?b S-^ o_ pi "RC^JJWC^ A^\ HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY i^' '■'■■""""■■■"■■■■■iiiiiMimnmi.mì.. i. miiiìTTFruiiimm....... .TT.TTr Marzo 1903. ^'CL.W'^ Fascicolo LXX VI. = BOLLETTINO DELLE SEDUTE DELLA ACCADEMIA GIOEMA DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e sunto delle memorie in esse presentate. ( NUOVA SERIE ) CATANIA TIPOGRAFIA DI C. SALATOLA 1903. ?ii'.j"""" iiniinmiiiiniiiiimiiiiiiiiiiiiHiiiiimii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiilìT INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Rendiconti Accademici Verbale dell' adunanza del 17 Marzo 1903 . pag. 1 Note presentate Prof. A. Bieco — Lavori eseguiti al R. Osservatorio di Catania ed Etneo dal 1893 al 1902 » 2 Prof. S. Consiglio Ponte — Studio mineralogico dei blocchi eruttati dal cratere centrale uell' eruzione etnea del 1879 . ...» 17 Prof. Ing. A. Maseari — Sul recente minimo dell'attività solare . » 30 Doti. S. Scalia — Sopra alcune nuove specie di fossili del calcare bianco cristallino della montagna del Casale, in j)rovincia di Palermo. (Nota preliminare) ............ 33 Doti. V. Buscemi — Perfezionamento dell' accumulatore Gandiul . » 37 Elenco delle pubblicazioni pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 17 marzo 1903 » 43 Elenco delle memorie pubblicate nel volume XVI degli Atti in corso di stampa . . . . . . . . . ' . . . » 46 Prof. A. CappareUi — Cenni biogratìci del Prof. P. Berretta Giuffrida » 47 •' '903 Marzo 1903. Fascicolo LXXVI. ACCADEIA GIOENIA DI Seduta del 17 Marzo 1903. Preddejite — Prof. A. Ricco Segretario — Prof. CI. P. Grimaldi Sono presenti i socii Kiccò , Catìci . Clementi , Ronsisvalle , Bncca, Pieri, Staderini, Cavara, Grimaldi. Viene letto ed approvato il processo verbale della seduta j)recedeute. Si passa quindi allo svolgimento dell' ordine del giorno che reca le seguenti comunicazioni : Prof. A. Ricco — Z/flron fatti alV Osservatorio di Catania ed alV Os- servatorio Etneo nel decennio 1893-1902. Prof. A. Ricco e D.r L. Mendola — Risultati delle osservazioni meteorologiche del 1902 fatte air Osservatorio di Catania. Prof. S. Consiglio-Ponte — Studio mineralogico dei blocchi lan- ciati dal cratere centrale n eli' eruzione etnea del 1879. Prof. Ing. A. Mascari — Sul recente minimo delVattività solare (pre- sentata dal Presideute Prof. A. Ricco). Prof. G. BocCARDi — Metodi di riduzione in catalogo stellare delle lastre della fotografìa celeste (presentata dal Presidente Prof. A. Ricco). Prof. A. Cancani— ^iS'w/Zrt relazione fra la temperatura delle sor- genti e quella dell' aria (presentata dal Presidente Prof. A. Ricco). D.r S. ScALiA — ^So])7'a aìeune nuove specie fossili del calcare cri- stallino (Iella nìonta(/na del Gasale, in provincia di Palermo (presentata dal Socio Prof. L. Bucca). D.r E. Ragusa — Sulla struttura tettonica dei calcari del circondario di Modica (presentata dal Socio Prof. L. Bucca). D.r G. CUTORE — Osservazioni macro e microscopiche sopra un caso di cranio-rachischisi totale nclV uomo (presentata dal Socio Prof. E. Staderini). Prof. Y. Casagrandi — 1 Mciliani allo studio di medicina di Sa- lerno e di Catania nel secolo XVII (presentata dal Socio Prof. G. B. Ughetti). Prof. F. Cavara e N. Mollica — Osservazioni e ricerche intorno alla Ruggine bianca dei limoni. Prof. LoPRiORE e D.r Coniglio — La fasciazione delle radici in rapporto a cause traumatiche. Dott. V. BusCEMi — Perfezionamento delV accumulatore Gandini (presentata dal Segretario Prof. G. P. Grimaldi). In seguito si toglie la seduta. NOTE LAVORI ESEGUITI AL R. OSSERVATORIO DI GATAMA ED ETNEO DAL 1893 AL 1902. — Relazione di A. Ricco. Essendo compiuto un decennio dall' epoca in cui ebbi V o- uore di presentare all'Accademia uu primo rapporto sui lavori eseguiti fino al 1893, che erano quasi tutti di impianto ed orga- uizzazione, credo ojiportuno di riferire ora per sommi capi quanto si è fatto negli ultimi 10 anni. Costruzioni, ampliamenti, restauri. Per r Osservatorio di Catania. Si è rifatto lo sportello di ferro della grande cupola dell'Os- servatorio di Catania e si è migliorato il relativo meccanismo (1893). Si è riparato 1' analogo sportello della cupola dell' equato- riale fotografico , ed alla cupola stessa si è aggiunta alla base una falda di lamiera di ferro per impedire la peuetrazioue della pioggia. Si sono stabilite comunicazioni elettriche, telegrafìclie o tele- foniche, fra l'Osservatorio, l'Università, l'Ufficio telegrafico, il luogo dello sparo del mezzodì e fra i diversi edifici componenti 1' Osservatorio medesimo (1894-97). Si è costruito e collocato il congegno a palla che sale e scen- de, per il segnale ottico del mezzodì (1897). Una camera del i)iano superiore è stata destinata a biblioteca per la Meteorologia ed aula per le lezioni, ed un'altra a deposito del periodico della Società degli SpettrosGoimti italiani , coprendo le pareti di scaffali semplici (1899). Nel giardino attiguo all' Osservatorio si sono aggiunte due camere alla casa del custode dell' Osservatorio fotografico per far- ne un ufficio di misure e calcoli delle fotografie celesti (1899). La sala d' ingresso dell' abitazione del Direttore è stata uti- lizzata per biblioteca della Società degli tSpettr08C02)isti italiani, co- lorendone le pareti con scaffali a vetri (1899). Nel sotterraneo dell' edifizio principale, due locali sono stati restaurati per la collocazione di un grande sismometrografo e di due grandi pendoli orizzontali : inoltre vi si è ridotto un locale a stanza oscura , per lo sviluppo delle fotografie , portandovi 1' acqua Casalotto per conduttura tutta sotterranea e con tre grandi serbatoi di zinco , onde averla fresca ed abbondante anche d' e- state (1901). Gli ambienti del piano terreno sono stati modificati in modo da essere meglio ventilati e meglio utilizzati : due camere sono state destinate ad ampliamento della Sezione Geodinamica , col- locando in una il microsisnìografo Vicentini , nell' altra un in- cipiente museo geodinamico; un'altra parte del pian terreno è stata ridotta ad alloggio per il portiere ; un' altra parte a ma- gazzino (1902). — 4 — Per 1' Osservatorio Etneo. All' Osservatorio Etneo è stato fatto il rivestimento interno di legname alla sala rotonda del refrattore, creando ad un tempo uno stanzino buio per le operazioni fotograflclie (1893). Si è eretto un pilastro , fondato sulla lava, per sostegno dei tromometri. Altro pilastro in muratura , con ballattoio di legno si è costruito sul tetto per collocarvi il prisma dei passaggi, che serve alla determinazione del tempo (1803). Si è costruita una volta sopra la scuderia e sulla cucina per impedire alle emanazioni di quei locali di penetrare nelle camere superiori attraverso le fessure del pavimento di legno (1894). Si è messa assieme una capanna provvisoria di legname per osservazioni astronomiche (1804). Si è costruito un grosso muro a secco per riparo all' Osser- vatorio (1894-97). Si è collocata nelP ingresso una Lipide commemorativa dei fondatori dell' Osservatorio Etneo (1895). Si sono costruiti sul cratere centrale due seguali trigono- metrici (1897). Si è impiantata una linea telefonica lunga 17 Km. da Nicolosi alla Cantoniera meteorico-alpina e all' Osservatorio Etneo (1898) : nelP inverno successivo la parte superiore della linea essendo stata abbattuta da una violenta bufera , si è sostituito in essa un filo più grosso (N. 6) nel tratto Cantoniera — Osservatorio Etneo e si sono aggiunti pali intermedi per rinforzo nel tratto piìi esposto, sul Piano del Lago (1899). Si è riparata la cupola di ferro che era stata traforata in 26 punti dalle pietre lanciate dal cratere centrale nell' eruzione del- l' agosto 1899, e si è ricoperta di lamina di ferro la parte