.v^-V^>' •--^.XA : H V ^ r t HARVARD UNIVERSITY. LIBRARY MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY. H^. ^xyA. \^A^\ ti- U-X//C A T T I DEL REALE ISTITUTO VENETO m-- D I SCIENZE, LETTERE ED ARTI DAL NOVEMBRE 1888 ALL' OTTOBRE 188Q TOMO SETTIMO, SERIE SESTA Dispensa Nona "VENEZIA PRESSO LA SEGRETERIA DELL ISTITUTO NEL PALAZZO DUCALE TIP. DI G. ANTONELLI, 1888-89. INDICE Atto verbale dell' adunanza ordinaria del giorno 14 lu- glio 1889 pag. 1061-1062 Lavori letti per la pubblicazione negli Atti. Dolt. A. BoNOME . — Sulla eziologia della meningite cere- bro-spinale epidemica. Contributo batte- riologico (con 2 tavole) .... » 1063 Prof. A. Righi . . — Sui fenomeni elettrici provocati dalle radiazioni. ITI Memoria (con 1 tavola). » 1 101 N, Papadopoli, s. c. — Moneta Dalmatiae. Comunica- zione » 1155 Dolt. G. B. De-Toni. — Sopra un'alga nuova per la Flora italiana. Nota » 1165 BELLATi,m.e. e d.>'LussANA. — Sulla densità e sulla tensio- ne superficiale delle soluzioni di anidri- de carbonica e di protossido di azoto nel- l'acqua e nell' alcool. Nota ...» 1169 Anno ISSS-S» DISPENSA IX. ADUNANZA ORDINÀRIA DEL filORNO il LUGLIO 1889 PRESIDENZA DEL COMMENDATORE GIAMPAOLO YLACOVICH PRESIDENTE. Sono presenti i membri effettivi : Pirona vicopresidente, Trois, Tdkazza, Pazienti, Minich, Lorexzoni, E. Ber- nardi, Mons-'^ J. Bernardi, Favaro, Vigna, Keller, Deo- DATi e Bizio segretario; nonché i soci corrispondenti: Tamassia, Martini, Papadopoli, Occioni-Bonaffons e Molmenti. Dopo la lettura detlAtto verl)ale della precedente adu- nanza che viene approvato, si annunziano i doni di libri, pervenuti dopo le tornate di giugno, facendosi speciale menzione d'un volume del sig. P. Peragallo « su Cristo- foro Colombo e sulla sita famiglia », di una pubblicazione del m. e. F. Larapertico « Sugli argini dei fiumi al tempo romano » ecc., e infine d'una Memoria, accompagnata da tav., del socio 1^. Bassani « Sui pesci fo.'isili di Chiavron ». Poscia il membro effettivo A. Pazienti presenta una Nota, in continuazione delle sue « Considerazioni generali intorno alla termodinamica », da inserirsi (come le prece- denti) nel volume delle Memorie in 4."; ed il membro ef- fettivo D. Turazza un suo scritto « Su alcune proprietà degli assi di rotazione » . Viene poi comunicata una INota dell'assente membro Tomo VII, Sene VI. 134 - 4062 — olToltivo M. Bollali, contenente alcune esperienze, da lui intraprese col sig. dott. S. Lussana, ^i siiUa densità e sulla tensione superficiale delle soluzioni di anidride carbonica e di protossido d'azoto noli' acqua e nell'alcool». Leggono infine i soci corrispondenti A. Tamassia e N. Papadopoli. Il primo comunica le sue ìì Ricerche spe- rimentali suW alelectasia polmonale » ; ed il secondo un suo scritto colutolo «MONETA DALMATIAE. Comuni- cazione ». Dopo ciò, r Istituto si raccoglie in adunanza segreta per occuparsi degli affari interni posti all'ordine del giorno. LIVORI LETTI PER Li PIIBRLICAZIONE NEGLI ATT! SULLA EZIOLOGIA DELLA MENINGITE CEREBRO-SPINALE EPIDEMICA. Contributo batteriologico DEL DOTT. AUGUSTO BONO ME Incaricalo dell' insegnamento dell' Anatomia patologica nella R. Università di Padova (con ^ Tavole) Le numerose osservazioni comunicate, specialmente in questi ultimi anni, sullo sviluppo della meningite cerebro spinale epidemica si accordano nello stabilire, che le alte- razioni delle meningi seguono spesso o si accompagnano ai manifestarsi di infiammazioni fibrinose nei polmoni o nelle sierose vicine; mentre assai più di rado si trovano associate alla poliartrite acuta, all'endocardite ulcerosa, ed all'otite media. In tutta la ricca casistica fornitaci da A. Fraenlvel(*), da Foà e Bordoni Uffreduzzi (^), da Saenger(^), (1) A. Frankel, Ueber einen Bacterienbefimd bei Meningitis cerebro spinalis nebst Bemerkiingen ùber die Pneumoniemikro- kokken. «Deutsche med. Wochenschr. » 1886. (2) Foà e Bordoni Ulfreduzzi, SiilV eziologia della meningite cerebro spinale epidemica. « Archivio per le scienze Mediche », voi. XI, -1887, n.° 19. (3) Sacngor, Bacteriologische Vntcrsucìntngen ilber die Pneu- monie und die pncumonischen Metastusen. « Arch. f. exp. Path. uud Phannacolog. >>, Bd. XX, 1887. — 10C4 — Netter (*), Weicliselbaum C^), Runeberg ('), Neumann e Schaeffer (''), Bantì ('), Monti (^), l'esame batterioscopico de- gli essudati meningei a fresco, nonché i risultati delle col- ture e le prove sperimentali sugli animali, riuscirono a dimostrare, nejla massima parte dei casi, l'esistenza di una specie di batterli, identici, per i loro caratteri morfologici e biologici, al diplococco pneunionico di A. Fraenkel. Meno frequentemente la meningite cerebro spinale acu- ta si è presentata come malattia a sé, cioè senza alcuna complicazione da parte dei polmoni o delle sierose o delle mucose ; ma lo studio batteriologico di questi casi ba spesso riconosciuto l'esistenza dello stesso agente pato- geno che dà luogo alla pneumonile. Ciò risulta scientificamente dimostrato dalle ricerche di Foà e Bordoni Uffreduzzi, di Netter, di Weichselbaum, Runeberg, Monti e Banti. Per cui non si sarebbe autoriz- zati a fare di queste un gruppo speciale di malattie, ezio- logicamente differenziabili da quelle in cui il processo meningeo è associalo ad infiammazioni pleuro polmonari, ma solo sarebbe dimostrata, indipendentemente da ogni pneumonite, la possibilità di localizzazioni insolite del vi- rus pneumonico alle meningi, a! pari che sull'endocardio (1) Netter, De la meningite due cni pneuìnocoque. « Arcbivcs géaérales de Médicin » 68 pp. Paris, 1887. (2) Weichselbaum, Ueber die Aetiologie der akulen Meningitis cerehrospinalis. « Fortschritte der Medicin », Bd. V, n.° 18, 1887. (3) Runeberg, Pnetimonie und Cerebro spinale Meningitis. Berliner Klin. Wochenschrift, n.° 46-47, 1888. (4) Neumann e SchacH'er, Zur Aetiologie der eitrigen Menin- gitis. «Virchow's Arcbiv. », Bd. CIX, 1887. (5) Band, Pncii.mococco o diplococco capsnlato ? e Lo «perir mentale », 1889. (6) A. Monti, Conlributo allo studio della Meningite cerebro spinale. « Riforma Medica », marzo 1889. — 1065 - 0 sulle sierose articolari, o sulla mucosa della cassa del timpano o dell'utero (Weichselbaum). Tuttavia sono stati descritti anche dei casi di menin- gite cerebro spinale acuta, senza complicazione di pneu- monite lobare, nel cui essudato vennero riscontrati dei microorganismi patogeni di natura ben diversa dal diplo- cono della pneumonite. Cosi Leichtenstern (') nel 1885, studiando un'epidemia di meningite cerebro spinale, veri- ficatasi a Colonia, rinvenne nell'essudato meningeo di no- ve cadaveri, la presenza di focolai di micrococchi, per lo più isolati o appaiati o disposti in corte catene, i quali in parte erano liberi ed in parte si trovavano nelle cellule dell'essudato. L'autore riusci a coltivare questi micrococ- chi, ma non risulta che dei medesimi abbia determinato le proprietà patogene sugli animali. Più recentemente Weichselbaum (^) descrisse una se- rie di sei casi- di meningite cerebro spinale acuta, non manifestatisi però in forma strettamente epidemica, dal- l'essudato dei quali riusci ad isolare, in coltura pura, una nuova specie di microorganismo, con speciali caratteri di forma e di sviluppo sui vari terreni nutrizi. Per la co- stante presenza di questo parassita nel protoplasma delle cellule dell'essudato, l'A. lo chiamò diplococco intracellu- lare della meningite. Goldschmidt ('), in un caso di meningite cerebro spi- nale riscontrato in un bambino di quattro mesi, osservò nelle cellule dell' essudato, dei diplococchi simiH, per la (1) Leichtenstern, Deutsche med. Wochenschrift, 1885. (2) Weichselbaum, Ueber die Aetiologie der akuten Menin- gitis Cerebro-spinalis. «Fortschritte dei^ Medicin », Bd. V, n.° 18- 19, 1887. (3) Goldschmidt F. Ein Beitrag ziiv Aeiiologie der Meningi- tis Cerebro-spinalis. « Centralblatt fùr Bacteriologie und Parasi- teiìkunde », Bd. II, 1887, n.'^ 22. - 1060 — forma, a quelli descritti da Wcichseibaum, e dal medesimo recentemente riosservati; però essendo Goldschmidt riu- scito a coltivarli sulla J5elatina alla temperatura di 20° e sulle patate, non confermerebbe l'esistenza del mierococ- co intracellulare di Weichselbaum, che non si sviluppe- rebbe su tali mezzi nutrizi. Neumann e Schaeffer (') studiarono quattro casi di meningite cerebro spinale e nell' essudato purulento rin- vennero una volta il diplococco pneumonico di A, Fraen- kel, una volta Io streptococco piogene, una terza volta un bacillo d'aspetto simile a quello del tifo, ma differente pei caratteri di coltura, ed in un quarto caso le colture rima- sero sterili. Io stesso nello scorso anno riferii sopra un caso di meningite cerebro spinale acuta, associata a pleuro peri- cardite, e determinata da un micrococco simile, soltanto per la forma, al diplococco delle pneumonite, ma differen- te per le sue proprietà biologiche (-). Assai recentemente Netter (^) comunicò il risultato di 25 osservazioni di meningite acuta suppurativa, e conclu- se che i microorganismi che determinarono il processo morboso erano di sei specie. L'A. infatti riscontrò : IG Volte il diplococco della pneumonite. 4 Volte lo streptococco piogene. 2 Volte un micrococco appaiato, e situato per lo piìi nel protoplasma delle cellule dell'essudato, ma non riusci (1) Neumann e Schaeffer, Zitr Aetiolo(jie cler eitrigen Menin- (jitis. «Virchow's Aich. », Bd. GIX, 1887, pjg. 447. (2) A. Bonome, Pleuro-pericardite e meningite cerebro spi- nale siero -fiorino sa prodotte da un microorganimo simile al diplococco pneumonico. «Aìcliivio italiano di Clinica medica», 1888. (3) Nelter. Recherches sur Ics méningiles suppurce & F'rauce Medicale » n.° 64, 1 Juin 1889. — 1067 — a dimostrare die fosse il vero diplococco intracellula- re di Weichselbaum. I Volta un bacillo corto e molto mobile che possedeva tutti i caratteri di quello del tifo, tranne quello più importante del suo modo di crescere sulla patata. i Volta un bacillo tozzo capsulato che cresceva sulla gelatina formando una sporgenza a guisa di chiodo, e che risultò patogeno per i topi e per le cavie, non per i conigli; simile cioè al pneumo bacillo di Friedlànder. I Volta dei bacilh flessuosi e molto fini accompagnati a dei micrococchi (?). Se si fa astrazione dell'epidemia accennata da Leich- tenstern nel 1885, e dalla cui relazione non .^i possono dedurre delle conclusioni sicure, tulli i casi or ora citati, per il loro andamento sporadico^ sono ben lungi dall' in- firmare il concetto unitario eziologico della meningite ce- rebro spinale epidemica. In quest'anno io ebbi l'occasione di studiare detta- gliatamente un'epidemia di meningite cerebro spinale ve- rificatasi in una zona abbastanza circoscritta del territo- rio adiacente a Padova. L'essersi la malattia sviluppata indipendentemente da ogni epidemia di pneumonite, in aperta campagna, e con dei caratteri clinici tulio affatto speciali, destarono in me un alto interesse di istituire del- le minute ricerche sull'anatomia e sulla eziologia del pro- cesso morboso. Il fatto del rapido ammalarsi quasi contemporanea- mente di molti individui di una data frazione di territo- rio, ed anche di più membri di una stessa famiglia, non- ché il decorso clinico del male, non lasciarono dubbio al- cuno sulla natura epidemica del medesimo. Questo invase per lo più bruscamente ed attaccò di preferenza i bam- bini e gl'individui giovani, sani e robusti. Se si eccettua una donna di 51 anni, gli ammalati non superavano il — 10G8 — 2C).° anno di età! Quasi tutti presentavano un brivido ini- ziale piuttosto intenso, accompagnato da cefalea e da do- lori lungo la colonna vertebrale ed alle giunture. Talora vi era ancbe vomito infrenabile. La temperatura si eleva- va ad intermittenze, raggiungendo gradi molto alti, e spes- so, anche dopo la morte, saliva a 42°-43° centigradi. La conoscenza era assai di frequente perduta. Vi era un'ipe- restesia generale, più pronunciata agli arti inferiori e lun- go il dorso. Tutti gli ammalati presentavano un trisma intenso, a(;compagnato da spasmi tonici ai muscoli della nuca ed a quelli della doccia vertebrale, fino al punto da prodursi un persistente opistotono. Anche i muscoU pellicciai della faccia manifestavano delle contrazióni toni- che e cloniche. La pupilla era immobile. — Non di rado si notava un leggiero catarro acuto della faringe, della mucosa nasale, nonché della trachea e dei grossi bronchi. In qualche caso fu osservata un' eruzione di orticaria di- stribuita simmetricamente lungo le coscie e sulla cute del ventre. — La intensità dei fenomeni spasmodici, nei primi casi verificatisi era tale da far sospettare che si trattasse di una epidemia di tetano ; ma ogni dubbio venne subito dissipato fino dalla prima autopsia. — Il decorso della malattia fu in qualche caso rapidissimo, tanto da avvenire la morte dopo 8-10 ore dall' esordire dei fenomeni mor- bosi ; altra volta invece la malattia si protrasse per due settimane, e più, presentando delle oscillazioni di migliora- mento e di peggioramento. — Il numero dei colpiti som- ma a 16, in sette dei quali si ebbe l'esito letale. Il materia- le di ricerca messo a mia disposizione dall'Autorità Muni- cipale di Padova consistè in cinque cadaveri ; di un sesto mi fu dato soltanto di esaminare l'essudato delle meningi. Altro materiale potei procurarmi direttamente dagU am- malati, giovandomi del sangue e dell'essudato catarrale della faringe e del naso. — 1069 - Reperto necroscopico. In tutti i casi da me sezionati le pie meningi erano dif- fusamente infiltrate da una più o meno abbondante essu- dazione fibrinosa, la quale si estendeva tanto alla conves- sità quanto alla base dell'encefalo e lungo tutto il midollo spinale, mostrandosi tratto tratto molto densa e compatta, in guisa da dare alla pia madre un aspetto giallo grigia- stro asciutto, mentre in altri punti, come ad esempio sul verme del cervelletto, ai lati del ponte, e lungo i pedun- coli, appariva più molle per una prevalenza degli elementi morfologici sulla fibrina. In un caso, la pia madre cerebel- lare si mostrava infiltrata qua e là da un essudato in pre- valenza purulento, mentre alla convessità del cervello l'es- sudazione era nettamente fibrinosa. Dei densi coaguli fibri- nosi si rinvenivano nei seni venosi della dura madre. L' aracnoide in alcuni tratti era meno opacato e per- metteva di notare come nelle guaine linfatiche privascola- ri si contenesse un liquido 'Orbido. La polpa cerebrale era, per lo più, ricca di saugi'e ed i plessi coroidei appari- vano finamente iniettati. Nei ventricoli laterali e.isteva una discreta quantità di liquido leggermente torbido per presenza di masse fioc- cose di pus e di fibrina rammollita. In due casi, a decorso acutissimo, la pia madre era sede di numerose ecchimosi e di soffusioni emorragiche, il liquido dei ventricoli late- rali era fortemente sanguinolento, e nel quarto ventricolo rinvenni un grumo di sangue della grandezza di una noc- ciuola. Il cuore sinistro fu trovato in tutti i casi contratto, nel destro si conteneva poco sangue scuro e grumoloso ; qua e là esistevano ecchimosi sotto epicardiche e sotto Tomo VIL Serie VI. 135 — d070 endocardiche. Il miocardio si presentò due volte in sluto di manifesta tumefazione torbida. Il pericardio, la pleura ed i polmoni si mostrarono in tutti i casi perfellamenic Uberi da infiammazioni fibrino- se. Nel parenchima polmonare si rinvennero costante- mente delle emorragie a focolai per lo più circoscritti, ta- lora nella profondità del viscere, talora alla superlìcie, differenziabili, già macroscopicamente, per la loro poca consistenza, da focolai bronco pneumonici e da infarti embolici, — La milza una sola volta si presentò straordi- nariamente tumefatta e molle, con polpa abbondante, scu- ra e spappolabile. I reni ed il fegato trovai due volte in preda a tumefazione torbida. — Nulla di anormale nel- l'intestino. La mucosa nasale e faringea in un caso si mo- strava fortemente congesta, tumefatta e succulenta ; le ghiandole linfatiche cervicah erano tumefatte considere- volmente e congeste. 'D^ Reperto batterioscopico a fresco. Coir essudato delle meningi, col sangue del cuore de- stro, col succo dei focolai emorragici del polmone, colla polpa splenica e delle ghiandole linfatiche, allestii dei pre- parati batterioscopici sopra vetrini coprioggetti e praticai delle colorazioni con diversi metodi. — Nell'essudato del- le meningi e nei focolai emorragici dei polmoni riuscii a notare costantemente la presenza di micrococchi piutto- sto grandi, rotondi od ovali, immobili, talora isolati, o riuniti a due a due od in corte catene, i cui singoh mem- bri non presentavano sempre la stessa grandezza. In quelli riuniti a due a due notai spesso come l'uno dei micrococchi fosse più piccolo dell'altro, il quale si presentava un po' allungato, per cui la riunione di questi due micrococchi ricordava la figura di un punto esclama- — 1071 — tivo. — In un caso, in cui l'essudato della pia madre era molto ricco di fibrina, non rinvenni che una scarsa quan- tità di questi micrococchi, i quali invece si trovarono sempre in numero più rilevante quando l'essudato era molle e puriforme (vedi flg. 6, tav. XXV). Questi micro- cocchi resistevano bene alla colorazione col metodo di Gram ed al trattamento anche prolungato coll'alcool. Non li rinvenni mai nel protoplasma delle cellule dell' essudato 0 del sangue. Nei preparati allestiti col sangue tolto dal cuore destro dei cadaveri e trattati con vari metodi non ho potuto scorgere alcun microorganismo; invece nel san- gue tolto da alcuni ammalati ho osservato qualche volta la presenza di mono e di diplococchi; i micrococchi ap- parivano un po' più ovuli, a guisa di corti bacilli, e talora presentavano una strozzatura in guisa da simulare un di- plococco. Ad escludere che si trattasse di granulazioni albumi- noidee facilmente colorabili, anziché di veri buttcrii, ho trattato ripetutamente i vetrini coprioggetti, prima di. sot- toporli alla colorazione, con soluzioni di carbonato di potassa ed ho osservato come queste granulazioni non venissero disciolte dall' alcah. Nei focolai emorragici dei polmoni rinvenni, in tutti i casi, dei micrococchi isolati o delle corte catene, che facil- mente resistevano al trattamento col metodo di Gram ed avevano la stessa forma di quelli rinvenuti nelle meningi. La polpa splenica ed i gaugh linfatici non presentava- no nei preparati eseguiti, alcun microorganismo. Reperto battcrioscopico di pezzi indurili. A completare T esame battcrioscopico del materiale dei cadaveri, furono messi sotto l'alcool assoluto dei pez- zetti dei singoli visceri freschi, e dopo un conveniente in- — 1072 - flurimento, praticatene delle sottili sezioni, si colorirono coi metodi di Grani, di Lòffler e di Weigert. Meningi. — Lungo i vasi della pia madre si notò un accumulo considerevole di leucociti a nucleo polimorfo ; alla superfìcie della pia esisteva una stratificazione di fibrina a larghe maglie, entro cui, accanto a delle cellule endoteliali rigonfiate, si vedevano dei leucociti. Nell'inter- no dei vasi sanguigni, se il preparato era trattato col me- todo di Weigert, per colorare la fibrina, apparivano degli eleganti e delicatissimi reticoli fibrinosi. Il numero dei microorganismi riscontrato nelle sezioni delle meningi fu sempre assai più scarso, rispetto ai preparati fatti su ve- trini coprioggetti, poiché tali microorganismi si trovava- no di preferenza là dove non vi era fibrina, cioè nella parte liquida dell'essudato, la quale nei maneggi della pre- parazione andava perduta. Nell'interno dei vasi sangui- gni della pia madre non mi fu dato di osservare alcun batterio. Polmoni. — L'alterazione istologica principale, che fu costantemente rilevata nei polmoni, consisteva in focolai emorragici recenti, per lo più circoscritti e non accompa- gnati da alcuna reazione infiammatoria da parte del pa- renchima polmonare. La cavità degli alveoli appariva ri- piena di globuli rossi bene conservati, le pareti degli al- veoli erano piuttosto distese dal sangue accumulatosi nella cavità dei medesimi ; i setti connettivi interalveolari ap- parivano compressi, ma la loro struttura era inalterata. La nessuna traccia di fibrina e di cellule semoventi nella cavità degli alveoli, e 1' aspetto perfettamente normale de- gh epitelii alveolari, allontanavano qualsiasi sospetto di una essudazione intraalveolare. In un solo caso rinvenni nella mucosa dei piccoli bronchioli, una discreta infiltra- zione di leucociti, ma non esisteva alcun indizio di diffu- sione del processo infiammatorio al parenchima polmona- — 1073 ~ re. Nelle zone emorragiche dei polmoni ho, in tutti i casi, constatato la presenza di numerosi raicrococchi rotondi od ovali, per Io più raggruppati in ammassi zoogleici più o meno voluminosi, nei quali però era quasi sempre rico- noscibile, specialmente verso la periferia, una certa ten- denza dei microccochi a disporsi in catene ; esistevano però delle catene bene isolate. Nessun micrococco fu vi- sto nel protoplasma dei leucociti o delle cellule dell'epitelio (vedi fig. 5, tav. XXV). Queste zooglee di micrococchi, e le catene isolate re- sistevano benissimo al trattamento col metodo di Grani e con quello di Weigert; anzi taluni ammassi zoogleici ritenevano fortemente la materia colorante anche se trat- tati a lungo coH'alcoole assoluto, o colla miscela di oho di anilina e xilolo (vedi fig. 5, tav. XXV). Nelle sezioni trattate col metodo di Weigert per la fibrina non si os- servava neirinterno dei vasi sanguigni queir elegante re- ticolo fibrinoso che appariva nei vasi della pia madre. — Nel connettivo perivascolare esistevano spesso delle zoo- glee di micrococchi. Nelle sezioni della milza, delle ghiandole linfatiche tu- mefatte, del fegato, dei reni e del miocardio non rinvenni alcun microorganismo. I reni in due casi presentavano, per dei tratti più o meno estesi, la degenerazione torbido grassa degli epitelii dei canalicoli contorti, ed i vasi interlobulari apparivano qua e là molto distesi da sangue. — Colture — In tutti i cinque casi di menigite cerebro spinale, da me sezionati , ho raccolto con istrumenti rigorosa- mente sterilizzati gli essudati delle meningi cerebrali e ^ d07i - spinali, il liquido torbido dei ventricoli cerebrali, il suc- co dei focolai emorragici dei polmoni, il sangue del cuore destro, nonché la polpa della milza e dei ganglii linfatici e ne allestii subito delle colture tanto nei mezzi liquidi (brodo, siero di sangue) quanto nei mezzi solidi, giovan- domi sempre contemporaneamente del metodo per infis- sione e di quello per disseminagione in piastre. Il mate- riale che serviva per fare le colture veniva sempre esami- nato batterioscopicamente su vetrini coprioggetti. Tenta- tivi di colture ho anche fatto con essudati tolti dalla fa- ringe e dal naso, o con sangue estratto dalle vene del brac- cio, o dal polmone di parecchi ammalati durante il perio- do più grave della malattia. Una sola volta mi venne dato di confermare il reperto delle colture degli essudati tolti durante la vita col reperto delle colture dei materiali tolti dal cadavere dello stesso individuo. Le colture per infissione allestite direttamente cogli essudati dei cadaveri umani riuscirono per lo più impure, poiché il materiale, di cui disponevo, non era sempre fre- schissimo. Con maggior facilità giovandomi delle colture disseminate riuscii, fino dai primi giorni dell' epidemia, ad ottenere, in coltura pura, il microorganismo osservato ne- gU essudati freschi dell' uomo. Ecco pertanto le particolarità di sviluppo che il detto microorganismo, isolato in coltura pura, presenta nei di- versi terreni nutrizì artificiali : A. Brodo. — Le colture in brodo peptonizzato, allestite con materiali in cui non esistevano impurità, vale a dire, o con altre colture pure, o con sangue ed essudati fre- schissimi di animali fortemente setticoemici, si sviluppano in 24-48 ore quando sieno tenute alla temperatura di 37*. Già dopo la prima giornata tutta la colonna liquida si è fatta leggermente opalescente e dopo 48 ore, specialmente se la coltura è stata allestita con sangue o con essudati. — 1075 — si può osservare che agitando il tubo si sollevano dal fon- do del medesimo delle masse fiocconose grigio-biancastre che vanno ad intorbidare anche maggiormente il resto della colonna liquida. Questi depositi fioccosi risultano di re- sidui organici in mezzo a cui stanno delle lunghe catene di micrococchi, ripiegate ed intrecciate variamente fra di loro (vedi Gg. I, tav. XXV). Anche nella rimanente massa Uquida esistono di simili lunghe catene, ma sono meno numerose. I membri che le compongono sono rotondi o leggermente ovali, piuttosto tozzi, e talora non tutti di grandezza uniforme. Esaminate in goccie pendenti, queste catene risultano immobili ; si colorano bene tanto colle semplici soluzioni idroalcooliche di fucsina e di genziana violetto, quanto coi metodi di Grani e di Lòffler ; non pre- sentano alcun contorno colorabile. — Tenute alla tempera- tura ordinaria (I0°-I2''), queste colture non si sviluppano — non posseggono alcun odore, ed hanno una reazione fortemente acida già dopo poche ore dacché la coltura si trova nel termostato ; al che è attribuile forse lo sviluppo relativamente scarso del numero delle catene. Nelle colture di brodo preparate coi materiaU tolti dai cadaveri umani, dopo 24 ore avevano già presa la preva- lenza le accidentali impurità. B. Ag-ar-agar. — 11 tipo delle colture disseminate nel- l'agar-agar è tutto affatto caratteristico, e vale a far dif- ferenziare con sicurezza il mio streptococco dal diplococco pneumonico di A. Fraenkel e dal meningococco di Foà e Bor- doni Uffreduzzi non solo, ma serve a distinguerlo da tutte le altre specie di streptococchi fino ad oggi conosciute. Quando si allestisca la coltura disseminata su piastra adoperando una giovane coltura di brodo od un essudato freschissimo puro, tolto da un animale d' esperimento, già dopo 36-48 ore di permanenza in termostato a 37°, si può osservare la presenza di minutissime colonie i cui — 1076 — caratteri macro e microscopici variano a seconda che le colonie si trovano alla superficie o nello spessore dello strato nutrizio. — Le colonie superficiali appaiono roton- de, miliarifornii, nettamente limitate, e appena appena ri- levate sulla superfìcie ; esse sono quasi trasparenti e si distinguono dal colorito del mezzo nutrizio per un debo- lissimo riflesso azzurro, che le rende alquanto opalescenti. Attesa questa grande trasparenza, taU colonie sono me- glio riconoscibili quando si guardi la piastra a luce obli- qua, o quando la si sovrapponga ad un corpo nero (ve- di fìg. \, tav. XXIV). Le colonie profonde sono più pic- cole^'ed' appariscono sotto forma di una minuta sabbia di colorito tendente al grigio; sono assai più numerose delle colonie superficiali, e tanto le une quanto le altre si disgre- gano facilissimamente quando si vogUa raccoglierle sulla punta dell' ago di platino, attesa la loro tenuissima con- sistenza. Esaminate ad un ingrandimento di 60-80 diame- tri le colonie profonde appariscono per lo più ovali, for- temente granulose, di un colorito grigio chiaro, ed hanno margini nettamente tagUati. Le colonie superficiali, stante la loro grande trasparenza, sono visibih al microscopio, per un opportuno esame, soltanto quando si moderi mol- to il fascio luminoso che attraversa Tapparecchio di Abbè, facendo uso cioè di diaframmi molto stretti. Si osserva allora, che mentre il centro della colonia è fortemente granuloso, la parte periferica presenta delle numerose striaturc concentriche ondulate, che danno alla colonia l'aspetto di un convoluto assai fitto di lunghi e sottilis- simi filamenti molto rifrangenti la luce, i quali verso il centro della colonia si intrecciano confusamente fra loro, laddove sui margini si mostrano allineati concentrica- mente (vedi flg. 4, tav. XXIV) ; non di rado però questi filamenti verso il limite estremo della colonia appariscono isolati e disposti in disordine. — Si riceve cosi l' impres- — d077 — sione di una colonia simile a quelle che il carbonchio dà sulla gelatina, cioè formata dall' intreccio di lunghi fda- menti paragonabili ai capelli di una testa di medusa. — ■ Applicando dei vetrini coprioggetti sulla superficie di una coltura disseminata, in modo da sovrapporli alle colonie più superficiali, ed esercitando sui coprioggetti una leg- giera pressione, si può con facilità asportare lo stampo delle colonie superficiali, le quali possono cosi venire co- lorate coi soliti metodi e studiate con maggior precisione (Klalscliprdparalc). Giovandomi di questo metodo di pre- parazione ho potuto convincermi che le colonie erano esclusivamente costituite da un delicato e fìtto convoluto di lunghe catene di micrococchi, contornate da un alone non colorabile e meglio riconoscibile nei preparati esa- minati nell'acqua (vedi fig. 5, tav. XXIV). Nei preparati a stampo di colonie superficiaU di 3.* e di 4.* giornata le catene non apparivano più cosi lunghe come nelle colonie di 24-48 ore. Anche le colonie profonde ho potuto racco- gliere su vetrini coprioggetti disgregando con cautela dei piccoli frammenti della coltura disseminata: esse con- stano di catene più corte. Nelle colture a striscio su vetrini portaoggetti si ha sviluppo tanto nella profondità, quanto alla superfìcie, lun- go lo striscio, sotto forma di una patina semitrasparente che circonda, per l'estensione di y^-l millimetro o poco più la linea d'innesto, a guisa di un alone. Questo alone risulta formato dall aggregarsi di numerose colonie, di cui le più superficiali hanno contorni striati, e le più pro- fonde sono più granulose; attorno a quest' alone, esami- nato ad un ingrandimento di 60-80 diametri, si scorgono delle colonie isolate (Aufscliwàrmen) (vedi fig. 3, tav. XXIV). Le colture per infissione nell' agar-agar tenute alla temperatura di 35°-37' si sviluppano già dopo 24 ore, sot- to forma di un sottile velamento grigiastro, relicolato o Tomo VIJ, ò'erie VI. 136 — 1078 — leggermente granuloso, lungo il canale d" innesto, mentre alla superficie non si ha alcun sviluppo (vedi fig. 2, tav. XXIV). I preparati allestiti con queste colture d' agar per infissione, trattati col metodo di dram e poscia un tempo relativamente lungo coli' alcool assoluto, mostra- vano delle lunghe catene ondulate e soltanto qualche scarso micrococco isolato od appaiato, risultante dalla disgregazione del materiale di coltura nell'eseguire il pre- parato. — Nelle colture recenti, colorate colle semplici so- luzioni acquose di genziana o di fucsina, ed esaminate nel- l'acqua, era riconoscibile un alone che contornava le ca- tene, ma che non era colorabile con alcun metodo (vedi fig. 2, tav. XXV). — Nell'agar glicerinato lo sviluppo era parimenti rigoglioso ; già al secondo giorno, i micrococchi conservavano la stessa disposizione a catena, ma alcuni di essi apparivano assai più grandi, ovaU o triangolari, men- tre altri erano assai più piccoli. Le colture disseminate neir agar e tenute nel vuoto pneumatico diedero sviluppo delle carat teristiche colonie, dopo due giorni di perma- nenza nel termostato a 37°. Esaminate su vetrini copri- oggetti, risultarono composte esclusivamente di catene contornate. C. Gelatina. — Le colture fatte in gelatina sia per in- fissione, sia per disseminagione, mantenute in termostato per lo spazio di 3-20 giorni, alla temperatura di 1 8''-20'' rimasero sterili. A questo fatto io attribuisco una certa importanza per differenziare il mio microorganismo dai comuni streptococchi della suppurazione, dell' erisipela, nonché dello streptococco settico di Nicolaier e Guarnieri, e dal micrococco a catena che si rinviene talora nei focolai difterici. — Mantenendo le colture di gelatina nel termo- stato a 37" per due o tre giorni, ho potuto qualche volta constatare lo sviluppo di una sottile striscia biancastra lungo il canale d' innesto, quando si avesse avuto la cura — 1079 — di non agitare il tubo di coltura, ove la gelatina era fusa per l'elevata temperatura. D. Siero di sangue. — Tanto nel siero di sangue in- durito, quanto nel siero liquido, semplici o glicerinati, non mi è mai riuscito di constatare alcuno sviluppo del pa- rassita. Infettando i sieri con colture pure e giovani, ric- che di lunghe catene ho osservato, che già dopo 36-48 ore il numere di queste andava facendosi sempre più scarso; parecchie di esse presentavano alcuni dei loro componen- ti assai più piccoli e difficilmente colorabili lasciando l'im- pressione come se avessero subito un'involuzione. E. Patate. — Anche sulle patate non ottenni sviluppo di sorta, malgrado adoperassi colture di diversa prove- nienza e materiale fresco purissimo. — Il materiale si conservava inalterato per due o tre giorni alla superficie della patata, poscia si essiccava. Proprietà biologiche delle collure. I terreni di nutrizione più adatti per lo sviluppo dello streptococco da me isolato erano adunque rappresentati dal brodo peptonizzato e dall' agar-agar. Il trasporto del microorganismo dall'uno all'altro di questi due mezzi nutrizi era compatibile con un ulteriore sviluppo, sempre che la temperatura si avvicinasse a quella dell' organismo umano. La permanenza di una coltura d' agar per sette od otto giorni in termostato alla temperatura di 37°, de- terminava il progressivo esaurimento e la perdita di viru- lenza del materiale di coltura, il quale a poco a poco an- dava acquistando lo stesso indice di rifrazione del mezzo nutrizio, per cui non si distingueva quasi più la vegetazio- ne. Il trapianto successivo giornaliero o bigiornaliero d<'l- lo singole colture d' agar era possibile soltanto fino al quinto od al settimo trasporto, dopo di che il materiale di — 1080 — coltura era esaurito. Se si considera come il meningocoeco (li Foù e Bordoni ha potuto essere portato sino alla 150.* generazione, si ha in mano un altro certo carattere diffe- renziale tra queste due specie di microorganismi. — Se si lasciavano le colture d'agar per ^5-20 giorni alla tem- peratura dell'ambiente, dopo essere slati 24—36 ore in ter- mostato a 37°, il materiale infettivo si conservava abba- stanza bene e non perdeva della sua virulenza verso gli animali d'esperimento, si aveva per cosi dire uno stato durevole del virus in coltura artificiale, durante il quale lo streptococco della meningite conservava la sua patoge- nicità assai più a lungo che non il virus pneumonico. — Anche lo stato di essicamento per 10-15-35 giorni dei materiali di coltura o del sangue o degli essudati, sia chiu- si in valve di vetro sia mescolati con terra sterilizzata, non impediva ai micrococchi di svilupparsi nuovamente quan- do fossero stati trasportati su opportuni mezzi nutrizi, al- le volute temperature, e non impedivano di esercitare la loro azione patogena verso gli animali d'esperimento. La mancanza di ossigeno non influiva per nulla sullo sviluppo dello streptococco, quando le altre condizioni del- l'ambiente, sopratutto la temperatura, fossero state favo- revoli. Azione biologica sugli ammali. Gli animali su cui ho studiato le prop Metù patogene dello streptococco della meningite sono: topolini bianchi, conigli, cavie, cani e piccioni. Per tutti, meno che per il piccione lo streptococco è risultato patogeno, manifestan- do un forte potere infettante. Soltanto qualcuno di questi animali è stato innestato con materiali tolti direttamente dai cadaveri umani, la maggior parte è stata infettata o con colture, o con materiali freschi tolti da altri animali, o con materiale essieato. — 4081 - Topolini bianchi. — Questi animali si sono mostrati in generale molto sensibili, soccombendo rapidamente do- po 48 ore o poco più dall'innesto sottocutaneo sia di es- sudati freschi o di sangue tolti dai cadaveri di uomo o di altri topi, o di conigli o di cani, sia di colture di varia provenienza ed età. Uno di questi topolini bianchi, innesta- to sotto la cute, con un piccolo frammento di essudato meningeo di un cadavere umano, moriva alla fine della seconda giornata, dopo di avere presentato per parecchie ore uno stato convulsivo generale che ricordava lo stato tetanico. Quasi tutti i topolini inoculati presentavano, al- l'autopsia, un leggiero edema del connettivo sottocutaneo, in corrispondenza del punto d'innesto; questo edema al- cune volte era opalescente, denso, e quasi gelatinoso; nel medesimo constatai sempre numerosi micrococchi roton- di od ovali, isolati, o disposti a due, od in corte catene, i quali presentavano costantemente una capsula netta- mente riconoscibile, ma non bene colorabile. — Il san- gue dei topolini non presentava mai delle catene, ma sol- tanto dei micrococchi rotondi, o muniti di una stroz- zatura, in guisa da ricordare la forma di un diplococ- co; non di rado questa strozzatura si accentuava assai ed i due estremi del batterio si allontanavano, restando però riuniti da una sostanza intermedia meno intensamente colorabile, mentre le due estremitù arrotondate a guisa di clava conservavano il potere di ritenere fortemente le ma- terie coloranti. — In complesso, la setticoemia nei topolini non era mai cosi abbondante come quella che in questi animali determina il diplococco della pneumonite; e la pre- senza di questi microorganismi d'aspetto claviforme nel sangue, il che non accadeva mai di osservare nel liquido dell'edema sottocutaneo, faceva credere di aver a che fa- re con delle forme involutive del batterio. Il sangue di questi animaU coltivato nel brodo e nell'agar, sia per inlis- — 1082 — sione, sii) per disseminazione su piastre, ha dato sempre ed esclusivamente sviluppo di lunghe catene di mierococehi. La milza dei topolini era sempre notevolmente tume- fatta e scura ; nella sua polpa dilacerala su vetrini copri- oggetti e colorata col metodo di Grani, si vedevano i soliti micrococchi rotondi od ovali, isolati o riuniti a due. — Anche dalle colture della polpa splenica ho riottenuto sem- pre lo sviluppo esclusivamente di lunghe catene di mi- crococchi. In complesso le esperienze sui topolini dimo- strarono, che quantunque molto sensibili all' azione dello streptococco della meningite, questo esercita sui medesi- mi un'azione biologica diversa diplococco della pneumo- nite; mancava difatti quella classica setticoemia che solita produrre il pneumococco in questi animali. Nel fegato ho riscontrato soltanto eccezionalmente qualche batterio, al contrario di quanto avviene per le infezioni da strepto- cocco settico, che si caratterizzano per una straordinaria abbondanza di micrococchi nei vasi di tutti i visceri, ma specialmente del fegato. Il sangue e la polpa splenica dei topolini, introdotti sotto la cute dei conigli ne produceva la morte in 48-72 ore ; notai però parecchie volte come per ottenere l'effet- to fosse necessaria una quantità di sangue maggiore di quello non sarebbe stato se si fosse trattato di sangue di coniglio. — Conigli — Verso i conigli, al pari che verso i topolini bianchi lo streptococco della meningite si è mostrato squisitamente patogeno. Servendomi sempre di materiali, la cui purezza era controllata da colture disseminate su piastre, oltre che dell' esame batterioscopico diretto, ho potuto constatare che il reperto anatomico e batteriologico erano essenzial- - 1083 ~ mente eostanti. Sono riuscito però a convincermi, che esistevano talora delle variazioni in rapporto non solo col- la via di introduzione del virus e colla età degli animali, ma ancora, e sopratutto, colla qualità del materiale adope- rato e colla rapidità con cui l'agente morbigeno penetrava in circolo. Cosi ottenni dei reperti un po' diversi a seconda che mi servivo per via di introduzione del connettivo sot- tocutaneo o delle cavità sierose (pleura, peritoneo, menin- gi) o di alcuni visceri (polmoni) o direttamente del san- gue (iniezione intravenosa). Oppure il risultato dell'esperi- mento variava alquanto, in rapporto colla qualità del ma- teriale adoperato, a seconda cioè che praticavo gì' innesti con materiale fresco tolto da animali appena morti (san- gue, liquido di edema, od essudati) o con materiale di col- ture pure. Ed a tale riguardo non era indifferente die il mezzo nutrizio fosse solido piuttosto che liquido, che la coltura fosse vecchia piuttosto che giovane, che fosse te- nuta per più giorni alla temperatura di 3d"-37° anziché all'ambiente. — Dal complesso di tutti questi risultati ot- tenuti sperimentando sopra 67 conigli, emerge il carattere eminentemente parassitico dello streptococco della menin- gite, il quale anche al di fuori dell'organismo animale, cioè su terreni nutrizii artificiali, può conservare per un certo tempo la sua virulenza. Ecco i risultati degl'innesti nei conigli: Innesto sotlocutaneo a) dì materiale fresco. — I conigli innestati sotto la cute del dorso con 3-4 delle usuali anse di platino, im- merse in sangue fresco di altri conigli setticoemici, mo- rivano dopo tre o quattro giorni, presentando pressoché costantemente una scarsa reazione locale, rappresentata da una deposizione di fibrina nel connettivo sottocutaneo - 4084 — per l'estensione di tre o quattro centimetri quadrali, tut- to all'intorno del punto d'innesto; la fibrina era com- patta, asciutta, ed il connettivo vicino non era mai sede di edema. Gli animali prima della morte non presentava- no sintomi degni di nota. Una coniglia gravida di circa 13 giorni, innestata sotto la cute con 3 anelli di sangue fresco, ricco di batterii, mori alla fine della terza giornata, con una fortissima setticoemia, senza avere abortito. Il sangue dei conigli conteneva sempre accanto a dei mono- e diplococchi rotondi od ovali, delle numerose catene di varia lunghezza, munite di un alone difficilmente colora- bile, e visibile meglio quando i preparati venivano esami- nati nell'acqua (vedi fig. 3, tav. XXV). Questi resistevano assai bene alla colorazione col metodo di Grani ed al trat- tamento, anche prolungato, coll'alcool assoluto. Il sangue di questi animali fortemente selticoemici era per lo più gru- moloso, scuro e sempre decisamente acido. La milza, ogni qualvolta vi era setticoemia intensa, si presentava costan- temente un po' aumentata di volume, scolorita, mollo con- sistente ed asciutta alla superficie del taglio, come se un denso coagulo di fibrina ne infiltrasse la polpa e ne riem- pisse le lacune venose. — Nelle sezioni di milza indurite nell'alcool assoluto e colorite col metodo di Weigert per la fibrina si notava infatti, che le lacune venose ed il reticolo della polpa splenica contenevano un' abbondante quantità di fibrina reticolata. Anche nei vasi periferici si sono tro- vati spesso dei coaguli. — TNon vi era mai catarro intestina- le.— Le pie meningi apparivano talvolta un po' più umide del normale e finamente iniettate. Nella cavità delle sierose ho rinvenuto per lo più un umore opalescente, vischioso, ricco di lunghe catene di cocchi, circondate da un largo alone che rimaneva coloralo (vedi fig. 4, tav. XXV). I reni furono trovati qualche volta in stato di tumefazione torbi- da.— In alcuni casi, nelle sezioni dei reni indurile nell'ai- — 1085 -~ eoo) e colorate col metodo Weigert per la fibrina, ho potu- to constatare una trombosi iabna degli spazi linfatici che circondano le anse dei glomeruli Malpighiani, identica a quella descritta da Foù e Bordoni nei conigli uccisi col meningococco. Adoperando per l'innesto sottocutaneo sempre la stessa quantità di sangue (4 anelli di platino) proveniente da coni- glio fortemente setticoemico, si poterono uccidere sino a nove conigli in serie, quasi tutti dal terzo al quarto giorno, col reperto costante ora accennato; e nei numerosi pas- saggi il materiale d'innesto non mostrò di aumentare né di diminuire la sua virulenza. Si trattava adunque di un vero virus Asso per i conigli. Se la stessa quantità di sangue, in luogo di venire introdotta sotto la cute coli' anello di platino, veniva diluita in 1-2 cent, cubici di acqua steri- Uzzata ed iniettata nel connettivo sottocutaneo per mezzo di una siringa Tursini, in modo cioè da facilitarne l'as- sorbimento, la morte dell'animale avveniva più rapida- mente in 48 ore e la setticoemia era pii^i pronta. Neil' intento di vedere se la setticoemia fosse trasmis- sibile dalla madre ai feti, lio esaminato il sangue delle di- verse parti della placenta, e dei feti trovati in una coni- glia uccisa in tre giorni, in seguito ad innesto sottocuta- neo di sangue fresco tolto da un altro coniglio. Ho consta- tato che, mentre nella porzione materna della placenta esi- steva una quantità straordinariamente grande di lunghe catene capsulate, nella porzione fetale e nei visceri e nel sangue del feto esisteva un numero di gran lunga minore di micrococchi e nessuna catena. — Una parte soltanto dei Diicroorganismi aveva quindi potuto filtrare attraver- so al normale epitelio dei villi. — Un piccolissimo fram- mento della porzione materna della placenta introdotto sotto la cute di un topolino, lo uccideva dopo 50 ore, col solito reperto. Tomo VJL Serie VJ. 137 — 1086 - Oltre che il sangue da coniglio a coniglio, ho introdot- to sotto la cute anche il liquido dell' edema, che in taluni casi si osservava attorno alla località d'innesto; questo liquido fu trovato in generale meno ricco di micrococchi e di catene ed anche meno patogeno del sangue. b) dicoUure. — L'introduzione sottocutanea di materiali di coltura nei conigli ha dato risultati meno costanti, es- sendo assai più difficile il procurarsi un virus fìsso colle colture, allo stesso modo che si ottiene col sangue, perchè le condizioni in cui il microorganismo si trova sui mezzi nutrizii artificiali, cioè fuori dell'organismo, non sono as- solutamente identiche a quelle in cui si trova nel sangue degli animali d'esperimento; nei materiali di colture inve- ro, accanto al microbio si trova sempre una certa quan- tità di tossico, che verosimilmente ne modifica la virulenza e che introdotto in compagnia dello stesso microbio, sotto la cute di un animale, può influire sull' ulteriore sviluppo e sulle proprietà patogeniche. Ecco pertanto i risultati ottenuti dall'innesto sottocu- taneo delle colture pure di streptococco della meningite. Anche qui ho notato delle differenze a seconda che ado- peravo delle colture in mezzi liquidi o solidi, di recente o di vecchia data, e a seconda che adoperavo colture prove- nienti direttamente da sangue o da essudati freschi, o col- ture di parecchie generazioni. L'iniezione sottocutanea di y^ cent, cubo di coltura in brodo, di 24 ore, proveniente direttamente da sangue fresco ed attivo di coniglio fortemente setticoemico ucci- deva i conigli in 48 ore con scarsa reazione locale, con forte setticoemia e milza dura, fibrinosa, malgrado vi fos- se concomitante una peritonite fibrinosa generale, circo- stanze che, sperimentando col meningococco, Foà e Bor- doni Uffreduzzi hanno rilevato come sfavorevole alla pro- duzione del tumore splenico, al pari che la diretta intro- — d087 — duzione del loro virus nel peritoneo. — Nel mentre mi riservo di ritornare su questo dato differenziale fra poco, quando dirò del reperto che si ottiene introducendo lo streptococco della meningite nelle cavità sierose, noto ora come le colture di brodo di 3.^ o di 4.^ giornata, tenute alla temperatura deir ambiente dopo il loro sviluppo, in- trodotte sotto la cute, sempre nelle solite proporzioni di I e, risultarono inattive. Le culture su mezzi solidi invece conservavano molto più a lungo la loro virulenza, e ciò forse era dovuto alla minore facilitù di diffondersi del tos- sico a tutto il mezzo nutrizio, come avveniva nei mezzi liquidi. — [ conigli innestati sotto la cute con colture d'agar recenti morivano dal terzo al quinto giorno, pre- sentando un forte edema, che dalla locahtà dell' innesto, in corrispondenza della regione interscapolare, si esten- deva verso la zampa anteriore del lato corrispondente ed anche alle pareti del torace e dell' addome. Tale edema da principio si mostrava opalescente, molto ricco di albu- mina e conteneva una scarsa quantità di bacterii; nei giorni consecutivi diventava più duro, accompagnandosi con una notevole deposizione di fibrina. Gli animali pre- sentavano quasi tutti, poco prima di morire, delle con- vulsioni cloniche, accompagnate da accessi di spasmi to- nici ai muscoli del dorso e della nuca e spesso con tri- sma. Siccome questo fatto non si verificava mai nei coni- gli che erano stati innestati sotto cute con piccole quan- tità di sangue di altri conigli fortemente setticoemici, cosi era lecito pensare che questi fenomeni spasmodici stes- sero in rapporto colla diversa composizione del virus ado- perato, il quale provenendo da colture poteva benissimo contenere o sviluppare un tossico che agisse sui centri ner- vosi.— All'autopsia si riscontrava sempre una forte reazio- ne locale rappresentata da un' abbondante deposizione di fibrina e da eJcma gelatinoso, si osservarono sposso delle — i088 — siei'ositi multiple fibrinose, specialmente alla pleura, al peri- toneo ed al pericardio; non si osservò mai l'artrite, né la meningite, in seguito ad innesto sottocutaneo di colture. - II sangue del cuore destro era per lo più coagulato, la sua reazione non era mai cosi decisamente acida come nei casi in cui detto sangue era molto ricco di streptococchi; la milza era di volume normale e molle, i reni ed il fegato torbidi. Negli essudati fibrinosi, al pari che nel sangue, la quantità di batterli fu sempre trovata assai più scarsa che nei casi in cui l'innesto sottocutaneo era fatto con piccole quantità di sangue fresco attivo. Dalle colture però del san- gue e degli essudati, non che dei vari visceri di questi co- nigli uccisi con colture, ho sempre riottenuto lo sviluppo esclusivamente dello streptococco della meningite, ricono- scibile per l'aspetto caratterislico delle sue colonie sulle piastre. Inoculando sotto la cute dei conigli delle colture pure, si otteneva così un reperto che anatomicamente e batteriologicamente era analogo a quello dell'uomo. Il re- perto di questi conigli però era manifestamente diverso da quello che avevo ottenuto mediante l'innesto sottocuta- neo di sangue o di materiali freschi tolti da altri conigli selticoemici; nei primi predominavano la reazione locale e le sierositi fibrinose, mentre la setticoemia era scarsa ed il tumore splenico fibrinoso faceva difetto, nei secondi prevaleva la setticoemia, il sangue era più decisamente acido, la milza era fibrinosa, mentre era scarsa la rea- zione locale e mancava spesso ogni infiammazione fibri- nosa delle sierose. Siccome l' esperimento era eseguito sempre colla me- desima specie di animali, e presso a poco sempre della stessa razza ed età, così era lecito inferire, che le varia- zioni del reperto, anziché a differenze nell" organismo dei singoli animali, erano da attribuirsi a differenti modalità di agire del virus, in conseguenza forse di modificazioni — d089 — nel grado di virulenza dello stesso. Sotto questo punto di vista lo streptococco della meningite si comporterebbe analogamente al pneumococco, cioè al pari di questo da- rebbe luogo alle infiammazioni flbrinose soltanto nei casi in cui è attenuato od in quegli animali che si mostrano più resistenti al virus, tra cui è da annoverarsi l'uomo. Innesto nelle grandi cavila sierose. a) Periloneo. — Ho innestato del sangue e degli essu- dati freschi di topolini e di conigli setticoemici, nonché dei materiali di coltura, tanto nel peritoneo e nella pleura quanto nelle meningi dei conigli. I risultati ottenuti furo- no costanti ; in tutti i casi in cui si adoperò del virus si- curamente attivo si ebbe la morte dei conigli; il reperto anatomico e batterioscopico però in taluni casi variava a seconda della qualità del materiale usato, e delle modalità messe in opera per introdurlo nelle suddette cavità sie- rose. La reazione locale fu sempre tanto più intensa e dif- fusa per quanto più a lungo T animale durava in vita. L'iniezione peritoneale di un centimetro cubico di una coltura in brodo di 24 ore produceva la morte in 12-14 ore, senza alcuna reazione locale e coi segni di un vero avvelenamento acutissimo, atteso il rapido assorbimento del materiale liquido, ricco di tossico, dalla superficie della sierosa. — Le colture d'agar di 24-36 ore, stemperate mi- nutamente in acqua sterilizzata ed introdotte nel perito- neo dei conigli, producevano la morte in epoca varia da uno a quattro giorni, dando luogo ad una reazione locale sempre intensa, rappresentata da un'abbondante essuda- zione fibrinosa con emorragie nel connettivo lasso sotto- sieroso. — Non di rado nella cavità del peritoneo, accanto a delle masse fibrinose, si trovava, in quantità più o meno — 1090 ~ rilevante, un liquido denso, vischioso, d'aspetto opalescen- te, nel quale esistevano numerose catene di micrococchi, circondate da un largo alone debolmente colorabile. Il san- gue conteneva parimenti dei numerosi micrococchi e delle corte catene, e la milza era tumefatta, consistente, scolorita ed asciutta (milza fibrinosa). Lo stesso reperto si otteneva colla introduzione intraperitoneale di minime quantità di sangue fresco sciolto in acqua sterilizzata od in brodo ste- rile. GU animali presentavano tanto più facilmente la set- ticoemia per quanto più il materiale introdotto era fre- sco, e per quanto più le colture solide erano giovani e per quanto più facile ne era la penetrazione in circolo. — Dall'insieme di queste esperienze ò risultato il fatto che, malgrado le intense e diffuse peritonili fibrinose, assai spes- so si è riscontrata nei conigli la milza tiimefatla, dura ed asciutta al taglio (milza fibrinosa), come la si osserva talora nelle setticoemie da diplococco pneumonico. Un si- mile reperto mi sembra di un certo valore, perchè può servire di termine differenziale tra lo streptococco della meningite ed il pneumo-e meningococco, i quali, secondo dimostrarono Foà e Bordoni Uffreduzzi, non produrreb- bero il caratteristico tumore splenico ogni qualvolta fos- sero introdotti per la via del peritoneo, od ogniqualvolta determinassero una peritonite, od un forte edema sotto- cutaneo. Ho osservato anch'io come alcune volte l'introduzio- ne intraperitoneale dello streptococco della meningite de- stava una intensa peritonite fibrinosa senza che la milza presentasse l' aspetto duro caratteristico. In simiU casi ho sempre constatato che il numero dei micrococchi nel san- gue era molto scarso, tanto da stentare a vederne qual- cuno in un solo preparato su vetrini coprioggetti . Ciò autorizza pertanto ad ammettere, che la mancanza del- la milza fibrinosa non è già la conseguenza diretta della — 1091 — peritonite, bensì l'effetto immediato della mancata molti- plicazione nel sangue dello streptococco della meningite, cioè il non avvenuto sviluppo della setticoemia, attesa forse la presenza di una quantità relativamente grande di tossico nel sangue,ouna diminuzione della virulenza del microbio. — Nella maggior parte dei casi, in cui trovai associata la peritonite fibrinosa colla milza fibrinosa, avevo introdot- to nel peritoneo delle colture d'agar piuttosto recenti (2-3 giorni) le quali, per quanto minutamente stemperate nel- r acqua sterilizzata, contenevano sempre dei piccoli fram- menti d' agar in cui stavano impigliati molti microorga- nismi. Mentre la parte liquida veniva rapidamente assor- bita e determinava lo svilupparsi della setticoemia, le parti meno assorbibili, quali i frammenti d'agar contenenti dei microorganismi, destavano sulla località l' infiammazione fibrinosa che si associava così alla setticoemia ed al tu- more caratteristico della milza. — Nei casi in cui si riu- sciva a produrre il rapido riassorbimento per la via peri- toneale di molto materiale attivo, si otteneva prontamente la morte in 24-36 ore con forte setticoemia e milza dura, senza peritonite. — La maggiore o minore faciUtà con cui si compie il riassorbimento del materiale introdotto nel peritoneo ha dunque una certa influenza sul reperto ana- tomico e batterioscopico. Ma una influenza non dubbia è esercitata eziandio dal grado di virulenza del materiale inoculato. Cosi col- ture d'agar lasciate invecchiare, mantenendole fuori dei termostato per 9-15 giorni, dopo di essere state un gior- no solo a 37°, introdotte nel peritoneo, uccidevano i co- nigli in 1-3 giorni senza peritonite fibrinosa, e con no- tevole setticoemia caratterizzata da numerose catene, la quale faceva contrasto colla mancanza del solito tumore di milza duro (milza fibrinosa). — Risultava quindi che, mentre la milza fibrinosa si poteva verificare malgrado una — d092 — intensa peritonite, quando vi era una setticoemia abbon- dante, non accadeva però che tutte le volte che vi era la setticoemia esistesse pure la milza fibrinosa. Allo scopo di determinare se questo fatto dovesse attribuirsi ad un certo grado di attenuazione del microorganismo, per ef- fetto del tossico, innestai nel peritoneo di un coniglio una recente coltura bene cresciuta in un agar addizionato di filtrato di vecchie colture in brodo, di streptococco della meningite, fino al punto da dare al mezzo nutrizio una reazione neutra o appena sensibilmente acida ; V animale morì dopo 28 ore senza peritonite, presentando nel peri- toneo soltanto uno scarso trasudato vischioso ricco di bellissime catene capsulate; e nel sangue numerosi cocchi e catene munite parimenti di capsule; la milza, malgrado la setticoemia, era piccola, scolorita e molle. — Adunque le veccbie colture in agar alcalino ordinario e le giovani colture fatte in agar addizionato di tossico, introdotte nei peritoneo produssero una scarsa reazione locale, ed una forte setticoemia che contrastava colla mancanza del tu- more splenico fibrinoso. Del che è lecito concludere, che il tossico, quando si trova commisto in una certa misura col batterio, ne modiQca il modo di agire ; questo infatti dà luogo ad un' intensa setticoemia, ma non è capace di produrre il tumore splenico fibrinoso. Il sangue dei conigli uccisi con colture d'agar invec- chiate fino a 15 giorni fuori del termostato, diede sempre sviluppo delle colonie caratteristiche sulle piastre d'agar ed innestato sotto la cute di altri conigli, nelle proporzio- ni di quattro o cinque anelli di platino, produceva la mor- te in 48 ore o poco più, con milza fibrinosa e setticoemia forte. — L'innesto intraperitoneale di colture d'agar man- tenute per sei giorni consecutivi alla temperatura di 37° non uccideva più i conigli. b) Meningi. — Coli' introduzione intrameningea di col- — loys — ture, sia di brodo sia d' agar, ho potuto produrre nei conigli delle gravissime meningiti fibrinoso-emorragiche, perfettamente identiche a quelle rinvenute nei cadaveri umani. Un robustissimo coniglio innestato sotto la dura madre con piccola quantità di una vecchia coltura di bro- do (di quarta giornata), rimase in vita sei giorni, presen- tando nelle ultime dodici ore un forte nistagmo, accom- pagnato da contrazioni cloniche ai muscoli masticatori, a contratture della testa, deviazione coniugata degli occhi e paresi del treno posteriore. All'autopsia trovai una me- ningite fibrinoso-emorragica estesa e tutta la superiìcie del cervello e del midollo spinale. L' essudato meningeo risultò una coltura pura di streptococchi capsulati; colti- vato su piastra diede le soUte colonie yomiloli formio ed innestato sotto la cute del dorso di un topolino 1' uccise in 48 ore col solito reperto. — Il sangue conteneva pochi bacterii e la milza era d'aspetto normale. — Lo stesso reperto si è ottenuto anche coli' innesto sottodurale di colture d'agar. e) Pleura. — Anche T iniezione di colture nella cavità pleurica vi destava una diffusa infiammazione fibrinosa, che spesso si diffondeva al pericardio, ma non oltrepassava mai il diaframma, e dava luogo ad una discreta setticoe- mia con milza d' aspetto normale. Cavie. — Le cavie si sono mostrate più resistenti dei conigU e dei topi all'azione dello streptococco della me- ningite, per qualunque via fosse introdotto e da qualun- que fonte provenisse. — Una resistenza forse un po' mi- nore hanno presentato le cavie giovani. — L' introduzio- ne sottocutanea di piccole quantità di sangue fresco di coniglio fortemente setticoemico o di milza di topofino, non produssero che un certo malessere accompagnato da un' infiammazione fibrinosa del connettivo sottocutaneo, in corrispondenza del punto d' innesto, ma gh animali Tomo \n. Sene VI. 138 — 1094 - non morivano. L'iniezione sottocutanea di 1-2 cent, cu- bici di sangue, accanto all' infiammazione flbriiiosa locale, produceva ancora delle infiammazioni fibrinose nelle sie- rose corrispondenti al punto d' innesto ; cosi gli animali innestati tra le scapole, o sotto la cute del ventre, mori- vano in 6-8 giorni presentando rispettivamente delle pleu- ro pericarditi e delle peritoniti. — Le cavie innestate sot- to la cute della testa non presentarono mai la meningite. L'iniezione peritoneale di i-2 cent, cubici di dense miscele acquose di essudati frescbi produceva d'ordinario la morte in 3.^* giornata con un'intensa e diffusa peritonite fibrinosa, con scarsa setticoemia e milza tumefatta e mol- le. L'iniezione di I cent, cubico di coltura in brodo nel pe- ritoneo produsse la morte di tutte le cavie operate (8), in epoca varia da sei a nove giorni, sempre con forte perito- nite fibrinosa, e nelle parti meno dense dell'essudato esi- stevano sempre numerose e lunghe catene capsulate. — Vi era sempre una setticoemia non molto abbondante, e la milza era per lo più aumentata di volume. Dalle colture disseminate del sangue e dell'essudato del peritoneo si ot- tenevano sempre le caratteristiche colonie gomitoli formi. Una cavia dell'età di tre giorni, innestata sottocute con una coltura recente di agar, moriva verso la fine della terza giornata, presentando un intenso edema gelatinoso sulla località d'innesto, edema in cui si notavano numero- si micrococchi e catene; non vi erano altre localizzazioni. Cani. — Anche i cani risultarono molto resistenti al- l'azione dello streptococco della meningite. Questo provo- cava sempre nella località d' innesto una forte infiamma- zione fibrinoso purulenta, per la quale l'animale rimaneva ammalato parecchio tempo, rifiutando il cibo. L'introdu- zione di due cent, cubi di una recente coltura di brodo nel sacco della dura madre ha prodotto la morte di un robusto cane da pagliaio in 36 ore, con una gravissima — 4095 — meningite fibrinoso purulenta, che, dal punto d'innesto, si era diffusa alle meningi della I)ase del cervello e del mi- dollo spinale. In questo essudato si contenevano esclusi- vamente delle numerose catene capsulale, come risultò an- che da una coltura disseminala su piastra. Una sola an- sa di platino intrisa in questo essudato fresco ed intro- dotta sotto la cute di un topolino, lo uccise in 48 ore col solito reperto. — Un secondo cane innestato allo stesso modo sotto la dura madre con ^/^ cent, cubo di una re- cente coltura in brodo, presentò una intensa pachi e lep- lomeningite fibrinoso -purulenta della convessità, lungo tutto l'emisfero corrispondente al punto d'innesto. Un cane, a cui iniettai nella vena giugulare 6 centimetri cu- bici di una coltura in brodo recente e ricca di lunghe catene di micrococchi, presentò per 30 ore circa un gra- ve collasso, tanto da non reggersi in piedi e vomito; po- scia si ristabili. Risultati negativi ottenni pure dall'inne- sto nel peritoneo e nello spessore della mucosa nasale dei cani, sia con materiale fresco proveniente da conigli, sia con colture. Un piccione inoculato nella cavità del peritoneo con una recente coltura molto attiva, non presentò alcuna al- terazione. Ricerche sullo essiccamento e sulla polvere del suolo. Nell'intendimento di determinare se l'agente infettivo avesse potuto trovarsi nell' ambiente esterno allo stato secco e per quali vie fosse eventualmente stato introdotto nell'organismo dell'uomo, mi era necessario di stabilire lino a qual punto il microfìta potesse resistere all'essicca- mento. D'altro lato era necessario decidere se le altera- zioni riscontrate parecchie volte alle fauci, alla mucosa nasale, alla cassa del timpano, e relativa tromba d' Eusta- ■- 1096 - rliio, nonchò olla laringe od alla trachea potessero per avventura ritenersi come la porta d'ingresso del virus. A rendere anche fondato questo sospetto contribuiva il re- perto costante della presenza di zooglee di micrococchi e di catene nei focolai emorragici del polmone. Nello stesso tempo che andavo studiando il grado di resistenza del virus allo essiccamento, giovandomi del san- gue di conigli, o degli essudati o dei materiali di coltura, ho voluto tentare alcuni esperimenti di inalazione serven- domi del virus secco, linamente polverizzato e mescolato a sabbia finissima bene lavata e sterilizzata poi al calor secco di 1 80°. — Da questa serie di ricerche è risultato, che il sangue fresco di coniglio, ricco di streptococchi, mescolato a sabbia sterilizzata e mantenuto in stato di essiccamento alla temperatura dell'ambiente (10°- 15*') per 30-35 giorni era ancora capace di dar luogo a sviluppo di micrococchi isolati od uniti in corte catene, quando fosse coltivato in brodo od in agar-agar. I micrococchi resistevano ancora alla colorazione col metodo di Gram, ma i membri delle catene non apparivano tutti della stes- sa grandezza. — Una piccola quantità di questa polvere finissima mescolata a sangue secco di coniglio, insufflata nella trachea di due robusti conigli bastò ad ucciderli in 3 giorni con una intensa e diffusa tracheite e bronchite fibrinosa, mentre la setticoemia era piuttosto scarsa. — Tale intensa infiammazione fibrinosa era forse in rappor- to con un certo grado di attenuazione del virus da noi adoperato. Nei polmoni dei conigli si rinvennero anche dei pic- coli focolai emorragici. In base a questi reperti era giustificato it sospetto che l'agente infettivo abbia potuto essere introdotto nelle vie aeree dell'uomo sotto forma di polviscolo, e che con- secutivamente sia arrivato alle meningi per la via del san- — 1007 — glie, senza determinare nei polmoni altra lesione all' in- fuori dell'emorragia. A completare quest'ordine di ricerche ho preso a stu- diare batteriologicamente parecchi saggi di terra raccolti in diversi punti della località ove l'epidemia aveva dominato; cosi ho voluto studiare la terra dei cortili, dei giardini e dei campi. — I risultati furono negativi. Ciò però non vale a dissipare in me completamente il dubbio che l'agente patogeno fosse stato per avventura introdotto per inala- zione nelle vie aeree e di là passato in circolo e portato alle meningi. A questo riguardo io non considero come definitive le ricerche fatte finora sulla polvere del sopra- suolo delle località ove l'epidemia ha dominato. Considerazioni conclusive. Come chiaro apparisce dalle mie ricerche, il microor- ganismo isolato dagli essudati delle meningi cerebro spi- nali e dai focolai emorragici dei polmoni umani possiede tutte le proprietà biologiche di un vero parassita obbli- gato, inquantochè esso vive meno bene al di fuori dell'or- ganismo animale e modifica anche in parte il suo modo di agire quando sia stato per un certo tempo tenuto su terreni nutrizii artificiali o conservato allo stato secco. Per la proprietà di dare luogo a delle infiammazioni fibri- nose in alcuni determinati animali, si avvicina al modo di agire, del pneumococco e del meningococco. Egli è possi- bile però distinguere con sicurezza questo microorgani- smo rispettivamente dal pneumo e dal meningococco. I caratteri differenziali non consistono tanto nella forma un poco più rotonda e nel modo di disporsi in catene, il che può verificarsi, in date circostanze, anche per i due suddetti microorganismi, quanto invece noW aspetto gomi- toliforme delle colonie isolate sulla piastra d' agar, nella — 1008 - incapacilà di crescere nel sino di sangue, nella difficoUà di venire riprodotto oltre la 5*-6^ generazione, nella man- canza della classica sctticoemia che il diplococco pneumo- nico solita indurre nel topolino bianco, nella costante set- ticnemia con catene capsulate nel coniglio e nella produ- zione di trasudati gelatinosi, ricchi di lunghe catene con- tornate, tanto nel coniglio, quanto nel topo, nelle cavie e nei cani. Con pari facilità si riesce a differenziare il mio mi- croorganismo dallo streptococco dell'erisipela. Innestato sotto la cute del padiglione dell'orecchio di un coniglio, non ha prodotte le solite chiazze rosse nettamente limita- te, come vi ha determinato il vero streptococco dell' erisi- pela in un altro coniglio operato in via paralella. Un altro carattere differenziale inoltre è dato dall' incapacità di crescere nel siero di sangue e nella gelatina, che sono terreni molto favorevoli allo sviluppo dello streptococco dell'erisipela. Anche l'aspetto delle colonie sulle piastre d'agar non ha alcunché di comune con quello delle colo- nie dello streptococco erisipelatoso. Dagli streptococchi piogeni semplice e maligno il mio streptococco si distingue perchè non cresce in gelatina alla temperatura ordinaria. Dallo streptococco settico di Nicolajer e Guarnieri, rinvenuto nella terra di giardino, si differenzia, oltre che per il non crescere nella gelatina, anche per il fatto che nei topolini hianchi lo streptococco settico induce tale una setticoemia da determinare anche Tocclusione di vasi capillari, il che non mi è mai accaduto di osservare col mio microorganismo. Dallo streptococco septo pioemico di Biondi si può fa- cilmente distinguere, poiché questo dà sulle piastre d'agar delle colonie ovalari giallo brune. Parimenti lo strepto- cocco rinvenuto da Lòlfler iulle mucose in diversi casi di — 1099 — difterite e che produce nei conigli delie vere poliartriti purulente, quando sia iniettato nelle vene, si differenzia assai facilmente dal mio streptococco poiché cresce bene nella gelatina e nel siero di sangue e non è patogeno per le cavie. InGne lo streptococco descritto da Weichselbaum in parecchi casi di pneumonite e che, secondo l'autore affer- ma, possederebbe caratteri di coltura analoghi a quello dell'erisipela, mentre sperimentalmente si comporterebbe in modo analogo al diplococco di Fraenkel, non può essere confuso collo streptococco da me isolato. Da quanto adunque mi è riuscito di osservare negl'in- dividui morti per meningite cerebro spinale ed in base ai risultati ottenuti collo studio dettagliato dell'agente pato- geno isolato direttamente dai prodotti morbosi dell" uomo, è lecito concludere, che l'epidemia di meningite cerebro spinale, che ha dominato per breve tempo nei dintorni di Padova è stata determinata da un microorganismo fino ad oggi non descritto dagli autori. Tenendo conto dei ca- ratteri biologici e morfologici più sopra riferiti, mi sento autorizzato a considerarlo come una nuova specie di bac- terio patogeno per l' nomo e per gli animali^ il quale deci- samente si differenzia dagli altri microorganismi finora re- gistrati come capaci di dar luogo alla meningite cerebro spinale nell'uomo. E poiché possiede dei caratteri che val- gono anche a farlo differenziare dagli altri streptococchi finora conosciuti, trovo giusto di distinguerlo col nome di streptococco della meningite cerebro-spinale epidemica. Dall'Istituto di anatomia patologica della R. Università di Padova, 15 giugno 1889. SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE Tavola XXIV. Fig. 1. Gollura disseminata in agar — e coltura a striscio in agar, )) 2. Coltura per infissione in agar. » 3. Coltura a striscio osservata all'ingrandimento di 80 dia- metri. 3) 4. Colonie gomitoliformi della piastra d' agar osservate ad un ingrandimento di 80 diametri. Le colonie più super- ficiali sono più grandi, ed alla periferia presentano un aspetto a strie concentriche ondulate — le più profon- de sono più piccole e più fortemente granulose. » 5. Preparato a stampo (klatschpràparal) di una colonia su- perficiale — colorito colla genziana idroalcoolica. — Tali colonie constano di un fitto intreccio di lunghe catene. — Zeiss. oc. 2. obiettivo D. Tavola XXV. Fig. 1. Coltura in brodo peptonizzato, dopo 24 ore. — Leitz obiettivo immersione omogeneo y^g Oc. Ili (metodo di Gram). » 2. Coltura in agar-agar per infissione, dopo 24. — Leitz obiettivo immersione omogenea ^\i^. Oc. Ili (metodo di Gram). » 3. Sangue di coniglio appena morto. — Metodo di Gram. — Leitz obiettivo immersione omogenea ^|<2. 0^^- HI. » 4. Essudato peritoneo di coniglio. — Metodo di Gram. Leitz obiettivo immersione omogenea ^\^^. Oc. III. » 5. Sezione di polmone umano. — Zooglee di streptococchi in mezzo alle aree emorragiche. — Metodo di Gram. — Leitz obiettivo D. Oc. 2. » G. Essudato fresco meningeo dell'uomo. — Metodo di Gram. — Leitz obiettivo immersione omogenea ^jjj. Oc. IH. SUI FENOMEiM ELETTRICI PROVOC\T! DILLE RADIAZIONI. Ili Hemoria DEL PROF. AUGUSTO RIGHI (con 1 Tavola) Introduzione. I. Nella prima Memoria su questo argomento (^) ho reso conto delle ricerche da me fatte intorno all' azione dei raggi ultravioletti sulle cariche di contatto dei con- duttori e sulle cariche date a corpi isolanti, come pure intorno al meccanismo col quale si compiono questi feno- meni. Rispetto a quest' ultimo punto ho dimostrato, che l'elettricità negativa, la quale abbandona un corpo su cui cadono le più rifrangibili delle radiazioni ultraviolette, è trasportata da particelle materiali, che si muovono sensi- bilmente lungo le linee di forza del campo elettrico. Le esperienze narrate nella seconda Memoria (^) non lasciano su ciò dubbio veruno, poiché in esse si ottengono prove visibili evidentissime di quella speciale convezione elet- trica. (1) R. Acc. di Bologna, seduta 11 novembre 1888. — N. Ci- mento, 3.^ serie, t. XXIV, pag. 256 (1888.) (2) Atti del R. Istituto Veneto, serie VI, t. VII. — Is. Ci- mento, 1889. romoYJl^SerieVL 139 - 1402 - Nella prima Memoria diedi pure la dimostrazione di un latto, che sembrami essere fondamentale (*). Esso con- siste in ciò, che un corpo non elettrizzato (metallo, car- bone, solfo, ebanite), acquista una carica elettrica positiva quando è investito dalle radiazioni. Apposite esperienze mi condussero a trovare la legge di questo fenomeno, la quale risulta da ciò che segue. Quando le radiazioni ca- dono sul corpo, questo si carica gradatamente di elettri- cità positiva ed acquista cosi un potenziale positivo, il quale seguita ad aumentare di più in più lentamente, sinché diviene sensibilmente costante. Ora, il valore fina- le che si raggiunge è diverso non solo secondo la na- tura del corpo, ma anche secondo la sua forma, la di- sposizione dei conduttori circostanti ecc., per cui questo valor finale non ha nulla di caratteristico. Invece, ciò che determina la condizione finale del corpo è la densità elettrica alla sua superficie, nelle parti su cui cadono le radiazioni, poiché diffatti: la densità elettrica massima^ o finale, sul corpo illuminato, dipende dalla stia natura e non dalla sua capacità elettrostatica. Ne consegue, per esera- pio, che se il corpo esposto a ricevere le radiazioni è una lastra metallica piana, che può collocarsi a diverse distan- ze da un'altra lastra tenuta ad un potenziale costante (per es. comunicante col suolo), il potenziale, al quale si trova portato allorché le radiazioni hanno prodotto tutto il loro effetto, è tanto più elevato quanto più le due lastre sono lontane fra loro, poiché infatti tanto maggiore deve dive- nire il potenziale suddetto affinchè la densità elettrica ar- rivi al suo valore costante. (1) La prima notizia di questo fenomeno fu data nella mia I Nota [Rend. della R. Acc. dei Lincèi, 4 marzo 1888), e più este- samenle nella Nota V (Rend. della R. Acc. dei Lincèi, comuni cazioni anteriori al -1." luglio 1888). ì - 1103 — La costanza della densità elettrica massima, trae seco quella della forza elettrostatica presso la superfìcie illumi- nata, per cui, ravvicinando questa legge alla dimostrazio- ne sperimentale già da me data, del trasporto elettrico delle cariche negative sotto l'azione delle radiazioni, si può asserire quanto segue: Sotto l'azione delle radiazioni avviene che certe particelle materiali (probabilmente le mo- lecole del gas ambiente) si allontanano dal corpo illuminalo seguendo le linee di forza, portando via dell'elettricità ne- gativa e lasciando al corpo altrettanta elettricità positiva. Mano a mano che la carica positiva nel corpo cresce, essa esercita, sulle particelle che si muovono, una forza elettro- statica di pili in più grande che viene ad opporsi al movi- mento ; allorché la densità elettrica superficiale è giunta ad un certo valore, quella forza elettrostatica diviene suffi- ciente ad impedire ogni ulteriore convezione e la carica del corpo cessa di aumentare. La forza elettrostatica presso la superfìcie nell'istante in cui il corpo raggiunge la sua massima carica, misura adunque 1' azione elettromotrice delle radiazioni. 2. Per completare lo studio del fenomeno descritto rimaneva a misurare il valore di questa azione elettromo- trice. Siccome, per quanto si è detto, essa è misurata dal- ia forza elettrostatica F suddetta, e questa è legata alla densità superficiale 5 dalla nota relazione F := 47i5, cosi basterà determinare sperimentalmente questa densità elet- trica finale. Essa ha nell'aria un valore caratteristico per ogni corpo, mentre potrebbe darsi che per uno stesso corpo avesse un valore diverso se all' aria si sostituissero altri gas. Dopo aver riferito nel primo capitolo di questa Me- moria alcune nuove esperienze in appoggio alla legge fon- damentale richiamata più addietro, rendo conto nei due capitoli successivi di una lunga serie di misure fatte per — ilOì- — determinare la densità elettrica massima (e per conse- guenza anche la forza elettrostatica capace di equilibrare l'azione elettromotrice delle radiazioni) relativa a diversi conduttori (*). Descrivo poscia nel cap. IV molte espe- rienze eseguite in vista di indagare se gli strati gassosi aderenti ai metalli hanno una parte attiva necessaria nei fenomeni elettrici delle radiazioni, riservando al cap. V la trattazione di certi effetti, probabilmente di indole non elettrica, che si producono sui metalli per npera sempre delle radiazioni ultraviolette (*). Infine, descrivo nell'ulti- mo capitolo delle esperienze sui fenomeni elettrici dalle radiazioni, i quali si compiono nell' aria più o meno rare- fatta, le quali esperienze furono da me intraprese colla speranza di giungere per questa nuova via a risolvere la questione sulla natura delle particelle materiali che servo- no a trasportare le cariche negative. In tutte le mìe esperienze la sorgente delle radiazioni è stata la lampada elettrica a zinco descritta nella secon- da Memoria. Senza una sorgente cosi ricca delle radia- zioni le più rifrangibili, la maggior parte delle esperienze non sarebbero state possibili. Come strumento di misura servi sempre un elettrometro a quadranti del modello Mascart. Alcune necessarie precauzioni per la buona riuscita, saranno indicate mano a mano che se ne presenterà T oc- casione. (4) Diedi giA conno del metodo impiegato e di qualche risul- tato in una Nota pubblicata nei Bcncl. della R. Acc. dei Lincèi 3 marzo 1889. (2) Anche di queste esperienze diedi qualche notizia nolln nota citata qui sopra. - 1105 ~ Cap. I. — Nuove esperienze che confermano la legge del fenomeno già enunciala. 3. Ho eseguite alcune nuove esperienze, da aggiungere a quelle riferite nella prima Memoria, per dimostrare la costanza del valore della massima densità elettrica che acquista un dato conduttore esposto a radiazioni di data intensità. Alcune di queste esperienze consistono nel misurare il potenziale positivo al quale sono portati sotto l'azione dei raggi ultravioletti conduttori di egual natura e di curvatura differente. A questo scopo possono servire alcune sfere di rame di diametri diversi. Messa una di queste sfere in comuni- cazione coll'elettrometro la si illumina per un tempo suffi- ciente, cioè finché cessi di crescere la deviazione elettro- metrica. Lo stesso si fa successivamente colle altre. Se veramente la densità elettrica che si raggiunge è la stessa per le varie sfere, i corrispondenti potenziali de- vono essere proporzionali ai loro raggi. La sfera S su cui agiscono le radiazioni è avvitata ad un'asta mn (fig. I) sostenuta da un isolatore E , ed è cir- condata da una scatola di rame AB avente due fori C, D. Pel foro D passa liberamente l'asta mn, mentre il foro C è destinato al passaggio delle radiazioni. Queste sono li- mitate da un diaframma forato F, l'apertura del quale, di diametro diverso secondo quello della sfera adoperata, deve esser tale che soltanto S e non la parete di fondo della scatola sia illuminata. La scatola è tenuta in comunicazione col suolo, e la sfera con una delle paia di quadranti dell'elettrometro, di cui l'altro paio è in comunicazione col suolo, ed il citi - 1106 - ago è caricato da 100 copie rame-acqua-zinco. Messa un istante la sfera in comunicazione col suolo, la densità elettrica su di essa diviene zero, poiché la sua superficie è della stessa natura di quella del conduttore che la cir- conda, che è pure in comunicazione col suolo. Si apre allora l'adito alle radiazioni, e si protrae la loro azione sin- ché l'elettrometro assuma una deviazione stabile, che vien letta e ridotta in Volta coli' uso di una coppia campione Latimer-Clarke. Ecco i risultati di una serie di misure: Diametro Potenziale della sfera in Volta |cni. 0,12 '2 .... 0,24 •> o .... 0,34 Il potenziale massimo raggiunto dalle tre sfere è pres- so a poco proporzionale al raggio. Veramente colla sfera di 3 centimetri il potenziale raggiunto è un poco minore di quello voluto dalla pro- porzionalità, ma mi sembra debba ciò attribuirsi alla di- spersione della carica positiva acquistata per opera delle radiazioni, la quale dispersione si effettua dalla superiicie non illuminata della sfera, dall'asta mn, dal filo che va al- l'elettrometro ecc. Se la scatola non fosse di egual natura della sfera, la densità raggiunta dipenderebbe anche dalla differenza di potenziale che esiste tra la sfera e il conduttore che la cir- conda. È possibile anche in tal caso trovare una verificazio- ne alla legge relativa alla densità massima, se si suppongono -- 1107 — assai grandi le dimensioni della scatola in confronto a quelle delle sfere. Infatti se Vq è il potenziale della scatola (che è co- stante perchè essa è in comunicazione col suolo) e V^ quello della sfera, quando la densità ha raggiunto il suo massimo valore S , si ha V, = Vo + 4uS R, , dicendo R, il raggio della sfera. Per sfere di raggi R^, R3, ... si avrù del pari, pei rispettivi potenziali V^Vj . . . ai quali sono portate dalle radiazioni : Vo. = Vo H- 41XSR2 V3 = Vo 4- 4u5 R3 ecc. Cioè deve essere costante non più il rapporto fra il potenziale ed il raggio della sfera, ma bensì il rapporto fra la differenza dei potenziali raggiunti da due sfere e la differenza dei loro raggi. Se la scatola, pure essendo di rame come le sfere, non è alla superficie interna nelle stesse condizioni di queste, è solo in quest' ultimo modo che si potrà verifica- re la costanza di 6 . Nelle mie esperienze ho preferito adoperare sfere e scatole di uno stesso metallo e di puli- re con carta smerigliata prima di ogni misura, sia la sfe- ra, sia la superficie interna della scatola. Dai numeri della tabella precedente si potrebbe de- durre il valore che ha la densità elettrica sulla sfera di rame, allorché ha raggiunto il suo massimo valore. Cosi, per esempio, se la sfera di raggio ^^,5 arriva a un poten- 0 12 ziale di 0,12 Volta, ossia di -^-— unità elettrostatiche di oUU potenziale, si avrà — 1108 — S = ' ^ = 0,0000G4 (C. G. S.) . Questo valore non corrisponde a quello determinato più avanti con altro metodo, il che dipende dall'aver ado- perato nelle esperienze attuali una intensità di radiazioni minore che nelle esperienze che saranno più oltre de- scritte, come pure dalla diversa temperatura ambiente nei due casi. 4. Nelle esperienze, di cui segue la descrizione, il me- tallo illuminato ebbe sempre la forma di un disco piano, comunicante coli' elettrometro, e collocato parallelamente ad una rete metallica o ad una lastra finamente traforata, comunicante col suolo. Le radiazioni cadevano sul disco, passando attraverso i vani della rete o della lastra trafo- rata. Dimostrai già fin dalla mia prima pubblicazione sul- r attuale soggetto, che se disco e rete sono estremamente vicini, le radiazioni riducono i due metalli allo stesso po- tenziale, per cui se, prima di far agire le radiazioni, si mise per un momento il disco in comunicazione col suo- lo, tanto da poter stabilire lo zero dell'elettrometro, la deviazione che si ottiene illuminando il sistema misura la differenza di potenziale che esisteva fra i due metalli al- lorché comunicavano fra loro. Rigorosamente però, la deviazione suddetta supera sempre alcun poco il valore che misura quella differenza di potenziale, giacche quello dei due metalli (e cioè il disco) che è più fortemente illu- minato resta con una carica positiva. Se veramente la den- sità elettrica sulla faccia interna del disco prodotta da que- sta carica è costante per ogni metallo, la differenza fra la deviazione finale ed il valore della differenza di potenziale dei due metalli, dovrà essere tanto maggiore, quanto più lontano si pone il disco dalla rete. Ciò verificai sempre, e fu anzi questo fatto che mi condusse a trovare il fenome- no del caricarsi d' un conduttore scarico illuminato. — 4109 — Ma invece di una semplice verificazione qualitativa, si può ottenere una verificazione numerica della costanza (Iella densità. Infatti sia A (fìg. 2) la rete metallica (o la- stra traforata) comunicante col suolo, C il disco metal- lico, che supporremo avere un diametro maggiore di quel- lo della porzione ab di A per cui possono passare le ra- diazioni. Se oltre a ciò supponiamo che il disco non sia troppo vicino ad A, di modo che la distribuzione elettrica su di esso non risenta l'effetto dei fori praticati in ab^ la densità elettrica sulla parte ed del disco, che viene illu- minata, potrà considerarsi come uniforme ed eguale a quella che possederebbe il disco se questo e la rete fos- sero due conduttori piani indefiniti; e ciò sarà lecito al- meno sinché non si allontani soverchiamente il disco dalla rete. Coi dischi da me adoperati, di i ! cent, di diametro, la distanza fra disco e rete si può praticamente variare da 2 a 20 e più millimetri senza che divenga sensibile l'errore che si commette considerando il sistema come un condensatore piano indefinito. Sia Vq il potenziale della rete, che è costante perchè è tenuta in comunicazione col suolo, V, quello del disco allorquando le radiazioni hanno agito tanto che il poten- ziale stesso abbia cessato di crescere, d^ la distanza fra i due conduttori. Si avrà, chiamando o la densità massima che acquista il disco sotto l'azione delle radiazioni: Diamo alla distanza fra le armature successivamente altri valori d^, d.. . .^q o è veramente costante, indican- do con VgVj... i potenziali massimi che raggiunge il disco nei vari casi, dovrà aversi 4'3(/, 'tTTil^ -iffcii Tomo VIIySerÌ0 VI 140 — Ilio - Se ne dediiee Att^ =z c?2 — d\ dj — dq Se, in particolare, le distanze rf, (L^ d-i-. . si seguono in progressione aritmetica, di modo che sia do, = d^ -h a (/, = (/, + 2a . . . si avrà : 4uaS ==: V, — Vi = V3 — V, = , cioè i potenziali V,, Vg, V^.., devono formare essi pure una progressione aritmetica. Per veriGcare questa conseguenza, occorre evidente- mente spostare il disco parallelamente a sé stesso, di quantità successivamente eguali. A questo scopo l' isola- tore che lo regge è fissato sopra il carretto di una vite micrometrica che dà il duecentesimo di millimetro, e pre- cisamente una di quelle che si trovano nei sostegni del banco d'ottica. (Nella fig. C è rappresentato l'apparec- chio; sarà descritto con più dettaglio al § 7). Ecco come esempio i risultati di alcune esperienze, nelle quali tanto il disco che la lastra traforata erano di rame. Quest'ultima era però verniciata, onde attenuare grandemente l'azione che su di essa potevano esercitare le radiazioni (vedi capitolo seguente, § G). 