PRGRA) La DELLHISTORIA _ NATVRALE DI FERRANTE IMPERATO NAPOLITANO: LIBRI XXVIII NELLA OVALE ORDINATAMENTE SI TRATTA della diuerfa condition di miniere, e pietre. — (on alcune biflorie di Piante, € «Animali; fin bera non date in luce . CON PRIVILEGIO. Nella Stamparia a Porta Reale. MDIC. Per Coftantino Vitale. di 1. "000 7 hr | ALLILLET ECC" SIGNORE IL SIGNOR _, D. GIOVANNI DI VELASCO DYVCA DI FRIES, CONTE D'ARO, GRAN CONESTABILE DI CASTIGLIA»; GOVERNATORE DELLO STATO DI MILANO, ET CAPITANO GENERALE IN ITALIA PER LA MAESTA' CATTOLICA. \e} T anto dilettewole (Illufrift. et Eccellentife Signore) la e cogmitione dei fecreti della natura nell'offeruare che ha SÌ datotante proprietati parte probabili, parte occulte 4 (D molti animali irrationali,et alle parti di quelli; alle pià- Di te nelle radici,ne tronchi,nelle corteccie,nelle frondi,ne' SS fiori,ct ne s fruttisalle pietre;es alli minerali;che tratto dal gufto di quella Ferrante Imperato mio Padre,mon (olo ui ba cofumati anni,et luffri,ma hormai lo intiero corfo di fua vita. QueSla gentilifsima profejsione nei paffati fecoli fu fegnita da elenatiffîfmiingegni,et ancho da Principi,et H eroi, liquali,per l'utile grande che ne è feguito,ne han ripor- tato appreffola pofferità lode,et eloria;et to qualbora dafaticofi fiudr del- lel:ggicimi.per rifloro dell'antmmo mi riduco all'vtilifsima lettione dell'hi- forte (per lafciar da parte Chirone maeStro di «Achille, e di E fculapio, es Podalirio.€s° eMachaone da Homero celebrati) ritrowo che illuffre fi refein tal maniera di ffudio Pompeo Leneo Re conbanerwi non folo (pefa opra,ct fatica,ma lafcratane co fuoi fcritti celebre memoria,di cui non fu meno curtofo M.( atone,che per lungo (patio ditempofnaetate n queldol- ce trattenimento trapafto,et Archelao Redi(appadocia,et MafiniffaRe di Numidia;quefti feguiti por furono da alcuni Romani Imperadori cele- brati per tal profefstone da G aleno nel primo libro de gli antidoti; la gloria de quali vouaglio,et forfe fapero (. Plinio quandotatto ciò che da altri ne ritrouò feritto,raccolfe nella fia naturale biftorta.Pofcia nell'era nofira, inclinata piùtofio a gliotysche alia curtofità, non ban mancato in molre Cuttà di Europa nobili(simi ingegni, quali non folo co loroferutti, na con le a 2 VECAETAZZI sr ima: cont al vino ritratte delle cofe,ban raccolto quanto all' ada indu firia e fato pofsibile, per illuftrar così 3 nobile pro; fol Grone.Ma chi potreifra mioderni giammai 10 addurre,0 nominare per tal prona,che l'EccelleZaVo- fira di gran lunga nontrapaffi,neldar ai cloria allo fudio de S em plici ?mentre Ella fra li vsaneggi politici di così gran Stato al fi juofaggio go- verno commeffo,anti fra lo firepito delle armi Franceli,quali conse Gene- rale in Italia della Maefà (Cattolica hà col (uo valore repreffe di ta delle Alpi. puretasi gentile trattenimento vd fua eleuatiffima mente nerfanao. Reftanano queffe lunghe fatiche di into Padre folo al fo gufo defltnate, et nella poluere fepoltesilche vededo molti che alcunfasgio ne haneanoha- suio,ci { gie ‘dicanano poter quelle apportare ciosmamento vrande perli meat- carenti d diuerfi mali,et anchogufio a coloro che dital fudio fi dilettano, (contenendo cofe da altn 0 o conf sfamente,o 9 ofcuramente,0 AZIO più in 13040 verano traitate) mi hanno con loro nflanke rGro battuto, ch'io mi fono con prieghi oprato st con mio Padre,che fi è contentato ch'io le mandi 1n lesce. Hora founenendomi che V. E. fi è compiaciuta, come dicena,tanto della cognitione delle cofe che nell'opra fitrattano,che mentre con lo Eccellenti/- fino Signor Duca di Offuna, f0 focero,es Viceré di Napoli i indettaCut- 14,€G° R: egno dimoro,mi ricordo che più volie fi 5 degno venire nel Mufeo di detto mio Padre pieno d'infinito numero di cofe rave per la profefsione di Semplicifla,ct che convinuamente ba potfauorito detto mio Padre, anchor che per lunga diflanka lontano, bo giudicato non poter mandar detta ope- ra fuori fotto più felice aufpicio, che delnome di V. È. perche prouedena in un tempo iftefo di così gran fauorel'opera, ejpoSta al giudlicio del Mondo al più delle valte troppo rigorofo, €g° vfaua ancho rod gratitudine, in quanto to potewa,dedicandole lefatiche di vnfuo affettronatifsimo,ez obli- gatiffimoferwidore. cAccettil'Eccellenzia Vofira non Solamente sl dono, mal'affetto dell'animo mio,che alla fernitt (ma dedico, che così come fono ficuro,che fottolatutela es protettion fina l'opra farà per vinere molti fe- coli,così 10, fe 1 1rò da lei fra fuoi feruidori annonerato, per fucceffore nella feruitis che l'ha tenuta,e tieme mio Padre, mi tenero altretanto che lui di guella fortunato, «g? contento. (on che facendole rinerenzia humilmente le priego da NC_S. lddio ognicompita felicità. Di Napoli il primo di NCosembre SG DO] È. Di V. Eccellenza humilifsimo fetuidore Francefco Imperato. RITRATTO 1 DEL MVSEO DI FERRANTE IMPER Aol ilqual vien diftribuico nella rapprefeotarion di piate naturali doh. “a | ciofamzate conferuate, & attaccate à pagelle de libria ciò deltinari, i nella rapprefentation naturale di Animali terreltri saquarili;, & vo- Jatili : nellaordination di Gemme, Marmi, & iltre differenze di: ‘Pietre, Terre, Miaere, e Metalli : e nella cdufergation de (emi DI da” efogli percgraiy & de lic ori È tchre, c piante diucrf,. ci ti < \ VAI NLM PARLERÀ TU ù STE NATIBINAN eat pese ' Mai O Na NW? NI LANUIM RISO lag Ki tel sa i) t, È h dB BUT L Di % Tu È i > Ò > cd S S IS i RI RI he ee > BO» ù NI ar NIE cui Lul K di di 1/77) e NI è 7: / & (LL (IU ROIIT TO ITTTZA: ho DI ro” tin o nta a Li SUECAM dn i _ A 2 27 Dr TEA PIE Wai i RZ: ANN!INÒ AZZ IAN DIOI TO TTRTR©A Nwesanisaa ne nt eneoto a | AZIZ IDO 7 e \ Li sli ui \ porno NIDI Tn = E RUKCNIA NINE {MI SUINA sal aa TATA eta N XA iatiasatiio\ A n a mRNA x; È =» [UD IRC KOIRNTTI ANIMO Ùl ìì ASUILTE) siriani e "AN FÀ mit st arreri donati ne n rr ibra "VESTA DIETE S ATTREZZI Ln CR li I SL \ x—rrorrTTrrcr._reiooslb Y} RULeBRe tica» BU\aBt estas lateS Senvas jao pig Roo i utmbn tmerueze peuneranursr e eitutita dapate: EE] UTILI SIVCCTANUILA RITI 1959 L.| ; FAN da (LEE TINI SIIT] < N E: cop ttrLroccsi SH PANIC ZAMMA TIA SVTATTT RARA RREUD AAT AZI VOVIT AprE RAI O UR Gre COPERIITI ATA (ULTELZAFE FL PLAZA Lap ererd rata Liste ri n Prc BAT RA AULA PRES 44 (TAN eLTenre materne ni... —RT z --ÙÌÌÌÌ \ ATTI 0 ES: fl STAZZA IT TE A EE ION SVMMARIO ET INDICE dellecofetrattate nel libro prefeate dell'It>ria Naturale. N primo, fecondo, terzo, quarto,et quinto libro, fi tratta delle terre, e lor diuerfi vfi,e natureo. À Garico minerale, Ampelite. Arena in vfo di fabriche, in che, e come fi adopri. Arene di fpezie diuerfe. Argilla, e diuerfe fue fpezie . Arfenico + Atramento. Azurro oltre marino. i BR Tanco a frefco. w B Bolo adoprato in vfo di fabriche + bo armeno + Bolo infanguinato, Bolo lLoccalefe. Cc Alce liqual pietra fi faccia + Ualce oade incralifca. i Cuiczie varie opre che di ella fi fanno in vfo di edificij. Calcimon!a» Ceruleo. Cerufa. Ceruffabruciata Chryfocolla . Cimolia. Colore confiderato nelle terre de agricoltura. Colori c'han corpo, e colori che non han corpo. . Colori a frefco,a guazzo, atempra,adoglio variamente adoprati, Colori moderni di varie maniere. Colori di fiori, e frondi. Coloridiuerfi diterra. Corretcion di vna (pezie diterra conl’altra. Cottura,e colorimenti dati all’Argilla. Cottura delle forme... ‘ Creta verde. ò Mendation delle terre humide come fi faccia + F Emendation delle terre magre. brethtia. è i F Orme da tragittare di varie maniere... Forme de modelli perfetti. Forme di mezi rileui, Fufion delle terre . ISI 100.1 17 105-106 106 f07.115 133.149 3 95 95 12! 123 153 17 0.3I 2 33 312 15 16 107 60.93 75 rh î 34 Generation G. \g7Y Eneration delle terre. 150 G Geffo iu feruirio de modelli,e forme datragittare. 34 Graduation delle terre di coltura. 6 Grafio HIPPNO: n 2 H Ylginos" : "109 Ndico. I II0 Intonicati in varie occafioni come fi facciano. . 56.57.53.59 ‘TY Auatura delle terre. 139 L Lemnia degli antichi; & oue foriero 126.& feg. Arga che cofa fia, e fue diuerfe fpezie,& effetti in bonificarlaterra. 8 ì Mattoni in vfo di fabriche, & edificij,e loro diuerfe virtù. 36 Melino. 105. 112 Melia. ° 117 Minio. dg 103.113} N x Omi diuerfi di fuftanze terrene sonlidzate: 9 Chra. 112.143 O Orpimento . i 113} Olic. 118 P i I Aefi famofi dalle terre; 35 Paretonio. vie 105. II? Pavimenti di fpezie diuerfe. i 53 Piante accommodate alla diuerfità della terra. 7614 Proprietà diuerfe delle terre adoprate nell’agricoltura. ir $ Purpuriffo . 109 Puzzolana, e fue virtù nella fabrica. 4% Valità diuerfe di terra onde PrORGBEAAAE si a chi 150 Ilaffamento; & indurimento delle terre. | 155 Rubrica. o per 145 Andaraca. 107.118 Sandice, e Scyrico. x 108 Saponi naturali, fpezie di terre. 124 Sapori dinerfi di terre, & odori. 156 Segni della terra idonea alla coltura. n° 4 Semi conuenienti à diuer(e Delo di terre. 11.12 Sile, 99 Sinopide colore. | 97 Sito diuerfo diterre. 5.0.7 Stucco. 54 Suoli ordinati di terra. it 357 T Appie, & argini di terra. 39 Terra femplice,e terra compofta quali s'intendano. 2 Terre in v(o Plaftico, o Figolino. Terre crude come fi adoprino in fabricare. ‘Terra diuerfamente s'indurifce in pietra. Terre idonee in vfo di formare. Terra perligetti maggiori, .° Terratenace, e magra infieme, come fia» Terra da formare come fi prepari. Terra di ombra. Terre vtili a purgarle lane, ‘Terta Egizzia» Terra Samia. Terra Selinufia, e Chia. Terra Cimolia. 0,9 Terra Cretefe. Terra Eretria. Terra Pnigite, Terra figillata, Terra Bezaara. Terra Lemnia, e fue varie differenze. ci Terra fisillata di Slefiae Terra Maltefa. Terre figurate. Vv ti di fpetie diverfe a qual differenza de luochi conuengano. V Volte di ftanza come fi facciano . Nel Ubro fefto e fettimo fi tratta dell'acque , e (se differenze, e nafcimenti. Ccoglimento dell’acque owe,e come debbia farfi. Accrefcimenti dell’acque, e diminutioni onde auuengano. Acque naturalmente fi accompagnano alla terra. Acque diverfamente adoprate dan vari) effetti. Acque chiare che tingono l’alueo . Acque diuerfe nelle qualità del caldo, e freddo. 231.140 236.138 336.141 147 147 148 149 149 152 22 55 216 236 158 194 165 182 Acque diuengono migliori, e peggiori nel fapore,dalle qualità eftrinfeche del cal- do, e del freddo, Acque come poffano non mefchiarfi. Acque apparenti etlaminate variamente. Acque ftillate comparate alla piouana, e loro varie virtù. Aquedotti di fabrica. Aquedotti con canne di piombo, e con tufoli. B Agnidinerfi da natura, e da artificio. B Bollore nell'acque fredde come aunenga. Gi Aldo può diuerfamente chiarire, & inturbidar l’acqua. Colori diuerfi di acque. Conferue di acqua come ft facciano. Correttion dell'acque. 173 173 217 236 218 219 188 238.239 166 101 222 233 b 2 Differenze D D Tferenze di acque,e loro diuerfe conditioni. È i Scrementi de gli animali, falî, Eftrattion dell'acqua chiara dall’ acque turbide,& inferre. Fila nina della bontà dell'acque. La) F F Cor (benta dall’ acqua. Fiufto e rifluffo all’acque onde auuenza. Huflo e rifluffo del mare onde venga. Fonti acetofi che bollono non effendo caldi. I Mprefioni dinerfe nell'acqua'onde vengono. Infufione,e decottione,e qualità che indi piglia l'acqua. luditij della bontà,e quantità dell’acque dal fuolo. Auacro freddo come fi adopri. Liuellameuro dell’acque. % M Are vitimo termine de fiumi,e fonti. Mare perche negli ftretti ha corfo + Maxc perche non crefca da tanta moltitudine de fiumi, Mare luogo proprio dell'elemento deil'acqua. Mare come falfo,e perche non diuenga dall’ifteffa caufa più fallo. Mefcolanza delle altre fuitanze con” acqua. Mutation de colori nell’acque. Mutation de fapori. x Mutation de‘paefi di acqua in derra) editerra in dcqua,' Mutation di piani in colline» N N Afcimento de fiumi. O | Dori diuerfì nell’ l’acque, di on0 putrido di Solfo, di Bitume,& altri. Operationi dell’acque come fi aiutino + Operazioni dell'acqua nel corpo. D Aragone dell’acqua piovana noua, e vecchia. Paragone del bagno caldo; e freddo. Pefo diuerfo nell’ ‘acque. i Perennità de fiumi onde venga. Pozzi come fi facciano è Purification dell'acque. a ai Valità propric,& effentiali dell’acqua,e della terra. R ) Imedij contro li difetti dell’acque . S Apori diuerfi dell’acque . I) Sapori caufati da infettion di vena metallica e Segni dalle cofe nafcenti,oue fia acqua. ° © di Rafparenza dell’acqua,e fuoi colorimenti. 196.199 171 228 227 187 199 173 197 222 223 159 186 166 169 215 2604 Vene Vv IL Ene di acqua fotterranee come fi riconofcano. 21$ Virtù medicinali dell’acque minerali. 179 Virtù dell'acque dolci diuerfe fecondo la lor caldezza, e freddezza. 181 Voragini oue fi fommergono li fiumi, 198 NCel libro ottano, e nono fi tratta dell'Elemento dell'Aria, » ecorpichetnefo pigliano confiflenZa. A Riamezo del fenfo delia vilta, & odorato 243 Aria naturalmente più fredda, e fecca, che humida, contro il parer di Ariftotele. 244. Aria fecondo che è illuminata, 0 non illuminata , aperta, o rinchiufa ne diuien migliore, o peggiore. NE aa 254 Ari: Puzzolana infetta variamente, di che condition debbia ftimarG 265 B Onta, e malitia dell’aria. sisi È 245 = Ifferenze dell’aria dalle diuerfe circoltanze de paefi. 258 “7 Sfilationi del paefe effaminate di che condition fiano. 62 ld i G.. i, Torno fecondo le fue parti difpone diverfamente l'aria» 248 I Grandiniin che altezza ficondenfino + 293 “E Nfirmità proprie è diuerfe parti, e differenze de tempi. 249 Î i M ta Eglioramento, e peggioramento dell’aria dalle cofe nafcentio 26I oli Mefe fecondo le fue parti difpone diuerfamente l’aria» 248 n v Eue,e grandini. i SE 287 N Noini diverti dé venti, e loro determinatione» 271.272.273 Nubi dan venti. 279 O Stro a noi non foffia dall'altro polo, ma daltropico. 271 D fante in che hîodo fiano vtili alla correttion dell’aria» 204 : Pioggia come fi generi, . 