ìiy ,1. -gjCrV^^/w^ \^^,\ HARVARD UNIVERSITY LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOQY j|.-CLVsxrsAC*ff \2v \\*5:C iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiinii'iiiiiniiiiiiiniii'i'iiii'"" Gennaio-Febbraio 1892. Fascicolo XXIII-XXIV. = BULLETTINO MENSILE DELLA ACCADEMIA GIOENIA DI SCIENZE NATURALI IN CATANIA col RESOCONTO DELLE SEDUTE ORDINARIE E STRAORDINARIE e Sunto delle Memorie in esse presentate ( NUOVA SERIE ). CATANIA TIPOGRAFIA C. CALATOLA 1892. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiumiiiiiimiiimiiiii III unni iiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiiimiiiiiiiiniiiiniiiiiii'n lini INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE NEL PRESENTE FASCICOLO Cariche accademiche per l'anno 1891-92 Pag. 1 Elenco dei Soci Effettivi .... : , ^2 Id.. dei Soci Corrispondenti „ 2 Soci onorari „ 3 Rendiconti Accademici Verbale dell'adunanza del 10 gennaio 1892 . „ 4 Id. dell'adunanza del 31 detto .„ 4 Sunto delle memorie Sulla variazione in latitudine della sede dei principali fenomeni solari del Prof. Annibale Ricco. „ 5 Contribuzione allo studio dell' Ahissinia del Prof. L. Bucca „ 6 Sul calore specifico dell' acqua soprafusa dei Proff. A. Bartoli ed E. Strac- ciati - „9 Nuovo metodo di misura del calore specifico dei liquidi^ e del potere assorbente dei solidi per le radiazioni solari dei Proff. A. Bartoli ed E. Strac- ciati. . ^10 Spiegazione delle anomalie che presenta la conducibilità elettrica dell' Etalio del Prof. A. Bartoli „ 12 Sul moto brachistocrono di un sistema qualunque di punti materiali del Prof. Gr. Pennacchietti . „ 13 Descrizione degli embrioni e delle larve della filaria recondita del D.r S. Ca- LANDRUCCIO ^13 Cenni Biografici Il D.r Giuseppe Antonino Galvagno— Parole del Prof. Paolo Berretta . „ 14 Il Sac. Michele Maugeri—Farole del Prof. M. Ronsisvalle „ 17 Elenco dei libri presentati nella seduta del 31 gennaio 1892 „ 19 Gennaio Febbraio 1892. Fascicolo XXIII-XXIV. ACCADEIA dlOGNIA CARICHE ACCADEMICHE Per l'anno 1891-9 2. Ufficio di Presileiiza ZURRIA Prof. Giuseppe — Presidente. TOMASELLI Prof. Salvatore — Vice-Presidente. Bartoli Prof. Adolfo — Segretario Generak. Segretario flella sezione eli scienze fisiclie e inateinatiGtie FiCHERA Prof. Filadelfo Segretario della sezione di scienze naturali Aradas Prof. Salvatore Consilio di amministrazione SciUTO Patti Prof. Carmelo. Berretta Prof. Paolo. Ardini Prof. Giuseppe. Orsini Faraone Prof. Angelo. Cafici Rev. P. Giovanni, Cassiere. Socii effettivi 1. ToRNABENE prof. Fraiicesco. 2. ZuRRiA prof. Giuseppe 3. Cafici rev. P. Giovanni. 4. NicoLOSi TiRRizzi prof. Salvatore. 5. Berretta prof. Paolo. 6. SciUTO Patti prof. Carmelo. 7. Ardini prof. Giuseppe. 8. ToMASELLi prof. Salvatore. 9. Clementi prof. Gesualdo. 10. Orsini Faraone prof. Angelo 11. RONSis VALLE prof. Mario. 12. Basile prof. Gioacchino. 13. Capparelli prof. Andrea. 14. Mollame prof. Vincenzo. 15. Aradas prof. Salvatore. 16. Sangiuliano marchese Antonino. 17. Grassi prof. Giambattista. 18. Amato prof. Domenico. 19. Bartoli prof. Adolfo. 20. Ughetti prof. Giambattista. 21. Ferrari prof. Primo. 22. Fichera prof. Filadelfo. 23. Chizzoni prof. Francesco. 24. Feletti prof. Raimondo. 25. Pennacchietti prof. Giovanni. 26. Petrone prof. Angelo. 27. Ricco prof. Annibale. 28. Stracciati prof. Enrico. 29. Chiarleoni prof. Giuseppe. 30. CuRCi prof. Antonio. Soci corrispuileiiti eletti 1020 l'appmazioiie dell'attuale statuto w 1. Di Mattei prof. Eugenio della R. Università di Palermo. 2. Maggi prof. Guido della R. Università dì Messina. 3. Martinetti prof. Vittorio della R. Università di Messina. (1) Sono stati omessi i nomi dei soci corrispondenti die furono promossi a soci effettivi. 4. Pellizzari prof. Guido della R. Università di Genova. 5. Grimaldi Dottor G. P. della R. Università di Roma. 6. Meli prof. Romolo della R. Università di Roma. 7. Papasogli prof. Giorgio della R. Scuola Superiore di Mer- cilog'ia in Firenze. 8. Bassani prof. Francesco della R. Università di Napoli. 9. Di Stefano Dottor Giovanni , Direttore del Museo Paleon- tologico del R. Comitato Geologico di Roma. 10. Gaglk) prof. Gaetano della R. Università di Messina. 