■i.^ ^ - »^ o- l^. "£)Cs^JJYvcV \^^\ HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOQY e APR 23 1900 111 ,7=1 iMiiiiiiii""'""""" iiiimnimi imi iiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiniini mmiin 1 1 1 mi i i = Novembre 1899. ( ^^ \[<^ Fascicolo LXI. | BOLLETTINO DELLE SEDUTE DELLA ACCADEMIA GIOENIA DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e sunto delle memorie in esse presentate. I : ( NUOVA SERIE ) CATANIA TIPOGRAFIA DI C OALÀTOLA 1900 HniiiiMMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiHiiiii INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale deiraduuaiiza del 18 novembre 1899 pag. 1 Note presentate Prof. A. Ricco. — Osservaziouì delle tìlauti della metà di novembre 1899 , fatte uel E. Osservatorio di Catania ....,.» 3 Prof. G. Grassi e Gius. Tomarchio. — Sugli acidi bis-paradimetil-ortocarbo- ciuuamico e bis-dimetil-ftalico ottenuti dall' ossidazione dell' acido bis- diidro-sautiuico ........... 4 Prof. G. Grassi e Fr. Schiavo-Leni. — Azione della metilen-cloridriua suUe animine aromatiche .....,.,.» 9 Sunti di Memorie Prof. Eug. Di Mattei. — L' estratto fluido di limone nella profilassi della malaria .........,.,»] 8 Prof. Eug. Di Mattei. — Intorno alla vaccinazione anticarbouchiosa in rap- porto allo sviluppo del carbonchio sintomatico . ...» 18 Prof. Eug. Di Mattei. — Sulle doppie vaccinazioni di carbonchio ematico e sintomatico nello stesso animale in rapporto alla profilassi . » 18 Prof. A. Petrone. — La modificazione strutturale dell' eraasia ottenuta col bicloruro di mercurio — (con esposizione di preparati) . . , » 19 Prof. A. Petroìie. — ha. formazione artificiale del trombo bianco— (con espo- sizione di preparati . . . . . . . . , » 20 Dott. G. De Stefano. — Le argille a Coenopsammia Scillae , seg. e le sabbie marine della contrada Corvo in Reggio di Calabria . . . » 22 Doti. Evi. Di Mattei. — L'arsenico in medicina legale. . . . » 22 Prof. A. Sella e E. Manzetti. — Ricerche magnetiche . ...» 22 Elenco delle pubblicazioni pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 18 novembre 1899 » 22 APR 23 1900 Novembre 1899. Fascicolo LXI. ACCADIIA GIOENIA l'I Seduta del 18 Novembre 1899. Presidente — Prof. A. RlCCÒ Segretario — Prof. G. P. GRIMALDI. Sono presenti i Soci effettivi Ricco , Fichera, Petrone, Fe- letti, Di Muttei, Baccarini, Grassi , Grimaldi e parecchi Soci corrispondenti. Viene letto e approvato il processo verbale della seduta pre- cedente. Il Presidente, dichiarata aperta l'adunanza, pronunzia il se- guente discorso : Esimi Signori, CMar.mi CoUeghi , Ilo r onore d'aprire il nuovo anno Accademico e di porgervi un affettuoso saluto. Non starò a dire della lodevole attività dell' Accademia: ri- sulta evidente dal bel volume de^ii Atti, che testò abbiamo pub- blicato, e dal ben nudrito Bollettino. Debbo però dichiarare che al buon andamento dei nostri la- vori, oltre l'operosità vostra, ha contribuito molto la intelligente e diligente cura del nostro egregio Segretario, prof. Grimaldi, come alla prosperità del nosti-o Sodalizio ha s(>mpro e molto con- tribuito la solerzia del Consiglio d' Amministrazione. A tutti io rivolgo vivi ringraziamenti da parte dell'Acca- demia, e per 1' Accademia ringrazio pure il Comune e la Pro- vincia di Catania, che ci hanno concesso il consueto ed indispen- sabile aiuto pecuniario. Per compiere il dovere di ricordare un caro socio perduto, debbo parlarvi di un fatto luttuoso. Il prof. Andreocci non è più tra noi ! Un fiero malore che non perdona ad alcuno, lo ha ra- pito alla famiglia, alla Scienza, a noi, mentre trovavasi in viag- gio alla volta del suo paese nativo , ove sperava di trovare •ristoro alla sua salute vacillante. La sua salma fu deposta a Diamante, ove il Sindaco prof. Siniscalchi dispose che gli fossero fatti onorevoli funerali. Ho incontrato in Delianova di Calabria, nel Sindaco del paese, dott. Greco, il medico che gli ha prestato assistenza premurosa negli ultimi istanti , pur troppo inutilmente : e così dal dott. Greco ho potuto raccogliere i particolari di quel triste caso. L'Accademia è gratissima al prof. Siniscalchi e al dott. Gre- co, di ciò che hanno fatto per il nostro diletto socio. Io non vi dirò dei meriti della mente e del cuore del prof. Andreocci, né starò a dimostrarvi quanto sia grande la perdita che abbiamo subita: i molti telegrammi e lettere di condoglian- za pervenuti air Accademia ne fanno fede. Il socio prof. Grassi Cristaldi ha poi cortesemente accettato la nostra preghiera di comporre una necrologia da pubblicarsi nel Bollettino dell'Acca- demia, ed egli scriverà colla necessaria competenza, e come ve- ramente merita il caro Estinto. Si passa quindi allo svolgimento dell' ordine del giorno che reca le seguenti comunicazioni : Prof. A. Ricco — Osservazioni delle filanti della metà di no- vembre 1899, fatte nel B. Osservatorio di Catania. Prof. G. Grassi e G. Tomarchio — Sugli acidi Us-paradi- metil-ortocarho-cinnamico e Us-dimetil- ftalico otteìiuti dall' ossidazion dell'acido bis-diidro-santinico. Prof. G. Grassi e F. Schiavo-Leni — Azione della metilen- cloridrina sulle