285 Fofitura diuerfa fecondo le piaggie del mondo difpone diuerfamente l’aria» 259 Proprietà diuerfe dell’aria fecondo l’alto,o baffo. | 250 Valità diuerfe déil’aria fecondo la condition de pacfi. 251: Qualità diuerfe degli ventionde vengano. 278 è :Vgiada, e brina che cofa fiano, e Inoco dellalor generatione. 237 Si ramodanain gradi d’inchination diuerfe,ha l’aria diuerfaméte difpolta.252 Sole produce eftetti quali contrarij in mouerli venti,e-farli celare, 270 Stagioni dell'anno difpongono diuerfamente l'aria. 7 246 Strade delle Città come debbiano drizzart à venti ì 283.284 ba Terre ecs È ‘Frre più, e meno produttrici di venti. - 7 Entò ha li fuoi principi) fimili à principi) de fiumi. Vento che cofa fia, e general determination di ciò. 276 267 275 TE se 1 a È È sa . ui, A Venti di vna iftefla piaggia producono effetti contrari) nella pioggia’, e ferenità, fecondo il paefe. Venti confiderati nella loto vniuerfalità,e particolarità de paefi. Vicinanza delle cofe che giouano, e nocciono all'aria. 279 282 260 (A Nel decimo, es vndecimo libro fi tratta de gli effetti del Fuoco, e della Luce nella contenenzsa elementare. A A Pparenzediuerfe defuochi nel cielo, 3I4 7 \ Area fi fa in circolo, & è fegno de mutation di aria diuerfamente. 325 Area più propria della Luna, che di altra ftella. Archi celefti nelle nebbie ritengono il color mezano. Archi celefti perche due folamente. Archi dal Sole inalzato hanno circoferenza di maggior circolo. Arco celefte di effer rifpettiuo» C Olori dell'arca celefle. @ Colori generati da iftromenti di rifrattione. Colori generati negli confini dellucido, & opaco» Colori nella fiamma. Coinete che cofa fiano » (CJ) D Tuerfità dell’area, e dell'Iride . F Voco di fiamme fecche, e fuoco de bagni. Fuoco nelle nubi come fi accenda. Fuochi fotterranei fi fcuoprono nelle parti diterra maritime, Fuochi difubiza accenfione. Fuochi che foffiano» Fuochi che bruciano fenza foffio. Eneration de colori. * Girello cafca à tetra con la ifteffa nube. Grandezza dell'arco celefte confiderata in due modi. I i fs notturne. Imagini volanti, e lor colori, e proprietà è so Infrattion de raggi. L I Ampo non è fenza tuono. Lucer nelle tenebre di qual corpi fia» XL ucer per illuminatione, di qual corpi fia. M Aterie accendibili quali fiano. Minerali che fi veggono one fono fuochi fotterranei, ve 324 334 335 336 338 323 331 331 331 343 333 396 300 312 318 319 319 332 302 336 320 341 332 300 321 322 3I6 295 Numero n IE oi alii N V mero de colori nell'arco celefte. 337 -— Rdine negli colori da rifrattione. Ra 331 O Ordine de colori nell'arco celefte,e perche così fido 333 p Arelij che cofa fiano,e fua proprietà. 240 Proprietà del Parelio,e verghe. n " 334 “y> IÎleffionde raggi. i 332 a netta celefte offende più il corpo refiltente, 300 Sfera di fuoco fe fia, o nò. 6a 314 Scelle dette cadenti come fi mouano. 337 Stelle dette cadenti venute fino è terra. 318 rg Erremoti,e varij loro accidenti. dla 305.311 i Terremoti dipendono dal concorfo di due caufe principalmente» 312 1 erremoti feguiti da inondationi,incenerationi, e fafli {parfi. 313 Tuoni, e lampi di qual materia fi generino. 299 v Erghe che cofa fiano» 340 Vialattea che cofa fia» 343 * Nel libro duodecimo fi tratta della generation del fuoco è e varie operationi del caldo,e del freddo, °° A 1: Vallio delle operatieni del fuoco da quali caufe. 348 Cc “© Onfiderationi diuerfe fopra gli effetti che prouengono dal fuoce, 368 Congelatione, & altri effetti fimi]i. 371 Cottura, & altre operationi fimili. È 364 Strattion de licori per diftillatione. 363 È Efpreflione di ogli,& imprefsioni fatte in effo. 362 > Ermentatione. 365 Fornace afcenforia, e fue parti. 349 Yornace defcenforia è quali diftillationi fia vrile. 349 Fornace di diftillation trauerfa. 359 Foruace circolatrice, e moderation del fuo calores 351 Fornace à catino» 0 352 Fornace di fufione è riuerbero, l 352 Fornace de vetrari. 353 Fornace Calcara, ò Carbonara. 354 Fuoco non è vn degli corpi elementari. 345 Fuoco, e principio di elfo come fi fumminiftri, 345 Fufione. 356 Freddo in grado eltremo oue fi ritroui. 345 Infufione , È. Nfufione, e decéttione. Ingemmamento. M Anica nome di fornace, e fuo vfo. Maturatione. ‘ N al NI effetti dall’alternation del caldo,e freddo, Nutrimento del fuoco,e materie che’! nutrifcono. ° 3 % O “£°Y Perationi del calore fecondoli gradi fuoi diverfi. ° P Vrificatione,e fchiaramento. Eciprocatione del calore intenfo,o rimeffo con lo tépo nel quale operano.346 Eparatione, & vnion de fimilari, e diffimilari dalla fufione, S Separation dell'Ethre . Scioglimento, & infpeffamento. +» Nel libro decimoterzoo fi tratta della generation de minerali nel geno faligno: | Agg i Lume 5 e na di | » A Alume e fue fpetie.397. Edamina di dere fpetie,e lorò proprietà. Halciti. Chalcantho,e fue diuerfe fpetie. Copparofa. i (cnigsb es si F qIgure diuerfe de folubili. D (3 Enetationi,e figure diuerfe nel geno de fali. M M Affacumia. Î ‘A Minere diuerfamente generate dalle eflalationi fecche,o humide. Minere delgeno di Chalcantho . Mifi. da N e vItro. N Nutrimento aiutato dai fale. rY Ali proffimi alla femplicità de gli elementi. S Sali di fpetie dinerfe. Sale di natura mezana tral'acqua, e laterra. Salamoia. Saleammoniaco, e fua fuftanza, e nafcimento. Sori. Spiuma di nitro. Suftanza del nitro, e falnitro. 357 357 358 - Irid del tate eg 379.381 y Virtù medicinali delle (petie di Ch alcantho. i Vafi de feni, o porcellane. Vitriolo. 3389. fuafattura. i Nel libro decimoquarto fi G fa confiderattone delle?“ ; [Pezsie di graffeXzeo. ni | ì LLIS A; AE TI E B A ) ianchezza in alcune fpetie del geno bituminofo confiderato. 421 Bi Ditume fue fpezie, e nafcimento, differenze, & vio. 493 Bicume, e fue fpezie, confiderato CAMOGLI 494 Anfora non è fpezie de bitume, maragia di albero + 422 Carbon foffiie . i gIT G Agate. 413 Gemme di faftanza bituminofa. 4qI3 Grufezze terrene fimile alle graffezze delle piante. 402 raduation di corpi bituminofi. 4IT Gradidilucidezza, e nerezza nelli bitumi onde dipendano: 419 ‘Tcori bituminofi ftillati paragonati alle (petie naturali. 409 JE Lucidezza delle fpezie de bitumi onde fia. I M Vmiaé il Diffafphaleo. 41? MX fumia de noftri Sila che cola fia» 428 T Aphtha. bn e 493 N Naphtha confiderata dal Bellonio. 20414 Naphtha nuota nelle lacune in guifa de oglio» 415 Naphcha bianca, rufa, e nera. 414.3 416 da p 1fafphalto. 403 Piffafphalto fi mefchia con la Cedria. 412 Li ia ifphalto miftura di pece liquida, e bitume. 420 car raccolto dall'acqua del Petroleo, molto più acuto dello raccolto dall’ac- È que m. arine - 416 Succino fpetie di bitume che rifudi dallaterra. 406 Succino,con :denfato, che tiene dentro di fe animali. 403 Succindtoscato da caldo fi anneri sl0Ca 410 Suctino bianco rare volte fenza l’acqua. 499 Erre che danno il Succino. 0a 407 Thraciaterra accefa,rende odor di Bitume. 413 Vv x Vv tà delle fpezie de bitumi. 423 xe! «PNCel libro decimoquinto fi confiderano le fuStanZe appartenenti al geno metallico. A Cciaro. l vp 443 Antimonio, o ftibio.' 437. fuo apparato in vfo medicinale : 441 Argento uiuo generato da effalatione aquea. 432. vnition fua con gli altri metalli. 433 Argento uiuo fublimato, e precipitato. a 434 Argento, € fue proptietà. " 444 Arfenico. 430 B Db Ifemuto, 446 Bronzo. 447 c e C Inabrio. z S 437 Erro, e fue conditioni. 443 I y Mperfettioni de metalli. x 433 Icor flillatitio del folfo. e 423 As Luochi cue nafcal’argento uiuo,e fue conditioni. 456 : M A q Inera di Argento uiuo. 434045 5 N ° Afcimento de metalli. 6 443 Glio di ftibio. 439 Oro cauato dall’orpimento + 429 Oro, e fue proprietà. 443 Orpimento di fuftanza proffimaal folfo. 425 Orpimento fi difcioglie in fumo. 429. è fuperfluità appartenente alla creation dell’oro. 429 Ottone. 447 P Tombo. 445 Poluora militare,e fua compofitione. 428 R .* Ame, e fue conditioni. 447 Rifagallo, e fue operationi medicinali. 433 Aette celefti hanno odor di folfo. 428 Sandaraca. 430 Separation dell'argento vino dalla fua minera. 435 Solfo'è fuftanza di forte temperatura , e ripofto nelgeno metallico. 425. fue pro- prietà, e virtù. 426 Solfo principio di confiftenza metallica. 427 Stagno. 445 Sublimation del folfo . 427 Vv Ea V So medicinale dell'antimonio. si 449 1°) Nel Ne libro decimofefo fi tratta delle vene de metalli, e fuffanzse che in e(f? fi concreano . A Roento, e fua minera. Argento uiuo, e fua minera.» \po della vena +. Di di E © arrole fua minera. È Fondo della vena. G Lebe de metalli diuerfe. G I I iNgemmamenti de metalli diuerfi. M } A Archefita quel che dimoftri della fecondità della vena di argento. Afcimento della Marchefita. jY ionbo, e fua minera. R Ame,e fua minera, R Rie.hezza della vena. wi PA S Tagno, e fua minera. i T Etto della vena. V Egetation dellà Marchefita. Venacome fi diftende nel corpo della terra, Vene de metalli riconofciute. Venacome fi tagli. 451 460 450 454 467 Nel libro decimofettimo, decimoottano, decimono, e vigefimo fi tratta della frparation del metallo dalla (ua vena , e dell'vn metallo dall'altro, e loro raffinamento, Cqua potentiflima da partire. Aggiunte che firanno alle vene per eftrarne il metallo » Aggiunte di che condition effer debbano. - Appartamento delle parti della vena inanzi la fufione è Apparato delle fornaci. Auuertimenti communi nella fufion delle vene + + Ocitura; e compimento delrame.. C , Compofitioni diuerfe ad eftrarre il metallo dalle vene, Cotcur li della vena del Ì piombo, 521 479 478 495 445 46 5%4 4/4 VASZ) Eftrattion E Strattion de metalli dalle lor vene, dal fol, 504» fino al fol.5 56 5 Eftrattion del piombo dalla Sat 7 w* Attura delle fornaci, e loro diuerfe vtilità. 500 È Fattura delrame da gli refidui del principal magifterio , 557 Fattura del rame da minutami. S40 Fornaci diuerfe da parzir li metalli. 529 Fumi quelche dimoftrino delle vene. . di '472 Fufione nelle fornaci a bocca fempre aperta. j 493 Fufione nelle fornaci di bocca chiufa a tempo. 496 Iga de metalli conofciuta per Micene pietra paragona, 49% Aterie che fi raccolgono da fumi de metalli mentre fi cuocono. 503 O O Rdine de faggi diuerfo fecondo la CONdIAeR delle vene è 480 Affinamento dell'argento. 540 R Raffinamento dell'argento. 564 Rattinamento delrame. E 567 Aggio per riconofcer la condition delle vene. 469 i) Saggi fatti a diuerfe intentioni. 476 Saggi particolarmente fatti in ciafcheduna vena, dal fol. 483.al 487 Saggi delle mifture de metalli, dal fol. 487.al 49I Separation dell’vn metallo dall'altro per folutione. ur '502 Separation dell’oro dall'argento con acqua di partitione. 522 Scparation de metalli fenza l’vfo di acqua di partitione. 07526 Separation dell'oro dall’argento per mezo del folfo, 0 antimonio. 528 Separation dell'oro dalrame. 533 Separation del rame,e piombo dall’argento. 533 Separation delli metalli pretiofi dalli vili. i 543 Separation dell’argento dal rame, dal fol. $46. fino al 553 Separation dell’argento dal ferro. 561 Separation dell’oro,& argento dal rame. 553 ‘Solution dell'oro. i 525 V ‘Afi diuerfi in vfo de faggi. 477 av Vene richiedono aggiuntioni diuerfe per eftrarne il metallo. 479 Nel libro vigeffmoprimo fi tratta della medicina Filofofica, cost fecondo l'opra maggiore, come fecondo la minore . C Ircolatione,e feparation che fi fà per efla. 571 ( Copulation fpiritale de metalli. sto À | E EF Strattione delle parti femplici dal corpo fenza guida. s69 Eltrattion fatta con guida delle parti femplici dalli corpi . 573 x Graduation < G Ydiztion delle operationi che intrauengono nella fattura della pietra Fi- CE . lofofica. O Perationi che intrauengono nella fattura della pietra Filofofica. 572 T , Rafmutation del ferro in rame. 568 ri della medicina chimica negli corpi animali 569 Nel libro vigefimofecondo, vigefimoterzo , Vigefi imoquarto ,. vegefîmoquinto,e vigefimofeSto, fi tratta delle pietre, e lor diuerfe conditioni, nafcimenti, virth, e presi. 209 È Chate. . 623: A Acqua marina. 635 Alabaftro gelato. 653. Amethifto. 617.& 637 Antimonio in eifigie di gemma» 596 Aquilina pietra,e fue diuerfe maniere,e concetti. 655.& 709 Arenella campana » 690 Argentara. B 790 Alafcio. 630.& 634 Bell'occhio è & = s,r 635 Berillo. È si 614% 6; 3 5 Admia. È 700 C Calamita, 702. efuevirtù. : 703. Callaida. “aa 616 Cameo. 637 Carbonchio Alabandico. - 616 Carbonchio. a 634. Cementi, e diuerfe fpezie diefli. 689. Ceruleo. . 699 Chalcedonio. “Ai 636 Chryfoberillo, e Chryfoprafio. 614. Chryfoprafio. 618.& 635 Chryfele&ro. 619.&635 Chryfelettro. 620 Chryftallo, e varie fue fpezie, e figure. 641 Chryfocolla. 690 Colori,& accidenti diuerfi nelle fuftanze chryftalline, Ì 645 Colori diuerfi nell’ingemmamenti frali. i 646 Colonna Mifena. s” 649 Congelamento, e tintura delle gemme. 599 Corpi i0la. 621 Coti, e pietre da arrotare. 687 TIT Coti aquatie,olearie,e faliuarie. c Crugnola, Crugnola. Cuogolo pietra da vetro. Cyano. Attilo pietra, Diamanti. Diafpro. Differenze delle pietre,e metalli. Differenze principali delle pietre. o Doppie, gemme fofiftiche. Attura de fogli d'incafto. F Figure d'ingemmamenti diuerfi. Ligure di vegetationi diuerfe. Fior dirame. Focali, e diuerfe lor figure. Fogli che fi dan fotto le gioie. Forme diuerfe di cofe impetrite , dal fol. E Acate. G Gemme confiderate da Theophrafto, Gemme trattate dal Barbofa. Gemme artificiali come fi facciano, Giacinthi. Giacintho di antichi. Giallamina. Gleba piombina. Granata. % Elitropia» 1 Afpi. I Incafto delle gioie. Incaftatura del Diamante. Ingemmamenti mezani. Ingemmamenticriftallini di figure, e conditioni diuerfi. Ingemmamenti frali, Ingemmamenti mezani. lnigemmamenti fepeliti. Ingemmamenti affiffi. Ingemmamenti colonnari. i L Tr Apillo campana. LE Lauori delle gemme, e quel che in efsi occorra. Lauezzo. Litargirio. Lyncurio. M Acigno. , Manganefe. Marmi diuerfamente delineati. Marmo bianco Carrarefe. Marmo nero Carrarefe. 