("1 "BttJjYv\ \yiSav\CyC2_ V2. \\ag- 1 Note presentate Prof. A. Bieco — Cometa 1903 a » 2 Prof. A. Busso — Rapporti tra lacune aborali ed elementi sessuali in astro- phyton arborescens » 3 Prof. Umberto Drago — Sulle anomalie dentarie nei roditori . . » 5 Doti. Giuseppe Cheechia-Blspoli — I foramiuiferi eocenici del gruppo del M. ludica e dei dintorni di Catenanuova in provincia di Catania — (Nota preventiva) . . . . . . . . . • » 13 Elenco delle pubblicazioni pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 25 aprile 1903 » 15 Elenco delle memorie pubblicate nel volume XVI degli Atti in corso di stampa ............. 18 903 Aprile 1903. Fascicolo LXXVII. ACCADEMIA GIOENIA DI CIENZE IST .A. T TT IFS -A. L I Seduta del 25 Aprile 1903. Presidente — Prof. A. Ricco Segretario — Prof. G. P. Grimaldi Sono presenti i Soci Ricco, Basile, Pennacchietti, Bucca, Pieri, Russo e Grimaldi. Viene letto ed approvato il processo verbale della seduta precedente. Si passa quindi allo svolgimento dell'ordine del giorno clie reca le seguenti comunicazioni : Prof. A. Ricco — La Cometa 1903 (a) Prof. A. Russo — Rapporti tra lacune aborali ed elementi sessuali in Astrophiton arboresceus. Prof. U. Drago — Sulle anomalie dentarie nei Roditori (presentata dal Socio Prof. A. Russo). Dr. P. Bertolo — Ricerca microchimica e localizzazione del Fosforo nelle ovaie degli Echinidi (Strongyloceutrotus lividus e Sphaerecliinus granularis) (presentata dal Socio Prof. A. Russo). Prof. G. Di Stefano — Il calcare con grandi Lucine dei dintorni di Centuripe in provincia di Catania (preseutata dal Socio Prof. L. Bucca). Dr. (i. Checchia Pispoli — 1 foraminiferi eocenici del Gruppo del M. Indirà e dei dintorni di Gatenanuova in produciti di Catania (i )iesent;itai dal socio Prof. L. Bacca). Ili seguito si toglie la seduta. NOTE Prof. A. RiOCÒ — COMETA 1903 a. Questa cometa fu scoperta dall'astronomo Giacobini nell'Os- servatorio di Nizza, al 15 gennaio scorso. Passò al perielio il 10 marzo, ed al 5 aprile distava dalla terra solo 00 milioni di Km. ; quindi il suo splendore è andato rapidamente crescendo. •Le nostre osservazioni si estendono dal 28 febbraio a 10 marzo: dopo le nubi e poi la troppa prossimità dell' astro alla direzione del sole le hanno rese impossibili. Noi ci siamo occupati solo delle osservazioni tìsiche, cioè della forma, intensità luminosa e spettro ottico ; però la cometa essendo stata visibile solo durante il chiarore del crepuscolo o (piando era troppo vicina all' orizzonte, le osservazioni sono riu- scite difficili, ed i risultati non completamente soddisfacenti. Il nucleo della cometa era puntiforme, ben distinto dalla chio- ma, che era costituita da una nebulosità uniforme di pochi mi- nuti (circa 3) ; la coda era assai debole, semplice, dritta, diretta in alto, cioè verso NE, lunga circa 10'. Si è ottenuto in qualche modo l' intensità luminosa del nu- cleo, confrontandolo mediante 1' astrofotometro a cuneo di vetro con Algeri ih e con altre stelle minori; il chiarore del fondo di cielo però, e la differenza di natura degli astri confrontati non permettono di ricavare dalle misure fotometriche risultati esatti. Agli ultimi di febbraio l'intensità luminosa del nucleo era come quello di una stella di grandezza 6 i/tì difficilmente visibile ad- occhio nudo ; ai primi di marzo la grandezza era 0; al 7 marzo risultò -A ' , ; hi cometa sarebbe stata facilmenteVisibile ad occhio nudo, se non vi l'osse stato il chiarore l crepuscolo e l'astro non l'osse stato troppo vieiuo all' orizzonte occidentale. Collo spettroscopio si è visto che il nucleo dava uno spettro continuo , lineare , indicante un corpo solido o liquido incande- scente, o luce solare riflessa: la debole luce della cometa non ha permesso di decidere se nello spettro vi fossero le righe