della tettoia (^1^) piti danneggiata dalla detta eruzione ; si sono altresì ridipinte la cupola e la tettoia (1899). Si sono costruite nello spessore grandissimo delle muraglie due cuccette di sicurezza (1901). Si è restaurato il rivestimento esterno dell'Osservatorio Etneo, ed uua volta del pian terreno ; si souo dipinti di nuovo la cupola e le tettoie, e si è riparata la finestra meteorica (1902). Il Ministro dell'Istruzione lia contribuito per P Osservatorio alla costruzione della Cantouiera meteorico-alpiua sulla via da Nicolosi all' Osservatorio Etneo, all' altitudine 1882 ni. ; e così l'Osservatorio vi ha avuto uua stanza per osservazioni geotìsiclie e per rifugio utilissimo, specialmente nei difficili viaggi invernali (1894). Costruzione, acquisto ed impianto di nuovi strumenti. Per r Astronomia e fotografia celeste. Si è costruito ed applicato al refrattore Merz un cannocchiale cercatore (1893). Si è acquistato e collocato nel chiosco dell'equatoriale Coole un orologio sidereo con compensazione a sbarre, munendolo di cassa a vetro per ripararlo dalle brusche variazioni di tempera- tura (1893). Si è acquistato e collocato nel padiglione fotografico un oro- logio sidereo {Caviynato II) con compensazione a mercurio (1893). Si è modificato il telespettroscopio Broìcning, per far sì che 1' immagine focale cada sulla fessura dello spettroscopio ; vi si è aggiunto un oculare terrestre polialdo di HalmoiragM., per servir- sene anche all' osservazione diretta dell' Etna, oltre alla spettro- scopica (1903). Si è acquistato un obbiettivo periscopico di Steinheil del- l'apertura di 0."'055, ed un obbiettivo doublet di Voigtlànder pure dell' apertura di O.'"055, e per entrambi si è costruita la relativa camera fotografica da potersi attaccare agli strumenti astronomici dell' Osservatorio di Catania e dell'Etna, per fare fotografie celesti in piccola scala (1893). Neil' equatoriale fotografico si sono fatte parecchie modifica- zioni ed aggiunte. Le principali sono le seguenti: Modificando la montatura dei vetri, si è corretto l'obbiettivo fotografico di 0."'328 di apertura, che con povse lunghe dava le immagini delle stelle più lucide ac(;oin pagliate da una debole ininiagine secondaria. Si sono aggiunti i mezzi di rettifica dell" asse ottico dell' obbiettivo stesso, e della perpendicolarità della lastra sensibile all' asse medesimo. Si è sostituito il pendolo conico regolatore, con altro di nuiggior mole e potenza a frenare le irregolarità del moto dell' equatoriale fotografico. Si è modificato il sistema di trasmissione dei i)iccoli movimenti di correzione del moto orario. Si è aggiunto un ottu- ratore interno a scatola (1893-1895). Per l' illumiuazione elettrica dell' equatoriale fotografico e dei locali si è impiantata una liuea speciale dall' officina elettrica di città all'Osservatorio (750 m.), ed inoltre si sono collocati i re- lativi apparati di misura, un reostata variabile, ed una batteria di 28 accum alatori a gelatina (1891). Si è acquistato dal meccanico dell'Osservatorio di Parigi M. Gautier un magnifico macromicrometro universale, col quale si può fare sulle fotografie qualunque misura di lunghezza e di angoli. Lo si è collocato sopra un solidissimo tavolo con vetrina di ri- paro (1894). Si è costruito e messo in opera un avvisatore elettrico, del principio e della fine della posa fotografica (1894). Si è acquistato dallo stesso Gautier, un micrometro oculare di grandissimo campo, e lo si è collocato nell'equatoriale fotogra- fico, modificandone il modo di illuminazione, per estenderla ad un campo cosi largo. 11 primitivo micrometro dell' equatoriale fotogra- fico è stato applicato al refrattore ^Lerz, che ne era privo (1895). Si è fjitto costruire un refrigatore per lo sviluppo estivo delle fotografie (1897). Si è comprato uno spettroscopio fotografico (sistema Vogel) a prisma composto, e vi si è fatto il pezzo d'nnione in bronzo, per applicarlo all'equatoriale fotografico (1897). Si sono costruiti due eliotropi di grande modello per corri- spondere otticamente fra l'Osservatorio di Catania e l'Osservatorio Etneo (1897). Si è acquistato dal Topfer di Potsdam un astrofotometro a cu- neo con apparato stampante (sistema Miillcr) : questo strumento di squisita costruzione e stato applicato all'equatoriale Coolce (1901). Si è ac(iuistato dal Gautier uu comimratorc delle graudez/e delle stelle (1901). Ultimameute si è condotto anche il gaz uell'Osservatorio (1902). Fer la meteorologia. Abbiamo acquistato due atiiiiometri (sistema Arago-Davy), comparati all' Osservatorio Municipale di Parigi, da servire per le osservazioni della radiazione solare all' Osservatorio di Catania e sull' Etna (1891). Dall' Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica abbiamo ricevuto un anemometro registratore Brassart ed un eliofauometro per l'Osservatorio di Catania, un barografo Hottinger per l'Osser- vatorio Etneo, un barometro Fortin, un psicrometro ed un ane- moscopio per la Cantoniera meteorico-alpina : questi strumenti sono stati debitamente collocati. Abbiamo ricevuto dal medesimo Ufficio anche un aneroide J^'audet di grande modello : uu altro l' abbiamo acquistato noi di modello minore, ma che può servire fino all'altitudine di 5000 m. (1894). Siccome il termobarografo Richard dell' Osservatorio Etneo, non funzionava piìi regolarmente, abbiamo costruito, con un sus- sidio del predetto Ufficio, uno strumento registratore della pressione, temperatura ed umidità a lunga corsa : fu messo in azione all'Os- servatorio Etneo, ma P eruzione del 1899 lo rese inservibile ; è stato surrogato (1901) da tre registratori Richard, distinti per la pressione, la temperatura e l'umidità, che finora hanno funzionato bene; ma questi strumenti non camminano senza esser rimontati che per una settimana, e quindi nello inverno specialmente, quan- do l'Osservatorio Etneo è inaccessibile, restano parecchio tempo inoperosi: si dovranno sostituire con strumenti analoghi, ma aventi la corsa di almeno un mese. Il termobarografo Richard è stato collocato nella Cantoniera meteorico-alpina (1902). Ultimameute abbiamo acquistato un sensibilissimo registratore delle scariclie elettriche atmosferiche del sistema Foggio- Ler a , sul luincii)io della radiotelegrafia: abl)iamo im[»iantata la relativa asta collettricc sul terrazzo luetcoiico e 1' appurato registratore nella sottoposta camera (1902). Fer la (jeodiiiamica : Si è costruito e collocato all'Osservatorio Etueo uu grande pendolo sisniogratìco. Si è costruito e collocato nel sotterraneo dell' Osservatorio di Catania un sensibilissimo microsismoscopio- gratb registratore Guszanti (1803). Si è costruito e collocato nel pozzo del sotterraneo un pu- teometro registratore (1894). Abbiamo acquistato e collocato uu grande sismometrogafo, sistema Cancani, il cui pendolo verticale, lungo 25. "'30, è attac- cato alla sommità del ricetto della scala, e la massa di 300 Kgr. sta nel sotterraneo, ove agisce sul registratore che ne segna il movimento secondo le due componenti NE — SW e NW — SE, in- grandeudolo 12'/2 volte : la carta su cui ha luogo la registrazione percorre un centimetro al minuto, ossia 14.