1111 - Distanza fra la lastra ed il disco Potenziale del disco Differenza 0S25 0,50 0,75 1 ,00 1 ,25 1 ,50 1,75 0,32 Volta 0,54 » 0,75 » 0,96 « 1,18 » 1,37 » 1,54 » 0,22 0,21 0,21 0,22 0,19 0,17 Come si vede dall' ultima colonna, la legge resta abba- stanza confermata, poicbè 1' essere un po' scarsi i valori dei potenziali misurati alle distanze maggiori è da attri- buirsi alla dispersione. Le esperienze fatte con altri me- talli diedero sempre risultati analoghi. Cosi, per esempio, sostituito al disco di rame uno di zinco ottenni: Distanza fra disco e lastra traforata Potenziale del disco Differenza 0S5 1,0 1,5 — 0,45 Volta — 0,08 » + 0,29 » 0,37 0,37 Si può adunque considerare come bene dimostrata la legge fondamentale del fenomeno giù enunciala. Possiamo quindi passare alle esperienze destinate a determinare il valore della densità massima per vari corpi. - 1112 — Gap. II. — Misura della dcns'dà elelirica massima per vari cundultori nell'aria. 5. Riprendiamo il ragionamento col quale abbiamo stabilito la formula e supponiamo che si porli il disco ad una nuova distanza d^ + a dalla rete. Se V,, è il potenziale a cui è portalo in tal caso sotto l'azione dei raggi ultravioletti, si avrà si- milmente : V„— V,. 5 =1 4'7r(c/,+a) Eliminando V,, fra queste due equazioni, si trova : Air a Per misurare adunque la densità elettrica o, che si trova sopra un dato disco quando le radiazioni hanno agito su di esso, basterà misurare il potenziale massimo V^, che raggiunge il disco quando è ad una distanza qua- lunque dalla rete, allontanarlo quindi da questa di una quantità a, misurata colla vile micrometrica, e misurare il nuovo valore V^ del poleiiziale acquistato dal disco sot- to l'azione delle radiazioni. Il risultato dovrà essere indipendente dal potenziale costante V^ della rete, per cui quest' ultima potrà essere di qualunque sostanza, ed invece di comunicare col suolo direttamente, potrà, occorrendo, essere tenuta ad un po- tenziale diverso qualunque per mezzo d'una pila. La forza elettrostatica che fa equilibrio alla forza elet- tromotrice delle radiazioni sarà : — 1113 — a In queste forDiiile V, e Vj devono supporsi valutati in unità assolute elettrostatiche a in centimetri, 5 e F nelle rispettive unità assolute. Nelle esperienze numerosis- sime, che ho eseguite con questo metodo, e delle quali darò più oltre i risultati, ho adoperato una lastra di zinco traforata anziché una rete metallica. Questa lastra fu inol- tre accuratamente verniciata con vernice nera all'alcool in ogni sua parte, onde attenuare, per quanto è possibile, l'azione che i raggi ultravioletti possono produrre su di essa. G. La necessità di questa precauzione risulta dalia se- guente esperienza. Si abbiano due lastre, 1' una R di rame (Qg. 3) e l'al- tra Z di zinco disposte ad angolo, in modo che sia pos- sibile illuminarle nello stesso tempo. Se ne metta una in comunicazione stabile col suolo, p. es. Z, e l' altra R in comunicazione coli elettrometro. Fatto un istante comunicare col suolo anche R, si la- sci libero l'adito alle radiazioni, in modo che cadano su R e Z sotto angoli di incidenza eguali (come indicano le linee punteggiate). La deviazione massima (positiva) che si otterrà cosi, misurerà la differenza di potenziale fra Z ed R. Infatti non potrà formarsi su R la sohta carica positiva, poiché questa produrrebbe una carica negativa di influenza in Z, e subito per effetto delle radiazioni dell'elettricità negati- va sarebbe portata da Z a R. Cesserà quindi la conve- zione elettrica fra Z ed R non appena la densità elettrica su entrambe le lastre sia sensibilmente nulla. In una espe- rienza così disposta la deviazione, ridotta in Volta, fu di 0,85 V. — 1114 — Supponiamo ora che le due lastre vengano inclinate come mostra la fig. 4, in modo cioè che le radiazioni ca- dano su R e non su Z. In questo caso cesserò la conve- zione elettrica quando sul rame si avrù una densità elet- trica positiva, e la deviazione sarà maggiore che nel caso precedente. Praticamente ottenni 0,88 V. invece di 0,85 V. Nel caso attuale, se si trascura l'effetto che possono produrre le radiazioni che cadono su Z solo dopo essere state riflesse o diffuse, può benissimo caricarsi positiva- mente R, e quindi negativamente Z, senza che si inizi la convezione elettrica sopra Z. L'effetto opposto si ha dan- do alle lastre un' inclinazione opposta come nella fig. 5. In tal caso è Z che resta con densità positiva e la devia- zione è minore. Trovai difalti, cosi facendo, 0,82 V. Nel caso di un disco e d' una rete o lastra traforata, quest'ultima è illuminata essa pure; dalla parte esterna direttamente, e dalla parte rivolta al disco in causa delle radiazioni da questo riflesse o diffuse. Non si potrà quindi formare sul disco la densità posi- tiva massima, poiché essa provocherebbe una carica ne- gativa nella rete e quindi una convezione compensatrice. Per questo motivo la lastra traforata impiegata nel- l'apparecchio destinato alla misura di o, deve essere co- perta della vernice che impedisce quasi completamente la produzione della convezione foto-elettrica sulla sua su- perfìcie. 7. La lastra di zinco traforata e verniciata A (lig. 6) è disposta verticalmente di fronte all' apertura B dalla quale escono le variazioni. Quest' apertura fatta nella imposta d' una piccola fine- stra praticata nella parete, è chiusa con una lastra di quarzo oppure di selenite. La lampada elettrica a zinco trovasi dall' altra parte della finestra, e cioè in una ca- mera vicina, disposta nel modo che fu dettagliatamente — 1115 — descritto nella II Memoria. Il disco C, su cui si vuole sperimentare, è disposto parallelamente alla lastra trafo- rata. Esso è avvitato ad un pezzo di ottone D sostenuto dalla colonna di ebanite F, per mezzo di una vite che sorge dal suo mezzo e che è stata fatta espressamente un po' troppo sottile. Il disco, senza cadere, può quindi es- sere inclinato alcun poco in un senso qualunque, e per mezzo di tre piccole viti v essere ridotto parallelo alla la- stra A. Mentre la lastra A è fissata sopra un piede G, la co- lonna F è portata dal carretto mobile della vite microme- trica M. È per mezzo di questa che si può allontanare il disco dalla lastra di quantità determinate e misurate con esattezza. Per le esperienze nell'aria secca, l'apparecchio viene chiuso con una campana di zinco, internamente vernicia- ta, la quale ha una lubulatura in corrispondenza alla par- te traforata della lastra A. Una corta manica di gomma elastica collega questa tubulatura al contorno dell'aper- tura B, in modo che non vi sia comunicazione fra l'aria esterna e quella chiusa nella campana. Quest' ultima ha due tubi pei quali si fa circolare T aria o eventualmente altro gas e riposa sopra una lastra di zinco NP saldata alla A. Una guernitura di pelle e dei morsetti assicurano qui pure la buona chiusura. Onde poi la colonna F possa muoversi liberamente senza che sfugga il gas dalla cam- pana, essa passa per un' altra larga tubulatura praticata nella piastra orizzontalmente NP , mentre un disco di gomma elastica QQ forato in mezzo è strettamente lega- to da una parte alla detta tubulatura, dall'altra alla co- lonna di ebanite. La comunicazione del disco C coU'elettrometro è sta- bilita come segue. Un tubo d' ebanite (non rappresentato nella fig, C) tra- — 1116 — versa la piastra NP sporgendo all'interno e all'esterno. Nel suo foro è fissata con mastice un'asticella metallica la quale comunica da una parte col pezzo D , per mezzo di un filo piegato ad elica flessibile, e dalla parte esterna con un fdo sottile di rame che resta teso fra essa e l'elet- trometro. Alla sua estremità esterna alla campana Tasti- cella suddetta porta anche una vaschettina di rame con mercurio, nel quale possono pescare le estremità di due leve mobili, una delle quali comunica col suolo e l'altra con un polo della coppia campione Latimer-Clarcke, di cui l'altro polo comunica colla terra. La prima di queste leve serve adunque a mettere allo zero l'elettrometro; l'al- tra serve a misurarne la sensibilità e quindi a ridurre in Volta le deviazioni lette in millimetri della scala. Inline, l'apparecchio della ligura 6 può essere portato da un sostegno isolante. E così possibile a volontà, o di tenere in comunicazione col suolo la lastra A o di man- tenerla a qualunque potenziale costante, tenendola invece in comunicazione col polo di una pila di un numero va- riabile di coppie, della quale 1' altro polo comunica col suolo. Per le esperienze che riferisco in questo capitolo, ese- guite nell'aria ordinaria, la campana non fu adoperata. 8. Descritto così l' apparecchio, ecco come, dopo una lunga serie di tentativi, decisi di condurre gli esperimenti. Collocato il disco C a cinque o sei millimetri dì distanza dalla lastra traforata A si fanno agire le radiazioni. L'ago dell'elettrometro devia immediatamente, prima rapidamen- te, poi con grande lentezza. Quando è quasi fermo, p.es., non si sposta che di un millimetro in 60 secondi (essendo tale la sensibilità che un Volta corrisponde ad una devia- zione di 4 IO a 450 millimetri), si fa la lettura e poi si fa aumentare la deviazione di qualche millimetro dando (con un piccolo conduttore isolato, col quale si tocca il polo — 1117 — isolato d'una piccola pila ausiliaria) un poco di elettricità positiva al disco. Sotto V azione delle radiazioni la devia- zione decresce lentamente. Quando l'ago non si sposta quasi più, si fa una nuova lettura. La media fra le due letture, che per solito non diversificalo che di un millime- tro o due, sarà sensibilmente quella che misura il poten- ziale Y^ che ha il disco quando alla superficie di esso la densità elettrica ha raggiunto il suo valore limite. Lo sco- po pel quale si fanno le due letture è quello di abbreviare la misura. Fatto ciò il disco viene allontanato dalla lastra trafo- rata per mezzo delia vite micrometrica di una quantità a esattamente nota (in generale mezzo centimetro) e poi si fanno in modo simile altre due letture. La media di esse sarà il potenziale V.^ del disco nella nuova posizione. La differenza V^ — V, fra i due potenziali, valutati in unità assolute elettrostatiche divisa per 4u e per lo spostamen- to a dato al disco sarà, secondo la formula del paragrafo 5, la densità massima sul disco, mentre che la stessa dif- ferenza divisa solo per lo spostamento, darà la forza elet- trostatica che alla superficie del disco fa equiUbrio al- l'azione elettromotrice delle radiazioni. Sempre si trova V^>V^ il che prova che la densità massima S è positiva. Coi corpi che sono assai elettronegativi per contatto relativamente allo zinco, p. es., carbone, argento, rame, ecc., i potenziali V, e V^ sono assai elevati se, come fino- ra si è supposto, la lastra A comunica col suolo. Infatti, essi oltrepassano, e spesso di molto, un Volta. In tali con- dizioni la dispersione (che, per quante cure si prendano, ha luogo continuamente dalle parti del disco e dei con- duttori con esso comunicanti, che non sono esposte alle radiazioni) altera le misure. Infatti, non sarà più nel mo- mento in cui cessa la convezione foto-elettrica sulla su- perficie del disco, che la deviazione elettrometrica cesserà Tomo YJJ, Serie VI. 1 il — H18 — di crescere, ma sarù invece quando, rallentandosi via via la convezione e crescendo la dispersione, si giunge ad uno stato di compensazione. Ad evitare, od almeno attenuare tale causa di errore, ho tratto partito della circostanza del non entrare nella formula che dà la densità S, il potenziale Yq della lastra traforata. Ho dapprima veriQcato ciò con apposite espe- rienze, che trovo inutile riferire in dettaglio, ma dalle quah risulta, che se invece di tenere la lastra traforata in comunicazione col suolo, la si tiene ad un potenziale qua- lunque, positivo 0 negativo, i potenziali V^ e Vg, determi- nati nel modo descritto più sopra, variano, ma la loro differenza rimane sensibilmente costante. Basta quindi mantenere la lastra A ad un potenziale negativo sufficiente, dato da una o due coppie rame-acqua- zinco, onde i due potenziali Y^ e V^ restino assai piccoh e quindi non si abbia a temere l'effetto della dispersione. Ogni volta che, sperimentando sopra un nuovo disco, vedevo crescere di troppo la deviazione positiva, la ren- devo minore dando un appropriato valore al potenziale della lastra traforata. Resta per ultimo a notare, che onde le misure fatte in giorni diversi fossero comparabili, bisognerebbe essere sicuri della costanza di intensità delle radiazioni, e delle altre condizioni sperimentali. Benché la corrente adope- rata nella lampada fosse sempre ottenuta in condizioni apparentemente costanti, poiché era sempre data da due dinamo in serie mosse da un motore di quattro cavalli, pure la luce mostrava delle variazioni non piccole d' in- tensità. In mancanza di un mezzo di misura della intensità delle radiazioni attive, mi attenni a questo metodo. Scel- si un corpo come termine di confronto, e questo fu il carbone di storta e per ogni corpo da sperimentare feci — d119 — precedere e seguire le relative misure di V, e V^ con ana- loghe misure eseguite col disco di carbone. Queste, in giorni diversi, diedero per la densità S sul carbone va- lori variabili. Attribuendo queste variazioni a variazioni di intensità delle radiazioni, riducevo con una proporzio- ne il valore di S, a quello che si sarebbe ottenuto se le radiazioni avessero avuto un dato valore costante, e cioè quello del giorno in cui per la prima volta misurai con cura il valore di S pel carbone. Cosi facendo ottenni pei vari metalli, dopo ripetute prove fatte anche a grandi intervalli di tempo, dei risul- tali numerici abbastanza concordanti. La ragione poi del- la preferenza data al carbone è, che questo corpo si com- porta in un modo costante anche nella sua forza elettro- motrice di contatto, mentre i metalli, e specialmente i più ossidabili, danno risultati variabilissimi collo stalo di pu- ntura della superficie. Nelle mie esperienze ogni disco veniva pulito forte- mente con buona carta smerigliata piuttosto grossa un istante prima d' ogni esperienza. 9. Le medie dei risultati avuti sono notati nella ta- bella seguente, nella quale i corpi sui quali sperimentai sono ordinati secondo l'intensità dell'effetto prodotto su di essi dalle radiazioni. La temperatura ambiente durante le misure oscillò fra i 10° e i 12". — 1120 — v^— Vi in par- ticelle della Scala in Volta in nniià elettiosia- tiche (C. G.S.) Forza elettrosta- tica Densità superficiale Carbone distorta Nero fumo Ferro Nichel Bismuto Rame Packfbng Piombo Ottone Stagno Zinco Alluminio 25,45 0,2185 32,75 2812 34,95 3001 37 3177 38,35 3293 39,2 3366 40,35 3465 42'05 3611 43 3692 43,75 3757 50,25 4315 53 4551 0,000729, 937 1 1000' 1059 1098 1122! 1155 I 12041 1231 1252 1438 1517 0,00146 187 200 212 220 224 231 241 246 250 288 303 0, 0001160 149 159 169 175 179 183 192 196 199 229 241 (■) La prima colonna contiene le medie dei valori Vj—Vi espressi in particelle della scala elettrometrica. La sensi- bilità dello strumento era tale che si aveva una deviazione di circa 1 16,5 particelle per una differenza di potenziale, fra le coppie di quadranti, eguale ad un Volta. La secon- da colonna contiene i valori di V^ — V, ridotti in Volta, e la terza in unità elettrostatiche (C.G.S.). La quarta co- V —V lonna contiene la forza elettrostatica F = — che, per a i vari corpi sperimentati, fa equilibrio all'azione elettro- (1) Nella nota preventiva del 3 marzo 1889 {René, della R. Acc. dei Lincèi) ho dato pel carbone e per 1' alluminio i valori 0,00146 e 0,00303, come quelli della densilà «J ; ma, per errore di copiatura, quei due numeri erano invece quelli della forza F. - 1121 — inotrice delle radiazioni. Infine, l'ultima colonna contiene i V V valori corrispondenti della densità 5 -.^ -— ^ , espressi ^ 47ra in unità elettrostatiche. Lo spostamento a dato ai dischi fu sempre di mezzo centimetro. L'ordine nel quale si seguono i vari conduttori nella tabella, corrisponde quasi a quello nel quale essi vengono disposti, se si considera la diversa rapidità colla quale perdono una carica negativa ad essi comunicata, sotto r azione delle radiazioni. Ciò apparisce chiaro dalle seguenti serie : Conduttori ilisfosti in oriliae decrescente in quanto alla nias- sinìa densità che ac- quistano per opera delle radiazioni AUnniinio Zinco Stagno Ottone Piombo Packfong Rame Bismuto Nichel Ferro Nerofumo Carbone di storta Conduttori disposti in ordine decrescente, rispetto alla rapidità con cui perdono una carica negativa scilo l'azione delle radiazioni Ottone-All.°-Packfong Zinco-Stagno Rame Bismuto Piombo Nickel Platino Ferro Carbone di storta Ottone Zinco Sfagno Alluminio Rame Packfong Nickel Platino Ferro La prima serie a sinistra non è che quella della pre- cedente tabella, mentre che la seconda e la terza sono quelle trovate nelle esperienze di confronto riferite nella — un — II Memoria. I principali conduttori occupano posti corri- spondenti, p. es. lo zinco, il rame, il bismuto, il ferro ed il carbone. Quindi, contrariamente a quanto appariva dalle prime prove, sembra cbe il fenomeno del caricarsi positivamente di un corpo esposto alle radiazioni non sia di natura di- versa da quello del disperdersi, nella circostanza mede- sima, di una carica negativa ad esso preventivamente co- municata. Entrambi i fenomeni sembrano anzi ridursi a questo, che sotto l'azione delle radiazioni ha origine una convezione di elettricità negativa dalla superfìcie del cor- po illuminato. Se questo ha carica negativa, prontamente la perde; ma la convezione continua anche dopo che il corpo ha perduto la carica negativa, per cessare soltanto allorché la carica positiva che va acquistando diviene tale che la forza elettrica che essa produce impedisca l'allon- tanarsi dal corpo delle particelle caricate negativamente. È chiaro che i risultati che ho ottenuti sono relativi all'intensità delle radiazioni da me messe in opera. Con intensità minori si avrebbero numeri certo assai più pic- coli. Anzi diffìcilmente si potrebbero fare misure attendi- bili adoperando semplicemente come sorgente delle radia- zioni r ordinario arco voltaico fra carboni. Gap. III. — ■ Influenza della lemperalnra sui fenomeni foto-elettrici. IO. Le misure riferite or ora furono eseguite in gen- naio e febbraio 1889. Avendole recentemente riprese co- gli stessi apparecchi ed apparentemente nelle stesse con- dizioni, ho ottenuto risultati assai differenti. E cioè, mentre i valori di F o di S per i vari metalli si sono mostrati fra loro presso a poco nei medesimi rap- — 1123 — porti, essi sono stali però assai più piccoli, presi singo- larQiente, di quelli prima determinati. Dopo innumerevoli e per molti giorni infruttuosi ten- tativi per scoprire la causa di tale discrepanza, sono giun- to a persuadermi che la differenza dei risultati è dovuta alla diversità di temperatura ambiente, la quale, mentre fu di IO" a 12° durante le misure riferite nel precedente capitolo, era invece di 23° a 25° durante le misure più recenti. Per farmi idea dell' influenza che ha la temperatura ambiente sul valore che si trova per la densità massima 0 relativa ad un dato metallo a parità delle altre coudizio- ni, ho fatto alcune esperienze con un apparecchio che non è altro che quello della figura 6, coH'aggiunta di una vasca metallica che circonda da ogni parte la campana di zinco. Riempiendo d'acqua mista a ghiaccio questa vasca, le pareti della campana, possono raffreddarsi lino a 8° o 10° ed es- sere mantenute a lungo a questa temperatura. L'aria per- feliamenle secca, che è contenuta nella campana e che vi circola lentamente, come pure il disco metallico sopra cui si sperimenta, la lastra traforata ecc, finiscono coli' assu- mere la stessa temperatura. A questo punto ho misurati i due potenziah V^ e V^, come nelle esperienze del capitolo precedente, ed ho po- tuto cosi calcolare la densità 5 pel metallo adoperato, e per quella data temperatura. Cosi facendo ho avuto risultati quasi identici a quelli che erano stati ottenuti colle prime misure. Per esempio col disco di zinco ho avuto, alla temperatura ambiente di 24°, 5 z=r 0,000 146, e dopo che la temperatura dell'intiero apparecchio era diventata 10°, invece 5 =r 0,0002 18. Questo stesso risultato, e cioè valori per 5 assai mi- nori a 24° che a 1 0°, l' ho avuto non solo da molte espe- — 1124 — rienze fatte col disco di zinco, ma anche da alcune ese- guite collo stagno e col packfong. Couic accada poi che quando la temperatura ambien- te è più elevata, si ottengano per 5 valori più piccoli, è cosa intorno alla quale non ho pel momento nessun dato sicuro. Potrebbe darsi che la temperatura dell'aria e dei sostegni isolanti influisse sulla dispersione dell" elettricità dalle porzioni non illuminate del disco e dei conduttori con esso comunicanti, e quindi influisse sui valori di V, e specialmente di V^ . Ma mi sembra più probabile, viste le ottime condizioni d'isolamento nelle quali ho cercato sempi'e di operare, che effettivamente la densità massima 5 sia funzione della temperatura. Le esperienze del para- grafo seguente rendono questa supposizione assai vero- simile. n. Nel corso di queste ultime esperienze, ho avuto occasione di accorgermi che, se misuravo la densità 5 dopo poco tempo che le pareti della campana erano raf- freddate, ottenevo valori sensibilmente maggiori di quelli che trovavo più tardi allorché erasi costituita la unifor- mità di temperatura entro la campana stessa. Questa singolarità sembravarai indicare, che i valori di § divenissero maggiori se l'aria era più fredda del me- tallo. Perciò ho istituite alcune esperienze per studiare il fenoineno in queste speciali condizioni. Il disco metallico C, su cui devesi sperimentare (fig. 7), costituisce una delle pareti di una scatola cilindrica AB munita di tre tubulalure. Una di queste D serve per in- trodurvi un termometro; le altre per riempire la scatola di acqua a diverse temperature, presa da due vasi all' uo- po preparati e contenenti l'uno acqua in ebolhzione e lal- tro acqua con ghiaccio. Il disco è montato poi nel solilo apparecchio della fig. G, senza la campana. Le esperienze consistono nel misurare i due potenziali — 1125 — Vi e Vj mentre il disco è alla temperatura ambiente, e poi quando è a diverse altre temperature superiori o in- feriori a quella dell' aria. Quanto però alle basse temperature bisogna evitare di giungere al punto di rugiada, e cioè che si condensi sul disco il vapor acqueo contenuto nell'aria ambiente. Ho eseguito simili esperienze collo zinco, col rame e col ferro, scegliendo così tre metalli che si trovano fra loro assai lontani nella serie del paragrafo 9. Ecco i risultati avuti in due serie di misure fatte col rame e collo zinco. Rame (aria alla temperatura di 24°) Temperatura del rame Densità è 4 3° 0,000125 24° 0,000135 60° 0,000216 80° 0,000271 Zinco (aria a 24°) Temperatura dello zinco Densità cT 16° 0,000141 24° 0,000150 65° 0,000272 84° 0,000319 Col ferro non ho ottenuto risultati abbastanza netti, ma sembra che il valore di o vari pochissimo colla tempe- ratura del metallo. Intanto dalle esperienze fatte sullo zin- co e sul rame risulta, che la convezione di elettricità nega- tiva provocata dalle radiazioni diventa piìi potente quando si eleva la temperatura di questi metalli, od almeno que- sta convezione si protrae di più, tanto da lasciare una maggiore carica positiva al metallo illuminato. Tomo \U, Serie VI. U2 — 1126 — Gap. IV. — Imagini prodotte sui metalli dalle radiazioni ultraviolette. 12. Dopo aver dimostrato che i fenomeni d'indole elettrica, che le più rifrangibili delle radiazioni ultravio- lette provocano nei corpi, sono conseguenza di una spe- ciale convezione elettrica, probabilmente effettuata da par- ticelle gassose, restava da indagare se per avventura le suddette particelle fossero quelle costituenti il gas che naturalmente aderisce al corpo su cui si fanno agire le radiazioni. Questa nuova via di ricerca m' era tracciata anche da esperienze precedentemente eseguite (^), dalle quali risul- tava che una lastra metallica levigata, che serva da elet- trodo negativo per la scarica d'una macchina elettrica, di fronte ad un elettrodo positivo in forma di punta, resta modificata in guisa tale da far ritenere ch'essa sia rimasta privata, in tutto o in parte, della sua atmosfera gassosa. Descriverò brevemente le principali fra le molte espe- rienze da me eseguite. Una lastra metallica levigatissima e brillante quanto un buon specchio, pulita accuratamente con calce ed acqua, poi con tela cosparsa di rosso inglese, è esposta a ricevere le radiazioni della lampada elettrica a zinco per 5 a IO minuti primi, mentre fra essa e la sorgente è po- sta una lastra frastagliata o traforata comunque. Trascor- so il tempo indicato, si toglie dal posto lo specchio me- tallico e vi si alita contro. Il vapore acqueo si condensa alla sua superficie ren- dendolo opaco; ma con certi metalli l'opacamento è assai minore nelle regioni dello specchio sulle quali caddero li- (1) Rend. della R. Acc. dei Lincèi, 2 dicembre 1888. — 1127 - beramcnte le radiazioni, tanto che apparisce una fugace imiiìagine dei frastagli o dei trafori, simile nell'aspetto alle note immagini di Moser, o meglio a quelle che ottenni altra volta facendo servire il metallo da elettrodo negati- vo per le scariche d' una macchina elettrica. Dissipa- tosi l'opacaniento, si può, alitando nuovamente, far appa- rire altre volte l'immagine ('). Fra i vari corpi messi alla prova lo stagno è quello sul quale queste immagini si formano meglio ed in minor tempo. È facile costruire un buon specchio di stagno, ad- detto per queste ricerche, nel modo seguente. Sopra una piastra metallica orizzontale si colloca un pezzo di grosso vetro da specchio, su questo si pone un anello di ferro, e si nasconde la parte di vetro che resta fuori dall'anello, sotto uno strato di limatura metallica (destinato a rendere più uniforme la temperatura del ve- Iro). Si riscalda il tutto con precauzione tino alla tempe- ratura di fusione dello stagno, poi si versa dentro l' a- nello uno strato di metallo, fuso a parte. Finché il disco di stagno è liquido entro il suo stampo a fondo di vetro, si innesta nel suo centro una vite d'ottone che servirà poi a sostenerlo nelle esperienze alle quali deve servire. Quando tutto è freddo si stacca a forza lo stagno dal vetro, poi si passa sul metallo il rossetto inglese, o della (1) Le parli dello specchio metallico, dalle quali fu tolto in parte il gas aderente, restano più brillanti sotto l'alito, e se si osser- vano in modo ch'esse non mandino verso l'occhio la luce riflessa regolarmente, esse appariscono come oscure, sul fondo chiaro do- vuto alla luce diffusa dalle parli opacate coli' alito. Ma se si seguita ad alitare abbondantemente, finisce col condensarsi acqua anche ove agirono le radiazioni, e l' immagine mula aspetto, o diviene meno distinta. Nelle parli della lastra che furono in pai te pi ivate di at- mosfera, l'acqua si condensa in goccie assai più grusae e distese. - 1128 - polvere di carbone, onde provvederlo di atmosfera gas- sosa. Con uno specchio di stagno così preparato, possonsi ottenere immagini a dettagli Gnissimi. Per esempio, si po- ne a poca distanza dal metallo una lastra di selenite su cui si sono tracciati caratteri flnissimi, oppure una finis- sima tela metallica. Illuminato il metallo per un tempo sufficiente, l'alito fa apparire su di esso una fedele imma- gine dei caratteri, o dei fili della tela. Sulla latta ordinaria si formano pure le immagini per mezzo dei raggi ultravioletti. Sullo zinco sono meno in- tense; su ferro, metallo da specchi, zinco amalgamato si hanno traccie d' immagini appena visibili. Infine, nulla affatto ottenni su rame, alluminio, rame dorato o argentato a fuoco, come pure su vetro ed eba- nite. L'aspetto delle immagini sullo stagno, zinco, ecc. è tale, da ritenersi che il metallo perda parte della sua at- mosfera gassosa sotto T azione delle radiazioni. 12. Se dopo che la lastra di stagno o di latta è stata esposta alle radiazioni, viene ab! andonata a sé stessa nel- r aria secca per molte ore, e poi vi si alita contro, l' im- magine apparisce debolmente, o non si forma più affatto, se l'intervallo fra l'esposizione e l'alitazione è abbastanza lungo. Se, al contrario, dopo aver esposto alla luce il me- tallo, vi si alita contro, e poi lo si lascia a sé per molte ore, si ottiene ancora l' immagine alitando da capo. Nel- l'aria perfettamente secca perde più presto la facoltà di mostrare l'immagine sotto l'azione dell'alito, ma ad ogni modo la conserva più a lungo che (juando il metallo non ricevè l'alito subito dopo che subì l'azione delle radia- zioni. Sembra risultare da questa esperienza che un velo in- visibile d'acqua si sostituisca colla prima alitazione al gas scacciato dalle radiazioni. — ii-:9 - Un'esposizione di un'ora alle radiazioni della lampada ;ì zinco, sembra privare affatto del gas aderente lo stagno o la latta. Infatti esposto di nuovo il metallo, ma questa volta sotto una lastra frastagliata o traforala, non si ha più immagine ; mentre la si ottiene nuovamente se, prima di esporlo sotto il frastaglio, si pone su di esso per un po' di tempo della polvere di carbone. Cosi pure, se sul me- tallo che con una prolungata azione delle radiazioni fu privato di atmosfera in una metù della sua superficie, si pone per alcuni minuti un timbro metallico {non privato d' atmosfera) in modo che per metà tocchi la parte che fu illuminata e per metà quella che non lo fu, si ottiene l'im- magine di Moser prodotta dal timbro, ma incomparabil- mente più bella nella metà cui le radiazioni avevano tolto il gas aderente. Lo specchio di stagno appena staccato dal vetro sul quale venne fuso, non dà immagine sensibile, il che è na- turale, non potendo esso ancora possedere atmosfera gas- sosa. Esso si comporta quindi nello stesso modo come se fosse stato a lungo esposto alle radiazioni. Le immagini di Moser si formano su di esso bellissime. L' immagine prodotta dalle radiazioni si forma bene, se si provvede prima lo stagno d'atmosfera in un modo qualunque. Tutte queste esperienze indicano che le radiazioni tol- gono dal metallo il gas aderente. Siccome, d' altra parte, esse determinano la nota convezione elettrica, cosi si sa- rebbe condotti ad attribuire precisamente alle particelle del gas aderente l'ufficio di trasportare l'elettricità nega- tiva. Ma le esperienze seguenti si oppongono ad una tale conclusione. 1 3. Se lo specchio metallico, mentre è esposto a rice- vere una immagine, viene caricato permanentemente di elettricità positiva o negativa, non si nota nessuna diffe- — 1130 - renza nel!' immagine ottenuta. Questo risultato lo ebbi, sia caricando il metallo col porlo in comunicazione col polo isolato di una pila rame-acqua-zinco di 200 coppie, sia con quello d' una pila secca capace di portarlo ad un potenziale di circa mille Volta, sia col farlo comunicare col conduttore isolato d'una piccola macchina ad influenza. È notevole il fatto del formarsi la solita immagine an- che se il metallo è fortemente carico di elettricità positiva, mentre in queste condizioni è noto non aver luogo la convezione elettrica. Un disco di stagno appena staccato dal vetro su cui venne fuso, è caricato negativamente ed esposto alle ra- diazioni ultraviolette. L'elettrometro con esso comunican- te indica il solito fenomeno, e cioè la carica viene pron- tamente dispersa per opera delle radiazioni. Questa dispersione non è meno rapida, se pure non lo è di più, di quella che si ottiene ripetendo l'esperienza dopo aver provvisto lo stagno di atmosfera gassosa ('). In questa esperienza si ha dunque la convezione della elettricità negativa, da un metallo sensibilmente privo di gas aderente. Riunendo questa conseguenza a quella tratta dalla pri- ma esperienza di questo paragrafo, e cioè che si può ave- re, quando il metallo è carico positivamente, la immagi- ne dovuta al distacco del gas aderente, senza che si pro- duca convezione elettrica, si può concludere, che molto probabilmente il gas aderente non ha parte diretta nei fe- nomeni elettrici prodotti dalle radiazioni, od almeno non ha una parte necessaria. (I) Di questa esperienza ho dato cenno in una Nola: Ueber die durch Fltrahlung hervorgerufenen elektrischen Erscheinungen, che sta p^r apparire nell' Exner's Repertorlum. — 1131 — Gap. V. — Iiìimagini prodolle su melalU, dopo che servirono da elellrodi per le scariche. 4 4, Le esperienze di questo capitolo non hanno tutte una diretta relazione coi fenomeni elettrici provocati dal- le radiazioni. Esse però sono così strettamente connesse a quelle del capitolo precedente, che trovo conveniente descriverle in questo luogo. Da alcune di esse si traggono delle conseguenze che confermano quelle del precedente capitolo. Altre poi mostrano dei fenomeni curiosi che non si possono per ora spiegare completamente, ma che me- ritano qualche attenzione. Se si ripetono le esperienze descritte dianzi, ma dopo aver adoperato il metallo come elettrodo negativo di fron- te ad una punta positiva, si ottengono le immagini, anche con quei metalli i quali, come il rame o 1' argento, non le offrono nel modo prima indicato. Suppongo dapprima che le scariche che servono come a preparazione del metallo, onde possa poi ricevere le im- magini per opera delle radiazioni, si facciano durare poco tempo, p. e. un minuto o meno. Lo specchio di rame, oppure d'oro, d'argento, d'allu- minio, viene messo in comunicazione col conduttore ne- gativo d'una grande macchina d' Holtz in azione, il cui conduttore positivo comunica coH'elettrodo posto di fron- te allo specchio. Questo elettrodo termina con una punta d'ago e può distare 4 a IO centimetri dall'altro elettrodo. Se si alitasse sullo specchio, p. es. di rame, dopo aver- lo così fatto servire da elettrodo, si otterrebbe l' immagi- ne altrove descritta (*) ; e cioè si vedrebbe appannarsi (1) Rend. R. Acc. Lincèi, 2 dicembre 1888. — 4132 — tutta la lastra eccettuala una regione circolare nel mezzo rimasta privata di gas aderente. Ma se, senza alitare pel momento sul rame, lo si espo- ne, sotto un diaframma traforato o frastagliato, alle ra- diazioni della solita lampada a zinco, per un tempo suffl- ciente (8 a 15 minuti primi), si farà apparire coli' alito una bella immagine, la quale risulta da ciò che le parti colpite dalle radiazioni condensano meno abbondante- mente il vapor d'acqua. Questa immagine è dunque simi- le a quella che si forma sullo stagno e sullo zinco, senza che questi metalli abbiano funzionato da elettrodo. Non tutta la superficie del metallo diviene però su- scettibile di essere impressionata dalle radiazioni. Infatti le parti, nelle quali meglio si manifesta l'immagine, sono quelle che circondano la parte centrale circolare comple- tamente privata di gas per opera delle scariche. Su questa parte centrale, e sulle parti più lontane da essa, e prossi- me agli orli dello specchio metallico, non si ottiene imma- gine, 0 la si ha assai debole, se troppo poco tempo il me- tallo funzionò da elettrodo negativo. Se poi, nelle scariche della macchina elettrica, la la- stra di rame servì da elettrodo positivo anziché da nega- tivo, ancora in tal modo il metallo acquista la suscettibili- tà di presentare l'immagine sotto l'azione delle radiazioni, ma manca in tal caso la regione circolare privata di gas. Questa singolare modificazione della superficie metal- lica, che producono le scariche, in virtù della quale il ra- me, r argento ecc., divengono suscettibili di ricevere una immagine per opera dei raggi ultravioletti, non mi sem- bra pel momento facile a spiegarsi in modo completo. Essa può prodursi anche senza che lo specchio metal- lico funzioni direttamente da elettrodo di fronte alla pun- ta, per esempio collocando su di esso una lastra metallica che non lo tocchi che in pochi punti, in modo che, mentre — 1133 — la macchina agisce, si formino fra i duo metalli delle innu- merevoli scintillette. Infine, il risultato finale resta sostanzialmente lo stes- so, se lo specchio metallico fa da elettrodo, anziché uel- r aria, in un gas non contenente ossigeno, p. es., nel- r idrogeno secco. In tal caso le scariche si possono far durare lungo tempo, e si può giungere, nel caso in cui il metallo faccia da elettrodo negativo, a privarlo affatto di gas aderente nella sua parte centrale, senza che si abbia- no a temere i fenomeni di ossidazione di cui si tratterà fra poco. 15. Se poi le scariche, nelle quali lo specchio metal- lico (che deve poi essere esposto alle radiazioni) fa da elettrodo, si fanno durare assai, e se il gas, nel quale si formano, contiene ossigeno libero, p. es., è aria secca o umida, prendono origine nuovi fenomeni. Prima di tutto si riconosce che sul metallo (argento o rame) si è formato un velo opalino o bruno, che facilmente potrebbe stac- carsi col dito, specialmente nelle parti periferiche. Espo- sto lo specchio metallico così preparato alle radiazioni ul- traviolette, si ottiene un' immagine visibile direttamente senza che occorra alitare contro la superficie del metallo, giacché ovunque le radiazioni lo colpirono, non vedesi il velo polverulento dianzi descritto. Ciò richiede però una sufficiente durata d'azione, sia della scarica, sia dell' illu- minazione. Se il velo è scarso o appena formato, l' imma- gine apparisce solo alitando contro lo specchio metallico, ma dissipato l' appannamento prodotto dall'alito, l' imma- gine resta permanentemente visibile. Se poi prima d'espor- re alla luce la lastra, si leva il velo dalla sua superficie, si ottiene solo l' immagine visibile coli' alitazione, precisa- mente come se il velo non si fosse formato. Diverse prove mi hanno convinto che non è un' azio- ne meccanica la causa dello sparire del velo. D' altronde Tomo Ylt^ Serie VJ. 143 — H34 — se, con un pennello o con un drappo, si frega lo specchio metallico dopo la formazione dell' immagine, si toglie il velo dalle parti ove era rimasto (e cioè sulle quali le ra- diazioni non avevano agito) ; ma allora si riconosce, spe- cialmente col rame, che il metallo è modificato dove agi- rono le radiazioni. Infatti in queste parti lo specchio di rame ha assunto una tinta leggermente più carica, assai simile a quella che si otterrebbe riscaldandolo in contatto dell' aria. È quasi certo che il velo opalino o bruno che si forma colla scarica, è un ossido metallico, e che sotto r azione delle radiazioni avviene un' azione chimica fra quest'ossido ed il metallo sottoposto, per la quale si for- ma un ossido inferiore aderente assai al metallo. Infatti il velo non si forma se il gas, nel quale lo specchio metal- lico fa da elettrodo, sia privo d' ossigeno. Inoltre riscal- dando fortemente, in una corrente d' idrogeno, il rame colla sua immagine già formata, e col velo rimasto nelle parti sulle quali non giunsero le radiazioni, vedesi il velo trasformarsi a poco a poco e assumere l'aspetto delle parti che furono illuminate ; quindi queste divengono brillanti (per riduzione dell'ossido che ivi aderiva), tanto che l'im- magine è quasi invertita d'aspetto, e per ultimo tutto il metallo resta terso e brillante. 16. Ho trovato infine altri mezzi singolari, coi quali uno di quei metalli sui quali le radiazioni ultraviolette non producono immagine, diviene suscettibile di riceverla. Contro la parte centrale d'uno specchio di rame o d'argento, posto in una campana di vetro, si colloca un tubetto di vetro affilato dal quale esce una corrente d'aria ozonizzata. E precisamente, per mezzo d'un aspiratore si fa passare nella campana che contiene lo specchio 1' aria ozonizzata d'altra campana (comunicante colla prima per mezzo del tubo affilato) ed entro la quale una punta elet- trizzata produce un abbondante fiocco elettrico. Dopo al- - 1135 - Clini minuti, se si espone io speccliio cosi trattato, e posto dietro un diaframina frastagliato, all'azione dei raggi ul- travioletti, si forma una debole immagine, simile alle altre già descritte, sotto l'azione dell'alito, e in quelle parti del metallo che furono dn*ettamente colpite dalla corrente d'aria. Il solo ozono rende adunque sensibile il metallo alle radiazioni ultraviolette. Non è da credere che, nel caso in cui il metallo è reso sensibile facendolo servire da elettrodo, ciò si debba al- l'ozono. Infatti l'effetto si ha perfettamente operando nel- r idrogeno secco e puro. Infine, se si lascia lo specchio metallico per un'ora sotto una campana che si riempi con fumo di tabacco, lo si trova dopo appannato con un velo, oleoso al tatto. Esposto in tali condizioni ai raggi ultravioletti, esso mo- stra l'immagine sotto l'azione dell'alito. Questa immagine è assai debole, ma riesce con quei metalli (rame, argento, oro) sui quali le radiazioni direttamente non ne produ- cono. Gap. vi. — Fenomeni elettrici prodolli dalle radiazioni su metalli neW aria rarefatta. 17. Era interessante lo studiare se e come si modifi- chino 1 fenomeni elettrici provocati dalle radiazioni, al- lorché viene rarefatta l'aria ambiente. Le ricerche che ho fatte in questa direzione hanno forniti alcuni notevoli ri- sultati, che esporrò in quest'ultimo capitolo. Ho dato sempre all'esperienza la disposizione stessa di quelle che mi servirono di punto di partenza in questo genere di ricerche. Una rete metallica ed un disco sono disposti parallelamente, ed il secondo riceve le radiazioni che passano fra i fili della prima. Questa comunica col - 1130 - suolo, ed il altri 15 min. » » 0,319 » » 759 » » » 0,257 .) » » » dopo un'ora . . » » 0,27 '< n — 1139 — Rete di zinco e disco di rame. Pressione 759 mm a == 0,9 15 Volta ,13 .. ...-...»» >>0I2 .) „ a » dopo 25 minuti . » » 0,978 » „ „ ,, altri 20 min. » » 0,961 » 759 .. •• « 0'««' " „ .. » dopo qualche ora . » » 0,9 1 0 » Rete di platino e disco di zinco. Pressione 763 ram oc = - 0,758 Volta u „ » » » o.so^ " „ „ ,, dopo 30 minuti » •> » 0,608 » « 763 .. » " " ^'''^^ " „ „ ., dopo 30 minuti » » » 0,758 » 4 8. Per operare a pressioni bassissime venne monta- to un nuovo apparecchio. Il disco metallico A (fìg. 8) del diametro di 0 centimetri sul quale agiscono le radiazioni, è sostenuto da una lunga asticella di rame BC , ed è contenuto in un bicchiere di vetro DE foralo nel fondo. Al foro corrisponde una tubulatura d' ottone F fissata con buona ceralacca sul vetro; essa è riempita da un tu- racciolo di sughero attraversato da un tubo di vetro GH, che serve tanto a sostenere l'asta BC che vi passa per entro, quanto a far comunicare, per mezzo del ramo la- terale I , il bicchiere colla macchina pneumatica. La boc- ca del bicchiere è chiusa da un grosso disco di quarzo LM , che viene applicato per mezzo d' un mastice assai fusibile (cera vergine mista ad un poco di colofonia) al- l'orlo piano dun anello d'ottone NP , fissato colla cera- lacca presso l'orlo del bicchiere. Colla ceralacca si assi- cura la chiusura perfetta in F , come pure in H ove l'asta di rame esce dal tubo. Infine, entro il bicchiere trovasi la — 1440 — rete d'ottone QR, tesa sopra un tubo d'ottone comuni- cante col serratilo P , e parallela al disco. La distanza fra disco e rete si regola a piacere prima di procedere alla rarefazione, rammollendo la ceralacca che chiude in H il tubo di vetro. È facile, collo stesso mezzo, far uscire il disco dal bicchiei e, dopo levato il quarzo, e cambiare cosi il metallo che forma coppia colla lete d' ottone. La comunicazione del tubo I colla macchina pneuma- tica fu fatta per mezzo d'un lungo cannello di vetro, più volte piegato, onde dargli sufflciente flessibilità, e lungo il quale trovansi delle diramazioni laterali munite
  • =* « »o o LO JO iO o o o o o f/J rr^ t^ T3 tv O >=? 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T3 o" o o 1148 — LO o e CO co *( o o 9i GO iO >^ o « CM C>' o O o '■J •n •^ -a t« Oi o V 0) — «^ G^ ^ ;» 00 t4-l O o ìh OJ 3 C5 05 •^ 115 o Ci — * *r^ ^«< s o o .s rt Ci r^ C5 o C J* -^ CI c« o o ir^ 00 lO o « IO 00 D-i co w co„ IO a o G^ c^ 14 o Q) S O i^ s uO co o àO — IO G^ 0) ■rH o a, -3 O 1 o r^. 'Jj o co 9 'O e- w o + o + o co •^ o ^ o" + + C-I I> r- ^M o « o" o o o + + c^ 'lì T3 t« CD + C- *o ^ co co ns o co i ;$ o o — + 1 1 o 00 c^ S '^ -ri "^ o t- ^ i« o o - + 1 1 fl • ^ o •r^ rt 00 «^ a «M o 00 co o o + 4- o Ol o\ IO « co. 05 o 1 + o o T^ O o 00 «=3" CD o W O 1 o + (M Ci -=? t^ CI 00 »=3* o ■!-• mi O 1 + !> CS s c ^-H co o (-■ tO r/) £3 o ò 7) fN 0) p-^ -'i' o o cu ■n O l^ — 1149 — o •rH t^ ® o «^-^ o m Ci o^ o o r-i r^ th 9i 00^ <* c^ «^ O « ■^ IO iO CO lO^ lO 00 o_ o o" o" -rH o ''O 00 co C- co co o CJ t« -* 00^ o^ Q) o o" T? $-1 o CI ,_H CS ;» t- co ^ C^ >^^ 00 "r* .^ o" o •r^ s, abbiamo usato il metodo delle goccie, metodo che a dir vero non sarebbe consigliabile se si trattasse di misu- re assolute, ma che dà buoni risultati quando si vogliano oUanto determinare dei valori relativi. Attraverso il turacciolo di una campanina, sul cui iondo v' era il liquido soggetto all' esperienza, passava r estremità superiore di un grosso contagoccie. Questa estremità, mediante tubi di vetro a chiavetta, poteva es- sere messa in comunicazione con un aspirati re, o col- 1 interno della campanina. Il contagoccie poteva essere abbassato tino a pescare nel liquido durante l'aspirazione, e sollevato poi per contare il numero delle goccie. Un cannello di vetro arrivava (in sul fondo del liquido e ser- viva a farvi gorgogliare il gas, che poi usciva per altro cannello e poteva circolare in tutto l'apparecchio. Un tu- bo manometrico, che pescava in una vaschetta con mer- curio, serviva a determinare le eventuali diffeienze fra la pressione interna e l'esterna. Delle chiavette di vetro col- locate opportunamente permettevano di stabilire od inter- cettare la comunicazione fra le varie parti dell'apparec- chio. Le esperieiize si facevano priiua col liquido pui'o — 1178 - nell'aria, poi collo stesso liquido saturo di gas in una at- mosfera del gas stesso, e si contava il numero delle goc- cie date da un volume di liquido compreso fra due linee segnate sul tubo ristretto del contagoccie, V una sopra e l'altra sotto il rigonflamenio. Questo numero era sempre di qualche centinaio, ed arrivava nel caso dell'alcool fino quasi al migliajo. Del risultato di parecchie esperienze in condizioni uguali si prendeva la media. Chiamando n il numero delle goccie per il liquido puro nell'aria e d la sua densità, n^ e d^ i valori corri- spondenti per il liquido saturo di gas, il rapporto fra la tensione superficiale del primo e quella del sccoìido e da- to da : Le nostre esperienze mostrano che la tensione dimi- nuisce in ogni caso per l'assorbimento del gas. I valori di a da noi trovati furono : Per l'acqua e CO» alla temperatura 12°, 3 a= 1,007 » D e N,,0 » ») 13 ,9 a — l,00() » l'alcool e CO, » » i3 ,<) a 3=1 t,0(S5 » I) e N.O .) » I 1 ,0 a=r 1,007 Questi valori potrebbero tuttavia essere alquanto in- certi, perchè sebbene si sia tenuto conto della temperatu- ra, un errore anche piccolo nella misura di essa, porta variazioni sensibili nella tensione superficiale. Abbiamo fatto alcune esperienze anche diminuendo la pressione del gas, e quindi la quantità» trattenuta dal li- quido. La variazione della tensione superficiale riusciva in tal caso minore, e, per quanto ci parve, era sensibil- mente proporzionale alla quantità del gas disciollo. Padova, Pi. Università, giugno 1889. N. .y*Ì^'Ì. Prezzo della Dispensa Fogli \ 4 % od Italiani Cent. 12% . . L. 1 :84 \ Tavola litografata 5> 0:42 Totale L. i:96 Avvenenza. Le due Tavole relative allo scritto del dott. A. Bonome, mancanti in questa dispensa, si daranno nella susseguente. ATTI DEL REALE ISTITUTO VENETO U i SCIENZE, LETTERE ED ARTI DAL NOVEMBRE 1888 ALL' OTTOBRE 1889 TOMO SETTIMO, SERIE SESTA Dispensa Decima ^VENEZIA PRESSO LA SEGRETERIA DELL ISTITUTO NEL PALAZZO DUCALE ^^^t: TIP. DI G. ANTONELLI, laSS-SS. itwverieiiKa. Le due Tavole, inserite in questa dispensa, si riferi- scono allo scrino del dott. A. Bouome, stampato nella precedente dispensra, e devono collocarsi a pay. 1100 di questo Tomo. INDICE Atto verbale dell' adunanza ordinaria del giorno 4 ago- sto 1889 pag. 1179-1180 Lavori letti per la pubblicazione negli Atti. Cesarea. Levi . — Bolla e regesto di documenti inediti della distrutta Abbazia di S. Felice di Am- miana, con alcuni cenni su quell'isola. » 1181 D. TuRAzzA, m. e. — Di alcune proprietà degli assi di ro- tazione » 1221 G. De Leva, m. e. — Qommemorazione di Giacomo Za- nella » 1235 A. De Giovanni, ni. e. — Prolegomeni di clinica medica, desunti dalia morfologia del corpo uma- no. Seconda lettura. (Sunto dell'Aut.). » 1269 G. "Vigna, m. e. . — Sul magistero fisio-psicologico del- l' armonia. Studi » 1273 A. Tamassia, s. c. — SuH'ateleclasia polmonale. Nuove ri- cerche (Sunto dell'Autore) ...» 1303 P. Gradenigo, s. c. — Del trapianto della cornea' del pollo sull'occhio umano » 1307 M. Bellati, m.e. e d 'S. Lussvna. — .Alcune ricerche sul- rocclusioue dell' iilrogeno nel ferro, e sulla tenacità di qualche metallo che ab- bia assorbito un gas. Nola ...» 132! Segue 4 lino l^'*?*-*!^ WSPKNSA X. A!)ll.\A^'Zl ORDLWIUA DEL GlOli^'O 4 PRESIDENZA DKL COMMENDATORE GIAMPAOLO VLACOVICII PRESIDENTE. Sono presenti i membri effettivi : Pirona vicepresidente , Pazienti, Minicb, Lampertico, Messedaglia, De Leva, LoRENzoNi, Fambri, Mons/ J. Bernardi, ab. Beltrame, De Giovanni, Toeomei, Vigna, Deodati, Bellati e Trois ; nonché i soci corrispondenti: PAPADoroLi, Galanti e Gradenigo. Sono giustiOeati gli assenti membri effettivi : Bi- zio, De Zigno, Freschi e Turazza. Letto ed approvato l'Atto verbale della precedente adu- nanza, il presidente comunica, che mandarono le lettere di ringraziamento i nuovi soci corrispondenti per le Pro- vincie venete fìeriolini, C. F. Ferraris, Gradenigo e Volclli; nonché quelli per le altre provincie del Ptegno Bollali di Saint Pierre, Calori, Cipolla, G. Ferraris, Fornari, Uliilose- vicli, Caternò, Peyron, Piyorini, Promis, Saivadori, Scara- l/elli e Tosti; ed inlìne i soci esteri: Arnelh, lioussinesq, Charcol, Delisle, De Loriol, Gatidry, Gilbert, Mussa/ia, Rado, Ruelens e Thomson. Partecipa inoltre, che i soci lioussinesq, Delisle, Mil- losevicfi, Promis e Scarabetli aggiunsero gentilmente il do- no di loro pubblicazióni. Tom fi VH, Serie VI. . liO — 1180 — Annunzia poi la Circolare, in data 8 luglio 4889, del Comitato di Berlino pel X Congresso medico internazio- nale, che ivi si aprirà nel 4 agosto 1890 e si chiuderà nel giorno 9 del mese stesso. Viene poscia presentato l'elenco dei libri, pervenuti dopo l'ultima adunanza a questa biblioteca, facendosi spe- ciale menzione dell'Annuario cortesemente trasmesso dal- l' Isliiulo Cartografico italiano. 11 membro effettivo G. De Leva legge appresso l' affet- tuosa Commemorazione del compianto membro effettivo ab. prof. Jacopo Zanella. Dopo la quale sono presentati i seguenti scritti: Dal m. e. A. De Giovanni la II Lettura, che tratta dei » Prolegomeni di clinica medica desunti dalla morfolo- gia del corj/o umano » ; Dal m. e. M. Bellati, in colaborazione col dott. S. Lussa- na, le « Ricerche sulT occlusione dell' idrogene nel fer- ro^ e sulla lenacilà di qualche metallo, che abbia assor- bito un gas ; Dal m. e, P. Fumbri « // Codice penale nei suoi principii fondamentali, con ispeciale riguardo alle disposizioni relative all' onore e al duello ». Per ultimo il socio P. Gradenigo comunica il suo lavoro, intitolato: << del trapianto della cornea del pollo sull'oc- chio umano ». Terminate le comunicazioni, l'Istituto si occupa, iu adunanza segreta, dei proprii affari interni. LWORI LETTI PER Li PDBBLICAZIONE NEGLI ATTI BOLLA E REGESTO DI DOCCMEMl INEDITI DELLA DISTKllTTA ABBAZIA DI S. FELICE DI AMMIANA CON ALCUNI CENNI SU QUELL'ISOLA DI CESARE AUGUSTO LEVI (con I Tavola) I. « Venezia, dissero alcuni falsi dotti, aveva terminata » la propria carriera; astro altravolta brillante, il suo )» splendore aveva impallidito per spegnersi bentosto. — » L'astro non si è peranco estinto. Venezia ha brillato di » un nuovo fulgore e questo durerà sino a che si possa » stornarne i fiumi che l'attorniano, annientare la sua po- ti sizione che la rende il deposito naturale del Levante e » d'una parte dell'Europa, infine stracciarne la storia ed » impedire ai suoi figli di leggervi la grandezza e la gloria » degli antenati ». Con queste nobili ed amorose parole il cavaliere Astruc, fondatore della nuova Salina di S. Felice, termi- nava una lettura allAteneo Veneto nell'anno 1848. Otto lustri sono corsi, e facendo plauso allo illustre industriale, che ritornò, per così dire, la vita alla derelitta isola di Ammiana, mi permetto, o Signori, di intrattener- venc, poiché i miei diletti lavori archeologici mi condus- — 1182 — soro ad illustrarla, corcando così di contribuire a metter in miglior luco quella stessa storia che oìì^Iì invocava. II. Il metodo sperimentale non conosce pelle storie che tre modi: l'ispezione sul teatro degli avvenimenti, la do- cumentazione mediante gli antichi codici, la collazione de- gli autori. Cominciando da quest" ultima dirò, che fu giù stata fatta in modo egregio dal Filiasi, il quale sceverò paziente- mente libri e cronache, mentre, per esempio, il Galliccioli non pai-la dell' isola e nelle guide di Venezia degli ultimi due secoli è appena accennata. L'isola di Ammiana venne certamente abitata ab an- tico dai Veneti primi, quei Veneti che, secondo il Corna- ro ('), giunsero da Amid nella Paflagonia. È a notarsi la comunanza delle due parole Amid e Ammiana quasi Ami- dana. Taciuta dalla Sagornina C^) nominala dal Porfirogeni- lo, la cronaca latina, che accompagna la prima, sembra esprimere che in quel!' isola più di un tribuno risiedesse il quale avesse qualche obbedienza dai torcellani. — Pare però che in appresso le parti mutassero, giacché vediamo gli abbati di San l'elice dover prestar cieca obliedienza ai vescovi di Torcello. Opina il Filiasi, appoggiandosi alTAl- linate, che il convento celebre di San Felice e Fortunato traesse origine noli' 889 da un altro, fabbricato sulle ro- vine di Aitino nella terraferma. — Il doge Orso Parteci- pazio vi mori nel 032 ed altri dogi e personaggi illustri si ebbero sepoltura nelle chiese di Ammiana, le quali, sempre secondo il Coi'naro (da un ms. del I '«4G), erano otto « Et eliam se poi veder de qua de Lio Mazor otto dignissime rsiesi(> appellade i ^fani )>. — 1183 — Il cliioslro citalo doveva esser ricchissimo, se posse- deva fondi a Campalto, Paleaga, Tessera e fuor dei Du- calo Venetico, se ne annoverava sui lidi e in Venezia, in Islria e Dalmazia, in Coslanlinopoli, Rodi, Stalimene e fino nella citala asiatica Amiso. Olire alla chiesa di San Felice celehre fu quella di S. Lorenzo, le cui entrate passarono nel 1439 alla chiesa de- gli Angioli in iMurano. Gli orti di Ammiana sono magnifi- cati nelle carte dell'I l.° e 12." secolo, ma la sua decadenza cominciata nel 13.°, accelerata nel 14." si compiè nel 13.** secolo. Dal Trevisano e dal Temanza, riportati dal Filiasi, rilevasi che, nel 1241, fu da furibonda procella di mare assai malconcia e che fosse quasi disabitata nel 127U. Cerio nel secolo dopo, i suoi monasteri languivano. Nel 1422 Pietro Nani, vescovo di Torcello, ne lamentava l'ab- bandono; nel 1440 era diserta e solo vedevasi in essa sussistere ancora vuote le antiche chiese. — Nel 1478, secondo il documento che do" alla luce per la prima volta in questa Memoria, fu soppresso il convento di S. Felice. Nel 1555, secondo il Sabadino, non rimaneva in piedi che un'altissima torre quasi diroccata; nel 1581 si tentò l'escavo di certi vicini canali, ma l'effetto fu che, accele- ratosi il corso della marea, questa distrusse le arginature e quasi inghiotti tutta l'isola. — Sembra però che nel se- colo decimo settimo vi fossero alcuni avanzi marmorei. Nel decimo ottavo non restò che il nome di Monte San Felice, e si è nel 1844 che cominciarono appunto gli studi del cav. Asti'uc per l' impianto della salina, mediante cui Agostino Sagredo poteva dire in Venezia e le sue lagu- ne « il sacro sale tornò a portar lieti auspici e notabili vantaggi ». 1184 — HI. Fra i più aiiticlii documenti eitali dagli autori e scom- parsi, è quella carta del I 174, indicata dal Trevisano, ac- cennante al ponte che univa Ammianella ad Amuiiana segnando i confini che spettavano alla chiesa di San Lo- renzo. Seguono quindi in ordine di data, questi che si con- servano nell'Archivio di Stato in Venezia : I .° ] \n, (jeiiììoio 23 {'). — Originale membranaceo nella miscellanea delle pergamene delle Mani Morte. Convenzione tra Marco abbate di San Felice e Leo- nardo Dona vescovo di Torcello, con cui il primo promet- te al secondo: di' venir personalmente al di lui sinodo salvo assenza od infermiti!, nel qual caso invicrebbe due o tre dei fratelli maggiori ; di invitarlo nella festa di S. Felice (18 maggio) ogni anno a refezione assieme a suoi canonici e a sei fanciulli; di apparecchiargli ceri d'onore; di pagargli ogni anno nel mese di marzo 3 soldi veronesi per « Marciatica »; di dargli a S.t Ermagora un tappeto a slnoja ; promette poi per la chiesa di San Felice (de doza?) due pesci e due polli; quindi di celebrar messa a S. Maria Maggiore ogni anno nella II festa di Pasqua, ed infine os- sequio ed obbedienza in tutto. Interrogati i di lui monaci acconsentirono. L'atto fu rogato a Venezia (Rialto) nella chiesa di S. Marco da Gio- vanni Navagero (Navigajoso) suddiacono e notajo, pre- senti il vescovo di Gaorle, il primicerio Torcellano, il pie- vano di Ammiano, i cappellani di San Marco, prete Mat- teo, maestro Domenico, Marco Paolino ed Ottone pie- vano di San Gervasio, oltre ad altri chierici ed ai pro- tei tori dello stesso monastero di San Felice, cioè Pietro - 1185 - Quirino, Orio Barbaiii, Vitale Barozzi, Domenico Sisinolo e Andrea Donato. 2.° I 194, mese ili (jiiKjno. — Copia autentica del secolo XIII in peiganiena. — Allo formale di obbedienza del capi- tolo di S. Felice al vescovo di Torcello implicante obbliga- zione pei successori. È notevole in esso il vocabolo «libbre vcneziali ». È importante eziandio questo documento per- chè ci dù notizia come si componesse il capitolo. Cioè di Leonardo al)bate, d'Ugo prete e monaco, di Filippo mo- naco e sacerdote, di Pietro diacono e monaco, di Dome- nico, Fantino, Gregorio, Giovanni, Martino, il primo dia- cono, i due secondi suddiaconi, i due ultimi semplici mo- naci. Per cui alla flne del secolo decimosecondo fra chiesa e convento. San Felice annoverava, olire air abbate, otto confratelli soltanto. Il documento è rogato in Torcello da Filippo Balbi prete e notajo. La copia attuale di esso venne eseguita da Adamo prete di San Martino pievano e notajo, senza nulla aggiungere, mutare o diminuire. — Vengono poscia le :< Bolle dei Pontefici pegli Abbati di S. Felice di Am- miana» (nei Procuratori di S. Marco de supra. Busta 1 30, processo 288, fascicolo I). 3." I 198 (?) olloùre 22. — Bolla piccola d' Innocenzo III (?). — Ad istanza di Leonardo ab. di S. F. proibisce ai laici di exlorquere decimas di quel monastero. Data in Laterano, XI kal. nov. anno I del Pontificato. Comincia : Cum Decim. Copia membr. del secolo XIII, autenticata da prete Andrea pievano di S. Giovanni evang. e notajo. 4.° 1 198, oltoùre 21. — Bolla piccola del suddetto, al- Tab. di S. F. di A. Ad istanza di L[eonardo] ab. di S. F. di Am. conferma, ad esempio del suo predecessore C[ele- stino III], la seguente : " I 194, maggio. Torcello. Leonardo Donù vescovo di » Torcello a Leonardo ab. di S. F. di A. — A [lor (ine alle — 428G - » qiioslioiii duralo a lungo fra esso vescovo e Domenico ») predecessore del dello abaie, il primo, col consenso de' » suoi canonici dichiara di cedere in perpeluo agli abati » di S. F. poleslalem ccdcndi in nemorihus Ceso ci Silvel- » le et pascendi in pascvln et in pakidibns Allini quan- n Inm necessarinm fueril dumlaxat liabilanlibus prò vobis I) (abbalibns) in Aitino^ satvis campis noslris et vestris et » exceplis pralis nostrts el veslris da marzo a S. Martino, » ila quod sinl eontienlis lifjnis prò igne el hedificatione do- li moritm el sepium el carajorum, di cedere inoltre ai me- » desimi la panteram detta Buscarola in Aitino, di rinun- ») ziare ad ogni pretesa e juspatronato sulle chiese di S. » Stefano in Aitino e di S. Felice De Duja ». Data in Laterano, XII kal. nov., anno 1 del poni. Co- mincia: Jiistis pelenlium desideriis. Orig. perg., manca la bolla, restano i fdi serici gialli a cui era appesa. 5." I l9o, gennaio 26. — Bolla piccola di Celestino HI air ab. di S. F. di A. — Ad istanza di L[eonardo] ab. di S. F. di A., conferma la convenzione stipulata fra questo e il vescovo di Torcello super obedienlia ei exhibenda. Data in Laterano, VII kal. feb., anno IV del pont. Comincia : Jtt- slis pelenlium desidera. Orig. perg. con bolla di piombo appesa con fili di seta gialla. C.° I 103, gennaio 26. — Bolla come sopra. — Ad istanza come sopra, conferma la convenzione conclusa fra i delti vescovo ed abate circa i boschi e le paludi di Aitino. Data e il resto come nella precedente. 7.° I 198, ottobre 22. — Bolla piccola di Innocenzo HI, all'abate. Originale della bolla riferita sub I, con bolla di piombo appesa a fili di seta giallognola. 8." 1228, agosto I I. — Bolla picc. di Gregorio X a To- masino canonico di S. Maria di Baone [de Baon] diocesi di Vicenza. Gli commette il giudizio di questioni vertenti li"a Tal), e il convento di S. V. di A., e I abadessa di 8. Lo- — 1187 — reiizo ed alcuni altri chierici e laici delle diocesi di Tor- cello e di Castello. Data a Perugia, /// id. aug., anno II del pont. — Co- mincia: Dilecli fila . . . abbas. Oi'ig. perg. con bolla appesa a cordicella di canape. 9.° ^233, novembre 21. — Bolla picc. del suddetto al vescovo di Castello. — ■ OhhW^hì, jusliti a mediante A. mo- naco in S. Felice di A. — il quale spogliato arbitraria- mente l'abito monacale incestuose sibi quamdam copnlavit uxorem, — a tornare al detto monastero. Ciò in seguito a querela dell' abate. Data in Laterano, XI kal. decemb.. anno VII del pont. Cominciai: Dilectìis filius ... abùas. Orig. perg. con bolla appesa a cordicella di canape. 4 0." 1236, aprile 4 7. — Bolla picc. del suddetto a To- maso canonico di Bassauo, diocesi di Treviso. — Istrui- sca processo e giudichi della querela sporta dall' ab. del convento di S. F. di A. contro Tomaso, Enrico, Andrea ed altri delle diocesi di Castello e Torcello i quaU iniuria- verunt il detto convento super decimis, possessionibus le- (jatis et rebus aliis e faccia eseguire la sentenza che pro- nunzierà. Data a Viterbo XV kal. mail, anno X del pont. Comin- cia : Dilecli filii . . . abbas et conventus. Orig. perg. ecc., come sopra. 4 l.° 1239, giugno 13. — Bolla picc. del suddetto a Ma- nueli de Piro canonico di Treviso. — In seguito a querela dell" abate di S. F. di A., costringa Stefano ed altri monaci e conversi di quel convento a prestare la dovuta obbe- dienza e sommissione (ch'essi negano) all'abate stesso. Data in Laterano, id. jnnii, anno XIII del pont. Co- mincia: Dileclns filius . . . abbas. Orig. perg. ecc., come sopra. 12.° 1268, marzo 18. -^ Bolla picc. di Clemente IV ai- Tomo VII, Serie VI. 150 — 1188 — I iibale di S. Giustina, ad Albertino arcidiacono e ad An- tonio do Gnarnarino tutti di Padova. — Stefano e Marco monaci di S. Felice di A. esposero con istanza. Dilapidando queir abate, Matteo, i beni del monastero S[imone] cardi- nale prete di S. Martino, allora legato apostolico nella Ve- nezia, commise al primicerio di S. Marco d'indurre esso Matteo ad cedendum o altrimenti a comparire davanti al cardinale stesso; che se Matteo cedesse il primicerio no- minasse un nuovo abate. Ciò in fatti avvenne e a nuovo abate fu nominato il monaco Andrea uomo inetto, illette- rato ed incontinenliae vitio laboranlem. Il papa ordina ai destinatarii di esaminare il detto Andrea super Utterarum scieniia^ e trovandolo ignorante lo rimovano dall'abazia ; se fosse sufficiente, ma avesse puùtica taccia d'inconti- nenza appurino la verità e trovata sussistente 1' accusa. Io rimovano egualmente, e facciano dai monaci far ele- zione di nuovo abate. Trovando le cose dubbiose, riferi- scano al papa il risultato della loro inchiesta onde esso possa provvedere. Data a Viterbo, XV hai aprii., anno IV del pont. Co- mincia : Sua nobis, dUedi filii. Orig. perg. ecc., come sopra. t3.° 1273, aprile 2G. — Bolla picc. di Gregorio X al patriarca di Grado, al vescovo di Caorle e al pievano di S. Pantaleone di Venezia. Ad istanza di Marco monaco in S. F. di A., esposto come i destinatari della precedente (ab. di S. Giustina e colleghi) trovato in privatissima procedura, il frate An- drea inquinato dal vizio d'incontinenza, lo abbiano rimos- so dalla dignità di abate; come esso Andrea sia ricorso fuor di tempo in appello alla S. Sede, ordina al patriarca e colleghi di eseguire la detta sentenza. Notisi, che solo Marco suddetto instò per l'esecuzione, mentre alli monaci causam liuiusmodi prosegui.... rcnuanl ntpole qui (An- — 1189 - (Irca) eos in monaclios ciusdem monaslerii assvmpsisse di- noscilur. Data a Civitavecchia, V. Kal. mail, anno li del pont. Comincia: Siynificovit nobis. Orig. menibr. con bolla ap- pesa a cordicella di canape. 14.° 1274, giugno 5. — Bolla picc. dello stesso al ve- scovo di Caoiie, a Marino Dandolo pievano di S. Panta- leone e al pievano di S. Barnaba di Venezia. Esposto co- me Padovano abate del monastero di S. Marco di Sacco- longo, diocesi di Padova (narrato quanto è riferito nelle precedenti intorno a Matteo e ad Andrea abati in S. F. di A.), gli abbia con istanza dichiarato di essere stato eletto abate dai monaci di S. Felice, il papa dichiara di aver so- stituito il pievano di S. Barnaba suddetto nell' incarico dato al patriarca di Grado (scusatosi per essere apiid sc- dem aposloticam consliluium) di coesecutore della sentenza come nella precedente, ed incarica della stessa esecuzione i tre mandatari della presente. Data a Lione non. jun., anno III del pont. Comincia: Sua nobis . . . Orig. perg, ecc., come sopra. 15." 1301, marzo 2. — Lettera di fra Matteo vescovo di Porto e S. Rufflna, legato apostolico al priore di Ognis- santi, diocesi di Padova. — Ad istanza dell'abate di S. F. di A., e di quel convento, gli commette di procurare la redintegrazione del monastero ammianese nei beni di es- so che fossero stati in qualsiasi modo alienati o distrutti. Data a Ravenna, VI non. mart.^ anno VII del pontifi- cato di Bonifacio VII. Orig. perg. con sigillo in cera rossa pendente da cordone bianco. 16." 130i, aprile 20. — Bolla picc. di Bonifacio Vili al vescovo di Castello. Gli ordina procurare che l'abate e i monaci di S. F. di A. siano redintegrati nei beni gi.i spettanti a (jucl monastero ed illecitam.ente distrutti o me- nomati dai preposti ad esco predenti, odai loro antecessori. — 1190 — Dilla a Roma (S. riolro), MI hai. mai, anno VII del poni. Comincia : Ad audienliam nuslram. Orig. perg. con bolla pendente da cordicella di canape. I7.° 1355, dicembre \2. — Guglielmo vescovo di Tu- sculo e camerlengo del Sacro Collegio dei cardinali di- chiara di avere rice^uto da Nicolò da Oserico canonico di Treviso, per conto di Francesco abate in S. F. di A., 20 fiorini d' oro, quindici soldi e 3 denari di moneta cor- rente di Avignone, a titolo di corrisponsione dovuta da esso abate al sacro Collegio. Data in Avignone. Orig. perg. con sigillo frammentato appeso a fettucia membranacea. — ■ Vengono quindi le ducali. i8.° 1 4 1 5, marzo i° — Patente ducale di Tomaso Mo- cenigo. Passaporto per fra Jacopo abate di S. F. di A., che si reca in Toscana ed altrove con quattro servitori, 5 cavalli, valigie, libri ed altro. Data nel palazzo ducale di Venezia. Orig. perg, 19.° 1418, febbraio 2\ (more veneto). — Patente du- cale di Tomaso Mocenigo. Attestazione della legalità di Bartolomeo fu Tomaso de Thomasio notajo imperiale ne' cui rogiti fu fatta procura di sostituzione da Francesco Michiel procuratore di Pietro Nani vescovo di Torcello a favore di Giorgio de Dalmatia residente in S. F. di A., e di Bernardo monaco in S. Giorgio magg. e di Giorgio da Verona, priore nello stesso S. Giorgio, i quali tre vengo- no dal Nani, anche qual procuratore di Michele Barbarigo podestà di Torcello governatore e rettore del monastero di S. F. di A., nominati procuratori generali del mona- stero stesso in data odierna. Data nel palazzo ducale di Venezia. Orig. perg. 20.° 1419, aprile 3. — Patente come sopra. — Attesta- zione di legaHtà del notajo imp. Vittore di Bartolomeo che — 1191 ~ il 21 giugno 1-^^17 rogò una protesta latta da Jacopo da Perugia abate di S, F. di A. Data ecc., come sopra. — Altri documenti. 21.° 1430, aprile 28. — Antonio Cardinale prete di S. Susanna detto di Aquileja, camerlengo del sacro Collegio, dichiara di avere ricevuto fiorini 22 d'oro di camera e soldi 25 da Pietro abate dei SS. Felice e Fortunato di Ammiana, da questo dovuti, per la sua promozione ad abate, al sacro Collegio, e non pagati a tempo debito, sciogliendolo in pari tempo dalle censure e pene in cui era ricorso pel non eseguito pagamento. Data a Roma. Orig. perg. con sigillo in cera rossa frammentato, appeso con fettuccia membranacea. 22.° 1427, agosto 27. — Benedetto vescovo di Valva, luogotenente del camerlengo papale Francesco arcivesco- vo di Narbona, dichiara di aver ricevuto 22 fiorini d'oro di camera e soldi 25 da Pietro abate de' SS. FF. di A., la qual somma questi doveva alla Camera Apostolica per servìzii comuni e minuti. Data a Roma presso i SS. Apostoli. Orig. perg. ecc., come sopra. 23.° 1427, settembre 3. — Francesco vescovo di Salina detto il Cardinal di Venezia, camerlengo del sacro Colle- gio, fa quitanza a Pietro abate de' SS. F. e F. di A. per 20 fiorini d'oro di camera da questo pagati a mezzo di Car- tolomeo di Bardi di Firenze, pei servizii comuni e minuti. Data a Roma. Orig. perg. ecc., come sopra. 24.° 1430, aprile 26. — Oddone de Varri protonotario apostolico tesoriere papale e luogotenente di Francesco arcivescovo di Narbona camerlengo pontificio dichiara di avere ricevuto 22 fiorini d' oro di camera e soldi 25 da Pietro abate de' SS. FF. di A., per servizi comuni e mi- nuti dovuti alla Camera papale. Data ecc., come al n." 2. — 1192 — 25." I i72, ollobre 23 ('). — Bolla di Siblo IV, con cui ad istanza del doge INicolò Tron, considerati i bisogni pe- cuniarii dei procuratori di S. Marco per ristauri e manu- tenzione della chiesa di esso Sauto « inier ceteras civitatis Venetiarum . . . insiijnis » sopprime il monastero di S. Fe- lice di Ammiana dell" Ordine di San Benedetto, sopprime [abbaziale dignità e la conventualità- unendo, annettendo € incorporando il tutto alla basilicale suddetta, resti, vada, si chiuda o si dimetta T abate di S. Felice. Nessuno si attenti « scienter vel ignoranter » a con- traddire quanto è in questa bolla espresso e se osasse in- correrò nello sdegno dell'Onnipotente Dio e dei beati Pie- tro e Paolo suoi apostoli. Data a Roma a S. Pietro. Pont, nostro anno secondo. Comincia: Sixlus episcopus. (Da copia esistente nell'Ar- chivio dei procuratori di S. Marco de supra. Busta 136, processo n." 288, fascicolo n.° 2, carte 15). 26.° Quantunque il documento sopra enunciato chiuda la serie in ordine di data, devo citarne un altro che ha una importanza speciale, cioè queir appurazione di per- mute (certo anteriori al documento 25, ma posteriori al 24) che do trascritta in allegato. Giovanni, vescovo di Treviso, delegato giudice ed ese- cutore a ciò che segue dalla SS. Sede Apostolica, cita una bolla di Papa Eugenio IV, presentatagli da Filippo, vesco- vo di Torcello e da Pietro abate del monastero di Ammia- na della diocesi di Torcello. In questa il Papa dichiara di voler provvedere al vantaggio delle chiese e dei monasteri, non meno che a quello delle persone che vi presiedono, e che dietro una petizione dei due sopradetti (Vescovo ed Abate) che si lagnavano pei molti litigi intorno a posses- sioni, giurisdizioni ecc. di quelle diocesi dei vescovi ed abbati loro predecessori, permette a lui vescovo di Tre- viso di approvare, ratijìcare e confermare con l'autorità — 1193 — pontificale liiUi i cambiamenti fino a quel tempo avvenuti. Tale bolla era data a Firenze anno 1435. In base a que- sta bolla il vescovo di Treviso autorizza i! vescovo di Torcello e 1' abate sopradetti, a fare la permuta di alcuni appezzamenti di terreno , di una casa in Torcello ecc., con cessazione degli obblighi o diritti relativi (alle due parti) sin allora esistenti. L'atto di convenzione fra i due prelati dell'Estuario era stato fatto a Torcello nella « Camera cubiculare, e ro- gato da Nicolò Venier q.'" Benedetto « Civis venetus » pubblico Imperiale notajo e giudice ordinario. L'autorizzazione del detto vescovo di Treviso è fatta e data a Murano nella sua dimora in contrada Santa Ma- ria (degli AngioU?) in saleln superiori ubi habilalms in l,e- gationc nostra Suìumi Pontificiis (sic) ad Serenissimam ed illustris simam domìnalionem Venetorvm. Presenti Bartolo- meo Nicolò Novello da Venezia, Francesco Lazzari da Murano e Giovanni Astanti de Scarabellis. L'anno 1435, indizione XIII, 16 settembre, nel 5." anno del Pontificato del suddetto papa. Segue poi la pubblicazione della lettera apostolica e di tutto ristrumento per parte di Pietro q."' Antonio d'E- ste di Burano a mare primicerio torcellano e notajo im- periale con apposizione del sigillo del vescovo di Treviso giudice ed esecutore. Originale membranaceo. — Manca però del sigillo di cui è fatta qui parola. Il documento esiste all'Archivio di Stato (alla cui direzione ed in ispecie ai cav.' Gregolin, Giomo e Predelli sono riconoscente per i buoni ufficii a procurarmi le trascrizioni nelle pergame- ne delle Mani Morte (San Felice di Ammiana). — 1194 - IV. La salina di San Felice (•) è posta nella così detta Palude Maggiore ad undici chilometri circa Nord-Est in linea dritta da Venezia, a 5 dall' imboccatura del porto dei Treporti, a 4 da Burano. La sua superficie è di circa duemila ettari. E attorniata dai canali navigabili di S. Fe- lice e di Bussolaro grande che la pongono in comunica- zione coi porti di Treporti e Venezia. I primi lavori di fondazione della salina rimontano all'autunno del 1844, i primi saggi di cristallizzazione del sale ebbero luogo nel 1846. Buon anno mal anno la produzione è di circa 120,000 quintali. Vi sono occupati duecentocinquanta operai che hanno una mercede di lire quattro al giorno in media. Da lungi se ne vedono i baracconi. La concessione fu data da Ferdinando I ad Astruc e Brambilla e invece di questi è poi passata ai Rothschild di Vienna che ottennero fosse prolungata sino al 1908. È sopra una ulteriore prolungazione, sopra un aumento dello spazio riservato alla produzione, sopra inDne un piano completo di mi- gliorie tracciato secondo i criterii del chiarissimo comm. Bermani, uomo di rara capacità, che il Parlamento fu chiamato l'anno scorso a pronunciarsi. Ma dietro rela- zione dell' onor. Pascolato C), soverchiamente impressio- nato forse dalla tema, peraltro savia, di ristringer la lagu- na, costrinse il ministro a ritirare il progetto. Fece bene o male ? È una questione tecnica che l'au- tore non può certamente azzardarsi di toccare ; sulla que- stione poi che la concessione essendo gratuita lo Stato abbia diritto di revocarla, gli sembra che il provvedimento sarebbe esiziale, giacche così lo Stato si avocherebbe im- plicitamente il diritto di minare la massima parte delle — 1195 — industrie ctie s'appoggiano su concessioni di spazii e di acque. La salina dividesi in tre riparti: di S. Felice, Bussolaro (dai canali omonimi) e Torceilo, in memoria della scom- parsa salina appartenente agli antichi vescovi di Torceilo. — Un numero di fabbricati relativi ai bisogni dell' isola venne eretto dai concesslonarii, e chi si dirige a San Fe- lice scorge da lungi innalzarsi a fior d'acqua un novello paesetto, e, come disse il nobil uomo Erizzo in una sua monografìa : « per poco eh' ei sia informato delle storiche » tradizioni di quei luoghi, quasi quasi egli crede risorte » come per magico potere quelle stesse isolette, che da » circa tre secoli eran ivi sepolte. Non appena poi il visi- » tatore vi approda, ch'ei si trova in mezzo ad un movi- » mento inatteso, ad una attività la più operosa, che dan- » no anima e vita a quel medesimo sito, ove, dall' epoca » della dolorosa catastrofe, non albergavano che il silen- » zio e la morte. E lù ei riscontra un andirivieni di ope- » rai, di doganieri, di artisti, un risuonare d' incudini, » uno strisciare di pialle, di seghe, e il mormorio dei ru- » sceUi, e il cupo romor delle macchine per cui sembragli » essere nel popoloso sobborgo d'una città commerciale, «piuttosto che in un'isola circondata dall'acqua. E ve- » nendo ad enumerare in breve i singoli fabbricati, si » presentano fra primi le abitazioni del direttore della sa- » Una, del controllore e del capo degli operai, indi le case » pegli artisti ordinarli, addetti allo stabilimento, cioè : » macchinisti, muratori, fabbri-ferrai, falegnami; e dirim- » petto a queste il grande edifizio quadrilatero di forma » bislunga, con vasto cortile nel mezzo destinato in parte » al ricovero di oltre 300 operai nell'estiva stagione, coi I) rispettivi letti in doppia fila disposti nei lunghi dormitoi, » ed in parte occupato da magazzini per la custodia dei » moltissimi attrezzi, e pel deposilo di nialeriali e del Tomo \IL Serie VI 151 — 1196 — n eonibiistibilo. Si aggiuisgoiio iiiolli'c gli appositi locali » per lo officine, il solidissimo edifìzio delle macchine a va- » pore, le caserme dei doganieri, le tettoie o baracche co- ') perte di canna pel deposito provvisorio del sale, i ben "Costruiti serbatoi dell'acqua potabile, attinta al vicino » fiume Sile, e finalmente il tempietto, il quale si vorrebbe » vedere ampliato, essendo, a dir vero, angusto di troppo, » ed insufficiente a contenere tutte le persone che si tro- » vano sul luogo specialmente all'epoca del raccolto». Questo tempietto (ora ampliato) fu dal cav. Astruc fatto innalzare sulle fondamenta di una cappella attigua all'an- tica chiesa, scoperte nei primi lavori di livellazione e fu dedicato a Nostra Donna ed insieme a S. Felice, come ri- levasi dalle parole scolpite nella lapide sovrapposta alla porta d'ingresso: Deiparae Marine ac divo Felici Dicalum anno MDCGCLIl e benedetto per commissione del patriar- ca Mutti nelle forme prescritte dai sacri riti il 6 giugno 1852, da Don Luigi Gianchedi ex canonico della collegiata di Rovigo. Attualmente vi funziona talvolta il reverendo Don Benedetto BeccheU cappellano di Torcello. Direttore dell' azienda ed ispettore governativo è il coram. Berma- ni Antonio, vero signore dell'amena isola, che è altresì un porto di ospilalitìi, di vita industre; l'aria di S. Felice è buonissima; frutti e fiori vi crescono in copia come in tutto l'estuario. — La posta viene recata giornalmente da Durano. Ottenuto il permesso di fare alcuni escavi giù dallo scorso autunno, non fu possibile di intraprenderli che in marzo ed in aprile. — I risultati non riescirono a primo tratto cosi splendidi come io mi riprometteva. Infatti trovai soltanto alcune armi medievali, molti quadrelli di marmi — 1197 — fini, che dovevano far parte del pavimento della antica di- strutta chiesa, due testine d' angelo in mnrmo bianco che doveano appartenere ad una «gloria», basi di colonne, mas- si per collocare antenne ed altri rimasugli di minor conto che disposi nel Museo provinciale (vecchio) di Torcello. — Ma nel dare l'ultima levata di terra, rinvenni la bolla (di cui unisco il disegno) importantissima, perchè mentre dai documenti notati avrebbe dovuto esistere, non fu mai trovata in alcuna collezione. Essa è quindi totalmente inedita a mio credere e l' averla scoperta propriamente in vicinanza alla fondazione suaccennata, attesta che il gran dosso, altravolta paludoso, era veramente quello di S. Fe- lice di Ammiana. Venezia, 45 maggio 1889. 1108 DOCUMENTI DOCCJMEINTO I. In nomine domini dei et Sahatoris nostri iesii . Anno do- mini millesimo centesimo septuagesimo septimo mense Janua- rio die uigesimo lercio eiusdem mensis . Inditione vndecìma riiioalto . Marcus abbas sancii felicis cum Leonardo donalo lorcellano episcopo fecil huiuscemodi pactionem . Scilicel quod cum uocalus esset ipse abbas ab eodem episcopo ad sinodnm suam deberet uenire ad ipsam sinodum nisi forte esset absens uel inflrmus . et si absens esset uel infirmus ; lune duo uel tres de maioribus fratribus deberent uenire . Item promisil omni anno inuilare eum ad festum sancii felicis mense madio . et dare ei refeclionem ipso die et canonicis suis et sex pueris . et parare ei honeslos cereos . et quod superfueril de cereis, episcopi debet esse. Promisit eliam singulis annis mense mar- cio soluere eidem episcopo tres soldos ueronensium prò mar- cialica . Et in fesliuilale sancii bermachore dare ei storium cum uadil ad gradum . Ileruin promisit singulis annis prò ecclesia sancii felicis de doza dare ei duas rotas et duos puUos . Insupcr promisit singulis annis secunda feria pasce uenire et celebrare missam apud ecclcsiam maiorem sancle Marie . et ita per omnia promisil se obseruaturum interro- gante episcopo prediclus abbas . Huic eliam pactioni monachi sui responderunt se consentire interrogante eos expressim eodem episcopo si huic pactioni uellent consentire . Actum est hoc in ecclesia beati Marci presentibus caprulano episcopo . Primicerio lorcellano . Plebano amianensì . Capellanis sancii Marci . presbitero Malheo.Magislro dominico.3Iarco Paulino . et Olone plebano sancii Geruasii . et pluribus aliis clericis . et eciam patronis eiusdem monaslerii sancii felicis . et con- — 1109 — sencientibus . scilicet petro Quirino . Aiirio barbini . Vitale barocio . dominico sisiniilo et Andrea donato. Ego Johannes Nauigaiosiis subdiaconiis et iXotarius inter- fui . andini . scripsi, compieni et roboraui. Originale membranaceo. (Archivio di Slato. — Miscellanea pergamene delle Mani morte. — S. Felice di Ammiana). In nomine domini nostri lesu christi . Anno domini Mille- simo Centesimo IVonagesimo qnarto . Mense lunii Indictìone duodecima . TorcelH . Tunc promissiones vallidius optinent robur; cum scriptnre colice (?) mancipantur . Hinc est quod nos capitulnm Sancti felicis de Amiana consentiente nobis domino abbate nostro Leonardo ; promittinius cum nostris successoribus \obis domino . L. dei gratia torcelhino episcopo et vestris successoribus nos effecturos quod omnes abbates qui in eodem monasterio perpetuo fuerint ; Infra menseni postquam electi . confìrmati et possessionem adepti fuerint ; facient manualem hobedientiam torcellanis episcopis qui per tempora fuerint . Forma autem hobedientie hec erit . Quod abbates predicti promittent episcopo torcellano in manibus suis se obedituros ipsi episcopo et successoribus suis in om- nibus secundum deum et justiciam . Quod si non effecerimus que dieta sunt : tunc liceat yobis et uestris successoribus ; omni appellatione remota interdicere omne diuinum oflìtium capitulum (sic) Sancti felicis ; quousque que predicta sunt compleverimus . In hoc enim casu iuri appellandi renuntia- mus . Et insuper consentiente predicto abbate nostro per stipulationem promittinius cum nosti'is successoribus vobis et vestris successoribus soluere nomine pene . centum libras venetialium . et hec promissionis et renuntiationis cartula ; in sua firmitate permaneat . Vt autem hec perpetuum robur obtineant ; propriis manibus subscrisimus singuU . et sigillum domus nostre apponi fecimus . Ego Leonardus dei gratia abbas sancti felicis manu mea subscripsi . ego \go presbiter et inonachus subscribo . ego presbiter dominicus 3Ionachus subscripsi . ego philipus monachus et sacerdos ss. Ego petrus — d200 — diaconus et Monacliiis ss. Ego dominicus diaconus et Mona- clius subscripsi . ego fantinus monacluis subdiaconus sub- scrìpsi . ego Gregorius subdiaconus et Monacbus subss. ego lohannes Monachus subss. ego Martinus Monacbus subss. Ego pbilipus balbi presbiter et notarius compleui et roboraui. Ego Adam presbiter sancti Martini plebanus et Notarius; sicut vidi in autentico Ita transcripsi niclùl addens . Mutans . uel Minuens . Compleui et Roboraui. Copia autentica del sec. XIII, in 'pergamena. (Archivio di Stato. — Misccllaiioa pergamene delle Mani morte. — S. Felice di Ammiana). DOCUMEINTO lì. Sixtus Episcopus Servus Servorum Dei, ad perpetuam rei memoriam. In Apostolica Sede meritis licet sufficientibus di- sponente Domino constituti, curis assiduìs angimur et conti- nua meditatione pulsaniur ut opem et operam quantum cum Deo possumus impendamus, quod in singulis Ecclesiis, pre- sertim coUegiatis, cum decentia et venustate veneretur Altis- simus, a e per some ecclesiasticte in eis consti tuta temporalium rerum, sine quibus spiritualia diu subsistere non possunt ubertate fruantur, exhibila siquidem nobis nupcr prò parte dilecti filii iXobiiis Yiri Nicolai Truna Ducis Yenetiarum pe- tìtio continebat, quod Ecclesia Sancti Marci Yenetiarum inter cseteras civitatis Yenetiarum ecclesias insignis est, et in ea cultus divinus nocturnis et diurnis horìs assidue celebratur, quodque prò ipsius Ecclesia? edificiorum manutentione et re- paratione, ac aliis oneribus supportandis Procuratores ipsius Ecclesia? expensas admodum graves singulis annis sustinere oportet, adeo quod fructus, redditus et proventus fabrice ipsius Ecclesia; ad huiusmodi expensas et onera supportanda non sufficlunt. Yerum si monasterium Sancti Felicis de Ayma- nis Yenetiarum, Ordinis Sancti Benedicti, (juod ad piicsens Con- ventu caret, suppressis ibidem dìcto ordine et abbaliali digni- tate, ac conventualitate Ecclesia? preedicta*, peipotuo uniretur, annecteretur d incor[)()rareUir, Procuratort-s i»iiene dagli scrittori decorato con titolo di Beato. Fu questo Monastero nell' anno il99 accolto sotto la protezione della Sede Apostolica dal Pontelice Innocenzo III con amplissime lettere dirette a Leonardo Abbate, che fu poscia inalzato alla Sede Arcivescovile di Zara. Come però nel secolo XIY resasi era intollerabile nel- r Isola di Ammiano l' intemperie dell' aria, e la frequente escrescenza dell' acque minacciava 1' estremo eccidio del Mo- nastero che avea già cominciato a rovinare, così determina- rono i Monaci ritirarsi in Venezia nel Monastero de' Santi Filippo e Giacomo di essi fondato, ed ivi a poco a poco scemandosi lasciarono in breve tempo Padrone di ambi i Mo- nasteri il solo Abbate, per la di cui negligenza finì poscia af- fatto di rovinare il Monastero di Ammiano. — Fu poscia l'Ab- bazia con le sue rendite (come si è detto altrove) unita alla Ducal Basilica di San Mìjico. ed il Monastero de' Santi Fi- T'wo HI, Serie VI. 152 — 4204 -- lippo e Giacomo iissegiiato por l'abitazione de' Primicerj. — Noto assai per le Cronache Venete è altresì il Monastero di Sant' Andrea di Ainmiano, in cui (come scrive il Dandolo) Domenico Franco istituì con rigide costituzioni l'Ordine de' Canonici Regolari per beneficenza di Marco Greco, Piovano di San Lorenzo, il quale nell'anno 4179 collassenso di Leo- nardo Donato Vescovo Torcellano donò la Chiesa di Sant'An- drea e di San Giacomo Cappella di San Lorenzo a Domenico Fianco, ed a' di lui confratelli, coli' obbligo però dell'annuo censo d' una libbra di olio da offrirsi alla Chiesa di San Lorenzo. Fra le rigide regole stabilite dal Fondatore eravi di non poter acquistar rendite fuori della Diocesi Torcellana ; ma cresciuti dappoi essendo i Canonici fin al numero di LXI e Irequente essendo 1' accesso de' poveri, e de' pellegrini, a' quali erano tenuti somministrar elemosine, impetrarono i Ca- nonici dal Pontefice Gregorio IX nell'anno 4230 l'indulto di acquistare possessioni e stabili in qualunque luogo loro se ne presentasse 1' incontro. Uno stato così florido di questa Canonica per le AÌeende delle cose umane andò declinando a tal segno, che nel principio del secolo X\ rimasto il luogo senza abitatori, fu nell' anno 1436 da San Lorenzo Giusti- niano Vescovo di Castello per apostolico comando di Eugenio Papa IV unito con le tenui sue rendite al Monastero delle Monache di San Girolamo poco avanti fondato in Venezia. Gli altri sopraccitati luoghi sacri di Ammiano furono al- tresì uniti ad altri Monasteri, essendosi già riferite a suo luogo le unioni del Monastero di San Marco, e dell'altro de' Santi Filippo e Giacomo a quello di Sant' Antonio di Tor- eello ; e del Monastero di Sant'Angelo, detto de Mani, a quello di Sant'Eufemia di Mazorbo. Dal Monastero de' Santi Filippo e Giacomo già soggetto all' Abbadessa di San Lo- renzo di Ammiano riconosciuta con annuo censo d' una lib- bra di olio sortì la divota Vergine Lucia Tiepolo prima Mo- naca in Santa Maria degli Angeli di Murano, e poscia Ab- badessa del Monastero de' Santi Apostoli di Ammiano, da cui sortì chiamata da Dio alla fondi; zione dell'illustre j>iona- steio del Corpo di Cristo in \ enczia. _ 1205 — Altra Chiesa (come consta da autentici documenti) oravi pure in Ammiano dedicata a San Giovanni, della quale to- talmente ignorasi e la fondazione, e la rovina. Allegato B. SALINE DI SAN FELICE Le Saline di San Felice sono situate aio chilometri est da Venezia, ed abbracciano nella loro estensione gran parte della così detta Palude magfjiore e le isolette di San Felice e di Torcello. Il progetto di queste Saline fu compilato nel Ì8i2 dal- l' ingegnere francese Carlo Aslruc, a somiglianza di quelle di Montpellier, e fu fatto eseguire dal barone Salomone de Rothschild, al quale il Governo austriaco concedeva gratui- tamente i terreni necessari, liberi da ogni imposta, sotto condizione però che, scorsi 50 anni, le Saline con tutte le loro costruzioni rientrerebbero in pieno possesso del Dema- nio. Dal canto suo lo Stato obbligavasi ad acquistare an- nualmente dall' appaltatore almeno 450,000 quintali metrici di sale, pel prezzo stabilito in proporzione graduale come segue : \° decennio aust. lire 2.i5 per (juintale metrico 2." » » » 2.40 » » » 3.