.3--rr3--Tr "&aojw<^ XS.'AX HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOQY 1=1 '""""■" ' ' «IH iiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nini iiiiiiiiiiiTTì Giugno 1902. Fascicolo LXXIV. È BOLLETTNO DELLE SEDUTE DELLA ACCADEMIA GIOENIA DJ SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e sunto delle memorie in esse presentate. ( NUOVA SERIE ) ^ CATANIA TIPOGRAFIA DI C. GALÀTOLA 1902. Hill iiiiiiiiiiii Ili I Milli Ili II iiiiiniiiiiniiiiiiii III IH iiiiiiiiiiiiiinimiimmninnmimnnmiT] INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale dell'adunanza del 7 giuguo 1902 pag. 1 Note presentate Vincenzo Marinino — La triuitroresorciua come reattivo generale degli al- caloidi e suoi sali con la chinina, chinidina, cinconina e ciucouidiua » 2 Ettore Muscari — Comportamento dell' acido stifuico (trinitroresorcinaj con gli alcaloidi dell' oppio : morfina — codeina — narcotina— narceiua » 11 Sunti di memorie Boti. S. Di Franco — Studio cristallografico su 11' ematite dell' Etna . » 18 Doti. Umberto Drago — Snll' attacco e sul parassitismo del distomum con- tortum ............. 20 Dott. G. Scalia — I funghi della Sicilia orientale e principalmente della regione Etnea (III* serie) » 20 Elenco delle pubblicazioni pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 7 giugno 1902 » 21 OnaranKO al prof. Tomaselli ......... 24 Giugno 1902. Fascicolo LXXIV. ACCADEIIA GIOENIA DI Seduta del 7 Giugno 1902. Presidente — Prof. A. RicCÒ Segretario — Prof. G. P. Grimaldi Souo presenti i soci Ricco , Clementi , Konsisvalle , Basile, Bucca, Lanricella, Zanetti, JPieri, Grimaldi. Viene letto e approvato il processo verbale della seduta pre- cedente. Il Presidente comunica che nell' ultima seduta i)rivata ven- nero nominati socii ordinari nella Sezione di Scienze Naturali. Cavaka Prof. Fridiano Direttore dell' Orto botanico della R. U. di Catania. Russo Prof. Achille Direttore dell' Istituto Zoologico della R. Università di Catania. e socio corrispondente : PiNTO Prof. Luigi della R. Università di Napoli. I nuovi socii hanno ringraziato per lettere per la loro nomina. II Presidente riferisce all' Accademia sulle onoranze tributate al socio prof. Tomaselli per il suo Giubileo, il quale ha ringra- ziato per la pergamena offertagli dall' Accademia. (1) Si passa in seguito allo svolgimento dell' ordine del giorno che reca le seguenti comunicazioni : D.'' S. J3i Franco — 8tudii cristallografici sulV Ematite del- l'' Etna (presentata dal socio Prof. L. Bucca). (1) Vedasi pag. 24. D.'" G. Makletta — /Sulla varietà delle rette contenute in una o più forme algebriche (presentata dal socio Prof. M. Pieri). D/ TJ. Drago — ^uU' attacco e sul parassitismo del Dislonia coutortum (presentata dal socio Prof. A. Russo). D.'' Mannino Vincenzo — La trinitrorcsoreina come reattivo generale degli alcaloidi e suoi sali con la chinina, cinconina e cin- conidina (presentata dal socio Prof. C. U. Zanetti). D.'' Muse ARI Ettore — Azione dell' acido stifnico (trinitro- resorcina) sugli alcaloidi dell'oppio: Morfina, Codeina, Narcotina e narceina (presentata dal socio Prof. C. U. Zanetti). D.'' G. ScALiA — 1 funghi della Mcilia Orientale e principal- mente della' regione etnea (III serie) presentata dal socio Prof. L. Bucca. In seguito viene tolta la seduta. NOTE Vincenzo Mannino. — LA TRINITEORESORCINA COME REATTIVO GENERALE DEGLI ALCALOIDI E SUOI SALI CON LA CHININA, CHINIDINA, CINCONINA E CINCONI- DINA. (1) Fra i reattivi generali degli alcaloidi occupa senza dubbio un posto importante 1' acido Ficrico o trinitrofenolo. Data 1' analogia di costituzione, ed il comportamento che in molte reazioni si osserva uguale fra P acido picrico e la Trini- troresorcina od Acido Stifnico , sembrò non privo di interesse il vedere come quest' ultima sostanza si comportasse con gli alca- loidi, sia in generale, come in casi speciali. Per condurre in modo esauriente lo studio su tale argomento era necessario : i)rovare in via qualitativa come la trinitroresor- cina si comportasse con la maggior parte degli alcaloidi ; studiare le proprietà dei varii sali ottenuti determinando i loro caratteri (1) Questo lavoro cousigliatomi dal Direttore Prof. C. U. Zanetti, fu ( (uito uelP Istituto di Chimica Farmaceutica della R. Università di Catania. — 3 — fisici, la solubilità nei varii solventi e la loro composizione cen- tesimale ; sperimentare da prima sui varii gruppi di sostanze al- caloidee e quindi i limiti di sensibilità per ciascun alcaloide ed infine, raccolto sufficiente numero di dati, vedere se il reattivo studiato si prestasse a qualche reazione speciale, oppure potesse utilizzarsi in qualche processo di separazione in ricerche complesse. Dirò subito che quasi tutti gli alcaloidi finora, da me pro- vati (circa trenta) formano con la trinitroresorcina sali poco so- lubili, i quali presentano una maggiore attitudine a cristallizzare, che i corrispondenti sali ottenuti con 1' acido picrico. Come primo materiale di lavoro scelsi gli alcaloidi delle Cbi- ne, approfittando dei quattro più importanti , specie come far- maci, che avevo a mia disposizioue ; riservandomi poi, studiato e definiti che avessi i sali ottenuti cou la Chinina, Chinidina, Cin- conina e Cinconidina, di occuparmi degli altri alcaloidi conte- nuti nelle varie Cincone, e nella presente comunicazione espongo i risultati ai quali finora pervenni. La trinitroresorcina da me usata è quella che corrisponde alla formula : C,H.