636 654 634.& 638. 655 Com 630.8 634 624 583 383 si 603 603 641 649 705 653 601 666. fino al fol.673 708 SIT 627 596 608.& 633 637.8 637 700 673 634 637 623.8 636 6oL 603 640 643 645 647 647 647 649 690 638 679 694 654 688 704 663 680 630 Marmo E Marmo Dario. 68t Marmo falignos 638 Marmo giallo. 68x Marmo roffe. 6èz Marmo Africano » o 638 Marmi di diuerfe fpezie,colori, e conditioni . (FER DE Matmi auuenati di diuerfe maniere. 683 Marmi fcutati, e ftizzati, 634 Marmi nel geno felcigno . 636 Marmi graniti, 637 Marmi diuerfi confiderati da Plinio. .* 796 Matita. | 699 Mellita pietra +» 679 Metalli bruciati. 696 Molochite. G25.& 633 Moludena. 694 Molara,e Pyrite. 708 . Morochtho o pietra Lattita. . ò Ha 679 Cchio di gatta. 609 O Ombrie, o pietre teftugginare. 653 Ondeggiamento nelle vene di Alabaftri. 653 Opalo. CI4q»È 635 Onycha. 629 P Ampholige. g0% P Paragone delmetallo con Î2 pietra» $95 Perle. 628 Pietre cobfiderate da Theophrafto. 580 Pietre,e lor nafcimenti,e differenze principali confiderate dall’autore. 536 Pietre di geni diuerfi da diuerfi principijetherei, 59% Pietre Giudaiche, e fue diuerfe maniere. 659 Pietra da Rofpo. 668 Pietre idonee in vfo de marmi. 680 Pietre di ftatue, e fcultura. 680 Pietre nella condition propinqua de marmi, " 686 Piette arenare, e fabbioniccie. 687 Pietra da corallari. 683 Pietre Tartare. 693 Pietre da macina. €93 Pietre che piglian confiftenza dalla fuftanza de metalli. 694 Pietre metalligne. 703 Pietre diuerfe confiderate da Plinio. 797 Piperno. 689 Pormnice. 691 Porofe. 863 Porofe, e fue figurationi diuerfe. so 663 Porofz, e fuoi mouimenti. 663 Prafio. 618 Prezzi delle gemme. 600.8 629 Prafma. 637 Pyrinzacha pietra che ftà a fuoco. 638 2 Quater- Vaternario delle gemme principali. Otondità di pietre da caufe eftranee. i Rubino. Kubigini de metalli. Andaftro. Sarda. Sardonycha. n 1% Saffo puzzolano. va Scame de metalli. Schiito. Scoria de metalli. Scultura naturale di pietre, Selenite. Smeraldo. Smeraldo de antichi, e fue molte fpezie confiderate dall'autore. Solution metallica per la fattura delle gemme, e congelatione . Specchietto in che gioni nell'incafto delle gemme. Specchio geflaro in figura di mattone. Spineile. Spodio . Stirie. Sufîtanze di pietre diuerfe. Suitanza di seflo . Suftanza de talchi. 600 673 607 696. 6IC6.& 637 621.8 636 623. 689 696 698 695 664 | 708 607.633.& 635. 613 597 604 | 6483 630. 634 701 613 674 674 675 Cc Suftanze minerali incombuftibili,Talco, Amianto;Fior di pietra Islebiana. 673 Suftanze che fiorifcono da metalli in pietra...» T Hyita. T Tintura digemme prohibita . Tofo. Di Topatio. Tripela figurata. Turtchefa. Vv Egetatione manifefta nelle pietre. Ventricelli minerali, e vari) geni di efli. Vetro fofiile. Vnicorno foflile. Z Affiri bianchi per artificio,& altre gemme di colore alterato. Zaftiro. Zaftiro de antichi. Zaftiro, e fue fpetie diuerfe. Zaffara. Po 697 19% 60377 689 615 665 625.632.& 637 659 656 692 690 605 608 625 631.8 634 704 Nel é Nel libro vigefimofettimo fi tratta delle confiflenze, e vegetali marini. A “A Lcyonij, e fue molte differenze. B Alla marina. c : Ocallo pianta marina. Coralli di (pezie diuerfe nel a figura. Auagiue, Fogli marini. Da me : Fuchi piante marine fimili aradici de piante terreftrio Fuchi, e loro diuerfe fpezie, dal fol. Fuchi incamiciati. Fungi, e loro diuerfe fpezie. Ofchi, dal fol. : vOdolara. 0° Ori, e diuerfe lor fpezie. > Ete marina. n A_N Z = Lrtolara. Spongie, e loro diuerfe fpezie. I è Ti Artufi. ni V Egetali marini fenfitiui, 729. 739 753 713.8 714 738 739 735 735.fino al f0l.739 749 735 744:2) f01.746 749 917 739 748 727 44 759 Nel libro vigefimoottauo fono confiderate alcune fpetie di piante terreftri, e di Animali, non ofseruate da ali (crittori. A i e Co e. ‘Antaridi. cÈ i Cecilia. Cerafa, Certi volanti. Cichoria globulare. Cichoria fpinofa. E ROM Conuoluolo marino. è > CR E Ende. Dorycnio. te 734° 776: 774. 774. 177 753 754 754 755 753 Eftrice ta ? Strice marino, E Eupatorio. EF Agara. x H i °° Alofantho è I Nchioftro Indiano . L Acerta Chalcidica. Lanaria, e Sthruthio di Diofcoride. Leontopodio. Lorica marina. ro Oli. & Egunda. {Ty Apauero fpinofo, p Pepe delRabo. Phkalangio. Pomidi Hiericò » Purpure. Anuncolo Illirico è is. R Rapuncolo Cretico. Remora pefcei Rete marina. Rubia fpicata» Alamandra. Scarabeo Rhinocerote, — Scarabeo cornuto. Scinci. Spada marina. Alpa infetto. Telline pedate. " Telephio. Thapfia!Latifoglia. Tithymalo Aphyllo Aleriana tuberofa,e bulbofa. V Velamarina) Verbenaca repente. Vipere » Il fine della T auola. FERRANTE IMPERATO fobie LETO RT: L trattato dell’Iftoria Naturale,ftudiofo Lettore, com- pofto da noi con iftima di hauere ad apportare alcun giouamento al publico e con fperanza di farti cola >) grata, viene hora fuori diltribuito nelle fue parti; & fi TA ordinato, fecondo le differenze & ordini delle cofe . & dico prima degli corpi elementari e prime qualità; € fuccelsiuamente delli corpi mifti, e che vengonoda gli elementari compofti. Perloche cominciando dalia Terra, e fue differenze, & virtù, fiamo indi paffati all'elemento dell'Acqua, cie varie affezzioni, &impreffioni che effariceue , e dall’ Acqua all’Aria; € fultanze in efla generate. Segue dopo di efsi la confideratione dell’opera» tioni naturali del caldo, e deltreddo, à quali fiaccompagna l’artificio delle fornaci, con quali fecondo le occorrenti neceffità, guidiamo l’operationi del fuoco. A quefto fuccede la conlideration de corpi diprima generatione: dico de fali e gralfezze terrene , & appreflo di efsi la coniideration delle fpe= zie de metalli e pietre, con gli artifici) di condurle alla loro perfettione. e fi- nalmente fuccede la confideration de vegetali, & animali terreftri,e marini, Habbiamooltre di ciò alla dottrina detta , aggiunte le figuration delle cofe c'han certa figura, enon da altri mandate in juce : aceioche quanto per noi pofsibil fuffe ne venilfe aiutata l'intelligenza del Lettore. refta diricordarti quel che & Ariftotele, & altri (crittoriingenui negli loro fcritti non fonre= ftati di confeffare, che le fcienze humane pigliano accrefcimento dal com» municar l’vno all’altro: dico quefto , percioche io confeffo , che li tudij noe ftri, e le cofe da noi trattate han fatto progreffo dall’aiuto degli amici , che o fono concorli come fautori in procurarmi la fummini&ration delle cofe venutemi da diuerfe parti delmondo: o fono frati come compagni e cone forti delie fatiche: à quali tutti fe nel noRro trattato è cofa alcuna di buono, fi deue parte di gratia. Traglifautori riconofco il primo Gio. Vincenzo Pinello Mecenate de letterati, che alla nobiltà della famiglia haue accom- pagnato le lodi della molta dottrina: permezo di cui mi fono peruenute nelle mano molte cofe foraftiere procuratemi da diuerfe parti del mondo, nelche non folo le debbo io, mala maggior parte de virtuofi di Europa. Conforti nelle fatiche ho hauuti trà gli vfciti dalla vita prefente Pietro An- drea Matthioli fcrittor notiflimo al mondo, con cui ho communicaro mol- te delle mie cofe, come egli fteffo ne fa {pefla mentione nelli fuoi volumi. e Melchior Guilandini buono tudiofifsimo : & con chi più firettamente, ‘ checonalcuno degli detti, ho commaunicato , il noftro compatriota Barro- Jomceo Maranta Venufino ,huomodi eleuata dottrina, di cui fono in luce ii «dottiflimo Mechodo de medicamenti femplici, & il Trattato de Theriaca; è erauamo per afpertare molte cole di alta fpeculatione, fe non fuffe tato preucenuto * preuenuto da morte immatura. Tra gli viuenti fono Tacomo Antonio Cortufo gentil'huomo Padouano, peritiflimo nella conofcenza delle piante e loro facultà, & Vliffe Altrouandi , di cui afpettiamo molte degne opere in luce. edeforaftieri Carlo Clufio fcrittor nobilifsimo, c'ha iliultrato l'età noftra della conofcenza de medicamenti peregrini; Gafparte Bauhino fa- mofifsimo Dottore appò gli Heluetij della peritia Anatomica, e della Her. baria: e molti altri diuerfi, è anco trà viui mici compatrioti, Fabio Colonna: nobile virtuofifsimo, & accurato offeruatore delle cofe naturali, e Colanto- nio Stelliola , profeffore di fcienze recondite, con cui ho communicato la maggior parte delle mie cofe date in luce nella prefente opera. Refta Let- tore in tua poteltà di auualerti delle noftre fatiche in quel tanto che parrà che fiano buone, e mihauerai fcufato in quello che ti parrà che io habbi mancato, e che io non habbia poffuto peruenirui : fendomi in fcufa la gran- dezza delfoggetto trattato in cui deue affai ftimarfi non folo V’efferui al ae penetrato , ma anco l'hauerlo mediocremente maneggiato . Sta fano, = DELL HISTORIA NATVRALE DIV FER RCA ONT IMP E-RAA.T.0 L'IBIR'O PRI M:0. Nel quale fl tratta delle terre per quanto appartengono al- l'vfo di Agricoltura. Che l’intention dell'autore fia di trattar delle cofe naturaliprincipalmente delle tralafciate da gh altri. Cap. 1. E A venpo fin dalla mia prima giouenti,attefo allo LS (I 29 i ; : ; ov 8 ftudio delle cofe naturali,& con molto mio difpen dio e fatica, fatto varie ofleruationi, & acquifto di molte cofeà tal propofito appertenenti, così nel ge no de mincrali,come di piante, & animali. Eteffen domi fempre parfo obligo di ciafcun fiudiofo, per quanto pollibil li fufle, di promouere a commune ornamento , la difciplina qualegli profefla , fono ftato lungo tempo fofpefo, fe io douefli dar fuori le mie fatiche in tal foggetto fatte.c fa- rei prontamente condefcefo a ciò ; fe non hauefi viito , molti inge- gni illuftri di tutte le parti di Europa, hauerfi nell'ifteffo affatigato, & dato in luce varij monumenti delle loro gloriofe imprefe. Onde mi parea fouerchio il volere diftefamente tal materia feguire, e re- plicar le cofe da altri trattate. Maconfiderando dall'altra parte l’im- menfità del foggetto cla grandezza della natura: che quantunque pigliata a {piegare ; non refta perciò ò del tutto,ò nella maggior parte narrata : ma lafcia fempre a ftudiofi ampio campo di cofe nuove: mi parue perciò non effere mal fatto, fe io mettefli anco mano a quefta mefie,con riftringermi nelle cofeo per l’antichità de fcritrori, e mu- tation de voci già fconofciute : 0 pur da quelli tralafciate, o vero im- perfettamente & ofcurimente trattate. Quefto fa che più negli mi- nerali, che nella materia de gli animalise men di turti nélle piante mi fia diftefo:come che quefta vltima parte piu dell’altre fia tata frequen CZ eci n fi CU a VIENI CO Studio dell’aw ‘ tore nelle co- fe naturali + Intention del l'autore. tata: Attenderemo dungue, per quanto ci farà poflibile, alla bre-. uità, & 2 DEE RIST. N'ATV.RALE Modo di dor- uità, & alla chiarezza delle cofe: perilche nel citar gli luoghi diauto- III ri, che a noftro propofito faceflero :habbiamo più attefo alla inten- ‘ tione, chiaramente e diftintamente narrata : che alle parole puntal- mente riferite : ilche fe haueffimo fatto, farebbe ftato neceflario, 0 reftar nella ofcurità dell’iftefli autori riferiti: o diftendendofi nel- l’efpofition delle parole, crefcer in molto maggior volume: ilche era fuori del noftro intento . Che cofafiaterra. Cana, OMINCIAREMO dunque dalla terra,come comun madre del- le cofe : e dalle fuc più femplici, e più conofciute differenze. Terra dice l'Agricola, ècorpo foflile femplice; che bagnato puote con mano ammaflarfi ; & altrimente. Terraè corpo fofile,di cui ba- ghato fi fa luto. Quefta femplice terra, dice l Agricola, fpeflo fi ritruo- ua dentro le fotterranee vene, e fibre rinchiufa : fpeflo all'aperto nel- li campi, eprati. L’vna, el'altra de quali diffimtioni , dice l’ifteffo autore,comprendono la natura vniuerfal di tutte le terre. Percioche quantunque fiano alcune terre dure , che bagnate incontinente non ‘ facciano luto : l’iftefle nondimeno lafciate nell’acqua, per alquanto mediocre fpatio di tempo , finalmente ciò fanno. Ma fono del- le terre, altre femplici, altre compofte. Semplice chiamiamo quel- la, che non participe di altra fuftanza foflile : dico ne di pietra, ne di metallo,ne di alcuna mineral fuftanza. Compofta quella,che con- tiene feco alcuna fuftanzao fia di pietra, o dimetallo, o di altra fuc- colenza:0 folubile comedialume, nitro, vitriolo : o liquabile co- mo di folfo, e bitume. Perciò venendoal particolare , comincia- remo dalle femplici: & in quefte da quelle differenze , che principal- mente da gli agricoltori fono confiderate: come tra l’altre le più fem- plici,c più all'vfo humano neceflarie . . Diffinition del laterra data dall'Agricola Delle terre di Agricoltori sefue differenze. Cap. 111. R iconofcimi A terra de gli Agricoltori,e le differenze, dice l'A gricola,non fo- to delle terre nol’afprezza,e lifciezza:come che fiano pigliate dal femplice, e fecondo l'A- 0 fuperficial toccamento:ne anco il nero,cinerco, giallo, o roflo, come pigliare LIBRO PRIMO. © 3 pigliate dal colore. Ma proprie a quefti fono le tolte dalla graffezza,o magrezza: dalla rarità o fpeflezza di fuftanza, c dal fapore , che fia o dolce, o amaro , o agre, o aftringente. Ilche quantunque dall’Agri- cola affermato, mipar che non fi debba del tutto approuare: percio- che fi come nelli medicamenti gli colori non operano, ne purgano, ne fanno altro effetto fimile : fono nondimeno fegni dimoftratiui di buoni,e cattiui medicamenti:come anco veggiamo nelli vini, e qua- fi in tutte le cofe. E fimilméte oltre de gli colori, fono altri fegni delle virtù delle terre,tolti da altre manifefte qualità:delche oltre che da gli fcrittori,di agricoltura ne habbiamo fede:ne fa anco fede l'iftefloGale no, da cui egli molte cofe della dottrina delle terre, ha toltod’imprefto DiferenZe di terre appartenenti all'eAgricoltura. CAP. IIII. Di Galeno. di e RRA nel riceuuto modo di parlare habbiam detto, è quella © che bagnata con acquafi fa luto. Cotal dunque è la coltiuata da gli huomini: nel qual fuo eflere hauc alcune differenze : per- cioche alcuna n’è graffa, e vifcofa, e quefta infieme fuole effer dal co- lor nero accompagnata: altra n'è fyrettolofa,e di graffezza priva, chia- mata argilla, di color alquanto più bianca. Le dette differenze fono di contrarijflima conditione,& cltreme:tra quali fono altre di condi tioni mezane, che o più accoftano all’vn eftremo, che all’altro,o ftan- noinaggiuftata bilancia di eftremi.. Aut. Quefto habbiamo da Ga leno. L’ifteflo anco habbiamo daPlinio, licui detti tanto più volen tieri riferifco , mentre lhabbiamo d'hauere quafi perpetuo compa- gnonella noftraimprefa , cosìper hauere egli dell’iftefla materia trat- tato, & accolto quanto da gli antichi ne fia ftato detto: come per lo mancamento, che habbiamo de gli aleri antichi fcrittori. Ragionan- do dunque egli della bontà, e vitij delle terre, dice nel feguéte modo. Differenze di terrev. Car. ve DiPlinio. -- CÈ MINCIAREMO dalle colpedellaterra. Sc alcuno vor- _4 tà far pruoua, qual terra fia amata, e magra : ne harra baftan-: te fegno, dalla bruttezza, edegeneramento dell'herbe. La. fredda: ficonofcerà dalle piante, che vi nafcono meze bruftolate . La vligi- nofa dalle piante rugginite. Le Rubriche ; ele argille ce je moftrano : È pi li pio- DI) Correttione dell’'Agricola & che fi deb bano confide» rar li colori. Galeno -confi= dera. li-.colori nelle terre per coltura cotro l'Agricola. Colori confide vati da Plinio contro l’Agri cola, Colori confide rati da Varro ne contra lA gricolao. Segni dal colo re nò effer del eutto baftanti al riconofci- meéto delle ter re. A DELLSHIST. NAT.VRALE liproprij occhi. Sono quefte difficiliMime al lauoro,come che car- ricano il raftello el vomero di zolle grandi: ma non è perciò di con- feguenza, che tutto quel, che malamente fi lavora , malamente anco rifponda nel frutto. Potrà fimilmente la fola vifta giudicar l’altra natura di terre alle dette contraria,cioè della cineraccia , e fabbion bianco, la cui condition fterile,fa conofcerfi alla prima percofsa fat- ta dal ferro nella denfita del fuo callo. Quefto difle Plinio. Hora, oltre di quel,che quiui da effo Plinio raccogliamo de gli colori,nella riconofcenza della terra,contro al parer della Agricola:notaremo an- co la vifcofità della rubrica,e dell'argilla propria: & la condition ari- da, del fabbion bianco: &1a fua durezza a callo fimile. Ilche quiui auuertiamo , così per potere quando faremo nel proprio luogo, rac- corre la determination propria delle voci : come per alcune contro- uerfie tra noi,e l’Agricola, che all’ifteffo foggetto appartengono . Ma per ritornare alli fegni tolti da colori:e per maggior intelligenza del- la bontà delle terrjvediamo hora quel, che ne dice Varrone riferen= do il parer di Stolone , e Diophane Bithynio. Var. non malamen- te c'infegnò Diophane Bithynio,il modo di conofcer la bontà della terra, per quanto allacoltura appartiene: e ciò parte dalli fegni del- l’ifteffa terra pigliati, parte dalle cofe nafcenti. Segni dall'iftefla ter- ra fono, fe ella fia bianca, o nera, fe leggiera,e che zappata facilmen- te fl lafci, non cineraccia, non gagliardamente denfa. Segni dalle cofe da effa nate fono: primadalle feluaggie , fe fiano ben alleuate: e. poianco dall’altre,fe fiano feraci e fruttifere. —Aut. L’ifteffo anco de glicolori, afferma Cello, come riferifce Columella. Quantun- que io non nego, che bifogna eflere in ciò confiderato ; & non dal folo colore venire al giuditio delle terre : ma confiderarui anco l’ac- compagnamento dell'altre qualità. Percioche molte terre, & ne- re dalla fouerchia humidità , & bianche dalla falfugine non poflo- no dal color commendarfi, come bene l’ifteffo Columella ci mo- ftra. Raccorremo dunque douerfi confiderare da gli Agricoltori la differenza de’colori,non che da fe fteflo il colore habbia da ope- rare, ma come fegno, che vada accompagnato da altre qualità vti- li o nociue:e tutto quefto con diftintione: ilche fe nelli colori hab- biamo moftrato: tanto magiormente haurà luogo nell’afprezza e li- fciezza,a confirmation de’noftri detti, contro il parer dell’Agricola* Somma- LIBRO PRIMO. 5 Sommario della bontà della terra di cultura. Cap. vi. Î i O RA feguendo le qualità, alla bontà della terra più intrinfe- che:diciamo eflere terre fertili le conuenientemente grafle ele dolci,ma perche delle graffe altre fono fciolte,altre tenaci . Quel- le che e graffe, e fciolte infieme fono, oltre la fertilità fono di facil la- uoro. Le tenaci, e vifcofe fono nel frumento, e nel render frutto ‘forti, nel lauoro faticofe: e tanto maggiormente quanto più denfe e più vifcofe fiano, Onde fe cile fi truowan bagnate, fi attaccano al ra- ftro, &alvomero,e di zolle grandi ilcargano. & s'elle fecche fi fia- no,nella durezza divengono a pietre fimili, e per confeguenza in- trattabili. Hora perconchiudere la proprietà delle terre graficidi- ciamo, che communementele terre grafie bagnate in fe ficiic fi ten- gono : ma fe elle fono di vifcofità anco partecipi fi ftendono a modo di pece. Le magre fi ferettolano, c fi lafciano fenza ponto tenerfi. Ma quanto alla dolcezza oltre delli fegni tolti dalle herbe iui nafcen- ti, fe ne puote brieuemente far faggio cò la colatura di detta terra ben fciolta in conucniente quantità di acqua,dentro vafi mondi. Co- me dunque fono conditioni di ottima terra l'efler grafsa fciolta, e dolce : così per contrario fono di pefsima l’efser arida , denfa; & amara, o di altro ftrano fapore infetta. DifferenZe di terra appartenenti alla coltura. Da Colu- mella. Cap. vi:. Fora feguendo il noftro cominciato principio delle terre di H coltura, hauendone detto alcune cofe più diftintamente de gli altri Columella antico fcrittore nella materia ruftica, farà ben qui ui riferire quel che egli foprale differenze & elettione de terreni cila {ciò fritto. Di Colum. Lemaniere de’terreni fono tre,dicampo, di collina, di monte. Il campo non dec efsere di vna perfettamente liuellata pianezza, ma alquanto piano . Il colle non dierta falita, ma che dolcemente forga. Si approua il monte, che non fia alto non afpro, ma bofcofo, & herbofo. In tutte le dere maniere fono le differenze di fuolo , che fia grafso, o magro, fciolto, o ferrato, humido, o fecco. Diciamo dunque, che volendo far confideratio- ne di tutte le cofe dalla terra prodotte, non è dubbio,che la maggior parte di loro gode più del campo, che del colle,c più del fuolo grafso che del magro . Ma per quato appartiene all’afciutto,ò all’inacquato, 3 non è Terre grafey efcioltev. Terre tenaci, e vifcofeo. Proprieta del le terre graffe Proprictà del le magre. Segni delle 3 terre dolci, Differèze dal fito . Differeze dal le qualita del Suolo . Primo grado di bonta di ter fas. Secondo . Terzo. Peffima con- dition di terra Terrenellifi- ti alti e mon- sofi. 6 DELL'HIIST. INATYVRALE nob è facile il farne giuditio. Infinite fono le piante che del terreno afciutto godono: infinite dell'adacquato. Ma communemente di quante ne fono,niuna di quefte è, che non provenga meglio n el ter- ren fciolto che nel ferrato: anzi fe vogliamo intrinfecamente confi- derare, che cofa è coltura, altro non è che render la terra fciolta e fer- mentata. E perciò quel terreno apportera molto lucro , che da fe ftel- fo farà infiemee graffo , e dirotto: come che molto renda, e poco di- mandi, e quanto dimanda fi fa con poca fpefa, e fatiga : quefte dun- que fono le qualità di vn ottimo fuolo . Succede nella bontà quel che è graflo e denfo, come checon la fua molta rendità rifarcifca la {pela e la fatica dell’agricoltore . Il terzo grado di bontà è del terreno inac- quato , perche fenza faruici fpefa può render frutto. Dana Catone a uefta terza maniera di terreno il primo luogo:perciò che egli anzi, dell'altre cofe facea conto della rendità che fi ha da prati: ma noiho- ra ragioniamo del maneggiamento delle terre,non del femplice be- neficio che fi ha dalla pofitura. Il pefsimo geno di terra fra tutti €, il fecco, denfo, e magro , come che dithicilmente fe maneggi , maneg- giato non ci rimuneri, & abandonato nonè da fe fufficiente a prati &à pafcoti: dunque in ogni modo o effercitato cuer otiofo che tal terreno fi {tia, porterà pentimento al padrone, e perciò fi dè fuggire, come fe peftilente fufle : fendo chel peftilente porta la morte ,. quefto la fame, cofa viciniffima a morte. Aut. Sin qui delle diffe- renze diterre, e dell’elettione habbiamo da Columella. N atural accompagnamento della qualità de' terreni, con li fiti:- Cibi rt Mi quantunque Columella a tutte le maniere de fiti,& alti e baili, e piani, e pendini, communemente accompagni le fei dette qualità di graflo, e magro, fciolto, e denfo , humido, e fecco: non fivede percio il detto accompagnamento farfi indiftintamente: anzi naturalmente altre qualità di terre fi veggono ne gli fiti alti, altri nelli bafsi,altre nelli pendini. In parte dique le qualità accompagna no le codition de fiti,& in parte li naturali auuenaméti della terra, fe condo che veggiamo fpeflo auuenire fopra vno ifteflo corfo di fiume ò torréte,altra natura di terre efler da deftra,altra da finiftra.Seguendo dunque la proprietà de’fiti diciamo che le parti motole & alte foglio- no per il pivefler veftite di vn fotti geno di terra, che facilmente fi. fcioglie ‘LIBRO PRIMO, 7 fcioglie in polue di fapore alquanto amaro,di poco vigore,leggicra & allauoro facile: tal terra è chiamata hoggi da molti de noflri pil to; produttrice naturalmente di copia de felci:non viall ignafrumento, fuor che la fegala fpetie di tritico nera, & alcune altre {petie di biada piuvili, e di non molta fuftanza:onde l'acque che in tal terre forgono o vi habbian corfo,quantunque frefche , e leggiere fi fiano, fogliono dal fapore della terra attrarne alquanto di amarezza. Male piane di fpiaggie maritime, fogliono per la vicinanza del mare efiere 0 areno- fe, e fabbioniccie, ò per la baflezza del fuolo vliginofe & occupate daacqua ftagnante. L'’ifteffo in parte fogliono hauere le baflè vivere preflo agrofsi fumi. Le piane preflo monti fe hanno qualche mo- derata pendenza, non fogliono del tutto efler de humor priue come vicine a falde de monti, ne fouerchiamente humorofe perla penden za: oltre di ciò fogliono efler grafle per le lauature dell’iftelsi monti onde accoglion graffezza. Nelle piane a monti vicine fenza pendi- no, e nelle concaue, fuole l’humor per non hauer pendenza ftagna- re,efareil fuolo vliginofo. Le piane dalle radici de'monti lontane, D per lifteffa lontananza fogliono hauer di acqua penuria. Li pacfi col linofi fogliono effer di creta abondati: &afcambio oli auuenamenti cretofi fogliono dare il pacfe collinofo: l’iftefle fogliono l'inuerno È de fcaturigini di acque cfler frequenti , l'eftate aride e fecche. Gli pendini erti, mentre di alberi fono veftit, fogliono conferuarla co- perta di terra, ma fpogliatidi detti arbori, e perle fciolle dalle piog- gie, gieli, e caldi caufate,e dalla continuità del tempo, reftano fecon- do che nella compofition loro fono,ò fafiofi è di argillaf to di Megara. Vero é che quefta non adoprano altroue, che nel ter- ritorio humido ; e freddo. Horaritorniamo a raggionar accurata» mente LIBRO PRIMO. 19 mente delle marghe adoprate da Bittanni e Galli, con molto loro lucro. Furno primain vfo due geni dimarga: al prefente han co- minciato di adoprarfene molto più: facendofi di mano in mano pro fitto da varij ingegni. Vie la bianca, laruffa, ela columbina, & al- trache vaall’argilla altra al tofo, altraall’arena. Sonodi più, altre di conditione afpra, altre di sraffa. Hannofi fperimenti in pronto dell'vna e dell'altra: e fi adoprano a due intenti, percioche ò al fem- plice nutrimento di biade, o anco al prouento de pafcoli. Nutrifce le biade la tofacca bianca: qual fe farà ritrouata tra fonti, fara quafi nell'infinito fertile, ma afpra nel maneggiare : e fe ella fia in molta copia buttata, brugia il fuolo. Viene appreflo la ruffa, che chiaman capnomarga, di pietra mefcolata con terra minuta, & arenofa. Quetta fi rompe per lo campo «e ne gli primi anni,perle pietre diffi- cilmente fi taglia la ftoppia: ma d'incontro fi porta con la metà di {pefa, per efler ella più dell’altre leggiera: fpargefi rara perli campi: Pvna, e l'altra delle dette marghe dura per anmi cinquanta alla ferti- lità cofidi biade, comedi pafcoli. Venghiamo hora a quelle chan graflezza .E tra le grafle principal la bianca, di cui fono più maniere: diquefte tutte mordacillima è la fopradetta. Seguelacreta bianca, detta argentara. Cauafi quefta di fotterra con pozzi, fino a cento piè profondi: le cui bocche nel fommo fono ftrette, e fi dilatano nel fondo, fecondo lo allargamento della vena. Diquefta più che del- Faltre tutte fi ferue la Britannia. Dura anni ottanta: ne viè memoria di huomo, che due volte nella fua vita,l'habbia negli ftefli campiado rata. Vièinoltreilterzo geno di marga bian si da lor chiamato glifcomargho. Quefta è creta da purgar panni mefcolata con terra graffa, più de pafcoli , che di biade fertile : fiche tolta la metitura in- nanzi alla feguente fementa, fi taglia il pafcolo allegrifsimo : ne mentre effa è nelle biade, manda fuori altra sramigna. Dura anni [ei trenta. Vero èche s'ella fi da{pefla più del giufto, fuffoca il terreno, come fa ilcimino. Lacolombinaè detta da Gallia lor modo egle- copala : cauafi in zolle fimili a pietre: fi fcioglie dal fole, e dal gielo in fottiliffime laftre, & èdigiufta fertilità. Dell'arenacea, fi feruo- no mentre non hanno altra marga: ma negli luoghi humidi qua tunquehabbian dell'altra, fe ne feruono per elettione. Ogni mar- spetie di mar ga. V fo vario del le marghe. Tofacea biaca Ruffa Ù Marghe c'hé QrANUCZZa + Creta argenta ra. Glifcomarga Colombina. Modo di ado-. gafi degettar nel terreno arato,acciò la fua viruù, fia dalla terra rapita. prar la mar- Quella, che nel principio è più del debito afpra,e non fi diftendein 8° herbe, ricerca nel