- I' arniuio e dclla sun csposizionc; indi dcllc diverse sorli di api in tin' arnia, c dollo sciamamcnto spontanco; approsso dillo sciamamcnto arlificialc, del cosi dotto vuiritarc sclame r fur covain ; del come si conosca in un' arnia la mancanza ticlla rcgina, e della maniera di ripararvi; del far nascere le regine a calore di slufa, clic I' autore ascrive a propria scoperla; della scelta delle arnie da conservarsi nel verno ptT 1.1 propagazionc; del modo di nulrire le api allorclio! n' al)l)isognano ; di cio clic possa danneggiare un arniaioj delle malallie piu pericolose c del loro rimedio ; del tras- porlo dcgli arniai-, della raccolta del nielc e della ccra. Yie- ne quindi un prospetto niostranto la rendita di un arniaio condotlo con (jueslo melodo; la maniera di conlraddistin- giiere gli alvcari ; 1' indicazione dc' lavori da escguiisi in ciascun mcse dell' anno, o sia il calcndario del cultore del- le api. ]| tulto importerebbe a un di presso tre fogli di slant- pa in 8. A'edesi a prima giunta, clie (jui'Slo la\oro non sod- disfa al quesito, sia perche non tocca che un sol argomen- to, sia perche non ne trascelsc i piinti richiesli, cioe quelli su cui hannosi comunemcnte idee inesatle, opinioni erronee c radicali pregiudizii; sia perche assai lungi dalla mole pre- fissa di pagine 500 di slampa ; sia fmalmente perche tali dotlrinc non sono pienamente applicabili ad ogni luogo del- le noslre Provincie. Laondc non si pu6 dire, che lo scritto, fallo che fosse di pubblica ragione, poiesse rlvscire rfficare- )?icnlr utile all' agricoltura, alia domestica econoviia, ed allr nr/i usuali che ri sono attiventi, covie domanda il progranima. - 4ii - II lerzo l.ivoro, coll" opigral'c « Adilc /tonn/i fiarro, pari'O snpcrailJc puslUiiw : lavidon dv parvis viagtiux a- cervjis crit r sarcbbc di ciixa trc fogli di stampa in 8. E di- viso in due parti ; una tratta d' agricoltura, 1' allra di cco- nomia domcslica, c dellc arti iisuali atl cssa altinenti. i>'clia prima si paria dclla (jiinlit;'i dellc Icrrc colLivahi- li, deir ararc, del scminare, di alciini niezzi di conservar lo scnionli; del vangare e zappnro, dclle rotazioni agrarie, del gcneri marzuoli, de' cercali eslivi, di (|iiclli itivcrncnghi ; del sovcscio di G. A. Giobcrt; dcU'erbc nocivc, de'vegeta- bili olciferi; delle piantc ligliosc, o con pnjipo da fdarsi ; dclla coltivazione dc' gclsi ; de' prati, del mezzo di distrii?- gcr le talpc; de' boschi, dclle piante silvestri e campeslri di conosciuto vantaggio; del modo di misnrarc i tcrrcni per le piantagioni ; del ravvivare le piantc appassitc; del tenta- tive per discoprirc il mctodo del sig. Daguerrc sul veloce crescimcnto dcgli alberi; dell' orto, degli ortaggi di cui mangiasi la parte superiors di quelli ondc mangiasi il frul- to, di quelli ondc mangiasi la radicc, e di quelli usati per condimento o per salse; di alcune avvcrtenze sui frulti ; del- le precaiizioni per I' inneslo, degli stromcnli per conoscere lo stato del cielo; de' paragrandini ; del bestiamc grosso e minuto; del pollamc; della cura delle api. Nella scconda parte, dati alcunl ccnni sulle arti atli- nenti alia domestica economia, trattasi dei doveri del capo di famiglia, del buon govcrno di cssa, con alcuni tocchi sui combustibili, suU' aceto, sul sale, suUa farina di frumcnto, sulla panizzazione, su varii frutti, sul vino cconomico; dei funghi, dei tartufi; del granaio c del modo di conservarvi i divcrsi grani ; de' foraggi pel bestiame; dclla coltura mag- genga e della agostana; del modo di rcgolare le acquc nei luoghi in dcclivio; dellc virtu medicinali dellc piante, de'va- — i\r, — I'ii colori die si eslraf^p^ono da piante indigene per I' iis*> de' lintori ; o del come indiirirc 11 les^no acci*') scrva [)ci' I'- costnizioni. Tanti argoincnti in si poclii (ogli non possonn ciie cs- scrc tralJati niolto in snccinto. Lo stile n' e coiicisn, siicco- so, c in gencrale anclie cliiaro; e I' aiilorc scelse d' ogni ar- goniento que' punti che gli |)arvcro pi» essenziali, o piu nccessurii ad essere ricordati; c niolli ne tocco anche di (pielli che fuiono trascurati dagli altri concorrcnli. i\la, tanto per non esscrsi presa la materia neli'aspelto clie do- nianda il progranima, quanlo per non esscrsi svihippati principalmciilc i punti in esso progranima notati, cd ezian- din per la troppa sua brcvila, giudicasi che il lavoro, d'alira parte non scevro al tutlo di mcndc, non soddisfaccia al qucsito. II (piarto manoscritto, coll' epigrafe « Enfm surglsxent les applications et les scie^ices popnluires etc. >■> comincia con due non male mtcsi dialoghi tra on curato di campa- gna ed un villanello, in cui dassi, per modo facile, chiaro c persuasive, in colto stile, il modcllo d' un pcil'etlo contadi- no e di una pcifolta conladina; ristringcndo cosi in hrovc le norme principal! della crisliana, civile e induslriosa cam- pcstre cconomia. Indi viene ad un Mannale. pel ConiacUno in cui parlasi : I.'* dcU' agricoltura, della nalura de' tcrrcni. e de' concimi in gencralc ; 2." del lavoro e di alcuni rurali stromenti ; 5.*^ de' concimi chimici od ingrassi ; 4." delle ro- tazioni agrarie; 5.'^ delle irrigazioni; 0." del hosco, delle piantagioni degli alberi,del semcnzaiocic, discorrendo pai- titamcnte della vite e del gclso; 7.*' del tore c della sua (Vin- mina, del cavallo, asino e mulo; della pccora e capra, del maiale, del poUame; delle api e de' filugclli; 8.'^ del fru- iMcnio, (Id iVumciUonc c del riso; I>." del pialOi lO." dcl- lorlo, e dellc piantc tuberose, biilhose, tigliosc, cucurhiUi- cpc, liiilorio; i1.'^ dcir cno!()?i;i o si;i in:inifiitfiir;i del vino-, 0 finjilincnlc dclla cascina o formazione del liorro c del for- magpio. II tiilto abhraccicrcMio a un di [)rcsso 4 fogli di stainpa. Lo slile in gcncr;i!c i' bnono; nin la dollrina per lo pill supcrficialc, e piu acconcia a dare iiidigrosso le prime idee elementari, che a scrvirc alio scopo indicalo dal pro- gramma. Oltre di die lale doltrina non r semprc csatta o sicnra, c siioisi trovar piu ordinata o nieglio csprcssa in al- tri libri divulgati, c che ponno essere alia mano di tuttl. Per le qtiali cose si opina che non corrisponda ncppur questo scritlo al programma. II quinto monoscritto o sia rnltimo coH'epigrafe « L'a- gricolUira, piit che. le arli e il coinmercio, prova la civilla e la rtcchczza di una nazionc j> sarebbe dell'cstensione di -10 fogli di stampa. Esso ft diviso in cinque parti. La prima favclla della doineslica cconnmia dc' contadini ed arligiani campestri, ove si accennano i principii dai qnaii dipcnde il miglioramcnto della coiiladinesca popolazioncj che la mo- rale c r agricoltura inscgnale dai parrochi infliiiscono siil hen essere dei conladini; I' importanza dell'istni/ione agri- cola e industrialc de' proprielarii cd agenti; il bisogno di inigliorare 1' ediicazione fisica e morale dc' villici, i vantag- gi che reca loro 1' istriizione clcmentare, le proposle igie- niche per prcservarc e guariro i villici dalle piu comuni lor malaltie; quanto valga I' e(piitii de' contratti per migliorare r agricoltura c 1' economia dc' suoi cserccnti ; quanto in (juesta influisca r csemplare condolta dc' capi di iamiglia: le ragioni principal! che inceppano il progresso dell'agri- cnltura e dell" iniustria campcstrci i pregiudizii hinari cd — 4i7 — altri chc ad esso opponj^onsi. Dalla quale prima parte in complesso risiilta, die, ovc 1' agricoltura colic arti e le iri- duslrie agricolc non vcnga protclta dai Coverni, sccomlata dagli Ecclcsiaslici, sorrelta dall'istruzione; ed assistiti non siano i contadini con mozzi peculiar! c cogl' iusegnamenti, non avvantaggera dal passato. La seconda parte discorrc dell' agricoltura in gencrale, c dclla particolare sua divisionc; dcllc piantc economiche, e conic niigliorarnc la coltivazione, principiando da alcune general! avvertenze sull'importanza de'miglioramenti agri- coli; passando poscia a dir de'tcrreni; ind! de'concimi; ap- presso dc'lavori agricoli c relativ! stromcnti; dclle rota- zioni agraric, dclle colmate , delle irrigazioni e dell' asciu- gamento de'terreni, dclla coltivazione de' cereal!, di quella de'lcgumij delle piante a grossa radice da foraggio; delle oleifere e tigliose; e da ultimo dc' prati, dei foraggi e dei pascoli. Dalla (piale seconda parte in complesso risulla, quan- to import! la conosccnza de' principii costituenl! i terrcni, i concimi, i vegctabili ; (pianto influiscano ! lavorl e le alter- nalivc dclle piante economiche per aumentarc la raccolta non mcno die accrcscerc la feracita del suolo ; c (|iia!e sia I'importanza de'toraggi nella domestica economia dei viU lici. F^a lerza parte versa sugli animal! domestic! utili alia agricoltura; mostrando prima I'importanza di quest! ani- mal!, e come condurli; passando poscia a dire della molti- piicazionc e del governo de'bovini, e delle cure per garaii- tirli dalle principal! loro malatlie; e mcdesimamenlc del cavallo die conviene all' agricoltura; ind! delle pecore e delle caprc; e Imalmenlc del maiale e dc! polli. La quarta parte s'aggira sugli alber! fruttileri, da co- struzione c da legna ; dicendonc prima in gencrale, e iticul- — il8 — caiulo die si coltivino in soparato compartimento: poscia in parlicolarc del gelso, dell'ulivo, della vile e dcgli altri clie danno frulti: (jiiinci dei hoschi, coiisigliando la conser- vazioiie dogli atluaii, c la rorina/.ione di niiovi cogli alberi pill opporluni : appresso degli alberi die sostciigono la vite, c in ispccialita deU'oppioj e finalnicnte delle sicpi. La quinta parte Iralta dclle arti e de' mcslieri usuali de'campaiuoli, e dclle industrie agricole ; dicendone prima in gcncrale della loro iniportanza; poi dc'materiali dafahbri- ca, e della coslriizione dclle case rustichc; appresso delle arti di far il pane, ii vino, di eslrar I' olio, di confe/ionare i latticinii: quinci dcll'allevamento de'bachi da seta e delle api ; e da ultiino degli altri mestieri intesi ad avvantaggia- re la campestre cconomia. L'autorc coU'avere abbracciato piu ampia estensione, rendendo il suo lavoro del cbiesto volume ; coll'avcre a ma- 110 a mano notato i difetti ch'ei reputa essere in questa pratica o in quella, e il rimedio ch'ei vi crede acconcio, piii dcgli altri avvicinasi alio scopo del quesito proposto. In vece pero di liniitarsi ai punti dallo stcsso que- sito indicati, anch'cgli diede in generale piuttosto continiiata istruzione, lasciando anche iion di rado che da essa i difetti, e il compenso ne fosser dedotti dal leggitore. Oltre cio la materia non e sempre giusta, massime ove non parlasi pu- ramentc di agricoltura; e si prcndono talor per difetti certe pratiche, le quali non c punto provato che non sieno buone. AI che si aggiunge abbondare lo scritto di troppe genera- lita, che poco o nulla concludono pel caso particolarc, di ripctizioni, di paragrafi voli di preciso scopo, o die si sareb- l)cro poltiti congiiingere ad altri, ad evitarc la 5o\erchia prolissiia: cose tutlc le quali in un con la non sempre corret- la dicitura, ne sempre csatla esprcssioiic, dipondcro scni- — 449 — brano principulincntc Jalla Irctta cou cui tantc c si svuriale inalcric si sono posle insicmc^ma contribuiscono a fare die il libro possa non csscr (lucllo cbe il programuia domanda. Uiassumcndo con brcvi parole la pcrcorsa analisi, c lion parlando del piinio dc'inanoscritti, il secondo e Iroppo specialc; il terzo, bcnche coraprcnda anchc cose non tocchc dagli allri, Iralta tutti gli argomenti con troppa supcrlicialita e alia sliiggita; il quarto c cosa tutfaflatto clcmcntare, tolta qua e la da allri autori, c non priva dl qualche grossolano errorc; rullimo finalmcntc c lavoro di gran mole, ricco qua e li di ulili insegnamenti, ma dcttato in una forma non a- daltata alic mire del Progranima; di modo cbe nessuno di quesli manoscritti puo soddisfare al quesito, nessuno per consegucnza merita il premio proposto. E ((uanUin(]uc sia detto nel Programma cbe il premio potrebb'cssere aggiudicato intero o diviso, ancbe se nessu- no degli scritti si trovasse pienamente corrispondere al Programma, purche alcuno fatto di pubblica ragione potesse riuscirc cfllcaccmciile utile al line ivi prcfisso; e (piantunque sia lasciata all'lslituto la facolta di dis[)orne la pubblicazio- ne nel modo cbe reputasse piii convenientc, la Comniissionc non trova cbe si possa trar dai detti manoscritti alcun par- tite, ne cbe sia da proporrc alcuna parziale pubblicazione, e conscgucnlcmente alcuna divisione del premio. La Commissione pcrtanto esterna un voto, cbe si ripro- ponga il Programma semplificato e limitato alia sola agiicol- lura coi rami ad essa connessi, fdugelli, api, caseificio, pani- ficazione, ccc, fissando un uuovo terminc d'uno o mcglio di due anni per la presentazione de' manoscritti. Sarebbe cosi lasciata aperta ai gia concorsi al premio la via di nuovamen- te aspirarvi, c con tanlo maggiore probabilita di riuscila, r. 57 — ii)() — (|u.iiit(> clic tie' niiinoscritti, che fin ora vcnnero prcsenlali, iilciini si soiio ali|iianlo a\ vicinati alia solu/.ionc del (picsito. Laoudc liavvi fondainento a ritcnerc cl)C, scinplilicalo il Pro- gramma, vi rispoiulcranno in im modo pin soddisfaccntc. LI. U. Isliluto adoUa Ic cuncliisiuni della Coin- missione di non coufcrire alcun prcmio, e di metterc nuovamenle il Prograninia al coucorso. Gli slessi Com- iiiissarj proporrauno iiclle aduuauze del vcnluro mcsc di giugiio in (jual nuova funiia c con quali liniilaziuni il PjOf^ramrDa dovrebb'esscre pubblioalo. Si Irallano altri aflari interni. ADUWANZA SOLENNE DEL CIORRO 30 MACGIO 1840. In (|uesl'a(1unanza solennc, onorala dalla presen- za di S. A. I. R. I Arciduca Viccro, e tlelle LL. AA. II. WW. gli Arciduclii suol figli, c preseduta da S. E. il sig. Conle PaKF) di Erdrr xrriire ai pia(jrrt.ri drlla Patolntjid c drl- la T''raj>nitlrn. Fiiscic. di febbiMio c ni;ir/o 1846. 5. \):\\ iMcmhro cllt'llivo iiol). G. I'H'srlii. I Humeri 9 fl//' \ \ (hi xiio Ginrtinir iiiliiolnio : L' A- mico ilcl Contailino. (>. D;il nicmbro clVettivo prof. Calulld. lir>?iar(jiicfi c.rlraites de I' mitiai/c itifdit sitr la Grn- griosir pali'ozo'iqne dcs j4lpcs Vcniliriniri^ par M. le prof. Catvllo. Bolngne, di pag. 28, In 8. -J. Dal inenibrn eflellivo dell I. K. Istiliito Loinlcirtlo cons. Gianelli. Sullc ailnali speranzc dclla Jfledichia. Milano ISiH, (li pacr. i}2, in 8. PriiHO liapporto delta Com7nis.vone pennanrnle, cnu residenza a Milano, incaricata di covlinuarc ;/tl sludii s al- ia Prlhfjra. Milano, 1845 di pag. 28, in 4. 8. Dal sig. clotL Bartolomeo Biasoletio di Trieste. Escursioni botaniche sullo Schneebcrg nella Camiola. Trieste 184G, di pair. 90, in 8. ViacjcfiQ di S. DI. Federico Auguslo re di Sassonia per r Isfria, Dalmazia e Montenegro nelV anno 1838. Trieste 1841, \ vol. in 8. con tavolc litografiche. 9. Dal sig. Andrea Tripaldi di Napoli. JJ ahnosferologia quarto regno della valtira r sua xtoria vatnrale. >'npoli 1845, di pag. 94, in 8. — iOi - lu. Dul sig. Giuseppe Manotti, Dirolloro flcll I. I« . Orlo Bolanloo di Mon/.a. Catnlnrjint plantttrmn Cacsarri 1\egii JInrll prope fllo- di'ciaj?! ad nvniim 1842. Morlioliini, di pacr. "118, in 8. CaUilorj'i plantaruvi Cncsarci l\rr/ii Horti prnpe Mnrli- n'a7H, Sn}>plnn(y}tiivi prii7iin)i ad minmyi IHii, di pap. oH, in 8. aiippU-iniUticm teciivdut)} nd anvinyi HS/tTJ, di p. 2i, in 8. \ I. Dal sip;. Giaromo Zanardi di Venezia. I mit/Kri L"J al ~\ drl GiornaJt iniitohtln : L'Ar- liere. 1*2. Dal doH. Dario Balfaglia di Palermo. Delia flngosi dryli organi del rexpiro. Palermo 1844, \ vol. in 8. I 3. Dal dolt. Liiigi Zerlotlo di Vciona. Slvdii pratiri iutonio al 7/i( lodo curatiro di Priesnilz detlo IdroUrupia. Venezia 184(>, di pag. 56, in 8. L'l. K. Governo manda in dono il secondo fasci- colo Icsle uscifo in luce del Berir.hl ecc. o Ra^f!;iiagUo Mill esposizlone dc^' prodotti d' industria chehbc luogo in J ionna iipI 184 5. Si legge il Dispaccio 20 giugno col quale 1 I. i\ Governo parlecipa die S. M. I. R. con veneralissima — \G2 — Sovraiia Risoliizione 3o niaggio passnto si eggono eziandiu enormi scogli, cadiili lungo le sponde c neir alveo del fmme per successivi e granJi sfasciainen- li. !\li recai sul kiogo ncl 1825 per verificare (piesto fat- to, gia riferilo da Fortis in una sua epislola; c sebhoiie in (piel tempo io reputassi jurese la calcarea rossa ammoniti- ca, non oniinisi di ricordare le cccezioni cui aiidava sog- getta tpiella mia vecchia opinione {ZooL fossile, pag. 219). I'vjise (pialch'uno potrebbe sospettare che alia roccia in (jiiestione non coiivenga il posto che le ho asscgnato ; ma, perclie non si creda ch' io abbia preso la scaylia marnosu ruasa per la calcarea dello stesso colore connessa al bian- cone, parmi opportuno di osscrvarc, che fino dal 1817 ap- prcsi a . sp. A. A. hicingulatus^ Cat. A. A.foscicularis^ Orbig. A. A. Gazo/a, Cat. noi>. sp. A. A. IleliuSj Orbig. A. A. simphis? Orbig. A. A. suhfascicidaris^ Orbig. A. A. latidorsatnsl Michelin A. A. macilenluSy Oibig. B. A. astieriamts, Orbig. B. A. guadrisulcatus, Orbig, AB. A. Jidllefi, Orbig. AB. A. semistriatuSy Orbig. B. A. bidichotomus, Leymerie. B. /4. bicun'afuSj Michelin A. A. B ouchardianus ? Ovh\^. A, - 471 — A. ambrosianus, Cat. noi>. sp. B. A. annulatus, Sow. A. A. Ifiplex, Sow. A. Crioceras Diivalli^ Levellle. B. C. f ilUersianaSj Oibig. AB. C. Astierianus'i Orbig. B. Ancyloceras noclosus, Cat. nov. sp. A. Hamitcs Labatii, Cat. nos^. sp. A. H. punc talus? Orbig. A. Senza entrare in alcuna disamina sulla determi- nazione de fossili, il segrelario Pasini non crecleche le giaciture indicate dal prof.CatuIlo in questo suo recente lavoro possano coroprovare la promiscnita delle specie fra il biancone e la calcarea ammonilica, promiscuifa che non si osserva in alcnn modo nelle Alpi Lorabarde, dove pero i detti terreni presentano tiitte le parlico- laiita niineralogiche delle Alpi Venete. Le osservazio- ni falle nei Selfc Comuni, in Indnno, Gavirate, ecc. ban gia dinioslrato die bene spcsso in una tncdesima collina, in una slessa falda di monte, ed in islrati con- cordaoti e succedcnlisi gli uni agli altri si frova una calcarea a fucoidi e la calcarea rossa ad amnioniti ora riferite al Jura j e le niarne rosse, il biancone e la cal- carea a nuninaulili riferile alia forniazione crelacea j e che i fossili raccolli in una stessa localila possono con- segucntemente provenire da due diverse formazioni. -^ 472 — Laoucic per dimostrare la proiuiscuila deTossili asse- rila dal prof. Catullo, e necessario rilcvare prima di tiitto se in un dalo liiogo troviusi o no congiunle It? due forniazioni, c poi segnarc con diligonza i fossili linAonuli neiruna e neHallra. Per qucste dislinzioni, richiesle dallo stalo attuale della scienza, non possono valere le osservazioni fatte molli anni addietro, quan- do la calcarea rossa aminonilica e gli strati sovrain- coiiibenli liguardavansi come una sola formazionc , ma e indispcnsabile di rivisitare quesli luoghi con som- nia diligenza. Del resto il Pasini non saprebbe cilare alcim falto nolle Alpi Venele a confernia dcH'asserila promiscuita di lossili fra la calcarea rossa ammonilica ed il biancone, e inoltre noo crede che tiitti gli stra- ti di calcarea bianca, prossimi agli strati ammonilici, possauo verameute riguardarsi per biancone. II membro efletlivo prof. Conti legge una Memo- ria Intorno al calcolo delVazione dinamica del vapo- re nella locomotwa avuto riguardo alle circoslanze della precessione. Nella distribuzioue del vapore die determina il corse delle locomotive, la circostanza della precessio- ne (avarice da tiroir) per cui il vapore entra prima die lo stantuflb abbiu lerminata la sua corsa, e la coudizio- ne iM cappello (liroirj muni to di orli (recouvreincnts)^ mutan granderaente il calcolo dell' aziouc dinamica. — 473 — Nel trallalo tli Pambour pare non siasi esami- uafa quanlo ijupoitava 1 inlliieiiza
  • si il pow.o in conservarioiio alcoolica picsso il Gabi- neUo (U Aiiatomia della K. Univeisitii di Padova, non si pole lilevarnc il giusto peso spocilico relativo al peizo dissecc.ito a lOo". — II peso spe- cifico relativu al peso nssolato, cbc ollVe il pcfxo ci>mpenelralo d.il liijuido conseivatore, sarebbc di 8 88. — -5 so — posla tra I'lina o I'altra dcllc orcccliicttc medcsime, lA dove sono accoiti i vasi mas^iori artcriosi iisccnti dal cuorc. Sul- la faccia postcriorc nol piano medcsimo scorgcsi una fossa egualmcnte profonda fra Ic auricole cd il vcniricolo; al contrario c cancoliata (]uclla chc divide i scni fra loro, e cio in accordo con qnanto riscontrasi ncgli Ofidiani. Esposto cosi quanto spetta all' insicmc dell'organo, passiamo a con- siderarne scparatamcnte Ic varic parti. Delle orecchielle. (Fig. I.) Sono due le orecchiette, una destra, I'altra si- nistra, poste nel piano medesiino al dl sopra del vcntricolo, il (jualc no resta un po'sorraonlato anteriormente c nei lati. Es- se sono con esso legate in sislema per due fdamcnti tendi- nosi solidi e non canaliformi, come da alcuni furono descrit- ti. La figura di amendue c irregolarraentc sforicajpicciuolate in basso dove s' inosculano al ventricolo , acceonano quasi alia formazione di un coilo. La capacity sembra maggiore nclla sinistra che nella destra, e cio dipendentcmente dal sctto intcrauricnlare, che, invece di scendere a piombo, vie- ne arcuato dalle parti superiori alle inferiori con la cavita risguardante a sinistra, e quindi a scapito dell'auricola de- stra. Ma csaminata la cosa per minuto, e facile comprendere die il sctto non cssendo un piano, ma un fornice a guisa do! nostro diaframraa, a scconda che lo si rcnde concavo o dair un lato o dall' altro collo spingcre delle dita, Simula appunlo la maggior ampiezza, ora per I'auricola destra, ora per la sinistra. Astrazione falta invece dal vario foggiarsi del setto, le due orecchiette sono presso che di capacitii egua- Ic: presa pero la somuia delle singolecapacita, la vincono di gran lunga su quella del vcntricolo, aozi si potrebbc dire che — 48i — ciascuna cguaglia quasi il cavo vcntricolare, (|iianlunquc in apparenza seinhri il contrario. Avuto riguardo alia gran- dezza proporzionale lii quelle con (luesto, le Irovai piu piccolo chc ncgli Ofidiani , come gia avverte il Meckel. Ilatino struttura inuscolosa , ma risultanle di fibre cost delicate da sembrarc Irasparenli, c cio ad animate rccentCi nienlrc sc si csaminano i pezzi per qualclie tempo lenuti nel- I' alcool, si trovano Ic pareti auricolari piu conipattc c privc di ogni diafaneitii pel costipamento operato dalM azionc del li(iuido ambiente. Le dilTcrenze quindi incontrate su tal puntu da Blumcnbach in alcuni individui di ({uesta classe, oltre chc dipenderc dal vario grado di contrazio- ne col c|uale si porgono aU'osservatore, come dice Meckel, possono anche ripelersi dall' esame che se ne faccia in pre- parazioni tenute in liquidi aslringenti. Aperla la destra^ incontrasi posteriormcQte uu ampio foro, che metlc in un golfo venoso, del diametro di 4 cenli- inetri, c cio perche le vene cave e le epaticbe vengono a con- fluire insieme. Quell' orificio e munito di due valvole di figu- ra semicircolare, assai ample, delle quail la concavltik cor- rlsponde aU'auricohi. I loro lembl liberi sono affatto sprovve- duti di noduli, percbe ncl mcccanismo aglscono per tolale applicazione del loro diametri. Questo foro e collocato po- sterlormenlc, rascntc al setto, c sembra quasi che qucslo costltulsca 11 segmento anulare Intcrno deH'apcrtura. Piu in basso e nclla stessa dlrezlone glace un ostiolo assai ristret- to, dove nielte foce la vena cardiaca, sprovveduto della val- vola del Tobesio, che sta esattamenle In accordo col piccolo calibro del vaso. II foro auricolo-vcutricolare trovasi di ris- conlroa quello delle cave, In guisa da rlcevcrne dircltamenle il fluido da esse projeltalo. E assai angusto, facendono para- gone col raammlferi, c da non polervi scorrcre per entro die /'. 61 — i82 — col ilito inilico, c a mala pona. La sua siliiazionc e di cosfa al compagiio, non esscndo da (iiiello diviso chc dal sclto, |)cr cui ne risulta dal loro coniplcsso una cifra ad oo (otto). Una valvola, cho avro cninpo ili descrivero Iraltando del vcnlri- colo, agiscc in corrispondenza a iiucsle aperture. La siiper- ficie interna dell'orecchietta 6 tutta rclicolarc per fibre mu- scolari dclicatissimc, clic si decussano fra loro lasciando nia- glie moUo minute; queste rd)re pcro tengono seinpre 11 loro corso lungo la parete, ne intersecano punto la cavitA come fanno (piclle del ventricolo. JNcssuna parte di quell' cstcsa superficic si prescnta li- scia come 11 scno nci niamniifcri, dal chc si deduce essere ra- gioncvolcdi riguardare tutta quclla cavitA come appartencn- le alio orecchiette, raancando ad esse i carattcri dci seni. E potrebbe dirsi cbe i muscoli pettinati del cuorc nclle classi superiori, qul^avessero uno svilnppo stragrandc, ne sareb- bcro pettinati, ma retiformi; disposiziooe da bene istudiarsi per dimostrare i mcccanismi di contrazione. L'orccehietta sinistra, oltre alle generalil;^ che riscon- transi analoghe a cpiclle della destra, prescnta l' orificio auri- colo-vcntricolare aiicor piu ristrctto di quclla. Le venc pol- monali collimano insicme in niodo da costituirc un foro u- nico aperto nella cavitii alia maniera delle cave e nel piano medesimo ; anzi da (juello solamcntc diviso per la tramezza. Qucsto foro non ha apparato valvolare, come alTcrma Cuvicr delle chelonie in gencralc, ma boccbeggiante e liscio come negll ordini superior!. II sctto interauricolarc, che accennai discendcre arcua- te dairalto in basso, ha struttura idcntica a quclla delle pa- rcti interne dell'auricola. I\on e tcso a sipario, ma foggiato a fornicc, che al punto dclla maggior dcpressionc si produce in una cavilii a ditale, per cui rapprescnta il segmcnto d'una - 483 — sfera cava oml)clicata ncl ceiitro. In qiicsta spiaggin appun- to e csso |)ii'i sollile, non per meinl)rana polita come iicl- r uoino, clifi la slriiltiira rcticolare (loniina in lulla la sua eslensionc, ina per fibre piu gracili c filiforini, aspelto che indicherebbe foi'sc la prcesislenza d' un foro. E da ritenerc cbc nci inoli altcrni di contrazionc e ri- lascianiento rcndosi or piano or concavo a viccnda. Del ventrico/o. II vcnlricolo (fig. I.) ha una forma ch'io non saprci me- glio indicarc, die assomigliandola alia vcscica orinaria della donna, un trigono ad angoli smnssali, e sclii.icciato dall'in- nanzi all'indictro. La sua base risponde alle orecchiette, I'a- pice in basso tendente a destra caderente al pericardio. Li- scio e luccnte nella sua superficie esterna, presenta un co- lor rosso-bruno. E rigato da larga copia di vasi contenenti ua sangue atro-bruno, e da fdanienti uervosi di un bianco spic- cato. Le ramificazioni arleriose ripctono I'origine, per quanto ho potuto rilevare, da un solo tronco coronario (l),di molto piccolo calibro, e che sorprende se si osserva I' ampia mo- le del viscere in confronto dei nianimiferi, dove due sono Ic coronaric. E poslo che I'osscro in proporzione all' organo come i a o ciascuna, qui sarebbe come uno a sei questo solo. Quello poi che reca maggiore sorpresa si c di vede- re il ventricolo sprovvedulo d'adipe, cosa che contrasta colle masse pinguedinose, che veggonsi coacervate qua e li, ed abbondantissime in ogni parte del corpo. Percio io direi che tale circostanza meriterebbc sul serio di esser prcsa in esame, poiclie nciruomo, anche alTranlo da lunghc e mace- (1) Di ciu per altro iion posso puitare pieua inalleveria. L.i iuda- gine Don fu spinta Unto uvanti da escludere ogni dubbio. iMiili iii;ilaltio, possono trovarsi I'omcnto, i roiii c gli organi tiilti ilonudali dalle loro atmosfcre adipose, il ciiorc non mai. Possono considerarsi ncl vcnlricolo una base, un a[)ice, due superficiclcggermcnicconvesse, una anteriore cl'allra poslc- riorc, un niargine dcstro laglienle, il sinistro un po' roton- dalo. 11 soico vcrticalc, clie fassi manifesto ncgli aniniali a setto muscolarc coniplcto, e appcna indicalo da una linen lortuosa, sfumata, die giu disccnde dalla base all'apice. A- pcrto con una sezionc scmicircolarc dci margini in inodo da dividernele due mclii anteriore e posterlorc (fig. II.), sorpren- dca primagiuntal'intrcccio cosi scrralo di fibre, chc, per ogni verso incrocicchiandosi, fannosospettareche Ic ca\it;'i interne non si riducano die a spazii interlaminari, come sarcbbe un tessuto cellularc, soffice erarefatto. E giuoco forza scindere, sbrigliare, permcarc qua c la per farsi strada a studiarne Tinlerno. Giunti in prossimita alia base, incontrasi una cavi- tA concamcrata in trc, per cui il Mory non a torto, al dire di Carus, considero nel cuore delle tartarughe, oltrc il vcn- lricolo dostro e sinistro, una tcrza loggia per I'arteria pol- monale e I' aorta, e cio dipcndentemente da tralci nuiscolari che in ogni direzionc dividono quel cavo. Lo spessore delle pareli predomiiia molto palesementc nel lato sinistro in con- fronto del destro ; al contrario il traniaglio di fibre e piu senlito ed inlricato nel destro che nel sinistro. Fra 1' intrec- ciatura cosi scrrata, da smarrirne non ch'altro la via, incon- trasi, circa ad un terzo del diametro trasvcrsu del cuorc che riguarda a dcstra, una specie di tramezzo muscolare. Esse c formato di fibre molto compatte e verlicali, continua in tutta la sua cstensione, ed acccnna ad una divisione in ca- vili destra c sinistra comunicanti fra loro nel Iratto supe- riorc c postcriore. Cio non dipcnde da smaglianiento dclla coDlinuiti^^ ma dalla maucante adcrcnza del tramezzo col — 485 — piano (lorsale del vcntricolo. !