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^ AlL VSIONI, IMPRESE, E T[ EMBLEMI !

DEL Sic. PRINCIPIO FABRICII

DA TERAMO Sopra lavita,opek^étattionI|

GREGORIO'XIII'

PONTEFICE MAS SfJVlO LIBRI VL

Neitiuià (otto F aUenria deÌDrc^, I

anco la ti^jùmutdunPnnc'tpe Chn}ìiam,èakre core, lafomma

. dfU^qu^sihggeJm^où dedica ttonc deW opera MÌrl'(>}Ectr>S\

*=^ DVCA DI Soi? A >

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'Boì-tolorneo Grofsi, ~' j- CoitLicentìadeSupenon, Et Priuilegio.r arino . I T 8 9 ■ intagliati aaNaialBorafabodaSlk

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Ofr.Aj5:i'. /' .1'/ ^ iHasj

ALL' ILLVSTRISSIMO

ET ECCELLENTISSIMO SIC.

IL SIG. lACOMO BONCOMP AGNI

Duca di Sora, Marchefe diVignoLijdel con(ìglio del ReCatholicc,& Tuo Capitan generale delle genti d'Arme di Lombardia^ mio Signore,& padrone (ìngola- rilsimo.

A Vita 3 l'opere , ^ l'attioni di Gregorio xiij,difelicij?tma me- moria ,fi4rno talt( lllujìrij^imo, ^ Eccellenti/stmo Signore) eh e pm volte mifer mirare in dietro per tornarmi , ^ lafciar quefia Imprefa tanto ardua , ^ difficile 3 dubbio fi , che la miapennanondejfe loro più tojio ombrai chechia- I réj^a alcuna . J\[ondimeno mi cadde nelpenfie- ro^chefii Piti ori per Eccellenti ^chefiano ^perche nonpojfono col pennello , ^ co più viui colori, che la terra prodt^ca, ^ l'arte ajfìni ,dimoJlrar piena- mente il nafcimento del Sole colle Jue ^arie,^ in- finite op eratio ni , la vagheXj^del Cielo vejìtto di Stelle 3 ^ t altre co fé mirabili della J\(a^turayfi re^ Jìorfero dal dipingere-fi come nonyìjaria Upittu-

rameosi

r a COSI parimente non vifarìano quei, che Jcrmejfc- ro le Vite de Trinci ft ,fe ad ogni perfett ione douej^ fero toccare al ^'iuo , ^ rapprefentarc quafi attu^ alni ente le loro attioni. Onde fimancariano gU hm- mìni non pio di quefle due arti celebri , ^ nece [fa- rie, ma della memoria de fatti preclari di tanti He- roi , e han 'vinto , ^ gouernato il mondo . L'eff em- pio de quali.nonfolfpronaglf animi generoft ad imi tarli, ma etiamdw àfkperarli per confeo-mr ma(^r gior grado dhonore , e di gloria: Rimediofòlo vera- mente di vincere la perfidia della morte, ^ del tem- po . Per il che ho voluto pili toUo moflr are al mon- do la deh oleica del mio Ingegno , ^ la fmperfet- tione dell'arte in difeghare (fé ben con nuouo modo, sfotto velo di Emblemi) breuemente la Vita , ^ i fatti di fi glorio fo TrincipCj che occultar lajfett io- ne , HofiferuanX^ , eldefiderioy e ho dtferuir'à P. E. \à cui, perche le conui eneper obligo, ^per oo^n altro ri[petto,driX7^ l opera, quale ellafia] ^ lafapplico fidegyiiriceuerla con quella grande\zja d'animo, chaUa magnanimità fua conuiene,cheda meefla tafatta,^ chora gite laprefentoiafiicurato, eh e lo feudo della fuaprotettione lafaragirficura da i Ca nini morfi deT>etr attori infino a tvlt ime parti della terra : là doue il Santi fimo nome di Qregorio è vi- uo , ^^ venerato ancora . Et s'ella vien tardi fuori, ne dia la colpa à quel^che circa il fine dell altra mi a feriti a già molti anni fono , le diceuo : La quale, ha- uendoui fatto lungo difcorfòf opra t opera , ho poHo

mi

neljìnepernon tediarla qui nei principio . Ada ca- dendole dvMbio alcuno ,fi come facilmente patria auuentre ,per e (bergli Emblemi o [curi, ^ difetti, ancora^chaìla chiareXJ^ dell ingegno ^et faper Juo non.jìa ojcura co fa veruna , può ricorrere a quella: ou e ho /coperto par te delfenfopiu occulto diqueHe fatiche i^ della mia 'volmità-ja quale^/epari alde- Jìderio^ haueffele for\e , fé lepre fé ntar ebbe auantt con più chiaro tejiimoniv , che quejio non e ideila Jùa fin e er ita , ^ perfeueYanz^a . Con quejìojine le fa riuerenz^a 3 ^priego da nofìro Signor Dio feli- cità compita . di Roma li Xlll» dt Giugno

<iM D Lxxxvm,

■ D. V. E. Illuarifsima

T>euotif, ^ obligattfs. Serttìdore*

Principio Fabrici}.

AL SANTISSIMO PADRE

ET SIGNOR NOSTRO. GREGORIO XIIL PONTEFICE

MASSIMO.

A diuina Maeftà ( BeatilTimo Padre) doppò la creatione di tuttele cofe, creando l'huomo molto più nobile dell'altre creature corporee à Tua iì- militudinc quafi Epilogo, & Ritratto di qucfta gran Machina , li diede l'ef- fere,ilfentircon quelle, &rintende- ,_ , -re con gli'Angeli:acciÒ5che contem- plando la grandezza,& bontà fua infinita, non folo gli fof fero l'altre cofe qua giù produtte come à Principe (& mag giormente nello flato del|a innocenza)foggette,& ad ogni Tua volontà,& cenno obcdienti,mà in certo modo naturali Ammaeftraticij&muti oratori per ottimamente viuere; poi , clie fi vede apertamente nelle Beftie , nelle Piante , «Se ncll'altreCreature tanta Virtù, che l'iiuomo non folo non potrebbe fenza quelle nudrire il corpo, ma ne così facil- mente riempirebbe l'animo de viui eflcmpi , & morali am- mae{tramenti,comefada loro apprendendoli. Onde au- .uenneforfi,che gli'huomini cominciaronoà trouarl'Ar- mc,gli'Emblcmi,e rimprefeiferuendofi di corpo , ò d'Ani- male,© di Piata,ò d'altra cofa artificialejàfine di così hono Tare,& diftinguere le famiglie:© pur di molirar altrui come : fottovelo,&ombra,leintcntioni,& occulti defiderij dell'a nimo loro. Tra queftc,ilfelicifs. Drago (Infegnadi V. B.) pieno de tanti,& mcrauigliofi mifterij,hà partorito nel mio

baffo,

r-aLWMfiTjgp

baflo,& picciolo Ingegno tutto queftojch'io hora fotte no me d'Allu(!oni,Imprerc,& Emblemi humilifsimamentc,af- iicurato dalla ina immenfa benignità , quali , quali fi fiano l'offero 5&confacro.Perfuadendomi, che non il valor di quelle,ma la prontezza3& buona volontà mia le farà venir ficureal fuo lantocofpetto jcome anco mi terrò pago, & contento, fc ella non fdcgnarà così deuoto,&finccroaf- fetto.Di che io tutto all'incontro ricordeuole3>Sc conofcen- te pregherò di cuore la diuina Maeftà ; che , fi come quel- l'euclato Serpente fanòimorfi del mifero popolo hebreo, così per mezo del fuo Drago(vero Ritratto di Giuftifsimo Principe ) fiano liberi da tutte l'Infermità loro , quei , che già col fuo preciofo Sangue, lauò Chrifto N. S. dal quale, pregandole lunga, & tranquilifsima Vita, con ogni debita riuerenza , & humiltà , le bacio li fantiflìmipiedi.In Roma li xiij.d Ottobre M D LXXXII.

D. r- Santità.

1

Humilijpmo SerHù,& oratore

Trìncipio Fabricij,

BARTOLOMEO GP. ASSI

A I LETTORI.

V O fono ì modi principali (per quel, ch'io me ne inten- da , Benigniffimi Ietron)con i quali ahiui fi gioua. Vno è qucl.có che immediatamente fi fà,ò fi dice.-l'altro è quel, con cui fi dà cagione, che fi facciajò fi dica . Et (apendo io,quanto vn'huomo naturalmente fia obligato all'altro huomo ; & non polFendo in quello mio flato nel primo modo giouare ad altri tanto,quanto nel fecondo , mi fo- no apprelb a quello > & hauuta tra l'altre, l'occafione della prefente opera del Signor Principio Fabritij, l'ho fatto Rampare con molta mia fpefaj8^ follecitudine:acciò la vniuerfalità di quello Volume, vi gioui, &: diletti; >!!>: vi rapprefenti nell'animojnon (olo la grandezza d'vn Principe gloriofo,co me Greg. xiij.fù,mà quale ogn'altro deuc eflere. Et quale fia l'opera ornata di duecentocinquantafei figure intagliate in Rame,mollra il icgucnre fom mariojhauendouidoppò quello aggiunto le tauole neceflan«,& delle co- fc più notabili nel fine. Afsicurandoui;che Ci come fò quello in quella for- tuna con molto mio collo, così, quando alla volontà nlpondellero le for- zCjDrizzarci Academic,«5i: fondarci colleggiper beneficio delle lettere,& feruitio di Ictteratirpoi che da quelle,doppò Dio,s'ha da riconolcerc il ret tOj-Sc vero reggimento del mondo inferiore Viucte lieti, ik felici.

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SOMMA DELLOPERA

P R I M O LIBRO.

A DcdicatìonciLaNaturajò vero crcatìo- nej&generatione delle cofc; Le fei Età, òuero flati dcirhuomojLi Pianetijgli'Ele- menti ; l'Arti liberali ; Le parti del mondoj i Tempi dell'anno.

Secondo Libro.

La Pietà ; e culto di DÌO5& della Religione.

Terxp Libro.

llb.i.

Titt.y.

Vih.t. Titt.z,

Le Virtù Thcologali , Fede, Speranza, Charità, gli effetti ( tib ?. loroi& la Sapienza.

Qjiarto Libro.

Titt.4.

Le Virtù moraIi,ò Cardinali, Prudentia, luftitia, Fortezza,

TempcranzajLe parti, gli'affcttijgli'cfFetti, e i gradi loro, I iib.4. I Titt.4,

Quinto Libro. LaVigilanza,LaPace,&la Abondanza.

Seflo Libro.

IL PRINCIPE fteffo del qual fi tratta, La Vita, & la Eternità.

Jn tutta V opera. .

Le tre parti della Filofofìa morale Etica,Economica, e Po- litica;Le lodi di Gregorio XIII. Pontefice Maflìmo,e Le coie,ch'egIi fece nel PonteficatOje che occorfero degne

B di an-

Lib.f. Tilt }.

tib.tf. Tìtc.j,

Hecfparfim in to to opere conti-, ncncur.

Lib.s.tit.i. ai--

luf.ii.

Lib 5. ti:, i.al-

iuCj. Lib 4-Tit. 5.ptr tot.& alibi. Lib.i.tit. i.al. US.1.S.& Lib.5. tic. a. allus.7.

Pene pcc tot.

Per tot. «put fpjrfij» &c.

Lib.;.tltt.i.}.& »libi.fpar(ìm &c In fin.of cris Col. ,35»- -

di annotatione nel fuo Tempo tra Principi in diuerfe parti del mondo.

LeRifpofteàquei,chediceuanonon cfTer conucncuoleal Romano Pontefice portar per Infegna, il Drago .

La Potefì;àPontificia,& la libertà Ecclefiaftica.

La Nobiltà del rangue5Ò nero di fchiatta,e le fue parti.

La Cognitione del cuIto,e delle cofc Sacre de gli Dei delli Gentilii& i fccreti de gli'Egittij, ne'quali mifteriofamen teconHieroglifici vfliuano lafiguradel Drago.

Vari) documenti canati dalle hiflorie Sacre , naturali, pro- fane,&fauolorci&varij Intelletti della Sacra fcrittura.

La Incarnatione,Natiuità,Refurrettione, e Triófo di Chri fio noftro Signore. Le lodi della BeatifTima Vergine fol. 3 5 1 .& altre cofe curiofe,che nell'opera fi veggono.

Tutte quefte cofe fi moftrano colla figura del Drago^dicla- rate in verfo Italiano,colle Infcrittioni,oueroMotti per ogni Emblcmo , con Ì Sommarij per ogni Titolo, e colle Poftille nel margine,oue fi citano gl'Autori , e fi aprono le difficoltà del fenfo &c.

Vna epiftola airHluftriflìmo,& Eccellentifllmo Signor Du- ca di Sorafcrittà già come dedicatoria in VitadiGrcg. XI I L di fel. record, bora pofta nel fine come Difcorfo, perche in effa ;fi diclarano molte cofe appertinenti all'o- pera.&c. fol. 361.

Duo ordini,ò vero Serie per veder breuementela Intentio ne dell'Autore, fol.3 98. 399.

Tauole otto , cioè de'Libri ,^ Titoli.De Motti, ò vero In— fcrittioni.

De i Sonetti. Delle cofc notabili ne'margini contenute.

Delle Sommejdc'Titoli.Delle Imagin!,de gli'Emblemi.

De gli'Errori Della Stampa.De gl'Autori citati nell'opera.

1

SIXTVS PAPA V.

Diledo Filio Bartholomceo Graffio.

r^r"!^ I L E C T E filijfalutem, 6^ Apoftolicam benedicftionem.CiUTi Ì|||v-fv3 tu ,ficiUuobÌ5 iimotuic, ad publicam , &pnuatam omnium N^^^J vtilitatem , commodum , &^deIe6l:ationem , opera, ac libfum ' de Allulìoiubus , ftemmanbuSjfeu impreflìs j cc Emblematibus fuper Armisjfcu Infignibas fc: re: G R E G O R 1 1 XIII. prsdeceiroris noftri à dile(5lo filio PRINCIPIO Fabricio Canonico Aprutino V. I. D. compilatum imprimere, feii imprimi facere,& in lucem edere defidercs, & inteadas , led verearis,ne poftmodum aliquis , leu ali- qiii ali) ad tiù imitationem didla opera , vel quodlibet ipforum im- primi etiam curenr,in graue cui damnum, & prsiudicium.Nos indemnira- ci rua; ,ac (ìmiil public» priuara;que omnium vcilitaci,& deleétacioni in prarmiffis opporcune coniulerejceque ipecialibus fauoribus,&gracijs pro- l'equi volences, & à quibuluis excommunicacionisjl^ufpeniìonis, ó^mter- dicli, alijsque Ecclelìafticis fencentijs , cenfuris & poznis a iure, vel ab ho- mine,quauis occalìone, vel caulalatis , (I quibus quomodolibet innodacus exiilisjad efFeftum prarfencium duntaxac confequendum , harum ferie ab- foluences , & abrolutum forc cenfences , Mot» proprio , <S.' ex certa noftra icientiajomnibus & fingulis Chnflitìdelibus pra;lertimIibrorum impref- .(onbas,ac Bibliopolis , quouis nomine nuncupatis , Cam in alma Vrbe no- llraj& illius diftriclujquam toto ftacu Ecclefiallico nobisjfancftaiquc Rom. Ecclefix mediacc vel immediaccfubied:o,(ub excommunicacionis maioris larajfententia'ja qua nuUus prxterqua a nobis, vel Rom.Pontiiìce prò tem- pore exifleuce ab/blui po(ric,ac qumgentorum ducarorum auri de Came- ra prò vna Camers Apoftolics,& prò alia cibi, cuisq; h^credibus & fuccef foribus,aucius,Vv;l caulam abfte,vei ab eis prò cépore habétibus,acpro alia acculatori & prò alia quartis illorù partibus ludici exequentimecnó amif- fionibus Typoiu,c<: libroni operi] huiafnnodi tib;,i?i tuis pr.-rdifftis irremi- flìbiliter applicandorii pcenis, roties ipfc fatì:o,etia abl'q; declaratione cu- iufquam ludicis incurrendis , quoties contrauentum fueric, d!llri(i]:ius ia- hibemus,&interdicimus,ne perdeccmannosa primeua diclorum ooe- rum,& cuiuflibet ipforum impreffione abile facienda compucandos, ope- ra pra:di(5]:a,vel eorum aliquod,in toto vel in parte fiib quacunque forma, vel mutatione,auc inuerlìone,vel cum quibuluis etiam additioiiibus, fum- marijs, glods, vel interpretacionibiis, leu lab cuiufcunc],ue alterius generis adiunctionibus ad eaudem materiam accedeiuibus, vel illam referentibus aut ei fimilibus Cam GallicO;Italico,Hi(panico , vel quocunque alio vulga- ri,qua Lacino idiomatc,ecia ad inftatia cuiudiis aherios pcrion.-e cuiulciiq; dignicarisjftacus gradas.ordinis, nobilitate praeminentice , & conditionis quouis' qua;fito colore, vel ingenio,abfqj tua,vel tuorum pu-edlctorum ex- prcira,>Sc in Icriptis licentia,&: aflenfu imprimere , (cu iniprirai faccre, aut imprelFa , vel imprimenda vendere , feu venalia proponere, aut in p:opna domo, vel alibi,etiam ex mutuo,vel dono,feu precano,auc alias h.ibcre, ec tenere audeant,('eu prifumanr.EtniIuloir.inui vniuerlis, & ilngulis Vene-

B

rabilib

DOS

rabilibus fratribus noflrisPatriarchiSjArchiepifcopis , ac dilcdis filijs eo- nim Vicanjs5& Officia libusjalijfque locorum ordinarijs, (?>; Pixlatis in di- f^nitateEcclclìallica conftituti?,acquacunqiie audtoritate,vi;l pra^eminen- tialfungentibiis , in viitute landi.T obedienticc diftnéIèpr.Tcipìendo man- damus,vt qnoties prò parte uu, vel tuoriim prsdidiorum fiiennt requifiti, aut eorum aliquis fiieric requi(ìcus,tibi,riiil'quc prsdifbis in prrcmiflìs effi- cacis defenflonis prxfidioaflìlterites , faciant ea inuiolabiliterobreruari, ac centra inobedientes i.^: rebelles, vel contrafacientes , feuetiamcon- tradictores quoicunqae per pn-edictas,& alias fibibeneutlas pcEnas ,oni- nijiSc quaciinque appellatione remota>procedanr,& exequantur.in locaro etiam,fi opus faerit,auxiIio brachi] fecularis.Nó obltantibus Apoftolicis, ac in vniuerfalibuSjProiiincialibusque , L^'cSynodaiibiis Concilijs editis,& edendis fpecialibusjvel generalibus cófl:itLitiombus,& ordinationibusjnec non etia iuramento cófirmatione Apoftolica,vel quauis fìrmitate alia robo- ratis ftatutis & cófuetudinibii? , priiiilegijs quoqiie,indultis,& literis Apo- ftolicis pr;Edi(fl:is,ac qiiibuiuis alijsperlonisingenere,vel in i'peciefub qui bufcunque tenoribus , 6^ formis, ac cum quibufuis claukilis, <St decretis etiam derogatorijs,&: irritantibus,etiam motu, & icientia lìmilibus , ac de Apoftolica: poteftatis plenitudine, ac conciftorialiter, & alias in contrarili quomodolibet,etia pluries,&: iteratis vicibus Cuceflìsjapprobatis, & inno- uatisjinpoftcrumq. cócedédis Se innouandis. Qiiibus omnibus, eiiaiì de illis, eorumque totis tenoribus fpecialis fpecifica , exprella, & indiuidua, non autem per claufulas generales idem importantes mentio , leu qua:uis alia expreflìo habenda,aut aliqua alia exquillta forma adhoc leruanda fo- ret,tenores huiufmodijac fi de verbo ad verbii infererétiir prslentibus prò fuffìcienter exprefTis habentes , illis alias in fuo robore permanfuris , hac vice duntaxat (pecialiter,& expreifè derogamus,cxterii~que contrarijs qui bulcumque.Volumus autemjVt prarfentium literarum cranfumptis, etiam in ipfis operibus impre(Tìs,manu alicuius Notarij publici fublcriptis,& figii loperlon^indignitate Ecclefiaftica conftituts munitis piena , & eadem prorlusfides vbique etiam in iudicio adhibeatur,qux eiidem prsfentibus adhiberemr fi elfent exhibit.'e, vel oftenfa: . Datum Roms apud Tancflum Petrum fiibannuloPifcatoris dieX IX. Nouembns M. D. LXXXV. Pont. Noftri Anno Primo.

loames Baptifla Canobìut.

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IOANNIS CARGAE

IN S Y M B O L A Fabricij,

P RIN CI P I I

ij^Thcnimenfis Apmtini.

Épig.

T^D 1 OF E mutata! docet in noua corporaformas

Velignis yates gloria magna fuis. Troximushuic Tatria,fludio par, tcmulus arte

Trincìpia ex vnofumpta Dracone canit . Dumq; canit;Suimo,titulìs cedeinquit Ouìdì;

FabricÌHtn prxfert maxima Patria tihi^

AVRELII VRSI IN SYMBOLA

Eiufdem Principi] Fabricij.

Epig.

^^^!^ ^I{M IT^E Trincipij exprìmitur,formaq; Draconk ^etaSiVitaìLabor, Trincipis effigies. l Et qua,quxque domiperagantur lege,foroue Officia,vtq. animi fit retinenda Quies, Tercipe figna oculis,verba auribtis, intima mente

Dogniata,& occultU infpicefcnfa tiotis. Ingemit Egyptus ; cx/ìs nam qux illa columnis ^bdiditjhtec Fatis munere B^ma legit.

IVLIIROSCIIHORTINI

IN E M B L E M A T A. Pnncipij Fabiicij^Thèramcnns Aprutini.

Epig.

, 7^ varìas formai embkmata du&a Dracoìils I Exponis Thufck eulte Toeta m odis: ^Vrincipiumq. petens,reriimq. extrema fccutiis \ 7\(z/ intentatum linquis in hifloria . ' Cedere iure tibi debet Sulmonis alumtius I In uarias vertit corpora qui jpecies. i I He per innumera e fi animantum monfira vagjtm , Vm tuformas mille Dracene notas.

CASTOR DVRANTES

Ad Principium Fabricium.

PB^ncipius monflrans vìUenil cannine formam Trincipibus, merito Trincipe dignafacic .

E I r S D E M.

PI{ìnctpibHS vitam quifquù prxfcrìbere tentat, Carmine i &hocyno Trincipe cun&a vìdet .

AD BARTHOLOMAEVM CRASSVM

ROMANVM TYPOGRAPHVM.

luli] Roicij Hortini.Epig.

Q^;^ E quoq. pofleritas referet,qt4Ò plurima yìuunt ^ j^omina in ohfcnrofemifepulcafolo :

Quteue olim in tenebria iacuere volmnina cacis

B^urfws in optata reddita luce locas: [ Scitlpere nec cejjas opcrofo emblemata in are , Et quit tamvario figna Bracone nitcnt. Quid dicdìriiVer tejplendefcit prifca vetufias, Gregorius per te CraJJe fttperHìes erit.

~4

ALLVSIONI.

IMPRESE.

ET EMBLEMI.

D I

PRINCIPIO FABRICIL

CANONICO APRVTINO. SOPRA L'ARME

D I

GREGORIO XII I.

PONTEFICE MASSIMO- LI'BRO PRIMO.

Nel qual fi tratta di varie cofe della Natura,

e dell'Arti neceflarie à formar la vita,

el Reggimento del Principe .

DED ICATI O ^ ALLVS a IT^ 1

^. D E D I C A T 1 ON I <S . PRINC IPIVM .

ALLVSIONVM. LIBRI PRIMI,

TITVLI PRIMI,

D E D I e. PRIMiE, SECVND^, ET T E R T I ^

S V M M A. I

S, R. E. Princeps rerum omnium cft Moderator, 6^ Redor,Calum aperic, Indulgentias largitur, in fcri- nio pedloris omnia iuracontiner,Cui obediuntom- nesjcumq; venerantur. is animarum vinculafoluit, cuius mfignia,{ìue fymboliciE Iconcs, cum anima, & corpore conilent , loquuntur j produntqj eiuf- dcm Regni amoiiaulincm, fìcut & ciEteras annni parces oftendunt.rol.y.

I I

BononiaCiuitas ,quam&Fclfinam appcliaruntVe- teres, Mater ftudiorum, quòd vniueriìe terrai Princi- pem^diditiucundillimafloretiacproptereafub eius vmbra Bona omnia reperiri non incongrue dici poterit. fol. 8.

III

Flumen Bononias , quòd S. R. E. Principem omnium Animas mundantem, Toluentemq; lauerit, ^lorio- fum in mare influir , illudqj totum illuftrat. fol. 5?.

A 3

ALLVSIONVM. LIB.I.TIT.I. DEDIC.I.

D OMIN ATO R.E T.RECTOP

Santoll^ettor de le terrene coje ,

6 de l'eterne, che' l tuo "Braccio efiende Sua "uiuaforzja a l'alto Olimpo , efiende Sotto la terra, a le fide partì aficofie 3

^N^lcm beato , efiiggio petto pofi

Il F attor di Natura quel eh' intende. Che qmjtfiafcia, e quanto il mar comprende Da te fi regga, a te chinar fi impofie -,

'Fer te difiioglte ogrì Alma il mortai nodo, 6sapre,efirra ti del, trema l Inferno, 6t ohedifice à tua diurna njoce :

6 quanto fai tuo Regno ampio , ed eterno Io noi sì) dtr,nèimaginar s 0 il modo ; Dicalo il tuo gran D^^go almo, e feroce.

AnimaramA cor ponun.

Inlìgnia Gregdrij xiij. fuper quibus foimantur Embie mata.

Inuoc.

Match. i(.

Refpondetad cla-

Facit prò covona Pont

De triplici Draco- neMoylìs,.-tfciila pij > & iTiii![:plici terreno di Jjcur.vri in EpiltoU Dedic.

ALLVSIONVM.LIB.I. TIT.I. DEDIC.I.

Docct & Imptrat.

Bononia Ciuitas non modo fui ip- fius, fcd eiiam io- li"' Chnlhan? Rei- pub.Caput ^e^diu

BONA ^ OMNIA.

li.

Se d* ogni hene^ondel bel nome porta QueJÌ antica Otta fu colma , e pena , € de l altre -più chiara , e puf erena , 6 eh' a "viuenti ogni faper apporta -,

G^uant'horafia pm diligente , e accorta , Chàdel finte dmin pr larga'uena Vera fcienz^a da Colui , che frena Il mondo ^^edel Cielfcala,<vfcÌ0y e fior t a ì

Se de (ludi , e fileni^ ella fu Madre,

Madre piufaggia hore Regina , e Donna , (he diede a Noi d' ogni fcienXa ti Padre .

Se fu di O^^hilta chiara Colonna ,

0]jS foli enne d'Afre a le belle fquadre , HoradelCtel nel fio penfer s'indonna .

ALLVSIONVM. LIB.T. TIT.I. DEDIC II.

N O S . M V TJ D A N T EM . D E D IT. '

ITI.

Lucido fiume sfortunato y e peno

De le grafie del Ciel , ch'arg ente, ^ oro Di tua fionda non fu lampo Te/oro , 2i^a di fregio dtuin , chiaro , e fere no :

^l^al fu del tuo mai pu beato fieno f O di U^'Cwfe immortai più dolce eboro , Che partoriffe al mondo almo ri fioro , Ch'aprefio il tuo non fila dt 'valor meno ?

%)attene al mar,che la gran 'Terra cinge , 6 mentre intorno gira tua chiaronda , 6 con Jua 'gran Virtù l'infonde , e tinge ,

J^n ti fcordar de la 'vicina sponda ,

Che'l tuo bel nome honora , ama , e dipinge:. Farla di grat ie tue chiara , e feconda . .

Vt ciuitas vniuer- fam terram, iia flu meli felfìnx mare tommiUuArac.

IO

E X P L I e I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

M

M A T

M:

Libri primi, tititlus primus

Incipit

SecunduSjin quo rerum Natura , hominis natiuitas ,

Se fexxtates , ac Principis tria fymbola

ponuntur.

tt

ALLVSIONVM LIBRI PRIMI,

TITVLI SECVNDI

Summa .

I.

Qax rerum ad procreationem concurrant,& quomo- doillafiat.fol.13.

I I.

Nobilitatis ad perfe6lionem,qua: concurrant,& quo- modo Naciuitas hominis delcripta fit ab ^gyptijs . fol. 14.

I I I.

Princepsabinfantiaadarduafubeundajadhoftesfter- nendos,adq; Remp. liberandam , feruandam , &c re- gendam,vndefitimmortalis,exponitur.fol.i5.

I I I I.

Serpens fummam nominis amplitudinem in omni- bus fignificare dicitur , non folum ad Principatum , fed edam ad praeclaras artes comparandumiol.16.

Deus fuperbis refiftit^ dimictit eos inanes, &exaltat humilcs.fol.17.'

V I.

Vt Sol perpetuo curfu mundum ipfum illuminans,cir- cuitjita qui in rebus agendis nunquam procraftinat, ad Monarchix Principatum facile peruenit. fol. 18.

It

VII.

PrincepSjVt Sol Pythonem necauit;, vitina deftruit, In- fignia^; vircutum extollit. fol. ij>.

Vili.

^tas hominis vltima,ac nobilitatis definitio , figna, ScTequela fecundum varios de nobilitace fcriben- tes.fol. zo.

Grcgorius yigilans dicitur x. prajcepra legis fignifi- cat. 111. Deus trinus, & vniis, qui nobis ca dedit, fignamrivnde circa Dei prcecepca inuigilafle dici- tur. fol.ii.

X.

Rom.Pont. cum vniuerfalcm habeat rerum omnium ditionem,&Imperium,fuper omnes efl:, eiq;à caete- risPrincipibushonor debetur, reuerentia, & obe- dicntia.fol.il.

X l.

Rom. Pont, cum duos habeat gladios, vnum tantum exercet. e. inter ha:c. 33. q.z. cum (nnil. alium Jmper. tradidit.c.venerabilem. de eleóì:. fol. 13.

NATVRA. LIB. I. TIT. II. ALLVS. I.

'3

MAGNAE . MATRIS. POTENTIA.

Hoc fimulacrum etatapudAflyf'os. Lucianui. Maciob.

Cumin hoci.tit. de hominis naii- uicate , nobilitate, xatibus,& exinde de Principis tta- tìetur fornia,&:po :eftaie, rerum om- nium procreatio prxmìninu .

I I I I.

(oronata di Torri al chiaro SolcJ

StaJTt dauanti la gran Madre antica y Ch'ai lato manco ha la JMateria amica, 6 la 3^'(latura al dejiro honora , e colt^ .

(on queHe due fide compagne folc^ Le co/è ad 'ujo human fenXa fatica Crea , nudrijce , lega ,fcioglte , e implica^ "6 fa piti ricca ogrìhor fua viua prolcj.

La torta via del Sol la cmge, e annoda\ ( antichi fimo , e faggio Serpe) ond'ella 'Trende'l calor à generar le cofè\

Et indi ha da njtuenti honor\ e loda ; 8t oltre, eh' è tra l'altre De^piu beila y fiPkladre de Dei la prìfca età la pofLji .

,4 NATIVITAS HOMINIS.LIB.I.TIT.n.AUVS.lI. I

Kaduius homi- nis,&nobiUus.

Stani-T de Rep.bc- nemerennbus eie- tì:.T, coronx con- certa , &:Troph9a furpenfa,rimt con- tinuata, ac longs- uicnobilitaus glo- ria: lìgna .

Hominisnatiuitas Mercuiij Caduceo arcómodatui- , fé- cùdum jtgyptios Maciob.

NATIVITÀ TE ' INSIGNIS.

V.

^Ima gentil mentrìo rimiro intorno IlT^eatro njuiuerjoy oue rifplendc^ Vojira rara 'virtù ^ che dalCtel JcendcJ

■ Per gli' Aui lllufiri àfar più chiaro ti giorno ;

Veggio l njojiro 'valor nobile adorno

^Ueccelfa lode, eh e t altre Alme accender Di njina face , e immortai gloria attende^ , Che farà tra Colofi alto /aggiorno .

Spirto , Fortuna , Amor celejìe ardente^ , E la Necefsita corjero tnfìemc^ (*Al nafcer njofìro ond'e si ricco il 'velo .

^luejlo lo Scettro , e l'un t altro Serpente^ Jidirando importa , e quindi il diuin fernet Fa nohd frutto i e pi ritorna al Cielo. ^

TNPANTIA. LIB.I. TIT. II. ALLVS. HI.

'5

EX'ARDVIS'IMMORTALITATEM'ACQVrRI

V I.

^efia daljònno intrepida , e ftcura

La ^irit Donna il proprio figlio efpone,. T^ oc 0 pria nato, à morte -y e ne ripone^ Ferma fj?eranXa in Dio , che l'afiicura .

^a gli Elei colmi d'odio , e di paura Qyéuanti a tutti il FanciuUin fi pone , Che conuerfio ( non so come ) in Dragone , Fa de' Nemici a fiioi firagge , e pajìura»

^e gli Ejferciti inmtto, e fommo Duce,, Refia la patria in lihert a tranquilla Sofipoli celofii entro ^no [peco .

Oue 5 qual Dio , di gratie abonda , e mHa , 6 Tempio mi ha la Dea Lucina fieco \ Ada non come (jregorto al del conduce^.

In&ns à Muliercu U itleis oblacus ad beibndumpro patria conna Ar- caides in Dracene vrtrfusiholles pnj- fligat, patriam*.]ue liberai, qui poltea Solìpoli5. i.Salua- toT oidus eft. Pau- fan.

Hinc forfan He- ros Draconis figu-

t^

i>

PVERITIA. LIB. I. TIT. II. ALLVS. IIII.

NIL'CLARIVS -NIL VE-NOBILIVS.

i

Puetitia dormire dicimr , cum stai illa ajdhuc animi arbitrium non ha- beacaec moralita- tis Vffiem ìngrerti fit; fed tantum in- nocécia,qua Deus, & Princeps la:tan- mr , afleruatur , fitq; digna foni- mdmis,& pruden- dzdoais.

ScrpemPuerùdor mienténoaucom plicauit, ex quo fà- tìo.Patri Arufpices nihil Puero pr.x- clarius acciderepo tuifls reipódcrùt.

V I I.

JDormiaH Fanciullo, e mentre in dolce, e queto Ripofo è immerfi, e d'ogni cura e tolto. Con Jpejìi giri ecco fi troua auolto Da Serpente immortai , faggio , e difcretto»

2)/ che l paterno Amor fatto inquieto SJpone il cafo di melìitia inuolto ÓA chi gli hai dubbio cor da pena f e io Ito , E'I meflo ^olto fé tranquillo, e lieto.

^ofcia,che diprudenZja,e diforteXz^a Vide fafciato ti fortunato figlio Co/a qua giù non potè a hauerpm chiara ,

Santo Pafior queffe Vtrtu l'altera 1)i dier del Trono del dium configlio. Che da colpe mortai tAlma rifchtara .

■■■mi

adolescentia.lib:ltit.ii. allvs. v,

Et.exaltavit. hvmiles .

vili.

J^<lon fuperho Mini ftrOj altiero Agente^ Di fua famiglia a la celefie menja Seco rapifie quefia grafia immenja , oSMa innocente GarXm di J>ura menici .

JA(o/*? come fiima la profana gente.^

( l^olgar error ) cloèfèmpre ardita , e accenfa ly audacia in colmo , e di dmina ojfenfa ^al, che ne Dio hiafmar fi duole , e pentc^.

!hQon Satrapi Fanciulli di cent'anni

Ljraui di fcifme , d'ignominie , e colpt^ , • dA Republiche Autor defìremi danni .

IN^n di Corte 'vitiofa afìuta Volpc^ Sojiener 'vuol foura i dorati 'vanni ^ Ada qual' Alma fuo error emendi ^e fcolpt^.

Adolefòenti.i ad Deicoe^ntcioncin . gui animi iìmph- atatc» bc «ndoie Ixuoii » cuehitui". Maxim. Epifcopus in ieimon.

Qu_cm per Aciullà Ganimede rapicn- tem mrerprcEàcui poecXjhicpcrDra- conem , qui aper- cius Deum figura- rne, imeUigimiis . numcti.ii.Io:;.

De Toantc quid dic-t. Plin.lib.8.

e. 17,

B

i8

IVVENTVS. LIB. I. TIT. II. ALLVS. VI.

sic jtgyptij , Si Phcniccs mùdum > notabat. Eufeb.dc

fTiparar. Euange. ib.i.c.vlt. circa fi- ncm.

CELERITÀ TE 'E T ^ M OD O .

In hìci.AlìaCiO' neluuentusorten- ditur.qii.t eft 4.ho minis;cras ,'inqua viriljtcr agens ad mudi regime pr^* ficuur.

Japientia'} & foni- tudo Principi! mu dum', nioderaiur * fefuftinec.

I X.

Dimandato jilejfandro l'ufo 3 el modo Con chauea i Regni hreuemente ^into? Perche da me fk l' induggiar ejiinto , (Ri [pò fé) onde prefieT^a honoro , e lodo .

La medejma dimanda y Signor ^odo Ejferlt fatta -, come hai mondo cinto ? Perche fmfempr e contra l'otto accinto , Fu la rifpojia , e'I riparato chiodo .

E però quejia Jnfegna It conuiene^ ,

Che cinge il mondo , e col faper gouerna. Come col gran "valor faccia le penc^^

Così [per amo 3 ch'à la gloria eterna JA(y condurrà con la felice fpene^ Tal, ch'^vnito al Principio ti fin fifcerna.

SENECTVS. LIB. I. TIT. II. ALLVS. VII.

19

A,DEVICTO ' IN5IGNIA -SVIVI S IT

"ruf^^jr-r-T^rar^sct^ sar

X.

Hauea la terra il buon l^eucaltonLJ Quafi delfime human ripiena tutta Gluando "BeHia crudel ffupenda , e brutta Sor/è da quella , e fu detta Pitone^.

eh' infestando i paefi, e le perfino^ ,

3^^on trouo chi l'hauejfe ijnojua diflrutta , J\V far con ella perigliofa lutta Perch'era ferocifimo 'Dragont^.

Ala tu , eh' Apollo fé i viuace , e filo Facendo njfiir da t Arco la faetta. Che li trafjfe ti cor fer,e?npto,e crudo;

Fatt'hat di tante ingiurie af^r a vendetta ^ E però porti nelfanguigno fiudo - Quel Drago iOnd' et muto naturale volo.

tupr?n3mina, no- mina, agnoiniru, cognomina, infi- gmaque obcinue- ninr. eIoC in proJ h?m.ff. t

Seneftuj.vinutum Index fccundum Diodor.Sicul.ti.t. antiquic Titia de ftmic, qua Pychon ab ApoUine inter- fcftut icptifcntat.

Laftantius.

Ouidius.

Vgucc

Tex.in c.folit.r.de maior.Scobcd.

B z

IO

JETAS. VXT..LIB, I. TIT. IL ALLVS. Vili.

Scnium , ilue vici- ma hominisstas , in qllanoblhIa^ fi- ^natur rccundum AriIt.Pla[.aTho.

5 VP E R ' 7^ TE R A ^ N O T V S .

Saturniis in Ano o fcx pucros habec, quirelV6rfcnt:cta- tlbus, cìcc^bushuc- ufì^ue, Ccc. adijci- tiir ei ciicumiiolu- tus (crpens quonia annum, & lempus fignitìcatjVi alias. Cuuis curili ternu- n,Uitur jc:ai^.

Hiiloria, /ine reni memoria à Satur- na fumplit txor- duun ^ cuHis lem- pluiii hac àc LUur- fk cii Tritone do i'c[ibinu> Macìob.

CTonz nnbiliiatir .infirma, VI palfiin ndciecll.vbiDia- co coL'onaui5 pò*

XI.

JA(V l'Antro immenfi de L'eterna cura Aiiete Saturno fquallido , e diuora - T'utte U co fi , e le produce ognhora 6 di nouo ne fa preda , e paBura •

Quindi l Serpe /ita ^ita apre , e mìfitra -, E'IfecolnoHropih d'ogn altro indora y Glmndi Triton con chiara 'voce fuor a Memoria ferb a da prigione ofcura.

Quindi la NobHtà notti ta infonde^ Difua Virtù i che d'honorata gentcj Per ani té a chiareT^a ongin'hebhe^ j

8 chcmaifempre col 'valor accrebbe^ hfonor , e gloria 5 e generofamentc^ Corone ha de metalli, e d'alme fronde^.

GREG. Xin. LIB. I. TIT. II. ALLVS. IX.

II

T

NOMINE^ET.RE.

XII.

Gli' occhi 3 eh' a 'vigilar nonfur mai Banchi, 6 la Vita 3 chel No u e infegna 3 e forma 2)/ quel 3 che da del 'viuer legge, e norma (ìA i de fanti penjier canuti 3 e bianchii

Qjiejìi a 'veder per lontananza manchi

Nonfur 'vnqua3 0 faranno . 0 'vegghi,o dorma, O poggi in alto , oflampi al terren orma U altra Virtù foura gli arcati fianchi;

Riguardando' l bel numero legale.

Che die Dio trino 3 ^ njno , e quel eh' a prefo Segue 3 di ch'ei tanto s'allegra 3 e cale \

lAanda fuor del gran petto gratie fpejfo , Per ter del nofiro cor l'antico mal^^^ \ Che porta ancor ne l' Alma affitta imprejfo ,

CieR.Xni.Ponc. Max. cuiut vita, & gelUfctibunnii.

Giegorius vlgikns dicuur .

X.Pricefulegis.

ni. Deus numero impaie gauJet.

zt

ROM. PONT. IMP. LIB. I. TIT. II. ALLVS. X.

IRERVM^POTITVS' omnìvm

Rcgis Serpentem manuienétis Ima- {;o. Regni potimm lignificati quod ve rè in Rom.Pontif. qui fiipef omnes clt,adnnplcmri

Rom.Ponr.o'nnc5 tericn.i: poreilaCLS inchnanair i de- menta quoque, & W-<i in cis funt obe dite videniur .

XIII.

(hini la fronte a Voi lo Scita ingiuno. Come ^eggiam di Ce far Carlo ti Figlio\ Tremino ogrihora almouer JqI d'njn ciglio il gelato Germano , e l'indo adufto i

S'adora il Trono , e la Corona Augujìo

T)i "uojìra ampiel^a in njn col franco Giglio, Fuggano tlMofcOj el Mauro induro e figlio, 6 nji pieghi i ginocchi e t Empio, él Giuììo .

(eda'l Tridente , él JS/Lar J^{^tuno irato, Cjli Antri 6olo,el'Ariafua Giunone altiera, 6 Gioue il Foco,él secchio Atlante il Cielo :

Smonti dal Carro , e diaui in man la Sfera fiApolio , e Marte ilfuo njalor turbato. Poi chél Dominio e 'vofro al caldo ,e al Gelo.

GLADII. VTR. POT. LIB. I. TIT. II. ALLVS. XI.

15

V M I N A RI A

A G N

XIIII.

Creò nel del duo ardenti, e chiari lumi Qjiel, che fé terra , mar ,foco , aria , e Cielo Con giù fi a lance ,-prouidentia ,e T^elo, Ch'^vno la notte, e l'altro il giorno allumi -y

Così diede à la terra i duo gran Numi, Ch'^jn d'ignoranXa Jquarci il brutto velo\ L'altro contrai nemico ardente telo <iArmi gli artigli , e l grand' ardir confu?ni.

6 come il Sol manda a la Luna il raggio Con cui di notte l'ombre apre , e cafìiga, E fa lucido, e chiaro ilfuo 'viaggio \

Cosi ad Auguflo forge queft' Auriga

Lume immortala ne fia pu lUufire , ò /aggio , Di quel, che fcende dajtia chiara ^iga ,

B

Rom.ront.t,: Im- per.c.ibÌKC.cle m.i- ior.&obcd. cap.in Apibus. 7.<] I . cai', duo fujit. jS. dilt. figlia nàcji prò Ci- gnatis fumuiur ve alià^ ; facit tcxc- in l.i.ff.dcxdil.edK'. Seipens cnimcuin Sole magnani ha- bcc conturmicaté , adcò quòd pio A- pollineaaeptuslit ab antiquis, quelli & feiperedixicLu- creiius, acemfdem infigniagellaiTedi xerenoiiiiiilli.

Aquila vero Solis radios non viiat, nec eius onili gra- uàtur, vcquemad^ modù Luna aSj- le accipit lumen , italmper. àRom. Poni.potdbtLs già diumhabci tempo ralem, c.vcnerabi- lem. de elea, cu m finiil. Sol etcnini giatiam,Lunapcr- nitentiam lìgniii- cat. Plàl.iio"

Curnis Rem. Toc. duas habet rouis . i.vtriufque gladi! lurifdiftionem ,& ordineni. Dod. m c.Aqua.deconi'ec. Eccl.velalt.quibiis vniucrsù rcoiitOi- bem, aci'.lurtrac; ita pariter duas ha- bet daues .

^4

E X P L I C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

E T

M B L

M

Mi

Libri primi, titulus fecundus .

Incipit

Tertius, in quo Planerx , Planetarum Typus jac faeculi fymbolum fuijpiciuntur.

I

x:

ALLVSIONVM LIBRI PRIMI, T I T V L T r E R T I I

Summa.

I.

Saturnus , cum tcmpus fìgnificet, quatuor anni tem- porumjVerisj^llaciSjAutumnij acHyemis fymbo- luni dì. fol.zy.

I I

luppiter j qui & coeleflis ignis efle dicitur, terram fo- ucndojViuificac omnia, f 0I.18.

I I I

MarsBellomm Deus^adcuiusinflarPrincepsanimos quamuis molles ita accendic, & roborat,vt fufce- ptum prò pace bellum f^liciter expediat, ac infigni- bus tancum(exercinbus maximis Ixpe pulfiis,atqj fu- gatis terrore ipfo,impetuq; militum line cuiufqua non modo morte,verùm etiam vulnere) vi^loriariL. reportet. fol.ip.

I I II.

Sol tempus diuidit, & ordinar -, illud diuifum , Lupi , Lconis,& Canisj (imul apprelienlum Serpentis fym- bolica figura notatur.fol.30.

V.

VenerisfacesPrinceps , &quilibet animi cópos pru- dentiìE confilio , & laborum tolerantia , aut procul exptllit,autpenitus extinguitiol.31.

2.6

V I.

Mercurius , & Minerua, qui ^c(q fimuUmpleclentes Hermathena dicuntur , fuper quadrato lapide quid operentur. fol.3z.

V I I.

Luna, coelefti Sponfa^.i. Ecclefia^Cath.afllmilatur; vt enimh^ec lumen à Sole recipiédojfplendef, itafan- ótaMater Ecclefia,eiusqjPnncepsilluminat corda fidelium, quospro meritis is muneratur, & punit. fol.33.

Vili.

Typus coeleftium orbium,quinobis calorcm,lucem, & rerum femina pn-eftant. fol.34.

I X.

Speculi fymbolum -, cuius imaginem ita dedit antìqui- tas , vt per illam Principis tormam cognofcere li- ceat. Chriftus enim qui Sol eft iuftitix Ecclefìanu fuam illuminatintus, 6cforis.fol.35.

SATVRNVS. LIB.I.TIT.III. ALLVS. I.

i7

VlClSSITVDO^ RERVM

X V.

'Di 2ider curio la ^aga,e cara Spofa

Di cerchio in cerchio al primo grado il piedtJ Mmue con fretta , e l gran Saturno vedc^ Star fi con faccia mefla, e difdegnoja ,

Di CUI nel Capo fi raggira , e poja

Qy^ntico Serpe , ond'ogni ben procede^'-, Indi la defira a la fini fra cedc^, E'I Cinghiale il Leon diuorar ofa .

Vede, eh' alterna, e le quattro Alt muout^ oAltra di neue afferfa , altra de fiori , Qyéltra, di Sptche ornata, altra de Pomi,

Qjiindt a njiuenti a njiuer vita pioue^, §lHÌm chi afcende e d'infortunio fuori ^ Cosi Gregorio l'alme tempie comi.

Maitianus.

Eulebius.

Plato.

CONTINVA T I O.

Cum fupra tir.pro- ximo , de hoav. nis staubusdiftu fit , nunc cce'c- llium orbmm pò- nimr utu. quibm homo quoact cor- poris habitudmé & animi inclina- tionem ( nam ra- tione, &voluntate aftroram potentia viuturj fubijcitui.

Tempm priteritù Apri (alias Lupi vt 7. aUuf.4. eo.ticu.) figura notaru, de- uorat pr;esés,quod leomx imaginem- telligitur.cit.loco.

Hyems , Ver , j€- Us,& Autumniis in Saturno coniì- Lleràiur,vt& infra j1.vlt.fol.67.

I I

28

IVPPITER. LIB. I. TIT. III. ALLVS. II.

IdédeFiunonar- ucmfuifljan'eiuc,

EufLb. vti in epi- ftola dcdic

Scrpés Pr-tfagium fochx (acritìcijsp- ell'e folebac afud gcntes .

t^uair , f< Profer- pmam Cxreris fi- liair il. telili! is vir- tuten.jt^ux ferri ina feruat, & niuriCiin- tdliguntomnts

Sol- ET 'NATVRA

XVI.

AdutojTì il d'min Foco in njiuo Drago t

Gioue in Serpente ^ anzj in j!Ìmor conuerfò, (he de le cofe ti morto feme a^erfi Jn terra forger fa tranquillo, e 'vago.

Onde 'Tadre del Tauro hebbe l' Imago Di Serpe accolto \ e dalmo odor confperfo ^N^nfìi Animai nel Sacrificio immerfo. Ciò mi ei nonfojfe d'ogni ben pr e/ago .

T^ero la '\Bona Dea de le riccheXzjC_j QydlX^ lo Scettro del'viuace Alirto, 8 rmral Drago, onde'l calor riceuc^ :

(iti fa la 'Vaga Vite ombrale belleXzjL^, Glmndi G^^gokio à noi dà forzja , e flirto (L/^farpm lunga nojlra 'vita brcuc^.

MÀRS. LIB. I. TIT. III. ALL-VS. III.

i9

IVS'IN^ARMIS.

XVIL

Se mentre fpada cìng^e , e imbraccia fendo , 6 impugna lancia , e 'vefìe piafirajemagliaj E corfier [pinge a [ingoiar battaglia,

. Efofiiene ognajfalto iniquo , e crudo ;

6 fa col foco Adamantina Incudo

Jl petto molle , e mentre a Sctthia agguaglia Jl vicm Regno 'vinto , e pria cìoajfaglia L'altro Ji rende di fferanz^a ignudo;

Feminil Sejfo ; a gloria eccelfa , e de^na ly Alejj Andro , d' Annibale , e d'AuguJìa Peruiene , e fa fuo nome eterno , e chiaro :

J^on e proprio 'Valor y ma di tua Jnfegna Santo Signor ^ chel Capo gli arma , ci bufo , Cantra cui non fa mai fchermo fo riparo.

Braconum Coria Amozonibus rcgi:- métoruni bellica rum vAim pi.vlb' rcrunr,qu^ Scithi.'i uixcaTanaim pr mum , detmic ad Thcimodooma colentes magnani Afixpartemoccu- pauerei bine for- fan Rodomontcs apud Arioft. Ser- pétis Corio arma- [US introducitur.

Ama2ones mam- inilUm dcxceram pjrxcdCTefolebàt, latusq; tliiru.is--r Vt baita validius pii- t;n.ìndo amph-:^ , iicumq; pr.tfl.in-

iiis tendere pjl- 'e:u , reddcb.int. Ealdeinq-, Ma; ci , CLJius Armigci eit Draccproj-'tcr Ftx- 'iccs p:^l oiii fuc- '

cllj:>i ac Pianx, cipiit I>racon:s g:- (lane, ve 7- hb. ^..

it.r. legirm da cor, Lxc.proptsr jH' -'-^ mani:mfacrificar- fc Kflau.r Diod. Sicut. Aidq.la'.3 .

VcMUa tan'ù:a Piincipiim ,qu'a- loqi miIiKiinaivi-

nus pulùnc , ho- ft^squcprofìi^-.au.. vc&J.hb.^. [itu.J. •

30

SOL. LIB. I. TIT. HI. ALLVS. HIT.

Macrobiiu . SuuUs.

M-ignam liabetcu Sole limiUtudmc Draco,<)uitéporis funbolumeft, vt alias, fcc.

Lupus, Leo, Canis , prxiciuu,pra:(cm, futucu lépus oilca dune.

OMNIA^ TEMPVS . HABENT.

XVIII.

Adi/nra il Sol per vie lunghe , e dijlortc^ I tempi, e in vno i tre reflringe\ e fa/eia Lupo, Veltro, Leon qual Zona ,0 fajcta J)rago vecchio , immortai, prudente, efortc^.

De' quali ti primo a guifa de la mortc^ , .%^ Ogni coja rapifce ,e dietro lafcia\ L altro ti terXo Infinga ; e non fa ambafcia Qj^al dotto Adulator nudrito in Cortei .

§lfiel che pafio Lupo dtmoftra -, e Canc^ ^luelj che verrà > quel eh' e prefente tnfegna Leon , de gli altri duo più forte altiero .

Ala di G^^^GO'^^'^ la facrata /nsegna Vnifce,e doma con dottrine fant^ ^Ijjjl che fu, e,farafotto'lfuo Jmpero .

VENVS. LIB. I. TIT. HI. ALLVS. V.

31

■ i

T VD I C ITIAE ^ C O N S ERVATIO

XIX.

'Tudica maniche quella ardente fact^ ^ Clj abrucia i petti al mondo in terra calca , E col fini prò pie flringe, e caualca (hi de gli homeriJUoi cajafifact^.

6t indi mai non efce , ejempre tac^^ Tal 3 che dramma di fama non diffalca Tra bocche , e orecchie de l'ignobil calca, Pofcia , ch'occhio la 'vegga non le piacer.

M.à che f aria queHa Vtrtu,Je quella, (he le fa /corta dalfinifro lato Con TrudenXa , efaper non la puntella ì

Ter eh e shaueffe il petto dtfarmato, Sorgeria topo la calda fueUa , JA(£ terna in e afa pm 'vfo celato .

Drawnis pruiìen- tia,5;telludit;:spj àeKDa, aciìlcn:!o coicupifccnti.i c\-

ctiJconfctuiLur.

Plutarch. in mr- ;ep-connuh:af'bus fcribit Venera te- Itudinem pede rat catem jtleis phi- diam effccillc , vr domcftic-c ojfto- di^.S: filcnri) Mu lienbus fymbolu efl'et. IdemdcUì- de,& Ofiiide hanc Venerem mrerpie tacur.Paufanioi jtliacis.Ub.i.

Draco priidcnri.T , 8c lapicnai lym- bolÙ£ll,hincMi- ntrua: datus, vt j*. Iib.i.u:.i.Alluf.i. ac paffiin per lut. huiu^ 0] ciis.

32-

MERCVRIVS. LIB. I. TIT. III. ALLVS. VI.

HERMATHt- N A.

Cicero de Inuent &adAtticuni.

Figura quadrata Meicmiodata, ar- tiuni firmiiaté fi- ^nificat. vt6c J.li. 3. iiiu.4. allur.7.& f aflìm pei uic

Draconis virtutes ad bcnc,beaieqtie legeiidam Renip. Principi funt ne- cellària: ,

ARS'ET'FACVNDIA

X X.

Ferma l'alate piante H erme facondo

J^V/ quadro Adarmo , e con allegra faccia Almeruafaggia al manco lato abbraccia Che non ha men di lui ^ifo giocondo .

Tiene a la deHra yOnd'e fi bello il mondo Scettro dmin, con cut di fcordta faccia. ftArma d^Iiafta^e di feudo ambe le braccia Pallade :,e quindi elfuofaper profondo .

E come queìfo Scettro ha da i Serpenti T)' eloquenza il njalor , così ancor l'Hafta FigilanZja, e fctenl^ ha dal buon ^Drago .

Talché JHercurio , e chi di fufo , ^ ago T)ie l''vfo antico per fé fai non bafìa SehXa t Colubri à gouernar le genti.

LVNA. LIB.XTIT. III. ALLVS. VII.

33

LEVA

'E l'V'S^^ '

x:x i;

Ha la face a la defira :,e a la man fianca Duo 'vitti Serpi ; e la faretra , e l' Arco Al Collo \ él bianco pie libero , efcarco Cinthia , co' raggi m fonte altera, e franca ,

Di cui l'injlujfo, el corjo njnqua non manca A mortai corpi tal, chor 'voto , hor carco Mofirdl bel Vtfo di fflendor non parco , 6 la difitnta Chioma , e 'vefie bianca .

Chrijìo foco j e fplendor del 'viuer nofìro Sta ne la defira difua cara Spofa , Ter cui fflend'ella , e l'ampia terra cinger.

J^ la fimfira hoggi Gregorio pofa Due chiaui , per ifirtu di cui et ffingt^ Al Cielj e chi noi meri a al negro Chwjiro ,

Pau/UIÌÌK.

Diaashabinis,& arma .

Lunx effeèkis , & propricucis.

Luna vt Soli'; ra- dijs, itaEcclclTaca tho. Clinftì Janii- nc Cplcndet .

Rom.Pont.Pocc-

34 COELEST.OR.B.TYP.LIB.LTIT.III. ALL. Vili.

Arg.gIof.fi.ine.fi.

Eufebins.

lamblicus.

MaruanuK

Mundi Moles Na- tii coinpauiur.

Saturnia, luppiter, Mars , Sol, Venus, Meicuiiiu, LuDA.

Niliis, ci3 Tol afccn dii calcftis terga leoniSiintumefcit, ■toiar.j'^ue jtgypti Regioneni fcracif- flmam leddit.

NAVC LERVS:^ìVRBI5 \ET^ORBlS . !

X XII.

Di 'v'me fiamme , e d'alte merci pena »>XV la Sfera del Sol 'vtde la J'K^mc^ Filologia gentil, eh" a la poppa haut^ Sette compagni:, e ogn^vn la gira , e frena.

Di pura luce ha dentro occulta njena ,

Che Iparge intorno i raggi a far men grauc^ La Vita \ anz^i più lieto , e pmfiauc^ Jl 'viuerfià , quan fella e più ferena .

IJn feroce Leon l'Arbore abbraccia Di coiai !N^ue , ond'e fuperbo altiero fi Kil:,quand'ognaltronda il furor faccia •■,

Sotto e 'vn gran Drago :^ e ha del legno Impero , Llor chi non sa, che le tue fante braccia Reggono almo Pafìor ogni tfemi(pero?'

SJECVIVU. LIB. I. TIT. IH. ALLVS. IX.

.n

Xll ^ HORy£ ^ DIE I .

X X 1 1 1.

LHcre minìflre al Sol, ch'apporta il giorno , E porge a glt occhi de Mortai la luco^, E quanto e terra , e mar , e ciel produce^ ; Son diece, e due ■■> di ch'egli è cinto , e adorno .

Ch'altri tanti Animai 'veggendo intorno , Fa l'annOiin cui l'alme flagion riduce^ \ Qjtefìefon T tetro , e gli altri , m cut riluce^ Jl Ver , eh e ruppe al gran. 'Nemico ti Corno .

8 che dal Polo a la Citta diuina *D/ pretto fé, e 'viue pietre eretta Manda fuoi raggi àjplender d entro, e fuor e .

Oue notte non fu, ne fia mefchina

^Ima , ch'iui entra ben lauata , e retta T)i Cui fi l dì Santo Tajìor, noi l'Horc^ .

nctaruni nuiaim , ac circumaiflionc ponitur Sxculum, cuius Imaginc itn dcfcnpfit Auacjui-

Hor.f miniftrant Soli. Ouict.i.Mci.

xij.fign.i Zodiaci, ijij. anni tempora.

xij.ApoftoIi.

Verbum ^ci. Apoci!\'.x.TJ.

Ccclcllis Ilicruf.'.- Icm dvji'cripao. :

C z

3^

E X P IL l€ IT ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ET EMBLEMATVM:

Libri primi, titulus tertius .

incipit

Quartus , in quo Elementa, Elementorumó; fymbolum digerunmr.

li^

^m^wé^

37

ALLVSIONVM LIBRI PRIMI,! T I T V L I Q_V ARTI

Summa,

I.

Ignis tcrram fouet,feracem^j reddit, cuius fymbo- lum eft Cxres. fol.39.

I I

Aer,pcr quem fpirantjviuuntqj Animantia cunda^Iii- nonis imaginc monftratur , cuius inrtmmcnta vera Principis,ac vita: vtriurque,aòT:iu^.f.& contempiati- ux formaiTijnormamq; demon(lranc.fol.40.

I I 1

Aqua,per Ifidem ofì:cnditur,à qua pr^tcr hominis ar- bitrium, omnia dcpendcnt. fol.41.

I I I I.

Terra elementorum omniùferacifllma, quaniRom. Pont.non folum regiCj&feruat, fedPetri Nauiculre gubernacula tener, ex quo Pater eli: omnium, & fcr- uantis Ciuem coronam meretur. fol.4i.

V.

Humores quatuor,quorum ex concordia procreatio, &;vita,exdircordia rerum interitus prouenit.foJ.43.

C 3

IGNIS. LIB. I. TIT. mi. ALLVS. I.

39

FERTILI T ATIS'. P'A KL N .: .

XXIIII.

J^e la ftnìflra man fui Carro altiero

Tarano da T)raght ha l'alma Dea lafact^ Con cui rìfialda , e germogliar nefact^ 2)/ none fpighe il fio bel Volto , e fiero .

^ten per Scettro ne l altra del fuo Jmpero Fertile , e puro \ ond'ha benigna pace^ Ogni Secolo, ogrì Alma a chil ben piacer \ Di Papauer chinato im maXz^o intiero .

Ondeggian l'auree biade a l'aure quetcj §1^ al mar tranquillo ne' ben culti campi, O qual de Serpi i t art uo fi giri .

E quindi auien^^che del gran foco i Lampi J^n bruciati quelle , e maggior frutto mietei Saturno , hoggt C R e g o r i o i i bei defiri .

CONTISVA- T 1 O.

Poli rlinetaram curfus, quibus ho- mo quoad corpo- ralcm maceriam &: incUnationem Tuppoiiiiur , qua' cuor elcmenu qui- bus conllac poni tur ; qua: per Scv- pcntem figni (icari nò modici autho- ricatisaffirmitrcri bcnics:qué& mu- di Reéìorcm , fiu< fpirimm. Sue Deli, liuc mcncem cre- clidcren5iiulli, ita Porphrriui reLaiu£ ab Eulebio.

l'aula II ias.

Cicero in Vertè-

Claudianus.

Heltodu£.

Virgilius.

Ouidius.

Acrcocleftisigni^ caiorem icnipcr.it, ne txuges vrantur .

40

AER. LIB. I. TIT. IIII. ALLVS. Il

RERVM ^ D OMINI VM .

luno , per qua aev intellipiiur >tlcxtc- ra lenetCajnuDia conis, ilniftiaveio fceptruni lapidea. Diodo.Siciil.Iib.j. de louis, limonis, acopis iÌ£;ilIo, cui^ in vtroque genu, Leoncs > & Serpen- te) cxùtifl'e cclUlf.

Vita contemplati- .lu in Drr.cone/a- ■cliua in iceptro Iii- nonis còlìdcratur. fimile habcttir.y. hb.^.iii.z.allul'. In 'hisCdcK.

'flbuj Principia ad- minìftiatje c61bi.

X X V.

^Ijielia per cui l'Aer s intende , e pre^a Per moflrar più tranquillo tljfuo bel Regno T^ iene a la defira di Prudentia ti Segno, T)y T^oteUate a t altra , e difortel^a ■■>

U'vna a Dio contemplar gradita , e auncT^a De la flanXa del Cielfa l'tfuomo degno-, L'altra quagliti gouerna^e moflra [degno ^ l'Smpio j e dona al Giuflo alma dolce%Zja .

Cosi fanto Signor tua deUra, indora L Alme 3 cui apre il Ciel, ferra l' Ahijfo Con toptration faggie , e diurne^ .

U altra gira lo Scettro intorno ognhora ,

Che quagtu affligge ,.e premia, e dona al flnt^ Jl hene 3 ol mal chahhiam nel petto affjfo .

AQVA. LIB. I. TIT. mi. ALLVS. Ili,

4f:

^'/ ; H I N C •' R E R VM " V É d E f A T I O .

XXVI.

spargendo a l'aura ti Crin tra (piche auintOy E tra Serpenti Jfide 'vfci dal mar e \ ^H^ la CUI fronte n)n 'vìuo lume appare^; Ou occhio human rejìa abbagliato , e njtnto .

Ha fitto il manto ofiuro 'vn "jelo tinto ,

Chor bianco Joor giallo yhorrojjò^hor aureo pare^ Jl primo e pien di felle ardenti, e chiare^ -^ Di Luna ornato, e de bei fiori, e cinto.

Scuote la deftra 'man per cui gli accenti S'odon del rame , e à lafiniffra pendcj ^On Va fa d'or , e ha ^jn Serpe onde fi piglia.

Orna di Palma i pCe . Quindi a 'V menti IJier^ dolce infiufio , e da fue chiare ciglia , Fuor che l 'voler , quanto èfià Noi dependc^.

I Af uleiu;.

Serpcns aqux Ele- mcnmm coramó- Ibit,vt alias.

Luna temporuva- ricuteniolkndit.

AquT à Lunira- dijsnaicusur. Pjii- lof.

42.

Draoocaronat*co >ona qucrna ,qtì Romani feniani Cmé conceilérant, pacis bona confer- uat. ratio habetui apudAlcx-Neap.

Rom. Pont.nó fo- lum Ciué, fcdrni' ucrfam terrim al-

Petri Nauiciilam. t.Ecclcfiam Dei, ..'n ;. .L.^.n impe- nj inm£tun , ftr- ftaniqi leftam fer- rai c,vtilius,ac dif- fìci]]u£ eli, quàm vnuicrsa orbis ter- rarum niolcm cu- llodirc .

Q^iCr«|uu» arbor piiniz artatis ami- cai cuiui fìuftibus vcfccbaniut homi- «es.

TERRA. LIB. I. TIT. IIII. ALLVS. IIII. PATER - PATRIAE .

1

XXVIl,

Regger la Terra > e le Città con ella. Fu tra gli antichi, e tra i moderni Heroi Opra pm eh' immortai degna di Voi, 6 d'hauer locofeura ogn altra flella ;

^i!Ma gouernar la ricca ^N^auicella , 6 da percojfe conferuarla poi, E far ciò mi felice ogn'vn di J^i IJiua con l'Alma franca , e non più Ancella >

^luefì' auanXando l'altre dimnoprc_j Di 'voflra man pojjente arrtua al Seno De l'immenfo fattor de la U^^^atura i

Che gioiofo di f^oi, chiaro, e fereno. D'antica fonda l'alta chioma copre^ Di Quercia amica a l'età frifca , e pura .

ELEM. SYMB. LIB. I. TIT. IIII. ALLVS. V.

45

S OL I S -VIS

XXVIII.

^a quattro Vafì de d'merfi humorì , T)ì "Varie forme, e d'vn non fot metallo ( Di ferro , argento spiombo , e di chriftallo ) Mand^ Febo à Vmenti il ^uiuer fuori .

Quindi efce il foco , e di Vulgan gli' ardori. Di Gioue il rifoy e di Saturno d fallo, 8 di Giunon con lucido interuaìlo Jl feme fparfò a piante , a fronde, a fori.

Circonda il Trono y ul Sole ajìifo fcoprc^ L'Vrne -, T>rago immortai, ^veloce , e prefio , Che l bore ,e gli anni ,e i Secoli comparte^,

6 dona 'Vita, e morte a l'human opre^. Si come fono à Vitij\o k Virtù (par tt^, E'I mondo tien come in fé fìejfo è deHo .

Martianus fimi>- Ucrum hocponu, fcd addiiur Serpcs prò cemporis cur- fu, cumhxcvicif- fi magai Apollo.

Hiunares.

Draco SoTìs iimi- Utudincm &c con- formiuté habens » tempora crt mo- derator, & fyrabo- luni.

44

E X P L I C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ET EMBLEMATVM:

Libri primi , titulus quartus .

Incipit

QuintuSjin quo liberales Artes, Poefis, Ars medi- ca, difciplina Icgalis , ac Tlicolo- gica defcribuntur.

.-a^fj^V

«c^{^

4$

ALLVSIONVM LIBRI PRIMI,
T I T V L I Q_V I N T I
Summa.
I.
Grammatica, Logica, Rethorica,&: quod cuiufque
cammdem officium, varia Serpentis figura cogno-
fcicur. fol,47.
II.,
Geometria, Mufica,Arithmctica, Principis munifi-
centia florent, cuigratantcr gratias agunt. fol.48.
I I 1.
Aflironomix peritiaeruditus Princcps prodigiorum
minas auertit,ac fpernit. fol.49.
I I I I.
PoefiSjilliusq; cultores Principis munificcntia, &li-
beralitate florentes,eiufdem laudes,& immortalita-
tem extollunt. fol.50.
V.
Ars medica ad Rempub.pro curandis corporibus ne-
ceflaria,Principis fagacitate iuuatur ^ isq^ fordes ani-
mi abftergit. fol.51. ;
VI.
Princeps circa legesinuigilans facile Reip.Regimen moderatur,&fuftinet.tol.5i.

A6

V I I.

Theologicx vericatis obiedlum eft Deus , cuius con- templatione S. R. E. Princcps eam è peótore mitcit, Veritacemc^j decernit. fol.53.

GRAM. LOG. RHET. LIB. I. TIT. V. ALLVS. L

47

INGENIVM^PR/E-STAISITIA'DIVISIO

XXIX.

Come con palma aperta , e pugno firetto AloHrò fio dir Zenon lìefo,e comprejfo. Così 'veggiam talhor nel Serpe e^rejfo , S' amen 3 cIj annodi ,0 che dtfienda ti petto .

Che porgendo la Spada k l'intelletto

ScuQpre il viaggio à maggior lume (pejfo , E fquarciatl Vel ych' auanti gli occhi hamejfo Di nofìra mente il nojfro ^an diletto .

8 così l'Alma da la terra arriua

Al del, e quanto e fitto quel conoficz^ ^N^l career fino , pria ch'indi a Dio ritorni.

6 ne tafpre procelle , e ne l'angofict^ Del mondo no trotta refugio , e riua 3. Cui le tenebre fin quai Iteti giorni .

CONTI NVA- T 1 O.

H«cufqidcijs,c]uc ad corporalem iii^ icriam concurrun jamfatisdiftii eli Ai nunccii hom».: conftet animo , & corpore.deijsqu.t {bimani perficiù', fubijcuui liculus .

Zeno Rhetoricam palmx, dialettica ;pui;no (ìmilem di- ccbat, cjuòd latius loqueicniur Rhc- toresjDialcftici au lem compreilìus . CiC.i.dcfin.

Mreiaram , diOi- pliiiani:;-.!.^, iljdia (j-iid operenn;t ?

48 GEOM. MVS. ARITH.LIB.I. TIT.III.ALLVS.il.

T I B I ' D E C V S / E T ' tì O N O P^ ^ '

Arteslibcrales.g: lioctempoicfloict' graiirer Principis munificenti^ gra- tias agunt . Nam Geometria cu ari teriam dimctien- di dicatiu: , m nu- meros , ac formas diuiditur , ita Ser- pens. Muficaciuf- dem etiam imagi- nc cognorcitur.Ti- bia.nrEutcìpcs in- flrumeniù Serpen ti allìmilatur. Èpi- phaniiis adueifus hirefes. Iib.i.D.».! lixres.i5.Aritlimc ticavevòjcum nu- mcris conftet Ser- pentis figura nota- njrpiopterftiuam- marum compofi' tioncm,& numc- lum, ac rpirailim g'iobosquilius gia- tiitur.aiquecorpo ns Ugna, &:mtcr- ic<ftiouesi]uibusdi uiditur.

Optimo Principi i^oni opcrii fruftiis dcbcntur pruiiitic.

X X x.^

Sotto ficura, e lucidi firn omhr a

Di tue Jant' Ali nojìra chiara Tromba

Va doue far fi non foggio Colomba ,

O di chi l fòt occhio non cieca , o adombra .

(LAnXl la tenebro/a notte fgombra, 6 toglie morte da tofcura Tomba '■> Scuote l' A biffo 3 eh' al gran fuon rimbomba, E de fanti fenfieri ogn Alma ingombra .

<t/J te le gratiCjÀ te mercè profonda

Da petti habbiamofa te ornamento , e honorej Poiché da te deriua aura feconda .

A te , Signor Virtù , gloria , e (j?lendore^ \ A te di quanto ben la terra abonda , Da ^J^oi, fi deue il primo frutto , e fior t^.

ASTROLOGIA. LIB. I. TIT. V. ALLVS. III.

49

D O M T N A B I T V R ' A S T P. I 5 ..

XXXI.

MoFlro del Ctely che mentre il buon Leonc^ ^rauaglta in mar , el gran Colubro in terra Per glifdegni di Dio , che lor fan guerra \ Ai inacci à 'Dignità , Scettri , e Corone^ i

Fuggi, Ipegni l'horribilvifione^ ,

(hefotto i degni H eroi Jìammeggiand' erra \ O l'H eretico inicjuOyò'l Turco atterra, (Lèccio lor arda Cmfernal carbone^ .

Che mentre il gran Motor terra quìi Segno eh' a torre i morjì fu nel legno e^ojlo, E figuro di Dio l'vnico Pegno ■■,

Sempre Jlarai da Noi lunge,e dtfcoHo, J7S(7 fentira tuo gran furor , e fdegno *\BsOmaiCha ognifaper contra te oppojlo.

D

Sapiens Piinceps.

DracoinCometS peftem nùnitàtcìn infiirgit . Draco et diciiur <ju.T<là ac- tit ocabiio.qu.'c in comcti forma ap- patet.AUioL

Veneti*. Mediolanum .

Numeri tt.

Roma tatius orb-i icrraiu caput, Prin cipis vig;l.intij,6c fapicntia Dei fl.i gelili, quoti maio- lorem Itali.x pane inuarcrat,euaau .

5°

POESIS. LIB. I. TIT. V. ALLVS. IIII.

Ce ktv s

A P O L L O .

Apollo tnultis in locisin forma Dra conìscLilcusfuir,p qiiem , & refponlà <1ediflè nouiitius > vtX- lib.i.m.i.al- lul.iS. piceli cnim Mufis.acin medio eaium vti Prxce- ptorexiftit.Diodo. Siciil.li.i.antiquit. velquòd Inter coc- feflesrefonares or- bcs ranquani intcr MuTas niediu cur- fum petagìc. vi&; 7-lib.«. iii.i.allu.f. Poefistamen c^te- rarum avtiùcogni tioriem fupponit , qux cum deleftet , & iuuet , poftiilas hic ordine poni de buie.

Principia miinifi- ccntia , & liberalì- «ate difciplmarum Ihulia giatulaiur, & fiorenc .

XXXII.

0 di noflre dolci ^que j e noftri Lauri Fonte 3 e radice ■■> e de noHr'almi accenti Vera camion , che gli immortai contenti 'De noftri petti ognhoraccrejciy e mauri.

Tu Jol nojìri Dinoti ergile rtftauri. Che difpreggtati da l'ignare genti Sonhoggi tutti a poggiar tardi , e lenti §lià doue horhai delCiel chiaui^e Te fami.

Dunque flar nofeo a la beltAlma piaccia Poi j eh' è di ^N^oifomma quiete , e pacc^^ Elfalfo Apollo tra l'altre ombre /caccia ^

Che feguiremo iltuojaper 'verace^ Con amaro/a, e dilettemi traccia ,

\ Tenendo fine al fogno empiale fallace^.

ARS MEDICA. LIB. I. TIT. V. ALLVS. V.

51

LIGNVM'AMBIENS -MORB OSPELLIT^I

XXXI XI.

^ien sii la Verga il gran Figlimi d Apollo oAuolto 'vn Serpe con che fcaccia ,€ jirugge Ogni mal per cui l'Huomfofptrafe muggc^j 6 fa di grafie ogn animo fatoUo .

7^1 diferto Alosè sii l legno al^ollo

Per torre i morJt\ ond ancor geme , e ruggc^ ^N^ro Nemico , e da tal fegno fuggt^ Che figuro i chi li die acerbo crollo .

ffor^che noua ferita , e nouo morfo

Hauea di noUra Età l Anime ffente^ , E fatte preda del Tartareo Alofiros

<lA nouo aiuto , a noua (j?eme è corfo \

Dal Cielo in terra ti "viuo almo Serpente^, 8 rinoua qual doro ti Secol noflro ,

__

Ouid.vlt.Mc:.

^rcuUpij fimula- crum de quo Pau- fanias. Tic Lmius Dec.i.Vjler.M.ix. lib.i, in niiraculis.

Plin. lib. 9. e^ri-

tionem alferc cur jtfculapio dicau fii Anguts.cuiusbe neficiocumprocu randis corporibus fine reperu phar- maca, meritò poli fc:iéuai,S:pociim, ex qua animi oble- aamétaoucniu,, ars medica c^,^,ac. «itur.

lo.j. Numerili.

Vei Mcdicus nirar corpiis.itaPnnceps aniinoruni plaj^as abltergit. curarne jEfailapius coio- nenir, Iceptnimq; ceneat, eideniq-, di catafit angiiis.ca- nis , & Gallus non ellhicintcìprciadi locus.dicetui alias.

DISCIPL. LEG. LIB. I. TIT. V. ALLVS. VI.

Tcxt-in l.fppillia. in h.tF.v]m tiaud. lied.

Vt ars mccìicaar- tai COI pus. Ita l'cic- tia Icpiis cxteiio- ra bona cullodit , ] aniiii^ lempcrau 2C tnpaim.T iiifti- (ux , c]ua viuuh.o tno, niiiuftenum

Nomina lurircon- ì"uÌLorum, qui licet cuigilauennt , u* men cìignuatucul men non funt af* fecuii .

• VlGILANTlBVS-NON.DORMlENTIBVS

Legu perirla , qiia- rum Pnnceps cx- terorum (iudioCif- (imus efl'e dcber , Rdp. gubernaiuc & reguul >

X X X 1 1 1 I.

^allijlrato , Licinio , Celio , Vlpiano , Caio 3 Taolo , Pomponio , Alodeftino , Celfo 3 Alfeno , Trifomo , Fiorentino , Marcello , Herennio , Traetelo , Africano ,

Jaholeno , Cecilio , Trthuniano , S cenala , Venuleto , Mutio , Dino , Hermogene , Teoflo , Martino , Partjìo yOldrado , AXon , Tietro , Mettano i

Giouanni , Accurfio , Bartolo , CaHrenfc^y *Baldo 3 'Tapinian , Cino , Salone^ , Aiartian , Curtio , Giajon , Ripa, Imolenfc^'ì

Laheon , T)oroteo , Giulian , ^raconcj , Saliceto, Cagnol3 ^ecio , HoHienfi^ , dormirò appò'l ^egghiar del nono 'Vgont^ ,

THEOLOGIA. LIB. I. TIT. V. ALLVS. VII.

53

Abis S V s

A B I S S V M >

XXXV.

<iA te /aerato ) e immacolato ometto,

JNientre con gli occhi de la fé rtfguardo ; Seco di foco ti tuo fungente dardo Ai' apre taccefo , ^ infiammato petto .

Così do modo yC lume a l'intelletto

Di quei, che fijfo hanno penfiero , efguardo A teftremo 'voler faggio , e gagliardo Tìi faper quanto el tuo 'valor perfetto .

T^ero Signor da del tuo lume 'un raggio A tua diletta , e più tara, famiglia , C'hauefe il Cremio , e l'Ouil fanto ^e faggio.

Accio la fonte ,e lejuperhe ciglia

^e tiri eretico iniquo , ajj?ro , e maluaggio Cadino , e portm da tuoi fieno , e briglia .

rai.^i.

Hahet homolixc tria , COI pu^ , bona tcmporalni&ani- mam,(^uorum pn- mum Mcdiciis, (e- ciinda Imilcieraa Oliai Theologus .

Rom.Pont. Deum mcdiLimlo Theo- logli e pciftorc mie tit,(erpem.n.mu(ti (piritus habelutur ab jttO'pnjs VI a- liàs. Sol auté Dojs credebaf, 8,: in for- ma Diaconis mul- tisinlocucolcbat'. mundus vero per foleni viuificdtur, &confcruatur; ita Nos Dei comen;- platione veriiatis lumen habanus, viuinui5,&op;vj- inur.AiRom.Póc. ChiiftiautÌjorita;é retinet , & vices . Draco naq^ Roni. Pont. Sol Chnftii fignificat.

Tlicologicavcritas Ilxiencorum pra- uitaiem , aciicinc- tum conculcai, & .damnat ,

D 3

54

E X P L I C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ET EMBLEMATVM:

Libri primi , ticulus quintus .

Incipit

Sextus , in quo trcs orbis terrarum partes Europa, Africa, & Afia fituantur.

•f?w!t^m».

55

ALLVSIONVM LIBRI PRIMI,

TITVLI SEXTI

Summa.

I.

Rom.Pont. Quiafolus Princcps cREuropam ab ho- (lium manibus immaculatam cuftodic , & feruat. fol. 57.

I I.

Piincipis magnanimitas in Hacreticis proftrandis, moribus in Ecclcfia Dei reftitueiidis ,Captiuis ab infideliLim manibus redimendis, palmoe foliorum in Vidlorix iignum Coronam meretur. fol. 58.

I I I.

Principis Conftanria, &c f^ueritas in Hcereticos, ac alios S. R. E. hoftes ferrea Corona infignitur.f0l.5i>

5^

:j ^^io:

EVROPA. LIB. I. TIT. VI. ALLVS. I.

57

VNICV S. 'DEI .vicari VS .

XXXVI.

Sta sh la porta del /aerato Tempio Jl celejìe Dragorì 'vnico in terra , Che Ctelo , e Jnferno afra poHa apre:, e ferra ayll CmpOyal buono \ al no , fallace,^ empio.

Qydcctò Lupo non entri a danno , e fcempio <2y^laipm d'8uropa,ch'a la dolce omhrerra Di frejant' Alt.e non li puh far guerra Sonno ne gli occhi £ altrui mal'ejfempio .

Perche l'ambittonhebbe fi a fdegno,

St la gloria del mondo aborre, e fugge^y U empia Coda lafcio da fé lontano .

Toi che mentre del Ciel dà norma , efgno, £ la pena de Vitij , e Colpa fìrugge^, U'Xonfe li apprejfa alcun Paflor profana»

itphcf-f. Man.i(»,

CONTlMVA- T I O.

Pei-fefla Piincipis torma lùm circa il h,qufcorpLS,m)n (|ux Animam (di- cetur ti."], per ful-v- fequcntei libros di \'ir[uribus,a3ioni- bus, & geftis , (]us veltiunt Animam, otornat coi-pus, af- feruantq; Regnu , &populos)LiiigiJt. vt s.&c. nunc cum apnishomonalca- tur ad orbis terra- itI Regimen,iphu>. orbis liic partcs fu- bijciunuir*

GloHinc. Cam fan fìa.de ptrn. dilt.i. verrj'irergo,vt& j'.IH.ut.i.aUuf.5» AlUiditaJ Princi- pisvniuié, leu Mo narchiam e. in Api biis.y.tj.i.

Taunis daairlu- ropx Clini proprer louis tàbula , tùm propter bonimum

Itius regionis ftre- nunatem , labore, tic ini'eiuum.

Ambiiio. malovù oraoiuin radix .

Canda Serpciis fu- pcibiar-i noiatjoua LuCitcr curcbelU- retterciam ItclUru paitem Cecù traxu eccclo. vt J. lib.4. ' ut.i.aUuf.s.iScli.i ut.i.allu.X)-eiCrc gorianii Dracoaé caruillé videmus . s.hb.co.ui.i. allu. i.&:T-lil'-4-tit.i.al

lul.^.&lllD.C.UCJ.

aLluK!^

58

AFRICA. LIB. I. TIT.;VI. ALLVS/II. Tv- NE^ CEDE . MALI S .

Diaco coronami ralni.t fblijs f.o- ptcr Hcrcticos pro- ilratos , rnorci in Ecc!e!u reiliruros, fic Capriuos feiuos Kbiniidchuir.ani-

Africa icJeniptus.

Vidi Ron'x apud Illultn;;. D. Fcdc- ricum Alarchionó tfllum antiou'u- tis i-udielTf.imù, Chnftiani».]; pic- ratis , au;i Rtlrgic- ni: cuUotcm , na- gni valoiis l-ly.\- cinihum ex vcraq-, parte incifum, ab cuiusvna facie. C. lulij Ci(aris inia- g'.ì Clini Umea , li- tu'5,ilcl\j,& inferi ptione D. IV L 1 1. ab altera Mii'.jsr tconi indJcns cu fccpu o , 5t e orona ciirruini, tiua Dea Mac em vocat,ha- bcrur ; cuits hiero c.'ypluco terra m- tciligunt, hcetali- icr ciercripca rcpc- viatur. s. [itii.i.al- luf. i.eii:iden-:i]ue Statua ex marnio- rc nigroahomniu Dcoriini téplo Ro- Tnx,c de ( qu^\^e- (ta ex Dpe Saturni fi ha prò terra sù- pta,diciuir) cóitru clo,c;uod ohm Pà- iheó. hodieD.Ma tilt, roiundii nun- cupatur, adGenti- litaas fi:perftitio- nem p^nuustollé- dan;,Urbla[a,apiid eundé D.Fedcricil rcpcnt";c)iia Aqua fpaiia ìli ^'nlbria traiiltiiht. dccuiiis

Staniis, ahj^ip' ^"" tiquitatuni ntonu- nicntÌ5,noncrtiiic □ arradi Ioais.hinc (■"oiTan Atncc Leo itibiiiu:r,cù np re- j:icpnis fcracitaié , tiipp nimiii Sohs ;irttlrilis calore, cui Lcocóccdir'.y.l .(?. tit I. allnr.x.cuius &dcxte.'i Scorpio collocar oh callidi tatéforran.Cv ^rau de £^éc;s ilh-istiiia: fiij^a tin.cndadr .

XXXVII;

Contra Fortuna , con tra fdegno , e mortt^ Alz^a la grane , e tnelitmabil foma ^ Senz^a , che punto calchi de la Chioma §JjfeJì'ìmmenfa Virtù coftante , e fortc^.

L Infern al ferra , apre le ehm/e portt^ 2)f / Cieli onde del del Tortier fi noma , eh' Africa frodale le none Jndie doma^ E che rallegra la CelcBe cortei .

Fuggono l' Herefie /degnate , e rottc^ Con Perfólia , e T^ijcordia lor Sorelle^ , 6 con [alfa Bugia à le (ligie grotte^.

8 fi "veggon tra U^ì Cornate , e belici Chiome di Palme tra Vittorie dotiti. Che Iflendon come il Sol tra l^altre felice .

ASIA. LIB. I. TIT. VI. ALLVS. III.

59

I L L I - R O B V R .

XXXVIII.

Dopò Colignio in Francia morto , e ejiinto Suo brutto odor\(^ fracajfate ,6 rottc^ Sue Gentile date a tenebro fa nottc^j j^Jewpre ofiuro , e cieco Laberinto i

Rejìojìi il Turco profiigato , e 'vinto

Da minacciojfe jhorrende ,e dure hottt^, E le 'Trouincie d' AJta ampie, e corrotte^ Tremar del \Br aceto a le faette accinto»

Chettop ogn orgoglwfi animo altiero J'^mico a Dio , rubeUo a fra Diletta Spoja j ch'aborre ogn Alma iniqua , e fc empi a.

Ond' Amico del giujio, e deljeuerOj

Cinge la bionda Chioma , e /acre Tempia (^on la di ferro fn Corona eletta .

v]uilliutem , hu- lusq; tempons,ac Rom.Pót.robur in HxieticoSjTurcas, .ic aliosAlì.c Bàz-

Coligp.ij ,&focì.>- nini cxdes in A:i- 1.1 Vaticani ic^;m .\ mukis Rom.róu. coepu, &: à Gici;o. XUl.abro!uta,de- i'nfìi camnir.

Draco coronatus ferrei corona pro- pter animi cólbn- liani , & cut Prin- ceps coronetur tri- plici corona ncpe ferrea, argentea, 6C aurea, vide glor.in Clemcn. Romani. §.pono.verr.v.-lti- pijs. He iureuuan. Alix coroax qui- bus-foionaiur Dra co acì nobilitads gloii.im taciuns?. hb.eo('..tu.i..allur. R.vcir./lt. AlI.i:plit;n:x,cjuòJ ibi viQ lìi, tanqua ijìlii;aia, tribuitur: acc iniFuni <jj hic de CùJig'i!) n?or- i:c,H.cic'ticoi u,Re- belhuir,L|ue Ducis Ut iTicnuo,cuiTi is E'uopa fiicric imert-:.{^iis-,(]uonia pOit cùSclnn Tur c.ir-im T/rannvrs, ac Alje ilaenipior laicnjt. Vi 7-bb.^. luu. i- aliuf. 1. ex t^uo iuccjflòr vcl liluu, vel ciuffi :ni tcifì-x barbarOiPer- fix lace/Iìrus inu.i- (u.hincS.R.E.rrf.- <.]Uil!irasorta, Pri i cipis vtgilaricujfc uai^cciiCM lei-

6o

E X P ti C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

E T

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M

Mi

Libri primi , titulus lextus .

Incipit

SeptimuSjin quo quatuor anni Tempora Vcr,y^fl;as,

Autumnus , & Hycms , eorundemq; fym-

bolum condderantur .

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tXS^.G-P

O"!

ALLVSIONVM LIBRI PRIMI,

TITVLI SEPTIMI

Summa.

I.

Vt Ver, Hyemis pluuias, teinpcfl:ates/rigora,aufteri- tatem,& duritiem fugatjitaPrincipis Candor,homi- num tcncbras c^citacis illuftrat. fol.63.

I I.

Principis cura Refp.vti ^ftas , abùdat annona.fol.(>4.

III.

Principis fuprcmapoteftas, a quo dignitates haben- tur, fruduofo , ac ditiffimo Autumno comparatur . fol. 65.

I I I I.

Principis labor mentis , & corporis folicitudo, currL. dies laboriofos , &no£tes is trahat infomncs, popu- lea corona fignificantur. fol. 6 (J

V.

Quatuor anni Tempora, quomodo Antiquitas de- fcripfcrit, ac notauerit. fol. 67.

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VER; LIB. I. TIT. VII. ALLVS; L

45

i MICAT. INTER' OMNE5.

X XXI X.

Candido Petto , chriftallino , e ptsro,, ^ v^ x^ v. oy ^^ Oue macchia non mai simfnmeyejiai^a , oAnimo accefit che da macchie /campa , E fugge ti tetro error , fallace ^e impuro.

Onde di notte iltenehrofo ofcuro ì^ì\V:.

^O et d' Ignoranza in chiaro giorno auampa, ^It^al di Flora gentil frena Lampa Rifaccia il Verno pr ocello fi , e duro ,

S così ragion 'vuoi, cheH chiaro argento Cjli orni , le chiome d'or, lucide , e belle , Che forzja a morte han tolto ,^ l' ardimento ,

E quale il Sol pm chiaro è de le fiellc^, Tal ^Prtmauiera non mai fi fio , ò iJ>ento Aloftral fuo lume a le StagionnouellcJ,

CONTINVA- T I O.

Detribui orbisrcr» ramm parnbus ha» ftenus vifum eli. &quonii orta oc- ddunt, & auda fe- nefajnt,niernò de OAni lemponbtis, «^aoru viccs aciem peries ad viram nò mòdo hois , fed e- iiam omnium re- rum fune neccfla- lifi fubne&iurui.

Rom. Pont, hsre-

nc^praimatis Ube non f{datui , im- mo ab hommuni animiseam abltei gic,ac delec.

Rom.PCt. corona- tus corona argéiea proptet aounj car doiem.

Ver a'iorun- a- n f tcmporum (èrenit "mu.i* ,ai-j..t Bo- lenullimunu

H

JESTAS. LIB. 1. TIT. VII. ALLVS.II.

LONGANIMITAS ^

Draco eoranituf fpicù pcopcer aa« nonam.qua ARm abundac , cuiiu ri< Clone C{reris cur- rumduxiCiVtaliii ficc. ac datus Sacuc- no agriculturac in- uencori lignum eli ferulitans , falucùi ac longanimiuiis. Eufeb-de pr;parat. Euang.Iib.i.c.vld. cicca hn.

^(lasipropterfla- uum (ceecum , fpi- caruniq; valorem, te colore , auro c6- paiatur * hinc vaga diciiLir.ciminarum niaicr, &aliiix,ac per lioc Cxicie ip- (j, Pomona, Mu- (ìi , & Atiiora pul- cluioi .

Princeps rerum af- fliiétia Egcnorum fame explct, hinc odia extingiiùtur, aduitcria, fiiita.cf- reiaq; tacinora nò pcrpctiantur.

JN(o« fir fi' bella , ne fi* 'vaga woflra 'Di fé la ricca Cerere , e Pomonay JA(V le none Sorelle in H elicona , J^è fi /ereno il Ciel l'aurora moflra \

Come l Età , che'l tuo gouerno inofira , Porta d'ogn altra più gentil Corona, E'I mondo indora ^e le memorie firona qA vjcir d'antica , e tenebro/a Chiofira .

hfor 'uiua ^Ijiefii , ch'altrui vmer facc^ , Aientre di fame con ingiuria , e forno Efiingue , e fnorXa la cocente facc^ :

E fa con fpiche ti fio bel Capo adorno , 6 1 odio faccia , e ne rapporta pact^ , 8 iUuflraie falda ogn'hor l'Alme d'attorno ,

AVTVM-N.VS.;LIB. L TIT. VII. ALLVS. III.

^S

SVPEREMmE-T . OMNE S .

Come l'altre Stagion l'Autunno auanz,a X> e frutti y e d'aer chtar, lieto j e giocondo , Cosi non ha più degno , e caro ti mondo Del D^f^Go j e ha del del fìcura franca ,

E ch'aumua in altrui fòmma JperanZjO, Cornei ferro fa l'or lucido , e biondo , E che per trarne da l'eterno fondo - Prefè delfuo V attor forma j e fembianz^a .

(*An7^ ogni dignità da lui dependc^ , Come t raggi dal Sol \ e dal frn auro

,\ Flauo f^iendor ych' a 'varie cofefcendcj'

Coronato è pero di quel Tefauro

Il Capo fuo , che sì rduce , e Jplendc^

Da Battro a Tde^e dal mar Indo al Alauro-

Vd Autumnuscx- tetìsannitcmpon- bus nobilior.icdi- tior eft , ira Pont. Celfitudo omniu dignustil eli prr- llinfliina. hac igi- cur de caufa coro- natur aurea Coro- na ; & quid itgni- ficctauruiiì viden- dus eli Claudian' in dcfcnpciond Mi neruz.njm RrDra co aurei coloiiscft. Idem Claudun.iri dercript. Cfreris e Sicilia redeiinris. Vcrg. 11. 5. jtneid. & auro iquamma inccdebat fulgor . ceu 4:c.

Aiirii,rcrtu, fplen- defccBs,acauieuin reddu.

Dignitates omncs cùai temporales, tùni fptntnales à Rom.Ponc. legiti- mè concediiniur, Ce ab e. US culmi- ne,vti l'olares radtj ab iplb Sole , pro- cedunt.

CG

H Y E M S. 1 IB. I. TLT. VII. A L LVS. I iRi

Draco , per quem Heros.&lìcPrin- ceps intcUigit^pro- jitcr ciiurnos , no- fliuiiosei; labore!, vtinferiiK.&y.lib. j.tit.i.alluf.xj. co- ronar' populea co- rona,quàm anritj- ras Herculi concef feratjrciiiem & tcm pus fuifl'ecredirtit, illudiji fcrpétii H- puranotamr, vca- liÌ5. At cemporis,& prifettirnHycmis lymbolum elle re- periturpopulus.

Viig.lib e.jtneid.

Hrcmi ab effeftii %uaUi<ia diciiur.

Et noiSes ducit in- fomnes, vt fubicftì fub oi quiete con- £ltat Auth.vt lud. fin- cpio. fufF. ia ^inccolLi.glo.itt frinc. proh.Uecre. mvedéruiu.

X L'I I.

Ferchs fìa negra la ppuleajronda^ A^X ^y.\v^ Soma y e [òtto fia bianca, han detto molti, C hanno i Secreti de Scrittor raccolti-^ j Terche ad Alcide fk grata , e gioconda -,

Quando l'Adito tolje, e la Jiigi' onda A Cerbero , a Caronte, e da lui f e tolti Tur Tefeo, e gli altri ne l'Inferno inuolti. Che di fumo , e fqualor qual Verno abonda .

Te negra il fumo lafùperna partc^, E bianca fél fudor la parte inferna Tal, che la notte , el dì diftingue , e partcJ,

Però OueHi , che notte , e dì gouerna Lo fiato nofìro con mirabil' artt^ Cinge la fronda , che i colori alterna .

SYMB. ANNI.TEMP. LIB. I. TIT. VII. ALL. V.

^1

r

Anni ^ tempora

■' i

- XLIII.

(iApdJ!Ì lenti 3 e tardi il Capo amlto

D'qjn 'Verde Lembo j e pien di neue il mento Torta Saturno 3 e lajcia a dietro il fuentOj Tanfe nel graue andar libero, e fitolto.

Igiene a la deftra vn Serpe in giro accolto Con cui mifura ogrìhor agogni momento y E dona a mortai forz^a, ^ ardimento y E più d'vn Secol'hà nel Seno inuolto .

// njerde Lembo (le campagne amenc^) Che T rim amerà ,0 1' alma Vlora apporta y E principio de l'anno al 'viuer noftro .

La barba lunga al petto yC bianca importa Lborrido Verno, el fna cui s'attiene^ L' immortai 'Vita nel celejìe Chioflro ,

Uartlanuc»

Sjnirnt motus ^^ cius cocli amplitu- dine taiciiis , &:vc- lox non immcriiò dici poteft.

Tempus , pio quo & ipfe Saniinus I^- peiiimuur.

Sanimi caputviri- dis coloris velatm- ne circamuoluiù Ver,Meniuinalbu hyeinc lì^jmiìcàc.

Ver, & Hyenis, an- ni capucÀtìnis.

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E X P L I e I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ET EMBLEMATVM»

L I B E R P R I M V S.

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•^iMk-2^^

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A L L V S I O N I

IMPRESE,

ET EMBLEMI»

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PRINCIPIO FABRICIL

CANONICO APRVTINO. SOPRA LARME

DI

GREGORIO XII I.

PONTEFICE MASSIMO.

LIBRO SECONDO,

Nel qual fi tratta di Dio ,& della Reli- gione del Principe.

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E 3

TO

CON TI N V AT I O.

Cum ha6lenus in fuperiori libro de primordijs to- tius operis aélum fin, nuncin hoclecundo de Deo, qui Principium, & finis eli rerum omnium traólabi- tur. Cuius imagincm ita vt hic, noftri depingunt. quiqjcum definirinon pofìstà D.Thom. &:ab An- fel.defcribitur . Cui dcberur cultus diuinus , quiRe- ligio dicicur.de qua infra tit.i.&c.

—

DEVS^TITVLVS. I

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72"

5

75

ALLVSIONVM LIBRI SECVNDI,

TITVLI PRIMI

Summa.

I.

Deus , quo maius excogitari non poteft , principium ed rerum omnium , & finis j Carnem afTumpflt, no- bis^ivicam refticuit. f 0I.75.

I I.

Deus per ^neumSerpecemprxfignatus , mundi pec- cata iuftulitjde cuius lacere induigentias,& remillio- nes peccatorum habemus. £oì.-j6.

1 I I.

Deus Sacrilegos,ac fimoniacos viuere nò finit. fol.77.

I I I I.

Deus eft vbiquc, &;peccantis nuUum efl; perfugium . fai. 78.

V.

Sinagoga,pro qua vere Chriftus venerat, ob fuam in- credulitatem refpuitur , fcifTaq^ ab Ecclefi<e corpore leijcitur. fol.79.

V I.

Chrifl;us,precio fanguinis mundum redemit. fol.80.

V I I. Deus jtria genera peccatorum deftruit.fol.Si.

74

Vili.

Chriftus moriens mortem deftruxit, ac de eius vidlo- ria gloriofus tnumphauit.fol.82.

IX.

Chriftus animam peccato alligatam de hoftium pote- ftate libcrauit.fol.83.

X.

Deus vltionum olim, nunc mifericordiarum dicitur. fol. 84.

XI.

Deus iniquitatum omnium feminatoré fternit. roI,85.

X I I.

Deus in fcriptuiis varijs nominibusappellarur.fol.b'<J.

XIII.

Deus omnium Princcps, hoftes nequiUìmos fugat,ac fublatam vitam nobis rcftituit.fol.87.

X I I I I.

Mundi Regimen , &c figura, fol.88.

XV.

Mendacium , quod Deus , acPrinceps odit, fub vm- bra veritacis primos parentes decepit. tol.89.

DEVS. LIB. IL TIT. I. ALLVS. 1.

75

A L P H A ' E T

O M E G A r

XLIIII.

Senz^a Principio , e fin e era principio

Gyptel ^ran vKmciPiOjch'è i'Rincipio^^ finej £ nel principio fu fi giunto ^/ f i n e, Ch'oue fnhk principio, iui è principio.

Tutto e fine al principio iC al fin principio, ^N^cofa iui e fé non principio,^ fine, Nèflar maipuoh^i^civiofenT^H fine. Cornei F I N non può far fenici principio.

Parttfii Qv E L , ch'era in principio , ^V f i n e Non la few mai per dar fine al principio De noftrì errori y e racquiflarne //fine.

E ne la fpoglia fithebbe principio y

Se ben nel refio era principio, ^ fine (9 vesti del nofro fin y'i^^'^ jC principio.

Apocalyp.i.Sci.

j€g>'ptii h.icfigii- rj annii notabant, eo g? vbi principia ibi finis e{la»L|uodi veruni cit nacurali; lempons curili, prì uatonim^l; pactis ; i'edVetcrcs Martij, remporalcs Piinci- pes , ac prxl'ertim Philipp' Hifpania rum Rex Scpiem- bn5, Rom.Pontif. propcer natiuiiarc, & circuncilioncm DDmmi noftri Ic- fu eh) liti redein- ptons lanuarij nié fem , anni princi- pium mtelhgui, &: obferuant .

Arabr. fiiper Pfa!. irS.fsr.io.Bedain cju^il.in Exod.c.9. toni. 8. raih. pag. i7i-

Hoftié. l'nrteclara-

uone Arbor. Biga- mix. mpnnc.

loannisii

iG

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. II.

Car ex ire Serpts ifte co flatus fit.ao- cec Pier. Hicr. hb. 14. diftioncconci- ncnua .

Exod. 14.

Seruinis Hebreorù in jtgypto.qui fic- co vciligio mate rubiù cianllecimi.

ClAVIVM^INDVLGENTIAI^ ORBENE FI CIVM.

Numeri \\,

Serpfs Rnf? Chri ih moicem figura-

uit.

X L V.

Quel gran Mose de gli H ebrei T>t4ca muitto-, 'Poiych'à ^Dto tanta ajfiittion fua ^lacqucj. Mette le genti Jue ne le rojfe acquea , Vfcendo fuor del tenehrofo Egitto.

Viglia la legge y e torna al Gregge affitto. Nel qual dmerfa contagion nji nacque^ ; Onde fdegno , e furor dal Ciel non tacque^ Il celere Amator delgiuMo , e dritto .

Mandali rabbia acceja de Sergenti

Ter torli 'Vita i mal gran T)ucafortcj Cor fé al rimedio per faluar le genti,

Al%a la Croce a tor pofanz^a a mortc^ Col Serpente di rame i onde a Viuenti Ombra fu alhor,mà a Noi più 'uera/ortcJ.

D EVS. LIB. IL TIT.i; ALLVS. III.

77

QyiD ^CO NTE M NERE^DIVO 5^;

X L V I.

Al Sacrilego inìquo y e à cui non penja Altro, eh' a profanar tuo ^ero culto Tener non vuol tua man lofdegno occulto, JMà effetto opra dt rabbia, e d'ira accenfa .

Con dal Tempio l'afpra ingiuria , e offinja Cauo del Padre col l^lofo infulto ■■> Tal, cheljlagcl non fé di gratia indulto Al grande, a ti?no, al di rtcche'^a immenfa.

E eoa GeT^ ne l'antica legger y

JSIe la noua Simon fa , ch'alto cada , Come fua ingiuria Pallad e correggevi

T>unque d'error spogliato ciafcun 'vada A fanarfi da quel, che'l tutto regger. Acciò rimetta l'infocata fpada ,

Ertat Rotti» !n Va ticani Viritiario h^c Laocoontis, fi- liorumq-, Starna, cuius tanta eli ope- risotcellétia.vina cara potius anis , quàmcócra filimi tatrix , & imula . nia etenim in ea vifuntur exprcsè , mors, timor, &: do- lor. Quorii prima Pater , fecundum vnus,ieniuin iìUus alter ollendii .

Anibr. Homil. E- uang. fafta cft c6- icauo.Luc.ii.

Matth.ii. Marci 1 1. Lucx I *». loan.i.

iiij.Rcg.^.tot.inc. ■jm lluiiet.i.q.i.&: c.cum in Ecclelix, m fin. de lim.

Verg.i.iEaeid,

Apocalf.rj.

78

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. IMI.

tlit.t}g.

Verg.i.^naii.

Angues in luati , Serpenresin terra» Draconcs in Tem- pio vocat Verg. i. jEneid. ergo mari, terra, cocloq; poté- tes .

tino ibo à fpiritu tuo ? & 4UÒ à fa- t ie tua fugiam ? li funipfero &.'c.8: ha bitauero in extre- mis maris.

Si arcendero in cf- Ium,tuillic:cs.

Si tlcrccderoinìn- fcrnum ades.

Etenim illiic tna- niis tiia deduce! me, & tencbitme dcxtt^rarua.

;Sl'3VMPS£RO ^PENNAS ^DJLVQ.VLO

XLVir.

Vugga la Vit<t mìa nel folto mtrico

D'antica Selua , tra monti aJpriiC duri'-, Vugga tra Scogli , e tra Buroni ojcuri , Ne l'Ocean più rotto , e più nemico .

Fugga tra Sirtiyh nel folmgo aprico Mar de l'arene , 0 pur tajforhi , e furi La terra\ 0 pur Gioue,e Giunon tra i puri Cerchi di foco le dian loco amico :

Fumiga tra Aloftri a le tartaree grotte^ , O fi fucila dal cor queB Alma humilt^.,\. E le membr ardan fac affate , e rottc^ :

"Fuggano i Senfl, e lo Spirto fòttìlz^

De 'Tuoni , e Lampi a minaccio fé hotte^ \ Tua man mi fringe a nuli' altra fmilcj-

DEVS. LIB. IL TIT.L ALLVS. V.

79:

MISERICORDIA ' Eli 'VERl/TAS. 1

X L V I 1 1.

Og?7Ì del nojlro Rèjlrada , e fenùero , Si come fernyre fu /anta Pietatc^t Et in f allibii e a fl a Veritat^^, Così 'venne a bear tH ebreo col njero ,

Ada perche fi mofiro Rubello , altiero , Tu dmtfa fìia fiwcca 'vanitatcj Dal Capo , e membra de tHumanitatLj \ Ei fi diede al Gentil per pietà intiero.

Onde morta al terren protrata giacer LoHinatafua coglia 5 e fé pur 'viua Vare ad alcun perche fi sbatte alquanto \

E fenXa j^irto iC fol fomento audact^ Ha da la [^emefènz^aporto^ 0 riua. Come coda non giunta al Corpo fanto ,

Facii text. in e. et- communicamus. de Hxicc.

Vniuerfs vìa dn

mifericordia, &vc ritas. Pral.S4,

Non fum milTus nifi ad oues, (]ux peiiemnc domus iriael.M^nh.15.

Mirericordia mo-

tUÌ&C

Hebitoru (pes de vémto Media fai- te > inaais , & va- ciu, vagj^-, VI Na- nis ItiK vek), vbi aurx fpirmis no a operanips.acpor tuiapplicaicnópo teft.

So

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. VI.

Numeti il.

Elùnus.lib.i;.

Pfal.ioi.auj.

Chrifti fangiiine non folum homi- nù elimina deleta funt.led Virgo Ma ler Ecclefia forma la eli. Clemé.i.de fum-Tniui. &fid. cadio.

No eH- aht>-ir',ii2ta

SV S PICE 'ET'VALEBIS

X L I X.'

QjieH'almo Tellican,anZji quel D Rago eh' a i morti figli dal Serpente rio Spicca dal petto il pretiofò , e pio Sangue innocente Juminojo ^ e njagos

Ben sa , ben e del noftro mal PreJago, E pero contra il gran Serpente ^ufiio, E lo rinchiufe ne l'eterno oblio , E lajcio qtu di fé la bella Imago •

dunque l C o fi at o fuo ferito guarda Chiunque hai di venen acerbo morfio. Che gratta fu a non fu mai li e uè ^,0 tarda \

Et baurM i.qual fi deue al mal ,foccorfo j Ne più , che ^uoi la fua pofianZja tarda ' A le fome fgraviar del petto, e dorfo.

-^

DEVS. LIB. IL TIT. I. ALLVS. VII.

8i

ETIAM 'FEROCISSIMO^ > CALCAT

I.

OueHo Drago Leon Capro e Chimera

'Da ciafcun detta , che l peccato ajfemhra, eh' è di tre parti > anz,i e raccolto m membra Vr agilità , ignoranz^a , aHutia 'vera •

Tìi Pietro y e Paolo ) e Giuda in cotal fchiera Per fé ciafcun j ma quando ben rimembra U Alma fuo err or, corra a Colui^che fmembra Oueflo jch'Htdra non èjCapro,o Pantera.

Così quejla infernal Beftia triforme^ Non temerà chi dolcemente à toìnbra Di fue fant' Ali fi ripofa , ò dormc^ :

M-entre tua forz^a da Noi /cacciale Jgombra Suo brutto odor tra le tartaree formc^, Penfier nonpu l'Alma d^crror ne ingombra.

T«. ine. fcicndu. de poca, ciift.i. cu c.fcq. c.fedpéran- dum.dill.é. vbi A- dam ^ capue.Mu- iier piocainc» Sci- pcs prò Tuggcrtio- nc ponitur, ni tua hxc Chimera li- gnificai , qua: Leo- nis caput, Hircipe- ftus, éccaiidà Dra- conis liabeiefingi- tur. Homei.Lucrc. Verg. Ouid^FulgCi &;c. Nec uiimeiicò pio peccato lumi potelt f. allegati» lunbus . Diabolus enim cum priiiiot parentcs dcciperct procellìt primo cx- periendoi cur pri- cepii vobis De'' &;c. quod ad caput re- fertur Leonis i.im pellédo, nequaqua moiiemini ficc. qd peftDfis eli Caprx. j.alliciendoicritis ficuiDi),&c.quod eilcaud.t Serpétis. Thcolo.quidaluid Chimera lìgnificci ponit Pier. Hier. iib.14. dift.pctulà- til finis.

Peccatorum gene- ra cria.

Ei cura Partjris, Gregis fccunt.is.

8i

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. Vili.

Vox ed Ecclefif in refurreftione Dui noltri IcfuChiifti, JEaci Serpeniis fi- gura pfignati Nu- merili.quivt pa- lo fufpcnfus in he- remo inmcmium languores, Serpcn- tumq; moifus fa- nabar, ira Chrillus in patibulo crucis moriens vniuerfa mundi crimina cu 1 1» ac humani ge- neris liolles pro- ibauic.

MORS'ET^VITA^ DVELLO.

Dininit.is,quia pa- li non porerat, car- nemallumplli.

Etquijin lignovin ccbat, ilignoquo- que vincuetui.

Et erit fcpulcrum eius glonofuni. E- £aias xj.

Currus Dei (Tccem millib'' muluplex &c.Plil.«3.

L I.

^o/je la Vita , e la pqffanT^ à Mortai Con la morte l' Autor d'eterna Vita -, Non capace di morte , loumana ulta ^Jeflifijol per dar la morte a Aiortc^.

luì la Vita die la morte a J\dortc^, Oue la Aiorte die la morte a Vita T^al, che noi pien di morte fenz^a vita. La Vita habbiam per la di Vita mortc^ .

Duni^ue non pm di Vita Morte in vita

Trionfo haura poi , che di Aiorte in mortc^ Trofeo riporta in vita immortai Vita .

Ne fé non morta fi vedrà la Adorici, Si come viua fi vedrà la Vita * Alentre sul legno hauremoe Vita,e Adorte-

ì

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. IX.

8^

Redemptor* et-defens oh^.

L I I'.

Era l'Alma infelice efpofia al J\4oJìro Per la colpa mortai del vecchio Adamo , Che^ qtial radice infetta il tronco , él ramo, Serm noi fé del Rè del negro Chioftro .

Aia Jpiegando dal del quel Dragon vosìro LAlt pittrici per tor l'È fi a a l'Hamo, Ve quel Aiofiro infirnal di vita gramo A gloria Jol del primo flato nofiro.

Ond altro Alcide, altro Bellorofontcj ,

Altro Achille , altro T^efeo, altro Aleffandro ^ Altro Perfeo hahhiam noi. che ne difendei-

Tal,chel gran Scita ahhajfara lafontt^ A l apparir del Succejjor d'Euandro , Come non pili la Beffia ria contende^.

r"T~

Andromeda prò Amnia, icopuluni prò peccalo, cui al- legata eft, Mare^ mundi fallaci)? , quibu! allicicur , Monllnim prò hu mani genen? ho- ftc , à quopcumr, Draco prò diurno auxiho, 2 quo hbe racur,rumua[ur.

Eramus natura fi- Iij irx Apollol. E- phef.i.

Arbormalamalos frudus facic. Mat- th^.y.Luc.^.

Vcranq-, nacuram, Iiumanam. l'Sc di-

Status innocenrix.

Heroes ifti quxna factiLiucinic non eli hic fcnbéut lo- cus.

