-i-t.- e "S)av)j>fv^ xS.'AN LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY HARVARD UNIVERSITY •JY^-WxATjau^^ V2. W'i^ ^ \z\_ = Gennaio 1900. IO 1 1^ Fascicolo LXII. BOLLETTINO DELLE SEDUTE DELLA I ACCADEMIA GIOENIA [ DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA 1=1 col ìfi RESOCONTO DELLE SEDUTE OP.DINARIE E STRAORDINARDi) e sunto delle memorie in esse presentate. ( NUOVA SERIE ) CATANIA TIPOGRAFIA III C. GALÌTOLA IMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIHIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIII INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale dell'adunanza del 20 gennaio 1900 pag. 1 Note presentate Frof. Doti. A. Petrone. — Alcune considerazioni sulla memoria del Dott. Rinaldo Marchesini « Sulla natura del sangue clorotico e sulla causa che lo determina ........... 2 Prof. Dott. A. Petrone. — Alcune osservazioni sulla recentissima comuni- cazione del Prof. Pio Foà « Rapporto dei globuli rossi e le piastrine » 6 Doti. Alfio Motta-Coco. — Contributo sperimentale al rapporto tra Pisotouia e la coagulabilità del sangue . . . . . . . » 12 Sunti di Memorie Prof. E. Di Mattei. — La profilassi malarica secondo le nuove ricerche » 21 Prof. E. Boggio-Lera. — Sopra un apparecchio registratore delle scariche elettriche dell'atmosfera ......... 22 Prof. G. Saija e F. Eredta. — Risultato delle osservazioni meteorologiche del 1899, fatte nel R. Osservatorio di Catania, diretto dal Prof. A. Ricco » 22 Dott. G. Cutore. — Ancora sopra un caso di epispadia in un neonato » 22 Pì-of. F. Fulco. — Funzioni che hanno per derivata logaritmica un inte- grale abeliano ........... 22 T. de Stefani. — Zoocecidii e cecidiozoi deìl' Atriplex halimus L. in Si- cilia » 22 Dott. M. Cermenati. — La gigantologia, contributo alla storia della geo- logia » 22 Dott. F. Morgano. — Le iniezioni sotto-congiuntivali di anticeltina nei pro- cessi infettivi della cornea e dell' iride ....... 22 F. Eredìa. — Sbalzi di temperatura e relazioni tra i massimi .ntbaisamenti ed i diversi elementi meteorologici » 22 Dott. F. Zamhonini. — Studio cristallografico del sanidino del Viterbese » 22 Elenco delle pubblicazioni pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 20 gennaio 1900 • » 23 Necrologia .........,.,» 2ò Gennaio 1900. Fascicolo LXII. Ili Seduta del 20 Gennaio 1900. Presidente — Prof. A. RlCCÒ Segretario — Prof. G. P. Grimaldi. Sono presenti i Soci effettivi Ricco, Cafilci, Ardini, Clementi, Basile, Capparelli, Ficliera, Feletti, Pennacchietti, Petrone, Di Mattei, Baccarini, Grimaldi e parecchi Soci corrispondenti. Viene letto e approvato il processo verbale della seduta pre- cedente. Si passa quindi allo svolgimento dcll'ordiiie del f?iorno che reca le seguenti comunicazioni : Prof. E. Di Mattei — La profilassi malarica secondo le nuo- ve ricerche colla protezione delle zanzare. Prof. E. Boggio-Lera — Sopra un apparecchio registratore delle scariche elettriche dell' atmosfera ( presentata dal segi'etario prof. G. P. Grimaldi). Prof. G. Saija e F. Eredia — Risultato delle osservazioni meteorologiche del 1899, fatte nel R. Osservatorio di Catania, diretto dal prof. A. Ricco (presentata dal prof. Ricco.) Dott. G. CUTORE — Ancora sopra un caso di epispadia in un neonato (presentata dal .socio piof. P. Miiigazzini.) Prof. P. Fulco — Funzioni che hanno per derivata logarit- mica un integrale aheliano (preseli lata dal socio prof. G. Pennac- chietti). — 2 — T. De Stefani — Zoocecidii e Ceddiozoi dell' Atriplex hali- mus L. in Sicilia (presentata a nome del socio prof. L. Bacca.) Dott. M. Cermenati — La Gigantologia, contributo alla .sto- ria della Geologìa (presentata a nome del socio prof. L, Bucca.) Dott. P. MORGANO — Le iniezioni sotto congiuntivali di anti- Cettina nei processi infettivi della cornea e dell' Iride (presentata dal socio prof. A. Capparelli.) Prof. A. Petrone — Alcune considerazioni sulla memoria del Dott. R. Marchesini : Sulla natura del sangue clorotico ecc. Prof. A. Petrone — Alcune osservazioni sulla recentissima co- municazione del prof . Foci: Rapporto dei globuli rossi e le piastrine. Dott, A. MOTTA-COCO — Contributo sperimentale al rapporto tra l'isotonia e la coagulabilità del sangue (presentata dal socio prof. A. Petrone). Sig. F. Eredia — Sbalzi di temperatura e relazioni tra i mas- simi abbassamenti ed i diversi elementi meteorologici (presentata dal segretario prof. G. P. Grimaldi.) Dott. F. Zklsmo^Uil— Studio cristallografico del Sanidìno del Viterbese (presentata a nome del socio prof. L. Bucca) In seguito viene tolta la seduta. NOTE Prof. Dott. A. Petrone-ALCUNE CONSIDERAZIONI sulla memoria del Dott. Rinaldo Marchesini « Sulla ìiatura del san- gue clorotico e sulla causa che lo determina. » (1) In questa memoria del Marchesini varii fatti, che mi riguar- dano, dovendo essere rettificati, mi hanno obbligato a pubblicare la presente noticina. Ed in primo luogo, avendone pubblicamente riferito nell'ul- timo Congresso di Medicina interna a Roma , devo ora ripetere il mio modo di vedere sull'etiogenesi e sull'essenza del processo nella clorosi; io espressi allora la mia opinione, sostenendo che (1^ Pubblicata nella Clinica medica italiana — Ottobre 1899 N. 10. - 3 - il processo intimo , sulla baso (Irjl'osame di saiifjrne clorotiro fla me pi-aticato col mio metodo od indirizzo, doveva con probabi- lità mettersi sulla diminuita e disordinata funzione di (juel pic- colo oijrano, da me .se«-nalato, ed al quale ho attribuito il si^'ni- (ìcato di ortrano ferrifero o eni()o:lobij?eno , oltre al valore di nucleo, nell'emasia adulta dei mammiferi. Dissi allora, che pur dovendo dare molto valore alla dimi- nuzione 0 soppressione dei mestrui, è necessario invocare in ultimo una causa che non manca mai, e che probabilmente deve licercarsi in cambiamenti