•; (jucsto I'npparato muscn- larc, cho nci Iratlali d'Analoniia coniparata passa sollo il nome di selto incoinplclo inlcrventricolarc dci rcltili. II nonu*, come accade sovcnte, picoccii[)() Tindagine, c ne Iradi il risultamcnto. Col litolo di setto incomplelo pareva di aver esaurito tulto cio che lo risguardava; si tro- ve") una via di comunicazione fra Ic due caviia, c sc no de- dussc tpiindi la nicscolanza del sangue arlerioso c vciioso, e fu canonc sancito nolla scicnzn die in qucsti aniniali sia come fusa la circolazione polinonale c I'aorlica. Mai snrse il dul)l)io, giustificato dalle anatoniiclie con- dizloni, die ben aitro udicio clic di sepimenlo incomple- lo adcmpia (jiiel piano nuiscolare. La descriziono die so- no per fame appoggera, io spero, un mio sospelto sulla sua vera importanza fisiologica. A bene sUidiarne la costrultura 6 d' uopo anticipare alcune idee sui tubi arteriosi uscenti dal ciiore. Tre sono (fig. IV) le aperture poste in doppio piano, e collocate alia parte destra dclla base del cuorc. La prima anleriore cd ampia c (|uella dell' arleria [)olmonalc, le due posteriori piu rislrelte spcttano ai tubi aortici. Fatta astraziooe dalla prima ch'c sul dinanzi, gli ostii sono collocati di seguito ai due delle orecchieltc; ond'c che negli animali in discor- so i fori aortici e gli auricolo-vcntricolari scgnano una li- nca non intcrrotta da destra a sinistra. II tramezzo nui- scolare (fig. II) s' interpone precisamentc fra 1' ostio pol- monale c gli aortici nel modo che adesso esporro. Prcsen- ta esso una superficio sbioca, generata dal inovinjcnto di una retta, die coll'eslremit;\ superiorc si mantenga rasentc ad un arco di cerchio, e coll' inferiore rasente ad una retta nornialc alia corda dell'arco pre lelto. L direlto dall a parele antcriore alia posteriore del cuore un po'obbliquamcnte, in — 48(5 — inoilo (hi present. lie nclla sua sczionc Irasvcrsa relaiiva- MU'nlc alio parol! la liiiea iinitiva dellc paralcllc di iina Z; i'cstroinitA siipcriore seinicircolaro, come acccnnai, spicca dai due lerzi del segmcnto anulare dell' ostio poUnon ile (lltr- IV), die j^uarda siii di dietro i luhi aorlici nclla liiica di conlatto delle parcti del tubi fra loro. Le allre linee pre- fcnltali del traiuezzo aderiscono alio pareli, eccezionc fat- ta dal lalo postcriore, il quale non adcriscc die per circa un torzo- una I'essura lincarc (lig. Ill) stabilisce (juindi una comunicazionc fra le cavita. Questo lalo libero e a bordo rolondcggiaule, e corrisponde csaltanientc ad una solcalu- ra die gli sta di rinconlro, scolpita nclla parete corrispon- dcntc del vcnlricolo, coulro la quale va ad applicarsi sotto le allitudini che gli venjjono inipresse dalle contrazioni. La disposizione delta valvola (che cosi aino cliianiarla) relati- vamenle all' oslio polmonale c, come dissi. talc da circon- darlo per I due lerzi, ond'e che vicne cosi a dividerlo anco dal fore auricolo-veniricolare desire. Mobilissima, per csscr libera nel Iralto posleriore (fig. II), puo alia foggia di si- pario collocarsi in modo che, (juando il suo bordo libero sia porlato in corrispondenza alia solcatura, vengano le ca- vita del cuorc ad essere dislintanicnle divisc, senza mezzo alcuno di comunicazione; e similmcnlc divisc fra loro le a- pcrture arteriosc cioe la polmonale dalle aortiche. Per cit) die dissi riesce facile 1' importantissima osser- vazione, ch'uno degli orificii non puo essere dominato sen- za che chiudasi i'altro che gli sta dinanzi, e che, stirando meccanicamente le pareli ventricolari, quella valvola pre- clude ogni adito alia comunicazionc non solo dei cavi fra lore , ma anche del foro polmonale cogli aortici. Ne viene quindi die i liquidi, mentre ascendono per imboccare le arterie, non possono raai raescolarsi fra loro, e die la com- — iS7 — inistionc dci due snngiii, sc ha liioj^o in (lucsti aniinali , do- vrebbe siicccdcre allorchc disccndono dalle orccchicltc; piii tardi essa sarchbo impedita per condi/Jonc striimentalc del viscere. Alcuno polrebbc accau'ionarini cli' io nc cavassi per qnesto la conghiettiira, invero un po'grossolana, che la bi- sogna caininini con ccjnale csaltczza in condi/.ioni di vita , ed in attiialit;\ di funzionc. IMa e certo pero ctie il meccani- smo dei inoti del cuore dipendc da contrazione dcllc sue fi- bre, c da lontano alnicnn puossi adonibrarlo colic niccca- niclic lra7.ioni. Valga a niio appoggio cio clie ha luogo nei niamraireri per le valvole Iriciispidall e mitrali, delle quali puossi ottenere 1' applicazione e la chiusura col semplice pizzicare della pinzelta. Ncgli apparecchi valvolari tengono gll organism! si dappresso alle fisiche proprieti, che non 6 fallace intendimcnto il sussidiarsi anche delle vedute delta meccanica per isvelarne 1' ufUcio. Le due orecchietle, che, come accennai piu sopra, met- tono di fianco 1' una all'altra nclla cavita ventricolare, pre- cisaniente alia mcta del diametro trasverso, non prcsentano lumcggianli gli orificii come in molti altri animali, che anzi a stcnto se li puo rilevare. Una valvola, che nelle forme e ncl meccanismo si scosta aflfatto dal tipo delle congeneri, li loglic complelamente all' osscrvatorc. E (piesla valvola una lamina (fig. II) dircUa orizzontalinente, di cui una faccia riguarda in basso il ventricolo, I'altra supcriormente le au- ricob^; un marginc il parcte anteriore del cuorc, nn altro il poslcriore, ai quali adcriscono un'cslrcmita dcstra, I'altra sinistra libere. La sua lunghezza e di cent. A {, la larghczza di I. L altaccata al lombo inferiore del sefto intorauricola- rc, si dircbbe per la sua conjugata, in moilo da formar con csso un angolo rctto. La sua figura e ipiella di un corpo — 488 — ili cliitarra o nicglio di due Iciniiisclii iinili per lo loro cslrc- niit;^ pii'i ristrclle ; e per (picslo suo clianielro minorc fissa, come dissi, al sctto, e nelle due cscavazioni alle rd)rc car- nose ilcl veiilricolo. iNoii sono percio clie Ic due cslreniita dei leinnisclii libcre alTaUo alia maiiiera di laininc vihranli. I loro bordi rotondeg^ianti e scmicircolari chiudono csat- tanicnlc gli oril'izii delle orcccliiette, in nindo da dovcrne pizzicare colla [)inzetta V cslrcmita [)cr dominarnc il lunie. II tessuto die la forma non 6 niuscoloso come fu descritto da alcuni, nti mcmhraiiacoo come lo ritonncro Cuvicr cMe- ckei, i (|uali daiino cpiesto caraltcre specilico alia valvola nelle chelonle. Nella Carelta pii'i piccola lo Irovai bensi mo- no rcsistente , ma di una tessitura che confina colla fd)ro- cartilaginc, nolla pin grande del tulto cartilagineo, E forza adun(pie il concliiual\ole, c questc applicandosi per il diamctro del lubo senza lasciare alcun vanocome nci mammifcri, ne'(|uali esscndo Ire rcndonsi indispensabili (juci noduli carlilaginei per cliiude- re il vauo triangolarc, che rimane fra le tre supcrficie con- vesso che insieme conduiscono. Nolasl anco una Iraccia dcir infundibulo alia maniera degli animali superiori, per cui r apcrtura ricsce ad un livcllo piu alto delle altre. Le aorlo sono due, una dcslra c I'allia sinistra, cosi di- slintcdalla maggior parte degli analoiuici, non rel.itivamcnle airasscdel viscere, che sono anibeducadcslra,nia per un rap- porlo piulloslo iiiesallo coi leinbi corrispondenli. Gli oslii bono di\isi fino da priacipio mollo chiaraiiicule. Non v' c dubbio alcuno suU'csistcnza di due orificii distiuli colic singolc r. 62 — iJ)0 — loro parctl fino nella loro originc dal cuorc ; cbhi mezzo di rollificarc Ic prime mic ossorvazioni anco sul sccondo c sul tcrzo soggclto, c scmprc Irovai die la separazione ('. rcsa ancor pii'i manifesta da una Irahecola muscolarc, la (piale dal piiiito del reciproco loro contalto si stacca per fondersi nel- la valvola muscolarc. Ne vcrrobbe ()crci6 infermaia I'opinio- nc di Meckel suH'esistcnza di un solo foro aortico in (piosti animali, c infievolita la sua idea di analogia coi manunilcri in fatlo di organogenesi (1), nella disjiosizionc di (juesli tubi nei rettili. lo mi trovcrci in opposizionc anclic con Carus, il quale non ammctte clic un solo orificio, cosi esprimendosi: L'aor- tc est simple a sa naisscnice, mats elle sc diri'se sur-lc- champ, e (luello die fa piu meraviglia si e, clie il soggelto da cui trasse questa sua sentenza e , a quanto pare , la Chelone Carctta: non voglio per altro aggravarlo di una rosponsabilita spettante lorsc a qualche suo disccpolo. Si tro- vano questi orificii in un piano posteriore alia polmonale, e da quella divisi per la valvola muscolosa. Riguardano cssi il cavo venlricolarc sinistro bcnsi, ma il lumc e pcrpondicolarc in modo chc introducendo il cannello, come si fece dell'altra, non percorrc 1' assc di questo, ma ne rascnta sollanto una estremiti. II calibro sommato insiemc dei singoli tiibi cgua- glia precisamenle quelle della polmonale. Sono muniti cia- scheduno delle due valvole semilunari analogamentc all' al- tro. Questc arteric ora descritte all' uscire del cuore, sono cosi avvicinalc c congiunte (fig. I.) fra loro nella paretc con cui si riguardano, da crederle un vaso unico. E mi sorprcndc altamentc che Mcry, nelle Memorie dell' Accademia delle (i) Traite giSneral d' anatomic romparuc par J. F. Morkcl, (radiiit di- rallcmand par Tli. Schuster. Paris, Charles Hingray <' — li'irgcro iiUovcigliainetUo, iion pcro cosi slicUo cd av\ilii|i' p;ito COMIC nci mainmifori. VoJonsi oUro a cio dcllo inlcrsi-- /ioni tcnJinosc prodottc dalle briglio del Icgamonto del ciioro. Sollcvato (]iiesto piano ch' 6 soUilissimOj inconlransi dclle fibre trasvcrsc adalto opposte in dirczionc alle so|)rade- scrille, chc scorrono tutte conliniic dalla (accia anleriore alia postcriore. Ksse corrispondcrcbbcro alle fibre proprie degli animali v doppio cuorc, ma con qnesla dilTercnza, die in (piesti s' introflcttono per costituire il traniezzo, e qui la valvola non ripetc punto la sua originc da cpiellc fibre tras- vcrsc. Al di sotto di questo stralo apparc un piano gci»cr.i- Ic di fibre crassc, ondulate a marcggio, di un aspclto il piu elegante a vcdcrsi c chc ricorda assai bene le lincc spirali segnate dalle papillc ai polpastrelli dclle dita. Oltrc (jucsto si potrebbc credere di trovarsi in un labirinto da perdcre la traccia; 6 un tramaglio dl fibre intralcialc in ogni verso, ri- spondcnte alle interne cavitA, cosicchc il rclicolalo dci nostri ventricoli scmbrerebbe appena una sfumatura di qiiello. \i predomina pero la forma colonnare, c dclle papillari non havvi orma vcruna. La bisogna cammina cgualmentc, solo che a piccolo proporzioni, per le orecchiettc, astrazione fatta per I'interna supcrficie, come supcriormcnlc descrissi. II punto di distacco del piani muscolari e in analogia a quanlo ricorre fra noi dai cosi detti circoli del LoAver, cio6 da (|uc- gli anclli circolari tcndinei che circoscrivono gli orificii au- ricolari ed arteriosi. L' ossicino di cui parla Bojanus, intcrpo-lo fra i lubi arteriosi nel loro spiccarsi dal cuore, e proprio soltanlo dcl- le tartarughc tcrrestri come osservo quell' illuslre analomi- co. Nella Carelta, per quanto acuissi 1' iiulagine c nc ripc- tcssi la prova, non mi vcnne falto di trovarlo : pigliando in- sicmc quei tubi c facendoli scivolare fra Ic dita, sentesi, c — 403 — vcro, (|UuIcho cosa di diiro c noccioltito ; rn;i o'satf.iinctjfo notomizzanJoli trovasi cio dipcndcro dalla Irahccola inu- scolarc chc nclla sun originc dalle aortc ha qiialclic cosa del tcndinoso. ( fig. IV). Quello die andava sponcndo fin (|ui sul ciiore della tcstug:;inc CarcUa, riscontrasi del pari nolle chelonie congener! con leggierc difTcrcnzc, doviite non gla alia nuilata slrultiira delle parti, ma [liu presto allc propor- zioni per la varia mole dell' organo. Le divergcnzc forse maggiori trovansi ncllc fluviatili e terrestri. La scorpioide, a mo' d'esempio, sccondo cio no viene rifcrito da Mtinniks. Iia due fori ncl scllo delle auricolc. IVella yreca e mono in- Ircccio di fibre nel cavo vcntricolare, cosa che inconlrasi in goneralc nolle terrestri; 11 tramezzo andrchbc diminucmlo in cslonsione, socondo Meckel, faccndosi scmpre maggiore Tapcrtiira fra' vcntricoli, a raanoa niano che ci dilunghiamo dall'ordine delle marine; il pericardio non adcrcntc in tiitto air apicc del ciiore; i tiihi artcriosi non piu fusi nolle loro pareli, ma dislinti fino dalle origin). Tali divcrgenze pero, falta astrazione dalla srorpioidc, non sembrerehbcro bastc- voli a discostare il cnore delle unc dal tipo comune delle al- Ire, per cui fosse mestieri d'una particolarc descrizionc del- le parti c di corollarii fisiologici temprati ad allri criterii. lo pcr6 non credo di poter considerare per ora sotlo un punto di vista gcncralc le chelonie colle tartariighc fluviatili c ter- restri, c di potervi applicare in conuine il mcccanismo della circolazione scnza compierc il corso delle mic osservazioni in proposito. Inclinato bcnsi a credere die la cosa pass! di cgual misura, sono convinto che quanto saro per cspor- rc sul ncssun mcscolamcnto del sangue nolle chelonie si Ic- ghi cosi intimamcnte coll i struttura delle parti da me inda- gate, chc cpialunipio dift'crenza si riscontrassc vi farclibc cadcr sopra ijualclu' did»biczza. — i'Ji — Consitfernzioni fisiuliujichf. Esposto cio liilto clic rigiiarda Ic aiialoniiclic condizio- ni del sistcma cariliaco nella Carclfa c ncllc chclonic congc- iicri, passo ora ad iiulicare le fisiologiclie consogucnze chc da quelle possono agevolmenlc discendere. E mi Irovo niag- iiioi'Micntc incilato a cio fare, pcrclu' sono pcrsuaso, che la iiuda csposizione anatomica, sonz'ajiplicazioni, sia infrultuo- sa; e die 1' anatomia tolta all' iniluzionc fisiologica divcr- rebbc nno studio malcriale cd arido, da csigcrc piuttoslo 11 lavoro dclla mano ciic 1' attiviti\ del pcnsiero. Socondo Cuvier, Meckel, Carus e gli altri notomisti che traltarono di cose comparate in falto dci clicloniani 0 dci rcttili in gcneralc, e scntcnza univcrsalmentc sancita che il sanguc vcnoso delle cave si mcscoli ncl cuore con qucllo dclic polmonali j vale a dire che il sanguc, come chiamano i fisiologi, rutilante, arterioso, animalizzato, si mcscoli col vcnoso atro ed iniperfctlo ; sia chc cio accada per un foro csistente ncl setto intcrauricolare come nella icslugginc scorpiolde, o per la pervieta di qucllo inter- vcntricolare, o per altra circostanza. Da tal fatto si dedus- se un carattcre spccifico dclla classe, meltendo fusa, come chiamano i traltatisti, la circolazione polmonalc, c raorlica in qucsli animali. Ncir enunciarc una silTatta questionc, ricorrc tosto al pcnsiero chc 1' anatomica slruttura dcUe parti appoggi la fisiologica induzionc , e chc alia manicra quasi dci pc- sci, e con Icggicrc modificazioni, il cuore in qucsti anima- ii sia semplicc , cioc formato di un' orccchietta o due, ma a cavit;\ unica, di un ventricolo a semplicc concamerazionc c di un solo lubo arterioso. Se si cccclluino alcuni batracia- — 405 — ni cli« ricord.ino inoltn ila vicino (HicIIa strultntii, risalciido pill avaiiti per i saiiriani ed ofidiani ui clieloniani, s' incoii- trano tali C()in()lica7,i()ni di congegni, da ritencrsi o contrarii alio scopo, <) per lo incno imitili. Ecco da clic sorge il so- spelto in clii vuol Iriigaivi pcrenlrocon unpo' d'alteiizione, che la cosa non canimini a iiucsto mode. E quantunquc io abl)ia Irovato (|uaIclio fondainento a qucsto niio sospelto, non 6 scnza limoro cli' io vi cspongo i risultamcuti cui son giuDto. E poncndomi tosto sulla via, cominciero dal farvi cono- scere che per Irc sole nianierc puo esscrvi mcscolanza di sangue arlcrioso e vcnoso nel cuorc: i." Per un fore o piii uel selto dei seni, ed 6 (piella forma che vediamo imiicata da lung! nci hatraciani, e ricordata fra i chcloniani uclla scorijioide. IS'e v' ha dubbio, poiche biichoralo d'jinpio foro quel sctlo, sia pure che amniettere si voglia una specie di sfinterc (scmi-ancllo del Vieussens) che sotto la conlra/ione lo chiuda di botto in alcunc circostanze, non saprebbesi render ragionc della sua esistenza, polendo esser impervio afTatto il trainczzo, se avvenir non dovcsse il passaggio dei liquidi da una cavila all' altra. 2." Per la niancanza assoluta di un setto intcrvcnlricolare, o la sua perviota se esistente. E cpie- sla ammessa nclle condizioni suesposte di (luello dei seni, cioe in una sniaglialura nella sua continuita, varrebbe a ri- tenere questo tramitc di commercio fra i due sangui, poten- dovisi applicarelo stesso ragionaracnto. La tolta adcrenza del setto in una sua parte non e ragionc bastevole ad infcrirne pcrcio il mescolanicnto del sangue, poiche le allitudini di- verse ch' esso puo prendcre, possono impedirlo. 5." Final- mentc per I'aprirsi ncl vcntricolo sinistro delle auricole scn- za giuoco particolare di valvole che ne niodifichi la dirczio- nc dclle corrcnli. Altrc circostanze poi si reiidoDO indispcn- — i96 — sabili : o I' usciie il;il cuorc di un solo Uibo arlcrioso, o per lo niaiici) la ilinainica conJizionc ilcll' organo sc doppie o liiplo lo arteric, vale a dire chc le conlrazioni Ira seni c ven- irlcoli siono allcrnc, isocronc quelle fra seaoeseno, ventri- colo e vonlricolo. In caso diverse i moti parziali allc singolc caviti^ possono cliideic i fori, cd impedirne la mcscolanza. Per altro uiodo al ecrto non puo avvenirc nel cuore silTalto misciiglio, ritcnuta Integra la continiiita del tubi chc raetlo- no od cscono dal visccre, cd il distinto Iragilto. Ora nella losluggine Carella c nellc chclonie in genc- ralc, il sctto inlcrauricolarc 6 un sipario continuo comple- to, cho toglic ogni via di comunicazionc fra 1' auricola de- stra c sinistra. Anzi una spiaggia, come accennai, trasparcnte darcbbcindizio di una prccsistenlc apertura all'cpoca fclale, lolla poi a dirigcre per altra via il sangue. La mancanza di tpiosto foro devc fermarc I'atlenzione del fisiologo, poiche noi vcdiamo clie, in qualchc animale dove si elTcttua il nie- scolanienlo, e nci nianimiferi durante la vita intrautcrina, do- ve, se non la mcscolanza, cerlo il passaggio del saiiguc ha luogo da una cavitA all' altra del cuore, cio avvienc prin- cipalincntc per qucsta disposizione di parti. Vi e (Khkjuc una via facile, ripetuta in niolli aniniali ed in alcuni es- seri della stcssa classe, prestabilita, si puo dire, dalla na- tura, (juando un fenomeno simile deve aver luogo. II set- to intervcntricobire del cuorc non prescnta foro alcinio nclla sua conlinuila, anzi meltc sorprcsa come la com- mettllura dclle sue fibre si scosti del tulto da quella dellc pareli, le (piali decussandosi per ogni verso, lasciano spa- zii vuoli interposli, mentrc (|ueste costiluiscono un tessuto lilto c compalto. L' csser libero nel lembo suo posteriore non istai^iiisce sicuro mezzo di comunicazionc, potcndo giA. come dissi, assumerc durante la conlrazione, c (piindi nel — M)7 — niomenlo appuiUo in cui i litiuitli Irovansi in cavila , una talc alliludine, da prccludcre ogni adilo alia mcscolan- za, come infalli intravide Meckel. Altri mezzi acconci al iniscuglio ncllc aperture arteriose non abhiunio , pcrche non uno soltanto c il tubo usccnte del cuore, ma trcj due aorlici, uno polmonalc, c ([uesto diviso da (lUcUi molto palesenientc come abbiamo veduto. La disposizione dellc aperture auricolari collocate am- bedue al di qua del setto nel ventricolo sinistro, a prima giunla scmbra favorire il mescolamento. In vero , sotto la contrazionc simultanea delle orecchiette, la valvola a- prirebbcsi passivamente per la spinla che vi- escrcitereb- bc di contro alle sue lamine elastiche il sangue projet- tato per quelle anguste aperture. Non potrebbero prendervi parte atliva le contraziooi del setto a cui la valvola si altacca per le scguenti ragioni: i." perche le briglie che disccndono sulla stessa non sono muscolari. 2." perche il setto, cost merabranoso e a fibre delicate com' e co- strutto, troverebhe opposizione nel vincere i validi lacerti del ventricolo, che si attaccano in senso opposto ai suoi margini contro i (|uali, anco rilasciati, andrebbe ad elidersi la sua debolc azione. Per tal modo 11 sangue si precipitcreb- be all'unisono nel ventricolo sinistro. IVe verrebbero quindi chiusi gli orificii dalla valvola, si perche I' urto del sangue ne provochercbbe I'daslicita, si pcrche i lacerti muscolari del ventricolo contraendosi trarrebbero in basso il corpo di mezzo della valvola, origioando uu moto d'ascensioiie alle cstremitA. In tal guisa essendo contemporaneo 1' aprirsi ed il chiudersi delle aperture, nella mancanza di un piano d'in- terposizione (Va loro, il sangue dell'una sembrerebbe dover- si confondere con quello dell'altra. Se non che I'elasticita delle due lamine e tale, ch'csse non ccdono all'urto del san- r. 63 — 498 — fjue per inoJo ila abbassarsi perpeiulicolarmcnlc, c pcnnel- tcrc alle due corrcnti ili dirif^crsi paralcllaincntc fia loro cd iininischiarsi. Esse non possono ccdcrc die in parte, fogyiaii- ilosi in due piani inclinali ed opposti, cd 11 sanguc quasi pcr due rime e obbligalo ad assumere due dirczioni divergenli, non allrimenli die un largo getlo d'accpia, cho giu prccipi- tando sul vcrtice di un tcUo a doppio ed inverso dedi- vio, va scorrendo in conlraric dirczioni a diritta e a nian- cina. Quello delle cave a deslra, per la doccia soniniinistrata dalla lamina corrispondente della valvola, e guidato alia fes- sura del setto die gli si prcscnta di rincontro, e quindi al ventricolo destro; mentre il polmonalc per lo stesso mecca- nismo invadercbbc la parte piii estrema del ventricolo sini- stro. Non avrebbero agio di mcscolarsi le due correnli impi- gliate dall' inretiraento delle fibre, die decussandosi conver- tono Ic cavitA in mcandri tortuosi alia foggia d'una spugna. Per il contraersi istantaneo dei ventricoli chc, come sappia* mo, sono si celeri a risentirsi dello stimolo, riraarrebbero se- parate le cavita, ed il sangue spinto iici tubi arteriosi cor- I'ispondenti. Esaminiamo era piii da vicino qucUa parte del sistema che avrcbbe struttura acconcia, come credono i fisiologi, a favorirnc la comniistionc, cioe il setto intervcntricolarc, cbe, csscndo interrolto , offrirebbe il tramite coraodo c libero per otlencrla. La mescolanza, ci vien detto, negli animali superiori 6 impedita nei ventricoli merce il sepinicnto conipleto chc nc sparte le caviti. Ora nei retlili il setto non e un dia- tVamma conlinuo d'interposizionci eccone ipiindi la via. In tal guisa si ragiona del fatto, e se (piello fosse un setto, po- Irebbe forse passare il ragionamento; ma sta in cio il nodo della quislionc. Quclla Iramczza noa ricorda nei)()ure in isfu- — 499 — nialura il sepimcnto inlcrvonlricnlarc rJcgli animali siipc- riori; c (lul parmi ncccssarlo tli csporrc clapprima cosa s'in- tonda sotfo qiicsto nome flai tratlatisti. For sotto non c be Inopcroso, e quindi una inulilc aggiunta ncU'organizzazionc ; ne dclla direzione dei liqnidi, la quale ha grave peso in ordine alle funzioni del circolo ncUe ca- vitik cardiache. Ed infatli sappiamo chc ncl felo, sc la mc- scolanza non ha luogo fra il sanguc placentale e (jucllo della cava disccndente ad cpoca avanzata ncl seno dcslro, ci6 dipende dall' evitarsi viccndevolmcnle Ic due correnli per inverlila direzione dei li(juidi. Per cio adunque eh' io andava esponendo, parmi ra- gionevole il sospelto che doppia c distinta sia la circolazio- ne nel cuorc delle clielonic, c che la si cfTetUii nel modo se- gueote : II sangue venoso (fig. H ) delle cave dal seno au- ricolarc destro (Fd) vicne incanalato per una specie di doc- cia sommioistrata dalla lamina (r), e direlto per la fcssu- ra (Fi/) al vcntricolo deslro {Fd) ed ivi insaccalo, si dircb- be nella parte piii ima , ed impedito di comunicare col- raltro (poiche la rima cssendo piu alta dovrcbbe risalire contro graviti) ; il sangue artericso reduce dai polmoni dal foro auricolare sinistro (F.v) per una doccia opposla della lamina {e) 6 spinto aU'estreniitc^ del ventricolo sinistro {Vs'). Una volta che i due sangui, caduti all' unisono nellc cavita rispcltive, tocchino le fibre del cuore, per una legge fisiolo- gica inconcussa del rispondere ratio dei muscoli alle ini- pressioni dcllo stimolo, ne succede la contrazione immedia- ta dei ventricoli. Durante qucsti, le cavita divise completa- mentc ciascuna da se spingerebbero nci singoli tubi il pro- prio liquido, la sinistra in direzione dell' aorta (/•'/), la de- stra alia polmonale (/•'riiiic I'lmtlio ciclla Vila v'i<.iii/'), nH'orilicio (lell'arloria polmonalo (/•>/-), cd enlro il vaso (F(P). I's, Frcccia cbc dinota la dirc/.innc del sangnc dal forn auricolo-vcnlricolarn sinistro, alia caviti'i del von- tricolo sinistro (/'v'). JiHe aorlc il ciii nrificio ventri- colarc c volato dalla tramczza (Fv-), cd cnlro i vasi (Kv') (Fs^y ()(I, Oroccliiolta dostra. Os, Orccchictla sinistra. r, Arteria polmonale. yid, Aorta deslra. y/.*, Aorta sinistra. Tavola II. Fi?. III. T.a stossa fignra seconda, vcdnta di fiancn nella parte sinistra a fine di dominarc Tapertiira interventricolare. Tr, Tramczza mnscolare veduta nella sua faccia sinistra. 1\,K, Rima di conmnicazione fra le caviti\ ventricolari. S, Scanalatura scolpita nella parete del venlricolo, dcslina- ta a riccvere il lembo libero della tramezza (la si vede stirata violentcmente in alto). Fd, Freccie die seguono il cammino del sangue venose dal foro auricolare aH'orificio della polmonale. F, Valvola agli orificii auricolari. Fs, Cavita sinistra del ventricolo. Vd, Cavita destra. Od, Oreccliielta destra. — oil — Oil, Oiecchiell;! sinistra. /'.y, Forami aoilici. L, Lcgaincnto Jcl cuorc. Fig. IV. Sezione oblitjiia alia posizioiie verticale del cuorc fatta all'origine delle arteric. Tr, Vestigio dclla traniezza nella sua origine, daila lioea di coritatto dcgii orificii polnionaie ed aorlico. /, Fascetto inuscolare che divide i tubi aortici I'udo dal- I'altro, e che si fonde posleriormenle nella traniezza. VsyVs,Vs, Valvule semilunari doppie agli ostii arleriosi. Vu, Vasi maggiori fiisi iosieaic per le loro pareti. P, Arleria polnionaie. As, Aorta sinistra. Ad, Aorta destra. Od, Orecchietta destra. Os, Orcccliietta sinistra. V, Ventricolo. L, Legamento all'apice del cuore. Per ultimo il doUor Dario Baltaglia di Palermo fa vedere alcune modiCcazioni da lui imagioate per io stetoscopio a fine di rendere piii agevoie e sicuro r uso di questo istrumenlo, e da ragguaglio dei buo- ni effelti olleuuti in pralica da queste modiCcazioni. I' I-: Tav.l - Ps' ¥/>■ 1^^ f^^ V J ,^-'.« ./v-^ ^ /v f r.. y -..^' 1*^ > I'lo I. I'Vi.ll. :,i . :» ill §A — chv con corlcsla son/.a pari nc (occ ilono al IValol niio ama- tissiino monsignor iMcilici Spada nella cui collezionc mino- ralogica si consorva. II sccondo fii spezzalo, cd i franlumi ne andarono disporsi in vario njani. II torzo c posscduto dal sig. Cacciahipi di S. Scvcrinn, cd c quasi inticro, mo- no poche scliccgc, una dellc (|uali mi riusci sulle prime di oUcncrc. Si seguitano Ic indagini por inlracciarne altri, c portn spcranza che non rimarranno scnza cITetto, poiche molli teslimonii fan fcde che al momcnto dolla caduta nc vidoro pill di Irc; c fra gli allri due coloni nadre e figlio mi rac- contavano d'averne veduto una quantita, che a prima vista tolsero per un hranco di colorabi pcrsci^uitati dal falco. Ed in fatti nientre sto scrivendo me ne viene recato uno del peso di una lihbra meno I'ottava parte di un'oncia, che un contadino raccolse appena caduto per cnlro una siepc ncl predio dctto dc' Magliancsi di proprieta del mio carissimo cognalo cd amico marchese Giovanni Accorretti di Mace- rata; credo che altro plii grande, dicono del peso di sei lib- brCj sia stato trovato da un colono do' padri francescani di Treia. Yuoisi pero notare che tulti sono stati rinvenuli nello spazio di circa mezzo miglio, ne'terreni adiacenti alle due sponde del (lume Potenza, ncl cui letto e opinionc comune che altrl, c forse la maggior parte, precipitassero ; pero le acque che oltre il consucto in questi giorni vi abbondano rendendo intanto impraticabile ogni ricerca, chiudono ogni via a polcrsenc chiarire; e temo che le ghiaie ed il limo, che i nostri torrenti non rcstano mai di deporre nelle lor pie- ne, sia.io per far tornare (|uivi inutile ogni fulura indaginc. Tutti poi concordano in questo, che fra lo scoppio e la ca- duta intcrcorrcssc il tempo che ci vuole a recitare le 7>a«- df, esprcssionc di cui la gente del nostro conlado si vale » - 517 significiirc le Mtanie delhi sunta Vorgine, cioe alineno tie minuti, lo die selibciic mi :il>i)iu facciii di moJo ali|aiinli) amplilicalivo, pun; 6 inisiira dcll'iiuinoDSa altcz/a in ciii chbe cdetto la dctonazione. II piiiuo aeroltto, ora possedulo da nionsignor lie' Medici Spada, ha la forma di tin parallc- lepipcdo molto viciiio a! cubo ad angoli rilon lati^ il sccon- do I'u ridotto in pciii prima die a (]iialciie iivtelli^'enle fosse date osscrvarlo; (|uello lc3te a me pervemilo h.i ad iin di- presso la stessa forma, oil ailretUinlo mi vien lifciito degli allri, che aricora non ho avuto opportiiiiila di vederc. TuUi prcscntano al di fiiori (piolla peciiliare cortoccia nereggiaiite che sembra aveili impcgolati, visibile eflelio della fusionc di taliino degli ingredieiUi che la massa ne cosliluiscono; la leslura inlerna ne e soUilmente granulare e sub-crislallina, ii colore bigiD-cineieo e tpiasi biaiicaslro con punti c rare cd intcrrolle venule metalliche; awicinato air ago magnclico fortemcnte I' attrac ; avendone ritlotto in polverc un piccolo pezzo, la spranga calamilata ne sepaio quasi una sesta parte; T ispe/lone con foi'ti lenti, cd alcuni tcntativi colla eannclla su ijuesla mi diedero manifesto in- dizio di pirtlc )HU(jnttica di oiiccolo, e di cobalto ; non eb- bi senlorc di cromo ; ma dobbo awerlire che essendomi niancato il tempo per procedere colla dpblta diligcnza, I'e- same no c state troppo imperfetto [icrchc se ne dobba concluderc I' assenza di ipiosto piincipio, die quasi sempre, scbbenc in scarsa dose, hanno gli analilici notato in sifl'alte pietre. La massa bigio-biancastra consta eviilentcmcnte di silicati, cd incliiicrei, non scnza bu.)n fomlamenlo, a cre- dere che (picllo che vi prcvale, c che anzi prcssoche inlie- ramente ne costituiscc I'inlicra massa, debba avcrsi per la- bradoriif, o per ulhiir; ma torno a ripctero che le stretlez- 7.e del tempo n(m mi ban conscnlilo di pi.ilicure liMlisami-- — 518 — no chc si richietlono a slaliilirc siciin; conclusioni. iV'iiino .•ivverli die qiicstc pielrc liMmandasscro iiisoliln caloic; ma (|iii e d' uopo consiilerarc chc la cadiila di (jucllo raccoUo (la! .Vffrrw/v appona gitiiUo in terra, inlorvciiiio in iin losso, in cui allora abbondovolnicnlc concvano le acmic |)i()vanc, dalle <|iiali subilo vennc ricmpilo II loramc cho il nicleoritc apriva nell' afTondarsi, per io chc pronto nc cMic ad esserc il raflVcddanienlo; ognuno poi sa di (jual dura scorza la continua falica rivcsta le man! dc' nostri laboriosi contadi- ni, chc talora ho vcdiito, scnza far niostra d' accorgcrscnc, sostCQcrc prove incrcdihili. Degli altri non occorrc parlarc^ poiche, niancggiali solo ahjuanlc ore dopo la caduta, chcc- che nc fosse per 1' innanzi, dovevano giii csscrsi uniformati all' ambienlc comune. Ecco (luanto posso dire sii (jucsto avvcniniento, di cui, c no ringrazio la forluna, sono quasi stato testimonio, avendonc potato immcdiatanicnte sludiare gli efTelti, c rac- coglierc ogni particolare, prima che quel mal prurito d'e- sagerare, e che piu o mono senipre alia lunga suole snatu- rare i popolari racconli, rcndesse incerlo il vcro. » II socio corrispoodenlc cons. A. Quadri legge I'in- troduzione ad una sua Memoria Sulle scoperte di ChampoUion e di RoseUini neUa esplorazione dei nionumenti Egiziani. Le opere puhblicale da cjuesli due chlari ingcgni, che diressero la spedizione scien- tifica inlrapresa in Egitto per conto dci due Governi francese e toscano nel 1826, non essendo moilo dif- fuse fra noi, il cods. Quadri ne presenla un sunlo e ne fa couoscere rimportauza. II suo discorso e diviso — 3Iii^azione aereo .spt;dilo dul sig. Jacopo Trcvisan di SanguineUo e scel- to il nioiubio cflellivo nob. Minotto. La Cuuiinissione coniposta del signori oav. Fa- panni, G. Sandri c conle Fresclii, iucaricala di dare nntjva loiina al Programma di moos. Canova vcsco- vo di Mindo, legge col mezzo del conte Fresclii un breve rapporlo, e propone chc il Programma sia pnb- blicalo ncl seguente modo: PROGRAMMA, Non ossciulo stata data iin.i soddisfacente soluzio- nc al I'lDi^r.iniina 30 niaggio \Hio a coiiscguimcnto del — 523 — premio proposto dal Mcinl»ro onoiaiio monsignor Gio Hallista Caiiova , vcscovu cli iMindo , V I. K. Istitulo Ji scienzCj IcHere cd arti di concei io col gcncroso ofTcrentc lo riproponc pel 1848 ne' seguenli termini: Sarik dalo un prcinio di zcccliini 120 airautorc del iniglior libro in cut sieno additati i pregiudizii popolari pin 7iocevoli alV acjricoUura e • de' foragyi ; 5." nelV alleca/Hcnto de' bestiami ; G." nelP cducazione e polatura de' fjelsi c deUt viti; 7." nella facilura e governo del vino, e che confutan* do i prtrjiudizii ed errori anzidetti, dia su liitte c/ueste par- ti deiragricollura Ic piii esntte istnizioni convalidate do una pratica illnniinalu. Qiiesto libro deve servire a'catnpagnuoli delle noslrc proviiicie, e percio dev'esserne piano lo slilo, e il linguag- gio nniversalmcntc inlelligihile; e sicconie i tcraiiLi tecnici usati dal volgo variano spcsso da prosincia a [)r()^i^lcia, I' aulorc, usalo il termine proprio della lingua coniunc d' Ita- lia, porri fra parentesi i corris|)ondcnti volgari, daodoli in- oltrc raccoiti nel fine a niodo di dizionario. Le parti deiragricoltura coniprese nc! Prugranima noii saranno trattatc per dementi o in via sistcuiatica, ma sola- niente notando cio die vi ha di falso o inesatto nelle idee o di vizioso nella pralici, c conlrapponendovi idee vere ed esatte, e Ic pratidic niigliori. Senza oscludero le innovazioni recenti piii pl;iusil)i!i, dovra rautorc insegnarc particolarmente cio die lu coni- provalo da ripelute esperienze, volendosi che il libro meri- — 52i — ti picna fi(liici;i, o non snsliluisca orrori e pregiuilizii novcl- li ngli .intichi. I manoscritti dovranno essero rinicssi IVaiiclii di porlo prima del piorno of ^cnnaio 1818 alia Segrotoria dell' Isli- tuto in >'enezia, c sccondo 1' uso avranno mi'epigrafc ri|)c- liifa sopra un viglictto sigillato, contoncntc 11 nomc c cogno- mo (' I'indicaziono del doinicilio doirauloro. I manoscritti di chi svelasse in qualsiasi inodo 11 suo nonie saranno csclii- si dal concorso. II prcmio saia aggiiidicalo ncll.i solcnnc adiinanza del giorno 50 niaggio d8i8, Ononiastico diS. M. I. R. A. il gra- ziosissimo noslro Sovrano. VerrA apcrlo il viglietto del ma- noscritlo promiato di cni restcra all'!. R. Istitiilo la proprie- ty, con la facolta di disporne la pubblicazionc nel modo clic rlpulerA piii utile c convenientc : gli altri manoscritti coi rispetlivi viglietti saranno restituiti, diclro domanda c prc- sentazione della ricevula di consegna, entro il medesimo anno iSiS. Se fra le opcrc presentatc nessiuia fosse repiitata de- gna di prcmio, il concorso sara prolratto all' anno sussc- guente. Oltrc il premio principale sara da Monsignor Canova asscgnalo e contribnito un sccondo premio di 40 zeccbini, nel caso che oltrc il manoscrilto premiato, per avcrc pie- namcnte corrisjiosto al Programma, sc ne ti'ovasse fra qncl- 11 prcscntati al concorso un altro die dall' Istituto fosse ri- conosciuto dislinto c vcraniente meritevole esso pure di un prcmio. L Istitiilo adolla le conciiiusioni della Coiiiinis- sioQCj e cjualora la nuova conlormazione del Program- — S)'2i) — ina sia approMita da iiious. Canova, sara csso senza iiulugio |)ubl)licato. Si J"a la lujiiiina di ullre Coinniissioni. "^^g^i^e eti»i — ADUNANZA DEL CIOR^'O 19 LUGLIO ^ 846. h II Segrctario legge 1' atlo verbale deli' aduoaiiza a 2 giugDO, ch' e approvalo. Si anniiDziano i seguenti doni fatli all' I. R. Isti- liito. I . Dalla Sociela niedico-chirurgica di Bologna. Mewor/e della Societa, vol. IV, fasc. 5, Bologna 184G. BulUttino diili- scienze viediche, fascicoli (la gcnnaio iul aprilc 1846. •1. Dal membro effeltivo prof. Catulio. Ce7ini sopra il sistetna cretaceo dtlle Alpi Venete, e dcHcrizionv di alcunc specie di cefalopodi trovate nilla cul- carta rox.sa a?fi7/ionilica c ncl biunconi-, di pag. 58, io 8. 3. Dal ineinbio cfTellivo nob. G. Fresclii. / ninneri 12 «/ -IG del Giorna/r inlilohiln.- L'Ainico (Id Contadino. — 528 — /|. Dill membra cffcUivo prtjl". Coiicse. Dcir i7i/luiiiz(i tirlla scudla anntoi/iicn /Mtduiuna iiri proijressi drll^ Anatoinia in lirtrnpa. I'ailova 1845, di pa-,'. 50, in 8. Sull' iudtJiii slriiltiud ihllr UnKtrhv proprii: Jc' vuxi sanguifjtn'. Padova 1840, di pag. 52, in ^. c due tavolc. T). Dal meu)bro effctliNo prof. Zantedeschi. Harrolta fisirO'chiviica italiiina, fascicolo G. <). Dal socio corrispondenle consigl. A. Quadri. Sdf/fjio descrittivo dclla posizione ed cslcnsionc ioiie di Tnliuy di G. INt'rnely, tradollo in linyua ilaliana da A. Quadri. Venczia 1846 di pag. 84 in 8. Descrizione lopogra/ira di Fcnrziu, fascic. 15 c 10, \U(j. 