° » » » 2.35 » » M 4.° e 5." » » » 2.30 » » » Durante il decennio, che durò la costruzione delle Saline, il sale prodotto fu pagato lire 2.50 il (juintale. I primi lavori di scalamento furono incominciati nel J840 e proseguiti con minore o maggiore lena pel corso di bene 11 anni, cioè fino al 4857, nel quale anno le Saline furono compiute, dopo essersi erogata nei la\ori la ^omm« compie - siAa di due milioni di lire. Tra le Saline dello Stalo queste di San Felice sono le — 1206 — più >a.ste. Difeso da solide dh^Uv di terra per un tratto di oltre 21 clìilometri, esse abbracciano una superficie di 6,896,-102 metri quadrati, dei quali 5,146,023 sono occupati da bacini evaporanti, 360,000 da bacini di concrezione, e il rimanente si compie di terreni lasciati incolti per essere o troppo inferiori o troppo di sopra al livello del mare. Due macelline a vapore della forza di dodici cavalli cia- scuna, mettono in movimento quattro macchine idrovore per la elevazione delle acque. Un vasto scompartimento, detto il Bussoìaro, situato nella parte orientale delle Saline, riceve direttamente dal mare le acque vergini, le quali dopo essere passate attraverso a d53 piccoli bacini, ove ricevono la prima graduazione, entrano in un ampio canale che le conduce per la prima volta alle macchine d' elevazione. Inalzate che siano sul nuovo piano, le acque di prima graduazione son mescolate coWacqìui ma- dre e con r acqua vergine avanzate nella precedente cam- pagna, molto adatte, come già dissi nelle Notizie sul mono- polio del sale, a dare ad esse una graduazione maggiore. Le acque, cosi mescolate, passano poi per tre successivi inalzamenti, mediante i quali sono per tre volte portate ad evaporare sopra terreni molto estesi, divisi in bacini diver- samente livellati. In questi bacini le acque, seguendo il na- turale pendìo del terreno, scorrono lentamente ed evapora- no, e sono infine condotte ad un ultimo scompartimento detto il Draghetto interno, e dai salinari provenzali la Maitresse, ove toccano l' ultimo grado di concentrazione. Da questo scompartimento le acque ricevono un'ultima elevazione, per essere introdotte nei 36 bacini di concrezione, ove depositano il sale, finché non abbiano acquistata la densità di 32" B. A questo punto sono esse separate dal sale deposto, e tra- vasate in un ultimo ordine di bacini destinati appunto alla conservazione delle acque madri da usarsi, come vedemmo, nella successiva campagna salifera. Questi bacini avendo una profondità superiore a (|uella di tutti gli altri, possono raccogliere le acque madri in una non grande superfìcie, sicché le pioggia invernali non rie- scono a diminuire la densità di esse, che di uno o due gradi, — 1207 - perdita che il calore della primavera pi-osto ripai'a. La ine- dcsinia ragione ronde questi bacini opportuni, a raccogliervi, durante la campagna salifera, 1' acqua vergine saturata, nel caso che il tempo minacci pioggia. Nelle Saline di San Felice l' ampiezza dei bacini di con- crezione è appena una quindicesima parte della estensione destinata alla prima evaporazione dell' acqua > ergine : lad- dove nelle altre Saline del Regno questa proporzione è ap- pena di un sesto. Tale differenza de^e precisamente attri- buirsi alle condizioni climateriche del paese, soggetto a fre- quenti pioggie nella stagione estiva, ed a dense nebbie e copiose rugiade nei mesi di agosto e di settembre, nei quali dura ancora la produzione. Con sì vasta superficie, se le Saline di San Felice fossero situate in paese più meridionale, arri^ crebbero per certo a produrre mezzo milione di quintali di sale all'anno, mentre, nelle condizioni sfa>orevoli in cui si trovano, la media del loro prodotto neh' ultimo quinquennio arriva a])pena a quin- tali 68,532. La bontà del sale compensa, per altro, la sua scarsità, giacche oltre alla grossa granitura e alla sufficiente essiccazione, 1' analisi chimica lo dimostra ancora di una suf- ficiente purezza, come può vedersi qui appresso : Acqua 0,125 Solfato di soda 0,t49 Materie insolubili .... 0,002 Cloruro di magnesio . . . 0,039 Cloruro di sodio .... 9,685 i 0,000 — d203 - CAMERA DEI DEPUTATI Relazione della Commissione composta dei deputati: Chiaves, presidente, Galli, sogretario, Calciati, Marzin, Savini, De Seta, Pozzolini, Porcini e Pascolato,'; relatore, sul Disegno di Legge presentato dal Ministro delle Finanze, iiileriin del Tesoro (Magliani) il 16 giugno i880. Approvazione di convenzione con la Casa RothscliiliJ di Vienna in ordine a prolungamento della concessione della Sal.na di San Felice. [Seduta del 25 giugno ÌS87J ONOREVOLI coLLEGHi. — Nella laguna superioie di Vene- zia, poco lungi dalla isoletta di Burano, di cui l' industria de' pizzi fa ora rifiorire la celebrità, a nord-est delle anti- che foci di Lido e di Tre Porti, sì stende un vastissimo specchio d' acqua, che forma come il cuore di quella laguna e porta il nome di Palude maggiore. La parte settentrionale di questo bacino, il quale misura forse drOO ettari, è aperta alla pesca, che vi esercitano da tempo immemorabile quei di Burano : la meridionale, circoscritta e arginata, è con- vertita in una salina, di cui dobbiamo esporvi la storia. Il giorno 3 luglio 1844, per contratto a rogito del notaio Giuriati, il Magistrato camerale delle provincie venete con- cedeva al negoziante Pietro Brambilla la facoltà di erigere nella Palude maggiore una salina artificiale, per la fabbrica- zione del sale bianco granito. La salina doveva erigersi se- condo un tipo planimetrico unito al contratto, e doveva essere compiuta nel periodo di due anni decorribili dal giorno del contratto stesso. Compiuta V erezione della salina, il Bram- billa avrebbe subito posto niano alla fabbricazione del sale, e a quest' oggetto veniva gratuitamente a lui ceduta, per 50 anni, la supei'licie occupata dalla salina, con esenzione da ogni servitù, censo, pedaggio, dazio e diritto qualunque sul sale (hi fornirsi. Ma l' Ainminìslrazioiie si risei'vava la — 1209 - facoltà di disporre liberamente del campo delle lagune cir- costanti e di farvi quelle operazioni idrauliche, che fosseio richieste da oggetti di pubblica utilità per il buon governo delle lagune medesime e per migliorare la condizione della vicina pianura maremmana. Tutto il sale prodotto dalla salina doveva essere ceduto all' Ainminislrazione, la quale s' impe- gnava di acquistare, per tutti i 50 anni, almeno 150,000 quin- tali air anno, riservandosi anzi di chiederne fino a 250,000 quintali, al prezzo di austriache lire 2.50, 2.45, 2.40, 2.35, 2,30 rispettivamente nel primo, secondo, terzo, quarto e quinto decennio. Qualora però la salina in qualche anno non producesse, e quindi il Brambilla non potesse consegnare la quantità minima dei 150,000 quintali, V Amministrazione avrebbe potuto provvedere, a tutte spese e a rischio del- l' imprenditore, la quantità deficiente sino al compimento dei 150,000 quintali. Ma appunto nella previsione di simili even- tualità il Brambilla si obbligava di formare, coi primi pro- dotti della salina, un fondo di riserva non minore di 150,000 quintali, da mantenersi costantemente e da reintegrarsi, ogni Aolta che venisse a patire diminuzione, coi prodotti della successiva raccolta : e soltanto dal momento della completa formazione di tale riserva doveva decorrere il periodo dei 50 anni della concessione, e sarebbero cominciate le regolari forniture del sale alla finanza. Trascorsi i 50 anni, TAnuni- nistrazione può concludere coli' Impresa nuova convenzione per r esercizio della salina, ovvero assumerlo per suo conto e prendere possesso delle fabbriche relative, come di esclu- siva e libera proprietà, e senza compenso. Al primo concessionario Brambilla succedette indi a poco il barone Salomone Rothschiid. Questi venne riconosciuto dair Amministrazione, mediante contratto stipulato a \ienna il 40 dicembre d845, nel quale sono riprodotte tutte le clau- sole che abbiamo riferito. Anzi ivi è stabilito che la salina sia terminata entro il giorno 3 luglio 1846, consegnandosi dilli' Amministrazione, per 50 anni, Ubera da servitù, la su- perficie di terreno occorrtnle per la salina stessa. Qui importa avvenire, che una consegna dello spazio lagunare erasi eia fatta al Brambilla nel 43 agosto 1844 da — l'ilo — un ingegnere governativo con apposizioni di termini, ma di tale consegna non trovasi alcun cenno nel contratto col ba- rone llolhschild. La salina cominciò a funzionare nel -1848, ma non pro- dusse mai i 150,000 quintali, né venne mai formato il depo- sito di riserva. Si trova che il concessionario chiese ripetu- tamente, ma invano, delle modificazioni ai patti del Lonlratto, e che iinalniente, nel 1805, rinunziando ad altre pretese, si ridusse a domandare che la fine della concessione e la devo- luzione della salina all'erario fossero protratte al 31 dicem- bre Ì919, e che definitivamente gli fosse tolto 1" obbligo di costituire la riserva di 150,000 quintali, obbligo sul quale non erasi insistito « fino a nuova disposizione ». Invero il Ministero delle finanze, con rescritto 13 luglio 1865, accordò questa dispensa, ma non accolse la domanda relativa al tei'- nìine della concessione, offrendo invece di far decorrere i 50 anni dal primo gennaio 1858. E il signor Rothschild accet- tava e ringraziava, pur dicendo che avrebbe preferito un più largo favore : il che si può credere. Dei 1500 ettari circa costituenti la Palude maggiore, che, secondo l' Impresa, entravano tutti nella concessione, la metà circa soltanto venne in fatto occupata dalla salina in due tempi distinti. Ma la salina produsse appena (50,000 quin- tali air nano fino a questi ultimi tempi, in cui fu fatta au- mentare la produzione: nel ISb'O, per la stagione eccezional- mente favorevole, diede i 150,000 quintali ed anche più, ma ora il suo medio prodotto si calcola appena a 127,000. Né consta che il Governo abbia mai richiamato V Impresa alla fornitura della quantità minima pattuita, uè che abbia a que- sto provveduto, come poteva, a rischio e spese dell'Impresa stessa. Intanto nel 1880 un regio ispettore superiore delle ga- belle, ora direttore della salina, compilava per uso del con- cessionario un vasto proiietto di opere di miglioi'aniento da eseguirsi nella salina stessa. E proponeva, da una parte, il ripristino di opere antiche cadute in depcriinento e Tintro- diizione di rifoi-oìe nella salina attuale, per rt^nderla più frut- tifera : dall'altra, l'ai-ginamenlo di quella porzione della Pa- — 1211 — Inde maggiore che non è compresa adesso nella salina, per formarne un vasto serbatoio di prima evaporazione. L' autore del progetto parte dal principio che tutta la Palude maggiore entri nella concessione, e dichiara clie fu un gravissimo errore dei tecnici dell' Impresa quello di non averla tutta arginata e compresa nella salina. Però, a suo avviso, quello che non si è fatto in principio, può farsi an- cora, con una spesa massima di lire di4,02(i.l4, dopo ulti- mati tutti gli altri lavori di miglioramento della salina at- tuale. Così si aumenterebbe di ettari C5J la superficie e di quintali 59,000 la produzione. Con tutti questi lavori si ot- tenebbe poi tale un introito netto, per gli anni che restano ancora della concessione, da compensare largamente la Casa Rolhschild dei sacrifici sostenuti per la salina. Fu in seguito a questo progetto che il concessionario manifestò per la prima volta 1" intendimento di estendere la occupazione della Palude maggiore. Ma incontrò ostacolo in- sormontabile, non tanto nei proprietari delle valli circostanti e ne' pescatori di Burano, che si videro a un tratto minac- ciati nei loro piìi cari interessi, quanto nel Genio civile locale, difensore pertinace e meritissimo della integrità lagunare. Grande laguna fa buon porto, suona il vecchio adagio, as- sodato e confermato da innumerevoli e continue prove di fatto : e questo principio, per fortuna, ora prevale, ed in- forma tutte le disposizioni della pubblica autoiità intorno al governo delle venete lagune. Perciò se in passato fu so- stenuto, anche da uomini insigni, che bastasse rivolgere le cure i.l mantenimento della laguna media o centrale, che sta più dappresso a Venezia, cioè di quella di Malamocco e di Lido, abbandonando quelle più remote di Cìuoggia e di Tre Porti, se anzi venne favorita la immissione in queste delle acque dolci che ne avrebbero prodotto l' interrimento, oggi può dirsi c'ie tali concetti non abbiano più difensori. Oggi invece lo Stato, raccolte le dolorose lezioni dell'esperienza, provvede con ingente spesa a correggere quel fatale e gra- vissimo errore, che fu la introduzione del Brenta nella la- guna di Chioggia. Ecco perchè la originai ia concessione della salina trovò Tui/ta VII, Serie VI 153 — 1212 — •miniente e lavoicA ole quel prìncipe de' moderni idraulici che 111 il Paleocopa : ecco perchè, invece, adesso tutte le autorità tecniche consultate dal Governo diedero assolutamente con- trario il loro suffragio alla maggiore occupazione divisata e reclamata dal Rothschild. L'ispettore del 4.° circolo dichiara che linteresse lagunare è inconciliabile coU'ampliamento della salina ed ha tale importanza da dover essere preferito ad ogni altro interesse con cui venisse a conflitto : ed aggiunge che la conservazione della laguna superiore o di Tre Porti, di cui la Palude maggiore forma come il cuore, è resa oggi anche più necessaria dall' opera grandiosa, intrapresa dallo Stato, della scogliera destinata a redimere il porto di Lido. La riapertura di questo porto esige che sì mantengano nella maggior possibile attività ed energia le correnti che devono tenerlo sgombro e profondo : che si mantengano, cioè, quelle condizioni della laguna, che furono prese a calcolo per de- terminare gli effetti dell' opera, fra le quali non elitra cur- tamenle V ampìiamenlo delia salina. Il Consìglio superiore dei lavori pubblici, fatte sue le deduzioni e conclusioni del- l' ispettore, dice e ripete che una ulteriore estensione della salina di Burano non potrebbe non riuscire nociva al regi- me già abbastanza deteriorato della parte della laguna di \enezia denominata superiore : riconosce che gli interessi lagunari e portuali, collegati fra loro intimamente, non sono in modo alcuno conciliabili coU'ampliamento della salina: che ogni ampìiamento, anche piccolo, offenderebbe il regime lagu- nare, mentre invece « è assoluto il bisogno di curarne la » incolumità, non solamente per il principio generico della » conservazione della laguna, ma anche perchè, nel caso spe- » ciale, questa conservazione è destinata ad esercitare una » es-icnzìale in^nenza nella sistemazione in corso del porto » di Tre Porti, S. Erasmo e Lido », Non potendosi dunque concedere, per evidenti motivi di pubblico interesse, quella maggiore occupazione di spazio lagunare cui sembra aspirare il Rothschild, si parlò di tran- sazione, 11 concessionario accortamente si fece a domandare che gli si accordasse in ordine al t: mpo ciò che gli si negava - ■['■2Ì3 — in ordine allo spazio^ vale a dire che gli si prolungasse la concessione di tanti anni quanti bastassero a dargli i lucri eh' ei si riprometteva dall' ingrandimento della salina. E di- ceva che questi anni dovrebbero essere 23 se gli si consen- tisse una qualche rettifica dell' attuale arginazione, 28 se neppur questo gli fosse accordato. Il Governo li ridusse a 40, e conchiuse, nel 6 giugno 4885, la convenzione che ora, onorevoli colleghi, è sottoposta alle vostre deliberazioni. Per essa la Casa Rothschild rinuncia ad ampliare la sa- lina, ed in compenso della rinuncia le si concede il prolun- gamento a tutto il dOlT della sua convenzione, che, secondo i patti anteriori, avrebbe fine col iP07 : le si concede quel prolungamento che invano crasi chiesto al Governo austriaco fin dal -1865, e che probabilmente è la sola cosa cui vera- mente si aspirasse quando si cominciò a parlare d'ingrandi- mento della salina. La base del calcolo per questa transazione è tratta da quel progetto di riforma e ingrandimento della salina, dianzi menzionato, che fu apprestato dalla Casa concessionaria. E il calcolo è il seguente : Estendendosi la salina per mezzo dell' arginamento della Palude maggiore, si vedrebbe aumentare il prodotto da 427,000 quintali (raggiunti o da raggiungere per mezzo dei miglio- ramenti alla salina attuale) a quintali 486,000 : da ciò un reddito lordo, secondo l'autore del progetto, di lire 368,280, e quindi, dedotte le spese di esercizio in lire 445,000, un reddito netto di lire 223,000. Però a queste cifre 1' Ammi- nistrazione porta un ribasso, non tenendosi obbligata ad acquistare tutti i 486,000 quintaU a lire 4.98 (austriache 2.30) ma soli 4ró0,000 : ond'è che il concessionario dovrebbe vendere all' estero gli altri 36,000 quintali al prezzo medio commerciale di lire 4.10, e ciò farebbe discendere il reddito lordo a lire 337,680, il netto a 102,680. Ilitenulo quindi il reddito netto attuale in lire 130,0(Ht, sarebbero lire 02,680, di più che il concessionario, per i 20 armi che duiar deve ancora il contiatto, potrebbe ricavare didla estensione della salina, se quebtu umi gli venisse con- trastala. — 1214 -~ Onesto maggiore reddito formerebbe un capitale di lire 1,770,397: vale a dire un tal capitale che, per ammortiz- zarlo coir attuale reddito netto di lire 130,000, domanda un periodo di anni IO e mezzo ('). Indi la concessione al Roth- schild del godimento della salina attuale per altri iO anni. (-1) In realtà questo calcolo sarebbe anche errato. TrattanJo-i di ammortare una somma di lire 1,776,397 scadente il 31 dicembre Ì'J07 con annualità posticipate da ottenersi dopo quell'anno, non si doveva già applicalo la formula Oh a (*\ r sibbene quest' altra : r Posti in tale formula S„ , a, r, pari rispettivamente a lire 1,776,397, lire 130,000, e 0,05, si ottiene che n ha da essere uguale a 23 e % circa. E più precisamente alla fine del 1930, dopo il con- seguimento di ventitre annualità di rendita supposte ciascuna pari a lire 130,000, rimarrebbe da ammortare ancora la somma di lire 70,284. Adunque, in base ai dati ammessi, il prulungamenlo della concessione avrebbe dovuto chiedersi e consentirsi non già per anni dieci, ma per anni ventitre. Il sopradetto avanzo di lire 70,284 da ammortare apparirebbe da un prospetto o conto della forma seguente, quando si continuasse per 23 anni, cioè fino al 1930: Capitale da ammortare alla fine del 1907 . . . . L. 1776 397.— Aggiungansi gli interessi al 5 p. % pel 1908 ...» ' 88]819.'85 Sommano a L. 1,865,216.85 Rendita della salina nel 1908, 1.^' annualità. ...» 130,000.— Resto da ammortare alla fine del 1908 » 1,735 216.85 Aggiungansi gli interessi al 5 p. % pel 1909 ...» ' 86,'760.84 Sommano a L. 1.821,977.69 Rendita del 1909, 2.'' annualità » 130.000.— Resto da ammortare alla fine del 1909 L. 1,091,977.69 ecc. ecc. aa^—^iMi^i^iM n Questa formula è apparsa nella relazione ciie i>recede il disegno di legge con un errore di stampa. 1215 — Stabiliti così i fatti e spiegata la orìgine del contratto, di cui si chiede al Parlamento 1' ajjprovazione, pare a noi che il giudizio intorno alla transazione deva tutto dipendere dalla consistenza e dall' entità del diritto, cui rinuncierebbe il signor Rothschild in correspettivo del prolungamento della concessione. Se quel diritto non sussiste, o se l'ostacolo che il Rothschild incontra nell' attuarlo non può dar luogo ad efficace emenda di danni, il motivo di un compenso per la rinuncia vien meno. Ila diritto dunque, sì o no, il concessionario di occupare, come fece mostra di voler occupare, quanto della Palude maggiore non è compreso nella salina? Noi crediamo ferma- mente che no. La concessione, per i contratti 18i4 e 48 i5, comprendeva la superficie occupata dalla salina, la superficie occorrente per la salina. Accordavasi di istituire la salina nella Falude nuujfjiore, e a tale scopo la maggior parte di questa (non la totalità conie pretende il concessionario) (') veniva consegnata : ma era evidente l'intenzione che la con- cessione non si estendesse al di là dei confini della salina. Tanto è vero che il termine della concessione stessa non pote\a decorrere prima che la salina fosse compiuta, anzi incominciava dal giorno in cui fosse già formato il fondo di riserva di i50,000 quintali di sale per i bisogni dello Stato. Ora la salina entro 2 anni doveva essere compilila, non già incominciata o parzialmente attuata: dove^a essere compiuta. Ed essa avrebbe dovuto erigersi e compiersi così che producesse almeno 150,000 quintali, e potesse, a richiesta della finanza, pi'odurne anche 250,000. Forse poteva essere più comodo e meno costoso il limitare sulle prime lo stabi- limento ad una piuttosto che ad un' altra porzione della laguna (evidentemente a quella dov'era minore la profondità) : ma i patti della concessione miravano appunto ad impedire (1) Basta leggere, per convincersene, l'atto di consegna, dal quale risulta che alcuni dei segni di confine venivano apposti attrar verso alla Palude. Grande o piccola dunque, un.i parte era esclusa dalla concessione. Ciò risulta, del resto, anche da notizie attinte dal Genio civile. — 15IG — elle Ip convenienze del concessionario pi'cva!essci"o snll'inte- resse dello Stato, e a questo impedirselo di ritrarre l'unico frutto che aveva voluto assicurarsi dell'ampia, lunga e gra- tuita concessione : la fornitura regolare e immanchevole di ima determinata quantità di sale a prezzo determinato. On- d' ecco le gravissime clausole, scritte senza dubbio contro il concessionario, della formazione di una si grande riserva, e del diritto dell' erario di procurarsi le quantità deficienti a. spese e pericolo dell' imprendìlore. In verità poco importa che queste clausole non siano state applicate e che anzi dalla prima venisse dispensato il concessionario venti anni più tardi. E poco importa che i tecnici di lui scrivessero nei loro pro- getti che la salina si tiene in questi confini per ora. Non si muta per questo lo spirito del contratto : non si muta l'indole della concessione, la (juale non poteva essere tale che il con- cessionario avesse diritto rii fare della laguna qual uso a lui piacesse e quando a lui convenisse. No, certo, questo non gli fu accordato : bensì di occupare tanto del vastissimo spazio quanto occorresse per gii scopi della concessione, ma di occupare entro due anni, e di godere poi per mezzo se- colo quanto avrebbe occupato. Invero, se il concessionario, incominciala appena la co- struzione della salina, l'avesse, per ragioni sue, abbandonata, ed ora, dopo oltre quarant' anni, dicesse di volerla ripren- dere e condurre a compimento : chi vorrebbe assumere come legittima cotesta pretesta ? E se oggi invece, mentre domanda d' ingrandire lo stabilimento, aggiungesse che intende poi di far decorrere i cinquant' anni dal giorno in cui lo avrà ap- punto ingrandito e compiuto ; a chi non parrebbe ingorda non solo, ma strana e insostenibile questa interpretazione del patto ? Eppure, chi ben guardi, queste assurdità dovrebbero potersi logicamente difendere, per identità di ragione, se fosse vero che oggi il concessionario avesse diritto di esten- dere la salina. Che altro dice egli infatti se non questo, che essa non è compiuta e che egli appunto vuol compierla? Ma i 50 anni ron dovcAano essi cominciai'e dopo che fo.«se com- piuta ? E il diritto di compiei la, se ancor sussistesse, none uno solo t* identico, sia che debba attuarsi coU'ingrandirc lo - ^247 ~ sLabilimento, sia che dovesse attuarsi invece coli' erigerlo quasi per intero, se vi si fosse appena dato principio? È per lo meno curioso che il concessionario voglia de- sumere un nuovo e più ampio diritto da ciò che potrebbe dirsi forse, con buon fondamento, violazione del patto da lui commessa. Per eseguire fedelmente V obbligo suo, il signor Rothschild doveva costruire, entro due anni, tale una salina che producesse sempre 150,000 quintali, e potesse produrne anche 250,000. E in sostanza egli ammette che gli si era conceduto spazio proporzionato almeno per lto, di riprendere la bella Memoria del chiarissimo professore Eugenio Beltrami sulla teoria degli assi di rotazione, nel- le cortesi parole colle quali volle ricordare alcune mie vecchie ricerche ('), mi parve trovare uno stimolo a voler dare a quelle ricerche un andamento meno particolare; e con queir amore dei vecchi per ciò tutto che serve a ri- chiamar loro giorni più fruttuosi, volli estendere questa brevissima nota, nella quale riproduco alcuni di quei vecchi teoremi assieme a qualche altro non prima accen- nato, con metodo piìi in accordo con quelli secondo i quali soglionsi trattare i prol)lemi di meccanica analitica. 2) Considerando una retta qualunque come asse di semplice rotazione, d'una rotazione, cioè, senza traslazio- ne, alla retta così considerata si congiunge una seconda retta, la quale gode della proprietà che, trasportando in uno qualunque de' suoi punti tutte le quantità di moto, dalle quali è animato il sistema, il giratore che ne nasce (1) Il molo dei Sistemi riijidi. Padova, 1868. - 1222 - è il più piccolo possibile; e Ira queste due rette esistono importanti relazioni, delle quali non sono che un caso particolaj'e quelle che sussistono fra gli assi permanenti ed i relativi assi d'impulso. Le principali di queste rela- zioni furono già da me segnalizzale nel mio libro sopra citato, ma particolarizzando troppo nella scelta degli assi e delle variabili ; e voglio ora riprodurle con metodo più razionale, porgendomisi anche occasione di estenderle maggiormente. 3) Abbiasi una retta qualunque essendo (2) mi -\~ ^v -\- y.w = 0 , intorno alla quale ruoti il sistema con velocità angolare uno: essendo che qualunque movimento di un corpo può sempre ridursi ad una semplice rotazione intorno ad un asse passante pel baricentro congiunta con una traslazio- ne, il moto del sistema proposto si ridurrà ad una rota- zione a, P, Y intorno ad asse passante pel baricentro pa- rallelo alla retta data ; e ad una traslazione u , v , lu ; ve- rificandosi per la (2) il teorema che 1' asse di rotazione debba essere perpendicolare alla traslazione. Gli assi di riferimento sieno i tre assi principali, e, seguendo la notazione usata altra volta, indichiamo con i ,. ; f • i, le tre braccia principali d'inerzia. Per causa del movimento impresso al sistema un punto qualunque X ^ y , z neir istante di si sposta secondo i tre assi della quantità u ■■+- ^z — Y.'/ ■ ^' ■+" Y^' — ^^1 w -h ccy — ^.x , e quindi, se indichiamo con din la massa dell' elemento ,v , /y , ^, esso sarà animato dalle quantità di molo (// H- p: — ■ yii)dm ; (?' H- yx — a;)r/w ; {w -\- uy — ^j.x)dm — 1223 ~ che trasportate nel punto di coordinate Oi',nym-m ^ aletta uno la massa totale del sistema, ingenereranno tre ([uan- titù di moto n , V , w e tre giratori di quantità di moto (3) G^ = i/ci — WAj,^ + i'.z„, ; G^. ~ /^;-.^ — nz„^-^w.x„, ; e quindi un giratore risultante (4) G- = G^"-+ G/4-G/. 4) Volendo ora quel punto al quale trasportando tut- te le quantità di moto, dalle quali è animato il sistema, il giratore che ne nasce sia un minimo ; seguendo i soliti precetti, dalle precedenti avremo QfX u Gx u Gij V ^ ' Gy ^^v ' G^ ~ w' C^ ~ w ' « le quali ci dicono che i punti cercati appartengono ad una retta parallela alla traslazione, e perpendicolare quin- di all' asse di rotazione. Diremo questa retta asse dì giratore minimo, e ponen- do per brevità (6) U^ = u- -+■ v^ -hw'-, Y~ ?ya.w -+- i^\<^.v + i^''^{.w dalle precedenti avremo per le equazioni dell'asse di gira- tore minimo V v.x — it.y = «."Y — 7yj-^ V (7) ^ nz — iv.x==iy\^ — -^.v V U e detto G^j il giratore minimo, sarà ^■y~v- = Kv'^—^-ii (8) G,, = ^. — 1224 — 5) Quando sia V == 0 ; ossia quando sia (0) va.M + i'^.^v H- iJy.w --= 0 allora il giratore minimo diventa zero, e tutte le quantità di moto si riducono ad un'unica quantità di moto, u , v , w diretta parallelamente alla traslazione, e coincidente coir asse di giratore minimo, che in questo caso diventa asse di giratore nullo, e che allora dicesi asse di percos- sa o d'impulso, dicendosi asse permanente il corrispon- dente asse di rotazione. 6) Il piano, che passa per l'asse di rotazione (!) e pel baricentro, ha per equazione (IO) ux-i-v-y-\-'W.z=zO, e quindi l'asse di giratore minimo, o 1' asse d'impulso, quando sussista la (9), è normale al piano che passa per r asse di rotazione e pel baricentro. Diciamo, come già altra volta, centro di giratore mi- nimo il punto nel quale l'asse di giratore minimo incon- tra il piano che passa per l'asse di rotazione e pel bari- centro ; ed indicando con oc„^ ; y,,^ ; ;:,„ le sue coordinate, dalle (7) e (SO) avremo che sono pure le coordinate del centro d'impulso quando sussista la (9). 7) Moltiplicando rispettivamente le (M) per tV^^a; «Y^P; /."Y e sommandole si avrà (i2) ^Va•^,« + i/-^'y,n -+■ h'X-^m — ^ , la quale equazione, indipendente dalle u , v , w , e dipen- dente solo dalle a, p, y, ci somministra il teorema, da me già dato altra volta, che — 1225 -- « Tutti gli assi di rotazione paralleli fra loro hanno il loro eentro di giratore minimo nel piano diametrale del- l'elissoide centrale d'inerzia conjugato col diametro pa- rallelo ai detti assi ». 8) Dirò, pure come altra volta, centro di rotazione quel punto nel quale l'asse di rotazione è incontrato dal piano che passa per Tasse di giratore minimo ed è per- pendicolare air asse di rotazione. Indicando con x,,; //,. ; z^ le coordinate del centro di rotazione, dovranno soddisfare le (I) e la (13) cL.x -h pj -f- y.: — 7.x„, + pj,„ -^ y.r,,, . Ora per le (11) è 4 i e quindi posto ( • 4) Mrr:i^|(i^;--i^^)PY.«+{'-/— (.^)aT-^'+(^".^--V')aPM;| sarà ( x^ = p.iy — Y-*^ + ^-M (15) ■?/,. = Y-« — aw + p.M [ z,. -- mediante i quali valoi'i la (13) diventa Tomo VJJ, Serie VJ. ih'. — nw ì rj.x •+- p,y H- Y-J + ija..x -+- ly'^.^.y + '/."y- = 0 equazione del terzo grado die ci dà il teorema segnaliz- zato da Beltrami. « I centri di rotazione di un sistema di assi paralleli fra loro stanno sopra una superfìcie conica del terzo or- dine col vertice nel baricentro ». iO) Per conoscere meglio questa superlìcie, permutia- mo gli assi, prendendo Tasse s' parallelo all'asse di rota- zione, e l'asse a;' nella comune intersezione fra i due pia- ni ,?•'//', ed xy ed avremo: V = h.x' + av.?/' l -+- a.-' ^''^ ^y=^ ,,_i_j-a:r'-^PYy|+P•^^ z = -\/~^rrf.y'-i-y.z\ con che l'equazione precedente si muta nella (18) {x' H- v')z = ^ |(.V — ì;~)^^x dalla quale risulta, che le sezioni, fatte nella superfìcie da un piano perpendicolare all'asse di rotazione, sono altret- tanti cerchi, i cui centri sono situati sull' iperbole equi- latera ""> ^y-i- S7?TF II) Appartenendo il centro di rotazione all'asse di rotazione ed al piano che passa pel punto x,J^y,nZ„^ ed è — 1527 - pei'peiulicolaie allo slesso, le sue coordinale soilJisfeiaii- no alle equazioni cc.x,. 4- ^.y,, -^-y.z^=z 7.X,,, + ^.y,„ + Y.2,„ e quindi sostituendo nelle (II) i precedenti valori delle u, V ,w , dà in quest'ultima i valori delle x„iy^z^^ si avrà facilmente (20) |a.^, + ^.y,. + Y.^,r — I V+ y/+ V+ *V«'+ V^^ Equazione del terzo grado, la quale riproduce il teo- rema giù da me dato altra volta, cioè che « Tutti gli assi di l'otazione, che hanno lo stesso cen- tro di rotazione, stanno sopra una superficie conica del terzo ordine col vertice nello stesso centro di rotazione. 12) L'asse di rotazione passi pel punto a;,,|/o^o 5 sarà (21) «=zY.»/„— p.^o; i)z=:a.2o— Y*-o; w — ^.Xq—claj^ , i quali valori sostituiti nelle (7) e moltiplicate poscia or- dinatamente prima per y , P , o' 6 sommatele; e poi per -0 5 //o-^o G sommatele, posto per brevità ( Do" — .^■o' + yo' -»- -o' ; Qo = ^'^o + l^-^o + Y- -o (22) \ Po::^.va.^o+V-P-!/o+C-T-=o; Uo^=D,^— Qo^ avremo Equazioni dell' asse di giratore minimo Centro di jiiratore minimo — 1228 - (24) ( lI,^!/,«--Po-^~lMo e finalmente per essere P„ - R.Q„ cc.x„, -h p.j/,„ + y.z„, = — , Centro di rotazione (25) x^ — a^o 4- a.S ; y^ = y^ + ^.o ; z^zzzz^-h y.o essendo V"""/ TT li 13) Essendo a; — x^^ =r Sa ; y — ?/^, = o.^ ; z — ;^, = S.y le equazioni dell' asse di rotazione, ed appartenendo il centro di rotazione a quest' asse, sarà X,. Xq y,. y^^ r„ — r,, i quali valori sostituiti nella (12) e quindi nella Po — RQo a^V + P-2/r + Y- -r = ■ — —i e Spostando l'origine nel punto x^^y^^z,^ ^ avremo |l-0-?/r— 2/o-^rS^+ i^O^r— ^O-^rl' + ÌV r^ r— ^ ,y r\'^ì (27) / \xoX^-^y^,y^-h z.^z^\ + |è^2_^Y^||^,^^^,^^ _y^^^^|^.^_y^^ 1«V — *Ml-^o-!/r — yo^ÀVr-'-r •+- 1*% — «"y equazione del terzo grado, la quale si dice che : Tutti gli assi di rotazione, che passano per uno stesso punto, hanno i loro centri di rotazione sopra una superfi- cie conica del terzo ordine, col vertice nel punto comune ai detti assi. - 1229 — li) l/asso (li rotazione passi pel pillilo .i\,jj/„j-„, con- tro di giratore minimo dell' asse w , i' , w , e sia parallelo allo stesso. In virtù della (2) dalle (li) avremo e per la ( 1 2) (29) U,, = -5; P,,^=^o , e quindi, dette x „^ ; y\j^ ; j'„j le coordinate del centro di giratore minimo corrispondente all' asse, che passa pel punto ir,„?/,„3;,„ ed è parallelo all' asse u , v , w , avremo ri •'^111 ) y ni j| 'J Ili 1 "" ni n • "un \o\)) X 1,1 -^ui'ì V ni \> •Vili') i quali valori, per le (28) soddisfacendo alle (I) ci dicono che il centro di giratore minimo corrispondente all'asse ^hnìlm^ni ^^^*^ sull'asse ?/ , V ,w \ doude conchiudesi che: Gli assi paralleli, situati in uno stesso piano passante pel baricentro, sono conjugati a due a due, cosi che il centro di giratore minimo corrispondente ad uno degli assi cade sull'altro. 15) Dovendo i centri di giratore minimo, corrispon- denti ad assi paralleli fra loro, essere situati sul piano diametrale dell' elissoide centrale d'inerzia coniugato eoi diametro parallelo alla direzione degli assi; gh assi di ro- tazione, paralleli fra loro e situati in uno stesso piano pas- sante pel baricentro, avranno i corrispondenti centri di giratore minimo situati tutti sulla retta comune interse- zione di questi due piani. Ora il coseno dell' angolo, che questa retta, luogo dei eentri di giratore minimo corrispondenti ad assi paralleli - 1230 — e sitiuiti iiollo stosso pillilo passiìnlo poi hnrioontro, foi'mn colla (liì'oziono oomiino dei corrispondenti assi paralleli, è a.— + S.— + Y.— e questo non muta quando si permutino fra loro a, ,3, y con rr^' ; Y^' ; ~ ; donde conchiudesi che : La retta, luogo dei centri di giratore minimo, corri- spondente ad assi situati, nello stesso piano passante pel baricentro e paralleli fra loro, e la rotta, che segna la di- rezione comune dei delti assi, sono conjugate cosi che, se i'unu rappresenta la direzione degli assi di rotazione, l'al- tra rappresenterà la retta luogo dei corrispondenti centri di giratore minimo, e viceversa. 1 6) Per essere a.?/ H- ^v + "^.w ■= 0 od anche le U ed U,„ rappresentano rispettivamente le distanze dal baricentro dei due assi conjugati w, v, w, ed .r,,,?/„jr.„j; e quindi per la (29) essendo U.U,„==:-R, ed essendo R costante avremo: Il rettangolo, formato colle distanze dal baricentro di due assi di rotazione conjugati fra loro, è costante, ed eguale al momento d' inerzia relativo ad asse passante pel baricentro e parallelo agU assi stessi. Chiamando poi Q l'angolo che la retta luogo dei cen- tri di giratore minimo corrispondente ad assi situati nello stesso piano passante poi baricentro o paralleli Ira loro, forma colla comune dii'oziono degli assi ; e V.^^^ e r/,,, lo disianze^ dei duo centri conjugati dal baricoiilro sarà — 1231 — {j U donde d„,.Li ,,, — — sen"- n ' donde Il rettangolo, formato colle distanze di due eentri di giratore minimo conjugati fra loro dal baricentro, ù co- stante. 17) Indicando con X; [Ji; v i coseni degli angoli ciie la traslazione ?/ , i\ w forma coi tre assi, e con e, lo sposta- mento, le X; {A; V determinano il piano passante pel bari- centro, sul quale trovasi 1' asse di rotazione, mentre le a, ^, Y determinano la sua direzione. Ora quando è V =: 0 , ossia quando è i^-aX 4- f .-.^.[i, -f- A-'y-v =^ 0 l'asse di rotazione diventa un asse permanente, e l'asse dei centri di giratore minimo un asse d'impulso; ed es- sendo aX H- p.{j- + Y-v zz=z 0 alle due precedenti equazioni, si soddisfa con aX = M|«/ — /,'i ; Pix == M|/^^— ij\ ; yv = rM|/^' — ?,.^| essendo M un coefficiente di proporzionalità. Da queste si avrà o 31) a = -. ; P = 7. ; T=7- '- K K K u, li essendo od anche (32) X — — 4232 i i^ — ij' 1 h ot ' "^ h essendo ■■■> V ~ h' V i " S ' Da queste relazioni apprendiamo, che qualunque sia il piano passante pel baricentro, sul quale stanno gli assi di rotazione, esiste sempre una direzione per cui tutti gli as- si, situati in quel piano e paralleli alla stessa, sono assi permanenti; ed anche che, qualunque sia la direzione de- gli assi di rotazione, vi ha sempre un piano passante pel baricentro, nel quale tutti gli assi paralleli, che hanno quella direzione, sono permanenti. 18. «Le direzioni degli assi permanenti, che corri- spondono ad un fascio di piani che si tagliano lungo una medesima retta passante pel baricentro, formano una su- perlicie conica del second' ordine, col vertice nel bari- centro. Infatti le normali condotte ai detti piani, che passano pel baricentro, giacciono tutte nel piano perpendicolare alla retta comune intersezione dei piani ; e quindi, se in- dichiamo con a,l>,ci coseni degli angoli, che questa ret- ta forma coi tre assi, sarà n.X -+- 0.\ii. -+- c.v =1 0 , nella quale, sostituendo i valori di X ; [jt ; v dati dalla (32), avremo (33) a\i/ - *;ip.Y + ^.1*.;- ij\^y + c\i^~i/\7.^ = 0 come si è annunciato. Se la retta comune intersezione del fascio dei piani passa pel punto a;,,; ?/„; :i„ , e si voglia che il punto stesso sia il centro di rotazione, o di permanenza degli assi, che passano per quei punto, dovrà essere — 1233 — (33)' a-.ly- L'\^z 4- y^\U-i^^\^^-^ z,\lj- i/\^^ = 0 e per le (25) Po — iIV + Uo''lQo = 0, clic, sviluppata, riproduce identicamente la (20). Ne discende che gli assi cercati devono essere paral- leli alle generatrici della (33)', ed appartenere alla super- ficie conica del terzo ordine rappresentata dalla (20) ; sa- ranno dunque l'intersezione delle due superficie (20) e (33)' supposto quest'ultima trasportata parallelamente a so stessa fino a porre il suo vertice nel punto dato. Di qui le stesse conseguenze da me esposte nel libro : // molo dei sistemi rigidi al § 90 e seguenti. Padova, 11 luglio 1889. Tomu VII, Seria VI 15G COMMEMORAZIONE D I A N E L Ietta DAL M. E. GIUSEPPE DE LEVA Eia un modesto prete, di complessione piuttosto gra- cile, di fattezze non molto regolari, non spirante dal volto che mitezza e bontà ; ma ne' suoi occhi, che or s' illumi- navano di subito fulgore, or si velavano di una dolce me- stizia, potevi sorprendere la vampa dell'estro che gli sfa- villava dentro. E questo prete, in tempi non propizi al- l'ordine suo, cinto dell'aureola di poeta lirico originale per elevatezza di pensiero e severità di forma, risplende e risplenderà sempre accanto a qualunque astro maggio- re di una luce sua propria; luce che non abbarbaglia, ma blanda, soave ci piove ncll' animo una gioia tranquilla. Non eran dell'indole sua gli empiti d'ira, le iiivettive, le im- precazioni : sollevatosi nelle regioni di quell'arte che si nu- tre, si forma, si accarezza dal cuore, con l'ala pura dell'a- nima toccava terra appena, e la raggentiliva col suo sor- riso. Ben vide anch' egli da quali nuove teoriche fossero sorpassati gli articoli di quella fede liberale su cui s'incar- dinava la sua vita, e con la quale furono già combattute tutte le forme- di servitù che opprimevano la vita italiana. — 1236 — Vi meditava sopra, se ne commoveva profondamente, sen- tiva tremarsi le vene e i polsi. Ma, tardi disceso nell' a- gone letterario, potè reggere i voli della fantasia coi freni del senno maturo, e affacciarsi incontro a quelle teoriche con fronte aperta, serenata dalle alte idealità che sono comuni alle anime grandi di tutti i luoghi, di tutti i tempi. Le corde eh' egli toccò vibrano eterne nel cuore degli uomini. Sono affetti sinceramente provati quelli eh' egli espresse, è poesia veramente vissuta quella che passò ne' suoi versi. In questi dunque possiam leggere la sua vita. Giacomo Zanella nacque a' 21 settembre del 1820 in Ghiampo, piccola terra del Vicentino. Gome ivi scorresse la fanciullezza, e quali voci parlassero prime al suo cuore le quiete scene campestri àeW erma valle^ cui fante digra- danti atpi corona^ e le persone che, dopo i parenti, ebbe più care, ce Io ha detto egli stesso. Eran queste persone un soldato di Napoleone ed un prete. Il veterano tornato oscuro alla sega, senza sognar neanco che il suo sangue versato per Francia in tante guerre avrebbe maturato il lauro detf itala grandezza, gli raccontava le glorie e le stragi della guerra di Spagna e l'eroismo de' nostri, a cui d'Achille in sembianza e d' Achille al par fatato precor- reva Schiassetii. Il buon prete piangeva gli umani casi, le tante braccia strappate all'officina e alla marra, le genti sorelle di sangue e di fede tratte a svenarsi per l'orgoglio di un solo, e, racconsolandosi con la speranza di un re- moto rinnovamento cristiano, per cui cadrebbe la cruda ragione del più forte, vaticinava cosa ch'egli non vide: il nostro riscatto. Quelle voci, ciie il fanciullo raccolse nel suo cuore, — 4237 — furono i germi dei sentimenti che 1' uomo trasfuse nei carmi. Incominciato appena il nono anno di etù, il giorno de' morti del 1829, mentre i flebili rintocchi della campana crescevangli tristezza, giuoco 1' ultima volta, mal celando le lacrime, nell'avito cortile. L'indomani entrava nel Se- minario di Vicenza per non uscirne che a trentatre anni, nel 1 853. Il lungo soggiorno, prima come studente, po- scia come insegnante letteratura e filosofia, in queir asilo sacro alla contemplazione e alla imitazione della forma classica, dov'erano fiorenti l'esercitazioni poetiche sopra temi comandati, ci dà ragione da un canto della sua vasta e solida cultura latina, senza la quale nessun poeta si ò mai levato tra noi al sommo dell'arte; dall'altro dell'in- gente fatica da lui durala per ridursi poi a meditare di- rettamente sopra un soggetto e a porlo in versi secondo r impressione che gli avesse destata nel cuore. Ci spiega ancora com' egli rivelasse tardi la potenza del suo inge- gno, solo allora che venne fuori da quelle mura, all'aria libera, in mezzo alla corrente delle idee nelle quali vivia- mo noi. Qual divario tra gli sciolti che descrivono Bas- sano, Possagno e il Lario editi nel 1854, ch'egli poi ripub- blicò in parte dopo quattordici anni, emendali e purgati da ogni scoria mitologica, e la splendida serie di poesie originali che incomincia dal 18G3! Anche queste son pas- sate per la scuola de' classici, che anzi nel castigato dise- gno e nelle molli linee attestano pure il progresso che an- dava facendo nella cultura greca; ma, nudrite d'altro e più sano alimento, brillano d'una vita nuova, rigogliosa, la vita del sentimento e del pensiero moderno. Non e' è più in esse imitazione degli antichi : l' imitazione si re- stringe all'espressione. Molto meno imitazione della na- tura: la natura è ritratta, ma più col colore dell'anima che delle cose. I soggetti son quali addomnndano le sco- — 4238 - perle e i bisogni del tempo ; la forma stessa risponde ui desiderio delle crescenti generazioni avvezze alla riflessio- ne più degli antichi ; lo stile è tale da suggerire al lettore più assai che le parole non suonano. Due circostanze concorsero ad agevolare la nuova educazione che lo Zanella diede a se stesso: prima l'ami- cizia con quel sagace scrulalore delle fonli onde sgorga e si comparie la ricchezza, che noi ammiriamo non meno per le dotte indagini su la storia della sua Vicenza, e poi gli ufficii pubblici. Dopo aver dato per alcun tempo lezio- ni private, e sostenuti con singolare onore gli esami di abilitazione all'insegnamento, andò nel 1857 professore di lettere italiane nel Liceo di S. Catterina, ora M. Fosca- rini, a Venezia; nell'anno seguente tornò in patria quale Direttore del ginnasio liceale; nel 18G2 fu trasferito con lo stesso titolo a Padova, e nel I8G6, su proposta della Facoltà fìlosoiica, proprio nei primi giorni del generalo entusiasmo per la liberazione delle provincie venete, pro- mosso a professore ordinario di lettere italiane nella no- stra Università. Quell'amicizia, di cui lasciò documenti insigni, e questi ufflcii pubblici gli porsero opportunità e mezzi di studiare a fondo il portentoso movimento scien- tifico dell'età nostra. Chi può vivere con lo spirito entro a questo movimen- to, e non portar dentro di sé il segno delle lotte della co- scienza? Lui beato che intuì subilo quel che gii allri sol dopo lunghi e acerbi disinganni confessano! Dal fior della scienza amaro tosco Sugge r audace secolo : più tenta I chiusi abissi e fosco Più lo raggira il dubbio e lo tormenta. Stretti nel pugno i conquistati veri Sale superbo incontro al cielo: immensa — 1239 — Luce è ne' suoi pensieri, Ma la notte del cor si fa più densa. Cosi cantava fin dal Ì8G3; nù se ne cerchi ragione nella sna veste di prete quando se 1' ha cospicua e meritoria nella virtù della sua mente e del suo cuore. Certo, la scienza è il fatto più luminoso dell'età no- stra, il più saldo fondamento di civiltà, anche per le ap- plicazioni che se ne fanno alla educazione e alla cultura generale. Quanti dubbi ha sciolto la sintesi che le diede il Darwin nel 1859, quanti errori corretto, quanti pre- giudizi distrutto ! Ma ormai, sfatate 1' esagerazioni degli idolatri discepoli, non e' è pensator serio il quale osi pre- tendere che l'efficacia della scienza possa un giorno di- ventare assoluta ed esclusiva d' ogni altra su la vita e le cose umane. L'ipotesi dell' evoluzione, quale oggi appare nella forma sistematica ch'ebbe per opera dell'Haeckel e dello Spencer, ci ha fatto forse avanzare d'un passo ver- so la soluzione, sia pur negativa, de' grandi problemi di principio, di causa, di line, che s'impongono a tutti, e, se formano il tormento, sono pur la gloria e la forza del- l'umana natura? Potrà la scienza, cioè la costruzione concettuale, irta com'è di tante controversie, di tanti dis- sensi, aver mai quel potere immediato che ha la fede, qua- lunque essa sia e sotto qualsivoglia forma assai diversa dalla presente, purché sincera, disinteressata, fortemente sentita ; quel potere che hanno le persuasioni del cuore, gl'impulsi del sentimento morale, ai quali infine dobbia- mo le maggiori e più nobili cose operate al mondo ? Tutto ciò che lo Zanella scrisse su questo tema viene appunto da considerazioni si fatte. L'ammirazione per la grandezza della scienza e 1' orrore per gli orgogliosi tra- scendimenti di alcuni de' suoi cultori: ecco l'emozioni in- timamente congiunte dell'animo suo, i simultanei e più polenti generatori delle sue ispirazioni. Il vero scientifico — 1240 — ò por Ini sorgente di poesia in quanto vi fa campeggiar riionio, sente il vincolo che lo congiiinge alla natura ma- teriale e visibile, riconosce il punto clie segna il confine tra esso e il regno eterno dello spirito; ivi giunto, medita, soffre, combatte, ma poi que' confini egli li passa rifugian- dosi in Dio, onde i contrasti si acquetano, l'armonia della vita e delle cose si ricompone. Sarebbe bastata a farglieli passare l'arte stessa che d'alto procede e all'alto ritorna ; queir arte — mi piace dirlo con le parole del più illustre de' suoi discepoli, Antonio Fogazzaro — che, come Dante scolpi nel verso e lo Zanella commentò in prosa, a Dio quasi è nipote e non dimentica il suo progenitore. IL L'evoluzioni del nostro globo nell'età preistorica ave- vano già offerto argomento di carmi a due altri poeti ve- neti contemporanei ; ma nessuno al par di lui seppe ar- monizzare con si bella temperanza di forma il vero della scienza con l'imaginoso dell'arte. Con che sempHcità, con che grazia, con che nitore va svolgendo per la voluta delle agili strofe l'arcana leggenda delle immani tenzoni che sul niveo guscio della Conchiglia fossile hanno impresso i se- coli! E con che slancio meraviglioso assorge ai più su- blimi concetti sui destini dell'uomo! Ultimo giunto dopo tanto corso di età e tanto cozzar di elementi, pur baldo di speranza l'uomo preme le ceneri di un mondo defunto: Incalza di secoli Non anco maturi I fult!fidi auguri T' avanza, t' avanza, Divino straniero ; Conosci !;t stanza ~ 1241 — Che i fati li dicro: Se schiavi, se lagrime Ancora rinserra, È giovin la terra. Questo canto vivrà sui culmini dell'arte italiana — ben disse un altro de' suoi più degni discepoli, Pasquale Antonibon — come la conchiglia fossile sta perpetuo mo- numento dell'evoluzioni terrestri sulla vetta dei monti. E l'uomo, cui Eccelsa, segreta Nel buio degli anni Dio pose la mèta De' nobili affanni, l'uomo avrù l'origine sua per lunga progressiva deri- vazione dalle altre specie e comune con esse il fine? Il poeta risponde nell' Ode La Veglia^ che quasi insieme con que' versi diede in luce pure nel 1864. Anche qui celebra la scienza ne' suoi veri del nostro globo roteante un dì pe' cieli in un'unica massa rovente di lave, di zolfl, di metalli, della successione de' periodi vari co' graniti, con le felci, con i giganteschi animali, della natura, in una pa- rola che, non mai paga, strugge le sue fatiche, e dal profondo Di sue mine antiche Volve indefessa a dì più belli il mondo. Solo l'ardita e desolante ipotesi sorridendo rigetta: Cadrò : ma con le chiavi D'un avvenir meraviglioso. Il nulla A più veggenti savi : Io nella tomba troverò la culla ; quindi commosso esclama : 0 di futuri elisi Intimi lampi e desideri immensi, Tomo VII, Serie YL 157 -- 1242 - Dal secolo derisi, Che a moribondo nume ardo gì' incensi, Chiudetevi nel canto Del solingo poeta. Oh sì, unico asilo la poesia — e Io vedremo appresso an- cor meglio affermato da lui — quando alle idee lutrlci della dignitìi umana fosse sostituito il senso come princi- pio di azione! Più calda ancora la sua ammirazione per la scienza nelle quartine da ultimo intitolate: Telescopio e Microsco- pio. Per lungo tempo la Natura s'era involata allo sguar- do umano, e intanto chiusa ne' meandri di tacite spelon- che, al gocciar cheto dell'acque, andava fabbricando cri- stalli, che poi franti gettava alle sottoposte valli. Oramai Troppo scherzasti, itriprovvida gelosa ! Lo spezzato cristal 1' uomo raccolse, L' occhio armandone ; e te non sospetlosa Dentro la tenda ad osservar si volse. Indarno la Natura s'impiccolisce, si nasconde: la lente dell' uomo Quel grande infaticato occhio 1' è sopra. Indarno ella s'innalza e s'allontana nell'immensità de cie- li: la lente dell'uomo pone freno agli Orioni, ed in sue sedi Traduce, ospiti immani, Jadi e Trioni. I segreti della vecchia Dea son dunque svelati : l'uomo sa tutto, sa che la nebulosa è famiglia di soli, sa calcolare appuntino i secoli che impiega un raggio di luce per giun- gere dall' astro, onde mosse, alle sue pupille. La scienza trionfa; ma sa essa dirci che malfacciano tanti mondi sparsi per l'universo, se vi alberghino anime viventi, don- de e quando si mosse, a quali prode l'universo veleggi? — 1243 — Muore la lampa, e scuro un vel si abbassa Sullo sguardo dell' uom, che sbigottito 'Scorge per entro l'ombra Iddio che passa Novi soli a librar nell' Infinito. Un inno alla scienza è pure il pieciol dramma Millon e Galileo^ a cui dal contrasto dei due pensieri in esso per- soniQcati viene moto e calore d' affetto ed armonia di di- segno. Stupendo il tocco che determina lo scioglimento di quella prima parte tutta passata in dispute tra il filo- sofo cattolico rassegnato, e il poeta anglicano baldanzoso della sua forza e della sua libertà, quando, al suono della campana che saluta la sera, suor Maria celeste, legando un serto di poche rose, con il volto illuminato dall'argen- teo raggio della luna, si avvicina al padre e gh ricorda l'ora della preghiera, e il vecchio si alza, scuopre il capo, e anche il futuro cantore del Paradiso perduto, senza ac- corgersene, fa altrettanto. Commovente non meno nella seconda parte la scena in cui Maria porta al giovine poe- ta il telescopio, pel quale furono aperti i cieli la prima volta allo sguardo umano, e Galilei dal seno della sua notte gliene traccia la via luminosa. E questo inno alla scienza è tanto più alto in quanto si accompagna con sa- lutari ammonimenti. Tale il colpo ben aggiustalo contro coloro che falsano la sorgente da cui emana la scienza, tra- sgredendo le leggi del metodo positivo che la governa : Dall' audaci inchieste, Che di qua dall' avel non han risposta, Tempo è ben che si tolga, e d' entimemi Pili non faccia tesoro, a cui suggello Legittimo non pose esperienza Parascone del vero Di saue conquiste Il mortai non inorgogU ; — 1214 - Né sé creda alle cose unico sire, Unica legge e fine. 1 monti adegui : Misuri i mari : annoveri le stelle : Ma dì non sia, che è mio lo scettro, Sclami, del mondo : alfìn mei rendi, Iddio. Tale ancora il sublime concetto, già accennato di sopra, su la santa missione della poesia : Ove pur fosse Che rigida scienza, a' corpi intesa, L'alme obbliasse : riprendesse i regni Atei la carne : le robuste fedi, I magnanimi istinti e le speranze Immortali dell' uomo orrenda piena Di torbidi marosi travolgesse : Conservatrice del superno foco Che r avvenir rallumi, arca di Dio, Sul tetro abisso Poesia galleggi ; E alle giovani stirpi, che redente Sccndon dal monte a ripigliar gli alberghi, L' antico ver, che gli avi tralignati Ebbero a scherno, un'altra volta impari. Tale infine l'altra idea creatrice, l' idea del suo cuore su la necessità della fede dove la scienza non basta : Figlia, del mondo le riposte origini Non ricercar; né a qual lontano termine L' universo si volva ; impervie tenebre All' umana ragion, quando la fiaccola La Fé non alzi e 1' atro calle illumini ; l'idea stessa che inspirò l'Ode: A mia Madre: Varcan quaggiù sorelle Sapienza e scienza . . . Vien Sapienza accanto Della balda sorella ; e tratto tratto — 1245 - De' rischi 1' ammaestra e de' divini Air ingegno mortai posti confmi. Senza quel freno angoscia e non diletto È del ver la ricerca all' intelletto. III. A cotesto culto della scienza, sincero, sereno, perchè non profanato dalla consueta rettorica delle cieche fidan- ze, risponde appieno, nelle poesie di argomento civile, la visione dell'umanità moderna. Abbracciando questa uma- nità con l'entusiasmo che nelle Voci segrete gli faceva can- tare immenso tempio (f amore tutto il creato, egli avrebbe voluto vederla quale a lui fanciullo la vaticinò quel buon prete, quale la gli apparve poi nel Sonno : La man Bianca e la Nera Stringon d' amore il patto. Intanto negli Sciolti A Fedele Lnmpcrtico chiama epo- pea meravigliosa di giganti l'etù nostra che distrusse l'an- tico edificio di servi e di signori, instaurò 1' eguaglianza civile, abolì i maggioraschi, fece liberamente coltivati i latifondi che l' orante cenobita abbandonava alla randagia pecora, e centuplicò l' industria : ride del vate barbogio, che insorge a gridar fuggiasca l' innocenza antica, perchè i contadini imparano a leggere : vede con gioia nell' abi- turo dell' artigiano il nitore delle stanze, gli agi cresciuti e i davanzali ornati di fiori, perchè migliorando il vitto e la veste e l' albergo all' iimil votgo^ C alme ancorne miglio- rano; inneggia al pensiero umano che. Rotta la nebbia Di antichi errori, e di dottrine e d' arti Fatto adulto e possente al suo meriggio glorioso ascende : - 1240 ~ non teme l'opulenza quando è premio di operosità e sa- pere, si r invida Losca ignoranza che squallore ed ozio Copre col manto di virtù celeste ; neir Ode V Induslria, ammirato della reggia immensa che Alessandro Rossi schiuse all' arti, saluta l'uomo delle cose pacifico signore, a cui servono ossequiosi il fuoco e 1' on- da, mentre il suo spirilo infaticato move di cielo in terra; nell'altra: Per il taglio dell' isimo di Suez, vede Europa, lieta della Fé che in un amplesso I suoi possenti popoli comprende, salire Verso il cheto splendor d'un dì promesso: annuncia alle genti di Oriente che noi verremo, armati di compasso e di quadrante, ai lidi del Gange per rigenerar- le, per muovere insieme con esse sotto le palme e fra gli amomi, insegnando alla folta ombra odorata i nomi di Humboldt e Volta. E quanto studio dei bisogni del popolo ncll' inno al Lavoro e nel suo Possagno, dove mostra agli artieri nato d'umili padri e al par di essi cresciuto ne' conflitti di aspra fortuna l'italo Fidia! Quanta partecipazione di cuore alle miserie delle nostre plebi rustiche e cittadine ncll' Ode Gli Ospizi marini! Come dipinge al vivo que' tapini Che, quando la brezza De' rosei mattini I prati carezza, Sedersi decrepita Suir uscio rimira La madre e sospira ; Di fasce cruente II collo ravvolti ; Progenie dolente _ ^247 - Da' tumidi volli, Che, tocche del vivere Appena le porte, Artiglia la morte! e di qual fuoco lirico scintilla l' invocazione in prò delle nostre genti sfatte dalla sete del vero, frante nell'ansia di eccelse riscosse ! Tu, mare, disserra Il grembo materno ; Tu svecchia la terra ; Tu, giovane eterno, Sommergi, ritempera Neil' onde lustrali Le razze mortali. Com'è alto il desiderio che lo premeva nel 1870, 1' anno della guerra che desolò la Francia, di rifugiarsi tra gli al- heri e le acque a dimenticarvi, quanto più potesse, l'es- sere suo di uomo, mescendosi all'immensa vita della natura! Finché son destre umane D' uman sangue vermiglie ; E gentili famighe Van mendicando il pane ; Dammi, o cielo,, che ignori Di che stirpe io proceda ; E dell' erbe e dei fiori Consanguineo mi creda. E qual eco potente trovò l'anno appresso nell'animo suo il grido alzato da Giuseppe Guerzoni in Parlamento contro la tratta dei bianchi! La pietosa storia del suo Piccolo Ca- labrese corse per tutta Italia a far invocare, lagriraando, una legge riparatrice di quest'antica nostra vergogna. Di spiriti civili rifulgono pure fin quasi tutte le"^sue poesie domestiche, sia che inneggino alle gioie della fami- glia, sia che ne santifichino i dolori. A parecchie di esse — 1248 — aggiunge vigore di tinte un altro sentimento non meno potente generatore delle sue ispirazioni: il sentimento di patria. IV. I primi germi di questo sentimento, entratigli in cuore da fanciullo per le parole del soldato di Napoleone e del buon prete di Ciiiampo, non adugiarono le mura del Se- minario. Chierici e laici, educati egualmente alle bellezze dei classici, state in ogni tempo efficaci a farci crescere nel desiderio di glorie nazionali, erano allora uniti d'a- nimo, e più assai quando i casi che prenunciarono l'e- ruzione vulcanica del 1848 davano apparenza di profezia al sogno del Gioberti nel suo Primato. Il sogno di un' Ita- lia risorgente alla voce del Vaticano svani al primo urlo de' fatti : ma se altri sacerdoti s' intiepidirono o volta- ronsi a sensi opposti, sgomenti degli infortuni di un Pon- teflce a cui fu imposto di riprendere la via tracciata dalla tradizione del papato politico, non cosi lo Zanella giam- mai; egli che a' IO giugno di quell'anno, trepidante di gioia e di sconforto, aveva veduto a Vicenza virtù avven- tarsi balda contro furore e fugarlo, solcato il cielo di curve accese, e lieta sotto la tempesta di ferro la città accompagnare col suono delle campane a festa il rimbom- bo delle artiglierie. Che importa cadesse poi la sua Vi- cenza sotto possa maggiore? Che speri^ o carnefice ? Dall' urne de' forti Repente fiainineggiano I brandi risorli. Anlica de' popoli Diletta al Signore Italia non muore ; — -1249 — e noi novembre dcH'anno stesso voleva che un amico gl'in- lonassc ancora sul pianoforte gì' inni che al Tculono im- biancavano le gole : Rapito nel vortice Dell' onda sonora Indomito e libeio Vo' credermi ancora, Sia sogno : a quesì' anima Lo splendida sogno È fiero bisogno. Fuggente 1' Austriaco D' un ultimo sguardo Saluta dal Brennero I! cielo londiardo : Sul doppio suo pelago Si asside regina La Donna latina. Così aveva sentito, e in parte cantato, mentre ancora in- segnava nel Seminario. E come sentisse quando ne usci por essere libero di stare con quelli che nel piccolo Piemonte vedevano spun- tata l'aurora della redenzione d'Italia, e come si adope- rasse a mantenerne viva la fede in queste provincie, sia con la parola educatrice e sia con le azioni quanto più i tempi volgevano tristi e paurosi, ce lo attestano per una parte i numerosi suoi scolari che l'adoravano, per l'altra i pochi egregi superstiti del Comitato segreto costituitosi in Padova per aiutar quei che spontanei o costretti emi- gravano, del quale era impavido consigliere e ministro. Lo dice il grido di guerra, che nel 1857, alla notizia della morte di Daniele Manin, passata in silenzio dai giornali austriaci, gli erompe dal cuore col ritornello: Trema, o slranier, eh' è voce spontanea della nostra lirica batta- gliera, e ci ricorda 1' addio che Arnaldo Fusiuato fug- gendo per r esilio dava alla moria di fame, alla grande Tomo VI L Serie VI. 158 — 1250 — Liìcmlica della Lagunis. Lo dice 1 Ode a Camillo Cavour, in cui i momenti più solenni della grande epopea nazio- nale, la feconda spedizione in Crimea, le vittorie di S. Mar- tino e Solferino, la titanica impresa dei Mille, gli avversi troni scomparsi, sono scolpiti in una sintesi stupenda, fre- mente d'amore all'Italia. E per le quartine a Teresa Bar- rera-Fogazzaro, esule con la famiglia dal I8C1 sul Lago di Lugano, come geme l'affanno immenso de' veneti nel tristi anni che corsero dalla pace di Villafranca alla guer- ra del 4 866, e come brilla la speranza quando il veggente prosegue: Cingi, Ina, di verdi fronde il mio bicchiere; già viene il giorno della riscossa, giù la mia terra, Spezzalo il giogo boreale respira Aure felici : da rimote bande Gli armali figli riedere rimira Fieri di cicatrici e di ghirlande. Figurarsi la gioia sua, quando cittadino libero d'Italia potè, prima che ad altri, volgersi a quelli, da cui l'amore di patria l'aveva disgiunto! Il 10 ottobre del 4 8G6 cosi parlava ai sacerdoti di Vicenza, raccolti nella cattedrale a celebrarvi esequie solenni pei caduti nelle guerre del nostro risorgimento : « Io mi trovo innanzi a sacerdoti, n cui posso dire liberamente la verità. Allevati in gioventi!i » sotto savia disciplina ed ottimi esempi, essi seppero in » ogni tempo distinguere i veri dagli apparenti interessi » della religione : in ogni tempo sentirono, che dovendo » stare col popolo per custodire in esso la Fede, non do- » veano inimicarselo coli' avversare i suoi sentimenti più » cari: sentirono che amare la patria era seguire un or- » dinamento di Dio, perchè nella patria è grandezza e no- » biltà di pensieri ; nella servitù, bassezza e depravazione » di cuore .... Tali fossero stati i sentimenti di tutto il » clero italiano! I nostri nemici non avrebbero si a lungo » sperato di poterci tenere in catene ; nò le pie coscienze — 1251 — » di tanli fedeli sarebbero state poste fra gli strazi del » dubbio. Dirovvi il vero, o Signori. Io non ho mai sa- » piito comprendere come coloro, che sono sulla terra » interpreti della legge di Dio, potessero schierarsi coi » violatori della legge divina, che ha segnato ad ogni po- » polo i proprii confini: non ho mai saputo comprendere, » come i ministri dell'amore e della mansuetudine potes- M sero adulare i satelliti d'un astuto potere, e si facesse- » ro sordi al pianto di tante famiglie, cui i mal andati com- » merci, le gravosissime imposte, i figli costretti ad esu- » lare o a vestire un' aborrita divisa, riduceano alla pii!i » tetra disperazione .... Chiniamo il capo, o Signori, e » nel trionfo di una causa che alcuni di noi hanno dete- 1) stato, veneriamo il giudizio di Dio, che ha confuso co- » loro che si vantavano di parlare in nome suo, e non » parlavano che secondo la loro passione .... Comunque » sia la cosa, abbia il clero meritato più o meno della M causa itaUana, è certo che anch'esso or gode i frutti « del comune riscatto ; e che nella lotta, che la libertà gli I) prepara, è chiamato a ritemprarsi di studio, di fortezza, I) di amore ». E quale studio! non quello che si fa in qua- si iiiUi i seminarii d' Italia, « sì lo studio critico de' libri » santi, corredato di tutte le scoperte della moderna filo- lì logia, e lo studio delle filosofie tedesche, indispensabile » al sacerdozio, che voglia combattere con frutto gli er- » rori dominanti », perchè chi volesse servirsi delle viete argomentazioni « a combattere Hegel, Schelling, Vogt e » iMoleschott darebbe lo spettacolo di chi andasse contro » le moderne artiglierie colla lancia e colla corazza di » Carlomagno ». Ma con la liberazione della Venezia furono forse com- piuti i suoi voti? Non andavano più oltre le sue aspira- zioni? ~ 1252 — Leggete coni' egli ammonisce i giovani quando parla nelle Nuove generazioni alla signora Angela Lampertico: Le pristine ghirlande Della patria sui crin ricomponete : A voi la consegniamo armata e grande, Abbia leggi da voi, gloria e quiete. Gli avi remoli, oscuro Popolo di fuggiaschi e di pastori, Fero assai più, quando cangiando il duro Vomer nel brando e ne' cruenti allori, Tolsero all'umil cuna Italia pargoletta e sovra soglio Olimpico, maggior della fortuna, La locare col Fato in Campidoglio , e nell'Ode Pel Monumento dei caduti nella battaglia di Mon- te Berico: A' forti esempi L' alma infiammate or voi Nati a veder più avventurosi tempi: Pensate di che sangue e di che lutto Yui raccoglieste portentoso frutto; e quando a Lodovico Pasini, senatore del regno, cantava : Gonli mcn forlunntc, a cui minori Or di sludi pur siam, d' armi e d'impero, Ponno acquetarsi de' secondi onori. Ma questa regal madre, a cui già diero Provvidi i ciel esser lucerna al mondo, A mezza via non resta; o nel primiero Lustro risorge, o dee tornarsi al fondo. Non aveva egli esecrato i gufi avversi al sole, onde un tempo le sventure del Galilei, clie immortale di Roma onta saranno, onde la tenzone e il rogo del Bruno? non aveva cantato: Piansero i cieli e gemiti mandare L' urne de' Santi il dì che, il pastorale — 1253 ~ Giurilo alla spada, in Valican si assise Supiemo regnalor 1' uom che de' servi Servo si chiama? E non invocò forse nel!' Ode a Cavour, che il Re pili degno Emanuele salisse in Campidoglio? Non salutò poi nei Piccolo Calai/rese l'italica fortuna giunta fino alla cuna romulea ? Ma di ciò basta. Una critica partigiana tentò per alti-a via ancora di contrastargli la reputazione italiana acqui- stata sin dal 1868. Si esaltarono ad arte le sue versioni poetiche per deprimere le poesie originali. V. Non si volle vedere che il pregio di queste versioni dipende appunto da quella mirabile facilità che hanno i veri poeti di penetrare nei segreti del genio, e d'indovi- nare il pensiero che si nasconde nei meandri di oscuro periodo. Si volle passar inosservato che, se alcune di esse, dalla Bibbia, dai greci, dai latini, erano semplici esercita- zioni, altre, e in particolare le versioni dagli inglesi, dai te- deschi, dagli scozzesi, dai francesi, dagli spagnuoli, proven- nero da quel senso stesso di vita nuova onde rifulgono le poesie originali ; dal bisogno cioè di rivelarci nelle opere dell' ingegno altrui, nelle bellezze d' un mondo d' arte quella fratellanza indefinita di aspirazioni in cui è con- giunto l'universo. Ma nel tradurre non egual metodo si deve adoperare per gli autori greci e latini, e pei moder- ni stranieri. Recando nella propria lingua una poesia greca 0 Ialina, così egli nella sua prefazione ai Fiori lirici ledc- sclii tradotti dal Peruzzini, piii ci si terrà slretti al lesto e più gioverà, perchè noi italiani siamo d'una famiglia con questi anticlii. Ma trattandosi di poeti moderni, troppo gran- de è il divario che passa fra noi e gli stranieri, specialmente - I25i — / teddschi, per credere che la fedeltà sia il principale requi- sito d un traduttore. Noi abbiamo una lingua poetica che si scosta le mille miglia dalla prosa; il nostro verso, anche quando serpeggia dimesso e semplicissimo, ha certe grazie che solo con un lungo studio si possono raggiungere. Que- sto lungo studio egli lo ha fatto. Ond'è che, mentre nelle versioni dalla Bibbia, senza offendere il gusto moderno, sa conservare insieme col colorito orientale delle imagini l'ardimento nervoso doi traslati, e in quelle dai latini ne supera spesso l'efficacia della concisione, anche nelle ver- sioni dai moderni i passaggi piìi repentini, le gradazioni più studiate, i toni e i contrasti più varii, le bellezze in- somma quasi tutte del testo sono riprodotte con tanta naturalezza e perspicuità che sembrano nate nella forma italiana e mostrano tutta la freschezza di una produzione dell'estro. Mi piace ricordare fra gì' inglesi il mirabile po- limetro di Dryden, La festa di Alessandro, o il potere della musica, le toccanti poesie di Felicia Hemans, il cui pen- siero dominante della morte è così cupamente riflesso, e qucll'/l/Zo^/o/rt dello Shelley che sale veramente, cantando, fino a' cieli della più sublime poesia. Prediligeva gì' inglesi per la loro profondità di sentimento, per l'attenta ed amo- rosa osservazione della natura, e da essi trasse non poco nella rappresentazione della vita domestica e nella moven- za idillica delle poesie originali. Però s'egli dagli stranieri coglieva quel bello unico che nasce dalle facoltà comuni a tutto il genere umano, se per comprenderli si faceva cittadino del loro popolo, respingeva del resto tutto che non era conforme all'indole italica. La quale, educata a vedere che nell'ordine è forza, nell'eccesso è debolezza, rifugge dall'essere scossa con mezzi violenti, e tanto più dai pazzi delirii di una scuola briaca che trascina dal tempio nel lupanare il sacro coro delle Muse. Torniamo al culto sincero delf onesto e bello — 1255 — ideale: Diamo all'Europa f esempio d'una lelleralura ele- vata e virile : La poesia cerchi d'ispirarsi alle scoperte del tempo: La prosa si nutra di pensieri più che non si adorni di frasi. Così nella Prolusione al corso di lezioni alla Uni- versiti» diss'egli, che questo esempio l'aveva già dato e continuava a dare. Quanto alla poesia, vedemmo già quali alti soggetti abbia cantato, e come nella forma del metro, suggeritagli dai soggetti medesimi, si sia spesso giovato della forza che la necessità di stringersi in dati confini infonde al pensiero. Una gentil scrittrice, la signora Alinda Bonacci Brunamonti, commemorando di recente il nostro Zanella, ha detto a ragione: « Io non potrei immaginare una Con- » chiglia fossile di ritmo diverso da quello ch'egli le diede, >' nò un Cinque Maggio, che contenesse, meglio di quello » serrate falangi di strofe piccole e lampeggianti, tutta la » rapidissima epopea dei fatti napoleonici ». Vale lo stesso per le Odi // Lavoro e gli Ospizi marini. È l'arco che si curva per iscoccare la freccia: è l'onda che si raccoglie nella doccia perchè precipiti con più peso. I passi del poeta debbono essere quelli degli Dei di Omero; ne danno tre e al quarto giungono: così soggiunse lo Zanella; ed ecco ch'egli da una conchiglia, da un cespo di rose, da un uccellino si lascia portare oltre 1 secoli, oltre i mari, oltre le stelle. Quanto alla prosa, essa ò pur splendido documento di una cultura larga, soda, compiuta, ma sopratutto sua. Per entro al suo acuto pensiero traversando un fatto una dottrina, pigliava un posto ed una forma nuova accomo- data col resto di una limpidezza e facilità meravigliosa, e, quel eh' è più raro, di una grazia particolare. Sia che nel- r accennata Prolusione egli compendii le norme dell'arto che seguiva e dell'insegnamento che dava; sia che illustri la Poetica nella Divina Commedia; sia che nel Discorso su — 425G — la filologia classica ne ammaoslri come lo sliulio del greco e del Ialino debba csscic condotto perchè torni utile e non rimesto; sia che lamenti come nelle nostre scuole secon- darie si formano, se pure si formano, gl'ingegni, non si fauno, piuttosto si disfanno i caratteri, portando il gelo della critica ed il calcolo dell'interesse nell'etù dell' imma- ginazione e dell'affetto; sia che dimostri come l'imitazio- ne degli antichi abbia nociuto al Mantegna per essergli mancata quella verità di espressione che viene dal cuore; sia che ammonisca gli artigiani a stare in guardia di que- gli audaci novatori che parlan loro di diritti soltanto, non mai di doveri; sia che detti la vita di Remmio Palemone vicentino, un misto curiosissimo di ottimo ingegno e di ciarlatanesca iattanza, e quella di Ferretto de' Ferretti, storico e poeta, anch'esso vicentino, forse il primo lette- rato d' Italia che studiasse la Divina Commedia, e ne fa- cesse onorevole menzione ne' suoi scritti ; sia che salga alle più soltih indagini storiche nella Memoria su Alberti- no Mussato 0 sulla guerra fra Padovani e Vicentini al tempo di Dante ; sia che commemori maestri ed amici, e tra questi il suo compaesano Paolo Mistrorigo, autore di lodate e varie versioni da Orazio e da Ovidio, col quale da giovane nei riposi autunnali, passeggiando, gareggiava per la strada a chi rendesse meglio una strofa o un disti- co di que' poeti: in tutte queste e in altre prose appare affatto spontanea l'armonia del concetto con la forma, della fantasia con la ragione, della eleganza con la natur.i- lezza. Un gusto finissimo e uno spirito d'analisi fecondo e ben indirizzato si rivelano da ogni pagina. E quell'elo- quio chiaro, corretto, misurato, spesso pieno di attici sali, che ci commuove con impeto d'affetto e ci circonda d ima- gini vive e c'induce a porci nell'ordine stesso de' suoi pensieri, ci fa sentir anche nelle dissertazioni de! critico r ispirazione e il cuore del poeta. — 1257 — VI. Dopo tante benemerenze letterarie chi più degno di lui dell' ufficio di Rettore della nostra Università, al quale fu eletto per l'anno scolastico 1871-72! I suoi versi cor- revano celebrati T Italia: la gioventù studiosa pendeva da' suoi labbri ammirata reverente. Eppur proprio allora ch'e- ra al culmine della fama gli piombò addosso un cumulo di amarezze. Già da qualche tempo, dopo il 1 870, quel che ve- deva intorno a sé contristava l'animo suo. Egli aveva spe- rato che il gran bene della libertà e dell'unità della patria dovesse purificare gli spiriti, e non sapeva acconciarsi allo spettacolo del contrario. Indignavasi al sentire propagata e fin ripercossa dall'eco della letteratura e dell'arte una dottrina sorta in Germania, che toglie ogni valore alla vita, mentre appunto le scienze e le industrie gareggiano a fornirle agi e riposi. Inorridiva al vedere riflesso nelle cose civili e nelle relazioni tra popolo e popolo il concetto che prevale oggi nella fisica, il tetro concetto della natura, quale ce lo rappresentano le teoriche più recenti, forza inconsapevole, cieca, teatro di una perpetua lotta per l'esistenza: donde la politica degli espedienti e dell'oppor- tunità ; l'adorazione della forza armata sottentrata in tut- ta Europa al rispetto per i deboli e per i diritti di nazio- nalità ; un agitarsi d' idee che si succedono e si distrug- gono a vicenda; il dispregio del passato; la noncuranza dell'avvenire, la frenesia di godere il prosente; quindi più bisogni che mezzi per soddisfarli, più desiderii e aspira- zioni vaghe che vigore di volontà e d'opere; quella irre- quietezza infine che cova nelle masse popolari sobillate da predicatori di ciurmanti fatuità, e per la quale egli nel- l'Ode agli Ossari di S. Martino e Solferino, impaurito, esclamava : Italia, Italia, Tomo VII, Serie VI. i^>9 — 4258 — 0 madre a le non sii nemica ; Ma per la vita nova che conforta Lo membra tua, bellissima risorta ; Pel vedovi! cordoglio Svestito or or, per l'avvenir che attendi Terribile discendi Nel tuo giudizio e li fa siepe al soglio Se di cieche speranze il volgo illuda Sotto larve di Gracco ignobil Giuda. Degli accennati guai egli si levò a censore imperter- rito nel Discorso su la Morale nella istruzione secondaria, dove, dopo dimostrato egregiamente che ne'nostri ginnasi tanto s^ insegna che non vi si lascia tempo a imparare, ve- nendo a discorrere de' maestri conchiude con questa no- tevole sentenza: « Chi professa il libero pensiero può es- » ser pure uomo onesto e degnissimo pe' suoi studi di una n cattedra universitaria, ove nel cozzo delle opinioni si » fa più certo e splendido il vero. Ma nell' insegnamento » secondario non vorrei ammesso chiunque col fatto mo- » strasse di aversi cacciato sotto i piedi alcuna di quelle n grandi idee che furono in ogni tempo la forza e la con- » solazione del genere umano. Non è vero che l'ignoran- » za sia il peggiore dei mali : havvi certa larva di scienza » che insegna a beffarsi di Dio, dell'altare, della famiglia, n d'ogni autorità, ch'io reputo peggiore della stessa bar- » barie n. Per vero, in tutti i mali sociali, a noi che guardiamo all' avvenire con la logica de' fatti, eh' è il telescopio della storia, può essere di conforto questa salda fede che l'uma- nità trabalzata da uno all' altro estremo trova pur sem- pre una via di mezzo per la quale procede innanzi lenta, ma sicura, verso il bene e la moralità. Ma andate a dirlo in un momento di sflducia ad un' anima cosi sensibile, 1^^ delicata, eccitabile come quella dello Zanella! Per avere — 1259 — un idea della tristezza che i'assalse, bisogna leggere i versi scritti nel 1872 dopo una lettura della Imitazione di Cri- sto: Tutto si è fatto buio intorno al poeta (ripeto le belle parole del Fogazzaro) il secolo che già gli parve sì lumi- noso. Nell'Ode La Veglia^ si era mosso solingo verso l'O- riente, onde aspettava una luce migliore, onde spirava una brezza fragrante che gli prometteva le gioie d' un al- tro mondo. Ora quell'aura, attraverso il vortice e la notte dell'inquieto secolo, gli viene impregnata del salutare timo de' chiostri antichi e col soflìo suo gli dissipa il turbo or- rendo dell" interna lotta: Dal tuo volto, 0 Signor, sulla tuia traccia Tutto io vedeva illuminarsi il calle, Ma te già non vedea; che alla tua faccia Vòlte tenea nel mio cammin le spalle. Kd ora prostrato all'ara, dove sta vegliando in mezzo ad archi ed avelli rischiarati da solitaria lampada, sente una voce che gli parla: Pace domandi? De' tuoi sensi, o figlio. Chiudi la porta: così sol ti lice La voce udir, che con sottil bisbiglio Fassi all' orecchio de' gementi e dice : 0 anima affannata, io la tua pace, Io la tua vita. Nel mio sen raccolta Quel che l'altera tua ragion ti tace, Dal tuo Signor sommessamente ascolta. Non sai tu sole cose esser l'eterne, L'altre menzogna? Procacciar che giova Tutto il saper, se l'occhio mio che scerne Negli abissi del cor, vólo lo trova? Quale impressione facessero questi versi, e più ancora r accennato discorso intorno alla morale nella istruzione secondaria, su coloro che per carpir rinomanza d'ingegno indipendente non si recano a coscienza di proclamar co- ~ l-iGO - me certezza qualsivoglia strana teoria appena allo stato d'ipotesi, facile è immaginare. Il poeta, che pur s'era in- chinato reverente alla scienza, che l'aveva ringraziata de' grandi benefìcii già fatti all' uomo, che le aveva augurato l'ultimo trionfo, a cui intende, l'unificazione cioè de' som- mi principii, che finora costituiscono altrettanti rami del- l'umano sapere, per la quale le leggi, che governano l'uni- verso, ci saranno messe innanzi coll'evidenza e col rigore di un assioma matematico; questo poeta poco mancò non fosse messo all' Indice del pensiero moderno. Tale fu per lo meno il pretesto di cui si ammantò l'invidia per muo- vergli contro quella guerra sorda, continua, artificiosa, eli' ebbe un'eco lontana nella rude, irriverente, ingiustis- sima invettiva di Vittorio Imbriani. Proprio in que' giorni nell'esercizio del Rettorato tro- vava il groppo delle passioni e degli interessi duro, fiera- mente resistente al suo onesto proposito di sradicare al- cuni inveterati abusi. Ma certe memorie, ad evocarle, fan- no trabocco. Appunto perciò non temiate, o Signori, ch'io voglia qui ridestarle. Ho presente lui che ha tutto perdo- nato, e m'impone di tacere. È bisogno al cuor mio dire soltanto che piìi tardi a me, in occasione di somigliante auiarezza, egli ricordò que' suoi patimenti con una lettera di conforto così affettuosa, che basterebbe a farmi credere di non essere vissuto indarno, se potessi sentire di aver- mela meritata. In tal condizione d' animo bastava un nuovo urto a scompigliargli la mente; e nel luglio di quell'anno stesso i872 lo colpi una grande sventura, la perdita dell'adora- ta madre sua. Ella, tra l'ultimo bacio e l'ultima benedizio- ne, gli disse: Don Giacomo^ dei Inai sentimenti mi assicura la Ina veste. Furono parole innocenti senza un pensiero sottointeso? Furono dettate dal timore con che i maligni abbiano per avventura cercato di avvelenare gli ultimi — 12G1 — giorni alla povera vecchia? Chi lo sa? Fatto ò che da quel momento una nera nube gli avvolse lo spirito, e per tre anni noiosamente eguali, amaramente eterni lo nascose agli uomini. VII. Tutta un tratto, inaspettatamente, prodigiosamente si ridestò alla vita, non fiaccato, anzi rinvigorito d' ingegno. Allora, ottenuto nel gennaio del 187G il riposo dalla cat- tedra col titolo di professore emerito, s' accolse co' suoi libri nella villetta che s'era fatta costruire in riva alla piccola corrente dell' Astichello, tutta quiete e profumi, tutta luce e verzure. Ivi attese a studi di lunga lena, frut- to de' quali furono la Storia della letteratura italiana dalla metà del settecento ai giorni nostri, i Paralleli letterari, lo studio Della letteratura nelCultimo secolo. Molti ne hanno autorevolmente parlato, di recente il prof. Giuseppe Bia- dego e il mio caro e dotto collega Guido Mazzoni, e se vi fanno qua e là alcuni appunti, se accennano a qualche desiderio, tutti però concordano nel riconoscerne i pre- gi dell'acuto esame, degli equi e ponderati giudizi, dei felicissimi raffronti tra i nostri poeti e i poeti stranieri. E certo è che se la critica letteraria si facesse nel modo eh' egli la faceva e la insegnava, molto più c'imparerebbe- ro autori e lettori, come ben nota il Fogazzaro, e tanti inesperti non ardirebbero porvi mano. Ma non è per queste opere che il nome di Giacomo Zanella vivrà. Ben era degno dell'amicizia, stata la maggior fortu- na della sua vita, eh' egli potesse riprendere la penna pro- prio in un giorno di festa a casa Lampertico, quando Teletta fighuola del suo Fedele passava a nozze. Quel canto mandato alla sposa non fu giù, com'egli forse allora pen- — ■ 12G2 — sava, ultimo accento d'arpa spezzata, fu preludio invece di una nuova serie di poesie ancor più fresche e leggia- dre delle prime. Perchè tornato alla bella natura che lo beava e lo informava fanciullo, là nelf umile villetta dove al cor lulLo è lingua e l'arie tace, egli si lascia guidare per sentiero di fiori a' suoi vergini fonti, e lù, cogliendo la natura sul fatto, ne rende con maggior precisione e per- spicuità i suoni, le forme, i colori. Nei Sonetti intitolati dall'Asticliello, ove niente è che ti ricordi la vita cittadi- nesca, senti che il poeta è nato in mezzo a quel verde e in quella solitudine, e vi sta come a casa propria ; senti che in quel mondo primitivo si spiega la nuova sua sem- plicità: l'aurea semplicità, più difflcile di qualunque orna- mento, che consiste nel far trasparire da sottilissimo velo d'eleganza la virginale nudità delle cose. Che spontanei ravvicinamenti della vita umana con le immagini diretta- mente offerte dalla natura ! Il sole saettandolo obliquo getta enorme l'ombra della sua persona oltre le siepi ed oltre il fiume, mentre il capo si perde lontano indistin- guibile fra i rami e l'erbe; ed egli pensa all'impotenza della mente umana a spiegare sé stessa e le cose. Il sole tra le chiome dei pioppi lampeggia entro la stanza, ed egli ricorda le rosee larve che un di gli irretivano l'animo. Vede le agili nubi andar disperse innanzi al vento a so- miglianza di greggio fuggiasche ; ed egli pensa che egual- mente passano le prosapie umane e lasciano un'orma. Co- me son ritratti al vero e con che onda limpida di poesia la vecchierella che si trascina a stento e va raccogliendo lungo la siepe il suo piccolo fascio di virgulti e spine, il giovine pastore che dimentica l'armento per leggere i Rea- li di Francia, l'allegro coro delle villanelle che ritornano, sotto la luna, ai lontani abituri, e tante altre piccole scene. In questa opera dello Zanella, T ultima e la più perfetta, non è vestigio degli entusiasmi antichi: il fischio del va- — i203 — pore, fumante mostro^ roffoiide, gii par suono di protraila ironia^ e solo gli parla di genti congiunte nella sete del- l'oro; non v'ha tesoro, agli occhi suoi, che valga la pace di un asilo campestre, lontano da tutto, fin dal campo del- la letteratura, ove i poeti d'Italia, alate creature, cerca- no darsi morte a vicenda. Tranne un sonetto solo, nel quale con felice umorismo tocca il lato men bello dell' idil- Uo, gli stenti del contadino, nota fondamentale di que'versi è la mestizia ; ma una mestizia che non opprime il cuore, non turba le gioie innocenti della vita, anzi pare quasi che ce le renda più care per quella misteriosa armonia che legano le gioie al dolore, e le memorie del passato alle visioni dell' avvenire. È una mestizia senza languore, senza fiacchi rimpianti, sempre consolata da ineffabili spe- ranze ; è un blando gemito su la vanità di tutto che sta sotto il sole, onde fu inspirata la lirica più sublime che l'umanità conosca; è l'ultimo canto del cigno, come ben dice il prof. Cesare Sorgato, che spiega l'ala desiosa a pla- ghe migliori. Ma s'egli voltò le spalle al campo delle prime sue vit- torie, e se, rammentandole, si lasciò poi andare a parole troppo dure, a un troppo