principio alquanto aiuto di letame :.altrimente offende Marghe va- riamenteado- prate fecondo, le differéze de Suoli, : (Che fignifica il nome mar- ga» Stemomarga, pie) DELL'HIST. NA'TVRALE offende perla fua nopità il terreno. Anzi ne anco fi trouercbbe per lo fecondo anno frutteuole. Importa molto il vederla qualità det fuolo per cui ficercala marga, percioche la fecca è migliore per la- fuolo humido: per lo fuolo fecco, miglior lagrafla: al mezzano con- fannolacreta, clacolombina, | I J Difcorfo della natura, e differente delle marghe dell'eAgri — cola . CAP. XX. ANTO delle marghe Plinio ci lafciò feritto. Hora veggiamo: quel che ce n’ifegna l'Agricola, Il nome di marga dice l'Agri- cola, non fignifica altro che midolla; percioche alle volte ficaua co- sì corrente, che non par punto diflimile alla midolla nell’ofla di ani> mali contenuta, Perciò appo Germani, e quelli Galli, che della lin- suagermanica fi feruono, hebbe nome dimarga, Et hosgili cana- tori di miniere, chiaman quefta liquida, fteinomarga “cioè midolia i faflo: qual fi ritruoua,e nelle commiflure de fafsi, e molto più,den- tro l'iftefsi fafsi richiufa, Spefle volte fi ritruova dura, qual beuuta Differenze di margheo. Varietà nel colore . Neltatto. Varietà nella fi IQUra, Regole gene rali nell'ofo. della marga. - ritagna il fangue che fi fonde per apritura di bocche di vene: e deb tutto ritiene la virtù della tenta famia, Non è in vfo quefta marga ap- po di Agricoltori:così per non hauerfene copia a baftanza, come pet non ritrouarfene altroue, che nelle caue de metalli, e di pietre. Ma fono le marghe generalmente di confiftenza diuerfa; percioche alcu- ne di loro fono terra dura, altre arenacee, altre tofigne, altre a pietra foda fimili: variano nel colore, percioche ne fono bianche, ruffe, nelroflo nere, colombine, cenerigne; gialle, e di altri colori. Va- riano nel ratto: percioche altre ne fono afpre, come quelle, che ad arcnae pietra fomigliano; altre lifcie como quelle che rapprefenta= no terra. Variano nella figura, percioche alcune ne fono condenfa: te a guifa di crufte ; quali per il più fono tenere, & alle volte petrofe è altre fono fiftulofe , come le rofacee: tra quali alcune raffomigliano apponto a fiftola con vn lungo forame, che fegue la lunghezza fua ut ra. Ma generalmente delle marghe ragionando: quanto ella è più graflatanto più ingraflali terreni, oue cella è fparfa: quanto è più dura , tanto maggior numero dianni dura. La molle, che fomi- ° - gliaaterra, è migliore nel terren fecco: le dure come le arenacea tofigna,e petrofa, fono conucnienti al terreno humido .. Nella Ger» ù ) manila LIBRO: PRIMO. 21 maniagrandegli Safsoni foli della marga fi feruono. Li'Turigni, c li Boemi per il più han terreno di tanta fecondità, che non hanno neceflità di marga. Altri hanno tanta abondanza di letame,che non li fa bifogno cercarla. E coloro c'habitano le montagne, non poflo- no hauerne. Cauafenein Saffonia in molti luoghi tra Monda, e Ca- fella,dellaterrena de più colori. AdHildefimio & onde fi va verfo Ponente e'l fiume Inderfta nella radice divn colle,colombina. Ad Alfelda alla radice di vn monte verfo Ponente eftiuo , la tofacea bian ca. InDefteri, altroue nel roffo nera, ecolombina:e fotto le falde fue oue cofina con la pianura,fi ritruoua nell’azurro verdeggiante. In Gofelaria di due maniere : cioè cinerigna ye bianca:di cui fan forme datragittarui figure di metallo. L’vna, el'altra di quefte dalla acri, moniade freddifi fcioglie in fottilifime brattee: quantunque la ce- nerigna innanzi, che fenta il freddo, fi vegga di grofle crufte compo- fta. Cauafene della arenacea tofigna, & petrofa, cinque miglia di- fcofto dalla felua Hercinia, tra Ganderfimo, e Sefenna. De quali al- ere fonoroffe,altre bianche. Sin quìil'Agricola. Caufadelle varie confiflenZe di Marsa. Car. xx1. Aut. O RA fenoi vogliamo inueftigar il proprio cfler della marga, c fua confiftenza: potremo in gran parte ciò confeguire dalle cofe a lei di materia vicine: nellequali vesgiamo gli effetti quafi iftef- fi. Eprimache la marga liquida,fia di apparenza, e di materia fimi- le a calce fpenta,e fimilmente liquida per l’imbeueramento fatto dal- l’acqua, non è cofa dubbia:così perlalifciezza a fcuo, o midolla fimi- le,come anco dal color bianco, e da gli effetti dell'ingraflare, che nel- la calce habbiamo vifto: fimilmentela zolla dura,a zolla: ma viéla differenza, che l'’vna da fubita violenza di fuogo , l'altra da lungo, e moderato calore fia cotta . E perciò lezolle della marga,non con l'i- ftefla velocità della calce, macon lunghezzadi tempo fi fciolgono: onde nafce di confeguenza,il continuo beneficio d’ingraffar per lun- go tempo. Quindi ancora auuiene, che nell'agrimonia nonfiaa calce fimile. Il proprio color dunque è il bianco: gli altri fono au- Margain vfo appò Saffoni in populi di Ger- mMariao Varie cane di MATZA è Marghe , che fi (ciolgono in brattee. (0mparation della mMarga conla calce Color proprio delle marghe. uentitij,.come nella calce ancora vediamo. E lo fcioglierfi in laftre co Ferdiméro in me alcune fanno:è effetto ancora, che a molte pietre calcinate auuie ne: come nella fpecchiara pietra di geflo : c come fanno più vene di argilla laftre 22 DELL’'HIST: NA TVRALE argilla molto dure nel luogo natiuo ; quali fcouerte dal gielo fopra- uvegnente, fi fciolgono fimilmente in laftre. Percioche l'iftefle anco, fono pietre concotte nel modo della calce : ma fuori di asrimonia, 1 er efter la lor cottura più opradi tempo, che violenza di fuogo. camel "79° Chefiritroui nelle commiflure , e concauità di pietre; quefto è cffet- mifzre. —©o che fegue l’inegualità della materia: percioche alcune parti fono più alla cottura, &allo fcioglierfi velocemente, habili. Che mol- Barga fimile te fcorrano a modo di midolle:quefto è effetto di humore da gli amidolla. * de ; e: CRE ZI fafsi cotenuto,e nella lor concauità rifufo: qual iui richiufo n6 facil- mente eflala. In oltre l’ifteffo humore dalla fuftanza delle pietre tra- sfufo, porta fecola più fottil materia, che genera la marga : cper- ciò in alcune fpelonchefi ritruoua vna tal materia rifudare: iui perla humidità che ritiene,ad vnguento fimile: e poi fecco per la priuation dello humore,leggiero,fimile del tutto di ethigie e leggerezza ad Aga ‘agarico for. rico sonde da alcunie detto Agarico fofsile:da altri latte di luna. file o latte di qual può porfi fpetie di marga. In oltre che le marghe poco fa narrate lr leca- Perlacoltura de campi,fi ritruouino alle radici de monti , fegue l’i- ne di marga fteflo principio pigliato:raccogliendofi tal fuftanza dalla fuccolenza li dial pietre da calce, che è in talluoghi sonde fiè detto anco prouenire ci de monti. , peg > é 1° Canfa delle fi le fcaturigini di acqua perla caufa ifteffa. Eche firitruoui in forma O ia: . ° 9». °. guredelamar di tofo filtulofo, è dall’iftefla caufa dipendente : percioche l’ifteffa ciali fuccolenza di pictrao di calcinatione portata,c codenfata;fecondo il foggetto acuifiappréde apportatal figure:come veggiamo nelle pie Differéza tra tre Sarnefi & altroue. Mala materia della marga, dal fole e brine fi la marga se le (Li6oh En ; È d 0 ilchelepi pietreo. , fciOglie manifeftamente in alimento de campi: ilche le pietre non è x SE 3 3 hanno. La marga arenofa è effetto dell’iftefla caufa: percioche l’are- nac minima formadi pietra: &altrimente, pietra in picciolifsime parti fciolta. Quefto fia detto delle marghe. Di vr altro modo di rifforar gli territori con voltar fotto» fopra le terreo. CAP. XXII. I n qui della marga. Hora venghiamo ad vn’altro rinouellamen to de territori]: qual fi fa con cacciar nella fuperficie,la terra pro fonda, e far quafi vn rouerfamento di fuolo. Nel qual modo alter- nandofi, refta di fotto la terra ftanca, e fi mette in opra la terra nouella. Di quefto modo ne fa mention Plinio dicendo. Tra le gen te che LIBRO PRIMO. 23 ti, che fappiamo gli Vbij folo coltiuano fertilifimi campi,con cauàr di fotto ad altezza di tre piedi laterra, diqualterra cauata coprendo il fuolo ad altezza di vn piede, rendono il territorio fertile. Il mede- fimo modo dice l’Agricola vfarfi hoggi da gli Iuliacefi Germani,e lo ro finittmi;e che quefta lor terra fia graffa,ma non denfa e dura,come la marga: di cui nelle culture habbiamo fatto mentione. Ingraffamento dal lupino. Car. xx1:1. DiColum. M% quando ogni altra cofa ci manchi ( dice Columella ) non ci dourebbe mancare lo fpeditiffimo aiuto del lupino : qua- le nel territorio magro verfo il mezzo Settembre fparfo inarato , e per tempo col vomero ozappa tagliato : verrà a far officio di ottimo ftercoramento. Defli tagliare il lupino quando habbia cac- | ciato il fecondo fiore ne gli terreni fabbiofi : ma di terzo fiore nelli rubricofi. Percioche nella fabbia habbiamo bifogno del tenero che prefto fi putrefaccia , e fi mefco- li colfuolodi poca foftanza: ma nelle rubriche del più robufto, che foftenga le zolle che più fode fono per più lungo tempo fo {pefe: e mentre quelle da gli Soli di eftate fua- porate fi fciol Il lupino nel Secondo 0 tere zo fioren. DELLHISTORIA , { 6NATVRALE PEbeFe E R*R'A NGb.E IMPERATO LIBRO SECONDO. Nelquale fi tratta delle terre per quanto appartengono al- l’vfo della Plaftica, e dell'Architettura. Delle terre appartenenti alla Plaflica,e loro ui | CAP. SYD E c ve hora che ragioniamo delle differenze delle 2% 38 terre,perquantoallaPlaftica appartengono , come ‘sì cofadopol’Agricoltura di fommo beneficio nelle DER NF È lrumaîie feceflità: &in oltre dimolto. ornamento. «i > 5) e ) Sono dunque dal Plafta confiderate le terre: altre Teme in vfo PERSE in vlodi edifici, altrein vfo.de vafi , altre di fegni gi, DI e figure. Etaltre di quefte crude:, altre cotte. Adoprafi nelle mura, alirone cotte, O in vece dell’iftefle pietre, o cina ti & ornamenti. Frequétifsimo è in molte parti &appo noinella: Calabria; di formar laterra,perfabricade paretiin forme dilegno. Fafli perciò la cafcia ‘ di tauolette confitte in'quadro ,fiche di di dette fi poffa formar fi peditamente la malta, qual formata fi pone da partea feccare, e fec- Braficin (la cata fi pone in opra. Chiaman quefti quadrati di terra Brafte,forfe "ti dal greco nome di plafta. E fanfi di terre cretofe facili allauoro e che Coi tengano. Ma nelle commiflure angolari dell'vna brafta con l’altra Spello] pongon frimenti di tefte; in gioua in parte a confer- —_ uarilmuro:efache meglio lavefte di calce che fopra vi fi da, fi riten- diofini dagli © ca. Eftato in vfo appog oli antichi hon folo ne gli edifici] priuati,ma antichi ne gi ancora negli publicie magnifici, farle mura di mattoni crudi. Hog da 2A gi li cotti To nell vfo Sari cucotia penur ia di pietre , o per PA varij vfi di le caufe, parga più fpediente adoprar mattoni. Vfanfi anco a farne fabriche> + terrazzati. Anziin molte città nobili, l’ifteffe frade delle citta fi fan- no didetti, pofti in lauoro a coltello. Vfanfi anco gli tetti dell’iftefla terra cotta, oue 0 lacommodità delle lafire di pietra,non c'inuitiafa- re altrimente,o la necefsità,di adoprar le fcandole non ci forzi. Chia- mano drrna LIBRO SECONDO. 25 mano embrici, li ritondia modo dicanali:etegole, le piane e late con due piccoli orli dalle bande. Adopranfi in vfo de vali, e minori e maggiori : altri in vfo dabere,o conferuare . Altri in vlo da fuo- co,e da cuocere. Nel che seneralméte per fuoco fi adopra la rubrica: ma ad vfo de altri vafi,l’argilla : percioche comunemente le argille fo no più tenaci, e di miglior liga. E perciò in breue fi ritengono & al- fodano,e poffono maneggiarfi:ma non foffrifcono le violente muta- tioni del fuoco. Le rubriche da vafi per l'incétro fono più laffate, più forettolofe,e per il più di vna fottil pagliola partecipi,e refiftono me- glio al fuoco. Quelle che fi adoprano a crugiuoli per le fufion de me talli, fono della detta pagliola più manifeftamente partecipi, anzi per darli maggior refiftéza, e che al fuoco n6 fi fondano, fe l’accopagna il piobino vena minerale cofi detta. Sono dunque le argille più habi- liadogni trauaglio e fatica, macano folamente al fuoco . Le rubriche men dure e più fragili:ma han vataggio nel refiftere al fuoco. In oltre le rubriche fono di più breue cottura:percioche in tre o quattro hore vengono a cottura. L'argilla n6 vuol meno di hore otto o dieci. Sono inoltra habili a figilli e figure, le crete di fotril foftanza, fenza arena ce fabbia: percioche lc così fatte, ogni delicato lauoro pigliano,e fono leggiere.Le fabbiofe e sreui come l’Ifchiane, fono idonee a lauori gra di,& cue fia bifogno d’afpertar la forza del fuoco. E perciò in vfo di vettine da tener acquae vini,e di tefte da tener terra, fi ritrovano mol to migliori dell’altre: come che refiftano meglio alla forza del fuoco fenza fpezzarfi,o diftorcerfi: ma hino bifogno di molto maggior té- po per venira cottura.Le più neruofe e leggiere prefto fi apprédono,e vengono a confiftenza di maneggiarfi: main lauori grofli fpezzano, perlo ritiramento proprio alle materie neruofe,e per la vétofità nella groflezza rinchiufa,che vuole eflito. Quelle che nella fuftanza loro hanno mefchiati alcuni calcoletti di pietra calcinale,pofti da banda fogliono fchieggiare, e diuenir quafi da fcabbia corrofi. Talè la noftra Matalunefe: quale altrimente è di marauigliofo lauoro : in breuiffimo tempo fiapprende: è pofta a fuoco in breuiffimo tempo fl cuoce. Ma fi potrebbe forfe a quefto inconueniente owuiare, onel cauarla diligentemente,che con detti calcoletti della pietra vi- cina, la creta non fi mefcoli:o con purgarla da quelli che mefchia- ti vi foffero: ocon far che nell’itefla fuftanza della creta fi fciol- gano, mentre fiammaffa. Quantunque li vafi a detto mancamento fogetti,pofti prefto in vfo,& di humori ripieni, vengono a liberarfi da detto Embrici. Tegole». Vafi da con- feruare . Vafi da cuo- cere è Rubriche per vafi da fuoco . eArgilleo. Rubriche da Vvafi. Terre da Cru gioli. Coparatione dell’argille e rubriche. Varietà dell argille , e loro proprietà. Argille ner- UOje. «Argile, che tengono calco letti da calce + Coparatione tra le argille neruofe, e fab bioniccie . Arena per- che fi mefcoli con l'argilla Pelo bouino mefchiato co l'argilla . «Accimatura. Canapeo . Stoppa ado- prata con l’ar gilla. Coparatione dell'argilla se rubrica ripeti A è Argilla dI- fchia: e fegni della fua inte TA CONTATAA è 26 DELEL'HIST. SNA -TV:IR'ALE detto accidente. Le ifteffe crete neruofe quanto alla fuftanza loro, fo no migliori alla conferuatione dell’oglio: il che le fabbiofe come IT- fchiana non hanno: effendo perlaloro friabilità in breue tempo da quello corrofi.Onde ancora auuiene che l'ifteffe crete fabbiofe come l’Ifchiana, crude colorir non fipoffono: percioche bagnate fi la- fciano, fiche tali mentre colorir fi vogliono, è di necesfità, che due volte a fuoco fi pongano. Mal’altre afciutte che fono a fole, fi colo- rifcono e pongono a fuoco. Mefcolafi da molti l'arena con l'argilla, per torli il ritiramento che fa,e la prontezza di fpezzarfi: onde ne vé- gono più reggenti del fuoco. Adoprafi l'argilla da fonditori de me tali oue fia bifogno di forme grandi: & oue non fi poffa adoprar for me di terra fciolta perla grandezzadell'opra,e la quatità del. metallo : che tal forme non comportano : nel qual ordine fono le campane, l’artiglierie & altre figure grandi di metallo: Mefcolafi per quefto feruitio come gagliardifima l'argillacon pelo bouino ; e tra le argil le la noftra Ifchiana, fi ftima ottima. In altre cofe l’ifteffa creta fi me- fchia con fimo giumentino,ò accimatura de panni. Vfafi anco con canape e ftoppatagliata nel medemo modo incorporata. Altri fe ne feruono a farne piccole fornaciavarie operationi di fuoco. S'incru- ftano anco da chimici di tal terra li vafi di vetro,acciò poffano patir la violenza del fuoco:e fe ne feruono a chiuder le commiflure dell’vn vafo con l’altro: onde le diedero nome di luto de fapienti. Hora ri- tornando alle terre da vafi. Diciamo che la rubrica vien prefto a cot- tura, c con ciò lunghiflimamente refifte a fuoco potente,e patifce le alterationi di caldo, e di freddo, e tra l'altre quelle più che di paglio- le ditalco fono abondanti, come èanoila Suefsana. Le iftefle terre fono dae ftefle farettolofe e porofe:ne fpezzate fan taglio,ma vn’ine gual rompimento . Le argille neruofe e leggiere,végono prefto a cot- tura,ma non patifcono la lunga potenza del fuoco: percioche iui fta- do torcono, e fi fpezzano dall’inegualità di freddo, ecaldo. Scoppia no ancora fe molto grofle fono lauorate,per lo vapore nella groflezza rinchiufo. Quelle che fono più gravi e di molta fotti] fabbia parteci- piall’altre argille paragonate, foftégono nelle fornaci molto la potéza del fuoco:vogliono molta cottura: e come non coportano molta fotti gliezza di lauoro:hino d'incontro, il poter per comodità de vafi gradi lauorarfiin molta groffezza. Tal è la noftraIfchiana,che già anticamé te fe l’ifola da tal vafifamofa. Arroffifce quefta nel primo cuocerfi : ma paflando in perfetta cottura perde tal roffore. Onde s'in ana mal cot- LIBRO SECONDO. 27 mal cotte mentre roffeggiano. Ma delle argille,quelle fono miglio igille mi- ‘ria pigliar l’inuetratura, che poflono più refiftere al grado e tempo gori ad effer del fuoco:di cui,la materia di detta inuetratura ha di bifogno,per ben dee wnirfi e per riccuere il luftrore : perciò l'ISchiana Salire alciin ciò di forza fimili, fono conuenienti, & altroue per dar tal potenza all’ar- gilla,vi mefcolano arena:dalla cui mefcolanza fi acquifta, che fia men foggetta al torcerfi, e fpezzarfi:vitij dell’argilla dalla propria neruofi- tà caufati. Ma come ho detto non può la noftraIfchiana pigliar il Argilla ifchi colorimento cruda: percioche bagnata fi lafciarebbe perla fua condi au4n0r fi co- tion friabile, che dalla fabbia le viene. Cocefì perciò due volte:la pri ‘0#//ce cruda. ma per poterfi dopo l’efler cotta colorire: la feconda per darfeli il colore. Ma gli vafi detti Faentini fimilmente due volte fi cuoco- no : la prima per il bianco della terra: la feconda per l’inuetratura: percioche la prima volta crudi fi colorifcono di terra bianca da alcu- ni detta geflo , per la fomiglianza: & da altri detta Paretonio . Cuocefi la feconda col bianco d’inuetratura. Sono dunque de gli và Coloriméro de fiditerra,altri vna volta, altri due volte cotti:& altri di loro coloritia AS crudo, altri dopo la prima cottura. Ma quel, che vuol l’Agricola,che Detto dell'A molti vafi fi adoprino crudi èfuori diogni ragione. Ilche acciò fi gricela ripro- faccia manifefto vesgiamo quelche egli dice. Dell'Agricola. Dal- a Je terre grafle e rare fi fanno vafi quali aflorbifcon gli licori ò anco li rifudano. Quetti da fe foli nonfi pongono a fuoco : percioche non poffono foftener la fua forza: ma dopo l hauerfì afciuttato l'humore, econfumatala sraffezza,fanno rottura:alcuna volta ritornano in pol ue. Perilche l’anfore, fcudelle, & orciuoli di quefta terra, da vafari fi afciuganoalfole, fiadornano con varie pitture,c fi vendono crudi. Mafe con detta terra vi farà mefchiata arena: gli vafi di tal creta fatti, nel cuocer de cibi,non tanto prefto dal fuoco patiranno. Noi, non Perriprendere vn tanto huomo altrimente dottiffimo , e di molta lo- de meriteuole: ma per l'intelligéza della verità, a cui fopra tutte le co fe dobbiamo, e per torre l’occafione dell'errore, effaminaremo quato Efomination egli dice. Che diquegli vafi di terra grafla,e rara fi pingan crudi è co delli derri del fa vera come l’Agricola dice. Perilche appo noi la creta Matalunefe fi Agricola. colorifce cruda per la virtù di apprenderfi prefto , e per nò efler la fua glutinofità di fubiro dall’humidirà del colore trapaflata.A cotrario le crete fabbiofe come l'Ifchiana, per hauere men neruo:fe cruda fi colo- ra, fi lafcia. Perciò non fi colorifce,fe non dopo la prima cottura » Ma cheli vafi coloriti crudi, crudianco fivendano, e fi adoprino, è cofa Gio: che non 28 DELL'HIST. NATVRALE che non ha confeguenza, ne anco da fe fteffo può flare : percioche Vafi di creta pè la creta pattice di adoprarfi cruda,ne anco quatunpue cotta fi fuf- conda int; (e a creta , il color fenzacottura reggerebbe: oltreche fe gli puote opponere,che’l colore vien fuori per forza del fuoco:dico che l’azur+ Il fuogo dà ro,ilverde,ilroffo non fonotalicolori mentre fu il vafe fi danno. fuori lamag- 1 a; | ; salvi. 3 gior parte de Ma materie poco diftanti dal color di feccia di vino, e di bellezza, e di colori. luftrore priui . Il fuoco poi fecondo la potenza della materia, caccia o il verde, o l’azurro;o il roflo ,0 altro color che fi fia. Che dunque il vafe crudo non ritengal’humore , è manifelto,per la difinitione da lui fteffo data, mentre difle che terra è quella che toccata dall’humore Perchela cre fifa luto:in tanto dunque refifte, inquanto pafa in tefta {petie di pie- ta cotta paffa tra: ilche non auniene per femplice afciugamento,come alcuni fcioc. fidi di nuo camente fi ftimano : ma per acquiftarfi dal fuoco vn principio di fu- wo dall'acqua fione , che ligale parti della terra infieme, e l'vnifce,del che l’elperié- za ne fa manifefta fede:vedendofi che accrefcendofele fuoco,aftatto fi lia liquefanno e corrono a modo di acqua. Mache’l color crudo non lorimento de 1€g3,è manifefto anco.percioche, e materia con femplice acqua ma- vafi. cinata, e facilmente dalla fuperficie del vafe fi dilaua : ilche non au- uiencalla cotta, paffando il colore in confiftenza vnita di vetro . E che li colori fiano effetti del fuoco , e cofa nell’artetrita, e volgare: per- cioche l’azurro è zaffara macinata : il verde e faglia dirame macina- ta: il roffo ruggine di ferro con piombo & antimonio brugiati: qua- li tutti poco diflimili fono a vifta dal luto fatto dalle terre di coltu- Agricola ri. 12» Quefto è dunque quel che in vna parte all’Agricola opponiamo, prouato nella Dall'altra parte,che tal vafi di terragrafla cotti fenza arena, fi brucino cottura della in polue, è cofa non meno degnadiriprenfione : come che fia del Jlfuocopoten tutto alla fperienza contraria: poi chela cottura potente non folo le E er 3 fcioglie in polue, mali condenfa, el'indura in fuftanza a duro vetro zadurafcheg Propinqua. Ilche a tutte le argille, e commune sonde quelle, che gifan. molto cotte fono, rotte fi fendono in fchiesgie acute à modo di ve- tro,o de felci. Perilche non è merauiglia come riferifce Plinio,che gli atarerie che facerdoti di Cybele tagliaffero le parti virili cò pezzi di tefta Samia, fa fi fciolgono al cendo con l'acutezza de lor tagli effetti di coltello. Le materie dun- di ondpo TRE di terra,che al fuoco fi lafciano,e {poluerano,fono,o le aride , to- rete fi (ciolgo figne & arenofe, mentre non hanno fuoco potente: percioche al fuo Do SEU co porente le iftefle fi fondono, & vnifcono in mafla fivida, e fi- _ milea vetro: ouero quelle , che calcinano: condition dall’argille rie fi (ciolgo- ci no per calema molto lontana. In oltre,che l’argille con arena temprate fi adoprino UNI in vafi LIBRO SECONDO. 29 in vafi da fuoco, non è detto fuori di riprenfione: percioche Farena fe l'accompagna,acciò l'argilla foftéti il fuoco,che nelle fornacifi da: Perche fi ac- non gia che tal vafi habbiano da feruir per or dacuocere ; alche:è. (04 da ottimalarubrica. Perciocheil fuoco delle fornaci, è di vn conti- contro bAgri nuato tenore: ma gli vafi da cuocere, fono alla continua alteratione ‘0 dicaldo, edi freddo foggetti. Quanto alla bceuacità e rifludamento de gli Sira di cui nel principio fa mentione: diciamo , che la graf- fezza quanto ad efla appartiene, non è caufa di nno più t0- Perche molti fto la condition contraria, dico l’aridità:perilche veggiamo l'arena, il vafî rifudano. fabbione, ela pomice, efler beuacillfimi. Diciamo di più, che l’are- na non fe I. giunge, perche da fe ftella toglia la beuacità; ma perche la fa reggente cal todo: onde accidentalmente fe ne confeguifce, che vnita dallaforza del fuoco la-fuftanza ; per il principio di fufione,il vafe ben cotto ne divenga men beuace , e più contenente dell’humo- re. Vengono dunque Benad c tifa ti gli vafi, altre volte per man camento: altre, per intention del plafta. Per mancamento comeli vafi' che fon crudi, che non hauendo riceuuto dal fuoco la liga conueniente, di- doro per man. uengono impotenti aritenere:fimilmételi vafi fatti da rubriche ico- 1992920. di 06 me fonoli vaftda fuoco, quali di natura arida, e porofeefler foglio no. Di quefti dunque l’intention non é di tondere e rifudar Phu mor contenuto : ma ciò loro auuiene per la condition della materia: e ciò tanto più fanno mentre nuoui fono. Altri rifudano per inten- ,-,f, che for tion del maeftro.. Tali fono gli vafida tener acqua, che appo noi | dozoperinzen. eftate fi adoprano : aquali per conferuar la frefchezza dell’acqua;dan ap La no beuacità,e rifudameto.E per quefto temprano l'argilla col fale, & acqua marina,onde beuaciflimi ne vengono rifudan do cotinuamen- rel'humor mentre che n'hanno .Mailfale detto soltre,che dà la beua cità: aggiunse all’argilla bianchezza. Siche tra livafi che appo noifi Sale temprato veggono di ci argilla, quelti tutti glia altri auanzan di biachezza. E por ice molte vene di argilla nell iftefli past più dell’altre bianche, tali fi fli- 74 mano,per la melcoliza naturale della filfugine, caufatagli dalla vici- naza del marc:oltre che ciò poffono fare nel eee vene d'acque falfe iui vicine + ‘Tanto dunque in quefta parte fia difputato .. contro l’Agricola. Ma feguitando noi la ‘petrification dell’argil- All'argilla cò le:diciamo,che perla gagliarda cottura,diuengono ditanta aci s ne a che molte Pai loro percolle con l’acciaro: cacciano fcintille di fuo- e che co, non altrimente che le felci. Quefto noi habbiamo {peflo nel- fedi felt la noftra telta Ifchiana fperimentato : : efi può molto bene più che “ dii 3 nell’altre 30 DELCHISI NA TIRIALE 3 nell’altre refte, vedere nella porcellana,vafi che da Leuàte a noifi por- dado del tino. Sono quefti di materia quanto niflun’altra, bianca dura, e fot- porcellana. cile: fiche pofti tra la vifta el lume, fi veggono in qualche grado di trafparenza. L'eccellenza dunque delle porcellane; è cofi nella te» fta, come nella inuetratura. Inqualilabianchezza dell’vno,è tanto alla bianchezza dell'altro fimile, che coloro che non fono in quefte materie verfati , piglian come fe tutro fufle di vna fuftanza : l’inuetra- va tura in oltreè di tanta tenerezza, che l’azurro fopradato tutta la fu- a ftanza dell’inuetratura trapalli.Quette fono le maniere de vafi a noftri antichi. tempi vfate. Gliantichi appo quali non erano in vfo l’inuetrature, fesuiuano altre maniere:e perciò fatta elettione di argille fottilifsime per vafi più delicati , e quelle con eltrema diligenza al torno lauorate parte di figure a pennello , parte di fegni dirileuo adornauano: &cin alcune la fuftanza tutta dell'argilla coloriuano;in altre la fola fuperfi= Vafi coloriti cie della creta:perilche fi veggono molti vali di fottiliflima argilla co- infofanza. Toriti; per tutta la lor intrinfeca fuftanza di color di rubrica viuace 3, 44 alemniva &in oltre divarijimpronti dirileuo adornati. Sene veggonoaltri, Le di rubrica da fuoco , la {uftanza de quali non effendo di moltapuli-, feli dana puli tuta capace, fono nodimeno eglino nella lor fuperficie eftrinfeca con; sura conaltra mirabil pulitura condotti, e fimilméte di viuace roffo coloriri;ilche; que: potcan fare dandoli infieme vna fottil mano di colore, e di allifcia- (olor nero di mento della fuftanza del colore, con calce dipiombo. Altri vafi de; alcuni vafian quali il numero è più frequente, fi veggono adornati col comparti Ho. mento di colorimento nero,e del bianco dell’ifteffa argilla,con varie, figure dell’ifteffo nero delineate : qual color