11. CoNDORELLi FRANCA VIGLIA Dottor Mario conservatore del Gabinetto Zoologico della R. Università di Roma. 12. Moscato Dottor Pasquale— Porto Empedocle. 13. GuzzARDi Dottor Michele— Catania. 14. Alonzo Dottor Giovanni— Catania. 15. Pisani Dottor Capitano Rocco— Catania. Soci onorari eletti ((odo l' apuroyazione dell'attnale statuto 1. Bocca piof. Lorenzo, Direttore del Gabinetto di Mineralogia e Geologia della R. Università di Catania (nominato socio onorario coi diritti stessi dei soci effettivi). 2. Chaix Prot. Emilio della Università di Ginevra, Segretario generale della società geografica ginevrina. Alnnaiiza ilei lì 10 Gemiaio 1892. Presidente — Frof. Giuseppe Zukria Segretario Generale — Prof, Adolfo Bartoli Sono presenti i soci effettivi Signori Professori Ardini , Ber- retta, Feletti, Orsini Faraone, Pennacchietti e Stracciati, oltre a moltissimi soci corrispondenti e ad un numeroso e scelto uditorio. L'ordine del giorno porta le letture seguenti: Prof. F. Fisichella— Elogio accademico del socio defunto Prof. cav. Antonino Maugeri. Prof. G. Pennacchietti — Elogio accademico del socio defunto prof. comm. Lorenzo Maddem. Il presidente, secondo V ordine del giorno, dà prima la paro- la al socio onorario Prof. Can. Francesco Fisichella e poi al so- cio effettivo Prof. Giovanni Pennacchietti, i quali con calde ed acconcie parole mettono in rilievo i meriti scientifici dei due chiarissimi soci defunti. Terminate le letture, la seduta vien tolta alle ore 12. Ailniiaiiza del 31 Gennaio 1892. Presidente — Vyoì. Giuseppe Zurria Segretario Generale — Prof. ADOLFO Bartoli Sono presenti i soci effettivi signori Professori Amato, Basi- le, Berretta, Cafici , Curci, Grassi, Pennacchietti, Ricco, Ronsi- svalle. Scinto Patti e Stracciati. Aperta la seduta alle ore 11 a. m. il segretario generale co- munica le lettere di ringraziamento dei nuovi soci effettivi e corrispondenti. Poscia annunzia all' Accademia la perdita del so- cio effettivo Dott. Giuseppe Galvagna e del socio onorario Can. Michele Maugeri , morti entrambi durante le vacanze accade- miche: commemora gli estinti rammentando i meliti scientifici del Galvagna e le qualità morali del Maugeri. Indi presenta i molti libri pervenuti in cambio e in dono da- — 0 — g-li altri istituti scientifici, e da scienziati italiani e stranieri; fra queste pubblicazioni segnala la pregevole carta Vulcanologica e Topografica dell'Etna, del Prof. Emilio Chaix della Università di Ginevra , e diverse interessanti memorie del socio effettivo Prof. Annibale Ricco, Direttore dell'Osservatorio astronomico di Catania , del socio corrispondente Prof. Giorgio Papasogli della R. Scuola superiore di Mercilogia di Firenze , e del socio corri- spondente Prof. Martinetti dell' Università di Messina. Poscia vengono lette dagli autori le memorie seguenti : 1. Prof. A. Ricco — Sulla variazione in latitudine della sede dei principali fenomeni solari. 2. Prof. L. BucCA— Contribuzione allo studio geologico dell' Abis- sinia. 3. Proff. A. Bartoli ed E. Stracciati— Nuovo metodo di misura del calore specifico dei liquidi, e del potere assorbente dei solidi, per le radiazioni solari. 4. Prof. G. Pennacchietti — Sul moto brachistocrono di un si- stema qualunque di punti materiali. 5. Proff. A. Bartoli ed E. Stracciati— Sul calore specifico del- l' acqua soprafusa. 6. Dottor S. Calandruccio — Descrizione degli embrioni e delle larve della Filaria recondita. 7. Prof. A. Bartoli — Spiegazione delle anomalie che presenta la conducibilità elettrica dell'Etalio. Terminata la lettura delle precedenti memorie, venne tolta la seduta pubblica alle 2 pom., rimanendo T Accademia riunita in seduta segreta per deliberare intorno ad affari di amministra- zione interna. SUNTO DELLE MEMORIE SULLA VARIAZIONE IN LATITUDINE DELLA SEDE DEI PRINCIPALI FENOMENI SOLARI-Pro/. Annibale Ricco— Il prof. Ricco espone il risultato del calcolo delle latitudini eliogra- — 6 — fiche medie delle macchie e delle protuberanze solari da lui os- servate dal 1880 al 1890 cioè per un ciclo dell' attività solare. Le latitudini eliografiche medie delle macchie, complessiva- mente nei due emisferi solari boreale ed australe, dal 1880 vanno continuamente ed abbastanza regolarmente diminuendo fino al 1888, da 2(P fino a circa 8°; poi risalgono rapidamente fino a 24». Analogamente le latitudini