(0H),C1-3J (XO,)3t2.4.6] essa venne ritirata dalla spettabile Fabbrica Kahlbaum di Berli- no, e, quantunque avesse i caratteri di un buon prodotto , essa venne tuttavia cristallizzata parecchie volte dall'alcool. Il prodotto ottenuto fondeva esattamente a 175'^ 5, e, per maggiore garanzia, mi convinsi della sua purezza facendone 1' a- nalisi elementare, gr. 0, 2014 di sostanza diedero gr. 0, 2180 di CO^ e gr. 0, 0324 di HoO. Calcolato p. C^H.^yY^^ In 100 parti Trovato ^' 29, 57 29, 38 ^r- 1, 78 1 23 -- 4 — Preparazione del Trinitroresorcinato di Chinina. Ad niiii soluzione di Cloridrato di Cliiuiiia (corrispondente circa al 1, 5 °j^ di alcaloide libero) aggiunsi la soluzione acquosa satura a freddo (1 : 100) di trinitroresorcina in eccesso, ed ottenni un ])recipitato giallo, apparentemente amorfo, ma che, esaminato al microscopio, si mostra costituito da sottilissimi cristalli aghiformi. Il prodotto così ottenuto lavato alcune volte con acqua fredda ed asciugato fra carta fondeva a 152"-ir)4". Nel dubbio che la Chinina, alcaloide bibasico, potesse dare sali con una o con due molecole di trinitroresorcina, volli vedere se differenti prodotti si ottenessero operando rispettivamente con una o più molecole del l)recipitaiite per una dell' alcaloide ; potei però convincermi che in ogni caso si forma sempre il prodotto che fonde , tosto otte- nuto, a 152''-154" con decomposizione. Il precipitato giallo è solubile : abbastanza a freddo nell' al- cool etilico comune (a 95 "/J, molto solubile a caldo ; dalle solu- zioni concentrate bollenti per raffreddamento si separa in aghi sottilissimi gialli che fondono a loS"-! 55° ; dalle acque madri, per concentrazione, si separa una nuova quantità di prodotto che ha il medesimo punto di fusione, dal che deduco che un unico sale si è formato nella reazione. Questo sale è pure solubile nell' Acido Acetico a freddo, so- lubilissimo a caldo ; per raffreddamento e con il riposo, esso cri- stallizza in aghi raggruppati a mamelloui di calore giallo carico che fondono a 151°-153° , dal che si vede che 1' acido acetico an- che bollente non decompone il i)rodotto formatosi. 11 trinitroresorcinato di Chinina è solubilissimo nell'etere aee- tico a si ha, per evaporazione lenta del solvente, cristallizzato in cristalli sottili ramificati , di colore giallo carico che fondono fra 150-152" ; nel benzolo questo composto è pure abbastanza solubile a caldo, ma per raffreddamento non si separa cristallizzato ; per evaporazione si)ontanea si ottengono croste cristalline e la solu- zione benzolica per aggiunta di etere di petrolio lascia precipitare il sale in forma di polvere cristallina giallo pallida. L' alcool metilico sembra il uìiglior solvente ; a caldo scioglie facilmente il sale e per raffreddamento lascia separare (piesto composto in cristalli prismatici riuniti a ciuffi, raramente isolati. Detti cristalli possono assumere dimensioni anche di un centime- tro nel senso della mago'iore dimensione. Dopo ripetute cristal- lizzazioni di detto sale dall'alcool metilico, il punto di fusione si mantenne costante a 155''-15G" con decomposizione, e, previo dis- seccamento a 100" sino a peso costante, sottoposto all' analisi diede risultati corrispondenti a quelli calcolati per la formula. di H,0. IL gr. 0,1500 di sostanza svolsero ce. 18,5 di a/.oto misurati a 28". 8 ed a 763 mm. In 100 pari. i 'rovato I II Calcolato per c,,ii,,^,o,{c,:h,^,o,). c. 47, 13 — 47, 17 H. 3, 81 — 3, 68 N. — 13, 50 13, 75 Dai risultati analitici risulta (juiudi che la Chinina si com- bina, nelle condizioni espresse sopra, con due molecole di trini- troresorcina. Il sale risultante da una molecola