oscure fraunoferiane della luce solare riflessa, e neppure di riconoscere la luee riflessa col polariscopio. Nello spettro della chioma si sono riconosciute le consuete tre bande degli idrocarburi, sfumate verso il violetto; una gialla, una verde, una bleu: la verde era più forte, più lunga delle al- tre, e doppia. Nella sera del 6 marzo V mg. Mascari ha fatto la fotografia della cometa all'equatoriale fotografico con 20 minuti di posa; nella negativa si riconosce la coda colla direzione detta prima. Prof. A. Russo— RAPPORTI TRA LACUNE ABORAL1 ED ELEMENTI SESSUALI IN A8TR0PHYT0N ARBORESCENS. Da un anno mi occupo dell' anatomia e dello sviluppo di questo singolare Ofiuride che vive nelle acque di Aci-Trezza, in prossimità dell' isola dei Ciclopi. In attesa di pubblicare uno studio monografico, comunico preventivamente un dato anatomico che rischiara la posizione sistematica di questo animale. Negli Ofiuridi, come si sa, le lacune aborali formano un si- stema indipendente dalla gianduia ovoide ; però sono in rapporto con il cordone genitale, che rivestono in tutta la sua estensione. Da tali lacune , conosciute con il nome di lacune dorso-ventrali , si dipartono, in corrispondenza dei radii, gli assorbenti intestinali. Nelle Asterie le lacune medesime non hanno rapporti diretti con il cordoue genitale, il quale perciò procede isolato. Negli Echinidi tale sistema lacunare è indipendente ed atrofico, dappoiché il cor- done genitale, atrofizzandosi nei suoi tratti radiali e trasformali- dosi in lacuna, provvede da se stesso alla nutrizione delle glan- dole genitali. Nei Crinoidi invece , nel corso dello sviluppo , la lacuna aborale si atrofizza completamente per essere sostituita da nuove formazioni lacunari ; nelle Oloturie trovasi raccolta vicino l'unico organo genitale, ma sempre indipendente da questo. Astrophi/ton, che per molti caratteri anatomici è un Ofturide, per' ciò che riguarda le dette lacune ed i rapporti di esse con il cordone genitale, offre caratteri comuni con gli altri gruppi di Echinodermi. Esse sono, difatti, indipendenti dal cordone genitale, e racchiuse in uno spazio di origine euterocelica. La loro origine si trova in corrispondenza dell'estremo aborale della gianduia ovoide, dove sono molto sviluppate e piene di coauguli. Da que- sto punto si prolungano da ambi i lati attorno la periferia del disco, sempre chiuse nel canale euterocelico. Il cordone genitale ha una disposizione irregolare in quanto che esso forma, su tutta la superficie delle borse, un intreccio di rami anastoraotici, dai quali di tratto in tratto, per poliferazione delle cellule sessuali, si formano le giandule genitali. In ogni caso, tali cordoni sono indipendenti dal sistema di lacune avanti descritto, uou essendo ricoperti, come negli Ofiuridi, dalla lacuna aborale e dallo spazio periemale corrispondente. Mettendo in rapporto questi dati con quanto si riscontra nelle altre classi, si può dedurre che in Astrophyton si ripete una con- dizione, comune a quei gruppi, che in una precedente (1) Memoria dimostrai essere primitivi fra gli Echinodermi. Per tale ragione e per altri dati, che mi riserbo di pubblicare in seguito, esso rap- presenta una forma ancestrale di Ofturide, che nel suo sviluppo non ha subito graude deviazione, conservando alcuni caratteri pri- mitivi del Tipo. Ciò spiega la sua distribuzione in aree limitate e giustifica V opinione che sia una forma che scomparirà in un tempo più o meno lontano. (1) Studi su gli Echi nodermi — Atti Ac. Gioeuia, 1902. Prof. Umberto Drago— SULLE ANOMALIE DENTARIE NEI RODITORI. Sebbeue i casi di anormale accrescimento dei denti nei Ro- sicanti, per difettosa opposizione degli antagonisti, non costitui- scano una rarità e siano stati riferiti da vari autori, tuttavia il Wiedersheim ha recentemente descritto