#1 0) DLC MURI VLAN CENNO SULLA BOTANICA AGRARIA, MEDICA, ECONOMICA ED INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA DI SIENA DEL PRON. CAV. ATTILIO TASSI DIRETTORE DELL'ORTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI SIENA E SOCIO DI VARIE ACCADEMIE SCIENTIFICHE NAZIONALI E STRANIERE Estratto dall’ Annuario Corografico-Economico-Amministrativo della Provincia di Siena. EGG OZIì IBRARY NEW YORK BOTANICAL 1JARDEN SIENA - 1865 TIP. SORDO-MUTI di Luigi Lazzeri ; ras I as e o: 30t ‘ia DE Gras > DI 6 qg cs o) TS SS JV ) CENNO SULLA BOTANICA AGRARIA, MEDICA, ECONOMICA E INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA LIBRARY NEW YORK BOTANIKICAL “2D Di compilazione in servigio dell’ Annuario Corografico-Economico-Amministrativo della Provincia, d’ un Prospetto delle piante che si coltivano e di quelle utili che vi crescono spon- tanee, distribuite per ordini naturali e corredate dei sinonimi, dei nomi volgari e dell’ indica- zione altresì delle specie caratteristiche dei diversi terreni, è il compito statomi affidato dal- l' Onorevole Sig. Prefetto Cav. Conte Annibale Ranuzzi: nell’ adempierlo ho stimato opportuno di aggiungere alcune notizie intorno al modo di vivere delle singole piante, alla loro distribu- zione ec. e di corredarle anco dell’ indicazione delle specie d’ insetti che ciascheduna di esse alimenta; il perchè il Prospetto ha preso un’ estensione maggiore, che senza perder di vista lo scopo economico dell’ Annuario ha assunto, all’ infuori delle frasi diagnostiche, la forma. di una Flora. E acciocchè il lettore possa acquistare un’ idea del presente lavoro, dirò brevemente del modo col quale ho proceduto nel dargli ordinamento . Dovendo far conoscere le piante indigene e quelle esotiche coltivate sia per la nutrizione dell’ uomo e degli animali, sia per i bisogni della medicina e dell’ industria, ho creduto bene di riunire in un fascio e queste e quelle coltivate nei parchi, nei giardini o sui veroni, com- prendendole tutte in un’ unica classificazione: le denominazioni delle classi, degli ordini, dei generi e delle specie, sono quelle generalmente adottate; ciascheduna pianta è indicata col nome scientifico, seguito spesso dal sinonimo per più facile intelligenza, e costantemente dal nome See fre volgare; è accennata la stazione e l'abitazione, interessando per la geografia botanica di conoscere, se una pianta è palustre o se vegeta del tutto immersa nell'acqua , se cresce nei campi, nei prati, o nei boschi, se nella pianura o sui monti, se nei terreni calcarei, tufacei o argillosi, se vive parassiticamente e a spese di quali piante si nutrisce, e per rispetto all’ abitazione vuol essere indicato il tratto di paese occupato dalle varie specie; a corredo delle quali indicazioni ho de- signato i singoli luoghi dove le piante sono state trovate, e i nomi eziandio dei botanici che ve l' hanno osservate o raccolte. Ho indicato in oltre il tempo della fioritura e della fruttificazione , e trattandosi delle piante crittogamiche quello altresì della comparsa e della maturazione delle spore. Nell’ accennare la storia dei vegetabili più utili o di quelli che godono d' un antica rinomanza, ho fatto parola dell’ epoca della loro introduzione, della loro acelimazione, delle modificazioni che essi hanno subito pet effetto della cultura e delle varietà o razze più produttive e maggiormente diffuse, ed ogni qual volta mi si è presentata occasione ho posto in rilievo i vantaggi che possono. ri- trarsi da alcune piante spontanee . Mi sono alquanto diffuso sui cereali e sui legumi, sulle radici e sui tuberi eduli, e sulle piante che sono il fondamento delle praterie naturali e artificiali, perchè d’ un’ importanza superiore alle altre; ho segnalato le specie medicinali e i loro principj attivi, quelle venefiche e quelle usate con successo nella Veterinaria; ho parlato delle piante che forniscono il cotone e di quelle tintorie, oleifere e tigliose, di quelle succedanee del caffè, di quelle atte a far siepi e di quelle infeste all’ agricoltura comprese le parassite e le crittogame; nè ho dimenticato quelle piante per le quali gli animali manifestano speciale predilezione, nè quelle che migliorano il Jatte o che ne promuovono la secrezione o che hanno la virtù di coagularlo, e nemmeno ho tralasciato quelle che nel nostro clima portano i frutti a perfezione, o che gli abboniscono difficilmente, e quelle che sono suscettibili d’ un grande sviluppamento . Un posto distinto occupano poi le piante che forniscono il combustibile, quelle acconcie per lavori idraulici, per l'architettura navale, e particolarmente quelle che alimentano lavoro all'ebanista, all’intagliatore, al tornitore, al carradore, al conciatore ec. : discorrendo di queste piante mi sono studiato di porre in evidenza la varia struttura dei legni, distinguendo quelli che sopportano attriti e forti pressioni, quelli atti per mobili di lusso, per strumenti di Mu- sica e di Fisica, e quelli altresi giovevoli nell'economia rurale e domestica, da quelli che non pos- sono utilizzarsi, sia perchè non sono capaci di bella levigatura, sia perchè soggetti a tarlare, a fendersi o a contorcersi . Da ultimo, siccome una moltitudine d’ insetti vive a spese delle diverse parti delle piante, sia succiando l’ umore contenuto nei fiori, sia raccogliendo il polline che trasformano poi in cera ed in miele, sia cibandosi delle foglie e delle radici, o segando e trivellando il legno e la scorza producendo danno considerevole, o prendendo infine una larga parte al pascolo che gli offrono i frutti; per questi motivi e per altre relazioni che legano alle piante moltissime di queste piccole creature, ho stimato prezzo dell’ opera di notare, oltre le specie utili d’insetti come le api, il baco da seta, quello dell’ Ailanto, del Ricino e della Quercia, gl’ insetti che ciascheduna pianta alimenta e segnatamente quelli dannosi alle piante di gran cultura, indican-" do i mezzi stati proposti per combatterli e per prevenirne le devastazioni . CLASS. DICOTILEDONI. SOTTO CLASS. TALAMIFLORE. —S>tL.r=t—e Grd. Ranuncolacee. Clematis Flammula Linn. sp. Nom. it. Fiammola. Flammola. Viticcio. Vitalba piccola. Staz. Abit. Scandente nei pruneti, ossivvero sdrajata nei luoghi aridi e sassosi della re- gione mediterranea. Siena, presso i Padri Camaldolensi e nelle siepi presso la chiesa di S. Almazio e altrove (Bart.); Pienza nei tufi e terreni galestrini (Sant.). Fior. Frutt. Fiorisce nel giugno e nell’ agosto, fruttifica nel settembre e nell’ ottobre. Dur., p. l. Propr. Us. Pianta molto acre; le sue tenere messe scottate sono commestibili: in alcuni luoghi di Francia è somministrata secca al bestiame come foraggio. Clematis Vitalba Linn. sp. Nom. it. Clematite. Fior di menuè . Viorna. Vitalba. Staz. Abit. Comune nelle siepi e nei boschi della regione dell’olivo e del castagno. Siena, nelle siepi (Bart.); fuori della porta Tufi di contro al cimitero (Tass.); Pienza nelle siepi; Radicofani alla piaggia del Macchion grosso (Sant.); Colle di Val d’ Elsa; Bagni di Vignone ( Targ. Ant.). Fior. Frutt. Fiorisce nel giugno e nel luglio e fruttifica nell’ ottobre . Dur. l. Propr. Us. (Questa pianta menzionata da Plinio porta molti fiori odorosi e contiene un sugo acre; essa è stata consigliata contro i cancri venerei e in altre malattie: un tempo sono stati adoprati in medicina la radice, la scorza, i fiori e i frutti (1): colla peluria setosa degli stili filiformi è stata fabbricata della carta assai buona : le foglie fresche hanno un’ azione vescicatoria , malgrado ciò le capre ed i somari se ne cibano impunemente, e le tenere messe scottate e confezionate sia con l’ aceto sia in altro modo sono commestibili . Questa specie è suscettibile di prendere uno sviluppamento notevole; di fatto i piccoli fusti che vediamo nelle nostre siepi giganteggiano nella limitrofa Provincia inferiore, arrampi- (4) Gli usi medici sono quelli indicati nelle Flore mediche più accreditate . = lp e candosi per gli alberi più elevati, analogamente alle liane dei paesi caldi . Il Prof. Carunel narra d’ aver veduto a Populonia una Vitalba il cui caule aveva 8 centimetri di diametro. Imsett. Quattro insetti sono stati segnalati su questa pianta, cioè due coleotteri xilofagi che attaccano la scorza e l’alburno, e il Coccus clemazidis Linn. e la Tinea clematella Fab. (1). Oss. Sono trascurate nei giardini le Clematiti ornamentali a fiori doppi e quelle a fiori vaghissimi e odorosi che Siebold portò dal Giappone, e molto acconce a cuoprir muri, a imbo- scar pergolati. « Ad ingemmar a profumar ghirlande » . Thalictrum flavum Linn. sp. Nom. it. Pigamo . Erba pina . Ruta salvatica . Talittro . Verde marco . Staz. Abit. Prati umidi e lungo i corsi d’ acqua. Siena, Mazzafonda (Bart.); Castelletto Mascagni verso la Mofeta (Sant.). Fior. Da maggio a luglio . Dur. p. Propr. Us. Pianticella d’ un portamento elegante, raccomandata già per le sue virtù e per cui è detta in Francia Rhubardbe des pauvres: è stata impiegata nell’ Itterizia e nelle febbri intermittenti : la sua radice, dotata di proprietà purgative, contiene una materia colorante gialla. Imsett. Trips urticae Fab. Calpe thalictri Borkh. Oss. Questa pianta è mangiata dal bestiame sia allo stato di fieno, che in erba. Anemone coronaria Linn. sp. Nom. it. Coronaria. Anemone . Lindadoro . Fagottino. Anemolo de' campi ec. Staz. *bit. Campi e luoghi erbosi. Siena, presso Vico Bello (Camp.); Colle di Val d’ Elsa nei boschi (Sav.) . Fior. Marzo e aprile. Bur. p. È coltivata nei giardini come pianta ornamentale . Oss. La rarità di questa specie nei luoghi lontani dall’ abitato, la varietà dei colori dei suoi fiori ed altre circostanze fanno credere che non sia pianta spontanea: sembra che sia ori- ginaria del Levante, e che sia stata importata nel secolo XVI e che coltivata nei giardini si sia diffusa e naturalizzata . Anemomne hepatica Linn. sp. Sim. Hepatica triloba Chaix . Rom. it. Erba Trntà. Ranuncolo tridentato . Trifoglio epatico . ec. Staz. Abit. Boschi ombrosi e» freschi di monte. Siena, nel bosco della Monaca (Tass. Camp.); Monte Amiata (Sav.); Pienza; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja (Sant.) (2). Fior. Nel febbrajo, nel marzo e sino a maggio nei luoghi elevati . (4) Alcune specie d’ insetti menzionati in questo lavoro , fanno parte della Fauna entomologica della Provincia. (2) Abbiamo fatto parola delle piante utili di tutto il Monte Amiata, sebbene una parte solamente di questa montagna appartenga al nostro Compartimento; lo stesso è stato praticato rispetto a qualche altro luogo situato al confine della Provincia * Dur. p. Propr. Us. Questa modesta pianticella, che coi suoi fiori vivaci rallegra i boschi nei primi giorni della primavera, è medicinale, ed è stata un tempo vantata contro le malattie del fegato, donde il suo nome specifico per alcuni e generico per altri autori: è coltivata in qualche giardino . Insett. Lithosia rubricollis Linn; Paedisca heputicana Tr. Anemone hortensis Linn. sp. Nom. It. Argemone . Fiore stella . Staz. Abit. Luoghi erbosi aprici dei monti della regione dell’ olivo. Siena, nei prati della Fortezza e nei dintorni della medesima (Bart.). Fior. Da febbrajo ad aprile. Dur. p. Questa pianta varia nel colore dei fiori, che possono essere bianchi, rosei, porporini o violetti: si coltivano di preferenza le varietà a fiore doppio . Ranunculus asiaticus Linn. Nom. it. Ranucolo . Ranuncolo ec. È coltivato nei giardini, dove nella primavera fa vaga mostra coi suoi brillanti fiori. Oss. Sembra che il Ranuncolo sia stato portato da Costantinopoli, rapito forse nei giar- dini del Sultano Maometto IV. il quale annetteva una grande importanza al possesso esclusivo di questo vegetabile . Ranunculus bulbosus Linn. sp. Nom. it. Lappio. Faugello . Ranuncolo salvatico. Sedano salvatico ec. Staz. Abit. Luoghi erbosi, fosse e campi, dalle pianure sino ai pascoli più elevati dei monti. Siena, presso S. Eugenia (Camp.); fuori della porta Tufi nelle fosse (Tass.). Fior. Aprile e maggio. Dur. p. Propr. Us. Pianta medicinale molto caustica, indicata per uso esterno contro la Tigna : se ne coltiva nei giardini una varietà a fiori doppi. Ranunculus Ficaria Linn. sp. Nom. it. Favagello . Ficaria. Erba fava. Favajola. Cenerognola minore. Favuccello ec. Staz. Abit. Comune nei campi, nei luoghi coltivati e lungo ì corsi delle acque. Siena, per i campi (Bart. Camp.); fuori della porta Camollia presso la villa Bargagli (Tass.). Fior. Da febbraio ad aprile. Dur. p. Propr. Us. Pianta medicinale, reputata antiscorbutica, antiscrofolosa e antiemorroidale . ©ss. Quando si prestava molta fede alle virtù delle piante, s’ attribuiva a questa specie quella di guarire dal mal del fico, donde il suo nome specifico o generico secondo il modo di giudicare degli autori. Questo Ranuncolo non ha l’ acrimonia di molti altri congeneri ; le sue foglie hanno un sapore piccante piacevole, per cui sono mangiate, in alcuni luoghi di Francia, in insalata o cotte come gli spinaci. Ranunculus sceleratus Linn. sp. Nom. it. Erba sardoa . Appio riso. Erba Surdonia. Ranuncolo di padule ec. Sa Staz. Abit. Luoghi inondati e fangosi, fosse, margini dei laghi ec. Siena, nei luoghi umidi (Bart.). Fior. Maggio e giugno . Dur. ad. Proper, Us. Pianta velenosa eccetto, sembra, per le capre; le sue foglie hanno un’ azione epispastica al pari di quelle del A. aeris L. sp. @ss. Non è ben dimostrato se debba attribuirsi a questa specie, ossivvero al R. philonotis Retz. l azione venefica accompagnata da uno spasmo convulsivo dei muscoli delle labbra e delle gote, da far comparire un riso forzato come il riso sardonico, di cui fan parola gli autori . Caltha palustris Linn. sp. vom. it. Furferugine . Calta . Si coltiva in alcuni giardini come pianta da ornamento segnatamente la varietà a fiori doppi . Imsett. Chermes calthae Linn. e altre specie. Helleborus foetidus Linn. sp. Nom. it. Cavolo di lupo. Erba nocca bastarda. Elleboro puzzolente . Staz. Abit. Luoghi boschivi di monte. Siena, (Bart.); Monticchiello nei boschi; Sarteano alle Bossolaje; Rocca d'Orcia sotto le sco- gliere; Ponte a Macereto; Castelletto Mascagni verso la Mofeta; Bosco di S. Lorenzo; Vene della Merse; Spannocchia alle Gessajole di campo Redaldi; Pigelleto; Montagna di Cetona (Sant.). Fior. Da genna]jo a marzo. Dur. p. Propr. Us. Pianta molto drastica e venefica; esala un odore viroso . Helleborus niger Linn. sp. Nom. it. Elleboro nero. Erba nocca. Fuva di lupo. Piè di diavolo. Tortelli di lupo ec. Staz. Abit. Luoghi pietrosi, ombrosi e freschi di monte. Siena, per i boschi (Bart.); alle Gessajole di campo Redaldi (Sant.). Fior. Genna]o. Dur. p. Propr. Us. Pianta medicinale acre e drastica . Imsett. Staphylinus hellebori Linn. Nigella damascena Linn. sp. Nom. it. Damigella. Anigella. Erba bozzolina. Fanciullacce . Scapigliate . Melanzie . Streghe . Scompigli ec. Staz. Abit. Campi e fra i seminati della regione dell’ olivo. Siena, fra le biade (Bart.); nei campi presso S. Eugenia (Camp.); Campiglia d'Orcia (Sant.). Fior. Giugno . Dur. ad. Propr. Us. I semi hanno avuto credito di corroboranti, carminativi, emenagoghi ec. essi comunicano alle confetture e ai gelati il loro odore caratteristico di fragola . Aquilegia vulgaris Linn. sp. Nom. it. Aquilegia. Perfetto amore. Calze a braca. Amor nascosto ec. o) Staz. Abit. Prati di monte, boschi, luoghi ombrosi ed umidi. Monte Amiata presso la Badia S. Salvadore (Parl.); alle Gessajole di campo Redaldi ; Arcidosso al fonte della Vena (Sant.). Fior. Da maggio a luglio. Dur. p. Propr. Us. Pianta stata impiegata come aperitiva e sudorifica; vuolsi che |’ uso ne sia pericoloso ; è coltivata nei giardini per ornamento, dove produce bellissimi fiori indoppiti in seguito della trasformazione degli stami in petali spronati . Insett. Alcuni Lepidotteri e un Dittero che danneggia le foglie . Delphinium Ajacis Linn. sp. Nom. it. Culcatrippa . Fior cappuccio . Sprone di cavaliere. Rigaligo. Spazza campane . Fior. Giugno e luglio. Dur. d. È coltivata nei giardini particolarmente la varietà nana a fiori doppi. Questa pianta personifica il figlio di Telamone per la credenza che nella sua corolla stia scritto il nome d’ Ajace. Paconia Moutan Sims. Nom. it. Peonia arborea. È coltivata nei giardini, in alcuni dei quali si coltiva ancora la P. semwifolia Linn. e la P. corallina Retz. Ord. Magnoliacee. Di questa famiglia, che occupa per la sua bellezza uno dei primi posti nel regno vege- tabile, sì coltivano nei giardini e nei parchi le seguenti specie. Mugnolia grandiflora Linn. Albero insigne della Carolina; Magnolia umbrella Desr. indi- gena pure della Nord America; M. discolor Vent. nativa del Giappone; M. Yulan Desf. della China; Liriodendron tulipifera Linn. Tulipifero di Virginia, la cui scorza amara è stata usata in America come un medicamento febrifugo . Ord. Menispermacee. Menispermum canadense Linn. Si coltiva in pochi giardini; ha cauli volubili ed è atto a rivestire grand’ estensione di muro . Ord. Berberidee. Berberis vulgaris L. sp. Nom. it. Crespino. Spina santa . Trespino . Spino vinetto . Propr. Us. È pianta coltivata in qualche giardino, si adatta a tutti i terreni ed è atta per boschetti, e per far siepi: Ja radice è gialla e può usarsi per tingere in giallo; i frutti subacidi sono buoni canditi . @rd. Ninfeacee. Nymphaea alba Linn. sp. Nom, it. Carfano . Nannunfero . Ninfea. Copripentole ec. Staz. Abit. Nelle acque stagnanti dei paduli e nei laghi come p. es. in quello di Mon- tepulciano . È pianta coltivata per ornamento dei laghetti e delle vasche; l’ ho veduta nel giar- dino della Sig. Marchesa Chigi a Vico Bello e altrove. Insett. Galeruca nympheae Fab; Aphis nympheae Fab. ec. Ord. Papaveracee. Papaver Rhocas Linn. sp. Nom. it. Bambagelle . Bubboline. Papavero salvatico . Pastriecia. Rosolaceto . Staz. Abit. Comune nei campi coltivati. Siena, nei campi tra le messi (Bart.); piano di Rosia (Sant.) . Fior. Da aprile a giugno. Dur. a. Propr. Us. Pianta medicinale, i suoi petali emollienti e un poco narcotici sono adoprati come calmanti, pettorali e sudoriferi . (1) @ss. È pianta pericolosa per il bestiame? si citano esempi di bovi avvelenati per averne mangiata; in generale gli animali guidati dal loro istinto la ricusano. Nei giardini è coltivata per ornamento la varietà a fiori doppi. Papaver somniferum Linn. sp. Nom. it. Pappavero . Papavero . Propr. Us. Questa pianta segnalata da Omero , coltivata a Roma al tempo dei Tarquini, si coltiva per ornamento, producendo grandi fiori doppi vagamente screziati, i quali sono di molto effetto riuniti in quantità nelle ajole, Il Papavero è pianta che interessa la medicina; le sue cassule sono adoprate in deco- zione come medicamento anodino; fornisce in Oriente l’ Oppio, rimedio eroico ma in pari tempo veleno energico : dai semi si ottiene un’olio grasso e dolce. Insett. Aphis papaveris Fab; Cryptorhynchus macula-alba Herbst. ec. Chelidonium majus Linn. sp. Nom. it. Chelidonia maggiore. Erba da porri. Erba da wvolatiche. Erba marchesita . Erba delle Rondini . Staz. Abit. Luoghi ombrosi, siepi, rottami di fabbrica, vecchi muri ec. Siena, per le siepi e nei luoghi ombrosi (Bart.); presso S. Eugenia (Camp.); fuori della porta S. Marco (Tass.). Abbadia S. Salvadore lungo il fosso del Vivo (Parl. Sant.); Rocca d’ Orcia sotto le scogliere (Sant.). Fior. Da aprile a luglio. Dur. p. ( 1) Rodet.- Targ = figo Propr. Us, Questa specie ha una storia singolare a motivo delle diverse proprietà che le sono state attribuite, e degli usi che ne sono stati fatti dai tempi antichi sino ai nostri giorni : è posta fra le piante medicinali; contiene un sugo giallo acre .che è ùn drastico potente, ed efficace al Brasile contro la morsicatura dei serpenti velenosi; in Europa questo succo è usato per dissipare le macchie della cornea, e per corrodere le verruche della pelle; ed è altresì con- sigliato nell’ Itterizia, nell’ Idropisia ed in altre malattie . Insett, Aleurodes chelidonii Lat., le cui generazioni si succedono, nella bella stagione, di 45. giorni in 15. giorni; Tinea proletella Linn. Oss. È in questo vegetabile che Schultz ha studiato il moto del sugo contenuto nei vasi laticiferi, e da lui considerato come una vera circolazione, stata poi messa in dubbio o negata da esimi osservatori . Ord. Fumariacee. Fumaria oMcinalis Linn. sp. Nom. it. Erba da purghe. Erba acetina. Fumosterno. Piè di Gallo ec. Staz. Abit. Diffusa dovunque nei campi, nei vigneti, negli orti e sui muri . Siena, (Bart. Parl. Camp. Tass.); bagni di S. Filippo (Bert.). Fior. Da aprile a ottobre. Dur. a. Propr. Us. Pianta medicinale, a sugo amaro, stomachico e depurativo, impiegata nelle affezioni scorbutiche, nelle malattie della pelle ec. ma ora poco in uso. Oss. In qualche giardino ho veduto coltivata la' Dielytra spectabilis. Dec. che è una delle più belle specie di quest’ ordine . Ord. Crocifere. Matthiola incana R. Brown. Nom. it. Fior barco. Violacciocca . Fior. Da aprile a giugno . Se ne coltivano diverse varietà a fiori rossi, bianchi, variegati, semplici o doppi . Matthiola annua Sweet. Nom. it. Violacciocco quarantino . Colt'vata nei giardini ma meno della specie precedente . Cheiranthus Cheiri Linn. sp. Nom. it. Violacciocca gialla . Bastone d' oro ec Fiorisce a primavera e sì coltiva come pianta da ornamento . Nasturtium. officinale R. Brown. Nom. it. Crescione . Agretto. Cicembro. Nasturzio acquatico. Erba da Scorbuto ec. Staz. Abit. Cresce nei fossi, nei ruscelli presso le fontane ec. Siena, nei luoghi umidi e vicino ai fossi ( Bart. ); Bagno delle Galleraie; Vene delle Merse ( Sant.).. Fior. Da aprile a giugno . Bur. p. Prope. Us. Pianta utile nell'economia domestica e nella medicina: ha qualità energiche e nel tempo stesso piacevoli al gusto; è stimolante, depurativa e antiscorbutica. @ss. Le vacche mangiano volentieri le foglie di questa pianta. In Francia dove il Crescione spontaneo è insufficiente al consumo che se ne fa, sono state fatte delle Crescionerie artificiali . Imsett. Poophagus nasturtit Span. ec. Barbarea vulgaris R. Brown. Nom. it. Erba S. Barbara. Barbarea . Staz. Abit. Nei luoghi ombrosi ed umidi, nei prati, nelle fosse ee. Bagno delle Galleraje ( Sant. ). Fior. Da aprile a giugno: Bur. D. Propr. Us. Tutte le sue parti hanno un sapore piccante analogo a quello del Crescione , e le sue giovani foglie sono mangiate qualche volta in insalata. Alle sue virtù deve questa pianta la sua reputazione popolare col nome d’ Erba di S. Barbara: è stata raccomandata nella medicina domestica come antiscorbutica, vulneraria ec. Ensett. Cryptocephalus barbarae Linn. ec. vive sui fiori . Lunaria biemnis Moench. Nom. it. Argentina, Erba Lunaria , Erba moneturia ec. Staz. Abit. Siena ( Bert. ) V. Caruel Prodr. p. 36. Fior. Frutt. Fiorisce nell’ aprile e nel maggio, fruttifica nel giugno. Dur. D. Propr. Us. Pianta a radice commestibile: i semi sono aperitivi e vulnerari : si coltiva nei giardini per i suoi fiori porporini e per la lucentezza dei tramezzi delle Siliquette , che secondo il Targioni erano tenuti in molto pregio dagli antichi Alchimisti , Cochlearia Armoracia Linn. Sp. Nom. it. Armoracia. Barbaforte. Creen. Pizzica lingua . Rafano rusticano ec. Staz. abit. Praterie umide e lungo il corso delle acque . Fier. Da maggio a luglio . Dur. p. Propr. Us. Pianta medicinale; s’ usa la parte sotteranea che è antiscorbutica; quando è fresea ha un’ odore piccante ed un sapore molto acre e s'impiega talvolta come rubefacente: È coltivata nei giardini e negli Orti per usarla in polvere come la mostarda. Insett. Chrysomela armoriaciae Linn. e altre specie . Iberis amara Linn. Nom. it. /beride bianca . Si coltiva nei giardini come pianta da ornamento, fiorisce da maggio ad agosto, ed è annua. Iberis umbellata Linn. Sp. Nom. it. Iberide rossa. Fior di verno. Tlaspi a mazzetti . Si coltiva nei giardini come la specie precedente . ceo (e: ge Iberis sempervirens Linn. Nom. it. Porcellana minore . Si coltiva nei giardini per ornare i contorni dell’ ajole . Sisymbrium Alliaria ScOp. Nom. it. Erba Alliaria. Lunaria selvatica. Piè d' Asino. Staz. Abit. Luoghi freschi e ombrosi . Siena, ( Bert. ) e presso il primo molino fuori della porta Fontebranda e altrove ( Bart. ); monte Amiata ( Sav. ). Fior. Aprile e maggio. Dur. p. Propr. Us. Questa pianta deve il suo nome specifico per alcuni, generico per altri, ad una particolarità fisiologica, ad una analogia singolare con una pianta di struttura molto diversa qual’ è I’ aglio comune: essa esala da tutte le sue parti, specialmente quando sono soffregate , un forte odore agliaceo, che sì comunica al latte delle vacche e all’ uova dei polli che ne hanno mangiato: gode delle stesse proprietà mediche dell’ aglio, ed è vulneraria, detersiva, diure- tica, vermifuga ec. Insett. Curculio alliariae Linn. più un Lepidottero Sisymbrium officinale Scop. Nom. it. Erba crociona. Erisimo . Irione. Senapaccia salvatica. Rapa salvatica . Verbena muschiata. Cascellora. Staz. abit. Cresce spontanea lungo le strade, nei luoghi incolti, per i campi, presso le case. Siena, per le strade ( Bart. ); Pienza ( Sant. ); Siena, fuori della porta S. Marco ed altrove ( Tass. ). Fior. Da maggio ad agosto . Dur. a. Propr. Us. Pianta medicinale espettorante ed anticatarrale: le cime sono alquanto aspre ma non acri e piccanti come molte altre crocifere: il bestiame ricusa questa pianta dopo che è sfiorita. Sisymbrium Sophia Linn. sp. Nom. it. Erba Sofia. Sofia de' Chirurghi . Staz. Abit. Sui vecchi muri, fra i rottami, lungo le strade e nei luoghi incolti . Dintorni d’ Arcidosso ( Sant. ). Fior. Maggio. Dur. 2. Propr. Us. Pianta medicinale astringente, vulneraria, febrifuga, vermifuga ec. Camelina sativa Cranz. Nom. it. Cumellina. Camarina. Miagro falso . Dorella . Droda. Drodella . Staz. Abit. Siena, per i campi ( Bart. ). Fior. Aprile e maggio. Dur. a. Propr. Us. Questa specie interessa l’ agricoltura essendo una delie nostre buone piante oleifere; 100, Kil. di seme forniscono 27, a 33, Kil. d’ olio che è usato in alcuni paesi per ar- = dere e per la fabbricazione dei saponi neri: il suo stelo fornisce delle fibre atte a formarne tes- suti; le sue foglie si vuole che siano buone a nutrire i filugelli come quelle del gelso . Insett. La Camelina è attaccata dalle Altise . Lepidium latifoliuam Linn. sp. Nom. it. Erba pepe . Lepidio di Puolo e di Plinio. Erba mostarda . Peparella . Staz. Abit. Prati umidi e lungo i ruscelli . Siena, per le siepi e nei luoghi umidi ( Bart. ). Fior. Giugno e luglio. Dur. p. Propr. Us. Tutte le sue parti emanano, se sono soffregate, un’ odore di cavolo : le sue foglie hanno un sapore acre e pepato ; sono irritanti e insieme antiscorbutiche ; applicate sulla pelle sono rubefacenti . @ss. In alcuni luoghi di Francia si mangiano le foglie in insalata per stimolar l’ appetito . Lepidium sativum Linn. Nom. it. Agreito. Cerconcello. Nasturzio d' orto ec. È coltivata in qualche giardino ; esala un’ odore spiacevole; le sue foglie hanno un sa- pore acre e piccante; sono antiscorbutiche e buone a mangiarsi in insalata come il Crescione . Brassica oleracea Linn. Nom. it. Cavolo. Fiorisce nel maggio e nel giugno; è biennale e talvolta perenne; pare che esista allo stato salvatico in molti luoghi d’ Europa in prossimità del mare . Di tutte le piante ortive il cavolo è il più popolare e il più sparso , esso rimonta ai primi tempi storici; l' uomo l’ ha trasportato in tutte le parti della terra e nessuna altra pian- ta è stata quanto questa modificata dalla cultura; ha, preso forme, dimensioni e colori svariati; le sue foglie ora sono diffuse, frangiate e crespute; ora il suo caule si concentra e si conforma a globo, capace d’ acquistare uno sviluppo notevole; ora ingrossa nel tratto inferiore imitando una rapa; talvolta le parti del fiore inturgidiscono, s’ agglomerano in un grosso mazzo, che è il Cavol fiore: finalmente il cavolo s' innalza nell’ aria figurando colla sua cima un pal- mizio ed è il Cavolo Palma, che dove è coltivato in quantità offre l’ immagine d’ una selva. Queste e molte altre varietà somministra il cavolo, dovute alla coltura, alla natura del suolo, all influenza del clima e alle fecondazioni incrociate . Le varietà più comuni coltivate nelle Provincia sono il Cavolo bianco , coltivato dovunque per uso domestico e nei centri popolosi anco per commercio , il Cavolo nero da inverno, e il Cavolo a palla rosso che è il meno comune . Propr. Us. Îl cavolo giova all’ agricoltura somministrando colle sue foglie un foraggio invernale fresco e copioso: le numerose sue razze ne accrescono |’ utilità nell’ economia domestica; esso ha molta parte nella nutrizione del povero e del campagnolo , e sì vede anche sulle mense dei ricchi ; fa parte di molte preparazioni culinarie ; preparato per farne il salkraw acquista anche maggiore importanza essendo più salubre e di più facile digestione. Oltre que- ste qualità igieniche il cavolo godeva di altre virtù cadute oggi in discredito e state celebrate da Pitagora, da Ippocrate, da Teofrasto , Aristotile, Varrone, Catone e Plinio . ; = Imsett. Anisoplia horticola Fab. la larva vive nella radice; CensorAynehus fulvicotlis Fab. le larve nascono al collo della pianta e vi producono delle piccole escrescenze; Baris cupirostris Fab. fora il caule, arresta la linfa e fa languire la pianta; Altica brassicae Fab. divora le gio- vani piante e crivella quelle adulte; A/eurodes chelidonii Linn. vive sotto le foglie; Pieris brassicae Linn. il bruco reca spesso molto danno; Papilio podalyrius Linn. ec. Brassica Rapa Linn. Sin. Brassica asperifolia Lamk, var. esculenta . - Nom. it. Aupa . Fior. Aprile e maggio . Dur. a. D. Propr. Us. È pianta coltivata: la parte sotterranea è carnosa, di varia forma, bianca, 0 gialla, o rossa, o nera, colori che forniscono carattere di sotto razze: la varietà bianca è la più rustica e la più comune: si coltivano molte rape nella Val di Chiana per vendersi in erba e per uso del bestiame, essendo un’ ottimo foraggio per ingrassare i vitelli: nel Chianti si col- tivano in minor quantità e poche nelle vicinanze di Siena . Insett. Pieris rapae Linn. quest’insetto non è meno dannoso della Pieride del cavolo; Allan- thus rapae lurin: può produrre molti guasti; Cecidomya brassicae Drews. le sue numerose larve divorano ì semi. Oss. Ignoro se si coltivi il Navone, Brassica Napus Linn. e il Colza, B. campestris Linn. Sinapis alba Linn. sp. Nom. it. Senapa bianca. Staz. Abit. Nei campi. Siena, nella balza di S. Domenico sopra Fontebranda ( Bart. ). Fior. Maggio e giugno. Dur. a. Propr. Us. I semi sono meno. attivi di quelli della Senapa nera e possono impiegarsi come eccitanti e tonici, ossivvero come lassativi. ©ss. In alcuni luoghi di Francia è impiegata la senapa bianca come foraggio: le mucche che ne mangiano producono un latte eccellente, per ciò ha ricevuto il nome di Herde au bdeurre . Sinapis migra Linn. Sin. Brassica nigra Koch. Nom, it, Senapa . Staz. Abit. La senapa nera non è spontanea ma si coltiva in alcuni luoghi della provin- cia; cresce naturalmente nei luoghi argillosi, nei campi e lungo le fosse . Propr. Us. Devonsi all’ acrimonia dei suoi semi le sue proprietà nell’ economia domestica e nella medicina: è nota la mostarda da tavola della quale si fa moltissimo uso: sotto il rap- porto terapeutico i semi sono energici, irritanti e ridotti in farina sono specialmente usati nei senapismi, mezzo potente per svegliare l’ azione generale del sistema nervoso. Insett. Aphis isatidis Fons. Col. Leucophasia sinapis Linn. ec. Oss. In alcuni luoghi di Francia è coltivata come foraggio. Raphanas sativus Linn. sp. Nom. it, Radice. Radicina . Ramolaccio. Ravano. Ravanello ec. = Mg Si coltiva negli orti per le sue radici commestibili: se ne conoscono diverse varietà che però hanno tutte le stesse proprietà antiscorbutiche . Imsett. Zropinota crinita Charp; Aphis raphani Schv. ed altre specie Ord. Capparidee. Capparis rupestris Sibt. Sm. Sim. Capparis non spinosa fructu majore. Bart. cat. p. 39. Nom. it. Cappero . Staz. Abit. Cresce spontaneo nei luoghi sassosi, fra i massi e nelle fenditure dei muri antichi della regione dell’ olivo . Siena, sulle mura (Bart. Camp. Tass. ) . Fior. Tutta l’ estate . Dur. p. Propr. Us. I fiori in boccia e i frutti immaturi confezionati con sale e aceto, sono co- nosciuti col nome di Capperz, ed hanno proprietà antiscorbutiche: i primi sono ricercati di preferenza e si vendono circa L. 2,40. il Kil. Oss. Il Cappero si coltiva, credo, in alcuni paesi dell’ Italia meridionale; nel centro è nel nord della Francia sì coltiva nei tepidari come pianta da ornamento. Grd. Resedacee. Reseda luteola Linn. sp. Nom, it. Erba Guada. Guadarella . Pancella . Bietolina. Biondella ec. Staz. Abit. Luoghi incolti ed aridi, lungo le strade e nei campi . Siena, per ì campi ( Bart. ); Vene della Merse ( Sant. ); presso Palazzuolo ( Band. ). Fior. Da maggio ad agosto . Dur. D. Propr. Us. Semi oleaginosi; radice acre: contiene un principio colorante giallo, chiamato luteolina , utile per i tintori di seta e di lana. : Imsett. Pieris daplidice Linn. la larva divora le foglie . @ss. Nel secolo XVI. l’ erba guada era estesamente coltivata nel territorio di Cortona per gli usi dell’ arte tintoria . Reseda odorata Linn. Nom. it. Amorino d Egitto. Pianta originaria dell’ Egitto e di Barberia; si coltiva nei giardini e sulle finestre per l’odore soave che tramandano i suoi fiori: è annua e fiorisce da aprile a settembre. Ord. Cistinee. Tre sono le specie spontanee del genere Cistus : il C. encanus , il C. monspeliensis e il C. salvifolius di Linneo; e tutte con fiori odorosi e così abbondanti sulle sponde del Mediter- raneo da caratterizzare la flora di questa regione . re, a I Cisti sono comunemente conosciuti coi nomi di Brentine. Imbrentine. Tignamica . Muccoli . Sciattoli. Scornubecco ec. e con quello di Muschio il C. monspeliensis: sono piante sempreverdi e di molto effetto durante la fioritura, che principia alla metà d’ aprile e si pro- trae fino agli ultimi giorni di luglio, e per ciò sono adattate a rivestire le collinette dei giar- dini : esse erano conosciute ai tempi d' Erodoto per la gommo-resina che forniscono chiamata Laudano : i braciai adoprano queste piante per turare le balle della brace; servono poi, unita- mente alle scope, da combustibile per le fornaci. Ord. Violacee. Vigla odorata Linn. sp. Nom. it. Viola mammola. Mammolina. Violetta. Viola Maura ec. Staz. Abit. Comune nelle siepi, nei boschi e luoghi ombrosi. Siena, ( Bart. Camp. Tass. ); Pienza; Monticchiello al fosso cupo ; Rocca d’ Orcia sotto le scogliere, e al Pigelleto ( Sant. ). Fior. Da febbrajo ad aprile. Dur. p. Propr. Us. Pianta medicinale, stata in favore presso gli Ateniesi e sempre lodata e cantata dai poeti; i suoi fiori contengono molta mucillaggine e sono conosciuti per la loro fragranza; sono preferiti quelli che fioriscono i primi; sono adoprati come pettorali, e sono anche indicati co- me antispasmodici ed utili nell’ infiammazione degli organi respiratori; la radice è emetica. I Giardinieri ne coltivano alcune varietà a fiori doppi: in Francia si coltiva una varietà alpina co- posciuta col nome di Viola delle quattro stagioni . Insett. Alcuni Lepidotteri fra cui l’ Adela violella W. W. Oss. Si trovano in commercio anche i fiori della V. carina L.sp. e della V. calcarata L.sp. ambedue spontanee della provincia . Viola tricolor. Linn. sp. Nom. it. Erba della Trinità. Suocera e nora. Viola a tre colori ec. Staz. Abit. Comunissima nei campi e nei prati sino alla regione del faggio. Siena, per le siepi e per i prati ( Bart. ); nei campi fuori della porta S. Marco ( Tass. ); Castel del Piano alle sorgenti e nella Valle grande; S. Fiora nei fcssetti delle Ferriere ( Sant. ); Castel del Piano presso la fonte murata ( Camp. ). Fior. Da aprile a giugno e in montagna sino ad agosto . Dur. a. Propr. Us. Pianta medicinale depurativa: sottoposta all’ influenza della cultura ha prodot- to molte varietà a fiori grandi vellutati, noti col nome di Panzea o Viola del pensiero . Ord. Poligalacee. Polygala vulgaris Linn. sp. Pianta spontanea indicata da alcuni come succedanea della P. Serega Linn. che vive nella Nord America . 18 Grd. Cariofillee. Dianthus barbatus Linn. Nom. it. Viola 0 Garofano a mazzetti. Violu di Spagna. Armeria ec. Pianta perenne, coltivata nei giardini per ornare il contorno delle ajole . Dianthus Caryophyllus Linn. Nom. it. Viola. Viola garofanata . Grarofuno . Garofolo. Fior Garofuno ec. Fier. Da giugno ad agosto . Pianta perenne assai coltivata nei giardini per ornamento e per i suoi fiori odorosi, bianchi, rosei, porporini, ranciati o variegati, che sono eccitanti e diaforetici . Dianthus chinensis Linn. Nom. it. Viole della China . Se ne coltivano nei giardini alcune varietà a fiori variegati e doppi. Dianthus plumarius Linn. sp. Nom. st. Penmni . Si coltiva per ornamento all’ intorno delle ajole dei giardini . Saponaria officinalis Linn. sp. Nom. it. Saponaria. Saponella. Saponaja. Condisi . ec. Staz. Abit. Luoghi umidi e margini delle fosse. Siena, fuori della porta Fontebranda e altrove ( Bart. ). Fier. Da giugno ad agosto. Dur. p. Propr. Us. La sua radice agitata nell’ acqua lascia un principio particolare detto Sa- ponina, che l imbianca e vi produce le bolle come fa il sapone comune : ha sapore mucillaggi- noso dapprima nauseante dipoi acre, è indicata da alcuni come fondente, depurativa e diure- tica e può essere adoprata a lavare la biancheria e specialmente le stoffe nere. Inseit. Cussida azurea Fab. Coleophora saponariella Schoeff ec. _@ss. La radica saponaria del commercio è fornita da un'altra pianta dello stesso ordine , cioè dalla Gypsophita Struthium Linn. che proviene dalla Spagna e dalla Barberia . La Vaccaria pyramidata FI. vett. detta Vaccaria. Cetino. Mazzettino. ec. è altra pianta indigena ricercata con avidità dalle vacche, come l’ indica il suo nome generico 0 specifico a seconda degli autori. Silene Armeria Linn. sp. Nom. it. S/ene. Silene a mazzetti. Staz. Abit. Castel ‘del Piano ( Sant. ); monte Amiata ( Targ. Ant. ). Fior. Da giugno ad agosto . Coltivata in qualche giardino per ornamento . Lychnis flos cuculi Linn. sp. Nom. it. Fior del Cuculio. Margheritina rossa. Violine di prato Staz. Abit. Praterie e luoghi umidi . Siena, per i prati ( Bart. ); piano di Rosia ( Sant. ). Fior. Maggio e luglio. 19 Dur. A. Si coltiva nei giardini la varietà a fiori doppi . ©ss. Questa specie, che è una delle più eleganti del genere, è ricusata dagli animali . Lychnis chalcedonica Linn. Nom. it. Scarlattea. Croce di Malta. Croce di Gerusalemme ec. Pianta perenne ornamentale coltivata nei giardini . ©Oss. Si attribuiscono a questa specie le stesse proprietà della Saponaria, ma non è usata. Lychnis ceronaria Lamk. Nom. it. Cotonella. Coronaria. Erba cotonaria . Lichnide ec. Coltivata in qualche giardino per ornamento . Ord. Linacee. Linum usitatissimum Linn. Nom. it. Lino. Fior. Maggio. Dur. a. Questa umile ma graziosa pianticella è, dopo il grano e altre piante alimentari, la più utile, somministrando la fibra per i tessuti con i quali. ci vestiamo: la sua origine è scono- sciuta; secondo il Targioni i semi del Lino sarebbero stati portati dall’ Egitto, dove, al dire di Erodoto, si coltivava prima che altrove; la sua cultura è poco estesa sebbene si coltivi general- mente più della Canapa. Il Lino è una pianta tessile, industriale, medicinale e oleifera: dalla sua scorza si estrae, com’ è noto, un filo abbondante e tenace col quale si fanno le più belle tele, i cui avanzi si trasformano nelle mani dell’ uomo nella carta comune, depositaria dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti: i semi sono mucillaginosi, dolciastri ed hanno importanza nella medecina come emollienti ec. Insett. Fra gli insetti dannosi al Lino vuol esser notato il Psy/loides chrysocephala Fab. che si moltiplica tanto da distruggere intiere raccolte . Oss. Sappiamo che è in via d’ esperimento il Lino di Siberia, Linum sibiricum Dec , il cui seme è stato diffuso, per cura di questo Comizio, come utile succedaneo del Lino nestrale , il quale presso di noi soffre nelle invernate rigide e non dà un prodotto soddisfacente . Linum cathartieum Linn. sp. Nom. it. Lino caturtico. Lino salvatico . Staz. Abit. Boschi e luoghi erbosi di monte sino alla regione del faggio . Pian Castagnajo al Castagneto della madonna di S. Pietro; Arcidosso al fonte della Vena ; Montagnola; Pienza; Vene della Merse; Vescovado; ( Sant. ). Fior. Da maggio a luglio . Dur., a. Propr, Us. Pianta medicinale: foglie amare purgative . Oss. In qualche luogo si vede coltivato per ornamento il Linum grandiflorum Desf. pianta fornita di grandi petali d’ un rosso vivo, indigena dell’ Algeria . = = @rd. Malvacee. Rlalva sylvestris Linn. sp. Nom. it. Malvu . Staz. Abit. Comunissima nei prati, negli orti, lungo le strade, nelle siepi ec. Siena, nei prati e luoghi umidi ( Bart. ). Fior, Da maggio ad agosto. Dur. p. Propr. Us. La Malva a motivo della mucillaggine che contiene è eminentemente emolliente e rinfrescante: gli antichi Y usavano non solo come rimedio, ma ancora come pianta alimen- tare: è menzionata da Orazio e da Cicerone . Insett. Apion malvae Fab. deposita le uova nei frutti di questa pianta; Apion aenewmn lab. ; Cimex apterus Fab; Cidaria malvata Linn. ed altre specie . Althaea officinalis Linn. sp. Nom. it. Altea. Bismalva. Buonvisco. Malvuccioni. Malvarina. Malvavisco ec. staz. Abit. Margini delle fosse e luoghi umidi della regione dell’ olivo . Bagni di Rapolano e presso un’ acqua termale sotto S. Anna in Camprina in Val d’ Asso ( Bart. ); Montepulciano; prati di Poggio al Chiaro ( Sanf. ). Fior. Da giugno ad agosto. Dur. p. Propr. Us. È collocata in primo grado fra le piante emollienti mucillagginose : fornisce alla medicina la sua radice, che ha un sapore dolce, le sue foglie e i sui fiori. Insett. Alcuni Coleotteri fra cui 1’ Apron radiolus Kirby ed un Emittero . Althaea rosea Cav. Nom. it. Mal/varosa . Rosoni. Malvone . ec. Pianta originaria della Siria, coltivata nei giardini per ornamento , avendo fiori grandi doppi, rosei, porporini, gialli e bianchi: è bienne e fiorisce da maggio a luglio; in grazia della mucillaggine che contiene può essere adoprata come pianta medicinale emolliente al pari della sua congenere . Hibiscus syriacus Linn. Nom. it. Chetmia . Ketmia . Ibisco . Arbusto originario del Levante, coltivato nei giardini e nei parchi. Gossypiuni. A questo genere appartengono le varie specie del Cotone. Interessantissima è la storia della materia che produce il cotone e dell’ industria che ne è derivata: la sua coltivazione esperimentata l’ anno decorso dalla maggior parte dei possidenti ha fatto buona prova in alcuni luoghi, mentre in altri non ha dato risultati soddisfacenti a mo- tivo del clima e della natnra del terreno. Insett. Gli insetti osservati sul cotone sono l’ Apute menachus Linn., il GryMlus campe- strîs Linn. che viene sulle radici : il Aermes gossypi ; la Noctua subterranea forse Agrotis se- getum la cui larva divora le radici, Noctua gossypii ec. @rd. Bittneriacee. Sterculia platanifolia Linn. Nom. it Parasole del Gran Signore . Sterculia. Firmiuna ec. Bell’ albero della China e del Giappone, a foglie quasi simili a quelte del platano : è coltivato in pochi giardini . Ord. Tigliacee. Tilia platyphylla Scop. Sim. Zilia europaea ( Sant. viagg. ) Nom. it. Tiglio. Tiglio nostrale . Staz. Abit. Boschi di montagna. Chiusdino in Val di Merse; alle falde della montagna di Cetona ( Sant. ); monte Amiata; Bagni di S. Filippo ( Bert. ); S. Fiora ( Sav. ) Fior. Di giugno e si veste di foglie verso la fine d’ aprile. Bur. l. Propr. Us. È indicato come succedaneo della 7. m2/crophrylta Vent. o Tiglio a foglia piccola. Bell’ albero atto a ornare viali e a figurare nei parchi .a motivo della sua longevità, del suo bel portamento, delle sue numerose foglie, che si sviluppano presto e cadono tardi, e per l'odore soave che spandono i suoi fiori che sono melliflui e quindi molto ricercati dalle api . Il Tiglio meriterebbe anco d’ esser coltivato per impiegarsi come legno da costruzione e come combustibile: il suo legno è bianco e leggiero, per cui è adoprato per lavori d’ intaglio e di tornio che riescono molto eleganti: è atto ancora per far zoccoli, scatole e doghe per botti destinate a contenere oggetti secchi: adoprato come combustibile produce un fuoco poco dure- vole ; il carbone è leggiero, si adopra per disegnare ed entra nella fabbricazione della polvere: gli strati corticali somministrano fibre tenaci per far corde, reti, stuoje ec. dalle mandorle si può ricavare un’ olio buono, le foglie sono mangiate avidamente dal bestiame, ma comunicano un cattivo odore al latte . " Oss. Il Tiglio ha il pregio d’ aver dato il nome svedese alla famiglia del celebre Linneo , derivando secondo alcuni da un’ enorme individuo di Tiglio piantato nel villaggio di Stegarye nello Smoland . Insett. Smerinthus tiltae Linn. la larva penetra nella terra prima di metamorfosarsi . » Ord. Auranziacee. Citrus Aurantium Riss. Nom. it. Arancio dolce. Pomo di Sina. Arancio di Malta. Arancio di Portogallo ec. È pianta coltivata nei giardini; fiorisce tutta l’ estate; è originaria della China e del- l’ isole del mare indiano, ed é quasi naturalizzata nel mezzogiorno d' Europa . Nella Provincia DD si coltivano gli Aranci in vaso che sì riparano nell’ inverno nelle aranciere. 