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ASPIRAJVTI IVATIJRALISTI

ANNO PRIMO

(iuinto traila jstia fmtìraiiune*

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DAI TIPI DI AEZOLIMO B aOMPAGHO

Strada S. Giovanni in Porta n. 40

1842.

OBBIETTO

DI QUESTO PERIODICO LAVORO

*€»©«

Ne ll' Attuale stato delle Sricnze Naturali la spedita e sollecita comunicazione de' nuovi fatti che si presentano al Naturalista , delle nuove os- servazioni , e de' nuovi tentativi è addivenuto un debito comune a tutti quelli che professano non pur queste scienze , ma eziandio le affini , come a dire la Medicina , la Farmacia e 1' Economia rurale. Quindi l'Accademia degli Aspiranti Na- turalisti , sollecita ad immegliare nel nostro Paese lo studio di tanto vasto sapere , proponesi di pub- blicare mensilmente un Bullettino , in cui si ri- porteranno dapprima gli estratti delle memorie che vi si leggono da' soci , ed indi le cose più riguardevoli che gli verranno comunicate sia dal- le Accademie Europee , con le quali ella si e posta in immediata corrispondenza , che da' scien- ziati nazionali e stranieri particolarmente. Il Bullettino sarà scritto ne' due idiomi italiano e

francese , perchè possa riuscirne facile la lettura a chicchessia.

In cosiifatta intrapresa non si mira ad akro che al bene della Scienza , ed alla satisfazione de' Scienziati.

Ninna estensione si stahìlisce al Bulle ttino, ve- nendo questa regolata dalle cose necessarie a co- municare ; e questo per non impegnarsi e noiose dicerìe.

Tutte le comunicazioni che si volessero fare all'Accademia siano franche di posta.

BUllEimO DELL'ACCADEMIA

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

Jlumero Primo.

SESSIONE DEL i.* GENNAIO 1842 (i).

PK£S1D£NZA DEL SIG. CORIGLIANO

i." Alle ore 11 a. m. l'adunanza si apre.

2.° Assistonvi vari distinti personaggi , oltre i soci.

3.* Il Direttore Professor Costa prende la parola , raccoman- dando vieppiù la solerzia , e la fiatellanza : il privato orgoglio e le puerili aniniosità esser troppo indegne di scienziati spe- cialmente che compongono un corpo morale. Da ultimo fa do- no all'Accademia {2) di molti istrumenti che servir debbono ai soci nelle loro speciali lucubrazioni , documentando sempre

(1) Ii>. questo giorno si suole l' Accaclémìa assembrare straordinaria- mente per sc^Fennizzare il Capo dell'anno, e per lèggervi la Biografia critica di qualche insigne Naturalista (Vedi il Calendario).

(3) Per provvedere il nascente Gabinetto dell'Accademia delle cose più. necessarie, quanto ad analisi chimiche fa dono di molti utensili porcellana, e di platino, di Areometri ,.. di Gassometri , di tubi e cam- pane graduale, di Eudiometri, e (ili e lamine di platino, di patassio.

Più, una ben'intesx Lampada da farvi ebollizioni e fusioni di me- talli dorissimi. Quanto a Zootomia fa presente all'Accademia ;e due cas- sette d' istru4nenti per le tiue dissezioni, e di due apparecchi per inie- zioni. Da ulliiuo quanto a mineralogia, le forme primitive de'crislatlL

6 più quel zelo che nuclre per quest'Accademia, la quale da lui solo fonduta , in lui riconosce il più valido sostegno.

4-"' Il segretario Salvatore Toramasi legge la Liografìa di Pli- nio il naturalista. In questa , dopo avere alcune cose dette sulla contrastata Patria di Plinio, mostrandosi annuente alla opi- nione di quelli che il credono di Como , brevemente espone i fatti principali della sua vita civile. Indi passa a disaminare i trentasei libri di Storia Naturale ; e dopo un quadro isterico de' tempi in che visse Plinio , deduce , che comunque in tale opera non si miri altro che una consarcinazione delle cose sa- 2)ute innanzi di lui, e molte cose vi abbiano puerili, moltissi- me false , nondimeno sia da tenere essersi Plinio mostrato su- periore alla barbarie dei suoi tempi , ed utilissimo sempre ai posteri per le tante notizie che ci va dando sui costumi sui luoghi e su tutte le cose che erano negli antichi tempi adope- rate agli usi della vita.

L' adunanza fu sciolta all' una p. m.

SESSIONE DE' 6 GENNAIO

i." Il Presidente apre l'adunanza alle 3 p. m.

2.° Il Segretario da lettura del processo verbale della pre- cedente tornata , che viene sanzionato.

3." Il socio ordinario Giuseppe Pasquale legge il rapporto su di una memoria del socio Giulio Avellino , letta nell' adunanza de' 3o dicembre. L' Autore è di credere che il Sideroccylon inerme, la prima volta fruttificato presso di lui, e quindi stu- diato da vicino quanto a fruttificazione, per i caratteri de' fio- ri e del frutto del tutto simiglianti a quelli delle Bumelie, debba a quest'ultimo genere riportarsi. Laonde non assentisce al Mei- sner il nuovo genere di Ileeria inermis che ha voluto f;ire di questo Sideroxylon, non trovandosi in questo abbastanza caratteri per la creazione di un nuovo genere. Il Pasquale , nel riferire all' Accademia la sua opinione, trova acconce le considerazioni dell'Avellino; e si giudica chetai memoria facesse parte degli atti.

4." Il chiarissimo Otto professor in Breslavia di cose natu- rali assiste a questa sessione.

L'adunanza è disciolta alle 4 e mezza p. m.

CORRISPONDENZA

L' Accademia delle Scienze di Torino accusa il ricevo delle Esercitazioni dell' Accademia , e la ringrazia del dono

DONI RICEVUTI '

Gruby Observationes mieroscopicae ad Morphologiam patho- logicam; pars prima. Opus, in 8." con 5 tavole a nero: Parigi i84o. Dall'Autore.

BoNJEAN Analyse des eaux minerales d' Aix en Savoie ; un voi. in 8." Chambery i838. Dall'Autore.

Galvani Memoria geologica e Mineralogica sulle isole Eolie-, Opusc. in 8.° Bologna i84i. Dall'Autore.

De Renzi ( Cav. Salvatore ): Biblioteca Vaccinica, voi. XXIII e XXIV. Napoli i84o e i84i. Dall'Autore.

// Filiatre Sebezio , Giornale delle scienze mediche ; Anno

XI voi. XXI e XXII, Napoli iS^i. Dall'Autore.

Filosofia ed igiene degli tiomini occupali delle fatiche dello spirito ( traduzione dal francese) due voi. io. 8. Na- poli i836. Dall'Autore.

Sulla scoperta del Cowpox nella Capitanata e sopra varie quistionì relative alla Yaccinia , un voi. in 8. Napoli 1839. Dall'Autore.

Viaggio medico in Parigi ed in alcuni luoghi d' Italia e di Francia, un voi. in 8. Napoli i834.. Dall'Autore.

—-—■ Suir indole-morale de' ciechi. Terza edizione. Oposc. in 8. Napoli i832. Dall'Autore.

Metodi di esplorazione per chiarire la diagnostica delle ma- lattie del torace e dell' addome. Opusc. in 8.° con tre tavole. Napoli i836. Dall'Autore.

_ 8

« SuW obbligo che corre al Medico di fare particolare studio delle malattie popolari. Prolusione ecc, in 8.° Napoli i838. Dall'Autore.

•^ Qualche parola sugli esercizi ginnastici ed Ortopedici (ar- ticolo estratto dagli Annali Civili fascicolo XIX ). Dal- l' Autore.

VoLCKAMER Flora Noribergensis , site caialogus plantarum in agro noribengensi etc. , un voi. in ^.° , con tavole a nero. Noribergae 1718. Dal Direttore.

PUBBLICA ADUNANZA DE' 9 GENNAIO (i).

i." L'Accademia si apre alle 11 a. m,

2." Il Presidente Pietro Corigliano legge un breve discorso sullo stato attuale delle scienze naturali in Europa j conchiu-- dendo siccome gli Economisti politici debbano far capo a sif- fatte scienze per rendere posilivo e non meramente speculativo il secolo in cui viviamo.

3.° Il Segretario Salvatore Tommasì legge la Storia de'Ia^ri eseguiti da' Soci da maggio ultimo fino al presente.

4." Il Socio ordinario Giuseppe Pasquale legge parte di ana sua men)oria sui Cirri o Ft<im, proponendosi di far conoscere che questi organi sieno destinati alla locomozione delle piante cui appartengono. Intanto in questa va assegnando ì caratteri precipui de' cirri ragguagliati ai fusti volubili co' quali sonosi confusi ; e fa osservare tra le altre cose che il ciri'o prima si sviluppa completamente , e poi si ravvolge , mentre il fusto volubile si ravvolge nel suo sviluppo : che il numero delle cir- convoluzioni del cirro in'orno al sostegno sieno in ragione in- versa del diametro del sostegno medesimo, mentre quelle del fusto volubile sono in ragione diretta del suo sviluppo : che

(i) Quest'Accademia due volte in ogni anno si riunisce in forma pubblica dandosi lettura del verbale generale sui la\'ori eseguiti nel cor- so del semestre: cioè nella ricorrenza del giorno natalizio di S. M. (D. G.) iu genuaiu, e di quello del sho giorno ovomastico in maggio.

9 i cirri sieno volubili indifFerentemente , ora a destra ed ora

a sinistra nello stesso individuo ; laddove i fusti volubili si avvolgono in una di queste direzioni costantemente : che i cirri segnino moti d' incurvamento ; vai quanto dire le due faccie esterna ed interna non cambiano di rapporto ; ed i fusti a vece eseguino il moto di torsione. Passa di poi alla notomla del cirro, in cui distingue una estremità che chiama mano, di varia forma nelle varie piante cirrifere , ed il corpo del cirro che appella braccio. Raltrova questo composto di due lamine distinte, 1' una più lunga dell' altra; e riconosce nella loro di' sposizione la causa del ravvolgimento. Difatti egli ha osservato che per diversi accidenti la lamina esteriore non potendosi di- stendere, si è aggrinzata in rughe traversali. Dall' altra banda questa duplicità di lamina, assicura non esser lo effetto del ravvolgimento, avendo scorto la stessa cosa in cirri che egli costrinse a rimanere distesi. Ne promette la oontinuazinne.

5." Il Direttore con affettuoso discorso raccomanda questa nascente Accademia alla considerazione de' Benevoli , e de' Be- nemeriti in siffatte scienze , e conchiude cosi: « Signori , l'Ac- cademia alla quale vi degnate fare corona, è opera patria. Se lo spirare di venti brumali ne abbassasse le chiome , o ne schiantasse il ceppo , colui che la fondò, anche dal sepolcro ne guarderebbe senza meraviglia lo scempio. Ma se voi persisterete ad irrorarla col vostro suffragio ; e se ancora altro soffio di vita le inspirerete , vivrà vita non peritura , e sarà feconda di beni per la Patria, e di gloria pel Re.

6." L' Intendente della Provincia Commendator Sancio e '1 Presidente della Società Reule Borbonica Conte de' Gamaldoli fecero la distribuzione de' premi in medaglie a quei Soci che si erano determinati dal medesimo Direttore.

Il socio soprannumero Camillo de Meis ebbe la medaglia di rame, ed i soci ordinari Pasquale la Cava, Giuseppe Pasquale, e Giulio Avellino quella di Argento.

L'Accademia si sciolse alle 2 p. m.

IO

SESSIONE DE' i3 GENNAIO

FRESIDEKZA DEL SIC. DE MARTINO

1." Il Presidente apre la sessione alle 4 P- ™'

2,° Il Segretario da lettura del processo verbale della pre- cedente tornata che resta sanzionato.

3.° Il Dottor Leonardo Dorotea , avuto il permesso dal Pre- sidente , legge una memoria sulle fovee cutanee cervicali del Ca- moscio ( Antilope rupicapra Lin. ) cacciato negli appennini di Abruzzo. Dietro la base delle corna di questo animale esistono due cavità , sul cui uso si son dette molte cose prive di verità.

Il signor Dorotea crede averne conosciuto la deputazione. Esse sono impervie , siccome dimostrato avea il Professor Costa (i), ricoperte dalia stessa cute ivi resa più tenue , e cosperse di una quantità di glandole mucifere che sgorgano una sostanza mu- schiata. Inoltre ravvisò nelle parti vicine sottostanti uno svilup- po di vasi sanguigni capillari. Intanto la secrezione della so- stanza muschiata non si avvera che nell'epoca del caldo amo- roso ; fuori di cui neppur le glandule sono apparescenti. L'Au- tore fa ragione di questo per simiglianti rapporti consensuali, che esistono in altri animali , tra gli organi genitali e la cer- vice ; e crede che l'odore del muschio possa ben servire a trar- re nelle vastissime selve gl'individui di sesso diverso allo ac- coppiamento. Commissario il sig. De Martino. L' accademia si scioglie alle 4 P- *^-

DONI RICEVUTI.

ScHHANK Enumeratio Insectorum Austriae indigenorum, Au- guslae Vindelicorum , 1781 , con tre tavole a nero. Dal socio ordinario P. Corigliano.

(1) Véggasi la Fauna del Regno di Napoli ; Mammiferi pag. ig.

II

Slato attuale della cultura inglese. Due volumi in 8." in francese , tradotti dall' inglese dal sig. de Freville Parigi 1775. Dallo stesso.

SESSIONE DE' 20 GENNAIO

PEESIDEMA DEL SIG. DE MARTINO

I." Si apre dal Presidente la sessione, e si legge di poi il verbale della tornata precedente.

2.° II Presidente sig. de Martino legge la prima parte di una memoria sull'anatomia dell'organo a udito delle Rane. Lor- chè sarà dall'autore compiuta, se ne diranno le cose principali.

Il Direttore professor Costa fa dono alla Biblioteca del- l' Accademia di molte opere riguardanti vari rami delle Scien- ze naturali.

La sessione è disciolta.

DONI RICEVUTI

Seringe Eléments de Botanique , specialment destinés aux établissements d' éducalion ; un voi. in 8." con 38 ta- vole a nero. Parigi iS^i- Dal Direttore.

Le 'petit agriculteur , ou traile élémentaire d' agricuUure ,

un voi. in 16.° con una tavola a nero Parigi i84-i> Dal Direttore.

Le petit agriculteur etc. Questionnaire Opusc. in 16. Parigi 1841. Dal Direttore.

Saubnier d' Anchald Manuel d' Agriculteur pratique pour le centre de la France. Opusc. in 8.° Parigi i83o. Dai Direttore.

Paussot de Beaovois , Museologie ou traile sur les mousses. in 8.°, con II tavole a nero. Parigi 1822. Dal Di- rettore.

Catatoque dee plantes et objets relatifs à /' horticulture ;

12

de la douzième exposition de la Sociétè reyale rf' horti- culture de Paris. Opus, in 8.° Parigi i84i. Dal Di- rettore.

.AuDOT Notes sur les jardins d" une partie de V Italie. Opusc. in 8.° Parigi iS^o. Dal Direttore.

De la Navigation transatlanlique ( aiticolo in 8." estrat- to dalla Jievue scier.lifique et industrielle del Dottor Qoes- HETiLLE ). Dal Diieltore.

D*Arc£t Sur l^emploio de la gelatine en 184.0. Dal Direttore.

Historique de la fabricalion des tam-tams et des cynéales en france , men». in 8.° Dal Direttore.

SESSIONE DE'aj GENNAIO.

PltESIDEMZA DEL SIG. DE MARTINO

«."II Presidente apre la sessione alle 3 p. m.

2." Il Segretario legge il rerlwle della tornata precedente.

3." II Direttore professor Costa comunica all'Accademia la Monografia del genere Fierasfer , accompagnata dalla descri-, ziotìe e figura del Fierasfer Fontanesii.

Era antica e volgare opinione che tal pesciolino ospitasse en- tio le Oloturie. Questa credenza venne dal Colonna dubitata , dopo di che non èssi detto più alcuna casa sul proposito. U professor Costa ha verificato la esistenza costante di tal Pesce nella Oloturia tubidosa, e propriamente tra il convoglio intesti- nale e l'involacro delcorpo. Quanto poi alla sua origine, è di credere che nasca primitivamente nella Oloturia, essendoccliè n&n può farsi ragione altrimenti per qual guisa detto Pesce possa stare in quel vuoto, cui non porta alcuna diretta comunicazione. Ne egli ha potuto verificare alcuna dilacerazione o cicatrice nello intestino della Oloturia da cui il pesce fosse passato allia sua sede ordinaria. Uscitone fuori guizza eoa celerità ; e mal soffre la luce diretta. Questa monografia è già messa a stam- pa, e fa parte della Fauna del Regno*

Il medesimo Direttore comunica una nota sulla Noctilu- ca Tintinnabulum : specie del nostro golfo di cui egli dava un cenno n^W Annuario Zoologico del i834. , ove giudicava esser distinta dalla Nocliluca miliaris del Suriray. Ora avuta fra le mani la memoria del sullodafo Scrittore e convinto della dif- ferenza reale , per fare omaggio al medesimo signor Suriray, presente per la seconda volta all'adunanza, ne legge l'esatta descrizione accompagnata da figura. Il Suriray conviene sulla differenza specifica; e la nota si destina a far parte degli atti.

DONI KICEVOTI

Gbeco ( Pasquale ) Analisi chimica delle acque solforose di Santa Cesarea nella provincia Salentinaf Opusc. in 8." , Na- poli i84o. Dall' Autore.

-— Necrologia di Pasquale Marmi j in 8." , Napoli 1842. Dal- l' Autore.

Elezione di nuovi Sodi

1.° L'Intendente della provincia Commehdator Sancio , secott- do l'articolo IX dello Statuto, è eletto Socio Onorario.

2." Il cav. Salvatore de Renzi , secondo il medesimo artico- lo , è stato pure annoveralo tra i Soci Onorari.

3.° Il signor Antonio Ciccone , medico nello Spedale degl'In- curabili è stato nominato Socio Corrispondente.

Comunicazioni

Il Professor Cocco da Messina annunzia la scoverta di due novelle specie di Crostacei de' mari di Sicilia; spettante l'una al genere Alima che intitola al chiarissimo Edwards, l'altra al genere Pontia che dedica al prof. Vincenzo Tineo : oltre r Alima Edwardsii e la Pontia linei discorre di un Portu- no che egli dubita esser il Cancer Portunoides^ Promette il

sig. Cocco una estesa e studiata Memoria accompagnata dalle figure di questi crostacei : e noi ci riserbiamo ritornar su que- sto argomento dopo siffatta puLblicazione. ( Vedi , Spettatore Zancleo, dicembre i84i num. 76).

Viaggi Scenlifici

E oggi un bisogno sentito da ogni uomo, che coltiva le scienze naturali , il doversi esplorare accuratamente ogni angolo dulia terra abitabile, ogni onda del mare, ogni picciol lago o palu- de per cercarvi i viventi lor propri. E tutti s' indirizzano sul nuovo continente, di tal che partono ogni giorno dall'Europa pel Brasile, per gli Stati Uniti, per la Novella Olanda, per la nuova Zelanda e perfino per le pestifere contrade de' reami d'Angola e di Congo in cerca di viventi d'ogni classe, di ve- getabili e di fossili. Le ultime spedizioni che hanno avuto luo- go da Parigi sono le seguenti.

Claussen pel Brasile, Langle per Angola e Congo, Broussais per la Sicilia (1) e per la Grecia. Per tal guisa non solo le pu- bliche collezioni si van facendo ricche , ma ancor le private ; e la scienza è debitrice a' naturalisti viaggiatori di molte in- teressanti scoperte, per le quali molti vuoti osservati nella serie animale veggonsi riempire, e molti altri viventi si van co- noscendo , la cui organizzazione tanto nelle mani dello Zoologo quanto in quelle del fisiologo divengon fiaccole di nuova luce. Tali, per nominarne alcuno, a noi sembrano VApteryx della Nuo- va Zelanda fra i volatili; ed il crostaceo cogli occhi intiera- mente occultati recentemente discoperto nella Virginia. E que- sto un esemplo che mancava fra gli articolati , siccome più te ne contano fra i vertebrati : la Talpa ne' mammiferi , la

()) È veramente increscevole il ricordare che gli stranieri vengono in folla nel nostro Regno come nella Sicilia isolare, per raccogliervi le più belle produzioni di cui noi stessi non conosciamo e non possediamo che una picciolissima parte.

i5 Cecilia fra'rettili , ìa Mixine branchialis, e'I Branchiostoma lu- bricum Costa, fra' pesci. Noi conosciamo nella classe de' cro- stacei il genere Cryplophthalmus ( checche si voglia pensar di questo genere ) le cui gobbe sopraorbitali tanto si avanzano da lasciare intravedere appena per una rima inferiore il globo degli occhi.

Da questa condizione la natura è passata ad occultarli del tutto. Cosi essa dilettasi ora di esagerarlo , come nelle Prosine e ne' Frenimi, ed ora quasi distruggendo quest'organo, sic- come sul riferito crostaceo.

BUllETmO DELI' ACCADEVI l

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

IViimero Sccoudo.

( Eslralto dal Segretario Salvatore Tommasi }

SESSIONE DE' 3

1.° Il Presidente apre la sessione alle 3 p. n*.

2." Il segretario legge il verixile della tornata precedente.

11 presidente signor de Martino legge il rapporto su una memoria del dottor Leonardo Dorolca dal titolo. « 5m/ Camo- scio , e sulle Fovee cervicali dello stesso (i). Il signor de Mar- tino nel riferire all'accademia il nierito di questa memoria fa considerare esser la parte Zoologica , se non del tutto nuova , almeno, quanto a dipintura de' costumi, e dell'indole di que- sta Antilope , molto pregevole ; perchè vi son ritratti eoa vi- vacità e con naturalezza.

Contrasta però al signor Dorotea , che Plinio assentisse aK r opinione di Archelao, che le Capre respirassero per le orec- chie. Il Relatore invece facci assapere che Plinio in quel luogo non fa che riportare opinioni ; siccome eziandio ne adduce quel- la di Aristotile, che dice Caprae certe naribus slernutanl igi- lur et spirant Intanto in tutt' altro il Relatore trova le os- servazioni del Dorolca esattissime. Conviene sulla novità delr

(i) Vedi BuUcUiuo n«m. i , pag. io.

i8 r esser quelle fovee veramente secretrici , e sulla loro organiz- zazione. Quanto poi a fisiologia , avvisa parimenti col Dorotea dover la sostanza muschiata servire a richiamare i due sessi all'accopiamento ; e reca in mezzo di esempì, come altre An- tilopi , le Gazzelle e l' Elefante che in varie parli del corpo son forniti di glandule muschifere, ai quali il signor Dorotea avreb- be potuto , secondo il relatore , ragguagliare gli organi cervi- cali del Camoscio per farne ragione (i).

In ultimo il Relatore consegna all' accademia un disegno sui medesimi organi cervicali rilevati da lui medesimo sui veri or- gani cervicali presentali dal Dorotea , facendo considerare che i follicoli sonovi piuttosto disposti in gruppi che in serie, co- me vorrebbe il Dorotea, Inoltre che i detti follicoli, dopo cin- que mesi stati nello spirito, presentino un colorilo di rosso incarnato. Conchiude esssere sifTatta memoria ben degna per la sua originalità di far parte degli atti semestrili dell'accademia.

4.° Il socio ordinario signor Achille Costa legge la prima se- zione di un suo lavoro dal titolo « Osservazioni entomologiche sul successivo sviluppo deal' Insetti ne' contorni di Napoli. Dap- prima fa conoscere come sia vantaggioso lo studiare la schiu- sura degl'Insetti, la quale, siccome la fioritura nelle pian- te , è l'indice più sicuro delle climatiche differenze tra regio- ne e regione. Quindi si propone riportare le osservazioni me- tereologiche , e farne ragguaglio al medesimo subjetto. Per la qual cosa siafTlto studio si rende necessario eziandio alla stati- stica fisica del Regno, ed agli agricoltori pur anco, notando loro quegl' Insetti , che , improvisamente a miriadi apparendo , recan danno manifesto a varie produzioni della lerra. In questa pri- ma sezione riferisce del solo mese gonna jo ; e fra le specie rare rinvenute novera il Prognalhus 4-cornis Kir trovato fi-

(1) II signor Dorotea nella sua niemoria non trasanJava aiTalto rap- prossiinazioni di questo genere; e Solo significavaci che per amore di bre- vità non riferiva lutti cjue' fatti negli altri animali , che sono congeneri al presente ( Il Segretario ).

,9 _-

n'ora nel solo Nord tifila Fmiicia e tlell' Ingliil terra ; f.icendo considerare, che i due prolungamenti f'iontali, che a guisa di corna adornano il capo del maschio, diminuiscono gradatamente fino a rendersi tenuissimi. La Bitoma contrada Fab. {Bolhri- àeres contraclus Dej ) , intorno alla quale si riserba di fare del- le osservazioni. Una nuova specie di Nilidula vicina alla 4-pu- stulata , ch'egli perciò chiama Nilidula affini s , di cui propone di dare quanto prima la descrizione; da ultimo lo Stenogaster tardus Hdhn , non ritrovato finora in alcun punto del Regno. 5." Il socio ordinario Giuseppe Pasquale continua la lettura della sua memoria sui cirri o viticci (i). Esamina primamente quali sieno le modificazioni che s'inducono nel cirro per la di- versità delle circostanze straniere; donde concbiude : i." che il cirro è determinato ad avvolgersi a preferenza in quel punto di corpo straniero ov'egli sfa in contatto. a.^Che il cirro , as- sicurato per un' estremo al sostegno vicino, s'incurverà nel re- sto della lunghezza in modo d'approssimare l'asse della curva risultante alla linea retta. 3." Che il cirro non solo sostiene la pianta , ma si 1' avvicina al sostegno. 4" Tale esser la te- gnenza delle circonvoluzioni , che i rami crescenti , essendone avvinti, ne sono strozzati. 5.° La luce provvedere alle sue fun- zioni ed alla sua vita come nelle piante ingenerale; quindi ne accelera la curva , e lo rende più solido. Indi , esaminando lo sviluppo de' cirri di rimpetto a quello della pianta cui appar- tiene , afferma ch'essi seguano quello della pianta ; e la vita di loro sia come quella delle foglie : di qui è che sian perennanti nelle foglie perennanti , ed annuali nelle annuali. Infine , de- ducendo le cose fin qui delle a quello che si era dianzi pro- posto sulla locomltivifà delle piante che hanno cirri , ravvici- na questi ai veri organi locomotori degli animali : di vero i cirri esser distinti dalla pianta come le membra dal tronco ; distendersi e contrarsi come quelle a sostegno del corpo : pren- dere allo estremo una determinata conformazione come le mem-

(i) Vedi BuUetliiiu uuui. i , png. 8.

20

bra. E laddove le membra eseguono lor funzioni al bisogno dello animale, le piante cirrifere eziandio, nel mentre della loro debolezza, spiccare novello cirro Per fermo maravigliosa rap- prossimazione ! Conseguiteranno le sue memorie sulla storia particolare de' cirri nelle diverse specie di piante cirrifere.

6.° Il signor Angelo Fiijola da Caivano legge la biografia di Nicolò Braucci suo concittadino ; e ne sembra veramente cbe la memoria del Braucci non potesse esser meglio raccomandala che alle eloquentissime ed affettuose parole del Fajola. Nacque il Braucci il di 5 ottobre 1719. Fu unodi qiiegl' uomini, di cui si vorrebbe onorato ciascun' angolo della lena. Integerrimo di costumi , e solertissimo Botanico e medico , fu professor di Bo- tanica nella Regia Università di Napoli, perlaquale essendosi fatto il concorso di poi a qualche tempo , dovè cedere a Do- menico Cirillo, cui la pubblica espeltazione per questo giovane ardentissinio, più che il maggior merito che avesse sul Braucci, chiamò ad occupar quella Cattedra. 11 Br/iucci fu coadiu- tore dello Breislac nella bellissima descrizione della Campania, essendosi accinto egli medesimo a darne una più precisa noti- zia in un'opera che pure intitolava Storia della Campania dissollerrata : lavoro rimasto incompleto per la morte che gli sopragiunse. Fu vago del viaggiare sempre a profitto della scien- za. Morì nel cinquantesimo quarto anno dell'età sua (i).

•j° L'adunanza fu sciolta alle 5 p. m.

(i) Le opere principali del Praucci , tutte inedite, sono De vita neapolitanorum lilteraria: gloria re^'ocanda. De Phmtis esolicis ad medi- cinnm pertiueiilibus, lid agraria: instiuuÌQi'es sccundum methoduin Toume- fortii. Osservazioni microscopiLhe fatte sopra la natura delle Coralline e di altre produzioni marine , e sopra le acque minerali della Canìj)ama. Tractatus de Animnlibus ad medicinam facientihus. Commentarii sopra gli Aforismi cf Ippocrale. Prngelto per la costruzione di nn' Orto BoCa- nico in Poggio Beale, Trattali di Noiomia de t>i electrica , dijìsiologia ecc: Quest'Accademia ha il bene di possedere l'originale delle sue Inslitutiones Botaniccs , ancora autografo.

-- 21 '—

SESSIOME DE' IO

t." TI Presidente apre la sessione alle 3 e mezza p. m. a.° Il Segretario legge il verbale della tornata precedente. 3.° Il socio soprannumerario signor de Mtis legge una nota sopra un nuovo metodo per la correzione de' terreni sterili ar^ gillosi a nome del signor Luigi Palaluno da Ischia. Questi è possessore di un vasto podere di natura argillosa, eh' erasi mo- strato mai sempre disadatto ad ogni sorta coltivazioni , e mas- sime alla vite. Finalmente ne colli\ò porzione col piantarvi un canneto. Dopo dieci anni , svelle le canne, vi piantò di nuovo la vite , e vide con sorpresa che vi prosperava maravigliosa- mente. La qual cosa reiterò di nuovo a sperimento, e sempre ne colse Io stesso risultamento. Perchè poi in simigliante ma- niera hanno operato altri proprietari della stessa Isola. Inoltre il signor Patalano ha sperimentalo pur utile il canneto per rin- fertilire quel terreno , in cui , essendosi seccato un albero , erasi reso in quel punto disacconcio alla coltivazione di altro. Laon- de propone all'Accademia il seguente problema. Qual' è l' influen- za che un canneto esercita sopra un terreno sterile, e la mo- dificazione che v'induce? L'Accademia propose di prender conto, quanto gliene verrà il destro, di tal fatto importantis- simo , e delle leggi che lo costituiscono.