in un topo (1) una anomalia dentaria consistente in uno straordinario sviluppo degli incisivi superiori ed inferiori associato, come nei casi congeneri, ad anormale direzione dei medesimi per la quale i superiori erano fortemente incurvati, costituendo due anelli incompletamente chiusi ai lati della rispettiva mascella, al di fuori della bocca, mentre gli inferiori conservavano la direzione arcuata ascendente. Le due coppie di denti si presentavano spostate lateralmente, la supe- riore a destra, l'inferiore a sinistra, il che spiegava in questo caso il meccanismo della crescita smisurata e dell'anormale direzione. Però sebbene FA. avesse avuto 1' opportunità di esaminare 1' animale integro, e di prepararne in seguito lo scheletro, per studiare la causa presumibilmente anatomica della deviazione , nessun elemento potè dedurne, così che è stato indotto a supporre che una paralisi unilaterale dei muscoli masticatori avesse origi- nariamente determinato la deviazione della mandibola e quindi 1' anomalia nello sviluppo e nella direzione degli iucisivi. Come ho accennato in principio parecchi osservatori, prima del Wiedersheim avevano descritto analoghe anomalie di accre- scimento dentario in alcuni Roditori cercando di spiegare la causa per la quale era venuta a mancare la normale opposizione dei denti antagonisti, e quindi della loro usura ordinaria ; ma sebbene tutti i casi abbiano dei tratti generali comuni , tuttavia differi- scono fra di loro sia per l'entità dell'anormale accrescimento, sia per la direzione di esso, come ancora per la causa deter- minante, e 1' influenza esercitata sulla nutrizione e sulla vita (1) Ueber eiu abnormes Rattengebiss — Voti R. "Wiedersheim — Anat. Anz. XXII Bd. N. 25 1903. dell' animale. Per lo più si tratta di deviazioni laterali nell'ac- crescimento degli incisivi i quali invece di svilupparsi parallela- mente alla linea mediana, se ne allontanano, gii inferiori da un lato, i superiori dal lato opposto, su per giù come nel caso del YViedesheim, e in questa direzione, liberi d'ogni ostacolo, si accrescono smisuratamente. In questa categoria rientrano i casi descritti dal Camerano (1) in una Marmotta; dal Cadeau de Kerville (2) in un Lepre; dal Pavesi (3) anch'esso in un lepre; Ronchetti (4) nel Mus musculus albinus. Accanto a questi stanno due casi di anormale accrescimento dentario nel Coniglio descritti dal Raspail (5) e dal Parona (6) nei quali il normale parallelismo mediano è conservato , e finalmente un caso dello stesso Parona (7) in un Coniglio nel quale divergono simmetri- camente della linea mediana gii incisivi opposti d'un lato e del- l' altro. In quauto alla causa occasionante le anomalie descritte dagli autori su ricordati, poco o nulla è stato messo in luce, anzi ad eccezione del caso del Raspail, nel quale l'A. riscontrò la carie Dell' alveolo di un molare, non si riscontra negli altri una spie- gazione plausibile. E quindi essendomi occorso all' osservazioue il teschio di un Coniglio nel quale l'anormale accrescimento degli incisivi era più rilevante che nei casi descritti dal Parona e dal Raspail, mentre (1) Lorenzo Camerano — Developpement exageré des incisives cìxez une Marmotte, — Bullot. de la Societé zoologique de France — Tome XX. 1895. (2) Cadeau de Kerville — Note sur une tete osseuse anomale de lievre com- muti — Ibid. Tome XX 1895. (3) Pietro Pavesi — Intorno ad un altro caso di emiteria per accrescimento degli incisivi di lepre. — Bollet. sdont. di Pavia — XVII. 2-3. (4) Vittorio Ronchetti — Accrescimento anormale degli incisivi in un Mus musculus albinus. Rivista italiana di scieuze nat. Au. XVI. N. 4. (5) Xavier Raspail — Sur un developpement exageré des incisives d'un Lea- pin de Garenne. Bulletin de la Soc. zool. de France. T. XIX, N. 7. (6) Corrado Parona — Anormale accrescimento degli incisivi nei Conigli — Atti d. soc. Ligustica di scienze nat. Voi. VI 1895 pag. 116. (7) Id. loc. cit. era identica la dilezione dello sviluppo, ho creduto non privo di interesse studiarlo e ricercarne la causa presumibilmente anatomica e con molta probabilità diversa da quella riscontrata dal Rakpail. Io non ho potuto avere in esame che soltanto lo scheletro del capo, incompleto nella porzione encefalica posteriore, portato a questo Museo, l'anno scorso, da uno studente. 