Se!y.n Tmciniir. Tiraniius ho- ceni pore momim -iÙ. . Euandrt , Rcgum, Coir. Romanoriì- que Inspp. fuccef- fores flint . Roin. Ponte.

S4

DEVS. LIB. IL TIT. I. ALLVS. X.

rfal.110.

InlegeveteriDtus vltìonum erat, bo- tile vero niifencor diarum . Apoft.i- Corint. 4, Roni.5. Pfal.53.

SANCTVM'ET^ TERf^IBlLE

Draco Latine, He- braiccSar^phciici- ruiM.ignuus,inflà- maias , vrcns &:c. Thela.nouill.ling. fanc. dift. Saniph. CUI bene cóueniùi faces, 3t fulmina, qLuEsùt arniaDci> quem prxlìgnaiiit Serpés. Numeri 11 Ioan.5. funtetiam Arma Pont, excói- cationes . &.c. facu ad Emblema text. me. nmiium. ver. lun.cum c.fetj.zj. (iua;It.4,

Deus in tclìamfto veteii , xditìcauit TuitimJviacJi.i-

rnlegcEuSg.Deu» At.'n"' diciuii J\po-

cai^'.ii.

LI IL

1)a la torre del del morte minaccia

Con tuoni, e lampi a chi non ^arca al Porto, E che per guado f erigilo fo , e torto A l'altra ripa andar difegno faccia \

An^i dal Fiume lo ritorna, e /caccia. L'alma Cura,perch'ei non refii abJortOy Che poi, che s'è del gran periglio accorto Con humilta le piega ambe le braccia .

E dice , non parca fi crudo , e fello Ne l'alta Rocca il tuo feuero affretto, §}j^anto qua giù mi par foaue , e bello :

Se moHraui col ferro aprirmi il petto

Drago à faluarmijìor a ferbarmi Agnello, Sei mia 'uerafalute , e mio diletto .

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. XI.

8f

MORTE 'MORTVA^VITA^REVIXIT.

Lini.

Hauea quella Nemica de mortali

Soma l'iniqua Befìia il mondo opprejfo Col Vafo si j eh' ognun lunge , e da prejo 'Dormia nel fonno d'infiniti mali.

Jida (piegando dal del' ambedue l'Ali, Libero fé fte e l'^uno^e l'altro Sejfo, E quel M-ofiro infernal fojfopra mejfo -, ]Slè a quella di venen 'valfer Juoi firali .

Ma protrata alterren fajfofò, e duro 3 Verde l'imperio , e l'ampia poteftatc^ , Che poco dianzj hauea fòura i Viuenti'

E riferrata in baffo Speco ofcuro , Fiu non fi njide fua finta beltatc^, C hauea di Vita a ognhuom gli occhi arfi,e Jpeti.

Apocaiy.17.

i^iam loannes W j die Mercciiccm fa' per Bcftum cocci- nca hicDracocoii cukatcit.loc. Aì'u Hii ad Chiillianx Religionis niores rcllituros, licct hic prò Deo rumatur Diaco , CLiii's viCi» geiu r icrr^s Ram. Pont. qui hoctcìT-- porc Drjconis ha- hct miìgnij.

Vcrainq, naniram duHaam » i\&i hii- manam.

rìlirphemi.-c,&: es- tera villa.

^r,

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS.XII.

Apoft.Hcbr.i.

Varia nomina, q- hus in fcripmris Deus mtelligitur ,

Refpódet obìeftio ni carum , qui ne- gabant Rom. F5:. Uiaconis mfignii conuenue.

MVLTIFARIAM 'MVLTI S (^-MODIS^

Luce j Sol, Arca , Vite , Pietra , JHonte^, Angeli 'Tardo , Vttel, Leon , Lioncorno , Via j Vita y Venta , Critico , Giorno , Pecora , P elite an. Rinoceronte^ ,

Moggio 3 Verme , Granello , Oliua , Fontc^ , Morte , Aìorfe , P a fior , Letitia , Scorno , Jidirra, Agnello, Oclor,PanjVinj Ad irra3C.orno, Spofi 3 Sinape , Rè , Colonna , Ponte,

Cibo , Carne , Calor, Gallina , Imago ,

Braccio , Armato, Colomba, Dito, Strale, Tmme , Pam , Figliuol, Pama , Pacella ,

Verga , Farina , Alan , Suono, Buccella, Aquila , Auro , Tejor, Coltello, Arco, Ale, H erede , Candelter ; Perche non Drago.?

DEVS. LIB. IL TIT. I. ALLVS. XIII.

87

QVl S ^ E S T . H IG

r-»

Matth.S.

L V I .

Del negro , e brutto Stuol dal del piouuto , 2)/ cui gran parte andò fittola terra, L! altra per ariajì diffondere firra , Come per JSIoi e al gran Aiotor piaciuto \

Visi Capo in AdoJIro tenebrofi ajluto

Conuerfi sì , ch'ognhor fa ejirema guerra A l' Alme afflitte ^e ne confuma, e atterra §luante ne morde col fuo dente acuto.

Ala datocché tra Noi fu cotal Segno, Che fgomhra tariate fa la terra nona,- E r acquili a del Ciel Corona , e Regno >

Ogn Alma e Vefie^e/ùo candor rinoua, E fugge in fretta pien dir a, e difdegno ^lueljche le fraudi nel fuo petto coua, :,

■X ail Rom.

aeftacem in

ies,cù Ser-

- '1 rtum fì-

.loan.j.

'-jidrr

SaTntU fignum . vt

alias.

88

DEVS. LIB. II. TIT. I. ÀLLVS. XIIIT.

Apocaly.?.

'TL:.ii.i:zi.

REX . REGVM .

I r'orpliyriiis I ab tufcbio

ptios huiuJ

Dr.icoiiìs !);•

lioad'eKftì

ra enim ir'*

Serpente cH

llr.-.iiicfixcr

iK[ui philc

Picr.Val.K.t.

14. didione n^ùn-

crauus,<},Nauim dirigat, ac icgat j> mudi rcgimiaefu- mifapudomncì. ila Caduceus, prò rerum concordia , qua mundi Molcs uiftineri crcditur^ imclliginu .

L V I I.

Ai^ 'vittrict 3 e l'^vno , e l'altro Braccio Reggono agemlmente tn aria il Jìdondo Si , che non cada ne l'eterno fondo , O fi rifolua tutto tn foco , 0 tn ghiaccio:

Sciolfel nodofo, (^ intricato laccio,

Cloauolfe ti primo ^que^o Adam fecondo , Anz,i lo tUuHra col fio Capo biondo E lo toglie da noia, pena, e impaccio.

Ala fé la man (che fua bontà non coglia) Per ^raue pefo de l'antiche Salme^, ^al Gouerno di Noi fiargando fcwglia 5

Che fi a di nofire infelicifitm'Almc^ Dentro la tenebro fa , e ofcura Soglia, One del Ciel non shkfieme, ne palmcj?

DEVS. LIB. II. TIT. I. ALLVS. XV.

89

Veritas /et. mendacivm

LVIII.

Come tornirà del Ver finta figura E fèmpre falfa , cosi fai fa e quefla , Ch'ogni peccato a le noflr Alme inefia, E fa la Vita più , che pece ofiura .

Bella fu pria ,poi brutta Creatura, Che par al Creator erger la tefia Volfì fi^ temeraria , e fi molesta , Ond'hehhe fede più d'ogn altra dura.

Pero bugiarda di menl^gne il fernet Sparfe tra noHri Genitori antichi , Che la progenie ancor trauaglta , e premei.

Fer cui la Verità da luochi aprichi

Scefe nel bofco , oue fi piange , e gema^ -, Sol per fnodar noflr i mortat intrichi, ^

cft veritaris. glo.in Auihé. inpnnc.dc ficl.iiill.hac imiu- . Itone Serpcns anu- ^4fa pnmos no- ftios paréces dccc- pii ^en.j.quipro- piiani vmbrà cole- re dicitur. Gemin. rerum (ìmil. Nam Draco Chnllù ve- litatis iumépra:lì- gnauit. n alias &c. tenebrarum Pnn- ceps elt Satan. 'A- poft. Ephd:s. Ct- rera figna in Em- blematis corporc pofiu, per qui ve- ni & fairum fum- pfitantiquius,nò eft hic enuckandi locus.

Lucifer , cur tene- bricofus cffetfhB . dicif&J.poft li.S. inHyn.D.Maris. i.i.&j.paiie.

Apoft.Ephefj.

90

E X P L I C I T Libri fecundi, titulns primus.

INCIPIT

Secundus, qui infcribitur R E L I G I O

Cuius Imago diuerfinìòdé reperitur depila, fcdCa- tholicomm haccefl;, quàm definir Auguft. lib.x. de Ciuit.Deij-eiurdem Etymologiam tradir Ifido.lib.iS. Etymol.Idem Augull.lib.i.de Ciuit.Dci.

CO N T I N V A T I O.

Cum fuprade Deodidum fic, hicdceius cultii in ge- nere tit.fcquìtiiri cum nulla in gens,qux non,etiam {ìio;noretqualem Deum habercdecear, tamen ha- benduiti fciat: qua: Dei cognitio non incongrue apud gentes Religio dici potelì:.

RE LIGIO .T IT VLVS. IK

^i

fi

t*e

-te

93

ALLVSIONVM LIBRAI SECVNDI,

TITVLI SECVNDI

Summa .

I.

Religionem intaóbam quiferuat fàcile fliper omncs Pnncepsconllitu1cur.tol.95.

I I. Religio Principis ab ha^refum prauitate Ecclcliam_. Deimundaraconfcruat, earum^j tempeftaces fcre- nat. fol.^tJ.

III. Veritatcm catholicam dcf endens Religionis ergo, di gnitatum culmine coronatur.fol.97.

Il I I. Princeps,quòd religiose veritatem agnouerit , òz prx- dicaueric fuperpetrx firmitatem pon1tur.fDl.98.

V. Prudentia, &:Vigilantia Principis Religio elata, inta- daq; fullinetur. fol.99.

V I. Rcligiofus Piinceps^religiofos populos facit, & pios. fol. 100.

V I I. Religio Principisjle^u trans^relTores inuadit.fol.ioi.

^ V I fi. Rcligiomunda,&imiTiacuiata populos exteroSjScin- co^nitos fibifubditosfacit, eorumq-, fanatlan2;uo- res.toi.ioi.

IX. Religio circa facra, Se diuina verfatur.fol.103.

94

X.

Religio fuperftitiofoSi&veneficos viuere non pati- tur. fol.104.

X I. Fraus ad aeternos cruciatus expellitur. fol.105.

XII. Religio Principis in Ecclefijs aedificandis, & reparan- dis cognofcitur,ac piobatur. fol.io(j.

XIII. Principis cura Religio reruatur,6c crefcit. fol.107.

X I I I I. Religiofus Princeps vtriufque vitceadiu^e, rcilicet& contemplati u^e contra S. R. E. hoftes , militesfacir, &: enumerat. fol.ioS.

X V. Princeps religiofus difciplinarum , & Chriftìanac do- dlrinx femina facit,ac frudus colligit. fol.109.

XVI. Princeps petetibus,gratias, & beneficia largitur. f.iio.

XVII. Orbis,6cVrbis Anim^rclidaGentilitatis fuperflitio- ne , veritatc Chriftiana; religionis fequuntur. fbl.iii.

X V 1 I I. Reli^io petentibus iurta, vcritatis refponfa non ne- aat. tol. IIZ.

X I X. Princeps ab inca-ptis defiftcre non dcbet , nam & in magnis voluiflelatcHjinaduerfis autem ad diuini Numinis auxilium có^ugere dcbet. Reiigio etcnim qux & cultus diuinus dicitur, facrificijs ab omnibus inefl'e credicur.irol.iij.

RELIGIO. LiB II. TIT. II. ALLVS.I.

55

SERVATA 'RELIGIO

><

lo.Chtyfoft.Hom.

Euangc-I. Ecce ego mino vos. Matth, X. Aug.&c.

L I X.

Var feudo al Capo y e conferuarlo iìlefo Con t altre membra , oue non Vita JìedtJ *Da percojjli mor tal, eh' ogn altra eceede^y E che fidi eorpo alt ter pm toHo offefi »

Gran Segno fu dt pur animo aceefo, E di Religion , Prudentia , e fede^ -, Onde 'vi die la fu a beata Sedc^, Chi fu per Noi ne l'alto legno appefò .

M.à , che fiate calor, lume , e jplendorcy 'Del Sol (per quefia via ) chiaro ^e eelefic^ Colui non fente , e ha pien d'ombre il Corc^ ,

E poi , ch'ai gran Signor così piace/le^

Adandate ogn'hor di gr atte i lampi fuorc^ qA liberar l'Anime affitte ^ e mefite-

Caput Rclig.'onis quocunque modo feiuandum.

Religio quid ope-

Greg.xni.indul- gennai plcnanas adpurganiias ani- mas l.Tpillimc có- ceflìr, adeo <^ nul- la hcciuicas, aco|> pidù in orbe Chr itiano, in quo Al- tare pnuilegiarum prn dehiu^^is non exceu

9<>

RELIGIO. LIB. IL TIT n. ÀLLVS. II.

Vniuetfalit Eccle- ùs typus. erat Na- uis in medio mari. Uiic.i.

Hsrctici, te fdfma tici.quoium nomi na habencur in e. (jiiidaauic. 14.15.3.

Numeri li. loS.}. ac Infignia Gicgo. XIII.

I M I N V S '. F L V C T V A T.

L X.

§luefia Naue di Noi IvLadre , e Maeslra Ghor Auflro^hor Circiohauea quafi fòmmerja (Quantunque non Jìa mai ne l'ondaimmerja) Hor diaXtjhor d tetro, hor da manfiacajhor defira^

Hor mìnaccìaua 'vna procella alpefira Borea Jùperbo , ch'ogni mal rmerfa, Hor Nube o/cura pm, eh' ogn altra auuerja, Hor tempera marina , ^ hor terreHra ,

Aia pò fio il Seg no a la facrata Vela , Che medicina fu d'antichi morfì. Ecco o<im flutto il fio furor acqueta j

Eolo ftta rabbia a fio mal grado cela

Tal, che non più fa quefla Naue in firfi. Ch'ai Porto afptra con dolce aura , e qucta .

RELIGIO. LIB. II TIT. II. ALLVS. III. 97

1

QVIA ' LE GITIME ' C ERTAVI T.

L X I.

Sta sii la ferma 3^ immutabil Bafc^ , Che con ogm 'valor la gira , e ftringt^ ^lueHi iche l graue error cancella , e fpingc^ Islojìro Nemico a le tartaree ca/L^ •

E però tten le doraf Alt [pa/L^ ,

Perdona dtffender nofìro ben s'accinge^ Tal, che di Dio la Religion li cinger Col ricco Regno l'alme Tempie ra/Lj.

E da l'Indo al Marocco il mondo fior ge^ , E non s oppone al beat' occhio , e fanto Ofcura Nube , eh e da terra fior ge^.

Onde del tutto egli ha corona , e ^anto , E a Ciechi in tutto lafua luce porger, E ^efie l'Alme di porpureo manto .

i.Timoth.

ManFi. i«. mi. iR. tu es Petrus, & fi:- perhancpcuàficc,

lurifciiraio.&roEdo Rom.Pont. Dd.m e. Aqua de coafec. ecd.veUlt.

Nec latet, nec fu- git aliquid Rom. Pont.

98

RELIGIO. LIB. II. TIT. II. ALLVS. IlIL

Tcx.inc. (ianfan- cn XV. clili. iluvc-' i hit m quadrerò la- pide -.^111 fccundu Platosem tciraraj

Romam affi ini atJ

Macth.K.

JTu « Chriftus fi- I ImsDei villi.

Et ego dico tibi , aa tu cs Petrus 8cc.

ET^ SVPER^ HANC ^ PETRÀM.

L^X I I.

Pietra 3 che d'ogni amor primato impetra, E jì faldo miro io Scopo ,el Segno, Che nomdl Rè dt Dto njtuace Pegno , E quello il fé Rei t or di quella Pietra :

Impetra fi dal gran Signor de l'Etra, Che non ha de Tiranni ira , ne /degno Suo tranquillo i qui €10 , e fanto Regno, Ond'ogm JAoftro,ond'ogni mal s'arretra*

Segno,che fiura quejìa Pietra pofìo

Per gouerno , e Joffegno , e arriui al Cielo, E fquarcil Velo d^tgnoranz^a^e morte\

Sdegno da te fia con Amor depoUo ,

Si ch'thabbtl Regno con Trionfo , e Zelo, C hai dolce melo a/iioi chiufo,e riposo, .

RELIGIO. LIB. II TIT. IL ALLVS. V.

99

RELIGIONIS ' BA SYS

r.niCiniai de Ari- li Mitre, qui hiitj filius jtfculjp'j. lue pio Rcljgi>>- ae &c.

L X I I I. ■

JSIon trottò mai quefla legiadra Donna Religione a Dio ji cara , e accetta , O fi' appoggiar ,OHal ficur commetta Sua beila , bianca , e immacolata Gonna \

Fuor, ch'à la Dragontina alma Colonna, Che de caUi penfier fol fi ddetta^ _2^è co/a ^nqua sa far , fé non perfetta^ .'JSIè con gli occhi, o penfier, notte , ò di ajfonna.

Ter cui da mali e così ben difefa , (L/ÉnZji nel più /iellato Ciel s'efioUc^ La facrofanta militante Cine fa .

Kide ogni valle , ogni fiorito colica

S' allegra \ogrì Alma e fi di "Zelo acce fa, eh' e fol nel beri oprar tenera , e moHe^ .

Qu.r varie depi- la, etfiiSa<^; repc- liiur.

Driconis Priidcii- ti.t . Micrli. IO. & ibi loan.Chiylblt. vt;l virruri , qux Mulicr Clini Setpc te mnixd Cohim- n.T dcfcribicur. vt jr.li.«.rii.i.allu!'.4. Virtus vnica mer- ce»..

Monte; exultaue- nint vt Aiictss ,&: Collis ùcut Agni ouium.Pfal.iij.

G z

lOO

RELIGIO. LIB. II. TIT: II. ALLVS. VI.

P< ai. 1 1 7.

:0. Tetri Fafilica in Vaticano Ann. lubilcii57J.

i IV STI -INTRABVNT'PER'EAM.

Peccaroruir, gvaue ponidis, tenditde-

OlllilTl.

f^rati.iDei Cu.-iuis, fic leuis, vtpluuia in Vdlai delccn-

Confcdio.oua cui px fic vemiflìo , & indulgcntiariì af- fecutio,c]ua pccca- toiii luluiiur pce- na.

Peccamm inieri-

tù.graiiavuamho minibus alfcit.

L X I I I I.

Kien de l'antiche fome onufio , e carco Di che gli homeri ancor fiaccati porta , Et entra dentro la facrata Porta Il mifer huomo , e fi fa lieue , e fiarco ,

E non jentendo piulnoiofiò mcarco, Rmgratia ti Cielo ,6 la benigna fi:orta\ E pojlia 3 e ha per ogni banda fcorta La Vitale l'Alma torna al fuo bel ^arco^

E con tranquillo vento piglia il Porto j Oue le merci di Reliquie fcarca Contrarie al pefo,c hauea a Roma porto :

Tal, eh 8 felice d'infelice Barca,

^'infermo fanone pien di vita il morto Pai gran Dragon^ch' al Ciel poggiando varca.

RELIGIO. LIB. II TIT. IL ALLVS. VII.

tot

POTESTAS -IN 'DEMONES.

L X V.

Nouellamente a depredar la terra

Sorgea '\Beflia crudel dal mar più fiera \ Se tua Virtù, fé tua pojfanz^a 'vera Non s'opponea nel lido a farle guerra .

Onde cadendo fu da te fottera

Legata , e fpmta a la prtgion fèuera ; E tua libera man fatta più altiera Poi, chel Ciel' apre,el gran Oocito ferra .

E fé fondata e nel diurno Sangue^ Del Rè de' Rè tua franca poteHatc^, Che fana ognhuom , che per la morte langue •■,

Pur conofciam , ch'in quefta noflra etatc^ Fu necejfario tor la "vita a l'Angue^, Che priuò Noi di nofira lihertat^j .

Et vidi d e mari Bj ihavn arcéciciiccni habenté ca^Tiia fc- ntc,6;corniKi dece jc fup coinua eius deccmdiadeniata, &: fuper capiu eius nota bUrphcmii. Er Refha qi'=^ vidi iìmilis cr.1t Pardo, & pcdes ejus (ìcut pedcs Vrll , 6c os eius IT cut OS Leonii SlC. Ioan. Apoca- ly.xiij.

Moribus in Ecdc- lU lelhcutis, mdul yentijsiji ìGrcgiv rio cunccdìsiCruc- u Bi;/l;a iiac tcni- ■pellaie deuicla di- ci peielt .

Clcmen.i.d: fum. Tiinic-Scfid.catli.

Anno lubilei 1575

lOl

RELIGIO. LTB. II. TIT. II. ALLVS. Vili.

T

pfai.71.

jtfculapijTem- pluni.

Vci Gentcs Epidau rum ad curandos coiporales languo r« ibant,iia noiti'i ad fanandos ipiri- lualesRomam ve- niiint', acviroT^juc frc<iuenier.

.QMNES ' GBNiTE'S^ SERVIENT ^ EI

Hypponenfiii Rc^ ^.u *.)iatorc5 , fili) & Nt-pctcs ad pr^- flandiimobedien- i;ani Greg. XIIl. Romani venerùt, anno.\:ij. fui Vòu

Mofcoiiii orato-

tes bis hoc tepore Soma vwnciunu

AimoIubil?Ji575

L/X V I.

Da le parti più afiofè , e ptu remote^

jDd" l'ampia terra Greci , Arabi , e Perjl,

E quei 5 eh' a noftri di fero vederfi.

Ci) à pena njiUi haueano Argo 3 ò Bootc^\

Con l'Ethiopia a le 'vicine Ruotc^

Del z^ran Carro del Sol quei, che fòmmerfi

ISle l'hiperhorea Scithia chiuder fer fi

Al duro ghiaccio , che lor sbatte, e fcuotc^ .

E quanto 'vede il Sol, circonda , e J calda La donde J^tega l'indorata chioma oAlfiio contrario , (^ ^ultimo Orizjontcj ■■,

Da la parte pm fi- ed da , e la più calda ,

E quanto il gran Jìdotor gouerna , e doma , Aman f emendo tua diurna fontt^ .

RELIGIO. LIB. II TIT. II. ALLVS. IX.

lOJ

PANEM 'ET ^VINVM ^ OB TVLIT

.ILXVII.J

Otte sii, che Dei nomar le Genti 'vanc.Ji Vnk Gioue è Figliuoli l'altre Sorella -, Qjiell'inuentor et almo liquor s'appella , De l' Aratro quell'altra , anzji del Panc^ .

T'uttefur ciancte yC fintioni injancjy Ch'empir de fogni quell'età nouella Vinche 'venne dal Ctelptu chiara ftella

. ' A 'veHtrJì le nofire fpoglie humancj ,

Che giunta al Segno de l'età perfètta T)ouendo ricomprar le genti, el mondo . Col proprio fàngue, e con la propria Carnea ■,

Non curo di flagel, jpada , o faetta 5 Ma qual tra Noi Melchifedec Secondo Offèrfe e Pan, e Vm per Noi faluarnc^..

Gcnef.xìiM.nu.iS. Apoft.Hebr.7.

Dioctor.Siail.

Sracms.

Philoltratm.

Ouidiut.

%^

Ciro, &Bacnis. Diorfor. Sicul.an- tiq.lib.3.&4.

Atvbi venie plcni- tudo tempori'i mi- fìt Deus hliij fiiù faduni exmuliere fad^ii fub lege &:c, Apolt.GaUt..^.

At vera Mc'-chife- tech Rex Tale pio- fcrens pancm,iV:vi num&i;.Gen.i4.

104

RELIGIO. LIB. II. TIT. II. ALLVS. X.

Patioris prudcth , is: fapicnua , v:u'; piofligaiituij&v.v nn: rclgionis (Li- pcrftìciontN roUu- iiir. Ur.ico l'.icR.c- ligioné iìguificat. v: s.all«f i.acpai- Ì!!n eoe. hoccu.co.

NVSqyAM-AMPLFVS-SVPERSTITIOi

:Plin.!:b.7.c.i.D. ! iici":)a. in viu D. Anioiig*

Cétaiirusapiid gé- tcs pio lultitia, & religione luhcbatV «juaiù luperiluio- rarcligioftiit.

Auaritia.Exod.ji. riil.ioj.Dcut.ix.

•*gyP'') Bbuéco- libant , credentes cum Q^Tim , c|ui & ApiiTS: Scrapis ■4Ì!cebàt"^cuiuscul- \m I«bia:i in y€gy ;;ì<o didicetat.Dio- J"lcr.Sicul.Antiqu> |ìib.r. Eulib. lib.i^ ;<is pr^parat.Euag.

L X V 111.

Satiro 3 Pan , Stlnan , Fauno , Centauro (Sogni del mondo, e Keligion corrotta) Scinti da gran timor corrono in frotta T alighe Battro non han/T il' Indoro JVLauro.

JSlon pm tra Noi fi 'vide il ricco Tauro Poi , e ha le Corna , e la Cerulee rotta A l'apparir , al primo incontro , e botta T)el Drago , cbà del Ctel chiaui , e Te/auro .

T elice e dunque , e de le ghiande d'oro Tanto pm fortunato el Secol noHro Qj^anto quefio da gaudio , e quel martoro ;

Sotto l benigno imperio , e flato 'voHro Gioijce il mondo y e fi rallegra il Cor 9 De Spirti eletti nel celefie ChioH/o .

RELIGIO. LIB. II. TIT. II. ALLVS. XI.

105

C^Vi ^ S E MEL . MA LVS .

L X I X.

Douej e combat cotante macchie, e fìellc^ Stellione hauute^e di cotante fòrti. Che ne la "vita , e ne la coda porti Tal, che fomiglt l'Infernal RtbeUcj ?

Ver che bugiardo fei ,forfi fon quelle^. Che traheflt dal Ciel' a duri porti , Oue catene han femprs , e Hragt , e morti. Et a mangiar Scorpion, fiere empie, e felice.

Tu non rt(pondi,e fòl la coda annodi, Inuentor di bugie forfi penfi ancht^ Con quella far noua ruina d' Almt^?

Torna dunque , e la giù te fi tue frodi. Ne far più qui mie pecorelle manchcj. Come del Ciel portafi giù le Salmc^ .

JJe reg.iur.in 5.

Deus , vti fvaudes oilicita verx Rcli- gionis hoftes.qui fuum no Tcruauc- runt pimcipatuTn procul afucUii .

Dcaco StelUpné j q fraudis elt iVnin, bolum,vtiot.tit.C de cnm. llell. itt clamat .

Et cauda eiu? "»- hcbat lertiini par- tem llellarum ce- li , 8c mifit eas in Kità.Apocaly.xij.

Vulcus, corpori-;q, moiLis lipc dcie- gi[ animunu

Ex violenta pr.T-

fumptione feitar

diffinitiua. cext.in

afFerte . de jn-

fumpu

fo5

RELIGIO. LIB. II. TIT. li. ALLVS. XII.

I

Transljtlo Imagi- i\is D.Man.T niiu- paut^Hc' fiiccot- fo , in Grcgotianii S.icellum in nona Palylica D. Petti i Vaucjiui,ahcodé Gicg.cóftrud-um, <ìe cuius pulchriiu cime , magnitudi- ne, &: funiptii non elt lue fcnbiiii lo- cus.

Diirunt Dracones LuriLim \'irginis » <\ux Chiiftianoiu eltrjlla<;, cuiDra- co tnkiitur ,f pter vit^tlantia.piiiden- tum ,&fapicntia. vt alias . hicReli* gioium Principe notane .

EcclcfiamD.Aiha nafii Gr.xcis .cdi- iìc.uiit, cildenique e. lUpium aicium libcahuni Rom.x coiiltuixit GrcgD. ■Xlll. HcquoX'.h. £.iii.i.alliil'.;.

Nauis D. Petti Ec- clclu.

D VX ^ <Pd V C T R 1 C È M

L X X.-

Dettenoftre miferie al gran S oc cor fi Vergine eletta , e da ctafiun nomata \ Fu tua figura al nouo Tempo aizzata Su del fanto P a fior beato dorfi \

Chauendo poHo al duro Scita il morfò , A G aramanti nona legge data , E la Greca dottrina ri firmata, E fienaio a Germania tempo cor fi :

Topo del mondo ognafi?ro fiutto in pact^ , Per render gratie a la più chiara [iella, E di terra, e di C tei più ardente fiacca ■■>

Porta tlmagm Jua legiadra , e bella , due fi "vegga da ciafcun njiuace^. Ne la noua di Pietro Nauicella.

REIIGIO. LIB. IL TIT. II. ALLVS. XIII.

107

eOLVMNA^ COLVMNA

1

.L X XI.

§lptal firmamento Jlabtlito , e ferma ' Porjl potè a ne la, celefle Spofa , CìjeUa non flia de cafi rei penjofa , E cìoà lejcojfe hahhta buon Scudo ^ e fch ermo \

0 qual potea più 'vero Palifihermo

Por fi a la Naue , e ha la merce afcofa , AnZji paleje tut fi /èrba, e pò fa, Che'lfanto Sr a e e i o non mat flacojò infermo ?

£ che fidi 'Ver noftra Regina , e Donna Ne la fua bella Imagtne fa fègni Da la deftra del Tiglio alta Colonna,

Onde de cari , e fuoi diletti Pegni

Pafi^ar non può faetta altra la gonna, Alentre fi en gli occhi dt cufiadia pregni^

Hoc tempore mul ti D.Marix- \'irgi nis Imagmes ini- raciila Rom.t edi- deru:,c]mbuscura» &.' vigilamia Grcg- XIIl lugerCubu. i. tt^-lelì.x finni- tateml<.J.nds,AI- uria,Sacclliin_- j^j pia funi erecU .

Cubus fupercpro podtus cit Oiac.j- firmiraiis eli iVn^- bolum, lvOui.\, ac cerrx diXeie noa- uulli.

Ecclefia Dei habec bona viiibilia, & iouilìbilu.

In BafylìcaD. Pe- tti in Vaticano jp- pe Altare fauctilfi- mì corpoiis Chii- Ih..

io8-

RELIGIO. LIB. II. TIT. IL ALLVS. XIIII.

OukL'ui.

Mineiii^.irrra K. gidj) Aladamvo- cat Diodov. Anti- ;<li:ll.hb,4.wlJlta,

Galea- «■ i'^"'"'"

Genus Gorgoneù Ain.itoncs ( qiis bi> rcgnarunr,vi s. lib.i.tu.j.alluf.j.) CTS vero Hciculem lìciit Setaccia Mó- fti.i.ac Alexandiii dclcllc rclbfDio- doi.Sicul. Antiqu. !ib.J.&4-

D.Ainbro Homil. T.rjag. Homo qui- li.ini habuic duos liUos.Luc.xv.

Conte rrplatiua.

Vi-.aaiftiua.

VT.ATTONITOS'FORiMIDlNE'TERRE^^HOSTES

L X X'I 1.

Se di fquamofa Egida armatale d'Hajla, E dElmo j e Scudo ou'ei Gorgoneo Crinc^ J[4inerua, e a l'opre Jhe chiare ^e dtuinc^ Accinta filli che mai Vergine, e Cafta i

Legenti tlluftra,e sa far ciò non hafta Sua Virtù fantasie riduce al fine^ In Jcoglio , e da lor ftejfe peregrine^ , E con lo Scudo fai 'vincere contrada :

Tuafantipma Ampie1z^a,e tua Prefenz^a, Santo Paflor , conuerte i cor di pietra A contemplar di Dio tanica ejfenz^a \

E le facrArme , che dal Ctel impetra 'Dona k Colo fi fuoi con eloquenz^a, Chel gelato German confonde , e fpetra .

RELIGIO. LIB/II. Tlt. II. ALLVS. XV.

lOJ?

[ Religioni . AC. BONis. ART iBvs^

L X X I I I.

Di cjuanto a la fitperba , e dotta Atena ÀlineruajOjirt a J\de?7jì , Apollo a Deb, E di chel Vecchio , che foHenne il Cielo Infegno a Fefia hor d'error colma , e piena :

E di quel, eh e la bella , alma , e ferena Spoja dHerme gentil fé nz^a alcun 'Velo (iy^/ofìrò a le (Trenti con ardore , e T^lo > Cyk viuer Jìmpre huom mortai guidale mena\

E di CIO , che per duo più ardenti lumi Vide lAufonia , onde fi gloria Roma Dejfer Aladre ^e Jidaefira al mondo tutto y

Gregorio a la Famiglia j che fi noma ^Dal buon Gtesu per 'vita , e per coHumi ^jjà ^arge ti feme, e fi raccoglie il frutto .

Gree.xiij.mjr^cel

fiiuclinis .TiliHciit atqiie Collegiiim Rom;c Congrega- lioni Societatis Ic- fu, vbi liberalcsdo centur aites , con- ili iix te.

Mincnia ,0(TnV, Apollo, Aila5,phi- IoIogia,arrium In- ucntores, ac Semi- nana fuiUe teftan tur Diodor. Sicul. Clcin. Alex.Greg. G:ral.a:c.

DD.Petnis.fcPsLi- iui" Aportùli , ouj pfimiun Rome ti- dei hindìmciica pofueruncipropiio fangume Catholi- cam Ecddìa^n fa- craiiim , Dcocjlic opt. mai- tifccii-u- £un(.

no

RELIGIO. LIB. IL TIT. II. AttVS. XVI.

Scipens itfcuUpii n Epid^uro dibat gcniibuiraliitécor potis . l'auùn. T. Liuius .Val. Max. Oi;id.Fe(tus. Tom pon. riiiloftrat.lgi r.ius. Eufcb. Plin. MacTuh. At hic Rum. Poni. Draco nò modo dai gra- iias ccinporales, ve lum ella fpiriiua- les.quavcicgtatif cici porsLÌt.&apud Pier. Hierog. Iib. Ifi.dift,falus,v«de- re eli , air irftot Rom. Impp. Nii- mureperiaiur Sei- pens cu mrcriprio- nelalus.vt&y.lib. v;. tit.i. alluf.xvj.

PVBLTCA . SALVS .

i- ,'

Gratla: loiiis filii, Venetis Comica .

Gratiz quzium

fini veri.

Grati^r ad Princi- pi': dtMcram Cho ream ilucuat .

LX X I II I.

§1^ et j eh' empiamente Grafie ,e^ee nomar o Le tre Fighe di Gioue v ritte ardenti, eh' a la Ciprigna fin fèmore prefenti In molte parti jin molti modi erraro,

Ter eh e dier lume lor f^lendente ,e ehiaro, E fono efia dt fico , e de tormenti A cjueijche fino a le lafitute intenti, 2S!è cono/con lorjlato iniquo amaro .

Hor chi non nj noi' errar con gli altri fi loechi. Saura l'Aitar a la gran deflra giri E del Corpo , e del Cor gli aggrauati occhi \

Che pQyra fine a fiuoi lunghi martiri A le grafie j^h in andò ambi i ginocchi ^ Ch'tut fin fiempre con eterni giri.

RELIGIO. LIB. li. TIT. II. ALLVS. XVII.

i:r

.:L.X.X.V.

Eran l'Alme Latine in preda al l^ehro. Che condannofiye diletteuol fionof^ X-^W Di fae chiare, e dolct onde in ab andana Le portaua a Nettun delfito nome Ebro -,

§Im arìdo, non da T efm,Sen\Albia,HerJrìebro, Ma dal R^'tio gentil fentifii vn tuono s Chi vuol d'errori hauer ampio perdono Segua tejfempio mio maturo, e crebro*

A tal promejfa ,a tal benigna 'VOCl^ Lafcto Roma i cofiumi iniqui,^ empi, E fu nel ben' oprar più , che 'veloce^ .

Et alcun driXz^ Alt ari, altri alz^an T empir . Altri contrAte e più, che max feroce^ Per gli animi ferbar da danni , e fi empi*

Vrbs Roma reic- Sa. goatilitatii lli- pertbtione.lfcuta ellcjtholici Reli- gioni'i fidem , per Draconeni intclic fti. vt y. Iib.j.iot. tiiu.i . Alluditeli mores hoc tempi> rem Ecdefiaielti tuios.

Deus humilia eli giii&cxalui.

Monftrum ab lo-

ucèc(E!jcxp';Ua, luigi ir 11 V'Olii Ho nier.vty.iib. 4. n- CU.4. allul'.j.

ut

RELIGIO. LIB. II. TIT. II. ALLVS. XVIII.

l'irg. Aeneid.uj.

Templuni Apol li- ti s.8>: mui»i) e aciy- tis Contila vcclu- fis. Viig. iih. l'I- Acneià. vbi Se ui' Corcinain Diaco- Kis Spolium cx\'q- nit. &C.

Hcu fuge crudeles icrras, fugc liftiis aiuriim , nam Po- lidorus ego &c, Vi.g.

Delo; Infula ma- lis Acgci intcr Cy- cladcs cbnflìma» <]ll;c & Cinthia, & Afi:evie,& Oriygia tlicitui ; quxqj de c^lo ncv.quani u- tia lugitui.

Rc'jij;io Acne? cui duftiim nò fueiat l'rimii quante Re- Cnum Dei &c. & cam procmus an te omnia tenìplii ingicdicur.

Antitiiiam exqui- ritc inatrcm.Virg. lib.uj.Aeiieid.

DA ^ PATER ^ AVGVRIVM

LXXVI.

Vdita Enea la morte empia , e crudele^ Del mtfèr Polidor , Hupifce \ e mefio Chiama quell^Alma al gran Sepolcro \e prepo oy^d Aujìro fcioglie le raccolte Velcj .

Indi per mar tranquillo a più fedele^ Torto difmonta ^ oue a rtfpoHe è de fio Apollo \ a Cui con dubbio cor funeflo Por^e del lungo errar preci, e querele^ .

E tremo' l Monte da la cima al piedc^ ,

La Soglia, el Lauro \ e ^n gran muggito 'vfcio T)a la Cortina , o Spoglio del Serpente^ ■■>

E dijfe . Ite oue e ^ofìra antica Sede^^ Che Imperio haura - Così la nojìra gentc^ Guidai gran /) r a g o , onde fi viene y a Dio .

RELIGIO. LIB. II TIT. II. ALLVS. XIX.

Ili

S ALVE^^ ANCTE - P AII;EN5.

L X X V 1 I.

J

Poi, che pili 'Volte al grande, Enea^ fi toglie^ La 'Via di pojfeder l'AuJpnia terra, "_, Non ^oìnto ancor da l'odio fa guerra De la gran Dea colma d'acerbe 'VoglicJ\

Torna a ^ueder de le paterne [poglicj

Il gran Sepolcro , che'l buon Gemo ferra \ E mentre intorbo con pio. "jffcto atterra Vin , Latte 3 e: Sangue , e co bei fior le foglie -,

Ecco ( fauor diuin) ch'vn Drago apparuc^ Sette giri ondeggiando , e fette 'voltz^ Circondo il loco alfacrifìcto intento .

Che da lui ne l'Aitar conjidnto ^eiJparuLy. Quindi 'veggan jSigkok. le menti fìoltc^ , Come non fufli al ben oprar mai lento.

Vere. <{. .tninl; ver. aixeuc iixc j adytis cum iubn- cufi Aagui5.&:c.

Heros Scrpjat's fi-

Hici-, hb. 15. d:Al Hcros.vtahìj,

Incute 7iin Ven- ti s.tvc.

Scp::?na volnmina uaxir, vbi Scr. rc- fcrt opinione Py- tli.ii:oiT,i], ex mc- (iu'.U Cìdauens , q c/lirilpiaa Anguis n.ifcjtutsvr J.hb. !? tir. i-.iiluf. 7-&CS hoc forlaiide An- chilìt fepulcu) S.T pens exuiir. oc vo- lumiiia Icpu-rir i ■- cidéjniios ligu.h- carc tcllarui' idem Ser.tcìc. loc. pione jt^ypti) ante lep- tas litteras anmim Scrpcntis cu 'i:!ari figiua no'.ubani.vc al US &c.

H

114

E XP LI C I T ,

ALtVSIONVM, SYMBÒLiiQARVM ICONVM,

ET E M JB. L E" M ^-A •• T V M:

L 1 B E R S E C V N D V S.

"5

A I.:LV SION L

IMPRESE.

ET EMBLEMI.

D I

PRINCIPIO TABRICIL

CANONICO APRVTINO.

S O i? R; Aj.<|/ilAì B. M E • -

G R E G O R I O; X 1 1 L

PONTEFICE MASSIMO. ; : '

Nel qual fi tratta della Fede, Spefanka, Charità , OC Sapienza del Principe.

H z

iì6

co ^ & Religione in ge- nere di6ìQm:(ìc,;hi(^Jn"l|">ccfc de tìde cacitolica, qua verum Deo Rcligionis ^Tenfum foluitur, dicetur.

Cuius Imago mulcis modis ab antiquis iGidpta , depi- dlaq- repericur , prout Silius kal.Tic. Liuius, Virgi- lius, Seiuiiis , & Horatius tradunt -, hase apud Cacho- licos, itavt hic habetur, effingituri quam'definit Apoft. Hcbr. xj. Eamq^-D-Thom. Iccunda fecundx quxfl:.4.art.i.declaiac. &:c.

Huius V ircLins effeóbirs ponile Theol, vt infra tot. hoc tit. collisi poflunt. &c/ ' .' "^ o ' V • r -^ '

FIDE S ^ TITVL V S

17

Il'c?

119

ALLVSIONVM LIBRI TER T II,

T I T V L I PRIMI

Summa .

1.

Fides, ve hominem raluat,itarribiilationum finis, qui in ^rumnis actendendus cR^populorum iirpe Pnn- cipemfacit. fol.iii.

I I.

Fides vtfum.um, Scflipnlam carnaliiim dclecflationù, Scocioforum verborum excinguit, iraPrincepsinh- delium vanitatem,& duricicm damnat-ToLiii.

I I 1.

Fides vt rerum temporalium amorem cxtinguic, ita Pnnccps mendacia Vencatis lumine dctegic, &c fup- )nmit. fol.ii3.

P'

I I I I.

Fides temporalia cotemnic , cxcitatis velum à morta- liumoculis rumpic, &; Gencilitatis tenebras procul expellit. fol.12.4.

V.

Fides poftulata impetrar, animasqjà peccato rum vin- culisiiberat.f0l.u5.

V I. Fides Argentum. i. munus eft pracdicationis fpe(ftans ad Rom.Pont.vtriufque EcclefixLatinx.r.& Grxca; Principem,Chriftiqj Vicarium. fol.iz<?.

f 4

liO

V I I.

Fides, cum (ìt Aurum,(iatfpintum contcmplationis . fol. 117.

Vili.

Fides dar perfcucrantiam. fol. 118.

I X.

Fides concia mundum , &z tcncbras fpiritualis nequi- tix pugnacele vidoriam repoitat. fol.iz?.

X.

Fides mentem purgat.fol.130. ]

X I.

Fides , iuftitia, & ventate fanditatis induta, iuftifìcat, acbcac1ficat.fol.131.

XII.

Gentilitas, fine fidei lumine, fi quos bonorum ope- rum preciofos lapidcs fi;iuxit,nihil cgit j fides noftra vt Sol Inter Sideia fplendet . fol.i3i.

XIII.

Fides Cacholica, Chrillianaq; Refp. cuius caput cft Rom.Pont.propagatur, ac optimè rcgitur.fol.133.

FIDES. LIB. III. TIT. L ALLVS. I.

Ili

At tende

F I N E M .

L X X V I I I.

Colui , che gl'i Elementi , e chél Ciel feo Dijfe dal Kuho accefi , e non comhtifìo ; T rendi Alosè del Serpe ti fine angusto, E fcendi al Re d'Egitto iniquo , e reo \

Ch'ei Segno haurà, Scettro a fuggir tH ebreo Dotilo 'vorrò di ricche [f'oglie onuflo \ J\/là di cor duro Faraone ingiufio. Si Jommerje nel maroue cadeo .

E l'Altro h cui fé l'acqua ampio fentiero Pafiò col piede ajciutto a l'altra Jponda , Cut Nube ti di moflroja notte ti Foco»

Voi fant! filmo Tadre qjràco, e "jero.

Quei , che nacquer di nouo a la facronda , Cosi guidate a piti ficuro loco.

Bcda in qusft. in Exod.c.s.tom.S. Auguft. deTnnn Iib.j.c. IO. tom.5. col.i.S;fupcrPfjl. 73.tom.!.coI.i.

Cea.t.

Ixoc).j.&4.

Apprelicndc cau- dani cius.

Sed veni, umiltà K ad Pharaonem .

Et fpoliabitis jf gv ptum .

Indurati! m cft cor Pliaraonis .

Reucrfa:^, fuma»

t]UX.&C.

Filij autem Ifrael perrcxcE ut per me- dium licci maris . £xod.xiiij.

Baptifmatis vnda .

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. II..

SiGNA- INFIDELIBVS

Greg. homit. Eui. eunces inmimdu. Mate. iS,

Cur Deus non fe- cit jliquDil alteri* Animalis iìgHum, nifi Scrpencis. Re- fpon. Auguft. in <]ua:ll.cx vei:.ielt.i- mcni. par. ^. <i. lom. 4.

Moyres. Exod.7.

Tcxr. in etra fiato, de conih.luntvei- ba Aj'ort.qux Aii- giiO. cvponit.glof. indj:.traslato.&c.

Sc'yiu Ttircarum l*nàm;& Odioma- nicvgcntis lioc te- pore niorttuis eft.

. L X X I X.

Gitta la Verga il Tiglmol d'Amram fiero Soura la terra auanti Faraone^, E la conuerte in njmo , afj^ro Dragone^ Ttr mofirarli da *Z)/o Segno feuerO'

Voi, che nofìro Adosè fiete pm 'vero Adandato da quel fommo Gerionc^i Vrìin foflanz^a , e trino Dio in Perfine^ Per Duca forte del Juo giufto Impero\

SpiegaHi l'Ali al dur empio , e fallace^ Selim ingtulio , che dopo gran Segni Da Voi mofìrati a Im pm pronto audace^ -,

Terde la "vita , e ne tartarei Regni Sommerfo e cibo a Faraon "vorace^ Patto con gli altri di fa a legge pregni:

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. III.

liS

VERITATI'MENDACIVM 'CEDERE

L X X X.

Vedete almo Paflor , prudente , e pio

^l^ei Sacerdote al grand'<vfjicio intento S Come Jenz^a timor ,fenXa Jpauento Riprende il Rè pm , ch'altri inicfuo , e rio .

Citta la Verga , ond''vn Serpente ^Jcio , Ch'aizza la te fi a a dmorar non lento Gli altri formati àfmn d'incantamento Per mofirar la Virtù del nojìro Dio .

Voi , ch'à quefi ombra il figurato Jìetcj , Et altro Aron più degno , e pm pregiato , Altro Serpe del Juo più forte hauet^j *>

§lnel Mofiro Orientai jpengefie alato. Onde fon fatte le noftr'Alme liete^ , E la 'Via piana al bel Regno beato .

Veriratis , ac men- daci] fymbolù po- lìtum eft s. Iib. z. cii.i.alliir.vlu

Aaron Virga delio rauiiVirgai iEgy- juionim>

Ej:orl.7.te3C.m cap. nccmiru. i(J. »]. ^. Dd in e. Epilcopi. ead.cau.&ijujlt.

Vt Aaron fummo veteris legis lacer- dote otillcnte Fiia rao.itaGrcg.XIIl. Pont. Max. ftden:; Selym XJij. 0:ho- mamc^ Ihrpis Tur carù Tiranniis cx- iriftusell, V[al;i:.

12.4

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. IIII.

lù.$.

Liii.iXexfecundù D.Thom. lib. 14. c.i.inpcin.deieg. Princ.

Athcnarum Sipié , & inftaurato- res , qui Cccropcs futiùt mra libi ef- fe nata negaatet Draconisfapiétii. . folisluminecor- niunt, quorii cor- pora in Serpente? clcimiit,& meritòi uni afpidum imi- tati lìnt naturam : Ita Gi^ames ctrlu lefcmSeic volétes appai iiervit. ha Co mod. Imp &c. Id- eo tahuljnt'Poe tx folem occidifl'e Ccctopes, ( i.tenc- braslqui&Tumù imictoresfuifle te- ftatiir. Plin.Iib.io. 5 C. Xlacrob. Sa- tur.lib I. c.io. Ex- ponit figmentum. Cic.i.denat.Deo- rù. Sol. n. per Dra- cene intetligitur-, perqucniCc Rem. Pontif viiia de- ftrtics &c.vt s.lib. I. ntu. 2. alIuT. 7.

LVX^ ORTA^EST^JEF5

Populus qui ambii hb.iL in tenebrjsvi ditlueem magni. Ifa.?.

LXXXl.

Caggìon da Torri , e da profani Temfi Con lor fetenzie mojìruoje , e 'vanc^ Opinioni antiche , ojcur e infanta D'Atene i faggi Moftri iniqui,^ empi.

Fuggono à più poter co danni , e fcempi Gt Autor dt Sette, Acadenjie profane^ \ Non ptu paXZjia tien le dottrine fan^^ Sotto Vel de Ceclopi,e duri tempi:

Pojcia 3 che luce più Jerena , e chiara Portò dal Ctel' à illuminar la terra Quella di lume luce ardente , e rara \

Fero dijgmntt da sì cruda guerra

T>i falfi error pojìiam pace alma, e cara Qoder nel del quando pur Jlam /otterrà.

FIDES. LIB. Tir. TIT. I. ALLVS. V.

11^

Et '5ANABANTVR -A ^MOR SIBV5•

. 1 X X X M.'

Se dopo Giulio ; Auguflo , Antonio , e Marco Riportare del mondo e glorie , e palmc^ , E de ricchi Trofei y di belle SalmfLj Torno d'e/ìi Ctajcunà Roma carco ;

Quindi fi parte ognhuom libero , e fcarco\ E cjual Nocchier yche la fra Nane jpalmt^. Cosi rinouellar s'ingegna lAlmt^ OueTtAuguflo g entil del del Pont' Arco .

JSlè quc'jli a pena pojìidean le Ipoglic^ U alch/ie parti , eh' accjutjlar con l'Arme^ Con continuo trauagliOyC lunga guerra y

OueHt ha co' corpi in vn l'Alme, e le ^oglic^, E frna i morfi, e de' lor cor le tarme^y E d'ogni Seruitu froda , e dtjferra »

Kumeiiii.

Anno Tubile! 1575 Laicraneniìs Bafy- lica S. loanni) in Vrbe.

Rom.Impp.Vifto- n.T.&Trophea, q- bti5 Romj mimai Regina dicimr.

Indulg«ntiarii bf- ncficium quid opc remi.

Pontifcx à Poste fiicitur. vit:^. co. Iib.uc.j.allul'.i.

rienimdo potefla- iis.Rom.Puni.

Tl6

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. VI.

VNVS ^PASTOR^ET'VNA 'FIDE S

D.Bafyl. Oracene bilinguera cfle te- l>anii-,licctalij iii- linguem afiìtméc, qiiod de nono or- be reperto ,»el de tribiis [erri parti- bus iielligi poteft. tiibuinir cidemt& oiis VIS, cu ninnila lìti'; corporis parte validÌDr qiiàm o- vcciikis figura niu diiin Agyptij no- tabat s.rib.i. tii.i. alliiU.

Rom.Pót. vtriurq; EclIcI. Laiinx.f.éc Gra-ca: caput.

Regna ccEleftia. Portioeoiu ignis.

Chriftus Iccle. ca- put.

Extra Eccl.non eft

falui.

LXX X I 11,

Da 'vn Capofil , da 'un Tetto , e da 'una "Bocca Due Lmgue illuslri , e non mai ftanche 'Vibra (AVESTI, che t nojìri errar cancella, e cribra \ TAàJol "un fenfi , e . ^na dottrina fiocca .

E chi noi crede in graue error trabocca ^al, che non 'vedra mai Boote,o Libra, Aia farà de Ì Inferno ofcura libra A quel, ch'ogrìhora ha la faetta in cocca

OueTl^è l'alma Latina , e Greca Chieja , Ch'originhà da vn Capo fil di Chrijìo, E da lui fimpre fia falua ', e difefa .

E chi 'vuoi far del Paradifi accjuijio. Segua la 'verità fènz^a contefa. Che Qyj s T I efol del Ciel gran Tempio mijìo.

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. VII.

IZ7

ò P I i^ I ,T^V5 rF^ Ji? B ATVia' S VPER' A qy A s

L X X X I II I.

Spirto dìmn , che le facr acque alhora , Che dmifi non eran gli Elementi, Ne l'Alme infufe yne le (Ielle ardenti Erano imprejfe in Ciel-^fcorreui ognhoras

Sei celeHe tuo Raggio il mondo indora Ne' fiumi , fonti , mar , fi agni , e torrenti , Perche s'odono alcun con trifii accenti Biafmar ^ch'in acqua il Nume tuo dimora F

'Perche non fanno , che la Vita dona Quefto antico liquor , celefie , e Janto , E l'Alma d immortai gloria corona ►

Però fi-enfi' l duot , chetifil pianto. Che la colpa mortai non fi perdona , S'iui n?n laua ognun il fiegio , e l manto ,

Genef.i.

H.icima^oDraco nis Chriitii lì^n.i'- uit. num.ii. lo.j. vtaliàscuius Cipié Ila mimtiiis cft cV diuiS.Sap.9. L.".(!i/i. Finn, lin.4. duiin. \ni\. polita e)t fjp aqtias maris,fiiirm nis,fontis,&c.cuin ' omnis IpiruLis lau- dctdnm.Frali^o. etum in acjuiscxi- ftens: hac ratioae Tndens Neptuno tnbuitur, eo<j) tua funi geneia acjua- tum, qu.x giatias diuinas m (cripm- risfigaificaac ,vbt anima Chniluaa renafcitiir.Nani & Diaconem mundi fpincuni., quo vni- ueifa viuihcarenf, notafìetcrtatur Eu fcb.dc pia;parai.E- uang.hb.i.cap.vU. cwcA fìnem.vbi di- cit diuuiam babe- re naturane, qui &: in aquis innocuus dicitur,quarù Elt> menmmquoqi co monltrat.vt aliai , nam aquatihs, ter- reltiis, &aere''c;L s.lM.ut.i.aUul".4.

Nili quii rcnauis Kieru. ficc.

Originate peccatu.

Ì2.S

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. Vili,

fiii.i<('j.

ncclefixcatlio'.urt lyiiiholum.Thcol. Iiipcr illudcu fcio tllet t'aduni, erat N^ms l jncdio ma n&c.c.vtraqul lic- molbt.i.r.iluiiscf-

Icclcf. Inter vndas CiciiU .idiicifantis imir.iindoium fla tu rpiriaiùiadquic tcm patriac cccle- Ois , quali ad fida liroris ltaC!onc p- ijcnueconat' Bcd. ì.cit.loco.

Rom. Pont. Chii-

th Vicar.

B. VirgaDcigcni-

Matiisc'iaiius ,fc anio'" in fihos. DilcflioVinmV- X jiem .

QVì:STATìS 'IN 'D OMO - DOMINI.

. 1 TL X X X V.

VoiiChe sul m,tr ne la ficura NautLJ - 'Del mio hel Nume ^i trouate ognhora , S' alcun flutto mar in vidifcoloraj^l :. ^ O pen/ìer del 'Viaggio al cor "Je graucj ;

lui e l Nocchier con l'una , e l'altra chtauz^j Del Porto , e inanZjt "vien fempre l'Aurora , Oliai bene ojferua , cuflodifce , e honora Quel mio D R A G o N . che nulla teme , o pauc^ -,

Haurà di Voi quell'offèruanT^ , e cura, Chà de' Juoi Vigli diligente Adadre^, Vedel Alar ito di fua cara Spofa .

Così non farà man fi altiera , e dura , Chahbta le 'voglie fi firigne , e ladrc^. Che porle ardifca oue'l mio ben fi pò fa ,

FIDES. li^tì. miXì^.t'KlLVt IX.

Ii9

Vide bi t - e t - i r a s c e t v r- 1*

Mentre nel Capo hai la felice /n segna. Ch'ai Nemico e sì graue, e ìi mole fi a 5 ■ Ei non cosi ne turba , e ardito infefia , Ne fiura Noi con tradimenti regna.

An%i^ 'vederla fi conjuma:, e'fdègnàj "^

E gttta l Arme iC fquarcia foprauefta, E confujò i e prigion legato refia Sol con l'afpetto di chi'l ver ne infegna .

Non ha pojfanz^a 'ugual, ne refiììenz^a Noftrc giufto 'voler , nofìra chiar Alma Quando s arma di 'vera fapienz^a, ^ —

Non ha di legge di timor pm falma \ ■ -V *»^^ Anlì al colmo ne nja d'ogni eccellenza , E riporta del Ciel Vittoriane Talma, -"

pauiii.

Scuto fidci àc qn.t aginjr»&gUdiolpi riius» neir.pc Dei verbo Milcs iìdelr. | hoitcm Iiipcrat, &:| Calcim faliiru re-, liner. Apoll. Ephc. tì. na falucisfigud cft Draco. non fo- lli apud /E^yptios, FcniccSj&henrcos Numeri 11. fedct apudcAthol» Io.}.

Gr.iccus inGalcJt

qua tchcicei in Ivi Ili vci confucucrat Serperne offendi t, vnac lx)nu omcn in hofte? acccpir. Strenuus naq; Mi- Ics fornii Anima- lurm fignageftire fo'ec, VI Leonia» A- quiIi)Dracóij,&:c. Pugna ccciim duo ntm holtmm p.iu (rondinone dinii- cannum Scorpij , B< crocodili ili;!! s >t^7ptrj r^ccrdo- ijs monllrahuni . ' Scorpius in fiero e\«>4uioDuboluni figuitìcn i de quo in Euan?;. dctii vo- bi.*. poieiutem cA- canii Scorpion>*s , qui doli t^ic f.dl.i- aa:fig[ium hibcn tur apud o:nn-^ . Epaminód.is Imp. lile clanlV. DiaCi)- nisgeilammc inlt- gHis fan. v^J-hb-.^^ lit.j.alluf.9.

lìO

FIDES. LIB.III. TIT. I, AL.LVS. X

Ifa.5f»

Aqui Draconis Ole manaces diui- n? flint grati^. Vul nciatiis Ccruus ad ilbs pergcm con- iritum peccacorcm notai Pral.41.mul lue He natura Cerui,& Draconis dicéda forent» fed non eft hic locus nairauoni.

Qui Chriftus'cft. ila. e. 55. Apoca- ly- li.

Lcrui.n.&Scrpcn- !C5 lunt ipfa naiu- ■ jainijn ci. Plin.acr alij nat. hill. non niodK.t auihoii- uiis fcuptores,, vi dicciiualiàt.

Vnlncrat' Genius hnbunduseuadiij i^c pcccator ,quo- niam humoic gra tia: nouhabct.

Contritìo peccato-

tuta ^

. 'VENITE 'A D^ A qjl A S .

LXXXy-IJ;

Corre l Ceruo ferito al puroTonttJ » \ tii^v\^b;V Ch'm alta ripa Dragohtin4 hQcca\^ \^/cO Ter larga 'Vena gw, manda , e trahocca 1. Da le radici del f aerato JVionte^'^^ ^Yi.

Ne teme la feuera^ e altiera frontcj-^vz' \>\x^. Come turba juol far debole , e fci^cca ; ]\/la giunto a pena le bell'acque tocca , Che da tardar fi 'vendica , e da l'onte^ ^,

Corra dunque ogni mal trattato Ceruo Da ferita mortai trafjfo , e punta iw^^ /\ E fi'^^g^ ti 'Vecchio ardor , duro , e proteruo.

JSle Jara pur al fante liquor giunto ,. \ s\oV . Che Jana fi 'vedrà la 'vena , el neruo \ Se peról cor fià d'altra firal compunto .

Fides: LiB. tiijrr.i. allvs. xi.

ì N D V I T E ^ A R M A T V R A ^ D h 1

tu

Ephcf.tf-

Squamis armami Draco iigniini cft veiiucu. T.Liuiu^. lib.i.Dec.v Cxn- tesq; Ang,iicm in oppido Tuo lubató aureismaculitfp-r fum jppjiuilìc ^(^ firm^bjnc . Plaui:. m Anphit.dcuolàc Ant^cs lubati f^c- orfum in implu- uìum duo . Clau- dianus cum è Sici- lia CxTcs rcuerut' poft rapuim Pro* fcrpin.T. Veigil. f . itnefti.Vnde lori- camhabet Draco j ▼t hic &:c. de qiu Apoft.

L X X X V I l'I.

Co^e l'aurate j e ben tejfute fquamtJ ■ ^' JDi Venta gli armano il petto j e' l collo ix Così bugia non li potrà dar crollo , ' O troncar Cloto il fio dorato J't ame .

Fugga bugia con le fie lorde bramc^ , Che 0^'£-^Tie fi' di merita fitollo , Che Jplende al mondo s e fa che refii Apollo Ofcuro^e cieco ^e che fùa gloria bramc^,

lui fi fi^eXz^y e fpunta ogni faetta , AnXi^ a l'irato mar qual duro feoglio, (Ch'tui fi rompon)le fiaUonde ajpetta,

Alofira ( non c'habbia) al gran bifogno orgoglio , E fa di noHre offefe afpra ^vendetta Quando dsl Tr^^'^^^or non shà cordoglio,

' I Z

Apoftolic.rvcrit.i- cis lumen luce fo- lis cLinus riuiUt, ati]! rpleadcTcìi.

CathoIic.T verii »- tis aditiiiroi iMn'i'. omnium, \'iirIj^ eft R.om.Poiic.

i3t

FIDES. LIB. Ili, T.IT. I. ALLVS. XIl

.. .1-1 ■- .. j.i.

'^^mmmmmmmi

Viuhnias. Cicero.

.ic .ilij Antiquita- ium,GcnuÌ!Uns^-, v.ini fupcrllitionis Itnfitoies, de hoc Anu'o inctioncra tjcuint.

Serpem oraculi to- ipor.forum inicT' fiu.

GétititatisranaRe ligio.

1 1 lucerna eias cft Agnui.Afocjl.ii.

\

veriVà tis^ iV^t^À^ ^

I Peccaiorvi(rtBit,&

iriicctui,Dciiubui

lluis frcncc, 6cci-

ihcfcei»

,4LilX A X I X* I

Se di Trofonio l'Antro; oue i Serpenti '\ 'x<^ Eranjacratt a l'.oJferuanT^a , e cura D'ogm, rif^ofta chiara , dubbia , o ofiura ^ Che fea lo Spirto a le profane genti\ 0

Fu culto, e caro a l'antiche empie menti \ ^ ' "^^ Fer qual prejente hauer cofa futura: ^jjiatejfer dee la bell'alma , e ficura Chtefa di Chrtflo a gli human Spirti ardenti ?

Oue notte non fu , ne fa già mai

Ombra d'error h ma il lume eterno , e njiuo Di cuti Solyche njeggiamo è 'vn raggio a pena.

Di gratta manda gl'inutfibil rai

Ne' petti , ond'è l'infernal Alojìro priuo^-.. Di libertà , colmo di rabbia , e pena.

FIDES. LIB. III. TIT. I. ALLVS. XIII.

133

OPTI ME ' REGITVR.

X C.

Se l'alma Verga^chor fcende in Timone^ Fé la gente dal mar liberale fc arca y E la rabbia d'Egitto al tutto carca , E preda a l'onde, e a l' in fernal Carbone^ -y

§lual sì contrario 'vento , 0 qual flagioncy L offenderà^ che' l mar tranquillo 'varca y ISle folca più l'arene \ ma la Barca Guida al Porto , k le Palme y a le corone^ ^

E fé gran Duce hebbe la gente Hebrea Atto a faluarla per deferti Campi Mentre hor di fame , ^ hor di fcte ardea\

Maggior elnoftrOyche i celeHi Lampi Manda à color , che fon di 'vita rea. Acciò fua Nane ageuolmente fcampi .

ExcxLxiij.

Atiende quid de Viiga dicat Pier. Hier.lib.x/.diift.fa pientu, & veiadi- fciplina. Virgana- que Dei opt. nijx. munificenuain li- gnificai, QUX Q\\\' niafccunaatjfoitti aac,a[que fcliciui.

Huiiisvits bborii loti merces elt vi- fia 'Usi,

Rom.Pont. aducr fus Caihjl. Ecc!. hortes céluLirum fuliiiina mitut.

134

E X P L I C I T

Libri tcrtijj titulus piimus.

INCIPIT

Sccundus, qui infcribitur

S P E s

Quam, vt hic pofuimus, huiiifc^ arcis periti noflri tcmporis cfìingunt. Fam definir Auguil. àio. Gerf. Expoiitus part.i. de lept.Virt.&c.

C O N T I.N V A T I O.

HxcVirtus, ccqua; rcqiiitur infra tit.i.fideifunt Ger- mana, ergo &c. Eius efFe<5lus enumerantur infra hoc tot. tic.

Spes ^titvlvs

'35

I 4

136

,f^

f*,5

o/

ALLVSIONVM LIBRI TERTII,

TITVLI SECVNDI Summa.

I.

Spes , felicitatis futura^ dulcedine, confortar, fol.139.

I I.

Spcs eft claiiis , qua nobis coelum apcrirur , ac fugatis hoftibus inferorum porta: clauduntur. fol.140.

I I I.

Spesjcum (ìt medicina, corpori medetur, &z Animx. rol. 141.

I I I I. Spes , multis bonis comparatur. fol.i4i.

V.

Spes ad lumen Veritatis mentem elcuat. fol.143.

V I.

Antepharmacum,fìcuti à Venenis prceferuat, ita fpes, qux Ancora dicitur, animas à futuro Naufragio li- berar, tol.144.

V I I.

Spes ve Gemma fplendet, &pr?cium falutis habet. tol. 145.

Vili.

Spes temporalia bona minifl:rar,c^citatis tenebras fu- gat^ac mortis timorem expellit. fol.140.

I>«

I X.

Spcs Galea falutis dicitur , qua indutus , ac prote6tus Chrifti Virtute,& exemplo de inimicorum Vióloria triumphac Princeps. fol.147.

X.

Spes dicitur Solatium.fol.148.

X I.

Spes à tribulatione liberar, fol.149.

X I I.

Speslignum efl:vitac,in quo falutis noftrjemyfterium opeiatus eli; Chriftus . fol.150.

XIII.

Spes feruat, & faluat. fol.151.

SPES. LIB. III. TIT. II. ALLVS. I.

n9

Felix . avs p icivm .

X CI.

S' à gli I Uuflri Ou'frim,e degni Heroi Ne l'ampie loggie lor Comodo Cornice^ Già fredtceua ognef^ito felice^ , Ch'ejfer douea dal Mauro a t liti Eoi:

Quanto deue moflrar pih certo k Noi Or^^fta Virtù del nofiro mal'ultrtct^, 0'^ fi, eh' e del ben, e clfe del mal radice^. Prima co fegni,e co rimedij pois^

Cosi fojs'ella ne' firn detti njdita

Com'è faggio , ditiin , felice y^ v s p i e i o

Atto a faluar d'ognHuom l'Alma, e la lìitd,

E s alcun /ènte al mal degno fupplicto , Non e perche non gli hahhia dato aita v JVLa perch'eglt Jpregio tal beneficio .

Boni omini? ctfc Draconcrr.ac (A\i tis lij;nu pcihl'c: ancicuiLis.vt).I;n. ^.nc.i.allur.6 irrì- mo telicitaiis tll praCagiù ,vial.à .

Valcr.Mai. innr'- rac. Cicero, de off. f

Spes fclix , .T* VT.t ùluDs pizfagiam.

Principisconfilir le.icnda, prj:cep;^ leiiusda.

Beneficia T'ri'i: lij fperm non d- >ent.

140

SPES. LIB. III. TIT. II. ALLVS. II.

Ccitic iraprobiuis.

Gcn:ili":acis fupci- tiu;o pel' lupi vn- de Roma lumpht cxordiuin inrelle- tta.Paftoris, qui per Draconcm Tu- iiut'( vigilai etiim vt fuo loco dicit) Piudentiadcpelli- tur. nam & lupus apud Ouidiù Re- ligioncm ab homi num animis pro- cul expclierat.

CEDANT ^ TENEBR^^LVCf.

ira.j.nu.i.&3.

Vigihntia, &cura TaltonSiGiegis eli It-cuiitas , ac ttan- quUlius,

X C I I.

JHentre pro/àna fìt, mentre fu pena De njani Idoli tuoi Bejììa crudele^, Non curai fé d'amaro affentio , e feic^ ^^afceftt Roma , e fua contrada amena .

Hor y che luce più chiara , e più ferena Scefa è dal del al fuo popol fedelcj\ Lafcial ^Dominio accio nettare, e melc^ Ptouano a cjueHt con pm larga 'vena .

zAriZjt ritorna al tuo "burrone antico, Oue locata foUi , e tua famiglia Confondi pur con fcmptterno intrico y

Ghauro de' miei piu 'Vigilanti ciglia , Qy^ccio tuo filfo error empio , e nemico Alai più non metta al mio Lei Regno briglia.

.TSf^^ES/WfAiJiÈ TIT. .n.T-^i:;tvsHni.

i4t

P RcD'X. DM^;^ ^ S P £«>'.

.1 XiC l'I/I.

Aientre nauìgol Dio per l'otidèfatfc^.^ v^viV UEpidauro partendo a i fette coUiv \ Vef^i trancjuillità ne' flutti motti Ne pur AuflrOyh Leuante il Legno affalJU .

L'aer tornò purgato , e a /cacciar lialft^ Dal gran Latio ipefttferi Rampolli-^ > Guarijù ognAlma , e i penfier trifii, e fotti Fuggir da Roma , che mal arfe , ^ alfL^.

J\dentre d'un fimd mal geme ^ar de , e ruggc^ Leon in mar,e in terra il gran Colubro, \. Chel Fanciutto dà fuor fi lagna , e firugge^ \

Roma non teme più ^ e ha nel delubro

£) R A G o immortai, da cui s'arretra , e fugge Qual Tauro , // mal, dal Jj?auentoJd Rubro .

Ouidws.

Tic.Liniut.

jCfcuUpi', dcquo hic&c. fubDrKO aisetfigieidSicyo nios aduerlus pciti lenuam bigis inue dus fuifl'c legiiut .

Valcr.Max. in mi- ucuU

Venctif,& Medio- ]anuiii,4Lioruva.T Leoais alati, aUeru Colubri puciu ab ore Tomenns , gc - llamma feium .

141

Apoft.Rom.xJiJ.

Harpyìz, quorum aUx fuetint, varij varia rficut, vcfuo loco &c.

w^s. xi^:^ in. -rir. ni ;aiì.V5. ìin.

fr 1 mmnmm

N O X

T

p RAEC e:s ;s I T . '^

!U^^^^

Auatitiai&czccr»

vaia.

Harpylsquotfiie- nnt vana cft fcri- piorùopinio. Ver- pil.ttcs ponic, Hc- iiodus tamii duas nominac.

DiMconis pmden- tia,& fapieniia.

Alluditadmcfatn Regii Phinci.&c.

.KIG 1}IA ì.

Non hari) che; hafiirìAli al corfò, al 'Voh'^-^iÀ,^ Per l'ejiremo terror , che le confonde^ , eh' a pena trouan le tartaree Jpondcj , Ond'^fctro l' Arpìe con jr^ude , e duolo:

Chauendo infetto e l'vno^el altro Polo\ ^t^.'X Con le code, co pie 3 con l'Alt immonde^, E tratti hauendo i nofìrt Spirti a l'onde^ Di Lete fì\ che ne franco era 'vn folo \

A l'apparir de le fant'Ali intorno

Fuggir con l'ombra tenebro fa , e tetra ,

• £" lieto incomincio moHrarfi il giorno .

Onde fu^gan le note ,e tn man la Cetra

Prenda ognvn poi , che pofìtam far fòggiorno Ne la menfa real del Re de l'Etra .

SFES-'/UB/Jn. TlX.m A'tZVS. V.

143

(^ÀM ' rN VE S Ti CABILE S ^VL^-EIVS.

Apoft.Rom.xj.

,?<r noitpotea: la S4ph>f^'^^f^fi/^\'y^^\ \VA'ì'ìv^V

D^ efuel grar^ KkJ^^r l/e/pur'fvnjajò

Hauejfe dato globo , girò, ò pÀjJò

(Ne per c^ual 'verfi) alcun. Crin di 2dedufk \ Come la mente pm.gHafiàyecpnfa/à .

Di mortai' hmrm., e ^confinatHial bajfo^cK %wQhe agogni lurn'e hai' occhio fj?entOi e cajfò.

Veder tua Via )Ch'è cofani' alta , e aftrptja ? Dunque ì'ignor dentro la Naue accetta \:.y 'JSloJìra fiacche^Zja accio 'ueggiam Jùo cor fi,

E c^naCAcjuila il Sol nel Ctel ci affetta . Toi , che non teme "venenato morfi

Mentre tuo gran Japer quagtu diletta,

E gioua à porre ài tener anni il morfi ^

Glof. inj.hisigit' vci.auertit.Inft.de iuft.&iur.tex.mc. omnis xusvbi gì. Xij.^-U

Salomon Rex om nium fipienuffi- mui.

Serpcnj Gorgonei capuis <

Méshumanamor talium rerum ob- nubilata caligine, Vix ccelelba cófpi- tetcpotelt.

Nauis, foeticiutis, Chrillia!i.T: R«ip- ac patrix coelcftie. rymboluin .

Adolefcentii iter omnium rcrùdif- ficiUiraum.

144^

STPES. LI^ m..TìT. tE ALiLV-S. VL

PHARMACVM'ET'ANTEPHARMACVM

Paftoris ciir.ll ouet rciiiacur, Moaflra Ucrnuiuiir.

Diaio Rom. Pót. riumen ELclcCam, òucs Chnlli fiJe- les,MonlliaH?ie- tico5 notane . Ncc miium <b hit-' Dra co cufto'diat oue$ cum hefpendù au rcos fruftus ferua- ucrit,quos oues in- leiTiieiatut Vano, itlluarium maris Uraconera fiamas vomcntem faide mcaiu flux-uofo i- Ibr Draconis in- teiprctantur Plin. &:Solin.vc7.1ib.5. tir.i.aUuf. i.i.tc vlt.

jfneum Serpente in Herenip fulpé- iìim de ()uo alias num.ii. Signuir., & pharmjcii fuif. fe dicunt Tlioolo. phatinacuni, tjiio- ntam mtuentium lanpiorcs, Serpcn- lunu]; morfus fa- nauitjCit.k-c. Ai fì- gnuni , tjuoniani Chuftì Diii p.iflìo ncm prxfignauic . Ic-n-J.

Scacciai Velenè,^t(igìi. Affinai da tond&i '»^-' Che rioccryoffk^à ^^affiraU GreggeUt,'^^ Che fitto lÀìi difiia^'pòjff^are^gcj]^^^'^^^^ QueBo gran £)RÀts ò'^ l'areno fé jpondcj ;

Che fatte chiaré'>'^ detieni èyj moìidtJ ^-^ "ìv-'c^O Beono fenxja diuteto ydMió , ò legger ^^ Dì quel i eh e \ sfalli emenda-, e i mal corregge Per far lor apre fiu grate^'- e feconde^ .

'Beato Segno, che non filo^tm&rfiy -"■s^Ci

. ^Chauuti h abbiamo in 'Noi guarifie,e fana, Ji^là rimedio del mài cerca 'anteporfia^^ ^

E così fa de^AloBril'ìra infinay'^i\ t^-i. W Ch'èrd?io al lido per ferirne còrf,^'^'"^^^^ Apprejfandofi j vii', irrita ,e i^ana .

-A

SPES. LIB. III. TIT. IL ALLVS. VII.

M)

F^'LII Xv» FRA E S A^GiIV M .

X C V I I.

Felice incontro sfortunato , e caro ,

E di noHr'Alme non pur Guida , e Segno ; Jllà d'ogni noflro mal refugio ^e pegno t E gran rimedio d'ogni morfi amaro .

Cosìl tuo raggio lumtnofo , e chiaro Ne guidi al Torto, al de/iato Regno, Oue noJìr'Alma da furor e fdegno Del graue error habhi alfuo mal riparo.

Da te Signor ( che' l tuo fant' occhio afcendc^ Soura ogni Ciel di Dio ne l'ampio Seno ) Noflra falute , e noflro ben dipende^ .

Vero di grafie tue fa colmo , e pieno

Nojìro 'voler , che'l mondo abrucia , encend^J SenZja'l gran Lume tuo ^iuo^e fereno.

K

pli^uiccs lìgaii ìiiiis crac Diaco,vi alias, idciico in Tripode verìcatis refponra dabannir s.lili.r. tuu. 1. al- luf.iS.

Feliclnìrai omi'nisj Draconcm clTe tc- U_antur amiqiiita tu fcrijitorci, aHcò Oi multi vcl me- diocris fLirtun^nii liccs ad, Iniperij fj digiuni eiii5 oftcìi lo iLint cucifti.vt j". lik.fi.tii. i.allii.17.

Caiholicx vcriu- 115 Iiibarad Poriu falutis.ad Rcgnil 3rcerm:ni, acc;^ aj antiqui crioris re- parationé animis ducic.

Rorr. Pont.catho- lict rei itatis, acre lelhum aicanoid iilterprcs.

Attende locum.

Mó

SPES. LIB. Ili, TIT. II. ALLVS. Vili.

M.-,uh.8. Lue.»!.

^T.FAct

tA.EST^TRANQyiLLITAS.

Allinlir ad tran- qmlliiatem huius Pont, nam quem- admodum Chn- ftus fcrpentis figu ranoi2tus,vi alias, iirperauicvécjs ,& fcftacft tianquil- litas , ita Rora. Pont. Ch'.idiana Rcmp. fiuctuantc Tedauit.

Pecr.-.ù virus de- menta qnoOLICiHe

fiuni hon:uiu cor- da corruperat.

Otix pctrati fon d'ite funditus ptC- riiin ieranr,Chiirti natiuìutc farfci teltafumcfftaa.

X C V I l I.

Era turbato il del sgonfiato il mart^. La terra priua de fuoi grati odori , E le notti fen gian colme d'errori, . . ^Battendo l'Ali di letitia auare^ \

Scotea l'Aurora da capegli amarci Goccie di fangm ,e ^enenati humoris Aieftitia 3 e pianto pojfedeano t Cori *Z)/ no (Ir Alme non più lucenti, e chiare^ \

Qjiand' ecco apparue njna gran Luce intorno , Serenò' l Ciel, cheto la terra , e l'acquea. Scaccio 1)10, l'ombra rapportando ti giorno .

Die lume al Sol, che fempre auuolto giacque^ Tra nubi, e fece a morte ingiuria, e fiorno, G^nando per Noi la Vita a morir nacque^ .

SFES. LIB. III. TIT. II. ALLVS. IX.

147

i . LAQVEVS . GONTRITVS. EST . ^

X CI X.

Non minor firZja, ne minor preHeT^^^ Romper potea l'iniquo laccio antico , Ch'autiolto hauea nel fèmpiterno intrico Ogni del noBro Cor Jomma biancheT^a -,

Di Q^ì^flayche gli error de' Padri JpcT^a, Che fur fedutti dal mortai Nemico Ter dilungarli dal Giardin aprico , E darli parte di fua graue ajj?re7^a.

Che Trionfo maggior , che maggior gloria, 0 fé maggior y eh' ejfer non pMOjfimilt^, Riportar a mai Duca ardito, efjrtc^\

Di quel, che riporto da la Vittoria

Oyj. sTij che parue al mondo ignudo , e l'ile , Quando col fuo morir 'vinfe la morteci'

PùL II}.

Chriftus de nior- ce ttiumphans, ho minem ae paradi- foeicdt'jm, acper- duum, rcuexit, ac- que redemit.

Ad ? culpa.laque'

Cordis cadoi'. Ani ma.

Chrifbjs, ferpenns figura praùgua- (US ,vt alias . Gen.j.

Ciirnis Deideccm niillihus niulii-

Clirifli ViiTroiia in Immani Gene- ris Iioftas, incom- paiabilis.

J48

SPES. LIB. Ili TIT. IL ALLVS. X.

0,FE LIX . CVLPA.

Tatrfs e Limbo cx- ejnies Aci.-E culpa, ij) ulem, ac tàcum meruiflcc habcrc Kcdemptorem, t"c- hctjn appelline .

AJj: colpa felix, ruia Chnfti fan- guincloutuu.

Chrilli morte ha- mani pcnciu ho- Itcs in icncbns ric- ini (ì , ac leligiti funt.

?cccanr« rulpam tonti ahunt, iccnà .opeftant , ntque ( thrilti morte fpci { aereviiicnnu- .

c.

T elice colpa (fé ciò dir mi lecLj )

'Del nojìro primo , ^ infelice Padrty,

Che ne die in preda a man ferigne ^e ladre ,

Fot fender giù l eterna gloria fece^ ,

ha qual tolfe la macchia più , che pece^ Negra col fangue,e le nemiche fquadrz^ Legando chmfe ,e qual pietofa JViadrt^ Ci nudre , e pafce , e'I patto rio disfece^ .

I)eh perche noua colpa a nono Bratto, A noua pena nono mal ne induce^ , Nouo peccato a nouo error ne guida ?

Fot 3 che l'Autor d' immortai 'Vitale Duce^ ^ fuoi Guerrter non fu mai lì anco , 0 fatto 'Di moP.rarne la ijìa fìcura 3 e fda .

SPES^LIìBI 111. TIT.ÌIIL A.LLVS. XJi

'1A fi

Veni, domin e .

Tugge Trìfauce^e da l'adito aperto

A l'alto Imperio , a l'ampia Potejìatcy ■-,

..- \ Fuggon le Furie al brutto Rè sdegnate^ ^ ^e lor giudicij rottile fiato incerto.

Entrai franco Valor , e dona, al merto ^ e Spirti altier Caten af^re ^ enficatc^. Libera, efcioglie l'Anime beat^^ Da loco ofcuro, e lor da gaudio certo .

Serra l'Inferno , e in fhmma apre le portt^ Del ferrato Giardtn per colpa ^ e fallo De primi Padri Autor di lutto ^ e mortc^.

Lafcia alfin Scudo ^Spron , Spada , e Cauallo Per far la noUra debolel^^a fort<L^ , E luce chiara a fcerner 'verde , e giallo .

Defìderium Tatrii io Limbo VENI D O M I N E CU- mantium, ab ìlio qui per/erpentem Àeneuin lìguracus fiiit.nuni.ti.Io,;. cura defcendiilet ad infcros imple- tum cft. ve fup.al-

luT.pLXCCli*

CerberusCanit in- fernalis, quòdrres faucejhabeatiTri- fàux dicinir. Verg. «.Aeneid.fed quid miruni • cria funt genera peccacoiu fup.Iib.i. tit.i. AI- luC.y.eadem ratio- nefoifàn trcs efie fiiiias apud infe- ICS fàbuUatnr Poe ca:, qii.u & Caiics vocac Virg. eo.lib. tf. vifaqMC Cancs vlulare per vmhia aduéunteDca&c, Lucaa. Stygiasque Canes&c. eacdcm tres animi atFeft' > irà,cupitiitaiem,& libidine iìgnilìca- lepollunt . U'csité ludiccs fingunc.

Sciuum, sladijs. Calcar, Eqii'^quid lignificar, dabinir alibi dicédi loiQs.

l'i©

SPES. LIB. III. TIT. II. ALLVS.XIL,

Chrilhu p jEneu Serpentem figura- ne, num.xi. lo.j. Serpenteni,qui no bis intetitum attU' lit, vium repirin- doideuicii.

MORS.TVA.VITA. M EA .

Inc.irnationis ciu Us pliiies cxqui- ium,enumeianiq: Thcol.

Felix Ad^culpirt s.ìUur.x.boccod.

De Chrifti Sepul- chio, acdormitio oc, «luivt Lcodor- miflx ( dormit-n. apertis.sc l'plende- rtétibusoaJis.cjil & dcDmconcfcii biiur , vt y. !ib. 5. tic i.alluf.?. )fcn- pni:ate(bintc, cie- ÙJiar; codem Vo- minoaEiiliùpr.i- ftanie, htius fuo loco dicetitr.

CeieHe Rè, che di Noi fomrna cura

A fiar quagm dal Ciel condujfe , e JpinJLj Tre anni , e trenta , e l'human Xel diHrinft^ Per vincer morte a patir morte dura:

V elice colpa , ingrata Creatura .^v^ ii.'.v^'id Ben SI può dtr per cui la terra tin/Lj Tuo puro Sangue, él Serpe horrihtl "uinjì^ Tua man poffente in atra Sepoltura :

Deh manda 'vn raggio del tuo "viuo lumc^. Accio ri/caldi l'agghiacciato Fetta, vi E Jquarci a gli occhi d'ignoranz^a il velo .

M.anda Signor di [anta gratta njn fiumt^ A l' Alma afflitta, e reggi l'intelletto. Ch'io vegga te fra gloriojì in Cielo .

SPES. LIB. III. TIT.II. ALLVS. XIII.

15»

AD ' TE 'D O MINE - CLAMAVI.

Admiflonim pce- aiccds depr«cauo ad Chriftum , qui Serp6 £ncus lan prxfignauerat in Eremo. Numcii.

C I 1 h

0] del dei chiara , eterna Luce , ó Moto S'ogni tuo raggio noue gratie fiampa , Alluma del mio Cor la fife a Lampa, eh' è quafi eftinta ne le man di Cloto \

Rijcalda il PettOt eh' e sì colmo , e voto Di haldanz^a , e faper , che folauampa *De le fiamme del mondo ^ onde mal fiampa

r. . , Se'l grande ardor non fia da te rimoto .

Languifio,e'lmio languir morte minaccia Se la piaga non fia da te guarita , Ch'ogn'hor nelmalvia più m' intricale allaccia.

ft/^ te rifiguardoyà te l'Alma , e la Vita Chieggio Signor i poi che le fante braccia SpiegaUi in Croce , ondhai morte sbandita.

Jolis qualiatK , e; Artertori noftio non incongrue in bui poflunt . M cft enim fol lufbcix, qui fé mundi luce fatemr . i. loh. i. Idem loh. i. j. S. ti 9.

Diiiini numinis \- ploraiio , & exo- ratio ad falutcm ncccnifia.

K 4

ITI

vjiA .II.TÌT .III £11 .enqa

E X P L I e I T

Libri tertij, titulus fccundus.

INCIPIT

Tertius, qui infcribitur

C IjljAi R ijr A s

Cuius virtutis femper pcrmanentis Iraaginem , itavt hic,nofl:ri depingùr, eiusq^ definitiò tra,diturab Au- gurt.in Iib.de moribùs Eccie(ìx,&:in Soliloq.acpaC- (Im Thieol. . , ^o J Os^k^ ^'j^^ $^\^

Ha;cad proscedentes fatis abundèpatet^ Fides, Spes, horum maior efl; Cliaritas. Apofl:.i.Cor.i3/ ' "

De huius Virtutis efFed:ibusThel.tradunt&;c.& infra hoc tot.tit.coUieuntur.

e H A R I TA S ^ TIT VIVS ^ IH .

OB ^ CHA R I TA TI S A RD O RE M .

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AL LVSIONVM/L IBRI T E R T I I,
•t I t:VJE P T ERTI! Summa. .^^i.iol.i'-jr. ■ IJifipr:
Chaiitatis eft inngcre , iungit. n. Deum homini, ^ ita., Pons vtraixi^Sìftuminis ripam. fol.157.
.1 I.	:
Charitas difFunditur, effundimr, infunditurjfuper- funditur.fol.15 8. I I I. Charitas , qua: nunquam excidit perfedionem addu- cit , gloriam tribuit. fol.159.	;
I I I I.	>
Charitas , legem cuft^dit^fpl.if 9.
	:
Charitatis ardore , quce languidum , & vulneratumfa- cit, curruntliomines. fol.i^i.	!
V I.	i
Charitas, per qua Deus incarnatur, liqucfacit.fol.ióz.	i 1 t
V 1 I.	•■
Charitas omnia fuftinetj& mentem inebriat.fol.i(j3.
Vili.	1
. Charitas, cum peccatum expellat , Deus efl: , cuius vi- ces in tetris obtinet S.R. E.Princeps.fol.1^4.	: :

15^

j i T jì R r I /i ai X. l'I V PI o 1 8 V j j À

PrincepSjchai'itatis ardore eyitide term &a , idefl: pro- priam volùtatcm abnegar ad populoium legimen , & tranquillitatem affumpxus. f oI.kJj.

Charitas patieriS-éfif; belifp^^ft;fefìi6Wj^^-' ^'io7

X I.

Gharitas viilh'étkt', 6è knguidum fàciE. fol.i'ó7?^''^^'"^-*^<;^^

.cix.loi.wìihauji

':bfì fftsnoifba'hDci 3ÌbÌDZ3 rasjjpnrja s^up ^ 2x;3n£riD

.(j(i.ltji .aiijdm mi-hoi;i] « 3Ì:ì

.ibi.ioi .E^nimofl'JfiijTijjD taÌ3

ji.lbi:ìr5rjpi/t'!U;

r.uQ -.ton .zhjìindD

3£ncDni ras:; . .c3;>fiDiiJi fiiamo ?£:

T T T "?■

CHARITAS. LIB.III. TIT. III. ALLVS. I.

M7

POHTIFE^'P'^^TVRORVM' BONORVM.:

c 1 1 r r.

Si come il Tonte d'una a l'altra fionda Salui ne rende dal profondo Vtum^^\ Cosi da terra cf nel e eie fi e ìVvme iV<f guida al Porto , che di grafie ahonda .

Oue le fronti di famofa fronda

Di chiara gloria , e fempterno lumt^ Cinge , e circonda oltre ì human cofiumt^ La njera luce a nuli' altra feconda.

Fero lanno , che'l Ciel'apre , e diffónde^ Vampo Tefir , che dal Coftato "jfcio Del gran fecondo , ^ innocente Adamo :

DriT^a d'Eua feconda il Ponte a londt^ QueHo gran D^^co à le noHr'Alme pio > ftAccio ficmi al del di qui pafiamo ,

Apoft.Hebr.j.

Pons Senatori' Vr bis, cuim fornica iidiu prolapfi; an. nolub.ny^.Iurtli Grcg. XIII. Pont. Max. lelhiuà f ut.

laCinl.i.num.n. ff. de accjuir. poir. Cam ibi eie

Canciidatomni co rona, gloria cotle- rtis, qua non coro- nabiiur nifi qui le gitimc ccruucrit , Apoltvt&s.li.i. cit.i.aUur.j.

Anno lub. Indulgctisè Chri fti laiere manarùt. Clem.i .de funi ni.. Trini. Scfid.Cadi.

Font Senatori^'D. Marine hoc tepori nuncupauic

CHARITAS. LIB. III. TIT. III. ALLVS. II.

1 DISPERSIT.DEDIT.PAVPERIBVS

Cant.DeiparKVir ginis. ad hocpluit Deus pùné de ca- lo Exod. iS. quod !c Rebecca igne cliaiitjds acccnra fccifle vifacft ,cu Ac)n.imcfFudit,ac veiba piouilit; bi- bc cu, &: camelis cuispocum uibua. Ceaei. 14.

Deus charitas eft. facitad tit.

Opera charitatis, qua:?

Tf..v. in Clement. I .delLim. trinit.&r ad. cath. ver. Ce ijuod la hac alsii- pca natura Sic.

JOY.! :^

Diurna man 3 che l mondo firinge^e ahbr accia j E le cure del Ctel nel petto chiude^ , E nofire menti auuilupate, e nudt^ Tit candor 'vefie, e de gran nodi Jlaccia,

Ne co/a imaginar sa 3 che non piaccia (ìA chi fra Vita in molte parti allude^'-, C'hor gema3hor ardaihora langui/cathor /ude3 E le par nulla alfin fé morte fcaccia .

2^a fiargendo del cor per larga njena

Da t aperto Coftato ti puro Sangue^

: Forge a fioi cari , e pargoletti Figli ,

Con cut li purga , // nudrifce , e frena.

Tal 3 che la morte per la morte langue^ , Che lEfca e tolta da firn fieri artigli.

CHARITAS. LIB. III. TIT. HI. ALLVS. III. 159

VRBS ^ B E AT A^ H I E K V ò A L b M .

evi.

OueHo gran Tempio, che col dei confina , Ha d'OJìro, Argento, e Smalto i Fondamenti, U Alabaftro i F ar et i, e gli Ornamenti Fan d'intorno apparer luce dmina-

ha Fort a Orientai' a cui s'inchina

Cio,chan /òtto gltHeroi del Cielpiu ardenti E de Topatij ■■> e dentro ha trasparenti Ter le , eh' a pochi il del dona , e deHtna .

// Front e fpi ciò è sì lucente , e 'vago Con le fineflre d'Hehano , e Firopo , Che la materia Tjince il Aìagifiero .

// T^etto , oue quella e eie fi e Imago,

Che friend e a quefio, e a quell'altro Hemijpero E d'oro a cui non e paragon "jopo .

Hym.inDedic.

"qriumphanti's , & miliians ecclert.c, acRoni.Pont.ljm| bolum. ad imita- rioné cileftisHie rulalem , qux ha- bctur Apocal. ii ad cjuam &c.

Ecclefia Caiholi- ca.

Martyres Chtifti .

DD. Confeflbrcs.

Dona Spiritus fan ai.

Confeflìo.

Omnis aia Chri- itiana.

Spesvitxx!:e:'n:E. Sacramenta .

Fides Cathùlica.

Apoftoli , feii dus:] Chnlli natui^c.

Quid,

Cuftodia Dei , Jc Rom.Pont.

Eccl. Latinx , 5\; Grecx.

Claudian. in de* Icnpt.Minems.

i6o

CHARITAS. LIB. IH. TIT. III. ALLVS. IIIL

Icf.xiiij.

Hcrcul« ille tiryn thius Lerneam Be- ftiam fcptem capi- libus , ac Septépli- cibus eidé vno dé- pto renafcentibuj faceruperalTedici- tur-Diuina (apien- lia humani gene- ris hoftem pecca- corum fcpccm in- ucntoré charitatis ardore vicifl'e per- hibctur. Nam Dra co alatus Laiinè ■ Saraphhebraicèd citur i.vrens-, igni- tus, inflammatus vialiàs.Thcf.ling. fanft. nouilT. diift. Saraph.col.3111.

C^VOMODO^CECIDISTl.DE^CCELO.

Vcranq-, natuiam.

Vniiierrale iudi- cium \ mquo cum carne tefuigét om ncs.

Venire benedici pacns mei,percipi-

C V I 1.

Con le faci del Ciel gagliardo, e firtc^

Questo gran Drago il brutto Alo [irò affale \ Lo fertfce , l^ abbatte , e li prettalc^ , ^1 V incatena Jo ftratia,e It da morfei.

Spogliato ti Regno , e rotte ambe le portc^ Spiega al Regno de Cielt ambedue l' Ale \ Indi quagiu ^errà non piti mortale^ , cJ^i per dar a mortai condegna ferte^ .

Telici petti i che trancfuille , e chiare^ Alme nudrite \ e Voi lucenti , e belici Alme, che fiete in cosi chiari petti-,

Poi , che luce maggior de l'altre jlelle

Di gloria haurete in Ctel con gli altri Eletti, qA l'apparir de le Jue luci rare .

CHARITAS. LIB. III. TIT.III. ALLVS. V.

itJi

A T TENDI TE. ET. VIDETE.

C V I il.

Voi 3 ckà Vita meglior fiete per 'via , ^ÌZ,ate gli occhi de la mente, el cor<L^, E Jcorgerete in me tanto dolore^ ^ Ch'altro agguagliar non può la pena mia.

OueHa percofja per la colpa ria

Di Voi foffrtjcOye fu sì efiremo ardore^. Che mi cofirinfe , e non bajidl fudoro^ , Che largamente d'ogni parte 'vfcia^

Ada t ampie vene aprendo vol/t il Sangue^ Spargere infieme ,e far ^che mia chiar Alma Lafciaffe ti corpo immacolato ejfangue^.

oAcciò la dura , e wfopportabd Salma , Che V impofe l fùperho , e mifer Angm^ ^i^utajfe loco di Vittoria , e Palma .

,^neii! ille Serpét in Eremo Tufpen- fus ad toUcdos Sec pentum morfus', Chriftum partìiin (ìgutauii , vt alias.

Hlercm.Ijmcni. c.i.nu.ii.

O vos,qm tranfici»

pcrvum.atréditc, &vidcte, (ìeft do- lor fìmilisiìcut do lor mciii.

Ipfe aiitem rulnc- ratijs di proptcr iiiiqimaié noltra> cuius Imocc fanali Tumus,

Etquodin hacaf^ fumpia natura ip- fum Dei verbum prò omnium ope- randa faluce»non folumajìigi cruci, &: la ca mori vo- luit, fedetu cmif- fo lam ipiritii pcr- foiari lancca liifli nuit Jatus il!uiTi,vc exinde profliicnti- biis vndisaquar, & Jarij^uints f'urma- rctur &c. eleni. l. de l'uni. Triait. & Hd.caciio.

i6t

CHARITAS: LIB. III.TIT. III. ALLVS. VI.

Lue;.

Drico alitus latl- nè,Saraph hebrai- cè dicitur.i.vrenx, ignitus, infiamma ias,vt aliàs.Thefa. lmg.fana.dift. Sa raph. Eufebius de prxparat. Euangc lib.i.c.vlcciicafi-

Omni» anima an- te Chriftiadiientu propcer Adx pec- catiim ^ftiiabatal' gendo. AcpoAei contra.

Chaticat cnim al' ferat.

AtTbirenii&c.

I G N E M ' V E N I ' M 1 T T E R F .

Coi &<ies Anim^

.iG I X. ...

Ghiaccio era ognAl?i^a sì, eh' ar dea net foco Dei fèmpiterno ìnfernal freddo ghiaccio, Tin che dal del non i;/ pori affé ti foco W 0 uè fio foco dimn,che rompe ti ghiacciò:^

JSIe dal Ciel fi fentia calor dt foco \^^%\: ' Per l' infinito mar del duro ghiaccio \ Taljchaueal ghiaccio quafi evinto il foco Nel foco ifteffo del gelato ghiaccio .

J\da 'Venuto dal Ciel raggio di foco

Con l'efiremo calor [j^engendo il ghiaccio Kifcalddl mondo di cocente foco.

H or arda il fòco , e fi raffreddi ti ghiaccio Nel corouè l'Alma tmmortal nel foco •■> Pofcia , che 'venne il foco a. torre il ghiaccio.

CHARITAS. IIB. III. TlT.in. ALLVS. VII.

i<?3

qviS. INFIRMATVR.m.VOBIS .

ex;

2sIor2 è cui funga di mi/èrta il tnalc^, - v v^x) O pur nel corpo ^o ne la parte interna ^ O tn qualfimgiia modo ne l'efierna. Ch'io non fenta nel cor l'acuto ftralc^ .

Onde fj^iegat nel legno ambedue l'Alea T)e la caduca ^ e de la ^iua, e eterna y Per far tua fragdnjita morta, e inferna. Sana, femore felice i ^ immortale^. ^^ ■

Ne curai ejfer da la morte 'vinto , ^ '^

E darmi fan gue dal coHato aperto. Pur che da me fai gran Nemico e flint o-

Hor chi fià dunque di fé flejfo incerte , E di fenno , e n^alor priuato , e jbinto , Che perda del mio fangue il ricco merto.

Apoft.Corinthxj,

Femnt Ciconiam piccate ìnfìgné nu aos puUos f ouere , qui poftmodii be- nefici) meniorei fenefcentem hu- meris porunt pa- rente , ac cibos ca- ptare ncqueuntem ore pra;liaac, q3 Chtiftianx potiut quàm Bellui pie- tatis eft 0JIU3. Gal- linam auté fuper pullos fuos quoti- tiie infirmar; vide mus .quod&cha- riiatisell argumé- tum. At Pelicanus Auis jEgyptii de qua Hierony. &c. ila fcipfam roltro grauiter vulnecat, yt cffufo è peitore fanguine (iip pul- los, mortuos reui- uifcat. lu Chriltut pludjuam natura- iiter agens iEaeo Seipéte figuratus ammas omnium proprio Sanguine redemir. vl& fup, lib.i.tit.i.alluf.é

Bona tria, corpo- ns. Animi, ac ex terioia,qu2 fartu- nx vocaac..

Vcramq; natura.

Cuius liuorefana- u r^mus .

Mors mortua nmc eflmligiio.i^iiàdvT mortua viu t'uit.

L z

i<J4

CHARITAS.LIB. III. TIT. HI. ALLVS. Vili.

EXPVLSOS^DE.PRIMIT.SPIRITVS.

Drae«n« flam fu- pra volantes Aues dcpiiniunt . Nat. Hift. Alludit ad poteftatem Rom- pone, quam habet in Ipiiitus huma- na corpora vexan- tes.id qiioq; de Ba fylifco (criptotu allcruiu .

Angeli , qui fuum non fctuaucrunt Principatum , ex- pulfi ecc.

Prince]KaerisT)ia bolus . Apoft. E- phcf.i. Cola. Ica. II.

D.Gregor.Homil. luang. cum tuibl plurima.Luc.;.

Prineipes Dei mi- niftri.Rom.ij.co- nmdcniquc caput Cimftus.CoI.i.

cx.-i.

Gli' Angeli 3 che dal Ciel precipitara JSlel bajfo , ofcuro , e tenebrofo Inferno , Ou hanno infieme ejìrema E/late, e Verno Di lor ne l'aria gran copia lajctaroy

Che inuidtojiy ti noHro bitter chiaro Cercan ridurre a mifer (iato eterno ; JVial JD R A G o , e ha di Noi cura , e gouerno T'orzja lor toglie ^ e ne fa Hratio amaro . <

Foijch'e sì acuta fua Virtù 'vifiua , Che l'aria 'vieta à foHener le pennc^. Che turban l'Alme ne le proprie membra .

Lodtfi'l Cielj che fua poffanz^a diua

^ al gran (ino di t)io gtu tra Noi 'vennc^, Oue'l fuperbo , hojìil mal (Ir ugge 3 e frnembra .

CHARITAS. LIB. III. TIT. III. ALLVS. IX.

x6s

EXI . DE . TERRA . T VA .

C X I I.

Limpido j chiaro ) auenturofo Viumt^i 2)/ Cut ne die U 'verdeggiante Sponda Ouelj che di gratte,e de gran doni abonda, E porge al mondo cieco ti 'vero Lume^s

"Non ti doler fé Roma hai tuo bel Numc^ , Perche abbraccia la terra ^e la circondi^ Ter ogni parte , onde la tua chiaronda Conuten con l'altre circondato allume^ ,

Lajcia ch'ai Tebro^e a la fua 'verde Rina S'honori sicché d'ogni parte 'vegna Gente a 'veder Jua Chioma ornata , e dina ;

E faccia riuerenz^a a la fia /n segna, Che'l gran Nemico de le fj^oglie priua , E nel gran Stato fio trionfa, e regna . .

Boaonii,&: Vrbij flumina ; vbi Ro- man. Pontif.Piin- ccps pacis dicicur .

Felfina flumcn

Rhenuni,(nonc]<{ Germania à Cal- ila dinmic ) quia Chnilianx Reip. caput edidu » glo- rioluin in mare i- fluit.

Roma orhis terra- rara caput .

Clirifti Vicarij pri maSedes.

DracoGrcg.XIII. Geflamen , faluus lìjaum .

ì66

CHARITAS. LIB. III. TIT. III. ALLVS.X.

Metili, sa.

I^ALIVM 'EST' REGNVM

1

Princep5 fìmplici- tate la;catur,Maxi. Epilcopus in Scr- n.on.

ElTiias.xj.nu.il. Plm.lib.8.c.i7.

Denianfuetiidine Draconis vide (jd dicat Pier. Val. Hici.lib.ifi.

!esn.i4.

5l'niIca(^ mcvcni- rc p.iruutos Scc, Mjtth.È.cu..oc.

Nifi ffficuminì

Non intrabiris in Hcgnum cttloi li .

C X II I.

La J^iTA, che la 'vita a 'v'mer ^ennc^

^l^agm fra Noi fn, che per Noi l'eBinJi^, E col morir l immortai morte 'vinfc^ , E morendo immortai 'vita fòftennc^ j

Innocenti. Fanciulli vn giorno tennt^ Sotto le palme , e poi con gli occhi cinfe_j I circoflantii e tal fentenz^a fctnjl^ Da talma bocca a cui sì ben conuenne^ ,

Di cjjuejli eH Regno i e la cele fi e gloria, E (luci ch'in quejìa bell'età non torna , Non haura mai del Ciel palma , e Vittoria,

L'ipeJJò a dir hoggtl PaHor ritorna ^ E rinouella o^nhor ne la memoria Vita perfetta , che nel Ciel ne adorna .

CHARITAS. LIB. III. TIT. III. ALLVS. XL

TéT

ÒIGN VM.ET.PHARMACVM .

}

C X I I I I.

0 del noHro languir Segno , e Medela Come l'horribtl ferpentina fórma. Che foura ti Legno par , che mefta dorma, Tua gran Virtù, tua gran bontà riuelaì

Ter tor l'antica , ^ immortai querela ,

Che facea,che nel Ciel non Hampaffe orma Spirto, eh' mi a tornar tra Voi s informa, E darui lume , che'l peccato hor ^ela .

Non potea forfi tua Virtù infinita Oprar per altra 'via nofira Salute^ , Né per Noi ricomprar perder la Vita ?

Potea : ma accio , che l'ajpre mie ferutcj Vegga colui, che'l mio contrario imita , E pentito fuo error danni, e refiutc^.

li

Nameii ii.Io.;. Sigilli, quia Chri- ftum figurami ve- niium , phainia- ^m. quia intuen- eidm fanauit laa- guotes. Theo!.

DiaJogìfmus.

Eiecitq; Adam, & collocauit ante Pi adifum volupca- tis Cherubini , & flammeii gladm , atq; verfaiilem ad cuftodiendi vum tigni vits. Genef.j.

Per elt!(9:ionein, ve D.Paiilus,vcI VI a- li; vociti ivcl gra- tia,&voluntatcta- cùm ; nam dixii, & fafta funi .

Etvt iuftiiixmini ilcriii im|ì'!creiur i homopctcaucrat, idem paudcbuit.

i(J2

E X P L I C I T

Libri tertij , titulus tertius.

INCIPIT

Quartus , qui infcribitur

S A P I E N T I A

Cuius fìmulacrum Minerua; dicatum erat in Athcna- rum Arce, eiusq; effigiem,ita vt hìc, Ponunt Home- rus, Paufanias, Cicero. Definit eam Augufì:.lib.i3.de Trinit.Arift.i.Rhetor.ac Cicero in Tufc. &c.

CONTINVATIO

Deus charitas eft . Ioan.4. de qua fup.&c. ex cuius co- ^nitione Sapientia prouenit. Augurt. Ladlant. Fir- mianus de diuin. Inft. &:c. cuius parces infra patene in fumma, oc toc.tit.

SAPIENTIA^TITVLVS -Un .

iC)-^

17©

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s-il

ALLVSIONVM LIBRI TERTII,

T I T V L I Q_V ARTI Summa.

I.

Sapiens Princeps fuiipfius imperinm retinet,ac vni- uerlx Ditionis in alios Gubernacula regit.fol.173.

I I.

Confuemdojfpediaculorumqj vfuSjquimaiorum me- moriam,laudcs,&honores renouar,fauorabilis eftj ac pioptcrea in ciuitate feruandus. fol.174.

I I I.

Sapiens Princeps. fuper veritatis firmitatem pofitus , fubditos in hoc Vicx triuio degentes , vcros trami- tcs docet. fol.175.

I I I I.

Fidci refponfa, diuini^;dogmataIuris dat Princeps.

fol.174.

V. Audacia,temeritas,& proefumprio maledicorunrijPrin

cipis fapientix adu£rrantiuin,ruunt.fol.i77.

V I.

Laborftudiorumartium liberalium nome Principis femper virens prxferuat. fol.178.

V I I.

Artium firmitas/ortunce inftabiiitatemi&inconftan- tiam firmac. fol.179.

-I-

VIII.

Mufarum Chorus Principis laudcs enumerata canit^ac cxcollic i atqi gratias exorat. fol.180.

I X.

Sapiens Princeps prò fui, vitam periculis exponit-, Remp.fundac, & replet j fcientias docce, 6c feruat. fol. 181.

X.

Verum fapicntia^ lumen à S. R. E. Principis ore expe- tendumeft.fol.i8i.

X I.

Principis fapienti^Cj nobilitatis , ac fplendoris Infi- gnia.fol.183.

X I I.

Sapienti^ lumen, tenebras crcitatiscxpellit.f0l.184,

XIII.

Sapientia , & legum peritia,plufquam armis Princeps armatur.fol.185.

SAPIENTIA. LIB.in. TIT. IIII. ALLVS. I.

173

JMPQ S VLT . N OM INA 'REBVS .

Formatls igìt-Do- minusDcus de ha mo cùdtisanimà- tibusterrxi&vni- uerils volauhbus c^li, adduxireaad Adam , ve viderer quid vocareteaioé cnirn quod voca- uit Adam animae viueniis ipfum eli noméciUs.Gen.i.

C X V.

Cjjfanto poffà del cor chiara innocenza

Si njede ogrìhora , ^ io 'vel ntoflro Adamo, eh' ad obedirmi i fieri Animai chiamo , Mentre lAlma^c'l 'voler fu d'error fenz^a.

Q^Ià hauuta (ahi) di me nudo conoJcenXa , Lo Stato tolto di mia 'vita bramo. Che correndo perdei qual Pefce a thamo, E de gli altri Animai l'obedienZja,

Onde'l PaHor, cut obedifce il Drago, Ter eh' e del puro , e "vero Adam fecondo Vicario inuitto , e d'obedirlo e 'vago ;

Con effo infieme fòggiogando ti mondo Ha ne lo Scudo la celejìe Imago Con cui fai Ciel via pm lieto , e giocondo .

Sutus Innocenti^, 1 Opiens. I

Dominaminipi- fcibut maiu ice.

Erat autem vterq; nuciiis. ad hoc rcx. in cap.Pnnceps.de pocii.diAin.i.cum ce. l'ecj^J.

Grcg.XIII. Ponr. Max.CliriftiVica- nus,D:JconÌ5gc- lianimc, pei quod (Upienua , & pre- dèlla imelliguiir , iiundi gubanacu la, regiu

174

SAPIENTIA. LIB. Ili TIT. IIII. ALLVS. II.

Interamna Atee- batur anuqiiitiis, co cjj Inter duos amnes h?cCiuitaj liu Cit, ita lo.Ant. Campan.ad Card. rapienfcmcie fitu Ther.Ptol.ac cete- ri fcript.Niic The- rainumAprutina, quali à teri? motu dedufttim appel- lane ; Nos vero à Thermis , Thera- inum dici exiiti- mamus, tùmqui» fluminù, fontiii, puteoriim,& ciftcr narum abundat a- quiSjtùmcuàquia antiquiiatum vc- ftigia pluiima ibi vifumur.interqu? (vltta Thearrum, hodie canonica di ftuirij&rudenbus obruta intcrcolù- nia, peneiraliaque miro artifìcio , &: funiptu,ac in tjuin cimcemcóftiufta» &: pofita annis ;p- ximèelaplisreper- ta in domo nobi- lisviii Mutij Mu- ti j antii^uicaiù , ac artium omniij llu diolìfrimi,& alia vetuftatis monu- menta ) integcrri- mum cxtat balneù in Fabriciorii fub- urb'ano, quod Re- gino vocant Tirc- vamenfes.Ha:c Ci- uiias Aprutinorù Princeps Dracene venerata eft , vcl quia Draco Mar- tis c(t il«Eum ,vel cuia in Tripode fi- itit ante pcdes A- pollinis, cuiiis Té- pluaiunc ibi fiiif- (cvbmuncert Ec- clclia Cathedr. S. M<iria maior nii- cupata .

H»c,& alia multa Apnuini iuueniu tii fpecìacula do- centi cìuorum nar- rationinon cllhic lùcus •

The R>AMP f^^VA V S t v<;.dìES;i;

ex y j.

Fioriti CoUi, che l furor di Marit^\ o\':^t^wO ISle la Citta %e al tenete ajcofo, u\ ^-v? \L Ouè lo ììato dt ciajctm dubbiojò^ \^v^\0

. Come dimoflra ejferienz^a , ^ artcj%\. K

Guai fortuna 'vi diede, e da qual parici Hauefie //Drago alt ter , diuo , e gioiofo , Cya l'ap-parir di lui prende ripojo ^i\v) La gente afflitta., e affaticata in parici?

Vorfi fui Fondator dottore j,refago

Di fua chiarella , e del felice Impero, , Che con l'altre wi die la he Ha Imago fz\''\

Seguan pur l'Elefante ,el Carro altiero)^. vlO Coi Deflrier baldi la Galea quel Drago, Che fempre amici 'vi farà del ijero .

SAPIENTIA, IIB.III. TIT. mi. ALLVS. III.

175-

OVA^PRAESAGIVM'VOCAT'EVNDVM

Rom.Pont. viaru, i.legum cuftos , &: dator; hominesin Triuio dcgcntc^ fu prapetrx fiimiti- lem (tex.in c.ficuc Cui&i ij.diftOvo- cat , ac dirigic ad icftos vhx trami- les, quodde Mer- curio) cui datiir fi- gura quadrata tc- ftamr Paufanias. Suidas de Hacate idem affirmat , vt <licec'y.lib.*.tii.i alluf. 9. Cubus n. fuper quo pofitus cft Draco , teiTa fignificat, nónulli Roma autumnàt. vts.Iib.i.uui. al- lur.4.

G XV II.

Soura la bella ,6 ben fondata Pietra

Stai fanto AttfpiciOjanzji la guida certa. Che mofira a hloì la ^'tapu pana, e aperta. Onde frutto del del fi troua , e impetra .