animine aromatiche. Prof. EUG. DI Mattei — L'estratto fluido di limone sulla pro- filassi della malaria. Idem — Intorno alla vacciìiazione anticarbonchiosa in rapporto allo sviluppo del carbonchio sintomatico. — 'i — Prof. Elia. 1)1 Mattf:i — .Sw//,' doppie vaccinazioni di carbon- chio l'ìiiatico e sintomatico nello stesso animale in rapporto alla profilassi. Prof. A. Pktkone — La mtKÌificazione strutturale dell'emasia ottenuta col bicloruro di mercurio ron esposizione di preparati). Idem — La formazione artificiale del trombo bianco (con espo- sizione di preparati). Dott. (t. de Stefano— Ae argille a Coenopsammia Scillae, Seg. e le sabbie marine della contrada Corvo in Reggio di Calabria (pre- sentata dal socio prof. L. Bucca). Dott. Em. Di Mattei — U arsenico in medicina legale (pre- sentata dal socio prof. Eug-. Di Mattei). Prof. A. Sella e Dott. R^ ì\Ianzetti — Ricerche magnetiche (presentata dal sej,n'etario prof. G. P. Grimaldi). NOTE Prof. A. Ricco - OSSERVAZIONI DELLE FILANTI DEL- LA METÀ DI NOVEMBRE 1809, FATTE NEL R. OSSERVATO- KK) DI CATANIA. Quantunque si sapesse che per le perturbazioni prodotte dai grandi pianeti, non solo non si poteva asserire che la terra a- vrebbe urtato la cometa Tempel, ma neppure si era sicuri che avrebbe incontrato il centro, il forte dello sciame di filanti che viaggia nel cielo per l'orbita stessa di quella cometa, pure nella speranza che la pioggia delle filanti si sarebbe verificata , ci siamo preparati alla osservazione diretta e fotografica. Il 1° Assistente sig. ing. A. Mascari, insieme ai signori E- redia, Mazzarella, Ponte, avrebbero osservato ciascuno un quar- to di cielo, dal tramonto della luna fino all'alba: io avrei sor- vegliato la costellazione del Leoiir (luogo della apj)arentc prove- venienza di queste filanti) dall'alba all'aurora. Verificandosi poi la pioggia delle filanti, avremmo tenuto puntato sul loro radian- te l'equatoriale fotografico in moro, ed una macchina fotografica fissa, rapidissima. Nella notte del 12 al 13 da ore 2 a 5 furono osservate 125 filanti, ossia 42 filanti all' ora : di queste filanti , circa -^ erano Leonidi. Nella notte del 13 al 14 fu nuvolo ; però essendosi un pò schiarito il cielo, prima dell'aurora, io non ho visto alcuna fi- lante partire dal Leone. Nella notte del 14 al 15, da ore 4 a 5 ^/a , furono osservate 132 filanti, ossia in ragione di 88 all'ora: di queste filanti, circa — erano Leonidi. Nella notte dal 15 al 16 fu nuvolo, ma prima di giorno es- sendosi un poco diradate le nubi, ho potuto tener d' occhio la costellazione del Leone e le vicine regioni del cielo dalle ore 5.20 alle 5.35, distinguendovi fino le stelle di 4^ grandezza , ma non vi ho visto apparire alcuna filante. Da quanto si è detto, e da quel che è stato osservato anche in altri osservatori di Europa, si deduce che il massimo ebbe luogo al mattino del 15 novembre ; ma fu assai scarso , e non diede luogo ad una vera pioggia di filanti. Ciò significa , o che lo sciame nei 33 anni dalla precedente apparizione è molto di- minuito 0 disperso, oppure che la terra in quest' anno non ha incontrato il centro o nucleo dello sciame stesso. La cometa Tempel finora, non è stata trovata, e potrebbe essere che essa pure sia dispersa o ridotta talmente , da essere invisibile cogh attuali telescopi. Prof. G. Grassi e Gius. Tomaechio - SUGLI ACIDI BIS- PARADIMETIL-ORTOCARBO-CINNÀMICO E BIS-DIMETIL- FTALICO OTTENUTI DALL' OSSIDAZIONE DELL' ACIDO BIS-DIIDRO-SANTINICO. Il santonone, ottenuto da uno di noi (G. Grassi— Gazz. chim. ital. XXII. p. IL 123-1892) mediante riduzione della santonina con polvere di zinco ed acido acetico, ossidato dapprima con perman- ganato potassico e poscia con acido nitrico (G. Grassi.— R. Accad. Lincei Voi. 1, 2° semestre, serie 5— Gazz. chim. ital. XXIII. 306, p. I.) condusse ad un acido, il cui sale di bario insolubile, distil- lato a secco con eccesso di barite, diede luogo al difenile, identi- ficato per le sue proprietà caratteristiche, e^ al dipara-xilile, cri- illizzato in a^irlictti nrboivsceiiti di cui non fu possil)ile detei-nii- 11,110 sinanco il punto di fusione jut la sua impurezza ed esiguità. Abbiamo voluto riprendere (|ueste esperienze con lo scopo pivfipuo di stuiiiare i prodotti intermedi della ossidazione e con !i speianza di potere accumular»' tanto materiale da permetterci 1" studio completo del prodotto linaio: del dixilile. In (luesta breve Nota riassumiamo i primi risultati delle no- stre indajrini, le quali, lo diciamo sin da principio, se hanno cor- risposto alle nostre aspettative, n> 0,2356 » III. » 0,4999 » diedero gr. 0,608 di CO2 e gr. 0,0985 d' H2O d'onde, riferendosi a 100, si ha: Calcolato per Trovato C24Hl8 08Ag4 I II III C... 33, 25 H... 2, 07 Ag.. 49, 88 0... 14,80 100,00 33, 17 2, 18 49, 82 49, 84 Vi'i coiist'^'iicnza l'acido ha por t'orinola C24 ÌI/sOh. Or se si pensa alla {grande aiialo^Ma che presentano nell'os- siilazione i derivati tetra-idroffenati aliciclici della naftalina (Bam- berger e Mailer. Ber. XXI. lliM - Bamberger e Job. Bauraann. Ber. XXII. 9ó 1-968) coi derivati l)i-e tetra-idrogenati della santo- nina (P. Giicci e G. Grassi — Gazz. chini, ital. t. XXII. Voi. 1. 