'J. Dal socio corrispoudente doll. L. P. I'ario t; dal doll. Ad. Benvenuti. Mvinorialc della Medicinu conttniporunta, fasc. di inarzo-aprile 1846. H. Dal caval. Aiit. Diedo nobile Veneto. Fabbriclie e disef/f/i di Antonio Diedo, fascicoli 5 c 6. «j. Dal doll. Luigi Porla piol. noil l)ni\ eisila di Pavia. Dcllr aUnazioni patolofjirhc drill' nrln-ii: pt-r tii li- — 529 — tfahira e la lorxione, Milano ^845, iin vol. in 4, con 15 t;iv()lc. lo. Dal si^. ilull. Liiigi M.ii^riiii prol. in Milano. Sulla elctlto7nozione tellurica ■ sunto di nuovi lavori si>i-ri7uentali. Milano 1845 in 4, Parte I. I I . Dal sig. Giacorao Zaoardi di Venezia. I nnmeri 25 al 28 del Giornale intitolato : L'Arlierc. II Se^ielario aiinunzia che 1' I. R. Istituto ebbe a perdeic in cjuesli ulliini giorni uno de' suoi inem- bri onorarii, il signer conte Pietro di Maniago, ca- valiere della Corona Ferrea, e socio di altre acca- deinie. La Presidenza genei'ale dell' ollavo Congresso scienlifico italiano da lenersi in Genova nel settem- bre prossinio, coi fogli lo e 12 dicembre i845 e 21 aprile 1846 fa sapere alcune disposizioni dale pel Congresso stesso, pegli sperimenli relalivi alle scien- ze fisiche e nalurali da eseguirsi durante la Riunio- no. c per le Depulazioni accademiche. Si legge il programma di concorso 5 inaggio pas- salo della Socicla niodico-chirurgica di Bologna per nn prt'niio prnposto dal defunfo cav. Marlini di To- lino. / . 67 _ :;.')() — 11 inomhro cfl'ellixo prof, dc \ isinni loji;^*' nim scrilU) intitolato Consiilcrnzioni intorno o1 gcrwrc in hotanica. L'A. indagando la principal causa della so- verchia mutabilllii e conseguentc inolliplicilM del no- iiii dollc pianle, locche accresce le difluolla dclla scienza, e ne scema ranieuila, rlconobbc c dinioslro cousislere la niedosima nclla iucertczza ed iiicsallez- za del concetto, die huona parte de'bolanici iiuvalori si forma del geiiere e della specie, come ancbe del vero valor dei oaralleri, sti cui quello e cpiesta si fon- dano. Ad essi ogni lieve divorsita dl forma ncgli or- gani vegefali par suflicicnte a scparare alcuni indivi- clui da una specie, alcune specie da un genere, per far- ne uu'assorinzione dislinta, a osii toslo gli e forza im- purre un novello nome : dal die il lainentato disonli- ne della nomenclatura. Si argomenlo egli perlanlo, e di fissare fidea vera del genere, c di raccorrc le nor- nie pill siciire e pivi nlili per fondarne ed accellarnc di nuovi, rislringendo per ora al solo genere il suo la- voro, che in appresso sara esleso ancora alia specie. Incomincio primaniente a tessere la sloria del ge>tiere prendendola dal Tournefort clie se nc rcpula il fondatore, e condiicendola sino a'moderni; indi pas- su in esarae critico le regole a cio lasciateci da liitli qiielli clie ne trallarono, accellandole e rigellandole secondo clie Tuso fallone ne lia dimostralo pratica- iiionle r eccellcnza o ferroiicila. In appresso defini il -^ :.5i — gciiere (|ual- ne del liosellini, clie fosse couservato, o per adiilazio- ne o per rivereiiza, a'regoli conteiiiporanei delle varie proviiicic il poinposo oodje di mouaiclii dell intero Egillo. La lavola inoltre vuol considerarsi divisa in due parli, la prima delle quali, che precede la XYIII dinastia, iiicerlissiina e oscura j e coinpeiisalo il tem- po che baslo il regno de' inonarclii della prima con cpiello de'monarchi della seconda, se ne ha utia vila di 1 6 anni per ciascheduno, sempre breve, posfo il principio sunitnentovafo •, piu breve se prevalga I'opi- nione del Roselliiii j brevissima se coo Erodolo si dessero airEgillo 470 re e 5 regine. Ma nuovi studi sulla pietra reale del palazzo di Karnac e sul paj)iro del reale Museo di Torino scemano di molto il nove- ro de're precedenti la X\ HI dinastia, e daono ap- punto 133 anni per capo. Ne dee credersi che noc- cia a questo allungamenlo della vila dei re il confron- to colla brevila loro assegnafa in altre dinaslie j da che appunto una tal brevila dallo Scopoli si couibal- te, sliiiiando allinconlro piu lagionevole che i re del- le prime dinaslie si lenessero pin longevi. 11 numero di 356 re moslratoci daila tavola di IManetone puo avcrsi a ripruova della vanita del popolo cgizio di pa- rere anlichissimo e d'origine misleriosa. Scemalo il novero dei re, Tegizia viene a ragguagliarsi colla sloria sacra. E slabililo che Meris salisse al Iruiio i ~'M'^ an- — 534 — III A. C, da Meris ad Ameiiofi conossoro (')'So. Ora iiu- ineraiisi ilal |/ili de'cuniiDcnlaloii della I^ihhia ^W aii- ni dalla rroazionc a G. C. in G8i)(t ; il diliiviu si pu- 110 I anno del luondo 22,62, e la lorre il 2(»4/|. i\lu- nes qiiindi succederebbe di ^\']o anni al primo uo- luo, 0 di 526 alia lorre. Di (jiii le piraaiidi avrcbbero iMuulato essa lorre, e iiella conlusione delle lingiie sa- rebbesi ricorso a scrillura, che, per via di figure in- telligibiJe a tulti, couservasse le palrie memorie. Ma lasciando le congelliire, assegnala al regno di Menes epoca men reniota, piu faclliiienle si fara rispondcre la venula di Abiamo in Egillo alia XVI e di Giacob- be alia XYII dinaslia de're paslori. Quesli e piu al- tri dubbii possono essere diradati e distrutti da uuo- ve scoperte che stannosi di presenle lentando, quelle a mode d'esempio del T^epsius prus^iano. E da che si parlo di scoperle, juaraviglia 1 autore che non si sca- vasse maggiorraenle e di preferenza ne'diulorni de tein- pli piu insigni. Vero e che tali ro\ ine sono si giganlo- sche da sbigoltire : che son di fatlo gli avanzi di Pal- mira, a paraggio di que'di Tebe e delle altre cilia, che non meno di i 020 vi aveano a'giorni di Erodolo, He- che tutte di slupendi edificii ? Onde Tenormi devasla- zioni della valle Niliaca ? Non sono opera di Cambi- se, per cio che I'A. ha dinioslro in altra scriltura ; non di Dario Geo, che regno soli due anni c cui si die- J «lcio volonlo, ii gli Egi/ii ; non de'Lagidi o deRoinani, elie, pinlloslo di nhlxiflcrc, ristoraroDo. Co.ninciafa sollo Tcodosio la dislnizione, i Cofti ferero tesia fino aireslretno di chiamare gli Arahi : ma come ria lurori plebei operarsi I'allerramenio di coslriizioni sifFalle? Non saiebbe forse dovulo a cagioni nalurali, come la slessa condizionc fisica della contrada ne farebbe pniova ? II Sogiclario presenta da parte del dotl. Olivie- • 1 la s.^guenlo Appendica allc sue Osservazioni analo- mico-fisiolo^ichc uil cuore dclla tesfuggine carotta a delle chelonie in generate lelle nel passalo gi.ignc Nuovf- ricerche ■sit I la slnUtura e sullejunzioni del ruorr dercffi/i e particolarmente degll ordioarii. Del doll. Anloiiiu Olivieri. Kivolte :i! principio le inie ricerche siil cuore delle Taitanishc marine, nraccinsi (iippoi a studiare comparati- vamcnle !a costrullura di quell'orj^ano nelle flmiatili c tcr- restri, ne-li ofidiani e sauriani, la -iiialc credo nccessario Lre- \cmenlo dcscrivere, pordu' non nianclii il criterio anatomico idl'inlerprctazione .lei fono.neni die saro per eniinciare. Ahbandonando Ic generalila aiialoghe^clie sono un ca- rallcre com.ine ddia classe, ricl.ianio in particolar mo-lo raltcn/ion.' :.lla valvola auricolare, a! sctlo. ai fori artcriosi — .'Jod — e vcnosi, la disposizionc dcllc quali parti se ricordaiio per la forma (piella dellc clicloiiic, ci varr;^ (|ual primo argo- nicnto a gencralizzare Ic inie idee a tiiUi i rcllili ordinarii. Ecco pertanlo i risullati a cui [)crvcnni : U numero dcgli orificii arleriosi e triplicc in Uitli gli ordinij e ricorre costanle la disposizioiic cd il rapporto del polmonalc coH'aorlico, c il distacco dclla valvola nuiscolarc dalla linea del loro conlalto. La fessura intcrvcntricolarc lion e lanto ampia (pianto vien crediilo, poiclie csscndo im- niutata roricrino del setto in tutte frc le famiglic, il rappor- to del sue Icnibo lihcro colla parete del vcntricolo e costan- te nella dislanza, e la rimo proporzionale al volume del vi- scerc. Negli Ofidiani, per la circostan/.a die la porzione vcn- tricolarc del cuorc e obbliqua dall'alto in basso, da sinistra n destra, ne risulta che la valvola muscolare c diretta un po' orizzontalnienle, e che la loggia polnionale rin)anc senza nsci- ta al fondo, e posta ad un livello molto piu basso del vcntri- colo sinislro, per cui da un canto n'c piuagevolcla disccsa del sanguc veiiosoj ed impedito il regresso. Nci sauriani ordina- rii la disposiziono c analoga ai chcloniani. Quclla valvola ventricolare descritta dai Zootonii, c die formcrebbe una specie di canalc trasvcrso, che secondo loro conduce il san- gue dal vcntricolo sinistro nel dcstro, e appunto I'apparcc- chio in discorso. La valvola agli orificii aurlcolarl non trovasi piu carli- laginca, ma di un tessuto fibroso, compatto, rigido, di for- ma rettangolare non piii lemniscata, disposta pcro orizzon- talnieuto cullc inedcsime origini cd altitudini che ncile chc- lonie; scavata alia superficie superiorc a guisa di tegola da un lato e dairalLro, c producenlesi a destra di riscontro il loro inlcrvcnlricolare. — 537 — 1 foraroi ilclle auricolc sono rislrelli cd aperli nella parte sinistra tlella base del cuorc. L'intreccio delle fibre ncllc in- terne cavita egualmcntc serralo, la cavila veiitricolare dc- «fra mcno ain|)ia secoiulo si iic^,'ijila dygli ordini siiperiori, «d un nocciolo ossco ncllc tarlaru'rrhc terrestri di figura ■conoide, arcualo, che si slacca dall'imboccalura arlcriosa, a cui fa si';,'iiito il piano muscolare del sello. Per lo clic vicnsi a conchindere che slanno per Ic tar- tariighe terrestri e fluviatili, per i saurian! e gli ofidiani Ic nHidcsinic condizioni di strutlura che direttamentc influi- scono sulla direzinne dei liijuidi nelie cavitA cardiachc; che il nieccanismo dclle correnti si dovril qnindi elTettuare nel- io stcsso modo; e che (jucllo che dilTusamente altrove cspo- Tieva per le marine, puo valere alia lettera per i rctlili ordi- narii. Un solo individuo di qucsta estesa faniiglia, cioc lo scorpioide, dopo ijuanto sin qui fu discorso, verrebhe posto fuori del caso dcgli altri per un foro o piu uel setto delle auricolc. Non sara, io credo, I'eccezione portala da Aluoniks mancanza di esatta osservazione per parte di quell' illustre iinatomico, nia forse che Tanimale avra fornito oggetto di esame in (luelle circostanze della vita, nellc qiiali alia ina- nicra dei raamniileri vi si trova questo forame ; poiche non e facile concepirc che una circosiaoza di tanto rilievo si pa- Jesi cosi isolata senza legame antecedenlc e conseguente nella scala deirorganizzazione. Segnati cosi i Iratti piu interessanli dell'organizzazio- iie del cuore nolle tre famiglie, passo alia narruzionc dei fe- jiomcni che polei osscrvare nel circolo durante la vita. 1." Presa una tartaruga terreslre {Trsiudo i/ntecd], vi- va, di mediocre grandezza (fig. V), sollevai diligentemenle il piastronc, in modo da ledere il mcno possihile di paili mol- li, alio scopo di (.'Nilarc una forte cmorragia, ed una grave r. 68 - 53S ~ scomposi/.ioiu* iK'l sisloina carduico. A|)oito per hiiitro il pc ricaivlio, no :illont;in;ti a cnljii di rorI)icc il (ocliotto antorio- re, lasciando iulallo il leganionlo iiiCcriorc. Osservai i nuili del cuore regular!, isocronisniu fra Ic contrazioni dollc aii- ricolc cd altorno niovimcnto di (]iiesto col vcntricolo; una picna rivoluzionc del cuore si conipicva in un niinulo sc- condo c I'ra/ioni. L'oi'ccchielta dcstra ncl |)unlo della dia- stole prcsontava un colorito profondaniontc ncro, la sinistra all'inconlro rosso vivace di porporaj il venlricolo dcstro nel- la diastole turgido c hruno, rosseggiante il sinistro. Una li- nea verlicale dalla hase all' apice lirala come a nialila sc- gnava un^lSSoluta separa/.ione di colorito Ira I'uno e I'allro. Notai un colore roseo oclle aorle, brunastro all'inconlro nella polmonale. L' arleria coronaria spiccava per raspclto porporino delle sue ramificazioni sol fondo del vcntricolo tieslro. Puns: la polmonale, e ne /ampillo sanguc nero; ri- petei I'incisione sulle aortc, ma poco avvertitamentc ; ne succosse un allagainento di sangue, ne i)olei dcdurne alcu- na conscgucnza. 2." Sopra una scconda tartaruga di piccola ilimensio- nc, ma molto vivace, procedci analogamente : riscontrai le apparenze notate di sopra, ma piu spiccate, poiche il cuore in (|ueste per tenacita di pareti e quasi diafano. Incisi la pol- monale a punla di lancetta, quindi 1' aorta, e vidi color di- veiso. atro (picllo della polmonale, rossiccio qucllo delle aor- le; non ho poluto ollencre il confronto col colore dell'orec- chiclta sinistra per allagamcnlo e niislionc istantanea del i]\ni sangui. 5." iMi posi air osscrvazione di una tartaruga di mag- gior dimensione delle altre. Procedendo secondo I'usato, vi- di marcata molto bene la linea di sepaiazione fra ventricolo e vcntricolo, non pero colorito diverso nelle arlerie mag- — 5r>9 — t,Mori in causa ilolla grossezza dcllo loiiacho, c «|iiiihli iKIla jtoca loro Irasparcnza. 'Aiollo chc cniersc molto palt'senim- lo fu il (cnomcrio dcllc coronarie, il cui colore era in per- felta arnionia di linta coll'orecchietta sinistra. Avendo t|ue- sta tartarui^a il legamcnto all' apice del cuorc, mi venne in capo di produrre una pcrlurhazione ntii niovimenli del cuo- ro, slirando (luesto Icgamento in varii scnsi durante la sislo- lo c la diastole del cuore slesso. In scgiiilo di cio lo \idi rc- pentinamcntc rigonfio di sangue nella orccchietta e ne'vcn- tricoli, paralizzato nci moli, cd una tinta bruna oinogenea dap- pcrlutto, ccceltuato un leggicro rossorc ncH'auricola sini- stra. Sliniolato colla punta di un ago, non diode alcuna con- trazione, e Tanimalc perdctte la vivacila dc'suoi niovimenti. Duro il fenomcno circa trc minuti; si ristabllirono quindi i nioti di sistole c diastole, nia disordinali c non piu allerni fra cavitii, e qualclie volla interniittenti. II colore livido onio- genco durava coslantc; mancai di seguitarc in ap[)rcsso I'os- servazionc. 4." Apersi due tarlarughe vivc per esaniinare di con- fronto i loro cuori; movimenti di diastole e sistole, distin- zione di colorito dellc due correnti, tutto procedette analo- gamente a quanto sopra cbhi osservato. Produssi ((uindi Ic perturbazioni in amendue collo stirare il leganiento: ne sc- gui nel vcntricolo sinistro quasi istantanco un invasamcnto di sangue bruno. Cessarono di botto Ic contrazioni, e I'ani- niale diode poco dope cspressionc di dolorc, a cui succcsse lorporc gcneralc nei moli tutti del corpo. Trascorso bre- ve Iratto di tempo, riconiinciarono i battili del cuorc len- li e disordinati, finchc espulso it sangue venoso dal sinistro ventricolo, lo si vide proccdere dal ritmo naturale con pa- Icse distinzione dclle due correnti per enlro le sue cavita ; anzi, (juantopiu si faccva apparcntc la divisionc dci liquidi, - 540 — esso rilraeva maggior rnorgin e prccisionc nei inmimoiiti del cuorc, c vivacil;'i di lulto il corpo. Ilinnovai per bon tre volte respcrimento, e sempre con risultati identici, che si successero colla mcdesiina gradazionc di (enomeni. H." Due altrc tartariighc, della in.igi^ior grandczza che \i abbia fra le tcrrcsiri , sottoposto alio stcssc riccrche, corrisposoro aualogainente. Avvcrtii in quesle che a pro- durre issofatto la incscolanza dei ilue sangui nci ven- tricoli era mesticri intcrrompcre possibihnonte la loro si- nmltanca contrazione, e che a conscguirnc lo scopo il mez- zo pill altivo era il comprimcre col polpaslreilo delle dila, O colic branchc di una pinzclta il ciiore di cosla, cioe sui raargini destro e sinistro, ed alcune volte I'immcrgcrlo per alcunl minuti nell' acqua fredda. 6." Ottenni sopra due tartarughe di mediocre gran- dezza la medesima successione di fenomeni reglstrati piit sopra. Incisi il tube polmonale dell' una e I'aortico sini- stro dell' altra contcmporaneamente. I due zampilli erano tinti di colore diverso ; quello dell'aorta rutilantc, qucllo della polmonale intensamente nero. I liquidi evasati poco apprcsso accpiistarono una tinta omogenea vcrmiglia esposti all' azionc dell' aria. 7.° Raccolli dalle csposte sperienze i fatti costanti cd immutati che mi era occorso di riscontrare, ripelci le osser- vazioni piu volte ancora in altre tartarughe per giungerc ad una maggiore cvidenza, c fui condotto ai seguenli risul- tati: che cioe i due color!, cosi distintamente tracciati nci venlricoli, si mantengono sempre costanti, tanto nella si- stole che nella diastole dcU' organo , tanto sulla faccia anteriore che sulla postcriorc ; che quella linca di dc- marcazione, cosi prccisa per diverso colorito, trovasi in perfella corrispondcnza colla valvola rauscolare del cuo- — Ui — re ; cfio ii colore hnmo dell' arlcria polnionale , Jove le pareli sono trasparcnti, come iielle tesUigp^ini piu minu- te, c in perfetta armonia di tinta coll(^ cave e coll'orcccliiel- la deslra, c chc il vcrmiijlio dclie coronario c dclle aorte si accorda con (iiicllo dell' orecchicUa sinistra e delle vene polmonali ; finalmcnte chc, pcrtiuanlo rude fosse la ira/ione clie csercitava sul cuorc la comprcssione, e ripclute Ic im- mersioni nell'accjna, se il vcnlricolo sinistro non indicava col sue colorito la prcscnza del san^ne nero, invano dcsi- (leravansi la sospensione de' suoi movimenti ed i fcnomeni sncccssivi, chc, ncl caso amniesso del san;?ue nero in qnella cavitA, crane pronli a succedersi con fasi costanti. 8." La Chelone Cauana del peso di chilogrammi -12 \, pestala di fresco cd ancorviva, mi forni oggelto di osscrvazione anco sulle marine. Poco da questa io allinsi sulla direzione dcllc corrcnti, a cagione dello spessore del- le pareti ventricolari cd arterioso clie impedivano al san<;ne entro contenuto di manifeslarsi all' osservatore pel sno colorito , e della tinta bruna coraune tanlo al sangue dell'auricola dcstra che della sinistra, il quale, per quanlo Tanimale respirasse a piena corrente d' aria, non acquislo giammai il vermiglio come nelle tcrrestri. Ripetufa la prova dellc pcrtiirbazioni, qnantunqnc vi mancasse I'argomcnto del colorito, pure avvertii chiara- mente il disordine dei moti, Pintermiltenza cd il torpore proprio dello tartarughe tcrrestri postc nelle mcdesime con- di/ioni. I movimenti del cuore crano tali, chc la sua rivolu- zione compicta abbisognava di due second! minuli di tempo. Nella contrazione il vcnlricolo si mostro cvidontemenlc bilo- culare, soffrendo il cuore un forte stringimcnto ncl diamelro verticalc sulla linea del sctto, in modo da rappresenlare una clcpsidra posta di travcrsn. L'accorciamcnto si clTcttua dall;* — r)42 — Ii.isc all'apicc; il punto fisso sari'Mic .iHiipice, oioo al lo- ^.imcnlo-, il conrtamonlo da dostra a sinistra, porialo dalle fibre circolari, e cosi nolevole da diiniruiiro il diamotro iras- vorso quasi della mcl;\. Mortoraniinalc, tenlammo col cliiar. prof. Corlesc un'inie/ionc ad actpia per lo aiiricolc : una voUa il litpiido di deslra passo iiclla poliuonalc; in allra prova si I'uno chc I'altro uscirono indisliiUamentc per la poluionale c I'aorla. Inicttaniino cpiindi aH'unisono un tloppio liquido colorato, simulandi) lo due corrcnti, c I'csi- to fu il mcdesinio; ora distinzione dei liquidi, ora nicsco- lanza. 9.^ Inunascconda Cauana, di 40cpiiicliilogrammi,vidi con raaggiore esattezza la cosa piu in alto osscrvala. II ian- guore nci moti del cuore era pero piu notcvole, die dopo bre- ve ora stava quasi per eslinguersi. Era da accagionarsi una tale condizionc alia copiosa pcrdita di sangue solTerta du- rante resperimento, ed alia poca vivacita dcU' animale chc era tolto da ben otto giorni all'acquc marine, e tcnuto legato in una peschicra d'acqua dolcc. Esposto Tanimalo alia curio- sita degli studiosi nella sala anatomica,(lopo di aver formato soggettodi diniostrazionc del cliiar. professore, era presso a finire la vita, ccssato esscndo ogni movimento, ed aholita in- tieramente la respirazione. Quando, per toccamenti, velli- cazioni, stiratura, comincio il cuore vuoto afTatto di sangue ad olTrireun trcmolio incessante dclle sue fibre, scnza ritmo peraltro regolaredi sistole e diastole, die ando gradatamen- te cessando 20 ore appresso. iO."Scelte trc tartarughe di paliidc di mediocre gran- dezza, raccolte di fresco e molto vivaci, scoprii secondo I'u- sato il cuore; indi, isolata la trachea alia regione superiors del collo di ciascbeduna, vi passai un legaccio, c strinsi si for- te da cliiuderne afTatto il Unne. Fra i Ircnta e trcntanovo — 543 — niiiiuti priini si lennoro esse indiflcreiili aflallo, il colore delle coirenti tlisliiUo, i inoti del cuore ordinati.Sul tcrmi- no di (luesto lasso di tempo inostrossi leggierniccUc odu- scata I'orcccliietla sinistr.i. '-iI indi a poco coin'iiciaroiio gli aniinali u coutorcersi spasniudicamente, e l)0cclieg^iaiili ad allimgaro il collo, e diviiicolarsi (pia e la con espressioiie di aiisia ni()rt;de c siiccessivo sbalordimcnto. Durante tali fe- nomcni il sanguo polmonalc accjuistava vieppiu la linta cnpa venosj, il cuore inlernietteva (|ualche secondo fra le sue baltute. Progredcndo innanzi, gli spasm! si avviccn Ja- \ano ad intLTvalli pin brovi, cd il cuore a mnno a niano pcr- deva dc'suoi moti, e le sospcnsioni duravano piu a Iiin2:o. lanto da renders! (juasi permancnlij gli occh! erano socchiu- si, il lorpore era gencrale. Osscrva! che la copia del sangue era di niolto diminuita in tutle le cavitii. Passarono in tal modo da! 20 a 25 miuut! |)rimi. Giuulo lal teruiinc, slacciai i nodi, e poco dopo vidi ristabilirsi i moti del cuore, Icnli in sul principio, ma die ritraevano in forza e regolarita se- condo che il sangue faceasi piii vivace e poi[)orino nella ca- vila sinistra, c le correnli piu piene. Mezz'ora trascorsa, le tre lartaruglie cammiuavauo sul suolo come nicnle losse a wen u to. il." I'reso uno de! nostri Coluber atroririditi var. ctir- ftonarius, di un metro c piii di iunghezza, lo apcrsi con di- ligenza nella faccia ventrale in corrispondenza al cuore, senza lederc per nulla il polmone. Rimosso il pericardio, osscrva! die ! battiti del cuore erano un po" piu celci i die nelle tarlaruglie, in guisa che una rivoluzione completa deir organo non oltrcpassava die di poco il miiuito secon- do. II colore che mi oflViva tutlo il sislom.i cr.i brimo omo- gcnco; una tinta Icggermenle piu Ibsca deH'auricola e vpn- Iricolo destro, latto [laragono colle allio cavitA, mi acccn- I — r;ii — no appcna la ilislinzionc dcllc due corrcnti. Poca diffcron- r.i} del pari avvcrlii fra il colorilo dclla vena polinonale, per- scguita per un Iratto verso il polmone colla cava. Vuotalo il ciiore da! sangue per ampia einorragia, ed insufflato, si presento cosi trasparcnte nelle aiiricole e nei tubi arteriosi, da scmbr.ire coslrutlo di vetro. Credo ueccssario avverlire che talc esperienza io istituiva ai primi di maggio, e chc r animale era per mutarc la pelle, ed ancor torpido ne'suoi movimcnli. -iS.'^AIIa meti\ di giiigno, avuti opportunamente molti scrpi di qnesta e di altre specie nello stesso tempo (fig. VI), ripctei rcspcrinicnto (pii sopra citato, ed al contrario tro- vai colorite di un vcrmiglio il piu vivace 1' crecchielta sini- stra e le aortc; e per la circostanza che I'aorta sinistra, do- scrivcndo il suo arco per farsi discendente, le forma cornice, polei a tulto bell'agio fame confronto, e riscontrarne I'idcn- tita. L'arteria polmouale invece s'accordava nell'intenso suo bruno coll' auricola destra e colle cave. I moli del cuore crano niolto piu ccleri die nell' altro individuo osservato in maggio; cosi pure (juelli della respirazione. Durante poi la contrazione dci vcntricoli, osscrvai alcune volte un' in- crcspatura quasi orizzontale alia mcta circa del cuore, pro- dotta dalla contrazione del sctto. Anco nei vcntricoli vedonsi dlstinte le due correnti alia maniera dci cheloniani. Dopo cio passai alia legatura della trachea; in alcuni, e pochi minuti dopo, cangio rapida- mente il colore della cavity sinistra. Si fccero lente e per- lurbale Io cnntrazioni del cuore; quindi cessarono. Sciollo il legaccio, vi voile una buona mezz' ora a ritornarc nello stalo primiero le condizioni del circolo. 15." I'ortate le invcstigazioni sulle nosfic lucertole Po- 'iarcis imiralis, Lnctria, riridis [^\^. Ml), iisando del mcto- — 543 — do stesso dcscritto piii sopra, i risultali furono gli stessi. Dc- vo avvcrlirc pcro che il cuorc inollo ininuto, la celerity nei niovimcnti piii scntita die ne^li oficliani c chcloniani, la perliirhata rospirazione c la iioii niolla trasparenza dclle parcti cardiaclie lanno si che i fennmcni non emergono per sc lanlo spiccanti qiianto altrovc. Se non che acc|uistanoquel- la luce (li cui diCottano per il cnnfronto che se ne puo fare con qiielli, soltoponcndoli nel tempo medcsimo all'osserva- zione. Le perturbazioni del circolo nascono niolto facilmenle in (jiicsla classe di letlili, iminergendo il cuorc per un trat- to nell' acqua, come cgualmente n' e pronto il riordina- niento. ii.^ Posto a disamina fra i noslri batraciani ripetnta- nicnte la Bolta (fig. 'N 111 ) lif/fo vulrjaria e la Rana excnltn- ta, ho osservato, tanto nell'una che nell'altra, maoifesla di- visioDC dclle auricole pel colore bruno a destra, vermiglin a sinistra; specialmenle molto spiccato nel Bufo, e cio ad anlmale appcna sparato. ^'el ventricolo deila Rana non po- tei precisare difTcrenza di colorito, stante che le pareti car- diaclie sono chiazzate di punti ncraslri. i\el Bufo al contra- riii, appena aperto II pcricardio, ladistinzione delle correnti e cosi manifesta (pianto lo e negli ofidiani; auzi per cpiestn inozzo rilevasi quanlo in siffatti animali sia ristrelta la ca- vita vcntricolare destra. Relalivamente alia corrente ncllc arterie nalla di (ireciso potei cavare dall' ispezione dclle rane. Nel Bufo, (juantunque poco trasparenli le pareti, pure sul dinjnzi del cuoie notai i due vasi artcriosi diversa- tncntc coloriti, di cui il hriino e I'arteria polinonale. Paltro r aorta. La dillicolta di cogliere i fenomeni fisiolugici del circo- k- lo in (|ucsli auim.di e nei sauriani clla si o, che, non ap(>ena ■ .si c upiMto il tor ace. i polmoni appassiscoDO, la rcspirazionc — :iiG - si fii incoinplcli, il san^^vio relliio ila (juosti or?iini lin per- (lulo (jiioll.i naf.i ili nitoriosit;'* die lo ronilcva si nihicondo, 0 la corroDle s;mmiii,'na ticl lato sinislio si accosla in co- lore a qiiella 'ei rettili ordin.irii si otticiic la distinzionc del circolo bcnsi per la istrumenlale condizione, che ijuesta eiiidispen- sabile come lo e la materia per la forza ; ma legata colla dinamica azionc dell'nrgano, la quale fa che il giuoco delle valvole cospiri alio scopo.Una volta chequesta abhia cessato, ccssa anchc la principale c ncccssaria condizione del feno- meno. Fin qui non si avrebbc diuiostrato che la mistionc del sangue non avvicne nci rellili, c speciabucntc anfibii, che •piando vivono fuor d'acqua c godono di una piena respi- razioiie. Si avrebbc reso eccczionalc II fatlo del dofjpio cir- colo c non provato per lulte Ic fasi della loro vit.i, cioc nellc due altre circoslanze, quando vivono soil" accpia, e dorniono il sonno letargico. Si crede universalmente che negli animali dotati
  • l.mz(', non saprei quanto i^iuslificata col I'eto nienlrc dimoi a entro I' utero materno. Nell' allro mio scritlo io toccava la quislione ic- — 5S2 — iKMuld fermo chc la circol.izionc, ammcsso anclie il caso ilclla sospcsa rcspirazione, ilovcssc egiialincntc compicrsi stantc la pcrvicta ed il calibro ragt»uarilevole dci vasi. L'c- spericnza dappoi me nc diedc pieno convincimcnto (n. iO). \on e diinijiie a credcrsi chc una fiinzione, cosi iinportantc alia vita, possa a talcnto sospciulersi ; essa c conlimia in (picsli aniinali come nej»li ordini superior! e non ammet- te tresiia. Ccssano, ei^li e vero, j»li atti dell' inspirazionc, ma il travaglio della ossigenazione persistc continiio anche solt' acqua. Per la cavitti polmonale piii ampia in propor- zione di qiiella dei mammifcri, c per lo smallirsi di molto minor copia d'ossigono ne vione, chc, fatto procaccio di un voUime considerevolc d'aria, la dnrano piu lungamcntc soil' acipia dcgli altri animali a respirazionc polmonale, e pill ancora del tempo notato dall' esperimenlo, dovendo in qiiello calcolarsi la copia di acido carbonico stagnantc nci polmoni, chc certo influi ad accorciarne la tolleranza. Ma, una volta che sia consiimato I'ossigeno, offrono i fenomcni tiitti dcirasfissia, quindi lurgidc 6 nerasfre si prescntano le cavita cardiachc; si manifestuno convellimenti e stiipore, ed il hisogno di nuov' aria die si appalesa col bocclicggiare dcir animale. L' immediata scomposizionc, che tien dietro nel cuore di alcunl ofidiani non anifibii alia sospesa rcspira- zione, ci vale di prova indirelta. Si viene quindi ad inferir- ne, che non cessando la respirazionc sott' accjiia, il cuore si trova in rapportn ai polmoni posto nelle stessc circostan- ze che quando vivono nell'aria, e quindi non abbia luogo la n»escolan7,a dei due sangui ; o chc il ricorrero ad una respi- razionc ae(iuatica, come chiamaiio i fisiologi nolle tartaru- *»he marine, mcdiante la vescicola allantoide che si crede esistero in qucsli aniniali, In falliieo consoutucri/.a di teoria preconcclla. Mcntre, posla continua la respii azionc, inten- — 5oo — dcsi facilmcnte come qucsti anim.ili non inspirino allu ma- iliera dei inainmiferi e dcgli nccolli, ina dcgluliscano I'aria, e chc per essi 1' cspirazionc non sia die una specie di vo- miturizione; come possano diviJcre I' atto dell' inspirare da qucllo dell' cspirare, e come infinc I' apcrtura supcriore della trachea sia munita, si diiebbe, di uno sfintere, chc, da- te csito air aria interna, si chiude per inipedire l' ingresso dell' acqiia. Un altro fafto per ultimo io vengo da talc sperimenlo a stabilirc, chc le cavita sinistre del cuore moslrano qucllo slesso riliuto a risentirsi dello stimolo prodotto dal sangue, il (piale non accoppia i caratteri genuini dell' artcriositii, chc abbiamo vcduto succedere col perturbare il corso delle correnti e col pro lurre la mescolanza. La queslione, se ab- bia luogo il miscuglio dei sangui nel cuore, la si trova omai ridotta a quell' epoca della vita nclla quale avviene il son- no letargico. La sovrabbondanza di sangue venoso al cer- vello e la poca (juantita dell'arterioso, come causa determi- nante il fenomeno in alcuni mamraiferi, fu gia avverlita dal chiariss. prof. i\langili , che studio inollo accurala- niente la sproporzionc nel calibro e nella copia delle arterie in confronto delle vene nel cervello delle marmotle. Ad il- luslrar I'argomento in fallo dei rettili non ho potuto per ora coglicrc che un solo fatto, qucllo cioe del colubro sur- riferilo, chc esaniinato durante il tempo della mutazione della pcllc, e quindi in un'cpoca dove non era finito del lutto il sonno invcrnale, offeriva la tinta omogenea venosa in lultc le cavita cardiachc. Io non sarei peraltro troppo inchinevole a credere die la vcnosita del sangue nelle ar- terie includa per lallo aulecedente la mescolanza delle due correnti nel cut)re; mentre quesla coiidizionc va facilmcnte spicgala col considcrai c che il sangue, come Io abbiamo /'. 