amaro sarcasmo nel carme VEvo- luzione, non venne per questo mai meno a sé stesso, ai sentimenti che più onorano \ uomo. Se la Fa mi toglie Dal volgo degli umani, umano il core Ho pur nel petto e non ignoro il pianto. Consacra come prima l' amicizia, le gioie e i dolori delle famiglie che amava ; benedice ne' suoi versi ultimi al sudore de' contadini, giudicandolo non men santo di quel che vn tempo risonò nel chiostro — Naltvtino e not- turno austero canto; geme al vedere che dalle vene d'Ita- lia sprizzi via nella emigrazione tanto buon sangue per arricchire di sé altre regioni, ed egli, che ogni anno agli — i2G4 — operai predicava parole di pace, non si perita di mettere in l)occa ad un contadino, ammonito invano che non par- tisse, quest'acerba profezia di rimando: Odo il vLilcan che mormora Nel fondo e l' ire aduna, Se pia ricchezza al povero Non fa miglior fortuna Addio ! con cielo incognito, Muto il bel ciel naiio; Ma sovra il capo libero 10 non avrò che Dio. E tu, poeta, all'anime Se la presaga lii-a Amici sensi e mutuo Sgomento non ispii-a, 0 rimarrai su' ruderi Fumanti de' palagi De' tuoi magnati a piangere Gli ozi irritanti e gli agi ; 0 tu pur sotto le agavi Verrai culi' uom, che sogna, A seppellir d' Italia 11 lutto e la vergogna. Piange sulla tomba del Primo Re d'Italia verace Em- manuele, e sulla tomba di Pio IX lo prega a sperdere dall'alto le tenebre, e ad aprir l'aurora di età pacifiche ; rivendica la memoria di Alfonso Lamarmora da' codardi insulti de' novellini eroi, e gli raccomanda di vegliare dal ciclo alla prosperità del re Umberto; fa che i quattro ca- valli di S. Marco parlino una gagliarda parola per trarre eccitamenti ed auguri da glorie antiche e moderne; ripete ancora negU ultimi suoi mesi le mura di Roma essere termine fìsso all' italo destino ; nello scritto su la vita e le opere di G. P. Besenghi degli Ughi istriano afferma la — 4205 — patria estendersi anche alle terre rimaste di là da mia li- nea lirala caijricciosamente dall' Austria^ e alla vii^ilia della morte, facendo eco alla voce del Saggio di Monte Cassi- no, egli, prete, si volge reverente al ponteQce, e gli grida : Padre! per questi fiumi, Per questo ciel, per questi Monti, ove pria schiudesti Al sole i lumi, D' Itaha odi la voce Ed arra a Lei di vita . La croce sua marita Alla tua croce. Come fedele gli fu sino all' ultimo la lampada che provvidente carità di madre fidava a lui giovanetto! Con essa, ardente di genio, si mette per un cammino avventu- roso ; sale, prima dell'aurora, verso una patria ignota che scorge in fondo all'avvenire; più va innanzi e cresce il chiarore del giorno, e pii^i la crede spenta quella lampada, perchè velata al senso; invece al termine del cammino, mentre in nero si tinge l'orizzonte, torna la fiamma a tre- molar distinta, torna il bel raggio, e allora Sereno avanza il passo Per l'aria tenebrosa, Finché su breve sasso Stanco la lampa ei posa ; Posa attendendo il messo, Che lo rinnovi nel materno amplesso. Il messo è venuto, il pellegrino è scomparso ai i7 di maggio dell' anno decorso, e la sua salma, come aveva desiderato, giace accanto a quella della madre; ma la no- bile lampada splende ancora sul sasso dov'egli la posò. Non la si lascierà estinguere mai; tutti la onoreranno. Perchè la religione malerna, la religione del suo cuo- j . re, lo faceva dissenziente ad alta voce da quelli che con Tomo VII, Sa rie IV. IGO — 1206 postuma menzogna proclamano il principato temporale tuttavia necessario alla indipendenza del ministero sacer- dotale, ed alla pia instanza di conciliazione rispondono col disfogare la turpe e da lungo meditata vendetta contro il santo autore delle Cinque piaghe della Chiesa. La sua religione era quella carità di amore che, al pari del suo San Francesco, come lo faceva prestar la parola alle cose inanimate, rievocar le passate, ravvivarle, armonizzarle nel suo cuore, e offrirle per tal via purificate all' Eterno, cosi lo conduceva negli abituri dei poveri a recar loro conforti, consigli, aiuti, fin il brodo sotto ai suoi panni per gli infermi e vesti per gì' ignudi. Era quella, per cui dalla cattedra d' Università discese lieto a farsi maestro di fan- ciulli, e se fu mite con tutti, fin col più furioso suo detrat- tore, pur tuonò forte quando vide offesa la giustizia in al- trui, nò si piegò mai a vili transazioni, non patteggiò mai con la coscienza, non condiscese mai a ciò che credeva er- rore. Era quella religione, per cui l'ingegno non gli parve scusa a nessuna esorbitanza di pensiero e di atto; gli parve egli fu ragione di virtù modesta e costante in seno a' suoi cari, davanti a Dio, alla patria, ai discepoli. L'ideale, che vedeva coli' occhio dello spirito, egli effettuò, fin dove è possibile ad uomo, in sé stesso. Per questo, nessuno è di- sceso compianto come lui nel sepolcro ; nessuno può ri- cordarlo senza un desiderio di essere come lui. VIIL Signori ! Giacomo Zanella ebbe un alto posto dai suoi contemporanei. Giosuè Carducci, che non gli fu parco di lodi in vita, onorò anche in morte il poeta della gentilezza e dell'arte. Ma la fama dello Zanella ingrandirà col pas- sar delle generazioni. Lo disse egregiamente il Fogazzaro: egli ha bisogno di diventare un antico. — 12G7 — I portentosi avvenimenti dell'età nostra già vicina al tramonto non possono rimanersi inefficaci di sostanziali riforme nella religione, nella politica, nella legislazione, nella letteratura, nell'arte, in tutte, in una parola, le ma- nifestazioni della vita. Attuate clie siano queste riforme, e conseguite per esse quelle nuove e più vaste armonie alle quali aspiriamo nella concorde unità delle libere na- zioni, anche le verità incontrovertibili della scienza rice- veranno la sanzione della religione nell'ordine morale e sociale. Allora quell'idea del rinnovamento cristiano, che lo Zanella svolse in parecchi de' suoi scritti, quella conci- liazione ch'era in lui della materia con Io spirilo, della fe- de con la scienza, della patria rinata con una rigenerata e vera chiesa cattolica, sarà un fatto reale. Allora nel grande poeta saluteranno le genti anche il profeta, e ne' suoi carmi la fulgida aurora della nuova età. Intanto au- guriamo alla patria nostra ch'egli rimanga l' ideale della gioventù che sorge, a persuaderla che solo il perfetto ac- cordo fra r uomo e lo scrittore crea le opere veramente insigni e la vera e durevole grandezza. PROLEGOMENI DI CLINICI MEDICI DESUNTI DALLA MORFOLOGIA DEL CORPO UMANO. SECONDA LETTURA DEL M. E. ACHILLE DE GIOVANNI (Sunto dell'Autore) Nella precedente Lettura, esposi i principi generali della morfologia ed i corollari, che ne derivano nell'ordine dei fatti della patologia generale. Nella presente intendo dimostrare la necessità di un metodo per l'esame dell'in- dividuo, che ci conduca alla conoscenza del suo tipo, o del suo valore morfologico individuale; altrimenti, hiso- gna comprendere in quanta misura ed in quah parti del- l'organismo s'eserciti la legge delle correlazioni anatomi- che e fisiologiche. La conoscenza morfologica dell'individuo deve prece- dere la diagnosi clinica; e la conoscenza morfologica del- l'individuo si acquista mediante l'anamnesi fisiologica, r ispezione esterna del corpo, la misurazione del corpo. L'anamnesi fisiologica ci fa noti tutti i momenti fun- zionali; le abitudini, gU istinti, le singolarità individuali, che si riferiscono a speciali atteggiamenti morfologici del- l' individuo, perchè, come morfologicamente la funzione crea l'organo, cosi fisiologicamente la funzione rivela la condizione speciale dell'organo. L' ispezione, oltre a certe varietà di forma, giova a — 1270 — mostrarci molte singolarità inerenti allo sviluppo del si- stema vascolare linfatico. La misurazione ci conduce in traccia di termini, coi quali ci è possibile istituire i rap- porti fra le diverse parti ; tra lo sviluppo dello scheletro e quello della cavità; tra lo sviluppo di questa e quello de- gli organi in essa contenuti. Nella ricerca del metodo della misurazione del corpo, a scopo clinico, come nella ricerca dei rapporti clic devo- no essere tra le parti che lo costituiscono, come nella ri- cerca del signilìcato morfologico, che hanno codesti rap- porti nelle loro varie espressioni, consiste il mio lavoro. La misurazione del corpo vien fatta nel modo seguen- te : Altezza dello scheletro ; grande apertura (delle brac- cia); circonferenza del torace (la media della circonferenza sopra e sotto la papilla mammaria); altezza dello sterno; altezza dell' addome (divisa nelle due sezioni xifo oiiibeli- cale ed ombelico-pubica) ; distanza biliaca. I rapporti, che dovrebbero trovarsi in ogni individuo, avente un tipo morfologico idealmente normale, secondo le mie osservazioni, sono : V altezza personale è uguale alla grande apertura. La circonferenza del torace è uguale a mezza altezza. L'altezza sternale è uguale ad un quinto della circon- ferenza toracica. L'altezza dell'addome a due quinti della circonferenza toracica ; La sezione xifo-ombelicale uguale alla sezione ombe- lico-pubica. La distanza bi-iliaca uguale a quattro quinti della al- tezza addominale. Lo spessore del pugno della mano destra (misurato col nastro a centimetri, fissando un capo al centro del- l'articolazione deir ultima falange dell'indice col corri- spondente OS60 del metacarpo, lato radiale, passando col — 1271 — nastro a ridosso dcil' altre articolazioni per giungere al centro dell' ultima falange del mignolo, lato ulnare), è uguale alla base del cuore. Il ventricolo sinistro misura un centimetro più della base; il destro due cent, più della base. Quanto maggiore lo sviluppo del corpo sternale in confronto del manubrio, tanto è maggiore lo sviluppo del cuore; — quanto più lun- go il manubrio dello sterno, quanto relativamente più ampi i corrispondenti spazi intercostali, tanto più sicuramente sarà meno sviluppata T aorta in ampiezza, sebbene relati- vamente più sviluppata in lunghezza la porzione toracica ascendente. Questi rapporti non si trovano che assai di rado; il tipo morfologico migliore è quello che loro più si avvici- na. Le varietà, che si incontrano nelle combinazioni mor- fologiche individuali (dico combinazioni in luogo di tipi) sono numerosissime. Tuttavia si possono distinguere in gruppi. I quali naturalmente rappresentano distinte mor- bilità e distinta proclività a speciali manifestazioni fisiolo- giche ed a speciali sintomi nel corso delle malattie costi- tuzionali ed accidentali. L' esame delle diverse combinazioni morfologiche e delle rispettive morbilità conduce al desiderio di una pa- tologia comparata delle razze umane, perchè, come si tro- vano individui della nostra razza, che hanno attributi che ad altra appartengono, così nelle forme morbose relative. Nelle condizioni morfologiche individuali vediamo molti elementi, che illustrano la patogenesi: credo che lo studio dei diversi ambienti organici potrà somministrar molte nozioni necessarie a comprendere tutta la classe delle ma- lattie, che si dicono oggi parassitarie. Non poche infermità sono legate al processo dell'evolu- zione dell'organismo influito dall'ambiente esterno. Quin- di i principi della morfologia, applicati alla patologia, in- -_ ^272 ~ sognano a meglio apprezzare i fenomeni morbosi nella lo- ro origine e significazione ; quindi si concepiscono pro- getti terapeutici meglio corrispondenti allo scopo: — si comprendono alcune indicazioni, che non sono relative al genere dell'infermità, ma all'individuo: -si comprende più ampiamente e più evidentemente il compito dell'igiene in- dividuale. Non posso dire clic l'osservazione clinica confermi i precedenti concetti; ma devo dire, che questi mi vennero suggeriti dall'osservazione clinica, mano mano che impresi uno studio critico delle forme morbose, con la scorta dei principi dell'evoluzione dell'Essere. Però, distribuendo in gruppi le diverse malattie costi- tuzionali, vediamo corrispondere a ciascuno la rispettiva combinazione morfologica. E, considerando le malattie ac- cidentali nella loro varia espressione clinica, vediamo al predominio di certi sintomi corrispondere una determi- nata condizione morfologica. Tale è l'importanza dei fatti che si incontrano, che può dirsi cosi: Nota la combinazione morfologica indivi- duale, se ne può arguire la storia fisiologica e patologica ; — altrimenti, nota la storia patologica dell'individuo, se ne può arguire la combinazione morfologica. Infine, rivelata così la morbilità individuale, si com- prende quale sarà l'indirizzo terapeutico più razionale — si scopre il lato debole della terapia, la importanza della medicina preventiva. SUL lAdlSTKlìO FlSìO-PSlCOlOiililO BEIiiaRltìMl. DEL M. E. CESARE VIGNA ■=0<=- L' egregio critico sig. Carlo Paladini in un suo bril- lante e leggiadro articolo intitolato: Esculapio maestro di musica (') parla di un distinto medico, che sta prestando la sua assistenza ad un giovanotto tedesco, certo Schiigel, impazzito per la filosofia di Schopenhauer, e per le stram- be e nebulose astruserie del puro classicismo musicale della Germania. — Esperiti con poco profitto i consueti mezzi terapeutici vólti a combattere la condizione psico- patica che si presenta sotto forma di follia cicUca, con al- lucinazioni sensoriali, venne nel divisamento di trattarlo colla musica. « Il povero Schiigel, disse il valente speciali- sta, è impazzito per Schopenhauer, ed io lo curerò con Wagner: forse la musica potrà essere la sua salvezza ». Così è: il rimedio corrisponde a meraviglia, e l'ammalato stesso, tuttora recluso nel manicomio, dichiarava poc' anzi ad un amico che andò a visitarlo, che la musica gli sta (1) Gazzetta musicale di Milano, 2 dicembre 1888. Turno VJJj Serie 17. 101 — 1274 ~ l'accndo un ^vnn bene e clic si trova in via di guari- gione (^). Questo fatto recentissimo conferma una volta di più l'opinione ormai divisa da medici insigni, e cito fra questi il Mantegazza, il quale nelle sue estasi umane ebbe ad (1) Il chiarissimo sig. Melchiade Ferlisi nella sua bell'ope- retta : — La musica neW educazione — edita a Torino, 1882, par- lando dell'efficacia terapeutica della stessa, si compiacque onorarmi di una citazione, che per la sua importanza clinica mi permetto di ripro- durre. — « Quando lessi, por !a prima volta, questo fatto (riferibile all'influenza nostalgica dei canti patriottici) nell'opera del Vigna, confesso, dubitai della sua autenticità: ebbi più tardi però occasio- ne di ricredermi, avendo io stesso esperimentata quest'efficacia del canto. — Una mia cugina, malata di catalessia, dopo di aver pas- sate due ore circa in uno stato di completo assopimento, entrò in un altro ben più terribile, in un delirio, che a noi ignari dei fe- nomeni della malattia, facevaci dubitare avesse perduto il ben del- l'intelletto. — Non ci conosceva più: credevasi in altro luogo, fra altri parenti, e chiamava a nome le persone da cui credevasi cir- condata, narrando loro delle cose che a noi non veniva fatto com- prendere. — A vederla immobile, cogli occhi sbarrati, vitrei, colla faccia cadaverica, con 1' accento convulso, interrotto, si sarebbero inteneriti i cuori più duri, figui'arsi poi noi che eravamo kgati a lei da stretti vincoli di parentela, che le volevamo tanto bene ! — Dopo d'avere inutilmente esaurite tutte le prescrizioni dei medici, mi ricordai di quanto avevo letto nell' opera del Vigna, e senza attendere T approvazione d'alcuno, mi sedetti al piano-forte, e co- strinsi, suo malgrado, un altro mio parente a cantare una romanza prediletta dalla povera ammalata. Non si era per anco ben incomin- ciato, che un acuto grido venne a ferirci l'orecchio, e bisognò smet- terci dal proposito. — Allora lei, la misera sofferente: ft,JVowo», si fece a dirci, continuate pure, non sapete il bene che mi fate ». In capo a pochi minuti ell'era rientrala nel perfetto uso dei sensi ! Confesso che se avessi avuto presente in quel momento il dolt. Vi- gna r avrei abbracciato come un vero benefattore. — 1275 — esprimerle con tanta convinzione che, cioè, la potenza cu- rativa della musica fìm qui appena studiata apre orizzonti infiniti alle ricerche dell'avvenire. Appassionato cultore dell'arte, e persuaso io pure di una tale verità, non appena mi consacrai allo studio uella specialitù freniatrica, diedi un nuovo indirizzo a' miei stu- di artistici, elevandoli, per così esprimermi, dal campo estetico, che nella mia gioventù andava percorrendo per semplice diletto, a quello più sublime della scienza, che fu l'oggetto della professionale mia carriera. Collegandosi l'efficacia delle consonanze musicali nel modo più intimo ed armonico colle ingenite attitudini del- l'organismo, mi parve che la fisiologia moderna, la quale penetrò con tanto ardimento nei più reconditi recessi della vita, sdegnando del pari i tradizionali dettami del- l'empirismo, e le vaporose idealità dell'ontologismo, fosse in dovere di spiegare scientificamente la genesi ed il mec- canismo di tanti e cosi meravigliosi fenomeni. Ed io la interrogai, e n' ebbi anche soddisfacenti re- sponsi, in quanto che si tratta di un' arte inesauribile ne' suoi prodotti e nelle progressive sue manifestazioni, la quale nelle infinite sue gradazioni e modahtà termina sem- pre col produrre corrispondenti effetti essenzialmente fisiologici. - Ed invero, come avvertiva in altro lavoro, dalla sem- phce, monotona e rudimentale cantilena, che genera l'ip- notismo, da quelle consonanze misurate o, come dicesi, iu cadenza, che per la sola virtù ritmica accrescono in mo- do ragguardevole T energia muscolare, fino a quei larghi svolgimenti melodici, a quei prodigiosi intrecci d' istru- mentazione e d'armonia, che riassumono un'intera si- tuazione drammatica, in ogni caso al fisiologo è sempre concesso di riscontrare concrele e positive modificazioni neir innervazione sensoria e motrice, nella generale to- - 1270 — nalitc'i organica e nel magistero stesso del dinamismo psi- chico {'). - Consimili fenomeni, divenuti accessibili ai recenti me- todi d' investigazione sperimentale, vanno quindi a pren- dere un posto importante nella fisio-patologia del sistema nervoso, come ne fanno prova le belle esperienze dell'Hel- monhtz, del Conty, del Carpcntier, del Dogiel, del Mag- giorani, del Tanzi e di parecchi altri, che si occuparono con tanto frutto dell' importante soggetto. Io ne feci tema di apposita comunicazione al V con- gresso freniatrico italiano tenutosi in Siena nell'autunno del 1886, e n'ebbi le più soddisfacenti e lusinghiere ade- sioni da' miei colleghi, tutti del pari convinti, che solo per questa via la musica, emancipandosi mano mano dalla cerchia del puro empirismo, potrà costituire una parte veramente integrante di quella psico-terapia razionale, di cui il Tuke intende gettare le basi dopo d' avei-e raccolte lo prove più evidenti dell'azione esercitata dai diversi stati intellettuali ed emotivi sulle varie lesioni della sensibilitù, della motilità volontaria ed involontaria e delle funzioni trofiche. Ed è questo, a mio avviso, il migliore omaggio che si possa rendere al celebre alienista, erede di quel Tuke, che fu per l'Inghilterra ciò che furono il Chiarugi per l'Italia e pel mondo civile, ed il Pinci per la Francia, cioè il re- dentore dei pazzi ed il riformatore della Psichiatria (Mor- selh). (1) V. La Fisiologia nella musica. Conferenza da ine tenuta all'Ateneo Veneto, 1884. 1277 II. Fino da' miei primi sludi diretti ad investigare il sor- prendente magistero dell' armonia nelle sue attinenze col sentimento e coli' intelletto, 1' analisi scientifica mi fece ben presto distinguere due serie di fatti fisiologici. La prima si compone delle percezioni chiare e distinte dei suoni che provengono direttamente dalle impressioni acustiche; la seconda, contemporanea od immediatamente successiva, si compie nella sfera cenestetica sotto forma di emozioni, o di speciali modificazioni interne, che, trasmes- se per le vie nervose al massimo centro, entrano anch'esse nel dominio della coscienza, e vi determinano un nuovo ordine di fenomeni. Queste due serie di fatti, avvegnaché originate per un procedimento diverso, sono d'ordinario cosi strettamente collegate fra di loro, che sembrano quasi unificarsi e con- fondersi, di maniera che si richiede tutta la forza dell'ana- lisi per iscoprirne la rispettiva derivazione. Ho detto d'ordinario, perchè sì danno appunto dei casi, in cui le due serie si manifestano effettivamente di- sgiunte, e sono quelli, che si prestano assai meglio all' in- dagine scientifica. Allorquando si appalesa solo la prima serie, non ac- compagnata cioè od immediatamente susseguita dalla se- conda, si hanno bensì dalla musica le medesime sensazio- ni dei suoni chiare ed avvertite, ma fredde, indifferenti, sterili d'effetto, mute d'espressione nei riguardi morali e psicologici, e non potrebbero avere altra significazione, tranne quella che per avventura venisse ad esse impar- tita o da una materiale imitazione, o da quei gretti arte- fizi, i quali non solo non raggiungono, ma escludono anzi — 1278 — il vero effetto artistico, come già dimostrai nelle mie me- morie. Quando, all'incontro, si verifica solo la seconda serie, ci troviamo in presenza del singolare fenomeno, su cui richiamo di preferenza la vostra attenzione, ed è costi- tuito dall' evidente manifestazione degli effetti dovuti al- l'influenza musicale in individui, nei quali, comunque ori- ginata, si nota la completa estinzione della percettibilità specifica dei suoni, quale facoltà essenzialmente acustica. Non riferisco esempi del primo caso, essendo general- mente noto, come non solo nella classe del volgo, ma nel ceto stesso delle persone educate ed intelligenti, si diano individui, i quali, sebbene godano di una perfetta norma- lità del senso acustico, non ritraggono dalla musica ve- run diletto, e talfiata ne provano anzi un vero disgusto, fino a meravigliarsi di quella poderosa efficacia, che le viene universalmente consentita, e talora anche magnifi- cata con tanta esuberanza di rettorica esagerazione. Po- trei citarvi all'uopo delle storie veramente originali, se non fossi convinto che ognuno possa serbare memoria di consimili casi tutt' altro che rarissimi. Mi limiterò a ri- cordare il celebre Cobden, il quale, trovandosi ad un con- certo in compagnia del nostro grande concittadino Mas- simo d'Azeglio, gli si avvicinò all'orecchio e gli disse: Ca- ro amico, non ho mai capito che cosa significhi quello strepito che chiamiamo musica ; come pure il sommo na- turalista Cuvier, che doveva fare uno sforzo a sé stesso per sentir suonare mirabilmente il cembalo dalla sua figlia prediletta. Non è cosi della seconda serie, nella quale i casi sono forse più rari, e passano più facilmente inavvertiti. - Ne riferirò qualcuno dei meglio accertati, acciò possiate for- marvi un giusto e preciso concetto del curioso e singo- lare fenomeno. — 1279 — Nella stupenda conferenza agli studenti dell'Università di Torino - l' anima nella scienza e nell'arte - il P. Ago- stino da Montefeltro narra di Mozart, che sedendo un giorno al pianoforte, si vide dappresso un giovane, che da lui inavvertito era entrato nella stanza. Seguendo attento la magistrale esecuzione, il giovane offriva i più manife- sti indizi di emozione sentimentale corrispondenti al ca- rattere espressivo dei pezzi musicali. Mozart se ne avvede, e credendo questo un effetto delle sue note, si alza e te- neramente lo abbraccia. Ma si accorge che è sordo. Di- silluso il grande maestro ripensa : come mai tanta com- mozione, se non ha udito le mie note? Ho praticato ripetute ricerche negli stabiUmenti di sordo-muti, raccogliendo ognora prove inconcusse e so- lenni dell' influenza che la musica esercita anche sopra questi poveri diseredati. E n'ebbi poc'anzi una luminosa conferma dell'esimio mons.'' Francesco Sambo, che fu per molti anni addetto in qualità di Cappellano air Istituto delle Canossiane in S. Alvise, il quale, da me interpellato suir argomento, non solo, mi raccontò dei fatti più signi- ficativi e commoventi, ma si compiacque altresì di rila- sciarmi un dettagliato memoriale con piena Ucenza di pu- blicarlo in appoggio del mio assunto. Nella mia prima gioventù conobbi da vicino un uomo di condizione civile e sufficiente coltura, che era la mera- viglia di tutti per T ordinario suo intervento ai concerti musicali, sia nelle chiese, sia nei teatri, quantunque no- toriamente affetto da cofosi, ritraendone molto diletto per le emozioni corrispondenti che si compiaceva sovente di descrivere. Osserva anche il Grimaldi, che l'influenza della mu- sica, o, come la chiama il P. Rircher, la potenza magnetica dell' armonia non si spiega esclusivamente nell' organo dell' udito, o per mezzo soltanto di sensazioni acustiche. — -1280 — Essa si manifesta altresì nei sordi, perchè molti tra questi dicliiararono di averne risentito, ora allo scrobicolo del cuore, quando sia alla gola ed al diaframma, e segnata- mente alla regione precordiale dei fremiti, e di costringi- menti oltremodo pronunciati. - È questo anzi, sia detto per incidenza, uno dei principali argomenti di cui si valse il Cbomet per sostenere l'esistenza di un fluido sonoro e musicale. Consimili fatti, che potrei agevolmente moltiplicare, di- mostrano ad evidenza, che vari effetti della musica, com- presi talora que' più squisiti e delicati che hanno intimi rapporti col morale, non vengono esclusivamente origi- nati dalle sensazioni acustiche o specifiche. - E ciò po- teva argomentarsi anche da quanto si verifica per altri sensi, quello segnatamente nobilissimo della vista. - Chi non conosce la meravigliosa efflcacia della luce sulle fisio- logiche nostre attitudini, il benefico e portentoso influsso, che per lei si opera sugli atti più intimi delf economia animale e sull'organica vegetazione, come dai famosi espe- rimenti instituiti fino dal 4 840 da Roberto Hunt e ripe- tuti poscia nel I8G0 colle medesime risultanze dal gene- rale Pleasantou americano, circa lo sviluppo che prendo- no gli animali e i vegetali alf azione della luce e dei raggi colorati ? E non solo essa accelera e rende più attive ed operose le funzioni vitali, ma si spiega altresì poderosis- sima sul pensiero e sul sentimento in modo da lasciare traccie profonde nelle arti e nella letteratura di tutto un popolo. - « La luce, scrive il Mantegazza (^), è una se- conda atmosfera più sottile, più larga, più alta che ab- ])raccia quelfaltra che è fatta di aria ; e mentre questa non lambe che la nostra pelle e penetra nei nostri polmoni e per questi in ogni tessuto bagnato dal nostro sangue, la (1) Estasi umane. \oIume primo [Luce e j^ensieroj. — 1281 — luce sembra penetrarvi nel cervello, nel midollo spinale, nei nervi in modo da imbevere tutto quanto l'organismo intcriore che diciamo anima. - In mezzo alla luce dive- niamo trasparenti e lucenti, nelle tenebre siamo opachi: trasparenti e opachi non per i nostri occhi, ma per qucl- r altra vista con cui l'io vede sé stesso. Senza luce tace ogni forma della vita, ma tace anche il pensiero, dorme anche il sentimento ». Il cieco stesso la sente e 1' assorbe con effetti corrispondenti manifestissimi tanto sul tìsico quanto sul morale. Quei due famosi ciechi di Crema, l'uno suonatore di mandolino e l'altro di liuto, che conobbi in- timamente, il primo de' quali, Giovanni Vailati, dietro mio invito, rallegrò co' suoi mirabili concerti anche le mie po- vere mentecatte di S. Clemente, me ne diedero spesso la più solenne conferma. Egli è perciò che ho sempre infe- rito come argomento di castigata analogia, che anche dal suono si debbano originare degli effetti fisiologici, i quali comechò si trovino in intima colleganza colla sensazione acustica, pure da questa non riconoscono una costante e necessaria dipendenza, e che per conseguenza alla loro genesi devano contribuire altri procedimenti. III. E fu appunto all'indagine di questi, che furono in spe- cialità vólti i miei studi intorno al sentimento nelle sue relazioni colla musica, ricorrendo per V interpretazione dei relativi fenomeni alle diverse modalità funzionali del sistema nervoso che la fisiologia andava mano mano il- lustrando. Ammesso che l'organo dell'udito sia, al pari degli al- tri, dotato altresì della sensibilità sottile, procurai di di- mostrare che le vibrazioni sonore, oltre le impressioni Toìiin VIL Snric VI. K^i — 1282 — iicuslieho propriamont»; (Ielle, cngionano puro dello im- pressioni simultanee, le quali compiono nelle fasi loro successive una parte rilevantissima nel meccanismo degli effetti organici prodotti dalle consonanze musicali, rite- nuto col Miiller, che tali impressioni sono in specialità di natura tattile. - Ho provato come il fatto della sensazione acustica sia perfettamente conciliabile con un'azione ri- flessa immediata, in quanto che la struttura dell'organo uditivo è tale appunto da favorire in modo singolare la produzione dei fenomeni reflessi. - Ho cercalo di studia- re colla maggior possibile accuratezza e colla guida del- rnelmonhtz ed altri celel)ri sperimentatori le modificazioni che la sensazione acustica reca ai grandi sistemi organici, in principal modo all'apparato cardiaco-vascolare essendo il cuore organo eminentemente musicale, che risente assai squisitamente le impressioni ritmiche e melodiche. - Nel- l'intendimento d'isolare il fenomeno da qualsiasi altra in- fluenza, segnatamente psichica, ho pure studiato l'effetto della musica sugli animali, valendomi all'uopo delle splen- dide e meravigliose risultanze conseguite da una società scientifica inglese. - In Londra, com'è noto, fu ordinata una Commissione, non solo proteggitrice degli animali, ma osservatrice al- tresì dei loro costumi ed esploratrice dei loro atti, della loro indole, del loro linguaggio inarticolato, per trarne buon partito all'educazione. Tra le prove assunte da quel- la nobile ed industre nazione per meglio conoscere la so- miglianza e la differenza degli animali cogli uomini, si pen- sò subito alla musica. - Di qui una serie de' più interes- santi risultamenti, che si chiuse colla proposta di un pro- blema: se la musica sia sentita piìi da certi animali e da certi uomini; soluzione che si potrà dare, come si esprime l'illustre relatore della sullodata Commissione, quando si — 1283 — sarù meglio per l'uomo studiata l'indole degli animali, e che r uomo avrà meglio conosciuto sé stesso (*). A maggiore conferma dell'esposto, piacemi aggiungere che r illustre dott. Strigkcr, prof, presso l'Università di Vienna, nel suo bel lavoro sul linguaggio e sulla musica, che forma parte della biblioteca di filosofia contempora- nea, dimostrò effettivamente la possibilità delle riprodu- zioni musicali senza imagini uditive, sostenendo che si dan- no appunto rappresentazioni di suoni isolate d' impressio- ni acustiche e che consistono in sentimenti muscolari o rappresentazioni motrici. - Va qui pure l'icordato, che, fino dal 1825, il celebre dott. Giuseppe Swan, come si legge nelle Transazioni della società medico -chirurgica di Londra (psicologia dell'orecchio) riusci a comprovare che, applicando un corpo sonoro sulla faccia, essendo tu- (1) A solo titolo di curiosità crealo opportuno di riferire il seguen- te fat'o, che si legge nel num. 1554 del Caffé, Gazzella nazionale di Milano 7-8 settembre 1888 — Pesci musicali — narra un ame- ricano : — Più volte eravamo obbligati di ancorare al'a costa; ed ogni sera godemmo dal crepuscolo a mezzanotte di una piacevo- lissima musica d'arpa d'Eolo. — Esaminai donde pervenivano que- sti mirabili celesti suoni : sembravano venire da lontano, e come dolci suoni sotto le dita delle ninfe marittime nella profondità. Una liotte, immerso in tale esame, mi occupava contemporanea- mente col pescare, e dopo un' ora presi una quantità di bellissimi pesci bianchi, che tolsi con me sul cassero in un secchione riem- pito d'acqua, e non mi era ancora addormentato, quando essi fe- cero sentire i più dolci suoni in mia vicinanza. Mi alzai, e atto- nito mi cimvinsi che quei suoni enigmatici provenivano dai pesci. Fatta un' attenta e accurata perquisizione nella costruzione della loro bocca, sciolsi l'enigma coli' avere osservato nel labbro ini'o- riore una escrescenza divisa in molte fibre cordiformi, sulle quali, iioir espirare , la pressione df^l labbro superiore produce una fciu- ".olare vibrazione — un vero strumento musicale. — — 1284 — rato il meato uditivo, il suono non si propaga meccanica- mente alla porzione molle del settimo paio, ma fa imme- diata impressione sui nervi facciali e viene percepito. È noto inoltre, esservi un limite nella percettibilità dei suoni. Il dott. W. VoUaston, nella sua Memoria so- pra alcuni suoni che non possono essere iidili da certe per- sone, ricercando il limite a cui i suoni acuti cessano di essere uditi, osserva che la facoltà di udire questi suoni cessa subitamente, per cui arrivando ad una certa nota, 1 intervallo di un tono basta per rendere il suono non più udibile dall' orecchio. Questo limite, del resto, varia nei diversi individui. Si può dire tuttavia che l'estensione dell'udito nell'uomo è compreso tra il suono più grave dell'organo e lo stridore di certi insetti, il che dà un in- tervallo di circa nove ottave {Annali universali di medicina. Milano, 1823). E, non ha guari, 1" illustre Pouchet, in seguito alle classiche esperienze di Savart e Desprey, instituì delle ri- cerche ingegnose, da lui comunicate all' Accademia di scienze e lettere di Montpellier volte a stabiUre il Umite della percettibilità dei suoni acuti che varia coli' ampiezza delle vibrazioni, ed a misurare con matematica precisione le differenze che presenta la sensibilità acustica nei di- versi individui. - Risulta sempre anche di tali esperienze, che col progressivo affievolimento od anche colla comple- ta estinzione della percettibilità dei suoni, non si annulla- no perciò i loro effetti lìsiologici sull' umano organismo. IV. Or bene, a questa mia antica convinzione, che cogli studi successivi si andò vieppiù raffermando, vengono ora ad imprimere un carattere, quasi dissi, di positiva evidenza, due scoperte, che figurano a buon dritto fra — 1285 - le meraviglie della scienza moderna, T una Qsiologica con- cernente la cosi detta audizione colorala^ laltra flsica re- lativa alla forza motrice del suono. Quanto alla prima premetterò un cenno storico, va- lendomi all'uopo in ispecialità degli studi dell'egregio col- lega dott. Filippi, prof, di medicina legale presso la R. Uni- versità di Firenze, il quale trattò diffusamente dell'argo- mento nella bellissima sua Memoria : Sopra alcuni feno- meni prodolU dai suoni musicati sull" organismo umano^ letto nell'Adunanza solenne del 20 gennaio i88i all'Acca- demia del R. Istituto musicale toscano. Ai primi del gennaio 1873, in Germania, il dott. Nuss> baumer poneva attenzione ad un fenomeno che gli cadde accidentalmente sotto osservazione e che fu il primo ger- me di un'importante pagina di scienza. - Un giorno que- sto dottissimo medico, divertendosi con un suo fratellino, aveva appeso un coltello ed una forchetta a due diversi fili figurando di far la campana. Quando, per trarne un suono, questi due oggetti venivano spinti l'uno contro l'altro, i due fratelli, nell' udire un suono, si annunzia- vano unanimemente di vedere un colore. Il Nussbaumer si accorge che o note musicali o voci articolate o rumo- ri, erano sempre accompagnati in lui da una sensazione cromatica. Questo primo fatto invaghì il Nussbaumer a ripetere su di so ed altri tali esperimenti, e potè giungere a for- mulare un principio di fatto, cioè: - che ciascuna sensa- zione acustica poteva determinare una sensazione visiva, 0 turchina o bruna o gialla, e che di più ciascun tono poteva essere accompagnato da una sensazione colorala costante. - Consimile fenomeno singolare e importante ve- niva a stabilire un fatto di scienza biologica, al quale fu dato il nome di audizione colorala, derivante dall' eccita- zione di due sensi nel medesimo tempo. ~ 1286 ~ Annunziata la cosa, sebbene fosse propalata da uno scienziato cotanto autorevole, pochi vi posero attenzione, quando uno studente di medicina di Zurigo, senz' affatto conoscere la pubblicazione del Nussbaumer, raccontava ai suoi compagni, che per lui i suoni si trasformavano in sensazioni colorate. La dichiarazione di questo studente cadde sott" occhio dei prof. Bleuter e Lehmann, i quali non tardarono a rac- cogliere fatti simili, che in breve si moltiplicarono anche in Francia per opera dei dott. Pouchet e Tourneux ed al- tri. - Il dott. Petrono, negU Annali (Toculialica del Warlo- moìd (dicembre 1882) riferiva di avere saputo da un suo amico, professore valente di rettorica, ch'egli provava una sensazione di colore ogni volta che il senso dell' udito era messo in attività. Mentre in Germania, in Francia, nella Svizzera e nel Belgio si raccoglievano e studiavano simili fatti, in Italia un nostro illustre collega, il prof. Filippo Lussana, tino dal I8()4, aveva avuto la fortunata combinaziojie di veri- ficare a Parma un fatto analogo, ma dipendente dalle im- pressioni auditive per la voce parlata e cantata, L' Italia dunque aveva preceduto la Germania su tale argomento, denominando il fenomeno con le parole snoni colorali^ mentre in Germania si disse udizione dei colori, e in Inghilterra colori uditi. Varie furono le ipotesi prodotte dai fisiologi per ispie- gare il fenomeno. In via sommaria ricorderò qui le prin- cipali. - Il Nussbaumer crede ad una esagerata sensibilità del senso cromatico, parugonalùle, secondo me, a quello che si sviluppò in Teofilo Gautier in seguito all'azione de\~ Vhaschisch e da lui così bene descritta. - Il Bleuler du- — Ì987 — lilla (li un orrore psichico e lo ritiene un fatto patologico, ina è ormai accertato che esso può verificarsi in condizio- ni affatto normali.- Il Pouchet ed il Tourneaux ammettono un tragitto anormale delle fibre nervose dell'orecchio che vanno ai centri percettibili, che sono in rapporto colle libre del nervo ottico. - Il Lussana spiega il fenomeno, ammettendo una comunicazione anastomotica non co- stante tra l'organo della nozione dei suoni e l'organo della nozione dei colori : disposizione anatomica ch'egli fece anche rappresentare con una figura nella sua Memo- ria sulla Fisiologìa dei colori.- Il Nuel ammette l'udizione colorata dipendere dall'irradiazione nervosa centrale. Se- condo lui, quando le vibrazioni dell' aria trasmesse dal nervo uditivo al centro acustico non oltrepassano un certo grado di eccitazione, esse si localizzano al centro; ma, diventando più forti, s'irradiano ai centri vicini, che risponderebbero all'eccitazione primitiva con una sensa- zione variabile, secondo la parte cerebrale irritata: e po- tendo il centro cromatico essere impressionato, il sogget- to avrà una percezione cromatica analoga a quella do- vuta ad un'eccitazione direttamente trasmessa al nervo ottico. Secondo il dott. Pedrono, nella sostanza grigia ove risiedono dei centri sensoriali, il centro acustico e il centro cromatico sarebbero vicini, in guisa da poter es- sere simultaneamente eccitati dalle medesime impressioni si fisiologiche che morbose. Il dott. Bareggi considera r udizione colorata come un' esagerazione della facoltù intellettiva, che consiste nello stabilire delle analogie non solo tra le idee di uno stesso genere, ma anche di un ge- nere diverso. Del resto, se è vero che l'impressione acu- stica di un rumore, di un suono, o T accomodamento ar- tistico di più suoni, vocali o strumentali, tra essi collegati da uno scopo estetico non trovano altro paragone negli stessi maestri di musica che quello di una sensazione di -_ ^288 — rolore (comò Io dinioslruno le seguenti espressioni : suoni chiarì, cupi, smaglianli, sfumati, velati, nebbiosi, tinta d)l- ce, accordo brillante, colore della voce e di uno strumento chiaroscuro, e via discorrendo), ciò significa all'evidenza che i due centri nervosi predisposti a questa funzionalità hanno stretti rapporti di legame organico e funzionale, nò vi può essere alcuna obiezione capace di distruggere que- sto principio biologico (^). (1) Bibliografia relativa alV audizione colorata. Verga. Archivio italiano per le malattie nervose. Milano, 18G5. Lussana. Fisiologia dei colori. Padova, 1873. Pedrono. De V audition colorée, negli e. Aniiales d' oculistique de le Vaxlemonl ». Pouchet e Tourneux. Précis d' histologie hiimaine et d' hisloge- nie; i878. Reliiie. Dictionnaire des sciences médicalcs; 1880. Baratoux. De V audition colorée. « Revue mensuale de laryngolo- gie et d'otologìe»; marzo 1883. Grazzi. Lettera aperta al dott. Giusto sidl' audizione colorata. «Bollettino delle malattie dell'orecchio, della gola e del naso » ; maggio 1883. Grazzi. Ancora snlV audizione colorata; luglio 1883 — e dott. Franceschini di Sinalugn. Lussana. SulV audizione colorala. « Gazzetta medica italiana, Pro- vincie venete» ; XXYI, n." 39. Ughelti. La Natura; Milano, 1884. De Iloclias. L' audition colorée. «La Nature»; aprile, maggio, settembre 1885. Girandeau. Encéphale, 2 ottobre 1885. Laurent. Dell'audizione colorata, a Gazz. hebd. des sciences me- dicales de Montpellier » ; novembre 1885. Urbaulschilsch. De V inflticnce d'une excitalion sensitive sur les autre sens. « Société de médicin de Vienne » ; ottobre 1887. — 1289 — VF. Mi limito per ora a questa sommaria esposizione onde non abusare della vostra pazienza e nella riserva dì tor- nare sull'argomento, per soggiungere invece che il genio artistico, con quel senso privilegiato e divinatorio che gli è proprio, aveva già intuito il mirabile fenomeno, perchè il genio suole intravedere dall'alto ciò che noi, cercatori pazienti, andiamo a fatica trovando neh' umile campo dei nostri studii. C'è in Germania una leggenda assai patetica e com- movente, che un acuto critico però sosteneva a fll di lo- gica, non essere una leggenda, ma una verità sacrosanta, che dovrà col tempo entrare nel dominio della scienza. - Né mal s'appose. — « Si racconta che in una splendida serata estiva, al chiarore di uno stellato di paradiso, ebbro della poesia del plenilunio, il sommo Beethoven passeggiava su e giù per un viale fiancheggiato di begli alberi in fiore. Fantasti- cava, come il suo solito: egli conversava con gli zeffiri e coi fiori, coi loro profluvj, come un Dio antico. - Il suono di una melodia, a lui prediletta, lo colpi. Inconsciamente si accostò al poetico villino, accucciato fra i tigli e le ma- gnolie, e battè appena cosi leggermente all' uscio. Apri- Revue scienlifique, 1887 ; diverse comunicazioni alla Società di biologia. T. Gaulliier. La Presse. Appendice. Baratoux. Dell' udizione colorata. « Giornale di nevropatia ». Na- poli, 1888. Filippi. Sopra alcuni fenomeni prodolil dai suoni musicali sul- l'organismo umano. Firenze, 1884. Il Pisani. Gazzetta Sicilia, 1888. T<7ho MI, Serie Vi. 103 — -1290 - rono, ed egli, in preda ;iir emozione, entrò difilato nel salotto, ove una fanciulla suonava, estatica e fantasiosa, le sue melodie. - Quella fanciulla era bella, era bionda, ma era cieca; suonava a memoria. Beethoven incomin- ciò a parlarle dello splendore castamente argenteo della luna, dell'ineffabile poesia di quelle ore blande, di quel cielo stellato, fulgidissimo, dell'aere bruno, degli angioli bianchi di quella notte d'estate. Poi d'un tratto sovve- nendosi che la fanciulla era cieca, cieca come l'amore, come la fortuna, le disse concitato lagrimando : - Ah voi, povera fanciulla, non potete vedere nulla di tutto ciò? Io vi farò vedere ogni cosa: udite, su, udite, fanciulla mia ! Il gran Beethoven improvvisò una melodia; così compose il suo {Mundiic/U) chiaro di luna, uno de' più perfetti mo- delli di musica descrittiva, come il sorger del sole nella Creazione dell' Haydn e nel Deserto del David. - Poi vol- gendosi alla fanciulla in preda alla massima commozione cosi le parlò : - la musica risana l'anima e il corpo, e dell'anima e del corpo essa è la più bella emanazione (*). Ma generalmente il genio artistico getta lo sprazzo di sua luce, come lampo precursore, sulla via oscura, in cui la scientifica ricerca progredisce lenta lenta verso la meta della verità. Però la luce delle verità scientifiche resta sempre e talora non si spegne neppure col lampo dell'ar- tista, come in quei casi fortunati, ma rari, che porgono l'ammirabile connubio del genio artistico e della pene- trazione scientifica, onde emergono, scrive il Lussana, quegl' individui privilegiati di un fisiologo sommo e insie- me celebre cultore di musica in Mueller - di un sommo fisiologo e distinto pittore in Bruecke- di un celebre me- dico-fisiologo e squisito poeta in Redi, in Lucrezio, in Dante, Fracastoro, Erasmo Darwin. E furono valenti pit- (1) Numero cit. della Gazzetta tnensuale. — 1291 — tori 'Ielle proprie produzioni scientilìclic Scarpa e Rusco- ni. E fu un classico affratellamento dell'arte pittorica e della scienza anatomica, quando le preparazioni di Co- lombo vennero dipinte da Michelangelo e qu;Mlc di Della Torre da Leonardo da Vinci ('). VII. La scienza, ad ogni modo, si è già impossessata del fenomeno e lo va studiando con vivo ardore e pari pro- fitto, avendo ben dimostrato, che sebbene sia affatto spe- cifico l'ufficio dei vari sensi, sussistono nondimeno tra le diverse sensazioni delle intime affinità, le quali, sotto fin- fluenza di certe condizioni e fisiologiche e morbose, si acuiscono per guisa da prestarsi non solo alle più curiose analisi comparative, ma perfino a reciproche sostiti^ioni ed a corrispondenze emozionali. - L'accordo e l'associa- zione delle sensazioni acustiche e colorate ò un argomen- to trattato da parecchi fisiologi; è un fenomeno ben co- nosciuto e interessantissimo di psico-fisiologia, è uno stu- dio seducente, che lascia intravedere analoghi rapporti per altri sensi ed apre alla scienza un campo nuovo per raccogliere utili verità alla soluaione d'oscuri problemi. - E, quale esempio riferibile appunto ad altri sensi, ram- mento qui il caso, che comunicai al Congresso di Si«na, di un giovane tirolese dotato di una vista straordinaria, il quale afferma che per luì gli odori hanno un colore. - Stando alle esperienze ingegnose, che colla massima cir- cospezione ed accuratezza vennero instituite da un va- lente medico a fine di verificare il fenomeno e premunirsi (1) Lussana. La fisiologia nell'arie. Memoria letta alla R. Ac- CTilomia di scienze, lettere ed arti in Padova nella tornata 30 mag- gio lyyU. i'adovj, lipugrulia di Gio. Butt, Kandi, 1881. — 1202 — contro ofjjiii frode, l'odoro del muschio sarebbe azzurro- chiaro, quello dell'aglio giallo-ranciato, quello dell'ammo- niaca rosso-cupo, quello dell' etere solforico verde-scuro, quello dell'anici bianco-argentino. - Né qui posso tener- mi dall' annunziarvi che il sullodato prof. Filippi imprese a dimostrare come accade sovente la audizione di un suo- no alla vista di differenti colori. « Questo fatto, cosi si esprime, è uno di quelli che negli animi gentili e sensibili avvengono ad ogni istante, e sul quale, forse, pochi ferma- no la mente. Eppure (tocco momenti intimi del sentimento umano) al queto albore di un crepuscolo mattutino, e al limpido splendore d'un sole, e all'infuocato tramonto marino, e al pallido crepuscolo della sera, e all' argenteo splendore di un plenilunio alla vista del firmamento stel- lato, si sente qualche cosa entro noi che potrebbe esser fissata con una nota o con un accordo, e sono questi intimi commovimenti dei sensi, i quali se toccano l'anima di un artista, questi li trasfonde nelle opere, nelle melo- die, le quali sono vere, inspirate, perchè già egli le senti nell'innamorata contemplazione del bello ». Senonchè parecchi fisiologi, e tra questi il Rochas, riferiscono positivi esempi di persone, nelle quali un suo- no destava l'idea di un odore e di un sapore. E recen- temente il dott. Urbantschitsch ha dimostrato con una serie di esperienze, che gli organi de' sensi hanno un'in- fluenza reciproca gli uni sugli altri. YIII. La seconda scoperta, che contribuirù senza dubbio ad illustrare il meccanismo con cui le consonanze armoni- che, indipendentemente dalle sensazioni acustiche, posso- no esercitare una poderosa influenza fisiologica sull'or- ganismo, si è quella fatta dall'americano Keely, di un — 1293 — motore che sarebbe alimentato dal suono : scoperta me- ravigliosa annunziata per la prima volta neW Anniversario di Chevreul dal colonnello Le Met in nome della più alta autorità scientifica dell'America T Istituto di Washington, e che sembra destinata a portare la rivoluzione nella mec- canica, in quanto che sull'ingegnosissimo suo motore il Keely avrebbe ottenuto il risultato, che, senza carbone come pel vapore, senza pila come per l'elettricità, egli sviluppa una forza centupla di quella onde disponiamo oggi, e questa mercè suoni emessi su lamine, o in tubi in certo qual modo inconsumabili, sui quali 1' attrito non ha alcuna influenza e la cui potenza pare non aver limiti, almeno apprezzabili, lìnora ('). Le esperienze relative ripetute in presenza di scienziati della più alta competenza, quali sono gl'illustri Barnelt, Le Van, Linville, e i redattori del giornale scientifico Aré- ne, non lasciano luogo ad alcun dubbio, e sembrano anzi giustificare pienamente le sublimi aspirazioni e le grandi speranze che fece tosto concepire il semplice annunzio della mirabile scoperta sull'avvenire stesso della società. Le ulteriori ricerche metteranno certamente in piena luce la massima importanza di un fatto che si presenta a dirittura col carattere del prodigioso. - Riguardo poi alla spiegazione scientifica del fenomeno, tutta la questio- ne si riferisce alla possibilità che il suono possa trasfor- marsi in movimento. È possibile che il suono sia un pro- duttore o piuttosto uno sprigionatore di forza? Perchè no? Qual" è il principio dell'elettricità ? La confricazione di un pezzetto d'ambra su di una stoffa di lana, la so- vrapposizione di alcune sostanze messe in presenza di un acido. Si sono vedute esperienze che parevano trastulli, (1) Fiyaro, 1888, scllembro. (L^^ ineiaviLjlio dulia scienza. - 11 buuiJu ioiza murice.) -- d294 — (lare i più meravigliosi risultati. Ora ò ben chiarito che IVa tutte le corde produttrici di suono, l'unissono deter- mina una successione identica e fatale delle vibrazioni. La scoperta del Keely si fonda appunto sui relativi espe- rimenti, che ognuno può agevolmente ripetere. Del resto William Croekes, il grande scienziato inglese, aveva già pronunziata una parola, la quale riassume tutta la sco- perta di Keely, vale a dire, il hombardamcnlo atomico. - E non è senza una viva compiacenza il potervi qui ram- mentare, che qualche cosa di simile venne già intraveduto in Italia e precisamente da un profondo peiisatore, che appartenne a questo nostro Istituto, V ab. Giuseppe Ber- nardi, Prefetto del Ginnasio di Padova, in una sua Me- moria inedita: Sulla propagazione del suono^ che io con- servo manoscritta. IX. Ad ogni modo, qualunque sia l'esito degli sludi ulte- riori sul grave argomento, a me basta solo che il metodo sperimentale abbia messo in piena evidenza la forza mo- trice del suono, e quindi la natura eminentemente dina- mica dello stimolo acustico, in quanto che nei riguardi fisiologici questo carattere già noto per altri fatti {*) può ('!) Per tacere degli effetti istantanei che i suoni in generale, massime se improvvisi e violenti, cagionano si nel!' uomo che nei bruti, effetti che per la loro inconcepibile rapidità potrebbero a buon dritto paragonarsi a quelli prodotti da una scossa elettrica, ho ri- cordato nelle mie Memorie i fatti principali (cominciando dall' uso tradizionale dei canti ritmici, che il Villoteau fa risalire alla più remota antichità, e diretta allo scopo di rinvigorire le forze musco- lari neir esecuzione oli remodo laboriosa di grandi opere clic addi- xnandauo il concorso di sforzi riuniti e coordinali^ i quali espri- — 1295 — somminislrareun nuovo elcmcnlo allintcrprelazione scien- tifica del fenomeno che fermò sempre la mia attenzione, e produsse in me il profondo convincimento, che cioè il suono non costituisce solo lo stimolo specifico del senso uditivo, ma eserciti pure un'azione sull'intera economia animale indipendentemente dalla relativa sensazione. Se è vero, d' altra parte, che tutto il segreto dell' effi- cacia musicale sul sistema nervoso, come procurai di di- mostrare in altro lavoro, sta nel magistero dinamico della trasmissione e trasformazione del movimento espressivo, la musica, fisiologicamente parlando, costituisce effettiva- mente una forza che accresce tutte le nostre virtualità. - È una seconda anima che c'invade e s'impadronisce di tutto il nostro essere. - Questa essenziale caratteristica della musica non ò per fermo sfuggita alla penetrazione in- tuitiva della celebre baronessa De Stael, che in modo mi- rabile cosi la descrive: « Di tutte le arti liberali la musica » è quella che agisce più immediatamente sull'anima. Le I) altre la muovono verso tale o tal altra idea : questa sola «s'indirizza alT intima sorgente dell'esistenza e cambia » per intero l'interna disposizione. Ciò che fu detto della n grazia divina, la quale in un subito trasforma i cuori, » può, umanamente parlando, applicarsi alle potenze della » melodia, e tra i presentimenti della vita avvenire quelli » ridestati dalla musica non sono da disprezzare (^). La mono nei singoli casi un proporzionato accrescimento di forza ncr- veo-muscolare dovuto in ispecialità al carattere stesso eminentemen- te dinamico dello stimolo che eccita all'azione. (1) Un grave pensatore scriveva poc'anzi, che la musica è l'eco che manda il cielo alla terra. Non credetela, ei dice, una semplice espres- sione poetica, una specie di trascendentalismo ascetico. Per chi ha il beneficio di sentirla è una grande verità. Nella mistica scala che congiunge il cielo alla terra, essa tiene la più alla cima, e dopo — d296 — » musica, anche quando esprime il dolore, fa nascere un » sentimento soave. Il cuore, ascoltandolo, batte più ratto: » le soddisfazioni, la regolarità della misura, ricordando » la brevità del tempo, fa sentire il bisogno di goderne. » Non vi è pili vuoto, non vi è più silenzio intorno a noi: la Religione, è ciò che v' ha di più divino noli' uomo. Essa è un vero rivelatore, che risolve meglio dei filosofi il grande problema dell'immortalità dell'anima. — Il divino, più che il naturale (così l'illustre Nencioni nel suo stupendo articolo Musica e novelle, in- serito nella Nuova Antologia di Roma), compenetra e consacra la musica. A lei sola, fra tutte le arti, è assolutamente impossibile rappresentare l'osceno: tanto è originariamente ed esscnziahricnle pura e celeste ! Invece, tutto quello che abbiamo voluto o speriate 0 sognato di bene, sale a Dio, quasi mistico incenso, nelle note musicali: le estatiche adorazioni, le aspirazioni eroiche, la passione trascendentale, sono musica innalzata a Dio dal fango e dal bujo della terra. Schopenhauer scriveva ad un amico: — Vi raccomando il go- dimento di quest'arte (la musica) come il più squisito di tutti. Non ve n' è alcuno che agisca più direttamente, più profondamente per- chè non ve n' è alcuno che riveli più direttamente e più prnfon- damcnte la vera natura dell'universo. — Ascoltare grandi e belle armonie è come un bagno dello spirito: purifica da ogni sozzura morale da tuHo ciò che è cattiva o meschino: innalza l'uomo, o lo mette in accordo coi più nobili pensieri di cui sia capace : al- lora egli sente chiaramente tutto quello che vale, o piuttosto tutto ciò che potrebbe valere. — Quest'arte divina, continua il Nencioni, sfugge nella sua inli- ma essenza all'analisi, e ha, come ogni divina cosa, del misterio- so. — Le altre arti sono soggette a leggi precise e sappiamo il processo della loro produzione. Ma nella musica è veramente il dito di Dio — un lampo della volontà che sola può tutto — un alito del divino solfio che crea. — Una nota evoca un mondo, a un tratto, dal nulla. — Da tre note emana non un quarto suono, ma un astro! — Miracolo antico, eppur sempre nuovo. — Non v' è infatti, in na- — 4297 — n la vita è in tutta la sua pienezza, il sangue circola ra- » pidamente, sentite in voi stessi il moto che dù un'esi- » stenza attiva, e non avete a temere, fuori di voi, gli » ostacoli che questo incontra. - La musica raddoppia » r idee che abbiamo delle nostre facoltà : udendola, ci » sentiamo capaci dei più nobili sforzi : per essa e' incam- » miniamo alla morte con entusiasmo : essa manca avven- » turosamente del potere di esprimere alcun sentimento » ignobile, alcun artiflzio, alcuna menzogna. La sciagura » stessa, nel linguaggio della musica, è senza amarezza, » senza ambascia, senza irritazione. La musica solleva » dolcemente il peso, che abbiamo quasi sempre sul cuo- tura, un suono che serva al musicista come modello: o che gli of- fra qualcosa più di una semplice suggestione per il sublime suo intento: un musicista di genio si accosta alle primitive sorgenti del- l' esistenza più da vicino di ogni altro artista, e, osò dir Schopen- hauer, più della natura medesima. — Le impressioni musicali ri- fulgono suir anima nostra come a conferma di una origine divina e di una divina destinazione; come un indizio, come una speranza, come una promessa. Di quei sublimi e benefìci istanti ci resta co- me una gloriosa illuminazione, una reminiscenza consolatrice. E qualche cosa di sacro come il presentimento, e di mistico come l'estasi. Impossibile dimenticare tali impressioni. Ascoltando la musica de' sommi maestri, quel che sopratutto pre- domina e ci riempie l'anima, è il sentimento religioso: un misto di preghiera e d'inno, di raccoglimento e d'entusiasmo — quel sentimento che Lamartine, uno dei più musicali poeti del mondo, espresse così felicemente nel suo Canto sopra un raggio di sole con questi mirabili versi : Pourtant mon àme est si pleine, 0 Dieu, d'adoration, Que mon coeur la tieni à peine, Et qui il sent manquor 1' haleino A sa respiration. Tomo VII, Serie VI. 104 — 1298 — ') re, quando siamo capaci di ali'czioiii serie e profonde : » peso (he si conionde talvolta col sentimento dell' esi- » stanza, tanto jl dolore che cagiona è abituale. Sembra, » in udendo dei suoni puri e deliziosi, che siamo sul pun- » to di afferrare il segreto del Creatore, di penetrare il » mistero della vita. - Nessuna parola può esprimere que- » sta impressione: le parole non influiscono spesse volte » per nulla nell'emozione che il canto produce. Il vago » della musica si presta a tutti i movimenti dell' animo, e » ciascun crede di ritrarre in questa melodia, come nel- » l'astro puro e tranquillo della notte, l' imagine di ciò » che desidera sulla terra x. Nò ad una azione essenzialmente fisiologica può con- siderarsi, a mio avviso, straniero un altro fatto singolare, voglio dire l'allattamento musicale così chiamato e de- scritto dal maestro Gounod, ch€ comprende una serie mi- rabile di fenomeni fisio-psicologici, meritevoli di ogni stu- dio, e nel quale il celebre autore del Faust dettò pagine veramente stupende e di suprema utilità nei riguardi edu- cativi, massime per quanto concerne la genesi e lo svol- gimento regolare e progressivo delle più felici disposizioni morali. - Opinione questa che mi venne più volte verbal- mente confermata da quei due sommi artisti, antesignani delle grandi scuole vigenti, che si contendono la palma, e rappresentano appunto coli' autorevole loro dettato quan- to di più squisito il filosofico intelletto umano possa pro- nunziare sull'argomento: Riccardo Wagner e Giuseppe Verdi -i quali con parole assai lusinghiere mi animarono sempre alla continuazione di consimili studi, entrambi del pari convinti che tutto il segreto della virtù prodigiosa dell'armonia deve necessariamente celarsi nel magistero dell' organismo, perchè consentanea ad una legge primor- diale, quale è il ritmo, che è appunto il tipo universale dei fenomeni vitali. — 1299 — Fedele al mio assunto, mi sono limitato fin qui al fatto fisiologico concernente il meccanismo genetico dei feno- meni emozionali, senz' entrare nel campo psicologico, e studiare la musica ne' riguardi estetici, nostalgici, igienici, terapeutici, morali, religiosi ed educativi. E ciò perchè le manifestazioni psicologiche sono sempre consecutive e quindi costantemente subordinate all' indole ed al carat- tere delle emozioni, costante, efficaci nell' esaltare la fan- tasia, nel risvegliare un ordine particolare di associazioni, nell'imprimere una determinata direzione ai fatti stessi del pensiero. La musica infatti non può, senza contraddire alla pro- pria natura, aspirare al vanto di essere la traduzione fe- dele di un fatto, di un concetto, di un pensiero e meno poi di una parola, perchè il suono musicale non è veicolo d'idee e di vocaboli. - Per quanto si suppongano inge- gnosamente raccolte e cospiranti all'uopo per le sue tre grandi potenze, la melodia, l'armonia, ed il ritmo, come appunto nel melodramma, in cui le situazioni si elevano al massimo grado di sublimità e d'espressione, la musica, per sé sola, non potrà fornire giammai all' intelligenza un' idea particolare né concreta, né astratta (^). E ciò, a (1) La musica, a differenza delle arti figurative, non è essen- zialmente imitatrice, anzi lo è si poco, almeno nell' ordinario si- gnificato della parola, che anche quando s'impiega a favorire l' i- milazione di un'altra arte, come osserva lo Smith, essa tende piut- tosto a diminuire che ad accrescere la rassomiglianza tra l'oggetto imitante e l'oggetto imitato. — Nulla di meno verosimile, a mo' d'e- sempio, che in un;i mimica rappresentazione le azioni ed i gesti di chi vuol ritrarre una qualche interessante situazione della vita pubblica 0 privata, di chi geme oppresso dagli affanni, dalle sven- ture, e si dà perfino in preda alla disperazione, siano accompa- gnati da un bel concerto di musica strumentale. Se nell' assistere allo spettacolo noi facessimo tali riflessioni, quell'accompagnamento — -1300 — differenza delle arti sorelle, nelle quali la emozione aven- do per origine un' idea, un' immagine, una rappresenta- zione, la ricognizione in somma di una cosa qualunque, non presenta nulla di misterioso, perchè si fonda sopra un fatto intellettuale, che comunica il suo carattere di dovrebbe in tutti i casi diminuire la verosimiglianza dell' azione, e rendere la rappresentazione ancor meno conforme alla natura , che non sarebbe stata senza il suo ajuto. Eppure ogmino sa che r effetto si rende di gran lunga maggiore. Non è quindi per una vera imitazione, che la musica rinforza ed avvalora l'efficacia delle altre arti, ma lo fa producendo sullo spirito con mezzi ben diversi che le sono esclusivamente proprj, un effetto della medesima spe- cie di quello che può generare l'imitazione la più fedele, e l'os- servanza la più rigorosa del verosimile. Si nuoce, è vero, alla ve- rità naturale, ma raddoppiandosi per essa le forze del sentimento e la potenza dell' affetto, si accresce di molto l'espressione arti- stica : per cui la mente affascinata e vinta dal prestigio della mu- sica non avverte, oppur dimentica l' inverosimiglianza e si abban^ dona irresistibilmente in balia del sentimento e dell' immagina- zione. — Il compositore di genio, quando si propone di richiama- re alla mente dell'uditore un oggetto, o si studia di rappresen- targli un fatto od un avvenimento, non ricorre già a quelle mec- caniche imitazioni di suoni, che pure sarebbero le più acconcie a conseguire lo scopo. Questi meschini artifizj egli li abbandona all'u- mile maestro , che incapace di parlare all' intelligenea per le vie del sentimento, è costretto di ricorrere al linguaggio del senso. Il genio ha ben altre risorse, ed a lui solo è riservato il mirabile segreto di tali effetti eminentemente artistici, che giunge talfiata ad elevare al più sublime grado di evidenza. E tutto ciò, ripeto, egli ottiene senza usare del sussidio di una materiale imitazione, e quando pure se ne giova, lo fa sempre colla massima parsimo- nia, e solo per quel tanto che si richiede, affinchè l' immaginazio- ne dell'uditore sia contenuta entro dati confini, e senza divagare troppo neir indefinito, afferri con rapidità l' oggetto che il compo- sitore si è proposto di lapprcscnture. Gol magistero di certi suo- — 1301 — precisione allo stato morale corrispondente, rnvece, ciò che la musica ci fa provare, è un sentimento primitivo e non comunicato; è un nostro modo di essere, o non la disposizione morale di un altro individuo che si rifletta in noi: a dir breve, la musica crea un linguaggio per ec- citare, in via diretta ed immediata quei sentimenti che le arti figurative risvegliano solo per imitazione e simpatia e costituisce un documento dei più solenni della grande soli- darietà che stringe in mirabile nesso la vita ed il pensiero. Ed in vero, se la musica, giusta la celebre frase di Beethoven, è l' intermediario diretto della vita del senso alla vita dello spirito; se essa quindi appartiene ad una duplice categoria di agenti; se la gran legge del Rambos- son sulla trasmissione e trasformazione del movimento espressivo trova di preferenza nella musica la perfetta e matematica sua applicazione, come procurai di dimostra- re nel mio lavoro intorno alle diverse influenze della mu- sica sul fisico e sul morale^ è un fatto che nulla più di essa vale a confermare la verità di quanto asseriva poc'anzi il prof. Ardigò, che cioè la fisiologia e la psicologia, men- tre si fecondano e si (;ompenetrano a vicenda senza mai confondersi, ci attestano indubbiamente la corrispondenza perenne ed armonica che esiste tra il pensiero e l'orga- nismo. ni, nella musica così detta imitativa, non si suggerisce allo spi- rito (ed anche imperfettamente) che una minima parte dell' ogget- to ; tutto il resto è giuoco della fantasia, la quale di continuo rav- vivata dalle rinascenti emozioni non solo va di grado in grado completandolo, ma lo abbellisce, lo infiora, e lo veste di mille va- ghi colori, accoppiando in bellissimo accordo al diletto del senso le arcane ed ineffabili voluttà del sentimento. La musica, a dir bre- ve, differisce dalle arti affini anche nell'ordine psicologico, con cui si vanno svolgendo i suoi effetti. SULL' ATELECTASIA POLMONALE. l^'uove ricerche DEL s. c. ARRIGO T A M A S S I A (Sunto dell'AutoreJ. In altro lavoro dimostrò l'A. sperimentalmente non potersi accogliere l'ipotesi del ritorno spontaneo del pol- mone allo stato atelectasico (^) per effetto dell' elasticità del suo tessuto. Dopo di lui Ungar (^), sperimentando su conigli neonati, avrebbe desunto tale possibilità non solo dall'elasticità dei tessuti, ma ancora dall'assorbimento del- l'aria per opera del sangue dei polmone, ancora tratte- nuto dalla permanenza dell'impulso cardiaco, malgrado la cessazione della attivila respiratoria. Lo stesso Ungar non aderiva alle conclusioni dell' A. percliè, secondo lui, la somma energia di compressione necessaria a>ender ate- lectasico un polmone già disteso da respirazione, dovevasi alla circostanza che l' aria raccogliendosi negli infondi- (1) A. Tamassia. Sulla ìJOSsihiUtà del ritorno del potinone allo stato atelectasico (Rivista sper. di Fren. e Med. legale. Anno "Vili. fase. IV. 1882). Qui sarebbe il caso di proporre, ad evitar confusioni, di denominare il polmone privo d' aria non già atele- ctasico, come generalmente si usa; ma anectasico ; poiché atele- ctasia vorrebbe significare in completa distensione, mentre ane~ ctasia indicherebbe la nessuna distensione. (2) E. Ungar. Kònnen die Lungen etc. (Viert. fùr ger, Med. Juli-Oct. 1883). — i304 - buli polmonari, esigeva per conseguenza tempo e sforzo assai notevoli per esserne espulsa (*) . Hofmann , nella quarta edizione del suo Trattato (1887), si mobtra dispo- sto ad ammettere il ritorno spontaneo all'atelectasia, ri- ferendosi ai reperti giù noti di Simon, di Scliròder e di parecchi altri, ed agli esperimenti del Krahmer e degli ul- timi di Ungar; e adduce come motivi sufficienti di questo fatto tanto la elasticità del tessuto polmonare, quanto l'as- sorbimento dell'aria da parte del sangue ancor circolante. In prova di questo soggiunge di aver sperimentato che con acqua corrente a contatto di frammenti di polmone, dopo 3-8 giorni, l'aria ne veniva da questi espulsa, ed il polmone era ritornato atelectasico ("). Dai quali fatti egli desume un corollario di somma importanza che, cioè, // riscontrare atelectasico un polmone in un cadavere di neo- nato non esclude che questo possa aver respirato. - Ed ognuno può facilmente prevedere quali sarebbero le conse- guenze di questo corollario trasportato dallo stadio scien- tilìco del laboratorio a quello gravissimo della pratica fo- rense.— Il prof. Falk (^) si associa, con qualche restrizio- ne, alle idee di Ungar e di Hofmann, dicendo che « vi so- no casi nei quali la docimasia polmonare dù un risultato negativo; e ciò malgrado, il neonato ha respirato ». L'A. volle quindi ritornare sul suo lavoro giù pubbli- cato, per esaminare fin dove le accennate deduzioni aves- sero fondamento. A quest'uopo esamina, dal punto di vista critico, le esperienze di Ungar; e trova che il metodo di sperimen- (1) E. Unger. Loc. cit., p. 240. (2) Ed. von Hoffmann. LehrbucJi der ger. Med. IV Aud. Wien. 1887, p. 744 (3) F. Falk. Ueber die verschiedenen Lebensprohen bei Neti- (jehorenen (Berlin. Klin. Woch., n. 22-23. 1888}. — 1305 — tare da questi adottato, non potrà mai trovar riscontro nella bio-tanatologia forense dei neonati ; muove obiezioni d'indole fisiologica alT ipotesi dell'assorbimento dell'aria da parte del sangue, ed accenna alle modificazioni istolo- giche, che si compiono nel polmone che ha respirato, ten- denti ad imprimere e conservare la distensione e la per- meabilitìi del tessuto polmonare. Quindi riferendosi alle deduzioni di Hofmann, istituiva le seguenti esperienze: 1/^ Fece giungere su polmoni intatti, o su frammenti di essi, un getto d'acqua dell'altezza di metri 5,75 e del dia- metro di un centimetro. I polmoni erano di infanti, che avevano respirato 1-2-3-5-15 giorni. La compressione dell'acqua venne protratta per 2-4- 6-8 ore. 2." Altre parti di polmoni aventi respirato durante il tempo indicato, per 2-4-6-8 ore vennero sottoposte alla pressione dell'acqua con la energia già accennata, dopo esser stati privati dell'involucro pleurico. 3.*^ Altre furono compresse dal getto acqueo dopo di esser state denudate dalla pleura, e dopo d'esser state per- forate ripetutamente e diffusamente, allo scopo di espel- lere r aria, eventualmente raccolta negli infondibuli, come fa sospettare Ungar. 4.^ Su altre parti dei polmoni nelle condizioni de- scritte si esercitò per un tempo, non minore di mezz' ora, il massaggio fra le dita, e con forza. 5.^ Si sperimentò pure negli stessi modi su polmon- cini congesti, e anche su taluni affetti da leggiera bron- chite diffusa. 6.*^ Per rispondere positivamente all'obiezione di Un- gar, l'A. fece costruire un apparecchio, nel quale il pol- mone, mediante una canula nella trachea, poteva emettere l'aria che veniva espulsa da acqua abbracciante tutto il polmone, ed alla pressione del getto acqueo descritto. Tomo W, Serie VI. 165 - 4306 — In tutte queste esperienze I A. ebbe sempre il medesi- mo risultato, e cioè: i ," Esternamente un leggiero afflosciamento, che era generale, quando la superficie compressa era estesa, o quando tutto il polmone (Esp. 6.^) veniva ad esser da que- sta involto. 2." Afflosciamento parziale non sempre duraturo, quando il getto acqueo cadeva circoscritto sulla superficie del polmone. 3." Impallidimento o perdita del color rosso-roseo, in seguito all'azione meccanica e smungente dell'acqua. 4.° Aspetto gelatinoso del tessuto in conseguenza del- l' imbibizione acquea. 5.° Permanente facoltà di galleggiare in ogni fram- mento^ anche minutissimo, d'ogni polmoncino sperimen- tato. Da cui si argomenta con quanta diffidenza devesi ac- cogliere la dottrina del ritorno spontaneo all' atelectasia ; e come invece sia più esatto V indurre che il polmone fe- tale esclude l'avvenuta respirazione. D'altra parte i caratteri fisici esterni del polmone, che si presumerebbe ritornato spontaneamente atelectasico, sono ben diversi da quello veramente fetale; onde anche riflettendo a queste impronte incancellabili della respira- zione, scorgesi non essere possibile uno scambio tra le due fasi, attraverso cui supponsi passato il polmone del neonato. DEL TRAPIANTO DELLA CORNEA DEL POLLO sull' occhio umano del socio corr. prof. pietro gradeinigo ?(£=— É con grato animo eh' io mi presento a voi, il- lustri Signori. Meglio di ogni altro sentimento, ora mi vince il dovere di riconoscenza, pell'onore che mi avete concesso, chiamandomi a far parte dei vostri lavori pella scienza, peli' umanità. Ve ne ringrazio di cuore. Prometto che non risparmierò modo di corrispondervi colla povera opera mia. Troppo grande è il numero di coloro che, per causa congenita od acquisita, hanno perduto il bene massimo della vista. Anche in quei paesi dove è più vivo il pro- gresso delle scienze mediche e l'adozione di savi provve- dimenti igienici può dirsi generalizzata , la proporzione degli individui colpiti da ceciti'i è veramente sconfortante. Statistiche recenti fanno salire quasi all'uno per mille il numero di questi infelici, condannati a vivere tutta una vita di privazioni troppo spesso inutile a loro stessi ed agli altri. La maggior parte delle malattie che originano la cecità ù di natura infettiva, mentre delle consecutive alterazioni dell" organo visivo molte restano hmitate al - 1308 ~ suo segmeulo anteriore, maggiormente esposto agli agenti esterni. I numerosi dati raccolti dal Fuchs sulla causa prossima della cecità danno una media del trenta per cen- to al solo contingente dell' ottalmìa dei neonati. Sopra cento e sessanta bambini privi della vista, per esiti di ot- talrao-blennorrea, riscontrai io stesso 76 volte la necrosi parziale o totale della cornea, 35 i leucomi aderenti, com- pleti, -=50 volte lo stafìloma cicatriceo. Ogni profonda ed estesa alterazione della cornea non guarisce che a spese della trasparenza di questa membrana. Una prima intenzione è impossibile, la seconda è qua- si sempre seguita da cecità. Il segmento posteriore del- l'occhio, come dissi, raramente viene per tali malattie in- vaso dal processo infiammatorio dissolutivo, conservan- do, anche per tutta la vita, una struttura normale ed una funzione latente, che non può esplicarsi pella perduta tra- sparenza della cornea stessa. La retina sente ancora la luce attraverso alla fibrosa oculare, alle opacità del gu- scio che la ricetta, ma sopra di essa non si dipinge più r imagine del mondo esterno — la visione rimane abolita. Nulla di più sconfortante, di più doloroso per tutti, e principalmente poi per l'uomo dell'arte, è l'imbattersi in questi poveri infermi che, giudicati inguaribili unicamente perchè colpiti da opacità totale della cornea, male sanno rassegnarsi alla terribile sventura a cui sono condannati, poiché hanno la coscienza che nel loro organo visivo viva pur sempre intatta, pronta, valida la potenza nervosa che fa vedere, e che per estrinsecarsi aspetta soltanto che ne venga rimosso l'ostacolo, che intercetta l'ingresso del- le onde luminose. Certamente la cornea dell'uomo, al pari d'ogni altro tessuto, ha tendenza somma alla riparazione delle perdite subite. La cicatrizzazione è pure il processo che tien dietro, più o meno direttamente, ad ogni sorta di lesioni ; ma in questa membrana il lavorio di riparazione, - 1309 — quanlunquc si svolga senza tregua nel tessuto fatto cruen- to dall'ulcera o da altra perdita di sostanza, da molte ine- renti speciali condizioni viene ad essere turbato o re- so inefficace, sicché invece di una vera rigenerazione di tessuto corneale, con tutti o quasi i caratteri istologici e fisiologici (come pure venne riscontrato in alcuni animali inferiori) ne risulta un tessuto diverso, che troppo si di- scosta dal tipo normale sopratutto pella mancanza della necessaria trasparenza. Se questo non fosse, basterebbe togliere, comunque si voglia, una parte della cornea opa- ca dell' occhio che è cieco, per ridonargli permanente- mente la vista. La semplice abrasione della cornea leuco- matosa, da alcuni già consigliata a tale scopo, in attesa che ne succeda la riparazione con un uuovo tessuto tra- sparente, non saprebbe condur mai ad alcun favorevole e duraturo risultato. Negli occhi che ancora conservano sani i tessuti profondi e la retina funzionante, appena venga esciso anche il più piccolo tratto del tessuto opaco, causa della cecità, come per incanto attraverso la fatta pupilla, ritorna la visione che non di rado è tanta, da lasciar ben poco o nulla a desiderare. Giorni sono prati- cai l'escisione di uno stafiloma in una donna cieca da un anno circa. Non era ancora compiuta 1' esportazione di tutta la pseudo-cornea, che questa ammalata emetteva un grido di gioia, peli' improvvisa visione comparsale, tale da distinguere nettamente una rondine al volo che in quel- r istante passava dinanzi all' aperta finestra. In tale cir- costanza, lo ripeterò, dove si giungesse a rendere perma- nente un tanto beneficio coli' impedire il processo di ripa- razione, cioè la chiusura della fatta apertura, si avrebbe raggiunto il massimo desideralum, la vista sarebbe sen- z' altro ridonata ad un grandissimo numero di ciechi. A mantenere almeno più duratura la visione in tale modo ottenuta, è da parecchi anni ch'io vado praticando, - 1310 — non senza qualche felice successo, un nuovo atto opera- tivo, diretto a cangiare la perdita di sostanza che viene fatta nella cornea opaca, in una vera apertura fistolosa, che per esser ricoperta da uno strato di tessuto epitelia- le, dovuto alla Descemet introflessa, ha in sé stessa la causa della propria permanenza. Ricordo d'aver indirizzato nell'estate del 1871 alla clinica oculistica di Padova, diretta allora dal compianto mio predecessore professore Giovanni Antonio Gioppi, un ammalato già affatto privo della vista da oltre un anno, per esiti d'ottalmia gonnorroica, il quale, a mezzo d' una apertura fistolosa ch'io gli aveva praticato un mese prima sulla cornea sinistra leucomatosa, aveva ricuperata tanta vista da condursi da solo da Venezia a Padova e perfino da potere, col soccorso d' un occhiale, leggere gli ordi- nari caratteri di stampa. L' idea prima della fistola artificiale (come ebbi a far conoscere in una pubblica lettura tenuta al Veneto Ateneo nell'anno seguente 1872) mi venne suggerita dall'osser- vazione di un caso di fistola spontanea della cornea, che, apertasi nel centro d' un esteso leucoma, valse a produr- re un insperato grado di vista in quell' occhio che da tutti sarebbe stato giudicato assolutamente incurabile. Cosi pu- re in vari casi consimili, sempre allo scopo di ritardare la chiusura del foro praticato pel passaggio de' raggi lu- minosi, feci ricorso all' introduzione di un cilindretto di vetro, mantenuto in sito da un ordinario occhio di smalto, apparecchio da me chiamato ialopsiforo. Dell' importanza di questo apparecchio tenni, fino dal ^877, parola nella riunione degli oculisti itaUani in Firen- ze, per cui stimo inutile darne qui una dettagliata rela- zione. Riporterò colle stesse parole le poche conclusioni che accompagnano una lettera aperta che sopra questo stru- — 1311 — mento, tre anni or sono, indirizzava al chiarissimo dott. Rosmini direttore dell'Istituto ottalmico di Milano : I. Che solo fra quanti vennero ideati ed esperiti, il suddetto apparecchio corrisponde praticamente allo sco- po di creare per un tempo limitato, da poche ore a due o tre giorni, un grado rilevantissimo di vista in occhi che per incurabili alterazioni della cornea erano stati dalla scienza condannali ad una perenne cecità. II. Che il valore principale di tale mezzo consiste nella facile sua applicazione ed allontanamento, ed ancora più nella sua fissazione, che si compiono in un istante sen- za bisogno di operazioni preparatorie, di suture o di altro. Ili. Che dal lato cosmetico come dal diottrico questo occhio artificiale risponde pienamente ad ogni indicazione. IV. Che finalmente a questo apparecchio spetta di pieno diritto l'onore di figurare fra quelli che dalla scien- za e dalla esperienza sono diaiostrati di pratica utilità, «quantunque la loro benefica azione non possa riuscire che temporanea e palliativa. La storia dell'oculistica registra una lunga serie di tentativi ed ingegnosi spedienti imaginati a tale intento. S'io volessi ora accennare soltanto ad una parte di que- sti, mi dilungherei di troppo addomandandosi di certo un tempo maggiore di quanto io possa osar mai richiedere dalla vostra gentile attenzione. Per questo dirò solo che tutto quanto venne fatto con ripetute esperienze suir uo- mo e sugli animali, per raggiungere tale importantissimo scopo, può esser compreso in due grandi classi , luna dei mezzi diretti solo ad ottenere un risultato il cui be- neficio non potrebbe mai essere che temporaneo ; 1' al- tra di una vera cura radicale d'effetto permanente, e che non può esser data che dalla cheratoplastica, cioè dal- l'innesto di una nuova cornea sana tolta da un animale qualsiasi. A fronte d'ogni altra operazione di trapianto, — 1312 — la cheraloplaslica^ pelle specialissime condizioni analomo- istologiche dell'organo visivo, incontra nella sua attua- zione gravi ostacoli, ai quali essenzialmente sono da at- tribuirsi gli insuccessi lamentati, e che, fino ad un certo punto, poterono giustificare il troppo severo giudizio emes- so da alcuni sulla convenienza di ripetere ulteriori tenta- tivi pella riuscita d' una operazione, che il ragionamento scientifico come la clinica osservazione avrebbero dovuto, a loro dire, da lungo tempo condannare e per sempre. E fu sopra tali difficoltà ed inconvenienti eh' io, per nulla sfiduciato dai ripetuti insuccessi, fino dal 1876 al congresso degli oculisti italiani in Torino, e nel i 877 a Firenze, come pure in alcune lettere aperte indirizzate al chiarissimo collega Rosmini, volli richiamare T attenzione degli oculisti, proponendo fino da allora un nuovo e più razionale processo operativo peli' innesto della cornea, processo operativo, che, accolto favorevolmente e da al- cuni messo in pratica, potè dare qualche parziale risul- tato, come appare dalfimportanle pubbUcazione fatta dal- lo stesso Rosmini sulla cheratoplaslica per innesto della cornea di nn coniglio. Fui sempre persuaso che a raggiungere il massimo successo, di ridonare cioè permanentemente la vista per- duta a mezzo dell' innesto di una nuova cornea, per isco- prire questa pietra filosofale, come io la chiamava, del- l' oculistica, diventava più d' ogni altra cosa necessario trovare il modo di rendere, quanto più fosse possibile, il trapianto di quella membrana sull'occhio dell'uomo, non dissimile nei rapporti della nutrizione, a quello di un qua- lunque tratto di cute od altro tessuto, che tolto da una regione lontana o da un diverso animale, se immesso convenientemente e tenuto in saldo contatto con una su- perficie denudata del nostro corpo, vi attechisce senz'al- tro, e vive della vita della parte che lo licetta. — 1343 — La cornea è una membrana ricoperta d' epitelio sulle due superfici ed è formata da tessuto che non ha pari nell'economia normale. Benché ricca di nervi è sprovve- duta di vasi, ben diversa quindi dalla cute, dal muscolo, dall'osso, che hanno in loro stessi, nella ricca rete vasco- lare che U attraversa, la fonte del proprio nutrimento. Bi- sognava perciò vascolarizzare la cornea che volevasi tra- piantare, come pure il tessuto sclerosato arido dell'oc- chio umano destinato a riceverla e a mantenerla in vita. Nella cornea solo per processi patologici si svolgono vasi di nuova formazione, ed è allora che questo delicatissimo tessuto acquista una straordinaria resistenza ai processi distruttivi, agli stessi traumatismi. Per questo lino dalle prime cercai di produrre sulla cornea di alcuni animali dei vasi di nuova formazione, determinandovi coli' intro- duzione di polveri irritanti fra le palpebre, una cheratite superficiale vascolare o pannosa. Sfortunatamente tali tentativi a poco o a nulla approdarono, quantunque aves- si cercato d' imitare lo stesso modo d'azione delle ciglia introflesse della trichiasi, o lo sfregamento portato dal tracoma e dalle cicatrici del tarso sulla cornea d'un oc- chio malato. In seguito giudicai miglior partito, allo scopo voluto, quello di utilizzare e per l'occhio dell'animale da cui volevasi trarre la cornea, e per quello dell' uomo che avrebbe dovuto riceverla, la stessa ricca e sottile rete di vasi della congiuntiva che circonda normalmente la cor- nea. A tale fine separai la mucosa, tult' all' intorno, dalla sclera sottoposta, e la spostai, previa decorticazione, sulla cornea stessa, in modo che, mantenuta aderente a mezzo d' una sutura a borsa e con bendaggio compressivo, do- vesse di poi aderire e quasi immedesimarsi col tessuto corneale stesso, cosi come vediamo avvenire pella forma- zione dello pterigio. In tale modo, col compiersi della cicatrizzazione ed Tomo VII, Serie VI 106 — 1314 — adesione della congiuntiva sul sottoposto tessuto, una ab- bondante rete di sottili vasi proprii della congiuntiva stes- sa, e molti di nuova formazione, con mutuo intreccio do- vevano compenetrare in quello, cambiandone l'apparenza e quasi direi la natura. Nell'esecuzione di un tale proces- so preparatorio (necessario però soltanto peli' occhio de- gli animali che presentassero una cornea troppo grande per esser innestata nella sua totalità con una certa pro- babilità di successo) doveasi, come facilmente appare, pro- cedere in modo che ne restasse risparmiato del tutto o scoperto un piccolo tratto di questa membrana traspa- rente, quello solo che di poi doveva venire utilizzato pel trapianto, limitando per ciò lo spostamento della congiun- tiva all'intorno di questa porzione a foggia di alone o di cornice circolare. La cornea da innestarsi di tale maniera poteva esser ridotta a piccole proporzioni e, circondala dal tessuto congiuntivale riccamente vascolarizzato, co- stituire un lembo vitale raucoso-corneale, non dissimile a quei tessuti, che offrono tutto giorno le migliori garanzie di successo pelle diverse operazioni di trapianto. Anche alla necessaria fissazione del lembo doveva prestarsi lo stesso alone di congiuntiva fuso colla cornea. Infatti, con alcuni punti di sutura staccata, posti alla periferia del lembo, non poteva tornar difficile tener tesa ed immobile la nuova cornea nel posto designato, in corrispondenza cioè al largo foro, che, quale nuova pupilla, dovea ne- cessariamente praticarsi nell'occhio umano, peli' ingresso dei raggi luminosi. Ed è sulla guida di tali razionali prin- cipi, eh' io da vario tempo, con paziente costanza, e sul- l'uomo e sugli animali vado praticando sempre nuovi ten- tativi d'innesto corneale, non di rado seguiti da parziali successi. E poiché ora ebbi la buona sorte di vedere alla fine coronata da un pieno successo una di tali ardite ope- razioni, voglio, prima che ad altri, dare di tal fatto noti- - 1315 - zia a Voi, acciò in questo luogo sacro allo scienze, dalla vostra approvazione si attenda il battesimo, che gli è ne- cessario per esser giustamente apprezzato. Nel giorno 6 giugno p.° p.