1892. p. 1-55) e quella presentata da questi coi prodotti di con- densazione bis, il cui studio ci occupa, si può ammettere che per azione del permanganato, si rompano gli anelli contenenti i due atomi d'idrogeno aggiunto, si brucino le due catene laterali e si generi l'acido bis-paradimetil-orto-carbo-cinnamico, la cui formola giezza è precisamente C24 n>2 Os . Si è detto inoltre che insieme col sale di bario solubile , se ne genera un altro insolubile. Questo però è impuro di solfato di bario proveniente in massima parte dall' anidride solforosa, adoperata per ridurre il permanganato eccedente. Per purificarlo si sospese nell'acido cloridrico diluito e caldo e nel liquido fil- trato si aggiunse a poco per volta una soluzione d' idrato bari- tico sino a reazione neutra. Il precipitato formatosi, raccolto su filtro e lavato, fu seccato a IIO*^, sino a peso costante, e sotto- posto all' analisi. Il risultato concordò colla formola C20 H14 Os Ba2 . Infatti : I. gr. 0,621 di sale diedero gr. 0,4408 di BaSOi , lì. » 0,3610 * » » 0,257 donde : Calcolato Trovato I II 41 ,70 41 ,72 Bao/o: 41,73 E l'acido Ca) H18 Os che se ne deduce, corrisponde benissimo all'acido bis-par a-dimetil- ftalico. A questo stesso acido si pci'viene quando si sottopone a ul- teriore ossidazione 1' acido bis-para-dimetil-ortocarbo-cinnamico, come potemmo constatare colle proprietà carattei'istiche e col- r analisi del sale di bario. L'acido bis-diidro-santinico, .(uindi, subisce dapprima 1' os- - 8 - sidazione in modo da condurre all' acido bis-para-dimetil-oito- carbo-cinnamico, e questo, per una ulteriore ossidazione, all'acido bis-paradimetil-ftalico. Ciò può facilmente rappresentarsi col se- guente schema: CH3\ CU HO.CO/ CH3 •■-.. CH2 c H^cXX^Xc- I 1 II 01 e CH3 CH3 e CH2 .. Il I I C CH CH, ycRs CH \C00H Acido bia-diidro-sautinico CH3 ^ CH3 HO. CO. C C COOH \^\C C/\/ HO.CO-CH I II II I CH-COOH ^Ch/ V'^'' ^^\^\CH^ o c CH3 CH3 Acido bis-para-dimetil-orto-carbo-ciuuamico CH3 HO.CO^ C \c^\c- CH3 ó -c/\c. COOH c e CH3 CH3 Acido bis-para-dimetil-ftalico Ci riserbiamo di pubblicare per disteso lo studio dì questi acidi. — il- ei basta jiLT ora far notare che da esso ci si apre 1' adito alla speranza di potere trovare 1>' condizioni per 1' isolamento deijli acidi para-dimetil-ortocarbo-einnaniico e para-di metil-orto- carbo-biidro-cinnamico per mezzo dell'ossidazione, rispettivamen- te, degli acidi biidro-santinici e iposantoniiiici. Piof. G. Gka.ssi e Fk. Schiavo-Lem — AZIONE DELLA METILEX-CLOKIDKLXA SULLE AMMINE AROMATICHE. Si è fatto agire la nietilen-cloridrina dapprima suU' anilina col fine di pervenire alla ossimetil-auilina, HO.CUj.Cl + NH2.C0H5 — liei + C^IIs.XH.CH^.OU, omologo inferiore della ossietil-anilina, ottenuta da Knorr (1) per azione della etilen-cloridrina sulla stessa base : 1I0.CH2.C1I,..C1 + NH..C,,Il5 = nei + C.HvNH.CHj.CIIo.OH. Diremo subito che nelle condizioni in cui si è operato, non ci è riuscito arrivare al prodotto prefissoci. Né la orto-toluidiua , adoperata successivamente , corrispose allo scopo. Si ottenne in- vece , nel caso dell'anilina, la base C28 U.s N4 , che si può con- siderare come un polimero dell'altra C7 H7 N, la quale fa pen- sare che la metilen-cloridrina, in presenza dell'anilina, siasi forse comportata come la formaldeide, conducendo alla eliminazione degli elementi dell' acqua e dell' acido cloridrico : C^Hs.NU., + Cl.CU2.0n — II ,0 + liei -f C^H^.N-.CU.,. Però le proprietà del nostro prodotto non coincidono atìatto con quelle descritte per 1' anidro-formaldeide di ToUens (2) , né con quelle del suo trimero , ottenuto dallo stesso Tollens (3) e (1) L. Knork — Syntliesou in der Oxazinroihc— lk>r. XXlI-2092 — Otto. J. pr. (2) 44-17. (2) Ber. XVII-657. (3) Idem. - 10 - studiato da Bischoft" (1). Lo stesso accenno dato da Pratesi (2) per il polimero (C7 H7 N)n , ricavato, come prodotto secondario, egual- mente dall' azione dell' aldeide formica suU' anilina, non ci au- torizza a pensare ad alcuna identità, tanto più che nel suo lavoro non cita 1' analisi, né le proprietà del cloroplatinato. Pochi sono del resto nella letteratura i casi noti d' un tetra- mero della base C7 H7 N. Bischoff (3) nel determinare la grandezza molecolare della sostanza a temperatura di fusione più elevata, generatasi con- temporaneamente air anidro-forraaldeide (trimetilen-trianilina), trova numeri compresi fra quelli che potrebbero fornire un tri- mero ed un tetramero. Non si ferma tuttavia sullo studio di essa; si limita ad una semplice determinazione d' azoto , alla variabi- lità del punto di fusione e della grandezza molecolare. Una sola sostanza dalla formola C-, H7 N tende con sicurezza a tetramerizzarsi, ed è la p-benzilen-immide. «lì di Thiele e Weil (4), la quale, per il suo modo di genesi e per le sue proprietà, non e' induce neanco a riflettere su una lontana somiglianza nella formola di struttura. Frattanto il comportamento del cloroplatinato delle due basì C2sH2gN4 = (C.H~N)4 C32H3eN4 = (CH3.C,H6N)4 ottenute da noi, la prima dall' anilina e la seconda dalla orto- toluidina, offre lo stesso interesse dei cloroplatinati di alcune basi eterocicliche, lasciando intravedere in esse delle correlazioni coi derivati pirrodiazolici (5), e con quelli pirrazolici (6). Quali pos- (1) Ber. XXXI— 3250. (2) Gazz. cliim. ital. XIV— 351. (3) Loco citato. (4) Ber. XXVIII-1650. (5) A. Andrkocci Eend. Acc. Lincei. 