70 — 55i — (laH'ciipcrintiiihi. lonia gii^ dai polinoni con linla brun;i , e col hflcltcre die iluranlc il sonno invcrnale, gli animal) non piomloiu) malcria alcuna ili cibo c di bcvanJa, e I'adi- \H', (li ciii faiiiio lisorbo neU'csliva stagione, viene assorbilo ill t|iiel perioilo. L'adipc non e sostanza die valga a rido- narc al sangiic clomcnli di arlcriosila, composto csscndo di principii carbonic! ed idrogcnali. La rcspirazionc tarda, c r aria poco ossigenata delle localita dove dimorano, c I'.it- niosfera ambienle ranimaie, vi/iata per la permanente sua stazione ed iminobilita, non sono niezzi iiep[)ur qiicsti die possano ridiirlo alle condizioni di piotlo sangue arterioso. Abbiamo percio una spiegazionc facile e jriiisla del lenomc- no, senza siipporre modificazioni del circolo del cuore, chc a vero dire ci sarebbero pur scniprc niisteriose, ne saprci come giustificatc. lo peraltro non sard (|ui per escludere tale opinione del tulto , occorrendo fatti ben piu nu- nierosi e svolli con accuratczza maggiore. In tal guisa io mi trovo condotto dalla sottoclasse doi rottili ordinarii, dove parmi aver baslanteinente dimostralo che nelle con- dizioni ordinarie della vita non succeda alciin mcscolamen- lo doi sangui nel cuore, a ipiclla dei balraciani a cui sono per dirigere le mie ricerche. Dalle anatoniicbc ispezioni delle parti e dalle sperlcnze islituilc posso pertanto fissare qucsto primo fatto di una decisa separazione fra i batraciani anuri c gli urodelli, c quindi le cecilic ed i braocbifori, in inodo da porre il cir- colo cardiaco degli anuri sotto le medcsime condizioni di (luello dei rctlili ordinarii, cioe con la dislinzionc coni|)lcla delle correnti; nientre nelle salamandre tritoni, piotei ec. ii si diversa da un canto la strultura del cuore, c la tinla omogenoa del sangue nelle sue cavita, da dimostrare che giunli a sil'falto anello di csscri, (picsta lunzione va a mo- — 555 — (lificarsi niolto palcseincntc. La forma ^M. Os. rs 1\\^ Tttvffl 'VnvW 7ii>m /}' ri ,^rc ^ ^ & ^ J'c J -- 550 — lijfiiie, il socio comspondculo dotlor KmicoTiois legge alcuni Cenni sul/a comparsa della migliare in Venezia^ cui ijuali si propone di provaro, come gia iece il doll. INainias in una iiieinoria let la non ha gna- li all Alooeo \ eueto, essere irragionevolinenle esage- rala quella iuquieludine clie si diffuse Ira noi al pri- rno minacciar di quel niorbo, costernando in genera- le gli animi di tulli, e de' inedici in parlicolare forse aucora le nienli j col suo scritto egli ha in mira di di- radare quesli tiniori. « Nc gia io intendo, dice il dotlor Trois, di enlrare in voruna discussione geiierale sulla natura della migliare. Ri- tengo, cio die par dimoslrato, chc v' ahhia una migliare es- scnziale costituenle una specialc gravissima nialattia, e una migliare sintomatica ; ressenziale, risnltato dell' azione d'un contagio parlicolare sull' umano organismo, azione che si sviluppa a danno di alciino o [)iii degli organi interni, e dogli intcini a|)parati, e (juinJi si nianifesta sul tcssulo cu- taneo eslcrno-, la sinlomalica, prodotta da un' irritaziooe per Io pill gaslrica, o d' infezione umorale, latenle anch'es- sa talvolla, e poi patentc all' esterno, sotlo forme maleriali analoglie in tullo a (piclle della migliare esseoziale. Le (|ua- li due specie dilTercnlissime di migliare sono distinte fra loro per alcuni caralleri speciali, fra i (juali per un odore spccificoj ma specialmente da cio, che la prima ha un corso suo proprio, bcnche irrcgolare il piu spesso, tumultuoso, c susceltihile a svarialamcntc ripelersii nieulre la sinlomali- ca non ha corso suo proprio veruno, ma e inlicramente subordinata al corso e alle vicendc dclLi malallia dall.i orl)osit;\? Chi pin disposto alia congestione cerehrale flel- I' ubhriaco, e il sonno forse favorisce qiicsta sua disposizio- ne ^ Non diro nc meno dell' altra pralica di tenor immohili gl'infcrmi di migliarc, e di vietar loro ogni cambiamcnto di l)iancheria,ondc ai loro paMmcnti il tormcnto si aggiunge del lezzo in cui stanno immcrsi per giorni c giorni, c nel qtiale Imalmenle per la piu parte si cstinguonol A qual pro cosi fatta barbario? Forsc per evitar I'impressionc dell'atmosfe- ra ambicnfe a chi sta d' altronde seppellito nel ghiaccio V Pcrcbo anzi in una malattia dove csistono infette cmanazio- — 567 ~~ ni contagiose non si ccicii di cumhiar (|iidl'iitm()sfcra inloi- 110 air inlenno ? lo vencro profondaincritc I' autnrit^ di (|uei mcdici die iisano nclla misliarc (|ii('Sli inctodi, ma vor- rci chc la mia ratrioiic si pcrsuadcsse pure dolla loro utili- ty; dai (|iiali nielodi al conlraiio il minor dei danni, chf ne risuUino a mio giudizio, c (jucllo dclla scoiag^'iarUc im- picssione die ne ricevc I' aiiimo dell' iiiffrmo, {;iiistaineii- te atlcrrito da praliche cosi slraiie e iiicuiisuete. >'on pos- so pero laccrc dell' ahuso die iiella mii^liare si fa, e in moiti casi si e fatlo pur da noi, del salasso e delle mi- trnatte, moz/.i di doplczionc sangiiigna iitilissimi, indispen- sabili, ma i (piali dcvono sempre, come e hen nalura- le, esser coramlsurali aU'enlilik del moibo ed alia costi- tuzione dell' infermo ; la cpial costilnzione non potrA mai diinenlicarsi impuncmenle die e Ira noi la cosfituzio- ne di un Vene/iano. li (|iicito e certamente un essenziale rigiiardo, al i|uale non si dee mancare nel trattamento dclla nostra migliare, e die osservato contrihuira a minorar I'im- porlanza ddia leinuta malailia, e ad agevolarne I'esito for- lunalo. Si dice die il gliiacdo internamente c sn[)ia tntto applicalo air csterno, e il rimedio specifico della initrliiirc. mi io lo neghero certamente, che troppe sono le antorita die lo altrstano. IFo veduli (jui in Venezia e fiiori infcrmi di migliaro lenuli continiiamenle sotlo a una coperia di ghiaccio, sull' adilume, sul petto, sn gli arti, spccialmcnu- dove 1' cruzionc si ecclissa, e si pretende con (|ueslo mezzo di ridiiamar quell' eruzione alia cute. Le aspersioni d'ac- (|ua fredda furono sempre adoperatc per (pioslo scopo nel trattamento delle malatlie csantomaticlie. Nel tilo del 1817 si trasportavano i malati del mio Ospitalo su lelti di ta\oli; inclinali verso i piedi e si faccvano scorrcr su d' cssi delie secchic d' aciiua t'reddissima, dopn di die si asciugavano c — oG8 — si rimettcvano nel IcUo loro, ripctendi) (juellii goncrosa a- spcrsione due e Ire voile per di; e dopo (|uelle aspersioni si vedcvano le pelecchic e le inacclMe speciliche lifoidcc ravvivarsi, e di tinta pii'i florida e piii iimncrosc spargersi su tuUa la superficie del cor|)n, con sollicvo notcvole del malalo, onde eraiio dai inalali slessi ardcntcinentc deside- rate. iMa qual era I' intcn liineiito di quelle aspersioni, e i)lica7,ione del ghiaccio nclla miglia- rc ? Certamente di richiamur alia pellc I' esantema o svanito o prossimo a svanire, ciocche non piio otlcnersi clic eccitando una reazionc, la quale infalli o sola, o mc- glio che ogn' altro mezzo pu6 favorir quel richiamo. Ora io non comprendo perche nella migliare si lasci continua- mentc immcrso il inalato nel ghiaccio, e non si prcferisca di applicarlo, e rimuovcrlo poi, onde in quosto intervallo la reazionc abbia luogo; mentre finche il ghiaccio sta applica- to, la rcazione non puo stabilirsi, anzi insistendo in quel- I'applicazionc, ogni attitudine alia reazione si dislrugge. Si a|)plica sulla testa del migliaroso una vescica di ghiaccio, e la vi si mauliene continuamente. Cosi va bene. Non si cerca qui di favorire una reazione del cervello, che anzi la si vuole impedire, e con (juesto mezzo la si impedisce real- racnie. Come mai si pretenJe che questo mezzo raedesimo sia valente a favorirla al contrario nel rcsto della persona? Ci6 io considoro di volo circa al metodo curative della mi- gliare in generale ; ma c specialmente per Vcnezia che quc- ste considcrazioni convengono, per Vcnezia o vequci ghiaccio continuamente applicato riusci fatale in tutti i casi da me veduti o saputi, c parccchi potrei citarnc nel poco numero di (luelli che si sono olTerti alia mia osscrvazione. Certo che fino a che si giunga a scoprire un rimedio specifico capacc di distruggcre il principio migliaroso, ciocoli'' e hen poco — 5G9 — a spcrarsi, e fuur di dubbio die il iiiigliur luetodo curativo della inigliare dcv' esser (|iicll() die vicnc adoltalo nel trat- tameiito tidic inalallie csantematiclie in jjeiierale, il (juale consiste nell' opporsi alle irrila^ioni ove sieno esuberaati, ncl inantciiere attive le salutari reazioni, nel dissipare le coniplicaiizc, e sopr.i tulto nell' eliniinare con ogni mezzo quel principio spccifico, disafline c dclcterio dal quale dipcn- de la malaliia. Considerata percio la malattia migliare in sc niedesi- ina e in cojifionto alle allre analoglie malattie; considerate (]uclle niodificazioni die assai ragionevolincnte qiicUa ma- lattia puo subiie fra noi, e quelle die in ogni modo devono non meno ragionevolmentc portarsi fra noi nel suo tratta- luento, io ci'cdo infondato il timore speciale die sc n' e con- cepilo, il qual timore^ ancora che fosse d' altronde fonda- tissimo, pur sarcbbc slrelto dovere dei medici, anzich6 dif- fondere, celare al conlrario in ogni piu cauta maniera, cs- sendo troppo conosciuto, come in tultc Ic nialattic lo sco- raggiamcnto degl' infermi sia fatale alP esito dellc lore in- lermit;^, cd utile la tranquillita dello spirito nell' ignoranza del pcricolo die per esse si corre. >? Do|io questa lettura V adunanza e sciolta. Dc(£j>g^( f. 72 ADUNAIfZA DEL CIORNO 20 LUGLIO -1840. II Segrelarlo leggc lallo verhale dell'adunanza 11 giugno, ch'e approvato. Si annunziano i segiienti duni falii all' J. R. Isli- luto. 1. Dal socio corrispondenle prof. Gaspare Mainardi di Pavia. Dimoglrazione dirella di nn celehre lcore7na di A- hel e Jacohi, e note milV idrodinamica. Modena 1844, di pag. 24 in 4, ed una tavola. 2. Dal sig. Giacomo Zanardi di Venezia. // n. 29 del Gioninle inliloJaio: L'Arliere. II raembro eflellivo co, Contarini legge una me- inoria Sopra di un gal/insetlo deJle JogUe del salice appartenenle alia classe degli imeDotteri, e dagli aoli- — .'72 — ilii naluralisli ronosciulo soUo il iiome vagi> ili nio- sclierioo o di uiosca a qualtro ali. In questa ineinoriiJ VA. si propone d illnstrare Ic osservazloni lascialeci dagli anticlii sopra di esso, di rettificarnc la sinonimia, e di detenninarne con esaltezza il vero gencre e la spcrio. Riferisce tutio cio die sulle galle in genere liaiiiid cspostoil Vallisaieri, lo Swammerdam, il Reau- mur, ildeGeeredallri,e quantoilRedi ebhc il primoad osscrvare sulle piccole galle del salice. Di quesle conob- be egli il bruco, ma non pole niai vederne la Irasfor- mazione. Anche il Vallisnieri osservolle. e ne descris- se di piu i moscherini. A quest! due autori si alten- nero il Reaunmr e lo Swammerdam nelle descrizioni ohe hanno dalo di questo insetto del salice , ag- giungendo molte parlicolarita sui costumi. Alle de- scrizioni da loro date il co. Contarini fa seguire di- verse osservazioni che gli appartengono, e ne ren- dono la storia piu conapleta, Poi aggiunge un' e- stesa ed esatta descrizione dell' insetto perfelto, di- scute le specie descrllte ed i norai apposti dai varii autori, ed e condotto a distinguerne due specie, quel- la descritla dal Vallisnieri, dallo Swammerdam e dal Reaumur e ch'egli trova dovei'si chiamare Tenthredo intercus, Linn., e I'altra da lui osservala cui non pos- sono piu convenire altri nomi, e cli'egli trova di dovcr chiamare Nematus Redii in onore del sommo natura- Hsta italiano. La memoria e accompagnata da Cgure. — 573 — Poscia si logge la seguenle iiola geologica del s»- giior (le Zigno di Padova: Inlorno alia lion promisriiita dci Jossili J'ra it hiancoiw e la cnlcarea ammonilica delle Alpi Venete. Del nob. sig. A. de Zigno. II prof. Ciitullo, in una memoria teste pubblicata, im- prcnde a combattcreropinione di colorn che pongono nclla formazionc jurassica la calcarca ammonitica eel il binncone, ed intenJc distrug^ere quegli argnnicnti pei quali fui in- dolto a proporre una classificazionc di queste rocce diver- sa in parte, e da quella die si ritcneva fra noi, c da qnclla adottata gcneralinente al Congresso Scientifico di IMilano. In una memoria eh' io Icssi su qnesto argoniento al- r I. R. Accademia di Padova, senza negarc I' importanza dei caralteri mincralogici e gcolosici nella classilicazione dei terrcni, ho svolto quella dei caratteri paleontologici, i quali soli possono scrvirci di guida nel caso che manchino i prin)i, e nvindusscro appiinto a stabilire I'accennafa classifi- cazionc. Quest' importanza sentita da gran tempo spinse i geologi air accurato studio dei petrefatti, ed a stabilire, come e noto, i cardini dclla scicn/.a paleontologica sopra gran numero di osservazioni di fatlo picnamente concor- danli, le quali scrvirono a conguagliare fra loro i terreni di gran parte del globo. Rimasero solo poche locality, in cui si presentano anomalie non ancor bene chiarite ;. ma quanto piu si moUiplicano gli studi, piu si van queste dilc- guando, c scrabra che nel maggior numero de'casi proceda- I — 57i -- no piiittosto (lalla innncanza di csallc osservazioni. die dal- I'avcrc la natiira dcrogato in alcune circoscriltc region! a quelle Icggi cho la gnid.irono ncl comporrc i terreni dei pill cstcsi tratli della snpcrficio torrcslre, ove numcroso stuolo di chiari ingegni nc seguitarono I'andamenlo, e ne stahilirono la coslanza. Percio sarci d' nvviso che codoslc anomalic si ammct- lessero sempre con grandc cauleia. c soUanlo dopo aver esaiiriti tiitti gli csanii neccssarii per verificare sc veramcnte sussistano. Ora la classificazionc della calcarea ammonitica come appartencntc al Jura, stabilila dal barone Dc Ruch, c la sc- parazionc da me proposta del biancone, sono fondale sulle relazioni di giacitura e sui caratlcri paleontologici sccondo i principii atnmessi da tutti i geologi dell' epoca prescnte, e concorrono ad escliidere 1' esistenza fra noi di anomalic tendenti ad introdnrre la maggior confusione nelle dcter- minazioni dei nostri terreni stratificati. Stando invece alia memoria del eh. prof. CatuUo ci e sembrato scorgcrc com' egli imprcnda a sostenerc: i.'* Che la calcarea ammonitica eJ il biancone sono mincralogicaniente e geologicamente legati fra di loro. 2.'^ Ch' entrambe (jucste rocce hanno promiscuamenic tanto r una cbc I' altra gli stessi fossili. 3." Che la maggior parte di qnesti fossili, appartenen- do secondo lui a specie cretacee, le due rocce non solo non si debbono disgiungerc, ma bensi collocare unitamente nei piani inferiori del terreno cretaceo. Cominciando dal primo punto, rammeniero come I'ap- parenza niineralogica delle due rocce in discorso sia alTalto diversa, cssendo il biancone quasi sempre d' un colore bian- co latleo, radc volte oscuralo da una tinta un po'grigiaj di — 575 — struttura omoyenea, a fialtura concoidea ; nicnlie la calca- rea aminonilica, per lo piu di colore rosso di mattonc o rosso di (egato, spesso bigia o biancaslra con vonature vcr- dognole, ed alle volte gialle, ha una strultura brecciata cd una frattura scagliosa ineguale, che la fanno agevobnentc dislinguere dal primo; oltrc di die e spesso crislalliua e pellucida sugli spigoli. Dal Idto della sovrapposizionc e d' uopo osscrvare come il biancoue si Irovi seinpre al di sopra della calca- rea amnionitica, la quale inferiormentc passa per gradi, ora ad una calcarea rossiccia con venature spatiche, era ad una calcarea giallognola o ad una lumachella che c in istretta connessione con gli strati juresi, ed ora Onal- nieote ad una roccia grigia cristallina fuor di ogni dub- bio jurese. Qucste variazioui degli strati ammonitici, nei punti eve si collepano al Jura pro|)riamcnle delto, sono a parer mio cagione deil'crrore iu cui e cadulo taluno, il quale, osservan- do da lungi questi strati, ha creduto vedere in quelli bian- chicci il biancone sottoposto alia calcarea amnionitica ; meo- Irc il sig. Piisini fino dal i852, nella sua memoria Sulla cal- carea ainmonitka^zx avvertiva che alle volte quest' ultima ha degli strati bianchi subordinati nella sua parte inferiore, e slabiliva fin d'alloro i tre piani del sistema crctaceo, po- nendo la calcarea ad aminonili nel piano inferiore, il bian- cone nel medio, e la scaglia nel superiorc. Ora (juel peritis- simo osservatore delle nostrc Alpi non avrebbe dale un IjI posto al biancone, se lo avesse Irovato al di solto della cal- carea ammoniticaj c sebbcne una tale autorit^ valga assai piti di quanto io stesso potrei addurre in proposito, pure ag- giungero che uelle localita da me vedute nelle moutagne del Trosigiano, del Viccntino c del Tirolo Italiano ho scmpre \ — 570 — Troviito il vcro hi.incono soviMpposto, o luai suttupusto uHa cakarea aininoDilica. Clio uirt'gualc i^iacitura csso abhia in Lombarclia, lo si |)ii6 dodiirre dalle belle osservazioni ticl cav. Collegno, e (lal scgiionle brano di Icltera del chiarissidio sig. Ciirioni, il quale, scbbcnc iion aininclta che in parte la mia opinionc su (|ueslc due rocce controverse, pure mi porge argomcnii a convalidare il mio assunto scrivcndomi: « III alcuni liioglii, come a Suello in Lombardia, il 5» biaocone ha slratificazionc discordante dalla calcarea rossa >» ammonitica; quasi dovunquc pcro queste due rocce sono '• slratificateconconlcmente: ma siccome vediamo spesso an- « cbe altrc rocce, piu modernee piu antiche di (iueste,straliri- r> cate coiicnrdeinente,giudicheremocheqtiesta concordanza J) di slratificazionc iion indichi altro se noii che durante le " dcposizioni successive di rocce di epoche geologiche diver- » sc, nonsia intervenuto nei luoghi osservati azionealcuna di » rocce eruttivc che nesconcertasse i banchi precisamente al '• chiiidorside'successivi period! geologici. llicorrereuioadun- » (jue ad altre indicazioni, e queste le troveremo nell'alter- }t nanza dei banclii superior! della calcarea rossa ammonitica » cogl'inferiori del bianconc, come chiaramcnte appare a Sol- » zago prcsso Como, ecc. 55 Ammette egli (juindi sempre che il biancooe sia supe* riore alia calcarea ammonitica ; cita inoltrc una localita ov'esso giace in istratificazione discordante colla medesima, e presenta soltanto, come obbietto a separarlo, Talternan- za degli strati inferior! del biancone coi superior! dell'am- nionilico; alternanza ch'io ricordero notata no! Iraltat! di geologia, come (juella che suole osservarsi la dove fmisce una formazione e ne comincia un'altra, scnza clic vi sia sta- te uu repenlino sconvolgimcntoi alternanza che fu osser- — 577 — vala dal Marascliini ncl Vicentino fra la sua prima calcarea grigia e I'arenar'ui rossa, scnza cIjc pcrcio {,'li sia vcnulo in mcntc (Ji connctlcre (jueslc due rocce Ira loro. lliguardo poi al sccondo piinlo, die i (ossili dclla cal- carea aminonilica siano promiscui ul biancone, comincicro dal preinellere clie, sebheiie lo cose espostc dal piol. Catid- lo non giungano a provare queslo falto, io sono pero ben lontaiio dal negariie la possibility; giacche non mi scnibra dovcrsi tcncre per improbabile, clie qiialchc individiio di una specie possa cssere sopravvissulo allc cause che distrus- sero gli altri.cd abbia conlinualo a vivere in un'epoca piii recente di tpiella di cui e ritcntito caralteristico ; come d'allrondc ammetto che le spoglie di crcazioni perite e deposle in sedimenti piii anticlii, [jossono alle volte cssere stale svelte e trasciiiale dalle conenti, e cpiifuli deposte uni- tamente alle spoglie organiche di up' epoca successiva in un terreno piu moderno, oflVendo cosi all'osscrvalore il fatlo di un'apparente promiscuita di specie. Percio nella determinazione di im terreno desunta dai fossili giovera atleneisi, oUre al niuncro proporzionale del- le specie caratleiisliclie, alio stato di conscrvazione ed al numero degl' individui; giacche <|uesto realmente scgna la stazione c la vita di (juelle specie, clie in un'epoca piutto- sto che in un'altra si trovarono nelle circostanzc moglio adattc alia propria esislenza ed alia propagazione. N6 si deve Iralasciare di ricorrere piu particolarinen- le alio studio di ipielle lamiglie, la cui stazione abitu.iie pos- sa escludere il dubbio, die i resti di una fauna piu aiitica giacciano rinianeggiali e (rammisli a (juelli di una fauna piu recente. K per (piesto motivo che, Irascurando le conchiglie a stazione litorale, mi sono attenuto nclla dcterminazione /'. 75 — 578 — p;iloontologica del l)ianconc ad invcsligarc Ic specie di ccfu- lopoili die lo disliiii^iiono. Giiicche, essondo i cefalopndi mol- lusclii a slazione pcla^ica, setjnano con le loro spoglie piu prccisamenlc i caratleri palcontologici del sedimento depo- sto dal ni;iro in cui vissoro. In non ho niai osscrvato promisciiili^ di specie fra i cc- falopodi iK'l l)ianconc c quelli dclla calcarca ammonitica, quantnnipic mi sia data la cura di racco2;licrne dall'uno c dall'alira, (jnanli piu no polci, nei monli del Padovano, del Vicentino, del Bellunese c del Tirolo Italiano, e non abbia tralasciato di csaniinarc dili2;entcmente quelli nunicrosissi- mi dt'lla collezione Caregnato csistentc ncl Scminario di Pa- dova, quelli del Gabinetto doll'l. R. Univcrsiti^, qucUi posse- duti (lal chiariss. prof. Catullo e quelli raccoiti dal niio di- stinto amico il sig. Albcito Parolini. Ho invcce riscontrata sempre una distinta e palese diversit;^ fia le specie dell'uno e (luello dcll'aUro terrenn. Vonondo finalincnlo alia terza proposlzlone del prof, Calullo, che i fossili appartenenli a qucsti due terreni siano rileribili a (pielli che vissero nell'opoca cretacea, e d'uopo ch'io raininenti come I'esame delle specie da me Irovate, e di (juellc esistenti nolle collezioni sopracconnate, mi abbia- no indolto a riconoscere (|uellc del hianconc come proprie doU'epoca neocomiana; mentre gli ammonili rinventiti nel- la calcarca ammonilica mi obbligarono di abbracciare I'opi- nione dei sigg. l)e Buch e Collcgno, ed a ritencre che (jue- sta roccia, per la sua giacitura e per la copia di ammoniti jurassici che rinchiude, si debba riferire alia formazionc juresc. Prcmessi qucsti pochi cenni da ci'titrapporsi a cpielli che il prof. Catullo mise innanzi alia dcscriziono dei fossili ch'egli prcNonto come cretacei, cd in parte promiscui lanlo — r)70 — nl biancone chc all;i calciirea ammoniiic.i, procelcri) aY//i. Edouardianus , Orb., spe- cie jiirese. II prof. Catiilloillnstra poscia alctini crioceri.cheancire- gli ha Irovato nel l)iancone, ad cccezione di uno da liii riferito al yiUiersinnus, specie ahpianlo dnbbia, posla dall"()rbi;,'ny con ipialche esilan/a conic dcrivanlc dal tcrreno ncocoinia- no inferiore, c la cui provcnienza dalla calcarca amtnonili- ca di Caslel Lavazzo riesce piultoslo inceita, non avcndola raccolta il prof. Calullo colle proprie mani, ma acquistala invece da iin lavoratore di (pic' hioslii. A dir vero la roc- cia su cui giace rimpronta di (jucsto crioccro non prescn- ta i caralteri della calcarca aminonitica di Lavazzo. \J Anrylncerus iindoaua e specie nnov.i, dal prof. Calul- lo rinvenuta nclla calcaiea ross;i animonitica ; ni.i il genere Ancyloctras \\sts 'A anche nel mare jurassico, e (piesta spe- cie nuova, trovata nella calcarca ammonilica e iriainmai nel biancone, non prova nc la promiscuita dei fossili di (jueste due rocco, no cbe la prima sia cretacea. In (pianto alle due specie di ll(t77iites che sussesuono, non mi sembra die lo stal(» degli csemplari possa autoriz- zare ad istabilirle come apparlencnti a cpiesio Lrenere. Una e rileriia col segno di dubbio all" //r/w. pnnrlatus, Ovh., I'allra e specie nuov.i fondata sopra un frammento d'^^»- cyiocerait. Di (juesli due csemplari, dagrau tempo esistonti in Gabinetlo, uno I'u trovato sulla strada di Loncrarone , Taltro fra il sassame delle cave di Lavazzo, e (piiiuli tulti e due fuori di |)ost<). Finalmente le due ultimo specie, raccol- te dal prof. Catullo soltanto nella calcarca rossa annnoniti- ca, sono 1'^. annulatns e V A. hiple.r di SoMcrby, nole per fsscr proprie esclusivamente del gruppo jurese, e I'ldtima delle (piali c fre(pienlissima ovunijuc ni-lla calcarca animoni- - 584 — lira del Tirolo nicridionale, del Veronese, del Vicenlino, del P;idov;ino e di-I IJolhinese. Ora, riLa|)itolaiii!o il lin (jiii dclto, spcio mi si vorru concedere : i." Clie le specie miovc del prof. Catullo, trovalc in lino 0 rallro dci due terreni controvcrsi, non possano far pi()\ a, appunlo pcrcho nuove, e (juindi perche non 6 anco- ra fissato ili (jiial tonct)o siano propric, e non uppartengo- no a famijjiie caralteiisliche. 2." Che le specie, a ciii lo stesso prof. Catullo appose uu punto interroirativo in segno di dubbio, cntrano nclla catogoria di ijiielle ciic meritano di essere nuovamcnle stu- diate, prima di farle scrvirc nclla presente questione ; tanto pill chc abbiaiiio voduto come trli osemplari csistcnti nel (iabiiiolto non s'allaglino gran fatto alio specie cui sono ri- fcriti. 5." Che a qiiesta catogoria appartciigono pure, come vedennno, iili aninioniti tial [)rof. Calullo cil.ili come crcta- cci, e raccoiti nclla calcarca ammonitica ; cd in particolare (|iielli dallo stesso rifcriti al Iicud(i7iti, aWIIcIIus, al fusci- cularh, al hirurvalus, perche diversi per cvidcnlissimi ca- ratteri dalle specie slesse, e riferibili invcce a specie juresi. 4." Che gli esemplari dellc specie, dal chiariss. autore indicate come promiscue ai due terreni, e che sono osten- sibili neiri. R. Gabinetto dcll'Universita, non sono suflicicn- ti a provare I'assiinto-, imperciocche non v'ha una sola spe- cie di cui si possa realmenle osservare un eseniplare per lerreiio, come converrebbc per provare la promiscuita. Falte quesle eccezioni, esceverato il dubbio dal ccrlo, riniarrebbero otto specie bene determinate, di cui (piattro si citano come proprie del biaticono, c tpialtro dclla calca- rea ammonitica, mi si la alcun cenno die siano promiscue. — 585 — Dovrebbero questc scrvirc, secondo il prof. Catullo, a pio- varc la collcganza dclla calcarca aininonitica col bianconc, I'appartcncnza di cnlrainbi all.i forma/Jonc crctacc i, e a far ligettare la voluta connessione dclla calcarea amiiionilica col Jura. Ma le (pioltro specie citatc ncl biaticono sono I' ./. viacitcntus, VAslicrianus, il bhUchoionius ed il Crioctrut Duunlii, specie tutte riconosciiite propric del terreno neo- co;uiano; e Ic (luatlro specie, Irovate dal prof. Catullo e- sclusivauicnte nolla calcarea auunoaitica, sono Whn. tairi- rus, il hi/jlcx, il hifrons, V annulatus, di cui, come c ben iioto, le due prime appartcngono al Jura, e le sccoude ad un terreno ancor piu antico, (|uale si c il lias. Laonde risuUcrebbe evidentemenle anche dallo scritlo del prof. Catullo: 1." C!ie la classificazione da me proposta pel noslro bianconc riposa sopra una base abbastauza sicura, anche dal lato paleonlologico. 2." Clic il falto di specie neocomiane nel biancone, e di specie jurcsi nella calcarea ammouitica, convalidalo anche da quanto si legge nella Mcmoria del prof. Catullo, e trop- po fre(|ucnte per esscrc posto in Jubbio; e (piiudi posso insistcrc sulla separazione geologica di qiiesle (hie roccie. 5." Che le specie jurcsi e pcrfino liassiche, citate dal (iatullo nella calcarea ausmoniiica, confcrniano picnamcnte la connessione di cjuesta roccia colla formazione juresc; connessione gii) stabilita al Gongresso di Milano dal cclcbre do Uucl), c giustamento liiUitala dal I'resiJcnto JcUa Sczio- nc geologica di (juel Congrcsso al piano superiore della for- mazione stcssa, non pcrmcltcndo la Geologia pui-a di collo- cire ncl lias un terreno sovrapposlo alia formazione ooli- lica dclle nostre montagnc. ~ 58G — A propo.silo ilclhi preccdenle Nota del big. dc Zi- guo il segrelario Pasini aiiniiii/ia clic il sig. prol. L. Zeuschncr di Yarsavia Iia reccnteincnlc puhblicalo una mciuoiia vS"o^;/-rt i rapporti dell arcnaria a fucoidi c ilclla cal'Uirca aninionitica nella catena del Tatra, e sail eta relath'a di (fueste rocce (Leonliard u. Bronii N. Jahrhnch i8/|(). pag. 171), nella qual mcnioria sono rileriti alcuni flilti inollo analoghi a quelli osser- vali iici monli d ludimo, di Gavirale e di allri luoglii del Milauese. Tie sezioni di quella catena nel siio pon- dio seltenli'ionale, descrille con soinnia diligenza dal jJioK Zeuschner, dinioslrano : Che la calcarea rossa ammouitica, aflallo simile a (jiiL'lla delle Alpi Ilalianc, 0 subordinala alParenaria a I'ucoidi de' Monli Carpazii, c con essa senipre con- cordante. Che lo fucoidi si trovano sollo e sopra gli stra- ti animonilici, come a Gavirate ed a Tavernerio, e so- no consegnentemente da riferirsi a! terreno jurese. Che le arenarie conosciute generalmente sollo il nonie di arenarie dci Monli Carpazii, appartengono a due dislinlc lorniazioni, una delle quali jurese, e ca- rallerizzula dalle Aicoidi j T altra piii recenle o creta- cea, carallcrizzala (\i\\\'Exo^yra coliimba^ dalla Pho- ladoniya Esmarhl ccc, e priva aflallo di fucoidi. Chepero lulle qucsle arenarie,c le allre rocce con- comilanli sono scmpre parallclc c concordantl fra loro. — 587 — Che fra queste rorco superiori ve n lia paroc- cliie afl'allo soniiulianii alia scdi^^lla (K-IN; Alpi ^ o netc. Nei Monii Carjiazii ineridionali liavvi una roccia singolare, la dolomile miinniulitica, clie pel rapporli tli giacitura si dovrcbbe liguardare come un niembio ioferiore dell'arenaria a fucoidi, e diverrebbo allora piu recenle delhi calcarea animonilica. iVun vi soiio pero, dice il prof. Zcuschner, prove sufticicnli per decidere se questa doloiuite appailenga alia fonna- zioue jurese od alia crefacea. Finalmcnte, da parte del doll. Moist- Henvoni^li di Padova, sono comunicate le coiiclusioni di un la- voro ch'egli si propone di pubblicaro Sul sa/igiw con- siderato esscnzialmente nelle sue re/aziuril coUo sta- to patologico dei vast. Di questo inlere.ssaulc argr- mentOjiiel quale per comune consenso e malgrado di parecchi recenli lavori di medici o cliimiri illnslii inolto rimanc a fare, il dolt. Benvciiisli si va occu- pando da qualtro anni. Egli c disposlo di pubblicaro luHo inforo lo scriUo suo, ed infanlo fa conoscerc le ullime conclii.sioni cui e giunfo, ed il meloilo die lia seguilo nelle .sue indagini : <■( i." basciancio di discorrcre ilcllc primitive allcr.izioni (lei sangue, o nicp;lio dc'suoi in(|iiiiiaiiionti dovtili ad cstrin- scche soslan/.c in;issimila!)ili n inassimilatc in csso porvc- niito, c limitnndomi a p:irl,irc di ingciIo, lo modifica, secondo inscgno Gallini, in due varii modi nellc due vicinc mcla die lo compongono; del capillari die lo scompongono in tante guise; dei vasi cscrctnrii raccolli in 'jlaiiilole cho, fittrantlo cd eliininan- do alcuiii principii belli e formati, im[)orlano ccrta dctcr- minata coinjiosi/.ione della niassa die passa innanzi: final- mcnle, o forse avrei dello mcglio primicramcnte, del ca- nale o vaso digerenle die col suo lavoro segna il primo periodo della sanguificazione, c imprime il primo e piu decisivo grado di snaluramento e ricomposizione ai mate- riali diversi die in noi pervengono dal di fuori. 5." Posii qucsli limiti moUo larglii, csibita quesia par- tizione niolto piu minula, die la comune non c, alle inda- gini cmalologiclic, incomincio dalle due provincic vascolari sulle cui relazioni patologiclie colla niislionc del sangue tan- Ic nuovc e fondauicntuli cose furono dal Giacomini pro- poslc. F"' movondo prima dal vonoso, diro die, compcn- diali tulli i rlsultaiiienli puri e nudi, da me altrove riuniti mcglio die seppl, della sua notomia patologica colle esplo- razioni risico-chiniiclie del sangue cavato in qnolle forme pleloriclie, pulriile, pestilenziali e ncvroliclic die alle slcsse anatomiclic alterazioni rispondono, irovai bensi die alia prc- valenlc allivita delle funzioni venose e di-gli organi die ne — 500 — dipendono corrispon (KM-iva maggioi' peso spocinco del san- gue ancor li(p)ido, e do[)o la coagulazidnc, piu profondii oscurita di colore, spccialmente ncllo slrato inlcriorc del grumo, c volume piu considorahile del grunio nicdosinio; co- pia soverchiante di principii alcalini c salini, spccialmente dell'ammoniaca libera e di niuriati diversi, i qnali agcvolano la dissohizionc dclla materia colorante, e lo sfacelo dci globu- li sanguigni, dondc risulta un insolito coloramento rosso dcllo sicro; ed invece una assai piii scarsa dose di acqua e di fd)rina, cagioni di due ben diverse conseguen/^c, cagioni cioe, o ches'abbia iricomplcta, scarsissima e talora nessuna bipar- tizione o separazione di siero nell'nlto del primo coagula- mento, e quindi un inimediato rapprendimcnlo del sangue estrallo in una massa omogenea, Iremola, scmicoagulata, oppiirc cbe la condixione del grumo separate dallo siero sia molle, poco cocrente, gelalinosa, capacc di passarc a com- pleta diffluenza in ccrta specie di sanic nera. 4." Quanlo alie arterie e pur vero, cnmc mi e risultato dalle mie indagini, die alia loro funzionc esaltata, la quale si suolc esprimcre coi nomi di flogosi genuina, di diatcsi c condizionc flogistica, acuta c Icnta, s'accompagna d'ordi- nario come carattcre cssenziale e rcgolalorc la prescnza — 501 — ilella colciiiKi, c cjucsta corrispondcr siiole a csiiberanza nolahilc dclla lihiina; iiia d'altra parte la prcvalenza di (pic- sta fihrina puo darci invccc di colcnna, o dcllo stiic bianchc collocate presso alia siipcrficie siiperiore del grumo, o (pic- sto grumo non altro die assai piii compatto e duro deH'or- dinario; o anche iino siero biancastro c laltcscente, il cpia- le per I'analisi chiniica va iiKoramcdle distinto da (juel- I'altro, clic per abliondanza di {,'rassi e ridotto ad una spe- cie di eimilsione. La cotciinn, (juando c'c, indica non sola- menle aumentata la dose dclla fihrina, ma bcnanco delle niatorie grasse fosforate che con (pieila sogliono andare in- timamentc congiiiute, e dei grassi acidi, odorosi e volalili che so DC staccano csposti all'aria. Ma, oltre a tali qualita, e alia iniitata intima (piallta della fihrina nieJesinia , altre due mulazioni imporlaniissiine ne o'lre il sangue die porta indole soprarteriosa, piii manifcste ancora quando I' or- gasmo delle arterie e durcvole ed insistcnte, die non quan- do e profondo etl acuto. Consistc la piima in un notabile aumcnto ddTacqua, nella quale gia semprc !a fibrina sta sciolta ])er mezzo della soda c dei sali sodici, e con cui for- ma cjud composto omogcneo cbe e detto plasma del sangue; aumcnto, per cui sopra la cotcnna, c anco senza quesla, si ac- cumula sopra il grumo mollo sicro alTallo limpido e traspa- renle: consiste la seconda in un singolare abbassamento della cifra dei globuli rossi, con diminuzione della eraalosi- na di ognuno ; dal che nasce prima, che il sangue nel suo insieme, menlre c omogcneo e Twiuido, e nel suo grumo (fuando e rappreso, si viene riduccndo sempre piii scolorito e sotlile: poscia,cl!cla massa intera del sangue vasscnc a ma- no a mano calaiulo; elfetti die. giunli ad un certo punto, e passato un certo spazio di tempo, cosiiluiscono quella con- dizione morbosa die diiamasi di aih^nia o di i.lrocmia, che — 592 — a priiiiu iispolto a(>|);iro siccome ii polo opposlo dclla conJi- zionc coloniiosa o flo^islica; c, inlimamcntc analizzata c se- guita ncllo fasi dclla sua goncra/.ionc, so ne inoslra figliazio- nc c quasi direi cstromo prodollo. 