fi ftima che daffero, in- corporato il nero con l’ittefla calce di piombo.Perilche quefti loro co. lorimenti non danno fu’ vafe groffezza:ne fi veggono in detti vafi la varietà de’colori c'hoggi habbiamo. Terre confiderate tn vfo di figurev. Car. 11. I n quifia detto degli vafi, e dell’yfo delle terre più neceflario. Diciamo hora dell’opre di terra, per quanto all’ornamento ap-. partenzono. Alchequantunque gran parte delle cofe dette faccia, Terrelauora- percioche L’iftefli vafi {pello anco all'ifteflo fine fi lauorano i hanno, feporamet nondimeno propria istentione. E, nell’opre e lauoridiargilla ; tra l'altre quefta comodità, che métre crude fi lauorano, fi poffono facil- mente ‘(LIBRO SECONDO, 31 mente emendare, e di vnaforma nell'altra trasferire. Perciò appo artefici diligenti fi lauorano per inuentione, e fi finifcono per efiem plari dopre,che vogliono farfi di altra materia. Le piccole e quelle opre diorna- tutte che hanno da cuocerfi,di femplice creta fi fanno fenza altra mi- ci du Le ftura, e fenza altro regimento di dentro ;perche, ciò che dentro vi plice serra. fia nel rititamento di lacreta fa mentre fi va feccando,apporta cre- patura. Le grandi, e de quali il fine non è di conferuarfi, ma fola- Se mente di far cflemplare: e perciò di cottura non han bifogno, fi che non ficuo fanno di argilla con la materia de peli, o cofa fimile , fopra oflature ‘02 Si e; i 1 E, #0 i compagna la di legno, e fila di ferro, fatto varij riempimenti di paglia, fotto la seria con pe- corteccia di argilla:percioche dall’accompagnamento di dette fuftan li, e io ze di peli,pagliole, e fimili,la creta ritenuta quitunque fi ritiri non fa { fr fe perciò rime: ma continua ft mantiene. Lauorafi l'argilla, e da {e ftef Pogieare di le fa figurandofi, e pigliando impronti delle figure altroue fatte : c fot suo ve trahendo, € giungendo: ne folamente molle, ma fecca fcalpellata., Da MES e li membri feparatamente figurati facilmente con l’itefla materia sia l fi commettono. Inoltre cotta che fia:a fole a pioggie.a gieli,al fec- mi co, all'humido,fenza timor di rubigine, o di altro male fi conferua. Siche fe vogliamo le fue vittù raccogliere:n0 è cofa che in quefta par- tele ftia a pari.Le opre dunque,che nell’aperto,& alle varie mutationi dell’aria fono c{pottesche debbano efler corre è manifefto:quali fi veg gono o di nuda terra, o d'inuetratura veftite : e quefta,altre volte di femplice , altre volte di variato colore, fecondo il foggetto richiede: Ma quelle che per conclaui , e luoghi, oue non fono a fimili patimen ti foggetti: quantunque alle volte fiano di opracruda, fannofino Opresb eni dimeno peril più cotte, e per bellezza, c per perpetuità,e fe ne tengo- so. no altre nel color proprio,altre di color dato. Vfafi hoggidì d’imitar il color bronzino con fuligine, e purpurina : altri imitandoli colo ri ftefsi delle cofe, variatamente le colorifcono. Sono qualità noch Qualità poli ue nell’argilla,che a tal lauori appartégono, sella fia calculola, & are- #e alli lavori. nofa,ilche impedifca il pulito e finito lauoro: o sella faccia motiuo è fuogo di diftorcerfi,far rime e tchioppare. Delche tutto dalle cofe già dette nelli vafi, fe ne può hauer conofcenza. Purgafi da calcoli & Rimedi di dalla fuftanza arenofa con disfarla in liquido luto, fiche la parte di e a nocineo. creta pura dal vario rifedimento fi fepari. Tempranfi le conditioni ftreme, con la contrarietà dell'altra terra, come fanno coloro, chele fortiflime argille mefchiano con lerubriche. Ilche non folo quiui diciamo,ma vniuerfalmente in tutte le opre,che di terra fi fanno. Per- ciò co- Opre allo fco- uerto. Primo inuca- tore de ritrat- tiditerrao. Lyfiftrato in- uetor delli ca ni digefo. La plaStica fu primache l'ar te de metalli. 3a DELL’HIST. NATVRALE ciò coloro che nel Salernitano diftendono le tegole & imbrici, la ru- blica con l'argilla mefchiano:effendo da fe ftefla la rubrica {erettolo- fa, e poco forte : l'argilla molto dura, e difficile al lauoro. Difcorfo di Plinio fopra l'opre di terra. CA». 111. Aut. O rA farà luogo fecondo l'ordine noftro veder quel che fo- pra di tal materia de vafi,habbiamo da gli antichi fcrittori : e prima quel che ne dice Plinio ragionando dell'origine, accrefcimen- toclodedella Plaftica. DiPlinio. Il primo, che ritrouafie il rap- prefentar le fomiglianze delle cofe in argilla, fù Dibutade, Sicyonio, figolo in Corintho: nacque l’occafion da fua figlia, che inuaghita di vn giouane , facendo colui partenza , efla con linee contornò l’om- bra del volto del giouane , fatta nel muro dalla lucerna : qual poi il padre in argilla ritrafle. Altri dicono che gli primi inuentori fufle- ro Rheco,e Theodoro in Samo. E chein Italia la portaffero,Euchi- ra& Eugramo, quali accompagnarono da Corintho Demarato: che indi fugitiuo generò poi in Tofcana, Tarquinio Prifco,Re del Popo- loRomano. Maal detto Dibutade attribuifcono il giungere la ru- bricaall'argilla & il figurar la creta fatta di rubrica;e che cottui fufle il primo,che ponefle li mafcheroni ne gli ftremi imbrici de tetti:facen do ciò nel principio con lauorarli di proprio lauoro, ma che dopori- trouafle il farli d'impronto. Quindi nacque l’occafion de fronte- fpici,e quindi pigliorno il nome de Plafti. Ma Lyfiftrato Sycionio fu il primo che formando di geflo il volto humano, e tragittandoui la cera,ritrouò il mododi farli volti emendati. Coftui fù che ando mol- to apreflo la fomigliaza:percioche altri innazi di lui, ftudiarono folo di farli quato più belli. Egli dunque ritrouò il far le fomigliaze di rile. uo,& portò tanto innanzi quefto ftudio ‘che non fi facca più fegno e ftatua:che prima non fufle di Argilla fegnata.. Onde fi fa manifefto che fù molto innanzi quefta (cienza, che la {cienza di fonder metalli. Ecome habbiamo da Varronec,difle Praffitele , che la plaftica era ma- dre della ftatuaria, dell’intaglio, e cefellatura.. E quantunque egli fufle in quefte tutte eccellente, non fe mai cofa, che prima non n'ha- ucfle fatto modello di terra. Habbiamo dall’ifteflo,che la plaftica fia ftata eccellentemente eflercitata in Italia: e fopratutti altri luoghi in Tofcana: e che innanzi il'Tempio di Cererefatto nel circo maflimo. da Da- a LIBROwSECO:NDO. 33 da Damophilo , e Gargafo Plafti e pittori lodatiffimi , quanto era negli altri tempi) tutto fofle opra Tofcana.Quefti adornorno il detto tempio dell’vno , e l’altro geno dell’arte loro, fcrittiui in greco verfi, con quali dimoftrauano l’opra dalla parte deftra, efler di Damophi- lo, dalla finiftra di Gorgafo: e che rifacendofi il detto tempio, furno tagliate da pareti le crufte dipinte: e per conferuarli rinchiufe in qua dri di tauole con orli circondate. E fimilmente che fuffler tolte dal frontefpitio le imagini di rileuo. Chalcoftenein Athene lauorò le fue opre crude: onde dall'officina fua, reftò al luogo il nome di Ce- ramico. L’ifteffo M. Varronediffe di hauer conofciuto in Roma, vn detto Pofi, che contrafaceual’vue , e pefci, che dal vero non fa- pean diftinguerfi . E dell'eccellenza di Arcefilao amico di Lucio Lu- cullo:di cuili modelli da gli iftefli artefici erano con maggior prez- zo comprati, che non fi vendeuano l’opre de gli altri. Cottui fe la Venere genitrice,nel foro di Cefare poftaui innanzi,che compita fuf- fe per lafretta di dedicarla. A coftui fù dato a fare da Lucullo il fesno della felicità , per feflanta fefterzi. Qual nondimeno per inuidia del- la morte dell’vno , e l’altro , nonfi finì. Pagogli Ottauio per vn mo- dello di vna tazza sche farvolea il prezzo di vn talento. Hora perri- tornare all’opre fatte da macftri Italiani, chiamò Tarquinio Prifco, Turiano da Fregelle, a cui diè a far la effigie di Gioue, c'hauca da de- dicarin campidoglio , opradi terra cotta, c perciò folita a tingerfi di minio. Furno oprediterra cotta fimilmente le quadrighe pofte nel frontefpitio del tempio. Opra fimilmente di terrace dell’ifteffo mae- ftro.Fu l'Hercole, hoggi anco cornominato dalla materia di cui è fat- to. Quefteerano le lodatiffime fivure de Dei. Ne dobbiamo pen- tirci de gli noftri antepaffati , che le ftatue di tal materia riueriffero , € che ne anco per li Dei lauoraflero l’oro ; el'argento.Durano fin hog- si.in moltiffimi luoghi tal fimulachri. Veggonfilifrontefpiti) de tempi) fpefsi,e nella noftra città, e nell’altre,di marauigliofo lauoro, & arteficio, più ficure contro l’ingiurie del tempo, chel'oro : 0 del certo di maggiore innocenza. i Quefto Chalco$tene vendea li fue lauori di ter- racrudao. Frutti et ani= mali di terra che molto fo- migliauano il naturale». Eccellenza di sArcefilao. Modello di y- na tazza pa- gata va taléto Gioue în Cam pidoglio opra di terra cotta. Hercole di ter ra cotta Lode dell’anti cafimplicità. ;% DELL’HIST. NATVRALE Varie virts delle materie de modelli. CAP. 1111. Aut. Vesto delle ftatue & ornamenti di terra:e de gli modelli cofi di terracome digeflo ,ecera, Plinio difle. Sono Perche ilgef hoggi anco, in vfo per le medeme cofe,l'iftefle materie. fo fia buono Ma altre volte per inuentione, altre, per forme da traggitare , al- saio 6 tre, per eflemplari. Ilgetlo perla fubita prefa che fa liquefatto;èido Gefbecerav neo aformedi cauo : alche non è idonea la cera, e quafi nulla, anco Di si mae la creta. L’ifteflo è idoneo per rileuo & eflemplare.La cera femplice, 1 . perche fi liquefa,per l’ifteflo vfo de rileui è vtile formata détro il cauo Cera mitra di ceflo. Malatempratacon altre materie,fiche venga arrendeuole: ta per tuuen- x i Ò ; fin dificure : Oltre del detto vfo,è idonea anco all’inuentioni . La creta cruda e mol Cretacrudae le,èidoncaall'inuentione : ela durae cotta a conferuarfi per efflempla AI chev- e. Altriinvecedicera adoprano il folfo:e nelli getti piccoli il piom solfoe piom. bo con ftagno temprato. «iboibobine sì bo adoprati CLI duri E Vo ù Benefici della terra, e delli vafi di terra niceuuti in cert- monie, di Plinio. Cap. v. Aut: A perche non folo per vfo commune;e negliornamenti:ma ancora nelle cerimonie, haueano il loro luogo,gli vafidi tera ra:diquefto anco fa métion Plinio dicendo. PI. Negli facrificij fino ad hoggi fra tante ricchezze inquante hora fiamo, le prime libatio= niaDeififanno,non con vafi murrhini , e di criftallo, maconfum puuij di creta. È veramente non baftaà narrarfi la benignità della ter= ta, fe vogliamo porre a conto ognicofa. Percioche oltreli fuoi con- rinui benefici} nelle biade , vini, pomi, herbe, frutici; medicamen ti, c varie fpetie de metalli,e delle altre cofe Chabbiamo detto: ci fa- tiano fenza intermiflion di tem po, l’opre figoline diem brici, tufoli: & tegole hamare ad vfo de bagni: matton cotti , frontaliad vfodi ca- fe. E di opre di rota: di vettine ritrouate è conferuation de vini, & di. collegio defi. acque. Perilche Numainftituì il fertimo collegio de figoli. E come e afferma Marco Varrone era vfanza di molti fepelirfi dentro vafi di ter ‘ ra,confoglie di mirto oliua e pioppo, fecondo il modo Pytagorico. Li facerdoti della madre de Dei chiamati Galli, fi tagliauano la virili tà con vn pezzo di tefta Samia. Sin qui Plinio, per quanto a quefta parte appartiene. Degli LIBRO SECONDO. 35 De gli luoghifamofrper l’oprediterra. CAP. vi. DiPlin. A della nobiltà de gli vafi, e luoghi da loro famofi, n'habbia- M mo quel che fegue da Plin. La maggior parte de gli huomini adoprano vafi di terra. La Samia fi loda per vfo de cibi. Il medemo haue Arezzo in Italia. Made uafi da bere folamente, in Italia l'ha Sorrento, Afti, Piacenza : in Spagna Sagonto: In Afia Pergamo. Haue anco Tralli in Afta l’opre fue, ce Modena in Italia. Percioche dalle opre diterra ancole nationi fi fanno nobili. ‘Traficanfi anco in quae la per terra, e mare: & è famofa la città di Erythre ne gli lauo ridirota. Moftranfi hoggi nel tempio due Anfore per la fottigliez- za del lauoro confecrate : fendo venuti a contrafto il maeftro e’ difce polo, chi de gli due hauefie tirato la terra più fottile. Le di Coo fo- no lodatifsime,le di Hadria faldifime. Nelle patine vafilatifurno no bili Regio, e Cuma. Vitellio nel principato fuo fece vna patina di ducento feftertij:per la cui fattura fu edificata vna propria fornace in campagna : già che fiamo venuti,cheli vafi di terra coftino più, che glimurrhini, fin quiPlinio. Aut. HoggiinItalia è famofiflima D . \ . . 