  • .).2 C. 47, 21 — 47, 17 H. 3, 73 — 3, ()8 N. — 13, 71) 13, 75 Triiiitroresorcinato di Cinconina. Ho preparato questo sale versando una soluzione di clori- drato dell'alcaloide in quella satura a freddo di trinitroresorciua, in modo che una molecola del primo corrispondesse a due del secondo ; ebbi tosto un precipitato giallo pallido apparentemente amorfo, ma che al microscopio si vede costituito di minutissimi, aghetti. Il prodotto avuto è solubile assai negli ordinari solventi, molto più che i corrispondenti sali di Chinina e Chinidina ; il miglior modo per averlo puro trovai essere quello di cristalliz- zarlo dall'alcool etilico bollente, diluito con egual volume d'ac(iua. - 7 — Il sale cristallizzato in aghi gialli raggruppati a sferette fonde , dopo alcune cristallizzazioni, costantemente a 181°-182" con decom- posizione. I cristalli nella triturazione si elettrizzano assai, cosic- ché al più piccolo strofinio le particelle vengono projettate al- l' intorno. Questo sale, disseccato a 100" fino a peso costante e sotto- posto all' analisi, diede risultati corrispondenti a quelli calcolati ])er un composto della formula 0i5H22N^O.(CeHgN3Oj,).^. I. gr. 0, 1210 di sostanza diedero gv. 0, 2120 di COg e gram- mi 0, 0112 di H.O. II. gr. 0, 1345 di sostanza svilupi>arouo ce. 10, 1 di azoto mi- snrati a 20*^ ed a 762 mm. di pressione. Ih 100 parti Trovato I. II. Calcolato per Ci9H22N._,0(C,;H3N308)2 C. 47, 58 - 47, 44 • H. 3, 79 — 3, 57 N. — 14, 37 14, 28 Trinitroresorcinato di Cinconidina. Preparai questo sale in modo analogo al precedente ; anche in questo caso il precipitato giallo che si ottiene sembra amorfo, ma al microscopio si vede essere formato da cristalli sottili fit- tamente intrecciati. In riguardo alla solubilità rispetto i varii solventi, si comporta come il sale precedentemente descritto, solo che si ottiene cristallizzato nel miglior modo dalle soluzioni con- centrate , ottenute a caldo, nell' alcool metilico; per raffredda- mento si separa ben cristallizzato in splendidi prismi sottili e lunghi raggruppati a ciuffi di colore giallo-oro. Dopo alcune cri- stallizzazioni il prodotto fonde fra 183° e 185° con decomposizio- ne, e messo ad asciugare a 100° fino a peso costante, sottoposto all'analisi, mostra risultare dall'unione di una molecola di alcaloide per due di trinitroresorcina : Oi9H,,2NjO.(CgH3N303).2. I. gr. 0, 1610 di sostanza dettero gr. 0, 2802 di COj e gram- 1111 (I, 0530 di H2O. 11. gr. 0, 1810 di sostanza svolsero ce 24 di Azoto misurati a- 30' ed a 7(>1 mm. di pressione. In li 00 parti Trovato I II Calcolato per Ci,H,,,N20(C,lI,N30,).,. 0. 47, 43 — 47, 44 H. 3, C5 — 3, 57 N. — 14, 26 14, 28 Dai risultati di queste esperienze resta stabilito quindi che la Chinina, Chinidina , Cinconina e Cinconidina formano di pre- ferenza il sale risultante dall' unione di mia molecola di alcaloide con due di trinitroresorcina. Per quanto poi si riferisce alla composizione, al modo
  • 41), 23 H. 3, 80 3, 57 Senza passare in rassegna ad uno ad uuo i varii picrati, nel- l'unito quadro metto in raffronto le proprietà dei Picrati e Triui- troresorcinati da me ottenuti; riguardo al limite di sensibilità della reazione, indicato nella tabella, esso deve considerarsi per soluzioni di cloridrati fatte in modo (^\hì corrispondano al 1, 5 7^ di al- caloide libero; i reattivi precipitanti, adoperati sempre in eccesso, corrispondono a soluzioni acijuose sature a freddo (Acido Picri- co 1 : 80 — Trinitroresorcina 1 ; 160). Mi riservo di stabilire in appresso le condizioni migliori e le pili esatte di sensibilità anche in soluzioni non acquose; così l)iire spero di trovare qualche reazione specifica di qualcuno di questi quattro alcaloidi trattando opportunamente , con disidra- tanti , o con ossidanti i trinitroresorcinati ottenuti ; e ciò sarà argomento di una prossima pubblicazione. Cinconidina 188-1900 uno per 8000') 2; H" p ??''"■ P ^' 2; 2 p" • V :^o n n^ cut; CfQ_ g £. p p' 12. P_ - ™, r- B - uno per 60000 Cinconina 1 Ghiuidina Chinina p, e" Alcool metilico Acido acetico Etere acetico Alcool etilico diluito Alcool metilico Acido acetico Etere acetico Alcool metilico Acido acetico Etere acetico ì Cristalli prismatici gialli a ciuffi. id. Cristalli ndnutissimi gialli Cristalli prismatici a ciuf- tì, gialli splendenti, id. id. Cristalli aciculari giallo- arancio a ciuffi o rami- licati. Cristalli compatti prisma- tici a ciuffi di colore giallo chiaro. Cristalli sottili lunghi ra- mificati gialli splendenti. > O 1 216-2180 196-200' decompo- nendosi 197-199" con de- composizione 1^5 o — e uno per 90000 uno per 60000 uno per 80000 Limite di sen- sibilità della reazione Solubilissimo, non cristal- lizza bene. id. id. Cristalli minuti splenden- ti gialli. Cristalli prismatici a ma- melloni gialli. Cristalli aciculari sottili riuniti a raggi - colore giallo verde carico. Cristalli prismatici giallo carico -variamente rag- gruppati ^ Cristalli gialli aciculari sericei disposti a nappi. Cristalli giallo carichi, sottili aghiformi a ma- melloni. Cristalli gialli sottili ra- mificati. A S P E T T 0 H i Z 1 ! o >■ 1 1 181-182° 181-185" 182-185° 0> Oi O' ? ? Y uno per 60000 uno per 40000 uno per (JOOOO 1 Limite di sen- sibilità della reazione — 11 PITTORE ]\IuscAiu — COIMPORTA MENTO DELL' ACIDO STIFNICO (TRINITKORESOKCINA) CON GLI ALCALOIDI DELL' OPPIO : ALORFINA— CODEINA — NARCOTINA— NAR- CEINA. (l) Come appendice