°, nel gabinetto della clinica oculistica di Padova, praticai l'operazione della cherato- plastica in un uomo sano e robusto, d'anni 49, nativo di Solimbergo di nome Francescliina Giovanni. — Era cieco del tutto da 25 anni. Aveva contratto l'ottalmia gonnor- roica, che in poche ore gli distruggeva completamente tutte e due le cornee, rimanendosi di poi allo stato di moncone 1' occhio destro, mentre il sinistro, che pure conservava forma e volume quasi normale, in luogo della cornea presentava un leucoma totale ispessito, sclerosato, al punto da rimanerne scomparsa ogni traccia di separa- zione di questa membrana dalla vicina sclerotica. Quan- tunque la cecità, come dissi, durasse da ben 25 anni, pure mantenevasi ancora in quest'occhio una sicura per- cezione quantitativa della luce, come pure la tensione en- doculare, di poco minore della normale. — Questo il sog- getto. Premetto che, trattandosi d'eseguire un atto operativo assai complesso di cui anzi non poteva prevedere la du- rata, non feci ricorso alla cloroformizzazione, fidando sul potere anestetico della cocaina, che veramente di poi mi corrispose oltre ogni aspettazione. Venne usata \ asepsi la più rigorosa, né si risparmiarono lavacri ripetuti an- che peli' occhio dellanimale, dal quale si stava per prende- re a prestito tutta intera la cornea e la congiuntiva. Aveva data la preferenza questa volta all' occhio di un pollo di appena 4 mesi d'età, perchè mi offriva una cornea pic- cola e robusta, tale cioè che, anche adoperata nella sua totalità, non superava di diametro quella ridotta ad arte che avrei potuto ottenere dal coniglio, preparata secondo il processo sopra accennato. Un altro vantaggio, e questo — 1316 — della massima importanza, mi riprometteva facendo ri- corso all'occhio d'un grosso uccello, quello cioè di poter utilizzare per il lembo da innestarsi un sottile cercine della sclerotica, che in questi animali è assai resistente ed ossea , così che valesse a mantenere convenientemente distesa e convessa la cornea. Dimenticai d'accennare che, nell'occhio dell'uomo giù 15 giorni prima, era stato pre- parato, dirò così, il terreno per ricevere l' innesto, s'era cioè, sempre secondo il mio vecchio metodo, colla previa decorticazione della pseudo cornea e col distacco e spo- stamento della mucosa, ottenuta l'adesione di questa, in modo da rimanere di poi vestita tutta la superficie di quell'occhio d'un tessuto abbondantemente vascolurizzato. I diversi tempi dell' operazione si succedettero nel modo seguente : Nel primo, venne eseguito il distacco della mucosa giù aderente alla pseudo-cornea ed alla sclera. — La se- parazione fu estesa tutto all'intorno, fino al di là della inserzione dei retti. La mucosa, così separata, rimase spo- stata alla periferia a mezzo di quattro pinzette del Pean che, col proprio peso, agivano in modo da lasciar a nudo tutta la superficie del bulbo. Subito dopo vennero sal- dati ad ansa aperta quattro sottilissimi fili di catgut nello spessore del fornice artificiale risultante dalla mucosa separata in corrispondenza ai quattro punti cardinali. Di questi fili infilali in un sottile ago dirò poi in quale modo mi sia servito pella fissazione del lembo da trapiantarsi. Nel secondo tempo, a mezzo d'un coltellino di Graefe ed una fine pinzetta, assottigliai a poco a poco la porzione centrale di quell'occhio, corrispondentemente al centro della pseudo-cornea, esportandone a sottili laminette il tessuto leucdmatoso fino a che non comparve i\n punto nero dì perforazione completa, caratterizzato dall' uscita di poche goccie d'umore trasparente. In questo momento — '1317 — aflìdai il divaricatore palpebrale ad un assistente, incari- candolo di mantenere discoste dal bulbo le palpebre per evi- tare ogni qualunque accidentale compressione sull'occhio. Quindi, collo stesso coltellino e colle forbici , operando misuratamente, ottenni, senza incontrar troppa difficoltà, che ne risultasse un foro circolare del diametro di poco minore d'una cornea normale, con margini assottigliati e di un bel nero di velluto, attraverso il quale potè at- tuarsi istantaneamente un certo grado di vista, limitato però soltanto alla distinzione degli oggetti di maggior vo- lume. — In questo tempo fu poca o nulla la perdita degli umori ; la lente mancava affatto, ed un buon vitreo den- so faceva lieve prominenza a bolla nella praticata apertu- ra. Compiuta così questa delicata parte dell' atto operati- vo, tolto il divaricatore, avvicinai le palpebre fra loro, lasciando 1' operato supino ed immobile in attesa del ter- zo ed ultimo tempo dell'operazione. Passai senz'altro alla preparazione del lembo corneo-congiuntivale del pollo. — Quest' animale era stato ucciso allora allora per istrozza- mento, acciò i vasi dell'occhio, di cui voleva servirmi, si fossero mantenuti pieni di sangue. Dapprima ne separai perifericamente tutta la congiuntiva, cominciando dai margini aderenti alle palpebre e giungendo tino in prossi- mità della cornea, quindi divisi circolarmente la sclera e la esportai, lasciandone in sito soltanto un sottile anel- lo, allontanai la lente, l'iride ed il corpo cigliare, in modo da formare un largo lembo trasparente non interrotto, che portava come inquadrata nel mezzo tutta ed intatta la cor- nea. Dovetti poi escidere con un colpo di forbice la ter- za palpebra, che non avrei potuto utilizzare, perchè ri- vestita su tutte e due le superfìci da un normale strato d' epiteho. Dischiuse di bel nuovo le palpebre del mio paziente, vi riapplicai, con somma precauzione, il diva- ricatore, e con sollecitudine adagiai sulla superfìcie de- — 1318 ~ nudata di queir occhio la cornea del pollo colla sua con- giuntiva, in modo che quella corrispondesse esattamente alla sottoposta apertura e la congiuntiva scivolasse sulla sclera tutto intorno al disotto della mucosa sollevata dalle pinzette. — ■ I Oli che, fino da principio, trovavansi saldati alla periferia in corrispondenza dei quattro muscoli retti, vennero passati attraverso alla nuova congiuntiva e ser- rati a nodo di tale maniera che tutto il lemho, fatto teso ed in giusto contatto, ne rimanesse saldamente fissato, anche sotto le più valide contrazioni dei muscoli retti. Nel compiere tali suture, non trascurai d' allontanare con ripetuti lavacri di semplice acqua distillata e d' una leggera soluzione borica i molli coaguli sanguigni , che s'erano formati sull'interna come sull'esterna superfìcie del lembo, hberando pure a mezzo d'un sottile aspirato- re la stessa nuova camera anteriore, che mostravasi di- stesa da un liquido sanguinolento, misto a boUicine d'a- ria. La nuova cornea in sito conservava, oltre alla con- vessità e lucentezza normali, tale una trasparenza da scor- gersi nettamente attraverso d' essa la pupilla nera e la camera anteriore già tutte occupute dal vitreo. — Allon- tanato il divaricatore, rimosse le pinzette che tenevano spostata la congiuntiva, quell'occhio così operato guada- gnava, come per incanto, tutta l'apparenza e direi quasi la vita d'un occhio sano; e dove la sua retina per il trop- po lungo disuso non avesse perduta l'attitudine di distin- guere gli oggetti minuti, anche per il ricuperato grado di vista , queir illusione avrebbe potuto essere veramente completa. Con due punti di sutura staccata, raccolsi e saldai per ultimo la congiuntiva al di sopra dello stesso lembo in modo da coprirlo nella sua totalità, non diver- samente da quanto s'era fatto nel primo tempo prepara- torio già sopra descritto. Compiuto di tal modo l'atto operativo senza incontra- re accidente alcuno d'importanza, con una soluzione all'u- no per mille di bicloruro di idrargirio praticai una nuova diligente lavatura di tutto il sacco congiuntivale e delle palpebre, sulle quali venne quindi applicata un'ordinaria fasciatura contentiva formata da un cuscinetto di tela e cotone e da una fascia di garza condotta circolarmente dall' una all' altra tempia, da mantenersi fortemente ser- rata durante le prime ore consecutive alla operazione. Ora poco o nulla devo aggiungere per tutto che riguar- da la cura consecutiva. L'operato venne tenuto a letto per ben sei giorni, gli si concesse dieta abbondante, imponen- dogli solo la quiete ed il silenzio, che vennero da lui reli- giosamente osservati. Nessun dolore, nessuna molestia in- sorsero mai a menomargli né l'appetito, nò il sonno, né la buona voglia. Fu soltanto dopo trascorsi quattro lunghi giorni d'attesa che osai dischiudere le palpebre ed esami- nare l'occhio operato. Non dirò in quali condizioni d'ani- mo mi trovassi in quel momento, ognuno di voi può di leggieri imaginarlo. Aperte le palpebre, notai tosto che, per la avvenuta parziale retrazione della congiuntiva, qua- si tutto il lembo intatto mostravasi scoperto e nell'identi- co sito ove era stato innestato. Dopo quattro giorni quella cornea, quella congiunti- va, queir occhio si trovavano intatti cosi come lo erano appena compiuta l' operazione. Anzi la cornea tolta dal pollo, mi appariva (se ciò è possibile) ancora più splen- dente e viva e la larga pupilla di queir occhio nera e de-- tersa. Evidentemente nessuna reazione era insorta, nessu- na secrezione erasi formata a turbare il processo di ripa- razione, già molto avvanzata. Fino da quel momento po- tei ammettere, con indicibile soddisfazione, essere avve- nuta la saldatura completa dell'innesto, tanto più che ri- conobbi essersi anche rifatta la tensione normale endo- culare. Lo stesso grado di potenza visiva, verificato al — 1320 — momento che praticai l'esportazione della pseudo-cornea, mantenevasi pure immutato, polendo quell'occhio, che da 25 anni a mala pena discerneva le tenebre dalla luce, or- mai apprezzare prontamente il colore, il moto e la forma degli oggetti, che non fossero di troppo minuti. Nei giorni seguenti, nei ripetuti esami ai quali pre- sero parte e professori, e medici, e studenti, ebbi, a mag- gior agio, a constatare come fosse avvenuta la completa adesione di tutto il lembo innestato. La congiuntiva tolta dal pollo, variegata da striscie di pigmento nero, distin- guevasi nettamente da quella dell' uomo, che, tumida ed arrossata, ne ricopriva i bordi estremi ; la nuova cornea, la camera anteriore, la pupilla si mantenevano del tutto libere e trasparenti, quantunque, alla dodicesima giornata, fossero comparsi alla estrema periferia della cornea, al- cuni piccolissimi vasi di nuova formazione, e venti giorni dopo, si notassero sulla superficie della stessa il progres- sivo sfogliamento e la costituzione degli strati epiteliali, fatti caratteristici d' ogni sorta d' innesto. Certamente , praticata in tale modo la sostituzione della cornea, aperta così un'ampia via all'ingresso dei raggi luminosi, tutto non può dirsi ottenuto, che resta ancora da trovarsi il modo di rendere sicuramente stabile il beneflcio, che per il fatto della naturale cicatrizzazione e retrazione conse- cutiva, l'apertura, che venne praticata, ha tendenza a re- stringersi fino a scomparire. Comunque sia, l'operazione di cheratoplastica, della quale tenni parola, tra le disparate opinioni che ancora tengono il campo in prò e contro gì innesti della cornea, offre, s'io non m'illudo di troppo, una reale importanza scientifica, e porge la più solenne smentita all' ingiusto giudizio di coloro, che negano a tale atto operativo ogni possibilità di successo ed ogni pratica applicazione. ALCUNE RICERCHE Sl'LL' OCCLUSIONE DELL' IDROGENO NEL FERRO, E SUT-LA TENACITÀ DI QUALCHE METALLO CHE ABBIA ASSORBITO M GAS. NOTA PEL M. E. M. BELLATI e del I).' S. LUSSANA L'Huglies (') notò, che quando il ferro o racciajo sono imnaersi in acido solforico diluito diventano assai fragili, e che lo stesso fenomeno ha luogo quando questi metaUi sono usati come elettrodi negativi in un voltametro. Que- sta proprietà del ferro è facile a constatare ; e si può an- che avere una certa misura del fenomeno, tenendo conto del numero di volte che un Dio di ferro può essere, in un medesimo punto, piegato ad angolo retto senza rompersi, prima e dopo d' essere stato immerso nell' acido o d' aver servito come catodo. Così, ad esempio, in una esperienza abbiamo trovato che dei chiodini del commercio, grossi in media 1,13 mm., si rompevano dopo 5,9 piegature ad angolo retto (risultato medio di quindici determinazioni). Immersi per venti minuti in acido solforico diluito, si tro- vò che il diametro naturalmente era alquanto minore, e (4) Note on some effects produced by the Immersion of Steel and Iron wires in acidulated water. — Nature, XXI, p. 602 (1880). Tomo Yil, Serie VI. 167 — 1322 — che la rottura avveniva dopo 2,5 piegature ad angolo ret- to, media di quattordici determinazioni. L' Hughes attri- buisce questo fallo ad occlusione d'idrogeno nel ferro. E che il ferro possa occludere idrogeno era già stalo pro- vato da molti, ed in particolare dal Graham e dal Caille- tet. Quest'ultimo sperimentatore (^) trovò anzi, che non solo r idrogeno viene assorbito da una lamina di ferro che sia intaccata su una faccia da acido solforico diluito; ma che quel gas può anche attraversare il metallo e svi- lupparsi sulla faccia opposta. Così, costruendo una specie di sacco di lamiera di ferro interamente chiuso e solo fornito di un cannello per lo sviluppo del gas, potè rac- cogliere quantità notevole di idrogeno quando il sacco era immerso in acido solforico di media concentrazione e ad una dolce temperatura. Questo passaggio aveva luogo anche vincendo uiia pressione di 35 cm. di mercurio. Dal- tro canto egli constatò che alla temperatura ordinaria, la lamina di ferro è affatto impermeabile al gas idrogeno secco; ma che una lamina di ferro che sia stata immersa per qualche tempo in acqua acidulata, e poi lavata e mes- sa in un liquido, sviluppa delle bollicine di idrogeno. Per conciliare questi fatti, Cailletet fa la strana supposizione che l'acqua acidulata penetri nell' interno del ferro, che quindi, sempre nell" interno, avvenga lo sviluppo dell'idro- geno, il quisie trovi più resistenza ad uscire dalla faccia bagnata che dalia asciutta, come avviene in una vescica che è meno permeabile ai gas quando è umida che quando è secca. Quest'ipotesi per altro è contraddetta da espe- rienze che abbiamo appositamente istituite e delle quali ora ci limitiamo a dare un breve cenno. Dei (ìli di ferro, o dei chiodini, che abbiano assorbito idrogeno in un vol- (I) Sur la perméubilité dii fer 2^oiir V ììydrogène à la tempé- rulure oycUnuifc. — G. R. 60, p. 847 (1868). - 13-23 - tametro con soluzione di acido acetico, o con acqua mi- sta a pochissime goccie di HoSO.j , sviluppano abbondan- temente idrogeno quando, tolti dal voltametro e lavati, siano immersi in acqua, mercurio, o petrolio. Lo svilup- po incomincia tosto, e, a mano a mano indebolendosi, continua per molte ore. A dir vero pare difiìcile die in queste condizioni sia assorbito l'acido in tale quf. ntità da dare poi origine a tanto idrogeno ; tuttavia, per maggiore sicurezza, abbiamo sciolto in acido cloridrico il ferro, che era stato in acqua acidulata con H.SO^, e non fummo capaci di constatare alcuna traccia di solfati. Ma la spie- gazione, suggerita dal Cailletet, cade affatto se si prova che gli stessi fenomeni avvengono anche con soluzioni alcali- ne. Ora, ripetute le esperienze adoperando un voltametro con soluzione di idrato sodico, si ottenne, benché in pro- porzione minore, uno sviluppo di gas dai (ìli di ferro e dai chiodini. Abbiamo anche sperimentato in modo analogo a quel- lo del Cailletet; ma valendoci, per l'idrogenazione, di un voltametro ad acqua con piccola quantità di soda caustica, anziché della semplice immersione del ferro nellHoSOi. Costruito un sacco di lamina sottile di ferro, saldando insieme gli orli di due fogli piani, e postolo come elet- trodo negativo nel voltametro, dopo un certo tempo die- de segni non dubbi di rigonfiamento. Del pari, applica- to un manometro a mercurio ad un cilindro di lamiera sottile di ferro, posto come elettrodo negativo nel volta- metro a soluzione alcalina, si vide crescere notevolmente la pressione interna, quantunque la temperatura e la pressione esterna rimanessero sensibilmente costanti. Ci proponiamo di studiare più minutamente nel ferro ed in altri metalli questo interessante fenomeno ; ma intanto si può asserire che il gas idrogeno attraversa il ferro indi- pendentemente dall'azione dell'acido invocata dal Calile- — 1324 - tet. Pare invece assai più naturale ammettere, che bensì il ferro, a temperatura ordinaria, sia impermeabile alle molecole dell' idrogeno comune, ma non agli atomi del- l' idrogeno allo stato nascente. Lo stesso concetto si trova espresso in un lavoro re- cente e molto interessante di M. Thoma (^). Egli, senza conoscere le esperienze precedenti del Cailletet, si occupa più specialmente della quantità di gas, sviluppata da un filo di ferro, che abbia assorbito idrogeno in un voltame- tro ad acqua acidula e sia poi lavato e posto in acqua pura. Chiamando coefflciente di restituzione (Retroftisions- coèfficient) il volume di idrogeno in ce, ridotto alle con- dizioni normali, sviluppato da un cq. di superficie del fer- ro, egli trovò che questo coefficiente è tanto maggiore quanto più grande è l'intensità della corrente, tendendo tuttavia verso un massimo. A parità d'altre condizioni, questo coefficiente è presso a poco lo stesso, quando si adoperino fili di ferro di differente diametro, ciò che pro- va che lo sviluppo del gas dipende dall'estensione della superficie, piuttosto che dal volume del ferro assoggettato all'esperienza (^). Il coefficiente poi cresce, almeno fino ad un certo punto, con la durata dell' idrogenazione, e ri- sultò molto differente in due esperienze nelle quali l'acqua (1) Ueber die Absorption von Wasserstoff diirch Metallc. — Inaug. Dissert. Miinchen (1888). (2) Questa costanza del coefficiente di restituzione potrebbe an- che essere solo apparente, se si ammette, come risulta da alcune nostre esperienze, che la diffusione dell' idrogeno nel!' interno del ferro sia molto lenta. In tal caso nelle esperienze del Thoma, che avevano una durata relativamente breve, l' idrogeno non avrebbe potuto occupare che gli strati superficiali del ferro, e quindi la quantità d' idrogeno restituito doveva apparire pressoché proporzio- nale alla buperlkie. — 1325 — acidula aveva diversa densitò. Il Thoma non accenna pe- rò all' influenza che la diversa qualità del ferro può avere sulla quantità di idrogeno restituito. Ora apposite espe- rienze ci provano, che varii campioni di ferro si compor- tano in modo assai differente. Già il Cailletet (') aveva no- tato che, mentre il ferro elettrolitico contiene volumi enormi di idrogeno, quando sia poi privato del gas per mezzo del riscaldamento e posto come catodo in un vol- tametro, non è più capace di riassorbirne. Non avendo a nostra disposizione una pompa di Sprengel, ci siamo limi- tati a misurare il volume di idrogeno, restituito dall'unità di superficie di varie qualità di ferro, quando sia posto in una campanina con acqua, o con mercurio, o con pe- trolio : quest'ultimo liquido si presta meglio degli altri, perchè bagna il ferro, ma non lo arrugginisce e non scio- glie quantità sensibile di idrogeno. II ferro elettrolitico non diede alcuno sviluppo ; un filo di ferro molto sottile, ed eguale a quello che ci servi nelle esperienze sulla tena- cità che descriveremo in seguito, ci diede sviluppo note- vole di idrogeno: maggiore ancora ce ne diede un filo del commercio grosso poco più di mezzo millimetro e moltis- simo i chiodini, di cui abbiamo precedentemente parlato. Crediamo inutile dare dei numeri, non potendo specificare le qualità del ferro. Per avere un'idea della quantità di idrogeno assorbita dal ferro usato come catodo, si confrontò, la quantità di idrogeno sviluppata nel medesimo tempo in due voltame- tri a soluzione alcalina, percorsi dalla stessa corrente, che aveva l'intensità media di 0,0002 Ampère. Gli anodi era- no di platino, e dei catodi l'uno era di ferro, e l'altro di platino. Si trovò che quel filo di ferro, su cui abbiamo fat- te le esperienze di tenacità, assorbe in 26 ore circa due (1) Sur le fer hydrogèné. — C. R. 80, p. 321 (1875). -1356 - volumi di idrogeno. Il Clmiidlcr Roberls liu trovalo un assorbimento di 20 volumi d' idrogeno ; invece il Lede- bur (*), sperimentando su fili di ferro di 2,5 a 3 mm. di diametro attaccati a pezzi di zinco e posti per 10-12 ore in acqua pochissimo acidulata, trovò in quattro esperien- ze valori compresi fra 1,83 e /«,53 volumi. Pj-obai)ilmente, oltre alla durata e allintensilù della coriente, esercita grande influenza sulla quantitù d' idrogeno assorbita an- che la qualità del ferro. L' Hughes credette di poter asserire che, quando il ferro ha assorbito l' idrogeno, lo emette soltanto in se- guito airarrovcntamento. Ciò tuttavia non è esalto, per- chè stando all'aria il ferro perde in parte, o forse anche completamente, l'idrogeno assorbito: questa perdita è per altro assai lenta. Così il Caillelet trovò, che del ferro elet- trolitico, lasciato per quindici giorni in un tubo aperto, conservava ancora più della metù dell' idrogeno che con- teneva originariamente. Anche il Thoma notò che fili di ferro, caricati di idrogeno ed esposti all'aria per lungo tempo, più non sviluppavano gas quando venivano immer- si nell'acqua. Infine il Ledebur (-) osservò, che la fragilità del ferro idrogenato diminuisce col tempo, ciò che anche noi abbiamo constatato sui solili chiodini. In ogni caso per altro questa perdita essendo lenta, non può gran fat- to modificare i risultati delle esperienze sulla tenacità che riferiremo in seguito, e che venivano eseguite subito dopo che il ferro era tolto dal voltametro. (t) Ueber die Beizhrùchigkeit des Eisens. — Stahl und Eisen. VII, p. 681 (1887). Dobbiamo alla gentilezza del Comitato direttivo àeW Industria d' aver potuto consullare questa memoria, che si trova in un perio- dico non posseduto da alcuna biblioteca governativa del Regno. (2) Loc. cit. -- 4327 -<- In un lavoro precedente (') abbiamo già dato conto di alcune esperienze sull'occlusione dell'idrogeno nel nichel. A quelle notizie ed ai risultati, che indicheremo in seguito circa la variazione della tenacità, aggiungiamo ora che anche il nichel aumenta di fragilità quando viene idroge- nato. Un filo di nichel di 0,36 mm. di diametro, ricotto e pulito dall'ossido, fu diviso in porzioni che alternativa- mente si assoggettarono all' idrogenazione, o si tennero air aria. Nel voltametro ad acqua leggermente acidulata, fu fatta passare la corrente di tre Danieli per I 37 ore e mezza. Estratto poi il filo, lo si lavò ed asciugò, e lo si sottopose alla misura della fragilità, tenendo conto del numero di piegature ad angolo retto che poteva sostenere prima di rompersi. Come media di bO determinazioni, oscilla liti fra i valori estremi 2 e 7, si trovò che il nichel idrogenato resiste (ino a 3,20 piegature. Invece le porzio- ni dello stesso filo non idro.genato, cimentate allo stesso modo, mostrarono di resistere a 3,75 piegature ad ango- lo retto, media di 71 determinazioni comprese fra i valori estremi 3 e !0. Abbiamo anche voluto indagare se una coppia termo- elettrica nichel-nichel idrogenato desse una corrente, ed in che senso. Perciò idrogenammo al solito modo una porzione di filo, e raffreddammo poi uno dei punti di di- visione fra il nichel idrogenato e il nichel non idrogenato ponendolo in una campanina circondata da ghiaccio. Que- sto filo, per mezzo di elettrodi di rame, era unito in cir- cuito con un galvanometro Thomson. Non omettemmo cure per evitare ogni corrente parassita, e potemmo con- statare che, attraverso il punto di congiunzione più caldo, la corrente va dal nichel idrogenato al non idrogenato. Questa corrente è tuttavia piccolissima. (1) Alcune esperienze sidV occlusione dell' idrogeno nel nichel. — Atti R. Isl. Ven. (6) VI (1888). — 1328 — I fili di ferro, da noi usati nelle esperienze sulla va- riazione della tenacità per il latto dell' idrogenazione, ave- vano un diametro di circa 0,2 mm. e venivano ricotti en- tro una scatola di ferro arroventata su un fornello ed attraversata da anidride carbonica secca. Siccome per al- tro, ad onta delle nostre cure, il ferro presentava una leggera ossidazione, prima di adoperarlo si sfregava deli- catamente con carta smerigliata finissima in modo da ren- derlo lucente. Poi si divideva in tante porzioni lunghe da 45 a 20 cm., che si disponevano ordinatamente in due gruppi, il primo dei quali conteneva le porzioni 1 .", 3.*, 5.* .... e r altro le porzioni 2.**, 4.^ 6.* . . . ; si racco- glievano quindi i primi cinque o più pezzi di ordine di- spari e si assoggettavano all' esperienza di tenacità senza idrogenarli; gli altri pezzi intercalati, d'ordine pari, veni- vano invece sottoposti all' esperienza solo dopo averli idrogenati in un voltametro. Analogamente si procedeva per le serie successive, comprendendo in ciascuna serie di fili non idrogenati 1' ultimo dei fili slessi appartenente alla serie anteriore. Così ogni risultato si otteneva con- frontando la tenacità di un certo numero di lìli non idro- genali con quella dei traili di filo Intermedii, ma che ave- vano subita l'idrogenazione; e nel confronto le differenze di tenacità dovute a variazioni nella omogeneità del filo dovevano essere sensibilmente eliminate. L' idrogenazione dei fili di ferro si faceva in un volta- metro ad acqua acidulata con poche goccie di acido sol- forico, e si protraeva per un tempo più o meno lungo a seconda delle varie serie. Sebbene l' acqua fosse pochis- simo acidulata, ed il ferro si trovasse al polo negativo, esso veniva alquanto intaccato, come si poteva constatare con le solite reazioni. Tolto dal voltametro, il Alo era la- — 1329 — vato in acqua pura e poi prontamente asciugato con car- ta bibula. Ogni porzione di filo veniva attaccata con le due estremità ad uncini, uno dei quali si sospendeva ad un sostegno, e l'altro portava un secchiello entro il quale si faceva lentamente sgorgare delf acqua da una boccia di Mariotte. Alla rottura del filo si sospendeva l'efflusso del- l'acqua e si determinava il peso che aveva prodotto lo strappo. Ad evitare che la rottura avvenisse nei punti d'attacco, si procedeva come suggerisce il Piazzoli('), cioè si piegava ogni estremità del filo per un certo tratto, e quindi si ripiegava la porzione del filo reso cosi doppio attorno all'uncino, avvolgendo a spirale la parte più corta intorno a quella rimasta più lunga. Per mostrare come abbiamo proceduto nei calcoli, ri- feriamo, a titolo di saggio, un pajo di serie fra loro cor- rispondenti. Filo non idrogenato Numero Carico di rottura Differenza dal medio 940§J- 957 953 975 949 medio M z= 955 —15 + 2 — 2 +20 — 6 Filo idrogenalo Numero Carico di rottura Differenza dal medio 982gr 971 980 C6i medio M zi: 974 + 8 — 3 + 6 —10 (1) Influenza del magnetismo sulla tenacità del ferro. — Riv. Scient. Ind., 1880. Totno VII, Serie VI. 168 — 1330 — Il rapporto fra i valori niedii del carico di rottura nei due casi di filo idrogenato e non idrogenato è 955 ' Questo rapporto fu calcolato anche per ogni altro pa- jo di serie di esperienze eseguite, e naturalmente risultò alquanto oscillante. Per dare un peso conveniente a cia- scuno di questi rapporti, peso che varia col numero e la bontà delle esperienze delle singole serie, abbiamo inco- minciato dal calcolare Terrore dei valori mcdii del carico di rottura, valendoci della formola ben nota : ^ fi n{n — A) ' dove 11 è il numero delle esperienze da cui M fu ricavato. Cosi per le esperienze di sopra riferite AM risulta rispet- tivamente uguale a 5,8 per il filo non idrogenato, e 4,2 per il filo idrogenato. A fine di rendere indipendente il risultato dai differenti valori del carico di rottura, non abbiamo adoperato i valori di AM ottenuti direttamente, ma abbiamo calcolato i valori percentuali ,^^^. 100AM AMO/, = _^. Nelle esperi 3nze superiori i due valori percentuali di A]M risultano rispettivamente di 0,(il e 0,43. Infine, per '/Orci nelle conlizioni più sfavorevoli, abbiamo attribuito ■h\ ognuno dei rapporti r un peso uguale all' inverso del- la fomraa dei laie errori medii percentuali, e quindi, co- me risultato finale di tutte le nostre misure, abbiamo pre- so il rapporto fra la somma dei prodotti di r per il peso rispettivo, e la somma dei pesi. Diamo nel quadro seguente i risultati delle nostre esperienze die comprendono 58 serie, di cui quelle d'or- — 1331 — dine pari si riferiscono ai fili idrogenati, e quelle d'ordine dispari ai fili non idrogenati. IVuni. delle serie — 5 Carico (li rollura in grunimi Rappor- to r AM AM >Vo P. so p pr 13 1036 12,4 1,20 14 235 1074 1,037 17,6 1,64 0,352 0,365 19 991 10,0 1,07 20 110 1022 1 ,031 11,4 1,12 0,457 0,471 11 1065 12,4 1,16 12 107 1084 1,018 12,7 1,17 0,430 0,438 15 1058 8,2 0,78 16 85 1081 1,022 6,3 0,58 0,735 0,751 53 945 10,6 1,12 54 85 985 1,042 5,1 0,52 0,610 0,636 55 956 15,9 1,66 56 75 983 1,028 9,9 1,01 0,375 0,385 3 863 10,7 1 ,24 4 60 887 1,028 6,5 0,73 0.508 0,522 17 1012 12,1 1,20 18 54 1037 1,025 5,3 0,51 0,585 0,600 1 850 11,0 1,29 2 49 878 1,026 14,9 1,70 0,335 0,344 41 943 9,5 1,01 42 49 945 1,002 6,6 0,70 0,585 0,586 37 937 3,2 0.34 38 39 970 1,035 5,6 0,58 1,087 1,125 — 1332 - IViim. delle serie 31 32 45 46 9 10 57 58 25 26 43 44 23 24 39 40 47 48 49 50 51 52 21 - ? ~ .i — 1^ MI 3 p a P.-5~ Rappor- to r 37 37 36 33 32 30 30 30 30 30 28 858 878 932 975 1034 1086 964 990 931 976 946 964 1006 1039 931 935 934 956 955 974 924 962 989 1027 1 ,024 1,046 1,050 1,030 1,048 1,019 1,033 1,004 1,024 1,020 1,041 1,038 AM AM 0/,, Peso p pr 21,7 17,6 8,3 4,2 25,5 13,0 15,3 94 7,5 0,7 9,9 9 0 14,4 6,2 6,3 11,4 8,1 7,2 5,8 4,2 12,4 13,7 0,9 2,4 2,53 2,00 0,89 0,43 2,47 1,20 1,59 0,92 0,81 0,69 1,05 1,03 1,43 0,60 0,68 1,22 0,87 0,75 0,61 0,43 1,34 1,42 0,70 0,23 0,221 0,758 0,272 0,398 0,067 0,481 0,493 0,527 0,617 0,962 0,362 1,075 0,226 0,793 0,286 0,410 0,699 0,490 0,509 0,529 0,632 0,981 0,377 1,116 — 1333 - Num. delle serie -8 a — o ~ — '■3 3 — 0) a ■i = s «1 Carico (li rottur in grammi llappor- lo r AM AM % Peso p pr 7 858 11,3 1,32 8 23 886 1,033 8,4 0,95 0,441 0,456 33 907 22,5 2,48 34 23 920 1,014 14,5 1,58 0,246 0,249 35 916 4,6 0,50 36 23 932 1,017 14,3 1,53 0,493 0,501 5 855 10,6 1,24 6 6 869 1,016 12,7 1 46 0,370 0,376 27 949 9,5 1,00 '28 2 959 1,010 13,6 1,42 0,413 0,417 29 941 13,7 1,46 30 1 945 1,004 12,0 1,27 0,366 0,367 Risulta da queste esperienze, che l'idrogenazione pro- duce costantemente un aumento nella tenacità del ferro, e ciò ad onta che il ferro vada lentamente sciogliendosi nel voltametro, come abbiamo già avvertito. Il rapporto fra la tenacità del filo idrogenato e di quello non idroge- nato, desunto nel modo esposto precedentemente, ed esclu- dendo soltanto le sei ultime serie della tabella, che si rife- riscono ad una durata brevissima di idrogenazione, ri- sulta 1,029. La media aritmetica dei rapporti, contenuti nella quarta colonna, senza preoccuparsi del peso, sareb- be invece 1 ,028. Notiamo poi che molto probabilmente la durata dell' idrogenazione ha influenza sul valore di r; cosi, dividendo in tre gruppi le nostre esperienze, come — 133i — abbiamo fatto nella tabella, a seconda che la durata del- l'idrogenazione supera un'ora, od è compresa fra trenta e sessanta minuti, o fra venti e trenta, si trova che il rap- porto calcolato, tenendo conto del peso delle esperienze, è rispettivamente 1,029; 1,031; 1,026. Qualora si ammetta che queste differenze non siano interamente dovute a cau- se accidentali, il ferro idrogenato presenterebbe un mas- simo di tenacità per una durata della corrente da mez- z'ora ad un'ora. Si può spiegare come il rapporto sia più piccolo quando l'idrogenazione è più breve, ammettendo che non sia raggiunta la saturazione del ferro ; e come del pari sia più piccolo quando l'idrogenazione dura più di un'ora, tenendo presente che può allora prevalere l'assot- tigliamento del filo. Avuto anzi riguardo a ciò si può dire, che il valore 1,031 dovrebbe essere alquanto inferiore al vero. Osserviamo infine, che la grande variabilità nei va- lori di r dati nella tabella, può in parte essere dovuta alla differente intensità della corrente che attraversava il vol- tametro, o meglio alla differente densità della corrente stessa a seconda che nel voltametro si trovava un numero maggiore o minore di fascetti di filo di ferro. Anche il Ledebur(*) ha sperimentato sulla tenacità del ferro idrogenato. Egli faceva uso di una piccola macchi- na destinata alla misura della resistenza dei materiali, ed operava su fili da 1 ,65 a 3,55 mm. di diametro. Questi fili venivano caricati di idrogeno ponendoli in acqua conte- nente acido solforico, od in altre acque acide provenienti dall'industria, o coli' arrugginimento all'aria. Dalle sue esperienze, che principalmente avevano in mira l'utilizza- zione industriale del ferro, il Ledebur conclude, che in ogni caso il ferro diventa più fragile, e che, stirato fino alla rottura, si allunga assai meno del ferro che non sia (1) Loc. cit. — 1335 — idrogenato. Quanto alla tenacità, egli ammette che non venga alterata ; ma osserva che le esperienze sue non pos- sono condurlo a risultati precisi, perchè i fili erano trop- po intaccati dall'acido o dalla ruggine. Esperienze analoghe a quelle sul ferro, abbiamo ese- guite su fili di nichel del diametro di circa mm. 0,20. La durata dell'idrogenazione doveva in questo caso essere maggiore, perchè, come abbiamo trovato nel lavoro pre- cedentemente indicato, il nichel assorbe bensì grande quantità di idrogeno, ma con molta lentezza. Il filo veni- va ricotto passandolo lentamente e più volte attraverso un cannello da pipa arroventato con fiamme a gas ; poi veniva pulito con carta smerigliata finissima. Del rima- nente il metodo di sperimentare e di condurre i calcoli era quello stesso già indicato per il ferro. I risultati sono contenuti nella seguente tabella. 1336 — Num. delle serie s p o ." au.S «2 Carico di rotluia in grammi 1 Rappor- to r aM AM % Peso p pr 53 3012 23,9 0,794 24 180 2655 0,8815 59,2 2,230 0,3307 0,2915 25 2994 22,0 0,735 20 180 2841 0,9489 52,7 1,855 0,3861 0,3664 19 308 i 20,9 0,678 20 125 2979 0,9600 47,5 1,595 0,4399 0,4254 21 3023 29,3 0,969 22 125 2977 0,9848 27,0 0,907 0,5331 0,5249 13 2984 32,2 1,079 14 119, 2840 0,9517 36,1 1,271 0,4255 0,4050 9 2955 37,2 1,259 10 113 2914 0,9861 39,6 1,359 0,3820 0,3767 11 2994 39,2 1,309 12 113 2918 0,9746 41,1 1,409 0,3679 0,3586 7 2988 34,6 1,158 8 97 2893 0,9682 22,9 0,792 0,5128 0,4965 1 3028 28,2 0,931 2 90 2949 0,9739 28,1 0,953 0,5308 0,5169 5 2983 28,6 0,959 6 96 2960 0,9923 39,9 1,348 0,4335 0,4301 15 3072 9,3 0,303 10 96 2934 0,9551 51,0 1,738 0,4900 0,4680 17 3080 15,8 0,513 18 96 2961 0,9614 22,0 0,743 0,7962 0,7654 3 2986 21,4 0,717 4 94 2921 0,9782 30,4 1,041 0,5688 0,5564 — 1337 — Dai valori di AM % risulla che, in generale, i fili idro- genati si comportano più irregolarmente degli altri. Ri- sulta poi dal quadro precedente, che il nichel, assorbendo idrogeno, diminuisce di tenacità tanto più quanto più è protratta l'idrogenazione. Così il valore del rapporto, cal- colato per i fili esposti all'idrogenazione per una durata minore di cento ore, è 0,9704 ; e per gli altri è 0,9593. Il rapporto, risultante da tutte le esperienze prese insieme, sarebbe 0,9652. Anche in questo caso molte delle irrego- larità, che si osservano nei valori di r, sono probabil- mente dovute alla differente densità della corrente. Ana- lizzata r acqua del voltametro, che aveva più volte ser- vito air idrogenazione dei fili, si ebbero solo leggerissime traccie di nichel. Si assoggettarono all' esperienza anche fili di rame, di zinco e di platino. Ma per i due primi metalli abbiamo avuto risultati cosi variabili, da lasciarci in dubbio sul segno della eventuale variazione di tenacità per il fatto dell' idrogenazione, sicché crediamo inutile di riportare le tabelle dei risultati. Anche per il platino si ebbero forti irregolarità, prodotte forse dal fatto, che ad onta di ogni nostra cura nell' attaccare il filo agli uncini, la rottura avveniva spesso ad un estremo. Tuttavia ci pare di poter conchiudere, che l' idrogenazione aumenta la tenacità del metallo. Riferiamo qui sotto i risultati delle esperienze sopra un filo di platino di 0,1 mm. di diametro, condotte come per il nichel. TvìHo VII, Serie VI. i69 1338 — delle serie j2 è 2| = Carico (li rollura in granimi Rappor- to r AM >.\i/o Peso jj \ìr serie ^1 ._ s T3 — to r 21 115,3 3,81 3,304 2'2 4.-1, 119,8 1,039 2,78 2,320 0,178 0,185 1 106;l 1,15 1,084 2 4.1 14 107,4 1,012 2,65 2,467 0,282 0,285 La tenacità del platino, per il fatto deiridrogenazione, aumenterebbe nel rapporto di 1 ad 1,018. Per il platino abbiamo ancbe provato se influisca sul- la tenacità T assorbimento dell'ossigeno. A tal uopo si te- neva quale elettrodo positivo nel voltametro con acqua pochissimo acidulata, e si sperimentava al modo solito. I risultati furono i seguenti : Nuni. delle ^1° 6 ^ S Rappor- aM AM 70 Peso p lir serie 2 àie cj - ;" to )' 7 113,8 1,13 0,993 8 16*1. 110,0 0,967 1,99 1,809 0,357 0,345 5 112,6 0,95 0,844 6 15^14 110,5 0,9Sl 3,45 3,122 0,252 0,247 o 114,6 0,93 0,812 4 15 112,3 0,980 1,80 1.603 0,414 0,406 1 112,0 1,66 1,482 2 1^*|2 106,3 0,949 2,00 1,881 0,297 0,282 17 114,5 1,43 1,249 18 3^14 111,4 0,973 1,25 1,122 0,422 0,410 1340 — Nuni. C5 ~ , 2'i Rappor- delle :=So tÌ ° =^ AlM AM V,, PuiO p pr serie 2 S..S «2 A 1-1 ijj to r 31 104,1 1,45 1,393 32 S'Is 102,7 0,987 1,71 1,665 0,327 0,323 '25 104,4 1,76 1,686 2G 3*1. 103,6 0,992 1,71 1,651 0,300 0,297 15 111,7 2,78 2,489 16 s^k 116,3 1,041 1,14 0,980 0,288 0,300 29 106,7 1,09 1,022 30 2'Ì4 107,9 1,011 1,11 1,029 0,488 0,493 21 105,8 0,84 0,794 22 2^l4 103,4 0,977 1,62 1,567 0,424 0,414 13 110,8 1,92 1,733 14 2'1., 113,5 1;024 1,82 1,604 0,300 0,307 11 110,8 i,87 1,688 12 2 113,5 1,0-24 2,45 2,159 0,260 0,266 23 105,5 1,50 1 ,422 24 i^U 106,8 1,012 1 ,54 1 ,442 0,349 0,353 27 110,0 2,62 2,369 28 l'k 108,7 0/J83 1,48 1,362 0,268 0,263 19 105,2 1,18 1,122 20 ^%. 99,5 0,946 2,00 2,011 0,319 0,302 9 110,9 1,25 1,127 10 ■i% 109,8 0,990 2,24 2,040 0,316 0,313 - 1341 - Ossorvundo i valori di AM "/„ contenuti in questa ta- bella, si vede che, in generale, i fili ossigenati si compor- tano più irregolarmente di quelli che non hanno assorbito alcun gas. Circa poi alla tenacità, il rapporto, che si de- duce da tutte le osservazioni, sarebbe 0,989; cioè l'ossi- genazione diminuirebbe la tenacità di circa "/ooo- La di- minuzione sarebbe molto maggiore per i fili che vennero assoggettati per più lungo tempo all'azione dell'ossigeno; per quelli invece, per i quali l'ossigenazione durò meno di tre ore e mezza, il rapporto sarebbe solamente 0,999 ; tantoché può restare il dubbio che la diminuzione della tenacità, anche per durate maggiori, sia dovuta ad una leggera corrosione del platino da noi usato, eventualmente prodotta dall'ossigeno elettrolitico. Dalle nostre esperienze si può concludere, che è in- certa l'azione dell'ossigeno elettrolitico sulla tenacità del platino, e dell'idrogeno su quella del rame e dello zinco; e che l'idrogenazione produce molto probabilmente un aumento di tenacità nel platino ed in modo sicuro i.el ferro, e invece una diminuzione nel nichel. Né queste va- riazioni, relativamente abbastanza forti, si possono attri- buire al semplice passaggio della corrente, perché il Me- bius (*) ha constatato, che per tale causa l'elasticità dei metalli non viene a variare in modo sensibile. Padova, R. Università, luglio 1889. (1) Ueher die Aenderung des Elasticitàtscoefficienten der Me- talle durch den electr. Slrom.— Beibl. (1888) p. 078. Ab. M. Tono ... — Bolleliino meteorologico dell'Osser- vatorio del Seminario Patriarcale di Ve- nezia (febbraio-giugno 1889). pag. cli-clxx Elenchi dei Libri e delle Opere periodiche pervenute dal i5 agosto 1888 a tutlo 4 agosto 1889 (Seguito). » clxxi- CCXLVI Indici del Tomo » ccxlvii- CCLXII Prezzo della Dispensa Fogli 34 y^ ad Italiani Cent. 42 % . . L. 4:32 2 Tavole litografate » 0:25 Totale L. 4:57 BOLLETTINO fliElEOROLOGICO DELL'OSSEMATORIO DI llREZiA COMPILATO DAL PROF. AB. MASSIMILIANO TONO Giugno ISSS o O Termometro ce ntigrado T..Mn,,e,aU„-., aeir acqua mari.i.. ad un melro .sotto la sua super. Acqua 6 ant. 12 m. 3 pm. 9pm. Max. Min. Media giorn. Gradi cent. Ii.l2,n Period della marea in n a «3 3 -a re u 1 20.7 24.7 24.8 22.5 26.0 19.0 23.4 24.25 flusso 1 2.30 2 18.9 24.4 24.9 22.6 26.0 18.3 23.0 25.00 » 2.20 — 3 21.6 25.2 26-3 23.5 27.1 20.2 24.3 24.50 » 2.20 — 4 22.6 27.8 29.6 25.7 30.6 21.1 26.5 25.75 rifius. 2.20 — 5 24.6 2S.0 28.0 25.8 29.0 22.7 26.9 26.25 » 2.20 — 6 24-0 29.2 29.0 27.2 30.7 22.3 27.6 28.00 » 2.60 — 7 22 4 28.9 30.0 26.0 31.5 210 26.9 28.00 flusso 2.50 — 8 21.4 26.8 29.2 25.0 30.0 19.8 25.7 27.75 » 4.60 — 9 22.8 26.5 26.8 21.0 28.0 21.0 25.5 27.00 » 2.00 3.90 10 22.0 21.5 21.7 20.9 27.1 20.7 21.6 26.50 riflus. 2.60 0.30 11 20.5 25.6 25.3 23.0 27.4 19.3 23.9 25.00 flusso 3.00 12 19.0 23.2 25.6 23.0 27.6 18.2 22.9 26.00 » 3.20 13 21.7 27.0 26.2 23.8 27.5 18.5 24.4 26.75 » 3.10 14 23.4 27.2 26.4 25.0 28.5 20 2 25.7 26.00 » 3.20 — 15 21.1 16.0 19,2 18.8 24.4 20.C> 19.7 25.00 riflus. 1 3.20 2.40 16 16.0 21.8 22 2 19.8 23.4 14.6 19.8 22.00 flusso 1 3.20 — 17 18.8 24 2 23.2 21.0 24.9 16.8 21.6 24.75 » 4.30 1.90 18 15.8 22.3 22.6 19.2 24.0 14.9 22.5 23 50 » 5.00 1.40 19 15.8 20.4 22.2 18.3 23.9 15.0 17.4 23.50 riflus. 2.30 0.10 20 18.0 22.4 23.6 21.2 24.4 15.4 22.9 23.75 » 2.50 — 21 20.0 24.2 25.4 22.5 26.2 18.1 23.1 24.50 » 2.00 3.00 22 20.9 23 0 22.7 21.8 24.3 20.0 22.2 25.25 flusso 1.50 — 23 20.8 24.5 27.2 23.6 280 19.8 24.2 25.00 » 1.60 — 24 22.4 28.3 29.4 25.6 30.7 20.2 26.5 25.75 » 3.00 — 25 23.8 28.3 28.6 26.0 297 22.0 26.7 26.75 » 2.80 — 26 22.4 27.6 28.4 25.2 29.5 21.3 26.1 27.50 » 2.90 — 27 19.9 25.4 27.2 24.4 28.1 18.5 21.1 27.75 » 2.30 2.90 28 21.4 26 1 26.2 24.6 27.1 18.7 24.9 27.75 » 260 — 29 21.6 25.8 27.2 22.8 28.3 18.8 24.1 27.75 » 2.50 — 30 19.3 17.6 18.3 19.0 22.5 17.8 19.1 25.75 » 1.40 8.10 20.79 24.79 25.27 23.6 26.90 19.17 23.70 ! 26.76 81.00 24.0 Media terin. iiujiisUe 23.70 Mass. ass. 31.5 il di 7 Min. ass. 14.6 ai 16 Media dei max. 26-90 Media dei min. 19.17 Media temp. acqua mar. 26.75 Acqua evap. 84.00 Acqua cad. Tot. 24.0 Tomo VII, Serie VI. a il — Ciitigno ISSS 'e o Barometro a 0.° Direzione del vento Stato del mare 1 1 1 O 6 a. 12in. 3pm. o Med. 9P™- g,or. 0 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media 1 60.62 61.69 61.86 63.12 61.87 E SE SE ENE 2 64.34 65.00 64.20 64.71 64.30 N SE SE ESE 0.17 3 64.71 64.53 63.70 63.01 63.98 NNE ESE SSE SE 0.25 4 62.52 61.93 61.35 60.45 61.06 ENE SE SE ESE — 5 59.89 59.73 58.93 58.47 58.98 sso ESE SE SE 0.62 6 59.18 58.67 57.85 57.45 58.21 NE SSE SE SSE 0.07 7 57.32 57.30 56 45 56.35 56.40 NO ESE SSO SO 0.30 8 58.0S 58.36 57.61 57.65 57.96 NNE SE SE SSE 0.20 9 57.33 56.78 56.17 55.97 56.34 NNE NE SE SO 0.50 10 56.09 58.52 58.70 59.21 57.65 NO SE NE NNE — 11 61.04 61.30 60.80 61.03 60.85 NNO ESE SE SSE 12 63.83 60.52 59.40 58.73 59.57 NNE ENE ESE SSE 0.03 13 58.74 59.12 57.58 57.52 58.32 NO SE SE SSE 0.33 14 57.79 57.17 56.26 54.99 56.39 E ESE SE SSE 0.08 15 52.70 54.58 56.58 57.87 54.60 SSO ONO NNE E 0.75 IC 57. 6:.^ 57.37 56.36 55.41 56.45 NE ESE ESE SE 0.12 17 54.17 54.46 53.85 52.98 53.72 NE SE ESE SE 0.71 18 54.20 57.74 5489 55.76 54.98 NO SE ESE NE — 19 56.12 57.81 56.28 — 56.96 NNE ESE ESE — 0.76 20 58.32 58.83 58.37 48.48 58.32 NE ESE SE SE SE 0.17 21 58.66 58.48 58 56 59.26 58.66 E ESE SE 0.17 22 59.76 60.78 61.18 61.2:3 60.50 NE ESE E NE 0.13 23 61 IG 62.15 61.57 60.82 61.76 N ESE SE SSE — 24 68.58 62.07 60.32 60.97 61.16 NNE SE SE SE — 25 60.52 60.95 60.11 60.15 60.34 NNE ESE SE SE 0.47 26 59,55 59.25 58.18 58.03 58.87 NNE ESE ESE ONO — 27 57.50 57.16 56 43 55.88 56.50 NO SSO SO SSO — 28 55.24 55.44 54.39 53.61 54.58 SSO SO SSO SSE — 29 51.61 50.86 50.22 58.91 50.90 ONO SO SO SO 0.33 30 49.36 46.39 47.68 50.29 48.34 ESE NO NNO ONO 0.17 ^?58.18 1 58.39 57.86 57.81 57.95 NNE ESE SE SE 0.20 Media Bar. mens. 757.95 Mass. 766.10 il di 2 li. 9 a. Min. 746.39 il di 30 h. 12 a. Venti predominanti SE. — Altezza della neve non fusa — Stato del mare media 0.20 IH Cia^sno ISSS o 6 Tensione del vapore Umi dita relativa 6ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. .Aledia giorn. 6 a. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media giorn. 1 14.13 13.90 12.97 12.60 13.89 81 60 57 62 65.00 2 13.81 14.35 1.^.35 14.67 14.55 85 63 66 71 69 50 3 16.21 1^..91 15.30 16.21 15.77 85 67 60 75 70.17 4 10.82 16.45 16.57 18.47 17.01 82 59 54 57 66.83 5 17.93 19.84 I8.9'i 19.10 19.27 77 71 68 77 73.33 6 14.39 17.06 18.78 20.60 17.89 66 57 65 77 6Ì..67 7 19.35 18.45 13.96 14.74 18.66 96 63 44 59 65.67 8 11.73 18.17 17.82 19.28 17.03 62 69 59 82 69.17 9 81.32 18.67 17.80 16.31 17.87 88 72 68 74 69.83 10 15.49 13.21 13.09 13.43 13.95 79 60 68 63 72.60 11 14.40 13.29 15.44 13.06 13.02 80 55 68 73 61.83 l'2 11.81 11.55 13.41 13.R9 12.86 69 55 56 66 65.00 13 13.03 12.74 15.08 15.96 14.59 67 50 60 72 65.67 14 16.21 16.46 18.42 16.39 16.98 75 61 72 70 69.17 15 14.48 9.35 8.20 10.38 11.19 78 68 50 6i 64.17 16 9.76 10.00 10.05 9 21 9.5S 71 52 51 54 57.00 17 9.82 13.15 14.43 14.15 13.18 61 65 68 77 66.17 18 10.81 12.47 12.54 11.75 11.98 81 63 61 70 67.83 19 11.25 12.22 10.35 — 10.89 83 68 52 — 65.20 20 10.87 11.42 12.88 14.03 12.07 71 57 59 75 64.17 21 14.13 14 88 16.14 16.43 15.3-2 81 67 67 81 73.00 22 16.45 16.92 16.70 17.06 17.57 89 81 81 91 85.00 23 16.-24 1 5.66 15.30 14.86 75.25 89 68 57 69 68.83 24 14.86 23.48 16.19 18.17 19.32 73 54 53 75 63.83 25 15.52 16.81 19.48 18.66 19.28 72 61 68 75 68.50 26 15.92 1919 18.05 17.69 18.02 79 70 63 74 71.00 27 14.77 15.67 16.46 16.40 15.95 85 64 61 72 69.17 28 13.91 14.92 15.30 15.60 14.98 73 59 60 68 64.50 29 16.02 11.86 14.34 13.43 13.86 83 48 53 65 62.33 30 14.26 13.45 12.67 12.90 14.97 83 90 80 79 80.50 5 ■ 15.05 14.72 15.07 15.34 ! 15.29 78.13 ("3.60 61.47 .,.,,1 09.2S 1 1 1 Media mensile 15.29 Media mensile 69.2S IV Ciingno 1«»S$ e 3 6 Stato del cielo Elettricità dinamica alinosferica 6 a ut. 12 in. 3 pm. 9 pm. Media ' (liur. 6 ant. 12 in. 1 3 pm. 1 9 pm. 1 Media diur. 1 9 7 6 4 6.17 0 0 0 0 0.00 2 2 3 1 1 1 i50 0 0 0 0 0.00 3 5 2 1 1 1.67 0 0 0 0 o.ou 'ì 1 i 1 1 1.00 0 0 0 0 0.00 5 i 2 2 1 1.50 0 0 0 0 0.00 6 0 1 2 1 0.67 0 0 0 0 0.00 7 10 7 5 1 5.17 1.60 0 0 0 0.58 8 3 3 4 4 0.50 0 0 0 0 0.00 9 5 6 6 6 5.50 0 0 0 0 0.00 10 8 9 8 4 6.00 0 0 0 0 o.ou H 4 3 7 3 3.50 0 0 0 0 0.00 12 9 4 3 0 4.00 0 0 0 0 0.00 13 1 4 1 2 1.67 0 0 0 0 0.00 14 1 5 5 4 4.33 0 0 0 0 0.00 15 10 G 4 1 5..5U 0 0 0 0 0.07 16 8 3 1 2 3.50 0 0 0 0 0.00 17 ■7 10 9 10 8.67 0 0 0 1.00 0.20 18 9 4 3 10 5.50 0 0 0 0.10 0.02 19 10 3 3 0 4.00 0 0 0 0 0.00 20 4 1 2 8 3.69 0 0 0 0 0.00 21 3 v2 4 2 3.00 0 0 0 0 0.00 22 7 10 10 10 4.50 0 0 0 0 0.00 23 2 10 6 6 5.50 0 0 0 0 0.00 2i 0 6 2 3 6.00 0 0 0 0 0 00 25 1 6 7 10 2.33 0 0 0 0 0.20 26 5 2 3 10 5.33 0 0 0 0 0.30 27 10 3 5 1 5.00 0.50 0 0 0 0.08 28 1 10 9 4 5.50 0 0 0 0 0.00 29 8 10 0 6 7.83 0 0 0 0 0.00 30 10 10 10 2 8.00 0 0.10 0.60 0 0.13 .2 •5 1 5.37 5.10 4.63 3.64 1 4.45 0.07 0.02 0.02 0.00 OOi ^ ' Giorni sereni 7 » nuvolosi 18 » misti 5 Media mensile dello stato del cielo 4.45 I\ liniero dei giorni: con pioggia 9 - grandine 0 - neve 0 » brina 0 - temporali 2- nebbia 2 Media mensile dell' elettricità 0.04 tiUgliO issa Termometro centigrad 9 dell'acqua D,arin. ad un meiro Acqua 'e o 3 .solto la sua super. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Med. gior. Max. Min. Gradi cent. I'..l2m Period della marea Ì5 > u 3 ■a a 1 18.0 22.0 23.0 19.3 20.8 24.0 14.9 23.75 flusso 2.00 0.50 2 17.6 21.8 22.6 21.2 21.0 24.7 15.8 26.00 » 1.80 3 17.4 23.0 24.2 18.2 21.1 25.3 168 26.00 » 2.70 1.60 4 19.6 22.3 20.7 19.0 20.5 25.5 18.4 25.00 rillus. 1.75 0.85 5 19.1 23.2 20.1 20.6 21.1 23.8 17.3 25.75 » 1.50 2.60 6 19.9 23.9 25.1 23.6 23.4 26.9 18.7 24.75 » 1.20 2.40 7 21.0 24.4 23.6 22.5 23.1 25.4 19.7 25.75 » 2.40 0.70 8 22.0 27.0 — 24.2 24.6 29.6 19.9 25.75 » 1.30 9 20.0 22.4 23.0 21.0 20.3 23.8 18.2 25.50 » 3.10 10 17.6 22.4 22.4 19.4 20.5 23.U 15.8 24.75 flusso 4.00 2.00 11 10.8 22.8 23.4 21.6 21.3 24.3 16. U 25.25 » 1.60 4.30 12 19.5 24.8 26.4 18.6 22.3 27.1 17.8 25.25 » 2,30 — 13 16.6 22.0 22.4 17.7 19.6 23.1 15.0 23.75 » 4.60 2.90 14 17.9 21.7 22.8 21.2 21.2 24.0 16.0 24.00 » 2.40 — 15 20.0 24.3 25.2 22.4 24.8 26.0 17.5 25 25 » 2.50 — 16 20.0 24.4 24.0 22.5 23.1 26.5 18.5 24,50 > 2.10 1.75 17 20.0 23.6 25.3 22.5 23.0 26.4 18.7 24.75 » 2.30 17.90 18 21.4 24.3 25.6 21.6 23.6 26.1 19.1 26.00 » 2.50 1.25 19 19.2 23.1 24.3 20.8 21.9 25.0 15,7 25.00 riflus. 3.00 — 20 18.2 24.2 24.9 22.4 21.6 26.5 160 25.00 » 1.25 — 21 20.9 24.4 25.8 23.6 23.9 27.1 19.8 25.50 » 1.05 22 22.0 25.8 25.8 23.8 24.9 27.4 20.0 25.75 flusso 1.70 — 23 21.8 26.4 27.4 25.0 25.3 28.4 20.3 1 27.00 » 1.10 — 24 21.8 27.4 28.4 25.7 25.9 29.3 21.2 27.50 » 1.50 25 21.6 28.0 29.0 26.2 26.6 30.6 21.5 27.75 » 3.20 — 26 25.4 28.5 30.1 27.2 27.7 31.2 23.4 28.75 » 2.00 — 27 23.9 27.2 28.4 26.4 26.3 30.0 2-2.2 28.00 B 1.40 — 28 25.2 29.4 30.4 22.4 27.4 81.4 22.9 28.25 » 1.25 — 29 21.4 26.0 26.6 24.5 24.6 28.0 19.5 28.00 » 2.55 — 30 21.4 26.6 27.6 25.0 25.2 28.5 19.9 28.75 » 2.60 — 31 23.4 27.6 28.2 26.0 26.5 29.2 21.1 28.50 » 3.00 — ^ S 20.29 24.63 25.23 23.03 23.30 26.55 18.55 26.07 1 67.60 60.75 SP 1 1 Media ter. niens. 20.30 Mass. ass. 31.4 il di 28 Min. ass. 1 1.9 al 1 Media dei max. 26.55 Media dei min. 18.55 Media temp. acqua mar. 26.07 Acqua evap. 67,60 Acqua cad. Tot, 60.75 — Vi — lillgGio 1SS$ 'e o Barometro a 0." 1 Direzione del vento Stato del mare , 5 6 a. 12 m. 3pm. 9ptn. Med. gior. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media 1 52.26 53.06 53.10 54.59 53.42 NE E E ONO 0.25 2 57.04 59.05 58.98 59,57 58.32 NO SE SE SSE 0.60 3 59.60 59.12 58.27 57.8G 58.73 NNO SE SE SSE 0.28 4 56.21 55.62 54.75 53.85 55.03 NSE SE E N 0.33 5 53.50 53.88 53.48 53.90 53.46 NE SE NNE NE 0.08 6 53.83 55.60 55.41 56.34 55.08 NNE SSE SE SO 0.23 7 58.01 59.55 59.04 57.45 58 50 SSO SE SSE SE 0.00 8 55.66 56.54 — 56.87 56.26 ONO SSO — NO 0.00 9 57.51 57.93 57.84 59.24 58.32 NNE NNO NNE NNE 0.92 10 58 55 57.86 57.66 57.58 57.68 NNE N SSO ONO 0.22 11 57.40 56.70 55.65 52.78 55.10 NNO SE SE S 0.50 12 54.88 56.45 56.49 57.26 56.07 SO SO SO NE 0.75 13 58.41 58.30 57.57 58.00 58.08 N ENE ENE NNO 1.17 14 59.04 60.98 59.18 59.27 59.92 NE SE SE SE 0.13 15 57.87 58.68 57.45 57.36 57.91 NE ESE ESE SE 0 45 16 57.35 56.04 55.30 53.10 55.19 ENE ESE E NE 1.08 17 50.63 52.06 51.85; 51.72 51.35 N SO SSO ONO 0.83 18 50.89 51.61 50.51 51.26 50.84 SSO SSE SE SO 0.33 19 51.68 53.57 53.18 54.08 52.88 oso SE SE so 0.25 20 55.88 56.46 56.47 57.78 56.78 N SSE ESE ESE 0.42 21 59.46 61.45 60.05 60.32 60.45 NNE SSE SE SE 0.00 22 61.25 61.85 60.89 61.70 61.32 NNE ESE SE E 0.08 23 60.98 60.97 00.21 59.36 60.22 NNE SE ESE SE 0.08 24 59.76 60.64 60.30 60.76 60.26 N SE SE SSE 0.17 25 61.64 62.04 61.26 80.53 61.22 NNE ESE SE SSE 0.00 26 59.08 59.49 58.67 58.74 58.82 E ESE SE SE 0.00 27 58.28 58.62 57.76 57.07 57.86 NNE ESE SE SE 0.33 28 54.81 53.83 52.00 53.72 153.26 SSE SO SO NE 0.67 29 55.12 55.30 54.77 55.40 55.14 NNE NE ESE NNE 0.17 30 55.59 57.07 56 63 57.43 56.51 NE ESE ESE ENE 0.33 31 58.17 59.56 59.53 ' 1 59.91 59.04 NE ESE SE ENE 0.25 .57.38 56.42 50.64 56.47 NNE ESE SE RE 0.36 ' Media Bar. mensile 756.47 Mass. 762.05 il di 25 li. 9 ant. Min, 749.98 il dì 18 li. 6 pni. Venti predominanti SE Altezza della neve non fusa O.oo Stato del mare media 0.36 — VII liHgfliO I sss o O Tensione del vapore Um idità relativa 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pra. Media giorn. 6 a. 12 in. 3 pm. 9 pin. Media giorn. 1 13.20 13.86 10.76 12.71 12.59 86 71 52 76 71.00 2 11.98 12.72 i 13.82 12.71 12.86 80 65 68 68 69.50 3 12.68 11.79 13.16 13.10 13.08 86 57 59 66 68.17 4 13.94 14.14 15.64 14.43 14.61 81 69 78 88 79.67 5 14.69 15.09 15.35 15.04 15.08 89 71 88 83 80.83 6 14.83 17.83 17.32 13.53 15.98 86 81 73 62 74.30 7 13,83 14.60 16.90 15.25 15.21 75 65 78 76 73.16 8 16.60 22.65 — 17.59 17.99 81 60 — 78 72.60 9 13.20 14.55 13 89 13.52 13.91 76 77 66 73 71 83 10 11.12 12.66 14.92 12.95 12.82 74 63 74 77 71.50 11 13.05 15.00 15.30 15.74 14.75 92 73 72 82 78.50 12 13.07 8.05 10.16 12.24 11.94 77 34 40 77 6Ì.33 13 11.89 11.98 13. 'i9 12.79 12.53 74 61 66 85 71.00 14 11.15 11.49 11.73 13.40 12.17 73 59 57 72 64.83 15 14.13 14.08 15.18 15.92 13.19 81 62 64 79 70.67 16 15.73 18.06 17.59 16.82 16.73 91 79 78 82 79.50 17 15.73 12.44 13.74 14.20 14.88 91 57 57 70 71.50 18 14.23 13.10 14.30 12.10 13.46 75 58 59 62 62.33 19 12.59 12.17 14 14 12.71 12.98 77 58 63 70 66.33 20 12.79 14.14 15.69 16.36 14.76 82 63 67 79 72.33 21 16.57 16.76 16.60 18.25 17.18 91 74 67 84 77.50 22 16.51 18.04 17.43 18.19 17.70 84 73 67 83 75.83 •23 15.95 16.95 18.67 19.91 17.89 82 65 70 83 75.67 24 18.36 18.23 19.46 17.08 1834 95 68 68 70 74.33 25 16.14 18.18 19.09 19.61 17.97 79 65 64 71 68.50 26 17.50 18.96 18.42 21.39 19.78 72 65 58 80 71.83 27 18.49 17.92 18.70 19.17 18.42 84 67 65 75 72.67 28 19.16 23.53 16.32 15.13 18.42 80 73 67 74 67.33 29 13.28 15.54 16.23 17.05 15.72 70 63 51 75 68.00 30 15.87 14.09 18.11 17.32 16.78 84 55 63 73 70.83 31 18.08 16.33 18.05 20.18 18.48 85 60 66 81 72.67 ^l 14.57 a; A 14.93 17.66 15.59 15.04 84.69 65,16 66.06 75.89 71.94 Medie i uieQsiU . 15.04 Mec lia men sile . . . . 7 1.94 vili liliglio 1» SS Stato del cielo Elettricità dinamica o c3 atmosferica 6ant. 12m. 3 pm 9 pm Media diur. 6ant, 12 m. 3 pm. 9 pm. Media diur. 1 8 9 8 10 9.17 0 0 0 0.10 0.02 2 10 3 1 1 3.00 0 0 0 0 0.00 3 5 3 5 4 6.17 0 0 0 1.00 0.17 4 10 9 10 3 7.83 0 0 0.10 0 0.03 5 9 10 10 10 9.83 0 0 0.80 0 0.13 G 1 2 6 7 4.50 0.10 0 0 0 0.02 7 10 40 10 10 9.00 0 0 0 0.40 0.23 8 1 4 8 4 00 0 0 0 0 0.00 9 3 9 3 0 4.17 0 0 0 0 0.00 10 8 10 10 0 7.00 0 0 0 0 0.17 11 2 2 2 c 3.G7 0 0 0 1.20 0.00 12 0 2 1 3 1.83 0 0 0 0 0.20 13 0 4 7 1 4.00 0 0 0 0 0.00 14 1 1 1 0 0.67 0 0 0 0 0.67 15 1 2 3 1 1.50| 6.07, 0 0 0 0 0.00 16 3 7 7 10 0.80 0 0 5.00 0.00 -17 8 1 1 10 5.17' 0 0 0 0 0.83 18 0 2 3 1 2.00 0 0 0 0 0.17 19 i 1 2 10 3.17, 0 0 0 0.60 0.00 20 6 2 2 2 2.83 0 0 0 0 0.10 21 8 1 2 0 2.50 : 0 0 0 0 0.00 •22 2 2 2 3 2.00 1 0 0 0 0 0.00 23 1 1 7 2 4.00 0 0 0 0 0.00 24 7 2 3 2 3.00 0 0 0 0 0.00 25 1 1 1 1 0.83 0 0 0 0 0.00 20 8 9 4 3 6.00 0 0 0 0.60 0.00 27 8 2 1 0 3.33 0 0 0 0 0.10 28 2 1 3 3 2.00, 0 0 0 0 0.00 29 4 2 5 4 4.33| 0 0 0 0 0.00 30 8 2 1 0 2.33 0 0 0 0 0.00 31 1 1 1 0 0.83 0 0 0 0 0.00 2 i -3 1 4.02 3.83 4.38 3.81 4.16 0.03 0.00 0.03 0.30 0.09 '^^■" Giorni sereni nuvolos misti . . . 7 e on piogg » brina Numero dei eiorni: . . 18 a li - grandine 0 - neve 0 • . • 6 0 - temprali 4 - nebbia 0 Media mensile dello stalo del cielo 4.16 ^i^edia mensile dell'elettricità 0.09 ELENCO DEI LIBRI E 0ELLI5 OPERE PERIODICHE perveniste al Et. Estiiuto dal 7 settembre SSS7 » tulio 64 asosCo tHHH L'asterisco * indica i libri e i periodici, che si ricevono in dono o in cambio OPERE PERIODICHE (Sèguito della pag. cxcviu del precedei.te tomo) *Bid(elin of the United States Geological Survey. - N. 34- 39. -Washington, 1886-87. *Bullettino dell' Associazione agraria friulana. - Udine, 1887, n. 20-27. - 1888, n. 4-11. ^Biillettino della Commissione speciale d'igiene del Munici- pio di Roma. - Anno Vili, fase. 7-12, luglio-dicembre 4 887. - Anno IX, fase. 1-5, gennaio — maggio 1888. G. Finto. 11 governo delle acque. — G. BastianeVi. Alcune note sul- lo stato delle fogne in rapporto all' epidemia colerica del 1887 ed alla diffusione del tifo addominale in Roma. — M. Lanzi. Laz- zaretto di S. Sabina nell'anno 1887. *Bullettino della Società entomologica italiana. - Anno XIX, trim. 3-4. - Firenze, 1887. E. Allard e A. Dodero. Due nuovi coleotteri italiani, raccolti in Sar- degna dal sig. U. Lostia. — A. Carlini. Rincoti del Sottoceneri. — D. Casagrande. Sulle trasformazioni, che subisce il sistema digerente dei lepidotteri, passando dallo stato larvale a quello d'insetto perfetto. — /. Chatin. Terminazioni nervose nelle an- tenne della Tinca tapczella. — G. Cuccati. Intorno alla strut- tura del cervello della Somomya crylhrocopìiala. — C. Emery. Le tre forme sessuali del Dorylus hfjìvolus e degli altri Dorilidi. — Tomo VU, Serie Vi. h — X — Formiche della provincia di Rio Grande do Sul nel Brasile, rac- colte dal dott, H. V. Ihering. — G. Horvath. Note emitterologi- che. — M. Lostia. Dell'ubicazione di alcune specie di coleotteri neli' isola di Sardegna. — P. Magretti. Sugli imenotteri della Lombardia. *BuUellino delle scienze mediche^ pubblicato per cura della Società medico- chirurgica di Bologna. - Settembre- dicembre t887 — febbraio 4 888. *BuUeltino del vulcanismo italiano ecc. - Anno XIV, fase. 7. - Roma, gennaio-decembre 4 888. *Bulle(tino di bibliografia e di storia delle scienze malema- ticlie e fìsiche. - T. XIX. - Roma, novembre-dicembre 4 886. Vite inedite di matematici italiani, scritte da B. Baldi e pubblicate da E. Narducci. — /. Dupuis. Note sur un passage géométrique de la République de Platon.^ — Note sur un passage géométrique du Menon de Platon. */rfm. -T. XX. - Gennaio-luglio i887. M. Steinschneider. Études sur Zarkali. — F. Jacoli. Carteggio inedito di Ticone Brahe, Gio. Keplero e di altri celebri astronomi e ma- tematici dei secoli XVI e XVII con Gio. Antonio Magini ecc. — A. Favaro. Documenti per la storia dell'Accademia dei Lincei nei manoscritti Galileiani della Biblioteca Nazionale di Firenze. Studi e riccrchs di Giovanni Tarde e di una sua visita a Galileo dal 12 al 15 novembre 1614 — Appendice prima alla Libreria di G. Galilei, descritta ed illustrata. — Bibliographie generale de 1' a- stronomie, par J. G. Houzeau et A, Lancaster. — La science ro- maine a l' epoque d'Auguste, elude historique d' après Vilruve, par A. Terquem. — Vita di Pitagora scritta da Bernardino Baldi, tratta dall'autografo ed annotata da E. Narducci. *Idem. - T. XX. - Agosto-novembre 1 887. Ch. Henry. Lettre à Mons.'" le Prince D. B. Boncompagni sur divers points d' histoire des mathématiques. — A. Marre, Théorème du Carré de 1' Hypotènuse, — R. Schram. Notice sur les travaux de Th. D' Oppolzer avec la liste complète de ses pubblications (trad. — XI — de l'allemand par le Doct. E. Pasquier). — P. Timoteo Bertelli. Di alcune teorie e ricerche elettro-sismiche anticlie e modi^rne. Memoria, — M. Steinschneider. Études sur Zarkali. — P. Ric- cardi. — Ancora del trattato « De Quadratura Circuii » di Gio. Batta, della Porta. ^Bullettino dell' Istituto di diritto romano. - Anno 1, fas. \. - Roma, 1888. *Bnlletins de l'Àcadémie Royale des scicnces^ des letlres et des beaiix-arts de Belgique. - IH serie, T. 9-\2. - Bru- xelles, ^ 885-86. *Bulletins dii Comité géoloqique de St.Pétersbourg. - T. VI, n. 4-10. - 1887. ^Buonarroti (II) di Benvenuto Gasparoni, continuato per cura di Enrico Narducci. - Serie HI, voi. 3, quad. 1-4. Roma, 1887-88. *Casopis prò Pestovani Mathematiky aFysiky.- R, XVII, Ci- sto 1-6. - V Praze, ^887. ^ Centralblnit fùr Physiologie-Litei'atur. - N. 20-266 - Ber- lin, 4 887. - N. 4-8 (ed Indici). - 1888. Chemisch-technisches Reperlorinm etc., herausgegeben von doct. E. Jacobsen. - I Hulbjahr, h. 1 -2. - II Halb., h \ . - Berlin, 1887. * Commentari dell'Ateneo di Brescia per 1' anno 1887. *Comptes-rendus hébdomadaires des séances de l'Académie des sciences de l'inslititt de France. - T. 105, n. I 1-26, et Tables du T. 4 04-105. - T. 106, n. 4-23. - Paris, 4 887-88. Cosmos. Revue des sciences et de leurs applications. - 36 Année, nouvelle sèrie, n. 4 35-172. - Paris, 4 887-88. *Cosmos. Comunicazioni sui progressi più recenti e note- voli della geogratìa e delle scienze affini, del prof. G. Co- — XII ra - Voi. IX, fase. 2-5. - Torino, 31 dicembre 1887 - 30 aprile 1888. Cultura (La). Rivista di scienze, lettere ed arti, diretta da R. Bonghi. - Anno VI, voi. 8, n. 1 3-24. - Anno VII, voi. 9, n. 1-12. - Roma, 1887-88. ^Denkschriften der Kaiserliclien Akademie der Wissenscha- flen. Mathematisch-Naturwissenschaftliche Classe. - B. 31-52 (mit Register). - Wien, 1888-87. V. Escherich. Zur Theorie der linearcn Dilferentialgleichungen. — Rol- let. Uber der Bau der quergestreiften Muskelfasern. — v. Oppolzer. Entwurf einer Mondlheorie. — Canon der Firnsternisse. — Spila- ler. Die Wàrmevertheilung auf der Erdoberflàche. — Zukal. My- cologische Untarsuchungen. — Frauscher. Das Unter-Eocàn der Nordalpen und scine Fauna. I Tli. Lamellìhranchìala. — Stapf. Die botanisclien Ergebnisse der Polak' schen Expedition nach Persien in Jahre 1882. Plantae collectae a Doct. J. E. Polak et Tli. Pichler. — Beitrage zur Flora von Lycien, Carien und Me- sopotamien. — Schram. Tafeln zur Berechnung der naheren Uio- stànde der Sonnenfiasternisse. * Economista {V) d' Italia. - Anno XX, n. 31-50. - Roma, ^887. -Anno XXI, n. 1-31 - 1888. Energia {V) elettrica. Rivista delle applicazioni industriali dell'elettricità. - Anno I, n. 7-13. - Roma, 1887. *Ergebenisse der Meteorologischen BeobaclUungen ira Jahre 1886. Herausg. von dem K. Preussischen Meteorologi- schen Institut. - Berlin, 1888. Gazzetta agricola settimanale. - Anno I, n. 7-11. - Milano, >I888. "^ Gazzetta chimica italiana, di Palermo - \ni\o XVII, fase. 6-8 e XVIII fase. I ; più Appendice voi. V, 1887, n. 16-24, ed Indice. - Voi. VI, n. 1-4. -Palermo, 1887-88. G. Ciamician e P. Silber. Studio sullu costituzione di alcuni derivati — xiri — del pirrolo. — G. Pellizzari. Sopra le stalofuniUdiaiine isome- riche. — R. Schiff. Sul calorico specifico di alcuni liquidi orga- nici. — P. Spica. Uno sguardo neW esame dei vini e degli olii, — Ricerche sulla diosma crenatn. II Comunicazione sulla diòsmina — M. Spica. Studio chimico dell' aristolochia serpen- taria. — M. Spica e P. Halagan. Analisi delle acque, che ali- mentano i pozzi della città di Oderzo. — N. Reale. Bull' anagyris loelida. — U. Schiff. Basi coloranti derivati dal furfurol. — A. Righi. Sulla conducibilità termica del bismuto nel campo ma- gnetico. — Rotazione delle linee isottermiche nel bismuto, posto in un campo magnetico. — A. Monari. Sulla formazione del xan- tocreatinina nell* organismo, — Mutamenti della composizione chimica dei muscoli nella fatica. — Giacosa e Monari. Sopra due nuovi alcaloidi, estratti dalla corteccia di Xanthoxylon se- negalense (Artar-root). — Verri e Trotlarelli. Notizie geologi- che ed analisi chimiche di rocce calcari e di pozzolane nel ter- ritorio del bacino del Tevere. — M. BHlati e S. Lus'iana. Azio- ne della luce sulla conducibilità calorifera del selenio cristalliz- zato. — 0. Rebuffat. Su qualche reazione del cloralio. — G. Pel- lizzari. Composti dell' allessane colle amine aromatiche. — G. Koerner ed A. Menozzi. Intorno ad alcuni nuovi derivati dell'aci- do isosuccinico. — G. Mengarini. SuU'eletlrolizzizione del vino, — A. Piccini. Su di un nuovo grado di ossidazione del tallio. — Ancora sulle coinbinazioni corrispondenti all'acido pertitanico. — R. Lepetit. L' azione delle tre aldeidi nitrobenzoiche sull' etere acetacetico e l'ammoniaca. — G. Ciamician. Sui tetrabromuri di pirrolilene, — G. Kórner e V. Wendfr. Intorno ad alcuni deri- vati di costituzione della benzina. • — L. Garzino. Sul bromobi- clorofenolo e sulla bibromobitlorobenzina — /. Guareschi. Ri- cerche sulle basi, che si trovano tra i prodotti della putrefazione. — Sull'acido o-monobromoftalico. — A. Naccari. Sui calori spe- cifici di alcuni metalli dalla temperatura ordinaria fino a 320°. — L. Ricciardi. Ricerche di chimica vulcanologica. Confronto tra le roccie degli Euganei, del monte Annata e della Pantelleria. — F. Sestitii. Sulla composizione chimica del concio delle nostre stalle, ricerche ed osservazioni. — I. Giglioli. Sulla fosforite del Capo di Leuca. Analisi. *Idem. -Anno XVII, fas. 9-10 (con Indice) ed anno XVIII, fus. 1-5, con App. Vul. 6, n. 1-12. -Palermo, I8S7-88. — XIV — F. Mangini. Analisi dell'acqua ferruginosa di Raffauello di proprietà del Comune di Canale Monterano, Provincia di Roma. — A. Piutti. Sintesi dell'acido aspartico. — P. Gucci. Reazioni fra la m-fenilen- dimamina ed il solfuro di carbonio in tubi chiusi. — G. Grassi Cri- staldi. Azione della fenilidrazina sulla santonina. — S. Borrelli. Sulla benzotribromanilide. — L. Ricciardi. Sull'azione dell'acqua del mare nei vulcani. — U. Schiff. Composti cogli zuccheri, colle aldeidi e con gli acetoni. — Isomeri dell'acido tannico. — Ani- dridi dell' acido cresotico. — D. Mimdeleief. Sui composti dell'al- cool etilico con l'acqua. — G. Campani e S. Grimaldi. La va- nillina nei semi del lupinus albus. • — G. Colasanti e R. Mosca- telli. L'acido paralattico nell'orina dei soldati dopo le marce di resistenza. — A. Gavazzi. Azione del fluoruro di silicio sulla china sciolta in liquidi diversi. — G. Grimaldi. Sulla teoria dei liquidi. — V. Oliveri. Ricerche sulla costituzione della quassina. — G. Cianiician e P. Silber. Ricerche suU'apiolo — Sull'aldei- de apiclica e sul!' acido apiolico. — G. Camic.ian e G. Magna- nini. Sintesi di acidi metilindol-carbonici. Sulla formazione dei due tetrabromuri di pirrotilene. — R. Nasiìii e A. Scala. Sulle solfine e sulla diversità delle valenze dello zolfo. — G. BuUucci. Sulla formazione dell' amido nei granuli di clorofilla. — G. A. Barhaglia. Azione dello zolfo sull'aldeide paraisobutirrica. — R. Campani, Azione dell' ossicloruro di fosforo suU' acido colatico. G. Gazzarini. Intorno all'azione dello zolfo sull'aldeide benzoi- ca. — G. De Varda. Sopra un acido solfoisovalerianico. — G. Magnaniììi. Sui derivati acetilici del tnptilchetolo e dello scaiolo. — Azione dell'anidride acetica suU' acido levulinico. — C. Moìi- ferjmrttni. Sulla composizione chimica e mineralogica delle loc- cie serpentinose del Colle di Cassiinoreno e del Monte Ragola (Valle del Nure). — E. Martin Wedard. Intorno all' azione del calore sull' acido tartrico in soluzione acquosa a 150" ed in tubi chiusi. — F. Mauro. Nuove ricerche sui fluosimolibdati aramo- nici. — F. Anderlini. Sopra alcuni derivati della pirrolenftalide. — G. Magnanini. Sulla trasformazione del metilchetol in chi- naldina. — E. Paterno e R. Nasini. Sul peso molecolare degli acidi cilraconico, itaconico e mesaconico, e degli acidi fumarico e malaico. — F. Mengariìii. Ricerche sulla elettrolizzazione del vino. *Gazzetladi Venezia. - Anno 1887, n. 181-348. - 1888, n. 1-220. — XV — * Gazzetta ufficiale del Regno. - Roma, I 887, n. 171-303- ^888, n. 1-180. *Giornale della Reale Accademia di medicina di Torino. - Settembre-decembre 1887. Morselli e Tanzi. Sulle modificazioni del circolo e del respiro negli stati suggestivi dell'ipnosi. — Perroncìto. Incapsulamento del me- gastoma intestinale. — Ancora sulla priorità dell' osservazione AeW' Actinoviìces bovis. — Fubi7ii e Siìallilla. Rimarchevole tol- leranze di ferite al cuore. — De Paoli. Del papiUoma villoso della vescica. — Morselli. Sull'azione fisiologica dei bagni idro- elettrici raonopolari (faradici e galvanici). — Foa e Carbone. Di un particolare elemento morfologico nella milza dei mammiferi, — Contribuzione allo studio delle inoculazioni preventive. — Di una reazione speciale degli elementi colorati del sangue. — . Grassi e Rovelli. Contribuzione allo studio dello sviluppo del Botriocefalo lato. *Idem. - Gennaio-maggio 4 888. Marro. Di un nuovo criterio diagnostico nella paralisi progressiva, derivato dall'analisi nelle orine, — Rapporto della Commissione sul premio Reviglio. — Calderini. Cellule simili a quelle della decidua, ottenute sperimentalmente mediante stimolo meccanico. — Foà e Bonome, Di un microfita patogeno per 1' uomo e per gli animali. — Sulla biologia del proteo capsulato. — Sopra una grave setlicoemia nell' uomo. — Sulle intossicazioni preventive, Foh e Carbone. Sulla fisiopatologia della 'milza. — Bonome. Di una forma insolita di tubercolosi laringea. — Balp e Broglio. Sull'azione fisiologica e terapeutica dell'etere nitroso di metile- tilcarbinolico (nitrito amilico terziario). — Perroncilo. Sul mo- do di diffondersi dei cercomonas intestinali. — Considerazioni sul modo di presentarsi del virus nei tubercoli e noduli tuber- colari.— A/asini. Nuove ricerche sui centri motori corticali della laringe, — Lutz. Sul modo di trasporto dell' Ascaris lumbricoi- des. — Di Mattel. Sulla durata della immunità negli animali per i bacilli del carbonchio dopo l'innesto preventivo dei cocchi del- l' eresipola. — Carbor.e. Sugli adenomi nel tenue, — Pesce. Os- servazioni cliniche sulla Fenacetina. — Gallenya. Sulla differente struttura dei tumori congeniti della congiuntiva e della cornea. XVI — — Descrizione di due casi di Dermoide del Limbus. — Annota- zioni di anatoioia patologica della congiuntiva. — Passerini. So- pra un caso di trol'oneurosi cutanea, — Oltolenghi. Il ricambio materiale nei delinquenti nati (pazzi morali), — Giacomini. Sul canale neurenterico o sul canale anale nelle vescicole blastoder- miclie di coniglio, — De Blasi. Le febbri continue epidemiche in Palermo. * Giornale della Socielà dì letture e conversazioni scientifi- che di Genova. - Anno IX, 2." sem., fase. ^0 - ottobre 4 886. - Anno X, 1." sem. fase. 5, ottobre 1886 e mag- gio 4 887. C. Scherzer. Bozzetti della natura. — E. Modigliani. Lettera al March, G. Doria ; e i'rammento di lettera al prof. A, Issel. — D. Marchio. Intorno alla competenza couimerciale del porto di Genova ecc. — L. De Rosuy. I Bulgari, loro posto nella classificazione etno- grafica dei popoli europei. — Il culto della pietra al Perù. — L. Vicentini. Qual gruppo di discipline concorra a costituire la scien- za dell'educazione. — G. Balbi. Studi sulla storia del diritto pub- blico degl' italiani nelle prime età del medio evo. — E. Celesia. Chir-Achirim o il Cantico dei Cantici. Epitalamio nazionale degli ebrei. — A. Puppo. Primavera ligure. — A. Morando. Dopo la pioggia. *Idem. - Agosto-settembre 4 887. P. Pizzetti. Contribuzione allo studio geometrico della superficie ter- restre. — C. M. Piuma. Intorno a due classi d' integrali espri- mibili con soli logaritmi. — G. Loria. Sugli enti geometrici, ge- nerati da forme fondamentali in corrispondenza algebrica. — G. Morera. Sulla integrazione delle equazioni a derivate parziali del 1." ordine. — A. Perroni. Sul puato doppio apparente della cu- bica gobba. — G. Balbi. Sludi sulla storia del diritto pubblico degl' italiani nelle prime età del medio evo. — G. Chinazzi. Bre- vi studi intorno a Socrate. — V. Basteri. Flora ligustica. — C. B. Premi. Trattati commerciali colla Francia e l'Austria-Unghe- ria. — B. Marcer. Della storia considerata qual mezzo, di edu- cazione. *Idem. - Anno X, 2." sera., ottobre-novembre 1887. G. Balbi. Studi sulla storia del diritto pubblico degli italiani nelle — XVII — prime età del medio evo. — G. Chitiazzi. Brevi studi intorno a Socrate. — 0. Basleri. Flora ligustica. — C. B. Premi. Trattati commerciali colla Francia e l'Austria-Ungheria. — 0. B. Marcer. Della storia, considerata qual mezzo di educazione. *Idem. - Anno X, 2." sera., dicembre 1887. G. Chinazzi. Il comporre nelle scuole inferiori. — C. Castellini. I Siculi, ricerca di una civiltà italiana anteriore alla greca, per Ro- sario Salvo di Pietraganzilli. Recensione. — G. Daneo. La scuola neir officina. * Giornale della R. Società italiana d'igiene.- Milano, an- no I, 1879 - Vili, 1886 - IX, 4 887, n. 4-12- X, 1888, n. 1-6. *Glas de TAcadémie R. de Serbie. - I-YI. - Belgrade, 1888, et Poslovnik. *Globe (Le)., journal géographique. Organe de la Société de géograp/iie de Genève. - T. XXVM, IV serie. - T. VII, - Bullelin n. 1-2 - Novembre 1887, mai 1888. ^Industria {V). Rivista tecnica ed economica illustrata. - Voi. I, n. 38-52 - voi. II, n. 1-32. - Milano, 1887-88. *Jafirùuch der K. K Geologischen Reichsanstall. - B. 37, heft 2. - Wien, 1887. W. Waageìi. Die carbone Eiszelt. — E. Dòli. Zwei neue Kriterienfùr die Orientirung der Meteoriten. — A. Hofìiiami. Ueber einige Sàuget hierreste aus der Braunkohle von Voitsberg und Steie- retrg bei Wies, Steiermark. — M. Scìiuster und H. v. Foullon. Optisches Vei halten und chemische Zusamniensetzung des Ande- sins von Bodenmais. — ./. N. Woldrich. Diluviale Funde in den Prachover Felsen bei Jicin in Bòhinen. — D. Hjalmar iSjògreti. Der Au^biuch des SchlaimnvuU:ans Lok-Botan am Kaspischen Meere von 5 Jànner 1887. — E. Haug. Die geologischen Ver- hàltnisse der Neocomablagerungen der Puezalpe bei Corvara in Sndliroi. — A. Bitlni;t\ Ueber Konmckiniden des alpinen Lias. — M. Vacek. Ueber einige Arten der Galtungen Harpoceras und Simoceras. — Ueber den hohlen Kisl der Falciferen. — A. W. Stelzner. Ueber die Bohnerze der Villacher Alpe. — C. M. Paul. Tomo VII, Serie VI. e — XVIIl — Beitiage zur Kenntniss des schlesisch-galizischen Karpathenran- des. — E. Tìetze. Ueber eine Quelle bei Langcnbnick unweit Fran- zensbad. — A. Weithofer. Beinerkungeii ùber eine fossile Scalpel- lumart aus dem Schlier von Oltnang und Kreinsinùnster, sowie uber Cirripedien in Allgemeinen. *Jahrbucli uber die Forlschrilte dcr Malliematik begrilndet von C. Ohrtmann etc. - Band XVII, Jalirgang 4 885. - h. ì-3. -Berlin, 1887-88. ^Jahrbucher der K. K. Central-Anslalt fur Meteorologie und Erdmagnetismus etc. - Jabrg. 4 886 - Neue Folge, 23 Band. - Wien, 1887. *Jahrbiicher des Vereins von Alterllmmsfreunden ini Rhein- lande. - Heft 84-85. - Bonn, 1887-88. *Jahresbericlit der Naturforschenden GescUschnft Graubiin- dens.- Neue Folge - XXX Jahrg.-Vereinsjahr \ 885-86. - Chur, -Ì887. ''^Jahresbericht der Naturhislorisclie.n Gesellschaft i:^u Han- nover fiir die Gesc/ìàftsjafir\S83-S7.- Hannover, 4 888. *Jaliresberichl der Naturhistorischen Gesellschaft zu Niirn- berg, 4 887. *Jahres-Bericht (64) der Schlesischen Gesellschafl fiir va- ierlàndische CuUur - 1886. - Breslau, 4 887. *Ja/iresbericht des Vereins fiir Geschichte der Stadt Niirn- ógr<7 iiber das Zehnte Vereinsjahr, 4 887.- Niirnberg, 4 888. Jahresbericht uber die Forlschrilte der Cliemie etc. -heraus- geg. von F. Fittica - 4 885, h. 3-5.- Giessen, 18S7-88. Ja/ires-Berichl Uber die Leistungen der Chemischen Techno- logie etc, bearbeitef von R. v. Wagner. Forlgesetz von doct. F. Fischer. - XXXIII oder Neue Folge 4 8 Jahrg. - Leipzig, 4 888. — XIX — Journal et agricullure pratique. - Paris, 4 887, n. 38-B2. - ^888, n. 1-23. Journal de f analomie et de la pliysiologie normales et pa- thologiqiies de /' homme et des animaux etc. - Paris, no- vembi'e-décerabre 4 887. E. Werthcinieì'. Recherches expériinentales sur les centres respira- toires de la tnoelle épinière. — R. Koehier. Documctits pour ser- vir à l'histoire des Echinorhynques. — //. de Varigny. Recher- ches expérirneiitales sur les fonctions du coeur chez le Carcinus maenas. — G. Pouchet. Inauguralion de la statue de Belon, di- scours. Idem. - Januier-avriI 4 888. E. Relterer. Origine et évolution des amygdales chez les mammifè- res. — A. Sanson. Action physiologique des sels d' avènine. — L. Barahan. Sur 1' exislence des fibres élastiques dans l'epiploon humain et leurs modifications sous l' influence de l' àge, — L. Duclert. Déterminisme de la frisure des productions pileuses. ■ — A.Nicolas et A. Prenant. Observation d'une monstruosité rare (Absence du rnaxillaire inférieur. Dèfaut de communication eritre la bouche et les fosses nasales d' une part, le pharynx et le la- rynx d' autre part) — /. Jakimovitch. Sur la struclure du Cy- lindre-asce et des Cellules nerveuses. — E. Tourneux. L'ergane de RoseninuUer (Epoophores et le Parovarium) Paroophores chez les Mammifères. Idem. - Mars-juin 1888. A. Chaìiveau. Sur le mécanistne des mouvements de l'iris. — .4. San- son. Sur r origines des cochons domestiques. — Fabre-Domer- gue. Étude sur l' organisation des Urcéolaires et sur quelques genres d'Infusoires voisins de cette famille. Idem. - Juiliet-septembre 4 887. Ch. E. Quinquaud. De l'intluence du froid et de la chaleur sur les phénomènes cliimiques de la réspiration et de la nutrition éle- mentaire. — P. Langlois. Contribution à l' étude de la calorime- trie chez r homme. — A. Pilliet. Sur 1' évolution des cellules glandulaires de 1' estomac chez 1' homme et les vertébres. — F. Tourneux et G. Herrnxann. Sui la persistances des veliges me- — XX — dullaires coccygiens pendant toute la période foetale chez l' hom- nie; et sur !e ròle de ces vestiges dans la production des tuineurs sacrococcygiennes congènitales. — P. Reynicr. Considérations anatomiques et physiologiques sur l'articulalion scapulo-huméra- le. — A. Nicolas. Sur l'appareil copulateur du belier. "^Journal de la Société physico-chiraique russe etc. - T. XIX, n. 7-8. - T. XX, n. 1-5.- S.t Pétersbouig, ^887- 1888. * Journal de CÈcole polylechnique. - Cah. 57- Paris, ^887. * Journal de médecine, de cliiriirfjie et de pharmacoloyie. - Bruxelles, - seplembre 1887 - juin 1888. Journal de micrographie. Uevue mensuelle etc. - Paris, XI année, septembre-déceiubre 1887. et XII aunée, junu- ier-juillet 1888. Journal de pharmacie et de cliunie.- T. ^C, n. 4-16.- T. 17, n. 1-13. - T. 18, n.2-3. - Paris, 1887-88. Journal des économisleSy revue de la science économique et de la stalistique.- Paris, soptembre-oetobre 1887. H. Baudrillart. Le luxe est-il suscetible d'une défiiiition? — /. Challey. La politique coloniale de 1' ancien regime et sos enseignements, — Lacombe. Les dépenses de l' instruction primaire. — J. Lefort. Revue de 1' Académie des sciences morales et politiques. — R. de Beaumont. La production et la consomination de la bière en France et a 1' étranger. — BcthaniEdivan.ls. Les petits proprié- taires l'rangais. — M. H. C. La 13 conférence de l' Association pour la réforme et la codification de la loi internationalp. — V. Pareto. Le nouveau tarif douanier italien. — /. Clave. Les fun- ctions publiques et la réforino admnistrative. — M. Block. Revue des principales publications écoiiomiques de 1' étranger. — A. Ruffalovich. Le Paileinent anglais et un projet d'assurance obli- galoire. — J, P. Roux. Le nionopole de l'alcool. — Trebia. D'une loi libérale pour améliorer la siluation des propriélaircs ruraux. Idem. - Novembre-déeembre 1887. A. de Foville. La liberto du travail, — Ch. Gomel. Questions Aigé- — XXI — riennes et Tuiùsiennes. — M. H. P. Le projet de loi concernant lì laìllite. — M."'^ .S. Rajfalovich. Un economiste tliéoiicicn. W. Sluiiley-Jevoiis (1835-82). — M. Rouxel. Revue ciitique de.s pu- blìcations économiques en langue Irangaise. — H, Meyners d E- slreij. Les coloiiies néeilandHÌses. — Dialojjues des morts. Mon- tesquieu et Diogene. Idem. - Januier et février 4 888. G, ds M. L'anné 1887. — A. Raffulovich. Le marche financier en 1887. — E. Levasseur. La théoiie du salairc. — M. Bloch. Revue des principales publications économiques de V étranger. — /. Simon. L. Reybaud. — /. Chailley. Le protectionnisme aux Étals- Unis et le Message du Président. — L. Passy. Étude sur la co- lonisation et 1' agricuilure au Canada. — H. Baudrillart. Turgot, par L. Say. — G. du Puynode. Quelques-unes des nouvelles rc- cherches de l'economie politique. — P. Yaìi den Berg. La circu- lation uioiiètaue et livluciaire aux Indes oi ientales Neerlandaises. — Rouxel. Revue critique des principales publications économi- ques en langue frauQiise. — M. Lacombe. La situation budgètai- re et les débats fìuaiiciers du Parlement. — .4. Guilbault. La Commission du budget et la comptabililé. — H. C. La dislribu- tion de la fortune en Angleterre. — H. Valleroux. Deus argu- laents pour le socialisnie d' état. Idem. ~ Mars 4S88. A. Liesse. Les voeux des Conseils généraux de Départements. — G. du Puynode. Quelques-unes des nouvelles recherches de 1' eco- nomie politique. — P. vati den Berg. La circulation raonétairc et fiduciaire aux Indes orientales neerlandaises. — Sophie Raf- falovich. Les anarchistes de Boston. — /. Lefort. Revue de l'A- cadémie des sciences morales et politiques. — Ch. Benoist. Sir Henry Suniner Maine. Idem. - Avri! 1888. L. Passy Théorie de l'agricullure. — A. Raffalovich, Conversion de la Dette Anglaise. — M. Block. Revue des principales publica- tions économiques de l'étranger. — P. Muller. Chemins de for et voies navigables. — Ch. Limousin. La liberté de l' industrie legislative. — H. de Beauniont. La production et la consorn- mation du yin en France et à l'étranger. — M."= S. R. Les pen- sions en Angleterre. — XXII — Idem. - Mai-juiu 4 888. A. Rousseau. ConsiJérations économiques sur les tarifs des chemins de fer. — E. Martiìieau. De 1' égalité dans la protection doua- niére. — Rouxel. Revue critique des publications économiques en langue fi angaise. — L'abolition de l'esclavage au Bresil. — • F, Bernard. L'éiriigratioii dans les temps naodernes. — A. Raffalo- vich. Les Tiddes Unions en Anyleterre. — S. jR, Le budget d'un ouvrier anglais. — A. Ott. La morale économique. — . M."'= S. Raffalovich. Ricardo et Malthus. — H. Pascaud. Des mesures piéventives et répressives a prendre contre le vagabondage et la mendicité. — /. Lefort. Revue de 1' Acadévnie des scienccs morales et politiques. — L. Pohìsard. La eonférence internatio- nale des sucres. — H. Valleroux. Le socialisme au Parlement anglais. — H. C, La réforme des Sociélés par actions en An- gleterre. — L. Passy. Le centenaire de la Société nationale d' agriculture. — G. Schelle. Pourquoi Les « Redexions » de Tur- gol sur la formation et la distribution des richesses ne sont-elles pas exactement connues'? — M. Block. Revue des principales pu- blications économiques de l'éti anger. — /. Schoenhof. L'econo- mie dans la production n' est pas mesurée par les salaires des producteurs. — H. de Beaumont. De 1' avenir des États-Unis et de leur lutte future avec l'Europe. * Journal cf fiijgiène, climatologie., eie, publié par le doct. P. De Pietra Santa. - Voi. XI, n. 5 ! 0. - XIII, n. G08. - Paris, 1887-88. "* Journal of the Elisha Mitchell ScientiGc Society. - Voi. IV, -1 P. - ChapelHill, 1887. "^Journal (The) of the Linnean Society. Botany. -Voi. 23, n. 145-I5L Zoology. - Voi. 1 9-2 1 , n. i 1 4- 1 29. London, 1886-87. '^Journal and Proceedings of the Rogai Society ofNew South Wales for 1886. - Voi. XX-XXI.- Sydney, 1887-88. * Leopoldina. Amtliches Organ der K. 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Note on an Elementary Proof of certain Theorems regarding the Steady Flow of Electricily in a Nelwork- of Conductors. Idem. - Voi. 24, n. U9. - October 1887. /. Buchanan. On Hot Gases as Conductors of Electricily. — J. Trow- bridge and C. C. Hutchins. Oxigen in the Sun, On the Existence of Carbon in the Sun. — J. T. Botlomley. On Expansion and Con- traction with Rise and Fall of Temperature in Wires und Elon- gating Stress. — T. Sterry Hunt. Integrai Weights in Cheinistry. — C. C. Hutchins and C. C. Holden. On the Existence of certain Elements, together wilh the Discovery of Platinurn, in the Sun. — F. Y. Edgeworlh. The Einpirical Proof of the Law of Error. — W. Thomson. On the Propagation of Laminar Motion through a turbulently moving luviscid Liquid. — A. Grùnicald. On the remarkable Relationships belween the Spectrum of Water-vapour and the Line-spectra of Ilydrogen and Oxygen, and on the Che- mical Structure vi the two lattar, and their Dissociation in the Sun' s Atmosphere. Idem. - Voi. 24, n. 130. - Noveraber 4 887. T. C. Filzpatrick. On the Action of the Solvent in Electrolylic Con- — XXIV — duction. — 0. Fisher. A Reply to Objections raised by M.r Ch. Davison, to the Argument on the Insul'ficiency of the Theory of the Contraction of a Solid Earth to account for the Inequalities of the Suifaces. — Ch. Davison. Note on the Relation between the Size of a Planet and the Rnte of Mountain-building on its Surface. — Silvanus P. Thompson. Twin Prism for Polarimeters. — E. Edlund. On the Theory of Unipolar Induction. — /. C. Mcconnal. On the Cause of Iridescence in Clouds. — H. F. Ne- ivall. On Peculiaiities observed in Iron and Steel at a Bright- Red Hcat. — /. Kleiber. On « Random Scattering » of Points on a Sur Tace. Idem. - Voi. 24, n. 151. - December 1887. A. A. Michelson, and E. W. Morley. On the Relative Molion of the Earth and (he Luminiferous Aether. — On a Method of rnnking the Wavelength of Sodium Light the actual and jiractical Stan- dard of Lengtii. — //. //. Twner. On Mr. Edgeworth's Melhod of Reducing Observations relating to severa! Quantities. — S. //. Burbury. On the Diffusion of Gases. A simple case of Diffusion. — Oliver Heaviside. On Resistance and Conductance Operators, and their Derivatives, Inductance and Perinittance, esppcially in connexion with Electric and Magnetic Energy. — W. Thornson. On the Division of Space with Minimum Partitional Area. •— On the Application of the Deci-ampere or the Centi-ampere Ba- lance to the Determination of the Electromotive Forces of Vol- laic Ct'Us. Idem. - Voi. 25, n. 152. - January 1888. E. F. J. Love. On a Method of Disciiminating Real from Accidental Coincidences between the Lines of ditferent Spectra; with some Applications. — 0. Fisher. On the Mean Height the Surlace- ElevHlions, and other Quantitative Results of the Contraction of a Solid Globe tiough Couling ; regard being paid to the exislen- ce of a ievel of no strain, as lately annonnced by Mr. T. Mel- lard Reade and by Mr. C. Davison, — H. E. Armstrong. A Note on Valcncy, pspeci illy as dcfinied by Ilclmholtz. — T. H. Bla- kesley. On a Geometrica! Determination of the Condilions of Maximum Efficiency in the case of the Transmission of Power by means of Alternating Electric Currents. — Tait. Note on the Motions of a Gas « in Mass ». — A. E. H. Love. On Dedekind's — XXV — Theorein conceining the Motion of a Liquid EUipsoid under it3 own Altraction. — H. Tomlinsoii. The Effect produced on the Therinoeletnc il Properlies of Iron wheii under Slress or Sliain by raising the Teinpeiatuie to Brii;ht-reil. — H. Laììib. On the Theory of Electric Endosniose and olher Allied Pheuoiiiena, and on tho Existence of a SliiJing Coefficienl for a Fluid in contact with a Solid. Idem. - Voi. 23, n. 153. - February 1888. L. Bollznìann. On some Questions in the Kmetic Theory of Gases. — H. Toìiilison. The Recalescence of Iron. — W. Thomson. On Cauchy' s and Green' s Doctrine of Exlraneous Force to explaiti dynamically Fresnel's Kinematics of Doublé Refraction. — S. H. Burhury. On the DiCfusion of Gases ; a Repy to prof. Tait. — Oliver Ucavìside. On Electroinagnetlc Waves, especially in re- tion to the Vorticity of the Impressed Forces ; and the Forced Vibrations of Electromagnetic Systems. — R. Mounlford Deeley. A Theory of Glacier Motion. Idem. - Voi. 25, n. 4 54. - March 1888. /. Buchanan. On a Law of Distribution of Molecular Velocities amongst the Molecules of a Fluid. — S. P. Thompson. On the Price of the Factor oi Safety in the Materials for Liyhtning-rods. — P. G. Tait. Oa some Questions in the Kinetic Theory of Ga- ses. — T. Gray. On the Application of the Electrolysis of Cop- per to the Mesaurement of Electric Currents. — F. Y. Edge- worlh. On a New Method of Reducing Observations relating to Several Quanlities. — E. v. Auhel. An ;experimental Sludy on the Inlluence of Magnetism and Temperature on the Electrical Resistance of Bismuth and its Alloys with Lead and Tin. — Oliver Heaviside. Note on a Paper on Electromagnetic Waves. — T. Mellard Reade. The Geological Consequences of the Di- scovery of a Level-of-no Slrain in a Cooling Globe. — /. D. Everett. On the General Laws of Brightnnes of Images. — /. F. Heyes. On the Telravelency of Oxygen; with Remarks on the Varying Valency of the Elements and the Present Chemical Aspect of the Valenus Problem. Idem. - Voi. 25, h. 4 55. - Aprii 1888. L. Bell. The Absolute Wavelength of Light. — Hort. Ralph, .