4-° Il signor Domenico Ceraldi, avuto il permesso dal Pre- sidente, nel presentare all'Accademia il catalogo degli Idrofoti de' nostri mari, riassume in una memoria le più speciali cose quanto ad oi ganizzazione , mistione , e modo di vivere fin qui dette da'fisiologisti, aggiungendovi le sue considerazioni. La ge- latina principalmente, e dipoi l'albumina tener luogo di prin- cipi immediati; e tra le secrezioni vegetali il zuccaro , la gom- ma , il glutine, e l'amido. Per le forme organiche, egli dice risultare dalle sue osservazioni che gl'idrofiti compresi tra le Oscillarie ed i Cerami si compongano di sol tessuto cellulare , e le cellule disposte in serie lineari ed infilzate in un filamento

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formare le Conferve i Dialomi e gli stessi Cerami. Un'altra se- zione d' Idrofili dice formata di tessuto vascolare in varia guisa intrecciato, tra quali sono le Dicliolee , le fucacee , le laminari, e le Utvacee. Riporta le osservazioni di Girond de Chantran e di Edwards , che gl'infusori talora aggregandosi producano forme vegetali , da'quali essi medesimi tal fiata de- rivano. Quanto poi a manifestazione vitale, il Ceraldi riosserva i loro movimenti da una serie di fisiologisti già osservati , che or sono semplici contorcimenti e raddrizzamenti , ora a forma spirale. Tali movimenti aver luogo ne' soli idrofiti articolati, quantunque egli ne ahbia osservato eziandio nel Codium bursa, verminosa, effusum ce. Commissari i soci Pasquale ed Avellino

CORRISPONDENZA.

5." Il socio corrispondente M. Bonjean de Chamhéry invia all'Accademia un'opuscolo. Sulla presenza del lodo nelle ac- que di Aix in Savoja, in risposta a M. Savoye che sifTatto prin- cipio conlrastavagli ; il quale attribuiva la causa del colora- mento violaceo della carta impregnata di amido non alla pre- senza del lodo, ma sihbcne all'azione del gas clorido-idrico sulla carta turchiniccia colorata dall'azzurro di prussia. M. Bonjean dice aver dimostrata la presenza del jodo, adoperan- do una carta poco collata ; ed ora aggiugne aver dimostrato il coloramento dell' amido senza adoperarvi affatto carta.

6.° L' Accademia è sciolta alle 5 p. m.

SESSIONE DE' 17

i.** Il Presidente apre la sessione alle 3 e mezza p. m.

2.° li Segretario lettura del verbale della tornata prece- dente.

3.° Il socio oi'dinario Giuseppe Pasquale legge la descrizione della spiaggia Cumana , nella quale veramente fu chiaro come il Naturalista possa tal fiata, a ricreamento dalle sue luguhrazioni,

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imprendere alcuna dipintura che la natura ritraesse nelle siie par- ti , e manifestasse così il vero hello. Cuma è un di que'Iuoghi a ragione favoleggiati ed ammirati sempre, che ne offre in un bel giorno d'Inverno elemento di Poesia anco al più freddo tra gl'uo- mini. Invano vi cerchereste l' inverno , che , com' egli dice , voi J> avrete a vedervi ed alberi e frutici e suffrutici, i quali per le » loro chiome di foglie perennanti danno al campo tante grada- » zioni di verde quante il prisma non offre. Il verde sulle fo- « glie verniciate del mirto partecipa della riflessione del gial- « lo, sulle foglie e sui fi utli del Ginepro si fa glauco, e su )> quelle del Lentisco e ilei Rosmarino si rende assoluto. Il vcr- j> de dell' Elcio e poi il più cupo : ed in fondo alla contrada >) la tinta nera del bosco ne fa risaltare i limiti. Di rincontro è » la Rupe di Cuma : la sua roccia doleritica basaltica, per sua j> natura di color grigio, da lungi si mostra turchiniccia. Ma vi » è più : il Rosmarino , che alterna col Ginepro a grandi frutti, » in questa stagione è carica di fiori cerulei, i quali con li rossi » della Silene pendola ed i bianco gialli della BLllidc smaltano » graziosamente il suolo. Qui non e affatto prateria che colla » sua brina t' inumidisca il piede o col suo verde scemasse » il risalto dei frutici : il suolo è arena bianchissima , la qua- « le, riflettendo i raggi che puri puri vi lancia il sole, vieppiù » intiepidisce V atmosfera ed aumenta la luce chiarissima . . . Insomma tal luogo presenta uno stupendo contrasto coi circon- vicini, cui l'inverno sottomette alle sue leggi costanti.

4.° Il dottor Leonardo Dorotea legge due storie d'individui ammorbati a cagione de'vemfìci vapori del Tasso baccalo; i quali essendosi adagiati a dormire insieme su uno strato di sue foglie, si destarono la dimane con capogiri , con bagliori di vista e con nausea. Ad un di loro tenne dietro dolor di testa gravativo, arrossimento della congiuntiva e febbre con polsi duri e fre- quenti. Segui senso mordicativo della cute, diiHcile decluti- zione, indi esantema di forme scarlattinose, ed angina ton- sillare: esantema che compiè suo corso con desquamazione, e eogl' ordinali processi critici. L' altro individuo fu afTello

parlicolarmente al polmone ed alle vie aeree : quindi vera pe- l'ipneumonìa, che risoluta al quatloixlicesimo , si riaccese dipoi a qualclic tempo sifTattamente , che lo condusse ad irreparabile tisichezza. Conchiude l'autore, che ove si voglia tenere alcun poco al noto piincipio del similia similibus-, si potrchlie il Tasso baccato ritentare novellamente adusi terapeutici, e meglio che ad altri morbi, alle fleramasie cutanee, ed a quelle de' bron- chi. — Commessari Pasquale ed Avellino. L' Accadexnia fu sciolta alle 5 p. m.

SESSIONE DE' 24

i.° Il Presidente apre la sessione alle 3 e mezza p. ra» Il segretario lettura del verbale precedente, 3.° Il socio soprannumerario Vincenzo Tenore legge una no- ta sopra alcune Fumarie da aggiungersi alla Flora Napolitana. Fumaria alcxandrina: caulibus subscaìidenlibus , fuliis bipin- nati-seclis (^petiolis subcirrhosis) segmenlìs palmato partilis, lobis vbìongo-cuneaiis obtusis , pcdicellis frucliferis patulis vel reflexis, braclca longioribus cariopsidis compresso globosis siibemarginalis ruyom. Ehremberg. Index seminum II R. Berolinmsi prò an- no i83o.

In monte Gargano (Gasparini). Floret majo et junio. Annua Questa Fumaria dal Gasparini fu creduta una nuova specie e però da lui chiamata F. pabnala. Ma il cav. Tenore rovi- stando nello erbario vi rinvenne una pianta simile a quella del Gasparini , sotto il nome di F. alexandrina. Egli riconobbe che gli era stata inviata dall'Orto botanico berolinese , e riscon- trandone i cataloghi, ne trovò la descrizione in quello del i83o. La pianta però del Gasparini convenendo con quella delTEbrem- berg ne' caratteri del fiore e del frutto, ne differisce solo per l'abito più sviluppato, e per le foglie co' lobi in cima roton- dati ; onde benissimo potrà costituirne una varietà.

F. major : diffusa , foliolis flabellaloparlilis oblutis , nonnulUs globosis , pedunculis frucliferis arrecHs , sepalis ovalo-lanceolalis

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minimis, tubo corollae angustioribus, denticulalis , petah inferiori lineari exlrorsum spatulalo patulo , { cariopsidis globosis scabris opice acuminatis ). Badarro , Reich. Icon. Florae germanicaa 4455. F. officinalis var. grandiflora D. C.

Jn arvis invenilur primo vere cum F. capriolata et F. offlci- nalis.

La K major die il prof. Gasparini ba trovato la prima vel- ia nei campi erhosi vicino Rosano nasce abondanfe sui muri del Real Orto botanico , dove il Tenore l'ha raccolta , insieme con la jF> capreolata e la offìcinaUs^ dalla prima delle <iuali differisce jx:' frutti scabri ed in cima acuminati, e dalla seconda pel medesimo carattero de' frutti (stante che questi nella F. ca- preolata sono perfettamente globosi e nella F. ofjicinalis depressi negl'apice). Ed è in vero cosa sorprendente- come questa pian- ta sia sfuggita alla accurata investigazione de' botanici che er- borizzarono ne' contorni della Capitale , per essersi trovata la prima volta in Calabria.

F. Gasparinii: gepalis lanceolatis acutis denlatis corollae dimi- ■diam aequantibus ^ pedicello latiorihiis , cariopside globoso^ brac- iea pedicello fruclifero longiori. Bubingto». Transactiom of the bolanical socielalis of Edimhourg voi i. pars i. p. 36.

In cuUis Lucaniae et prope Salernum { Eboli ) { Gasparini ). Floret vere.

La fumaria in parola ha molta somiglianza colla F. mediaj ma ne differisce però pe'frutti perfettamente glolwsi, pe' Sepali lanoiolati , e per le brattee più lunghe de' peduncoli.

F. colycina : sepalis orbicularibus denticulalis corolla triplo breviorìbus , laliludine eadem aequanlibus, excedentibusve , cariop- side globoso submucronulalo, braclea pedicello fruclifero longiori. Babington Ibid. F. parviflora Guss. pi. exiccatae ex Apulia {Foggia Tavoliere, Tressanti).

Questa specie non differisce dalla F. parviflora Lara , che per le brattee un più corte de' peduncoli , pe' sepali rotondali, e pe^ fiori rossi.

F. Peneri: peliolis subcirrhosis , foliis viridibus supra decorri-

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positis , laciniis lanceoiatis flabellatis , racemis ìaxis , sepalis rhombcis medio utrhtsque suhunidentatis nuculis glabrp-compressis apiculalis. Reich. icones FI. germanicae 4453. 6. In collibus herbosis Calabriae prope Rosarnum ( Gasparini ). li suggio che di tal fumaria ne ha offerto il Gasparini è pri- ■vo de' fiori, che però non ne ha potuto osservare i caratteri; i suoi frutti però corrispondono con quelli disegnati dal Rei- chemhach , e solo le foglie differiscono da quelle della pianta dell'Autore tedesco pe' picciuoli del doppio più corti. Tutta la pianta poi ha un abito affatto diverso. E però ulteriori ricer- che ed osservazioni novelle vi abbisognano per determinare se la pianta del Gasparini si possa definitivamente riferire alla F. Peneri del Reich.

Da ultimo fa osservare come nella Sylloge plantarum Florae Neapolitanae , neW osservazione che segue la F. media sta scrit- to : Cariopsides non relusae ut in F. officinale ; mentre il Rei- ch. le riporta come retusc. Ciò avvenne dal che il cav. Teno- re in quella occasione ebbe presente la F. Vaillanlii e non la media.

E però si crede utile riportare le descrizioni di entrambe; F. media Lois : peliolis subcirrhosis , foliis glaucis supradecomposilis , laciniis anguste lanceoiatis ^ racemis elongalis , nuculis relusis. Species costantissima. Reich. ic. plani. Florae germanicae 4453. F. Vaillanlii Loisll. cariopsides globosis vix mucronulalis , pe- dicellis fructiferis ereclis bractaea longioribus , racemis brevibus , caule erectiusculo , foliis supra decompositis , lobis lìnearibus planis. DC. Prodromus voi. i. p. i3o.

4/" Il socio ordinario Pasquale la Cava, tornando da un viag- gio a bella posta intrapreso , per studiare la Geologia della ul- tima Calabria , legge dapprima le sue osservazioni intorno al Granito di Bagnara come il primo a presentarsi ai suoi sguar- di. Occupa questo terreno Granitico una estensione di molte mi- glia , confinalo da una parte dal mare, e dall'altra dalle mon- tagne di Aspromonte. Questo granito nella sua struttura è va- riabilissimo. Nelle regioni a livello del mare la struttura è al-

27 quanto confusa , la mica è bianco-grigiastra , e come eleva il suo livello , cosi la forma è più decisa , i grani da cui risul- ta sono più distinti, diviene più bruna , e spande la sua tinta sul quarzo. I niiturali appellano questa varietà Pietra Marcizzarica.

Spesso la crosta di questo granito prende la struttura por- firica verso Pelegrina. I cristalli di Feldspato che racchiude sono formati da quella varietà di Feldspato detta adularla ( Pie- tra luna ). Pensa che questa possa , a preferenza di qualunque altro celebrato granito grigio , impiegarsi per lavori architet- tonici, avendo riguardo ai molliplici riflessi che questi cristalli imprimono alla luce Discorre poi dello Gneis che trovasi in- cassato nella roccia, del modo come trovasi disposto , ed esclude che possa essere lo eìTelto, delle vene granitiche ches' immettono nello gneis, ove intrecciandosi lo racchiudono nella loro massa « siccome vedesi al capo Wrath in Scozia , ed in altri luoghi.

Da ciò prende argomento a suscitare la discussione se lo gneis nel granito debhasi considerare come effetto delle medesime cause, che hanno generato la roccia in cui è racchiuso. Per lo rapporto strettissimo che lo gneis conserva colle rocce di transizione non cade dubbio che fosse generato dalle acque , come è ammesso da tutti i geologi de' tempi nostri. E qualora si dovesse conside- rare il granito siccome roccia plutonica , si avrebbe ad ammet- tere potersi lo gneis formare tanfo per l' intermezzo dell'acqua , che del fuoco. Quindi esamina il passaggio del granito al mì- cascisto dappresso i Ponti della salita di Bagnara. Queste mon- tagne granitiche lasciano bene esaminarsi , conciossiacchè dalla via del mare sieno quasi tagliate a picco. Ed oltre a ciò fra questi orribili dirupi ia mano operosa dell' uomo seppe trac- ciare una strada rotabile , facendo un taglio nella roccia me- desima. Sulla sommità del granito si distendono spaziosissimi piani di sei a sette miglia di lunghezza, chiamati Piani della Corona: inclinando poi verso l'Est limitano per un lato un bacino di terreno terziario, chela Cava, ritenendo il nome vol- gare di quella regione, addimanda bacino terziario della Chiana per distinguerlo dagli altri terreni terziarii della stessa Provin-

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eia, di cui discorrerà altra volta. Comincia a descrivere dapprima la fisica conformazione di questo bacino. E pria di tutto ha riguardo alle montagne che Io circondano, che sono quasi tutte quelle di Aspromonle da 5 OV a N E E.^ dalla via di iV. O. dal mare , dal N. , dal capo Vaticano che va a riunirsi con quelle diramazioni di Aspromonte che si estendono fino a Lau* reana. In seguito volge un'occhiata alla forma del bacino. Tro- va generalmente la sua superficie piana nella parte centrale, ove lussureggiano per vegetazi oni i più belli , e vasti oliveti che possieda la estrema parte della Italia. Al contrario nel contorno del bacino il suolo è frastagliato da alti e bassi. Ivi il suolo isfesso è solcato in mille direzioni da' torrenti che lo riducono più al- pestre da una stagione all'altra. Di poi fa menzione de' fiumi che serpeggiano in questa regione. Si scaricano tutti nel mare di Gloja. Tre son tutti , cioè il Mesima , il Metauro o Pelrace ed il Pacolino , oltre i confluente.

Solo i due primi hanno la origine loro nelle montagne , ed il terzo si può considerare più come un ruscello che come un fiume. In Calabria ultra i.^ spesse fiate si considera come fiu- me, un ruscello, per la ignoranza di fiumi grandi. Il Metau- ro , ed il mesima sono formati dalla riunione di molti ru- scelli che riuscirebbe nojoso enumerare.

Le acque minerali in questo bacino sono rare , e si riduco- no alle sole solfuree. Si coglie questa occasione per discorrere delle acque termali di Gaiatro che sorgono nel granito. Il ter- remoto del 1783 facendo smaltare delle montagne intere in molti siti, per lo smottamento restarono stagnanti le acque che per esso perderono lo scolo , e se ne formarono de' laghi vici- no S. Cristina , Oppido e Cosolelo. Ora non esistono che quelli a' dintorni di Cosoleto.

Il suolo marnoso, ove predomina l'argilla, ristagna le acque piovane , ed il terreno si rende paludoso , e particolarmente ove non trovano scolo. Cosi avviene verso Rosarno, Drosi ce. ec. Da ciò si rileva che la massima parte di questo bacino deve es- sere più , o meno paludoso. E per tal causa infettandosi 1' aria

29 di miasmi , in quasi lulto questo distretto si veggono costan- temente sviluppare le febbri endemiche.

Finahnente si fa a considerare la struttura geologica del ba- cino ini parola. E prima di far descrizione del terreno terziario, ragiona del terreno detritico che trovasi in diversi luoghi dei bacino medesimo. La spessezza di questa stratificazione è meglio che 4^0 piedi , come si rileva nel taglio che fa il fiume di op- pido nella contrada Parco, o Marino. Si veggono ordinatamente risultare da un conglomerato composto di ciottoli, di gneis, di quarzo grasso , di scistomica , di Anfibolifo, ec. Fa vedere co- me nella piana grande questa specie di deposili detritici sono rari a vedersi. Verso S. File nel territorio d' Anoja ricorda il luogo ove esiste la torba , di che in Accademia si è discor- so dal socio de Pasquale, credendo nuovo il ritrovato. Il sig. la Cava fa ricredei e il detto socio , avendo trovato in Fasa- no la descrizione di questo stesso deposito. Lo crede effetto di alluvione , ed esclude la idea che possa essere una lorfa lacu- stre. Viene a parlare poi del terreno terziario di questo baci- no. Due età vi distingue : la superiore , e la inferiore.

Nella prima van comprese le sabbie, le ghiaje, i gres, le puddin- ghe conchiglifere. Nella seconda le Marne argillose. La età supe- riore è stratificata a strati paralleli fra loro, e non tutti egualmente inclinati all'orizzonte verso N Ov. Ov. Ragione della attuale cor- rispondenza di livello in tutte le colline formate da questo de- posito , e giudica aver dovuto estendersi più di quello che at- tualmente si osserva. Sonovi abbondantemente sparse le conchi- glie biviilvi. Le univalvi sono rarissime. In questa età i fossili si conservano senza esser mica alterati. Soprattutto si veggono ab- bondare le ostree, che mancano assolutamente nella età inferiore.

Ricorda finalmente che molte delle colline appartenenti a que- sta età per effetto de' terremoti si sono sconvolte, e non offrono la medesima disposizione delle altre, che han resistito a scosse.

La età inferiore è occupata da un solo letto di marna argil- losa di color grigio turchiniccio. L'argillosa predomina in certi luoghi più che in certi altri , cosicché spesse fiate riducesi ad

3o argilla plastica che somiglia moltissimo a quella dell'Isola d'I- schia presso Gasamicciola. I naturali l'adilìmandano creta. 0\e scarseggia 1' argilla , la marna perde quel color turchiniccio , ed invece è grigia sparsa di pagliette di Mica, e non s'impasta bene nell'acqua , ed i naturali la dicono tufo, e se ne servono qualche volta per avernecalce comunque di cattiva qualità. Dice general- mente intorno a' fossili che vi si trovano sepolti, e fa osserva- re che come nella età superiore quasi tutti i molluschi testa- cei sono bivalvi, nella inferiore quasi tutti univalvi (Discor- rerà peculiarmente di essi in altra tornata ).

Si fa a ragionare sulla Geogenia , e sulla difièrenza minera- logica delle due diverse età. La superiore fa egli notare essere formala tutta da frantumi delie rocce 'primitive che formano le alte creste delle montagne vicine, mentre nella inferiore non se ne osserva la minima traccia.

Ricorda in ultimo talune particolarità di spostamento di strati, che egli cercherà di rannodare ad altri per mostrare che spesse fiate ove credesi che la alterata direzione degli strati sia lo effetto del sollevamento delle sottoposte rocce , si efifettui invece dallo smottamento.

5." Il socio onorano dottor Prudente comunica all' Accademia un suo lavoro, che sta eseguendo sul sistema nervoso de'Mol- luschi, col quale egli mira a determinare tutti i fenomeni che si osservano costantemente nella formazione di qùell' importan- tissimo sistema. E primieramente ha egli incominciato a stabi- lire le forme remote e prossime de' gangli, e partifamente di quei che circondano l'esofago, perchè in questi ripone le for- me primitive della formazione cerebrale : secondamente gì' in- volucri de'medesimi ed i loro vicendevoli rapporti col ganglio; e questo per addimostrarli sotto il duplice aspetto, e di parti tute- lari, e perciò destinati alla formazione della vertebra cranica, e di organi di circolazione ganglionare. Inoltre la evoluzione successi- va delle forme ganglionari ed i confini delle stesse; la origine de' nervi in rapporto ai punti del ganglio, il sito che il ganglio occu- pa: nella quale determinazione di sito egli parte dall'apparecchio

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digestore. Indi il numero de'nervi, le loro dimensioni, le loro ana- stomosi , e gli organi su cui si propagano. E di questo impor- tante lavoro egli ha presentato tre Tavole , nelle quali ha e- sposto il ganglio epi-ipo-e-peri-esofiigeo delle ^^fòie insieme con i loro involucri; e come da uno di questi eh' è il più esterio- re abbia cominciamenlo la vertebra cranica (i). Veramente ne sembra che il Prudente con questo lavoro voglia intendere a dare una direzione filosofica alle indagini da prendersi su que- sto sistema ; e tutto questo per istabilire sempreppiù il valore delle ricerche comparative nelle formazioni org;iniche. 6." L' Accademia fu sciolta alle 5 e mezza p. m.

DONI RlCEVDTl IN QOESTO MESE

Chevalier de Rivaz ( Stefano ) Descrizione delle Acque Termo- minerali e delle stufe dell' Isola d Ischia , Iradollo in Italiano da Michelangelo Ziccardi , un voi. in 8.° Na- poli i838. Dall'Autore.

Sementini , Vulpes e Cassola Analiscs , et proprielés medi- cinales des aux minerales de castellamare , traduites de r italien en francais per Chevalier de Rivaz , un voi. in 8.» Napoli 1834.. Dal Traduttore.

Del Grosso ( Luigi ) Manuale delle più usitate preparazioni Chi- mico-Farmaceutiche colle rispettive teoriche , redatto a forma di Dizionario: seconda edizione. Un voi. in 8." Napoli 1840. Dall' Autore.

Giornale di Farmacia , Chimica e Scienze affini. Anno IV, n." 1.°, in 8." Napoli gennajo 184.2. Dall' Autore.

Jacquin ( N. G. ) Observationum Botanicarum iconibus ab auc- tore delinealis illustratarum , Par. Ili, un las. in fo- glio con tay. a nero. Vindobona 1768. Dal soc. oid. G. Avellino.

(i).Si coglie qui occasione per dire come il prof. Costa abbia presen- talo airistiruto di Francii un'altro lavoro zootoinico sul sistema nervo- so delie Apiisie ( Il Segretario ).

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Garbiglietti ( Antonio ) Brevi cenni intorno ad un cranio etru- sco. Memoria et. in 8.°, Torino i84i- Dall'Autore.

Marini ( Gennaro ) Igiene pubblica e privala , un voi. in 8.* Napoli. Dall'Autore.

Memoria sulla necessità e sul modo di riformare le islitih zioni di Materia Medica , io 8." Napoli i84o. Dal- l' Autore.

BoNJEAN ( Giuseppe ) Sur la presence de V lode dans les aux minerales d' Aixen Savoie ; en reponce a M. Savoye. Mera, in 8.° Chambery i84i. Dall'Autore.

N. B. L' associazione e la dispensa di questo ballettino si fa nella libreria La Mi- nerva in strada Quercia n.° 14. Quivi sono pregati i signori associati rilevare mensilmeu- te il loglio.

BUllEmO DEH' ACCADEMIA

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

ilumero 'Ferzo.

M^EZO (1842)

( Estratto dal Segretario S. Tommasi) SESSIONE DE' 3

PRESIDENZA bEL SrGNOR DE MARTINO.

Il Presidente apre la sessione alle 4- P- hi- i.° Il Segretario legge il verbale della tornata precedente. 2." Il socio ordinario Salvatore Tommasi legge una memo- ria dal titolo : a Sullo sviluppamento progressivo delle uova del Ithizostoma Bleu Cuv. » Il Tommasi , dopo aver riferito essere sl-ata già da altri molti conosciuta la esistenza delle ovaia nel- le meduse , e le uova avere » come a ricettacolo di sviluppa- mento, le braccia delle stesse ^ quanto ad organizzazione siegue meglio la opinione dell' Eheremberg e del Burdac , che queste ovaia riportano ai sporigeni permanenti i, che quella del Wagner, il qual vuol riconoscere nelle uova delle Meduse , siccome ne- gli animali superiori ^ oltre il Corion , e lo strato germinati- vo , anco la vescichetta proligera. Il Tommasi ha costantemente osservato nello sviluppo successivo delle uova dapprima una sostanza trasparente ritenuta in Un Corion , indi la formazion globulare nella medesima sostanza , la quale appresso luo- go alla formazione di un vase periferico e parallelo al bordo del

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Cappello , da cui è lontano per circa quattro lince ; dipoi que- sto spazio che ne deriva occupato da rudimenti vascolari, che congiungono il bordo al vase periferico ; indi appreso la for- mazione di otto globuli piriformi peziolati , la cui inserzione scorgesi al disotto il centro del Cappello , che dopo il bordo è il primo a formarsi , ritenendo quegli otto globuli piriformi come le appendici superiori delle braccia. Quanto poi a for- ma esteriore non vi ha ravvisato più della forma a framboises ^ che il Burdac vide nella Medusa aurita , o la campanulata, che il Baer scorse in altra medusa ; sembrandogli certo che le ri- cerche de'sudetti Zootomisti si sieno limitate a determinare la sola forma esteriore nelle uova delle meduse , e la sostanza glo- bulare che vi si contiene entro. Inoltre il Tommasi ha rileva- to per sue osservazioni reiterate nel Rhizostoma lo sviluppa- mento delle uova aver luogo nella superficie inferiore del Cap- pello , e non nelle braccia , siccome altri Zootomisti si fanno a riportare di altre Meduse sul proposito ; e nel punto ove trovasi inserito l'uovo un movimento singolare rapidissimo in que' globuli di sostanza che lo intornano; non credendo però, che siffatti movimenti di globuli siano da confondere con i Zoosper- mi , che T Edwards non è guari dice di avere osservato in una spezie di Equorea tra i Medusarì criptocarpi. Da ultimo, dedu- cendo questi fatti a considerazioni fisiologiche , e tenendo sA noto principio che le parti , che in prima si formano in un'em brione forniscano una deputazione nell' organismo sopra tutte le altre interessanti , crede convenire al bordo del Cappello delle Meduse un ufficio di perfezionamento plastico importantissimo , e le appendici superiori delle braccia aver vece principale di or- gani respiratori , siccome già da altri Zootomisti si è opinato. Il Tommasi presenta una figura in cui si scorgono le varie gra- duazioni di sviluppamento delle uova , proponendosi nella op- portuna stagione proseguire simiglianti ricerche.

Commissario il signor de Martino.

3." Il socio ordinario Achille Costa continua la lettura delle Os- servazioni Entomologiche sul successivo sviluppo degl' insetti

35 ne' conforni di Napoli , esponendo quanto al mese di Febbrajo si spelta. Nota dapprima come nell'anno che scorre siansi vi- ste nel mese di cui ragiona schiuse delle specie stale solile al- tri anni comparire in Marzo ; e ciò per la mite temperatura , e sereno tempo. Passa quindi a dar conto delle specie in tal mese rinvenute ; e dato un semplice elenco delle più o men fre- quenti , si ferma poi su quelle che sieguono.

I." Sopra una specie di Gyrinus , che quantunque ahhìa molta affinità col linealus , UoiT. se ne distingue per aver tutta la infe- rior pai te del corpo rossastra, e non già il petto nero come quel- lo (i). Trovasi ne' rigagnoli delSeheto: d'onde lo à chiamato rivularis.

2." Sullo Scydmaenus rutilipennis , Kunz. comechè specie rin- venuta fìn' ota nella sola Inghilterra e nell' Àlemagna.

3.° Sulla Biloma contrada , Lai. ( Bothrideres contractus , Dej.). Gli autori àn finora riconosciuti ii articoli nelle antenne degli inseti di questo genere. Il socio avendo meglio analiz- zata questa specie, ha rinvenuto esser di 12 e non di 11 articoli le antenne composte. Da tale osservazione egli con- chiude esser uopo di passarsi ad accurato esame tutte le spe- cie congeneri per assicurarsi se in tutte siano di 12 arti- coli , oppur nò. Nel primo caso dovrebbesi rettificare il ca- retlcre assegnato agi' insetti del g. Biloma , e nel secondo la Biloma contrada dovrebbe costituire un genere a parte. Egli è vero, soggiunge l'autore, che il sig. DeJean nell'ultimo Catalogo pubblicato nel iSSy à riposta questa specie in un genere da lui creato col nome di Bothrideres riunendola ad altre otto specie straniere all' Europa ; ma i caratteri sui qua- li è desso fondato sono ancora ignoti agli Entomologi ; e d' al-

(1) L'autore però non manca di fare avvertire non esser questo ca- rattere , comunque costante , suflìcieute per separare una specie ; e che a solo titolo di seguire il costume del giorno , e l' esempio altrui | ei la ritiene come specie distiata.

36 tro canlo scrittoli poslcriori della Francia stessa ritengono la specie nel genere Bilama di Herbst e Lat. senza punto far cen- no di questo nuovo genere.

Infine , siccome le descrizioni che si hanno di questo insetto non sono tropjx) soddisfacenti , egli si propone di oflTrirne in altra tornata una più completa ed esatta accompagnata da ac- curata immagine dell' oggetto.

4-° Su di una varietà dello Stenogasler tardus Hahn che dif- ferisce dal tipo per aver 1' elitre totalmente bianche e traspa- renti , onde r à chiamata hijalinipennis.

5." Sulla Chesias hippocastanata , Hub. Esibisce la descrizione, e la figura dell'individuo da lui raccolto, facendo notare come essa differisce da quella figurata dall'Hubner per taluni caratteri , e da quella del Duponchel per altri , talché difficile si rende la sua ricognizione. £ conchiude al proposito, esser pur troppo a ripetersi ciò che sia detto nella Prefazione a' Lepidotteri della Fauna del Regno di Napoli : ( p. VII ) che cioè in fatto di Lepidotteri le immagini sono indispensabili , e che le nostrali farfalle per la forza del clima differiscon sempre dalle analo- ghe di paesi settentrionali e per grandezza e per intensità de' colori e per varietà de' disegni ; talché si possono ritenere co- me diverse.