alla monografia, presentata per tesi di lau- rea, su quanto finora si è potuto stabilire circa la natura e co- stituzione dei più importanti alcaloidi dell' oppio, aggiunsi, come parte sperimentale , analogamente a quanto in questo Istituto è stato fatto per gli alcaloidi delle Chine (2) , uno studio sul com- portamento dell'Acido Stifnico, o trinitroresorcina, sulla Morfina, Codeiim, Narcotina e Narceiua, che ora pubblico dando conto dei risultati ottenuti. Gli alcaloidi sopra indicati si comportano , specie i due pri- mi, come basi energiche, e possono dare con gli acidi quasi sem- pre sali stabili ben definiti , facilmente cristallizzabili con una o pili molecole del solvente, oppure anidri ; essi si comportano in generale come sostanze monobasiche. Detti alcaloidi, oltre che con gli acidi , possono addizionarsi ad altri composti organici contenenti uno o più ossidrili alcoolici o fenici ; di tale natura intatti sono i nuovi sali da me studiati con la trinitroresorcina , od acido stifnico , sali che per brevità pro- pongo di chiamare Stifnati ; allo studio di questi ho creduto ne- cessario aggiungere quello dei corrispondenti Picrati, che, nei varii trattati da me consultati, trovai in vero assai deficiente ; e, tolto qualche disegno sulle forme cristalline (3) o qualche accenno alla sohil»ilità (Selmi, Vitali) , nulla mi fu dato riscontrare circa la loro composizione centesimale ed ai caratteri fisici più comuni. (1) Lavoro eseguito nell' Istituto di Chimica Farmaceutica — R. Università. Catauia. (2) Maiinino Vincenzo — Boll, dell' Acc. Gioeiiia. (3) Ogier — Traitc de Chira. Toxicolog. Edizione 1899. — 12 — Stifnato di Morfina. Se mi;i soluzione ac(inosa al 2 "/,, di cloridiato di Morfina si versa a poco a poco agitando in una soluzione pure acquosa di trinitroresorcina (1) satura a freddo (1: 160) il precipitato si ridi- scioglie immediatamente nell' eccesso di reattivo; continuando i)e- rò ad aggiungere altra soluzione di alcaloide il i)recii)itato è sta- bile, di colore giallo citrino, amorfo da prima, ma i)er lungo ri- poso assume forma cristallina. È solubilissimo iu alcool etilico bollente , meno solubile a freddo; da questo solvente si ottiene in piccoli cristalli gialli, che fondono a ITS'^-ISO" cou decomposizione ; è anche molto solubile nell' etere acetico, e nell' acido acetico. Il sale cristallizzato dall'alcool etilico parecchie volte, e che fondeva costantemente a 17!) -180", messo a seccare iu stufa ad acqua a 100" tino a peso costante, sottoposto all'analisi, diede ri- sultati che corrispondono a <]uelli calcolati per un sale della for- mula : C\.H^,,0,N. C,,H. (()H),i.\().2).. . r. gr. 0,2115 del sale diedero gr. 0,1502 di CO, e gr. 0,0002 di HJJ. IL gr. 0,2710 » svolsero ce. 21, 2 di azoto misurati a 20" ed a 750 mm. di pressione. Iu 100 parti Trovato I. II. Calcolato per CVìHo.NìO,,, C 50, 51 — 50, 36 H 4, 12 — 4, 37 N — 10, 28 10, 21 Picrato di Morfina. La soluzione acquosa al 2 "/„ di cloridrato di morfina venne trattata cou altra pure actpiosa di acido i)icrico (satura a freddo). Il precipitato giallo che si forma, è pastoso, attaccaticcio e dopo (1) La trinitroresorcina adoperata corrisponde alla formula. — i;: — alquanto tempo diviene solido; esso è solubilissimo nell' aleool etilico e da questo solvente con il i-ì]kiso si separa in piccoli cri- stalli che fondono a 102-164" con decomposizione ; dopo ripetute cristallizzazioni il prodotto fondeva costantemente a IGS^-IGT" e, disseccato a 100" fino a peso costante, diede all'analisi risultati quali sono richiesti dalla formula C„H,A^\.C,H,(OH)(NO,)3 . I. gr. 0,11G4 di sostanza fornirono gr. 0,2220 di CO., e gr. 0,0580 di ll,0. II. gi\ 0,140S di sostanza svolsero ce. 13, 3 di azoto misurati a 30" ed a 703 mm. di pressione. In 100 parti. II. Calcolato — 51, 87 — 4, 13 — 10, 34 10, 52 Il picrato di morfina è solubile anche nell' acido acetico senza decomporsi, però da questo solvente non si separa cristallizzato ; solo per aggiunta di acqua si ottiene precipitato allo stato amorfo e fatto cristallizzare dall' alcool etilico fonde a 102-104". Stifnato di Codeina. Se una soluzione di cloridrato di Codeina, fatta circa al 2 "/„ si versa a poco a poco nella soluzione acquosa di trinitroresorcina, si osserva, come nel caso della Morfina, che il precipitato appe- na formato si scioglie ; esso diviene però stabile e si deposita al fondo del recipiente, tosto che sia stata adoperata tanta soluzione dell'alcaloide da corrispondere alla trinitroresorcina molecola a molecola ; il precipitato così avuto, se si aggiunge nuova soluzione di acido stifnico, in gran parte si ridiscioglie. Preparai quindi lo Stifnato di Codeina adoperando soluzioni del cloridrato dell' alca- loide e soluzione di acido stifnico che contenessero rispettivamente quantità equimolecolari delle due sostanze. Provato