medie delle protuberanze diminui- rono dal 1880 fino al 1886 ed al 1888, da 41^ fino a circa 28» ma però meno continuamente e meno regolarmente : dopo risalirono rapidamente di nuovo fino a circa 4P. Dunque vi è un notevole parallelismo fra i due ordini di fe- nomeni solari : e ciò riesce molto manifesto nelle curve grafiche che li rappresentano. Confrontando poi quest' andamento delle latitudini medie dei fenomeni solari, col ciclo dell' attività, del sole stesso , si trova che le latitudini medie vanno decrescendo fino presso all' epoca del minimo , e quando questo ha luogo, tornano a comparire a latitudini più alte. In altri termini le macchie e le protuberanze durante il ciclo vanno formandosi di preferenza sempre più pres- so all'equatore solare; dopo il minimo, in cui quei fenomeni scom- parvero quasi completamente, ricompaiono quasi di sbalzo in altre più alte latitudini, per poi tornare a discendere verso 1' equatore nel ciclo successivo. Questa specie di fluttuazione era già stata dimostrata da Carrhigton e JSpòrer per le macchie solari nei cicli precedenti, e r attuale ciclo s' accorda cogli altri; ed inoltre da questo studio risulta che anche le protuberanze seguono la stessa legge di mo- vimento, che molto probabilmente è generale per tutti i fenomeni solari , ed è prodotto da grandi correnti circolanti negli strati fluidi solari. CONTRIBUZIONE. ALLO STUDIO GEOLOGICO DELLA ABISSINIA— Pro/*. L. BucCA— La collezione di roccie che forma r oggetto del presente studio, figura nella mostra eritrea dell'E- sposizione nazionale, tenuta quest' anno a Palermo. Essa fu rac- colta dall'ingegnere L. Baldacci, del R. Corpo delle miniere, inca- ricato dal Governo del rilievo geologico della Colonia. Le fortu- nate condizioni in cui si trovò l' ingegnere Baldacci , ma sopra- tutto la sua arditezza non comune , poterono fare rappresentare in essa delle località dove non è tanto facile accedere. Questa collezione poi , costituita essenzialmente da roccie cristalline ed eruttive, per la geologia di quel paese, dove scarseggiano le for- mazioni fossilifere, è di grandissimo interesse. Tanto r altipiano abissino, che gli imponenti contraforti che lo dividono dal Mar Rosso, presentano una disposizione di strati quasi orizzontale; e i fiumi , veri giganteschi torrenti, vi hanno scavato delle profondi e strette vallate, che rammentano i cagno- ni del Colorado. Vi dominano gli scisti cristallini , dal Blanford riferiti ad unico gruppo « Metamorphic » perchè considerati co- me prodotti dal metamorfismo di preesistenti roccie stratificate , per opera del sottostante granito, talora neppure appariscente. Il Baldacci vi distingue però una parte inferiore, formata essenzial- mente da scisti, diretti da N. a S. e con pendenza ad 0., e una parte superiore, pressocchè orizzontale e però in discordanza «olla prima o costituita da roccie a tipo granitoide. Formano oggetto dello studio microscopico delle roccie di questa serie: il gneiss ordinario , V epidotifero e il talcoso ; il micascisto ordina- rio e il talcoso; lo scisto amfibolico ordinario e l 'epidotifero ossia ovardite ; lo scisto cloritico e il cloritico-calcare , lo scisto filla- dico e lo scisto siliceo. Questa serie di roccie viene attraversata da filoni, oppure più spesso ricoperta da immense colate di roccie eruttive antiche. Tra queste vengono qui descritte: le pegmatiti, il granito a bio- tite ossia granitite^ il granito e la granitite amfibolici , la grani- tite epidotifera, le leptiniti. E tra le roccie porfiiiche: il grano- firo, ossia micropegmatite ; i porfidi quarziferi , le euriti. Infine tra roccie meno acide : le dioriti ordinarie e le dioriti con pas- saggio a diatosi ossia epidioriti. Infine anche delle dioriti porfi- riche. Tra le roccie eruttive pigliano grande sviluppo quelle rela- tivamente giovani, che formano delle immense colate al di sopra dell'altipiano e dei contrafforti, e che talora costituiscono quelle enormi terrazze, quasi inaccessibili, le cosi dette aiìibe , che for- — 8 — mano uno dei caratteri speciali del paesaggio abissino , e una delle difficoltà strategica dì quella regione. Queste roccie sono indicate dal Blanford col nome di trappi , nome antico , che più che la natura mineralog'ica della roccia ci indica quella