0 se sono tenuti a spalliera sono difesi da chiuse adattate e riscaldate , ove occorra, con calore artificiale . In qualche giardino è coltivato il così detto Arancio della China e il Manderino . Citrus Limonum hiss. Nom. it. Limone . Il Limone è originario dell’ Asia: sono noti gli usi degli aranci e dei limoni; col sugo acido dei medesimi si fanno bevande rinfrescanti; la scorza contiene un principio cristallino amaro chiamato £speridina, che ha un azione tonica; i fiori e le foglie sono antispasmodici e contengono olii essenziali ed aromatici . Si afferma che saranno circa 50. le varietà di limoni coltivati nella Provincia, le più diffuse delle quali sono le seguenti » Limone comune. Romano. Limoncello . Rondinino ec. Citrus Medicea Linn. Nom. it. Cedro. Pianta indigena dell’ Asia minore e coltivata nell’ Europa australe fino dal II. secolo. @ss. Si coltiva in qualche giardino il Cedro di Firenze e la Bergamotta . Grd. Camelliacee. Le Camellie si coltivano in tutti i giardini particolarmente presso alcuni amatori in Siena, dove vedonsene alcune scelte collezioni . ©rd. EIpericinee. Hypericum Androsaemum Linn. sp. Nom. it. Androsemo . Ciciliana. Erba di S. Lorenzo . Ruta salvatica . Staz. Abit. Boschi, luoghi ombrosi ed umidi. Siena , presso Pescaja e Mazzafonda ( Bart. ). Fior. Frutt. Fiorisce di giugno e fruttifica d’ agosto . Dur. |. Propr. Us. Contiene un sugo giallastro: un tempo ha goduto molta reputazione nella cura di molte malattie; era specialmente stimata come vulneraria . Hypericum perferatum Linn. sp. Nom. it. Erba S. Giovanni. Cacciu diavoli . Iperico. Pilatro . Perico ec. Staz. Abit. Comune nei boschi, lungo le strade e sugli argini. Siena, per i boschi e lungo le vie (Bart.); Castel del Piano nella valle grande; Armajolo; Rapolano ; Seggiano ; Pienza; (Sant.); Castel del Piano presso la cava della terra gialla (Camp.). Fior. Da giugno ad agosto. Dur. p. Ù Propr. Us. Questa pianta soffregata emana un’ odore resinoso ; è stata reputata come febri- fuga, diuretica; astringente e vulneraria; ora è in disuso o 7 Insett. Agrilus hyperici Creutz; Coccus hyperici Linn.; Cecidomya hyperici Gen. ec. = de @rd. Aceracee. Aeer campestre Linn. sp. Nom. it. Testucchio. Loppo. Stucchio. Chioppo. Oppio . Fistucchio ec. Staz. Abit. Siepi e boschi dalla regione dell’ olivo a quella del faggio . Siena, per i campi, per le siepi e per i boschi (Bart.); Rocca e Castiglion d’ Orcia: Castelletto Mascagni verso la Mofeta; Valle di Rosia; Mont’ Alceto in Val d’ Asso; Monticiano in Val di Merse; monte Amiata alla Trinità e al Pigelleto (Sant.). Fior. Frutt. Fiorisce da aprile a maggio, fruttifica nel giugno e Inglio. Dur. |. Propr. Us. Pianta coltivata piuttosto in grande come sostegno delle Viti; il suo legno era stimato anche dagli antichi ed è menzionato da Ovidio e da Plinio; esso è compatto e duro, prende bel pulimento, è di color carnicino con venature, ed è atto per mobili di lusso, per lavori di tornio e di tarsia; resiste bene all’ umidità, ma non si presta ad esser ridotto in lamine per impiallacciare . Sono molto stimati le radiche e i cauli di questa specie quando per l' azio- ne dei tagli presentano delle protuberanze con fibre compatte, intralciate e capaci di prendere un buon pulimento; in Maremma |’ Acero che offre questa struttura è denominato Stucehzo riccio . Essendo il Testucchio pianta che produce virgulti anche nelle parti inferiori del caule ,e sì lascia altresì potare facilmente, riesce acconcio per far palizzate e siepi: gli ‘animali spe- cialmente le capre ne mangiano volentieri le foglie. Acer Pseudo-Platanus Linn. sp. Nom. it. Acero . Acero fico. Acero tiglio. Platano falso. Acero di montagna ec. Staz. Abit. Boschi di monte di faggi, d’ abeti e di castagni . Siena, per i boschi (Bart.); Valle di Rosia; Chianciano ; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Pigelleto (Sant.); falde della montagna di Cetona (Sant. Sav.). Fior. Maggio e giugno, fruttifica nel luglio. Dur. |. Propr. Us. (Questo bell’ albero cresce presto, resiste all’impeto dei venti, ha foglie grandi, vasta chioma e produce un ombra gradevole; il suo legno è bianco cenerino, di grana fine ma non molta compatta, per cui si Javora facilmente, prende un bel pulimento ed è ottimo a far tavole, cassettoni, stipi, pavimenti, strumenti musicali, ed è altresì usato per lavori al tornio e nell’ arte dell’ archibusiere per incassature di schioppi: è poi ingiustamente poco apprezzato come combustibile . ©.s. Nella primavera quest’ albero somministra per incisioni un sugo che condensato po- trebbe usarsi come lo zucchero. @rd. Ippocastanee. Di quest’ ordine si coltiva il Castagno d’Indie, Aesculus Hippocastanum Linn. bell’ albero dell’ Indie orientali, atto a ornare le passeggiate pubbliche; più qualche specie di Pavia. 3 e) Ord. Sapindacee. Si coltiva in qualche giardino la Aoelreuteria paniculata Laxm., albero di mediocre grandezza e di bell’ effetto nei giardini inglesi originario della China . Ord. Ampelidee. Vitis vimifera Linn. sp. Nom. it. Uva. Vite. Vigna. La Vite è uno dei grandi benefizi che l’uomo ha ricevuto dalla provvidenza, di cui però egli abusa sovente al punto di perdere la ragione e d’ abbassarsi al livello dei bruti; la sto- ria di questo vegetabile rimonta alle prime età del mondo; sembra che sia originario dell'Asia australe e che sia stato importato dai Fenici in Europa dove si coltiva da tempo immemorabile. Nella provincia le viti sì coltivano a vigna, o frammiste ad altre culture, maritate agli aceri o testucchi, o sostenute da paline: nel Montalcinese sono generalmente sostenute da pali, 0 appoggiate a vecchie piante da frutto, però nel piano e nei luoghi bassi sono affidate ai testuc- chi e producono ottimo vino: a Rapolano le Viti sono tenute a palo basso e a pioppo; a S. Gemignano , a S. Gio. d’ Asso si coltivano col loppo o testucchio. La Vite si trova insalvatichita nelle macchie della provincia inferiore, dove è capace di prendere uno sviluppo considerevole e di produrre tronchi di dimensioni straordinarie, come ne fanno fede quelli che si osservano nel- l’atrio dell’ Orto Botanico di Pisa e nel Museo de’ Fisiocritici di Siena e quello rinomato di Populonia. Le foglie della Vite o pampane sono un buon alimento per il bestiame ; le capre le mangiano avidamente; I aleool, |’ acquavite, l'aceto e il tartaro che fornisce il bitartrato di Potassa usato nella medicina sono prodotti di questa pianta . Sotto l influenza della cultura la Vite ha prodotto moltissime varietà o razze differenti per il volume, colore, sapore e per la forma altresì dei frutti: le principali varietà coltivate nel Circondario sia per far vino che per uso di tavola sono le seguenti . Canajolo bianco , nero , piccolo. Albano . Trebbiano. Biancona. Gorgottesco . Aleatico nero. Duracine rossa. Mammolo. Trebbiano di Spagna. Malvagia verde . S. Gioveto . Mar- ruca. Tenerone biunco e nero . Vespaja. S. Vicetro . Isabella. Tokai. Prugnolino. Uva lugliola. Maraviglia . Zibibbo . S. Maria bianca. Salamanna . Verdicchio . Paradisa . Galletta . Malvagia. Tonda moscata. Salamanna minore. S. Colombano . Verdina . Regina. Di tre volte. Bizzarria. Sultanina . Chasselas . Napoleon. Grossa perla . Reno bianco ec. (1). Si afferma che sono più di cento le varietà di viti che si coltivano nella Provincia, ma quelle più estesamente coltivate sono il Canajolo , S. Gioveto , e Gorgottesco (2). Oltre queste qualità d’ uve sono state introdotte da poco tempo in alcuni luoghi e con esito felice le uve d’ America. (4) Alcune notizie relative specialmente alla varietà delle piante coltivate, mi sono state gentilmente for- nite dal Sig. Cav. Francesco Bernardi e dal Sig. Vitale Fondelli e mediante uffici della Prefettura ancora dal Sig. Senatore Conte Augusto De-Gori, dal Sig. Clemente Santi e da alcuni Sindaci del Compartimento . (2) Nella Val di Chiana si coltivano le seguenti varietà d’ uva » UVE nere — Canajolo. S. Gioveto. Mammola. Aleatico. Pignolo e Aleatico. Ambrostine. Ambrusca Mostarda. Zibibbo . > I — I frutti della vite che figurano sulle nostre mense forniscono, com’ è noto, per mezzo della fermentazione, la più importante fra le bevande spiritose, il vino, liquore che varia a seconda delle varietà della pianta, della natura del terreno, dell’ esposizione, del tempo della vendemmia e in fine dei processi di vinificazione. In alcuni luoghi i vini non sono di qualità superiore, ma hanno il vantaggio di conservarsi bene; in altri luoghi sono sceltissimi e gene- rosi come quelli di Brolio del Sig. Barone Ricasoli e in generale tutti quelli del Chianti, già stati celebrati dal Redi coi seguenti versi . » Lingua mia, già fatta scaltra » Gusta un po’, gusta quest’ altro » Vin robusto, che si vanta » D' esser nato in mezzo al Chianti » ec. » Del buon Chianti il vin decrepito » Maestoso » Imperioso » Mi passeggia dentro il core, » E ne scaccia senza strepito » Ogni affanno, e ogni dolore. È pure rinomato il vino moscadello di Montalcino che lo stesso Redi destina nel suo Ditirambo alla delizia delle Dame. » Del leggiadretto . » Del sì divino » Moscadelletto » Di Montalcino ec. Oltre questi eccellenti vini abbiamo il vin santo, 1 aleatico, il vermut, il vino gene- roso di Pienza e quello nobile di Montepulciano considerato dal Redi il re dei vini. Onde ognun, che di Liéèo Riverente il nome adora, Ascolti quest’ altissimo decreto ec. » Montepulciano d’ ogni Vino è il Re. Insett. Molte sono le specie d’ insetti che alimenta la vite; fra questi vogliono esser men- zionate le seguenti Eumolpus vitis Linn; Locusta ephippiger Fab; Cicada haematodes Scop. « Tet- UVE bianche — Moscadello. Salamanna. Galletta e S. Colombano . Malvagìa. Bottaccione. Uva rosa. Vernaccia. Passerina . dà Nel Montalcinese sono preferite fra le uve nere le seguenti, Gorgottesco . Brunello. Ambrostine . Canajolo. Aleatico. Sanguicedro. Mammolo. Marruca ec.; fra quelle bianche, Malvayìa. Moscadello. Procanico. S. Colombano. Abbondanza ce., e fra le uve da tavola, Salamanna. Galletta. Panaja. Susina. Zibibbo . = pe tigonia haematodes Fab.: emittero noto pel suo canto monotono; Attelabus (Rhynchites) Bacchus Fab. le larve vivono nelle foglie avvolte danneggiandole moltissimo; Coccus vitis Fab. e altre specie. ss, In qualche giardino sì vede coltivata la Vite vergine, Ampelopsis hederacea Dec., arbusto sarmentoso della Nord America atto a cuoprire grandi estensioni di muro, a cui si appoggia tenacemente coi suoi cirri ramosi; le sue foglie si colorano nell'autunno d’ un rosso vivo e sono di molto effetto. Il Cissus discolor Blum. dell’isola di Giava, che produce foglie da rivaleggiare per i colori colle specie più belle, si coltiva nell’ Orto Botanico della R. Università . Grd. Geraniacee. Frodium moschatum L. Her. Sin. Geranium moschatum Bart. cat. delle piante Sen. nom. it. Geranio muschiato. Erba moscata. Muschio de’ sodi ec. Staz. Abit. Luoghi arenosi, margini dei campi e lungo le strade . Siena, presso il convento dell’ Osservanza ( Bart. ). Fior. Da aprile a giugno . Dur. a. Propr. Us. Questa specie esala un'odore di muschio, ha un’ azione eccitante, diaforetica e leggermente antispasmodica . Geranium robertianum Linn. sp. Nom. it. Erba Roberta. Cicuta rossa. Erba cimicina. Geranio roberziano ec. Staz. Abit. Luoghi ombrosi, boschi, siepi e muri. Siena, nei luoghi aridi come su per i muri per i tetti (Bart.); Monte Follonico al fosso del Cerretello in Val di Chiana; Monte Amiata ai bagni di S. Filippo e alla Trinità ; Bosco del Romitorio; Radicofani alla piaggia del Maechion grosso (Sant. ). Fior. Da aprile a luglio. Dur. d. Propr. Us. Ha virtù astringente e vulneraria . oss. Si coltivano nei giardini alcune specie e molte varietà di Pelargoni; e particolar- mente il Geranio rosato, Pelargonium Radula Ait. e il Geranio odoroso P. odoratissimum Ait. Ord. Balsaminacee. Impatiens Balsamina Linn. Nom. it. Bulsamina . Balsamina femmina. Begliuomini . Belliuommi . Pianta dell’ Indie orientali, coltivata in tutti i parterre e sulle finestre; produce molte belle varietà a fiori doppi . Ord. Ossalidacee. Oxalis Acetosella Linn. sp. Nom. it. Acetosella . Alleluja . Pancuculio . Erba Lujula. Trifoglio acetoso . peg ee Staz. Abit. Boschi ombrosi e freschi, grotte, fra i muschi nelle regioni del castagno, del faggio e dell’ abeto . Monte Amiata ad Arcidosso alla cascata d' alto ( Sant. Camp. ). Fior. Aprile e maggio e nei luoghi elevati da giugno ad agosto . Dur. p. Propr. Us. Questa delicatissima pianticella ha foglie acide come quelle dell’ Acetosa € contengono del biossalato di Potassa. Grd. Butacee. Buta graveolens Linn. Nom. it. Ruta. Sì coltiva negli orti per gli usi della medicina: ha azione emenagoga, sudorifera, vermi- fuga; entra in qualche preparazione farmaceutica, ma è poco usata . Oss. È interessante il modo con cui mediante il moto degli stami si effettua la feconda- zione in questa pianta . Ord. Diosmacce. Dietamnus albus Linn. Nom. it. Dittamo. Dittamo bianco . Frassinella. Limonella . Staz. Abit. Boschi. Presso S. Quirico in Val a' Orcia nel bosco delle bandite ( Parl. ). Fior. Da maggio a luglio. Dur. p. Propr. Us. Questa pianta, che ha le foglie come quelle del frassino, emana un forte odore aromatico, dovuto ad un’ olio volatile contenuto in una moltitudine di glandole esistenti in tutte le sue parti non esclusi gli organi riproduttori: la radice è amara, eccitante e. tonica ed ha azione sudorifica e vermifuga . @ss. Nei grandi calori estivi il suddetto olio volatile forma attorno alla pianta un’ atmo- sfera suscettibile d’ infiammarsi in contatto d’ una candela accesa, offrendo lo spettacolo d'un’ areola luminosa, senza recar alcun danno agli organi della pianta. BOTT. CLASS. CALICIFLORE. Ord. Celastrinee. Staphylea pinnata Linn. Nom. ît. Lacrime di Giobbe. Pistacchio falso. Naso mozzo . Pistacchio di monte ec. Pianta coltivata per ornamento in qualche giardino. sal Evonymus europacus Linn. sp. Nom. it. Berretta da prete. Evonimo. Fusaggine. Silio . Fusari. Corallini ec. Staz. Abit. Siepi e boschi della regione dell’ olivo e del castagno . Siena, per i boschi (Bart. ); Chiusi nella Fortezza; Castel del Piano alle sorgenti (Sant.). Fior. Frutt. Fiorisce da aprile a maggio, fruttifica d’ ottobre . Dur. |]. Propr, Us. Arbusto di bell’ effetto tenuto a boschetto; ha odore spiacevole che allontana gli animali; i frutti sono acri e purgativi; i rami ridotti in carbone costituiscono le matite dei disegnatori conosciute col nome di fusaggiri; questo carbone è molto leggiero ed entra nella composizione della polvere: il suo legno è giallognolo, duro, compatto, capace di bel puli- mento, ed è buono a far viti e vari lavori al tornio e specialmente i fusi, dal quale uso gli è derivato il nome volgare di Fusari . @rd. Agrifogliacee. Ilex Àquifolium Linn. sp. Nom. it. Agrifoglio. Alloro spinoso. Aquifoglio. Leccio spinoso. Pizzica topo . Staz. Abit. Boschi di montagna . Siena, fuori della porta Fontebranda nel bosco presso il podere dell’ Abate e in altri boschi ancora (Bart. ); Montalcino al fosso delle Tracolle ; Valle di Rosia e Montagngja; Bagni di S. Filippo e il Vivo sotto il Zoccolino; Pigelleto (Sant. ); Nel bosco fra S. Fiora e il Siele (Camp. ). Fior. Frutt. Fiorisce di maggio e giugno, fruttifica d’ ottobre . Dur. |. Propr. Us. Pianta sempre verde ottima per far boschetti e per formare siepi impenetra- bili: le foglie sono amare, diaforetiche e febrifughe; i frutti sono purgativi; il legno è bianco negli individui giovani, ma diviene bruno in quelli adulti; è compatto, prende bel pulimento sia allo stato naturale che colorito con decozioni vegetabili, ed è stimato dagli ebanisti per filettature, impiallacciature e intarsi; potrebbe servire benissimo per tutti i piccoli mobili di lusso: è del pari buono per le costruzioni, ma non è facile di trovarne di dimensioni adattate: con i giovani rami molto elastici possono farsi manichi da fruste, bacchette per fucili ec: la cor- teccia somministra ottima pania per prendere gli uccelli. Oss. Si coltivano nei giardini poche varietà a foglie variegate, senza spine o più o meno spinescenti; i semi impiegano più d’ un anno per germogliare . Grd. Ramnaceee. Paliurus australis Gaertn. Sim. Rhamnus Paliurus Sant. viagg. Nom. it. Marruca. Spina giudaica . Paliuro. Marruca nera ec. Staz. Abit. Luoghi sterili, macchie e siepi. Da Castel nuovo in Val d’ Orcia ( Sant.) sino a Grosseto ed Orbetello. +19 = Fior. Frutt. Fiorisce di giugno, fruttifica di settembre e mette le foglie alla metà d'aprile. Dur, l. Propr. Us. Pianta molestissima, molto comune nella Provincia inferiore; è atta a far chiuse impenetrabili a motivo delle spine delle quali è armata: il suo legno è duro, grave e buono per far bastoni pesanti . Zizyphus sativa Gaertn. Nom, it. Giuggiolo . Zizzolo . Fior. Frutt. Fiorisce di luglio, matura di settembre. Propr. Us. Albero originario di Siria e sparso in tutta la regione mediterranea: è colti- vato per i suoi frutti, detti Zizzo/e 0 Giuggiole ‘che sono alquanto ricercati : talvolta si vede per le siepi allo stato salvatico sotto forma di frutice. Lo Zizzolo ha una brutta conforma- zione ed è molesto alle piante per i polloni spinosi che produce dalla parte sotterranea : il suo legno è molto stimato per i lavori al tornio, per impiallaeciature e intarsiature , essendo di color rosso, pesante, duro e di buon pulimento: la decozione dei suoi frutti ha azione medica. Si coltiva la Giuggiola comune, quella tonda e quella grossa lunga . Rbhamnus Alaternus Linn. sp. Nom. it A/uterno. Ietro. Alno nero. Legno puzzo. Linterno. Putine ec. Staz. Abit. Boschi della regione marittima. Valle di Rosia; Vescovado ; boschi di Montalcino; presso Rocca d’ Orcia nella macchia buja sul fosso del Rigo (Sant.). Fior. Frutt. Fiorisce di marzo, fruttifica di giugno . Dur. ]. Propr. Us. Pianta tintoriale, coltivata nei parchi e nei boschetti d’ inverno essendo sem- pre verde, porta frutti porporini ed è la più bella specie fra i Ramni indigeni . Rhamnus catharticus Linn. sp. Nom. it. Spin cervino. Spino. Spin merlo. Spin quercino ec. Staz. Abit. Nei boschi. Castelletto Mascagni in Val di Merse; Monticchiello al fosso cupo (Sant.); Val di Chia- na (Bert.). Fior. D'aprile; si veste di foglie alla metà di marzo e si spoglia ai primi di novembre . Dur. |. Propr. Us. La polpa dei frutti è amara e nauseosa, ed ha azione purgativa energica; secondo il grado di maturazione i frutti forniscono una materia colorante gialla, detta Gallo santo, una sostanza verde detta Verde di vescica e da ultimo un color rosso: la scorza può adoprarsi per tingere in giallo , il legno è bianco giallastro coll’ anima rossa, è duro, compatto e capace di buon pulimento . Insett. Leptura rufipes Linn. Acidalia dubitella ec. Ord. Anacardiacee. Pistaeia Lentiscus Linn. sp. Nom. it. Lentisco . Dentischio. Mastice. Sondro. Sonnolo. Stinchi ec. 4 — 900=- Staz. Abit. Luoghi aridi e pietrosi della regione marittima Montalcino nei boschi; Vescovado; Rocca d’ Orcia alla piaggia dei Piscioroncelli (Sant.); sul calcare al ponte d’ Ansidonia (Camp. ). Fior. Frutt. Fiorisce d’ aprile e di maggio, fruttifica di settembre. Dur. |]. Propr. Us. Arbusto d’ odore forte aromatico: fornisce una resina, conosciuta col nome di Mastice, astringente, tonica e stomachica; le sue radici sono lunghe, robuste ed offrono delle macchie di forme bizzarre, per cui sono acconce ai lavori di stipetiajo e di tornitore; le foglie sono buone per la concia delle pelli: gli stuzzicadenti di Lentisco sono d’ uso antico e si attri- buiva ad essi Ja virtù di fortificare le gengive . ©ss. Il Pistacchio, Pistacia vera Linn. è poco coltivato e non porta a perfezione i frutti . Rhus Coriaria Linn. sp. Nom. it. Sommacco. Rhu. Sorbo salvatico ec. Staz. Abit. Questa specie è indicata dal Targioni e dal Bertoloni come spontanea del Senese ; il Giuli le assegna per località la Montagnola. Fior. Maggio e giugno . Dur. ]. Propr. Us. Pianta utile per la concia delle pelli. Rhus Cotinus Linn. sp. Nom. it. Scotano. Cotino. Roso. Capecchio ec. Staz. Abit. Colline e monti aridi. Siena, Mazzafonda (Bart.); Montagnola al ponte Arnano presso S. Colomba (Sav. Bert.); nel bosco presso Castell’ in Villa (Camp. ). Fior. Frutt, Fiorisce nel maggio e fruttifica nel giugno . Dur. |. Propr. Us. Si coltiva in alcuni giardini dove sì distingue colle sue eleganti pannocchie piumose dette Pennini, e per le quali ebbe anche il nome d' Albero a Perrucca: le foglie e la scorza sono buone per la concia delle pelli; le radici forniscono una tinta rossa e i rami e il legno una tinta gialla : il legno è assai duro, giallo ed atto a far piccoli vasi, colonnette, bacchette e altri lavori al tornio . Oss. L’ Ailanto, Azlanthus glandulosa Desf. è un albero di prima grandezza, che cresce prestissimo ed è propagato nei giardini e nei poderi: esso ha 1’ inconveniente di pullulare come l’ Acacia, proprietà che però potrebbe essere utilizzata per rivestire i burroni, specialmente se riuscisse 1’ acclimazione della Bombyr (Saturnia) Cynthia, che si ciba delle sue foglie, ora che per la malattia dei Filugelli, la seta, anche di qualità inferiore, troverebbe nelle fabbrica- zioni delle stoffe facile impiego (1). L’ Ailanto fornisce un sugo resinoso conosciuto col nome di Vernice del Giappone; la sua corteccia è stata proposta in quest'ultimi tempi come rimedio contro il Tenia. (1) Sappiamo che il chiarissimo collega Prof. Everardo Micheli s° è occupato dell’ allevamento di questo bellissimo Lepidottero. ez, e Ord. Papiglionacee. Lupinus albus Linn. sp. Nom. it. Lupino . È coltivato per i suoi semi nei terreni sciolti, specialmente nella Val di Chiana dove se ne fa esteso commercio per la letamazione: i semi sono alimentari e possono usarsi anche in cataplasmi risolutivi . Ulex curopaeus Linn. sp. Nom. it. Ginestrone. Spalatrone. Spino razzo. Nepa. Nepe. Striggia . Staz. Abit. Luoghi secchi ed aridi. Siena, nelle siepi (Camp. Tass. ). Fior. Dur. Giugno e luglio. ]. Propr. Us. Pianta atta a far siepi impenetrabili armata com’ è di rami spinosi, però diviene presto di brutto aspetto. Nei terreni infecondi d’ alcuni luoghi di Francia si coltiva come foraggio invernale; colta quando è tenera e pestata, è mangiata volentieri dagli animali. Oss. Questa pianta ruvida e spinosa delle lande comunissima presso di noi, è ammessa nell’ aranciere di Pietroburgo come specie ornamentale, in grazia dei suoi numerosi fiori gialli. Spartinm juneceum Linn. sp. Nom. it. Ginestra. Fior di Fiorita. Ginestra di Spagna. Maggio. Sciemera ec. Staz. Abit. Boschi e poggi aridi. Siena, comune lungo Pescaja fuori della Porta Fonte- branda (Tass. Camp.); Bagno di Vignone in Val d'Orcia; Castel del Piano nel fondo del Lupo; Rocca d’ Orcia a Castellara e al Bosco di Beccafumo; monte Giovi; Pienza; Torrita; Montefol- lonico; Montagnola ; Castelnuovo dell’ Abate; montagna di Cetona; Radicofani alla piaggia della Madonna delle grazie ( Sant. ); Chianti (Bert. ). Fior. Dur. Maggio e giugno. |. Propr. Us. Pianta utilissima nell’ economia rurale: i suoi rami sono atti a legar viti e altre piante, a far ceste, canestre, vagli, granate ec.; la sua scorza somministra un filo resi- stente buono a far funi e tele grossolane, conosciute col nome di Panno di Ginestra, per uso di vele, di sacchi, di balle ec. Il legno è sodo, compatto, con macchie nerastre e prende buon pulimente . Insett. Apis mellifica Linn. » Genistae flores apibus gratissimi. Sarothamnus vulgaris Wimm. Nom. it. Scornabecco. Ginestra da granate. Ginestra da carbonai. Estrici ec. Staz. Abit. Comune nei boschi sino alla regione inferiore del faggio. Siena, per i boschi ( Bart. ); Asinalunga al fosso della pietra; Montefollonico in Val di Chiana; Poggi di Mon- ticiano; Montagnola; Montalceto ; Vescovado; Spannocchia ; Castiglion Balzetti; Castelnuovo del- l'Abate in Val d'Orcia; Bagni di S. Filippo e il Vivo al fonte del Zoccolino; Seggiano; Castel del piano nella valle grande e al Piaggione degli Stabbiati (Sant.); monte Amiata (Parl.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di maggio e giugno, fruttifica di giugno e luglio . 1. Propr. Us. Le foglie, i frutti e le tenere messe sono mangiati con piacere dagli animali ; i fiori hanno qualche uso nella medicina; i bocci confezionati nell’aceto possono impiegarsi come i Capperi; i rami se non sono buoni per legare, somministrano però un filo atto ad esser 4 tessuto, e possono impiegarsi per farne granate. Nei luoghi sterili di Francia, questa specie sì coltiva come foraggio, ossivvero per legne da ardere . Genista tinetoria Linn. sp. Nom. it. Buccellina. Ginestrella . Ginestruzza . Braglia. Cerretta ec. Staz. Abit. Boschi e prati, dalla pianura sino alle parti più elevate dei monti. Siena , per i boschi ( Bart.); Vescovado; S. Galgano; Monte siepi (Sant.). Fior. Bur. Maggio, giugno e luglio. 1. Eropr. Us. Pianta tintoriale e medicinale: le cime fiorite forniscono una sostanza gialla adoprata dai tintori; i semi sono reputati emetici ed i fiori leggermente purgativi: è pianta mangiata volentieri dagli animali e che difficilmente s' estirpa nei terreni argillosi . Emsett. Alcuni Coleotteri, Emitteri, Lepidotteri e un Dittero . ©ytisus Laburnum Linn. sp. Nom. it. Avorn'ello. Aborniello. Ciondolino. Maggio Ciondolo. Majella. Brendoli ec. Staz. Abit. Boschi di monte. Siena, presso la cura di Marciano fuori della porta Camol- lia (Bart. ); Mazzafonda; Val di Chiana (Bert.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di maggio e di giugno , fruttifica di luglio: mette le foglie ai primi di marzo, le perde ai primi di novembre. |. Propr. Us. (Questo vago alberetto, tanto cantato dai Greci e dai Romani, forma | orna- mento dei nostri boschi e dei giardini co’ suoi grappoli di fiori gialli graziosamente inclinati : le foglie sono pascolo gradito agli animali; il legno è durissimo, venato di verde e atto a prendere un buon pulimento, ed è usato dai tornitori per farne impiallacciature; i suoi rami pieghevoli sono buoni a far cerchi: è tradizione che i Galli fabbricassero i loro archi coi rami di questa pianta. Insett. Colias hyale Linn; Zygaena filipendulae Linn; ed altre specie. Anthylis Vulneraria Linn. sp. Nom. it. Vulneraria . Staz. Abit. Luoghi erbosi aridi di monte sino ai pascoli delle loro più alte cime. Siena , al Poggio al Cardinale fuori della porta S. Marco; e in un bosco dicontro alla Madonna di Tressa e altrove (Bart. ); Pienza al Poggio della Canonica (Sant.). Fior. Dur. Da aprile a luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale; è detta vulneraria dalla virtù cicatrizzante attribuitale dalla gente di campagna . Medicago sativa Linn. sp. Nom. it. Medica. Erba medica. Cedrangola. Erba Spagna. Fieno d’ Ungheria ec. Staz. Abit. Siena, per i prati e per i campi ( Bart. ). Fior. Dar. Di maggio e successivamente ai varj tagli a cui viene assoggettata . p. Propr. Us. È coltivata sugli argini, sui greppi, nei viottoli, nei prati artificiali da dove si diffonde nei luoghi circonvicini; per la sua durata , attività di vegetazione e abbon- danza di prodotto sostanziale, l’ Erba medica è un’ eccellente foraggio: essa prepara favorevol- mente il terreno alla produzione dei cereali, s’ adatta in tutti i terreni, eccetto in quelli umidi; prospera nelle terre fertili e profonde, dove il suo sistema sotterraneo acquista uno sviluppamento notevole e tale da recar danno agli alberi e alle viti vicine: si somministra = agli animali, i quali la mangiano avidamente, sia allo stato secco che verde; in quest’ ultimo stato però vuol’ esserne misurata la dose per prevenire gravi sconcerti come p. es. l’ Avven- trinamento ossia colica ventrale. Pare che l’ Erba medica sia stata trasportata dal paese de’ Medi in Grecia al tempo delle guerre Persiane : è introdotta in Italia da remotissimo tempo ; si coltivava estesamente ai tempi dei Romani: in Toscana la sua coltivazione andò un tempo perduta, vi è stata però riattivata da parecchi anni ed ora va sempre più diffondendosi . Insett. Melolontha vulgaris Linn. produce talvolta molti guasti; Hypera variabilis Fab. vive nella parte superiore della pianta a spese della medesima; Colaspis barbara Fab. le larve hanno prodotto molto danno nel mezzogiorno della Francia ed altre specie. Oss. La Medicago lupulina Linn. sp. pianta spontanea della Provincia, si coltiva in alcuni luoghi di Francia come foraggio, producendo un fieno sottile ed ottimo per gli animali bovini . Trigonella Foenum graccum Linn. sp. Nom. it. Fieno greco. Fien greco ec. Pianta annua, coltivata nei terreni grossi per foraggio : disseccata ha odore forte aro- matico : i suoi semi amari passano per emollienti e risolutivi. In molti luoghi del Levante , specialmente nell’ Egitto , i semi sono commestibili . Melilotus officinalis Desr. Sim. Trifolium Melilotus officinalis Bart. cat. Nom. it. Meliloto. Erba zsolfina. Erba vetturina. Rameraggiolo. Soffiolta. Trifuli . Staz. Abit. Campi, boschi e luoghi incolti. Siena , campi e siepi (Bart.); monte Amia- ta ( Bert.). Fior. Dur. Da maggio a ottobre. b. Propr. Us. Pianta medicinale conosciuta dagli antichi e menzionata da Omero, da Dio- scoride e da Plinio : i suoi fiori aromatici passano per antioftalmici: tutta la pianta ha odore aromatico piacevole, ed é appetita dagli animali particolarmente dai muli e dai cavalli : for- nisce per distillazione un’ olio e la così detta Acqua di Triboli utile nella concia di alcuni tabacchi . Insett. Zygaena meliloti Esp. ec. I fiori sono molto ricercati dalle Api. Trifolium incarmatum Linn. sp. Nom. it. Erbone. Erba greca. Trifoglio rosso. Trafogliolo ec. Si coltiva presso Siena come foraggio ed è assai stimato: è precoce ma non sopporta che un solo taglio: gli animali ne sono ghiotti e si fa loro mangiare allo stato d’ erba sia sul luogo dove fu seminato che nella stalla . Trifolium repens Linn. sp. Nom. it. 7rifoglio bianco. Trifoglio dei prati ec. Staz. Abit. Boschi, prati e margini delle fosse. Siena, nei campi e nei prati ( Bart. ); Pienza ; Castel del Piano alle Ciaccine e al Fonte Mignanelli ( Sant. ); sommità del monte Amiata ( Camp. ). Fior. Bur. Da aprile ad agosto. p. Propr. Us. Pianta molto rustica adattandosi ad ogni terreno : prospera nei luoghi bassi , argillosi ed umidi, di preferenza nei terreni sciolti e freschi: si sviluppa presto e resiste alla i = KA —. Toscana. Calvilla. Panaja bianca. Rosa. Appiola. Vergata. Biancona settembrina. Carla , Roggia dolce. Renette. Lugliolina : meno comuni o rare sono la Maddalena mostruosa d'Ame- rica, la Calvilla rossa d' inverno ed altre: la Panaja bianca e la Lugliolina si vendono cotte per le strade di Siena unitamente ad altre varietà di mele cadute a terra, prima d' esser giunte alla completa maturazione, la quale si compie da luglio a dicembre. Insett. Anche i Meli sono attaccati da un gran numero d' insetti, fra cui notiamo i seguenti : Ampedus pomorum Geoffr. ; che vive sotto la scorza; RAynehites Bacchus Latr. in Lk. Eteromero che produce molto danno; Apion pomonae Fab. ; Crambix cerdo Linn. la larva vive nell’albur- no e anche nel legno; Scutellera nigro-lineata Fab., questo cimicide vive sui fiori; Aphis (Myzoxylus) lunigera Fab: in Francia è stata adoprata l'acqua di calce per distruggere questo afide dannosissimo; la Sesia mutillaeformis Lasp. la larva abita i vecchi tronchi; /pornomeuta padella Linn. spegie molto nociva e molte altre specie. Pyrus torminalis. Ehrh. Sin. Crataegus torminalis Sant. viagg.. Nom. it. Ciavardello . Bacarello. Mangiarello. Sorbo salvatico. Sorbezzolo ec. Staz. Abit. Boschi di monte. Sinalunga al fosso della Pietra e Montefollonico in Val di Chiana ; Chiusdino in Val di Merse; Pigelleto ; falde della Montagna di Cetona (Sant.); Bosco presso la miniera del Siele (Camp.). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di maggio, fruttifica d'ottobre. 1. Propr. ts. Il suo legno duro e giallastro è stato adoprato per far pettini, fusi, mac- chine e strumenti fisici. Il Santi narra che i frutti di questa pianta chiamati Ciuvardelle , man- giati hanno la proprietà d’ inebriare; è certo che forniscono un liquore fermentato analogo al Sidro; la scorza che è astringente è stata nsata nelle dissenterie. Pyrus Sorbus Gaertn. i Nom. it. Sorbo. Sorbo domestico. Sorbo gentile. Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di maggio e fruttifica d’ ottobre . |. Propr. Us. Il Sorbo è un albero che cresce lentamente; il suo legno è duro, rossastro, ha grana finissima ed è suscettibile di prendere un bel pulimento : è ottimo per tutti gli attrezzi che debbono subire attriti, percussioni ed avere una gran tenacità, come pulegge, fusi di mangani, ruote d’ingranaggio e viti; ma vuol esser lavorato dopo lunga stagionatura : i suoi frutti carnosi ed aspri conosciuti col nome di Sorbe divengono zuccherini e commestibili dopo che sono stati colti (1). @rd. Rosacee. Spiraca Filipendula Linn. sp. Nom. it, Erba peperina. Trina di Fiandra. Filipendula. Filipendola . Staz. Abit. Boschi e luoghi erbosi dalla regione dell'olivo sino a quella del faggio. Siena, (1) Si coltivano nei giardini l’ Amelanchier canadensis Med. i piccoli frutti hanno un sapore piacevole; alcune specie di Cotoneaster; la Gydonia japonica Pers. o Pero del Giappone, e la Cydonia sinensis Thouin. detta Cotogno delle Cina coi frutti della quale può farsi un buon cotognato . == per. i boschi e altrove (Bart.); fuori della porta Romana presso la Coroncina ( Tass. ); tra Siena e Buonconvento (Parl.); Badicondoli ( Bert.) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di maggio e di giugno, fruttifica di giugno e di luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale, astringente in tutte le sue parti, non dimeno è mangiata dagli animali eccetto dai cavalli ai quali non piace, le sue radici tuberose, feculifere e nutri- tive sono molto ricercate dai majali. Imsett. Cryptocephalus cordiger Linn. e varie altre specie d’ ordine diverso . Geum urbanum Linn. sp. Nom. it. £Lrba benedetta. Cariofillata . Garofanaja. Ambretta salvatica ec. Staz. Abit. Boschi e lungo le siepi sino alla regione del faggio. Siena, boschi di Mazza- fonda, di Ravacciano e altrove (Bart.); Chiusdino ; Sinalunga al fosso della Pietra; Ponte a Macereto; Castelletto Mascagni; monte Amiata (Sant.); Bagni di S. Filippo ( Bert. ). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da maggio a luglio, fruttifica di luglio e d’ agosto. p. Propr. Us. Pianta medicinale astringente: la radice è amara; aromatica, ha odor di ga- rofano ed ha azione tonica, astringente, febrifuga e antispasmodica. Questa pianta che è stata per molto tempo il più potente febrifugo , ha dovuto cedere il posto ai chinacei; la medesima è mangiata volentieri dagli animali. Rubus discolor Weih. et Nees. Sim. Rubus fruticosus Bart. catal. Sant. viagg. Nom. it. More. More di macchia. More prugnole, Rogo di macchia . Staz. Abit. Cresce dovunque per le siepi, nei boschi e lungo le fosse della regione dell'olivo. Siena, per le siepi (Bart.); Pienza; Montefollonico; dintorni di Mensano; Lecceto e Pian del Lago; Rocca e Castiglion d'Orcia; Bagni di S. Filippo e il Vivo al piano dei Rovai; Radicofani alle piaggie del maechion grosso ( Sant. ) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di giugno e di luglio, fruttifica d’ agosto e settembre . 1. Propr. Us. Pianta medicinale, gemme, foglie e frutti astringenti; quest’ ultimi conosciuti col nome di More, sono commestibili e sono mangiati anche dagli uccelli; però usati in quantità possono produrre degli sconcerti nell’ apparecchio digestivo. Le capre mangiano avidamente le foglie quantunque siano armate d’ aculei . Imsett. I fiori, le foglie ed i cauli di questa pianta alimentano numerose specie d’insetti fra i quali notiamo i seguenti: Meta/lites rubi Gyll. rode le gemme; Osnia tridentata L. Duf. et Perr. vive nell’ interno dei cauli; Bombix rubi Linn. Solenius rubicula L. Duf. ec. Rubus idacus Linn. Nom. it. Lampone. Lampione. Frambo. Ampomelle. Aponi . Staz. Abit. Nelle faggete. Monte Amiata ( Sant. Camp.). Fior. Dur. Fiorisce di luglio e nei luoghi bassi anche di giugno. 1. Propr. Us. Il Lampone portato secondo Plinio in Italia dal monte Ida, è pianta medi- cinale e alimentare: negli orti dei d’ intorni di Siena si coltiva quello comune rosso ; in qualche giardino si coltiva quello a frutto giallo e quello detto Marace delle quattro stagioni . Imsett. Pochi insetti attaccano il Lampone cioè il Criptus furcatus Iur. che divora le foglie; la Thecla rubi Linn. e alcune altre specie . — 413 — @ss. Questa pianta ha dato luogo ad una curiosa osservazione che sta a dimostrare la lunga durata del potere germinativo dei suoi semi. Sono poi astringenti anche le foglie del Ltubus caesius Linn. sp. che cresce spontaneo fra le siepi . Fragaria Vesea Linn. Sp. Nom. it. /ravola. Fragola. Fravolaria. Fraule. Pragaria. Fraghe ec. Staz. Abit. Boschi e luoghi erbosi. Monte Amiata; Gessajole di campo Redaldi; Montie- chiello al fosso cupo; Sinalunga al fosso della Pietra (Sant.); monte Amiata nella regione del faggio (Camp. ). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce nel maggio e nel giugno, nel luglio e nell’ agosto nei luoghi elevati, fruttifica negli orti nel maggio e nel giugno, e da luglio a settembre in montagna. p. Propr. Us. Pianta medicinale e alimentare: la radice è astringente e diuretica, ed i frutti sono noti per la loro squisitezza; essa è poco coltivata in quei Inoghi di monte dove cresce spontanea in quantità; nelle vicinanze di Siena, se ne coltivano alcune varietà, le più comuni delle quali sono quelle a frutto piccolo e l’ altra a frutto grosso detta Ananassa . Insett. Melolontha vulgaris Linn. ; hynchites fragariae Stev.; Agrotis segetum Linn. divora le radici e reca molto danno; Incurvaria praclatella W.W. vive sotto le foglie . Oss. Si narra che Linneo guarisse perfettamente dalla gotta facendo molto uso di fragole. FPotentilla Tormentilla Sibt. Sin. Zormentilla erecta Bart. catal. Sant. viago. Nom. it. Zormentilla . Staz. Abit. Diffusa nei boschi della regione dell’ olivo sino ai pascoli più alti dei monti. Siena, copiosa a Mazzafonda e nei boschi di Casciano delle Masse ( Bart. ); Castel del Piano alla fonte e al prato delle Macinajole; boschi di S. Lorenzo in Val di Merse; Pienza (Sant.); Bosco della Monaca (Camp. Tass. ). Fior. Dur. Maggio e giugno nei luoghi bassi e nel luglio e agosto in quelli elevati. p. Propr. Us. Pianta medicinale, la parte sotterranea è astringente e contenendo molto tannino è utile nella concia delle pelli. Secondo Ludwig la Tormentilla supera tutti gli altri astringenti . Potentilla reptans Linn. sp. Nom. it. Cinquefoglio. Erba pecorina. Spillabuco. Centofoglie. Fragolaria. Pentafillo ec. Staz. Abit. Comune lungo le strade e nei luoghi umidi. Siena, per le strade ( Bart. ). Fior. Dur. Maggio, giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale a radice astringente e vulneraria . Agrimonia Eupatoria Linn. sp. Nom. it. Erba Guglielmo. Erba Vettonica . Erba da andata. Agrimonia. Santonica . Staz. Abit. Siepi, strade, argini, boschi ec. Siena, per i boschi e lungo le vie (Bart.); Bagni di S. Filippo e il Vivo sotto Zoccolino ; Arcidosso al fonte della vena ( Sant. ); presso la Badia di S. Salvadore (Camp. ); Bagni di S. Filippo ( Bert. ). Fior. Dur. Da giugno a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale ; foglie astringenti usate nelle Angine , nelle Nefriti, Catarri polmonari ec: le foglie sono mangiate dalle pecore e dalle capre. Poterium Sanguisorba Linn. sp. Nom, it. Salvastrella . Sorbastrella. Bibinella, Vellutini rossi. Meloncello ec. — Me — Staz. Abit. Prati e boschi di monte dalla regione dell’ olivo sino a quella del faggio. Siena, nei luoghi sterili e nei prati ( Bart. ); Pienza; Sarteano alle Bossolaje; Radicofani fra le rovine della fortezza (Sant. ). Fior. Dur, Da aprile a luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale astringente aromatica, usata anche per condimento : sì col- tiva un poco negli orti per l’ uso che si fa deile sue foglie nell’ insalata. Questa specie ha il vantaggio di prosperare nelle terre le più asciutte e infeconde calcari o sabbiose, e di vegetare anche nell’ inverno, nel qual tempo accestisce ed è un buon pascolo per il bestiame. Rosa canina Linn. sp. Nom. it. Rosa di macchia. Rosa salvatica. Ballerini. Caccubelli. Spina di cane. Capponi ec. Staz. Abît. Siepi e macchie. Siena, per le siepi ( Bart. ). La varietà A. vu/guris Koch. è stata trovata dal Santi nei seguenti luoghi: Bagni di Vignoni in Val d’ Orcia ; Rocca d’ Orcia sotto le scogliere; Lecceto e pian del Lago; Pienza; Montefollonico in Val di Chiana; bosco di S. Lorenzo e Castelletto Mascagni verso la Mofeta. Eîor. Frutt. Dure. Fiorisce di maggio e di giugno , fruttifica di settembre . 1. Propr. Us. Pianta medicinale; frutti polposi che forniscono una conserva astringente ; achene vermifughe; le giovani foglie possono usarsi in infusione come il The ; la radice è stata vantata contro la rabbia canina, da ciò è derivato probabilmente il suo nome specifico. Il Bedeguar, escrescenza che si osserva sui cauli e sui rami di questa pianta prodotta dalle punture del Cyrips rosae, era altra volta usato come medicamento antelmintico e antiscrofo- loso: è questa Rosa che fornisce la maggior parte dei soggetti su cui s'innestano le belle varietà che si ammirano nei giardini . Rosa gallica Linn. sp. var pumila Lindl. Sim. Rosa gallica Sant. viagg. Nom, it. Rosa. Rosa comune. Rosa di maggio. Rosa mistica. Rosa ortense ec. Staz. Abit. Boschi e siepi. S. Galgano e monte Siepi; Lecceto e Pian del Lago; S. Lorenzo in Val di Merse (Sant.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di maggio e di giugno ,, fruttifica d' autunno. 1. Propr. Us. Pianta medicinale, petali astringenti impiegati nella preparazione della Con- serva di Rose e del Miele rosato. Questa specie introdotta nei giardini ha fornito non ‘poche varietà a fiori doppi . Imsett. Cetonia aurata Fab. Coleottero conosciuto pel suo brillante metallico; Hylotoma rosarum che recide i rami e vi deposita le uova; Cyrips rosae Linn. produce le galle cono- sciute col nome di Bedeguar, escrescenze composte di numerosi filamenti serrati insieme, molti dei quali hanno l'estremità libere e ramose; Megachile centunceularis : taglia con sezioni ovali e circolari piccole porzioni di foglia di Rosa per tappezzarne il suo nido, collocando i pezzi ovali lungo le pareti e quelli tondi nel fondo della celletta; Aphis rosae Fab. ec. (1) . (4) Si coltivano nei giardini il Gem coccineum Sibt. il Rubus discolor a fior doppio e tulte quelle belle varietà di Rose che derivano specialmente dalla Rosa centifolia Linn., dalla R. gallica, dalla A. indica e dai loro ibridi; si coltiva altresì la A. multiflora e la Rosa di Banks. R. Banksiae R. Br. ambedue acconcie a rivestir muri, pergolati ec. = kg = Ord. Amigdalee. Amygdalus communis Linn. sp. Nom. it. Mumdorlo . Fior. Dure. Febbrajo e marzo. |. g Propr. Us. Il Mandorlo originario dell’ Asia cresce naturalmente nell’ Affrica: è coltivato per ì suoi semi conosciuti col nome di Mandorle o Catere: nel Chianti si coltiva estesamente come pianta da frutto e se ne fa commercio. Il legno del Mandorlo è d’ una mediocre durezza, rossastro con venature gialle e brune, capace di bel pulimento, ma non è stimato dagli sti- pettai perchè fragile e soggetto a contorcersi ed a fendersi ; resistendo all’ umidità può usarsi utilmente per pali, colonne ec. Si conoscono «due varietà di Mandorle, quella a mandorla dolce Amygdatus dulcis I. Bauh, medicinale e commestibile, che fornisce un’olio trasparente, grasso, dolce e un poco lassativo col quale si fa il latte di mandorle ed altre emulsioni; e Y altra varietà a mandorla amara Amygdalus amara I Bauh, la cui amarezza è dovuta alla presenza dell’ Acido cianidrico: quest ultima è stata consigliata nei do!ori nevralgici ed in altre malattie da ultimo la varietà detta Stiacciamano o premice, Amygdalus fragilis, ha V endocarpo sottile di maniera che premuto facilmente si rompe; quest’ ultima varieta si perde per seme ritor- nando coi caratteri della specie tipica. La varietà detta Mandorlu Pesca non è molto diffusa (1). Insett. Papilio podalyrius; Procris pruni molto dannoso; Agalope infuusta di Linneo . Amygdalus Persiea Linn. sp. Sin. Persica vulgaris Mill. Nom. it. Persico. Persica. Pesca . Pesco. Pianta originaria della Persia e coltivata nelle vigne e negli orti per i suoi bellissimi e saporosi frutti, che sono le Pesche: i suoi fiori hanno un’ azione lassativa, blanda. Sotto Vin- fluenza della cultura quest’ albero ha subito molte modificazioni e ne sono derivate non poche varietà, le quali si possono riferire a due razze principali, quelle che hanno la polpa aderente all’ erdocarpo o nocciolo denominate Pesche Cotogne, e-quelle il cui mesocarpo si stacca facil- mente dal nocciolo chiamate Pesche spieche; v è inoltre la varieta detta Pesca noce: le varietà più diffuse sono le seguenti: cioè Duracine bianca e Moscatella , Bianca carota, Noce, Spiceu- gnola ec.; meno comuni sono la Maddalena rossa, la Poppa di Venere e la Pesca noce saragiu coltivata dal Sig. Santi di Montalcino . Le Pesche maturano da luglio a settembre: in molti luoghi il clima non è molto confaciente alla cultura di questa pianta . Insett. Aphis persicae Fab.; Coccus persicae Fab.; Papilio Podulirius Linn.; Anarsia linea- tella Fab. Zeller; Hypsolopha persicella Linn. Tetranychus persieae M. Guerin-Menneville ec. Prunus Armeniaca Linn. sp. Sim. Armeniaca vulgaris Lamk. Nom. it. A/bicocco. Armellini. Albicocca. Milinca. Umiliaca. Armeniaca ec. (1) Questa singolare varietà si coltiva a Colle, a Montalcino e altrove; il Sig. Francesco Bernardi ne ha donati all’Orte Botanico aleuni frutti, che si conservano nella collezione Carpologica che si va formando nell’ orte medesimo . e fg Fior. Bur, Fiorisce dopo il mandorlo e prima del pesco . 1. Pianta origninaria dell’ Armenia coltivata per i suoi frutti; il suo legno è di un bel colore scuro venato di giallo e di nero atto a prendere un bel pulimento ; l’Albicocco offre molte varietà distinte pel sapore, per il colore e volume del frutto; le più diffuse sono le seguenti: di Germania , Carpentras , Alessandrina , Nera del Papa, Moscadella , Sardegna, Grossa serotina . Insett, Magdalinus Armeniacae Fab.; Pamplilius pyri Fab. Prunus spimesa Linn. sp. Nom. it. Susino salvatico . Prugno . Prugnolo . Susino di macchia. Spino nero. Strigni ec. Staz. Abit. Comune nelle siepi e nelle macchie dalla regione dell’ olivo sino a quella del- abete. Pigelleto; Rocca e Castiglion d’ Orcia (Sant. ); tra Siena e Fercole (Parl. ). Fior. Frutt. Der. Fiorisce di marzo e d'aprile, fruttifica nel luglio e nell’ agosto. |. Propr. Us. Le sue Drupe dette Prugrole sono aspre e astringenti, il sugo delle medesime può fornire un’ estratto analogo alla Zerra japonica: le foglie e la scorza, che è amara è febrifuga, sono pure astringenti; i fiori sono purgativi, il legno è bianco coll’ anima rossiccia è molto duro, prende buon pulimento ed è atto a far manubri, denti da ruote e vari altri lavori al tornio . Emsett. Tropideres cinctus Herbst. la larva si sviluppa sotto la corteccia; Attacus (Pavonia) major; Bombyx quercus Linn. e molti altri Lepidotteri . Prumus domestica Linn. sp. Nom. it. Susino. Susino domestico. Pruno ec. Fior. Dur. Marzo e aprile. |. Quest’ albero, che vuolsi originario di Siria, coltivato da per tutto da remotissimo tempo, ha fornito un gra numero di varietà desunte dai caratteri dei frutti chiamati Prune 0 Susine che si mangiano freschi o seccati al sole ossivvero al calore artificiale : negli usi terapeutici sono preferite alcune particolari varietà . Prepr. Us. I frutti sono lassativi; il legno venato e duro è buono per diversi lavori. La natura primitiva del Susino è stata grandemente modificata dalla cultura, dall’ influenza del suolo e dalla temperatura dei luoghi dove è stato trasportato, ed è per una serie progressiva di miglioramenti, che dai suoi frutti aspri siamo giunti alla squisitezza della Regina Claudia e delle sue rivali: nella Provincia si coltivano di preferenza le seguenti varietà Regina Claudia . Asinaccia . Melajola. Mugliumese. Verdacchia . Gialla di Catalogna; meno comune è la- Susina Damas de Tours. Le Susine maturano di luglio e d’ agosto. Imsett. Sal/pingus denticollis Fab. si sviluppa sotto la scorza; Gracilia pygmaea Dejean la larva si sviluppa nell’ alburno; Vespa Crabro Linn. Fab. é il più gran distruttore della Regina Claudia; Vespa vulgaris Linn.; Papilio podalirius Linn. Attacus (Pavonia) major. Prunus Cerasus Linn. sp. Sim. Cerasus vulgaris Mill. Nom. it. Ciliegio . Ciriegio. Ciriegio Romuno ec. Fior. Dur. Fiorisce quasi contemporaneamente al Susino. 1. Il Ciliegio è il più bello, il più volgare, il più utile fra gli alberi fruttiferi a nocciolo : sia che noi consideriamo quello indigeno che s' innalza come gli alberi dei nostri boschi e che è stimato per il suo legno e i suoi frutti, sia quello che Lucullo vincitore di Mitridate portò == a Roma da Cerasunto e al quale dobbiamo pregevoli varietà. Il legno del Ciliegio è di grana compatta e dura; la sua fibra è diritta, per cui si riduce in lamine sottilissime che servono ai lavori d’ intarsio e per impiallacciatura di mobili eleganti e di modica spesa: il suo color naturale è il rosso lionato, però può prendere un colore più intenso; tenuto alcune ore immerso nell’ acqua di calce prende 1’ aspetto dell’ Acagiù: usato il Ciliegio per doghe da botti comunica al vino un’ odore gradevole: vuolsi che il legno del Ciliegio Visciolo sia più duro e com- patto. Si coltivano diverse varietà di Ciliege; le più comuni sono le seguenti, Maggese pri- maticcia. Acquajola . ‘Rosellina. Moscadella bianca. Duracine. Graffiona. Ananassa gialla. Morellina ec.: tranne la prima varietà che matura nel maggio, le altre portano a perfezione ì frutti nel giugno. Insett. C/ytus arietis Fab.; Saperda scaluris Linn.; Tinea cerustella Hubn. ec. Prunus Laurocerasus Linn. Sin. Cerasus Lauro Cerasus Lois. Nom. it. Lauro Regio. Lauro di Trebisonda. Lauro . Lauroceraso ec. Propr. Us. Albero sempre verde indigeno dell’ Asia minore e coltivato in tutti i giardi- mi, nei boschetti ec. è pianta medicinale, venefica e narcotica , le sue foglie contengono acide cianidrico in quantità e tramandano, quando sono soffregate, un odore di mandorle amare e forniscono un’ acqua distillata usata in medicina come calmante ed antispasmodica (1). Ord. Litrarie. Lythrum Salicaria Linn. sp. Nom. it. Riparella. Salcerella. Salicaria. Spargola. Stipa marina. Verga rossa. Staz. Abit. Lungo le fosse e nei luoghi ombrosi ed umidi. Siena , a Mazzafonda (Bart.); Bettolle in Val di Chiana; alla Badia S. Salvadore; alle lame dell’ acqua santa ( Sant. ); Castel del Piano nei fossi presso la cava della terra argilla (Camp. ). Fior. Dur. Luglio e agosto. p. Propr. Us. Pianta astringente, ma non è usata. Sembra che la medesima si compiaccia di vivere nei saliceti donde il suo nome specifico . Insett, Apion ervi Gyll; Galeruca lythri Fab.; Aphis tythri Schr. Ord. Tamariscinee. Tamarix gallica Linn. sp. Nom, it. Cipressina. Cipressi salati. Tamerice. Tamerige. Scopa marina. Mirice ec. Staz. Abit. Nei luoghi paludosi delle coste del mediterraneo, da dove si diffonde dentro le terre lungo il corso dei fiumi. Siena, lungo i fossi ( Bart. Tass. ); Montepulciano prati di Poggio al Chiaro; Pienza; Bagni di Rapolano ( Sant.) . (4) Si coltiva in qualche giardino il Lauro di Portogallo, Cerasus lusitanica Mill. Juss. Qualche Oenotera, diverse belle varietà di Fuclsia, le Clarkie e la Zauscheria californica Presì. sono le Onagrarie coltivate per ornamento presso qualche amatore. 6 ca ig Fior. Dur. Da maggio a settembre. 1. Propr. Us. Pianta medicinale, scorza astringente e febrifuga, legno duro e buono per ardere: i frutti possono sostituire le galle nella tintura in nero . Oss. La Myricaria germanica Desv. ( Tamarix germanica Sant. viagg.) è stata trovata dal Santi e dal Savi solamente nell’ alveo del torrente Salarco presso Montepulciano (1) . ©rd. Mirtacee. Miyrtus communis Linn. sp. Nom. it. Mirto. Mortella. Mortine . Mortina ec. Staz. Abit. Pianta della regione marittima « Amantes Zitora Myrtos » dove forma parte delle macchie. Vescovado (Sant.). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di luglio, fruttifica d’ autunno . LL Propr. Us. Questo grazioso arbusto sacro alla Dea della bellezza , è il più poetico dell’an- tichità: è coltivato nei giardini per verdura e per ornamento (2); tutte le sue parti hanno un sapore amaro e un’odore aromatico; le foglie sono adoprate nella concia delle pelli, e per distillazione si ottiene un’ acqua odorosa medicinale: con i rami sottili si fanno paniuzze per uso degli uccellatori . Ord. Granatee. Punica Granatum Linn. sp. Nom. it. Melagrano. Mela granata. Granato . Staz. Abit. Siena, per le siepi presso Buccianino ( Tass.); Torrita ; Fattoria d’Acquaviva in Val di Chiana (Sant. ). Fior. Dur. Luglio. |. Propr. Us. Pianta originaria secondo alcuni della Palestina, ora naturalizzata nella regione dell’ olivo : la scorza dei frutti e i loro numerosi tramezzi sono ricchi di Tannino ; i fiori hanno azione astringente e tonica, la polpa dei semi è acidula e rinfrescante; la corteccia della radice, oltre al Tannino ed altre sostanze, contiene una materia particolare detta Gramatina, ed è impiegata nella medicina come febrifuga ed antelmintica, particolarmente contro il Tenia e il Botriocefalo, al quale oggetto è usata da antichissimo tempo. Il Melagrano è coltivato per fare siepi, che riescono folte e per ornamento nei giardini, specialmente la varietà a fior doppio, e infine come pianta da frutto: le varietà più comuni sono quelle dette a frutto piccolo. Dolce . Grossa. Vajana grossissima; quella nana detta della China è meno diffusa. Tutte le parti del Melagrano possono fornire Tannino per la concia e per fissare il colore nero sulle stoffe . (1) Nei giardini si coltiva un vegetabile dell’ordine delle Filidalfee cioè il Philadelphus coronarius Linn. conosciuto col nome di Fior Angiolo, che ha fiori odorosi medicinali tonici ed è atto a far boschetti, siepi ee. (2) Nell’ ordine delle Calicantee si coltivano le seguenti piante, CaZycanthus Noridus Linn. chiamato Pom- padour e il Qhimonanthus fragrans Lindi. o Pompadour d’ inverno i cui fiori hanno odore di giacinto. Ord. Cueurbitacee. Bryonia dioica Jacq. Sin. B. alba Bart. catal. ec. Rom, it. Brionia. Piunta della Fata. Barbone. Vite bianca. Zucca marina ec. Staz. Abit. Siepi e macchie. Siena, ai Cappuccini; fuori della Porta Fontebranda ; nelle siepi presso il podere di Ravacciano da porta Ovile a porta S. Eugenia (Bart.); Castelletto Mascagni in Val di Merse ( Sant. ). Fior. Dur. Maggio e giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale: radice molto purgativa; contiene un principio amaro chia- mato Briornina. La forma delle foglie di questa pianta, i suoi numerosi cirri e sarmenti, giu- stificano il nome volgare di Vite bianca che le è stato appropriato . Echallium Elaterium Rich. Sin. Momordica Elaterium Bart. catal. Sant. viagg. Nom. it. Cocomero asinino . Cetriolo salvatico . Schizzetti. Poponcini salvatici ec. Staz. Abit. Luoghi sterili, presso le abitazioni, nei rottami di fabbriche ec. Siena, fre- quente nella strada di Quercia Grossa presso la Chiesa (Bart.); Pienza; Monte Giovi in Val d'Orcia ( Sant. ). Fior. Dur. Da maggio a settembre. a. Propr. Us. Il succo dei frutti conosciuto anticamente col nome d’ Elaterio ha azione pur- gativa e vuolsi anche emenagoga e idragoga: contiene una sostanza detta Zlaterina. Cueurbita maxima Duches. Sin. Pepo macrocarpus Rich. Nom. it. Zucca di Val di Chiana . Cucurbita Pepo Linn. Nom. it. Zucca . Le Zucche originarie dell’ Indie sì coltivano negli orti e alle colonie specialmente nella Val di Chiana per uso dell’ uomo e degli animali; si mangiano i fiori, come pure i frutti im- maturi detti Zucchettine o Zucchini; i frutti maturi si conservano per mangiarsi nell’inverno cotti in vari modi; ì semi, designati nell’ antiche Farmacopee col nome di Semi freddi, si riguar- dano come rinfrescanti e calmanti: sono stati anche consigliati contro il Tenia. Cucumis Melo Linn. Nom. it. Mellone. Melone . Popone. Propr. Us. Questa pianta originaria dell’ Asia tropicale, fu importata nella Grecia e suc- cessivamente a Roma; è coltivata da remotissimo tempo per i suoi frutti conosciuti col nome di Poponi. La cultura ha prodotto in questa specie molte varietà che si possono riferire a tre razze principali cioè : Cucumis Melo reticulatus, C. Melo Cantalupo e C. Melo maltensis 0 Popone di Malta: si coltivano nei luoghi di pianura e presso Siena nei terreni profondi, sciolti e copiosamente letamati; lo stesso dicasi per rispetto alla coltivazione dei Cocomeri. Anche in altri luoghi di Provincia p. es. a Montalcino i Poponi coltivati in terreno fondo e pingue ven- gono bellissimi e di sapore squisito. I Poponcini si mangiano confezionati nell’ aceto, come i Cetrioli e i Capperi. In Siena si consumano molte migliaja di Poponi per candirsi, entrando nella composizione dei Panpepati . Insett. Phytomia cucumidis Macq. le larve attaccano le foglie . Cucumis sativus Linn. Nom. it. Cedriolo. Cedriuolo. Cetriolo . Pinca. Treciolo ec. Pianta oriunda dell’ Asia, coltivata in piccola quantità in quasi tutti gli*drti - CitruMus vulgaris Schrad. Sin. C. edulis Spach. Cucurbita Citrullus Linn. Nemi it Anguria . Cocomero . Cocomero domestico . Pianta originaria del Levante , coltivata per i suoi frutti detti Cocomeri che hanno semi bianchi rossì, o neri (1). Ord. Portulacee. Notiamo in questa famiglia la Portulaca oleracea Linn. sp. comune per le strade, nei campi e nei viali dei giardini, chiamata Erba grassa, Porcacchia 0 Porcellana; e la varietà latifolia, che può esser mangiata in insalata (2) . Ord. Crassulacee. Tmbilicus pendulinus Dec. Sîn. Cotiledon Umbilicus- Veneris Bart. cat. Nom. it. Cappelloni. Coperchiole. Erba piatta. Scodellini. Ombellico di Venere ec. Staz. Abit. Tetti, muri e rupi principalmente della regione dell’ olivo. Siena, sui muri e sui tetti ( Bart. ); monte Amiata tra Seggiano e Castel del Piano ( Parl. ) . Fior. Dur. Da aprile a giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale emolliente . Sedum ©Cepaea Linn. sp. Nom. it. Cepea . Erba dellu Madonna . Erba grassa . Staz. Abit. Luoghi ombrosi e sassosi della regione dell’ olivo e del castagno . Siena , Maz- zafonda ; bosco della Monaca e molti altri luoghi ( Bart. ); bagni di S. Filippo ( Bert. ), e il Vivo nel fosso dell’ Ansidonia ( Sant. ). Fior. Dur. Giugno e luglio. a. Propr. Us. Pianta medicinale, rinfrescante, diuretica e vulneraria - (£) Sì coltivano in alcuni giardinì la Zagenaria vulgaris Ser. detta Zucca da pescatori; il Trichosanthes anguina Linn., conoseiuta col nome di Serpentone; la Cucurbita Pepo clypeiformis detta zucca a turbante, la Cucurbita perennis As. Gray che è perenne in grazia della sua voluminosa radice. Nell ordine delle Passifloree si coltiva altresì la Passiftora coerulea Linn. chiamata comunemente Fior di passione . È (2) Si coltivano nei giardini per ornamento dei vasi e delle bordure alcune varietà della Portulaca grandiflera Lindl. Sedum album L. sp. Nom, it. Erba granellosa. Erba pignola. Erba p‘nocchina. Pinocchiella. Vermicolaria ec. Staz. Abit. Muri, luoghi secchi e pietrosi. Siena, nei luoghi aridi ( Bart. ); monte Amiata al sasso di Maremma; presso la guglia di Pian del Lago ( Camp. ) . Fior. Dur. Da giugno ad agosto. p. ; Propr. Us. Pianta medicinale, rinfrescante e astringente . Sempervivum teetorum Linn. sp. Nom. it. Barba di Giove. Carciofi grassi. Erba da calli. Guardacasa. Semprevivo ec. Staz. Abit. Tetti, muri antichi e talvolta anche sulle rupi nei monti. Siena, per i muri e per i tetti ( Bart. ); sopra un tetto presso la porta Tufì ( Tass. ). Fior. Bur. Luglio . p. Propr. Us. Pianta medicinale, rinfrescante, antiscorbutica internamente, all’esterno utile contro le bruciature e le emorroidi (1). Ord. Grossulariee. Le piante coltivate di questo gruppo sono le seguenti: Ribes Uva erispa Linn. detta Uva spina, particolarmente le varietà a grosso frutto e di diversi colori; Ades rubrwm Linn. conosciuto col nome di Aes, frutice che produce grappoli di frutti rossi acidi che si man- giano collo zucchero , ossivvero servono per farne conserve, bevande ed altre cose di cre- denziere : questa specie e le sue varietà si coltivano in quasi tutti gli orti e giardini di Siena: il Ribes nero, Ribes nigrum Linn. è meno diffuso . G@rd. Sassifragacee. Saxifraga granulata Linn. sp. Nom, it. Sussifraga. Sassifruga bianca. Sassifraga a radice granellosa ec. Staz. Abit. Specie rara per la Provincia, essendo stata solamente trovata dal Bartalini a Mazzafonda e a Ravacciano . Fior. Dur. Maggio e giugno . p. Propr. Us. Pianta medicinale ; i suoi tubercoletti radicali hanno azione diuretica e sono stati creduti utili contro la Pietra (2) . Ord. Ombrellifere. Sanicula europaea Linn. sp. Nom. it. Diapensia. Erba Fragolina. Sanicola. Sannicola . (4) Le piante di quest’ ordine sono poco usate: in qualche giardino si colliva la Rochea falcata DC. che ha fiori scarlatti e nell’ ordine delle Ficoidee alcune specie fra le quali il Mesembrianthemum crystallinum Linn. detta Erba diacciola , Erba cristallina, distinta per le sue numerose verruche che hanno 1° apparenza del cristallo : infine si coltivano alcune Cattoidee come Mammillarie, Melocatti, Opunzie, Epifilli, Cereus ee. (2) L’ Ortensia, Hydrangea Hortensia DC. è coltivata nei giardini come pianta da ornamento. Staz. Abit. Boschi, luoghi ombrosi ed umidi. Siena, per i boschi ( Bart. ); bosco del Mattioli ( Bert. ); bosco della Monaca (Camp. Tass. ); presso S. Abbondio ( Tass. ); Mon- talcino al fosso delle Tracolle ; Pienza; bagni di S. Filippo nel bosco del Romitorio ; bagni di S. Filippo e il Vivo nel fosso d’ Ansidonia ( Sant. ). Fior. Bur, Da maggio a luglio . p. Propr. Us. Pianta medicinale vulneraria . Eryngium campestre Linn. sp. Nom. it Bocca di ciuco. Cacatreppola. Bottoni da camice. Calcatrippa. Carde stellurio . Erba da colica . Eringio . Spino. Carciofini . Staz. Abit. Luoghi incolti, lungo le strade e negli argillosi . Siena, per i luoghi sterili ( Bart. ); Rocca d’ Orcia sotto le scogliere e al bosco di Beccafumo; Radicofani presso |’ oste- ria della Macina ( Sant. ); presso Lucignano d’ Asso ( Band. ); presso S. Quirico ( Camp. ). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di luglio e d’ agosto , fruttifica d’ ottobre . p. Propr. Us. Pianta medicinale ; la radice passa per emenagoga , diuretica e afrodisiaca . Imnsett. Antharia hypomelaena I.; Zonitis pracusta Fab; Clytus ornatus Fab. Apimm graveolens Linn. sp. Sim. Sim graveol ns Sant. viagg. Nom. it. Appio. Appio palustre. Sedano. Sesano. Sesino ec. Staz. Abit, Luoghi umidi. Bagni di Rapolano ( Sant. ) . Fior. Bur. Giugno. D. Prepr. Us. Pianta medicinale, eccitante e antiscorbutica; la radice è diuretica : è colti- vata negli orti per gli usi culinari. Il Sedano non era conosciuto dagli antichi come pianta ortense ma bensi come pianta medicinale ; fu nel medio evo che gl’ Italiani ne perfezionarono la cultura. Ignoro se si coltiva la varietà a grossa radice edule, Apiwm Rapaceum Mill. Petroselinum sativem Hoffm. Rom. it, Apio ortense. Persemolo. Petroselino. Prezzemolo ec. Fior, Bwmr. Giugno e luglio . b. Eropr. Us. Pianta nativa della Sardegna e menzionata da Orazio: contiene un sugo emolliente e diuretico ; la sua radice è una delle grandi radici aperitive. Anticamente s’ attri- buiva al Prezzemolo la facoltà d’ esaltare l immaginazione ; con esso s' incoronavano i vincitori nei giuochi Istmici e Nemei : si coltiva negli orti per condimento dei cibi; se ne conoscono due varietà quella a foglie crespute Apzw7 crispun Mill. e 1° altra a foglie larghe A. latifoltum Mill. *©ss. Si pretende che questa pianta sia utile nella cachessia acquosa delle pecore : le lepri e i conigli la mangiano volentieri, mentre riesce venefica per altri animali . Ammi magjus Linn. sp. Nom. it. Comino nostrale. Rindomolo . Rizzomolo. Soffione ec. Staz. Abit. Luoghi incolti e campi della regione dell’ olivo. Siena, per i campi (Bart.); Chiusi nella Fortezza; Arcidosso ( Sant. ) . Fior. Frutt. Bur, Fiorisce e fruttifica da luglio a settembre. a. Propr. Us. Pianta medicinale ; frutti stimolanti, tonici e diuretici . Ammi Visnaga Lam. Sin, Daucus Visnaga Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Bisnaga. Bisnagaria . Busnaga . Pastrice'ano. Stuzzicadenti ec. Staz Abit. Campi della regione dell’ olivo. Siena, fuori della porta Romana presso l’ osteria della Coroncina e altrove ( Bart. Tass. ); argillosi di monte Aperto ( Tass. ); Pienza; Bettolle in Val di Chiana; Rapolano; Armajolo. Propr. Us. I diacheni o frutti di questa pianta sono aromatici e sono stati un tempo adoperati invece di quelli d’ Amios, Stson Amm: L. I raggi dell’’ombrella possono usarsi come quelli del Finocchio per stuzzicadenti . Aegopodium Podagraria Linn. sp. Nom, it. Castalda. Castaldina. Erba Gerarda. Girardina . Podagraria ec. Staz. Abit. Luoghi ombrosi e freschi, margini delle fosse sino ai boschi d’ abeti e di faggi . Siena, nei luoghi umidi ( Bart. ) . Fior, Frutt. Bur. Fiorisce da maggio a luglio, fruttifica di luglio e d’ agosto. p. Propr. Us. Pianta medicinale, stimolante, diuretica e vulneraria : le sue foglie hanno lo stesso sapore di quelle d’ angelica. Il nome specifico di questa pianta deriva dalla virtà che le si attribuiva di guarire la gotta; essa riesce incomoda nei luoghi erbosi a motivo delle sue lunghe radici e della facilità che ha di ripullulare . Insett. Aphis aegopodi Scop.; Agromyza pinguis Bremi ; la larva attacca le foglie. Pimpinella Anisum Linn. sp. Nom. it. Anacio. Anaso. Anice. Anise. Aniso . Si sementa in piccola quantità in qualche orto in Val di Chiana e altrove . Imsett. Anthrenus pimpinellae Fab. vive sui fiori; Pertatoma ornata Linn. ; Papilio Ma- chaon Linn. ed altre specie . Oenanthe Phellandrium Lam. Sim. Phellandrium aquaticum Sant. viagg. Nom. it. Cicuturia . Fellandrio. Finocchio aquatico. Millefoglio aquatico . Staz. Abit. Paduli, stagni e fosse piene d’ acqua. Chiaro di Montepulciano ( Sant. ). Fior. Frutt. Dur, Giugno e luglio. p. Propr. Us. È considerata da alcuni pianta venefica segnatamente pel bestiame mentre si pretende da altri che sia innocente per le pecore e le vacche : i frutti sono antidisenterici e anticancerosi ; sono stati anco raccomandati nelle bronchiti croniche , e gli sono state altresi attribuite virtù febrifughe e antiscorbutiche . Insett. Lirus paraplecticus Fab. si sviluppa nell’ interno del caule. Helodes phellandri Fab. Oss. Linneo attribuisce al Zixus la malattia che si manifesta nei cavalli che hanno man- giato il Fellandrio . Acthusa Cynapium Linn. sp. Nom. it. Cicuta anglina. Erba anglina. Prezzemolo sulvatico ec. Staz. Abit. Luoghi coltivati , siepi e rottami di fabbrica, dalla regione dell’ olivo sino a quella del faggio. S. Fiora, nei fossetti delle Ferriere e alla Badia S. Salvadore lungo il fosso del Vivo ( Sant. ) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di luglio e fruttifica d’ agosto . a. Propr. Us. Pianta molto venefica : si trova talvolta negli orti mescolata col Prezzemolo col quale si confonde facilmente , il perchè sono talvolta avvenuti degli avvelenamenti: i suoi — ba — effetti sono di produrre delle vertigini, convulsioni, il delirio e degli accessi di frenesia; non ostante queste qualità deleterie V Etusa ha delle proprietà utili; è aperitiva, cordiale e sudo- rifica, ed è usata con successo nella medicina degli animali domestici. L’ Etusa si distingue dal vero Prezzemolo per avere le foglie più lucide, più divise e d’ odore nauseoso , e i cauli privi di strie e i fiori bianchi : essa è mangiata dagli animali senza inconvenienti , eccetto dalle Oche nelle quali sembra che agisca come veleno . Imsett. Dolichopus chaerophylli Meig. vive sui fiori . Foeniculum officinale All. Sim. Anethum Foeniculum Bart. catal. Nom. it. Pinocchio. Finocchio forte. Finocchio salvatico . Staz. Abit. Vigneti, luoghi pietrosi ed aridi della regione dell’ olivo. Siena, per tutti i campi ( Bart. ) . Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di luglio e d’ agosto , fruttifica di settembre e d’ ottobre . p. Propr. Us. Il Finocchio è una delle piante più aromatiche ed è impiegato per le sue virtù mediche e per le sue qualità culinarie : da antichissimo tempo i suoi frutti, le sue ra- dici e foglie sono reputate eccitanti, carminative e sudorifiche: sotto il rapporto culinario la radice e il caule imbiancati come i Cardoni costituiscono una vivanda gustosa . Angelica sylvestris Linn. Sp. Nom, it. Angelica . Angelica savaltica. Erba angelica . Staz. Abit. Lungo le acque nei boschi di monte. Siena, nei luoghi umidi ( Bart. ); Pian Castagnajo ( Sant. ) . Fior. Dur. Da luglio a settembre . p. Propr. Us. Pianta medicinale, radice anti-psorica . Gpoponax Chironium Koch. Sim. Pastinaca Opoponax Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Erda Costa. Opoponaco. Oppoponaco . Staz. Abit, Siena, fuori della porta Fontebranda e fuori della porta Ovile ( Bart. ); Pienza ( Sant. ).. Fior. Dur. Giugno e luglio. p. Propr. Us. Fornisce un sugo concreto gommo-resinoso conosciuto nel commercio col nome d’ Opoponaco che ha azione eccitante . n Pastinaca sativa Linn. sp. Nom. it. Elafobosco . Pastinaca . Pastinaccini . Pastriccini. Pastrinata ec. Staz. Abit. Luoghi incolti , siepi, cigli dei campi, argini ec. Siena, fuori della porta Fontebranda e fuori della porta Ovile ( Bart. ); Castel del Piano presso i fossi alla Cava della terra gialla ( Camp. ) . Fior. Frutt. Dur. Da agosto a ottobre. p. Propr. Us. Pianta medicinale e alimentare : la radice è stimolante; è coltivata come pianta ortiva : sotto l' influenza della cultura ha subito notevoli modificazioni, mercè le quali la sua radice sottile dura e acre, è divenuta grossa, fusiforme , carnosa e buona a mangiare . Imsett. Aphis pastinacae Linn.; Haemilis pastinacella Zeller. = oss. Gli animali mangiano volentieri le foglie e le radici della Pastinaca : in Brettagna si coltiva su grande scala come foraggio, avendo la proprietà di resistere bene al freddo . Daucus Carota Linn. sp. Nom. it. Curota . Staz. Abit. Comune nei prati e nei campi. Siena, per i campi ( Bart. ) . Fior, Frutt. Dur. Vari mesi dell’ anno. b. Propr. Us. Pianta medicinale e alimentare: il sugo della radice è anelettico e stimo- lante: pare che la Carota non fosse conosciuta dagli antichi che allo stato salvatico; la sua radice naturalmente arida e aspra, è divenuta negli orti tenera, dolce, succulenta, nutritiva e di facile digestione : contiene un principio cristallizzabile chiamato Carona . Se ne conoscono diverse varietà a radici gialle, rosse, bianche e violette le quali costituiscono un’ ottimo fo- raggio specialmente per le mucche . Insett. Gli insetti della Carota sono, Phytonomus fasciculatus Herbst, che si sviluppa sulle foglie; Aphis dauci Linn. ; Papilio Machaon Linn.; Phora dauci Meig. muscide che vive sui fiori. Turgenia latifolia Hoffm. Sin. Tordylium lutifolium Bart. cat. Caucalis latifolia Sant. viagg. Nom. it. Lappola maggiore . Staz. Abit. Campi e siepi. Siena, nei campi ( Bart. ); presso la Coroncina fuori della porta Romana ( Tass. ); fuori della porta Tufi ( Camp. ); Pienza ( Sant. ); Radda ( Bece.). Fior. Frutt. Dur. Giugno. a. Propr. Us. Pianta medicinale, diuretica . Conium maculatum Linn. sp. Nom. it. Cicuta. Erba grande. Staz. Abit. Siepi, rottami di fabbrica e presso i luoghi abitati. Bettolle in Val di Chiana ( Sant. ) . ‘ Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di luglio, fruttifica d’ agosto. b. Propr. Us. La Cicuta è stata strumento di morte, il supplizio inflitto dagli Ateniesi al più virtuoso dei loro concittadini, a Socrate: ciò eccita un senso di repugnanza verso della medesima, arroge il suo aspetto simile a quello di un serpe, l odore nauseoso che tramanda, le rovine, i monti di maceria e i cimiteri che abita ; frattanto non ostante le sue proprietà deleterie è mangiata, dicesi, impunemente dalle capre, ed è impiegata nella medicina contro gli ingorghi glandolari e dei visceri addominali e specialmente nelle affezioni nervose ; i suoi frutti sono consigliati come utili in aleune affezioni morbose e sono mangiati dagli uccelli : le foglie contengono un’ alcaloide molto attivo detto Conicina 0 Cieutina . Smyrnium Olusatrum Linn. sp. Nom. it. Macerone. Smirnio . i Staz. Abit. Siepi e fossi della regione dell’ olivo. Siena, fuori della porta Fontebranda: presso il primo molino ( Bart. ). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di maggio e fruttifica di giugno. b. Propr. Us. Pianta medicinale aromatica, radice diuretica, frutti carminativi e stimolanti: un tempo lo Smirnio era coltivato per mangiarsi come si fa ora dei sedani (1). (1) Credo che in qualche orto si coltivi in piccola quantità il Coriandolo, Coriandrum sativum Linn. Sp. 7 — 56 — Ord. Aragliacee. Hedera Helix Linn. sp. Nom. it. Edera. Ellera. Ellera arborea . Lellera . Staz. Abit. Questa pianta s'arrampica sui muri antichi, sui massi, o sul tronco degli alberi nei boschi, ossivvero striscia sul terreno quando non trova dove attaccarsi. Siena, copiosa per i muri ( Bart. ); Radicofani fra le rovine della Fortezza ( Sant.) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce d'ottobre e fruttifica di gennajo . 1. Propr. Us. Pianta medicinale; foglie impiegate in unguento per le bruciature : il sugo resi- nosodeltronco conosciuto col nome di Gomma Edera, è reputato utile nelle fumigazioni emenagoghe; i frutti chiamati, Orduche d'Ellera, sono amari, emetici e purgativi, ma non sono usati. Questa pianta volgare che ricuopre come un verde lenzuolo gli avanzi di vetusti monumenti, che abbraccia gli. alberi annosi rivestendone i tronchi di verdeggiante fronda, gode d’ una lunga esistenza ed è capace d’ un grande sviluppamento, come lo dimostra il grosso tronco che si osserva nell’ atrio del Museo dei Fisiocritici, tolto a Monteriggioni, che ha metri 2, 40 di circonferenza . Imsett. Ochina hederae Germ. vive in quantità sui fiori a primavera; Anobium Latreillei L. Duf. la larva vive nei rami morti e si ciba della midolla; Xy/etinus hederae L. Duf. Dor- catoma hederae L. Duf.; Helesinus hederae Blondel. vive sotto la corteccia ed altre specie. @rd. Cornacee Cornus sanguinea Linn.sp. Nom. it. Erba Sanquinella. Risangune. Sangquinello. Verga sanguigna ec. Staz. Abit. Comune nelle siepi e nelle macchie. Siena, per le siepi (Bart.); boschi di Montalcino; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Pigelleto; Pienza; Boschi di Mon- ticchiello ( Sant.) ; Curiano tra Siena e Buonconvento ( Parl. ). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce d’ aprile e di maggio , fruttifica di settembre, mette le foglie ai primi di marzo e si spoglia nel novembre. 1. Propr. Us. Si adopra per far siepi e fisura nei boschetti d’ ornamento; i suoi semi con- tengono un’ olio grasso utile per ardere e nella fabbricazione dei saponi. ©ss. Si pretende che fossero rami di Sanguinello quelli co’ quali i Romani percuotevano i parricidi fino all’ effusione del sangue, donde il nome di Virga sanguinea, e poi di Sangume: sembra però più probabile che un tal nome sia derivato a questa pianta dal color rosso che manifestano i rami specialmente dalla parte colpita dal sole . Insett. (ryptocephalus 12 punetatus Fab. si ciba delle foglie: ed altre specie. Cornus mas Linn. sp. Nom. it. Cornajo . Cornio. Corniolo. Crognolo . Sanguine maschio ec. i cui frutti sono eccitanti e carminativi; il Comino, Cuminum Cyminum Lîìnn. La varietà del Finocchio dolce Foeniculum hortense Caes. sì coltiva negli orti in piccola quantità, quello che si vende al mercato proviene da luoghi fuori della Provincia in alcuni dei quali si coltiva estesamente come presso Lucca. SE Staz. Abit. Boschi e siepi dei luoghi montuosi. Siena (Bart.); Pienza; Monticchiello ; Rocca d'Orcia alle Scogliere; boschi di Montalcino ; Castelletto Mascagni verso la Mofeta; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Pigelleto; Val di Rosia e Montagnola; falde della Montagna di Cetona (Sant.); Fungaja nei possessi dei Sigg. Conti Borghesi (Tass.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da febbrajo ad aprile, fruttifica d’ agosto e settembre; mette le foglie ai primi di marzo. 1. Propr. Us. Pianta astringente; i frutti detti Corniole o Corzie sono acidi ed aspri e quando hanno subìto un principio di fermentazione sono commestibili : il suo legno è durissimo e capace d'una bella levigatura; l alburno è rossiccio e l’ anima di colore scuro; può essere adoprato al tornio, arde con viva fiamma e produce un buon carbone; è altresi buono per far cerchi, denti e raggi da ruote e manubri. Col legno di questa pianta gli antichi facevano le picche e i giavellotti: i suoi semi impiegano molto tempo a germogliare (1). Gerd. Lorantacee. Viscum album Linn. sp. Nom. it. Vescovaggine. Punia. Visco. Vischio . Guastrice. Veschiajo . Staz. Abit. Parassito sui peri, meli, mandorli, susini, sorbi, pioppi e raramente salla quercia. Siena, sopra gli alberi (Bart. ); sopra i peri e meli (Camp.); copioso su queste piante nella Valle di Rosìa presso Montarrenti (Tass.) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce da marzo a maggio, fruttifica nel settembre. 1. Propr. Us. Pianta medicinale; bacche drastiche; le foglie sono state rinomate nell’ Epi- lessia ; la scorza fornisce il Visco. Questa pianta singolare a cui i Galli attribuivano proprietà misteriose, s' insinua a traverso la corteccia fino al legno degli alberi; i cui strati annuali n’ avviluppano la base di guisa che al termine d’ un certo tempo pare che il Visco abbia forato il legno, il perchè riesce dannoso e conviene estirparlo. I Tordi essendo avi- di dei frutti del Visco contribuiscono alla sua propagazione, trasportandone i semi da un’al- bero all’ altro. Loranthus europaeus Jac. Nom. it. Visco. Pania. Vischio quercino . Staz. Abit. Pianta parassita particolarmente della quercia e del castagno. Sulle piante di quercia a Fungaja (Tass.). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di maggio, fruttifica di settembre. 1. Propr. Us. La pania adoprata dagli uccellatori è fatta colle bacche del Loranzo. Ord. Caprifogliacee. Sambueus Ebulus Linn. sp. Nom. it, Ebulo. Erba nibbia. Lebbio .. Nebbio. Sambuchello ‘ec. (4) si coltiva nei giardini l’ Aucuba japonica Linn. nativa del Giappone e distinta per le sue foglie macchiate . Staz. Abit. Campi argillosi, lungo le strade e le fosse, siepi, argini e altri luoghi. Siena, per le strade e per i prati ( Bart. ); Pienza; Montepulciano; S. Galgano e Monte Siepi; S. Antimo presso Castelnuovo dell’ Abate; Rocca e Castiglion d’ Orcia; Sarteano alle Bossolaje; Radicofani fra le rovine della Fortezza (Sant.); Castel del Piano sul terreno trachitico (Camp.). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di giugno e d’ agosto, fruttifica d’agosto e di settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale; frutti neri purgativi adoprati talvolta per colorire i vini; le foglie possono usarsi come quelle del sambuco comune . Sambueus migra Linn. sp. Nem, it. Sambuco. Sambuco nostrale . Zambuco. Zambuco arboreo ec. Staz. Abit. Cresce naturalmente nei boschi, nelle siepi e presso le abitazioni, dalla regione dell'olivo sino a quella dell’abeto. Siena, per le siepi ( Bart. ); Fattoria d'Acqua viva; Rocca e Castiglion d’ Orcia; S. Antimo presso Castelnuovo dell’ Abate (Sant. ) . Fior. Bur. Da maggio a luglio secondo i luoghi, emette le foglie verso la metà di febbrajo. I. Proper. Us. Poche sono le piante state usate in tutte le loro parti e vantate nelle loro proprietà quanto il Sambuco: la radice, il legno, la midolla, la scorza, le foglie, i fiori e i frutti sono stati e sono anco di presente impiegati nella medicina, nell’ arte tintoria e nell’eco- nomia domestica : non recherà quindi meraviglia se Blokwitzius ha scritto un libro intiero sulle virtù di questa pianta; la sua scorza è purgativa, i suoi fiori che hanno un’ odore aromatico sono leggermente eccitanti e diaforetici; i frutti sono sudoriferi e un poco purgativi. Il Sambuco cresce sollecitamente ed è atto al pari dei salci per piantarsi lungo i torrenti e i fiumi: Ja sua midolla copiosa e sommamente leggera è usata per gli elettrometri, ed è utile nella pre- parazione di sottilissime sezioni d’ organi vegetabili, da osservarsi al microscopio; intine col suo legno duro e giallo si fanno pettini e scatole. Imsett. 