I. c 52, 01 H 5, 53 X — 14 — 11 prodotto clic così si ottiene è un precipitato di colore giallo citrino amorfo che lasciato a sé per «pialclie giorno, in seno al liquido nel quale si è formato, assume aspetto cristallino. Esso è abbastanza solubile nell' alcool etilico a 1)5" l)ollente, e si separa per raffreddamento del solvente in cristalli clie, ascingati fra carta e riscaldati, incominciano a modiflcarsi alquanto sopra 100" e fon- dono con decomposizione verso 140-'. Dall' acido acetico, uel quale è molto solubile, a caldo, si de- sitauo per raffreddamento dalle soluzioni molto concentrate cri- stalli poliedrici, duri, di colore rosso granato, die fondono fra 146- 148" con decomposizione. Il sale però si ottiene purificato nel miglior modo, per quanto potei osservare, tacendolo cristallizzare dall'etere acetico; da que- sto solvente si depone in cristallini lucenti di colore giallo carico che fondono bene e costantemente a 148'^-150'\ Sottoposto all' analisi il sale così preparato e disseccato a 100'^ fino a peso costante, ebbi risultati che corrispondono perfettamente a quelli calcolati per la formula : C,;HiA(O.CH3)N.0,H.(OH),XO,)^ I. gr. 0,1650 di sostanza dettero gr. 0,3210 di CO2 e gT.0,0752 di H,0 II. gr. 0,2314 » » gr. 0,4501 di CO2 e gr.0,1042 di HoO III. » 0,1890 » » svilupparono ce. 17 di Azoto misu- surati a 30° ed a 763 mm. di pressione. In 100 parti III. Calcolato — 52,94 — 4,41 9,97 10,29 Picrato di Codeina. Questo sale lo preparai aggiungendo in quantità calcolate ( una molecola per una molecola ) la soluzione al 2 °/o del clori- drato doll'alcaloide in quella dell' acido picrico. Il precipitato for- matosi, di colore giallo carico, è amorfo e solubile in acido ace- Trovato I. IL 0 53,05 53,03 H 5,06 4,99 N — — — 15 — tico, etere «acetico, alcool aniilico ed alcool etilico ; da quest' ulti- mo, dopo ripetute cristallizzazioni, si separa in bei cristalli piccoli gialli riuniti a niaiuelloni che fondono a 192"-ll)3°. L' analisi di questo sale diede risultati che corrispondono ab- bastanza a. «]uelli calcolati per la tbi-uuila CnHi,A(OCH,)N.CuH20H(N02)3 I. gr. 0,1800 di sostanza fornirono gr. 0,3750 di (JOg e^gr. 0,0910 di H,0. IL gr. 0,1545 di sostanza svolsero ce. 14,7 misurati a 27", 5 ed a 701 nini, di pressione. In 100 parti Trovato I II Calcolato, C 55,03 — 54,50 H 5,43 — 4,54 N — 10,48 10,0(» Stifnato di Narcotina. Si separa sotto forma di precipitato fioccoso , unendo le so- luzioni del cloridrato dell' alcaloide e del precipitante in quantità calcolata, come nei casi precedenti. Il precipitato è solubile nello alcool etilico, ma da questo solvente il sale non cristallizza bene, solo in parte si depone e nelle acque madri sembra sieuo conte- nuti sali di varia composizione; pure dell'acido acetico non si riesce ad avere un prodotto cristallizzato che abbia i caratteri di un'unica sostanza; meglio si riesce ad isolare un sale abbastanza bene cristallizzato sciogliendo il precipitato , bene asciutto, nello etere acetico ; per lenta evaporazione del solvente si separano cri- stalli giallo chiari che fondono a 177°-179°. L' analisi di questo sale dimostra che esso corrisponde ad un composto della formula : 022H23O,N.C,H(OH^(NO2)3. - 10 — I. gr. 0,1740 di sostanza diedero gr. 0,;>20S dì CO., e gr. 0,0710 di lIjO. II. 0,2255 di sostanza svilupparono ce. 17, misurati a 24" ed a 7G2.5 nìm. di ])ressione. In 100 parti Trovato I. II. Calcolato C 51,18 — 51,05 H 4,52 — 3,95 N — 8,50 8,52 Le acque madri del prodotto cristallizzato dall' etere acetico, evaporate lentamente fino ad eliminare tutto il solvente, lasciano uu abbondante residuo vischioso di colore rosso bruno che assai difficilmente solidifica. Fiorato di Narcotina. Esso fu preparato nelle solite condizioni dei sali preceden- temente descritti ; da prima il precipitato è amorfo, poi assume aspetto cristallino. Esso è alquanto solubile nell' acqua bollente , la parte che uon si discioglie alla temperatura dell' ebollizione è fusa alla superficie come sostanza oleosa; per raffreddamento dalla soluzione acquosa si ottengono dei cristalli aciculari lunghi sot- tili, che hanno uu punto di fusione entro un grande intervallo di temperatura; la parte fusa in seno all'acqua bollente si rap- prende dopo raffreddata in masse attaccaticce che diffìcilmente so- lidificano. Dall' alcool etilico a 97 per cento bollente, in soluzione concentrata, si separa con il riposo un prodotto cristallizzato in aghi che fondono anche dopo ripetute cristallizzazioni a circa 180° con decomposizione. L' analisi dimostra che il sale così ottenuto è il picrato di narcotina corrispondente alla formula I gr. 0,1740 di sostanza dettero gr. 0,3390 di CO2 e gr. 0,0720 di H,0 n 100 parti Trovato I c 53,04 H 4,50 N — — 17 — li gT. 0,2142 di sostanza svolsero ce. 17,8 di azolo misurati a 31" ed a 702,7 unii, di