11 pezzo caduto sotto la mia osservazione è sufficiente, però per ravvisarvi l'ano- malia e rintracciarne la causa anatomica. II teschio menzionato manca alla taccia «Iella branca mon- tante sinistra della mandibola, della porzione molare della branca trasversa e della maggior parte dell' incisivo superiore dello stesso lato : conserva integro 1' incisivo superiore destro, la metà destra della mandibola col relativo incisivo, e gran parte della branca sinistra coli' incisivo omonimo. Posteriormente mancano, special- mente a destra parte dei parietali, dei temporali e dell' occipitale. Gli incisivi inferiori conservano la loro direzione arcuata ascendente passando al davanti degli incisivi superiori, e arrivan- do il sinistro, lungo 40 millimetri; a livello dell' apice libero del- l'osso nasale, il destro, lungo 48 millimetri (1), sorpassandolo per circa quattro millimetri: Entrambi decorrono strettamente con- (1) Le misure sono prese dui margine interiore dell' alveolo dentario. tigui e paralleli alla linea mediana per la maggior parte della loro lunghezza, ma, eirca al terzo libero, l'incisivo siuistro si al- lontana alquanto da questa linea arcuandosi verso 1' esterno, ed all'apice esso dista dal destro inni. 5. 1 due denti presentano forma piuttosto tondeggiante alla base, e appiattita alla sommità dove terminano tagliati a sghembo all' esterno, e sono per tutta la loto lunghezza rivestiti di smalto. L' incisivo superiore destro, lungo mm. 48 dal margine ester- no dell' alveolo,, ha all' origine direzione arcuata in basso, quindi rivolgendosi all' indietro, all' interno degli incisivi inferiori, de- scrive una curva regolarmente circolare rimontando in alto, dopo avere rasentato il pavimento della boeca, e termina a mm. 4 di distanza dall' origine, sulla stessa linea, conformato ad anello re- golare ; esso si inclina per la sua porzione inferiore e posteriore verso la linea mediana, venendo così a stare per questa porzione dentro il cavo boccale dal quale fuoresce, nello scheletro, soltan- to 1' estremità per una lunghezza di mm. 11. Presenta il consueto solco mediano per circa un terzo, pel rimanente il solco è appena rappresentato da una traccia lineare longitudinale. Il margine mediano dal dente è molto spesso, men- tre è sottile ed arrotondato il margine esterno: l'apice è appun- tito - arrotondato ; normale il rivestimento di smalto. L'incisivo superiore destro è, come ho accennato, mancante, essendo fratturato a circa dodici millimetri dal margine alveolare; però dalla porzione rimasta in sito si può intuire la direzione simile all'incisivo superiore destro, e il decorso iniziale, conver- gente verso la linea mediana. Gli incisivi sopranumerari hanno sviluppo normale: i pre- molari e i molari sono normali nel numero e nello sviluppo. Nessuna alterazione si riscontra nelle parti ossee conservate all' osservazione. Dalla descrizione surriferita si può arguire, ricostruendo mentalmente lo scheletro dell' animale rivestito dalle parti molli, che gli incisivi inferiori dovevauo nel vivente sporgere quasi completamente della bocca, mentre i superiori rimanevano, salvo forse 1' apice, dentro la cavità di essa, mantenendo nella posizione di riposo un po' divaricate le mascelle, e rendendo difficile la funzione della masticazione. Quale il