7e/ephorus testaceus Fab. vive sui fiori; Zitta vesicatoria ; Morinus funestus Fab. si sviluppa nell’ alburno; Aphis sambuci Linn.; Nonagra flavago L. si ciba della midolla. Viburmwum Fimus Linn. sp. Nom. it. Lauro tino. Lentaggine. Lauro salvatico. Laurentina. Legno lano . Staz. Abit. Boschi montuosi della regione dell’ olivo . Siena, fuori della porta Fontebranda ( Bart. ); Vescovado ( Bert. ) ; Chianti alle Torricelle ( Ricas. ) . Fior. Bur. Fiorisce vari mesi dell’ anno. |. S Propr. Us, Si coltiva per ornamento nei giardini, ossivvero per formar siepi come sono quelle della Lizza, della Fortezza e di altri luoghi di Siena. Lonicera Caprifolium Linn. sp. Nom. it. Madreselva. Abbraccia bosco. Vincibosco . Erba manina. Caprifoglio ec. Staz. bit. Macchie e siepi dalla regione dell’olivo a quella del faggio . Siena, per i boschi e per le siepi ( Bart. ); Lucignano in Val d'Arbia (Parl. ); monte Amiata alla Trinità (Sant.). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce da aprile a giugno, fruttifica da giugno a luglio . 1. Propr. Us. (Questa specie, che rappresenta nel nostro clima le liane tropicali, è medici - nale; i frutti sono diuretici (4) . (1) Si coltiva per ornamento la varietà a foglie laciniate del Sambuco; il Viburnum Opulus Linn. cono- sciuto col nome di Palleni di neve, pianta di molto effetto coi fiori per la maggior parte sterili ; la Diervilla gaponica R. Br. ( Weigelia rosea Lindl. ) e il Symphoricarpus racemosus Mich. ua Ord. Rubiacee. Asperula eynanchiea Linn. sp. Nom. it. Squinanzia . Staz. Abit. Prati asciutti, colli aridi, pietrosi o sabbiosi specialmente della regione dell’ olivo . Castiglion Balzetti; Poggio di Rosia; Castel del Piano nel fondo del lupo; Castel nuovo dell’ Abate presso le cave degli alabastri (Sant.); Chianti (icas. ) . Fior. Dur. Giugno e luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale a foglie astringenti . Rubia tinetorum Linn. sp. Nom, it. Alosso. Arizzari. Robbia. Barba gialla . Barba rossa. Eritrodano. Lizzari . Pianta coltivata anticamente in molti luoghi, ora non più a motivo della concorrenza di quella proveniente dall’ estero: nei dipartimenti meridionali della Francia si coltiva su grande scala per la sua radice che fornisce all’ arte tintoria un principio colorante rosso dei più usati in special modo per le lane. Fra le piante che alimentano l’ industria, la Robbia è ben lungi dall’ avere l’importanza del lino, del cotone, della barbabietola e di altri vegetabili, malgrado ciò la sua storia è assai interessante . Si pretende che la Robbia abbia la singolar proprietà di colorire in rosso le ossa degli animali che ne mangiano . ©ss. La specie comune per le siepi indicata dal Bartalini per la Robbia dei Tintori è la Rubia peregrina Linn. sp. _ Galium verum Linn. sp. Nom. it. Caglio. Erba solfina . Ingrassa bue. Presuola ec. Pianta medicinale che si trova lungo le strade; è stata reputata antispasmodica e an- tiepilettica ; fino dai tempi di Dioscoride l’ è stata attribuita la proprietà di coagulare il latte come il Presame ; i fiori coloriscono in giallo la lana; la radice fornisce una tinta rossa. Vuolsi che le ossa degli animali che mangiano la radice di questo Gaglio divengano rosse, come sotto lazione della Robbia, e un’ antico scrittore ha perfino affermato che le vacche che ne avevano mangiato avevano prodotto latte di color rosso . Insett. Cryptocephalus laetus Linn.; Tinarcha coriaria Fab.; Dielephila gatti Fab. ec. Galium Aparine Linn. sp. Nom. it. Aparine . Attaccamani . Attaccavesti , Speronellu ec. Pianta comune per i campi e per le siepi; i suoi semi torrefatti sono indicati come succedanei del Caffè (1) . @rd. Valierianacee. Valerianella olitoria Poll. Sin. Valerianella locusta-olitoria Bart. cat. Nom. it. Lattughini. Erba riccia . Agnellino. Ceciurello. Saleggia ec. (4) Si coltivano la Gardenia florida Linn.; la G. radicans Thunb, e in qualche giardino corredato di stufa il Caffè, Coffèa arabica Linn. Pasi), 2SS Staz. Abit. Comune nei luoghi coltivati, nei campi, nei vigneti e sui vecchi muri. Siena, abbondante nei campi ( Bart. ). Fior. Bur. Da aprile a giugno. a. Propr. Us. Si coltiva negli orti per mangiarsi tenera in insalata : è appetita dagli animali. Valeriana officinalis Linn. sp. Nom. it. Amantilla. Nardo salvatico. Valeriana. Valeriana silvestre ec. Staz. Abit. Luoghi umidi ed ombrosi di monte nelle regioni del castagno, dell’ abete e del faggio. Monte Amiata ( Sav. ). Fior. Dur. Giugno e luglio . p. Propr. Us. Pianta medicinale che contiene |’ Acido Valerianico, la sua radice ha un forte odore ed un sapore acre amaro; costituisce uno dei medicamenti antispasmodici i più potenti e i più usati; ha ancora altri usi nella medicina. Gli animali ne mangiano volentieri le foglie ed i Gatti hanno per quest’ erba una particolare predilezione (1). @rd. Dipsacee. Hnautia arvensis Dub. Sim. Scabiosa arvensis Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it, Gallinaccia . Scabiosa. Scabiosa dei campi. Vedovelle salvatiche ec. Staz. Abit. Siena, a Mazzafonda e per i boschi di Casciano delle Masse ( Bart. ). Tor- rita al Podere del Seragiuolo; Spannocchia ; Castiglion Balzetti; Armajolo; Rapolano; Doccio e Frontisnano ( Sant. ); Chianciano ; Radicondoli ( Bert. ). Fior. Bur. Giugno e luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale : foglie e fiori depurativi: è generalmente mangiata dagli animali eccetto i majali (2). Grd. Composte. Eupatorium cannabinum Linn. sp. Nom. it. Canapa aquatica. Canapa salvatica. Eupotorio d' Avicennia ec. Staz. Abit. Luoghi paludosi , lungo le fosse e fiumi. Siena, per i fossi umidi e nei luoghi ombrosi e freschi delle colline ( Bart. ); fuori della porta S. Marco presso il ponte a Rosajo ( Tass. ); Pienza; Montepulciano; Bagno di Vignone intorno alla vasca grande in Val d'Orcia ; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja ; S. Fiora nei fossetti delle Ferriere; Spannocchia alle Gessajole di Campi Redaldi; Castiglion Balzetti ( Sant. ); alla Badia presso S. Almazio ( Gabbr. ); nei prati umidi presso la fonte murata di Castel del Piano ( Camp. ); Fior. Dur. Da luglio a settembre. p. (4) In qualche giardino si vede coltivato per ornamento il Centranthus ruber Dec. specie che eresce spon- tanea sulle mura della città di Siena e in altri luoghi. (2) La Vedovina, Scabiosa atropurpurea Linn, sp. spontanea di vari luoghi del Circondario è coltivata nei giardini per i suoi fiori odorosi. — bl — Propr. Us. Pianta medicinale : radice purgativa e vomitiva : la scorza è filamentosa . Petasites officinalis Moench. Sim. Tussilago Petasites Bart. cat. Sant. viagg. ; Petasites vulgaris Desf. Nom. it. /or di Cipresso. Farfaraccio. Petasite. Tossilaggine maggiore ec. Staz. Abit. Lungo i fiumi e le fosse, luoghi ombrosi ed umidi. Siena, lungo i fossi ( Bart. ); fuori della porta S. Marco presso il molino ( Tass. ); Castelletto Mascagni ( Sant. ) . Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da febbrajo ad aprile, fruttifica da aprile a maggio. p. Propr. Us. Pianta medicinale: un tempo la radice era reputata utile nei bubboni pe- stilenziali per cui veniva designata col nome di radice della peste. Le sue foglie sono molto grandi e servono spesso di ricovero all’ anatre . Tussilago Farfara Linn. sp. Nom. it. Farfara. Farferugio. Piè d' asino. Ugna d' asino. Ugna cavallina ec. Staz. Abit. Campi, vigne e luoghi argillosi umidi, dalla pianura sino alla regione del faggio . Siena, nei luoghi umidi e per i campi ( Bart. ); comune fuori delle porte della Città ( Tass. ); Pienza; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja ( Sant. ) . Fior. Dur. Da gennajo a marzo, e nei luoghi elevati nell’ aprile e nel giugno . p. Propr. Us. Pianta medicinale bechica ; le calatidi sono state. raccomandate in infusioni teiformi contro la tosse e l’ asma donde il suo nome di Tossilaggine; le foglie e la radice sono state vantate nelle malattie scrofolose . @Oss. Si moltiplica con tanta facilità da recar danno nei campi alle piante coltivate : era anche detta ius ante patrem , per denotare che sviluppa i fiori prima delle foglie (1) . Bellis Meremnia Linn. sp. Nom. it. Bellide. Margheritina. Pratolina. Primavera. Primofiore ec. Pianta comunissima nei prati e luoghi erbosi indicata come vulneraria . Solidago Virgaurea Linn. sp. Nom, it. Verga d' oro. Erba gudaica . Erba pagana . Erba da pesci ec. Staz. Abit. Boschi montuosi dalla regione dell’ olivo sino a quella del faggio. Siena , copiosa per i boschi ( Bart. ); sommità del monte Amiata ( Camp. ). Propr. Us. Debolmente astringente e amara in tutte le sue parti: è coltivata per ornamento . Anthemis tinetoria Linn. sp. Nom. it. Assenzio salvatico. Buftalmo . Occhio di bue. Tignamica ec. Staz. Abit. Muri, luoghi sassosi ed aridi. Siena, per i muri e nei terreni aridi (Bart.); fuori della porta Romana e altrove ( Tass. ); Pienza; S. Galgano e Monte Siepi in Val di Merse; Montefollonico in Val di Chiana ( Sant. ); Montalcino (Bert. ); Radicofani (Ant. Targ.). Radda nel Chianti ( Beccar. ) . Fior, Dur. Da giugno a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale vulneraria e tintoriale . Si coltiva V Anthemis nobilis Linn. detta Appiolina o Camomilla romana che tramanda un’ odore di mele appiole ed ha virtil toniche ed eccitanti . (1) Si coltiva per il suo grato odore la così detta Vainiglia d’ inverno Nardosmia fragrans Reich. — 62 — Achillea Millefolium Linn. sp. Nom .it. Erba pennina. Erba del marchese. Millefoglio. Sanguinella ec. Staz. Abit. Campi, prati, boschi e lungo le strade. Siena, lungo le strade e le fosse ( Bart. ); Campiglia d’ Orcia ( Sant. ); Castel del Piano presso la fonte murata e sulla cima del monte Amiata (Camp. ); da Siena a Montalcino ( Bert. ) . Fior. Dur. Da giugno alla fine dell’ estate. p. Propr. Us. Pianta conosciuta nella medicina per le sue proprietà fisiche e chimiche , e per le quali agisce come tonica , antispasmodica e particolarmente come vulneraria . È detta Achillea dal figlio di Peleo , discepolo del Centauro, che !' aveva iniziata nella scienza medica . Insett. Centorhynchus millefolii IM.; alcune specie di Cassida; Fulgora europaea Linn. Achillea Ageratum Linn. sp. Nom. it. Erba amara. Erba Giulia. Muschio. Eupatorio di Mesue. Canforata ec. Staz. Abit. Prati, campi e luoghi incolti della regione dell’ olivo e anche di quella del castagno . Siena, prati e terre incolte ( Bart. ); Bagni di S. Filippo e il Vivo sotto il Zocco- lino; Campiglia d’ Orcia ( Sant. ); Mazzafonda ; Bagni di Vignoni in Val d’ Orcia ( Bert. ); fadda nel Chianti ( Beccar. ); Radicofani (Parl.); presso V Abbadia S. Salvadore (Camp. ). Fior. Dur. Da giugno a ottobre. p. Propr. Us. Pianta medicinale, vulneraria e antelmintica . Santolina Chamae-Cyparissus Linn. sp. Nom. it. Abrotano femmina. Santolina. Erba da bachi. Vermicolure ec. Staz. Abit. Luoghi aridi di monte. Pienza; Montepulciano; Poggio di Totona; Seggiano; Monte Giovi; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Rocca d’ Orcia al poggio di Bec- cafumo; Rocca e Castiglion d’ Orcia ( Sant. ); S. Quirico ( Bert. ); Bagni di Vignoni (Camp. ); Castel del Piano ( Parl. ). Fior. Dur. Da luglio ad agosto . I. Propr. Us. Questa specie deve il suo nome alle virtù che possiede manifestate dal suo odore aromatico, dal suo sapore amaro, e dall’ olio essenziale che contiene : è pianta medici- nale, tonica e vermifuga. Si crede che essa faccia allontanare le Tignuole e i Dermestes dei mobili . Imnsett. Coccinella 22. punctata Linn.; Cucullia santolinae Rumb. ed altre specie. Leucanthemum vulgare Lam. Pianta vulneraria, sparsa da Siena sino al monte Amiata . Matricaria Chamomilia Linn. sp. Nom. it. Antemide. Camomilla. Camumilla. Capumilla ec. Staz. Abit. Nei campi fra le messi. Siena, per i campi e specialmenie fuori della porta Fontebranda di contro l’ osteria ( Bart. ) . Fior. Dur. Maggio e giugno . a. Propr. Us. Pianta eminentemente benefica e medicinale, aromatica e amara; esercita un’ azione tonica sull’ economia animale , e dall’ incitamento che imprime al sistema nervoso e agli organi della vita organica, resultano gli effetti antispasmodici, stomachici, emenagoghi, risolutivi ec. che s’ attribuiscono alla medesima . Insett. Cucullia chamomillae Fab. Roes.; Tortrix depoltana Zell. ed altre specie. — 63 — Pyrethrum Parthenium Smith. Sin. Matricaria Parthenium Bart. catal. Nom. it. Mutricale.. Madrigale. Erba amara. Partenio. Amarella ec. Staz. Abit. Luoghi incolti e pietrosi, lungo i fiumi, fra i rottami di fabbrica e presso le abitazioni. Siena, per gli orti e per ì luoghi grassi ( Bart. ); Chiantì ( Ricas. ). Fior. Dur. Da giugno a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale emenagoga e vermifuga: si coltiva la varietà a fiori doppi. Chrysanthemum segetum Linn. Sp. Nom. it. Fiore del grano. Ingrassa bue. Fior giallo ec. Staz. Abit. Campi e prati. Siena, per i campi tra le biade ( Bart. ); Castel del Piano alle sorgenti (Sant.). Fior. Dur. Maggio e giugno. a. Propr. Us. Pianta medicinale stata reputata vulneraria ed utile nell’ Itterizia ; i suoi fiorì contengono un principio colorante giallo ; al tempo della fioritura viene svelta per pulire il grano ed è data al bestiame; quando è ancora tenera è mangiata dalla gente di campagna . Artemisia Absinthium Linn. sp. Nom. ît. Assenzio. Assenzo . Assenzio romano. Assenzio maggiore . Staz, Abit. Luoghi incolti e pietrosi, ghiaje dei fiumi ec. Castiglioncello del Trinoro in Val d’ Orcia (Sant. ); alle Serre di Rapolano; Castiglion della Rocca ( Bert. ). Fior. Dur. Da luglio a settembre. p. Propr. Us. Sì coltiva per gli orti e per i giardini per gli usi della medicina: gli antichi facevano una panacea di questa pianta ; oggidi si usano le sue foglie e cime fiorite come ecci- tanti , toniche , antiperiodiche , emenagoghe e antelmintiche : fornisce per distillazione un li- quore particolare che è l’ assenzio comune ed entra nella composizione del Vermut. Ad onta della sua grande amarezza questa pianta è mangiata dagli animali, ha però l’ inconveniente di comunicare al latte e alla carne il suo sapore caratteristico . Insett. Adimonia absinthi Fab.; Aphis absinthi Linn.; Cucullia absinthi Linn. ec. Artemisia camphorata Vill. Sin. Arsemisia Abrotanum Bart. Sant. non Linn. Nom. it. Abrotano . Abrotano maschio . Abrotino. Abrotono ec. Staz. Abit. Luoghi sassosi dei poggi e dei monti. Bagni di Vignoni ( Bart. ); Bagni di S. Filippo ( Sant. ); Siena a Mazzafonda ( Bert. ).. Fior. Dur, Da agosto ad ottobre. 1. Propr. Us. Questa pianta ha odore di cedro e di canfora ed è tonica e vermifuga . Artemisia maritima Linn. sp. Sin. Absinthium montanum officinarum Bart. cat. Nom. it. Assenziolo. Assenzio marino. Assenzio delle crete . Staz. Abit. Colli argillosi. Siena suoi dintorni ( Bart. ); da porta Romana per tutte le crete dov è copiosissima ( Tass. ); Pienza ; dintorni di Mensano ( Sant. ); Radicofani (Parl. ); Asciano ( Targ. ). Fior. Dur. Agosto. p. Propr. Us. Pianta medicinale tonica e antelmintica. pere ea Artemisia vulgaris Linn. sp. Nom. it. Assenzio delle siepi. Assenzio salvatico. Cumapaccia. Erba lucina ec. Staz. Abit. Luoghi incolti, presso i cimiteri, rottami di fabbrica, lungo le siepi, per le strade ec. Siena, fuori della porta Fontebranda ed in altri Imoghi ( Bart. ); dintorni d’ Ar- cidosso; Bagni dì S. Filippo al torrente della Rondinaja; ( Sant. ) . Fior. Dur. Da agosto a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale , stimolante e tonica : Ja sua scorza è filamentosa donde il suo nome comune di Canapaccia . Imsett. Murdella pusilla Megert. la larva vive e si trasforma nei cauli; CArysomela ecrealis Linn.; Aphis artemisiae Fons. Col. ; alcune specie di Coleopora di Cecidomya ec. Tanacetum vulgare Linn. sp. Nom. it. Tamnaceto. Aniceto. Atanasia. Daneta. Erba da bachi. Soffina ec. Staz. Abit. Luoghi incolti , boschi, argini e lungo le fosse , dalle pianure sino alla re- gione del faggio. Siena, a Mazzafonda ( Bert. ); Castel del Piano nella Valle grande ( Sant. ); e presso la fonte murata ( Camp. ). Fior. Dur. Da luglio a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale: foglie e capolini tonici e vermifughi : in Finlandia fornisce una tinta gialla e in Germania entra talvolta nella fabbricazione della birra . Insett. Alcune specie di Cassida; Adenomia tanaceti Linn.; Aphis tanaceti Linn. ec. Oss. Vien considerata da alcuni come un preservativo della Cachessia acquosa degli ani- mali lanuti i quali la mangiano con avidità quando è seccata . Tamacetum Balsamita Linn. Nom. it. Erba S. Maria. Erba della Madonna. Menta greca. Erba costa . È coltivata come pianta odorosa: può essere adoprata agli stessi usi del Tanaceto . Senecio vulgaris Linn. sp. Nom. it. Erba uccellina. Calderugia. Erba spellicciosa . Fiorone ec. staz. Abit. Abbonda nei campi, nei giardini e nei luoghi coltivati . Fior. Bur. Tutto l’anno. a. Propr. Us. E pianta emolliente ma non è usata in medicina : si cereano le cime di questa pianta per cibarne colle achene dei suoi capolini i piccoli uccelli; i Conigli e le Lepri la mangiano volentieri: si moltiplica per seme in modo prodigioso . Calendula officinalis Linn. sp. Nom. it. Calendola. Calendula. Fiorrancio. Fior d' ogni mese . Il Bartalini indica questa specie come spontanea lungo le strade e ai margini dei campi; è coltivata in quasi tutti gli orti specialmente la varietà a fiori doppi. È pianta medicinale : le sue cime fiorite sono reputate stimolanti e antispasmodiche . Xeranthemum annuum Linn. Nom. it. Erba delle Quaglie. Fior d' aliso rosso. Perpetuini. Steccioni ec. ; Pianta coltivata per la proprietà che hanno i suoi fiori di non appassire dopo che sono stati colti, il perchè sono atti per far mazzi invernali di fiori e come gli So/finî sono acconci a far ghirlande per ornare i sepolcri . Carlina acaulis Linn. sp. e pai Sin. Carlina acanthifolia Sant. viagg. non All. Nom. it. Camaleone. Carlina. Carlina bianca. Carlo pinto ec. Staz. Abit. Pascoli dei monti. Castel del Piano al fonte Miglianelli ( Sant. ); monte Amiata ( Sav. ). Fior. Bur. Luglio e agosto. p. Propr. Us. Pianta medicinale che porta il nome dell’ imperatore Carlo Magno ; la sua parte sotterranea partecipa dell’ odore e del sapore della Bardana; dalla medesima geme una gommo resina chiamata Zria , creduta medicinale , impiegata già contro le malattie pesti- lenziali: i girelli o ricettacoli possono mangiarsi come quelli dei Carciofi , al qual uso sono anche più acconci quelli della CurZima acanthifolia d’ Allioni . Oss. (Questa specie interessa ancora per le sue qualità igrometriche; poichè le sue grandi calatidi colte dopo la fioritura si dilatano durante il tempo asciutto , e sì richiudono per l'azione dell’ umidità , servendo da Igrometro e da Barometro ; questo fenomeno d’ igroscopicità è però più sensibile nella Carlina a foglia d’ Acanto . Carlina vulgaris Linn. sp. Nom. it. Carlina comune . : A questa pianta che cresce in var) luoghi della Provincia s’ attribuisce un’ azione tonica. Centaurea Cyanus Linn. sp. Nom. it. Croce di S. Stefano . Fior aliso. Fior campese. Battisecola ec. Staz. Abit. Campi fra le messi. Siena, tra le biade ( Bart. ); Pienza; Bettolle in Val di Chiana; Piano di Rosìa ( Sant. ) . Fior. Dur. Da maggio a giugno . a. Propr. Us. Pianta medicinale; coi suoi fiori si preparava un tempo un’ essenza stimata utile nelle malattie degli occhi (4). Centaurea Caleitrapa Linn. sp. Nom. it. Calcatreppola . Cece prete. Cardo riccio. Spina alba. Ippofesto ec. Staz. Abit. Luoghi sterili e sassosi specialmente lungo le strade nella regione dell’ olivo e del castagno. Siena e suoi dintorni (Bart. Camp. Tass.); Pienza; Armajolo; Rapolano; Mon- tepulciano ai prati di Poggio al Chiaro; Poggio di Totona; S. Galgano e Monte Siepi; Rocca e Castiglion d’ Orcia ( Sant. ) . Fior. Dur. Da luglio a ottobre. b. » Propr. Us, Pianta medicinale : foglie e fiori febrifugi; la radice è stata consigliata nella cura delle malattie orinarie segnatamente nella nefrite calcolosa . i Oss. Con questa pianta gli Israeliti condivano l’ agnello nel giorno di Pasqua, ciò che è praticato anche di presente dagli Arabi . Cnicus benedietus Linn. sp. Nom, it. Cardo benedetto. Cardo santo. Erba turca. Scarline . Staz. Abit. Presso Frosini ( Bert. ) . Fior. Dur. Maggio e giugno . a. (4) Questa bella pianta che tanto risalta fra le messi meriterebbe di trovar posto nelle ajole dei giardini come specie ornamentale . Propr. Us. Pianta medicinale sudorifica, tonica e febrifuga: contiene un principio imme- diato detto Crieima. Il suo nome specifico è dovuto alle virtù che un tempo le si attribuivano. Insett. Diverse specie di Larini, Crittocefali , Casside, Crisomele, Afidi ec. Carthamus tinetorius Linn. sp. Nem, it. Cartamo . Zafferano. Zafferano saracinesco . Grogo ec. Questa pianta originaria del Levante è naturalizzata sulle rive del mediterraneo: sì col- tiva in qualche orto; un tempo si coltivava nelle fattorie della Val di Chiana: è utile sotto tre rapporti cioè come pianta medicinale, oleifera e tintoria : di fatto anticamente era stimata come febrifuga; i suoi semi sono appetiti dai Pappagalli e somministrano un’olio amaro chia- mato Olio di Cartaumo, molto purgativo usato nell’ Egitto: da ultimo i fiori contengono due sostanze coloranti distinte, l'una rossa e |’ altra gialla usata per tingere oggetti di seta . Insett. Cetonia aurata Fab.j Larinus oblongus Dejean (L. Carthami Lat.). Oss. Il Carduncellus lanatus Mor. spontaneo nei luoghi incolti ed aridi, gode secondo alcuni d’ un’ azione sudorifica . Silybum marianum Gaertn. Sim. Carduus marianus Bart. cat. Nom. it. Cardo asinino. Cardo latteo. Cardo macchiato . Questa pianta cresce nei luoghi aridi e incolti, lungo le strade dei dintorni di Siena, di Pienza ec.: è considerata come pianta medicinale tonica; le sue foglie sono mangiate dagli asini, donde il suo nome volgare di Cardo asinino : in alcuni luoghi di Francia le tenere messe sono mangiate fritte e in insalata . Onopordon Acanthium Linn. sp. Nom. it. Acantio. Scardaccione salvatico . Spina bianca . Staz. Abit. Fra i calcinacci, nei luoghi incolti e lungo le strade. Siena, luoghi aridi (Bart.); Pienza; Frontignano e il Doccio; Monte Follonico ( Sant. ) . Fior. Bur, Da luglio a ottobre. b. Propr. Us. Pianta medicinale, consigliata nelle Blenorragie ; le si attribuisce la virtù di far coagulare il latte: i semi contengono un’ olio grasso buono per ardere. Il suo ricettacolo carnoso potrebbe servire di nutrimento all’uomo come quello del carciofo , particolarmente ove la pianta fosse sottomessa all’ influenze della cultura; anche le foglie sono mangiate dagli asini . Insett. Apion onopordinis Kirbi; Larinus onopordinis Fab.; alenne specie di Cusside ec. Cynara Carduneulus Linn. sp. Nom. it, Caglio. Callio. Cardoncello. Carducci. Cardo spinoso. Carciofo salvatico . Staz. Abit. Luoghi incolti della regione dell’ olivo. Pienza; Armajolo; Rapolano (Sant.). Fior, Dur. Giugno e luglio . p. Propr. Us. Si coltiva nelle crete per le sue foglie chiamate Carducci, delle quali è commestibile la nervatura mediana : i suoi fiori o flosculi turchini fanno coagulare sollecita mente il latte e si conoscono col nome di Presura o Presame. Cynara Scolymus Linn. Nom. it. Carciofo . Pianta originaria dell’ Etiopia, medicinale e commestibile : le sue calatidi sono diuretiche. Si coltiva in tutti gli orti per mangiarne le calatidi prima che sbocecino,; cioè i carciofi e per IRR farne commercio nei centri popolosi: si mangia anche il ricettacolo detto Gire/Zo, quando sono indurite le squamme dell’ involucro 0 Periforanzio . Collocate le piante a imbiancare sotterra si mangiano col nome di God; i nuovi polloni chiamati Carducci sono del pari commestibili. Insett. Cassida viridis Linn.; Apion carduorum Herbst; la larva vive e si trasforma dentro la costola delle foglie; Gry//o-ta/pa Linn. reca molto danno; Zyguena eynarae Esp. ec. Cirsium arvense ScOp. Sin. Serratula arvensis Bart. catal. Sant. viagg Nom, it. Astone. Cardo emorreidale. Stoppione . Scardaccione . Strami ec. Staz. Abit. Vigneti, campi e prati. Siena, comune nei campi ( Bart.); nei luoghi erbosi presso Pescaja ( Camp. ); presso porta Latéèrina ( Tass. ); Pienza; Montepulciano; Castel del Piano nel fondo del lupo; Radicofani al Poggio sasseta ( Sant.). Fior. Bur, Da giugno a settembre. a. È Propr. Us. Pianta medicinale impiegata un tempo come amuleto contro le emorroidi : riesce molto infesta nei campi e luoghi coltivati a motivo della facilità con cui ripullula ; è bene quindi estirparla quando il terreno è umido, all’ oggetto che non ve ne resti alcuna porzione: gli animali particolarmente gli asini la mangiano con avidità ; le foglie e i rami ta- gliati in piccole parti e mescolati colla crusca costituiscono un buon alimento per l’anatre e l'oche. Lappa officinalis All. Sim, Arctium Lappa Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Zappa bardana . Appolone. Cappelluccio . Lappolaccio . Farfuracci ec. Staz. Abit. Luoghi incolti e sassosi, rottami di fabbfiche e lungo le strade. Siena, fuori della porta Fontebranda e altrove ( Bart. ); Vescovado; Pienza; Rocca d’' Orcia sotto le scogliere ; S. Antimo; Castel nuovo dell’ Abate ( Sant. ); presso il Siele ( Camp. ) . Fior. Bur. Da luglio a settembre . Db. Propr. Us. La Bardana deve la sua popolarità alle sue proprietà utili; essa contribui a guarire Enrico HI. dalla Sifilide: la sua radice, che ha odor di Carciofo, è sudorifica; le sue grandi foglie sono astringenti e i semi, secondo Linneo, sono purgativi e vulnerari ; nell'economia domestica le sue radici possono servire d’ alimento come quelle del 7ragopogon, e te sue gio- vani messe possono usarsi come i turioni degli sparagi; frattanto è pianta nociva nei luoghi di pastura: Virgilio consiglia nelle sue georgiche d' estirparla: gli antòdi formati di squamme uncinate s' attaccano facilmente alle vesti e ai peli degli animali . Imsett. Curculio bardanae Linn.; Gortyna flavago Esp. la larva vive dentro i cauli e si ciba della midolla; Tirzea ganomella Tisch. la larva vive nelle calatidi; Tephritis luppae Meig. la larva vive tra i fiorellini; PAytomyza lappae Gour, attacca le foglie . Serratula tinetoria Linn. sp. Nom. it. Serretta.Cerretta. Serratula . Serratola . Staz. Abit. Boschi e prati. Siena, nei boschi e luoghi ombrosi e freschi ( Bart. ).. Fior. Dur. Da luglio a ottobre. p. i Propr. Us. Pianta medicinale e tintoria : è stata adoprata come astringente e vulneraria; le sue foglie contengono un principio colorante giallo: è stata per molto tempo la rivale del- | Isatis tinetoria, pianta già stata usata invece dell’ indaco . Insett. Alcune specie d’ Afidi, di Cocciniglie, di Tefriti ed altre. Lampsana communis Linn. sp. Nom. it. Erba lalda. Lassuna. Crespignolo amaro. Cavolo salvatico ec. Staz. Abit. Boschi, siepi, strade ec. Siena, sopra Fontebecci per la strada che condu- ce a Quercia grossa (Bart.); Castel del Piano alle sorgenti e nel fondo del lupo (Sant.).. Fior, Frutt. Dur. Giugno e luglio. a. Propr. Us. Pianta medicinale emolliente e lassativa . Cichorium Intybus Linn. sp. Nom. it. ftadicchio. Cicoria . Cicorea. Cicorea sulvatica . Tornasole ec. Staz. Abit. Campi e strade. Siena, per i campi e per i prati ( Bart. ); presso l’Abbadia S. Salvadore (Camp.). Fior. Bur. Da giugno sino ad autunno inoltrato. p. Propr. Us. Pianta medicinale tonica, serve di purga agli uomini e ad alcuni animali : la radice torrefatta e polverizzata, si usa come succedanea dal Caffè, del quale ha l amarezza, non già la fragranza; si coltiva negli orti per i bisogni della medicina e dell’ economia dome- stica. Oltre le foglie, si mangiano in insalata ancora le sommità chiamate Punte e Mazzocchi. Il Cichorium Endivia Linn. è pianta congenere che si coltiva per insalata negli orti . Insett. C/ytus gazella Fab.; Clytus trifasciatus Fab.; Anthaxus cichorii Oliv. ec. Tragepogon pratensis Linn. sp. Nom. it. Barba di becco. Barba di prete. Salsifi. Salsifica . Sassefrica ec. Staz. Abit. Prati montuosi. Siena, nei prati e nei muri vecchi ( Bart.) . Fior. Dur. Giugno e luglio . a. Fropr. Us. Pianta medicinale e alimentare, radice aperitiva e buona a mangiarsi . Insett. Scotophila tragopogonis Linn.; Tephritis radiata Fab. ed altre specie . Oss. Le capre sdegnano questa pianta: i suoi fiori s aprono il mattino e si richiudono prima di mezzogiorno , se il cielo non è nuvoloso . Picridium vulgare Desf. Sim. Scorzonera picroides Sant. viagg. Nom. it. Caccia Lepre. Terrucrepolo . Latticrepolo . Latticino. Insalatuccia ec. Staz, Abit. Poggi sassosi, muri e argini. Siena (Camp.); sulle mura della Fortezza (Tass.). Fior. Dur. Luglio. p. Propr. Us. Raccolta questa pianta nella stagione invernale è buona in insalata . Lactuca viresa Linn. sp. 5 Nom. it. Cavolaccio . Lattuga velenosa . Staz. Abit. Luoghi incolti e sassosi. Radicofani verso la fonte Antese e alla piaggia del Macchion grosso ( Sant. ) . Fior. Dur. Luglio e agosto . Db. Propr. Us. Pianta medicinale narcotica: esala un’ odore spiacevole per cui è ricusata dagli animali: il suo succo lattiginoso acre diviene in seguito giallo. Lactuea Sceariola Linn. sp. Nom. it. Acciughero. Lattona. Scariola . Serralia . Lattuca salvatica ec. Staz. Abit. Campi, lungo le strade, rottami di fabbrica, muri e siepi. Siena, per i campi ( Bart.); Rocca e Castiglion d’ Orcia (Sant.). Fior. Frutt. Dur. Da luglio a settembre. b. Propr. Us. Pianta medicinale narcotica: contiene un sugo abbondante lattiginoso acre € narcotico : vuolsi che sia pianta venefica; gli animali guidati dal loro istinto la ricusano . Lactuea sativa Linn. Nom. it. Luttuca . Propr. Us. La Lattuga si coltiva da antichissimo tempo negli orti per mangiarsi in insa- lata; e tante e sì profonde sono le modificazioni che ha subito per effetto della cultnra, che non si conosce più allo stato salvatico (1). Gli Ebrei, i Persiani, i Greci ed altri popoli antichi hanno fatto menzione di questa pianta; i Romani | avevano ammessa sulle loro mense e Virgilio Orazio e Marziale l’ hanno onorata dei loro canti. Oltre le sue qualità alimentari s’attribuivano alla Lattuga non poche proprietà medicinali ; si narra che il medico Musa guarisse Augusto dall’ ipocondria, col solo uso di questa pianta; oggidi è considerata come sedativa. A tre prin- cipalmente si possono riportare le sue varietà. 1. Zactuca sativa romana detta Lattuga romana; 2.3 La Lattuga a palla o cappuccina, Luctuca sat'va capitata; 3. La Lattuga cresputa, Lactuca sativa crispa : alcune di queste varietà s° imbiancano tenendole all’ oscuro, facendo così perdere alle medesime la loro particolare amarezza . Insett. Aphis lactucae Fab.; Cucullia lactucae Esp. ed altri Lepidotteri . Taraxacum officinale \Wigg. Sim, Leontodon Turaracum Bart. catal. Sant. viago. Nom. it. Capo di frate. Capo di monaco . Pisciacane . Piscialletto . Soffione . Dente di leone . Ingrassa porci. Stella gialla. Tarassaco ec. Staz. Abit. Comunissimo in tutti i luoghi erbosi. Siena, per le piazze e per le strade (Bart. ); monte Amiata ( Sant. ). Fior. Dur (Quasi tutto l’anno. p. Propr. Us. Questa pianta diffusissima e polimorfa, ci ricorda il piacere infantile di soffiare e disperdere per I’ aria le sue achene pappose disposte a globo per azione igroscopica : è utile per ie virtù depurative e aperitive dei suoi succhi, e per le proprietà alimentari delle sue radici e foglie che possono mangiarsi in insalata, o cotte come gli spinaci: il Tarassaco è un’ erba gradita al bestiame e le vacche che ne hanno mangiato producono molto latte (2). [N (4) Alcuni pretendono che la Lattuga comune sia una razza domestica della Lactuca Scariola . (2) Si coltivano nei giardini lc seguenti specie: Aster Novi Belgi Linn. sp. Callistephus chinensis Linn. conosciuto col nome d’ Adoni; Bellis perennis a fiori doppi; alcune specie di Solidago ; Dahlia variabilis Desf. importata in Europa nel 1790 da Cervantes ; Zinzia elegans Jacq. particolarmente la varietà a fior doppio in- trodotta di recente; Calliopsis bicolor Rehbch; Helianthus annuus Linn. detto Girasole; le foglie sono mangia- te volentieri dalle vacche, i semi forniscono un’ olio grasso; le sue calatidi manifestano quando sono giovani la proprietà di seguire il corso apparente del sole; è stato dimostrato che nel giorno esse si muovono da oriente verso occidente e viceversa nella notte per un cammino retrogrado ( V. Tassi sull’Eliotropismo del Girasole, Giornale il Cimento : Pisa 1844). Si coltivano altresì il Topinambour o Tartufo di canna Zelianthus tuberosus Linn. i cui tuberi costitui- scono buona pastura per il bestiame; è pianta rustica, molto produttiva e si adatta a tutti i terreni, ma ha l’ inconveniente d’infestare il suolo dove ha vegetato, ripullulando dai tubercoli ivi rimasti e impedendo per tal guisa la rotazione del grano; Tagetes patula e T. erecta Linn; Pyrethrum indicum Cass. detto Crisantemo — 70 — @rd. Campanulacee. Campanula Trachelium. Linn. sp. Sin. Campanula rapunculoides Sant. viagg. ( V. Car. Prodr.). Nom. it. Imbutini . Staz. Abit. Boschi e siepi delle regioni dell’ olivo, del castagno e del faggio. Siena, nel bosco presso il cimitero Israelitico e per le siepi ( Bart. ); Spannocchia alle Gessajole presso Campo Redaldi ( Sant. ); Chianciano in Val di Chiana (Ant. Targ. ). Fior. Dur. Da luglio a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale, radice astringente: è molto incomoda nei luoghi coltivati a motivo della sua parte sotterranea strisciante e facile a ripullulare . Campanula Bapuneulus Linn. sp. Nom, it. Raponzo. Raponzolo. Raperonzolo . ; Staz. Abit. Prati, fosse e boschi. Siena, nei colli ( Bart. ); Abbadia S. Salvadore (Bert. Camp.); monte Amiata ( Parl. ) . Fior. Dur. Maggio e giugno . D. Propr. Us. Le radichette carnose sono ricercate per mangiarsi in insalata (1). Ord. Ericacee. Arbutus Unedo Linn. sp. Nom. it. A/batrello. Corbezzolo. Albatro. Albatresto .. Arbuto . Rossello ec. Staz. Abit. Diffuso sui poggi della regione marittima dove s’innalza anche ad albero; è meno comune dentro le terre dove si trova qua e là sino all’ estremo confine della regione dell’ olivo. Siena, per i boschi ( Bart. ); boschi di Montalcino; Rocca d’ Orcia alla macchia buja e al fosso del rigo; Vescovado; Montagnola (Sant. ); Chianti (Ricas. ). Fior. Frutt. Dur, Fiorisce da novembre a gennajo e fruttifica 1’ autunno successivo . 1. Propr. Us. Pianta commestibile : i suoi frutti conosciuti col nome d’ A/batre 0 Cordez- sele hanno un sapore aspro e sono mangiate dai tordi e dai merli, per cui gli uccellatori procurano di coltivare questa pianta nei boschetti e nelle ragnaje: essa è poco stimata come specie alimentare ad onta che abbia fornito , come taluno afferma, uno dei primi cibi agli Europei : Plinio la qualifica frutto di difficile digestione «e inutile per lo stomaco; la scorza, le foglie e i frutti immaturi sono astringenti e possono impiegarsi nella concia delle pelli. Il Corbezzolo si coltiva anche nei parchi come pianta da ornamento, essendo un’ albero di mediocre altezza e di bell’ effetto sia per esser sempre verde, che per i suoi fiori, ma più di tutto pel risalto che fanno nell’ ottobre i suoi frutti scarlatti: il legno è rossiccio ed è utile per diversi lavori îndiano; Melichrysum orientale Linn. coi fiori secchi del quale si fanno mazzi per collocarsi sulle tombe; e infine presso alcuni amatori l' Amberboa vdorata e VA. moschata di De Candolle. Nell’ ordine delle Lobeliacee si coltivano alcune specie di Lobelia e il Siphocampylus bicolor Don. (1) Si coltivano nei giardini la Campanule medium Linn. sp. spontanea a Radicofani, a Rocca d° Orcia e a Montefollonico ; la €. pyramidalis Linn. e la C. persicaefolia Linn. Anche la Specularia Speculum Veneris A. Dcc. spontanea nei campi fra le messi meriterebbe di trovar posto fra le pianticelle da ornamento . Sa al tornio. Il Savi narra d’ aver vedute nel territorio di Montalcino bellissimi Corbezzoli e in quantità tale da formare boschi intieri . x Imsett. Due sole specie d' insetti cioe : Charaxes jasius Linn.; Heliodes arbuti F. Calluna vulgaris Sal. Sin. Erica vulgaris Bart. catal. Sant. viagg. Nom. it. Brentoli. Grecchia. Ombrentoli. Risgrentoli . Scopa. Sorcelli ec. Staz. Abit. Diffusissima per i boschi e luoghi incolti. Siena, per i boschi (-Bart. ); nel bosco della Monaca (Camp. Tass.); Vescovado; Chianciano ; Spannocchia e Castiglion Balzetti ; tra Frontignano e Doccio (Sant.). Fior. Dur. Settembre e ottobre . 