pressione. II Calcolato — 52,33 — 4,05 — 8,93 8,71 IStifnato di Narceina. — Operando nel solito modo cercai di ottenere questo sale; dovetti però convincermi clic non si forma certo un unico prodotto e varii tentativi per i)uriticare il precipi- tato ottenuto operando con differenti solventi non mi permisero di raggiungere lo scopo ; il prodotto è solubilissimo in quasi tutti i solventi, e da quelli miscibili all'acqua si separa come precipitato che ha punto di fusione differente a seconda della quantità d'acqua aggiunta: probabilmente 1' acqua agisce dissociando il sale in altri che contengono più molecole di alcaloide per una di acido stifnico. ypero, cambiando le condizioni dell' esperienza, di poter ottenere prodotti ben definiti. Ficrato di Narceina. — Anche per questo sale si osservano i medesimi fatti accennati nella preparazione del trinitroresorci- nato superiormente meuzionato. L' apomorfina tanto con l'acido stifnico, che con l'acido pi- crico da jjrodotti colorati in giallo verde carico, i quali difficil- mente si possono cristallizzare e purificare; si hanno quasi sem- pre masse vischiose attaccaticce intensamente colorate in verde e verde-bruno. La triuitroresorcina , come lo dimostra la composizione dei sali sopradescritti, si unisce dunque prevalentemente con gli al- caloidi, da me presi in esame, in quantità equimolecolari. Devo però aggiungere che, se mi limitai a descrivere nella presente nota specialmente quei sali che permettono piti facil- mente di essere purificati e portati all' analisi, altri fatti da me osservati mi inducono a credere che sali di differente composi- — 18 — zioue i)reii(laiio origine a sccoiula delle condizioni dcH'esperienza. Infatti nella preparazione dello stifnato di codeina, dalle acque ma- dri potei avere un composto che cristallizza con (puilclie diftìcoltà, e cbe all'analisi mostrò contenere una percentuale di carbonio ed idrogeno che si avvicinava a quella richiesta per un sale ba- sico, risultante dall' unione di due molecole di alcaloide per una di' acido stifnico. Su questi sali, come pure su altre ricerche in corso, spero presto poter tare un' altra comunicazione. In fine, per quanto si riguarda alla sensibilità della trinitro- resorcina per i menzionati alcaloidi posso dire che è inferiore a quella dell' acido Picrico. Opere consultate : Beilstein — Handbuch der Org. (Miem. Schmidt — Pharm. Chem. D. Vitali — Tossicologia. Dragendorff — Toxicologie. I, Guareschi — Gli Alcaloidi. Berichte der Deuts. Chem. Gesellschaft. Chemisches Central-Blatt I. Ogier — Traite de Chim. Tossicolog. 1899. Annalen der Ohem.~ . F. Selmi — EncicloperKii Chimica. SUNTI DI MEMORIE D.R S. Di Frango. - STUDIO CRISTALLOGRAFICO SULL' EMATITE DELL' ETNA. L'Ematite è senza dubbio il minerale dell'Etna che merita in modo speciale di essere studiato , per gli splendidi suoi cri- stalli e per la sua genesi. In confronto all' Ematite di molte altre località, e specialmen- te di quella dell' Elba, essa è povera di forme , però le sue la- melle, spesso in associazione parallela o in geminati, le danno un aspetto assai vario. Le forme che presenta 1' Ematite dell' Etna sono : la base, i — 19 — romboetlri )lOO(, ! 100 ( , il prisma j 101 J e piuttosto lanunuute la piramide esagouale ' 311 ( . La base è frequente, anzi quasi sempre è così svilui)pata da fare 1' aspetto lamellare ai cristalli. Ad essa si associano i due romboedri, il diretto ) 100 ; e 1' inverso ) 110 J , i quali in i)oclii ca- si sono tanto sviluppati da costituire da soli il cristjillo. La base presenta delle striature parallele al romboedro in- verso, alle quali corrispondono spesso dei rilievi piramidali, che in alcuni casi sono a facce curve. Sulla base sono frequenti dei cristallini inseriti secondo varie leggi di geminazione o riprodu- cendo talora il fenomeno di vere rosette, a somiglianza di quelle del San Gottardo. Di grande importanza è anche lo studio della genesi dell'E- matite vulcanica, tra gli antichi se ne sono occupati : Dolomieu, Spallanzani , Gay-Lussac , Sénarmont ed altri ; posteriormente Daubrée, G. Eose, Hauer, Sainte Claire Deville, Fouqué, Michel Lévy ed altri. Il concetto da cui sono partiti tutti (luesti naturalisti si ba- sa su esperienze da laboratorio e principalmente sulla trasforma- zione del cloruro ferrico in sesquiossido. Però fu sempre opposta l'osservazione che nei crateri, dove a])punto abbonda il cloruro di ferro, è rara o manca 1' Ematite. Aggiungasi che la formazione dell' Ematite nelle rocce vulcaniche è sempre distante dai centri di attività, tanto da dovere ricorrere all' idea di fumarole per spiega la sua deposizione. Or ricorren- do al concetto della trasformazione del cloruro di ferro, dovrebbe aspettarsi una speciale alterazione delle rocce su cui l'Ematite e impiantata, ciò che l'osservazione non conferma il latto che le