Qy^n"^ horribil Ha sì , eh' ognun s arretra Da la 'Via fianca, perigliofa,^ erta, T^ al, che lode, corone , e gratie merta Poi, che ne ouìda al Reznator de l'Etra.

Che sai giudicio human, che fpejfo fallcj^ Ne l'ampio Triuio di Jua Itbertate^ Non fi moflrajfe il njer dal falfo callcj;

Pr capito fo ,( e m queHa nofìra Etatc^

Più, che ne l'altre) andria ne l'ajj?ra Vallea <^Ja Cura haue di Noi O^^T:i,e pietatc^.

Zeluj,curs,&cii-

llodia Priiicipis.v. &s.Iib.j-. uui. al- ludo.

Prefensvita.triuió ed, 'nquo facile, ni li Dtu.":, vel Prin ccps ©ftédat viam falutis , falliintur homincs .

I7(J

SAPIENTIA. LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. IIIL^

Tex.inc.i.dccoil" lUc.inf.

Signu prò fignito ars. [ex. in l.i. ff.de dfil.ettia.Necmi rum , cura & Dra- conem in Terr pio Apollinij TcfpàfiL dedjflc Virgilun* tellemr locuj . At hicinEcclcfiiDei vera dar fidci re- fponla, ac dogma- la luiis.

Princcp^habetoia iuia in fcriniope- tìoru. VI fupra.

IN.SCRINIO.PEC tORIS^ OMNIA . '"

Intellctìus morta- Iiutis caligine, né immorcalu furpi- cij[,&: contemplc- lur, obnubilaiur.

Aaima peccato al- li^.m fuai exerce- reputcntias,velrc- ùirgevc (ine duii- noauxiho no va- IcE -, hcu» ve Ioli» quonum lì recide lit non hafeet lub- Iciiamcm fc-

e X V 1 1 1.

Manda fuor del /aerato , e chiaro petto Del fanto Japer tuo precetti, e leggi. Con Cui de 'Vttpj gli ajpri error correggi, O di nofira falute ampio Ricetto \

Che la ISlube mortai de l'Intelletto Al preparato ben arda , e fiammeggi i Onde [fogliato ognhor "Jia più lampeggi 2)/ "umo foco , e piaccia al tuo cofpetto .

Perche non può l'incatenata , e cinta Alma di colpe folleuarfi a ^olo , E poggiar doue H tuo gran lume alberga :

Se da tue leggi non fia dotta , e fcinta Da tua libera man per cui poi s erga ft/ll duìin,Jacro,e luminojo Polo.

SAPIENTIA. LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. V. 177

NO LI ' ALTVM - SAPERE .

C X I X.

iiÀl faper alto, al ragionar d'ìmmenfo Stato dt T^io mentre a ferir s affetta, E dnXzj^to a lo Scopo ha la Saetta Col fr api Arco del fuo debtlfenjh\

Beco fitroua ti miferHuomo offenfo Da piaga tal, che fol rimedio affetta Da chi iAlma guarifce , arde , e faetta , Pur che'l dolor fia de l'offe fa tntenfo .

E quindi impari ti temerario ardirti, eh' a cader 'ua quanto più in aria falc^, E morto langue per altrui ferirci.

Così lafitar conuten le cerat'Alc^ A chi non 'vuoi con Hicaro morirci ISIel fondo ejiremo dt mijeria,e malc^.

M

A^ft.R.oni.xij.

IHiifVrifs. B.Hiec» nyniui Cardi. Al hasms la Rub. i. conf^.ff.nu.j9.vbi UciHimciac dilu- cirfè de Conttan- tmi donaiione lo git' aduerfui Pnn- apum,ac Saccrdo- tum cua (cele/tiii murir.uracores iw furgic aceiliuiì.

Alludit ai Aftro- nomorum, & Ma- Icdicoium Mèda- eia , & maledicen- tià de Pnncipibus ni:nisauiaaer lo- Quentmni,qui pru aentes ede d^béc, aimfaper Colum nani piudenui,& for.iiudmis politi finc.s.lib.i.tim.i. anLif.).^.&:i).& 7 lib é.ut.i.ailiif. II. artii [amen pe- rirla pollenics ve- nute inuelligant, Nam Hyppolytus Polonus an.ifTt. Diirall.inteni Fa- briciu aniios Clm Ih viftjcum pix- ttixcrac, cjui obijt anno^iatis fu^ ì j. die Vciicris Liniftì, bota nona 157.S.

Contritio pcccjto- jru dolor inteului.

IcaucatAllrolosiis j<juiccjuam pr.xdi-

cerciiàprijcepsca-

dat.vt Icarus.

178

SAPIENTIA. LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. VI.

Rom. Pont, coro- natus hwlcrx co- rona propter ftu- dium bonarumdi fciplmaium; qui- bus Gteg. X Ill.ita fauci vt coUegia !- numera, ingeti44i Clini in Vibe, tum in orbe,atqi eiiam innoiiotepertocó ftruxeru ; engai^; cjuoudie.

INDIES 'LABORE -VIRET.

De qua Philoftra- tus, Fertui, Fiutar. Eurtat. MacTob. Diodor. Nam ho dera Bacco mbui- tur, qui in Diaco- nis forma apud In dos habitus fiut .f - pter eius fapienua, ^inilitarem difci p'inà . hac etemm Piiatarumrcraos, cum cosin delphi nos c6uertcret,col ligauic;harc SerpÉi eiufdéTliyrfosor- nat.& circbic. vt Bc y.Iib.4.tu.i. alluf. it.Diod.SicuLan- tiq.lib.4.

Beatitudo Rom. Ponu

VHedera ouunque pio flen^e le hraccìa,^ V:v.o ]Sle motori pur le Jue 'verdi radici % Per altOyh hajfo 3 per balz^e , o pendici, A E quanto arrma ella riueBe,e abbraccia.

Jldojira fuor 'verde ^ e giouanett a faccia^ o'i'^'d Dentro pallide , aurate , alme ^e beatrici ;\^ Son le fu e parti o^nhor 'via piti fé liei, A O chel Ciel tuom ; di mar torni in bonaccia.

s^Ma che non bea la tua diuìna pojfa, 0 che fempre non 'vefle, 0 non circonda Da timo fondo al gran Parnaffo,ed Offa ^

E però cinge la diurna Vronda {^^'^

Tuo Capo d'or di Hudio amicone fòjfa Non 'vedra mai poi, che de fritti abonda .

SAPIENTIA.:LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. VII; 175)

3f-

ARS -FORTVNAE^COMES.

^rft i

ex XI.

Gira la man col ferro acuto intorno Scura tinftabil Ruota a le fkUondcj Fortuna 'ì e quindi amen y ch'altrui Jìcondcj Son l'aure : altrui fa Noto ingiuria, efcorno

Giouenetto gentil con l'ali adorno

Siap H erme, e sì* /* ÀJ^manttne Sponde^ Zjc menti tllHjtra,e a Cajlrei rijpondt^ Con l'arti ,€ fa dt notte njn chiaro giorno .

ha deftra man nel quadro Altare appoggia , eh' e de le Mufe l'alta conofcenz^a Con l'altra inalba il diuin Scettro alato,

Oue con nodi y e gin eterni alloggia

E prudehX^,e faf>er\pero mai fenl^ Non fa dd ben :ht è di tal dono ornato.

M

lamblicut. Cicero. Paufanias. Calenus.

Fortuna multis modis abamiquis defcripu reperit"; ita Mercuri', quo- rum alter aitium firmitaté in lido- re tener, altera in- ftabiliiatisroutn, in man circuma. git, & remigar, cu- lus nouacuI.T fcui- tiam, Jiimpinaté ra;pLlTìmè cxperti, Mercuni Troaum inclamamus .

Artium , tjifcipli- naruniqi ftudiu > ac firmitas.

Cadiireus P-'t'en ! tix , & f^'ciiti*

;f>-mboi-"' I

i8o SAPIENTIA. LIB. IH. TIT. IIII. ALLVS. Vili.

Ili: i—— — I I. Il ——»».—»— (Mài \__ui II I i'-j,t-

r-

Rom. Pont, coro- natus laurea, quia Solis vice obtmet. it.xt.inc.rolit:r. de niaior. & obcd. is enim cft mufaiu Magifter & caput. Pauranias.Sc i me- dio camm colloca [ur, vitk s. lib.l. iK.j.allur.^.

Amalthe? cornu, virtutum ,diuitia- lumq; copiam uo tat . Diodor. Vertunnus cogita- tionum Deus . Poniona Dea&u- Auum.

Clio vna Mufaru « hix noué, à j;lo- iia diciciir. Ciiius finus vere Rom, Poau conuneu

1-rtf.Xnt.InduI

BS'iatumrnuiie- fi'l' ^chinaorL-m

Meliuro nimasà Purgatouj ,^^ Ube.at>

GrATIARVM:PATPR.E T.DATOR.

€ X XMi

// Corno ha in Voi, ch'ogni Virtù raduna' '"^-t) Fuja U Copiale de penfiert il Dio .'^«qs7. (zS^anda la Jùa Pomona al bel defoy 1 Che le gran fame de bei frutti aduna "X

Qy4ccio , che col Fratel non mai la huna Vegga di V 01 fi'u .ù.m in grembo a Clio Cinto di Lauro ti Capo al dolce Rio , ]Sle fia mai *uoBra fama fofia , o bruna,

'Beate dunque con 'voHropre Nuiy

Quantunque bear gli altri ancor potrejl^^^ E girne col cantar ne Regni bui.

Et indi trar l' Anime affitte , e mefite Col 'viuo , e dolce Juon del Plettro, à Cui Cedei furor de llnfernal tempeHc^.

SAPIENTflA. LIB. III. TIT. IlII. ALLVS. IX. ■ 5 P J kl 'i' V ò' ' VIVIFI C AT.

ìgi

ex X 1 II.'

Cadmo , cui di 'valor , d'ingegno , ^ artcj E guai non fu tra i prtmt tlluBri Heroi'y Per vendicar la firage empia de fuoi Incontra , e atterra l'Armigier di AdartcJ.

Semina i denti , e le femenZje fpartc^ Van Gente armata , che s'uccide , e poi Di Thebe al%an le mura a i liti Eoi Qj^eiyche refiar de l'una,e l'altra partcj.

<iA quelHEta jparfe di lettre il fem^^ Cadmo gentili di cui t ignudo fenfo Confonde , uccide , e refìa a cinque il Regno j

Cx^i Voi fanto Pajìor fpargete wfem(LJ Vera fetenzia ^ond' e lo Spirto accenfòj E'I V^^^o,che le dà "vita , e fof legno . .

Lictcri autcm oc- cidit, qu2 lex eft Woyfi irrìtans ad pecca ni , quod gc- nerat mortem . A- poli.!. Connth.;,

Allegoria v& fen- ius iiiuu'. Emblj- matisvaguseft, .K muUiplex, fecun- dumlcnptorcs.d^- ^uo dabitur f'or- lan aliìs enuclti-

di loCLU.

Ouidiiis Mct. li.j.

Diodor. Sicul.an-

tiq. hb.4. vbi Ia:it-

! iìnic ài Cadmo,

'6:a!ijs, qui lincraj

mueiiscuat.

Scnfus V. |P[inceps plantat.

1 Irrigane Minift'.i.

Datincremenr.im Deus.

iSi

SAPIENTIA. LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. X.

HINC . D O GUATA . VERA .

Rom.ront. Con- dici eft Canonu.

!n AthenarùArce li:i uUcriI Mmer- v.T.tiu.i; fcmpercu Dracene cidciibi- iur,cxtivi(IVtelbc Pan nin!,is,&: quid Cjr.ifÌLCt exponit. s lib.i.tlt.3. dll.«. fcj. hb.5.iit.i.al- liil.i.

) Ezcchieli, vt tom- nicderetiToIumcn tradiu:m cil;&fa- cfii ciV jn ore Aio TI mei dukc &c. [icch.}-.

C X X I I I !.

Perche Adinerua njfctta e dui Cerueìlo Di Colm , che dtjcefe in aurea pioggia , E ne t Angeliche pm per l'aria poggia A fuo ptacter in quejìo loco, e in quello\

Hehhe nome di Dea , Nume, e Sacello, E culìodifce ogm verginea loggia , Se la fintion , che poco al 'ver s'appoggia Non hauejfe perduta ombra , e pennello .

<i^la chi cerca la 'vera faptenXa

F renda da l'alma bocca il J acro Libro, Che non jìarà d'ogni faper mai Jenz^a .

E del mondo farà Specchio almo, e Cribro, Acquiflando al defir tali a C le menila, Che regna a tutti dal bel Ri^no, e Tibro»

SAPIENTIA. LIB.III. TIT. IIII. ALLVS. XI.

i8j

HINC.D ONA .CE LE ^ TIA

C X X V.

Vide la bella Filologìa entrata

Nel del fecondo oue JViercurto alberga , VAugel d'Egitto, e t indorata Verga JSlel meT^o d'vna Tauola intagliata .

IJtde da duo Serpenti circondata

La Tejla •■> e chi de le Jue proprie terga Cafa fi fa ,perche non quinci emerga , Con lo Scorpio a la dcHra era locata.

oyl la finiUra man l'htrjuto Becco oAl"^ le Corna , e glie locato a prejfo L'Augel, e ha l'Ali di S partner e'I becco.

Herme d'Anubi ha Tempio , e Nume ftejjoy Che tra gli Egitttj il Sol dimofira \ ond'ecco G^REGORioi ]\Joi pili chiaro Sol concejfj .

Vidi Romxapud D.Pc;riim Cembii

, Equiceni Venccii , antiquilTìmam u- bulam itneam cr -^gVprOtVt dicur, piouetldn^icà D. Card. Bembo e mi litum manibus, eà proiormentisbc\- ìicjs fùndcrc co- nanrium, antiqui- catiscandoicm»ar- tificium, Scvalorc non extflinianciLU crcptaiinfdciu j£- gypùomni littcris, qua* Hicro^lyphi* ca vocant, rcripia» ar^encoq; lu fub- tiluer vermicuU- um,acdi!igentcr diuerlìs ammalili fij;uvu depiftam » arrificis ornatam- que,vt opus marc- ili ruperade me- rùò dicijroflic

Infif^nia Merm* iii,c]ux la Iccjda ip!'9'a pliiloloiìia

Vldlt.

Hermes , ve' Iler* ni.'-,S: Aa :b:s i-Mi piùlòle. U;odor.

hi

iH SAPIENTIA. LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. Xll-

Dr.ico fapiemem Puncipein notst . fi[]:num namq; Ci- ì!;n,u fignaiti lext. in 1. 1. ff. de .Tciil. edi^. Sphinx prò* ignoràtia capitur. ila Alcia.licetPau fanias fapientiam ci tnbiient.cum'in capite Mmeii:^ ex iKirtcìeltcrur : me humanam fapien- tia imelligcmus , quamapudDeuna llukitum efl'cno- uimus . ira Apoft. I. Corinth.i.& J. De eius habitudi- necoiporìs, imagi ne,&: figura iai- biit Alheiciis mag. rlin. Ehan. Aufo. Gall.Diodor.SJcu. 'Annqiiit.lib.4,Ex- tanr Romx anci- i|i;9 lapide^ Sphin ges miikis in lo- ciSjfed pukhiiores due ex ii]grorpai> ji oi e in itdibus' IHuJtr.D. Federici Marcluonis Crtlìj vi(urii'jr,t]uaiiim viuaciuucm , arte eft'ecille, muantur oir.ncs.

Morum in £ccfe- £a ictIuuc:oì fed ijroties , ac lotses Ì,*,cltfìa Greca rc- Iclbutii: àLj.tma «ucciur alias.

FVG A T . TENEBRAS

C X X VI.

Da Noi la brutta, e mosìrmfa Sfngc^, Ignoranz^a , con f degno , e horrthil traccia Dal Secol nojfro ( e con rampogne ) fcaccia Oy^^'^^ ych'ogni Japer nel cor et pmgc^.

ISIe ^"ittor così ben forma , e dipinge^

Vifò 3 chel meffo cor gli' annoda , e allaccia. Come Oueftt ha fcmpre fcolpito in faccia Gfuanto per Noi fin a languir lo [j^ingt^

OqTii Chiefa , ogni Scuola , ogni Sacello E Seminario di dottrine fàntc^ , Che pien hanno ogni piaT^a , ^ ogni hoftello •

Tal, che dt nouo serieran le 'Piante^ Di no fra fé nel German fuol rubello , Cerne la (jrecia non farà piìi errante^ .

\

cAPIENTIA. LIB. III. TIT. IIII. ALLVS. XIIL

185

C ED A N T . A RM A . rtì^^ÀB^"'-v 1 1!

I i

C X X V I I.

Senz^a dotto .maturo , e hmn con[i<dìo

Non potran l'Armi di Vortuna fiojjk ^ ^' Vietar se contro. Noi turbata , e mojfa , E minaccia col Capo , e torce il Ciglio . -

Ne 'val'Elmo a /campar fdegno , e periglio Contra nemica , e wjìiperabil pojfa , Se con Prudenz^a ella non fia rimojfa , E data in preda al dì faper artiglio .

'Dopo t duo morti il terz^o Horatio jpenti Non hauria i tre Nemici ^ e Roma posi a Libera , e hnperatrice a l'altre genti\

Se non hauejfe a le tre f^ade oppofìa PrudenZja\che girando a pajìi lenti. Fé pr Oliar lor quanto la Vita cu fra .

Concedat laurea lingua: Cic.

Dracopro fapicn- tia v[ alias iqtii in Galea à Gracco hiitrepcrrus.s.lib. cod.tim.i.aUuf.j. in marg.

Litterarum ftii- dium , feu conli- lium eft Clypcus, qui fortuna! impc rus, ac irreparab;- ies i£h:s euuat. vt & s.eod.lib. & ui. allLif.T.

Poncan. de prude- rla viroruilludnij ponit cxempla. ve S:Tbt'.4. tit.j. lur.S.

Littcris arma cede re trig^-niinovù pu gnx proba; hi'lo- ria. rie. Liu. lib.i.- Dec.i.

Militare doom e- tu ducer bilLii:ia. ■

ì?6

E X P L I C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ET EMBLEMATVM:

LIBER TERTIVS.

|J?7

A L L V S I O N I.

IMPRESE.

ET EMBLEMI»

D I

PRINCIPIO FABRICÌL

CANONICO APRVTINO. SOPRA L'ARME

D I

GREGORIO XIII.

PONTEFICE MASSIMO.

LIBRO QVARTO.

Nel qual fi tratta della Prudenza , luftitia,

Fortezza , e Temperanza del

Principe.

m

CONTINVATIO

In fuperiori libro iam de Theologicis viitutibus, & fapientia diólura eftjbic de Moralibus quas Cardi- nales appellant,& primo de Prudentia, qu-e ciim fìt confiliumjàfapientia de qua fupratit.proxi. trahit originem. meritò òzc.

Cuius Imaginem,ita vt hic ponimus, noftri dcpin- gunt,& vt infra lib.eod. hoc eod.tit.allur.i.& vltima. qua Antiquitas bifronti lano tribuiile Icgitur . Eam dcfinit D.Tliom.fccunda fecundx q.47.art.i3.

Huic infunt memoria, ratio,intclled:us,docilitas, fo- Icrtia ,prouidentia , circunfpedlio, cautio &cc. vt infra per tir.

PRVD E N T lA TITVLVS

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OB 'PRVDENTIAE CON S I L I V M .

190

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AL LVS lONVM. LIB'R I CAVARTI,

Suiiima .

Prudenti^ Principis dc[cnTpno.SolÌ9Ì-n^ìi^i\'^^Zi

LI.

Prou?idcntra'Pri.n'cipÌ5 maioraReip- pcricula fubit , Se vitac. fol.194. * V

Cautio Priiv'ipisjVidens Angelum rebellem caudx ambiti! leitiam ftellarum partem de calo traxifle , eam à ù icifl'am proiecit.fol.195.

Tnte^edus nobilis fagacifiimi Principis omnia bene prcipit,& operatur.fol.i9(J.

V.

Mens,&: ratio Principis ReligioneminRep.fouet, &c nutrit.fol.197.

V I.

Vulgus indodum , quòd res no mirabiles admiratur, ac contrà , quòd admirabiles non admiratur, repre- hcnditur. fol.198.

V I I.

Prudens Princepsin maximisReip.periculisdcmer- gi non poteft. tol.199.

192-

: -1- /[ A V J) I y^ I I Ii-1 VMOlcYd dà. Arcana Principis filentio obuoluuntur.fol.ioo.

I X-^- Medium , tutiflìma pars totius , cum cxtrema contin-

X.

gat,eligitur. fol.ioi.,cnoi.

Beneficia,rationis veftigia fequuntur. fol.ioi. .

X I.

?''4

,:;a;v

Prudcntia,cum in vfu return confìfi:at,in fcnibus tan- tum cadicfoLz 03.

akcn-jùiv^

1

■ tJ3iji:,'fi-

PRVDENTIA. LlB. IIII. TIT. I. ALLVS. I.

«95

NIHJ L ^ F VG-I T

Arg.l. omnium. e. detelUm.

Imi, ac prudenti C' fimi Principisfym bolum.S: Imago. ita Paufoaias . Ci- cero. Mactobius.

C X X V I I I.

Santa , faggia , legiadra , bone [la , e -pura , Cui le pajfate , e le future cofc^ Già mai non fur^ ne le Jaran nodofi^. Come non gli e l'età prefente ofiura .

Viji'ha quella paffata, e la futura

Si dottamente nel bel Specchio eJpofL^ , Che non le furane le faran naJcofLj Lhore , el tempo , chel del dona , e mifura .

E perdi giouentl Volto rtfguarda Nel trafparente , e lucido Chriftallo , L'altro Creffo da gli anni al Serpe guarda.

Cosi non le preuale errore , o fallo,

Perche mouer non può lingua bugiarda L'alto , e colmo faper col rojfo , e giallo.

Prxteriroru recor- tiatio, prarlcntium ordinario, ftmtro- rumq-, proiiMen- tia.&c. itnpolTìbilc cltenJm quffnipia elle pukiécem niCi fit bonus feamdù Arili:. Hinc &: So- craicsomncs Vir- cutes punbit eilc piudcmi.is.

Prucicnrirc Viilms ^'cì -^.uplcx , quorii luueniÌ!^ Speculù, Scnac Serperne ic- rpiciì ; ita duphci- rcr accipitar vi }. titu.eod.alliir.vKi. hicfccundu meii- tcinAii(t.&: Placo nis, lille fccùJun iné:cni Thcolog.

N

J?4

PRVDENTIA. LIB. IIII. TIT. I. ALLVS. II.

D.Gregor. Homil.

tuang.Lucsii,

Tit.Lìuii».

Valer.Mar.

Ouidius,

. P R O V I D E N TI A E ^ C L I P E V S .

DeCóftantlnido ustione legiiural quid 111 e. Conila tniusjel feciindo licct Palea. 5(S. di Ibn.fcd htifliniè, ac dihicidc ponit Illulhils. D.Hicro nymiis Caldi. Al- banusin AdJit.r.d Rji. in rub.pi ima? Conrt. ff.nLin1.39. vt&: 5. Iib.j. m.4. alluf.s.iniiiarg.

^(cufapiusinfor- pia Strpéus ab E- pidautu Roniam- ticstus, eam pelle bboranccm ciirat; Grej. XIII. Pont. Md.x. eandéabco- ileni Esctdio pis- fciuat .

C X X I X.

Era l'alma Città , che CoBantino

Diede a Siluefiro, in preda a horribilpeBe: Onde le genti trauagliate , e mefle_j Cor fero per con f gito al Dio Indouino .

S^ijte ( rifpofe ) al mto Figlimi dmino

Ch'è m Epidauro\ aiuto indi nhaurefìc^^ Van quei\ negato ci Jìdedico celejì^^ : §ltiel piglia forma , e corpo Serpentino .

E con fomrno piacier dal Tempio al Porto Salta per ritrovar gii Ai^ifonij Legni , Et ejfer indi a miglior loco porto,

^Jiejlii che preucdea di Dio gli /degni, Che con filmar dotte ano in tempo corto Roma^'uenne a firbar fiioi cari Pegni,

PRVDENTIA. LIB. IMI. TIT. I. ALLVS. III.

^9$

Vtilis 'Recordatio ^ mali .

C X X X.

Q/4 pena hauea le pure Mentile belici Il Jupremo Architetto m Ciel formatta , Ch'ijna tra le ptu Jaggie^e pm pregiate^ Arfe d'mmdta ,e fi fé k Dio Ribelle^ .

Seco trajfe ^n gran numero di Stelle^ \ Che fur nel cieco Ahifio indi ferrate^ Sotto lor Duce à gran Jupplicio datc^, Che la coda giro per farle Ancelle^ .

Ouefìi, eh' è a quel Nemico a [prò , efèuero Da fé diuife le fue parti e fremevi Si li dolfe i' iniqua rimembranz^a \

Che la cagion del mal troncando , infiemc^ Sanò la piaga , e diede a Noi JperanT^ *Del Regno tolto ^onico eterno , e 'vero .

Cicero!. de (mu

T.t cauda eiu5 tra- hebat teniain par- tem ftelUrii cceli ♦ Ccmifiicai in ccr- ram,&: Draco fte- tit&c. Apocal.ii.

Creator omnium vifibilmm,&: inui- hbihum , rpirima- lium , Se corpora- Iium, qui lui om- nipotcri virnite fi- mul abinitiotem- porisvcramqucde minio códuiircTCA turam fpincualc, 5c corporilcm,Aa gelicam videìice:, & muncianam-, ac deinde luimana , quali communem ex Ifiritu,&: corpo

e conlhtuià - &c tcx.in CI. dcfum. Triii.&: fid.caiho. &: ibi g'of. m ver. humjnjm.quz di cit Dcùpiim-ìdic Augelos crcaflc» fexa vero honii- nc5.quar.i giof. R. P.D, F,anc.Tolf[. atiultcinarg.cont. adHyn.D.Mauf. y. poft ]:'-»rum 6. paic. I. ver. -'. ftd glof. proKir inic-.i- tioncni hyn.

Ambiiio nulorù omniuutd.x, lum inouend.'..

15^ PRVDENTIA. LIB. IIII. TIT. I. ALLVS. UH.

Apuleiat.

Diodor. Sicut.An- uquìt.Iib.i.5.&4.

Credeb-ififtcMcr curius. iu Seririus fu{) S. j£neid. Idé Diodor.lil;.3.&4.

AnuSis dcxteraad viftoriam notan- d.ini palma tener.

Canis caput ,pptct faRacitatem habe- re JìngitutiitaPrin ccps.

Idem fìniilra pro- ptcr paccm, & tr.i- «luiUitatc in Rcp. parum Caduccu

Tn Iti/iclpisvuttu nipi , ac aurei co- lons varietale ; ri- f ilamiii, & f.ipicn- aam inrcrprctacur normulli, quorum auiJioritatem Jiic fet^uimurinam no. ftcs tiucit infom- Jicslfc. ac diù no- ftii4;regit,vt Ji s. lib. i.tit.7. alluf^. jrrxmium ,&pce- aiauiumantalij , ^ìbus Rcnip. cCy- &LZZ folon «licere SMhiX,

StACACITATIS '5YMB OLVM

ex XXI.

Sagace Anuh't con la deHra fcuotcj .La fèmpre njerde , e vincitrice 'Talma, A l'human Bt^Jìo il canin capo incalma , E talhor negre fa d'auro le gotc^-

JSIe la finifira (altri ciò far non fote^)

Sofiien lo Scettro iC fa tranquilla ogn Alma, Oh a dodio, e d'ira l'infiammata Salma^ E l'interne Virtù di "valor vott^.

Saggio e colui , eh' a la Vittoria ajpira , E mo/lra il negro , ^ indorato ciglio. Vigilanza , e fàper la notte , e'I giorno .

Così non pur fugge de rei l'artiglio, Aia fuo de/ir l'inique ^voglie tira , E reggere fi ena ogn'hor l' Alme d,' intorno.

PRVDENTIA. LIB. IlII. TIT. I. ALLVS. V,

197

;; PRVDEN^ ^ ET ' S IMP L E X .

C X X X I I.

aA l'oJferuanX^ del dmin precetto

(Come quello icH intende , e sa le co/è ) Semplicetta Colomba al Capo eJpo/L^ Per mofìrar l'innocenza del /ito petto.

Serba nel Cor l'immacolato affètto Di Reltgion , che ne la tefìa pofi^ §luely che femplicita feguirfi impofh^ Per le parti del core al mar ristretto .

E mentre ti petto al Capo aiuto prefta Col f empite e e andar de la creden?^a Jidanda Prudenza al Cor la fiera Tefia .

Così non par, che poffa fiar mat fènz^a ^e l'alterno fauor di quella quefia ; Jidà infieme (ìian Semplicità , e Prudenza .

N~7

Manh.io.&iSi Io. Chryfoll. Homil.

Etuagel. Ecce ego mirto vos. vr & ?, Iib.i.tit i.allur.i. Draco nanq; nans rj diftitc prò de- feritone capids, to tum corpus pericu lis ezponit ; hinc prudens. &e. fàdc »d ti:, ita prmcept j ReiiRlonis capar, j quod eft fij::ca-j tho- feruare debct, I recento Columbi! llmpliciuus caa> ì dorè.

Eftote prudétej ff- cut Serpente! , & (impUccs ficut co- lumbi. Mjtth. s. cit.loco.

Sini^Iiciiaris inno ceatia^cordis fede; Piudcntix conll- lium, cjpitii Arce tenere riden tur.

Capifs, aiq, Cor- ' i mumum auxi- ' iiuni . hinc phyiì- ( cori'.in oiiturqiic- j

ftiO^ A'tru horiiin [

(ìt Anim.T Icdcv » ; hmcfbil'an&iPla- | to tres polliit an:- j mas ( c.im anini.r ' potcrias diccrcnm j lucili; ciiiarù vita* •' lem in corde, naty [ ralcm in Meparc, i intcUeiftualcni m cetebro ccUocauiu

•J98

PRVDENTIA. LIB. IIII. TIT. I. ALLV5. VI.

Valer. May. hh.i.

cip vlt.AitliisGel. noa. Aftic. hb. tf. C3V. j.Tu. Liuiiis, Mì.S. Dcc.i. Pauf. oro. Iib.^.c.S. Dio- dor. Siail. Antic). lib. 4. de Scrpencc eiiiMem magn^iu- dinis,& toifjn mx ioris, à Venaioiib. Cj.pEo,&:Piolcmco ilcj^idon.uo, nar- ici 111 itoruiu.

Initio Póufìcatus Ciepj^IIl. Ulna' bauiriJmjies, atq luruii.ib;it de Dra conis infìgnibus, ac Ci Paftoiis Do- minici Gregis pie- t.-ttiilianonrelpó dcrcnt, ind'-q-, ar- gunicubaiit^Grcg. fine Dracene &:c. ve Giecus lUc , de t]uo 7. \ih.6. titi. alliir^. necmirii , na & Selym Tur- canim Iinpe. ciun pnmùGrcg. XTII Nuinù cum Dra- coue { qua il Plia- raoaltcr, vt s.h.5. alluf. 1. &: 3 . ) vi- dii, ci'pauic.Q.Liod Duraltaies Fabii- ci' Germanu'; me' \'eneti)s .ì Viris fi- de dit^nisacccpilìe Tctulitildem laco- biis Syluerius Pie- coliiomincus Epi- KopTis Ap! iinnus Koni* ,S< rJcLipo- ìii'cdudanfVe.itiìi' anauii . Hinc Dia conis oiculuT Va- tucti provuibusa- pcnumur.

ci:

VÌD . E XI S TIS ' VID E REi?

I

C X X X I I I.

Se da Bagrada la fquamofa peliti JUandata al Tebro del Serpente altiero Die timor grande \e fkror d'human penfiero Varue Aiijonta 'veder cofe nottellc^ :

Perche non mira le fattelz^e fhellc^

Del non morto D R a g o n ; ma ^mo , e 'vero , E che moffra del Ctel Portale Sentiero, E ch'erge l'Alme a le pili chiare jiellt^F

Quel gran Spoglio da Attilio fu mandato D'Aj9ica a Roma athor profana \e (7 v e $ t i Dal Ctel a hloi da Dio 'verace e dato .

Quel per la terra i tortuofi^ e mefìi

Globi giraua^e Oy^sTial Ctel' Alato E a de caHi penfier gli Animi deflt .

PRVDENTIA. LIB. Illl TIT.I. ALLVS. VII.

199

Spiritvs^intvs^alit

e X X X I I I I.

U Alma da l'onde combattuta , e fcojfa

Non può tra S irti 3 0 tra Carriddi,e Scilla D/ fua 'viuacitÀ perder fitntiUa , ISle teme Scoglio, 0 fua dura percoff(t\

'z^entre la regge la diuina pojfa

QyV/ mar turbato e ognhor lieta , e tranquilla j QydnT^ pm 'ver fi ti Ctel d'amor sfamila , ■ Quanto da flutti e piti agitata , e mojfa .

Beato Spirto , che Prudentta ha fico , JNe filafiia dal mondo, 0 da fuo moto Chiuder nel hajfo fondo ofcuro , e cieco .

Et indi par che dia la morte à Cloto , Perche non e del mar sì largo Speco y Che chiuder pofa il corpo colmo ^ e njotO'

~ "~ "ITT"

Vnile Pi-r. H.ct. lib- i4.dict. Spili*

Otf. &Sotl(illx.

Dracs pradenria; foUjculii Anima; marcmundus eft. ic»D. -'ugull. no- nni. Euan^.fi II ile eltR.ej;aumccE!<> cum hoiriini, qiii femiiuuu.Mac.ij

Aniiiu in tribul.i-

ti.ìnepoilu, aique

ni lidi craiunisvc-

xau Naui compa-

rarur in Synibiis

, fluttuanti , .ic in-

' ter Ch-iiyhJini, &:

! Scyllam \ qiis: di-

! inni anxilij iitlla

j Duce, nec l'copiilu

; timec , nec merj;i

aliquo modo poi.

I Aui'iia infumniis calanmacibus ma- ioreslujiiuvites.

' Spirinis pnidcns , , feli.\- . .

i Non decipitiir. jViuit.-ttcraum.

FlenuSi&vacuiis.

100

PRVDENTIA. LIB. IIII. TIT. I. ALLVS. Vili.

Not.Atcana Prin- cipii, qui fui vide- di copiarti aut ra* rò , aut nunquam tacit. Pier. Hier.li. 19. dii.1. Ptincepj. fedquod ibi dcA- quila, hic de Dra- cene conuenictius intelligi potert.

MLENTIO^DIFFICILIVS ^ N I H IL ^It^^l}*^

lab. qiutnor fuif- Jc icItu'Plm. hb. 36.c.ij.quoiù pri musi jtjiyi-no (Ita Piodor. biciil.An tK].lib.i. ) fijli la tr.Ta!s crat. coirne nit r]i inius fi. Dra co, tùni i-juia vtgv piijs fìgnu ùlutis hierat , lùmciiam ;(]uia Rom. Pont. ^^uiTol Qi\y fignifi- cjc ,i.|iic informa Dr.iconis Gcnluas. foleb.it. ira V.lib.i.. t;t.i.aIiuf.iS. Mc- uj^'boricè L.ibyrui- ihi.s liiulufaiiam ilimitur. m Cren- ate ( cte ijuo multa hicdiccnda foréc, ac de al:js ilhus hilul.x aiuic}iiita- tinii mcnHiiiCiis , ^iia; muiitìi Vm- &ilicus picptcì Ita- tai.vm Cjuanda ibi ;ercL>am,ctcditiir ) iMinotauius itetit; fkidufiw. Idc Dìo- I «do:. l;b.x. vicini ra ''KLT vifiis fit ìionu- ' rabui , PrincijHMu Ì.*j.ili!u dotci£llJ& j itttcJiUi. l'.'i eiu'::ìi. j j*l' UraLoniì piu- jiK'^ntiarn i\-ii.Ui ,. (, t&rii .naiuta hoBiP I num fon*'pc<^tHm, [•ML fJtettijUuoni 1 *t4-(iiiu.seltt;i;ui,fii: LfeliiK-dincs libaa

C X X X V.

Ne l' ampio y^ ago j e lieto Laherinta De gli occhIù Secreti del Juo Petto Stafi fiurogni modo al cor riHretto , , Ne de fuoi 'vuol'ejjer ornato , e cinto :

Pofcia , e hai mondo j e fua poffanT^a "vinto. Gode di ragionar con Dio filetto , •E par , che fé li faccia onta , e dt (petto Gljuindo mojìrarfi a l'Alme ofcure è fj^into .

Ha de lo Stato cotal Cura , e Zelo , Che Dio li diede di fua cara Spofa OvESTi^che nelpe'nfier di lei non dorme^^

E sa la felice ombra fi ripofa

Il corpo Jìanco , nel più chiaro Cielo Stampa de fuoi penficr le diuin'orm^^.

PRVDENTIA. LIB. IIU TIT. I. ALLVS. IX.

iOt

MEDIO 'TVTIÒ^SIMYS ' IBIS.

G X X X V I.

Velicipmo Petto , altiero , e faggio , Cui la bontà fu fempre meta, e Scopo Tal, che del Juo non fu prima, ne dopo Ogni Secolo aurato il più helr aggio \

Come tener fi dee dritto 'viaggio

Ben dimofiro , ciò a la fallite er ^opo ;

Onde riluce più ch'OÌÌro , e 'Tiropo

Suo lume , che non ha , ne haurà paraggio.

De l' e/Iremo Nemico il fin non piglia, Che porto giù dal Ctel gli Angeli al foco \ Jida col Principio al meZjO intier s appiglia.

Pero tra Stelle ha più freno loco

Qyj STI, che poje al mondo e freno , e briglia, E al Ciel ne guida con tricafo , e gioco.

Ouid i.Mct. Medium tcnucre beici.

Bimidiatum Sra- eonem Prouincii Regé apud Apy- ptios fii;nifica{re «ciUtur Picr.Hicr. lib.i4.dia.Prouin cix. Idem Milieu Magiftri Eqaitum erat Infignc. q ho- noriani appell.ibi tur. Pier. Iib. cod. dift.honoriani , &; dice, fcqtj. vt&ì'- hb.i.tiii.alluf.vl- iim.num.ll.ii.il. ij.H.ij.kii.

!':icep:um A;'o!- mis, JcDcdiIuij- bi^ ncL;ter nluistw tcdicnSiCorCi vaas. in mare p::iccpi , altcì in'Eridaiiunv fiiiincn r.uii ve?.. lib.i.tit.4. alluf y.. &: JA'.b. eod. iir 4, ali. il". 9. lu Crf_i;jr. hit.modiiniin le- bu5 fcCunclus docct populoi. Apoùuy. 1 L.

Medium D'it'O- nis intr^VLini » ge- (fcjnéGiCj.;. Xili. Ve y.lib.S.at. j..ii- ruCji.

tot

PRVDENTIA, LIB/IIU TIT.T. ALLVS.X

Paufaslac.

Alex.Ncap.

Aiirtoteles.

Macrobim.

Seneca.

R.itionis lume de- li cndcs à Taire lu- minum, gratiaiù & hcncficioiù cft Dux,ilbq;cumd giiiute in Virtutù ìinibus, vt perpe- tuo viuant > eollo'

Crati.Tnudstres,

vcl alha p.tlU pe- ne feir.inud.e,cui'

RoHi, M>'itus,& Ollìs figlila c)iia- diMÀ earundc m- lì>|;ni.),&chorcì quid !

Mcicurt'i Cadu- •cens,i aiionii lyir- tiulùiindepiiScc.

^DELECTVS.BENEFJCIORVM.HABENDOS

C X X XV I I.

Dai gran Seno di Dio di lume accìnta

Vien la Ragion per fìrade alte, efupernc^ qA collocar le gratte , e farle eterne^ l V la bontà non e dal Vitto ^tnta .

lui memoria de fauori auinta , B di grato voler ne le più interne^ Parti s'affanna , onde le grafie alterne^ , E ?noBri altrui la bianca Vejìe , e /cinta»

§lueHo la Roja , el 'verde Jidirto importa , E'I cjuadrat'OJfo , e la perpetua Danz^a 2)^ le facre tmmortai Fifflie di Giouc^ .

ah vttol Iviercurio , ch^a la deflra porta Lo Scettro oue Ragione albergale [ìanz^a, Ch'ou egli' l piede iiut ogni grafia mout^.

PRVDENTIA. LIB. IIII. TIT. I. ALLVS. XI.

i©5

S1C.FVTVRA.de CLARA.TRANSACTTSJ

C XXXVI IL,

G}j^ejla gran Donna, anz^i qHeH\alma'l)ea, Ch'ai fiit uro , al prejìnte , al gito regna -, Come ^mer fi dee dimoHraje injegna Ogni Anima creata , e dotta Idea j

Fiigge la hajfa ignohd Plebe ,e rea,

E ne' -petti matur pianta fì^ia Infegna\ Ond'hoggi ti fio njalor moftra , e dtfegna Nel ficccjfor del gran Tiglmol dt Rea:

E col finto faper memoria fiampa D'eJpertenZja nel dmino Specchio , eh' e del faturo eternale chiara Lampa,

Ne parrà MoHro fie col Vifo 'vecchio

LEta Neflorea iC'lgran Termine /campa, E fi frefco ha l'altr occhio , mento , e oreabio .

Haftc imaglncm

ponunc.

Cicero. M.acrobiu5.

Prudenti? cft Pria eipisfymbolii, de ^uo s. ti:, eod. al- luT.i, vbi Prudea- (la fecundum Ari- ftotclcm, &:Plato- nenlpo^lcac{t,iLCC Itcandum Thcol. accipitur i de 411.1- rumofficioA'dit- ferentiatkbitura- Uìì Deo propuio dicendi Iocu£.

Hic Pmdcntia fc- cùHum Aug. lih.i. de iiber.arb. jcde motibus EccIeli.T, cil appetédariim , rinmclaiumq; rc- nim fcieuti.-.i&in, hb. Ciii.xIt.Sì.dV _ :ndarum,5L fu- gicndarum rerum cognuio -, vt coUi- gitur s.ut.cod.al- liif.S.J.lib.eod.ut. 4. ailiil".!. &lib.é. tu.t.allul.i.5ctì[. j.a!Iur.7.

Expcricntia , quia prxieiuoium me- moria fuiuroium eli oh rem, '.ir Xj la- dai^.icixq, leiuin nu^iftia diaiur . icxc uic.cjuara (ìt. detlect. lii é. lime fencs prudente^. Arift.bb.i.R.heto. port muenuni mo

ICS,

IG>4

E X P L I e I, T Libri quarti, titulus primus . INCIPIT Secundus , qui infcribitur

I V S T I T I A

Cuius effigiem ponit Gell.no6ì:.a6t.lib.r4.cap.4.quam definir Arifl:ot.5. Ethic.& r. Rhet. Dd.in l.i.fF.de iuft. & iur. Cic.lib.i.off.& 3. Rhet. Macrob. &c. Q^ ficut : cxtera; virtutcs habentfua Infignia, quibus cogno- '" fcantur , fecernanturqjà virijs fecundum Mifing. in Rub.lnft.de iuft.&iur.num. 15. (hinchomines,vt al- ter ab altero difcernatur, geftamina ferunt)itahec gladium ( quain nonnuili a^quitatis effigiem autu- mant, quorum fententi^e aftipulamur ) lanccm,fa- fces,& cheterà tenet.

CONTINVATIO

Ex prudcntias confiliojde qua fupra di»5tum eft tripar- tita iuftitiaexcrcetur, ac fuum cuiq; tribuitur , meri- tò Scc.Eius partcs fecùdum Cic.funt.Religio,Pietas, Gratia,Obreruantia,Veritas, Vindicatio . Addit bis Macrob. Innocentiam , Amicitiam , Concordiam , Affe6lum,Humanitatem.Antron.veròLiberalitatCj Bcnif^nitatem,Sanditatem, Commutationc, & alia, qux alibi , alio tempore, alia de caufa Deo propirio explicàbuntur dilucidc.

I V S T I T lA ^ T 1 T VL V S . i

Z05

GREGORI O ' XIII'PONT'I! O P T ^ MAX.

lOij

T ?.. V i

107

ALLVSIONVM LIBRI CAVARTI,
TI T V L I S E C V N D I
Summa.
I.
Infidelium perfìdia dcfl:ruitur.foI.i05>.	;
I I.
^quitas y & rigor j feu pra^mium,&pa;na,quibus be- ne , & male merentes Princeps afficit. fol.iio.
III.	1
Sublimitas Principis radios luftitix mittens,Chrifì:ia- nx Reip.morcs reftituit. fol.zii.
I I I I.
lurtitioE conuenit,vt vbi peccatum patratum eft , ibi pocna foluatur. fol.iiz.
V.
Cclfitudo Principis nafeentcs h^refes damnat.f0l.u3.
V I.	«
Dclidli naturam cruciatus poenx requitur.fol.z14.
VII.
Pcenavti fuos tenet authores, ita prcXmia iullos^ac
pios fcquuntur. fol.115.
VIII. Parua dclid:a né maxima fiant de medio tolluntur. fol. 116.	-
-

zoS

I X.

Temeritas.prjECcps rigore Principis ruit. fol.zi/.

X.

Ex delirio beneficia confequinemo debet.fol.ii8.

XI.

luftitice partes rcelcftium vitia , atque facinora de- {truuntjRemp.farólam te6bam conferuanc.fol.rii).

XII.

Princeps Rebellium iniuriarum Vindcx effe nullo iu- re prohibctur. fol.izo.

XIII.

H*ereticorumnomina,nedLimgefl:adelentur.fol.iii.

IVSTITIA. LIB;i1II. TIT. II. ALLVS. I.

109

Q^VI S ' CON TRA ^NO S'.ì

C XX X I X.

Piantò man jfcelerata in Oriente^ ^Audace ,ferua,e adulterina Pianta, Che per dishoneHà crefcendo e tanta , Ch'auanXa forfi in numero ogni gentt^,

Aia Jpero ben , che Jìa?i col foco Jpentc^ Sue figlie da la Bocca Jacra , e Janta , eh a di faci immortai copia cotanta, eh' a pena capir puh Ihumana mentcj .

Ha refrigerio ancor dolce, e foauc^

Per (Alme affitte j e già dal Ctel pofiedc^ Duo gran coltelli, e l'vna,e l'altra Chtaucj.

Bene ragion, eh' ogn'vn la franta Sedc^ Honori, ^ amiì efre'l Nemico pauc^, Haurà dopo l timor degna mercede^.

O

Gregoiio X TU Pont. Max. fedéce, Selym TurcaiiiTi rànu5 mormusell, cuius fucced'oi lì- let ; nomina pix- decenoni eius.qui xiij.hjcruncin Àr- bore defcripta sue , qux Draconis flà- mis confumuntur & bene conuenii , cum isdicamr Sa- raph. i.ignitusjin- flammatus &:c. vt

DeT^ircarum ori' gine,legibiis,&mn ribus dabicur alias fcnbendi locus.

AdhocCreg. Col- Icgia extcìaiiì na- tionum in Vrbe»ac vbiq; tcnaru fi-in- dallc, Icg Itosi]; id ConlHciiiopolita- num>& Alexàdri- nuni Pati urcas Cc- pe ( quos oratorct Ron^a ad obedic- tiam pr.Tihndani Reni. Pout.miflli- los IpeiMban: ocs ) acq-, ad Pcrfarum Rcgeni mifiilecre ditur, vtcogaitadi ■ fcipliaarù lumine ventate catlvjlica, qui ex giarco ritn lum vcl alio mo- , do Chnrti tìié C\i- Iccperuiit à Trirc«- rum iiiipietaie rc- bellarenc.

no

IVSTITIA. LIB. mi. TIT. II. ALLVS. IL

Prarmio , & perni omnem conftare Remp. Solondice re fotcbit. probac tex.inl.i. ff-deiu- Iti.&iur.vbiDd.

Serpen'i.n. prò bo- nis phai'maca par- ruiHi prò rcis vene nata Ipicula niic- rii,(ìcPrincipJsUi- fiitia dccct» vt hic Ji J.dt. eod.alkif. 7.HinrRom.P6t. tluos iiéc gladios , condemq; claues , VI s. al!uf#pr.Tced. DeiullitiaSe pen- lis vide <]iiid dicat Pini. & Pier. Hier lib.ifi.

Apes pacem & elo- tjLicnna ac per hoc Inluic , falucariaq; confilia fignificat. v:S<.J. lib.5. tit-z, alliif. 4. Serpentes vero igniii inceri' uim nionllrant.ve & 5. Iib.i. tit.i.al- lul.i. & 5". tit.eod. allufìon. S.acpaf- fim.&c.

Ex capite vita orif vt hic &: s. hbr. 3 titu.4. alliil.io. ex cauda vero interi- tus venit, vt & s. hb.eod.tit.i.alluf. 3.& 9 & hb.i.tit.S allul.i.&Iib.i.ti- iu.i.alluf.5.tiiu.i. alluf. ii.&hbr.j. tu.j.alliif.S. Hinc Di .ico fronte Chri fcfidehbiis , infi- dchbtisauté , Se (Te oricnci terga verte- re videtur, vt&y. ttt.eod.alliif.io.ca put ccenini princi- piiim , caiida ti né oflcndit s. hb. 1. tii.i.alluf. i.&hb. e.titii.; allul'.pen. 5:Ub.j.tic.i. all.i.

^ fuoi dolci, pm amati, e cari Figli ^■-- Porge quefio Z)ragon nettare , e melil)^ Crìa 3 manda , e Jpinge al popolo infedeli^ Horridi Serpi con fier ajpri artigli, ^ '--

Forge falute a quegli, e da configli '^"'•-%.' Di Vtta\a quefii da 'veneno, e felOf-^' A fé richiama , e tira ogni Fedele^ , A l'H eretico, e Scita turba i cigli ^^ ^- '^''-^

qA quegli infonde Sapienza , e Zelo Da la diurna Bocca, e facra Tefla, Confonde quefìi da fue parti efiremc^.

Prepara a quegli , acquifia , ^ apre ti Cielo , E la parte dà a queBi o/cura , e me fi a \ Hor faccia sì , che ne dtììrugga il fernet .

IVSTITIA. LIB. IlIL TIT. II. ALLVS. III.

in

VER I^ I O V I S ^ ALE 5

ClX L I.

Se miniflrar l'ajpre faette a Gioucj

Potea (come ognun sa )t Aquila altiera » Fauola fu per dar loco a pu vera Maniche dal Ctel'ognhor grati e da noucj.

E pero da la Bocca fiamme muoue^ Qyj. STI ne l'alta Rocca , alma , e Jeuera , oAccio reprima ognvn la voglia fera , E d'altra forma fua Vita rwuout^ .

Jideramglta non fa dunque fé Roma

Per mutar fuoi coftumi empie le Scuole^, E fi dr lizzano T^empij , e fiacri Altari y

Toficia i che i raggi del no/Ir almo Solc^ , Ch'arde de' vtttj a ognhuom l'irfiuta chioma Si mofiran pm che mai filendenti , e chiari.

~o~~r

Draco in fummi- meArcis S. Ange- li ( fùerjt quoiidi Mo!cs , feu fepu!- crù Adriani Imp. in Vrbe ) in luli; dutn radiosaboie mime fjfmbolii cft Iiiflins Principis ; cóueniteccnim cii dicarar Sar.jp!i.i. ignitus, infiamma tus VI aliai. &Hef- peridil fruftu': au- rcos flimis cufio- dierit> rt j".Iibr.5. tim.i.alluf.i.S.& vlt. quifupcrfafti- gium rerupolìms ola lullrat j. lib.;. ut.i.alluf.4. habet naq-, acuu/Iìniam Tidendi potctiam. s.lib.i. [u.i.all.j. y.hoccod.tit.allu. 5.&lib.5.tir.i. per tot. Sterit& Diaco in sùmitate Atlie- narum Arcis pro- peMinemam , ita Paufan. cuni Dea: fit Armiger vt 7- lib.f.tit.i.alluf.z. &tit.i.allijf.5.

Adlu.litiximple- mcn-.u,& Religio- nispiopaj^atipnem Grég. Xiir. Pont. Max. ledente mo- res reltituùtur, col les;ijfunditiir, it- pùa:ditìcatiir, Al- tana eri^uiUUi.

ZI!

IVSTITIA. LIB. mi. TIT. II. AL LVS. IIII.

Et 3 in Ugno vin- cebat.

Va

Lignum >

Mulierem,

Setpentem,

i.per Pomum, Euam, Dijmonein ■ Homo peiierat.

Idem per Lignum, Mulierem, Scrpentem,

i.pet

Crucem.

Maiiam,

Chnftum,

Redemptuseft<

Awguft.

VBI ' MORS ^ I B I- V I T A

Pier. Hier. libr.14. rlift.Vulnus.Sc fen fui.

Appamit in forma peccati^polt.

Cinros Dei decem joiiliibus.&c. liai.63.

CXLII.

Quei , che del noHro bene inuidìofo arJLj, E da Vita felice a morir cor/L^ A noHri primi Padri ti frutto porfc^ , E fé lor opre à Dio deboli y e fcarft^.

Noftra Salute in fermi forma apparfl^, EH Capo , el Collo , e fua poffarìla fcorfhj > Poi la Vita li tolfe^e al legno attor fe^. Accio mortjfe oue la morte JparfL^ .

E ferrato il pm cieco ofcuro ChìoHro De le parti infelici , aperfe d Cielo , Ch'aprir non potè a forXa d'auro , 0 d'opro .

Con mille fquadre il bel corporeo Velo D'Angeli intorno trionfo del Jliofiro Di fangue tinto con amorfe T^lo .

,3VS TITTA. LIB. IIII. TIT. II. ALLVS. V.

ITI

"fSr

5VBMERSA5' OBRVE ^PVPPE S .

Vicg.t.^DCid.

ciXL iia.^

Da la cima de l'Arbor di fua Nau^

Ondeìl mar fiuopre 3 e l'ampia terra fìorgt^, E d'ogni nono error sauuede , e accorgo^ , I^è però di nemica Armata paut^ :

Vere ha del del' e l'vna , e l'altra Chiane^ 3 S' alcun nemico Legno nel mar firgc^ , E foco , e fiamme a confvtmarlo porger Qjiefla del nojìro mal Cura fiaue^.

Hor qual potea più vigilante 3 e fortc^ , Santo M-Otor de le cele fi i S/èrc^ , Dtffender Noi da la nemica mortc^ i

Che le luci diurne , alme , e feUere^ , Che non temono l'ampie ojcure Portc^ De l'onde irate prece llofe , e fercj ì

Jì^m. Pont. Boiui

Nauis Icclefia; Ty pus iReip.ac t'odi. ciutis elt fj^mbo- lum.

(Iijas Petru promi fit Chri(lii5. Mare. i«. eiicm eafdem dcclii,I(xio.

Princeps vigilans , ficForcis cligicur.

Principis scfiis cor- poreus , ac aniini conllaniia .

• H

Tex.in cap-literas. de cemp.ordin.vbi glo. i ver.deliquii. Sapicm. II. ibi vi fciiccis .

Hyilia ex 48. c;Ie- Ilibus iniagintbus vna. Ouid.'&Ma- flicm omnes lu- ftifllmi Pimcipis lufliti.x cultiis,hic lynibolùponuur .

IVSTITIA. LIB. mi. TIT. II. ALLVS. VI.

— I — ' ■ • — — — . PER,'^E.A ' 9_VE ^ PE C C AVERIS-.

Conii3 ApoUinis Mlilirtiinn, album ohm fuiil'c fabu- lantur Poci.T ; qui cuin Domino fa- cnficaci pielto nò efìa,aquanK]; Ita- ci in nonacculifl'et, deplumaius albis pcnisiuf;^! cuafit, ac perpetuò fiiit . Hincfciuii' de iu- re natura: fecundii Anil.i. Pollile. qtt li Itcus, vt tus ciui- IcdiIponit,Trelpi- dcs Vulcani funi ncceflàri j .

Voluntas propria cohibéda -, nam & ca'Iclba ligna dl^- ccnt iccta vuiendi r.(>rnian) .

luflitia etia in h- miliarcs, &donie- Ibcos clt cxcrccn- da.

CXX II I I.

Bianco era il voler fuo come le ^enntj J\dentregli al Sol fece l'ojfe^uio amiso-^ Ada volendo l mefchtn gviflar del Fico ^^ Negro dentro, e di fuor Coruo dmennc^ .

Ond^ha la pena, eh' a l'eror conuenne^. Fatto di gratta pouero,e mendico ^ Che di ber finte ogrihor l'ardore antico Poi, che tardi al Signor con l'acqua venne^ ,

D'ogni Proprio voler vmace ejfempio Fm> collocata in Ciel qnefia Figlerà , Che brama il Vafo , e teme dal Serpente^.

E cosi haura ogni petto iniquo , ^ empio Conforme a l'error fuo pen'ajpra , e dura , E in "Jan di bene oprar la voglia ardentcj.

¥i

IVSTITIA. LIB. mi. TIT. II. ALLVS. VII.

J.15

QyiD.MiTivs .qyiDVE. tvrbativ$

e X L V.

O chiaro a Giufii, e à Rei turbato Volto, Cornejfer può , ch'in njn foggetto fiia Contrario eftremo , e l'^uno , e l'altro fta Nel penjar Jol di te sì ben raccolto ?

Odia l'Animo altier , fuperbo , e inmito Isle le tenebre Jue , tua luce pia , E par, che /degno 'uefia , ira , e follia , Fin che nel ben oprar non fia riuolto .

2ida l'Alma fciolta , che timor non fentt^ Da brutti lacci, del tuo chiaro afpetto Non ha più bella , e dilettemi 'vijìa .

E a te china Jua voglia, e a te con/è nt c^ , E mette ogni penfier dentro l tuo Petto , Per cui grafia dal Ciel s'impetra , e acqui fta.

O

Ori» vis cribuitut Serpenti. Pier.Hie- rog. [ih. 14. dift. otis . qui feuic in fontcs, adeo <^ eos in magna honii- num tuiba co^no- fciti flanimasq; yc \"[ctrca[urpertran- fit. Plm. idfatetur dcafp;de, lili.S.c. tj. nani ofFcnfiis implacabilis eft. Idem Pier, dift.hi ror;Muibus, at i^- fonnbiis prsmi», i. piiarmaca pr.t- bet ita lufbtia de qua aguuf, vt&: s. allul*. 1. hoceo.iit.

De magnimdine, & ferocitace Dia- conù vide aUcjuid apud Diodor. Si- cul.Antiq.l.b.+.

C^m maJèagir.o-

dit Uicem.

Anima peccato tu viiiai'is 'olura, ti- n":oris ncfcia .

Non qn.T fna , fcd qua: Dei runi,que- rit iactat«.'j- cogira- [UHI fui: 1:1 in Do- mino.

zi6

IVSTITIA. LIB. un. TIT. II. ALLVS. Vili.

rfal.ijS.vbjAug.

De Viperarù partu vctcìes Upi funt> cu crcdiderint pul los etofis matris la [cnbus cu cìus in- tcritu erùpcre. con traini eli veritas , rt Angelus Brcué- [anus Papitfi. naui raluiiii hiftor. Itu- dioliiTimus Ronij vidillctelUtur.hic v[ vulgo excatopi- niolujnitur . Pier, hb. 14. dift. tìlij. Sed hoc inrendit Emblema 1 q> (ug- geltiones net]uiiri' mi hollisadpcira, qux Chriftus eli, luuE percuiicndx» nèijsaccedat con- fcnfus , & dclefta- tioiux.tex. in c.Ied pcfandum dift.tf. vt& slib.i.citu.i. allul. 7. acAnimx VI Viperee fcquatut iiucnius 11 fugge- flioncs crcuermc, ,£:c.Auguft.Pfal.s. eie.

G™us profpccie ; Draco prò Vipera lue poQinir , quLE puUosadpeuà&c.

iD'PE TRAM^ALLIDB-PARYVLOSJ

rÒ mtcticma para- ;tijp,ciim nula per.

C X L V I.

^ria 3 che l'ingrata , iniqua , e rea Famìglia <L/ll7^ le corna a dimrar le membra Ter l'è fremo le pglta , e le dif membra Nel duro Sajfo con /degnate agita ,

Beato è quel, che nel principio piglia

Suo 'van de/Ir , chel rio Nemico ajfembra , £" ne la F tetra lo diftrugge,e /membra Pria 3 che li metta al cor fren, mor/òjC briglia*

A i minaccio/i, e non /curi a/falti AlZja lo Scudo 3 e /a dififa prima 3 Chel mal nel cor per lunga età fi fmalti,

Perche Lorica poi non cura , e filma . E /e del /unto e//empto qui preualti. Sempre terrai d'ogn'honoK colmo 3 e cima^

IVSTITIA. LIB. mi. TIT. II. ALLVS. IX.

117

. ?, ^-yj) TP i.^ -T- £:• M E m It r M B ^

zArde la terra yel mar V et onte altiero ^^nC " Vago di dar la noua Luce al giorno ; Ma facendo anco al Ctel' oltraggio , e fiorno Se li fa incontro al Polo njn ^Dragon fiero .

Che per foiierchto ardor fatto feuero Con ampie ruote aggira il co Ho intorno \ Ondél Garzjon de gli alt rm raggi adorno Perde per gran timor fieno , e fentiero .

Se nouo ardir fanto Rettor del Mondo Ambijce il Carro , oue'l tuo 'Viuo Lumt^,, Ch'tllujlra ogn Intelletto humde ^e pio -,

Vedrà ^non già del Rè de F turni il fondo y ( Arfe defuoi- penfìer l'audaci piumc^) Alai Centro ofcuro de ì eterno oblio.. ...

OuicLUcu

Prmeipum fili) vt illecebras quàdoqi animi cupidtatra erpleanr, mudire- eimenappemt.il- Iudq; regnandi cu ptdiHc de Parencfi manibus Txpc fUb- trahù[,vndelaxa- i\s rationi&Iiabcniì •opulorubonadi- lapidani, atq; com burunt, «juos De: | potemia.S: lulVitu de Cdli altitudin;: ad piofunduni A- byrii frequérer c^r luifTevioimus.

Piinceps benignus ab.Tquiia[s,ad ri- goieni, fxueritacé, & crudclitatem ob dehiftorù hequen- ciom ,& imnian:- tatem ad airocin- lem fi-pc dclcédit.

H?rctid , & Scif- niacict .

Rom.Pont. fedes, Cunus dilani ru- carunl dici poicil . VI& s.nb.i.uni i alluf. II.

Rcx fiuuioru E:i- danuSìVbipliaetho usaudacia_fiil:n uè comuile dilli;.

tls

ÌVSTITIA. LIB. mi. TIT, n. ALLVS. X.

Cluiftu» moftens m patibulo cracis icigaad orìcntem vernile diCHUc. in contempi.

Facinora in oriór? peipeiwta hic enu niciannjr»<^iiipei' SDlem de man ex- eunccni Cgrvifica- nu .

AB ' O RIE N T E ' O CCASY S.

Tcxt. in e. «juonii vciusoné,<;.i4.q.i. vbi glof. in ver. o* ricm.

Vonam thronum meli &c, 6:cio fi- inilis alti (Timo. fa- JTiu cftFi?hù,5cc.

G enei. 5.

Gcncf.4,

T'ic propreriìipcr- hiani dmiiìo lin- c:n."ivuni.Ccner.ii. ibi, cunu]; pi'otìci- 'cctcniui de onc- te &c.

Oiht^mnnics Ce- ti' pcib.mcn Lu- n.i.vt&J.Iib. eod. iit.4.allu("9.&lib. «.iit.i.alìuf.S.

e X L V I X I.

L'Orientai furor le Nttbi aperfc^ , E fé dal del sì gran ruma , e Scoppio, Che reHo di helie7^a,e gratta firoppio , Oue fra Luce in Tenebre conuerf^^\

Glmui'l l^omo ^vietato ad Bua ojferfi^ ; G)uitii fuggi Cain col fro mal doppio. Et altri ancoraché non qui tutti accoppio L'Oriente di graui colpe afperfL^ .

Ouiui hoggi il brutto, e federato Scita Lo fcemato Pianeta al njento ffiega y Ch'ogni (nratia del Cietindi ha sbandita .

Dunque, fé l Vi fi ti Vmcitor li mega, ]Slc par , ch'ai mal porger li debbia aita \ Bene ragion poi, eh' ogni error lo lega.

.WSTlTIiA. LIB. mi. TIT.II. ALLVS. XI.

t]^j<

i'TER'IMPIORVM-PERIBIT.

C X L I X.

Fermo/si in alto mar qual Scoglio alpino La ISlaue^ouera il Dio Tehano porto. Che de gli inganni de' F irati accorto , AloHrò lor toHo il fuo njalor diuino\

Cf/'un dopo l'altro immerfi a capo chino Per gran timor tra mez^o 'vmo , e morto ^Dal 'vorace Nettun con rabbia ab/òrto Perde la 'voce , e dmentò Delfino .

Sei fier Jguardo de Tigri , e di Pantcre_j Purgo de 'Vittj , e d^ingmjìitta il legno Onera Bacco d'almi Serpi auinto ,

JSlon Jcacciaran tue faci ardenti , e 'vere^ Gli Emptj , Santo Signor , dal tuo bel Regno, Che fei di forz^a , e di prudentia cinto ì

P fai. I. in fi a.

Princeps tcrii po- ti tus omnium , a- in dignitam fidi- giopofitusRcmp. hrmat,8c fcelelluì facinora djmu.u •, HincBaccusniili- larisdifciplinxHi- ferri ITimus.pirat.as ciimdccipere cou- Jpiratos ia Delplji jios cfiuerrir, is- de >Jiui proiilirccoe gir, Uui({.M£(.

Bacc'.de quo mul raapud Diodo. Si- cul.anriq. lib.4.71* dcrc Uccbir.

Peccati pondus r£- ditdcorfum; nam & de tempio Adid reram accufanres , vnum poli aUciii cxiuifle leginiu^.

Inde forfan obfce- ii'jm O'jidij fìg- mcntum,r];cticam n.imralesiiill. Del phinos erte piieio- luiuamarorcs.

Portirado , & pra dénaPrincipis, VI- tiorii pcflé à Rep. ptocui expelluiii.

I

110

ivsTiTiA. lib: ini; rirnt a,llvs: xii. '

■r rr

■«til^.^Mi '

Aquilx,& Scrpen- tis namralis nxa e Qjii duin abillaa- duncis apprehcndi tur vnguibus , xor Uroq-, vulneratur. rctorro capite , iii ciu-. collo vcncni fmcuUfjgii. Allu- ciiiatiRom. Pont. foteIldt2m,qpiru- pcr onines eli Rc- gcs, ac de eorum iniurijs vlcifcitur, VI doccf'tex. in e, ad aportolicx de relun. in fi'.'Pier. 1-Iicr. Itb.,i(f.diè. fjIus.Schb.ig.diA. rcUu gutta.

Aquila louisAlcs èc Armigera vt& (up. tit. eod. illuf. 3. quia nunquam de ctrlo tafta cre- ditur. rlm.lib.io. cap j.

Nec id falsò vidif le tatemur , vidi* mus cvjuidé The- rami ì noftro fut- ili bano , quod Pa- uonum appellanti fcd an Aquila, Ac cipicer vcl oflìfu- g-i Micrit Auis iIU ambigebant C'olo- ni , qui r.tpiilimè Koc Auis , Seipcn- Lr.q, bclliim (e vi- d.fiealJìimabaat, de quo Natuial. quoque hift.

Aquila promifciii {;tneris,v[i Auuini R.cj;ina, iu5c Rti dici non prohibct tur.

Gtcg. xiij. Gefta- mcn faliiiiSjprudé ti.i.aiquc Vidroi ^ iì^num, VI alias.

I V S T E- V L T V 5 .

.X EJLX O

Vit^i SìGì^oK'^fiiij cheljf40 Scudo imita y^^^^'vi Che da l'Armtgier fu dt Gioue atte fi, \ E da gli acuti unghioni in fimma prefi SiicHal fm fiampo non fperaua atta. ^ '

E priàich'ejiinto fujfe de la Vita Ferì coi roHro d'odio , e rabbia acce fi Nel collo al Predator, che l'hauea offefo, E 'Vendico la fua mortai ferita .

Cade l Animo al Re d'V e celli, quando Piaga mortai tojìo penetra al Cor^_j , Che fenz^a f^eme ti fé cader ejfangut^ .

Alai fuo fanto PaBor fé ne va errando Libero, e più che mai pten di valore^ , E Gioue del fuo Augel fif^ira,e languc^ .

i . IVSTITIA. LIB. mi. TIT. IL ALLVS. XIII.

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PORTIO.EORVM ^ IGNIS .

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Co» forz^ayC cori ^alor crollando [cuott^:ì:^ Da l' Arbor ficco le fallaci fronde. Che fur lingue bugiarde , inique , e immonde , T)i 'Verità 3 faper fòHanT^a 'uotcj :

E con t atira in terra le percuote ,

Che non hafla gittarle in preda à tonde -, JHà nel fico di fie tarde, e confondi^ Qv^s-zi^che fiotil Ciel donarci può te .

Fiamma j che mentre gli altrui fiaUi opprime, E puntfie i Kuhelli ,e gli Empij affi et ti. Che tener ^oglion de gli honor le cime -,

De fiuoi rifialda gli ag^iacciati Petti, Che fiagion fredda non calchi, e deprime De celeri penfiier fioaui effètti .

Hxreticorù Arbcr anathematis igne cófumitur. cnurae rat eDs. tex. in c.^-; dami4.q.;.Draco enim cum dicanir Saraph hcbra'cè j vrts,ignims,& in- flammatus lannè appcUat" Thefaur. noni il ". l i ng. làn ft^ dift. Saraph. gr.Tcè vero ciicitur ophis, à quoophita; hac- rcticivocacur, qui virtutis cognitionc inoaraiiiio iodu- xilTe EHaconé au- tumames,eumquc colenies condem- natì funt; ficnunc meritò ab eo con.' fumptidi^S.^c. qui- dam. Epiphan .cé- tra Hxr.hb.i. 10.3. hxrefij7.lren.ltb. i.aduet.hxr.c.jj.

Arboris foTÌ3>Iin- giKxdiciltur, fieno incógruc Tecundki Hieioglyphicorù fcriptoies .

Ira,&odiumiuftI- ti^ principis.Aiilt.

Odium,ignis,

Mors impiis. v't8c «.ut-eotl^Uul.!.

Ambitiojinctapho' ra ab arbore funi- pu,vt s.

Vi:a fidelibus. cir, loc.i.prxmium, Si pocna qu:bus con- iti e ivClg.

IX'Z

rrr .ITU .ÌILI .AÌTIT2VI

EXPLICIT

Libri quarti, titulus fecundus. IN CI P I -jC

Tertius, qui infcribitur

F O RT I T V D O

Quam plerique, itavthicpo(ìtaefl, cffingunt,eamq; definic Ariil.3. Ethic. Gerì de feptem donis Spiritus fandi.par.i. y'jV'.^^'ì^^UTj Ys5\;;x?

CO NT I N V A T IO. -

Cum Iufl:itia,de qua fupr.tit.proxi.fìt conftans. Se per- petua voluntas l.Iuftitia.ff.de iuft.&iur.conftansnifì foitis effe non poteft. meritò &c.

Hasc virtus multas habetpartes fecundum varias Dd. opiniones,pr£Eftatenim magnanimitatem,conlì:an- tiam,magnificentiain,tolcrantiani, & firmitatem,vt iioc tit.paflim videre eft-, fed pr^ftantiores lunt qua- tuor. £ fiducia , fecuritas, patientia, atq; pericucran- tia. quas alias Deo propicio diicutiemus exaóbè.

FORTITVDO .TlfVLVSJII .

Il]

2,14

i-S'-A. *' .'fU^r ; S.Ì

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1Z5

ALLVSIONVM LIBRI CAVARTI, '"'^^- TITVLI TERTII

Summa.

I.

Pcrfecutionum ccclcfi« cefTatio , firmicas, & toleraii- cia.fol. 117.

I I.

Rom. Pont, vere Princeps Chriftianae Religionis ho- ftes conculcac,&: magnificentiam praefcrt. fol. ii8.

III.

Veritas Tupcr Ecclcfiae firmitatcm ftat, ceternumqi fta-

bicfol. 2,£9.

I I I I.

Poteftas Ecclefiic ob Principis forticudinem ; firmita- tcm, & f^ueritaceni prieftat. fol. 130.

V.

Dignitas Ecclefiae ob Principis conftantiam non dc- ficict, ac obtenebrari nullo paolo potcrit . fol. 13 1.

V I.

Ecclefix fecuritas, Sctranquillitas. fol. 131.

VII.

Fiducia Principis nimis ardua contemnit, &Patrat.

fol. 133.

\

tz6

I

■ iV :I I I.' 71: '' [ ?.. V j A ■__ Fortitudo , & Prudentia ex fé vnaqtiaequc fatis , fimul iundla: plunmum poflunc. fbl. 154.

1 X.

Fortium Tigna vitStoriam fi pmeftant, multo inagisfi-» gnati.fol. 135. . : ,

x:

CuftodiaPrincipis populorum eft fccuritas .fol. r3(f.,

X I. Sapietie Thefaurus Principis cuftodia fcruatur.fol.i37

:n[ì-5f

\

FORTITVDO. LIB. lOT. TIT, IIL AL LVS. I.

117

|l Sic 'MILITAK5 ^AD • TRIVMPHVM .

C L I I.

Dopo! /angue gentil del gìuflo Ahetto

Sparfo per terra, e i tre Fanciulli tmmerfi

Ne l'ampto Rogo, e l'Idolo caderfi

Del Re crudel più , ch'altri mtcjuo , e fello \

Keron tenne l'Imperio afpro , e rubello , E alhora , e prima , e poi gran Jìr agi ferfi DAlme innocenti , e fior <vermigli , e psrfi F l'irò à ^It occhi di Dio nel Ciel più bello .

Aia cpjjato del mar fiutto si grauc^ , Ecco per aria cjueU'horribil ÀdoHro Ad ajjalir cjue fi agitata Nauc^ \

C'hora le fiffia da Leuante , hor d Ofiro Noue dottrine \ ma ben fugge , e paut^ A l'apparir di quel gran D^^go <vofiro.

V

Varix Principum» Tirànoraniq; id- ucrfus Dei riucncii cultorcs, &Chnfti fidetcs commouE fcdiuones , pcrfe* cutionesquc majci- tn^ delciiSucur ift quibu5 Ecclcfiaca- molica fliiduan- ti comparata Na- ui>ab Ab:;l lullo» yCci; ad tépota no i\rJL foruter ageru, miidi [cmpeltatcs ffdaui[,acdura Re gli corda, afperaqi leui coelillis grau{ loreleaiiuc.

Gener4. Danieli! j.

Statua aurea Nabu chodonofor Rcgis Dan.j.vt s.

VI. Rom. Imp.in quollirps luliadc- fecit.

Martyres Chrifti flores m odorem fuaiiiuus nnmoU tidicumur.

Mahomet)acSer-

g j fccta 111 Arabia Inter Saracenos pri munì ci;pta,anao 61^. atq; à Turcis, qui Saracenis luc- c»;l]eruni rccepta, f^iUL-i, ùbrcenisquc Icgibus,atque bla*- phcmijs conllai.

-— I

2l8

FORTITVDO. LIB. IMI. TIT. III. ALLVS. It

rlin.Iib.S.cap.i.fe 11. Apoll. Thian. Arili. 8. SiraboiS. Pier. Val. Hicr. i. Thom.Lop.Barihe ma in Tuo icincr. loS.Leo hift.par.9. Diodor. Sicul. An- uq.Iib.4.

£z hac Draconis ,' & Elephampugiu pifcioiù pharnia- cum prò curandts morbis habéi phy- fici , quod Draco- nis fanguinem ap- pellani,qui poiim Elephanrisdicidc- bcrec» cauflam ex- quire apud fciipu {.allegatoti

Tit.LiniuJ.atqi va- li) hUtfoip.

Kanira inter pares inimicitiaspofuiii dicuni enim Elc- phantcìti cu Dia- cene, & Rinocero tctaiàmrixari; cj terisauié Animan- libus facile fa, aic] benignò pracfern

Tanta eft Elepha- lis hnnianitas , ic jngcnij docilitas, Tiei Religioais fps siun nonnulli ( li- cci falsò ) tribue- lint.qiianipietaus poDiis figDum di- cere ir.aluerùc. no- «a.n.?pparcnte hi- JW, rcflumine, vbi dcgit. purificai, at- ijucfi .TRrorat,hcr- bas verfus cctliim iacicns Dcorù au- jihiim implorare viilctur .

Vt?. eod.lib. lit.i. illul'.i.&vlu.

C L I I I.

^^el, che gUhorrendiie fpauentofi ajfalti Del fier fdegnato , ^ orgogliojo JUarfc^ Adouer Jolea ne la più flrenua partc^ Del nemico 'valor co CaBeUt alti ,

E ce h or a con feroci, e Itgier falti Noua fortel^a lo dmide , e partc^ Tal, che non potrà pm gir m dtjpartt^ A trionfar cinto di pietre , e fmalti .

Con elio Jpenta fa Religione^,

(Se pur Religion chiamar fi puote^} Che Nume, e [peme in cofa inHabil ponc^^

Onde far an l'inique 'voglie njote^ oAride, e fecche a la calda Hagione^ Del foco, eh' ogni mal rompe, e percuote^ .

FORTITVDO. LIB. IlII. TIT. III. ALLVS. III. ii?

"5^

N ON . e O M M O VE B IT VR .

C L I I I I.

Soura bel quadrone ben fondato Saffo ,

Che di pregio , e ffdendor 'vince oro , ed ojìro Stai felice Presagio al viuer nofiro > Immobd st , ci) indi non muta il pajfo ,

Hor chi fià di penjler si o/europe baj/ò, O di fenfo,e njoler sì altero JHoJlro, O dt sì duro , e di sì ingordo roflro , E di lume , e faper sì (pento , e caffo ">

Ch'iui apprejfarji per macchiarlo ardifia, O turbar fua quiete , o farli oltraggio , 0 dal Juo proprio Sito lo bandi fi a ì

Poi, eh' egli è più d'ogn altro fanto , e /àggio Poffo a la fìabil Pietra acciò nudrtfia Nofìr'Alme ff anche in sì lungo viaggio .

rfalm.au. protut tcx. in e. ilo:: fin- Ai)[V.d!ll.vcr. V,- lut in quadrata U pide.

Figurx quadra» CUT dcmr Mercu- rio «ponic P.iufi- ni.is.vt&rup.hb.i, tit.j.illuf.S.& lil>. i.tit i.alluf.4. Hic prò ecclcljjck Pi' tziz CGcleitii firmt tace poninir . qui tsrraram orbe, & Vrbcm incellexerc n6 ir.odic? autho- riutislciibéics.cu- ius Prarful Rom. «ft Pont. vt8: fjp. lib. i.tit.j.allur.S. ac pafltm Scc.

Vtfup. lib.;, tit.i. alluf.i.&7. frc tic. ^allul'.j.

Gigantescilumre fcin-ierc c5fpi:an- tes. Xcbroi,&: fihj AdamTuirim Ba bil .^iilìcantes.Gc ad'. 1 1 .

Rom. Pont. hxTt- luiii labe non tx- datur .

Non lurbatLir cor cius y aev|uc formi djc, itiiunjs nja atficitur . Cuius fiides fiinda uell fupra Hnnà Pecram .

130 FORTITVDO. LIB. IIII. TIT. III. ALLVS

.1111. /

■p»

Minh.tt.

Dram CUui cir-

ciimuolutus vifus eli Lcuiychio , 0({ omcti bene imcr- pi^taius eli ; liodic ciiin Rom.Ponuf. notcc, claues cenct. i.ligandi,a[qi fol- uciidi poteftjté hi bet.Mat[h.l«.vi& s.hb.i.m.i-allu.i. vbiclauiunijlndul t^tii.iiunuii bcnc- Hcium foniiui..

i NON ^PR tVALEBVNT'ADVERSV.S -EAM^

dumi 5p5ra , Ec- (h:ù^ ; cuiiis Thc- Ciiri't Indiilgen- ii.c tic.

Rom.Pont. Chri-

fti Vicanuv , rciri (ucceflòi .

Errlcfii Dri Ari altj, miir.ua, fide- 3is,ni!l!ovntiuaiti holt lì dtu ifta cer- camine.

C L V.

Come potrà i'mfirnal Mojlro altiero Vincere , h figgtogar la ricca Spoja , Quel nofiro 'Tefor fi chiude , e pofa , Poi, eh e le chiaui ha 'vn pm gagliardoye fiero ;

Di Dwl Vicario , e Succefior di Piero , E quanto in fua Cufica la finpofia. Se pur Befiia infernal molejlar e fa , Ch'e si contraria , e si nemica al njero \

Stabilita po'^T^T.T.K ^ armata , e f^da E la Chiefa diletta , ornata , e bella De ricchi doni , e fòura Pietra è para.

Ha chi la guarda, le fa fioriate guida y Chi la diffende da man brutta , e fella s Oue fuoi Figli j e non altri s'accolla.

FORTITVDO. LIB. mi. TIT. III. ALLVS.V.

151

^ V S (^V A M ' T V T I V S .

C L V I.

Se mai ben retto, e confemato il Regno Ft4 da Leoni ih d'altra man f tu franca \ ^Jiefìa non farà mai debole , e fianca , A^^ dafonno , 0 t errar , fallacia , 0 [degno :

Non fai laureo, 0 tHer etico dtfegno

Darle moleHia da man dritta ,0 manca\ Che fé gli efìende la diuina branca Li darà del fuo ardir caftigo degno >

Beato el Vatican, beato elTebro,

Beato el mondo , e più tranquillo el Cielo , E'I mar più gonfio di letitia , e gioia .

C antan gli Augelli , e d'amorofo Zelo Ogni petto fi moHra colmo , ^ ebro Poi 3 eh' e tolta da Noi mefittiate noia .

Allitiiit id Eccle- [ix recuriLucm, ic tianquilliiatc hu- ius temporù .

De Prinopu coro- nis tradjt Io. Cal- Cincui in fuo De- calogo par. f. Cotl- dA.ii. ver. aiiucr- tc. qu.x paflùu pò- nuncur J. Iib.i. ti- iu.4.jlluf_4..vbi de <]ucrna corona. & lib.eo.tit.S. allu.i, vbide corona pal- nurii.&aUiil.req. vbi de ferrea {e ti- tu.7.eo.lib.alluf.i. rbidc argentea. & alluf 1. vbi de co- rona rpicaruin .& alluf. j. vbi de au- rea. & alluf 4. vbi 4e populea, i; lib. i.mu.i.allul.f.dc hac ead. triplici co rena Pont, ijuam vul^ò Romani, ac pene Itali omnti, Regnum appellit. dequahicè.:c.& t. lib.j. tu.4. alluf «. vbi fleh.tder.tco- rona.&tii. eod.al- luf S. vbi de Lau- rea.&y.lib.(;.[iM. alluf ij. vili deco- rona fcrpcntis . de g\nis omnibus iii- telli^irur ì. hb. i. tii.t. alluf 8. vcrf. Tlt.

Principij rejinien optimum , hilari- tateni paritvniuer fam.

i3i

FORTITVDO. LIB. IIII. TIT. III. ALLVS. VI. /

Rom. Pont. Sedi duorum affiftLim Draconum cufto- dia ,&; vigilamia? aduerfus qua por- tar infeii non prtj- ualcbimt. Miuh. i6. al'udit ad il- lud fcrip.urx di- cenits. tccit ctiam Rex Sdlon.ó Tro- num deeborcgra- dcni,Sc velliuitcu auro (iiluo niniis, qui habebat fcx gradiis, 6»: fummi- tas Thioni rociin^ da eiai in parte ptv Iterioii,&dux ma nushinc.aiqiie in- de tencnics Tedile» Et duo leones rta- hantiuxta manut Imgiilas&c. 5. Re- gi! IO. At hic Dia- cones loco leonu politi funiietemm vtrnquevigilantit dilpolìno nibinr'V foicitudo concedi.- tur*

FfÀLiit.

ÌUtth.28.n $.

f^-OSS9^>>^-

cx.vn.

Beata Sede In cui non mai sajìidc^,

JSlè alcun fé drà in eterno; eccetto quello ,

eh' a l'acqui fi' è del Ctel 'veloce , e fheUo

P tu 3 che del mondo AuguHo yCpìU ch'Alcide;

Poi,ch'iui fon le due Cuftodte fdc^. Che daran da guatar fele^e napello qA chi farà cosi proteruo , e fello , eh' a tanto ardir l'ingorde 'voglie guidc^

Felice, (^ immutabile m eterno.

Che Jòura te quel gran PaHor fi pofk , C'ha del mondo , e del del cura , e gouerno .

2>le ftar h fogna di timor penfofa ,

Che preuaglial Nemico ofcuro , e inferno A tua pofjanz^a diua , alma , e pietofa .

FORTITVDO. LIB. lUI. TIT. HI. ALLVS. VII. 153

OPERE ' E T ' S E RMON E .

C L V I 1 1.

Rompon co petti alt ter l'mfiah ti' ondai. '-"> ?i>^"^«i^i E col'Ttmon de Ì aumnchtate codt^. Di 'valor ,e faper tarmate pnrodt^ DrìXzjan C? v e s t 1 à fruir la deftra Jponda .

Altari le T epe ouelocjMen'^ ahonda Viti , che mortale a le diwne lodc^ , E fan, eh Eolo ne gli Antri t Venti annode , E foffi, e fjjirt in '^Poppa aura feconda ,

Pre/ia Nettuno a i corpi obedien^a, E le tempeììe procella fé , e t Venti S'acquetano al dolcwr de l'Eloquenz^a ,

Dunque doppia poffanz^a e de Serpenti, Virtù dt Corpo , e interior fetenzia , Con CUI frenando infognano i Vtuentu

Dracones crataiim Nauis inflar ere- fti» capitib' de ;t- chiopiaad melio- rapabula tranant. PliB.lib.S.cap. ij. quorum cxcmpl* ad feliciods viije tranquilliuté du- cimur . hinc con- cordia fottitudo forùoc .

Metajshora ì Na- uis paitibus fura- pca.

D. Grcg. Homil. EiLing. &ci3 tran- I](l*ec Sabbathuni Maria Magd. Mar

CI. I&.

Vt&X- titfeq. al- luf. 4-.

Fartiiudo animi , & corporu.

\

134 FORTITVDO. LIB. IIII. TIT. III. ALLVS

. Vili, /

Prudenti» fortitu- do, fortiiudinc pra dcniia prudentior» ic fortior eft. Du- co Prudcntix, Leo fomtudinii loco pouitur.

Verum Prudenti?, & fortitudinis fjTm bolum.

Spcm vijttu fimu' t<*t, prciuit alium couledoloié. Vif' gil.i.yEneia.

Appiin. Alexind.

Idem Appijn. cu- iu; cxenifilfi .itfert Io.Pont.de Prude.

PRVDENTIA 'FORTITVDO -FORTIOR^ .

C L I X.

Torta il Leone altier al Collo auolto

Vn Serpe ( Hmm Jaggio^che fortéT^a affrerja) Cìje di Prudenza 'vnìmìnortal catena^ Onognalto valorjemprè raccolto.

Che qualhor fia dì si bel nodo fciolto Non piìi la Vita a vera gloria mena > Anz,4 haura nel gioir tormento , e pena Al Cor yfe ben moflra ridente il Volto .

Cosi Giulio in Far/agita armato 'vinft^ Piu che di Spada \epoi Monarca njenne^, ^yì cui ne l Armi il primo honor fi debbty.

Così d'Aiigufio Lucio Antonio auuinjl^ La mano , e'I ferro \ e cosi H erode ottenne^ La Vita prima , e pofcia il Regno accrebbe^ .

FORTITVDO. LIB. IIII. TIT. III. ALLVS. IX. 155

ETIAM . SIGNA.PROFLJGANT.

C L X.

Non con friend or di chriflallino Scudo, O d'acciaio più lucido , e pm chiaro Conuien fi faccia al mathoHil riparo -, Ma confeuero a fj^ etto y altiero y e crudo.

Così le caggion l'Arme, e refi a nudo Noftro Nemico, e di noHr'Alme auaro Per dar lor Stato eternamente amaro Colmo di pene , e di letitia ignudo.

Hor j '/?i /7 M A G 1 N yo/ tanta Vtrtutc^ , Che fuga , e vince la nemica pojfa, E toglie morte, e da 'vera falutt^\

Che fi a fé vmo , e vero in carne , ed ojfa Per le noHre mortai piaghe, e ferutc^ PI aura fuo fdegno , e gin ft' ira commojfa ì

Soito fida", & gla- dio fpiruus huma- ni generis holtcs profligantur, S-'fa- luiUGalcarciinct' Apoftol. Ephef. 6. Drico Cgnum fa- lutis fuit apud ^c- turtaliù.Scs.lib. {.lu.i.alluf.^.

Epaminédailinp.

ClaridlmusDraco nis gelhmins iniì gtiis full , qui Co- lumnamcrcxii, iu pra quam fcuium cu Dracene ad fii- ciiram rei mcmo- riam pofuit-, hinc prò prudentia , Jc forritudme colii- na fumitur, vi j". lib.é.cìt.i.allu.ii. At non in Sigms tanrùm Serpenrcs n-ilmbiis viuhiere n y.Iib.fi. tit.i.a'- lul. vU. fcd viiu et pugnarorib' focijt auxilrum prxilitc- rc,vi $. hb.r.ut.i alluf.j.adhic fo ciuntqux de At;a- meninonii Clij^ei inlcriprione rctcìt Faulaaiat,

De Tirturt , & vPa imagmum dicetur alias, bicde Vexil- lof ù geltaminibus liruni inrelligiiur, huic Cmile hahef I.lib.f.(it.>.all.j.

Piopierqjvnuir- ouodque ule &c. Auth. multo m..- gis.de Ciccofàaci. EcdeC

ZIO

FORTITVDO. LIB. HIT. TIT. TU. ALLVS. X.

foan.io.

CiiraPr!ncipisM8 Iha ctiiierfa^nem- ye viti'a deftruit, nec miiiim videa- nir quod Diaco cu llodiat oues per ex qu^ dicuntur (lipr. lcb.j.n:.i.allus.7. vili poma aurea hoitotum liefpei'i- dum per Dracene pcruigilcm fiàmi- uoiniim artcruata, «iics mterprctatur icriptore$ , inter <quos Vano. Plin. «ce.

Monftra crudeli/Ti ma dcquib' Verg. Arioft. Diodor. Si- cul.Antiq.lib. 5.61: Oud.

Bcfliam reptcm ca piiibus cui vno dc- ptoifeptcniplicibus rcnafccnnbus Hy- dram hiifi'c aflci ut omncs, quam Her ailes tacibus ( per quam Sophift:;m inlcUigijt) luperaf- ledidt', vt s.lib.5. eie. 3. alluf. 4. fcd Dicil. Sicul. cccum habuifle c.ipita d citantiqu.!ib.v-vbi de Thauro, Leone, Scaliis ii.certami- nibus hcrculis po- nir.

Vitioru!ocus,qu.T monftra comnio- Jtianr ita Vivg. j£- ncid. lib.S.

^/- . ■ , ■ ■ ~

#N E M O ^ R A P J E T . E A S .

C L X I.

Venga l gran Foltfimo , Orca , e Centauro , L'arrabbiato , crudeli rio Licaont^, E gli altri prima 3 e poi del gran Pithoncj J\doftri , che fitr da l'Indo al ^vecchio M.auro y

Iberni l'Hidra di Lerna , e torni il Tauro, O torni pur l'orientai Dragont^, Cerbero , la Chimera , e'I gran Leont^, E'I mondo infieme al fin con arme j ^ auro

Che non fol ìion potran fugar la beila

Greggia , che fiotto due grand' Ali dormc^ De la Cura di Noi Ugiadra^ e finella i

M.à ne fiampar ^jedranfi lor bruti' ormc^ Fuor ,ch'oue incende , e brucia aera facella Del Regno Higio, le tartaree fiorme^ . .

\ FORTITVDO. LIB. IIII. TIT. III. ALLVS. XI;

Z37

^nP RAEDONVM ^EVERSOR^-

C L X I I.

Cr edeano (e con error) le genti Holtc^, Che gli Argonauti col pojfente Alcide^, Con la JSlaue con CArmt , e con le gmdcj Hauejfer l'auree fete al Tempio toltcj .

Hor de l'hiHorta Jlan le nubi fctoltt^

Cedendo al 'ver , eh' a la ragione arridcj'-, (AVESTI ^cìun guardia del gran Tempio afside Le ricche Lane ha lor pojcia ritolte^ ,

Cibando, che nebbia al Sol yVapor di foco A taer fur l'imaginate , e finte^ Lor Vite , e fogno , ombra fugace, e gioco .

E à Quefiij e ha le parti ornate , e cintcj> D'ogni faper y come leuaro il loco L'imagmationt ombrate j e pinte^^

Tempi ij aurei Ve)- ]erù,c}uo<i erat in colchis < huc emm lafonem ihciT^lu cumArgonautis,V[ itlud raperei, D21U- mfle femnt)Eccle- fizTypus.ac Ani- mai animx^; po- cencarum ( per ei qiuc tiadui Dolo- res fuper illud Mac rhii. homo qui- dam per egre profi cifcem5:c.& Clau- dia.mdefcript-Mi- neru^c , ac Careni e Sicilia rcdcunru poft rapcu Profa- pina: ) Symbolum dici pò flit 1 illudq igniuomm Draco vigilatiffimùPriQ' cipera reprasfencàs cullodn, Siicruai; diciiiir . n. Saraph hcbraicè.i* ignicLUt inflamniitiu, vi a- liù.

Tabulis VX V3TÌ3f impugnar. Hcros enim Draconis fi' gura noiarur .

Veritari, Gnconi

cedimi £gmcau.

Poetarum tìgraea- la ■ licei ahcjiuuda iiàhdat vcnurem ocniluni,5c phih fophica docum c;a, ^iiibus vulgus igiij rjm, 5c mcapax re- códiuriimtemni, inltruitur ; tainai iudib^iAiuiiu

IjS

E X P L I e I T

Libri quarti, titulus tertius .

INCIPIT

Quartus , qui infcribitur

TEMPERANTIA

Cuius Imago, licct diuer{ìmodé-reperiaturclepi(5ta, ita ctiam vt hic vifiiur a quamplurimis effingitur. Hanc Virtutem defink Auguft. de libero arbitrio, Arift.lib.4.Ethic. Cic.i. de fin.Ger. in defcript.term. ad Theol. Plato, Seneca, Andronicus, Macrob. ac pafTim cceteri Eccl. Dod. etfi in facro eloquio nulla de eafit mentio, tamcn fub termino modefti^e, vel moderanti^ intelligiturTemperantia.

CONTINVATIO.

Fortitudo, de qua fupr.tir.proxi.nè temeritas dicatur, apponitur Temperantix modus, de qua lue &c. hu- ius Virtutispaitcs integrales, fubicdiiucE, &poten- tiales ( quas hic diftinguerc, & explanare non polTu- mus, dabitur forlan alias ) (unt Verccundia,hone- {ì:as,abilincntia. fobriecas^ pudicitia, caflitas, conti- ncntia, humiliras, manfuccudo, modeftia,parcicas, moderatio, &: à nonnuUis additur clementia. vt inf. hoc tot.cit.colliguntur.

TEMPERANTIA . TFT VL VS .111 1

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lw«-ivei i k r^^ j-^rfHi^r,^iK-^nh^H*-^ ii-nr' Mtt—^ur^—^At-iv^

GB . TEMPERANTIAE MOD VM .

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ALLVSIONVM L I B R I Q^V A R T I,

T I T V L I Q_V ARTI

Summa.

I.

Origo Principis clara,& candore vecuftatis illuftris tcncbras ignoranti^ fugat , ac gclidos animos, diui- - niamoris igne (in quo poccntiales funchuius vircu- . tis partcs ) accendic. £01.143.

1 I.

Animus Principis rerum fuperiorum roboraturcon- templationc (cuiTubiediuT eiufdemvirrutisinfunt parces) &: prseientium concinentia, humilicate, & manfuctudinc fqux partcs funt potcntiales , tempe- rante^ motus animi inceriores)fulcicuriol. 144.

I I I.

Tempusveritatis parens fuperbos ( quicontinentia, humilitate , manfuetudine , modeftia , parcitate , & modcrationc abuti creduntur ) conculcat, ita Prin- ceps.fol.i45.

I I I I.

Princcps Tìrannorum tempeftates Temperanti^epar- tibus tàm integralibus, & fubiediuis , quàm potcn- tialibus , temperar. fol.i4(J.

V.

Noxa integralibus cjeterisq; tcmperantiiK partibus ca- rens , depellitur -, lurgia tolluntur , ac fcelera morta- lium animos vndiq; turbantia Principis Temperan-

Q.

142-

,tui ( cuius partcs ficutin très fpedes diuiduiàtiir ,irtr tcgialcs.r.fubicóliuasyatqi poten;iales ,itaLitx toti- dcm loLiis Filix Noxa: facinora ad ea farcienda fe- quLintur) tanquàm portcntum ad vltimas terras de- fcruntiir,acqi funditus cradicantur. fol.147,

Prìncipis Patrocinium j contravinà tcmpcranriai óp- porita,animoi'uin,c\: corporum bona tuetur.f0l.i4is.

V.I I.

Pi-itlcbps difciplinarum emditione itifignls omnia. Tarda tc6ba confcruat , clementia ( vti Mercuqus té- perantiacpartibus)docct.fol.i49.i^l'X"iq j5 (zonLCj

Adulantium c^tus tcmperatu^ Princcps ab cius aula modellile amicus prociil expcUit. F0I.150.

TV .vef.r|fn:,T

Turcarum" infideihasj&p tì-fidià perLunfC'qftiàlitat^S, cum eorum fit Gellamen confunditur^fal.aju ;

.1 I I !

'norìf?i:'tìT ?.fp2ni'rl

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.j juioav ÈGiiiii^i: ^ >wiL

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TEMPER. LIB. mi. TI r. Il li: ALXVS. I.

i4>

Ab. ANTlQ}'lò . COGNITV S .

,Dr»co cocleftit ia- Kr4S.vm«gintsvti in Polo fplendcr, iti Rom.Ponr in Ecclclu Dei digni 'utum culmcn ob- daens fplendidiot ruuUc , lucidtor^; perpetuò intct ci- tcras digniuccs mi cac.ac radile.

'CL>x ìli;

Se le ^jecchie , canute y omhrofe menù ,

Chaueano a gli occhi d'tgnoranT^ ilVeloy S cor fero te j" i g n o r nel pm bel Cielo , : E tra Stelle pili chi are, e più lucenti-^

Che dando injlujfo eterno indi a V menti. S'accende a il mondo d'infinito Xelo , E tozliem da i Cor l'odiato ^elo, Efnfiendo t petti de gli Spirti ardenti .

Hora , che Noi dal Ciel t'habbiarno in terra , E tolto e l l^elo .e l'i(rnoranZja è morta. Che faceuano a quei si cruda guerra \

(hrjl ragion 'vuoi, che non fta amata , e Jcorta 'Tua chiara luce , eh' Ogni mal riferra A'*\ '^Dentro l'ofcura yhc^til' ,€ horriùil porta /*

Mathem.omnes.

Gctilitaiis vaniU' tem fctìanta .

Aftroru

Aipii.alTirr.tex. in Auih. multo ma- gli. C.defacv.lanc, cccIeC. '

: P6t cclhturfo, lux, I Matth. j.

i44

TEMPER. LIB. IIII. TIT. IIII. ALLVS. II.

!'

S«rpeu c>i k gra- ■aium fcnucac ve rus exuuiuni depo nere cupii,vt rcno- aetur; prima cibo abftinec , ve inde pdlis faciliturcla- Itetur .vt y. Iib. 6. tit.t.allur. t.Gcm. dereb lìmil.Ub.;. in t>nac.

Ab 5 T I N E N IM A

AUiiditad Prinri- pis [cniperancianu cinghie p.iites fub- leiSiuar, STpotiiia- ìesiaprin^isconfi- dcrauir; ex qtiibus hxc ponlTìmù ic- c;uuniur,vidclicet

Sanitascorporis. O/ficium. S,»Ji:5 Animx. Ilcuatio afFc^hu

uà diurna. Spcci;Utio. Excniplum .

Hyrms viiioium ft-^ualori , (letitua- ii , ac deformi taci cóparatur ; (inaile habciur s. lib. i.ti- m.y.atlcf 4.hisac- ccdit loci^s Euan- ^elicLis. fa^ funt Enc^nia in Hiero- folymiSj&hyems erjt.loi.t.vW Au- guft.

C..L,X IJ I I.

§lf£eHo gran D^^go pien di caldo affètto D'ogni fafer , che ben conofce , e intende^ Quel, che l' Anima aggraua, abrucia, emende Nel delicato d'Abondantia Letto :

V affé ne al folto , e commodo bojchetto, Oue Juot giorni ti Sol mirando fpende^. Da cui beltà , 'valor , dolceT^a prende^ , E dhumor fcarca l'aggrauato petto.

Se cosi ognAlma dopo giorni, e me fi In preda a 'vitij de l'horrido Verno Scarcaffe al nouo Sol gli amari pefi\

Non 'Vt /ària per lei colpa, ne Inferno \ Ma le darian del Ciel gli Spirti accefi Di fanto Zel Corona , e gaudio eterno .

I

TEMPER. LIB;II.II. TIT. IIII. ALLVS. III.

2-45

SVPERBOS ^DIMITTENS ^ INANE S.

2)^ fuferhi i gran nidi^ e cari Pegni , Che por taro del Platano a l'altel^a^ Quei, che fon dì tumor pu colmi , e pregni, E fi fdegnan mirar noftra baJfeXz^as

OueHi mojfo da fanti ^ e giufit fdegni

Rompe , e ruìna , a terra manda , e [preXzja , E in Cielo , e in terra turba i lor dfegm , Ch'à mirar humtlta moHra vagheT^a.

Cosi gli anni dimra ti Tempo , e indura ly eterna fama la marmorea pelici , E a gmfli Voti ti 'ver dtmofira , e infegna .

JSIon fi a ^^^ iGNOR mai la ?7ie moria ofura Del tuo Valor , che non fol 'Viue ^e regna In terra:, e in mar \ mal del muoue, e le [Ielle.

HuncDraconem

pafrtrccuin o.pul- ìis glutiétem Tro- ianomiìi audacia , al:i^i vma Tem- pcrS:ix aciuerfan- tia( lOtidén-Tunr, quot cum parerne pulii, finuerccim- dia, inhont-flai,gu ta , cbriecas, impu- dicma i fuperbia , iracundia, crudeli- tas , incompofitio, & anxietaj) decen- nio propter raptù Helena: deprimi , ac fiinditus eradi- cari lìgnificantem viditCalcas. Ouid. Mei.Ub.ii.

Superbi Platano coniparannir.

Tiinior nfenlìbi- liuiiSi&iFTimode- rantia;i&: Virtutis de quaaguur par- tiuin inrcpaliù ve recundia:.f.rcho- neltatis integntas fimiiladucriànc".

Humilita!, conti- nentia, Se manCue- rudo cres poten;ia- les tépcranci.r par- les j c|Lia: freiiant , temperaniqi nio- tus anmu inreno- res

Diaco lépm c^uik;; fignificat.vralii..

Rom. Pont. Eccle-, iìani vniULrraltnì regi.,Scrr.tl'iilts.

14^

TEMPER. LIB. IIII. TlT. IIII. ALLVS. IIIl.

Qutmadniodum Deiis tcpeftates fe- tenat , ita Princcpi Tirinorù ad Reip. tranquilliutem ta biem téperat, tnul- «1, &icpriiiiit.hic .n. parrei omnc» huius Virtutis de qua agicur facilli- me colligi fotiùi .

AUurfit ad Chri' ftiani Rcip. tran- quillii.ueni , cuiiu ftatiis initio huius Pontificatus jppter hircticorum.Tur- carumq; imminé- tia bella nitbidiu filerai.

Monflrahfcdeg- biis ice, villa lune TempcraQtix con- traria i ve alias di- cetur plcauu.

A\h>iit admoru reftiiuiionem.ao.

11. hit

;"NaTBra, reni tran- igujlaoie Ixomu .

CVl . OBE.DìVN T. VENTI .

e L X y I.

L'Almo Lettor de t areno/è ff^ondt^ Entra nel mar nel pu /degnato , e fiero Eolo, e Nettun pm,che mai fcjfe altiero ^ E s'acquetano t Venti , e le falsonde^ .

V figgono i MoHri , el gran Proteo safcond^j Net cieco Ahiffo del perduto Impero \ Non ha ^ato, configlio o falJò,o 'vero Ne le tane più ofcure ^e piti profonde^ ^

Fugge la falfa , moHrm/a, e bella

Sirena m 'UiHa , e del cantar fi refta , E fi 'vede nel Ciel chiar ogni fi e Uà,

Si rallegra Natura ^filttta, e mefta, E fi libera , e fcioglte ogn'Alma Ancella Poli che non ptu del mar Fortuna è infera.

TEMPER. LIB. mi. TIT. mi. ALLVS. V.

^47

Imbecillitati^ ^ remedivm

CLXVII.

Fot , che del dei fu dal benigno Giout^ Afe f cacciata , non rejìò quel JHofìro Di macchiar l' Alme ^ e far lo fiato no/ìro guferò y e colmo ognhor di colpe nout^ ,

Onde mando ftia Prole , accio rtnoue^ Onanto di buono habbia co' pie, col roHro J\dacchiato fòura ogni carbone , e inchiofyo G^j^ell' empia , on d'ogni mal s'infondere pione-

Ala per eh' è tarda , lofi a , e vecchia d'anni Non riHaura,fe non dopo gran fpatio Noftn grauofi , ^ infiniti danni .

Fero dui Ciel "Jtnne a la morte , e fratto D'Ate CoiTvi^c'hà si veloci Vanni, E fé nofiro volar contento , e fatto .

Monftrum hoc li tJgiùvo'at Home» ni! , k Pronapid. telatus a Tkcodca co<iuid lignifica, exponit. A (e px» ce, latine noxddi- cuur.Dea fingi tur, qux hdmines ma» •lis implicat , nica- icrsq-, fcducit ; Cui Lit.7 Iouis£li;siiC oppofits.qui can- tò Tuoi utdiota, (juitònoxacflgra iu«tia[<] gaicior

Noix cafitó . Ita Luci fcr.

louitFili'.T tres.to-

udtni fuat tempc-

rantix pjttitì fpe-

cies.

Opuei& fcrmone.

Malorum omniil Icminariuni.Atc.

Tarda , lufca , (c- nexiL>t,tnes,loius Proics.

Ira omniu tardif- Imicfencfciu

Rem. P6t anima- rum vmdcx .

148

TEMPER. LIB. IIII. TIT. IIII. AXLVS. VI.

De ritijs oppofitis tépet;inci2 noaefl: hic dìAciendi lo cus.

Dum ifneus cto- cocUlus cxcitic in quodam Nili pon- te, nùquam acco- dili fliiuialK.tcrre- ftrcsq; Bellui via- toi'ibiis,& nauigan lihus obfiierunt, at fublatus conn'a.de natura Crocodili dicciui ahàj ,

Ties hic Crocodili poniintur, aereus /iucns illc fupra Nili ponte aire co- fl.nus,dequo alias &:c.fìaiiialii,&ter- rtftiisjnaiurales vi ni. tres item partiti ccnipeiritJi fpccies cófidciantui; qua- rti intcgialibus ftib latjs in j£nco In- tel IcftiSiC^tei^ fub- iciftius. i.&poten- tiales in fluuia!i,& tei'icihi luppoiìtjE nómodocoiruùt, fcd etiatn vitia t£- pctann.x contraria (morbida t^ft.i pc- £ui&e.) cóltitutit; CjLia: teniptratiiTì- j Dìi Principis beac- ' iScio toiluntut.

j Tompcrantia à te- i pene dicitur ; qua ' l'rinceps intcmpc-

ratos animi laguo- 'res cGtra vitioium

fcminatoié infur-

grndo, curar, & (à-

oan.

Contraria- CON TRARiis ^obstant-

CLX V I M.

JMentre nel Fiume, eh e l'Egitto bagna Fui Drago altìer d'antico hronzjo fiorto , JSlon fu Nocchier , ne Vtator mai morto ^Da Cocodrilt a l acqua 3O a la campagna .

j\4à tolto 'via dal Ponte ognun fi lagna.

Ch'altri pria, eh' a l'albergo arriuiyO al Porto Refta da Aloffri in ondalo tn terra attorto, ]\Iè 'Val pie 3 0 remo , che Vela accompagna .

Così fé Protettor l' Alme infelici

JSlon hauejfero al mondo farian fèmprcj Preda di man ferigne, altiere , e 'vltrtci ,

Onde habbiam Noi per VaUi , e per pendici Chi ne diffènde con ficure tempre^ Da chi fu al noHro mal prime radici .

,?rEMPER.'LIB^IiII.:TIX IIII. ALLVS. VII. m?

GLADIVS . S P 1 R IT V S

C L X I X.

Di quadra Bafè in ben ornato Buffa,

Et tn tre Tefie il buon J\dercurio. afcendt^. Che le vie /acre moftra , eU mondo accende^ Di fanto foco , e f e accia l'empio ingmfco .

Vero talhor fi 'vede acro , e robuflo ^ rj-, ;,v „ Che l'Elmo in tefia,einmanla Spada f^ende-. Cosi da pejìe le Ctttà diffèndc^ Col diuin Scettro , e d'almo Agnello onulìo .

(AVESTI, ch'el 'Vero Sol cinge , e gouerna , Non pur le 'Vte con la terreftre Jidolcj, Ada del Ciel' apre l' ampie porte, e ferra.

E qualhor prende l' Armadura interna , 'Difènde lAlme , e non le membra Jolc^, E ferba i fuoi da l'vna, e l'altra guerra.

Tra hic Mercuiij ceinLuiiur. CJuorii _vniis ex quadra Ba- fy in cru capita c6- furgensjiempeian- ua ipfam , qui m- bus parcibuscùlUc &earum in primis integrales,rcprxsc- ucina per folidita- cem pefloris virtu- tem integram , per «più nout virtù- [upaties-.iacetaai: Bafyiin Caduceus, qm cii quii pedi- bus, & maaibus, o- peribus quoque ca- raat necefTe eit. Al- ter, in quo fubiecli- ! uspartes conlìde-' rantur,penènudui (capite occepicala to pileo teào per que fpiritus liber- lata , & fpeculatio- uem intelligut ) ac fi fpoliatus affefti- bus. Agno (.i.Cle- nienti^)capitecor- di innixo fuppofì- CU5 appare! : deste- rà tener Cadaceli perqué fruffVui bo- ni operi! interpre- lantur . Alter vero in quo potentiales iftiuj Vinutis par- tes redolenti galea idlutisproteftuSilo rica mftiti?Arma- turaqi Dei indù:'', & gladio Ipint'' ar- matus elhhabctin finiftra cordi h?té tem Agnu,perquc coniincniia, humi htas, manfustado; modeltia; parcitas, & moderatio fu- munrur; quarti pn mx ues frenar ma tus animi inteho- res ad loricam fpe- ftantes: quarta po- nitur circa aiS'cx- ter^ores corporales ad armatura petti nés.'^inta,S: fol- ta,circi rescxteriD- res refec-andas a 1 gladiu pertinctes, nctjv^ nim'S qux- ratuticonilituunt' H ine pax, per cada ceti intclleffta con- lutgit.habet qaot]-, talos alatos g, Vir- tus hxc cócois.ceG

150

TEMPER. LIB.Iin.TIT. mi. ALLVS. VITI.

Piinceps Adul.ito- res ptoculcxpellit.; In c hanulcèteri- tia Tcpcianti^ eoa ciana manifeftati- tur ; clicunr,n.om- nes bdl lillà Tfpt muure faciem , ac fameie varios colo tes lubio , 6c albo occcptis.quoiual- tcrum rubili, f.vir- tucù tmturà,ac per hocvcrccundi3,& lionellaté integra- ìes tépelantix par- tes.imelligunt. Al- teiuniveio.albii.f. ammj Tyiiceciuié, te purz mentis cà- dorem,ac indeab- ftinentiam,(bbric- catem, cafticaté, 6c pudicicià fubicéli- uas emfdcm virtu- utpartcsCquanim expcrs eH Cham?- leon ) inccrprcianf. prstcrea Animai hoc dum mòcium fublimitaté petit, feniper^t hians te- nui vcfci tur aura I vnico eleméto in- tcperati cunéìaali menu capcanj, nò né huniilitaci.ma- fue;udmi,(c conti» ncntis:modeIliX| parcicati, & mode- rationi pocenuali- bus tcperantix par ti bus aducrfatur ì bine Adulacorum meritò fynrtboUim pooiiui: .

Motuf animi inte-

nores, 8i:exteriores <ie quibusì. alluf. ipxi.vbi Mcrcurius triplcit.téperaii (lì- mi Pnncipis tjm- boliiponitur.vtflc y.lib.tf.tit.i.all.if. Idépro rationcfu- mit's.hb.eod.tit.i, allur.to.dugratia^ ducit tres (quibut trcfi hiiius virtutis paiccs loefT'e, alias per eaiundc inftru menta , habitus, & motus, docebitut ) ad beneficia collo- canda,qu.T tempe- rate'óFerii dcbcre affirm^nt uinnes .

ALBLNESCIOS.PIRDICiq^.TOLLED05.

C L X X.

Perciò à la fommìta de Monti aj^ira Tua Vita (che non può rojfo , ne bianco Come gli altri colon hatter 'vn: c^uanco) Due dolce aura fottilmente f^ira \

Parti \ perche ne l'adular s aggira

Tua intention da lato deUro , e manco Tal, che ficuro non hai petto ^dl fianco Colui, eh' a tue fai fé lufinghe mira.

E fi come non puoi ejfer capace^

''De l'honefioy e pudico, e coit ancora JSe' tuoi configli non fiarai verace^.

JSlon induggiar pm ejut , ma fuggi fuor a T)el mio Ricetto , e torna oue ti piaccJ A pafcer d'aria , anz^i di vaga Aurora .