G.° Finalmente sulla Stenoptera orbonella, Dup. ( Tinca orbo- neìla , Hiib. Lumprus ambiguellus ^ Cos. ). Nota dapprima come questo Microlepidollcio seliiuda nel mese di Maggio nelle vici- nanze di Parigi (dappresso l'assicurazione del Duponchel ) cir- ca 3 mesi cioè dopo dell' epoca in cui svolazza fra noi. Espo- ne di poi come il Prof. Costa nel dar questa specie come nuo- va (i) non ignorava aver 1' Hùbner figurato il maschio col no- me di Jliiea orbonella; ma solo per averne il primo osservato i due sessi, ed averla sottratta dal genere Tinca le impose nuovo nome. Termina coli' avvertire, che lo stesso autore , co- munque l'avesse riportata nel g,eneie Lamprus , dichiarò starvi

(i) Fauna del Regno di Napoli.

-37- poco accoiKiiamente , e che si riserbava ciò modificale in una classificazione che si proponeva fare de' Microle|)idolleri, come sta dichiarato nella pag. 23 del gcn. Tiìiea.

4-." Lo stesso socio legge una nota sui distomi rinvenuti nella Firola coronala. Notomizzando la Firola coronata ( Pterotrachaea coronata , Fors. ) per riconoscere se l' andamento del sistema nervoso di questo Eteropode sia del tutto identico a quello tracciato dal Prof. Costa nella Girinaria Mediterranea , si avvi- de , che nel suo cavo addominale stavano taluni corpicciuoli alquanto men traslucidi del corpo delia Firola^ e questi avere un cerio molo di contorsione , accorciandosi talvolta , ed allun- gandosi laTaltra. Un tal fatto richiamava la sua attenzione e quella del P. Costa , che assisteva alla dissezione. Fatta allora una incisione trasversale al coi della Firola, ed appiofondila fino a pervenire al punto ove uno di questi minutissimi para- siti giaceva , destramente lo esfrasse , e postolo in poca acqua di mare si vide distendere a modo suo. Allora coli' occhio ar- mato l'esplorò^ e fu lieve cosa riconoscerlo per un Distoma, che tostamente fu ritratto.

Due cose emergono da questo fatto, i.* La presenza de' ver- mini nelle cavità gastriche degli Eleropodi ; 2.° la specie di Di- stoma qual' essa sia. In quanto al primo non conosce che siansi finora osservati vermini entro i visceri de' molli abitanti del mare , tranne que de' Ccfalopcdi, come V Ec locai ih della seppia discoperte dal sig. Lauriilard. In quanto alla specie del Distoma, pare che , della grandezza allo infuori , niun altra cosa il di- stingua, avendone precisamente comparalo l'intima struttura con quelle che esibisce Nordman in più altie specie congeneri.

Picsenta all'accademia la figura di questo distoma , ed uno degli individui in natura.

5.** Il signor Ferdinando Giordano, avuto dal Presidente deWto permesso, legge una Nola sulla differenza de' due Ciclamini , Cyclamenrepandum Smith {Cyclamen hederaefoUwn, Ait. ) e Cy- clamcn Ncapolilatium Ten.

Reca sorpresa, dice il Giordano, come il chiarissimo Rcicheu-

38 bach nella Flora germanica excursoria ubbia ancor egli potuto confondere il Cyclamen neapoli(anum del Tenore col Cyclamen hederaefolium dello Ailon : piante assai diverse per epoca tli fio- ritura , grandezia e forma de' tuberi, per fogliame , por le la^ cinie del calice , e quel cbe importa , per la presenta de' calli nell'orifizio dd tubo della corolla nel Ciclamino napolitano, i quali mancano del tutto in quella del Ciclamino a foglie di edera , che è nuda. Ailon nel catalogo delle piante dell' Orto di Kew de- scrive il Ciclamino con foglie di edera che dice fiorire di Pri- mavera. Le foglie di quesla pianta sono compagne de' fiori , cordate dentate , le lacinie calicine lanciolate acuminate , e la corolla con oiìfizio nudo e colle lacinie allungnte , hmciolate, acute; il tubero infine piccolo, e che manda le radici dal collo della pianta ; ed è quella stessa pianta che il Lobel icones plan- tarum pag. 6o5 chiamò Cyclamen vernum , e della quale dal Eeichenbach I. e. si è voluto fare una specie nuova.

Delle due piante figurale ivi dal Lobclio, impiegatane così una per la nuova specie Reichenbachiana , sembrò giusto che 1' al- tra rappresentante il Ciclamino napolitano si assegnasse al Ci- clavik- con foglie di edera , distruggendosi cosi la specie del Te- nore, diventata sinonimo della pianta dell' Orto Kewense , confon- dendo cos'i pure le sinonimie le epoche della infiorazione ; es- sendoché la pianta del Tenore sìa specie autunnale con foglie che spuntano dopo essere fiorita. Il grosso tubero e dcp^-esso del C. napolitano^ le foglie cordate-ovate angolose o astate e crenate , i lobi calicini ovali acuti cigliosi , le corolle colle la- cinie ovate otlusette e glandolifere nella base da farne apparire l'orifizio cinque-angolare, oltre l'epoca della infiorazione, ca- ratlerizaano questa specie della nostra Flora ; od a questa pian- ta van riferite le figure Cyclamintis inodoro pttrpurascenl e flore del Clusio JJist. piantar. I pag. 265. Cyclamina folio hederae Lob. ic. 6o5 Cyclam. autumnalis hcderae folio Morison Sccl. i3 lab. 7 , fig, 22 , ed il Cyclam, orbicularis Dodonaei penipt. pag. 837.

Allo equivoco del Reichenbac han dato luogo il Willdenow, che sotto al Cyclamen hederaefolium trascrisse ambedue i sino-

- 39- nimi del Lobelio , facendo cosi sol Ciclamino autunnale e ver- nale ad un tempo. Indi il Gaudin nella Flora Heìvelica II pagina 74 , sotto al Cyelamen hedera-folium. Alt. riferisce la figura 6o5 destra del Lohcl e la sinistra del Clusio 1. e, soggiungendo nella osserraiione a questa specie « che la pianta » coltivata fiorisce in settembre , ed è spontanea in primavera ; » che il Thomas altra consimile pianta aveva recata da Na- » poli , che pel tubero 3-5 volte più pìccolo, con foglie roton- » date 5-angolari e loti intierissimi diversa e per le foglie coo- » viene colla fig. 2 del Clusio (destra) Hist. I p. 26S, e sem- » Lrargli essere il Ciclamino a foglie di edera del Morelli Bibt. » ital 1822 n." 84 p- 343 « Indi » che la pianta di Svizzera » che ritiene per C. hedera-folium sia la stessa del Ciclamino^ » napolitano ( C. hedeiaefoliumB. Berloloni } al quale si asse- » guano le lacinie della corolla ovato lanciolate. Del resto di airv- » hedue le forme il Bertoloni nelle Amoenit. ilal. riporta sotto » \o C. hedereefoliutn} a chi contradice il Moretti, il quale portò » seco am])edue le specie vegetanti dall'Italia ns>eridioiKilc ». Il Loiseleur FI. gallica 1. p. j63 , assegna al C con foglie di edera flores rubelli ( non purpurascenles ) , e l' epoca della infiorazione Aprili Majo. Dubj nel BotanicoH gallicum I. pag. 385 descrive il calice del Cicl. con foglie di edera con lacìnie lanceolate acuminate , ed a questo riferisce il €. linearifolium Dee. le. rar. gali. p. 3 t. 8 ,^ nel n>entre che Loiseleur asse- gna i fiori diluii purpurei, e soggiunge species ineerlissima for- ma contraria slruclura; aliorum Cyclamimim..^ores G. eupopaei,^ quali non soiw quelli del C. hcdercefolium , ma bensìt quelli del C. neapolitanum , del quale la pianta del Decandolle è una a- berrazione ; essendo più facile il passaggio delle foglie cordate- ovate, saettiformi o astate della pianta napolitana alla forma lineare, che dalla forma costantemente cordata del C. hedercB- folium: ma Duby con questo nome descrive la pianta del Tenore. Siblhorp, Prodromo della Flora greca, descrisse anch' egli un Ciclamino che per la gran somiglianza colla pianta dello Aeton chiamò hedercefolium , abbenchè ne fosse diversificato per altri

~4o -

caratteri. Ma lo Smitli nel descrivere le piante del Sibthorp raccolte nella Grecia , ad oggetto di allontanare dalla scienza gli equivoci , che la simiglianza de' nomi triviali avrebbe po- tuto arrecarvi, distrusse questi , ed al Ciclamino con foglie di edera del Sbth. assegnò quello di latifolium lab. i85, ed all'altro dello Alton impose il nome di repaìidum , che Cigvn ò nella tav. 186. Quindi la nostra pianta, non essendo il Cycl. latifolium Smith, deve riportarsi al Cycl. repandum dello stesso, cui si sottoscriverà il sinonimo Cycl. hedercpfoliiim Aif. Kcw. ( non Siblh. fi. gr. prodr. ).

Seguendo quindi l'esempio dello Smith soggiunge la descri- zione e la sinonimia de' due Ciclamini per meglio accertare i botanici della diversità della specie. Solo gì' incresce che la di- Tersa epoca di fiorire , che valse al Bertoloni le sue Mandra- gore aulumnalis e vei'nalis, non sia stata di alcun peso nell'ani- mo di lui per diversificare i due Ciclamini in quistione , ab- l)enchè diversificate da altri valutabili caratteri ancora.

I. Cyclamen repandum Siblh. FI. gr, II pag. 72.

C. Foliis synanthiis cordalis rcpando-denlatis , peliolis apice scabris ; corolla) (ore circulari nudo) laciniis oblongis obtusis planis (non tortis) reti^oflexis.

C. repandum Guss. FI. sic. prodr. I. p. 229.

C. hedersefolium Ait., Hort. Ketv. ad 2 voi. I. p. 3ri ( non Siblh. at Smith FI. gr. prodr. ) Willd. Sp. pi. I p. 810 Loisel. Fi. gali. 1 p. iGS Berlol anwen. ilal. p. 18, et Flora italica 11 pag. 4^o3 ex parte Morelli Bill. ital. 1822 n.* 84 p. 343 Tenore FI. neapol. IH p. 196 et Syll. FI. neap. p. go cum ver. A. B Roemer et Schuil. Sist. Veget. IV p. i3o qui C. hedera>folium A.it. retinent et C. repandum Smith tan- quam specles diversas.

C. vernum Lob. Reich. fi. germ. excurs. I p. 407-

C. ficarirefolium id. l. e.

C. radice castancae magnitudinis. Tottmef, Inst. p. i55.

Jcon. Ft. g. II tab. 186 Cyclamen vernum Label ic. pag.

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6o5 Cyclaminus verno tempore florens Cltts. Ist. I p. 265

Morison Sect. i3 lab. 7. fig. 7.

Floret Aprili Aiton ! Smit. Habitat in Grcecia, Gallia, Hel- Tctia, Italia usque insulis Aeoliis.

CI. Eques Gussonius in laudato opere /. c. observat. « Folla » non simpliciter repanda , sed plus minusque repando-denta- » ta , unicolaria vel maculata ». »

2. Cyclamen neapolitanum Ten.Fl. na. Ili t^. 179 , et Syll. f. neap. p. 8g cum varietatibus.

C. Foliis bysteranlhiis cordato-ovatis , hastato-sagittalis an- gulatis crcnulatis ; corollse ore pentagono laciniis ovatis obtu- S!S subobliquis ( planis non tostis Guss. ) retroflexis, basi u- trinque dente promìnulo instructis.

C. neapolitanum Guss. FI. sic. prodr. 1 p. aSo Moretti/. e. Sebast. et Mauri FI. rom. prodr. p. gS R. et S. Syst. Veg. 1, e. p. i38 Spreng. Syst. veget. I p. Sja.

C. hedcrsRfolium B. Bertol. it. et. FI. ital. 1. e. ex parte Goudin FI. helv. I. e. ex parte Duby Boi. gali. 1 p. 385 Steudel nomencl. hot. 2 edit. voi. I p. 438 qui in errorem Rei- cbenbacbii lapsus Cyclamen neapolitanum Ten. ad C. hederwfo- liiiin Ailon frahit cum synonymis C. autumnale Boos Schoenbr; et Cycl. Poli delle Chiaje, quod est varietas Cyclaminis neapa- Ulani, nequaquain hedercefolii Ait; confundens sic specie m ver- nalem cum autumnali.

C. curopa^um Savi FI. pis. I p. 2i3 Ucria Horl. panorm. p. 86 ( non Linnasi ).

le. Ten. FI. nap. 1. e. tav. 118 Cup. panph. sic. 3 tao. 95 et /. (ab. 225 Cyclaminus folio hederce Lob. ic. 6o5 Cyclaminus inodorus purpurascente flore Gius Hist. I p. 265 Cyclaminus orbicularis Dod. pempt. p. 337 Cyclamen aulutn- nale hederwfolum C. B. P, ; serotinum foliis hederaceis Eyst. Mo- rison S. i3 lab. 7 fig. 22.

Var. B. Piiiecox. Ten. Syll. I. e. Floribus odoris intense ru- bro-purpurcis laciniis elongalis acutiusculis radice minori.

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le. Cyciamen odoratum sestivum folio maculato Moris I. e.

k' «7-

Var. C. Hastatum Ten. SUL I. e. folìis hastutis. Cyclamen

Poli delle Chiaje Giornale med. anno 1824»»." / cum ic Cy- clamen autumnale angusto et ohiongo folio Nobis. Àngustifo lium Park, parad. Moris, /. fig. 24.

Var. D. Flore albo. Tcn. I. e. « Var. E Linearifolium. C. linearifolìum Dee. Synops. fi. gali. «.* 2880 Fi. frane. Ili p. 453 Icon plant. gali. rar. I p.3 lab. 8-

Floret autumno. Habitat in sylvis et ad sepcs in Htlvetia , Calila, plerìsque Germanise locis, Italia inque insulis Àeolicis.

CI. GussQnius I. e. de liac specie haec observat : LaciniiB calycinee ovatae, cìliatse, interne nerTis coloratis , basi simpii- cibus, superne ramosis reticuiatis , exiernc uti pctioli et pe- dunciili ( qui in Cyclamine repando in apice tantum ) glandu- loso-scabrap. Flores in A. inodori, in B. odori.

6." Il signor Dorotea presenta una anomalìa anatomica rin- venuta in cadavere umano col Dottor Casilli , in cui si rile- va , invece del ganglio oftalmico , una semplice anastomosi al disotto del nervo ottico fatta da un ramo del terzo pajo col ramo nasale della prima branca del quinto.

Il Presidente scioglie la sessione alle 6 e mezza p. in.

SESSIONE DE' io

Il Presidente apre la sessione alle 4 P- "»•

1. Il Segretario lettura del verbale della tornala precedente.

2. Il socio ordinario Achille Costa legge a nome del signor Ferdinando Giordano una nota di comunicazione sopra gli ac- cidenti prodotti dall' Haemopis vorax osservati dal signor Gu- yon , di cui dal medesimo si contezza al signor Flourens in forma di lettera , che è la sequente (i).

(i) Compies rendus àts seances de l'Académie des Sciences de Pa- risi 20 dicem. 1841, p. ii55.

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« Nella nota che ho avuto 1' onore di rimettervi nel passa- » to oHobre relativa agli ancllicU rinvenuti nella laringe e nel- » l'arteria tracheale di un bue in Algieri , feci conoscere, che » alcuni di tali anellidi erano stati applicati sopra dei polli e » conigli , che vi si erano voracemente attaccali , e proinette- j> va il risultato di questa esperienza : alla ^ual cosa adempio » al presente.

» Un solo anellide era slato applicato a ciascuno degli ani- » mali suddetti. Ne' conigli era stato introdotto per le cavità » nasali o nel retlo , sopra i polli nel!' ovidutto o nello esofa- » go. Da quesl' ultima parte 1' anellide , che si poteva osser- » vare perfettamente, spingeva la lesta fin nella laringe: ciò » che causava una specie di soffocamento nel pollo.

» L' operazione si fece 1' 8 di ottobre. Ai 21 del mese in cui » partii di Algieri per la Francia, gli animali erano eccessiva- » mente dimagrati , mangiavan poco , e slavano intristiti. I » polli perirono nella piima quindicina , ed i conigli nell'ul- » lima delio stesso mese ; e gli uni e gli altri erano in uno » stato di perfetto emaciamento. Gli anellidi non ancora se » n'erano distaccati, ed erano divenuti assai grandi.

» E indubitato che lo Haemopis vorax è una delle princi- » pali cause delle malattie de' bestiami in Algieri , nella sta- » gione calda. Sarebbe quindi desiderabile il rintracciare de' » mezzi per liberare le bestie da tali ospiti incomodi , tostochè » si fossero riconosciuti. Sarebbe questo un gran servizio chesi » renderebbe alla igiene delle truppe e delle popolazioni in Al- » gicri ; essendo lieve il comprendere quanto riesca insalubre » la carne di animali uccisi nello stato di emaciazione più o » meno completa, e nello stato di afflosciamenlo prodotto non » solo dalla giornaliera perdita del sangue , ma ancora dalla » stato spasmodico originato dai movimenti del parassito ».

Sarebbe rendere un servigio egualmente interessante alle in- dustrie ed alle nostre popolazioni ancora , dice il signor Gior- dano, il rintracciare se coeiflatto anellide attacchi anche le no- stre lieslie borine, ed escogitare de' mezzi per liberarle da tale

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voracissimo parassito : ciò che lornercbbe a somma lode de' Zoologi e Vcterinarii di questo nostro suolo italiano.

3.° Il Professor 0. G. Costa risponde, che dalla nota che il sig. Guyonà indiretta all'Istituto di Francia apertamente risulta che il relatore giunge alquanto straniero in questo ramo del- la Zoologia. S' egli aresse avuta preventira notizia della esi- stenza d' una specie di sanguisuga detta comunemente San- guisuga Cavallina ( Hirudo sanguisuga , Lin. od Haemopis san- guisorha , Savigny ) non si sarebbe tanto sorpreso de' danni eh' essa arreca ai Buoi come ai Cavalli. Esser vero solamente che regna disparità d' opinioni intorno ai danni , che taluno à detto arrecare ai cavalli questo anellide succiante , niegati rotondamente da altri. Egli però è stato più volte testimone del fatto. Questa sanguisuga dice trovarsi sovente nelle acque stagnanti , e non di rado ne' piccioli fonti anche di acque correnti. Quivi solo non acquista grande sviluppo; e forse per alquante note poco importanti potreblje pure esser considerata come specie distinta. In qualsivoglia modo però, loiquandoi buoi od i cavalli bevono tali acque , la sanguisuga con esse ■vi corre, e si attacca come un dardo sollecita alla lingua od all'esofago dell'animale. Nel primo caso esso annuncia la pre- senza del molesto parassito sospendendo di bere e dimenando la lingua in varie guise. Ciò Inastare all'accorto bifolco per av- vedersi della cagione morbosa. Ma il sangue che vi cola abbon- dante ben presto ne lo fa certo ; ed accorre ad estrarne , ne senza stento, la sanguisuga. Che se poi essa si fosse appiccata all'esofago od al faringe, la difficoltà cresce, ed i sintomi di- vengono più considerevoli: l'animale essere inquieto, e se non si B'iesce alla estirpazione , fa d' uopo ricorrere a bevande acidu- lale per accelerarne la caduta. In fine, se vi dimora fino alla replezione , quando se ne distacca spontaneamente , \ animale addimostrare il sofferto smuagimento del sangue e gli elfetti del digiuno. Esser ben raro , almeno fra noi , che pervenghi allo interno dello stomaco e delle intestina per causare la morte ; ma degli accidenti funesti si sono osservati così in questi generi di

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anìinnli come nell' uomo sfesso, precisamente a' Cacciatori e Pa- stori , i quali si sono trovati costretti a dissetarsi in picciole od impure fonti.

Il sig. Guyon dunque, soggiugne , avrebbe potuto suggerire ai Mandriani di por mente a'fonli nc'quali si abbeverano i ca- valli ed i buoi ; e ciò specialmente nella state quando le acque sono più scarse ed i suoi abitanti più numerosi; e neli'Al- gleria ove il suolo ed il clima è più propizio al moltiplicarsi di tale genìa , ed a far scarseggiare le acque. Da ciò dipendere che ivi più che tra noi questi accidenti fossero spesai e numerosi.

Il Presidente scioglie la sessione alla 6 p. m.

SESSIONE STRAORDINARIA DE'i3 (i)

Il Presidente apre la sessione alla mezza p. m.

i.° Il Segtetario annuncia all'accadti'mia l'oggetto di questa riunione straordinaria.

2." Il socio emerito signor Giulio Minervini legge la bio- grafia di Antonio de Ferrariis detto il Galateo, in cui con Ijel- lissima semplicità di stile , e con fino accorgimento ne ricorda di questo illustre uomo quanto si pei tiene alla sua vita scien- tifico-letteraria ed ai tempi in cui visse. Il de Ferrariis nacque in Galatona , provincia di Lecce nel i^^i, e, ricevuta di buo- n'ora amorevole educazione, die segno ne' suoi prim' anni gio- vanili di bellissimo ingegno. Caldeggiò in questi Io amore de- gli ameni studi letterari , specialmente poetici. Fatto più ma- turo insegnossi nella città di Nardo nelle scienze più austere della filosofia , della medicina e della storia naturale secondo Aristotile ; del quale pregiava il gran merito non a modo de' Scolastici, ma si con veracissimo culto. Fu amante del viag-

(i) A Compiere un dovere prescritto dal Calendario di noslr' Accade- mia del corrente anno, in questo giorno di domenica i Sucì si asseinL>ra- no oltre l'usato per solleunizzare la vita di celebre Uouio che illu- strò il secolo in cui visse ( Il Segretario ).

-46- giare; e di poi ritiratosi in Napoli fu da Ferdinando d'Ara* gona eletto a protomedico del Regno. Ivi peiienne all' Acca- demia poco innanzi fondata dal Panormita , e di poi dal Fon- tano consolidala. Ma, stanco di vìvere in città, ritorno nella sua padria , ove si diede a scrivere molte opere di vario ar- gomento. Fu a tal tempo che il Galateo soffri più che altri gì' infoi tuoi politici; che fatto Segiefario del principe eredifa- tario Alfonso , che giva ad opporsi all' oste turca sulle rive dell'Adriatico, addivenne spettatore di quella miserabile cata- strofe dii' martiri et Otranto , della quale scrisse la storia. In somma , servendo sempre ai tempi in cui visse , e fortificando l'animo suo della sventura, da cui fu sfolgorato; che, tacen- do altro, patì eziandio la prigionìa de' Corsari a que' tempi cotanto formidabili per la misera Italia , finalmente morì nel i5i7 (i).

SESSIONE DEm7 E 24

Il Presidente apre la sessione alle ^ p m.

i." Il Segretario da lettura del verbale della tornata prece^ dente.

2.° Il socio Corjgiiano seguita la esposizione delle pratiche agricole frequentate in taluni siti della estrema Calabria , da Reggio a Bagnava. In questo luogo parla de' modi d' innestare i gelsi, dicendo che ivi si eseguono soltanto a scwrfo ed a can- nello: melodi ch'egli approva, perchè trovati giovevoli sopra- tutti. Riprova però due usanze , cioè di adoperarsi marze vec- chie nello innestare , e di trasportare queste marze da siti lon-

(1) Le opere scritte dal Galateo quanto a Storia Naturale sono Un trattalo del nascimento e delia natura di tutte le cose de bona tempe- ramento — de situ elemenlorum de mari et aquis de Jlu\>iorMn ori- gine , oltre le molte carte geogiafiche ed idiografÌLhe che formò. Qui si tralascia di far liieiuione delle altre sue opere di diverso genere, tra le quali primeggia quella de situ lajjjgiae.

- 47 - tanìssimi : tanto che si affievolisce lor vita, si che o l' innesto non alligna, o viene mal sano.

3." Il socio soprannumerario Nicola Pasanisi , seguendo le creilenze di, nostra augusta religione, legge una terza nma in cui con belle immagini , e con pensieri non comunali va ram- memorando i fenomeni della natura contristata nel giorno del grati Sacrifizio , e come le ascetiche contemplazioni de' natu- ralisti debbano aver gran parte nel culto che le creature uni- sce al Creatore.

11 Presidente scioglie la sessione alle 6 p. m.

Soci corrispondenti eletti in questo mese.

Pasquale Greco Farmacista , in Lecce Felice Abate Architetto , in Napoli Leonardo Dorotea Medico, in Napoli Angelo Paiola da Gaivano.

DONI EICEVOTI

De-Renzi ( Salvatore ) : Sullo stato della medicina neìV Italia me- ridionale ; un voi. in 8." Napoli 1842 Dall' autore

Del Grosso ( Luigi ) : Giornale di Farmacia Chimica ec. fasci- colo 2.» in 8.° Dall'autore.

( C. ) Lippi Corso di scienze relative ec. , un voi. in 8." Na- poli 1817. Da Nunzio la Cava.

BlìllETTll DELL'ACCADEMIA

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

IVumoro Quarto.

APaSll ( 1B42 )

{ Eslrallo dal Segretario S. Tommasi)

SESSIONE DE' 7

PJRISIDENZA DEL SIG>OR DE MARTJ>0.

Il Presidente apre la sessione alle 5 p. m.

1.° Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2." 11 socio ordinario Achille Costa lettura del suo rap' porto del mese di marzo contenente le osservazioni entomolo- giche sullo sviluppo degl'insetti ne'contorni di Napoli. Quanto a generalità fa notare essere stato questo di poco superiore a quello del mese di fubbrajo , e per Lepidotteri anche inferiore; ed attribuisce tale ritardo al concorso simultaneo di tutte le cause che anno influenza suU' organismo animale che vegetale.

Passando alle specialità 1' elenco delle specie in tal mese comparse, fra le quali figurano come meno communi fra Co- leotleri il Badister humeralis, Bon. il Tachyporus erylhroplerus, descritto per la prima volta dal Panzer come proprio della Ger- mania , e dopo di questi riportalo solo dall'Erichson senza nien- te aggiungere a quello detto da Panzer quanto alla patria di

4

5o

questo Brachelilro; il Leichenum pulcheUum, Kl. VAnthicus ba- sa/is , Vii.; e tra gli Emitlcri la Neides clavipes , F. e lu Plo- jaria vagabunda , F.

In fine discorre con più particolarità : Sullo Xantholinus tricolor , F. (elegans , Grav. ) descri- vendone una varietà, la quale ai caratteri segnati da Erichson nella varietà da lui riportala aggiunge lo avere la faccia supe- riore dell' addome anche rosso-testacea , solo un poco più oscu- ra del torace e dell'elitre.

2." Sulla Lema paracenthesis ; F. notando che gl'individui raccoltine differiscono dal tipo per avere la metà inferiore di tutti i femori nera.

3.° Sulla Libylhea celtis , F. per la quale osserva dapprima quello stesso stato già detto per gli altri Lepidotteri , che cioè questo Papilione si è raccolto non molto raro sulla collina de' Camaldoli il giorno 2 Marzo , laddove esso svolazza in Francia nella fine di Aprile o cominciamento di Maggio. Nola quindi non essere esso esclusivo abitatore del Cellìs auslraìis , mentre nel luogo sopramenzionato esso svolazzava costantemente sul 5a- lix caprea ; ne esiste il Cellis in alcun punto di quella Collina, 4..° Finalmente sopra una singolare specie di Emittero della famiglia delie Memhracidi ? per la quale il Prof. Costa diceva in un suo lavoro che in quanlo a forme bizzarre non invidia la nostra Fauna le Mcmbracidi del Brasile.

Egli ne à fatto perciò un nuovo genere, cui à imposto il nome di Cophosoma a causa del suo torace elevato a guisa di tagliente cresta , e tutto il corpo poi coperto ancora di escre- scenze crestiformi.

3. Il Socio corrispondente Leonardo Dorotea lettura di una memoria dal titolo di alcuni Protofiti come nascenze in ani- mali viventi Il signor Dorotea dopo aver riferito di fatti si- miglianti già stati da altii osservati , quali sono i funghi del genere Clavaria sulle cicale , durante il Iobo seppellimento , e consimili prodotti sui vermi ; siccome paiimenfe la na.scenza delle muffe in una degenerazione cartilaginea de' sacchi acrei

ili un Cigno osservala dal Jacyer , e simile in altre trasibrma- ' zioni patologiche su altii animali riferite dal JVLiyer , e dal Heusingcr, egli fassi a riportare un caso di muffe fioccose e t'frc?j prodottesi nel mesentere di una pernice , ridotta allo estre- mo di emaciazione, e mortane per disconvenevole nutrimento. IVè , dice, potersi dubitare che simigliante nascenza fosse av- venuta nello stato di morte, ch'Egli si fece a dissecarla non SI tosto che mori. Il signor Dorotea a confermar la possibili- tà della trasformazione di sostanza animale in vegetale crede di aver osservalo la ingencrazione di muffo bianchiccie sul vol- to di coloro che negli Abruzzi nel 1817 morivano per fame miseramente : e vide il medesimo in due aborti : e crede da ultimo poter riferire a muffe quegl' incrostamenti e sporchezze di gengive che veggonsi in taluni individui soOl'erenti mali acu- ti , come pure le pellicole o fuliggini in ambe le nari di coloro che son presso a morire. Deduce da questo che tali fatti son però sempre possibili in organismi ammorbati , massime nello stato di rifinimento , e di anemia. Commessario Salvatole Tom- masi.

4- Il socio corrispondente Antonio Ciccone legge una memo- rio stilla responsabilità medica di cui riportiamo le principali deduzioni consegnateci dall'autore medesimo.

i.° Per gli arresti de' pai lamenti di Boideaux e di Parigi del pari che per la sentenza del Tribunale di Domfront e per le decisioni delle corti reali di Rouen e di Parigi la giurispruden- za francese ha stablito, essere i medici in forza degli artico- li iSSa e i383 ( i336 e i337 delle nostre leggi ) responsabili de' danni e interessi provenienti dall'esercizio della loro pro- fessione. La nostra giurisprudenza non ancora si è su questo argomento pronunziata.

2." Gli articoli delle leggi francesi son concepiti ne' medesi- mi termini che quelli delle nostre : lo stesso sp'rito presiede alla interpretazione di entrambe le legislazioni relativamente alla quistione di responsabilità.

3." (ili articoli suddelli non sono applicabili ai medici, per-

elle suppongono la colpa in colui che arreca il danno ; e la col- pa non può supporsi in colui che usa de' suoi diritti , e mol- to meno in quello che adempie ai suoi doveri.