^4 al giorno. Si è comprato inoltre uu buou cronometro di marina {Frodskam- ParMnson) per segnare elettricamente V ora nel suddetto regi- stratore (1895). Si è inoltre acquistato un fotocrouografo Cancani, il quale è congiunto elettricamente con tutti gli avvisatori sismici, e foto- grafa il quadrante di un altro cronometro di marina (pure acqui- stato da noi) al momento di una scossa, dandone così il tempo in modo autentico (1895). Abbiamo ricevuto dall' Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, un tromometro fotografico registratore, sistema Aga- mennone, che abbiamo situato assieme agli altri tromometri e sullo stesso pilastro (1895), e un microsismoscopio a doppio effetto Aga- mennone (1900). Eecentemeute si sono costruiti e collocati due grandi pendoli orizzontali, sistema (hnori (1902) : resta di costruire il relativo ap- liarato registratore dei loro movimenti. Ultimamente abbiamo acquistato e collocato un perfettissimo microsismografo Vicentini che dà anche la componente verticale (lei movimenti tellurici, cou iiigrandimeuto di circa 130, per le tre componenti : la registrazione si fa sopra carta affumicata, che avanza di 0."\^0 all'ora (1902). CoU'aiuto dell'Ufficio centrale di Meteorologia e Geodinamica abbiamo fatto eseguire dal Sig. A. Aureli, del R. Ufficio Geolo- gico di Roma, un rilievo dell'Etna con scala eguale delle distanze e delle altezze, 1 : 50 000 ; e. ne abbiamo acquistate due copie : una in cui le diverse lave ed i diversi terreni sono distinti da colori differenti, e vi sono notate e scritte le particolarità topografiche: r altra tutta l)ianca, che servirà per studi speciali del vulcano. Questi rilievi sono riusciti bellissimi (1902). Per gli studi ed escursioni geoflsiche abbiamo comprato un buon binocolo comune ed un binocolo stereoscopico Zeiss; inoltre una grande macchina fotografica a piede 21 X 27, un istantanea Murer 13 X 1^? "'»' ^^^Ta istantanea Goerz 9 X 12 , un cronometro tascabile, un cronografo tascabile. Mobilia dell' Osservatorio L' inserviente dell' Osservatorio, Salvatore Consoli, essendo un abile falegname, ha utilizzato il tempo che gli resta libero del servizio, costruendo quasi tutti i mobili dell' Osservatorio; e così si è avuta una rilevante economia. In questi 10 anni egli ha eseguito : 18 tavoli, 13 armadi, 6 scaffali, 3 cassettiere, 4 scaloni d' osservazione , parecchie vetrine di riparo agli strumenti , le porte e finestre pei locali nuovi o modificati, ecc. e tutte le ripa- razioni occorrenti alla suppellettile dell'Osservatorio. Inoltre egli ha fiitto anche le periodiche stuccature e ridipinture alle cupole, serrande, ecc. Lavori scientifici L'Osservatorio ha assunto i seguenti servizi internazionali : 1. Fotografie, misure e catalogo delle stelle comprese nella zona di cielo fra le declinazioni ~\- 46° e + 55'', e fotografie della zona di cielo percorsa del pianeta Eros. (Per le fotografie : Ricco e — 10 — Mascari ; per le misure : Gatti, Mazzarella, Eredia, Franco, Massa; per il catalogo : Boccardi, Mendola, Taliara, Pastore) — Ceutro a Parigi. M 2. Osservazioui quotidiane delle macchie solari (Mascari) — f Ceutro a Zurigo. 3. Osservazioui quotidiaue delle protuberanze solari (Masca- ri) — Centro a Catania. 4. Osservazioni meteoriche all' Osservatorio Etneo, intorno al l** giovedì d'ogni mese (eseguite da Galvagno, ridotte da Men- dola) — Ceutro a Potsdam. Sei' vizi governativi : 1. Corso universitario di Astrofisica (Ricco). 2. Corso universitario libero di Astronomia sferica (Boccardi). 3. Osservazioni meteoriche quotidiaue (Arcidiacono e gli altri Assistenti). 4. Osservazioni geodinamiche, couipresa la cronaca quotidiana dei fenomeni dell'Etna (Arcidiacono), e servizio Geodinamico della Sicilia ed isole adiacenti (Ricco, Arcidiacono). 5; Cartoline e schede meteoriche decadiche all' Ufiicio Cen- trale di Meteorologia e spossilo dei registratori (Mendola). Servizi cittadini : 1. Segnale del mezzodì, che richiede la determinazione del tempo coir osservazioue delle stelle e del sole ; determinazione che poi serve anche all'Osservatorio (Boccardi e Pastore). 2. Bollettiui meteorici e geodinamici ai giornali. Nel 1899 la sede della Società degli Spettroscopisti italiaui è stata portata nel!' Osservatorio di Catania, cou che quest' Isti- tuto ha assunto il non lieve, ma onorevole incarico della pubbli- cazione delle Memorie della detta Società, conseguendo nello stesso tempo il vantaggio di poter pubblicare .in esse economicamente la maggior parte dei propri lavori , e di avere a disposizione 11 una ricca e moderna biblioteca astronomica e una pregevole col- lezione (li strumenti astrotìsici. Sono già stati pubblicati in Catania i (juattro volumi XXVIll a XXXI (1809 a 1902). 1 lavori e studi eseguiti in <]uesti 10 anni nell' Osservatorio di Catania ed all' Etneo sono nel seguente numero : Astronomia e Fotografia celeste Fisica terrestre e Meteorologia Geodinamica e Vulcanologia. Geodesia e varia . Totale 109 57 40 40 246 Dividendo questi lavori per autori, si ha : Ricco ...... Mascari Saija (1) Boccardi (2) Arcidiacono Tringali (3) Eredia (4) Mazzarella (5) . Mendola (0) Boccara (7) .... • Lavori del Dirett. e degli Assistenti in col 78 55 30 13 18 1 7 6 2 1 bor.29 Di tutte queste Memorie e Note trovansi i dati bibliografici negli Annuari della E. Università di Catania. (1) Decesso nel 1900. (2) Entrato in servizio nel 1900. (3) Passato all' Osservatorio del Collegio Romano nel 1898. (4) Entrato nel 1897, passato al Gabinetto di Fisica nel 1901. (5) Entrato nel 1897. (6) Entrato nel 1901. (7) Prof, all' Istituto Tecnico di Reggio-Calabria. — 12 — Di questi lavori e studi circa uua ventina sono stati fatti all'Osservatorio Etneo o si riferiscono a quell'Osservatorio od allo studio dell'Etna. Era i principali, coniprendendovene anche alcuni fatti a queir Osservatorio da altri studiosi e scienziati italiani e stranieri, citiamo i seguenti, in ordine cronologico: La lava incandescente nel Cratere centrale dell'Etna (Kiccò). Sulla percezione più rapida delle stelle piìi lucide (Ricco). Osservazioni e studi sull'assorbimento atmosferico della luce delle stelle all'Osservatorio Etneo ed in Catania (Miiller o Kempf). Tentativi per fotografare la corona del sole non eclissato (Hale e Ricco). Righe spettrali atmosferiche all' Osservatorio Etneo, a Nico- losi, a Catania (Ricco). Saggio di meteorologia dell' Etna (Ricco e Saija). Determinazione della gravità relativa all' Osservatorio Etneo, alla Cantoniera, a Catania , ed in 8 stazioni circumetnee (Ricco, e Saija). Deformazione del sole all'orizzonte, osservazioni e fotogra- fie (Ricco). Sulla dispersione dell' elettricità nell' atmosfera all' Osserva- torio Etneo ed in Catania (Elster). Sul rapporto delle intensità luminose del sole (Q. Majorana). Rilevamento topografico della cima dell'Etna (Grechi e Lo- perfido). Collegamento geodetico della Sicilia con Malta mediante os- servazioni e segnali fatti dall'Osservatorio Etneo, da M.*® Camma- rata e da Malta (Guarducci, Mori, Ginevri, Loperfido). Tentativo di cultura alpina sull' Etna (Cavara). Fra i lavori più importanti fatti ed elaborati in Catania, ci- teremo : Per l'Astronomia : Determinazione della latitudine (Zona). Determinazione della difierenza di longitudine con Palermo (Ricco, Zona e Saija). — i;5 — Eclisse di sole del 1900 osservata a Méiierville (Algeri) ed a Catania (Tacchini, Ricco e Mascari). La Nuova Stella in Perseo (Ricco). Sulla iudipeiKlente esistenza delle facole e delle protuberanze solari (Mascari). Statistica delle macchie, facole e protuberanze solari dal 1893 al 1902 (Mascari). Orbite, Perturbazioni ed Efteineridi dei Pianetini (317), (3r»G), (11(1) (Boccardi). Fer la fotografia celeste : Fotografia di stelle : lastre X. 1900 per il catalogo della zona di cielo dalla declinazione -\- 46° a -j- 55° (Ricco e Mascari). Fotografie N. 78 della zona di cielo percorsa dal pianeta Eros (Ricco e Mascari). Misura di 229 lastre fotografiche , contenenti 53635 stelle (datti, ^Mazzarella, Eredia, Franco e Massa). Catalogo compilato di 2700 stelle di riferimento per il cal- colo delle posizioni delle stelle fotografate ; publicato per ^/^ (Boc- cardi, Taffara, Pastore). Posizioni apparenti di 10 in 10 giorni per il 1902 e 1903 di 50 stelle fondamentali di Newcorab, da servire per la