1. Propr. Us. Pianta che porta vaghi fiorellini rossi e talvolta bianchi: quando è macerata costituisce un ottimo terriccio; coi rami e coi cauli si fanno granate, e le tenere messe sono mangiate dagli animali . i Erica arborea Linn. sp. Nom. it. Stipa. Scopa. Scopa da fastella. Scopa. Scoponi da bosco. Staz. Abit. Boschi e luoghi salvatici della regione dell’ olivo e del castagno. Boschi di Montalcino; Travale al poggio della Canonica; Vescovado; Chianciano; Spannocchia ; Castiglion Balzetti; Monte Giovi ; Castel del Piano nella valle grande; Frontignano e Doccio ; Montefollo- nico; Rocca d’ Orcia a Castellara (Sant. ) . Fior. bur. Aprile. l. Propr. Us. Questa Scopa è la più alta fra le scope indigene; con essa si fanno fastella per scaldare i forni del pane e per infrascare i filugelli ; il suo ceppo è ricercato dai tornitori per farne scatole, ed essendo rosso con varie macchie e venature è stimato per lavori di impiallacciatura . Erica Seoparia Linn. sp. Nom. it. Scopa. Scopa da granate. Scopa gentile. Scoparia . Staz. Abit. Colline, boschi e luoghi. incolti. Poggi di Monticiano; Castelletto Mascagni al bosco di San Lorenzo; Travale al poggio della Canonica; Vescovado; Montagnola ( Sant.). Fior. dur. Maggio. l. Propr. Us. Questa pianta giova per far granate acconce per spazzare le strade e i viali dei giardini, ed entra nella composizione dei fastellini per uso dei caminetti e delle stufe, e serve generalmente come combustibile; coi fusti e rami si fa brace e carbone che è molto calo- roso: in alcuni luoghi le scope si tagliano ogni cinque anni (4). Insett. Alcuni Coleotteri e Lepidotteri: i fiori sono graditi alle Api. (1) Appartengono a quest'ordine le diverse specie d’ Azalea e di Rododendri che si coltivano nei giardini. Nell’ ordine delle Monotropee non abbiamo da registrare che 1° Wypopitys multiflora Scop. ( Monotropa Hypo- pitys Sant. viagg.) parassita dei pini, degli abeti, dei castagni e dei faggi trovata dal Santi e dal Savi al monte Amiata. SOTT. CLASS. COROLLIFLORE. Gerd. Primulacee. . Cycelamen repandum Sibt. Smith. Sim. Cyclamen europaeum Bart. catal. Sant. viagg. Nom. it. Ciclamino. Pan porcino. Panterreno. Artanita ec. Staz. Abit. Boschi e cespugli della regione marittima. Siena, abbondante nel bosco della Monaca, del Mattioli e altrove (Bart. ); Monticchiello nei boschi; Rocca e Castiglion d’ Orcia al podere di S. Piero (Sant. ). Fior. Dur. Aprile e maggio prima di sviluppare le foglie. p. Propr. Us. Pianta medicinale e alimentare: tuberi purgativi allo stato fresco, alibili per la disseccazione e torrefazione. La sua parte sotterranea è tuberosa e depressa a forma di pane, donde il suo nome volgare di Pan porcino . Lysimachia Nummularia Linn. Sp. Nom. it. Quattrinella. Quattrinaria. Centimorbia. Erba soldina. Borissa ec. Staz. Abit. Prati e luoghi umidi. Siena, boschi di Mazzafonda e della Monaca (Bart.). Fior. Dur. Giugno e luglio . p. Fropr. Us. Pianta medicinale astringente e vulneraria . Oss. Ha pure proprietà astringenti la Zysimachia vulgaris Linn. sp. detta Mazza d' oro, osservata dal Bartalini nel bosco di Mazzafonda . L’ Anagallis arvensis Linn. sp. è stata un tempo lodata contro le ostruzioni del fegato, la rabbia e le morsicature velenose, ma oggidi è in disuso . Ancora il Samolus Valerandi Linn. sp. spontaneo dei luoghi umidi, è indicato fra le piante medicinali aperitive e antiscorbutiche (1) . @rd. OQieinee. Fraxinus Ormus Linn. sp. Nom. it. Avorniello. Avornio. Ornello. Ormiello. Costolo . Staz. Abit. Boschi della regione dell’ olivo e del castagno. Siena, per i boschi (Bart.); Montalcino nei boschi; Chiusdino; Rocca d’ Orcia sotto le scogliere; Bagni di S. Filippo al tor- rente della Rondinaja; Pigelleto; Sarteano alle Bossolaje in Val di Chiana; Vene della Merse; Radicofani alla piaggia del macchion grosso; monte Amiata ( Sant.) . Fior. Bur. Aprile e maggio. |. Propr. Us. Pianta medicinale : essa somministra la Manna al pari del Fraxinus rotundi- folia Lamk., sostanza dolciastra e lassativa che scola naturalmente dalle fenditure della sua cor- teccia, ossivvero da incisioni praticate ad arte sulla medesima durante la stagione calda. L’ Orniello è un arbusto che vegeta in tutti i terreni, soffre la potatura, cresce poco ed ha il vantaggio di non nuocere colla sua fronda frastagliata alle piante sottostanti; per cui può essere (4) La Primula sinensis Lindl. e alcune varietà della Primula elatior Jacq. sono le poche piante di questo ordine coltivate nei giardini . = = adoprato in alcune esposizioni per sostegno delle viti, invece del testucchio: il suo legno è duro e può adoprarsi per lavori al tornio. Insett. Cicada Orni Linn. Fraxinus excelsior Linn. sp. Nom. it. /rassino . Frassine. Costolo . Staz. Abit. Boschi sino alla regione del faggio. Siena (Bart.); Montagnola ( Sant. ). Fior. Dur. Da febbrajo ad aprile. |. Propr. Us. Pianta medicinale: scorza amara, astringente e febrifuga. Grande e bell’albero che figura nei parchi e lungo le strade; tenuto a bosco ceduo, fornisce pali, aste, cerchi ec. l'asta d’ Achille secondo Omero era fatta di Frassino : il suo legno è anche più resistente del- l' Olmo, ed è suscettibile di prendere un bel pulimento : è uno dei legni più tenaci e forti che si conoscano, ma è soggetto a tarlare, per cui non può essere adoprato per travi e legni da costruzione; s° impiega invece al tornio, per far seggiole ordinarie, per manichi da uten- sili e per tutti gli oggetti che debbono sostenere forti pressioni, ed essere elastici e docili alla curvatura, come cerchi da botte, molini, stanghe, macchine ec. Il Frassino è soggetto a pro- durre dell’ eserescenze legnose, formate di fibre intersecate in ogni senso, dando origine ad una vaga combinazione di colori, per la qual cosa sono ricercate dagli stipettai, che segate in piccole lamine se ne giovano per lavori d’ impiallacciatura; adoprato come combustibile arde bene, dà molto calore e somministra un buon carbone: la prima corteccia tinge in verde e può servire per la concia delle pelli; la seconda è ritenuta medicinale febrifuga: le sue foglie sono mangiate volentieri dagli animali. È un albero che sopporta I° ombra dell’ altre piante arborescenti, ha radici serpeggianti e poco profonde, per cui può stare associato ai pini e alle quercie, quando siano state convenientemente diradate (4). Insett. /ylesinus crenatus Fab. vive sotto la corteccia; Lytta wvestcatoria Linn. divora talvolta tutte le foglie; lo stesso fa il Nematus fraxini H.; Cicada plebeja Linn.; Cecidomya fraxini Bremi, le larve si sviluppano in una escrescenza cilindrica situata sulla nervatura mediana delle foglioline; ed -altre specie ancora. Olea curopaea Linn. sp. Nom. it. Olivo. Ulivo . Propr. Us. Pochi alberi hanno 1’ antica celebrità dell’ Olivo; i Greci lo facevano uscire dal terreno con un colpo della lancia di Minerva: si coltivava a Roma sotto i Tarquini; origi- nario d’ Oriente, egli ha seguito costantemente i cereali e la civilizzazione, ed è stato sempre il simbolo della saggezza, della pace e dell’ abbondanza; i suoi fiori detti Migroli si sviluppano nel giugno ed i frutti maturano nel principio dell’ inverno,. e si mangiano secchi, ossivve- ro dopo che sono stati a macerare nell’ acqua salata: dalla polpa dei medesimi si estrae per espressione |’ olio comune del quale si fa estesissimo impiego nell’ economia dome- stica per gli usi della tavola e per ardere, nella medicina per i linimenti ec. e nell’ industrie nella fabbricazione dei saponi. La sua scorza è amara e astringente: la gommo resina secreta dai vecchi tronchi conosciuta col nome di Gomma d'Olivo, costituita quasi totalmente d’Olivi/e, (4) Ben poche sonole varietà di questa specie a rami piangenti e a foglie variegate che si coltivano nei giardini. «sc se era stimata presso gli antichi e faceva parte di molti medicamenti vulnerari. L’ oliva contiene quattro qualità d' olii: cioè quello dell’ Epicarpo che pare che contenga un principio resinoso; ‘ quello del Sarcocarpo che è il più copioso contenuto in vescichette irregolari ; quello dell’ £ndo- carpo 0 nocciolo che è in piccola quantità ed è mescolato con' della mucillaggine;. da ultimo quello della mandorla che è abbondante, giallastro e un poco acre. Tutti questi olii si mesco- lano insieme durante |’ estrazione : la sansa è mangiata dai majali e dai polli. Dove la tempe- ratura lo comporta, gli Olivi sono estesamente coltivati sia a distanza fra loro, sia molto prossimi e in quantità come a bosco, imprimendo al paesaggio un’ aspetto tristo e monotono col loro fogliame grigiastro: il legno è duro, giallastro, ondato e venato, prende buon puli- mento ed è ricercato per lavori di tarsia e d’ impiallacciatura. È incerto se I° Oleastro od Olivo salvatico, sia veramente spontaneo , ossivvero nato dai semi delle olive cadute, o disseminate dagli uccelli. L’ Olivo essendo pianta coltivata da tanto tempo, ha dato luogo a molte varietà delle quali si coltivano le migliori e più produttive: ad Asciano e in Val di Chiana si preferiscono le seguenti: Correggiolo. Morajolo. Felciajo. Oli vastra e di S. Caterina; a Sarteano Correggiolo . Oriolo. Bottajo. Fecciajo. Colombino; a Montalcino, Sovicille e Monteroni Morajolo e Correggiolo principalmente ; a Colle le varietà più comuni sono: Correggiolo. Pedagnolo. Morajolo . Morcajo e Lazzero; il primo è il più dif- fuso, vi prospera ed è anche il più abbondante presso Siena; nel Chianti e in tutti i luoghi di favorevole situazione il Morajolo resiste al gelo ma è meno diffuso del Correggiolo : in gene- rale il Felciajo si coltiva meno ed è promiscuo alle due razze precedenti delle quali però è più fallace; l'Olivastra è il più grande e il più rustico; l’ oliva dolce si coltiva per gli usi domestici. Quest’ albero gode d’ una lunga esistenza, ed è capace di prendere uno sviluppamento ragguardevole: Omero narra che Ulisse si era costruito una camera in, un tronco d’ Olivo; il Santi descrive un’ Olivo grossissimo che viveva presso Magliano; a Montalcino vi sono Olivi di M. 7, 50. di circonferenza: preziosi e prosperi in tutta la regione mediterranea fino al 43. gr. di latitudine, gli Olivi sono danneggiati dal gelo, che talvolta gli fa perire con danno sen- sibile dei possidenti, (1) dai muschi e dai licheni che si tolgono cot mezzo di ferri semilunati con taglio ottuso , e in fine dall’ azione degli insetti e da quella d’ un fungo mierosccpico chia- mato dai Crittogamisti Anzennarza elaeophila Montagn. (2) che in forma di polvere nerastra ne ricuopre i rami e le foglie; e in quanto agli insetti i più dannosi sono i seguenti, OtiorAynehus meridionalis Dejean è uno dei più nocivi : Mylesinus oleiperda Fab. la larva vive sotto la cor- feccia; Phlojotribus oleae Fab. rode la base delle gemme; Psy/la oleae Fons. Col. la larva sì sviluppa nel fiore nascondendosi in un’ involucro cotonoso che secrete , e nutrendosi del succhio della pianta induce 1’ aborto del pistillo e conseguentemente del frutto; Coccus oleae Fab. molto dannoso agli olivi del Compartimento nutrendosi del succhio dei giovani rami ; Oecophora olvella Fons. Col. si sviluppa nel nocciolo dell’oliva e n’ esce quando è per metamorfosarsi, producendo (1) Nel Nord e nel centro della Francia gli Olivi non sono che piante da aranciera. (2) V. Tassi. Studi sulla Flora della Provincia Senese e della Maremma Toscana inser. nella Guida di Siena stampata nel 41862 nell’occasione del X. Congresso degli Scienziati Italiani; id. Erbario Crittogamico Italia- no; id. sulla malattia dell’ Olivo V. Giornale i Giardini: Milano, Febbrajo 1864. e Giornale Agrario Firenze Anno 1864. un foro nel luogo di congiunzione del frutto col peduncolo, per cui l' oliva cade prima della sua completa maturazione; da ultimo vive sull’ Olivo il Daucus olege Meig. che depone le uova nel germe dell’ oliva dove penetra la larva che ne divora la polpa; questo muscide che si mol- tiplica infinitamente reca talvolta molto danno . Phillyrea vulgaris Car. Prodr. Nom. it. Fillirea . Lillatro. Ulivastro. INatro. Hetro . Filaria . Questa specie comprende le tre Filliree spontanee cioè la Phillyrea latifolia, Va P. media e la P. ungustifolia di Linneo, le quali sarebbero secondo aleuni botanici tre forme estreme dello stesso tipo. Fior. Frutt. Bur. Fioriscono da marzo a maggio, fruttificano d'agosto e di settembre. |. Propr. Us. Frutici sempre verdi delle nostre macchie, atti a divenire alberi di mediocre altezza; si coltivano nelle ragnaje ossivvero per farne siepi: ilsuo legno è bianco giallognolo con punteggiature cupe, è duro e capace di bei lavori al tornio . Ligustrum vulgare Linn. sp. Nom. it. Ligustro. Olivella. Vimine. Ischio. Istio. Vincastruzzo ec. Staz. Abit. Comune per le siepi e per i boschi. Siena, per le siepi (Bart. Camp. Tass.); Pienza; Lecceto; Pian del Lago; Rocca e Castiglion d’ Orcia (Sant. ). Fior. Frutt, Dur. Fiorisce nel maggio e nel giugno , fruttifica di novembre persistendo i frutti sino alla primavera successiva. l. Propr. Us. Pianta medicinale: foglie astringenti e vulnerarie: i frutti contengono un sugo bluastro; le foglie forniscono una tinta gialla e verde; i suoi rami sono adoprati per far pic- cole gabbie per gli uccelli da paretajo e per far paniere; il legno è compatto, bianco e durevole . Questa specie attira i nostri sguardi nei boschetti e nelle siepi dove vive, sia per la sua ele- gante semplicità, che per la bianchezza dei suoi fiori odorosi che han servito a Virgilio e ad altri poeti d’ oggetto di confronto , nella descrizione della bellezza delle donne da essi lodate (1). Imsett. Litta vesicatoria Fab.; Sphyma ligustri Linn. ed altre specie . Ord. Gelsominacee. Jasminum officinale Linn. sp. Nom. it. Gelsimino. Gelsomino. Gesmino. Gelsomino salvatico . Gensumino . Pianta oriunda dell’ Asia e naturalizzata da molto tempo in Europa : si coltiva per orna- mento, per cuoprir cerchiate, pergolati e terrazze, e per i suoi fiori che tramandano un grato odore : un tempo è stata impiegata nella medicina come antispasmodica (2). Insett. Sphynx ligustri Linn.; Acherontiu atropos ed altre specie . (1) Si coltivano nei giardini e nei boschetti le seguenti specie, Syringa vulgaris Linn. conosciuta col nome di Lilac o di Ghianda unguentaria, pianta portata da Bousbeque in Europa nel 4562; S. persica Linn. detta Gelsomino di Spagna; Forsythia viridissima Lindl. ; Osmanthus fragrans Lour i cui fiori di gratissimo odore sono altrove impiegati per aromatizzare il The. | (2) Si coltivano nei giardini il Catalogno, Susminum grandiflorum Linn. e altre specie a fiori bianchi e gialli; V Jasminum Sambac Ait. detto Mogherino di Goa è più raro. = Va G@rd. Apocinacee. Vinea minor Linn. sp. Nom. it. Pervinca. Erba Vinea. Fior da morto. Mortine ec. Staz. Abit. Boschi e siepi. Siena, comune per le siepi ( Bart. ). siepi fuori della porta Tufi (Tass.). Fior. Bur, Marzo e aprile. p. Propr. Us. Pianta menzionata da Plinio: è astringente, vulneraria e un poco purgativa. Insett. Pierret vi ha osservato la Dezephila Nerti Linn. Nerium Oleamder Linn. sp. Nom. it. Alloro d' India. Lauro indiano. Lauro roseo. Erba da rogna. Leandro . Ole- andro. Mazza di S. Giuseppe. Ammazza l'asino ec. Fior. Bur. Tutta l'estate. 1. Propr. Us. Pianta della regione mediterranea coltivata nei giardini per ornamento, parti colarmente le sue varietà a fiori indoppiti: la scorza e le foglie hanno un sapore acre ed amaro, passano per venefiche e sono state usate dalla gente di campagna nella rogna ed altre affezioni cutanee: le foglie secche e polverizzate sono sternutatorie; proprietà che manifesta anche il legno nel lavorarlo, il quale non la cede in bianchezza all’ Agrifoglio, ma è meno tenace. “ imsett. Sulla Mazza di S. Giuseppe vivono l’ Aphis neri Fons. Col. l Aspidiotus neri Bouche e la bellissima Sfinge conosciuta col nome di Deilephita (Sphynx) nerti Linn. (1). Grd. Asclepiadee. Vincetoxicum officinale Moench. Sim. Asclepias Vincetoricum Sant. viagg. Nom. it. Vincetossico. Staz. Abit. Boschi e luoghi sassosi. Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaia ; Castel del Piano alle sorgenti e al Piaggione degli Stabbiati (Sant. ). Fior. Pur. Da maggio ad agosto secondo i luoghi. p. Propr. ©s. Pianta medicinale; la sua radice è stata altra volta usata come diuretica e sadorifica: anticamente si credeva che resistesse ai veleni (2). (4) Io ho raccolta questa specie singolare nel Giardino Botanico di Pisa quando era assistente alla Dire- zione di quello Stabilimento ed anche nell’ Orto di Lucca nel 1852; ma nei giardini dei dintorni di Siena, non l'ho mai veduta quantunque l’ abbia repetutamente cercata . (2) Si coltivano per ornamento l’ Hoya carnosa R. Br. chiamata fior di cera, alcune specie di Stapelia e l Aselepias Cornuti Decaisn, conosciuta col nome di pianta dell’ovatte a motivo della peluria bianca setosa di cui son forniti i suoi semi, atta a fare ovatte: siecome essa ha la scorza filamentosa n° è stata consigliata la coltivazione come pianta tessile vivendo bene a pien’aria; questa specie è coltivata in alcuni giardini col nome di A. phytolaccoides o coll’ altro improprio d’ A. syriaca. Le piccole mosche, le Falene ed altri insetti restano attaccati ai fiori di questa pianta a motivo del singolare organismo di questi. Grd. Genzianacee. Chlora perfoliata Linn, syst. Sin. Gentiana perfoliata Bart. cat. Nom. it. Centaurea gialla . Staz. Abit. Margini dei campi, luoghi aridi ed erbosi dei boschi. Siena, frequente fuori della porta Fontebranda (Bart. ); fuori della porta S. Marco e della porta Fontebranda (Tass.); lungo i margini delle strade presso Castel in Villa ( Camp. ); Vene della Merse; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Chiusdino (Sant.); Bagni di Vignone in Val d’Orcia (Bert.). Fior. Dur. Da maggio a luglio. a. Propr. Us. Pianta medicinale tonica e febrifuga . Erythraea Centaurium Pers. Sim. Gentiana, Centaurium Bart. cat. Sant. viagg. Nom, it. Centaurea minore . Biondella . Caccia febbre . Erba da febbre ec. Staz. Abit. Prati, scopeti e boschi. Siena, comune per i boschi e per i prati (Bart. ); Pienza; Castel del Piano nella Valle grande; Poggio di Totona; Vene della Merse; Vescovado : Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Chiusdino; Montepulciano (Sant.); Chianti ( Ricas. ); fra il Siele e Pian Castagnajo (Camp. ). Fior. Dur. Da maggio a settembre. a. EPropr. Us. Pianta medicinale: le sommità fiorite di questa leggiadra pianticella hanno un sapore amaro, che diviene più sensibile colla disseccazione ed hanno azione tonica e febrifuga. Grd. Convelvulacee. Calystegia sepium È. Br. Sim. Convolvulus sepium Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Vilucchione. Campanelle. Viluppio. Vilucchio maggiore ec. Pianta spontanea nelle siepi; le sue radici e le sue foglie sono leggermente purgative. Convolvulus arvensis Linn. sp. Nom. it. Viluppio. Vilucchio. Viticchio. Erba leprina. Cibo delle Lepri ec. Comunissima ovunque nei campi , negli orti, nei luoghi incolti e lungo le strade; gli animali la mangiano volentieri come la specie precedente ; è dannosa alle coltivazioni avendo radici profonde che ripullulano facilmente, e di più i suoi fusti avvolgendosi alle piante erba- cee le soffocano . Insett. Sui Convolvuli vivono la Dezlephila Elpenor Linn.; la Sphnyx convolvuli Linn. Cuscuta Epithymum Murr. Nom. it. Epitimbra. Epitimo . Epittamo . Pittimo . Pianta parassita delle Papilionacee , delle Labiate, delle Eriche ec. Fior. Dur. Da maggio ad agosto. a. Cuscuta major Dec. Sin. Cuscuta europaea Linn. Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Tarpina. Tarpigna . Strozza ginestra. Pel di Cane. Lino delle Fate. Cuscuta . = 7a — Fior. Dur. Da maggio ad agosto. a. Pianta parassita particolarmente dell’ ortica, del luppolo, della canape ec. Le Cuscute sono molte nocive all’ agricoltura, danneggiano le piante che investono, togliendo ad esse il nutrimento per mezzo di succiatoi di cui sono fornite e le fanno perire, soffocandole per giunta coi loro ciuffi. Sono stati suggeriti diversi mezzi per distruggere queste piante infeste fra i quali |’ acido solforico diluto o la soluzione di solfato di ferro (1). Ord. Eorraginee. Borrago officinalis Linn. sp. Nom. it. Borraggine. Borrana. Borrana salvatica . Buglossa vera . Staz. Abit. Luoghi coltivati della regione dell’ olivo. Siena, nei campi ( Bart. ). Fior. Dur. Quasi tutto l'anno. a. Propr. Us. Questa pianta, originaria secondo alcuni del Levante, è medicinale , dolcificante, sudorifica e leggermente diuretica: contiene molta mucillaggine e dell’azotato di Potassa: i suoi fiori celesti si spargono sulle insalate più per ornamento che per altro oggetto. Emsett. Aphis mellifica Linn. Le Api foraggiano volentieri sui fiori della Borrana . Amnchusa italica Retz. Sin. Anchusa officinalis Bart. catal. Sant. viagg. in Car. Prodr. Nom. it. Buglossa. Buglossa salvatica. Lingua di bue. Lingua di manzo . Staz. Abît, Luoghi secchi, lungo le strade, campi della regione dell’ olivo. Siena, per i campi ( Bart. ); Montepulciano ; monte Giovi (Sant.); monte Amiata tra Rocca d’ Orcia e Seggiano (Parl.); Bosco di S. Lorenzo in Val di Merse e presso i due Ponti (Camp. ). Fior. Dur. Maggio e giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale: gode delle stesse proprietà della Borrana. Lithospermum officinale Linn. sp. Nom, it. Litospermo . Miglio al Sole. Migliarino . Miglio duro. Miglio cattivo . Staz. Abit. Luoghi incolti. Presso la chiesa della madonna di Lucignano in Val d'Arbia; boschi nelle vicinanze dei Bagni di S. Filippo (Bart. ); Montepulciano; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja ( Sant. ). Fior. Due. Da maggio a luglio. p. Propr. Us. Pianta menzionata da Plinio e alla quale si attribuiva la virtà di risolvere i calcoli orinari, per la somiglianza dei suoi semi con le piccole pietre, essendo bianchi , lustri e poco più grossi dei grani del miglio: è indicata come pianta medicinale , diuretica e aperitiva. Pulmonaria officinalis Linn. Sp. Rom. it. Polmonaria. Pulmonaria. Borrana salvatica ec. Staz. Abit. Boschi. Siena, al bosco della Monaca e nel bosco che guarda la Madonna di Tressa ( Bart. ); Monticchiello al fosso cupo; Bagni di S. Filippo al bosco .del Romitorio, e il (4) Il Convolvulus tricolor Linn. che il Sant indica come spontaneo di Vescovado e alcune graziose speeie e varieta di Quamoclit, Ipomaea; Pharbitis sono le piante ornamentali di quest’ordine che si coltivano nei giardini. == Vivo al fosso d’ Ansidonia; Chianciano alla Maddalena in Val di Chiana; bosco di S. Lo- renzo (Sant.). Fior. Bur. Da marzo a giugno a seconda dell’ elevazione dei luoghi. p. Propr. Us. La Polmonaria è una di quelle piante alle quali s' attribuiscono virtù in rap- porto ai loro caratteri esterni; 1’ aspetto delle sue foglie macchiate è stato paragonato a quello della superficie polmonare, per cui esse furono credute efficaci nell’ affezioni del petto ; oggidi non si presta alcuna fede a questa coincidenza, non ostante la Polmonaria non cessa d’ esser pianta medicinale dolcilicante, sudorifica e pettorale (1). Ord. Solanacee. Solanum tuberosum Linn. sp. Nom. it. Potuta . Pomi di terra. Questo vegetabile nativo del Chili sembra che sia stato introdotto in Europa alla metà del secolo XVI, ( nella Spagna dal Perù nel 1550) e cosa strana, per due secoli è stato con- siderato come venefico e rigettato particolarmente dagli agricoltori; fù Parmentier che sullo scorcio del secolo passato nè consigliò in Francia la coltivazione con tanto convincimento e con tanta perseveranza che giunse a trionfare dei pregiudizi popolari, e così dopo molto tempo perduto, la Patata prese posto fra le piante alimentari le più importanti. In Toscana pare che la Patata sia stata introdotta al principio del secolo XVII. ed ora vi è coltivata in vasta pro- porzione. Frattanto le. glorie di questa pianta sono state ecclissate in questi ultimi anni in special modo al di là delle Alpi da una malattia che è stata argomento di studi, d' analisi e d’ esperimenti i più accurati, e ad onta dei grandi sussidi che tutte le scienze porgono all’arte di coltivare la terra, non è riuscito scuoprire la causa, nè tampoco trovare il rimedio del male; oggi, la Dio mercè, la malattia è cessata e le Patate contribuiscono di nuovo abbondantemente alla nutrizione dell’ uomo e degli animali. Le medesime si coltivano nella Provincia piuttosto che per commercio per uso domestico : in alcuni luoghi sono molto produttive, in altri invece danno uno scarso reddito a motivo dell’ elevazione e della natura del terreno . La cultura ha prodotto molte varietà che differiscono principalmente fra loro per il tempo di sviluppamento, per il volume, per la forma, per il colore e per la qualità dei tuberi; ve ne ha delle precoci e delle tardive; quest'ultime sono d’ordinario le più fertili; e ve ne sono poi di gialle, di rosse e di violette; mangiate crude dalle vacche ne aumentano il latte; un terzo circa basta a far parte della razione giornaliera , chè una dose maggiore potrebbe recare disordine nell’ ap- parecchio digestivo delle medesime : cotte le Patate perdono la loro asprezza e divengono molto nutritive, il perchè si danno in questo stato agli animali che si vogliono ingrassare come bovi, majali e polli. Da ultimo le Patate forniscono molta fecola contenuta nelle loro cellule, la quale serve di base a molte preparazioni alimentari ed è capace di dare, mediante la fermentazione alcoolica, un’ acqua,vite usata in alcuni paesi d’ Europa: le foglie, che sarebbero un cibo mal- sano per gli animali, si sotterrano e giovano ad ingrassare il terreno . (1) Si coltiva per il grato odore dei fiori la cosi detta Vainiglia Meliotropium peruvianum Linn. ; e per ornamento delle bordure il Cynoglossum linifolium Linn. 10 = = Insett. Blaniulus guitulatus Guer: si osserva talora sui tuberi malati; Cionus solani Fab. ; Acherontia atropos Linn. le larve divorano le foglie; Phytomyza solani Macq. ed altre specie. oss. È noto che osservando con mezzi d’ ingrandimento un sottile strato di patata, umet- tato in una soluzione d’lodio, si vedono i granelli di fecola colorarsi di un blù vivacissimo, produ- cendo un piacevole effetto nel campo del microscopio . Solanum Duleamara Linn. sp. Nom. it. Amara dolce . Corallini. Dulcamara. Stalloggi. Vite di Giudea. Erba vitina ee. Staz. Abit. Siepi, boschi umidi e vecchi muri. Siena, fuori della porta Fontebranda e fuori della porta Ovile ( Bart. ); Castel del Piano presso la cava della terra gialla (Camp.). | Fior. Frutt. Dur. Da giugno a settembre. 1. Propr. Us. Pianta medicinale: rami depurativi e sudorifici; soffregata emana un’ odore sgradevole; ha sapore prima dolce poi amaro donde il suo nome specifico di Dulcamara , fornisce anche una sostanza bianca micacea detta Solunina . Solanum nigrum Linn. sp. Sin Solanum nigrum vulgatum Bart. cat. ec. in parte V. Car. Prodr. Nom. it. Erba mora. Ballerina. Erba puzza. Solano nero. Solatro . Strigio ec. Staz. Abit. Luoghi coltivati, presso le abitazioni, lungo le strade, fra i caleinacci ec. Siena ( Bart. ); fuori della porta Fontebranda ( Camp. ). Fior, Frutt. Dur. Da maggio a dicembre. a. Propr. Us. Pianta medicinale e alimentare per alcuni : ha odore narcotico, spiacevole che richiama quello del muschio: è reputata anodina e narcotica; anticamente s’ applicava contro le emorroidi: in aleune colonie francesi si mangiano le foglie come gli spinaci . Il Sola- num miniatum Bernh ( Solanum nigrum vulgatum Bart. in parte V. Car. Prodr.) è pianta sponta- nea, a cui s' attribuiscono le stesse proprieta della specie precedente . Capsicum annuum Linn. Nom. it. Peperone. Pepe d' India. Pepe cornuto. Pepe rosso ec. Pianta nativa dell’ Indie e della Sud. America: si coltiva negli orti per i suoi frutti che sono pepati e piccanti: i medesimi si acconciano in erba nell’ aceto: Capsicum grossum \Villd. Nom. it. Peperone dolce . Pianta indigena dell’ Indie occidentali, coltivata per i suoi frutti che però non hanno il sapore bruciante di quelli della specie precedente, per cui sono usati per condimento dei cibi. Lycium europacum Linn. sp. Sin. L. mediterraneum Dun. Nom. it. Agatoli. Spina di Cristo. Corona di spine. Spino bianco ec. Pianta spontanea di vari luoghi della Provincia, usata per siepi come p. es. fuori della porta Romana e della porta S. Eugenia. Alcuni autori dubitano che questa sia una specie nostrana. Lycopersicum esculentum Mill. di Nom. it. Pomodoro. Pomidoro . Pianta originaria del Brasile, del Messico e delle parti calde dell’ America; si coltiva in tutti gli orti per uso domestico e anche per commercio: i suoi frutti detti Pomodori, conten- — wa gono un sugo acido piacevole, con cui si fa la così detta Conserva di Pomodori, al quale oggetto se ne consuma una gran quantità . Atropa Belladonna Linn. Nom. it. Belladonna . Erba belladonna. Solatro maggiore ec. Staz. Abit. Boschi d’ abete e di faggio. Monte Amiata ( Sant. Savi ) e nella foresta di Berignone in Val di Cecina (Parl. ) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di giugno e luglio e fruttifica d’ agosto e settembre. p. Propr. Us. Pianta acre, narcotica e venefica : i frutti dolciastri simili a piccole ciliege hanno prodotto funesti effetti (1): le foglie e la radice hanno le stesse proprietà deleterie . ©ss. Tanto questa pianta, quanto la Datura Stramonium Linn. denominata anche Noce spinosa 0 Stramonio, sono coltivati da qualche giardiniere in Siena, per vendersi ai farmacisti per gli usi della medicina (2). Hyosciamus niger Linn. sp. Sin. Hyosciamus albus Bartal. erbar. (3). Nom. it. Giusquiamo nero. Fava porcina. Erba apollinea . Cassilagine ec. Staz. Abit. Luoghi incolti e pietrosi, lungo le strade e presso le abitazioni. Siena, fuori della porta S. Eugenia luogo detto Fango nero ( Bart.) ; Pienza; Montepulciano e Camuscia in Val di Chiana; S. Galgano e monte Siepi; Spannocchia presso la Villa; monte Amiata al Vivo; Castel nuovo dell’ Abate (Sant.); fuori della porta Ovile presso una casa colonica (Tass.). | Fior. Dur. Maggio e giugno. bd. Propr. Us. Pianta medicinale narcotica ; ha odore viroso e contiene una sostanza chiamata Iosciamina . Gli animali sdegnano questa ed altre specie di quest’ ordine; malgrado ciò si citano esempi di vacche che spinte dalla fame hanno mangiato il Giusquiamo mescolato ad altre piante e ne hanno provati gli effetti venefici ; si afferma che i majali e le capre lo mangiano impunemente . Hyosciamus albus Linn. sp. Nom. it. Dente cavallino. Disturbio. Erba da piaghe. Giusquiamo bianco. Occhio di gatto ec. Siena, fuori della porta Romana lungo la strada a S. Lazzaro ( Bart. ); Pienza; monte Giovi in Val d’ Orcia (Sant. ). Fior. Dur. Da maggio ad agosto. b. Propr. Us. Pianta medicinale: proprietà identiche a quelle della specie precedente .. Oss. Le radici di questa pianta mangiate cotte dalla povera gente, perchè credute di Pasti- naca, hanno prodotto gravissimi sconcerti (4) . (4) Nel 1795 quattordici fanciulli impiegati a sarchiare le piante medicinali all’ Ospizio di Pietà di Parigi perirono tutti per aver mangiato frutti di Belladonna . (2) Lo Stramonio nasce talvolta in quantità nei terreni sconvolti da profonde escavazioni come è avvenuto di recente nell’ occasione di mettere allo scoperto il sottosuolo per la formazione degli argini destinati al riparo del fiume Cornia nella Provincia di Grosseto. (5) Ho potuto accertarmi che l’ Hyosciamus niger @ell’ Erbario del Prof. Bartalini che si conserva nel Museo dei Fisiocritici è invece I’ H. albus Linn. (4) Il Solanum esculentum Dun (S. Melongena Linn, ) che produce frutti oviforme bianchi, o gialli, o violacei, si colliva da alcuni più come specie da ornamento, che come pianta alimentari; lo stesso è a dirsi =.= Grd. sSerofularinee. Verbascum Thapsus Linn. sp. Rom. it. Barbasso. Tasso barbasso. Erba maestra. Candela regia. Pellicciosa. Labbri d'asino. Staz. Abit. Lungo le strade, campi sabbiosi e luoghi incolti. Siena, comune fuori della porta S. Marco e della porta Fontebranda ( Bart. ); nelle siepi presso 1’ Arbia (Camp. ); Bagni «li Rapolano (Sant. ) . Propr. Us. Pianta medicinale : fiori dolcificanti, pettorali e un poco astringenti . Insett. Anihrenus verbasci Fab.; Chrysomela sanguinolenta Fab. e molte altre specie . Linaria vulgaris Mill. Sin. Antirrhinum Linaria Bart. cat. Nom. it. Erba linajola. Tentennino . Urinaria. Erba per î dolori. Cordiali ec. Fiorisce nell’ estate ed è comune per i campi e lungo le strade: questa pianta è stata un tempo considerata come medicinale, dolcificante e risolutiva . Insett. Cecidomya linariae Kultenb ed altre specie: le Api sono avide dell’ umore dolce contenuto nel fondo del cornetto caratteristico della corolla di questa pianta, e siccome la loro tromba non è tanto lunga da giungervi, esse hanno l’ istinto di praticare un foro nella parte inferiore dello sprone stesso e d’ impadronirsi del nettare che dal medesimo scola . @ss. La Linaria presenta talvolta un fenomeno di Fisiologia vegetabile, osservato già da Linneo, conosciuto col nome di Peloria , e per cui la corolla d’ irregolare com’ è d’ ordinario in questa specie si presenta di forma perfettamente regolare . Antirrhbinum majus Linn. sp. Nom. it. Bocca di leone. Erba strega. Spitto. Lino dei muri. Capo di cane ec. Staz. Abit. Muri e luoghi sassosi. S. Quirico in Val d'Orcia ( Bert. ) . Fior. Dur. Maggio e giugno. p. Propr. Us. Alcuni indicano questa specie fra le piante medicinali astringenti e vulnerarie : ma non è usata e si coltiva per ornamento nei giardini . @ss. L'Antirrhinum majus indicato dal Bartalini e dal Santi come spontaneo di vari luoghi della Provincia vien riferito da alcuni botanici all’ A. Zazifolium Mill. Serophularia camina Linn. sp. Nom. it. Dente di cane. Ruta canina. Ruta salvatica . Staz. Abit. Luoghi secchi sino alla regione del faggio. Siena, fuori della porta Fonte- branda lungo la strada e altrove ( Bart.); bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja ; Radicofani verso la fonte Antese ( Sant. ); Chianti (Ricas.) . Fior. Dur. Da maggio a luglio p. . Propr. Us. È posta fra le piante medicinali essendo un tempo impiegata contro la rabbia dei cani, donde il suo nome specifico . Serophularia nodosa Linn. sp. Nom. it. Castagnola. Erba da emorroidi. Ferraria. Mille morbia ec. » del Solanum ovigerum Dun; si coltiva altresì la Petunia violacea Lindl; il Cestrum elegans Schl. e presso qualche amatore la Fabiana imbricata Pav. = = Staz. Abit. Luoghi freschi ed umidi lungo i corsi d’ acqua sino a tutta la regione del faggio. Siena, nel bosco di Mazzafonda e di Ravacciano (Bart.); monte Amiata ( Bert. ). Fior. Bur. Da maggio a luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale risolutiva, stata creduta utile nelle scrofole . Insett. Anthrenus scrophulariae Linn. vive sui fiori; e varie altre specie d’ insetti . Gratiola officinalis Linn. sp. Nom. it. Gratta Dei. Graziola. Gratiola. Tossicaria . Stanca cavallo . Staz. Abit. Prati umidi, luoghi paludosi. Siena, copiosa a Mazzafonda ( Bart. ); Castel letto Mascagni verso il torrente Rigo ( Sant. ). Fior. Dur. Maggio e luglio . p. Propr. Us. Pianta medicinale purgativa ed emetica; è ricusata dagli animali: un tempo era usata nella medicina popolare . Digitalis purpurea Linn. ' Nom. it. Digitale. Digitale incarnata. Guancelli . Si coltiva per ornamento e come pianta medicinale : le foglie sono purgative ed emetiche ; contiene quattro sostanze la più importante delle quali è la Digitalia . Oss. La Digitalis lutea Linn. sp. detta Erba Nalda spontanea in vari luoghi boschivi della Provincia, è indicata come succedanea della specie precedente, ma è meno attiva. Veronica Beccabunga Linn. sp. Nom. it. Beccabunga . Staz. Abit. Luoghi palustri, lungo i corsi d’ acqua presso le fontane. Siena , nei fossi e luoghi umidi, fuori della porta Ovile presso le fonti e fuori della porta Fontebranda ( Bart. ); Abbadia S. Salvadore, lungo il fosso del Vivo; S. Fiora fossetti delle Ferriere ; Bagni di S. Filippo e il Vivo alla fonte del Zoccolino ; Castel del Piano alle sorgenti e nel fondo del Lupo ; Pienza; Radicofani al fonte Antese (Sant. ). Fior. Dur. Maggio e giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale, amara, un poco piccante, eccitante, antiscorbutica e diu- retica: è mangiata dagli animali specialmente dai cavalli, ma è ricusata dai majali . Veronica officinalis Linn. sp. Nom. it. 7he svizzero. The europeo. Quadernuzzo. Veronica. Veronica maschio . Staz. Abit, Boschi di monte sino alla regione del faggio. Siena, bosco di Mazzafonda, del Mattioli e altrove ( Bart. ); Bosco di S. Lorenzo in Val di Merse; Castel del Piano al prato delle Macinajole; Arcidosso al fonte della Vena; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja (Sant.); monte Amiata ( Camp. ). Fior. Dur. Da maggio a luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale aromatica, astringente, proprietà leggermente. eccitanti: identiche virtù erano attribuite alla Veronica spicuta Linn. sp. pianta trovata dal Bartalini nelle vicinanze di Belriguardo e altrove, e indicata dal Santi col nome di V. incana spontanea al Bagni di S. Filippo alle Vigne dei Marianelli.. Euphrasia officinalis Linn. sp. Nom, it. £ufragia. Eufrasia . > ae Staz. Abit. Prati e luoghi erbosi di monte. Siena, comune nei prati e specialmente a Mazzafonda ( Bart.); monte Amiata (Sant. Camp.); Pigelleto ; Castel del Piano alla valle grande, nel fondo del Lupo e al prato delle Macinajole; Bosco di S. Lorenzo; Travale ai Lagoncelli ; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja. Fior. Dur. Da maggio a settembre. a. Propr. Us, Pianta medicinale, amara e un poco aromatica reputata antioftalmica : questa ultima proprietà era vantata anche nel secolo passato come si rileva dal catalogo delle piante dei dintorni di Siena del Bartalini pubblicato nel 1776. I semi del Melampyrum arvense Linn. sp. spontaneo dei luoghi argillosi, hanno proprietà emollienti (1) . Ord. Orobancoidee. Phelipaca ramosa C. A. Mey. Sim. Orobanche ramosa Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Lamione delle canape. Succiamele piccolo . Staz. Abit. Siena, al bosco di Ravacciano ( Bart.); fuori della porta Romana e della porta S. Marco ( Tass. ); Castel del Piano ( Sant. ). Fior. Dur. Maggio e giugno . a. Propr. Us. Pianta nociva parassita di diverse specie segnatamente della Canape , Orobanche pruinosa Lap. hist. ec. Sim. O. major Bart. catal. ec. Nom. it. Succiamele . Orobanche . Sparagioni. Coda di leone . Fiamma. Fuoco di S. An- tonto. Erba tora. Erba lupa . Staz. Abit. Siena, in quantità a Mazzafonda (Bart. ). Fior. Dur. Maggio. a. I Propr. Us. Pianta dannosissima; vive parassiticamente sulle piante del gruppo delle Papiglionacee e di preferenza sulla Vicia Fuba . Oss. In alcuni luoghi 1 Orobanche si propaga in tanta quantità da distruggere campi intieri di Fave: i coltivatori e anche questo Comizio Agrario si sono seriamente occupati di trovare il modo di preservare le piante baccelline dagli attacchi di questa parassita; duole però di dover dire che non è stato sin quì indicato un mezzo efficace per combatterla : alcuni suggeriscono d’ estirparla prima della maturazione e diffusione dei semi . Lathraca squamaria Linn. sp. Staz. Abit. Bosco della Monaca (Camp.). Fior. Bur. Da aprile a giugno. p. Propr. Us. Pianta dannosa parassita sulle radici di diversi alberi e specialmente del Nocciòlo e del Noce: è stata un tempo impiegata nell’ Epilessia. Le specie di quest’ ordine s' impiantano col mezzo di fibrille radiciformi sulle piante alle cui spese vivono (2) . (4) Si coltivano per ornamento la Paul/ownia imperialis Sieb. pianta nella quale sono riprodotte e sorpassate tutte le bellezze della Catalpa; il Mimulus moschatus Dougl. per 1 odor di muschio che tramanda e ancora il M. guttatus. (2) Si coltivano nei giardini la Zecoma grandiflora Delacen, la Bignonia radicans Linn., la B. capensis Th. e la Catalpa B. Catalpa Linn. appartenenti tutte all’ ordine delle Bignoniacee . = Ord. Verbenacee. Verbena officinalis Linn. sp. Nom. it. Erba sacra. Verbena. Vermena. Erba bona. Erba croce . Erba S. Giovanni ec. Staz. Abit. Campi, strade, luoghi incolti e prati. Siena, per tutti i prati (Bart. ) ; S. Galgano e monte Siepi in Val di Merse; Montalcino sulle mura; Pienza; Bettolle ( Sant.) . Fior. Dur. Da maggio a novembre. a. »Propr. Us. Le poche virtù riconosciute oggi in questa pianta sono un debole riflesso della celebrità che la medesima godeva nei tempi decorsi e per cui meritò il nome d’ Erba sacra: è posta fra le piante medicinali vulnerarie (1). Ord. Labiate. Ocimum Basilicum Linn. Nom. it. Basilico. Bussilico. Bassilico maggiore. Ocimo. Ozimo ec. Pianta indiana coltivata da molto tempo negli orti e sulle finestre per il suo odore penetrante e piacevole, e come condimento e aroma per gli usi della cucina: è pianta medici- nale, stimolante e antispasmodica. Nella primavera si vendono al mercato piccole piante di questa specie per trapiantarsi negli orti. Lavandula Stoechas Linn. sp. Nom, it. Steca. Stecade. Stecade arabica. Sticados. Stigadosso . Staz. Abit. Poggi aridi della regione dell’ olivo. Luogo detto la Commenda presso Palaz- zuolo ( Band.). Fior. Dur. Da aprile a giugno. |. Propr. Us. Pianta medicinale, cordiale e cefalica . È Lavandula officinalis Chaix. Sim. L. spica Linn. Nom. it. Spigo. Lavanda. Lavandula. Lavendula. Vanda ec. Coltivata negli orti e nei giardini, si vende a mazzetti per profumare la biancheria e per fare il così detto Aceto di spigo: per distillazione fornisce un’ olio essenziale conosciuto col nome d’ Essenza di Spigo 0 di Lavanda, usato in frizione e nella Veterinaria come irri- tante, risolutivo e vermifugo . Insett. Chrysomela americana Linn.; Zygaena lavandula Fab. Oss. Anche la Zavandula latifolia Vill., trovata dal Bertoloni a Strada nel Chianti dov’ è comunissima, è pianta medicinale aromatica e cosmetica. Le due specie precedenti sono accon- cie a rivestire le collinette dei giardini all’ inglese. (4) Nei giardini si coltivano come piante da ornamento altre specie e molte varietà di Verbene, come pure la Lippia citrivdora Kunth, conosciuta col nome d’ Erba Luigia o Cedrina le cui foglie hanno odor di cedro e possono usarsi in infusione theiforme e per aromatizzare Je Creme. Il Viter Agnus Castus Linn. sp. detto Agno Casto o Pepe dei Monaci spontaneo della Provincia inferiore è poco coltivato - = Mentha piperita Linn. Nom. it. Menta viperina. Menta peperina. Menta piperita. e Menta pepe ec. Le proprietà aromatiche e stimolanti delle Labiate si manifestano in grado superlativo nelle piante di questo genere: la Menta piperita è medicinale ed esercita la sua azione sul sistema nervoso: è eccitante, antispasmodica e carminativa: è distinta pel suo forte odore e per il suo sapore pepato, lasciando nella bocca una sensazione di freddo: si coltiva in qualche giardino: contiene un’ olio volatile usato in pastiglie e nell’ arte del profumiere e del confet- turiere . Il Puleggio Merzha Pulegium L. sp. è frequente nelle fosse presso Siena e altrove. Imsett. Varie specie di Ahipiphorus, di Cassida, la Chrysomela menthastri Suff. ec. Lycopus curopaeus Linn. sp. Nom. it, Erba sega. Marrobio uquatico. Siderite prima ec. Staz. Abit. Luoghi paludosi, margini delle fosse. Siena, fuori della porta Fontebranda ( Bart. ); Arcidosso al Castagneto della Madonna delle Grazie; S. Giovanni Bernardi ( Sant. ); Chianti ( Ricas.). Fior. Dur. Da luglio a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale e tintoria: è astringente e febrifuga e fornisce una’ materia colorante nera . Origanum vulgare Linn. sp. Nom. it. Regamo. Rigamo. Legamo. Erba da acciughe. Acciughero ec. Staz. Abit. Boschi e siepi di monte. Siena, per la strada che da porta Ovile conduce a porta S. Eugenia (Bart.); Montagna di Cetona; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Castel del Piano nella Valle grande (Sant. ). Fior. Dur. Luglio e agosto. p. Propr. Us. Pianta medicinale, eccitante e tonica. Oss. Si coltiva per condimento d’ alcuni cibi V' Orzganum Majorana Linn., detta Maggio- rana 0 Persia; il Dittamo, Origanum Dictamnus Linn., pianta aromatica, eccitante, emenagoga ec. Thymus Serpylium Linn. sp. Nom. it. Pepolino. Sermollino cedrato. Serpillo. Serpollo. Timo di levante ec. Staz. Abit. Boschi e poggi aridi. Siena, nelle colline e nei luoghi aridi (Bart.); Bagni di S. Filippo e il Vivo al piano de Renai; Castel del Piano al Piaggione degli Stabbiati e nell Valle grande; Travale al Poggio della Canonica; Pienza; Montagna di Cetona (Sant. ): monte Amiata ( Camp. ). Fior. Dur. Da aprile ad agosto secondo i luoghi. 1. Propr. Us. Pianta eccitante, utile per gli usi culinari. Insett. Le api foraggiano spesso nei piccoli fiori di questa pianta; ed altre specie d’insetti. Satureja hortensis Linn. sp. Nom. it. Suntoreggia . Cunilia . Copiella. Savoreggia. Erba acciuga ec. Staz. Abit. Trovata a Brolio nel Chianti dal Sig. Ricasoli. Fior. Dur. Da luglio a ottobre. a. Propr. Us, Aromatica, eccitante e acconcia per aromatizzare diverse preparazioni culi- narie. Sono del pari aromatiche e stimolanti il Timo salvatico, Calamintha arvensis Lam. == ( Thymus Acinos Bart. Sant.); il Clinopodio Calamintha Clinopodium Bent.; la Nepetella C. par- viflora Lam. specie tutte spontanee dei dintorni di Siena e di altri luoghi della Provincia . Melissa officinalis Linn. Sp. Nom. it. Appiastro . Erba cedrata. Erba limona. Cedroncella. Citraggine. Melissa ec. Staz. Abit. Siepi, muri e boschi. Siena, boschi di Ravacciano , di Mazzafonda e altrove (Bart.); mura di Montalcino (Sant.); S. Lorenzo in Val di Cecina ( Parl. ). Fior, Dur. Giugno e luglio . p. Propr. Us. Pianta medicinale, cosmetica, eccitante, sudorifica e antispasmodica ; ha odore di cedro e fornisce per distillazione un’ acqua usata nella profumeria e nella medicina . Insett. I fiori della Cedroncella sono molto ricercati dalle Api. Hyssopus officinalis Linn. Nom. it. /ssopo. Isope . Issopo domestico ec. Pianta medicinale pettorale , coltivata in pochi giardini . Salvia officinalis Linn. sp. Nom. it. Salvia. Salvia du uccelli. Salvia maggiore . Salvia comune ec. Specie antichissima coltivata in tutti gli orti come pianta medicinale aromatica : è to- nica e stomachica, virtù esaltate da Ippocrate , Galieno e Dioscoride . Si coltiva ancora la S. officinalis hispanorum, varietà a foglia stretta conosciuta col nome di Salvia di Spagna che è preferibile per gli usi della medicina e per infusioni theiformi, avendo un’ odore più grato di quello della Salvia comune . Fior. Dur. Maggio e giugno . l. Insett- Chrysomela Salviae Dejean ; C. graminis Fab. ed altre specie . Salvia Selarea Linn. sp. Nom. it. Erba moscadella . Erba S. Giovanni. Trippa di dama. Scelarea. Scarleggia ec. Staz. Abit. Luoghi aridi, argini ec. della regione dell’ olivo e del castagno. Siena , fuori della porta S. Marco ( Bart. ); Radicofani ( Sant. ). Fior. Dur. Giugno e luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale amara e tonica; le sommità fiorite servono in piccola dose a dare al vino e ai gelati l' odore di moscato; è coltivata in alcuni giardini . Rosmarinus officinalis Linn. sp. Nom. it. Ramerino. Rosmarino. Rosmarino coronario . Tresmarino . Frutice sempreverde , spontaneo della Provincia Grossetana; è coltivato generalmente negli orti per gli usi culinari; è medicinale stimolante, stomachico ed emenagogo : fiorisce quasi tutto Vl’ anno; contiene un’ olio essenziale, ed è ricercato dalle Api; il Ramerino gode d’ un antica celebrità dovuta specialmente alle sue proprietà aromatiche. Nepeta Cataria Linn. sp. Nom. it. Erba gatta. Gattaria. Menta dei gatti. Ortica pelosa. Cataria ec. Staz. Abit. Siepi, luoghi incolti e sassosi. Siena, nelle siepi presso la fonte di Pescaja e nel fosso sotto l’ osteria fuori della porta Fontebranda ( Bart. ). Fior. Dur. Giugno e luglio . p. Propr. Us. Medicinale, eccitante e emenagoga . I gatti hanno una predilezione speciale per questa pianta come per il Maro, donde il suo nome volgare di Gattarza . 