TEMPER. LIB. IlII. TIT. IIII. ALLVS. IX.

^5»

RE . C^VOD . ICONE

C L X X ?.

Non fa fendo Empio Ckn tua fòrte dura , <.W7j^pra l'Infigna tua y che tanfhonorìf^ J E fiorgerai te ftejfo ifi mar d'errori, Che'l preparato ben t'inuola , e fur,a »\ j

Elia'i pm bajfo del gira , e figura

Jnfiabd Jempre , e d' agghiacciati humori Empie ogni Clima , e de Vehei colori S'tntejfe il manto , perch'e negra , e o/cura .

Tua legge nel più hajfo Chiofiro alberga, M.utabd fempre , e fenz^a fondamento y Contrai Ciel data , in falfa opinione^ .

Eredda , e ha ogni feruor fcemato , e JpentOy Negra y eh e ne conduce alner Plnton^^, Ch'oue l'Infegnajmi tua Vita merga.

$-giu prò Cgnacis

iurnuncur.arg.cex. in 1. 1. ff. He sdii, edic. Draco ;p Ro- man. Ponrif.Lnna prò Turcaram Ti- ranno intdligiiur.

Rora. Pont, fupra x«uilac«u Tnan- gu lo, cuius fjfmbo- lo luftiiiam, & di- uiniiatem , indeq-, Mincruam iniclfe xere veieres, Tut- cjrum Tirannum per Luna: qoalica- tes inciepac -, Luna ctenim ^p defeftu carais in Hi ero ciò- quio accipìrur , ita D. Gregor.Homil. Euang.Ecceafccn- dimui Hìcrofoly- tnam LucxiS. Ex «juoproviiijsTam perancif aduerfan- tibus fumi non vi- | deiur incójruum dequibuss.&c. Ai Sol eli per Drace- ne intelligatilr , vt alias, per qiiÉ tem- peranti? Virtu!(nà intec Tepté Planc- tas medium tenci iier,curfumq-, per- agit, ac ab eodé re- rum viciflìtudiné, temperie, & lun:é habemus)defcribi- tutìqmq; cu Rom. Pont, notetc. loli- ta.de maio Stobe. grauam lignificati Luna vero prò por- niientìa poniiur . Pfal.iio pcrdicm fo! non vret te,ncc Luna petnoftein.

Luna, ccrium vlti-

mum.

CrefcK , & decrc

fcit.

Mahumeth fcfti.

Frigida,orcura.

Alluditad rapiu'15 PioferLMiT. quc & Lunadicimi.

l^t

' : TV f ;Tfr

<"' ?,

MIT

.!> X X J 3 ALLVSrONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

;ì v*v\

M>

ALLVSIONL

IMPRESE,

ET EMBLEMI,

D I PRINCIPIO FABRICII,

CANONICO APRVTINO. SOPRA L'ARME

D 1

GREGORIO XIII.

PONTEFICE MASSIMO-

LIBRO OVINTO.

Nel qual fi tratta della Vigilanza, Pace, &Abon danza del Principe.

^54

CONTI NVATIO

' /r rr T JT

Cum hadlcnus inTuperionl)us de Deo, & Religione -, deTheologicis virtadbuSj&fapicntia: ac poliremo in prcccedenti lib.de moraiibos iam facis diólum fìt, vtper vircutum circLilum , tùmTheologalium, tùm edam Cardinalium véra hicPriricipis norma colligi pollit,iuxtaPfal.S3.Etenim beuedi^ionem dabitle- giilator ( qui Deus eft, eiusq; miniftcr Princeps iru terris fecundum ApoliRom.<3.) ibuntde Virtutein Virtutem , videbitur Deus Deorum in Sion i cumq; nifi vigilans eas quis alTcqui , vei cuftodire non pof- fit, ac ad Principis formam , de quo uifra TubTcquéd lib.diceiruj, atqvad bene, beatcqj viiiendum necel^ iarix fmc Vigilanda, Par, Vbertas, ve hic ordine po- nunmr, de Vigilanda primùm 3nne6dtur Titulus.

Cuius effigieSjica vt hic polita eft,a Plutarco lib.de Ifi- dc defcribitur-, eiuldemq-, (ìmulacrum in Auticis fic cffinCTitPautanias . Efc cnim aninìalis dilpofìcio &:c. iuxta parabolas i: uang.&ralios Icriptura: locos de vi- gijanribus loqucnccs &:c.

Vigilanti A .titvlvs. l

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TI » UT nr nr I Wf ^TT VIT TiTT IiìT ^^"' — ■HJ^^nr,^

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>^>il.)

M7

ALLVSIONVM LIBRI CLV I N T I, T I T V L I P R 1 M' I

Summa.

I.

Vigilantia Principis Ecclefiam Dei ab hoftium in- curfu cuftodit,acdefcndic.fol 159.

I I.

VcPallas VirgineSjitaPrinceps Ecclefix dogmata in- taóta confeiuat. fbl.160.

III.

Princeps fuper catholica: veritatis firinicate oues cu- ftodit. fol.iói.

I I I I.

Princeps oculcus in fummicate pofitus arcis, omnia videe y & feruat. fol.i<Ji.

V.

Tempora vigilanti Principi deferuiunt. fol.i^3.

V I.

Euangelicam veritatem cuftodic Princeps. fol.1^4.

V I I.

Sacramenta Ecclefia: vigilantibus cuftodienda tra- duntur. fol.165.

VIII. Dignitates Ecclefia: feruantur.fol.z(J(j.

R

15»

IX.

Infomnis cura Principis. fol.i<J7'

X. Vigil.antÌ3E fymbolum. fol.zóJ?.

X I. Triumphantis Ecclefìx defcriptio.fol.KJ^.

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. I;

1)9

OPTIM VS ^ RERVM' SERVATOR^-

c L X X ri;^

Qn^^oGiardin , che Faradtfo e detto ^ Qy^nZjt Rtgno de'Cielt, ovìe riposo Onanto di bellone buono ti Ciel nafcoBo . Tien nel Jommo dorato , e chiaro Tetto >

F^ dal celefie Rè tanto diletto y

C'hà quel Dragon in fua Cu/ìodia ejhofìo, E focone fiamme a la fua bocca ha pofto. Perche non fia da alcun guaUo , ò negletto.

Beato è dunojue tra bei fiori , e fiutti G Meliche Camene Vie f aerate ojfcrua Di cjueH' alni Horto ben rigato , e 'verdc^.

Oue non fur mai d arideT^a afcmtti Gli Arbori firn '•> ne per ft<^gion proterua D'eterna gloria le fie foglie perdei. .

R

Rom.Pont. «nAi^ rarum igne,a(r;i. uanti^i cura, &vi- gilanua Ecclcfiara' DeicuItoditi&Cei- uar;vndeDracotu-' tel.ins Rcgisnomé aflequic! Pier Hie- rog. l.b. 14. ia. Rex.

Draconem perui- gilein horiiim aii- re';rum fniftimm afl'cruafl":f.,buUu. liir Poet.T , queni jErtuarmni maiis riid. & Soly. non- nulli radices ai bo- rali), quidam oues intcrpiciancut, »i alùs.

Quid. Diod. Sicu!.

'Sacramenta.

Leges.

Q_ùa fliimin'sin;- pciiis Ixcific^ccuii t.item Dei.

z^o

VIGILANTI A. LIB. V. TIT, I. ALLVS. II.

Simulicrum ?»11» Hii , He quo Paufa- nias, Homcruj.Ci- cercOuirfi'.Cliu- dianus, Maruanus» &Pier. Hicr.li.ij. difìlapieniia ; fcà laufTimc ciufdcm gella ponit Diod. Sicul,anui}.lib.4.

CVòT ODIA ^ET^VIGILANTIA

SciTJÌus lib. t- Ji.' neid.

Infr. lib.e. tit.j.al- luf.antcpcnuI.&T. Iib.i.tit.i.alluf.?. &infr.allur.4.hoc eod.iit.& s.lib.4. ui.i.allur.);.

Facit tnc. in c.ficut domini ii.q.7.

Icclcfii catholicat

lypiis.

C L X X I I I.

Ouel D^^Go à pie óie l'alma Dea Mìnerua , Che dal cerebro 'vjct del fimmo Gtouc^y Non muta t pajsi,nè mai gli occhi mouc^; Aia vigilando il facro Tempio ojferua .

OueHa ijt diede ti C tei per Guida y e Serua\ Quel per Cuftodta , e di Noi Cura -, e dou(LJ Stampate ti pie dt VtgiUnT^ piouc^ Fiamma da gli' occhi a l'Anima proterua .

Così la Spofa a Dio cara , e diletta Si ferba intatta , e fua dottrina 'vera Vergine fèmpre,nè mai pur negletta.

dunque e ragion ^S^^^'^^ , che njada altiera VoHra Naue tra l'onde ai Porto eletta, E non mai fiimi a^ra procella te fera .

VrCILANTIA. LIB. V.TIT. I. ALLVS. III.

2.61

C L X X I I I I.

Sotto le fante piume ^ e doraf Ali

De tuoi giuHi precetti k l'ombra , al reXo^ Dorme la Greggia , e di Coctto il lezjo Non fente più con gli altri acuti mali.

Cosi ficura da gli antichi ftrali

Ha di Juo Porto fin , Principio , e me%o^ Vera quiete ^e non potrà piul mez^o Pomo recarle pene a[j?re , e mortali .

^nZji più chiaro , e più ficuro albergo

Haura mai fèmpre,e le campagne amenti, E fiorite le Valli y e njerdi i Colli \

Poi ich^ altri i eh' Argo da la fronte al Tergo La guarda , e feria ; e le fa grafie piente

^ Onde può far fmi Animi f atolli ,

Piinceps fibl com- mifl!« aiftodii o- ua.&'fiiper qua- diato lapide HHei vcritatcm incaftà a (Tei uat . rexi. in e. ficutfanfti.is.dift. miiumenimvide- ri non debet quòd Dracocuftodiato- uescum berperidii ftuftus aureos Ter uauerit.quoio'"^ iignificaflé i-iti- (ur Varrò .

Sub rmbra alaru Piincipu gregu fe- curius .

t^uibus (ìlij iiz nifcitur ,

Vctimin pomuii

Stai in mccapliora Gregis , CUI (tacio tura,&;paicua la;u debentur.

Rom.Pom.Aigus, fcdinlùinnis.

z62.

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. IIlI.

Braco plenus ocu- lis in fummitatc Arcis fantìi Ange- li ,«jui nioles file- rat Haiiriani , exi' ftés,alluiiit aei Dei 2c Prineipis viglia liam in rerum Cul- mine , AC fafti^io pofiiKnàDiaconis virmtévifiua, atc]-. TOientidm acucìf- "iiamcnedocenc 1^' modic^ auflo Eitatii<cjiptores.

O MNIA ^ T V T A • V 1 D £ S

pei oculi? omnia funcnuda.&aper- ta .

?rinccps Dei Mi- Jiifler omnia vi- ilcccun-i^uefiigit niliil.viS.: s.lih.4. dtu. I. alliif.i.ha- t>i'i^; in (rriniope- fìoris omnia lura 5 lih.j. tit.4. all.4. ic noftcs ducit in- fomnes.vtfubieiSi fi bof quiete con- fiftantvt in Auih. vtiud. fìn.quo fufi Zia. in prin.coll.i. ^[o-in prohoe. De- cretai, ver. fetuust ac rr.Uiniarios fa- Kilt Ijborcs.vtt^C' 6071 alijs prcpaict.

A:itb.Vt(ilUI.Illfli.

Sibfcnp acccoIl.S. Ki.m e. i.derelli. fpalLm S.

Ani 3i»imS (ìgni-

Éc^f, fcalia ii'iiha ;rttuo Itìcodicet".

C L X X V.

Occhio beato , e chiaro -, à cui non ponno T^ermme imporr e lontananz^e , ò meta\ JSIè tenehroja Nube , ò Nembo vieta , Che non trapafi , e fia del tutto Donno ,

Non capace d'humano , e eterno fanno Ben <vedt intorno con gmHitta , e pietà Sicuro ti Jìdondo , e la Natura lieta , E quejìo è, dtct lor, perch'io m'indonno.

Che merauiglia e dunque s ognun porta De gli occulti Jìiot falli ajpro fagello Quando fmpre fi va fòl per via torta \

Se la maggior altelz^a del Cafielio

Tten di noftr Alma, oue fa guidale fcort a, E'I buon difende 3 e fc accia l^ empio , e fello ì

VIGILANTIA. LIB. V,TIT. I. ALLVS. V.

itf}

V I G I L A T

C L X X V I.

0^ STI j che di /Àper , di forz^a auanz^a Ogni faper cr esito y ogni valore^, E m la Porta ha meZjO dentro ,/? fitorc^ Com'egli vuol de la noflrAlma Stanca v

Come Jìmil' egual non ha poffan%a, Ne SctenXa maggior nel puro core^. Così ben Jerha gli anni, i mefite l'hort^y Et ogni Jpatto tien fen%a difianz^a .

Pero vtgtla fèmpre , che l futuro, E'I paffuto non ha che l'impedtfca Il JacrOjJantOj chiar Animo puro.

Dunque non fià chi moleflarlo ardtfia , Che non li dia Stato fi^nefio, e duro\ jMa tutto al dolce ojfequio s offerì fc a .

"Dcìca Minifter MineriKt ad fores Templi vigiUt, vi- de acf hoc glo, in e. cum ranflam . de ptrn.dill i.inver. Virergo.&propter Tigilatiani ,quam Pnncipcm decer, aurei vellerisTem plumalTeruaflcd cittws.lib^.cit.j alluf.ii.

R.om.Pont.catho- \\cx Eccleii?Pnn- ceps,&culfc)s, Dia- di animarum, & Paftor.

VigiUm.

Oecumenicus .

Sapiem, Prudens.

Ten>pora vigilanti dcfcrumnt.

R 4

i64

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. VI.

Animalia, qua vi- jditEz:ch;elcap.i. '& loan. ApoMl.^.

Ìquamoi Euangeli- ftas inieiprcufEc- clefia; lime Tymbo licas adii Ah Iro- nes,<ie ouibus hic &:c. Princcps h.te animala uboirni Monilroiù incur fu (.i.abHxtefam labe ) rapacitarC: mi man tiare, l^di- taicq; incapa , ac tuta cum quatuor cólilijsferuare /p- fitctur. e. ficut fan- ai. 15. dill.

Y E R I T A S . 5 I C ^ T V T 1 O FL .

Vmbra QticrtjiiiH anirr.i conuantia t pnfctjqialis (ìm phcitaié.vnilefer- uati ciucili e'.us co- rolla d.'baf, (igni' iìcac». lib. I. tir. 4 alh,f.4 ralniarum, velò viftariam noi lat mlioftei. s.Ub. i.imi.«.alU;f 1. At Lauri fapicnt-anii ìp{cit.s.lib.3.tic.4. j fjiiiif. S. C.Tterurt| f luangelxa veritas [ hitiina: conftatia »j (Mìmplicirare fer-i rr.onis v crolla :a] )iof'.csob[;nuit,f£ iuirni!3n.ini fap-.é- nani conculcauir .

«Jiii Vertutisfpc- tnlauonci fune.

CL X X V I i.

Non finte Huomo , Leone , Aqmla , e Tauro \ (Il buon Marco, MattW,Luca, e Gwuanni) ' Pili It grauofi ,eftremi ,e dun affanni Sotto l'ombrhor di Ouercia,hoy Palmajoo^ Lau-

Poi ; che Jkuro han lor dotto Tefauro (ro \

Sotto pmfdhe pm fiacri njanni ,Che 'Vietar ponno It futuri danni Da Battro à Ttle, e dal mar Indo al Mauro.

Come femore ficuri in Vaticano , Così nel mar poi, eh' a jìcuro Porto Gmnfiro al batter di sì belle pennt^-,

Saran felici en afferò monte, en piano, , Com' hor fi "veggon nel pomfer'Horto, perdfal bel Stato lor queBo conticnnc^.

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. VII.

tC,\

V

IGILA TC^^ PROTEGITQ^^

CI X X V I ri.

Al manftieto , e per Noi morto Agnello T'emuli cura, 'vigilante, e fi-anca, Che da fonno , o terror non fi^a mai fianca Por fi doaea dì D R a g o n forte , e /hello.

Accio da Lupo fitibondo , e fello

Non fia fua VeHe immaculata , e bianca Lacerata n)dmente , e fatta manca ,

^' ■ E refi immondo ti /acro Aitar, e bello.

Perche d'Ingegno cosi ojcuro , e fofco

(t/lnimo ignaro e Jcior la lingua 'volfe_^, E'I contrario "veder con t occhio lofio ì

Hor torni a la Catena onde lo tol/L^ Libera man,o pur ritorni albo fio,

- • Che sì bel chiaro in bruno Velo annoi fe^.

Refpondei obli eie tibiii InlìgnuDra conis Rom. Pone nonc6ucnirc,qui ciusexteiiora un- rum còlìdcrant, & virtutis, quibus eli Natura mimiuit minime contem- planmr , dequibus ] laicPIin.acati; na cu. hii^ Iciif coces, j

Chn/lut,qui taa- «lua Agnus prono bis ad occiuonem duft'' ert.inquic.n. eramquafi Agnus innoccns , diiftiis fum ao immolan- dam, l(c

Ecclefia carholica. teic. me. i;cuti((> jnm .iS.q.y.

Turpe cfl non lau- dare quoit Prieeps appiobiuit.

z66

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. Vili.

Dignità TVM^cvsT OS .et.dator

Aurea Hcrperidii viridarionim Po- ma, quoiù cullo- dix ]gniuoni''Dra co cxpoiìtus ecat , oues fùifl'e inter- pteiatur \'arro-luc proEccleh^di»ni- [.icibus ponuncur, c]uisR.om.romit' elirg,itui-,& feruat; Acignmomù Drj- concm,<^ uiSarapH hcbiaicc.i.igtiitus, & infljinmatusdi citur, ^Cftuaiium Bians ftiiflc diiùt nóaulli,alij raai- ces aiboium autu- mant. vi & ? .^im., cod.allur.i.&T-al- luf.vlt.hoe tit.cod.

Diodor. SIcul. an- tiqu. lib.4. Atlanti vnicum Hliii Hc- fpei"uni nomine a ventis fapra mon- te laptii, feptcn-.ói Klias Atlàiides ao ipfoditlu.qiuni Maiam.Elefttam, Taigeiam Scc. eaf- demq-, Herou Gc- nittices fuiflc afl'e- cic.

DigniutB Ecclc- Ctx quibus confe- rancui.

iG 1%X IX.

Perche le Vìglie del gran 'vecchio AtUntt^ ( Ambii ton del mondo ) i frutti d'oro Sueller fòleano dal /aerato Alloro , Da la Cbtefk di Dio le M.itre fantt^ j

^oji'el O R A G o N ' //2 Jua cuHodta auantcj , Accio ficuro fia l'ambio T^ eforo Da le ferigne coglie di Coloro , Che fin pm che del Ciel del Jidondo Piante.

Jld'a chi firuendo tace , a chi le merta , A chi mojìra di Dio Giuflitia , e Zelo Sta l'ampia Porta d'ogni ben aperta .

B chi non ha gufìo , e de/ir del Cielo w {^\ soV . Troua la flrada dfiofccfa , (^ erta , E fimpre a gli occhi ha d'ignoranz^^ il Velo.

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. IX.

2,^7

DORMIENS.VIGILAT .

C L X X X.

Se pofkte le membra , e i fenfi dormc^ Quefìa Virtù i chi crederà che 'veggia., E d'ogni error , chel mondo fa saueggia, E dia a gli Imperi, e Regni e leggi, e norme ì

Come Jìampi nel Ctel quelle fanformt^ , E di quanto e mijìter per noi proueggia , Quando ch'in terra nel bel Trono feggia , E disponga d'humani corpi, e form^^?

Si potrà dir , che la bontà dmina

Jìdando dal del ne' gran btfogni noHri Tra Noi quefla Virtù piìt , ch'infinita >

Fer /cacciar gli empi , e innumerabil Aiosìri, E torre t lor com'ejìt à Noi la Vita , Alentre par , ch'ella jlia "Vinta , e fupìna .

Draconemoculis aperiis dorm'retU GUI nat.hiitita bo- nus Pallor incori-' jiiucnnbus o^^ulis omnia luftrat , vt BcJ.lib.*. tit.j. a!- luf.7. s.lib.i. iit.i. alluf.j.Sf s.hoctir. eod.alluf,4. acpaf» firn per mcoés liu- ius ©pcris , vbi de cura Principis cir- ca fubditos fuos ili meatiOt

Senfus,S: niembi, quid» quiefcjnc .

Virtus.i.vigilamii munus .

Vt&t.aUuf.4. eo. tiru.& hb.4,utu.i. al lui. 5.

Cuia^Pafioiis.

Roni.P5r. anima- rum, & corporum Dominato .fc Re- (ftoi.vc &s.!ib. 1, lic. i.alluf.i.

Ti girantii munus vt (bpra.

Vt& s. lib^.rr.i. alluf.é. &' lib.^. ci- ULj.allaf.iOk.

1^8

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. X.

Hic viitui habtt in dcxteta funeni accenrum,quo mi- lite! in rigilijspro tormencis bellicis viutiiv. Smiftra ve- lò niomordicù te- net Seipétcm, quo itgyptij ance ic£- cas luieias tenipus notab.^ni. Populos iìbi commiflosad vigilantiam hona- (ur Princcfs,

qVIA V NE 5 CI TI 5 . HO RAM.

patera operatur, tv'ficvitamaftiuS, liniitia vero con- templaciui reprx- fentat.

j Citesj&Baccus.

Tota meices vi Ito Dei

Noliic thcfauriza- rc vobis ihefauros ia tcna, vbi ^Eru- goR; tinca dcmo- Iirur , & vl)i fui ex cttodiiint, stilli- tur. M.itth.S.

>'l.i latro nonefFo idi, ncc tinca de- mo) uiir. ' Matih. o.vt s.&c.

C L X X X I.

Con la man deHra ti pigro fonno fiaccìa , Quel Canape accejo arriua in Jretta ; Con la fimjìra il Tempo , e l'hore abbraccia , QueHa Virtù , che Vigilanza è detta ,

lui Cerere 3 e Bacco ogni Jaetta

Spendono in van on' altro nodo allaccia L'Alma, che fol del Ciel gran premio aj^etta, eh' e del fuo Creator l'"jnic a faccia:

lui l'ampio Te/or di fue fatiche^

Accrefce ,e ferha ogn'hor con Jomma lodt^j E tira l'altre di Vsrtute arniche.^^

Oue Ladro non pt^o, Tarma non rodc^j Aia tutta acce fa , e colma d'opre antichcj Viue ficura , e doppia gloria godc^ .

VIGILANTIA. LIB. V. TIT. I. ALLVS. XI.

2<^'^

SACROg. . CVS.TOS

C L X X X I I.

^If^eB'ei Giardin , che la dolce auray e queta ^'eterna gloria tremolando Jj?tra-y Oue non e chi piangere chi fofpira, Anz.4 ogni pianto 3 ogni dolor acqueta ,

Ini e l'Alma felice , ardente, e lieta ,

Che fopporto del mondo , e /degno, ^ ira -, Qmui non macchia di fuperbia ajptra , eh' è d'ogni gaudio eterno "unica meta .

E perche a ognun mi arriuar non tocca. Che maìt ferigna non confimi, e prenda Frutto del Ciel, eh' a pochi buon fi /èrba,

JUanda da le narici , e Jacra bocca

Foco mortai C' v e s t i , ch'abruggt , incenda S cele fi e, iniqua , ardita man Juperba ,

Supraallur.i. ticu. eoS.de miliiauec- cleiìai hicdetrm- phanù aìluiìo pò- nitur eìurdcm Óra eonis Herperidum poma aurta cufto- dientis figura, quf Varrò Inrcrprcut oucj, vrhic.&s.al- lul'. I.& J.tit.coH. nam in Paradifo pofl eicftu Adam pofìius fuuCheiu- bìnadoftiU) igni- rum gladiùvibràS; VL&: s. hb. 3. Cit.i allur.9.&rit ?.al- lufn.eod.lib.Dra co enim alatus 1, une, hcbraicè Sa- laphdicit'Tialiàs

Ccr'efti? patrix rjraibolum.

Vbi neque lufhis neqi dolor erit rl- tra.

(^z prima abie- rune.

Hìc mera laboru, ad qnam ,

Mula funr vocati Pauci raò elefti.

ijo

E X P L I e I T

Libri quinti, titulus primus.

INCIPIT

SecunduSjqui infcribicLir

PAX.

Cuius Siniulacrum Achenis cxatiffcin Aiflicis t:fi:a- tur Paufanias . DcfiniE eam Auguft lib.ip. cap.^ i. de Ciuic. Dei.

CONTINVATIO.

Vigilantiacic qua lupraticpr^ccdenti non modo vir- tutcsTlieol.&Card.acquirit, oc fciuat, fcd edam pa- cem in Rep.paric,&: tener, vel fìc^ Vigilantia de qua fupra cum (it animalis difpodtio , vt Tuo loco tradi- tum c{l,tranquillitarem in animo paritjac illccebras illiusQj cupiditates rcprimit, atq^ componiti quam animi compo(uioncm,&tràquillitatein pacemap- pcUant. meritò igitur de liac dxc. Cuius partcs infra tot. tic. patent.

PAX . TITVLVS .

L7. -^

2 72.

4 . fio

■i75

ALLVSIONVM LIBRI CLV I N T I, .a;^lTVLI SECVNDI

Summa .

I.

Pacisperpctux, &felicitatis fymbolum.fol.175.

I I.

Difcordiarumfaces bonus Princeps de falutis Ponte gratiarum aquis cxtinguit. fol.176.

I I I.

Pacis focdera mutuis firmantur munenbus.foI.177

I I I I.

Bellum pacis dulcedinem parar, fol.178.

V.

Princeps opt. a fua Repub. bella longè femouet. fol. 179.

V I.

Pacis Tcmplum fuperatis armis , armorumq; diflidijs femotis , ac ftratis hoftibus Principis Religione có- furgit.fol.i8o.

V I I.

Vi(5boria fanguine parta Chriftian^EReip. alterna: pa- cis ftatum atmlit, acfìrmauit. fol. 181.

2-74

j T :ì I V S) I il yiLl 1/ / ; ■ i ìy d d K

Piinccps pacémyóc diuirias prarftat. fol.iSì.

I X.

Angelus pacis Chriftus, cuius vices in terris gerit Rom.Pont.fol.i8j.

zìojÌì rrirnrJbiO'-ì.liG

^,.-,.>,;-.r''f

rr-a

o

T AXinL^..:V..TlT. TL'ALLVS. I.

i75

|l P A C I S -,' AV C TQR.AETERNAE

.C L XX X I 11.^

0 di noHre quieti, e noHre Paci

Q^Htor eterno , e di noflrAlme afflitta j. Vera, -^alVte, che le Vie men dritte^ Dr libando allumi di perpetue faci\

T^ ronca la ^ia de brutti Lupi audaci. Che fortan feco ne le fronti feritici Ingorde 'voglie , ch'impietà prefcrtttL^ Han con lor Vnghie al noflro ben rapaci.

(*Acciò pofiamo il nofìro primo grado Hauer co fiori, e frutti del facrHorto , Chà del Ciel <vero,e pm ficuro guado .

Et indi giunti a più tranquillo Porto (Ben che si bel fentier fi faccia rado ) Hauremo al nostro mal vero conforto .

Caduceus prò pa ce. Cornucopia: jP diuinis ponit*. ni a pace aiuia^ pa- ra niur i aptatur et Caducei hominii nanuiu£i,rt s.lib. I. liei, allur.z-ita Macrob. fecuduni ^gypdos.Felicitar icm,&: (ijuuias nc- tat Homeiui, vt J". ìib.cod. tit.req.al- luf.r At Serpentcs cóiilicaios pruden- tiam inter^rec^'.ur vi&y. nt. eod. a!- iuf! 8. Pnidens.n. Pi inreps paccm,& diUitias inRcpub. tuemrj&; parai.

Vcriuft]; pacu ani- mi &: corporis Au- thor cit Prmceps Dei Minifter,

Morcs depiauatos !ei;es dingum, ac iclb:uunt.

Princcps prò Bono pacis Tirannomm rabiem cohibet, ^ iTiorc5 dcpraumr, & R.eip.rranquiUi- caiem comutbanc.

Stacusinnoceni!^.

Icclcfia catli.vt& s.tic.prxcedéu al- laf.i.S.&rvk.

Ceplorum Rc^nù eft meta ìaboruns quam pauci attni- gcre lo.ent-

I

S z

x-jG

PAX. LIB. V. TIT. II. ALLVS. II.

Alluditadorbis,6£ vrbis tranquilhta- tem,nam opt.Prin ceps, depóteàquo ti Pontitei diciiur »rma in fiume j)- ijcic.i.facesciuiliu difcordiaru eitin- guit, vtferuatisci- uibus queraam cor ronani.&patrispa tiix nomen obti- ncac.vt T.lib.i.tic. 4.alluf.4,

YRB 5 . PACE . (^VJ,-^E5.QAT,.

Pacis figlia elcmé- ta quoqi coinmó-

In mari vEgeo an- no IÌ7I.

Facis bona .

Pacis effeiTtus,

ex X X X-I I I I.

Hora , ch'il mar quieto , el del tranquillo , E U terra de fior tutta fi 'veftc^-^ Fugato il Turco col fauor celeHc^, Efquarciato l' H eretico Ve/ìiUo:

Di fkper , di fauor , di gratie HiUo , E fa le menti trauagliate,€ meflc^ Al gaudio i al ri fi , al rallegrarfi preHcjy E d'amor o/a pace ardo , e sfamilo :

Preda l'Armi Ciuili i/o del Tebro, Che fpenga , e fmorT^ ogn odio/a facc^, E queti ogn'afpro cor di 'vendett'Ehro^

Ktfitoni l'aria dAbondanXa , e pacc^ ; Ogni petto jà fruir quel ch'io celebro. Segua Via , Vita j e Verità ^macc^ .

PAX. LIB. V. TIT. II. ALLVS. HI.

.11" ' ' ' li I - jHIU(tJil.«(

FGE DER15

S I GNVM .

177

Homcrui.

C t X X X V.

Dona Herme a Feùo la fonante Lira Fatta da lui di Teftuginea fchtena % Ilcui fuon Montile Leon mmue^e frena, E cfneta ti mar , el Ciel qualhor s'adira .

Lo Scettro a cut cede ogni fdegno , ^ tra Dona a Mercurio Apollo '■> ond'et raffrena Gli odtofì petti , e qual' aurea catena ^^H ercole ti Gallo a pace ti mondo tira.

^i^JàJe del morto Serpe i Nerui tefi Non fiijfer Hati a la celere Cetra Non hauria l'H armonia sì dolci accenti .

Come pace anco ti bel Caduceo impetra Per gli aggirati , e d^ eloquenz^a acce/i, E njiui al viuer noflro almi Serpenti.

Rabanus auté Or- fheo Fcbi filio.nó Patri Mercuri li Li- ram donafli dicit.

Ouidius.

Mcrcuriui hi'nc Deus creditur pa- cis, Ita Paufanias, Homerus , Suidas, Martumu, Liicia- nus, Macrob. He- rodopj? , Cicero & Diod SicruI, antiq.

Mcrcuriu prxmor tiii Serpétisneruoj pcochordis In? te- tcndiHc dictint.

Vcninq; inftrHnic tum pacis eli lym- bolum.

S 3

%7^

PAX. LIB. V. TIT. II.'ALLVS. mi.

Gilca belili figni- ficac, Draco fi pni tlentiàrumiiui. At belluni moutntet «ludentC! cflcde- Dcnt iuxiaEuang. ve li luci prò pacq rufcipiaiur Cic.de cff. inde poitmo- dù pacis dulcedo manat per Apum cxan.é ibi tanqu^ in Alueolo condi^ tura iniellci^ . ■

Galea falutis. Apoll.

Ponscharitaiis.fe f.iluiisfyiobolum. VI& s.lib.j.iitu.J. lUuf.:.

Belili prò pace fu fceptum, tranquU- liiatcm mR,cp.pa-

DiTcoidiaiu fem ;r.a pio paLctuéda ad tavui» dtfiiii-

raxvbertat?m pa- ini,vi djcc.ui; mtia

P RÒViP ACE . BE L L V M .

ex X XXV I.

L'Elmo d'acciaio fin col fio Cimiero, eh' abafio del Nemico l'empia fronte^, E fejicuro ti paffby e caldi Pontc^, eh' alT^ato hauea nofiro voler altiero.

Hora lo fiato fio turbato , e fiero

Aiutato ha dt dolceT^a m ampio foniti)

E filila paci y e de le paci pronità

Qui^eti a cfuefio , e a quell'altro Hemifpero

Necejfario e'I rumor ,fint'e la guerra. Che de rumori, e de le guerre i danni Ne la fìigia Talude inchtude , e ferra.,,

E riporta i felici , e fioriti anni oyl rallegrar , e fecondar la terra , Che piena era d'acerbi , e duri affanni l

I>AX. lIB/.vr:TIT. IL ALLV.S. V.

2-7?

P A C l S .SIGNA .

.Cìl::x,'X X v:iJlo

Di Xellona , e di Adarte i facrt Tempi Non^alz^o Roma in fé, ma ne. le njiìle^ Per non ^dir le Trombe , el fuon di Squille , Che fueglian l Arme a i ami Hrattj^e fiempi.

'iPìda di Aiinerua i "Jeri , e 'vitti e/ìempi Poje ne la Citta ben più di milieu Per far l'Alme più liete , e più tranquillz^, E dotti, e faggi i petti ofcuri ,^ empi-

Tal fi 'vede hoggt di Prudenz^a ornata

Roma qual fti , che non pur quindi fcaccm Aiarte crudel, mal tien d' Italia in bando •

Benché non fu si bella , e si beata

^jf^al'hora elte.,ch''vn nouo mondo abbraccia, E manda al Ciel'ogn Alma pia isolando .

""^ 1; 4

Princeps pruden* bella à Rep. longè femoiiec ,

Bellona Manu (o- rorcrcditur,cuijp- ptio fanguine la- cerdotcs facrifica- bant ; anie cuiut tcmplum coluni- nella erai,que bel- lica dicebami. ita Alex de Ala.miil ti eandem Palladé . aummant, led in ; <juo di iterane di- [ cjtur alias.

Mi nenia: Draco- nis prudentia ad- !crib:tur,;uquoqi vigil.inaa,& fipié- tia , cuius iìmula- ciuni eidam Dcx Atlieaiéfes in \r- cce;ctiflc teftacur Paiiùnias, n alias &:c.

Greg. Xin. ncdii bcUi jféd bi'Ioi i furpidoné ab lu- 1:3 fcmoiiit.

i8o

PAX. LIB. V. TIT. II. ALLVS. VI.

Alludit ad pacis trSquilliuti, qua> cum arma fupcra- ta qtiicfcant, frui poflumusipro <jua Greg. XIII. Pone. Max D.MarijDei Genitrici Virgini , &D. Greg. Nazii- zeno Sacellum mi rabile alceru Paris Tcmptum ah AU' gufto Romi cre- ftum , in Cafilica S. Ferri in Vatica- no cóftruxit, de cu luspulcliritudinet magnitudine,arti- ficio.Bcsupiu mul- ti verlibus,& folu- ta oratione volu- minaediderùtiad cjiios &c.

.^__,_^ — ^ ^

• ' N V N e . P A C E . QJv^ I E 5 C O

Et fi multo ii an tea nouaorh'^ pars illa ciucLj {ifniìm reccpciat,tanic col legia, inqlllbn^(:^o fttina Chriftiana !occcur»iicThco- Dgia fcininatut , q:'ibus venis Dco cultui perfoluuur , & -lucii iignù co- ^nofciiui, alieno i-:\mr, nerroj nifi Grcj!; conItri:xÌ!:,&: tunitàuit, vt Ia}:^po neniì:mi intcr cx- icra tcIUiur P^c- gnum.

C L X XX Vili.

Sperilo del mondo ogni furor\e fdegno , Ogni pefte , ogni trror , ogni confitto , Ogni mal, ogni dviol ,ogni delitto, E fgombrato ogni petto d'odio pregno >

RiHorato l'Imperio , ^ ogni Regno Ridotto ad ohedir per camin dritto , Liberato ogni cor da pene afflitto , E dato a l'Indie de la Croce il Segno.

Sdenta de Figli miei l'acce fa face^^

Opprejfo lì Turco , e richiamato il Greco , E condotto l'Heretico a mal porto;

Fatto al fin Imninofo ogn occhio cieco Prendo di mie fatiche almo conforta Aliando il 'Tempio à l.t tranquilla PactJ .

PAXrLIB. V. TIT, II. ALLVS; VXL -

z8i

VENI ^ VID I

Anc 1 .

C L X X X I X.

OueUo Principio , e Fin dt noftra Pacc^ Venne , 'vide , fiffn s morendo 'vin/Lj : (htelj chel primo candor de l'Alma ejlinfc^ Relego eternamente in foco » e faccj .

'Trionfo del crudel Nemico audace^

Dtfangtte ajperfò,e intorno al Carro auuìn fé Le ricche Spoglie , e tmmortal gloria ctnfLj Tali eh e nuli' altra mai fé li confact^

Partift , e nel partir tra ISloi rimafL^ Per nudrir l'Alma di sì nobtl' efca , E 'Vanne , e 'vien -, ne pur dal Cui fi partt^.

Et dt noftra fiacche%Zja e ferma Bafl^ \ Hor chi fa dunque , che dal circol' efca De fiioi precetti, ch'empion ogm part^^ ì

Infcriptio Numif- matu e. lulij Cx--

Quo»iaDominui .nSter Ufus Chri- ftus,quem Serpcai itneus figtirauit I Eremo. Num.ii. Ioan.}.vcaliàs,ck't- demqì circuliri fi- guri comnióflrac, Yt Jiic,& s.lib. i. litu. I . alluf. I .& 7- lib.^.t'ii.j.illu.Vlt. cum hoftc pugna- uìt, acdeuiéturelc gauit&c, inde pax fcmtaeftiiiaq-, prò pace bellum fulce-| pit.&c.

Cmrui Diiirfetcm

milìib' muiap'^t niillialaMntij.-i: Dominiis lu cis la Sion. Piai.

Non rcUni^ua vo5 oiphanos, va<io,& verno ad vos.

Citcului prccepti- lù DeijDecalosTo.'i.

iSa

PAX. LIR.;y.TlT/II. ALLVS. YlUù

„1 .-J .■jiar'.

rrudemii ?rinci- pis, per Driconc» vt fuo loco diflù cft, fumpta.facé, &: diuitias per ca- duceum,&:Cornu- copix imclleiftas parie,*: fcruacl

VTRVNQ^v PRAE5TAT.

Pax dcxtcri tener, «.]i!oniam nobilior eli , ac djHiuaium parcns .

Compelle eos in-

Pr.Tceptonim ob- ( jiuaiuia , de qai- bur s.alluf.pifccd.

Atij fpliinispro- plv tur , ah) iniei- p;et;Uio fjimonu, acc. Apoft.

Face a la Jefìra ,€ a la fintHra banda Ha de frutti , e de fior copta infinita Ouely che non fòt a ripofàrci inmta , Aia larghi doni a tAlme , e a corpi manda.

jénz.4 non pur inmta, ma comanda-,.. >\;''^'* S' alcun acquiHar vuol celeHe vita' ^ " "'' Cinga a la fronte ( al mal rimedio , e aita ) De fiori , e frutti fimi vaga gir land a.

Infinita Prude nz,a , e dmmAlma , Che non puh far , che le fìie fante parti

.-s..: Dal "chiaro, mtcnder Jkg non mandi fuore^ -,

Ond'a /oggetti poi l'infonde , e incalma \ Se.condo t Va fi di dtuerfo humorc^ j Cosi dona Tefijr , (quiete , ^ arti .

PAX. Lib. V. TIT. II. ALLVS. IX.

a&A

CU O' N . P A G £ M . 5 E D • G L A D 'ì V M

rrn

C X C I.

Venni a ter Pacey^ à fuegliar la; Guerra, Che Jf)ent'hauea la 'voflra iniqua pacc^,. Jidentre dormi a nel 'vecchio Adamo in face , Che lafiio face , e s' appiglio a la guerra \

Io 3 che di pace Autor fono , e di guerra Sanfe la guerra mia^giuH'e la pacchi Lafciate dunque la 'voftrima pacc^ , E feguite la rnta diuina guerra .

Ecco la S^^^f^ , ogn'vn tronchi la pacc^-. Che gli' apportò t eterna, e immortai guerra. Che ^infe fol col fio morir la Pact^ .

E chi non njuol queH' alma pace in guerra. Non haura mai del Ciel benigna pacz^ ,, ^tAda fol de l'Infirnal conptto guerra.

Cum Draco alatns latine , Sarapli di- catur hebraicè. u vrcns,ignituj,infli matus. Thesaurus ling.fanflr.clia.Sa- raph. non foliiin. lignificale pottri^ Scraphin propEer VOCIS fonum,&. ili miiitudmemi atq-, Cherubin eo <l^ is gladium i^nuuni yibrabat aa holtiii Parjdifì pofì e:> dVLitn hom:nó,ve- juni etum Chri- ftum Domimi ck- ius figuram gcltìrl Numeri ii.loà.5. prxmóilrabit, qL!Ì nobispacem tulit, & rcliqmci gladio c^mcn.

Cum domirent omnes, vecit mi- micus honxDi&Ui- peil^miuiuit ziz.a

' Bellumdiiiinum ^

{ Cladiiis rpirirus y' quo p.i:: iìVipia p- ciriiiijr .

Chri-ilus Rex pa* ' cificas .

2,^4

E X P L I e I T Libri quinti , titulus Tecun4u5;.

IN C I PI T ' ^

Tcrtius,q.ui infcribitur

Quamj&Pomonam.i.remm Copiam fxpedixere Vc- teres,quospencsdineriìmoc}èrculptai-n,&frequen- tcr ciim falce , acalijs inftrumentis , quibiis Coloni in viridarijs vtiintur rcperimus ; ita quoq-, tandem , vthicponitur, ànoftratibus eadem effingifolet. Eft enim fertilitas,abundantia, copia &c. ita Cicero prò Pomp.& prò Cornei.

CONTINVATIO.

Cum Pax de qua fup.tit, precedenti inttr ciietera bona Vbertatem pariat, ex quo Plutoni» matreni diuitia- rum Regeni eam antiquitas crcdidit, inerito &c. Hinc.n.largitas, muneratio , libcralitas, munificen- tia, hilaritas, feftiuiras ,3fflucntia, & opulcntiafaspe ( nifi abutantur ) proueniunt.

VBERTAS . TITxaVS

HI .

185

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«i«7

ALLVSIONVM LIBRI Q^V I N T I, TITVLI TERTII

Summa.

I.

Horrea,rcrui"n<^; Copiam aciucrfus annonas difficuka- tem in Rep.Princcps parare tcnetur, illa^;in primis funt neceiì'aria. fol.ib'^.

I I.

Copiafrugum C^rcris, acper hocPrincipisinduftria magis,acmagisabundac, &affluit j vnde f^culum il- lud aureiim (ine fraude denuò cognolcitur,ac piane reuixiffe videtiir,cum cjuiique fine cupidicatc, quod fuum eli ceneat,fruatur,atqi pollideac, fol.190.

1 I I.

Principis cura,&vigilantia non tantum vinum vtilif- fimum corponbus alimentum in Rcp.ncccllarium, fed etiam rerum omnium copiaabundat.fol.zpr.

I I I I.

Principis potentia,5>: liberalitas Reip. ftatum Icruat tranquillum,&populos nutrir, fol. 191.

V.

Symbolumfclicitatis Principis, & fubditorum eius ^ necnon :smulantium inuidia:, & intclicitatis dtfcri- ptio. fol.i93.

.

i88

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.'IQ-.io;

ìioj :.

VBERTAS. LIB. V. TIT. III. ALLVS. I.

zS«;

C XC I I.

Se glt Antichi à Saturno 3 a Tico tGiano DrtXzjano Archi , Colo/ìt , Altari , e Tempi , Che l'Età gonernaro^e i dolci tempi, D; Culto a Dio nemico 3 ofcuro, e 'vano >

Che deue il mondo a la pojfente mano

Di Co s T V I, che i Tiranni opprime ^ e gli empi JHo^ri dijc accia \ e le ruine , e fcempt T)e gli Innocenti Juoi fuga lontano P

An^t contra auaritta , e contra famt^ 3 Contra flerilita, contrognicafò Arma via più Jua hella , e ricca Stanzja .

Onde la Vita per t ingorde bramt^ De' rapaci Auoltoi non "vegga occajo, eh' a tutti homai quel,ch' è pili d'uopo auanX^.

Infignìa Gregorij XIII. Pom. opc. max. in Thermit Dioclicianis in Vt bepolìu.acfufpé. fi», icfpódenihor reisàCxrerein Si- tilia prò rerum co- pia conftruftij.cu- iuicurrum Drico- nes duicrunt.vt j". «lluf. f«)u. ci US rei tationem reddunc Claudiinus , He- fiodaccxierioé»

'^iprimiJregna- rùtinlatioAagri- cukuia docuerut.

Genciliratis fupef fimo.

Vt& s. lib.i.tit.i. illnf. IO. & II. & &hb4. lot.ut.i. <i lultiiia ifcnbuur, 5ccod.hb.4.titu.j. alluf. T.1.4. lo.i I. atq; tit.4.1ib.eo.iil- lul'.j.4.5.&8.

Vt hoc tot. tit.

Vrbs Roma , vni- uerfaqtie Chiiftia- na Relii.

f

T

190

VBERTAS. LIB. V. TIT. III. ALLVS. II.

Virgilluj.

Omdius.

CUidianus.

Hifiodus.

Du dor. Sicul. U-

(ifTimèanuq.Ub.)

&4-

SaTIASTI.NOS'DOMINE.

PoiphyriusreUtus ab EufebìcPaufa- nias, Ciccio.

jttas aurea meum illiidcupidum , ac tuum non cogno- uit ; Ted crantom- nium omnia, atq; vnufc^uifq; fub fi- ca iua &c.at poft- niodùce:refìl (une hoies finet luos.ac vcrbiim lUutl pro- lacù fuit quicquid caUaucm pes mus tuum ciii&r.inxc. glof.in Rubi (f.de acqu.pofi.hiiic fa- fta eft rciù dilrin- tìio.dominù adin uenta,&: fejuinuis feci) 12 ,fraus ,do- lus, Scfceleia on - ma jxitrata, Cjuoiù omnium Ad.T pec carum fiunè radi- ceni dicunc Doct. vific infeii^ illjuf- met Embl.ver.vlc-

Sums innocenti^, Thetaurus. C^ando dixitnc- «luaquain mone-

C X C I I 1.

Cerere poi, che dte'l felice Aratro

Sul Carro, che gmdaro i duo Serpenti QtA l'alma età dt fortunate genti , Che vijfer fenz.,a Ai^o, cupido , e latro -,

ha feto col Carro il mondo ofturo , ^ atro , E afe e fé al Cui tra gli altri Heroi lucenti- Voi da globi del Ciel chiari , e Jplendenti Scendevi al Carro d'or , lucido , e quatro .

T^er far , che torni a JS/oi l'età de l'oro , E 'Vtuan l'Alme del tuo pan fatoUc^, E rtnuerdfca il qua fi fé e co Alloro ì

Ogni piaggia florifca, ^ ogni Colie^, Ogni Spirto racquifli il fùo T eforo , Che li tolfe Infernal Juperhia folle^ .

VBERTAS. LIB. V. TIT. 111. ALLVS. III.

.191

Letifica5tknos^ domine

e X e I I I I.

l^ortò Bacco a le genti infane, e fiolttj Di quell'età l'almo liquor del Vino, Che sul Carro *venÌA col guardo chino. Et occhi grauijC con palpebre accolte^ \

Poi, che le falfe opinion Jepolte^

Tur dal tuo fanto nome, alto, e diuino. Che fìi quaji del Ciel qui peregrino , E furo a dir il 'uer le lingue fctoltcj-,

Rallegro l Ciel' e fé la terra fatia

Tua gran bontà, tua gran Virtù profonda. Mentre di tal liquor ci nudre , e fatta -,

Ond'ogni Clima per tua cura abonda D'ogni di terra , e Ciel benigna gratia ; Tal, eh' a nuli' altra fa tua man feconda .

T z

Vinù Iitificatcor hominis. lud.c. 9. Pfjl. IO), qtf obe- diétibuj dat Deus. Deut.ii n6 auicoi inobedicniibus . Deut.iS. hiac for- Can TheraTiienlìu rincx quocannis vsrberaca: fune gì a dmc.vt eornm An tilles dicere fole- bai .

De Bacco multa apud Diodo. Sicu, anu<]ui[.lib.4.ft: j. Icguncuc.

Scatius. Bocc.

Philafttatus. Ouid.

Ebrictasvulgo,fal- soq; Bacco afcri- bitiu'. cuiTemplii excuit Romq cxira menia in via no- mentana conftiu- ftum, quod liodie D. Agnelli nomi- ni dicatum ell-.vbi adhuc inuAiJ.ac niiLabile repiilctii ex poi'phyrca lapi de cidé Bacco lei- uatur,adcjuodvn- dtqi gences ad vi- dendiiconfluunt.

Hinc largirà-:, mu- neratio , iiiicr.iU- tas, munihceatia, hilarius , tcitiiii- tas, opiilentia , ac cctcì^v'beicatispar

ICS.

Rerum omnium atfliienua.

192.

VBERTAS. LIB. V. TIT. III. ALLVS. IIII.

Ixcd.c.iy.VCio}.

Vrbis Romz fon- tcs iud'u Grcgorij X 111. Pont. Max. prorumpimt. quo- rum canalcs , Tu- bii^i, ac Sipboncs, qui aquam erudài periciebrau fjia- mina in Draconù capita ex marmore adlculpta termini tBi. Alluda Enibl. arlMoyfi Viigf pò tcntiam , qua pcr- cufllis lapis erufla- uic aqua.s.

Cen.7. Iixod.14.

PERCV5S1T. ET. FL.VXERVNl

E3:od.i7,

Venimus in tcrrt , ad quam miliftì nos, qicueia fiuit liète, R: melle,vt j tfx bis fruftibus co- (gnolci poicft. Nu- ■iaeiicap.13.

I

Venite aiiaquas.

Mirala Verga , e di Virtù infinita , Ch'auantt Varaon Serpe diuenta , B k Aiose fa, chel roffo mar confènta^à E tolga afàoi Perfeguitor la Vita .

Indi percuote il Saffo , e da tvjcita

Ale dolci accjue^el popol no contenta^ Ohauendo del Jìio arder la Jet e j^entay.- Guidato e in parte d'ogni ben fiorita .

Hor quel medefmo Scettro , anZj,i maggiore^ Fatto per msìra guida almo Serpente^ Sparge per Roma il f acro fio liquore^ .

E par , che chiami 3 e tiri a fé la gentil j E dica poi,^fengete homai l'ardore^. Che ^'ahrugiaua ti Cor gl'Alma 3 e la Adente.

VBERTAS. LIB. V. TIT. III. ALLVS. V.

i95

ò liMVLACRVM .PELI CITATIS :

C X C V I.

Ne l'Aureo Trono di Macharia ajìija Donna bella immortai ^ per cui fòjpira OgnAlma in ferrale alfuogran Seno af^iray Oue Felicita non e derifa -,

Tiene a la deftra la Douitia in guipi, Che cader non le può per odio, od ira Di chi lontan colmo dSlnuidia mira Sua 'Vera gloria al vino lume affja .

Con l'altra man lo Scettro , oue s'attiene^ Eloquetì\a , e faptr d'almi Serpenti, EJfalta fòura ogni pih chiara Stella .

Dunque heato è quel^chel fimmo benc^ fiAcquifla,e [erba con Virtuti ardenti, E coron'ha di luce ornata, e bella.

lulix mjitimez Numifmahacha- bet iniaginam ; & cur iu citpiài fit felicitai racioacm icddunt Arili. Cc- bet.Eurip:d Ce Pju fiQ. mulcis euam modis apud vcte* res felic latis fytn- bolam rcpcnmr , ytdicemraliàs H» bethixfeliciiasin dcitera cornuiro- pix, & ciufdcmle- ua tenetcadiiceù, contr.poiìtum eft, s.ut.pnced.allur. S.Solu. ibi decem- pei;»li felicitate i hic de coeleftì ia- tcUìgicui.

Machacia > felici- tai.

Vera fcliciot.

Infclicitas'.

Serpentes in cadu- ceo >juid!

Summum felici- laiis bóQum .

*M

E X P L I C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ET IMBLEMATYMt

L I B E R Q_V I N T V S.

i9J

ALLVSIONI.

IMPRESE.

ET EMBLEMI.

D I

PRINCIPIO FABRICII>

CANONICO APRVTINO. SOPRA L'ARME

D I

GREGORIO XIII.

PONTEFICE MASSIMO.

LIBRO SESTO.

Nel qual fi tratta del Principato , Vita, & eternità del Principe.

T 4

iff6

CONTINVATIO.

PoftPacem', & Vbertatem Vigilantiacmunere partas de quibus hadtcnus ecc. opt. Princeps virtutii radijs clarus ( earum enim in fuperioribus tùm Theolog. tùm edam moralium ad Principatus celfitudinem pertincntium fcopum tcdgimus)populos fìbi com- milTos docet, nutrie, ac legit. merito &c.

Eius nanqj effigies cum Senatoribus fuis ex marmore fculptajVt hic delineata eft^Thebis apud Diod.Sicu. extitifle legitur.Quam poft eundé Diod.declarat Al- cia. louis quoq-, imaginé in Creta auribus mutilam fuifl'e dicunt nònuUi , quam iufti Principis effe fym- bolum affirmant omnes , Dcfiniteum Gerfon &c. eiusó; partes hoc tot.tit. patent, ac latius per tit. om- nes huius operis in quo formatur Princeps , ve fupra lib. I. tit.i. aliuf. i?. 1 0. 5c li.

PRINCEPS . TIT\ALV.-

i5?7

1S>*

199

ALLVSIONVM LIBRI SEXTI, T I T V L I PRIMI

Summa .

I.

Salus populi Princeps iuftus. fol.301.

I I. Serenitas Principis calumniantium turbine obnubilata de- fcnditur. fol.302.

I I I. Libcralitas,& munifìccntia Principis. fol.303.

I I I I. Authoritas Principis impettita , imbecilles fortcs, timidos fa- cit audaces. fol.304.

V. Benignitas Principis ac in debilcs magnanimitas , & clemcn- tia. foi.30^.

VI. Princeps caput militiae de Rep. bene merentibus dona conce- dit,praemia promittit. foi. 306.

V I I. Princeps populorum iuuentute floret , vndc Pandora facile dici poteft, cum ab omnibus eo , quod mclius , ac pulchrius cft donatur, atque infignitur. fol.307.

Vili. Princeps, Rexque.aut Imp. qui fubditorum ajqua lance cura gerere vellet,qualiter ab JEgyptijs lìgnificabatur. foi.308.

1 X. Princeps leges condir, & fèruat , quarum Diana cuftos olim fuifle creditur,cura vijs praefuiflè tradatur. fol.309.

X. Princeps temporalis , & fi ftrcnua , arduaq, fa£litaucrit , to- tiusqjorbis terrarum imperium obtinuerit, nifi fidem ca- tholicaroampledaturjilliusq^defenfor accrrimus,&pro- pugnator exiftat,nihil agit. fol.3io.

X 1. Princeps iniquus insperato dum omnia felicitcr obtinet , Re-

§00

gno pellitur . Deus enim ab initio Romam orbis caput , Pc- tri fedem , & iìdei magiftram conftituit. fol.3 11.

X I 1. Princaps vtduabus Columnis Prudentias nimirum , & forti- tudinis, quibus Rerp.fulcitur,confilio,& conftantia nititur, ita fubditorum virtutes muneratur, & federa punit,ex quo Refp.diu faróla teda feruatur. fol.312.

X I I I. Princeps fortis , & prudens vt Principatus cultncn affcruet , vnicuique quod fuum efl: reddat.bonos ac malos diuerfimo- dè regat,atque eorundem affedibus , & dcflderijs fé accom- modet , nodes ducit infbmnes . fol.3 13.

X I I I I. Animus vti nobilior eft corpore, ita vultus Animic potentijs, alijsq; virtutumdotibusnoneftcomparandus. Spiritus.n. à Deo profìcifcitur, & rcuertitur ad eundem,terra terrae red- ditur.fol.314.

- X V. Princeps Vigilans, Prudens, Animaduerfor, & Propugnator quomodohieroglyphicè defcribatur. fol.3 is.

XVI. Numifmata in quibus Rom. Impp. Serpentis figura Pacem , Virtutem , Salutem , Fidera , & Vidoriam prxmonftra- runt, fol.316.

XVII. Vexilla Rom.Reip.Militum , varia Serpentis figura fignata > Vidricia, glonofaqj de Inimicorum vidoria triumpharunt. fol.317.

.I>R1NCEP:5;LIB._VI. TIT. I. ALLVS. I.

30r

VlTAE\-DVX.lTIN ERIS .

C X C V 11.^

Trim4,chel pie metta m l'onde falfLj Il gran Mosè , mette ti Bajìon ptk iJoltLJ Tatto Serpente a le genti ajj^re,e Holtc^ Per tor le Reltgion profane, e fdfe^,

Contra cut dt Nettun furor non 'valfi^. Ala par , che It fa Imperio, e leggi toltc^, E con afctutto pie le genti fetoltc^ Pajfan da Faraon , ch'itti ar/è, ^ alfe^.

Figurò cjueHo Capitano inuitto

L'horribd Scettro, che dal mar nt tolÙLJy E manda fuor del tenehrofo Egitto •

^ccio noHrAlme dopdl cibo moUcj Dal Ctel piouuto per fintier pm dritto Vadtno al Ctel dt gratte alme fatoìle^ , .

Diiitq; Dominus ad MoyleD ad cU- niasad mc?Toc)uc- re filijs Ifracl, vi ptoficilcantii'- : autEni «leua Vìrg» tuà,&:cx[endcini- num tuàfuper m.i rc&diu deil'ud, et gradiantur fihj Ifrael i medio ma- ri per lìccum &c. £xod.i4'

Cumq; Mtédi/Tet Moyfes manum fu per mare , ahfhili Ilud Dommus.fli teventovehcmcci, & vrccc lor- nocic, Bcverucin ùccum, diuifai-^i eli aqua. Et ingielTì (unt fi- Iij llracl per me» duini iìcci maris , arar. luaciuaquafi mui^ à dcxtcra co- ium,& leua.Exod. is.di.loc

Tex.iQc.nanilaio- dcconli.

Ecce egopTuanr va bis pane de teda.- Exod. I £.

502,

FRINCEPS. LIB. VI. TIT. L ALLVS. II.

Draco cotleftis In- ter duas Vi'ias in Polo collocai' nu- quaoccidit, acun quam dignior fu- pereniìneroésinli jAines. Madiem.al- luditad Roin.PS- tif. poteftatt m , te dignitaté ,^us l'u- per oés eft, eiusq. lumen nunquam cteficiet . De hoc eod. Bracone ha- betur s hb.4 tu. 4 alluf.i.&ot.i. ai- lur.9.&deccelc!t. Hydralib.eo.iit 1 alluf.é.acde .<£'.' lapij Serpente h,»- bet y.titj.alluf.j.

Na &;Heros Dra- conis figura notat

Tex.inc.folitide maior.& obed.

Quorum remife- ntis peccata, venur cuntureisficc.

Rcfpondetobijcic uhm tió licere Ro n^an.Pont D'acc- né prò m-Ì^Miibus habcic geatiluijs .

iDi.GvNITATYM>;CV:L-.MEN..

ex C, V I J I.

Riluce ilD^^Go Jòura gli altri Heroi , Che fi veggon da Injno , a l'altro Polo \ E come im nel Ctel fitpremo è folo. Cosi cjual Sol cjiìt regna , e Jf^lende a Noi .

2SIè dal canuto jMauro a i Itti Eoi Potrà mai Spirto folle uar fi a njolo. Se Jpogliato non fi a dt filande, e duolo, E da lui fciolto da gran lacci poi .

§lual nube dunque al Sol de l'intelletto Alcun' oppoje , e fé si ofcuro Edifica, Che merauiglia non celò nel petto ,

Oliando fnodo l acuta linguale diJfL^, Che terr ih il 3 feroce 3 altiero appetto Hauea , chi al noHro ben fé luci fiffc^,-

.PKINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVf?. III.

303

S E ' M P E R ^ A V G V S I V ;S

C X C 1 X.

jD(? l'EleuJina Dea nel Carro ajcendt^ TrittoUmo gentil tratto da Draghi-, Che i cerchi di Gmnon lucidi , e 'vaghi < Lajctando ,Joi4ra l'ampia terra fcendc^.

One l' Ingegno human di Hudìo accende^, E di cultura tal, che 'verdi laghi Veggiam le piaggie ,u par^che l'onda 'va^hi , Qualhor con l'auree biade aura contender .

Venne dal Ciel foura njn ^ran D'^f^Go OJìri Pm chiaro Sol Gregorio hoggt , che pofcia Per trar frutti più degni ti mondo infiora .

Dolci , e trancjutUi fa noftri defìri

E guida al Cielfuor d'ogni humana angofcia Nofir Alme 3 oue di gloria Dio l'indora.

TritKdemns fuper cumim Cireris à Dracombus 'dutìii Te ibis diftù ctt, docet gemes agn- culiui a, ac ad vbc- norem vitx auno- nam femina fpai- f;i[ . Ica Paufaaias > &;0;iidi'.tijt'or- (an,& Ofirii a qua plurioiis habiais fuit.Diaconescur- rum ducentcs vo- ìurainade agriail tura confcripta fì- gmtìcafle teftatur Hciìodiu.

Diodor. Sicul.an- tiquit.lib.j 4& j. Multa de Cerere Trmolemo,&0(l- nde congent. Aei lune , vt & s. lib.i.uc.4.alluf.i.

F gmemivciitas.

I Scijetiim compa- : ratio.

Ofìris Sol ab iCgy piijs cxiltrnat.;s fuit.cui Rolli. P6t. aiHmibiL'i.vt& s. hbi.cit.i. allu.ii. ac paflìni per tir. tetèomnes.vbicit. tatt.in e Ibliti. de maior. & obed.

5^4

PRINCEP5;. LIB. VI. TIT. I. ALLV5. HIT.

Ledati à Principe (qui &: cuniculi fi- ne poteftate for&) fnprapetn firroi- tatem pofico. i. (or pra catholicx Ec- ckfixfoUditattm, cum eius viccs ge- rani eap.fanè.i]. de offic.deleg.non ù- meat Reges ( ftint eniraleoncs) terrs in admipittratio- ne iqjineris fui. ù- citilludPfalm.Sa- giprx paruulorum ice. Uraco nanque Leoni adiùftmor- his dominili figni- (kat. .

De Vi^l cuniculo- runi'naiiira nócit lue diflerendi lo- ciu.diciitenimm hifula Creta cmi- bi^s cos rciìftere .

Msgirtratus autho r;u:f.;<.u»irum.

Animi conilantia.

Ccrporis potentia.

Trincipis fuprcma Potefiàs d^ilcs, fbrtes , Ce dniidos fàcitaudaces.

PfTccps cralr-t bu- 'n;!fs vr hic,&:?. 'K 1. uc.i.allur.j.

MAGb-S TRATVS.F/iC IT. HOMINEM

Uhorrendi , e ferocipmi Leoni Non temon tmtdifimi Conìgli, Ne da forz^a , 'valore ne da gli artigli ^ Ne da 'voraci dent i, e fer 'unghioni.

^InZji par, che d'audacia hahhian gli fproni Al fianco ,6 dar altrui "voglian configli, E liberar da cafi, e da perìgli Pofifan hor con lor forZja ,hor con ragioni y

Mentre delD^t^Go han f clic tfitm' ombra. Che de. Tiranni ogni graueT^^a Jc accia , E di terra , e di mar le Nubi fgombra.

Come a l'incontro hmmltafanta abbraccia ^ Et ogni ardito Cor di pene ingombra, OuunqHe, fiende le fiie fante braccia .

PRINCEPS. LIB. Vi. Tir. I. ALLVS. V.

305

f BONIS.RE^^Q.' ^ON ^ ^^^^ ^

C C I.

Guai' in Grecia mudtBi effer conuient^ A mey'ver chi- belìemmm il mio bel nomLJ, E che non lafcia le gramfe fomt^ D' antichi error^ch'à pena tlCiel foUien^^.

Are fé Drago, <fi quel;.ch'alD^^G^^ "-otene Per obedtrlo,e venerar Jhe chiome^ Non faro venenofe , horrendo , e cottila T'/y^ fo^tisM cofj pertinacia tiency .

E però gratia il Ciel t' infonda , e Jpar^a Come quagiìi ti benedice il Braccio , eh a di terra ye di del potè fi a largai

AnZoi tra miei nel belìOnil t'abbraccio ■■>

Hor prendi Spada, Elmo, CoraT^a, e Targa, E tronca dOriente il brutto laccio .

V

facccut r'.m. lib.?. cap.ij.

CJuiilainfcoIatis in Collegio Gr.T- cordàGrc^.Xin. m Vrbe cóllrucìo cuius hic jpfpjéti iì deliacsu sii f ucabac eundc r6- dtìcéefl'eDrjcoaé cuius confpcftiim tàc^uam ccrriHcu , raoniferumi^; v:-, ubac , vcl prouTcr infignia,vel qaòd ita limplejc iuuff- nìs in Gr.Tcia à Scr péanis fcilmatico- rum Imguij.YiRa mimamie, acdo- ftriiiam cjtholic» implcfti tsrrcief, jcccperat. Idem in Collegio Germa- QÌco cùillud Grc- gor.rifitaflctacci- SiiTe quidà leiiii- IX retuleruncintcr cjuos R.ac finguli- nsdoftrincP'.Fri- cifcujBchusidma Tima ciim admira none cófirmauit , fed de Collcgijs a Grcg. cóllniitis in Vib:,&in oihenò eli hicn-urandi lo cus.diceiur aliai ; Ita pariter«^uotvi- cibusGra:caEcclc- lia à L\iiaa rcbel- Uuetit.

Gr.icia pertinir.

Bcnediclio Pomi

Compcilccos in tiare &c.

Accipe^ladiu Spi- ntus.GJIcjin filu- tìSiLoncaliirtiii.-c, &!ì'iitunihdei.A- poft.Ephef.i.c.

1

3otf

PRINCEPS. LIB.V1.TIT. 1. ALLVS. VI.

Invita D.Ambro- fij . Virg. jtneid. lib.4.

iSubmetaphoralu- fiT, prò qua Turca 'fummir,& Acjuila; .prò cjua Rcjt otho ìicus intelligiffra- ftaTiircaru claflìj in mari jtgcoai»' 1101571. vtJt y.lib. coti, ric.z. alluf. 4. demóiìratur . Ro- ma.i. Ponr. C'hri- H an.r militi! Du rei a<i Vigoria co- gtiort:tn(dam,ac ad orieni.'slmpenum recuper.in^um vi rrinrioé decet,pro Ecc!c(i.T fonbns qiiarn cudotlire te neuu,hoiuiur .

V A D E . A GÈ . NATE

AnflriacT gérìs In Orhomanicam fa- miliam conrinua |>rcciiiio, iterqua» nunquam pax ini- ulcgicur.

Orc?oTurcìc^clar- {is tormentoni bel Iicoril itftibus con- fi! fa* , & fumo ob- ti-'r.cbiatusvitì-oriS «icHic, cuiiis cornu Hcxrcrum fu^a ar- iipuic. vnrle cum fì'ijs Ifracl «Iccni- ;jrepoiuimns. Ha- vh fpiriuisnuiSjSc opcriiic eos mare lìxocì.i s • DiinfJo prcd.T in :ci Voin. P.c^t.Sc Vcnct.iiu Renip. Vti vufbjrui quà(to qui& dtbcu

C C I I.

L'Augel di Gioue anni pur molti j e luflri Lo fiemato Tianeta ha in aria attefo. Non temendo ejfer da fuoi lampi acce fa , §luando per Je non fplenda, auampi , ò luflri'

Onde pur giunto da glt Artigli induHri, ReUò dal cor fi ^ e moUro ^n corno offe fi. L'altro tinto di fangue 3 el re fio prefi, E dato in preda a mtìle mani illuflri.

Diuin'Augel fpiega gli aurati Vanni Ver/o Oriente j e Jl^egni ti duro Scita » E 'Vendica in 'Vn dì ben mille danni .

Tofcia y che largo il del ne porge atta , Segui animojamente, ch'in poch'anni Darai ior morte,à Na perpetua Vita.

PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVs. VII.

r P R 1 N C E P S ' I V Y E N T Y T I S

ro7

Xerpcntix iauentas «tmiflìmè florct, deponit cnim rc- tUJ cxuuium vtre- nouccur y.eod.Ub. tÌLi.aJlLi.x.ac mul tos niuit aanos j". tit.t.allu j. acpaf- fim per tir. Hoc la- men figmcntdhu- raani c;cncris , q^ iuucmààDijs im- petrata fupcr Afel- lum impofutrit re AaacUmlegitura- pud muUos no mo dicx amhoricaus fciif cores .

C C I I I.

// Geno human de Juoi begli anni onuHo Hauea thumil Sonnier^ eh' a pie del Adontc^ Vtiìo il Chrifiallo yCon le 'voglie prontcj Venia per ber di fete arjo , e comhuflo

Quando ti Genio dimn ,facro , e robtiflo VJcì da l'onde ,alzj) l'altiera Fronte^, Se ber (figgiunfè ) ^mi del mio bel Fontc^ Scarca ti ricco Te [or , e hai nel tuo bujìo .

Lajcio talm'Hebe il Portator con Flora ^

E l'arder ffenje : e quindi auien, che'l Drago Ha t fonti anni^e l'human Germe inuecchia.

OneWe la fcorTL.a fauolofa^ e "Jago

Elfenfo ; e chi nel ben di Voi fi [pecchia Vedrà Jommo Paflor nona Pandora .

Qjiid mirù 9,Gc-

nui humanij luué- tuicm à loucimpc traum fupcr Afcl- liim vc(fl.intlà im- poAicrit, cupnoiis pop'ili hoc animai lymbolu lìt? Pier. Hier. lib. ii. dici. Populas:qiii luué- tucis cfuciinonem pollare nequiuu , ac fpieta proaqu.t auccu 1. prò mocii-

[ ca il'eccbrarumiaC voluputum dulce- dine,quapop:ilus

jiUeduccbaiur,reli- qmt,

Hcbc luaonisfilia Dea luuencuEis ti- fccraeft, qua lupi- or ob formr e!c- g.mnàadoflìcuim piaccraat'-* aitioi- pfit . Flora fioium Dea dicic", ou.t: :u- uenmaseitcome;

De Pandora vide qu'ddicatCìej^or. Guai.

30^

PRINt:EPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. Vili.

Palatium in moli' tecxquilinoin Vr bc,c]uem hocìicCa ballinum appellat à Grcgor.Xl'lI.ad vfinn Rom. Pont, praprcr aerisamc- ■nitatcm cxltniftii fiut.Cuiarididim' circuniuoliztùSer- pcntcm, quoniam ha:c crat imago, formaci Principis apud jCgypiioì , 5 fiibditorum curi squa lance jerere roluiil'ci .

Princepi io medio Rcgno.i.in Vn^ bi- lico, vtrubditos ac- que cxaudiai oni- nes fedem haberc debet .

Sol in medio cecie ftitirr oibium cur- fum peiagit. qiia- mcr.n.habet fphe- ras fiipra, 6: lotidé infìra.

Mundi Xlicroeor- miis Italia, Roma «putcll.

j Orientaics, Occidé ■ ra'es , Meridiona- le, & Serréiriona- Ics .tquèpari loco- rum interual'o ab Vrbcpenè diftarc vidcauir .

PRINC EPS ^REX(^^ POTENTI S S

celili.

Con amptj giri la fuperba Molcj,

Chel Regno importa ben fondato , e retto Cinge Drago immortai, Signor perfetto , Che i Soggetti 'ugualmente intender 'vuoiti,

E quale in me^o a i celefii Orbi il Solc^ Alluma i e fcalda con fereno afpetto Come a Saturno, a la Sorella il petto,

I al Qyj STI à ognAlma , che l'honora , e cole. Del Mondo Italia e "vn piccol Aiondo , e Roma

E d'ambi il Capo , one riluce , e fj?lendt^ Con noua Sfera ti Fafcor fanto,e giufo, Talché non men può venerar fua Chioma , Che del foco dimn gli Animi accendevi

II Gelato Germaniche lindo adufto^

I

PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. IX.

509

LEGVM.DATOR. ET. CVS TO S

C C V.

La njagA Cinthia detta Dea Tr^firmtJ -, Mentre le fiere 'Vie ne tnfegna , eferha \ Hornel Ciel fi dtmoBra , hGrfiural'herba, Hor fcende fiotto a le tartaree formcj'

E corneo buone y 0 ree fiòn le noBrormt^ Così rij^lende humana 3 a Ima , fiuperba Fero la fior ma di gran D^f^Go acerba Prefiè ad honor de le fine ante normc^^

Le Vie fiacrate k la dtuina Spofia

Di Chrtfto j fion gltalti precetti , e leggi, fer cui fi regge il Cieli trema l Inferno .

Corra dunque al benfiar l' Alma ingegnofia ^er l'acqui fio del Regno 'unico, eterno. Et iui empir de' Ribellati ifieggi-

Hzeiten TUrum

Prxridem(qui ut- txlegesium) caput Draconii habuirtc affirmit fuidas. ijf de et Mercurius p- fiiifl; Ugicur. VI fu

riralib.j. tu 4. al- uf.}.klib.4.tit.4. »lluf7.rbitieiX<ci curi) imaginci po- nùtutivbi rcrè Té- perantix panmna fpecia ad Princi- pis forraam necd- fariz cóCdeiìiuc.

Diana, profcrpfn»,

cinit: gnau Hcca- ten efls Virgilian' tcftjcur locus. Vo- ce uocans Hecaté, ccrloquc , cteboq; potcntem. ^ncid. ìib. €. candem ro- cant& Cintliyam.

Aiflones & opera, qu2 uclut iicfbgia nomini infila re- manenti

Legum honor.qui- bui Princcps arma- tur. Inrt. ìnprinc. proem. carumque rcfpc^u acdii Prin cipi,rcd eius mioi- ftris honor dcbe- tur.tex. in e. ut».le- bìmsdeappcU.

Sic curiitc ut com- prachéjaus. Apoft. i.Corinth.;,

51 o

PRINCEPS LIB. VI. TIT. I. ALLVS. X.

1

teoMxij. Zo- diaci fignis unum, eli Animai fola- rc , ferocifiìmum, acterrcftrium om- nium quadrupc^ ttium Princcps; Re gemq-, ac aliamul tahicroglyphicè (i gnificaredicemr a^ Jià?>ciim n6|fit hic Animalium naiu- ram, acprifenim Ltonis exphcandi )ocas..

Lcoprudcns, quia

mire diciiur , ita princeps, mie fu- pra iib. preccd. tii. i.alluf.j.ac lot.iit.

Barylifcusftellaeft in corde Leonis in fija, acrutilans ve lubar rerum ctrle- (tiuni Regina dici tur.itaMathem».

T^inccps tempora--

S'Àk fruftra line fi- ÀeUbwÀt.

i ì

1

ntous{ K lìc om- 3ÌIS cìps lucced'oi ) ^jcclciiam catholi- icam fignificac- !>■ 'iQrcz. Honi.Euag. ! i-.Vu Satbaihi. lo.

pbRDA-REGVM.INwMAKV.DEK SVN T.

C C V I.

^N^nnjì /ih'jeyo I^eon^ne fiprudente . Signor [aria , ne di fi gran poJfanX^-, Ne in Cielo h aurta fi ricca , e nobil flanz^a. Due d'ogn altro lume e più lucente i

Se non cingejfe al cor l'almo Serpente j

Onde ha Virtù, fplendor^moto ^efoUanz^a^ §luindt d'injlufio agri altra fleUa auanz^a , E dona al Sol quel fuo gran foco ardente.

Il Principe terren , che l ferro cinge , E' l Alauro [caccia , e l duro Scita offende, E fa de Gar amanti 'vn nono acquifto \ .

Abbraccia il mondo intiero , e nulla flringe Se nel fuo cor ( Signor ) tua fé non (plende. Che Regina del Qclne dona a (bri Ho,

f'

■PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. XI.

311

;1nexpectatvs.dòminatori5.adventvs

e e V II.

M.entre piùbeUay e pmfùperbaRoma

Fa de gran Temptf, e Fori , (f ampia il Regno Tarammo ] ha del Dominio acerbo Jegno , Che fua alt creila, e fua Jùperbia doma.

Vede (ma nonfenz^a arricciar la Chioma) Scender Serpente altier colmo dtfdegno D'alta Colonna oue fua Bafe ha il legno , Che pone al Red' alt t penfier gran/orna .

Onde manda ad Apollo i cari figli ,

Ch'eijpieght lor quel, che t augurio apport e , Cui per Lucretia poi lo Scettro è tolto .

Signor , Jcendendo da t empir e e Porte TroncaHe all'hora , iui de l'empio , e sìolto Tiranno , ouhor trionfi, i fieri artigli .

Tit.Liaiui Hiftot,

Hinc àifcàt Piin- eipcs amaci,&: non timeri; acque hU' iui cxeinplo om- nci tàm Rcl'giofii quàm fsEcularcs przcflc Clcre, & populu non fupcr- bè, ficcontumclio- fièiuchicde quo la quimur Tarqui- niq.fed fanfte, *: Riodeflè uè Chri- ftus R.ex noftcr. fccica loan. And. in Vita Eonifacij Vili.

Roma fub minu regia Tarquinij , amplificatui,exco- litur.à Regum po- tefbice c;cimi:ur.

Portenmm quod Tarquinio attule- rit?qui eodem an- no quo Regno pul fusfu;! Serpentem la-trall'edicii Phn. lib.S.cap 41.

Rex turbams mit- titfiUosad ApoUi-

Lucrcdi fliipnim Roma: libeiLnem acmliE.

Dc'.'s ab initio Ro- mani capuc CI coultitiiiu

3ii

PRINCEPS LIB. VI. TIT. I. ALLVS. _XIL

Reip.Caput.funda mcmu.&fj-mbo-

Hiiius Iconis fym- bolica (ìgna Hcia- cUum Imperatore, quiphoca fiicccATe lai geflafle credùt nonnulh, qux ad- hucin Hcracliorii (fiqui (uni hodie) Vcxillo poli mlì- gnia ceinunmr.

"^JÌTTtitvr. ìn.vtranqy e.

Srudentia.

Foititudo,

Bacch. (ymb. 113. adAlex.Catd. Ca-

pcgium.

Capitis, acpeSorij Vutus,<jua>

Princeps publica , &priua[acultoditì bonos, ac malos ^ mericis pr^miaiur, 8c punir -, mdei]ue faeia lerta (eiua- lut Kelp.

C C V I I I.

De l'Animo il Con figlio, e de la mentii » Che l'operation de l'Intelletto Guida, e conduce a fin chiaro, e perfetto, Onde Prudentia detto egli è fouentt^\

La coftantia, el Valor, che nulla fente

Di 'van Timor, ch'altrtForteT^a han detto Son le Colonne del comun Ricetto, Quel publtco ben /èrba la gente.

Che mentre in giro ambe circonda, e abbraccia Il Principe Jeren , la Tejia appoggia A t'vna^ ^ a l'altra il Petto annoda,e allaccia.

Cosi purga ogni Camera, ogni loggia

De Vitij , ejfialta il Giuflo ,6 l'empio [caccia, Efol bontà nel Juo bel Regno alloggia .

PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. XIII.

(àlEQALE ' SACERD O TI VM :

3'3

f

e c I X.

Vifio la prtfca Età come di/cefè

Proteo nel mar col fuo bel Gregge intorno D aurate Conche y e d humìd'zAlga adorno , E come in 'varie , e in none forme afiefe \

Fer Signor /aggio , e Rè prudente il freje , Cui grauo de penjìer la notte e' l giorno Paftoral Cura in non far gratta , e fcorno A l'Empio 3 e al Giufìo , che l fuo premio atte fé.

Quindi in Egitto ei coronato fue

Con laureo [apo del Serpente altiero , In cui Portel^a 3 e Vigtlantia regna ^

Santo Signor , quindi le (gregge tue

Chinan la fronte al tuo benigno Impero, Che le lor pafsion prender non fdegna.

Proteus muU:'pUci ter à Icriptorib'' l'u minir, hicpropru- rfeniijtimo Prin- cipe ^gyptiorum authoniite poni - tur. quorum Regct ( qui 8c lacerdoics eram) uri ferpcntis capite coronaban- tur, ira quoque ,-E- thiopix SacErdotcs feipentum corol'à in capite gellabat. Diodor. Sicu!. an- tiq.lib. 4.in princ. itaSatutnusPhiIo- logii 1 prima fphe ra uifus ert (ìipra lib.i.iit.j. alluC. I.

Proteusintot 'eft

ciesuertit in quoc vuh&c.

Virg. Geor. Ub. 4. Diodor. Sicul. aa- tiq.hb.i.

Princcps noctes d;t cit inibmnes , w.

iUàs.

Ptinceps banos no. nieratur,faci.TjO' o- fosperdit, ac uut s. populorù deli le - r:js accòmoiiaoir.

Fortinido, & 'v'ìgi- lantia Princ pis K.^ gauin a/Ièruaiii

3 14 PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. XIIIT.

Matth.ii.Kx.in e. iriburum ij.q. rie.

Numirma, Princi- pis inientionc fa- tetur, animùq; dc- tegif. ita Bruius, & alij Impp. in fuis iconibus, ac hodie uniucrfiferèhomi nes, Cur aùtin an tiquis Numifmati- bus rcpetiatur fcr- pens , rationéfrcd- dit Pier. Hier. hb. 1 6. diSt. falus , uc alias , & J. tim. eod. alluf. yk . le pcnult. &:Pier.idé ìdift. dominium vit.]ue ad caduceu, vcibi dicetur. Scc,

Spiiicus nobìlior -eli corpoie.

tiiewn^; przualcc,

vt&Aip.lib. j. tit. 4. alluf. 9. ubi Urte- rà occidit , Ipiritus viuiiicat.

Rom. Polir. anima- rum , ic corporum eli Dommator ,& Reftoi, ut Ccfi'pra l.b.i.nt.i. alluf. t. Dominili uerò vr aliai didmm elt , fcrpsntis figura no tab-ìiit.4gyi'iij-

C C X .

Lo spirto, eh' è da Dio fatto immortale, E dentro al petto Jt diffonde , e ferra Tremale al corpo, eh' e di fr agii terra. Etappò quello poco, 0 nulla ^ale.

Cosi l mio off) etto non w paia eguale .

A quel, ch'ai Saggio il cor apre , e differra , Che facilmente il f enfi de gt occhi erra , Quand'ha la benda , e' IVel doppio, e mortale-

E fé render fi dee lo Spirto a Dio

Col uero culto , e k chi miniera il reBo\ De l'vno , e t altro hoggi Kettor firìio.

Non ^i fa dunque l' occhio altier moleHo, eh a dentro fenfo ddettofò , e pio. Et à "UoHra Salute ardito, e preftO'

PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. XV.

3>5

rpHroP5:iC.(|)PONHEIC^KOAA£lC-AS^MElA.

C C X I.

Al corpo human por di chrìHato Augello La Te fta, et pie far Serpentini han moflro H erme gentil più 3 ch'mhumano ÀioHro Di cui T'arga ha 'vna man, l'altra h a' l flagello

2\dàchi non e duro d'Ingegno , e fello, E ben intende ipie, le mani, e'I rofira Vedrà dtfcefò da l'Empireo ChioUro Principe eterno , almo celefte , e hello .

Ch'alba la mente k T>io vigile, e defìa,

EUampa in terra di Prudentia ilSegnOy E di leggi immortai gli animi inefta .

'Diffènde ijuoi dafuoi Nemici, e' l Regno, ■ ^^■"> Dio li die , forXa ,0 fortuna honeflav lai haQyggoyto hoggivalor, e ingegno-

Vidi Romar apud Angelum Brciica- tanum Papienfem anciquitatis Iludio lìfTìmum,acliifto- riarum naturali i eruditiffinium, & fingulaiem.annu- larem lapillii,qué Iafpidemappell.it, in quo(Mercnru;s capite Galli, & fcr pctinis pedibtis, cu lus dextera fla^cl- luni , finiftraCV- pcum tenebat, ciMt incifus.Cuius Ima go formam Prin- cipis notat,& reprc Ientat,qui uigil js &prudés,animad- ueiterc&patroci- nari fubditos dc- bet. Eiufqueanti^ quiflìmilapilliHie loglyphicum li:!- roglyphicèhic de- claranir.

Mercuri) imago.

Bene adminlftra- tx Reip. fymbolu, quamprxmio, ^' pcrna conflare So- londiccte folebat.

Sub louis ClypeO' ueilantur Princi rei. Homerus.

Sub Prinffni; p.i trociiiio d&iji jj puh.

3i6

PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. XVI.

CurinantiquisRo nianoium Princi- pam Numis rcpe- rumr ferpcs , ut in , quorum figli- la hic pofita fune, ac in alijt quSplu- rnoisvidcre c,quos 'oci anguilla non recepii, rationcred dit vltra alios l'up illis fcribétcsi&an- tiquitaiis cultorts, pcipuèPicr. Hicr. lib. i<. dift. falui. horum.n.cxplana- noni inu. i.rfque ad numetum xv ■ non cft hic locus.

ROMANO R^m^NYMl SMATA -P RIN C IP VM-

Rom. Pont, fcdcs, Koma.

P.ìx, virrns ,falus, fidcs, VitìrorìA in Numis fcrpcmisfi- gurillgnarx . De Numifmatum. ac omnis antiqui wtumgencfìs mul mudine , qiiac m Tioniino flumine piopè mcnia Ciiii- tjtis Thcrami prò ìabcnte <^uoiidi ac inccfl^ncsi ubi dieitui- Thclàums rcperinir , rationé & CSI! (Tarn , nerro redù icddere, fed nec latisabùdè ex cogitare p6t, cum nccRoni^ tàmma gna coruni copia tam angulto loci i"patio,vbi uisaqua lù omnia tmbat ripit,atquecófiiu- dit, reputa iìi.

C C X I I.

Gli H eroi , chel Cielo a l'almét Aufon'm diedt^ Hauendo pojìo a l'ampia, terra ti freno » E fondato l'Imperio alto , e fereno Ouè Signor 'voflra beata Sede \

Moftrar Pace , Virtù , Salute , e Vede Col fr lice Serpente , ornato ^ e pieno Di celejìe Vittoria , e di terreno Valor , ch'ogni Valor terreno eccede ;

In Marmo, m Bron%o , inpuro Argento j e in Oro, Che le Relif^uie di lor gloria ferba , E ferbera fin , chel Sol giri , e luftri .

0 VESTI dona del Cielvero Te foro,

E mofìra a Noifue Virtù chiare, e ^''^l'^fl^i? Cui tor cafo non può , ne mort^ acerba .

PRINCEPS. LIB. VI. TIT. I. ALLVS. XVII.

317

MlLITARIA^ROMANOI^'lNSKEmvIA

C C X I I I.

J\doftrol Domìnio ^niuerfkl del mondo, Anzjtl promije ti Serpe à Claudio Nero, Ad AleJfandrOjà Scipio, ^ a Seuero, A Tiberio j ad AugHjio almo, e giocondo.

Quindi l'mfegne de Ouirini al fondo

Jiiandar le genti infefte al proprio Impero In cui fiolptto era Serpente altiero Secondo i Dhcì bianco ,aXurro,e biondo.

Con taliSiG^os. ( ma più benigno , e pio ) Non fol voHro 'valor nel Trono aJceJLj, Oue Alonarca , an^l terreno Iddio >

I^ìk 'virilmente altrui 'vinje ,e dife/L^ Noflra faccbeT^a dal Demonio rio , E di dmino amor noprAlme accefi^.

Varia Romanoiil InilgnìaDufu, in cj^bus Serpéciiinia- gQVarijscolonb'* , varijsci; mcds de- pila, col.^.ti-:^ne in Vexilli:. iT-jgiiiim hoftib' incucichai ceiTorem,vnde Im periufcliciter cxii- lit pLopagau-nT,(^- pè^i Scrpeiitis ofté to» vcl meHiocris fortuna! honuncs atlillius fatligium prou.vìi fcn:. De vniuf-umfq; vero Scrpemis imaginc à num.i.vlciucad nuni.iiì.nó elt hic €xponcndi locus alias Deo dame de hisomnibus fulius diflocuTi ac Nu- j mi{trjtù,&pea>l nix fcrlan oninis j loUct'aìnbiguiras , dc^busadhuc&ic,

His omnibus Scr- pcsiacahis ad Iin- pcrij cehuudincm bonum faitomsn, Tiberio cxcepio .

, Serpaio vAfij^ mo

j tlis,vartjstji coìori-

■ bj-; in Rem. Rcip,

Vcxillisdcp'.cti.

Rom.Pontt^uiiitt teriis.

3iS

E X P L I C I T

Libri fexti, titulus primus.

INCIPIT Secundus, qui infcribitur

VITA.

Cuius imagincm,ita"vthfc delineata cd^ponunt non- nulli, quam diuerfidiueifìmodè declaiant. definir eam Ariftot. & Commenc.lib.inteliisen. Scotus iux- ta iliud Ioan.i.quod faótum efl in ipfo Vita erat. &cc.

CONTINVATIO.

Opt. Princeps de quo fupra titu. proxi. pace afTecuta , Vbertate partafelicem viuit Vitam de quahic &c. ac in Rcp.traquillitatem parit,&feruatvt i'upra. Cuius partes lupralib.i.tot. tit.r. colliguntur.

Vita . titvlv s . i K

315

i.*^-^tL~-jjA. — jjT» — tfctfr— ^,T^^ ut- -itì. -rm ,

310

1 1

ALLVSIONVM LIBRI SEXTI, TITVLI SECVNDI.

Summa .

I.

Arcana Principis, quxabftrufa, & recondita dcbcnt efl'e, Draconis imagine fignantur.fol. 315.

1 I.

Sobrietas Principis longanimitatcm parar, fol. 314.

1 I I.

Princeps longa:uus cfTedebct. fol.315.

I I I I.

Vita: vtriufqi acftiux .f. & contemplatili^ , atq-, Virtù- cis fymbolum, qua Duce Princeps in periculis pofi- tus , tcnebrarumq; caligine circumfufus , diuinum rccipit lumenjhoites profligatj& fternit . fol. 316.

V.

Vit^e adiuos, &c Contemplatiux fymbolica defcri- ptio.fol. 317.

V I.

Confilium eruditiUìmi Principis illecebras animi , & Voluptates refpuit-, arduaq; Vita^ veftigia feólatur rationis Imperio, non fenfus blanditijs obtempe rans.foi. 318.

V I I.

Corrurtio vnius,generatio alteriusjcxterum quanto i^radus. nobilitatis generis illuftriorem habet origi-

3ii

nem, tanto clariorem obtinetlocum. VndeCatho- lica Ecclefia quod è Chrifti latere fluxerit folis radijs fplendidiorrutilans de hoftium manibus catholi- cos eripit. fol. 319.

Vili.

Spirituaies vita; nequiilimoshoftes Deipotentiafu- gat, &fternic.fol. 350.

I X.

Prìnceps Gentilitatis fuperftitione fublata prò oui- busfuis vti bonus Paftorvitam periculis exponit, & truculenta luporum rabiéautprocul expellit,aut omnino funditus toUit. fol. 331.

VITA. LIB. VI. TIT. II. ALLVS. I.

515

NO

!•-!

VVl. GANDA

V.

C) N S 1 L 1 A

C C X I I I 1 .

Gli alti pereti del Sacrato petto

Per cftijt regge il mondo , e/lponfreno A rabbia , a duol di eh' e sì colmo , e pieno Ogni ^voler ,ogn Alma , ogni intelletto \

ISIonfòno a lutti mamfefto oggetto y E forfi a pena al lucido , ejereno , E eh aura *voto d'alpri 'Vittf il Seno , E che fia grato à fuoi fanti occhi , e accetto,

E pero porta ne la facra Infegna-,

Non Aquila ,falcon , Corbo , 0 Colomba , Ala di Burrone antico njn Dragon forte \

eh' a tener chiù fi i gran configli infegna ^er viuer chiaro ne lofeura Tromba A mal grado del Tempo , e de la morfei.

X

His vccbanmi In- ìgnibo^ Romani ■etete; { iraxinio Reip. difcrimine, m &; Aquile, Mo- noMuii » lupi, 6c Apri imagmeipoi taoaat cum niaxi- mam, Se laboriosa prouinciam lurci- l>iebanr,nai,-&: Ve xillorumhuiiirmo di PordMrcsDra- conaiij appellabs- cur. Cui autcm his téporibus hic in- figaia gclhbant, raiiopat«,Vei.xj. vfq; ad fin v cebi- tur & vexiUo pro- ut etiara vtuiuur hodievbi cxtat in- (criptio S. P. Q^ R. vt Cartajjinci-.- lium forfan Inferi ptioni.aciKulorc- fpondercnc.S.Q_ . R..S. P.Q. C! S. P. Q_. R..

Quod labyrintho cóp^ratur vi s.hb. 4.tir.i.aUuf. 8.

Arcana Principis flint recondita,(]u{ Itlciioobuolut dc- bentvt s, cit. loc

Rado.

de tiuoj. tit. leq illuf. I. &s.lib.j. rii, i-allul. xi|.

314 VITA. LIB. VI. TIT. II. ALLVS. II.

P OENITENTIA,

Serpens natura be- neficio fpolias fé <c lenouat »<i vii? ló- ganimicatc. iu na- tur.hift. fignu falu tis hac de caufTa habitus fuii nò Co- lum apud Hcbr^os num. XXI. fed ciii apud jtgyptios.St Ph?nices. Eufcb.de preparai. Euang. iib. I. cap. vl[. cir- ca fin. Leo Papaia (cim . qui Icgitut m natiu. Domini. Ver. Dcponamut ergo vetfrcm ho- minem &c. Pier. Hiei lib. «o. dia. fcrpéi i homo nàqi dum inter fpinos.i. dmitias fpoliatur , m calcili patria re- nouajur, quibus v- fus dì Grcg. xiij. dum cleemofynai immcnfas,& colle- ' ^ia ingenua facit» ac indics vfuruseft injgi5. quòd auté diuicii fpins di- cantur, Euangcli- ciu id ttftatetur lo- eus. Exijt qui Ce- mioatj&c Lucf.7. vbi Greg. Phn.Ub.S.cap. 17. Gem.de re. umil.| lib. 5. mprinc. ib- ftiaei cnim ferpés àcibo cumpellem vcteré cupit dcpo- ncre,vt fupra lib.4. UC.4. alluf.l.

Gloriaior inr infir miianhus mei' vi S:ruprahb.4.tiui,

aUiil.7.

C C X V.

D'ogni "Vecchio fqualor fi fmanta , e Jpoglia T'ra duri fafit, acuti Becchi, e dumi Queflo riformat or d'Alme, e cofiumi, E a mutar vita le Jue genti inuoglia.

Efentendo nelCor l'acerba doglia

J\4anda dal petto àgli occhi amari fiumi Onde perdendo de la ^vifia i lumi Forz>' è ch'ai mal dolce rimedio foglia .

JV(V tafprez^z^e del mondo , e ne gl'affanni, Ne la fortuna rea , turbata , è auer/a Chiar Alma in terra, e in del fi rinouella^

Come a l incontro ne' piaceuol' anni Le lafciute corrotte ama, e conuerfa, E ogn hor 'via più fifa del del rubella .

VITA. LIB. VI. TIT. II. ALLVS. III.

3^5

N IHIL . FRVS TRA .

t

I

e c X V ì .

Sdegnojofm non incolpar N atura t Che mai co fa non fi debile , e manca Theofrajìo -, ^ al morir dalla man fianca F rendi l Viaggio ne l'età più dura :

Che 2 VESTI non 'vedrà mai fepoltura Da la di' (tra Cornice , e Cerua franca Tratto fui carro , che l'età rinfranca, E gli anni ^rez^Zja , e njince morte ofiura-

Afciuga gli occhi H er adito ,e dal pianto Cefsi la njoce per Ihumana Vita , Ch'ogni mal' è da lei tolto ,e diuifò,

E tu Democrito anco , ond'hà l'<vjcita Tronca la via si, che non efca il rifa. Che palaia e toltale fui 'Vi s'ode il canto.

Theopliraftiismo- riens natuiam ac- cufalTe tiicit'quòd Ccruis,& Cornici- busvicam dmtina, quorum id nihil intereflet; homi ni bus quorum maxi- me interfoifTet um cxiguam yiiaro de- difl'cc. Cic. j Tu- fcul. At hic Ccru'', & Coinix ad Vita: diucurnitacein Cu rum Draconis du- cunt t CU4US natuià efle diuinam , & loiit;xuam tcftatur Eufeb.de prcparau Euang. lib. I. cap. »lt. cicca fin. Cut auccin unta lìc Cerui vmacicas ra- lionc reddit Pier. Hicc.hb.ii.dKfcio- ne Salus Coeicrum Cornac concordia jiotac,quam dum humores coferuac, dementa quibiis corpora coullant non corrumpun- tur, ac propterea diutijTìnè.perem- nicec^i Vita ymii.

Gentilitacis obfcu- ricas, Dura xcas.

Concordia Vics.

Hjracliru? adì lue Huminam flcuille vicam dicicur.

Democricus cétra, ex hoc etiani fem- pcr lifillc «edict

5i<j

VITA. LIB. VI. TIT. II. ALLVS. IIIL

IHabetnr h^e ima- go Vutucis inqui- bufdà antiquis Nu mifmatibus,&for- fanhincabophitii habìta , & reecpu fuit.q'.ii diccies Ser pente induxifl'e in Paudifo Virtù. ;s cognitioné ipfum coluctunt.Sc in ma ximii errorem la- plì fune, tex.in e qu dà. i4.q.j.Vcr. opliiia: à Colu- bro Scc

txoé&.tif, xiij.

Die dominico . 7. oftobiis 1^71. qiia- do Machabf.jrum Viaori.i,qn^ lib. I. Machab. habeuir, in Eccitila legitur, in rr„ri At^eo no- Itr; Viftoiiani con tra Tuicas repor ca- rum,qua: ad He- brarorum alludit cxinim de yCgy- pto.Ixod.14. Igneac Coluain^.

Colunina sfliua, ferpeiis conienipla ' tiuam fiqnificatvi «am.vc Scinhaal-

VIRTV5.VNICA.MERCES .

C ex VII..

Dlvìuo fico alma Colonna accenpi Donò ajua Greggia la celefle cura\ E fuoi nemici d^'vna Isluhe ojcura Ombreggiò , etmmerfepoi ne tonda immenfA'

Ouejìe nel mar Egeo diede ad offenja De l'empio Scita ^ choggtl petto indura JSIeperJt Regni , e f ente ancor paura De tarmata Vmon , qualhor vi penja.

A tal ckiareT^a lafimUra appoggia ha Virtù /anta Ja Celejte Spofa, Con l altra vn 'D rago , ond'eprudete ahhr accia.

Gisella per fé Ha immota , e Qj^ e s t i poggia Al C lei con lAli 3 cu ogni ben Ji pofa, Ch'èjol di Dìo 'Veder l'vntca /accia.

VITA. LIB. VI. TIT. 11. ALLVS. V.

517

I N

HIS'SALVS

C C X V I I I.

Donna, leggiadra ^e bella in cui fi fcorgtj Quanto di buono ti Ciel dtffufe , e diedt^ iNelTrono eccelfò dijua ampeT^a fiede, E'I Vafo di Salute a mortai porger .

Stafsi raccolto // *E>rago, anzj. alto Sorger Dal facro ^Itar 'uerfo le fleUe,evedcj J\V/ Sen di Dio auant'humilmente credei Ter CUI l'Alma caduta in pie riforgt^ .

P ADKEjdi Noi chi non conofce ^efente^ Voflrofommo valor nel proprio petto , Chefana ilCorpo ,ealCieldri7^ la mentt^\

Eglt e fuor di ragione , e d'intelletto ,

Che fer.'la. il wjiro don [uè luci Jj^entc^ Sanano , e prme del fuo proprio oggetto •

X

Ab inriquis Numif matum,ac fUcudru tmagitiib' habctui* h^c S.ilutiv effig'.es: Scrpcsauté eredliu tut<.laram Regé fi- gnifìcabac anciqui- cui,qui fui iplìnsac popiJ li làluiis cura nabere tenaturjatq; prò pallia ardua fu tire periaila noa tecufat.vtSi T.lib. i.tit.t.alluf.j.icpaf /iiu Scc,

Vt! f dileaioneDei, ScProximi , ita ia hisduobusconfiftit falus.i Vita liiljcec.

Aaiua , tt

Comemptaciua i

Rom.Pon.vtviurq; vitx trainues do- cce, 4; fcquicuiiac in trmio prxi'cncu vitx degéccsad ve- ro» dirigitcailes,& ducu.vts. lib-itu. 4.alluf.).acpainin perei, fcè omncs vuuprae/teproba- tur. vi& s.lib. co. tit. I. aliai'. 5.

5i8

VITA. LIB. VI. TIT. II. ALLVS, VL

B O NI S . AVS P I C II S . IN CIP I END VM.

MufteUinali.Ser- péiboni ommisef l'epeihibctamiqui ras ihsc Ammalia natura inimica ip- fa fune Plm. ac nat. hirt. ca:[cri fcriptorcs . Sed quòd Scrpcns in oftcntis amplicudi nem lignei teltat" Pier. Hier. lib. 14. diA. luno. Domi- nmm.Impp. Duo. & Alia.

Homo fapiens 8i rerum occulrarum natura inielligcns, nonfallitur ; imo dominacur aftns, vts l)b. i.Tit. r. alluC 3..

Huftcla: malum omen,& oftentfi.

Serpentis bonum omen, flcpr^agiù» Vt alias palfimpet

I

Nbllre iudìcare fe- cundiirn faciem.vt ifes. bb.eod. «t.i. alluf..i4.

C C X I X .

Chiunt^ue di faper chiaro , e fereno , Ch'vfcendo fuor de la (^ttta natia Troua a la dejìra alcun Serpente in vìa , E a l altra 'vn oAnimalfenXa "jeneno \

ha f eia l fecondo i eh' e sì colmo , e peno De cafì ofiuri , ^ al primier smuia. Che It farà fi dotta compagnia , Che non 'verrà mai per 'viaggio meno:

U Animo ofiuro ,e de le co fé ignaro

- dietro le dande hauria prefo ti fentiero ex^ lafntflra di fina^ro amaro \

E detto hanria, che l'acut' occhio altiero. De la Donnola gli era ajjai men caro. Onde fèguì menZj,ogne ^e lafciól'vera^

VTTA.LIB. VI. TIT. II. ALLVS. VII.

3i5>

OeOPA^ENOC-rENNHSIC . 0ATEPOY

C C X X i

ISlafce dal Bue la diligente Pecchia , Da l'efimto cor/i er la Ve^a \ e l'angue E prodotto dal Corpo humano e [[angue , Che fi rìnuoua poi (jualhorsinuecchia.

Cosi la nobiltà gradita , e secchia

Per molti lujìn 'vnquà non muore , o langue , E cfual'originhà da minor fanguLJ J\V la gloria di lei siUufira j ejpecchia .

Nacque dal morto, ^ innocente Adamo Lafka Vergine Chiefa , e Spofa caHa , (ut di gran Jerpe alma Cuflodia hor feria •

Che 2Sloi difènde , e toglie k l'efia , e a l'hamo Di man crudel , nemica , empia , e fi^perba , Ch'ajfentio mefce , el dolce turba , eguajia .

Comiptio vniu; Geneiauo aitai''

H'nc de Anchifx Sepulchro Setpctc profiluifle aum- manc IcnpioreSjVt Verg.hb.v.jtneid. teftatur locus. ver. dixerat,hxCiAdyt!S cum lubricus An- guis&c. vc&s.lib. i. tit. i.aliuf. vlt.

Ex cerebro tamé fé cundum Scnpto- res , uà quoque ex Afino Scarabeus 6:c.

vt8c s.hoctit.eod. alluf. i.

De nobilitate vide r.lib. i.ut. i.allu!'. 1. 8c S. vbi defini- lio , fundanieata» partcs, ficligna , vt bicoiigo. poajat'.

Clemct.i. deTura. Itimi, & gd. cath.

VIS. libi. tit. i.al- luf.j.atf aflira 4:c.

5 5°

VITA. LIB. VI. TIT.II. ALLVS.VUi:

Vitjf.ie Saluti» Au dor.qui pet ^ncum ferpencé figurane full num. XXI. pec- (tii inucntotcm ài rit^ pcrennitatem arocnl expcUi[>vi

Lux ttnebtas Rigit.

VIS. lib. j. tu.4.al- luf. :i.&lib. J.tit. i.aUuf.4. ac paf- fim&c.

Ante cafam luci- fec , quiJ i

Vts . lit>. j.tit. I. alluf. 7. & l'b. 4- tit. J.alluf.».

Superbia fcelemai omnium caput.

vt &:s.fcb.j.ut.4.

allui. i.&mfri ad Vuginis laud. par.

e e X X I-

Vuggt dal chiaro , e splendido colpetto

QpìdoHro infernali che di negrezjz^a. auanzÀ Spento carbon, come dt lume dianzÀ Vinceui in Ctetogni creato affetto .

Tu^^i dal 'viuo Soli torna al ricetto , Oue con tuoifeguaci alberghi ^ e flanZji Non col gioir come faceui mnanZit , Ch'alta Jiiperbia fajcendejfe al petto .

Fuggi poi, eh' à /cacciar tuo graue errore Venni quagm,doue tuafraude alperjo Hauea di macchie ì immortai candore »

Fuggi oue fu tuo grand' ardir immerfò , NelfempiternOj^ infinito horrorc^, Ou'ognt membro tuo farà fommerfò .-

VITA.LIB. VI. TIT. IL ALLVS. IX.

331

r SvRPvEXIT. PASTO R. B ON V S. .

C C X X I I.

Mentre Claudio, Neron , Marco Seuero\ Heltogabalo , Antonio , ^ Antonino , Lucio j Adriano , Sergio , e Seuerino , ChefUr Cam di Roma hebber l'impero -,

Gran parte hehhe tua fame , e orgoglio altiero ^ Sozjz^a sfacciata idei nome Latino, AnzJ del puro [angue almo, e diurno Nudrtpt de' Dottor del chiaro , e njero •

Vuggi dunque crudel Molìro maligno Fieno di fcabhia , e i fonnacchiofì Alani Habht pur teco , e lafciaflar mia Gregge -,

Che tolta 'via da ladre, e brutte mani, Haura non Corba per Jeruarla , 0 Ogno, M-à chi le diede 3 e ricomprò la Legge .

loan.i.

Lupam , vnAe Ro Dia fimipfic cxot- diiimincrepat, ac- pellitq; Dtaco ve ouiù l'i;tus crefcat, vberesq-, fruifhis fa- ciat.quosolim Geti lilitacis fuperrtitio, &: cani na Tyran no i\im rabies abfor- huit , irunilcnter^; Jiripuit.vtSc ì. Iib. j.uc.i.allur.i. & i. in marg. Ver. «ce nunuB,

Iirpp. Rom. tini' bus cur cóparentur diccc'aliàiifuo loco

Lupa h»cmer«rix eredita eli, hineim pudens , & vorax.

Qiisdum gentili- tatem repiflemat, Chrifti Martyrum fanguine expleta,&: enutrita finvuiec ciedinu t

Gregi à lupis de- fendit, & cuftodit vcrutPallor.

33J'

E X P L I C I T.

Libri SextijTitulus Secundus.

INCIPIT

Tertius , qui Infcnbitur.

ìE T E R N 1 T A S.

Cuius Imago, vthicpoficaeft, in quodam Fauftins Numifmate fculpti rcperitur ^ fed clarius , & com- modiusàClaudianodefcribiturvt infra allufl i. hoc eod.tit. Quamloan. Bocc.exponic dilucidèiEamq; definir Alex, de Ales. 3. pare. Summe par. 7.. in ma- ter, lacrif.

CONTINVATIO.

Pofl; huius virae curfum per virtutumgradus vr fu- pra bene peracflum Princeps, ac mediocris fortu- nxy vel infima: quiliber alms A-tcrniraris nomen, & gloriam , qux laborum eft meta,confequi porcft, de qua hic ócc. Eius parces infra hoc tir. patene.

■fiiUl V if

AETERNITÀS . TITVLVS .

Gregorio .xuì. font.

OP T . MAX .

33^

334

3 ' S

ALLVSIONVM LIBRI SEXTI, TITVLI TERTII

Summa . I.

^ternitatis arcana funt recondita, & no inclufis mo- do corpore Animabus , fed forfan , Se ab eius iam carcere liberacis obfcuriflima . fol. 337.

II.

Immortale nomen Principis renouatur vt AquiL-c luuentus , illudq; Ventorum turbine , imbrium al- luuione,actemporisinexplcbili edacitate non mo- do non obruitur , fed quotidiè maiores accipit vi- res. fol. 338.

III.

Princepsimmortalitatem aflecutus fuper asterà no- tus in dies clarior elucec fol. 339.

mi.

Anni correrlo . Saturnus circulari figura Serpentis Tempus , obelifcus autem quòd illum foli facrare confueuit Antiquitas , temporis menfuram,&£Eter- nitatem fìgnificat.fol.340.

V.

lani bifrontis habitus,forma,Imago,In{lrumenta , & Poteftas Rom.Pont.accommodantur j Inde denuo anni rellitutio poft C. lui. Cxfarem à Greg. XIII. Pont. Max.an. ijSz.Romasfaóta, & ab omnibus rece- pta defcribitur.fol. 341.

33^

VI.

Virtus deprefIa,Pnncipis munificentia,&: fauore con- furgicjà quo temporis diuturnicatem, Scimmorta- licatcm nancifcitur. fol, 341.

VII.

Rom.Pont. cuius oculorum purgata virtus, atqjter- rcnisaffeftibus feluca eft,diuinorum parcicepsarca- noruni, ca^leftium rerum ambages,anfra^hisqjdu- bios , ac in primis , quiead fidcm pertincnt,diuerir, at.^j; diflbluit. fol. 343.

Vili.

Vti maris aquxfluunt,&refluunt, itaà Deo cun(Sì:a bona procedunc j & fanguis Chrifti prò redemptio- ne mundi in patibulo crucis cfFufus , à corpore reaf- fumptus crcdicur. fol. 344.

IX.

Princeps Deo frctus rerum omnium potitus,mundi gloriamfpernir,acimmortalcnomenaflccurus,glo- riacur in eo, eidemq; gratias habet, refert, agit, 6c foluit. fol. 345.

^TERNITAS LIB. VI. TlT. III. ALLVS. I. 337

NON. E S T.NOSTRVM

I

C C X X I I I,.

Cinge V Antro fecondo ,oue Natura ÌA mortai Corpi l'Anime dijfenja, D'a nni infiniti i;;? D R a g o, efor7:^a immevfk. Ch'afe col Capo fa delfinpaflura,

Coii tn eterno ageuolmente dura

Suo corfo \ cuifeguir ne puh , ne penfa Humana mente '■> e qua fi a l' Alma accenfa diurna luce è tal chiarez^z^a ofcura.

Il secchio fato indi diuide , eparte

Le [ielle ^epofcta al fuo fattor s inchina ^ eh' e fuor de l' Antro , onde riluce, e fplende.

Così quel Secol 'vien , quefìo fi parte, E fa de' Tempi l' immortai rapina Col Dracofolj eh' a gouernarli attende .

Claudianus.Moa.

Bocc. exponuntliu jus xternitans de- fcr pnonem,nouif- (Imè Piet.Hier.lib. 14.d1ft.Mund1.ete- nim ad Amili Tro phonij prò rerum rcconditarum ven- tate ibatur. v't fup. lib.j.m.saUuT.it.

Antrum Naturj.

Tempus

Temporis curfuJ %■ ternus .

Aeternitatis elari- , cas quibus obrcuii dicacuc.

Cuius faculi ima- go polita ed fiipra lib.i. tit.j.alluf.q.

fup. Iib. i,tit.3. »'• lui; 4.

358

^TERNITAS LIB. VI. TlT. III. ALLVS.Il.

Animo, et.corpore.

Pyiamis rtrum eft memoria »t mfia, J

ftatjVt alias dicetur . [ileniiis)alluf.4.tit. \ cocl. cjuam Drjco- , nis j.rrìncipis torti ] aiclofuperauit, cui; mevìtò Saruinus > ; c]lii pi'O icmpoie Cx j pè lumitji-, vel ter- 1 min' cedi, qui nul li cedere folebat, ita | Paiirauinc ^Dicitui: etià Pyranis le.u Natura, leu mate- ria prima ve habc- rurapudPicrHier. tlib. £o.

I \

i Siunmjpoteftai.

Vt A<iHila(. luumut tua.

Qi!.-t , nec ventoru i'jrbine,nec Imbriu allunione, nectépo ris inexplebili eaa- «itate obi'uiiut.

Immortale nomen ' Trmcipis tempori» ipe.rfiJutn coacul-

G C X X I I I 1.

Ne l' AltereKiZja , oue dìfficìl prona.

Ve tua poffanz^a -, ne maggior mai d'ella

Varfi può al mondo in quefìa parte , o in quella j.|

(t^d bear .7\([o/ tua Potejìajl troua.

Ini d'eterna gloria firinoua

Quanto più gl'anni , ol tempo la puntella s Come la giouentujl rinouella ^'Aquila , e fempre tua Vita più noua.

Ne minaccwfi Nembo teme , o pioggia. Ne de contrari/ Venti ajpro conflitto Tuo gran Valor, che cotanfalto alloggia'

tiAnZjihàdel tempo il termine prejcritto Toi, ch'kl'altez>z^a eternamente poggia L'animo franco , e di fatica inmtto ,

ETERNIT AS LIB. VI. TIT. III. ALLVS. HI. 339

^ ALTIOR. ILLO \ SPLENDET.