3." Ora passo ad altra parte del inio lavoro. Qticgli slati dcU'organisnio numcrosi c piu o mono gravi nci (juali il solo sistcina lintatico-glandolarc o 6 Irritalo o 6 esagcrato ncUc sue funzioiii o iportrofico nol sno matorialo sviltippo, quali so- no, per parlaic del pii'i noti e iloi piu gcnoralincnle ainmes- si, il terapcramento piluiloso, la condizione scrofoloso-ra- chitica, la cosliliizionc liibercolare ccc., impriinono al san- gue paiticolari carallcri,clielo rendoiio dogiiissiino per ogni conto do! nomi di criiiio, [)ituit()So, scidorito, iinperfello, inertc, con cui i vecchi crano soliti a designailo, paragona- bile per la ragionc chimica, non mono clic per la microseo- pica sua apparcnza, al sangue bianco degli animal! invcrte- brati, e neU'estremo sviUippo della sua fisonomia, soggelto quasi ad esser confuso con (pielhi [liu porfolta linfa chc e contenula cntro al canale loracico. Le impronlc propric di (piesto sanguo si riducono, a mio credere, a quelle chc seguono: cccesso di accpia e di albumina, per cui abbondan- lissimo siero, glulinoso, viscido c provvisto di scbiuma bian- ca, oppure concretato tutto in una specie di tremola gela- tina, 0 dc|)oneiitc sul grumo, clie gli sta sotto, cerlo stralo di cotenna chc chiamero aliiuminosa, biancaslra o grigia- stra, molle, gelalinosa o rigonliat.i in ampollc, benissimo dcscrilta e dislinta dalla cotenna inlianim.iloria per le picnlc, nelle infiam- mazioni acutissime, nelle malallie malignc e peslileiiziali, nella febbre ctica florida, nelle emorragie attive, nel prinio periodo dcgli csantemi, dopo un cscrcizio violento, un ba- gno caldo.una gran cotsa, una respirazione di ossigeno puro, in tulti cjuesti casi si rin\eunc il sangue venoso dei salassi Iroppo vermiglio e rutilante, fornito della linta dcl- Tarterioso, c coperto di uno slraterello di colenna rossa o scarlalla, la quale secondo PoUi c segno di grande ossigona- zionc del sangue, e lo mostra carico si di ossigeno, ma non combinato ancora coi suoi [)rincipii combuslibili. — Sicco- me in tulti quegll altri casi dove la circolazionc e per mol- to tempo. alTrellala, come siicceJe ncllc I'ebbri lente, mll.i — r.04 — li>i icKiIti at.i. nclle iiilci oiittciUi iiivetcralissiino, ncirulliiuu pcii.ulo tloi^Ii i\s;ii)tonii, o speoialmcnle ni'll;i clorosi iiliopa- lii;i e gonuina, tutti i migliori osscrvatori si acconhno nel- raltestarc conic solo carattcre invariabilc cd cssenziale la polii'inia siiTosa, cioe la fj^iaiiile (liiuinuzioiic dell' olomcnto soliilo o glohularc, e la riiloiulanza iloll'acciua sola die del- la soarsez/.a e dollo scoloramcnto dei globiili 6 vera causa, cosi \o diro con rapionc die il saiiguc sopracardiaco acu- lo 0 caralteii/.zato dal colore scarlallo della sua supcrficie, il sopracardiaco leuto dalla sovrabbondanza dcll'acqua, d- fi'ili amcndiie dol niolto ossigcno dalPalTrcltata rcspirazio- ne inlrodollo c nicschiato. 7." Minora diedi un cenno succinlo cd incomplelo delle coriispondonze coUa fiiuzione degli organi di quel diversi stall del sanguc chc sono contraddistinti dalla prevalcnza di alcnni dei suoi principii immediati o dal difctto di altri, Uitti peio dei consucti, e compensati in niodo tra loro chc la inassa circolante riniane presso a poco la stessa. Ma si danno dei casi ben cerziorali, ove questa niassa scnza corri- spondcule sconiposizione, solo e posiiivanienlc sccmata e quasi csausta-. ed altri se no danno, ove con fisici e chimici indizii niostra dessa di contoncre principii organici o affatto nuovi, o die nella fisiolo;5ica posizione delle cose lanto sono scarsi e cosi prontamenlc vcngono eliminati, clio mai o ra- lissimanienli'. c dato rinvenirne la traccia. Ora da quali condizioni organiclie derivano qticsli stall, e die cosa signi- ficano rispello ai solid! aninialali? Anche qui I'osservazione dei nioderni tempi pernielte di Iracciare nella pratica (pial- Ciie conchisione, per quanto mi scmbra, utile, curiosa c nuo- va. La inassa del sangue veracemcntc diminuita, vale a dire di tulli i suoi iiiateriali in |)ari iiiodo scarscggiante, la condi- zione chc sola nici ita il noine di anemia, c uno stalo ch' e — 595 — assiii (liflicile per non tliro impossiliile licnnosccrf <1iioH;»- inente ncl vivo, ma die nel caduvcre si ravvisa alio scolora- uieDto di tulli i tcssiiti, alia volozza piu o nieno porfetla di tutli i vasi, ed anche (notahile coincidcDza!) allc rislrclto dimension! del cuorc e delle arteric. Or bene: qu>li oferolo- ghi 0 accidental! del nostro corpo in istato morhoso cosH- tuito, non moslrino risiiltare che dalla cstrcma esagerazione dei caraltcrl gia divisat! come soprartcriosi, sopravenosi, sopralinfatici del sangue nostro, lidotti cssendo (piasi per inlcro od al plasma fibrinoso o alia sostanzaglobiilarc oallo siero albumino-terroso.Tulto questo occorrerebbc chcassa! per minuto c distesamente mi facessi a svolgcre per rcn- derv! persuasi del mio asserto j se non che cgli e tema e- scltisivo d'altro mio lavoro sulle produzion! accidental!, una parte del (juale fu lella all' Accademia di Padova e poscia fatta pubblica, c Pallra sara argoniento cpiando che sia di nuova lettura da farsi all' Accademia medesinia. lO.^Gettando ora indietro nno sgnardo, puo ognuno scorgere come alia csaltata funzione di (]ucsla o di qnella parte della vasta provincia vasculare, corrispondc, coniun- quc poi questo fenomcno avvenga, la [irevab'nzn d! uno I — o[)\) — u piu |)i'iiiei|>ii siigli ultri. iMuiio p()tr;\ iie;^ai'e cite a cliia- rirc roiif,'itie di alcimc malaltic, aii arguirne Ic rcconililc cognizioni patologiclie, a inlraprenclcrnc con fruUola razio- iialc curazionc, lo specchio di quesle corrisponilciizc non al»l)ia (iiiulclio inlrinscca ulilil;^. M.i una volla ([uesti rap- porti patologici con prccisionc avvcrati, non nc [)otri ri- dondarc anche una luce inallesa su (jiiella parle della fi- siologia clic alia oiiialosi si rifcriscc, cd o in cosi dense nuvole ravvollaV Infalti clii mi sa dire ancora con veritu le fasi successive di questa funzionc, sc Ic opinioni dei fisiologi hanno per lor carallcre coinune una grande indctermin.i- zioiie ed una manifcsta conlraddizione? Giunto a questo pun- to, io faici invcce questo semplicc ragionamento. Se vero c che con costanza, (juando (picsto trallo dei vasi compie piu alacremente le sue iunzioni, v'e eniinenle piedoniinio del tal principle immedialo, e scomparsa o mctamorfosi del talc allro, perchc non dovro io ritenere, che in (piel tralto assuma in (pialche modo la sua esistenza il [)rimo, e irovi la sua distruzionc il sccondo ? Posta questa base alia storia della fisiologica cmatosi, dalle suesposte ricerche esce una conclusione, clic molto si stacca dalle piu coniunemen- le accettate inlorno at veri sili ove i varii principii del san- gue si conipongono e si spcrdono; e della quale, ponendo fine a quosli niiei ccnni, tocclicro appena i punli prin- cipalissiiui, asserendo, die ncl tubo intestinale, oltre al- ia dissoluzionc dei principii azutati vcgetabili ed aniiuali succede Tintroduzione di molta acqua e lo snaturamento ilell' ainido e dello zuccltcro in elementi di piu nobilc c coniposla coslituzione, — Passando al sistcma vascolare propriainente dcllo senibra che 1' acqua si vcnga produ- cendo nei linfalici per opera di csterno assorbiincnto, de- loinponcndosi o cclandosi iielle vciie, c i ifaccndosi nel cuore — GOO — c ncllc aiteric per riiilroduzione dcll'ossigcno e la sua unio- nc ;iir icirogcno ; scinhi-a chc i composli di protcina o ni- Irogcnati si svolgano nel sistoma linfalico solto forma di albumiiKi, nolle vcnc solto quclla piu nobilc di globulina, finalmentc nelle arlcric solto V aspelto c col carattcri no- Mlissiini sopra liilli della fibriiij, per decomporsi coll'ac- cresciula ossidazionc cntro ai capillari del rcni in acido urico c in urea ; ehe i composli grassi , ossia privi di a- zolo, dimostrino un analogo accrcscimenlo di pcrfezionc, e compariscano nci linfalici siccome grassi, olcosi, scioUi a modo di saponi , nclle venc come grasso solido non saponificabilc o colcstcrina, nelle artcrie come grasso fo- sforalo o grasso acido odoroso c volatile : nii sembra ehe si presli nieno a successive modificazioni il principio so- lido 0 slobularc del sanguc, rudimeiitale, snucleato ed in- coloro nci vasi bianchi ; pcrfello, ingrandito c caricato di cmatosina nelle venc in cui veracemenle e gcnerato ; ira- picciolito, scolorato e in parte ridisciolto enlro alio arterlcj c pare infme ehe anche i varii sali si introducano o si com- pongano enlro a diverse provincie dei vasi stessi, prevalcn- do nella prima gl'insolubili o terrosi, nella scconda i solu-'. bili od alcalini, i sodici nella terza. Risulla poi in quanto alia massa chc e continuamcntc fatta e crcsciuta, addensata nei vasi ccnliipcti, disfatta, attenuata e consunta nci vasi ccn- trifughi. Quale diversit;"i Ira qucstc conclusioni e la piii volgare doltrina fisiologica, ehe insegna I' albumina for- marsi negl' inteslini, i linfalici cangiarla in fibrina, le vene aggiungervi l' acqua, le artcrie la parte rossa e globulata; e ehe allribuisce alle artcrie la formazione, 1' aggrcgamento del sangue; alle venc l' opera di riccvcrne, ricondurne c dissiparne gli avanzi ! » I — GOI — Fiiiila qnosla IcKury, \l. R. Isliliilo si riduci' in aduuanza segreta per Irallare di allari in(t;riii. Si partecipa clie il inornbro onorario monsignor (]anova vcscovo di Miiido lia data la sua apj)i'ova/io- no al nuovo modo in coi fu conformalo il Prograra- wi\ pel prctiiio da esso proposlo : il Programma sara losto puhbiiralo. Alia l^omiuissione clella per allendere all' esaine od agli esperimctiti inlorno alle caldaie a vaporo re- sla anclic aflidalo T incarico di assistere agli esami chc per ordine dell I. R. Goveruo debbono stibire i gnidalori delle locomotive ed i condullori niacchi- nisli de' piroscafi. II nicmbro cflellivo abate Furlanello legge iin rapporlo inlorno ad alcuni oggelti di anticliila roma- ne riniessi dalfl. R. Governo, i qnali, con allri pa- recchi tratlenuti dall' I. R. Gabinettu mmiismalico di Corle in Vienna, luroncj disoltenali in Sossano, di- slrollo di Barbarano, provir)cia di Vicenza. L'Eccelso Governo con dispaccio 7 luglio aven- do cliieslo che ristitulo facesic tenia dc proprii stu- dii il progello di alcuni lavori intorno alio ionli nii- nerali di Roooaro, sono eletli a couiniissarii per lo f. -6 — G02 — sUkUo di questo argoincnlo i membii effellivi seg. Pa- sini, ing. JappclU c prof. Menegliini. Si la la noniliia di allrc ( oniuiissioni. ADIINVS/V l)KI. r.lORNO !) Af;OST(> 1 Sif!, II Segrelario legge I'atlo verbale cleiraduDaiiza 1 9 luglio, ch e approvato. Si aaQUDziano i seguenti doDi falti all' I. R. I- stituto. I. Dal membro cflTeltivo prof. Zantedeschi. Delta Teoria fisica delle macchine 7nagneto-elettriche ed elttlro-magnetiche, di pag. 12 in 4. (Estrat. dagli An- Mali delle Scienze del Regno Lorabardo-Veneto). Haccolta fisico-chittiica italiana, fascicolo 7, 1. Dal nieuibro efrellivo nob. G. Freschi. 7 nuvitrl 17 f 18 del suo Giornale intitohto : L'A- mico del Contadino. '^. Dal nieuibro eftetlivo prol. Gonti. ~ (504 — lim)ii Iralli dtiW ylrlicolo Fisici del ijrandc Dizin- vnr/'o di Grhler, Iradolli dal ])rof. ('. Coyifi. Padovii IcSifl, W p.ig. ifi in 8. 4. Dal socio corrispoodente prof. G. Tohlini di Verona. II vol XVII ilclle Mtviorlc deiryicradrwia di yi/u'l('ore,s extra ordinnircs, etc. di |)ng. 4. 'n 8. ( Estratlo clalla hihlioth. nniverselle de Geneve , Jnin 18-46 ). (). Dal nob. sig. Giorgio Foscolo prof. nelP I. R. Col- legio della Marina in Venezia. E/e7nenii di calcoln xnbliine. Venezia J 8 46, un vol. n 8. 7. Dal dolt. Antonio Triberli di Milaiio. Delia Hahbia idrofohica, iMilano 1846, di pag. 50 in 8. <>. Dal dolt. Jacopo Facen di Lamou presso Fellre. Gnida del mcerdole al I el to dell'infermo. Feltro 1845, .'i pag. 50 in 8. (Parle I). Delia febbre (/astrico'tifoidea, Proposizioni (lislr. dal Mcfnoriale dclla IMcdicina conlcmporanoa. Venezia 1845), ii pag. 50 in 8. <). l^al P. Giuseppe Dcfondi. — cm — Opinioni (I'I/j/jo/i/o Forfou/, del Marchesc Sclvalico, t del Co. Montalembert inlorno allc Arti Belle, csannnale dal P. Giitseppr Ihfendi. Venczia 1840, di pag. 80 in 8. lo. Dal sig. Niccolo Vecchielli di Cologua. II Jiaco da seta, Catif/ fre. Milano 1840, di pag. 190 in 8. I I . Dal sig. Giacomo Zanardi di Veiiezia. / 7i?iMeri 30 r 51 del Giornnle intilolato: L'A^lier^^ L'Accademia Oiimpica di Scienze, Let tere ed Arli di Yiccnza avendo ricevulo in dono dall'Islitulo la Meinoria premiala nel i8/|3, Sulla collii'ozione del cereali e yoraggi nelle Proi'incie fenete, manda in copia il rappoito clie una commissione di agronomi vicenlini feco inlorno alia detla Memoria, e special- inente alia parte che risguarda gli avvicendamenti a- grarii deiia Provincia di Vicenza. L'Accademia Rcale di Agricollura di Torino nianda il programnia di un premio offcrlo dal cav. Bo- nafoiis per la risoliizlonc del seguente (juesilo : ••/ Di- ^ mostrare con falli e ragionanienii 1 inllucnza die ri la collivazione dellc risaie puo avere sulla uniaua y salute j ovc veoga diniostrata la nocevole inllucnza •■> dollc risaie, suggerire le regole igieniche piu ciri- 5-> caci per couciliarc lulc coltivazione coUa salute del- — GOO — " le persone soggelle a siflalta influcn/.a •, in ogoi caso - chiaiirc, sc la soinina dci bencGzii prodotli tlalla " coltivazione delle lisaie superi la somma dei daimi "I chc possono derivare dalia stessa causa. »> 11 Segrelario generale dell'ollavo Congresso scien- lifico italiano da tenersi in Genova nel prossinio sel- tembre, con fo^lio in data 20 luglio, pailccipa le nuo- ve disposizioni date dalla Presidenza generale e dal Consiglio Municipale per la Riunione. II Segretario L. I'asini Icgge alcuni cenni necrolo- giciinlorno al uiembro eflettivoab. Zaniboui die Tlsti- tulo ebbe il dolore di perdere il 2,5 luglio p. p. II prof. Zamboni nacque di onesfa famiglia in Verona il i giugno 1776. Appena conipititi gli stu- di e fatto sacerdote, fu elelto a professore di filosoGa nel Liceo comunale di S, Sebastiano, e cinque anni dopo a professore di fisica nel nuovo Liceo fondalo dal Governo in S, Anastasia. A quesle incumbenze egli altese per tulta la vita, e ne'47 anni che duro il sue insegnamento diede prove continue e solenni dei suo zelo per 1' avanzamento della scienza e per la buona istruzione della giovenlii, la quale traeva dalle sue lezioui grande profilto, e ricanibiava le amorevoli cure del professore con sentinienli di singolare rispel- lo e con lunghe e durevoli affeziorii. E questo allac- — 607 - camenlu e venerazione de' discepoli souo irifallibilu indiziodelle eccellenti qiialila di rnenle e di cuore del inaeslro. Pochi anni prima die il Zamboni cominciasse ad insegoare la fisica, il Volla avea falto ineravigliaie I'Europa col sue grande Irovato della pila, ed alio stu- dio di questo singolare istrumenlo erano principal- niente ri volte le menii de'fisici. II novello professore predilesse anch'egli questo bcl ramo della scienza, e si diede con tulto I'ardoreallo studio della eleltricita in geuerale, e della teoria della pila in parlicolare, a sciogliere cioe I importante queslionc, se per lo svi- luppo della eleltricita nella pila basti il semplice con- talto de'metalli ne'suoi elemenli, o sia seuipre neces- saria una chimica azione. Alle minute ediligenti ricerche dello Zamboni sul- largoniento si deve I'invenzione da lui falta nel 1812 della pila a i-ecco^-ingegnosissimo apparato, col quale si oltiene, a dir vero, una languidissima correnle di eleltricita, ma cosi equabile, e in apparenza cosi indi- pendenle da chimiche azioni, da duiare senza sen- sibilc decrescimenlo per moiti e molli anni. La pila a jccco del prof. Zamboni fu una dellepiuragguardevoli ed istrutlive variazioni del grande istrumenlo imaginalo dal Volta, divenne argomento di studio per tutli i fi- sici, e lece ben tosto salire in alto grado il nonie del- 1 invcntore. — COS — Per meglio npprolonilarsi iiclla scion/a lavurila il prof. Zamboni intraprcso poco dopo alciini viaggi nol- le priiicipali ciUii d^ Italia c di Eiiro|)a, ed ebbc dap- peiluUo onorevoli accoglienzc. Come il Volla vcnii anni prima avca preseiilato alT Isliluto di Fraiicia la sua pila, il Zamboni foce vodore a (piegli Accademici i siioi apparali, c conobbe davviciQO e pole iegarsi in amiclievolo vincoiu con Ampere, Kumboldt, Fresnel, Arago od altri illustri. Tomato ill palria continiio piu alacrcmentee con niaggiore variela i suoi sludii, Nel i83o applico la sua pila al movimenlo dell'orologio : e poco ap[)resso, col- Tuso delle calamile fisse e degli anelli aioUiplicalori, diede al Galvanomelro una squisita seusibilita. Molli soiio i suoi scrilli dali alle stampe, e coni- presi per la maggior parte nclle 3Iemonc della Societd Italiana di Modena, nogli yinnall dellc Scienze del Regno Lomhardo-VenelOy nelle Memorie delfl. li. Isliluto o in allre llaccoltc periodiclie. Di cpiesli ri- corderenio solo i priucipali : U Elettromolorc pcrpetuo^ in due partly Verona 1 820- 1 822 J la prima delle quali e un trallalo elemeu- tare di eleltricita, la seconda una minula descrizione del luodo di coslruire e di usare la sua pila elellrica a secco. Quesla seconda parte fu ampliata e rislampata nel i8/|3. Invenzionc di un orohgio clcf/rico, i83 t. — GOO — Dell apparccchio idrostatico pin sempUce ed uni- versale, 1823. Sopra iin micrometro magneto-clettrico, i832. Descrizione di an nuovo p;ahanornrtro^ i833. Nuova maniera di sperimeiUi sullci misiwa del- la forza centrijiiga, 1 84 i . Sulla elcttricila statica, 1842. Sulla teoria delTelellroforo, 1 8 !\ [\ . Parecchic 3Ieniorie sulla teoria elettro-chimica della pila voUiana. In queste memorie, ed in aUre plu recenlcmente lelteairisliluto, il prof.Zambonl conaltri poclii fisicijlVa i (juali va ricoidato con lode spccialc il Cav. Marianiiii, parlcggia per le dollrine dell inimorlale invcniore della pila, e reca in favore delle stesse alcuoi ingegnosi spe- riinenti. E benclie talvolla abbia avuto a comballere poco niili avversarii, non si diparli mai nelle sue po- leniiche da cpiclla iiiodorazione e da rpiclla dignita, cbe sole conveugono alia scienza, e furono la norma costaulc dellc sue azioni e de'suoi sludii. Ebbe dai Principi non ccrcale onoiificenzc ; fii ascrillo alia Socicla Ilaliaiia delle Scienze di Modetia, all'Accademia di Agricollura di Verona, e ad altri Corpi Scientifici. Fino dalla fondazione deH'Islifiito fu pre- scello da S. M. I. R. a fame parle come Membro ofleltivo pensionato. Per lulla la sua lunga cd operosa \ila lu \ero modello di tulle Ic virlucivili e religiose. ^- 77 - fflO — II ineinbro cUcUivo prof. Zanlcdcsclii ioggo imo sciitio inlilulalo: Dei fenomeni elettrici delUi niac- china di .Jr/nslrong e delle cause assegnale dai fisici. Memoria prima. — (iia fino tlal febbraio x8/|f) ogli avea coiiiunicato all Isliliilo alcuni suoi esperiinenli Tnlli colla marchina di Armstrong provvedula pel Ga- bincUo tecnologico, e si era proposto di contiuuarli. E rio fecc nel inese di giugiio do! iS/if) e del corrcnte anno i8/|("). ^ olle sludiaro i feiionieni soUo i vari rap- porli clio gli seiiibrarono piu interessanli per la scieu- za, e laddove le opinioni de' fisici sono divergenti, sln- diare la naltiro con insislenza, variando c niodificau- do in pill guise le circostanze clie accompagnano lo sviluppo della eletlricila. Nella prima parte della Me- moria sono minulamenle esposti i vari fenomeni elet- Irici oflerli ai fisici dalla macchina di Armstrong, i niiovi sperimenii falli dairaulore, le modificazioni in- IrodoUe in alcune parli della macchina, o nelle so- stanze a Iravcrso le quali si ha obbligalo a passare il gello di vapore, e tulto quanlo si rii'erisce alio statu dell alinosfcra cd alle altre circostanze esteriori. Sono indicati particolarmente gli sperimenii falli in oppo- sizione od a scliiarimento di alcune opinioni, o propo- sizioni avanzale da altri fisici, e particolarmente dal- r invenlore slesso della macchina il signer Armstrong c dal Faraday die vi fecc sopra speciali indagini, II prof. Zantedeschi non si occupa degli altri fenomeni _ r.fi — fisici, come gli elellro-iiiagiicliti, e ilci louuniciii lisio- logici c chimici, e ricorda solo di avere ollenulo le deviazioDi oesterdiane, la raagnelizzazione degli aghi, il sanore, 1' odore, il bagliore, lo conlrazioni, la scos- sa e Ic chiuiiche dccoiiiposizioni dei roipi, in (juoila guisa racdeslma die fiirono oltenute da aitri fisici, o senza che gli sia occorso di notare alcana nuova par- ticolarila. Nella seconda parte della sua Meinoria Irat- ta delle cause assegnate dai fisici alio sviluppo dclla eleltricila nel vapore, e si ferrna principalmente sulle doltrine professate iu proposito dai signori Armstrong, Faraday e Peltier, discutendonc i varii punti, e iudu- gando se possano queste dottrine corrispondere e ser- vir bene alia spiegazione dei falti rilerili nella prima parte. Entra anclie ad esaminare I'analogia die passa tra i fenomeni eletlrici della maccliina di Armstrong, e qiielli ofTerti dalle emanazionl de' vulcani, de lago- ni e delle allre naturali sorgenli di vapori e di gas alia superCcie terreslre. Da tulto cio il prof. Zantedeschi ha tratlo le seguenli conclusion!: I. Che la macchina di Armstrong, anche senza il getlo vaporoso, e in udo stato eletlrico, che va cre- scendo colla tensione del vapore e colla vivacila della comb u si ion e. •2. Che questo slalo elellrico e della slessa specie di quello che si manifesta col gello vaporoso acqueo , — Ol'i - 3. Ma la lensioiic a ^a[)orc Irallenulo 6 iiicuiii- {larabilincnte ininore tli quella cho si ha col gello, da lion polcrsi (leleriniiiare die in iino slalo il piu per- lello tl isolaincnlo a basse pressioni. /|. Clie nei liiuili di cinque almosfere crcsccnli 1 ainnenlo di lensione iion canibio niai la specie di clellricita. 5. Che il vapore del getlo non e mai ncuiro, ne lullo posilivo, ne lullo nogalivoj 6. Ma io parte posilivo e in parte negalivo, con una zona neuJra che separa le due opposte eleltricila. 7. Che la parte positiva si estende ordinaria- niente di piu della uegativa. 8. Che la zona neulra e in una oscillazione c movimento continue. (). Che la eleltricifa dalla parte del getto attigua alia caldaia e sempre della medesinia specie di quella della stessa caldaia, e che 1' eleltricila dalla parte del gcllo al di la della zona neulra e sempre opposta a quella della caldaia. 10. Che d' iolorno alia caldaia ed al gello vi e una atmoslera di carica mollo eslcsa, della stessa specie di elettricila della caldaia e delle parli altigue del getto. I I. Che in un'aria baslantenientc asciutia la pri- ma alinosfera e susseguila da una zona neulra, alia quale vien dielro allra aluioslera elellrica di nome conlraiio alia prima. - nio - T 2. (Mio r iiisienio dcf^li csposli fenomcni mm puo spicgarsi con veruua delle tcorie generalincnte proposle (lai fisici. 1 ','». Clie bisogna neccssariainenlo ricoirere a nn miOYO priiici[)io, inlorno al qtuile si aggrwppino lullc le circoslanze di temperaluia, di tensione, di chiinica azione, di atlrilo, di separazione, di cspansione e di condcnsamcnlo chc vcggiamo concorrere ncllo svilup- po clcUrico. I 4. Clic Ic due elelliicila della macchina di Armstrong non possono essere che effetli di azioni e reazioni di moviiuenti niolecolari. i5. Clio in quesli niovinicnli niolecolari v in- terviene 1' esercizio della forza espansiva della mate- ria, come ha anche riconosciuto lo stesso Faraday. I 6. E finalmente che T atmosfera, nell ipotesi che la terra possa riguardarsi come un'imraensa mac- china di Armstrong, dee presenlare le due opposte elettricita contrassegnate da una zona neutra. II socio corrispondente dott. Valentino Pasini legge poscia la seguenle memoria, ch' e il compi- niento del suo lavoro snlla teoria della rendita della terra. — GU ~ Appllcazloni drlla Teoria drila rcndila della tnni aUr slime c adeqnazioni ccihsuarif, Dol doll. V. Pasini. § 1.1 principii astralti della scicnza a 5. Due pacsi che si trovarono piu I'orniti di buon sen- — G16 — so pralico c incno lurl);ili o mossi il;i iiUorcssi anoinali ^'li avemmo neiralta Italia, Da tin lato la llopiibblica di ^ollO- zia, Jail" altro il Diicalo cli Milano. Quanto non sart^bbc intcressantc la storia dclle idee lot^islalive, Uilte propric di (picsli paesi, chc sviliipparonsi a victMida ncir uno e ncU'allro, ora siil principio rcgolalorc (lella proprictii e dell' uso dclle acque, ora sull' acqucdoUo coaHivo, ora siillc socicta intcrcssatc nelle opcre d' irriga- zionc, di difesa, di scolo, ora sidia piil)l)licita delle ipole- clic, ora siilla incapacila delle maul iiiorle, ora sull' ammi- nislrazionc conuinale, ora sulla fonna/.ioiic del catasto! Kvidonle infltisso cscrcilo sul divcrso andainento e progresso di questc islituzioni la diversitii dclle fasi a cui i due govern! soggiacinicro. Lo sviluppo dcllc sopra nolale istituzioiii, piu vivo e piu conlinuato dappriina nclla Vcneta Rcpubhiica, di poi venne a mcno nel passato secolo. Per lo conlrario nclla Lombardia tale sviluppo si addormcnlo du- rante il giogo spagniiolo. Cessata cpicsta dominazione, si svcglio e risurse con raddoppialo vigore. § 4. Qucsta did'crcnza spccialmenlc si dimostra riguar- do alle opcrazioni del catasto. Tutti gli sforzi fatli ncl Vcneto per abolire le csenzio- ni di alcuni fondi, per toglicrc le niutazioni dipendenti dal- le pcrsone posscJitrici e fissare il censo al tcrritorio in cui si Irovavano i beni, per islituire su questo ccnso un disc- gno, per dcdurre Ic stinic da dali gcncrali costanti. tutti (jucsti sforzi si ripetevano in Lombardia. E il Milanese faccva in qucsti argonienti nn passo piu innanzi del Vcneto. Sulle esenzioni il presiJentc i>eri tcn- tava I' abolizione assolula ; sul Irapassi delle propricta il censo milancse alia proibizionc di trasmellere i beni da cor- po d' cslinio a coipo d' cslinio aggiungeva la imporlantissi- — 017 — ma fonnazione di un corpo d' cstimo unico c locale; sulla forinazione dci discgni it censo inilancsc alia rappiesenta- zionc dcllc conlrade coinponciili cadauna villa sosliluiva la forinazione dclle nia[ipc; sulle slime il censo niilancse sur- rogava ai dati sonnninistrati dalle affittanzc e dalle conlrat- tazioni qiiclli pii'i ragioiievoli del prodoUo. E COS! fjuei progrcssi chc la RcpoMjIica ^ cneta avcva apparccchialo c non potevada sc nicdesima rcalizzarc, pcr- che omai falta debolc, (juei progrcssi venivano cITeltuati dalla Lonihardia colla niiova cncrgia del nuovo governo. 5 5. Ma anclie quest! [irogrcssi dovuti al solo Inion sen- se pralico tcntennavano con csso. c si vcrillcavano solo a guisa di lentativi e con eflclti scmprc liniitati e parziali. Da principio nel censo niilanese si credctte di poter co- struire le mappc a grandi perimetri perche il buon senso pratico non avea chiaramente veduto se non uno dei fini di qiiestc niappe, cioe 1' assicurarsi die tutto il territorio si trovi ccnsito. Piu tardi, a operazione inoltrata, si conobbc che Ic raappe dovevano spczzarsi in tanle frazioni (jnantc erano Ic qualit;\ c colture dei terreni in esse comprcsi, e allora si adotlo il partito di suddividerle in altrcltanti pc- rimclri subordinati, vero preludio del sistema parceltarc. Allorcli6 soUo Timperatore Carlo VI si coniinciarono Ic slime, non si pcnso se non albi li(|nidazione della qiian- lili dei prodotli, dei loro prezzi, delle spese da esserne de- tralle, e si crcdelte di poter operare fondo per fondo sle- gatamcnte. Piu tardi, a operazione avanzata, si comprese che tali slirac mancavano di un qualsiasi dalo coniparativo, c allora si trovo neccssario di ricominciarc. Si Iravide anche la necessila di classificare i icrreni; operazione senza la quale nessuna adequazione e possi- bilc. i\Ia non s'inlese mai la vera ragione di (juesta classi- — 018 - llcazionp, c fino a Mengotti si scrissc scmprc c si scrive tut- tora die I' nnica ragionc dclla classificazione sta nel prcvc- iiirc gli arliitrii dci peril). Da principio si credcllo ili Jovcr csimerc dal censo Ic cose abitalc dai loro padroni. Solo piu tardi si riconobbe eh' ora ipicsto nn errore clcmentarc. I\i;xiiardo ai prczzi si crcdeltc csaurita ogni prcvidcn- za (piniiilo si Cosscro slanziati due o Ire gradi di prczzo per cadauno doi principal! prodotti. Giamniai si pcnso ncppurc in (picsto ai piincipii scicnlifici. § C). E iei tenlativi eni|)irici dci due censimcnli vcneto c lunibardo, e nella poca influenza csercitala dal censo loui- bardo pur la dove cgli avea indovinate le niassiine piu con- I'ormi ai principii scienlifici, e duncpie facile riconosccre che in questo argonienlo la scienza non ha ancora adem- piuto I'ufllzio suo, e cli'cssa ha ancora da pcrcorrere <|ucl duplice stadio del (juale abbiamo fin da principio parlato. E per verita riguardo allc stimc e adequazioni censua- rie la scienza c tuttavia ben Jonlana dall'avcr deltato con unalisi diniostrativa i principii che debbono regohirle. Ncgli Economisli italiani, ollrc a pochi frammcnti di Vcrri e Palinieri, non abbiamo in questo argomcnto se non la relazionc del prcsidente ^eri e tjuella del Carli, Puna c I'altra sul censimento del Ducato di Milano, c il rapporlo dell'illustre Mcngotti chc versa sul censimento delle pro- vincie nostre. Le quali opere sono di necessila quasi esclu- sivamenlc pratichc c positive. (1) Escriit. deirAcc. Agr. di Pcsari>, anno IX, scm. I. — (i'JO — Adamo Smith dctto siilla iinposta in i^cncr.ilc (luatlro canoni, ilci (ni.ili non dicdc, perclio forsc non trovo ncccs- saiio daria, la iliinoslra/.ionc. Egli si liinito ad inscgnarc chc la iinposta dcv'esscre eguale ossia proporzionata alio forzc di cadaun contrihuoiUe cd al bene ch'cgli rilrac dal civile consorzioi die dcv'esscre ccrta c non abbandonata all'ar- bitrio degli ainininistralori pubblici; che dcv'esscre doman- data noi tempi ()iii comodi pel pagaincnto; chc dcv'esscre aocompagnata tlal minimo dispendio di pcrcczione c dalla minima pcrdita di tempo tra la csazionc dal contribucntc e il vorsamcnto nel Icsoro pubblico. Mn, (piando Adamo Smith disccndca parlare dclla im- posla sulla terra, egli trova chc la imposta misurata sopra un censimcnto compilato da (pialchc tempo, pccca contro la prima di quesle rcgolc, e Irova che il miglior sistema c quello che si appoggia alle afllttanze ed alio contrattazioni, e ncll'anno 177fi egli fa il piu grande elogio al sistema vcneto c lo proferisce al sistema delle stimc gij^ prima d'al- lora adottato in Prussia, in Bocmia, in Islcsia, in Sardegna, c, pill chc altrovc e mcglio che altrove, in Milano. Laonde sarebbe v;ino cercare in Adamo Smith I'ap- plicazionc dei principii scientifici alia migliore formazione del catasto. Giambattista Say si palesa anche in qiiesto argomento il soguace dell'cconomista inglese. Fa meraviglia il vedere con (piali parole egli accenni ai catasti ncll' ultima sua opera, cioe nel corso completo di l-lconomia pratica. Smith avea dctto sempliccmenle chc un'imi)osta ri- partita sopra un ccnso invariabilc dcvc, bcnchc cqua nclla prima istitiizione del delto ccnso, nccessariamente divenirc col tempo inegnale in consegucnza doi divcrsi gradi di nii- - (i2\ — glionmeiilo n di nogli-^onza nella coltiira delle (lilTeronli parli del territorio. E Say fecc di (luesto concetlo dcllo Smith la piu dcsolanle parafrasi (1). La imposla piu j,'cneralincntc usata, cf^li dice, e (piella fondiai'ia. Ala la sua riparlizione 6 difTicilc cd ineguale, non potcndo csser falla in rap;ioii dclla diincnsione ne di altre sensihili (jiialita, ma dovondolo csserc in ragionc del valore, die e una tpialita morale, luj^giliva, variahile. Si crcdclte, cgli aggiungc, di potcr vinccrc (picsta difficolta con un qua- dro comparalivo di tulte le propriela c dei loro valori. Ma la grandcz/.a e il valore di ciascuna propricti e perpctiia- nicntc variahile, (* cio, che sarehhe vero in un'epoca, ccsse- rchhe d' csser vero alcuni anni piu tardi. D'altra parte il valore dei heni nd sito in cui essi Irovansi, e diverso dal valore ch'essi hauno nel silo ove si ripartiscc la imposla. Si puo dire aUr(?tlanto del rapporlo tra il valore venale e il valor localivo della propriela tassata. . . La monela che ser- ve alle valulazioni varia pur essa. TuUo sommato, conchiu- (le Say, 6 certo che i calasli sono operazioni dispendiosc, e non e egualmentc certo ch'essi sieno praticamcntc utili. David Kicardo il (pialo lauto scrissc sulla tcoria della rendita della terra, e la piu riputata sua opera inliloloPrm- c/'/j/i drir cconof/iiit pnlitica c dclT i/iiposta, parcva che do- vesse comprendere il nesso fra (juella teoria e la leoria dcir imposla territoriale. Ma anche liicardo, dopo aver richiamalo le tpiatlro massime Smithianc, d'allro non si occupa fiiorche di csa- minarc su (piali persone ricada la imposla fondiaria c quel- la sui prodolti agricoli, se cioe suiralTitluale o sul proprie- lario, sc sul proprietario o sul consumalorc. (I) ('.ours foni|>lct dV-roii. polit. prat. HuiliLMnc-panie, cliapitrc V. — 022 — § 8. lo slimcrci qnimli die lascionza ilovcssc piu da vi- cino ri\olgcrc la sua iitlenzionc a (|ucsto argomcnto, c pio- vare rapplicazionc ilc'suoi principii allc rci^olc |)er larc lo stimc c a(lc(iiia/Joni ccnsuario. Con qucslo ponsicro, allorclic iicll' anno i^ii io osposi alcunc considcrazioni siilla teoria dclla rcndila della terra, proniettcva in pari tempo clic di (iiielle considcra- zioni avrei fallo in seguilo qiialche applieaziono alio slime dei fondi in gcncrale, alio stime ccnsiiaric in parlicolarc, alle leggi annonaric. Con (jueslo pcnsicro io prcscntai ncU'anno dccorso alcune applicazioni di cpiclla teoria alia slima dci fomli in gcncralc. E con (picsto pcnsicro mcdcsimo io vcngo ora ad ag- giungcrc allre applicazioni di cpiella slcssa teoria alle stimc e adeqnazioni ccnsuaric. Sembranii infatli che a nessuno di qiiesli imporlanli argomcnti la teoria per avventura astrallissima ilolla ren- dila sia stala applicata, c sembrami clio solo colla scorta di (|iiella teoria gli acccnnati argomcnti possano riccvcrc nn direlto c compiulo sviluppo. Per ordinare a trattazione scientifica qucslo imporlan- tc argomento c d'uopo dividcrlo in tre parti distinle. Nella prima si deve versarc stillo scopo del ccnsimen- to, suUc sue condizioni, se possa csserc un segno di sem- plice proporzionc, sc dcbba stringersi alia sola inlrinseca altitudine dci tcrreni o estcndersi alle piante, alle fabbrichc ruralij e a quant' altro I'uomo aggiunge stabilmcntc al ter- renoj se debha prendcrc in considerazionc la suscettibilita a miglioramcnli ulleriori o a nuove collure. Nella scconda si dcvc trattare dci parcggiamento tra i divcrsi fondi comprcsi in un mcdcsimo censimento, c qui — 025 — sonovi iillicttantc suballernc ricerclie: sc il critcrio fonda- mcnlalc di questo parcf^giamenlo dcMia ccrcarsi ncllc de- nunzie, ncl coiitralll, o ncllc stime direlte ; so la stinia dcbba proccdcre per fondi individui o per classi; qiiali siano i prodotti die dcvono rilevarsi; come si dcl)l)ano calcolarc Ic spese di prodir/.ione; sc i [)re7.zi dci prodotti deltbano osserc dclerminali prima, sc dehbano cssere genc- ralmente slabiliti con alcuni liniiti, se debbaiio esser fissali direltamcnto per tutli i prodotti; se c quali delrazioni debbano farsi per infortnnii ; sc c qiiali dcduzioni o se- parazioni debbano farsi pei dirilli reali die aggravano il fondo 0 i suoi friilli perpetunmcntc ; sc c (piali csenzioni si debbano accordarc; per (pianto tempo iin ccnsimento possa durarc oppoiluno al suo scopo ; se allc alterazioni a cui va soggctlo un ccnsimento si dimostrino come nn va- lido rimcdio Ic contrattazioni. Nella terza parte si devc Iratlarc del pareggiamento tra i fondi chc speltano a due censimenti diversi di cpoca. Qui e mcsticri indagare partitaniente : 1." Quale influenza cscrcitino su questa adcquazione i capital! aggiunti ncl frattcmpo ai fondi del primo ccnsimen- to in lavori di torreno, in piantagioni, in opcre di difesa, di socio, d'irrigazione. in fabbriche rurali, c quale i nuitamcn- tl ncl generc di coltura. 