\ber- Tomo VII, Serie VI. d — XXVI — cromhy. Observations on the Height, Length and Velocity of Ocean Wares. — T. Sterri/ Hunt. The Integrai Weight of Water. — IT. W. Watson. Note on the Electromotive Force in Moving Con- diictors. — /. Youìig. Sketch of a Stratigraphical Table, chiefly for Western Europe. — W. W. Haldanc Gee. Experiments on Electrolysis. — P. I. Chance of Densily of the Electrolyte at the Electrodes. — Silvarius P. Tlionipsoìi On a Modified Water-Drop- ping Ihiluence-macliine. — H. Tomlinson. Tlie Effect of M.igne- tization on the Therrnoi^ectrìc.il and otlier Physical Propeities of Bisinuth. — r. H. Blakedey. On a Method of Determining the Difference between the Phise of two Hannonic Curients of Elec- tricity having the same Ppriod. — J. F. Heyet^. On Valency, Va- lidity, and Residuai Affunty. — F. J. Snii'h. The Application of Hydraulic Power to Meicurial Pomps. — A. Righi, On some Elec- trical Phciiomena provokeil by Radiation. Idem. - Voi. 25, n. 156. - May 1888. T. Pelham Vale. On the Numerical Relation between the Index of Refraction and the Wave-lenglh wilhin a Refractive Medium and on the Limit of Refraclion. — T. Mellard Rp.ade. Tiilal Action as an Agent of Geological Change. — A. Griìnwald. Mathemati- ca! Spectral Aiialysis of Magnesium and Carbon. — L. Bell. The Absolute Wave-len<;th of Liglit. II. — H. Tomlinson. The Tem- perature at wliich Nickel begins to lose suddenly its Mat^netic Properties. — Oliver Ueaviside. On Electromagnetic Waves, espe- cially in relation lo the Voiticily of the Impressed Foiccs; and the Forced Vibrations of Electromagnetic Systems. — /. Parker. The Thermodynamics of Cryohydrales. — C. V. Boys. Experi- ments with Soap-bub-bles — • H. M. Bosanquet. On the use of the term « Resistaiice » in the Uescription of Physical Pheno- mena. — W. Michelson. Tlieoretical Essay on the Distribution of Energy in the Speetra of Solids. Idem. ' Voi. 25, n. ^ 57- 158. -Jiine-July 4 888. W. E. Sunqmer. The Variation of the Coefficients of Induction. — W. E. Ayrton and /. Perry. The Efficiency of Incandescent Lamps with Direct and Alternaling Currents. — The Magnetic Circuit of Dinamo-Machines. — On the Governing of Electromotors. — E. C. Biniington. On the Measurement of the Power supplied to the Primary Goil of a Transformer, — C. H. Draper. On the Pola- — XXYII — riiation of Plalinum Plates. — ti. F. Newall. On the Recalescen- ce of Steel. — /. Parker. On an Extensioii of Cai noi' s Theorem. — A. Kundt. On the Indices of Refraction of the Metals. — H. Tonilinson. A Theory coucerning the Sudden Loss of the Magne- tic Properties of Iron and Nickel at certain Temperatures. — /. Joly. On a Diffusion Photometer. — On a Method of Detei- miniiig the Specific Gravity of Small Quantilies of Dense or Po- rous Bodies. — T. H. Blakasleij. On Magnetic Lag. — Ch. V. Burton. On Electrornotive Forces of Contact. — Spencer Unxfre- ville Pickering. On Ihermochemical Constanls. — S. P. Thom- pson. On the Forniulae of Bernoulli and of Haecher for the Lif- ting over of Magnets. Idem. - Voi. 26, n. 159. - August i888. J. van' T. Hojf. The Funclion of Osmotic Pressure in the Analogy between Solutions and Gases, — H. A. Rowland and L. Bell. On an Explanation of the Action of a Magnet on Chemical Action. — Ch. Tomlinson. On some Effects of Lightning. — T. E. Thorpe and A. W. Hùcker. Note on some Additions lo the Kew Magne- tometer. — B. W. W. Haldanc and H. Holden. Experiments on Electrolysis. — /. T. Bottoniley. On a Practical Const^mte Vo- lume Aii-Thei mometer, — S. P. Thomson. Note on Contiiiuous- current Transformers. — W. F. Maijie. The Contact-Angle of Liquids and Solids, — C. Barus. Maxwell' Theory of the Visco- sity of Solids and its Piiysical Verification. — 0. L. Lodge. On the Theory of Linghtning Conductors. * Lumière {La) électrique; journal universel d'électricité bebdomaduire. - IX aniiée, T. 25-26, n. 38-53. -Xan- Dèe, T. 27, n. 1-21. - Paris, 1887-88. '"^Mayneli scile und Meteorologisclie Beobachliingen dei' K. Sternwarte zu Prai- crinus- Alien. — J. Lemberg. Zur Kenntniss der Bildung und Umbilduiig von Silicaten. — C. Struckmann. Notiz ùber das Vorkommen des Moschus-Ochsen (Ovibos moschatus) i'i diluvia- len Fìusskies von Hameln an der Weser. — M. Neumayr. Ueber Paludina diluviarla Kunih. — F. Frech. Ueber das Devon der Ostalpen, nebst Bemerkungen ùber das Silur und einem palàon- tologischen Anhang. — Ueber Bau und Entstehung der Karni- schen Alpen. — H. Gylling. Zur Geologie der cambrischen Ar- kosen-Ablagerung des westlichen. — /. G. Bornemann. Der Quarzporpliyr von Heiligenstein und seine Fluidalstructur. — H. Pohlig. Ueber Elephas trogontherii und Rhinoceros Merckii von Rixdorf bei Berlin. *Zeitschrift des Ferdinandeums fiir Tirol inid V orari ber g. - III Folge, b. 31.- lunsbruck, J887. *Zeitschri{t des Oesterreichisclien Ingenieur-und Archile- kten-Vereins. - XXXIX Jahrg., 3-4 h. - XL Jahrg., \-2 h. - Wien, 1888. ^ Zeiisclirift far Malhemalik und Physik, berausg. von doct. Tomi! VJI, Serie VI. h — LVIII — 0. Schiòmileli, doct. E. Kalil und doct. M. Canlor. - 32 Jahrg., 5-0 h. - Leipzig, 4 887. E. Czuber. Die Cuiven dritter und vierler Ordnung, welche durch die unendlich fernen Kieispuukte gehen. — J. Vivami. Zur Theo- rie der biniiren quadratischen Forinen von posiliver Determi- nante. — C Beyel. Ueber Sclinitt nnd Schein eines windschie- fen Vierecks. — Ut-bpr Regelllàclien, deren Erzeugende zu don Mantellinien eines orthogonalen Regels parallel sind. — W. Veltmann. Beiecimung des Inhalts eines Vielecks aus den Coor- dinaten der Eckpunkte. — Bochow. Substitulion neuer Variabe- len in hòheren Dilferentialquotienten. Idem. - 33 Jahrg., h.\.- 1888. L. Schendel. Versch. Dastellungen d. Resultate zweier binàren For- men. — D. Kilbingen. Ueber eine Art involulorischer Verwandt- schaft des zweiten Grades. — E. Haenlzschel. Ueber die Diffe- rentialgleichung der Functionen des parabolischen Cylinders. — — ,jW. Heymann. Beitr. zar Transformation der hyperellipt. In- tegrale. Idem. - 33 Jahrg., h. 2-3. L. Schendel. Verschiedene Darstellungen der Resultante zweier bi- nàren Formen. — B. Stoll. Ueber einige Sàtze J. Steiner's. — D. Bochow. Zusammenliang zwischen particulàren und allgernei- nen Integralen gevvisser Differentialgleichungen. — T. Lohnstcin. Zur Tlieorie des arithmetisch-geoinetrischen Mittels. — J, Vì- vanli. Ueber Minimalllàchen. — F. August. Ueber Rotationsllà- chen mit loxodroinischer Verwandtschat'l. — L. Matlhessen. Un- tersuchungen ùber die Constitution unendlich dùnner astigma- tischer Strahlenbùndel, nach ihrer Brechung in einer Krum- men Oberflache. *Zoologischer Anzeiger, herausgegebeii von prof. J. V. Ca- rus. - N. 26Ì-282. - Leipzig, 1887-88. AGGADEiMIA R. DELLE SCIENZE DI TORINO. PROGRAMMA pel settimo premio Bressa. La Reale Accademia delle scienze di Torino, uniforniandosi alle disposizioni testamentarie del Dottore Cesare Alessandro Bressa, ed al Programma relativo, pubblicatosi in data 7 di- cembre 1876, annunzia, che col 31 dicenibre 1888 si chiude il concorso per le opere scientifiche e scoperte, fattesi nel quadrien- nio 1885-88 a cui erano solamente chiamati scienziati ed in- ventori italiani. Contemporaneamente essa Accademia ricorda che, a comin- ciare dal 1." gennaio 1887 è aperto il concorso pel settimo pre- mio Bressa , a cui , a niente del testatore , saranno ammessi scienziati ed inventori di tutte i«^ nazioni. Questo concorso sarà diretto a premiare quello scienziato di qualunque nazione egli sia, che durante il quadriennio 1887-90 «a giudizio dell'Accademia delle scienze di Torino, avrà fatto « la più insigne ed utile scoperta, o prodotto 1' opera più cele- « bre in fatto di scienze fìsiche e sperimentali, storia naturale, « matematiche pure ed applicate, chimica, fisiologia e patologia, « non escluse la geologia, la storia, la geografia e la statistica ». Questo concorso verrà chiuso coli' ultimo dicembre 1890. La somma destinata al premio sarà di lire ISOOO (dodici- mila). Nessuno dei Soci nazionali residenti o non residenti dell'Ac- cademia Torinese potrà conseguire il premio. Torino, 1." gennaio i889. IL PRESIDENTE DELL'ACCADEMIA A GÈ NOCCHI Il Segretario della Giunta A. NACGARI. BOLLETTINO METEOROLOGICO DELL'OSSERVATORIO DI VENEZIA COMPILATO DAL PROF. AB. MASSIMILIANO TONO Agosto IS^S Temperaliird 1 Termometro centigrad 3 Jdl'aciua uiarin., ad un niello Acqua 5 o -3 soflo la sua super. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Med, gior. Max. Min. Gradi cent. h. Ili in Heriod (klla marea is ra re > - 0) re 3 CO 1 23.0 29.0 28.8 26.2 27.6 23.0 21.0 28.25 flusso 2.30 ^2 22.4 27.2 23.4 19.8 23.5 29.5 19.8 28.50 ri!lus. 2.20 25.10 3 27.0 20.4 22.2 21.4 20.2 24.3 15 4 26.75 ilusso 2.10 — 4 19.6 23.6 23.1 21.2 22.1 25.1 10.8 25.25 rillus. 2.30 — 5 16.8 24.1 24.0 20.0 21.2 25.8 15.9 25.50 » 2.40 0.50 6 16.7 17.6 19.3 17.8 18.1 21.8 15.0 25.25 » 2.40 — 7 14.5 21.0 22.1 20.8 19.6 23.9 12.5 24.75 flusso 2.50 — 8 17.9 21.1 24.1 21.4 21.5 24.9 16.2 25.50 » 2.90 — 9 17.8 23.9 25.6 23.0 22.9 26.7 15.2 25.50 » 3.40 — 10 19.4 25.6 26.8 24.0 24.0 27.8 17.1 25.00 )) 2.50 11 21.0 26.7 26.4 24.6 24.8 27.7 20.1 25.75 » 2.30 — 12 21.3 26.8 27.6 24.0 25.2 28.9 20.4 25.50 » 1.70 — 13 22.9 27.8 28.3 25.9 26.4 29.5 21.5 26.00 » 2.00 — 14 21.9 28.6 bO.3 28.0 27.3 31.0 20.8 26.00 » 2.50 — 15 24.2 29.4 30.5 27.4 27.7 32.0 22.9 26 00 » 2.80 — 16 24.1 29.0 30.2 27.4 27.9 31.2 22.9 29.50 » 2.20 — 17 22.4 28.0 28.8 26.2 26.5 29.8 21.1 29.00 riflus. 3.00 — 18 22.6 26.0 21.6 20.4 22.4 27.2 21.2 29.00 > 3.30 3.30 19 18.2 22.3 23.4 22.1 21.8 24.0 16.8 26.75 » 2.30 — 20 17.8 23.5 24.0 22.6 21.8 24.5 16 7 24.25 » 2.80 — 21 18.1 23.0 — 23.0 21.2 26.9 17.1 24.25 » 3.00 — 2'2 18.8 24.5 23.7 18.2 21.1 25.7 17.3 25.50 flusso 2.20 2.20 23 17.0 2.6 24.0 21.8 21.3 2'i.6 15.8 24.50 » 1.60 — 24 19.8 24.0 25.1 22.4 22.8 25.8 18.7 24.75 » 1.70 — 25 20.2 24.4 24.6 22.8 23.4 26.0 19.3 24.75 » 2.00 — 26 20.2 24.4 25.2 24.6 24.7 26.1 19.4 25 25 » 2.50 — 27 20.0 25.3 26.2 24.9 23.7 26.9 19.4 25.50 » 3.80 — 28 20.5 26.4 26.6 23.5 24.3 27.0 18.6 25.25 D 6.30 — 29 20.5 268 27.6 24.4 24.7 28.3 i9.7l 25.50 » 2.70 — 30 21.4 26.2 27.2 24.2 2'f.7 27.9 20.7 26.50 » 3.50 — 31 21.4 26.8 26.0 24.0 24.5 27.8 20.1 26.25 )) 3.50 — - 1 18.95 ! 25.05 1 25.56 23.16 23.76 27.07 18.54 1 26.021 84.70 36.10 .MeJia ter. ineus. 23.7G Mass. ass. 32.0 il di 15 Min. ass. 12.5 al 7 Jledia dei max. 27.07 Media dei min. 18.54 Media temp. acqua mar. 26.02 Acqua evap. 84.70 Acqua cad. Tot, 36.10 LXII — A^ONtO ISSS o Barometro a 0." Direzione 1 del vento Stato del mare o 6 a. 12 m. 3 p in . 9prn. Med. g.or. 6 ant. 12 m. 3 pia. 9 pm. Media 1 58.43 58.26 58.12:57.59 58.07 NNE ESE SE ONO 0.08 2 56.80 55.37 54.94 54.98 55.49 NNE S ONO SO 0.45 3 56.99 59.44 59.81 61.54 59.33 sso SO NNE E 0.33 4 62.52 66.06 63.58 63.68 63.71 NNE SE SSO ESE 0.08 5 63.90 60.52 57.85 56.16 59.84 N ESE SE SE 0.67 6 53.77 56.23 58.21 59.45 56.87] NNE ENE ESE SSO 2.23 7 59.43 59.55 59.38 61.85 59 75 NNO SE SSE SE 0.20 8 62.00 63.86 63.69 64.54 63.32 NNE S SE SSO 0.00 y 65.78 66.48 65.76 65.84 65.92 NNO SE SE SSE 0.00 10 6671 67.19 66.49 66.95 66.79 NNO SE SE SE 0.03 11 67.26 67.10 65.60 65.35 66.33 NNE ESE ESE SE 0.17 12 63.83 63.84 62.751 57.59 62.38 NNE ESE E SE 0.03 13 62.01 62.01 61.19l61.33 61.77 NNE SE SE SE 0.15 14 61.67 61.99 61.13 00.11 61.26 NNO SSE SE SE 0.07 15 61.32 59.38 59.30 58.68 59.76 N ESE SE SE 0.17 16 57.24 56.95 55.58 55.15 56.18 NNE SE SE SE 0.00 17 55.77 55.62 54.30 52.15 54 67 NSE SE ESE E 0 50 18 49.65 50.34 51.68 56.49 52.54 SO SSO NE ESE 3.42 19 58.32 00.38 59.92,61.17 59.86 ONO E SSE SE 4.08 20 62.37 62.71 61.47 61.33 61.97 NNE SE ESE SE 2.37 21 61.37 61.16 58.17 59.72 60.16 NNO SE — SSE 3.85 22 58.27 57.30 56.34 j 57.21 57.24 N SSE NNO NNE 0.47 23 59.78 62.14 60.69 j 61.74 60.94 NNE ESE SE SE 0.42 24 G2.34 62.49 61.00! 60.37 61.55 N SE SE SE 3.17 25 60.23 57.75 57.80:57.61 58.47 NNE SE SE SE 0.92 26 58.08 58.68 58.22 58.99 58.49 NNE E ESE NNE 0.50 27 5S.82 58.63 59.09 60.57 59.33 NNE ENE E SE 2.67 28 59.67 60.12 59.34 59.80 59.72 NNE ENE E N 2.60 29 58.70 59.13 58 67 ' 60.35 59.32 NNO ESE SE SE 0.55 30 60.50 60.51 59 74 1 60.35 60.22 N ESE SE SE 0.13 31 00.41 60.87 60.51 160.35 60.52 N ESE ESE E 1.59 1 |60.17 60.43 59.83 59.98 60.07 NNE SE SE SE 1.01 1 Media Bar. mensile 760.07 Mass. 767.49 il di 11 li. 9 ant. illin. 749.6J il di 18 h. 6 ant. Venti predominanti SE Altezza della neve non fusa U.(K) Stato del mare media 1.01 LXIII Asosto ISS8 o O Tensione del vapore 1 Umidità relativa 6 ant. 12 in. 3 pin. 9 pm. Media g i 0 !■ n . 6 a. 12 in. 3 pin. 9 pin. Media gioin. 1 16.30 21.88 19.09 15.77 18.42 79 74 64 63 73.00 2 15.04 14.50 13.42 10.6U 13.98 76 53 59 62 63 33 3 10.90 11.14 15.71 13.15 12.38 75 63 79 69 71.00 4 14.48 12.44 12.30 14.11 13.31 78 57 59 74 66.33 5 11.60 13.36 12.32 15.62 12 70 81 59 56 70 65.33 6 11.88 12.'J6 11.27 9.ll 11.11 84 68 74 56 67.16 7 9 55 812 8.71 7.65 8.75 76 42 43 41 51.66 8 11.40 9 78 9.49 12.28 10 93 76 52 44 63 58.83 9 11.86 12.20 13 29 15.30 13.19 78 5i 55 72 62 50 10 13.57 10.08 15.63 17.23 11.98 81 41 60 77 62.50 11 17.54 15.28 17.44 18.30 17.10 89 58 69 79 73.66 12 16.00 18.54 15.37 18.55 17.06 85 71 55 85 72.83 13 17.97 16.58 17.68 19.16 17.39 86 63 62 78 69.00 14 19.49 14.40 16.45 — 15.59 79 49 52 — 59.60 15 15.45 18.85 20.18 20.38 18.61 64 62 65 72 66.33 16 19.15 22.01 20.40 20.35 20.49 86 75 69 74 74.66 17 16.26 16.33 20.40 17.43 17.80 81 58 69 67 68.66 18 13.49 13.58 13.34 13.89 13.65 66 54 69 66 65.17 19 12.24 11.88 11.93 12.79 12.13 77 53 55 64 61.83 20 11.86 13.59 14.06 14.51 13.62 78 63 64 74 70.67 21 13.20 13.64 15.40 12.49 13.27 86 65 70 59 68,88 22 14.06 15.03 15.83 14.00 14.61 88 66 SI 90 80.33 23 12.80 14.46 15.28 13.22 13.48 88 71 69 67 72.67 24 14.26 14.94 18.17 16.14 15.88 83 67 77 79 76.00 25 15.29 15.78 16.76 18.78 16.72 87 69 74 82 77.00 26 15.49 18.78 20.80 18.67 18.16 87 82 88 86 84.33 27 15.61 11.72 14.2') 19.40 15.03 89 49 54 83 67.17 28 12.22 13.46 15.63 10.33 14.79 68 53 60 76 65.00 29 13.58 15.28 18.81 18.54 16.37 76 58 68 82 70.67 30 15.41 17.44 17.18 18.18 17.19 80 69 64 80 73.17 31 16.21 18.29 20.06 18.91 18.32 85 71 79 83 79.83 * 1 14.48 14.01 15.32 15.70 14.86 80.29 60.82 64.49 72.23 68.82 ' Media mensile .... J4.i Tomo VI/, Serie VI. Media mensile .... 68.8Ì LXIV ilgosto ISSS ^ Elettricità dinamica Stato del cielo a u o o atinoslerica G ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Meiliu diur. 6 ant. la m. 3 pili. 9 pm. inedia diur. 1 3 8 3 0 5.00 0.00 0.00 0.00 0.10 0.00 2 8 6 10 10 7.83 0 0 0.20 0 0.00 3 8 8 9 5 7.17 0 0 0.20 0 0,10 4 7 7 6 1 4.67 0 0.20 0 0 0.03 5 3 5 8 10 G.OO 0 0 0 0.20 0.03 6 9 5 5 4 5,33 0.20 ' 0 0 0 0.03 7 1 2 3 3 2.17 0 0 0 0 0.00 8 1 2 3 3 0 83 0 0 0 0 0.00 9 1 0 1 0 0.33 0 0 0 0 0.00 10 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 11 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 12 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 13 0 0 0 0 O.UO 0 0 0 0 0.00 14 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 15 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 16 1 1 1 0 0.83 0 0 0 0 0.00 17 5 4 10 8 7.33 0 0 0 0 O.Oo 18 5 7 10 7 8.17 0 0 0 0 0.00 19 2 2 4 5 3.66 0 0 0 0 0.00 20 2 4 4 5 4.00 0 0 0 0 0.00 21 2 3 2 1 2.00 0 0 0 0 0.00 22 4 10 10 5 7.00 0 0 1.10 0 0.25 23 1 3 7 2 3.70 0 0 0 0 0.00 24 4 3 3 2 2.67 0 0 0 0 0.00 25 1 2 1 1 1.00 0 0 0 0 0.00 20 27 7 10 10 10 9.00 0 0 0 0 0.00 10 G 8 8 7.67 0 0 0 0 0.00 21-! 6 G 7 1 4.67 0 0 0 0 0.00 29 1 1 1 0 1.17 0 0 0 0 0.00 :'0 2 3 4 2 2.83 0 0 0 0 0.00 31 3 7 6 10 7.00 0 0 0 0 0.00 -3 5= ) 3.27 3.67 4.29 2.97 3.40 0.01 0.01 0.05 0.01 0.02 Giorni sereni H . . ^"'"'"' '^V ^ n neve 0 nuvolosi 15 con pioggia 5 - grandine 0 - ne\e 0 » misti . . . ... 5 >• brina 0 - temporali 1 - nebbia 0 Media mensile delio stalo del cielo 3.40 Media mensile dell'eleltrìcilà 0.02 LXV — iSettenibre BS^S o ■3 Termom etro ce ntigrado .Iell'.,cq.ia m.rin. :ij un metro •i()llo la sii.1 super. Acqua 6 ant. 12 m. 3 pin. 9 pili. .\Ie,J,,i yiorn. Mdx. Mm. «iraili Period ceni, ileihi /i.i2.., marea re re > — rè 1 19.0 25.0 20.7 20.2 2J.2 27.7 17.7 26.25 riilus. ! 2.80 17.60 2 17.3 ! 18.0 20.8 16.0 19.2 20.9 15.9 25.00 » j 2.80 13.— 3 15.6 ! 20.4 21.6 20.0 19.4 22.5 13.9 24.75 flusso 4.70 — 4 17.8 23.4 24.0 21.4 21.6 24.2 12.0 24 50 rillus. 4.10 — 5 18.3 23.S 24.2 21.8 22,2 24.7 19.2 24.00 » 4.50 — G 20.1 24.7 25.5 23.2 23.4 26.4 19.0 25.00 » 1.40 — 7 21 4 24.0 2 '1.3 22.4 22.9 25.4 20 6 25.15 flusso 0.50 33.20 8 20.6 25.2 24.8 20.6 22.5 26.6 19.8 25.50 rillus. 0.60 — 9 20.0 22.6 22.0 20.9 21.7 26.5 19.1 25.50 flusso 4.10 4.60 10 20.2 24.6 24.1 23.4 23.0 26.4 19.2 25.00 » l.i.'0 0.07 11 21.0 25.2 23.8 23.0 23.3 25.0 *19.4 24.00 » 1.50 0.40 12 20.7 25.0 25.0 23.8 23.9 27.0 20.0 25.00 » 1.40 1.25 13 19.8 24.8 23.8 22.1 23.0 27.1 19.2 25.00 » 1.80 — 14 18.2 23.2 22.9 22.0 21.9 25.0 17.7 25.25 » 3.90 — 15 18.6 23.7 23.1 22.1 21 .9 25.7 17.8 24.50 riflus. 2.90 — 16 18.7 23.5 23 2 23.6 22.3 25.8 17.8 24.75 » ! 2.00 — 17 20.4 22 6 22.2 21.5 21.9 23.5 17.9 24.50 » 1 2.10 — 18 18.8 21.4 20.9 20.2 20.4 23.6 17.6 24 5i) flusso 2.30 7.30 i9 16.3 21.8 28.4 22 2 19.7 22.3 15.6 23.25 1 4.00 0.10 20 14.2 20.8 19.6 19.6 19.0 22.3 13.2 20.50 » 4.00 — •21 16.7 21.4 22.4 19.0 20,0 22.3 13.2 21.75 » 4.00 — 22 16.4 26 8 23.5 — 19.2 24.0 14.8 21.05 » 1 3.00 — 23 15.8 21.4 22.8 19.8 19.8 24 5 15.0 21.75 .) il 3.00 — 24 16.6 21.9 21.8 20.0 19.7 24.5 14.8 22.00 » 1 1.20 — 25 17.6 19.0 19.8 18.9 18.7 23 7 13.4 22.75 » li 0..b5 22.54 ■2Cj 17.6 21.4 22.8 20.4 20.4 23.3 1C..5 22.00 » il 1.10 — ■11 \ 16.6 20.4 20.2 18.4 18.7 21.1 15.8 22.25 » i o.uo — 28 1 14.4 19 4 20.7 18.6 18.1 21.4 13.2 22. UO 1 » i 1.10 — 29 i4.4 19.9 20.6 18.2 18.2 21.9 13 2 22.00 riflus. 1.10 — 30 17.9 17.9 18.1 16.8 17.6 21.6 14.4 21.75 II 1.10 iì i 18.03 22.11 22.81 20.68 24.28 16.29 20.68 ! 23.661 1 70.45,103.64 1 ' iWedia terni, mensile -0.18 niass. ass. 27.7 il fil 1 Min. ass. 12.0 ai 4 Media dei max. 24.2Ì5 Media dei min. 16.29 Media lemp. acqua mar. 23.66 Acqua evap. 7fl.45 Acqua cad. Tot. lO.Ci — LXVI Settembre 1SS8 5 o Barometro a 0.° Direzione dei vento Stato del mar e ó 6 a. 12 m. 3prn. 9pin, Med. gior. 6 ant. 12 ni. 3 pm. 9 pm. Media 1 60.12 59.63 58.28 55.81 58.33 NNE ENE NNE NE 6.33 2 54.87 56.68 55.81 56.63 56.60 NE SSO NNO NNO 2.17 3 60.04 60.29 60.29 61.92 60.48 NNO so ESE ESE 0.73 4 63.01 63.84 63.67 63.87 63.57 N ESE ESE SSE 0.25 5 65,96 67.35 66.63 66.78 66.65 ONO SE ESE SSO 0.12 6 66.39 65.86 64,05 63.4tj 64.96 ENE SE ESE ESE 0,08 7 62.73 62.72 61,30 59.92 61.75 SSO NNE SE ENE 0.17 8 57.30 57.59 57.17 57.27 57.17 NNE N SE NNE 1.08 9 58.42 60.90 60.62 62.S8 60.78 NNE SE NNE N 2.92 IO 63.06 64.15 64.21 64.80 63.95 NE ESE SSO NO 2.92 H 63.57 65.23 64.83 66.18 64.87 NNE ESE ENE NE 1.02 12 ('.6.40 1Ì6.83 65.96 67.13 66.54 NNE E SE NE 0.08 U 67,66 67.85 66.84 67.21 67.12 N NE E NE 3.83 14 66.61 66.88 66.58 65.25 66.11 N NNE NE NNE 0.42 15 64.67 64.85 63.15 63.38 64.21 NNE ESE SE SE 0.42 ■IG 62.24 62.22 61.82 63.38 62.10 NNO SE SE SE — 17 57.74 59.69 59.9U 59.31 58.21 NNE NE ESE N — 18 58.39 58.87 58 63 60.62 59.23 NE Nti ENE ENE 8.50 19 61.24 61.97 61.65 62.82 62.03 NE NE E NNE 7.33 20 63,24 62.71 60.36 64.39 63.65 N ENE NE NE 4.16 21 64.96 66.87 64 94 65.57 65,55 NNE ENE ESE N 1.33 22 65.10 69.45 65.66 — 66.27 K ENE NE — . 0.50 23 67 47 65.92 65.92 65.92 C6.69 ENE SE SE S — 24 64.06 62.87 61.85 60.27 62.46 0 ESE ESE NNE — 25 55.72 55 83 55.90 57.98 66.8(3 NNE ONO NO ESE 0.50 26 59.90 61.90 61.89 63.67 61.78 N l-.NE SE E — 27 6.;.5:^ 6;^..84|61.99 62.40 62 98 NE ESE SE E — 28 62.38 62.41 61.49 61.68 60.40 N E ESE ESE — 29 59.63 60.48 59.43 57.55 59.48 .NNE ESE SE SE 1.00 30 53.83 51.54 50.16 47.80 50.S6 SE NNO NE NNE 0.33 ■•S 562 02 1 1 62.51 1 61,77 62.19 62.15 NNE ENE SE ESE 1.54 Media Bar. mens. 762.15 Mass. 767.47 il di 23 h. 6 a. Min. 747.80 il di 30 h. 9 a. Venti predondnanti ESE — Altezza della neve non fusa — Stato del mare media 1.34 — LXVil — Settembre I8S8 3 5 Tensione del vapore Umi jità relativa 6ant. 12 m. 3 pm. 9 ptii. .Media gior.i. 6 a. 12 m. 3 pm. 9 pin. Mediff giorn. 1 15.07 14.48 15.37 16.60 15.51 92 78 85 94 86.33 2 13.87 10.87 13.63 11.53 12.50 9i 71 79 85 81 17 3 11.37 11.62 12.84 11.39 12.17 85 64 67 65 72.33 4 11.86 13.65 15.28 14.87 13.97 78 64 69 78 72.33 5 13.88 15.06 i4.9i 16.16 15.29 88 69 67 82 78.50 G 15.29 15.94 17.56 18.43 16.81 87 69 73 86 78.50 7 17.34 17.36 17.11 17.17 17.24 93 78 85 84 82.83 s 16 69 17.69 16 74 16.0 5 17.05 92 74 71 89 82.83 9 16.(17 19.03 16.38 16.2 i 16.78 92 82 82 89 85.00 10 14.84 15.60 17.23 17.73 16.38 83 68 77 83 78.67 11 16.69 19.78 19.66 18.68 18.Ì0 85 82 87 90 86.00 r2 16.07 17.81 18.16 19.28 17.51 85 76 72 88 79.83 13 li. 89 14.57 15.23 14.71 14.84 87 63 64 74 71.00 14 12.19 11. .05 13.28 11.55 11.99 78 58 60 58 62.17 15 11.78 11.25 16.0r. 15.37 13.32 75 50 69 77 66.66 16 13.75 13.86 14.19 18 31 14.78 86 64 65 85 65.00 17 15.16 12.92 12.44 14.43 14.14 85 64 57 75 70.00 18 13.02 11.98 13.62 14.52 13.25 81 65 68 81 63.33 19 9.63 10.06 11.43 10.63 10.65 69 52 60 69 62.83 20 11.30 9.45 13.12 13.14 11.09 94 52 62 67 60.66 21 10.21 10 77 12.35 12.00 13.74 72 56 61 82 66 66 •22 12.06 12.15 11.49 11.56 72 90 54 76 68.80 23 8.68 11.9/ 12.73 14.26 10.87 65 63 62 — 68.33 24 9.66 14.71 14.77 14.31 13.26 68 74 75 83 76..33 25 14.05 15.38 l 4.45 14.13 14.33 94 94 83 81 86 83 26 13.45 13.79 18.63 12.34 14.44 90 92 66 81 76.16 27 11.50 11.74 13.08 14.90 13.48 82 66 74 69 71.16 28 10.58 10.93 11.14 8.23 io. 93 87 64 63 84 71.16 29 9.99 10.68 11.26 14.12 11.20 81 61 62 51 70.83 30 12.61 12.67 13.63 13.05 12.16 82 83 87 89 71.83 -g ] '13.03 1 13.63 14.66 14.57 14.41 83.40 r8.87 69.57 79.86 77.65 Media mensile li.44 Media Qieasile 77.65 LXVIII fScitombre I HH» stato del cielo Elettricità dinamica aluionl'erica 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Meilia diur. 6 Hllt. 12 in. 1 3 pm. 9 pm. illeilia liiur. \ 6 10 9 10 9.17 0 0 0.20 0.90 0.52 2 10 9 7 10 8 17 fl.^;0 0 O.'iÙ 0 0.77 a 4 1 1 0 1 .50 0.20 0 0 0 0.05 ''i 2 tì G 9 5.17 0 0 0 0 0.02 5 7 2 7 3 4.67 0 0 0 0 0.00 (j 2 7 5 8 4.:;3 0 0 0 0 0.00 7 10 10 8 8 8.81 1.20. 0.10 0 0.80 ().i8 8 9 4 10 8 8.G7 0 0 0.20 0 0.05 in 10 9 1 8.1G 0.50 0.30 0.10 0.15 0.99 20 3 G 7 0 5.t)6 0 0 0 0 0.00 27 4 8 5 0 4 16 0 0 0 0 0.00 28 2 0 0 0 0.50 0 0 0 0 0.0(1 29 9 8 2 0 5 50 0 0 0 0.50 0.05 M) 10 10 10 7 9.50 0 0 1.20 0 0.46 il 5.20 5.00 5.53 4.17 5.10 0.10 0.03 0.07 1 0.07 012 . 1 Giorni sereni 7 » nuvolosi 11 » misti 12 IN liniero dei gioi-iiì: con pioggia 10 - grandine 0 - neve 0 » briiKi 0 - temporali 2- nebbia 2 illelia mensile dello stato del eielo 5.10 Media mensile dell' elettricità 0.12 REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE DELL' ISTITUTI Di BUOGNA CONCORSO LIBERO AL PRE^llO ILDIM SUL GALVANISMO. Una Medaglia d'oro, del valore di Lire italiane lOOO, sarà con- ferita, secondo la volontà del Testatore, all' autore di quella Memoria sul G-alvanismo {Elettricità animale], che sarà giu- dicata la più meritevole per l' intrinseco valore sperimentale e scientifico. Il Concorso è aperto per tutti i lavori manoscritti o stampati, che giovino ad estendere le nostre conoàcenze scientifiche in una qualche parte relativa al Galvanismo, e che saranno inviali alla Accademia con esplicita dichiarazione di concorso, compreso dal 1.° maggio 1887 al 30 aprile 1889, e scritti in lingua italiana, latina o francese. Se non sono inediti, dovranno essere stati pub- blicati entro il suddetto biennio ; e non sono escluse dal Concorso le Memorie stampate in altre lingue nel detto biennio, purché accompagnate da una traduzione italiana, latina o francese, chiara- mente manoscritta e firmata dall' Autore. Le Memorie, portanti la dichiarazione esplicita di concorrere al Premio, dovranno pervenire franche a Bologna entro il 30 aprile 1889 coir indirizzo : — Al Segretario della R. Accademia delle Scienze delV Istituto di Bologna. Bologna, 1.' maggio 1887. BOLLETTINO METEOROLOGICO DELL'OSSERVATORIO DI VENEZIA COMPILATO DAL PROF. AB. MASSIMILIANO TONO OtioSìFe IS&S Temperaturd Termometro centigrado Jeir acqua marina aiJ un metro Acqua 2 sollu la suasuper. o O Med. gior. Gradi Period. ° ea es 6 ant. 12 m. 3 pnii. 9prn. Max. Min. cent. h.iSm, della marea 0.2 re rt 3 1 16.0 19.5 19.9 li.2 17.60 20.6 14.7 20.75 rillus. 0.40 6.30 2 14.6 18.7 21.0 19.4 17.4 21.7 13.2 21.75 » 1.20 — 3 20.4 23.7 23.7 11.4 19.4 24.8 141 21.00 flusso 0.80 — 4 18.8 21.1 21.6 19.0 19.8 24.9 14.8 21.50 rillus. 1.40 9.20 5 18.5 17.8 18.6 16.6 19.8 22.3 17,3 21.25 » 0.90 1.50 6 15.8 1^.3 20.0 16.8 15.5 21.0 10.0 21.50 flusso 1.20 — 7 13.8 13.7 14.4 12.4 14.7 20.5 9.0 19.25 » 0.60 7.7 8 12.3 13.8 13.7 12.4 11.0 15.0 7.0 19.25 » 0.30 18.2 9 11.4 14.8 13.0 10.2 11.3 16.0 6.5 19.00 » 0.20 7.0 10 10.1 13.8 13.9 10.4 10.5 15.6 5.5 15.25 » 0.40 4.2 11 10.3 13.7 14.4 12.7 10.6 16.0 5.3 17.00 » 0.20 12 9.7 15.2 16.2 13.6 11.1 17.0 5.2 17.00 » 0.10 — 13 9.8 14.6 15.8 13.6 10.9 17.2 4.5 15.75 riflus. 0.10 — 14 10.6 11.8 12.6 13.0 11.0 18.0 4.0 17.25 » 0.20 0.30 15 11.6 14.0 14.0 12.4 10.8 14.8 6.8 16.25 » 0.40 — 16 8.4 12.4 15.0 12.4 9.7 15.4 4.4 14.50 > 0.10 — 17 8.8 14.6 15.0 12.2 9.7 16.0 3.3 14.00 flusso 0.10 — 18 10.8 15.2 16.0 14.2 10.3 16.4 4.2 15.00 riflus. 0.50 — 19 10.8 12.3 12.0 10.6 10.2 16.5 4.0 15.25 » 0.30 — 20 6.8 10.3 — — 8.9 16.2 2.2 14.00 » 0.20 — 21 4.4 8.2 10.2 12.0 7.50 12.0 1.5 13.00 » 0.00 — 22 4.0 10.3 11.0 9.0 8.48 11.9 1.0 13.50 flusso 0.10 — 23 5.3 11.8 12.6 11.7 10.23 13.2 2.1 14.00 » 0.00 — 24 6.2 11.3 13.0 10.6 10.13 13.6 4.3 13.00 » 0.00 — 25 7.2 13.4 15.8 12.0 10.38 14.8 7.0 14.25 » 0.40 — 26 8.3 13.6 15.0 12.7 12.52 15.9 7.9 13.35 » 0.90 — 27 7.8 11.9 16.8 13.4 12.77 15.9 7.2 13.75 » 1.00 — 28 9.2 16.0 18.0 14.5 14.78 19.0 8.5 13.00 » 1.40 — 29 11.0 16.7 — 14.3 13.99 18.7 10.0 14.25 riflus. 1.60 — 30 9.3 13.4 16.0 13.2 13.10 18.8 7.7 14.50 riflus. 0.10 — 31 8.0 — 12.3 11.6 10.54 12.4 4.7 14.00 riflus. 0.00 — 1 |l0.75 14.59 15.23 13.44 12.11 17.23 7,26 16.37 21.10 67.90 aiedia ter. mens. UM Mass, ass. 24.9 il di 4 Min. ass. 1,0 al 22 Media dei max, 17.23 Media dei min. 7.26 Media temp. acqua mar. 16.37 Acqua evap. '.il.lO Acqua cad. Tot. 67.90 Tomo fll, Serie VI. li LXXII Ottobre ISSS e t4 Barometro a 0.° Direzione del vento Stato del 111 a r G o 6 a. 12 m. 3pm. f, Med. 9P'"- g.or. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media 1 48.91 50.74 51.54 49,89 50.14 SE NE ESE NNE 1.00 2 51.81 51.24 49.04 49.20 50,42 NNE NNE SE ENE 0,67 3 48.22 49.34 49.40 53.43 49.19 sso ESE SSO SSQ 0.67 4 51.41 54.69 53.96 54.90 52.80 NE SSE E SSO 0.83 5 50.91 51.04 49.14 56.35 52.05 ESE S S SO 1.17 6 52.91 54.92 52.74 53.72 54.22 ENE SSO SSO SO 0.43 7 52.23 52.30 51.89 49,24 52.37 NNE NNE NE NNE 2.67 8 48.95 48.55 47.84 50.24 48.90 NNE NNE NE NNE 5.00 9 47.43 50.64 50.57 50.49 49.26 N E NNE NE 2.00 10 53,40 56.19 55.08 56.70 55.50 SSO NNE E NNE 1.00 11 59.33 60.41 60.12 60.80 59.88 NO E SSE SSE 6.00 12 60.16 60.42 58.88 57.97 59.60 NNO NE ESE ONO 0.01 13 56.16 55.15 53.19 51.48 58.83 N ONO SSE SSO 0.01 14 49.49 49.41 49.15 51.22 49.95 NNE NNE NNE NE 4.33 15 56.44 58.90 58.73 61.53 58.99 NE E ENE NE 3.50 16 63.70 64.19 63.98 63.08 63.63 NNO NNE NNE NNE 4.50 17 62.14 62.25 59.77 59.90 61.01 NNO N NE N 0.66 18 59.17 57.66 56.14 57.40 57.57 NNO NE NE NE 0.33 19 57.91 60.27 60.19 61.38 59.24 NNE ESE NE E 0.50 20 64.63 66.39 — — 65.54 NNO ONO — — 2.37 21 22 23 24 70.93 66.92 66.05 60.90 65.92 N N S SSE 3.50 64.56 62.53 61.93 62.4 63.09 NNE ESE ESE ESE 0.16 65.27 65.78 66.02 66.56 65.91 N NNO ESE NNE 0.42 66.68 67.96 66.44 67.42 67.02 N NO ENE NNO 0.67 25 68.15 69.44 70.12 70.16 69.15 NNO ESE ESE E 0.00 26 71.33 72.18 71.52 72.50 71.69 N E ESE S 0.00 27 73.66 73.15 7.3,54 N ESE S ONO 0.00 28 73.40 73.69 73.40 72,93 73.35 NNO N NNO NO 0.00 29 71.51 70.96 62.86 69.16 70.17 ONO SSE ESE SSO 0.00 30 31 67.34 65.25 65.36 65.50 62.63 65.10 65.93 63.87 64.99 64.90 N N NNO ESE SE 0.08 0.09 II 59.16 60.17 59.02 59.69 59.94 N NNE NE NNE 1.12 Media Bar, mensile 759.94 Mass. 74.23 il di 26 h. 9 aut. Min. 746.94 il di 8 h. 9 ant. Veali predominanti NNE Altezza della neve non fusa O.oy Stato del nwre media 4.12 — Lxxni — ottobre 1S88 Tensione del vapore o 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media giorn. Umidità relativa 6a. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media giorn. 1 2 3 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 3! 12.44 11.21 14.37 14.69 14.43 9.67 10.29 9.70 8.44 8.51 8.63 7.63 6.65 8.20 6.08 6.81 6.41 6.44 7.61 3.22 3.74 4.97 2.74 5.76 6.50 7.40 6.73 6.02 7.37 8.28 7.07 12.47 13.93 16.09 14.40 12.67 11.46 10.15 9.83 8.9U 8.79 8.35 7.88 7.62 7.60 6.81 6.34 7.12 8.26 6.40 4.24 3.13 6.33 6.42 7.13 8.47 8.60 7.89 7.87 10.08 7.67 13.82 16.27 14.94 14.75 13.38 16.63 10.69 8.85 914 8.86 9.14 8.37 8.35 8.82 7.71 6.58 6.76 8.62 6.47 5.90 7.14 8.27 7.11 8.54 8.73 8.96 8.01 9.76 10.34 10.58 15.08 16.67 14.43 9.66 8.79 10.08 9.79 8.45 8.75 8.70 8.90 8.34 7.23 7.11 7.35 7.53 7.86 4.77 6.24 6.1 /j 6.48 6.17 6.75 9.46 8.59 8.17 11.51 10.05 9.43 12.14 13.93 15.85 14.59 12.33 10.38 10.36 9.62 8.94 8.61 8.85 8.21 7.81 7.63 6.75 6.24 7.09 7.84 7.80 3.84 4.17 6.06 5.87 6.68 7.73 8,30 7.82 7.72 9.24 7.74 9.06 93 90 87 89 81 72 86 90 82 91 84 84 83 85 60 74 76 66 77 44 60 80 41 80 85 85 84 76 75 96 94 73 86 71 72 83 68 80 93 70 74 71 61 60 74 88 58 58 54 59 44 38 65 62 71 73 73 85 51 70 55 79 86 67 67 83 67 79 75 85 74 74 61 62 62 70 50 53 64 61 63 73 76 64 72 83 63 52 70 71 98 87 89 83 88 68 61 95 80 90 84 79 70 73 64 65 68 71 65 49 68 67 63 59 60 86 75 66 95 90 93 82.17 88.83 78.00 74.00 77.67 67.00 83.50 85.16 83.50 80.50 77.33 68.83 65.83 73.00 60.83 61.00 55.00 65.10 62.83 44.50 56.33 71.17 61.17 69.17 73.83 75.33 72.80 65.33 75.33 60.17 95.00 7.77 8.751 9.38 8.94 8.67 78.74 64.10 69.82 73.16 1 71.36 I I Media mensile .... 8.67 Media uieusile . . . . 71.3G LXXIV — Ottobre 1SS8 Stato del cielo Elettricità dinamica o O atmosferica Gant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Heilia diur. 6 ani. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media diur. 1 10 10 9 !0 9.50 0.40 0.00 0.00 1.20 0.28 2 10 9 10 10 9.83 0.20 0 0.10 0.10 0.08 3 5 8 10 10 8.50 1.20 0 0.00 0.00 0.20 4 lU 4 10 10 8.67 0.50 0 0 1.00 0.42 5 10 10 3 0 5.80 1.40 1.20 0 0.00 0.62 6 5 2 5 10 5.00 o.ou 0.00 0 0.00 0.00 7 10 10 10 10 1.00 0.50 0.70 1.00 0.70 0.73 8 10 8 4 10 7.34 0.60 0 0 0 80 0.16 9 7 10 8 10 8.80 0.00 0 0 0.80 0.23 10 10 6 10 2 7.67 0.30 0 0 0 0.16 11 2 2 3 0 1.33 0 0 0 0 0.00 12 3 3 1 0 2.00 0 0 0 0 0.00 13 o 3 2 6 3.00 0 0 0 0 0.00 14 9 10 10 10 9.80 0 0 0 0 0.00 15 4 5 3 o 6.00 0 0 0 0 0.00 16 2 3 0 0 1.33 0 0 0 0 0.00 17 4 6 4 3 5.00 0 0 0 0 0.00 18 2 1 7 5 2.66 0 0 0 0 0.00 19 10 8 10 10 9.66 0 0 0 0 0.00 20 5 2 — — 2.50 0 0 0 0 0.00 21 4 5 1 0 2.20 0 0 0 0 0.00 22 7 8 7 9 7.50 0 0 0 0 0.00 23 5 2 2 9 4.67 0 0 0 0 0.00 24 8 10 3 0 5.83 0 0 0 0 0.00 25 0 3 1 2 2.83 0 0 0 0 0.00 26 8 8 9 8 7.40 0 0 0 0 0.00 27 4 1 0 1 1.33 0 0 0 0 0.00 28 1 1 1 1 0.83 0 0 0 0 0.00 29 1 0 0 0 0.50 0 0 0 0 0.00 30 2 2 3 0 1.50 0 0 0 0.03 0.00 31 10 10 10 10 10.00 0.04 0.05 0.04 0.05 0.03 IU.73 5.52 5.27 5.39 5.47 0.15 0.10 0.04 0.18 0.09 ^ì Giorni sereni 11 » nuvolosi 12 » misti 8 Media mensile dello stato del cielo 5.47 rVuniero dei giorni : con pioggia 10 - grandule 0 - neve 0 I. brina 0 - temporali 0 - nebbia 2 aiedja mensile dell'elettricità 0,09 LXXV — Novembre 18SS Termometro centigrado T';mperalura dell'acqua mariua ad un melro Acqua s sotto la sua super. o o 6ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media giorn. Max. Min. Gradi cent. h.l2m l'eriod. della marea Ì2 3 1 10.6 1 13.7 14.5 13.4 12.8 15.0 6.0 14.50 riiluà. 0.60 "T 2 ll.C 14.5 14.5 15.8 13.9 15.0 10.7 14.50 » 0.60 4.00 3 13.2 15.1 14.6 11.0 13.9 16.1 11.2 14.75 » 0.70 0.90 4 9.8 12.4 13.4 12.2 12.8 16.0 5.0 15.00 » 0.10 — 5 8.6 13.0 13.9 ,9.6 12.9 15.8 4.0 12.50 » 0.20 — 6 7.8 8.1 8.4 5.7 7.5 9.0 3.3 14.00 » 0.30 0.90 7 3.8 3.4 4.1 2.9 3.5 8.7 2.0 — flusso 0.08 20.40 8 2.4 4.3 4.3 5.8 4.5 8.5 1.3 7.50 » 0.03 9 3.8 48 0.0 3.7 4.5 8.7 1.0 8.50 » 0.05 10 2.3 3.8 3.4 0.9 2.9 8.8 1.2 9.75 rillus. 0.30 — 11 1.0 3.2 4.8 3.2 2.1 5.0 0.8 7.75 » 2.50 . 1 12 0.2 4.9 4.4 4.0 4.0 5.9 -0.5 7.00 » 0.40 _ 13 2.8 1.7 1.8 2.5 2.3 4.8 — 6.25 » 0.10 14 2.0 4.0 5.4 6.5 4.4 6.0 — 7.50 » 0.20 2.50 15 0.0 8.8 9.4 8.0 8.0 10.0 0.9 7.75 » 0.00 — 16 5.0 10.2 11.8 7.4 8.7 16.0 3.9 8.50 » ! 0.10 — 17 5.4 9.8 10.6 7.9 7.7 12.2 4.0 8.50 » ! 0.60 — 18 7.6 9.2 9.7 8.7 8.6 12.2 8.8 8.75 » 0.10 — 19 6.3 9.8 10.8 6.6 8.4 12.4 5.2 9.50 » 0.10 — 20 5.0 6.6 7.0 6.4 6.1 12.4 3.8 9.75 » 0.05 0.50 21 4.6 5.6 8.0 7.2 6.3 13.0 2.5 9.00 » 0.10 22 3.7 8.0 9.9 7.2 6.7 10.5 0.9 9.75 » 0.05 1.00 23 4.8 8.0 8.0 7.0 G.6 8.0 0.8 9.75 flusso 0.05 24 3.9 8.0 9.1 6.6 6.9 10.2 0.9 9.25 rillus. 2.20 25 4.7 5.9 8.4 6.0 6.0 10.2 2.8 9.25 flusso 1.20 26 3.5 6.0 8.1 5.6 5.9 10.0 2.8 8.50 » 0.00 . — 27 3.0 6.3 7.8 6.2 5.6 8.8 2.0 8.00 riflus. 0.60 — 28 6.3 6.0 9.0 8.2 7.6 9.2 1.4 7.75 » 0.00 — 29 8.4 10.1 103 11.8 1.00 10.0 5.3 9.50 » 0.20 1.00 30 9.0 9.3 10.8 9.8 9.0 12.5 7.8 9.50 » 0.05 0.60 5.4 7.1 8.7 7.2 7.3 10.7 2.8 ! 46.41 70.45 30.80 ^ Media teriu. mensile 7.3 Mass. ass. IG.l il dlj3 U. 3 p. Min. ass. -O.i ai 13 e 14 b. G a. illedia dei max. 107 Media dei min. 2.8 Media temp. acqua mar. 23,66 Acqua evap. 4.45 Acqua cad. Tot. 30.80 LXXYI IVovcniItrc ISSS o Barometro a 0.° Direzione del vento Stato del mare 1 1 c5 1 1 6 a. jl2in. 3pm. ^ .Med. 9P"^- g>or. 6 ant. 12 m. 3 pni. 9 pia. Media 00.03 59.52 58.17 57.67 59.10 N N SSE 0.08 2 55.41 5o.O 52.21 49.54 52.56 NNE NNE E SSE 1.08 3 47.87 49,34 47.7 50.69 48.88 SSE SSE SO SO 0.1 ij 4 48.35 53.8 55.36 54.28 51.86 SO OSO -^ ESE — 5 56.39 57.36 58.18 55.14 56.25 NNO N ESE N 7.16 6 55.38 55.54 57.7 55.79 55.99 N NE NE NNE 3.00 7 48.97 51.13 5195 56.15 52.56 NE NNE NNE N 3.50 8 57.21 58.3 58.99 59.80 58.51 NE NNE NE NNE 1.00 9 60.15 60.35 60.3 61.6 60.54 NNE NE NNE NNE 0.23 10 58.21 61.55 61.96 65.20 61.69 NNE EXE NE NE 3.50 14 66.95 66.00 67.54 65.29 61.90 N N N NNO 0.33 12 63.41 63.12 62.33 61.47 62.44 NNO E SSE S — 13 60.39 63.38 64.49 61.29 62.44 NNE NNE NNE NNE 1.50 14 61.99 62.43 62.39 65.7U 63.84 N N N N 1.50 15 66.04 70.74 69.59 08.86 61.36 NNO NNO ENE N 0.18 16 69.89 70.77 72.56 72.16 71.23 N NNE NNE N 0.30 17 68.81 69.57 67.67 66.87 68.33 N NNE NE N — . 18 62.90 63.27 61.67 61.65 62.40 NNE ESE SSE E — 19 63.35 65.05 62.14 64.75 63.52 N NO SSO S — 20 62.70 61.77 62.47 58.14 60.42 E N SSO SSO 0.13 21 58.08 61.05 59.78 59.24 59.39 SSO SO ONO ONO 22 61.22 61.81 62.68 65.74 63.29 ENE NE SSE NO — 23 69.49 69.65 71.29 09,29 70.14 NNE ENE ESE NNO — 24 67.91 67.67 60.97 64.73 66.37 ONO ONO ESE OSO — 25 63.82 06.60 65.68 65.62 05.07 NNO ENE ENE NNO — 26 65.24 66.07 64.56 64.80 05.22 N ESE SE OSO — 27 65.15 64.52 63.62 63.62 04 67 NNO X N NO — 28 62.06 58.80 59.40 62.93 59.31 N N ENE NNE — 29 54.79 52.70 51.91 50.97 52.88 NNE NNE NE ESE 0.50 30 52.79 51.62 56.88 55.38 53.56 SSO SSO SSE NNE -0^60 45 1 61.89 61.10 61.12 61.23 NNE ENE SE ESE 0.79 ^ '' ì 1 Media Bar. mens. 759,49 fllass. 772. 5G il dì IG h. 3 p. Min. 748.35 il di 4 h. 6 a. Venti predominanti NNE — Altezza della neve non fusa — Stalo del mare luedia 0.79 — LXXVII — Ho vembrc ISS§ o 5 1 Tensione del vapore Um dita relativa 6aut. 12 in. 3 pm. 9 pm. Media giorii. 6 a. 1 12 in. 3 pui. 9 pm. Media giorn. 1 9.29 10.08 9.67 10.13 8.04 97 86 78 88 92.50 2 9.68 11.19 11.27 11.37 10.81 95 91 91 85 94.35 3 9.47 9.04 7.61 8.20 8.33 84 70 62 83 71.15 4 7.86 8.08 8.72 8.20 7.40 87 74 75 77 77.50 5 7.65 8.21 8.13 6.89 7.78 89 73 74 76 78.00 6 5.80 6.55 5.8 j 5.02 5.67 72 81 71 73 72.50 7 5.49 5.25 5.17 4.71 5.13 90 90 84 83 86.66 8 4.24 4.65 4.46 5.02 4.54 77 74 71 73 71.00 9 3.73 4.76 4.64 4.04 4.14 61 78 66 67 65.50 10 3.73 3.33 3.14 O.Ob 3.41 68 56 53 68 61.83 11 2.97 2.70 3.18 2.70 3.21 63 47 50 47 58.66 12 3.59 4.16 4.26 4.11 3.85 77 64 68 77 67.50 13 2.82 4.09 4.09 4.24 3.9 i 50 79 79 77 71.13 i4 4.72 5.64 6.02 6.64 5.8i 89 92 89 91 91.33 15 6.14 6.86 7.17 6.02 6.46 88 SI 81 75 82,13 16 5.5U 7.03 8.69 5.52 6.43 84 75 85 71 76.33 17 5.06 5.42 7.03 6.73 5.80 75 63 73 84 72.66 18 6.04 7.13 7.39 7.31 6.99 77 82 82 86 83.33 19 6.61 7.63 8.20 6.64 7.29 92 84 85 91 88.33 20 6.12 0.74 7.05 6.64 6.59 94 91 94 91 92.83 21 5.95 2.93 7.57 6.72 6.09 93 95 94 88 93.00 22 5.47 6.89 6.42 5.86 6.07 91 86 71 72 81.66 23 4.41 4 74 6.12 5.55 5.41 68 59 75 74 72.50 24 4.95 5.80 6.51 6.16 5.73 82 72 76 84 76.35 25 5.48 6.10 6.31 5.52 5.80 86 79 75 79 80.50 26 5.40 5.52 6.61 6.17 5.90 85 75 82 91 84.50 27 4.71 6.33 6.57 6.24 5.90 83 88 83 88 86.00 28 6.33 7.57 6.84 7.00 5.71 88 94 79 86 88.00 29 7.78 8.57 8.51 9.06 8.42 94 92 91 88 91.00 30 7.42 8.10 8.44 8.33 7.99 80 92 87 92 87.50 - i 5.81 6.36 6.72 6.33 6.15 82.2 74.5 74.1 80.1 79.98 S ' ! i iiledìa mensile 6.15 Media mensile 79.9S LXXVIII ]lo V ombre * *88 Stato del cielo Elettricità dinamica o O atmosferica 6 aut. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media diur. 6 ant. 12 m. 1 3 pm. 9 pm. Media diur. 1 10 10 10 10 10.00 0 0.20 0 0.10 0.05 2 9 10 10 10 983 0 0.60 0.50 0.03 0.28 3 10 8 6 2 6.66 0.10 1.20 0.90 1.40 0.75 /i 10 4 0 0 3.83 1.40 1.20 0.30 1.20 0.98 5 3 6 10 0 4.00 1.20 1.00 1.10 0.90 1.13 6 10 10 10 10 10.00 0.50 1.20 1.00 0.80 0.81 7 10 10 10 10 10.00 1.80 0.50 1.30 0.10 1.08 8 5 10 10 10 8.50 0 0 0 0 0.00 9 10 10 10 10 10.00 0.40 0 0 0.40 0.13 10 9 4 0 0 3.00 0.40 0 0.30 0.50 0.30 11 4 0 0 0 0.01 0.10 0 0 0 0.05 12 3 8 10 9 7.66 0.30 0 0 0.10 0.10 13 10 10 10 AO 10.0 0 0 0.20 0 0.06 14 10 10 10 10 10.00 0.50 0.60 ,0.70 0.10 0.36 15 10 9 10 10 10.00 0 0 0 0 0.01 16 2 4 3 5 4.33 0.30 0 0 ,0.20 0.05 17 4 8 4 2 4.66 0.40 0 0 0 0.01 18 10 10 10 7 9.06 0 0 0 0 0.00 19 3 4 2 3 3.66 0.20 0 0 1.00 0.13 20 10 10 10 10 9.85 0.30 0.60 0.10 0.20 0.20 21 10 10 10 4 8.66 0.50 0.40 0.40 0.10 0.08 22 3 1 0 0 1.00 0.20 0 0.30 0.10 0.05 23 5 1 0 0 2.50 0.10 0 0.20 0 0.05 24 4 1 2 8 4.00 0.40 0 0 1.00 0.23 25 10 5 5 10 8.33 1.00 0 0 0 0.16 26 10 2 4 0 3.00 0 0 0 0 0.00 27 3 2 4 0 1.50 0 0 0.20 0 0.03 28 8 10 IO 10 9.50 0 0 0 0 0.00 29 10 10 8 1 10 9.00 1.60 0 0.50 0 0.68 30 4 3 0 ; i j 10 5.00 1.00 1.00 0.04 0.20 0.56 6.6 6.3 6.3 6.64 0.27 0.35 0.20 0.12 0.20 sf i Giorni sereni . . 7 Numero dei giorni: ia 7 - grandine 0 - neve 1 » nuvolos i." ! .' . . 13 con piogg » misti . . . . . . 10 » brille 1 0 - teiU{ joraliO- nebbia 4 Media mensile dello stato del eielo 6.64 Media mensile dell' elettricità 0.20 ACADÉMIE ROTALE DE MÉDECINE DE BELGIQUE Programme des concours 4888-90. oo Établir et discuter les moyens de diagnostic différentiel des tumeurs du ventre. Prix: 600 francs. — Clóture du concours : i5 mars i889. Faire l'étude de l'érysipèle charbonneux ou rouget du porc, au point de vue de ses causes, de ses rnanifestations, de ses lésions, de sa prophylaxie et de son traitement; établir éventuellement ses rapports avec les affections charbonneuses, bactéridiennes et bacté- riennes. Prix: 600 francs. — Clóture du concours: 15 mars i889. Faire connaitre, en s'appuyant sur des recherches personnelles et inédites, une méthode exacte et facilement réalisable pour le dosage des alcalo'ides dans les substances médicamenteuses et dans les préparations pharmaceutiques. Prix: 500 francs. — Clóture du concours: i5 décembre i889. Déterminer par de nouvelles recherches le mode de forraation des globules rouges et bianca du sang. Prix; 500 francs. — Clóture du concours: i5 décembre 1890. Prix fonde par le D."^ da Costa Alvarenga. Aus termes du testament de M. Alvarenga, «l'intérét du capital constituera un prix annuel qui sera appelé: Prix d' Alvarenga, de Piauhy (Brésil). Ce prix sera dècerne, à 1' anniversaire du décès — LXXX — du fondateur, à 1' auteur du meilleur mémoire ou ouvrage inédit (doni le sujet sera au choix de l' auteur) sur n' importe quelle branche de la médecine, lequel ouvrage sera jugé digne de récom- pense, après que l'on aura institué un concours annuel et procède à r examen des travaux envoyés selon les régles académiques. » Si aucun des ouvrages n' était digne d' étre récompensé, la valeur du prix serait ajoutée au capital ». Prix: 700 france. — Clòture du concours: i5 décembre i889. Les Ménioires, lisiblement écrits en latin, en fran^ais ou en flamand, doivent étre adresses, francs de port, au Secrétaire de r Académie, à Bruxelles. BOLLETTJNO MEIEOROLOGICO DELL'OSSERVATORIO DI VEKEZIA COMPILATO DAL PROF. -^.B. MASSIMILIANO TONO Dicemiirc I Sfi»8 3 5 Termometro centigrado dell acqua ujariii.i ad un metro sotto la sua super. Acqua 6ant. 12 m. 3 pm. 9 pili. Med. gioì-. Max. Min. Gradi cent. h.lSm. Period. della marea Ci n a 3 ■a a 1 10.6 8.6 8.4 7.8 8.7 12.0 ...1 9.50 rillus. 0.00 4.11 2 3.8 7.0 8.6 7.6 6.7 12.3 1.8 8.75 » 0.00 — 3 5.5 8.4 9.6 7.2 6.4 12.0 1.6 8.25 » 0.10 — 4 4.0 6.0 7.8 5.7 5.6 12.4 2.0 10.00 » 0.05 — 5 4.3 8.4 10.2 7.2 7.2 10.2 1.7 9.75 » 0.20 — G 5.0 8.0 7.9 h.8 6.6 10.5 1.5 9.75 » 0.4U — 7 3.2 7.0 8.6 6.0 6.2 10.5 1.2 9.75 ilusso 0.20 8 2.4 6.0 6.4 5.0 4.5 10.3 1.0 8.50 » 0.20 9 1.8 4.2 3.9 1.0 2.4 9.5 0 6.50 » 0.05 10 1.2 4.2 5.U 3.6 3.3 10.0 -0.9 6.00 » 0.10 — 11 2.3 6.0 6.2 3.8 4.4 10.5 -1.1 6.50 riflus. 0.05 _ 12 3.0 4.8 6.0 4.0 4.5 7.8 -0.9 6.00 » 0.30 13 0.2 4.1 4.8 1.5 2.3 8.6 -1.3 3.75 » 2.00 14 -2.0 -1.4 2.6 0.2 0.8 7.5 -2.5 3.50 » 1.00 15 -2.6 — 1.8 1.0 -0.1 6.0 -3.2 200 > 0.00 16 -0.7 2.0 2.0 0.4 0.8 5.3 -4.3 5.75 » 0.00 17 -3.8 -0.8 1.4 -2.2 -1.5 5.4 -4.2 4.75 ilusso 0.00 18 -3.4 -2.0 -1.4 -2.6 -2.3 2.8 -4.8 3.50 rillus. 0.00 19 -3.6 -1.5 -0.2 2.2 -0.7 2.8 -4.4 3.50 » 0.00 20 3.0 3.6 4.0 2.4 -3.2 4.4 -2.5 7.00 » 0.00 — 21 2.5 3.8 4.8 4.2 3.8 5.4 1.4 6.50 » 0.00 22 5.6 7.1 8.6 9.0 7.8 9.0 1.5 8.00 flusso 0.00 4.50 23 9.2 10.6 10.2 7.8 9.6 11.0 4.8 7.75 » 0.20 2.90 24 6.2 7.8 8.3 8.0 7.5 12.0 1.5 8.00 > 0.00 1.00 25 6.9 7.6 7.8 7.4 7.4 11.8 1.9 8.25 » 0.10 — 26 7.0 7.5 8.0 7.3 7.4 11.2 4.U 7 50 riflus. 0.00 0.20 27 7.6 8.4 8.8 7.6 7.9 11.5 4.5 8.00 n 0.10 4.40 28 6.0 9.1 9.8 8.8 7.8 12.0 5.0 8.50 flusso 1.70 — 29 7.8 8.6 9.2 8.4 8.4 10.0 6.0 8.75 riflus. 1.90 — 30 8.2 8.8 9.8 9.4 89 9.4 5.2 8.25 riflus. 0.50 — 31 8.3 10 0 10.8 9.2 9.4 11.5 8.2 9.00 riflus. 0.00 — ■3 ai \ 3.50 5.2 i j 6.1 4.6 4.8 9*2 0.8 16.37 ■ 6.13 54.10 S 1 i 1 1 iledia ter. mens. 12.11 Mass. ass. 24.9 il dì 4 Miu. ass. 1.0 al 22 Media dei max. 17.23 Media dei min. 7.26 Media temp. acqua mar. 16.37 Acqua evup. 21.10 Acqua cad. Tot. 67.90 Tomo MI, Serie VI. l DìroKuItrc — LXXXII 'e o Barometro a 0." Direzione del vento Stato del mare O 6 a. 12rn. 3 p m 9pm. Med. gior. 6 ant. 12 m. 3 pin. 9 pm. Media 1 53.54 49.45 51.54 56.36 52.85 NNE NNE NNO SSO 1.50 2 60.37 61.56 59.76 65.49 02.62 NNO OSO 0 N 0.13 3 66.25 66.54 66.11 '67.04 66.58 N NNE E 0 0.00 4 G5.8Ì 66.57 68.59 67,37 66.54 NNO NNO NNO ONO 0.08 5 66.91 67.67 68.79 69.13 68.02 NNO NNO NNO ONO eoo 6 66.95 66.27 67.87 67.79 67.22 NNO N N N 0.00 7 68.11 67.80 68.71 67.80 68 10 N N NNE NE 0.60 8 68.04 68.45 67.89 68.11 68.45 NNE NNO ONO ONO 0.20 9 66.80 66.02 64.99 64.16 65.48 ONO ONO 0 S 0.00 10 61.43 61.95 57.16 57.71 59.55 ONO N SSE NNO 0.00 H 58.37 61.75 62.87 61.17 60.62 N NNE ENE NNE 0.50 l'i 64.80 66.12 66.17 67.93 66.16 NNE NE N N 0.50 13 14 69.59 74.60 73.38 76.13 72.86 NNE NE NE NNE 0.53 76.33 76.43 76.75 75.23 76.09 N NNO NO NO 0.00 15 74.90 74.43 73.93 72.26 74.02 NNO NE E NO 0.00 16 70.73 68.62 69.26 68.50 69.61 NNO NO NO ONO 0.00 17 69.64 69.37 67.84 67.55 6859 NO S NO SO 0.00 18 68.06 68.64 68.81 67.86 68.20 NO SO S ONO 0.00 19 65.51 66.68 67.46 65.40 66.43 S NNO N N 0.00 20 61.71 60.88 59.41 59.40 60.48 ONO ONO NNO SSO 0.00 21 58.39 58.15 58.84 57.39 57.74 s SSO ONO N 0.00 22 53.47 52.88 53.03 59.32 56.10 NNE N NE NE 0.50 23 54.21 55.50 52.69 55.96 54.43 NE NE ESE SSO 1.00 24 57.78 55.89 57.78 57.68 56.89 SSO NNO NNO NO 0.00 25 56.88 59.18 59.99 60.88 58.78 ONO S S SE 0.00 26 61.08 61.45 60.68 59.88 61.17 SE E ENE NE 0.00 27 59.78 62.01 62.30 01.67 61.04 NO NNO NNE N 1.00 28 62.17 62.71 61.25 CI. 04 61.43 N NNE NNE NNE 0.40 29 61.08 60.65 60.22 60.82 60.65 N NNE NE NNE 0.00 30 60.08 63.92 61.75 63.67 62.05 NNE NE NNE NE 0.50 31 62.39 6135 64.15 63.67 63.37 N NNE E NE 0.00 -5 J63.62 64.21 63.68 ! j 1 61.07 64.08 •■NNO NNE NO.NE NO.NE 0.23 Media Bar. mensile 764.it8 .'ìlass. 77.30 il di U h. 9 ant. Min. 49.45 il di 1 h. 12 nier. Venti predominanti NO NE Altezza della neve non fusa O.oo Stato del mare media 0.23 — LXXXIII Diccmlirc 1 HSH 3 6 Tensione del vapore Unii dita relativa 6 ani. 12 111. 3 pm. 9 pm. .Media giorn. 6 a. 12 m. 3 pin. 9 pm. Media giorn. 1 9.05 8.29 7.55 7.24 6.36 95 99 92 91 94.33 2 5.96 6.62 7.66 6.69 6.70 98 88 92 86 61.13 :-; 4.94 5.56 7.75 6.28 6.09 72 68 87 83 79.C0 4 5.37 6.08 6.51 5.6 'i 5.77 87 86 82 82 8Ì.16 5 5.05 5.44 6.24 5.55 5.51 81 65 67 74 73.00 6 4.79 5.59 5.86 5.64 5.60 75 70 73 82 73.00 7 4.81 5.01 4.90 4.90 4.82 74 66 58 70 66.00 B 3.99 4.29 5.70 5.30 4.87 72 61 79 81 76. 1 0 9 4.28 5.37 5.01 4.46 4.70 82 87 83 85 85.?3 IO 4.63 4.97 5.50 5.46 5.16 92 80 84 87 87.66 11 4.36 5.40 6.39 5.01, 5.07 81 76 89 83 71.50 12 4.40 4.82 4.89 4. Il' 4.62 76 80 75 67 76.66 13 4.03 4.38 4.22 3.90 3.28 85 70 65 76 72.66 14 2.99 3.69 3.74 3.53 3.56 71 73 67 75 74.50 15 3.06 — — — 3.51 55 — — — 77 50 16 — — 4,35 — 4.24 — — 82 — 82.50 17 — — — — — — — — — _ 18 — — — — — — — — — — 19 — — — — — — — — — ~ 20 — 3.39 3.16 5.U6 3.68 — 57 52 93 64.20 21 5.34 5.61 6.03 5.98 5.68 96 93 93 97 94.00 22 6.60 6.93 7.66 8.11 7.31 97 91 92 95 94.00 23 8.22 9 05 9.23 7.24 8.47 95 95 99 91 94.00 24 6.67 7.46 7.61 7.79 7.33 94 94 93 97 94 83 25 7.05 7.58 7.63 7.25 7.35 94 97 96 94 95.33 26 7.05 7.19 7.79 7.31 7.29 94 93 97 96 94.66 27 7.13 8.01 8.00 7.07 7.43 91 97 94 90 93.00 28 6.90 7.53 7.39 6.80 7.23 93 86 82 80 86.00 29 6.51 6.53 7.07 6.65 6.75 82 78 81 81 81.33 30 7.22 8.00 8.33 7.87 8.90 89 94 92 89 92.16 31 7.84 7.97 8.44 8.22 8.90 96 87 87 95 92.33 li 1) 5.32 5.79 5.07 5.77 5.68 83.07 79.7 81.71 84.08 81.20 ^A Media mensile 5.68 Mediu Dieasile 81.20 LXXXIV — Dicembre Stato del cielo Elettricità dinamica 3 '3 atmosferica Oaiit. 12m. 3 pin. 9 pin. Mf.liii (liur. 6 ani. ì'2 m. 3 pin. 9 |iin. .il e di a diur. 1 10 10 9 2 8 1.8 3.00 3.00 1.30 2.23 2 10 8 0 0 3.50 2.0 2.00 1.00 I.UO 1.75 3 3 0 0 0 0.50 1.00 2.00 0.50 -0.20 0 55 4 3 5 4 2 4 0 0 0 0 0.01 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0.00 6 0 5 3 2 5 0 0 0 0 0.00 7 1 3 2 0 1 0 0 -0.20 0 0.03 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0.00 9 3 4 5 3 4.50 0 0 0 0 0.00 IO 10 4 3 4 5.0 0 0 0 0 0.00 il 2 1 i 9 3.00 0.60 0 0 0 0.10 12 9 10 2 0 5.50 0 0 0 0 0.00 13 4 5 3 0 2.50 0 0 0 0 0.00 14 0 0 0 0 0 0 0 0 0 O.OU 15 0 0 9 ^0 4.66 0 0 0 0 0.00 16 10 9 10 10 9.50 0 0 0 0 0.00 17 6 0 7 10 6.33 0 0 0 0 40 0.16 18 10 10 10 10 10.00 0.40 0.30 0.40 0 20 0.31 19 10 10 10 10 10.00 0.20 0.20 0.60 0.60 0.47 20 10 lU 10 10 10,00 0.30 0.30 0.40 0.40 0.35 21 10 10 10 10 10.00 0.20 0.20 0.20 0.20 0.20 22 10 10 10 10 8.66 1.00 0.50 0.50 0.51) 0.56 23 10 10 10 9 9.00 2.00 2.40 2.00 2.60 2.00 24 10 10 10 10 10.00 1.00 2.00 2.40 2.30 1.80 25 10 10 10 10 10.00 1.00 2.00 2.00 1.00 1.50 26 10 10 10 10 10.00 2.1)0 1.60 2.00 1.00 1.46 27 10 10 10 10 10.00 0 1.00 2.00 1.00 1.00 28 10 10 10 10 10.00 0 0 0 0 0.00 29 10 10 10 10 9.50 -0.20 0 0 O.'iO 0.05 30 10 10 10 10 10.00 0 0 0 0.10 0.05 31 9 10 6 6 8.00 0.20 0.20 0.60 1.20 0.35 .2 1 6.86 6.46 6.49 5.91 6.01 0.42 0.56 0.96 0.43 0.45 Giorni sereni 11 » nuvolosi 12 » misti 8 Media mensile dello stato del cielo 6.61 Numero dei giorni: con pioggia 16 - grandine 0 - neve 0 » brina 0 - temporali 0 - nebbia 8 Media mensile dell'elettricità 0.45 ELENCO DEI LIBRI E DELLE OPERE PERIODICHE pervenute al K. Esfitiilo dal 15 agosto ISSS a tulio 14 aprile ISSO L'asterisco * indica i libri e i periodici, che si ricevono in dono o in cambio. LIBRI *Acadéniie R. des\ Sciences de vin-^ UnificatioD du Calendiier. - Bologne, 1888. stitutde Bolognei *F. Anderlini . Sull'acido piroglutamico. - Roma, i889. *Sopra alcuni derivati oitrici dell'etere me- tilico dell'acido a-carbopirrolico. - Roma, 1889. H. BaiUon . . Dictionnaire de botanique.-Fasc. 23 (Laam- Lith.). - Paris, ^1889. *F. Bassani . Alla venerata memoria di Giuseppe Mene- ghini, parole. - Napoli, ^889. *G. Baltaglini. Sui punti sestatici di una curva qualunque. - Nota I. - Roma, 1888. ^A. Battistella. Il Conte Carmagnola. Studio storico con documenti inediti. - Lavoro premiato da questo R. Istituto. - Genova, 1889. *C.M.Bauern-Das Bayerische Praecisions-Nivellement. - feind. VII Miti. - Muncben, 1888. *A. Sac. Sede- Saggio sulla vita, studi ed opere di F. Sal- schi. volioi come sanscritista. - Venezia, 1888. *M. Beliati e Alcune esperienze sull'occlusione deli'idro- 5. Lussana. geno ne! nichel. - Venezi.i, 1888. *E. Bernardi *Mons. J. Ber- nardi. *A. Bertoldi *D. Berto Uni *'G. Biadego *C.F. Bianchi *G. Bizio. . . E. Bouant . . *Th.Bredicliin *F. Burlini . . *E. CaUegari. C. Cantù . . . *F. Capelli. . *A. Carpenè . — LXXXVI — Sopra un curioso piol)lema di idrodinami- ca pratica. - Nola. - Venezia, IS88. Sul diario inedito, con note autobiografiche, del Conte di Cavour, pubblicato da D. Ber- ti. - Venezia, ^888. *Cenno biograflco intorno a Girolamo prof. Torresan. - Venezia, 4 889. *Di Caterina Percoto e della educazione della donna. - Venezia, t880. Topogralìa del Veronese (Secolo XV). - Ve- nezia, 4 888 (con 1 tav.). *Bollettino di bibliografia veneta. - Venezia, ^888. L'epigrafia Concordiese. - Venezia, 1888. Saggio bibliografico degli scritti a stampa di Giacomo Zanella. - Lucca, 4 888, Fasti di Zara religioso-politico-civili dall'an- no 1184 av. Cr. sino all' anno 1888 del- l'era volgare. - Zara, 1888. Relazione intorno all'analisi chimica delle acque delle sorgenti di Due Ville in pro- vincia di Vicenza, eseguita per incarico del sig. comm. V. S. Breda. - Venezia, 1887. Nouveau Dictionnaire de chimie. - 4-5 fase. (Peclique-Sucre). - Paris, 1888-89. . Sur l'origine des ctoiles tìlantes. - Moscou, 4889, av. PI. Parole pronunziate sulla tomba dell' inge- gnere Carlo Vigna. - Viadana, 4 888. Dei fonti per la storia di Nerone. - Venezia, 4 889. Storia universale. Disp. 4 26-4 46. Giuseppina Guacci. Studio. - Venezia, 4 888. Vagoni serbatoi perfezionati pel più sicuro — LXXXVII — ed economico trasporlo dei vini. - Cone- gliano 1888 (con lav.). *La depurazione delle acque con l'elettrici- tù. -Milano, 1889. *P. Castelfranco, \ L. Pigorini, S. 1 Dai^Fahhro, Bì^^ scoperte palctnologiche nei Comuni di Recjazzi,G.Ron-) Breonio e di Prun in provincia di Verona. caletti, A. Caste-i netto, F. Maro-Ì ' Parma, 1888. gyia, I. CaslellaA ni. I ... ^ \ Manoscritto di poesie d'argomento patrio. gnil ""^ ) -Venezia, 1889. *5. Cecclietti, II mercato delle erbe e del pesce in Vene- zia. - Venezia, 1889. (Opera postuma). *G.Ciamician. Sulle proprietà fisiche del benzolo e del tio- fene. - Roma, 4 888. *II pirrolo ed i suoi derivati. Monogralia. - Roma, 4 888. *Sopra una esperienza di corso per dimo- strare la legge di Raoult. - Roma, 4 889. *G. Ciamician Sopra una sintesi diretta degli omologhi del eC. U.Zanetti, pirrolo. - Roma, 1889. *G.B. Cisolti. Cecilia di Baone, poema storico drammati- co in tre atti. - Venezia, 4 888. *L. Clariana^ Memoria inagural leida en la noche de 4 0 Y. Ricart. de novembre en la R. Academia de Cien- cias naturales y Arles de Barcelona en el ano academico de 4 888 à 4 889. - Barce- lona, 4 889. *R. CobeUi. . Note biologiche sugli apidi Chalicodoma mu- raria L., Chalicodoma Lefebvrei Gerst, Osmia cornuta Lat. e Xylocopa violacea Podn. - Rovereto, 4 888. Turno VII, Serie VI. m — LXXXVIII — *Congregazio- Antichi testamenti. Per la dispensa dalle vi- ne di Carila in site 1889. - Serie VII. - Venezia, 4 888. Venezia. (Testamenti del doge Francesco Dandolo, 1339; di Marco Semitecolo vescovo di Capodislria, 1346; di Giovanni Contarini, 1358). *G. Cora. . . Carta altimetrica e barometrica dell'Italia da lui costrutta e disegnata. -Roma, 4 888. (Dono del Ministero d'agricoltura ecc.). E. Cassa . . . Concetto e forme della impresa industriale, saggio. - Milano, 4 888. Food versus Bacilli in Consumption. - New *E. Cntteraoù J. Asliburton, Culle,: > York, 1888. ^A.d'Achiardi. Guida al Corso di litologia. P. II. - Pisa, 4 888. *£. Daday de Crustacea cladocera faunae Hungaricae. - Deés. Budapest, 4 888 (cum 4 tab.). *A. Da Schio. Il termografo di Vicenza nel 4 886.- Vene- zia, 4 888 (con 4 tav.). *L' aeronave Cordenons. - Venezia, 4 888. ^Osservatorio meteorologico dell' Accade- mia Olimpica di Vicenza. - Valori orari della pressione atmosferica ricavati dal ba- rometro di Hipp pei 4 2 mesi dicembre 4 883 -novembre 4 886, con le medie delle pentadi dei mesi e delle stagioni. - Vene- zia, 4 888. *E. Can. De- Monografie friulane. - San Vito, 4 888. gani. (Il Castello di Tarcento. - Il Castello di Cusano. - Annali di Maniago. - Illustrazione di un docu- mento dell'Abazia di Sesto. - Della lebbra. - Do- cumenti della Sede di Concordia. - Origine della Sede di Caorle). A. De Guber- Dictionnaire International des écrivains du nalis. jour. - IV-VI Liv. - Florence, 4 888-89. — LXXXIX *A. S. De Ki- Ricordi e Memorie (estr. dall'Ateneo Vene- riaki. to) , luglio-agosto e noveaibre -dicembre 4 888. - (N. 2 Op.). - Venezia, 1888. *A.S.I)e Kiria- II Congresso internazionale per la proprietà hi e P. Fambri. letteraria ed artistica in Venezia. - Vene- zia, 1880. *E. Deodati . Le funzioni del magistrato in rapporto al- l'accertamento delle condizioni per la le- gale costituzione delle Societù commercia- li, ed in ispecie delle Società cooperative, secondo il nuovo codice di commercio. - Fano, 4 888. */. De Salda- Catalogo da Exposicao permanente dos ci- nluiDa Gama. melios da Bibliotheca Nacional. - Rio de Janeiro, 1885. *S. De Stefani^ Sul pozzo a gas infiammabile e ad acqua C. Negri, E. saliente di Angiari, - Nota. - Verona, Nicolis. 1888. *G.B.De Toni. Prima contribuzione diatomologica sul lago di Alleghe (veneto). - Pisa, 1889. *yl. De Zigno . Cenni sulle condizioni geologiche ed idro- grafiche del bacino acquifero di Due Ville in provincia di Vicenza. - Padova, t888. '^G. Di Lorenzo. CWmc'd delle malattie cutanee, sifilitiche e veneree. - Napoli, 1888. */l B. Dracli- Caluis Digtning belyst i Forhold til den Ti- mann. dligere graeske og latinske Litteratur. - Kjobenhavn, 4 887. *Guderne hos Vergi!. - Kiobenhavn, 4 887. *A. V. Druffei Monumenta Tridentina. Beitràge zur Ge- schichte des Concils von Trient - Ileft III, januar-februar 1546. - Mùnchcn, 4 887. *G. Enestróm. IJibliotheca Mathematica. Zeitschrift fur Gè- — xc — scbiclile dei- Mallicmalik. -Neue Tolge, 2. - Stockolm, 1888. *A. Errerà . . Istituzioni industriali popolari da lui studia- te. - Torino, 1888. *P. Esseiva, Carmina latina. - (Susanna. - Elegia. - Jo. V. Leen- Ad urbem Bononiani). - Anistelodami , wen^J. Albini. 1888. *G. Faè. . . . Delle cause che, air infuori delle variazioni di temperatura, possono influire sulla resi- stenza elettrica dei conduttori solidi. - Venezia, i889. *A. Favaro . . Serie quarta di scampoli Galileiani, da lui raccolti. - Padova, 1889. *Di alcuni nuovi materiali per lo studio del carteggio di Ticone Brahe e delle sue re- lazioni con Galileo. - Venezia, 1880. *Sulla Biblioteca Mutliematica di Gustavo Enestròm. - Quarta comunicazione. - Ve- nezia, 1889. *Per la edizione nazionale delle Opere di Galileo Galilei sotlo gli auspici di S. M. il Re d'Italia. Indice alfabetico e topograflco del commercio epistolare. - Firenze, 1889. *C. Ferraris . La rappresentanza delle minoranze nel Par- lamento. Saggio. - Torino, 1870. *La statistica e la scienza dell'amministra- zione nelle facoltà giuridicbe. Studio. - Padova, 1878. *Moneta e corso forzoso. Studio. - Milano, 1879. *Saggi di economia, statistica e scienza del- l'amministrazione. - Torino, 1880. *L'insegnnmento delle scienze politiche nel- le Università italiane. - Milano, 1852. — XCI — *L' imposta militare. - Firenze, 1883. *La statistica del movimento dei metalli pre- ziosi fra r Italia e 1' estero. Relazioni. - Roma, 1885. **La statistica nelle Università e la statisti- ca delle Università. Prolusione. - Padova, 1886. *Gr insegnamenti della facoltà giuridica in Austria e in Italia. - Bologna, 1888. *'A. Ferrerò . . Rapport sur les triangulations. - Florence, 1888. * G. Fiorello . . Quadri sinottici per l'interpretazione della Divina Commedia, coli' aggiunta di alcuni scliiarimenti, desunti dal nuovo metodo delle corrispondenze. - Treviso, 1888. Fremi} Encyclopédie chimique. T. III. Métaux. — 16 cab. L'or, par E. Cumenge et E. Fuchs. » V. A.pplications de Ghimie inorganique. — 2 Sect. Industries chimiqiies — 2 p.- Metallur- gie : fonte et ter par G. Bresson. » Vili. Ghimie organique. — 7 fase. Auiides, ^" pari. Sèrie grasse, par G. Chastaing. )> IX. Ghimie organique — 2 fase. Ghimie physio- logique 1 p. Analyse chimique des liqui- des et des tissus de 1' organisme, par les doct. Garnier et Schlagdenhauffen. Paris, 1888. *G. Freschi . . Dei mezzi, che le nuove conquiste della scienza offrono all'agricoltura come con- ducenti all'abbassamento del costo di pro- duzione. - Venezia, 1888. A. Gaùaglio . . Teoria generale della Statistica. - Voi. I, Parte storica. - Voi. II. Parte fllosofica e tecnica. - Milano, 1888. — xcri — et A. Kopff llyS'^'"'^ ^G la vue. - Paris, 4 888, fig. T. Giijll .... Prodotti chimici organici usati come me- dicamenti. - Milano, 1880. *F. Cosetti. . . Una rara forma di malattia oculare. Storia clinica e considerazioni. - Venezia, 1888. *P. Grotli . . . Ueber die Molekularbeschaffenheit der Krystalle. -Miinchen, 1888. *G. Guadarjnin. Sulla natura angelica, secondo la dottrina di S. Tommaso d'Aquino. - Napoli, 1888. */. Guareschi . Supplemento annuale alla Enciclopedia di chimica scientifica e industriale. - Anno IV disp. 44-31. - Torino, 1887-89. *0. Herman . . De piscatu Hungariae. - I-II, Budapest, 4 887. 'institutiK.Preuss. Instruktion fùr die Beobachter an den Meteoroiogischcs) meteorologischen Stationen II, III uud IV Ordnung. - Berlin, 1888. 'Istituto chimico i ^ . • . ,. -. i , „ ... farììiaceutico dei-[ I^avori pubblicati durante 1 anno scolastico laR.mxiversitàdil 1888-89. -Venezia, 1888. Padova. \ P. Spica. Ricerche sulla diosma crenata. Il Sulla diosmina. — Nuova analisi dell'acqua minerale di Roncegno. — G. Pisanello. u alcuni derivati solfonici dell'acido salicilico. *6\ Kazzander. Sulle connessioni nervose e sui rapporti morfologici del ganglio cigliare. — Osser- vazioni anatomiche (con I tav.). - Vene- zia, 1888. ^ A. Keller . . . Ancora sui fosfati. - Padova, -1888. *I1 ricensimento accelerato nella provincia di Padova. - Padova, 1888. *//. Kreulz. . . Untersuchungen iiber das Cometensystem J843 I, 4 880 I und 4 882 II, I Theil. Der grosse Septembercomet 1 882 II.-Kiel, 4 888 — xeni — *E.Lamp . . . Das Aequinoctium fiìri 860,0.- Kiel, 1882. *F. Lamperlico. Comraeinorazione del Sen. L. Torelli. - Ve- nezia, 1888. *P. Landi . . . Della epidimite ed orchite cronica sempli- ce, tubercolosa e sifilitica - Forlì, 1888. *L. Landi . . . Nefrectomia lombare a destra per fistola ureterica ed incompleta idronefrosi con cal- colosi e suppurazione. Ricordo clinico. - Napoli, 1889. *Z. Landucci . Il regresso nelle Obbligazioni correoli. Stu- dio di diritto romano. - Padova, 1888. *J. V. Leeuwen Carmina latina (Matris querela, elegia, Es- eiP.Esseiva. tber). - Amstelodumi, 1887. *A/. Lelirs . . . Katalog der im germaniscben Museum be- findlichen deutschen Kupferslicbe des XV Jabrhunderts. - Niirnberg, 1888 (mit 10 Taf.). *C. A. Levi. . . Delle putere in generale e di due singolari monumenti simbolici, - Venezia, \ 888 (con 4 tav.). *Dei culti orientali nell' antica Venezia ; di- chiarazione di un monumento mitriaco in Torcello; appunti di critica storica sulle analogie fra Mitra e San Marco. - Venezia, 4 888 (con 1 tav.). *L' antico palazzo dell'Archivio ridotto ora a Museo dell'estuario in Torcello. - Vene- zia, 1889 (con tav.). *G.Lorenzoni . Correzione di scala ed elevazione sul mare del barometro dell' Osservatorio astrono- mico di Padova, e risultati medi con esso ottenuti nel ventennio 1868-87. Nota. - Venezia, 1888. * Relazione sulle esperienze, istituite nel R. *R. Lorenzoni *Ph. Lussana */. Luvtni . . *G. Magnanimi V. Malamani. . *F. R. Mallet. *G. Marinelli *S. Marlini . *G. Masullo . *F. Mccoy . . — XCIV — Osservatorio astronouiico di Padova in agosto 1885 e febbraio 4 886, per determi- nare la lunghezza del pendolo semplice a secondi, premessa la esposizione dei prin- cipii del metodo e la descrizione dello stru- mento di Repsold- Roma, 1888 {con tav.). La grotta Nicolucci presso Sorrento. -Par- ma, 4 888 (con tav,). Circumvolutionum cerebralium anatomes humana et comparata, quam ex vero XXX tabulis exaravit. (Editio secunda correda et aucta). - Patavii, 1888. Cyclones et trombes. - Observations et ex- périences. - Turin, 4 888. *Les trombes dans les eaux de la mer. Une prióre aux marins. - Turin, 4 888. , Sopra alcuni derivati del dimetilpirrolo as- simetrico. - Nota III. - Roma, 4 888. Memorie del Conte Leopoldo Cicognara tratte dai documenti originali. - II Parte. - Venezia, 4 888. A Manual of the Geology of India. - P. IV Mineralogy (Mainly non economie). - Cal- cutta, ^888. Note altimetriche. - Padova, 4 888. I libri delle leggi di M. T. Cicerone fatti volgari con prefazione e note. - Sanre- mo, 4 888. Nicolò Coccon. Biografia. - Venezia, 4 888. Prodromus of the Zoology of Victoria; or Figures and Descriptions of the Living Spe- cies of ali Classes of the Victorian Indige- nous Animai?. - Dee. XV-XVI. Melbour- ne, 1887-88. — xcv — *A. Minich. . . Commemorazione del prof. Tito Vanzelti. - Venezia, 1888. 'Minisièrede V in-ì Inventaire general des richesses d'art de :rr":r".S l" F'-""^*^- - P^^^. Monumems .-elisieux. de la Franca. ) T. II. - Paris, ^ 888. K. Ad. Moberg. Finlands Geologiska Undersòkning. Besk- rifning till Kartbladet. n. 10-11. -Ilelsing- fors, IS87. R. Moniez . . . Les parasites de l'homme (animaux et vè- gèlaux). - Paris, 4 889. *D. Monlesano. Su alcuni gruppi chiusi di trasformazioni involutorie nel piano e nello spazio. Nota. - Venezia, 1888. *B. Morsolin. . Compendio della vita di Mons. Luigi d'Or- léans De la Motte. -Vicenza, 1888. *E. Musallì . . Storia di un lembo di terra, ossia Venezia ed i Veneziani. - Voi. IV-VI. - Padova, 1 888. *G. Naccari . . Effemeridi del sole e della luna calcolate per l'anno 1 889. Anno IH. -Venezia, i 888. *La terza assemblea generale della Società meteorologica italiana in Venezia. - Vene- zia, 4 888. *E. Nicolis . . Sopra uno scheletro di teleosteo scoperto nell'eocene medio di valle d'Avesa. - Ve- rona, 1888 (con i lav.). *Contribuzione alla conoscenza degli strati acquosi del sottosuolo della bassa pianura del Veronese e dintorni. - Verona, 1889. */4. P. Ninni . . Alcune considerazioni sulla pesca estiva dei barboncini e delle triolette lungo la co- sta veneta. - Venezia, 4 888 (con 1 lav.). *La pesca ed il commercio delle rane e del- To7HO Vl/y Serie VI. *//. Oliò . . . *R.Panebianco *iY. Papadopoii *A. Pazienti . *E. Perrod. . *A. Peri ile . . *E. Peverelli. G. Passetto. . *F. L. PuUè. . — XCVI — le tartarughe fluviatili nella provincia di Venezia. - Padova, 1889. . A Magyar Halaszal Kònyve. - I, II. - Bu- dapest, 1887. . Sulla forma cristallina di alcune sostanze della serie aromatica. - Mem.** con ì tav. - Roma, 4 879. *Sulla forma cristallina del nitrosotimoi , deiracido lapacico e dell'acido cuminico. - Palermo, 4 880. ^Trattato di mineralogia. -Voi. I. Elementi di cristallografia morfologica con appendi- ce sul calcolo cristallografico. - Padova, 4 888 (con tav.). . Alcune notizie sugli intagliatori della Zec- ca di Venezia. - Venezia, 1888 fig. . Considerazioni generali intorno alla ter- modinamica. - Venezia, 1888. . La Provincia di San Paolo (Brasile). Rap- porto.-Roma, 1888. (Dono del Ministero degli affari esteri) . Il landò della Regola di Vallesella nel Ca- dore. - Padova, 1888. *I laudi del Cadore. - Venezia, 4 889. . Il Consiglio di Stato nella Monarchia di Savoja dal Conte Tommaso I di Moriana fino ad Emanuele Filiberto. Studio storico- giuridico. - Roma, 4 888. . Metodi per riconoscere le alterazioni e le adulterazioni. - Torino, 4 888. . L'ambitus e il paries communis. Appendice intorno alle case degh Ario-Indiani. - Città di Castello, 4 887. — XCVII — *Shatclarca[)asamuc'cayasùtram. - Pado- va, 1887. *Ua progenitore indiano del Bertoldo. Ri- cerche. - Venezia, 1888. ^D. Ragona . . Evaporazione comparata. Nota. - Roma, 1 888. *Studi sulla comparazione degli anemome- tri. - Roma, 1888. *Domenico Scinù. Cenni biografici, - Mo- dena, 1888. ^Pressione atmosferica ridotta al medio li- vello del mare in Modena. Coefficienti per la temperatura e per la pressione atmosfe- rica ne! barometro registratore Richard. - Modena, 1889. *Influenza della distanza del sole dal piano dell'equatore celeste sui periodi barome- trici diurni. Determinazione dei coefficien- ti per la temperatura e per la pressione atmosferica nel barometro registratore Ri- chard. - Torino, 1889. ''^Vero andamento diurno della temperatu- ra. - Modena, 1889. A. Ricco . . . Osservazioni astrofisiche solari eseguite nel Regio Osservatorio di Palermo. Statistica delle macchie e delle facole nell'anno 4 885. Nota. - Roma, 1887. ^Fisica solare. - Roma, 1888 (con I tav.). *Nova nella nebulosa di Andromeda. - *Nova presso X'Orionis. - Roma, 1888. *ln)inaginc del sole reflessa nel mare, prova della rotondità della terra. -Nota (con tav.) -Roma, 1889. — XOVIII — *.l. Righi . . . Sui ienomoni clottriei provocati dallo ra- diazioni. - Bologna, i888 (con lav.), *Studi sulla polarizzazione rotatoria magne- tica. Memoria (con tav,). - Bologna, 1888. *Nuove figure elettrielie. - Roma, 1888. *Sulle copie a selenio. - Roma, 1888. *Alcune esperienze colla scarica di una grande batteria. - Roma, t888. *Sulle eariclie elettriche generate dalle ra- diazioni. - Roma, 1889. *E.Rinonapoli. Resezione dell'Appendice xifoide. - Napoli, 4 889. *N. G. Rossi . . Facsimile dei due quadri analitici forman- ti parte della Memoria sulle acque potabili di Vicenza. - Padova, 1888. F. /'. Ruffmi . . Di alcune proprietà delle coniche coniuga- te. Memoria. - Bologna, 1888. *P.A. Saccardo. Sylloge fungorum omnium hucusque co- gnitorum. - Voi, VI e VII, p. 2. - Patavii, 4 888. Polyporeae, hydneae, thelephoreae, clavarieac, treraellineae, ustilagineae et uredineae (Au- ctoi e doct. J. B. De Toni). *G. Sangiorgio. Gli ambasciatori di Lodovico il Moro e Bianca Maria in Germania; studi storici su documenti nuovi di F. Calvi, recensione. -Torino, 1888. J. Sanlangelo- Risanamento enologico. Conferenze agra- Spolo. rie. Voi. I, p. 1. - Firenze, 1888. M. Sanulo ... I Diarii. - Tomi 23-24, fase. 106-1 13. - Venezia, 1888. *C. Schiavo . Fede e superstizione nell'antica poesia fran- cese. - Venezia, 4 889. *F.C.5cAw6c/er. Viridariura Norvegicum. Norges Waextrige L. Sìmonkai . *R. Society of London. *F. Stefani. . — XCIX — et Bidrag til Nord-Europas Nalur-og Cul- tiirliistorie. - Cbristiania, 1888, II B., 2. 11. (Med Illiistralioner). Enumeralio florae Transsilvanicae. - Bu- dapest, 1887. Exchange List of Diiplieates and Deficien- cies. - London, 1888. Il cippo miliare di Sanbruson e le vie con- solari Annia ed Emilia nella Venezia. Dis- sertazione. - Venezia, 1888. *L.B.Stenersen. Udsigt over den Romerske Satires Fors- kjellige Arter og deres Oprindelse. - Kri- stiania, 1887. *Caturs Digtning oplyst i dens Sammen- haeng med den Tidiigere graeske og latin- ske Literatur. - Kristiania, ^887. Appendice al mio lavoro « I Distomi dei pesci marini e d'acqua dolce ». - Trieste, ^888. La fecondazione e la segmentazione, stu- diate nelle uova dei topi. Comunicazione preventiva. - Firenze, t888. *i4. Tamassia. Il progetto del Nuovo codice penale alla Camera. Nuovi appunti. - Reggio-Emilia, J888. 0. Taschenbcrg. Bibliotheca Zoologica II. Verzeieliniss der Scliriften ùber Zoologie welche in don pc- riodischen Werken euthalten und vom Jahre 4 861-1880. -VI. Lief. - Leipzig, 1888. Di Paolino da San Bartolommeo la Vita scritta da anonimo. - Venezia, 1888. Sulle osservazioni termometriche, istituite *M. Stossicli A. Tafani. *£. Teza. *M. Tono. iioir Osservatorio Pulriai'oale dì Venezia dal 1836 al 1885. - Venezia, 1888. *£. F. Trois . Relazione dell'analisi bacleriologica di due acque della sorgente Bojona presso due Ville in provincia di Vicenza. - Padova, 1888. A. Ve Eureka areoslalica ai piò della terrea co- rona. - Torino, 1888 (con lav.). E. Vidari. . . Le Società e le Associazioni commerciali. Trattazione sistematica secondo il nuovo Codice di commercio italiano. - Milano, 1889. C.Voglei Yung. Traité d'anatomie comparée pratique. - liv. 12, 13. - Paris, 1888-80. */,. ZambellL Nuovo apparecchio per determinare le den- sità dei liquidi. - Venezia, 1889 (con 1 tav.). * Acles du Congrès Pénitentiaire internatio- nal de Rome. - Novembre 4 885 - publiés par Ics soins du Cornile cxccutif. - T. 1, II 4-2 p. Ili 1-2 p. - Rome, 1888-89. * Asili notturni in Venezia. Cenni statistici per Tanno 1888. ~ Venezia, 1889. * Banquet to Commemorate the Framing and Signing of the Constitution of the United States. - Philadelphia, 1888. * Ferdinando Cavalli. Commemorazioni, ne- crologie, funerali, discorsi, condoglianze, ringraziamenti , disposizioni testamenta- rie. -Padova; 1889 (col ritratto). Dono del co. dott. Paolo Cavalli. Enciclopedia (Nuova) italiana, ovvero Di- zionario generale di scienze, lettere, indù- — CI — strie ecc., pel prof. S. Boccardo. - Disp. 359-36 1 'e Supp. disp. G - 1 0.- Torini, 1 888. * Festsclirift zui- Jubeifeier dcs 25 jiihrigen Bestehous des Vereins ftìr Erdkiindc zu Dresden. - 1888. * Guia da Exposi^ao permanente da Biblio- tlieca Nacional. - Ilio de Janeiro, 1885. * Il pittore Leonardo Gavagnin di Venezia. - Venezia, 1888. Manuali Hoepli. Garollo. Dizionario geografico universale. — Mi- lano, 1889. — D. CiàmpoU. Letterature Slave. I Bulgari-Serbocroati. — G. Giorgetli e M. Tes- sarolli. — Stenografia sistema Gabelsberger Noe. — F. P. Contuzzi. Diritto internazionale pubblico. — Milano, '1889. * Opera pia degli Asili notturni di Venezia. Relazione sull'operato del Consiglio di Am- ministrazione. I. Esercizio dal 21 aprile 1887 a 20 aprile 1888. - Venezia, 1888. * Programma della R. Scuola d' applicazione per gl'ingegneri, annessa alla Università di Padova per l'anno scolastico 4 887-88. - Padova, 1888. * Ricerche sperimentali eseguite nell' anno scolastico 1887-88 nell'Istituto chimico della R. Università di Padova diretto dal prof, dott. Giacomo Ciamician. - Padova, 4 888. * Statuto organico dell' Istituto degli Esposti in Venezia. -Venezia, 1888. (Continua). PROGRAMMA CERTAMINIS POETICI AB ACADEMIA REGIA DISCIPLINARUM NEDERLANDICA EX LEGATO HOEUFFTIANO INDICTI Ad novum certamen cives et exteri invitantur his legibus, ut carmina latina, neque ex alio sermone translata, ncque iam edita, neque L versibus breviora, nitide et ignota iudicibus manu scripta', sumptu suo ante Kalendas lanuarias anni proximi mittant IoanìNI GoRN. Ger. Boot, Ordini litterario Academiae ab actis, munita sen- lentia, quae etiam inscribenda est scidulae obsignatae, quae noraen et patriam poetae indicabit. Praemiura victoris erit numtnus aureus CGG florenorum. Carmen praemio ornatum, quaeve secundo honore digna existimabuntur, quando eorum poetae scidulue aperiendae veniam dabunt, sumptibus ex legato faciundis typis describentur. Exifus certaminis in conventu Ordinis mense Martio pronuncia- bitur; quo facto scidulae carminibus reiectis additae comburentur. Amstelodami CORN. WILM. OPZOOMER Kal. Aprii, cidciocclxxxix. Ord. alit. Praeses. BOLLETTINO METKOHOLOGICO DELL'OSSERVATORIO DI VENEZIA COMPILATO DAL PROF. AB. MASSIMILIANO TONO RIASSUNTO D B LL B OSSEKVAZIOM FATTE MLL'ANNO METEOROLOGICO Ì88U8 Avvertenza: Le medie giornaliere delle tavole meteoriche men- sili sono ricavate da tutte le osservazioni triorarie gior- naliere che si fanno regolarmente dalle 6 ant. alle 9 pom. Origine della scala barometrica sulla comune alta marea ^zmet.Sl.'iS Altezza del pluviometro » 27.67 Diametro del pluviometro > 00.50 Altezza dell'evaporimetro » 24.15 » dello psicrometro a ventilatore » 24.10 » della banderuola dell' anemoscrafo » 33.00 cv — è 0 u 9) s e u «t sa DilTe- renza COO-rHl-^OCM'^OOOCSCOO OmOC0G^^-^OOC005«* vjcNvj;oir5ioc4(?4coGico co co co '5 1^ (MS<)OOOCOCOa)(MiLnTHif35^ n <:^^ a^_ (X) a> ^^ m ao m "r-^ oì T' iOcoioiOiOiOiomiocotom 1 61.36 i 57.73 1 OOrHOSt-COOOCOC'ICOOcOCN cocO(?i-r^T-G)»o -rI|r-^OÒcOC005l>T''c6'^CN COCOCOCOiOCDjlOOCOCOCOCO co tn ^ co T-OJt^OlMCNOSOiCOCOaiO •^iri'^vaJo'^ooJoit-^cdi^ o cDinN^vj;i>.(j^.^oin>^*(Min c»r-cocococococococoi>ir- o od co Media mens. oocsr-'G^i'^ior-c^inirHCO ì0C0C5C005t^C3'^Ot-C5 OS tiì in m O 'o H IS o o 05 oqcoi>.rHTq«rHcocoocNi>T^ OI>-iOvaJu^.^"t>'*COCTJG<ÌOÌ-r^ jocomiOiOcoànmincoinco o co ci IO o co c^oi>c co' ci -r-' C5 -ri iOOiOiOiOcomiOincooco o ci IO o cu co Tr^_cocqcocoiooo»=3'oqooO"TH locoooiocoioiniocoioco p ai iO ci r> co v}"" o ^ od i> o (m' o T^ incoiomiocoiOiococococo ci »o 05 O t>.C50ot-.s^oincoiOinoi> C5I>^in»*CÓ-r IO ci IO co CO •^oqcoc^OJC^^r^fJ^prHva; oic~^iC"^ió^cócooc*05 0 0 -^ vji v^ co 00 O -TH IO IO C-T C^ C-] 1 -7^ "fi 'TH .-^ iir^ iO ai oc-itoooooint-'oocoo (M_iqiooqoqoc3ir50Gi co Mini- ma assolu- ta CO^OOCOt^OGOOqiOCNOOO c^C0C000C0C0I>O -r^oÓoJ'^OJlOCSOOCÒcÓO -r" •r;COC^!?^_O5C55I:^C0lr-;CD>r^CO «^•^còi>c4oòcócócòo(?ir^ T^ -TH (M CN C^ G^ tH I> CO T-l a z o < (fi o o o CL, 05 t0vjoit^còcócòocói> rH TH CM CN G|CÌ-*aoc;COl>;C<)ppI>;--t •^OG^ÌìÒt^cÒÒOOÓoÓOO 1 -th -^ G<1 (M rH -^ T-i 00 o Decemb. 1887 Gennaio 1888 Febbraio » Marzo » Aprile » Maggio » Giugno » Luglio » Agosto » Settembre » Ottobre j> Novembre » CS ~ CVII Q -:;: e s. cs > "9 a s e 'S e •T^C5'^0005t--OOC5C5COif5 COO'SOOOO-T-COlOlOS^CO^t^J ooo rO co ci G^ ^ t-' C3 od od od C-i CN ir5-<***oooOiniO'*^ooco 05 od cococoo5COiqincqpoi«d'r< I >* o CTì CDOi:^«*co ooioooiot^-cocoiot^mosco -rH rH -ri •rH «th o e-; 05 à o co coa)iocor^t>cooO(Mcoo5co I>.v^C35iOOp'^p-*cq)OiO los^v^cdcd-r^iocdió^odo •^ rH •^H .^H •^-1 IO 00 03 g o co (MOSCOOOOt^OOC-IOOOCM OCCOOSC^COlOOOOOOCOt-; ló^'^coodo'iJ^t-'iO'^oio ■^ TH "TH .r^ rH 05 CJ OOSCOlOdiOCOTHC— COIOO lO-^PpcOCOOppCOl>;CO 4Ò'*iO'X)od-^'*>^iocdodo T-< T^ "th -«r" T-i 05 ci o 5 o cO'^'^ànr^cocococOiOcocD COCOoqcO-«r;lr-;iq-rH^iOinGO irj^>^CÓodO"<*in-cJcCGÒlO ri T-i T-i Ti ri C-I co 05 -n00C0C1O00mt^00C0l>-"^ co'*oqvjc-ioqpiO>^pt-;oq o>^»*coodoio>^'*(rói>^ir5 ri ri n ri n co ci e- 00 00 00 a 00 co ri ri ^ ^ o 4J -_ '_ bis 3 be o *j _0 > a, (Da) re a-«.;i s bc - Q O fa S ■< S O S oc (p ^ 3 -3 < ce O 2 — CVIII a Diffe- renza ooot^a>iO(Mcot^ooi>t^o C5 'e i assoluta cr^C0-^'rir-iI>- 'É 5 QOOQOOmcOCOCNOva^ooO OOOOGSOiCJOOCSOSl:^ T-> "TH Ci o Media mens. iftOi'^COC-' ICO^COOOOO t^f^OS-r^'r; IC^C500CO-*C5 C000-^OI>C-^C5-T-^CÒ|>-^OÌ OOCOI>'COOI>iCOC^t-'I>i a z o N -ai W O "q « o - S o oocòjr:a)Git>'l>'C^t^t>t>'00 co co a o Oh CO cÒÒOO>-i'CÌ:C-rHCÓOt-^OJ OOOOCOI>Ir-COOC^I:--(©C^ IO à o a, co r-;cqino5"^oq»noàftincoT^ CÓC>iOàr5C-^I>-rHCÓ«^C5C5v^ ooi>-i>i>i co co l'- OS'^'^^OCSCO^CNCOCOthiO iri od o ed od in 00 iO o od •^ '*' COt^COlT-COCOCOCDCOCOCOC^ Ir- ai ò 1 05 iq-^o^c^ino50coinio*^ OÓ«OT^CÓ-^'OI>-riodoÒliOOC^C01>t^00 co coco»rS(M(roGl:^000000C-C0 o co co Mesi -3 Decembre 1887 . Gennaio 1888 . Febbraio » Marzo » Aprile » Maggio * Giugno » Luglio » Agosto » Settembre » Ottobre » Novembre b — CIX «: s e" Diffe- renza 4- I+ + 4- 1 1 1 I+ + + moioomooiooosO'^ COOC^OCMOOOOOt-OOO còióo^>xdoóoóocDt?i o -5 05 o co o H lO làOOiOO |100«*00 >* loo-iooó-*ot6oi>C) »n linco>*cN(Mcocoooco in ce as > u o »o O "TH-r-iC^I-r^COCOOOCOOOr^-tMCO >* CO o in e fii e ■3 1 *S a Media mens. O"^lr-00r^'rHtnooOlr->=J' i>cócóco^*^vais^cÒ4^iócó co in z o SI > a. a o 'q a O O CU 05 i>cócoco«^coo'5cooó"^ino e- G poni. o in S o CO I>Q0pO5Okr5o in iri in c CO i>ioi>r^»Ovj" Cd Cd 'Z ^ 2 ZZZoicwMCiqcncoCdZZ Cd CdO Cd^CdCdCiqCdCd '^ Z Z Cd Z Cd z z z z Z W ZZZZZZZZZZZZ Cd c« Cd Z Cd co t Cd Z Cd r/5 Cd Cd Cd Ci3 COZCO^wiacd ^ Z Cd Cd a Cd a CO Z Cd Z Z Cd ZZZZcoZcoCdZZZZ Z Cd Z z t^ 00 00 00 00 co a '^ e o s A A e A O A O) OJ § ° 5 S 2^ S Q0Ci--^1 00 ^ O O co -rH co 3^1 O t^^ O CO c-^ oi ^ r-^ lo T-' o id lo C-i io C5 kì T^ C'-^OOt>COI>(MCDI:^-r< co 005COOC<|-*l>pOCOCO-^ Ci f-"' c4 lo ci in c>i ed CD o co co ci »d « S = 2 u _^ & m w ^ e s H e *OCMOOOCOOOCOlO(MOOO lOCOCOC0005I>-t>->r^t>THCO I> 00 00 00 00 00 T" -th A A « A A A A e ra 1- o C J3 05 CO C5 CXII l'-T-'^liO-r-T-OOO-^OCM òdòcJoooooooò ~* o co co o t^ «q O -r- iO -r^ p o d ò o ò o O -r- I> co (N CO O O ">!H r-> c: d> C^ ó ò Ci •r" o iO(-^rHiOT-;OOOOCNO'!-« d o d d d d d d d ò d d o i0C d> d> ó OiGO-^-r-000000-iCO-THOir5C^ d d d o' d d d d d d d d c^ co 00 co 00 00 5 2 - S i. e: «^ e la -- u bc 2'' te o — 2 - .H a> o '■« Cu ra .:; 3 tB "S ì; o QC3fJHS<^SC3iJ O -O IO ^< iS - co co in r- •o ^ "S d c5 d -r^ d ò o Ci] H Sa W C« lì a> o c « »? lì 1 z ^M^H "^*"^ Z Z Cfl 09 S 'Se CO 05 IO J> vj< ò o °.2 T-i (M (M -M 05 = ■5- 1 S v4< 00 iO »* o co (?J O -^ d d d o 1 ° fL ó O IO (N O G<) cC c^ o ifj m •* -* -a «3 -th CO g^l co 05 00 co in -th d C5 e 1 <1 o O O (M OS er o 05 t^ CO CO 05 ci ed d CO ^k o CI, >* -r- co O o • ,Z <: ^ TH C^ TH IO (fi H o O fl5 IO O CO o rH UD r-; 'T^ p 00 ce -a '-3 05 1^ « — « lo ^ o d lo e o fa s-s 00 r^ c^ t- I>i a) CO TH ^ O 00 et. p> ^ •9 o > CO CO lO CO Ti co s^ t^ O IO »* p IO p r-; 00 IO a e 2 «^ 2- lO od lo ci ai tr^ !>■ C^ t> o re • rt • • ■j£ CO 2 > • c . • . . 5 r ra o e s Inveì Prim Eslat Autu '5 ! ""■" '5b i? 1 rimavera siale . , alunno ^=Ha< 1 7ww o Fy/. Serie \l. R. ACClDEMli DI SCIENZE. LETTERE ED ARTI IK MODENA COjNCORSO cossa V lì o G il A M 31 A L'Accademia, aderendo al desiderio dell'illustre proponente Comm. Luigi Cossa, professore di economia politica nella R. Uni- versità di Pavia, torna a bandire il concorso per la soluzione del seguente Tema : Fare una esposizione storico-critica delle teorie economiche, finanziarie e amministrative negli Ex-Stati di Modena e Par- ma e nelle Romagne sino al 1848. Il premio è d' italiane lire 600. Le condizioni del Concorso sono le seguenti : Non sono ammesse al concorso che le Memorie scritte in lin- gua italiana o latina e in nitido e intelligibile carattere. Dovranno essere inedite e anonime, ma contrassegnate da un molto ripetuto sopra una scheda suggellata; entro la quale un'altra busta, pur munita di suggello, porterà all'interno il nome e il domicilio del- l'Autore e all'esterno un altro molto noto a lui solo. Entro il 31 dicembre poi del 1890, termine del Concorso, dovranno essere spe- dite, franche di porto, Alla Presidenza della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Modena; che le trasmetterà alla Com- missione eletta dall'Accademia a portarne giudizio. Le schede delle Memorie, riconosciute degne di premio o di ac- cessit, verranno subito aperte ; le altre si serberanno intatte per un anno, per le debite verifiche nel caso di lichiesta restituzione de' manoscritti. A giustificare la quale non si avrà che a indicare am- bi i motti, sì il palese che il segreto; e cosi la semplice apertura della busta esterna basterà alla verifica, lasciando incognito l'Autore. Sarà in facoltà della R. Accademia di stampare ne' proprii vo- - CXVI — lumi le MeQ'iOiie onorate di premio, o di accessit; nel qual caso d'mi convenevole numero d'esemplari saranno presentati gli Autori; salvo nel rimanente il loro diritto di proprietà letteraria. Modena, 3 aprile i889. IL PRESIDENTE LUIGI VACCA' Il Segretario Generale Pietro Bortolotti. CXVII — R. ACClDEillll DI SCIENZE, LETTERE Ei) ARìl IN MODENA PROGRAMMA Pel concorso a due premi della complessiva somma di italiani' lire 1000 da dislribiiiisi in parti eguali agli autori di due Memo- rie 0 Dissertazioni sopra temi morali-politici proposti dalla R Ac- cademia e che dalla medesima sieno riconi scinte dcfi^ne della corona. La R. Accadi'iui;! col mezzo della Direzione Centrale, ha scelli pel Concorso del corrente anno 1888-89 i duo temi morali-politici qui sotto notali. I. Dimostrare le cause generali delV aumento contìnuo e delle trasformazioni più notevoli del Debito pubblico negli Stati mo- derni ; e valutarne gli effetti economici, politici e sociali. II. Esposizione critica delle dottrine fondamentali del Sociali- smo moderno, considerato nelle sue cagioni immediate, e ne- gl'influssi, che ha esercitalo e può esercitare sulle teorie e sulle istituzioni economiche del tempo nostro. Gli scritti possono solo essere in lingua italiana o latina. Deb- bono essere anonimi e contrassegnati da un molto ripetuto sopra una scheda, o lettera, suggellata, entro la quale un' altra busta, pur suggellata e contrassegnata da un diverso motto noto solo all' au- tore, conterrà nome, cognome, patria, domicilio ed indirizzo di esso: dovendosi poi anche evitare negli scritti stessi qualunque indizio, che possa far conoscere l' autore medesimo. Il Concorso è aperto ai dotti italiani ed esteri. Tutti i coroponimenti, inviati al Concorso, dovranno essere ine- diti e chiaramente e nitidamente scritti, altrimenti non saranno — CXVIII — presi in esame. E si spediranno franchi di porto, al più tardi en- tro il 31 dicembre i889 (termine di rigore), col seguente indirizzo* Al Presidente delia B. Accademia di scienze, lettere, ed arti in Modena. Dalla Presidinr/a poi v- iranno trasmessi alle rispettive Commissioni elette a giudicarli. Le schede delle produzioni, riconosciute meritevoli del premio 0 dell'accessit, saranno colle dovute formalità subito aperte; le al- tre saranno conservate nella loro integrità per un anno, allo scopo di potere all'uopo verificare l'identità degli autori che chiedessero la restituzione delle produzioni presentate: scorso il qual termine, le schede delle Memorie non richieste saranno date alle fiamme. Quegli autori, che bramassero ricuperare i loro manoscritti, do- vranno destinare j)ersona in Modena che ne faccia la domanda e ne rilascila ricevuta. Il contrassegno per giustificare la richiesta sarà l'indicazione d'ambo i motti del componimento, tanto il pa- lese, che il secrelo; cosi la semplice apertura della esterna busta della scheda basterà alla verifica, restando incognito l' autore. I componimenti premiati verranno impressi fra le Memorie ac- cademiche; e d'un conveniente numero d'esemplari saranno pre- sentati gli autori. A giudizio della Direzione Centrale potrà accor- darsi l'onore della stampa anche a scritti riconosciuti degni del- l' accessit, sempre però col consenso degli autori. Modena, 3 aprile iS89. IL PRESIDENTE LUIGI VA ce A' Il Segretario Generale. Pietro Bortolotti. BOLLETTIIVO METEOROLOGICO DELL'OSSERVATORIO DI VENEZIA COMPILATO DAL PROF. AB. MASSIMILIANO TONO CiennaÉo 1S%9 3 6 Termometro centigrado dell' ; 3 -a « 1 8.6 9.6 9.6 8.6 8.0 10.1 5.4 9.00 riflus. 0.00 1 4.0 6.0 6.2 4.2 5.0 9.9 3.0 9.00 » 2.00 , 3 0.4 2.6 2.8 2.0 1.7 8.7 -1.0 6.25 » 2.20 __ 4 -1.6 0.8 0.9 -1.6 -0.4 8.5 -3.0 7.25 » 0.00 . 5 -1.4 2.0 2.0 0.6 0.8 8.8 -3.5 6.00 flusso 0.00 6 -1.0 16 2.2 -0.1 0.9 10.0 -3.3 4.75 » 0.00 7 -2.4 0.2 1.8 0.8 0.1 9.0 -3.5 3.75 » 0.00 8 -1.0 2.2 2.0 0.6 0.8 9.6 -3.2 3.25 » 0.00 9 -1.0 2.0 2.4 2.8 1.5 10.0 -3.3 2.25 riflus. 2.00 10 -1.8 2.3 3.0 4.8 3.0 10.0 1.0 2.75 » 2.00 13.05 11 6.7 7.0 6.0 5.0 6.3 9.0 0.0 5.00 » 0.00 21.50 12 4.2 5.2 6.0 5.2 5.2 8.9 1.9 6.75 » 0.00 1.40 13 4.2 5.6 6.2 4.2 4.9 9.0 2.0 5.-25 » 0.20 14 4.8 4.4 4.4 3.2 4.1 9.1 1.9 5.75 » 0.80 15 42 4.2 3.9 3.2 4.3 9.0 1.0 5.75 » 0.40 __ 16 2.8 5.2 6.8 6.2 5.1 9.0 0.9 3.75 » 0.40 17 7.6 H.6 11.4 8.4 9.4 13.0 1.0 5.75 » 0.80 18 4 2 8.6 9.8 6.0 6.6 12.0 0.8 4.00 flusso 0.80 19 4.6 7.4 7.8 5.8 6.3 12.8 1.0 7.00 : » 0.90 •20 4.6 5.8 7.0 6.3 5.9 13.0 0.8 6.75 » 0.60 — 21 4.4 5.0 6.4 4.8 5.1 13.0 1.0 6.75 » 0.00 22 4.0 4.6 5.0 2.2 3.9 12.8 0.9 5.50 » 0 00 •23 -0.2 2.2 2.0 1.6 1.2 10.1 -1.8 4.00 » 1.00 24 0.4 1.2 1.6 -0.4 0.6 8.0 -1.2 4.25 ,) 0.00 25 -2.8 2.6 3.0 1.8 1.6 7.0 -0.4 2.00 riflus. 0.00 26 -0.6 4.6 5.6 3.7 3.9 5.8 -3.9 1.75 » 0.00 27 -0.1 2.7 6.8 7.6 4.1 7.0 -3.9 3.00 » 0.00 — •28 3.0 5.8 6.6 3.6 4.6 8.1 -1.0 2.25 » 0.60 — 29 -0.2 3.6 5.0 3.0 27 8.0 -1.0 3.75 » 0.80 30 1.0 4.0 5.0 3.6 3.3 9.0 -1.0 4.50 » 0.20 31 2.6 5.2 6.2 4.6 4.4 8.2 0.7 4.75 » 0.00 — ai / 2.1 4.4 5.0 3.5 3.7 9.4 0.4 4.91 16.70 35.95 Media terni, mensile 3.7 Mass. ass. 13.0 i giorni 17,20,21 Min. ass. - 3.9 il 26 .Media dei max. 9 4 Media dei min. 0.4 Media teuip. acqua mar. 4.91 Acqua evap. 16.70 Acqua cud. Tot. 36.93 Tomo VII, Serie VI. q cxx Cieuuaìo l«iS» Barometro a 0.° Direzione del vento Stato del O 6 6 a. 12 m. 3pm. * )pm. Med. gior. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. mare Media 1 GÌ. 72 62.24 60.26 60.05 61.14 NNE SSE ONO NE 2 60.20 60.84 60.24 61.15 60.67 NNE NE NNE NNE 2.23 3| 65.80 67.02 67.44 65.16 66.98 N NNE NE NE 1.91 4 5 66.95 68.35 68.21 70.33 67.64 NE E ENE NNE 3.75 70.46 70.82] 70.21 70.25 70.10 N N NNE NE 0.85 6 70.46 68.51 68.19 68.71 69.29 N NNE N NNE 0.58 7 69.46 69.21 68.34 68.07 68.76 NNE sso SSO SSO — 8 65.35 65.19 64.61 63.69 64.77 NNO N NNE NE — 9 61.55 61.67 61.32 61.20 61.51 N N SSO NNO — 10 58.41 56.14 55.48 54.07 53.24 NNE N NNE NNE 0.50 11 50.38 50.26 49.86 49.77 50.31 NNE NNE NE NNE 2.50 12 50.05 52.05 50.64 51.33 51.05 NNE NNE NE NNE 0.50 13 52.35 53.85 54.05 53.60 51.20 NNE NE NE NNE 1.00 14 54.97 56.46 56.47 58.49 56.73 NNE NNE ENE ENE 3.80 15 59.39 60.47 60.90 61.99 60.29 ENE NNE NNO NNO 0.50 16 60.58 61.58 59.96 59.91 60.;J3 NNO N N N 0.00 17 60.72 61.10 61.04 62.10 61.41 NNO N ESE NE — 18 66.22 67.97 6799 68.11 67.01 N N E N — 19 68.14 67.47 66.53 66.10 67.41 N NNE ESE NNE — 20 64.10 63.16 62.20 62.06 63.09 NNE NNE NNE NNE — 21 59.72 60.02 59.06 59.85 59.62 NNE NNE NNE NNE 2.00 22 58.97 59.77 57.85 58.9 i 59.11 ENE NNE NNE NNE 2.50 23 59.71 60.96 61.00 63.09 61.40 N NNE NNE E 1.20 24 65.34 66.97 66.21 67.27 06.30 ENE NE NE N 1.50 25 68.36 68 29 68.54 68.41 68.42 N N N N 0.50 26 66.74 68.31 67.29 67.13 67.53 NNE NO OSO SO — 27 64.25 63.60 63.26 68.23 65 96 N oso NNO N — 28 75.07 76.71 76.83 76.83 75.95 NNO E SSE OSO — 29 73.06 73.93 70.84 69.96 71.45 N ENE ENE N — 30 68.07 67. 96Ì 65.46 64.26 66.16 N NO NO NO — 31 62.56 61.75 6119 61.85 6-2.07 NO ONO SE SSE — 1J63.13 1 63.94 j 63.20 63.59 63.62 N.NNE NNE N.NE NNE 0.83 1 1 ' Media Bar. mens. 763.62 Mass. 776.83 il 28 a 3 b. p. Ilin. 7.4y.77 1' 11 a 9 h. p. Venti predominanti NINE — Altezza della neve non fusa — Stato del mare media 0.S3 e XXI — Cieiinaio is§o a o O Tensione del vapore Umidità relativa 6 ant. 12 in. 3 pm. 9 pm. Media gioin. Oa. 12 in. 3 pm. 9 pin. Media giorn. 1 7.89 8.04 7.75 7.20 7.90 94 91 87 86 89.00 2 4.50 3.90 3.78 3,61 4.04 74 56 53 58 65.33 3 3.20 3.24 3.19 3.10 3.18 67 59 57 57 60.66 i 3.2G 4.01 4.01 — 3.71 79 81 81 _ 79.75 5 — — — 3.43 4.36 — — -- 72 86.00 6 3.43 — 4.92 4.30 4.28 80 — 93 94 90.00 7 — — — — 0.00 — — — — 00.00 8 — 4.23 4.57 — 4.40 — 79 82 — 80.50 9 — — — 5.49 5.49 — — — 97 97.00 10 5.04 4.99 5.10 6.24 5.34 96 93 89 97 93.50 11 7.17 6.63 6.57 6.26 6.73 97 84 94 95 93.00 12 5.37 5.47 5.73 5.18 5.47 87 81 82 78 82.33 13 4.97 5.34 5.20 4.58 4.95 80 78 73 74 75.50 14 5.42 4.07 4.26 4.40 4.61 84 65 68 76 73.50 15 4.97 4.77 5.29 4.50 4.84 80 77 87 80 79.33 16 4.45 4.98 5 46 5 82 5.26 80 75 94 82 79.33 17 6.48 7.37 7.60 6.00 6.79 83 73 96 73 77.66 18 4.97 5.66 6.03 5.11 5.33 80 68 67 73 73.00 19 4.93 5.52 6.45 5.64 5.62 77 71 80 82 78.00 20 5.74 6.05 6.19 6.12 6.04 90 88 82 85 86.50 21 5.74 0.12 5.08 4.22 5.28 90 94 70 65 80.33 22 3.99 3.56 3.71 3.29 3.71 65 56 57 61 61.16 23 3.01 3.27 3,41 3.41 3.27 66 60 64 66 65.48 24 3.03 — — — 300 64 — — — 63.50 io 26 — 4.73 3.36 3.92 3.88 74 49 64 60.25 27 4.31 4.13 4.63 4.. 56 4.43 93 72 63 58 72.33 28 4.7-1 4 32 5.79 4.55 4.81 83 70 79 76 74.83 29 5.05 4,55 4.69 4.71 4.42 89 76 72 83 79.16 30 4.01 5.14 5.91 4.94 4.93 81 75 90 83 82.50 31 4.76 5.08 5.61 5.42 5.22 86 78 79 84 82.83 4.68 4.97 4.99 4.97 i 4.48 82 74 75 77 77 S^ Media measile .... 4.84 Media mensile .... 77 — CXXII Cicniiaio I !»«» "a Stato del cielo 1 i 1 !i Elettricità dinamica aluio.sferica 2 6 6 ani. 12 in. 3 pm. 9 1)111. Media , diur. i li 6 uiit. 12 in. 1 3 pm. 9 pm. Media diur. 1 10 10 5 10 7.93 0 0.^20 0.20 0 0.10 2 0 0 0 0 o.ou 0 0 0 0 0.00 3 0 0 0 () 0.00 0 0 0 0 0.00 A 9 9 2 0 5.00 0 0 0 0 O.OU 5 2 2 0 0 1.50 0 0 0 0 0.00 6 6 2 2 0 2.00 0 0 0 0 0.00 7 4 5 4 0 4.00 0.30 0 0 0 0.05 8 10 6 5 0 5.50 0 1.00 0 1.00 0.5, 9 9 4 6 10 7.00 1.00 0 050 1.00 0.63 10 10 10 10 10 10.00 1.50 1.00 0.80 0 1.05 11 10 10 10 10 10.00 2.00 100 1.00 2.00 1.50 12 10 10 6 8 9.00 0 0 0 0 0.00 13 10 10 6 0 6.33 0 0 0 0 o.ou 14 6 10 8 6 8.00 0 0 0 0 0.00 15 10 10 8 2 7.00 0 0 0 0 0.00 16 7 10 10 9 8.50 0 0 0 0 0.00 17 10 o 3 2 4.50 0 0 0 0 0.00 18 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 O.Oii 19 2 0 0 0 1.00 0 0 0 0 0.00 •20 7 10 10 10 9.50 0 2.00 2.00 1.00 1.50 21 10 10 10 10 10.00 1.00 2.00 0 1 00 1.00 22 6 2 <2 0 2.00 1.00 1.00 0 0 0.50 23 2 1 0 0 0.50 0 0 0 0 0.00 24 1 0 2 0 0.50 0 0 0 0 0.00 25 0 0 0 0 0.00 0 0 (J 0 O.Ou 26 0 0 0 0 0.00 0 0 (.) 