o disoidini del sistema nervoso, alte- rato trofismo, da cui 1' alt(M*ata costituzione intima di quel cor- picciuolo, il quale in questi casi è meno resistente , come si di- mostra nel fatto. È soverchio far rilevare, anche ora, che vi sono tante giovinette dismenorioiche o amenorroiche che non diventano clorotiche, e per contrario tante altre che mestruano precocemente, le ([uali danno il eontigente maggiore della più ti- pica clorosi. Devo in secondo luogo ed a preferenza far rilevare, che nelle ricerche fatte sul sangue clorotico e sul sangue di animali, il Marchesini, col metodo creduto suo , non ottiene altro che la modificazione strutturale, la quale si avvera nel sangue ancora vivo per opera del bicloruro di mercurio, come io già ho dimo- strato ; ed infatti si ottiene ancora trattando i pezzi presi dal- l' animale appena ucciso , col liquido di Lugol , acido osmico 1: 4000, ecc. Il Marchesini quella struttura non la trova, la pro- cura col liquido il quale modifica la struttura e poi la fissa : con r alcool ed altri mezzi si ottiene solo la fissazione ordinaria, non la modificazione : se si fanno agiie i liquidi modificanti dopo che il sangue è morto, non si hanno che ombre; se sul pezzo tolto dal vivo si fa agire il sublimato 1: 100 o 1' acido osmico 1: 300, eco, non si ha più l'apparenza dell' intima struttura, ma l'apparenza ordinaria : se 1' osservatore, come dice lo stesso Marchesini , si allontana dalle parti periferiche dei preparati, non trova più mo- dificazione di struttura, meno per la mancata impregnazione del colore, ma perchè non vi arriva l'azione del liquido modificante sul sangue ancora vivo : quindi il metodo del Maichesini entra nel mio metodo generale di modificazione del sangue ancora vivo e sua ulteriore fissazione. Non fò poi rilevare che la maggior parte delle altre ricerche fatte dal Marchesini e sulla rana, e sulla cavia, ecc. credute pro- prie, si trovano tutte esposte e già stabilite nei miei lavori pre- cedenti fatti e pubblicati nel corso degli ultimi cinque anni; e cosi ancora dei ragionamenti di questo Autore, che erano già da altri e da me messi avanti. . Non posso però astenermi dal fare le mie meraviglie come il Marchesini, pubblicando in Ottobre la sua memoria dice, che io dopo aver cercato con molti esperimenti dimostrare la presenza del nucleo negli eritrociti dei mammiferi, mi sia completamente scordato delle piastrine^ le quali egli crede pel primo stabilire, che cosa sieno e che valore abbiano, cioè le piastrine realmente altro non essere che i nuclei degli eritrociti dei mammiferi. Che il Mar- chesini non abbia letto o avuto notizia del mio lavoro pubblicato cinque mesi prima (Giugno). « Il valore reale degli ematoblasti o pia- strine del sangue. Ricerche di isotonia e di chimica (con una tavola) » è la sola cosa che potrebbe scusarlo ; tutto quello che egli ha creduto ricerche proprie al proposito, non sono che una minima parte di ciò che è esposto nella suddetta mia memoria. Perchè poi il Marchesini ha fatto calcolo soltanto di due mie memorie sul sangue, mentre io ne ho pubblicato molte altre nell' ultimo quinquennio? (1). (1) Mi permetto di fare V elenco cronologico dei lavori da me pubblicati sull' argomento, percbè il Marche.sini possa giustificare quanto ho esposto. — L' apparenza di zooide e sue manifestazioni nelP emasia adulta dei vivi- pari. Napoli. R. Accad. medico-chirurgica, giugno 1896. — SulF esistenza del nucleo nel globulo rosso adulto dei mammiferi, Na- poli. R. Accad. medico-chirurgica, agosto 1896. — Ricerche ulteriori sull' esistenza del nucleo nell' emasia adulta di altri mammiferi. Fissazione, colorazione semplice e doppia permanente. Chiusura a secco. Atti Accad. Gioenia, Catania, maggio 1897. — Ricerche complementari sull'esistenza del nucleo nell' emasia adulta dei mammiferi. Atti Accad. Gioenia, Catania, giugno 1897. — Contributo alla questione sull'esistenza delle piastrine nel sangue nor- male. Atti Accad. Gioenia, giugno 1897. — L' esistenza del nucleo nell' emasia adulta dei mammiferi — Atti Accad. Gioenia, Catania, Voi. XI Serie 4^ 1897. — Sull' azione degli acidi, specialmente del formico nella tecnica della e Sofjuondocroiiolofjicmnciifc !'■ mie riccrclio trovorà, dir', il mio (lubl)io sull'esistenza reale dell*- piastrine data da alcuni anni e che soltanto nel Giugno ultimo ho potuto pul)Ì3licare la serie de- gli studi! fatti, che mi mettevaii') in grado di risolvere la qui- stionc : si trattava di un fatto li tenuto da quasi tutto il mondo scientifico, e messo avanti da due ricercatori, come Hayem e Biz- zozero, e bisognava pensarci bene prima di dimostrare il contra- rio : ed il Marchesini, a mio modo di vedere, l'ha fatto con gran- de prestezza e facilità. Ed infine a proposito della distinzione ti-a il nucleo perma- nente ed il transitorio dei globuli rossi, T argomento è ancora molto complesso e difficile ; bisogna ancora attendere ulteriori lesponsi prima di decidersi; ed io mi auguro che una nuova serie di ricerche, che pubblicherò fra breve, modereranno la fa- cilità coìi cui il Marchesini asserisce che non è da fare distinzione tra il nucleo permanonte e transitorio. Io stesso, che ho messo avanti il nuovo reperto, probabilmente dovrò in paite modificare il giudizio dato sul corpicciuolo dell'e- masia, mentre il Marchesini conclude, che dalle sue osservazioni, del resto molto limitate ed iniziali, resterebbe dimostrato, che gli eritrociti dei mammiferi conservano sempre il loro nucleo em- brionale. lor.izioiic nucleare, ed un nuovo li(|ui(l(), il Forniio-t'arniinio. (.'ontribnto alla co- lorazione del nucleo dell' eniasia — Atti Accad. (iioenia, Catania 1S9H. — Altri metodi per la ricerca del nucleo dell' einasia — Atti Accad. Gioonia, Catania 1898. — Dimostrazione del nucleo dell' euiasia nei mammiferi mediante nuovi me- todi—Hollett. Accad. Gioenia, Kasc. LUI. LIV, Mat^^'io-Giu-rno, Catania 1898. — Sulla struttura e chimismo dell'cnuisia— A|»i>lieazioni cliniche (con esposiz. di prejiarati). Comunicazione fatta al IX Con-iresso di Medicina interna, Torino, Ottobre 18i»s : pubblicata nejjli Atti dell" Acc. Gioenia di Catania 1898. — Il valore reale degli ematoblasti « piastrino del sangu»- — Kicerche d'isoto- niae di chimica (con una tavola) HoUett. Accad. Gioeuia, Catania, Gìti-^uo 1899. — Modificazione strutturalo dell'em.isia ottenuta col bicloruro di mercurio. ('ou;,'resso di Medicina interna, Houia, ottobre 1899 — Giizzetta degli Ospedali, dicemliro 1M!I9. — Il tromlio liianco artiticiale— Congresso di Medicina interim, K'oma. ottobre 1 sy9— Gazzetta degli Osi.edali, dieembr. 