meccanismo di quest'anormale sviluppo? Evidentemente la mancata funzione di antagonismo, ma quale la causa di questo difetto "ì Per la direzione e lo sviluppo quasi simmetrico dei denti non è da mettere in discussione una di quelle lesioni anatomiche unilaterali che conducono a spostamenti laterali della mandibola, quali p. es. una frattura, che abbia colpito quella parte del ma- scellare mancante nel teschio esaminato. È invece evidente che una lesione perchè abbia potuto determinare quell' auomalia sim- metrica, debba essere stata bilaterale, a meno che, come nel caso del Kaspail, non si sia trattato di un'alterazione capace di immo- bilizzare tutta la mandibola. Ma di tali lesioni bilaterali nessun vestigio si riscontra nel teschio, e in quanto all' eventualità di un processo necrotico dell' alveolo dentario, immobilizzante indi- rettamente la mandibola, e risiedente per avventura nella parte della mandibola maucante nel teschio da me studiato, credo superfluo intrattenermi a discutere, anzitutto perchè nou ritengo tal lesione sufficiente a spiegare, colla sola immobilizzazione, la mancata opposizione dei denti e il loro rispettivo spostamento antero-posteriore, in secondo luogo perchè dalle constatazioni fatte mi pare più logico ammettere la causa che esporrò, ed infine perchè nel caso morfologicamente analogo, illustrato dal Parona, nessuna alterazione, di tal genere, né altra d' indole diversa fu dall' A. riscontrata. Effetti vàmente la carie dell' alveolo dentario di un molare, invocata dal Kaspail nel suo caso quale causa capace, per le sofferenze subbiettive risentite nella masticazione, di apportare 1' immobilizzazione delle mascelle, se spiega la crescita anormale dei denti, non chiarisce la deviazione all' avanti degli incisivi inferiori, e quella all' indietro dei superiori, come non dà ancora la ragione del perchè i molari, non si siano, per effetto della — 10 — stessa causa, anormalmente accresciuti, come gli incisivi, da un lato e dall' altro. Queste considerazioni rendono invece logico il supporre che la causa determinante dell' anomalia debba risiedere piuttosto soltanto negli alterati rapporti di quella parte dei mascellari che sta fra i premolari e gli alveoli degli incisivi. •Infatti, nel caso da me studiato, considerando i due mascel- lari, si nota già a prima vista che le estremità alveolari degli incisivi superiori ed inferiori non distano nel senso laterale l'una dall' altra tanto quanto nel Coniglio normale , il che induce a ritenere che uno dei mascellari sia più corto o più lungo che nel Coniglio normale. Pertanto ho istituito delle misure di confronto con un Co- niglio normale, le quali riporto qui in seguito, avvertendo che esse sono state prese dal margine alveolare del primo premolare al margine intero dell' alveolo dell' incisivo, tanto per la mascella inferiore che per la superiore, e che nei due casi si tratta, come lo dimostra la dentatura, di individui adulti. Coniglio normale Lunghezza della porzione premolare superiore rum. 28 » » » » inferiore » 20 Coniglio in esame Lunghezza della porzione premolare superiore min. 22 » » » » » » 20 Da queste cifre si deduce che nel Coniglio normale il ma- scellare superiore è più sviluppato, relativamente all' inferiore, di quel che uon lo sia nel Coniglio coli' anomalia dentaria, essendo nel primo caso il rapporto fra i due mascellari di 1: 1,10 nel se- condo di 1: 1,40. Questo minore sviluppo del mascellare superiore nell' animale esaminato dà ragione della direzione degli incisivi inferiori i quali, spostati all' avanti, hanno potuto accrescersi liberamente ali5 esterno per difetto di ostacoli da parto degli incisivi superiori, mentre d'altro canto spiega il perchè questi, ostacolati nella di- rezione anteriore dallo sviluppo dei primi, si sono diretti