riosser- vazione di altre 3000 stelle di riferimento , che viene eseguita per cortese concorso degli Osservatorii di Firenze , Padova , Pa- lermo, Roma Camp., Roma Coli. Rom., Teramo (Meudola, Tatìara e Pastore). Discussione dei metodi per la riduzione delle fotografie si- deree in catalogo ; tavole e norme per eseguirla, addottate nel- 1' Osservatorio di Catania (Boccardi). Per la Geofisica : Eruzione dell'Etna al 1892; stampata la I e II parte (Ricco, ed Arcidiacono). Terremoto di Calabria e Sicilia nel 1894 : relazione della parte geodinamica ; inedita, pubblicata in riassunto (Ricco). — 14 — Terremoto dell' iii>ril(' 1S95 in ])roviiicia di Siracusa (Arci- diacono). Eruzione centrale dell' agosto 1899 (Arcidiacono). Id. Id. (Mascari). Determinazioni di gi^avità relativa in Sicilia e Calabria, per 43 stazioni in tutto (Ricco) : di prossima pubblicazione. Osservazioni di temperatura nell' Adriatico e nel Jonio (Ricco e Saija). Si sono poi fatte circa 400 fotografìe per studii geoftsici. Personale. Il personale in pianta stabile per i due Osservatorii è il se- guente : Per la Sezione Astrofìsica : Direttore Prof. A. Bieco (oltre lo stipendio di professore). . . L, 2000 1" Assistente Ing. A. Mascari ........ » 2000 2° Assistente Prof. G. Boccardi » 800 Meccauico A. Capra ........... 1200 Custode dell' Osa. Etneo A. Galvagno ....... 800 Inserviente S. Consoli ......••.» 700 Fer la Sezione Geodinamica : Direttore prof. A. Piccò L- ^'^0 Assistente Ing. S. Arcidiacono ......... 1500 Inserviente A. Laudani ......•••» 800 Per la fotografia celeste (personale siraordinario) : Direttore prof. A. Piccò (senza rimunerazione) Collaboratore alle fotografie Ing. A. Mascari L. 600 Capo dell' ufficio di misure e calcoli prof. G. Boccardi ...» 1000 Assistente diurno Doti. L. Mendola » 300 Capo misuratore V. Mazzarella ......... 900 Misuratore L. Franco ) . pagati a lavoro. Misuratore M. Massa ) Calcolatore L. Taffara • » 720 Calcolatore G. Pastore » 720 Custode » 600 I — ir. — Dotazione dcW Osservatorio. Assegno ordinario del Ministro dell' Istruzione per i dne Osservatori di Catania e dell' Etna I^. 2700 Assegno straordinario per la fotografia coleste, comproso il pagamento de- gli impiegati straordinarii ^ 10000 Assegno ordinario del Ministro di Agricoltnra per 1' Osservatorio Geodi- uaraico e per le 30 stazioni della reto sismica (compreso le rimune- razioni annuali agli osservatori » 1800 Assoono straordinario per le osservazioni moteoriclie all' Oss. Etneo » 500 L. 15000 Bisogni dell' Osservatorio Malgrado il numero rilevante dei locali dell' Osservatorio di Catania (24 ambienti), per 1' abbondanza del materiale scientifico, e per il numero delle persone occupate nelTIstituto, la ristrettezza dello spazio si fa sempre più sentire. E specialmente ora per essersi aggiunta la collezione di strumenti e la ricca biblioteca della Società degli ISpettroscopisti italiani , la cui sede è stata tra- sferita in Catania, è più che mai desiderabile un aumento di locali, per potersi collocare con maggior ordine, senza angustie, e distin- tamente, oltre ciò che appartiene alla detta Società, ciò che si riferisce a\V Astronomia, alla Fotografia celeste, alla Geofisica, sezioni dell' Osservatorio che tutte hanno preso un notevole sviluppo. Quantunque il numero complessivo degli impiegati dell' Os- servatorio non sia piccolo, pure considerando che una parte del personale medesimo è esclusivamente destinata al servizio geodi- namico ed un'altra parte ancor più grande è destinata esclusiva- mente al grave lavoro per la fotografia celeste, talché per l'Astro- fisica e Meteorologia nei due Osservatori resta solo il Direttore due assistenti il Meccanico, il custode ed un inserviente, si com- prenderà di leggeri che il personale è di numero insufficiente per i molteplici servizii e lavori dei due Osservatorii, che oltre tutto, sono posti a 32 Km. 1' uno dall' altro. S. E. il Ministro della P. Istruzione N. Nasi, convinto d — ir» — ciò, e secondaiido le ripetute (loiiiaude dello scriveiite, lia messo ìd bilancio un posto di Astronomo aggiunto per il nostro Osser- vatorio che, solo in Italia, ne è privo. La dotazione complessiva certamente è rilevante, ma si deve considerare che le L. 10000 destinate esclusivamente alla fotogra- fia celeste, debbono servire, oltre che alle relative spese non in- differenti per lastre , reattivi, ecc. , anche a pagare i 9 impiegati straordinarii addetti a questa sezione; e si deve notare ancora che le L. 1800 per la Geodinamica debbono servire a pagare un pic- colo compenso annuo agii osservatori delle 30 stazioni della Si- cilia ed isole adiacenti, ed inoltre a sopperire alla spesa per man- tenimento degli strumenti sismici, ecc. Talché per l'Osservatorio di Catania e per 1' Osservatorio Etneo non restano che L. 2700 d' assegno fisso dal Ministro della Istruzione e L. 500 concesse, anno per anno, dal Ministero dell' Agricoltura. Evidentemente questa somma di L. 3200 non può bastare per mantenere come si dovrebbe due Osservatori di cui uno ha preso un notevole sviluppo, e 1' altro è situato a 32 Km. dalla città, all' altitudine di 2950'" , presso alla bocca di un vulcano attivo : per cui esige rilevanti spese per viaggi e trasporti, e per la manutenzione, per- chè molto esposto alle intemperie ed alle emanazioni acide del cra- tere centrale, le quali intaccano e danneggiano continuamente gii strumenti e la suppellettile dell'Osservatorio Etneo; senza parlare delle eruzioni e dei terremoti, fortunatamente non frequenti, ma che pure danno occasione a spese gravose di riparazione. Anche per questo si è invocato ripetutamente un provvedi- mento definitivo del Ministero dell' Istruzione , ma finora non si sono ottenuti che alcuni sussidii momentanei: fra i quali uno re- centemente di L. 1000 ci è stato accordato da S. E. N. Nasi per ristauri al piano inferiore dell' Osservatorio Etneo; però il Mini- stro ci ha tatto sperare anche un aumento stabile della dotazione per quell' Osservatorio, che ne ha proprio urgente bisogno, per poter funzionare in miglior modo, come sarebbe desiderabile. Prof. S. Consiglio Ponte — STUDIO :\rTXERALOGICO ])EI BLOCCHI ERUTTATI DAL CRATERE CENTRALE NELL' ERUZIONE ETNEA DEL 1879. Fino a quando la terra fu considerata quale massa un tempo ignea e ora in corso di raffreddamento per continua irradiazione di calore, le eruzioni vulcaniche costituivano la testimonianza del nucleo fuso per alta temperatura iniziale, rinchiuso da una crosta solida. Le fratture di questa e lo sviluppo dei vulcani erano le necessaiie conseguenze dei conati di tensioni interne e quindi le valvole di sicurezza che impedivano lo scoppio dell'involucro solido. La terra così era paragonata ad una caldaia garantita dalle sue valvole , nel caso di eccessivo sviluppo o troppa ten- sione del vapore che racchiude. Ma per la conoscenza della densità media della terra, supe- riore a quella di tutte le roccie conosciute, e per altri fatti os- servati fu scartato il nucleo fuso e fluttuante quale mare di fuoco, e fu ammesso un nucleo molto denso. La sede delle attività vul- caniche fu spostata e fu portata a costituire una zona, che con caratteri locali poteva assumere aspetti diversi a seconda i diversi punti, dando manifestazioni varie provenienti da vari centri, mal- grado tutti assegnati alla stessa zona. Rotta così la monotona uniformità del focolare vulcanico, nacque il bisogno di moltiplicare le osservazioni sulle diverse nmnifestazioni che venivano differenziate dalla diversa natura dei prodotti, i quali di fre«iuenza quasi caratterizzano il tipo di un centro vulcanico e lo individuano in modo da non confonderlo o di non assomigliarlo ad altro. Nacque il bisogno di fermare l'os- servazione ai diversi