roc- ce vulcaniche in vicinanza dell'Ematite s'impoveriscono notevoL mente di ferro ci conduce a tutt'altra spiegazione, cioè a dovere attribuire la formazione dell'Ematite a spese del ferro delle rocce stesse, per cause che vengono esposte nel lavoro origiimle. — 20 — D: Drago Umberto — SULL'ATTACCO E SUL PARAS- SITISMO DEL DÌSTOMUM GONTOBTUM. L' A. premesso che le osservazioni del Mingazzini e del Rizzo sul modo cou cui i Cestodi e alcuni Nematodi si attaccano alla mucosa iutestinale 1' hanno indotto a studiare l'argomento relati- vamente ai Trcmatodi, riferisce le osservazioni fatte sul Distomuni contortum, s. Fodoeotyle contortum, specie appartenente ad un ge- nero di TremaLodi che, per avere la ventosa ventrale pedunco- lata, doveva presumibilmente prestarsi meglio a tali indagini. Eiferisce quindi di aver trovato il detto parassita oltre che sulle branchie (ÌgIV Ortagot^scus mola, come dagli autori viene in- dicato, anche sul palato e sulla laringe, il che gli ha permesso di sezionare in sito il Bistoìnum tuttora aderente alla mucosa. Come risultato di tale osservazione egli ha notato che il detto parassita penetra col peduncolo della ventosa ventrale nella mu- cosa la quale dalla ventosa viene fortemente aspirata sino ad in- trodurvisi come un' estroflessione bottoniforme. Eicordata una somigliante maniera di aderire di un altro Trematode V Ampìmtomum. conieum, descritta dal Mingazzini fa rilevare che, mentre tale parassita nessun danno arreca all' oste meccanicamente, è da ritenere invece pel .Distomum contortum che il danno cagionato all' oste non è indifferente appunto per la penetrazione del pesis Caly cantili Sci. ii. sp. Ascochyta Cycadis Sci. ii. sp. Botryodiplodia aterrima Sci. n. sp. Oidium gigasjtorum Sci. n. sp. Oidiopsis sicula Sci. nov. geu no\\ sp. Septoria Cavarae Sci. ii. sp. ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 1 giugno 1902 ITALIA Bolog'lia — Soc. nied.-cliir. e Se. iiied. — Boll. se. med. Voi. II. 4. Catania — Rassegna interuaz. (lolla iiied. moderna — Anno III. 11-13. Firenze — R. Ace. ecou.- agraria dei Georgotili — Atti Voi. XXV. 1. Messina — Acc. Peloritaua — • Aiti. Voi. XVI. xHilauo — R. Ist. lomb. di se. e lett. — Bend. Voi. XXXV. 8-9. id. — Soe. ital. di se. nat. e Mus. civ. di st. nat. — JUi Voi. XLI. 1. Miueo — Osservat. meteor.-geod. « Guzzanti > — Boll. lebb. e marzo 1902. Napoli — Ardi, di ostetr. e giuecol. — Anno IX — 4 aprile 1902. i(l. — Soc. r. delle scienze — Bend. Acc. se. fi)i. e mai. Voi. VIII. 3 mar. 190!^ Parma — Assoc. med. chir. — Bend. anno III. 4 e 5. Pisa — Soc. tose, di se. nat. — Proc. Veri. Voi. XIII. Roma — R. Acc. dei Lincei — Rend. CI. se. fis. mai. e nat. Voi. XI. 6-9. i(l. — K. Comit. geol. d' Italia — Boll, anno 1901 N. 4. id. — Soc. geogr. ital. — Boll. Voi. III. 5 maggio 1902. id. Archivio di farmac. sperim. — Anno I. 4. Sassari — Studi Sassaresi -- Anno II. 1. Siena — Rivista italiana di se. nat. — Anno XXII. 3-4. Torino — R. Acc. di medicina — Giorn. marzo 1902. id. — R. Acc. delle scienze — Atti Voi. XXXVII. 6-10 Venezia — R. Istit. veneto di se, lett. e art. — Atti Voi. LXI. 2-4. — Mem. Voi. XXVI. 8. E S T E R O Bone — Acail. d' Ilippone — C. r. dts rcaii. Ann. 1900. Boston — Amoric. At-ad. of iirts a. scieiicos — Proceed. Voi. XXXVII. 4-S. Bruxelles — Acad. r. de mcdccino do Hol.nique — Bnll. Voi. XVI. 3. i(l. — Soc. belge de gcol. de paléontol. et d'iiydrol. — Bnll. Voi. XII. 3 — XIV, 5 — XV. 5-6. Cambridge, Mass. — Harvard CoMege—Iìiill. Mns.coìiqì. soiil. XXXIX. 2— XL. 1. — 3Icm. id. XXVI. 1-3. Columbus — Ohio State University — Annual Report. — Bull. Serie 6* N. 1. Épinal — Soc. d'éiuul. du départ. dea Vosges — Ann. Voi. LXXVII. 1901. Frankfurt a/M. - Seukenberg. uaturf. Gesell.— ^ò/ìao^f;. Voi. XX. 3— XXVI. i. Freiburg- i. Br. — Natnrf. Gesell. — Ber. Voi. XII. Harlem — Mn.s. Teyler — Ardi. Voi. VII. 4. i(l. — Soc. liollaud. des seiences — Arch. néerl. se. ex. et nat. Voi. VII. 1. Lìège — Soc. géol. de Begi(]ue — Ann. Voi. XXVIII. 3. London — Roy. Soc. — Procecd. N. 459. Manchester — Liter. aud pliilos. Soc. — Aleni, a. procced. Voi. XLVI. 5. Mexico - Iiistit. geol. de Mexico — Boi. N. 15. Minneapolis, Minn. — Geol. a. uat. hist. Siirv. of Mimi.— ì/(«h. hot. stud. Voi. II. id. — Miuu. Acad. of nat. se. — Bnll. Voi. III. 3. Montana — Uuiversity — Bull. N. 3. Moscou — Soc. impcr des Naturalistes — Bull. 1900 N. 4 e 1901 N. 1 e 2. New-York— N. Y. Acad. of. seiences, I. Lyc. of. uat. hìst.— Ann. Voi. XIV 1. id. —Pubi. Library — Ball. Voi. VI. 3-4. Paris — Mus. d'hist. uat. — Bull. Ann. 1901 N. 4-5-6. Phila:lelphia — Acad. of. nat. scieuces — Proceed. April-August 1901. Rochecliouart — Soc. Los aniis des se. et arts — Bull. Voi. XI 2-5. Rovereto — I. R. Acc. di se, lett. e arti degli agiati — Atti Voi. VIII. 1. St. Louis — Acad. of scieuce — IVans Voi. X. 9-11. — XI. 1-5. St.