4." Non si può supporre che il legislatore abbia inleso par- lare de' danni e interessi provenienti dui fatto de' medici nel- r esercizio legale della professione nelle medesime disposizioni, che reggevano i diritti e i doveri pel danno prodotto da un animale sfrenato o da un edìfizio crollante, essendo fatti non ligati da verun termine di analogia.

5.° E sendo per una legge speciale , quella del 29 ventoso an- no XI , dichiarato immune di responsabilità 1' ufllziale di sa- lute , che corrisponde ad un vecchio esercente nel nostro lin- guaggio , per una grande operazione eseguita sotto la sorve- glianza di un dottore , comunque ne sieno seguiti gravi risul- tamentì , il dottore legalmente autorizzalo ne resta implicita- menle esonerato.

6.° Gli stessi articoli relativi alla responsabilità generale do- vrebbero applicarsi alle sentenze e decisioni de' Tribunali e delle gran Corti ed a tutti gli altri che esercitano una professione liberale : le mostruose conseguenze che ne risulterebbero ren- dono necessaria la limitazione di quelle disposizioni generali.

7.° L' applicazione della responsabilità nelle specie di partico- lari questioni è nel maggior numero d*' casi impossibile, in tutti intricata incerta e dubbiosa : perciocché i fatti sono di loro natura transitori, i giudizi poco fondati , le decisioni spes- so ingiuste ed inique.

8.° La condizione de'piofessori sanitari, per se medesima pe- nosa, diverrebbe assai piii grave , potendosi assai spesso attri- buire a colpa del medico quello che è naturale effetto delle moltiplici cause che possono determinare le funeste conseguen- ze ne' governi terapeutici più giudiziosi e nelle operazioni chi- rurgiche meglio eseguite.

g." Questa giurisprudenza, ove fosse in questo senso ferma- ta , sarebbe perniciosa agl'interessi de' malati, perchè ninno fra i più celebrati medici 0 chirurghi si attenderebbe a qual-

53 cTie energico trattamento o a qualche grave operazione , poten- do a lui attribuirsi 1' effetto del male : sarebJìe la causa per- manente del ristagno della scienza , perchè nessun nuovo me- dicamento sarebbe introdotto nella terapeutica , nessuna novel- la operazione arricchirebbe la pratica chirurgica : sarebbe di danno agl'interessi della umanità, perchè la scienza de' me- dici essenzialmente progressiva sareblje condannata a rimanere eternamente stazionaria.

IO." Quindi la responsabilità de' medici non può essere che morale : quindi dee ritenersi come legge tuttora vigente quella^ di Coo ; Soloe natnque medicinae nulla poena in rebus publieis , est , pracler quam ignominia.

Commessali Tommasi e Corigliano.

11 Presidente alle 7 p. m. scioglie l' adunanza

SESSIONE DE' i4

Il Presidente apre la sessione alle 5 e mezza p. m.

1. Il Segretario legge il Verbale della tornata precedente.

2. Il socio ordinario Salvatore Tommasi contezza all'Ac- cademia qualmente il signor Antonio de-jMaria , diligentissimo cultore delle cose di notomia patologica , abbia presentato un tumore cistico rinvenuto da liti nella cavità toracica di un Pol- lo, inserito ne' muscoli intercostali, di unita ad una descrizio- ne eh' egli ne per la sola forma e natura de' parieti. Sie- gue a dire essere stato tale tumore aperto e disaminato dal di- rettore Professor Costa , dal signor Dorotea e da lui medesimo, ed essersi rinvenuto ripieno di piume , alcune delle quali rudi- mentalissime , altre disviluppate perfettamente , e tutte insidenti nella interna membrana della cisti , ripiena di una sostanza adi- po-sierosa. Il Tommasi nel riferire intorno a questo fa cono- scere esser lo analogo delle innumerevoli cisti pelose che si son rinvenute ne' cadaveri umani , e di quelle ripiene di lana ne' Montoni riportate dal Baillie e dall' Hunter. Senza di che il Penada , dice , riportare il caso di una cisti piumosa inserita nella parte dritta della base del cuore di un Pollo, e simigliali-

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te esser rifciilo dui Giseler. Conchiiiclo non meritare il fallo in disamina alcun riguardo speciale , oltre quello di confermare seinpreppiù la facoltà che hanno tulli gli organismi di ripro- dursi in ciascun punto di loro nulle sostanze più semplici co- m'è l'adipe, il tessuto cellulo-vascolure, il corneo, e l'ossoso amorfo o l'ossoso dentlformc.

3. Il socio Pasquale La Cava legge all'accademia un analisi chimica de' spillelti dei spongiali fatta in compagnia del Profes- sore Guarini. Egli espone all'accademia di aver trovato i sud- detti spillelti nel tufo che è hagn;ito dalle acque del mare alle falde di Monte Nuovo, due anni fa ; ma la scarsezza fu tale che non potè altro dimostrare , che la presenza della Silice. Non ha guari in nno scavo fallo nel lido del mare presso Reg- gio nelle sahbie se ne trovò moltissima quantità che venne ri- messa al socio Corigliano ; ed i signori Guarini , e La Cava ad invito del Professor Costa, dopo aver coli' analisi al can- nello confermata la esistenza della Silice, hanno proceduto al- l'analisi per via umida per osservare se vi fosse qualche hase combinata coll'acido silicico, ma fu negativo il risultato. Faceva riflettere nella memoria il La Cava che i spillelti soli nel tubo di vetro all'azione della fiamma animala dal cannello, perduta la trasparenza , dopo essersi agitali , divenivano bianchi , sic- come bianco diviene il solfalo di calce idrato per l'azione del fuoco. Tale cambiamento nc'spilletli medesimi lo attribuisce alla perdila delll' acqua : il perchè debbono considerarsi come for- mati solamente di un'acido silicico idrato. In ultimo riflette alla singolarità di secrezione animale formata di sola e pura si- lice; ed invita i fisiologi a por mente a questa specie di secre- zione, che molto lume porgerà per, determinare le cause che negli animali trasformano l'acido 6 sicUicico , in a. silicico.

COKRISPONDLKZA.

4.. 11 sig. Scimi fa clono all'accademia di due note estralte dal (iiornale Modenese intorno 1' azione de' Cloruri alcalini sul

55 Cloruro mcrcuroso..ll sig. Mialhe , e prra di esso il cav. Se- menliiii (i) avevano osservato , che alla temperatura ordinaria dell'atmosfera il sale ammoniaco sciolto nell'acqua in contat- to col Cloruro Mercuroso si trasmutava in sublimato corrosi- vo. Il si". Cattaneo annunciava al congresso desìi scienziati Ita- liani a Torino non esser vera silFalta trasformazione al calore oidinario dall'atmosfera, polendo avvenire, siccome erasi detto ancora dal Dumas e dal Thcnard , alla temperatura dell'acqua Lollente : presente il sig. Abbcne si oppose , e non fu così bre- ve la discussione. Trattandosi qui di un fatto che interessa la Terapia, e taciuto dal resto de'cliimici (2) credè il sig. Selmi che fia util cosa por mente a siffatte trasformazioni , replicando le sperienze di detti chimici , per assodare una quistione di grande importanza. Ripetendo dapprima gli sperimenti del Cat- taneo faceva osservare esservi formazione di sublimato cor- rosivo, comunque in picciolissima quantità, in modo che le reazioni de' più squisiti reattivi valevano solo a dimostrarlo: reazioni che il sig. Cattaneo attribuiva alla presenza del mercu- rio dolce sciolto nell' acqua. Il sig. Selmi mostrava evidente- mente che alla temperatura ordinaria dell'atmosfera è cosi te- nue la quantità di mercurio dolce che si scioglie nell'acqua, che niuno de' reattivi più squisiti può dimostrarne la presenza. Dall'altra parte non poteva avvenire in grande la trasformazione del mercurio dolce in sublimato nelle esperienze del Cattaneo, conciosiacchè egli adoperava soluzioni di sale ammoniaco di molto allungate , ciocche , come da ognuno si sa , impedisce di operare : affinità che in altre circostanze si sviluppano da'corpi medesimi. Per tal ragione eravi grandissima disparità fra i ri- sultati di queste esperienze con quelle dell'Illustre Sementini,

(i) Il Cav. Sementini lo insegnava 24 anni fa nella Cattedra che di- gnitosaniente occupa nella Regia Uuiveisità degli studi.

(2) Molti autori moderni di materia medica consigliano non sommini- strare giammai miscugli di cloruri alcalini e di mercurio dolce.

( La Cavn).

56 il quale adoperava una soluzione elisale concenlratissima, per- chè si produca in grande la quantità di sublimato, che nelle esperienze di Cattaneo era frazionaria.

Quando il sig. Selmi apprese che Abbene aveva publicate le sue conclusioni, era già messa sotto i torchi la prima nota. E sa- puto ancora che il sig. Cattaneo scriveva una lettera al Profes- sore Canlù per contrjistare le esperienze dell' Abbene, che dicea di aver replicalo e di non aver avuto gli stessi risultati as- seriti dal sig. Abbene; aggiuiigevane delle altre per dimostrare meglio quanto aveva già detto. Avendo in animo di por termi- ne a siffatte quistioni scrive una seconda nota che serve per contraddire le altre esperienze che il Cattaneo aveva aggiunte alle prime , e dimostrare altrimenti ciò che aveva stabilito. Que- ste nuove esperienze il sig. Selmi si da la pena minutamente di sciogliere, confutare, sempre r'npetendo che corpora non agunt 7iisi soluta, imperciocché nelle ultime esperienze aggiunte lungi dallo adoperare una soluzione di sale ammoniaco se ne formava una poltiglia per mischiarla al mercurio dolce. Ciò nondimeno vi era trasformazione , sebbene in picciolissima quantità , del cloruro mercuroso , in clor. mercurico.

In fine di questa nota è riportata una lettera che da Mode- na il p/ofessore Grimilli dirigge al sig. Selmi , che avealo ri- chiesto del suo avviso ; ed egli a meglio confermare quanto nelle note precedenti erasi detto, aggiunge un' altro semplicis- simo , ma definitivo sperimento che consiste nel fare una so- luzione concentrata di sale ammoniaco da mischiarsi ad uno o due albumi di uovo. Aggiungendo alla temp. ordinaria del- l'atmosfera 3 grani di cloruro mercuroso coli' agitare la mi- scela avviene prontamente il coagulo dell'albumina, ciocche mo- .stra assolutamente la formazione del sublimato. ( Questo arti- colo si è estrallo dalle due note del Selmi per il socio Pasquale la Cava, e letto nella presente tornata).

5. L' accadenìia prendendo in considerazione tale disparità di opinioni sii un' argomento tanto interessante elesse una Com- missione por sperimentare la miscela de' sali alcalini col cloru- ro mercuroso sugli animali , e coli' analisi chimica.

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6. li Direttore Professor Costa fa chiaro all' Accademia un suo divisamenlo quanto allo stalo termometrico de'diversi punti della Capitale. Egli considerando quanta diversità di esposizio- ne e di levatura dal livello del mare esista ne' vari luoghi di questo pnese propone che si venisse a stabilire lo stato termo- metrico rispettivo a ciascun luoco. Di qui è che egli dice di aver £;ià determinato quali esser debbano questi punti di os- servazione, ed una quantità di termometri messi in corrispon- denza esattissima con quelli della Specola. L' Accademia plau- disce a quest'ottimo proponimento facendosi a credere poterne derivare alcun giovevole lisultd mento alla statistica fisica.

Il Presidente scioglie la sessione alle 7 e mezza p. m,

SESSIONE DE' 21.

Il Presidente apre la sessione alle 5 p. ni.

1. Il Secretarlo lettura del verbale della tornala prece- dente.

2. I soci Tommasi e Corigliano presentano il mpporlo sulla memoria del signor Ciccone sulla irresponsubililà de medici nello esercizio di loro professione. I Relatori si fanno in prima ad os- servare , che detta memoria , comunque ingegnosissima , sia alquanto lontana da qnello che un' Accademia di soli natura- listi proponesi : non però di meno fanno alla memoria del Cic- cone le seguenti considerazioni. i.° Che. la medicina , qualun- que sia la veracità de' suoi canoni , che pur ne possiede mol- tissimi rati e fermi per la esperienza di tanti secoli, è però sempre una scienza che dalla legge pubblicamente si riconosce. Dunque la legge suppone alcuna certezza ne' suoi principi , e quindi dee pretendere alla scienza, ed alla applcazione de' me- desimi ne' Professori sanitari. Se questo non fosse, la medici- na non sarebbe nulla più che uua negromanzia, la quale priva di fondamento , ne dalla legge si permette , no rispomle di se iiifaccia la società. 2.° Che»ncppure la negligenza s' à da con- donare ne' medici ; altramente si d rcbbc l' impunità a cosa

58 troppo perniziosa , o si ammetterebbe il fatalismo nelle umane vicende , cui ne giova il sapere nuoce 1' insipienza.

Hanno inoltre i Relatori osservato che malamente il Cicconc avesse scambiato, e senza ragione sostituito alla parola uomo scritta negli art. i386 e i33-j leggi civili animale sfrenalo, edi- fizio crollante: e questo per chiamare incoerenti gli arresti delle Corti di Francia che mettono sotto una stessa sanzion di legge il medico , 1' animale sfrenato , e l' edilìzio croUanle. Intanto si fduno a considerare eziandio che talune ignoranze de' medi- ci sieno da liporlare a massima negligenza , quando le cose che s' ignorano sono universalmente sapute e scritte.

2.° Che l'essere i fatti transitori non importi impunità , per- chè a tal modo nessun reato sarebbe punibile, essendocche non solo i fatti medici, ma tutte le faccende della vita sono tran- sitorie. Quando per la prova generica e specifica è assodato il c07'po del delitto a nulla monta l'essere trascorso l'avvenimento.

3.° Che gli art. ^52 e SGy leggi di procedura civile non do- vrebbero esser nuovi all' autore per conchiudere della impu- nità medica da quella de' Patrocinatori e de' Magistrati. L'ar- gomento gli è contrario. Da ultimo conchiudono che la memo- ria del signor Ciccone sia troppo universalmente concepita , mentre la irresponsabilità de' medici regge per tutti que' fatti, ne' quali ne dolo ne negligenza per parte loro è intervenuta , ma non quando vi ha disattenzione, disaccortezza od imprudenza.

Il Presidente scioglie la sessione alle 7 p. m.

SESSIOÌN'E DE' 28.

Il Presidente apre la sessione 5 p. m.

I. Il Segretario legge il verbale della tornata predecente.

a. Il socio ordinario Achille Costa communica una nota del sig. Carlo Porro di Milano, contenente l'estratto di una me- moria da questi presentata al Terzo Congresso degli Scienziati Italiani in Firenze. Lo scopo che si propone l'autore in que- sta memoria si e quello di dimostrare come nel genere He-

- 59 - lix , Fer. moltissime di quelle Jenute ila' Malacologi come spe- cie distinte non sian che variazioni quali di una e quali di un' altra ; e di tracciare , a dir suo , /e prime linee nello studio della capacità di variazione negli individui conspeciali.

Il socio accompagna la nota del sig. Porro con la Monogra- fia delle Elici del Regno di Nipoli , facente parte della Fauna di questo Regno, ove il Prof. Costa fin dal i838 avca non solo fatta pur sentire questa necessità, ma applicandone i piineij)i alle specie nostrali ha discorso in ciascuna di esse qiial ne sia il suo tipo originale ed a quali altre faccia passaggio.

li Presidente scioglie la sessione alle 7 p. m.

ELEZIONE DE NUOVI SOCI.

Stefano Chevalley de Rivaz , medico. Socio corrispondente.

DONI RICEVUTI.

Selmi ( Fbancesco ) Intorno all'azione de' cloruri di Ammonio e di sodio sul cloruro merciiroso; Nota di ( ait. estr. dal Giornale Lelt. Sclent. Modenese fase. i5 , dicembre 184.0). Dall'autore.

Nota seconda ( estratto dallo stesso giornale , fase.

17 , febbraio 184.1 )•

Lippi ( C. ) Fm il fuoco 0 V acqua che sotterrò Pompei ed Erco- lano? I. voi. in 8, Napoli 1816. Dal socio ord. Giu- seppe Antonio Pasqu ile.

Cappa ( Raffaele ) Opuscoli Fisico-Medici. Parte I. , in 8.° Na- poli 184.2. Dall'autore.

Giordano ( Ferdinando ) Osservazioni sopra due specie di Cicla- mino , (i) (articolo estratto dalla Rivista Napolitana gcnnajo e febbrajo 1842 ). Dall'autoie.

// Lucifero, Giornale Scienl. etc. Anno IV, 1841-1842. Dal .socio corrispond. Filippo Girelli, Direttore d.l Giornale.

(1) Vedi Kullet. ]!. 3;.

6o

Del Grosso ( Luigi ) Giornale di Farmacia , Chimica eie. n.° 3 marzo 184.2. Dall'autore.

DoROTEA ( Leonardo ) Sul Camoscio e sulle fovee cervicali dello stesso. Memoria di: in 8. "Napoli 1842. Dall'autore (i).

AvELUNo ( Giulio ) Sulla necessità di creare nelle Province al di qua del Faro nuove industrie agrarie ; ed a prefe- renza della coltivazione del Rhus coriaria detto altri- menti Sommacco, discorso di; (2)^ in 8. "Napoli 1842. Dall' autore.

Fodera' ( Filippo ) Ragguagli al pubblico sulle macchine da fon- dere Zo/y?; opusc. in 8," Palermo i833. Dal socio ord. P. Corigliano.

BoYLE ( Roberto ) Historia fluiditalis et firmilatis. Amslcrdami 1667 , opusc. in 18.° Dallo stesso.-

(j) Lelia in quesla Accademia nella sessione de"i3 gcnuajo 1841. (1) Lello in fjuesla Accadeiuia nella lornata de' 10 gennajo 1842.

BULlETTll DELL'ACCADEMIA

DEGÙ ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

Itumero quinto

Ma&GIO ( 1842 )

( Estratto dal Segretario S. Tommasi)

SESSIONE DE' 5

PRESIDENZA DEL SM3NOR DE MARTINO.

Il Presidente apre la sessione alle 5 p. m.

1. Il Segretario lettura del verbale della tornata precedente.

2. Il socio Achille Costa legge l'articolo riguardante lo sviluppo tlegl'Insetti nel mese di aprile che noi riportiamo con le sue stesse parole. = Ella è cosa universalmente intesa che ne' giorni che succedono 1' equinozio di primavera si ravviva natura. Quindi il prato inverdisce , gli alberi s' infrondano , e di vaghi fiori si smaltano i campi : quindi a nuova vita gli animali dormienti si destano, e viene a giorno la farfalla che abbandona sua ruvida crisalide. Noi che perseguitiamo la vita degli Entomati non terrem conto degli altri viventi, per non uscire da' limiti prescritti al nostro lavoro. Ponendo mente a questi esseri no^ tammo già ne' mesi precedenti come essi si comportassero per rapporto al succedersi della stagione : avvertimmo com' essi fu- rono precoci nel mese di febbrujo , come non avvanzarono a

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passi di ytioporzionc nel marzo. Oia ci convien diie, clic anche facendo il confronto fra 1' inoltrata stagione e lo schiudere dogi' Insetti , vi sia tale anomalia che ben ci fa avvertiti dell'in - constante cammino di quella, Se non che è qui luogo accon- cio a dichiarare, eh' essendo mollo svariali i conforni della Ca- pitale ne'limiti ne' quali noi ahbiam circoscritto il ragguaglio delle nostre ricerche (i), non dcvesi da ciò solo giudicare qual sia il vero rapporto tra la vegetazione e l'animali/zazione con lo avvanzamento della stagione. Solo il confronto di molti anni di osservazioni fatte sui medesimi luoghi e tempi può render "iusto il calcolo e meno incerti i corollari che se ne deduco- no. A farci certi della verità di siffatte differenze noi abbiamo estese le indagini in luoghi ben diversi e per un raggio più che doppio di quello che segue il confine delle nostre oidina- rie escursioni. Per lo che allo spirar di aprile, mentre a ta- luni collettori affidavamo l'esplorazione de' siti circostanti la C.ipitale, noi abbiamo percorso il lltlorale di Baja ed il Capo Miseno , e quivi ci è occorso di scoprir talune specie ben rare come V Aphanisticus Larnolei , descritto dal Guerin (2) come proprio de'conloini di Chincn in Francia ( dip. Indre-et-Loire ) jittri che per la prima volta ci si sono olferti come lo Steno- Idphiis etegans Dej. che per quanto sia a nostra conoscenza niu- no Entomologo à finora ritrovato in Italia , varie interessanti specie di Aìllhicus , tia quali uno che sembiaci dover essere una varietà del venuslus , Vii. (3), una novella è ben dislin- la specie di Pudops fra gli Emitteri , e da ultimo ci fu gra-

(1) I limiti dai quali noi iiiteiidiainu terni inali i contorni di Napoli non si estendono al di di cinque miglia di raggio , quindi Portici all'Or. Vetta de' Camaldoli ad Occ. La Volla la Fragola Marano Cal\iz.;ano a Sett. Il littorale tra Portici ed i Bagnoli a Mezzog.; spa- zio che è quasi lo stesso che quello compreso dal distietto di Napoli.

(■2) Revue Zoologique par la Soc. Cuv. iSBg , p. i3i).

(3) I caratteri pei quali differisce sono-base delle antenne gial'o-ros- scggiante come sono i piedi ed il margine posteiiore del torace il quale Sullo e nerastro.

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lissiino osservare presso B;.ja ne' medesimi luoghi ed in limiti moltojangusti e precisi ( in cni gli aveano fin dal i839 disco- perti per la prima voUa ) due entomati singolarissimi , I'^m, parius centromaculatiisDah}, proprio delTEtruria, edalIoSchoener riportato con dubbio alla Turchia, e la Sericoris Duponchellia- nes Costa, descritta nella Fauna Napolitana , e dedicata all'In- signe Lepidotterologo Francése sig. Duponchcl.

Passando alle specie particolarmente de' contorni della Capi- tale , vi noteremo come meno ovvie , la Phoxoplerix derasa- na , Dup. fra Lepidotteri : fra Coleotteri , la Nebria psam- inodes , intorno la quale dobbiamo notare che appena essa è schiusa è di un color giallo livido tutto uniforine tunlo al di sopra che al di sotto , talché facilmente polrebbesi prender per altra specie ; 1' Haeterius qualralus , F. ed una bellissima specie di Anthicus che trovasi non raro ne' contorni del lago ' di Agnano sopra r ^/Mndo/^/jraj/mV/JS, e che non abbiamo ancor » potuto determinare -, laonde ci contentiamo darne qui a piedi la frase senza imporle alcun nome (i).

Chiuderemo questo articolo col notare che mentre per re- gola comune mettonsi a schiudere le uova de' bigatti il di S. G useppe ( ig marzo), in Caivano si disponevano negli ultimi giorni di aprile, e sul Proraontoi io di Miseno erano già schiuse a' i5 dello stesso mese. Veli lo variar de' precelti e la meglio intesa applicazione di essi a seconda delle stagioni e de' luo- ghi! Quantunque Caivano non sia che dieci miglia discosto da Miseno , pure l'esposizion di quest'ultimo luogo ed il predora nio dell' umidità nel primo, ne fa ben differire la temperatura , e quindi il tempo in cui si riveste di foglie lo gelso nosljale.

Siegue il Catalogo delle specie in questo mese raccolte, che si tralascia per cagion di brevità, potendosi consultare nell'ar- ticolo originale.

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(i) A. nigei- , aiitetinis jalpis ped.busque flavo rufescenlibus , elytris (la vidis spazio scuteliari liiangulaii ubscuiiore, inaculaqne medio marginali nigra : llioiace siibcuid jlo , paiiim con\exo. LuDgh. lin. i , ?)f\.

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3.° Il Direttor Piof. Costa comunica all' Accademia il se- guente articolo che noi riportiamo per intero. SuU' epoca dello svegliarsi de' mammali , del passaggio degli uccelli , e dell'en- trata dei pesci nel Mediterraneo, per l'anno 1842.

Poicchè vi deste il bel pensiero seguir la natura ne' suoi periodi e nelle vicissitudini sue per tener conto delia loro co- stanza e delle perturbazioni : 1' uno notando la foliazione in- fiorescenza e fruttificazione delle piante , 1' altro 1' apparire e lo scLiudere degli entomati , per armonizzare questi feno- meni colla periodica rivoluzione della nostra terra intorno all'astro maggiore: sarà ben fatto riunire a queste notizie quelle spettanti al destarsi degli animali che passan la fredda stagione in letargo, il ritorno degli uccelli dall'Africa e dall'Asia in Italia, l'entrar de' pesci dall'Oceano nel Me- diterraneo , o più propriamente lo accostarsi di alcuni di essi ai nostri lidi , per assicurare in più placido soggiorno e sotto un cielo più temperato la futura lor prole.

A tal riguardo communico all' Accademia le note raccolte da me intorno a siffatte classi di viventi , acciò possa offrire un quadro meno circoscritto di questa parte della statistica del regno ; quantunque lo sia sempre incompleto per la deficien- za di osservatori ne' diversi punti e che alle diverse cose porgessero mente. E però d'augurarsi, che, una volta trac- ciata fai via , battuta ne venghi da più , con ardore , con intelligenza, e conscienziosamente. Allora potrà dirsi qual sia l'in- fluenza del clima sulla vita degli animali e la vegetazione delle planfe , comparando i risultamenti delle vostre osservazioni con quelle che partitamente si fanno altrove. Per ora potete glo- riarvi essere i primi a tracciare un sentiero metodico raziona- le e generale così , che bentosto sarà imitalo da molti. Mammiferi Myoxus Glis Destavasi ai 24 marzo.

Nilela id.

Avellanarius. Ne' primi giorni dello stesso mese.

Uccelli Orioìus Gaìbula Appariva in fine di marzo e metà di aprile.

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( Continuazione )

Sylvia luscinia Ai due di maggio deponeva il pri- mo uovo nel nido suH'eita de'CamaldoIi In Ciiprj appariva negli ultimi giorni di marzo.

ruhe.lra L'ultimo di api ilo apparve in Miseno.

Sturnus ruìgaris Piimi giorni di marzo.

Upupa Epops 24 aprile.

Merops apiasler Fine di mar/o.

Telras Colurnix Apparivan le prime ai i a aprile.

Vennero in truppa ai 24 e aS aprile. Charadrius pluvialis 20 marzo. Vanellus Europaeus id. Tringa 4- niagg'o-

Himanlopus melanoplerus 1 5 aprile. Sylvia phaenicurus aS e 29 marzo. Pesci Telrodon mola 24 e aS aprile,

Timnus vulgaris i. maggio. Da questi frammenti risulta, che nel Plenilunio di marzo ed in quello di aprile sono approdati i pesci e sono entrati gli uccelli in maggior numero.

ESTRATTI DI OPERE.

Annali della Società Entomologica di Francia Anno i84i , voi. 4.° trim.

socio ordinario Achille Costa passa a notizia dell'Accade- mia r ultimo trimestre pervenutogli degli Annali di quella So- cietà , e ce ne da il seguente csttatto.

Gli articoli contenuti in questo trimestre sono :

I. Memoria sopra tre nuove specie di Miilacomidi : del sig. Robìneau Desvoidy , letta nella sessione del 4 agosto i84i-

L' autore dopo aver esposto come ancora sia molto bainbi'

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se- na la Miodologia : passato in rassegna vari suoi lavori sopra questa famiglia di Ditteri : notate varie rettifiche da farsi per la giustatczza de' generi e delle specie che la compongono: ed esposte varie considera/ioni sulla genesi di t;ilune specie vi- venti in sotterranei piofondi ove non penetra raggio solare , passa a dare le descrizioni di tre specie novelle cioè, Leria me- Una , mustelina e Thelida vcspertilionea : abitanti tulle tre in caverne sotterranee, la prima ove depone lo sterco il Tas- so , la seconda ove ciò U la Muslcl.i , e l<i terza ove è quello de' Pipistrelli , delle quali sostanze gl'insetti perfetti si nutri- cano , e vi depongono le uova.

2. Notizia sulla Herhina ìiliorwn : dello stesso autore Que- sta nuova specie di Pulomide del genere Hei'bina e slata d.d- l'autoie tiovata nel suo g'ardino a Sa'nl-Sauvcur (Yonne ) so- pra'il G'glio ciindido sopra le foglie do'Gaeinli, di'Ttili pani, ec. piante tulle pirò da lui coltlv;ifo per ornamento e del lutto straniere al clima del suo cantone, perlodiè l'autore sospetta eh' essa sia slata ivi trasportata con le cipolle delle piante su- dette e che in conseguenza possa pure non esser una specie in- digena di quel sito.

3. Notizia sul genere Fucellia ed in particolare sopra la Fu- cellia arenaria : dello stesso E poste le alFmità che questo genere à con le Scalofighe ; etl i caratteri pei' i quali que- st' ultimo genere si distingue, l'autore la descrizione della Fucellia arenaria da lui troviita in luglio 184.0 scorrendo il littoiale dal porlo di Hivre al capo di Hève , e che si ali- menta di qualunque corpo marino rigettato dalle onde , come pure di qualunque altra sostanza animale o vegetale disfatta.

4.. Nota sulla Thyreophora cynophila: dello stesso. Annunzia aver trovato in gennajo i836 sopra de' cadaveri di cavallo e di asino vari individui ed anche le larve della specie in pa- rola di cui altra volta avea detto ignorare i costumi.

5. Nota sulla Phasia crassipennis , dello stesso: ove annun- zia aver per la seconda volta osservato 1' accoppiamento di questa specie su la Phasia analis , che ne è il maschio.

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6. Il sìg. Carrenò (1) la descrizione di un nuovo genere di Emitteri-Oniotleri crealo per lui col nome di Odonloptera^c ne descrive la specie che chiama speclabilis, e che erede proveniente dall'America.

7. Il sig. Achille Costa in una memoria da servire alla storia degli Einitteri Eterotteri delle due Sicilie la descri- zione di dodici specie nuove, tre delle quali costituenti nuovi generi , che sono Puchyloma , Aphanosoma , e Tritomacera , ed aggiunge infine delle illustrazioni ad altre specie conosciute.

8. 11 sig. Spinola una nota supplemenlaria alla sua me- moria sopra gl'Imenolteri di Cajenna , la quale à per iscopo il far conoscere che 1' insetto da lui descritto e figuralo sotto il nome di Philanlhus pel hiatus è il Trachypus Gomesii descritta dal Klug in una memoria scritta in alemanno e sfuggita alle sue ricerche quantunque non molto recente.