1891 V. VII. 159. (6) L. Balbiano Eeud. Acc. Lincei. V. I. 366. serie o^— Idem 1890. Mo- nografìa. Sulle relazioni tra pirrazolo, pirrolo e piridina- Pag. 95. - 11 - sano essere queste correlazioni nulla possiamo dii'e non avendo per ora alcun dato sperimentale |<'r enunciare (ju.-.lclie idea sulla loro formohi di struttura. D' altra parte, 1' analogia dei cloroplatinati, consistente nel fatto della eliminazione di quattro molecole d' acido cloridrico per azione del calore, o per quella dell' acqua, presenta una dif- ferenza sulla modalità della stessa eliminazione. Infatti, mentre i cloroplatinati delle basi eterocicliche ( pirrazolo, pirrodiazolo, gliossalina (1) e piridina (2)) eliminano, p. es. nel caso dei deri- vati pirodiazolici, solo due molecole d' acido cloridi'ico per azio- ne dell' acqua bollente, trasformandosi nei tetra-cloro-plato-deri- vati, e quattro, nel solo caso dei derivati pirrazolici e pirrodia- zolici, col prolungato riscaldamento a 180"^, conducendo ai biclo- ro-plato-derivati; in quanto al cloroplatinato relativo alle nostre due basi, la eliminazione avviene in modo differente, dappoiché se ne eliminano quattro molecole col trattamento con acqua bol- lente e solo due mediante riscaldamento a 110". Forse sottoponendo i cloroplatinati all' azione d' una tempe- ratura più elevata, si avrà una perdita ulterioi-e d' acido clori- drico, sino a raggiungere le quattro molecole; però questa espe- rienza non è stata fatta. Rapi)resentiamo frattanto col seguente schema le trasforma- zioni subite dai due cloroplatinati finora studiati: C,.Ho.N,.H.,PtC: a 110° CoJIosXl.PtCl, •Oli H.,0 C32H3,X,.H,PtCl, a 110'^ T eoa H,,0 Per il fatto della eliminazioiir delle quattro molecole d' aci- (1) Haluiano Ciazz. chini, ital. X\n-104. ]*. 2^' (2) Anukksun Aiiiiah'ii !t(;-2()(l. - 12 ^ do cloridrico possiamo ammettere che gli azoti siano collegati fra loro come nei composti idrazinici? (1) Le ulteriori esperienze che ci riserbiamo di fare sulla loro formola di struttura, speriamo ci daranno il mezzo di potere ri- spondere al quesito. Parte sperimentale Grammi 10 di cloridriiia, preparata col metodo proposto da Grassi e Maselli (2), si sciolsero in 100 cra.^ di benzolo, raffred- dato con acqua e ghiaccio, e si versarono a poco alla volta in altri 100 cm.3 di benzolo freddo, contenente in soluzione gr. 16 di anilina. Si ebbe subito un precipitato bianco, poco abbondante, di cloridrato di anilina, dovuto ad un pò d' acido cloridrico con- tenuto nella cloridrina; si filtrò e nel filtrato a poco a poco si separò una sostanza bianca, la quale da li a poco divenne gialla e infine d' un bel rosso-corallo. Raccolta su filtro alla pompa, fu lavata eoa benzolo, e tutto il liquido, colorato anch' esso in ros- so, fu sottoposto alla distillazione. Si ebbe così nuova quantità di prodotto, cloridrato della base C,s H.^s N4, che si unì al primo. Per purificarlo, si lavò con benzolo, si compresse fra carta e si disciolse nell' acqua acidulata con acido cloridrico, essendo insolubile nell' acqua pura; la soluzione, trattata con carbonato sodico, diade un pi-ecipitato bianco-giallognolo, fioccoso, che, rac- colto su filtro e lavato con acqua, fu compresso dapprima fra carta e poi seccato in stufa a 100°. Si separò poco dopo, galleg- giando sul prodotto, deir acqua, che si potè decantare, e rimase una massa pastosa, plastica, facilmente tirabile in fili, la quale quando fu secca, assunse un colore giallo -oro e, col raffreddamen- to, divenne solida e fragile. Si sciolse allora nel cloroformio, dove è facilmente solubile a freddo, e dalla soluzione fu precipitata frazionatamente con successive aggiunte di etere. Sulle prime si separò una sostanza solida, fioccosa; ma le ultime porzioni erano oleose e d'un colore rosso- vinoso. (1) Balbiano Gazz. chim. ital. XXIV. lOi-p.^^'. (2) G. Grassi e C. Maselli. Atti dell'Accademia Gioeuia Voi. XII. serie IV. Gazz. chim. ital. XX Vili. 477. p. 2.^ — 13 - Dalla disiillazioiK; della miscela dei due li(iiiidi, si ricavò altro olio, dello stesso colore, clu si riunì al primo. Mantenuto nel vuoto e sull'acido solforico \)ov parecchi pfiorni, non accennò non solo a cristallizzare, ma neanco a divenire solido. E pochissimo solubile nella lifj:roina, nel benzolo, nel solfuro di carbonio, nel tetracloiuro di carbonio e nell' etere; un poco più negli alcooli metilico ed etilico; solubilissimo nel cloroformio. Si scioglie inoltre negli acidi solforico, cloridrico e acetico diluiti, impartendo alla soluzione una colorazione rossa. Non potendo analizzare direttamente la base, né il cloridrato, essendo quest' ultimo difficile a maneggiare, quando si vuole esente di acqua, si preparò il cloroplatinato, versando una solu- zione acquoso-alcoolica di acido cloroplatinico nella soluzione cloridrica della base. Il precipitato giallo, formatosi, lavato con alcool, compresso fra carta e seccato nel vuoto suU' acido solfo- rico, fino a peso costante, diede all'analisi i seguenti risultati: » 0,4010 » » 0,1024 » » 0,0241 d' azoto (Kjeldahl) > 0,0196 colla cak'inaziouo gr. 0,1151 di Pt. :> 0,1092 jrr. 0,0624 di cloro (1) Trovato I - (ir. 0,4029 di sostanza ft li — » 0,2749 III - » 0,3418 IV — . 