0 0.00 27 6 3 B 0 3.33 0 0 0 0 0.00 28 9 2 2 2 4.50 0 0 u 0 0.00 29 2 2 0 2 3.00 0 0 0 0 0 00 30 10 10 10 10 10.00 0 0 0 0 0.00 31 10 2 2 10 6.00 0 0 0 0 0.00 Ije.is 5.03 4.G2 3.59 1 4.84 0.22 0.26 0.14 0.19 0.20 s^ Giorni sereni 11 » nuvolosi 15 » misti 5 Media mensile dello stato del cielo 4.Si IVuinero dei giorni: con pioggia 4 - grandine 0 - neve — » lirìna 4 - temporali 0* nebbia 2 Media mensile dell' elettricità 0.20 ELENCO DEI LIBRI E DELLE OPERE PERIODICHE pervenute al R. Istituto da] 15 agosto 1S§S a tutto 14 aprile ISSO L'asterisco * indica i libri e i periodici, che si ricevono in dono o in cambio. (Sèguito della pag. ci del presente tomo) OPERE PERIODICHE *Abhandkingen der K. Akademie der Wissenschaften zu Ber- lin. - Berlin, 1888. Schmidt. Gedàctnisrede auf W. Scherer. — Schulze. Zur Stammesge- schichle der Hexactinelliden. — Góppert. Nachtrage zur Kennt- niss der Coniferenhòlzer der palaeonzoischen Formationen. — Weber. Ueber den Parasipiakaca der Krishnadasa. — Nòldere. Die Ghassanischen Fùrsten aus dem Hause Gafna's. *Abhandlunyen der Malfiemalisch-Pfiysischen Classe der K. Sàchsichen Gesellschaft der Wissenschaften. - XIV B., D. 10-13. - Leipzig, 1888. /. Walther. Die Korallenriffe der Sinaihalbinsel. — W. Spaltcholz. Die Vertheilung der Blutgefàsse im Muskel. — S. Lie. Zar Theo- rie der Berùhrungstransforniationen, — C. Neuniann. Ueber die methode des Arithinelischen Mittels. II Abh. "^Suddetto. - Voi. XV, u. i-2. - 1889. B. Peter. Monographie der Sternhaufen G. C. 4460 und G. C. 1440 sowie einer Sterngruppe Bei o Piscium. — W. Oslivald. Ueber die Affinitàtsgròssen Organischer Sàuren und ihre Beziehutigen zur Zusammenselzung und Constilution derselben. *Abhandlungen der Philologiscli - Historischen Classe der K. Sàchsischen Gesellschaft der Wissenschaften. - B. XI, n. 1. - Leipzig, 1888. — CXXIV — F. Zarncke. Kurzgefasstes Veizeichniss der Originalaufiiahinen von Goelhe's Bildniss. *A()liandiungen der Vkylosophisch-PhUologischen Classe der K. Bayerisclien Akademie der Wissenschaflen. - Bd. XVIII, I Abth. - Mùnchen, 1888. J.Kelle. Die philosophischen Kunstausdiùcke in Notkeis Wei ken Die S. Caller Deutschen Schriften und Notker Labeo. — F. Ohlensch- lager. Die Ròmische Grenzmark in Bayern. — II. Brunii. Ueber die Ausgrabungen der Certosa von Bologna. Zugleich als Foit- setzungen der Probleme in der Geschichle der Vasenmalerei. *Acta Mal/iematica. Zeitschrift heraiisgegeben von G. Mit- tag-Lefner. - XI, 3-4. - Slockolm, 4 888. L. Sylow. Sur les groupes transitifs doni le degré est le carré d' un nombre premier. — Goursat. Sur un mode de Iransformalion des surfaces minima. — K. Schwering. Untersucliungen ùber die Normen Komplexer Zahlen. — /. T. Sùderberg. Démonstra- tion du tliéorème fondamental de Galois datis la théorie de la résolution algébrique des équations. — 0. Staude. Ueber die Be- wegung eines schvvercn Punctes auf einer Rotationsflàche. — H. Weber. Zur Theorie der elliptischen Functioiien. — R. v. Li- lienthal. Bemerkung tìber dicjenigen Flàchen bei deuen die Dif- ferenz der Haupt Krùmmungsradien Constant ist. — /. Ptaszycki. Sur r integration algébrique des dilTérentielles algébriques. *Acla Mathematica eie. -- XII, 1-2. - Stockolm, 1888-89. Appel P. Sur le mouvement d' un fil dans un pian fixo. — M. Lerch. Sur une métliode pour obtenir le développemenl en sèrie trigo- nométrique de quelques fonctions elliptiques. — C. Guichard. Sur les équations différentielles linéaires à coefficients algébriques. ^- J. De Veies. Ueber gevisse ebene Configurationen. — /. Brio- schi. Sur l'équation du sixième degré. — K. Heun. Bemerkun- gen zur Theorie der mehrfacli linear verkniipften Functionen. — /. Hachs. Schering's Bewois des Reciprocitàts-Satzes fùr die quadratischen Reste, dargestellt mit Hilfc des Zcichcns. — /. Honi. Ueber ein System linearer partieller DilVeioiitialgleicbun- gen. — S. Kowalevski. Sur le probleme de la rotation d'un corps solide autour d' un point fixi^. — cxxv — Agricoltura {V) italiana ecc. - Pisa, luglio 1 888 - febbraio 1889. *Almanacli der K. Akademie der Wissenscfiaflen. - 37 Jtihr. -Wien, 1887. *American Chemical Joìinud., ediled by Ira Remsen. - Voi. X, n. 3. - Baltimore, May 1888. A. M. Comey and C. Loring Jackson. The Action of Fluoride of Si- licon on Organic Bases. — T. W. Richards. A Deterraination of the Relation of the Atoinic Weights of Copper and Silver. — In- vestigation on the Atomic Weight of Copper. — Additional Note on the Relative Values of the Atomic Weights of Hydrogen and Oxygen. — W. 0. Atwater. On Sources of Error in Determina- tions of Nitrogen by Soda-Lime, anJ Means for avoiding Ihem — T. H. Norton and /. H. Westenhoff. On the Action of Silicon Te- trafluoriile on Acetone. — On the Limits of the Bromination of Acetone at o", and on the Action of Ammonium Sulphocyanide on Monobrom-Acetone. — I. T. Kebler and T. H. Norton. On the Action of Chlorine on Acenaphthene. — A. J. Carson and T. H. Norton. On the Uranates of Ammonium and of Certain Aniines. — T. H. Norton. On Some new Nitroprussides. — H. W. Veld. Ànalysis of Lockport Sandstone. — R. G. Grisson and B. Thorp. Hew Halogen Compounds of Lead. — Action of Chlorous Acid upon Heptylene. — J. H. Manning and G. W. Edwards. Some New Salts ofCamphoric Acid. — /. H. Maìinìng. Decomposition of Potas- sium Cyanide. — F. P. Venable. On the Bromination of Heptane. *American Journal of Mathemnlics. - Voi. IO, n. 3. - Balti- more, aprii 1888. E. Goursat. Surfaces telles que la somme des rayons de courbure principaux est proportionelle. — K. Heun. Remarks on the Lo- garitmich Integralo of Regalar Linear Diifi'rential Equations. — C. H. Chapman. On some Applications of the Units of an n-fold Space. — E. H. Moore. A Problera suggested in the Geometiy of Nets and Curves and applied to the Theory of Six Points lia- ving multiply Perspective Relalions. — G. Humhert. Sur l'orien- lation des systèmes de droites. — CXXVI — * American (The) Journal of Phylology, etc. - Voi. IX, n. L- Baltimore, March 1888. M. Bloomfield. The Origin of the Recessive Accent in Greek. — H. Collitz. Die Herkunff. — /. Rendei Harris. The « Sortes Sancto- rum » in the St. Germain Codex (gj). — M. D. Learncd. The Pennsylvania German Dialect. Annalen der Pfiysik und Chemie etc. - herausg. voq G. Wie- raann etc. - Leipzig, ^888, n. 9-12 und 1889, n. ^-4. * Annalen des K. K. Nainrliistorischen llofmvseums, etc. - B. Ili, n. 2-4. - B. IV, n. 1. - 1888-89. Annales des sciences natiirelles. - Botanique, VII sèrie, T. VII, n. 2-6 - T. Vili, n. 1-0. - Paris, 1888. ànnales des ponts et chaussées. - Paris, juin - novembre -1888. "^Annali della Società agraria provinciale di Bologna^ in continuazione delle sue Memorie. - Voi. 27." degli An- nali e 37.° delle Memorie. - 1888. G. Berti. Breve nota a proposito del modulo di capitolato per le af- fittanze. — G. Veronesi. Sulle vicende idrauliche della bassa pia- nura bolognese. ■ — Dei laghi o bacini artifìziali nelle gole dei monti. — C. Ghigi. Di alcune difficoltà pratiche, che presentano i consorzi dei privati, proposti nal nuovo progetto di legge sul rimboschimento. — M. Minghetti. Commemorazione di GB. Er- colani. — E. Beynold. Elogio del co. GB. Ercolani (^versione ital.) — A. Goni. Elenco dei lavori scientifici e letterari pubblicati dal sudd.° Ercolani. — P. Gavazzi. La viticoltuta e la fillossera. — Relazione delle esperienze in corso nella tenuta Cassigno. — Pro- posta di studi tendenti a migliorare le vendite dei prodotti agri- coli. — F. Belvederi, Sulla conlabilità in rapporto coli' agricol-- lura. — C. Zanolini. Breve riferimento sulle conclusioni, a cui sono venute la Sezione agronomica e la Sezione economico-giu- ridico-amministrativa della Società ecc. * Annali della Società degli ingegneri ed architetti italiani. - Anno IH, fase. 2. - Roma, \ 888. — CXXVII — G. Vacchetli. Sollecitazioni di llessione nelle travi reticolari con nodi rigidi, — L. RespigJii. Notizie sui pozzi artesiani. — E. Basile. II Palazzo del Parlamento di Berlino. — C. Ceradini. Sull' equili- brio delle cupole in muratura. — Apparecchi per esperienze sul- l'elasticità. — P. Boriato. I bacini di carenaggio in Italia. — G. Perelli. Sulle macchine marine a triplice espansione. — P. Or- lando. Sopra le soluzioni di soda caustica. — G. Lesi. Proposta di disposizioni da darsi alle traversine. *Ide'm. - Anno III, fase. 3. /. Nazzani. Sopra un modo di difesa d' una diga antica costruita at- traverso il torrente Crostolo. — G. Frascara. Disegno di un nuo- vo accesso a Via Nazionale in Roma. — G. Cadolini. Legislazione mineraria. — La direttissima Bologna-Firenze-Roma. — E. Gap- pelli. Bonifica della valle superiore dell'Amaseno. — P. Bonato. Le coperture in legno ed in ferro. Cenni storici e descrittivi. — Il ponte Garibaldi sul Tevere a Roma, — C. Ceradini. Sui rive- stimenti delle gallerie. — L. Respighi. La vettura automobile Rowan in Napoli. — G. Losi. Armamento per ferrovie, fatto con traversine metalliche e zoccoletti di legno. — SuU' origine del sistema metrico decimale. — G. Torricelli. Delle gallerie filtranti longitudinali. — E. Cavalli. Teoria delle motrici a gas-luce. — Progetto di lago artificiale nella valle di Tresinaro. * Annali delle Università Toscane.- T. XVIII. Parte I, Scien- ze noologiche. - Pisa, 4 886. E. Teza. Intorno agli studi del Thavenet sulla lingua algonchina. — Il libro delle tre parole secondo la versione maugese di Tooghe — Lista di voci Galelesi. — Correzioni alla Istoria Veneziana di P. Bembo, proposte dal Consiglio dei X nel 1548. — E. Piccolo- mini. Sulla morte favolosa di Eschilo, Sofocle, Euripide, Creati- no, Empoli. — Ad Thucydidem, I, 2. — G. Sotlini. Dei concetti geogr.ifici di Rogero Bacone. — C. Lupi. Della voce « Mammula » nelle iscrizioni antiche, dissertazione. — A. Tartara. De Plauti Bacchidibus. Commentatio. — I Precursori di Cicerone, conside- razioni sullo svolgimento dell'eloquenza presso i Romani. Annali di chimica e di farmacologia ecc. - Milano, agosto- decenibre 1 888 e gennaio-marzo 1 889. To7no Vlly Serie VI. r — CXXVIII — Annce (V) scienti fique et industrielle, par L. Figuier. - XXXII aonée (4 888). - Paris, 1888. Annuaire de /' economie poiitique et de la stalislique, par M. Block. -Paris, 1888. Annuaire géologique universel, revue de geologie et paleon- tologie, dirigée par L. Carez, H. Douville etc, fonde par le doct. Dagincourt. - T. IV. - Paris, 1888. Annuaire pour lan 4 889, publié par le Bureau des longitu- des, - Paris, 4 889. *Annual Report of the Board of Regenls of the Smithso- nian Instilulion - July 4 885. P. IL- Washington, 4 886. *Annual Report of the Curator of the Museum of Corapara- tive Zòoiogy at Harvard College, to the President and Fellows of Harward College for 4 8878-8. - Cambridge, 4 888. * Annuario aslro-meteorologico, con effemeridi nautiche. - Anno VII. - Venezia, 4 888. ^Annuario della R. Università degli sludi di Torino per l'an- no accademico 4 888-89. - Torino, 4 889. ^Annuario del R. Museo industriale italiano in Torino per l'anno scolastico 4 888-89. - Torino, 4 888. ^Annuario meteorologico italiano, pubblicato per cura del Comitato direttivo della Società Meteorologica italiana. - Anno IV. - Torino, 4 889. Annuario scientifico ed industriale, fondato da F. Grispigni, L. TreveUini ed E. Treves etc. - Anno XXV, Parte I-II. Milano, 4 888. * Annuario statistico italiano del Pi. Ministero d'agricoltura, industria e commercio 4 887-88. - Roma, 4 888. — CXXIX — * Annuario statistico degli Stali Uniti di Venezuela. - Cara- cas, 4 887. *Anuario del Observaloi'io astronomico nacional de Taeii- baya para el aiio de 1889 etc.- Ario IX. -Mexico, 1888. Antologia (Nuova). Rivista di scienze, lettere ed arti. - Ro- ma, dal settembre I 888 a tutto aprile 4 880. *Anzeiger des germanischen Nationalmuseums. - II B., 2 h • - Leipzig, Jahrg. 4 888. Archiv fiir Anatomie und Physiologie etc . - Anatomische Abtheilung, h. 4-4. -Physiologische Abtheilung, h. 1-4. - Leipzig, 1 888. M. Kóppen. Zur Anatomie des Froschgehirns. — Y. Tahasi. Beitràge Zur Kenntniss der Lage der foetalen und Kindlichen Harnblase. - R. Zander. Ueber den Verhornungs-process. — Rùdinger. Ueber die Hirnschlagadern und ihre Einschliessung in Knochen- canàlen. — E. Martin. Ueber die Anlage der Urniere beini Ka- ninchen. — E. Mùller. Ueber den Ursprung der Gefàssmuscula- tur, — H. Stralli u. E. Martin. Die Entwickelung des Parieta- lauges bei Anguis fragilis und Lacerta vivipara. — C. Gebhard. Ein Beitrag Zur Anatomie der Sirenenbildungen. — W. Bcchle- reio. Ueber die Bestandtheile des vorderen Kleinhirnschenkels. /. Ruckert. Ueber die Eutstehung der Excretionsorgane bei Se- lachiern. — J.Biehringer. Ueber die Umkelirung der Keimblàtter bei der Scheerrnans. — C. Rosenthal. Caloriraetrische Untersu- chungen ùber die Warrneproduction und Wàrmeabgabe des Ar- mes an Gcsunden und Kranken. — L. Auerbach. Zur Mechanik des Saugens und der Inspiration. — E. Grunmach. Ueber die Beziehung der Dehnungscurve elastischer Ròhren zur Pulsgesch- windgkeit. — A. Gùller. Die Analyse der Licbtwellen durch das Auge. — A'. Hàllsten. Zur Kenntniss der sensiblen Nerven und Rellexapparale des Rùckenmai kes. — L. C. Wooldridge. Bei- tràge zur Lehre von der Gerinnung. — L. Jacobson. Ueber Hòr- prùfung und ùber ein neucs Verfahrcn zur cxacten Bestimmung der liórschwelie niit Hùlfe eleklrischer Stròine. — M. v. Freij. Ueber Zusammengesetzte Muskclzuckungen. — G. v. Licbig. Der Eintluss deo Lufidrnckes auf die Circulalion. — 0. Langendorff. — cxxx — Studicn ueber die liinei valion der Atlieinbewe^nngcn. — J. Stein- haus. Uebcr Becherzellen in Dùiindarmepitliele dcr Salamandra miraculosa. — H. v. Hocsslin. Ueber die Ursache der Scheinba- ren Abhàngigkeit des Umsatzes von der Gròsse der Kòrperober- flache. — V. Kries. Nochmalige Bemerkung zur Thcorie der Ge- sichtsempfindungen. Suddetto. - Anatoraische Abtheil., h. 5-6. - Physiologische Abtheil. 5-6. W. Flemmin. Ueber Bau und Eintheilung der Drùsen. — W. Braune. Der Sternulvinkel, Angulus Ludovici, in anatomischer und klini- scher Beziehung. — Kazem-Beck. Beitrag Zur Innervation des Herzens. — F. H. Jacobi. Beitiag Zur Anatomie der Steissbein- musculatur des Menschen. — K. Taguchi. Ueber eine Beitene Anomalie des Verlaufes des Vagustammes und eines seiner Ae- ste. — Karg. Sludien ubar transplatirte Haut. — F. Reibel. Die Entwickelungs vorgànge am hinteren Ende des Meerschweinche- nembryos. — R. Burckardt. Doppelanlage des Primitivstreifens bei einem Hùhnerei. — /. Novi. Ueber die Scheidekraft der Un- terkieferdrùse. — H. Alms. Die sensible und motorische Peri- pherie in ihrem Verhalten gegen die Korper der Physostigmin- gruppe einerseits un der Atropin-Cocaingruppe andererseits. — A. Goldschreider. Ueber die Reactionszeiten der ì'emperaturemp- findungen. — F. Goldscheider. Ueber die Warmebewegung in der Haut bei àusseren Temperatureninwirkungen. — L. C. Woold- ridge. Versuche ùber Schutzimpfung auf chemischen Wege. — J. V. Kries. Untersuchungen zur Mechanik des quergerstreiften Muskel. Suddetto. - Anatomische und Physiologische Abth. h. 1-2. - 1889. R. Bonnet. Zur Embryologie der Wiederkàuer, géwonnen am Scbafei. — L. Darkscheivilsch. Ui'ber den obereii Kcrn des N. ocuinolo- torius. — A. Alexander. Ueber die Lyinphcapill.iren der Chuiioi- dea. — /. Rosenthal. Calorimetrische Untersuchungen — Ueber kùnstliche Athmung. — M. Trauhe-Mengarini. Ueber die Gase in der Schwimmblase der Fische. — R. Nicolaides. Ueber den zeitlichen Verlauf des Muskelstromes. — Lahousse. Die Gase des Peptonblutes. — A, GiXrber. Die Gesammtzahl der Blutkòrperchen und ihre Variation. — 0. Drasch. Beobachtungen an lebenden — CXXXI — Drùsen init und oline Reizung der Nei ven derselben. — EUen- herger und Hofmeister. Ueber die Verdanung des Schweines. — A. Goldscheider. Ueber einen Fall von Riesenwuchs. — Hensen. Physiologisches Practicum. *Archiv fiir Oestcrreichische Geschichle^ etc. - LXXI B., I- 2 heft. - LXXII B., I heft. - Wien, 1887-88. Archives des sciences physiques et naturelles de Genève. - III rériode. - T. 20, n. 7-15 juillet ^888. P. Cappiiis. Études sur le thermomètre a gaz et comparaison du tlier- momètre à luercure avec le thermomètre a gaz. — A. Kundt. Sur les indices de réfraction des métaux. — C. Soret. Sur quelques aluns prismatiques d' alumine et d'ainmoniaques composées. — A. Jaccard. L'origine et le mode de forraation des terrains sédi- menlaires et de la houille, d'apiés les études et les recherches de M. H. Fayol. — A. Kammermann. Sur un changement dans l'aspect physique de la comète de Sawerthal. ^Suddetto. - IH Per., T. 20, n. 8 - 13 aoùt ^888. A. Kammermann, Résumé astronomique de 1' année 1887 pour Ge- nève et le Grand Saint- Bernard. — Sur un changement dans l'aspect physique de la comète de Sawerthal. — Chappuis. Sur le thermomètre a gaz et comparaison du thermomètre a mèr- cure avec le thermomètre a gaz. — V. Fatio. Un nouveau core- gone fran^ais, Corcgontis Bezola du lac du Bourget. — A. Kundt. Sur les indices de réfraction des métaux. — Ch. Soret. Sur quel- ques aluns prismatiques d' alumine et d'ainmoniaques compo- sées. — H. Fayol. L'origine et le mode de forination des ter- rains sedimentaires et de la houille, d'après les études et les recherches de H. F. ""Suddetto. - 111 Per., T. 20, n. 9-12.- Settembre-dicembre ^888. P. Chappuis. Sur le thermomètre à gaz et comparaison du thermo- mètre à mercure avec le thermomètre à mercure avec le ther- momètre a gaz. — C. Soret. Sur l'application des phénomenes de réilexion totale à la mesure des indices de réfraction à deux axes. — Sur la réfraction et la dispersion dans les aluns cristal- lisés. — rincipio d'azione nell' uomo. — F. Tavola. La navigazione interna in Italia. — G. Pietrogra)ide. Commemorazione del socio cav. L. Benvenuti. — ■ F. Gnesolto. Orazio come uomo. — A. Keller. Ancora sui fosfati. — G. MarineUi. Sui Colli Euganei. — L. Busato. Notizie stori- elle cittailine e provinci:ili. — G. P. Tolomei. Sull' odierna que- stione degli abusi dei ministri dei culti nell'esercizio delle loro funzioni. — B. Brugi. Intorno ad alcuni passi della tavola Vel- leiate. * Bergens ìluseiims Aaarsbereinìng for 1887. - Bergon , 1888. ^Berichle des NaturwìssenscliaftUchen Vereines zti Regens- burg. - I Heft, 1886-87. - Regensbiirg, 1888. Berìchte der Deiitsclien Chemisclien Gesellschafl. - XXI Jahr., n. 4 2-18 und XXII, n. i-4. -Berlin, 1888-89. *Berìclile iìber die Verhandlungen der K. Sàchsischen Ge- sellschaft der Wissenschaften zìi Leipzig. Philologische-Histor. Classe, 4 888 - I-II. Mathemaliseh-Phys. Classe, 1888 -I-H.- Leipzig, 4 888. *Bibliotec/iina grassoccia. Capricci e curiosità inedile o ra- re, raccolte da F. Orlando e G. Baccini. - N. 8-11. - Fi- renze, 1888. Biologische Cenlralblalt eie, lierausg. von docl. J. Rosen- Ihal. - B. Vili h. 1-2. - Erlangen, 1889. ^BoUetlino annuale della Biblioteca consorziale Sagarriga- Visconti-Volpi. - Anno II, 4 888. - Bari, 4 889. *BoUeltino del li. Comiluio geologico d^ Ilulia, 1887. - Fa- — GXL — scicolo di Supplemento e fase, di luglio-agosto 1888.- Roiiia, 1888. A. Iss(sl. Il terremoto del 1887 in Liguria. — E. Cortese. L'eruzione dell'Isola Vulcano veduta nel settembre 1888. — C. De Slefani. Appunti sopra roocie vulcaniche della Toscana. — V. Novarese. Esame microscopico di una tracliite del Monte Amiata. — B. Lot- ti. Il Monte di Canino in provincia di Roma. *DolleUino del Museo di Zoologia della R. Univcrsitù di Ro- ma. - Voi. I, 1888, disp. 1-8 (Fauna locale). *Bolleilino della Soeielà generale dei vitieultori italiani. - Anno III, n. 15-24. -Anno IV, n. 4 -G.- Roma, 1888-89. ^Bollettino della Sncintà geografica italiana. - Roma, dal- l'agosto 1888 al marzo 1880. *BolleUino delle opere moderne straniere, acquistate dalle Biblioteche pubbliche governative de! Regno (Bibliote- ca nazionale centiale Vittorio Emanuele). - Voi. Ili, n. 4-5, voi. IV, n. 1. - Roma, dal gennaio 4 888 al feb- braio 1889. *Bollellino delle pubblicazioni italiane, ricevute per diritto di slampa, della Biblioteca nazionale centrale di Firen- ze. -N. G3-79. - 1888 89. Bollettino scientifico redatto da L. Maggi ecc. - Anno X, n. Ì-A - Pavia, giugno-dicembre 1888. *Bulletin bimensxiel de la Société d'acclimatation de France. IV serie, T. V, n. 4 6-20 et suppl. aoùl-septembre. - Pa- ris, 4 884. C. Dareste. Nouvelle exposition d' un pian d' espériences sur la va- riabililé des animaux. — C. De Montlezun. Sur les palmipèdes lamellirostres. — E. Pion. Note sur la rage chez les herbivores, — iiuet. Notes sur les naissances, dons et acquisitions de la Mè- nageiie du Museuin d'histoire naturelle de Paris, pendant les six premiers mois de 1' année 1888. — A. Laboulbene. Des origines de la Soie. — L. Leseble. La chasse au loup en Russie. — G. — CXLI — Rogeron. Croisements de Canards. — A. Paillieux et D. Bois. Les i^ilaiites aquatiques aliuientaires. — L. Magaud d'Aubusson. Note sur le Jaseur de Bolièine. — Doct. Orcet. Notes pour servir à r histoire du cheval eii Aaiérique. — E. Godry. Les eperon- niers. — A. D' Audeville. Un cas singulier de teratologie chez un salrnonide. *BuUelin ùìmensuel eie. - N. 21-24 - octobre-décenib. ^888. De Moullezuìi. Sur les paliuipèdes lauiellii ostres (fainiìle des anati- dés). — .4. Paillieux et D. Bois. Les plantes aquatiques alimen- taires. ~ Vorcet. Notes lour servir à T histoire du cheval en Amérique. — André D'Audcville. La Truite are - en ciel d'Anié- rique. — H. Brezol. — La chassc et le commerce des animaux sauvage dans le Soudan éi-yplieii. — E. Leroy. La volière omni- bus, démontable. — A. Delaurier. Sur 1' Ortalide auraucuan et quelques reproiiuclions d'oiseaux esotiques. — L. Magaud d'Au- busson. L'Etourneau vulgaire; ses moeurs et son utilité. *BuUetin ile C Àcadémie R. de médecine de Belgique. - IV Sér., T. 2, n. 7-1 I . - Bruxelles, I 888. Hubert. Nouvelles sondes ulérines à reflux. — Boddaert et Nuel. Sur r hypnotisme ; observations. — Masius. Contribulion à l' étude des propriélés Ihérapeutiques de la [ìhènaceliiie. — Schrevens. La stalislique des mort-nés. *Suddetlo. - IV Sér., T. 3, n. 1. - 1889. Semai. La médecine nutritive en psychiatrie. — Bruylants. Sur l'ein- ploi du sulfate de cuivre et de l'alun dans la fabricition du pain. — Vi.n Emiengerni. Recherches expérimentales sur la créoline. — Blas. De l'action anlipulride des créolines. Bidlelin de la Sociélé d' encouragemenl pour l industrie na- tionale. - Paris, juin 1888 - januier 1889. Bullelin de la Sociélé de (jéo(jraphie. - Paris, I-IV trime- stre 1888-89. *Bullcliìi de la Sociélé malliématique de France. - T. XVI, n. 4-5.- Paris, -1888. R. Pcrrin. Sur l'identité des péninvariants des fornies binaires avec certaines fonctions des dérivées unilatérales de ces formes, — — CXLII — T. J. Stieltjes. Sur une généralisation de la formule des accrois- sements finis. — A. Pellet. Divisioii approximative d' un are de cercle dans un rapport donne à 1' aide de la regie et du com- pas. — Bioche. Sur les ligncs de courbure de certaines surfaces gauche. — Delaunoy. Sur la duiée du jeu. — E. Cutalan. Pro- positions et questions diverses. — /. ReveiUc. Sur un Ihéorème de géometrice cinematique. — V. Jamet. Sur le genre dos cour- bes planes triangulaires. — Fahnj. Rèduclibilité des équalions dlfférentielles linéaires. — Uè Fresie. Au sujet du développe- ment de cot 2 en sèrie de fractions. — Deiivées successives d'u- ne puissance entière d' une fonction d' une variable ; dèrivées successives d'une function et ap|)lication à la detcrminatlon des nonnbres de BernouUi. — Williof. Sur le procède le plus sim- ple de calcul des nombres de Bernoulli, — C. A. Laisant. Re- marques ai ithinètiques sur les noinbtes coinposés. — Weill. Sur une proprielé des systèmes de courbes algébriques. ^BuUelin de la Sociélé Royale de botanique de Belfjtque - T. 27. - Bruxelles, 4 888. *BulleUìi de la Sociélé Znologique de France pour I' année 4 887. - Paris, 1888. - T. XIII, n. 2-G. *Bullelin de la Sociélé Vaudoise des sciences nalnrelles. - ni Sér., voi. 2;j, II. 98. - Lausanne, novembre 4 888. *Bulletin de l'Instilut international de statistiquc. - T. Ili, 2 liv. - Année 1888. -Rome, 4 888. ^'BuUeiin inlernalional de L'Académie des sciences. Comptes rendus des sciences de l' année 4 889. - Cra- covie, 4 889. *BuUelin of the Miiseum of Comparalive Zoòlogi) al Har- vard College [Geologica! Sér., voi. II]. Voi. XVI, n. 2-3. - XVII, n. 4-2. - Cambridge, 4 888. * Bnllellino dell' Associazione agraria friulana. - Udine, 4 888, n. 4 2-24, e 4 889, n. 4-4. ^Bulleltino della Commissione speciale d'igiene del Munici- pio di Roma. - Anno IX, fase. 6-10, 1888. — CXLIII — M. Lanzi. I funghi commestibili e l'igienp. — G. R. BastianelU. Mo- vimento igienico in Italia e all'estero. — .4. Longi. Esperienze e considerazioni sulla questione dei burri. *Biille(lino della Socielà enlomologica italiana. - Anno XX. - Firenze, 1888. S. BerloUni. Conlnijuzione alla fauna trentina dei Coleotteri. — A. Berlese e A. Balzan. Acari sud-americani methodice disposit', descripti et iconibus illustrati. — E. Grassi. La pulce c\el cane fpulex serraticeps Gerv.) è l'ordinario ospite intermedio della Taenia cucutnerina. — Re e regine di sostituzione nel regno delle Termiti. — L. Luciani Sui fenoneni respiratori delle uova del Bombice del gelso. — C. Massa. Parlo verginale nella Sphinx Atropos. — P. Mingazzini. Catalogo dei Coleotteri nella provin- cia di Roma appartenenti alla famiglia dei Carabici. — Targioni- Tozzelti Ad. Cronaca entomologica dell' anno 1887 e di gennaio- febbraio 1888. — Targioni-Tozzetti Ad. et A. Berlese. Intorno ad alcuni insetticidi, alle loro mescolanze, ed alle attività relative di quelli e di queste contro gl'insetti. — D. A. Roster. Contri- buto allo studio delle forme larvali degli OJonati. — G. Rovelli e B. Grassi. Di un singolare Acaride, PodapoUpus recondilus. ^BuUeltino mensile della Act'adeu)ia Gioenia di scienze na- turali in Catania, col resoconto delle sedule ordinarie e straordinarie e Sunbo delle Memorie in esse presentale. -Nuova serie, fase. 1-4.- Catania, ^ 888-89. ^BulletUno del vulcanismo italiano.- Anno XIV, fase. 8-12. Roma, agosto-decembre 4 887. Anno XV, gennaio-mag- gio -1888. ^Bullellino di bibliografia e di storia delle scienze materna- ticlie e fisiche. - T. XX. - Roma, dicembre 4 887 (col- r indice dei T. 18-19). G. Govi. Della invenzione del micrometro per gli strumenti astro- nomici. ^Buonarroti (II) di Benvenuto Gasparoni, continuato per cura di Enrico Narducci. - Serie III, voi. 3, quad. 5. - Roma, 1888. Torno VII, Serie \l. t — CXLIV — Causeries scienti fiques eie, par H. De Parville.- 27." année (1887). - Paris, 1888. 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Beitràge Zur Kenntniss der Fisclie Japan's. — Sersawy. Ueber den Zusammenhang Zvvi- schen den vollslàndigen Integralen und der al'gemeinen Lòsung bei partiellon Differentialgleichungen hòherer Ordnung. — Ski- binski. Der Intogrator der Prof. Doct. Zmurko in seiner Wirkung- sweise und praktischen Verwetidung. — Heimerl. Beitràge zur Anatomie der Nyctagineen. — Merk. Die Milosen in Centralner- vensystenie. — Bobek. Ueber Curver vierter Ordnung von Gesch- lechte Zwei, ihre Systeme berùhrender Kegelschnilte und Doppel- tangenten. — Igei. Zur Theorie der Combinanten und zur Theo- rie der Jerrard'schen Transformation. — WetLslein. Monographie der Gnttung Hedraeanthus. Economista (L') cf Italia. - Anno XXI, n. 32-51. - Anno XXII, n. 1-12 - Roma, 1888-89. ^Finlands Geologiska Undersochning-Beskrifiiing lill Karl- blades, af K. Ad. Moberg. - N. 1 -9 - Helsingsfors, I 885. * Flora, oder allgemeine botanische Zeitung, herausgegeben von der K. Bayer. Botan. 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IM^,., Period della marea Ì5 n re ;> u 0) 3 •a « 1 3.0 5.2 5.4 5.0 4.6 8.0 ■1-0.5 4.50 ilusso 0.20 2 5.0 6.8 8.2 6.5 6.5 9.0 0.4 3.75 » 0.00 — 3 3.0 3.0 3.4 3.9 3.4 9.2 28 5.00 » 0.00 11.00 4 2.0 4.2 3.4 2.8 3.2 5.2 0.0 5.50 » 0.40 10.80 5 4.4 5.8 6.0 3.2 4.6 7.1 1.0 6.00 » 0.00 — 6 0.0 3.0 4.4 0.4 1.8 6.3 -0.5 5.75 rillus. 0.00 — 7 -I.O 2.4 8.8 2.8 1.9 6.2 -3.0 4.75 tlusso 0.40 — s 1.0 5.2 0.8 4.0 4.1 7.5 -2.9 5.00 3.75 ntlus. 0.40 — 9 0.5 1.8 2.4 3.2 1.9 7.9 -0.3 » 0.00 6.00 10 -1.0 4.6 5.8 2.8 2.5 7.8 -2 0 4.00 » 0.00 — 11 00 1.8 4.2 2.2* 1.9 6.2 -1.8 4.75 > 0.00 1-2 0.2 4.8 6.6 1.0 2.7 7.0 -1.0 4.75 flusso 0.00 — 13 1.6 0.6 2.4 1.8 1.4 7.2 -4.0 5.00 riflus. 0.00 — 14 -2.6 1.6 2.4 0.0 0.4 8.0 -4.2 4.25 Ilusso 0.00 — 15 -0.4 00 0.8 0.4 0.2 7.5 3.2 4 25 » 0.00 — Itì 0.2 6.2 8.4 5.2 4.5 9.9 3.1 4.50 » 0.40 — 17 2.8 5.2 6.0 4.0 4.4 10.0 + 1.2 4.75 > 0.80 — 18 1.6 6.3 6.6 6.0 4.9 8.6 0.0 5.00 )) 0.40 — 19 3.8 8.0 8.8 5.6 1.4 9.0 -1.3 5.75 » 2.6U — io 3.0 5.0 7.6 5.8 5.2 9.1 1.0 G.50 » 0.60 — il 3.6 8.2 8.8 6.0 6.4 9.0 0.5 6.25 » 0.00 — 11 2.6 8.0 7.4 5.0 5.4 9.5 0.5 5.50 » 0.20 — lA -0.3 2.3 2.4 1.4 1.5 9.8 -l.t» 1 6.00 » 0.00 — ■ì\ -1.6 2.1 3.6 1.0 1.4 4.6 -2.8 5.75 ri'lus. 0.00 — •25 1.7 3.2 4.8 3.0 2.4 5.2 -2.9 5.75 » 0.00 — 26 0.0 3.8 4.1 2.6 2.4 5.2 -3.0 5.00 » 0.00 — 2 / 1.4 4.6 6.0 4.0 3.9 5.5 -3.0 4.75 » 0.80 1.70 28 2.0 5.6 6.8 4.0 4.0 7.4 0.6 5.50 » 0.40 3.50 1^ 0.8 4.6 4.5 3.2 3.3 7.5 1 1.0 4.65 8.00 1 33.00 .«eilia ter. mens. 3.3 Mass. ass. 10.0 il di 17 Min. ass. 4.2 il 14 Media dei max. 7.5 Media dei min. 1.0 Media temp. acqua mar. 4.65 Acqua evap. 8.00 Acqua cad. Tot. 33.00 Tomo VIL Serie VI. w — CLII Feltbraio i«*o Barometro a O.*" 6 a. 12 m 3pm. 9 p m . jMed. gior. Direzione del vento Stato del mare Media 6 ant. 12 m. 3 pia. 9 pm. 57,11 54.05 47.23 40.19 52.37 00.09 55.22 52.24 43.10 58.03 53.66 48.52 40.80 56.35 60.15 53.91 53.88 4010 47.23 49.85 50.72 50.23 55.58 61.37 50.10 55.84 64.87 68.49 70.14 61.49 47.23 58.65 53.88 55.33 57.96 56.72 50.38 45.54 49.60 50.98 57.22 61.38 49.61 58.59 65.57 71.34 69,69 58.91 52.88 .".5.50 55.89 •MI.18 (il. 45 Ì7.3'; 51.67 53.91 57.35 51.54 49,72 43.52 56.45 57.28 53.47 54.01 38.40, 50.96 i 56,25 50.23 44.18 47,38 59.44 56.83 51.64 52.97 43.10 52.01 49.14 50.00 51.18 52.60 57.61 I 59.24 58.79157.22 48.24 1 50.07 60.53 {62.50 63.79 1 65.47 71.39 I 71.84 68.35 65.47 55.91:50.77 47.32 '47.74 51.71 J5I.77 53.96 55.47 54.09 57.09 58.09 ; 5(109 53.48 1 52.29 48.67148.08 46.76 47.26 57.14 52,14 46.95 42.32 55.91 58.49 53.46 53.12 40.75; 49.62 49.93 51.001 57.91Ì 59.80 49.12 58.97 64 98 70.16 67.98 56.13 SSE NO NNE NNE NNE NNE NO NO SSO ONO NNE SSO ENE N NNE NNE NNE NNE NNE NNE 46.72 NO 50.2l!l OSO 54.67 55.59 57.29 54.38 49,34 48.44 NE N NNE NNE NE ONO E N ENE NNE NNE SSE NO ONO N NO NE N ENE SE NNE ONO N NE SE N ESE SSO NNE ENE NE ENE NNE S E N SE NE NE E NO SSE NE N NO NNE S E SSE SSO SO ESE SSO SSO NO S NE NNE NE E SO S NNE NNO ESE SSO NE NE NE SO NE s ESE SSO SSE ENE SE SSE NNE NNE ESE ENE S S NNO ONO NE NNE SSE NE i ?53.94 '4.31 56.23 55.18 54.91 NNE NE.SO NE. SE E.SO Media Bar. mensile 754.91 Mass. 71.84 il di 18 h. 9 aiit. ilHii. 40.19 il di i h. C ant. Venti preclominanti SO NE Alle/za della neve non fusa 0.00 Stato del maro lucilia 0.15 — CLIII — Febbraio asso 3 ■3 Tensione dei vapore Umidità relativa 6 ant 12 m. i pm. 9 pin. .Media giorn. 6 a. 12 m. 3 pin. 9 pm. Media giura. 1 4.91 5.79 5.47 5.71 5.47 86 87 81 87 85.50 2 6.32 6.45 6.55 6.49 6.46 97 80 81 90 88.83 3 5.49 5.29 5.25 5.76 5.36 97 83 84 95 91. UO 4 5.11 5.78 5 45 5.22 5.37 96 93 93 l;3 91.50 5 4.65 4.82 6.31 5.17 5.24 74 70 91 90 81.50 6 4.24 5.42 5.56 3.95 4.67 88 80 81 89 84.83 7 _ 4.63 4.67 — — — 86 83.50 8 4.01 477 588 5.29 5.09 81 72 79 87 81.60 9 4.62 4.46 4.68 5.17 4.72 9d 85 86 90 89.16 10 4.22 3.97 4.21 8.37 4.15 96 67 61 70 77.16 11 3.74 4.46 3.80 4.62 4.22 81 85 61 81 80.33 12 4.14 4.61 4.5i 4.19 4.37 83 71 62 85 78.83 13 14 15 3.65 4.24 4.68 4.84 4.45 71 88 86 93 87.83 z , . — __ — — — 16 4.41 3.88 4.57 4.19 — 54 47 09 56.50 17 40.6 4.77 6.14 5.U9 5.07 72 72 88 83 78,66 18 3.65 4.32 4.96 4.10 4.22 71 61 68 55 64.00 19 4.82 5.80 6.19 4.94 5.40 80 72 73 72 74.33 20 4.71 5.14 6.U4 5.85 5.45 83 75 77 85 82.00 21 4.35 5.62 6.19 5.37 5.44 73 69 73 74 78.00 22 3.68 3.91 4.48 4.49 4.07 65 49 58 69 60.50 23 361 3.55 — 3.84 66 65 — 74 33 24 — 3.41 4.55 — 3.98 — 64 76 — 70.00 25 — — — — — — — — 26 4.04 5.03 4.57 4.44 67 82 82 95.75 27 4.34 3.90 5.29 4.50 — 68 66 87 75.40 28 4.92 6.05 6.31 5.09 5.59 93 88 85 83 87.83 j 4.45 4.77 5,22 4.93 4.45 81.76 74.55 74.28 81.52 78.44 S ' media mensile 4.45 Media mensile 78. U CLIV — Febbraio ISSO stato del cielo Gaut. 12 m. 3p.n. 9pm. ^^^^ Elettricità dinamica atmosferica G ant. 12 m. 3 pm. y pm. 1 2 3 4 5 G 7 8 9 10 11 12 13 14 15 IG 17 18 19 20 21 22 23 24 25 2G 27 28 10 10 10 10 9 10 4 7 7 9 7 7 10 6 10 6 6 3 9 10 7 0 5 0 0 10 10 10 10 4 10 10 8 3 2 2 10 4 10 2 10 2 10 1 7 0 4 8 0 4 3 0 0 10 10 10 6 10 10 10 10 10 4 2 10 0 4 6 7 o o 10 0 2 0 9 10 0 0 0 10 10 7 10 10 10 10 10 0 10 10 0 ;0 0 2 0 0 10 10 2 0 0 0 0 10 y 9.00 9.00 lO.OOi 10.00 8.1G G.09 4.50 3.50 9.00 3.50 3.50 7.00 9.1G 2.50 10.00 1.50 6.00 0.50 6.00 9.50 3.50 3.50 2.33 0 0 8.00 10.00 8.50 0 0 0 1.40 0 0 0 0 0.70 0.20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.20 0 0 0 0 0 0 0 0 0.60 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.40 0 0 0 0 0 0 0 0 0.40 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 020 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7.08 5.44 5.52 5.0G 5.57 0.11 0.07 0.01 0.00 Giorni .Mereiii 6 » nuvolosi 9 » misti 14 Media mensile dello st.Uo del cielo b.b7 Numero dei giorni : con pioggia i - grandine 0 - neve 6 1» brina 3 - temporali 0 - nebbia 6 Media mensile dell'elettricità 0.05 CLV — Marzo 1S^9 f Termometro centigrado 1 •,..,„..■.„„■., .lell acqua mariiu aj un metro •idll.i la sua super. Acqua 6 ani 12 ut. 3 |Jin. 1 9 !"•' Media fiorii. Max. ' Min. i )TtM(IÌ ceni. [..l'i .. l'eri od della marea 1 K > t. r: I 3.2 1 4.(1 5.0 2.i 3.7 5.0 0.4 6.00 riflus. [ ^ 0.20 11.00 >2 2.0 Ij - 6.0 4.4 4.2 6.i O.S 5.50 » 0.10 — 3 O.b 4.. 5 2 2.8 6.2 6.0 0.(t 6.00 » j 0.30 — 4 0.3 4. 52 2.8 3.1 6.2 -1.3 6.00 » 0.10 — 5 08 2 ■■ 2.6 1.5 1.7 6U -1.5 5.75 flusso ! 0.00 — G 1.2 54 7.2 5.U 4.8 8.0 -I 2 5.00 » 0.40 — 7 1.2 6.2 7.2 5.4 4.9 7.9 -1.1 5.75 » 0.30 — 8 1.4 7.2 9.0 6.8 6.4 9.0 -1.5 6.25 » 0.10 — 9 5.0 6.6 7.0 7.0 6.2 9.5 -1.5 6.50 ) 010 2.20 10 6.4 8..^ 8.9 8.0 7.9 10.5 1.0 7.00 riflus. 0.00 gdCfiie H 6.1 8.8 10.0 9.8 9.0 10.6 5.4 6.50 » O.Oi 14.01 12 9.4 11.8 13.3 9.8 10.8 14.U 7.0 U.25 » 0.10 6.10 13 8.5 10 2 10 4 8.6 9.4 14.1 6.8 8.50 » 0.80 — 14 6.4 10.4 11.8 10.2 97 13.0 4.8 11.75 » 2.U(J — 15 74 8.4 8.0 2.6 6.6 12.9 5.0 11.00 » 2.3U — 16 0.4 3.b 4.2 3.2 3.2 8.3 0.2 11.00 » 4.5u — 17 0.6 5.4 7.1 5.3 4.4 7.8 -0.8 7.25 » 2.50 18 1 8 8.0 9.4 6.6 6.3 10.2 -0.6 7.25 » 1.00 -^ 19 4.7 7.8 9.2 8.2 7.3 10.2 0.6 8.50 » 0.4 — •20 7.4 9.2 8.8 9.8 8.6 1.30 3.8 8.75 » 0.90 60r 21 7.6 10.8 12.6 8.6 9.7 13.6 5.3 9.75 » 0.0( 5.3(1 22 7.0 108 11.4 9.3 95 12.6 6.0 10.00 flusso 100 7 6(» 23 8.5 10.8 11.6 10.8 10.2 12.9 6.0 10.00 » 1.00 0.3(1 24 6.4 9.8 11.8 10.4 9.4 12.7 5.5 11.00 riflus. 0.70 - 25 7.4 12.2 12.6 11.6 11.0 13.9 5.2 10.75 » 1.00 — 26 10.4 10.6 10.4 8.4 8.4 14.4 6.3 10.75 » 3.0U 1.70 27 8.0 10.8 11.8 9.4 9.9 12.3 6.9 10.25 » 1.00 — 28 9.0 12.4 14.0 10.8 11.4 14.7 7.1 11.50 » 1.00 — 29 6.4 10.5 11.0 9.8 9.5 14.9 5.1 10.75 » 2.00 — 30 7.0 10.8 12.C 9.2 9.6 13.0 5.2 12.00 » 2.00 — 31 8.1 12.2 13.8 10.0 10.9 14.6 5.4 12.00 )> 1.00 — 4.8 7.8 9.1 7.3 7.4 10.8 2.9 8.65 1.28 54.20 Media terra, mensile 7.4 Mass. ass. 14.9 il giorno 29 Min. ass. 0.0 del 3 Media dei max. 10.8 Media dei min. 2 9 Media temp. acqua mar. 8.65 Acqua evap. 1.28 Acqua cad. Tot. 54.20 CLVI — Sfarzo l«S» 5 Barometro a 0.° 1 }irezione del vento Stato del mare ■ 6 6 a. 12 in. Sprn. 9 pm. Med. gior. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 pm. Media 1 48.68 49.25 49.65 50.65 49.66 NNE NE N ONO 0.15 2 54.49 54.85 545.0 55.35 54.92 NNE NE ESE E 0.00 3 55.91 56.61 56.58 57.37 56.64 iNNE NNE ESE NE 0.00 4 60.59 61.17 61 .37 61.99 61.29 NNE NE NE NNE 0.00 5 6-2. 61 62.77 62.77 63.23 62.92 NNE NNE NNE NNE 0.90 6 63.69 6Ì.27' 64.08 Ì4.57 64.13 NNO SO SSE SSO 0.00 7 64.97 65.23 65.22 65.32 65. 1 5 N ESE SE SE 0.00 8 63.40 63.92 62.62 62.12 63.04 N E SE SE 0.00 9 60.72 60.55 60.40 60.65 60.56 NNE NNE NE NNE 0.00 10 62.66 62.50 60.53 60.50 81.58 NNO E NNE E 0.00 11 57.50 51.59 57.05 54.01 54.27 NNE NNE NE NE 0.16 i-2 50.28 54.29 55.18 57.21 53.7 4 S — ESE S 0.00 13 60 32 62.38 60.22 60.67 61.30 NNE ENE E SSO 0.33 14 58.45 57.48 55.35 52. 2S 55.41 NE NE SO NE 0.00 15 50.67 52.39 52.4C. 51.93 52.82 NE NE ESE NNE 2.00 16 59.2' . 59.75 57.90 60.77 59..H3 NE E ENE NE 2.00 17 62.59 6 Ì.99 62.94 62.8 , 63.29 N S ESE SO 0.00 i8 •i3.97 64.02 63 01 61.56 62.35 NNO SE ESE SE 0.00 19 59.2S .•i".60 58.11 61.76 59.68 NNE NE ESE NE 0.00 2tt 53 41 51.99 49.65 44.40 48.70 NNO NNE ENE SSE 0.00 21 ii.39 46.29 45 23 47.27 45.83 SSO SE SE OSO 0.16 22 49.97 52.70 52.24 55.2 . 52.60 SO ESE ESE E 0.00 23 59 36 63.43 63 19 66.21 63.28 NNE E SSE SSO 0.33 24 62 15 62.23 60.53 65.55 63.04 NNE E ESE — 0.33 25 62.36 61.43 57.17 56.24 59 30 N NNE E NE 0.63 26 51.25 49.15 48.25 '(7.35 49.30 NE NE NNE N 1.16 2i 47.33 47.25 49.43 52.24 49.74 SSO ONO SE SE 0.00 28 56.21 57.16 58.32 60.84 58.52 SSO S S SSE 0.00 29 64.31 59.08, 63.15 62.43 62.50 SO s SE SSO 0.00 30 58.23 57.23 57.24 56.60 57.39 E NNE SE ESE 0.00 31 56.43 57.06,57.04 58.16 57.-i9 NNE ESE ESE ESE 0.00 ^ '57 67 57.87 53.79 58.74 56.50 NNE NNE ESE NE 0.26 1 1 Media Bar. niens. 56.50 Mass. 66.31 il 23 a 9 h. p. Miu. 44-27 il 21 a 9 h. p. Venti predominanti NNE Altezza della neve non fusa — Stato del mare media 0.26. — CLVII Marzo IS89 3 •3 Tensione dei vapore 1 Umidita relativa 6 a ut. 12 111. 3 pili. 9 pili. .Media 1 °'""- 6 a. 12 in. 8 pia. 9 pm. . Me.ha giorii. 1 4.87 5.17 5.3u 4.11 5.19 1 89 84 81 75 80.83 2 3.04 5.18 4.90 5.25 4.65 75 78 70 84 77.16 3 4.03 4.07 4.37 464 4.26 85 71 65 83 9i83 'i 3 59 3.92 4.37 4.19 4.57 77 64 65 74 70.33 5 4.01 3.87 4.57 4.45 4.17 81 60 82 87 77.83 6 3.89 5.26 5.86 5.50 4.60 78 78 77 8i 77.83 7 3.89 5.40 5.86 5.47 5.12 78 76 77 81 77.10 « 4.32 U.07 6.51 6.31 3.78 85 80 76 85 82 66 9 6.12 6.64 6.84 6.84 6.39 94 91 91 91 9 ..i.i 10 6.55 6.11 7.25 7.34 6.95 91 63 85 92 s...6>) II 7.28 8.23 8.93 8.81 8.32 90 97 100 97 9i>.(,6 12 8.69 9.25 9.61 8.57 9.03 97 89 84 95 9-3 13 7.72 6 80 7.03 7.54 7.33 93 72 75 89 83.00 14 5.85 5.90 7.01 6.24 6.42 81 63 67 67 76.16 15 4.62 3.82 3.31 2 72 3.63 60 46 41 49 49.16 16 4.55 3.20 5 65 3 26 3.49 96 54 55 56 69.90 17 — 4.65 3.9.S 5.26 4.74 __ 69 52 78 67.25 18 4.84 5.16 5 97 6.22 5.54 93 64 70 8ò 77. G6 19 5.07 4.S6 6.17 6.71 5 79 79 61 71 82 75.16 •20 6.01 7.76 7.77 8.33 7.54 78 89 92 92 89.00 21 7.13 7.85 8.44 7.16 7.73 91 80 83 92 89.93 22 7.05 8.44 8.08 7.87 7.92 94 87 80 89 88.00 23 681 7.27 8.08 7.63 7.62 82 77 78 8J 81.83 24 6 33 6 14 7.83 6.29 6 51 88 67 76 60 68.06 25 5.74 6.41 7 11 7.25 6.59 74 60 65 71 66.S3 26 6.35 7.26 7.5U 1.55 7.28 67 75 80 92 77.16 27 7.06 7.63 8.57 7.11 7.57 87 80 83 80 83.18 28 7.19 7.72 6.51 6.56 7.04 84 72 54 68 70.50 29 4.87 6.00 6.32 6.48 6.06 68 63 64 72 67.83 30 5.76 7 03 7.35 7.51 6.88 77 73 78 84 77.33 3! 7.16 7.84 8.60 8.99 8.09 87 74 73 99 82.00 il 5 66 5.74 6.56 6.46 1 6.43 84.21 71.77 74.84 79.12 77.72 Medi d mensil e . . . . 6,43 91 ed ia meo sile . . . . 77 .72 CLVIII — llnrxo I HH9 o stato del cielo Elettricità dinamica aUiiOblei ica 6 ant. 12 m. 3 pin. 9pm. Media iliur. 6 ant. 12 in. 1 3 pm. 9 pni. liiur. 1 9 10 8 5 7.44 1.90 1.00 0.50 0 0.90 2 7 8 7 0 5.00 0 0 0 0 0.00 3 8 5 6 0 5.00 0 0.06 0 0 0.00 5 3 2 2 3.50 0 0 0 0 0.00 5 10 10 10 10 10.10 0 0 0 1.00 0.50 () 2 2 2 0 1.50 0 0.20 0 0 0.06 7 0 0 0 0 O.Oi. 0 0 0 0 O.Oii s 5 8 0 9 6.50 0 0 0 0 O.Oit <) 0 IO lo iO 10.00 0 0 0 0,50 0.1 M) io 8 10 10 9.33 0 0 0 2.00 O.il 11 IO lo 10 10 10.00 2.00 1.50 2.20 2.50 2.0.^ I-i 10 8 5 0 5.89 3.00 3.00 1.00 0 1.8> \A lo 9 0 0 4.66 3.00 0 0 0 0.61 1 1 4 0 0 0 1.33 0 0 0 0 O.Oi. IT) 7 7 9 0 6.16 0 0 0 0 O.i.ii M'i 2 0 0 0 0.33 0 0 0 0 0.00 17 0 0 U 0 0.00 0 0 0 0 0.1 IO 18 0 0 0 9 3.00 0 0 0 0 0.0 19 9 9 10 10 9.00 0 0 0 0 0.0^ 20 10 10 ■ 0 10 10.00 0 0 0 1.60 1.5:, '21 0 0 9 10 4-66 0.40 0 0 1 00 0.1.^ •12 6 6 9 0 4. no 0 60 0.60 0.40 0 0.4U 23 8 6 9 0 8.00 0 0 0 0 O.nu U 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 O.dO •25 0 0 0 0 0 00 0 0 0 0 O.Oi ' 26 10 10 10 10 lO.Oo 0 0 0 ì.^0 o.;5o 27 10 10 10 10 10.00 1.00 0 20 0 0 0.26 28 8 9 10 10 9.U0 0 0 0 0 O.IHi 29 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0 0(1 30 6 8 7 9 7.50 0 0 0 0 0.0(. 31 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 ì! 5.7 5.4 5.7 4.5 5.22 0.26 0.21 0.17 0.30 02(; ^ 1 uiorui sereni » nuvolosi » misti . 10 ^ulllel•u ùii gioi'iii: ii con pioggia 9 - giMiiiJiiie 0 - neve — 9 » lii'iiM 4 • temporali U* nebbia 0 Molia mensile dello stalo del ciclo 4.S2 Media mensile dell' elettricità 0.36 — CLIX — itprile is$>o " II Tumperalura Termometro centigrado it^ll'acrjua marina ad un metro Acqua 3 II soUo la sua super. Med. Gradi Period. 1 g n « 6aiU. 12 m. 3 pin. 9 pin. Max. Min. cent. della " et 3 gior. 1 i,l2m. marea 01 C3 1 8.6 14 0 14.4 11.8 12.1 15.3 7.4 12.8 riflus. 2.00 '■) 10.4 10.9 11.6 6.0 9.9 15.1 7.6 13.0 » — 15.50 3 6.6 9.4 11.2 7.8 8.7 15.0 6.0 12.5 ilusso 0.20 8.40 4 7.4 9.9 11.0 9.8 9.4 14.6 4.0 12.0 » 0.40 — 5 5.8 9.8 10.2 10.2 8.8 12.5 5.0 12.7 » o.;50 0.60 6 9.2 13.0 13.0 9.0 10.8 14.8 4.8 12.2 » 0.40 3.70 7 8.0 10.8 12.4 10.4 10.2 14.2 6.4 12.3 rillus. — 2.10 8 9.4 12.0 11.8 10.8 10.8 13.8 8.1 8.2 13.0 » 1.00 3.60 9 9.4 11.6 12.0 11.0 10.8 14.0 12.7 » 0.60 7.80 HI 10.0 14.0 15.0 12.6 12.7 16.4 8.6 12.8 » 1.00 — 11 118 14.8 14.6 12.4 13.4 16.0 8.7 13 5 B 1.00 _ 12 10.0 13.8 15.8 12.3 12.7 16 5 9.1 14.2 » 0.00 1.00 13 10.4 14.6 14.4 11.0 12.3 16.8 8.9 14.2 » 1.00 3.70 14 10.0 13.2 12.4 9.8 11.1 15.6 9.0 15.5 » 2.00 7.05 15 8.6 13.1 13.6 li.O 11.4 14.8 7.3 14,3 » O.Oii — 16 10.0 12.6 12.2 9.6 12.0 14.3 7.5 14.8 Ilusso 0.00 0.80 17 4.0 7.6 8.2 7.5 9.3 12 8 3.0 12.0 » 2.00 15.40 18 6.2 10.4 11.2 9.5 9.5 13.5 2.5 ll'.O » 1.01 — 19 8.9 11.0 14.6 11.6 12.2 15.8 3.4 13.5 » 0.06 — •20 10.8 14.0 15.2 12.7 13.2 16.2 9.5 13.3 B 1.05 — 21 11.6 17.0 17.8 14.2 15.0 20.0 9.4 15.5 rifluì. 1.01 — 2'2 11.9 18.1 17.1 13.9 15.3 18.9 9.4 16.0 )) 1.07 — •23 13.4 15.2 14.9 14.8 14.3 18.9 12.2 16.0 » 1.09 0.40 •24 12.9 14.6 15.6 13.8 14.1 18.4 12.2 16.0 » 0.50 0.50 25 12.4 14.7 16.2 13.4 12.4 17.1 11.6 15.7 » 1.17 0.40 26 9.9 11.2 11.4 10.8 10.6 18.4 9.1 15 5 flusso 0.50 4.10 27 9.2 li.O 15.4 13.2 12.9 15.8 7.2 15.5 rillus. 1.00 — 28 11.6 17.2 17.4 14.0 15.3 18.4 7.8 16.0 £ 1.50 — 29 14.1 18.8 19.2 1.5.7 17.0 20.0 8.4 18.5 » 1.20 — 30 14.8 16.2 17 0 15.1 15.9 20.0 13.3 19.2 » 1.30 1.90 1 l 9.6 13.6 13.8 11.5 12.1 16.1 7.5 14.2 23.36 77.25 35 f .Wcdia ter. inens.i"2.l Mass. ass. 20.0 1 giorni 21,29, ro Uliii. ass. 4.0 il di 4 Media dei max. 16.1 Media dei min. 7.5 Media leuip. acqua mar. 14.2 Acqun evjip. 23.30 Acqua cad. Tot. 77.25 Tomo VJJ, Serie VI. v CLX Ai>i*ìlc i«»o a u O Barometro a 0.° Direzione del vento Stato del mare 1 6 6 a. 12 in. 3prn. 9pm. Med. gior. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 prn. Media 1 57.87 58.37 56.19 50.86 57.26 NNE ESE ESE NNE 0.00 2 52.60 52.70 48.9; 49.63 51.00 E ENE SSE NEE 0.50 3 48.87 49.17 47.94 49.49 48.71 SO SSO SSE SE 0.66 4 52.04 5 2.36 51 .74 51.26 51.85 ONO s SE SSE 0.33 5 50.36 49.86 51. j5 52.22 51.0 i N ESE NNE ENE 0.58 6 48.27 48.63 47.09 48.39 47.86 NNE SSE ESE ENE 0.16 7 47.87 47.85 47.13 48.73 47.93 NNE ENE SSE SSE 0.16 8 47.74 48.43 47.61 43.23 47.22 NNE E E NE 0.50 9 43.12 42.87 43.34 45.10 47.11 N.NE NE ENE SE 0.00 10 48.33 49.36 48.90 52.00 50.16 SSO SSE SE N 0.00 11 52.92 54.38 52.50 50.29 52.33 S SE SE SE 0.06 12 49.51 49.91 50.63 51,65 50.59 SE SSO SSE SSE 0.50 13 50.20 49.99 48.61 49.91 49. 'iO SO SE SE NO 0.16 14 50.34 51.60 51.65 5 '(..05 52.19 SSO ESE ESE NO 0.00 15 55.56 55.21 53.96 55.20 54.83 NE NE SE SSO 0.00 16 54.15 53.16 51.84 47.36 50.75 NE ESE ESE NE 0.33 17 46.07 47.58 51.39 5'i.OS 50.23 NE E E ENE 1.83 18 56.11 57.36 57.93 54.35 56.73 NNE SE SE SSO 0.00 19 61.82 61.15 60.93 64.53 61.20 SSO ONO SE SE 0.16 20 66.27 66.35 66.02 65.65 66.10 SE SE ESE E 0.00 21 64.90 65.84 62.97 63.71 64.08 NO SSO ESE SE 0.33 22 63.23 63.79 62.30 62.53 62.94 NNE SSE ESE SE 0.33 23 62.62 62.39 59 72 61.93 62.13 NNE ESE ENE ESE 0.50 24 61.33 61.69 50.64 57.66 60.09 NE E E ENE 0.33 25 52.78 51.75 54.44 51.66 51.62 SE OSO ESE ESE 0.66 26 51.38 52.4.3 57.84 .54.15 53.51 N SSE E NO 0.16 27 56.75 56.97 57 84 57.36 56.87 NO SE SSE SE 0.16 28 57.37 57.48 57.24 57.84 57.54 NNE ESE ESE SE 0.00 29 59.26 59.41 58.35 59.49 59.08 NE ESE NE NE 0.00 30 59.16 58.50 59.29 59.99 59.24 E ESE ESE SO 0.00 ■3?54 19 1 1 54.53 1 53.08 54.77 54.28| NNE ESE SE ESE 0.27 S^ 1 1 1 Media Bar. meiis. 754.28 niass. 706.88 il di 20 b. 12 m. Min. 743.12 il di 9 h. G aiit. Venti predominanti KE-SE Altezza della neve non fusa — Stalo del mare media 0.27. CLXI Aprile ISSO 'e o '6 Tensione dei vapore Umidità relativa 6 ant. 12 in. 3 pin. 9 pm. Media giorn. 6 a. 12 in. 3 pin. 9 pm. Media giorn. 1 8.68 9.25 9.79 9.56 8.33 92 78 80 93 85.50 2 8.63 9.06 8.63 6.42 8.35 92 88 84 92 90.00 3 6.4i 0.89 7.13 7.46 6.82 85 76 71 94 76.83 4 3.73 5.04 6.21 6.93 5.59 63 55 63 76 60.33 5 5.95 7.16 7 85 8.09 6.89 78 79 84 84 79.66 6 7.86 9,34 8.33 7.42 7.96 86 84 75 86 83.83 7 7.53 8.32 7.72 6.45 7.58 89 85 72 68 81.16 8 8.68 9.19 8.69 7.49 8.51 95 88 85 77 87.33 9 8.39 9.18 8.88 8.81 8.79 92 90 84 90 90.33 10 8.4i 9.26 10.21 9.20 9.36 92 76 80 86 85.00 il 9.05 9.81 9.41 9.70 9.33 83 78 76 90 81.33 12 7.96 8.48 8.82 9.45 8.71 87 71 65 88 7914 13 8.20 8.02 9.00 8.08 8.13 82 73 74 82 77.50 14 8.64 8.74 8,95 7.86 8.18 87 72 83 87 82.66 15 8.09 8.58 9.49 8.32 8.39 89 77 82 85 83.00 16 9.01 9.58 9.32 8 21 8.85 92 88 88 92 88.50 17 5.49 5.71 5.35 5.83 5.36 93 72 65 75 73.83 18 6.61 5.23 6.09 7.05 6.26 79 55 61 79 71.33 19 7.03 7.73 7.87 9.18 7.83 63 65 64 90 73.00 •20 8.09 6.88 8.82 10.11 8.62 76 54 65 91 73.83 21 8.23 -12.53 10.71 10. i3 10.14 76 74 71 87 73.83 22 8.98 10.87 10.86 10.17 10.23 88 71 75 84 78.00 23 9.37 11.24 11.09 10.60 10.57 91 88 88 85 87.00 24 10.17 10.19 11.15 10.62 10.45 89 82 84 90 86.66 25 9.96 10.70 10 85 9.87 10.09 95 86 79 86 75.00 26 7.45 8.20 8.69 8.02 8.00 76 81 85 81 82.00 27 8 20 9.39 11.69 10.25 9.63 85 78 78 91 83.C)6 28 10.39 12 77 12.71 lu.79 10.96 77 73 70 88 75.3.) 29 10.55 10.38 10.71 11.37 10.67 90 64 65 85 75.16 30 10.63 1 1 .34 11.48 11.30 11.07 89 82 80 89 83.00 9 39 10.75 11.99 10.34 i 10.18 1 i 87.3 77.9 77.5 86.6 80.45 Media incusilt . lO.t^. m dia mei isile . . . . 8 0.45 — CLXII vftprfle I ^^O Stato de! cielo Elettricità dinamica alino.-ilenca G a ut. 12 m. 3 pia. I 0 pin. Media (iiur. G aut. 12 in. I 3 pia. | 9 pm. \^J. Media diur. 0 8 4 10 6.1G 10 10 8 10 9.00 20 10 8 0 7.50 0 0 0 2 0.33 10 19 3 10 8.50 10 8 10 8 9.1G 9 7 G 4 7.00 8 10 10 10 O.IG 5 10 7 5 7.00 6 0 G 10 5.33 0 4 10 10 5.G6 7 .5 3 10 G.OO 8 4 4 9 6.66 8 10 10 1 8.16 10 10 10 1 7.33 G 10 10 10 9.00 10 10 10 1 9.00 0 1 1 5 2.60 0 1 2 5 2.00 0 0 2 0 0.50 0 1 2 0 0.6G 0 10 •0 10 10.00 10 0 0 5 0.83 10 10 10 10 10.00 10 10 9 10 960 10 10 10 10 10.00 10 5 G 4 7.00 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 1.18 1 8 8 10 14 8.00 1.00 1.50 0 0 0 O.GO 0.40 0.20 0.50 0 0 0 0.80 0 0 0 2 00 0 0 0 0.40 0 30 0.00 1.80 3.20 1 50 0.20 0 0 0.50 0 0 0 1.00 1.10 3,.50 0 0 0 0 0 0.80 0 0 0.30 0 0 1.00 0 0 0.40 0 0 1.00 0.20 0 0 0 0 0 0 0 2.00 0 0 0 0 0 0 2.00 2.00 O.GO 0 0 0 2.00 0.80 2.00 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0.80 0 10 0.20 0.10 0 0 0 3.00 2.80 2.G0 O.GO 0.80 1.20 2.30 1.30 1.20 1,10 1.30 o.so 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5.8 6.3 6.0 5.8 6.15 I 0.51 I 0.41 I 0.37 0.57 Giorni sereni g » nuvolosi 17 » misti 5 Media mensile dello stato del cielo 6.13 Numero dui giorni: con pioggia 18 - grandine — - neve - » brina— - temporali 2- nebbia Media mensile dell' elettricità 0.44 CLXIII — ]IIns:$;io ASSO o Termometro centigrado dell'acqua ln:.rliu :ij un metro -sullo la sua suin-l'. Acqua 6 ant. 12 m. 3 [>m. 9 pm. Media gioin. Max. Min. Gradi Period cent. della 11. 12 in niurea Ì5 t^ re > u 0) re 3 -a n o 1 13.8 17.9 18.8 16.2 16.7 19,5 13.0 17.75 rillus. 0.60 , 2 14.2 18.6 18.8 16.8 17.2 19.7 12.0 18.70 » 0.8U — 3 15.5 19.1 19.4 19.5 18.6 20.5 10.0 18.75 » 0.70 — 4 17.0 20.5 23.6 20.8 20.8 24.2 11.0 19.75 » 0.90 — 5 19,0 20.1 22.4 16.4 19.6 25 0 11.0 21.00 » 0.90 4.50 6 16.1 17.8 17.6 16.4 17.0 25.0 10 8 20.07 » 1.05 16.50 7 16.0 20.0 19.6 17.8 18.3 25.2 12.8 20.00 » 0.00 1.20 8 17.0 20.2 21.0 18.2 18.9 25.1 15.0 22.00 » 1.10 — 9 17.0 21.4 22.4 19.4 20.1 25.0 15.1 22.50 iliisso 1.20 6.00 10 18.0 22.2 23.0 20.2 20.9 25.0 15.0 22.00 » 2.80 — 11 17.0 21.9 23.0 19.6 20.2 S5.0 14.7 22.10 » 2.23 12 16.0 22.2 23.0 18.9 20.6 25.0 13.8 20.50 rillus. 3.20 — 13 18.0 22.2 23.0 18.9 20.0 25.0 14.0 20.50 » 1.60 — 14 17.8 21.4 22.4 20.7 20.6 25.0 13.7 21.50 llusso 1.80 — 15 191 17.8 20.4 19.8 19.3 24.1 14.0 22.00 » 2.05 3.00 16 18.2 21.0 23.0 19.0 20.3 24.3 13.9 20.50 )> 1.80 0.40 17 18.0 23.0 24.8 20.7 21.7 25.7 13.5 22.25 » 1.00 — 18 18.6 22.8 25.8 20.8 22.0 26.2 13.2 22.50 » 2.01 0.30 19 20.5 24.4 22.8 22.0 22.1 27.0 13.6 22.50 » 1.70 — 20 20.5 21.9 22.0 22.0 21.7 27.2 17.0 23.75 riilus. 2.00 — 21 19.8 23.3 24.4 22.2 22.4 26.9 18.0 22. LO » 3.70 22 19.8 21.9 24.5 18.0 21.6 26.8 18.0 23.50 flusso 3.00 2.50 23 18.0 20.3 24.0 18.6 20.6 26.5 17.0 23.75 rillus. 3.00 24 16.8 22.0 24.0 20.0 21.2 20. 5 16.2 22.75 » 2.30 25 18.4 22.4 21.0 18.2 20.2 25.0 16.3 23.75 1 2.00 1200 2G 16.8 16.4 16.6 16.8 16.7 23.8 15.5 22.75 » 0.00 34.00 27 16.2 19.8 18.6 18.0 18.3 21.2 11.3 20.75 flusso 2.00 1 0.70 28 16.8 21.4 21.6 19.8 20.1 22.0 11.8 22.25 rillus. ! 1.20 12.40 29 17.4 22.7 21.6 20.6 20.8 24.8 12 6 22.75 » 0.80 — 30 20.4 24.4 26.4 23.8 23.8 27.9 16.1 24.50 » 3.00 — 31 20.4 25.8 27.6 21.6 24.9 28.6 19.0 25.75 » 3.00 — II 17. G 1 21.1 22.1 19.7 20.5 24.7 14.1 21.66 53.24 93.10 . Media terni, mensile 20.5 .llass. ass. 28 6 il giorno 31 Min. ass. 10.0 il di 30 Media dei max. 24.7 Media dei min. 14-1 Media tenip. acqua mar. 21.66 Acqua cvap. 53.24 Acqua cad. Tot. 03.10 — CLXIV — Ilnggéf» isais o c5 Barometro a 0." j Direzione del vento 1 Stato del mare 1 1 II 1 6 a. 12 m. 3 pili. 9p.n. M^^- ' gior. 6 aut. 12 in. 3 pili. 9 pin. Media 1 60.58 61.99 01.36 60.26 61.12 NNO SE SE S 0.00 2 59.00 59.35 59.75 60.15 59.58 SE SE SE ESE 0.00 3 59.36 61.87 60.05 60.25 60.61 E NE NE ESE NNE 0.00 4 60.13 58.93 58.07 59,01 59.20 N ESE SE OSO 0.25 5 58.13 65.49 56.95 57.84 60.20 NNE ESE SE N 0.36 6 56.78 57.17 56.93 57.43 56.35 E ESE SE ENE 0.26 7 57.48 58.42 58.13 59.03 58.26 NE SSE SE SE 0.41 8 69.27 60.73 61.49 59.93 60.38 ESE SE SE SSE 0.00 9 59.13 58.52 58.61 59.26 58.63 ONO SSE SE OSO 0.33 10 59.63 54.79 57.38 53.10 55.43 N ENE SE SSO 0.25 11 59.51 54.00 54.38 54.00 57.75 sso SO SSO SSO 0.00 12 57.17 64.31 58.99 58.21 61.16 ONO SE SE SE 000 13 59.01 59.35 59.88 61.19 60.10 58.16i SE SE SE 0.00 14 59.41 59.31 58.88 56.91 N ESE SE SSE 0.00 15 59.51 56.78 55.88 55,53 57.83| N NE NNO NNE 0.00 16 55.43 56.35 55.48 55.81 55.89 NO ESE SSE NO 0.00 17 56.21 56.67 55.17 54.96 55.81 NNO SE SSE N 0.00 18 56.77 56.37 56.32 54.96 55.68 N ONO SSE ESE 0.00 19 53.83 53.94 54.66 54.96 54.87 NNE ESE N NNE 0.00 20 55.53 56.85 57.25 57.96 56,61 N ENE ESE SSE 0.00 21 57.62 58.76 57.15 59.24 58.19 NE ESE SSE SSO 0.00 22 58.76 59.64 57.79 60.54 59.16Ì1 NNE E ESE NNO 0.91 23 58.22 58.96 69.64 59.85 59.94 NE 0X0 SSO NO 1.15 24 59.01 57.87 57.88; 56.88 57.97 NNE SE SE S 0.25 25 55.58 54.72 53.23 52.53 54.05 N ESE s E 0.41 26 49.37 50.14 50.34 : 52.27 50.82! NNE NE NE NE 0.58 27 .51.47 53.34 54.24 ' 54.44 52.95J SO NNO SE ONO 1.00 28 54.64 56.51 54.97 55.99 55.52Ì NNO SE SE SE 0.00 29 56.36 57.91 56.88 1 58.88 57.62' NNO SSE NNE SE 0.41 30 59.58 60.57 60.29 60.64 60.31 NNE NE SE S 0.00 31 60.74 60.47 59 88 '59.82 1 60.13 NNE SE SSE 0 0.00 1 <;57.88 58.01 57.38 57.69 57.73 NE SE SE NNE 0.42 Media fSar. mensile 57.73 jMass, 66,/i9 il di 5 h. 12 mer. RIin. -49.34 il di 26 b. 9 aiit. Vanti predominami SE-NE Altezza della neve non fusa O.oo Stato del mare media 0./i2 — OLXV lIng^$;io B »»»» o -3 Tensione del vapore Umidità relativa 6ant. 12 in. 3 puì. 9 pili. .Vi ed i a 6 a. 12 1.1. 3 pili. 9 pili. Media giorti. 1 10.83 12.44 11.54 11.53 11.34 91 82 71 85 82.40 ^2 10.43 11.95 12.71 11.32 11.49 87 75 79 79 78.50 3 11.55 11.65 12 06 12.53 11.93 88 71 72 74 73.66 4 10.64 12.22 11.74 10.61 12.44 74 68 55 58 63.06 ò 10.26 11.98 17.80 13.00 13.74 63 69 70 94 77.50 G 12.47 12.85 12.56 13.17 12.86 88 83 84 94 87.50 7 12.38 13.82 13.75 13.14 13.43 92 79 81 85 84.66 8 1 2.93 13.88 13,52 11.90 13.12 90 80 73 77 79.16 9 12.27 13.83 13.30 14.13 13.51 82 77 06 84 76.33 IO 13.07 13.36 13.89 13.02 !3.19 86 67 66 73 72.33 H 11.48 12.04 10.15 10.76 10.87 80 62 4,J 63 62.16 12 10.15 13.10 13.45 13.56 12.71 75 06 64 84 71.33 13 12.32 13.74 13.80 13.9'i 13.51 80 69 66 84 77.50 14 13.93 13.97 12.66 13.14 13.34 92 74 63 73 76.00 15 13.20 12.73 12.96 14.57 13.26 81 84 73 85 79.66 16 13.89 15.45 15.55 14.75 14.60 8G 83 74 90 81 33 17 13.20 16.24 16.51 13.70 15.16 86 78 71 76 78.33 18 14.06 15.67 14.17 15.24 14.76 88 76 57 83 76.16 19 14.40 15..50 15.67 14.51 15.01 80 69 76 7i- 75.16 20 14.46 12.34 15.49 14.51 13.83 81 63 79 74 71.66 21 11.81 12.75 13.45 14.35 13.26 69 60 58 77 76.16 22 12.71 12.35 14.91 12.32 13.06 74 61 65 80 69.66 23 13.20 12.40 13.28 12.84 12.95 86 70 60 81 72 83 24 10.21 10.47 12.28 12.29 12.93 72 53 63 71 62.50 25 9.79 13.86 13.09 13.88 13.42 62 71 70 8S 74.16 26 12.47 13.00 12.88 13.35 12.96 88 94 92 94 92.00 27 13.13 14.89 15.09 14-12 14.41 96 87 87 9-2 90.66 28 13.35 15 25 15.41 15.35 15.08 94 76 80 88 86.00 29 14.49 16.57 13.79 16.36 14.89 98 85 72 91 85.16 30 15.16 13.6G 13.13 15.74 14.35 85 58 51 72 65.83 31 13.89 15.26 1706 16.99 16.18 78 62 63 74 68.66 'ì ] 12.73 i 13.60 13.78 13.39 1 13.75 83.00 66.17 66.33 81.59 75.77 iUcilia liKMisile IR. 75 itictiiii liii'iisile 75. CLXVI — ilns;;sio ISS» Stato del cielo G aut. 12111. 3 pin. 9 pili. Media iliiir. Elettricità dinamica atmosferica G aiit. 12 m. 6.3 1 0 0 2 0 2,08 1.00 0 0 0.20 2 4 9 G 7 4.00 0.10 0 0 0 3 10 2 3 9 7.00 0 0 0 0 4 10 G 5 3 5.50 0 0 0 0 5 3 7 0 10 4.GG 0 0 0 7.80 6 10 3 lu 10 10.00 0 360 2.00 3.40 7 8 10 G 5 6.GG 4.80 2.20 0 0.80 8 6 7 4 10 5.83 0 0.20 0.10 0 9 10 5 5 2 7.16 0 0.40 0.20 0.10 10 10 9 3 3 4.50 0 O.GO 0 0 11 G 5 3 3 4.50 0 0 0 0 12 3 4 2 0 2.00 0 0 0 0 13 0 10 0 10 10.00 0 0 0 0 14 10 10 10 5 6.00 0 0 0 0 15 10 9 8 9 7.00 0 2.40 0 0 IG 5 8 5 8 G.50 0 0.40 0 (\20 17 8 5 4 7 7.00 0 0 0 0 18 10 5 b G G.50 0 0 0 0 19 5 G 7 0 5.50 0 0 0 0 20 10 5 4 0 2.33 0 0 0 0 21 2 7 5 10 5.GG 0 0 0 0 22 4 9 3 0 5.83 0 0 0 4.50 23 8 0 5 0 1.50 0 0 0 0 24 3 4 0 10 6.6G 0 0 0 0 25 7 10 4 10 10.00 0 0 1.00 1.00 26 10 6 10 10 7.50 1.00 1.00 0 1.00 27 10 7 5 0 3.1 G 1.00 0 0.40 0.10 28 0 7 4 0 5.33 1.00 0.40 0 0 29 10 0 7 0 0.00 0.60 0.40 0 0 30 0 0 0 0 0.00 0 00 0 0 0 31 0 0 0 0 0.00 0.30 0 0 0 [ 5.4 4.5 5.42 0.31 0.38 I 0.12 0.17 Giorni sereni 6 » nuvolosi 8 » misti 17 Media mensile dello slato del cielo 5.42 IN liniero dei giorni : con pioggia 12 - grandine U - neve 0 » brina 0 - temporali 3 - nebbia 4 Media mensile dell'elettriritìi 0.36 — CLXVII ISSO Temiieraliir» _ Termometro centigrado Jcir ,icqti,i maiina ai] un ineiro Acqua o soUu l.'. sua super. 6 ant. 12 m. 3 pm. 9 p in , Med. Max. Min. Gradi cent. Perio'J (Iella co s gior. Il.<2.n. marea 1 •22.2 26.9 27.8 25.8 26.0 29.6 16.5 26.25 ilusso 2.80 0 24.2 25.8 29.4 21.6 24.8 30.2 21.7 26.75 » 2.70 — '?, 20.3 22,4 24.0 21.0 22.1 30.0 15.5 — » 2.70 4 19.6 25.0 26.8 25.8 24.4 27.9 14.9 24.25 » 1.80 5 23.0 27.4 27.2 21.6 25.2 29.8 18.8 26.00 » 2.50 G 22.6 26.0 28.6 25.2 26.1 29.3 20.8 25.50 » 2.50 7 23.4 25.0 27.0 24.0 24.8 29.8 22.0 26.25 » 1.20 y 21.8 26.0 25.8 24.0 24.7 27.0 20.1 26.75 riflus. 3.00 ~ 0 23.2 25.8 26.4 23.2 24.7 28.0 20.9 27.25 flusso 2.80 tu 20.8 24.0 24.8 20.0 22.1 25.5 19.0 27.00 » 2.00 8.20 11 19 2 24.2 25.0 20.2 21.9 25.8 17.4 26 00 riflus. 1.20 _ 12 19.0 22.0 23.2 20.8 21.7 23.8 17.5 25.25 9 3.00 4.20 13 19.8 19.4 18.8 18.4 20.2 24.1 18.3 25.25 » 1.00 5.60 14 18.4 22.6 23.6 19.3 20.7 24.4 15.5 25.00 flusso 1.10 15 17.4 22.8 24.0 21.0 21.4 25.0 15.5 23.50 » 0.80 1.60 16 19.5 23.0 22.8 22.2 22.1 25.0 16.6 24.50 » 0.30 17 20.8 25.2 24.2 18.6 22.7 26.3 18.4 24.50 » 2.00 25.00 18 19.6 24.8 25.4 22.8 23.3 27.0 16.9 25.50 » 0.70 19 22.0 26.3 26.4 23.8 24.7 27.3 18.8 25.75 » 1.00 — ■20 20.0 24.6 24.6 23.6 23.8 25.7 18.9 27.00 » 1.80 2.30 2 } 21.4 2i.4 24.8 29.8 22.3 25.8 19.3 26.00 » 1.00 15.60 '22 19.8 20 9 22.2 21.8 21 .4 27.2 17.8 25.50 B 1.90 0.80 23 20.0 22.0 21.2 21.2 21.5 2Ì.7 19.0 25.25 riflus. 0.80 5.40 24 19.4 24.4 22.4 22.0 22.2 25.6 18.2 25.50 » 0.90 6.60 25 19.8 23.6 24.8 22.4 22.8 26.4 18.5 25.75 » 2.00 — 26 20.0 26.2 27.2 24.2 24.7 28.8 19.1 25 75 D 1.90 — 27 22.4 27.4 27.8 23.4 23.8 28.7 19.3 27.00 flusso 1.80 — 28 '20.4 26 0 27.4 20.8 23.3 28.0 17.0 26..50 r> 1.00 25.50 29 20.8 252 25.8 24.4 24.6 26.7 19.5 24.75 » 2.70 — 30 2;.0 25.8 27.3 24.4 24.8 28.2 18.1 26.25 » 2.10 5.60 1 ] 20.7 24.5 25.2 22.6 23.3 26.4 18.3 25.53 53.20 106.60 .«edia ter. niens. 23.3 Mass. ass. 29.8 i giorni 5 e 8 Min. ass. i4.9 il di 4 Media dei max, 26.4 Media dei min. i8.3 Media temp. acqua mar. 25.53 Acqua evup. 53,2 Acqua cad. Tot. 106.60 Tomo VI!, Serie VI. x — CLXVIII G fugano l«f^9 o Barometro a 0.° Direzione del vento Stato del mare , 6 Ga. 12 in. 3pm. 9pm. Med. gì or. 6 ant. 12 m. 3 pni. 9 pin. Media 1 59.38 60.02 59.45 58.39 59.29 NNE ESE SSE s 0.00 2 57.03 56.91 56 33 56.41 56.85 NNE N SE ONO 0.33 3 55.54 56.18 55.52 57.12 55.52 NO NNO SE NO 0.16 4 56.67 57.61 57.81 57.49 57.25 NNO E NNO ONO 0'»u 5 58.52 58.43 59.52 60.57 59.50 NNO ENE ENE NNO 0.33 6 60.62 60.51 60.51 60.65 60.51 NNO ESE SE ESE 0.1 6 7 61.52 62.03 61.22 60.85 61.39 ENE ESK SE S 0.00 8 59.52 59.43 58.72 57.83 58.92 NE SE RE SE 0.00 9 57.37 57.63 56.39 56.19 56.90 sso SE ESE NE 0.00 10 55.12 55.75 55.54 56.84 55.98 N SE SE S 0.50 ìi 57.76 57.80 57.54 58.10 57.82 NO SE SE SE 0.00 12 57.71 58.43 58.43 59.26 58.45 NE NE SE NNE 0.25 13 58.14 58.29 57.'.' 0 58.29 57.56 NNE NNE NE ONO 0.33 14 58.10 58.26 57.79 58.01Ì 58.14 SO S S NO 0.00 15 57.51 57.36 56.31 56.79 57.09 NNO s SE ESE O.OO 16 56.86 55.35 55.74 56.64 56.20 NNE SSE SE SE 0.00 17 56.76 56.25 56.44 57.56 56.90 NE OSO SE N 0.10 18 58.59 59.06 58.64 59.94 59.20 NNO SE ESE SE 0.00 19 61.14 60.74 60.67 60.50 61.11 NNE SE SSE SE 0.10 20 60.60 60.30 59.46 57.69 59.14 NNE ESE SO SE 0.00 21 56.20 56.52 55.82 59.0 i 57.43 NNE ESE SE NNO 0.25 22 58.79 60.16 58.32 57.95 58.74 NNE NNE ENE SE 0.00 23 56.79 57.26 56 71 56.74 56.65 NE SE SO SSO 0.33 24 56.81 57.66 57.66 58.69 57.75 OSO SE NE E 0.00 25 59.80 60.66 59.71 60.62 60.15 NNE E SE NNE 0.00 26 60.64 61.52 61.86 60.98 61.22 NNO ESE SE ESE 0.00 27 59.90 58.37 57 62 56.19 57.04 NE SE SE SE 0.00 28 55.00 54.52 54.39 56.51 55.51 SO SO SO N 0.00 29 61.34 61.17 61.11 60.80 60.82 NE SE SSE SE 0.16 30 62.02 61.52 62.90 62.77 62.21 Ni\0 SE SO 0X0 0.16 ||58.38 1 1 58.47 1 58.18 58.68 58.37! NNE SE SE SE 0.11 1 1 .»BM«»i 1 Media Bar. niens. 58.37 Mass. 762.90 il di .SO b. 3 p. Min. 753.92 il di 3 h. 6 p. Venti predominanti SE Altezza della neve non fusa — Stato del mare media CU. — GLXIX — ' (fiillgllO ISS» - Tensione del vapore • Umi dita relativa o 6 ant. 12 in. 3 pm. 9 pm. Media giorn. 6a. 12 in. 3 pm. 9 pm. Media giorn. 1 14.40 17.49 15.62 21.07 15.35 72 67 58 85 68.83 2 15.38 15.54 18.26 15.74 16.21 68 03 61 82 69.66 3 15.23 14.71 17.36 14.23 15.56 86 74 78 75 78.16 4 14.44 14.32 15.99 17.68 15.63 8i) 61 61 72 70.00 5 14.76 16.50 15.74 17.31 16.09 70 68 59 75 67.33 c 15.46 13.13 15.23 17.56 15.21 76 51 52 73 57.83 7 15.53 12.93 14.53 14.69 13.65 62 55 55 65 59.00 8 9 14.96 16.46 15.42 16.60 16.04 18.42 17.00 19.28 15.84 18.07 77 78 62 67 68 72 77 91 69.16 76.00 10 16.24 16.43 17.22 14.13 15.86 89 75 74 81 79.66 li 12 13 75 14.43 15.01 15.29 14.71 86 03 64 87 76.83 13.81 15.37 17.02 15.24 15.65 85 77 SO 83 7916 l '^ 15.63 15.52 41.87 13.57 14.90 90 93 92 86 85.00 14 12.96 14.14 14.52 13.63 13.70 82 69 67 82 75.50 12.56 13.49 15.62 15.12 14.33 84 66 70 82 76.66 1 o 16 1 " 15.33 14.22 16. 7U 16.79 15.72 90 68 81 85 80.33 15.24 15.97 14.81 15.62 15.66 83 67 66 98 77.00 1 < 18 14.96 16.51 16.55 17.04 10.49 88 71 66 83 77.16 19 16.16 16.83 18.35 18.91 17.70 82 67 71 86 76.16 20 15.73 19.47 19.15 18.91 18.16 ai 84 83 86 84.83 21 17.00 18.78 18.06 16.19 17.04 91 82 80 94 S6.50 22 14.89 10.51 16.10 16.29 16.08 87 90 81 84 83.16 23 15.94 16.60 16.00 16.21 16.21 91 82 85 85 84.00 24 15.78 17.46 15.58 16.79 16.49 9i 77 77 85 84.50 25 15.02 17.1V) 18 06 18.70 17.16 89 79 79 93 83.50 26 17.18 17.07 19.57 18.88 17.63 100 67 74 75 77.16 27 1774 18.93 19.50 17.02 18.39 80 70 71 80 76.00 28 15.12 16.48 17.06 14.61 15.90 82 06 03 70 09.10 29 15.58 17.69 16.96 16.76 16.79 85 74 60 74 73.3^, 30 13.89 17.20 17.12 16.76 16.38 76 71 63 7i 70.83 -5 5 15.29 16.0' 3 16.79 10.4< ) 16.06 1 83.8 71.2 71.3 81.6 75.37 M,m1 iii iiiL-iisi le . . . lli.Oi. 3 edia in t:usile . 75.37 CLXX Ciij'sno I &S9 ■D Stato del cieSo * 1 ! Elettricità dinamica atmosferica G aut. •12 m. Siimi. 1 9 p m . 1 ] diur. " ^'^'^■ 12 m. 3 pm. 9 pm. Jiedia diur. 1 0 0 0 0 0.00 0 0 0 0 0.00 '2 4 2 5 9 5.50 0 0 0 0 0.00 3 5 9 9 5 G.50 0 0 0 0 O.Où •i 9 4 3 4 5.16 0 0 0 0 0.00 5 8 7 5 7 G.IG 0 0 0 0 0.00 G 0 o 4 0 , 2.00 0 0 0 0 0.00 7 8 0 O 4 2.00 0 0 0 0 0.00 8 0 0 0 0 0.00 0 A 0 0 0.00 9 0 0 0 o 2.1G 0 0 0 2.00 0.33 10 4 9 9 9 8.00 0.10 0 0 0.40 0.11 11 2 3 6 7 4.GG 0 0 0 0 0.00 12 6 10 10 10 9.33 0 1.00 0 2.00 0.50 13 4 ■10 4 »J G.83 0 2.40 1.20 2. CO 1.05 14 0 4 5 y 4.50 0 0 0 1.00 1.01 15 2 5 7 7 4.!G 0 0 0 0.80 0.53 IG 8 5 G 7 G.33 0 0 0 0 0.00 17 4 5 8 8 G.OO 0.10 0 0 2.80 0.49 18 9 4 3 2 4.33 0.10 0 0 0 0.05 19 2 4 7 8 5.16 0.10 0 0.10 0 0.05 ■20 7 9 8 G 7.50 0 90 0 10 0.30 0 0.2G 21 s 9 9 8 8.16 0.20 4.80 1.00 0.60 1.40 22 7 10 7 8 8.16 0.50 100 0.90 0 0.4'; 23 9 8 10 9 8.00 2.40 2.10 1.20 0 1.35 24 7 7 7 3 5.1 G 0.40 0 2.00 0 0.4U 25 5 G 7 K, eoo 0.70 0 0.30 0 0.10 26 7 7 4 4 4.83 0.30 0.10 0 0 O.OG 27 0 5 7 G 4 06 0.20 0 0 0.80 0.16 28 4 3 4 10 5.33 0.40 0 0 0 0.08 29 8 7 4 7 G.33 0 0 0 0 0.00 30 4 9 9 9 8.16 0.40 0 0 0 0.07 i 4.6 5.4 5.G 3,S 1 4.81 0.21 0.38 0.20 0.57 0 2i tìionii sereni /» «> nuvolosi 44 » misti 12 Media mensile dello stato del cielo 4.61 IVuraero dei giorni: con pioggia 14 - grandine 2 - neve — » lìrina — • temporali 9 - nebbia Media mensile dell' elettricità 0.24 ELENCO DEI LIBRI E DELLE OPERE PERIODICUE pervcnule al E&. Sslitsslo d^tS 15 a^os!o iS$S a tictto E 41 aprile fl$S9 L'asterisco * indica i libri e i periodici, che si ricevono in dono o in cambio, (Sèguito della pag. CL del presente tomo) OPERE PERIODICHE Journal de pharmacie et de chlmie. - T. 4 8, n. 4-1 2. - T. 1 9, 11. 1-7. - Paris, 1888-89. Journal des économistes, revue de la science économique et de la slatistique.- Paris, Juillet ^888. G. Schelle. Pourqiioi les « Reflexions » de Tiirgot sur la formation et la distribution des richesses ne sont-elles pas exactement connues? — C. Royer. L'abolition de l'esclavage au Bresil. — M. Block. Re- vue des principales publications économiques de l'étranger. — /, Schoenhof. L'economie dans la production n'est pas mesurée par les salaires des producteurs. — H. de Beaumont. L'avenir des États Unis et de leur latte future avec 1' Europe. Idem. - Aoùt-octobre 1 888. A. Front de Fontpertuis. La libertà de tester. — S. Raffalovich. Beu- tham, étude bibliograpliique - La nouvelle loi federale sur l'exploi- tation et les tarifs de chemins de fer aux États-Unis. — E.Four- nier de Flaix. Progrès des banques aux États-Unis. — M. Rouxcl. Revue critique des publications économiques en langue francai- se. — E. Petit. Les maisons ds répression en Suisse. — G. de Molinari. La bourse du travail. — L. Bouchard. Les finances de r ancienne monarchie. — B. Varagnac. Turgot penseur et écri- vain, d'après des livres récents. — J. Lefort. Revue de l'Acadé- mie des sciences morales et politiques. — P. Branda. L' inscrip- tion maritime. — Lettres d'AUemagne. — M. Rubin. Le cinqulè- — CLXXII — me Congrós des économis!cs du Nord. — F. Vassy. Un chef d' industrie alsacien. — A. Liesse. Les travaux législatifs de la Chaiabrc des Députés. — Ad. Guibanlt. La question des caisses d'épargne. — M. Block. Revue des principales publications éco- nomiqucs de l'étianger. — C/i. Gomel. L'industrie minerale en France et à l'etranger. — E. Petit. Les grèves cn 1888. — JR. Lettre d'Allemagne. Idem. -' Novembre et dócembre i888. II, Bandrillart. Un agronome economiste, la marquis de 'l'iubilly. — A. Neyìncu'ch. Les monopoles en France, conccilés a diverses Sociétés par actions. — G. du Pwjnodc. Des inslitulions onvriè- res d' a présent et do quelques lois récents. — Ch. Benoist. Les principcs économiques et le nouveau code péna! italien. — Rou- xel. Revue critique des publications économiques en langue fran- gaise. — G. de Molinari. La queslion de 1' Alsace-Lorraine et l'Union douaniére de l'Europe. — P. Mailer. L' article II du Traile de Francfort. — L. Bouchard. Les fmances de l' ancienne Monarcbie. — J. Lefort, Revue de l'Académie des sciences mo- rales et politiques. — A. Raffalovich. La taxe du pain et les bou- langeries municipales. — S. R.Le Congrcs international des «Tra- dc's Unions ». Idem. - Januier 1889. G. de Molinari. L'année 1888. — M. A. Raffalovich. Les marchés de Londres, de Paris et de Berlin cn 1888. — M. Laconibe. Le bud- get de 1S89 et les difficullés financièrcs. — Conrcelle-Sencuil. Sur r enseignement de la morale en France. — M. Bloch. Revue des principales publications économiques de l'étranger. — A. Du- •ponchel. Le Canal de Panama. — S". Raffallovich. V interpreta- tion économiques de 1' histoire. '^'Journal d li [igiène., ciimatolof/ie., etc., publié par le doct. P. De Pietra Santa. - Voi. XUI,n. G09 - XIV, n. C3G. - Paris, 1888-89. '^'Journal et Proccedings of lite Royol Sociedj of New Sonili Wales. - Voi. XXII, Pari I. - Sydney, 4 888. ^'Journal, of the Elisila Mitcbell Scientifìc Society. - Voi. IV, P. 2 - V, P. I. - Rulei-li, 1887-88. — CLXXIII — ^'Journal (ìhe) of the Linnean Society. Bolany. - Voi. 23-2 i, n. I "32- 162. Zoology. - Voi. 20-22, n. 1 18-139 (coH'elonco de' suoi membri). - London, ^ 887-88. London (The) Edinburgh and Duùlin Philosophical Maga- zine, and Journal of Science. - Voi. 26, n. IGO. - Lon- don, Scptember 1888. Rayleigh. On the Rellexion of Liglil at a Twin Piane of a Ciystal. — On the Remarkable Phenoincnon of Cristalline Reflexion, descri- bed by profi'. Slokes. — /. Joly. On a Hydrostatic Balance. — /. Borgniann. On the Inlluence of Light upon Electric Dischar- ge. — /. A. Eivinrj. On the Inlluence of a Piane of Transverse Section on the Magnolie Permeability of an Iron Bar. — Liveing and Dewar. The Absorption-spectruin, Luminous and Ultra-violet, of large masses of Oxygen. — E. H. Cook. On the Existence of an Undulatory Movement accompanying the Electric Spark. — W. Sutherland. On the Piecalculation of certain Specific Heals at High Temperalures, and the Siiecilic Heat of Water. Idem. - Voi. 2G, n. 161. - October 1888. ./. Kerh. Esperiments on the Birefringent Action of Strained Glass. /. Troiohridga^imà W. C. Sabine. Wave-lcngths of Metallic Spoctra in the Ultra-Violet. — /. Varker. On the Thermoelectric Pheno- mena. — Oliver Heaviside. On Electromagnetic Waves, especial- ly in relation to the Vorticlly of Impressed Fonces ; and the For- ced Vibrations of Eleclromagnetic Systems. — /. Thomson. On Flux and Reilux of Water in Open Channels or in Pipes or olher Ducts. — E. Wilson. The Law of Dispersion. Idem. - Voi. 26, n. 162. - November 4 888. e. Barus. The Secular Anncaling of Gold Hard Steel. — R. Meldola. Evidence of the Qnantivalence of Oxygen derived from the Slu- dy of the Azo-Naphlhd Compounds. — W. Thomson. On the Re- llexion and Relraction of Light. — /. E. Marsli. Van't Hoff's Hy- pothesis and the Conslitution of Benzene. — Oliver Heaviside. On Eleclromagnetic Waves, cspeclally in relation to the Vorti- citj ofthe Impressed Forces; and the Forced Vibrations of Ele- clromagnetic Systems. — A. Tanakadatc. Mcan Intensity of Ma- — CLXXIV gnetization of Soft Iion Bars of Various Lengths in a Uniforrn Magnelic Field. — R. Harley. On Ihe General Quartine, or the lucrilicoid of the Fourty Degree. — T. H. Blakesley. On a New Barorneter, calleJ the Ampliisbaena. Idem. - Voi. 26, n. i63. - December 1888. Silvauns P. Thompson. Note on the Gonditions of Self-Excitation la a Dynamo Machine, — Ch. Tomlinson. Uemaiks on the Weat- hering of Rocks, and ccrtain Eleotrical Phenoinena, suggested by some Statcments in a Popular Novel. — Oliver Heaviside. On Electromagnetic Waves, especially in relation to the Vorticity of the Irapressed Forces; and the Forced Vibrations of Electroma- gnetic Systems. — W. Thomson. Note on Artide on Reflexion and Refraction of Light in the November Nuinber. — J. Brown. On Figures Produced by Electric Action on Photographic Dry Plates. — .S. P. Lamjley. The Invisible Solar and Lunar Spec- trum. — R. T. Glazebrook. On the Application of Sir W. 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Ueber die- jenigen algebraischen Gebilde, welche eindentige Transforma- tionen sich zulassen. idem. - 32 Banii, 3 heft - 1888. A. KuL'Scr. Elcmentarer Beweis fùr die Darstellbarkoit der ellipti- scheu Functioncn als Quoticnfen bcslandig convorgenter Potenz- — CLXXY — reihen, — Krause uiid Mohrmann. Ueber die Entwickelung der doppelt periodischen Functionen zweiter und drilter Art in tri- gonometrisclie Reihen. — D. Hilbert. Ueber die Darstellung de- lìniter Formeu als Sumrneui von Foniienquadraten. — F. Klein. Ueber hypcrelliptischc Siginafiinctionen, — 11. Burkhardt. Bei- tràge zur Theorie der hyperelliptischea Sigraafunctioueti. — G. Pich. Ueber die Reduetion hyperelliptischer Differentiale in ra- tionaler Form. — G. Peano. Integration par séries des équalions différentielles linéaires. /rfm. - 32 Band, 4 heft. - 1888. W. Dyck. Beitràge Zur Ana)ysis situs. — .4. v. Braunniilhl. Ueber die Goepel'sche Gruppe p.-reihiger Thetacharakteristiken , die aus Dritteln ganzer Zahlen gebildet sind und die Fundamental- relationen der zugehòrigen Tiìetafunctionen. — R. v. Lilienthal. Ueber die Krùmmung der Curvenfchaaren. — E. Ratner. Ueber eine Eigenschaft gewisser linearer irreductibler Differentialglei- chungen. — A. Hurwitz. Ueber arithmetische Eigenschaften ge- wisser trascendenler Functionen. — L. Koenigsberger. Ueber rectitìcirbare Curven. — A. Gutzmer. Eia Satz ùber Potenzreihen. Idem. - 33 Band, I heft. - 1888. W. Killing. Die Zusammensetzung der stetigen endlichen Transfor- malion gruppen II. — F. Schur. Tur Theorie der aus n Ilaup- teinheiten gebildeten complexen Zahlen. — E. Stroh. Ueber eine fundamentale Eigenschaft des Ueberschiebungprocesses und de- ren Werwerthung der Theorie der binàren Formen., — M. Krau- se. Ueber die Entwickelung der doppelt periodischen Funktionen zweiter und drilter Art in trigonometrische Reihen. — A. Pring- sheim. Ueber die Convergenz unendlicher Producte. — E. IIU- gens. Zur Weierslrass'-Canlor'schen Theorie der Irrationalzuhlen, Idem. - Band 33, 2 heft. - 4 888. K. Heun. Zur Theorie der Riemann'schen Functionen zweiter Ord- nung mit vier Verzweigungspunktcn. — Beitràge zur Theorie der Lanié'scheu Functionen. — Gali. Die Syzyganten Zweier simul- tanen binàren biquadratischen Formen. — D. Hilbert. Ueber die Endiichkeit des Invariauten Systems fùr binare Grundformen. — Ueber Bùschel von binàren Formen mit vorgeschriebener Func- tionaldeterminante. — 0. Stolz. Ueber Verallgemeinerung eines Satzes von Cauchy. — .1. Hurwitz. Ueber die Nullstellen der Tomo MI. Serie VI. u — CLXXVI — ne?;selsclien Funclion. — Ed. Wiltheiss. Die partiellen DifTeren- tialgleichungen der hyperelliplischen Thetafunctionen. — ll.Stahl. Ueber die Darstellung der eindeuligen Functionen, die sich durch lineare Substitutionen reproducircn, durcli unondliclie Pioducle. — /. Ilorn. Ueber die singulàren Stellen der Integrale einer li- nearen partiellen Differentialgleichung. — 0. Schlcsinger. Note zu der Abhandlung «Ueber conjngirto Ciirven ». Idem. - Band 33, 3 hefl. - 1889. H. Maschke. Aufslellung des vollen Fonnensy.-,leins einer quaterna- ren Grupj en von 51840 linearen SubstitulionLMi. — A. Ihirwilz. Ueber die Differenlialgleichungen drilter Ordnung, welchen die Formen mit linearen Transformationen in sich genùgen. — L. Pochhclmmer. Ueber gewisse partielle Differentialgleichungen, denen hypergeometrische Integrale genùgen. — P. Gordan. Das erweiterte Formensystem. — H. Weber. Zar complexcn Multipli- cation elliijtischer Funktionem. — 0. Schlesinger. Ueber Resul- tanten und Discriminanten von '^--FimUtionen hóheren Grades. — Ueber elliptiscbe Curven in der Ebene. — G. Kober. Zur Gruppe der aclit harmoniscli zugeordnelen Flàclien zweiten Grades. — C. Ki'qjper. Der Satz von Pohlke. — G. Cantar. 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Verga, Poche parole sulla spina trocheale dell'orbita umana. — A. Corradi. Della mi- nutio sanguinis e dei salassi periodici. ^'Memorie dell' Accademia d'agricoltura, arti e commercio di Verona. - Voi. 03 della ser. 3 - fase, unico .- 1886. A. Manganotli. Osservazioni agrarie per gli anni 1885 e 1886. — F. Brutti. Osservazioni medico-veterinarie per gli anni 1884 e 1885 nella provincia di Verona. — B. Bertoncelli. Osservazioni meteo- rologiche per r anno 1885, — Piapporto per il triennio 1884-86- — A. Garbini. ìioìe istiologiche sopra alcune parti dell'apparec- chio digerente nella cavia e nel gatto, — A. Goiran. Appendice e note al catalogo dei terremoti veronesi. * Memorie dell' Accademia delle scienze dell' Istituto di Bo- logna.- Ser. IV, T. 7, fase. 1-4. T. 8, fase, i.- 4 886-87. ^'Memorie descrittive della Carla geologica d'Italia. - Voi. IV Descrizione geologico-mineraria dell' Igiesienle (Sar- degna) di G. Zoppi. - Roma, 1888 (con carta e atlante separati). ^'Memorie per servire alla descrizione della Carta geologi- ca d'Italia, pubblicate a cura del R. Comitato geologico del Regno. - Voi. IH, P. II. - Firenze, 1888. ^Ministero delf interno. Direzione yenerale delle carceri. - Prospetti statistici per il peiiodo dal I." luglio 1884 al 30 giugno 1880. - Roma, 1888. ^Ministero delle finanze. - Direzione generale delle gabel- le. - Statistica del commercio speciale d' importazione — CLXXIX — e dì esportazione dal ì.° gennaio al 31 ottobre 1888, - ma, 1888. * Mitili eilungen aiis dem Germaniscben Nalionalmuseum. - II B. 2. h. - Leipzig, Jahrg. 1888. ^'MUlheilungen des Hislorischen Vereines fur Sleiermark. - XXXVI heft. - Graz, 1 888. ^Navigazione e commercio di Venezia nell'anno 1887. - Anno XXVII. - Venezia, 1888. (Dono della Camera di commercio ed arti). ^Neue Denkschrifleii der allgemeinen Sclmeizerìschen Ge- sellschaft filr die gesammlen Naturwissenscfiaften. - B. 29, Abth. 2.-Basel, 4 888. Notarisia. Commenttirium pbycologicum. Rivisa trimestra- le ecc. - Redattori G. B. De Toni e D. Levi-Morenos. - Anno IH, n. 12. - Venezia, ottobre 4 888. ^P/iitosophical Transaclions of the Rogai Society of London. Voi. 177, p. i-2 - 178 A-B, I88G-88 (coli' Elenco de' suoi membri al novembre 1887). ^Picentino (II), giornale della R. Società economica ed or- gano del Comizio agrario di Salerno.- Fcisc. G-12, giu- gno-decembre 1888, e 1-2, gennaio-febbraio 1889. ^Polesine (II) agricolo. Bollettino degli interessi agrari della provincia di Rovigo. - Anno II, n. 21-24, ed Anno III, n. 1-6. - Rovigo, 1888-89. ^Politecnico (II) , giornale dell' ingegnere-arcbitetto civile ed industriale.- Milano, giugno-dicembre 1888 e gen- naio-febbraio 1889. *Polgùiùlion ; revue bibliograpliiqne universelle. - Partie technique. - Paris, aoùt 1888 - raars 4 889. » littéraire. » aoùt 1888 -raars 4 889. — CLXXX — ^ ProceediìKjs and ìransaclions uf llie R. Society of Canu' da, for the Yeur 1887.- Voi. V. - ^Montreal, ^888. *Proceedmgs of the Academy of Naturai Sciences of Phila- delphia. - Par. I. January-February 1888. ^Proceedings of the American Phitosophical Society eie. - Voi. 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C. Baniehsen. Fauna liltoralis Norvegiac. — 1-6 liv., 185G-1S77 (mcd. tav.). — /. Koren og D. C. Danielssen. Nye Alcyonider, Gorgonider og Pennatnlidcr tilhorcnde Norges Fauna ; 1883 (ined. tav.) — Olaf S. Jensen. Turbellaria and li- tora Norvegiae occidentalia ; 1878 (med. 8 lith. tav.). — Fridtjof Nansen. Bidrag til Myzostomoi nos Anatomy og Histology - 1885 (mcd, 'J [<\.). — CT.XXXI — *Rad Jugo&lavenske Akademije Znanosti i Umjetnosli. - K. 87-91. - U Zagrebu, 1887-88. *Rasse(jna (Nuova) di vilìcollura ed enologia della R. Scuo- la di Conegliano. - Anno II, n. 14-24, e III, n. l-G. - 1888-80. *Records of the Geological Snrvey of India. -Vo]. 21, p. 3-4. -22, p. I. - Calcutta, 1888-80. * Rendiconti del Circolo inatematico di Palermo. - Tomo II, fase. 3-6, maggio-decembre 4 888 e T. Ili, fase. I, gen- naio 1880. ^Rendiconti del R. Islilnlo lombardo ecc. - Ser. II, volume 21, fase. -15-10. - Milano, 1888. Longo. Il Commento di Gaio e il sistema delle XII Tavole. ■ — Buc- cellali. Progetto del Codice penale pel Regno d' Italia de! Mini- stro Zanardelli. — Canna. Di una recente critica dell' Ode del Parini a La caduta ». — G. Sangalli. Questioni di teratologia ecc. — Una nota su questioni tuttora agitate d'oncologia. — L'ana- tomia in Ispagna ed in Russia. — Corradi. Gli antichi medica- menti oppiati; la teriaca e il mitridalo. — Ferrini. Sulle formo- le per il calcolo delle dinamo a corrente continua. — Montesa- no. Su le trasformazioni involutorie monoidali. — Su una classe di trasformazioni involutorie dello spazio. — Platner. Sul numero delle maniere di otteneie una somma n, o una somma non su- periore ad n (intiero positivo) prendendo r termini della serie indefinita i, 2, 3, 4, 5. — Fiorani. Ferita della vescica, cislolomia e guarigione. — Zoja. Cenni storici sul gabinetto di anatomia umana nella R. Università di Pavia. — Stranibio. Da Legnano a Mogliano Veneto. Un secolo di lotta contro la pellagra. Briciole di sloiia sanitario-amministrativa. — Jung. Sull'eccesso degli ele- menti fondamentali di un sistema lineare di genere qualunque. r— Sul numero delle curve degeneri, contenute in un fascio di genere qualunque. — Guzzi. Alcune esperienze suU'efllusso del vapor acqueo e di una miscela di acqua e di vapore. — Vignoli. A proposito del Saggio di un programma critico di sociologia del prof. I. Vanni. — CLXXXII — */(/m. -■ Voi. 22, fase. 4-3, 4 889. Slrambio. Rendiconto de' lavori della classe di lettere e scienze slo- liclic e morali. — Ferrini. Id. id. id. mateinaliche e naturali. — Prina. Commemorazione di Giulio Carcano. — Paglia, li Villa- franchiano nei dintorni del Lago di Garda. — Brioschi. Sopra un simbolo di operazione nella teorica delle forme. — Beltrami. Considerazioni idrodinamiche. — Celoria. Sull'eclissi parziale di luna del 17 gennaio 1889. — Vidari. Pasquale Stanislao Mancini giureconsulto (Sunto).— Mercalli. Osservazioni pelrografico-geo- logiche sui Vulcani Cimini. — Zoja. Cenni storici sul gabinetto di anatomia umana della R. Università di Pavia, Il Periodo dal 1783 al 1804, dirett. A. Scarpa. — G. Cantoni. Su una recente pubblicazione di biologia sperimentale. — Sul moto brauniano. ^Rendiconto delle sessioni della R. Accademia delle scienze dell' Istituto di Bologna. - Anni accademici 4 885-86 e 4 886-87. '^Rendiconto dell'Accademia delle scienze Gsiche e matema- tiche di Napoli. - Ser. II, voi. II, fase. 7-8 - luglio-ago- sto 4 888. G. Traversa e L. Manfredi. Sull'azione fisiologica e tossica dei pro- dotti di coltura dello Streptococco dell'Erisipela.— A. De Gaspa- ris. Determinazioni e variazioni assolute della declinazione ma- gnetica nel R. Osservatorio di Capodimonte eseguite nel 1886.— Osservazioni meteoriche nel suddetto Osservatorio. — A.DelRe. Le superficie polari congiunte rispetto ad un connesso di piani e di rette e ad una superficie algebrica fondamentale. — R. Mar- coloncjo. Sull'equilibrio di un filo ilessibile ed inestensibile. — P. Franco. Sull'origine dei noduli di Fosforite del Capo di Leu- ca. — F. Bassani. Ricerche sui pesci fossili di Chiavon. — L. Pal- mieìH. Elettricità, che si svolge con la evaporazione dell'acqua di mare provocata unicamente dall' azione de' raggi solari. L' uomo nel bagno è in uno stato elettrico. — E. Pascal. Sopra alcune forme invariantive del sistema di due binarie biquadra- tiche. — G. Albini e G. Sanna-Salaris. Sulla stricnina. ^SuddcUo. - Fase. 9-11, settembre-novembre 4 888. R. Marcoloncjo. Sul teorema di Poisson. — A. Del Re. Sui sistemi po- lari reali bitangenti a sistemi solari reali dati. — L. Palmieri. — CLXXXIII -— Se la pioggia, la grandine o la neve giungano al suolo con elet- tricità propria, opposta a quella dominante nell'ai ia, durante la loro caduta, — Azione de' terremoti, dell' eruzioni vulcaniche e delle folgori sugli aghi calamitati. — A. De Gasparis. Osserva- zioni della cometa IS^-'S a (^Sawcrllial) fatte nel R. Osservatorio di Capodimonte. — Determinazioni assolute della declinazione magnetica nel R. Osservatorio di Capodimonte eseguite nel 1887. — Osservazioni meteoriche. — P. Franco. Ricerche micropetro- grafiche intorno ad una pirosseneandesite trovala nella regione vesuviana. ''■'Idem. - Fase. 12, dicembre 1888. A. Scacchi. Il vulcanelto di Puccianello. — ^4. Oglialoro e G. Camioìie. Sull'acido ortocresolglicolico. — G. Albini. Osservazioni sui ve- getali segregati. — E. Scacchi. Conlrihuzioni mineralogiche. — P. Malerba e G. Sanna-Salaris. Altre ricerche sul gliscrobalte- rio. — R. Marcolongo. Sulla variazione di un integrale definito e sulla teoria delle equazioni a derivate del 1." ordine. — A. De Gasparis. Osservazioni meteoriche. — Variazioni della declina- zione magnetica osservate nella R, Specola di Capodimonte nel- l'anno '18S7. — E. Pergola. Rapporto dei lavori compiuti dall'Ac- cademia delle scienze fisiche e matematiche nell'anno 1888. ''•'Idem. - Voi. Ili, fase. I, gennaio 1889. E. Fergola. Rapporti sui lavori dell'Accademia nell' anno 1888. —A. De Gasparis. Variazioni della declinazione magnetica, osservate nella R. Specola di Capodimonte nel 1887. Revìie Oritanuique.- Paris, juillet 1888- février 1889. Uevue des deiix moudes. - Paris, septembre 1888 - avrii 1889. *Rivisla di artiglieria e genio. - Roma, luglio-ottobre 4 888. F. Lo Forte. Ancora il ferro nella fortificazione. A proposito di un nuovo libro del gen. Brialmont. — F. Cerreti. Spint;ì dei terta- pieni. Macchina da comprimere foraggi del sistema Pilter. — G. Signorile. Sulle pozzolane vulcaniche. — A. Bellini. Idee su que- stioni importanti dell'artiglieria da fortezza. — Sopra di una mi- na eseguita a Baveno nelle cave di granilo del sig. Dellacasa. — L. Segalo. Alcuno cotisi'lei a/,ioiii ^\\\ nuovo ordinamento della Tomo VI/, Serie VI 2 — CLXXXIV — nostra artiglieria da campo. — E. Gonclla. Alcune idee sullo sviluppo delle istruzioni e costituzione delle balleiie da campa- gna. — F. Baroffìo. Le bai acche d'ambulanza alla Esposizione di Anversa del 1885. — C. Siracusa, L'artiglieria campale ita- liana. *Jdem. - Novembre 1888. F. Lo Forte. Esperienze sui calc.rsli uz/i. — G. Mendiiii. Sugli appa- recchi di disiufezione. — G. l'oclemà. Sulta lallica e l'equipai;- giamento delle mitragliatrici. */rf LIBRI *A. Abeili . . . Osservazioni astronomiche falle a Padova nel 1888. - Venezia, 1889. *P. E. Alessan- Sludio fisico-chimico delle principali mate- dri. rie cojoranli derivale dal catrame usate per colorire artificiahiiente i vini, con esame critico dei varii processi proposti per rin- tracciarle e metodi nuovi in ricerca (con 6 quadri grafici e tav.). - Milano, 4 889. *A. Atiwers . . Neue Reduction der Bradley' schen Ber- bachtungen aus den Jabren 4 750 bis 1762. Ili B. - St. Petersbourg, 4 888. //. Baillon . . . 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Quadri sinottici per la interpretazione della Divina Commedia, colla aggiunta di alcuni schiarimenti del prof. Gio. Fioretto. -Venezia, 1889. *NelIa solenne inaugurazione del nuovo ar- tistico pavimento alla grand' aula della Scuola di S. Rocco (3 marzo 1889). Di- scorso. - Venezia, 4 889. *Recensione sul libro : « Prediche di Fra Girolamo Savonarola edite per cura di Giuseppe Raccini ». - Venezia, 1889. *G. Bizio . . . Relazione sui premj scientiQci ed indu- striali, letta nella pubblica solenne adunan- za del 1 9 maggio 4 889. - Venezia, 1 889. *L. Bombicci. . Sul giacimento e sul tipo litologico della roccia oligoglasite di Monte Cavaloro (Ro- lognese). Appunti ad una Memoria dell'ing. C. Viola, intitolata: «Fisiografla dell'oligla- site (Rombicci).-Rologna, 4 889 (contav.). *Errata-corrige per un Manuale di Minera- logia e per la recensione di questo fatta da un prof, di Universitù. - Roma, 4 889. *F. Bonatelli . . 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Sugli eclissi di sole, che saranno visibili a Venezia nel resto di questo secolo. — Roma, 1879. 11 gruppo delle plcjadi osservale da Bessel e ridotte al 1880, o. - Roma, 1879. Discussione delle osservazioni dell' eclisse, falle a Ro- ma la mattina dei 19 luglio 1879. - Roma, 1879. Riflessioni suirastronomia nautica. - llotna, i883. Discussioni sulle carte celesti particolareggiate e sulle zone speciali di cielo. Nota. - Roma, i883. Discussione delle osservazioni dell'ingresso di Venere sul disco del sole del G dicembre 1882, falle ne- gli Osservalorii italiani. - Roma, i883. Osservazioni della cometa SAvifl scoperla in America. - Roma, i883. — CXCVIII — Il diametro di Urano. - Roma, 1884. Appendice alla Memoria u sulla dislribuzioue della pioggia in Italia 11 ecc. — Roma, i88/|. Sull'orbita della cometa e 1879 (Uarlwig). Roma, 1884. SnlPorbita parabolica della cometa 1879 V Harlwig. - Roma, 1884. Osservazioni del nuovo pianeta fra Marte e Giove (286), fatte al R. Osservatorio del Collegio Romano. - Roma, 1884. Alcune osservazioni dell' 8* Satellite di Saturno. - Roma, 1884. Osservazioni e calcoli astronomici, fatti durante il i883 nel R. Osservatorio del Collegio Romano. - Ro- ma, i885. Osservazioni astronomiche, fatte coU'equatoriale di 25 cm. di apertura durante il i884- — Roma, i88t. Sulle stelle boreali fino A — • i." ind. delle Anony- nious del Catalogo di Yarnall (Yashinglon, 1878), Nota. - Roma, i885. Osservazioni della nuova cometa Rma.nda rraR .0- i885. Osservazioni del nuovo pianetino fra Marte e Giove [245J, fatte al R. Osservatorio del Collegio Romano - Roma, i885. Osservazioni del nuovo pianeta fra Marte e Giove [^247]], fatte air equatoiiale di 25 cm. di apertura ,'iuj;iio io33. Roma, 1K88. Sulla nuova coaieJa Barnard 3o ollobrc. - Uoma, 1888. Orbila della comela 1879 IV (Harlwig e 1879). - Ro- ma, 1888. Sulle ultime comete scoperte. - Roma, 1889. Osservazioni della cometa Barnard (2 sellcmbrc 1888) 1889 I, fatte air equatoriale di i52 min. di aper- tura del Cauchoix. - Roma, 1889. Il sistema metrico. - Roma, 1889. Sul pianeta (261^) di Libussa in terza opposizione.- Ro- ma, 1889. Sulla comela scoperta dalP astronomo Bar nard il 2 set- tembre 1888. Nola III. - Roma, 1889. * Ministero della pub- w ^■ ■ ^ < 1 i • ,,. . , . Indici e Calalochi. buca istruzione. " IV. 1 Codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. - Voi. 1, fase. 8. V. Manoscritti italiani delle Biblioteche di Francia. - Voi. III. Vili. I Codici Ashburnhamiani della R. Biblioteca Me- diceo-Laurenziana di Firenze. - Voi. I, fase. 2. IX. Indice del Mare Magnuni di Francesco Marucelli. Rouia, 4 888. *A.G.Mocenigo. Astroiioinia. - Vicenza, 1889. *B.ab.Morsolin. Parole delle alla Socielù generale di mu- tuo soccorso fra gli arligiani vicentini nel \1 maggio 1889. - Vicenza, 1889. *II Concilio di Vicenza. Episodio della Sto- ria del Concilio di Trento (1537-38). - Venezia, 1889. *C. n. Negri. . Studio cristallogr.iGco della Cerussite di Auronzo. - Venezia, 1889 (con I tav.). *A. P. NhinL . L'Jatecuba o pulce penetrante, che atlac- ~ CGI — ca g!i emigrati noli' Atuerica. - Venezia, 1889. *Sui segni prealfabelici, usati anche ora nel- la numerazione scritta dai pescatori cio- (liensi. - Venezia, i889 (con tav.). *Lc Acredule venete. Nota, (con I tav.) - Venezia, 1889. *Sulle recentissime opinioni intorno alle specie venete del genere Acredula, breve Nota. - Venezia, 1889. *G. Occioni- La cattedra di gius pubblico ecclesiastico Bonaffons. e il prof. Angelo Antonio Fabbro. Contri- buto alia storia dell'Università di Padova. - Venezia, 1889. *P. Oliavi. . . Ventilazione delle lunghe gallerie di ferro- vie. - Progetto (con tav.). - Pioma, 1889. *X. Pagliani. . Stato dei Cimiteri nei Comuni del Regno al 31 dicembre 1888. - Roma, 1889. -^R.Panebianco. 