9. Sicgue un catalogo ragionato degi' insetti Imenotteri rac- colti nel via""io di circonvoluzione delle Corvette l'Astrolabio e la zelca , rcdalto dal sig. Le Guillou.

Le specie che vi si riportano sono 3o , delle quali 20 nuove.

10. Infine il sig. Bdquet alcune osservazioni intorno ad un longicorne descritto dal Duponchel col nome di Purpuricenu& Lorey.

Dal Ballettino annesso a questo fascicolo si anno i processi verbali delle sedute de' tre mesi di ottobre a dicembre.

(1) Colgo (juesla occasione per esprimere il dolore inteso per la im- matura perdita di questo giovane cultore delle scienze naturali , che dava tanto a sperare nella scienza , e che per i suoi cosluiiii si aveva meritata di buon'ora l'amicizia de' più distinti professori di Puri^ji. Di origine spagnuola , e da qualche anno ctimoianle nella C.ipitale della Francia, coltivava ad un leuipo la Botanica e la Entomologia. Acquistò gli Einitteii della Collezione del conte Dejean die comprendeva tutti quelli che serviron di tipo al Lalreille nel fondare i nuovi generi di quest'ordine. A questa, immenso numero di specie egli avea aggiunte tra quali molte nuove , e preparavasi a dare alla luce un Catalogo ra-- gioiiato degli Emitleri della sua Collezione. A. C.

68

Due tavole accompagn.ino questo fascicolo che sono la 5 e 6 del tomo. La prima di esse rappresenta un insetto di ordine in- certo e V Odontoptera speclabilis desciilli dal Carrenò , 1' altra gli Emitteri Elerotteri descritti ed illustrati dal Costa.

( Estratto dall' originale pel socio Achille Costa ).

SESSIONE DE" la

PRESIDENZA DEL SIGNOR DE MARTI^O.

Alle 5 e mezza pomeridiane il Presidente apre la sessione.

I. Il Segretario lettura del verbale della precedente tor- nata , che viene sanzionato.

3. Il socio ordinano Achifle Costa legge la descrizione di una novella' specie di Cocciniglia appai tenente al genere Calypticus , Cos. (i) la quale vive sul Mesebrìanthemitm acinaciforme, lun- go la costa di Posilipo. Il socio termina la memoria coli' osser- vare qualmente , nello stesso modo che tal Cocciniglia vive sul Mesebriantemo , forsi vivrebbe pure la vera Cocciniglia delle tintorie sul Cactus Opunlia , bastando solo che tal pianta si inetta a vegetare lungo la slessa costa di Posilipo , e si ponga mente a talune particolari avvertenze : la onde egli crede po- tersi tentare novellamente la introduzioce fra noi di questo insetto tanto importante per la tintoria.

La memoria è accompagnata da dettagliate figure, e dall'og- getto reale.

Art. 3. Il socio ordinario A. De Martino passa a notizia del- l'Accademia una memoria del Prof. Gene di Torino intitolata Obsercalions sur quelques particularilès organiques du chamois et des moutons ignorata dal signor Dorolea e da lui prima di questo momento. In questa memoria il Gene avea già detto

fi) Vedi la distribuzione melodica del gen. Coccus ,Lin. fatta dal Prof. Costa nella Fauna del Regno di Napoli ; Famiglia de' CocciNicLiFEnip fin dal iSup.

-69- quanto recentemenU' à esposto il Dorotea sugli or£»ani cervicali del Camoscio: tranne quei follicoli che non ancora erano stati bene descritti.

.SESSIONE DE' 26 (i)

< PBESlDtPilA DtL SIGINOB DE MARTIPiO

Il Presidente apre la sessione alle 6 e mezza p. m.

I. Il Segretario da lettura del verbale della tornata prece- dente.

3. Il socio ordinai'io G. Avellino fa avvertire una metamor- fosi da lui osservata ne' fiori dell' Erysiinum Alliaria , in cui gì' involucri fioriscono convertiti in foglie , rimanendo i sta- mi al numero di sci ed il pistillo convertito in rame : cangia- mento che spesso interviene , com' è conosciuto , nella fami- glia delle Crocifere.

3. Il signor Leopoldo del presenta all' Accademia un a serie di osservazioni meteorologiche fatte nella propria abita- zione , e prega 1' accademia che se ne tenga conto in quelle ch'Essa andrà a fare sullo stato termometrico rispettivo a' di- versi punti della Città di Napoli offerendosi di cooperare al medesimo lavoro nel tempo avvenire.

(1) Net giorno 19 l'accademia non si assembrò secondo il consueto, essendocchè si trasferi in commissione sul Vesuvio per prender conio del suo stalo attuale, e per dar corainciamciito a quello che il socio La Cava in altra tornata propose, cioè : di esaniin.nre periodicaraenle le nuove ; roduzioni del Vesuvio , ed i cangiamenti che si vanno avverando nel cratere.

70 PUBBLICA ADUNANZA DE' 29

PRESIDENZA 0£L SOCIO £M£B1T0 GIULIO MIIVEBVIIN'O.

L' Accademia degli aspiranti Naturallsli il giorno 29 mag- gio alle 12 m. si assembrò in Monfoliveto pubblicamente per festeggiare , siccome è suo costume , il giorno onomastico di S. M. ( D. G. ).

I. Il Direttor Professor Costa apre la sessione con breve di- scorso che riportiamo interamente ;

Signori!

Usurpo per pochi istanti un posto che per niun titolo mi appartiene a fine di soddisfare un obbligo che gravemente preme.

L'Accademia degli Aspiranti naturalisti sorgeva nell'umile recinto del mio privalo gabinulto : e, confortata dalla voce del dottissimo Monsignor Consultore Presidente della Pubblica Istru- ne , da quella deli' Intendente della Provincia e del Piesidenle della Società Reale borbonica , si appresentava a questo mede- simo onorandissimo consesso di nobili personaggi , di dottissi- mi professori, di magistrati sapienti il giorno 10 gennaio i84-i-

In quella occasione io ardiva dirigere i miei voti all' incli- to nostro Re Ferdinando lì. Implorava col Salmista che por- to avesse l'orecchio alla mia voce, ed Ei clemente m'intese; chiedeva che volto avesse lo sguardo a questo stuolo di gio- vani solerti, ed Egli magnanimo mi esaud.Ond'è che men- tre si degnava accogliere i loro primi lavori già commessi alla pubblica censura , con Sovrano rescritto ne sanciva lo statuto.

Se a tanto dunque si pervenne non è forse dovuto a Voi , Reverentissimo Monsignor Cansullore, ed a quanti sapienti ne fanno corona ed al generoso pubblico intiero ? I quali tutti , mentre da un lato confortavano col plauso la solerzia nativa di

71 questi eletti giovani , la spingevano a vita sennpre più bella raffoizando tUiIl' altro la fioca mia voce, la si fece pervenire in fine ^1 trono del Re. Laonde , di tali risuUamenh corren- domi olìhligo pagarne un tributo di riconoscenza , parmi que- sto il giorno ed il luogo più acconcio ad a-solvcrlo.

E perche questo giorno medesimo non abbia a scorrere sen- ta scgnatlo un con un marchio mcn perituio , una nuova me- daglia è s'ala battuta , che ricorderà l'epoca avventurosa. Ser- virà questa di secondo premio per quei tra i soci che in av- venire pi I si distinguono , ed a premiarne quanti altri con- correianno a satisfate le inihieste dell' Accadia medesima.

Dopo co parmi avere adempito e quanto a me si apparte- neva. Mi rimane però sempre il sacra dovere di assistere ed ausiliare questa istitui'ione ; e tanfo farò co' me/zi che mi son propri, e ne impegno in guarantiggia il mio onore.

Sovrasta ora a Voi giovani distintissimi , che mi onoro sempre appellare miei figli , l'olibiigo di rispondere alla pub- blica aspettazione , avanzando più sempre nella onorevole car- rieia intrapresa. Mi è dolce sperare che saiete per fare ogni sforzo contro quel facile stancarsi proprio delle menti meri- dionali ; contro il tarlo della presunzione , contro la voce se- diziosa di colui che vorrebbe farvi tenere a vile la nobile pa- lestra nella quale con tanta successo vi esercitate , in fine con- tro quelle ispirazioni colle quali si attenta di profanare il san- tuario di Sofia. Certo si turpi vizi non partono da petti na- politani ; ma ovunque non mancano figli degeneri, ne' falsi apostoli, ne' sicofanti. Onde non è a maravigliarsi se taluno anche Ira noi ve ne fosse che serva di scandalo. Sia , miei figli la verità vostro scopo , la P.itria ed il Re l' idolo vostro , e sia questa V ara , sulla quale , da turpi passioni svestiti , farete il sacrifizio de' vostri sudori, e dalla quale eleverassi alla Divi- nità l' odore del cinnamomo. Indi la gloria vi attende per assegnarsi nel suo tempio il grado che vi appartiene.

2. Il Segretario Salvatole Tommasl legge la storia de'lavori compiuti da' socj da gennaro ultimo fino a quell' epOQa,

_ ya 3. Da ultimo il Socio ordinario Achille Costa lettura di una memoria dal titolo « De'rivcslimenti esterwri di taluni Jnvertebra- li ^ ed in parlicoìare delle Oloturie.

L" autore , dopo avere esposte talune cose intorno la neces- . sita di piendere ad esame accurato tali rivestimenti , si oc- cupa nel primo capitolo a riassumere in bieve quanto da' col- tori di Anatomia comparata è stalo osservato e scritto finora su tale argomenlo. Da tale storia resta chiaro che poca atten- zione vi anno essi prestata , e che in consegnenza poche e sparse sono le osservazioni che se ne posseggono. Nel secondo capitolo s' intrattiene sulle forme diverse che tali rivestimenti presentano nelle diverse specie di Oloturie da lui sottoposte all'esame: forme ch'egJi minutamente descrive e con esattez- za rappresenta. Dalle sue diligenti analisi risulta , che nel der- ma di tutte le Holoturie v'à un trasudamento di carbonato cal- care cristallino il quale ingenera de' scudetti microscopici sem- plici o terminati da aculei di forma svariata, secondo le diffe- renti specie non solo, ma nello stesso individuo , alquanto diver- si di figura e grandezza secondo le parti della superficie del corpo alle quali appartengono. Ve ne anno di forma semplicissima come di ovali a quattro sei o più maglie od anelli , altri a doppio strato come di Icntici'hie sopra ppostc le une alle altre. Nella Oloturia reale ( Hol.regalis ) essi son simili affatto a que' del Polycrales scutidalus , Cos. (i) In altra , come nella Hai. inhae- rens Mul., l'asse di tali scudetti si termina da un lato da due uncini colle punto rivolte in sopra simili a quelli di un' an- cora , d' onde il facile attaccarsi della superfìcie loro ai corpi molli coi quali viene in contatto, E'I infine in un' altra piccola specie, di cui il Prof. Costa costituisce un genere distinto, tali aculei sono semplici , leggieramente incurvati. Egli ran- noda queste sue osservazioni con altre fatte sui Siponcoli (s),

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(i) Nuovo genere di Ascidiaii sopraccomposti , desciiltto , e figurato nella Fauna del Regno di Napoli.'

(2) Vedi la dt'scrizioue de" rivesti dermcoidali , di questo genere di Echinoderuii , datane dal Prof'es. Costa nel luogo sopracitato.

-73- e sulle Pontobdelle, dalle quali rileva un passaggio graduato e successivo tra tali esseri per questa parte del loro organismo.

Compie questa sezione del suo lavoro col ricordare che ben si avvisava il dotto Lamarck riunendo le Oloturie nella classe degli Echinodermi : associazione che sembrava esser contrastata dal fatto , perciochè questi animali non presentavano nel loro esterno alcuna apparente armatura , dalla quale potesse esser giustificato l'unico nome (Echinodermi) sotto del quale que- gli le comprendeva.

Ma quell'uomo insigne, tenendo alle apparenze organiche es- senziali presentiva quello che ora è dimostrato.

In fine il socio dichiara ch'egli continuerà con lo stesso zelo questo assunto lavoro.

Passa in fine a dimostrare le cose discorse ai dotti che as- sistevano alla pubblica tornata , facendo uso pel microscopio di PibssI.

ELEZIONE DI NUOVI SOcl

Annibale de Gasparis , Alunno del R. Osservatorio Astrono- mico di Capodimonte : Socio soprannumero.

CORRISPONDENZA.

Il Segretario da Lettura di una lettera del Presidente del- l'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna, con la quale ringrazia la nostra Accademia de' lavori da questa messi a stam- pa ed il Bullettino inviatogli, e la ricambia della collezione com- pleta del Rendiconto delle Sessioni accademiche da quella an- nualmente pubblicato.

DONI RICEVUTI.

Giordano ( Ferdinando ) Memoria su di una nuova specie d'Ibi- sco: in 4-°con una tav. N;ipoli i833. Dall'Autore.

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Memoria su di una nuova specie di fungo : in 4-*' con

I tav. Napoli 1834.. Dall'Autore.

-— Osservazioni sopra una nuova specie di Emholrio: in 4'° con I tav. Napoli iSSy. Dall'Autore.

Risposta alle osservazioni di un anonimo sopra alcuni pretesi errori in botanica ( art. esti\ dalla Rivista Napolitana , An. Ili, fas. 11). Dall'Autore.

Colla ( Luigi ) Plantae rariores in rcgionibus chilensibus etc. in 4.° con 20 tav. ( Estratta dalle Memorie della R. Accad. delle scienze di Torino. T. XXVII ). Dal sig. Ferdinando Giordano.

"■— ■■p'" Novi scitaminearum generis de stirpe jam cognita com- mentatio. Memoria in 4-° con una tav. in foglio, Torino i83o. Dallo stesso sig. Giordano.

Granata ( Luigi ) Discorso su la Geologia , le produzioni e la economia rustica del monte Ermio in Napoli i83o. Dal socio ord. Giulio Avellino.

Costa ( Achille ) Illustrazioni suW animale della Iantina etc. Memoria in 8.° con una tavola colorita ((estratla dalle Eserc. Accad. degli Asp. Nat. Yol. IL par. n ). Dall' Autore.

BUllETmO DEH' ACCADEMIA

DEGÙ ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

numero Sesto.

Groai^o ( 1812 )

( Eslrallo dal Segretario S. Tommasi)

SESSIONE DE' 2

VICE-PRESIDENZA DEL SIGNOR A. COSTA.

Il Vice-Picsidcnfe apre la sessione alle 6 p. m.

Alt. i." Il Segretario legge il verbale della tornata prece- dente il quale resta sanzionalo.

Al t. 2.° Il socio ordinarlo Achille Costa da lettura della se- guente nota elle noi trascriveremo testualmente.

») Nel Voi. XVI della 2." Serie degli Annali di scienze na- turali di Parigi, hotan. p. 235, trovasi una memoria del signor I. H. Lavaillé dui titolo : descrizione di talune specie nuove di Funghi. In essa parlasi da ultimo di una specie di Tremella nel seguente modo : Tr. nidiformis , Mere adfixa , vclulina , caslanea , inlus fusca : habitat circa nivernum ad truncos salicis albae ; vere. L' autore ncll' atto che pensa fare di questa tre- mella una specie distinta , non lascia di confessare essere una varietà della Auricula-Judae.

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Or questa varietà trovava fra noi il Pr. Costa sui tronchi

della Rubinia falsa-acacia ( Riibinia pseudoacacia) che adorna le pubbliche strade delle vicinanze di Napoli , fin dal dicembre i833 , e più altre volte dopo quell' epoca. Egli la riconosceva per la varietà dell' auricula Judae che Persoon ha distinta co- me var. a col nome di Tremella Caraganae, e come tale egli r avea figurata in una collezione di Crlptogame raccolte nel nostro Regno ; aggiungendovi alcune poche illustrazioni , tra le quali noteremo la seguente. Il colore è cangiante per ef- fetto di una specie di lanugine generata da escrescenze osser- vabili al microscopio, le quali le danno un'aspetto di velluto: quindi sotto una inclinazione di .38 a 4o gradi rende un ri- flesso di color cenerino , e guardata a perpendicolo vedesi di color rosso-fosco. Ciò nella superficie esterna. Nella interna poi, ossia nella parte concava , è cenerino bruno a superficie levi- gata e pellucida.

In quanto alla sostanza, lorchè l'individuo è fresco, somi- glia a gelatina ispessita e può sciogliersi nell' acqua come la gomma delle pesche delle mandorle, etc. Egli ne à seguito tutto il cammino da' primi rudimenti fino allo sviluppo completo, co- me si vede nella tavola III del lavoro autografo, e la quale noi vi esibiamo.

In questa occasione ci piace far menzione di un'altra cripto- gama ben singolare V Arsyria punicea^ Per. (Clalhrus denu- datus, Lin. ) che trovavamo sul piano delle colombe ne' monti

(i) Nel medesimo autografo troviamo registrata la descrizione di un' altra specie di D-emella, che vegeta in Terra d' Otranto, su quella specie di marna compatta volgarmente delta pietra Incese , ed alla quale da lo specifico nome di vividis. Eccone la succinta descriiione :

Tr. emisferica irregolare nella figura , di color verde bruno , di con- sistenza gelatinosa , a superficie granulata. Aherabile facilmente cam- biandosi in verde fosco , e poi in nero nello spazio di i\ ore. Diam. maggiore , pollici i e lin. 6. Sorge dopo le prime pioggie eslive od al cominciar dell' Autunno , sopravvenendo lo silocco. Rassomiglia a primo sguardo a sterco di pecora liquido.

n

subordinati dell'Etna a 5 agosto i83g. Nasceva da un picciol tronco di faggio marcito e sepolto nell' arida sabbia. Quantun- que i saggi da noi raccolti e luiiiufamente studiati con occhio armato non corrispondono perfettamente alle descrizioni esibi- tene dallo Gmelin da Wildenow Bullard ed altri, pure compa- rati con quelli della collezione del signor Montagne, e colla fi- gura che ne à esibito il signor Greville nel suo ScoUischCry- plog. Fior. PI. i3o, si trovano del tutto identici. Va solo d' aggiungere quanto concerne alla sua intima organizzazione, ed i cangiamenti che subisce man mano; dalle quali cose dipen- dono le differenze caratteristiche che si notano ne' diversi scrittori.

•i,>(éjV COMMUMCAZIONI.

Il Padre Giuliano Giordano della Compagnia di Gesù invia all' Accademia due avvanzi organici fossili provvenienli dal Territorio Piacentino per essere da' membri dell' Accademia il- lustrati. Essi vengono all'uopo commessi al socio ordinario Achil- le Costa.

SESSIONE DE' i6.

PRESIDENZA DEL SIGNOR DE MARTINO.

Alle S'/i pom. il Presidente apre la sessione.

i." Il Segretario lettura del processo verbale della tor- nata precedente , che viene sanzionato.

2. Il Direttore professor Costa lettura del seguente arti- colo in continuazione del rapporto sulla entrata de' pesci nel nostro golfo, e sullo accostarsi di talune specie alle spiagge ec.

w Al termine dal mese di maggio, e ne'primi giorni di giu- gno immensi branchi di piccioli Sauri (i) apparvero sulle co-

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(i) Sconiber trachuriis Lin. Caranx trachurus , Guy.

-78- sle del nostro golfo , e delle vicine isole ; di tal che od a vii prezzo si vendettero , e molti ancora per misure sanitarie ne furono rigettati nel mare. Durante i primi otto giorni ne per- vennero in Napoli solamente 70 cantaja per giorno ( termine medio), e dopo pochissimi giorni d'intervallo ne ricomparve- ro altrettanti (i).

Questo straordinario avvenimento , destando le meraviglie dell'universale, ne faceva domandare la spiegazione ; e noi ci alfrcttiamo soddisfare alla curiosità de' dotti nel modo che ci è concesso.

Qualunque straordinario moltiplicarsi de' viventi prende ori- gine da tre diverse sorgenti : o la mancanza di quelle cagioni che sminuiscono il numero de' progenitori , o la coincidenza di molte di quelle altre promotrici della fecondità , o straor- dinari fenomeni che ne fanno accumulare tutta ad un sito la piolo. Nel caso attuale non escludendo la concorrenza di que- st' ultima per una parte , e ritenendo ancora come probabile l'intervento della seconda, la prima certamente ne vien dimo- strata da' fatti precedentemente raccolti.

E generalmente l'isaputo che i Sauri, siccome la più parte de' pesci, vanno in fregola presso l'equinozio di primavera: nel qual tempo le femmine si portano ne' siti acconci ove depor dcggiono le uova (2), ed i maschi le sieguono , le circonrlano , e co' loro amori ne sollecitano direi lo sgravio. Ammontichiati cosi in Ijranchi numerosi ( il che nella lingua nostra vernacola di- cesi monlone) attendono a ciò solo , a compiere cioè 1' ultimo atto di loro vita, per assicurare quella della specie colla lor pro-

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(1) Nella ])iima quadratura lunare.

,(2) I sauri vivono nelle grandi profondità del niare , ne' luoghi pre- cisamente ove le acque sono meno agitate ne' tempi burascosi. Di sorgono in primavera per deporre le uova in sito più caldo ed anche tranquillo presso le rade. Nel nostro Golfo la dimora ordinaria di que- sto genere di pesci e la cos'i detto Saiga, valle profonda che si estende per due miglia allo incirca lungo una linea che corre da occidente in oriente rincontro T I. di Capri, dalla quale dista pressocchè G miglia.

-79- le. E in fai momento che, resi ad ogni altro slimolo sordi,

le insidie de' pescatori divengono efficaci per far preda di co- piosi brandii. Onde avviene che con silTalto mezzo togliendosi i progenitori, va distrutta con essi un mezzo milione di uova, quanto ad un bel circa ne contiene ciascuna delle femmine (i). Laonde la specie si regge per quelli che campano dalla rete insidiosa de' pescatori , e per quelli che dapprima si trovavano aver deposte le uova.

Ora è contestato che nella già passata stagione , noli' epoca della fetazione, ebber luogo continui sconvolgimenti di mare; di talché i Sauri dalla loro profonda dimora non usc'rono per condursi presso le spiagge, come far sogliono, o, se vi si approssimarono, non furono per alcun modo avvertiti da' pe- scatori. Sicché non si videro in piazza pesci di tal sorta (2),

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(i) In mancanza di un. dato positivo sul nuineio delle uova che porta la femmina di questo genere , noi ci siamo serviti di un calcolo de- sunto da analoghi lavori. Secondo una tavola della fecondila de" pesci redatta dal sig. T. Harmer , alla quale noi oLbiamo aggiunto ancor quello eseguito sopra parecchie altre specie, il massimo numero di uova che può portare un pesce è di 3 , 686, y6o. Il minimo è di 20 , 582. Quindi il termine medio tra questi due estremi è di 1 , 853, 671. Riducendo pur questo numero a metà , ossia a 926 , 835 , si avrebbe una cifra più che prossimamente vera per rappresentare il numero dei piccioli che possono provenire da una sola femmina di Sincro. E , con- vertendo tali numeri in c{uantila ponderabili , troveremo 1' espressione de'pesciolini venduti nel nostro mercato. Tale era la loro grandezza clie a comporre il peso di un rotolo ve ne abbisognavano i5o, termine medio: e quindi i 926, 835 individui ottenuti dallo sgravio di una sola femina, danno 6179 rotola tali pesciolini, pari a 61 cantnja e due terzi. Tutta la quantità di saurielli enliala nella capitale, secundoque- slo calcolo, eh" è al di sotto del vero , non rappresenta che il piodotto di i5 a 20 femmine. E ]^erò un migliajo di esse è bastato per popolarne tutto lo spazio racchiuso dal golfo di Napoli.

(2) E volgare sentenza de' nostri pescatori che in lino di maizo i branchi de' pesci sono stati già fatti lor preda : e dicono a modo loro )> deW annunciala ogni montone ( per mucchio 0 branco ) e pii^lialo.

-?8o- Per la qual cosa la fecondazione e lo sgravio fu completo e tranquillo. E la innumerevole prole doveva a suo tempo ap- parire e popolare le acque , siccome si è avverato.

A questa primaria efficacissima e semplicissima cagione altra ancor se ne aggiunse , per la quale la pescagione di primavera fu generalmente scarsissima.

Dalle quali cose n' emerge ancora la spiegazione di altro op- posto e poco avvertito fenomeno. Le sarde e gli alici sono, co- me lo sono stati, scarsissimi. Perciocché i Sauri rimasti in vita àn divorato queste picciole specie.

Ma più : r entrata de' pesci pelagici essendo stata pure ben scarsa , la numerosa prole de' sauri è restata intatta. In effet- ti i Tonni i Palamidi i Sgomberi sono tuttlavia rari a se- gno che le tonnaje vanno in gran perdita. Noteremo in tal rincontro , che in Sicilia per l'opposto ve n'è stata copia sif- fatta , che quivi si è portato il tonno e venduto a vilissimo prezzo , in parte anche fradicio.

Un fatto ancora non strano ma singolare conviene pure se- gnalare in questo momento. La tonnaja di Miseno, nel giorno 8 corrente, predò in una sola notte i34. Telrodon mola., tutti di ugual peso , cioè di rotola 5 allo incirca.

Un solo individuo di Alalonga si è avuto nel tempo mede- simo , del peso di 3o rotola.

Da ultimo segneremo , che al pari del Sauro lo Smaris alce- do e rimasto intatto nel tempo della fregola : onde è probabile vedere ancor di questa specie copiosi branchi ne' tempi lor propri.

3. Il socio Vincenzo tenore comunica la seguente notizia.

« Il signor Spring presentò all'Accademia delie Scienze di Bru- xelles, nella tornata del 5 febbraio 18^2 , un prospetto delle osservazioni ch'egli si proponeva fare sulla vegetazione nel cor- so di detto anno 184.2. E di cui eccone i capi principali.

Si divideranno dette osservazioni in due classi. Le prime a- vranno ad oggetto l' insieme della Flora del paese , e dovranno per conseguenza abbracciare un gran numero di piante: si do-

8i Tì'à nolarc i.° l'epoca dell'ascensione del succo in primavera, e. come secondari periodi, a l'infoliazione, 6 l'infiorazione ; 2.° il cominciar del sonno invernale, indicato dalle piante annuali per l'epoca della disseminazione, e dagli arbori dicotiledoni per quella dello scoloramento delle foglie ; e come periodo se- condario e la caduta delle foglie.

Le osservazioni della 2.'' classe non abbracceranno cbe un picco! numero di piante, ma comprenderanno tutte le fasi della vegetazione. S' indicheranno non solo 1' epoche della infoliazio- ne infioi azione ec, ma ancora la durata di ciascuno di tali pe- riodi vegetativi. Cos'i si verrà notando relativamente .alle foglie , r epoca dell' ascensione del succo , indicalo dal rigon- fiamento delle gemme , quella della schiusa delle prime foglie, l'epoca in cui l' infoliazione è generale , quella in cui comincia lo scoloramento delle foglie stesse, e, quella in cui un tale "scoloramento diviene totale; l'epoca del cominciamento e della fine della defoliazione, l'epoca della seconda foliazione , allor- ché ha luogo, e quella della caduta delle stipule se vi sono ; 2." riguardo ai fiori , 1' epoca della comparsa delle gemme , quella della schiusa de' primi fiori, quella dell' infiorazione ge- nerale ; quindi l'altra in cui i fiori disseccansi , e l'ovario rigonfia; 3." in quanto ai frulli, l'epoca della maturazione, quella della disseminazione.

Il signor Spring si propone ancora di fermare specialmente la sua attenzione sulle piante che una seconda volta fioriscono in autunno , d' indicare la data di questa seconda infiorazione, il numero degl' individui e delle specie che l'avranno mostrata ec. Queste indicazioni potranno servire a caratterizzare quella parie dell'autunno che volgarmente è distinta col nome di slati di S. Mar lino (i).

(1) Il socio ordinario Giuseppe Pasquale, in una delle (ornate del p.p. aprile, proponeva il Calendario di Flora, ed assegnava il modo con che dovei condursi mensilmente, tenendo stretiissimo conto di tatti i feno-

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4- li signor Alfonso Beck, in seguilo tkl permesso ollcnutocìal Picsidente, legge una sua memoria dal lilolo Saggio sul modo di preparare gli uccelli. Esso racchiude quanto per lo innanzi era stato già detto ed esposto da taluni scrittori di Tassidermia ; ma l'autore avendovi aggiunte molte cose tutte sue piopric, per le quali il metodo vi viene perfezionato; e volendole dare una chiarezza da manodurre chlcchesia in coteste preparazioni, divi- de tutta la memoria in tre diversi capitoli. Nel primo versa sul modo di preparare la spoglia : e qui non tralascia qualsi- voglia plcciola avvertenza por giugnere alio scopo , evitando tutti quelli inconvenienti che potrebl^ero maltrattare le piume, o renderne per lo meno difficile l'ordinamento e la nettezza.

Del pari si occupa e minutamente descrive tutte quelle speciali condizioni che all'Ornitologo si possono offrire, e le quali trascurate o non conosciute deturpano la spoglia, o ne rendono difficile la preparazione.

Nel secondo capitolo tratta del processo di montare gli uccelli, e dar loro qucll' attitudine svariata, ma naturale, secondo che richiede o la natura di esso o la mira dell' ornitologo. E qui l'autore s'intrattiene a dar tutte le avvertenze necessarie per- che si pervenghi a siffatti risultamcnli con facilità ed esattez- za. Finalmente, nel terzo capitolo riunisce tutte quelle regole, le quali , non avendo potuto far parte del metodo comune a tutte le specie , costituiscono altrettanti problemi per i quali sono indispensabili le avvertenze che il signor Beck con spe- ciale industria è pervenuto a risolvere.

Noi non possiamo render pieno conto dell' importanza di questa memoria e delle specialità che essa racchiude, sendo- chè molte esse sono , e ninna da potersi tralasciare senza nuo-

meni della progressiva vegetazione da un canto, e dall'altro dello stalo termometrico , barometrico ed igrometrico. Questo consigliava maggior- mente per seguire il Calendario di Fauno, quanto a sviluppo di Enlo- mati, che, fm dal cominciare dell'anno si sta fornendo dal socio Achille Costa ( il Segretario ).

- 83 cere all' oLbielto cui essa mira. E però 1' autore ingenuamente scevera dal suo quanto da altri ha tratto, per render completo un siffjitlo lavoro, il quale non lascia, secondo a noi sembra, alcuna cosa a desiderare.

Il Presidente chiude la sessione.

DONI RICEVUTI.