2.*^ Quale influen/a cscrcitino su (juesla adcquazione le progressive cd csscnziali oscillazioni nci salarii, c in genc- ralc ncllc spcsc di produzione. 3." Quale influenza cscrcitino su (jucsta adeipiazionc le mutazioni sui prczzi tanto considcrali assolutamcntc per cadaun generc, quanto considcrali ncl rapporto dei diversi generi tra loro. Falte Ic quail indagini si potra di Icggicri esaniinarc — G24 — so i nictodi fin (nii prnposli per o|icr.ire iin;i simile a(loi|iia- zione sieno attendibili, e si potra racilinenle iliscutcro so per avviMitiira non sia dimostrata iinpossihilo a priori I'a- ilo(|ua/.ionc ili due ccnsiiiienti non coiitempor.iiu'i. In tntle qiiesle malai^evoli invcsli'^azioni la vera guida saranno senipre (juci principii scicntilici siilla tcoria dclla rcndita dclla terra, i ipiali, bcnclie a piima veduta scmbri- no inacchiali di sovcrchia astraltezza, pure nella prescnte materia riccvono una I'cconda applica/ione. ^ 0. Sccondo la scicnza io chiamerci iniposlc dirette qtielle che coljiiscono inimediatamcntc una data rendita e ne prelevano un quoto; c chiamerei indirette quelle che, invece di percuolcre direttamentc la rcndita e di commisu- rarsi alia rcndita, aggravano I'oggctto che forsc col!a ren- dita e forsc col capitalc si acquista, e sono commisuralc sul- I'oggctto mcdcsimo. E inutile ora indagare come le imposle indirette dch- bano venir organizzalc per guisa da farle cader semprc sulla rcndita, e da dovere o almcno potcr serbarc con cssa equabile proporzione. Concenlrandosl invece alle impostc dirette, esse in tcsi astratta possono percuotcre ogni specie di rendila. A'ella mia prima mcmoria ho avvcrtito: Che la rendita delta terra corrisponde alia dilFerenza, sia nella (piantita del prodotto, sia nclle spese di trasporto fra i diversi terrcni, il prodotto complessivo dci (juali sia lulto ricercatoj E che cssa siclTcttua in modo analogo a (piello con cui - G25 — veugono general! alincno in parte i profitli del ca()itali e i salarii dellc faliclic. Ora incoinincicro Jail' osservnre cho la imposta fon- diaria di sua natura deve caderc sii (|uella parte del [irodot- lo die corrispoode alia rciidita; e clie la imposta sui ca()i- tali e sui salarii alTulto uaturalmcnte deve caderc su (|uella parte del profitli c salarii clic si cfTellua in modo analogo alia rendita. Ma la imposta deve cadere su (juesta rendita e su (jue- Sta parte dei profitli e dei salarii analoga alia rendita, in quella proporzione cnrrelativa clie renda egualmente ag- gravati i contribuenti c prevcnga gli arbilrii, eti in quella 9/iisura ussoluta che lasci incolumc la produzione e renda facile la esazione. Per poter oltenere questa misura e(piesta proporzione e adunquc mestieri conoscere I' imporlo positivo e conipa- ralivo delle rendite e di quella parte dei profitli e salarii che si forma in modo analogo alle rendite. Tralasciamo ora d'investigare come si possa conoscere questo imporlo positivo e cotnparalivo dei profitli e dei sa- larii. Tralasciamo d' indagare (piali allii principii suggeri- scano di ferinare entro limili assai rislrelti la im|)osta sui salarii, altrimcnii delta personale ; per cpiali altri princi[)ii generalmenle p.irlamlo si limili la imposta al cosi delto niercimonio, ossia ai profitli conimerciali, ed anche per ipie- sli in termini assai ristrelli, e come solamcnlc di rado e ne- gli estrcmi bisogni si dia luano alia cosi delta income tax, cioe all' imposta sui profilti del capilali in geneiale, per ne- cessila attivala dal minislero inglese negli ultimi anni. Tra- lasciamo tuttocici, e solTermiamoci fra le imposte dirctte alia sola fondiaria. E rispetlo a ijucsta noliamo, che non basta conoscere la ''• 7'.) ~ G2G — proporzione siissistenlo tra i divcrsi Tindi, ina clic {". mostic- ri (li rilovare in via posiliva la rcndita di tulti. Infalti lo scopo dcllo stalo non c solaiucnlc di rcndc- rc cgiiali i conlrihnenli e di rendore scevra da arbilrii la iniposizioue ; m.i inoltrc di mantencre la iinposla cnlrocon- fini clie lascino iliesa la [)rodii/Jone tutura c die rciuiano facile la osazione. Una conoscenza nieranienle coniparativa haslcrebbe forse ai prinii due fini, ina non polrcbbe per fernio baslaro ai due ultiini. II censiniento aduntpie dev'esserc una tale descrizione e valutazione di luUi i beni stabiii, da cui sia falla co- noscerc lanlo in via assoluta la rcndita di cadaun fondo, quanto, e come conscguenza, in via coinparaliva la rcndita di tutti i fundi. Errarono adunnuc gli economisli che senza una piu csalla analisi dei quattro dislinti ufllzii del censiiviento, sen- za una pill inoforula invcsligazionc delia divcrsa indole e nalura di questi ufllzii dislinti, senza avvertirc che la impo- sta dev'cssere una [iarte della rendila, c tal parte della rcn- dita che Uisci incolumc la produzione e agevoli la csazione, c, solo mirando alia ripartizione cqua tra contribuenti e alia prevenzione degli arbilrii, si feccro a dire che il censo c un segnu. I due soli econoniisti che toccarono tale qucstione sono Carli e Mcugolti, e tulti due caddero neU'errore ac- cennato. § \0. Ma questa rcndita, la quale dev'esserc rilevata in via comparativa c posiliva insicme, come si calcola ? La sli- ma dcv' essa liniitarsi alia sola rcndita che fosse propria dell' intiina e originaria atlitudinc del suolo ? 0 non devc jiiuttosto considerarsi che cpianto fu aggiunto slabilmentc al suolo in lavori, in pianlagioni, in difeso, in opcre irriga- — r,L>7 — toric oc, cio forma anclie lisju-Ho alia rcinlit i im liillo in- separaliilo col siiolo incdcsimoV Sono coiUraililitoiie Ic risoluzioiii clio dicdcro a talc qiiestione gli economisli, gli uoinini pralici, i Govcrni, c qiiesle conlratMiioiic risoluzioni dcrivarono sciiiprc da dati siranieri alia teoria dclla rendila. I Fisiocrali iu Francia, Fabroiii in Italia paitondo dal principio chc ogni iililit;\ viciic dalla terra, sosteniiero die la stima ccnsuaiia dcbl>a liniitaisi alia inliina feraclta del terrene. Ncri, Carii, RIcngotti, Gioia in Italia, Say c Tracy in Francia adoltarono il principio di conlcmplare nella sli- nia censuaria anclic Ic accessioni procurate od occasionatc dall' indnstria deiruomo. II ccnso inil.ineso pnhhIic.Uo nel 1700 si trovo in con- Iraddizionc col censo pontificio ordinato ncl 1777. Mengolti fu qucgli die diede la piu cvidcnte confuta- zionc al sistcma del Fisiocrali, del Fabroni, del censo pon- tificio. Ma gli argomenti cli' egli adduce sono tutti nella difTi- colta di rilovare (picsta intinia feracitd, c di separarla da quegli increnicnli chc I'induslria dell' uoiuo pot>; procac- ciare o prodnrrc. JNoi pero abbianio \eduto nella precedcntc Memoria che anchc nclle stime dei fondi in gcnerale devesi conipren- derc (jiianto in linca di capitale e di fatiche trovasi gii'i uni- to stabilmcnle al tcrrcno. Ed era tocca di svilupparc (jucslo argonicnlo. § 1 I. Allor(pian lo il ca[)italc non ancora si Irova fissato al terreno, c ccrto da una [)artc cli'esso non si dcterniina a fissarvisi se non coll' espeltaliva di poter prelevare dal pro- dollo cio die corrisponda al profitlo ordinario del capitale inedcsinio ; cd c cerlo dalTaltra che il capitale non vicnc ri- — 628 — clii.iin.ito al Icrrcno sc n(»n coircspettativ.i di otloncrc (l;ill;i sijji ;i[)|)licii/.i()no ;il (cirono niedcsimo im proilollo miiggio- re (li (jtiollo die oltcrrchbcsi applicandolo a un terrcno diverso. Ma (]iiando il cajiitalc si Irova ormai fissalo al terrcno c ne e Inseparahilc, alldra divcnta inseparabile anche la rcndita del terrcno dal profitlo del capitaic. Avvcnnta questa applicazionc, sc pure il complcsso del prodotto fosse inferiore alia soiniiia dclla rcndita proccdcn- tc del fondo, c dell' ordinario profitto del capitaic aggiun- tovi, sarebbc impossibilc riprislinarii distintanienle. Fin qui sianio d'accordo col Mengolti. Ma giova andare piii innanzi, c aggiiingcre due osser- va7.ioni. La prima 6 chc, data T applicazionc stabile al terrcno degrincrcmenti industriali, essi opcrano nei riguarJi della rcndita cosi come opcrercbbcro sc dcrivati fossero dalla spontanea natura. Qiiella chc produce la rcndita non c la terra colic al- litudini primitive, bcnsi la terra nel siio stato altnalc; egli e da qnesto slafo cbe ne risulta quella graduale dillerenza tra Ic spese c il prodotto che costitiiiscc la rcndita stessa. Che tale stato sia puramentc naturale o insicme artiflcialc c distinzione priva di applicazionc, come sarebbc privo di applicazionc il distingucrc sc c (lual parte della rcndita proccdentc dallo stato attuale corrisponda al profitto dei capitali impicgati stabilmcnte ncl suolo. La scconda osscrvazione c chc, data I'applicazione sta- bile al terrcno degli incremcnii industriali, cssi anche nei riguardi della propriety e delle impostc equivalgono ad una originaria c naturale atlitudinc del terrcno. L' indole fatta pcrmanentc di (jucsti capitali pernicltc di colpired'im- — G29 — posla i loro profitli lanlo (juanto la rcndila ticl terrcno a a cul cssi cupituli aderiscono. E, cio posto, c afTaHo convc- nicnlc die si riguarJi come un solo oggetto ccnslbile il ter- rcno coi capital! fissi clai ipiali ^ dctcrminata la rcndita attiialc. Anclic sc la naturalc fcracilA si polesse distintamentc rilevare, anclic se si polesse (piesta sccvcrarc mcntalnienlc da (pianlo la indiistria vi aggiiinse, queslo rilievo, talc se- parazionc sarcbbcro inutili per I'cvidcntc motivo chc la rendita non dipcnde da (picUa fcracitA isolatamente prcsa, nia da (piclla feraciti\ congiunta con quanto la industria rese fisso al suolo. Ed cgli e sii (jucsla piu vera rcndila, che precede dallo slato altuale, o mcgllo dalla naturalc c induslriale capacila del suolo, die in se assorbe cd a se assimila il profitlo dei capitali slabilmentc applicali al suolo medesimo; cgli 6 sii questa |)iu vera rcndita, che Timposla devc ricaderc, perchc su questa rendita si verifica appunto la utilita sociale del conlribuente, e su questa rcndila la imposta puo liuscire proporzionala, ccrla, agevolc ad csigersi, innocua alia pro- duzionc. § 12. Solamcnte devesi fare una osservazione, quanto alle fabbrichc rurali. II scnso pralico avverli i compilatori dei catasti che non potevano tcncr conto dcllc fabbrichc rurali, cosi come dcllc piantagioni, delle spese destinate alia irrigazione, ec. La ragione di questa dilTerenza sla in cio, chc le fab- briche rurali non lianno colla rcndila di un delerminato fondo quel nccessario strclto leganie che hanno le altrc ac- ccssioni. Una fabbrica ruralc puo lanlo scrvirc al fondo chc Ic e poslo a tramontana, come al fondo che Ic e poslo a mcz7,odi. Un' assoUita compcnctrazionc delta fabbrica ruralc — C30 — col fondo ill (jualc prcscntcmenlc cssjj serve, e diinquc pri- va «li I'omlanuMUo. Intr;ncilcmlo (jucsla cssen/ial tlinoronAa, gli scn'Uoii ed i Ciovoriii ad un tempo crcdoUero di poler detcrminare chc Ic fabbrichc inscrvienti all' agricoltura pa- ghino in ragionc doll'area occupata, considcrandola della niiglior qiialita del pacse. II censimcnlo lombardo si altcnne a cpicslo parlito, c Mcngotli propose di allcncrvisi anchc pel censimcnlo nostro. Ma la scienza deve insegnarc che una fabbrica rurale colla sua alliludinc a servire i campi circonvicini puo rap- prcscntarc una rendila superiorc a (juclla del lerreno nii- gliore. E la scienza dcvc aggiungere cbe sc questa rendila non puo stimarsi insicmc conquclla doi fondi, appunto per- che non esistc tra la fabbrica rurale o ccrli fondi delcrmi- nati il necessario legame csistcnto Ira i fondi e Ic pianle, cio solo nc conscguc cb' essa rendila dclle case riirali deb- ba venire slimata scparalamenlc e da se. § do. Dobbiamo ora passare ad un'allra fasc della sti- raa censuaria, ed c quella die si riferisce alia susccttibilita di una maggiore produzione. Parlando della stima in gencrale, abbiamo trovato: Chc deve formarnc clemento la rendila alluale efTettiva. Che deve formarne clemento la rendila alluale poten- ziale, che e la maggior rendila somminislrala da Icrreni di egualc ferlilila e siluazione. Che deve formarne elcmcnlo la rendila futura, cioc quella rendila che non si verifica in ncssuno dci Icrreni di eguale fertilita e siluazione; ma chc potrebbe verificarsi, sia pcrche sussisla una maggiore ulilili nell' applicare ai delli Icrreni, piuttostocho a Icrreni mono fcrtili, nuovi ca- pilalij sia percho sussisla una maggiore ulilila ncll'appli- - f;3i - care ai JcUi Icrreni una niiova collura accompagnata dalla relaliva ricerca. Ma per (Iccidcrc sc rpicsti medcsiini clemcnll possano [)rcnilcrsi in corisiJerazionc nelle slinic censuarie, hisogna por niente a due principii, che sono a qucstc particolari: il priino, die la imposla ilcvc riuscirc innocua alia nuova pro- duzionc, c die essa non e innocua alia nuova produzionc sc non si arresta a una quota a!)l)astanza modcrata della rcn- dita cfretti\ a ; il secomlo, die la imposta dcv' esscre facil- niente pagata, e che la imposta non e facilmente pagata se non conscrva una data proporzione colla rcndita cflettiva. Nelle vendite puo benissinio conteniplarsi la suscelti- bilitA del terreno a riceverc (juel niaggior nerbo di capitali clic Irovasi applicato ai tcrrcni di eguale ferlilita. II capitate che ccrca d' inipiegarsi nel fondo puo benissimo cercare d' impicgarsi anche in questa susccUibilitik sua. E in ogni niodo anche (]uesta suscettibiliti e elemento di ricerca e quindi di prczzo. flia le imposte devono percuotere tulli i fondi; devono percuoterli nelle mani di quel proprietario che forse non ha i capitali nccessarii per isviluppare 1' acccnnato soprap- piu di rcndita, e che forse nella rendita altuale elTeltiva ha il solo mezzo di sviluppare (|uesta rendita tuttor potenzia- le; devono percuoterli scnza attendcrc questa succcssiva applicazione di nuovi capitali e consegucnte operazione di nuova rendita. § 14. Premessi (juesli principii, facciamone l' applica- zione dislinguendo i capitali fissi dai circolanti. Tre sislcmi si prcscntano rispetto alia rendita altuale polenzialc dipcndcntc dai capitali fissi. Consislc il prinio nel riferire a una medesima stima ccnsuaria i fondi die coll' aggiunla di cguali capitali fissi ~ 052 — polrebhcro riusciro a una rcoilita egualc, c ci6 per rcTollo chc i fondi i (piali non sono, ma potrcbhcro csserc foruili (li viltoriori tlolenninali capital! fissi, c die non nc derivano, nia potrebl)ero ilcrivarne una ulteriorc dcterminala rcndi- ta, si cicvino a livollo dei fondi ciic gia si Irovano foruili di (juoi capital! e ciic gia souuniuislrano (juclla rcndita. Consiste il sccondo nel rifcrire in una medcsima sli- lua censuaria ipicsti ultimi fond! a tpiei primi, c cio per I' elTetto che i fondi i cpiali sono foruili di maggiori capitali fissi e che ne derivano una uiaggior rcndita, s! abbassino a livcllo dei fondi chc non sono, nia potrebbero csser for- uili di egual! capitali fissi, e chc non danno, lua potrebbero dare una rendita eguale. Consiste il terzo nel fare due stime. Exideuteuiente non e possibile rifcrire il fondo che somministra una rendita niinore, perche ha un ininorc cor- redo di capitali, al fondo che c fornito di capitali maggio- ri, e che frulta (juindi una maggior rendita. La suscetlibilita di ricevere una maggiore islruzione di capital! uou e eleuienlo di rcndita cfTelliva, ma di rcn- dita potenzialc ; cssa quindi deve formare Icuia dcUa ricer- ca generale e del prezzo chc lien dictro alia riccrca, ma non puo gia formar lema della imposla. D' altro canto non conviene die il fondo mcglio for- nito di capitali fissi sia pareggiato al fondo che nc difetta. In qucsto caso quclla rendita, che e maggiore, sarcbbe ri- sparmiata con ingiuslizia fra i conlribuenl! c a discapito dello stalo. Bisogna dunque adoltare le due slime. Mediantc il quale sistcma verr^ dato al fuudo tuttavia sprovvisto di ca- pitali, nella temperanza della sua imposta (durabile scmpre uella slessa misura pur quando si saranno in esso consoli- — 035 — dati i capitali mancanti), verrik dalo, io dico, uno sliinolo e- conomico al suo miglioramenlo. Egli nc avia I'interessc ed i mczzi ad un tempo. Per consegucnzi fra due fondi prodiicenli bcnsi un'at- lualc cfl'eltiva rcndita egiialc, ina dei (juali uno soltanlo a susccllibilc dcU' aggiunta di nuovi capitali fissi, cpiest' ulti- mo avri si veramente nella sua maggior rcndila potcnziale un cicmcnto di maggior valorc vcnalc appunto perclu"; ha un clenicnto di maggiorcricercaima nei riguardi dclla impo- sta a (|uei due fondi devcsi attribuire una cgualc stimabilitA. § 1 5. IVon dccsi poi confondere cio chc appartienc ai ca- pitali fissi con cio chc spelta ai ca[)itali circolanti. La suscettibiliti di ricevcr questi ultimi dev'essere contcmplata nolle stinie censuarie cosi come lo dev' csserc nclle stime in generale. Sia die in fatto cssi capitali venga- 00 applicati, sia che non vengano applicati, anchc la stima ccnsuaria dcve scmpre rimancrc la stcssa. E dell' indole della proprieta che 11 proprictario possa fare a mcno di ap- plicarvi le sementi, gli strumenti, il lavoro dcgli animali, il lavoro dcgli uomini nolle operazioni nccessaric ad ottenere r annuale prodotto. E confornic alle rcgole ortlinario della produzione che dal risuUalo annuale si prclcvi cpianto cor- risponde alle sementi, alio fatiche degli uomini, all'intercsse c al gradualo repristinamcnto capitale dcgli strumenti c dc- gli animali. E conforme alle rcgole ordinarie del canibio che, quand'anche il proprictario non polosse anticipare simili spese periodicho, egli ceda ad altri sotto il titolo di fillaiuo- lo o mczzadro il servigio utile che la terra gli presta. Ma appunto pcrche i capitali circolanti che si ricupcrano nel prodotto nulla hanno chc fare colla rcmlita della terra, ap- punto per questo la stima ccnsuaria non dove farsi carico della loro elTcttiva applicazionc. — C.li - fi in. ConciiiiiJendo, si iluve slimarc il Umioiio con ri- gnardo a iiuclla rendita ch»* iicllo stalo atliialc dci capilali lissati sul tcrrcno inoilrsimo circllivamcutc sc nc rilrac.^'Si ilevc slimarc il terrcno con riquardo a quclla rendita chc ncllo stiilo atlu.ilo dci capitali fissili sul terrcno provcr- rebbe dall' opporUino iinpicj,'o dei capitali circolanti, siano (inesli o non siano realmcntc applicati. IVon si tloe tcncr conto della siisccltibilita chc avrcbbc il tcrrcno a riccverc niinvi capilali fissi in nnalogia con quolli applicati ad allri terrcni di egiialo feracit;^. Non si dec tenor conto dclla snsccltibilitA die avrcbbc il tcrrcno a riccvcr nuovi capitali o luiovc coltiirc non an- cora applicate a terrcni lii cguale feraciti. II. § 17. Fin qui abbiaino loccato i principii fondamcntali clie riguarilano piii da vicino aU'esscnza assoluta della sti- uKi ccnsuaria : ora e d' uopo voli^ere I' esanie a (pielii chc riguardano iiiii da vicino il confronto tra i diversi fondi in un niedesimo ccnsiniento coinpresi. E qui si ofTrc prinia la (piestione sul crilerio fonda- nicntale del catasto. Fondatanioute consideralo tale argomento, mi sombra chc le dcnunzic, le contrattazioni, le stime ecjuivalgano ad altreltanti stadii o progrcssi del censo. Le denunzic, per quanlo presidiale da minaccc di multe o da altre penality, non sono scevrc ne da! pericolo della csagerazione, ne dal pericolo dclla occultazione. D'al- Irondc esse possono colla miglior volonta riuscire erronec, perchc il dcnunziante non sappia il vero prodotto, la vera spcsa, il vero prezzo. — r.sn — ]i i)osla pure la vcrila Jcllc dciiuiuic, ([uosle aJ ogai modo rapprcscntcrcbbcro cio die si otteoeva a un Jalo inomcnto, iion ci(") chc si p()lc\a a '|iiel momcDlo slesso ollcnerc. Dircnio con inaggiorc csaltczza die Ic deruincie lian- no un duplicc scoglio. II pi'inio consiste nclla poca probabilila chc il denun- ziunte sappia c voglia dire il \ero. II secondo sta nclla insepa!al)ilil;^ dclla dcnunzia, an- che vera, da (juel dato uso di capital! circolanli chc c uic- ramente accidcntalc all'atto dclla dcnunzia stcssa, c chc potrcbhe dovcr csscre o niaggiore o minorc. Lc alTillanzc hanno conlro di loro tulli due (jucsli argonicnli, Iicnclie in un grado nieno clevalo. iNclla nioIli|>licit;\ c nclla niultifonnita del palli di adlltanza chi puo dcnun/iarc il vcro iinporlo ragguaglian- dolo alle altre alTlttanzc chc saranno dennnziatc da altrc pcrsone? Chi puo assicurarc per vcri i patti in quelle dc- nunzic csprcssi ? Rd anche nclle adiltanzc non rimaria scmprc il duh- bio ch'esse cspiimano l'a[)plicazione piullosto altualc chc polcnzialc dci c.ipitali circohinli? Qu.indo si [)one a confronlo il priino di (jucsli niczzi col secondo, allora liovasi giusta V ammirazionc di Smith pel censo veneto, che priuio avca provocato alle contralla- zioni sicconie base del censimento. Ala ncssuno potrii negarc chc la slima dirctta del pro- dolto nella sua quanlita, nelle sue spese, ncl suo prozzo non sia il lerzo c piu avanzalo stadio del censimento stesso. Questa sola slima guarentisce dagli ciiori e dalle fro- di del propriclarilj questa sola olliene che il fondo sia cen- sito noD gii!k secondo rattualecd accidcntalc applicazione (ii c.ipilali cii'cohinli, ma sibbcnc sccondo (luell'upplicazionc di capital! circolanii che corrispondcrebhe all' atlitudino naturalc c industrialc del tcrrcno; (]iiesta sola oUienc die possano vcnir censili senza arbitrio i bcni lavorati com- plcssivamcnte c i bcni non affillati ; qticsta sola offrc dali vcramcntc omogcnci poi confronti da farsi tra fondi divcrsi. § IS. Passando a trattar della sliina, csamincrciiio dap- prima se essa dobba procederc per individui o per classi. 1/ a[)plicazione dci capitali circolanii si opera con una gradazione nolabilc pci- niodo, che pii'i Condi, i (juali abbiano una nicdesima aHiludine naturalc c una medesinia applica- zione di capitali fissi, danno un difl'erentc risultalo di pro- duzione, slanle la disuguale forza di capitali circolanti ap- plicativi dal propriclario o lavoratore. Sccondo Ic cose gia prenotale c pcro manifesto che tulti questi fondi devono esserc censiti a un cguale livello, ed c quanto dire che tulti devono formarc un solo gruppo, una sola e medesima classe. Per consegucnza la stima deve procederc distinguendo i fondi in categoric sccondo la diversity dei capitali fissi ap- plicativi e la diversita dclla coltura con cssi altivata, distin- guendo cadauna categoria in classi secondo la divcrsa alti- tudine dei tcrreni, e componendo ciascuna classe di (juella inassa di tcrreni la cui difTercnle produzione dipcnde solo dalla diflTerenle forza dei capitali circolanii che vi vengono applicati. Qualcuno polrebbc dire che anciie nclla nalurale alti- tudinc si danoo indefinite gradazioni, e che (|uindi la clas- sificazionc non c fondata rispctto a (lueste indefinite gra- dazioni. E bcnsi vero che fisicamente parlando non vi sono due tcrreni simili in fertilita, ma c altresi vero che Ic pic- - r,37 — cole diircrcuzo nclla capacila o atlituili alcunc temporaric escnrioni } Senza dubbio. Tuttc quelle rcnditc, Ic tiuuli, o per la manie- ra con cui si cfrettuano o per la manicra con cui si Iradu- cono in un nccessario capitalc di riproduzionc, non riinan- gono io parte alcana alia consurnazione del possessore, lut- te queste rendite dcvono essere cscnti finche dura un talc stato di cose. § 25. Qual e la durata probabilc di un censiinento V Sono continue le alterazioni dcgli elenicnli presi a cal- colo in un catasto. Si cangiano i capilali fissi. Da alcuni fundi essi spariscono, in altri vengono accrosciuli; si cangiano le cjua- lita di coltivazione alcuna volta in dipcndcnza al mutaincntu fatto nei capitali fissi, alcun'allra in dipendenza alia ricerca o nuova o crcsciuta di qualche prodotto dapprima poco o (i) IWitl.i a veilciti (|uale sia la piu oppurluna ipanieia >li cciisire que- sU pesi, io la (lirctlu o la iiulirclta. PruLjahiliiiriitc aiiclie le decinic s.irebhc rn piii opporluiiainenle i-ensile in niatiicra irulirella r ." col ilicliiararc io ma>- sima die il possessore inimeiliatu del fondo debb'esserc rifuso della quota d'iinpustu relativa alia quota decimale ;3.° c furse ia a^giunta coH'autori^zure it dctlu possessore a liallenersi uiia (|uota del [irodotlo deciinale. Cosi la im- posta segiiirchhe dapprcsso ipiellc varia/ioni die e in facoha del possessore del fondo di I'.ir subiic alia rcndila deciinale collivando piii o ineno prodolli e- senti dal peso. E qucslo un inotivo di piu per applicare allu deciine la tralle- iiata,oltre qucllociieadesseev:oniuiic coi livelli, eclic cuiisisle nclla piu scm- plice e a^evole pcrce/.ioiie della iniposla.Ma non e coiiforme ai prinripii srien- lifici snslituire a siinili dichiarazioni e autorizzazioni, die devono lormar par- te iiitegranle del sistema censuario, le sovracceniiale riserve da discutersi giuridicamenlc. — r.ii — mill.i cullivulo. Si mutiino Ic spcsc di coltivnzione c i salarii ill dipcnilcnza allc inutazioni del rapporto, di sua natiirn semprc Yarial)ilo, tra Ic Caliche dciruomo c gli altri fallori della produzione, variabilita clic dipondc dallo stato gcno- rale della popolazione, dallo stato gcncralc dellc macchinc c degli agcnti natural!, da infinite altre cause. Si cangiano i prc/.zi i quali noii segiiono solamentc Ic fasi gcncrali dci niutamcnti tra la massa dei vaiori c la massa dci scgni rap- prcscntativi, ma seguono ancora Ic fasi spcciali dei niuta- mcnti tra le quantita prodotlc c Ic quantiti\ riccrcate di cadaun gencrc. A nialgrado di tutti qucsti dementi di matabilit;\ il ccn- siraento ha alciinc esigcnzc di dtirata. E il tempo c la spesa neccssarii a formarlo sono due indiretti motivi chc consigliano a raantcnerlo. Un terzo c dirctto motive e la utility di richiamare coUa durata del censimcnto i capital! a fissarsi su que! tcr- reni, i quali vcnnero stimati scnza riguardo alia susccttibili- t^ di ricevere nuovi capital! fissi. Queslo c il motivo scicntifico della durata del censi- mcnto. Ma non bisogna esagerarne le consegucnze. Secondo questo motive un censimente non deve dura- re pill del tempo necessario a determinare l' accennata fis- sazionc dei capital!. D'allro canto un censimcnto e di certo reso inservibile se la imposta siasi sensibilmente scostata dall'originaria proporzionc colla rendita ccnsuaria. E qui e importante un breve sviluppo. L' aumento delle imposte puo csscre o apparenle o reale. E apparenle se la quantity dei predotti crcsca per tut- ti i fond! colla slcssa proporzionc originaria, o se col valor — 645 — noininale della imposta croscano in proporzionc i valori no- minali usali in origine. Ma so l' aunicnto dci prodotli scgua nci singoli fundi una proporzione diversa da (luclla origina- ria, e sc una proporzione diversa sia pur seguita dal movi- incnlo dci prezzi, allora raumcnlo complessivo dclla impo- sla, riparlilo sulla cifra dcll' eslimo anlico, per molli fondi diviene reale e ricscc nianclicvolc di proporzione. Laonde, sc la iinposta altuale pagata da un dato ccnsi- nicnto si elcvi aU'otlanla per cento della sua coinplessi- va rcndita censuaria, e quasi impossibile ch'esso si conser- vi opportuno al suo scopo, perche c quasi impossibile che i prodolti c i valori insicme si siano quadruplicati coUe ori- ginaric proporzioni. E se alcuni dci fondi in esso compresi diano anche prescntcmcnte un prodolto eguale o quasi egualc a quelle che davano all' alio della istituzione del catasto, se alcuni prezzi sieno prcscntementc cguali o quasi eguali a quelii della formazione del catasto, la consegucnza allora e evi- denle. Un tal censimento, giuslo e congruo in origine, e di- venuto ingiusto e fatale in progresso, e cio perche ad alcu- ni fondi impone assai piu clie il quinto della rcndita, nel tempo stcsso che ad altri impone assai meno. In questo caso la rinnovazione del censimento e inc- vitabile. § 2G. Taluno ha pcnsato che alle ineguaglianze che il tempo introduce nel censimento possano rccarc un com- pcnso, e (juindi un rimedio, le conlraltazioni. Questo argoincnto non prova nicnte perche prova troppo. Questo argomcnto giustificherebbe 1' immutability del censo inglese, che conta oltre un secolo e mezzo. Che dissi? questo argoraento giustificherebbe quel censo portoghesc, — 040 — die si liinitav;) alia inisiira dci tcrrcni, c sii Uitli i torioni gcttava una imposlu solaincntc pioporzionata alia lore sii- perficie. iMa qucsto argomcnto o sommamcnle crronco e I'atale. Lc contrallazioiii sono buonc cd liaiino uii uflizio cco- nomico tulto loro proprio, il quale consisle ncl tlelcrminare la fissaziono dei capitali al suolo chc no abbisogna, per niet- Icrsi a livcllo coi tcrreni di pari attitudine naturale, rna mcglio fornill di capitali fissi. Di (jucsto uflizio noi giii ab- biamo parlato. Ma lc contrattazioni non possono per se rc- carc cHlcace rimedio alle alterazioni inlrodoltc nolle renditc dei fondi dall'aggiunta di nuovi capitali fissi orniai Talta veccbia, dalle variazioni sensibill nelle spesc, dalle csscnzia- li mutazioni nci pre/zi. Cbe anzi le contrattazioni trovano ncllo stcsso censi- mento, portato a si rilevante deformitii, un ostacolo chc lc irapedisce di operarc I'accennata funzione cconomica. Evidentcmente, allorche la complessiva imposta venno quadruplicata, essa riesce pid gravosa a misura che i fondi conservano lo stato che loro era proprio all'atto della isti- luzionc del catasto. E una imposta gravosa 6 senipre un osta- colo alia fissazione dei capitali, che in fia del conto sono risparrail. III. § 27. AUoraquando si parla di adequazione censuaria s'inlcnde dire di quel confronto fra due diversi terreni, il quale 6 il risultato dcllc due slime con dementi analoglii operate. Laonde se le due stime non siano contemporancc con- viene indagarne tutli gli dementi per conoscerc se, non — fii7 — oslante la diversilA del tempo, si possa stal)ilirc fra essi I'analogia riccrcata. Supponghiamo die il ccnsimcnto di una parte del ter- ritorio sia stato fatto cento anni addietro, e supponghiamo pure che quello di altra parte del territorio si faccia at- tualmente. E certo che in quello fatto attualmcnte: 1." Si prendono in istima tutli i capilali flssati sul suo- lo, e cpjindi non solo i capital! che vi erano fissati cento anni addietro, ma quelli ancora che vi furono flssati nel- I' ultimo sccolo, e si considerano nelle slime le qualita dei prodotti che si otlengono attualmente, non quelle che si ottencvano cent' anni addietro. 2." Si dctraggono dal prodotto hrutto le spese che at- tualmente occorrono, non quelle che occorrevano cent' an- ni addietro. 3.