11 = = Nepeta Glechoma Benth. è) Sim. Glechoma hederacea Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. E/lera terrestre. Edera terrestre. Ellera terragnola. Staz. Abit. Luoghi ombrosi ed umidi, siepi e boschi. Pienza; Rocca d’ Orcia alle scogliere ( Sant. ) . Fior. Dur. Marzo e aprile. p. Propr. Us. Pianta medicinale, stomachica ed emanagoga : è singolare per il suo modo di vegetazione, distendendosi sul suolo formando pei boschi un tappeto di verdura . Brunella vulgaris Linn. sp. Nom. it. Erba mora. Prunella. Brunella. Morella. Basilico salvatico ec. Staz. Abit. Prati, boschi e cigli dei campi. Siena, frequente ai margini delle strade ( Bart. ); Pienza; Montepulciano; Sinalunga al fosso della Pietra ; Seggiano; Castel del Piano nella Valle grande (Sant. ); Montalcino ( Bert. ). Fior. Dure. Da giugno a settembre . p. Prepr. Us. Pianta medicinale , astringente e vulneraria . Melittis Melissophyllum Linn. sp. Nom, it. Bocca d' orso. Bocca di lupo. Erba lupa. Melino. Erba limona ec. Staz. Abit. Boschi montuosi della regione dell’ olivo e del castagno. Siena, per i boschi ( Bart. ); Pienza ( Sant. ); Arcidosso ( Bert. ). Fior. Dur. Da maggio a luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale diuretica. Questa specie ornata di belle foglie e di fiori grandi rossi, potrebbe benissimo figurare nei boschetti fra le piante erbacee . Marrubium vulgare Linn. sp. Nom. it. Erba apiola. Marrobio. Marrubio. Robbio. Mentastio . Staz. Abit. Luoghi incolti, rottami di fabbrica e lungo le strade. Siena, comune per tutte le strade (Bart.); Bagni di Vignone verso l’ Orcia; Pienza; S. Galgano e Monte siepi ; Campiglia d’ Orcia (Sant.); fra Castel del Piano e Seggiano (Parl.); Castell’ in Villa (Camp.). Fior. Bur. Da giugno a ottobre. p. Propr. Us. Pianta medicinale : attiva la traspirazione , facilita 1’ espettorazione ec. : con- tiene un olio essenziale, un principio amaro, una piccola dose d’ acido gallico ce. Betonica oflicinalis Linn. sp. Nom. it. Betonica . Bettonica . Bertonica. Brettonica . Vettonica . Staz. Abit. Prati e boschi dalla regione dell’ olivo sino a quella del faggio. Siena, bo- schi di Mazzafonda , della Monaca e altrove ( Bart. ); Sinalunga al fosso della Pietra; Monte- tefollonico in Val di Chiana (Sant.); Bagni di S. Filippo nel monte Amiata ( Ant. Targ. ). Fior. Dur. Da giugno a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale amara : radice purgativa e foglie sternutatorie . Stachys reeta Linn. mant. È indicata come pianta medicinale ed è stata trovata nel Chianti dal Ricasoli, a Rapo- lano dal Targioni e ad Arcidosso dal Santi . Leonurus Cardiaca Linn. sp. s = Pianta medicinale vulneraria e calmante osservata dal Santi e dal Savi fra le rovine a Monte Latrone in Val d’ Orcia. Lamium album Linn. sp. Pianta medicinale astringente, usata già nelle Leucorree ; spontanea dei dintorni di Siena , di Castel del Piano, dell’ Abbadia S. Salvadore e d’ altri luoghi. Ballota nigra Linn. sp. Nom. it. Ballota. Cimiciotto. Marrobio nero. Marrobio fetido ec. Staz. Abit. Siepi, lungo le strade e rottami di fabbrica. Siena (Camp.); Castel del Piano nella Valle grande; a Rocca d’ Orcia sotto le scogliere ; Montepulciano ( Sant. ). Fior. Dur. Da giugno a settembre. p. Propr. Us. È indicata come pianta medicinale , eccitante e tonica . Teucrium Chamaedrys Linn. sp. Nom. it. Erba Iva. Querciola. Calamandrea. Trissagine . Staz. Abit. Boschi , luoghi aridi e sassosi e cigli dei campi. Siena, per le siepi e per i boschi ( Bart. ); Pienza; Vescovado ; Poggio di Totona; S. Galgano e monte Siepi; Armajolo; Rapolano; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Monte Giovi; Montagna di Cetona ; Radicofani verso la Fonte Antese (Sant.); monte Amiata nella regione dei castagni ( Camp. ) . Fior. Dur, Giugno e luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale , tonica , stomachica e febrifuga . ‘ Teuecrium Polium Linn. sp. Nom. it. Zignamica. Canutola. Polio. Polio montano . Polio primo ec. Staz. Abit. Luoghi aridi della regione mediterranea. Siena, nei luoghi aridi e special- mente fuori della porta Fontebranda passato il primo ponticello ( Bart.); Pienza ; Montagna di Cetona; Vescovado; Bagno di Vignone verso 1’ Orcia; Travale al poggio della Canonica ; poggio di Rosia; Rocca d’ Orcia al poggio di Beccafumo; Sarteano alle bossolaje (Sant. ); monte Amiata e sue vicinanze ( Ant. Targ. ); Chianti ( Ricas. ). Fior. Dur. Da giugno ad agosto . 1. Propr. Us. Questa pianta si trova menzionata tra le specie medicinali toniche . Teucrium Scorodonia Linn. sp. Nom. it. Scorodonia . Staz. Abit. Boschi montuosi della regione dell’ olivo e del faggio. Siena , luoghi umidi e specialmente fuori della porta Fontebranda (Bart.); Montisi in Val d’ Asso ( Sant. ) . Fior. Dur. Giugno e luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale, stomachica e sudorifica ; ha odore di Luppolo: general- mente è rifiutata dagli animali. Teucrium Scordium Linn. sp. Nom. it. £rba aglio. Erba querciola. Melino. Scordeo. Scordio . Staz. Abit. Lungo le fosse , luoghi umidi e paludosi. Siena, nei boschi di Mazzafonda e altrove ( Bart. ); poggio di Totona; Chianciano alla Provenca; Castel del Piano nel fondo del lupo ( Sant. ); Bagni di S. Filippo ( Bert. ). “ Fior. Dur. Luglio e agosto. p. Prepr. Us. Pianta medicinale, stomachica, sudorifica e ‘antisettica : soffregata fra le dita esala un’ odore aromatico agliaceo, odore che si comunica al latte delle vacche, quando man- giano questa pianta astrettevi dalla fame . Teuerium Marum Linn. sp. Nom. it. Maro. Erba da gatti. Maro d' Egitto. Scarsapepe . Pianta coltivata della regione mediterranea : è medicinale tonica, antispasmodica e ster- nutatoria : i gatti hanno predilezione per il Maro, vi si fregano e ne restano come inebriati . Ajuga Chamaepitys Schreb. Sim. Teucrium Chamacepitys Bart. cat. Nom. it. /va. Iva moscata. Erba viva. Iva artetica . Iva artritica. Camepizio ec. Staz. Abit. Terreni magri, fra le messi nei campi. Siena, nei luoghi aridi e arenosi ( Bart. ); nei campi presso Vico Bello ( Tass. ) . Fior. Dur, Da maggio a settembre. a. Propr. Us. Pianta medicinale aperitiva e vulneraria . Ajuga reptans Linn. sp. Nom. it. Bugola. Erba mora. Erba S. Lorenzo. Erba stola. Morandola. Soldola ec. Staz. Abit. Luoghi ombrosi e prati umidi. Siena, nei boschi della Monaca, di Ravacciano e altrove ( Bart. ); Monticchiello al fosso cupo : Sinalunga al fosso della Pietra ( Sant. ) . Fior, Dur. Da aprile a luglio secondo i luoghi. p. Propr. Us. Pianta medicinale amara e astringente (4). @Grd. Globulariacee. Globularia vulgaris Linn. sp. Nom. it. Roselline di macchia , Morine . Vedovelle celesti ec. Staz. Abit. Luoghi aridi e sassosi. Siena, nei boschi e nei luoghi aridi ( Bart. Parl. ); Castelnuovo dell’ Abate presso le cave degli alabastri.; bosco di S. Lorenzo in Val di Merse; Pienza ; Montagnola; Rocca d’ Orcia al poggio di Beccafumo ( Sant. ); Mont’ Arrenti ( Tass. ). Fior. Dur. Da marzo a giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale , foglie amare e purgative (2) . Ord. Piantaginee. Piantago Coronopus Linn. sp. Nom. it. Corno di Cervo. Erba stella . Erba saetta. Coronopo . Pianta spontanea dei luoghi arenosi, ma coltivata negli orti per mangiarsi tenera nel- I’ insalata di mescolanza . (4) Si coltivano nei giardigi il Pogostemon suave Ten. conosciuto col nome di Patchouly; la Salvia splen- dens Ker , e la Phlomis fruticosa Linn. specie della regione mediterranea . i (2) La Plumbago coerulca H. B. e la Plumbago di Lady Larpent, P. Larpentae Lindl. sono le sole Piombagince che si coltivano per ornamento . cm fi Plantazo lanceelata Linn. sp. Nom. it. Lonciuola. Agroglosso . Linqua canina. Mestolaccio. Orecchio d' asino . Staz. Abit. Siena, prati e luoghi umidi (Bart. Camp. Tass.); fra Frontignano e Doccio ( Sant. ); monte Amiata ai Bagni di S. Filippo ( Bert. ). Fior. Dur. Da aprile ad agosto . p. Propr. Us. Pianta medicinale antioftalmica : è mangiata volentieri dal bestiame ed è stata da alcuni raccomandata come pianta da foraggio . Plantago major Linn. sp. Nom. it. Centinerbin. Erba di cento nervi. Petacciola , Piantaggine . Staz. Abit. Lungo le fosse, prati e luoghi erbosi . Siena, nei prati e nei luoghi grassi ed umidi ( Bart. ); presso la porta Fontebranda ( Camp. ); nella Fortezza ( Tass. ); Lecceto e Pian del Lago; Rocca d’ Orcia alle scogliere ( Sant. ). Fior. Bur. Da maggio a ottobre. p. Propr. Us. Pianta medicinale antioftalmica e astringente: i semi di questa pianta sono cercati dagli uccelli (1). La Plantago med'a Linn. sp. chiamata Orecchio di Lepre, trovata dal Santi fra Frontignano e il Doccio , ha le stesse proprietà della specie precedente . SOTT. CLASS. MONOCLAMIDRE @rd. Fitolaccacee. Phytolacea decandra Lin. sp. Nom. it. Uva nera. Uva turca. Vite di spagna. Amarante del Perù. Tinta ec. Pianta originaria della Virginia e naturalizzata in diverse parti d’ Europa: si trova qua e là presso le case coloniche e negli orti, e in diversi luoghi anche insalvatichita : è purgativa in tutte le sue parti; i suoi frutti nerastri contengono un sugo violetto adoprato a colorire il vino, confetture e siroppi . i Ord. Chenopodiacee. Spinacia oleracea Linn. Pianta nativa della Persia e introdotta nella Spagna dagli Arabi; si coltiva negli orti per usi di cucina e nelle crete abbondantemente, da dove si spedisce nei centri popolosi ; presso Siena se ne fa pure estesa coltivazione : se ne conoscono due varietà lo Spinacio d° in- verno Spinaciu spinosa , e lo Spinacio d’ Olanda Spinacia inermis Moench. che è meno rustico, più precoce e più stimato dell’ altro. Gli Spinaci sono poco nutritivi ma di facile digestione . Beta vulgaris Linn. sp. Nom. it. Bietola . Barbabietola. Erba da torte ec. (1) Esiste una varietà nana di questa forma, Plantago minima Dec., alta appena tre centimetri . GP Coltivata come pianta alimentare per le sue foglie tenere e acquose e per la sua grossa radice: è una delle piante più interessanti sotto il rapporto dell’ economia domestica e dell’ industria , ed ha la radice carnosa , fusiforme o napiforme, rossa, bianca o gialla: som- ministrata alle vacche ne aumenta grandemente il latte; come pianta industriale ha molta im- portanza fornendo lo zucchero analogo a quello che si estrae dal Saccharum officinarum (A) . Insett. Atomaria linearis Stephens: fa molto danno alle pianticelle ; Agriotes segetis Fab. divora le radici giovani ; Lixus ascanii Fab. la larva vive e si trasforma nel caule; Altica chrysocepala Fab. crivella le foglie; Hadena brassicae Linn. le larve corrodono le foglie . Ord. Poligonacee. Rhecum. Il Sig. Cav. Francesco Bernardi coltiva una specie di questo genere , che ha qualità stomachiche e purgative analoghe a quelle del Rabarbaro delle Farmacie . Polygonum aviculare Linn. sp. Nom. it. Correggiuola. Centimorbia . Centinodia . Poligono . Sanguinaria ec. Pianta comunissima per le strade, pei «campi e pei viali dei giardini, e a cui sono attribuite proprietà identiche a quelle della Arameria : si moltiplica con facilità ed è mangiata volentieri dagli animali specialmente dai majali e dall’ oche . Polygonum Hydropiper Linn. sp. Nom. it. Erba Pepe. Pepe acquatico. Pepe d' acqua ec. Staz. Abit. Luoghi umidi e paludosi. Siena, luoghi umidi ( Bart. ); Castel del Piano alle sorgenti e al Fonte dei Miglianelli ( Sant. ). Fior. Dur. Da luglio a ottobre. a. Propr. Us. Pianta medicinale detersiva, vulneraria, fondente e aperitiva: ha sapore acre e bruciante come di pepe; uccide i vermi . ©ss. Il Grano Saraceno, Polygonum Fagopyrum Linn. ( Fagopyrum vulgare Nees) intro- dotto secondo alcuni in Europa dall’ Asia dai Crociati, secondo altri verso la fine del secolo XV., è stato esperimentato ma con esito sfavorevole; è noto che dai frutti di questa pianta s' ottiene una farina con la quale si forma un pane nutritivo ma di difficile digestione ; i semi e la farina sono ingrassanti per i polli e peri majali . Rumex Acetosa Linn. sp. Nom. it. Acetosa. Acetosa maggiore . Salamoja . Saleggiola. Erba perpetua. Sollecciola ec. Staz. Abit. Prati e boschi. Siena, nei boschi di Ravacciano e di Mazzafonda e a Cas- siano delle Masse ( Bart. ); Abbadia S. Salvadore alle lame dell’ acqua Santa ( Sant. ). Fior. Dur. Da maggio a luglio. p. Propr. Us. Pianta alimentare e medicinale: è coltivata ed è atta a far salse acidette contenendo il così detto sale d’ Acetosella ; è un medicamento rinfrescante, lassativo e antiscorbutico. Rumex Acetosella Linn. sp. (4) Si coltivano per ornamento le seguenti piante dell’ ordine delle Amarantacee: Celosia cristata Linn.; Amaranthus caudatus Linn.; A. pamiculatus Moq; A. tricolor Linn. conosciuta col nome d’ Erba Pappagalla o fior di Gelosia, e da ultimo la Gomphrena globosa Linn. chiamata Amaranto o Perpetuini . Nom. it. Acetosa minore. Erba salamoja . Saleggiola ec. Staz. Abit. Campi sabbiosi e luoghi erbosi. Siena, per i campi arenacei ( Bart. ) ; Travale ai Lagoncelli in Val di Cecina; Castel del Piano alle sorgenti e al prato delle Macina- Juole ( Sant. ) ; monte Amiata ( Parl. ). Fior. Dur. Da aprile ad agosto . a. Propr. Us. Sembra che sia buona a preservare dalla Cachessia acquosa (1). Ord. Laurinee. Laurus nobilis Linn. Nom. it. Alloro. Alloro da fegatelli. Orbaco ec. Staz. Abit. Macchie e siepi. Siena, per i boschi (Bart.); Chiusi nella Fortezza (Sant. ). Fior. Frutt. Dur. Da marzo ad aprile, fruttifica d’ ottobre. 1. Propr. Us. Pianta medicinale; emana da tutte le sue parti un’ odore aromatico ; le fo- glie sono impiegate come condimento negli usi della cucina; i frutti detti Bacche 0 Coccole d’ Alloro, forniscono un’ olio odoroso risolutivo detto Olio Laurino, oggidi in disuso. Que- st' albero sempre verde, che ombreggia le cime del Parnaso, d’ Elicona e dell’ Olimpo, ha for- nito corone a tutti i trionfatori, a tutte le glorie della Grecia eroica ; dopo d’ aver cinta la fronte di Omero , di Socrate, di Platone, di Solone, di Demostene e d’ altri grandi geni, s’ è diffuso in Italia e in molte parti d’ Europa. L’ Alloro, dedicato ad Apollo, oggetto di venera- zione presso gli antichi Romani, è coltivato in quasi tutti i giardini e parchi ed è atto per far boschetti, siepi e muri di verdura (2) . Ord. Timeleacee. Daphne Laureola Linn. sp. Nom. it. Laureola. Olivella. Cavolo di lupo. Pepe montano. Fruzzicona ec. Staz. Abit. Boschi di monte. Siena, per i boschi e specialmente presso il Cimitero Israelitico e altrove ( Bart. ); nel bosco della Monaca ( Camp. Tass. ) . Fior. Dur. Da marzo ad aprile. |. Propr. Us. Pianta medicinale; frutti velenosi; scorza acre e vessicatoria . Passerina annua Wikstr. Sin. Stellera Passerina Sant. viagg. Pianta spontanea i cui semi sono molto ricercati dai Passeri, donde il suo nome di Passerina, come dalla forma dei fiori 1 è derivato quello di Stellera (3). (4) In alcuni giardini sì coltiva il Polygonum orientale Linn. e il P. Bistorta Linn. che ha un rizoma astringente e vulnerario e contiene della fecola , del Tannino e dell’ acido gallico . (2) In alcuni giardini è coltivata la Canfora, Laurus Campora Linn.; in buona esposizione questa pianta regge assai bene al clima di Siena; quella coltivata da pochi anni in piena terra nell’ Orto botanico ha soppor- tato benissimo una temperatura di — 7.° C., ma l’inverno decorso in cui si verificò un notevole abbassa- mento fino a — 9.° 90. ne restò molto danneggiata; ora però ha rigettato benissimo ad un metro circa d’ al- tezza dal suolo . (3) Si coltiva per il suo grato odore la Daphne indica Linn. a @rd. Aristolochiacee. Asarum europaeum Linn. sp. Nom, it. Asuro. Baccara. Bacchero. Erba renella. Nardo salvatico. Cariofillata: ec. Staz. Abit. Boschi e luoghi sassosi sino alla regione del faggio. Siena, fuori della porta Fontebranda vicino al podere dell’ Abate ( Bart. ); nel bosco del Mattioli ( Bert. ). Fior. Dur. Da marzo a luglio secondo le altezze. p. Propr. Us. Pianta medicinale, vomitiva, purgativa , diuretica e risolutiva ; le foglie seccate e polverizzate promuovono lo starnuto; la radice ha odore di garofano donde il nome volgare di Carzofillata; contiene un principio particolare detto Asarina . Aristolochia rotunda Linn. sp. Nom. it. Aristolochia tonda. Aristolochia femmina. Stalloggio. Erba astrologa ec. Staz. Abit. Campi, vigneti e boschi della regione dell’ olivo e del castagno. Siena, a Mazzafonda e in altri luoghi (Bart. ); bosco di S. Lorenzo in Val di Merse; Vene della Merse ( Sant. ).. ) Fior. Bur. Da maggio a giugno. p. Prepr. Us. Pianta medicinale, foglie toniche, radice cefalica, emenagoga e vulneraria . @rd. Euforbiacee. Euphorbia Lathyris Linn. Nom. it. Cutapuzia. Cacapuzia . Catapuzza. Esca da pesci. Gomitaria ec. Staz. Abit. Luoghi coltivati e presso le abitazioni. Fra Doccio e Frontignano ( Sant.). Fior. Dur. (ingno e luglio. a. Propr. Us. Pianta medicinale, fornita d’ un sugo lattiginoso abbondante che ha la pro- prietà di distruggere le verruche; semi contenenti un’ olio grasso eminentemente purgativo indicato come succedaneo di quello del Croton Tiglium Linn. Mercurialis annua Linn. sp. Nom. it. Erba strega. Mercuriale. Mercorella. Mercuriella. Puzzoneella . Staz. Abit. Luoghi coltivati. Siena, per i campi ( Bart. Camp. Tass. ).. Fior. Dur. Da marzo a ottobre. a. Propr. Us. Pianta medicinale amara purgativa, emolliente e lassativa ; è rigettata dagli animali ; seccata perde le sue qualità e diviene bluastra . ©ss. Essendo una pianta unisessuale le si attribuiva anticamente la proprietà meravigliosa di far generare i sessi a volontà , cioè individui maschi se le donne avevano fatto uso della pianta staminifera, e femminei se avevano adoprato la pianta pistillifera ; oggidi però sono messe in dubbio anche le sue proprietà medicinali . Ricinus communis Linn. Nom. it. Ricino . Palma Christi . Meo. Mirasale. Fico d' inferno. Caffé du Otio . Propr. Us. Pianta medicinale oriunda dell’ Affrica e dell’ Asia, erbacea in Toscana, ar- boscello di otto metri in Affrica : si coltiva per ornamento e un poco per i semi che, com’ è e noto, forniscono 1° Olio di Ricino usato come medicamento lassativo: le sue foglie applicate sulle mammelle hanno la proprietà di repellere il latte . Insett. Le sue foglie sono mangiate avidamente dalla Bombyx ( Saturnia ) Arrindya . Buxus sempervirens Linn. sp. Nom, it. Bosso. Bossolo. Busso. Bussolo. Verde . Staz. Abit. Monti sassosi e boschi . Bagni di S. Filippo (Sant. Camp. Sav. ); al tor- rente Rondinaja e a Sarteano alle Bossolaje ( Sant. ); S. Giovanni Bernardi e alla Mofeta di Rapolano ( Bert.) . : Fior. Dur. Marzo e aprile. 1. Propr. Us. Pianta medicinale e ornamentale ; le sue foglie sono amare e impiegate tal- volta come medicamento sudorifico ; il suo legno giallastro a tessitura compatta è il più duro e il più pesante fra i legni europei, per cui riesce ottimamente in tutti i lavori di tornio e per gli intagli delicati; attesa la disposizione dei suoi strati legnosi è ricercato dagli ebanisti , per i piccoli perni di macchine e di strumenti di Fisica e di Meccanica di precisione : anche il ceppo del Bosso , particolarmente se è andato soggetto a ripetuti tagli, è stimato per la di- sposizione delle fibre che lo rendono come marmorato . Il Bosso è coltivato nei parchi e nei boschetti, ossivvero a siepe o a bordura soffrendo benissimo il taglio; cresce lentamente ed ha vita lunghissima; in una sezione di circa 45 centimetri di circonferenza sono stati con- tati 240 strati legnosi (1). Grd. Cannabinee Cannabis sativa Linn. sp. Nom. it. Canape. Canapa. Canapa della China. Canapa di Bologna ec. Fior, Dur. Agosto. a. Propr. Us. Originaria delle montagne dell’ Asia centrale, introdotta in Italia ai tempi dei Romani, la Canape è coltivata come pianta tessile ; è anche medicinale aperitiva, risolutiva e narcotica ; i semi servono di nutrizione agli uccelli e forniscono un’ olio abbondante e buono per ardere; si coltiva in pianura in terreno fondo specialmente nella Val di Chiana ; presso Siena in poca quantità e per uso dei coloni. È nota | importanza del filo tenace che si trae dalla sua scorza per farne tele e funami. Insett. A/tica attenuata Fab. : la larva rode le foglie; Sphina atropos ec. Oss. Dai canapeti esala un odore spiacevole capace di produrre vertigini e cefalgie. Le foglie della Cannabis indica Lam. , considerata da alcuni come una varietà della specie prece- dente, entrano nella composizione dell’ Maschieh, bevanda inebriante usata nell’ Egitto e nel- l’ Arabia, della quale è stato molto parlato in questi ultimi tempi . Humulus Lupulus Linn. sp. Nom. it. Luppolo. Lupolo . Lupulo. Orticacci . Staz. Abit. Siepi e boschi. Siena, copioso per le siepi ( Bart.); presso S. Eugenia ( Camp. ); Castel del Piano sul monte Amiata ( Ant. Targ. ). (1) In qualche giardino si coltiva l albero del sevo, Stillingia sedifera Michx. gg Fior. Dur. Luglio e agosto . p. Propr. Us. Pianta medicinale e industriale; la radice è diuretica; i coni sono tonici an- tiscrofolosi e un poco narcotici; le brattee di cui sono formati portano alla base molte glan- dolette gialle che costituiscono la Lupulina, sostanza che da alla birra un-sapore amaro e un odore aromatico piacevole. Malgrado la loro amarezza caratteristica i coni e le foglie sono man- giati dagli animali specialmente dalle vacche : in alcuni luoghi le tenere messe si mangiano nell’ insalata 0 cotte come gli Sparagi . Imsett. Aphis humuli Schrk: cagiona molti guasti; Vanessa Zo Linn. la larva divora le foglie. ©@rd. Orticacee Parietaria officinalis Linn. sp. Nom. it. Viriola. Erba Vetriola. Murajola . Calataria . Cimiciattola . Parietaria ec. Staz. Abit. Comunissima su i muri e fra i calcinacci. Fropr. Us. Pianta medicinale emolliente e diuretica: contiene molto azotato di Potassa ; è denominata Vetriola perchè atta a pulire gli oggetti di cristallo . Urtica dioica Linn. sp. Nom. it. Ortea maschia. Ortica. Orticone ec. Staz. Abit. Siepi, strade, rottami di fabbriche e luoghi incolti. Siena, per le strade ( Bart. ) ; Rocca e Castiglion d’ Orcia ( Sant. ).. Fior. Bur. Da maggio a luglio. p, Prepr. Us. Pianta medicinale ec. ha scorza filamentosa; le giovani messe sono commesti- bili come quelle del Luppolo. I peli bulbosi di questa pianta producono un’ effetto irritante designato col nome d’ Ortieazione; questo mezzo terapeutico è stato consigliato in alcune ma- lattie : l'acqua contenente Ammoniaca è atta a mitigare tale spiacevole sensazione . Ord. Moracee Morus alba Linn. sp. Nom. it. Gelso. Gelso moro. Gelso Romano. Moro bianco ec. Pianta nativa della China da dove a più riprese fu trasportata nell’ Indie, nella Persia e nella Grecia sotto il regno di Giustiniano, dove si propagò tanto da far sostituire il nome di Morea a quello di Peloponneso: dalla Grecia passò in Sicilia verso il secolo XIII. e in To- scana nella prima metà del secolo XIV.: dall’ Italia la introdussero in Francia verso la fine del secolo XV. alcuni ricchi proprietari che avevano accompagnato Carlo VII. all’ assedio di Napoli. Il Gelso è generalmente coltivato in tutta le regione dell’ olivo , costituendo le sue. foglie, com’ è noto, l’ alimento del baco da seta: le sue foglie che cadono in autunno sono date al bestiame mescolate ad altro foraggio; il suo legno è duro ; giallo e resiste all’ umidità ; con esso possono farsi porte, seggiole , doghe da botti e anche dei mobili prendendo bene il colore di noce; la corteccia filamentosa potrebbe somministrar tiglio atto a far corde e carta . Fra le diverse varietà di questa pianta prodotte dalla cultura quella denominata Arancina è la più diffusa (1). (1) Il Gelso delle Filippine, Morus multicaulis Perr. è pochissimo coltivato; questa pianta nel 1821 fu portata da Perrotet da Manilla al Senegal e in seguito in Francia . per per Morus nigra Linn. Nom. it. Moro. Moro nero. Gelso nero. Questa pianta originaria della Persia, era conosciuta dai Greci dell’epoca d'Alessandro il Grande ed era coltivata dagli antichi Romani per mangiarne i frutti, che sono grossi , acidi , zuc- cherini e leggermente astringenti; naturalizzata in Europa molto prima dell’ introduzione del- l'industria serica, la sua coltivazione precedette quella del Gelso bianco: le sue foglie servono talvolta all’ allevamento dei filugelli; ma per quest’ uso sono oggidi preferite quelle del Gelso bianco, perchè hanno un tessuto più tenero e perchè contengono gli elementi d’ una seta mi- gliore. La scorza della radice dei Gelsi è amara, febrifuga e antelmintica (1). Insett. Clytus arietis Fab. la larva vive nei rami morti; Bombix Mori Linn.; alla larva di questo insetto dobbiamo le meraviglie dei velluti, dei Dbroccati ec. Maclura aurantiaca Nutt. Quest’ albero della Nord America sembra destinato secondo alcuni a rendere importanti servigi all’ industria serica; di fatto il Sig. Bernardi assicura che i filugelli alimentati colla foglia di Maclura vanno immuni dalla malattia dominante e producono copiosa ed eccellente seta; (2) d'altra parte gli esperimenti ripetuti anco di recente dal Sig. Marchese Cosimo Ridolfî hanno avuto un resultato del tutto opposto, come si rileva dal Rendiconto dell’ adunanza dell’ Accade- mia dei Georgofili in data 11. giugno decorso (3). Del rimanente la Maclura contiene un sugo lattiginoso, porta grossi frutti come aranci ed ha legno giallo molto elastico, impiegato dagli indiani a fare degli archi. Credo che abbia fruttificato per la prima volta, nella Provincia, nei possessi del prelodato Sig. Bernardi (4); l’ anno decorso ha portato frutti anco la Maclura dell’ Orto Botanico, ma non saprei dire se i semi siano perfetti. Mediante la cultura è stata ottenuta una varietà di questa specie senza spina. Broussonetia papyrifera Vent. Nom. it. Moro della China: Moro pupirifero . Pianta originaria del Giappone, coltivata per ornamento nei viali e nei parchi: è note- vole pel suo fogliame; cresce prestissimo, ed il suo legno e biancastro e assai tenace; la sua scorza somministra una fibra tessile molto forte e acconcia a far tele grossolane e carta (5) . Ficus Carica Linn. sp. Nom. it. Fico. (4) È sotto ombra del Gelso nero che Ovidio pone il teatro della tragica morte di Piramo e Tisbe. (2) Sappiamo che il prefato Sig. Bernardi ha esibito all’ Accademia dei Fisiocritici bellissimi saggi di seta ottenuta coll’ allevamento della Maclura . (5) Ivi si legge a pag. 198. « Il Presidente parla in seguito dello allevamento mediante la Maclura, ben « riuscito al Sig. Bernardi di Siena, male a lui. Per ogni denaro di seme Egli ha ottenuto quattro libbre « d’ ottimi bozzoli con foglia di Gelso e dieci sole faloppe con la Maclura; ed è questo il quarto suo espe- « rimento infelice . (4) Nella collezione Carpologica dell’ Orto botanico si conservano alcuni frutti di Maclura gentilmente do- nati dallo stesso Sig. Cav. Bernardi. (5) Pare dimostrato che la vera carta della China si fabbrichi col midollo dell’ Aralia papyrifera Hook : nell’Orto botanico si coltivano alcuni individui di questa bella pianta. — Staz. Abit. Si trova allo stato salvatico nei vecchi muri e nei luoghi sassosi. Arcidosso (Sant.); Bagni di S. Filippo (Camp. ). Il Fico è originario del Levante ed è coltivato ovunque da moltissimo tempo per i suoi frutti mucillagginosi e di sapore squisito; essi sono dolcificanti, bechici e leggermente las- sativi: quelli situati nella parte mediana dei rami maturano generalmente alla fine di giugno e ai primi di luglio; gli altri terminali maturano nel settembre, i primi sono più grossi ma meno zuccherini dei secondi. Il Fico è coltivato presso le abitazioni coloniche , negli orti ec. : il suo legno è tenero e soggetto a tarlare; 1’ Alburno è bianco e }' anima giallastra. La sua cultura lo ha modificato in una quantità di razze distinte per la forma, colore, qualità dei frutti: si calcolano circa 40 le varietà dei Fichi che si coltivano nella Provincia; le più comuni sono le seguenti: Genzile. Biancuccio. Dottato. S. Piero. Panettone. Brogiotto. Verdino. Fiorone. Batignano e Rondinino; le prime quattro varietà si usano generalmente anche per seccare al sole o in forno (1). Imsett. Il Fico è interessantissimo sotto il rapporto dell’ Entomologia per l uso che un tempo si faceva in tutto 1’ Oriente, oggidì limitato a qualche isola dell’ Arcipelago, d’ un’ insetto per sollecitare la maturazione dei fichi, processo noto col nome di Caprificazione . ©@rd. Celtidee. Celtis australis Lim. sp. Nom. it. Arcidiuvolo . Bugolaro . Giracolo. Bagarro . Frassignolo . Spaccasassi. Bucerata . Staz. Abit. Monti sassosi della regione dell’ olivo e del castagno. Pienza (Sant.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da aprile a maggio, fruttifica d’ ottobre e perde le foglie alla metà di novembre . 1. Propr. Us. Quest albero, creduto il Loto dei Lotofagi, ha legno duro, compatto e pesante non è suscettibile di prendere un bel pulimento, ma ha il vantaggio di non tarlare; è tenacis- simo per cui è stimato per i lavori di carradore e per far pali; può usarsi anche per la scul- tura e per gli strumenti di musica; i frutti doleiastri sono mangiati dagli uccelli (2); la cor- teccia è conciante, le foglie sono mangiate volentieri dalle capre; a motivo della disposizione delle sue gemme si presta bene a far forconi; i suoi rami sono pieghevoli, resistenti e atti a far cerchi da caratelli, fruste, racchette da giocare al volano e alla palla a corda, e le ritorte con cui sì attacca il giogo dei bovi al timone del carro e dell’ aratro: le sue radici penetrano fra gli strati e le fessure dei massi e del tufo, ed ivi ingrossando li fendono e sono talvolta cagione di grandi dirupamenti, donde il nome volgare di Spaccasassi . (1) Nel Montalcinese si coltivano le seguenti varietà. Dottato primaticcio . Brogiotto. Verdone . Popone. Rossino. Orticaccio. Pisano. Cigalino. Badalone. Nero di due volte. Grassello. Paradiso. Cardinale . Corvino. Napoletano. Biancuccio ee. In qualche giardino sì vede coltivato il Ficus elastica Roxb che è uno dei più belli alberi delle foreste tropicali e da cui scola un Latice rieco in Caoutchout. (2) Nell’ inverno decorso nell’ occasione d’ una nevata ho veduto moltissimi uccelletti cibarsi dei frutti di un Celtis che si coltiva nell’Orto botanico. Inseté. Abbiamo detto che il legno di quest’ albero è stimato in quanto è immune dagli attacchi degli insetti: le sue foglie soltanto alimentano la larva d’ un Lepidottero che è la Libythea celtis Linn. Ord. Cimacee. Elimus eampestris Linn. sp. Nom. it. Olmo. Olmo piramidale . Staz. Abit. Boschi e siepi. Siena, lungo i fossi (Bart. ); Pienza; Sinalunga al fosso della pietra; Radicofani alla piaggia del Macchion grosso; monte Amiata; Rocca d’ Orcia (Sant. ). Fior, dure, Da marzo ad aprile: mette le foglie verso la metà di marzo, le perde ai primi di novembre . 1. Propr. Us. Quest'albero è coltivato lungo le strade, lungo i viali e le passeggiate pub- bliche come alla Lizza e altrove; distende moltissimo le sue radici e facilmente ripullula, perciò è dannoso alle piante vicine: il legno è resistente, giallastro e di lunga durata; è atto a far macchine, tubi idraulici e viti da strettoi; giova anche all’ arte del carradore per la sua gran tenacità ed è buono per legno da ardere e per far carbone; coi rami si fanno cerchi, e le foglie costituiscono una buona pastura invernale (1). Imsett. Cetonia fustuosa Fab.; Galeruca calmariensis Fab. Nel 1350. questo Coleottero divorò le foglie degli olmi del parco di S. Cloud; Aphix ( Schiezoneura )-wn7 Linn. Ord. Juglandee. Juglans regia Linn. sp. Nom. it. Noce. Noce comune . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce nel maggio, matura i frutti nell'agosto e si spoglia ai primi di novembre. 1. Propr. Us. Bell’ albero e interessante, riunendo le proprietà che cerchiamo negli alberi forestali e in quelli da frutto; per le dimensioni che raggiunge e per le qualità del suo legno è uno dei più utili nell’ arte del falegname ; prima della scoperta dell’ America era il Jegno più stimato dagli ebanisti . Il Noce oriundo probabilmente della Persia, è da remotissimo tempo coltivato in Italia dove ha prodotto molte belle varietà: le più comuni fra queste sono; la noce ordinaria, quella grossa lunga e quella detta bufala. Si distinguono due qualità di Noce, il bianco cioè ed il nero, dipendenti sembra dall’ età e dal terreno in cui vegetarono; quello a legno nero è graziosamente venato ed è stimato per lavori di mobilia: le foglie e lo strato carnoso fibroso del frutto detto ,, JfaZlo 0 Marlo sono amari, astringenti e tonici: il sugo della scorza, delle radici e del Mallo annerisce in contatto dell’ aria e somministra una materia colo- rante, con la quale si tingono le reti da uccelli e i drappi in lionato; il seme è commestibile ed oleaginoso, e fornisce un’ olio seccativo utile nelle arti e nell’ economia domestica: le foglie stratificate col formaggio gli comunicano il loro odore e lo tingono leggermente (2) . (1) Merita d’ esser diffuso 1° Olmo a foglia larga mus latifolia; producendo moll’ ombra. (2) Oggidì i Noci non sono tanto frequenti a motivo del danno che recano colla loro ombra e dell’ esten- sione che vanno prendendo le varie culture . — 100 — Erd. Cupolifere. Carpinus Betulus Linn. sp. Nom. it. Carpine. Carpigno . Carpino bianco. Carpino comune . Staz. Abit. Boschi montuosi della regione dell’ olivo, del castagno e anche del faggio . Siena, per i boschi (Bart.); Montalcino al fosso delle Tracolle ; Chianciano; Pienza ; Castiglion Balzetti; Monticchiello; Montaleeto; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Pigelleto ; Radicofani; Sinalunga al fosso della pietra; Sarteano alle Bossolaje (-Sant.). Fior. idur, Da aprile a maggio . 1. Propr. Us. l'ra gli alberi forestali di mediocre grandezza, il Carpino è atto alla decora- zione dei giardini, facendosene muri di verdura, spalliere, archi e boschetti; egli poi si rac- comanda particolarmente per l’utilità del suo legno che è uno dei migliori da ardere e som- ministra un carbone ottimo per fonderie e. per la fabbricazione della polvere. Quest’ albero cresce lentamente , il suo legno è bianco, tenace e duro, ed è buono per far viti di pressione, ruote d’ ingranaggio, forme da scarpe, zoccoli, assi e stanghe per carri; le foglie si conser- vano secche sulla pianta durante l inverno e sono buone a tingere in giallo . Imsett. Sco/ytus carpini Erichs; e particolarmente la. Cretocampa processionea Linn, le larve di questo bombicide sono delle più dannose, divorando le foglie del Carpino e della quer- cia al punto da farli talvolta perire, e sono poi singolari per la specie di disciplina che le governa; dopo mezzo giorno esse escono con un ordine invariabile dal bozzolo di seta che si sono fabbricato in comune per andare in cerca del cibo: dapprima una sola, poi due, poi tre sulla stessa linea parallela e così di seguito sempre aumentando di numero : queste larve sono ancora nocive a motivo dei peli orticanti di cui sono fornite . Ostrya carpinifolia Scop. Sim. Carpinus Ostrya Sant. viagg. Rom. it. Carpino nero. Carpinella. Carpino orientale . Ostria . Staz. Abit. È meno comune della specie precedente . Siena, (Bert.); Montalceto ; Mon- taleino al fosso delle Tracolie; Monticchiello (Sant.). Corylus Avellana Linn. sp. Nom, it. Nocciuolo . Nocella. Avellona. Avolano. Avellano ec. Staz. Abît. Boschi cedui, siepi, lungo i corsi d’ acqua dalla regione dell’ olivo a quella del faggio. Siena, per i boschi ( Bart.); Chianciano in Val di Chiana; Pienza; Boschi di Mon- ticchiello; Castelletto Mascagni verso la Mofeta; Travale ai Lagoncelli; Lecceto e Pian del Lago; Pigelleto; Radicofani alla piaggia del Macchion grosso (Sant. ) . Fior. Frutt. Dir. Fiorisce di gennajo e febbrajo, fruttifica di luglio. I. Propr. Us. Anche quest’ albero gode di celebrità poetica: di fatto è menzionato da Virgilio nell’ Egloghe e negli Idilli di Teocrito e di Gessner: si coltiva nei campi e lungo i fiumi, vegeta bene anche all’ ombra; il suo legno è elastico, flessibile e serve a far cerchi, fruste e piccoli lavori al tornio, per i quali è ricercato a motivo del suo color roseo pallido, quantunque di difficile pulimento: produce carbone leggiero , buono per la fabbricazione della polvere da caccia: i suoi frutti, conosciuti col nome di Nocciuole, contengono una mandorla commestibile che fornisce un’ olio grasso e dolce. Si coltiva la varietà a nocciuola piccola e quella a nocciuola grossa; quest’ ultima è meno comune . — 101 — ©ss. La credulità o la superstizione avevano un tempo accreditata 1’ idea sulle virtù del ramo di Nocciuolo note col nome di Bacchetta divinatoria . Insett. Apoderus coryli Fab. rode le gemme; 7rachys minuta Fab. vive sotto la corteccia; Balaninus nucum Fab.: questo Curculionide depone un’ uovo nella Nocciuola giovane, la larva vi sì sviluppa e n'esce poi per nascondersi nella terra dove subisce la sua trasformazione ec. Quercus Cerriîs Linn. sp. Nom. it. Cerro. Ghianda amara. Cerra . Staz. Abit. Regione dell’ olivo e del castagno . Siena, bosco presso la Tressa (Tass.); Montagna di Cetona; Vene della Merse; Vescovado; Val di Rosia; Doccio e F rontignano ; Rocca d'Orcia alle Scogiiere; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja ; Pienza nei boschi ; Montefollonieo in Val di Chiana; Monticchiello; Castiglion Balzetti (Sant.); nel bosco fra le Solforatelle e il Siele ( Camp. ). Fior. Frutt. Dur. Fiorisce d’ aprile, fruttifica di settembre. 1. Propr. Us. Grand’ albero dei nostri boschi cedui: col legno si fa buon carbone e doghe da botti; gli involucri delle ghiande che spesso portano delle galle sono utili nella concia dei cuoj. Quercus Hex Linn. sp. Nom, it. Leccio. Delcio . Elice. Elicio . Staz. Abit. Tutta la regione dell’ olivo , essendovi boschi formati esclusivamente di questa specie. Siena (Parl.); fuori della porta Fontebranda intorno la fortezza e altrove ( Bart. ); Montalcino; Vescovado; Doccio e Frontignano; Montalceto; Valle di Rosia; Montagnola; Pienza; Montiechiello; Castiglion Balzetti; Rocca d’ Orcia nella macchia buja sul fosso del Rigo; Mon- tagna di Cetona; Radicofani alla piaggia della Madonna delle Grazie ( Sant. ) . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce d’ aprile e di maggio, fruitifica di settembre. 1. Propr. Us. Il Leccio cresce lentamente ed è coltivato nei parchi e nei boschetti come pianta sempre verde: è impiegato per i molini ed altre macchine mosse dall’ acqua, per far carrucole, assi e in generale per tutti gli istrumenti meccanici che debbono sopportàre grande attrito; è usato altresì come combustibile: la parte interna del legno è dura, pesante, resiste all’ umidità ed è atta a far bacchette da schioppi; la sua corteccia è utile per la concia delle pelli; la ghianda talvolta è dolce, tal’ altra amara. Insett. Apion ilicis Kirby; Kermes ilicis L.; Trichiura ilicis Ramb; Orthosia ilicis ec. Quercus pedunculata Ehrh. + Sin. Quercus robur Bart. cat. Quercus racemosa Sant. viagg. Nom. it. Farnia. Farnio . Eschio . Ischia. Quercia. Quercia gentile ec. Staz. Abit. Boschi. Siena, fuori della porta Fontebranda (Bart. ); Val di Rosìa (Sant.). Fior. Fratt. Dur. Fiorisce da aprile a maggio, fruttifica d’ agosto e settembre. 1. Propr. Us. Quest’ albero destritto da Linneo col nome di Quercus rodur e da Lamarck sotto quello di Q. racemosa, è notevole per il suo bel portamento e per le sue dimensioni: è uno degli alberi più maestosi delle nostre foreste, è però meno diffuso della Quercia comune; vive lungamente; le sue ghiande sono buone per i majali; le foglie sono una buona pastura ; il legname è ricercato per molti lavori specialmente per costruzioni navali. Insett. Molte sono le specie d’insetti che alimenta la Quercia, fra cui le seguenti Vellejus dilatatus Fab. il bruco esce la notte e distrugge le larve processionarie; Corymbitis quercus — 102 — Gyll. la larva si sviluppa sotto la corteccia; Trinodes hirtus Fab. la larva si sviluppa dentro l’alburno; Onzias brunnipes Oliv. questo Curculionide rode le gemme; Balaninus glandium Marsh. la larva vive nella ghianda; Scol/ytus. pygmaeus Fab. nel 1835 quest” insetto ha fatto perire nel bosco di Vincenne 50,000 pedali di Quercia di circa 40. anni di età ; molti Lepidotteri fra i quali giova quì menzionare la Bombya mylitta e la B. Perny quantunque nel loro paese nativo quest’animali sì cibino di tutt’ altro che di foglie di Quercia (1). Quercus Pseudo-Suber Sant. viagg. Nom, it, Cerrosughero. Sugherella . Staz. Abit, Monte Amiata intorno ad Arcidosso a monte Merano (Parl.); al Poggio della Madonna nel luogo detta la Chiesina del Fabrozzoni (Sant. Webb.), come pure alle Fornaci (Sant.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce d’ aprile e maggio e fruttifica d’ ottobre. 