aspetti caratteristici delle diverse fasi, che si succedono o si alternano a piti o meno lunghi intervalli nella vita di un vulcano. Così fu tentato d'investigare e d'interpre- tare tutti i fenomeni che alla stessa vita e alle stesse manife- stazioni di un vulcano sono strettamente legati o ne sono dipen- denti. Per quanta somiglianza si possa credere di trovare fra le — 18 — diverse eruzioni di uno stesso vnleiino. si riseoutrerà sempre qual- che cosa elle potrà condnne ;i(l un nuovo passo uella conoscenza della vita tellurica. Se per studio comparativo facessimo la rassegna di tutte le eruzioni etnee conosciute , troveremmo al certo non dubbie ana- logie tra le manifestazioni e i prodotti in generale considerati nei tratti principali. Ma facendo un' analisi minuziosa delle con- dizioni che precedono, accompagnano e sieguono una eruzione e dei prodotti svariati, che si possono ottenere, troveremmo dati per differenziare 1' una dall' altra e per risolvere quesiti che or- dinariamente resterebbero insoluti. L' eruzione etnea scoppiata il 26 maggio 1879 e terminata, relativamente alla emissione della lava, al 7 giugno successivo, e perciò con un breve periodo di soli 12 giorni, rappresenta tut- tavia una delle imponenti eruzioni , avendo bipiirtito il cratere centrale con una spaccatura di 10 chilometri circa valutati in linea retta orizzontale da OSO a NNE e avendo eruttato di solo materiale solido frammentario e fluente circa 60,000,(H>0 m. e, escluso quello trasportato dai venti o disperso a distanza. Di questa eruzione si conoscono i prodronji, lo scoppio e le fasi diverse fino all'estinzione, ma 1' oggetto di questa nota è nei minerali venuti fuori dal cratere centrale dopo cessata 1' emis- sione di lava. Il giorjio 8 i nuovi crateri si avviarono verso la fase di estinzione e il cratere centrale diede luogo ad emissione di ammassi di vai)ori carichi di sabbia e ceneri e piìi abbondanti di prima. 11 12 giugno poi la forza esplosiva projettò all' esterno del cratere centrale blocchi di lave decomposte e tolte dalla sua gola. Questi blocchi trasportarono con se diversi minerali che sono comuni nelle ordinarie eruzioni vulcaniche, ma in contempo sono di qualche interesse per le condizioni particolari in cui si trova 1' Etna in rapporto ai suoi diversi crateri che manifestano 1' at- tività di questo centro vulcanico di tanta importanza. Ordinariamente i vulcani comuni e di limitata mole ed ele- vazione fanno le eruzioni dall' unico cratere principale, che costi- — lU — tiiisce quasi l'unica via, por la quah' il focolare interno comunica con 1' esterno. XelP Etna all' incontro le eruzioni ^generalmente avvengono da crateri avventizi che sogliono formarsi per spac- cature che si manifestano sui fianchi dell'ignivoma montagna per la insufficienza di resistenza all' enorme pressione della colonna di lava che tende ad inalzarsi fino al cratere centrale. Le eru- zioni che hanno luogo da questo sono rarissime e quindi assai di rado si possono studiare i prodotti che vengono fuori dal cra- tere centrale. Questa dittìcoltà poi si trasformerebbe in assoluta impossibilità se si volesse studiare l' interno del cratere, come può farsi per altri , perchè l' interno e il fondo souo assoluta- mente inaccessibili. I blocchi veviuti fuori dal cratere centrale nell' eruzione del 1879 ci hanno fornito il mezzo di studiare e possibilmente spie- gare tutto quanto avviene ordinariamente nella gola del vulcano, rilevandolo dai prodotti formatisi e poi venuti fuori per mezzo di quei blocchi, a scapito dei quali si saranno potuti formare o sui quali si sono potuti depositare. I minerali che sono venuti fuori per mezzo di quei blocchi sono principalmente il salgemma, il ferro oligisto con magnetite e la pirite di ferro, oltre altri di secondario sviluppo. I blocchi sono costituiti di lava basaltica a tipo doleritico e piìi o meno profondamente alterata per la prolungata esposizione ai vapori acidi esalanti dalla gola del cratere centrale. Quella parte la quale o è stata più a lungo esposta o è stata battuta da vapori di maggiore energia metamorfica, è tanto alterata da spappolarsi a guisa di tufo quasi del tutto disgregato. Quella meno battuta è alterata superficialmente per caolinizzazione in seguito a de- composizione dei silicati, che costituiscono il principale elemento mineralogico della lava. A secondo quello o questo stato di alte- razione vi predomina questo o quell'altro minerale, la cui forma- zione quindi è in diretta dipendenza dell' entità delle condizioni che ne determinarono la origine da spiegarsi. II fatto osservato dell' alterazione e caolinizzazione della lava per cause metamorfiche è comune principalmente nel cratere ceu- — 20 - trillo, clic <[uasi porciinoniciite è es])()st() uW udente ovta seco la lava dipartendosi dal focolare vulcanico. Perchè manchi nei fumaioli a sali sodici il pcrcloruro di ferro (da cui si ri[)ete l' origine del ferro oligisto) malgrado in essi sia la presenza dell'acido cloridrico capace di attaccare i composti
  • oter osservare i più sottili ornamenti della supertìcie delle conchiglie. Ho detto che mi accinsi al lavoro senza farmi molte illusioni sulla possibilità di riscontrare qualche specie che fosse per caso sfuggita alle accurate e dotte ricerche degli autori che avevano illustrato questa fauna. Però mauo mano progredivo nel lungo e noioso lavoro d' isolamento, la presenza di alcune forme non de- scritte nelle precedenti memorie, mi fece nascere la speranza che, per quanto modesto, il mio lavoro avrebbe potuto, se non altro giovare ad accrescere di (pialche altra, specie la ricchissima, tanna già nota. Associati ai numerosi piccoli gasteropodi e lamellibranchi ho trovato alcuni polipai di Astrocoenifì, articolazioni e braccia se- condarie di varie specie di Pentacrinns, frammenti di dermato- scheletri e di radiole di IHademopsis, placche marginali di Asterias, tubicini di Serpula, diverse valve di varie specie nuove di Cldton, placche di Archaeolepas e di Scalpeìlum, frammenti di chele di de- capodi e un gran numero di cefalopodi , generalmente di piccole dimensioni e in gran parte nuovi. Do qui P elenco delle specie già note del calcare cristallino che ho fino ad ora riscontrato nel mio materiale. 1. Avicula GemmeUaroi Car. et Tagl. 2. Hinnites aracnoides Gemm. et Di Blasi. 3. Lima Ino Gemm. 4. Mytilus Casalensis Gemm. 5. » leptus Gemm. (>. Modiola Mariae Gemm. 7. Macrodon SpallansanU Gemm. 8. Macrodon (?) Fasinii Genim. 9. Astarte Casalends Carap. et Tagl. 10. rateila cristallina Gemm. 11. » Terquemi Gemm. 12. Scurriopsi.s altii^siiìKi (reinni. lo. » Neumayeri (Teiiiin. 14. Scnrria Zitteli Gemili. 15. » Buììiortieri Greiiim. 1(). » undatirufia CTeimn. 17. Emarginula Busamhrensis Geiiiiii. 18. » Biondii Geram. 19. Cryptaenia cfr. complanata Eiig. Desi. 20. /Solarium glaucus Gemili. 21. Bifrontia Scacchii Gemm. 22. Trochus {Teetus) Antinoroi Gemm. 23. Trochopsis Moroi Gemm. 24. Turbo Palmierii Gemm. 25. » Amarii Gemm. 2G. » Bueeai Car. et Tagl. 27. Crossostoma angidatum Gemm. 28. » cristallinum, Car. et Tagl. 29. IScaevola Busamhrensis Gemm. 30. » intermedia Gemm. 31. Pileolus Tatei Gemm. 32. Neritopsis frondosa Gemm. 33. » Busamhrensis Gemm. 34. » SopJirosine Gemm. 35. Neritina AmpMtrite Gemm. 36. » Thetis Gemm. 37. Merita Deshayeformis Gemm. 38. » Cornaliae Gemm. 39. Natica {Euspira) Billiemeusis Gemm. 40. Alarla Psyclie Gemm. 41. » tornata Gemm. 42. Alariopsis clathrata Gemm. 43. Tomocheilus Deslongchampsi Gemm. 44. » gradatus Gemm. 45. » nemiplicatus Gemm. 4C. » asper Gemm. — :io — 47. ('erithiion crMaìIiiiuiiì (ieinni. 48. » Todaroi (remm. 49. » pentaplocmn Geinu». 50. Cerithinella elegmis Gemili. 51. » Manzonii Geiniii. 52. » Italica Gemili. 53. Client ìdtzia ^toliczkai Gemm. 54. » (Microsehiza) Myrto Gemm. 55. » » intìeherrima (jar. et Tagl. 50. » (Oov'ta) turgidula Gemin. 57. » » Di- Bla fili Car. et Taiil. 58. » » crassa Car. et Tagl. 59. » » rupestris Gemm. (K). » » (jratiosa Oar. et Tagl. 01. (Jliimaci)ia Josephinia Gemm. 62. Acteonina Fompilìa Gemm. 03. PhijUoceras eylindricum Sow. s[). 04. » mimmvlitoides Gemm. Oltre a tali forme ho rinvenuto anche le seguenti siiecie conosciute