C C X X V.

Scacciar da Corpi ogni noiojo male , E l'alme rmocar da morte acerba Vote Efiulapio fol con Virtù d'herba. Ch'in bocca gli apporto S erpe fèn%\Ale;

Hor che fidi mio ^S^ i g n o r , che forT^a e quale J^on trono mai tal^ch' àlamanjuperba. Toglie di morte , e moke , e di/acerba L'alme 3 che pofte fur per fegno àjìrale<*

Tot 3 eh' alato , maggior , faggio Serpente GlifommimHra eterna medicina , Che fana il corpo , e molto più la mente .

E fé quelt occupo parte diurna,

E moftra il Ciel con drece (ielle ardente .^Es T I con mille a Dio più sauicma .

jtfcnlapius'cuDra cone in cslù ttisU (US inter+S.imagi- nes fccundum Ma- chem. 6c Poetasjo- co ccdit Gregoria- no Draconi cura il- lullr;ora fiic^taue-

Philoftfatu».

Iginiu.

E'jr«bius.

Plinius.

Macrobius.

In Infu!a CrctenG dicunt Scrpctcs ha- berchanc lierbim, qua feipfot lacerj- 10.^, atqi difcerptos ianai3&; partes om- nino fciuiift.ìs , ac ptecifas rcafluniùi, quod fabulosa crc- rtrbatur , yeriflìn^O t.K& affirraantorn- ncs.

Squama Dracor.ii fteilc fune ctIi . Pier. Hier. hb. n,. dia. muadi , circa fin.

HO ^TERNITAS LIB. VI. TIT. III. ALLVS. UH.

NOVVS . ANNI . C VRSVS .

Anni Correftio. itgypnj Serpentis ciicuiari figura cem pus notahanc quani Sjiurno tribuebant Pyi'amisveròjp me ' niona,&: immorta- litate rerum poni- tur . Supra cjuam \ eit tcmpus, cuiu^ curfum a C. lui. C9 fare dire<^a>mdeqi ! lapfum, Greg. xiij. • Poni. Max. anno Dni I jSi.rcftimu.

Tyianiis quid diftet

ab obebfco, &quid

relè (ìgnificeterpo

j nit Pier- Hicr. lib.

I to. acdc Serpere in

j dcxcera faturni. Idé

' Pier. iib. 14. dici.

tempris.

\ Annus fcrpends cir culari figura nou— J \\ii> VI gliài) &c.

' Atb^ ^s, tic. Diod, ficul anni. ''''• S •

Celerità temporis.

C C X X V I.

Radoppìando i momenti il Tempo a l'Hore, d^d i Giorni yà gli Anni , ài Secoli mortali. Col pie ZjOppo 'veloce hauendo l' Ali Torna ì/'£ternita, fuperiore.

Aia perche giuan delfào circolfiiore I NLinuti difciolti, ^ inequali. Che crefcendo pian pian dmenner tali. Che menar gli anni , e ì lufiri in cieco errore.

Venne Gregorio, anzji njnpm dotto oAtlante Ajoììener dtl Ctel l'amato pondo , E Riformo a le sfere il 'Vago Corfo .

T^^ffrmo il T)rago , che gito era mante, * E canato hauedl fin cjual duro morfò Dt bocca , e cofi legge ha pojìo al mondo .

^TERNITAS LIB. VI. TIT. III. ALLVS. V. 341

ClAVIGER . AETEREVS.

ce X XVII.

Vece Ufri/ca età duo volti a Giano ,

Credendo l Soli che 'vede manzji , e dietro , E fa tanno immortai congiuro metro , E coronato ha chiaue , e Jcettro in mano.

Con éui gouerna quejìo , apre ilfourano Regno . Voi Santo focceffòr di Pietro Vate l volto di terra o/curo , e tetro Lucido 5 e^fia per voi l'anno pmjano.

Di tre corone la diurna fronte

Cinta i rijplende s e di due chiaui armato Aprelvojiro valor 3 e ferra 1/ Cielo .

Il vero Scettro , ond'ha la vena , e' l fonte

Di gratta ogn altro è vn gran Serpente alato < \ Di due nature f otto il mortai Velo .

laniblfrontls ima gOi qui in Uno cii Sicurno regnauit ita Micro Cic.qui &:annbsdi(Suscll. Pier. Hicr. lib. 14. diA.annus.nam & ferpencis macul* annum figmficit. Idem Pier. cit. lib. did. Eolus. eadcm qua Saturno > la- ne ferpens tnbui- cur caullà .

lanus bifions Sol ab anriquis ciedi- rus.

lanus dextva eia- uem , finiftra fce- pirùtcncc. vtiiufq; Vàtr jia.ii.v.r& c5 templatiui (j-nibo lum reprsfsntar

Anni correrie

Slip, lib.i.tu.i.al' luf.j.

Si'p. Iib.4. cit.j.al- luf. 4.

Nò eft poteftas ni- fi t Dco .

Diurna: .f. & hu- tnanx.

34^ ^TERNITAS LIB. VI. TIT. III. ALLVS. VI.

\ :VIRE SCIT-VVLNERE - VIR T V S . :

SriicIiti(T!mi,bona- uimque difciplina uim iludiorillìmi viri irr.irj^M'iale no- nien ,&; fama nul- !is vnquam illcce- t)lis,2^: iiuindi falla cijs , fcu j:rumni!.> aut tempori! perfi- dia vnci , aiit oh- ruiivUo modo pof- fe mtendit Emble- ma.

Ouid'.

ReuQcauit vTtoré.

Orphcus Apollinif nliusfecundumla' tìjnt. » Mercurio l.iram acccfii; iti Fjibanm.

Toan.Eocc.de Ge- neol^ Deorù lib. ?. hw.us fignieniifcn- inm a petit , atviue dillòtmt ..

lira inter 48^ ima* gines calcita

C C X X Vili.

Eùre le Bacche in preda al rapido Ehra La Lira, e' l Capo dier del morto Orfeo, Ch'in terra prone innumerahil feo, E ne l' Ahtfso di brut t' ombre crebro.

E mentre il fiume il pori a ingordo , ^ Ehro Di fra rapina occorre al cafe reo, ' V la gloria d Apollo alfe, e cadeo , Drago dmin per cui si altiero elTebro,

^4 l'apparir di cui marmo diuenne

La Tefia, che pur dianZji i monti, e l'onde Moffe, e firmo con lafìnante Cetra.

Che loco inCiel fra l'altre Belle ottenne. Santo pASTOK da tue Virtù profonde J^me eterno qua giù sacqmìia, e impetrai

^TERNITAS LIB. VI. TIT. 111. ALLVS. VII. 343

INCONNIVENTIBA^S . OCVLIS

C C X X I X.

OueL ch'occhio human 0 dimn Spirto, e puro De leftrade delCtel faggio, ^ efperto JSlon benfcorfe tra Noty non 'vide aperto Ne t eterno fintier fcofiefò e duro.

eh' altro premio che d'auro, ò ferro impuro Dona a mortai, Qj isti ben chiaro e certo Vede egli, e moflra poi nudo, efcoperto Al mondo cieco , tenebrofo , e furo .

Horf l' eterna Cura a l'Alme eccelfe

Scuoprefefiejfa, e'n lorf specchia, e mofira Ver trasparenza a gì' intelletti fofchi.

Lodila ogrì'vn,che da begli' occhi fuelfe Ogn affetto (Sici^o^Jdi bajfa chiofra , Ver trarne alfuo belfen da Valli, e bofchi.

Bafylifco,qui&dra co dici potcll, atei- nitas adfcri birur^de cuius natura,8c for- ma.feQ imagincfc habitudine mula congerit Pier. Hicr. Iib.14. dia. Ba(y!i- fcus.zternitas, 8c o- culi diuutn. Conuc nit hoc fyir.bol'jni Rom. Pont. Cui iri- tum licer aperirc dì uinaruni , iterna- rumq; rerum arci- ila, & difficles fi- •-T2 fcriprurs Ioco5 cTponece.ambigui- latumq; fìdei d:;'- Tblucre nodos, at(j- nouaj condcrc le- ges. cex. in e. fune '|iiidani ij. q.i

Aeternitatis arcana

cognicii difficili-

ma,

Emrdem iierobrcu

lu.acdurillìmun,.

Acterniatis pra> miuni non^mcu-

Aecernirati? icer Roni.Pont.aDerir.

Deus quibus rcue- lenu' ,

Princeps oculos ha- bet vig Ics , & m- fomncs, rt ti fup. lib. I. tu.i. allur.j. {ctic.j.allul'S. eod. lib.& lib.4.nt.i a!- luf.j.& ?. & hb.j. COI.IU.I.CU ibi noe.

344 ^TERNITAS LIB. VI. TIT. III. ALLVS. Vili.

Rcxoptimusficin ti<]uitns notahatur. P]er. Hici. hb. 14, ciifl:oae R.ex.

Aqux maris fluur & icfluunt fecun- dumphilol.

Qvn firmauìt tsni, fiipet aquas. Plil. IJS.

Chriftiranguinem

in patibiilo ciuci; èla[ereeft'ii(uni,ah eius corporc reaf- fumptuni fìiifTc Hi cut nónuUiThcoL

Deuj ed principili rfriim omnium & finis, vt& fup.li.i. iit.i.aìluf.r.iibi eie Hoft.in declaraiio ne aibons Bigam,

A , <U O ' E T - A D ^ q^V E M .

C C X X X.

Se dal mar l'onda con perpetuo flujfo Girando intorno l'ampia terra fotta Per ogni filo fentier non circondotto , lui ritorna con felice infujfo ;

Come da te Signor per noi percujfo

J^n faltuo fangue fparfo a te ridotto ,, 0 come ogni penfier prudente, e dotto Da te non h abbia il fuofujfo , e refujfo ì

Da te nobile oAutor , Janto Principio , Principio habbiamo , e del tuo final fine Col fin verremo del tuo ardente l^lo .

Da te le luci chiare , alme , e diuine .

Scaldino i petti , e del tuo amor mancipio Ognvn ritorni ,eate s inchini in Cielo.

^^TERNITAS LIB. VI. TIT. ITI. ALLVS. IX. ^^45

AMir. NISMN .TE . GLOPUARI . \

C C X X X I.

Santo Motor, che l' ampia terra ,6 1 Cielo Sol col cenno gouerni , e reggi , e freni I Venti , e l' acque \ e fulgori, e baleni \ E l'Alma infórmi nel corporeo 'velo \

Infiamma nel mio cor l'ardente Zj,elo ,

Ch'tofoloauampiy eimieidefir fien pieni Di te Signor sì , eh' a tua gloria meni 1 1 mondo fciolt oda pruine , e gelo.

Edite filmi "v ami, e del tuo legno,

Che l'tAlme , e t Corpi , e l'vniuerfi domo ; E a me s'inchini ognalto Imperio , e Regno ;

^te rinuoui , a te riporti ognhuomo , Che ricompro tuo preciofi pegno Dal mal, che gli apporto l'acerbo Forrio ,

Calar. (.

Opt.Principi jDco riimenti exoriHium per virnimm circa lum, Tthic ordine ponuncur.aH iter- niutcm, qua Deus circumfcribimr cu populo Gbi cómil- (b datur rcgrcrtus ; iurta rfSj.ctenim bcncdi^ioncm da bit legiflator ( qui Rom. ed Poniif. i ibunt dcriiiuteia vittutem.videbitui Deus Ueorum in Sion.vt&fup. li.i. cit.i.alluf.i 5: fup. «IluC prxced. hoc eod. tu.

Epilogus per titi. huiui opeiu.

PRINCEPS.

Dei cultu . Rcligio. augmcio,. Fidei candore, Sp:i Jìimitaie, Charicatis ardoie- Sapieaiix lamine, Prudeatix cólllio, lurtui^reainidin-' Fortitudinis ma- gnitudine , Téperanai modo, Vig.làtix niunerc, Pacis tr jcjuiUuate, Vbertatu doro , Principati culmine Vita fancluate Aetcrnitatis noni^é adecuim Deo tretui mundi

glorum Spermi .

Rom.Pont.eurn 5 iw.mx baculo p.;- ftorali not.gl.fi. n e fi. de facr.vnc'

34<?

E XP L I C I T ALLVSIONVM, SYMBOLICARVM ICONVM,

ETEMBLEMATVM.

LIBERSEXTVS.

Ave. GRATTA . PLEN A\

547

34»

? 4. 9

DEI GENITRICIS L A V D V M.

Summa. I.

Deus ante mundi crcationem fé ipfum amabat,& co- gnofcebat. Creat Angeles , ac vniuerfa (unul . Re- bellat Lucifer, fit confliótus, expellitur, &c in igne eijciturxternum. foi. 351.

II.

Creantur luminaria magna, vtDies, &no6tes fecer- nancur, Creami' homo, & in Paradifum transfer- tiir,datur lexj quam tranfgreditur homo hoftis fal- lacijs induólus, & verfutijs. Proinde^; expellitur de tranquillitatisloco. fot. 351.

III.

Deus minatur humani Generis hofl:i,& maledicit. pq nicet eum fecilTe hominem ■■, fìtqj diuinum confìliii de mundi redemptione. fol, 353.

IIII.

Virginis eledio, in qua Verbi incarnatio fieret. fol. 354.

/

Gabriel Angelus Dei Nuncius ad Mariam mittìtur. fit incarnatio verbi confeniu Virginis accedente . fol. 355.

i

VI.

Deus, quem o-eli capere non poterant, Virginisgre- inio continetur. fol. ^^6.

VII.

Virgo, Mater,Spon fa, & filia Dei dicitur. fol. 357.

Vili.

De i Genitrix antepartum , in partu, &poft partum Virgo permanfìt.fol. 358.

IX.

Virgo , Spes , & Vita noftra , patrocinium noftrum vt fufcipere dignetur,fuppliciter exoranda eft. fol.35 j.

mmmimmmmmmmmmmmmmmmm.

CANZONE ALLA BEATISS. VERGINE.

% s 1

I

I

Ne l'Ahfopm lucido, e profòndo,y. Dijua dm ina gloria , e ^omo lumej L'unico 3 eterno j e trino Conftfioro Godea infefiejfo del fio chiaro Nume; Ne Cielo , era ne Belle , Anime , o mondo, Pofiia aperfe di fé l'ampio Te foro» E formò de Beati Spirti il Coro , Che fujfer fteUe afe chiare Jucenti-y Di queìie njua più bella , e più frena Arfe d'Inuidia piena. Del fuo fattor fi ,che gli Spirti ardenti Difanta Carità jGiuBitia , e Zelo\ Dopo gran lutta,dopò duro ftratio Fuor de le fante , lumino fi porte Fatta Compagna di tormentone morte. Vendicando l'oltraggio in poco fiat io La difiacciar dal più tranquillo Cielo Tal, eh' indi hoc foco accefo ih or freddo gelo Sente nel haJfo,e nel più ofcuro ChioHro Qualficonuenne a Ribellante MoJIro

Auguft-inPfa!.iiil Tom. 8. pag. 5S^] col. !•

Texinc.i-'I''^'"-]

Tiinit.&fid. Cii'n. &ibi glos. ia Ver. j humanani.

ÌTcx. ine. pciticipiu ilep^n. liilt-i-

FaaLim eft pr-tlium | ma^avini in cclOi | Michael te.-. \

Apocalyp. !i. (

JSupra cit.ìo':. hvo- oly.vfq; a-j ii:i.;.u J»uiuspnin.T p.;r:::.

35»-

I T.

STANZA.

Gen.i.num. i(.

Ccn.i.niim. 1*. Gcn.i.num. if.

Gen.i.num. i8.

Cen.s.nnm. 4.tex. in c- rnnrtps «ic )K:i.dilt. 1.

iGcu.j.num.ij,

Voltoli il gran monarca > e 'uìde intorno Le ruine del Cielo , e i 'voti Scanni -, Ond'a nouopra con amor saccinfe Ver rtflorar dei Ribellati i danni,- I gran lumi creò, lun diede al giorno V altro a la notte i e tanto ardor lojìrinfe Di fé me de fino , che di loto finfe Humana Pianta tutta àfefimile: Voi la porto nel 'verde , e felice horto, Cyiui àfcuro Torto Godeje 'vn fe?npre iC fortunato Aprile T)ifua dolce aura \ e le die legge infeme. Ala quely che dtanT^ hehhelpenfier stfofco. Di far fi al Creator fimtle eguale Tytmmortal fé lafua 'vita mortale. Onde dal bel (jiardin difiefè al hofcOy E D'aura lieta a le miferie efireme, E macchio la progenie di quel feme \ Tal che due 'volte d gran Motore offefò fu da Colui i chore nel foco accefò.

III.

S T A N Z A.

35

^gre minacce dopol duro effètto

Aggiunfe ti Re di gloria a l'empio Audace^ ,

Che fi'agtl Sejjò gli h amidi capo rotto

Con graue inimicitia , e non mai paccJ

Hauria di fi ne l'orgogliofo petto -,

Sii che "Dio par uè a gran dolor condotto,

Se pur doler fi può Spirto incorrotto .

Ma dopol ^volger de moWanni , e lujìri

JSIel /^E RB o eterno lefite lucifjjk^ ,

£" foÈpirando dijfc^

Tu, che la gloria de le glorie iUuHri,

%)a Jcendì al mondo,e prendihumana j^oglta.

Accio la yena , ckella dee fi paghi

Al giuflo , offe fi , al mio giuditio 'vero :

E con la morte poi s'apra'l fintiero

Gl'Alme afflitte ^el mio ^joler s appaghi,

E ta^ro patto , el nedo rio fi fiioglia ,

'DijcU^vnoo ancora ardente fet e, e voglia

VeTadri antichi gli' affannati Spirti,

qA quali ognhor par nel gran limbo 'V dirti.

I Dnft.in c.?x orcrt- ■

Thcol Wvfe- i!!i!,i • Arocaly. r . n-.i :tì. ;

I

Gcn.j.num. 14.

Gm.à.c.uloco.

rcnitet me&c.Gc-' ne! è. nuin. fi.hxc veiba declarat glo, 1 ine. pcra;tcnriain ì ver. p^nam de per- J nii. aiìi.;, j

Cum venifTet p!o- nicudo cé{K)ris>&c. Apoft. GaU(.4.

Amb.Homi.Euan. ! cum faftas elTet le- ' ius , Lue. 1. ibi , Se miramur &c & D. Grcg Homi Euan- gel. cum efiet Scro Ioan. 10. ibi Pater filium mille.

Defiderium Patri in liii'.bo Veni do- mine Clamantium vts.lib.j. tii.i.al- luf.xj.

3 54

un.

STANZA.

Per vniim hominé pcccaiu&c. Apoft. Roin.s.

Abinitio &c le- de lurt. 14.

Ex progenie Dauit, Match. I.

Gen.j.

Vatta ne la diurna , e chiara mente Qjiefla condufion dal Juo bel Trono Jidtrò la hajfa terra,e fcorjì ogrì Alma Hauer lafciato d' innocenza ti dono Uogni Età, d'ogni Sejjo, e d'ogni Gente; Se ben fòt una njide fenz^a falma Portar contra la colpa honore palma , /^ERGINE e afta da principio [celta A l'alta imprefa , e di re al famiglia. In lei fermò le ciglia

Tanto f ti alfuo 'voler da macchie fitelta, Oue incarnarfì, ouhabitar potejìe Sua <vera gloria oltre ogni modo njfato^ Toi , eh' m finti 0 élmal(diffe ) e vendetta, E caftigo infinito gli s'affetta . Quefio'l rimedio fià delferuo ingrato. Che l'altrui voglie, e l'altrui fraudi ele^e, E fé flefjò, e mìa legge infìeme o{^^>cffe . E quefto fa di ricomprarlo ti tempo, E afiioi lungi defìr troppo m'attempo:

V.

STANZA.

35)

Mone fi il Mejfagier veloce, epreffo

<iydl cenno , al fegno y al grand^ ufficio intento ,

Chauuto hauea dal he af occhio in tanto,

Cuifc^uir non porta Jaetta , o lento \

E di fj^lendor , e di candor conteso

Frefentofi a quel petto 'unico ,e JantOy

eh' a l'apparir di lui turhofi alquanto .

A^^>(diJÌ'eglt)o d'ogni gratta carca^

Quel gran j' i g n o r , c'haurat nel Ventre e tecOj

Come (dt fella) mecOj

C'Huom nonconofco,e fon di macchia fiarca ì

ISlon fia foggiunje ^nqua impophil cofa

A [uà felice man ypoffente , e frane a\

E'IfeHo me fé e queflo a tua Cognata ,

Ch'infeconda dal mondo horè nomata .

Ktjpofè, ne farà mia coglia Banca.

E m'offertfco inedia t e non fua Spofa,

Che tanfalto poggiar Serua non ofa .

V accia fi a me come tu dici a punto ,

E'I V'^^^ofcefè iC fu con lei congiunto.

MKTuseft Angcli's GabtieI.I.uc.1,

Illa quinta pars to- ta dcfumpia ed ex Euang.Luc.i.

Domii

Qnomodo fiet i-i fliid,quoniani viru ) non cognofco ?

Non en't impoftì- bilcapud Deuom- nevabum.

Et fcxms méfis cft illi,i]uxvocdturftc

IlllS.

EcceAncilIa Do- nimi fiat mdii fe- cundum ycrbuin cuum.

Z z

35<5

VL

STANZA.

Qjicm cali capere non potcrant , tuo greinìb conmlifti. Sicut pluuu in Vellus

FoiHiani feriiiacci picns.Apoftol. Phi- lip. 1.

Tertiam ftellarura parteni cim cauda iraxu è celo . Apo- caJy. II.

/^ERGINE chiarate d'ogni chiara Lampa Lume i e sj^lendorsEcco hoggi teco hai quello, Chel mar tranfcende.e i Ctel capir non panno U ampia fia Maefiate \ hor fitto il Vello Di tua Virginità fi^a Vita Jìampa : E fi fa Seruo di Signor , e Donno Ter torre il Seruo da l'eterno finno. ^ERGINE facra , e pura l'empio morfì , eh' a gli Spirti del del dielfiiperho Anguc^, E'I mal di che ancor langut^ Adamo , aletta fil da te ficcar fi , Fer te fiÀ [pento il giuflo fdegno , e l'ira De injnayC l'altra Nemicitia grauL^, Rompendo il Capo à quel, chebbe ardimento Lafiiar la 'uitaye t or morte, e tormento y Darai luce, e liquor , eh' allumi, e laue Il mal per cui fi piange , e fi fiorirà Ouunque il Sol, non quel eh' afcondi , gira '■> Ala quel, eh' è raggio di tua chiara luccj, eh ai nel bel Ventre , e f orna il del rilucer .

VII.

STANZA.

357

j7 E R G I N E , Aladre , Spofa , e Figlia a mn tratto Humil jprouida , Jaggia ,e caflo effempo jy ohhedtenZja , e in ogni eUrema partc^ Vi celefte Tefor 'Fontana, e nL" empio, E di chiare Virtù vero Ritratto, lUuHrar dem,e iìluminar le carter Per quel, eh' e in te , ne pur dal Ciel/lpartc^. ]!^ E R G I N E , che' l gran frutto nel bell'Aluo Nudrijciyche disfar dee t opra fella. Che fé nofhr Alma Ancella, Riporterai nel Ctel Jìcuro , e faluo ISlofìro Jiato immortaltra l! altre far mt^ , Che fon di grafia, e d'innocenz^a Vafò. §iuefi'e pur opra , che i fei giorni auanz^ Dijìupor, di clemenz^a , e di poffanz^a i Oltre' l rimedio del tremendo cafo, Fer cui ogn Alma nel peccalo dormc^, E flampa fol nel gran Cocito l'orme^ > Finche ricompri il tuo diletto Fidio Col fangue ti mondo dal crudel periglio ,

Vir^OiMaler/pon- fd.lìlia Dei.Ciilit.;- I US eiemplum.

Virgo Virtutani ctempLir.

j Virginis pjrtus fte- git cbitographii.-n.

Verbi ìncirnacio mundi incaraatio- nemirabiUor.

358

Vili.

STANZA.

Virgo ante partii mv-.'.rtu>6:poIlpai li; in .

Qu^neconilusvi-

dic, necauris alidi- ai &c.Apott.i.Co

riEih.

Persine auanti il Parto , in Parto , e poi , E del tuo proprio Parto Creatura , AnzJ del tuo Pattar ( diro ) Fattrice^ ; Qual fu di te mai più innocente , e pura Tra le famiglie de più illuHri Heroi, 0 dopo illuflre , e pura più felice^ , Chat di terra , e di Ciel fonte , e radice^ ? ]7 E R G I N E bella , e d'ogni noflra guerra Vittoria certa , e gloriojo Jino^ , Che noUr Alme me/chine^ ^Iz^afli sì ne l'alto Ciel da terra. Che non più fi dispera la Salute^ , Oue fi'vede a faccia , a faccia il SoIcj, Che non dtfirugge ,ma rallegra , e fcalda UAlma più bianca , che di neue falda \ E del gran lume l'occhio non fi dolc^j Ala gode sì de lafua gran Virtutcj, Ch'à dirne fin tutte le lingue mutc^ \ Pofciay eh' occhio di Corpo ^vnquà non 'vidc^. Ne in cor di carne tanta gloria afiidc^ .

IX.

STANZA.

Canz^on fittoti le piume ^ e muta il 'volo , E'I Capo inchina , e forma l' burnii voct^ qA quella , che di Noi Speranz^a , e Vita Grida merce , chiedi al tuo mal' aita > Per colui, ch'à faluarne e sì 'veloce^, E regnale fplende- a l^no, e t altro Polo, E delnoflro gran mal rift auro e filo \ E fi non puoi fiffrirfita luce 3 a l'ombra Sta del gran Z)rago , che le Nubi fgomhra :

IL FINE.

3 5 1

Per dooiìnuiti no* ftrum lefum Chri- ftura . tue, ita eccle- Cx deprecationes termiiianmr .

3Gb

-; 3££_^L

, MO MO

ALL'ILLVS ET ECCELL

SIGNOR IL SIG lACOMO

BONCOMPAGNI

Marchefédi VignoIa,Duca diSora, Goucrna-

cor Generale di {anta Chiefa, &.c«

fuo Signore*

|S»>^ AVENDO io gli,3nnj à dietro (inuftrir.

,^^ &:£ccellentifs.Sig.)fiitC':> e formate que- ^^ j|^ fte AUuIioni, Imprele, 6;^EmbIemi ("opra «•^^v^ il fcliciOlmo Drago di V. E. che con Tor- "^^ f)ì binaria Infesna nel Veflìllo di fanta Ghie-

fe ^!64B^.'5Hì) £i rifplendc , e ripartitili in f ei libri lòtto i c^è^r»">3*i^^2s=^ loi- Titoli co'motti , Figure, e fonctti , pri- mi frutti del m:'o ballò ingegno, non douea peraltro mcs^o, che di V. E. à cui per infiniti rifpetti cóuiene dedicarli, com'lio ra lòtto l'ombra delle lue ali al beatiffimo nome della Santi- tà di N-S.dedico;e conl'acro . Colla quale credo non fdegna- ràcrcufarmi, edaUimorlìde cikimniatori defenticrmi, ;>'io con ftil ro:^o,e malattOjC col pelb d'altri più feueri lhidi,e fuor di mia prorcllìone ho tolto imprcfa d'opponili all'opinion di coloro(non pochi di numero, & autorità) c'han giudicato eiTer colà fpauentofa, e men.che conucneuole veder'i nell' In- fegne di sì aho^c clemente Principe la ferocità d'vn Drago. Et ciò con poca ragione poi, che nilfuna Imagine di maggior con fideratione di qucfta s'è ritrouata già mai tal,che lì vede, e leg gc eiler ftata degna , che (otto tal forma gli Dei fauolod (la- icio dir quanto la diuina Maeftà fene da leruita nelle (acre lettere , e com'hora fi compiaccia hauerla eiraltara per Arme, & Imprelà d'vn (uo (olo Vicario in terra,ch'è ("uà Beatitudine) fiano itati adombrati, & adorati;:ome in Delo, " in Epiro , & in altri luoghi Apollo, in Epidauro Elculapio, b nell'india Bacco in Sicilia Nettuno,inMacedonia Gioue.onde fu facil co (a à perlliadere, che'l grande Ale(randro e folle di Gioue tì- glio per eiler (lata Olimpiade da vn Drago comprelli, il che tu creduto anco di Scipione * per etTerllato villo (buen- teintrarc vn gran Serpente in Camera di fua Madre. Ni fii pe-

Dlui/ìo librorum perTi t

(tulos & cmbleitiiti , qui j

InrcnptionibUjImaginibus " Se V«rut>us conAftnt.

Draco in In(ìgiiibus!Prla- cipicj<juidi>

Apollo. « lib. -i.tic x.allus l8. Acfculapim. b Iib. i.tit. ;. aliui ;. lib.i.cir. i.allus8.i6. lib. j.cic.i.allus 3. lib. 4.tir. I. allusi. ■ Alcxinder. < lib. 6. tic. i.allaiìj.

Scipio 4 lib, cjd.tit.&alln.

ro

Toantes. » Plin. lib. S.cap. 17.

Parcj.

Biccantes.

Baccus Pyratas in delphi- nos couuertit. b lib. 4. tic. Z.alluf.il.

Nauis Bacchi.

Reges Aegytiorum. e lib.é.cic.i.sllaf.ij.

Protheus Rne.

Natura diuina Serpentis.

«1 lib. i.tic. 1. allufó.

• lib. 6.tit. i.aJluf.i.j

Salutis Imago. f lib. 6.tit.i.al]un5.

Arati miter, g lib.i.tit.i. ailuf.f.

Natiuitasliominis. h lib. i.tit i. alluni.

Denion.

Fortuna.

Amor.

Neceflìcas,

Sol.

Luna. » lib. i.tic. j.alluf/. liD. cod. tit.4.allur.3.

Serpeiitium capita. Nodtis. Draconifcri, K lib. (5. tic. I. alluni 7. Jib.i'od. tit. 2. aUuf.i. Rom. Reip. Gellamen. VgoBjiicomp. I.C. 1 ili), i.tit. j. aJluf.é.

I D ICO r e.

rò gran merauiglia pofcia che regnando Herodc in Idumca fi legge vn Dragone hauer amato vna flonzeIla,il che fa crede- re quelche di Toante » fi fcriue:Ecforfivnafimilcofa hanno vokuoanche far credere le fauole , quando raccontano,che le Parche cinfero Bacco quand'era' bambino de ferociffimi Ser- penti, che fenza offenderlo piato gl'andauano per il petto, e per la faccia,e pero le Bacche celebrando le fue ccremonie ma iieggiauano i Serpenti fenza fentirne alcuna percoira . Et così parimente il coro di Bacco quand'ei fi marita con Arianna fi cinge de Serpentine l'iftelfo Bacco >> quando conuerte in Del- fini i Corfari , che tentauano ingannarlo era accompagnato ' nella fuaNaueda Panrere,Tigri,Leopardi,e Serpenti. Ma per far chiaro il vero,e far toccar loro con mano quanto queft'ar- me al fupremo Paftor della Chriltiana Gregia conuenga,gliRe d'Egitto « volendo moftrar; chelaMaella Regia deueeller con timor honoreuolmente rifpettata nel diadema portauano l'Imagine del Drago; come anche i Greci vollero > che Proteo folle coronato Re col capo di Serpenteje i F enici , e gli Egitti) tennero , che i Serpenti follerò di natura diuina ^ . Furono i Serpenti apprelTo gl'antichi fegno di falute ; perche, come il Serpente polta giù la vecchia fpogHa h rinuou.i ^ jcosigl'huo mini rifanadofi paiono rinouati;e però fu da queftì fatta l'Ima gine della lalutc vna donna. ^ ledente in alto Seggio con vna tazza in mano prello vn'altare fopra il quale era vn Drago tut to in le raccolto conia tella aka verfo il Ciclo; e per quello il può credere,che l'iihaginejche iì vedea nel Tempio d" Elcula- piojche iedea fopra vn Serpente 8 folfe madre d'Arato'figliuo lo d'Efculapio.ln fomma il Caduceo di Mercurio, oue s'aggira noi dui Serpenti s'accommoda al nalcimento ^ dell'huomo in quello modo fecondo gli Egittij . DiccMacrobio che con 1' huomo quando ei nafce tono quelti quatro Dei;il Demone, la Fortuna, l'Amore, eia Neceiruàjde quali i due primi fignifica- iiano il Sole,e la Luna;perche da quello vengono, e lon confer uati lo Spirito , il calore , 6c il Lume dell'humana vita, e però è creduto Demone , ciò è Dio di chi vi nafce:& quella è cre- duta la fortuna , perche tutta la forza fua s'ellende lopra i cor pi ' ,i quali fono loggetti àmolti,e diuerfi accidenti . l'amore e moftrato da i due capi de'Scrpenti,i quali Ci giungono infie- me, come chi fi bacino, e la necelFità è intcfa per quel nodo, che quelti fanno di le nel mezo . Onde con ragione 1 Romani Imperatori dalli Dragonifen l' fi faceuano con l'altre inlegne quella imagine portare . Ma che più m'aggiro in raccoreef- iépi, che (òno infiniti,tii in parte dame fotto i lor titoli polli» e colocati.' Non fi conueniua alrra infegna al nuouo Dracone le- gislatore, ' Ottimo, Maflr:mu;Gu!fìiflrmo,lc cui leggi non co- me di quello ateniefe fono col langue Icritte, ma con pio rigo- '

re rem-

le temperate, non li conucmua (dico) altre Arnie , ch'lDrago' che nelle HierogUfice lettere figniFicaua il principato terreno' mainquettotolcavialaparteeltrema, » dimoiba quanto be ne fuperatak terra,la gouerni,6^a(piri a colecelelli . La o n- de fendo il Drago de iì buoni , e ianti lignificati, mi e parlo di diuidere quell'opera in (ei libri per le cagioni che lì leggono ne gli ordini d'cfli, '> ne'quali oltre che u veggono qiiàio il So mario dimoftra ' , fi delcriue anco la uera I-orma d'vn Prin cipe Chrilhano, che voglia goucraar bene la Tua Rep. econ- leguuneil nomeimmoriale , & eterno non pur tra le bocche de gli huomini , ma etiandio nel cielo , di modo , che fi prona il contrario di quelche le genti han detto della con uenienci^i delDragoà Principe Itipremo «'jiChrillianoHeror.Percioi.he le da quello l'i pollbao raccorre , e formare anioni di gran S.- gnore, e chiaro, che none cofa fotto il Cielo , che per inCc- gna più li conuenga delDrago . Qjefti lei libri dunque co'i ti- toh continuali, e cócatenatc virm cominciando da Do princi- pio di « fittele cole (c^oppò la Dedicatione dell'opera con gli alcri preludi], ch'empiono il prmiohbrojriiornano per circolo all'Eternuàjch'èrilteHa cola con Dio, per leguir anche la par- ticolare irrprela f di N.S. AQ_K), Et AdQjem. poiché lì co me da Dio procedono tutte le cole,acr à lui ritornano, coli dal S. Pontefice luo Vicario vengono le gratie,i f"auori,e i benefitij, &à lui ritornano parimente'; ouell vede la continuatione de titoli,comedaDio derma il culto diuino,ch'è la religione^ co mune à tutte le nationi,& indi la fede ^ , ch'c de'Caihohci in particolare,e da quella l'altre virtù come lì veggono lìtuatc nel Iboordinejfincheperuenendo al principe' lelidavita ^ ,& eternità ^ infieme per l'olleruanza delle leggi humane, e di- uine, per cui ogni gouerno publico, e piiuato fi loftiene. Feli- ciflìma è duncjue la Rep. Chrilliana, non di Platoniche, ma di fante,e cathohcheleggi ordinataja cui il Tuo fante Pallore non menOjcheTrittoIemo ■" àgli antichi su icario tirato da Dia ghi dalla gran Cerere (che importa à noi la diuina prouidéra) è ttato mandato . Onde Iperamo , che molto più felice farà le lungo tempo fia dalla luafaniifiìma mano gouernataj il che per noftro beneficio fi degni concedere colui,ch'à guifa di Dra go toghcdo lopra le il veleno della terra, lolle i noltri,erjpri,e peccaii.Hora fon sforzato deciarare alcuna mia intentione & rilpondere alle obietiioni ( è quello nono modo di fcriuere,<co me dilfeil domflTimo P.Franccfco Toled Deformar il principe per emblemi) che me fi potriano fare percioche hauendo io accommodato il Drago alla natura , ouerprocreatione ° del- ie cofeiallaNariuira rieli'huomo,età, e itati fuoi; alli Pianeti-, i gli Elcmenti;alle fcienzu; alle tre parti del mondo , & a i qua - ro tempi dell'anno: a DiOi.iUa Relio-.ie: alle Viiiù ;heolooah ,

.1 2 L i> -

Draco hieroglyphice i ■;!;>; figli 1 ri cac. a Iib. i.tic. 6. uìhf.!. lib. 2. tic. I. al'uliy. Iib. -{.tic, I. ailuf'j,

Operis orJo Jiiplex. b In fìn.lniius Epillo!^-

Suiiuna operis, e Sup. in principio oper.

Forma pnncipi.s.

Cpnuenieiitia Draconis ad Principem. d lib.i.;.t.i.a Itil.i:. )

lib. J. c:t. .. Alai'.?.

AU:o:n:%, Vrtutuui CO!) tinuatioiie.";. Oeui reruii principium. e lib. i.cic. I. adula. OperiiDtdic. &pri-kiJia. Geftameii Greg. yiij. l Iib. (5.tit. j.alluf.S.

Grata',beiieficia,& con cellionesà Rom. Pont, prò ^ fi cifcurur,reuertunturtiiie. Keligio Culcus diumus. g iib. 2.tic.2.percoc.

F.des. h lib.j.tit.i.pertot. ViirutesTheol. & Card. i lib. 6. tic. I. per tot. K lib.eod. tic.z.pertot. l iib. eod. tit.j. per toc. Pnnceps. Vita.

Acteniitas. Triifloitmus. n> lib.ó.nt.i. aliuf.}. Curius CjEreris. Ci'ies qu d? Bracoiies , Serpentcfque terram purgare dicuiuur. Chrillus hommum pec cata fultulit. D.FrancilcusToIet. Refpaiif. ad obiei.^iones. Natura rerum piocrcatio.

o lib.i tit.z.alluf. I, Liber primus. Aerato, Piaiuti', clemé ta,lcK-iuia.',orbisparits, ali- li tempora.

LibtrSecuiiJu^, D.us Rei. S'IO.

LibcrtLitius. VirttitesTlieologal.

Libcrquarcu.s. Virtucci Cardiiiales.

Liberquimus. Vigi'an-Pax Vbertas.

Liber.Sextiis. Priiicfps, Vita.xtcrnitas. Exoriliiimà Natura, ad j- astcrnicatemprogrcciitur .

DcJic. opcris. a Jib i.cit.i.a!Iul!i.t.j. Bononia,eiufdemque flu men.Rheiium.

Forma priiicipis Grcg. xiij.Boacoinp.bumn.

riaiif ti" . b Iib.i.tic.3.pcr tor. Planctat iim SymboluM. \ Sscu'uni.E'emeiita. htmip- re» . Scienti.T orbis partes , anni tempori . Terminus primi libri.

Natura & fotis vf?, e Iib.i.rit Lalluf. I. d lib.eo.tit^.illLif'4. Natiuitashomiiiis in or- bis terrarum Xheauo.

Infaini3r e lib.i.tit.i.alluf. j. Muiicr obrulit e!ei^ in- fantem contra Aicades,qui in Dragon. ni cruiiierritur. Immortalitas. f lib, 6. tir.j.alluf. vlti.& pertor.tir.

Piieritia. g Iib.i tit.i.ariur.4. Jib 6.tit.i.alliir. 17. Adolelccntia. h lib.i.rit.i.alluf.J.

luuentus. t iib.i.t'r, r.alluC 6.

S Iib. i.tic. 4.alluf.i. fòlis gcilamen.

r^4

Cardinali; &àquelle,cheda quefte lifiikano alla vigilansjri, alla pace,& alla abondanza; Al Printipc iileUòj alla Vira , oc alla eccrnità conie fi vedere necelfauio prouaie il modo con et- lempi efficaci , con cui commodamente, acciò non paian fo- gni, lì faccia.! quali fé bene fi troiiano ampiamente nell'opera, nondimeno toccato alcuni più breaemente,che potrò ne'titoH principali per torre l'ofcuro velo , che gii ■Etjnblemi portan (e- co . Et cominciando dalla Natura,ouer generacione delle cofe (lakioftarla Dedicationc,clie s'haueija poiìluo farin ogni Arme, le bene più commodamente in quclla,come il può ve- dere per le tre Alluhoni delfuo titolo » ,e particolatmente nella prima, che infiemelnuocatione, eprohemio deli'opt- ra , a cui (egiionole due altre , che fegnauo la fdiciflìma Pa- tria,rorigine,& larehgionedel Prin(.ipc)del"cendoaÌnafi.imen to,& à gli Itati deli'huomo nato nobuj, termo Gregorio Xiil. dclcriuo la poteflà del Rom. Pontefice . Indi tra(cendo à i Pia- neti, b al iìmbolo de quelli, & al Secolo^inth à gli Elementi, à gli Humori,alle (cienze; alle tre parti del mondo,& à i quattro tempi, efimbolo del anno, che chiude il primo hbro;aMi qua- li , delli quali , colle quali ', iielle quali,e peri quali, loggiace, confta, gouerna,v;ue;e fi rifoluc i'haomo . Tutte quelte cofe con gli altri cinque libri fon figurare col feliciffimo Drago di V. E. Né fono mie imaginatioiii,ò fogni come di (opra diceuo percioche non feppero gli Egitti) inoltrar il valor , e gli effetti del (ole , gli occulti fecrtti , & operationi della gran madre- natura e lenza il Diago,(i come fi ve^le nella (uà imaginc ^,f"or a perche fignificail tempo, che nacque ad vn paito mcdefimo col fole, ò per ell'er fua imprefa come akroue li è detto ampia- mente;nc menoil nafcursenro dcU'huomo hgiuatoper il Ca- duceo ne! Teatro del módoco'i luminari, coll'Amorc, e col no do,come ho efpofio di lòpra cofi parimente l'inflintia fi nota perii bambino che offerto dalla donna * à glìHelei per com pagnodi guerra, fi conuerte in Drago, diftrugge 1 nemici, libe- ra la patria.. e fallì immortale:per inoltrar chiaramente,che per arriuare à quello termine nafce rhuomo fi tome ho toccato in molti luoghi, &: in parsicolare nell' vlijmoEmblemo f dcllc- fto libro . Alla Pncritia, che fenza cura dormendo fi ripofa, da fc:gn^'Imperiojfiuorirce,orna,e difende il Drago 6 .Coiì pa rimentceifaltal'Adolellentia alla ccgnitone delle cele diui- ne- h ,che ripiena di virtù^e fcientie, molliate ampiamente per il Drago , lafcia la terra , (òpra la quale dianzi giacca (ommerfa,efupinaauoltanelle(pe(le tenebre della ignoran- za. Moltrafi laGiouentù col Serpente • r.ggiraso intorno ài cerchi di fuoco col capo di (paruieie, che dinota ( lecmdo Macrobio)il gouerno del mondo, fendo d foco elemento * at- tiuo. Se lo Spariiiere vccello del iole, (cgno veramente confor-

^

me alle tatichc de giouani per acquiltar il dominio delle co" fé. La vecchi t•:y^^ (benché qiiefta vinhtà chiamar fi potrebbe) èqui lignificata per Apollo » , che Taetrando, ammazza Pito- ne, vero ritratto de vitij, à i quali quell' età s'oppone , an^^i di- lcaccia,e diftrugge.dal qual vini:o,o fomiglianrc à quello, ik 111 perato , la nobil famiglia Boncompagna li crede hauer'hauuto il cognome , non aknmente , che Scipione fu detto Africano dali'Afiica vintajv^rfoggiogataj oltre, chela voce ideila altro non luona , che buono amico, e coli amaror di virtù, e deftrut- tor de vitij.l'vhima età,ch'è detta decrepità, lignificata qui per Saturno b ,à cui fu da gli antichi da;o il Serpe rauoho in gi- ro, mordente , lignificator dell'anno, e del tempo , come li è villo alcroue « ,il quale per l'iftelib Saturno fu iiiteid da i Greci diuoratore colla liniftra > e deltruttore colla delira ; quindi e ! fi vede alla porta deirAniro, dò è della generatio- iie, ouclono i lei puituntefipcrle lei età (opra dette, e per l'i- ileUa generatione comepiuauantilidirà , le quaUegli infie- me coU'altre cele inferiori produtte dalla natura conlunia, & riuolgendo fé llello inuecchia, &rinuoua,ilcheli vede anco nell'Aiiii'o dell'Eternità con fei altri patti;nelia cui porta lU la madre Natura, i c'hà tra piedi l'informe , &nuda Infantia, quaiiall'hora , ali'hora da lei partorita , (opra (ma j>ur fuora dell'antro Come, che in quelle due età non è l'huomo entra- to nella Città morale, e nel gouerno delle cofe publiche, e pri- uatc, ftà fuori) la tonnacchiofa,e dormente Pueriiia; dentro pei nel primo,e più alto grado la fionda, e vc5^7.ofa, Adolefcen tirfjdopò quella la faticoia, ik dotta giouentù,mdi più ballo la cauta, e prouida vecchiezza, & nell'infimo luogo quali tra- boccante , e cadente nel (epolcro li vede la rincrelceuolc, & humil D.;crepità.Stà neiriftclla imaginc dell'Eternità Saturno prelo lui per il Fato,che détro l'Antro mifuiàdo le ftclle,ch'in- iiuilcono varijefte;ti, s'inchina à Febo fuora dell'Antro, ch'è Dio non compreio dal tempo, lignificato per Saturno, comefi èdccto,eperquelgranSerpe,che circondàdo l'antro fi morde lacod.i.Suonafebol.iiira, e ch'è la rifonan^^a delle sfere ce- leftijhà il capo cinto de raggi co'quali porge il luo lume al mó do, rilcaldaiviuenti,da la vita alle piante, &fà altri infiniti, muMbili,e ftupédi cffetti.Querioperfettiilimo numero dell'età nollra è llato oUeruato da me nò Iblo nella diuifione de'libri,e nelle età lopradette,mà in molti altri Emblemi ^ ancora co me fi vede nel titolo della Religione , doue le fei Ninfe del Te uereintefe perlideprauaticoltumi di Roma li conuertonoal Romano Pontefice (prelo qui per il Drago (opra il Cubo,;nte lo da akani per la terra,da altri per Roma come ne'luoi luoghi i'c dettoul Cubo anche egli ha lei faccie^che rilpódono alle lei e.a del mo;i>;i , ' :a nel Uco del fiume, the iirigi la Città di Dio ,

Rerum Dnminium quii

afitquitur?

Sencftui. a lib.i. t:t.i-ailiiCf. Ph'cori vitioruni imago. ' Vnde farnilialàoncomp.

copnomen alkcuca.

Familia bomcompagna Bo-

nonien.

Scipio Africaiius ab Africa

deuida,

Seniiim. b lib.t tit.i.alluf. 8.

Sorpens momordicus fa- turno datus quid tìgnifi- cac . e lib. i.tit.3. aJIur.4,

lib i.tit j.'allufj.

lib.i.tit.4. alli;!. y.

lib.i.rif.y-alj'uf. f.

l!b.4.tit.4.al'uf 3.

i(b tì.tit. ?.alluf.'.

II. eo.tit.co.aIJus.i.4.5-.7.

Actatcs ftx per fex pue- ros nioiulraiitur. d Iib.C.tir.;.aIluCi.

Natura ad Antium etfr- nitatis.

Antrum Natura: vbi£ta tes ho ni ili is fcx &;c.

Aetatum termimis. Decrepita?.

Saturnns, quid in Antro iternitatìs?

Altra,quid>

Phjbuiquidf .;

e !ira,(p[ièi-aruB refònan- tia.

Caput Apollinis. Soiis virrus:,St efteiSm. Kunierusa:catum,perfe- ftus. fbb.i.tir.z.alluf 17. Cubus <.]uid lìgnifìcat? foI.98a7jao7.ii6.jO4.

J

a lib. 2. tic. 2. alluf. io- Gentilitas.

b Iib.3.tit.i.allu';.4. Sexta mundi artas , lu- merK,gratiam, & pleiiittidi- ncm attulir. Épilogus.

e lib.6.tit.t.alliin8.li.if Diuifio neceflaria.Imitatio mudi fabricat.i.Dies.Lux.

d Genef. i.n.4.

e Jib. i.tit.i.aJIuf. I.

f lib,i.tit.2.aUuC 2.

g Iib.i.tit.i.all(if.3.

h lib.t.tit.z.alluCS.

i lib.i.cit.i.alhif^.

K lib. i.tit.i.allui; IO.

1 lib.i.tit.i.alluC. 1 1.

m lib I. tic. j allus. 1.1.3.

n Jib.i.tit^.alluf. S. o lib. i.tit.j.alluf j. p lib.i.tit. 4. ali. i.:.3.4. q lib.i.tit.4. alluf. ^ r lib.i.tic.j.alliilir. i.j.

f lib i.tit.tf. alluf. 1 2.3. t lib,i.tit.7 alluf. 1.1.3.4. u lib. i.tit.i.ailuf. 1.1.3.4. J.S.7.8.5.10.T1. X lib.i.tir.j.alluf.i.2.j.4,

5.6.7.S.9. y hb. i.tit.4 alltif.1.2.3.

45.

i lib. I. tit.f. alluf. i.i.j.

4 r>7.

a lib. I .tit.<^.alluf i-n.

b 11.1.11.7.21111.1.1.3.4.5. Seconda dics. Firmanitmu 111 mrdio c.ili.

c Gen.-.n.7. Ijeui.Relioio.

d lib. 2. t ir. 1. per tot.

e lib.i.nt.i.pertor.

{ Ifa,40.b.

g I-zfc.i.f. T7.a.4j»a.If. i7.d.'8.a.i9. b.32.a. •7.e40 r.Hccl.4;.c.Caiit. S.b. Ec- c':f^.a.Proueib.S.d. Pf7.

y.ib'.yfi.p--. 106.135.14?. - Reg.-.d.Iob.i.^.a. C.19 c.<7.b Nu.24.b.Exo.4.b.7 c.Ay<:c3.i. d.i 4. a. I7.a.d.

Tenia dits .irida. h Gen.i n.p. j Pf] 16.84. T3T.

Gen.3.vbiTh'.H'l,

ch'c la Chieda Tanta ) e fotro quelle frmoftra la vniuerlal rifoi- mafatralotroil gouerno ài quefto gloiiofiffimo Principe da gli huomini d'ogni età , e d'ogni flato, che in qucfti fei fi com- prendono, e filcaccianole fupeiftitioni fignificare per i Fauni, Satiri, e limili * . e nel titolo della fede cadono dalle torri d'Atene cinque Ceclopi, alludendo alle cinque età, chefur- no dalla creationc del mondo infmo à Chrifto , alla venuta del quale intelo per il Serpente di bronzo , cade, e mancò la gen- tilità ^ , fignificata per i dotti moltri d'Atene, e doppò quelle feguìjC fegae la Iella, piena di lame, di perfectione, e di giatia. Et hauendo io per quel,c'hò poirato,fabricato qui vn piccol Ri trattOj&foima nonlolodel Principe , madeiriuiomo priuaio dell'Imperio e del mondo ^ ifteilcera neceOaria quella diui- fìone, nella quale fi imita in vn certo modo la Naturaj& l'ordi- ne delle cole fabricate nelle fei giornate dall'oranipotence ma- no di Dio creator dell'vniuerfo; percicchenel pruTiogiornofii fatta laluce ^ jediuifadalle tenebrcjchiamando l'vnajlgior- no,e altra la nottcje qui nel primo libro li vede la natura * pi o- crcar le cole, venir rii uomo ^ alla luce, e per i luoi gradi dall' Infanria 6 arriuaralU veccliieg^'^x •» ,peifsdtione ' ,e for- ma K. di Principe ' ;fi moftrano 1 Pianeti "», fi pone il Simbo- lo" de quelli, col fccolo ° jfidiuideno gli elementi P ,lìde- fcriuonog'ì humori ^ ;(i raccolgono l'arti ' liberali; fi ri- parte il mondo ^ je fi diiiide l'anno * ;acciòl'h'.iomo creato, godalaluce », contempli, i Pianeti, x conili & viuade'gli Elementi y ,gouerni col laper * la terra » ,(oggiaccia al tempo ^ ,econ quella dillintione riconofca dal Tuo fattor l'eller, il crelcere, il fenfir,c l'intendere; (cacciando la notte de peccati, oprando il giorno di gratia ad imitatione delle opere del (uo fattor in quella prima giornata. Il quale nella feconda creò il firmamento ' nel mezo dell'acque , acciò le feparafTe da quelle, che gli eran fotto,e iopra qual chiair.cCielo & però, nel fecondo libro li tratta di Dio ** e della Religione ' , de' quali il primo è vero firmamento, e fondator di tutte le cofe dicuic tror.oil Cielo f iftell'o; la feconda per la quale s'iio- nora, ecor.olce lua diuiniffima Maeftà , lepara le genti ido latreda quelle, c'Iranno il vero culto di Dio,le quali nelle fcrit ture fono iiiteie per l'acque g ,che in quello fecondo giorno b. (ep.ìrano.Nel terzo fi congregorno l'acquejcli'erano lotto il Ciclo, in vii luogho, iVapparue l'arida ** ;equeiieil mate, e quella la terra è detta, la quale germinò l'herbe , ei fiori; prodiilfe le piantCje le diuerfe Ipetie de frutti ; e quindi è che nel terzo iibio Ci trata della fede , della fperanza , della cari;à, e dell.i iapieir;<^i;la p;;ma delle quali mollra la (labilità , e fcr- mt^^a della terra , i. W^ nella fede > prima virtù Tlieologica; T.., Ic-i.onda il verdeggiar deli'heibe

e vag!;ezza de fiori pei i

qn

quali, e co'quali gli antichi inteferojC moltrorno quella vìclù, ch'è l'efoettatione del bene , percioche torto , che iì veggono i fiorijfi (perano * i frutti , per quello fi vede l'imagine ddla fpe raaza in diuerfe Medaghe d'Antichi Impp. Rom. co'fiod nel lembo della vefte, e nelle mani, colle inCcrittioni Spei.Spes Pu blica.Spes Augufta.Spes. P. R. e Virgilio parlando di NÌarcel- lojdiUe. T^ec Vuer iliaca quifquam de gente latinos. &:c.i nììno al vello. T« Marcellus eris : manibus date lilia pienti, prendendo la l'petieper il genere de lion.La terza virtù colla viuacuà , fe- coaditàjprod'ictionejeproceritàconche rifponde alle piante moftra il calore ^ , la paticntia , la benignità, eia perfettione di icAeilj. . La fapienza che rellilta da quelle tre virtù, femi fe- condillìmi del Cielo, colla quale conokiamoj amiamo. Se ho noramo Dio, diuina, e non humana fapienza, llmanifefta co Frutti e dell'operccherifpondono à quei della terra prodot ti lecondo il filo gcno come nel opere di quella terza giorna- ta filegge.nel quarto giorno creò il diuino Architetto nel fir- mamento del Cielo il Sole * , laLuna,elellelle, infegni, té- pi,giorni ,& anni acciò diuidelfero le tenebre dalla luce, de quali il primo al giorno,raltra alla notte cócelle. Et in qucfto- quario libro fi tratta delle quattro virtù Cardinali,e morali, ve ri luminari del firmamento della vita, e dell'anima nollra, dai quah irradiata fcaccia le tenebre de vitij,e fegue la bontà della luce e che'è Dio llelfo origine, e baie delle virtù, Se quelle fono i gran lumi , che moftrano ne'fegni il conlilio ^ della prudenza g;ne'ceinpt la retritudine della giullitia; '• ne'gior ni la collintia della fortej^za ' e ne'glì anni il modo della tem perantia Kjdalle quali rifulcano tante altre virtù che fplendono in noi come le ftelle nel Ciclo, delle quali in quella quarta giornaca fi ragiona, e dalla potentitlìma mano di Dio hirno con gl'altri lumi create. Nel quinto giorno Ci veggono l'acque nel terzo già congregate,e feparatc dairArida,produrre i ret- tili ' viuenti,& i-eti imméfi,e l'aria i volatili e quei crefccrc,& moltiplicare abondantiffimamente. & qui nel quinto libro li tratta della Vigilanza, della Pacc,e della Abondanj^a la prima delle quali,vigilan:^i,rifponde alla lor natura vegitatiua , la le- conda,pace, alla quietc,òc iranquillità del Mare lignificata per la fua lalfedine *" (Salem città di Melchifedech, bora Hierula lem , pace vuol dire ) conferuatrice delle cole,&: la terza abon dantia alla moltiplicatione, e fecondità delle fpetie, tanto aeree , come aquatili , i quali per l'humidità dell'acqua fono maggiori, e più feeondi de quei, che ne gli altri elementi nafco no, e viuonoj la quale abondaza , e moltiplicatione è fignifica taper la benedittione •» che in quella giornata fi legge,dan- do Dio loro le forze naturali à generare Se moltiplicare nella propria lpetie:e quindi fi crede, che gli animali generati fuor

ddb

a Dan.4.s. Fides Spes : Charitat,Sa- pientia.

Numifmata Rom. Imp.

Imago Spei.

Verg de Marcello.

Flores (peni ngnificani •

Charitas. b Ori.j.f.jS.hom. T. Amb.f. pr.iiS.fer.i.Kie. flAgg.i.Greg.j i.mor.7. Gem 8.d.3i.t.p(:i8.38 Leu.é.c.Apocj.c. Iob.2S.a.3i.b. J7.C.J8- c.Eccl.4.c. Ila. 47. d.

Sapieatia. e Pf. 66 116. Lu<:.T.f.le- u.25.g.Cant.8.d.

Macrh.y.c. 1 3. b.ii. d. Mar.4.b. lo.ij.a.

Quarta dies. d Gen.i.num.ij.

Luminaria, e Gen. i.n. 4. pf.37.tfj. ir.45.b.

Virtutes mor. f lib. 6.tit.i.alkil. ti. g lib. j].tit.i.perto£. h Iib.4.tit. : .per tor, i lib.4. tit.j.pertut. K lib.4.tit.4.per tot. . I*rudentia:Iuftitu:Forti :udo:Temperantia.

Earumdeim]ue partes ìRrh comparantur.

Quinta dies. Pilces ma- ris. Vigilatia:Pa)(,Vbercas. 1 Gen. i.n.io,

m Marci.p.in fin. n Augi. pf. (6.Sc 117.

Hil.fup.pf 66. Ge.9.11. 17 14 .2 8 .Corint.j.b.Èphefj. Piai. 5. :8. <56. io5. 108. ii,7.i44.Mal.3.c.Ifa.6i.6j ler. ) I. Ezech. 34. lud. j Tob.ij.Iudit.ij.ij.z.Reg. 2.Exod.zo.Num.6. Deut. if.id 26.28.3j. Ecc. j. r^. 3 j.Mattli.Jj.

ì

I

SexraDic». Animantia teiri. Home ad imagiiutn Dei . a Gen.i.num.i^. Dominiu liommi datum. infufH.itiofpiritus.

Tinllatio hominisinpa- radifiim terrelhem. Piircc^s, Viva, ' Eternità?. K erpoii(:onfs. b Ijb. 6.tit.3.alluf. vlr. Imitatio ditrumfex :in fex ntt.lib.t.huiU5<'pexis. Tir.L

e foJ.ij,

d fol.i^.

e fol. ij-i5.i7.iS, I0.20.

f folli.

prima die Gen. i.n.4-

K Bcd-r.Gen.1. Rup.f Oen.i. Glorine. i.defum.trin. & fid.Cat.in vtr.humanain

T.r.2, 1 fol.:7.ilj.ij.jo.ji.j 2.

m foI.}4, n fbl.3 j.

0 Gcn.l.n.^.

T.t.3. p foI.;j.40.^i,-)«, q fol.4j.

1 Gen.i.n.To.

T.t.«.

, ffol. 4748.45.50. JI.J2.

13-

t Cea.i,n.ift

Tit.y.

U fol.f?. X foI.jS.

z Iu.40.vbi Hier.

56S

della ioi- (petie non moltiplicano. Nel/elto,^ ultimo giorno il gran Monarcha dell'vniuerfo doppò gli altri animai lòpra la icrrajcreò l'hiiomo t ad imagine,e fimilitudine f uà , acciò dom-inade à i Pefci del mare, a gli vccelli dell'aria , & alle be- ilie della terra;& infofìiatoli lo ipirito della vita,lo trasferi nei paradifo terreftre > acciò iui viueil'e nelle delitie , e tranquilli- t.\del (uo di uiniflìmo giardino. Età quella imitatione nelfe- fto , a^ vhimo libro di quell'opera il forma , e con/lituifce il l-'rincipe, fi pone ia vita, & fi del'criue la Eternità . Il primo ri- fpoiide à l'huomo formato, la feconda alla vita iniìituitajla ter '• za alla eternità ^ preparata. Qoeftofleiro ordine,(5>; imitatio- ne delle lei criornate , offeruato in quelli fei libri, fi vede anche ofl'eruato ne'iei Titoli del primo libro ( lafciando il primo tito- lo ch'altro no fa, che inuocatione,e Prohemio tal, chc'l primo (ara il lecondo,&c.) percioche nel primo la Natura ^ (penetri ce delle cof*, dà in luce l'huomo d, che per ie età «vie Princi- pe f vigilante, e perfetto, Zelator della kgge,c de precetti di DiojConfeguifce il Dominio g vniueriale del mondo,& elfer- cital'lmpeno ^ , & laiuritditionetemporale,&lpirituale di- uidendo la luce > dalle tenebr£,la notte dal giorno, e i pecca tori da i giufti à guifa del luo fattore nella ieparatione, che fé cede gl'Angeli buoni ik cattiui.perciocke dicono i Thelogi, che j.i creaiione della luce fatta nel primo giorno filile la crea- tione Angelica K .Nel iecódo tif.(rerzoin ordine)di quefto pri mo libro, fi pongono i Pianeti l ,il limbolo "» de quelli, e rimagme del lèccio » jenel lecondo giorno fi crea il Cie- lo o , ch'è diuifo,e ripartito in sfere , e Pianeti , col perpetuo riuolgimento de'quah il fa il lecolo, Archino, (per dir coli) del tempore de gli anni. Nel terzo Titolo {ch'c'l quarto per la ra- gione detta tli lopra) fi veggono gli Elementi p , e gli humo- ri q :& nel terzo giorno li diuidono gli Elementi,, li da forza alla terra,che co gli humori germini rherbe,nudrilcale piate,c partorifca i frutti. Sugue nel liio ordine il quarto titolo,nel qua lefi defcriuonole fcienze f,lc quali (ono i veri, efplendidiflì mi lumi del cielo,che illullrano l'Anima noflra, co'quali ella il- lumina la terra, cioè la ruuidezza dell' intelleto offulcato d.alle tenebre delle cofc terrene,e carnali; fepara la notte; de gl'erro- ri,dal giorno della verità, e con quelli lucidiffimi fegni diftin- g'ue i tempi, i giorni, & gl'anni. Et nel quarto giorno fi legge la Creatione de luminari t fatta, e polla nel firmamento del

! Cielo perla dillinólionc del giorno, e della notte, periUiimi- narla terra, e per fegni de'tempi,mefi,& anni . Nel quinto ti- tolo fecondo li Tuo ordine come di /opra, lì veggono le tre par- ti H della terra,Europa, Africa s ,ÒÌAfia y ; leqtiahà ismi- litudine delie tre dita di Dio in l'aia lignificano la dininiiTin^x

potentia » fua con chela creò,ela lolbene; perla quale s'in.

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tene

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369 T

tende la Chiefa » jCatholicaoue fono i buoni, &i catcìuiin- lìcme b jfignifican per la Zizama, e per la moltitudine de pe- ("ci tratta nella Sagena dal mare.il quale nel quinto giorno < ri- uratoil già in vn luogo (come nel terzo fi dille) per comman- damento di Diojlafciò l'aria,& la terra-,0^ circondandola tut- ta produlFe glìAquatili;& Tana ibpraftandoli i Volatili foften- ne:de'quali>quefti ibuoni,& quelli i cattiui dimoltrano: quefti i Contemplatori <* delle cofe celelti , e quelli ifordidiocio-

fi * immer/i nel fango del mondo,dinotano . CVi^"^"'^^^^^'" le volte nella fcrittura facra > quelli per gli elati , òcluper- bi ^ ,& quelli per gli liumili g ,&femplici,li prendono. Et lì come quelli fono efìiltati ^ , coiì quelli lono dcprelTi > .Et quelli riempiono,hibirano,& iì eh amono il mondo ^ diiiilo in tre parti, come iì è dettojjl quale calitelo tla Dottori (anti an ch'egli per il m.ire_j . Neli'v'rimo Titolo lì pongono le Stagio- ni I ,oc il Simbolo dil tempo m -il quale co;itaiìi,& atteira, non lolo tutte le ccf' feniibiii,&; mfenlìbili create lotto la Lu- na, ma rh jomo llelfo fatto nel le:lo giorno dalla mano di Dio a fua imagiiie,& iìmilitudine. Quell'ordine, & numero Tenario èoireruaioeriandio nel primo libro, & ordinato al relodel- l'opera.percioche la Natura, S: l'Età rilpódono al rello del pri mo " ,& alla Dedicarione:i Pianeti al fecondo: « gli clemé- ti al terzo P :lelcienze alq larto. q le tre parti della terra al quinto r :Sj le llagioni dell'aiiio al Seièo f .Et che l'£-:à hab bino co.:rilponde.iza col re.'lodel piimo, li vede anerramen- te.percio;hela Natura, il NaLim:co,& la nu la Infa iri.i, è prin cipio, .^n: quali Dedicationc ' della vita, dell'altre età deU'huo mo,& della forma del Principe" .La dormiate Pu^ritia, len- za arbitrio, camina colla inclinatioue delli Piaiicci » . La Hori da Adolefcentia.crelce con gli elementi. 7 Lifaticofi Gioué :ù,attende à gli fludi delle buone arti z .Laprouida vecchiez za , gouerna il mondo » .Et l'humil decrepità , è confumara dal tempo b .Quelli lei libri con riftelloordinejs'accommo- dano alle tre parti della Filotophia morale;della quale lì tratta per formare il Principe,in quello modo. Il primo, e & il fe- condo d ,rilpoadono à l'Etica «i il cer^j^o f ,^' il quarto g .al- l'Economica •> -,11 quinto « ,& il fello ^ alla Politica ' . In quello numero tenario lono diuih gli anni, & l'età d;l mondo fecondo S. Gregorio " j;lì come anche nel Cubo di lei faccie s'è detto di lòpra, pollo in malti luoghi dell'opera ■> .P^rcio- chela Chiela Cacholicaèlìgaifìcata perla ilabiliti, <Svrfermez za di quella pietra quadra ° . La cui prima faccia cominciò da Adam.òvero Abeliuito k" ,& darò ialino à Noe; la fecon- da da Noè, mlìno ad Abraam ; la terza,da Abraham , ialino à Mofqla quarta,da Mole,inlino à Dauit; la quinta,da Dauit.in- iinoàChrillo; t<v:la fella daChrillo Dio , & huo'noinlìnoal

Bb

3 Bcd. HomiL Etìing.'I. Mire. 6.

b Match.i j num, * j..-?r. e Gen.i.num.zi; d Gen. r-. num.ii^ <jiC> Marc.4.d.Apoc.si.H. e Gen.i.d,ICf. b.

f Tob. ^f.c. 40. d.Pf.S. g Ifa.ip.b.i.Cof.ij.Grf.

h lib.j.tic.t.àHuCf.

lib.^.rit.j.alluHio. i lìb.4.cic.4.3!lunj.

lib.^.cic.i. allur4. k Math.i3.f.Gr«3.^jp

I0.21, I

1 to\.6}.64.6i.6^. j

Tic. 6. I

ni (0Ì.67. i

n Planeti.Elemrnta. Sic. ]

o Oeu';,Rdigio.7i.9i. 1

p Fi<lss,S,je-;,Char;tas,8cc. 1,

i] Pmdetitia Iuftitia,&c. 'i

r Vigilantia Pax,&c. ,

i Princcps Viti,?cc. ij

t fo].7. 16. 17.18 19.10. ;

U fol.il.ll.ij. ^

X fol.27.iS,»ji.jo.^r.3a ] y f.)I.j9.^o.4r. 41.45. :j

7. tjI.47. + 8.4p.jo.5r;.j2

■1 f'>ì.f7.TS.^9. '

b fol.6?.64.ff. 9tf.(J7. ' e IVrluciJaoperis. j

d Dsus,Religio. .T

e More'ìadIiifant!am,& ^

l'uinciampercincntes. 3

£ Fides,Spes,Charitas,Sa !

pieiitia ì

g Pfudentia.Iufiitia, For ticud'),TeinperantÌ3. ;

Il Familiares cjre adAdo < lefcffntim , & luuéntuteis perei iientes. -

1 Vig'lantiajPax.Vbertas

K Prmcepsvicascernirà's ;

J Reip.Regimsii ad lene 'ì >5t iterTi,&lcnium,fpeaaiis. i

m Sup.M1cth.20. ■'■

n f->'-?-.yA97.98. 107. ;;

I II. I4J.I7J. 17^.101.115. j

Si9.f4?-& alibi. 1

o .Mtcch.i5.tjx. in c.lìcut: }

l'anni I .dui. " (

p lib.itit.?.i]Iuf.r. I

« i<y.Ciuit.4j-

Muadi, sitates homini.s ltacil<us comparantur.

b bid.l'up.Geniii.i?.

Hier^d Danias.ii,i.Aug- fup.pfyopi.

e Ou,[up'.Mutth.hom..j. Hier.fup.Ilfl,-6.1IJc.fop.Le.

SeuarUi'i numerus . j.d Ueor. Vene. Cane. t. toin.i.cap. 1 1 .& ca.».toni. 8.5?. io.it;

e Iib.i.cit,i,alluf3. PKitonici dcaitJHia. Saturni Imago. G£neratioi|uomodo hat. Generaclonis conclntma tio,e: forma ptrlini?.ulMsltx di J5 111 i)tatur,& pti fi ;irur Ic-ruiiduni proklIortSj&c. i. Cor.Cereblunj, lecui-, &. tefics. g. Caput,vukas,geaua. h Creatura perfe;hi,.£(. di fpolàca ad recipicndmn ani- mami

i Senwius numerns ca- tum tnfra decemfms con- rtatparribus.

K Gios.lup. E-xo. r^.ii. 1 5.S: fu. leu.: J.& rup.Iub. S.Hie:fiip'ai>geJ.C^rcg.rt;p. Canr.S-.&fup.&icc. Iiom 3 H.Hicr.fup. H2ec.40. Ori. fujT. ; M.itrlT. Ilo. 6. Greg. 30 mor.z+.&lup.Lzec.lio. r+.Gio iar.rupiExo.iOii;j. &iup.Gcn.ji.

1 Ori. 4. peria.i.Hicr.fa. Ez:ec.40. Glo. int.fup. Exo. 8.Greg.?5.mo 10»

tra-.?.t?.Rup-f"P'Agg. 1.

n HiUup. Manli, cu. 17. Amb-.fop.i-uc. jf. lfi.fup. ieu.z4.Uier.fup.6icc.4 i.

o Grejj. ^. mor r ff. '

370 .

■ ■ . - ..I. I . — . ■ —

giorno del giuditiovniuerfaleciureià . Etficomela piira.ijetà fu rinfantia del mondo (ecódo S.Agoftino « (ch'èimmeif'a nel la obliuione) &già rommerfa,& deltrutta dal dihiuioj Così la Cci\à farà l' vltima vecchiaia ^ , eh' e il fine della vita dell'huo nio,& del niondo.Le quali due età pnma,& vltima come eftre me conprendono 1' altre quattro di mejjo : ciocPueritia, Adolefcentia,Gioaenrù,& Vecchiezza neli'huomoi& nel mo- do la feconda, la terza , la quarta , & la quinta comprefe dalla prima,e dalla l'efta come fi è detto. Qneflo miftenoib Scnario; come vogliono anche i Platonici, oue trattano dell'anima; non folo rifponde alle età « ,allafabrica del mondo,& all'altre co fé di fopra; ma alla generatione <1 ifteira,perla quale fi intédo- no le ctà,& della quale fi padana nella Imagine di Saturno « , donde ho fatto fi lunga digreflìonejs'accommoda . Percioche dicono i Profeirorijche colla diltintione de'tempi, ne'pnmi lei giorni doppò la coniuntione il feme hiimano prédendo la for- ma nella Matrice per diipofitione della diuina potenza, fifa come latte congelato, ò vero buriro : poi ne'tre leguenti giorni (la mila di {e!)laiciato la qualità, & fimilitudine del latte,diuie ne come fanguc; che poi ne'lci giorni tèguenti fi fa duro ; di ri- dotto in poca quantità vieneinforma d'vna rotonda perla, dop pò ne'ici , 6<: lei altri giorni kguenti fi formano i membri principali,cioc il cuore r , il cerebro, il fecato , Se i tefticoli. pei ne'^lei giorni ieguenti, li formano tufi gli altri membri: i quali dillefi in quella malfa, neìei altri giorni leguenti fi di» fcerneil capo S dalle Ipalle , formandoli vilb ("oprai ginoc- chi il cuore,il fecato, & i terti.oli come di lopra . Et poi ne'lci altri o-iorni fegucnti ciafc un membro del corpo •» hàlafua perfcttione congionta, & (eparata come richiede la natura. Et cosi tutta la creatura nel definito termine de'giorni di(pollo per numero lenai'io , ha la Ina elfenc^a , & perfettione : ch'ella debba hauere;6<.__{ubito riceue la vita perpetua, ciò è l'anima viuente ad imag(ne,& fimilitudine di Dio fuo creatore, onde i volgati verfi..

7 re giorni in latte;& poi fcì giorni in fanguei Dodeci in carne;& dodici in figura; Dopò quaranta giorni kàl^ bua pura. Et come diceMacrobio; il Senano i folo tri numeri fotto diece cólta delle fueparti.Percioche ha la mità, la terza parte, v\' la (eftajla cui mità fon tre, la terza due,la (ella vno : Et però fignifica la perfettione dell'opere . la Vitaattiua , l'opere di Chnfto K , il grado delle perfirttioni , i perfetti l , i Dottori del miouo teflarhento , il tempcdel'aduentodi Chrifto m ,il . tempo della refurrettionCjilnTondo (come più volte fi èdetto) la perfettione della dottrina, le creature * ,&:le tribulationi di quella vita <» .Ets'romivoleife eltédere intorno alle infinite

lignifica-

57 }_

lìgnilicationi di quello numero; oltre , che portarai l'acque al inarc , farai anche lungo, e rediofo . Dirò lolo , che lignifica ilgiuditiodiChrifto » .Lacui poceltà, &miniftenoeliercita il Principesche qui lì forma;al cólìgliOjiSc conliftoro del quale, affiftono lei Senatori '' ,à galla del Trono di Salomone de Cei gradi e co lei Leoni per banda.Et perche lì vede, che la gran madre Natura fé duo Ritratti delle mirabili opere lue, vno del levniuerfah, & l'altro di quella gran Mole terrellrc , l'huo- mo d dequellij&i'ltaha « di quella (lalcio per breuità dir come. Se defcriuer le parti dell'vno-, <Sc dell'altro , colle quali vnorirpondealMondo f , sS*: Taltro alla terra g -, lendocola o-ià molto nota, &: chiara ) ^c hauendo io pollo a lua imitatio- nc il primo libro quali Epilogo *• di tutta l'opera, che rilpon- de à quel dell'opere uniucrlali del mondo nell'huomo; ho poi nel fine fatto il Iccondo Ritratto nella canzone i alla Beatiifi ma Vergine . Nella cui prima llanza lì ragiona dello ftato di Dio auanti, «ella , Se poi la creatione delle cole fatte dalla lua ' potentiflìmaraano nelle lei giornate k come di topra . Qjjui la creationc Angelica,ch'altri la luce i credono,li moilra : oC quiui la Ribellione,combattimento,elpullìone, luogo di Luci- fere, cSc vitioria degli Angeli buoni lì legge m.Le quaicofe alla prima, leconda,e terza giornata di Diojalla prima,C*C feconda,e terza Età deirhuomo,<& del mondo, iS: al ptimo,fecond-o,e ter- zo libro dall'operai le ben lì guarda ) rilì^ondono. Nella fecon da itaii:^.! apparifcono i luminari n ; fi crea o > tranferi- fce V jòicade S l'huomo. che rilpondono alla quarta, quin- ta,& fella giornataralla quarta, quinca,i.'\; Iella età delt'hiiomo, & del mondo: & al quarto, quinto, & ledo libro di quello vo- lumei^elia terza llanza iì d-elcriue il diuino configlioperlari paratione del mondo ( ch'èriiuomo) caduto, ìk. ruuinato per opra di lucifero.Nella quarta llan^^a li fa l'elettione della Ver- gine . Nella quinta Gabriel fa l'imbalciata r ; lì riceue dalla Vergine,& s'incarna il Vetbo. La cui venuta terminò la quin- ta età del mondo, e diede principio aUa fella, nella quale li vi- ihe , & viiierà infino à l'altro fuo aduento . Nel rePto della can- zone fi defcriuono le diuiniflìrae lodi, «Se virtù della Vergine,in flruméto della nollra falute, & refugio alle nollre calamuà, & iniferie.Et perche la crcatione del mondo, della quale s'è par- lato di fopra , none fiata altro (per dir così ) ch'vna trasfor- niatione-,attelo tutte le cole vilibili,&inuifibili, che lono, era- no in Dio ^ ;che communicando (e llell'o diede l'eirere, il ve- getare,il fentiie,& l'intendere alle creature. Però la lopradetta canzone è tutta piena di transformationi . percioche in ellii il niente per potenza diuina, diuiene il lutto ' La luce " , fafli natura Angelica » . parte di quella per inuidia, & fuperbia fi transforma in tenebre y ;& parte , fatto Iplendore , cSv.' lume.

a Auj-.^.in ludi, _ ^

b lib.^.tit.T.Tmag.r. e io.K.es.3.&Iib.4.m.'t. alluf.ó. ■*' ■ ^ -^

Microcofmus.Epilogus.

d Gen.i.num.l7.

e Geographi fcrèomncs.

t Totius vniuei lì machina, qus ex -orrijii eo conllac, quod cxli ambitu -contine- :ur Or.i.iii dmei-jK).j.

g Mundusiènfìbilis.-Gen.

1 .a. Amb.i.de Abra,$. &c.

h petfextic. ìtoLij.vf- queaJfol. 67.

i f"<)[.;n.

K Gcn.i.

1 Glos mr.r. vfr.huma- iiain de fum. trimt. & lìd. C.ith.

JU Apcaly.ii,

n Gcp.T.n. if. o Geii.i.n. 17. p Gen. i.n.ij, q Gen. 5.11.7. Diuinum concilium de mundi redeniptione.

Virgiuis ekfitw. Annun- ciacio.

r Luc.i.nu. 17. 1 ranbfoiinationej.

f lob.i. Io. I,

t GfH.i.n.i. u Gen. in. l. X tex.inc I. Ver. humi- nan» de fura. trin. & fid cat. y Apocaly.iz.

Bb

ch'adii-

a Gen.iJium.rf. b Gea i^nutn.io»

e Gen.j.num.r»

d Gen.6,nuni.tf. Peiiitet me fedire hominem &c.qua: Ver.interprartatur Bern. ClarauaiJ. glofllin e. psnitentia ti i.depin.dilh 5. ver.pctnam.

e Luc.i.num.jtf.

f quem cxli capere non poterant,&c.

g Formam leiui accipiens Apoil.Philip.i.

h lib.i.tit.t.aUur.l.

Deushomo,&c.

Saturni Im2go,temporis Symbolum,&c.

Antrafecundum Theo- logos multa fionifìcant.

Saturni Inìlrumenta S{ habitus.

Templum immorcalita- tis.

Tritori.

HiOoriii Saturno fum- pfit exordium.

Exemplum vits huma- na? in Tempio defcriptum, & à Cabcte in tabula reda- dum.

Hiftoria rerum eft me- moria,qnj; inuet erata rena uat,& conferuat.

Hincfors tempus,veri- tatjs parens dicitur»

NobiGtas generii, i lib-i.tit.ulluCi 8. fol.S.ver.ii. Sialiuf-leq. lib.t.tit.zjlluf.ó.ver.ii. vbivalor,&c^ fol. lo.jij lib.T.tit.^.alJur.^ .veraz. vbi vaIor.Scc.5: alibi, lib.i .tit.j.alluf.S. In Pianecarum Naui jOm- nesix)failitatÌ5 partc.vmeta phoi-icèdefcrlbuttii •fal.j4. K libAtir.^.alluf 2.

1

m

ch'afTifte auanti il iuo CreatorCj Si conferma nella fua gratia ; paice,cl'Angioli diuengono guenieri;& parte ferui fuggitiui, e trasfughi ingratifllmi . L'huomo di terra viene pianta • celc- llcjd'innocente, peccarore, (SiTciifapiente ignorante *> per in- ganno del Demonio,di ipiritoinnilibile trasformato in loqua- ce lerpente « .Dioimmiitabile, fi pente <• , (per dir cosi) h dLioIej& cerca di riparare l'opere ine riiuinates^: confuie.Ga- briel'Angelo piglia forma di Mellagiero.Mariajdi Vergine,di- iiiene Madre,(pofa,& figliuola di Dio.La fterile Elifabet, fi có- ue; te in feconda * . Dio Verbo/allì Diohuomo;e irafcenden do gli ampi) giri del Cielo ^ js'inchiude neiranguiìiflTimo ventredella Vergine, di Signor fifa Seruo 8 ; ó^altrediuine trasformationi, ch'in ella, à chi ben guarda,apparifcono.Hora tornando alla prima Imagine di Saturno •> (lallio l'Antro Co ricio,Io Speco ài Trofonio, gl'altri fimili, & le pie interpreta- tioni de'Santi Dottori , ik Teologi l'opra gli Antri , che nella fcrittura facra fi leggono, delle quali vn'altra volta parlare più pienaracnte,fe bene quello era il fuo luogo ) d;illa quale colla occafione de quei lei Bambini ho lungamente vagato , dico, che oltre l'AntrOji fanciulli (ch'ai tri i figli, ch'ci diuoraua, cre- dono ) la falce,il panno auuolto,o la pietra auuolta nel panno, ch'egli diuora , il Serpe, il capo nudoA' le velli logre , tutti fi- gnificati del tempo intelo per lui come di Ibpra, intorno à cui per breuità non m'aggiro ; ha il Tempio auanti,nclla lommità del quale gli Antichi pofero vn Tritone, che colla buccina al- la bocca, fuona.quafi volell'eroin quel modo moftrarc, che da Saturno hebbe origine la Hilloria,& cominciò ad hauer voce, & elFer conolciuta poi , che prima la diftintione de' tempi ella douea elIer'incognita,& muta . Dentro di quello tempio e po- llo il ritratto della vira humana , della quale coU'attioni del Principe,qui fi trattajlecui qualità Filolòficamente ridullèCe- hete Thebano lotto molte Allegorie in vna tauola, della quale in altro tempo più commodamente , coll'altre colejch'alla hi- lloriaappertengono,fi ragionarà.La quakioltre, che conferua la memoria delle cole pallate. Se opponendoli in vn certo mo- do al tempo llefib dellruttor di quelle, rinoua ogni giorno più i fatti heioici de'glihuomini lUuItri nell'arme, ik. nelle lettere; ellalta ( lalcio llar molte altre cole vtili,che dalla hilloria fi ca- uano ) & porta da vn fecolo à l'altro al tempio dell'eternità (oue il Tritone banditor della fama Tuonala tréba) &tarhor caua dal fepolchro alla vita, la Virtù de'magnanimi Hcroi : Se la nobiltà delle famiglie fa più chiara al mondo,quantQ più la perfidia del tempo fi sforza Icppelirla , & dillruggerla à fatto, j Della quale nel miglior modo , che fi è polfuto in verfo ,Scne 1 gli Emblemi, fé n'e trattato fuccinramente in molti luoglii del j primo libro ' ,iS<:in vnodel iVllo K . Ma in particolare fi fo- no tocca-

ili

no toccate alcune fiie parti più neceiraiic nel nafcimento del Principe » ,ò clell'huomopiiuato,inquefl:a prelente Imagine di Saturno >» , & nel titolo della Vita = . Nel nafcimento fi ponila virtù <• naturale,© dì rchiatta,che vogliani dircjBafe, o per dir meglio leme della Nobilià, mentre h dice .

Foflra rara rirtùtchedal Cielfccnde

Ter gli ^4uiiUuJìri à far più chiaro ilgivrno. Oue li moftra, ( ma non lenza occul'.o anihcio ) che le fcien ze, habito dell'Intelletto, vergono dalla mano di Dio, .:<i: le vir- tù moralijil più delle volte,s'hereditano da Padri, 5<. Aui mag- g;ori,le quali infieme formano la perfetta Nobdtà tal,che il (c- le non fa più chiaro il giorno.di quel, ch'ella fi l'huomo chia- ro,& immortale.S'egue nell'ilteiro luogo il valore, jerche cuun que èvirtùjè valore: fondamento della nobilià , ch'altri le ric- chezze han volutojfe bene elle più tolto cngione, &: ornamen- to della nobiltà, (Se inftrumento del valor colia potenza, che fondamento chiamar lì pollòno:Iui e •

Feggio'l vofiro valor nobile^adorno.

D'eccelfalode,&c. Dico valor nobile per far differenza dalla nobiltà de gli huomini Ulullri, da quella de'priuati, & piccioli Signori. Sog- uiun'^n adorno d'eccelfa lode: perche, fé bene ella è differente dalla gloria, e dall' honore;nondimeno è necellària alla nobil- tà.laquaIe,quando è maggior dell'altrcs'accende di Iplendo- re; ò<r' quello quando e maggior per maggior valore,per mag- gior richezze , i^' per maggior potenza , fi vefte di gloria, che colle Statue, con gl'Archi , colie Corone , & con fimili fegni il conferua etern3meate,& però fegue.

che l'altre ,/llme accende

Diviuaface,e immortai gloria attende^

Che farà ttà Colojji alto jòggiorno. Il refto del fonetto,defcriue le co(c,ch'accompagnano il na- fcimento dell'liuomo nobile, come fopra fi è detto.il quale,col feme della virtù naturale, s'informa, 6c diuien PrincipCj& ado- perando le virtù morali (informato dalla dii'inagraria) peri gradi di quelle fatto immor(ale,ritorx a al Cielo,onde dilceje, come fi moftra qui in quello Emblemodel nafcimento , & in tuttala pref^nte opera dal principio al fine. Nella Imagine di Saturno l ,ch'è il fecondo luogo , oue fi tratta della nobiltàj doppò la detcrittione d'elfo Saturno ( del quale in più luoghi d?U'opera fi ragiona „ ) nc'terzetti fi definifce la nobiltà per- t'c^cx mentre (ì dice.

Q>ù>idi la ì<[obilt.ì •» notitia infonde

Difit.i virtù che dhonorata gente Ver antica cbiarez;^ o-rigiii'hebbe. Et che miìfempre ed valor\iccrebbe

Uonjr !

a lib.i.tit.i.allurz. L> lib.i.tit.i.alluf.S. e Iib.A.tit.t.allur?. li lib.i.tit.z.allLf.i. Ver. j .

Nobilitati' fenifii. Arili. Po.'iticuium lib.j. C.ip.2.iS;Rl-.ci.Iib.2.c.-r.iJ. Habitus imtìlf.cìui. Virtutts im;ia]s.s h,i;re- lihirìx.

Ptrfe.la nobilitas. Nobilitatis fiiiid-n.entu ;■ l.r.

Liufikm caLifli,& <nni- I r.-.cutajdii.ltii'.

e lib.l.tit.i allufi.vcr.j.

Nubiiitasi''ullrìiini , ac piiuatcrum homiiium. Laus, nobibtati ncccli ;ria.

Sp!ctiilorn"bi!'.tat:;./|uo modo, &cjuaudo gloiiam airequatur.

Signa giuria-; ftatui-, Ar- cus,Trophra,coroii.v,&c. Spiritus, fortuna, Amor, ne. celfitas. 1 . bui, Luna, Cupi- do , nodus, Iccunduin Ma- crob.vcibi fui. 14.

Virtutesnaturalcs,& nio rales Principi neccflati*.

f lib'i.tir.i.alIur.S. g lib.i.tit.j.allul.i,

lib. i.ti:.7.allul"y.

lib.é.tit.j.alluf.z.

lib.6.tit.3.alluf.4.

Arill.vbi rup.cit.loco. h NobiIitatisdefinitio,& partes.i.notitia,Virtus, lio- nos, Gens,antiquicas,clar;- taSjOiigo, continuatio, va- lor, honor, gloria, generoli- tas , corons . i . Nobilitai eli; riOtaVirtus honoratl gentis , in qua cft A;itiqui- cas, & continuata claritas originÌ!>;quani Valor filli- net,honor decorat,gloriail Iullrar,gc-nero(itasnon de- generata maiorumvirtute. Coroiix /ero , funt nobili- titis fignajitaScatui, Arcu-. Triumpha^es,trophi'a, Sic.

«obilitds.

& «ontiiiuiti

a lib.ó.tit.i.allus.?. Val'jr,diuicii-, S: potcn- c.i , (jUibui: omnìscoiillìC nobiliias.

Nobilitas continuati nu- qnam extinguitur fi vnlor idminus remine: in fanii- Iij.

b Valor,tiifipenitusfimi

! .« nobilitas extrava fit : piiitinim digititarem , & ij)lenJoicm iccjjpcijt ; & lufficitqtioJ ipfeiantuni Jii faniilia reinane.'.t:nccnini- no nobilitas exf.in;u itur.

CoiuniLiatio t'ada de no biliiacis dtfcriptione.

Origo nobilicatis gene- ris. e ini. i.C.de'dignit. lib. 1 i.vbi de Tnco'ogica natu- rali. Se ciudi nobilitate dif- fctit.'

Nataoccidunt- d Sccuiida pars nobilita- tisin fattimi Imagiue confi dtratur.

Saturnus rei-um inteii- tU'i, \ltimam itatcm reprc- (èntar.

Caftis viri) nobilicitem cxtrahcntts.

e Vita1ib.6.tir.!.ailus.7. vbi dq 3. nobilitatis parte agiiur,vt rup,S,c.

Gcncrolitas, &fplendor ncbi'itatis pene fiib!ati:£x- triftique àvarijs humanis accidentibus j valore refur- ginit.&c.

Boniimprincipmrr),mc- iitis intdiunij&optimus fi- I ii.

374

Honor & glona;& genero famente.

Corone ha de mctallhe d'alme fronde. Li qiul definì ti one;oltre,che pone le parti della nobiltà fo- pra n.inate nel nafcimento dell'huomo; abbraccia quanto in- torno à quella fi può dire, li che, perche fi vede chiaro, laCcio di elìaminare minutamente ; riportandomi (Non lendo qiie- fto, qui, mio inllituto) à quei , che d:fFulamente della nobiltà hanno icritto.Nel titolo della vita » , d ella nobikà antica, & continuata fi ragiona; & che quella di maggior fplendore, per valore,ricchezze,& potenza; lUuftra la minore di minor vaio- re,ricchezze,i:k poienza:mentre fi drcc.

Co fi la nobiltà gradita , & vecchia

Ter molti Inflà vnquà non more.ò langue;

Et qual origli! ha da minor fangue,

T^e la gloria di lei s'illuflra, e f pecchia. Et ciò fi vede per efperienza, che i Nobili priuati, ò piccioli Signori, feruono i Piincipi grandi per ell'er eilaltati à maggior grado di nobihà:hauciido nppreilo quelli frequenti occafioni d'elicrci tare il valore b ;col quale Ipelìb s'aprono la llrada al- ia gloria, nel modo , che lopra ù. e detto. Nel che i'io <ono ofcu ro,(bno aliretanto breuc. Ne paia ad alcuno, che della nobiltà tanto iicceilaria alia forma del Principe, (e lia ragionato icon- linuatj.mente, & fenz'ordine , Credendo il contrario delle vir- iti perla ordinaria, &' maiiifefla cótinuatione de'lor titoli. Pei- cioche le ben li mira , le ne tratta nel nalcimento dell'huomo: come chi vole;ìe,dire,che l'huomo nobile ha da portar dal ino n-ifciraentccorae per (ucceflìone da gli Ani ( parlo della nobil tà del langue , (Se lalcio p£r bora Taltre fpecie à Bartolo ' , à j Theologi,(Sc àgli altri, (tgucndo in ciò l'opinion più riceuura) lu nobiltàjCome fbpjrà [\ è detto . Et perche il nafcimento, dop- pò il corio di quella brcne Vita , porta feco" la morte ; però rhuomo nobile viuchdo in tutte le fei Età nobilmente , nobil- mente ha da morire^ Ponendo quefta feconda parte della no- biltà nella imagine di Saturno <1 ,il quale,fi come di lua natu- ra tra i Pianeti è occiiore',cofi rnpprelenta qui l'vhimaetà (co me fi e detto ) nella quale manca la vita.Onde portado alle voi te fcco nel Sepolcro per diuerlì accidenti di mala fortuna il no me,la fama, la nobiltà,& la gloria delle famiglie^fi come in Ita- lia , &c altroue , à noftri tempi , iSj perauanfi à molti nobili eC- fer'auucnutOjfi vet!e,& legge;nel Ino titolo * col valore elle ri rorgono,(S<: quafi raggi punfTimij&rplendidilTimi del Sole co- peni da ofcurifsima nube, cfcon fuori dalle tenebre d'ogni bai fezzajracquil^at^o fubitola generofità,&; lo (plédore, che nel- l'oroj^ ne'Caualli mal tenuti lì offtifca , e traligna. Et così con quella continuatione nel primo luogo al Principe,òairhuomo priuato,(ì da buon principio'.nel fecondo miglior raezo: cs; nel

terzo

37?

terzo ottimo fine . Ma perche potrei facilmente parcr'à molti molto fuperftitiofo in haiier diuifa quell'opera in lei libri , .!k fattoui lopra quelli fondamenti, &conlìderationi Ibpranarra- te,perà m'efciilo con Vergilio . Il quale ne'primi lei libri licl- I l'Eneide imiiàdoHomero nell'odidea ( forma anch'egli »1 Prin cipe ) per la varietà delle pelone, & delle allocutioni,li molba più graue.glì altri fei libri, che rilpondono alla Iliade fono più validi ne'negotij trattandofi d'acqmitar , S^fondar l'Imperio del mondo in Icalia.Onde chiaramente lì vede l'vno , Se l'altro in vna parte hauer dercrittoicofi:umi,e'rreggiiiiento,& nell'al- tra gli' errori, & gli affanni del Principc,ch'io in quelli fei libri nella vita , opere, ik attieni di Greg.xjij.breuemente per quel, che fin qui pollo dimollio. Si come hannoanche fatcoinfiniti lurecófulti , ,& Filolbphi.trà quali i Platonici vogliono, chc'l Principe lochi la fua Città nei mezo della Regione ^ :hauen- do riguardo alla commodità de tutti; òv quella in parti due voi te fei diuida; acciò mtédano gli haomini il gouenio della Re- publica eller greue molc:& hauer bifbgno dell'aiuto vniuerla- le,& corfo celelle dillribuito in dodici legni del Zodiaco, nel quale camina il fole per il mezo delle fei altre sfere « , acuì minillraiio l'hore del giorno d ,che fono dell'ifleflo duplica- to numero.,Ne fia chi prenda merauiglia , che la Citta terrena debbia hauer quelle parti poi,che la celelle Hierufalem akrc- li daGiouanni * è Hata delcricta con dodici porte d'altre tate gioie ornate-,có dodeci Angeli per loro cullodia; Se con dode- ci fondamciici di pietre prcciole ; & di dodeci mille fradii di grandez^^i.Oue non e tcmpio.nc Solcjmà Dio Signore, & fat- tore deirvniuerfoél'vno,^ l'altro-.qualì voglia mollrare,che'l Principe debbia ellei'il Tempio f delle Virtù, & il fole della g:ullitia:Et coireireinpio,& bontà di quelle edificare,(5c propa gare;(Sc col lume, (Se calor di quello ini'egnare , & gouernar gli hiiominijchc la Città g ,nó già le pietre 'onoJn quello nunie- ro paruerò gli Gè ili hauer raccolto i lor numi celeili m tfchi , ik feminc più conolciut),& venerati; & accommodati alle par- ti', >!*>: membri humani con gli animali del Zodiaco h , Cioc Marte » , Mercurio,Gioue,Ne:tuno,Vulcano,& Apollo: Giù none k Vella,Mi;ierua,Cerere,Diaiia,& Venere. De'q lali ad Ariete, l & al Capo ™ diedtroPalladc:alTauro,.^ allaCer uice,Venere:àGernini,& alle Braccia, Apo!lo:à Cancro, &al Pctto,Mercuno:à Lcone,oc a gli humeri , Gioue à Vergine , & al Ventre, Cerere:à Libra, & alle Nati , Vulcano : allo Scor- pione,^ à i Genitali, Marte:à Saggictario,& alleCoflie, Dima: à Capricorno, & àGinocchi,Vefb:ad Aquario,&alle GambJ-j Giunone:àPefci, &ài piedi, Nettuno* Ets'iovoleffi à pieno trattar della perfettione di quello numero,haurei, che dire af- fai, <?clàrei lungo,e tediolb.Nó vò-però bfciafdi dire,che l'c-

dmeè

Virgilius.Homerui .

Sc'x'prìores libri Aenei- ilos,S: ftxpofleriorts.

11.1.

Mundi i'mperiurn in Ita-

MocejjSc Regimen;Eito res,Sc laborcs Prmcipis.&c.

Vita Grtrg.xiij.

a Tura C.bis fenis libns co cmenrur.Sc libri ft'.quiiiqu,i- ginca ad Icpceni pai tes, Ced (prima dempti in qui de pMrnorJijs Imlicidriini :ra- Ltaturl^^aiffcx reditjiiitur.

b iny.dekg.&iuclib 6. C'C. i.allii,';8.

e lib.i.ncj.anar.^.&lib. 6 tic.i.ali.if.3.

d lib.i.cic.j.-i!!:,!'^.

Apoc.i

:i.

f Virtutum Templuni Priiiceps , i'iein iuilitii Q

g Ciuirarem nò lapide-, CeA homincs taciuut. .^^al s. ili l'iat.

h Numina gentiIitatis,z-> diaci iìgiiis,S£ incmbiis ac- commodati.

i S?xinari'j;Tin'.i;Tii:i.l .

K Sex nulli iat>.ninca .

1 Sigli: Z -'diaci.

meriibra homin;?. Dif,Dc.e.:ji]fjgeiititÌum2-)- dijc fijius,.?.' in=inbri'> t'j maiiis iivir fic; iec iivtiiin eonuìài propHetatéji kt- coramodati.

a I.i.ft'deflatjiom. b l.i.tt'.deiuft.&iur.

Natui-.i rerum in omni- bus ordinate procedit.

Hienrchli- diuerff.

e lib.^.tit.i.allunj. Imago Agriculturi- in marmorehieroglyphicè ab antiquis defcripta, &Ro- mx in a.'dibu5 optauiani ze nopropè Theatrum Pom- peii , & in pariete quodam in edibusD.MarcijVbi Ora tor Reip. Vei»et« refidet Roma; vi(ìtur,&c.

d lib.i.tic.i.alluri.

e lib.t.tic.3.allur7.

f lib.4.tit.5.alluf.8.

g Iib.i.tic.é.alluf.t.

h Inde prouerbiura, quid nouiafterc Africa?

i foI.T8.inmarg.&Iib. J. tic.i.alluf.p.

K Infeftorum generatio quomodo fine feminitìat: naturali cameni ''f^' cxle- fti,&c.

1 lib.i.tir.T.alluf.x.

lib.5.tit.i.a!luf.}.

Jib.i.t t.4.aliur.i.].4.

lib.5.tit.3.allur.i.

lib.t.tit.i.alluf.p. m lib.4.tir.i.allur9. n lib i.tit.i.alluf.i. o lib. i.iit.3.allui"4.

n6_ "

dine è neccirario in tu;tele cci'e; &parncolarmc£e nella com- pilarione dc'libri , che trattano di diuede fcienze, colla conti- niiationcjfi come fi vedono i Filofofi naturali, & morali hauer fattOjfeguiti anche da i fcmplici lurifti • ,che la vera Filofo- fia profellano b jimparando dalla natura ftefla . La quale ge- nera,nuclrifcCiConferua, & gouernale cofe ordinatifiìmamen- ce.Lafciando per brcuità gli eirempi,che fi veggono nelle hic- rarchic celarti, e terrefti; & in quelle l'ordine delle Hierarchie (piritu.i]i,e temporali, delle (cien'7;e,8c dell'arti mcchaniche Se- in particolare della femplice, & innocente Agricoltura, necei- faria (opra ogn'altra cola alla Republica , Se qui per Trittole- mo ' , & per Saturno anche fignificata . la quale da gli anti- chi dotti o(leruatori,& inueftigatori delle cofe della natura, & del (uo perfettiflìmo numero, bordine fu hicLoglificamére (fi come in alcuni antichi marmi in Roma fi vede) cofi defcritta. Euui il roburto,& fancofo Agricoltore,che in atto sforzato ha lotto il finiftro ginocchio vn Tauro quafiproftraio, incelo per la ben eulta terra 4 , concclFo per quefto ad Europa più, che perla fauola di Gioue ; &; che colla deftra lo ferifce rei colio con l'acuto coltello prefo perTaflldua fatica del Colono , &ril ianguc, ch'indi verfa per il frutto,chc p quella nafce , i'intcJe. Prède il Ruftico colla finiftra mano tenaceméte,i'ellreme parti della bocca del Tauro, & a terra lo incHna, & l'oftie.iejauaci a CUI è il cane,qai cócelFo a Diana *,che J'amore, e la fede dimo ftra.co'la quale fi fparge il feme , & (e ne fpera il frutto . ita à i piedi fono il Serpente jc'l Leone,chela Prudentia,<^ la fortez- za dell'Agicoltor dinotano ^ .Euui il Granchio à i geni tali, &

10 fcorpione al ventre g (pofto qui nella deftra d'Aft'ica per le nuoue fpctie , chc'l Nilo inondando fa crear nell'ampie , & fertili campagne d'Egitto h ; &:non folopcrgli aduhcrij ,&: libidinofi , «Se per la fraudc è intefo , ch'a quell'anmialc s'attri- buill'e * ,Perciochenafcc quelli con gli altri infetti ^ imper fetci fen;^ feme , ò coniuniione alle volte : i quali colla Virtù delle ftelle,& colle qualità de gli clementi, come dice Auicen- na,generare, 8^' crear fi po(rono;& per la corrottionc; che per la debole?;?^! del calore in qualche luogo fifa , hanno Aùmc.

11 quale dalla virtù delle ftelle poi s'informa hord'vna, hor d'vn altra fortejfecondo richiede la difpofitione del ibggc:tto) che la creationc,&la generati5eimportaiio.il Tauro termina in fpiche di fruméto la coda, che la fertilità della terra * vuol dire . Hafopracomein Arcotraueilnafcimento delSole con. Quattro Canai cinto de rasgi " : la Natura delle cole falciata dal Serpe u ; i tre tempi, oriente, mezo giorno , & occidente; cioè quando nafce,quanilo è nel mezo del cielo, & quando tra monta.che preterito, prerente,& futuro o ancheimporta; la Natura delle cofe compagnadella Luna alata, veloce ; ciicon

t ata

■7 I

data dal Serpe, che col capo di Drago ancora l'uà imagiuc > > s'è viltà ) occidente.ò vero cadente , oc Iberna corr*:.ite b ; 0^ con i ("noi quattro tempi,& mutationi e ..A giieilifciordini di Natura fuccede il Ciorno al deftrolato ych'.iza la face *! del fuocalore,(5>:laiiotterabaira « «Ha da occidente l'Arbor no: turno colla face verfo la Terra, ó;,^coUo Scorpione, cheli ge- neratione importa,comc fi è dcttoi; & da oriente i'Arbor diar- no colia face verfo il Cielo, Se colla tefta di Suc.che per la fa- tica è intefo.Hà fopra il Coruo llguitìcator dillaioUecitudine: la quale mancando dVfare vna volualiuoNume dmcnnc di Bianco, nero ^ .Et quella è quella, chVfando Saturno ne'fer- tili campi d'Aufoiiia, lo fc creder Dio dalle genti g . Doppò la cui Imaa;ine,che quefto numero,& quefto ordine compren- de etianflio'né'cieli( fendo egli iopra la IsAz sfera) 8c le lei età dell'huomo termina^ <Sc chiude^ "legue nelmedelìmo Titoloia Imagine del fcliciirimonomedi GregorioXI 1 1. del qual lì cracta , formato da Ctii Draghi ( viue anch' egli la fefta Età ) de quali il primo forma il G. li duo altri,il X.Ó^Ii tre altri, il III. li quali inlìemcIbaanoYijjilante ne'i Diece precetti di -Dio.. Percioche Gregorio, Vigilante vuol dire. X.ii Decalogo. III. Dio crino>v?c vno: li cui Minillro è il Principe h . La luprema poteftà del quale non lepperomoftrargii'Ànticiii altrimenti, che col Scrpenrein mano i ^La qua! poieii:ì,hàrvno,ì& l'al- tro coltello tempor Je,& (pirituale; vnoiìgnificatoperil Dra- go nel iole(èil DragolnUgna d'Apollo, luuentor delia-medi- cina , & padre d'Èfail.ipio J ch'allude alRomano Pontefi- ce K jl'ahro per TAquila nella Luna,che i'imperator ( riceue quelli l'autorità dal Papa 1 ^ come laluna i raggi dal Sole.^. Il cui {plendidiirimolume l'Aquila m non fchiua ) legna, & di- mollra.Col Serpente accolto in Tefta vide Filologia il mefto Sa turno n nel fettimo Cielo . Gioue lafciato il Sello in Drago o fi conuerte.Marte dal Quinto alle Amazoni P nello fpoglio di Scrper.te dona centra la fragilità, & debole:;^^a<lel fello, la Virtu,&dilciplinaiTiihtare. Col Serpe mifura lì Sole q item pi.Ditalemunita Venere r , cllinguc ogni libidinofo affetto. Con tal Mercurio f Minerua abbraccia-». Diana « con duo Serpi moflra la face. La Naue u di quclie fette sfere dal Dra- go è foftenuta . Et Apollo " intefoperilfecolonelmsro del Zodiaco da vn gran ferpe è drcondato,GliElementi,<S(: gii hu mori col Serpe Y fi mollano . il fuoco ntlla face di Cerere tratto da duo Serpentijl'Ariain Giunone;à cui l'antichità , per moftrar l'Imperio, c'hà nelle cofe ( viucmo di quello elemen- to Iempre,(Si:nOni tempo, come dcgh altri) alla finillralollet- tro di manno, & alla delira il capo di Drago z, le pofe,L'ac- qua in Ifide li vede co'capegh fparfi tra Serpenti,ó^col vaio, il cui manico è vn Serpc.La fruttifera terra, nella fertilità del

Ce

Drago

a 1 j.^.tir.i.aliur9.

t> iìl>..;.tit.4 aliali;.

e lib.i .tir.4.àlluf.j. Iii).4.nc.4.illLif.9.

■ d iib. i.tit.4 iliuf.r.

e']ib.?.cit.?..aliur.i. Coruus quid lìgniiìcat. e\ albo niocr eflcAus.

Sjcuraui agricuicuram exercuit.

Siturnus fup. Sextam fpheiam.i. Ili Jeptima , ìii qua léxcam inr Judit. Greg.xiij.nominis forma.

f lib.4.tit. i.iliuC.6.

g 'lib.5..tit.j.allur.i. hb.i.cit.i.allur.S. iib.i.tit.j.alluf.i. h.b i .tk.j .iWuCf, iib.6.ciu^.aIJ ur.4.

h Apoft.'R.om. (j.Tit.j. i Jib.i.cic.i.aJIuf.io.

"K Iib. i.tit.i alluf.ir.

I Tex.iuc. Venerabilem de eleifl. arg. tex.in e. Coìitx demaior.&obed.

m lib.j.tit.». alluf. f, alia Saturni Imago.

n llb.i. tit. j.alhif.i.poft eumferiatim czteri fequun turPlanete.earundein (ym bolum, & feculum alluf.i. j.4.y.6.7i«ji.

o fol.zS.

p fol.zp.

q fol.jo.

r fol.3 I .

1" fol.^z.

t fol.jj.

II fol.34.

X fol.jf.

y fol.59.40.4t.4i.4j. z Sup.tit.eo.aliuHi infra

lib,f.tit.^.percot.SCÌib,i5. tit.i.allul'j.

ImagoCi-reris,Ianonis, Ifidis, 1 err2E,hninorimi jue &c.

Elenienta,igniv,Aer, jqua, terra.

Aites liberales ", animi dotcs.

Grammatica , logica Rhetorica.

a libi.tit.^.aUuf.i.&c.

b hh.i.ùt.f.zlìuC. 1.^.^.7 e lib.i.tit.f.alluf j.^. d iib.i.nc.6.alIur.K 2.;.-

e lib.i.tit./.ailuf.i.z.}.

f !ib.i.tic.7.alluf".f. g iib.6.tk.^.iiluC.z.

Libeifecundus. Deu^jS^ Religio, Il lib.i.tit.i.i. i lib. 1. cic.i.ailur. 2.^.8. 12. i^ lib. j.tit.i.alIuf.S.p. lo.i t.

l:b.4.tit.3.allus.2.j f .T.ii- 'ib.^.tir. i.alluC4.7.io. libir.t c.2.a!luf7. lib.6.:ir,'..alluf.s. ; K lib.j.tit.3.al!uf.i i. .• Draconeatres 5 dequi-

bJs&f •

1 aig.l.Imperatoi- ffi dein dicmaddic.

Draco,& Serpensin fcii- pturisiii bonam, & malaiu funiunturpartcm.

Quando interpretatio- \ ne? concurrunt bonam non nialatn anipleftimur.'

Serpens xneus Chriftì iypus,Tcrtul.adue.Iudeov, (jicg. NyH. de vira Mófis. Aut;,, J dttrinit. & fup.pf. 7::. iScliip. Ioan.tr.jft. 12. Chrylult. Hip. Io. hain.» 6. Cyr. de incarnar. Vnigeni. 1 4, Amb. i . de Ipifitul'an- -loy Aiig-fcnTitli?.

Ì7S ^^ —

Drago lì conofco.Ec gli humori, & lemi celefti , che vengono dalla mano del Sole, dal Serpe fon circondati . Le fcienzc,doti dell'animo ( percioche ne'Tuoli di qnefto primo libro fin qui ,

lì forma il Corpo alFolura mente dell'iinomo, ò del Principe, del qual fi tratta.Hora ne'Titohfeguenti di querto ftellb libro, di quanto riempie,6c: adorna l'Anima rationale fi difcorre)col-; le varie figure del Serpente fi dimoftrano. tra le quali la Grani matica a informa l'Ingegno hamano qual voto, & femplicif- fimo vafo , ch'è foftenuto dalle regole ( Come dal manico ) del Serpe , & corretto dalle mifure della difciplina finche l'empia de dotti,& fanti precetti. La Logica,colla preftantia del nodo- fo,& velato ferpéte fi Icorge.La Rettorica quafi giudiiiofa Re- gina de gli Enti colla fpada alla diuilìonedel Serpe ftefo , atto àriceuerla, s'accinge. Et coli parimente l'altre fcien^^e b ,& l'altre arti e col Drago fi defcriuono . Le tre para della ter- ra d Europa, Africaj& Afia;che l'huomo coG formato di cor- pojiSc d'anima regge, & gouerna,co! Serpente il annotano . Le quattro ftagioni dell'anno e ,Primauera, Eilate, Autunno, ik Verno,nelle quali, 6c^_^alle quali l'huomo gouerna, &lbr;gia- ce;& Saturno Symbolo f di quelle,e termine g diquelìocol Drago il inanif-eilano. In oltre hauédo io declarato ( già'lpro- meli da principio ) come habbia accommodato il Drago à i ti- toli del primo libro , verrò al fecondo . Et incominciando da Dio, h il cui Verbo incarnato fu figurato per il Serpente di ra- me alzato da Moie i nel diierco per fanare i morii, e i languori del popolo;al quale fu iniìemefegnoj&r^ medicina K .Etcofi ne gli altri Titoli à i quali è accommodato il Drago; quando h facelle difficoltà di qual Drago s'intenda ( percioche di tre Draghi lì tratta in quell'opera , cioè di quel di Mosè , ch'alzò nel ciiiertojch'è luiroria fricra:di quel d'Éfculapio,di Saturno, diGioue,di Bacco,diPallade,di Cerere, & limili, ch'è fauolo- loj ò in parte hilbjiia praianajmànon ien^^i occulta filoloha, come nell'altre fintioni poetiche , e di quelche naturalmente

j produce Li terra didiueiic ipetie in diuerle regioni) s'hàda ricorrere alla natura del Titolo 1 ,e cofi facilmente fi conofce- rà di qual Drago (i parla.E ben vero, che Drago , & Serpente sedo quali l'iftclìà cofa nelle fcritture (acre è prefo in buona,& in mala fignihcatione.Mànon è dubbio nill'uno, come in parte ho moibato nell'opera , ch'è tirato più tofto al bene,ch'al ma- le.percioche,quaiido le interpretationi concorrono , piiì tofto s'hà da inchinare alla buona, ch'alia cattiua; talché in quanti modi lì vede il Drago in quello primo titolo del fecondo libro l'empie lignifica ( , come in molti Emblemi d'alcnni altri titoli ancora , &in particolare della Charirà) il ferpente di Mosè, che fii figura di Chrifto, fé bene non l'ara pollo nel legno.; ec- cetto non ifuUe qualche particolare hiftoria:,' che rapprefenti la

. . potenza 1

_____^ 375)

poten^A di Dio , ò vero il Papa > il quale per efler Dio in terra noa ("ari fiior di ragione, che lì moftri per la (uà Infegria, come lì maftrano non (blo gl'lmperij,i Kegni,le Republiche, le Cic- cale nacionii e i Principi,mà etiandio le Famiglie', e gli huom;- ni priuaci,e pardcolari proprietà,e cole loro appertened a .Et però non e diibbiojChe'l Drago per ellcr'Arme Tua lignifica N. S.noa altrimenti, ciae i Gigli , la Corona di Francia; l'Aquila, l'Imperio; La luna, il Turco; Il Leone alato, Venetia, ò pur S. Marco ilio Protettore;e limili . La Religione parimente (è ac- commoda a'. Drago;il quale difendédo il capo con tutto ihcor- po dalle percofle,ììgnihca riiuomo ChnlHano , che dalle per- coile de'maligni hcretici conferua la Religione intatta , &: im- macolata; laqualc,:ome quella, ch'c culto diuino,iì_pnòdir ' capo di tuttre le Virtù, per le quali confellìamo, & ci accollia- mo à Dio, anco con molti pericoli della Vita; ch'altro non volle dir Chriftonoftro Signore b à fuoidifcepoli . Il che fi vede ottimamente in quello Santifiìmo Principe ; c'hauendo per Arme il Drago.à cui i'eftrema parte è tronca.non lolo mo- lua hauer lalciatoTambitione, vero veleno dell' anima nolira, ma d'h uier si bene (eruaca la Religione,capo d'ogni noftra la- luPCjche per quclk è collocato nel lupremo Trono delle digni ■ti e • Et a quefto Titolo s'accommoda parimente il Drago per la conuenientia delle hiftoricò i'acre,ò prof-ane,ò naturali co- me fi può vedere , ch'alia integrità della Religione s'appirtie- ne;e fi come qui lì parla di tre (orti de Draghi,come di ibpra lì è ricordato, Cioè di Mosc,d'Efculapio ( qui entrano gli altri fa- uololi>diSaturno,diGioue,di Marte, d'Apollo,di Venere , di MercuriOjdi Uiana,di Minerua,di Cerere di Bacco, dt Proier- pina , iSc fiinili ) l'v' della terra , i quali fono tutd comprefi nella iriuocatione,cioc neh' vltimo verfo dell' primo fonetto. Dicaloil tuo gr-an Orago almoye feroce. ■.