ToDARo ( Agostino ) Enumeratio Orchidearum in Sicilia hucu- sque delectarum: i voi. in 8.° Panormi 1842 ). Dall' Autore.

Cavolini ( Filippo ) Memoria sulta generazione de' pesci e de' granchi: 1 voi. in Napoli 1787. Dal socio ord. Giulio Avellino.

Memoria sulla maniera di eslrarre V olio da' vinac-

dolilo sìa della granella dèli' uva, pubblicata dalla società Georgica di Montecchio nella Marca in 16. Roma 17 81. Dallo stesso socio.

Del Grosso ( Luigi ) Giornale di Farmacia, Chimica, ec. Anno IV, Num.° IV. Aprile 1842. Dall'autore.

Rendiconto delle sessioni ordinarie dell'Accademia delle

k' scienze dell'Istituto di Bologna. Anni 18293 i84r,

voi. 5 in 8.° Dall'Accademia.

Politi ( Corrado ) Discorso intorno alla vita ed agli studi del- l'Abbate Camillo Ranzani : Opus, in 8.° gr. Bo- logna ]i84i- Dal socio corrisp. Dom. Galvani.

DnFEENOY Descrizione della Gocenovite ; tradotta dal francese dal dott. D. Galvani. Memoria in 8.° Dal Tra- duttore.

BoRELLi ( Vincenzo ) Sulla necessità della Istituzione delle scuole pedali di Mineralogia e mineralurgia in Italia. Meta, in 8." Firenze i84i- Dallo stesso signor D. Galvani.

BUllEmODEiy ACCADEMIA

DEGLI ASPIRANTI NATURAUSTI

ONO PRIMO

iVumcro Selllmo,

iVOUO ( 1842 )

{ EsUrnUo dal Segretario S. Tommasi) SESSIONE DE' 7

PRESIDENZA DEL SIGNOR DE MARTINO.

II Presidente apre la sessione alle cinque e mezzo p. m.

1. II Segretario legge il "verLale della tornala precedente.

3. Il socio soprannumerario Vincenzo Tenore legge la confuta- zione di una nota aggiunta in una delle traduzioni napoletane della Fisiologia del Tiedeman,

» Neil' ultima traduzione fatta in Napoli delle htiluzioni di Fisiologia generale e comparata del Tiedeman: all'articolo Mo- vimenli di formazione e di nutrizione^ delle piante fanerogame- ( pagina 420 ) si legge una nota aggiuntavi dal traduttore , in cui egli cerca di abbattere l' opinione del nostro egregio collega , il socio ordinario signor Pasq^iale , cioè, clie i cirri o viticci sieno veri organi locomotori delle piante.

Tialtaiidosi d' un opera classica nel suo genere , ffual'è ap-

86 -< piinlo la Fisiologia del TrcckniSn , clm ora va per le mani di quasi tulli i sludiosi tfi medicina e di storia naturale, po- trebbero, coloro che non conoscono a fondo la quistione, in- gannarsi sul vero valore degli argomenti riportati dal sulloda- to Iraduttorc ; e peiò è creduto util cosa addurre delle . pruove ciie valgono a confutar questi e confirmar quelli del "Pasquale.

Si leggono adunque nella nota citata le seguenti cose « A » qual uso sicno i cirri destinati nelle piante non hanno an- si Cora saputo risolvere i fito-fisiologisti. Organi abnormi od » aborti li credea con mollissirai altri Decandolle , ed Ugo 3) Molli come picciuoli che si attortigliano. 11 mio giovane ami- ~J st co G. A. Pasquale , che ne ha formato subietlo di sue ri- 3> cerche , li considera organi esclusivamente locomotoii. Alla » quale opinione a noi sembra non potere in niun conto adc- » rire , perchè in molte piante ( Tiitis vinifera, cucurbi tacce , » passiflora, molte leguminose ecc. ) si veggono i cirri attor- » cigliati e non attaccati punto ad alcun' oggetto, e quand'an- 31 che queste piante si raccomandassero ai sostegni , è il loro 31 fusto volubile e non i cirri che ve le ratlengono , siccome 31 io mi sono recenfemenle convinto, recidendo ad una cuciir- 3) bita e ad un phaseolus comunis tutt' i loro cirri , senza che 3) ne fosse scapitata la vitalità della pianta e la direzione 31 eh' essa aveva presa nei sostegni n.

Secondò ha dimostrato il signor Pasquale il cirro prima si sviluppa completamente e poi si ravvolge (i). Allorché esso in- contra un sostegno lo afferra con la sua parte estrema (2) , dotata di una particolare organizzazione, ed indi ravvolgen- dovisi dattorno costringe il fusto ad avvicinarsi al sostegno. Ed ecco in qual senso i cirri sono a considerarsi quali organi locomotori. Quei cirri che guardono il sostegno sono i soli che

(i) Vedi il Bullellino dell' Accademia degli Aspiranti naluialisti n." 1.° pag. 8. (i) Mano,

I

- 8; - adempiono all' tificio di avviliccliiarvisi , mentre quelli elio stanno dalla pardo opposta , o che non giungono a prenderla, si ravvolgono sopra loro stessi , costretti come vi sono dalia loro struttura laminare, a lamine di disuguale lunghezza. So- novi delle piante fornite di gran numero di cirri , che nasco- no per lo più alternamente , di tal che ve n' ha sempre di quelli che se non inconti-ando alcun sostegno non adempiono al loro ufficio. E se una pianta cirrifera si coltivasse in luogo pcr- fcllamente isolato, certo lutt' i suoi cirri s' atloreiglicrebbero rimanendo inutili. E che perciò ? dovrcra noi di questi negare il fine cui sembrano ad evidenza da natura deputati , se per cagioni apprezzabili non lo vediamo conseguilo ?

Non si sa poi quale idea il traduttore si sia formata del fu- sto volubile; poiché egli chiama egualmente con tal vocabolo i fusti sarmentosi della vite, quelli delle passlfloree, cucurbi- tacce , leguminose ecc. : mentre avrebbe dovuto conoscere che tali non sono che quelli dei rilucchi e di alcune piante di que- ste due ultime famiglie ; cioè quei fusti che s' attorcigliano sempre in una direzione intorno ai sostegni. tale potrà dirsi quello della vite , che essendo lutto nodoso non può cer- tamente adempiere a siflatta funzione , ne tali potianno dirsi quelli, delle prssiflorce, che, per quanto artificialmente si rav- volgono inferno ai sostegni , nel progressivo loro sviluppo non li seguono giammai , ma solo vi si attaccano co' loro cirri. E se dessi si recidono, la jDianta rimane a terra prostrata. Ne si sa poi quanto valga Io esperimento dell'amputazione dei cirri (i) : Si vuole ammettere che le piante dopo questa operazione abbiano seguita coi loro fusti volubili la direzione dei sostegni ; non perciò si negherà l' utilità dei cirri. Siccome la natura ha dato ad alcune piante il calice e la corolla , mentre a molte altre non ha concesso che un. solo di questi involucù ; così ancora

(i) Le specie del genere phaseolus non sono ciirifeie ; e però non sa- prei quali organi il tiadultore abbia presi per cirri onde reciderli nelle sue esperienze.

88 ha fornito alcune di fusti voluLili e di cirri per usare di tali aiezzi secondo la natura dei sostegni ; ed altre , di soli cirri j che valgono a sostenerle innalzarle ed avvicinarle ai so- stegni — Che la vitalità poi delle piante cui si recisero i cirri non sia scapitata l'è cosa ben naturale ; poiché si conosce da ogni botanico come essi giunti al lor perfetto sviluppo non ri- cevano più succo dalla pianta : ed è appunto per questa man- canza di nutrimento , e per l' influenza degli agenti esteriori , che ne avviene 1' attorcigliamento e la totale disseccazione ; e quindi a quest'epoca recidendoli non si verrà di ceito a nuo- cere alla pianta.

Jl Presidente chiude la sessione.

SESSIONE DE' i4 LUGLIO

VICE-PRESIDENZA DEL SIGNOR ACHILLE CObTA

Il Vice Presidente apre la sessione alle cinque e mezzo po- meridiane.

Art. I. Il Segretario lettura del pi^ocesso verbale della tornata precedente che viene sanzianalo.

Art. 2. Il socio ordinario Achille Costa legge il rappor- to mensile sullo sviluppo degl'insetti ne' contorni di Napoli, nel quale si intrattiene del mese di giugno.

Egli fa rimarcare come in questo mese siansi visti apparire que' Coleotteri , i quali vivono entro i tronchi degli alberi o sotto le radici delle piante etc. come quelli che più àn biso- gno del cocente raggio solare per uscire dal loro letargo. Tra questi egli cita con ispecialità i Longicorni , molti Lamellicor- ni etc. L' altro ordine d' insetti di cui egli dice essere appar- so in tal mese gran numero di specie è quello degli Imenotteri.

Passando poi alle specialità l'autore aggiunge talune noie che noi riporteremo brevemente.

!.. Lampyris italica ( Colophoita De j ). È a notarsi la coslan-

-89- le apparizione di questa specie ne' primi giorni di giugno , e

la sua durata non uiaggioie di un mese.

2. Melolonlha vulgaris. E quistione fra gli Entomologi se l'apparizione della Meloloula volgare sia veramente triennale oppur nò; e questa nostra Accademia prometteva pure nel suo Programma emesso nel i84i una medaglia d'argentea chi aves- se presentato delle osservazioni positive, dalle quali potesse tal quistione restar decisa, e noi pure ( son parole dell'autore) metterem mente a tal cosa per quel numero di anni che ci sarà concesso. Vogliam però ( egli continua ) far qui una sola riflessione. Egli è incontrastabile che quasi tutte le specie di animali porgono un periodo di aumento o decremento nel mol- tiplicarsi. Ma se questo aumento o decremento avvenghi ad intervalli determinati, quale ne sia il periodo , quali le cause che lo mantengono , sono tre inchieste alle quali bisogna sod- disfare. Nelle melolonte può dirsi, che impiegando esse ordi- nariamente tre anni per giungere al completo svilup^x) , data una volta una straordinaria schiusa in un anno, essa sarà ri- petuta ogni tre anni. Per questo anno intanto noteremo , che quantunque essa non sia mancata , pur nulladiuieno non ve ne è stata gran copia.

3. Yponomeuta cognatella. Le larve di questo Lepidottero sono state in questo anno numerose in modo, sopra al melo, al N- Ow. deCamaldoii, che vi anno arrecato moltissimo danno, fino a lasciare albtri interi sprovvisti di foglie : di tal che la rac- colta di questo pomo sarà ivi in questo anno scarsissima o nulla.

Finalmente fra le specie rare è notata con ispecialità il Car- diophorus Eleonorae , Gen. trovato finora soltanto in Sardegna. Il Presidente chiude la sessione alle 7.

~ go SESSIONE DE' 28.

VICE-PEESIDENZA DEL SIGNOR ACHILLE COSTA

Il vlce-prcsidenle apre la sessione alle cinque e mezzo po- meridiane.

Art. I. Il Segretario da lettura del processo verbale della tornata precedente , il quale resta sanzionato.

Art. 2. Il Direttore Sig. Costa presenta all'Accademia una delle tavole che fa parte del primo fascicolo de' suoi frammen- ti di Notomia Comparata.

Questa tavola contiene l'anatomia del Branchiostoma lubrico.

La fig. I. Rappresenta questo pescicolo di grandezza na- turale.

La fig. n. Lo rappresenta ingrandito sei volte , e spoglia- to della sua carne da un lato, a fine di farne rilevare la colonna verte-:rale, gli attacchi de' suoi muscoli, la posizione del sacco branchiale, e quella de' sottoposti visceri gastrici , insie- me a taluni rami vascolari sanguigni.

La fig. III. Rappresenta la porzione anteriore o cefalica , con una parte del sacco branchiale minutamen- te esaminata al microscopio 5 ed in questa tro- vasi rappresentato tutto il sistema circolatore, tanto nelle branchie quanto sul corpo.

La fig. IV. Ne porge con minuto dettaglio i vasi sangui- gni del sistema riproduttore , ed il reticolo vascolare di tutta la superficie del corpo , se- guito fino agli ultimi rami suoi capillari , raggiunti con uno ingrandimento di 16 , 000 volte.

La fig. y, Mostra la organizzazione dogli archi corliligi'

nei tlu' quuli vicii l'ormalo il sacco Ijianclii^lc ; una porzione dulia quale ollrcmodo ingrandi- ta ne fa scorgere ki connessione mediana di delti archi. La fìg. Vf. Finalmente rappresenta uno de' grappoli del- le ovaja , col suo reticolo vascolare, le uova in diverso stalo di sviUippamento , ed altre particolarità.

Più , fa dono all'Accademia del fase. 3g.° della Fauna del Regno di Napoli, il quale comprende le Monografie de' generi Fierasfer , Trachitkro e Trachitli, accompagnato da 4 tavole.

Il socio soprannumero Niccola Pasanlsi legge una memoria concernente alcune sue osservazioni sulla organizzazione intima, e microscopica della Cotenna pleuritica ; e dopo aver ripor- tato in succinto ciò che ne avesser jicnsato Van-Swieten, de Huen , Killer, Andrai , come quegli autori che di proposito si sono sulla cotenna intrattenuti, fa rilevare come sull' ohbìetto difTeienti le opinioni di costoro ne fossero. Intanto le inda- gini sulla Cotenna pleurilica egli le riferisce a tre capi i." Oc- cupasi della sua organizzazione intima , e microscopica. 2." Delle sue forme esteriori non esclusi tutti gli accidenti fisici vai dire la compattezza la tenacità il colore. 3.° Delle cagio- ni concorrenti alla sua formazione. Limitandosi il surriferito socio alla prima di queste tre tesi espone che dopo aver re- plicale in varie guise l'osservazioni, e pervenuto a convincersi non esser fibrillare la primitiva organizzazione della cotenna , ne ad altra natura riferirsi come han preteso i prelodati au- tori ; hcns'i vascolare , ed essere il risultato di vasellini bian- chi tra loro anastomizzati in modo da costituire un reticolo irrcgolarìssimo ,' come rilevasi dalla figura presenlata , che ap- positamente ha ritratto ; che nella massa in fine appare un re- ticolo grossolano, poco distinto, ma provcnicnic dolile irrego- larità dglla superficie le quali per mezzo di un microscopio

9^ ] oco chiaro posson mentire l' apparenza di areole. La soluzio- ne delle altre tesi si prefìgge assolver qualora dopo istituita nuova serie di esperinaenti , verrà con questi confermato il risultato delle sue conclusioni.

Art. il socio soprannumerario Vincenzo Tenore legge da parte del sig. Giuseppe Marcilli da Campoli una memoria dal ti- lolo : Riflessioni sulle fessure delle rocce a superficie naturalmen- te levigale e striate. L' autore vi discorre in prima di un fat- to di fai natura da lui osservato nello scorso maggio nelle vi- cinanze di Caserta , e propriamente in uno scavo praticato nel sito detto Monte di S. Michele , in vicinanza del picciolo vil- laggio di Centurano. Ivi egli scorse nella roccia varie fessure dirette in diversi sensi , e niuna delle quali sembrava giunge- re fino alla superficie della montagna. esse alcune corrono in linea retta , altre in linea più o meno curva. Le loro su- perficie sono levigate , ma a gradi diversi , essendovene alcune che offrono un riflesso quasi metallico , ed altre in cui questo appena si ravvisa ; e dippiù sono striate e lievemente solcate. Oltre di tal sorta di fessure , se ne osservano ancora delle al- tre a superficie scabra , che non sono a considerarsi che quali semplici crepacci della roccia. Della natura di quest' ultima passa in seguito a parlare il Marcilli : ravvisandola quale un calcare riferibile alla formazione cretacea , e che offre in al- cuni punti un'aspetto brecciforme. Da ultimo egli si fa a ricercare l'origine del fenomeno delle fessure in parola , e di- mosti ar come l'ipotesi finora ammessa dai geologi, che lo fa dipendere da sotterranei sconvolgimenti , non valga a darne plausibile spiegazione. E principale argomento a provar ciò si è la irregolare e non parallela direzione delle fessure, e la in- terruzione delle stesse nel seno del monte (i).

(i) 11 socio Tenore presenta un pezzo di roccia a supeificie nalural- jjieiile levigata e pulita, dal sig. Marcilli raccolta nella suindicata lo- calilli. Essa verrà conservala nel IMusco dell' AccaLkinia.

-93-

Art. 5. —Annibale de Gasperis legge alcune considerazioni meteorologiche concernenti la storia in generale della meteorolo- gia, ed afferma il progresso esserne dovuto in gran parte all' in- venzione del Barometro, Termomeiro, ed altri simili stromenti. Conchiude infine essere suo proposito volere in seguito, qualifica- re r indole meteorologica di ciascun mese , stagione , ed an- no paragonando i risultati particolari di ciascuno di tali pe- riodi di tempo , coi medi ottenuti dalle osservazioni di 20 anni.

Il Presidente chiude la sessione alle 7.

I

BUUETTRO DELL' ACCADEIA

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

AMO PRIMO

iliiiiiiero Ottavo.

AGOSTO ( I8'i2 )

( Estratto dal Segretario S. Tommasi) SESSIONE DE' 4.

VICE-PRESIDENZA DEL SIGNOR A. COSTA.

II vjcc-presulente apre la sessione alle ore qurftlro e mezzo p.m.

1. Il Segretario legge il verbale della tornata precedente che resta approvato.

2. Il socio ordinario Achille Costa lettura del suo rag- guaglio sullo sviluppo degl'Insetti ne' contorni di Napoli nel mese di Luglio. L' insetti in tal mese , dice il socio , comin- ciano a diminuire e molti anche mancare : ed i Lepidotteri notturni son quelli che più si fanno osservare : Però le poche specie proprie a questa stagione sono le meno ovvie e molte in- teressanti.

Si ferma sul Nahis apterus ( subapterus , Hahn ) e nota che questa specie acquista fra noi uno sviluppo perfetto nelle ali e nelle elitre che sorpassano di molto 1' addome. Per tal ra-

_96- gione il socio crede clie mal convenglii il nome specifico di apterus o sub-aplerns, ed egli propone perciò scambiarlo con quello di marginicolUs.

Osserva che il Centrolus genistae , quantunque parti un no- me che indichi la sua ahitazione sopra la genista nulla dimeno ejso pur costantemente ed in abbondanza si trova sopra la Colutea arborea.

Finalmente fa menzione di una singolare specie di Emiltero della famiglia (\e Reduv'di , il quale costituir deve un genere nuovo e ben distinto : di che si riserba informare 1' Accade- mia in altra tornata.

Il socio sopran. Niccola Pasanisi lettura di alcune sueos- serTazioni fatte in compagnia del lodevolissimo professor Sem- mola su quel gruppo di vescichette ripiene di umore albumi- noso avvolte in una membrana comune, che le donne cui av- viene falso concepimento sovente emettono dall'interno , e rico- nosciute dalla comunanza dei pratici sotto il nome di idalidi. Dapprima fa riflettere che sendo con tal nome indicati quei ^'ermi che formarsi nella trama degli organi ( fegato cervello cet. ) che hanno per carattere distintivo un corpo vescicolare, se non per lo intiero , almeno per la parte posteriore ; quindi niente adatto ad esprimere la su indicata materia, la quale an- zicchè esser fornita di moto proprio , ha solo quello inerente alla materia organizzablle > propone a migliore schiarimento !a denominazione alla stessa di emolc tescicolari. Da contezza della storia naturale di simili prodotti , ponendo a rassegna la Serie delle osservazioni sulla massa vescicolare eseguite rispet- to alla generazion successiva delle vescichette , e ripete dal ri- gonfiamento dei canali che da essi partono , e coi quali 1' un l'altra camunicano , e dalla superficie loro stessa per l' ingros- samento di qualche villo , lo sviluppo incipiente delle vesciche, non altrimenti come avviene ne' bottoncini germinanti. Inoltre dal veder aderenti alla membranella delle vescichette gli slessi globettini , che con microscopio di alto ingrandimento ravvi- sansi nel liquido contenutevi , ma in più quantità di quelli

97 rinvenutr ner liquido stesso , è di parere che dal raddensamen- to , ed intima mistione di detti globeftini quella risulti. In ultimo, dandosi a spiegare come la formazione delle mole vesci- colari neir utero avvanza ( cagionate forse da ingorgo cronico della matrice) suppone che la vescichetta embrionale, staccatasi dall' ovaja , sia perchè mancante di fecondazione , sia per al- tra recondita ragione , generi vescichette di eterogenea for- mazione. Successivamente moltiplicandosi tanto da comporsi a nu- merosi racemi , senza che prenda mai tal falso concepimento : e perturbata organizzazione l'apparenza di vita animale. La mag- gior parte de' Pratici vi ravvisa altrettanti Eutozoi, denominan- doli idatidi. Invece doveasi conchiudere che lo sviluppo em- brionale si arresti nella formazione de' globuli , i quali vanno assumendo sempre più forma vescicolare distinta. Il Presidente chiude la sessione alle 6 e mezza p. m.

SESSIONE DEGLI 1 1

VICE-PRESIDENZA DEL SIG. ACHILLE COSTA

Alle 5 p. m. si apre la sessione.

1. 11 Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. Il socio soprannumero Ann. de Gasparis legge la serie di risultati medi , quanto a meterologia , delle osservazioni fatte dal 1821 al 1840. Tra le cose principali eh' ei dice si nota.

L' altezza media annuale della colonna barometrica in Na- poli al livello del mare a 0.» di temperatura essere 28 poli. 3 , 4.

La temperatura media dell' anno nel locale di Capodimonte essere di 12 , 8.

3. Il socio Achille Costa legge la seguente nota sulle differenze sessuali delle Lepture haslata e cruciata , che noi riportiamo originalmente.

» Ninno degli Entomologi che sia a nostra conoscenza à no- tato alcun carattere esterno differenziale tra i due sessi delle

8

~ 98 Lepture hasinia e cruciata. Avendo noi avuto 1' agio di os- servare più volte ambedue queste specie nello slato di accoppia- mento , ve ne al»hiam notate talune che ora communichiamo.

Lrptura /tastala. Generalmente vien descritta questa specie con laddome nero, senza che si noti alcuna dillercnza tra i due sessi. Per tanto la femmina ccstautcniente rosso , con Tuitimo solo articolo nero.

Lcptura ( Stenura ) cruciala. La dcscri/.ionc che Olivier e {^li altri scrittori danno di questa specie conviene pcrrcltanientc solo alla feumiina. Il maschio però se ne discosta per l'elitre le quali son rosse con una finissima linea suturale e 1' apice neri , ap- punto come nella L. malaniira ; di talché ove non si opponesse il color dell' addome, ch'è rosso non nero, potrebbe esser con- fuso con questa specie ».

Il Presidente chiude la sessione alle G e mezza p. m.

SESSIONE DE' 25

VICE-PRESIDENZA DEL SIC. ACHILLE COSTA

Si apre la sessione alle 4 p. m.

1 . Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. II socio Achille Costa comunica all' Accademia una no- ta rimessagli dal sig. Camillo Rondani da Parma sopra una specie di Cimex , trovata ne' contorni di quella città vivente nei nidi della Mirando urbica , e che il Rondani chiama nidularius della quale riporteremo qui testualmente la descrizione inviata dall' autore.

Gen. Cimex, Spinola, Acanthia , Aliornm.

Sp, C nidularius , Rond.

Duplo minor aut ultra Cim. lectularii. Omnino casfaneo-pal- lidus : non laca's. Pedes pallidiores. Pubcscens, pube Ionica, al- bido subrufescens. Prothora cis latera rotundala , band excavafa. Vii'enlis, abdomen saepe castanec-obsurissimuni. Larcarurn abdo- men in medio plus minusve sanguineo-fuscum , et corpus totum magis pallidum Vivit in nidis Hirundiuis urbicae.

99

Obscrvalio. Acanthìac ciliatae , Eversman, nec descrlptionem ncc mores cognosco. An species hacc ?

Non vi essendo altro a presentare il Vice-Presidente chiude la sessione alle 5 e mezza p. m.

\

BULlETTll DELI' ACCADEMIA

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

IVuincro nono.

SSTTSMBES ( 1842 )

( Estratto dal Segretario S. Tommasi ) SESSIONE DEL l.«

VICE-PRESIDENZA DEL SIC. ACHILLE COSTA

Il Vice-Presidente apre la sessione alle 4 p. ro.

1. Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. Il socio Achille G)sta lettura del rapporto mensile sul- lo sviluppo degli entomatì ne' contorni di Napoli , e parla del passato mese di agosto.

Dice in generale eh' esso in tal mese non si è comportato altrimenti che nel mese di luglio. Scendendo alle specialità poi , osserva dapprima come negli ultimi giorni di questo mese, dopo la caduta di molte piogge , sia per la prima volta, ed in numero considerevole apparso il Cebrio gigas , che in altri anni è stato solito schiuder molto tempo innanzi , e la sua apparizione non esser durata che pochi giorni.

S' intrattiene di poi sulla straordinaria copia della Locusta olbìfrons , e parecchi Acridi che si è veduta nello interno

102 della ciffà , fatto che , a dir dell' autore , osservasi per ia pri- ma fiata , almeno negli anni di cui à notizia-

Finalmente essendo i Lepidotteri quelli fra' qnaii trovansi le specie meno ovvie , noi riportiamo qui 1' elenco di questi , po- tendo interessare gli entomologi , e per 1' epoca della loro schiu- sa e per la località , etc. , tralasciando le piìi communi o quelle solite a comparire in più mesi.

Papilio podalirius, L. Camaldoli: prima metà del mese , raro. Lycaena boetica , L. Ivi: tutto il mese , id. (I). Argynnis papJiia , L. Ivi: ultimi giorni , non raro. " lathonia , L. Ivi : tutto il mese, id. Vanessa Io , L. Vicinanze di Napoli: primi giorni , raro (2). - C-album, L. Camaldoli: prima metà, id. Arge galathea , L. Ovunque : tutto il mese , frequente. Satyrus hermione , L. Camaldoli : id. non raro. Deilephila lineata , F. Ivi : primi giorni , rara. Sphinx convolvuli , L. Vari siti: id. rara. Acherontia atropos , L. Camaldoli : fine del mese , id. Euchelia pulchra , Esp. Ivi : id. al Granatello , frequente. Nadia ancilla , L. Ivi : id. id.

punctata , F, Ivi: id. id.

Callimorpha hera , L. Ivi : tutto il mese , frequente. Arctia f uliginosa , L. Ivi : ultimi giorni, rara (3). Liparis dispar , L. Ivi: tutto il mese, non rara. Notodonta palpino , L. Ivi: ultimi giorni, rarissima. Briophila glandifera F. Vicinanze della citta: tutto il mese, rara^ Gonoptera libatrix , L. Camaldoli: ultimi giorni , id. Xylina putris , Oclis. Ivi: metà del mese, un solo individuo. Leucania L-album , L Camaldoli, ultimi giorni , rara. Plusia circumflexa , L. Ivi : primi giorni , id. Heliothis peltigera , fV. V. , Ivi : tutto il mese , non rara.

(1) Era già stato abbondante nel mese di luglio,

(2) Appartenenti alla seconda schiusa.

(3) Di seconda schiusa.

103

Catocala elocata , Esp. Camalduli : tutto il mese , frequente.

conjuncia , Eup. Cottomi della città: ultimi giorni, rara(l).

Ilemithea i'ernaria , }f^. V. Camaldoli : id. , id.

Metrocampa margaritaria , L. L'i : id. id.

Ennomos lunaria , Jf^. V. M: id. , id.

Crocallis elinguaria , L. I^'i : id. , id.

Aspilates citraria , H. Ivi : primi giorni , non rara.

Boarmia selenaria , ff^. V. Ivi : metà del mese , rara.

petrificaria , D. Ivi : id. id.

Eupìthecia rectangularia , F. Ivi : primi giorni , id,

Melanthia galiaria , B. Ivi : ultimi giorni , id.

Herminia crinalis , Tr. Ivi: tutto il mese, non rara.

derivalis , Ivi : id. , id.

Ennychia atralis , Tr. , Ivi : metà del mese , rarissima.

Halias quercana , Tr- Ivi : tutto il mese , rara.

Tortrix congenerana , H. Q. Ivi : ultimi giorni , id. (2)

j4rgyrolepia tesserana , St. , Ivi : primi giorni , id.

Penthina ulmana , Hub. , Ivi: ultimi giorni , non rara.

Glfphiptera banana, F. Ivi : tutto il mese , id.

Sciaphila diversana ? Hub. , Ivi : id. , id.

Iljthia camelia , F. , ultimi giorni , rara.

Crambus Cyrillellus , Cos. (3) Camaldoli , ultimi giorni , rara.

( C. funiculella , Tr. )

Oecophora hermanella , F. Ivi : id , id.

\\\\\

(1) Sulla collina de' Camaldoli apparve anche rara il mese di Luglio.

(2) Tulli gì' individui raccolti sono femine.

(3) Dizion. univ. di Agr. Ed. Nap. voi. XI , ari, Phalacna 1829. Phycis CyrillcUa , Fauna del Reg. di Nap. 1836.

104 SESSIONE DE' 15.

VICE-PRESIDENZA DEL SIG. ACHILLE COSTA

Il Vice-Presidente apre la sessione alle quattro p. m.

1. II Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. Il socio Achille Costa legge il seguente articolo sullo svi- luppo degl' insetti ne' contorni di Palermo.

» Affinchè la schiusa, il periodico apparire degrinselli, e 1' ab- bondanza loro, di che vo rendendo conto all'Accademia, Signori Colleghi , pili illustrati ne vengano ; ed ancor colle relazioni geografiche del Regno si col legassero ; divisava , che sarebbe stata ntil cosa se altri in diversi luoghi ma in pari tempo si fossero occupati alla medesima ricerca. E più questo bisogno mi si affacciava imponente per rapporto alla Sicilia Isolare , comec- ché , strettamente collegata a questa altra parte del Regno', questa regione presenta molti dati che dalla continentale la rendon diversa. Nella fugace escursione ivi fatta nel 1839, accompa- gnando il Prof. Costa mio padre , ebbi a convincermi delle nor- mali differenze che per Io tempo di apparire per la frequenza d'individui e per mutamenti piii o meno essenziali nelle specie slesse , quel clima tanto influisce su' viventi , e distinta ne rende la Entomologia , che anche nelle specie piìi comuni ed identiche un occhio esercitato vi scorge differenze siffatte che vagliono ad indicare il luogo.