  • . Dcntaìium cHstaUiuxm Seal. u. sp., 20. Clìiton Zitteli Seal. ii. s[)., 21. 6V/. (/igaiiti'Uft Seal. ii. si>., 22. 67<. Busambrensis Seal. ii. sp., 23. 67/. eompressus Seal. u. sp., 24. Ch. Monterosatoi Seal. n. sp., 25. Patella dathrata Seal. ii. sp., 2(). Emari/iìtula agata Seal. ii. sp., 27. Trochotoma sp. ind., 28. Tro- chotoma Di-Stefanoi Seal. ii. sp. 20. Astralium s[). ind., 30. Crosso- stoma Biiccai Seal. u. sp., 31. Gibbnla Canerarii Seal. ii. sj)., 32, Hologi/ra Gemmellaroi Seal, n, sp. 33. Tarritella Josephii Seal. n. sp., 34. Mathilda Capellinii Seal. n. sp,, 35. Chemnitzia niira- bilis Seal. ii. sp., ;>0, (h. Carapezzae Seal. ii. s[)., 37. C-//. Zem Seal. 11. sji., 38. (7/. ekgans Seal. ii. sp., 39. C//. obeliseus Seal. n. sp., 40. Ch. pìjramis Seal. u. sp., 41. ('ìi. helicoides Seal. ii. sp., 42. Ceìi- thium SimonelUi Seal. ìi. sp., 43. Cer. Paronae Seal. ii. sp., 44. Cer. Di-Lorenzoi Seal. u. sp., 45. Cer. Stoppanii Seal. ii. sp., 46. Alarla sp, ind., 47. Trophon Hasiruìii Seal. n. si)., 48. Archaeolepas Nep- tanKS Seal. n. si»., 40. Sealjfelltiin rristalliHinn Seal. ii. sp.. 50, Be- lemnites sp. ind. Dott. V. BuscEMi — PERFEZIONAMENTO DELL' ACCU- MLILATOKE GANDINL L'abolizione delle pile [)ii marie, nel servizio tele." B. è) della casa Carlo Erba di Milano; alla quale soluzione aggiungevo il 20 "/^ di bicarbonato di soda puro, per neutralizzare una, i)arte d'acido per trasformarsi in bisolfato. Così, finita 1' elìV-rvesceiiza ottenni una soluzione di densità 1, 105 che ver.sai subito negli 8 accumulatori riempiendoli e caricandoli in serie con una inten- sità di corrente di 1 Ani[)('re per Kgr. di massa attiva. 'La corrente veniva fornita da una dinamo Siemeus, in deri- vazione, attivata da un motore Otto della potenza di due cavalli. Durante la carica mantenni costante la intensità, facendo variare la f. e. m.; ed alla fine della carica ridussi 1' intensità gra- datamente fino a ^li Ampère per Kgr. Bastarono tre cariche successive alternate in senso contrario perchè gli accumulatori acquistassero una capacità di 4 Ami)è- re-ora, capacità che poi aumentò gradatamente, col loro funziona- mento, dopo un mese circa, fino ad avere piti di (] Ampère-ora j>er Kgr. di massa attiva. Ed ecco quanto osservai : La f. e. m. di ciascun elemeuto raggiungeva 2. 5 Volts, circa, appena incominciata la scarica; ])er() discendeva a 2. 00 Volts che manteneva per circa '/g ora; quindi scendeva ancora a 1. 85 Volts; e così lentamente, nel periodo di 0 ore si riduceva al valore di 1. 70. Nella carica si aveva un fenomeiu) quasi identico, ma inverso. La resistenza media di ciascun elemento era 0.1 Ohm appena. Or questo risultato è soddisfacente, se si pensa che gli accu- mulatori a diaframma han?io, iiì generale, una resistenza di pa- recchi decimi di Ohm. La media di un gran numero di cariche e scariche ha dato circa 82. 2 °/o come rendimento in Ampère-ora e 74. 4 '\\, come rendimento in energia. Il rendimento veniva misurato per mezzo di letture , ad in- tervalli di dieci minuti, dell' amperometro in serie ed il voltmetro il] derivazione. La scarica veniva fatta sopra una lampada di 14 Volts, con una intensità di corrente di 0. 5 Ampère per Kgr. di massa attiva. — u — Questi otto accumulatori liauuo prestato un ottimo servizio uegii svariati esperimenti di elettricità all'Istituto Tecnico, ove quest' anno, si è abbandonato iutieramente 1' uso delle pile pri- marie. Avendo ottenuti questi ottimi risultati, pensai di rendere au- '•-ora pili piccola la resistenza interna, eliminando il vaso poroso. A quest' ultimo sostituii un vaso di piombo , a fondo cieco , alto 16 e. m. , di diametro 5. 5 e. m. , tutto bucherellato di fori del diametro di 2 m.m. Conceutricameute a questo stava un altro cilindro di piombo, aperto d' ambo le jìarti ed ideuticamente bu- cherellato al primo , della medesiiua altezza , ma di diametro di U e. m. Di modo che, fra il primo ed il secoudo cilindro, vi era una distanza di 1. 75 e. m. Una lastra cilindrica, tagliata a strisele, identicamente a quelle degli accumulatori sopra descritti, di diametro di 13 e. m. e con- centrica ai due primi cilindri, veniva a costituire 1' elettrodo po- sitivo. Questi tre cilindri venivano spalmati di una pasta di litar- girio, il centrale, di minio l' intermedio e 1' esterno. Xel cilindro interno mettevo dei minuzzoli di piombo spugno- so, spalmati e compressi con una pasta di litargirio ed acqua aci- diilata. Nella parte centrale di questo vaso mettevo una lastra di piombo che serviva da elettrodo negativo. Occorre che questo cilindro poggi sopra un vaso poroso alto 3 e. m, per togliere ogni pili lontano pericolo di corti circuiti per qualche piccola traccia di materia attiva che o per lungo periodo di tempo di funziona- mento, o per le scosse che può ricevere nel trasportare P accu- mulatore da un punto all' altro del Gabinetto, può cadere tra il primo ed il secondo cilindro. Lo spazio tra il secondo ed il terzo cilindro veniva riempito di piombo spugnoso ricoperto a pressione con pasta di minio. Tanto il minio che il litargirio mi erano stati forniti , come ])urissimi, dalhi casa Kahlbanm di Berlino. L' acqua acidulata era costituita come per i precedenti accu- mulatori. — 42 La carica a quest' accumulatore è stata sempre nel medesi- mo verso, con un regime di corrente di 1 Ampère per Kgr. di massa attiva. Dopo una carica di 40 ore, ho incominciato a studiare le co- stanti di (jucsf accumulatore. Esso mi ba dato risultati molto Insinghieri e soddisfacenti. La f. e. m. era di 2. 5 Volts appena termiimto di caricarlo, che riducevasi bruscamente a 2. 3. Volts per discendere , dopo poco tem'po, nella scarica ad 1. 95 Volt. Da questo valore la f. e. m. decresceva lentaniente Ano al valore di L 70, oltre il quale ten- deva a ridursi a zero, quasi repentinamente. La scarica può arrestarsi, senza pericolo di «liminuirne la ca- pacità, a 1. 70. Nella carica si aveva quasi un identico fenomeno, ma in senso inverso. Questi due fenomeni si vedono bene nel diagramma {A), dove le ordinate rappresentano i Volts e le avscisse le ore di carica e scarica. ^ / La resistenza interna di questo accumulatore e di 0,'^'"" 057. n rendimento in Ampère-ora è di 86. 5 7o ', e di 78. 3 "/„ il rendimento in energia elettrica, con un regime di carica di 0. 5 Ampère per Kgr. La capacità è di G. 75 Ampère-ora per Kgr. di materia at- tiva. — 4;; — Qnest' accuniulatore , mciitre che i)artecii)a dei due sistemi Faure e Piante nei vantaggi, non ha il difetto d' avere nna gran- de resistenza interna, come quelli a diaframma, mentre ha i pregi di quest' ultimi, poiché è di facilissima costruzione, di lunga du- rata , di facile sorveglianza , e non presenta il pericolo di corti circuiti. Oltre a ciò è smontabile , e conservando la massa ne- gativa neir acqua distillata e la massa positiva all' asciutto , si mantiene assai bene, per parecchi mesi, senza subire alcuna sol- fatazione, non solo, ma dopo 3 mesi, avendolo montato, possiede una f. e. m. di 1. 8 volts. ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 1 marzo ITALIA Acireale — Acc. degli Zelanti e dei pp. dello Studio — memorie Serie 3. Voi. I. Bolog'iia — Soc. med.