1899. — 6 - Prof. D.r Angelo Petrone. - ALCUNE OSSERVAZIONI sulla recentissima comunicazione del Prof. Pio FoÀ « Rapporto dei globuli rossi e le piastrine » (1) Aspetterò la comunicazione originale del chiaro collega di Torino per ritornare, se sarà il caso, suU' argomento. Devo per ora, dal resoconto pubblicato dichiarare, che le ra- gioni messe avanti da queste ricerche del Foà non danno, a parer mio, un sicuro affidamento. L' argomento della colorazione da lui addotto , era già stato da me estesamente impiegato fra i tanti, alcuni anni fa, quando dai risultati delle mie ricerche suir emasia adulta dei mammiferi, mi sorgeva il dubbio sul- r esistenza reale delle piastrine come elemento autonomo ; e ricordo che , oltre tutte le altre prove fatte , vi era anche una certa varietà di rispondere alle sostanze coloranti comuni , per cui fui indotto a confermare e sostenere l'esistenza delle piastri- ne (2). Se non che le ricerche ulteriori, fatte per i due anni con- secutivi, mi fecero risaltare tali fatti e con argomenti così posi- tivi, da obbligarmi a pubblicare (Giugno 1899) la memoria. « Il valore reale degli ematohlasti o piastrine del sangue. Ricerche di isotonia e di chimica » , per le quali dovei (;onchiudere che le così dette piastrine non esistono come elemento autonomo, non essendo altro che il corpicciuolo da me additato nel corpuscolo rosso ; il loro reperto libero quiìidi dipende sempre dalla fuoru- scita naturale o artificiale di quel nocciolo dall' emasia. L' argomento delle colorazioni ordinarie non è decisivo, es- sendo noto che negli stessi preparati meglio fatti, i nuclei di cellule identiche possono mostrare diverso tono di colorazione, specialmente nei preparati di sangue : bastano modificazioni in- time leggiere avvenute nel tempo dell' estrazione, fissazione, es- siccamento, ecc; per avere una tinta varia, sino a mancare quasi la colorazione, p. es. in alcuni nuclei dei preparati di corpuscoli (1) P. Foà. — Comunicazione fatta all'Accademia di Torino (22 dicembre 1899) e riportata da vari giornali. (2) A. Petrone. — Contributo alla quistione sulla esistenza delle piastrine nel sangue normale — BoUett. Accad. Gioenia, Giugno 1897 — Catania. I-ossi di'^'-li ovipari; l);i ammettere il fatto contrario, che realmente si può dimo- sLiare ed in tutte le fasi, cioò la fuoruscita dal corpuscolo rosso, invece che mettere il dubbio coli' eccezione, del resto poco {giu- stificabile. Gli ar^romenti poi del Lavdnwschy contro 1' identità del suo nucleoide colle piastrine, fondati sulla grande sproporzione nu- merica di queste rispetto ai globuli forniti del nucleoide e sulla differente composizione chimica di questo e delle piastrine, han già fatto il loro tempo ; nessuna utìlità quindi a ritornarvi se- l)ra. Se si fa calcolo dei coi'puscoli rossi distrutti nelle singole preparazioni , come si può da ognuno confermare, si spiegherà facilmente il primo fatto : ricei'cando poi coi reagenti ferrosi su preparati ben fissati si stabilirà invece la identica reazione chimi- ca tra i nucleoidi di Lavdowschy e le ritenute piastrine. cato 8Ìuo al 1899, quaudo vemic alla Imi} il primo lavoro di Muxiinow e Uiber die Striictiir und intkernung der rothcii Jìliitkòrpcrvhcii, sic. (Arcb. f. Anatomie und l'hysiologie, 1899) ». Ivicevo ora — 2« ibl)braio — dal l>.r Sarordotti, assistente di Bizzozzcro , la sua comuiiicazioiie fatta alla li. Arcademia di Torino , 22 Dicemltre 1M99 , t Globuli rouMi e pianliiiic. » \'ì ritorniTÙ di proposito: ma non posso pel momento non meravi<;liarmi come nell' argomento principale per sostenere 1' esistenza dello piastrine, non abliia il Saeerdotti latto calcolo neauco di qnella parte delle mio ricerche, ove ho dimostrato che nei preparati di sanj^iio, ottenuti col liquido di Lut;;ol, coli' acido osmico, ecc., mentre i eorpjiscoli rossi sono tutti ben conser- vati e modificati, mostrando il loro corj.icciuolo, non vi ha alcun precipitato e non vi sono o quasi piastrine ; lo quali jtoi si possono ])rodurre a volontà o va- riando il valore isotonico del mestruo, (» aggiungendo nella stessa miscela una siistanza emolitica (itirogallolo ecc.). S.