dispo- sizione in grandi e estesissimi scaloni. Sono basalti a struttura microcristallina , senza cioè che fra i singoli elementi compaia traccia di sostanza amorfa. Nel descriverle però le ho distinte in veri basalti, cioè a tipo afanitico; e in vere doleriti , dove si scorgono delle segregazioni, principalmente di olivina. Tutti que- sti basalti vanno riferiti al gruppo di Magdala del Blanford , e secondo questi rapportati alla parte superiore del cretaceo o al- l' eocene. Il Blanford li rassomiglia pei caratteri mineralogici ad analoga* serie di basalti dell'India occidentale, ivi considerata cretacea. Ma a tale enorme distanza il solo carattere mineralo- gico non è sufficiente per fare dei paragoni cronologici. Intanto lungo la parte occidentale dell' Arabia compaiono delle forma- zioni basaltiche analoghe, sempre sottostanti al Nummulitico. E secondo lo stesso Blanford non sarebbe troppo arrischiata l' ipo- tesi di collegare tanto i trappi dell' altipiano abissino, che quelli dell' Arabia e dell' India occidentale in unica forniazio)ie, consi- derandoli come residui di un' unica e grande regione vulcanica, ora smembrata dall' eruzione e dalle altre azioni geologiche : e però il loro studio comparato merita grande interesse per la sto- ria geologica della Terra. Lungo la costa del Mar Rosso troviamo infine una serie di vulcani estinti che debbono riferirsi ad epoca geologica molto posteriore a quella dell' altipiano e che forse si collegano ai vul- cani sottomarini del Mar Rosso. Vanno riferiti alla stessa epoca di formazione delle roccie vulcaniche su cui è fabbricata Aden; e perciò indicati dal Blanford col nome di serie di Aden. Le roc- cie di questa formazione si distinguono nettamente da quelle dell' altipiano, per la presenza di una parte amorfa vetrosa nel- la loro massa, di color rossastro o talvolta completamente inco- lora ; ma che ad ogni modo determina una microfluttuazione ne- gli elementi della massa , dando alle roccie V aspetto speciale delle l'occie vulcaniche recenti. — y — SUL CALORE SPECIFICO DELL' ACQUA SOPRAFUSA - Pwff. A. Bartoli ed E. Stracciati— Grli Autori nelle loro pre- cedenti comunicazioni hanno dimostrato che il calore specifico vero Ct dell'acqua fra 0*^ e 35^ può rappresentarsi con molta approssimazione colla forinola empirica Ct = 1,006 630 — 0,000 593 962 000 t + 0,000 004 338 650 t^ -h 0,000 000 425 520 t^ — 0,000 000 002 819 t' avendo assunto per unità il calore specifico vero a -+- 15". Da questa formula si deduce Co = 1,006 63 C_i = 1,007 23 C_2 = 1,007 83 C_3 = 1;008 44 C _ 4 = 1,009 05 C-, = 1,010 25 C_,s = 1,011 43 C_,„= 1,012 55 ossia , che al di sotto di zero, il calore specifico vero dell' ac- qua allo stato liquido , va crescendo col decrescere della tempe- ratura. Se si assume come unità il calore specifico vero dell' acqua a zero, i numeri precedenti divengono : Co = 1,000 0 C_i = 1,000 6 C _ , = 1,001 2 C_3 = 1,001 8 C _ 4 = 1^002 4 C_, = 1,003 6, C-, = 1,004 8 C-u. = 1,005 9 (1) Bartoli e Stracciati , Bullettiiio dell' AcL-adcniia riioeiiia, Fascicolo VII, Uag^ìo 1S89 pao-. :}-? e Fascicolo XVIII-XIX Marzo Aprile 1S91 pag-. 25-29: Beililatter zìi deiii Aiiiialeii der Phvsik. Lcipzi"- 1891. - 10 - valori che vanno d' accordo con quelli dedotti dalla formola trovata dal sig. Martinetti (1). Co = 1,000 0 C- - 1 = 1,000 5 C- - 2 ^= 1,001 0 c_ - 3 = 1,001 5 C- . i ^ 1,002 0 C- - 6 = 1,003 1 C- -8 = 1,004 1 c_ 10 ^ 1,005 1 Anche il Chiarissimo sig-. Cardani (2) aveva trovato prece- dentemente, con un metodo ingegnoso, che il calore specifico del r acqua soprafusa cresce col decrescere della temperatura. Gli Autori attendono a confermare questi risultati con un nuovo metodo, del quale sarà reso conto in un' altra comunica- zione. NUOVO METODO DI MISURA DEL CALORE SPECIFICO DEI LIQUIDI, E DEL POTERE ASSORBENTE DEI SOLIDI PER LE RADIAZIONI SOLARl-Proff. A. Bartoli ed E. Strac- ciati — Lo scopo che si sono prefisso gli Autori è quello- di pro- vare il grado di precisione che si può raggiungere nelle misure calorimetriche , col pireliometro da loro descritto in una prece- dente comunicazione (3). Essi impiegano due pireliometri , esattamente uguali ; nel- r uno la cassetta pireliometrica munita di agitatore contiene una (1) Martinetti^ sul calore specifico dell' acqvia al di sotto di zero.