-Pétersbourg.— Com. geólogique— ^«ZZ. Voi. XIX. 7-10.— Voi. XX. 1-6. —Mem. Voi. XVIII. 1-2. Strassburg' — Societó des scieuces agric. ofarfcs dola Basse Alsace — Bull. Voi. XXXV. Toulouse— Acad. des se, iuscri]3t. et b.-lettres — Mém. Serie 10 Voi. 1. id. — Uuiversité - - Ann. Fac. se. Voi. III. 3-4. Washington — Bur. of Americ. Etuology Be}). 1896-97 part. 2. id. — Smiths. lustit. — liep. 1900. — Smiths. miscel. Collect. Voi. XLIl e XLIII. >Vien — K. K. Naturhist. Hofinuseum -- Ann. Voi. X. 3 4 a Voi. XVI. 1 2. id. — K. K. Geol. Reiclisaustalt — Abhandl. Band. XVII. 5. — 23 — DONI DI OPUSCOLI Bertlielot M. — Cinqnuntcnaire /ivirìitifiqiic de M. Bertheloi — Paris 1902. 1)' Vchiardi A. — Considerasioni sulV acqua di cristallizzazione — Pisa 1902. Hel inalili di. — Regenkarte der Provinz Sachsen und der Thuringischen Staaten — Berlin 1902. Martinetti V. — Alcune considerazioni sulla configurazione di Kummer — Estratto dai reud. del Ciro. mat. di Palermo Voi. XVI. 1902. Segiienza G. B. — Giuseppe Seguenza nella sua vita e nelle sue opere — • Paler- mo 1901. Onoranze al Prof. TOIIIASELLI L' Accademia Gioeuia ha preso i)arte, come èva dovere e de- siderio di tutti i socii, alle belle, e solenni onoranze con cui si è celebrato in Catania il giubileo dell' illustre socio, Prof. To- m aselli. Nella festa, per deliberazione del Consiglio, l'Accademia era rappresentata dal Presidente, clie vi intervenne cogli altri mem- bri del Consiglio e con numerosi Hocii. A contribuzione dei socii si è fatta una artistica pergamena, dettata dal chiarissimo Prof. C. Pascal e che viene riprodotta in fondo al presente fascicolo. Nel i^reseutare pubblicamente la pergamena al Prof. Toma- selli, il Presidente ha letto le seguenti parole : « Ho 1' alto onore di rappresentare 1' Accademia Gioenia in questa festa geniale e solenne colla quale si onora il clinico illu- stre Comm. Prof. Salvatore Tomaselli, vanto di Catania, dell' U- uiversità, ed anche del nostro sodalizio, che da 35 anni lo annovera fra i suoi soci, che lo ebbe pure nelP ufticio di direzione per ben 22 anni, che ricevè da lui il contributo di notevolissimi lavori iìn dai primi tempi in cui apparteneva al nostro sodalizio ; il che valse ad aumentare la bella rinomanza di questo. Fra tali memorie citerò solo quella importantissima che tìn d' allora rese meritamente celebre il nome del Prof. Tomaselli : quella che ha per titolo « Intossicazione chiniea ». Ho ancora la singolare fortuna di presentare a nome di tutti i chiarissimi colleghi dell'Accademia, come segno e ricordo perma- nente di felicitazione ed esultanza, una pergamena dettata dallo insigne latinista Prof. C. Pascal della nostra università, fregiata con line gusto dall' abile artista catanese signor Santa Croce, fir- mata da tutti i membri dell' Accademia. Le bolle parole che vi sono scritte dicono in modo conciso nifi efficace e brillante, infinitamente meglio di quel che io saprei fare, quando grande sia 1' aftetto, quando alta la stima, che noi tutti dell'Accademia sentiamo per il venerato collega, per l'illu- stre scienziato, di cui oggi con tanta letizia dei nostri cuori, con tanta soddistjizione del nostro spirito, celebriamo la festa giubi- lare : che è anche festa del nostro Sodalizio, dell' Università, del l»aese, come dimostrano le tante ragguardevoli adesioni giunte ria ogni parte a Catania ». Il Prof. Tomaselli ha molto gradito 1' omaggio ed il ricordo del nostro sodalizio, come risulta dalla seguente lettera, che Egli si è compiaciuto di inviarci. Cafauia li 6 giugno 1902, Per mezzo dell' Illustre Signor Rettore del nostro Ateneo mi è testé pervenuta la i)ergamena a firma della S. V. III. ma e dei componenti di cotesta vetusta e benemerita Accademia Gioeuia. Sento per tanto il dovere di rinnovare alla S. Y. 111. ma ed ai suoi colleghi i sensi della mia gratitudine ed i pili vivi rin- graziamenti per le manifestazioni di attetto che questo Illustre Sodalizio ed i suoi egregi componenti hanno voluto tributare in occasione delle feste giubilari che si vollero rendere in onore del mio modesto nome. Accolga, assieme ai Socii dell'Accademia da Lei tanto degna- mente presieduta, le espressioni della mia migliore stima ed osser- vanza e mi creda. Devotissimo Prof. S. Tomaselli Ill.nw Signor Presidente dell' Accademia Gioeniu Catania Testo della pergamena iiamque alid ex alio clarescere corde videbaut Artibus, ad summum doiiec veuere cacumeu. LUCRET. LlB. V. SALVATORI TOMASELLI SODALI CARISSIMO QUI admirabili ingenii fadultate Stimma erga miseros human itate DE MEDICA ARTE, DE PR^ECEPTIS TRADENDIS, DE MORRIS DEPELLENDIS OPTIME MERITUS XLV ANNIS IN IUVENTUTE INSTITUBNDA USQUE ADHUC PERACTIS NON EXIGUA EX DIUTURNO LABORE PERCIPIT PREMIA LAUDIS ACADEMI^E JOENI^ SOCII OSSERVANTI^ CAUSA D. D. 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