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Su un softitlo antico nel Palazzo di S. Giovanni (già Palazzo Ducale in Torino). - Cenno. - Torino, 1879. Tessere di Principi di Casa Savoja, o relative ai loro antichi Siali, illustrale. - Torino, 1879. Diploma imperiale d'imlnslria (Monleau Da l'u) da lui edito. - Torino, 1879. Una lesserà romana, poche parole. - Torino, 1880. Tre sigilli inedili del Piemonte, pochi cenni. - 'l'o- rino, 1880. Memorie di Carlo Promis sugli avanzi del lealro ro- mano d'Ivrea. - Torino, 1881. Sulle monele di Castiglione de' Gatti. Pochi cenni. - Torino, 1881. Su una iscrizione onoraria romana di Torino. Brevi cenni. - Torino, 1881. Adriano de Longspérier eie. Commem. - Torino, 1882. Nuove iscrizioni romane di Turino. - Torino, 1882. Monele di zecche italiane inedile o corrette. Memo- ria IV. - Torino, 1882. Posilion polilique el militaire du Déparlmenl di Cor- se an premier juin 179^ — edilion revue sur le ms. originai. - Turin, i883. 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Edizione integra riscontrata di- Girolamo. ligentemente sul testo fiorentino, e corre- dala della vita e di nuovi documenti per cura di G.Baccini.- Firenze, 1889 (col ri- tratto). *G. Scarabelli Stazione preistorica sul Monte del Castel- Gommi Flaminj. laccio presso Imola, scoperta ed interamen- te da lui esplorata. - Imola, 1887 (con 23 tav.). *i. Scaccili. . . Sulle ossa fossili, trovate nel tufo dei vul- cani fluoriferi della Campania. - Memoria (con tav.). - Napoli, 1888. ^ Cenno istorico del Reale Istituto d'inco- raggiamento di Napoli. - Napoli, 1888. ^Catalogo dei minerali e delle roccie vesu- viano, per servire alla storia del Vesuvio ed al commercio dei suoi prodotti. - Na- poli, 1889 (con tav.). *M.Slos$ich . . Prospetto della Fauna del mare adriatico. Voi. V, fase. 2, voi, VI-IX, fase. I.- Parti II-VI.- Trieste, 1880-89. *I distomi degli anfibi. 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La perfora- lo/zie» VU, Serie VI. ce — CCVIII — zione meccanica nelle gnlleric. — Conlntoie per liquidi doli' ing. A. Schrnidl. — L. Decugis. Sul freno a vuoto autoinalico. — G. Cadolini. Delle indennilà per le espropriazioni dei terreni spe- ci.ilincnte in Hoiiia. — F. Degli Abbati. La foi rovia urbana o me- tropolitana di Roma. — R.Buli. Telegrafia e telefonia bimuU:inee. — G. Losi. Commemorazione dell' ing. S. Morandini. *Annali dell' Ufficio cenlrale meteorologico ilalidìio. - Se- rie n, voi. VII, par. 1-3, i885.- Vili, pcir. 4, 1886. - Roma, \Si)7. ^Annali deirUniversilà libera di Perugia. - Anno III, 1887- 88, voi. 2 - (Facoltà medico cliir. e Facollà giuridica). AnnaU di chimica e di farmacologia ecc. - IVIdano, aprile- luglio i889. ^'Annals of the New York AcadeiDy of Sciences, late Lyceum of Naturai Hisfory. - Voi. IV, n. 5-8, July-August 4 888. *Aumial Repori of the Curalor of the Museum of Compa- rative Zòulugy at Harvard College, etc. - Cambridge, 1 887-^.8. '^' Annuario dei Ministeri delle finanze e del tesoro del Regno d'Italia - 4 889. - Parte stalislica. - Roma, 1889. ^"Annuario delia R. Università degli sludi di Padova per Tan- no scolastico 1888-89. -Padova, 1889. ^Annuario della Società degli ingegneri e degli architetti ita- liani per l'anno 1889. - Roma, 1889. ^Annuario dell'Islilulo cartografico italiano, fondato il \° gennaio 188i. - Anno I-IV. - Roma, 1885-89. ^'Annuario statislico per la prov. di Udine, pubblicaz.e del- l'Accademia Udinese di scienze, lettere ed arti. - Anno IV. - Udine, 1889. Antologia (Nuora). Rivista di scienze, lettere ed arti. - Ro- ma, i 889 - maiiiiio I - agosto I . — CGIX — ^Arclieogmfo Triestino, edito per cura della Società del Ga- binetto di Minerva.- Nuova serie, voi. 14, fase. 2. - Trieste, liiji,lio-docembi'e 1888. V. Joppi. DocLiinenli Goi izi.ini del secolo XV. — E. Favani. Il Poilere di Tnestiiiico ed i Bonomo. — G. Grabloviiz. Tiineinoti avver- titi nella ciUà di Trieste dal 18(39 al 188G, — C. Gregorutti. Le nu.rclie di fabbrica dei lateiizj di Aquileia. — F. Swida. Docu- nieiiti goriziani e riulani dai 1126 al 13(J0. — P. Pervanoglu. Attinenze dell' isola di Leninos colle antichissime colonie sulle coste del mare Adriatico. — G. Vasmlicìi. Fr. di Marnano ed A. Piischi. Articoli bibliografici. Idem. - T. 15, fase. 1 - gennaio-giugno 1889. A. Ilorlis. Castellani Bassianensis Venetianae pacis inter Ecclesiam et ImpiM atoreni libri II. — V. Joppi. Documenti goriziani del se- colo XIV. Del dominio dei Patriarcbi d' Aquileia in Trieste dal 1380-S4. — G. Vassilich. Da dedizione a dedizione, appunti storici critici sulle isole del Quarnero. — P. Pervanoglu Le Gor- g'Hii, illustrazione di alcune terre cotte acquistate di quel Civico Museo d' anliclìità. — F. Swida. Regesto dei documenti conser- vati nel Museo provinciale di Gorizia. — E. Trauer. Traccia di popolazioni semitiche in Italia — S. I. Ascoli. Il dialetto terge- stino. — E. Majonicn. Le antiche epigrafi aquileiesi, osservazioni sull' Opera : « Corporis inscriplioìiuni. lalinaruni suplementa italica. Areliiv fiir Anatomie u. Pliysiologie eie. - Analomisches Abtii. Jahrg. 1889. -Pliysiologisclie Ablh. li. 3-4. - Leipzig, E. Ravn. Ueber die Bildung der Scheidewand zwisciien Brust-uud Bauch-hohle in Sàugethìerembryonen. — W. His. Schlundspalten und Thymusanlage. — Die Ncuroblasteu und dcrcn Enstehung im embryonalen Mark. — F. Spee. Beobachlungen an einer mensch- lichen Keimscheibe mit offener MeJullarrinne und Canalis neu- rentericus. — H. Stralli. Beitrage Zur Kcnntniss des Baues dea Oesophagus und derHaut. — Ueber den Bau der Placenta. — N. Liebr.rkùfn. Dor griine daum der Hundeplacenta. — H. Strani und F. Carius. Beitrage zur Entwickelungsgeschichte des Her- zens und der Kòrpenhòhlen. — /. Orschansky. Zur Lehre von der Willenstliàtigkeit. — /. Gad und Max Joseph. Ueber die — ccx — Behiehungen der Nervenfasern zu den Nervenzellen in den Spi- nalganglien. — Da Boek. Die Reizimg des Kaninchenrùckenmar- kes mit der Nadel. — L. Krehl. Ueber den Ilerzmuskelton. — Die mechanick der Tricuspidalklappe. — /. Kalzenstein. Plethy- smographische Beobachtungen am Frosclie. — S. John. Zur Kenn- tniss der AijsorptionsverViàltnisse verschiedener Haernogloijine. — E. Hiifler. Die abgeslufle Reizung des Herzvagus. — E. Du Bois Reymond. Bemerktingen ùber einige neuece Versuclie an Torpeilù. *Archiv [tir die Naliirkunde Liv.-, Ehsl-und Kurlands.-, he- rausgegeben von der Dorpater Nalnrforsclier- Gesell- scliafl - I. Serie, Mineralogieche Wissenscliuften uebst Ghemie, Physik und Ilerdbescbreibung. - B. IX, iief. 5. - Dorpat, ^889. *Archiv fur Oesterreicliisclie Gescliichle^ etc- B. 72, h. 2 - B. 73, beft !-2. - Wieii, 1888. Archives des sciences pliysiques et naliirclles de Genève. - III Période. - T. 21, n. 3 - io mars 1889. H. Hertz. Sur les onJulations électriques. — Les forces des oscill.i- tions électriques determiiiées d'apiés la théorie de Maxwell. — /. Bertoni. E hers n.trenx nouveaux. — L. Duparc et A. Le Roijcr. Notices cnstallographiques — E. Fapre et H. Schardt. Revue géo- logique suisse pour l'année 1888. — R. Chodat et Ph. Chuit. Con- tribution à 1' étude du Laclarius piperatus. — R. Billivillm^ Né- bulosilé rnoyenne et duréo d' insolation. — F. Reverdin el Cìi. De la Harpe. Procède de dosage de 1' aniline et de la mononielliy- laniline. — E. Pohmina. Sur quelques combinaisons du groupe de r euxanlhone, — /. Piccard. Phènoménes de rellexion à la surface des nappes d'eau. ■ — • /. L. Sorci et E. Sara>ii7i .Sur l'in- dice de réfraction de l'oau de mer. — F. Reverdin el Ch. de ìa Harpe. Sur le dosage de la chaux dans les terres. ^Idem. - III Per. - T. 22, n. 7, juillet 1889. Ch. Ed. Guillaume. Sur la transformation des coefficienls llienniques. — jR. Cliodat. Observations léralologiques. — H. Auriol et D. Monnicr. Dosage de la caseine par ie sulfate de cuivie. — ccxi — *Archives du Musée Teyler. - Serie H, voi. 3, 2 paiiie. - Haarlem, ^888. J. Ritzema Bos. L'anguillule de la tige (Tylenchus devastatrix Kuhn) et les maladies des plantes ducs à ce Néinatode. Arcliives générales de medecine. - Paris, décembre 1888. F. de Grcindmaison. La variole liémorrhagique a Paris en 1887. — Broca. Un squelette d'acromegalie. — Mauriac. Syphilis tertiai- re de la trachèe et des bronches. Idem. - Januier i889. V. Hanot et T. Legry. Gontribution k l'étude de l'anemie pernicieu- se progressive. — Maubrac. Plaies et ligatures de la veine fé- morale. — Girode. Lymphangite caiicèreuse pleuro-pulmonaire sans cancer du poumon. — Delarabrie. Sur la structure des épu- lies. Idem. - Février-avriI 4 889. Troisier. L'adénopathie sus-claviculaire dans les cancers de l'abdo- nien. — P. Garnier. Aphasie et folie. — Maubrac. Plaies et ìiga- tures de la veine femorale. — De Larabrie. Recherches sur la structure des épulies, — Bazij. De la dilatation de l'estomac dans ses rapport avec les affections chirurgicales, — Ch. Nelaton. Des causes de l' irréductibililé des luxalions anciennes de la banche. Gombault et Vallich. Sur un cas de lésions traumatiques de la moelle épinière. — A. Mathieu. État de la muqueuse de 1' esto- niac dans le cancer de cet organe. — Le Juge de Segrais. Du huiriage à Bagnères-dc-Luchon dans le Iraitement des alTections des voies respiratoires. — C. Mauriac. Ariériopatlues syphiliti- ques. — J. Rosenlhal. Des défonnations de la cloison du nez et de leurs traclemcnts chiiuigicaux. Idem. - Mai \ 889. C/j. jWawrmc. Artériopalhies sypbilitiques. — J. Rosenthal. Des défor- malions de la cloison du nez et de Kur traìtements chirurgicaux. — A. Gombault et \V. Walluh. Sur un cas de lesions traumati- ques de la moelle épinière. — A. Mathieu. État de la muqueuse de l'estomac dans le cancer de cet organe. Idem. - Juiu-juiliel 1889. S. Duplay et Chaput. Elude sur les prolopsus ^énitaus.. — V. de Mo- — CCXII — lénes. Action de l' iodure de potassium à tiés liautesi doses sur 1' organisme. De son einploi dans le ti aitement du psoriasis. — • E. Maurcl. Sur F liypoliématose. — Ch. Mauriac. Arlériopalhies syphilitiques. — Klipiìcl. Des altérations des nerfs pei ephériques dans Ics oedémes chroniques, la phlegrnatia alba dolens et l'oe- déine expérimentale. — E. Maurin. Contrihulion à l'étucle de r angine gangrèneuse. — A. Remond. Des crises gastriques es- sentielles. *Arch'ivcs Néerlandaìses des sciences exacles et naturelles, publiées par la Société Hollandaise des sciences à Har- lem. - T. 23, liv. i. - 1888. /. H. Wakker. Conlributions à la palhologie veicolale. — V. A. Julius. Sur le mouvement vibraloire d' une sphère liquide déformée. — Th. W. EìKjelmann. Le microspectronaètre. *7(/m. - T. 23, liv. 2-4 - 1889. /. de Vries. Involutioiis quadiuples sur courbes biquadratiques. — Une distribution du cliamp ponctuel en groupes involulifs. — //. A. Lorenz. Sur la tliéorie des phéiiomènes thernao-électrique. — Th. W. Eugelmann. Les bacteries pourpiées et leuis relations avec la lumière. — H. W. Bakhuis Roozeboom. Étude expérimen- tale et théorique sur les condiiions de l'équilibre entre les com- binaisons sohdes et liquides de 1' cau avec des sels, parliculiè- rement avec le chlorure de calcium. — W. Beyerinck. L'Auxa- nograpbie ou la inétliode de 1' hydrodiffusion dans la gelatine ap- pliquée aux rccheiches microbiologiques. * Archivio storico italiano di Firenze., ecc. - N. ^68, Serie V, T. 2. - Firenze, disp. 6 dei J888. A. Giannandrea. Della Signoiia di Francesco Sforza nella Marca, se- condo le Memorie e i documenti dell'Archivio Fabrianese. — A. Zanclli, Lettere inedite di L. A. Muratori al Card. A. M. Querini. — U. Marchesini. Due manoscritti autografi di Filippo Villani. — Le Carte Strozziane del R. Arcbivio di Stato in Firenze. *7rfe;H. - N. ^ 69-70, T. 3, disp. ^-2 del 1889. G. C Giuliari. Giovanni Colla, umanista veronese del secolo XV. — S. Bangi. Francesco da Meleto, un profeta fiorentino a' tempi del .Machiavelli, — G. Sforza. Filippo Pananti e gli avvenimenti to- — CCXIII — scani del 1798. — A. Gianandrea. Della Signoria di Francesco Sforza nella Marca, secondo le memorie e i documenti dell'Ar- chivio Fabrianese. — L. Frati. Di un Codice bolognese delle Vite di Vespasiano da Bisticci. — A. Favaro. Tieone Brahe e la Corte di Toscana. — A. Giorgielti. Archivio di Slato di Firenze. Nuovi acquisti di pergamene, *Idtm. - N. 171, T. 3, disp. 3 del 1880. N.F. Faracjlia. Barbato di Sulmona e yli uomini di lettere della Cor- te di Roberto d'Anyiò. — P. Berli. L'Archivio del Comune di Fano, secondo il suo recente riordinamento. — A. Gherardi, D. Catenacci. Elenco delle pubblicazioni di C. Guasti. — F. Novali. Luigi Gianfigliazzi giureconsulto ed orator fiorentino del secolo XIV. — F. Raniorino. Notizia di alcune epistole e carmi inediti di Antonio Panorinita. * Archivio slorico lombardo ecc. - Sei*. Il, anno 4 6, fase. I. Milano, 1889. L. Frati. La lega dei Bolognesi e dei Fiorentini contro Giov. Galeaz- zo Visconti (1389-lù90) — A. Gabrielli. Un Duca di Mantova a Roma. — C. Rirjhelti. Un curioso processo di Stato nel secolo decimotlavo. — M. Caffi. Di Andrea Borda da Pavia, frate dome- nicano, insigne epigrafista latino. — Memorie Ambrosiane. — T. Dispersione o sottrazione di documenti. — L'Ateneo di Bre-^ci t. — C. Vignali. I primi studi di C. Correnti. — G. Romano. Nuovi documenti Viscontei tratti dall'Archivio notarile di Pavia. — /. Massaroli. Fra Sabba da Castiglione e i suoi ricordi. — E. Motta. Il pittore Baldassare da Reggio (1461-71). — L. Beltrami. Il pon- te detto antico, sulla Strona, costrutto durante il dominio di G. Galeazzo Sforza. — P. Ghinzoni. Lettera ine ita di Bernardo Be- lincioni. — Spiritismo nel 1499. — L. Bernascone. Il palazzo della Canonica in Milano. — A. Ive. Di alcune lettere inedite di L. A. Muratoli. — F. Calvi. Gli Sportsinen milanesi nel 1789. Archivio storico per Trieste, l'Istria ed il Trentino, diretto da S. Morpuigo ed A. Zenalli. - Voi. 4, fase. 1. - Ro- ma-Firenze, i889. C. Cipolla. Corrado II Vescovo di Trento e Briano di Castelbarco ne- gli anni 1'-2Ul-1203 secondo un nuovo documento. — Di una iscri- zione aquiieiese, — C. De Festi. Stud.enti trentini alle Università — CCXIV — italiane. — G. Biadego. Due lettere del pittore trentino Marco Samlelli. — A.Zenatti. Sette lettere di Antonio Elio Capodistriano. ^Archìvio veneto, pubblicazione periodica della R. Deputa- zione veneta sopra gli studi di storia patria. - Anno XIX, fase. 73. - Venezia, 1889. * Ateneo Ligure, Rassegna mensile ecc.- Anno XII. - Geno- va, gennaio e febbraio 1889. A. G. Bar/ili. Gli antichissimi Liguri. — 11 segreto della parola. — Vorrei.. . — D'inverno. — Sull'ultima pagina. — E. F. Mo- rando. La Gloria di Pane. — F. De Memme. La Pila elfco-te- traedrica. — L. A. Vassallo. Non si è mai abbastanza ignoranti. — G. Dauco. Sonetti in Albis. — G. Buffa. A tu per tu. — G. B. Poggi. D'una casa paterna per i fanciulli rejetti. ^Ateneo (V) Veneto. Rivista mensile di scienze, ecc. - Vene- zia. - Serie XIII, voi. I, fase. 1-4. - 1889. F. Lama. Le origini primitive di Salona Dalnatica. — Heraclea II- linica. — C. Oddi. Sul fondamento giuridico della proprietà let- teraria.— S. Bainovi. Il primo secolo della navigazione a vapo- ro. — P. Oreffice. Inno all'arte. — P. V. Pasquini. La concubina di Titone nel IX del Purgatorio. — G. Della Bona. Lo spazio ed il tempo nello studio del fenomeni sociali. — P. Fambri. Elisa- betta Michifl Giustinian. — Discorso pronune;iato sulla bara di B. Cecchelti. — L. Goretli-Veruda. Caterina Percoto. — G. Moro. Su r origine del Lido di Venezia e della sua acqua dolce. — F. Flora. Del metodo in economia politica. — G. Occioni-Bonaffons. I prcgiudizii nel passato e nel presente. — A. Cadel. A propo- sito di un nuovo ponte sulla laguna. — JF?. Fabris. Sonetti. — F. Virgili. Introduzione ad una nuova teoria degli erroii di osser- vazione. — L. Ganibari. G. Meneghini. *'Alti del Consiglio provinciale di Venezia. - Anno 1888. - Venezia, 1888. ^Alti dell' Accademia Pontificia de'' nuovi Lìncei. - Anno XXXIX - Sessioni 2-7. -Roma, gennaio-giugno I88G. M. Azzarelli. Esercizio geometrico. — ^1. Statuti. Note malacologiche sulla fauna romana. — P. F.S. Provenzali. Sulla tensione superlicia- — ccxv — le de' liquidi. — F. Ladelci. Le dosi infinitesiniali dei medicamenti Ilahnemanniani, considerate in rapporto degli agenti impondera- bili.— P. G. Egidi. Descrizione di un troinometro economico. — M. S. De Rossi. Analisi dei principali terremoti avvenuti dal lu- glio 1880 al giugno 1881. — Ab. F. Caslracane. Le raccolte di diatomee pelagiche del ChuUenger. — M. Lanzi. Le diatomee fossili di Gabi, e della cava presso S. Agnese in via Nomentana. — P. G. Lais. Esame di un nuovo documento meteorologico del secolo XVH in ordine alle idrometeore bresciane. — F. Guidi. Apparecchio semplicissimo per comprimere l'aria, '^'Idem. - Anno XL - Sess. 1-3, ^9 deccmbre 1886-6 feb- braio 1887. P. G. Egidi. Guida alla soluzione degli esercizii di geometria elemen- tare. — Nuovo apparato sismografico. — M. Lanzi. Le diatomee fossili della Via Flauiinia sopra la tomba dei Nasoni. — P. G. S. Ferrari. Riassunto di alcune osservazioni, fatte in Roma intorno al valore assoluto dei tre elementi magnelici. — G.A. Tucciniei. Sopra le cavità naturali dei monti Sabini. — P. F. S. Provenzali. Sulla struttura delle vene liquide. — P. G. IjUÌs. Trombe terre- stri dell' 8 novembre 1886. — M. Azzar elli. Sul caso irreducibile dell' equazione del 2." grado. *Àlli dell'Ateneo di scienze, lettere edarli in Bergamo. Voi. 9, dispensa unica, anni 1887-88.- Bergamo, 1889. '^Alli della R. Accademia economico-agraria dei GeorgofiU di Firenze. - IV serie, voi. 12, disp. 1-2. - 1889. L. G. de Cambray Digny. La protezione in Italia. — V. Pareto. Per- chè l'Economia politica non gode favore presso il popolo? — A. Targioni-Tozzetti. Resultati di alcune esperienze tentate contro le larve di varie specie di elaleridei, nocivi al formentone, al grano ecc., nel Polesine. — G. Caruso. Due serie di esperien- ze sui concimi chimici, adoperati in copertura nella coltiva- zione del grano. — Esperienze sui metodi per combattere la pe- ronospora della vite fatte nel 1886. — A. J. de Johannis. SuU' im- portanza degli studi demografici. — Proposta di studii statistici sull'agricoltura italiana. — G. Arcangeli. Esperimenti sulla mol- tiplicazione di alcune viti americane. ~ E. Coppi. La protezione legale della piccola proprietà in America. — B. Malfatti. Di al- Tomo VII, Serie VI. dd — CGXVI — cuni recenti studi! suH' agricoltura giapponese, — ìR. Dalla Volta. Commemorazione di J. Brighi. *Alti della Reale Accademia dei Lincei. - Anno CCLXXXVI, 1889. -Ser. IV. Classe di scienze morali, storiche e filologiche. - Voi. VI, par. 2.» Notizie degli scavi. - Ro- ma, gennaio-febbraio 1889. '*/(/m. - Anno CCLXXXVI, 4 889. - Ser. IV. Rendiconti. I scm., voi. V, fas. 7-12 -li sem., fas. 4 -2.- Roma, 4 889. *Alti della R. Accademia della Crusca. - Adunanza pubblica del 2 decembre 1888. - Firenze, 4 889. C. Guasti. Rapporto dell'anno accademico 1887-88 e Commemora- zioni deyli accademici A. Ranieri e G. Zanella. — J. Del Lunrjo. Il volgar lìorenfino nel poema di Dante. Discorso. ^'Alii della R. Accademia delle scienze di Torino. - Voi. 24, disp. 3-5. - 4 888-89. G. Basso. Commemorazione dei co. P. Ballada di Saint-Robert. — E. Delti. Nuove esperienze sulla eccitazione voltaica dei nervi. — Drogo'ul. Sul processo normale di ossificazione. — CogneAti De Marliis. V Istituto Pitagorico. — Ferrera. Una nuova tavoletta votiva del Gran S. Bernardo. — A. Cossa. In Commemorazione di A. SoLrero. — E. D'Ovidio. Il covariante Steineriano di una forma binaria del G.° ordine. — N. Jadanza. Sulla misura diretta ed indiretta dei lati di una poligonale topogralìca. — A. Naccari. Azione delle scintille elettriche sui conduttori elettrizzati. — B. Byron. Dei sordo-muli ciechi di nascita. Traltatello del teol. can. B. Roetti. *DeUi. - Voi. 24, disp. G-IO. - 4 888-89. e. Chisloni. Sul calcolo del coefficiente magnelometrieo per i magne- tometri costrutti secondo il metodo di Gauss, modificato da La- mont. — Graf. Un monte di Pilato in Italia. — Questioni di cri- tic:a. — G. CastelnuQvo. Ricerche di geometria sulle curve alge- briche. — Valle. L'equazione modulare nella trasformazione delle funz'oni ellittiche. — Novarese. SuU' accelerazione di ordine n iii'l moto di una retta. — Proniis. Nuovo marmo torinese scritto. — D. Aducco. Cenlro espiratorio ed espirazione forzata. — Gran- — CCXVII — dis. Su certi cristalli, cl\c si trovano dentro il nucleo delle cel- lule nel rene e nel fegato. — Pagliani. Sopia alcune deduzioni della teoria di J. H. van't Holf suU' equilibrio chimico nei siste- mi disciolli allo stato diluito. *Detli. - Voi. 24, disp. M-12. - 1888-89. E. D'Ovidio. Cenno sulla Nota del prof. E. Beltrami : «Un precur- sore italiano di Legcndre e di Lobalschewsky ». — M. Pieri. Sulle tangenti triple di alcune superficie del sest'ordne. — S. Paglia- ni. Sopra alcune deduzioni della teoria di van't Hoff sull'equi- librio chimico nei sistemi disciolti allo stato diluito. — F. Sacco. Il seno terziario di Moncalvo. — C. Giacomini. Su alcune ano- malie di sviluppo dell' embrione umano. — Rossi. Trascrizione, con traduzione italiana, dai testi cofli del Museo Egizio di Torino. ^'Alti della R. Accademia di scienze, lettere e belle arti di Palermo. - Nuova serie, Voi. X. - 1887-88. G. Di-Stefano. Studi stratigrafici e paleontologici sul sislenia creta- ceo della Sicilia. — G. Riggio. Alcune notizie sui progressi at- tuali dell' entomologia in Sicilia. — Considerazioni sull' ordine degli Ortotteri e scoperta di alquante specie novelle di quest'or- dine in Sicilia. — T. De Stefani Perez. Cinipidi e loro galle. — S. Sirena e G. Alessi. Azione della crcolina sul bacillo-virgola di Koch. — V. Cervello e G. Caruso-Pecoraro. Sul potere diu- retico della caCfeina associata agli ipnotici. — Fr. Maggiore-Perni. Del grado di certezza della statistica nei numeri e nella indu- zione, e degli errori che ne alleiano i risultati. — C. Werner. E. Amari in relazione a GB. Vico. — GB. F. Basile. Gli ordini architettonici della scuola italica in attinenza colle forme vetu- ste della Sicilia. — Sugli Scaviillos impares di Vitruvio. — G. Cacciatore. Quadro sinottico meteorologico 1887-88. *Àtti della R. Accademia di scienze morali e politiche. - Voi. 23. - Napoli, 18 89. A. Ciccone. Se una nazione ricca e civile possa sussistere senza la istituzione del salario. — F. D'Ovidio. Quislioni di geografia pe- trarchesca. — Ancora di Sennuccio del Bene e ancora dei lauiri del Petrarca. — Una fontana miracolosa nel secolo XV. — ', L. Capuano. Il sacrilegio. — E. Pessina. Il procedimento penale nel — CCXVIII — diritto germanico moderno. — R. Mariano. Fra Tommaso Cam- panella, del prof. Amabile. — Le apologie nei primi tre secoli della Chiesa. — N. De Crescenzio. Considerazioni sul capoverso dell'Art. 890 del Codice civile italiano. — D. Jaja. La somiglian- za nella Scuola pobitivisLa e l'identità nella metafisica nuova. — A. Chiappelli. Sulle teorie sociali dei sofisti greci. — F. Masci. Psicologia del comico. *Atti della Fondazione scienlifica Gagnola ecc. - Voi. Vili, che abbraccia gli anni 1882-88. - Milano, 1889. e. Zucchi. La riforma sanitaria in Italia. Memoria premiala. *Atti della Società italiana di scienze naturali. - Voi. 31, fase. 3-4. - 32, fase. I. - Milano, 1889. G. Cattaneo. Sulla struttura e sui fenomeni biologici delle cellule ameboidi del sangue nel Carcinus Maenas. — A. Amighetti. Sul terreno glaciale dei dintorni di Lovere. — L. Bozzi. Sopra alcu- ne piante americane naturalizzate noi dintorni di Pavia. — Sulle finiti cretacee di Vernasso nel Friuli. — F. Sacco. Il bacino ter- ziario del Piemonte. — G. Mercalli. L' isola Vulcano e lo Strom- boli dal 1886 al 1888. — P. Pero. Sulla struttura e funzione degli organi di aderenza nei tarsi dei coleotteri. — P. Franco. Quale fu la causa, che demoli la paite meridionale del ciatere del Somma. *Àtli e Rendiconti deirAccademia medico-chirurgica di Pe- rugia ecc. -Voi. I, fase. 1-2. - 1889. ^Bericht (XXVI) dar Oberhesischen Gesellschaft fiir Natur- und Heilkunde. - Giessen, 1889. Berichte der Denlschen Chemischen Gesellschaft. - XXI Jahr., n. ^7-19 und XXII, n. 3-10. - Berlin, 1888-89. '^Berichte ilher die Verliandluntjen der K. Sàchsisclien Ge- sellschaft der Wissenschaftcn zìi Leipzig. Philologische-Histor. Classe, III-IV -^ 888 e I 1889. Mathematisch-Phys. Classe, l.- Leipzig, 4 889. ^Bollettino dei Musei di zoologia ed anatomia comparata della R. Università di Torino. - Voi. IV, n. 33-05 - 1 889. — ccxix — *BoUeltino del R. Comilato geologico dllaliaccc. - Roma, Fase, (li settembre-decembre i888. F. Sacco. Il pliocene entroalpino di Valsesia. — B. Lotti. I giaci- menti crupiteri dei dintorni di Vagli nelle Alpi apuane. — Nuove osservazioni sulla geologia della Montagnola Senese. *Ideìn. - Fase, di gennaio-giugno ISSO. V. Simonelli. Appunti geologici sull' Isola di Giannutri. — P. Moder- ni. La trachile e il tufo di Rispanipani presso Toscanella. — G. Steinnionn. Sulla età del calcare aipenninico di Capri. — G. Di Stefano. Osservazioni sul pliocene e sul postpliocene di Sciacca. — R. Travaglia. Contributo agli studi sulla genesi dei giacimenti di solfo. — E. Niccoli. La frana di Cascia Valsenio (Circondario di Faenza). — A. Portis. Nuove località fossilifere in Val di Susa. •— D. P antan elli. Fusi serpentinosi eocenici nell'Emilia. ^Bollettino della Società generale dei viticultori italiani. - Anno IV, n. 7-15. -Roma, 1889. *Bollcttino della Società geografica italiana. - Roma, apri- le-luglio 1 889. ^Bollettino delle opere moderne straniere, acquistate dalle Biblioteche pubbliche governative del Regno (Bibliote- ca nazionale centrale Vittorio Emanuele).- Voi. Ili, no- vembre-decembre 1888 ed Indice- voi. IV, n. 2, mar- zo e aprile 1889. *Bolletlino delle pubbUcazioni italiane, ricevute per diritto di slampa (della Biblioteca nazionale centrale di Firen- ze). -N. 80-87. - ^889. ^Bollettino di legislazione e statistisca doganale e commer- ciale (del R. Ministero delle flnanze. Direzione generale delle gabelle). - Anno VI, 1." semestre. - Roma, genna- io-giugno 1889 e Suppl. con Indice generale (voi. I-X - 1884-88). ^Bollettino scientifico., redatto da L. Maggi, G. Zoja e A. De Giovanni. - Voi. XI, n. 1-2.- Pavia, marzo-giugno 1889. — CCXSl — ^BuUetin de C Acadèmie Imp. des sciences de Si. Pélers- bourg.-T. 32, n. 2-4 - juin-aoùt 4 888. *Bnlletin de f Acadèmie R. de médecine de liclgique. - IV Sér., T. 3, n. 2-G. - Bruxelles, \ 889. Titeca. La variole et l.i vaccination obligatoire. — Bclval. Le secret professione!. — Goris. Fibro-tnyxome sous-goltique. Porte-lacs rétronasaL — Thiry el Desguin. Sur la rage chez l'homme. *BuUetin de rinstitut inlernalional de statistique. - T. HI, 3 liv. -Rome, 4 888. Bulletin de la Sociélé d' encouragemenl pour IHndttslrie na- lioiiale. - Paris, fèvrier-juin 1889. Bulletin de la Sociélé de géograpliìe. - Paris, januier-juin i889, et Compie rendu n. I-IO. * Bulletin de la Sociélé Imp èrtale des Naturalistes de Mo- scou. - Année 4 888, n. 2-3. *BuUelin de la Sociélé mathématique de France. - T. XVII, n. 1-3.- Paris, 4 889. F. Lucas. Statique des polynomes. — M. Frolov. Egalilé à deiix do- grés. — Issaly. Étude géoraètrique sur la courbure des pseudo- surfaces, ^Bulletin de la Sociélé Vaiidoise des sciences nalurelles. - III Sér., voi. 24, n. 99. - Lausanne, juin 1889. *Bulletin de la Sociélé Zoologique de France pour 1' année 4888.- T. XIII, n. 2-10.- T. XIV, n. 4-2.- Paris, 4888- 4 889. ''^Bulletin internaìionnl de C Acadèmie des sciences de Craco- vie. - Comples rendus des séances. - N. 4-6, januier- avril 4 889. ''^Bulletin of the Museum of Comparative Zoòlogy al Har- vard College Voi. XVI, n. 4-3. - XVII, n. 3. - Cambrid- ^G, i889. — CCXXI — *BuUetin of the United States Geological Surveij. - N. 40- 47. - Washington, 1887-88. * BuUettino dell' Associazione agraria fritilana. - Voi. VI, n. 5-9. - Udine, 1889. *BuUeltiìio della Commissione speciale d' igiene del Munici- pio di Roma. - Anno X, fas. 1-6. - Genn. -giugno ^889. Cerasoli. Relazione della Commissione pel risanamento del sottosuolo di Roma ecc. - — Bompiani e Piccirilli. Sui ricoveri municipali di maternità. *Bulletlino della R. Accademia di scienze, lettere e belle arti di Palermo. - Anno III, n. 6, 4 886. - N. 1-6, 4 887 e gennaio-febbraio 1 888. *Bullellino delle scienze mediche, pubblicato per cura della Società medico-chirurgica di Bologna. - Anno 59.°, Se- rie 6.» -Voi. 22, fase, o-o, novemb.-decemb. 1888. - Anno 60.°, voi. 23, fase. 1-4, gennaio-maggio 4 889. *Bullettino mensile dell' Accademia Gioenia di scienze na- turali in Catania. - Nuova serie, fase. 5-7.- Catania, marzo-maggio 1889. ^Buonarroti {II) di Benvenuto Gasparoni, continuato per cura di Enrico Narducci. - Serie III, voi. 3, quad. 6-7. - Roma, 4 889. ^Casopis prò Pestovanì Mathemalìky a Fysikij. - R. XVIII, Ci- sto 4-6. -V Praze, 4 888-89. Causeries scienti fiques etc, par H. De Parville.- 27.^ année (1887). - Paris, 4 888. * Centralblatt fiir Physiologie zu Berlin. - Litteratur 4 888, n. 24. - 4 889, n. 4-8 (con Ind.). Chemisch-technisches Repertorium etc, herausg. von doct. E. Jacobsen. - I Halbjahr, 2 h. (mit General Regisler). - Berlin, 4 888. — CCXXII — * Compie remili des travaux, présentés a la 69 session de la Sociétc Helvélique des sciences naturelles réunie a So- leure les G-8 aoùt 1888. - Genève, 1888. ^Conìptes-rendus hébdomadaires des séances de l'Académie des sciences de Clnslilut de Franco. - T. 108, n. 13-25 et Tables du T. 97 - T. 109, n. 1-7.- Paris, 1888-89. Cosmos. Revue des sciences et de leurs applications. - 38 Année, nouvelle sèrie, n. 220-238. - Paris, 1889. CuUura (La). Rivista di scienze, lettere ed arti, diretta da R. Bonghi. - Anno Vili, voi. IO, n. 7-12. - Roma, 4 aprile - 15 giugno 1889. ^Deukschriften der Kaiserlicfien Àkademie der Wissenscha- fien. Matheraatisch-Naturwissenschaftliche Classe. - B. 54. - Wieu, 4 888. V. Hauer. Die Cephalopoden des bosnischen Muschelkalkes von Han Bulog bei Sarajevo. — v. Langer. Ueber das Verhalten des Darm- schleimhaut aii der Iliocoecalklappe nebst, Bemerkungen ùber ihre Entwicklung. - v. Oppolzer. Zum Entwurf einer Mondtheo- rie gehòrende Entwicklung der Differentialquolienten. — v. Et- tinglhausen und Krasan. Beit.àge zur Erforschung der ataviti- schen Forn en an lebenden Pflanzen und ihrer Beziehungen zu den Arten ihrer Gallung. -i». Ettingshausen und Standfest. Ue- ber Myrica lignitum Ung. und ihre Beziehungen zu den leben- den Myrica Arlen. - v. Eltingshausen. Die Fossile Flora von Leoben .n Sleie.rnark. - v. Kerner. Ueber die Schneegrenze im Gebiete des miuleren Innthales. - Mahler. Ueber die angebh- che Finsterniss unter Thakelalz II von Aegypten. - JgeL Ueber einioe algebraische Reciprocitàts-Sàlze. - Grùnfeld. Ueber die Integration eine. Systems linearer Differentialgleichungen erster Ordnung mil einer unabhàngig ve. ànderlichen Gròsse. - Bla- schke. Ueber die Ausgleichung von Wahrscheinlichkeiten, wel- che functionen einer unabhàngig Variab«ln sind. Economista {L) d lidia. - Anno XXII, n. 13-30. - Roma, 1889. — CCXXIII — *Eteltricità (V). Rivista settimanale illustrata. - Anno Vili, n. 1-32.- Milano, 1889. ^'Ergebenisse derMeteorologischen Beobachtungen im Jahre 1887, Herausg. von dein K. Preussischea Meteorologi- schen Institut. - Berlin, 1889. * Gazzetta chimica itaiiana, (li Palermo. - Anno XIX, fase. 2.- Palermo, 1 889. G. Mazzara. Sulla costituzione del nitrobromolimol, del dinitrotimol e dei dinitroclorocimeni del limol. — G. Ciamician. Sulle pro- prietà fisiche del benzolo e del liofeue. — G. Ciamician e P. Silber. Sopra alcuni derivati della maleinimide. — G. Ciamician e C. U. Zanetti. Sopra una sintesi diretta degli omologhi del pir- rolo. — F. Anderlini. Sopra alcuni derivati nitrici dell'etere me- tilico dell'acido a-carbopirrolico. — Sull'acido piroglutamico. — T.Leone e A. Denaro. Sulle ricerche chimico-legali delle macchie di sangue. — G. Cicmician e T. Anderlini. Sull'azione del joduro di metile sopra il inetilpirrolo terziario (n-metilpirrolo). — C. Zalti. Sull'azione dell'anidride acetica sull'acido o-indol-car- bonico. ^Ideili. - Anno XIX, fas. 3-5. - Appendice, voi. 6, n. 22-24. G. Ciamician e P. Sdber. SulTapiolo. — C. U. Zanetti. Sul gruppo del pirazolo, e sopra due acidi pirazolbenzoci. — L. Balbiano. Sul gruppo del pirazolo; derivali broinuisili del 1-fenilpirazoio. — Sul gruppo del pirazolo; azione dei cloruri acidi sul 1-fenilpira- zolo. — G. Magnanini. Sul comportamento del pirrolo, e suoi derivati rispetto alla legge di Raoult. — L. lìicciardi. Sulla dif- fusione dell' allumina nei vegetali. — G. Mazzara. Sulla costitu- zione del broinonitrotimol, del dinitrotimol, del dinitroamidoci- mene, del dinitrocimene, e degli isomeri cloro e bromothnochi- noni. — G. Carrara. Sui derivati solfonici del parapropilmetaclo- rotoluene. — C. Parenti. Sulla colorazione, che assumono alcune materie organiche per l'acido solfocianico. — F. Mauro. Studio sui lluossisali di Molibdeno. — F. Marino Zucco. Sopra un omo- logo della colesterina. — P. Biginelli. Azione dell'etere aceta- cetico in presenza di talune ammoniache composte suU' aldeide cinnamica. — Azione dell'etere acetacetico in presenza di am- Tomo VJJ, Serie VI. ee — CCXXIV — moniaca alcoolica sul glucosio. — V. Wender. Sopra 1' i-bini- trofeuolo. * ^Idem. - Anno XIX, fase. C-: - Palermo, 1889. G. Magnanini. Determinazione del peso molecolare delle pirocolle col metodo di Raoull. — Sopra l'aldolo. — C. U. Zanetti. Sul- l'uzioiie dei joduri di etile e di propile sul composto potassico del pirroli\ — U. Schijf. Intorno ;iir acido iloioglucitannico. — P. Giacosn e M. Soave. Studi chimici e farmacologici sulla cor- teccia di Xantlioxylon Senegalense (Artar Root). — E. Paterno. Sull'acido lapacico ed i suoi derivati. — G. Mazzara ed E. Vigili. Sull'ami. lo-bromotimolalo di etile ed artobromotimolalo di etile. — G. Mazzara. Sulla costituzione dei derivati dal carvaci ol, del timochinone e del tiinol. — G. Tassinari. Studi sui diossitioben- zoli. — F. Anderlini. Sopra alcuni derivati dell'acido a-carbo- pirrolico. — T.Leone. Modo semplicissimo per scoprire l'olio di cotone nei grassi e nell'olio di ulivo. — L. Nicolera. Sintesi del- l'acido timolcinnamico. — 0. Forte. Su l'acido naltilamido-aceti- co. — P. Gucci. Kicerclie sopra la santoninossima e suoi derivati. — G. Grassi-Cristaldi. Sulla santoninfenilidrazina e suoi prodotti di riduzione. I posantonina ed Iso-iposantonina. *Idem. - Anno XIX, fase. 8-9. - Palermo, 1889. G. Pellizzari. AUossane a base pirazoliche. — E. Brugnatelli. Meto- do semplice e sensibilissimo per la ricerca del mercurio nei li- quidi organici e sopiatutto nelle urine. — G. K'órner ed A. Me- n-zzi. Azione della metilarnmina sugli eteri maleico e fumarico. — G. Ciamician e F. Anderlini. Sui tetrabromuri di diallile. — T'. Wender. Trasf irmazioni dell'acrilato e'ilico in /2-alaiiina. — ■ ii. De Blasi e G. Russo Travali. Ricerche sul poter riduttore dei microrganismi. — A. Andreucci. Azione della fenilidrazina sul- i'acetiluretano. — S. Pagliani. Sopra alcune deduzioni della teo- ria di Van' t Hoff sull'equilibrio chimico nei sistemi disciolti allo stato diluito. — T. Costa. Sulle correlazioni tra il potere rifran- gente ed il potere dispersivo dei derivati aromatici a catene la- terali sature. — G. Carrara. Sulla formazione dei cloruri acidi por azione della cloridrina solforica. — T. Leone. Osservazioni sulla pubblicazione dei dott. L. De Blasi e P. Russo Travali o Ri- cci che sul poter riduttore dei microrganismi ». — ccxxv — *Giornale della Reale Accademia di medicina di Torino. - Anno 52, n. I, gennaio 1889. Ratloìie. Sulla questione di analogia fra la rete descritta da Neste- rovvsky nel fegato e quella di Rattone. — G. Martinotti. Le reti nervose del fegato e della milza scoperte dal prof. G. Rattone. — Otlolenghi e Lombroso. Nuovi studi sull'ipnotismu e sulla credu- lità. — Peroni. L'ittiolo succeilaneo del mercurio nella cura didla sifilide. — Berruti. La galvano-caustica chimica dell'Apostoli nella cura delle malattie dell'utero e degli annessi. — Sulla opera- zione di Alexander negli spostamenti dell' utero. — Dionisio. Nuovo metodo per lavare nei varii liquidi e nelle soluzioni co- loranti le sezioni microscopiche, adatto specialmente per le se- rie fatte coir impregnarnento in celloidina. — Uncino palatino e abbassa-lingua. — Gradenigo. Sulla eccitabilità elettrica del ner- vo acustico. — Mazzucchelli. Un caso di ernia muscolare alla coscia destra da ferita, cucitura dei margini aponeurotici ; gua- rigione. *Idem. - Anno 52, n. 2-3, febbraio e marzo 1889. Perronrito. Sull'immunità pel carbonchio. — Gradenigo. Sopra un caso di emorragie periodiche dall'orecchio, a membrana timpa- nica integra, in soggetto isterico. — Acconci. Della disposizione, che assumono le fibre elastiche nell'utero gravido, e del loro valore per spiegare alcuni fenomeni del parto. — Ferri. Para- lisi del 6.° paio da trauma sul capo. — Belfanli e Pescarolo. Con- tributo allo studio bacleriologlco del tetano. — Foà. Sopra una reazione dei pigmenti ematogeni. — Sansoni. Sulle reazioni usate a stabilire la presenza di acido cloridrico libero nel succo ga- strico. — U. Mosso. La dottrina della febbre ni rapporto coi cen- tri termici cerebrali. — . Studio sull'azione degli antipiretici. *Idem. - Anno 52, n. 4-7, aprile-luglio 1880. U. Mosso. La dottrina della febbre, in rapporto coi centri termici ce- rebrali. — Studio sull'azione degli antipiretici. — Oltolenghi. Il gusto nei criminali in rapporto ai normali. — Gradenigo. L'orec- chio nei delinquenti. — Tizzoni e Catlatii. Ricerche batteriolo- giche sul tetano. — Sui caratteri morfologici e biologici del ba- cillo di Rosenbach-Nicolajer. — Novara. Presentazione dei pezzi di 12 salpingovariectomie secondo Lawson Tait. — Gamba. Note — GOXXVI — sulla cura delle deviazioni florsali, e delle paralisi rachitiche. — Pcrroncito. Un proteo virulentissimo e la proteosi del bestiame. — Cura delle tenie e dei botriocefali. — Conti ibuto allo studio dell'immunità pel carbonchio. — Trasmissione della proteosi al- l'uomo.— Sul passaggio del bacillo carbonchioso dalla madie al feto. — Saììsoni e Molinari. Studi sulle reazioni usate a stabilire la presenza di acido cloridrico libero nel succo gastrico. — Ri- valla. Sul pleomorfisrno di un bacìerio tiovato in un caso grave di angina settica. — Adncco. influenza del digiuno sopra il gli- cogene del legato e dei muscoli. — Granclis. Sopra il rapporto esistente fra le basi azotate derivanti dalla nucleina e la presen- za dei cristalli del nucleo. — Azione dell'idrato di cloralio so- pra i reni. — Giacomini. Teratogenia esperimentale nei mam- miferi, — Cavallero e Uiva-Rocci. Ricerche intese a determinare il modo di comportarsi della funzione respiratoria in varii stali morbosi. — Lanipuynani. Ancoia sulla cura della lussazione con- genita dell'anca. — Sansoni. Sull'azione del feniluretauo. — Al- bertoni. Azione dell'idrato di cloralio sopra i reni. '^Giornale della R. Società italiana d'igiene. - Anno XI, n. 3-G. - Milano, 1889. Giornale di erudizione ecc. di F. Orlando. - Voi. I, n. 21- 2i ed Ind. - Voi. Il, n. 1-2. - Firenze, aprile-agosto 4 889. ^Giornale ed Atti della Società di accUinazione e di agri- coUura in Sicilia. - Nuova serie, anno XXVIIl e XXIX, fase. I. - Palermo, 1889. *Glas de l' Académie R. de Serbie. -XIII-XV. - Belgrad, 1 889. *Globe (Le). Journal géographique. Organe de la Snciélé de géographie de Genève. - T. XXVIIl, IV serie. - T. Vili, n. 1-2, novembre 1888, mai i889. ^Jahrbuch der K. K Geologischen Reichsanstatt. - B. 38, Jahr. 1888, 4 heft. - Wien, 1889. A. Hofmann. Beitràge zur Saugethicrfauna der Braunkohle des Labit- schberges bei Gamlitz in Steiennarli. — R. Hoernes. Zinnwald und der Zutamuienhang des daselbsl aulire tcndeii Ziniilùlireudeu — CCXXVII — Gianitcs als des tiefeien und iiiueren Theiles einer Eiuplions- masse niit den oberflàchlich ergossenen Quarzporphyren. — L. Carnet. Die Glimmerdiabase von Steinach am Brenner in I irol. — //. B. V. Foullon. Ueber Granititeinschlùsse ini Basali von Roli- beige bei Nienies in Bòhinen. — A. Denckniann. Der Bau des Kieles dorsocavater Falciferen. — E. Tietzc. Zur Geschjchte der Ansichlen ubar die Durchbruchtbàler. — T. Wisniowski . Beitrag zur Kenntniss der Mikrofauna aus den oberjurassischen Feuer- steinknoUen der Umgegend von Krakau. — C. M. Paul. Bemer- kungen zur neueren Lileratur ubar die west galizischen Karpa- then. — F. Teller. Ein pliocàner Tapir aus Sùdsteierraark. *Idem. - B. 39, Jahr. ^889, heft 1-2. D. Stu)'. Momentanei Standpunkt meiner Kenntniss ùber die Stein- kohlenformation Englands. — Zur Frage der Erweiterung des HeilbadeS;, Wies-Buden bei Ried. — Zur Frage der Versorgung der Stadi Ried mit Trinkwasser. — Die Trinkwasserversorgung dor Stadt Hainburg. — Zur Trinkwasserfrae von Neunkirchen. — /. V. Tiemiradiki. Ueber dia Gliedarung und Varbreilung des Jura in Polen. — A'. Ant. Weilhofer. Ueber die terliàren Land- sàugelhiere Italiens. — G. Stache. Die Wasserversogung von Po- la. — S. V. Wòhrmann. Die Fauna der sogenannten Cardila-und Raibler-Scbichten in den Nordtiroler und Bayerischen Alpen. — C. Angermann. Die Naplhafebder in Wielrzao. — E. Tietze. Rei- trage zur Geologie von Galizien. — L. v. Tausch. Bericht ùber die geologische Aufnalme der Umgebung von Màhrisch-Weiss- kirchan. — Hj. Sjógren. Uebarsichl der geologie Daghestans und des Tereckgebietes. *Jahrbuch iXber die Forlsclirilte der Malliemalik^ begriindel voa C. Ohrtmann etc. - Band 18, li. 3. - Berlin, 1889. '^Jahrbucfier des Vereins von Alterlhumsfremiden ini Rhein- lande. - Heft 87. - Bonn, 1889. Jahresbericlit uher die Fortschrilte der Cliemie etc. -heraus- geg. von F. Fittica - I88G, h. 1-4. - Braunschweig, 1888-89. Jalires-Berichl iiber die Leistungen der Chemischen Tedino- — ccxxviir — logie etc, bearbeilet von R. v. Wagner. Foitgesclz voii doct. F. Fischer. - Jahi\ ^888. - Leipzig, 1880. ^Journal (f ngrirnllure prnlique. -Paris, 1889, n. 15-32. Journal de l' anatomie ci de la physiologie normales et pa- Iknlogiques de lliomme et des animauxec. - Paris, inars- avril 4 889. E. Rettercr et G. H. Roger. Anr^tomie des organps génito-nrinaires d'un chien liypospade. — F. Curtis. Sui' le développeinent de l'ongle cliez les toetus humain jusqu' à la naissance. — H. de Varigny. De l'action de la strychnine, de la brucine et de la picrotoxine sur le Carcinus maenas. — F. Lataste. Sur les doux dentitions des maminiféros. — C. Dehjndo et C. Finìay. Sur le miciococcus versatilis. ^Journal d", la Sociélé phijsico-chimique russe. - T. XXF, n. 3-6. - St. Pétersbourg, 1889. ^Journal de médecine, de chirurgie et de pluirmacologie. - Bruxelles, 1889, avril-aoùt. Journal de micrographie. Revue mensiielle etc. - XIH année 1888, n. 17. - Paris, 1889, n. 4-13. Journal de pharmacie et de cliimie. - T. 1 9, n. 8-12. - T, 20, n. 1-4. - Paris, mai-juillet 1889. Journal des économisles. Revue mensuel de la science éco- nomique et de la slalistique. - Paris, Juillet 1888. G. de Molinari. L'annèe 1888. — A. Ralfalovich. Les marchès de Lon- dres, de Paris et de Berlin eii 1888. — M. Lacombe. Le budget de 1889 et les diflìcullés financièrcs. — Courcelle-Seneuil. Sur r enbeignemcnt de la moiale en France. — M. Block. Revue des principales publications éconotniques de l'étranger. — A. Dit- ponchel. Le Canal de Panaina, — S. Ra/falovich. V interpréta- tion économique de 1' histoire. Idem. - Février 1880. G. de Molinari. Notions fondamenlales. — F. Bernard. La slatistique agricole en france en 1882. — E. Fournier de Flaix. Les ban- — CCXXIX — ques de circulalion en Italie. — M. Rouxel. Revue critique des publicalions étrangères en langue frang fise. — M. A. Raffalovich. La campagne électoralc riux États-Unis. — MJle S. Raffalovich. Un economiste américain. Idem. - Mars-avriI J889. Ch. Parmentier. Le budget et les Lycées. — E. Lame-Fleunj. Les taxes, surlaxes et déta.\es daus l'industrie des chemins de fer. — G. Chastenet. A propos de la nouvelle lei tunisienne sur l'orga- nisation de la propriété foncières. — L. Rouchard. Les finances do r ancienne monarchie. — /. Lpfort Revue de l'Académie des Sciences morales et politiques. — La réfoime de la législation des faillites. — M. H. C. L' éducalion populaire en Angletei re. — M. A. Raffalovich. La production et la consommation du cuivre. — • M. A. R. Les droits sur les cérèales, le biméttalisme et le parle- ment allemand. — G. de Molinari. Notions fondamenlales. — M. Rlock. Rpvue des principales publications économiques de 1' é- tranger. — C. Royer. La république Argentine et ses progrès ré- cents. — R D. Osborn. La bureaucratie dans l'Inde anglaise. Idem. - Juin-jiiillet 1889. V. Pareto. La crise économique en Italie. — J. Weìler. La grève de Mariemont et les conseils de conciliation et d'arbitrage. — M. Rouxel. Revue critique des publications écono:niques en langue frar.Qaise. — Eug. Petit. La Conrimission extra-parlamentaire des Socièlés de secours mutuels. — A. Raffalovich. L' effondrement du comptoir d'escoinpte. — G. de Molinari. Notions fondamen- tales. — Le renouvellement de la convention inonétaire de l'U- nion latine. — G. du Puynode. Le crédit et les dilTérentes opi- nions éinises a son siijet par les économistes. — /. Lefort. R.evue de l'Académie des scieiices morales et politiques. — G. Frangois. Les Banques d'émi&sion en Suisse. — Meyners d'Estrey. L'or et les diamants du Gap. — L. Strauss. Mono-et bi-metallisuie. — A. Liesse. Les travaux législatifs de la Chambre des Deputés. — Gounon-Louhens. Études coloniales. — M. Rlock. Revue des prin- cipales publications économiques de l'étranger. — //. Vergè. Une loi stèrile et injuste. — P. G. H. Linckens. La tèlégraphie envi- sagèe .nu point de vue industriel. Idem. - Aoìit 1889. II. Raudrillurt. Propriétaire et fermiei'. Le dioit a l'indeniiité de — ccxxx — plus-value. — L. Bouchard. Les finances de l' ancienne monar- chie; les recetles; les revenus. — M. Rouxel. Revue ciilique des principales publications économiques en langue fiangaise. — Antony Roulliet. Le Couijrès international des habitations a bon marche. — Congres international de 1' intervention des pouvoiis piii)lics dans le contrai de Iravaii. — La Réuiiion annuelle du Cobden-Club. — S. R. Los apanages a la Clinrabie des Com- iniines. ^Journal (The) of the IJnnean Society. Botany. - Voi. 23-25, n. 136-173 (and Gen. Index 1838-1 880). Zoology. - Voi. 20-21, n. 119-121, n. 132 e 140. - London, 1888-81) (List 1888-89). * Journal et Proccedings of lite Royat Society of New Sonili Wales. - Voi. XXIl, Pari 2. - Sydney, 4 888. ^Lenpoldina. Amlliches Organ der K. Leopoldino-Carolini- schen Deulschen Akademie der Naturforscher. - Heft 24.- Halle, 1888. *Ljetopis Jugoslavenske Akademija Znanosti i Umjetnosti zu Godinu. - Zagrebu, 4 888. 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Ueber die Transitiviiàtsgrcnzc der Sub- stitutioncngruppcu, wclche die altcì un tndt iiiits Grades uicht — CCXXXIV — enthaltcn — Ucbor die Zahl der verschiedencn Werlho, die ci- ne Function gegebener Buchstaben durch Vertauschung derselben erlangcn Kann. — A. Krazer. Bildung allgeraeiner cT-Functionen. — /. Ptaszycki. Sur la réduction de certaines intégrales a be- liennes à la forme normale. — H. Stahlsatze. Berichtigung zu dem Aufsatze « Ueber Productdarstellung eindeutiger, linearpe- riodischer Functionen ». *Mémoires de C Académie Imp. des sciences de S.t Peters- boiirg. - vn Serie, T. 36, n. 4-8. - 4 888. B. Wild. Neuer Magnetischer Unifilar-Theodolith. — F. Schmidt. Ueber eine Neuentdeckte Untercarnbri&che Fauna. — T. Pleshe. Revision der Turkestanischen Ornis. — A. E. Feoklistow. Eine Vorlàufìge Mittheiking ùber die Wirkung des Sclilangengiftes auf den Thierischen Organismus. — E. Mojsisovics v. Mojsvar. Ueber einige Arklische Trias-Ammoniten des Nórdlichen Sibirien. — M. Woronin. Ueber die Sclerotienkrankheit der Vaccinieen-Beeron. — 0. Backlund. Ueber die Herleitung der im Achten Bande der « Observations de Pulkova » enthaltenen Stern-Cataloge nebst einigen Untersuchungen ùber den Pulkowaer Meridiankreis. — C. V. L. Charlier. Ueber eine mit dem Problem der drei Kòrper verwandte Aufgabe. ^Mémoires de l' Académie It. de Copenhague. - CI. des lettres - voi. II, n. 4-8. - Kjobenhavn 4 888-89. ^Mémoires de la Société des Naturalisles de Kiew. - T. X, liv. 4. - 4 889. *Mémoires de la Société des sciences physiques et naturel!es de Bordeaux. - HI sér., t. IH, 2 cab. - Paris, 1887. G. Brunel. iMonograpbie de la fonclion gamma, •— G. Dupctit. Sur les principes toxiquea des champignons. — L. Petit. Le péliole des dicolylèdones au point de vue de l'anatomie comparée et de la taxinomie. — E. Berland et A. Chenevier. 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Sulla importazione del frumento in Italia e sul dazio di con- fine. — E. Nicolis. Sul museo accademico. — Spaccati geologici delle prealpi settentrionali. — F. Bruni. Osservazioni medico- veterinarie per l'anno 1886 nella provincia di Verona. — R. Avan- zi. Sulla raffigurazione plastica della provincia di Verona,'' — GB. Biadego. Sul torrente Valsorda e sui mezzi alti ad ottenere la sua regolazione. ^Memorie della Regia Accademia di scienze, leliere ed arti in Modena. - Ser. II, voi. 6. - 4 888. D. Ragona. Pressione atmosferica bi-oraria del -1887 tratta dai rilievi del barometro registratore Richard. — Studi sul termometro registratore Richard e sull'andamento delle temperature massime e minime. — Vero andamento diurno della temperatura. — P. Bonizzi. Intorno agli infusori! ciliali. — P. Coglioìo. Glosse preaccursiane. — I principi! teorici della negotioruni geslio. — L. Malavasi. Le figure di Chladni ed il metodo di Wheatstone. — Note al saggio teorico della pila secondo il principio di Volta. — A. Crespellaìu. Indicazione topografica degli avanzi monumentali romani scoperti in Modena e suo contorno, — L, Rossi. Relazione degli Atti accademici degli anni 1887-88. — L. F. Valdrighi. Fabbricatori di strumenti armonici. — P. Bortololti. Nota ico- nografica. Intorno un quadro di fra Paolo da Modena. — CCXXXVI — ^'minerai Resovncs of {he United Slalcs of Ccological Sur- vey. - Day, 1887. - Washington, 4 888. '^Miltheilungen der Nalurforschenden Gesellschafl in Ecrn aus deiii Juhre 1888, u. -1195-1214. - lìcrn, 1889. *Monograj)hs of the United States Gcological Siirvry. - Voi. XII. -Washington, 4 880. Notarisia. Coiiimcntaiium phYcologiciim. Rivista trimestra- le ecc. - Redattori G. B. De Toni e D. Lcvi-Morcnos. - Anno IV, n. Ì3-I4. - Venezia, 4 889. ^Nova Acta Academiae Caesarcae Leopoldino-Carolinae Ger- manicae Naturae Curiosornm. - T. 52. - Halle, 1888. R. Olbricht. Ueber Jie Kugel-und Cylimler-funciionen. — JV. Wille. Beitrage zur Eiitwickelungsgeschichte der physiologischcn Gewe- besysleme bei einigen Florideen. — • P. Gerher. Der absolute Nullpunkt der Tempcratur — Die Arbeit der Dàinpfe beim Sieden, und die Dàmpfe in Zustande der Sàltigung. — C. v. Gumppen- herg. Systerna geometrariim zonae tempcratioris septeiilriorialis. — M. Wilkcns. Beitrag zur Kennlniss des Pl'erdegebisses mit Rùcksicbt aiif die fossilen Equiden von Maiagha in Persien. — E. Waelsch. Ueber das Normalcnsyslem und die Centralflàche algebraiscUer FiacliCn, itisbesondere der Flàchen 2teii Gradcs. — W. Zopf. Zur Kenntniss der Infeclious-Krankheiten niederer Thic- re und Pflanzen. Nuovo (11) Rosmini. Periodico scientifico-letterario. - Voi. I, n. 1-3. - Milano, 4 889. *Observcilorio mcleorologico-magnetico centrai de Mexico. Boletin mensual. - T. I, n. 8-10. - Tacubaya, 1889. ^'Oversigl over del K. Danske Videnskabcrnes Selskabs For- handlingcr etc. - Aaret, 1888, n. 2-3 - 1889, n. 4. - Kjobenhavn, 4 888-89. *Picentino (II), giornale della R. Società economica ed or- gano del Comizio agrario di Salerno. - Marzo-giugno 4 889. — CGXXXVIl — '^Polesine (II) agricolo. Bollettino degli interessi agrari della provincia di Rovigo. - Anno HI, n. 7- III. - 1889. ^Polilecnlcn (II) , giornale dell' ingegnere-architetto civile ed industriale. - Milano, marzo-giugno i889. ^Polijùiùlion ; rcvue biblio(jraphique universelle. - Parlie liltéraire. - Paris, avril-juillet 18S8. » technique. » avril-juillet 1889. *Proccediìigs of the Àcademt/ of Naturai Sciences of Phila- delphia. -Par. II-III, March-Decembcr 1888. *Procecdings of Ihe American Academy of Aris and Sciences. - New Scries, voi. 15- Whole Series, voi. 23, p. i - from mai 1887 to mai 1888. - Boston, 1888. *Procecdings of the American Philosophical Society eie. - Voi. 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Del vero nell'arte. - CcrianL Nolizie di nn antico Mano- scrmo ambrosiano del «Libar Diurnus Romano, um Pontincum „ - Maggi. Protisli nello stomaco del cane durante la digestione di speciali alimenti. *fdcm.- Voi. 22, fase. 10-13.- ISSO. C. Ferrini. Appunti sulla teoria del furto in diritto romano - Ap- punti sul calcolo della spirale compensatrice per una dinamo a potenziale costante. - Aschieri. Delle omografie sopra una co- n.ca e dei loro sistemi lineari. ^ Beltrami. Sul principio di Huygens. - G. Ascoli. Sulle funzioni a due variabili reali le quali crescono e decrescono nel verso positivo di ciascuno de^li ass, in un pezzo di piano a distanza fmifa. _ Vignoli. Del vero nell'arte. - Bardelli. Baricentri e momenti d'inerzia di super- icele e di solidi di rotazione. _ Vidari. Il Congresso per la paco >n homa. ~ iSormani. Studi sperimentali sui neutralizzanti del virus tetanigeno. - Murani. Sulla Legge psicofisica di Fechner Pincherle. Di un'estensione dell'algoritmo delle frazioni con- tinue. _ Zoja. Sezione mediana verticale antero-posteriore del tronco di una donna gravida al sesto mese, praticata previo con- gelamento. Rendiconto dell' Accademia delle scienze fisiche e matema- tiche di Napoli. - Ser. ir, voi. 3, fase. 3 - marzo 1880. A. Capelli. Sopra certi sviluppi di determinanti. - ^. i)e GaspaH.. Psotizm relative ad alcuni apparecchi autoregistratori esistenti nel R. Osservatorio di Capodimonte. - Osservazioni meteoriche. — Riassunto meteorologico 1888. "^Idem. - Id., fase. 4 - aprile i 880. G. Battaglini. Cenno necrologico di A. Genocchi. ^ 4. Costa. Di un nuovo genere di Pompilidei. _ 0. Rebuffat. Contributo alla co- noscenza degli amido-acidi. - A. De Gasparis. Sul pulviscolo atmosferico. _ G. Pirondini. Sulla costruzione delle lince dello Zirvir^^'-^v^"^"'''"- ^''""' '''''''' «"l'e funzioni cilindri. loniu \1L Sene VI. 'JO - CCXL — che (li l.'' specie. — A. Del Re. Sulle reciprocità birazionali nulle del piano. *Idem. - IJ., fase. 5-G - maggio e giugno 4 889. A. 0. T. Michele Eugenio Chevreul. ■ — A. De Gasparis, Deteroiina- zioni assolute della inclinazione nnagnetica nei R. Osservatorio di Capodimonte, eseguile negli anni 188G-88. VI Comunicazione. — Determinazioni assolute della componente orizzontale della forza magnetica terrestre, fatte nel R. Osservatorio astronomico di Capodimonte nell'aniio 188S. — D. PadeleUi. Sulla couìposi- zione grafica delle forze nello spazio. — 0. Fo, li. Su 1' acido naftilamidoacetico. — L. Nicoiera. Sintesi dell'acido ti(nolcinna- mico, — //. I. Johnston-Luwis. Il po/.io artesiano di Ponticelli (188G). — E. Marcoìongo. Su alcuni sistemi d'equazioni alle de- rivate parziali. — L. Vahnieri. Osservazioni contemporanee di elettricità meteorica fatte dentro e fuori le nul)i. * Rendiconto delle tomaie e dei lavori dell Accademia di scienze morali e politiche (Società R. di Napoli). - An- no 27, gennaio-decembre 1888 e Anno 28, gennaio- aprile 1889. - 1888-89. ^Revìsta do Observalorio. - Publicacao mensal do Imperiai Observatorio do Rio de Janeiro. - Anno IV, n. 1-6. - Janeiro de 1889. Revue Orilannigue.- Paris, mars-juin 1889. Revue des deux mondes. - Paris, avril-aoùt 1889. * Revue des sciences naturelles appliquées.- ilnlletin biraen- suel de la Sociélé nalionule d'acclimatation de Franco. - Paris, n. 1-14 - januicr-aoùt i889. ^Rivista italiana di scienze naturali e Bollettino del Natu- ralista allevatore, coltivatore ecc. - Anno IX, n. 1-14.- Siena, 1889. ^Rivista storica italiana, ecc. - Anno VI, fase. 2. - Roma, aprile-giugno 1889. P. e. Fallelli. Del carattere di Fra Tommaso Campanella. — CCXLI — ^Rivista Veneta dì scienze mediche ecc. - Anno VI, T. 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Di 3 casi di pertosse abortita mediante le inalazioni di bromuro di potassio e di Lenzoato di soda. — A. Caincr. Contribuzione allo studio della sclerodermia degli adulti. '^Idem. - T. XI, fase. 1, luglio 1889. F. Cervellini. Iniluenza dell' elettricità applicata sull' innervazione cardiaca per le possibili applicazioni terapeutiche. — F. Frigo. Contribuzione all'eziologia dell'arterite. — L. M. Petrone. Sulla patologia del sangue. Nuova serie di ricerche cliniche-microsco- piche. — G. Cavazzani. Lettera al dott. Padula. Rosmini (II). Enciclopedia di scienze e lettere ec.- Voi. IV, n. 4-12 - voi. V, n. 8-12. - Milano, 1889. '^Schriflen der Naturforschenden Gesellschaft in Danzig. - Nciie Folge, \). VII, 2 heft. - Danzig, 1889. *Scliri[ten der Phij'j'ikalisch-Oehonoìniachen Gcsellschafl zu Kóni. — Sul ma- gistero fìsio-psicologico del- l' armonia ; studi del m. e. C. Vigna, d273. Fisica.— II e III Memoria, con tav., del prof. A. Righi sui fe- nomeni elettrici provocati dal- le radiazioni, p. 253 e 1101. -Studio del dolt. G.Faè sulle cause, che, all' infuori delle variazioni di temperatura , possono influire sulla resi- stenza elettrica dei condut- tori solidi, 279. — Figure di difl'usione nei liquidi. Ricer- che del s. e. T. Martini (con 2 tav.), 823. — Sui calori specifici e di trasformazione dei solfuri e seleniuri di ar- gento e di rame Ag^S; Ci/jS ; Ag'2 Se ; Cn^ Se, del m. e. M. Bollati e"del dott. S. Lus- sana, 1051. — Presentazio- ne del seguito delle Consi- derazioni generali del m. e, A. Pazienti intorno alla ter- modinamica, 1061. — Sulla densità e sulla tensione su- perficiale delle soluzioni di anidride carbonica e di pro- tossido di azoto nell'acqua e nell'alcool. Nota del m. e. M. Bell.-iti e del dott. S. Lussana, 1160. — Alcuno ricerche dei suddetti suir occlusione del- l' idrogene nel ferro e sulla tenacità di qualche metallo, che abbia assorbito un gas, 1321. ^ ' Fisiologia, — Studi del m. e. C. Vigna sul magistero fisio- psicologico dell'armonia, p. 1273. Geografìa. — Venezia nella sto- ria della geografia cartogra- fica ed esplorafrice, discorso letto neh' adunanza solenne dal m. e. G. Marinelli, pag. 933. — Una visita al Car- n;elo, del m. e. ah. G. Bel- trame, 1001. Geolcgia e Paleontologia. — Presentazione di una Memo- ria, con tav., del m. e. A. De Zigno sui chelonii fossili dei terreni terziarii del Veneto, pag. 876. j Giunte. — Elenco delle G un- te statutarie, p. XXVIII-XXXI. Giurìsprvdrnza. ~- 1 Laudi del Cadore, del m. e. A. Fertile, pag. 127. — Antichi Statuti del Collegio padovano dei dottori giuristi, pubbl. dal m. e. A. Gloria, 355. Letteratura. — Fede e super- stizione neir antica poesia francese, saggio di Giuseppe Schiavo, pag. 67. — Di Ca- terina Percoto e della edu- cazione della donna, del m. e. Mons. J. Bernardi, 317. — Recensione dello stesso Bernardi sui quadri sinottici del prof. G. Fioretto per la interpretazione della Divina ComnK dia, 603.- Di uiio An- tologia inedita di versi spa- — CCLI — gnoli, fatta nel srccnto, Nota del s. e. E. Teza, 709. Matematica. — Sulla Bìhlio- tlieca M'ithematica di Gu- stavo Enestiòin, IV Comu- nicazione del m. e. A. Favaro, p. 119. — Intorno al nuovo Corso d'annlisi infinitesimale del prof. F. Gilbert, Relazione del m. e. P. Fambri e del s. e. P. Cassani, 589. — Sulla deviazione dal piede della ver- ticale di un grave Uberamen- te caduto dalla superficie del- la terra sul fondo di una cava. Nota, con una tav., del m. e. G. Lorenzoni, 759. Meccanica. — Di alcune pro- prietà degli assi di rotazione, del m.e.D. Turazza, p. 1221, Medicina. — Studi morfologici del corpo umano a vantag- gio della clinica. Lettura pri- ma e seconda (Sunti), del m. e. A. De Giovanni, p. 741- 742 e 1272. — SulFatclecta- sia polmonale, sunto del s. e. A. Tamassia, 1303. Meteorologia. — Bollettino me- teorologico dell'Osservatorio di Venezia. — Anno 1888, pag. I-VIII, LXI-LXVIII,LXXI- LXXVIII , LXXXI-LXXXIV. Riassunto delle Osservazio- ni fatte nell'a. meteorologico 1887-88, ciii-cxiii. — Anno 1889, CXIX-CXXII, CLI-CLXX. Mineralogia. — Studio cristal- lografico della cerussite di Auronzo, del dott. Giò. Batta Negri (con 1 tav.), png. 655, — Appunti statistici del piof. R. Panebianco sui produttori dello zolfo in Italia, 879. TSomine. — Del Presidente del- l'Istituto GP. Ylacoviche del vice-presidente G. A. Pirona, p. 1-2. -— Del Segretario G. Bizio pel quadriennio 1886- 90. — Del membro effettivo non pensionato prof. F. Bo- natelli, e del membro effetti- vo pensionato commend. P. Fambri, ivi. - Del m. e. non pensionato prof. A. Gabelli, 615. — Dei soci corrispon- denti delle Provincie venete, A. Righi, A. Carpenè, A. Fo- gazzaro e P. G. Molmenti, 617; e C. F. Ferraris, D. Berlolini, P. Gradenigo e F. Poletli, 877. — Di parecchi soci per le altre provincie del Regno e per 1' estero, 877- 878. Numismatica. — Moneta Dal- maiiae. Comunicazione (fìg.) del s. e. N. Papadopoli, pag. 1155, Oculistica.— Del trapianto del- la cornea del pollo sull'occhio umano, del s. e. P. Gradeni- go, p. 1307. Pantheon Veneto. — Colloca- mento del busto in marmo di Paolo Veronese, donato dal pronipote dott. Giuseppe Ca- liari, pag. 65 e 426. Pedagogia. — Di Caterina Per- coto e della educazione del- la donna, del m. e, Mons. J. Bernardi, pag. 317. Preistoria. — Nuove ricerche e scoperte nel sepolcreto preromano del podere A. Bel- linalo in Minerbe. Cenni sto- rici del cav. S. De Stefani con 1 tav.), pag. 435. — CCLII Premi conftrill da questo R. Istituto nei concorsi indu- striali di quest'anno, pay. 857-865. Proemi proposti. — Dalla R. Ac- cademia delle scienze di To- rino, pel concorso Rressa, p. Lix. - Dalla R. Accada delle scienze di Bologna sul Galva- nismo (Fondazione Aldini) , LXix.- Dalla R. Accademia di medicina in Bruxelles per gli anni 1888-90, lxxix-lxxx. — Dalla R. Accademia scien- tifico-letteraria di Amster- dam per un carme latino nel 1890, GII. — Da questo R. Istituto, nonché dalle Fon- dazioni Querini-Stampalia e Balbi-Valier ne2,li anni 1889- 91, 869-874.— Dalla R.Ac- cadeaiia di scienze, lettere ed arti in Modena per gli anni 1889-90, cxv-cxviii. Storia. — Dei fonti per la sto- ria di Nerone, del dott. E. Callegari, p. 153 e 219. ~ Il Concilio di Vicenza. Epi- sodio della Storia del Con- cilio di Trento (1537-1538) del s. e. ab. B. Morsolin, 539. — La Costituzione nel Giappone, Memoria del s. e. G. Berchet, 687. — T. Guic- ciardini alla morte di Cle- mente VII da lettere inedite, appunti del s. e. E. Teza, 897. — Venezia nella storia della geografia cartografica ed esploralrice, discorso let- to dal ni. e. G. Marinelli nel- l'adunanza solenne, 933. — La Cattedra di gius publico ecclesiastico e il prof. An- gelo Antonio Fabbro. Con- tributo alla storia dell' Uni- versità di Padova, del s. e. G. Occioni-Bonaffons, 1021. Topografia. — Materiali per laltirnelria italiana. Regio- ne veneto-orientale e veneta propria. Serie IX, Memoria del m. e. G. Marinelli, pag. 463. Zoologia. — Prospetto dell'A- caro-fauna italiana pel m. e. G. (Canestrini. Famiglia dei Tetranychini, Memoria (con tav.) del prof. Riccardo Ca- nestrini, pag. 491. — Le acredule del Veneto, Nota del m. e. A. P. Ninni (con 1 tav.), 841. (^.CLIII — INDICE DEGLI AUTORI Abetti doU. Antonio. — Osser- vazioni aslronomiche, fatte a Padova nel 1888, pag. 807. Accademia R. scientifica e let- teraria di Amsterdam. — Programma di concorso per premio ad un carme latino nel 1890, pag. cu. Accademia R. delle scienze del- l' Istituto di Bologna. — Pro- gramma del concorso libero al premio Aldini sul galva- nisino_, pag. lxix. Accademia R. di medicina di Bruxelles. — Programma de' suoi concorsi scienlifici a premio per gli anni 1888- 90, pag. Lxxix-Lxxx. Accademia [Reale] di scienze, lettere ed arti in Modena. — Programma del concorso pel premio scientifico Gessa del- l'anno 1890, pag. CXV-CXVI-. Id. per altri due premi scien- tiiici nel 1889, cxvii-cxviii. Accademia R. delle scienze di Torino. — Programma di concorso al premio Bressa, p. Lix. — Circolare per of- ferte per un ricordo al de- funto prof. A. Genocchi,615- 61(5. Agazzi Augusto, di Venezia. — Medaglia di bronzo, con- feritagli da questo R. Istituto per copia dal mosaico ecc., pag. 864. Alfieri di Sostegno , Sen. Carlo, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 877, Arneth (di) Alfredo, s. c. — Idem, pag. 878. — Suo rin- graziamento, 1179. Baggini cav. Giuseppe, di Fi- renze. — Dono della sua edi- zione delle Prediche di «Fra Girolamo Savonarola», 758 ; e Recensione del m. e. Mons. J. Bernardi, 797. F. Bassani, s. c. — Dono di una sua pubblicazione paleonto- gica, pag. 1001. Bazin Enrigo, s. c. — Eletto socio corrispondente, p. 878. Bellati Giambattista, s. c. — Sua morte e condoglian- ze dell' istituto alla famiglia, pag. 4-25-'26. Bellati prof. Manfredo, m. e. — Presentazione di Me- morie di fìsica dei prof. A. Ri- ghi e G. Faè, p.64 e 65. - Sui calori specifici e di trasforma- zione dei solfuri e seleniuri di argento e di rame A^j S; Ga-i S; A(/2 Se; Guj Se, CCLIV 1051. — Nula sulla densità e sulla tensione superticiale delle soluzioni di anidride carbonica e di protossido di azoto nell'acqua e nell'al- cool, 11G9, — Alcune ricer- che sull'occlusione dell'idro- geno nel ferro, e sulla tena- cità di qualche metallo, che abbia assorbito un gas, 1321. Beltrame ab. prof. Giovanni, m. e. — Una visita al Car- melo, pag. 1001. Berciiet dott. Guglielmo, s. c. — La Costituzione nel Giap- pone, pag. 687. Bernardi mons. Jacopo. — Di Caterina Percoto e della edu- cazione della donna, pagi- ne 317. — Sui quadri sinot- tici del prof. Giovanni Fio- retto per la interpretazione della Divina Commedia ecc., 603. — Recensione sul libro « Prediche di Fra Girolamo Savonarola », edite per cura di Giuseppe Baccini, 797. Bertolini avv. Dario, s. c, — ^ Eletto socio corrispondente, pag. 877. — Suo ringrazia- mento, 1179. Bianchi C. F. — Dono di un Suo libro su Zara, pag. 4. Biga Cataldo. — (Vedi Car- tiera di Carmignano). Bizio prof. comm. Giovanni, m. e. e Segretario.- Lettere cir- colari ai membri e soci, an- nunzianli la morte dei mm. ee. Sen. F, Cavalli, pag. 2-3, e Sen. G. Meneghini, 423- 425. — R. Decreto, che lo conferma Segretario dell' I- slitulo pel quadriennio 1886- 1890, 4. — Presentazione del manoscritto del m. e. A.. Per- tile sui laudi del Cadore, 5. - Idem di uno scritto del m. e. A. Favaro sulle Opere di Huygens e del cav. S. De Ste- fani su scoperte preistoriche in Minerbe, 218. — Id. id. di due scritti del m. e. A. P. Ninni, 616 e 758. — Id. di una Memoria del s. e. E. Te- za e del prof. R. Panebian- co, 616 e 758. — Relazione, letta neir adunanza solenne, sul conferimento dei premi industriali e sui nuovi con- corsi scientifici, 857. — Pre- sentazione di una Nota del dott. GB. De Toni, 877. Bollati di Saint-Pierre Fe- derico Emanuele, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 877. — Suo ringrazia- mento, 1179. Bonatelli prof. cav. France- sco, m. e. — Sua nomina a membro effettivo non pen- sionato, e ringraziamento, pag. 4. — D' un errore ra- dicale nella teorica della co- noscenza, Nota, 743. Bonome dott. Augusto. — Sul- la eziologia della meningite cerebro- spinale epidemica. Contributo balleriologico(con con 2 tav.), pag. 1063. Boussinesq Valentino G,, s. e. — Eletto socio corrispon- dente, pag. 878. — Suo rin- graziamento e dono di libri, 1179. Bùdinger Massimiliano, s. c. — Elelto socio corrisponden- te, pag. 878. CCLV BusNELLi A. e G. di Due Vil- le. — Medaglia d' argento, ad essi contenta da questo R.. Istituto, per la fabbricazione della carta di papilla ad uso to- scano, p ig. 859. Calamari DoìMenico di Basal- della (prov. di Udine). — Menzione onorevole, conces- sagli da questo R. Istituto, per l'industria della carta di paglia ad uso della germani- ca, p. 865. Caliari dolt. Giuseppe. — Do- no al Pantheon Veneto del busto in marino di Paolo Ve- ronese, p. 65; e collocamen- to, 426. Callegari dott. Ettore. — Dei fonti per la storia di Nero- ne, pag. 153 e 219. Calori prof. Luigi , s, c, — Eletto socio coi rispondente, pag. 877. — Suo ringrazia- uienlo, 1179. GxVNESTRiNi prof. Giovanni, ni. e. — Presentazione di una Memoria, con tav., del prof. R. Canestrini sulla famiglia dei Tetranychini, in conti- nuazione del Prospetto del- l'acarofauna italiana, p. 4-26. -Sua verb.de Comunicazione sulle ossa trovate nella pala- fitta di Arquà, ivi. - Presen- tazione di uno studio cristal- lografico del d.'' G. B. Negri, 460. Canestrini prof. Riccardo. — Prospetto dell' Acarof:iuna italiana, del m. e. G, Cane- strini. Famiglia dei Tetrany- chini, Memoria, con tav., pag. 491. Tomo VII, Serie VI. Carpenè dott. Antonio, s. c, — Sua nomina a socio cor- rispondente , pag. 617. — Suo ringraziamento, 757. Carrara Giacomo. — Sui de- rivali solfonici del parapro- piliiictaclorololuene, Nota I, pag. 4'27. — Sulla formazio- ne dei cloruri acidi per azio- ne della cloridrina solforica, 1013. Carruthers Guglielmo, s. e. — Eletto socio corrispon- dente, pag. 878. Cartiera di Carmignano. — Premiata col diploma d'ono- re nei concorsi industriali di quest'anno, pag. 858. Cassani prof. Pietro, s. e. — Relazione sul nuovo corso d' analisi infinitesimale del prof. F. Gilbert, dell'Univer- sità di Lovanio, p. 589. Cavalli Sen. Co. Comm. Fer- dinando.— Sua morte e suo legato di un premio trienna- le scientifico a questo R. Isti- tuto, pag. 2-3, 63-64, 876. Cecchetti prof. Bartolomeo, s. e. — Sua morte, pag. 459. Chargot Gio. Martino, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringrazia- mento, 1179. Cipolla conte prof. Carlo, s. e. — Idem e suo ringrazia- mento, pag. 877 e 1179. Coccolo Maddalena, di Udi- ne. — Medaglia di bronzo, conferitale da questo Pi.. Isti- tuto, per la costruzione di mi- sure metriche in varii legni ecc., pag. 864-865. Cora Guido. — Dono di una — CCLVI Carta allimeliica ec. d'ilaliu, pag. 4. Covi Alessandro, di Venezia. — Menzione onorevole, con- cessagli da questo R. Istituto, per pittura sul vetro , pag. 865. Da Schio co. Almerico, s. c. — Rappresentante questo R. Istituto alla III Assemblea generale della Società me- teorologica italiana, pag. 4; nonché alla Commemorazio- ne in Vicenza del m. e. ab. J. Zanella, 757. De Giovanni A., m. e. — Studi morfologici del corpo uma- no a vantaggio della clinica. Letture I e lì (Sunti), p. 741- 742 e 4269-72. De Hubè Romualdo, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. De Leva prof. Giuseppe, m. e. — Commemorazione del m. e. ab. Giacomo Zanella, pag. 1235. Delisle Leopoldo , s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringrazia- mento e dono di libri, 1179. De Loriol Perceval, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringrazia- mento, 1179. Deodati Sen. Edoardo, m. e. — Assume la Commemora- zione del m. e. Sen. F. Ca- valli, pag. 460. De Rozière Eugenio, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. De Stefani cav. Stefano. — Nuove ricerche e scoperte nel sepolcreto preromano del podere A. liellinato in Mi- nerbe. Cenni stor. (con tav.), pag, 435. De Toni dott. Ciò. Batta. — Sopra un' alga nuova per la fiora italiana. Nota, pag.1165. De Zigno bar. comm. Achlle, rn. e. — Presentazione d'una sua Memoria (con tav.), sui chelonii fossili dei terreni terziari del Veneto, pag. 876. Di Lorenzo G, — Dono di un libro di medicina, pag. 4. Dòllinger Gio. Giuseppe Igna- zio, s. e. — Eletto socio cor- rispondente, pag. 878. Donati comm. Cesare, s. c. — Idem, pag. 877. V. Druffel a. — Dono di un libro storico, ivi. Faè dott. Giuseppe. — Delle cause, che, all'infuori del- le variazioni di temperatura, possono influire sulla resi- stenza elettrica dei condut- tori solidi. Studio, pag. 279. Fambri prof. comm. Paulo. — Conferimento della pensione accademica, pag. 4. — Rela- zione sul nuovo Corso d'ana- lisi infinitesimale del prof. F. Gilbert dell'Università di Lo- vanio, 589. — Presentazione d' un suo scritto sul Codice penale ne' suoi principi fon- damentali, con ispeciale ri- guardo alle disposizioni sul- r onore e sul duello, 1180. Favaro prof. Antonio, m. e. — Sulla Bibliotheca Mathema- tica di Gustavo Eneslròm, 4.^ Comunicazione, pag. 119. — Di alcuni nuovi materiali per ccLvir lo stnrlio (lei Cirlop;gio di Ticone Brahe, e delle sue relazioni con Galileo, Nota, 499. — Intorno alle Opere complete di G.Huygens, pub- blicate dalla Società olande- se delle scienze in Harlem. i.' Comunicazione, 403. Ferraris prof. Carlo Fran- cesco, s. e. — Eletto socio corrispondente, pag. 877. — Suo ringraziamento, 1179. Ferraris prof. Galileo, s, c. — Idem. Fioretto prof. Giò. — Dono de' suoi quadri sinottici per la interpretazione della Di- vina Commedia, pag. 460; e Recensione del m. e. Mons. J. Bernardi, 60.3. Fischer Teobaldo, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. Fogazzaro dott. Antonio, s. c. — Sua nomina a socio cor- rispondente, pag. 617. — Suo ringraziamento, 757. — Rappresentante l'Istituto alla Commemorazione del m. e. ab. Zanella in Vicenza, 757. Fondazione Balbi -Valter. — Premio scientifico, proposto per l'anno 4889, pag. 874. Fondazione Querini - Stanipa- lia. — Premi scientifici, pro- posti per gli anni 4889-1891, pag. 870-874. Forlì N. vedova Vitta e C. in Venezia. — .Medaglia d'ar- gento, conferitale da questo R. Istit., per la fabbricazione di calze a vapore, p. 863-864. FoRNARi Sac. Vito , s. c. — Elello socio corrispondente, pag. 877. — Suo ringrazia- ziamento, pag. 645. Gabelli prof. Aristide, m. e.— Sua nomina a m. e. non pen- sionalo e suo ringraziamen- to, pag. 615. Galanti prof. Ferdinando, s. e. — Relazione sul libro di A. Malniignati : « Il Tasso a Padova i>, pag. 609. Gaudry Alberto , s. e. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringrazia- mento, 4179. Gegenbaur Carlo, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. Genocchi prof. Angelo, s. c. — Sua morte e condoglianze dell' Istituto alla R. Accade- mia ed alla R. Università di Torino, pag. 459. — Circo- lare della R. Accademia delle scienze di Torino per offerte per un ricordo in suo onore, 615-616. Gilbert prof. Filippo, s. c. — Sul suo nuovo Corso d'ana- lisi infinitesimale , relazione del m. e. P. Fambri e del s. e. P. Cassani, pag. 589. — Eletto socio corrispondente , 878. — Suo ringraziamen- to, 4479. Gloria prof. Andrea, m. e. — Antichi Statuti del Collegio padovano dei dottori giuristi, da lui pubblicati, pag. 355. Gradenigo prof. Pietro, s. c. — Eletto socio corrispon- dente, pag. 877. — Suo rin- raziamento, 1479. - Del tra- pianto della cornea del pollo suir occhio umano, 1307. CCLVIII Ha ll Giacomo, s. c. — Eletto socio corrispondente, p. 878. HuYGENS C. — Intorno alle sue Opere complele, pubblicate dalla Società Olandese delle scienze. ^.' Comunicazione del m. e, A. Favaro, p. A03. Istituto cartografico italia)io a Roma. - Dono del suo An- nuario, 1180. l'&tituto (Reale) Veneto di scien- ze, lettere ed arti. — ■ Elen- co de' suoi membri e soci, nonché delle sue Giunte sta- tutarie, p. i-xxxi. — Lettera di condoglianza agli eredi del m. e. Sen. F. Cavalli, 3 ; e lo- ro ringraziamento, 63. - Suoi rappresentanti alla III Riu- nione degli igienisti italiani a Bologna, ed alla III Assem- blea generale della Società meteorologica italiana a Ve- nezia, 4. — Delega il s. e. E. Tezza a rappresentarlo ai fu- nerali ed alla Commemorazio- ne del m. e. G. Meneghini a Pisa, 423-424 e 460. - Con- doglianze alle famiglie dei de- funti soci G. Seguenza e G. B. Bollati, 426. ^ Id. alla R. Accademia delle scienze e alla R. Università di To- rino per la morte del s. e. A. Genocchì, 459. — Sua rappresentanza alla Comme- morazione in Vicenza del m. e. ab. J. Zanella, 757. — Au- torizzato ad accettare il la- scito del premio scientifico Cavalli, 876. Kazzander dott. Giulio. — , Osservazioni anatomiche sul- le connessioni nervose e sui rapporti morfologici del gan- glio cigliare (con una tavo- la), pag, 29. Keller prof. Antonio, m. e. — Di alcuni alimenti suppleto- ri per il bestiame bovino. Memoria, pag. 619. KòLLiKER Alberto, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. Lampertico Sen. Fedele, m. e. — Dono di una sua pubbli- cazione, p. 1061. — Rappre- sentante questo R. Istituto alla Commemorazione in Vi- cenza del m. e. ab. G. Zanel- la, 757. Landucci prof. Landò. — Do- no di un suo libro all' Isti- tuto, pag. 460. Levi Cesare Augusto. — Nuo- ve suppellettili archeologi- che provinciali ec, con tav., pag. 447. — Illustrazione di alcuni bronzi antichi (con 3 tav.), 785. — Bolla e regesto di documenti inediti della di- strutta Abbazia di S. Felice di Ainmiana, con alcuni cen- ni su quest'isola (con 1 tav.), 1181. LiOY comm. Paolo, s. c. — Rappresentante questo R. Istituto alla Commemorazio- ne in Vicenza del m, e. ab. J. Zmella. pag. 757. LoRENzoNi prof. Giuseppe, m. e. — Presenta in dono due pubblicazioni dell'Osservato- rio astronomico di Kiel, non- ché una sua Piolazione sulla lunghezza del pendolo sem- plice a secondi, pag. 64. — Presentazione di uno scritto — CCLIX del doti. A. Abotti, 646. — Nota sulla deviazione dal pie- de della verticale di un gra- ve, liberamente caduto dalla terra sul fondo di una cava (con 1 tav.), 759. Loreta prof. Pietro, s. c. — Rappresentante questo R. Istituto alla IH Riunione de- gli igienisti italiani in Bolo- gna, pag. 4. LussANA prof. comm. Filippo, ni. e. — Dono di un atlante anatomico, pag. 4-. LussANA dott. S. — Sui calori specifici e di trasformazione dei solfuri e seleniuri di ar- gento e di rame Ag^ S ; Cu^ S ; Ag^ Se ; Cuo Se, pagi- na 1051. — Nota sulla den- sità e sulla tensione super- ficiale delle soluzioni di ani- dride carbonica e di protos- sido di azoto neir acqua e neir alcool, 1169. — Alcune ricerche sull'occlusione dell'i- drogeno nel ferro e sulla te- nacità di qualcbe metallo, che abliia assorbito un gaSjlS'il. Magni e C. (Ditta) di Vicenza. — Medaglia d'argento, con- feritale dall' Istituto, per la sua fabbrica di prodotti chi- mici, industriali e farmaceu- tici, pag. 862-863. Malmignati Antonio. — Dono di un volume su Torquato Tasso, pag. 64; e relazione del s. e. F. Galanti, 609. Marinelli prof. Gio. m. e. — Presentazione all'Istituto di tre pubblicazioni del prof. F. Pullò, pag. 426. — Mate- riali per l'altimetria italiana. Begione veneto -orientale e veneta propria. Serie IX, 463. — Venezia nella storia della geografia cartografica ed esploratrice, discorso let- to nell'adunanza solenne 19 maggio 1889, 933. Martini prof. Tito, s. c. — Fi- gure di diffusione nei liquidi, ricerche (con 2 tav.), p. 823. Massoni A. e C. (Ditta) di Schio. — Medaglia d'argento, con- feritale da questo R. Istituto per fabbrica di guarnizioni metulìiche ■per carde a lana, pag. 863. Medin dott, Giò. Batta, notaio di Padova. — Sulla consegna della Cartella di rendita, re- lativa al legato del premio Ca- valli, p. 64. Meneghini Sen. Giuseppe, m. e. — Sua morte, pag. 423. — Rappresentanza dell' Isti- tuto ai suoi funerali, 424. MiLLosEviCH prof. Elia, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag, 877. — Suo ringrazia- mento e dono di libri, 1179. MiNicii comm. dolt. Angklo. — Cessazione dall'ufficio di Pre- sidente dell' Istituto, pag. 1. — Commemorazione del prof. Tito Vanzetli, 7. Ministero (R.J della pubblica istruzione. — Condoglianze per la morte dei mm. ee. F. Cavalli e G. Meneghini, pag. 63 e 425. — Dono della 1.^ Annata dell'Archivio storico dell'arte, 876. MoLMENTi prof. Pompeo Ghe- R.\RDo, s. e. — Sua nomina a socio corrispondente, p. 617. GCI-X MoRSOLiN ab. prof. Bernardo, s. e. — Dono della Vita del Vescovo Do La Molte, p. 4. — 11 Concilio di Vicenza. Epi- sodio della storia del Concilio di Trento (1537-4538), 539. — Rappresenlante questo R. Istituto alla Commemorazio- ne in Vicenza del m. e. ab. J. Zanella, 757. Musatti Eugenio. — Dono di una sua pubblicazione stori- ca, pag. 4. Museo di Bergen, in Norvegia. — Dono di pubblicazioni di storia naturale, pag. 64. MussAFiA Adolfo , s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringrazia- mento, 1-179. Nardi Guglielmo di Treviso. — Medaglia d'argento, con- feritagli da questo R. Isti- tuto per lavori di tipografia, pag. 859-60. Negri dott. Giò, Batta. — Studio cristallografico della cerussite di Auronzo (con 1 tav.), pag. 655. Ninni A.P., m. e, — Sui segni prealfabetici, usati anche ora nella numerazione scritta dei pescatori clodiensi (con 4 ta- vole, p. 679. — Le Acredu- lae del Veneto. Nota (con 1 tav.), 841. OCCIONI-BONAFFONS G., S. C. ,— La Cattedra di gius publico ecclesiastico e il prof. An- gelo Antonio Fabbro. Con- tributo alla storia dell' Uni- versità di Padova, pag. 1021. Oppert Giulio, s. c. — Eletto Kocio corrispondente, p. 871^. Oreffice Giuseppe, di Vene- zia. — Medaglia d' argento, concessa da (juesfo R. Istitu- to al suo Opificio in Treviso per la pilatura del riso, pag. 861-862. Osservatorio astronomico di Kitil. — Dono di pubblicazio- ni scientifiche, pag. 64. Panebianco prof. Ruggero. — Appunti statistici sui produt- tori dello zolfo in Italia, p,879. Papadopoli co. Nicolò, s. c. — Moneta Dalmatiae. Comuni- caz.*^ (con disegni), p. 1155. Pasteur Luigi, s, c. — Eletto socio corrispondente, p. 878. Paterno Sen. prof. Emanuele, s. e. — Idem e suo ringra- ziamento, p. 877 e 1179. Pazienti prof. Antonio, m. e. — Seguilo delle sue Consi- derazioni generali sulla ter- modinamica, pag. 1061. P. Peragallo. — Dono di un libro su Cristoforo Colombo, pag. 1061. Perrod e. — Dono di un suo rapporto sulla provincia di S. Paolo nel Brasile, pag. 5. Pertile prof. Antonio, m. e. — I Laudi del Cadore, pagi- na 127. — Presentazione di un libro donato dal prof. L. Landucci, 460. Peyron Comm. Bernardino, s. e. — Eletto socio corri- spondente, pag. 877. — Suo ringraziamento, 1179. Piana Giuseppe, di Badia (Po- lesine).— Medaglia d'argen- to, conferitagli da questo Isti- tuto por lavori di perforazio- ni artesiane, pag. 861. — CCLXI — Piazza Riccaudo, di Padoua. — Menzione onorevole, con- ferittai'li da questo R. Istituto per la fabbricazione della mo- starda, pag-. 865. PiGORiNi prof. Luigi, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 877. — Suo ringrazia- mento, 1179. PmoNA prof. cav. dott. Giulio Andrea, m. e. — Eletto Vice- presidente dell' Istituto, p. 1. — Assume la Commemorazio- ne del m. e. Sen. S. Mene- ghini, 460. PoLETTi prof. Francesco, s. c. — Eletto socio corrisponden- te, pag. 877. — Suo ringra- ziamento, 1179. Pro.mis Gomm. Vincenzo, s. c, — Idem e dono di libri, id. PuLLÈ prof. Fu.\NCESco. — Do- no di tre pubblicazioni al- l'Istituto, pag. 426. Rado Antonio, s. c. — Eletto socio corrispondente, p. 878. — Suo ringraziamento, 1179. PtAGAZZONI - MaLMIGNATI LUI- GIA. — (Vedi Mahnignali). Righi prof. Augusto. — Sui fe- fenomeni elettrici provocati dalle radiazioni. Memorie II e IIl(contav.), p. 253 e 1101. — Sua nomina a socio corii- spondente, 617. — Suo rin- graziamento, 757. Rota Federico, di Venezia. — Medaglia di bronzo, conferi- tagli da questo R. Istituto per copia dal mosaico ecc., pagi- na 864. RuELLENS Garlo, s. c. — Elet- to socio corrispondente, pa- gina 878. — Suo ringrazia- mento, 1179. Saccardo prof. P. A., m. e. — Dono dei voi. 6-7 della sua Opera: « Sylloge fungorum omnium » etc, pag. 5. Salvadori conte prof. ToM.\so, s. e. — Eletto socio corri- spondente, p. 877. - Suo rin- graziamento, 1179. Say Leone, s. c. — Eletto so- cio corrispondente, pag. 878. Scarabelli Gommi Flaminy Sen. Giuseppe, s. c. — Elet- to socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringraziamento e dono di libri all'Istituto, 1179. Schiavo Giuseppe. — Fede e superstizione nell'antica poe- sia francese. Saggio, p. 67. Sequenza prof. Giuseppe, s. c. - — Sua morte, e condoglian- ze dell' Istituto alla famiglia, pag. 425-426. — Invito del- l' Università di Messina ad offerte per erigergli un mo- numento, 875. SiMONSFELD Enrico , s. c. — ■ Eletto socio corrispondente, pag. 878. Società botanica di Parigi. — Invito al suo Congresso nel- r agosto 1889, p.^615. Società Geografica di Dresda. — Dono di una sua pubbli- cazione pel 25.° anniversario dalla sua fondazione, pag. 5. Società Geologica di Francia. — Condoglianze per la morte del m. e. G. Meneghini ed elogio, pag. 425. Società Ungherese per le scien- ze naturali in Buda-Pest. — — GCLXII — Bonn di pubblicazioni scit.'n- tifiche, pag. 64. Società Veneta per imprese e costruzioni pubbliche. — Do- no di opuscoli sulle sorgenti di Due Ville, pag. 5. Spiga prof. Pietho, s. c. — Co- nìuuicazione di una Nota del ì5ig. L. Zambelli, pag. 65 e di due scritti del dott. Carrara, 218 e 876. — Dichiarazione su^^etioureebisostituite/iGO- 461. SuEss Edoardo, s. c. — Eletto socio corrispondente, p. 878, Tam ASSIA prof. Arrigo, s. c. — Sull'aleleclasia pohnonale (Sunto), p. 1303. Teza prof. Emilio, s. c. — Rap- presentante l'Istituto ai fu- nerali ed alla Commemora- zione in Pisa del m. e. G. Meneghini, p. 424 e 460. — iJi una Antologia inedita di versi spagnoli, fetta nel se- cento. Nota, 709.— T. Guic- ciardini alia morte di Cle- mente VII, da lettere inedite, appunti, 897. Thomson Guglielmo, s. c. — - Eletto Socio corrispondente pag. 878. — Suo ringrazia- mento, 1179. ^Toffaloni Antonio, di Vicen- za. — Menzione onorevole, concessagli da questo R. Isti- tuto per la fabbricazione di pennelli in setola ad uso ve- neto, p. 865. Tono ab. prof. Massimiliano. — Bollettino meteorologico dell'Osservatorio di Venezia 1888, pag. i-viii, Lxi-Lxviir, LXXI-LXXVIir, lxxxi-lx.vxiv! — Riassunto delle Osserva- zioni fatte nell'anno meteo- rologico 1887-88, Giii-cxiii.- Anno 1880, cxix-cxxii, cli- CLXX. Tosti ab. co. Luigi, s. c. — Eletto socio corrispondente, pag. 878. — Suo ringrazia- mento, 1179. Turazza prof Domenico, m. e. — Di alcune proprietà degli assi di rotazione, p. 1221. Università di Messina. — In- vito ad oftirte per un monu- mento al defunto s. e. G. Se- guenza, pag. 875. Vanzetti prof. Tito, def.° m. e. — Sua commemorazione, letta dal m. e. A. Minich, p. 7. Vigna dott. Cesare, m. e. — Sul magistero fisio-psicologi- co dell'armonia, studi, pag. 1273. ' ' 1^ « Vlacovich comm. prof. Giam- paolo, presidente. — Assu- me il seggio presidenziale, pag. 1-2. Wallusghnig Antonio, di Co- negliano. — Medaglia d'ar- gento , conferitagli da que- sto R. Istituto per la costru- zione di botti da cantina e do- ghe di rovere, pag. 860-861. Zambaldi prof. Francesco, s. e. — Eletto socio corrispon- dente, pag. 878. Zambelli Luigi. — Nuovo ap- parecchio per determinare le densità dei liquidi, (con 1 tav.), pag. 147. Z.\nella ab. prof. Giacomo, de- funto m. e, — Sua Comme- morazione, letta dal m. e. G. De Leva, pag. 1235. .^ ATTI R. ISTITUTO VENETO TOM. VI SER.Y TAV. XXIV J^ Feéiuà dis. Staò. J^ Pro^nenni J.MBerkie litoj. ^. ATTI K. ISTITUTO VENETO TnM.YIl.SER.V TAV. 1X\ F ?eiiuù dis .L.:aò. f Pros/ierini J N. Ber lese làoa/. Atfì di'f Rlsfiff/fo VfrfptD Tfjwa Vn Srrir VL thrzXXlT. nF Fin. y n D Fùj. / A Fàf. ^. B B Ft'q. S. E Ftcf. ft B r' R X ,r C ^ r\ F \M Atti del R. Istituto veneto T. VII, Ser. VI, Tav. XXVII. 3 2044 1 15^264 344 >.•< V ^ •^ r ,W-*^ V- .r^ r->i^