- anche il Saeerdotti si vuol limitare al bidoruro di mercurio, estragga il sangue nella soluzione da me additata, e non avrii nei ]>reparati alcun precijiitato; invoco tutto le emasie moililicate con entro il corpicciudlo, ^^ ncssiuia ]iiastriiia. - 12 - Dott. Alfio Motta-Coco -CONTRIBUTO SPERIMENTALE AL RAPPORTO TRA L' ISOTONIA E LA COAGULABILITÀ DEL SANGUE. Fui consigliato a questo lavoro dal mio Maestro , prof. Pe- trolio, dopo che eg-Ji era riuscito a stabilire che il valore isofoni- co del sangue è in ragione inversa della sua coagulahilità, A tale deduzione venne il Petrone (1) saggiando la coagula- bilità del sangue e studiando l' isotonia dei corpuscoli rossi di di- versi mammiferi , adottando per quest' ultima mestrui speciali che gli permisero di apprezzare l'isofotiia massima o iperisotoìiia , corrispondente all'osservazione delle emasie omogenee, così come appariscono nel sangue normale, Visotonia media o strutturale quando risalta la struttura dei corpuscoli rossi, Visotonia minima o ipoisotonia quando si ottiene emoglobinolisi e consecutiva for- mazione di ombre. Così il Petrone trovò che nel cane , ove il sangue comincia a coagulare dopo 30 secondi, nell' uomo, ove il coagulo s' inizia dopo 25 secondi , nel coniglio , ove la coagulabilità del sangue principia dopo 15 secondi, il potere isotonico si presenta più alto nel cane, e nel coniglio più basso che nell'uomo; alla stessa guisa dimostrò che negli avvelenamenti per pirogallolo o per alti-e so- stanze emolitiche il valore iso tonico scende moltissimo, mentre la coagulabilità dal sangue avviene molto rapidamente ed abbon- dantemente. La legge stabilita dal prof. Petrone, oltre che ha un alto va- lore da per sé stessa, perchè, basandosi sull'isotonia microscopica e sulla coagulabilità, ci fa conoscere lo stato del sangue in molti processi morbosi, ha un gi-ande interesse perchè serve di aiuto neir interpretazione del fenomeno della coagulazione. È noto che secondo le teorie di Schmidt (2) e Mantegazza (3) (1) Petrone — Morfologia e chimismo deU'emusia — Accademia Gioeiiia in Ca- tania (Atti) Voi. XII. Serie 4-\ (2) Schmidt — Riportato dal Bottazzi noli' opera « Chimica fisiologica » (So- cietà editrice libraria) 1899, pag. 165. (3) Mantegazza. — Gazzetta Medica italiana. Tomo VI ; Ann. uuivers. di Medicina Voi. CCXVI. - \:\ - si fece derivai-e l;i eoa^nihizioiH' la un lil)iiiio-r.'niionto , coiite- iiiUo nei leucociti, e dalla sicr()--iubiii;(ì. (2) Akthus o Pagès — Ar.li. de l'iiysiol. 1890— Tomo XXII. (3) Halliburton — .Jonni. <>/ l'hit^iol. voi. X 1885». (4) Pkkeliiaking — Untvrgarhinujin. u. d. FibriiiJ'rnnfnt. Amstenlaiii. 1X92. (5) LiLiKNKKLD — Avch. f. l'hj/niol. 18!»!. (ti) iWz/t.ZKKo — Aiih. Hai. ti, Ili. >:.„,. 1.11.111.1 V.X VI. - 14 - A. Schmidt (1) ammise che la trombina ed il fibrinogeno de- rivano dal disfacimento cellulare, e, con il Wlassow (2), che considerò le piastrine del sangue come parti dipendenti dai cor- puscoli rossi, sostenne 1' opinione che le eraasie debbano fornire il materiale necessario per la coagulazione. Il Gautier (3) V Heynsius (4) ed altri credettero che la fibri- na si precipiti per T azione che sui sali di calce del sangue eser- cita il fibrinogeno quando fuoriesce dai globuli rossi ove si con- tiene in maggiore quantità. II Castellino (5) credè di poter stabi- lire che lo zimogeno del fibrine-fermento stia in ordine di frequen- za nelle piastrine, nei leucociti, nei globuli rossi nucleati, nelle granulazioni, mentre se ne possiede in minima quantità nei cor- puscoli rossi. Hewson e Miiller (6) riconobbero che la proprietà di dare il coagulo si possieda dal plasma e non dalla parte cor- puscolare del sangue. Il Petrone (7) di recente è ritornato allo studio della coagu- lazione, e, dopo tante ricerche sperimentali, concluse che il pro- cesso dipende « dall' azione del contenuto emoglobinico, fibrino- fermento , sul fibrinogeno , e che nelle piastrine è contenuta la sostanza inibitrice della coagulazione. » Ho fatto precedere alla descrizione delle mie esperienze un rapido riassunto delle più importanti ricerche sulla coagulazione, poiché mi è sembrato che il mio studio, inspirato, come ho detto, alle osservazioni del prof. Petrone, abbia un certo rapporto con queir argomento. Risultando, infatti, per tante indagini, che i globuli rossi sia- no elementi non indifferenti per la coagulazione, s' imponeva di studiare il modo di comportarsi della resistenza delle eraasie do- (1) A. Schmidt — Die Lehre. v. d, fermentativen Gerinnungserscheinungen. Dorpat 1877. (2) Wlassow — Beifr. v. Ziegler VX 1893. (3) Gautier — Cours de chimie. Paris. 1892. (4) Heynsius — Citato nel lavoro del Pctroue. (5) Castellino — Aì-chivio italiano di clinica medica. (6) Hewson e Muller — Citati nel lavoro del Petrone. (7) Petrone — 17 Morgagni — Anno XXXIX. N. 5. - ir. - pò la soiiiniiiiistrazioiio di sostanze elio ap^ovolaiio o ritaidaiio la coa^rulazioiu' iiicdfsiina. Tanto lìiùcra iH?cessario tal<' studio in (inantn vìw, di Krcntc, per opera pi-iiicipalnioiite dol mio Maestro, pluf, l'ctrono, si è ri- confermata r idea cdie le piastrine non siano da considerarsi co- inè elementi autoctoni, ma piut insto come i corpicciuoli del Pe- tione che fuoriescono dalle emasie dove normalmente si conten- g-ono ; ed allora non può disjjiun^^ersi l' inlluenza esercitata dalle l)iastrine da quella dei loro g-eneratori e le conclusioni di coloro che avevano assegnato agli ematublasti una funzione nella coa- gulazione del sangue, rientrano in quelle altre che hanno stabi- lito essere il fenomeno devoluto a speciali sostanze contenute nei globuli rossi. Le ritenute piastrine, rappresentando la parte più resistente dei globuli rossi, seguendo il concetto espresso tante volte anche in pubbliche lezioni del prof. Petrone per potersi rendere ragione dei fatti osservati sulle sue precedenti ricerche sulla coagulazione, probabilmente rappresentano altrettanti centri attorno ai quali, precipitandosi, si accumulerebbe la fibrina. Ed allora, i-endondo artificialmente più resistenti le emasie con l'iniezione di sostanze anticoagulanti, ottenendosi ritardo nella coagulazione , se prima era lecito, una volta che si ammetteva 1' esistenza delle piastri- ne come elemento autoctono, ritenere dal loro scarso numero che erano state distrutte , oggi invece la scarsa presenza delle pia- strine chiaramente si deve far risalire alla cresciuta resistenza dei globuli rossi ; e quindi non si può più ricorrere alla sostan- za anticoagulante, che si libererebbe dalle piastrine per spiegare la diminuita coagulabilità, ma al difficile svuotarsi del contenuto degli eritrociti. Con lo