. Rispondendo (^m«) à quel di Mosc, (^/wo ) àquel di EiciiLipio,& à gli altri fauololi come di (opra (feroce ) à quei, che la terra produce , che fecondo le loro naturali pioprierà vengono accommodad ài (uoi Tuoi'; cefi fono tre forti d'Ima- gini, Corpo, ò Compofitioni (per dir coli) cioè Allufioni , Im- pre(c,& Emblemi, iquali confulamente lonopolti, e locati; le- guendo più torto l'ordine de Titoli, ò virtù, e qualità del Princi ne, che la ditlintioae, e differenza , che n-à loro lì deuria fare;, lalciantio quefco co!iolcimento,6cdillindonc al lanogiuditio di chi legge; poi, che io deuo credere ; che,chi leggerà quelle miehalle farichc,ò hauràlerto il trattaiodi Bartolo de mfigni- bus, <Sc Armii;!e cóclufioni di Gioà Cadano nel fuo Decalogo, e finalmeluele premel]e,che fanno Girolamo Rufcelli, e Luca • Cótile nelle recollecre delle Imprele ìllulln doupò Paolo Gio uio,& altrijc'hanno Icritto in quella maceria diffuiamente pe

•Ci

Signum fignat (ìgnatum . aarg.l i. ff.de ardil.editt.

Lilia Rcgem francoium,

Aquila Imperacorcm, (

LunaTurcam,

Leo Veneti.is trmquam infignia regularicer oiteii— dunt.

ReJigio.

Dnco caput cxteriscor- poris membris -. opprelUis defendit.

Religio , cultus diuinu';, caput omnium virtutum .

b Matth. X. vbi Io, Chri-

fort. i

Draro cauda mutilusjam- bitionem , omnium malo- rum radicem abiecilie li- gnilìcat.

e lìb.z.tit.z.allui^i» lib.i.tit.i.allur4. hb.é.tit. [.alluf.17.

DracofaCer. i.Moylìs.

D) aco Aefculapii, & alio rum Deoruin gentilium . i. orophanu?. ' •■ •

Draco terrenus diueiTa-

lum fpetierunijdiucrfaruin

regionnm. i.iiatyralis, . j

"° ' ■ ^ ; ■■' ; I

. yeifus vltimus prim^ ailui. primi titul. primique libri, Dragoues tres de qui- bus liic 3gitur,enumetat.

AUuIìanesj

Icones,

Emblemata.

Ordo in omnibus precipui feiuandus.

Bart. in tràflatu de mfi- «^■.ibuSjSc Armis .

Ioannes Caflan. in fuo Dec.i'ogo. ,

HieronymUi Rufctllus ;

Liicas corinles.'-'-

Paiilus louuis.

Ce

AIIiiITq. ,, vox inufitata in hac irtjteria tmblcmj- tum;tamen milita compre- lifndit vt paulo inf. pate- hiu

a, Virtutiim efflftys j.af- fediis,gradtj';, & parres, de quibusnon eli hic diireren- Jilocus; dicetur alias foK- fanplenmsdeoppitio.i.Vir tus v.eia C|U.5 fit; vnde nafca turidoccri, an memotia rc- uocari j vbi confiftai-ia Pru dentia tanq^iant inferiora membra a capire duci; Vir cuti quomodb omnia pa- renti Vniuc'rJamque fuble gumpromdsntia ifl,; nifti tutam; Sic. intuéti .n. hxc om iaJ I opere patebumitit Ibis tue. &C:

b inj. i.Cdeacq. poflesi

e iib.7.A'eneid..

d iib.4 El ^ant^.

e Aitufiu, qujE compre— hendac,.

Affeftacio fugienda..

f Mundiis trib'us dótibus precipue munirus , vtilitai- , te,"rdine,& ornamento! ! g, Quelibet AUuCojVtili- tatejTrjOrdinemjft.oniamé.- ttim haber. h S.iKemia,Titulus,Ima' go.,

Re'pf. dent- Vtilitati.Ordini, & Or^ namerito.' i Tell'm^niatriaSacraj naturali?, & prophana.

Klib.j.tit. i.ril uf. i.rer. vlt nix

Dmco magmi'! , AIrru<;, fi iQx.Draco racer,Piopha- nus naturali?»

Lbtr rertius. fidc.s,fpes, chantasjfjpientia. l.lib.j^tit.i.aIIuCi.1.5».

ìSq "

la intelligenzi delle Imprd"ei&: EmBrem ;o- vero x piacer loio le potranno Leggere.E ben verovche io mi ibno feruuo d'vna vo ce inLi(Icata.iaq.ue(lo.dlèi:ci[ioi&:vratlelle.Imprel"e, Si Emble- mi -y, chx Alliiiìone, & ne fon ftaco in vn certo modo sforzato ; perche douédod dal Drago formare vn Principe, non ballaua norimprefe.óc gli Emblemi , che da quello fi poteano cauarc, & per chiuderui dentro le virtù. »■ , gii e&tti,gli affetti, i gra- di, e le parti loro,& infieme raccorui la maggior parte delle co fé più notabili accorte fin'hora in quello Pontelicato,con gli al tri artifici) (fiaiiu lecito dir cofi).oculti,c manifelli.Mà piglian- do quefta voce (non però in quel fuono , che la intendono i Dottori leggilli, e fpetialmente lafone b ; ma più tolto come Yergilio. e , e Valla. «^ ,ch'èproprio.de'fcrktori; i quali, alle volte colle loro fauolofe narrationi,toccono la verità dcU'hi (lo ria ) ho comprefo anche le Hieroglificc e , i Cimieri , l'iule- gne,gli ftendardi,i Segni,l'Ethymologic,le Metafore, 1 Allego- rie,le Defini tieni, le comparationi, le fignificationi, l'imprele, gli Emblemi,c tutte quelle cofc,ch'arridono ( per dincosi)' al- le lodi d'vn Corpcche per Arme fi porti, e che per quello mo- ftriamo noi ftelTi , èc le nollre occulte intentioni , .?»: defiderij. Onde feci elettione di quella voce,Allu(ìone;come quclla-,che può più tofto comprender l'altre fopradeite , che , come voce gencrahflìma elfer comprefa.da quelle t& per quello anche le ho dato il primo luogo,lc.bcne io haueua determinato porre il prepiionome à. tutte, ò fopra,òfotro al Corpo di elle; ma non , mi paruc à propofiro per fuggir l'affettatione, e per non parer di infegnare altrui , quel.che molto bene per fé (lelTi conofce- ranno ; poi ..che hoggi fi vede queft'arte tantoiUulltata , che none huomo^,. che nondefideri, & habbia la (uà. Lnprela parricolare.Nc rellarò di dire, che fi come d Mondò f preci- ' puamenre ( & rhuomo ancora^ è munito.di tre dori,vtili à,.or dine, ^'^r.ornamcnto , cofidi quelle-tre Allufione.Ii-reprera, ,.\' Emblemo conila quelt'opera,chc forma il Efincipe; nella qua- le,^, vrilitàj&ordine, & ornamento nonlolo in tutto il Volu- mejma etiandio per ogni Allufione g ,Impre(a, ScT Emblemo fi vede;pacioche mentrenell'Alhif one Ci confidera^la (énten- za ^ , fi vede la vrilitàj mentre neirimprefi fi mira il Titolo, fi conofce l'ordine; & mentre nell'Emblemo fi riguarda l'hiiagi- ne, fi fcorge l'ornamento ;,e co li ciafcund'eflì, perc'hà len- tenza,Xuolo,& Iraagineihà parimente VtiUtà,ordine,& crna- menio;rQborac'ioli di.treTeftimonij i ,{acri, naturali, & profa- nr.comeapprellbfidiràj, poi che di tre Draghi K ( ccmcs'èj detto di fopra )Ci parla,facro,naturale , e profano. Hora.vfcito j del leconiio libro, palio al terzo , e dico che non è chi dubbiti, | che'l Drago , ù Serpente, non fi pofiì acccmmodàre alla Fede j per qpel,che fi legg? di Mosè, & Aaron 1 ,& altre fimili hi- j

h Itorie

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florie (acrC) profane» e naturili i& che per propria natura là, quella faniinìma Vinù non lì polla tirare. Allude anche il Drago alla Speranza pO!)'-he fi legge Elcutapio eirer venuto da Ragugia à Roma in forma di Drago a per Hfterarla dalla peite. Onde s'vn altro Gregorio Uberò da finii! trauaglio Re- ma, C^e fi i b àdìnoftrix quando- Italia tutta d'ogni intor- no era a llalita , edeQruua» colfuolantiflìma gouerno, evi- gilani^a da ogni male la preferuo^i non lènza gran meraui- glia di tatto il mondo, che colfa occalìone dell'anno fan-, ro « viconcorreua «1 ;& altri ITmili pertinenti alla fperan-' ; za come nel fiio titolo fi vede. Stimorno Charitài Gentili quella di Gioue ( Dio fauolofo.mà non fenza mifterio,e nafco- fiofecreto < delle cofe della Natura ) quando di lui grauida Cerere,partoiìProfèrpina ; la quale fu anche detta da alcuni Perferate: di cui innamorai ofi il Padre , fi capgiò in Serpen- te f peigodernc à miglior commodità,come fece;-.e quindi la che 1 fauaiij, Popoli d'Egitto, vcléuano, che come colà mifte- riofa folfe prelcntc lempi e à i loro lacrificij vn gran Ser- pente tutto in fc riuotio, (.'<: raggirato . Perferate fatta grauida partorì vn bghuolo in foriira di Toro-,onde cantano (onuente i Poeti le laudi dei Serpente Padre del Toro;ral;,che Pioferpina lignificandole biade, come lì leggc,le qunfi naftono dalla ter- ra-, ch.'è Cerere, non peiafen^a il temperaTo calore , che in quella infonde il Cielo inoltrato per Gioueconuerlo in Ser- pente, ch'è la torta via del Sole,ò pur l'ondeggiar delle biade à Taura.oi Iblchi della ben eulta terra» è rapita da Plutonio ve- ro perche talhora ferainatc non rinalcano ; onde la terra pare atnift.ulì^e ftame niella, perche non (I vedeadorna dì quelle, hora verdii& hora tutte biancheggianti quando lono mature; ò vero perche il calore naturale rapiice il feminato grano^l'ab- braccia , e lo fomenta inlino al maturare delle nuoue biade : e per quello , &c altre naturali proprietà del Drago ei fi tira alla Virtù (anta della Charrtà . Et nel luo proprio Titolo ( perciò • cJie fuori g lìn hora s'è vagato ) non mancano ellèmpi effica- ci di quella virtù;dclla quale arie talmente Chriilo noftro Si- gnoie che volle nel legno della Crcìce dler chiodato, e trafitto per cancellarci nollri peccati^figurato già molto prima nel Ser pente di bronzo, cli-'ìn quello Titolo più frequéceh ,chene gli altri llvede.Conuieneanchealia Sapienza l'Imagine del Dra- go per il Caduceo di Mercurio » , oue fono i auo- Serpenti aggirati , intefi perlafapknza , & prudenza di chi gouerna, e volecóferuarela pace nel luo popolo>edilfcnderfìdairoppref flone della mala fortuna. Quella fi manifella nc'denti dei Ser- pente feminati da Cadmo K. ;& nella tauola di Mercurio vifta nel fuo Cielo da Fiiologiar la Gorgone 1 fignificaua l'iftellà. Colla quale, vfcendo di quello tcrc^o hbro, e dalle virtù Theo-

^^^^ logali.

Spes.

a lib,3.tit.i.al]us,j. l:b.4.tir,i.ailuf 2.

b lib.i.tir.y sUuf».

Ptlìis Ronam non in- uahtmnolub. & f^qq cu- ius exci'lio Gailù CifaJpi- na , & Sicilia hoc tempore laboran".

e lib.i.tir.i.al'uf. $ S. lib. j.tit. i.alluff,

d Rom;e,frequentiaho- mi'iuni anno.Iub.innume- rabilis,

Charita<-. e Sub fabularum romen tìti s multa naturx fecrcca latitant..

Proferpina, f lib.i.tir.j. alluf.i.

Siuati) populi, & eorum facrificia.

Prolcipin-i, c,ux Se per- ferate': AiAì eli, przgiian'; fada,T lui um edidit.

Proferpina, filiaCsre- ris, fegetes fignificat .

ruppiter,ignis.

SerpenSjVia folis obliqua P)uto,quid?

Quando ttrratrilìatur.

Quando terra U-tj tur.

gr libl.t't.vallufz.

Ckrilli Charitas,

h lib. j.tit.j.alluri.J. ^.

7.ii.&curin eneo.inf.,dum

deluftitia, & Temperan-

tia,&c-.

Sipientia. i lib. |.tit.4.al!uf.7.. Msrcurij Caduceui quid (ìgiiilìcat. Cadmus,& dentes Serpen tis-. k lib.^.rir.4.3lluf;f> Mercuri) geAamma in tabula philologix vifa. Gurfonca.. I lib.-!.rK.4.illuf. I r. Liber quartu^. Prudenti», lullitia, For» titudo, Temperanti».

I

3 Iib.4.tit.i.allull i.&vlr.

Pruderttia. b Msitth.x.&ibHo.Chii Uh

Chrilli preceptum. e lib.4. tit.i.ailuf.j. Iiftote ptudeiites (ìcut Scrpentes,& fimplicesficut columbcMatdi.io. luftiti.i. d- 3ib.4.tir. r.nllufi.y.ij . Draconi^ pliarmacum,& virus.' e )ib.4.tit. i.alluf.2.7. f On.Iiip. Io(.hom.4. & fup.Ezech.ho.i .& fup.Exo. ho. 4.

g TJieologalium Virtu- tum tffcftusi'noriuiuni par tes,aftcCtus, &c.liit non eft evponendi locus vt fupra di Aumcfl. h luftina communis efl Vjrtus. Ambr.hoiTi.Euang. Lue. I. Idem fatenrurphi- lof.Plato in primis, in IJial. de philof.

Fortitudo . Elephantis cum Dragone

pugna. • \

i lib.4. tit.j.aJIuf.i. Elephantis magnitudo, potcntiaferocitas, & Inge- nium.

Draconis iiidudria dum pugnar. K P.'in.lib.S.cii. Dunque nona pafcua petit. 1 lib.4.tit. ^ alluf.7. Agiliras S-'rpentis,& va- rietà;. , vnde pars iodi cati-

U2,&C.. ^

m lib.4.tir.j.'per tot. , Partesf(^rtÌTudji.ii in Ser

pente coi;(ii.!crjjitur,cogno-

fcunturque . n]ib.4.tit.4.alluf.i.&alibi

. Temperantia. o' l:b.4.tit.j.a'Iur.i. p lib,ó.tÌM iiìuf.ff, ^ q lib.-'S.tit. j.gllutj. - r Ub. 4.t!t.j.,aJluf.i.; .;•■, flib.4.tit.i.a!liif. I.2.J.4.;

y.6.7.S.9.&p-r tot. ; t lib.4.tit.4. alluf 7. « lib.4. tic i.allul lo.i

Ì!b.4.tir.4. •.llu(.j.4.f . . -

>8i

-legali , entro ridquarfb,e nelle virtù Gatdiriali , ò morali che vogliam dire ; frale quali ^rima dell-alrre vienlaPrudentia , a cui fentija alcun dubbio s'artribnifce il ;Drago; peicioche (ol- , tre, che non èPiftotnèantico , ne moderno, che làppia dipin- ■ ger quella virtù fenza il Serpente a) Chriflo b iftelFo comanda a fuoi Difcepolijche lìano Prudenti e come i Serpenti,(5>: iem plici come le colombe ; oltre, che in quefto Titolo fono ef-j Icmpi veri,iSc efhcacijthe pronano pienamente come à quefta' virtù s'accommodail Drago. Alla Giuflitia lì tira la natura del 1 Drago facilmente;pefcÌGche,fijcom'e il giullo Principe,non hà,' altra miraKhepreltiiare'i buoni d ,e punire gli t;cleratijColì ■ il Drago ha ifai'maiti,'&4 rimedij per conferuaria vita de'giu- fì:i:e per diftrugger quella de rei col veleno e ha poflanza l'altre parti di quéftà virtù appatiicono nel Tuo titolo lecondo' la ;proprietà del Drago per la parte dell'anima iudicad-, uà f , ch'e nella agilità , enei difenderfì, (1 come nelle virtù; Theologali pofte diloprafì veggono gli effcnl g iuoi , le fi" guarda con diligenza-, quali'hòlaiciato, e lafcio di legnarli per ! breuità,&cori farò dèlie parti diquelte akre virtù, che fegiio-ì nodoppò queftacommune h ; riportandomi a quel 5 che lìè: detto nelle continuationi de-Tittoli con quella maggior breui-: tàjche fi è podlitò, e che il luogo ha comportato . Della lomi- glian5^l del Drago alla Fortezza non ii può dubitare , rei, che (criuonoiNaturali,ch'eglig;oftra i ,e vince l'Elefante, Animai (opra ogn'alti'ograiide, fotte, e d'ingegno tale;che nò -vi e al^ tro tra Bruti, che più s'aiRiicini à Thucmo; fé bene qucfiii non moftra minor giudicio di quello nel combattimento k > e tra- uaglio, & nel ripo(o,po;5che auuinchiandofi con gllal:ri,paira il marti 1 à miglior pafchi ; & ha altre qualità naturali co cui moftra fua vera fortezza, che poten^^a veramente qui (ì deuria dire, conlìllendo nell'.agilità,<Sc altre doti del corpo, non fendq però priuo della tolleranza, della fìrmezza, della magiunimitày dèlia magnificenza, della iiducia,della ficarezza, àdìa. patien- "^à', edeha pertcueranzajch'in quefto Titolo m ,&c altroue n.h veggono. S'accommoda eiiandioalla Temperantia poi, che fi vede elfer ftato'il Drago trasferito nel Cielo o più volle tra le quarantotto Imagini, adorno p di molte ftelle q ,ondeiì riceue il téperato intìullò cflefie, ecosìiparimente fi proua nel filo Titolo per la fua naturai proprietà r clV*-' per l'agilità va- rio, &i atto alla forza f & perla p.artejudicatiua. fi conoice;,' oue iaTeinperantia lecondo 1 filolofi lì v'edeje ne'Z^leceuriJ t,] '&■ altrGU'éu fecondo i Theologi, lì confiderà,- colle lue par-» ri inteCTrah',fùbiediue,& potentiah.Etcon quella quarta virtù* Cardiìiak'jdò fine al quarto lifaro,<S.r entro nel quinto. Nel qua-: le prima d'ogn'altro s'ofFerifce la Vigilantia dei Principe , perì 'cllirella vna diipofitione( per dir cosi) deiranimo,& eHèrri-j

co de len-

38j

tio de'ieniì ; & precipuamente del fehfo commnne a , poiché non cade nelle piante per non haueilenlo. àcui coniiiene in modoquefto felicifiìmo Drago, ch'altra cofanoa hàpiùpro- ' pria di quella: perciochejoltre gli Antichblo diedero à Miner ^ : uà per cuftodia di Vergini b jegii^è naturalméte di leggier fori- no, e fi dice don-nir con gli occhi aperti e; ; & i fauololi non fenza cagione lo collocorno.alla guardia de-'frutti d ; e Vel- alo e d'oro;E per quello Diana Cuil:ode,e Prefide delle vie,-fù da gli antichi dipinta col capo di Serpente f & altri ell'empi nel lùoTitolo.fi veggono di icroma. Vigilanza g . Allude an- che il Drago alla P<ice,percirjche il Caduceo di Mercurio;Ccn che egli (ccdea dal Cielo à cóporxele di,kordie de gli huonii- ni,era circondato da Serpanti li ,fe cofni della Gopia.Et Mar- te,ó^ Bellona haueuano i lorotempij fuor di Roma 1 , quali volellc da- , che'l Principe ha da tener la guerra lontana dalla luaRepublica,-màPallad^,à cmì è dato li-Drago ^ hairea den j trò la Città TempicNume, e Simulalo, equefto iftellovuol fignificar Mercurio 1 col Caduceo circondato da Serpenti, intelo per l'eloquenza, & Pallade alla cui h.-illa s'aggira il Dra- go prelacommunementcperla fapienjj^a abbracciati inlieme (opra vua quadra Pietra„ch'ck {}abilifà,quà(i vogha dir,che, chi vuol trattardi pacejdeuetilere eloquente, fapiente,e d'ani mocoltanteà vincere ogni durezza: . percioehe non (aràmai hucmo fi rozojbaibaro , & incapace, che colla for;^a del fape- re;deireloquenza,edella perleueran:;^!, non li renda moUe^dol ce^e docile-, ficomenella Jmagine di Ìvlercnrio,e di Febo m fi vede, &: altre l;milincl liio luogo. All'Abondanza ila si be- ne il Drago;i.he gli Antichi non leppero dipinger Cerere, ch'e- ia Terra, anzi la prodi! tu icq delle cole, come s'è detto , fenza i Draghi, che guidano il lup Carro n' ;così fecero Bacco o In- ucntor del Vino;cosi Pallade del felice Olino produttric ^jcon quei fecero anche la Felicità p , & altri fimili nel fuo Titolo , come fi vcde;]l quale termina il Quinto libro pieno di vigilan- za,chc cagiona,e mantienela pace nel popolo,e quella l'Abon danza partorifce.Colla quale terminando il Qu imo libro, arri- uo al Seiio, & vltimo\ Nel quale del Principe itell'o fi tratta , à cui più commodaipentcch'aglìahrijitoll allude il Drago; percioehe, colla Verga lignificatriee dcll'finperio, e Dominio, conuerla più volte in Seipen^e q , Mosc ottimo Capitano aperfe il Ivlar rollo, .!v: liberò il fuopopolo dalU feruitù d'Egit- tojU Drago fa gratie, e dona làlutealle gen.riinEpidauro r j che (ono vere, e nectllarie attioni,o£ parti del Piincipe;c pollo nel polo tra le due Orfe f , che mai non tramontano, chela StabilirA,Irnmortalità,Serenità,Cumiilo di dignitàie Prouiden tiadel Principe importa ; la cui pot-eilàc data da Dìo t per infegnare, e gouernareivitienti quabnuouoTriitolemo u -,&

quella

a Àrilì.'dt'f .mn. ^ v -i''

Draco Mmenii -Jatus. b iib.f .tit.i.nlii'f.i. Dornift of ulis riji' rfis. e Itb.j. tit.i .aìUif,?.

Cuft odit poma aurea. <liib. j.tit.i.alliii:?. Afleruat velius aureum. e lib 4.tit.3 .aHuI'.Tt. Diana cum capite Ser-

pentis, & ciir. f lib.e.iit.i- a'iur.^--. Draco Vigilar.iia: f)'ra- bolum. g lib.j-tit. I. alluf. I .! I.

Pax. h lib.j.tit.i.àllufT. Martis,& Beljora.- tcnirLi

i lib. j.tit.i.q'

lufr-

Palladistemplum, vbi? K lib.i.tir.;.allur.(5. Mercurii Caduceii'; rjaid. 1 lib.i.tit j.alìuf <^. Lapis quadrAtn^ firmita- tem,& ftab'litacem fapien- tÌK notar. • ■ ■ '.

Pacis compo(ìconitn bon ditiones. ' ^ m lib.j.tir.i.alliir-;.

Vbertas. rt ]ib.i.tit.4,a!ltif.i. ' lib.j.tir.j.alhifi. lib.iS.tir.i alluf. •;.

Baccu";, vini intientor, o lib.^r.tic.-ì.alluf.j.

Pallas olex innentrix.- p lib.f.tir.^.allu?.^. Felicitas. ■' Vigilanria pacem , pax abundantiniiiparturic.

Liber Sextus. Pimcé{)s. Vita Aeternitas.

Virga, fcfptrum Impe. notar.

q lib,6.tit,r. alluf. r. lib j.iit.i.alluf.i.i.;. Marerubrum diuidittir. r lib.i.tir.i.alltif *.i6. Epidaurum, fjlu-i genti- bus. Polus, in quo vrle quid fign'.licantj&c. '■

I' lil).6 tit.i. slìur.!. PoteftasaDco. t lòan 9 n. IO.

Trurolcnius". u lib.<5.tii.i:alfu(;3'.

a lin.é tit i.a!Iuf4. b !iS,6.«M.alIuf ?.i5.7. e !ib.6tir. i.alluf.8. d Jib.ó.tit.i.alluf.p. e ìih.6 tit.i.aJlulI co. f lib.6.ttt.i.alluf.i F. g lilj.6.tit.i.alluf l r.Ij. h lib.é.tit.l.alluf.if . Munifìceiitia Principis. i lib.6.tit.i alluf. 14.

Virtutes exeicet, K lib.6.cit.i.al)ur.i6.

Vitì Jriam reporiac.

1 lib.6.tiu.allur.i7.

Fugar hoftcs . m Iib.j.tit.i.allur.9. lib,4.tic. j.alluf.p. ExaJtacur. n lib.i.cit.i. Alluf.]. Vira, Principis arcana, recon- dica.

0 iib.5.tit.i.alluf I. Serpens fé fé rencuat.

p lib.ó.cit.a.alluf.i. q Vita avtllia: & contépla tiua fol.40. 108. }i7. ^41 . Tlieoplu-aflus de naujra quar-itur. r iib.f^.tit.i. alluf j. Serpens virtutem fignat- f lib.6.tic.2.al]un4. Saiuremoftendic. t ]ib,<*.tit.i.alluf.5^

Viam docet. u Lib. fi.tit ». alluf 6, lib.j.tit.4.aUi£f.3.

A fepulchrorxilit, X lib.tf.utj-.aIUjC7«

Hoficmiugat . y lib.z.tit.t..alluf.l4.

2 Iib.6.tit.2..alluf.3. ropulum^lefendic.

a lib.6.tir.i alluf^. b fol.);j

c ìib.6 dc.j.alluf.u d ]ib.< [ic.j.3llur.4. ailui.9.cit.4.a]lui!f .&c e liu.ó.tit.^. alluf 1, f lib.6.tit.?.al.'urj. g Iib.6.cir.j.aliuf4. h ]ib.< tic. ;. alluf f- i lib.6.tit j. alluf et. K Iib.6.tit.3.aliuf7,

1 lib.^ticj.alluf 8. m lio.6.tit.3JÌJuf.5L

3^4 _^

quella delega » 1 chi vuole^etiandio deboli,&pufillanimi,che poi non temono 1 e forze de i Re della terra; infegna, elTercita & conferiia laCiDueniù ^ per leruitio della fua Repùtdicai; afcolta i fuoi nelruezo dd flio Regno £ ; cullortifce, ^dircr- iia le leggi à ; rioonofcc da Dio il fuoilato, eia llia grandez- za ^ .jtcfaeilliio fdcgiio 'f -,goiieraa con prudenza, e fortez- za 8 icon vigilanza ^5& prudenza di1ferJdciÌ>iioni,€cartiga irei;{cuoj>re nelle monete la Tua munificécia, & Religione ' :la pacete la falute del popolojla Virtù, e la fede K jie gli altri ; la vittoria, e"! valor ne'nemicijche c-clle infegne,& imagini 1 at- tcrri/ceje mette in fuga m alpiùdelle volte; equindiè,che di tenerefanciullo cioè di mortale,fi cóuerte in Drago " immor taleperlafalute deTuoi,cSi della Patria,^ Republica fua: e chi effamiiia bene il Titolo trouarà le parti principaliich'al Princi pe conucngono.I diiegnij&penileri del quale deono ell'ere oc- culti o per viuerlungaméte con hoaorc,e falute rua,e de'fuoi; &accreiccre,&.amp'Ìiarec«5nigiornopiù il fuo flato; e quello è veramente lo ipogliarfi, & rinouellarela Vita à guifa del Ser- pente 5 t jion pur viuacc eHeinpio -della Vita temporale , ina della ^irituaie 1 ancora; quindìTheofraflofi duole del- la natura r jCh'alCeruo, Cornice, e Serpente habbia -data fi lunga vita;che la virtù f dimoftra: opera la falute * ; accom- pagna, & infegna il ietto viaggio ^ <M quella vita ; elee dal fepolcro ^ Se rinafce non Iblo dalla medolladell'liuo- mo, ma dacapegli anche , «3c molto più da quei delle Don- ne, per elFer più humidi , che ciò volfc forfi lignificar la Gor- gone y ; diicaccia il Nemico z ^ eda quéllodtifendelaiua Greggia^ a ,& altre taicofe, ch'à quello Titolo appartengo- no;e che l'huomo alla Eternità <lelle cofe conducono.La quale apprellbi Gentili in vnaMedaglia Ai Faùftìna il vede, cioè vna Maurona con vna Palla in mano b dellra,e nella UmArn tiene il Timone, Se vn gran Velo , eli e la copre tutta; ma Qaudiano la defcriue altriinente,cioè vn'Antro ^ , ou'èil Fato, laNatu- ra,i feiputtijdelli quali fopra luogament* s'è ragionato,il Ser- pentesche lo circonda tutto, eFebo,clie intendono Dio^e però il Drago accommodandofi alla Eternità ancora , à cid ierue il Tempo,ch'èparimenteperilDragomolluato ^ jafcefo fopra la Piramide,ch'è la iTniaortalità delle co(e,la Natura, ò la maie riaprima,vinceil Dio termino >« ,ch'a nilfuno ceder folca; fu- pera Efcnlapio f efuo Serpenitedilume, e (pleridorejriforma l'anno .g come Pri ncipe h ;ch'e(lalta, Se fa immortale il nome dell'Huomo i virtuofb;afceude còlla mente al feno,-e fecreti di Dio t ,ch'à Principio, elìnc J delle colè ; e gode trasferi- to •" nel Cielo glorioiamente per tutti ifccoli la diuiniffima luce, e gloria del diuino Architetto fabricaiordell'vniuerfo.

^Ilo illelFo Drago intefoper la Pnidenza,Sapienza,Vigilan

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za, 3<r altre a Virtù come Topra s'è detto,fi può dar anche al- la noftra fantiflìma Vergine vero Tempio , e Ritratto di tutte le virtù,percioche;fe gli Antichi loattribuirno à Minerua Dea della Sapienza > qual più laggia Donna fu al mondo della no- ftra Protettricejc'hà partorito la Sapiéza iiteiraj"! cui la Chic- ia fanta communica b quanto da Salomone della diuina la- pienza è fcrittoje però nel fine dell'opera, è polta la Canzone in lode di lei j la quale, oltre ch'è epilogo breuiiTuno come di fopra Ci è iicordato,fà diuerle trasformationi e ,& metamor- folì, cioè Dio nelle cole d ;glì Angeli creati , & di quelli altri in gracia,altri in dilgratia confirmati e ; l'Iiuomodi buono in cattiuo ftato mutato f ;ll Verbo in Carne g ; la Vergine in Ma dre,e Spofa h di Dio.-iSc altre,ch'iui iì veggono.Hò voluto poi nel principio d'ogni Titolo porre l'Imagine » grande della Virtù della qual fi tratta , le bene elle lono fiate fatte in vari) modi da gli Antichi di diuerfe nationi , 6^ oltre alla varietà del corpo,& ornato loro attribuirno diuerle cole K conformi alle loro proprietàjCome fi può vedere appreilò quei , che ne trattano . à me è ballato feguir l'opinioni più cómuni,nó lerué domenead altro,ch'à inoltrar la Virtù della qual il ragiona, fé bene è mia volontà, e defiderio porre nel Margine delle Virtù predettene'Capotitoli ( per dir cofi ) le loro Imprefe , e pro- prietà à guifa de riuerfi di Medaglie ; ma in quella prima edi- lione non folo non fi potrà far quello , ma larà necell'ario la- fciar le figure grandi,ò vero Imagini de'fei Titoli del primo li- bro, cioè della Natura 1 , oueroftatideirhuoino; di Satur- no m , Scaltri Pianeti ; del fuoco n ,& altri elementi; delle Icienze o , e delle altre arti; d'Europa P , & altreparti del mondo; ■liPrimauiera q ,ùc altre llagioni dell'anno; alle qua- li fi porranno le loro Inugini picciole, che leruono a gli Em- blemi,nonperò quelle grandi, ch'in principio d'ogni Titolo fi veggono;& a quelle com'hò detto mancaranno le medaglie; ò vero riuerfi, che mollrariano le loro Imprefe , & proprietà; e quello lol per difetto d Intagliaiori ; li quali portano tanto in lungo le loro opere in rame,che prima, che le ne vegga il fine, è forza lafciar qualche cola imperfetta , com'hò fatto io; che doppò l'elfer ftato M. Bartolomeo Graffi imprellor di queft'c- pera con ogni lollecitudine prelfo à gli Intagliatori per Ipatio di tre anni, lon pur forzato madarla fuori séza quelle fei gradi Imagini , c'hò detto,&: lenza le medaglie delle Virtù, (Sede gli alcri Titolijche nel margine entrano ; lì come moftralo Ipatic lafciato nel rame;& quefta medefima ragione la fa venir auan ti.V.E.icritta à penna, poiché gli Stampatori, non lono di mi- nor conditione de gli Intagliatori in mandare alla lunga l'ope- re, che tolgono à fare ; &far, che'l tempo porti tempre qualche accidente di farle rimanere imperfette nelle loro Ila.

a Draco per ea cjux (I^'.iii ficat. Dei genitrici Virgir.i conceditur, tanquani Vir- tutum omnium TempIo,& exemplari.

b Virgo Maria Sapientià ejidit; cui omnia qux de diuina Sapientià à Salomo ne Icripta funt , tribuicec- clefia.

e Trisformationes in Epi logo.

d Mundi fabrica.

e Angelorumcreatio;ca- fusrebellium , confirmatio boiioruin in gratia.

( Hominis cafus.

g Verbum caro faélum.

h Virgo mater,& fponfa.

i Imagines tituloium.

K Infegnia Virtutuni.qui bus tributa lunt, vt fecerna tur à vitiis fecundum Mi- (ìng.inllub.InlWeIufl.& lur.num.i J.

Qux defunt Virtutum Imaginibus , &Iib,i.litiius opens propter incilorum & imprellbrum tarditacem,

1 fol.15.

m fol.17.

n fol.39.

o ti)1.47.

p fol.;7.

cj fol. 65. Tituloium imaginibiis deluntiiumifmata.

Impre.'lio libroium cum Imaginibusi-neis admodù difticilis.

Anno lygi.opusliocim primi debuic,quod tres an- nosinciforum sneani Imi ginum tarditatem iam ex- pedaueratjdeinde fex alios annos pfopter varios aduer- Cs fortunE cafus expefta- uit.

Tempori? prolixiras, fa:- pc rerum iafturam aftert.

L>.

sane

Sumptuijac labor impief- f jruiu & tncìforum.

Multitudo. & obferuin- tia Iinaginum.

Numfruslmaginum hu

Legutn fìudiumlaboiic- fiflliiium.

Cxtcramm artiuin fliu- dia tìicreiubet.

Librorum fìudium retar dar.

Certa Greg.xiij. pr:eclariifi ma &innurnera.

a de qualup. aliquid fu- pertribuvillis Alluf fol. 14. 20. f ig, fed alias plcnius deodinte,dicetur. b EcclelìaHica.fol.7,i8.iy.

1 b.l.tit.i.pertot.lib. j.tit. I pa;nè per toc. &fol.i4j.

173. 17;. 176. 180, 181. I8i.i8 5./84.I$14.I9J.I98 200. 20i.lib.4. tic. 2.pxnè pertot.lib.4.tit 3. psneper cot.lib.4.tit.4.allul"4.5.7.Ii. j. tic. I. per tot.tit.i.allur.i. t: J. (5.cit.3.allur.l.t.4.1ib. 6.tit.i.pertot.tit.2. alluf.4. 5.6.7 S.ji.tit.Jrpertot.

c 1 b. 6. tit. I. per tot. ac IpaidiTi in opere, d Jib.^ Si ^.per tot. Iri;icra:*gritudines, nego- cia.JitcsjWilli.'itionesjIuue- iium remora. lo.Aur. Campaiiu^.

P^puli prxcatmi.

Srmuiuriv. Picenuin.

Truentum fliimen.

Tior.tiiiiiìi 'umen-

i8£

parie: fi come n'iiò villo io mol:e,c tra l'altre del Cardinal Bé- bo.E ben vero , che fé nell'altre non fono degni di fcufà , in quella meritano molta lode,fe la mandano al fine:quelli per la molta fpefa , che vi va , & faftidiogrande>(lampandofi in due voltejcioè le lettere,& i Rami feperatamente,i.*<c in diuerlì tem pi , &taPhora in diuerfi luoghi : Qjefti per la moltitudine de Rami, & per la molta oderuanza dei iauoro ; afFcrmando non hauer mai più intagliato libro,ne villo intagliato da altri, ch'ar riuall'e alla metà del numero di quedo, nel quale fono 2j6. fi- gure tra grandi, &■ picciole.A quelle difficoltà, s'aggiunge la diuerfità della profcffionejpercioche il faticoio, & ieuero lin- di o delle leggi,al quale ho attefo in quello iftelfo tempo, non ha lafciato à dietro molto fpatio per vedere le cofe della filo- fofia , della Theologia > S^dell'altre fcienze,delle quali fpel fo ( fé bene incidentemente ) fi ragionarne meno i molti, 5: di- uerfi fcrittori delle cofe naturalijde Gentili Romani, Hebrei, Greci,Egittij,Siri,Periì,Caldei, Fenici, ^^ d'altre nacioni : i cc- ftumi delle genti antiche, & moderne; 6^^__fopra tutto intorno al culto diurno: i cafi fingolari fparfi in mille volum:,onde gli Emblemi fon toltijle hillorie (acre,&profane,ò fauolofeji pie clariflTimi fatti di N. S. i quali fé bene fon noti al mondo ve ne fono anche de gli occulti , & madìmamente circa i mtneggi de' Principi: vedere efquifitamenti gli fcrittori, c'han trattato della nobiltà del (angue a della potellà,& libertà ecclefiafti- ca b ,& pontificai dignità; del Regimento de'Principi e ,& delle Virtù <^ ; di quai quattro cole principalmente nell'ope- ra fi ragiona: circa le quali, fé non li ione (eruati i Termini de gli Scrittori , non fianierauiglin;percioche , oltre che qui , s e proceduto aliegoricamente,s'c hauuto anche riguardo alla for ma de gli Emblemi;alla diuerfità; & moltitudine delle cofe; & alla commune intelligenza de gli huomini.ch'alle Icienzenon hanno dato opera . Per il che dalli termini anche di quelle mi fono allontanato al poflìbile . A quelle difficoltà fopradetre, s'aggiunge il mancamento de'libri di tante profdlìoni, oc arti; 1 à cui feguono apprello gli incòmodi di Roma, che porta à fo- raltieri,à quai non fu molto amico Mercurio.Quì entrano i fre quenti viaggi, gli clTequi j de'maggiori,i5\; carità de Signori , le infermitàjle lui, i negotij,t*clediicordie della patria; il cuiSi- to,S^ ^natura non deIcriuo,riportandomi à quel,che Gio. An- tonio Campano huomo celebre nelle lettere del luo tempo, in vna Epillola al Cardinal di Pauia lafciò fcritto . dirò folo eller Città antichifllma polla nel Sanio,habitata da popoli precu ti- ni vicino al Piceno, che'l fiume Tronto parte,altretanto lonta- na dal mare Hadriatico,oue à Giulia noua per aperta. Si fert:- lifllma Valle lungo la riua del fiume Trontino fi fcende,quan to Roma per gir ad Hollia , lungo la riua del Teucre dal Mar

Tireno.

387

Ticeno.Dal cui lito,chi parte per arriuare all'altroj voltando le fpalle à Ponente , & mezo giorno per linea dritta trafcende il duro dorfo deirApennino,& l'Vmbilico deiritaliaj& mortran do la deftra gota al Sole, camina verlb Oriente, & Tramonta- na . Perilche più roltc mi fono merauigliato , come in quella parte di Abruzzo , di. in particolare in Teramo più , che nelle Città vicine piouano fopra altretante dilgratie , & "infortuni j; quanti in latio , ^ in particolare in Roma fauori. Se gratie dal Cielo difcendono. Et s'alcuno dicelfe , ch'à quel luogo la vici- nanza d'oriente ffà danno, dimanderei la cagione , perche à quefta parte d'Italiajl'Africa non lontana,o Ponente non nuo- ce? Et s'ali egalfe la morte del noftro Redentor Giesù Chrifto , ^''c gli altri delitri in quella parte commeffi ' ; direi,che l'altre habitationi più vicine ad Oriente, non patifconoinoftri nau- fragi), & incendij.ll difetto della Rehgione (Dio lodato) non vi c:anzi arHifcodire, che il culto diuino è così bene elferciia- to in quella Città,quanto in ogn'altra d'Italia, & fi guardaria- no gli Habitatori come dal fuoco fir nelle Chiefe ahro , che roratione,à che fono ordinate.Onde,fe'l Chma,& l' infiulìb di maligne (Ielle s'allegailafciando la riipofta à gli Aftiologi , & Matematici , perluado à gli amici , & parenti, che le ne parti- no poi , che dicono il mancamento della Giultitia, eller la ca- gione d'ogni male . Giouaun hauer bremente moftrato a V. E. l'ordine vniueiiàle, ch'olferuo indefcriuereilPonteficato di •Gregorio Octimo Principe, & da quello la forma di tale : Se le per hora non delcendo al minuto raguagho di tutte le cole , è perche ipero, che la Vita iua debba elfcr d'anni molti per dar ogni peiìettione all'opere lLie:& quando farà tempo, fi verrà à tutti 1 particolari ; fé bene di quelli fin'hora occorh , fé ne la- Ician pochi de più notabih,& degni di Icriuerfi in quello gene re . Et creda V.£. che, s'alcuna imperfectione , Se errore è nel- l'opera (venelaranno molti per colpa de Stampatori, & de gli Intagliatori) non per poca cura, diligenza, SiafFettione, ma per debolezza d'ingegiiOitSc altre mie dùg.atie,vi farà. Ho poi finalmente à quelle Ailufioni,Imprel"e, 6^ Emblemi ,olire ài Titoh , &:imotti,aggiuntoi Verfi in lingua Italiana per argo- menti;& annotationijnelle quali, fé non (ara feruata quella gra uitàjch'all'ane cóuiene,pare à me di douer'hauer parte d'elcu latione;poi,che fi tratta di cole difficili m lille. Se modo diffici le, & giaue:in tanto, ch'in vn Sonetto lolo , bi(ogna chiudere quaio li vuol tirare a fenio buono, 6c intelligibile per far quan- to di lopra li è dettc.Nè credo fia (lato meno lecito à me di di- clarare quede Inip: eie co'motti latini in verlb Italiano , .cli'al Rid^elh , Se al Contile l'imprefe Ululili in prola di nollra lin- gur.;nelle quali non pur foio i motti latini, ma Greci, hebraici, Spagnuoli,ò\; Tiuchekh.: >Jc s'altro non mi efcufa,al meno mi

Di

dcue

Apennius moiu. Vmbilicus Icalia: reati- nus ager.

Theramum, olim intera tri- na, qus Inter duosamnes fita ert, &c. eius inimicitia- rum,aliarumque calamita- tum caufli; occulta, prater Prouincis pra:fidis(vt aiur) loci diftantiam , &iul\itia: implementi defedus. a Iib.<t.tit.:.allur,iO.

Cultus diuinuSjvblDeo foluitur, non ptafumitur lo cus calamitatibus fubiace- re.nili dicatur ,quòdiiìfli- tia quoque eft cultus diui- nus:né Theramu fine cauli laborare videatur.

Ex vniuerfalibus , ad fin- gularia procedere oportet; totum.n.fecundum t'.nfum nociu!. elljvniuerfale autem totum quoddam eft. multa enim comprehendit vt partes , vniuerfale. Anft.i . ph/t!cap.j.

Incuria , & infcitia imprefl forum inciforumque tardi- tas.

Argiimenta, & annota- tiones.

Grauitasferuanda,

DiiTìcuItasj&emblema- tum (enfusablhufus.

Hier.Rufcellus..

Lucsi Contili:. In'cnptiones variarum Jinguaruni in Iconibiis Vi- ruruni II] i Uri uni appodti'. & italico Idiomate expofi. ti: a nonnuliis.

Nouus fctibendi modus de!U"ginii:ie Priiicipum, de tcclcfiaftica potevate, de nobilitate , & de Virtu- tibus.

Anguftialoci, fpatiandi difficultarem addit,facit il- !ud. inarido fole, noiunt arare luuenci.

Ex quibuslconescoiifi- ciantur.

Ex imagineSerpentista- tummodo, omnes huius o- peris Icones confe,te,com- pilatSj atque ordinati lUnt

Emblematum obfcuritas, & fenfus, verfibus enodan- turjSc exponuntur,

EmbIemat3jnotitiam reru de cuibus traftatur, fuppo- nunc.

Annotationes in margi- nibusjS: in funimis.

Senfus Emblematum in fummis Titulorum conti- nentur.

A'jftores, quorum audo ritatibus EmbJematauitun tur, muIcijSc vari).

Draco,Serpens,Coluber

Anguis:idemj&c.

a Ioan.j,

b lib.j.tir. !.aIJufIi.2.j» e lib.i.tit.i.alluf.j.^. Scriptores naturales..

Breuitatis fiudiumjextre mam operi impofuit manii.

cato al

3_ss

I cieue efcufar Tinuenùone ( e nuoi;o modo di feri nere , come fi diife da Principio ) & la moltitudine delle cofe,per tirarle tut- te à buon fine come lì vede. Percioche , rellermi iiftretto in vn'Aiigolo,& Circolo sì ftretto, & eftremo, che vna Ibi Crea- tura terrena;& ridurui dentro tante cofe, pare à me ( fiami le- cito) c'habbia del difficile.Hò bene olFeruatofouente Alcuni, che volendo formar fola vna Impresi , doppò hauer fatica' aliai, & adoperatoui etiadio raiuro,& il parer de gli Amici, fine fono Itaa pur tutta via fofpefi, 5c poco fotisfat'ti ; «Schanno pur hauuto vn larghifllmo campo delie cofe CéleRi,aeree, ter- rene,&aquatili;glìElementi,le sfere, & le Ipetie innumerabili di tutte le creature,con le fintioni poeticiie, inuentioni, i^s: in- ftrumenti di tutte l'arti mechaniche, & liberali. Hor fé quefio e verojCom'ò veriflìmo,c'haurò fatto io?che riftrettomi nel Ser pente,ò ver Drago folo, doppò hauerlo variato in tanti modi, formando il Principe,non mi parca hauer fatto cofa verunr, fé nonl'ornauo de verfi,&pervaghezza, &per efprimere il fen- fojche ne gli Emblemi , ó^in fi fatte compofiiioni fuol'ellere bora più occulto,& difficile,&.' hora più manifefto, Se facile: i quali con tutta l'efpofitione alle volte fono ofcuriffimi, ne da metterfi auanti a tutti, fi come in molti di quelli miei forfi au- uerràjfe chi legge,non haurà vifto, oue io l'appoggio , & onde li cauo. Pe r il che s'è fatta alcuna annotatione a contemplatic- ne de gli Amici nel margine breuemente , ne'fommarij , & ne' principi] de'Titoli inlingua latina per le genti Itraniere, che nò intédono la noftra Italiana,che volédoli declarar magiftral mente(oltre,che a me non c5uiene,parédomi an che hauer fat to troppo in porre nel margine i luoghi, & ne'Soramarij il fen- fo,& ne principi) de Titolile continuationi,definitioni, parti. Se declarationi dell'hriagini) farianecellario far'vn'altro vola me.Perciocheglì Auttori.de quaH mi fono feruiro,fòno diuer- finìmi, ciocia facra fcrittura nuoua, 6<r' vecchia co'fuoi Dot- tori; le leggi Canoniche , & Ciuili con gl'interpreti: le hiftorie facre,profane,naturali, fauolofe, &poetiche,tanto deLitini, Greci,& Egittij,come d'altre nationi, ch'hanno in alcun modo ( per quel , c'hò polllito raccorre ) fatto mentione del Drago, ò Serpente (l'vno, & l'altro è l'iftella cofa col Colubro-,percic- che, oltre, che Drago , fi definifca, Serpensannolus; Chri- fto a fteilb chiama Serpente quel, che Dio moftrò a MosèpCr Colubro b :EtVergilio,neirEneide,chiama indifferentemen- te Dragoni,Serpenti,& Angui e quei,che Laocoonte,6^i fi- gli diuorarono : Et cosi gli altri fcrittori , fuor, che i Naturali , perche diftinguono le fpetie, confondono quelle voci , come ho fatto io ia quelli Emblemi) fé bene ho laiciatocofe infinite à dietrojfol per non efler lungo,& rediofo:noalafciando però quanto per mia intentione m'è parfo necedario. Quella miftu-

radun-

38£

ra dunque,credo mi farà concerta poi, che fé mi era liftretto à formar tanti Emblemi da vn corpo (olo,non douca riftrenger- mi à cauarli da vna fola profe{fione,fcuola ò fcrittura,ò vera, ò faiioIofa,ò facra,ò profana,ò grecare latinajqiielj che non han fatto gli altri , c'hanno hauuto sì largo campo di tutte le cofe. tanto maggiormente, che le fliuole per hauer'm le in certo mo do lotto velame di cole piaceuoli, & finte , vna nafcofta filofo- fia, non deono edere à fatto rifiutate, come cofe inutili, & bu- giardc;nè lubito, che fi vede vna cofa fauolola tirata à sélb pio lì dee dire, coftiiimefcolalecofe l'acre colle profane : poi, che non folo i Dottori , e Theologi fanti lì fono leruiti di que- lle hntioni poetiche,trà quali Gregorio lauto ne'Morali allomi glia i Dottori Theologi ad Orione , ma la Chiefa ftelFa nelle lue diuine canzoni intuona.

Quarto dicqui flammeam folli rotam con£Iitue»s,&c. Et par lì sa, chelfole altre ruoce non ha , che quelle , che i fauoloil gli han fatte j ncTenza miltieri , lignificando il con- tinuo , & perpetuo corfo di quello , ch'à guila di ruota fa nel mcio delle sfere , & così parimente lì può dir di Gioue,di Sa- turno di Marte,& de gli altri, de quali tanto lì ferue la Chiefa per la cognitione delle cofe celelli . So, che non mancaranno di quei, che mi riprendcrano, che nell' opera habbia aggiunto le port:ille,i fommarij,(5c altre cole,che vi fi veggono ne'princi- pij de Titoli, & fopra ogn'altra cofa, queft'Epiltola,ò vero di- icorfo con tante chiofe,& luoghi citati di molti,<Sc diuerfi Aut tori grauijalh quali rjlpondo,che non lono mancati, di quelli, c'han detto, ch'io mi ha appoggiato ad vn ballo foggettoj ch'è il Serpe; fi come dille anche V. E. ( ma per humiltà , & mode- il:ia,come è fuo coftume,non già, che non fapelfe il loggetto ef- fer aIi!(Iìmo,6<.' di molta inuelhgatione) quando,l'anno 157S. le mal nò mi ricordo, le donai vna abozzatura di quell'opera. Et perche gli huommi non fi ingannino , l'ho aiutato con que- fti rimedi], citando i luoghi. Se gli Auttori,che ne trattano,per- chc non paiano miei capricci , S<r logni,come difli da princi- pio ; che quanto al refto, nel frontelpitio folo ne'lei ordini tra l'Arme, & le figure leoCTonobreuemente i Dotti di buona in- tentioue, quanto nell'opera li contiene , mentre veggono Pal- lade al deliro Nicchio coll'ha (la, c'hà'l Serpe auuolto,colla lu- cerna accefa, colla nottola auanti , colla Gorgone r.ello feudo, colla Egida,colla Sfinge,armata, fopra 1 libri come fi vede; & al finiflro Mercurio coi Tricufpide,ò vero quadricufpide in ma- no,col Caduceojtol Corno della Copia , coll'alato Cappello, coli'ali à i taloni , col Gallo, ignudo fopra vna quadra pietra ; quali Inlegne , & inllrumenti lenza , ch'io li declari intende- ranno à ad vn folo fguardo , con quei della fortezza , & della Prudentia,che Ibpra l'Architettura fi veggono; ma bifogna fo-

tisfare

Varietas concefla pro- pter a!iguftiam,S:c.qU£ ma gis deledat.

Fabula , quoniam in fé orcultam habenc philolb- phiam,iionpenitusreijcien de funt.

Non femper tnifcentur facraprophanis.

Doft-Theol. EtEcc.SS. fabularu figmentis vii sunt.

Hyn.fer.iiij.ad Vef.

Ecc.Catli.Deorum gen- tilium nomina admilit prò cognicione Ipherarum , & curlb ca-lellium orbium.

Cut in opere appcfits funr fummeticulorum Vir tutumquedefinitioneSjCre mifsiue tameii) continua- tiones, parces,&alia mnl ta inprincipijstitulorum; ite edam, cur in margini- bus citfntur authores; 8iC.

Vti frons pleninquede- tegitanimum : ita quoque Icones cum inlìgnibus , ali- (quealia in(criptiono,ofteii ditjindicatque libi uni.

Pallasjciufque infignia

Mercurius,eiufdenq; in- fignia Gallus,&c.

Fortitudinis , & pruden- tislmagines.

Scriptore? proprio Idio- te in quo nati funtj fcriberc debenr.

Frane. Petrach. latinos, & italicosverfus ediditifed italicos iucundiores , pul- chriorcf^ue txiftimantom nes.

lac.Sanazarius Arcadia, italicis verfibus, & de partu Virginis Latine fcriplit.

Hier.in detraftore<.fcri- be tu, qui aliena opera dam

Veritas, & adulatio tan- dem lécernuntur.

Galenus traélatum edi- dir,quodccuitmodum itu dendi volumina, qu£ lirn- pferat de re medica.

Commentari) editi in propria opera.

Cur fcriptores Hepe im- pugiiant opiniones iii Cene- ftute.quas in luucntute te- nuerunt, fuftinutrunt, fcri- pferuntque.

Tcmpcramentum in cor porehumano.

Cor,Iecur,& cerebru'm.

Vitalis,natur3)iSjmtelle- (ft uafjctiltasjquasjanimas piato credidit, cum Virtu- tes, vel potcntias anima; dir cere maluerit.

Memoria, imaginatiua tk iiiteJiedus , iiicfrebro

390

tisfare à gli altri, che non hanno tanto buona , 6^ retta inten- tione come quei , c'han detto.che farebbe ftato meglio hauer fcritto in verlb latinosa quai nfpondo,che Niffuno de gli Aut- tori graui fcnire in lingua ftranierai tuoi concetti poi, che i Greci, icriirero in Greco; i Romani in latino; gli Hebrel,in he- braicojgli'Arabi in arabico,(5f cofi faccio io in quella noltra I- taIiana;tanto maggiormente hauédo vifto;che'l Petrarca, huo- mo celebre , & di molta dottrina , fcrilfe la guerra d'Africa in verfo laiino,& altri volumi con molto ltudio,& fatica,nèperò le fue compofitioni latine , fono fiate abbracciate , & riceuute dal mondo , come le piaceuolezze , &: bellezze di Laura , che nella propria fauella , 8c à diporto fcrifle ; le quali non è huc- mo,cne non le porti nel petto, & nella mente: Così à punto in- teruéne al Sanazaro delI'Arcadia,hauendo fcritto muabilmé- te bene de partU Virginis.Nè mancaranno di quei,che fi mera uigliaranno, ch'io habbia pollo qui vn'Epiitola filunga, quafi commentario dell'opera, à quai ri(pondo, che, chi intende gli Emblemi, e'ifenfo loro più occulto,non accaderà pigliui fi Ice- modo, &faticha di Legger l'Epiltola; perche Thò ferina per mia fotisfattione à V.E. pe r il ri(petto,che fopia ho detto; i-ioè d'haiierleguitola verità col teftimoiiio de gli Autieri giaui,iS: non l'adulatione,!^ le menzogne,fi come molti ilimaranuo.Et quando ciò non mi hauelle mollo , mi balta hauer errare con Galeno;il quale intendendo di quanta importanza folfe lo llu diar le materie con ordine, Icrill'e vn libro perinfeguar la m.-- niera, che fi douea tenere in legger le fue opere, à hne, che lo ftudiolo non ne rimanelle confuto; Et coli hanno fatto altri in- finiti fcrittori di loinmaauttoriù; lenza quei, c'hanno com- mentato le proprie loro opere con molta lode, & lotisfatiione di queijche leggono;in tutto, che in vari) modi lì lono disdet- ti;fi come in ciò fono incorfi huomini di molta auttorità,& fa- pere, che in giouentii Icrillero i loro volumi . Né ciò ciedano gli Spiriti gentili, che fia fempe colpa,mancamento,& imper- fettion di iapere, giudicando , che'f loprauiuere doppò hauer fcritto airolutamétc,«Sv: lo fludiar più auati({-a quello all'ai lenza dubbio)faccia cognofcere lorogli errori, &: l'opinioni, che ten nero da principio, e che per vere lafciorno fcrittc, contrarie à quel,ch'intefero poi;pcrcioche il più delle volte fecódo i filofo fi n'ècolp.(iè dirlìpuò^la Natura,òrhabilità naturale nel tem peramento del corpo hnmano. La quale organizandolo,li die- de tre membri principah,Cuore,Fegato,&:Ceruello; il primo de quali conferuator de gli Spiriti vitali , è in llruinenro della facoltà irafcibile,il fecondo, Vafo del /angue, &: della potentia naturale, ha la facoltà concupifcibile (è anche parte di quella ne'teilicoli) & il terzo feggia dell'anima ratjonaie , t'ha tre potenze, ò facoltà, memonajimaginatiua , 6<;^__,inteJletio,hàj-j'

)/:•' unipt-

55)1

temperamento delle prime quattro qualità , caldo, fccco, hu- mido 6c freddojnon mancando però di dire, che quefti mem- brijin tuttOjChe la Natura gli ha leparati,e pofti nel corpo hu- mano lontano l'vn dall'altro, & dati loro diuerfi ofticij, nondi- meno hanno tra loro gran corrifpódenza, Vnione,& armonia, onde laCciando da parte per hora di ragionar' del Cuore, che di l'uà natura è caldi(Iìmo,& del fegaro,al quale naturalmente il caldo,& l'humido lìgnoreggiano, come quelh, à cui la vita- le , Snaturai vita appartengono (per dir cosi) che potenze ò vir:ù Ibno; ftò nel Ceruello ( fecondo gli antichi , <?<: moderni filofbfi) reggia della rationale,che del contemplare (pertinen- te à fcritton ) ha cura.al quale, perche polla operare, la Natu- ra, oltre il mirabile artificio in comporlo, li diedele tre poten- ze lopradette,memoria, Imaginaiiua, ik Intelletto ; àC" in elio perii lemperamenfoò buono , òcattiuo delle prime quattro qualità, preuale più hor l'vna,hor l'altra delle dette tre poten- ze:.^' di raro •! vede ( de tanto più , 60 meno fecondo le regioni calde fredde, ò tamperaie, chefihahbitano) che nella Ipetie humana due dilFerenze d'ingegno s'vnilcano, & concorrano, Oc quali mai tuttte tre. Et perche le|qualità,per vn grado più,ò mino di caldo , ò di freddo.d'hLimido, ò di lecco , alterano il tcmperaméto, che fa le tante differenze d'ingegno atte à tante cole, alle quali gli huomini naturalmente lì veggono inchina- ti;& in quelle neicono eccellenti, & non in quelle, alle quali à caio s'impiegano , però à cialcuna di quelle differenze , ò ha- hiliù in eminenza rilponde vna fola lcienza,& non più lecon- do la qualità, che nel temperamento preuale:Percioche, l'hu- miilo fa la memoria , il lecco fauorifce il dilcorfo , & il caldo inalza l'imaginatiua, le bene in tutto quello il naturai tempe- ramento del Ceruello è freddo, & humido ; & per cagion del più, o del meno di quefte due qualità, alle volte lo chiamiamo caldo , & alle volte freddo:hora humido , & hora fecco : ma elee dell'humido,e del freddo à predominio; il quale facendo Ipellò mutatione,fu detto da Ariftotele natura , la quale è ca- gione,che l'huomo,fia habile,ò inhabile,diccdo,che dal tépe- raméto delle quattro prime qualità nalcono tutte leViriù,:ut- ti i VitijjiS»; quelle gran varietà d'ingegni , che ne gli huomini fi vt ggono.Onde;quei,che non hanno alcuna differenza d'in- gegno, ò habilitàjhanole qualità lléperate, & confufe, talché non fono atti né ali'àrteoratoria,nc alla medicina, né alle leg- gi, né alla miliiia, né à i priuati , & pubUci gouerni , né ad al- cuna altra arte mecanica ; «V però hanno poco obhgo alla na- tura poi, che fono inetti , llupidi , ik. ftohi: Et che quella mu- tatione , della quale (opra li e ragionato, fia vera lì conolce nel conlidcrar l'età d'un'huomo lapientifluno , il quale nella fua pueritia , non fu ahro, ch;vn Animai bruto, & non vsò altre

pò:

Quatuarptimi' qualitates; calidum, liccum, humidu,

& fi igidum.

Harmonia trium corporis membrorum principaliii.

Vitalisficukasin corde: naturalis in Epatt.

Anima rationalis in ce- rebro.

Natura in cercbricorn- p licione , totius hominis Epiloga m fecilTe videtur.

Quomodo , & quando vna ex :nbuspotenci,sprv- ualeat.

Quomodo temperamen- tum alteretur,& quid inde.

Cur homines potiu? ad vnatn arcem , quam ad alia proni fune.

Qualitas , qusmemo- riam,qu£ imaginat.uam,& qui iiiceiledum adiuuct, acque extullat.

Cerebium frigidum , & huinidum naturaluer.

Ariftotelesquid fenferit de primis _ quatuor qualitaci— bui.

Virtutcs,& Vicia,ingeniaqi var;a,ex qualicacibus,&c.fe- cundum Anltucelcin. Inedi , ftup'.di ùcuique,qui bu!> natura non fau£c.

Qualitates in cerebro curfu ctiiiponsmucantur.

Irafcibilisj & concupifcibi- listaculcaces pueritix pta:- ualent.

Adolefcentia intcUeftus pc centias aflumitj & vticur: ita luuentus &c.

Seiieftus eifdé intelleftus potentijs vcitur; quas curfu tempoiis feniu amittit^^nec alias recinet.

Temperamentum varium, & contraria dilpofitio cjua- litatum .

Galeniopinio.

Cibusj aefjaqua qualitates alteranr.

Vnde varia hominum inge-

Conclufìo; iquomodo .& quando homines corum fen tentiatn mutenr.

|£i ^

potenze,che rirafcibile,&: la concupifcibile (non è l'hiiomo in ^fte età entrato nella Città de'coftumi j lì còlile fopra nell'Ima gine di Saturno, e dell'etériìità fi è detto, iiella quale le poten- ze dell'intelletto più, che l'altre s'adoperano) pertinential cuore, & al fegato, come di fopra; ma venuto alla Adole- fcentia , cominciò à fcoprirfi in lui un'ingegno mirabile , & li potè durar infino alla Gioucntù,ò poco più; perche, fopra- uenendo la vecchiaia(nafcono,& muoiono le cofe,come fi dif- fe mentre della nobiltà fopra fi difcotrfe ) andò perdendo ogni giorno l'Ingegno , finche rifoluendofi gli humoii, mancò à fatto, & cadde nel fepolcro. Onde hauendo l'hucmo in ciafcu na età vn temperamento vario ( di qui è , che ne' ùi libri del- l'opera conforme all'età gli ho dato uarij vflicij , li come ne gli'ordini , & ferie di quelli più breuemente ii può vedere) & vna contraria difpofitione; per cagiondi cui l'Anima , fa al- tre opere nella pueritia (non nafce quefta mutatione dall'am- ma,perch'ella e la medefima in tutte l'età fenza hauer riceuu- to nelle forze , & nella foftanza fua alcuna alteratione ) altre nella Adolefcientia, altre nella giouentù , Se altre nella vec- chiezza. Et feguendo l'Anima rationale , fecondo Galeno il temperamento del corpo ( è ella la medefima fempre come fo- pra fi è detto; ne fé le toghe da quefta naturale indinatione la libertà del volere poi, che Dio creando l'huomojlo po(e nel le mani del luo Conligiio)dou'ella ftà ; & , che per cagion del caldo , del freddo , dell'humido , & del fecco del pacle doue l'huomo habita, de' cibijche mangia, dell'acqua, che beue, & dell'aria , che fpira , ha varij coltami ; & ù vede , ch'vno è corriuo, vn'altro è incredulo; vn'è prodigo, l'altro è auaro; vn'è fincero, vn'altro è disleale; vn'è verace , l'altro e bugiar- do ;vn'c mifericordiofo , l'alno e crudele; vn'è balordo, oc vn'altro è fauio: quefti prudente , quello imprudente ; quel giufto , quelli ingiufto ; quefti forte , quel vile quel tempe- rato, & quefti incontinente; & quindi auuiene anche, che d'altri coftumi , &: maneggi fono gli Spagnoli , d'altri i Fran- cefi , & coli fono difterenti gli'Itahani , da i Germani ; i Gre- ci da gh'Inglelì , & cofi dell'altre nationi ; le quali (ono an- che neli'apprender le fcienze, .Se l'altre arti molto diff^eien- ti . La onde, nafcendo quella varietà d'ingegno dal Tem- peramento delle qualità predette, & mutandoli nelle età per le cagioni fopranairate , feguita naturalmente; che, chi fcrif- fe in giouentù vna cofa,che in quella la memoria , per la humidità, che nel temperamento preualfe, lomminiftiò con tal differenza,!?.: habilità d'Ingegno à lei pertinente; nella Vecchiezza poi >preualendo àl'humidoil fecco, ch'aiuta il difcorfo> farà di contraria opinione da quella, che per auanti tenacemente tenne, difefe, & lafciòfcritta: Se quindi è, che

l'hiio

i93

l'huomo è di contrario parer fpeiro.&Non foloperhauer ihidiaio molto più, come diflTi dtfoprajfe bene parerà tem- pre per quclto ,& non peraltro. Così vediamo hauer fatto Ariftotele , Platone , S. Agoftino S, Thomalb , Bartolo , & al- tri infiniti , & così molto più facilmente potrei fai'ancor'io in- torno alle cofc di filofofia incidentemente fcritte in quella mia prima giouentù ; s'auerrà , che in altro tempo manderò fuori vn'altra volta quell opera colla vita intiera di quello Glo riofiflìmo Principe , & con particolare interpretatione delle cofepiù notabili di quelli Emblemi. là doue miriferuo il luogo à ragionar dell'habiìità del lùo belliirimo IngegnOjdeU'hono- rate attioni , Se accorte maniere ; colle quali gouerna i popo- li , & foftiene il pefo gtaue , & noiolo di tante cole diftìcili,&: pericolof'e; &con tanta patienza, benignità , &: dellrezza, chemollrabciiilTimo l'Anima, rationale in lei non hauer im- pedimento alcuno dalla difcordia delle prime quattro quali- tà(oltie la libertà fua , e dono del conlìglicnelle cui mani Dio la pole ) anzi con temperamenio mirabile , & à pochi concel- lo , lì vede , che la memoria non preuale alla Imagi natiua, né all'Intelletto ; ne alcun'altra di quelle alla memoriajma vgual- mente opera in tutte con quella felicità, habilità, & differen- za d'ingegno, che ne gli huomini lIngolari,rare voice s'è villo. Et che Ciò lìa'l vero , balla conlìderar,che V. E. in tutto>ch'ap- prefe facilmente nella fanciullezza l'arti hberali , Se hora l'el- (ercita ; non per quello Iprezza , anzi abbraccia > & raccoglie in fe,come in chiarilTimo Vaio di Chrillallo,dal quale à gli al-r tri rilplendono > le Theologali , & morali Virtù . non abbori- fce; anzi honora le leggi ciuili, & le lludia, ^l'adopra come conuienemon Ichiua la militia>anzi come neceffaria alla Rep. Jafolliene; né fugge il faticelo giogo del gouerno de popoli, anzi con dolcillìmi modi li tien cheti , «Se contenti . le quai co- fe , Se ciafcuna per fé , vogliono ò la perlpicacità della memo- ria, ola forza dell'lmaginatiua , ò l'eminenza dell'Intelletto: &c colui , ch'è inclinato naturalmente ad vna ài quelle facoltà, & al fuo particolare effercino, in che preiule,fugge,& abhor- rifce raltro;& le pur vi operajnon però farà prohtto alcun buo no, & quindi fi veggono vari) eirercitij malamente ellercita- ti.. Et s'io hora mi voleflì diffondere in quelle cole , farei nuo- uo Volume ; balla fol quello , che non è da tacere,che gli h uo- mini d'ogni llato , & conditione , che trattano leco,hanno da lei vere rifpolle alle loro dimande , & rellano lòtisfattilTimi, etiandio,che non confeguifcano cola .alcuna di quel , che de- fiderano , Se che per mezo fuo credono poter ottenere . Et quel , che fopra ogn'altra cofa è mirabile , è , che non è huo- mo , che le companfca auanti(dono veramente di Dio , fauor delle flelle , Se perfettione del temperamento ) che non cono-

£E

Ica lu"

Ari{loteles,P!ato,D.Augu. D.Thomas, Bar.& ali; , qui libi iplìs coiicradixerunc.

Regimen populorum graue lugum.

Requiritìngenìum, Scfiabi litacem comniunem,3p:am nacam ad omiies artes.

Ingenium IlluRriffitni D. lic.Boncotnp .Sorje Ducis, aptuni natum ad artef libe- i-ales,ad Vircutef Theologi cas,& moi-ales , ad Jcges ci- uiles,ad militarem dilcipli- iiam , & ad llegiraen popu- lotum.

Quot artes.tot ingenicrum habilitates.

Cur hominesdeprauantar tes,adulteranr,abutunuir4;

Humanita';,& integtitas 11- luftrillmii D. lac.Bócomp. Sorx Ducis.

Liberprimus.

Bononii

Natura

Aeates

Piiiiceps

rlnnetx

Elcmenta

Comet£,artesIiberales,Ius . ciuile, & canonicum,digiii- tates,& libelli faihofi : me- diana &c.

Orbis paites.

Ciuitas,& lefp. TempuSj annus, feculum.

Liber fecundus. Dcus,l<.elligiojCiikus diui ims.Scc.

Di, Mifcellar.ei, & Topici.

5£4 ^

fca fubito le fue qualitàjf; bene mai più nò rhaiiià villo, tratta to j ò fentito ricoidarein modo alcmio, ancorché con ogni afl:iitia,& arte egli iappia diirimulare,(^' nakondei e la Iba prò pria , & vera conditione , ò fraude, ch'ordifca : Et quando la- { rà tempo moftrarò con manifelblTmii verna al mondo quefta prudenza , 3c altre lue Virtù veramente incomparabili . Et al- rhora V, E. vedrà nel primo libro la delcrittionejl'originCjla grandezza , l'antichità , la bellezza, & la nobiltà della Tua pa- tria , & de'fnoi maggiori , non già più lotto velo d'Emblemi come fin'hora fièfattOjma colla occafionedi quelli con più lume, &: notitia di tutte le cole pertinenti à quelle : Coiì pan- mente fi del'criueràla gran Madre Natura,(!^- quanto concorra alla generati one di tutte le cole , & in particolar'al noftro na- fcimento,iSi: come fi conferiii perpetuamente colle fiievicifll- tudini , & Icambieuolezze : fi ragionarà pienamente delle lei età dell'huomo , Se com'elle fiano frate dclcritte da varij fcrit- torijCome intele,& à chi alfomigliate, quanto tempo ciaicuna duri,& che mutationc l'huomo faccia nell'operate in ogn'vna di elle ; & lì Icriuerà la Vita del Principe per l'età come altre volte fi è detto minutamente dal dì , che nacque infino à l'vl- timo giorno della fila Vita, fé però li fopraniuerò; fecondo, che l'ordine della natura il più delle volte •iuol fare . Si defcri- ueranno i Pianeti,& la natura di cialcun ài quelli:i Cieli , e la diftanj^r loro colle Virtù dell'altre ftelle , & imagini celefti,& quanto errino gli'Aftrologi iudiciarij . Si ragionarà de gli Ele- menti ampiamente, delle loro qualità , temperamento, &de gli'humori;& fi diranno molte cofe della Natura de gl'Anima- li, che in oga'vn di quelli particolarmente viuono;& delle va- rie impreflìoni dell'aria, &:in particolare delle comete:fi dii- correrà lungamente dell'arti hberalijdella ragion ciuile, & ca- nonica,d' Circa quelle de dignitatib.& hbellis famofis,& d'al- tremareriedi quella facoltà : de gli inuentori della medicina ideila fila necellìtànelta Rep. delle mecanic he, fi<^__^de gli Inuentori di quelle . Si delcriueranno le tre parti del mondo 1 co'lor termini , mari , nationi , Se coftumi, acquifti d'hnperij, Rep. & Monarchie , &: delle loro mutarioni , <^ ruine , dando formt; alla Città , i!^ Rep. con Platone,i5c altri moderni . Si ra- gionarà delTépo , dell'annojdel lecolcde gli inuenrorì,&: re- formatori di quello. Nel fecondo libro fi trattarà della pietà, 5v del culto vero di Dio,& della Chriftiana Religione ; & qui fi diranno mohe cofe de gli Dei vniuerfalmente.Et quei , che furono i piimi à ritrouar'il culto diuino,& quanto variamente 1 filofofi,(Sc le diuerfe nationi fentircno degli Dei: poi fi tratta- rà delli Dei Mifcellanei , & Topici . &.' finalmente quante va- rie>e diuerfe cofe gli Anrichi adororno per Dei ; qui entraran- no Gioue , Belo Aminone,, & gli altri,* qui Giunone, Himenco

&TaÌaf^

5 9J

& Taiadlo : Cielo , Saturno , Rhea , Gran Madre- , Bona D^a> Vvitajlano,& VercunnoiN-ccuno , &la Mojlie,i\-oteo, &gU alca aquatili , le Ninfe, Eolo, & i Venti: Pla:oae , Proferpina, Ceibeio.Ia Chimera, THarpie, & ga'altn Dei Infernali: Apol- lo,l'f^jre,! Tripodi,^ fae vane diamaao;ii> colla delcrituone della vetii:a,& (iella bugia; Sfinge, rrofonio,iS<: gli Ancr.; Etcula pio,le Male,!' Aurora, (5cPadora:Bacco,l'iiapo,ofiri;Mei-cuno, e'i faiii'j: Marte, Bellona , Vittoria,Hercole, che fuion moluj le lor proue,& umili : Miaerua, Diana, III le,Lato,ia, Venere, Capido,leG:"atie,Aionide, Se Vulcano: Cerere, 6c Trictoie- mo: Demoni, Geni), Lari, Larae,Pane, Satiri, La'mij, Centauri, i3v: lIinili:Fortu:ia,N*m:ii Rhamauiìa,& AdralleajÓ^fiialmen- te lì dirà delli ficrih;ij,de i Tempi;, de i Sacerdo'a, delle kite, de i riti,deU'eiriqaie,de]le precijiii fupphcationi funeralijHe i lettiilernij , 6c lìmli , Nel lerzo libro lì tratcarà diff.ifamente co iS.riion ilo delle tre Vutù Theologali , de gh effetti loro, >S<: de vicij,che loro s'oppoigo,io,& della fapienza com: dono che rilpóde alla charkà,&; della ftoltitia vitiooppoitoa quel- la..Nlel quarto lì elplicarannole Virtù raorali,le parti, gli alfet- ti,grelfeci.i,& i gradi lor.o à mente de lìlolbfi , & de Theologi. Nelqum.o (ìdilcorierà conlunga inuellig^tione de luoghi autentici de buoni Autcon fopra la Vigilaza,la Pace,& l'Abon danz.i;& moftrar come l'una nalca dall'ai tra, ^'alcuna di que- lle è Vi: ù, laanLollanonecellarieal Principe,& quanto bene l'olferui N.S.in quelto lue feliciirimo ftato.Nel felto lì trattata del Reggali ento,.S: forma del Principe doppò molti altri , che n hanno fcrittoiconlunwa iniiertifi;atione de'riuerlì di meda- glie, & dell'alae antichità,^ in particolare di Roma:lì dilcor- rerà della Vita hamana.ò^ dell'eternità diffalamcnte. In tut- ta l'opera poi,lì trattata ordinatamente della tìlolofia morale Ecica , Economica , & Politica , ideila naturale doiie le ne haura occalione:li rilponderà à quei, che dicono non cller con.ieneuole al Romano Pontefice portar per Inlegna il Dra- go;!! trattata delia degniti Pontificale, della poteita,& hbertà EcclefialHca, del beneficio delle chiaui , iSc del Giubileo; del- rimagiiii,inuocatione, oc intercellìone de Santi:Delia nobiltà del langue, ò di Ichiatta colle lue parti pienamente, 8c non di pallagio, come lopra lì è facro.Si toccaranno molte cole circa i lecreti de gli'Egittij, nequalimillenofimente ccnHieroglihei vlauano diuerlamcnte la Imagine del Drago:lì notaranno mol :i,Sc varij documenti nelì'hiftone lacre; naturali, profanc>&: ta uolole,(Sc fi efponera.ino moki luoghi della lacra Icrittura.Qj ì lìcrattarà deli'Incarnatione,dclla Natiui'à. della morte,dei ie- polcro,della Rerurrettione,del Tnonfo,& del fecondo Adus- to di Chrilto IM. S. nel fi:ie lì def.rmcra parte delle lodi della Beaailìma Vergine,^ alae cole,che da quella varietà, & vni-

EL

li e 1 th'à

Iupp;t.'r,15i.luj auion.lunó Hyr-.ieiicus,^: ralipNiu^.C^ lum,Siturnu^,Ri^ei &.c.

P;uto,Prorerpina,cerberus Chimera,Harpii£, &c.

AefciiI,ipius,Mu:£, Aurora Pandora, acc.

Mars , Bellona,Viftoria,

Hercules.&c. Ca:res,&: Tnttolemus. Demonesalares, hnis Pan,fatiii , iamii &c. S-icnhcia,Templa,SacerJo tes,feftiuitaces,expiationes fuppàcaciones, lediformia

Liber tertius, Virtutes Ihcologicr.

Liber quartus.

Virtuces moralcs.

LibsrQuintus. Vigilancia,pax, Vbercas.

Liber fextus. PiincepbjViUjicernitas.

In tot.op. heca , Aecunomi ca , PoJiti- ca,&naturaLsphiIor,

Dignitas Pont.& potellas hccleiiaiUca, acqj liberta;.

Nobilitas Sanguinis. Aegypnorum arcana . Hilioriafacra, natutalis, & prDpliana.

Incarnatio,Natiuitas,mors, rcpuicru,Rt-furj-(.<Sio,Triu phus , & aduentus Domi- ni nollti Itfu Chrilli.

Laudcs gloriofe Virginis Dei Ociiuiicis.

Natura fcrpentis , atque Dracoms.

Infcriptiones huius opcris.

Animo volenti nihil diffì- cile.

Promidlones, quando flint necell'iria: fine oftentatione S: aftedatioiie fieri poflunt.

Chrifli vexillutn in nono orbe.

Oratores à Gregorio xii). ad diuerfas infedelium na- tiones mifll &c.

Collegia ad docendas artes à Greg. xii).in nouo orbe conilru(Sa.

Regnum Chinenfìum,ma- giium , copiofinimum atq; inipeuetrabilt.

Gloria Greg. xiij.inmorta-

356

uerfalità i'hauià occafione ; & all'hora mi liferuo parimete il luogo a trattar della Natura, &qualità del Serpente, vV del Drago: percioche fé bene qui'fe ne ragiona allìii.è non dimeno pervia d'Emblemi; ma quando s'haurà luogo libero, fi diran- no difililamente le loro proprietà con Ari(ì:ote:e,& altri , & al- l'hora duo la ragione pche più tofto queftaoparaèintitulata AllufionijImprele;&: Emblemi, che il Drago, il Drago d'oro, il gran Drago boncompagno,il Drago Gregoriano,il Drago Pon telìcale,il Drago Principe ,jSc fimili , ch'a quefta intitulatione concorreuano.Et perche le promeire,che fò a V. E. pareranno difficili , ò d'Impoffibilc olleruanc^a , & a molti ftrane , Se af- fettate ; difficili , ò Imponìbili a lei per la moltitudine delle cofe,& come quella,che ha parte de' trauagli ne'quali mi tro- uo ; ftrane , & afFed:ate ad altri , perche douendo fare le cofe fopranarrate , non occorrea prometterle ; però l'afficuro , che non è cofa , ch'a me habbia del difficile , pui'ch'io fappia fer- uirla , & clfei le in gratia ; e s'haurò vita conofcerà , che la de- uotione, & (eruitù mia , none di quelle , che col tempo mu- tano , &:coftumi ,i5<f penfien:auuilopoi gh altri , chelepro- raeffe non fono né ftrane , ne affettate, quando fi fanno per neceflìtà.Etchinonsà ,che quefte promeife fono neceflarie in queft'opera s* poi che non deono baftargli Emblemi trat- tandofi della Vita , dell'opere , & dell'attioni d'un Principe fupremo , & di tanto valor , che nell'Indie nuoue ( lafcio l'al- tre parti del mondo da nemici del Santiftlmo Nome di Chri- fto poffedute, nelle qiiah ha penetrato , & penetra tuttavia colla predicatione del Verbo diuino , ^coH'Ambafciarie de (Itoi minitlri) infiniti luoghi non folo fpiega rinuiitiflìmo Stan- dardo della Croce , ma fonda Collegi, femina (cienze,& fpi- rituali femenze , dalle quali fi fpera,&vede tal frutto, ch'in breue germogtiarà anche nel gran Regno della Cliina j là do- ue mai non il è pnflìito penetrar'a faper pur i coftumi de que' Barbari , non che a piantami piante nouelle , 6<^_a feminarui vere >& fante Dottrine , eccetto in qirefto tempo veramente per quefta cagione,(Sc per l'altre opere del Principe , felice, & fbpra ogn'altro lecolo fortunato , «Se £;loriofo. Àia douendo io trattar di quelle,& d'altre cofe altroue, mi refto per dirne più pienaf-nente al fuo luogo poi, che(com'hò detto) quefti Emblemi non pollonomanifeftarlavera grandezza , e la im- mortai gloria di tanto gran Principe , & vniuerfale Paftore di tutto il Chriftianefmo. Intanto V. E. fi degni accettar quefte fatiche piene di vera,& calda affettione,&: riceuerle come fue, &come fue leggerle , & diffenderle ; poi , ch'elle di già fue fo- no , hauendofe tratte dal fuo aureo, & mifteriofiilìmo Drago; dal quale più tofto,nvi perfuado acquiftar' alcun luiTie,&: chia- rezza alle tenebre del mio nome ( aguifa di corpo okuio,

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lU-

Ì97

ch'auuicinato a i raggi folari , luce , &rilplende) che fottole varie Allegorie di quello lUuftrar la Vita , l'opere , & l'attioni di Gregorio XIII. le quali per fé fono , e faranno ogn'hora viepiù viue> e chiare ne'fecoli futuri: a cui noftro Signore Dio lungamente dia Vita, & a V. E. compita fehcità.Di Roma ìi XI li. d'Ottobre. M D L XXXII.

D. r. Eccellenx^ lllufirifma

Deuotilfimo,& obUgatiJJltno Seruitore.

Trìncìpto Fabrìcij.

a lib.i.per litt.y. h lib.2 per tilt. 2.

e lib j.ftt tit 4: d lib.4.rer tir.4.

e lib.^pertittj, f lib.tf.pcT titc.j.'

g ad Virtutes Theolog. h «d Viitates morale .

£98

PRIMVS TOTIVS OPERIS ORDO.

Allufionum , Symbolicamm Iconum, & Emblematum.

LIBRI SEX.

Quorum Duo:primtts;&fecmdus .

REfpondent Etìcx , vbi mores inftruuntur ad Infantiam , & Pucritiam pcrtinentes,in quibus,poft operis prseludia *jde Deo ^ , & Reli gionetraóìatur.

Duo:tertÌHS,& quarta^;

Refpondcnt Economicae, vbifatniliarescursad Adolefcentiam , & luuentutein fpedantes,po- nuntur ;in quibusde Fide '^, Spc,Chari tate ,& Sapientia.De Prudentia ^Jurtitia, Fortitudi- ne, & Temperantia difleritur.

Duo:qmntm,& ffxtm',

Refpondcnt Policitx ; vbi de CiuitatumjRc— ruiTip.& Regnorum Regimine ad Sencctutem, &Senium pertinente traftatur ;inquibiis de Vigilancia e , Pace , & Vbertatc .de Princi- pe fjVitajóc Aeternitate agitur.

Hxc et fi feries,& quxfequ'ttur

De morali Philofophia ad mcntemPlatonis ,& Ariftotelis ponuntur,tamen de Chnftiana quo que fccundum Tlieologos intelliguntur , vt in titulis , qui cum fuis imaginibusjcontinuatio- nibusjdclìnitionibus effc6l:ibusg,& pattibus lifignantur.

?99

SECVNDVS TOTIVS OPERIS ORDO.

Trima ^et as

Infantia^vti eftvitxhominis Principlumùta or- dine quodam Natura '' tribuitur , a qua Tumit cxoidiùS&'^^^po^^^tprimordijs '^ librorum lexjeoi ùdemqiDedic. c,qux initium cft opcris.

Secunda jletas.

Pueritiaf,nondum habens animi arbitrium,rc- fpondct Planetis i, quorum circumactionis Imperio aetas illa voluitur5& gubernaturjac Dco '',& Religioni, cuius timore, &prxceptis repleri debet,dicatur,& fubijcitur .

Tenia. Retiti.

Adolefcentia \ , cumadhuc crefcat ; Elemento- rum ^ ,quibus homo conftat ; alimentis conce- ditur;ac Fidei i,Spei,Charitatis,& Sapiétia: lu mine(vt ritè,& redè Chriftiana: Rcip. Rcgimi- ni,adultus homo, prxficiatur ) eft illuftranda.

Quarta Uetas.

luucntus "',cum ad animi, &Corpórislaborem fit aptajdifciplinis " imbuitur,ac decoratur,mo ralium Virtutum ° nitore refplendcns, mundi molemfubitj&regit.

Quinta ^etas.

Senedus p ,cum vfum rerum obtineat , ad Orbis ^ rcrrarum Rcgimcn afIumpta,Vitia dcftruit.Vi" gilantiarn,pacem, & Vbertatc parat , & feruaf

Sexta Retiti.

Senium ^^5 a^tatum omnium vltima , anni Tempo- ribus Squibus homo fupponitur,rcddituriquK cumPrincipatum" optimum,&Vitamfelicem egerit,a£ternitatem affequitur.

lib.i;

a tit.i.alluf.}.

b tic 2.fllluf I. e tit.i.alluf.2. d lib.i per tot. e tit.i.aUuf.t.i.j.

libi, f tit i.alluf.4. g tic. J. per tot. h hb.i.pertow

lib.i. i titi.allur5. K tic. 4. pertot. l lib-j.per tot.

lib.r. tiv tit 1 alluf.*. n tit 5 per toc. o lib.4 per tot.

lib I.

tit.2.alluf.7. tit. (5 per tot, lib.j.per tot.

Hb.j. f tit I alluf.8. t tit.y.per tot. u lib.Épcr tot.

400

lib. i.tlt. I. Ded- !■ fol. 7. lib.a.tit.i.alluf.S.fo]. 101.

lib. g.tU. j-alUr. ». j.9.foI.

D« Poite eod. habetur lib. j . tit.|.Alluri.fol,i57.9cc.

AD. GREGORIVM XIII

PONT. MAX.

IVLII. ROSCII. HORTINI.

FIS te magne Tater celehret , cui fumma foteflM,

Ckndere cui ius ejl,cuì referare Volume Finis adhucj dumque orbis erit tnafa£ìa ma- nebunt. Et leget teternis India fcidpta notti . Digne quidem yiuM femper;fed fi tamen vfquam

Trefferit eximium mors inimica caput

uidditus eniteatfìeUis Draco,tuq. reuifens

^flrapins fero fiderà fummaprcmds

E I V S D E M

De ponte Palatino reftituto.

7S( T J Qjf JL M pontti molem deiecerat ynia

Impetm,& veteris commoda nota vìa . Cregorim fluuiumfaxo maiore cohercens Impofito iuffit fornice f erre iugum. Ite modo ò cìues geminos confcrte parentes. B^ddiditbicnobts,abflulitiUeviaTn\.

INDEX TITVLORVM TOTIVS OPERIS, 6c primo priini libri, titt. vij.

^dìcatìo jtUufiomm à nu. ^.vfqueadnii.p.

T^ura.T^atmtas. Infan- tia-Tneritia. ^dolefcen- tia. luuentKS . ScneClm. ,Aetas vlt.Greg.xiij.B^o. Tont.hnp.Cladij vtriiifque TotJnu.i^. vpltieadtiiim.zj. Satmiim. luppiter. Man. Sol. Venm. Mer- curius. Lun.i. Cdeflium orb.Typ.S£culu. à mini. 2 7 .vpjue arf 5 5 . Ignis.^er. ^qua. Terra. Element. Sytnb. à

UH. ^j^.vpjuead ^^. Grammatici, Logica,I{hetorica, Geom. Muf. ^rith.^flrologia . Toefìs . .Ars medica. Difcipl.Leg. Tbeologia.à nu. 47. vfquead num.^ì. Europa, ^frica,^/ta, à nu.^j.vfq;ad jp. yer-,^efìas ,.AHtumnus ,Hytms,Symh.^nni Tcmp.à nu.ój .vfq; ad dy.

Libri feciTndi tirt.ij, Deustànu.óp.vfqHeadnam.Sp. I{e[igio,ànu.po.vfque ad tinnì. 1 1 J.

Libri tertii cicr. iiij. Fides,à num.x 1 5 .vfquc ad num. i j J. Spes,à nmn. i ^^.vfque ad nuìn. 151. Cbaritas, à num. 1 5 2.vfque ad num. 1 6j. Sapientia,à num.l6i.rfque adnum. 1 1 5.

Libri quarti tict.iiij. TrudeiiùaJnu.iSj.vfqucadnum. jo^. Juftiiia,à nu. lo^.vfque ad num- 221. Fortitudoià nu.22z.vfqueadnum.2ij. T emper alia -.à num. 2.i^.vsq;adnum. 2jr.

Libri quinti titt. iij. Vigilantìa, à nu.i % ^.rfque ad num. 26p. Vaxyànttm. 270. vfqueadnum.iS}. Fbertas, ànHm.2%j\.vfque adnum. zp}.

Libri lexri titt. iij. Trinceps,à nu.19 yvfque adnutn.^ 1 7. Fitat ànu.^i i.vfque ad num.^ j r . .AetcrnitaSiànu.iiz.rfqueadnHm.^^'^.

INDEX ALPHABE

EMBL£MATIBVS

TICVS VERBO 11 VM

APPOSITORVM.

K^^i ^

-^^.^w - antiquis cognitus. fol.154

1^1%^' Abyllus aby-'lum. j j

■A 1 3' Ab oriente occafiis. I18

t'M'l Abfitjnifi in te gloriari. 545

Abftinentia. i44

A deuido infignia fumpfit. 1 9

Aci petram allide paruuios. i i ó

Ad te D orni ne clamaui. i 5 1

A facie colubri. 3 50

Albi ne(cios,pudiciquc toUendos. 1 ;o

Alpha,&.- omega. 75

Altior ilio (plender. 330

Animo,& torpore. 338

Anni tcmpor.1. 67

Ars, &: facondia. 32

Ars fortuna Comes. 275)

Attende Hnem - Attendice.&videre. A quo,6cr"adquem. B

BOna omnia Bonis auipicijs incipiendum. Bonis,reisq; non idem.

c

Edant arma togar.

Cedant tenebra' luci. Celeritate, &modo. Certus Apollo. Clauigerartereuj.

Ili i6\

344

8

318 30;

185

140

' 18

50

341

Clauium indulgétiarumq; bcneficium. 76 CoIumnaColumna?. 107

Contraria contranjs obftanr. 248

310 A Cai

Corda regnm in manu dei liint

l T^D E X ^ E ^r M.

Cui obediuot venti.	i46	Immpofuit nomina rebus.	17Ì .
! Cuftodiai& Vigilantia-	160	Inexpediatus dominatoris aduentas	511
D		In Icrinio pedoris omnia.	176
IVA Pater auguriamo 1 y Dcletìrus beneficiorura habs	tu	Iterimpioruir peribit»	115?
ndos.	lufte vitus»	ZIO
iOZ.		lufti intrabuntper eam»	100
Dignita.tiim culmcn.	301	lus in armis»	iP
Dignitatum ciifl:oSj& tiitor.	z66	L
DiUjnod:ucjuc regit.	66	T Aqueus contritus ed. 1 j Legumdator,&Guftos.	147
DifperfKjde \i t paiipcribiis.	158	309
Dominator.tt Redcor.	7	Lstificalli nos domine.	Z^I
Dominabituraltiis.	49	Leua eius.	53
Dominiis fortis,& potens..	a3i	Lignumambiens morbos pcUit,	5»
Dormiens vigilar.	267	Longanimitas.-	<:4
Diix ciuctricem»	106	Luminaria magnar.	i3
E		Lux erta eli eis.	124
'i! T exaltauithumiles. Xv Etiamferociilimos calcar..	t-7	M
81	■\ jT Agiftratus facit hominem, XVX Magne matris potcntia.	304
Et iuper liane petiam.	93	»3
Et lanabantar a modìbiis..	IZ5	Medio tutilTìnKis ibis.	iOI
Et fada eft tranquiUitas.	146	Micat interomnes.	<?;
Etiam iìgna profligant.	i55	Militarla Romanorum infitmia»	317
Ex arduis i .vjTioiftalitatein ac^uid.	M	Mii"ericoidia,& veritas.	79
Exi de terra tua»	i6s	Minus fludluat.	5>6
: Expulfosdeprimitfpimus..	164	MorsjiS: vita duello.	«z
F		Morte mortua vita reuixit.	S;
T7 Ehx aufpicium. Jj Felix prarfagium.,	1)9	Mors tua vita mea.	i;o
145	Mors iiTtpijs vita fidelibus.	210
Fertilitatis parens^	}9	Multifariam multil'que modis.	S6
F^dcris lìgaum.	2-77	N
Fortior iplo nullus»	ii8	'K T Atiuitate infignis. XN NauclerusVrbLsj&orbis.	«4
G		34
^ iLadius fpiritus. Vj Gtatiaiurapatcì'j&dator	149	Nemorapieteas-.	2i6
180	Niliil fugir»	^5>ì
H		Nihil frulh-a.	315
T'T" Ine d'ogmata vera. XX Hinc dona ca:leftia»	rSi	Nititurinvcranque.	31Ì
1S3	Nil clarius,nilac nobilius»	16
Hinc rerum vegccatio-	41	Nomine,^ re.	21
I		Nolialtumfapere.	J77
T Gncmvenimittere. X Iflirobur.	itfi	Non eft noftrum.	337
59	Non vuloanda confib'a.	313
[mbecillitatis reraediuiiik	i4	Nouus anni curlus.	340
Inconniuentibus oculis»	543	Non paceiTijfed gladium.	483
In his l'alus.	3i^7	Non commouebicur.	229
Indics labore virer.	17S	Non prxualebunt aduerfus Cam.	230
Induite armaturam dei.	131	Noi nuindantem dedit. Nox pizcelìlt.	9
higenium.prillantiaj diuiiìo.	47	14Z
		Nunc

l'ìlDEX IlE 1{,y M.

Nuncadpaftorem. Niincpacc quicfco. Nufquam amplius (upcrftitio. Nufquam tiuius.

O

O Felix culpa. Omncs genrcs fcruicnt ci. Omnia teinpus habent. Omnia tuta vidcs . Opcrc,& feimon'e. Optime regi tur. Opdmus rerum Icruaror. P

PAcisaiiftoricternz. Pacis lìgna. Pmicentia.

PanemA' vinum obmiit. Pater patria.

Pharmacumj(5>: antepharmacum. Per ea qu.r pcccauens. Percuflìr,& fluxcrunr. Ponti fex fucurorum honorum. Perciò eoriim ignis. Poreftas in Dxmones. Prardcnum eueifor. Piinceps Iinienttuis. Princeps, Rcxque potenciff. Pro paccbcllum. ProuidentixE clipcus. Proxima fpes. Prucfens fv'fimplex. Prudcntia foLtitacio fortior. Publica falus. Pudicicix conferuatio.

/~\ Vàm inueftigabiles via: eius. V^^ Qja prarfagium vocar, cundum.

^^^ 175

Quia nercitis horam.

Q;_iia legitimè cerr.uur.

Qjid contemnere diuos.

Q^d exiftis vidcre ?

Qui^d mitius,quidvc rurbatfus?

Quis eft Jiic ?

Qoi Temei maliis .

Q^i ftatis in domo Domin'.

Qjjs centra Nos ?

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104 131

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105

Qais infirmatur in vobii ? Q^omodo Cccidifti de cjlo. R

REddite ergo. Regale lacerdotiam. Redemptor, & defcnfor. Religioni,ac bonis arcibus^ Religionis bafis. Rerum poritus omnium. Rerum dommium. Rex Regum. Remanorum numifmata principum.

Ruit temerità?. Re qued icoiie.

S

SAcrorum Cuftos. S.due Sandlc parens. San6l:um5& rerubile. Sagacitatis fymbolum. Satiafti nes Domine. Seruata Religio. Semper Auguftus. Sifnmpferopennas diluculo. Signa Infideiibus. Signunijóv' pharmacum, Silentio dilli cilius nihil. Sic/utui#ricclara tranfaftis. Sic milicins ad triumplium. Spiritus intusaiit. Simulacrum felicitatis. Sol, ì?v: natura. Selis Vis, Super.-Eteranotus. SufpiceA' valebis. Superemiaer omnes. Siibmerlàs obrue puppes. Superbo? dimittens inanes. Sub vmbra alarum tiiarum. Surrexi t paftor bonus. Sp:ri:us vunfica''. Spiritus ferebaturiliper aquas. T

TAliumeft regnum. Therami faultus dies. Tibi decus,(S: honor. Tu ne ccuc m.ii.-s.

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5^

Vac'r

	/	K^	E X	II E R^r M.
V				Vigilac.	16}
T rAc^ejagenatc.			}o6	Vigilatque protegitque.	z6i
V Vbeiiutisparcnj.			i89	Vnicus Dei Vicarius.	S7
Vbimorsjibi vita.			IIZ	Vnus pafl:or,& vna fidcs.	zx6
Veni Domine.			149	Virtus vnica merces.	ii6 ,
Veiiij vidi, vici.			281	Vita;duxitmeris.	301
Venite ad aqua"?.			lio	Vrbs beata Hierufalem.	^59
Vei'itasj de mendacium.			Si?	Vrbs pace quiefcat.	27^
\'eri:ati mendacium ced	:rc.		Ii3	Vtatconitos formidine tcrreat hoftes	.108
Veritatis lumen.			I3i	Vrilis recordatio mali .	155
Veri louis Ales.			21 1	Vtrumque prceftat.	282
Viiefcitviilnere virtns.			342^	X
Veritas fìc rucior.			264	XII. hoije dici .	35
Viciilìtiido rerum.			27	Tltì)fifJlS ^fóv»(71f.KÓKitSì<-à«^ó.KHA<	3';
Videbirj&irafcetur.			US)	•^^^.ìvti(.Xiytnni.hiTÌ;ii.	5^9
Vjgilantibus non dormientib	US.	r-

TAVOLA DE SONETTI.

L corpo human por di chri flato augello. j 1 4

^Ima gentil mentr'io rimi- ro intorno 1 4 ^ o<// màfuetceper noi mor

-é:^'*:>^K,

16^

77 177

^7

217

210

51

to .Agnello. ^ tojieruanxa del dinin precetto!^ sA.1 Sacrilego iniqno,e à citi non penfi. ^Ifapcr alto,aL ragionar dimììicn[o. ^pajjì tentile tardi il capo amlto ^pena hauea le pure mentix belle ^rde la terra,el mar Fetonte altieri^ .A [noi dolci pili amati, e cari figli sA te [aerato, e immacolato oggetto, E Eatafcde in cui non mai s'ajfide. Bianco era il voler fuo come le pene. C

C^dmo, cuidi valor j d'ingegno , 1^ ar- te 181 Caggion da, Torrì,e daprofani Tempi 1 34 CalliflratOy Licinio, Celio,Vlpiano. 5 2 Candido petto,chrifl.allinOie pur 0. <5 J Cclefie Bjyche di Ts^oi fhmma Cura. 1 5 o Cerere poi,che die' l felice aratro spo C bitinque difaper chiaro, eferena j 3 8

314

chini la fronte à Follo Scita ingiuflo. 2 2 cinge l antro fecondo^oue Klatura. 2^1 Colui che gl'elen/enti,e del Cielfeo. 1 2 Come con palma aperta, epogno flretto. 47 Come V altre jlagion l'autunno auan-z^a . 6 5 Come l'aurate, e ben teffute funame . 131 Come l'ombra delver finta figura . 8p

Come potrà l'infernal moflro altiero . 230 Con le fiici del Ciel gagliardo,}; fori e. 160 Confor'ZA.e con valor crollando fcuote. 1 1 1 Con la man dcjlra il pigro fonnofcaccia. 2 58 Conampij giri la fuperba mole. 308

Contra fortuna, contra sdegno, e morte . 5 8 Corre il Cerno ferito al puro fonte . 130 Coronata di Torri al chiaro fole . 1 3

Cr edeano (e con error) le genti H ohe. 2 3 7 Creò nel del duo ardenti, e chiari lumi, 3 _j D

Djt la cima delarbor difua Tslaue. 2 1 J Dala Torre del del morte minaccia.?:^ Da le parti più afcofè, e piìi remote. i o 3 Dal gran feno di Dio di lume accinta. 202 Da noi la brutta , e mofiruofi sfinge . 184 fa quattro vafi de diuer fi humorl: 43

Da vncapofvl da va petto , e da vna boc- ca . 116 Delle ncflre miftrie algranfoccorjo, 1 06

De

T^VOL^ DP. SOV^ETTI.

Oel'animo il configlio , e de la mente . j 1 2 Del Eleu fina Dea nel carro accende . i o j Delnegro, e brntto fluol dal chi piouuto . 87 De fnperbi i gran nidi, e cari pegni. 145 Dejìa dalfonno intrepida, eficura. 1 5

lyhorrendi , eferociffimi Leoni. 3 04

Di BelLoìia , e di Marte ifàcri Tempi . 2751 Dimandato ^lejfandrol'vfcèhnodo. 18 Di Mercurio la vaga , e carajpofa 27

ci uiue fiamme, e d'alte merci piena. 54 Diuina man, che'l mondo flringe , e abbrac- cia. 1 5S L i quadra Bafe in ben ornato bujlo. 1 4p DÌ quanto à lafuperba , e dotta .Atena, i op Divino foco alma colonna accenfa. 325 D'ogni vecchio [qualar fi fìnàta,eJpoglia.^ 2^ Dona Herme à Febo la fonante lira. z-j-j Donna legiadra, e bella in cuififcorge . j 2 7 Dopò Colignio in Francia morto, e eflinto. 5 9 Dopo'l fangue gentil delginjìo .Abello . 227 ùormial fanciullo, e mentre in dolce,& quc- to . 16 Doue,e com'hai co tate macchie,e §ìelle. ; o jj E

E Ere le Bacche in preda al rapido E- bro. J42

Era l'alma Città, che Confìantino . i p -j.

Fra l'.Abrit infelice efpofla al Moflro . 8 J Eran lalme latine in preda al Tebro. 1 1 1 Era turbato il del , gonfiato il mare . 1 45

F.Ar feudo al capo, e conferuarlo ìllefo .9 5 Fece la prifca età duo volti à Giano.- ^i Felice incontro fortunato, e caro , 145

Felice colpa(fe ciò dir mi lece. ) 148

Feliciffimo petto altiero , e faggio. 201

Ferma l'aiite piante Herynefhcondo. 3 2 Fermoffi ir. .lUo tnar qual foglio alpino. 219 Fioriti Cola, che'l furor di Marte, 1 74

Fugga la vita mia nel folto intrico , 7 8

Fus^ge Trifhuce, e dal adito aperto. 1 49 Fuggi dal chiaro , efplendido colpetto . 330 G

C^ Uìacc'o era ognahna f,ch'ardea nel I foco. 161

Girala mail col ferro acuto intorno. i jp Giita la verga ilfigliaol d'.Amram fiero, izz

G[ .Angeli eh e dal Ciel precipitaro . 1 54 Gli occhi, eh' à vigilar nonfur maiflachi. 2 1 Gli alti fecreti del facrato petto . 323

Gli HeroiiChel cielo à l'alma bufoni» die- de. il 6 H

H.A lafkce à ladeflra ,eàla man fian- ca. ' i3 Hauea la terra il buon Deucalione , 19 . Hauea quefìa nemica de mortali . 8 5 Hora,ch'è'l mar quieto,c l'cieltraquiUo.276 I

IL gena human de fuoi begli anni onu- fio. J07

Il Corno ha in voi,ch'ogm virtù lagitna. 180 L

L'ali vittrici, e Vvno , e Ltltro braccio. i S ' L'alma da l'onde cobattuta,efcofia 1 99 L'almo I\ettor del'arenofe fponde . 2^6

L'Engel di Gicuc ani pur molti,e luflri. j 06 La vaga Cinthia detta Dea triforme. j op La vita, che la vita à rìuer venne . 1 66 L'Elmo d'acciaio fin colfno Cimiero. 278 L'Hedera ouunquc può fede le braccia. 1 78 L'hore miniflre al fol,ch' apporta il giorno.^ 5 Lojpirito,ch e da Dio fatto immortale, j 1 4 L'orientai furor le nubi aperfe. 218

Luce,Sùl,.Arca,Vite,'P'ittra, Monte . 8<5 Lucido, ch'uro, auenturofo fittine. 165

Lucido fitime, fortunato, epieno . p

M

M.Andafuor del facrato > e chiaro pet- to . i-jó Mentre Claudio 7^eron,Marco,Seucro.^3 1 Mentre nauigò'l Dio per l'onde fife . 141 Mentre nel capo hai la felice infegna. i ip Mentre nel fiume , che l Egitto bagna . 348 Mentre più bella, e più fuperba B^ma . J 1 1 Mentre profana fu mentre fu piena. 1 40 Mirabil Ferga. e di virtù infinita. zp 2 Mifura Ufo' pervie lunghe, e diforte. 30 Mofiro del ciel , che m'etre il buon Leone. 49 Mcfìròl Dominio vniuerfal del inondo. 517. Mutcffi il dii:infvco in viuo Drago . 2. 8

N...'1fce dal Bue la dilìgente pecchia, j 29 T^c li\here'Z7a. ette diffcil prona. j^S

Tic

XaVOLjl DE SO'hlETTl.

ì

7^ l'aureo Trono di Macaria afìifa. a j ^ ?i^f Ìampiu,vago,c lieto labcrinto. ico 7v(V laf/nijlra man [al carro altiero. ^p ?\^c l\Antro immenjo de [eterna cura 20 T^ucllatnente à depredar la terra. i o 1 l^onfiiperbo minijtro, altiero agente. 1 7 7lonfer{ibella,ncfi vaga moflra. 64

7{pn trotiò mai quefìa legiadra Donna, pp l^n han, che baJìin'aU al corfo, al volo. 1 4 2 ?i(on minor forxaine minor prefic:^. 1 47 T^on è cui punga di miferia il male. 1 6^ Islpn con [plendur di Chriflallino fendo. 23 5 T^nfapendo empio can tua forte dura. 2 % i 'hlonf€ntehuomo,leonc,.AquilaTauro.262 l^on sì altiero leonine sì prudente. 2 ^ o

00. Cchio beato,e chiarcà cuìnoponoió:-

0 chiaro à Giufii,e à rei turbato volto. 2 1 5

0 del del cbiara,eterna lnce.ò moto. i 5 i

0 del nojlro languir ftgno, e mcdela. 1 67

0 di nojlrc ijuieti , cmfirepaci. 275

0 di noflre de lei acquee noflrì lanri^ 50

Ogni del yioftro F^Jir.ida,efentJero. 7^

'P

TyAce à la de fra, e a hfnàflra banda. 182

Terchc fin negra la populea fronda. 66

"Perche Minerua vfcita e dal Ceriicllo. 1 S 2

Perche le figlie delgrà vecchio .Aliate. ió6

P}ctra,cbe d'ogni amor primato impetra. -pS

Piantò nianfceìeratam oriente. 209

Port.il leone altiero al collo auolto. 2^5

Poi,chepiù volte algrand'Etieafi toglie. 1 1 J

Tojxhe del del fa dal benigno Gioue. ì. 47

Portò Bacco à le Genti infane,eJiolte. 19 1

Pria,che l ingrata jniqH.t,e reafamiglia.n 6

Prima^che Ipi} metta ne l'onde fife. j o i

Pudica man, che qufW.irdenteface. 1 1

Fai firmamento Jiabihto,e fermo. 1 07 QiLil in Grecia m'udijli cjfer conuie- ne. ^o<y

Quanto pojfa del cor chiara innocenza, i-j ^ Q^elDraco àpiè de l'alma DeaMinerua.260 i>iiel,ch'' acchio human , 0 diuinjpirto , e pu- ro. 34? i>ueUhe del no fra bene innidiofo arfe. 211 ilnci,ch e-nipiametegratie,eDccr.ot}ìaro.Mo

Quel gra.Mosè de gUHebreiDiicaìnuitto.'jó Quella per cui l'aer s intende, e pres;^. 40 Queft'almo P ellica)ian7;i quel Drago. 80 Quefio DragOjLeon, Capro è Chimera. 8 1 Queftiyche Dei nomar le genti vane. i o j Quefta J^aue di 7\(oi Madre, e maejìra . 9 6 QueHogran Tempioychecol delcofìna.ì jp Qtiefìagran Dotui,an%i quefl' alma Lea. 20_j Queliche glihorredi, efpauentoft aJfalti.2iS Quefio gran Drago pien di caldo affetto.2.\^ Quefio giardin,che padifo è detto. 1 59

Queflijche dijàper difor/^ auan^a. 16 ^ Qnefi è'lgiardin,che ladolce aurate /jta.iép Quefio Principio e fin di nofirapace. 18 1

T> A doppiado i momèti il tèpoàfhore.^j^o '^^gger la terra,e le città con ella. 4.2 Biluce il Drago fonra gli altri Heroi. 302 I\ompon co' petti .altier l'iflabii onda. 2 j j S l'agli llluflrì Quirini,e degni Heroi. 1 3 p Santo Fletter de le terrene cofe. 7

Satiri),Tan,Siluan, Fauno, Centauro. 1 04 Santa,faggia, Uggiadra,honifia,e pura. 1 9 3 Sagace .Anubi con la dafir.ifc note. i p ó Santo motor, che l'ampia tcrra,e l C/V/o._J4 5 Scacciar da corpi ogni noiofomale. J 3 9 Scacciai vclcnote ogn'^ninMl dal' onde. \^\ idegnofo pili non incolpar natura. 325

Se d 'ogni bene,ondel bel nome porta. 8 S e mentre fh.-ida cinge, e imbraccia feudo, zp senza Principio, e fine tra Principio. 7 5 Se dijqitamofa Egida armata, e d hafia, i o 8 Se di Trofonio l'^ntYo,oue i fer penti, i j 2 Se l alma Ferga,c'horfi:ede in Timone, i j J Se non pò tea lafapien^a infufa. 1 4 ì

Stnzadotto,maturo,ebuon Con figlio. 185 SedaBagradalafqamofapelle. 198

Se mai ben rettole conferuato il regno. 231 Se le veccbie,camitc,omhrofe menti. 1 4_J Sepofate le membra,e i "enfi do; me. 26 j Se dopò Giulio; AUguflo,Antonio,eMarco.i 2 5 sf gV antichi à Saturno à Pico à Giano. 28p Se dal mar l'onda con perpetuo flu/fo. 344 Se miniflrar Pajpref tette à G-iovie. 2 i

Si come il ponte d'una a l'altra ffx^nda. 1 5 7 Spargèdoà l'aura ilcrin trajficleauinto ^ i

Sott"

I r^ D E X ^E^^Af.