1. Propr. Us. Il Cerrosughero è un albero piuttosto raro di mediocre grandezza; n°’ esiste qualche individuo sparso qua e là nella regione dell’ olivo: ha la scorza fungosa come quella del Sovero ma più dura e più sottile, non ostante si adopra per fare alveari e le così dette sughere per uso di sorbettiere: il suo legno è bianco cenerino con fibre d'un colore più scuro . Anche questa specie di Quercia puo essere adoprata per costruzioni . Quercus sessiliflora Sal. Sim. Quercus latifolia mas que brevi pediculo est Bart. catal. Quercus Robur Sant. viagg. Nom. it. Quercia, detta anche in alcuni luoghi Ischia 0 Roverè. Staz. Abit. Forma per gran parte i nostri boschi nelle valli e nei poggi sino alla regione del faggio e dell’ abeto. Siena, ( Bart. ); Montalcino; Montalceto; Vescovado; Val di Rosia; Frontignano e Doccio; Rocca e Castiglion d'Orcia al podere di S. Piero; Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Pienza; Pigelleto; Monticchiello ; Castelletto Mascagni; Castiglion Balzetti; Montagna di Cetona ( Sant.) . Fior. Frutt, Dur. Fiorisce d’ aprile e di maggio, fruttifica di settembre e d'ottobre. 1. Propr. Us. La Quercia a fiori e a frutti sessili, è stata per molto tempo confusa con quella a frutti peduneolati, ed è la comune Quercia dei boschi cedui o da fascine per ardere; è più piccola, di bel portamento e di legno meno gentile, ma più di tutte resiste all’ umido e s' impiega nei lavori nei quali è richiesta molta solidità. Le ghiande sono un'eccellente cibo per i majali ; in tempo di carestia ridotte in farina hanno servito a far pane: il legno s’ im- piega nelle costruzioni navali, per travi, per palizzate nell’ acqua; è suscettibile di colorirsi in nero sotto Il’ azione dei sali di ferro ed è capace di bel pulimento, ma non è acconcio a far mobili; la corteccia è astringente ed è usata in generale nella concia delle pelli. Quercus Suber Linn. sp. Nom. it. Sovero. Sughero. Sughera ec. Staz. Abît. Specialmente la regione marittima; abbonda nella Provincia di Grosseto , Petriolo ( Sant. ); Val di Chiana ( Bert. ). Fior. Dur. Aprile e maggio. 1. Propr. Us. Anche il Sovero somministra un legno forte e buono per costruzioni, ma il suo pregio principale è negli strati suverosi che prendono in questa pianta un notevole svilup- (4) V. Amenità Zoologiche, lettera del Prof. Adolfo Targioni-Tozzetti pag. 4. — 103 — pamento: questa parte della corteccia si taglia di tempo in tempo, lasciata a se stessa si stacca spontaneamente nel periodo di otto o nove anni e costituisce la sostanza conosciuta col nome di Suvero, usato per turaccioli da bottiglie, barili e botti e per suoli da scarpe; è usato anche per piani per le cassette delle collezioni entomologiche dei Musei, pel quale uso è però prefe- ribile l Agave americana, e infine per formare il così detto Nero di Spagna . Insett. Varie specie appartenenti ai generi Geometra, Tortrix e Carpocapsa . Il legno di tutte le Quercie brucia con molto calore, il carbone è assai stimato special- mente quello di leccio; le scorze sono adoprate per la concia e le galle e le foglie per tin- gere in nero . Castanea sativa Scop. Sin. Fagus Castanea Bart. catal. Sant. viagg. Nom. it. Castagno . Il Castagno sembra che sia oriundo dell’ Asia minore; è coltivato da molto tempo presso di noi come albero fruttifero e come pianta forestale, per la somma utilità del suo frutto e del suo legname. Al di sotto della regione del faggio esistono boschi intieri di. Castagni che occupano grande estensione di terreno . Fior. Frutt. Dur. Fiorisce di giugno e di luglio, fruttifica nell’ ottobre e si spoglia nel novembre. 1. Propr. Us. | fiori staminiferi di quest’ albero detti dai montagnoli Trama o Mei tra- mandano un’ odore spermatico che si fa sentire anche a distanza. Le castagne sono mangiate lesse od arrostite e ridotte in farina , e costituiscono il principale alimento della gente di mon- tagna: se ne coltivano alcune varietà fra cui il Marrone: il legno è forte, duro ed elastico ed èé buono per far doghe da botti, porte ed altri lavori che debbono stare esposti all’ azione dell’ umidità; non è atto a far travi a motivo della poca adesione degli strati legnosi, e nem- meno per lavori fini: come combustibile è poco stimato perchè scoppietta, sfavilla , rende poco calore e si cuopre di cenere senza produrre fiamma: i Castagni giovani cioè i Pedagnoli adoprati senza squadrarli, sono resistenti, durevoli ed utili nella formazione dei tetti; quelli salvatici tenuti a bosco ceduo o come dicesi a palina s° adoprano per farne pali da viti, cerchi da botti e pertichelle. Il Castagno ha lunga vita, acquista dimensioni considerevoli, ed ha quasi sempre il tronco cavo: il Savi e il Santi narrano d’ averne veduti alcuni d’ una straordi- naria grossezza a Pian Castagnajo , al Cerro del Tasca nel monte Amiata, uno di essi aveva 300 anni d'età, e M. 22. 762. di circonferenza: nel suo tronco erano praticate due porte per le quali potevano passare liberamente due persone . Insett. Cossus ligniperda Linn. proprio anche di altre piante legnose ec. Fagus sylvatiea Linn. sp. Nom. it. faggio . Staz. Abit. Forma estese boscaglie sulla cima dei monti al di sopra delle quercie e dei castagni. Bagni di S. Filippo al bosco del Romitorio, e il Vivo sotto il Zoccolino; monte Amiata sino al Sasso di Maremma; Pigelleto; Montagna di Cetona ( Sant.); monte Amiata ( Camp. ). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di maggio e fruttifica di giugno . 1. Propr. Us. Il Faggio è uno degli alberi più diffusi, più utili e belli delle parti elevate dei monti: la sua bellezza consiste nel suo portamento e nella sua vasta chioma; i suoi frutti i 13 — 104 — trigoni detti #uggine, Faggie 0 Faggiole sono mangiati dai majali e forniscono per espressione un' olio eccellente detto Olio di Fuggina, che potrebbe essere utilizzato pei bisogni domestici, là dove abbondano i boschi di faggi e dove quindi non può vegetare l’Olivo o sono fallaci le culture del Colza e del Ravizzone. Il legno del Faggio è soggetto a tarlare e a contorcersi per cui non è atto per le costruzioni ne per lavori fini; è rossiccio nelle piante cresciute nei luoghi bassi, è bianco in quelle che vivono nella propria regione, non ostante è utile per molti usi e per utensili dome- stici, come cucchiaj, fusi, tazze, mestole, scatole per aromati, pepajuole, arcolai, stecche e mazze da ombrelli, racchette ee. oggetti tutti che si lavorano quando il legno è ancora verde. Segato il legno in tavole sottili è flessibile e si presta bene per far cerchi da stacci, vagli, scatole economiche dette di faggio, che sono leggiere ed acconcie per molti usi; col Faggio si fanno ancora remi e strumenti campestri come pale, manichi di vanghe, di frullane e di zappe, correggiati, madie e-seggiole a buon mercato: il carbone di faggio è preferito nelle fornaci di vetro dove si richiede un combustibile che bruci presto, che sia caloroso e non faccia fumo. Le capre e le pecore mangiano volentieri le foglie di questa pianta le quali sono anche buone per la concia delle pelli .. Insett. Cecidomya tornatella Brem. la larva si sviluppa in una galla cilindrica sulla su- perficie superiore delle foglie; Cecidomya fagi Brem. la larva determina la formazione d’ una galla in forma di ghianda; Cecidomya annulipes Hartig. Brem. ed altre specie . ©@rd. Salicinee. Salix alba Linn. sp. Nom. it. Sqlcio bianco. Salcio da pali. Salcio da pertiche . Vetricione . Salcio da forche . Staz. Abit. Lungo i corsi d’acqua. Siena, ( Parl.); Pienza; Bagni di S. Filippo al tor- rente della Rondinaja (Sant. ) . Fior. Dur. Aprile. |. Propr. Us. (Questo salcio che si vede talvolta lungo le strade e attorno ai campi, rag- giunge difficilmente le sue dimensioni naturali venendo potato spesso, in conseguenza di che resta ingrossato alla sommità : le sue foglie glauche fanno un gradevole contrasto, lungo i corsi d’acqua, colla fronda dei pioppi; i suoi rami sono atti a far cerchi; la sua corteccia contiene oltre il Tannino e l’ Acido gallico una sostanza particolare chiamata Salicimna, che è amara, astringente e tonica usata in medicina come febrifuga . Salîx babyloniea Linn. Nom. it. Salcio piangente. Salcio di Duvidde. Salcio di Babilonia . Salcio orientale ec. È originario del Levante ed è coltivato nei parchi e nei giardini per i suoi rami gra- ziosamente pendenti fino a terra, che gli danno un’ aspetto pittoresco ; cadente sopra una tomba par che s' associ alle noste lacrime e simpatizzi co’ nostri dolori; è a questi salci che appen- devano le Cetere i cantori della scrittura; Super flumina Babylonis ; illuc sedimus et flevimus dum recordaremur Sion. In salicibus in medio ejus suspendimus organa nostra (Ps. 136). Salix Caprea Linn. sp. Nom. it. Sulica . Staz. Abit, Boschi e luoghi umidi. Pienza; Castelletto Mascagni verso la Mofeta (Sant.). i 108 — Fior. Bur. Da aprile a giugno . I. Propr. Us. È una delle piante indifferenti alla natura del suolo, all’ esposizione e al clima; il suo legno è leggiero e prende bel pulimento; giova come combustibile e produce un carbone buono per la fabbricazione della polvere; la corteccia è utile nella concia; i suoi rami servono a far panieri; quelli più adulti, divisi in lamine sottili, sono atti a cerchiar botti; se poi sono scortecciati e ben conservati si usano come pali . È Salix incana Schrank. Sim. Salix viminalis Sant. viagg. Staz. Abit. Alveo dei torrenti e dei fiumi. Bagni di S. Filippo al torrente della Rondi- naja; Castelletto Mascagni verso il torrente Rigo (Sant. ). Fior. Dur. Aprile. |. Salix purpurea Linn. sp. Sim. Salix Helix Bart. cat. ec. Nom. it. Salcio rosso . t Staz. Abit. Lungo i corsi d’acqua. Siena (Bart.); Castelletto Mascagni; Bagni di S. Fi- lippo al monte Amiata; Bettolle in Val di Chiana ( Sant. ). Fior. Bur. Da marzo a giugno . |. Propr. Us. Coi rami sottili dei Salci si fanno vinchi per legare le viti, per far ceste e paniere, zoccoli, assicelle e mobili grossolani : i Salci sono i nostri alberi aquatici , essi ombreg- giano le acque e rassodano le rive colle numerose loro radici . Populus alba Linn. sp. Nom. it. Pioppo bianco . Pioppo d' Olanda. Gattice . Grattero. Albarello ec. Staz. Abit. Lungo i corsi d’acqua e nei luoghi umidi. Siena ( Bart. ); Pienza ( Sant. ); Bagni di S. Filippo (Camp. ). Fior. Dur. Fiorisce di marzo e perde le foglie alla fine di novembre. |. Propr. Us. Questa pianta è coltivata lungo le strade e là dove il terreno è profondo ed umido, condizione indispensabile pel suo prosperamento; le sue lunghe radici ripullulano con facilità: è capace di divenire un grand’ albero ; il suo legno è bianchiccio, leggiero, ma tenace e s impiega nelle costruzioni, per lavori che non debbano stare esposti all’ umidità e come scheletro di mobili da impiallacciare, e anco come travi quando non debbono sottostare a forti pesi: se ne fanno altresì zoccoli, lavori grossolani d’ intaglio, forche, pali ec. le sue foglie servono di cibo al bestiame; la corteccia fornisce una materia colorante gialla . Populus nigra Linn. sp. Mom. it. Pioppo. Pioppo nero. Albaro. Albero. Oppio da pali ec. Staz. Abit. Siena ( Bart. ); Pienza (Sant.). Propr. Us. Il Pioppo nero si coltiva lungo i fiumi per il suo legname tenero e atto a a molti lavori: è registrato fra le piante medicinali: le sue gemme ricoperte d’ una materia resinosa, giallastra e odorosa servono a preparare l’ Unguento Populeo : la scorza fornisce ai tintori diversi gradi di color giallo e fissa i colori del campeggio; le foglie si danno per pa- stura al bestiame; il legno è giallastro ed ha gli stessi usi di quello della specie precedente . Il Populus pyramidalis Rozier, conosciuto col nome di Pioppo d' Italia 0 Pioppo cipressino , costituisce per alcuni una varietà del Pioppo nero, mentre per altri è una specie affatto di- — 106 — stinta; è nativo del Caucaso, ed ha un bel portamento pittoresco; emulo del Cipresso, viene ad esso associato presso i cimiteri, e al pari del Cipresso serve di faro scorgendosi a molta distanza, cresce sollecitamente e attesa la sua forma allungata occupa poco posto mentre pro- duce molto lesname, che è leggiero e vien preferito nella fabbrica delle casse d’ imballaggio ; come legno da ardere è poco stimato, ma siccome dà molta fiamma, serve benissimo per cuocere il gesso e la calce e per riscaldare i forni . Populus Tremula Linn. sp. Nom. it. 7remolo. Tremola. Populo libico. Populo montano ec. Staz. Abit. Boschi di monte sino alla regione del faggio. Val di Rosia; Spannocchia; Castiglion Balzetti (Sant. ) . Fior. Dur. Marzo . l. Propr. Us. Le foglie di questa pianta sono mangiate con piacere dagli animali bovini e dalle capre ; il più piccolo moto d’ aria le fa tremolare, e da ciò è derivato il nome specifico . I Pioppi sono piante utilissime specialmente alla piccola proprietà : se non hanno lunga durata hanno però il pregio di crescere presto, di vegetare in tutti i terreni, di moltiplicarsi con facilità e di lavorarsi bene, e si prestano altresi a tutti i bisogni, sostituendo la Quercia, l Olmo e il Frassino : il Pioppo nero è destinato a vivere lungo i corsi delle acque, nei prati e nei luoghi umidi; il Pioppo Tremolo nelle sabbie e sui monti e anche nella stessa stazione della specie precedente ; il Pioppo bianco è il più utile e anche il più diffuso . Ensett. I pioppi sono gli alberi che nutrono il maggior numero d’ insetti e che ne sono i più danneggiati; per brevità notiamo solamente i seguenti cioè, Xy/ophylus populneus Fab. vive sotto la corteccia e perfora le radice dei vecchi pioppi; Compsidea populnea Linn. vive nel- lalburno; Saperda scaluris, le larve hanno le stesse abitudini di quelle del Morzz2us lugubres ; Cassida fastuosa Linn. vive sulle foglie; Cercopis populi Fab. succia la linfa, ec. (4). ©Grd. Betulinee. Alnus glutinosa Gaertn. Sim. Betula Alnus. Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Ontano . Alno. Staz. Abit. Luoghi paludosi e lungo i corsi d’ acqua. Vene della Merse ( Sant. ). Fior. Dur. Febbrajo e marzo ; si sfoglia ai primi di novembre. 1. Propr. Us. L’ Ontano è proprio l’ albero delle paludi e delle terre riveriane : cresce sol- lecitamente e giunge a grande altezza; le sue foglie secche sono buona pastura per le pecore , la corteccia grossa e screpolata fornisce una materia conciante stimata nella fabbricazione di al- cune qualità di cuoj , e ancora un colore scuro adoprato per tingere le reti, il quale può di- venir nero con preparati di ferro, nel qual caso è adoprato dai tintori e dai cappellai: il legno è pregevole tanto come combustibile che per lavori di stipettajo ; è lesgiero, rossiccio e si taglia facilmente e con nettezza per cui è adoprato nei lavori d’ intaglio e di tornio, ed è usato dai (4) All’ ordine delle Platanee appartiene il Platano P/atanus vulgaris Spach. coltivato nei parchi, nelle piazze e nelle passeggiate pubbliche . — 107 — formisti per fare particolarmente zoccoli e tacchi da scarpe, ed è impiegato altresì per formare seggiole ed altri mobili che si coloriseono a imitazione del ciliegio; ma il pregio maggiore del- Il’ Ontano consiste nella proprietà che ha di resistere all’ azione dell’ umidità, perciò è ottimo per palafitte (41), per condotti d’ acqua, per puntoni e per sostenere la terra nelle gallerie sotterranee: come combustibile è preferito per i caminetti ; tiene poi il primo posto fra i le- gni dolci, e il carbone è prescelto nella composizione della polvere da cannone. Piantato que- st albero sugli argini vuol esser tagliato spesso , all’ oggetto di provocare lo sviluppo di nuove radici, che si distendono e assodano il terreno . Imsett. Melasis flebellicornis Fab.; la larva è notevole per la sua struttura e per il suo istinto. Tropideres albirostris Fab. moltissimo dannoso; Xylobius ater Fab. la larva vive sotto la corteccia; Cecidomya tortilis Brem. la cui larva provoca la formazione di piccole escrescenze lungo il contorno delle foglie; un Sirfide che vive sui fiori e molte altre specie . Ord. Tassee Taxus baceata Linn. sp. Nom. it. Albero della morte. Tasso. Nasso. Libo. Livo. Tossico. Tasso mortifero ec. Staz. Abit. Vive ordinariamente solitario sparso qua e là per i boschi montuosi , piut- tostochè in società come la maggior parte degli alberi. Pigelleto alla gattaia dei Piscianelli (Sant.). | Fior. Dur. Maggio e giugno . 1. Propr. Us. Pianta medicinale ; foglie venefiche per gli animali specialmente per i Soli- pedi, i quali ad onta di questa proprietà le mangiano volentieri . Il Tasso è un’ albero di medio- cre grandezza che si coltiva nei boschetti, nei parchi e nei giardini ; il suo legno è duro, compatto , resistente e dopo quello del Bosso è il più pesante tra i legni europei : attesa l’ uni- formità della sua grana sottile acquista una rara levigatezza , non è soggetto a tarlare e nem- meno a fendersi o contorcersi; l’ alburno è bianco lucido, l’ anima è rossa con spesse venature brunastre ; questo color naturale acquista maggior vivacità , tenendo il legno per un certo tempo in una soluzione di legno del Brasile misto ad allume ed aceto: in contatto dei sali di ferro prende una bella tinta nera che imita l’ Ebano per la grana e ancora pel peso: la radice e il pedale sono molto pregiati dagli ebanisti a motivo della vaghezza delle venature e del co- lore : i suoi rami flessibili sono atti a far cestelle : la corteccia poi e le foglie possono essere utilizzate nell’ arte tintoria, fornendo esse , mediante alcuni mordenti , colori vivaci e svariati per tingere la lana e la seta: la polpa dei frutti, che somigliano piccole ciliege , può man- giarsi impunemente (2) : in fine il Tasso sopporta bene il taglio e al pari del Cipresso s' ac- concia alle forme le più bizzarre : gli antichi esagerando le proprietà deleterie di quest’ albero , (1) Secondo alcuni la città di Venezia riposa su palafitte d’ Ontano, secondo altri è fabbricata invece sopra pali di Larice . (2) Nel 1852 feci |’ esperimento di mangiare la polpa rossa di alcuni frutti del Tasso esistente nell’ Orto botanico di Lucca, e non ebbi a soffrire il più piccolo sconcerto . — 108 — credevano che la sua ombra fosse mortifera per coloro che vi si addormentavano sotto , opi- nione che fortunatamente non è stata confermata dall’ esperienza (1). Emsett. Il Tasso è l’unico albero europeo che non alimenta insetti se togli la Cecidomya taxi. Ord. Cipressee. Juniperus communis Linn. sp. Sim. Juniperus major bacca coerulea Bart. cat. Nom, it. Ginebro . Ginepro. Ginepro nero. Zinepro . Staz. Abit. Boschi e luoghi incolti. Siena (Bart. Camp. Tass. ); Bagni di S. Filippo boschi del Romitorio; Montalcino ; Pienza; Sinalunga al fosso della pietra; Monte Follonico ; Spannocchia e Castiglion Balzetti; Vene della Merse; Vescovado ; Castel del Piano al piaggione degli Stabbiati; monte Amiata; Castelnuovo dell’ Abate ; Rocca d’ Orcia a Castellara e al Poggio di Beccafumo ( Sant. ) . Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da marzo a maggio secondo i luoghi e fruttifica nell’ ottobre. 1. Propr. Us. Pianta medicinale : i coni globulosi e carnosi detti Bacehe o Coccole di Gi- nepro sono amari, aromatici, tonici e stimolanti: al tempo di Plinio costituivano |’ antidoto di molte malattie; pestati e fermentati somministrano un liquore alcoolico chiamato Acquavite di Ginepro 0 Gineprata, o forniscono il Gin del quale si fa molto uso in Inghilterra dalla gente di mare e segnatamente nella Scozia. Di rado il Ginepro è lasciato ad albero: e si ado- pra per combustibile, per pali da viti che resistono lungamente e per farne siepi; il suo le- gno è odoroso, duro e rossiccio con venature e atto a prendere bel pulimento . Emsett. HMylobius abietis Linn.: la larva si ciba delle foglie; Pentatoma juniperina Fab. Juniperus Oxycedrus Linn. sp. Nom. it. Appeggi. Ginepro appeggi. Ginepro rosso. Ginepro montano . Staz. Abit. Trovasi sparso quà e là nei poggi aridi e sassosi della regione dell’ olivo . Castelletto Mascagni al poggio della Canonica ( Sant. ). Fior. Frut. Dur. Fiorisce d’ aprile e fruttifica d’ autunno. 1. Propr. Us. Pianta medicinale : il suo legno fornisce per distillazione un’ olio empireu- matico designato col nome d’ Olio di Cade, che è vermifugo ed emenagogo . Cupressus sempervirens Linn. sp. Nom. it. Cipresso . Ancipresso . Arcipresso . Quest’ albero oriundo della Grecia si coltiva da tempo antichissimo per la regione del- l’olivo, presso le ville, le fattorie, per limite di poderi, nei parchi, lungo i viali e attorno ai cimiteri , il perchè è anche simbolo di tristezza e di dolore. Il Cipresso ha avuto .l’ onore d’ essere stato preferito dagli Ateniesi per incidervi le leggi delle 12. tavole . Fior. Frutt. Bur. Fiorisce di marzo e fruttifica nella primavera dell’ anno successivo. 1. (4) In pochi giardini si coltivano alcune specie di PAyMlocladus, Dacrydium, Podocarpus e la Salisburia adianthifolia Sm. detta albero dei 40 scudi, pianta sacra ai Giapponesi e che fornisce dei semi commestibili . Ho veduto un bell’ individuo di questa specie nel giardino del Sig. Marchese Chigi a Vico Bello . — 109 — Propr. Us. Pianta medicinale : i suoi coni conosciuti col nome di Coccole di Cipresso, sono molto astringenti ; il suo legno è duro, forte, odoroso, rossastro, atto a prendere un bel pulimento ed è considerato come incorruttibile ; è utile per farne travi, palizzate e mobili . Insett, Ancylocheira cupressi Dejen.; Geometra cupressaria Zell. ed altre specie . ©Oss. Si distinguono generalmente due forme di questa specie la varietà cioè piramidale detta Cipresso maschio e V altra a rami diffusi e quasi orizzontali detta Cipresso femmina (A). Ord. Abetee. Abies pectinata Dec. Sin Pinus Picca Linn. sp. Sant. viagg. Pinus Abies Dur. Nom. it. Abeto comune . Abeto bianco. Avezzo . Abezzo. Piella. Pigello ec. Staz. Abit. Sulle montagne elevate d’ Europa e presso di noi nella regione stessa del faggio. Monte Amiata al Vivo, al Pigelleto (Sant. Sav.); fra il Siele e Pian Castagnajo (Camp.). Propr. Us. Pianta medicinale e industriale : il suo gigantesco tronco fornisce la Trementina di Strasburgo; le sue gemme sono usate nelle affezioni reumatiche ; il suo legno è adoprato nelle costruzioni civili e navali, ed è stimato per far travi, travicelli, alberi da navi, tavole, porte, finestre e molti altri lavori resistenti e durevoli. L’ Abeto è coltivato nei parchi dove figura col suo portamento piramidale e ancora come pianta sempreverde . Imsett. L'Abeto alimenta molti insetti fra cui | Anobiwn abietis Fab. si sviluppa sotto la corteccia; Ternthredo abietis Fab.; Bombye monacha Linn. Sericoris ab'etisama Frey. Pinus Pinaster Ait. Sim. P. sylvestris Bart. cat. Pinus Laricio Sant. viagg. Nom. it. Pino salvatico. Pinastro. Pino marittimo. Pino chiappino ec. Staz. Abit. Abbonda nella regione dell’ olivo . Propr. Us. Il Pino salvatico si coltiva nei parchi per il suo portamento caratteristico e come pianta sempreverde; è il più nordico, il più rustico e il più utile fra i pini d’ Europa: altrove forma vaste foreste; presso di noi cuopre i fianchi dei monti sia solo che associato al Pino domestico, prodigando ovunque i vantaggi del suo legno, somministrando alberi alle navi, travi per gli edifizi e per le costruzioni navali, e all’ industria i prodotti svariati della sua resina . Questo Pino sarebbe altresi utile per lavori di falegname se non conservasse l' odor re- sinoso : i coni sono lunghi ed acuti, e buoni per accendere il fuoco , dopo che ne sono usciti i semi, spandendo un odore piacevole, e in questo stato sono indicati col nome di Pine 0 Pinelli: coi rami si fanno fastella da ardere; il legno è impiegato in usi domestici e nelle fornaci da mattoni, poichè brucia con facilità e produce calore e fiamma viva nel tempo che emette molto fumo; in fine resistendo all’ umidità serve utilmente per palizzate . (4) In alcuni giardini si coltivano le seguenti Cipressee, Suniperus virginiana Linn. atto a farne pian- tazioni nei terreni ingrati; il suo legno è molto duro, prende buon pulimento, non è attaccato dagli insetti ed è atto per lavori d’impiallacciatura e per farne mobili. Cryptomeria japonica Don. e varie specie di Cal- litris, di Thuia e di Biota. Ignoro se si coltiva I Jumiperus Sabina Linn. non avendo mai potuto osser- varlo in frutto . — 110 — Pinus Pinea Linn. sp. Nom. it. Pino. Pino domestico. Pino da Pinocchi . Coltivato nella regione mediterranea dov’ è insalvatichito . Fior. Bur. Aprile. |. Propr. Us. I suoi coni o Pine contengono molti semi, chiamati Pinoli, Pignoli 0 Pi- nocchi , oleaginosi e commestibili e che servono ai confetturieri nella confezione di diversi dolci. Le Tede che si bruciavano dagli antichi nei funerali e negli imenei consistevano in pezzi di Pino. È conosciuta la varietà del seme a guscio tenero chiamata Pino Stiacciamano 0 premice « PinusPinea molli putamine (1). CLASS. Il. MONOCOTILEDONI. OOO Ord. G@rcehidee. @rchis mascula Linn. sp. Nom. it. Zesticolo di cane. Giglio caprino . Giglio che puzza di capra. Staz. Abit. Boschi e prati di monte. Castelletto Mascagni verso il torrente Rigo (Sant.); monte Amiata ( Parl. ) . Fior, Dur. Maggio e giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale: i tubercoli forniscono il Sa/ep. che è analettico e mucil- laginoso : nel Levante passa per afrodisiaco, ma questa proprietà , sembra dovuta alle materie eccitanti colle quali viene associato. Secondo Geoffroy e Retz si possono sostituire a quest’ Or- (1) La cultura dei Pini e degli Abeti potrebbe essere estesa in quei luoghi dove esistono condizioni fa- vorevoli a questo genere di coltivazione, come per es. nel territorio di Montalcino dove sappiamo dal Sig. Santi che le conifere vi prosperano moltissimo. Fra le Abietinee che si coltivano nei parchi e nei giardini vogliono esser menzionate le seguenti specie, Abies excelsa Linn. detto Abeto di Germania, porta coni pen- denti ed è uno dei più grandi alberi d’ Europa; Larix europaea Dec. conosciuto col nome di Larice; cresce sulla catena delle Alpi sin presso le nevi perpetue dove rappresenta l’ultima zona di vegetazione se togli i Rododendri: sulle foglie a mazzetti di questa specie comparisce talvolta una sostanza bianca zuccherina chia- mata Manna di Brianzone che secondo alcuni consta di granellini elaborati da alcuni piccoli insetti chiamati Psille; il Larice fornisce anche la Trementina di Venezia e sul medesimo si sviluppa il Polyporus Laricis Duby. Si coltiva altresì un’ altra bella Conifera, vo? dire il Cedro del Libano, Pinus Cedrus Linn. che ci ri- corda Salumone, il tempio di Gerusalemme, 1° Arca d’ alleanza, il Palazzo di Persepoli ed Efeso e la cui Cedria era impiegata dagli Egiziani per imbalzamare i magnati e farne mummie . Il Sig. Santi di Montalcino possiede un bell’ esemplare di questa specie: altro bell’ individuo n’esiste nell’ antico Orto botanico di Siena, il quale però non regge al confronto di quello celebre di Pisa e dell’ altro molto vigoroso che si coltiva nel- l'Orto botanico di Lucca. Si coltiva in fine la Cunninghamia sinensis Rich; la Dombeya chilensis Lamb. ; I Araucaria brasiliensis Lamb. e nel giardino di Doccia del Sig. Conte Pieri Nerli 1’ Araucaria ercelsa Ruiz. et Pay. detta anche Colimbea ercelsa Ruiz. et Pav. 100 = chidea diverse altre specie indigene che per brevità tralasciamo di menzionare . La Gymnadenia conopsea R. Brown. spontanea presso Siena, è indicata come pianta antidisenterica; la Listera ovata R. Br. che cresce nei boschi della Monaca e del Mattioli passa per pianta vulneraria (4). Ord. Eridee. Crocus sativus All. Nom. it. Zaffarano. Zafferano. Giogo. Gruogo. Giallone. Grotago ec. Fior. Dur, Autunno . p. Propr. Us. Sembra che lo Zafferano sia originario dell’ Asia: i suoi stigmi aromatici, conosciuti in commercio col nome di Zafferano, forniscono all’ industria una materia colorante gialla d’ un’ uso esteso, e sono impiegati nella medicina come stimolanti, antispasmodici ed emenagoghi : questa pianta si coltiva ìn qualche orto ma in piccola quantità, più estesamente a Montalcino e anche in Val di Chiana e a S. Gemigniano (2). Il Crocus vernus All. frequente nei boschi dei dintorni di Siena potrebbe trovar posto fra le bulbifere ornamentali . Iris florentina Mill. Nom. it. Giaggiolo. Fior d' aliso. Fiore di S. È questa la pianta che ba dato lo stemma alla città di Firenze: si coltiva per i giar- dinì : il suo rizoma è stato un tempo in grande uso nella profumeria e nella medicina . Marco. Giglio di S. Caterina. Ireos. Iride. Xiphion Pseudacorus Parl. Sim. /ris Pseud-Acorus Sant. viagg. Nom. it. Acoro falso. Giglio giallo. Calamo salvatico. Coltellacci. Iride gialla ec. Staz. Abit. Margini delli stagni, luoghi paludosi e fosse inondate. S. Fiora fossetti delle Ferriere ( Sant. ). Fior. Bur. Aprile e maggio . p. Propr. Us, Pianta medicinale : rizoma emetico, purgativo e astringente: ì semi acquistano per la torrefazione un sapore amaro per cui sono stati indicati come succedanei del caffè . Questa specie è detta volgarmente Acoro falso a motivo delle sue foglie simili a quelle del Calamo aromatico, ma sono più larghe e meno odorose. Insett. Mononychus pseud-acori Fab. si ciba dei frutti; ed altre specie. XMiphion foetidissimum Linn. Sim. /ris foetidissima Bart. Nom. it. Giglio dei morti. Ricottaria. Xiride. Spatola fetida . (4) Pochissime sono le piante di quest’ ordine coltivate nei giardini. Dell’ ordine delle Musacee si coltiva la Musa paradisiaca Linn. conosciuta col nome di Fico d’ Adamo e la Strelitzia Reginae Aìt.; in quello delle Bromeliacee vuol esser menzionato l° Ananasso, Ananas vulyaris Lind]. i cui frutti giallastri o violacei hanno un’ odore gratissimo ed una polpa fondente zuccherino-acidula che richiama il Lampone, la Fragola e la Pesca. Ho veduto questa pianta in Siena nelle stufe del Sig. Bambagini ora di proprietà del Sig. Landi . (2) Lo Zafferano del Sig. Santi di Montalcino è stimato per l'odore e per la ricchezza della materia colorante, per i quali pregi meritò il premio nell’ esposizione "Toscana di prodotti agrari : il prelodato Sig. Santi pratica di rimuovere ogni quattro anni i bulbo tuberi, di pulire ogni anno d’agosto e di Jetamare il terreno dove sono piantati, ed il reddito totale delle sue Zafferanaje ascende a circa 40. Kil. 14 = MARE Staz. Abit. Boschi e luoghi incolti della regione dell'olivo. Siena, per le siepi (Bart. Camp.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce maggio e giugno, fruttifica in settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale : rizoma purgativo ; le foglie soffregate emanano un’ odore disgustoso donde il suo nome specifico (1). Grd. Dioscoreacee Camus communis Linn. sp. Nom. it Uva tamina. Smilace liscia. Tamarri. Cerasiola . Brionia nera ec. Staz. Abit. Siepi e boschi. Siena, nei boschi di Mazzafonda e della Monaca ( Bart. ); Bagni di S. Filippo al torrente della Rondinaja; Castelletto Mascagni ( Sant. ); Fungaja nella Montagnola ( Tass. ); Badia S. Salvadore (Camp. ). Fior. Bur. Maggio e giugno. p. Propr. Us. La parte sotteranea è amara, feculifera, acre, purgativa e vulneraria . Gerd. Asparaginee Smilax aspera Linn. sp. Nom. it. Snilace . Smilace aspra. Straccia brache. Barbu di magnano . Smilucio ee. Staz. Abit. Boschi e siepi della regione dell’ olivo. Siena ,. per i boschi ( Bart. ); Mon- talcino al fosso delle Tracolle ; Montagnola (Sant. ); presso Marciano ( Camp.) .. Fior. Dur. Maggio e giugno . l. Propr. Us. Radice medicinale depurativa , antiartritica ec. Ruseus aculeatus Linn. sp. Nom. it. Pungitopo. Brusco. Strina topo. Piccu sorci. Spruneggiolo ec. Staz. Abit. Boschi della regione dell’ olivo. Chianti (Ricas.); siepi presso Siena (Camp.). Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da febbraio a maggio, fruttifica d’ inverno . |. Propr. Us. Pianta medicinale : rizzoma leggermente diuretico : le giovani messe sono com- mestibili come quelle degli Sparagi : i frutti torrefatti sono stati proposti come succedanei del caffè. Asparagus oflicinalis Linn. sp. Nom, it. Corruda. Sparagio. Asparagio . Spazzole. Spaghero . (1) Sono coltivate in qualche giardino I° Jria maculata e erocata di Linneo, la Spararis grandiflora Ait. la var. gandavensis del Gladiolus psittacinus Lindl. tutte oriunde dell’ Affrica australe e la Z'igridia Pavonia Pers. del Messico. Si coltivano poi nell’ ordine delle Amarillidee Ie seguenti piante, Gal/anthus nivalis Linn. sp. detto Buca neve o Galantino, spontaneo nel bosco della Monaca; Sternbergia lutea Gawl. che nasce nei prati attorno la Fortezza di Siena; Amaryllis Belladonna Linn. ed altre specie congeneri; Ajus Pseudo-Narcissus Haw. detto Tromboni 0 Giracapo, spontaneo presso S. Margherita; Ajax incomparabilis Car. Prodr. osservata a'S. Abbundio e a Vico Bello presso Siena; Marcissus poeticus Linn. sp.j MNarcissus Jonquilla Linn. sp. conosciuto col nome di Giunchiglia ; Narcissus Tazetta Lois. e finalmente 1° Agave americana Linn. sp. chiamata Aloe, nativa dell’ America e fatta salvatica nella provincia di Grosseto e nelle isole Toscane; essa fornisce una fibra atta a far tessuti e funami ed è coltivata sui cancelli delle ville e dei giardini . — 113 — Fior. Frutt, Dur. Fiorisce nel maggio e nel giugno, fruttifica d’ agosto . p. Propr. Us. Pianta medicinale, alimentare: si coltiva negli orti in terra sottile e sciolta per averne i turzoni che sono commestibili ; i più grossi si dicono Sparagi i più tardivi e sot- tili si dicono Spazzole : godono di proprietà diuretiche e comunicano all’ orine un’odore spiacevole. Insett. Lema asparagi Linn.; Pentatoma oleracea Linn. Tipula hortulana Linn. reca talvolta molto danno; Ortalis fulminans Meig. la larva pratica delle gallerie negli steli degli Sparagi . Oss. L’ Asparagus officinalis indicato dal Bartalini come spontaneo dei boschi di Mazzafonda e di Ravacciano , vien riportato da alcuni botanici all’ Asparagus tenwifoltus Lam. Polygonatum officinale All. Sin. Convallaria Polygonatum Bart. cat. Convallaria latifolia Sant. viagg. Nom. it. Moghetto salvatico. Sigillo di Salomone. Sigillo di S. Maria. Ginocchietto ec. Staz. Abit. Boschi della regione dell’ olivo sino a quella del faggio. Siena, Boschi di Ravacciano, della Monaca e altrove ( Bart. ); S. Fiora nei fossetti delle Ferriere; presso i Bagni di S. Filippo (Sant. ); Busseto (Camp. ). Fior. Dur. Da aprile a giugno. p. Propr. Us. Pianta medicinale, astringente e vulneraria : Faris quadrifolia Linn. sp. Nom. it. Erba croccona. Erba Paris. Uva di volpe . Staz. Abit. Boschi ombrosi d’ abeti e di faggio. Castel del Piano nella faggeta presso il prato delle Macinajole ; monte Amiata ( Sant. ). Fior. Dur. Da maggio a luglio. p. Propr. Us. Pianta medicinale reputata purgativa, emetica, cefalica ec. : è stato creduto che la sua radice potesse rimpiazzare quella dell’ Ipecacuana: i frutti sono reputati venefici (1). N Ord. Gigliacee. Lilium candidum Linn. sp. Nom. it. Giglio. Giglio di S. Antonio . Giglio bianco . Giglio nostrale . Propr. Us. Pianta originaria del Levante: è coltivata in tutti i giardini ed orti per i suoi bellissimi fiori bianchi; il suo bulbo e le sue foglie sono stimate utili contro le brucia- ture, le erisipele e le contusioni (2) . Insett. Lema merdigera Linn.: la larva ha Vl istinto di cuoprirsi dei propri escrementi . Scilla maritima Linn. sp. Nom. it Cipolla squilla. Scilla. Cipollu marina. Squilla . Propr. Us. Pianta medicinale, diuretica, coltivata in qualche giardino ; contiene un prin- cipio particolare chiamato Scz/litina: si adoprano nella medicina le tuniche del bulbo . (4) Si coltiva per il suo grato odore il Mughetto, Convallaria majalis Linn. (2) Il Myogalum nutans Link. pianta rarissima della Toscana, stata trovata solamente a Moriano presso Lucca da uno dei miei alunni, è stata da me trovata di recente nei prati annessi al R. Orto botanico di Siena ed inviata al Direttore dell’ Erbario centrale Italiano e ad altri botanici . = e Allium ©Cepa Linn. Nom. it. Cipolla . i Il genere Allium è molto inferiore in bellezza ad altre piante della sua famiglia, però questa sua inferiorità è compensata dalle proprietà utili d’ alcune delle sue specie. Le Cipolle elevate dagli Egiziani al grado di divinità , desiderate dagli Ebrei nel deserto , coltivate este- samente sino da' tempi degli antichi Greci e Romani, sono piante di tutti gli orti ed entrano in mille combinazioni culinarie; hanno odor forte, sapore acre e proprietà irritanti e diuretiche. Allium sativum Linn. È Nom, it. Aglio. Allo . L’Aglio comune sebbene sia una pianta meno importante della sua congenere la Cipolla, ha qualità più pronunziate ed è ricercato o ricusato a seconda dei gusti: di fatto gli Ateniesi n’ erano ghiotti, mentre Orazio lo considerava come un veleno: nelle parti settentrionali d’ Eu- topa non è usato, mentre è appetito dai popoli del mezzogiorno : sotto il rapporto della me- dicina è un rimedio universale, è la Teriaca dei poveri: i suoi bulbi sono irritanti , diuretici, vermifughi e antisettici : si coltiva per gli usi della cucina (1) . Imsett. Brachycerus siculus: sull’ Aglio; Anencodes rufiventris : sui fiori della Cipolla . ©ss. Si coltivano negli orti per condimento e per gli usi culinari |’ A/‘um Schoenoprasum Linn. chiamato Erba cipollina, l'A. t&iquetrum Linn. sp. copioso nel bosco di Mazzafonda e della Monaca: meno comuni sono il Porro A/7wn Porrun Linn. e lo Scalogno A. Asealonicum Linn. - 3 rd. Melantacee. Colchieum autumnale Linn. sp. Nom. it. Colchico . Efemero. Zafferanone . Grogo salvatico . Zaffranello . Staz. Abit. Prati sino alla regione del faggio. Siena, per i campi e per i prati (Bart.); nella Fortezza (Camp. Tass.); Abbadia S. Salvadore in un bosco di Castagni ( Camp.); Rocca d'Orcia nel monte Amiata ( Sant. ) . Fior. Frutt. Bur. Fiorisce da agosto a ottobre e fruttifica a primavera . p. Propr. Us. Pianta purgativa drastica: contiene un principio d'una natura particolare detto Colchicina che è molto venefica: anche i fiori passano per medicinali . Grd. Giumeacee. Jumeus acutus Linn. sp. Nom. it. Giunco. Giunco marino. Giunco pungente . (1) Si coltivano le seguenti piante ornamentali, Tulipa Gesneriana Linn. sp. detta Tulipano d’ Olanda; T°. Oculus solis Saint. Amans; la Corona imperiale Friti/laria imperialis Linn. ; la Gran Bertagna Z/yacinthus orientalis Linn. sp. per cli l’ Europa è tributaria dei giardini d’ Harlem; Yucca aloifolia Linn.; Phormium ten» detto Lino della N. Zelanda , le cui foglie somministrano una fibra setosa e tenace atta a far corde e stoffe pregevoli; l’ Agapanthus umbellatus L’ Her. 1° Hemerocallis fulva Linn. conosciuta col nome di Giglio tureo, alcune specie d’Aloe e infine il Tuberoso Polyanthes tuberosa Linn. e per cui vive 1° Aphis polyanthis Linn. — llÙ — Staz. Abit, Luoghi arenosi umidi nelle vicinanze del mare . Siena, fuori della porta Fon- tebranda e fuori della porta Ovile lungo il fosso che conduce a porta S. Eugenia ( Bart. ); Bagno di Vignone in Val d’ Orcia; Bettolle in Val di Chiana ( Sant. ); monte Amiata ( Parl. ). Fior. Bur. Aprile e maggio. p. Propr. Us. Le sue foglie tenaci sono atte a fare stuoje, sportini, buscole per uso dei frantoi e come legami . ©ss. Le foglie d’ un’ altra specie congenere e del pari spontanea, contengono una midolla formata da un’ elegante tessuto di cellule stellate con cui si fanno stoppini perpetui, che possono usarsi invece dei lucignoli di cotone (1). Ord. Tifacee. Typha latifolia Linn. sp. Nom. it. Mazza ferrata. Mazza sorda. Schiancia. Stiancia. Sala. Biodolone ec. Staz. Abit. Stagni, luoghi palustri e fossi. Siena, ( Bart. ); Bagno di Vignone in Val d'Orcia; Bettolle in Val di Chiana; Lago di Chiusi ( Sant. ) . Fior. Bur. Giugno e luglio . p. Propr. Us. Pianta da cui si possono ricavare molte risorse. a prò dell’ indigenza e note- vole per le masse cilindriche, brune e serrate che formano i fiori alla sommità degli steli: i rizomi, carnosi e feculiferi, sono mangiati dai majali e in Russia sono impiegati contro lo Scor- buto; le foglie sono buone per cuoprire capanne, per tessere stuoje, vestir fiaschi ec.; la peluria che accompagna i semi può essere adoprata a far cuscini economici; macerata tutta la pianta è buona per far concio. La Typha angustifolia Linn. sp. spontanea anch'essa dei laghi di Chiusi e di Montepulciano e d’altri luoghi, fiorisce quando la precedente e ne ha le stesse proprietà . Lo Sparganium ramosum Huds : spontaneo dei luoghi umidi a Mazzafonda e altrove, ha un rizoma reputato alessifarmaco . Ori. Ciperacee. Cyperus longus Linn. sp. Nom. it. Cipero odoroso. Cunzia. Erba padulina. Giunco odoroso. Quadrelli ec. Staz. Abit. Lungo le fosse e nei luoghi palustri. Siena; Chiusdino; Lago di Chiusi ; Vene della Merse; Castel nuovo dell’ Abate; Fonte Porzia (Sant. ). Fior. Dur. Da giugno a settembre. p. Propr. Us. Pianta medicinale: rizoma aromatico, eccitante , tonico e diuretico . Carex pendula Huds. (4) Due soli palmizi rappresentano in qualche giardino la nobile Famiglia delle Palme, cioè la Palma detta di S. Pietro, Chamaerops humilis Linn. sp. spontanea della Provincia di Grosseto e la Palma da datteri Phoenix dactylifera Linn. Nell’ordine dell’Alismacee menzioniamo la Sagittaria sagittifolia Linn. detta Erba saetta che vive nei laghi di Chiusi e di Montepulciano: la sua parte sotterranea tuberosa e feculifera è alimentare al pari della sua congenere coltivata alla China e al Giappone . — 116 — Sin. Carex mavima Sant. viagg. Nom. it. Sala. Sul'stio. Scialino . Staz. Abit. Paduli e luoghi umidi. Siena, a Mazzafonda ( Bert.). Fior. Dur. Da aprile a giugno . p. Propr. Us. Le foglie servono a vestire i fiaschi, impagliar sedie e per altri usi. Oss. Il Cyperus aureus Ten. ( C. melunorhizus Del. C. esculentus Linn. sp.) denominato volgarmente Mandorla di terra è coltivato dal Sig. Bernardi e a Vico Bello: è fornito di tuber- coli dolci oleosi come le mandorle e possono servire a fare emulsioni rinfrescanti. Grd. Gramigne. Sorghum vulgare Pers. Sin. Andropogon Sorghum Roth. Nom. it. Suggina. Saggina rossa. Sorgo . Melliga . Miglio indiano ec. Propr. Us. La Saggina è nativa dell’ Indie orientali : è coltivata da per tutto come fo- raggio primaticcio e serotino : i semi, che meglio dovrebbero chiamarsi in quest’ordine frutti, servono a nutrire il pollame; una volta s' associavano al grano per farne farina e pane: tutta la pianta fornisce