— Nuovo Ci- nieiitu, Pisa 1891, ed atti della R'. Accademia delle scienze di Torino, voi. XXY, 22 Giugno 1890. (2) Cardani e Tommasini ^ sul calore specifico dell' acqua soprafusa — Pisa , Nuovo Cimento, serie III voi. 21 (3) Bartoli e Stracciati— Mìsara del calore solare, BuUettino dell" Accademia Gioenia , Fascicolo VII. Maggio 1889 pag. 7-14 , Catania , Tipografia Galatola ; Nuovo Cimento 3^ serie voi. XXIX, Pisa 1891 ; Bollettino mensiiale dell' associa- zione meteoì-ologica Italiana, serie 2" voi. XI , pag. 129-133 ; Rivista Scientifica Industriale. Firenze 1892 ; Beibliitter zu dcm Anualen der l'hysik; Leipzig 1891. — 11 — nota massa d' acqua , nell' altro la cassetta contiene una nota massa del liquido di cui si vuol misurare il calore specifico: ven- gono agitate ugualmente le due cassette calorimetriche e si leg- gono le temperature dell' acqua e dell' altro liquido cinque mi- nuti avanti l' introduzione del sole; immediatamente prima d' in- trodurvi i] sole; appena intercettato il varco ai raggi solari e dopo cinque minuti: Le correzioni pel raffreddamento possono ridursi piccolissime o trascurabili. L'equivalente in acqua delle cassette calorimetriche (che sono di ottone), è piccolissimo ed esattamente noto: Una stessa quantità di calore vien dunque somministrata a una nota massa di acqua e ad una nota massa di un altro liquido : il riscaldamento delle due masse sarà dunque in ragione inversa dei loi-o equivalenti calorifici , ed è facile calcolare il calore specifico del liquido confrontato. Gli autori hanno sperimentato coli' idruro di amilo (il quale presenta un coefficiente d'attrito piccolissimo ) coli' alcool , col- l'olio di oliva, colla glicerina di peso specifico 1, 26 (liquido viscosissimo) e col mercurio (quesf ultimo entro una cassetta pi- reliometrica di accia jo ). In pari tempo gli autori hanno misurato il calore specifico degli stessi liquidi coi noti metodi calorimetrici, entro gli stessi limiti di temperatura. La tavola seguente dimostra come il calore specifico deter- minato col pireliometro coincide con quello determinato col me- todo di Regnault. (1). Caìori specifici fra -+ 14« e + 20"^ Col pirelioììietro col metodo di Regnault. Idruro di Amilo 0, 5709 0, 5707 Alcool etilico 0, 6356^ 0, 6352 Olio di oliva 0, 5225 0, 5228 Glicerina (Densità 1, 26) 0, 6852 0, 6855 Mercurio 0, 0340 0, 0338 (DI nuuieri «rritti sono la media di cinque determinazioni ben concordanti. I liquidi non erano puri, ma vìb non era necessario in questo caso — 1' importante era che si facessero le determinazioni, sempre con lo stesso campione di liquido. - 12 - Lo stesso metodo si presta per determinare esattamente il potere assorbente per le radiazioni solari: basta che la faccia del pireliometro esposto ai raggi solari , in luogo di essere affumi- cata, sia rivestita galvanicamente di uno strato del metallo su cui si vuole sperimentare, o che vi sia deposto uno strato della sostanza che si vuole studiare. SPIEGAZIONE DELLE ANOMALIE CHE PRESENTA LA CONDUCIBILITÀ ELETTRICA DELL' ET ALIO -Pro/". A. Bar- TOLi — L' Autore aveva trovato nel 1884 (1) che la conducibilità elettrica dell' alcool cetilico C.^ H3, OH (Etalio), subisce un note- vole aumento all'atto della solidificazione ( -}-48''.5 ); questa mag- giore conducibilità dura ancora dopo finita la solidificazione , finché la temperatura dell' etalio , abbassandosi a + 21"^ , esso perde quasi ogni traccia di conducibilità, per trasformarsi a zero gradi in un buono isolante. Temperatura Conducibilità -h 104" liquido 2, 50 + 89" liquido 2, 00 H- 79» liquido 1, 60 -h 60« liquido 1, 15 -^ 52« liquido 1 + 48, 5 comincia a solidificare 3, 10 -h 45" solido 12, 30 + 44, 5 » 20, 60 4- 35" 12, 80 -+- 25" 6, 70 H- 21" 5, 20 -f- 19" 0, 05 -f 0" 0, 00 L' Autore ha ora proseguito lo studio delle proprietà termi- che dell'alcool cetilico servendosi degli stessi campioni impiegati (1) BartoU, Di un singolare fenomeno che presenta 1' alcool cetilico nel soli- dificare, Pisa, Nuovo Cimento, 1884, e così pure Gazzetta Chimica di Palermo 1884, 0 r Orosi, Firenze 1884, Beiblatter zu der Ami. der Pliysìk, Leipzig 1885. — i;ì — nel 1884 , ed ha trovato che esso possiede due distinti punti di solidificazione, V