0,2975 V - > 0,4943 VI — » 0,4079 VII - , 0,2474 donde si ha : Calcolato per Cj^Hg^j N^.H^Pta, C. . . . 48,49 IT. . . . 3.62 N. . . . 6.74 Pt. . . . 23,49 CI. . . . 25,6(j I II 40,28 40,00 4,06 4,13 6,55 6,59 23,28 23,21 25,22 100,00 99,31 Per determinare la i[uantità di acido cloridrico, eliminalo col (1) Si detcniiiiiò il cloro voi nu-todu .lolla calce associato a tinello .li Vol- hardt. — 14 — riscaldamento a 110°, s'introdusse un dato peso di cloroplatina- to, precedentemente seccato nel vuoto e sull'acido solforico, in un tubo di Liebig a camera cilindrica, che si collegò da una parte con un tubo a cloruro di calcio e dall' altra con due boccie di lavaggio Drechsel, contenenti dell' acqua e poste in comunica- zione con un aspiratore. Il tubo. Immerso in una soluzione di cloruro di calcio, la cui temperatura di ebollizione era 110", venne pesato ogni due ore fino a peso costante. E si ebbe per gr. 0, 6856 di cloroplatinato, da giallo divenuto verde chiaro, una perdita di peso di gr. 0,0602, cioè 8,78 per cento di acido cloridrico. Si determinò quindi la quantità di acido cloridrico sciolto nell' acqua per mezzo di una soluzione — — - di idrato potassico e si ottenne 1' 8, 65 per cento , mentre col metodo di Volhardt si ebbe 8, 72 per cento. Quindi si ha : Trovato Calcolato per - _^ 2.HC1 I II IH 8,67 8,78 8,65 8,72 i Per cui è fuori dubbio che col riscaldamento a 110° il clo- roplatinato perdette due molecole di acido cloridrico. Del resto una determinazione di platino e di azoto confermò la formula risultante C-sHjsNi.PtCli . Infatti : gr : 0, 251 di sostanza fornirono gr : 0, 0182 di N (Kjcldalil) gr : 0, 3525 di sostanza fornirono colla calcinazione gr : 0, 0897 di Pt. per cui, riferendosi a cento, si ha : Calcolato Trovato N . . . . 7,39 7,25 Pt . . . . 25,62 25,44 Se poi invece il primitivo cloroplatinato giallo si tratta con acqua bollente, finché questa cessi di reagire acida, il prodotto diviene verde oscuro e la perdita dell' acido cloridrico corrisponde - 15 - a quattro huiU'cdIc. l'cr l'analisi il prodotto si seccò a 100" fino a peso costante e si obl)cro i so^Mi'Miti risultati : I frr. 0,'_'()t5
  • II . o,:^:ì:>8 » •> • (),0'J(j6 «li N (ivjcidiii>i) III . 0,3110 » , » 0, oxK «li rt IV » 0,2640 » » » 0,02(56 «li CI. Donde : Calcolato por Trovato Cj^H.,,,N,.PtCU C 4!),12 49,01 Il 3,80 4,03 N. . . . 8,18 7,92 rt. . . . 28,50 28,30 CI. . . . 10,38 10,08 Per preparare la base omoloi,'a si fecero agire grammi 30 di o-toluidina con grammi 21 di cloridrina rispettivamente sciolti in 250 cm^ di benzolo. L'andamento dell'esperienza fu perfettamente identico all'altro già descritto. La base libera, colla stessa apparenza, è anch' essa oleosa e non accennò a solidificare. É insolubile nel benzolo e nella ligroi- na, poco nell'alcool, nell'etere e nella miscela di questi due ul- timi; facilmente solubile nel cloroformio. Come 1' altra, è pure solubile negli acidi diluiti, impartendo colorazione rossa alle so- luzioni. Il cloroplatinato, preparato con metodo identico a quello sopra- descritto, lavato con alcool e compresso fra carta, si mantenne nel vuoto e sull'acido solforico sino a peso costante. Anch'esso ha l'aspetto di una polvere gialla amorfa e diede all'analisi i se- guenti numeri, concordanti con la formula C32H36N4.H2PtClc. I gr: 0,4768 di sostanza fornirono '^r : 0,7553 «li CO^ o ^r: 0,1905 «li H..0 II gr : 0,3748 » » Kr : 0,0231 di N III gr: 0,4320 ^ » gr : 0,0941 di l't IV gr : 0,3870 . » gr : 0,0923 di CI - 16 - Per cui : Calcolato Trovato C 43, 44 43, 20 H 4, 29 4, 43 N 6, 32 6, 16 Pt 22, 21, 78 CI 24, 04 23, 85 Come si è detto, anche questo cloroplatinato subisce 1' elimi- nazione di due molecole di acido cloridrico col riscaldamento a 110°. Il processo analitico fu identico a quello descritto per il corrispondente cloroplatinato. Anche questo da giallo divenne verde-chiaro. I — gr. 1, 6805 perdettero in peso gr. 0, 1373. II — Una deteriniuazioue acidimetrica con soluzione — di potassa condusse a 8,03 "/o di acido cloridrico. ni — Una seconda, eseguita col metodo di VoUiardt, diede 8,03 ^Iq Per cui : Calcolato per Trovato 2.HC1 ^ u IlT^ 8>23 8,17 8,03 8,03 Non vi è dubbio quindi che il cloroplatinato di questa base perdette in queste condizioni due molecole di acido cloridrico. Si volle corroborare questo risultato coli' analisi dello stesso cloroplatinato, la quale condusse ai seguenti risultati, concordanti benissimo colla formola C32H36N4 . PtCU : I — gr. 0,3932 di sostanza fornirono gr. 0, 688 di COg e gr. 0,1622 di HjO II — » 0,3761 » » » 0,0252 di N III — » 0,3136 » >> » 0,0744 di Pt IV — » 0,2965 » » » 0,0514 di CI Donde: Calcolato Trovato C 47,23 47,02 H . . . . 4,43 4,58 N 6,89 6,70 Pt 23,98 23,73 CI 17,46 17,36 II jrr : 0,3244 » III j;r: 0.358 > IV i,rr : (i,|-_'(»l » Donde : e vl.oliito (" . . . . 51,89 Il . . . . 4,59 N . . . . 7,58 Pt . . . . 26,35 ("1 . . . . 9,59 L;i trast'oriiia/ioiic nel piato-derivato si cfTettua come nel ca- liivccdi'Mte, trattando cioè con acqua bollente il primitivo clo- : platinato f?iallo. Si ottenne cosi una polvere amorfa, verde oscu- ra, la (piale seccata a K», forni nunicii concordanti colla for- mula Ca- Eh N4 . PtCM- : I j:r: 0,3S55 di sostaiizii fornirono ;,'r : 0,7311