-chir. e Se. med. — • Boll. so. med. uov. e die. 1902. gennaio 1903. Cagliari — Soc. tra 1 cultori delle se. med. e uat. — Boll. 1900-1901. Camerino — Società Eustachiara — Boll, anno I. 1-2. Catania — ■ Medicina moderna — periodico anno IV. 1-7. Firenze — R. Staz. di entomol. agraria — N. Bel. Serie I. N. 4. Genova — E. Acc. medica — Boll, anno XVII N. 5-12. Milano — R. Ist, lomb. di ac. e lett. — Bend. Voi. XXXV. 18-20. — XXXVI. 1-3. Mìneo — Osservat. meteor.-good. - Guzzauti -.i—Boll, anno XVI. N. 11 e 12. Modena — Le Staz. sperim. agrarie ital. — Voi. XXXV. 10-12. Napoli — R. Acc. med.-chir. — Atti, anno LVI. N. 3. 1(1. — Acc. pontauiana — Atti. Voi. VII. Serie 2. i(l. — Arch. di ostetr. e giuecol. — Voi. IX. N. 12. — Voi. X. N. 1. 1(1. Soc. r. delle scienze — Aiti Acc. se. fis. e ìnat. Voi. XI. id. Annali di nevrologia — Anno XX. 5-iì. -Bend. Acc. se. fis. e mat. Voi. Vili. 11-12. Padova — La nuova Notarisia — genn. 1903. ìd. — Soc. ven-trcut. di se. uat. — Atti Voi. IV. 2. — 11 - Parma — Assoc. raeil. cliir. — Hcnd. mino III. N. Il e 12. Perugia — Università — An. Fac. med. Mem. Acc. meà.-chir. Voi. XII. Voi. I Serie 3. Roma — R. Acc. dei Lincei — Rend. CI. se. Jìs. mat. e nat. Voi, XI. fiis. 12. i(l. - E. Acc. medica - Boll. Voi. XXVII. 7-8. ^^^ ^^^ ^.^^ ^_^ XXVIIl. 1-3. i(l. — R. Coniit. geol. d' Italia — Boll, anno 1902 N. 3. id. Soc. geogr. ital. — Boll, gennaio e febbraio 1903. i,l. _ Soc. geol. ital. — Boll. Voi. XXI. Siena — Rivista italiana di se. nat. — anno XXIII. N. 1 e 2. Torino — R. Acc. di medicina — Giorn. ott.-dic. 1902, genu. 1903. j^. — R. Acc. delle scienze — Mem. Serie II. Voi. LII. Yenezìa — R. Istit. veneto di se, lett. e art. — AHI Serie 8'' Voi. IV las. 5. ESTERO Agiiascalientes — El lustructor — anno XIX N. 7-8. Boston — Americ. Acad. of arts a. sciences— Pcowfrf. Voi. XXXVII. 23. lìremea — Natnrwiss. Vereiu — Abhandl. Voi. XVII. 2. Bruxelles — Acad. r. de médecine de Belgiqne — Bull. Voi. XVI. 10 11. id. _ Soc. belge de géol. de paléontol. et d'iiydrol. —£////. Voi. III. 3. /Voi. 37. N. 11. Cambridge, Mass.— Harvard College— B»i/. Mas. comp. zoiil. (Voi. 39. N. 5. (Vol. 40. N. 4-5. — Mem. id. Voi. XXVII. 2. — Bop. 1901-1902. Chapel Hill, N. C. — El, Mitch. Scient. Soc. — Jonni. Voi. XVIII. 1-2. Danzig — Naturf, Gesell. — .Scftr. Voi. X. 1. Franlifurt a/M. — Seukenberg. naturf, Gesell. - Abhandl. Voi. XX 4. XXVII. 1. — Ber. 1902, Harleni — Soc. Uolland. des sciences — Ardi, néerl. se. ex. et iiat. Voi. Vili. 1. Lausanne — Soc. vand, des se. natur. — Bull. N. 145. London — Roy. Soc. — Froceed. N. 469-471. Lund. — Universitet — Ad. Voi. XXXVII. Manchester — Liter. and pliilos. Soc. — Mem. a. proceed. Voi. XLVII. 1 e 2. Mexico — Soc, cieut. « Antonio Alzate »—J/t'm. y /l'er. S^ol. XVII. 1, 2, 3. New-York — Pnbl. Library - Bull. — Voi. VI. N. 12. Philatlelpllia — Acad, of, nat. sciences — Froceed. Voi. LIV, id. — Americ. philos. Society — Froceed. N, 169. Rovereto — I, R. Acc. di se, lett. e arti degli Agiati — Atti Voi. Vili, 3-4. St. Louis — Missouri botau. Garden — Eej). 1902, — i:. — Santiaii'O — Soc scient. du Chili — AH. Voi. XII. X. 1 <• 2. Trieste — Assoc. med. fcriestiiia — Boll, anno V. 1901-5(02. Upsala — Universitet — Bull, ijeol. Inslit. Voi. V. part. 2'^ X. 10. Washiiig-toii — SmiMis. Instit. — .s/iii/Zis. Conlvìb. Bull. Voi. XXVI. id. - U. S. geol. Survey — Bull. X. 177-191. Wiesbadeu — Xassauiscli-Vereiu tur Xaturknnde — Juhrb. Voi, LV. Zarag'oza — Socied. Arag. de cienc. uat. — Boi. Voi. I. 9-10. Ziirich — Physik. Gescllsch — Miiiml. 1902. X. ;5. 1)0X1 DI OPUSCOLI Acquahona L. — La resistenza dei ìuateriali — Alessandria 1900. detto — Alcuni fabbricati vivili — Aucoua 1899. detto — La ventilazione nei fabbricati civile Torino 1902. Ferranlni L. — Manuale di organoterapia, batterieterapia ecc. — Palermo 1902. Giova:! (t. — Unità razionali di elettromagnatismo — Napoli 1901. detto — Il funzionamento del rocchetto di liumhkoff — Koma 190o. detto - Il sistema assoluto M. KG. S. Roma 1903. detto - La trazione elettrica sulle ferrovie — Torino 1902. (riutfrida-Ruggeri V. — Sul cosidetto infantilismo e sull'inferiorità somatica del- la donna — Estr. dal Monitore Zoologico Italiano Anno XIII X. 12. detto — Qualche contestazione intorno alla più vicina filogenesi umana — Estrat. dal monitore zoologico Italiano Anno XIII. X. 10. Grassi B. — Documenti riguardanti la storia della scoperta del modo di trasmis- sione della malaria umana ■ — Milano 1903. Hellinaiill G. — ■ Kegvnkarte der Provinz Westfalen sowie von Waldeeìi, Schauvi- hurg-Lippe, Lippe- Detmold nnd dem Ereis Binteln — Berlino 1903. Maltese F. — Scienza dei poteri — Catania 1903. Penuavaria F. — Sulla vita e sulle opere del eav. D.r Giuseppe Carbonaro— B.-a- gusa 1902. Peniiacchietti G. — Sopra un integrale d' una classe di problemi dell' equilibrio d' un filo fi,essibUe e inestentibile — Estr. dai Rendi- conto del Circolo matematico di Palermo — T. XVI. Anno 1902. Petrarola Ludovico — Metamorfosi del modello cartilagineo primitivo delle ossa — Napoli 1902. Tumticolo V. — Osservazioni critiche sopra di animismo e spiritismo di G. Ser- gi Cuneo 1903. Vos F. Cari. V. — Max von Pettenkofer zum géddchtniss - Miiuchen 1902. G. P. G. 4G ELENCO DELLE MEMORIE pubblicate nel volume XVI degli Atti in corso di stampa (continiiazione vedi Boll. LXXV pag. 29). Mem. X. — Prof, Fridiano Cavara — Itieeoa aetnensiK Cav. Xiiovo micete dei Piano del Lago {Etna) (pag. 7). » XI, — Prof, A. Cancani — Sulla relazione fra la tempevatiira delle sor- genti e quella dell'aria — Mitinre, coiisidcrazioni. bildiogriilìa. (pag. 15). CENNI BIOGRAFICI Peof. P. berretta GIUFFRIDA PEL Prof. A. CAPPAKELLI 11 prof. Paolo Berretta Giuffrida nato il IS ottobre 1832, si è spento il dì 10 agosto 1902. Da alcuni anni egli, malgrado le apparenze di una salute esuberante, sentendo affievolirsi il vigore della niente, con onestà lodevole volle abbandonare 1' insegnamento, che i)ure era stato l' aspirazione ardente della sua giovinezza, la principale occupa- zione della sua vigorosa maturità. Tutta quanta la sua attività divise fra 1' insegnamento e lo esercizio pratico della chirurgia. Si deve alla saldezza dei suoi propositi, se con successo potè completare la sua educazione chirurgica e scientifica; e per com- prendere le difficoltà che il giovane Paolo Berretta dovette supe- rare, basta fare cenno delle tristi condizioni in cui versava, dopo tanto splendore universitario , 1' insegnamento medico-chirurgico ai suoi tempi , nell' Università di Catania mancavano una gran quantità di insegnamenti; e degli studi preparatori, non funzionava con una certa regolarità che la sola Anatomia , per opera del volenteroso Eeguleas. - 48 — Il Berretta fermanieiite convinto, die il suo avvenire scien- tifico e cliirurg-ico si fondava sulle cognizioni anatomiche, vi si dedicò con gran fervore; ne potendo essere soddisfatto dell' ordi- nario insegnamento, con la guida dei classici piìi in voga, volle da se impossessarsi, nei snoi minuti particolari, di questo ranni delle mediche discipline; a ragione considerato la base della pira- mide medica. Questo fatto, che mette in rilievo 1' amore agli studi del Berretta, illumiiui sulla- larghezza e giustezza delle sue ve- dute in ordine alla vera importanza degli studi i)rei)aratori e dà la misura dell'equilibrio della sua mente, che divina quasi il fu- turo metodo, che stabilisce nei laboratori, 1' officina efficace della ventura carriera medico-scientifica. Per questi suoi santi entusiasmi, diviene l'amico ricercato di giovaui colti, intesi al progresso degli studi, fra i quali come aquila emerge Antonino Orsini di Giacomo: ed è lo scolaro amato e ri- cercato di quel valoroso Di Griacomo, protomedico del tempo, dagli incoraggiamenti del quale, trae nuova lena per la continuazione dei suoi studi. E quasi senza