stesso nuovo indirizzo si potrà facilmente render ragione degli altri fatti precedentemente studiati ed os- servati dal Petrone. Pertanto, allo scopo di portare un modesto conti-ibuto alla questione della coagulazione , mi son proposto in questo lavoro di studiare sperimentalmente la legge annunziata dal jjrof. Pe- trone, ed ecco il risultato a cui snn venuto adottando la seguente tecnica : 16 - TECNICA Ho sempre esperimentato sui cani , dei quali, ad alcuni ho somministrato sostanze anticoagulanti, ad altri sostanze che ren- dono più rapida la coagulazione del sangue. In ogni caso ho stabilito il tempo necessario per avvenire la coagulazione prima deir esperimento e parecchie volte nel de- corso di esso. ' Mi servivo per queste ricerche del metodo seguente : punge- vo una piccola vena del padiglione dell' orecchio , ed il sangue che fuorusciva, dopo un certo tempo, Io raccoglievo con la punta di un bisturi e lo trasportavo in una capsula di vetro contenente acqua distillata a 25», per ivi osservare se erasi formata fibrina. Controllavo i risultati ottenuti con questa tecnica con V osserva- zione microscopica, per cui mi rassicuravo se veramente si fosse precipitata la fibrina ovvero si fosse formata una conglutinazio- ne dei corpuscoli del sangue. L' isotonia 1' ho studiata servendomi del metodo Hamburger, ed ho considerato per risultato finale la prima provetta in cui il liquido soprastante si presentava limpido dopo ventiquattro ore ed al fondo oravi il deposito dei globuli rossi. ESPERIENZE I. Sostanze che fanno aumentare la coagulazione. 1. Cane di kg. 4: coagulazione del sangue, incomincia dopo 30 secondi; isotonia =0, 36. Si somministra per via del retto 80 centigrammi di acido pi- rogallico (0, 20 cg. per ogni chilo del peso dell'animale) sciolto in 25 cm. e. di acqua distillata sterilizzata. Dopo 3 ore : coagulazione, incomincia dopo 20 secondi iso- tonia = 0, 42. Dopo 24 ore : coagulazione, dopo 15 sec. ; isotonia = 0, 46. Dopo 48 ore : » » IO sec. ; » =0, 50. 11 cane muore la sera del secondo giorno. — 17 - L>. Cane di k^. ó : coagulaziuiio del sangue, incomincia dopo :\2 secondi ; isotonia = 0, 38. Si sonuninistra per via del irtto 8l' centi^T. di acido i)irot;al- lico (0, lo cg. per ogni chilo del peso dell' aninialej sciolto in 25 cni. e. di acqua distillata sterilizzata. ]A)po 12 ore: coagulazione, incomincia dopo 22 secondi; iso- tunia = 0, 44. Dopo 24 ore: coagulazione, dopo la sec. ; isotonia =0, 46. Dopo 48 ore : » > lo sec. ; » — 0, 46. Dopo 3 giorni : » » -^ sec. ; » = 0, 40. Dopo 4 giorni : » » un minuto; » = 0, 36. Dopo 6 giorni : » » 40 sec. ; » =0,38. Dopo 10 giorni : » » 35 sec. : » =0, 38. Non si è continuato ulteriormente 1' esame, perchè il cane è ritornato nelle condizioni normali. 3. Cane di kg. 4 : coagulazione del sangue, incomincia dopo 25 secondi ; isotonia = 0, 36. 8' iniettano nella vena crurale 30 era. e. di acqua distillata sterilizzata ed alla temperatura di 25^ e. Dopo 4 ore : coagulazione, incomincia dopo 15 secondi ; iso- tonia = 0, 46. Dopo 12 ore: coagulazione, dopo 15 sec. ; isotonia = 0, 48. Dopo 24 ore : » » 12 sec. ; » =0,48. Dopo 36 ore : » » 25 sec. ; » =0, 38. Dopo 48 ore : » » 30 sec. ; » =0, 34. Non si continua più oltre V esame. II. Sostanze anticoagulanti. 1. Cane di kg. 3. 800: coagulazione del sangue, incomincia dopo 22 secondi ; isotonia = 0, 36. Si somministra per via del retto tre goccie di acido prussico officinale sciolto in 15 cm. e. di acqua distillata sterilizzata. - 18 - Dopo un' ora : coagulazione, incomincia dopo 30 secondi ; iso- tonia = 0, 38. Dopo 4 oi'e : coagulazione , dopo 37 sec. ; isotonia = 0, 38. Dopo 1 giorno : » » 15 sec. ; » =0, 42. Dopo 2 giorni : » » 25 sec. ; » =0, 36. Dopo 3 giorni : » » 25 sec; » =0, 36. .Non si continua T esame del sangue, perchè T animale sta bene. 2. Cane di kg. 3 : coagulazione del sangue, incomincia dopo 30 secondi ; isotonia ;^ 0, 36. Si versano sulla lingua 2 goccie di acido prussico. Dopo un'ora: coagulazione, incomincia dopo 35 secondi ; iso- tonia = 0, 34. Dopo 4 ore : coagulazione , incomincia dopo 35 sec. ; iso- tonia = 0, 34. Dopo 8 ore : » » 40 sec. ; = 0, 32. Dopo un giorno : » » 22 sec. : = 0, 36. Dopo due giorni : » » 22 sec. ; = 0, 36. L' animale sta bene e non si continuano le ricerche sul sangue. 3. Cane di kg. 4 : coagulazione del sangue, incomincia dopo 27 secondi ; isotonia = 0, 36. S' iniettano nella vena femorale 50 cm. e. di soluzione al cen- tesimo di cloruro di calcio. Dopo un' ora e mezza : coagulazione, incomincia dopo un mi- nuto primo ; isotonia = 0, 34. Dopo 24 ore : coagulazione, dopo 35 sec. ; isotonia = 0. 42. Il cane muore. 4. Cane di kg. 3.800 : coagulazione del sangue , incomincia dopo 22 secondi ; isotonia = 0, 36. S' iniettano nella vena femorale 50 cm. e. di soluzione al cen- tesimo di cloruro di calcio. - IQ- Dopo un'ora: coafrnlazioiic. iiiconiiiiciu do\>() un minuto pri- mo ; isotonia ^ 0, ìV2. Dopo 24 ore: coajy-ulazioiie, dopo 20 sec. ; isotonia = 0, 40. Dopo 36, 48 ore : » .20 sec. ; » = 0, 40. Il cane muore. 4. Cane di Kt?. 4: coagulazione del sangrue , incomincia do- po 2f) secondi; isotonica = 0, H6. S'inietta sotto le cute nella rej^ione laterale dell' addome 25 jfoccie di ac. acetico glaciale sciolto in 25 cm. e. di acqua distil- lata sterilizzata. Dopo 24 ore: coagulazione, incomincia dopo 16 secondi; iso- tonia =0, 42. Dopo 2 giorni : coagulazione, dopo 20 sec. ; isotonia = 0, 42. Dopo 3 giorni : » » HO sec. ; » =0, 36. L' animale muore e nel punto dell' iniezione vi si nota un considerevole enfiato. 