uno a + 48, 5, 1' altro a + 21^. Alla temperatura di -f- 48°, 5 solidifica la mag-gior parte del- la sostanza, la quale (contraendosi colla solidificazione) ritiene nelle fenditure un liquido molto più conduttore, il quale solidifica a H- 21°, temperatura alla quale la conducibilità divien trascu- rabile. L' alcool cetilico si comporta dunque come un mescuglio di una sostanza conduttrice in un' altra meno conduttrice , nella quale la prima sia solubile , come ad esempio di fenolo nella naftalina, o di acido ftalico nella naftalina. (1) Il fenomeno presentato dell' alcool cetilico è dunque dovuto ad un'altra sostanza, da cui non si riesce a separarlo coi metodi ordinari di preparazione. Lo studio chimico del composto conferma questa supposizione. (Compara Beilstein, Handbuch der orgauischen chemie, Bd. 1, S. 252, e Krafft, Berichte der deutschen chemischen Gesellschaft, Bd. XVI S. 1628. Le variazioni di conducibilità nell' atto della solidificazione , possono dunque in certi casi servire di criterio della purezza di un composto. SUL MOTO BRACHISTOCRONO DI UN SISTEMA QUA- LUNQUE DI PUNTI MATEKIALI- Pro/'. G. Pennacchietti- L' Autore espone alcune proprietà generali del moto brachisto- crono. DESCRIZIONE DEGLI EMBRIONI E DELLE LARVE DEL- LA FILARIA RECONDITA-Do^ì^. S. Calandruccio -Descrivo dei giovani nematodi che sono stati scoperti dal Prof. Grassi nel (1) Bartoli, la (.•oiiducibilità elettrica delle mescolanze di combinazioni organ che ; Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, seduta del 21 Giugno 1885; Nuovo Cimento, serie III voi. 19, Pisa 1886. - 14 — Pulex serraticipes e da me nelle inilci dell' uomo e nelle zecche del cane. Il Sonsino, appena venuta in luce la scoperta del Gi-assi , si affrettò a dare una descrizione estesa di questi giovani nemato- di, ma che riuscì incompleta e molto inesatta. Io ho potuto sicurissimamente stabilire che i giovani nema- todi delle pulci e delle zecche rassomigliano perfettamente a quelli scoperti dal Manson nelle zanzare e da lui riferiti alla F. Bancrofti. Ho potuto stabilire quattro stadi: tre somigliano a quelli de- scritti imperfettamente da Manson , il quarto è sfuggito a que- st' ultimo. Essi appartengono ad una nuova specie di Filaria {F. recon- dita). I particolari anatomici verranno da me riferiti nella Memo- ria estesa. CENNI BlOfiRAFICl Il Dr. GIUSEPPE ANTONIO GALVAGNO Giuseppe Antonio Galvagno nacque in Nicolosi nell'anno 1804, da Domenico, ed Agata Gemmellaro. Egli sin dalla sua prima età mostrò ingegno elevato ed attitudine allo studio; ed educato nelle discipline letterarie sotto le diligenti cure del padre , ne seppe trar profitto , in modo che , giovane ancora , si rese fa- miliare coi classici italiani e latini. Poscia attese ad una larga istruzione letteraria e filosofica, ed in seguito volendo professare la nobile arte del suo genitore, il quale in quell'epoca si meritò fama di dotto ed esperto medico, il giovane Galvagno entrò nel vasto campo delle mediche dottrine in questo Vetusto Ateneo , dove in età molto giovane venne insignito della laurea dottorale in Filosofia e Medicina. Egli dotato di spirito sagace, e di non comune ingegno, for- nito di un ricco corredo di mediche conoscenze seppe, fra i di- — 15 -• versi sistemi che in quel tempo dominarono nel campo del sape- re medico , scegliere tutto ciò che più rispondesse alla pratica osservazione, in modo, che in pochi anni acquistossi fama di esperto nell' arte di guarire non solo in Catania , sua patria di adozione, ma ben pure nelle provincie limitrofe, da dove veniva sovente richiesto dei suoi consigli medici. Il Galvagno, sebbene occupatissimo nell' esercizio professio- nale, pure ispirato al nobile sentimento, che una generale cultu- ra scientifica rende più illustre il nome , volle schiudere nuovi orizzonti alla sua mente collo studio delle scienze naturali, onde interpretare specialmente i sorprendenti fenomeni dell' ignivomo Mongibello , alle cui prossime falde ei respirò le sue prime aure di vita. Ed egli in breve imitò la eletta schiera di quei dotti , che fondarono e resero illustre coi loro lavori la Gioenia, pubblican- do in quei volumi: La Fauna Etnea, ovvero, Maferialeperlacom- pdazioìie della zoologia dell' Etna , ed uno studio dal titolo: Sopra