° Si apprezzano qucsti diversi prodotti e assolula- mentc e com|)aiativamente fra loro cogii attuali prezzi. § 28. Volendo fare un'adequazione fra i due censiraen- ti, bisognerebbe quindi, c prima di tutlo, aggiungere alle slime fatte un sccolo addietro quanlo imporlano i capilali fissati al suolo nel tempo intermcdio. Omettcndo una tale agginnta si csimcrebbero dalla imposta tutli gli ora acccnnali capilali, e 1' ade(iuazione sa- rebbc illusoria, pcrche i beni compresi nel censimento an- tico non sarcbbero proporzionati ai bcni del nuovo. Cosi p. e. nel nuovo ccnso sarebbc slimalo siccome ri- saia cio die ora e risaia, e cenl'anni addietro era paludc o brughiera. Nel censo antico o convcrrobbe tcner conto di (picsti cangiamcnii, o dovrcbbcsi rinunziarc ad ogni idea di adcquazionc. Convcrrebbc in sccondo luogo tcncr conto dclla ilif- — 648 — fcrcDza Ira le spesc calcolate iicl censo antlco e Ic spcsc calcolate nel ccnso nuovo. So csisto la dilTcrcnza, so Ic spcsc altualmcnlc sono maggiori o niinori, c ccrto che Ic spese saranno cresciulc o diminnite anchc riguardo ai be- ni compresi ncl censimcnto antico. Conliniiarc colla dc- trazione dellc spcsc calcolate in altra cpoca e lo stcsso che voler dare ai beni compresi nel primo censo un sollie- vo od un peso rispetto ai beni compresi nel conso sc- condo. Finalmente riguardo ai prezzi bisogna avvcrlire che cssi sofTrono due specie di fluttuazioni, I'una relaliva, I'al- tra assoluta. In via assoluta un dato genere puo avere un prezzo niaggiore di quello atlribuitovi all' epoca del ccnsinionto antico ; in via comparativa un dato genere puo aver cogli altri generi una proporzione diversa da quella che aveva all' epoca del primo censimento. Da cent' anni a quesla parte il prezzo del fruracnto 6 cresciuto, ma non tanto quanto quello del grano turco, e quindi ii prezzo altuale del frumento in via assoluta c maggiore del prezzo che il frumento aveva cent' anni addietro; il prezzo attuale del frumento in via comparativa con quello del grano tur- co e ora minore. L' adequazione dovrebbc dunque tener conto, rispet- to al prezzi, di questo doppio ordine di alterazioni. § 29. Cio premcsso, prendiamo in esamc le vie che si presentano per arrivare a questa adequazione. La prima e quella di fare un calcolo del comples- sivo aumcnto della rendita totale dei beni compresi nel primo censimento, c poi ripartirlo sulla cifra del censo an- tico. K possibile questa stima? E cssa giusta rispetto ai contribuenti ? E essa opportuna rispetto alio statoV — (i4!) — Ncssuna di (|ucsle clomande puo risolversi afrenna- tivamenle. La stima oomplessiva non e possibile. Conosciamo i mctodi usati dagli stalistici e dagli cconomistl pralici per calcolarc Ic rcnditc fondiaric di un dato pacsc. Ma, senza volcr sagrificarc la vcrit;\ al desidcrio di rinscire in una dinioslrazione, non si puo affermare die quel raclodi con- diicano alio scioglimenlo, anche solo approssimalivo, del prohlema. D'altro canto quale sarebbe la giuslizia di questo me- todo rispetto ai contribuenti? Sc pur fosse possibile calcolare 1' aumcnlo comples- sivo, 6 pcr6 carlo che questo aumento non e proporzio- nato al ccnsimento anlico ; e cerlo clic spccialmcute il prinio clcnicnto della differenza, cioc i niiovi capital! fis- sati, c le nuovc colture introdotte, dipende da cause affatlo locali cd accidcntali J e ccrto che uno dei fondi comprcsi nel prinio ccnsimento puo essersi conservato ncllo stesso stato di capitali fissi e di coltura, ed un altro essersene inimensamcntc avvantaggialo. Egli e fuor di ogni giusta ragionc che, vcnendo sli- niato un coniplessivo aumcnlo di rcndita, cssa ricada cosi inegualmentc sui divcrsi fnndi che compongono il con- sorzio censito. D' altrondc abbiamo giii veJuto nclla se- conda parte che un ccnsimento, al ipiale fu attrlbuita una data rcndita, non i)u6 conservare la sua opi)ortunita anche do[)0 avvcnuli scnsibili aumenti nei siugoli tcrrcni ; che la stabilila di un ccnsimento non e favorovole alia pro- duzione sc non cntro certi limiti ; che le conlraltazioni non possono mai csscre strumento di adecjuazione ; che oltrc certi limiti esse mancano perfino dclla lore fun/.ione e- conomica, qual etiuclla di agevolarc la fissazione dci capitali. — 650 — Abliiamo anchc vcdulo chc quesli limiti non possono csscrc gran falto lonlani da quclli atlribuili alia rcndita nel primo calasto, c chc, ogni qualvolta si dcvc oltrcpassarc di sovcrcliio i liniili fissati alia rendita nel primo catasto, c (juindi supporro iin anincnto com[)Iessivo e scnsibiic dcUa rcndita generate, non c allora piu Iccitodi trasandarc i mu- tamcnli comparalivi, chc la stabiliti!^ del censo cscrcita allo- ra un'innuenza rctrograda, e lultocio opera di necessil;^ una ingitisli/.ia amminislraliva. Finalmenlc rispcUo alio stato qual c I'opportunitii di un simile metodo ? Non e rovcsciato da capo a fondo it principio, chc la slima ccnsuaria dcv'esscrc assolula c com- paraliva ad nn tempo ? Con qncsto metodo essa non e as- solula, pcrche si ripartc in proporzlonc dclla stima origina- ria una rcndita sopravvenula nel coraplcsso, c sopravvenuta scnza seguire le proporzioni dclle singolc stimc originarie; cssa non c comparativa per una conscguenza afTatto nalu- rale. Alcuni di quesli fondi pagheranno piu che non deb- bano, cd allri meno. Alcuni soffriranno una dilTicollA grave a pagarc. Alcuni proveranno difctlo dei mezzi loro neces- sarii per migliorarsi. § 50. II sccondo metodo di adequazione tra censimcnti di epoca divcrsa sembra voler consistere in una riduzionc dclle slime anticbc alle slime nuovc col mezzo di formula generali. Ma (picstc formule generali rispelto all'aggiunla di nuovi capilali fissi c alia conseguente mutazionc di coltura sono manifcstamente impossibili. Rispelto alle spesc, appunlo perche queste vanno con- siderate con una misura proporzionale a! prodotto, appun- to percbc simili proporzioni per le inmiensc variety dei sa- larii da luogo a luogo dcvono essere meramcnte locali, ap- — on I — punlo per qucsto Ic spcsc pii'i die ogni altro elemenlo sfug- gono al (loininio di (brmule gcncrali di riduxionc. Finalmcntc rispcUo ai prczzi al)I)iaino gia veduto di qiial (ioppk) ordine di inuta/ioni si dcbha tCDcr conto. Ora diremo die tcner conto di (picsto dop[)io ordiiic di niuta- zioni equivalc a rifarc in tal parte il censimcnto. Mi pare dunque dimostrato chc radccjuazione fra duo censimenti Ionian! di epoca e una cosa impossibile, c die solo resta di rifarc contemporaneo al nuovo il censimcnto antico. § 31. Questa impossibilit;^ I'abbiamo fin qui dimostrata pur supponendo die i i)rincipii sui quali i due censimenti fosscro stati conipilati siano identic!. Che diremo poi sc quest! principi! abbiano o poco o mollo variato '^ Se p. e. i ben! dctti di seconda stazionc, ovvero le fabbri- che, nelprirao censimcnto sieno stimati in ragion della ren- dita che darebbc I'area, nel secondo in ragion della rendi- ta propria, come si potra introdurrc I' adcquazione? Conic indovinare la rendita propria delle fabbriche del priiuo cco- simento ? Se gl' int'ortunii nel primo censimcnto siano dctralti con un modulo costante, c nel secondo con un modulo a[)- plicato alia generalild del casi, ma con qualche cccezione, come si potri opcrare I'adequazione ? Gome indovinare i fondi die nel primo censimcnto si sarcbbero trovati nclla eccezione? E cosi possiamo dire dl ogni raodificazione introdotla nci principi! e nelle basi del censimcnto piii recente. Ogni miglioraraento del nuovo catasto 6 una nuova impossibilita alia sua adecjuazionc col catasto antico. § 32. Se DOQ chc alcuni lianoo pcnsato chc potesse ad una talc adecjuazionc comliino iin ({ualclic mctodo speri- inentalc. Talc sarebhe il nicloilo idcalo ilal cons. Burger e ac- cennato dai slgg. contc Maggi e consiglicre Rezzonico. Consistc esso ncl prenderc un fondo del censo antico c slimarlo sccondo Ic rogolc del censo niiovo, e poi con- frontarc la stiina die se nc olticne colla slima fattanc nel censo anlico, indi ripetcic II confronlo per altri fondi; in fine dal complcsso di Uitli quesli confronli arguirc il rap- porto chc il censo nuovo ha col censo anlico. Un talc mctodo potrchhc illudcrc clii non avesse fatto una severa analisi degli olcmenti dai quali ogni adeqiiazio- nc dcvc risultare. Ma per qiianto un talc mctodo si eslenda alle diverse qualita di coltura e alle diverse classi di terrcno, csso non polra mai condurre ad un risuliamcnto soddisfacentc. Chi puo assicurare chc in lulti i fondi stimali egualincnte nel censo antico sia avvenuta un' eguale aggiunta di capi- ta I i fissi ? Chi puo assicurare che in tutti o slasi mantenuta la oguale coltura, o siasi fatta la eguale mutazione di coltura ? c chc i prezzi delle dcrratc tanto assoluli quanlo compara- tivi abbiano subito in tutti i Comuni un'eguale allcrazione? Quanto piu si sludia tale argomcnto tanto piu si dove con\inccrsi che un' ade{|uazione di due ccnsimenti operati in cpoca diversa e scicnlificamcntc inipossibile (1). (i) Amhe certe adcf|u;i7.ioni special! proposte dagli scriHori o prali- cale dai Guverni haniiu coiisiinili inconvt-nicnti. Cosi per es. uel i^Sa il renso milanese slabili di ade(]uare la slima dri lerreni fatta alcun tempo prima colla slima dcllc case, dolraendo dalla rrndiia lorda di quesle un terzo per le riparazioni e un terzo per cor- rispcttivo della diU'ercnza del tempo cor.so Ira la slima dei tcrreni e queila dci fal>bricati ( Lupi, Sioria del Calnsto pnduile milaneif-, Milano i8a5 — (»0i> — § 35. Da (|ucsti rupidi ccnni, che lenfai delinearc sullc (lucstioni relative al catasto, io confulo che sia di- moslrato il ncsso inlimo che Icga la tcoria della rendita della terra colle queslioni inedcsime. Spcro inollrc che sia dimostrato come questo argomento abbisogni tultora di quella tratlazione scientifica dalla quale solamcnte puo ri- cevere un pieno e sodo sviluppo. Spero in fine che siano fatle chiarc due vcrili di sonimo intercsse pratico, l' una che e impossibile adcquare due censiincnti divcrsi di epocaj I'altra che e irragionevolc far piegare i principii suggeriti dalla scienza per un censo nuovo a quelli scguiti in un cen- so anlicOj colla fallacc lusinga di poter operarc fra i due censi un'adeipiazione : ncl che, per tentare un futuro van- laggio dimoslralo impossibile, si andrebbe inconlro a un danno prescnle e reale. Finita questa lettura I' I. R. Islituto si riduce in adunanza segrela per Irattare di affari interni. p. ia8). Locclii? farcbbe supporre die la rendita nctta dei fundi si fosse raddop- piata; o mcglio die la rendita netia effetliva dei fundi fosse il doppio della rendita net la loro attrihuita in islima ; e cib, parte perche nel frattempo la rendita alnienn noininalc dei fondi fussc cresciuta, parte perche in origine la dctta rendita fosse stata stimala bassamente. £ perb manifesto che ana tale adrquazione trascura i capital) flssi aggiunti nel frattempo ai terreni, c pecca di arbilrio. Cos'i p. e., se pur fosse vero che i geisi figurino nel censo 1760 per la 75."' parte, c sc pur fosse vero die nel 1 760 le provincie uuove fossero rispetto ai gelsi |>ari allc antiche [Maggi, Sul nuo^-o catasto, Brescia i845}, non si avrcbhe aiicor falto una vera adequazione, aggiungendo all' estimo attualc un 75.", e poi ripartendo questo ^S.'' sui gelsi che ora esistono. Evi- denteineiilc potrebbe esscrc assai differeiite la stima attrihuita ai singoli gelsi iiei due cciisimenti. — G54 — Si proccdc a fare le proposizioni, come prescri- rono i Regolamcnti, per il posto di Mcmbro cfl'cl- tivo e per la pcnsioue lasciali vacanli dal prof. Zam- bouJ. =S)Q^g)oG ADUWANZA DEL CIORTTO 10 AGOSTO 1840. II Segrelario legge 1' alio verbale dell'adunanza 2o luglio, ch'e approvalo. Si aanuDziano i seguenli doni fatti all'I. R. Isti- tuto. 1. Dal membro effellivo nob. G. Frcscbi. II numero \^ del suo Giomale intitolato: L' Amico del Gontadino. 2. Dal dott. Francesco Freschi di Piacenza. Mayiuah teorico-pratico di Medicina legale. Milano ^840, 3 vol. in 8. 3. Dal signer dolt. Carlo E. Ilammerschmidt di Vienna. / numeri 21 al 28 del Giomale da lui pnbblicato — G5G — sotto il ittolo: Allgcmcinc ostcrreichlschc Zeitschrifl liir dcD LandNvirth ecc. 4. Dal signor Giacomo Zanardi di Venezia. // nutnero 32 del Giornale intitolato: L' Arlicrc. II niembro effeltivo prof. Zanledeschi fa la sc- e comunicazione se dello spellro solare. giienle comunicazione su nuove linee nere e liiinino » JNcI ripeterc gli cspcrimcnti di Fraunhofer sulle lincc nere e luminose dello spcltro solare con un apparato di pro- iczionc, mi sono assicurato, die, oltre allc lineo nere e lu- minose parallele fra di lore e normal! alia lungliezza dello spettro, esislono linee nere c luminose parallele puriinenli fra di loro c longilutlinali, o diretle nel senso della lunghez- za dello spcltro solare. lo ho |)oluto proicltarc e disegnare il numero, la posizionc, I'ampiezza e la forza della tinta di queste linee, come appare da' miei disegni, clic fra poco avro r onore di presenlare all' Istiluto. Nell' uno sono disegnale le linee nere Irasversali alia lunghezza dello spcl- tro Solare. Esse sono in numero di 52, dcllc quali sci si con- traddislinguono per la maggiorc ampiczza. Lo speltio era lungo 0," d65 e largo 52 millimctri. La fenditura era di un millimelro e mezzo j la dislanza della fenditura dal pris- ma era di Gj^OG; e quella del piano di proiczionc dallo stesso prisma, era di 2"', 58. " j> In altro disegno sono rapprcsentale Ic linee nere longiludinali. Esse sono in numero di 57, delle quali nove precipuamenle campeggiano per la loro ampiczza. La lun- ghezza dello spellro era di 0,"'40, c la sua larghczza di 57 — 657 — miilimetri. La fendituru del porta-lucc era larga mezzo mil- limelro, e la sua dislanza dal |)risma di 2"',00j la distanza poi del piano di proiezionedal prisma cradi 2", 73. » }' In un Icrzo disegno sono rappresentalc Ic linee nerc longiludinali e Irasversali. Qucstc apparirono in numero di 13, dcUe quali scltc prccipuamente spiccano sopra le al- tre per la loro amplczza. L'apcrtura del porta-lucc fu di un millimctro; la sua distanza dal prisma di 2'", 00, c queila del piano di proiezionc dalle stcsso prisma di I"', 87. lo ho veduto, che le llnee longitudinali si proicltano ad una distanza maggiorc delle trasvcrsali, e che le unc e le altre insiemc appariscono ad una distanza interme- dia dalla massima c dalla minima. Esse non sono per6 cost precise nei conloriii, ne cosi risentitc nella lorza della linta come allorquando si proiettano le une e le altre separata- mente. 11 che dimostra non trovarsi il piano di proiezionc in qucsta posizione intermedia alia precisa distanza focalc di ciascun sistcma prcso scparatamente. Per le lincc longi- tudinali si riccrca un'apcrtura minorc che per le trasvcr- sali, c cosi pure un angolo d'incidcnza minorc. Per la pro- iezionc di amenduc 1 sistemi, risponJc mcglio un angolo d'incidcnza intcrmedio con una intermedia apertura. Cosi in allri esperimcnti, per la proiezionc dcllc linee longitudi- nali il foco era alia distanza dal prisma che c fornito di lentc di 2,"" GG coll'apcrtura di [ millimctro dal porta-lucc ; per la proiezionc dcllc linee Irasversali era di 2", 40 coll'apcr- tura di un millimctro; c per la proiezionc di amendue i si- stemi la distanza dal piano del prisma era 2,"" oO coll'a- perlura di \ millimctro crescentc. In tutti c tre quest! espe- rimcnti si mantcnnc costantc la distanza del prisma dal porta-lucc di 2,'"0G. Dehho per ultimo avvortirc, che i miei disegni furono cseguiti per caico, zannando, come si dice, r. 83 - 058 - 0 iIIm inatii.i in inodo, die il disegno imprcsso ncllu carta a\ossc a rispondiTC poi roltaniciUc in luUo alia proiczionc (lata ilalla natiiia. iNclla niia moinoria sara descrillo I'appa- ralo con tulti (pu'i particolarl clio mi si prcscnlarono nel ciirso doli(! cs|)oriiM)Zi', i ipiali mi coTidiicono ad ammoUcre die i fonomcni sopradcscrilli sirno onolli d'inllcssionc, die si Icgliino neccssariamento colla grandczza dcll'apertura del |)orta-Iiicc. Frallanlo I'argomenlo mi parvc di talc im- portai)/.a da mcritarc una pionla comunicazione. >i Poscia il iDcmbro eflelllvo dull. Natnias comunico verhalmonlo alciuie sue osservazioui Sopra lejjicacia deW ago jmni lira aprovocare V ohlilerazione delle arte- rie. Venne falla, egli disse, una nuova applicazione dcir elettrico alia niedlcina. Si guarirono aneurismi inlroducendo nella loro cavlla Ic corrcnti per mezzo di aghi. Alcuoi medici di Milano vollero produrre ar- tiGciosaroente aueurismi negli animal!, per lentare poi il nuovo espedieiile, ma non riuscirono. Pensaro- no tjuindi di far percorrere le arterie sane dalT clet- tricila per provocarne 1' obliterazione. Conseguendo I'inlenlo ncl vaso sano, in cul rapida e la circolazione sanguigna, dovea lanio piu riiiscire negli aneurismi dove rallcutalu e il corso di queslo fluido. Essi co- municarono nel numero 3o (aS luglio 1846) della Gazzetla medica di Milano gli oHenuti risultamenti, che incoraggiano a molliplicaro le pruove feliceracnte inlraprese da diirurglii fiancesi e ilaliani alio scopo di sanare aneurismi coU^ elelfricita. Esposcro anche ~ Go!) — le vai ic iiidagini che iiilcnduiio proscguire, c IVa quc- ste di tentare se la sola applicaziona degli aghi ba- sti a produrre il coai;uIo indipendcntemeiitc dalle correnti ehtlriche. II dott. iXaniias narro all' Istituty di aver cio conscgiiito da piu anni in un cavallo, ed esposc i parlicolari di quesia sua esperienza eseguila a Padova, iiella quale fu Irapassala la carotido primi- tiva da un jungo ago lascialovi in sito ollrc un gior- no, c fu Irovato un grunio fibrinoso che rieinpiva la cavita di qiiella per la lungliezza di ollre due pollici, ucciso r aniinale alcuni giorni apprcsso. Egli pensa che Pago aKraversante il lume dellartena ahbia in co- desto luogo rallcnfato il moviniento del sangiie e ri- chiamala intorno a se la disposizione della fibrina di quello. E la fibrina raggruniandosi aumenlava di cerlo 1 enicacia dellc cagioni che provocavano la separazio- ne dal sangue di queslo suo principio ; per cui do- vea crosccre il coagulo fino a rieinpiere pci- iin trado il cavo deir arlcria. Incomincio poi , egli soggiunse, la sua aderenza con qnesta, dove i punli delle ferite membrane erano sedc necessariaiuonte di llogosi e di qualche travenamento di linfa plaslica. Crede conclu- siva qucsta esperienza pel grande calibro doll' arleria su cui fu lenlala, econcluse la sua coiiuinicazione colle segucnti avvertenze. Se i soli aghi bastasscro a indur- re il chiadimento delle arlerie senza aiuto di correnli elellriche, la cura degli aneurismi si eseguirebbe pro- — GGO — bubiliucule con luiiiuri clisau;i c pcricoli che con 1 e- lellropunluro. La inolliplicazioDC di questi cimcnli ri- schiarera (juaiito tempo convcnga goncralmentc lascia- re gli aglii cnlro lo arlcric per avere cerlczza della loro obliterazioncj sc in ogni caso basfi un ago, o ta- lora due o Ire siano necessarii jse faccia mestieri pas- sare il vaso da parte a parte, o si possa lasciar libera la punia delfago nel lume di quelle. L' agopualura scinbra piii innocente che I'elettro-agopuntura dello arlcrie, ma non puo a meno di destare anch'essa qual- che lavoro di flogosi. Ridurla, conchiude il dott. Na- mias, ai minimi gradi sara 1 ultimo scopo di questi esperimenti, medianle i quali vorrebbesi trovar raodo di provocare lobliterazione delle arlerie con lieve o nessun danno dell'animale economia, Poscia il membro effettivo prof. Minich legge una Memoria Sulla determinazione degVintegrali algebri' ci di un sistema di equazioni differ enziali, i cui ter- mini s' integrano separatamente per mezzo di tra- scendentiAbeliane. L'insigne analista sig. Jacobi nelle sue Considerazioni general! sulle trascendenti Abeliane prese a considerare le funzioni inverse delle trascen- denti chiaraate iperellitliche da Legendre, ed Abelia- ne dallo stesso Jacobi, in onore del celebre Abel che avea scoperto una proprieta essenziale di quelle fun- zioni, analoga a quella gia trovata dall'Eulero nelle tra- — 661 - scendcnli ellilliche di prima specie. Dal teorema del- I'Abel intorno a siiuili Irascendcnti il sig. Jacobi mae- strevolmenle dedusse le propriela principali delle loro funzioni inverse, ed osservando chedal teorema niede- simo si puo arguirc Tesistenza degli inlegrali algebrici di un sistema di equazioni diflerenziali, invito i geo- raetri a rintracciare analiticamente le espressioni alge- briche di siflaiti integrali, per dare cosl una nuova e non meno singolare, coin'egli dice, dimostrazione del teorema Abeliano. La ricerca delle formule che espri- mono esplicitamente i richiesti integrali, fondala sulla Irasformazione delle equazioni, e appunto il soggetlo della present e Memoria del prof. Minich. Si legge poscia la prima parte di una Memoria del membro effettivo co. Fresclii Sulla coltu'azione de gel- si e de filugellij e sul modo di dlffonderne le buone pratiche nolle Provincie Venete^ la cui seconda parte sara letta in altra adunanza. II socio corrispondente prof. Perego legge il seguenle scrillo: — CC2 — Note intorno a qualche fcnomeno eleltrico. Del [)rof. A. Pcrcgo. La fisica delfluidoelcUrico A la scicuza sovrana dcH'ctA nostra. Lc felici applicazioiii, clic si dcrivano dalle insij^ni scopcric elettriche chc glorificano il sccolo XIX, sono indcH- nite, nonhaunoorizzonte, e qiiindi, non intravedcndo i con- fini cui esse possono toccare, non lasciano (juietc a'dtsiderii dell' uomo, il quale vorrebbe pur giungerc ad indovinarc c a trarre il mcglio da ogni trovato. Ma, se mirabili cil iinmen- si sono i fatti die si raccolgono nclla pratica dcil'clettiici- snio, vasto e spinoso e il campo da coltivarc nelle teoriche. Una seric di fcnomeni elettrici e avvolta ncl mistcro, e lo scrulatorc della natura stillasi invano il ccrvcllo per fame ragione. Quando un rarao dellc scicnzc fisichc ritrovasi in talc condizione, c d'nopo tcner conto di qualsiasi espcricnza, per quanto ella sembri minima e di ncssun momcnto; pe- rocche, laddove manca la face della tcoria, i fatti grandi o piccioli qua e \ii dispersi potrebbero divcnire, in processo di tempo, altrettanli anelli di quella catena chc tutti li deve rannodare fra loro ; catena chc forma la parte sostanziale delle teorie dc' fcnomeni fisici. Per qucste considcrazioni presi animo a fare la narrativa de'seguenti risultamcnti chc ollenni esperimentando nclla cicttricita. Diremo primamcnlc in brevi parole di (|iialche fcno- meno eleltrico del vapore, e di quel vaporc chc si crea e si tormenta colla macchina di Armstrong. Lc spcricnze furono eseguite con uno di tali apparati, il quale ha il cilindro che — GC3 — racchiuJe la culduiu, di o*J ccntiinelri di lungliczza c di 29 di diainetro. La maccliina 6 fonnata della valvola di sicurez- za a leva, il cui diamelro cgua;^lia m. 0,0 IG : ha due gclli, c il vapore vi puo acquistarc la tensione di G almosfero, per cui, massiuiainciitc dalla caldaia, si Iraggono dello vigorosc scintillc, le (piali talvolta misurano fino a 7 ccntimetri. Ci occorre intantodi fare una piccola ossurvazione, la quale con- fernia il principio die uua porzioncella del vapore dcv' es- serc condcnsata,se voglionsi cotiscguire gli efTelli della mac- cliina. Se, incominciando Ic spcrieuze, nonsiponel'acqua nel condensatore, si hanno tuUavia i fcnomeni eletlrici;ma, pro- gredendo, essi iliminuiscoiio, c poi cessano prcssoclie del tutto. iVei primi istanti la bassa tempcraturn del tubi c del rccipicnte dell' actjua siipplisce in qualclie modo a questo liquidoj successivanienle egli unie I'altro vengono risealda- ti ; la retrocessione di slalo del gas ac(|UCO non ha piu luogo, c gli cffctti elettrici scemano scnza fine. Un falto poi chc mi senibra non doversi Irasandare, per cio che riguarda la leo- lica della macchina di Armstrong, si e quelle della specie d' eleitricisnio che la caldaia palesa nel primo islanle del gctto. Questo eletlricismo e positivo, mentre, scorso un mi- nulo secondo o jioco ()iu, la caldaia addiviene negativa, ch'e lo stato abituale di (juesta parte della macchina (1). Curiosi fenomeni di [)erturbazione eleltrica crausi avvcrliti anclie ncllo scorso anno, allorche si cs[)erimenlava con una calda- iuola di raine apparlenenle ad un modellodi macchine a va- (i ) Qucsfo fallo venue lonferiDatu, f.icemlo pareccliie sperienzc di rorapa- giiia ,il si?. .M). Zanini.pii'f di Fisira nel Seiiiiiiario Vescovilc di Padova con una cal.lai.i di rame spcttanle ad una picciola macchina a vapore di propriela di <|ucll'lslitiit(> ; la (|uaIc caldaia lia ma;:giorc capacita di quella chc ro- sliulta di cuual nulalKi, possicdc il GabiiicUo fisico dcll'I. R. Univcrsila di Pailuv.T. — 6G4 — pore, siccomc fa pubblicnto dal sig. dott. dc Mattia (i).Siniili imitazionincllo stato clettricodell'apparecchio furono nolalc dalloslcsso Armstrong, allorcho opcrava cgli con una plccola caldaia di bronzo, senza die, a delta di liii, inlcrvcnisscro Ic circostanzc clie, giusta Iclcggi dclla fisica, gli avrcbbcro fatto predirc un cambiamcnto di clctlricila. A questa osscrvazio- nc, da mc csposla pel solo molivo cb'ella non puo es- scrc del tiitto inutile ncllo investigarc le cause che hanno parte ncl proniovcrc il fluido clettrico nell'apparato di Arm- strong, soggiungo la notizia di qualche lentativo da mc fatto. E noto che il vapore usccndo dallamacchina Idro-elet- trica, agitandosi, strofnia un tubctto di legno duro. A queslo ne bo fatto sostitulre un altro di legno tenerissimo, quale si c qucllo di edcra. Ora, se il tubo e costrutto a rd)re longitudi- nali, si ottiene presso a poco la solita tcnsioneclcttricajma, se il piccolo apparecchio ha le fibre per traverse, si scorge che la lensionc c diminuita. Questo risultamento venne pure comprovato adopcrando dc' tubctti di vcrzino, talvolta a fi- bre longitudinali e talvolta fibre trasversali. II legno di cdera c molto poroso , onde serve a mostrare la po- rosita de' corpi ; poichc, poncndo dell' acqua per entro una scatola di questa sostanza, il liquido imniantinen- ti trapela pel pori. A' due tubi della niacchina furono tolti i due emisferi, che racchiudono I'artificio ligneo-metal- lico che concorrc a strofinare il vapore, e a questo fu sosti- tuito un tubo di edera con fondo chiuso. Aprendo i robhieiti, il vapore si proiettava con violenza ncli' aria, passando pei pori del fondo di legno. Con questa nuova maniera d'attri- (i) Cciini sitllo suiluppo elvtirico del i'apoie, di Girol. Aiil. Dc Mat- tia doll, in Filoso/ia e Matemaiica, Assislcnte allc Caiudre di Ecnnomia luralc t di Storia naluralc generate presso VI. Ji Vniversila di Padova pag. 39-/(2. — (Hio — to si hanno debolissimi scgni di clettricitd, i quali (e ciu mc- rita ricordo ) sono contrarii ai consucli: la caldaia e coslan- temcntc posiliva, c (luindi il vaporc ncgativo. lo pcnso chc i fenomeni tcsorcggiati dai fisici inlorno aU'elettricisnio del vaporc, sebbenc in l)uon dato, non sieiio tultavia sufTicicnti a ragionarnc una cliiara c compiuta Ico- ria. Spcculando per6 quelli che si conoscono, a me sembra die la immcnsa produzionc del fluido eleltrico nclla macchi- na di Armstrong sia dovuta a piii cause, come sono lo sfrc- garaento, la pressione, il conflitlo chimico cec. ecc.,c chc fra questc sicno apprczzabili c prcvalcnti allc altre I'attrilo e la prcssione. E a proposito del primo arlificio meccanico, cioe deiraltrito, siccome vi sono piu foggie di sfregamcnto, cost la specie di strofinio chc si cflrellua ncl vapore dcve concor- rcre a modificare i risultamenli dclla su.i clellrizzazione. Senza qucste ipolesi e impossibile lo spiegare le continue anomalic e le apparent! contraddizioni che si ossorvano nel- lo stato cletlrico della macchina di Armstrong. V. indubitato che I' intensity elettrica dell'apparecchio c procurala dalla particolarit;\ delle (regaturc; e le sostanzc, che a parere dei fisici vcngono a conflitto meccanico, sono il mctallo ed il Ic- gno, il vapore e I'acijua. Forsc a (piesli attriti non e slra- niera Paria atmosferica, che non e diHicile si mescoli al va- pore. E qui non omcttcremo di notare che celebri fisici, tra' quali nominiamo lo stesso Armstrong, opinano che I'a- ria perfcttamente asciutta non dia, slrolinala, alcun sentorc di elettriciti. Ammcttendo questa idea, mi sembrerebbc di contravvenire ad una Icggc di natura. Tutte le sperienze che comuncmcnte s'istiluiscono, afl'me di suscitare il fluido cicttrico col mezzo meccanico dell' allrito, non tornano a male se i corpi dissiniili, che si pongono a cimcnto, sono di tal natura da favorire il mutuo sviluppo del fluido elcttrico, r. 84 — G6i) -- c su induvinusi il modo di strofiiiio piii cont'uccntc alio svi- liifpo luoilesinio. Sc il fisico di Newcastle, invecc di far pas- sarc la sua aria dibscccala per un tul)0 di mctallo o di altra materia, la spingesse allraverso i pori del leij'no, sono pcr- siiaso ch'egli olterrcM)C le |)rove, die il fluido atmosfcrico puro ed asciulto si elettrizza per la via meccanica dcM'allri- to. Lo stato eleltrico della caldaia, conlrario ncl priino i- stanle del gelto a qiicllo clie succcssivamciitc si manifesta c si conserva, devesi attribuirc, a inio credere, al (alto, die il vaporc, prima di cssere clellrizzato per Ic frcgature, lo b per I'allro mezzo meccaiiico della pressionc. La specie d'c- leltrioismo die nascc da ipieslo [irocesso e a mala pena scn- sibile, perdii! vienc tosto virito e dislrutto da qncllo dello slregamenlo. I lubclti lignei della macchina idro-clcttr'rca a rd)rc longitudinali, ovvero a fibre per traverso, dcbbono pro- diirrc un' allerazione negli cflTetli elettrici. Non ignorano gli amatori delle scienzc naliirali die nello stropiccio reci- proco di due corpi, (iiiello, le cui inolecole conccpiscono le iiiaggiori vibrazioni, tcnde ad ac(piistarc rdcttricita nega- liva, nel mciUrc I'allro, Ic cui molecolc si muovono per cnlro a piii angusli limili, inclina a procacciarsi I'elettricita contraria o positiva. Questa fisica verita appare cvidcntc, piu the con (pialunque allro arlificio, immergcndo e piegando nel niercurio un feltro da cappcllo. II mercurio divcnta po- sitive), ed il feltro ncgativo; ma sc, distendendo il feltro me- desimo su di un corpo rigido, csso venga tulTato nel liquido metallo senza inflessioni o piegature, il mercurio possiedc allora I'detti-icila negativa, ed il feltro la positiva, cioel'op- posta. Se dun(pie nclla macdiina di Armstrong i tubi a fibre longitudinali favoriscono reccitamento del fluido cicttrico, non de\'essere altrettanto di quelli a fibre Irasversali, pcr- clic le loro vibrazioni, csscndo ])iu cstesc, Icndono a genera- — GC7 — rc un'clellricilA coiHrari;i. Fin;ilincnlc lu dcbolissiina elcl- triciti'i, che si ollionc ol)bIigantlo il vaporc a slanciarsi nel- r aria per la via cic' pori del logno di cdora (l.i (pial cosa non puo accadcre scnza un aspro c forte stropicciainento), ci chiariscc chc iicll' apparalo idro-clcltrico dcvcsi, piii die dcUa violenza dcgli atlriti, far calcolo del modo onde suc- cede la confricazione del vaporc. Mciresperienza poi dcll'ii- scita del vaporc dal Icgno, cssendo la caldaia positiva, con- vicn dire chc qui 1' efTclto cicltrico dclla prcssione sia co- slantcnicnte superiore a qucllo che jirovicnc dall' altrito. Toccati (jiicsli ccnni su I' clcllricismo del vaporc chc si svolge dalla macchina d' Armstrong, tolgo a discorrerc di altrc parlicolarit^ che suscita nc'corpi quelgrandc agen- le della natura. M' ebbi mai semprc 1' opinionc chc Ic corrcnti voltai- che difTcriscono da quelle chc ci procacciamo coirdcltricita generata da inczzi ineccanici assai pin che non si credc dal comune dei fisici ; i rapporti chc si credono legare le due maniere d' agire del fluido cicltrico sono per lo piu stcnta- li, poveri c non facilmentc dimostrabili. Diro anzi che fra le niolte sperienze che si possono istiluirc coll' elettricita delta slalica , havvcne laluna che sembrcrcbhc promeltcrc dc' risullamenli simili a quclli chc si ollengono coll' clcllri- cit;:^ dinamica; ma,venutialla pratica, ci accorgiaino dclgros- so abbaglio chc erasi preso. Ecco, se non crro, un suadenlc cscm|)io: due dischi eguali , I' uno di inarmo duro , verbi- grazia di granite orbicolare di Corsica, e I' altro di legno d'abetc, se, isolali, vcngono sfregati 1' uno conlro 1' allro , il marmo accpiisla I'clctlricila [)osiliva o vilrca, ed il logno la negativa o resinosa. Qucsle cicllriciti per6 non si mani- feslano, com' 6 facile ad immaginare, sc non quanilo i due dischi vcngono separali. Or bene, se a ciascun piatlo si a Jul- ~ 008 — ti iin filo inctallico, per cui avanli la scparazione sicno incs- si in conumicaxionc clcltrica fra loro; disgiunti cssi pialli , (love nascerc no" riuniti fili una corrcntc ili fluido clellrico, la quale parrebbe dovcr produrrc depli cflrctti simili a (lucl- li dogli elcmonli voltaici. Si faccia passarc una lal corrcnlc per uno dc' |»iu dilicali galvanomclri, a nio' di csempio per (jucllo di Gourjon, c V iudicc riniarrA inunobile. Si soslitui- sca alio stromcnto di Gourjon il (lii'i sensibilc dei galvano- nielri nalurali, voglio dire una rana prcparata alia Galvani, e Tanimale non dara indizio dclla piii piccola convulsione. Conformc alia niia ipolosi ne fa una rilluslrc Beccjucrcl (1). Sapcndo cgli che separando di colpoin due (c//rffyede'Fran- cesi) una lamina di mica, i due fogli disgiunli palcsano Ic due opposte cleltricita, pensa che, se si poncsse un cristallo per due punti opposti in coraunicazione coi capi del galva- nometro, c di poi si scparasse {e>i h divani) con assai prc- stezza e violenza, pensa, \o ^\zo,%^x^hQ in finitamentc pro- habile che s' ingenerasse una correntej la quale operereb- be sull' ago del galvanomctro. La mia espcrienza e una pcrfelta imitazione di quclla proposta dal fisico parigino ; tultc Ic condizioni sono simili, Iranne il processo ond'ecci- tasi c togliesi dall' cquilibrio il fluido eleltrico. NeH'esperi- mcnto indicate dal ncccpierel l' elettricita deriva dall' aspra disgiunzione delle parli del cristallo , quando nel mio ap- parccchio ha origine dal reciproco strofinio del marmo e del Icguo ; ma questa differenza non puo mutarc I'essenzia- Ic dclla conseguenza che si trae ncll'uno e ncH'altro caso. Amcndue Ic cleltricita sono create dai mctodi meccanici , c amcnduc non furono coraunicate, ma trattc da' corpi stcssi (i) Traitc (le Physique consitterr'e dans ses rajiporls ai-ec la Chimie el les Sciences naiurelles, far M. Becquerel. Tomr premier, pag. 387. — 669 — chc patiscono il reciproco cimcnto. Ma siccome il moto del (luido cIcUi'ico prociirato ilalla scparazionc del legno dal marmo non ha alcuna Influenza sull'ago magnelico del gal- vanomctro, cosi oso dire che anche la corrente, la (juale ver- rcbbe prodolta ncl tcntalivo immaginato dal Becqucrel, sa- rcbbc scnza eflctto sull' indice dell' istromento csploratore dclle correnli mosse dall'cleltricili dinamica. Dopo i ricor- dali lentalivi, voUi csaminarc se le correnli chc si possono averc coll' clcttroforo, e massime (juelle che nascono dall' clellricila indotta, crane valevoli a fissare qualche Icgame tra r clettricismo, l' altrilo e quell' altro che proviene dal contalto. Ma il galvanomctro piu sensibilc cd esatto non diede alcun segno che nelie correnli deU'eletlroforo vi sia, sollo I'inipcro di (piella I'orza che lo agita e lo lorinenta ncl moto, del fluido galvanico. Se non che, procedendo io nellc riccrche elellriche niedianle I'l'lettroforo, m'avveniva in ta- li risullanienti che a niio giudizio non sono al tutto imme- ritcvoli di cssere descritli. Sapcndo dagli studii dei fisici chc r influenza clettrica attraverso Ic sostanzc coibenti varia a norma della natura dclle sostanze medesirae, e che la ma- teria resinosa, della (juale si compone la sliacciata dcU'elet- troforo, vantaggia in qucsta particolarila I'aria atniosferica, ho slimalo che un tale istromento sarebbc forsc piii aJatto di qualunquc macchina eletlrica alia dimostrazione de' cu- riosi c bei fcnoincni dell' elettricita indotta. Per vcrita non andava crralo in (juella mia scntcnza, corac si fara aperto , io spero, da'fatti che sono per esporrc. Non parlero dell'u- so degli cleltroscopii per conosccre l' influenza eletlrica de' conduttori dellc noslre macchine, il quale e da lutti cono- sciulo. II mio divisamenlo mirava ad imilarc i fenoraeni piu importantl dell' elettricit;\ indotta , che Ic nubi Icmpestose esercitano su' corpi tcrrcstri, alia (jualc apparlienc il con- — G70 — iraccolpo cictlrico [choc en retour d' 0,018 piossc7za dclla sliacciat.T ...» 0,011 I, — 072 - le dila un po'umido il filo melallico che dcriva dal piaUo, c, ;dIorcli6 si cavcrA In scintilla dallo scudo, si scntir;\ in esse una Icggiera commozionc: la (jualc divciT;\ piii encrgica, se la conuinicazionc iVa Ic dita cd il filo si far;\ coll'intcrmedlo dcir ac(]iia salata o mcglio coirintcrmcdio del nicrcurio, av- vcrlcndo di porrc (picsli liijiiidi in piccoli bicchicri. L'espe- rienza di lord Mahon succcde induhitatamcnte, se Tuna dcl- Ic due personc isolate trovasi in comunicazionc col solito fdo del piatto dell' elettroforo. Ma Tospericnza, che vcdesi non senza qualchc sorpresa c diletto, si e quella di spararc la pistola di Volta colla corrcntc doll' clettricit;\ indotta nei corpi dalla piccola nostra macchina. II filo intcrno dcll'istro- niento sia unite all' altro del piatto, c la sua faccia eslerna sia posta in relazione elettrica col suolo ; alia scarica dello scudo si udra lo sparo dclla pistola. E importante di nota- rc che le commozioni nellc rane, le scosse nelle dita e lo sparo dclla pistola succcdono lien di frequcnte anchc allor- quando I'opcratore carica lo scudo. Un picciolo lurbamcnto neir cquilibrio elcttrico di cssa parte dell' elettroforo basta a generare una corrente di elcttricita attuata. Cosi dobbia- mo notare non esserc indispensabile che respcrimeutatore comunichi col suolo; i suddetti tre fenomeni possono acca- dere stando chi carica e scarica lo scudo su raaterie coibenti. Un gran vantaggio di questa sorta di spcrienze si o che non dirottanogiammai, e rispondono adequataniente alio in- tenzioni dell' operatore. A risolverc poi qiialunque dubbio che si potrebbe proporre intorno alia natura di queste cor- rentij abbiamo in pronto I' esperienza che segue. Un tubo di vetro fu tutto coperto di cera di Spagna nella sua super- ficie csterna , un prisma di ferro, pure inverniciato di cera di Spagna ad cccczionc d'un piccolo punto, fu collocate ncl- I'interno del tubo; una porzionc del filo del piatto, (bggian- — 073 — (Jo un ancllo, abbraccia ncl mezzo il tubo di vclro; finalmcn- Ic il prisma di fcrro mctliantc il puiilo nudo di ccra Spagna c mcsso ill comunicazionc col fiio deila pistola. Se si cava il fuoco cleltrico dallo scudo, s'acccndc il gas ncll' a|)parcc- cliio, c oilcsi, come al soiilo, lo spar()(l). AI prisma di fcrro piu) csscre sosliluito un semplice filo di rainc o di allro mc- tallo coporto di cera lacca trannc 1' ima delle cslremitii, e lo S[)ar() siicccdc in egiial modo (2). Essendo inlerposli IraM mctalio dello sciulo e (jiiello dcllu pistola do' I'oi'ti coiben- li, c cliiaro cbe in (incslo caso il fcnomeno non puo esserc allribuilo aircletlricila contlotla. L'os|)cricnza 6 una prova inoppiignabilc e parlante die tiilli i fenomcni da mc narra- li sono doviili al moto del (Iiiido cleltrico die nasce dall'in- fluonza, ossia dall' clettricita indolta. A me pare che I' elet- troforo ci melta alia portata di mostrare d'ora innanzi in modo facile, sicuro e spedito le particolarita doll' influenza deltrica, c ci inctta alia portata di olfcrirc una pronla e ve- ra immagine del contraccolpo cleltrico. (1) (Idlla mnccliiiia cleltiioa, la majjgiore die possegga il Gahiiictio ili Fi:>ica (Icir I. R. Univorsila