Sotto/ìciira,eliicìdifjìin'omhra. 48

Saura la bella,e ben fondata pietra. 175 Sottra bel quadrone ben fondato fajfo, zig Sotto le (ante piume,e dorat'ali. i6i

Spento del mondo ogni furor, efdegno. 280 Spirto dinin,che le jaci acque allbora. 127 Stàfulaferma.&ìmmutabilbafe. 5)7

Sta su Laporta del facratoT empio. 57

T Tien sii la Ferga il gran figliuol d'.^pollo.y Tolfelavita,elapoffl<n7^à morte. Hz

V

VDita Enea la morte anpia.e erndele.u 2 ledete almo Vaflor prudète,e pici 2 5 FengaHgran Tolifemo,Orca,e C ètauro. 236 Fenniàtoì paceìCt àfnegliar la guerra. 285 Fien de le antiche fome onuflo^e carco, i co Fide la bella Filologia entrata. 1 S j

Fidi Signor queUche'lfuo feudo imita. 220 Fiflo la prifca età come difcefe. ■ 3 1 J

Feijcheful mar ne laftcura T^^ue. i 2 8 Foi,ch'à Fita miglior fiele per via. 1 6\

Canzone. "^eV Abiffo più lucido,e profondo. J51

INDEX RERVM NOTABl-

lium qiirc in marginibus coniinentur, Alphabecica ferie digeltus.

Aron ferpens Aegyptiorum ferpentes daiorar. 113 Actiones,& opera horainum, velut pedum uefl:ic,ia nomi niinfixaremanenc. 505) Aiam, caput ;Mulier , carnemj ferpens, fiiggellionem fignificat, 8 1

Ad.-E culpa, laqiieus. 147

Adae culpa fdix,quia Chrifti fanguine Io- ta eli. i4S.i;o Adx fapieniia. 173 Adx percatijjradix malorum oranin. tpo Adolefcécia ad Dei cognitioné euehif. 1 7 AdolefcétiiE iter omnium rerum difficil- hmum. 145 Adultera accufantes cxcunt de téplo. ÌI9 Adulatores Princeps expeliic. 150 Adulatorum l^niibelum. ibid.

Aegyptij,atquc ph^nice^jquomodo mun- dumnotabant. 18.7^.1 1 J.J4.541 Aegyptij Draconis imjgine mundu no- tabanf. SS. 1 2.6

Aegyptij bouécolebat , eredentes olyrim, qui &c Apis, & Serapis dicebatur,citius cultù Hebr^ei in Aegypto didicerant, indeforfan Vitulù aureum in deierro conHarunf. 1 04

.Aegvptijin niaremerguntur. 121

Aegyptij ante repertaslitteras circulari fi- gura fcrpentis annum notabanr. 113 eiufdé civculan imagine mundù. 340 Aene.T Religio. 1 1 2

Aer, carleltis ignis calorem temperat. 3 9 Aeneus ferpcni,ligna,&.' pharmacii. 1 44 Aeftas abundat frugibus. 64

AeAas propter tlauum iegetij/picarumq; valore, & colore auro comparatur, in- dcq; vaga diciturj&c. 64

Aefciilapij filiuSjAratus. <P9

Templum. 102. ire, fimukcrum.j i Acculapij ferpens dabatgentibus faluié corporisinEpidauro,atGreg.Rome,ac vbique mentis, &corporis. i 02.1 ? o Aefculapius cum Dracone inter 48. Ima- gines cxlellesi cidit Greg. Dracoiii,& cui? .55 9

Aeftuarium marls Draco. 259

Aetas aurea,mcu ac tuu nò cognouit. 290 Aeternitaris ckritas quibus oicura dica- tur. 537 ^ternitatis arcana cognitu difficillima.

3 43 .eiufdé iter ofcurù,ac di;riflìmu , ibi.

Aeternitaus delcriptiojìk cxpofuio. 357

Aeternitatis pi^miu, nonaureum. Ibid.

Aeternitatis iter Rom. Pont, aperit. ibid.

Aefcuiapio cnr dicata fic anguis. 5 1

Aefculapi' medicina DeVeì inuétor. ibi.

Aelculapius quare corQnatur,fceptrumq;

renet,eidemq; Canis &c C.ìhis dican-

tur. ■■ • -: . ibid.

Aefculapius fub Draconi » effigie Romam

femei, ad lìcionios bisaduerfus pelldc

tiaminueólus. 141. 1 5^4

AtTluentia rerum omnium. icji

Africa; Imagini cur leo tribuitur. j S

Agnus

I-^ID E X IIE IIF M.

Acnus in Euangelio Chiiftus dicitur. 84 A<^nus clementiamiignificar. 248

Agnus Meicuiio adieclus quid fignifi-

cat. 245)

Album , animi finceritatem,&: purae men- tis candorem , abftinentiam , fobrieta-

tem, caftitatemj&: pudicitiam fubieóli-

uas temperantia: paites flgnificat . 250 Allegoria Cadmi multiplex. 1 8 1

Alcides jBellerophon, Alexander, Peifeus

Achilles,Thefeus&:c. 83.

Alexander deftruxit Amazones. 108

Allufio ad mores in Eccl.reft1tutos.n1.246 Alkifio ad poteftatem Rom. Pont, quam

inimmundoshabetfpiritus. 164

Allulìoad mendacia Aftronomorum,6c,^

maledicorum aduerfus Principes lo-

quentes. 177

Allufio ad Rom. Pont, poteftatem. 220.

&dignitatem. 502

Allufio ad Ecclefis fecuritatem , & tran-

quillitatem . 1 46. 251

j Allulìo ad Tronum Salomonis. 252

Allufio ad Principis temperantiam. 244 1 Anima cordis candor.i 47. eiufdem (edes

Anni tempora in Saturno confideran- . tur. ^7-6j

Anni curfimi C.Iul. Ca:far direxit. 340.

Greg. iterum. 340. 341. AnchijLa; lepulcruin cur Serpentem protu-

lit . 325

Anni principium varij, varie fiimunt. 7 j Anni per lerpentis . volumina fignii\\n-

tur . 113

Annum igyptij ferpentis circulari figura

notab^nt . 75, 340.

Annus lubilei. 12/

Andromeda , quid? 83. rcopulum, mon-

rtrum, Draco. ibid.

Angelus collocatus ad hoftiu paradifi.167 Angelus Breuétanus nat.hift"eruditiir.2!<J

antiquitatum iKidiofiif. Angeloium praslium. Angelus Gabriel millUs. Scc. Angeli expulfi. Animam curar Theologus. Anima in aqua renacci tur. 127

3; 5

i(J4.3;i

Si

Cbriftia-

na.

iyi>

Allufio ad tranquillitatem Reip. Chriftia nac. 246

Allufio ad raptum Proferpiuar, 2 j 1

Allulìo ad Dei, Se Principis vigilatia, 262 Allufio ad orbis , Se vrbis iranquilUta- tem. 146. ly 6

Allulìo ad pacis tianqujilitaiem,qua fiipe ratis armis quifque fruirur. 28 o. 1 46 Allufio ad Moyfi Virgam. icfi..

Allufio ad iicbreorum exitum de Egy- pro. 326

Amahex Cornu virtutumjdiuitiarumque copiamnotat. 180

Amazones Draconum corijs in pra;liJsTte bantur. 2p.mammillam dexteram pr^e- cidebant . ibid. Marti ob odium mariu facrificabanr. ibid.

Amazones, Goigoneum genus,bis regna- runt, qius Hercules ptimum , fecundo Alexander delerunt, i o S

Ambitio malorum omnium radix. 57. 1 5? j Ambitio metaphoriceatbor. 221

Amor, charitas, diledio. 128

cor. 1 6 2

Anima omnis ante Chrifti aduentum pio pter Ad? peccatii arftuabat algédo. i6i Anima.peccato alligata abfiq; diuinoauxi- lio fiias potétias excrcere nò valet. i j6 Anima , foUiculum &cc. i^jtj. Nani coni pa rara inter caiibdim & Icyllam . ibid. Anima in infirmitaiibus maiores fiimit vi- tes . 1^9

Anima peccatorum vinculis foluta timoris nefeia. 2. i _j

Anima per arcem fignificatur. 2<J2

Animi affedus, tres. 1 45)

Animi conftantia. 3 04

Animaiia, qua: viditEzechiel, ac Ioannes, Princcps iuta feruat. 26^4

Anubis imago. 151^. dextera palmam te- net ad vidoriam notandam. ibid. ca- put habet canis propter fagacicatem vt Principem dccetibid. caduccum fini- ftra tenet propter pacem in rep.partam ibid. vulcum.&c. Apes quid fignificent? 2 1 o. ex Bouis ccrt-

bro

J 7^ D ET J^ E \y M.

bro procreantur . 3^P

Apollo in forma Draconis culcus. jo. 53-

per quem, ^ii: refponfa dabat ibid. i iz.

bC in medio mufarum collocatur. 50 Apollinis Templum 1 2 i.prxceptum.io i Apollinismiuilterolim.CoruUs,zi4.albas

olim, ni^er effectas, cui?

bid.

Apoftoli, leu due Chrifti naturaj.ij p.i^o

1Ó3. Apoftoli Pctrus,i5c Paiilus fidei fmidamé- ta poluerunt , ^ proprio langnine Ec- cldìam Dei facrartinr. 105?

Apum examen pacis dulcedinem fignifi- car, 178

Aqui à Lunx radij? nafcuntur .41. qua- rum elementù (erpés cómoBftrai. ibid. Aquijmaris,Hiiminis,<:s: foncis (Sccii^.^ia tias (ìgiuiìcantibid. qus Dr.io'Onis ore mana.cs diuùia: fiinigratia". IjO.Huum & reriiuinr, 3 +'

Aquedudliis fonrium in Draconum capi- ta terminanfiir. 25»! Aquila Ganiinidem rapiens.quid? 17 ' Aquila, qua: i&imperacorcm lignificar, (o lis radios non vicat, nec eiui oculi gra- Uantur. "'" "■" - 23 Aquila louis ale?, & Armigera. 220. nun- quàm de cqlo tacila. ibid. Aquila promilcui generis Aiiium Regi- na, ibid. Aquili,& ferpentis naturalis rixa. ibid. Aquila, Minoraiiri, Lupi , & Apri Imagi- nibus in Vexillis Romani vteba tur prò Inlisjnibus in maxime reip. diicrimine. 3 2 j.porti'ores namque Vexillorum hu iufmodi Drai-onarij appellabaiur quo- niam, & Draconis vtebantur geftami- ne.ibid.&: cur illis téporibus huiulmo- di Vexillis\tebantur u-emilTiuè. ibid. Aquile luueiKDs.renouatur. ' 338 Aiithmetica lerpécis figura noCitur. 48 Arbor nula,malos f^ruótub' facit. 8 3 Arifia Dei , que ? ■84. Chrifti lìdelis qua: ;

i2j>.'30 5. Arma litrcris cedere trigcminorum piign(g |)robat hiftoria. iSj'

Arma Rom. P.ónr. • 8 +

Ara ammara fi^nificat „ . o

Arruim hrmitas.

Arbor nomimim othomanicsc gentis. 1 00.

Draconis flammis comburitur. fbid.

Arborisfolia, lingua:. 221

Arcana rcternitatis cognitu difficilliuia .

543 Arcanorum diuinorara incerpres Rom.

Pont. 14)'- 343

Arcana Principis funt reccndiiui , labyrin-

thoquc comparantur. J23

Afia; Imagini curpbcnix tribuitur. 59 ArgiUTiétum aminonadmaius. 2j 5.143 Alpidis natura. 21 j.implacabilisofFenfus.

ibid. infontibus phariuaca feruat. ibid. 1

ita lufticia. ibid, 305

175 I Artesiiberalesprincipismunìficentia fio- 1

rciiT J^.^o

Artiirminuenrores,qui? lop

Aftronomi aliquando veritatem inucfti-

g3nt,i77,caueanttameiu ibid.

Aitrorum virtus, a4j

Ahenarum lapientcs ìura fibi nata efle

negabant, 124

Ate grecè, latine noxa dicitur. 247, Dea ,

Vclox,mentes Icducens , malorum om

niumicminariumfingitur, ibid.

Ailantis filius vnicus raptus à ventis. ì6(i.

eiufdemliliiEfeptem Hcroum genitri-

ces.earundemq- nomina. ibib.

Adasquis,remiffiue. 340

Antrum Trophonij, ad quod prò veritate

ibatur. 357

Antrum Naturx. 337

Aeilus pi-ioris populi fymbolum. 307 Aurum quid rignifìcet.ó j.i jp.ferrii fplcii

defcens.acaureuiTireddit. ibid. '

Auaritia.&cajtera vitia. 143

Aureorum frudtuum cucSos, Draco. 144.

Aurei fruótus heipcriduni oues fìgnifi-

cant.

ibid.

Auftriacj gentis- in othomanicam fami- liam continua perlecutio, intcrquas nunquam pax inita legitur. 30Ó

Auxilium mutuum capitis , & cordis ,

B Autum-

r ti D È X \È I^F M.

Autiimnus coleus anm.ienipoabusoQbi- lior,ac dicior,, <Jj

' B

BAccus hgdeiit Pyrataru. remos cql- lig.uiir, qiiós in Delphinos conuer- . tir. 1 7S.(è4 meliiis.2 1 «j.Militans difci- plina;clifeni(Tìnnip. ibid.

Bacciis npud Diod. Sicul. i^i. Eiukieni jteinplum Roma: extra mciiia in via no 'menrana conftru<5tnm,hodi,e D. Agne tis^iomini Dic.vbi fepulcium mirabi- le feruatur eideni exporphyieti lapi- de,ad quodgentes vndiqj ad videndii contìiumt.. ihid.

Ba.btilmjtis vnda.. . izi,

Baiylica S. Io. Lateranen., in Vrbe ..125 BafyliTcus qu.-im habeat pocenti.im. 164. fteila, qiix rerum diuinaiiim Regina dicicLir in corde celeflis leonis.ibid.&: 3,1 o. eid?q-, ^ternitas adlcribimr. 343 Balylilco x'tepiiLasafcribitur.ibid.natLi- ,ra, &: forma. , ibid.

Beatùudo Rq4n..Ponr.. 17S

Bella Princeps prudcns à Rcp.. longc ìt- iToucr.. • ■ ,, xrjc,

Bellona Martij (oror..ibid..eademjtScPal-; laSjdifTerunl tamen. ibid.

Bellon.-E,/àcerdoi:es proprio, fangujne i.-- crificabanr., ibid.

Bellori^ ante teniplum.columnella erat , ered-a,qui bellka.dicebamr.. ibid. BelUuB.diiiinijni.'. Z83

Beneficia Prindpis fperni non debenc .

B»nehc!a quibus.confe!."antur..iOi. tem-

peratèco.nfe.rri.. ijo

Bellum mouentes prudentes efle debent.

B.ei,iefìcium ferpentii natura; elargitum .

' 314-

BeendidripRom.Pont.. 305

Bononi.x Ciuitas docet, &imperat; ac

non modo fui iplìus, fedetiam totiiis

Chriftiane Reip. caput cdedic.S. eiuf-

dem riumen mare cotumjlluflrat.p. &

. curgloriofiiminmere.inriuit., 165

BonaDea, qua:? < i.S

Bona tria hQniinis,aiuma,corpuSjtempo- raliaqi f}.i6}

Bonum ibmmumfcljcitatis., tpì

Belì:iajquam vidit Io. de mari exeuntem» defcribitiir. loi. &expellitur , mori- bus iuEctleiia reltitucis. ibid,

Blai'pha-mia , Se estera vitia ,quomodo, del'cribantur &c.. ,:.. . Ss

C ..;/

CAduceo hominis natiuitas accom- modatur . 14. 27 5. rerum concor- diam notat.88.prudcritÌ5, & iapientix iymbohim. \y y

Caduceus boni operis frutìus iìgnifiqat .

248, .'ti XUi À

Cadviceus prò pace, Còrnu copie prò di- , uicij5 ponitur. z/j.zSi

Caput Religioiiis feruandum., p 5

C^"res,&Baccus. loi.zóS

Cijreris Currum Dracones duxerunt.i85>

3,9.(J4. i5?o.3,o3: _ ■

iCcjaris Imago in H'yacinriio incifa apud

IliulbiiTHiium, Dominnm Federicum

Merchionem CEfium. 5 8..Numi iulcri-

ptio.. iSi

C lui. Ccfaranni curfunv iire;jir.. 340 Ca-leftia frgna.do.cent reóiam viuédi nor-

mam. 214

Cadmi alieg^ovia vaga, &: mulriplex..i 8 1 Canonum condkor Rom.Ponr. i 81

Caput principi uni, . cauda.lìnem oflen-

dir., 210

Capitis,ac pecT:oris Virtus., Ji^

.Caìcas. Draconem paflerem cum; puJlis

glutientem interpretatus eft. 245

Canes Rom.Impp. comparantur. 3 3 1 .Cauda D.racoms tertiam.ftellarum par-

tem lecum.traxjt.. 105. 15^5

Cauda fejrpentis à.Mofcjapprehenù. 1 2 1 Ciuda fine, caput principili oftendic 210 Cauda inief itumafFcrr., ibid.

Candidatorù Cprc'na,gloria c^leftis,qua

legitirnè cerians coronabitur.. i jj.pj Cecropes Athenarum: Inftauratores, &

lapientes iura fibi nata, elle negantes ,

corrunt. _ 11.4

Qecropcs fo'.is, ideft. fcrpentis lumine

(liinc

1 "h^D EX F^E \F M.'

(hincfolemoccidiffc ceciopcs fabu-

lantur) corraunt , ac inlerpentcs Heli-

nunc. ibiil.

Cccropcs Tuniiim inufnrorcs. ibid-

Ccrbems Canis infernalis,trifaux. 149

Ccruus vulncratus ad aquas pergcns có-

tritum peccacorcm fignificat. 1 3 o. fiti-

biindus,&c. ibid.

Gemi,&c lerpcntes natura infenfi. ibid.

eenii , Si: Cornices diuctffimè viuiint .

Celericas temporis . 5 4°

Cerebrum houis apes producit. 3 29

Centaurus a,pud gcies prò Iiillina,&: Re- ligione habebatui, <^uarù Uipeirtitiofa religio fair. 1 04

Cliaiicatis ojjera, qiiarri 5 8. piopter pec- catiim allerar. 161

Chamcleon ll-pe muta: faciem , variosq^ lumie colores, i-ubro,&: albo exceptis. i 50 .veicitur aura. ibid.

Chamxleonas natura potentialibus tem- porantiarpartibusaduerlatur. 250

Chcrubin pohrus ad hoftium paradih poft eieélum Adam ignitum gladmm vibrabat. i(Jp

Chriftus ad oues , quae peherunt domus lùaelj milllis. 79

Chriftifanguis hominum Criminalaiiir, &z Virgincm macrem Ecclelìam for- maiiir. S0.8i.163

ClinÌtusa;nei lerpentis in !ig:joiu(peiili figura i-\oratus .j6. So. Si. S4.S0.S7. 89. 96. 127.144. 146.147.1.49. i;o. 1 ;i. 16 1.163. 167. ZI 2 2 1S.281.2S3.

Chrifti diuinitas paci non potuit, &:c. 82

Chnfti fepulctum gloriofum. ibid.

Chriftus Agnus dicùur. 84. Ecclefo ca- put eft, 116

Chriili Vicariiis Rom. Ponr.. 1 2 S

Chnftus imperans ventis fecit tranquil- quilliratem. 146

Ciirilcas de morte triumphans hominem dcparadilG eiect'jm reuexit . 147

Cluilh Victoria in holtes incomparabi-

lis. ibid.

Chrifti morte hoftcs in tenebris dcnuiì Tunt. ' 148

Chriilus ferpcntem vicir. *jo

Chrifti fcpulcrumjc'i dormitio. ibid.

Cht^fti Vicaiij prima fedes . 165

Chnftus ipparuicinformapeccati, 2 1 2

Chriftus pecra. 216

Chriftus moriens inpatibulo crucis ter- ga ad orientem vcrtift'e creditur, 2 1 8

Clu'iftus tanquam Agnus ad occilloiiem ■duclus. 16 s

Chriftus prò pace bcllum fufcepit, ho- llcmq; i'uperauit. 18 i

Chriftus pacem attulir, ScT reliquie , 2S3

Chciftus Rex pacificus. ibid.

Chrifti natura du^. 341

Chrifti languis eftufus inpatibulo crucis àcorporereaftlunptus. 344

Chimera, quid? Si. Caput leonis, pe- «3:us birci , caudamque Draconis cur dacarur habere. ibxd. pcccatum tri- plex. ibid.

Cicero exponit figmentum Cccropum , &c, JX4

Ciconia pietate iniìgnis pullos fouct , &c. 163. ac eiufdem mutuum aiixi- litim . ibid.

Circulus prjECCptorumDei , Decalogus. 281

C4aues Dra co tener. 2J0

Ciaffis turcic^ ordo cófufus in mari ?gco vidtonam dedit. 3 g6

ClaBCs Chriftus Petro promillt, 5<;^ tra-

didit,

^n

Clio ex nouem Mufis vna,'vnde dicatur .

l8o Clypeus -eft conlìlium ,-feu litterarum

lludium,quofortuneictus,&impetus

repeflimus. iSj.179

Corona querna coronarne Draco, quam

Roniàni ieruanti ciuem concefl"erant. ■

42 264 ... Corona palmarum curDraconi conccf-

fa.yS.vidloriam notaC 264

Corona ferrea cur Draconi cócedicur. 59 B 2 Corona

i t{^D EX B^E /^r M.

CoLona argentea Rom.Pent. conceda ani mi candoiem iignificar. «Jj

Corona aurea Rom. Pont. Coronaiur. <J j Corona populea principi concefla. 66 Corona cxlellis q^Uà legitimc ccrtansco- ronabitur. 1 57

Corona lauri fàpientiam prajfert. 164 Corona: ad nobiUtatis gloriamfaciunt.zo

Corona principis. 13 i .muhipliccs. it>id. Concordia fortitudine foriior. zj j. Vka: concordia. 315-

Continuatio. 27•35^•■47•'5J

Colignij cajdes5& fociorum. jp

, Columnam erexitEpaininondas.ij J.lcii- tumcum Draconefulpendif» ibid Commodus Imp. . 114

Contritio peccatorura. i jo.dolorin len- l'us». . 177

1 Confcllores. 159

.Conllantini donatio fccundù Io. Hyeron. i Card. Albanum. 177.154

ConditorCanonum Rom. Pont. iSi •Columba fimplex. 1 97

Cordis fedem innocentia fimplicitatis , Confilium prudentia: capitis arcem te- ner, ibid. CoUe^ia Clic Greg. fundauic extcrarum nationum. to$ Coruus Miniiter Apollinis, albus olmi, il 4. quia rardus lacrificanti domino aquam atiulit, niger cuafit , ac perpe- tuo litit. ibid. ConfènfuSj&: deledbtioad luggeftionem adhibitipeccacuraperficiunt. 2.16 Columna prò prudentiai& fortitudine lu mitur. -ibiir (j.ii ' <..:iì< 2-3 5-3 i i Cornu copi ? prò diuitijs fumitur, Cadu- ceus prò pace. 175.182 Collegia anium in nouo orbe Greg. Xill . primumontniumfundauir. 280 Compelle eos inuare. iSi Collegi} Grecorimi in Vrbe conftrufti a

Greg. XIII. proipediua. Comparatio.fegetura, Conftantia. animi. Corporis potentia.

505

303

304

ibid.

•

Cornix , Se Ceruus Currum Draconis du-

cunr. jij

Cornix concordiaranotar. ibid.

Conuptiovnius, generarlo alrcrius. }ip Corredilo anni. 340.341

Confedìo, & indulgemiariiairccuao.ioo Cortina Draconis exuuium. in

Creta labyrinthiy jlieq) antiquitatis mo

numenra. zoo

Crecenfis Inful^ ferpenrcs herbae virtute

fé ipfoi laceratos fanant. 33 9

Crocodili,& fcorpionis figna. i 2 <j

Crocodili arnei virius in ponte Nili . 148 Crocodili tres,aereas.5. Aeneui,& Huuia-

lisjieii terreftrisjtnbus tcmper.anti^ par

tibus rcfpondenr. ibid.

Cubus firmirateiii fignificat.107. Vrbem,

ac orbem feu renam ibid. &5)S. Jj?.

i75'.2oz.225>.3C4 Culpa Adccjaqueus. 147

Cum dormii.enc omnes, vciiit inimuus

homoù'c. 283

Caniculi quando non timent liones. J04 Cuniciili in Inlula Creta Canibus reli-

ftunr. ibid.

Currus Rom. Pont, duas habetrotas, ip!c

quoq;duashabetc!aues. 2_j

Currus Dei &c. S2. 247.2 1 2.18 i

Cura paftoris Gregis fecuriias. 1 40. 1 44.

267 Cura Principis moniira diuerfa. i.vitia

deftruir. 236

Curritc fiCjVt compreliendatis. 3 op

Cultodia DeijcSc Rom. Pont. i yp

D

DEus prima die creauit AngeloSjfexra hominem. 15)5.351

Deus numero impare gaudct.2 1 .eli vbiqi

Dea Matcr in FIyacintho incifa apu \ 111.

D.Federicum Marchionem cailum. 8 Deus vl;ionum erat in lege veteri, miferi-

cordiarumhodic. 84

Deus nondefinuur (ed defcribirur . 345 Dei arma qu.e. 84

Deus in lege veteri a;difìcauit turrim.ibid. Deus fraudes odit , ì<c vera religionis ho-

ftes

r T^^D EX K g K^ M.

ftescxpellit. loj

Deus humilia cligit,& cxaltat. 1 1 1

Deus charitas eft. i 5 S.qmbus reuelctur .

Dei quac fune qujcrenda,non qu? fua.i t ;

Deus rempcftatcs fercnat, ita quoq; Prin-

ceps Tyrannorum rabicm ad reip. tran

quillitatcm reprimir. 146

Deus ab initio Romam caput orbij con-

ftituit. j I I

Deus principium rerum eft omnium, & fi

nis. 544

Delos In(ula,vbi,&: quibus nominibus ap

pellara fìr. 1 1 i. nunquum de cijlo fa- tta . ibid. Dcd.ili,& Apollinis praicepta. zo i Dclpliini pueiorum amatores. up Dei villo, tea merces. i6S Dex.era adiaam , finiftra cótemplatiuam

leprefentant. ibid.

Democritus fempcr rifir. j 1 j

Defoifìo Gregis bonus paftor. 531

Delldeiium patrum in limbo clamatiuni ,

veni domine. 3jj

Dian^ habitus. 5 3,41.} op.rriuixq; nomi

na alia. ibid.

Diabolus vbi vicit,Vi6lus fuit, &c. 81 Diuinitas Chnfti.quia pati non potuit,car

nem allumpiu. 8z

Diabolus quomodaprimos parentes de-

cepi.'.S I .S^.princeps aeris. 1 54

Djuini numetis imploratioad falutem nc-

cellaria. 151

Dilciplinarum firmitas. 175?

Dignitates Ecclefis quibus conferantur .

166. omnes àRom.Pont. 65

Diuitia; ex pace parantur.17 5. qua: (pin^

di e un tur. 314

Difcordiarum femina ad tartara deferen-

da. 27 S

Diuifio prxd^ inter Rem. Pont. Philip.

Hìlpan.Regéjilfc VenetamRemp. 3 co DiIedioDci,&proximi. 3*7

Dona Spiritus (andu 1 yj

DonatioConftantini, 177.15)4

DominiuiTi , ferpcntis imagine notabant ni. 314

^syp^

Dominiaadinucta,&:fcruitutesrcut^.i5)0 Draco triplcx Moylì.dAefculapij, caetero-

fumqueDuorumgentiJium» atq; mul>

tipk'x tcrrenus. .7

Draconis, ac Scrpentis bonum omen. 1 6.

28.328. 135?. 14J Oraconis virtutcs Principi necellàrix. 5 1 Draco iolis lìniilituduiem habens, tempo-

ris cR moderator,&lymbolum. ?.3.3o.

43-14; Draco in Comctam peftem rainitanté in-

llirgit. 49

Draco aeris exa!atio,eft. ibid.

Draco Gres;. X 1 1 1. Pont. Mar. caret cau

da. 7.57.101

Draco corona arganceacoronatus.63.co-

ronatiis (picis propter annonam.tJ^.co

rona qiieiiia. 42. corona palmarum. j8

corona f'errea.5 5). corona aurea. 6 j.po-

pulea.éó. corona Ponr. 5)7. corona hc-

denr.i7 8.i.uuea. i So

Draco Saturno concelFus. 20.17. ^^^67^

340 Draco aureus. 6j. i jp

Draco latine, hebraicè faraph dicitur. 84

1 60. 1 6 1 .209.2! i .ì-Scj.i 8 j.Eidem fa.-

ces (Se fulmina conucniunt cum Untar

ma Dei. ibid.

Draconii figura Aegyptij mundum nora-

banr. 88

Draco Religionem flgnificat. 1 04. Caput

c^tcris corporis partibus defendic . «? y .

i5?7.indeprudens. ibid.

Draco Stellionem , qui fraudis eft iymbo-

lum inclamar. loj

Dracones cur Virginis currii ducunt. 106 Draco bilinguis , ac trihnguis quid flgni-

ficet. ti6

Draco diuinam habet naturam .127. in-

nocuus in aquis credi tur, earunìdemq;

elementum commonftrar. ibid.

Draco aquaiilis , terreftris , Se aereus, eft.

Draco filutis iTgnum. i ip. 1 45. dimidia- tus,quidapud Aegyptios. 201

Draconis prudentia, li^: fapientia. 142. 27S

Dra ce

f' ^-D'rr'- KE ^-r-3tf;

t)v3.l6 fqiiamiS ahliatdsj'fighuitì eft veri-'

tatis. ■ I J I

, DracoGrcg.'X I II. Ront. Rom.notat. 1 44

; Draco,qiiò\l oues (;uftodiat,non inconue-

niens,&c. • ibid.

Draco hefperidiim hortonim*Cuftos.i44

ajp.aóó.iiJcj.ii i.i5p.i62 Draco a:ftuanum maris /ìgnificat . ibid.

Draco dormiroculls apertis. i 50.167

Dracones fuprauolantcs Aucs flam depri- miint. 164

DracoGreg.^ III. quid? I73

Draco in Tempio ApoUinis refponfada- bat. 17 «J

Draco fapiérem Principe notar, i 84. 185

Draco pradcatiajfolliculum anima, mare mundu;:. .195)

Draco vtijPrinceps prudens , contempla- tioni deditus, hominum confpedtum cfFugic. 200.144

Draco froritem fidclibuSjinfidehbus terga vertit. 210

Draco in fummicate Arcis Sandìi Ange- li. 111.262

Draco fuper Fa ftigìiim rerum pofirusjom- nia luftrat . ibid. habet acutinìm.imvi- dendi porentiam; lledcq; in fummitate Athenartnn arcis oropè Mineriiam . ibid.

Draconum magnimdo.Sc ferotitasrcmif- fìuc. 215

Draco latine, opliis grecè dicitur. 211

Draco cliuibus innolutus leiithycliio vi- fus,bonum omen,&c. •23 o

Draconum fortitudo , v&T vigilantia .

Dracones Cratatim inftar Nauis , eredVis capitfbus de^^thiopia ad meliorapa- bula tranant. 25 J

Draco prudentiam notar . ^7 8. fortitudi- nemleo. 234

Draco cuftodit oues, cum aureos fruólus hefperidum cuftodieric , quosoues in- tcrpretantur multi. 2 3 (> . 26 i

Draco igniuomus . 236. i}j. x^^. 166 i6<)

Draco c^leftis imago in polo (pléder. 443 Draco rempus:figmhi;^at. , ,:ì4J

praco "tucelaris regis nemen laflequitur .

DriCo plcnus oculis in lummitate arcis Sanfti Angeli. i(Ji

DraCoMiniiìcr Minerua; ad fores Templi vigilar, ibid. aurei vclleris Templum cultodiuir. ibid,

Draco Cflellis interVrias inPolo toUo- catus numquàm occidic, cuncftisque digniorfupercminetomnej imagines.

Draco Leoni admndiis orbis dominium

fi^nificar.

304

Draconis natura diuina,vita longarua, re- miflìuc. 325

Draco Lupara expellit. 3 3 i

E

EBrietas vulgo , falfoq^ Bacco afcrjbi- tur. 291

Ecclefia Cath. ve Solis Luna,ita Chrifti ra dijs fplender. 3J

, Ecckllam Dei cuftodire difficillimumeit &CC. 41

Ecclelia: Cath. tranqiiiìlitas. 5 9

Ecclelk-E vniuerialisTypus. (>6. 12S

Ecclelia Dei, habet bona vifibilia, & inui- ■fibilia. 107

Ecclefìa in ter vndas ixculi. 1 2 8

.Ecclefia Caih. i jfj.latina, & greca, ibid. Eccl, Carh,-rtu<ii;uati Naud cóparata. 227 Ecclelia Cath. fortiter agcns duros labo- res,{editio!iesc[-,.aditcr(us Cam commc- tas,tu1it,ac fuperauit. ibid.

Eccleiìs fìrmifatisfj'mbolum. 229

Ecclefia Chriftì f'pon(à.23o.ciufdem The fauruSjIndulgenticT. ibid.

Ecclefia Dei arx alta,mimita,f.delis, nullo vnquam hoftiù deuidta cercamine, ibi. Ecclefia: triumphantis-allufiò. i6y

Eletì:io,Yocatio,&c. 167

Eleméta per lerpente fignificantur. 3 5) .4 1 Elephantis natura fcrrptores, 228

Elephantis ex pugna cum Dracone pra- I ciofumpharmacii habtìit.phifici,quod J Draconis fan'ijuinem vocant. jbid.

^ ^ Eie-

J 71 D ^^ ]\_ E I^y Af.

Elephas cnm Rcnoceiote pugnar, ceceris autem inferioribus aniraahbus.rc bivi- gnumpr^rbec. **ii8

Elcphantis humanitas ,. &. ingerii) docil;- cas. ibiii.

Elephas nona apparente luna flumine fé purificar.. i^S

ElepKas xgrotans iicrbas verfus celum iu- cit, ex quo cieorumauxilmm.implorare videturjhinc eideni (licer fallo) non- nulli ReligiQnemtribuerunt,quam pie tàiis fignum dicere malucrunt. ibid.

EridanusRex liuuiorum. il 7

Epaminqndas Imp. Clarifs..Di.'aCQiii& g-' ftamine inlignis. 119,155

Epilogus totiiis operis. 54,j[,. PRINCEI'S. &c.. ..V.-' :•,■(.". ibrd.

Eui'opx imago cur cum Thauro. 5 7

Ezechieli. volumen traditura ve conimc- derer,.quid.operatiirn iìc, 181

Exempla prudenrum Vuorain. 1 85.13 4

Experiencia rerum nugillra.. 10?

F

FAbriciorum fuburbanum,& Balncum. i74.pauonumappellatum. 110

Eacinora in oriente perpetrata. 1 1 S

Fabula impugnantur. 137

Felicitati^ pr(jtagtun"uDrago-, de quo ple-

nius. 193.145

Feliciratem ,. & diuitias quomodo lignet

Homerus. t75

Felicitaiis Imago, remiiTiuè. x^}

Feiicitatis (ymbolam multismodis repe-

ritur. ibid.

Felicitati^ imago habetindextcra cornu-

copiaj, in (inirtra caduceum,6c.cur.i5>3 Falfitas imitatio.veritatis., 85

Felicitas c.eleftisj&r.remporalis.. 15)5

FelicitaSjMacharia. ibid.

Felicitas, \ era . ipj. fummum bonum .

ibid. Ferrea corona ,. cur Dfaconi.concclTa..

EelfinxFlumen Rhcnum.. i.(Jj

Ficu.lub (uà vnufquisquc. 150

Phebij.ac Orplixi mutua'dona in fìgn i fq

dcris., 3^7

Federici Marchionis Cdli fphinges ex ni grò marmore. 184

Fides per Draconan intelligjtur.. ,1 i r

Fides Catltolica.

i;;

Filiorum regunj rcgnandi cupiditas.i 1 7, fili) in^ naturajqui? 83

Figmenti Veritas.. 303

Fit^mcntum humani gencris,quòd luuen- tamà loue impetratam liiper Afclliim vcctandam impofuerit, perdideritquc. j"7

Figura quadrata Mercurio data artium fir mitatem (ìgjiificat. 3 1. terram , & Ro- mani notar. gS,. I75.iij).3 04

Flora Horum Dea . 307. luaentucis Co- mes. . ibid.

FiuaienBpnoni;E..cj..Vrbis, Se. Bononix. 165

Flumen Ecclelìim Dei iTgnificat. 144 Fluminis impetiis letificar Ciuitatcm Dei..

FoiKcs Vrbis Rome iulfu Greg.XI I I.pro-

rumpunt. ^^j.

Forma, qiiibus perficiatur. 47

Fortunx, & Mercuri] varia, defcriptio .

179 Fortuna inftabilis fupra rotam in; mari

cumnoaacula. ibid.

Fortitiido animi, & corporis. 13 ^

Fortitudinis ,, & prudentix (ymbolum ..

i34 Fonitudo 3 & vigilantia principis regnum

all'eruanr. 315

Folla arborumJingU(j dicuntur.. m

Frane. Toler.Arg j^j

Fortitudo, & prudentia principis, quid, in

rep.agant. j,p

Frane. Bcnfuis/ìng. Do(ft., joj

Fraus , dolus , & icelera. omnia pattata .

l<jO. :

Furixinfernalestres,&cur. 145, eAfdcm

canes appellar Virg. ibicl.

Forma principis fubditorumcurani xqua

lance, & pariloci diftamia gerentis . : }0l

t

Gabriel

f X'i> r ;ir \E f^r M.

;■■",;«] fi fi Q

GAbiìcl Angelus mi(Tus,&c. J55

Gallina fiiper pullos infiimatur,cha

riutis ergo. J6j

Galea bcUum fignifica.c. 1 78. Galea falu-

tis . I <J

Gentes Epidauruni ad curandumlangiio-

rcs,noftn Romam veniunr. loz

Gentilitatis vana religio. 1 51. ciufdem va- ni tatemfedlantes.i43.fuper(litio.28i?.

ofcuritasjduraetas. 325. eademillece-

brarum cnpidine tenebaiur. j 07

Geftamen Greg. XIII. 201

Gladiusipiritus> quo pax impia prarcidi-

uii-. 183

•Genus humanum impetratam à Ione lu- •■ uentamfuper Afellum vediandam im-

pofitam,quomodo ainiferir. 307

Geometria in numeros diuiditur. 4S

Gloriati in infirmitatibus. 314

Gorgoneum genus, Amazones.ioS.caput

ferpentinum. 14 j

Giganres c^Ium refcindere confpirantes ,

torruuntjLic inferpentesde/ìnunt. i 24.

DcoriuTi fulminibus percutiun:ur. 125

Nebrotquoq; Si. filij Adam turrim edi!

ficantes. ibid.

Gratin trcSjfeminudsjCurJioi.earundem

infignia. ibid.

Grscorum fi^menta veri tati ca:dunr. 237 Grecia pertinax. 305

Graccus lerpentcm in Galea offendit. i ir»

Gratia Dei ruauis,& leuis vt pluuia in vel- lus dcfcendens,&c. 1 00

Gratii louis filis , Vencris comites . no qu^ ver^ fint,& ad Principis dexrcram fchorcam ducunt. ibid.

Gregei?) XIII. Pont. Max. Infignia. 7. eiufdcm vita,& gcfta. 2 1 . Vigilans dici- lur.ibidjorcftamcn. loi

Grcgorius XIII. Indulgentias plcnarias, altariaque priuilegiata prò defundis eonceìfit,&c. <)f.i8o

Greg. XI II. TemplumD. Athanafij Ro mx Grecis ^ dificauic , eiiHéqj Collegiu ' artmm Iibcraiium conftruxir. i 0^3 o 5 .

''"•""■'•. ■^AT',^■^vv■'-Jvy-^S!^?'>'^v->*^J^^'!T.''.v^'^il'!!^^^ '

Greg, XIII. mkx celfitudinis ^dificiuni atq; Collegium Roiti£ congregationi fòcictaris Je/ii , vbiliberalcs docentur artes cxltruxit, 10^

Greg. XIII. Chriftinam Rcmp. fluftuan rem fedauit, 146

Greg. J\r 1 1 1. Collegia ingentia cùm in Vi'be,tùm in orbe , vel in nouo reperto bonisartibusardificauit. 178:1 09

Greg. XIII. modù in rebus docuit. 10 1

Greg, X 1 1 1. ad luftitie implementum,& Religionis propagationem mores in Ec clefia rertuuitj Collegia fundauit,tem- pIac-Edificauir,altariaq; erexit. 211

Greg. X 1 1 1. Geftamen , ialuiis , pruden- tia;,& vidioruT iìgnum. no

Greg. XIII. prinuis in nouo orbe colle- gia hmdauit. 280

Greg. XIII. nediim bella, fed bcllorum iiiipitionem ab Italia (a-nouir. 27^1

Greg. XIII. D. Maris , & D. Greg. Na- zianzcnoSacellum mirabile inB.ifyl;- ca S.Pcrri in Vaticano cculhiixit. 2S0

Greg. XIII. Ele^mofinas immenlai ero-

3i4 340 Gregoriani Sacelli in Baiilica Sar.cfli Petri in Vaticano pulchritudo , m.igniiudo , artificium,(Si: lumptusjde quo multi ver lìbus, &c foluta oiatione Icriplerur. 280 Grex à Pallore defenditur. 3 3 1

Gentilitatis luperilitio Chriftianos diri- puir. 3 3 I

H

H Adriani Moles Arx Sandi Angeli in Vrbe. 1 1 1

Haipii quorum filile, & quot fuerint. 1 41 Hcreticorumarboranatheniatis igne có-

iumitur . 11 r

Hireticorum ,& fcifmaticorura nomina.

&c. 5>6

Heracliorum CTeftamina. 311

Hermathena,qu9? 31

Herculi populus concelTa. 66

HJrculcs dextruxit Am.izoncs. loS. Icr-

neambelHa face (upeiads dicitur. 1 60 Hérculis certamina cum Tauro, konc.

oauir. Greg. XML annum reftituir,

j ?^ o E T n^E \y M.

&c. ij"^

Hebrarorum feruitutis in Aegypto.76.q1u

fpoliant,&c. I i I

Hebrsorum fpes,fallax, Naut fine velo,&

rcmigio comparata qu^dp? ac pottui

appelleic non potelh 79

Hebr^i ficco veltigio mare tranfierut. i z i Hfcaten viarum Pr^fuicm caput Draco-

; nis habuilTe. jop

Hedera: corona Rom. Pont. Coronatus ,

cur? 178

Hedera Bacco tribuitur , qui in Draconis

forma apud Indos cultus fuic&c.ibid,

Hedera ferpens Sacci Thirlbs ornat , 6^ circuir. j 78.215;

Herac itus humanam fleuit vitam. 515 Heroi. Serpentis figura notatus. 15. 66.

: I I 2,.2.J7.,Ol

Hcipeiitium frudbuum Cuftos, Draco.

i44.2j9.2Ó(J.iÓ5) Hefpeddum huctus aurei Ecclefi^ digni-

tatcs fignificant. 2.66

HeloHcT raptus. Troie excidiam . 145 Hermes, oc Anubis idem prò loie* v*cc.

Hebe lunonis filia,Iuucntutis Dea , quair

luppiter ad pmcernatus ofticium al-

. fumpht. 3 07

Hiftoria,iìuc rerum memoria à Saturno lumpficexordium, 20

Hirtona trigeminorum probat arma litte- lis cedere. iSj

Hiftoria militarcm dilciplinam doce: . ibid..

Hieremi.-c verba. 1 (5 1

Hierufalem ca^lell:is dcfcriptio. 35.1^9

Homo quibus fubijciatur. 27. quoad cor- poralem matenà,<Si inclmationem ftel- lis fupponitur.39. ad orbis tcrrarum re

2imeii nafcitur.

57

Homines dei contemplatione vcritatis lu- men habent,viuunt,& operantur, 5 3

Homo quibus interijt,ijfdéq; reuixit, a 1 2 quando renouatur. 324

Homoinimicus, cumdormircnt omnes, . yeiutj&fuperierainauitZizaaia. 283

Homines cgrefll fincs fuos verburaillud frigidum protulerunt quicquid C.ilca- ueiit pestaus.tuumerit. ■ -ipo

Homines Icrpentis oftéto, ad fclicitatem, & Imperi) culmen prouedi (unt. 5 1 7

Homo fapiens vix fallitur.j 2 S^dominatur aftris. ibid.

Hominis nobilitas,& natiuitas. 1 4- Cadu- ceo accommodatur. ibid.

Horij folis MmiftrcE. ìS

Horatiorum pugna pr^jbat arma, litteris carderc. 185

HumilitaSjContinentia, & manfuctudo pò tentialesTemperantis partes, motus animi intcriores frenant . 245

Humorcs.43 . quorum concordia corpora confeAiantur. 315

Hydia cffleftis imago.214.ab Hercule fa- cibus l"uperata.2 3 5.centum habuiile ca pitacrcdunt nonnulli. ibid.

Hyems , ab efFectu fquallida dicitur . 66. quibus comparctur. 144

Hyppolituspolonus Aftronomus quid de Durartante f abricio predixerit Thera- mi. 177

I

IAni, ad boni Principis Symbolum , & Imago. 1 5*3 '34'

lani bifrontis Imago , quiinlatio regna- uir, 341

laniis bifrós Sol ab andquis creditus.ibid.

lanus dexteri clauém fitìiftrarceptrum te- net, ibid.

laponorum Regum oratorcs Romam, vc- niunt, 102

laponorii in Regno Grcg.XI ILccljlegia fundauiti.: > ,,^ i.^lo,

lafpis annularis lapillus Angeli Brc'uénta- ni,3 I j.In quo Mercunus|hieroglyphi- cì-dcclaratur. ibid.

Indulgentiarum bcneficium quid opere- tur, 1 2 ;

Indulgenti^ è Chrifti latcre manarunt . ' 1 57.EcclelìxThefaurus, 13°

Infelicir.as. 1:93

Ignis hxreticorum portio. 1 16.11 1

Igniuomus Draco Vigilantiir Principem

C repre-

I T^ D E X J^EJ^rM.

reprelentat. 15 7. Saraphjidell infiam- ma uisrficiMr. ibid. Innocenti^ ftatus. 8^.175.590 Infìms Eieis oblatus ad bellandum prò pa tria in Draconem conucrtttur. i j Imago Pnncipis fiibdiroium curam'^qua lance j &pan diftanrialoci gercnàs . 30S ■ • Imago PiincipiSj & forma. 315 lma"o Merciirij in Breuencani lafpide .

ibid.

Imago virtutis in Niimis,&c. 3 z6

Imago feciili remiflìuc. 337

Ima"o lanibifrontis, quircgn.iuir inla-

tio. ■ 541

Infienia duciun Rom. Militimi. ; 1 7

Impp. Otnomanics gentis. XIII. 2.09

Imp. Aquila: %no intellìgivur. 13

Imp. ve luna à Iole accipit radio> , ita à

Rom.Pont.gladij poteftatc habcr.jbi(.l,

Imperinm fcliciter pi opagatum. 3 1 7

Immortale nomenPrincipi^. 3 5 S

Immortale nomen eruditiirimi Viri,quod

nullo vnquam tempoiis curlu obrui-

tur . 3 42.

Incarnationis caufa:, plures. 1 5 o

Infignia Grcg. XIII. 'Pont. Max. fiiper

quibiis formanturcmblemata.emrdem

vita,&gefta. 7-ii-53

Infignia Mercurij , qucc philologia vidit .

i'i83

IrifìgniaGreg.XIII. initioPont.paftora-

li pietati refpondere minime videban-

tur,& quid inde,(.cc. 198

Infignja tsreg. XIII. in Thermis Dio'.li-

tianisfufpcnLi.quid? 185)

Interpres duiinorum arcanorum . Rom.

- Pònt. I45'J43

•Intelledtus obnubilams immortalia non

• ■ lufpicit. 176

Infcriptio;C<jfarisNumi. iSi

- Io, Antoni] Campani opmio dcTherumi

appellationc. 174

Io.-Hierony™u^ Card. Albanus multa de

Conllantinidonatio congerir. 177.194

aducrdis murmuratores lacerdotiì etia

fcele ftiura infurgir. 177

louis filiar,tres; totidemq; temperanti^

partiumlpecies. 247

lubilei annus . iij

lubar Cath. veritatisquo anima* ducat.

145

ludiccsinfernales,trcs . 149

ludiciiim vniuerlale. 160

Indicare iecundii facié non debemus.3 i8

ludeoru ("pes de venturo Melila, failax.79 Naui line velo Se remigio comparata , qua: pormi appellere non poteft. ibid.

Itilja Ibrps in Nerone VI. Rom. Imp. de- feca. 217

Iiilix Mammex Numus, & Imago. 25? 5

Inno per quam aer inteltifjiair dextera te- net caput Draconis , lìn.ftra vero fce- ptrumlapideum. 40

luppiter vf 1 Faunus in Dr.aconem conuer ius. . 18

Itirifditlio, Se ordo Rom. Ponr. 97

Iciuenru, quomooo lignecur;illaq-, ad mu- di regimen pr^ficitur. 18 I

Iimentus Serpentis diutifiìmètlorcCjdepo nitexuniiun. 307

luftiiix implementum.i'(>7.praemium ha- bcfj&penam. zio

luftitia Serpentis, remifTiuè. ibid.

Iiiftitiq cultus,ac luftiffimi Principis iym- bolum. 114

luftitia etiam in familiares,'«?c domefticos cft exercenda . ibid.

luftitix fymbolum, Diuinitatis, Se Miner- ux. 251

lurifconfultorum vig'lantia, 52

lura omnia in fcrinio petìoris Principis . , 52. 176

Ira, &odiurn luftitia Principis. 221. om- nium tardiflìmèfenefcit. 247

Italia mtmdiMicrocolmus, Roma caput eftr. 308

Iter ^ternitatis obfcurum. 3 43 1

■ L ■■ '

LAocoontIs,& filioriim ftatiia in valica no viridario ex marmorc. 77

Laqueu:, Ad.r culpa. ■ '47

Laurea Rom.Pon'. coronatus,cnr? 1 80 L:ibyrmilii quatuor. 200. foli Sacratus in

I X^ g y KJ^ K ^ M'

^gypco i merhaphoricc multifadani iumicur i in Cietico Minotaurus fte- tit . ibid,

Lex, lux. ii4

Lcgum peri tia Rcfp. gubernatur. )• t

Lcges Princeps fcire debec,&c. 51.1 76 Lex Moyfi irricaiis ad peccatum , &:c.

i8r Lcges mores deprauaro rellicuiint. 175 Legnili iiouor , quibus Princeps armatur .

Legatos ad Patriarcas Grecos , & ad Pei- larum Reiiem mitiit Grec;oiius. XIII, 209

Leo car Africa Imagini tribuitiir. f S

Legari à Piincipe non cini.nt Reges . 304

Leo cx^ 1 1. Zodiaci fignis vnum,animal eft lolai e , feiociir. ac re.iellruim om- nium qiiadrupediumPiinceps.j io. He gemac alia malta iiierogliplucèiìgniii- car. ibid.

LeoPrudens , qui oculis dormi tapertis,

Lingaati-UTì diuido. llS

Liccerarnm, dilciplinarumqjHudia, quid

opcienrur. 47

Liciera occidiCjfpiricus viuificat. i Si

Litcerarum ftudium eli CIypeiis,quo for-

umximpetu!. repellimus, &vi:amus.

iS;.i7<> Licteas arma cedere tn'geminorum pu-

gp.x proba: hiilona. 18 j

Litigium Monllium de c^lo eiedum .

ri 1.147 Lie^IouishiiiE Pilla Noxr farciunt ; vc- (. .tujs, & tardf lulcsqjcreduntur. 147 Lira inter 48. magincs c<jlellcs. j 42

Lupus, Leo, Cauis, piarteiitum , prarlcns,

fururumque tempus oftenduiu, 30. ab

omnium animis Religionem expuierat.

140. Lupa, vanam gcntilium religionem fi

gnificans ab vibe depelliuir. ibid. &

Luciferi cafus . 2.-J. ante cafum, quis ?

Lucifer, Gauda cecciam itellarum p.u- ccm lecum traxit è cglo. 57 -^J 5

Lucifer, cur tenebricoXiis efFe<lus , S jj

Lucerna, Agnus, &c. £,3 2

Lumen apolloUcx veritatis folis luce cU- rius. 131

Luna prò defet^u carnis ponicur. iji. provicijs temperautis contrarijs incel- iis^itur. ibid. Òdiomanicx gencis gella- men. iiS.i^r

Luna pcnirentiamfìgnificat. iji. tempo- rum varietatem ollcndir. 4 1

Luna edam vlcimum, crelcic. Se decrc- icit. 2JI. frigida, ofcura. ibid. eiuf- dem habitus > etfe(5lu3, &proprictas. 33.41.iop i

Lucrecix Ituprum , Roms libertatem at- tulir. 3 ' ' 1

LupaMeretriximpudcns, & vorax. 331. gentilitatem reprilentat; Chrifti mar- tyrum languine enutrica dicitur . ibid. M

MAchab^orum Vidroria. }i6

Macharia, felicitas. ip 3

Magilh'atus facic hommem, 304

MairismagncE, leu Deorum fymulacrum apud Allìrios. 13

M-irtis Armiger, Draco. 25». i S i . fignum. 17 4. loror Bellona. 275)

Malorum omnium feminarium , Ate.

Manus domini non efl: abbreuiara. So Manus, & pcdes |operaciones lìgnifican: ,

1.^8

MinluetudoDraconìs. i(i6

Mahomct feda vbi,& quando cepta.227.

falfis, oblccnisq; legibus, atq; blaiphe- }

mijs.conftac. ibid. 2;i

Maris arlluarium Draco figniticat. 144.

i liS). 2.66.169. .'.\uM

Maris aquiE riuunr, & rcfluunt . 3 44

Martyres Chnfti. i j tj.tiores dicunturml-

molati, 117

■Medicus curar corpus , Princeps , feu lex

animum. 51.52.53

Melchifedech panem , & vinum Qbculif

'<?5 . r )f> ^ i i .:.< . '.

C l Medio-

rri D e X ^E ^r M.

Mediolani,& Venetiai-um itifignia. 1 4 1 Menia Regis pliinei. 141

Mcns humana morcalium.rcrum obnubi- lata caligine, vix c^leftia confpicere po- tell. 14^

Medium tcnucre beati. • zoo

Membraifenfusq; quando quiefcant. i6j Mercuri) infigma , qua; philogolia vi- -dit. 1S3

Mercurio datur figura quadrata. i'7 5. idé de Marcate affirmatur. ibid.

Mercuri), & fortunij varia fcriptorum de- fcriptio. 179

Mercurius artium firmitati pra:ell:. ibid. in liótortmaris luper altare cum cadu- ceo,(?cc. ibid..

Mercurius prò rationis lumine funiitur. IO 2. 250. Eiufdem caduceus rationis (ymbolum. ibid.

Mercuri) trcsjquorum effigies diuernr>iii- uerfaq-, Inftrumenta otmies temperan- ticepartesoftendunt. 145?

Mercurius tribus capitibus ex quadra ba- fi confurgens. 249

Mercurius armatura prote(5l;us,galea,lori- ca, gladioq;:armatus,quid; ibid.habet : Agnum hcrentera cordi ; caduceum fi- ' niftra tenet. ibid.

Mercurius cur alatos habet talos ? 249 Mercurius mortui Serpcntis neruos lux tetendir., 277

Mercurius viarum prefes . 305». Deus pa- cis. 277

Mercurius capite galli , ferpentinisq; pe- dibus, dextera fla^ellum, fìniftracly- peum tenens in lalpide incilbs princi- pis formam oftendit. 3 i 5

Meretrix à loannc in ApoCaly. vi(à , con- ■ CLilcatur. 8j

Methaphora a Nauis partibus fumpta .

153 Methaphora lunx,& Aquile contìiitum,

&c Vidloriam in Turcas oftendit. 306 Meta laborum.if)6.Regnu ciclorum .175 Miles ftrenuus foriium animalium figna

geftat. 129

Minerua: arma , qu2? 108.fapientia.105).

fiimilacrum in Athenarum Arce po/ì-

ti, ciufdemq; expofitio remiflluè.i S2.

eidem Draconis prudentia aicribitur.

279 .

Mincrua: fymbolum, luftitis. Se diuinita-

tis. 251

Mjlitarcmdiiciplina docce hiftoria. 185 Microcolraus mundi Italia > Roma ca:put

eft. . 308

Miduseft Angelus Gabriel^ &c. 35^

Mores in Ecclelia reftituti. 85.1 84. quos

deprauatos leges reftituunt. 27/

Montes cxultauerunt vtarietes. 99

Mofcouix oratores Romam vcniunt. 102 Monftrumlitigiumèc^lo-cxpulfum. 1 1 1.

147 Mors mortua quando fuic . 163

Moles Hadriani Imp. 2 1 1. Draco in eius fummitate dum radiosinludisab ore mittit (ymbolum eft luftitia; Principis , qui Saiaph grecè dicicur.t. ignitus, In- flammatU5.. ibid.

Monftra crudeli(rima.23;<J. Vitia funt Té^ perantiac contraria, 246

Moyies ad phuraoiiem mittitur.. 1 2 1

Mòrs impi)s, vira fidelibus . 221

Mundi moles Naui comparatur. 3 4

Mundus per folem viuificatur,,& confer- uatur. 55

Mundus ab j^gyptijs Draconis figura no- ta barn r.. 88 Mundi fpiritum Draco fignificar. ' 127 Mundi Microcofmus Italia, Roma Caput eft. 308 Mundi partes pene pari locorum inter- uallo ab vrbe diftarc videntur. 3 08 Multifunt vocati , pauci vero elcdi. 269.

175 ^

Mufica Serpctis Imaginecognofcitur. 48 qui tibia: allìmilatur. ibid.

Mufarum Magifter Apollo. 50.180. in medio ipfarum iiftit. ibid.in medio ca:- leftium orbium curfum peragit.3 08. ita Priaceps in medio regno federa haberc debet . ibid.

I Muftela mali ominis Animai. 328. Serpen

I tis inimicum.. ibid.

Nabu-

I T^D EX \,E \r Af.

• -N ■

NAbucoclonoforRegisftatua. 117 NaturcE lìmulacium,at4; Tolis apiid affirios. . . : 13

Natura rerum tranquillitate litatur. 1^6 Na uui' beneficiiim Serpenti ekrgitum .

3-4 Natura exiguatn vitam hominibus con-

ceifir. 315

Naciukas hominis,& nobilitas. 1 4

Natiuicas hominis mcrciuij Caduceo ac- commodotur. ibki,

Natura interparesinimicitias ppfuit. izS Nauis, mundi Regimen lignificar. , 8S Nauis D.Pctri Ecclelìa Cath. 1 06

Nauisj felicitatis, Chriftian^ Reip. ac pa- ini^ c^leftis fymbolum. 143 . & Ecclcfia; typus. z 1 3

Nebrot, &filij AdamTurrim ^dificantes Babcl . ÌI9

Nilus tlumen cumXol afceiidit terga ieo-- iiis intumclcit j totamq; egyp'ij regio- ■ • nem feraciffimam reddit. 3 4

Nobilitas generis , &'natiuitas . 14

•Nobili tatis continua tar, longaeuijq; gloriar fìgna,que? 14^.0

Nobilitatis definitiojfandamenta, partes , fìgna, (Scorigo. 319

Nomina,prenomina,agnomina,.Sc cogno- mina , Inlìgniaqj qnomodohorainibLis - obuenianr. ■.i .i;:fji, 19

Nomina H^rcticorum , Scifmaricorumq; remiffiuè.. <>.6

Nominavaria , quibusin fcripturis Deus intelligitur, 8<j

Nomen immortale crudidffimi Viri. 34Z. Principis.. 338

Nolite Thelaurizare vobis Thefauroi , c^c. z6S

Noxecafus. .:i:o>i..'M7

Nuda funt omnia Dei oculis.. - x6i Non relinquam vos orphanos. 181

Numi Celaris inlcriptio. 181

Numifma, Principis intentionem fatetur, hodie vulgo fere omnes homines Ico- nibusvtuntur. 314

Numifmatum, ac antiquitatum omnium

I magnitudo in flamine Trentino repcr- ta. 31Ó

Numifmatum,& pecunie ambiguitas.3 1 7 ■ :. O

OPhit^ hxreti<ìi virtutis cognitioncm inparadilo Draconem induxilFe ere debant. iit

Odium,ighis. izi

Odium, tt ira luftiti^ Principis. ibid. Ordo,6(nuri(didioRom.Pont. ^7

Orbiumcarielliumiypus. 34

Orca occidunt, autta ienelcunt. ;63

Oris visDraconi tribuirur. ' 12^.215 Oues Chriih iideles lìgiiitìcant. Ii44 '

Opera charitatis, qua"? . 15S

Oriencis Remora.. zi 8

Oihpmanicegemis, geilamcn,Iuna. zi ?.

Ouidij figmentum obicenum. z 1 9

Orpheus Apollinis hlius à Mercurio, lira accepit,c<: Vxorenvai) Qri;oxeu<x:auic. ;

Ì77-34Ì _,,(■■ 1 ■ ;■.' ... ' '

Ocalos vigilc$ , &inlomnes Princeps ha-

bet., -,^ ,, , , _5,43

Orph^i,ac phebi mutua tiona. ,ij 7

OliriSjlol ab sgyptijs creditus fiiit. 3 oj Ordo turricx Clallìs in marra:geo tormen

torum bellicorum icftibus confufus , ìk.

fumo obcenebratus, wttoriam dedit,

Cuius cornu dexterum fugaim arrjpuit.

306 i..ifr;'lvc;a:!v;

Omen Serpentis optimum ad Imperij cel

iuudinem. 317.

Ophitarum opinio j Serpentis cultorum

3i6

P

PAccm in Rep. Princeps prudens nu- trir,(:>cleruat. 175 Pacis ligna dementa quoque common- llrant. . 276 Pacis bonajiS»: eifedus.. ibid. Pacis iymbolum. xyy Palmaruni Corona cur DraConi concef- fa. ;8 Palatium in monte exquilinoin Vrbepro- pteraeris amenitaccm à Grcg. X. III. exftru6tum,habet circumuolurum Ser-

pentcm.

t^^'D'ÉjrjiE K.yM-

peiirem, quoniam imago eft Regis, qui iLibditoriim ^qua lance , & pan loco- rum diiianria curam gerire velir. 3 08 Ph^nix cur Alì^e ima^ini tiibuitur. 55) Pharaoniscorìnduratum. ■ 111

Phinei Regis mcn{à. '-^ oUbi:;i ■ , r ■ 'V4Z Pharmacum Teipens in ligno. i6j

Phidcoium qurclliodeanuiiiE fede, i^j Phaerontiscafus .'* ■' i''^' 217

Pandora, qua;? remi flìùè. J07

Paftoris curaGregis fecuritas. 81. 140.

144 Paftoris prudentia , & fapientia viria de- ftruuntjvanarq; Religionis Ibperftitio- nem toikmr. 1 04

Paftor bonus inconniuentibus oculis om- nialuftrac. 267. Gregem àLupis de- fendir. 3 3 i

Papamnihilfugir. P7

Pap^E plenitudo poteftatis. 1 1 j

Panis de celo del cendens. 1 j S

Parnuloruni innocentia . 1 66

Parces omnes virtutis Temperanti^ in tri- bus Mercurijs conlldcrantur. 1457.250 Partes temperanti^e tnbiis Gratijs in el- ^'■'- ibid.

Pafcua \xtx, <Sc dado tura Greiri dcbentur.

161

Patnmi<lelideri«ira in limbo claniantium,

impletum . i4<j

Pacres è limbo exeuntes Adar culpam feli-

cem appellane. 1^.8

Pax vndc oriatur.z + cj.diuitias parar. 17;.

278

Pax dexteram tener, quoniam nobilior,ac

diuitiarumparens. 2 Si

Paix, vhcus, (àlus, fides, vidoria in Numis

" ':Rom. Impp. Serpétis figura lìgnat^. j 16

Peccatorum genera,rria.S i . 1 457. perchi-

meramiìgnificantur. 81

Peccatorum graae pondus tcndit dcor-

_■ 1U"1' ioo.2ip

Peccatum, interitum, gratta iiominibus vi

tamafFerr. ,00

Peccatum origin.iic,

Peccatorum co;uii':o.

Pcccacor vidcbic &c.

127

150

Peccati virus elemcnta quoq; nedumho- rtum corda Corruperat. .14,6

Peccati pendere qua; funditus pelFum ie- rantjChrilli natiuitatefardaieda effe- da funt. ' ibidi

Peccanresquidagant? 148

Peccatum Ada: ratlix maloru omniu. 2 90 Peccatum per vnum hominem,(S:c. 554 Petri Bembi Cardinalis ^nea tabula ine- ftimabilis valovis ex Aegypto proue-f <S:a> hieroglyphicorum plena,6jc. i 83 Perfecutiones Ecclefix varixà Principi- bus commotx ab Abel iufto vsq; ad it- pora noftra. 127

Petus Ecclefiam Catli. iìgnificat j i o

P^nitet me fecill'e hominem , quomodo intelligatur ? 353

Pijnitentis deprecatio. i 5 i

Peccatorum rcmiiiTìo , & potedas .-ibfo - uendi. 502

Pelicanus roftro (t(c vulnerar, ac fangui- ne è peétore effuso kiper pullos, eos .mortuos iufcitat , 16}

Pljnius quidde Toanre dicat. 1 7

Plenitudo tcmporis, quo Deus fìlium mi- fit.&c. 103.353

Plenitudo poteftatis Rom.Ponr. i ij

Piatonis iententia de anima- potétijs,quas animasappcllauit,&:c. 1177

PbtaiK) compararttiu- Iliperbi. 245

Prijcepta legis. 2 i

Prffmium,^: p3:na,quibus principis admi nilhatio conftat, 40

Pr^miriaoperis. 13

Poefìs csterarum artium cognitionem hip ponit. 50

Poetarum figraenta ludibria Tunr, etiam quòd habcatllib fc veri tarem occulta, &philofophica documenta. 237

Pont. Rom. non folum cÌMem,(ed vniuer- fàm terram ail'eruaf 42

Pont. Romi Dcum meditando Theologià cpedoremirtit. 53

Pont. Rom. Chrifti authoritatem retinet, & vices, )'3

Pont. Rom. Robur in Hterericos proftrau dos,Turca^, acahos Alì^ barbaro-. 59.

ciu.'-

t t^D EX n^E llf^ M.

5 5 IPoncRora. Ecdelìardignitates ekrgitur, Polir. RiQra. Cuf triplici Corona redimi- \ (Scleru-it. • i66

eiafdemque potcftas

tur. 59

Pont. Rom.JiccreticK prauitatis labe non

fa:datur. " 6ì.ti()

Pont.Rom. Celfitudo omnium dignitatù

prajftantinima: <J5

Pont. Rora. Quorum fucceirofj&c. 83 Ponr, Rom. Amia, que?';-r- i,;r- . 84 Pont. Rom. Vtriusq-, Ecclefia: latin^.l. ficT ; Grece caput. ■ iió

Pcnt. Rom. Fulmina mittit,&:c. 153

Pont. Rom. diuinonim arcanorum intei-

pre?. _ I4J-543

Pont.Rom. Draconis figura totatu1-.23.55 , Pont.Rom. ordo,& ìmil^icìici.5)7..eum<ji

nihii fugit.

"jiJf.-! .lir'ifi"; ■rS>id*

Ponti Rum. qui folis vicem olbtinet laurea

coucnatur.

i'^

I òo

Pont. Rom. CoRditoc eft caxionum, i Si

Poni. Rom. duoshabetgladios, tocidcq; claues. 2 I o

Pont. Rom. Nouas Hcrefes damnat. 215

Pont.Rom. Sedci'Cuirus duarum rota- rum . • ;; 217

Pont.Rom. de Principum iniurijs vlcifci- tur. 220

Ponr. Rora. Sedcs fondata eft fupra fir- mam petram. 2 2p

Pont.Rom. poteftatcm habct ligandi,atqj loluendi. 250

Pór.Rom.Chrilli Vic. Petri fucceiror.25 o

Pont.Rom. In Ecclcfia Dei culmen digni- tatum obtinet, cantìdiq; iplendidior rutilat,&:c. 245

Pont. Rom. Ceilìiudo, lux, 6;

Pont. Rom. Regit Eccleiìam vniuerfalem, eiuTdc-mq; pr^lìiles. 245

Pont. Rem. Animarum vindex. 247,

Pont. Rom. Sopra cquilaterum triangulq

filtit . 251

: Ponr. Rom. QMomodo Eccleiìam Dei cu-

Pont. Rom. Animarum,& Corpomm Do

minatór.iSc re(ftor. 267.514

■Pont. Rom. Temporales Principes ad v;-

dtoriam cognofcendara > ack]; Impc-

rium orientale recuperandum hovta-'

; rur. . 3 '^<5

.Pont.R.om.Qi]isinterris. 3^7

Pont. Rora. vtnusq; vita: tramites docet

in trmio dcgcntes. ■ ì^7

Pont. Rom. Potellas inDemones . 87

Pont. Rom. Viarum prs.lcs. 327. omnes

obediuntei. , 22

Ponr. Rom.Diuinarum rerum arcana dil-

. ioluitj ac (aera: Icriptura- locos aperit,

i ,1 ddei ambigiutarcs toLlir» ,& leges con- ,

dit nouas .345. Iter xterniutis apc-

rir. ibid,

Pont. Rom. cur non vtatur baculo pafto-

rali. .. ;.:,.;.,... 545

Pondfex à ponte dicitur. 1 15.1 57

Pons charitatis , & hlucis iymbolum.

178 Pons lenatorius Vrbis à Greg. XIII. re-

ftitutus. .j,?;5{:. 157

Polidorus, litflus auarumivìtandumj& fu

1 12 iSù Populus qui ambulabat in tenebri;. 124 Populi f'ub principis patrocinio degiit.5 1 5 Portio hireticorunijignis. 22 1

Portx inferi non prxualebunt aduerlus

Eccleiìam. 252

Potentiacorpori^-. 304

Portentum quid Tarquinio attuleritìeodc

enim anno quo Regno pulius fuit , ler-

ftodiat

l-.r.-

lot'r):;^. 259

Pont.Rom. Argus, fed infomnis . 261

Pont. Rom. E'-clefia: Prircep^y. & Culto ;

Dux animarum » & Paltor , vigilans

Oecumenicusjfapiensprudés; &c. 265

"iendum e nunciar. o

Pomona Deafiuduum.

pentemlatraire dn-uPhin. 311

Pocellas lumina Rom. Pont. J :> 8

Populea corona Principi conceda. 66 Populus hyemislymbolum. ibid.

Potetlas Rom.Pont.in Demones.. 87

Poma aurea helperiduitijoues, 2 59

Pomum vetitum. 261

Poteftas non eft niiì à Deo. 341

Pra;lumptio violenta fert diffinitiuam . . \os

Prxfù-

i-Ti^D EX i^E n^r M.

Pr^fàgium feIicitatis,Draco. 1 3 9-i9j • 1 4 / Prcceptoriimobleruantia.iSi.eorumdem

circulus Decalo^usi

z8i

Prophetii fpirims, alij jalij, daturinter-

pretatioj&c. a Si

Pr.xdx diaifio inter Rom. Pont. Philip.

Regem, Se Reip. Vcnetam. 306

Prajlium magnum Angelorum. 5 J 1,

Premium ^tcinitatis non aureum. 3 43 Primitis boni operis fruólus opt. Principi

dcbentur. 48

Principis munificccia artcs florcnt. 48.J0 Princeps leges Idre debet. 51- 1 76

Princcps rerum affluencia ^genorum fa-

-mem explec,vnde facinora varia vitan-

tur. 64

Principi corona populea conceditur. 66 Princcps prò (ubdids nodtes ducit infom-

nes. 66

Principis beneficia fpcrni non debenM 3 5 Principcs Dei Miniftri , eorumdem caput

Chriftus. 1 54

Princeps fuTiplicitate l(jtatun. 1 66

Princeps legume & Viarum Cuftos,homi-

ncs ad rcóèos vit^ tramites vocat: 171 Principis zelus, Cura.& cuftodia. ibid. Princeps habct omnia iura infcrinio pe-

dftoris. I 7 6

Principcs prudcntcs clTè debenc. 1 77. /u-

per columnam politi flint ibid. 23 j;

Princcps piantai, Minifter irrig,\t , incrc-

mentum dat Deus. /8 i

Princeps caput religionis feruarc debet.

15)7 Principia fymbolum, qui fui videndi aut

raro, aut numquam copiam facit. ioo Principum conlìlia dcbent eili recondi-

.dita.1co.323. Principis prudentis {ymbolum.io3.Iuftif-

fimi.i i4.Tempcrati(fimi. 2^0.145) Princeps vigilanS) &: fortis eligitur . 213 Principis fcnfus corporcus, & animi con-

ftantia. 1 1 3

Principum filiorum regnandi cupiditas^

217 Princcps bcnignus propter dclitìoru fre-

Iqucntiam, crudclis euadiÈ. i;--! ■ ibid. Princeps,rerum potitusomnemRemp.fir

matjfceleftiumq; facinora damnat.2 1 <) Principis ReguTien opt. quidin Rep. pa-

riat. ' 131

Principis cura Monftra diucrfa, idcft vitia

deftruif. 236

Princeps Tyrannorum rabicm tempcrat,

&comprimit. 141?

Princeps intcmperatos animi languores

curatjiSc fanat. 248

Princeps adulatores procul cxpellir. 2 50 Princeps cuftoditoues,& fuper quadrato

lapide fidei veriratem intadtam alFer-

uat. -^ .iiiv >:.. 2<Ji

Princeps Dei Minifter omnia vidèt,' Cuq;

fugit nihil, habet infcrinio pcAoris om

nia iura,noftes ducit infóncs, 8c voluta

riosfumitlabores.i5)(j.2(j2.3i3.vtriusq;

pacis animi , & corporis auótor. 275 Princeps quod approbauit turpe eftnon

laudare. 2.65

Princeps populos ad vlgilantiam horta-

tur. 268

Princeps prudcEtsin-Rep.pacem tuetur,

&feruac.. -ivicrAiìAm .'. 27J

Princcps prò bone pacis Tyrannorum ra

biemcohibec. 275

Princeps opt. de ponte , & à quo Pontif ex

dicicur arma in tìumen proijcit . ty6 Prmcens (eLU.itis ciiiibus quernam coro-

nam , & pairis patria nomen merc-

tur. ibid.

Princeps prudens bella à Rep. longc fe-

mouet. 275)

Principis fuperna poteftas, debiles forces,

(S<rtimidos facicaudaces. 304

Princeps exaltathumiles. ibid.

Prmcipis forma» & Icdes quam habere de

bct.vtxqua lance, &: pari loci diilantia

fubditorumcuramgerat. ,308

Prmceps in medio Regno fedem lubere

debct,& quomodo apud a;gyptios. hie-

roglyphicèmonfhabatur. 308

Principis Miniftris honor deb etur. 3 09 Princcps temporali* frullra fine fide l.i-

borat . 3 1 o •

Prm- I

1 7^ D n X i{,E i^y M.

Princeps res puhlicas ac piiuatas', cado- j die, bonoì ac malos promciitis prx-l miarur, & piinic. j 1 1.3 1 3

Principis Imago, tk forma. 315

Princeps vlgilans, & pnidens patrocinali, &animaduercerelLibciitosdebec. 315

Principes verlantiir lub louis clypeo.ibid,

Principis arcana fune recondita. 313

Principis fortitudo rerum memoriam fu- perar. 3j8

Principi memoria inuincibilis omnino . ibid.

Principis iinmprtale nomen. 3 3 S

Princeps oculos habet vigiles , Sc infom- ncr, 3 43

Princeps opt, quomodo antiquitus nota- batur. 344.1 Deo fumit exordium.34 j. per virtutum circulum ad actcrnitateni euehicur. ibid.

Princeps rerum omnium meram aifecutus Deo ftetus mundi gloria fpernic . 3 4^

Principijsoblta, fero medicina paratur, &c. 2 1 6

Princip;nm, & finis rerum omnium cft Deus. 344

Proteus multipliciter fumitur, ab JEgy- ptijs Princeps habetur , quorum Reges facerdotes l'unt. Si capite Serpentis co- ronabantur. 313

Profpediua Collegi] Gra:corum In Vrbe à Greg.xril. conftrufti. 305

Proreus in to: le facies vertit,in quot vult, ibid.

Prudentix,& fipientj,r iymboIum,Draco, inde Minerux- datus. 3 i

Prudentia, quid? 15)3

Prudens nemo, nifi bonus. ibid.

PrudenrisVuItus duplex , quorum vnus f'peculum,alter Serpentem refpicit.1^3

Prudentia fecundum philofop.ac Theo!, ibid. loj

Prudeurix definitio l'ecundum Aug. 103

Prudentia fortitudo, fortitudine pruden- tia prudentior, ac fortior eli. 234

Pueritia dormire dicitur cum adhuc f tas illa animi arbitrium nonhabeat, nec moralitatis Vrbem ingieila iìt, &c. 1 6

Pyramis prò rerum memoria, leu rerum natura, itemq-, materia prima ponirur. 338.340

Pyramis quid vere fignificc')5c quid diilec ab obeliico, remiifiuc . 3 40

/^ Vsnecoculus vidit, necauris au- V^ diuit,&c. 3 j7

^"^^ Q^erquus prims xtatis amica.41 C^erquus Vmbra animi conftantia.d: pri

Ic.T xtatis fimplicitacem (ìgnificat. z(j4 Qjifecitte, fine te, nonfaluabit te, fine

tc> 80

Qui male asit, odit lucem. 1 1 f

Qui prim'.im in latio regnarunt,& agricul

turam docuerunr. iSp

Qai firmauic terram fuper aquas. 3 44 R

RAtio, & voIunt.as aftrorum inclina- tionemvitar. 17

Rationis lumen vndedefcendaf. ìoi.Gra tiarum, & beneficiorum Dux. ibid. Rabies canina Tyrannorum Cliriftianos deprimit. ^ ^ j

Radix malorum omnium Ada; peccatum.

Rhetoricapalm^.dialedicam pugno zeno fimilemdixit. .y

Religionis caput feruandum. «jj

Religio quid operetur. ibid.

Religio vane depidla , effidaq-, reperitur.

Religio Eneij, cui diclum non fuerat, pri- mum quelite Regnum Dei. 1 1 1

Refp. premio, & p?na conftat . 1 55. 2 1 o. 22 I

Reip. Chiidiianq flatus initio Poni. Greg. XIII. qualis? 24(j

Reip. caput, fundamentum,& fymbolum.

Relp.quomodo iarda tecfla feruatur.ibid.

Rebecca ardore charitacis accenta potum tribuir. i ^ 8

Regum filiorum regnandi cupiditas .117

Regis ferpentem manutenentis imago re- gni potitam figaificat. 12

Regnum cclorum efl: meta laborum. 27 J D Rex

I !<[ D E X \-E \r M.

Rex Catholiciis per A<|'Uilam iacelligitur.

5 c<5. Rex pacificus Chriftus. 183 Rcx opr. quomodo anncfuirus notabaiur.

Rcnoceroris cum elephanro pugna . 1 1 S Refpóiìoobijcientibus Inlìgnia Draconis

Rcni.Ponr.non conuemre. Sé. 16 5.3 01 Rerum (ìiftiri(a:iOj& reparacio,vu«ie? 19 o Reftitutio anni. 540.^41

Reftitufio morii in Eccl-'fra Romana, i 84 Roma caput 01 bis. 45,. 165-3 c8 .vndc mun

di Regina dida. 12.5

Roma, Principis vigilantia flagellum Dei

eaadir., 45?

Roma^reiedagentilitatis fuperftitione ca

tholicam ficiem fequiiur. i r i

Roma per cubiim intelligitur. iiy

Roma'^'niiierfaci; Chriftiana Refp. 289 Roma caput oibis,Iralia Microcolm'.5o8 Rom^ Sedes Rom. Ponr. 316

Roma fub nunu regia Tai'quinij- amphtì-

catur» excolitur,à Regum potefìate exi

tur . 5 II

Romani vereres quibus- \tebantur Inli-

«rnibus in maximo Reip.di(crimine,j23

Romano'-uiri Vexillum hodiernum , cum

littens.S-P.CVR. Rubrum tinriu-a virtutis. 1 jo. Verecudia,

6 hoHcA.is integiaki Tcmperania; partes •■ ibid.

S

SAcellum Gregorianum mirabile in no uà BafVIica Sanòli Pecri in Vaticano à

Gr3g- X I II. conftrndum.. 106.3 So Sacerdodotranflato legis tranilaétio f-^-

daeft. ii2

Sacranienra Ecclefl.x. 155

Sacerdores Acthiopis corolkm Serpen-

rum in capite oeftabanr. 313

Salus ex'raEccle/ìam non eft. rió.i iS Salutis ejìigies ex Rom. Irapp.Numilma-

ti-. J17

Salomon omnium fapienfll r4-3.Eiiirdem

Tronu?.. 2J2

Sapientia,& fortitudo Principis mundum

modaatar., iS

Sangivis CiaiÙi bominum crimina iauit,

Eci.le(ì.imq-, foimauir. So

Salutis (ìgnani. 87. 145.1 65.157.23 5

Sapientiaiìlijmundus di conditui. 127

Sapien'ia Ada-. 173

Sapiens homo non fallitiir,fed aftri;- domi

natiir, 328

Saturtus in Anno fcx pueros babet, qui

refpondent hominis statibus de qui-

busj&c.ibiq; Serpenris /ìgnificatum.20

Saturni Tempkim tur cum Tritone, ibid.

Saturno ferpens concelllis, &c cur. 20. 27.

64.67 J40

Saturnus .«giicultur? innentor.

64

Saturni niorus propier eius c^li amplitu-

dinem tardas.& veloxdicitur. 67.340 Satunms tempusfìgnificat . 20.67,338.

340 Saturnus ver, Se byemem lignificar. 67.

Idem quatuor anni tempora. 27

Satuiinishabens in capite lèrpentempli;-

Iti'oj^hiiE vi lui eie. 313

Saturilo pio tempore > vel icnuino . 3 3 8 .

340 Saturnus cur in dextera- teneat Serpcrem,

remi ili uè . 340

Saturnus tegnauit in lario.. 341

Saturnus annus ddus eli. ' ibid.

Sapientia diurna human: generis hoftenij

chaii-tatis ardore vicillc perhibetur .

1 Co Satan Tenebrarum Princeps, 85

Sa'cuh Imago.3 j.iemilììuè. 337

Seneclus Yirtutum ludex vitia dellruir .

19

Seiyium, (eu decrepitas qucmodo deicri- bitur,ibiq: nobilitaslignatur. 20

Scorpio cu-r Africa; Iinaginib dexter? col- locatur. 58

Selim Interitusj& Tuccelforis filentium.5<> 83.122.123.20p

Sepulcrum Chrilti glorio-lun. 82

Scorpionis,<^ Cro<:odili lìgna. i 23?

Scoi-pio diaboknr fìgnificat,doli, & falla- cia-iìgnum. ibid.

Sedespnma Vicarij Chrifti . 16^. Rom. Ponr.iis: Diacones ibi duojquid? 232

Sci ex:-

1 f^ n E X n^É iiF M.

Scientiarumfiimuas. lyf)

Stliin Tiircariim Imp. cura Greg. X 1 1 1. Numum vidic expauir. i jiS

SenescLU-prndenres, 203

SepukaimHadrianilmp. zìi

Seruitus eli de iure nariiLs, .?;c, 114

SedsRora, Ponr, fiindata eli lupra firmi pctrara, zip

SciuLim fideijgiadius fpiritns, <Sc Galea fa- liuis. Z35.149

Securitas Gregis fub vmbra alarum Prin- cipi?. 161 Segerum comparatio . 303 ScolariiGnjciis Greg. XIII. Draconem elle crede'bat. 30J S.-ilmariconim lerpentinx lingua. 30; Sepiilcnim Anchiii cur (èrpentem proui- lic. ' 525, Scarabeus ex Alino mortilo procreatLir.

Spes (xlix prarfagium. 139

Seipens cum (ole magnam habet confor-

mitacem, qui ciuiclcmlnfigniagedane

ereditar. z3.3o.43,iz4

Serpentis felix prsfagium lacriiìcijs prx-

cilefolebat, iS

Serpens Mundi Rcdor, mens fpiricus,

Deusq; creditus eli. }9-5i

Serpentis cauda fuperbiam notar. 57

Serpens lìgtium eli fertiÌKatis , iakuis , &

longanimitatis. 64

Serpentis circulari figura Aegyptij mun-

■dum notabant. 7^

Serpens in deferto, qui Chrillum , fignifi-

cauit, cur ex arre coutìatus ali. 76

SerpentiJ varia nomina. 78

Serpens ^neus palo (uCpenfus in eremo

Chtiftum pia.lignauit. j6. So. Si. 84.

S(J.87.Sp. p5. IZ7. 144. 146. 147.

i45>.zfG.i ji.i 5 i.i<j 3.167.1 li.i 18.

zS1.1S3.330. Serpens lerram lignificar. 8 8

Serpens propriam colie vmbram . 8p Serpens cum inlcriptione , S A L V S ,

cur in tot. Roman. Impp. numis repe-

ntur. Ilo. 3 14. 3 1(5. Salutis iìgnum .

324..

Serpens exraedulla cadaueris in (pina na (citur. ir 3.51 9

Serpens bonumom.:n(S<rc. ii^. 1 3^^.14). 317. prxlagium. 3 1 S

Serpens vt renouetur, quid agir. 244

Serpens oraculi mteipres. 132. Saturno conceirus. 10.17.64.67,340

Serpens Gorgonij capitis. 143

Serpens xncusfignum> & pliarmacum. lój

Serpens pnidens , quia caput dciendit. 197

Serpens mira: magnitudinis à venatori- buscaptus, &Ptoiomxo Regi dona- tus i5)8.Eiu(dem magnitudinis Atti- lius in Africani ferpentcm exercitum infeftantem intereniit, Ipoliumqj Ro- mam milit. ibid,

Serpentes igniti intericum afferunt , 1 1 o

Serpens pharmacum j «Srvenena habet. ibid,

Serpens fetiit in fontes , adcoquodeos in magna hominum turba cogno(citj tìammasque vt vlcifcatur pertranfic ,

Serpentes non folum fìgnis, fed re ipfa mi

litantibus vfufuere, 23^

Serpentes in Mercurij Caduceo, quid ?

15)3.175 Serpeniis luuentus diutidlmè florec , de-

ponitexauium vetus ve renouetur, ac

mulcos viuit annos. 307.324

Serpentis figura domimira notabant egy-

pnj. 314

Serpens abftinet à cibo cum pellem vetL-

remcupitdeponere. 314

Serpens eredlus tutelarem Regem fignifi-

cabatantiquitus. 317

Serpens in ollentis amplitudinem mon-,

Il rat. 3,3.

Serpens de Anchifce fepulcro pro/ìluit

Serpens cur in dextera Saturni, remili!- uè. 34

Serpentis macula annum fìgn;fi;ant .

D 1 Serpens

I Ti D E X F^E n^y M.

Serpens ciir lanojòv: Saturno tnbuitui-,ie-

miflìuc. 341

Simulacrum Solis , &: Natura: apudAflì-

tios. i}--.}

Simulacrum Palladi5> & gefla , remiflìuc.

i6o.Z7p

SimplicitasDeo amica. 16.17

Simplicitas columbi. 197

Signum falutis , S7.14J i6^.i6j.zì'j

Signa coram Pharaone, cur ferpentis. 122

Signum lignat llgnatum. i S4.2 j i

Si^na cijlellia docent recflam viueadi nor-

mam. 2 i 4

Solis j & Naturs fimulacrum apud Afll-

rios. 1 3 -43

Sol gratiam,luna pqnitentia fignificat. 23

Solis fimilitudinem, & conformitatem ha

betDraco. 13.30.45

Sol inter c^leftes orbcs, medius . 50. 3 08.

251.308 Solis qualitatcs Cbrifto conuenientes.i 51 Solpcr Draconemintelligicur.2ji.tempe ranii,E virtiitem iìgnilìcat; ibid.

Sol Rom. Ponr. notar. 251

Spes virar aternar. 1 55

Signum prolìgnaro fumirur. 1 16

Statua aurea Nabucodonofor Regis. 2 27 Statua Laocoontis, & filioru ex marmore, qui tria commonflrat, mortem , timc- icm,(?c dolorcm. 7 7

Status innocenti^. 83. 173. 275.25)0

Spiritus omnis laudar dominum . i 27 Sphinx pio ignorant1a.1S4.pro fapientia. ibid. in capite Mmcruas pollta,cftìgies, imagoAc. ibid.

Sociatis opinlo dcvirtutibus. 193

Spiritus prudens , fehx. 1^9. non decip:- tur,viuita:ternu plenusA' vacuus. ibid. Suggertio nequiflìmi hoftis repellenda, percutiendaqj adpetram quc Chriftiis eft. 216

Stcllarum virtus. 41.243

Supeibi Platano comparantur . i4.j

Status Reip. Chriftian^ inirioPont.Greg. XlII.qualis? 246

Spiritus libertas,&fpeculatio, 148

Spiritus uobilior corpore. 3 1 4

Spinx dmitias notant. 3 24

Superbia fceleruir omnium caput . ^^o Squami Draconis>ftellx funt ca;li. a^) Stellarum tertiam parte traxit èc^lo cau-

daDraconis. jjg

Symbolum Ecclelli Catkolici. 1 2 8. i 55) Symbolum fclicitatis , Ecclefii & patrii

c^leltis. 143.26^

Symbolum fcientiarum, & fortun?, feu

Mercatur.-E,aliarumq; artium,quas me-

chanicas vocant. 1 75)

Symbolum luftitii cultus , ac lultiflìmi

Principis. 214

Symbolum Adulatorum. 250

Symbolum Temperatiflìmi Principis.250

249 Symbolum pacis. 277

Symbolum clianratis,&: falutis jPons. 278 Symbolum fclicitatis multis modis repc-

ritur . 15)3

Symbolum priori? populi. 3 07

Symbolum Principis iubditorum curam

iqua lance gerenti'^. 308

Symbolum Reip. 3 1 2. bene adminilha-

ti . 31;

Symbolum viti adiuiA contcmplatmi^' .

341 Symbolum Iufl:itii,diuinitatis , & Miner-

ui. 2 5 1

T

TAunis cur datus Europi. 57

Tarquinius porteti terrore turbatus -" miitit fìlios ad Apollmem. 3 1 1

Temporis pnteriti , & pnfentis figna.

27.30 Temporum vices , & tcmperles ad rerum

omnium vitam p.eceiruii. 63

Tempus Saturnus /ìgnificar.20.67.3 3 8

340 Tempus per Draconem i;gnificatur. 245 Tempora vigilanti deleruiunt . 263

Tempus. 337

Temporis curfus artcrnus. 3 3 7. Celcritas.

340 Tempus fupra rerum memoria. 340

Templimi Apollinis. 1 1 2

Templù auiei velleris in Colchisjg^dri J7

Tem-

I 7{^D E X J^£ \y M.

Tempons plenitudo, 3 /J

Téperandx parres lùbiediiiarA' potentia-

lesj&rbona quarexillis proneniar. 144 Temperanria- vitia aduer(antia,qu£r,quot,

& cui comparata. i4J

Tempcrantie partes integralcs , & rumor

infenfìbilitacis fmuil adiierfantur. 24; Temperantia; partes potentiales frenane

inieriores animi motus. 145

Temperantia?partiiimcollciSì:io vbi com-

modc fieri podi t. 246

Temperantix- vitia,cótraria,Monlba. ì.^6 Temperantia vndedicatur. 248

Temperantin: partes omnes in tribus Mer-

curijsconiìderantur. 245?

Temperantia tnbus partibiis conftar. 245) Te mperantix vitia contraria inCiiamcc-

leonteconfiderantur. 2jo

Ternunus nulli cedebar. 338

Theologica veritas ha:reticorum prauita-

tenijac dementiam conculcat . 5 5

Tempeftates Deus lerenatjiSc Prmceps Ty

rannos deprimit. 246

Terra tìuens lad:e, omelie. 292

Theophraftus moriens naturam accufallè

dicitur. 325

Theramum Aprutinorum Princeps> inte-

ramna antiquitus did:a, & cur ita. 174 Theramum à terremoto' ix à Thermis di- èta abundataquis, (Scantiquitatumplu

rima monumenta habet. 1 74

Theramum Ciuitas Draconem venerata

eft. 174

Theramum Templiì Apollinis habuit.174 Theramenfis luuentutis Ipetìacida. 1 74 Theramenles cur granduiem quotannis

patiiintur. 25) i

Theatrum Therami hodie Canonica di-

d:um. ^ 174

Triion cur in fummitate Templi Saturni

coUocetur. 20

Turrima:dificauit Deus inteftamcntove-

teri. 84

Tranflatio Imaginis D. Maria: nunciipatx

olim del loccorfojin Greg. Sacellum in

nouabalylicaD.Petri. 106

Troianii iam itali,latiniq-, fuerant. 112

Troph^a à Rom.Impp. Romam proue- da. 125

Tridcns cur Neptunotribuitur. 1 27

Trophonij Antrum.. ^l^-HJ

Tripos ventatis Inltrumentum. 145

Triumphantis,&militantis Ecclefia: fym- bolum. iji)

Turcarumorigo, iop

Tumor infenfibilitatis, ti: immodcranus , quibus temperantia: partibus aduerfan tur. 24 j

Triangulum ^quilaterum fymboluni lu- ftitia', diuinitatisj atqj Minerux , 2 j i

Turcariim Tvrannus per luns qualitates increpatur. 25 1

Tyrano! um. rabiem Princcps prò bone pa ciscohiber. 275

Tyranni Reip. tranquillitatem turbant,i5c moresdeprauaut . 27 j

Trittolemus l'uper currum cxreris àDra- : conibus ductum Agricoltura docer> & {'emina iparL;it ; qui & oiyrij habitus fuit; Dracones vero currum ducentes volumina funi de agricoltura confcri- pta. 503

Turcarum Imp. per Luna intelligitur.joó

Tronrjnum Therami flumcn Thelaurum habet, antiquitatem rerum omniij có- tinetjNumilmata Rom. Impp.erudiat; ^ horii caufla. latet propter rerum ma- gnitudinem , & tluminis rapacitatem, atqi intumefcentiam . 3 i (J

Tyrannorum rabies Chriftianos abior- buit. 351

TypusEccle&vniuerfahs. 55.260

V

VBertatis partes omnes. ip t

Ver, ahoium anni temporum ferc- niffimum,atq; tiorentiflìmum. 63. anni caput, 1^ fi !iij. £j

Ventatis, «Se mendaci] iìgna, feu fymbola, qui? 8iJ.i23

Venctiarum,&Mediolani Infignia. 141 Verba tex. in Clem. i. de fum. trin. & fid.

Cath. 1e1.1p5.351 ,

Verba Genes. 167.173

Vij foli quoniam,&c. 1 7 6

Ver-

I 1^ D E X ^E S^F M.

Veitumniis cogititionum Deus. Vei'baEuang. Lue,

.1.

iSo

Veneris Imago, quxJ 31

Verba Euang. Match, i o.de Serpentis prii

cientia. i j>7

Verba Vergili). 134

Velleiis aurei Templum in colchis, quid?

i37.quod Ia(oncù Argonautis petijt ,

Anim£cfymbolum,&c. ibid.

Veriras Euagelica vidoriam in hoftes re-

portauir. 2.6^

Verba Serpentis primos noftros parentes

decipientis. 190

Verba Exodi. Gap, X 1 1 1 1. .\' X V 1. 3 o i Verba Io. And. in vita Bonifacij Vili.

P.M. 311

Veiba Pfal. 83. etenim benedictionem ,

&c.

M5

Verbi ificarnatio , mundi creatione mjra- bilior. 3 57

Velì:^ ftatua ex marmore nigro per quam terram intellexere veteres ab omnium Deorum tempio iublata,&c. jS

Vexilla tantum Principum, quandoq; mi- litum animos pullaiu , holcesq; prolii- gant. 2.5).! 29.13 5.3 17

Virgo ante partum, in partii , ìk poli par- tum. 3jS

Vita contcmplatiuam Draconem, adiua, in (ceptro lunonis condderacur. 40

Virtus, Mulier Column^E innixa cum Sei- pente delcribitur. OC)

Vultusdetigitanimum. loj

Virgo Dei Genitrix Chriftianorum Pal- las. 106

Virginis Imagines multis ialocis Roma'

miracula ediderunt , Greg. XIII. Se-

^ dente, &c. quibus Tempia, Sacella, al-

tarjaq; Idem Greg. crexit. 107

ACirginis Imago in Columna B-iilylice S. Pe

tri inuaticiino. 1 07

•Vita ad:iua,i?Ccontéplatiua. IO 8.316.317

Virga Aaron, Virgas >£gyptiorumdeuo- rat. 1 1 3

Vihdex veritatif, & peccatorum eft Rom. Pont. 131

Virga, quid? 133 .Munificentiam fìgnifi-

ibid. 133/

cat. Villo Dei tota merces. V^irginis partus tVcgit chirographum.3 57 Vicarij Chridi prima Sedes. i 6j

Viarum, & legum cultoSjPrinceps. 1 7 j Vita prcEfenSjtriuium; m quo falluntur ho

minesnili Deus oil;endatviam,&c. 17 j Virtutes omnes elle prudentias. 193

VultusprudenticE , duplex; quorum vnus

ipeculum, alter Serpente relpiciur. 1^5 Vigilantiapaftoris, gregis fecuritas. 140.

Vita ex capite oritur. no

Vulcani trelpides, necelTarij ; nifi feruitus

litde iure natur? contra mcntem luri-

ftarum. 2 i 4

Voluntas propria cohibenda. _ 214 Viperarum partus vana opinio, .Vveterii

lapkvs. - ii6

Vitiorum locus,quern Virg.6.Eneid. com-

monlliar. 236

Vulgus ignarum, ^ incapax rerum recon-

ditarum, inftruendum. 257

Virtus aftrorum, 243

Vitia temperantie contraria per Monftra,

(Sic. 2 4(j. incham^leonte conllderan-

tur. ' 250

Vindex animarumRom.Pont. 247

Vicillìcudo rerum, lumen , Se temperies a

l'ole caulatur. 251

Virtus vifiua Draconis acutilTim.i. t6i Vfgilanria; motus . i6j.dc quomodo fcri-

batur. 26 S

Vinti l^tificat cor Iiominiis,quodobedien

tibusdat Deus. 2^1

Vine^ Theramenfium cur grandine quc-

tannis verberentur. 251

Vióioriavti quando quisdebet. 30$

Virtuc capitisac petìoris. 5 1 1

Victoria Chriftianorum federe cóiundo-

ruminTurcas. 516

Viarum Prxles Rom. Pont. 3 xj

Vir eruditus non moritur.. 341

Virgo, mater, fponfa , fìlfa Dei cafticais

exemplum, virtutum esemplar, 3^7

I N D EX

INDEX RERVM NOT ABI LIVM.

QVAE IN SVMMIS CONTINENTVR,

Alphabctica Scric dcgeftus .

'S^'^^P Dulatores ab eìus aula Vrinceps

.^f^ "^U depellit.i^i num.S

dat annona. 6 i.tiH.i

lidefcriptio.iSy.nu-^

~jLétai hiìììànis vltima , nobilitatis definitio,

& figna I inum.S ^eternhatis Imago in quodam fauftitiic 7^

mifmatc&c.quie à Claudiana dcfcribitur,

à lo. Boccac.txponitur, &c.eiufdtmq;

continuatio, definìiio, 6" partes . j j 2 ^eternitatis arcana funt recondita , & qui

bus obfcmijjìma dicantrrr. . ^ynimi. i ^mbitio abijcienda.i 91 .niim j ^equitatis effigie s, & infignia . 204

^ equità; & rigorTiincipis. 10 j. num. 1 ^cr Iimonis Imagine monftratur. jy nti.i ^nnitemporumfymbdum efl Sattirnus.is-

num. 1 ^nni tempora, qiiatuor, quomodo antiqui-

tas ea defiripferic.6 i .num 5 ^nniconeclio.j^ $.niim 4 ^nni rejìitutio poft dui. Cxfarem à Greg.

XII I.Tont Max.i ^Si.f\om£fa£ìa,&

ab omnibus recepta dcfcribitur. j ; jnu.^ ^ngelui pjcisy' krijìii^.i-j-ìtrni'.m 9 i^iigeloridm creatio.,& yumerformiflmul.

^^p.num.i jingelui Dei T^'.ncius adMarkm mittitur.

,'49 num.y ^nim.iHa cioiffa vrimnt,f}>irantq; acrìs ele- mento ^-j.num 2 .Aniniariii peccato alligatam Chrifius libera-

uit.j^ num g jLnimis Vrincìpk qnibm roboretur, acful-

giatur. 2^1 .num 2 ^nitnits nobilior eji corpore.^-}0.num. 14 ^4ntiquitas, qiiomoào qiiatuor anni tempora

dej'cnp ferii. 61 num. ^ ^ntepbarmcicum à f^enenis pneferiiat. 1 37 num 6

jfrma Trtncipii Draconis imagine ftgnan-

tur. 121 -num. i arcana £ternitatis quibus obfcura ì^^ nu.i ^rbitrium hominis liberum •? 7 -num j ^rs medica ad ì{emp. necefiariaTrincipis ^a

guatate iuuatur, isq;fordes animi abjier-

git.j^.yjium.')

^rithmetica , Geometria, MuficaTrincipìs miinificttiafloret,c!iigraiiaa,etc.^^.nu 2

jlrcana Trincipisfylentio obuoluuntur.igi num.S

^Jironomix eruditione Vrinceps prodigio rum miìLìs auertit acfpernit.^'^.nHm. j

^rtium Uberalif.m labor Trincipis nomen afìcrua:. : 7 i .ìmm 6 earmndem firmitM fortuna iìjjiubilitatem firmat ibid. num.y

^ qua per Jfidem ojìendi.ur.^j nutn.^

^lituninus cuicùmparatur.G i.ni'.m ^

^utoritits Trincipis hnpertita imbeciUes fertes,timidosfacit audaces. 2 cjp.KBWj.4 • B

B'Enefìci.i,& gratias concedìt Vrinceps . 9j\num.\6 Beneficia rationis vefigia fequuntur . ipi.

num.\o Beneficia e.x deliCionemo cofequi dcbet. 20S

num. IO Beliumfacis di'.lcedinem parat.i-ji num /{ Bella logefemonet à B^p.Vrinceps opt.tj^.

ni'.m. y Benignhas Trincipis in debiles, r 99 . num. 5 Bunonia Cii'.kas, quam Felfinamdixerevete-

rcs-, Ma.' er fiudiorum dicitur;vni:ierfe ter

r£ Vrlncipcm , cdidit, lucundiffìmafloret,

bona oìnniadicì,&c fol.^ num i.iy" 2. Bononi.i f{umenS.l{^E.Vrittcipem lauit. 5.

num. y Bona eunuca à Deo proced^int.^ j6num.i, B

Condor Trincipis hcminum tenehras ce cìtatis ilL:Jlrat. 5 j.num.i

C.rres

I T^D E X T{_E R^F M.

Ceres terrxfymbolum. 5 7 numi Cank,leodufM,tèporafignifica[. i ^.nu.^ Charkadi Imago, & defin!tio;remifiiuè. i ji Charitatis effeìlus, remifsiuè. 152

Cbarhas iungit homìncìn Beo. 155. num. i.

Difundhur,ejfunditiir,infìinditury fuper-

funditm.ìbid . num- 1. T^umquamexci-

dit, perfeSlionem adducit.gloriam trihuit.

ibid. num. 5 . legem cujlodit. ìbìd. num. 4.

languìdum, & vulneratum facit. ibid.&' I 5 6 num. 9. ehitq; ardore currunt homi ■

nes. ibid. num. 5. lique facit. ibid. num. 6.

Omnia fuflinet, & menteminehriat ■ ibid.

num. 7. Deui efi , &peccatum expellit .

ibiduum. S.patiens efi, henignaefi. 1 $6.

num p Caput militi^ Trinccps, quid agat,&c. zpp.

num. 6 Caput orb:'s,Tetrifedem,& fìdei Magiflram

ab initio Dem B^mam conjìituit . 350.

num. 1 1 Catholicam veritatem , qui defendit religio- ne ergo , dìgnitatum culmine corondtur .

P5 . mim-i Cautio "Principis videns ^ngeliim rebellem

caud.-e ambitu tertiam flellarnm partem

de e ilo traxijfe, eam afe fcijfam proiecit.

1 pi. num.} Ciuemferuantì corona querna dehetur . 57.

www. 4 Columnis ^rudentia, & fortitudine B^jpful

citur,}oo.num. 12. Concordia, procrcatio, & vita conjlat .57-

num-s Corona palmarum cur datur Trincipi . 5 ;.

num. t ferrea, ibid. num.} Corona populea laborem mentis;& corporis

folicitudinem notat.ibid.num. 3 Cognìtio Dei,I{eligiodicithr. pò

Conflantia,& feuerita^Trìncipis in htereti-

cos ferrea corana infignitur. 5 5

Confiantia,& confdio Trinceps nìtitur. ^00

num . 1 1 Confilium erudidfprni Vrincipù illecehrM

animi, & fotuptates refpiàt. 3 1 1 .num. '> ConfiUum diuiniim de mundi redcrnptione .

S^p.num.ì [

Continuatio fecundi libri xdprimum. 7 o Continuatio l{eligioms ad Deum. pò

Continuatio ter tij libri ad fecundum. 1 16 Continuatio Jpei ad fidcm . i j 4

Continuatio cbaritatis adjpem, 151

Continuatio Jàpientix ad charitatem. 1 (53 Continuatio libri qu.irti ad tei tium . 188 Co7ttinu.2tio luflitieiadprudentiam. 204 Continuatio fortitudini^ ad luflitiam. 221 Continuatio temperantia ad fortitudin€m,&

effigies. 2j8

Continuatio libri Quinti ad quartum. 254 Continuatio pacis ad vigilantiam > definitio ,

Óre. 270

Continuatio vbertatìi, definitio, effigies , ór

parte s. 284

Continuatio S extì libri ad quìntum. 2p6 Continuatio vita. Imago, definitio,& partes

remiffiuè. 3 1 8

Continuatio (Cternitatit advita,partes. Ima- go, defcriptio, definitio & partes, 3 ì 2 Contemplationis fpirìtum dat fides . 110.

num.j Copia frugum cura Trincipis R^fp. abundat .

iSj.num.i Corruptio vnim , generatio alterim .^11.

num.'] Chrifim fol luflitia Ecclefiam illuminat in-

tus, & fiorii. 1 6.num.p Chriflus mundi peccata fufiulit.j ^num.i. de

cius Ut ere indulgentias , & remijfionem

peccatorum habemu/s.jì.num.z ChriHus prò finagoga venerat. 7 j .num. 5 Chriflus pmcio fanguinii munduni redemit .

■j^.uum.6 Cbriflu'S moriens mortem defiruxit,ac de eim

Victoria triumphauit.j J,. num. 8 Chriflu^ animam p eccato alligatam debo-

fliumpoteJlateliberauit.-/^.num 9 Chriflusinligno fdutii mifterinm oprratus

efl.i ^j.num. 11 Cbrijius .Angelus pacis.z-j^ num p (hriflifanguis ejfufus à corpore reajfmptus

creditHr.^^6 nnm 2> Cultiisdiuinus Oeodebctur. 70

CufindiaTrincipis populorum fecuritas .22.6

num. IO

Decla-

1 '^D 1 ^ Il E I^F M.

DEclaratio ViU, Jmago,definitio,conti- nuatio,&partes,remiftiiè. 318 Definitio,& Etymologia I{eligìoms,remif}ì-

uè. 50

Definitio fide'uremiffiuh tamen. 116

Definitio fpei, remijfiuè . 1^4

Definitio prudentite remiffiuh,effigiesi& par

tes. 1S8

Definitio luflìtim, effìgie s, & infignia remif-

fiue. Z04

Definitio Temperanti^, effìgies, continuatio,

&partes. 2j8

Definitio Figilantiji, Imago, & fimuUcru/n.

Definitio pacts,ftmulacri(m partes,&c-2.jo

Definitio Vrincipis,^ partes. 196

Definitio vitje Imago, declaratio, continua- tio, <& partcs . j I 8

Definitio £temitatis. Imago , definitio, con- tinitatio,ór partes. ^ j 2

Definitio nobilitatis > figna , & fequela. 1 2. I nmn%

1 DeliEli natitram cruciatus pxn£ fequitur . iojnn7n.6

Delicìapama , ne maxima fiant, tolluntttr . zoj.nitmS

Defcriptio i>iuiḍ, & infelicitatis.iSj.nn. 5

Dei potentia fpirituales hofìesfugtt, &jìer- 7iit.; ix.nitm.S

Deus fnperbis refijìit , &exaltat humìles, &c.\i.niim.$

Deus tìinHS,& vnus, X.pY£cepta tradidit . it.num.p

Deus efì obie&u»i Theologicx veritMtis- 46 nttm.y

Deus Trincipimn efl rerum omnium, & fi- nis, jo.quo maius excogitarinon poteft; cirnem affumpfit,nobisq; vitam rejìituit. jyrium.i

Deus non definitur,fed defcribìtur. 7 o

Deus per ^neiimferpentem pr^fignatus mu di peccata fnflidit , de cuius latere indiil- gentias , & remiffionem peccatorum ha- bcnrAs.j:^.num.i

Deus fimoniacos,<2' facrilegosyiuere non pa titur.j^.nitm.}

Deus efl vbiq; & peccata nulium ejì per fu

giton.-'i.num.^ Dem tria peccatorum genera deflruit • 73 ■

num.7 DeU'S, rhionum oìim,hodie mifericordiarttm

dicitur.j^.niim.jo DeU'S iniquitatum omnium feminatorem fler .

nit.j^.num.i i.In fcripturis varijs noifti- ■

bus appellatur.ibidnum. 1 2 Deus omnivjn Trinceps hofl.es neq:àiJi)nos\

fugat, acfMatam vitam nobis refìituit . .

74.WMW.1j '

Deus òditmendacium,quodprimos parentes

(tecepit.j^.num.i ^ Deus ab initio ^omanrmbis caput, Tetrifè-^

dem, c^fidei Magiflram confìicuit . joo.

nuni. Il ' .'

Deus propter charitatem incarnatus efì.i^ 5

num.$ Dem ante mundi creationem quid agebat.

i^g.mim.x Deus minatur human} generis hojìi , & ma-

ledicit.^.^9~.num.i Dem quern cdi capere non poter ant Virgi-

nisgremio continctur.j ^o.num.G Dei cognitio religio dtcitur. 5:0

Deo cultus diuinus,quì religio dicitiir, dehe-

tur. 70

Dignitates habentur à Trincipe.6x num. 5 Dignitas EcciefÌ£ non deficict^acobtenebri-

ri non poterit.i ■>.<). num. ^ Dignitates hccleftsferuantur.x 'yj.num.% Difcordiarum fjces de Tonte falutis Trin- ceps proijcit,extinguitq; 17 i.num.i Diuitias , & p^eem praflatTrinceps , 274.

ttiini.S Dianalcgum,& vìarum Cuflos. igg.num.g Draconis Imagine arcana Trincipis fignan-

tur. ; li. num. 1 Difcordia rerum ìnteritus j i-mim. 5 E

ECckfia Catholìca, eiusq; Trinceps illii- miìiat corda fidelium , qliospro tneritis muneratur,dr punit.ì. ^.num.j Ecclefum Dei, quis ab hareftnn prauitate

mundam conferuet^gi-num. 2 Ecclefiis inxdificandis religio Trincipis co^ E e no (ci-

I 7^D E X IIE ^r M.

gnofcitur.9.\ mim. 1 1 Eeclejt^^ pcrJècHtionum cejfaticfirmìtaf, &

tellet-intia.zi ^.num. i Eccleft£ dignkas non deficiet, ac obttnebra-

ri non poterk. 215 .num 5 Ecclefixfeeuritas, & trà.quillitcts.iì.'^.nu.C Ecclefta triumphantis defcriptio.i ^Snu. 1 1 Ecdcft£facvamenta vigilantibus cujiodien-

da traduntur.2. ^S.num.j Ejff6ÌMfìdei. iic

EJfeóinsJpei,remiJJf è tamen. i J4

bffdlus ebari tati^ remif]ìul,&c. 1 5 2

Efjigks Minerua, Imago &/tmn[acrH.i6S Fffigies prudente Definitio & parte f. 188 Effigies iHjìitix, definitioy & ln/ìgma,remif-

fiuè. 204.