un nuovo fenomeno sonoro accaduto nel sommo giogo dell' Etna. Al- tri lavori poscia sul medesimo argomento furono dallo stesso autore pubblicati , che la brevità dello spazio non consente qui enumerare. Non a questi soli studii il Galvagno limitò la sua operosità scientifica; ma esatto e diligente indagatore, dei fenomeni biolo- gici, quale egli fu, di altri pregevoli lavori arricchì i volumi del- la nostra Gioenia ; tra essi merita speciale menzione la Descri- zione di un mostro umano tricefalo. Tale pubblicazione per la ra- rità del caso^ e per 1' esatta interpetrazione dei fatti teratologici, che in esso si contenevano, si ebbe le lodi del sig. Isidoro Geof- froy Saint Hlair. Questi inoltre la inserì nella sua classica opera di teratologia. A questo lavoro ne fece seguito un altro, col titolo di Teratobia o fisiologia dei mostri, ed in esso egli si mostrò profondo conosci- tore delle teorie di Embriologia teratologica di quei tempi. Egli per le sue estese conoscenze in tutti i rami dello scibile medico sì meritò la nomina di Professore supplente nella cattedra di fisio- logia ed Igiene in questa R. Università, e più volte venne chia- mato a supplire l' insegnamento della clinica medica. — 16 — Però precipuo argomento del suo studio, sin dai primi anni della sua medica carriera, fu la Patologia miasmatica, ovvero il polimorfismo sintomatico delle piressie malariche , dominanti nell'isola nostra, e segnatamente in talune regioni della stessa. Sicché egli non solo si limitò a raccogliere e studiare con esame accurato e con osservazione costante quei casi singolari per la loro svariata significazione clinica , e per la loro perniciosità , ma ne descrisse pure i luoghi da cui dipende la loro etiologia. Quindi neir anno 1839 e 1843 pubblicò due lavori aventi il titolo : memorie di Geografìa medica sulle acque stagnanfi della Ci- cilia , e sugli effetti dei preparati di china nelle piressie remittenti, e sopra alcune storie delle febbri iìitermittenti cerebrali primitive. Nell'anno 1856 pubblicò sull' assunto una estesissima raccol- ta di casi clinici ragionati e classificati, che a buon dritto, chia- mò col titolo di Trattato sulle malattie d' intossicazione palustre fondate sulle osservazioni cliniche raccolte in Sicilia. Questa dotta ed utilissima monografia , che a brani forma parte dei nostri volumi, riscosse il plauso di quei dotti medici, che in quell'epoca in Italia ed altrove coltivarono questo importante ramo di Patolo- gia palustre, quali Puccinotti, Dorotea, Minò-Morici, Bricheteaux, Bellocq, Bennet di Bordeaux ed altri; ed acquistossi il titolo di socio di varie Accademie scientifiche nazionali ed estere. Occupò egli molte cariche della Gioenia, non esclusa quella di suo Segretario Generale, che sostenne con attività e zelo. Travagliato in questi ultimi anni dai malori della vecchiaja egli menò vita ritirata e casalinga , e dopo breve malattia nel settembre dell'or decorso anno 1891, mancò ai viventi. Questo sodalizio nel rimpiangere la perdita del suo dotto e laborioso socio, ha voluto, con questo breve cenno biologico, ri- chiamare alla memoria dei presenti 1' operosità scientifica ed i non comuni meriti dell' estinto. Prof. Paolo Berretta - 17 - Il Sac. MICHELE MAUGERI. Il sacerdote Michele Maugeri ebbe 1 natali in Aci-Catena, il 29 settembre 1814 , dal notaio Antonio e dalla signora Venera d'Agata. Sin da fanciullo mostrò svegliata intelligenza e grande incli- nazione al sacerdozio, onde giovanissimo fu condotto dai parenti in Catania, e quivi, sotto la guida di ottimi insegnanti, quali il professore Vincenzo Tedeschi ed il decano G-iovanni Sardo, atte- se con amore agli studii filosofici e letterarii.— Presi , benché in età ancor giovane, gli ordini sacerdotali, potè mano mano ascen- dere alla dignità di canonico della Chiesa Collegiata di Catania; e quindi, pochi mesi prima di morire a quella assai più alta di Prevosto, a cui chiamollo il voto unanime del Capitolo. Ma dove egli dedicò tutta la sua operosità ed il più grande zelo fu nella Biblioteca della nostra R. Università , nella quale entrò nel 1838 col grado di assistente; meritò nel 1857 la nomina di vice-bibliotecario, e quindi, in seguito alla giubilazione del ve- nerando canonico G. Sardo, uno dei più illustri latinisti del tem- po^ quella di bibliotecario eft'ettivo. In questo ufficio, egli, pieno di zelo e di ferreo volere, sostenne per circa 47 anni, indefessi e serii lavori, prendendo a guida il dotto bibliotecario onorario di essa ed illustre storico Cav. Vincenzo Cordare Clarenza, il quale lasciò preziosi lavori, che hanno grandemente illustrato la nostra storia patria, e che tuttodì si consultano dagli studiosi con som- mo profitto.