Mancando però colà coltori di Entomologia, che con sedulità e conscienza attender potessero a siffatte penose ricerche, uopo era appigliarmi ad uno spediente suppletorio , il quale nondimeno dar mi potesse risultamenti bastevoli allo scopo cui mirano co- siffatte ricerche comparative. Già gran tempo ne è scorso per- chè giunger potessi a conseguirlo: prima del caduto agosto, un collettore diligente à percorse talune contrade nei contomi di Palermo. Questi ragunando quanto le località gli anno of-

105 ferto , e tenendo conto de' giorni e de'Iuoghi , qui a me trasmette ogni cosa, compensandone io le fatiche. È questo il solo modo col quale posso per ora soddisfare all' indicato intento.

Avendo dunque ottenuto un primo invio di 130 specie ad un bel circa , sulle quali avendo apportato un esame comparativo con nostrali e con quelli di altre contrade, esistenti nel museo paterno , mi permetterò oggi esibirvene l'elenco colle note diffe- renziali di talune e le caratteristiche altre , che io credo per ora sconosciute.

Esse appartengono ai contorni di Palermo e propriamente alla costa S. Anna rirapetto S. Martino , ed alla riva dell'Orcio dal ponte della Grazia sino alla Guadagna : e furono raccolte dal 3 air 8 di agosto durante cinque giorni.

COLEOTTERI

Drypta emarginata. Ovvia- Kugilus orbiculatus.

Epomi s circumscriptus. Paederus ruficollis

Chlaenius festivus. Phjllocerus flai'ipcnnis. In- Calathus limbatus. setto raro trovalo fino-

Anchomenus pallipes. Mollo \nìi ra solo in Dalmazia.

grande di quello delle re- Silpha granulata.

gioni settentrionali. Elophorus grandis.

Stenolophus vaporiarorum. Oryctes nasicornis.

Harpalus aeneus. Onitis irroratus , R.

Omophron limbatum. Onthophagus taurus.

Peryphus fasciolatus , Dej. Sisyphus Schoefferi.

Bembidium fiavipes. Trichodes amnios. In nulla Ocipus olens. diverso da qnello di Bar-

Bledius ? Identico a quello beria ed altri siti di A-

Irovato da noi entro la frica.

sabbia sulle sponde del ca- Myodes subdipterus.

naie che mette in comuni- Cionus thapsus.

cazione il lago di Patria Calandra picea.

col mare. Clytus ornatus.

_ JOG Chrjsomela ut rata , //. liispa tcslacea. erythromera , Dej. opterà. Adimonia tanaceti MUraspis pitale rat a , Dahl , rustica Molto abbondante

EMITTEUI

Graphosoma semipunctata.

nigrolineata

Pachyscelis caudatus , KI. Lygaeus militaris. Coryzus hyosciami. Packymerus marginepunctatus Harpactor haemorrhoidalis.

Nabis marginicollis, AC. (I).

( apterus , auct. ) major, Ach. Cosi. Prostemma guttula. Syromastes longicornis, A. C. Micrelytra opterà. Odontotarsus maurus.

ORTOTTERI.

Forficula gigantea.

Locusta verrucivora.

- albifrons , di straor- dinaria grandezza.

mandibularis , Char.

( tuberculata , Ros. )

» »■ latipennis , Costa: la de- scrizione apparirà nella fau na siciliana.

gracilis (2).

Barbitistes selliger. Proprio del Portogallo.

Acridium lineola.

' flavum

italicum , <'flr. B. rappresentato dal Costa nella Fauna del Regno di Napoli. •^ grossum.

biguttulum.

elegans.

Podismo calabrum, Cos. Mantis religiosa. Acheta italica.

(1) Vedi la paR. 96 <ii questo Bullettino.

(2) In essa Uovansi costantemente l'elitre più lunghe delle ali, al tontra- lio di quel che le vogliono generalmente gli Entomologi. E forse da consi- derarsi come specie distinta ?

107 IMENOTTERI.

Stilb ium calens. Scolia etrusca

DITTEM.

Milesia fulminans . /isilus ....

N. B. La difficoltà che generalmente inconfrasi di riferire gì' Insetti Siculi alle specie che si conoscono di altre contrade , mi vieta pel momento di dare un catalogo compiuto delle sjiccic ricevute nell' invio di cui b reso qui conto , riserbandomi ciò fare quando gli avrò meglio studiati.

Non vi essendo altro a presentare il Vice-Presidente chiude b sessione alle 5. p. m.

SESSIONE DE' 22

VICE-PRESIDENZA DEL SIC. ACHILLE COSTA.

11 Vice-Presidente apre la sessione alle 4 p. m.

1. Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. 11 Direttore Costa comunica all' accademia un articolo sul passaggio degli uccelli nell' equinozio autunnale , che noi ripor- tiamo originalmente.

» Nello esibir questa nota all'accademia, come feci in prima- vera, parrai convenevole ricordare, eh' essa tende solo a statuire il periodo delle stagioni , avendosi il passaggio degli uccelli co- me il più sicuro segnale de' mutamenti atmosferici. Per la qual cosa niun altro corredo par che dovesse accompagnarla allo in- fuori della lista delle specie , e dell' epoca in cui apparvero e partirono dalla nostra contrada.

Nulla meno , credo necessaria una sola avvertenza per ora , da farsi per quei pochi , che , poco intendenti di ornitolo-

108 già, trovar potrebbero monca o non accurata la enumerazione delle specie. E questa è , che degli ordini diversi de volatili , dalle coste di Napoli parton solo le picciole razze dell' ordine degl' insettivori , tra quali i beccafichi tengono un posto emi- nente per r a])bondeYole numero d' individui. Alle quali succe- dono , in quanto a numero di specie e frequenza d' individui , r Oriolus galbula tra gli omnivori , e la Merops apiaster tra gli alcionidei , caratteristica de primi giorni autunnali. In fine qualche trampolino , e l' unica specie europea dell' ordine degli anisodattili , 1' Upupa epops.

1 palmipedi per lo contrario tengon diverso cammino, diret- tamente facendo volo dalle maremme ove soggiornano , e dai laghi , di cui manca il distretto di Napoli. Quindi è sempre a desiderarsi che uomini posti in situazioni diverse del regno ponessero mente a tali cose , dalle quali trarrebbe la scienza e la climatologia del regno qualche avvantagio.

Specie principali di cui si è tenuto conto nell' attuale passaggio

Sfh'ia hortensis Ficetala del nostro volgo.

Sulle Isole del Golfo cominciò a ragunarsi in piccioli bran- chi ai 25 e 26 agosto : indi ingrossarono ne' primi di di set- tembre , e numerosi divennero per la prima volta il giorno 5.

Con questa si mescolavano altre specie congeneri e di genere ancor diverso , siccome il

Lanius excubìtor , il quale apparve al I settembre

Turdus cyaneus Saxicola oenanthe stapazina Oriolus galbula Merops apiaster Yunx Torquilla Rallus aquaticus Upupa Epops

5 detto

28 agosto idem

3 settembre idem idem idem

29 agosto

In capo d' altra serie normale , che segna il passaggio por si deve la Quaglia o Coturnix dactylisonans , i cui storni comin- ciano ad apparire col mese di settembre , e quasi in pari tem- po che il beccafico-

100

Il signor A. Betk , curando ancor esso di prender nota del- le specie che appajono ne nostri mercati d' uccellame , segnava presso a poco le medesime specie alquanti giorni dopo l' epoche da me indicate : e tal difl'erenza non molto notevole è facile in- tendere. Perciocché , pervengono dopo essere stati uccisi in limitrofe contrade del distretto , e si pongono in vendita il seguente , o più tardi. E son pure gl'individui che restan dietro tal volta , tal altra quei che avanzano dopo le primizie disper- se e divise tra primati ed amici.

Resta però d'avvertirsi, che non dagli uccelli che trovansi ne' mercati , ossia che vengono uccisi , ma dal cumulo loro sopra certi siti propri alla loro partenza od approdo desumer devesi il tempo dell' emigrazioni ».

11 Presidente scioglie la sessione alle 6 p. m.

SESSIONE DE' 29

VICE-PRESIDENZA DEL SIC. ACHILLE COSTA.

Il Vice-Presidente apre la sessione alle 4 e mezza p. m.

1. Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. Il socio Giulio Avellino legge ima memoria del socio or- dinario signor Pasquale da Anoja in Calabria Ultra 1.'' dal ti- tolo: Sulla tela dello Spartium juncenm, ossia Ginestra. Il Pa- squale discorre in prima della industria che in quella pro>incia si fa della Ginestra , specialmente in IWammola , paese popoloso ed incivilito , e (he colà una volta era abbondante : cioè di ricava- re da essa una specie di fdo , che si ottiene per mezzo della ma- cerazione , come praticasi pel canape ed il lino , da cui ne for- mano tre qualità di tele che si addicono ad usi diversi. Parla inoltre del modo come preparasi tal pianta per estrarne il filo , e ne addita il metodo di coltivazione , volendosi co.s"i propagare: dimostrando come essa vegeta rigogliosamente ne' terreni arenosi , ed ancora in quelli negali ad altra coltivazione , e cresce similmente

no

fra i crepacci della roccia seminuda , e nel suolo arido ed aprico. Quindi conchiudc che della Ginestra dovrebbero popolarsi le sterili colline di sabbia e di gres granitici di quella provincia , che stanno addossate all'asse dello Apennino: terreno che sem- bra inadatto ad altre utili coltivazioni. Riferisce infine il van- taggio che da questa coltura si ritrarrebbe : ponendo in un quadro le spese ed il guadagno che da essa ricevesi. Si chiude la sessione alle 5 e mezza p m.

SESSIONE DE' 29

VICE-PRESIDENZA DEL SIC. ACHILLE COSTA

11 Vice-Presidente apre la sessione alle 4 p. m.

1. Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

Il socio Achille Costa legge a nome del socio corrispondente Angelo Fajola le pratiche da costui operate per avere la seta colorata in blu dirigendo tal raggio sui bachi. I suoi risulta- menti sono stati negativi , comunque non solo i bachi avesse st)tloposto a tal raggio , ma eziandio le uova per attendere se forse i novelli bachi avessero avuto tal proprietà da far seta blu.

La sessione è sciolta alle 6 p. m.

DONI RICEVUTI.

BoNAPARTE ( Principe Carlo Luciano ) Osseivazioni sullo stato della zoologia in Europa , in quanto ai Ferte- b rati nel f anno 1840- 1841. Opusc. in 8." Firenze. Dall' autore.

Passerini ( Carlo ) Notizie sulla moltiplicazione in Firenze della Paroaria cuculiata. Memoria in foglio con una tavola miniata. Firenze 1841. Dall'autore

Osservazioni sulle larve ninfe ed abitudini della Scolia fla-

vifrons : l.^e2.^ Memoria, in 4." coji tav. a nero. Firenze 1840, 1841. Dall'autore.

in

—- *■ Ossen>azioni sopra due insetti nocìvn , il Lylta verticalis , e l'Apale Gdcntata : Memoria in 8." con una tavola a nero. Firenze 1840. Dall'autore.

Sul danno recalo aqli uliri da una specie d' inselli eie. :

Memoria in 8." Firenze 1838. Dall'autore.

' Memoria sugli inselli che attaccano le piante di Gran- turco , di Grano eie. in 8.** Firenze 1837. Dall' ant.

lìapporlo sulla me moria manoscritta del sig. Luciani di

Caslelnuoi'o intitolala : Sulle larve danneggiai rici del grano siciliano, in 8." Firenze 1835. Dell' Autore.

Testa ( Domenico ) Lettera dei sigg. Benedetto Naselli e Bar. Mandralisca ; in 8." l'alermo 1842. Dall'autore.

Capuron. Trattalo delle maialile delle donne e de' BambiniiTradot- to dal francese in italiano ed annotato dal sig. Raffaele Cappa voi. 2 , in 8." Napoli 1841. Dal Traduttore.

ToiìNABENE ( FraKcesco ). Memoria estemporanea scrilla in occasiona del concorso alla cattedra di Botanica nella Unii', di Catania ; in 8." Catania 1842. Dall' autore.

Intorno alla patria ed alle opere di Filonide Siciliano ;

Memoria in 8." Palermo 1840. Dall'autore.

LoNGO (Agatino) Principi di Geonomia eie. Memoria in 8." Messina 1842. Dall' autore.

Ottaviani ( Vincenzo ) Cura della Podagra e de' calcoli uri- nari. Opusc. in 8." Camerino 1830. Dall' autore.

Sul/a identità di essenza della febbre puerperale e di va- rie altre col Ufo petecchiale. Memoria 3.^ in 8." Bo- logna 1836. Dall'autore.

Ragioni che dimostrano essere occulta e specifica la virlii

della China-china nel guarire le febbri leggillime ed intermit lenti. Memoria in 8." Milano 1841. Dall'ani.

Sulla patologia organica italiana. Memoria in 8 " Fioma

1840. Dall'autore.

Dorotea ( Leonardo ) Di alcuni prolofiti, come nascenzc nei

L

112 corpi animali viventi e particolarmente nell'uomo. Me- moria (1) in 8.° Napoli 1841. Dall'autore.

Del Grosso (Luigi) Giornale di Farmacìa, Chimica etc. Anno 2.*^ e 3.0 Napoli 1840 e 1842. Dall'autore.

Spinola ( Massimiliano ) Observations sur les Jpiaires Meli- ponides ( estratto dagli Ann. di scien. nat. di Parigi , febbraro e marzo 1840). Memoria in 8.° con tavola anero. Dall' autore.

Descrizione del gen. Conura, e della C. flavicans, Sp. ( ar-

ticolo estratto dal Magazzino di zoologia di Guerin di Parigi: anno 1837 ) con una tav. miniata. Dall' aut.

Descrizione del gen Phricodus , Sp. e del Ph. hystrix

Ger. ( art. estratto dallo stesso magazzino anno 1840)

con una tavola miniata. Dall' autore. Description de trois kymenopteres nouveaux, recueillis par

M. Leprieur à Gay enne (estr. dallo stesso anno del

Magazzino), con tre tav. miniate. Dall' autore. Descrizione del gen. Trigonalis Kl-, e del Tr. Hahnii ,

Sp. e del gen. Nectambns e N. Fischeri , Sp. ( estr.

dallo stesso ) con una tav. miniata. Dall' autore. Descrizione del gen. Osprynchotus, e delf 0. capensis, Sp.

( estr. dallo stesso , anno 1841 ), con tavola miniata.

Dall' autore.

elezione di nuovi soci

F. E. Guerin Meneville, Fondatore della Società Cu vei lana di Parigi : socio corrispondente.

Emilio Bayle, Ingegniere al real corpo delle miniere di Pa- rigi : socio corrispondente.

Vincenzo Ottaviani , Professore di Patologia in Urbino : socio corrispondente.

(1) I,ctla in questa Accademia nella sessione de' 7 aprile 1842.

tollETTKO DEH* ACCADEMIA

SÈGLi ASPIRANTI NATURÀLIStl

ANNO PRIMO

IVuiuero UeciniOi

( OTTOBÈiE Ferie. ) 2^0¥I!M1BS ( 1842 )

j[ Estratto dal segretario Sali>. Tommasi ) SESSIONE DE' 3

VICE-PRESIDENZA DEL SIG. AcH. COSTA.

11 Vicé-Presidente apre la sessione alle 3 p. rrt.

Art. 1. Il Segretario legge il verbale, della tornala prècé- tìehle che rimane sanzionato.

2. Il socio ordinario Giuseppe- Antonio Pasquale legge una sto- ria sulle colmate che si fanno presso i fiumi di Calao. Vlt. t. dette vólgarinente Angre , e delle dii'ersé specie di coltimzioni the ci si praticano sopra èsse. Dopo che una straordinaria pie- na dì quei fiumi ó torrenti trasporta le terre che sono presso le sponde , e con qliesté le piantagioni : il colono della Cala - bria Ultra I. profittando degli stessi ciottoli che aveatt coverto il fondo , eleva delle mura a secco in linee trasversali alla corrente, limitando con tale mezzo un certo spazio. Alla faccia interna di ciascuna muriccia soprappone rami d' alberi ed erbe. Fatto ciò , in quel ricinto conduce f acqua del prossimo fiume , facen- do un canale proveniente da un punto di livello superiore. L'ac- qua entra fra le muriccia , la mercè delle quali , si ferma ed

9

114 impaluda. Ma non arriva a sollevarsi fin all'altezza delle mura a secco , che già fattasi strada a traverso de' rami e delle pietre si filtra e scorre fuori. Questa filtrazione determina necessaria- mente in breve tempo il deposito di tutti i materiali che eran diluiti neir acqua della Fiumara ; e quindi ne avviene in poco tempo la formazione di un nuovo suolo soprapposto all' antico. Il Socio fa ragione che lungo la via che corre il fiume porta seco argille marne pezzi di granito in iscomposizionc sabbie e gres granitici non che il tanto prezioso terriccio vegetale ; le quali materie compongono il nuovo suolo della colmata. Per la qual cosa è facile rilevare quanto fertile sia questo deposito fiu- male che i Calabresi coltivano in ogni specie di pianta annuale non che di Gelsi ed agrumi. In fine della memoria il Socio ri- porta r enumerazione delle piante che si coltivano : fra le quali è principalmente da considerare il Gioglio perenne ( Ray grass. ) di cui alcuni paesi formano artificiali praterie, ritraendo da que- sta graminacea il miglior fieno pe' cavalli.

Art. 3. 11 Direttore comunica all' Accademia la seguente no- tizia.

« In occasione dello straordinario apparire de'Sauri nel nostro golfo, nella scorsa primavera , io mensionava fra le cause dita- le fenomeno la coincidenza di molle di quelle alle a promuoi'c- re la fecondità » le quali apportar sogliono un periodico incre- mento della specie.

Frugando nel mio Diario di osservazioni , in cerca di altre no- tizie, trovo notato che in luglio, agosto e settembre del 1833, vi fu tale abbondanza di Sauri da vendersi a grana tre il ro- tolo : e questa notiicia ò riconfermata consultando i registri di uno dei grandi negozianti di pesce, detti tra noi Capo-paranza,

Che se il prezzo non fu allora si basso , che quello al qua- le è stato venduto nello scorso maggio , la qual cosa portereb- he a credere esserne stata ancor minore 1' abbondanza , è da tenersi conto della sua qualità. Ne' mesi estivi giunge la specie a maggiori dimensioni , ed acquista perciò maggior preggio. Di fatti , anche in questa ultima circostanza , il minimo prezzo di

grana 3 a rotolo si el)l)e quando , ne' primi giorni , ciascuno di que' pesciolini non pesava che 3 o 4 dramme ; ma fu indi ele- vato a 4 e poi 6 grana per rotolo , quando pervennero al pe- so di nn oncia o poco più.

Abbiamo dunque per ora un periodo di 9 anni. Si ripeterà io stesso incremento nel 1851 » ?

SESSIONE DE' 10.

VtCE-rUESIDENZA DEL SIC. Acii. CoSTA

La sessione si apre alle 3 p. m.

1 . Il Segretario da lettura del verbale della sessione pre* cedente.

2. Il socio ordinario Achille Costa da lettura del rapporto men' sile sulla successiva apparizione degl'insetti nei contorni di Na^ poli , e parla de' mesi di settembre ed ottobre. Ecco come egli si esprime.

« Chi freddo e svogliatamente scorresse le campagne o coltiva- te 0 selvose al cominciar dell' autunno , direbbe che natura à già distrutte le razze , conservando soltanto il pipistrello 1' eri- liaceo ed il ghiro , le rondinelle ed igufi, il rospo e la Incera- tola , per consumare ciò che di quelle avvanzaAa o le loro stes- se quisquiglie.

Ma chi meglio si addentrasse ne' misteriosi recessi della ma- dre commune , vedrà per lo contrario come essa si allretta ed impiega ogni sollecitudine per propagare moltissime razze , e per assicurar la progenie di altre che debbon passare il rigore del verno , per ricomparire nella ridente stagione. Qua tu ve- drai sulle foglie giallegianti delle annose querce nidi di entomati sotto foggia di galla , altri in ruvido Ijozzolo nascosti. Tra le secche e marcite foglie molli si ascondono , fuggendo le in- sidie de' roditor- : altri cercan fra crepacci degli alberi asilo si- curo per iscampare il rigore de' giorni brumali.

Infine , ove tutto par morte, si assicura la vita di miglia-

116 ja di viventi , che ricomparir deggiono novellamente sugli alberi fronzuti , nei campi smaltati di fiori e sulle zolle sempre verdi della rupe ombreggiata.

Se plìi non vediamo svolazzare le farfalle , esse si trovano rintanate fra cespugli : i Coleotteri in cunicoli , sotto cortecce di alberi, nelle fimete, od, ancor larve, nello interno de legni o delle frutta: molti Imcnolteri son rannicchiati ne' loro nidi sca- vati entro terra : e così tanti altri delle rimanenti famiglie in vari modi al nostro sguardo si occultano.

Ciò non pertanto la stagione non manca di specie a se pro- prie , e d' altre ancora la cui vita fu tarda , o che riprodotte per la seconda fiata , i scarsi individui si fanno vagamente ve- dere.

Così la Euchelia pulchra , nelle basse maritime regioni ab- hondevolmente fino ai primi giorni di novembre compariva , e pur non mancava suU' erta de' Camaldoli , qualche giorno in- nanzi.

Le querce esibivano il Cyn/ps gallae-tinctoriae che abitava le galle dalla madre prodotte.

Appena scorsi pochi giorni di ottobre i cacumi de' vicini monti biancheggiavano di neve , e non ostante la rigidezza del cielo noi raccoglievamo sull'altura de' Camaldoli h Nebria brevicollìs, il Bacillus Rossia , la Pcntatoma nigricornis , la Boarmia Sele- naria, e nelle basse regioni il Fesperus luridas il Sirphiis men- tastri , la Tipula imperìalis , e non poche altre specie njolto ab- bondanti in varie stagioni.

Ecco in fine 1' elenco delle specie offerlccisi in questi due mesi e non appai'se negli altri che precedettero GjTitìndromorphus etruscus , Rarissimo sull' erta de' Camaldoli ,

ove pur nella stessa epoca lo tro- vavamo nel 1840. Staphylittus coesareus , Trovato finora ( nel nostro regno ) nel- le sole Calabrie. Rarissimo sui Ca- maldoli. Hister inaequaìis , Ivi , un solo individuo.

H7 Bubas bisoH , Raro , ivi. Geotrupes thyphaeus , Idem.

hfpocrìta , Men raro del precedente.

stercorariiis , Frequente , ovunque.

Acunthopus caraboides , Camalduli, rarissimo.

Oedemeia podagrariae , Presso Napoli , rara.

Silaiis humeralìs, Ivi , id

Fesperus luridus , Ivi , molto raro.

tema l'2-punctata , Ivi , mollo frequente.

Miintis religiosa , Non rara al Granatello.

Tryxalis nasuius , Id. i

Cynips gallae-tinctoriae , Frequenta ove son querce.

Bombix trifola , Camaldoli , rara.

quercus , Ivi , id.

Euchelia pulchra , Frequente al Granatello. Trocallis elinguaria , Camaldoli , rara Metrocampa margaritarla , Id» Aspilales e it rari a . Id^ Mosca della noce.

3. Il socio ordinario Giulio Avellino legge una sua memoria ^ dal titolo : Su di una nuova specie di Clematide esotica. Questa- pianta era stata finora conosciuta ne' giardini col nome di Cle- matis japonica , ed il socio anche sotto tal nomaci' ha ricevuta da' signori Cels mercadanti di piante in Parigi. Essendo essa fio- rita primamente fra le piante coltivate da suo padre , ha egli' avuto r agio di studiarla ; ed ha rÌGonos<:iuto non potergli af- fatto convenire i caratteri che gli autori, concordemente asse- gnano alla Clematis japonica descritta dal Thumberg : ha potuto rassomigliarla ad alcuna delle specie di Clematidi riporta- ta nel Prodromo di Decandolle , e molto meno a quelle descrit- te dopo da altii autori ^ che erano a sua conoscenza. Ed è per- ciò che à creduto dover essa, costituire una specie distinta , e ne ha dato uua dfjtfagliata descrizione dedicandola all' egregio» hotanico Cavaliere Gussone: Egli si fa a supporre che per no» essere la Clematide in parola fiorita precedentemente ne' giaidl-

118 ni non si abbia mai potuto l)en definire , e che per una ana- logia , benché lontana anche per il fogliame , alla Clematis ja- ponica r avessero riferita. Fa inoltre notare che con sifl'atto no- me è riportata parimenti nell' ottavo anno degli Annali di Flo- ra e Pomona di Parigi , ed il signor Pepin nel darne una in- completa descrizione dice di non conoscersene la fioritura. L'A- vellino riporta la sua specie nelle Flamnwle di Decandolle ; e propriamente nella seconda sezione di queste , ossia fra le Cle- matidi a fiori pannocchiuti ed a foglie ternate. La ravvicina poi alla Clematis honariensis dell' erbario di lussieu per alcuni ca- ratteri che hanno comuni : ma la sua pianta , disconviene pe- rò da questa per le faglie perfettamente glabre e non pubescenti e per altri suoi particolari ed importanti caratteri che potranno scorgersi dalla qui sotto sua frase specifica , fra i quali è preci- puamente da notare le foglie coriacee carnose.

Il socio ignora la patria di questa Clematide , ma è da cre- dere che provenga dal Gia[ipone essendo la maggior parte del- le specie indigene di , ed anche per il nome con cui è sta- ta finora conosciuta , il quale potià essergli stato parimenti da- to da' giardinieri per la sua provenienza , come suole avveni- re , poco incaricandosi che vi era altra specie con tal nome.

Clematis Gussoiiii , Avel.

Clematis jap^nica : Uortulanonim ,

C. Tota pianta lei'iter pubescente, praeter folla. Caule cylindri- co, scandente , purpureo. Foliis omnino glabris, oppositis, descen- dentibus, longe petiolatis , terna lim-sectis , scaiidentibusque ; fo- liolis petiolatis , ovato lanceolatis , margine iiUegerrimis , coria- ceis subcarnosis , 'ànervis , subtus subglaucis. Florlbus panicula- tis , tetrapetalis , hermaphrodytis albis ; paniculis exillaribus terminalibusque , sìmplicibus vel ramosis ; ramis pedunculisque decussai is , pedunculis iinifloris. Receptaculo globoso.

4. U sig. Rafl'aele Cappa, ricevuto il permesso dal Presiden- te , presenta all'Accademia, due apparecchi chimici , da lui la- vorati , una nuova pipetta cioè ed una mestola a cocchiajo , ra- gionando suir utile che essi presentano nelle analisi chimiche,

119 a preferenza di quegli costruiti per lo innanzi Commessario sig. La Cava.

SESSIONE DE' 17

VICE-PRESIDENZA " DEL SIG. AcH. CoSTA

Il Vice-Presidente apre la sessione alle 3 p. m.

1 . Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. Il signor Roberto Sava presenta una Memoria sopra alcuni prodotti minerali che in volcanica spelonca appiè dell' Etna si vedon formare. In essa, dietro la locale descrizione del bo- tro , dandone il dettaglio geo-orit!ognostico , si fissa a deciferare i minerali accessorj che si osservano produrre , quali sono il sol- fato di soda e quello di calce incrostante la parete e 1' ampia volta dello speco , de' quali 1' analisi qualitativa , scorgendosi per essa la purezza del sale stesso , tolto il sedimentoso deposito del detrito tefrinico; ed ossido di ferro, e silice alla calce sol- fata mescolati senza intima coesione ; ma disgiunti però essendo fra loro i connati due solfati.

La raccolta di tali sostanze minerali , che dalla sublimazione per il vaporio volcanico hanno avuta origine probabilmente, si arguisce per lo infiltramento delle acque piovane nella roccia di lava della caverna , portando seco la soda e la calce già su- blimate.

In fine espone 1' origine delle spelonche volcaniche , di cui la forza espansiva de' fluidi elastici aeriformi ne sorregge la som- mità , e ne disgiunge i lati , appoggiando la teoria a stabi- li fatti.

3. Il Segretario legge la seguente lettera indiretta al Direttore dell' Accademia dal dottor R. Zarlenga.

Ornai issimo Signore

» Ben conoscendo come appo Gotosta dotta Accademia di scicn- » ze niiturali da lei s.iggiamente istituita e diretta , si accolgano

^ 120 -^ con piacere le notizie concernenti gì' immegliamenti dell'Agri-T » coltura , mi lusingo sarà Ella per fare buon viso alla presen-r

V te notizia , che ò credulo dicevol cosa parteciparle.

» Jl principe d' Angri , uomo , com' Ella sa , oltremodo cultq » e portato a introdurre nei suoi vasti poderi i più recenti tro?

V vati ed utili immegliamenti , tanto in fatto di Agricoltura che » di Pastorizifi , veggejido che nel giostro syolo reso dalla na-r » tur^ uno de' più idonei per la coltivazione delle viti e dove ne V, attecchiscono sorpren(lenti varietà, mancavano ciò non però di » meno talqne specie che allignano in vfiri siti degli stati unitj » di Ameriqa , s' ha fattp di cjuìyì nori ha guari inviare in ot- » timo stalo centoventi viti delle seguenti specie ( indicate coi » nomi inglesi coi quali sono ivi conosciute ).

Calavwar rose Estivale d' Erinbourg

Troy feriugineuse de la Pusquehannak

'Weidumais red fojtj Garberis led fox

fTqrthingtori^ Qrimbred Ladies grap

York Claret IsaJcll^

Madeira Alexanderi

» Con tali viti |ia egli ora formata una piantonaia in uno

V de' più Lei luoghi dplla y^U di S. Giorgio a Cremona donde « disegna introdurle ^e' suoi fondi posti in yicinanzji di Castel^ >> r a Mare. Or di sill'alfe variplà non troyandosi c|ie una o due »> specie nel nostro Reale Orto Botanico , non posso di tutti i » frutti di cotali piante darlp spicciolata notizia , i quali per » quanto ho da ^llri inteso e letto nei libri sono oltremodo » esquisiti e donde ottener si possono eccellenti qualità di vir « ni. E però posso unicamente significarle che ultimamente ii| >} Cfisa Angri mi si è porta 1' occasione di saggiare un grappolo )) parmi della varietà Isabella , che vegeta nell' indicato Orto bor « tanice per le cyre del chiaris. cav. Tenore , e dal quale il

V sullodato Pripcipe ayeva avuto in dono tal' uva. Essa rasso- M miglia a un dipresso alla nostra Canaiuola , detta volgarmep- v te aglianica , ma gli acini della prima sono molto più piccoli

V e consistenti che ^on quelli dell' ultima , ed évvi anchp a nor

l

121

» tare alcuna altra difjerenza in ordine al colorito del raspo e

* dell' acino , il quale è meno invaiato di quel che nella cana-

* lucia si appalesa. Quanto poi al sapore di siffatta uva Arae- » ricana , è esso oltreniodo esquisito , lasciando nella Locca la n sensazione di un confortevole aroma difficile a descrivere.