5. Cane di Kg. 5 : coagulazione del sangue, incomincia do- po 22 secondi ; isotonia ^0, 38. S' iniettano come nel cane precedente 30 goccie di ac. ace- tico glaciale sciolto in 25 cm. e. di acqua distillata sterilizzata. Dopo 24 ore: coagulazione, incomincia dopo 28 secondi ; iso- tonia =0, 38. Dopo 2 giorni : coagulazione, dopo 20 sec. ; isotonia =: 0, 40 Dopo 3 giorni : » » 15 sec. ; » = 0, 46 Dopo 4 giorni : » » 15 sec. ; » =0, 46 Dopo 5 giorni : » » 22 sec. ; » = 0, 40 Dopo 6 giorni : » > 22 sec. ; » = 0, 38 Il cane muore. 6. Cane di Kg. 3, 250: coagulazione del sangue, incomincia dopo 20 secondi ; isotonia = 0, 36. S' iniettano nella vena femorale 25 grammi di cloruro di so- dio sciolto in 100 cm. e. di acqua distillata sterilizzata. Dopo un' ora : coagulazione , incomincia dopo 35 secondi ; isotonia =0, 32. Dopo un' ora : coagulazione , dopo 25 sec. ; isotonia =0, 36 Il cano muore. - 20 - 7. Cane di Kg. 5 : coagulazione del sangue, incomincia do- po 22 secondi ; isotonia = 0, 34. S' iniettano nella vena femorale IO gr. di cloruro di sodio sciolto in 20 cm, e. di acqua distillata sterilizzata. Dopo un'ora: coagulazione, incomincia dopo un minuto pri- mo e 30 secondi : isotonia = 0, 30. Dopo 24 ore : coagulazione, dopo 40 sec. ; isotonia = 0, 34 Dopo 2 giorni : » » 30 sec. ; » = 0, 38 Dopo 3-4-5 giorni: » » 25 sec. ; » =0, 36 Il cane sta bene. 8. Cane di Kg. 3, 400 : coagulazione del sangue, incomincia dopo 22 secondi ; isotonia = 0, 36. S' iniettano nel cavo peritoneale 30 gr. di cloruro di sodio sciolto in 100 cm. e. di acqua distillata sterilizzata. Dopo 30 secondi : coagulazione, incomincia dopo 32 secondi; isotonia = 0, 30. Il cane muore, dopo 3 ore dell' iniezione. 9. Cane di Kg. 3 ; coagulazione del sangue , incomincia do- po 22 secondi; isotonia = 0, 36. S' iniettano nel peritoneo 6 gr. di cloruro di sodio sciolto in 50 cm. e. di acqua distillata sterilizzata. Dopo un' ora coagulazione, incomincia dopo 30 secondi; iso- tonia = 0, 30. Dopo 24 ore : coagulazione, dopo 35 sec. ; isotonia = 0, 30 Dopo 2 giorni : » » 30 sec. ; » = 0, 30 Dopo 3 giorni : » » 25 sec. ; » = 0, 40 Dai suesposti sperimenti emerge la riconferma alla legge stabilita dal prof. Petrone circa il rapporto tra il potere isotoni- co dei globuli rossi e la coagulabilità del sangue ; dacché alla diminuzione della resistenza delle emasie corrisponde costante- mente una più rapida coagulazione del sangue, e viceversa. - -Jl — SUNTO DI MEMORIE 0) Prof. E. Di Mattei - LA PROFILASSI I\[ALARICA SE- CONDO LE NUOVE RICERCHE. L' A. comunica !<> sue esperienze intraprese coli' aiuto della Direzione delle Ferrovie Siculi, nelle rimesse delle macchine lun^'-o le zone malariche. Furono scelti i luoghi classificati come malaria gravissima ; la stagione fu quella autunnale, epoca in cui la carica malarica è intensa e dominano le perniciose. Furono og^jetto di esperimento 5 individui sani e robusti che mai erano stati in luoghi malarici. Questi individui si recavano dalla localitcà salubre, ove lavoravano durante il giorno (Catania) alla località malarica (Valsavoja) , ove pervenivano nelle ore vespertine per andare a pernottare nelle rimesse. Alla dimane il treno li riportava nella località salubre. La pernottazione durò ben 3.Ó giorni ; e gli individui mai furono presi da febbre mala- rica 0 da alcun'altra indisposizione, mentre gli addetti alla sta- zione della località venivano colpiti da accessi di febbre tipica. L' A. aggiunge che questo è il primo esperimento nell'uomo, condotto con tutte le cautele di un vero esperimento scientifico. Indi accenna alla efficacia di alcune sostanze culicifughe o culicide, fra le quali l'olio essenziale di trementina che egli fa- ceva spalmare ad alcuni operai , agenti ferrovieri, i quali così venivano risparmiati dalle punture delle zanzare. S' intrattiene sulla malaria presa durante i viaggi in feri-ovia, spiegabile con 1' annidamento delle zanza-re negli angoli morti del vagone. Una cattura di questi insetti è facile farla di notte, quanto le zanzare si raccolgono a torno alla lucerna del vagone stesso. Su questa parte 1' A. si riserva di fare ulteriore comunicazione. (1) (Questo moinori»' surauno j>ul>l>licat« negli Atti. - 22 - Prof. E. Boggio-Lera - SOPRA UN APPARECCHIO RE- GISTRATORE DELLE SCARICHE ELETTRICHE DELL' AT- MOSFERA. Prof. G. Saja e F. Eredia - RISULTATO DELLE OSSER- VAZIONI METEOROLOGICHE DEL 1899, FATTE NEL R. OS- SERVATORIO DI CATANIA , diretto .dal prof. A. RicCÒ. Dott. G. CuTORE - ANCORA SOPRA UN CASO DI EPI- SPADIA IN UN NEONATO. Prof. P. Fulco - FUNZIONI CHE HANNO PER DERI- VATA LOGARITMICA UN INTEGRALE ABELIANO. T. De Stefani - ZOOCECIDII E CECIDIOZOI DELL' A- TRIPLEX HALIMU^ L. IN SICILIA. Dott. M. Cermenati - LA GIGANTOLOGIA , CONTRL BUTO ALLA STORIA DELLA GEOLOGIA. Dott. P. MORGANO-LE INIEZIONI SOTTO - CONGIUNTI- VALI DI ANTICELTINA NEI PROCESSI INFETTIVI DELLA CORNEA E DELL'IRIDE. F. Eredia - SBALZI DI TEMPERATURA E RELAZIONI TRA I MASSIMI ABBASSAMENTI ED I DIVERSI ELEMENTI METEOROLOGICI. Dott. F. Zambonini - STUDIO CRISTALLOGRAFICO DEL SANIDINO DEL VITERBESE. 2:< ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 20 gennaio 1900 ITA LI A Aciroale — Aw. tlo^li Zolanfci o dei pp. dolio Studio — Atii-Krnd. Voi IX 2. Ilari — La rii<;lia inodira — Ann. VII 11-12. ltol(iu:iia — Scic. nuML-oliir. «« Se. iiicd. — lìoU. ne. iiird. Scr. 7* Voi. X IO-I2. Cufania — Acc. « Danto Alighirri » — Atti. Voi. XII. FinMizo — Soc. ontomol. ital. — Boll. Ann. XXXI 1-4. (>(>n«»va — K. .\cc. medica — Boll. Ann. XIV 3. Miiieo - Osaervat. metoor.-goodiu. «. Gnzzauti > — Boll. .\un. XIII lo-ii. Milano — K. Osaervat. di Brera — Pubbl. N. XL 3. Modena — Le Staz. sperilo, agrario ital. — Voi. XXXII 6. Moncalieri — Ossorvat. del r. Coli. «Carlo .Alberto» — /ioli. Voi. XIX 6-10. Napoli - Arrli. ital. di giiiecid. — Ann. II 5-6. Padova — La nuova Xotarisia — Ser. 11* (Ann. XV) geun. 1900. ralcrnio — Giorn. scientifico — Ann. VI 10-12. l'arnia -- .\.s8oc, mod.-chir. — Rend. Ann. I i. U(»nia — R. .