— In occasione del riordinamento della detta bibliote- ca universitaria si diede alacremente a compilare nel 1862 un Inventario topografico in cinque volumi di tutte le opere in essa contenute; documento prezioso che tuttora si conserva, ed attesta la sua molta operosità e 1' amore^ eh' ei spiegava nel registrare metodicamente tutti i libri che ivi si trovano raccolti. Di che gli altri bibliotecarii che si sono succeduti, giovaronsi pel miglio- ramento dei cataloghi della nostra Biblioteca. 11 sacerdote Michele Maugeri però, amantissimo di cose pa- trie, aveva riunito in uno scaftale tutti i libri pubblicati da au- tori catanesi , allo scopo di mettere in mostra a prima giunta — lb< - le produzioni letterarie e scientifiche dei nostri concittadini, men- tre oggi forse sono stati in altro modo distribuiti. L'attuale egregio bibliotecario col medesimo intendimento ha pensato di raccogliere in apposita sede e con opportuno catalogo tutte le pubblicazioni riguardanti la provincia di Catania , con speciale riguardo all'Etna, di che merita molta lode. Il sacerdote Maugeri, modestissimo, non fece che una sola pubblicazione, molto pregevole, intitolata : Relazione della Biblio- teca Universitaria di Catania^ scritta e pubblicata in occasione della Esposizione universale di Vienna nel 1872, coi tipi di C. Ga- latola. In essa egli espone bellamente i varii manoscritti e le mi- gliori e preziose opere della detta Biblioteca, facendone rilevare la rarità, l' importanza delle edizioni ed il modo di conservazione. L' Accademia Gioenia volendo tributare all' esimio canonico Maugeri un attestato della sua ammirazione per i pregi di cui era adorno, lo nominò nel 1847 socio onorario, ed egli interve- niva spesso alle adunanze. Ciò che poi rendevano stimato da tutti il prelodato Sac. Mau- geri erano la dignità e la fermezza del carattere, la squisita gen- tilezza dei modi , 1' adempimento scrupoloso del proprio dovere ; non che il grande zelo eh' egli metteva nel disimpegnare gli uf- ficii a lui affidati. Ritiratosi a vita privata, mentre ancora faceva sperare una vita lunga e operosa, colpito da subitaneo e micidiale morbo cessò di vivere in Zafferana Etnea, ove trovavasi a villeggiare, nel 22 ottobre del 1891, lasciando in tutti che lo conobbero e ne deplora- rono la pei'dita, un mesto e caro ricordo delle sue belle doti di mente e di quelle gentilissime dell' animo. Prof. M. RONSIS VALLE. 19 — Elenco elei liliri presentati nella seWa Jel 31 gennaio 1892 ITALIA Acireale— Accademia dei Zelanti— Atti e rendiconti Voi. 2° 1890 nuova serie. Asti — Le stazioni agrarie sperimentali — Voi. XX fas. VI e voi. XXI fas. 1 a 5, 1891. Bergamo— Atti dell' Ateneo di scienze lettere ed arti— Voi. X parte 1^ 1889-90. 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Perugia— Accademia medico-chirurgica — Atti e Rendiconti — Voi. Ili fas. 2 e 3. Pisa — Società toscana di Scienze naturali — Processi verbali — Voi. VII. Roma — R. Accademia dei Lincei — Rendiconti — Voi VII fas. 11 o 12 1" Seme- stre 1891— Voi. Vn fas. 1 a 11 2" semes. 1891. „ — Accademia pontificia dei nuovi Lincei — Memorie Voi. l a VI 1887 al 1890— Atti, fas. marzo a luglio 1891. „ — R. Accademia medica — Bullettiuo — Dicembre 1890 a marzo 1891. „ — Società Geografica — Bollettino — Giugno a dicembre 1891. „ — R. Comitato Geologico — Bollettino — Fas. 1 a 3 1891. Siena— R. Accademia dei Fisiocritici— Atti Voi. Ili fas. 5 a 10—1891. Torino — Rivista d' ostetricia e Ginecologia Aimo II fas. 10 a .'50. — R. Accademia di medicina— Giornale— maggio a dicembre 1891. - 20 — Torino— R. Aci;ademia dello Scienze— Atti, Voi. XXVI disp. 12 a 15— Memorie, Voi. 41, 1891. Venezia— E.. Istituto Veneto— Atti, voi. II serie 7» fas. 7 a 9. Verona— Accademia di agricoltura— Memorie, voi. 66, 1891. 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