all' in- dietro e all'interno nel cavo boccale, per cangiare nuovamente direzione, quando hanno incontrato il nuovo ostacolo del pavimento boccale. Io ho voluto anche eseguire delle misure sui mascellari di altri Roditori per vedere se esistesse in qualcuno un rapporto di lunghezza così piccolo come nel Coniglio da me studiato, ed ecco cifre ottenute : Lepre Lunghezza della porzione premolare superiore min. 27 » » » » inferiore » 23 Rapporto 1: 1,17 Cavia Lunghezza della porzione premolare superiore min. 18 » » » » inferiore » 14 Rapporto 1: 1,28 Topo Lunghezza della porzione premolare superiore min. 13 » » » » inferiore » 8 Rpporto 1: 62. Dalle quali cifre risulta, come nel Coniglio normale, un rap- porto di lunghezza maggiore che nel caso anomalo studiato. Non è adunque soltanto la prestabilita curvatura degli al- veoli dentari che determina la direzione e quindi 1' opposizione antagonistica e 1' usura dei denti in questi Roditori, ma esistono altresì dei rapporti prestabiliti nella lunghezza dei mascellari i quali concorrono a determinare tali condizioni, e la cui alterazione può bastare per sé siila a generare anomalie di sviluppo. La descritta anomalia, che 1' associazione di quella speciale direzione dei denti e il loro enorme sviluppo, distingue dalle al- tre fiii'ora descritto dagli autori, parrebbe dovesse influire imme- diatamente sulla nutrizione e quindi sulla vita dell' animale che ne era affetto, molto più se si consideri che nel Coniglio del Ra- spail, dove era anologa la direzione dei denti, ma molto inferiore lo sviluppo, essa, secondo l'A. aveva avuto effetti sinistri, condu- cendolo a mio stato di deperimento preaunuuziaute una prossima fine- Invece, a giudicare appunto dallo sviluppo dei denti nel caso in esame, si constata che la vita ha potuto prolungarsi ab- bastanza, e si sarebbe ancora prolungata chi sa per quanto tempo, se 1' animale non fosse stato ucciso. Ciò prova che 1' assunzione di alimenti , per quanto difficile, non era resa impossibile, e che uno speciale adattamento compensativo dell' animale a tale as- sunzione (forse anche a una selezione di questi), alla masticazione e alla digestione aveva dovuto stabilirsi, compatibile con un re- lativo equilibrio, della nutrizione. L'usura normale dei premolari e molari, riscontrata nel caso studiato, comprova appunto che la funzione della masticazione seguitava a compiersi malgrado il difettoso accrescimento degli incisivi. E quindi da ritenere che il defedamento nutritivo nel quale si trovava il Coniglio del Raspail, prossimo a morire di inedia, sia stato precoce e più specialmente imputabile alle conseguenze immediate della carie alveolare e all'impedita mobilità dei mascel- lari derivatane, anzicchè all'alterato meccanismo della masticazio- ne per l'eccessivo sviluppo e 1' anormale direzione degli incisivi. Si può quindi concludere : 1. Nel Coniglio studiato, e verosimilmente in altri fra i casi descritti dagli autori, l'anormale accrescimento degli incisivi è stato causato da un difettoso sviluppo del mascellare superiore. 2. Nei Roditori, con molta probabilità, la contrapposizione dei denti e quindi 1' usura normale dei medesimi, non dipende soltanto dalla direzione prestabilita dalla curvatura degli alveoli, ma ancora dai rapporti di luughezza delle due mascelle. 3. L' anormale sviluppo degli iucisivi, anche quando presen- ta la forma e la direzione del caso descritto, non compromette immediatamente la vita, ma è possibile uno speciale adattamento - 13 — dell' animale a un modificato disimpegno di quegli atti che com- pletano 1' ingestione degli alimenti. Dall' Istituto di Zoologia e Anatomia Comparata della R. Università di Catania. Dott. Giuseppe Checchia-Rispoli — I FORAMLNIFERI EOCENICI DEL GRUPPO DEL M. I1JDICA E DEI DINTORNI DI CATENANUOVA IN PROVINCIA DI CATANIA — (Nota presentiva). 