  • N.CcH5 \h ; N— C.H. =z 2H.,0 -\- C,.H..Nf HO.iCHc / "" ' ' ^ • \ch/ Questa interpretazione ci spiegherebbe l'eliminazione abbon- dante dell'acqua durante il riscaldamento delle basi a 100° e la trasformazione da sostanza solida in quella oleosa. Se cosi fosse, la nostra base CuHuN^ servirebbe a stabilire 1' esistenza del termine intermedio tra la metilen-anilina e la trimetilen-tria- nilina : CH, /CHA C6H5.N/ Xn.c^Hs \ /^^--«^^s CHI l( N CfiHc SUNTI DI MEMORIE (1) Prof. EuG. DI Mattei-L'ESTRATTO FLUIDO DI LIMONE NELLA PROFILASSI DELLA MALARIA. Prof. EUG. DI Mattei - INTORNO ALLA VACCINAZIONE ANTICARBONCHIOSA IN RAPPORTO ALLO SVILUPPO DEL CARBONCHIO SINTOMATICO. Prof. EuG. DI Mattei - SULLE DOPPIE VACCINAZIONI DI CARBONCHIO EMATICO E SINTOMATICO NELLO STES- SO ANIMALE IN RAPPORTO ALLA PROFILASSI. (1) Queste memorie saranno pubblicate negli Atti. - Il) - l'iof. A. 1M:tkonk-LA M( )1 «IFICAZlONi: STRUTTURALE DELL' KMASIA OTTENUTA COL BICLORIRO DI MERCU- RIO — (con esposizione di preparati). Fondandosi sul fatto del valore osmotico speciale dei me- strui giiY impiejjati per ottenere la modificazione strutturale del- l' eniasia , dopo aver cennato nuovi tentativi tatti con altre so- stanze , riferisce sui risultati ottenuti dal sublimato corrosivo , che tra le ultime sostanze impie^^ate riesce il più costante ed efficace. La modificazione strutturale migliore si ottiene, cavando sempre il sangue dal vivo (uomo, cane'», nel mestruo con subli- mato uno per mille nella soluzione cloruro-sodica a 0, 70 per mille. Lia modificazione però comincia col titolo 1 : 400 e si fa anche con quella 1 : 1200; aumentando l'acqua si ha gradata- mente emolisi : con l : 2000 prevalgono le ombre, e al di là sem- pre più ombre, e parallelamente cresce il reperto delle ritenute piastrine. Col titolo 1 : 100 invece non si ha modificazione strut- turale , anzi varie emasie softYono più o meno deformità per perdita di acqua (corrente osmotica verso il mestruo) : raro il reperto di piastrine. Sperimentando dopo col solo sublimato senza cloruro di so- dio, si ha precisamente la stessa modificazione strutturale e vi corrispondono i medesimi titoli di soluzione: in modo che al bi- cloruro di mercurio si deve il risultato, notando che col cloruro di sodio i preparati riescono più nitidi. Facendo il paragone con la modificazione ottenuta mediante la soluzione osmica 1 : 4000, rileva che mentre questa modifica- zione, quando riesce, è più precisa e perfetta , col sublimato si hanno invece i vantaggi seguenti : 1. limite largo per la riuscita della modificazione strutturale: 2. il reagente costa pochissimo, non si evapora e non si altera: 3. i preparati si ottengono completi, anche per la colorazione e chiusura definitiva, in meno di 2 ore: 4. il bagno ulteriore pel distacco delle lastrine è 1' acqua, e detto distacco si fa sempre spontaneamente ed in pochi minuti: 5. si ha la colorazione nucleare coi colori semplici (,non for- mici), a preferenza coli' ematossilina: 6. la reazione chimica ferrosa riesce benissimo : - 20 - 7. s' ha una forte fissazione della struttura ; i più forti emo- litici la rispettano (soluzioni di acido cloridrico, di acido formi- co, di pirog-allolo, ecc.) ; mentre nella modificazione ottenuta col liquido iodo-iodurato p. es. la soluzione di pirogallolo dopo po- co tempo riduce le emasie ben modificate ad ombre, facendo ri- saltare non altro che apparenti piastrine, le quali prima non ap- parivano affatto : 8. infine si ha la conferma : — della struttui'a dell' emasia dei mammiferi : — dell'inesistenza delle piastrine come elemento autoctono: — del reperto del nuovo corpicciuolo anche nell' emasia de- gli ovipari (pollo, lucertola) : colla soluzione di sublimato si ha meglio che colla soluzione 0, 10 di cloruro di sodio, o colla solu- zione osmica, l'apparenza di quel nocciuolo, come egli aveva già mostrato fin dal Giugno scorso e non ancora pubblicato per continuare le ricerche. Dalle quali può fin da ora preannunziare: — il reperto del corpicciuolo speciale nelle emasie degli ovipari ben conservate , quando sono modificate dal mestruo speciale : — r ubicazione di quel corpicciuolo il quale è in rapporto immediato col nucleo, accavallandolo : — la facilità dello stesso a dislocarsi ed anche a fuoruscire: — la sua reazione ferrosa, che d' altronde manca nel resto dell' emasia. Con ciò mentre si potrà confermare il valore di organo fer- rifero , emoglobigeno , nelle emasie anucleate dei mammiferi ove è più grosso e solo, oltre questa sua funzione principale, proba- bilmente continua in parte anche quella di nucleo, di cui questo