  • 297 — del 23 Fehhrujn » 533 ~ del 22 Murzo ....... ,, 3-i5 — del 25 Marzo » 351 — del\%Af)rile .» 561 — del 'HO April e » 573 — <^f/ 22, 23, 24, 25 J/ff<7^/o . . . » 417 — del 29 Marjgio » 419 — del 30 Magrfio (solefitie) .... "451 — del 21 Giuyno » 459 — del22Giugno » 513 — del \9 Lmjlio « 527 — del 20 L?(glio « 571 — del 0 Agoslo » 603 — del iO Agosto » 635 IXDICE ALFABETICO IM'I\ MATF.im: F. IM'Pi XO^U. AeruUti — liellera »Iel oo: Ales- suiulro S|tada Lavini di Monle Polosco diretla hi St'[;n'tari() L. Pa^iiiii sopra una cadiila di aerolili avxMnila iiella 3larca di Macerala allS di ina[;[;io 1840, pafj. 5li. Jlfaninlerni- p 23,31.231.260. 28().2U5.3i 1 , 350, 300, i 15.4 17, 4 1 1), 442, 450, 522,60 \ , 653.074. Agopiinlura — Sopra I' eflicacia deirajjopunlura a provocnre la obiitcrazioiie delle arlerie, to- municazioiie verbale del doltor G. iNainias,p. 058. Alpi J'cncle — Osservazioni sid- le rocff levig'ate delle Alpi Ve- netc.del prof Catullo. p. 304. — Ceniii del prof. Calulh* sal sisle- ma crelaceo delle Alpi Vene- le. file accompagnano (piattro tavoledi fossili dellerreno trias- sico delle Provincie Venete e sellc di avanzi or^janici da liii raccolli promiscuainente nel biancone e nella calearea am- moiiiiica delle. Vlpi slcsse,p. 462 — Coiisiderazioni sopra (piesii Cenni del se|;r. L. Pasini,p.471 — IiUorno alia non proiniscuita dei fossili fra il biaiieoiie c la calearea aininoiiitiea delle Alpi Venele. del nob. .\. de Zifjno, pag. 673. Amici cav. 0. B. di Fiienze. i-lello socio corrispondenle, pa;j. 200. Analomia c Fisiuhxjia compard- le — AleiiMc illusirazioni alPa- naloniia del sislenia ni'r>osodei pesei, del prof. Ciirlise. p. 354 — Osservazioni sull' esisti-nza dell'organo del {jtislo in aUiine specie di cani niarini.del dollor iNardo, p. 355 — Osservazioni anatoinico-fisiologielie sul Cae- re della Testaggine Carclta e delle Chelonie in {jcnerale. con 2 lav., del dolt. AnUmio Oiivieri, pafj. 470 — JNuove ricerche sul- la slrallura e salle funzioni del cuore de' rellili e ji.irlicolar- nientedejjli nrdinarii.von 2 lav. niiniale ia appenilice alle osser- vazioni saddellc, del dolt. Oii- vieri, pa{j. 535. A>Ti>'()Ri conini. Mncenzo di Fi- renze, elelto socio corrispon- denle. paj;. 261. Architeltiira Idraulicd — Sulla maniera pin econoniica di co- struire ana {j.dli-ri.i solto an canale od an (iauie. deirin{;e{jae- re .Fappelli, paj; 265. Ilaclii (/(/ stla — Sul nuovo ine- ttulo per {jovernurli proposlo dal si{;. VincenzoGiordani. >le- nioria del *lotl. G. Giusliniani, pag. 35. — 078 — Ihitrhc a vapine — niij;[;iin[;lio Torino, rli'llo socio coirisjMm- iliU'injf. Clasoni »li iiiia memo- tlciilf. p. !2(!l. ii;> im-iliia ild comm. Cialdi di HiKVLiM cav. :>Iaiiri/io di Fin-ii- Hoina. iiilitolala: Ikllc harche zc, uloUo socio corrispoiuli'iUf. a vapore poxte in azione snl iui. Tevcre e ilei mezzi opportnni a Rio>aharte C. L. principe di Ca- rtmleve pin agcrole e piit shu- niiio, in Homa, elello socio cor- vd la naviijazione del fmmc risitondcnlf. ivi- vttdcsimo c della sua face in Camera lucida — Considcrazio- Fininicinoj paj;. 2.17. iii inlonio alia coslnizionc del- RATTir.Livdott. Dario di Palermo la Camera lucida, del nob. Mi- — Sue modilicuzioni falle alio nolto. p. 373. slelosoopio, pa[;. 511. Cani man'ni — Osservazioni sul- Bellwitis prof. G. — Seconda I'esislenza dell^ organo del gu- parle della memoria sail' ope- sto in alcune specie di cani nia- ruzione ariimelica, die risol- rini, del doll. Nardo. p. 355. ve le etiuazioni del lerzo grado Carella e Chclonie — Osserva- nel caso irreducibile, pujj. 259. zioni analomico-fisiologiclie sul — Sopra un oligocrononielro, cuore della Teslufj^jine Carella ossia slrumenlo per misurare e delle Chclonie in jjenerale. con il lempo con molla precisione, 2 lav. del doll. Anionic Oli- paj;. 282. — AlcHne considera- vieri, p. 470. zioni sulle nomenclalure cliimi- Carnia — Compendiose notizie che, sugli equivalenli chimici e inlorno agli slrali di lilanlra- specialmenlesu alcune proprie- ce scoperli ullimamenlc nella la che con quesli si coUegano, Carnia presso Itaveo, del prof, pag. 358. Ulenegliini, p. 303. — Osserva- Be.>ve.msti Mose — Conclusioni zioni relalive , ivi. — Fossile di un suo lavoro sul sangue raccollo dal doll. G. Bologna considerate essenzialmenle nel- nella Carnia assoggetlato al le sue relazioni coUo slalo pa- giudizio dell' Islilulo e relalive tologico dei vasi, p. 587. dichiarazioni del prof. Calullo Bertolo.m prof. Antonio di Bolo- e del seg. Pasini, p. 375. gna, elello a socio corrispon- Carrer prof. Luigi, assume le fun- denle, p. 201. zioni di Mcesegrelario dell' I- BiA.>cHETTi doll. G. — Alcune con- stiluto. pag. 462. siderazioni sopra gli uominico- Casom ing. G. — Bagguaglio di muni, sui distinti, sui grundi e una memoria inedila del comm. sugli slrani, p. 347. Cialdi di Roma, inlilolala: Del- BoAKOUS cav. Malleo di Torino, le bardie a vapore paste in a- elello socio corrispondenle , zione snl Tevere e dei mezzi pag. 261. opporlnni a rendere pin age- Bolanica — Considerazioni in- vole e piii sicura la navigazio- torno al genere in botanica, del ne del finme medcsimo e della prof, de Visiani. p. 530. sua fore in FiumicinOj, p. 237. BoTTo prof. Gius. Domenico di — Sul monumenlo orienlale e- — 079 — sislente nella Basilica di s. Pie- troiiiyein'7.io,eso|»ra iin frain- nieiito arabico-ciilico inivnto |)uriint'iiti in \ unezia, |). yjO. C.VTLLLo iirof. T. A. — OssLTva- zioni sulle rocce levigate delic Alpi >'eiit'le, |)a{j. 304. — Cen- iii sui sisit'ina cieUueci delle Alpi Veiiutc, clu' ae(om|tn{;nnn(» quallro tavole di fossili del ter- reuo (riassicu delle I'lovincie Veiiele, c selle di avaiizi or- ganici da hii raccolli promi- scuaineiUe nel hiancone o nella calcurea animonilica delle Alpi stesse, p. 402. CiALDi. comni. Al. di Roma. — Kag{jiia{7lio (leiriii(;. Cusoni di una di liii nieinoria inedita inti- tolala: Dcllc bardie a vapore poste in ozione mil Ttvere e r/et iiiezzi opporlnni a rcndtre pill acjevole e piii sicitra la na- vifjazione del fhtuie medesimu e della sua face in FiitmicinOj pajj. 237. CiTTADELLA VlGODARZERE S. K. — Assnmc la Presidenza dell'I- sliluto, p. 5. — Discorso per la distribuzione de' premii d' in- dusti'ia il 30 n\ti{;gio 18-4G, pag. 45G. CLE.>iK>iTi dolt. G. di Padova elet- to socio corrisponili-nle. p. 350. — Anatoniia della A'aniglia a foglie plane (/'(;»// /(I /)/o>i//b//aj Andrew) con 4 lav., p. 37G. Cometa periodica di Jiiela — Breve notizia inlorno alia sua riapparizione nella rivoluzi(»ne die si compiera nel febbr. 1846, del cav. G. Sanlini, p. 35. — Ulleriori nolizie inlorno alia medesinia e bre>i cenni d'allre due seoperle aslronomichc del- lo slesso, pag. 300. Commissioni diverse — pag. 31, 295, 343,415,525,002,014. — Conimissione noniinata j)er I'e- sanie del inelodo di Ilannerl li- lografo, per rii»arare e rinle- grare i dist'};ni (juastieconsunti delle pielre lilofjraficlie, p. 23. — >omina delle Coinmissioni annual!, p. 31. — C(tinniis.sir)ne per ris|)ondere alia doniandn deir 1. It. Governo se convengn die sia pubblicato un Calalofjo o Sinoniinia dell' opera niano- scrilta di Sloria naluraleadria- tica del defunlo ab Slefano Ghiere{;liii)i di Cliio{;g;ia.p.280. — Coniniisione del Gabincllo Tecnolo{jieodeirisliiulo,p.294. — Coinniissione per la pubbli- cazione delle lavole del prof. Renier di oggelli marini adria- lici, pag. 2U5. — Connnissioni jiel rafjguaglio dell' operella del cap.Krieger, e del Trallato elenienlare di Arilmelica del prof. Zaniara, ivi. — Coinniis- sione eletlaper I'esame dei ma- noscrilli presenlali al Concor- so in risposla al Pro{;ramma di nions. Canova, pag. 342. — iNomina dei cinque menibri die in unione alia Presidenza del consiglio devono deslinare le Commissioni speciuli per I' e- same degli oggelli presenlali al concorso de' premii d' indu- slria,i'r/. — iNomina delle Com- missioni speciali j»er I' esame degli oggelli presenlali al con- corso de' premii d' induslria, pag. 350, 300. — Elezione di membri efrelli\i per procedere all" esame ed agli esperimenli inlorno alle maccbine a vapore in luiione agli ingegncri delle pubblidiecostruzioni, p. 522. — — 680 — Esmne dello scrillo siiila iinvi- lynziono ocrca del sij^. .[aro|)o 'J"rt'\ isaii (li San{^iiiiicUo atliilalo al i\i>l>..'Mini»Ui). /'/•/. — Iiicariid afliilalo alia C(nninis>ioiu' ulcl- ta per rcsanic c };li siioriinciiii sizioiii date pel Con{;resso slcs- s(» ere. |). (V2S). — i\iio>e dispn- si/.ioiii dale e ]»er I'olluvo Cloii- l^resso. parleeijiale dalla I*re- sideir/.a della HiimiDiie eon fu- glio iJO liij;:li(). p. OOf.. iiilorno alle euldaiea >apore,di Dallk C.iiiajk prof. Slefaiit) di assi.slere a;;li esami do'jjuidalo- ri delle loemuolive e de'eondul- lori inaeeliinisli de' piroscali . paj;. 001. — Clonimissione pel projyello di alcimi la\ mi inlonio alio foiiti minerali di Heeoa- ro, ivi. — Dcpnl.ili eleui a rappreseiUare 1' Iisliluto > enelo all' oUavo Coiijjresso de{jli Seieiiziali in Oeiiova. p. ()7i. Co.\T wiiM CO. >'.— Sopra uii {jal- linsello deile fojjlie del saiiee. Cunli d' amminislrazioue dell' I- slilulo — Delii)erazioni siilie si>ese futle a tullo novemhre 1845 e sii ([uelle da farsi nel- laiino prossiino. p. '260. Co.Mi prof. Carlo — Conside- razioni iiUorno alio scrillo del doll. Fusinieri Sulla filosofhi della fisica , sccoiida parle , pafj. 9. — Raggiiaj^lio iiUonio aH'operella del prof. Carlo Za- luara inlilolala : j4 ritiiietica teorico-praticn elenienlare. pa- jjiiia 3il. — Intorno al calcolo dell'azione dinamica del vapore nella loeoinoliva aviilo ri(yiiar- do alle circoslanze della jirc- cessioiie, p. 472. CoRTESE prof. F. — Alcune illti- slrazioiii aUaiiatomiadel sisle- ma nervoso de'pesci, pajj. 354. CotKjresso dctili Scienziati di Genooa — La Presidenza del- iNapoli, clello socio corrispon- deiUe, ]). ii()l. Diatomec — Sull' animallta del- le Diatoinee, e revisione org;a- nojjralita dei jjenori di Dialo- ineo slahiliti dal Ki'ilzinjy, ine- moria del prof. .Mene{yliiiii.p.43. Uoni falli all'Isliluto, p. ().25,33. 2()3. 2S 1 . 207. 333,345.35 1 .3(> 1 , 3()3. 375, 459,513,527,571,603, 055. DuciDi Sekradi FALCoDoincnico in Palermo, elelto socio corri- s|)ondente. p. 201. Edncaziuiie — Introduzione ad uno scrillo sulla educazione dei poveri di Venezia, del dolt. Ve- nanzio, p. 423. E(jilto — Sopra due recenti opi- nioni del sij;. Letronne relative alia storia deirEf^illo.niemoria del CO: Scopoli, p. 208. — Me- moria siille scoperte di Cliam- pollion e di Roscllini nella e- sj)lorazione dei monumenli e- {;iziani, del consign. A. (juadri, p. 518. — Sidla serie delle di- naslie die secondo Ulanetone rejjnarono in Fgitl"' mcnioria del co: Scoi»oli, p. 532. Eleilr'tcila —IvaVVaVq di concilia- zione dejjli Fleltro-cliimiri coi Volliaiii, del prof. G. Zamboni. p. 429. — iNole inlorno a t[ual- che fenomeno elellrico , del prof. A. Perejjo. 002. r ottavo Congresso parlecipa /i7t7/»v)/»uforf foltiano — Cen- illuminanle del e calorilica del con lellere 10 e 12 dicemhre 1845 e 21 aprile 1840 le dispo- m sulla vn'Ui polo neyativo. - ()8f _ polo piisiiivo (leU'elfllromolore j». .'J52.— Kapporlo iiUonio ud \ oUiiiiio. del prof. Zunledesclii. akuiii oj;c;etli
  • k cav. Giuseppe di Torino, e- ditn del tap. An};eIo Marehesi lelto socio torrisp.. pag. 261. intilolata: Vcscrizium- Itrnica Gi-nerc — Considirazioni inlorno dei melodi iisali per la fahbri- .»l {jencre in bolaniea, ilel prof- cazione del fcrnj net priitci- de \ isiani, p. 530. petit stabiliinenlideUa iHunar- Giordi.m Pielro di Parma, cletto cilia Justridca e dtlla Prus- socio corrispondenle, p. 261. *ia. pn[;. 337. GioR(;im ca\. Gaetano di Firenze, Filoluijia — Riccrche sopra un elelto socio corrispondenle, ivi greeo nionosillabo, del si{j. G. Giulio prof. Carlo Ijjnazio di To- Sandri, p. -13. rino, elelto socio corrisponden- Filosofta — Alcune considerazio- te, ivi. ni sopra {jli uoniini comuni, sui Giitrispntdenza mjiaria — Pro- dislinti.suifjrandi e su{;li stra- spetto di un' opera del cav. Fa- ni, del dott. Bianchelli, p. 347. panni ch' ei sta compilando. in- /"/i/crt — Considerazioni del prof. liloiala: hliluzioni di Giitris- C. Gonii inlorno alio scritlo del prudenza ayiaria secoiido il dolt. Fusinieri Sulla ftlosofia diritlo roinano e secondo le dclla Fisica^ p. 9. legyi vigenli nel Reipio Lom- Fresciu nob. G. — Sulla coltiva- burdo'yeiielo, p. 260. zione de' {jelsi e de'lilufjelli, e Gilsti.\i.4M dolt. G. — Sul nuovo sul modo di dilTondcrne le buo- nietodo pel {joverno de" bachi ne praliche nelle Provincie Ve- da seta proposto dal si{;. \\n- ^ nele, parte prima, pag. 601. cenzo Giordani, memoria p. 35. FlBLA.NETTO ab. G. — Brcvi nolizie IIa^ert lilografo chiede alllsii- inlorno alPopera del sij;. Gen- tulo I' esame di un melodo di naro Riccio di >apoli, intitola- sua invenzione per riparare e ta: Le inoncle dclln anliclic rinlegrare i dise{;ni {;uasli o famiijlie di Iluma (ino all^ iin- cunsunli delle pielre li(og;rafi- peiatorc.Jii(juslu,yiipol\ 1843. che, paj;. 23. y 86 — 082 hlromclria — Nuova dt'toriniim- zioiu' (K'lle coslanli rtlalivc al- ia rosi>ltMr/.a tl' alliili) iii-l ino- viintMito (loir act|iia pc' luii;',lu tiihi di eoiKiolla c iu-|;li alvui, del juMf. Tura/.za, pajy. il. lnte(irali ahjcbrici — Sulla dc- leriniiia/ioae defyl' iiuojjiali al- {yi'hriii di un sisti'iiia di i-ipia- zioni diireronziali, i tui tiTiniiii s'inlegrano sopurutameiuo per nu*/zo di IrasciMideiili Vhuliaiie. iMeinoria ilol prof. Minich, pa- {'.iiia ()(>0. Jidlia — Siiir Italia piii aiilica, d.'l co: 0. Sf.ipoli, p. 293. .fvFi>KLM ing^. G. — Sulla inanie- ra pill ecouoMiica di coslruire una {jalleria soiio un canale od un Hume. p. 205. Kkii-.ger Giuseppe — Das Natnr- gnmdgesetz, ecc. ossia, La na- lurale legg^e Ibndamentale del- la unila e dell' armonia (putle principio {jenerale de" sisteuii scienlilici, ton ag;{;iunte inss , pajy. 35. Ln'ARi prof. Santedi Siena, eletto socio corrispondenle, p. 261. LitKjua e Lellerolura italiaita — Hajjjjuafjlio della Presidenza sui lavori inlrapresi o projjel- lali da apposila commissione per arric'cljire di nuove voci il Dizionario ecc.. p. 342. Lilanlrace — Conipendiose noli- zie inlorno ajyii strali di litan- ti'ace scnpeili ulliinanienle nei- la Carnia presso Raveo . del prof. .Mencfjhiui. p. 303 Os- servazioni rel alive, ivi. Lirellu del mare — Alcuni cenni sulle variazioni di livello asso- lulo e relalivo dellc spiajyjjie e del mare del sejjr. L. Pdsiiii. pag. 324. Locomotive — Intorno a! calcolu deH'azioue diiianiicadel vapnro nella loconioliva avuto rijyuar- do aile circoslanze della pre- cessione , i>Ienioria del prof. Conli. |). -472. Luce pohirizzaUi — menzione di (piaulo da flsici italiani e slra- nieri era slalo anlecedentemcn- te trovalo o indicalu a pro- posito delle recenti scoperlc del Faraday inlorno all'nziono di una calauiila sui rajjgi di lu- ce polarizzala. del prof. Zunte- deschi. p. 237. Macchina d' ArmslrotKj — Dei fenomeni elellrici della Macchi- na di Armstrong-, e delle cause assegnate dai lisici, IVIemoria prima del prof. Zanledeschi, p. 610. lUanifdUurc nazionaU — Degli impedimenli all'estensione delle noslre manifatlure , Ulemoria del co: Scopoli, p. 330. Manomelroijrafo — JNola intorno ad un Manomelrografo per le aliissime pressioni, del nob. Mi- notio, p. 311. Marcue-Si Angelo Piano di una sua opera inedila inlilola- la : Descrizlone lecnica dei me- todi Hsali per la fabbricozione del fcrro nei principali slabi- Umenli della Monarchia .tii- striaca e della Prussia, \>. 337. Mariamm cav. Stefimo in ?ilodena, elello socio corrisp., pajy. 201. Marmo — Sui marmo di Fonla- nafredda nei.Monli Fuganei, del nob. sig-. A. de Zi^yno.pajy. 409. M.4TTELCCI prof. Carlo di Pisa, e- letlo socio corrisp., pag^. 2(V1. Meccanica — Aggiunle del nob. sig-. ;\linollo alia sua mcmoria, Inlorno ul modo di raccogliere - G85 — r. ha.smclltrc la fuiza dialcitni Fonlanafixnhlu iieMonii Kujm- '''oton, ,,. 4il „ei, H.-I nob. sij;. A. de Zijjm,, niKLLoM cav. MacedoiiK. in Aa- p. i(»!). _ IJillessioni roluli>e j.oli,el.-llo SOCIO coiiisiiondeii- dd sq;!-. I.. Pusini c del prof, le i..2()l. (Jalullo,|,. ii;{e 414. m//i6nt'*on«f/e/-M«// — M.'inbn J/<./iHmc;i/« (Siil) oiifnlale esi- nnoiaiii - Co: Pietro di .Mania- .sU-nl.- ndia [{aMlica di s. Pie- i{'\ !"'{;• -J-^- — .Aleniliii I'd.-t- iro in ^■.•lK•zia, e snpra un iVani- IiM-.'M). Zami.oni, p. (JlXi. — meiilo aiahico -tiilico in.Nalo ,"','.' '••"■'■'^pondenli-Cav. Cur- iiaiiinL-nli in Venezia, dell' iiifr. ^1 di Hirai;.) in > ieniia. e Mons. Casoni, p. 'Jim. I icln.n.iiio Hil)li(.i.Taiio del- .Moms eav. Giacinlo di Torino, e- lii Maniana. paj;. i>(i4. — In^. lello socio conisp., paj-. ii«il. I •!t7"''" '^^ *^"*'"" *'' Verona, .Mos.sotti cav. OUaviano !• al.ri- AJkakciiim piol. G. — Sull' ani- coiiispondente, tvi. inahta delle Dialoinee, e I?e- >.iiiiA.s dou. G. — Sua noinina in MSKine oi-anojjiafua di-i jp-- ineinl.ro efl'. p. 297. -Osseiva- nei 1 .ii Dialoniee slabiliii dJ zioni sopra i casi d' impedi- Knlzinj] iMemniia, pap. .4J — ineiilo nila lespirazione, die si L-oinpeiKliose nolizie inlorno {fuaiiscono fuinaiulo le loi-lie ii{;li siiuli di lilanlraee scoper- dello sli-amonio, p. MS. — So- le ullimainente nella Cainia pra 1' eirieaeia dell' afjnpuninia pies.so H;neo, p. 303. a piovoeare I ohliuiazione del- iWKM> i.rof L., elclto Mcepresi- le aileiie, coinunicazione ^er- denie dell Islilulo, p. 5. bale. p. 038. Jfliijliarc- Cenni s.illa compar- iVa/W/ - Raj-;ua{;li ulterioii ..nl saUdla ini};liarein\enezia.dd pozzo arlciiano die si sla fo- Uotl. hniKo Trois. pajj-. 539. lando nel {paidino deiia Pu-jr- MiMcii pnd. N. H._ S.dla deter- {jia di .\apoli eec. dd serr. L luinazione de};li inlejjrali aljje- Pasini. p. ,3-54. brai di un sislema di equazioni >Alluo dolt. G. I). — 0.ssef>azioni Uillerenziali, uui lenninis'inle- sulla esislcnza dell'organo del gram, separatamenteper mez- {juslo in aleune specie di cani zo di iiasceiideiui Abeliune , inarini. paj;-. 333. nieinona p. GOO. .\cwicjazioiie oerca -La^ovo ine- Wi.>OTTo nob. G.-.>ola inlorno ad dilo sulla navijjazione aerea , un iManoinelro{;rafo per le ul- di Jaeoj.o Tl•e^isan di Saiifjui- lissiinepiessioni.p.;Hl.-(Jon- nello. sul cpiale cbiede il Hu- siderazioni inlorno alia coslru- dizio dell' Islilulo. p. 4G2. zione della Camera iucida , >KGiii prof. Crisioloro in Pudova, pa{;. 3/3. — A{;{;iunle alia sua elello socio eorris.. p. 330 iMemoria, Inlorno al viodo di .^'unwnclatiirc diimicltc — Alcu- raccorjliere e trasmelleir la ne consi.lerazioni sulle noinen- /or:a ,/, ahum mnlon, p. 411. dalure diimidie. su{;li equiva- ^»onl, Luyanci — Sul Marnio di leiili diimici e specialinenlc su — r.si •ilnnu' ni'OjU'ii'U'i I'lie rmi qut'- sli si coili'i^ano. del prol". Bclln- \ilis, p. ;}.")S. Nomine — Prof. L ^Iciiiii. cltMln > ii'e|iri'si»UMUo dell Isliltilo Vc- nelo, |t. 5. — ConlVrmii di no- iniiu' n stuii ((trrisjiondoiui , pa[^. 9,4:2;5. — Tonia pol posid di > iit'sofjrotario. p. '■2'-\i. — K- lezione di socii tonispondenti. p. 'J60.350. — Nomina a incin- bio I'floHivo del soiio coriis. doll. Giarinlo iSamias di >'ene- zia, p. 207. — >()iniiia a Vicc- se{]rolario del memliro ciTelti- vo, dott. Lui{;i Carrer, p. 462. — Proposizioni pel pnslo di inemhro idreUivo con ponsione in liiogo del defiinlo prof. Zani- boiii, p. 634. IS'iiinistudtira — Bie^i nolizie del- r ah. Fiiilanelto inlorno all'o- pera del sijj. Gennaro Riccio di Na|)oli. iiililolata: Le inonele ilclle (inliche famiijlic di Roma fino all' imperalure ^iigiisto, INapoli 1843, pag. 352. OUfjocronouieUo — Sopra nn oli- {jocronomelro, ossia slruinento per niisurare il tempo con niol- ta precisione, del prof. Bella- viiis, ])af5;. 282. Olimkki dolt. Antonio — Osser- vazioni anatoniico - Gsiolofjiche sul cuore della Teslujjgine Ca- ret la e delle Chelonie in fjene- rale, con 2 tavole, pag. 476. — IXnove ricerche sulla stniltiira e siille finizioni del ciiore dei rctlili e particolarniento de{jli onlinarii. con 2 lav. miniate, in appendice alle Osservazioni suddelte, pu;j. 333. Orioli prof. Francesco di Corfii, eletlo socio corrispond . |)ag. 26 i. VkOiA co: l)omeni«-o di Pesaro, e- lello socio corrisp . p. 201. PviiKTO march. l,nien/,o di Ge- nova. del to socio conisp., ivi. Parlatokk jtrof. I'ilippo di I''iien- ze, eleUo socio conisp., iri. Pi.siM sc{;r. li. -^ Hacjjiiaf^li nl- leriori sul pozzo arlesiano die si sta forando nel fjiardino del- la Uejifjia di Aapoli ecc. p. 234. — Alcinii cenni sidle variazio- ni di livello assoliilo e rdativo delle spiajjjje c del mare,]). 324. — Osservazioni rel.ilivcal car- bon fossile nella Carnia, p 364. — Killcssioni relative alia cal- carea rossa ammonitica, ]).4i3. — Gonsiderozioni intorno ai Cenni sul sislema crelaceo del- le Alpi Venete ecc, del prof. T. A. Catullo, p. 471. — Con- dusioni iratte dalla Ulemoria del prof. L. Zeuschner. sopra la catena del Talra. p. 586. — Cenni necrolojjici inlorno al membroeir. ab. Zamhoni. p. 606. Pasim dolt V. — A|)plicazioni della teoria della rendila della terra alle slime e ade(|uazioni censuarie, p 614. Peiikgo prof. A. — Note intorno a qualcbe fenomeno dellrico. pag-. 662. Pesci — Alcune illustrazioni al- r analomia del sistema nervo- so de' pesci, del prof. Cortese, pag. 334. Pkzzim L. — Piego suggellalo da hii depositalo all'lstitulo per la custodia fino a nuova sua do- nianda, p. 353. PiA>oiA.M jirof. Gio. Ratlista di Koma. del to socio corrispon- dente, pag. 261. PiLLV prof. Leopoldo di Pisa, e- lello socio corrisp., ioi. PiKiA prol. italViirlf
  • a c-uinin Ciiovaiiiii di Toriiio. olcUo socio rorrisp., iri. I'uzzi arlcsiani — Itajf jfiiajjli iil- leriori sul pozzo ainosiaiio tlie si sta ioraiiilo iu-1 {paidiiio dcl- In Ht'jjjjia tli Aajioli ec . dfl sc- {;rt'larii) I>. Pasini, p. :2;J4. Preinii d' indiistria — I)i>irii)u- zioiic dc° preinii d° iiidiislria . SP{juila il JiO ma{;{jio IHK), cd elciico dc" pn-miali, p. 451. Prcsiilcnza ileU'htilulo J eneln. lasciata dal cav. G. Suiilini. p. 5. — A.ssuiUa da S. K. iieo: Cilladella Vifjodarzerc, ivi. Programini — Pro^rainina del- I' Aleiit'o di Brescia per un Ma- uiKile pcric scuole leciiicha e- /eiiienliano ad i-ssfie piihhli- cale le 32 lav. ra|»|)rtsi'iilanli o{7(jeUi marini adrialici del prof. Kenier, p. 295.— Ila;;^{;na- [jlio del prof. Conti inlorno al- r operetta del prof, tiarlo Za- inara, intitolala : .Irihnetiea leorico - pralicn clcnientare , pa{j. 341. — Happorto della Presidcnza sullo stato delle Raccolte natnrali dull' Isliliilo, ivi. — Hajjgnajjiio della mede- sima siii lavori intrapresi e projjetlati dalle Commission! per la Dcscrizione lopo^yrafica, fisica, slatislica, ecc. delle Pro- vincie Venete: pei- la linjjua e letteratura ilaliana ; per le nn- licliita, storia ecc. delle Pro- vincie >'encte , pa[;. 342. — Happorlo della Coinmissione inlorno al projjello di pubhli- care una ■Somcnclnlurd o Sino- uiniia dellopera ined. di Storia naturale Adriatiea del defunto al). Cluere{;liin, p. 343. — De- lilierazioni sopra alcuni oggel- ti demandati dall' I. II. Go- verno all' esame dell' Istituto, |). SOO. — llapporli dille Coni- missioni sjietiali per lesome dc- gli o[;j;elti jiresentati al con- cor.^io (lei jiremii d induslria e {jiudi/ii deiristitiito. p. 417. — l?apporto della (.lommissioiie sui m.inoscritli prcM-ntali in rispo- sta al Pn.jjramma di mons. Ca- nova per una Gitida ad islni- zione dd pnpoln^ paj;. 442. — — (58G — ItupporUxicllnCoinmissioncin- cuon' dt" lellili c panic nlar- caricala di-lla nuova coufonna- niiMili- deijli ordinarii, t-oii «liu' zione del l'n){jrainina di inoiis. taxtic iniiiialf. del dolt. Aiilo- C.arnna. p. 5"2-2. — llapp(irit) iiio Olivit'ii in a|)pi'iidice alli; dclTah. Fiirlain'tld intoriio ad sue Osservazioiii sul cuDre dcd- nk'imi 0{;;;clli di aiilichila ro- la Carelta fc, jiajj. -").{;>. mane, dissollorr.ili in Sossano, Uii)(iLKMnarcli. (iosiniodi Fircnze. dislrello di |{aii)aran(i, provin- eletlo socio corrisp.. pa{j. !2(»l. cia di Mcenza. p. (iOI. — \\a\)- Jtncce levif/cite — Osservazioni porto di una Conimissioiic di sutle rocce Icvijjali! delle Alp! af/rononii vicenlini conuinitalo A enete, del prof. T. A. Calullo, dair Accadeniia ()lini|)ita di pajy. ;}(Vi. Scienzc. Leiieie ed Arii di \i- Sa>diii G. — Rieerclie sopra un cen/.a . intorno alia 3Iemoiia greto monosiliabo, paj;. l;{. premiala dair Istituloiiel 1843. Samjuc — Conclusioni di un la- Siilltt collii'dzinnc dei cercoli voro del dolt. i>Iose Rcnvenisli c foriKjcji nellc Provinck f cue- sul sangue considei'alo essen- /e, p. (i05. — Ha{757uaj;lio della zialnienle nelle sue relazioiii Comniissione suH'oiterelta del collo stato patologico dei vnsi, cap. Giusejjpe Kriejyer di Tirnau paj;. 587. iiuilolata: y>>rts Nutitrgruiulcje- Sa>tim cav. G. — Lascia la Pic- sctz ecf. ossia, La lejjge nalu- sidenza dell' Isliluto. pajj. 5. — rale fondamenlale della unila c Breve nolizia iiilorno alia riap- deir arnionia ([uale principio parizione della coniela periodi- generale de'sislemi scienlilici, ca di Biela neila rivoluzione ehe puhhiieala nel 1S43, p. 074. — si conipiera nel mesodi I'ebbra- Bisultanienli esposlidallaCom- io 1846, paj;. 35. — Flleriori niissione sull' esainc pralicalo nolizie inlorno alia ConuHa di alle fonli ininerali di Recoa- Biela e hrevi cenni d'alire due «'0' "-'/. scopertc astronomiche, p. 300. lienilila della terra — Applica- S.ui cav. Paolo di Pisa , eletto zione della teoria della rendila socio corris|)on(lenle, paj^. 2(51. della terra alle stinie e adequa- SoACCiliprof. Arcan{;elo di .\apoli, zioni censuarie, del dolt. \. Pa- elelto socio corrispondenle, ivi. siiii, p. 614. ScoPOLi co: G. — Sopra due re- Repetti prof. Emmanuele di Fi- cenli opinion! del si[j. Letronne renze, eletto socio corrispon- relative alia storia dell' l-'gitto, denle, p. 2G1. paj^. 208. — Sull' Italia piii an- Jiespirazione . — Osservazioni ilea, paj;. 293. — l)e{jli inipe- sopra casi d' impedinienlo alia dimenli aM'eslensione delle iio- respirazione, die si jjuarisco- sire manitallure . 3Iemoria , no fuinando ie fuglie dello stra- jjaj;. 330. — Sulla serie delle monio , del dolt. G. Nainias, dinaslie die secondo iManetone P- 318. re{;narono in Ejjilto, pa{j. 532. lietlili — iNuove ricerche sulla Sismonda cav. Anjjelo di Torino, slrultiira e sulle funzionl del elelto socio corrisp., pag. 261. — 087 — Sistenia cretaceo — Cfiiiii del ina, elclto socio corrispondeii- prof. Calullo sill sistema ere- le, pajj. 201. laceo dcllt! Alpi \cnete, (;he TREVi.s.t> Jacopo iiiaestro a San- at(ompa{;naiio (piallro laviile giiiiii.'llo — Sulla navi{;azioiie ra|iprL'seiilami i fossili drl ter- aeroa, con lavok-, lavoro inedi- reiio liiassico d.jlc Pioxiiuie to da lui inandalo all' Islitulo. VeiiL'le f selle lavole di a\aii7,i |»a{;. 402. or^janici da lui raccolli proini- Trois dolt. Enrico di ^■ene7.ia, e- scHainenli' iicl l)iaiicoiie e iiolla letlo socio corrisp.. p. 3o(t. — calcarcj ainmoiiiiica delk' Alpi Ccnni sulla coiuparsa dell a nii- stcsse, paj;. 402. — Coii^idcra- {jliare in > eiiczia, pajj. 559. zioni sopia qiiesli Cenni, del Tlkizzi prof. D. — >uova deler- se^jr. L. I'asiiii, pa};. 471. niinazionedellecostanli relative Si'ADA Li\i>J co: Alessandro di alia resistenzadiatlrito nel mo- Monte Polesco — Sopra una \iinenlo dell' accpia pe' limjjlii cailuladi aeroliti iivvenuta nel- tuiti di condolla e pe{;li al>ei, la iMarca di Maceiala all' 8 di paj;. 41. ina{j{jio, lettera direlta al segr. fanujlia — Anatomia della Va- L. Pasini, pa{;. 514. nijjiia a fo{;lie piane {FaniUa Spellro solare — Su nuove linee planifuliu. .Vndrew), del duti, nere e luniinose dello speltro G. dementi con qualtro tavo- solure. comunicazione del prof. le, pag. 370. Zanledeschi, jtajj. 050. A'em>zio doll. G. — Introdazione SpnoLA marcli. .^Ia.ssimiliano di ad uno scritto sulla educazio- Genova, elello socio corrispon- ne dei poveri di Venezia.pajj. dente, pa{;. 261. 423. Staluli inlerni — Proposta ed Fenezia — Sul monumento orien- ainmissione di un' aggiunta per tale esislenle nella Basilica di cio che concerne le Commissio- s. Pietro in Venezia, e sopra ni permanenti, paj;. 262. un franunento arabico - culico Steloscupio — Modilicazioni ima- trovato parimenli in Venezia, ginate dal dott.Dario Ballaglia dell'ingegner Casoni,p. 29tlroli cav. Giuseppe, di Ro- prof. L. Zcuscliner, sopra la ma, eletto socio corrisponden- catena del Talra, p. 586. le, pag. 201. Te.aore cav. Micliele, di >'apoli. Ai.sia:^! (de) prof. R. — Considera- elello socio corrisp.. pag. 201. zioni inlorno al genere in bota- 7'er//Jorro//i/Vj(sulla), Memoria del nica. [tag. 530. prof. Zantedesdii. pag. 20. Zamiiom jirof G. — Tratlato di ToM.iiAsi?ii cav. Giucomo di Par- conciliazione degli Elellro-chi- 088 — mk'i coi ^'oltiaiii, pag 429. — Sua maiu-aii/a a' vivi , \n\[^. 000. Zamkdkscmi prof. F. —Sulla Tcr- moiromiii. MiMuoria. \uv^. '20. MiMi/.ione di ((uaiilo da' lisici i- laliani o str.inii'ri era slalo aii- lecoilenleuieiUc irovalo o imli- silivo deir elellro-molon- vol- tiano, paj7. 5 15). — Dei lVi\(iMie- ni clcltrici della inacchina di Annslroiij; e delle cause asse- {jnale dai lisici, iMenioria prima, pu;;;'. 010. — Su nuove iinee Here e luuiinose dello spettro solare, paj;. 050. calo ecc. a piMposiio delle re- Zit;>fo (dej uol». A. — Sul marino cenli scoperle del Faraday in- di FonlanalVedda iiei .Monti Ku tonio air a/Jone