11 materiale che forma l' oggetto di una Nota molto più estesa, che si pubblicherà presso gli Atti di questa Accademia fu raccolto in varie escursioni dal Prof. Giov\ Di-Stefano , che volle affidarlo a me in istudio. Credo opportuno di esporre sin da ora brevemente i risul- tati delle osservazioni compiute, aggiungendovi anche l' elenco dei fossili in gran parte già determinati. Il ricco materiale che ho esaminato proviene dai dintorni di Catenanuova e dai terreni del gruppo del M. ludica. Le principali località fossilifere si trovano tanto sulla destra che sulla sinistra del fiume Dittaino. Nelle varie località delle due regioni si trovano le identiche specie, crediamo quindi di dovere considerare come unica la va- sta formazione eocenica di quelle regioni. La fauna è composta di specie appartenenti in massima parte ai generi Nummitlites e Orbitoides e in numero più limitato ai generi Alveolina, Operculina, Assilina e Calcarina. Oltre però ai foramiuiferi, sulla superficie erosa degli strati si osservano resti per lo più indeterminabili di coralli, echinidi, criuoidi , briozoi, frammenti di Pectm ed Ostrea ; solamente la Serpula Spirulea Link, si presenta in parecchi e ben conservati esemplari. All' elenco dato dal Gravina sin dal 1858, (1) 1' unico che (1) Gravina B. -— Note sur les terraina tertiaires et quatemaires des envirous de Catane — Boll. Soc. Géol. d. Frauce, 2 ser., toni. XV, pag. 391-421), anno 1858, Paris. 14 - abbia riconosciuto l'abbondanza . » Di-Stefanoi Checcliia. 26. » Cremae Checchia. 27. Opereulina canali fera d' Arcb. 28. » granulosa Leym. 29. Assilina subspira de la Harpe. • So. Calcarina tetra'nlra Giimb. Ora per quanto pocbi siano i dati paleontologici che si han- no riguardo all'Eocene della Sicilia, lo studio della fauna citata permetterà di poter meglio giudicare oltre la formazione in esa- me, anche la vasta formazione delle argille scagliose con arenarie, brecciuole nummulitiche ecc. dell' isola, della quale i depositi del M. ludica e di Catenannova sono una parte. Dando uno sguardo alla fauna summenzionata noi non osser- viamo una spiccata mescolanza di specie di diversi piani come avviene in altri casi, ma una certa omogeneità; infatti delle specie più antiche solo qualcuna persiste, ed abbiamo invece una abbon- danza di specie giovani che si spingono sino nel più alto oligocene. Ora se alla presenza di queste specie, nonché a quella del gruppo della XioiuDulitcs striata-contorta , che generalmente tro- vasi a caratterizzare gli strati superiori dell'Eocene, aggiungiamo 1' assenza delle grandi Nummuliti e Assiline e l'abbondanza delle Orbitoidi, come generalmente avviene nelle parti più elevate dell' Eocene e nell' Oligocene, noi abbiamo degli elementi im- portanti per concludere che la vasta formazione in esame ha un carattere di maggior gioveutù rispetto all' Eocene medio, senza che per altro si possa ascrivere ad un livello più giovane del Bartoniano , per causa dell' abbondanza delle nummuliti quasi tutte eoceniche. Dal Laboratorio di Paleontologia del R. Ufficio Geologico Roma, marzo 1903. ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI pervenute in cambio e in dono, presentate nella seduta del 25 aprile ITALIA Bologna — Soc. med.-chir. e Se. med. — Boll. se. med. Auuo LXXIV-§ Vili Voi. III. 2. Caltagirone — Il Progresso agricolo — Aimo I. 8-15. Catania — Medicina moderna — anno IV. 8-10. Firenze — R. Acc. econ. agraria dei Georgofili — -Atti S. 4 Voi. XXV. DÌ9p. 34. i,l. _ Soc. t.ntoniol. ital. — Boll. Anno XXXIV. Trini. III. ,.., ,„,,,,•• i -x ,,,• \ anno XXXV. 3t4. Milano - Coli, degli mg. e arch.t. - Atti / ^ ,(] ^ ,_,, m2 id. — R. Ist. lomb. di se. e lett. — lieiid. Voi. XXXV. 18-20. — 16 — Milano — Soc. ital. di se. uat. e Mus. civ. di st. nat. — Atti Voi. XLI. 4. Mineo — Osservat. nieteor.