corpicciuolo è parte integrale, come appare nei gigantoblasti del sangue embrionale dei mammiferi e nelle emasie degli ovipari. Prof. A. Petkone - LA FORMAZIONE ARTIFICIALE DEL TROMBO BIANCO — (con esposizione di preparati). Ricorda che apparenze microscopiche del trombo bianco egli aveva ottenuto appena diminuiva il valore osmotico, isotonico del mestruo impiegato, specialmente dell'osmico. E siccome anche con tutte le norme più scrupolose e col mestruo perfetto (preparato - 21 - di fresco^ otteneva ixW stessi risultati di emolisi (molte ombre, fibrina, molte piastrine) nelle vaiie anemie, specialmente incer- te forme essenziali (clorosi, anemia essenziale con purpura, etc); dipendendo tale risultalo dalla diminuita resistenza delle emasie, ha voluto sperimentare coH'acido osmico 1 : 4(XX), e poi con tutti jrli altri mestrui, specialmente col sublimato, l'azione sul sangue di individui sani, ma diminuito artificialmente di resistenza. Ottiene ciò col sansone, non cavato nel mestruo, ma messo dilettamente su di un covro^'^^^etti ; poco dopo essere essiccato all'ambiente, o in via di essiccamento, immersa la lastrina nella I soluzione osmica 1 : 4000, etc, tutte le emasie diventano ombre, e sul loro fondo non risaltano che leucociti ed un numero straor- dinario di piastrine; queste ultime principalmente nello strato più superficiale (essendo più leggiere), sovente con abbondante reticolo fibrinoso. Fin dal principio dell'immersione della lastrina, si ap- 1 prezza grossolanamente la graduata emolisi, sino a che la goccio- lina di sangue essiccato resta (nella lastrina) di aspetto biancastro; la colorazione all'emotossilina, al bleu, etc. è perfetta; anche al di là dell'apparente gocciolina di sangue vi è un numero im- menso di piasti-ine e sovente aggruppate a curaoli, come grappoli di grossi cocchi ; là corrisponde la parte più sottile periferica della gocciola di sangue che quasi non si può apprezzare ad oc- I chio imdo. Con questo metodo si ottiene il risultato di esosmosi dell' emasia non per la natura dei liquidi, ma per le cambiate ! condizioni osmotiche della membrana (dell' emasia) ; si ha poi I l'altro vantaggio dell'aderenza del sangue già avvenuta pel dis- I scccamento e la sua modificazione e fissazione definitiva pel me- struo impiegato. Resta la parte più resistente (imclei di emasie). I Questo risultato si ottiene in parte anche col bagno in acqua I distillata; anche allora si ha plasmolisi perfino nei leucociti, i I quali solo si apprezzano nei loro nuclei, come restano ancora le I ritenute piastrine. I Adoperata la stessa tecnica si hanno simili risultati nel san- I gue embrionale, ove i-estano i nuclei dei gigantoblasti, etc; lo ; stesso si ha colle cellule del fegato e del rene prese dal vivo e j poi disseccate ed assoggettate al metodo in parola ; le cellule I epatiche resistono un pò meglio di quelle del rene nel bagni» ] in acqua distillata: resistono ben'" i nuclei con la loio struttura. - 22 -^ Uopo ciò ha voluto spori meritare i risultati con gli stessi me- strui isotonici strutturali sul sangue con una resistenza interme- dia tra il vivo e il morto. Una gocciolina di sangue presa dal vivo fa stendere tra due covroggetti, e dopo circa un minuto mette le due lastrine a galleggiare sui mestrui; succede subito il distacco e le emasie che hanno notevolmente diminuita la re- sistenza, ma che non sono ancora morte, si modificano in buon numero; un'altra quantità notevole diventa ombre, e vi corri- sponde un numero eguale di piastrine con i più precisi caratteri descritti, grazie alla rapida fissazione; la quantità maggiore delle apparenti piastrine sta nel vetrino che resta a galla.' Con questo mezzo si possono nello stesso preparato seguire, oltre l' identica morfologia, colorazione e reazioni chimiche, le diverse fasi di passaggio dal nucleo che sta ancora al suo posto fino al nucleo libero. Dott. G. DE Stefano-LE ARGILLE A COENOPSAMMIA SCILLAE, SEG. E LE SABBIE MARINE DELLA CONTRADA CORVO IN REGGIO DI CALABRIA. Dott. Em. di Mattei - L' ARSENICO IN MEDICINA LE- GALE. Prof. A. Sella e R. Manzetti-RICERCHE MAGNETICHE. ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 18 novembre ITALIA Bari — La Puglia medica — Ann. VII 5-8. Bolog-na — E. Acc. delle se. dell' Istit. — Mem. Ser, 5* Voi. VII 1-4. - Rend. N. S. Voi. III 1-4. id. — Soc. ined.-chir. e Se. med. — JSoll. Ser. 7* Voi. X 5-9. Firenze — R. Acc. econ.-agraria dei Georgofili — Atti. Ser. 4^ Voi. XXII ìd. — Soc. entomol. ital. — Bòli. Ann. XXX 3-4. id. — R. Staz. di Eutomol. agraria — iV. Eelaz. ^ev. 1^ i. - 2:5 - (.mova — K'. Ar.-. iiif.lic.i — /?..//. Nul. \|V 1-2. Milano — K". IM. l..iiil>.