\cc. dei Lincei — Revd. ci. xc. fin. mal. e nat. Ser. ò'"* Voi. Vili 2" seni. 9-12. id. - H. Corait. geol. d' Italia — Boll. Ser. 3^ Voi. X 3. id. — Soc. geogr. ital. — Boll. Ser. S'' Voi. XII 12, Ser. i'' Voi. I i. Siena — Boll, del Naturalista — Ann. XIX lo-ii. 1(1. — Hiv. ital. di sr. nat. — Ann. XIX 11-12. Torino - i\. Acc. di medicina — Gioni. Ann. XLII g-ii. id. — K. Acc. delle scienze — .itti. Voi. XXXIV 15. Vene./ia — K. Ist. veneto di se. lett. « arti — Atti. Ser. )^'^ Voi. I 5, Il i. ESTERO Aguasralientcs — EI Instrnctor — Aii. XVI 7-8. Berlin — K. Preuss. mctcorol. lustìt.—Enjih. Beob. Stat. II-III Ord. .Ilig. 1805 3. Hiuxelh'S — Acad. r. de niMecine — Bull. S6r. 4^ Voi. XIII 8-10. Canil»ri1. XXXV 7. Cliapcl Hill. N. C. ~ El. .Mitch. scient. Soc. - Jouru. Voi. XVI i. Cliristianla — K. Xorsko Erod. Univ. — />en N. Nordh.-Exped. I876-'78 N. 25-26. Harlcni — Sdì-, lioll.-jnd. d«vs m-'wuvi'.n—Arrh. nénl. ne ex. ri «(«/. Si'-r. 2'' Voi. Ili 2. — 24 - Lausanne — Soc. vaud. des se. natur. — Bull. Sér. 4^ Voi. XXXV N. 133. London — Roy. Soc. — Proceed. Voi. LXV 421. Minneapolis Minn — Geol. and. nat. hist. Survey of Minnesota — Bep. Bot. Ser. Ili {Minn. plani Ufe). Marseille — Fac. des sciences — Ann. Voi. IX 2. New-York — Public Library — Bull. Voi. Ili 6-12. Niirnberg — Naturhist. Gesell. — Abhandl. Bd. XII. St.-Pétersbourg — Acad. imp. des acieuces — Bull. N. S. 3^ Voi. XXXV 3. Zaìgreb — Soc. d'hist. nat. croate — Glasn. God. X 1-6. DONI DI OPUSCOLI. BOMBICCI L. — Nuove conaiderazioni sulla probabilità che talune anomalie di forma - nei cristalli - dipendano da durevoli movimenti negli spazi naturalmente cristalligeni — Bologna, 1889. Idem — Sulla cubosilicite e sulla sua posizione tassonomica nella serie delle varietà di silice anidra e idrata — Id. Chiambnti a. — La festa degli alberi — Chioggia, 1899. CiOFALO S. — La festa degli alberi — Termini, 1899. DE Gordon A. — Declaremus en Cuba, guerra a la tuiercolosis — Habaua, 1899. DEL ZoNNA P. — 1 laghi di S. Antonio — Roma, 1899. Galilei G. — Le opere, pubblicate a cura del Ministero della P. 1. — (Voi. VI) — Firenze, 1899. KiRCHNER O. — Floruìa phycologica benacensis — Rovereto, 1899. Marrafka e. — Nei solenni funerali di Vittorio Emanuele II Re fP Italia — Pa- lermo, 1899. Moscato P. — Ancora su due casi di intossicazione chinica — Napoli, 1899. Naccari a. — DelV influenza delle condizioni meteoriche sulla mortalità nella città di Torino — Torino, 1899. Idem — Intorno alla resistenza ed alla carica residua dei dielettrici liquidi a varie tempei-ature — Id. Russo A. — Sulla vita e sugli scritti del prof. G. Carnazza-Amari — Catania , 1900. Troncone A. — Calcolo grafico del x — Maracaibo (Venezuela), 1899. G. P. G. NECROLOGIA A.ni:uiio Axoiti:oc osoiumò dal pafraraonto delle tasso di laboratorio, fornendolo -di apparecchi che avrc^bbe do- vuto acquistare con non lievi sacrifizi. Americo Andreocci con la passione allo studio , c()n 1' esattezza e precisione^ nelle sue esperienze, con l'acume n<^lle sue indajriiii , con la mitezza del suo carattere, cattivossi subito l'affetto e la stima dei suoi mae- stri e condiscepoli. Consofifuì la laurea in Scienze fìsiche nel 1888 , presentando per tesi un lavoro sull'azione del pentacloruro di fosforo sull'e- tere succinil-succinico pubblicato in collaborazione col dott. S. Levy. Durante le esperienze relative alla preparazione di que- st'etere, poco mancò non restasse vittima di estese e profonde ustioni in varie parti del corpo , importate mentre attendeva a polverizzare del sodio metallico fuso , per 1' improvvisa rottura del matraccio in cui operava. Infiammatosi il petrolio contenuto nel matraccio, il povero Andreocci fu investito dalle fiamme e, quantunque soccorso in tempo dai compas"ni, rimase per parecchi giorni in pericolo di vita e non potè ritornare agli studi che dopo circa due mesi. Nel 1889, raccomandato dal prof. Graebe, potè essere accolto dal prof. Cannizzaro nell'Istituto chimico di Roma e nominato assistente provvisorio per l'anno 1888-89. Copri l'ufficio di secon- do preparatore dal 1889 al 1891 e di primo preparatore dal 1891 al 1893. Fu infine nominato assistente per la chimica minerale dal 1893 al 1897. In queir Istituto potè approfondire le sue cog-nizioni chimiche <-(\ esplicare tutta la sua attività scientifica. Portata la sua attenzione sulle singolari proprietà chimiche e fisiologiche dei pirrazoloni di Knorr , tentò e riuscì ad effet- tuare la sintesi di una nuova classe di sostanze con lo studio dell'azione della f(,'nilidrazina sull' acetil-urctauo. Dallo studio delle proprietà del prodotto di condensazione, cosi ottenuto, fondandosi sulle sue trasfoi'mazioni e sulle grandi analogie col corrispondente composto di Knorr, potè stabilire una estesa serie d'indagini che lo condussero alla preparazione d'un giaii numero di composti pin-odiazolici, e, con mezzi inge- - 30 - gnosi e con reazioni proprie o imitate, pervenire per il primo, con graduali passaggi, alla sintesi del rappresentante più semplice nel sistema carbo-azotato a cui appartengono le sue sostanze : al pirro-diazolo. Neir interpretazione della struttura da assegnare agli stessi prodotti ottenuti contemporaneamente da J. A. Bladin mercè lo studio delle ciano-fenil-idrazine , Andreocci potè argutamente confutare le argomentazioni del chimico tedesco e armonizzare sagacemente il comportamento della fenil-idrazina e del ciano- geno colle sintesi da lui elfettuate. Avvalorò le sue affermazioni con nuove indagini ed ebbe il piacere di vedere confermate le sue giuste interpretazioni nei contemporanei lavori di Bamberger e P. de Gruyter e in quelli di 0. Widman da una parte e J. Thiele e K. Schleussner, dall'al- tra, che miravano alla sintesi del prozano e del fenil-prozano. Dopo la elevata discussione, alla quale avevano partecipato molti