Effigies fortitudini^, defìnhio,cwitinHatiOr&

partes. 221

Effigies temperanti^ , definita, corttinuatio,

& partes. 2 , 8

Euangelicam veritatem cuflodU Vrineeps .

x^-j.num-ó Europam l\om.Pont. ab bojlium manibws cu

flodit, & feruat. ^<^.num. i ExercitHS rmximi f£pè pulft ac fugat't funt

terrore ipfo impetuq; militum, fine cu-

iufquam non modo morte,verum etia vul

nere.i^.num.^

F

F^ces difiordiarum Princeps extìnguit . 17J.HWW.2

Felicìt^itis,ac perpetue pack fyt})bolHm.z7 1 num.i

Felicitati^ Vrìncipis, & fubditorum fymbo- lum.iijnum 5

Fidci Im 7?o,& dcfìnino. 116

FideiejjiBn-s. i 16

Fides hominem faluat;Vopulorum fspe Vrì n- cipcm facir-,fumum,et fiipulnm carnalium deii'5iatiùnum , & ociojorum verborum extinguit fol.^ 1 9.MKW. > & t.

Fides rerum temporalium amore extivguit • 1 1 ).»um. j

Fides temporalia contcmnit Ceeitatìó velum à mortalium oculii rumpit , & gentilita- tis tenebrai precitl expellit. 1 1 ..-num 4

Fides pofliiLitaimpetrat, aniwa^q; à peica"

forum vinculii liberat. 1 1 ^.num. f Fides affìmilatur argento > munits efi ftxdt-

cationis.i nj-ìium 6 Fides efi aurum , datq; fpirìtum contempla-

tionùs.iio.num.7 Fides datperfeuerantiamiio.num 8 Fides contra mu)ìdum,& tenebrai jpiritua- lis nequiti^ pugnai, ac viCioriam reportat. 1 IO num.9 Fides menteni purgat 120.j7fcw.10 Fides, iuflitia, & vtritate fanciitatis ìniuta,

iuflificat ac beatificat. 1 ; oni.m 1 1 Fides folinter fiderà jj>lendet. no numi i Fides Cath. Chrìjiianaq;l{efj>. propagatur,

ac optimi: regitur. i ; o nuìn i _j Fidei rejponfa , diuiniq; lurii dat Vtinceps.

ijì.num^ Fidei dubiafoluit B^m.Pont.^ jónum.j Fiducia Vrincipis mrni<s ardua contemnit, &

patrat.21^ num 7 Figura ferpètts ì T^lumis}\o Impp. ^oc.n.ly Figuraferpentis in rexilln B^ovt. f{eip. mili- tum ^oo.num.iy Finis txibulationum in erumnis attendendus

ejl. 1 1 9. num. i Figuraferpentis , Grammaticam, Logìcam, Bl}etoricam,& earumdem officium demo- flrat.^').ni<m.j Firmitas artium , fortuna inconjìantiam fir-

mM.iji.num.j Faderapasii mutuis firmantur muneribus.

1-7 ^. num. i Flunien Bonoṇ S.H^E.Vrincipcm lauit,etc.

•^.num.j Fortitudinise§igies,continuatio,defnitio,& partes. tit

Forrirudo,& prodentiafimulplurimum pof

funt.iiónnm 8 Fortium ftgna viSoriam prsflant. 216 nu. c) Fortes imbtcillesitimidos facit audaces Vriìi

lipii authoritaa iwpertita ipp.num.^

Frausad stern&s crudaim e.xptUii.^/^.n.i i

G

C"^ Ensni " J quale

habenduwfiiat. 90

Gentili tat ti fuperflitìone r elicla ventate fe-

qtiun tur

Ei's nulla efi , quanon etiam fi ignoret tjuaUm f^etm habere deceat, tamen

7 7y^ D E Ar n^E \r M.

<juu)ituranimieorbis,& vrbis-9-inn, \j GentilitaSifmefidei lumine, ftijms honorum

operum preciofos lapides Jiruxil , nihil

egit.iionum.it. Ceflamenothomanic£gentUìlHna.ì.:\i.nu.g

Gloria , & nomen £ternum quomodo ac-

quiratur. J i 2

Gregorio rtgilans , Jdemq; circa Deipra-

cepta inuigilape dicitur. i i .nuìn.9 Grammatica, Logica, Eljetorica,& qmdcu-

iinq; earumdem officium ,varia fapentis

figura cognofcitur.^ •^.num- 1 Geometria > Mufìca ^rithmetica "Primìpis

munificentia fiorenticui gratias, circ. 4 j. num.i. Cratlis,& beneficia petentibus Vrincepsco-

cedit p^uum.ìó

li

H^ercfes nafcentes damnnt Celfttudo Vrittcipis. 207 .num. 5 HiCreticerum nomina,nedum gefia ddentur .

io 8 ttum I j ll€rvìathem,MercmìwSi& Mineruafimul.

iCi.num 6 H ornine sctiYY ut charitatk ardore i ^^.tih. 5 Homines gesìamina feruntvt cognofcantur

abalijs. 204

Homivis nobilitas quomodo dcfcripta fitab

^egyptijs.i i.niim.z Honiinti arbitriiim libertini, ^y.ìjum.^ Homo creatur,& inparadijum trans fertur,

& eijcitur. ì^9.num. 1 Horred ad rerum copiam parai princeps.nSj

num.i Hofles Jpirituales Deipotentiafiernit . J 1 2.

num 8 Humores quatuor, quorum ex concordiapro

creatio,& vita ex difcordia rerum interi-

tmprouenit.ij.num.^ HyemispluuÌM,tempeflates,frigora,aufleri-

tatem,& duritiemfugat ver. 6 1 .ttum. i /

I.^no prudentiam tribuit antiquitas. 188 Jani bifronti^ habitiis,forma, Imago , ìn- jlrumenta, & potefla^ I^om.Pent. accom- modufitur.y ^.7juì7i.^ Icone s r-) miolic^e cum anima, & corpore co

fient, hquuntur; ac S^m. Pont. Tt^gniam

pliiudinem » &• cxUras animi partes pro-

duttt.$,num.i Ignis termm fouet , feraccmq; reddittCtùiis

fymbolum ejì C<eres.3-/.num. i Imago ficulifecundum antiquos.iónum» 9 Imago lunonis aeremmonjirat.^y.num.t Imago Ifidis aqua figtàficat,à qua omnia pre

ter hominii arbitrium dependèt.ij «A .3 Imago Deifecundum Catholicos. 7°

Imago E^Ugionisfecundum catholicos , ci"J-

demq: definii io remiffiuh . 9 °

Imago fidei fecundum catholicos , ac alios,

&c.eiufilemq;effe&us. ii<5

Imago jpeifecundum nofiri tempcris firipto-

res. 134

Imago Charitatìs,& definitioremijjluì.i 52. imago Miìieru£, effigies,& fìmulacuni. i <58 imago prudenti(C,& partes . i 88

Imago fortitudinis,partes,& definitio. 1 1 x Imago rigilantiiC, & definitio. 254

Imago pacis, definitio, partes i contimiatio^

&c. 170

!magoybertatis,injìrumenta,definitio,nomi'

na continuatio, & parles. 284

Imago vitJi,decUratio,defi.mlio, continuatio,

<& parles remiffiuh- 5 1 8

Imago AtcmitatisMfcyiptio, expofttio, defi- nitio,parles, & continuano. 5 3 2 Immortale nomen principis rcnoualur vi

oiquiU luuenlKs .? ì 5 num 1 Imp. ab ^egypiiis dcfcriptus.19 <j.num.% Impp. I{om.Tsiu}nifmata,cr eorumfigìiifica-

ta.icotium.il Incarnatio Ferbifit Firginis confenjìu ^ 4 ?.

num.f lndulgenlia,& peccatorum remiffio à Cbri-

ftilalere,&c.7 ^.mim.i Infeliciiatis,el inuidic dejcYiptio.i^j .num. $ Infidelium perfidia deflruitur. io-j.num.i InfigniaB^m. Pont, anima , eJ" corpore cv.m

conflcnt,loquuntur B^gniarnplitudint; &

cdeteras animi parles ofiendunt. ynum i Infignia fapientix , nobilitatis, &fplendoris

Trincipis. 172 num. 1 1 Infignia Iufiiiia:,effigics,6~ definitio remiffl-

uì. 2(4

E 1 Infim-

7 T^ D E X- \,t f(^V M.

Infomnis cura Trbtàpk,^ 5S .nutn.p Ificiis Imago atjuamfignijìcat.&'c ^■jnum.j inftrumcnca lunonis veram Trincipis ima- ginem,ac vtriusq; vitaformam, normaq;

dcmonjhat.^'jMutn x Inflriimenta F bertatiìJmago,defÌTiUÌo , &

partes. 284

IntelleBus nobilU fagaciffìm iVrincipis om- nia beni' percipit & operatur.ipimm.^ Inter'UKs ex ìjumorim discordia.} ■j.ni-.ìn. 5 Inuidix & infelicitatù defcriptio. zSj.nu.s louis flatHaauribus mutila. ipó

lunonis Imagine monflratur aer, ] -j.nwn . 1 lunonis Inflrumcnta quidfi j.num.x lurgia toUiìntur Trincipis tcmperantia ..

x^x.num.y luppiter ignis cdeflis dìdtur, teriamfouet,

& viuificat omnia zs-num.i. luflitia glddt'f geflamen babct , ira quoq; lan-

cem-,fdfcesq;vt^equitas fujìinet. Z04 luflitia tripartita, & e. i o 4

Iiijlitiie partes dejlruunt ritia,]\emp.Jariìa

teclam conferuant.ioS.num. 1 1 Iuftitix efjìgicsydefinitio,& infìgnìa remìflì

uh. 104

Iufliṭ conuenit. vt vbi peccatum patratum

esì,ibi pLtriafoluatur. z oj.num.^ L.

L.Abor mentis,& corporis folicìtudo po- pulea corona notatur. 6 1 .nim.4 Labor fludiorum artium liberalium noìnen

Trincipis fempervirens a/feruat.ij 1 .nu.6 LaboTHmmeta-.i&temitatisnomen. 331 Lapidcs prxciofos ftquos gentìUtasflruxit bo

ncriim operumnihìl egit. i xo.num.i x LegesB^cip. E^gimen moderantur- ^^ .num.6 Legcs condit^<£r feruàtTrinceps.199 ■ 9 Lex datur, &c. quam tranfgreditur botno ,

&c.j^i}num.i Legis prxceptorum.X .fignifìcatìo. i x.num.p Legum tra?ijgreJJores imiadit ^eligio Tririci-

pispi num.j Legum peritia , plufqu3.m. armis Trinccps

armatur- ijx.timn.i^- Legum) & yiarum fuflos , Diana. 19 9 tiu. 9 Leo, canis , •s^ lupus > tempora fìgnificant. ' 'lynum-i

L

Liberitm arbitrium bominis.^j.num. 3 Lit£ louis filiiC noxA damnajarcicndafequun

tur.i^x nam.; LiberalitM,& munificentia Trincipis. 199

num.ì Longanimitatem parat fobrietas Trincipis.

3 1 1 .nu)n. X Logica, I{ketorica, Grammatica , & earum-

dem ojpcium varia ferpentis figura cogno-

fcitur.^f.num i Lucifer tertiamfìellarum partemde calo tra '

xit. ì 9 1 .num.^' Lucifer rebellat,fit conflinus,deijcitur , &c.

^^p.num.ì Lumen fapienti£ à Trincipe S.B^E. expeten-

dnm.i7x.mum.9 Lumen fapientix. tenebras cxcitatis expel-

lit.fjx.num- IX Luminaria magna creantur,&c.^^9 num.x Luna,Ecclef;a ( aibolica affimilatur, qux lu- men àfole recipiendofplendet.xó.num.j. LunaTurcarum Geflamen. xj,x.nnm- 9 Lupus , leo. ) canis tempora fìgnificant .25.

niim.^ Lupornm rabicm bonus Taflor fundituttol-

lit.^xx.niim.9

M \ Jf .Jgnanimita^s Trincipis cur Talm.<: jLVX coronam meretur. ^ s.num 2 Magnanimità Trincipis bidebilcs, & de-

mentia.x99.num 5 Maledicorum audacia , temeritas , & pre-

Jumptio Trincipis fipientia aduerfantium

ruunt.iji.num.<j- Maris aqu£fl!iuit>& rcfluunt.^^S.num. 8 Mars bellonm Dtus.x^.num.i Medica ars Trincipis fagacitate iuuatur..^^.

num.f Medium tutijfimaparstotiuscligitur. ipi.

num.9 Mens, & ratio Trincipis religionem inl{ep.

fouent,& nutriunt. 1 9 1 .num.y Mentem purgat fides. i xo. num. 10 Mendacium , quod Deus ac Trinceps odit, ; J'hb vmbraveritatis primos parente s de-

cepit.y^.nàm.i J Meta laborum aternitatisnomen. ^i^

Mer-

T J^D E X I^E \y M.

Mercunus,& Mìneruafuper quadrato lapi- de fé fimtdamfkBentes Hermatbena di-

cuntur.ió.num.ó MercHrins temperanti^ partibus infignitus .

i^i.nim-j Milites vit£ vtriusq; a£ììu£fcilicet & con-

templatiuiC quis faciatì^ ^.tium.i ^ Militi^ caputTrìnceps,quid agat,& e 29 s-

nnm. 6 Militum T{om. I^ip. Fexillaferpentis figura

infignita.^ 00. riunì- 17 Minas prodigiorum eruditus Trinceps auer-

tit, ac ]pernl-.^$ num j Mineruxftmulacrum in ^thenarum^rce,

&c. 168

Monarchia Trìncipatum non procrafiinans

facile affequititr.i 1 .num.6 Mundi I{egimen, & figura. j.^num.i^ Mmificentia, & liberalitasTrincipis.i^s;.

num. ^ Mufaritm chorus Trincipis laudes enumerat

&c. ijz.num.?> Mhfìca, ^rithmetica , GeometriaTrincipis

)ni4nificcntiaflorentiCUÌgratÌM)&c. 45 .

num .2.

N^tiuitcts hominis quomodo defcripta fit ah . 'fcgyptijs. i i.num.i J^turam delibi cruciatus pimx fequitm .

xoj. num.6 7{obilitatis ad perfeBìonem > qux concur-

runt. 1 1 .num 2 T^bilitatis definitio fìgna , & fequela .11.

niim.S J^ohilitatis fapìenti£,ac f^lendoris Trincipis

ìnfignia.ij i.num. 1 1 T^obilitM generis quanto illufiriorcm habet

origincm, tanto ctariorcm. obtinet locum

^ii,nnm.j 7\(omina hxreticorum nednm gefta delcn-

tur.ioS.num i j "h^men ■stermini meta laboruvt. J j 1

7{omen Trincipis quomodo renouetur. ^35.

num.i.f^entorum turbine, imhriumq; al-

luuione , ac temporis ine.xplebili edacitate

non obruitur,fed in dics maiores funiit vi-

res.. ibid.

l^xa omnibus temperantiiS partibus cares.

depellitur.i^i .ni'.m. $ T^umifmata in quibus I\om.Impp.Serpcntis

figura pacem, Virtutem,falutcm ,fidcm,

<&■ vióioriam pritmonfìrabant . jio.

nuìHAó

0 Belifcus ciir teìnporìs menfuram r & £tcrnitattm fignificat-i j <^.num. 4 Orbium cjùleflium Typusió.nimi. 8 Obieilum 2heologic£ veritatis cfì Deus. ^6.

num.j Orbis, & Frbis ^Ani?ncC veritatem fequun-

tur.t)^ num.ij Origo Trincipis darà tencb) us ignorantitc fu

gat. .' 4 1 .num 1 Orbis caput, Tetri Sedem, & fidei Magiflra

abinitio Deus B^mam confiituit . joo.

num.i I officium CrammaticiC,I{hetoricx,& Logica

varia Serpcnùs figura cognofcitur. 45.

num.i

T

P^cis fimulacrum, definitio, continuarlo ad vigilantiam, & parte s nmijfiuè ,

&c. 170

Tacis perpetUiX,&felicitatisJymbolum. 1 7 j

num.i Tacis federa miituis firmantur muneribus.

ly^.num.i Tacis Tcmplum quando Trincipis religione

confurgit.x j^.num.6 Tacis dulcedinem parat bellum. u^-num..!^ Tacem, & diuitioj prj:Jìat princeps.z^j/{.

num.6 Tallas vt Firgines , ita princeps lede fi x.

dogmata inta&a conferuat.x^ j.num.i. Talms corona cur datnr principi. 5 ^.num. i Tandura cur princeps dici poffit.i^<).nhm.7 TartesfapieutiiercmiJJiuè tawen. 168

Tartes prudenti^:. mcmoria,ratio, &c. 188 Tartes ìuflitia . 104. vitia defiruunt, B^mp.

faróiamteffam conferuant.ioS.num.ii ', Tartes fortitudinis,definitio,Imago, &■ con-

tinuatio. Ili.

Tartes potentialcs Temperantiteinigne diui-

niamoris. 1.^1. num. i

Tartes

I 7^ D E X i{,E n^y M.

Tartts Teniferantìéiin tresjpecies dhidun-

tiir.i^i.num 5 Tartespacis, effigies, definido, continuano ,

&c. _ 270

Tar[cs vbertatisjmago defìnuio, continua-

fio. ^ 2^4

'Piirtes,& definitio lufliprincipis. ip6 Tartes vita, imago , dedaratio, definitio, &

continuatio, j 1 8

Tajìor bonus prò ouibmfuis vii princeps vi

tam perìculìs exponit,& luporum rabicm

tollit.jii.num.y Titter omnium B^om. Tont.^ j.num.^ Tatrocinium principis bona omnia tuetur.

i^i.num.i Teccatorum remiiJìo,& JndulgentiteàCbri-

fli latore. y}.7nim,i Teccatinullumperfugium.-} ^ num 4 Teccatorum genera tria desìriiit Deus .73.

num 7 Teccatum vbi patratum cjì , ibi p.tm foliii'

tur. loj. num. ^ Terfecutionum Eccle/ìx cclIatio,firmitaSì&

tolerantia.it '^ num i Txnts cruciatHs jequitnr naturam delibi •

loy. nuìn.6 Vtenafuos tenet authores.ioj .num.j Voefis illiusq; cultores principis munificcn-

tia, & liberalitate flcrentes,eiujder/i lau-

dcs <& immortalitatem extollunt.^^.nu.^ Pluto diuitiarum I{ex,vbertatis filius. x 84 Vont. I{nm. Cxlum aperit , indulgenti^ eUir-

gituryonimarum rincula foUdt. ynnm. i Vont. B^m.fuper omnes efl,cum habeat vni-

uerfale dominium, & imperium ; eidemq;

à cxtcrisprincipibus honor debetur, rcue

ventia,& obedicntia. 1 i.num. 1 o Pont. I{pm.duos habet gladios , vnum exer-

cet,alium Imperatori tradidit. i i.num. i Pont. I\om. terramvniuerfam non folum re

giti &■ fertiat, fcd Vetri'Klauicula guber-

nacula tenet. ^y num.^ Pont. I\om. Theologiam è pecore mittit. 45.

num.~j Pont. !\om.folm princeps. Europa ab hoftiu

manibus immaculatam cujiodic. 5 5. ««. i Pont.B^m.vtrimq; Ecclefi£grecAfcUicet,et

latina efl princeps , ac Chrijii Fkarim ad

qnc fpe£iat pr^dicationis munus. iip.n 6 Pont. I\om. ChrifiianxB^ip. caput eft : 1 io.

num. 1 5 Vont. l\om. ChriHi vices obtinet in terris .

I 55.««w.8.z74.n«;».5j Pont. I\gm. vere princeps efl, , ac B^eligionis

Chrijiiame conculcai boftes , & magnifì-

centiam prafert. 1 1 ynutn. 2. Pont.B^m. oculorumpurgatavirtìts,qu£ vi-

deat,&c a6.uum.-j Pont. i\om. diuinorum arcanorum particeps.

3 3 ó.num.j Pons vtramq;fluminis pattern iungit,ita cha

ritM.i <)<^.num.i Populea corona laborem/ìgnificat 6 1 .riu,,^ Pomona rerum copia,eiufdcm infiruminta,et

28 +

mjgo.

Popali Jàlus princeps influs.ipp nnm. i VoteJÌM principis ^tuumno comparatur 61

num.j PoteJLw Eccleft£ ohpìincipis firtitudincm,

fiymitatem.& feueritatcm prxflat . 1 i j .

num-^ Potcntiales temperantiee parte in igne diuini

arnoris.7^i.num.i Prxdicationis munm fpcElat adI{cm.Pont.

I i^.num.ó Premia iuJìos,ac pios fequuntur. xoj.num.j Princeps S. B^ E. rerum omnium efl modera-

tor>& R^6lor; in fcriniu pe£toris omnia tu

racontinet.ynum.i princeps quotnodo fiat immortalis . 1 1>««.5 Princeps vitia dcHruit, inftgnia pirtutum

extollit.ii.iium.j Princeps animos accendit , vt fufceptum prò

pace bellum expediat, ac infignibus tantu

viCioriam reportet.z'^.num.^ Princeps quomodo rencris faccs extinguit .

x').num.<) Princtps cruditHS prodigiorumminaj auer-

tit.j^^.num-7, Princeps animi [edes abflergit.j^^. num.'; Princeps circa leges iniiigilans facile I{eipJ\c

gimen moderatur-,& fuflinet ^'^.tn-m.ó Princeps S.l{_E.veritatim decernit. ^6- nu.-j Princeps folm I\pm.Pont. 5 5 .num- 1

Trin-

I I^D E X K.^ K ^ M-

Vr'mcepSìVert comparatur .6 1 .num. i

Vrinceps dies bboriojos , O" noUes ducìtin- fomnes.6i.num-j\

Vrinceps omnium^ Dens.j^. num. i J. hofles nequiljimos fugat. ibid.

Vrinceps odit mendaciumì&c.j j^.tiutn.i 5

Vrinceps fiper omnes,qui facile conjìituitur^ 93. num.i

Vrinceps tjuod religiose reritatem agnoue- rit,& prxdicauerit'! fi'.pra petrx firtnstatè pomtur.tji.num.^

Vrinceps religiofits , religtofos facit populos, lijr pios p j .num 6

Vrinceps rel'giofiM cantra S.^E.hofles,mìli- tes vtriusq; vitce a£ìiu£ jciiicet , e^ con- templatila facit & numerat.g^num. 1 4 Vrinceps religicfns difiiplinarnm , & Cini

Vrinceps B^helliu iniuriaru rindex.ioS.n.ìi. Vrinceps ig7ie diuini amoris gelidos animos

accendit.2j\ i;num. i Vrinceps , vtlut tcmpusveritatisparenstfH-

ferbos conculcat,&c.i/\i.num.} Vrinceps Tyranncrum ttmpeflates tribm te-

perantiii partii US temperai.!^ i .ìium-^ Vrinceps eruditM cmniafar&atcba confer-

uatìclimentia docèt.x.\z num. 7 Vrinceps fupcr Cath. vcritatisfiì mìtate oues

cufiodit.z'jj nuin.i Vrinceps oculem in funìmìtate arcis pofittts,

omnia videt,& feruat. i<)-j.num./\ 1 rinccpsyvt pali OS V irginesy E ccle/Ì£ dogma

td inta£la couferiiat-z^'j .num. z Vrinceps cuangelicam yetitatem cufìodit .

i^-j.nutn 6 flianx do£frina fmina facit , ac futius I Vrinceps opt. àfua I{ep. bella longefemouet. coUigit.-^ num. i '^.petentibus grattai, 1 ^7 S ''"ni.^

& beneficia largitur.ibid.num. 1 6 \ Vrinceps pacl,& diuitioj prxflat.ij^.nu. 8

Vrinceps ab incaptis defiHere nondebet, in\Vrinceps de falutis ponte difcordias ext'm-

aduerfts ad diuinum auxilium confugere debet.c>jn.num.i9 Vrinceps infidelium vanitatem , & duritiem

damnat.i i().num.x Vrinceps mendacia veritatis lamine detegit.

1 1 <).niim.i Vrinceps quomodo de ìn'.micorum vi£ìoria

triumpbat.i ^j.num.^. Vrinceps charitatis ardore exit de terra fua, ad populorum regimen affumitur, & pro- pria?nvoluntatem abnegai. 1 j 5 num.y Vrinceps Japiens fui ipfiHS imperium retinct. ac vniaerfx ditiuni in aftos gubernacula re git. 1 7 1 .num. I Vrinceps fapìens fuper reritatis firmitatem vercs tramites docet in hoc vita triuio degentes.i-jì.num.i Vrinceps P\om. Ecclefìa datfìdei, dudniq; iu-

ris refponfa. 1 7 j .rum 4 Vrinceps f.ipiens prò fuìs vitam periculìs ex- ponit , Kemp.fundùt, CT" replet Jàentias

guit.ij •.?::: m.x Vrinceps,ad rerum copiarn, horrea in I{ep. pa

rat.i^j.num.i Vrinceps iufìusfalus pcpuli. i^g.numx Vrinceps caput militix. de ì^p.benè meretib*

dona cocedit.,pr£mia promittit. zt)^.no.6 Vrinceps populoru iuultutefloret. i^^.nu.j Vrinceps cur Tandora dici puffit. zp^.num.J Vrinceps,eo quod ìnelim,ac pulchrtm cfì do-

natur ab omnibus atqiinfìgnitur. 2p 97/. 7 Vrinceps fubditorum xqua lance curatn gerès

ab ^AegyptUiS dcfiriptus. is>9.nuTn.S Vrinceps leges condit,&- ftruat. 19^. num.9 Vrinceps tcmporalis,&fì flrenuaf.&itaue- rit,>ufi fidtm cath. ampU£iatur,nihil agit.

Vrinceps iniquusjnfperatcdum omnia felici- tercbiinct,regnopcllitur.ìgf).num.i

docetj&feruat. : 72 ìu:m.<)

Vrinceps còftlioict tojlatiatntitur joo.n.ii Vrinceps fubditorum virtutcs muneratur,^

fcelera punit. ^co.num. 1 1 Vrinceps fortis 5 & prudens cur no&es ducit Vrincefs armatur fapientia , legumq;pcriiia ìnfovmcs j ' o num. i .^

plufquam armis. ijimm.ìi Vri;C(ps vigihns,prudens. ^nimrduerfir et

Vrinceps prudens in maximis B£Ìp. pericuUs j prvpugr.ator quomodo Hicro^ lypi ice de- demcrginonpoteJi.ic,i.mim.y I fcribaiur. } 00. num i ^

Tr'n ■

J X 0 E 3r ^E Tf^r M.

l'rincepslong£UHs effedebet.iìi.num.i j dit.^^.num.7

Wmce])s,Firtute duce, in periculis pofaus, ' Principis P^eligio in Ecdefùs adificandìs co-

ac tenchrarum caligine circumfufus ditti mm recipit lumen , ho/lesq;profligat,& flernit, _j 2 1 .nam.^ Princeps, vti bonus i'afìor, prò ouibus fuis

vitam periculis expouit.^ 1 i..num. 9 Princeps per virtutiim gradiis gloYÌam,& im mortaìitatem confequipoteji, ere. j j 1 Princeps immortditatem affecutus fuper <ete

ranotitSì&c.^^^.num.i

Princeps Deofretus mundi gloriam fpernit ;

immortale nomen affecutus gloriatur in

eo , eidemq;gratiaa habet,refert,agit, &

foliiit^^ó.mmi.p

Trincipis forma ft'cundum antiqnos. 1 6.nu.c)

Principis fortnam ac vtriusq; vitx normam

lunonis InflrHmenti demovfl.rat.^-j. nu.^

Principis munificentia artes jiorent libera-

/ej.45 num.i Principis munificentia et liberalitatcPoefis: eiiisq; cultores florent , laudes eiufdem Principis, & immortalitatem extoUunt . ^<).num.j^ Principis fagacitate ars medica ad I{emp.ne- cejfariaiuuatur isq; fordes animi abfler- git.^<y.num.^ Principis magnanimìtas cur palm£ foUorum

coronam meretur.^ 5 .num.z Principis conflantia cur ferrea corona infi-

gnitur.^^.num.^ Principis candor, bominum tenebrai c£cita-

tis iliuftrat. 5 5 num. i Principis cura ^ejp. ab undat annona . 61.

nurn.i Principis fupremapoteUas, à quo dignitates habentur, f-uÙuofo ^utumno compara- tur.6i.num.} Principis labor mentis , & corporis fulicitu- do, cum dies laboriofos , & no&eslrabat infomnes populea corona fignificatur. 6 1 . numj\ Principis B^ligìo EccleflamDeiinta&à de-

fendit.9^.num.i. Principis Figilantia , & prudentia , ^eìigio

eUta,inta£iaq; fusìinetHr.9 ; .num 5 Principis I^Ugio legum tranfgrejfores inua- .

gnofcitur.^^.num.i 1 Principis cura B^ligio feruatur, & crefcit .

Principis nomen quomodoVirens affèruetur.

iji.?ium.6 Principis laudes mufarum chorus enumerat.

i7z.num.S Principis fapientix nobili tatis , ac Jplendoris

infignia.i ji.num. 1 1 Principis prudenti^, defcriptio. 191. num. i Principis prouidentia maiora ì\eip. pericula

fubit,& vitat. 1 9 1 .num. 2. Principis cautio yidens ^ngelum rebaUem,

&c.ioi.num.ì Principis fagacijf.intelle&us nobilis omnia be

ne percipit,&- operatur.i c)i.num.^ Priìicipis mens, & ratio B^ligionem in B^ep.

fouet,& nutrit. 1 9 1 .num. 5; Principi! arcana filentio obuoluuntur . i^i.

num.S Principis rigor, & icquitas dat premium, &

panarti. 10 7 .num. 2. Principis fublimitas radios iufìitix mittcns

Chriftian£ B^cip. mores reflituit . 107.

num. 2 Principis cel/ìtudo nafcentes hxrefes dam-

nat.ioj.num.^ Principis rigore, temerità^ pncceps ruit .

2o8.?/«W.9

Principis fiducianimìs ardua contenditi <&

patrat.xi^.num.j Principis cujìodiapopulorum fccuritm. ii6.

num. 10 Principis cnflodia fapientia Thefaurus ferua- tur.iz6.num.ii Principis origo darà ignorantiamfugat.i^i

num.i Principis animus quibus roboretur^ ac fui-

ciatur.i/^i.num.i Priucipis temperantia ìurgia toUuntur. 241.

num. r Principis patrocinium bona ormila tuetur .

2J^i. num.6 Principis \igilantia Ecclefiam Dei cufiodit .

i^j.num.i'

Parti-

J '3^ D E X il, E A-^ M.

\^rincipM cura infomnis.x^ ^.niim.9 Principi vigilanti tempora deferuiunt . 1 57.

rium. 5 Vrincìpis cura copia frugian feruatur, &fe-

cul maureum reuiuifàt.i 07. numi. Vrincìpis potentìa , & liberalitas I\cip. fla-

tum feruat tranquilltim , & popiUos nu-

trit.Dj.nHm.Jr Tjrincipis felicitatU , & fubditorumfymbo-

lum 28 wum.') Principii e§igies,& fenatorum eius, i^6 Vrincipii iujUfymbolum. x</6

Vrincipis jeretiitas à calumnìU defenditur ,

li) ì.fium.i rriiiapn liberalità^ j & muriificentia 15)5?.

num^ Vrìncìpii ^Hthoritas impertìta quid agat ?

1 99 num.^ Vrincipis benigniti in debiles , magnanimi-

tM,&c.ic)c),n!im.$ Vriìjcipis arcana , DraconUimagine Jìgnan-

tur.^^i.tium.i Vrincipis fubrietas longantmitatem parat .

^Li.num.i Vrincipis eruditismi cofdium ìllecebras unì

mi rejpuity&c.^ii .num.ó Vrincipis immortale nomen quomodo reno-

uetur.^} ^.jmm.i Vrincipis munifìcentiaMrtus deprejfa con-

furgit.^ 3 (?.K«?w 6 Vrincipis fkiiore virtus ìmmortalitatem nan-

cifcitur.^jó nmi.6 Vrincipatutn Monarchia non procraflinans

fàcile ajjequitur. 1 1 .niim.6 Vrinàpium rerum omnium, & finis Deus

efì.j^.mnni Vrocreatio rerum , ■& quAadillam concur-

rant.i i.num.i Vrocreatio rermu , &■ vita vnde?^ 1 . num 5 Vródigiorum minas Vrinccps eruditus auer^

tit.'^ynum.ì VrudentÌ£ effìgies,defìnitio, &partes. 188 Vrudentix Vrincipis defcriptio. 1 91 num i Vrouiientia Vrincipis malora l\eip. pericula

fubit, & vitat 1 9 1 .num. 1 Trudens Vrincepsinmaximis I^ip.perìcu-

iis demergi non potbfl.i <)i.num 7

Trudentiatur tu fenibus tantum cadat. ipi. . num. II.'

Trudentia,&fortìtudofimulplurmumpof'

fmt.i26.num.% Vythonem necauit (apollo. 1 2 .ntttn.j

t~\ Vatuor anni tempora , quomodo anti- Vy^ <luìtasdefcrìpfem.6iJtiim.^

^ K

R^tio . & mens Vrincìpis B^igioncm in I{ep:fouet,&n:itrit.i 91 num. f B^tionis vtfligia beneficia fequimtur .1^1. num.io

^ebelliuminiutiarHmi^nde.Xt'Princeps. 2, e 8

numi! B^gimen mundi. & figura.7 ^.num. 1 4 1\eip. ]\eg!men qms afjequitmi^ 5 .num 6 l{eip. I\pm.. Militimi vexilla ferpentis figura

infignita. ^oo.num. 1 7 B^ligio efì cultus diuinus , ^uideo debetur.

70.c)j^.num.i 9 Heligio Vrincipis ab Tixrefum prauitate Ec-

clefìam deimundam conferuat > earttmq;

tempe^atesferenat. 9^ .num. 1 Keligio elata, inta£laq; fufìinetur prudentìa,

^ vigilantia Vrincipis p ^ .num. 5 I{£ligio Vrincipis legum tranfgreffòres ìnua-

dit.c)}.num.y I\eligio munda populos exteros ftbifubditos

fhcit.eorumqiptnat languores. pj num.S B^ligio circa facriUetdiuina verfatur.(ff.n.9 I{eligiofuperfìitiofos, & veneficos viuere no

patitur.g /\.num.i'o r^eligio Vrincipis.in Ecclefiis tdìficandis co-

gnofcitur.()/^.nunt. 1 2. B/ligio,principiscuraferuàtur,&crefcìt.^^

^ligicpetcntibus ìufìa,verìtatfsrefponfa no negat.o^.num.iS

P^eligiofacrificijsinejfe credìturab dnnìhus. <)j\ìium.i9

ì{eligionis imago \ìiuerfìmodt reperìtur de- pila. 5j o

I{eligionis ergo catholìcamverìtatem defen- dens dignitatum culmine coronatur, pj. num^

F^ligionem ivt^Cfam qui feruat, facile fuper F i)mnes

l ftO g y ^^A^M.

omnet Priaceps conflkmur.p ì .nttm. i ^UgtofusPrinceps>I{eUgiofosfhcitpopnlos.

B^tigiojM Vrincepsvtntsq; viua£liu.t fct-

lìcet,&- c(w(emplatiu£ cantra S.I{_E. ho-

ftes) militcs fiicit, (&c. 94. num. 1 4 ^eram procreano , & quteadillam cencur-

rant. 1 1 .Kimt. i ^efp.cura Vrincipis ahundat annona. Si.nu.i Fse^. PrudcntU,& fortitudmii coliimnis fui

citur.i 00. num 11 B^fp.; quomodo diufarSateBaferuatHr. joo.

num.iz B^mp-fundat Princeps fapìent , replet, &c. '" i-ji.num.f} I\emp.far^amte6fam feruant iuftitUpartes.

toS-num.ì I P^fponfa veritatii hijla petmtìbm dal I{eli

gio.pj.num.i 8 B^exfubdhorum jnqua lance curam gerens ab

^egyptijs bieroglyphicè defcnptus. zpp.

num.S B^etorica , Logica, Grammatica',& earum-

dem officium, variaferpentis figura nota-

W;'.45 num.i B^or,& xquitas Vrincipis , premium , & . -pixnam prefert. loj.num.i Rigore Principis ttmcritas prxceps ruit.

zo8.««m.9 Romani ab initio Deus Petriftdemy orbis ca- put , & (idei Magijìram confiituit . 500.

mra.ii

S

S./{crificijs conjlat B£ligio-9^num. i g Sacramenta Ecckfìx Vigilantibin cujlo- dreìida tradmtw. 157 .num.-] Sao'ilegos , acftmoniacos Deus viuerr non ■ finh.ys.num.^ Saltitis •.nijìcriam in Ugno Chrijìus operatm

efl..i37'-num.lt Salili popidi Vrincepiiujìtif.^pg.tiMm. i Sanguinis pYMia mundurti Chriflus remedit.

1^ num.6 Saturnm cum temptti /tgnificet,quatuor an

-, ni tempornm fymbolttm efi. 2 j nUm. i Sapienti^ fimnlacrTi Mìnerux dicatnm erat ■'. in ^thenarum ^rc, eiitfdemq i effigia .

&definìtioremijfinè. lóS.partes. ibid. Sxcidi fymbolmi fecundum antiquos. 16.

num 0 Sapienti^ lumen à S.I{.E. Principe expeten-

dum efi.ijt .num. o Sapientixlumen tenebrai cecitatis expellit.

iji.ni4m.i2. SapientiarCr legim peritia plufquam armìs

Princeps armatur.ijz.num. 1 j Senes tantum prudentes cur^ 1 pi. num. x i Securitas, & tranquillitas Ecclefia .215.

num 6 Securitas populorum ex cuflodia TrincipU .

ii6.num.io Sapienti^ Thefaurm Principis cuflodia fer-

uatur.iió.num.i 1 Sxculum aureum quomodo reuiuifcat . i 87 .

nmn.i Saguìs Chriflieffufm à corpore reajfumptus

crediìur.^yó.num.S Serenitas Principis calumniantium turbine

obnubilata defenditur. ipyi.num. 2 Saturnm circuUri figura ferpentit tempus

notabat.'ìi ').num./\ Serpens fummam nominis amplitudinem fì-

gnificat j ntnfolum ad Principatimi , Jcd

adprsclaras artes coparandum. 1 1 .»« j Serpens temporis fymbolwn.i ynum 4 Serpens xneus CbriHum prxjtgnauìt . yj.

num.i Serpcntis figura in "ì^mis I{pm.Impp. _joo,

num 16 Serpentis figura in Vexillis I\gm. B^ip. j 00.

7ium- 7 Simoniacas-.ac facrikgos Deus riuere non fi-

nit.-ji.num^ sinagoga pr equa vere Chrifitts venerai ob [nani incYsiiditatcm re(puitur,fcijfaq; ab

ErclefiiC corpore retaci: ur.j j .num. 5 Sìmulacrum Mincrm dicatum in ^théna-

rum Arce. '^°

Sigm furtiumvióioriam pprueflant, multo

magis:& e- 12.6 -num p SinniLtcrnmpacis,dt'finitio,partes,&c.i70

SobrictAS Principis longanimitatem parat .

ìli nuìn.i S ci PimdHmiUuminat,& circuii. i\.nu6

Sol

1 ^Dt X Ì^E iir Mi

Sol Pythonemriecanit.i2.num.j

Sol tempHS dmdh,& ordinat.z ^.num 4

Spei Imago [ecMum nofiri tempori s frctpto-

res.definitio remijjiuè tamen,&c. 1 5 4 SpeieffeiÌM ^mt , ir quiremifftuh tamtn .

Spes conform. 1 3 i.ntint. i . eH clauìs. ibìd.

. nitm.i.efi medicind.ibid num.^.mtdtis ho

tiis comparaturJBld. nam. 4. inentemele-

uat. ibÙ. mtm. 5. ^Ancora dkitur, CT mi-

m.t4 à futuro iuiifr.mo l'écrit ibd.numS

■■ >t Gemm.7 Jple/idcti ér premia faluti^ ha

bec . ibid.num.'j.tcmporalh bonamini-

firat, CiScitaiìstensbr.ts fug^it, & tnortis

timorem e.\pcliu'ibid.:umi.^ Galea filn-

tis dkitur . ibid. nani . 9. folutìum dìchm:

ibid. tium. IO d O'ibulatióiìe liberai. ibid.

num 1 1 dignimi e/i vit.e.ibidMum. ii.fer-

uaty&faluat.tbid.num.^i

Spc£Ìaculorum vfas in c'nmuteferuoìidi. 1 7 1

! nim.i

SpiriiMs à Oeo perficifcitur,^ reuertitur ad

eundent . ^ 00 . «k% . : 4 Spìritnales vit£ neijiiiffimos hoftes deipoten-

tiafugatt&flernit. jii.num.i 8 Subìdfiuapartesy cr potentiales Temperan-

tite,&£.i^i.ìium.z Superbi , quibas temperanti^ partibus abu-

tantur. 1^1. num. i - Symbolum temporis, fcrpens i<^.num..i\ ; Symbolum temporisfecundttmantiquos. 16. \ num.g

; Symbolum terr£,^:eres.;j.nim. i 1 Symbolum rigìlanti^.i ^Snum. i o 1 iymbolumpaàs ^erpetua,acfelicitatìs.2j)

num.i Symbolum felichatìs, Vrinàpis, & fubdito-

rumeius.iSj.num.s Symbolum luHi Principis. 2 9'<J

Symbolum Vrmcipis vigilantis, prudentis , animaduerjòris , & propugnatorìs . joo. ?iHm I ? Symbolum FtYtutis,& vitsvtriusque. 321. num. 4- d?" 5

TEmeritas pmceps rigore principis riàt. loS.num.p

Ttmperantix effigifs , coatinitatìo , definirlo, or p.ines. ijS

Temperuntixpoteniialesfartesinigncdiiti- mamoris.x.^i.num.1

TempUim pacis , quando Vrincipis B^lipone conjurgit.xj ^.num.6

Tanporis fymbolum > lupus , leoycanis.i y. ■

7JW/B 4 ■^•'■"^ '•"'•■'

Tempora anni, .quatum-, &^quomo(lo arttì-

quitaaea defi.ripfmt.6 1 .num. 5 Tempra vcritatis parens-fuperbos conculcai.

.141 .«uni 2 TemporavigilantiTrincipifteferUiunt .t§j.

num. f Temporis edacitate inexplebìlimmcnVrìn-

ùpisnott obruitur.^ 3 j .«»;«• 2 Terr^fymbolum,cxres-27.num.ì Terra elementii ommùfetacìfftma.^jnH.^ Terra, Terr.i redditur ,fpiritus à Dàoprofì-

xifcitur, &■ reuertitur Ad emder». 300.

num. 1 4 Theologicn veritatis obieBtim efl Deus , eu-

ius contemplatione S.\E. Princeps eatn è

pe£iore mittii,*eritatemq; decermi . 45.

num.j Thefaurm fapientie principis tujhdia fer^

uatur li 6. num. II Tranquillitas , & fecuùtaa Ecclefttt .225.

Triumphantis Eccleftts defcviptìo. 258.«.i i Tur cor um ivfideiitas per lima'quaUt'a't'esco'

fundifur.t^i.num p Typus cxlefiium orbium , quinobistaìorem,

lucem,& rerum femina pnejianl. 2 6. «h.'S

VBcrtatis imago, inflrumenta, definìtio, nomina,continuatio , &partes , eiuf- demq;I\ex. ,^ ^ 284

f^enerisfhces Princeps,& quìlihetmimco- pos prudcntiiGionfiiio > &> laborum tale ■ rantiap.£nitus extinguiì.i<^.niim. j Feritatis Theologica obietium efipeus. j\6.

num.j Feritatisfubv>yibramendacium primos pa- I rentes dccepit.j^num.i^ Feritatem catb. defendens It^ligionìs ergo , ■ dignitàtirmadm'nccoronatur.ri^.num _j f 2 Feri-..

^' 'K^ È Z ^ 7? J^ r M.

reritasfuper Ealeft^ §xmmemftat, atet

tiumqiftabh.ix '^.mm j, l^er,hyemis duritiemfùgat 6 1 .num. r yeritatk tej^onpi dantur petenùbm. iujia .

p^.nim 1 8 yuattinde? ^1 .num. $^ yittS vtrim^; a^tu^fcilicet, & contempla-

' /j/<| milìtes fhcit , c5" enumerat cantra

S.F{^E hofles religiofus Pmceps.^^nu. 1 4 yitA vtrimq; acliutefciltcet , 6"" contempla

tmie,atqiv'trtutìsfymbolum. iit.num.^ Fitaaffiu£,& conteìnplatiutsfytnboUca da-

fcriptio 111. num. $ FìtA vefiigia fe£iaturPrincepi ratìonh im- perio, ji i.nnm.6 FitA neqniftmos hofles deipotentia fternit .

^ii.num.S Ferbi ine ar natio, &virgtnii ele6fio. ^-49.

««W.4 yexillaI\pm.T{eìp. militum varix ferpemis

figura fignata , vi&riciu glorio faq; de ini -

mìcoru, vi^oriatriumpharlit.^oo.nH.iy yirtutes cardinale^. 188

yirtuteihabenti in/ìgma,vt fécernantw à vi

tìjs^ 104

yirtutisfymbolim,& vita vtriiisque. _j 1 1.

num^ yirtutumgradtts quid operentur. ^ j 1

yirtusdeprefìa principis munificenti^, con-

fitrgit.j^ó num.6 Firtusy Vrincipis/àuore , temporis diuturnì- tem,& immoxtalitatem nancifcitur j j 6. num.S

Firtus oculorum RomVontqm videat.&c.

Ìl6.num.7 Figilanti^ affigìes, contìmatio, definitio, &

fimulacrum. 254

Figilantix Principis Eccleftam Dei cuftodit .

i$7.nìim.i Figiknti^fymbolum.z 58.BMw.10 Figilamibiis [acramenta cuHodienda tradun

tur.i^S.num.j Figilantitypacem in /{cp.parat , & feruat ;

tranquillitatem in anintoparit, (^ cupidi-

tates reprim't. 170

Firginis eletìio, in qua Ferii incarnatio fie-

ret 2-\9-nu?n.^ Firginis gretnio cotinetur Deus j'o. mim.6 Firgo mater, lj>onf-r,&' filia Deidicitur.\ 50.

nani . -j.Ante p.irtum>in parta, & poft par

tum permanfu virgo ibid. num S./pesy &

vita nofira,!^ cur exoranda eji. ibid. nu.p Fiarum ciiflos, Diana. igp num. 9 FiUoria, qu^pacis (laturnChÀÌftianA P^eli-

gioni attulit.ij] .num.j Fulgus indoCfu quare repreheditur? i 9 1 .n.ó Frbisy& orbis animAveritatem fequuntur ►

^^.num.ij

INDEX-

Conuni,feu{ymbolLcarumriTiaginurre cum rafcripnonibiis, (euverbis ap- pofiris , qiiibus Emblemata perfìciimtur , necnoticum Verf. qiiibus de- cl^raatur adietì:us e(t ; vt Impreflòrum ob inftidam yvelinciinam in ijkléfuis locisllruandisjaptandisqj errata cognofcantur,aiq;corrjgantur,^

LIBER. PRIMVS. TLT. L

I

7 Dominafor,^ Reclon- T^/ìgnia Creg. XI II. Tont. Max. Dra-

co au-rem in campo rubro cum clauibm, (j;- corona pont.viri

I Santo R^euor de fé terrene Cofc»

S Bona Omnia.- Bononia CiuitM mater fludiorum,&c.Creg^.. XIII. Vatiia fub vmbra Draconis pro- tegentisyahtsq;inaere extendenis, cùm liiteris,tùm nobiUcat^-fioretvtr^

7. Sfd

T t^ D E X fin S^r M.

X Sed ogni bene.

9 Nos mundanem dedit» Fltimen Bononi(£,qmd Fljennm dicitur Dra- conis anlpicijs , oftentoq; in mare feUcitev influì:, ìii.tdq; totum illiifìràt.ver. 3 Lucido iiume, fortunato.

T I T. ir.

ij Migna: MatrisPotentia. T^turajfeu rerum procreano , miteries, ac Dea Materm Igni [erpeTids Jpiris circun- dati£ ,folis calure haflatn cu vicìoria de.xte ra tenenti:, & K_yifquilas bine inde adpe- des kali entis,perficiunt omnia.ver.

4 Coronata di Torri..

I 4 Natiuitate Trifìgni's. T^tiintas hominìs,ac Generis nobilitai mu di mote cum Mercuria Caduceo, Sole , Lu- na,^more,& nodofccnnium ^egyptios defcribuntur.ver. ^

j Alma G entil mencrc

I y Ex ardnis immorfali tate acquiti.

In firn àMuliercula ^eleis contra ^rcades

prò patria ad pngn.zndum oblatus, in Dra

conem conuerpts hojìes profligat,patriaq;

liberat.ver.

6 Defta c'a' fonno imrcpid.».

ify NilClariiT9, nilue nobiliu?. p«er «off « dormìens à Serpente j^irarum no dis circundatus : àusoììento cUrijJìmM'S euadit-,&c.ver.

7 Durmialfanciidlo^e..

1 7" Et exaltauit humile<^.. jidole'cfns à Dracone vnguibiis , fpirifque comprehenfiis,& ad cdu m pìOHe£ius,Dti con^tcium mcretur oc ver. 8, NoalapjrboMinoft.c

dicum, caudamque-porantem, oflenditur •

9 Dimandato Akliandro.

1 9 Adeiiido Indgnia (umpfir. Seneàn'S,feH ririiitasper ^poUinemVy- thonemfipptisinterficientem , perquem vitiamonJlrantur,effìngitur.ver.

10 Hauea la terra il buon.

10 Super artera n otus.

Senium, per Saturnum ad ^ntrì veflib'dum yorantem,&c. dexterafalcemtenentem, habentemquefexpuerosantepedes:lnfu- per circulareni ferpentem momordicum, atque Templum cnm Tritone refpicieti- tem.defcribitur.-pcr.

1 1 Né l'Antro immenfo ..

II Nomine,t^Re. Gre?. XIII. Klomenquomodoperferpen- tesfex ad Utterarum inflar reda£los, lega- tur,&c.ver. 1 1 Gli occhijch'à vigilar^

1 1 Rerum potitus omnium. B^egis ferpentem manutenentis Imago , Fi rum rerum omnium potitum oflendit,

1 3 Chini la fronte à Voi..

1^ Luminaria magna.. Braco Jupra Solem, & aquila ftipra lunam, pontificiam , imperialemque Dignitatem ojlendunt.ver.

1 4 Creò nel Ciel».

TI T. IH..

17 Viciflìtudorerimi. Saturnus quatuor alìs ahtus habens in ca pite reuolutum ferpente, tenenfque dexte ra caput. Apri, ftìiifira leonis infuafphe- ìaphilologìx vifitur.ver,

I j Di Mercurio la vaga..

18 Celerir-fe, c\'mo^o. zS So[(.\-N'itura..

luuentuslaboriofi per ferpente .Accìpìtrì ca j luppiter , Botiam Deam, qucm & pvoferpì-

pii e, igniioi circulos ambienteni, momor- I. nam dicuntidexiera mirti[ceptrum tcnen-

tcm

t

temfitb vnibra vitis ndamatis, &e in Dia luìiem conuerfns, ip/ÌHsq;aìi[e pedes affi Jicns pYOph altare i TauriVater appella- ttisejì.yer. ■■'i6 Mutollìildiuinfoco.

i-9 Iixs in armi«. Hartis maginem,^ma'^nes Dracomm co- rijs protesa , pYdiantcsq; fcithiam, ma- gnamq; ^fixpartcm occupantes , reprc- Jentant.ver. 17 Se mentre fpada cinge .

30 Omnia tempushabenr.

Sol per hcmn.em, modium in capite, fi niflra menfiram tenentcm, intcUeàus, dextera ferpoitk capiti admonet , qui lupumdeo- nem,& canem velut Zona cirgit.ver. I S Miiiira il fol per vie.

■ 31. Padicirie conferiiatio.

Fenws fedcns , dextera fàcem acccnf.7m ver- fi<s terram admottetùeua ferpentem fu/li- netifmiflroq; pede teHudinem calcai. ij? Pudica man, che.

31 Ars,&facundia, MercuritiS, & Mineruafupra quadratum la

pidem fefe ample£ientes , quorum vnus dextera caduccHtn , altera haflam tenen- te^Hcrmithena dicnntur.ver. j

vZO Ferma l'alce piante.

1 ^ a £■ X n:;z \f^ M.

a Leuaeiiis. ,1

Luna,quam & Cinthiam yocant,dexterafk- cem accenfam extoUit , ftnìflrayero duos tenet ferpentes , habet canem antepedes, pendetq; arctts ab humero cum faretra. 21 Hàlaface àladeftra.

34 Naiiclerus Vrbis,& Orbis. Spherarum Imago,7^uis , quarti folli appel- j laru , cuim pu-ppis planetas habet prora flammas emittit ; arbor leonem tenet; eamq; totam Crocodilnsfuflinet. XX Di viue Fiamme,c.

3 j X ] hora:diei. Stzculi Imago, apollo in medio iodìaci fer- pentis/piris compUcatus , atq;inuolutus, dextera tenet ^ccipitrem . arcui» fini' flra. ver.

ij , JL'horc miniftrcal fol.

"t I T. I I I I.

Ì9 Fcrnlirad^, Parrrj. JgnÌ4 fign<nhC ^res coronatajpickfiipra<:ur rum à Draconibus du^urn,dextera papa- Ukruìu fifciculum tenet fìfiifirafacem ac- cenfam extollit-ver.

i4

Ne la iinillra man.

40 Rerum dominium. ^eri4 figillum , Inno flans , dextera caput tenet fcrpentis , ftniflra vero fceptìum lapideum : habet bine , atque inde ?>(//- mifma , i-r pauonem eiufdem gefìamcn , &c. ver.

iS Quella per cui l'acr.

4t

Hinc rerum vegetatio.

.iquisfignum, Jfidis habitus de mare exeun- tis commonfirat , &c. qua lunatn fìgnifi- cans tenet dextera xneum InjirHmentum, finiHra vas > quod ferpentem habet prò anxa , indeq; jpherarumfonitHS, &cver. i6 .Spargendo àl'aurs.

4Z Pater Patria".,— Terr^ effigies, Muliertranfuerfa palla femi- contesta, peneque nuda fedens fub arbo- re , dexteram jriiCìibm admonet , finifira fior e s extollit . extat ibidem Braco quer- na corona redimitusfub quercu,quam cau dxjfiris compUcat,i&c.ver. ■ ,

27 ' Reggerla terra.

4J SolisVis. .Apollo fedens in magno, & excelfo Tro- no à momordico circulariferpente circun- d.ito , habet ante pedcs quaiuor humo rum vafa diuerfimodc/iitierfifqi'.c ex me- talis conflata , quorum ad minijiCrium

ìfj.inus

/ rt ^ *^ ^^ Kf' *^'

mams hiac , & inde diligenter exten- j dft.vet. li Da quattro Vali.

T I T. V.

47 Ingeniuni>pra:ftantia,diuifio. Grammatica y Logica, & J^morica rjji gies , MHliercuU tres , quarnm prima dextera tenet bacillum > fé» menfuram > d^c.fmiflra vero vm habens prò an^^fer pentem, qux grammuùcam notai. Se cunda ambabiis manibus velum euol uensi enodanfque circumuolutum ferpcn- fera > jpirifque nodofum detegit diils- £ìiCiXm ftgnificans , &c. Tertia in Trono excelfofedens enfem dextera eiiaginatum extollit , finiflra librum tenet , habetqite ante pedes ferpentem extenfum I{hctori- cam commoJlrans,&c.yer. z j) Come con Palma aperta,

48 Tibi Decus,& honor. CeomttriiS,Muftca, & Arithmetìcx Icon ,

CÌr Imago, Mulier alata , extenfaque fit- per Tropb£Ìi , ac libris ; ingiiinetenus palla contesa, /iniflram fcutis clypeifque admouet; dextera tibias tenet habet è re gionevolantem,qnem alloquitur , Braco nem ; ante vero ftantem Aiatbematicum habentemfpberarndibrosttnjlrHmentaqiie tùrn geometrica, tiimmuficalia ante pe- des.ver. 50 Sotto ficura,c.

49 Dominabitur Aftris. ^jirologi£ fymboUca lcon,Cometa crinìtus

fiipra furbetti Brinami in qucm Braca con- jurgcns,incrcpat. 5 I Monftro del Cicl che.

50 Cerrus Apollo. Toefis fymboUca effigies , & imago, Tarmf-

fus mons cum fonte , lamU , t^c. quiVe-^ gafum aquuììi habet, qucmque noitem mu farsim choru^incolit , earimque in ìtiedio ^poliinis Braco confmgit.

3 1 Odi noftrc dolci acque.

ji Lignum ambiens morbos pelli^. ^rtis medic£ fymboUca Icon, ^efculapiui medicina Beus, aut Inuentor, laurea coro natus fuper altare fedrns , (&c. tenet \ dextera baculum,in quo ferpens ejì inno- ' ' Uitus ; ftnìflratn capiti ere6li ferpentisad- mouet;ante pedes canem,Gallinaceum Gal lum habet àpofleriori ^Itaris parte, Ó^c-; } 5 Tien fu la Verga. > j

ji VigiJantibus non dorniientrbus. .

Legalis difcipimafympolica Icon, Braca ala- \

tns, ereQus, & Figd ante'.plurimof'apcr—,

tos libros.ver. j'.

3 4 Calliltrato. Licinio. l

1

55 AbiiTiis, Abifllim. ,[

Thc'ologixfymbolica Icon,Braco alatus,fu- !

Jpiciensjolcrìhlibrum èpeiìore mittit . j. !

5 j A te iav-ratOjC. t '

T 1 T. V 1.

J7 Vnicus Dei Vicarius . i i

Eiiropx fignum, Mulier fede/is , quxdexte-y\ ram pe£ìori admouet , fmifira cernuto- ' pixfuflinet ; habet prope ipfam procum- - bentem Thamum ; refpicitque à loti- - gh Templum cuiusproforibus Braco coni furgit.ver, 36 Sta (ala porta.

jS Tu ne cede mali?. africa ftgilliim, Mulier fedens fub arbore . Tabnje, extentaqut dextera fcorpmm te- ' nens , lenam ad femur inclinata habetquc procumbentem legnerà ad htusfiniflrum; cuius è regione vittoria in fiuto Talmx admoto fcribens vifitur; cui Dratopalmx foltjs coronatus ajfifiit. _J7 Centra fortuna,contra.

55? lIIiRobur. ^4fix Imago , Mulier fedens, cxtcndenf qne fmifiram fnpraphAn;cem , dexteram

perori

I V^L EX n^E I^F-M.

pettorìadmouet; cuius e regione Colignij

taJHi figiiratur: intcr ftritmque tamen

Draco ferrea corona redimitus Jupra qua-

dratum lapidem cernhurver.

3 7 Dopò Coiignioin. T I T. VII.

6} Micatinteromnes. Ferisfynìbolica Icon, mulìer fedens,&c fio- rum coroUis redimita, tenct dextera roja- rumfafcicuhmftmftra vero (ormuopiee ; habet à dextrìs Draconem corona argen- tea coYOratum » cuìus b regione venato- 1 res cernuntur : [upemb tamen ^ries ,\ Tauusy Gemini fujpiciimtur. ver.

}p CandidopectOjchriC

lutum habensydextera circularemferpen- tem,momordicumft^fiinetJtniftram ad la- tus ìnclinat,&c.i>er. 4j Apadì iencijC.

LTBER SECVNDVS. TIT. I.

7 5 Alpha, & omega* Dracobipes,alatns,circtdaris,momordicus. 44 Senza ptincipice.

^4 Longanimìtas, ^eflats ejfigics MuUer arìjlì a oronata nuda fedens fupra frugesihabenfque Draconem àftnifiro Utcrejpicìs redimitimi , dextera fpicarum corollam extollit , fiwjlra vero Cornucopia fufiinet ; habet è regione Mejfores ; fupernè tamen Cancer,leo,Fir ,go cernuntur. ver.

40 JNon ferii bella.

<?j Superemineromncs. ^utumnìfignum,Mulierfedcns coronata ho tris, habenfque Draconem coronatum au- rea corona ; dextera Cornucopia, fmiflra fuflinetVuas Cuius e regione Vindemia- toresvifuntur; fupratamen libra,Scorpio, Sagiptariusfujpìciuntur.ver.

41 Comeralti'ella^ion.

C6 Diu,no(Stuq;reglr. Hyemis figìllum, vetula fedens apud ìgnem , xalefuàenfquejèfe Draconem populea fi on ■de coronatum heéet àlatcre , cuius è re- gione niues; flumen , &-C. conjpiciuntur ; fuperne Vero Caprkornus,,AquarÌH'S , & Tifces vifnntur..ver.

41 Perche lìaueCTra.

6"] Anni tempora. ^nni temporumfymbolum , Saturnus Tfans | ferpentis iniqui morjusfanantes, & e infuiroborc&c.caputqueamiSlu reuo-^ 4P QuclValmoPellican.

S I Etiam

76 Clauium indulgentiarumquc bc neficiuni.

Serpens anens à Moyje conflatus , fujprn- j fufque in Eremo ad tollendos ignitos fer fentes,atquefanandum fujpicientium be- hrAorum larguores ver. 4; QaelgranMofè degli.

77 Q^id contemnere diiios? Laocoontis,& filiorum Ognmnantf .Aram ,

quosferpentes de mari e.xeuntes necarut, timoremjdolorem.et mortem ofienditiha- betque e regione Taliadi's Tempium > in cuius funirnitate eiufdem Talladium ju- jpicitur , fub cuius Clypeo ijdem Draco' nes proteguntur.ver. J^6 AiiacrilcG;oii)]<juo.

78 Sifijmpfeio pennas<liliiculo. Laocoon, & eius fili] ante ^ram genufiexi à Draconibus vndique tam mari, terra cxloque (nam ad Clypcum Minima vt jupra,fcrpentesconfHgerunt ) circunfufi , peccanti nullum ejje perfugium.notant.

47 Fugga la Vita mia.

75> Mireiìcordiaj&fteiitas. Draco cauda prxcifus orientemjòlem de wa- rifujpicit.vcr.

48 Ogni del noflro Re.

80 Sufpice.&Valeliis. TelUcanus cum puUis in folitudtne , &c. & ferpcns aneus è regione fujpenfus in Ugno,

1

1 Ti D E X \E.1l<r M.

Si Eriam feiocilTìmo; calcar. '

Cìnmeram ad voraginem fupentcm aggre-] ditHr,fupprìmuq; Braco, ver. <o Qjelto L>iago,Leon.

8i Mor5,5i: vita duello. SpìrUiM neqmljìmì à confpeCiu tunei ferpen-

tii in Ugno fufpenft, Chrisìumfigurantis ,

&c.poJi confliClum,ai tenebras > voragi-

nemq;fUginnt.ver. <\ji Toiiela vi:a,e.

r,'.-, •ii.('-'<'<ìVi.'ì .

'8; Tlecìempror,& defenfor. Andromeda adfcopidum alligata, yMonflru

in m tri petentem , &c. &■ Draco in aere

defcendensq; &c.ver. i •

j2 Era l'Alma infelice.

84 Sinctam,& terribile. Drdco in fummitate arcts ad ripara flumìnk, fulmen m inutenens -, &c.adcj; tranfua- dant.m minitans; & ^gtiH^ ad ripamfiu minisproph tunim.ver. ^.

fi Da la Torre del.

■, Sy Morte mortaa,vitareuixir«'.V,>(\K' Meretrìx quarti Ioannes vidit in ^pocalyp

ire. Vma (par gens de cratera,inebriansq: . omnesaflantesyprotumbentesq; circum>

de Beflia feptem capitibus à Bracone in

tenam protjcitur,ò^ concidcatur.ver,

54 Hauea quefta Nanica.

8(> Multifariam , multisq,* modis . ^nimantiavaria,atque multiplicia, quorum nominibus Chriftm infcripturis appella- turi inter qttx in primis ferpens xnem fn- {penfws in lignoy&c.ver. J5 Luce, Sol, Arca, Vite, Pietra, Monte.

$7 Q:^i<;efl:hic? Michaells arcangeli cum ^ngells ^po fla- ti! pugna ; ferpentisque xnei in Ugno fu ■ . fpenfhChriflum fìguracisycum iifdempr^- ' Uum,&yi£ìoria.ver. 50 Del negro, e brutto* i

88 Rex Regum. -"ih ; • ■

Braco alatus fupra orblt- teharién ^dttm illum cauij,<:ingens , ■&t:.cuim dextera cadiiceu)n,finijpra TimonAnitrStflarJsè ta men,tenem;eundemfu(ìinttver. $ 7 L'ali viuiici, e i' viio.

85) Veriras,5; niendackim.1 ih Braco datmf.b fole in medio cmli vmhram fhcicns propè mare > ejrc -habét à dextris veritatis /igna,àjìniliri: msndacif. -per.

5 S Come l'ombri del-.

T I T. 1 I.

95 Semata Religio. Braco alatm cauda caput inuoluerts , ac^ie-

fendens;E^UgÌ6neminta^amJexuatamq;

ftgnijicat.ver.

j9 Far feudo al capo.

- . ' ••-.■■■ 4i> •li-ijì't. ■: .i

5)(f Minusflucfbuar. . - •"■.•-' T^auis in mari cum or-ientefole,&c.ai.cwus

velum Braco alatm pofitus efi,Tecctefiaq;

fìgnifìcat-ver.' . , <

• 60 Qiiefta Nane di Noi.

• 97 Qiiialegitimècertauir. t Braco alatu/sfopra Bafyr/u cuius capifi liti- gio genuflexa ambabm manibu,s pont . co- ronam imponit ; hab&thmc inde àdifìxio- rum vrbis i^»w ruinas,&c. ver. '< - 61 Sta5Ùiafertiia>&:,

98 Et fuper liane Petratti. Braco alatus fupra quadratum lapidem, que terram dixereyeteres,&c.ver. 6 i Pietra,chc d'ogni amor.

^9 Religionis.Ba(y?. Mulier fedens fupra Draconem alatu,dexte- ra £dicidam extoUit , finiflram collo Bra~ conis admouet,I{eligionem notat, ere.

6 3 Non trouò mai.

1 00 lufti i ntrabunt per erm • Ba/ylica D . T-etri in Vaticano de 'vrhe amo G lubilei.

I

I X.D E X IlE K^r M.

lubìlei. ver.

64 Vica de rantichc «

iQi Poteftas in Demone?. DracQ alatm in liclore BeHiamfeptem capì- tibus de mari exire prohibet .aggreditur , atque conculcat,&'c. ver.

65 Nouellaraente às

loz. Omnes. gentes fcrufenr ei . Gentes vndicj, uenientes^rocumbentesq; (er pttem alatiim juper altare ere&H adorai .

66 Dale jjartipiualcoie.

10^ Panem, & vinum ohtulir. Cxres, & Baccus. cumfuis infignibtis fufra Curritm aDraconibus^,et TigrìbitsduÙti é.y Q^fti, che Dei nomar...

104 Niirquamamplius fuperftirio. Draco'te alato apparete de cdofugiunt, Fau

nus, Centaurus > ^c. Taurus quoque au-

wus ab Rebrms. conflatus ^ de Columna

corruit>&c.ver.

óS. Satiro>.Pan,SiIua,n...

105 Qui femel malus.

Drac(i alatm. ^eUionentindamat,expeMi(q;. 6sk Doiieiecom'iiai.. Mlnc'ìi."»

..,'■«0^. DuocDtidtricera.. . Imago DtìGenitticU yirnnì&Marìte olìm delfoccorfa nuncupat£,&c.fapra currum ad nouam Diià Tetri vatìcanam Bafili- cam in GregoriajmmfacetlMm ducitur > ac : tramfertur.ver. I 7u D.e le noftre iTiifene...

T07 Corumna, Cornmny. j Colnmna >, in Faticano: Bafdica.DiuiVetri; Vbi imago B. Firginii cxtat^cui Braco fit pra quadràtum lapidem a£ijiit.. ver.

7 1 Q^^il firmamento...

des coniiertit homines. ver. 17 a Se di fqiumola egida .

109 ReIia[on>i acbonis artibu". Collegij projpc6liua lefuitarum congregatìo- nià GregX III. Vont. Max. inVrbe conflruSliìVbi artes docenter omnes . ver. 7J Dicjuanco ala luperba.

I I o Publica fainr. Draco fuper altare ere£ius , quem prnet ab

vno Ut ere gratin choreas ducunt > ab alio

gentes eum adorant .

74 Q^ij ch'empiamente .

I I I Niin e ad Paftorem . Tybris flumcn, T^imfhas fexad Draconem

alatum in li&ore fupra quadràtum lapi- dem ere£lum,nantfs,ue»crantcsq; conjpi cit ; habetà dextris ^queduBuSyColum- nam, .Amphiteatru dicqi Vrbis antiqua monumenra. ver, 7J E an l'alme latine.

Ili Da pater auguniim. ^pollinis Temptum cum Dracene fupra Tri podem, quem teneas cum alijs troianis ve- neratHr,&c. ver.

76 Vdita Enea la morte

IT 5 Sàfiic San(ftc Pater» Eeneic facrificanti, Draco de .^ncbifkfepul- cro profiitens, apparet; & ficrificium fu- per .Altare pofìthm libatiCTc.ver.

77 Poi, che più volte al ►

L I B. I I I. T I T. I.

liT Attepide firrem. '<

Moyfi oues cuflodientì Deus iti ^ubo ardenti appareus > ferpentem è baciUo conuerfum infignum conflitniiver, •jk Coluij

, che gì elementiv

toS Yr atfonitos, foimidine tcrrear hofte?.. VaUasarmatai&c.CogQtneoflypea in hpir \

ri2 Signxinfidelibii<;.. I Moyfes > cr .,4aron ante Tharaoneìnbactillt in ferpentem coniiertunt.rer..

Citta

/ ^ 2» E T ^E^r M.

7P Ciccala Vergali.

1 1 j Ventati niendacium cedere . Moyfts, ó'Uaronferpens ^egyptiortmfer pentes ante pharaonem deuorat.ver. 80 Vedete almo Paftor.

114 Lux orta eft eìs. Cecropes Athenarnfapiètesde Turrìu sumì tatibus conitut Dracone apparète de c§lo> .81 Caggioii da Torri,

1 1 5^ Ec f^nabanrur \ movfìou'^. Bafilica LaterMienfis D. Ioannis inyrbean no lubilei. i§j^.ver. 8i 5e dopò Giulio ;Augafto.

11(5 Vnus parto, &Nnafides. Draco datus bilinguìs, &cver. 8 5 Da vn capo (bl, da .

1 27 Spiritiis ferebacur fupcr aquas . Dracones in mari in flumineyin lacu j ac tan- dem infante cxlati.ver. S4 Spirto diuin, chele.

iiS Q^ ftatis in domo domini. 7\^MÌ5 in medio mari , ctiius in velo Firgo Mater exiftit ; in puppi vero Braco duct4 clauesfujìinet.ver. 85 Voij che lui mar.

119 Videbit, &irafcetur. Milites duo prdiantes &c. quòrum pYÌmus habetgaleam etfcutu cu Dracone, & gii dio pr,walet;altervero [carpione fupra ca puthabenS) detapfo de maau enfcfuccubit. i6 Mentre nel capo hai .

130 Venite ad Aquas. Ceruus yulneratus adfontem aquaru de Ora conis ore vndui ert'.£lantem currit . 87 Corre'l Ceiuo ferito.

: 1 5. 1 Ifidiiite armifuram De*. Draco atatus in fuirobore, & difpofitìone fquamis armucusyprofilit.ver.

,88 Come l'aaratfije ben.

131 Veri tatis lumen. Trophon'tj Antru,ìn quoferpetesrefpofapetc tibus dabahfotes dnoshinc, ftinde habet. jSp Se di Trofonio. - - ">

I 135 Oprimi regìtur. " ;

T^uis inmedio maricum-pelir, ^ù'c.tttius '

TimoH in ferpemis caput <onfiir^t . Ter.

<)0 .i>e l'alma Veigi,

T n. II.

139 Felix ALifpicium, ,Atiguru,^rttfpicHmq; antiquoru I{gni. Ea/t

JiCiC in J^rbe,de quarti fnmmitatibus auiii volatus ob[erudiant,futuraq; prxdicebat; indeq; Draco à dextris vififur . ver. 5)1 S'à gli illuftri,

140 Cedaat tenebra luci.

Draco alatus ab Frhe lupam tanqHamgenti- litatisfuperjìitionem expellit. ver. 5)Z Mentre profanata.

141 Proximafpes.

T^uis in medio mari , in cmmpuppì ^efcH- lapius in forma ferpètis ere£ius exijìit;ÌM~ betfolemorientemà tergo, ver. p} Mentre nauigò.

142 Noxpra:cc(Iìt.

HarpibiLe ^ ignis uoragmemfugiunt i>raco ne apparente de cxlo. ver, 94 Nonhanjche.

143 Quàminueftigali^iles vi'seius. T^auis in por tu, Draco fupra quadratum la-

pidem, & Aquila falem petens > oculisq: inconniuentibusfu§>iciens,&c.ver. 5^5 Senonpoteala.

1 44 Pharmacum,& ante phirmacii. Draco alatus in fluminis ripa oues cuflodiès ,

ferpentes C£teraque Monjìra di; fiumme fugat, ac abigit ver,,

G 1 ''-■-

.\f ??2\(;D'E X I^E\'V M.

5)6 Scacciai velenojc.

145 Felix prxfagium.. r.T ^ i Dracodótus fupra Tripodem , hahei à tergo

I ,^p,oliinisT empii miriiUii&.Qn;. ,:... ;

' 5?7 Felice inco.^icrQ;so,Ttft5i^. (>!:. i

i i4(J Erfafta eft.tranquill'ira?,: Cìmftns in li£lpre Difiipulos remigantesype- riditantefque rejjiiciens,mare fedatm:In- fuper à lorige v.athntas eius,fcrpens fujpen l fns in Ugno, atquefol nubes aperiens , vi: j funtur.&c. veri .'.' . '.' ■ «,S Era turbaro il Ciel., ,J ■ ■: -•-■"■;:

' r.47 Laqueus contrinis eft.- ' Chrifins vexillum finifira tenet % & pede mortemcdcat.;extat & ^ngdus %dl)o fliimi par.xdffi ìgnitum. gladiumvtbrans . primofque parentesi eijciens ; vifitnr.ùbi- dem à longe xneus ferpens fujpcnfiis in ti- gno, &c. vèr. 5)t> Nou minor for:^.

.;■:- x-A - ' 4S O felix èu!pa.. CbriJiiiSipatres è limbo edndt\ vìfìturalon geferpen fujpenfus inlignoàbiqueparen- •tes primi àferpente decepti, ver.. ,IQ0 Felice. colpa ..

I j.9 Veni D'omine., 'Furie inferndes à Chrijli conJpeBit adVlu- tonem confugiunt > vifnuràlotifeixncus ferpensfU'j^efifus in ligno,<^c. ver. 1.01. Fugge Tnfauce.

li

T I T. I ì I. ^ '

157 Ponti fex futuu'orum bonorum. TonsfenatorÌMs vrbis , qiiemB. Maria vo-

dtinti&.c, ver., \ 104 Si come jj.ponce d'voa .. .

! 158 nirperfi',d«dijcpauperibu.';.

Moyfcs cump»pulo h ebreo mannit colligens &c. ibidem à lunge vifitur B^becca ad pHteum, acfcrpensjujpenfus in ligno,&c. loj Duuna inan,che'l..

150 Mors tua vira men.. [ \cduariamons, vbi Cruces, ac domini fepul- ■ ' ■ ■cfum &c.ibiq;Ciiiita<f Hierufde vifit'or, \e'Xtat,ófferpens inremotiori parte fajpen

fns ifi Ugno, ven ■

loi CeL'ftc Rcjche., ■

J I jp Vihs beaftì Hlerufalem. TempUnnm'gnum in chìus f.mmìtate fer- pcm extatfttJpenJÌ4s intigno. •

ic(j Qneilo gran tempio.

j iCo Qjomodo"eecidilì:i (leccio. ììydranifèptem capiùbus.Draco igninomus de celo defcendens,aggreditur,et coburit. • l\.7 Con le. foci del Ci el..

; \6i Artenclire,&vicl'e-c.. Serpcns txineus fujpenfus mtigna,acviatores, peregrinantefque , & e. Inde à longe Io feph opus in ^cgypto borrea aduerfusan- ricrìx dijficHltatim replentis > fernet & e. 108. Voi,ch'à-ViTa^' ...■j-i-r;.-

16; Ignem veni mifcre. Braco datus ignouìmus,glacìde petit mare » & fbluir,&c.ver. 103 Ghiacciaeia ogn'AIma.

165 CVm5 infTnmriir in vobi"^. Cicone^duc in aere gratias mutu.is repen-^ denies, & c.Tellicanits fnpra monti m pul los fios proprio fat.guìne viuif, cans , O" e. Gallina ad radices montis pullos foiiens > '&a a-cferpensfujpenfus in tigno ver. II o Non è cui punga ti'.

ij .jj(|t^ Ad te dominecIama'iAid" " '- • .V 1^4, Expuifos deprimitfpiritu'. \serpens'<ii't.^sf'tiPènjUsinligttd,(lì\e^f.mì'^^^^^ Draco ditvs fupramlantes aues fiata de . ' ■tenshofn(>'p4itflh"uraJorat,iS'C. '' j priniit.ver. . ■ ■■ y.

' 105 O ddCiel chiara^ ' I iii Gli Angeli, che..

: > Exi

I TID EX 1{,E J(^r M.

165 Exi de terra tua.

lacob exìens de terra, jua magno cum comì- taru in .Aegjptum ad lofeph proficifcitur. Draco de Bononim flumine ad Tybrim euo Lns adFrbis Templi fusììgium collo Cd- tur, honoratttrqiie. yer. 1 1 1 Limpitlo, chiaro.,

166 Talium efi: regnimr.

Tueri , Innocentefqite cum alato Dracene ludunt.ver. I Lj La Vitajche li Vita-

\67 Signum, «Se pharmaciim. DÌHÌVauliconuerJìo . angelus ad Jioftium paradiji ignitum gladiimi vibrai . Vxni- tens homo , acque firptns fu/penfm in li- gno, (S^c. ver. 114 O del nortro languir.

T 1 T.. Ili !..

/i'7j' Impofiiir nòmina rebus .. ^dam ( extat ibidem &-vxor) inflatu inno- centix imponit nomina rebm,cni obediunt animantia cHn£ìa,ac in primis Draco,i^c, iij Ojamopoira-delcor.

ly 1- The'-ami fauftus dies.. Themmi fie£Ìacula,&' li'.di;Dra(0,Elephas, Curms, Triremis. equiculi.ver.. 1 1 6. f ionci Colli, che'L.

1 7 f Q_M pricfagium vocar,eunclum . Draconis. trunca effigiesfupm quadratum la- pidrm intriuio, viatores reBudocet callh iiy Souralabellaie..

lyS In fcriniop^cftotis ormia.. Draco alatws in aere librosepe[iore mìttìt . 1 1 à. Manda fuor del laciato..

I IT Noi' alcum fapere. Sag^ttariusy dum Draconem alatum fupra exctlfam Columnim pofitum confodere ftudet, à ferpentis iclu , quem p^ie calca uerat,invtapercHtitur.ver..

115? Al faper alco,aI. '•

17S Indies labore virer. Draco hedeafuli^s coronatns apertos libros , prò foribus sdium ar.ttquarnmjjtjpuit .

ilo L'Hedera Quunque.

175) Ar<; forni n.T Come'. Mercurii ejjigics' in U£lort fupra quadratum lapidcm , & fortuna: imago Jipmrotxim lircf.maBainmaìicumnouacUuinitxte ra &c.ver:. Ili Girala manco!.

180 GratiarumPà'-er,&::da'or< Mufarum chorusy quibus loco ^pollinìs , Draco laurea eorohatusafjìfiit, ver. Ili II Gornohìin voi.

I 8 1 S'piri'us viu ficar.. Cadmiis , necatif focijs à;Dracone , euvdem aggreditw; confodit,<^ necat, dentcs [e minat, ciuitatem xdificat , &c. ver. ■ I z3 Cadmo, cui di valor.

iSi' Hincdogmaravera;.. Draco alatus fupramagnum Templum in Vr

be I\oma libri^m ub ore mittens » loueìn , '

cuius è cerebro Mìnerua profiUt.t ìiìjj'i

cit,&c.ver..

1 2.4 Pcrclifi miaei'.ua . -

ir. .■y^\a'.':>-iury'^\->%i.iì\r.'- - • ■; ; .

rS? Hfncdona c^Ieftia. , ,;

I Thilologia in feeundo culo , Hcrfftrì^. Infi-

gnia. in quadam Tabula vidit.ver.

115 Videla bella .

iS4Fugat tenebra'.. Sphinxà confpe^ìiiLraconì^ aufugit ìn'ma- re,&c.vef. . ,. . -^ :

12.6 Da noi la bella..

' 18'y Cedànt armaTogJE .

Draco alis expanfis fupra Trophxis cqlloca-

tHS,certamen inter Horatios, & Curiu-

tios rtfpicii.ver..

I r/ Senza dotto, maturo ..

LIB.

/ ^ D É X K^ i^y M.

L I B. I I I !• T I T. L !

rgj Nihiifiigir. Tiiidenthe imago, Mulìerhifrons coronata fedens,babensq; à dextris Draconem, fini- flra vero ^eculum tenet > ac introjpicit . 11$ Sanca, i^iggia.

I i?4 Prouidenti? clypeus- ^4efculapiws in forma Draconis de Tempio eius in Epidauroad Tortumproftliens (pe tetitibm B^m. oratoribus auxilintn can- tra pejìem) in fublimiori pane Tiauie fé ccUocat, ver. j i<f Era l'alma Città.

^9S Vrilis recordatio mnli . Draco alutusin aere cauda pracifus,t^t4a ter tiarrijlellarum par lem ad ignis voraginem fecum trahit. ver. ijo Apena^haueak.

1 c}6- 5agacitatis (ymboliim. ^nubiit tjHh& Mercuriuscredìtusejì, ca- put habet canvs > tcnet dextera palma ra- mum , finifira vero Caduceum ; habtt à tergo magni monumenta Templi, atque ruinM,&c. ver. 131 Sagace Anubi .

1 97 Prndens,& (ìmplex. Draco alatm Columbamfupra caput habens &c.vcr. iji A l'olTcruanza del.

15)8 Qaid exiftisviderc? Sripentii mir^e magnitudini^ corìum ab Afri ca R^ma miffum , <2r Draco olatM frope P'rbenii&c.ver.

133 SedaBagiadala.

ipo Spirimsintusalit . TìlafoUicularisin medio mari à ventìs a&a &c.fupra quam braco fi/Ut, ac fuiìi- net:&c.yer.

134 L'aAima da l'onde. 1

100 Silen'.iodifficiliusnihil. Labyrinthm in cretenfi Infula, in cuìus me

dio Draco fifiit,&c.ver. 13 j Ne l'ampio, vago .

101 Medio tu ti flìmus ibis.

Draco diminutmMejl fine cauda, alisexpan fis in aere inter a/ira . ver. l}6 Feliciffimo petto.

ao2 Delcdus bcneficiorum haben- dos. Gratìeu tres, quarum prima rofam dextera, fecunda fimflra quadratum os, tenia mir- ti ramum tenentes,Mercurim dextera ca duceumfuftinens ducit.ver. I j 7 Dal gian {"eno di Dio .

103 Sic futura declaratranfacftis. Trudentix bifronti^ imago, Mulier longa pai la induta in magno Theatrojìas etc cuiws- dextera ferpentem habet, fimjlra jpecu- lum; extant ibidem fph Ara, horioluyaìiaq; mathematica infìrumenta. 1 3 8 Quella gran Donna.

T I T. II.

ioi> Quis contra Nos? Othomanic£gètU ^rborem igniuomus Dra co combttrit. ver. 13P Piantò man fcelereta.

110 Mors impijs vita fidelibiis. Draco in aere alti expanfis B^mam Chrifli fidelibu/S apes ab ore mittit , è cauds fcìf- fura ferpentes ignitos confiantinopolim ; infidelibus eruÉlat.yer.

14» A luoi dolci,più.

2 r I Veri louis Ales. Hadriani moles prope Tibrim in Frbe , qtite nunc .Arx S,.Angeli dicitur,in cuiiisfum- mitate Draco alatus radiai ignitos ab ore mittens, exifiit.ver. 141 Semimftrar l'afpre.

Vbi

I X,D g y H^jr l^F M.

■(

1 1 1 Vbi mors.ibi vita. Dracoalatus fupra lìgnum, ferpentem qui frimos nojìros parentes decepit , necat» &c. yer. 1 3 1 Qiielj che del noftra.

i I j Submcrfas obruc piippes. Braco alatus fupra malum liauis Eccle/ì^ typifkces hfrefum nauiculìs proijeU,cafq; comburiti atq.fubmergh. ver. 1 45 Da la cima de .

1 1 4 Per ea quar peccaucrls. Hydra cdefiis fX 48. Imaginibus vna,fuflì' I net in dorfo coruum rofiro corpus eius tan ' gentem,& ad cratercm tendentem-ver. 1 44 Bianco era il voler.

215 Qi^id mitius, quidiieturbarius . DrMO hap^ipus ftcariosìnfequituY propì caUrum, &c. indeàtange ferpensfujpe»- fus in Ugno cernìtur» &c.ver* I4J O chiaro àGiufti.

zi6 Adpecram alliilepanuilo?. Dr<ico alatus ferpentes ad petram allidit,etc. 1^6 Pria, che Tingraia.

117 Riiìt temerità";. ThaetonfoUs currum duees &cJ. ref[(ttra- mite I6;iè aberras^reperto in polo [erpete; ac pre timore eius Uxatis habenis equo- tuminpadum corruit.yer^

147 Arde la terra, e ..

218 Ab oriente oCGaflis . Serpens fujpenfus in lign» » &c. exorìentem folem babet à tergo.rer..

148 L'oricnial furor..

zij> Iterlmpforiimperibif. Baccus hederte folijs coronatus % thytpim dextera gefiiensfferpentibiisq; prA:cir,iìi4s> infummitate 'N^auisfedenSii^c- "Pyr^itas ipjlim decìpere uolentes in Ddpbinos con- uertit. ver. i45) Fermofiliualtomar.»

110 Iurte vltus. aquila appreheìidens ferpentem » e'ws morfu corruitt&c.yer. ijo Vidi iìgnor quel.

ili Portio eorum i^nis. llareticorum ^rborem igniucnms Braco co burity&c.ver. Ijl Con forza,e con ,

T I T. III.

12.J SicmilitansadTriumphum. 7{auis tccleft£ Typtis in medio mari , &c. Caym ^bdlujlum fratrèin li£lore ante aram occidens, &c. Statua ^gis T^bu- chodonofor ante fornacem Trium Vuero- Yum Mifac, Sidrac > & ^bdenago finns > C/'c. ac in aere ferpens orientatis feptem capitibus apparente Bracone de celo con- fufus aufugit. ver. i }i Dopo'l langue gentil. ;

izS Fonioripro nulli!'. Elephoó cum alato, igniuomoq; Bracone co- greffus, acfuperatus, cadi:, ver. Ij3 Quel>cheglihorrendi.

219 NoncommoLiebitur. T){ebrot, & filìj .Adam Turrim Babel adifi cantei y &c.Gigantes cxlum refcindere conjpirantes, Deorum futminibus confo • diuntur , ohruuntq: extat ibi à longe xdi- cula, indeq; Dracofuper quadratum lapi- dem ereBusvifitur. ver. 1 54 Soura bel quadro .

250 Non pnualebimt aduerdis cam . Braco alatus antephores munitiffmie ^rcis duas fnfiinet claues. ver. i a Come potrà rinfcrnal .

2 5 T Nufquam tutius . Braco tnagnus alatus coronimi KrmTont. quam vulgo R^gnìi afpeUantyVnguibusftì iìineti&c.ver. Ij6 Se mai ben retto.

Domi-

l-J^D EX ^E^F "M.

131 Dominus folti s,&.'potens. ' $eies Ì{om. Tortt^- hahens bine, inde duos Lraconcs inai<la,quam regiam in Fatica no Valatioivocant, &c. ver. ijj Beaidkde incui.

135 Opere, ,.\: fermone. Drdcones duo cratatim ereSlis xeruicibus mare tranant.ver. Ij8 Rompon co'pettL

X ? 4 Prudentia fortitudo fortior, Leormgnnsgradiens, &c.habetad collum aduin£ium ferpentem, cuiiis caput retro- fpicit. ver. IJ5) Portai Leone altier..

135 Edam llgiiapi'ofli'ganr. Scutum , Dracovis Imaginem habens , quod

Epaminonda^ ingenti Columudifufpendit, &c. Exercitus,exercitum Draconis ima- ginefngat,&c. indeq; à longè duo adfin-^ gulare certainenfrdiantes cernuntur. 1 6 o Non con Iplendor.

136 Nemorapier-eas.

Dracone ad cuflodiamouium defcendente de cdo,fugiunt Monjlra diuerfa, Cètilitatis, Hxreticorumqifymbola.ver. 1 6 1 Vengal gran Polifeino.

237 Prsdonnm euerfor. Templum aurei Felleris , cuìus prò foribus Draco igniupmus extat, & e. inde in mari l^auis Argos vifìtur,&c.ver. i6z Credeano, ( e con error.)

T I T. I 1 1 I.

143 Ab Antiquiscognitus. Draco cdeflis inpolo, &c. Q^cm^egyptij contemplantur.ver. 16} òe le vecchie canute.

244 Abftinentia. Draco propi Antrum fufpiciensfolem.ver. 104 Qaeflagirantìiago.

245 Supeibos dimittens inanes. Serpentem in Tlatano pajjeres ix. cum pa- rante glutjentem. dumpro Grecii facrifi- caret,vidit calcai, ver. ì6$ De i'upeibi i ^lan nidi.

2 4<j Cai obediunt venti . Dracone in medio mari exifiente > &c. fugit Trotheusy ac alia Monflra; habet e regio- ne infra teìrani par lem Mam Vaticani , qua mare verfus occidentem refpicit,qna Eaftlicam vocant, vulgo U Callaria , Vbi Greg. XIII. magno fumptu, miroque artifìcio totam Italiani defcribi , delinea- riqifecit.ver. 166 L'almo Retto r de ^

247 Imbecilli ratis remedium.

<A te Menfìrum Dracone apparente de cdo ' caditinmare, quodlitxIoHÙ0i<evetu

l<e, &c.Jequuntur. ver.

xG-j Poijche del Crei /ÙJ

248 Contraria contrarijs obftant. Crocodilus mneus fuprapontem 'Hili ; Cro-

codili tàm infiumine , tàm etiam in terra nauigantes, atque viatores perfequcfites, &c. infuper Draco fu^ra magnum Tem- plum- ver. 168 Mentre nel fiume.

249 Gladiusrpiritiis.

Mercurvj tres; quorum primus Herma dici- tur, &c. fecundus pene nudus ^gnum in humeris > <& caduceum habet; tertius ar- matus dextera tenet gladiu,finiftra ^gnìi cum caduceOì&c.ver. 1 6^ Di quadra Baie.

250 Albinefcìospudiciq; tollendos. ChameUon à cofpe£iu Draconis aufugit^etc-.

i;o Perche àlaiommità.

2JI Re quod icone. Lunafeu Diana fupràcmrumduClut» à Cer- uis, à Dracone fupra aquilaterum Trian-

culo increpatur) éj^c ver.

Non

I J^ D E X \E\ V M.

171 Non fapendo empio. L I B. V. T I T.

maxìs cujlodiens frufìiis ixnreos horterat/^ hoJperidHtn &c.vei: 179 Perche le figlie del.

A <> .'.

159 Optfmus rerum feiHarorj'>i7'>''^ Braco ìgìiiuomus ad hoftium He^eridum hor ti vìgilans, illum cnsìodit ver. 17Ì Quello Giardin, che.

Ì.60 Cuftodia, & vigilantia . Prt//i*f ante Templum cufiodiens Firgìnes

&c.fufiifiet dexterafcutum vbi caput efi

gorgoncum, haftamfiniflra vbi Draco an ■ te pedfs ,&c. inde à longi in medio mari

'\am vifitur,&c.ver.

I 7 j Quel Diago à pie.

261 Sub vmbra alarum tiiarum . Draco alatnit ereSius alii expà/ìsfupra ma- gnuni altare cufiodiens oues circunti cir- ca cubantes.&'c.ver

1 74 Sotto le {ante piume.

l6i Omnia ruta vide?. Draco alatust oculeits alis expan/ìs in fum- mitate ^rcis fanCìi angeli propè Ty- brim in vrbe, &c.rer. 1 7 j Occhio beato, e caro.

16} Vigilaf. Draco alatm, ereBtuq; prò foriÒM magni Templiy&c.ver.

176 Qaeftijche di fàpcr.

2(?4 Veritas fio rutior. Emngeliflarum quatmr ammalia in vìri- dario,&c. cuiu-s oflium Draco alatus cu- fiodiens occupat,&c.ver.

177 Non Tente huomo.

x6t Vigilatq; protegirq;. Draco alatus > vigil &c. cufiodiens ^gnum Dcifitper al are pofitum.ver.

175 Almanlue.o.e.

x66 Digntratum Cuftos& Daror. - L'racu magìiHs, aUtus , igniuotnus in liciore

i6j Dormfens vigilar. Draco tnagmts,alatus , proph ^ntrum aper- tii oculis cubatì&cper.

180 Se pelate le membra.

2.6S Qjj'a nefcitishoram. Mulierflans longa palla induta radiata coro- na redimitayteyiet jexteràfunè accenfum , jìiiiftra vero circularetn ferpentè exioUit. I S i Con li man deftra.

i.6cf Sacromm Cuflo^ Draco alatns,igniuomus ante fores Vomeri) aureorumfru&uum hefperidum, ver.

181 Q^ell'è il Giardm.

T I T. IL

37 j PacisAuiflor sterna. Caducetu Mercurij cum alato pilco à duobus ferpentibus circundatits , &c. habet bine inde(tranfuersè tamen) Cornua copiopie nafru5Iibus.ver.

183 Odi noftre quieti,

17^ Vrbs pacequiefcat. Draco atatmsfupra Tonte S. angeli de vrbe, indeq; fagipta,s,aliaq; armorum genera in Tybrim proijcit. ver.

184 Hora, ch'e'l mar.

Ì77 F^deris fignum. ^pollini Mercurius Lìram, apollo Mrceu- rio Caduceum donat.ver. 1 S j Dona Henne à Febo.

278 Pio pace bellum . Draco fupra Caleam prò Cimerio , &c, quA apes, mellaq; tamquam alueolus contintt. iSó L'Elmo d'acciaio fin.

275) Pacis flana. Valladii [ìgiilu cu Dracone fapraTemplu vi- ff ir.ivr-

^ "K o E X ^E \y M.

tra vrbem, at Martis, & bellona fimula- cra,faceUaq; extra menta locauit anti^ui- tas . ver.

187 DiBellona,c di.

2.80 Nunc pace quiefco. Draco alatmfuper arma, trophcaq: fifiit an te Templum. ver.

188 Spento del mondo .

2S1 Veni, vi di, vici. Braco alatus,àrcularis momordicui) nodoq; ligmm ambiens,&c. ver. 1S5) Qj^ello principio, e.

2 §2 Vtriimq; prieftat . Draco alatus Inter cadi4ceum,& cornucopm, fiflens. ver. ìpo Pace à la deftra.

i8 ,' Non paccm,fed gladium. Draco alatus de cdo defcendens advrbem tenet dextera verfatilem gladium, finifira vero clypeum in quo cherubin e flatus ap- paret. ver. 1 9 1 Venni a tor pacej^-.

T I T. I I I.

2?5J Vberratis parens. Therma Vioclit. Imp. in vrhe , in quìbus Creg. xl 1 1- "Pont. Max. borrea aduer- fus annona difficultatem conflruxit. ver. ic)2. Se gli antichi à.

2 90 Satiafti nos Domine. C^res j^ìcarum tritici corona redimita, dexte ratres tenens arijlasy finifira fàcem acctn fam versus terram inclinans,fupra currum à Draconibus ducitur, ^c. ver. ipi Cerere poi, che,

25? I Lactificafti nos domine. Baccus botris coronatus habens in dextera Thirfum,finifira cratcrem tenens-fedensq; fiipra cnrrum à. Bracone , & Tigre duci- tur, bAbetq;retro fatyrutncum inftgni-

bus,&c. ver.

i^i Portò Bacco à le.

2^1 Percuflltj&fluxcrunf. Fons,quiinter cateros vrbis, in jLrea D.Ma ria B^tunda Creg. XIII. Tont. Max. fedente, erumpit,&c.ver. 15)5 Mirabil verga,e di.

2^3 Simulacriimfelicitatis. Felicita , qua & Macharia diciturfedens fupra magnum Tronti tenet dextera cor- nucopia, finifira Caduceum fufiinet, refpi- citq; inuidiam, qua trifiis , confufaq; ter- gavertit,&c.ver. ij?6 Ne l'aiueo Troi:a.

L 1 B. VI. T I T. 1.

301 Vitsdnx itincns. , Moyfes tenens dextera bacuh.m , cuìusfum- mitas in caput fs^pentis confurgit , cum hebraorum populo fitgitns {tgytiios, igni- ta duce columna mare rubruìn ingreduur, &c ver. ICJ7 Pnma,chc"l pie.

^01 Dignitatum culmen . Serpens in polo inter duas Fìfas , maiorem fcilicet,&minorem , habetq; circumcirca nonnullarum partes vicinarum. 48. c^le- fiiiim imaginum; cum infcripiione nunqua occidit.ver. 15? 8 Riluce il Drago.

305 Semper Aiiguftus. Trittolemusfpicarum corona redimitus flans fupra currum carerii à Draconibus du- Bum, frumenti è cratera femina iacit.ver. 15)5) De l'Eleufìna Dea.

304 Magiftratusfacit hominem. Draco alatus fupra quadratum lapidem ha- bens circumcirca cuniculos audaces, ac impauidos , qui leonum confpeclum è re- gione aftantium , vrgentiumq; non tinent. j

ioo D'horrcndi, e.

Bonis \

I T^D E X \E ^ V M.

3 05 Bonis reilq; non idem. Collegium Griecoru in vrbe à Creg. XIII. Tont. Max. coTtftruilum . zoi QLial in Grecia m'vdifti.

jo(J Vade, agc nate. Draco alatus jlans ad fores magni Templi clajfem inmare Chriflianorum fxdere c6' iunfiorum in Tureas , ajpicit, & alloqui- tur,f jpicitq; oiqmlam in aere Imam di- rìmentemsò'c.ver.

zoz

L'Augel di Gioue .

307 Princeps luuentuiis. Draco alatus de fonte exurgès, Afello luuen tutis Deam dorfo vehenti , fitientiq; au- ftum aqu£ denegat.ver. 203 IlGenoliunian de.

3 08 Princeps, Rexq; potentiffimus . Talatium in exquilino colle, qui mons cabal- linus hodìe in vebe dicitur, à Creg.XìII. conHru&um ab ingenti fervente jpiris circundatum . ver. i 04 Con ampi) giri la.

3 cp Legum dator,&: ciiftos. Cinthia, quam Dianam,proferpinam, cecathct

Jftdem, & Imam appeUant, Draconii ca.

fife, coUoq; tenus armata , accintaq;fini-

ftra tenet arcum, ab humeris pendet pha

retra e-rc.ver.

20.5 La vaga Cinthia. ■Ai^Wi :^\\:'. -■

310 Corda Rcgum in manu dei funt . Leo cxleflU, ferocijfimum Zodiaci .Animai ,

habens (vltra alias) in corde flellam, qua ^egulum\ (èu rerum B^ginam appellant , &-C. ver. zo6 Non sì altiero Leon.

311 Inexpeótatus dominatoris aduen . tus .

Tarquinìus fuperbusvltimus I{om. ^exfer- pentem ingeniem de columna defcenden- tem videns, cumfuis expauity&c.ver. 207 Mentre più bella, e più.

3 z Nititur in vrramq; Serpens ingens duas Columnas ambiens cir- cuii in magno foro.ver. Z08 De l'animo il configlio .

3 1 5 Regale facerdotlum. Trothteus inmedio mariintermonfira , &c. capite fcrpentis coronatus dextera tenet tridentem, habetq; bine inde Aegypti pò pulos in Udore, ver. iop Viiìolaprircactà.

3 14 Redditcergo. 7<{umus Greg. XIII. Tont.Max. cum Dra 1 coney clauibus,& corona Tont. ver. \

i I o Lo fpirto, ch'è da Dio .

315 yfììy^friiì 9ft>v9ji( Scc, Mercurius capite galli ferpentinifq; pedibust armatus , &c. tenet dextera flageUu,fini ftra clypeum;habet è regione Hieroglypbi cum, quofenfus Iconis declaratur > nemph orbis terrarum globus cum caduceo in medio,&c.hinc indeduo Dracones,quiJ]>i risìCaudifque circumuolutis duosfuflinent timones,quibus globus ipfefubjìentatur. zìi Al corpo human.

J16 Romanoru numifmata Pn'ncipu'ì T^umifmata diuerforum B^m. Impp.in qui- busferpentis Imagines cernuntur , Infti- per &■ rirtutum ejfgies, &c.ver. 2.17. Gli Heroi,che"l Cielo.

3 17 Militarla Rom. Infignia . Geflamina vexillorum varia F{gm. prxfcB. Militum , in quìbus varia ferpentis infi- gnia vifuntur. ver. z 1 3 Moftrò'l dominio.

T I T. II.

315 Non vulgauda crcnfilia. Vexillum Greg. X ì fl.fupra frbem in quo Draconis imago,&c. ver. z 1 4 Gli ahi lecreu del.

H

Pxiii

^ O g X l^E J{_r M.

^24 Pieni' entia. Serpens inter represfub arbore » ìnterq; la- pidesjpoliansfefe remuat-ver. 1 1 j D'ogni vecchio Iqualor.

325 Nihj} friiftr.i. Draco atatui fupra currum a cornice > & à cerua du6iutn. ver. 2 ;^, Sdegnoso più.

5itf Virus vnicamerces.ìiV eo.: Mulier radiata corona redimita longaq; pai la induta ^ans,&c.finiUra Colimi^ in nitkur, dextera vero ferpentem amplc£ìi- tur > habet ante mare jigeum vbi claffts, etc.at retro Mofayci populifuga ab Jlegy ptijs cernitur . mare rubrum ingredien- tii, c^ e. ver. ^ij Di viuo foco alma*

?27 Inhisfalus. Mulier fupra ma^num altare fedensì&cdex tera pateramporrigit; refpicitq; ferpen- tem fuper altare ereiìum adcalumyjpirifq; circumuolutum,&c.ver. 1 1 S Donna leggiadra.

528 Bonisaufpicijsincipienclum. Homo exieiìs è ciuitate à dextrh ferpentem, àfiuisìru mufttlUm offendit. 1 1 p Cliiunqae di faper.

Srphlcrum de quoferpes exiliens prodìt,&c. hubet à dextris bouem mortuum è cttiM cerebro apes procreantur àfiniftrps equu de quo vefpa:; indeq; à longh retro .J. fel- ini cernitur quifcarabxos generare d:ici- tur ver.

210 Nafte dal bue, .■ j

5 jo A ficie'-olnbri. Serpens xneusfufpenfm in ligno,&c à cuìhs covfpcBu Aetiops peccaci fyrnboU^fn f^- git. ver. . 2 I Fnocri (lai chiaro.

j 5 I Surrcxit Paftor bonus. Draco alattu > erelim, vigila>tfq;oues cuflo- d ittlupos increpatjcanes fugatiip cver. li. 2. Mentre claudio,Ncron.

T I T. III.

3 J7 Non eft noftrum. .Antrum Tiatuìx , quod circularis, tnomor- dicufq; ferpetis circuit,&c. extat Mater T^atura adhofttum .Antri cum pneris, &c.fatum vero inttis Jpheram contempla tur, flellasqipartìtur; /ìtphebu/i Jians extra ^ntrìi liramodulatur, &f^lendet.

223 Cinge l'Antro fecondo.

338 Animo,& Corporc. Tyramis in cuius fumnàtate Draco exifìit , &c. hiibetante Termini fìat uam f^mbiii- cotenua fuper quadratum lapidern.ver.

224 Ne l'altezza.

3 39 Altior illofplendet. .Aefculapius celefìis Imago inter flellas cum ferpente , &c. habet fupra Cregorianum Draconemfìellatum,& c.ver,

225 Scacciar da Corpi.

5 40 Nouus anni curfus. SaturnHs,alatus,claudus,&c. extollit de^te ra circularem ferpentem momordicum,ft~ nijìra vero baculo fujiinetur , proceditq; ad obelifcum vaticanum, in cuius fummi- tate piene drcularis efiferprns,non tamen momordicusi&cver. 2i6 Radoppiandoi momenti.

j'4 1 Clauiger rrereus. Irnus bifrons radiata corona redimìtus , lon- gaq; palla Jndutusftans,&c. tenet dexte- ra clauem;fceptrum finiflra, habetq; ante pcdes momordicum circularem ferpente, itemq;fi lem ante & retro.vcr. 127 fecclaprilcaetà.

^41 Virefcfr vulnere virru'. 0--rh d's I-Lnm.niji d dccfme .Anìmantì.x

rJti^)n!S ^

1 71 D n X \-E K^ M.

ratìonis expertia conf:iregat,&cnf>xorep ah infem rtuocat , ìntérjicitur à Baccafi- tibus, caput eiusproijcitur influmen cum lira,&c. quod apparente Dracone in lapi- demconuertitur,liraq: ìncdum transfer- tur, ver. '■ ziS Ebre le Bacche.

3 4j' Inconniucntibus ociilis. Bafylifcus alps expanfis McìpìtYÌ Càpite.ere Busq;fnpra magnuMuire in. Eremo vii infcriptio efl. ^eternitàs. zip Qirljch'occhio human . •

544. Aquo.&adquem. ^ .

Draco magnus,alatus, circularisymnmdh

dicus. bfpespropeniare.y&.\\,^Y^ ''■''^

z^o Sedalnnarl'ondii,,

,^l.-!^V.

f 4 y Abiìr ni(ì in-te^lo'-iai?i. Crèg.X liu Tont Max. fupra Currumà Draconibuf ad Immortalitattm Ater'iita- tìsq: fedim ducitur : habet antè'pedes "Jo bumorbis terrartim fupra qutm Jerptns ejlfujpenfus in Ugno. ver. 2 j I Santo Motor,<!he.

547 DciGenitriciMarjjc.

Beatjp. Cenìtricis DeiMairìx .Ànnunttatìo , &c. habet ante pedes Draconis vigìlan-

■ 'tìJm^ quam MìneruA iribuere. veterès,vt in Titt. mdtis huius operÌ4,& prsfertim in lib. 5. tit. i.&c plufquam Minerua efl hec&c.ver. .9 ni. ti;:

i3.i..Kc l'Abilfopiù. rnurLOf;

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Errata

foI.5.num.z.a!'di<lic, fbi. f7i.\ium.9.rui.'

Correda.

I N .

Errata

S.xJidit. i^.prxceiere. 47.Concurrum. 5 I . fit.

100. Deorfum. i i»i..^!:fg.oro.

101. Hypponefiutn^ no. Igiiiiui.

I ii.Ciclades. iij.extriiftus. i2<].luetm.

I I s .Trophea.

1 ^p.fcniccs. iij.Duotum. i4o.ezpelIerat. 100. fìgnum. 201. Cui?

ZIO, Allufion.

2 I (?. Veteres lapi. 2i3,feflumine. 2;o.Hoftum deufta. 2 8 1 .- Tn .'^on.

30 1. &diuidei!lud. 301. Quafi murus. 307. Niuitannos. 307. Auftu. 3o8.f"ubditorum. 3o8.Di<flaie.

^ . . 5.nuni.^,..edidit. - '■' ''■'^ ■^'■^"- 'TT-iJ irtnli-y.rms. . .... v.^V/ott -ìAr'. •;;;';; ■>. ; .,

- •.■-■;^^*^^■•'>■.<:orrcla!ai•^

'il

Vàid5^-"-' -a ' ^ pricidei-e. ;' concurrunt.] :

fit.

deorfum.

Gregorio.

làpponenfium.

Iginus.

Cidadas.

cxtinfius.

lucetti .

Troplixa.

Ph^nices.

duorum.J

expulerat.

fignum.

cur?

Allufion. Veteres.lapfi,.

fé fìumlne.

Hoftium deuifia,

in (inai .'

&diuideillud.

quafi murus.

viuitaiinos.

auAu.

fubJitorum . diilare.

'jiz'.faCM'tefta. '

■3 13. Bonosnumeratur.

315'. &fir)gulareni.

313. V etere. 313. Aquile. 3i3.Monotafri. 314-teftatetur.femioat. 3 17. Viris pr^elfe.

Errori

fol.ij.vet.8 ftjagge. 16. ver.4.Difcretto, 4?.V«.».MeiÀtlD. , yo.ver.6.Difpreggiati, S i. ver.i 4.N0110 Vgone. 8 6. ver.7.Mirra, Agnello. ro'S.ver.j.legenti. 101. ver.g.Alduro. 109. ver.4.fefias. I f 8.ver.3.Auuilupate. i^J. ver.8. Circondato.

1 8f .ver.3.s'econtra. I97.ver. S.Mar. i^p.ver.i Carriddi. 167.ver.13 .E torre i lor.

2 8 j- ver. i. Drizzano. 507.ver.i.(bnn!er.

} 07 .ver. y.Genio dinin. ^09.v^.<5.3lpia fuperba.

309.v«-.8.ante norme, ji j. ver. ij. Gregge. j24.ver.i.'èfpoglia. 337. ver S.Diuina luce. }4 1. ver.tf.foccelTor. 343.ver.i4.èbofchi. j j iver.8.chiarclucenti. jf i.ver.i4.rante,luminofe. 3 y 6. ver.j. Virginità.

Tarélatefla. "bonos munetatur, (ìngularem. Veteres.

A(JUÌl£.

Minotauri . teftatur. feminat. Viis prarcfle . . Creatione.

t^r-GL I

Corretti.

ftrage. difcreto.

Metallo, difpregiati . nouo Vgone, Dramma, Agnello, le Genti. Dal duro, fez ò fefta. auuiluppate. circondando, s'è contra. Mal. Cariddi. E torre lor. Drizzalo. Somier. Genio diiiin. alnia,& lìiperba. fante norme . Greggic. & fpoglia; divina luce. Succefl'ordi. e bofchi. chiarc,e lucenti, fante, e luminofe. Verginità.

NOMINA AVCTORVM

IN OPERE CITATORVM.

Acciirfius. Alciatus. Albertus magmis. Achilles Bocc.

Alex.Neap. Alex. Caftren. Alex, de Ales. Alex, de Alex. Africanus .

(Alphenus. D. Ambrofius , ' j D. Anfelmus. j Antronicus. I Apocalyp. Io.

A porto! US . ApoUonius (Thyanc Appianus Alex. Apuleiiis. Anftotelcs.

Aiilus

Auliis Gelliu?. Aiifonius Galluy, Azolurecons . D. Augiiftinus.

B

D.Bafilius.

Baldur.

Bartolas .

Baithema.

Bedaptesbiter.

Boccaccìiis.

C Calliftratus. • ■* Caius. Campanus. Card.Albanus. Cebetcs. Cecilius. Celius. Celfus, Cicero. Cinus. Claiidianiis. Clemcns Alex* Cornelins TacituS. Curtius lureconr.

D Daniel propheta. Democritus. L.Deuteionomij. Dinas.

Diodorus ficulus . Doroteus.

E L.Ecclefiaftici. Elianus . Epiphanius. Elaias propheta. Eufebiiis. Euripides. Ezechiel propheta. L.Exodi.

Feftus.

Florentinus I.C. D.Francifcus Tolct. Ful"entius.

Galenus.

Getnimanus. Q {/I 1/ L. Genclis. Gerfo0. -^ O D S D, Gregorius. ,CregO;yus Giral^us .,

HtfràclitìJS."i-^^ e Heremnius. Hermogenes. Hérodotus. Helìodus. Hieronymus . Hieremias proph.. Homerus . Horatius. •

I labolenus I.C. IambIirus.I.Ci;^'f."'-' lalon LCons. '/^ Iginus.

Imolenfisl.C. D. lo.Euang. lo.lurecons. D. Io. Chrifoftomus. lo.HyerCard. Alban. Io. Anton. Pontanui- Io. Leo. IcCalfaneus . lo.And.Cnaon. Ifaias propheta . Ifidorus. L. ludicum. lulianus I.C. lus Canonicum, Iiis ciuile .

La(5latius firmianus Labconlurecons. Licinius lurecons. Liuius. Lucianus. ^ ^. L*)Papà; ^^ Liicretius. ' D;Lucas Eiiang.; -; Ludouicus Anolh

L. Machab^orum, Macrobiiis .

Porphirius. Proculus lurecons. Pomponius lurecós Pontanns. Pronapides. L.Pralmorum . P^olomrEus. " - R

; ^^abapus. .

L.Rco;um. ■. Ripa lurecons* S

L.Sapientiz.

Martiafntìs nCf ' ^- " pSSéUèla'IaKcoH^ ÌMatcillÌ/s tfcJ <i ^cotus. Martinus I.C.

D. Marcus Euang.

D.MariEC Canr.'- D.MatthiEUs Ei Max. Epilcopus Modeftinus lurecós.;Sooi'ates. Metianus.Iurécós . Scalius. ', S4iitiusi Iitrecans .*- ■^tfabo.

Seruius.

Siliusltal.

Seneca.

Solon.

Solynus.

Mifingerus lurecós.

LlNutncfì. td'A O ' .'"'

Oldradus .

Ouidius . P

Suidas.

Stefanus breuétanus

]'. ': t

Theophilus. Terentius. Thcfaur.no. ling.Gn Theodontius.

Papinianus lurecós. D.Thomas. D.Paulus. Trophonius lurecós

Tribunianus lurecós

Thomas lopez. V

Valerius max.

Varrò.

Paulns lurecons.

Parifius-

Paulus orofi us .

Paufanias.

Petrus lurecons .

Philoftratus.

Pier. Valer,

Plato .

Phnius.

Plautus.

Pliuarchus.

Vguccionus. Virgilius. Vlpianus. Venuleius,

Z Zeno.

FINIS.

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