  • ,"^taz. sp(>riin. a//. S(>r. 2' Voi. VI 4. Palermo — (iioru. .s(.ùeutilico — Ann. VI 5-9. id. — K. Orto botau. — Boll. Ann. II 3-4. id. — Soc. sicil. d' i^ieno — Boll. X. S. Ann. Il 1-3. id. — Soc. aicil. pi^r la storia patria — Arch. st. nic. Sor. L*'"* Voi. XXIV 1-2. K(»nia — R. Aec. dei Lincei — licnd. ci. tic. fin. mai. r mit. S(T. .ó"' Voi. VII 1° eem. 11-12, 2" som. 1-8. id. — Acc. pontif. dei n. Lincei — Atti. Ann. LII 5-6. id. - R. Coniit. peol. d' Italia — Boll. Ser, 3^ Voi. IX 4, X 1-2. id. — Soc. geogr. ital. — Boll. Voi. XII 6-1 1. id. — Soc. geol. ital. — Boll. Voi. XVIII 2. id. —Soc. rom. per gli studi zool. — Boll. Voi. Vili 1-2. Slena — Riv. ital. di se. natur. — Ann. XIX 7-10. Torino — R. Acc. delle scienze — Aiti. Voi. XXXIV 11-14. id. — R. Acc. di medicina — Giorn. Voi. LII 5-8. Venezia — Istit. veneto di se. l(!tt, e arti — Atli. Ser. 8" Voi. I 3-4. — Mcm. Voi. XXVI 5. ESTERO Berlin — K. Prouss. Metcorol. lustit. — Ber. Jhg. 1898. Bone — Ai:m1. d' lIii>pone — C. r. den rain. Ann. 1898 3. Ifonn — Natnrhist. Veroin dea Preuas. Rheinl. u. Wostph. — Virhandl. Hd. LVI i. -Sitzìinub. yicdei-rhehi. Gemll. .Tlig. 1S99 l. Bordeaux — Soc. des se. pliys. et natur. — Mvm. S6r. 5^ Voi. IV. — Proc. veìb. 1M97-9S. Bcston -- Aineric. .Vcad. of arts a. scicmos — l'rocrcd. \i>\. XXXIV 2-7. Brenien — Natnrwis. Vcrein — Ahhaiidl. Hd. XN'I 2. Bruxelles — Acad. r. de nicdecine — Ihill. Sf^r. 4'' \(.l. XIII 5-7. — Mi'm. cour. Voi. XV 4, - 24 - Bruxelles — Soc. entomol. de BelgiqiM — Ann. Voi. XLII. ^ id. — Soc. belge (lo góol. (le palóoiitol. et il'hydrol. — Bull. Voi. XI 2-3, XII I. Bucarest — lustit. météorol. de Roumauie — Ann, Tom. XII. Cambridge, Mass. — Harvard College — Bull. Mas. oomp. sodi. Voi. XXXII io, XXXV 1-2. Capei Hill, N. C. — El. Mitcli. scient. Soe. ^ Journ. Voi. XIV 2. Dresden — Naturwiss. Gesell. «Isis» — Sitzunyher. u. Abhandl. Jan. -J uni 1899^ Frankfurt a/M. — Senkeuberg. naturf. Gesell. — Abhandl. Bd. XXI 4. Fribourg - Soc. des se. uatur. — Bull. Voi. VII 1-2. Giesseu — Oberhess. Gesell. fvir Natur.-u. Heilkunde — Ber. Voi. XXXII. Haarlem — Soc. boli, des scieaces — Arch. néerl. se. ex. et nat. Sér. 2^ Voi. Ili i. Hermannstadt — Siebeubiirg. Verein fur Natvtrwiss. — Verhundl. u. Mittheil. Bd. XLVIII. Heidelberg — Naturhist. -medie. Verein — Verhandl. N. F. Bd. VI 2. Lausanne — Soc. vaud. des so. uatur. — Bull. Sér. 4^ Voi. XXXV 1 31-152. Lièg-e — Soc. g<ìol. de Belgique-^wn. Sér. 3^ Voi. XXIV 3, XXV 2, XXVI i. id. — Soc. r. des scieuces — Mém. Sér. S^^ Voi. I. London — Roy. Soc. — Proceed. Voi. LV 416-420. — Philos. Trans. CXC B, CXCI A. Madison — Wisc. Acad. of se, arts a. letters — Trans. Voi. XI. id. — Wisc. geol. a. nat. bist. Survey — Bull. N. 1-2. Manchester — Liter. aud pbilos. Soc. — Mem. a. Proceed. Voi. XLIII 4. Marseille — Fac. des scieuces — Ann. Voi. IX 1-5. Moscou - Soc. imp. des naturalistes — Bull. Auu. 1898 i. Montevideo — Mus. uacional — An. — Tom. II 11. Miiuchen — K.B.Akad. der Wisseuschaften — Abhandl. math.-phys. CI. Bd. XIX 3. NeAV-Haven — Couu. Acad. of arts a. scieuces — Trans. Voi. X i. Paris — Mus. d'bist. uatur. — Bull. Auu. 1898 6-8, 1899 1-2. id. — Soc. zool. de Frauce— Bull. Voi. XXIII. RoTCreto — I. R. Acc. di se., lett. e arti degli Agiati— .4#i. Ser. 3^ Voi. V 2. RocliecUouart — Soc Les amis des se. et arts — Boll. Voi. VIII 4-6. St.-Pétersbourg — Com. géol. — Bull. Sér. 56 Voi. XVII 4-5. — Mém. Sér. 8e Voi. XVI l. Santiago — Soc. scient. du Cbili — Act. Voi. VIII 1-4. Stuttgart ~ Verein tur vaterliind. Naturkimde in \ynxtt.—Jahresheft. Jbg. LV. Tokyo — University — Journ. Coli, of se. Voi. XI 3. Toulouse — Acad. des se, inscript, et b.-lettres — Bull. Voi. I 1-3. id. — Universté — Ann. Fac. des se. — Voi. XII 4. Upsala — Universitet — Bull. geol. Instit. Voi. IV i. Washington — Smiths. Instit. — Bep. Year 1896. I Wi«MI K. Ak:i■ nrllr ìhoU- adiacenti nel fiemcMrr lii(]ìio-dicembrc 189H — .Modena, lS!»i». ClllAMKNTl .V. — / molÌHKchi trrrtxtri r fluviatili della prorincia di Vviirzia — Siena, 1899. ClscATO G. — Determinazioni di latilitdinc e di azimut fatte alla specola di B»- loi]na nei mesi di giugno e luglio 1897 — Venezia, 1899. CoHKi.i.i K. — Materiali per la fauna e la flora di SeiTuda ecc.— Hovoroto. 1X99. GlUKKKiDA Kl'C.r.KKi V. — Un indice di deperimento fisico nelV .ippmniuo Heg- eliano — KejTflio Emilia, 1899. Ii>K.M — Lt basi scheletriche della rassomiglianza — Id. InKM — // morimento d( II' analfabetismo nelle direrse regioni di llalÌH — III. Ii>KM - Asimmetrie endoci-aniche ed altre particolarità morfolo- giche nella base del cranio — Id. LlciTRA A. — Studio sulla cita e sulle opere di Giovan Battista Odierna — I\':i- •rnsa, 1899. I LiXDKMANN F. — Gedachtnissrede auf Philipp Ludwig vou Seidel — Miiiichen, 1898. Mascari A. — Sulla frequenza e distribuzione in latitudine delle macchie solari osscì-vate nel li. Osservatorio di Catania nel 1898 — Catania, 1899. Idkm — Sulle protuberanze solari ossei-vate nel R. Osservatorio di Catania nel 1898 — Id. Mosso A. — Physiologie de V homme sur Ics Alpes — Torino, 1898. IIdkm — / manoscritti di Lazzaro Spallanzani — Id. Rkina e. — Studio e insegnamento delV anatomia. (Opera postuma pubblicata dal ! figlio IMI. /•'. Reina) — Catania, 1899. I Kkixa V. — Determinazioni di latitudine e di azimut eseguite nel 1S98 — Firen- ze, 1899. Ricco A. -- Riassunto della sismografia del terremoto ealabro siculo del ti! no- vembre 1894 — Konia, \xm. Ikkm. Zona F. v. Sa.ia (J. — Calcolo preliminare della differenza di longitu- dine Ini Catania e Palermo — ('atania, 1899. n 3 2044 093 290 138