autorevoli chimici, si dedicò allo studio delle correlazioni del suo pirro-diazolo, col benzolo e coi composti etero-ciclici del tipo piridina e del tipo pirrolo, dove seppe associare le esperienze con la profondità dei suoi concetti e le considerazioni teoretiche con la vastità della sua cultura. In seguito, senza trasandare del tutto lo studio dei derivati del pirrodiazolo, si dedicò allo studio dell' acido santonoso de- strogiro e di quello inattivo , pervenendo a nuovi acidi isomeri e derivati intermedi tra essi e la santonina. Compi con eleganti dimostrazioni la struttura chimica di que- sta sostanza e dei suoi derivati, fornendo un largo contributo di fatti alla stereochimica. Insieme col Prof. Cannizzaro intraprese il difficile lavoro sulla costituzione del dimetil-naftolo proveniente dalla decompo- sizione degli acidi santonosi, e da solo continuò a trattare nuovi e svariati argomenti, addimostrando sempre non comune attività scientifica, viva intelligenza e copiosa dottrina nel campo da lui cosi proficuamente, coltivato. Con decreto del 20 dicembre 1897 , nominato, in seguito a concorso, professore straordinario di Chimica farmaceutica in questa R. Università, si diede a restaurare il laboratorio, intro- - ;n - (liicciido, coi j)oclii mezzi di cui iintcva disjìonr, (|ii('llr modifica- zioni che il moderno insof^iiamcnto esifrc Scrupoloso ncir adempimento del suo dovei'e, col fascino della sua eccessiva bontà, ben j)resto attirossi l'atVetto dei discepoli e la stima dei collejrhi. Le sue lezioni semplici od elevate miravano a rendere pra- tico un corso clic tende a divenir teoretico; esse rispecchiavano la soda dottrina e quello spirito singolare di osservazione che associava sempie in tutte le sue indagini. Nel piccolo laboratorio da lui diretto fece rivivere l'attività nel lavoi'o scientifico , ed, incoi'aggiando con la cooperazione, stimolava i giovani alla perseveranza nello studio. Continuò ad occuparsi della stereoisomeria delle desmotro- posantonine e degli acidi santonosi, della triboluminescenza di molti derivati della santonina in rapporto all' isomeria ottica, e iniziava le sue indagini sulla racemia parziale e l'elativa scissio- ne per mezzo degli alcaloidi. Ma il male che forse contrasse durante le sue giovanili sof- ferenze, infieriva di giorno in giorno, rendendolo inabile a qual- siasi lavoro, e, nella speranza di ricuperare le forze perdute, si decise a recarsi alla sua diletta Perugia. Il 6 settembre 1899 lungo il viaggio, nella galleria che pre- cede la stazione di Diamante, in Calabria, piegato il capo sulle braccia dell' adorata compagna della sua vita, esalava 1' ultimo respiro. Quando quella mente si oscurò, quando quel cuore tacque, due creaturine, ignare della sventura che li colpiva, dormivano sognando forse gli affettuosi baci paterni. Americo Andreocci non è più ; ma gli amici , i colleghi , i discepoli , rimasti attoniti all' inaspettato triste annunzio, seibe- ranno dolce ricordo dell' uomo saggio, buono e virtuoso. G. ORASSI 32 Elenco delle pubblicazioni del prof. A. Andreocci. 1. — 1886. Sulla determiuazioue delle sostauze orgauiclie contenute nelle acque col permanganato di potassio. 2. — 1886. Preparazione e conservazione dell' idrato rameico. 3. — 1886. Sulla materia colorante del Viburnum Tinus. 4. — 1886. Sopra alcuni formiati rameosi , rameici , rameico-piombici e delle basi ammoniche relative. 5. — 1888. Ueber die Eiuwirkung von PhospborpentacMorid auf Succiuylo- berusteuisiiureather. (In collaborazione con S. Levy). 6. — 1889. Azione della feuil-idrazina sull'acetil-uretano. (Nota preliminare). 7. — 1889. Azione della fenil-idrazina sulP acetil-uretano. 8. — 1891. Sui derivati del pirrodiazolo e del pirrazolo e sulla sintesi del pirrodiazolo. 9. — 1891. Sintesi dell' acido l-fenil-S-carbo-pirro-diazolico, del 3-metil-pirro- diazolo , dell' acido 3-carbo-pirro-diazolico e del pirrodiazolo Libero. ( Nota preliminare ). 10. — 1891. Azione del calore sul cloroplatinato dell' l-fenil-3-metil-pirrazolo e sui cloroplatùiati pirrodiazolonici e pirrodiazolici. 11. — 1891. Azione del penta-solfuro di fosforo sull' l-fenil-3-metil-5-pirrazolone e sull' autipirina. ( Nota preliminare ). 12. — 1892. Sopra alcuni derivati dell' uretano. 13. — 1892. Sopra il pirrodiazolo. (Nota preliminare). 14. — 1892. Sintesi dell' acido fenil-carbo-pirro-diazolico, del metil-pirrodiazolo , dell' acido carbo-pirrodiazolico e del pirrodiazolo libero. 15. — 1892. Synthese der (l)-Pbenyl-(3)-pyrrodiazolcarbonsaure, des C3)-Methyl- pyrrodiazols, der (3)-Pyrrodiazolcarbonsaure und des freien Pyrrodiazols. ( Bericbte ). 16. — 1893. Sopra un isomero della santonina. (Nota preliminare). 17. — 1893. Sopra un altro nuovo isomero della santonina e sopra un altro nuovo isomero dell' acido santonoso. — — 1893. Ueber ein ueues Isomeres des Santonins und der Santonigen- siiure. ( Bericbte ). 18. — 1893. Sulla costituzione della dician-fenil-idrazina e dei composti triazolici di J. A. Bladiu. 19. — 1893. Sopra alcuni derivati metilati dell' acido desmotroposantouoso. - X) - ■_'((. — ìXiKi. Sopra (lut< nuovi isoiiiori ildln suiitoiiinti i- iliic nuovi isoiiu-ri tU-l- 1' ucitlo saiitonoso. L'I. — 1n;u. Sulla sHMtouiiia. _'L'. — lHit5. Sui (|Uiittro iioidi Sfintouosi o sopra vo-sautonoao. L'ti. — 1895. Sulla struttura dcjili acidi s!int(uiosi. •_'7. — 1895. Sujili ac'idi di-santouo.si. (Nota proliniiuari-). ■_'S. — 1896. Sulla costituziouo del diinotil-iiai'tol proveniente ni riscontrate fra 1' isomeria ottica e la tribo- luminescenza. 11. — 1899. Sopra un racemo jìarziale e attivo. 42. — 1N99. Sulla scissione dell'acido isoaantonoso inattivo nei suoi com|)onenti destro- e levo- mediante la cim-onina. (In collaliorazione con Alessan- drello). 43. - 1S99. S((])ra alcuni composti ossigenati d