agli animali un foraggio eccellente. Sorghum saccharatum Pers. Sim. Andropogon saccharatus Roxb. Nom. it. Saggina da granate. Saggina du spazzole . Saggina scopajola . Saggina da scope . Propr. Us. Pianta originaria del Levante : è coltivata un poco da per tutto; si semina d’ aprile si raccoglie d’ ottobre: le sue infiorescenze prive dei frutti servono a fare granate, granatini e spazzole. È da alcuni coltivato per esperimento il Sorghum glyeychylum Pass. cono- sciuto col nome di Saggina da zucchero. Digitaria sanguinalis Scop. Sin. Panicum sungquinale Bart. cat. Nom. it. Capriola . Sangquinaria . Sangquinella. Sanquinello maggiore ec. Staz. Abit. Comune per le strade, nei luoghi incolti e nei campi. Fior. Dur. Da giugno all’ autunno. a. Propr. Us. Questa pianta costituisce un buon pascolo per le capre : le sue spighe intro- dotte nelle narici producono l'emorragia, donde il suo nome specifico e volgare di Sangwmaria. Il Panicum erus-galli Linn. sp. ( Oplismenus crus-gatlti Kunth) trovato dal Santi a Chiusi, è mangiato in stato verde dagli animali . Panicum miliaceum Linn. Nom. it. Miglio. Miglio nostrale . Pianta originaria dell’ Indie orientali e occidentali, coltivata per alimentare piccioni, tor- tole ed altri uccelli: in alcune parti meridionali d’ Europa e in Affrica è I° oggetto d' una cultura più interessante, cioè per la nutrizione dell'uomo . Il Miglio passa per più zuccherino e delicato del Panico, ma ne è inferiore per le qualità nutritive . Setaria italica Palis . Nom. it. Panico . Pamzzo . —_ Mi Il Panico è coltivato in piccola quantità in Val di Chiana, a S. Geminiano e in qualche altro luogo ; si semina agli ultimi d’ aprile e si raccoglie d’ ottobre: il seme spogliato della sua loppa è buono cotto sia nel latte che nel brodo: colla farina si può fare polenta e può mischiarsi a quella di grano nella fabbricazione del pane: è molto ingrassante per il pollame ed è gradito ai Canari, ai Passeri e ai Fringuelli; la pianta verde somministra un buon foraggio. Anche i semi della Panicastrella Setaria viridis Pal. sono un cibo gradito ai piccoli uccelli . Anthoxanthum oedoratinm Linn. sp. Il Paleo è comune nei prati e nei luoghi erbosi del Senese; seccato spande un grato odore che comunica ai fieni, de’ quali fa parte, rendendoli più appetitosi al bestiame, proprietà che gli ha meritato l onore d’ esser cantato da Darwin nei suoi amori delle piante. Sì assicura che la carne degli animali che si sono cibati di questa gramigna acquista un sa- pore gradevole . Arrchenatherum avenaceum foem et Schultz. Sim. Avena elatior Bart. cat. Sant. viagg. Nom, it. Saggina canajola. Perlaria. Vena maggiore . Pianta spontanea di vari luoghi della Provincia: coltivata a prato costituisce un buon foraggio specialmente se è associata al Trifoglio o alla Veccia ; i terreni né troppo asciutti né troppo umidi sono i più confacenti per la sua cultura . In Olanda e in Normandia questo foraggio è molto stimato; occorre però mieterlo prima della fioritura, divenendo dipoi duro ed insipido. Phleum pratense Linn. sp. Sim. Phleum nodosum Bart. cat. Nom. it. Code di topo . Codolina . Pianta comune nei prati e nei luoghi erbosi: fornisce un’ ottimo foraggio sia allo stato verde che allo stato di fieno; è appetito particolarmente dai cavalli. Oss. Oltre la Manica e anche al di là dell’ Atlantico questa gramigna è coltivata in prati artificiali col nome di 7imot4hy-grass. ed è più produttiva nei terreni naturalmente umidi irrigati, che in quelli secchi. L' A/opecurus agrestis Linn. sp. pianta spontanea nei campi e in altri luoghi, somministra un’ ottimo pascolo ; dato alle vacche prima della fioritura oltre al nutrirle ne aumenta il latte. L’ Agrostis Spica-venti Linn. posto che sia veramente specie spon- tanea del Senese come |’ indica il Bartalini, è pianta gradita al bestiame: Ja medesima può fornire una materia colorante verde . Arundo Donax Linn. Sp. Nom. it. Canna. Canna comune. Canna da rocche. Canna montana . Propr. Us, Questa pianta è coltivata sul margine dei campi e lungo i corsi d'acqua per tutta la regione dell’ olivo formando estesi canneti: i suoi rizomi tubercolosi, detti Barbocchi, sono diuretici e sudoriferi. La Calina si coltiva per molti usi campestri e per utensili in varie arti come per esempio per far rocche, arcolai, cannelli, canne da pescare coll’ amo, pettini per tessitori, stojati per soffitti: le foglie tenere forniscono alimento a? bestiame . Phragmites communis Trin. Nom. it. Canna a spazzola. Canna di padule. Canna salvatica . Cannella comune. ec. Staz. Abit. Comune negli stagni e nei paduli. Montepulciano in Val di Chiana (Sant.). Fior. Dur. Da luglio a settembre. p. —=- iS t= Propr. Us. Pianta usata per lettiera: il rizoma gode le stesse proprietà di quello della specie precedente: le sue canne servono per cuoprir capanne, per far cannicci per uso dei bachi e per far chiuse da pesci ne’ laghi e negli stagni: colle infiorescenze si formano spaz- zole da spolverare dette Spazzole di padule usate dai tintori Svedesi per tingere in verde. Insett. Phytonomus arundinis Fab.; Cymips phragmites Linn. e varie altre specie . Avena sativa Linn. sp. Nom. it. Avena. Avena domestica. Biada. Vena. Vena comune . La Vena sembra che sia indigena della zona boreale del nostro emisfero: era cono- sciuta al tempo d' Ippocrate che ne prescriveva l’uso in bevanda come uno degli antiflogi- stici più efficaci : prima di servire alla nutrizione dei cavalli formava il principale alimento dei popoli del settentrione : è coltivata nei terreni forti presso Siena, e nei luoghi elevati tanto per biada che per foraggio . Questo importante cereale ha prodotto diverse razze che si divi dono secondo il srado di rusticità in Avena d'inverno e in Avena d' estate, distinte dal colore dei semi che possono essere bianchi, neri, grigi, gialli e rossi: i semi e la paglia sono il miglior nutrimento che possa darsi al bestiame; i primi sono particolarmente riservati alla nutrizione dei cavalli: il pane che si ottiene colla farina di vena è nero, pesante, compatto e d’un sapore amaro nauseoso : allo stato d’ erba la Vena rinfresca gli animali e le vacche nutrite con essa migliorano il latte: i semi contengono nei loro involucri un principio resinoso ecci- tante; spogliati di questi costituiscono la Vena nuda o Vena d’ Inghilterra che fornisce buona farina ed è ingrassante. In Inghilterra si coltiva per panizzarsi e farne focacce, e si preferisce a quella domestica essendochè il seme quando è maturo cade spogliato della loppa. L’Avera orientalis Schub. detta Avena d’ Ungheria o di Tartaria, possiede le medesime proprietà della Vena comune (1). Insett. Agriotes segetis Gyll. la larva divora le radici sino al-colletto; Aphis qvenae Scop. Ampelodesmos tenax Link. Sin. Arundo Ampelodesmos Sant. viagg. Nom. it. Saracchi. (4) La Sciammica Poa trivialis Linn. sp. vien bene nei terreni piuttosto umidi ed ombreggiati, piace al bestiame del pari che la Pod annua e la P. bulbosa di Linneo. La Briza marima Linn. sp. detta Sonaglini è spontanea dei campi e dei luoghi salvatici: vuolsi che il pane fatto colla medesima abbia la proprietà, man- giato che sia, di conciliare il sonno. La Dactylis glomerata Linn. sp. è detta Erba mazzolina per 1° uso che si fa in alcuni luoghi dei suoi gambetti per infilare le corolle dei Gelsomini, dei Mogherini e d’altre piante. La Molinia coerulea Moench che vegeta nei luoghi umidi, è da alcuni proposta per sostenere il terreno lungo le dighe e i canali d’irrigazione; i suoi culmi sono buoni a fare stuoje e corde di cui si servono i pescatori avendo il vantaggio di resistere molto tempo nell’ acqua. Il Serrafaleus arvensis Godr. comune nei luoghi in- colti è ottimo per prati artificiali. Il Serrafalcus mollis Parl. pure spontaneo, piace alle pecore ma è rigettato dagli animali bovini e dai cavalli: vuolsi che i semi di questa specie producano all’ uomo e agli erbivori il capo giro e siano nocivi al pollame. La presenza poi del Bromus sterilis Linn. sp. nei prati naturali indica un terreno di cattiva qualità: vedesi talvolta nei prati artificiali sfruttati. Da ultimo le /estuche sono ricer- cate avidamente dal ‘bestiame : esse si acconciano ad ogni terreno e clima, rivestono forme svariate e formano d’ordinario dei ciuffi verdi, glaucescenti, azzurrognoli, rossi, bruni e giallastri e sono utilissime sia nei prati naturali che in quelli artificiali . e) staz. Abit. Poggi marittimi. Camugliano; Bagni di Rapolano; Val d'Orcia a Castel- nuovo; Seggiano lungo la Vetra (Sant.); e tra Seggiano e Castel del Piano ( Parl.). Fior. Bur. Aprile e marzo. p. Propr. Us. Gli antichi agricoltori si servivano di questa pianta invece dei salci per legare le viti, donde i suoi nomi di legavite e Ampe/odesmos. Il Targioni dice che questa pianta fu intro- dotta dal Micheli al principio del secolo XVII. nel giardino dei Semplici di Firenze e nel giar- dino botanico di Pisa: le sue foglie lunghe quasi un metro, tenaci e flessibili sono ottime per cuoprir capanne e per legami durevoli: seccate e macerate come si pratica per la Canape sono utili per tessere stuoje, telerie grossolane, cordami tenaci e sono atte quanto lo Sparto a resistere all'umidità, e per far reti per uso delle tonnare e fasci per infrascare i filugelli ec. Triticum sativum Pers. Nom. it. Grano. Frumento . Il Grano, la Segale e l’Orzo che vengono in appresso interessano l’uomo sotto l'aspetto dell’agricoltura, della civilizzazione, dell’alimentazione , dell’economia politica, sociale e domestica, della legislazione e del ben essere delle nazioni. Il Grano è il più prezioso di tutti i cereali: costi- tuisce il fondamento della nutrizione degli nomini d’una gran parte dell’antico continente, nobile pre- rogativa che gode da tempo immemorabile: Melchisedech e Abramo offrivano del pane ; Giacobbe inviò i suoi figli nell’Egitto per far raccolta di Grano; e Grano esiste nelle tombe dell'antica Tebe. L'origine di questo vegetabile si perde nella notte dei tempi, essa è disputata in favore di molti luoghi, e sono o la valle del Giordano, o l'Etna, o l'Etiopia, o la Tartaria, o la parte settentrionale dell'Europa o cresce spontaneo, secondo Michaux, sulle montagne della Persia. Il genere 7ritiewm comprende diverse forme, caratterizzate dalle spighe lunghe o brevi, sottili o grosse, glabre o pe- lose, aristate o mutiche, bianche, bionde, rossastre o grigie ; queste diverse razze che costituiscono i nostri migliori grani sono oggidi riunite a due tipi, descritti da Linneo come due specie distinte, designati col nome di Triticum aestivum e Triticum hybernum: gli uni hanno fiori lungamente aristati e barbuti, negli altri o lo sono brevemente o sono appena mucronati, 0 mutici affatto. Alla seconda varietà che corrisponde al 7riticum hybernum Linn. si riportano il Grano gentile o Calbigia che è quello preferito per panizzarsi, e alla prima razza corri- spondente al 7. aestivum Linn. si riferisce il Grano grosso, Civitella 0 Grano marziolo ado- prato specialmente nella fabbricazione delle paste da cuocere. La raccolta del Grano avviene agli ultimi di giugno o ai primi di luglio (1). Emsett. Grandissimo è il danno che recano gl’ insetti alle piante coltivate segnatamente ai cereali, e di cui ha dovuto occuparsi di recente anco l'Accademia dei Georgofili (V. Memorie dei Sigg. Dott. Pietro Marchi, Prof. Paolo Terrachini e Prof. Ioly. ) io mi limito ad accennare le specie (4) Il Gran duro 7riticum turgidum Linn. sp. è buono per far le paste da cuocere ed è preferibile al Grano grosso contenendo maggior quantità di glutine. Ignoro se si coltivi il Grano Farro 7riticum Spelta Linn. sp. ( Spelta vulgaris Ser.) che produce farina d’ ottima qualità e prospera nei terreni umidi e compatti in luoghi freddi e montuosi. Nella Val di Chiana il Grano e la Segale occupano la metà della superficie col- tivabile: in aleuni luoghi specialmente nei terreni forli si semina di preferenza la Cascola rossa, il Marzoc- chino e in minor quantità quello Gentile bianco; in altri luoghi come p. es. a Montalcino si semina poco Marzuolo perchè dimagra troppo il terreno . Il Grano vecciato si coltiva in alcuni luoghi di montagna . 15 principali. Nello stato di vegetazione i cereali sono attaccati dai CA/orops, dai Cephus, dalle Saperde e Melolonte: nello stato secco dalle Calandre, dalle Aluciti, dalle Tignole ec. e ridotti in farina dai Zenebrioni e dalle Blutte. Il Grano alimenta molte specie d’insetti le più dannose delle quali sono le seguenti, Calanda granaria Fab. devastatore del grano allo stato secco : il mezzo più usato per combattere questo Curculionide egli è quello di molestarlo muovendo spesso la massa del frumento nei granai; Zubrus inflatus Dejean: la larva si nutre delle radici ed è tal- volta molto nociva, l' insetto perfetto si porta anche sulle spighe e rode il seme; Agriotes segetis Gyll: le larve rodono a primavera le radici sino al colletto e fanno perire la pianta (4); Saperda gracilis Guer; vuolsi che sia tanto nocivo da cagionare la perdita di cinque sesti della raccolta; comparisce al tempo della fioritura del grano, la femmina produce un piccolo foro nello stelo presso la spiga e avendo circa 200. uova da depositare, ne introduce uno in cia- scheduno stelo e di preferenza in quelli che hanno le spighe più rigogliose, di guisa che ogni femmina può danneggiare 200. spighe; l’ novo introdotto cade sul diafragma del Culmo; nata la larva, questa ascende l’ internodo fin presso la spiga, rode circolarmente lo stelo, lasciando intatta la scorza: la spiga così isolata non è più nutrita, si dissecca e cade al più piccolo urto; intanto che Ja larva, forando successivamente tutti i diafragmi sottostanti, si porta nel fondo del caule per passarvi |’ inverno; Acridium migratorium Linn. Ortottero viaggiatore capace di produrre molto danno; Cephus pygmaeus Fab. la femmina deposita un uovo nello stelo, la larva si ciba della midolla e raggiunge il suo completo sviluppamento pochi giorni prima della raccolta delle messi; allora discende nella parte inferiore dello stelo, taglia circolarmente la paglia e si costruisce un’involucro setoso dove si rinchiude; il grano così roso ha un colore diverso dall’ altro, la spiga è leggiera avendo i semi imperfetti e quasi vani, e lo stelo reciso cade quindi al più piccolo moto : i campi del Grano presentano allora quà e là dei vuoti ed hanno l’ aspetto di quelli traversati dai cacciatori o dagli animali: in questo caso il mezzo più razionale consigliato per riparare ai guasti di quest’ insetto egli è quello dei repetuti lavori del terreno dove ha vegetato il grano così infesto : notiamo in oltre la Melolonzha vulgaris Linn. le larve infestano i campi del grano come tutte le altre culture. Malgrado che i Carabici siano carnivori le larve del Zabrus inflatus Dejean, si cibano delle radici; talvolta l’ insetto perfetto si reca sulla spiga e ne rode i semi, lo stesso è a dirsi dell’ Amara trivialis Duflschm ; Butalis cerealella Ency: il bruco vive e si trasforma dentro i semi del grano, che corrode internamente senza che si scorga all’ esterno alcun segno della sua azione: quest’ insetto si mol- tiplica in modo prodigioso producendo sino sei generazioni per anno, il perché riesce dannosis- simo; Tinea granella Linn. è nocivo quanto la specie precedente, ove non se ne impedisca la propagazione; la larva si ciba della sostanza della Cariosside ; il CA/orops lineata Meig de- posita le sue numerose uova nelle giovani piante di grano (2). (1) È stato proposto di distruggere questo Sternosso spargendo sul terreno della polvere di Camelina, ossivvero alternando la cultura, o facendogli la guerra durante la stagione estiva, ciò che potrebbe riuscir vantaggioso ove fosse dimostrato che l’ insetto deposita le uova al piede delle pianticelle di grano appena è germogliato nell’ autunno . (2) Nel 4812 e nel 4859 questo Dittero cagionò in Francia moltissimi guasti. Il Sig. Marchese Cosimo Ridolfi ha presentato all’ Accademia dei Georgofili le larve di un’insetto denominato Cecidomia cerealis che — 121 — Secale cereale Linn. sp. Nom. it. Segale. Segala. Oliva. Segola . Questo cereale nativo dell’ Asia minore , cresce spontaneo nella Crimea e sulle rive del Mar Caspio : coltivato in Europa da antichissimo tempo è molto importante per la sua rusti- chezza e per la copia dei suoi prodotti: di fatto riesce bene anco nei luoghi freddi e in mon- tagna nei terreni magri e non atti alla cultura del grano: i semi forniscono una farina abbon- dante , ma meno bianca e meno ricca in glutine di quella del grano: mescolato in proporzioni convenienti col grano serve alla preparazione d’ un pane sano ma poco nutritivo: unito a qualche pianta baccellina somministra un foraggio copioso adattato a tutti gli animali; la paglia è dura e silicea ed è usata per legare, per cuoprir capanne e imballar piante . I semi di Segale possono servire come quelli d’ Orzo alla preparazione della birra, e possono dare per fermentazione un liquore alcoolico. La cultura ha prodotto diverse razze, che sono desi- gnate dagli Agronomi col nome di Segale d'autunno o d'inverno, di Segale marzuolo o di Pri- mavera e di Segale di S. Giovanni o Segale del Nord. Nelle annate piovose si sviluppa sugli ovari della Segale un fungo conosciuto col nome di Segale cornuta, Claviceps purpurea Tul. che esercita un’ azione speciale sulla matrice . Insett. Pyralis secalis Linn.: il bruco rode le foglie; ed altre specie. Hordeum vulgare Linn. sp. Nom. it. Orzo. Non si conosce la patria di questo cereale coltivato in tutti i tempi e in tutti i luoghi dell’ Europa, dell’ Asia occidentale e dell’ Egitto; si trova nelle tombe degli antichi Scandinavi ed Egiziani; è molto produttivo ed è interessante nei luoghi dove non si coltivano altri cereali. L’Orzo spogliato del suo inviluppo si chiama Orzo mondo Hordeum vulgare nudum: è pianta medicinale, ed è usata da molto tempo nella fabbricazione della birra. Sino dai tempi d’ Ippo- crate l’ acqua d’ Orzo era reputata una tisana dolcificante e analettica. Nella Provincia si coltiva l' Orzo comune in discreta quantità, e quello mondo in qualche luogo in piccola dose per uso di caffè. Insett. Chlorops Trit. Linn. vivono riuniti sette o otto su ciascheduna spiga, rodono il fiore e inducono l’ aborto del seme. Al tempo di Linneo il danno di quest’ insetto si calco- lava nella Svezia 100,000 ducati. Hordeum distichon Lin. Nom. it. Orzola. Scandela. Scandella. Orzo distico ec. Si coltiva nelle vicinanze di Siena nei terreni di tufo : s’ associa alla farina di grano. Lolium perenne Linn. sp. Nom. it. Gioglierello. Giogliuzzo. Loglierella. Loglio. Gioglio salvatico . Staz. Abit. Luoghi erbosi e prativi. Siena (Bart.); Lizza (Camp. Tass.). Fior, Bur. Da maggio ad agosto a seconda dell’ elevazione dei luoghi . p. Propr. Us. Ottima pastura pel bestiame, sebbene riesca un poco dura; è il Ray-Grass degli Inglesi, proposto per i prati artificiali solo ossivvero unito ad altre specie, vivendo molto e ha cagionato molto danno alle piante del Grano nel Veneto e nell’ Emilia: successivamente il Sig. Dott. Marchi ha mostrato all’ Accademia medesima altro insetto dannoso conosciuto col nome di Zabro gobbo . dando diversi tagli in un anno, operazione che pare che n'ecciti sempre più la vegetazione . In Inghilterra dove questa specie trova le condizioni di suolo e di clima favorevoli al suo prosperamento , il Loglio è raccomandato come il più produttivo e ingrassante . Il Loliwm tenue Linn. considerato da alcuni come una varietà della specie precedente si presta bene alla for- mazione dei prati da ornamento nei giardini e nei parchi . Lolium temulentum Linn. Sp. Nom. it. Zizzania. Gioglio cattivo . Loglio. Loglio zucco . Staz. Abit. Campi. Siena ( Bart.) . Fior. Dur. Maggio e giugno. a. Propr. Us. Questa gramigna, 772felie Lolium di Virgilio, è molto dannosa ai seminati, dove si propaga facilmente e tanto da dar appoggio alla credenza che il Grano si permutasse in Loglio per mezzo di repetute degenerazioni; Plinio parla delle sue virtù medicinali: î semi sono acri, acidi e spiacevoli e contengono un principio narcotico conosciuto da remotissimo tempo; uniti in una certa dose col grano producono, in chi ne mangia il pane, vertigini, nausee, deliri, convulsioni e fino la privazione momentanea della vista. Questa pianta è la Zizzania tanto rinomata nelle sacre carte . Zea Mais Linn. Nom, it. Gran turco. Gran Siciliano. Formentone . Formento d' India. Mais ec. Propr. Us. Il Formentone è nativo secondo alcuni dell’ Indie Orientali e della Sud Ame- rica per altri (1): in alcuni luoghi della Provincia è estesamente coltivato ed è tutto maggese ; si raccoglie agli ultimi di settembre ossivvero ai primi di ottobre, e la raccolta è copiosa se la pioggia è caduta tempestivamente a favorire la sua vegetazione. Questa grande e bella gra- migna è la più produttiva fra i cereali e dopo il Grano ed il Riso è la più utile nella nutri- zione dell’uomo: la sua cultura introdotta in Europa nel secolo XVI, è estesa oggidi fin oltre la zona della Vite; cioè a più di mille metri sopra il livello del mare: essa ama i buoni terreni ma si adatta anco ai mediocri purchè siano letamati: la farina contribuisce all’alimenta- zione della povera gente e conviene agli animali che si vogliono ingrassare, tant’ è vero che si crede che il lardo migliore sia quello de’ majali nutriti col formentone . Si conoscono diverse varietà di Granturco, distinte per la loro altezza, per il grado di precocità, per la durata delle diverse fasi della vegetazione, per il volume, per la forma e per il colore dei suoi frutti, essendo- vene dei bianchi, dei gialli, dei rossi e dei variegati per effetto d'ibridismi : si somministra al bestiame la infiorescenza staminifera, dopo che è avvenuta la fecondazione dei sottoposti fiori feminei; gli si danno pure gli steli e le foglie dopo la raccolta delle spighe dette Pannocchie . Nell’ America Spagnola questa pianta serve alla preparazione d’ una specie di birra chiamata Chicha; è poi noto l uso che si fa nell’ economia domestica e rurale dei granturcoli , delle pannocchie, dei cartocci di sfoglie e dei torsi (2). (1) Resulta da alcuni documenti storici che il Granturco era conosciuto nell’Asia e nell’Egitto prima della scoperta dell’ America. (2) Il Siciliano è stato da alcuni consigliato come pianta industriale, per estrarne lo zucchero che contiene abbondantemente prima della fruttificazione : ciò potrà essere utile, ci sembra, in quei luoghi dove non giunge a maturazione, non già presso di Noi dove questa pianta e tanto produttiva . 488 Ensett. Îelolontha vulgaris Linn.; Pedinus glaber Fab. le larve divorano le radici; Gryl- lo-talpa vulgaris Linn. ; Acridium migratorium Linn.; Aphis Zeae Bonaf. si trova in quantità nell’ascella delle foglie e fra quelle della pannocchia , la quale alimenta pure l’Zaliothis peltigera Guer e la 7inea Zeella Villiers; Botys Stlacealis Hubn. il bruco penetra nella midolla, la con- suma e la pianta ingiallisce e poi muore (1) . CLASS. III. ACOTILEDONI. See rR)OaTI @rd. Polipodiacee. Ceterach officinarum VWilld. Sim. Asplenium Ceterach Bart. cat. Sant. viagg. Nom. it. Asplenio. Cedracca . Cetracca. Felce dei muri. Erba dorata. Erba ruggine ec. Spor. Da giugno a ottobre . Perenne. Propr. Us. Pianta vantata contro le malattie del polmone e della vessica: è spontanea sui muri e sui massi. Polypodium vulgare Linn. Nom. it. Felce quercina. Filicula . Felce dolce. Polipodio. Mosco quercino ec. Spor. Vari mesi dell’ anno . Perenne. Propr. Us. Pianta spontanea pei boschi sui tronchi degli alberi e su i vecchi muri: il suo rizoma è carnoso, zuccherino , lassativo e aperitivo . Polystichum Filix-mas Roth. Sin. Polypodium Filix-mas Bart. cat. Sant. viagg. Nom, it. Felce maschia. Felice muschia . Staz. Abit. Boschi, siepi e luoghi ombrosi. Siena, per i boschi ( Bart. ); Castel del Piano alle sorgenti; Arcidosso al fonte della Vena (Sant.). Spor. Da giugno a settembre. Perenne. Propr. Us. Pianta spontanea dei boschi e luoghi ombrosi : il suo rizoma è astringente, vermifugo e tonico . Asplenium Filix-foemina Bern. Sin. Polypodium Filix-foemina Sant. viage. (4) Nei giardini si coltivano le seguenti Gramigne, Saccharum officinarum Linn. originario dell’Asia equa- toriale : lo Zuechero alimenta la Lepisma saecharina Fab.; Stipa pennata Linn. sp. detta Lino delle Fate: la resta della glumetta inferiore è fornita superiormente di barba piumosa delicatissima e lucida da imitare le penne dell’ uccello di Paradiso, il perchè è ricercata per ornamento delle signore ossivvero per abbellire i mazzi dei fiori. Il Targioni afferma che queste pennine costituiscono un’igrometro squisito. Si coltiva pure il Gynerium argenteum Nees ( Arundo dioica Spreng.) detta Erba de pampas, nativa delle vaste pianure della Sud America. — 12h — Nom. it. /elce femmina . Spor Da giugno a settembre . Perenne. Pianta spontanea dei boschi ombrosi ed umidi ed ha le stesse proprietà della specie precedente . Asplenium 'Frichomanmnes Linn. sp. Nom. it. Politrico. Erba rugginina . Tricomane ec. Spor. Da maggio a settembre. Perenne. Pianta aperitiva e bechica: nasce sui muri, sui massi ombrosi, nelle gole dei pozzi ec. Asplenium Ruta-muraria Linn. sp. Nom. it. Paronichia . Ruta muraria. Ruta di muro. Ruta parietaria . Spor. Da primavera alla fine d’ autunno. Perenne. Pianta medicinale: foglie pettorali aperitive: si trova alla fonte del Casato dove circa cent’ anni fa la raccolse il Prof. Bartalini: la medesima è scomparsa dal pozzo di S. Vigilio e dai gradini del Duomo dove era stata pure osservata dallo stesso Bartalini . Asplenium Adianthum nigrum Linn. sp. Nom. it. Adianto nero. Capel Venere doppio. Driopteri. Erba radioli ec. Spor. Da maggio a settembre. Perenne. Pianta aperitiva e bechica che cresce spontanea nei luoghi ombrosi ed umidi, sui vecchi muri e nelle fenditure dei massi. Scolopendrium officinale SM. Sim. Asplenium Scolopendrium Bart. cat. Nom. it. Lingua cervina. Lingua dei pozzi. Milzaja. Scolopendrio . Erba mula ec. Spor. Estate. Perenne. Pianta medicinale: foglie epatiche, vulnerarie e detersive: spontanea dei luoghi sassosi e ombrosi; si trova anco nelle grotte e fra le pietre . Pteris aquilina Linn. sp. Nom. it. Felce da ricotte. Felce. Felce da porci. Felce grande. Felce maggiore ec. Spor. Da luglio a settembre . Perenne. Propr. Us. Pianta spontanea dei boschi e dei campi arenosi e sterili: è vermifuga : questa felce è distinta per la sua fronda d’ un bel verde e graziosamente divisa; la sua pre- senza indica terreno di cattiva qualità : serve a molti usi : i montagnoli vi avvolgono le ricotte; può rimpiazzare la paglia nelle buche da grano; se ne fa lettiera pel bestiame e macerata diviene un buon concime ; bruciata fornisce molta potassa. Tagliando obliquamente alla base uno dei suoi lunghi piccioli, si manifesta sulla sezione una specie di disegno che rappresenta un’ aquila bicipite, donde il suo nome specifico d’ Aquilina, e che è prodotto dai fasci fibrova- scolari più o meno scuri che risaltano sulla massa cellulare biancastra. Adianthum Capillus Veneris Linn. sp. Nom. it. Adianto. Capelvenere . Cupelvenero . Capovenere . Caponvenere . Spor. Estate. Perenne. Propr. Us. (Questa pianta è stata reputata diuretica, sudorifica , splenica e pettorale: vive nelle grotte, alle fonti e nelle gole dei pozzi. 488 = Ord. Osmundacee. Osmunda regalis Linn. sp. Nom. it. Felce florida. Felce palustre. Osmunda . Polipodio amaro . Spor. Da maggio a settembre. Perenne. Propr. Us. Pianta usata nelle malattie del fegato e raccomandata contro le serofole e la rachitide : è stata osservata dal Bartalini presso la Merse e dal Santi a Spannocchia, alla Badia di S. Salvadore e in altri luoghi . Ord. Ofioglossee. Ophioglossum vulgatum Linn. Sp. Nom. it. Erba lucciola. Erba serpentina. Luccia. Lingua di vipera. Serpentina ec. Propr. Us. Pianta medicinale vulneraria e contro le angine: è stata trovata dal Bar- talini a Mazzafonda . Miuschi. Assai importanti sono i vegetabili di questa classe nella natura e nell’ economia dome- stica ; essi formano un tappeto soffice e verde dove talvolta ci riposiamo all'ombra dei boschi, o sulle sponde d’ un ruscello al mormorio delle acque: nell’ economia della natura queste pianticelle giovano a molti piccoli uccelli nella costruzione dei loro nidi; insieme ai Licheni costituiscono la prima vegetazione sulla mudità del suolo e dei massi, preparando poi colla loro scomposizione un primo strato di terriccio ai vegetabili d’ un’ ordine superiore : nell'economia domestica possono servire a far materassi. Il Polytrichum commune Sp. pl. è indicato come pianta medicinale diaforetica, ma è in disuso. L'imperatrice Caterina di Russia impiegò questa Briacea per collegare le pietre d' una lunga strada a Pietroburgo . Insett. Bombus muscorum Linn. forma il nido coi muschi; Stapylinus hypnorum Lat ec. Licheni. I vegetabili di questa classe variano per la conformazione, per la consistenza e pel co- lorito ; rivestono ì muri, i massi, i tetti e la corteccia degli alberi e giovano all’ uomo come alimento, come medicamento e come materia tintoria e sono altresi utili nell’ economia della natura. Non essendo quì luogo di trattare diffusamente delle così dette piante crittogame, mi limito ad accennare l’ Usnea darbata Fr. che fornisce una polvere infiammabile ; la Lecanora parella Ach. spontanea dei dintorni di Siena (Tass.), che fornisce una sostanza tintoria d’ un rosso amaranto ; il Lichene polmonario , Stieta pulmonacea Ach. ( Lichen pulmonarius Linn. ), comune suì tronchi degli alberi anche nel vicino bosco della Monaca, e proposto come succe- daneo del Lichene d’ Islanda . — 126 — Funghi. Questo vasto gruppo comprende la maggior parte delle Crittogame: le sue specie pre- sentano un’grande interesse, ove se ne consideri la storia dai tempi antichi sino al presente, ed ove se ne segua il grande sviluppamento che ha preso la parte di scienza che si occupa dei loro organismi, attestando del genio d’ investigazione che caratterizza l’ epoca presente. Questa classe di piante oltre un gran numero di specie sospette o venefiche ne contiene alcune commestibili, indipendentemente dall’ Agarico che è oggetto di cultura: può dirsi che ogni ter- reno, ogni temperatura, spesso ogni bosco o scopeto ha le sue specie di funghi e così le Clavarie, V Elvelle, i Cantarelli, i Polipori, i Boleti, i Prugnoli ec. (4). Nel comune di Montalcino abbondano i seguenti: Qvolo. Porcino. Vescia. Orcella . Manine . Lingue . Prugnolo . Scopajolo. Puppole. Pavonazzo . Giallerino ec. Nella Val di Chiana sono comuni le Vesce . gli OQvoli. l Orcelle. i Prugnoli. i Leccini. i Porcini o Ceppatelli e i Cerrini . A Sarteano si trovano Porcini. Ovoli. Caldanelle. Prugnoli. Orcelle ec. Insett. Gl' insetti che vivono della sostanza dei funghi appartengono ai Coleotteri e ai Ditteri, fra i primi Xilofagi e Trimeri ec. fra i secondi la numerosa Tribù dei Tipulari fungi- coli. Fra le piante dannose appartenenti alla classe dei funghi segnaliamo le seguenti . Antennaria elacophila Montagn. Cent. VI. Sin. Cladosporium Fumago Link; ‘Torula Oleae. Castagn. catal. ec. Staz. Abit. Sulle foglie e sui rami degli olivi. Argiano nei possessi del Sig. Conte Fer- dinando Pieri Nerli ( Tass. marzo 1862 ). Questo fungo indicato già col nome di /uliggine o Brusca ed oggi con quello di Nero degli Olivi comparisce in forma di polvere nerastra sulle foglie e sui giovani rami dell’ Olivo: Montagne aveva osservato questa specie nel 1829 sugli Olivi a Perpignano e l’ aveva descritta negli Annali delle scienze naturali di Parigi: nel 1838 i Professori Targioni e Passerini di Firenze avendo dovuto occuparsi, per incarico dell’Accademia dei Georgofili, della suddetta materia nera, che infestava in quel tempo gli Olivi del Comune di Castiglion della Pescaja, non pen- sando alla probabilità d’ una crittogama, attribuirono la sostanza fuligginosa ad un’ alterazione dei succhi dell’ Olivo in conseguenza delle punture d’ un’ insetto che vi è quasi sempre asso- ciato, e per cui l’ umore stesso trasudato diveniva nerastro stando esposto all’ azione degli agenti esterni, e consigliarono i prelodati Commissari di tagliare alla primavera con adattati strumenti i rami infetti, di bruciarli tosto al piede degli olivi e di lavare i rami superstiti con latte di calce (2). Successivamente Guerin Meneville osservò questa polvere nera sugli Olivi in Provenza da dove forse si è diffusa nell’ Italia superiore. Nel 1860 e 1861 mi furono presentati alcuni rami d’ Olivo danneggiati da questa crittogama appartenenti alla tenuta d'Ar- giano; mediante la gentilezza del Sig. Conte Ferdinando Pieri Nerli potei avere una quantità (4) Nella Flora di questa parte della Toscana a cui sto lavorando e per la quale ho già pronti molti ma- teriali spero che la parte erittogamica, stata appena da me adombrata nella Guida di Siena, riceverà nn conve- niente sviluppamento e così anche questa classe importante dei Funghi. (2) V. Tassi. Giornale i Giardini Milano, p. 551. Febbraio e Marzo 41864. Id. Giornale Agrario Firenze Ann. 41864. — 127 — di tali rami infestati e così potei diffondere nel 1862 questa Crittogama a tutti gli ‘associati dell’ Erbario Crittogamico Italiano (1) . Claviceps purpurea Tul. Sin. Sclerotium clavus Dec. Nom. it. Segale cornuta . Questo fungo è stato accennato parlando della Segale . Sphaeria. Le specie di questo gruppo si presentano generalmente in forma di macchie di diversi colori sotto l’ epidermide dei cauli e delle foglie, e la loro comparsa è indizio del prossimo deperimento dell’ organo o della pianta su cui si sviluppano morte, che pare che tali funghi mieroscopici abbiano la missione d’ accelerare . Polyporus. Molte specie di questo genere separate dai Boleti, ( altro gruppo di piante singolari per le forme e notevoli per le dimensioni che talvolta raggiungono ) sono pregevoli per le loro qualità alimentari, rivaleggiando per l' utilità coi Boleti stessi e cogli Agarici . Uredo caries Dec. Fl. fr. La Carie si sviluppa sul Grano ed è composta di spore nere globulose e fetide che facilmente germogliano all’ azione dell’ umidità: il grano cariato è appena deformato, ma è leggiero e privo di proprietà nutritive; mescolato al grano sano altera la farina. Pare che poche cariossidi di grano cariato unite al grano sano destinato per semente, comunichi la malattia alle piante della nuova raccolta, a meno che il grano non sia stato precedentemente sottoposto ad un lavaggio con la calce . Uredo Carbo Dec. FI. fr. Il Carbonchio si sviluppa sulle glume e anco sugli ovari della maggior parte delle graminacee segnatamente sul grano, sull’ orzo, sulla vena , sul miglio e sul siciliano e consiste in una polvere nera, inodora e formata di spore tondeggianti; è ca- pace di produrre molto danno distruggendo i fiori e facendo abortire i semi; la sua polvere nera si disperde nella raccolta e la farina non ne viene alterata. L’ Uredo destruens Duby che attacca il miglio è per alcuni una varietà della specie precedente. Nell’annate piovose e nei luoghi bassi s’ osserva non di rado sul siciliano una singolare varietà di Carbonchio , consistente in escrescenze più o meno voluminose che si manifestano sugli ovari, sui fiori staminiferi, sui cauli o nell’ ascella delle foglie, che si rompono in definitiva e lasciano cadere una polvere abbondante nera. (4) Nello stesso anno fu da me annunziata la ricomparsa di questo fungo nella Guida di Siena pubbli- cata nell’ occasione del X. Congresso degli Scienzati Italiani: al principio dell’ anno corrente per invito dell’ il- lustre Preside dell’ Accademia dei Georgofili ho scritto di nuovo intorno a questo fungo (V. Giornale Agrario 1864 ) e un breve cenno ne ho pur dato nel Giornale i Giardini di Milano pubblicato nel febbrajo decorso e dove è posto il seguente problema a risolversi « ivi si legge » a pag. 353. Poste queste cose gioverebbe co- noscere quale dei due parassiti dell’ Olivo, l’ insetto cioè o la erittogama si sviluppa pel primo; e se uno solo o ambedue sono dannosi alla pianta, e in quest’ ultimo caso chi lo è maggiormente ec. è a pag. 355. Comunque , quelle piante d’Olivo che hanno ospiti sì molesti non potranno sicuramente prosperare, chè l’in- setto le danneggerà in special modo colle sue punture, e la crittogama per l’ alterazione che induce colla sua vegetazione nei tessuti degli organi che investe e pel disturbo quindi che reca alle loro funzioni; infine a pag. 452. la Redazione del sud. periodico . A nessuno potrà sfuggire l'immensa portata dell’ osservazione, che suc- cintamente viene accennata nell’ articolo del Prof. Tassi, qualora dal campo limitato d’ una sola specie di vegetabili, la si trasporti alla più lata sfera di quasi tutte le piante da calidario, e di molte da pien’aria che come il Gelso toccano da presso alle fonti più vitali della nostra prosperità ec. 16 — 123 — Uredo rubigo-vera Dec. Fl. fr. La Ruggine è pure un fungo parassito frequente nelle Graminacee e particolarmente sul grano: si sviluppa sulle foglie, sulla guaina, sul caule e sugli organi foliacei del fiore : comparisce in forma di macchie numerose, da prima sotto epider- moidali, quindi l’ epidermide si rompe, si oblitera e resta al nudo una polvere gialla, poi rossa 0 color ruggine, giammai nera come quella della specie precedente. La Ruggine è co- mune nei luoghi bassi, in tempi nebbiosi e piovigginosi; dissecca sollecitamente le piante del grano e ne diminuisce considerevolmente il prodotto. I foraggi investiti da questo fungo costi- tuiscono un cibo cattivo, irritano l’ apparecchio digestivo e producono delle alterazioni gravi nella composizione del sangue . Oidium Tuckeri ( Erisife ec.) Fungo microscopico parassito della Vite e pur troppo conosciuto per i gravi danni che reca a questa pianta; esso ha per fondamento un Micelio composto di filamenti che s' attaccano sui rami, sulle foglie e sui frutti delia Vite; il perchè queste parti s’ alterano e non possono compiere le loro funzioni: dal Micelio sorgono vertical mente dei tubicini articolati in cui si formano molte spore che non tardano a distaccarsi e si sviluppano con la più gran facilità : sono questi organi propagatori che portati dal vento dif- fondono la malattia, alla quale è dato fortunatamente di riparare mediante la solfatura appli- cata opportunamente e colle diligenze suggerite dalla scienza e dalla pratica . Botrytis. (Questo genere resulta composto di molte specie microscopiche di semplicissima organizzazione, ad una delle quali è stata attribuita la malattia delle Patate e si accagiona un altra dell’ affezione particolare conosciuta col nome di Moscardina . Da ultimo stimo di far cosa grata agli amici della scienza completando questa breve rivista di piante crittogame, col presentare qui annessa la figura di una nuova specie di fungo da me scoperto nel 1362 nelle vicinanze di Siena e segnatamente sulla corteccia d’una Quercia presso il bosco della Monaca e pubblicata dai chiarissimi Cesati e De-Notaris col nome di Rosel- linia Tassiana. Nella Guida di Siena stampata nello stesso anno esistono alcune figure ed una breve descrizione di questa muova crittogama, ma attesa la somma fretta con cui dovè esser compi- lata la parte botanica di quell’ opera, la tavola non era corredata, come fu avvertito, d'alcuni dettagli e del disegno altresi del fungo nelle sue naturali dimensioni ; all'oggetto quindi di porgere un quadro completo degli organismi di questo vegetabile, pubblichiamo di buon grado l’ an- nessa tavola disegnata dall’ egregio Sig. Odoardo Beccari e tanto più volentieri in quanto mi consta che Egli aveva scoperto questo fungo quasi contemporaneamente a me sulle quercie del Chianti e su quelle della selva di Pisa. Rosellinia Tassiana Cesat. et De-Not. in Tass. FI. Senes p. 3. cum. icon. De-Notaris Comment. della Soc. Crittogamologica italiana n. 4. p. 227. e fasc. A. degli Sferiacei italici. Staz. Abit. Sulle screpolature della corteccia delle Quercie . Siena, bosco della Monaca (Tass. 1862.); Radda nel Chianti (Beccar. 1862). Rosellinia Tassiana CesatetD Ntrs. ViStanghi inc. i des. OBeccari Litogr. Ach Paris, Firenze SPIEGAZIONE DELLE FIGURE T_T T_—TF6N>—_ Fi. 4. Gruppo di grandezza naturale . Fic. 2. Altro gruppo alquanto ingrandito: 4, @ periteci stipitati: d. peritecio sessile: d. d. d. stipiti spermaziferi: d’ Stipite Spermazifero con un peritecio giovine (e). Fic. 3. Peritecio stipitato sezionato longitudinalmente ed ingrandito 10. volte in diametro Fic. 4. Stipite Spermazifero sezionato longitadinalmente : c. peritecio: d. porzione Sperma- » Zifera ingrandito 10. diametri. | Fic. 5. Sommità d’ uno Stipite Spermazifero assai ingrandito. Fic. 6. Fascetto di Sterigmi (#) con Spermazi (/£). Fic. 7. Teche con spore e parafisi: f teca aperta con 6 spore nell'interno e due già emesse g.: f° teca con spore immature : 4 parafisi ( ingr. 200. diam. circa). Fic. 8. 9. 10. Spore, di cui una aperta, ingrandite circa 600. diametri come la Fig. 0. — 130 — SPIEGAZIONE DELLE ABBREVIATURE - POSSI A. indica pianta annuale . B. pianta biennale . Band. Bandini Dott. Flavio. Bart. Bartalini Prof. Biagio . Beccar. Beccari Odoardo . Bert. Bertoloni Prof. Antonio . Camp. Campani Prof. Giovanni. Class. Classe . Dur. Durata della pianta. Fior. Frutt. Fioritura e Fruttificazione . Gabbr. Gabbrielli Prof. Salvadore . Insett. Insetti . L. Pianta legnosa. Nom. it. Nome italiano . Ord. Ordine Oss. Osservazione . pi Pianta perenne . Parl. Parlatore Prof. Filippo . Propr. Us. Proprietà e Usi. Ric. Ricasoli Cav. Vincenzo . Sant. Santi Prof. Giorgio . Sav. Savi Prof. Gaetano e Profî. Pietro e Paolo. Sin. Sinonimo . Sott. Class. Sotto Classe . Spor. Spore. Staz. Abit Stazione. Abitazione . Targ. Targioni Prof. Antonio . Tass. Tassi Prof. Attilio . Mil SUNT Va MIA Y 1A i) i wo Îl Ù MRI i do dii‘ | (Ng TIRA LIA) LS) UfPotta New York Botanical Garden Libra 3 5185 00270 4490