» Appena c|ie tali piante si saran propagate nel suolo di Ca- 4 steli' a Mare , il principe d' Angli ne invierà de' magliuoli a

V quelle Reali Società l^conomiclie che desiderano istituire spe-

V r.menti sul modo di propagare siffatte viti.

» Si compiaccia intanto , Ornatissimo Signore , di accogliere i « miei più distinti sentimenti di stima e di rispetto con cui ho » r onore dichiararmi

^«0 Oiiligatis. ( Jivoliis. Sen-a UArfAELE ZaHLEISGA

SESSIOINE DE' 24

«

VICE-PRESIDENZA DEL SIG, AcH, CoSTA.

II Vicepresidente apre la sessione alle 3 p. m-

1 . Il S ;grelario da lettura del verbale della tornata prece- dente.

2. Il soc'o corrispondente Aptonio Amary da Teramo rimet- te all' Accademia una nota ben circostanziala di vermini dati fuori per le vie urinarie d^ un tal gentiluomo di quella città. Accompagna la storia medesima con l' adombrazione del ver- me, con la figura sua, e con un individuo un poco alterato dello stesso , e mservato nello spirito di vino. Esso però è ba- stevole per faisi eonoscere pel Polystoma pynguicola , quasi identico a quello che Truller à descritto e che dice essersi e- stratto dal tess ilo adiposo stante presso 1' ovajo sinistro di una donna- 11 sig. de Blainvilje sospetta essere stato descritto inver- samente e che esser potrebbe il Po/f stoma integerrimum tro- vato nel polmoni e nella vescica urinaria di una rana , mo^ standosi inclinato a crederlo una sanguisuga. Noi abbiamo pò-

122 tuto assicurarci per ora queste due cose ; che sia cioè l'a- nalogo se non identico di quello descritto e figurato dal Trut- ler , e di non potersi menomamente riferire a sanguisuga di qua- lunque specie. In attenzione di ottenerne un individuo piìi hen conservato l'Accademia si riserba dare il suo giudizio e puL- Llicarne la memoria Commessari, Salvatore Tommasi ed Ach. Costa.

DONI RICEVUTI .

PucciNELLi ( Benedetto ) Synopsis plantarum in agro Incensi sponte nascentium : Par. 1. un voi. in 8.°, con tavole; Lucca 1841. Dall' aut.

Pasquale ( Giuseppe- Antom io ) Una passeggiata per la Vil- la reale di Chiaja. Brosciura in 8.*^ Nap. 1842. Dall' aut.

Pagano ( Giovanni ) Qualche parola intorno alla febbre-sopo- rosa-com'ulsiva detta comunemente Torcicollo : 2.» ediz. Un volumetto in 12.*^ Napoli 1842. Dal- l' autore.

'■■ L' Igea Salentina , ossia raccolta periodica di me- morie di medicina chirurgia e scienze affini. An- no 1." voi. l.°Quad. 1." Maggio, Giugno, Lu- glio ed Agosto 1842. Dallo slesso.

Castellacci ( Giovanni) Il Severino ; Giornale medico-Chi- rurgico , etc. Yol. XI , f. Vili e IX agosto e settembre 1842 Del dottor R. Zarlenga.

Del Grosso ( Luigi ) Giornale di Farmacia , Chimica e Scien- ze affini- Anno IV , n. 8 e 9 Dall' aut.

La Cava ( Nunzio ) Ossen'azione di un rarissimo caso di Pa- tologia umorale ( articolo estratto dal Filiatre Seljczio fase. 139, luglio 1842) Dall'autore.

( Pasquale ) Sunto di una memoria Sulla Lari- te solfata di Antinomina ( estratto dal Rendi- conto dell' Accademia delle scienze di Napoli 1842 n." 3."). Dall' autore.

123

GuERiN Meneville, Magazin de Zoologie ; An. 2.°: 2 voi. in 4.^ uno di testo ed uno di 100 tavole mi- niate ; Parigi 1837. Dall'autore.

~" ET Pf.p.rottet ; Mèmoire sur un insecte et un cham-

pignon qui rm'agent les cnjjiers mix Antilles in 8.« Parigi 1842. Dallo stesso.

ELEZIONE DI NUOVI 50CÌ

DOMENICO Taksitani, Medico e Chirurgo : Socio corrispon- dente.

GiocoNuiNo DEL Zio , Mcdico in Melfi : Socio corrispondente.

FnANCEsco ToRNABENE Monaco Casinese , Professore di Bo- tanica in Catania : Socio corrispondente.

BUllETTlNO DEH' ACCADEMIA

DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI

ANNO PRIMO

IVumcro Ilndecimo.

DICIMBES ( 1842 )

( Estratto dal Segretario Sali>. Toimnasi ) SESSIONE DEL 1.»

VICE-PRESIDENZA DEL SKJ. AcH. CoSTA

Il Vicc-rresidente apre la sessione alle 3 p. in.

1. II segretario legge il verbale della sessione precedcnte-

2. Il socio ordinario Achille Costa lettura di un secou- do rapporto sulla successiva apparizione degli entomati ne'con- tomi di Palermo,

«< In continuaz-ione del rapporto sullo sviluppo degli Insetti ne' contorni di Palermo nel mese di Agosto , eh' ebbi 1' onore som- mettervi nella sessione del giorno 15 dello scorso mese, vi pre- sento oggi il Catalogo delle specie state presso quei luoghi stessi raccolte in alcuni giorni del passato settembre. Paragona- to esso con quello che vi ò esibito per i contorni di Napoli , riguardante lo stesso mese di settembre, si scorgerà di leggieri che ove se ne eccettui qualche specie , tutte le altre non sono, afialto communi ad ambo queste due località. solo diverse sono le specie , ma vi figurano pure molti generi di cui non si rinviene alcuna specie ne' contorni di Napoli. Tali sono i generi Dìtomus , Abax , Denops , Srachyceriis , Ajìate , fra Coleot- teri ; Odielopus , Pachfscelis , Acanlhothorax , Paeciloptcra fra gli Erailteri ; senza parlare della singolarissima Le[)loinori)ha fi-

^ 12^ lijbrmis che per quanto si conosca fmya è urto di qilegti Iti-» setti singolari che natura à donato a quella sola terra ferace*

CoLEOTTEUi

Lebìa cyamcephala , Fab. Brachycerus Idteralti , Fab.

cfathigera, l\os, var, (I) algirus ? Fab.

Ditomus Phyìonomus nigrirostris , Fab.

Geotrupes stercorartus , Fab. ^pafe cylindrica , nob. (3)i

Denops longicoUis, Sfèv. Specie ^ (j-denlatà , Fab. descritta sopra individui proY- Z^/«a i'2-punctafa , OL venienti dal Caucaso ("J). vi/t/gera, nob. (4).

Onthophagits iiuchicomis ^ Fab. Leptomovpha filiformis , Dej-

Scaurus alratus , Fab. Chrysomela variolosa , Pet. (5)

( sicula , Z>^y. melano- %\\\v stigma , À'o/. )

(1) Paragonata con la descrizione che ne il sig. Dejean ( Spec. Gè-' ner. des Coleop. 1, p. 260 ) ne differisce per le antenne ^che sono intera-* mente d' un rosso ferruginoso ; e [ler le elitre le quali anno precisamen e nella metà della loro lunghezza sulla sutura un' altra macchia commune ne^ ra , tonda , stante alio innanzi dell' altra macchia simile che sta terso il terzo inferiore : talché per la colorazione dell' elitre costituisce in certo me-' do 1' anello di passaggio tra questa specie e la L. Cruz minor dalla quale poi si distingue per tutti gli altri caratteri.

(2) Noi riverremo su questa specie per darne una descrizione e iigura pia esatta quella esibitane dal sig. Steven.

(3) A. cylindrica, nigra, anlcnnis tarsisque rufo ferrugineis, pube brevissi- ma auranliaca sparsim tccta; thoracc antice tuberculis namerosis aspero; eljiris irregulariter variolosis, nilidis, fo^'eolis pubescentibus, postice oblique Irunca- tis, corniculo subdepresso erectof apice inlus recurvo instruclis .\Sìn^.\\xì.Z 1/2.

(4) L. aenca , antennis nigris, thoracis marginibus antico et postico ru~ fis, clytris margine externo rìllaque media abbreviala, femorum basi tibiis

tarsisque flavis. Long. lin. 2 1/2.

Variai: 1. eljtrorum vitta Si-vel rarius tripartita : 2. tibiis annulo ad apicem aeneo.

Statura et maxima affinilas L. campestri.

Lemam Bahlii , Dej. ( Cat. 3. ed. p. 386 ) non cognoscimus. An specics haec ?

(5) Colghiamo questa occasione per rivindicare ai nostro Professore Luigi

126

Ortotteui

Mantis Oratoria , Fab. Oecanthus pelìucens , Set.

( Achela italica , F. ).

EmitteM

Ochetopus pallipes , Fab, Odontotarsus maurus , Fab.

Acanthothorax siciilus, S..C(\) Sciocoris umbrinus , Fab.

Peirates stridnlus , Fab. Pentatoma torquala , Fab.

Lygaeus mililaris , Fab. viriàis , Fab.

eqiiestris , Fab. baccarum , Fab.

Pachyscelis candii tiis , Kl. Cydnus tristis , Fab.

Pachycoris hirius, Ach. Cos. (2) albo-marginalus , Wolf.

(Pack, maculi'entris, Ger.) Poeciloptera sic ala , Cos. (3).

Imenotteri

Stigmus pendulus , F. Trypoxylon figlila s , F.

wwv

Petagna questa specie da lui descritta col none che noi adottiamo fin dal 1819 in una memoria inserita nel volume 1. degli Atti della Real Arcade- mia delle scienze di Napoli. .^ -.h'-x.^

(1) Vedi Ragguaglio delle specie più. interessanti di 'Emilleri-'Eterol- teri raccolte in Sicilia e descrizione di alcune nuore specie de'' contorni di Palermo : inserito nelle Esercitazioni Accademiche degli Aspiranti Naturalisti ; Voi. II. Pari. II.

(2) V. 1. e.

(3) Vedi Fauna Siciliana , Fase I. ove è pur figurala»

127 SESSIONE DE' 15.

VICE-PHESIDENZA DEL SIC. ACH. CoSTA.

Il Vice-Prcsidcntc apre la sessione alle 3 p. m.

1. Il Segretario lettura del vcrhale della tornata prece- dente.

2. Il socio corrispondente Giuseppe Blarcilli , da Campoli , scrive air Accademia , informandola di alcuni fenomeni meteo- rologici osservati nella sua patria dal giorno 10 al 20 dallo scor- so mese di Novembre. Quelli che meritano qui principalmente menzione sono': una scossa di trcmuoto ondulatorio intesa alle ore 5 p. m. del giorno nove , che fu ripetuta alle ore 10; e la caduta di una polvere rossa , come quella stata osservata pure in Napoli , Pozzuoli , Ischia ed altrove , e che il Blarcilli crede poter prov- venire dall' Etna.

SESSIONE DE' 22.

VICE-PUESIDENZA DEL SIG. AcH. COSTA.

11 Vice-Presidente apre la sessione alle 3 p. m,

1. Il Segretario legge il verbale della tornata precedente.

2. Il socio ordinario G. Avellino lettura della seguente nota sugli stami della Physalis esculenta.

« La Phfsalis esculenta conosciuta volgarmente fra noi col nome di Pomadorella americana presenta un grazioso fenome- no ne' suoi stami che per quanto mi sappia , non ancora da altri fu notalo.

Appena aperti i fiori di questa Fisalide 'si osservano gli stami quasi conniventi ed attaccati alla corolla per corti filamenti , di sorta che sembrano quasi sessili. Il pistillo si osserva allora molto più lungo degli stami ; e questi poco appresso sviluppato il fio- re vcggonsi uno la volta allungare il filamento fino ad arri- vare air estremità dsl pistillo , ove giunto appena apronsi le

-> 128 -^ logge dell' anbra , é versa fuori il polviscolo Fecoildarité ckg cade sullo stigma. Teritiinato il primo stame tale operazione si alza un secondo , poi un terzo , e così progressivamente tutti e cinque gli stami 1' uil dopo dell' altro si succedono a fecon- dare il pistillo , dopo di che la corolla chitldesi quasi dimostran- do di aver adempiuta la sua funziorte , quella cioè di garen- tire gli òrgani genitali durante le loro nozze. È un fatto pres- soché costante per quanto io ho osservato -, che gli ovarii di que- sta Fisalidc non si abortiscono giammai venendo sempre a rria- turità qualunque tte sia la stagione , e le meteore dell' atmo- sfera , e ciò mi sembra doversi soltanto attribuire a siffatta Successione degli statili , i quali spargono il polviscolo non irt Una sol volta , ma replicatàmente irt diverso tempo.

Molti fenomeni artaloghi sono conosciuti heglf stami di pa- recchie piante , e fra queste è da rtotare quello che si ossero va nella Fritillaria persica , il quale è molto somigliante à quello or descritto , vai dire che i suoi stami 1' un dopo l'al- tro si portano verso 11 pistillo a misura che il loro polline matura ; e l' altro osservato dal nostro laborioso socio signor Pasquale negli starai della Saponaria officinàlis , che in altra tornata descriveva e che mi risparmio ripeterlo perchè a voi tutti notOi

Gótali movimenti degli organi geiiitali di molte piante , à mio credere , debbono considerarsi come si avvisa il Tiéde- mann , prodotti cioè da un immediato risultamento degli in- timi moti di accrescimento dipendenti dal progresso che i ve- getaH fanno verso il loro completo sviluppo;

Fatti di simil natura -, per quanto risulta dalle mie ricer- che , non ancora sono stati avvertiti nella famiglia delle Sff- lanacee , essendo in queste piante iln carattere costantissimo quello di avere gli stami conniventi. Nella Fisalide mangiabi- le però tal carattere manca allorché gli stami trovansi por- zione pili alti ed altri più bassi.

3. Il segretario legge una lettera che il Direttore indirizza all'Accademia; nella quale annunziando la grave perdita che

129 à fatta la Patria in persona di Francesco Ricciardi Conte di Canialdoli , la invita a rendergli un tributo di gratitudine sulla tomba di Lui. L'Accademia delibera di adempire a que- st' alto il dimane , invitando perciò tutti i soci convenire al- l' una p. m.

GIORNO 23.

Recatasi l' intera Accademia suU' erta de' Camaldoli , e pro- priamente nel sito detto Camaldolilli, ove in una Cappella gen- tilizia son depositate le spoglie del Conte di Camaldoli ; ivi il Segretario Salv. Tommasi, destinato dall' Accademia a tale uffizio, legge il seguente discorso.

» Eccoci , 0 Signori , sulla Tomba di Francesco Ricciardi non mica per tesserne la vita con splendidezza di dettato , ma per contemplarla con raccoglimento di animo.

La vita de' grandi uomini poco si presta alla facoltà del di-^ serto ove vi hanno i documenti delle loro azioni che la ricor- dano perennemente , ed ove le frasi acconce , e le forbite ma- niere del dire, la mendacia degli Storiografi arruffianando, esal- tino gli uomini immeritevoli di ricordanza.

Che rimane pei grandi uomini ? La unanimità del compian- to , il toglierli ad esempio nelle arti difficili dell' umana esisten- za , il trarne una scintilla potentissima d' inspirazione ! Sia lode a Dio , che volle provvedere alla inclemenza della morte facendo che la memoria de" Grandi che piìi non sono servisse as- sai meglio , che le azioni de'Grandi , che esistono , a perennare sulla terra il nome venerevole e santo della virtù Oh la morte , o Signori , de Grandi , è grande rimedio a correggere la depravazione de' sopravviventi , a destare ne' loro cuori la pietà , e la meraviglia. E la pietà , e la meraviglia , lo sapete voi , r una parentevolmente affratellandoci , l' altra sublimemen- te togliendoci dalle bassezze di questa vita , fanno 1' uomo non misantropo ma cittadino , non gretto , e meschino , ma magna- nimo , e generoso. Tale sia per nti la memoria dolcissi-

fO

130 ma di Francesco Ricciardi. Egli ha compiuto la missione di un uomo , che non serve ai tempi, ma alla virlìj; che non si riunita di vita colie vicessitudini , ma si serba saldo ed in- temerato. — Uomo insegnato profondamente nelle scienze eco- nomiche , Giureconsulto ottimo , ed integerrimo nel Foro , Ministro Supremo di giiislizia per due fiate , Presidente interi- no della Società 11. Borhonica fin quasi gli ultimi tempi di sua vita 5 tenne questi altissimi ministeri come uomo che sta sempre affissato alle leggi del Santo e dell' onesto , alla prosperità ed allo accrescimento del proprio paese. E quello che non cape 0 Signori nella mente di moltissimi , comprese assai bene il Ricciardi : dire che la Società è una comunione d' individui, e che gì' Individui debbono ministrare ed obbedire la legge , e the colui il quale nel suo Gabinetto si stesse a fabricar savie Leggi , e via le mettesse fuori , farebbe opera indarno , come colui che con i principi di Meccanica fabricasse una macchina, * nulla ponendo mente allo stare delle parti che la debbono com- porre. Il Ricciardi faceva ogni modo per conoscere personal- mente coloro , che eran gì' istrumenti principali del suo mini- stero ; e con fino accorgimento , e con sagace prudenza gli spi- golava , gli addentrava, e poi, consigliandosi sempre con altrui, gli giudicava a che ed a quanto fossero attevoli , ed in the luogo valessero meglio a fornire la loro missione. Questo , o signori , è modo positivo di vivere nel proprio incarico : aliarsi cogl' individui e colle cose , e non ispaziare nel vuoto ; pogna- mo ancora con rettitudine , e con santità di principi. Questo è far valere la Sapienza , e la morale praticalmente tra gli uomi- ni come Socrate , e non dogmaticamente come Platone. Laon- de seguitava che la sua casa , essendo egli rivestito di pubblico carattere , fosse sempre il convegno di ogni sorta di persone ; e i dogmi del vivere civile con questi praticando , e dimestican- dosi , ed accomunandosi con tutti , se medesimo ad altri , ed altri a se medesimo conformava. Bellissimo esempio di convi- venza civile ! . . . Quando poi la ruota di fortuna volle ab- bassarlo , non gli abbassò mica l' animo ^ Io ingegno. E non

131 v'ha persona che conoscendolo non ammirasse quella fi-anca e noliile maniera di vivere , lontdna sempre da viltà , e da alte- rezza , lontana dal plagio , e dalla contumelia , lontana dalla boria sfolgorata , e dalla timida pusillanimità. Signori , il rima- nere eguale , e costante nelle vicende de' tempi è indizio di grande abitudine alla virtù , e di sovrumana potenza di spiri- to : lode a moltissimi data , ma a pochissimi dovuta.

Ma il Ricciardi tale si fu veramente ; che la sna Casa , co- me per lo innanzi ad ogni sorla di persone , ora a vece ad eletti , e distinti personaggi era sempre ricovero ; e con essi usando familiarmente , le lettore e le scienze per ogni maniera trattando , manteneva il suo spirito in quella eguale , e nobile temperatura , the io rese incommutabile in mezzo al rimutarc de' tempi.

E non pur questo era 1' ordinario esercitamcnto di sua vi- ta : thè il grande uomo ben conosceva come lo spirito uma- no alla fine de' conti o si annui , o si distemperi nel lunghis- simo attrito delle faccende sociaU: in questo caso altro scam- po non rimanere che il consorzio della natura. Il Ricciardi pertanto usando delle sue ricchezze come uomo deve ,. pian- tava , unico esempio di Orticoltura nel nostro Paese , nel ridos- so dell' amena collina de' Camaldoli , una Villa in cui piante esotiche di ogni maniera ^ e nostrali stanno provando mera- vigliosamente , secondando così con bellezze artificiali la lar- gita di natura , che quivi tanto sorriso di Cielo , e tanta co- pia di beni naturali ha prodigato. Ivi si riduceva spesse fia- ' te il Ricciardi , e con innocenti piaceri si rifaceva dal clamore turbinoso , e sregolato de' tempi, the 1' animo suo uso alle buo- ne , ed alle sante cose non pativa certamente.

Ed a questa guisa il Ricciardi traeva i suoi giorni profit- tando di tutto il bene , che Iddio ci ha dato , e testificando che chi bene usa a prò suo , e del suo simile le facoltà , e gli averi , benedice Iddio in ogni istante della sua vita , ed addiventa esempio autorevole alle generazioni.

E Noi Giovani degli Aspiranti Naturalisti , che facciamo epe-

13-2 ra difficile pei nostri omeri , e ne' nostri tempi , noi massima- mente abbisognavamo delia considerazione di un uomo , che con r autorità della sua vita , e con (jucli' aria di maestà ve- nerevole , che spira sempre dal sembiante de' Grandi Homi- mini e incuorasse , ci confortasse , e con la sua parola stan- ziasse in età di varia indole ed in luogo di vario costume la rettitudine del nostro proponimento. Ebbene il Ricciardi fu ta- le per noi : e mentre queste poche parole varranno da un canto ad iscolpire ne' nostri cuori la memoria dolcissima delr r uomo benefico , varranno pure a far fede che noi , lui vi-^ vendo , sentimmo ancor noi chi lui si fosse , e che il bene , che a noi provenne abbia fruttificato nel nostro cuore un pur rissimo sentimento di riconoscenza , che ora spontaneamente gli consacriamo sulla sua Tomba. Oh possano di questi esem- pi molliplicar sulla terra ! oh le scritte de monumenti mortuari contenessero sempre come quella del Ricciardi un Codice in- tero di civile Sapienza ! oh noi giovani , che viviamo colle spe- ranze del futuro , potessimo sempre com'oggi trarre auspici dallj^ memoria di un trapassato , che ci scorgano nel sentiere dif- ficile della vita ! »

SESSIONE DE' 29

VICE-PRESIDENZA DEL SIG. AcH. CoSTA

Il Vice-Presidente apre la sessione alle 3 p. m.

1. Il Segretario legge il verbale della sessione precedente.

2. Il socio ordinario Achille Costa lettura dell' ultimo rap-. porto sullo sviluppo successivo degli entomati ne' contorni di Napoli , che riportiamo per intero.

« A compiere il periodico apparir degli entomati nel giro di un intero anno , mancan solo i due mesi di novembre e dicem- bre. Le osservazioni raccolte in questi due periodi formano il subietto della presente nota ; dopo la quale mi farò un dove- re rassegnarvi in un quadro sinottico (guanto mensilmente si è notaio neir anno » .

133 --

» Noi'einbre. Le piogge quasi perenni di questo mese , i non rari giorni freddissimi ed i venti troppo torti che àn soffiato stringevano ogni famiglia di viventi a prender sicuro asilo ne' naturali loro cunicoli. Ciò nondimeno schiudeva ancor qual- che individuo della Phlpgophora meticulosa , YJcshiia tnaculatis- siimi non cessava farsi osservare , non pochi Emittori e mol- tiss mi Coleotteri apparivano tra quei che segnammo nel de- corsa mese digennajo , come il dromius linearis , e ^-maculalus , la Femnia mela, la Xantholimis fulgidus, il Prognathus 4-corniSt il Qt'rus formicarius e più altri che nello annesso catalogo tro- Yansi registrati »

Dicembre. Messo piede in dicembre una serenità appena qualche giorno interrotta riconduceva appo noi direi quasi la primavera, E da tal serenità senza dubbio è in gran parte a ripetersi l'apparizione di talune specie che in altri anni non niai si son yiste in tal mese. Di fatti sulla vetta della pros- sima co lina de' Camaldoli il giorno dieci di questo mese vcde^ vamo errar per le strade le Crisomele rossia , e Baiiksii , i Geotrupi stercorarius ed hypocrita ; ne' cam[)i saltellare il Po- disma canifanum , che in molto maggiore abbondanza erasi quivi steS3o osservato nella fine della state e nel princijiio deh V autunno ; svolazzare in quei stessi campi qualche individuo della Aspilales sacrarla ; nelle siepi annidarsi molti individui della Uemil'.a ciculella , e qualche Icneumone : senza jninto parlare della Fanessa Alalanta e qualche altro Parpaglione diurno che sono appo noi perenni a.

» Nella pianura intanto si raccoglievano tutti quegli Emitteri e Coleotteri che trovati si erano nel mese di novembre »

La Aeshna maculatissima conlinuavasi, pure a vedere.

» Infine per i Coleotteri dobbiam notare, essersi per la pri-. ma volta veduti in questi due mesi , il Dromius meridiomilh^ r Anchomenus prasinus , lo Slaphylims chrysoccphalus , ed il Laemophloeus monilis , il quale forsi passa la state sotto le ra- dici degli alberi aflin di evitare la molesta impressione del ealr do , e monta poi a ricoverarsi sotto le cortecce del tronco di

134 quelli quando è costretto aìtbandonare il primo suo domicilio per r umido soverchio che ivi regna ».

Siegue r elenco degl'insetti raccolti nei contorni di Napoli nei due mesi novembre e dicembre.

Coleotteri.^

Qcindela campestris , Fab. Demelìias elongatuliis , Ziegl. Dromiiis Unearis , Fab. 'ì-maculatus , Fab. - meridionalls , Dej.

Lebia turcica , Fab. Scarites latvigaius , Fab. Carabus Rossii, Bon. Nebria bres>icoUis , Fab. Not/ophilits A-puìictatus , Dej. Pristonychus tenicola? Fab. - venustus , Clair. Calathus lalus , Fab. mclanocephalus , Fab. Anclwmenus prasinus , Fab. Feroriia melas: , Fab. Ilarpalm maculkornis , Fab. aenciLS , Fab. Stenoloplìus vap orlar orum, Fab. Leja celere , Fab. Tiichypus flmnpes- , Fab. Gyrinus natalor , Fab.

Uneatus , HofF.

( rivularls , Ach. Cos. ) Conurus tmdas , Er. Tachyponis hypiiornm, Fab. Tacili nns sublcrranem , Fab. Xanlholinm fulgidus , Fab.

glabratus , Gr.

punclulatus , Payk.

t ricolor , Fab.

Unearis , 01.

Stapfiflinuschrfsocephalus,Lat. Oc f pus olem , Fab.

aeneus , Fab-

Quedius impressas , Gr. Stemis a'cr , Fab. Astenus angustatus , Fab.

itile rmedius , Dej .

Prognatlius \-cornis , Kir. Piilaeobium marginicolle , Dej. Bupreslis aenea , Lin. Cardió^horus ruficollis , Fab.

rufipes , Fab.

Drasterius biinacnhihts , Fab. Cleriis formicariiis , Fab. Silpha granulata , Fab. Nitidula afflnis , Ach. Cos. Cryplopiiagus cellaris , Fal>. Hister major, Fab.

cadai'erinus , Payk.

carbonarius , Payk.

biinaculalus , Fal>.

\%striatns , Payk.

OntJinphilus silicatiti, Fai>. slriatus , Fai).

Apìwdius fimetarius , Fab.

contaminatus , Fab.

Psammodius porcicollis , 111. Geotrupes stercorarius , Fab, hfpocrita , Sch. Valgus hemipterus , Fab. Cetonia liiita , Fab.

stictUa , Fab.

Scauriis striatus , Fab- Tagcnia filiformis ? Fab. Opalrum fnsciim , Herb. Leicìienum piilchellum , KI. Trachyscelis rufiis , Lat. Phaleria cada^'erina , Fab.

i'ur. bimaculala , Dej.

hemisplioerica , Dej.

IIc'lops rotiindkoUis , Dej. Gent'i ,

caraboides , Fab.

Anthicus pi'dc'stris , Fab. Bruchus riifimanus , Sch. jépion rufirosire , Fab. Fab. line at US , Fab.

Sitona gressorius

135

Phytonomvs puncfaìus , Fab.

murinus , Fab.

Ceuthorhynchus didymiis , Fab. Latridius angusticollis , J^Ieg. Trogosila caraboides , Fab. Laemophloeus monilis , Fab. Z^/n« merdigera , Fab. Adimonia sanguinea , Fab. Chrysomela rossia , IH.

Bank sii , Fab.

americana , Fab.

Plagiodera armoraciae , Fab. Phratora i'itellinae , Fab. Phalacrus piceus , St.

corticalis , 111.

Clypeaster obscurus , Dej.

lividus, Dej.

Coccinella bipunctata , Fab.

conglomerata , Fab.

ì6-maculata , 01.

Chilocorus bipustulatus, Fab. Epilachna chrysomelina, Fab. Scymnus flinnpes , 111. i-lunatus , IH-

Ortotteri. Forficula gigante a , Fab. Podisma campanum , Cos.

Emitteri.

Notonecta glauca , Fab. Siromastes marginalus , Fab.

ÌYa/i/V cinereus , Fab, Stenogaster tardus , Hahn.

apterus , Fab. var. hyalinipennls, A. C.

Monanthia com'ergcns , Hahn. Pacliymerus Rohmdri , Fab.

136 .

Raphigaster griseum , Fab. Cydnus bicolor , Fab. Pent atoma sphac elata , Fab.

Neurotteri. Aeshna maculatissima , Vand.

Imenotteri. Trypoxylon figulus , Fab. Fespa vulgarìs , Lìn.

Lepidotteri Vanessa Jtalanta , Lin. Phlogophora metkulosa , Lio.

Satyrus aegerìa , Lin. Aspi'.ates sacrarla , Lin.

3. Il sig. N. d" Apolito invia all'Accademia la descrizione di un passero mostro , avente quattro piedi. Oltre a questo ca- rattere esterno esso presentava molte altre anomalie nella colon- na vertebrale , e nelle parti interne , che il d' Apolito à minu- tamente adombrate , accompagnando tu'ti i dettagli con analoga

figura.

elezione di nuovi soci.

Raffaele Cappa , Medico e coltore di Chimica : socio corri- spondente.

DONI RICEVUTI.

Testa ( Domenico ) Descrizione del Peitoncolo d' Aradas : Pa- lermo 1842. Dall' autore. FINE DELL' ANNO 1. DEL BULLETTINO.

Avviso. V Accademia sia proposto per Vanno che siegue di dare oltre il Ballettino , le intere memorie che nel suo seno si leggono , le note che le verranno comunicate , e quanto potrà derivare d'' altrui opere 0 giornali , che nuovo sia e che avvantaggi le scien- ze naturali. Questa periodica pubblicazione porterà il titolo di Annali dell'Accademia degli Aspiranti Naturalisti.

I JUN 1887

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