-geod. « Guzzanti » — Boll, anno XVII. N. 1-2-3. Modeua — Le Staz. sperim. agrarie ital. — Voi. XXXVI. 1-2. Napoli — R. Acc. med.-chir. — Atti, anno LVI. N. 4. id. — Arch. di ostetr. e ginecei. — anno X. 2-3. id. _ Soc. di Naturalisti — Boll. Armo XVI. Voi. XVI (la serie) id. Armali di nevrologia — Voi. XXI. 1. — Rend. Acc. se. fis. e mat. Anno XLII. Voi. IX. 1-2. Parma — Assoc. raed. chir. — Rend. geuu. e febb. 1903. Palermo — Soc. sicil. per la storia patria — Arch. st. sic. Anne XXVII 3-4. Pisa — Soc. tose, di se. nat. — Proc. Veri. 4 maggio 1902-8 marzo 1903 (fas. 5). Roma — K. Acc. dei Lincei — Rend. CI. se. fis. mat. e nat. Voi. XII. 5-6. id. — Acc. pontif. dei n. Lincei — Meta. Voi. XIX-XX. id. — Soc. geogr. ital. — Boll. Ser. IV Voi. IV. 3. Sassari — Studi sassaresi — Anno IL 2. Siena — R. Acc. dei Fisioeritiei — Atti. Ser. IV Voi. XIV. N. 1-10. Torino — R. Acc. di mediciua — Giorn. Anno LXVI. 2-3. id. — R. Acc. delle scienze — Atti. Voi. XXXVIII 1-7. (con fase. * Oss. meteor. 1902. » Venezia — R. Istit. veneto di se, lett. e art. — Atti. Tomo LXII. 1-3. Verona — Acc. di agricolt., se, lett., arti e coinm.— Indice voi. I-LXXV. 1-35 ESTERO Aguascalienles — El Instructor — anno XIX N. 9-10. Brtinn — Naturforsch. Verein — Ber. meteor. Comm. 1900. — Ferhandl. XL Band. 1901. Bruxelles — Acad. r. de médecine de Belgique — Bull. S. IV. T. XVII. 1-2. Cambridge, Mass. — Harvard College - Bull. Mus. comi. zool. Voi. V. 8. Dresden. — Naturwiss. Gesell. « Isis » — Sitzungsber u. Abhandl. lag. die. 1902. Harlem — Soc. bolland. des sciences — Arch. néerl. se. ex. et nat. S. IL T. Vili 2 London — Roy. Soc. — Proceed. Voi. LXXI. 472-473. — Philos. Trans. S. B. Voi. 196 pag. 1-27. — Year-Book. Voi. 201 pag. 1-184. New-York — Pubi. Library — Bull. Voi. VII. 2-3. Stockholm — K. Sv. vetensck. Akad. — Handl. Voi. XXXV. — Bih. UH Handl. Voi. XXVII. 1-4. — Meteor. Iaktag. 1897-99. — Oefvers. Voi. 58 e 59. Wien — K. K. Geogr. Gesell. — Abhandl. Band. VI. 1. id. — K. K. Geol. Reichsaustalt — Jahrb. 1901 3-4. — Ferandl. 1902. 17-18. 17 — DONI 1)] OPÙSCOLI <; 11 nulli De Pazzi P. — V ordinamento tributario italiano — Siena 1902. Giuffrida Ruggeri V. — Nuovo mali ridir scheletrico della caverna di lancilo — Roma 1903. Detto — Animati totem e animali medicinali — ■ Roma, 1903. Gordon Iosepll — Notes and observations iipon the education of the deal — Wa- shington, 1892. Puliti G. — Per le biblioteche — Considerazioni o proposte — Catania, 1903. Detto — Versione del « Breve compendio di storia delle matematiche > di W. Roase Ball. — Voi. 1° Bologua, 1903. Reynolds Osborne — The sub-mechanicy of the Universe— Cambridge, 1903. Tiraboschi C — La Chique des oiseaux (Sarcophi/lla gallinacea— W estro) observée en Europe — Paris, 1903. ELENCO DELLE MEMORIE pubblicate nel volume XVI degli Atti in corso di stampa (continuazione e fine, vedi Boll. LXXYI pag. 46) Mem. XII. — Dott. G. Di Stefano — // calcare con grandi Lucine dei din- torni di Centuripe in provincia di Catania (pag. 71). XIII. — Prof. G. Boccardi — Di alcune importanti semplificazioni al metodo di riduzioni' delle lastre del Catalogo fotografico di stelle (pag. 14). XIV. — Dott. G. C'utore — Osservazioni inaero e microscopiche sopra un caso di cranio-rachischisi totale nell' nomo (pag. 91.) XV. —Dott. E. Ragusa — Struttura tettonica dei calcari di Modica (pag. 16). * XVI. —Pro!'. A. Ricco e L. Mendola — Risultati delle osservazioni me- teorologiche del 1902 fatte nel lì. Osservatorio di Catania (pag. 8). XVII. —Dott. P. Bertot.o — Ricerca microchimica e localizzazione del fosforo nell' orair degli Echinidi (pag. 14). XVIII. — Prof. V. CASAGRANDI — / Siciliani agli studii di medicina di Salenio e di Catania nel secolo XVII e il Doti. X. Tezzano (pag. 34). Il