guida metodica, egli continua i corsi superiori della medicina , ridotti allora ad insegnamento di Medicina Pra- tica a Patologia Generale e Chirurgica e di Clinica Chirurgica, che secondo il metodo del tempo seguito nell' Università di Ca- tania, limitavasi a seguire il professore durante la visita agli am- malati ricoverati nelP Ospedale. Fra tanta miseria di preparazione ufficiale , egli non perde uè la lena, uè l'entusiasmo; e operando da se, riesce a completare la sua educazione chirurgica; attestando il profìtto col successo che raggiunge nell'esercizio pratico professionale e con la stima dei piìi celebrati colleghi del tempo, che lo designano all'insegnamento. Infatti con ufficio del Gran Cancelliere, del 20 Aprile 1858, all' età di 20 anni è incaricato di reggere la cattedra di Patolo- gia generale chirurgica. Dopo questa prova, 2 anni dopo, la fa- coltà di Medicina volendo attestargli la sua soddisfazione ed am- mirazione lo nominava dottore aggregato, con deliberazione cioè, del 23 noveiubre 1800. — 49 — Ne è trascurabile la ricerca dei suoi sentimenti patriottici, infatti egli da uomo colto fa buon viso alle nuove idee; e senza esitare presta 1' opera sua competente gratuitamente dal 1859 al (il, e come chirurgo visita, aiuta e conforta reclusi nelle prigioni centrali, continua come chirurgo [)rimario, servizio nella istituitasi guardia Nazionale; e il suo lodevole servizio, è attestato in un documento rilasciato dal Maggior Grenerale, Senatore Marchese Sangiuliano, in data Ut Luglio 18(56. Per la sua competenza e probità è adibito in uffici pubblici sanitari, dove a favore della collettività presta opera gratuita. Ma l' insegnamento era 1' ol)biettivo della sua vita e lo ve- diamo divenire assistente provvisorio, alla clinica chirurgica nella lì. Università di Catania, per decreto Ministeriale 20 Aprile 1864 — Titolare nel medesimo ufficio il 1. Settembre 1865. Reggente della cattedra di patologia speciale chirurgica nell' Università di Cata- nia, il 18 ^Viaggio 1877. Incaricato del detto insegnamento il 18 Ottobre dello stesso anno : ha altresì 1' incarico di un corso di osservazioni e di esercitazioni pratiche del suo insegnamento. Finché il 18 Marzo 1884, è definitivamente nominato professore straordinario per 1' insegnamento della propedeutica e ])atologia speciale dimostrativa chirurgica. Di tanto , saggio e modesto, parve appagarsi lo spirito suo inquieto di raggiungere 1' ideale che aveva tormentato tutta la sua giovinezza e porzione della sua maturità. Come insegnante, fu notevole per chiarezza di vedute: e se non rifulse per originalità di metodi proprii, diede prova vera- mente di una memoria portentosa, facendo nella scuola sfilare con vertiginosa rapidità i nomi di un numero straordinario di classici antichi e contemporanei, che si erano occupati dell'argo- mento che imprendeva a trattare. Corretto nella dizione, spedito, franco ed enfatico nel porgere, fu sempre ascoltato con attenzione e interesse dalla scolaresca, che in lui anche ammirava una cor- tesia ed un affetto fomiliare e paterno per cui fu tanto caro ai suoi discepoli. Quanto all'opera scientifica che di lui rimane, do in fine — 50 — 1' elenco delle sue pubblicazioni ; ed aggiungo : che per ben giu- dicarle, bisogna condursi col pensiero ai tempi in cui esse furou dettate e allora si ritrarrà la convinzione : che egli aveva vera- mente una cultura seria, una mente sana e robusta, una chiarezza di esposizione che è lo specchio della sua lucida mente. Qualcuna di essa attesta la profondità dello studio di alcuni argomenti che lo interessavano, al punto da suggerirgli delle utili riforme a stru- menti in uso allora nella chirurgia. Alcune publ)licazioni attestano come egli seguisse il progresso scientifico e conoscesse tanto a fondo l'argomento, da inventare mezzi di medicatura come lo di- mostra la monografia. Nuove fascie preparate per la pronta ap- plicazione degli apparecchi amovo-inamovibili — atti della Gioenia Serie II voi. X. Due delle sue pubblicazioni, sono veramente anche al giorno di oggi, molto interessanti. Una riflette le lesioni violente del cuore ed ha per titolo « Storia clinica di un caso di ferita al cuore penetrante il ventricolo sinistro seguita da morte istantanea al 18'- giorno » Raccoglitore medico di Forlì 1808 S. S"" Voi. XYI. Argomento di attualità e che porta un suo contributo nella di- scussione dell'esame delle ferite del cuore e dell' opportunità del- l' intervento in casi simili. Balla quale osservazione emergono utili indicazioni lìer le precauzioni da usarsi durante la durata della convalescenza delle ferite del cuore. L'altra memoria maggiormente notevole ha per titolo « Xota sopra una larva di estro Bovino nell' uomo. » Questa memoria elimina ogni dubbio in proposito : è la piìi completa ed esauriente sull'argomento; accompagnata da una diligente osservazione del caso, stabilisce nettamente la possibilità di questa malattia nel- l'uomo, e ne dà la sintomatologia, mettendo il mondo medico per questo studio in grado di farne a tempo l'interessante diagnosi. Per questo solo lavoro, secondo il mio modesto parere, il prof. P. Berretta è degno di tenere compagnia agli uomini piti eminenti nella scienza di questa patria di Branca e dei Grcmmellaro. Fu un nobile carattere, buono, modesto, affettuoso; si raccolse negli ultimi anni della sua vita, nell'ambito della Famiglia e nel — 51 culto (Ielle memorie dei suoi tempi, che egli opportunamente evo- cava, reudeudo più vivo e stridente il contrasto tra i metodi di vivere e progredire passati e presenti : tenacemente attaccato al passato, si chiuse fra le pareti domestiche, dove la sua mente chiara e luminosa di un tempo, gradatament»' annebiandosi si spense. ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI 1. Esposizioue di un caso di estraordiuaria fetoudit.à muliebre ovvero di 22 gravidanze gemelle successive. Atti dell' Accademia Gioeuia, Serie II, Voi. XII. 2. Nota sopra talune moditìcazioni fatte al chiodo della scarpa per la pronta guarigione della fistola del sacco lagrimale. Atti della Gioeuia, serie II, Voi. XVI. 3. Nota sopra una nuova pinzetta per rendere agevole 1' escissione degl' in- tegumenti palpebraR. Atti della Gioenia S. II, Voi. XX. .4. Nota sopra una ijuova nomeuclatui-a dei disturVù funzionali acustici, e sul valore diagnostico di essi uelle affezioni dell' apparecchio uditivo. Atti della Gioeuia, Serie III, tomo IV. 5. Sopra 1' efficacia dei peniluvi con estratto di atropa bella donna sul li- mosi infiammatorio Severino , ossia esposizione della medicina napolitana , 31 maggio 1857. 6. Eiflessioni fisico-patologiche sopra uu raro caso di emorragia della glan- dola lagrimale. 7. Storia clinica di un caso di ferita al cuore penetrante il ventricolo sini- stro, seguita da morte istantanea al 18""' giorno — Raccoglitore Medico di Forlì. 1868 Serie 3. Voi. XVI, u. 7. 8. Nuove fasce preparate per la pronta applicazione degli apparecchi a ma- no inamovibili. Atti della Gieenia Serie II, Voi. X. 9. Degli aneurismi — Considerazioni generali — Tesi estratta dalla Commis- sione esaminatrice per 1' esame di professore pareggiato di Patologia speciale chirurgica. Atti della Gioeuia Serie III, Voi. XVI, u. 7. 10. Elogio accademico del Prof. Michelangelo Bonaccorsi letto nella seduta straordinaria dell' Accademia Gioeuia li 17 dicembre 1882. 11. Nota sopra una larva di estro bovino uell' uomo, Serie III, Voi. XIV. 12. Sopra un caso di lussazione divergente del cubito d' avanti in dietro Catania Galàtola 1893. 13. Lesione sopra uu caso di lussazione posteriore completa del dito pollice e sul facile modo di ridurlo. Bollettino dell' Accademia delle Scienze Naturali in Catania fas, XIII. Seduta 22 marzo 1896. ir n