0 CAS perlabellezza e varietà dé vafiinuetrati, Faenza. Tra le città del Re gno in Apruzzo le Caftella.Tiene anco nelle vettine & opre grandi il primato Ifchia , già antichifimamente per quefto conofciuta:e co- me altroue diffe Plinio. L’Enaria fu detta da Greci Pithecufa,non dalla moltitudine delle fimie,come alcuni hanno ftimato : ma dal- le botteghe di vettine. Hora veggiamo quel che Vitruuio dell’opre . b] . . a: ° - (e}s) di terra per l vfo de gli edifici] cinfegna. Delle terreinvfo di edificij : varie confiderationi nella bon- tàdemattoni. Car. vir. Di Vitruuio . IREMO primadi qual terra fi debban formar li mattoni: per- D cioche il luto o arenofo,o ghiarofo, 0 fabbioniccio,chc fi fia, non èconueniente: perche effendo di tal materia fono graui : e ftan- do nelli pareti bagnati dalle pioggie fi rilaffano, efi fciolgono : € le paglie in quefti pofte per l’afprezza non hanno adherenza: percio fi denno fare o diterra bianca cretofa 0 di rubrica, o di fabbion ma- fchio: percioche quefti per la loro leggerezza, hanno anco fermezza : non fono graui nell’opra, e facilmente nel lauoro fi attengono. Deb- bonfi Surrento no0- : bile per vafi da bere». Vafi di terra traportati da vn paefe nel- l’altro. In Erythre fo no confecrati dui vafi per la loro firema fottigliezzao Vafi di terra di gran prez- ZO è Quali fpetie di luto {i ri- pronano per li mattoni. Terre conue- nienti per li mattoni Stagione con- meniente. Spatio di ten po conuemen- te alla perfet- ta ficcita de mattoni. Vticefi vo- glion il mat- ton di cinque anni (ecco. Mifure de mattoni. Altri matto ni conuenien- ti ad edifcij publici altri a prinati. Mezzi matto nl. Proprieta di alcuni matto- ni di nuotar nell'acqua. “ s iS » de) È x I [ai 36 DELL'HIST. :NATVRALB2 4 # bonfi fare nella prima vera & autunno,acciò con tenor conforme fec chino: percioche quelli che nello folftitio fiapparecchiano, cotti da fol potente la fomma corteccia, moftrano di efler fecchi, ma non già cofi di dentro fono. Onde nel progreflo di tempo feccandofi, fi riti- rano eromponla corteccia di primo fatta, e perciò di filure pieni de boli diuengono. Dunque molto più faranno vtili, fe due anni prima faran formati. Innanzi del qual tempo non poflono efler fecchi,e per confeguenza,fendo fabricati frefchi,e datofeglila tonica, c quel- larigidamente raffodata, mentre fi raffettano, rion poffono ritener l'iftetlà altezza,che latonica ritiene:onde ritirandofi non reftano vni- ti: fiappartano: e fatto appartamento delle toniche dalli pareti:men- tre per la fua fottigliezza le toniche feparate non poflon ftare, fi {pez zano : & cffi pareti, che fenza il debito ordine raflettati fono, fi gua- ftano. Perciò l'Vticefi non fi feruono del mattone, fe per cinque an- ni prima non fia menato e fecco, & all'hora ad arbitrio del magiftra- to, approuato fi adopra nelli pareti. Fannofitre maniere de matto» ni:il duedoni vfato da Romani, che è lungo vn piede, e largo mezzo: egli altri due per ambi li verfi eguali, dequali fi feruono gli Greci; ciò il quattrodoni, ecinquedoni:che èl'yn longo e largo quattro: l’altro lungo ce largo cinque palme:vfando\in vece di palme il nome di dono:come che con la palma il dono fi porti. Fabricanfi dunque gli edificij publici col cinquedoni , li priuati col quattrodoni. Hora con l’ifteffi mattoni fi fan gli mezzi mattoni. E fabricandofi dall’vna faccia del parete, fi fa fila d’intieri mattoni, dall’altra fifa di mezzi mattoni: e fabricandofi dall'vna e l'altra parte alinca, conlo fcambiamento de gli fuoli fi ligano infieme , pofti li mattoni col mezzo loro fu le giunture de gli altri: ilche fa Popra forte, e da vi- fta dall’vna e l’altra parte non difdiceuole. E nella Spagna oltre, Ca- lento ,e nella Gallia Marfeglia, &in AfiaPitane, oue li mattoni la- uorati fecchi che fono, nuotano nell'acqua: e che quefti nuotar poflano, par che auuenga. Perchela terra di cui fi fanno, è leggiera a modo di pomice, & eflendo dall'aria nella fuperficie rafflodata non riceuc in fe licore. Dunque effendo di natura leggiera, & non rice- uédo l’acqua,in qualunquegradezza,e pefo fian fatti, è di ragione che come la pomice,fi foftentino nell’acqua:onde ne vengono molto vti- li: percioche non fono greui,e quando fi lauorano, dalle pioggie che fopraueniflero , nonfifciolgono. Sin quìPlinio. Difcor- ‘LIBRO SECONDO. 37 du Difcorfo dell'autore fopra l’iffee proprietà delle terre, e confirmation di quelcheprimaba detto. Car. viti. TsTEss0O anco afferma Poflidonio delli quadrelli fatti della creta argentara. Ilchetutto confiderato, conuiene al difcorfo noftro fatto delle terre : percioche le neruofe , e grafle effendo dall’i- ftefla loro fottigliezza leggiere: e perla neruofità, e fottigliezza,di fu- perficie vnita: vengono infieme & leggicre, c più refiftenti alla pene- tration dell’acqua: perciò habbiamo detto , che gli vafi Mataluncfi di natura neruofi e leggicri, fi colorifcono crudi : ilche non compor- tano l’Ifchiani, di natura greui e fabbionicci. Onde fi fa manifefto anco, che mal habbia intelo in quefto la natura delle crete Agricola: . difz.1 Er: O tr DO. «Agricola ha mentre difle, le crete grafle e rare afforbire , e fudar gli humori, e cO- mal intefo la . N a È È ; » e lorirfi crude: già che habbiamo vifto, che quefte non riceuono l'ac- propriesà del leche rccio «cl Li 5 L a le terre nelri d < percio nuotano:e che per l'iftefla caufa poflono crude co- fudarelbumo OLIril. Tra Lodi delli pareti lateriti , e perche dentro Roma non fi coftu- maffero. CaP.. IX: Di Vitruuio M A ritornandoagli pareti ateriti),cioè di matton crudi. Veg- giamo da Vitruuio,quato quefti fiano ftati ftimati, & hauuti perdegni da efler preferiti aglialtri. Dice dunque. Sc alcun vorrà dagli prefenti commétarij auuertire, e fcieglier la maniera di fabrica migliore: dourà ciò ftimare della perpetuità. Percioche le fatte da Febriche di SE I * cemento pre- cemento molle , quantunque moftrino delicata e gratiofa maniera : fo inuecchia- non poflono hauer, che in breue inuecchiando,non ruinino . Dun- #0. que métre fi fanno gli arbitrij delli communi pareti:non gli apprez- zano fecondo quel tanto che fono ftati fatti. Ma vedendo dalle ta- uole il prezzo della loro locatione : togliono da ciafcuno anno delli paflati, la parte ottatefima:e del reftire comadano che fi paghi la parte. ,,,,,;.4; cemé che tocca: percioche dicono non poter durare tal muri, più dianni #0 durano de ottanta. Ma delli pareti de mattoni, niente fitoglic: e femprefi @mottamto. ftimano, per quel tanto ch’al principio coftorno. Dunque in al- A cune città fivesgono e l’opre publiche, e le priuate e lecafe regie Slimanofem- ancora,di crudi mattoni fatte.É prima in Athene,il muro > guarda ÎTP fa almon- Edificij nobi- lifimi fatti di matton crudi Per qualcau fa non fi coftu maffero in Ro ma muri di detti mattoni Muri di mat ton crudi han no bifogno di groffezza per reggere il pe- fo. Comefi confer wiuo li pareti di matton cru di. 38 DELL'’HIST. NATVRALE almonte Hymetto, e Pentelefe : li pareti del Tempio di Gioue: le celle del Tempio di Hercole. Quali hanno nondimeno d’intorno li colonnati & epiftili dimarmo. Erin Italiain Arezzo il muro an ticho di molta bontà.In Tralli il palazzo fatto agli Re Attalici: c'hog gi fi da fempre per habitatione , a colui che miniftra il facerdotio della città. DiLacedemone,adornamento dell’edilità di Varrone, e Murena,furno portate nel comitio pitture tagliate dal muro de mat- toni, e rinchiufe in forme fatte dilegno. Fù fatto anco dell’iftefa materia il palazzo di Crefo,quale gli Sardiniani deftinorno al colleg- gio de vecchi, per ripofo dellaloro vecchiaia. Etin Alicarnaflo, il palazzo del porentiflimo Re Maufolo , quantunque hauefle ogni co- fa ornata di marmo Proconneflio , ha nondimeno le mura fabricate di mattoni crudi, fino aquefto tempo faldiffime: e d’intonicato tan- to pulito,che rapprefentan la trafparenza di vetro. Dunque fe liRedi tanta potenza, no han difpreggiato le fabriche de pareti di detti mat- toni:&eralorlecito, e perle renditegrandi, e prede,non folo dice- mento , o di faflo quadrato , ma di marmo anco,fabricar gli loro pa- lazzi: io fumo che non fi debban biafmare gli edifici} , fatti da detti mattoni di terra crudi: purche fiano fatti con la loro debita ragione. Ma perche non ficoftumino inRoma,hora moftrarò: di tutto dando caufa e ragione. Le leggi publiche non permettono che fi faccian nel luogo comune muri di maggior groffezza che di vn piede e mez- zo: gli altri pareti ancora fl fanno dell’iftefla groflezza , per non ren- derli fpatij dellacafa più ftretti: maglilateritij di vn piede e mez- zo folo, e fenza la groflezza di due o tre mattoni, non poflono alzar- fi più di vnatrauatura: onde eflendo neceffario in vna tanta macftà di città, & in vnafrequenza de cittadini quafi infinita, far copia di ha- bitationi quafiinnumerabili: non baftando l'arena piana riceuerne tanto numero : la cofa iftefla ci ha forzati, diftribuir le habita- tioni nell'altezza. Dunque con pilaltri di pietra. con fabriche di mattoni corti, e con pareti di cemento, inalzando gli edificij: e quelli con fpefle trauature colligando , fi guadagnano in alto ftan- ze commodiflime, e vedute belle: onde il Popolo Romano mol. . tiplicando con ftanze, eloggie nell’altezza, ha molte commode ha- bitationi fenza impedimento. Perche dunque habbiamo vifto che nella città per l’anguftia de fuoli, non è lecito difarli pareti lateritij: quando occorrerà fuori della città auualerfene, potrà farfi così, acciò fi conferuino fenza mancamento d'inuecchiarfi. Nella fommità de pare= LIBRO SECOQONDO.: .; 39 de pareti all'altezza di vn piedé & mezzo, fi farà vna mano di fabrica di matton cotti con proiettura delle corone: ilche vietarà li difetti. Percioche rotte , che fe fiano le tegole del tetto, o gittate dal vento le tegole, per cue pofla fcorrerfene l'acqua delle pioggie raccolta: la coucrta de mattoni cotti non lafcierà offender li crudi : perciochelo {porto del cornicione caccieràle goccie dal perpendicolo.: onde in- tera ficonferuaràla muratura de mattoni. Ma del matton cotto, fe fiabuono o cattiuo per murare ; neffun può difubito giudicarlo : fc prima pofto nelli tetti all'ingiurie del caldo, e del freddo , non mo- ftri la proua dell’efler fuo: percioche quel che farà dicreta o non buona, o non ben cotta : ini toccata dal gielo & dalle brine fcourirà il fuo mancamento . E quella che intiera allo fcouerto delli tetti non otrà ftare, ne anco farà idonea a foftenere il pefo delle fabriche.Per. ilche oltre de gli altri, li pareti fabricari da tegole de tetti fono habili alla perpetuità. Sin quì Vitruuio delle virtu e bontà de gli mattoni, tanto crudi, quanto cotti, che tefta altrimente chiama. ° Degliedifcyjditerra,edeletappie. Car. x. Aut Ecve hora che ragioniamo per la propinquità della materia delle terre nell’vfo di edificij riceuute. Di quefte altre fi metto- no in opra con la miftura della calce, per liga delle pietre: altre fi raf fodano in fe fteffe,e firizzano in pareti, come è latappia: nelqual modo appo noi in terra di lauoro fi vesgono alcuni pareti rizzati di terra: main I{pagna molti edificij grandi . Hoggi fono molto ftima- ti gli arginie baftioni di terra, in vfo di fortificatione : come ottimi a refiftere alle percofle di arteglierie, mentre habbiano la debita lo- rogrofiezza. Percioche laterra battuta feco fteffa fi riftringe, e ritie- ne : la fabrica percofla comunica la fcofla & il trauaglio alle parti vie cine, efi lafcia:c ciò tanto più fa, quanto più è di materia dura. Per l’'ifteflacaufa le felicate antiche, che di felci ampiflime e grandi infie- meradattate ficomponeano:non nella materia di calce: manella fem plice terra, & infieme fono,raffettate : quaficon eterna conferuatio- ne:ilche non fannole felci commeffe con calce. Percioche per poco che fcofle fiano non più tal materia fe li accofta , come fa la ter- ra:mafpezzata,séza cedere & abbracciare; porta feparatione:onde in D 2 breue Mattoni cotti ‘ buonie catti- ui nelle fabri che de muri La bonta de | mattoni cotti fi conofce nel refiftere al gie lo: e brine è Tappia. Virti delli ar gini di terra. Silicate anti- che raffettate e compofte cò Semplice ter- ras. 49 DELDUISTANATVWRALE Paretiditer- rene delli carrie pefi fi-dislocano. Furno li pareti di terra molto a viati di . EE i 4 ai ra pda anco in vlo appo eli antichi,chiamati da loro formacei , come Plinio c'infegna. | Delle T appie,o pareti formacei. Car. x1. DiPlin. EccIamoin Africa e Spagna, alzarli pareti diterra, quali chiaman formacei:con bona ragione cofi detti : poi che tra tauole dall’vna e l'altra parte ritenuti fl formano: e fi alzano con più conueniente nome di riempimento, che difabrica. Durano ne gli fecoli, alle pioggie, alliventi, al fuoco, più faldi di ogni ce- mento. Vede fin horala Spagna, le fpecchie di Annibale, e le tor- | ri di terra pofte nelle fummità de monti. Fannofi anco di cefpugli Treo» diterrale trincee deallogiamenti campali,e gli argini contro l'empi Errore de. tidefiumi. Quefto e quel che Plinio ne dice. Ma auuien , che non V'Agricola. intendendo l’Agricola le dette maniere di Tappia: mentre riferifce illuogo di Plinio, vada vagando con lungo difcorfo, in altre ma- niere diedificij, compofte di matton crudi. Ondeè neceflario, che incorrain molte efpofitioni dalla cofa, e dalla mente di Plinio lonta- niflime : fopra de quali mi par fouerchio altro di fcorrere: fendo l’in- tention noftra di moftrarla cofa, enon già diriprender altri: come alle volte facciamo, forzati dall’amor della verità, e per tor l’occafio- ne dierrore, a coloro , che in tal luoghi occorreflero. Ilche tanto più ci conuien fare con l’Agricola. Quanto egli tra gli fcrittori de quali notitia habbiamo,é il più nella materia de minerali , famofo & illuftre. Delle terre che condenfanoin pietreo. Cap. x11. S! N qui delle terre, che alquanto bagnare e raffodate piglian forma de pareti. Hora paffaremo a quelle, che dall'humor raflodate piglian confiftenza di pietre. Alche par che la condi- rion dell’acqua poffa molto : facendo alla terra vece di glutino , Acque che come fa la calce liquida all'arena. Habbiamo nel paflato det- hp = to, ch’alcune acque di fuccolenza petrigna participi raflodano s; © la terra, e la trafmutano ò in cemento ; o in altra fpetie di pie- tra, CO- LIBRO SECONDO. 41 na, come in alcuni luoghi vicino alle fcaturigini del fume Sarno , e come in alcuni capi del fiume Liri e del Sele, & infiniti altri luoghi. Altroue dunque le terre fi rafodano in cementi, & altre volte li mol- li cementi s'indurano in più dure pietre. Onde potremo dire eflere iltranfito delle terre in pietra,in due modi quafi oppofti, l’vno dalla violéza del fuoco: che dandogli principio di liquefattione, le vnifce : l’altro dalla glutinofità dell'’acqua,che è vnione da glutino eitrinfeco. Dell’vno dunque già habbiam detto , trattando delle fuftanze tefta- cce. Horaragionaremo dell'altro che per eftrinfeco glutino affoda; feguendo quel che da gli'antichi ne habbiamo , e prima diPlinio . Sono da confiderare altredifferéze di terra:oue chi mai fi marauiglie- rà a baftanza,la peggior parte della terra pofta détro l’acqua, diuentar pietra ine{pugnabile contro l’onde : e che dì per di fi faccia più forte: ilche fa la polue delle colline di puzzuoli, adoprata ne gli edificij den tro acqua col cemento Cumano. La medefma natura di terra è in Cyzicene,non già che efla fimilmente fia poluc: ma fi taglia in zolle ‘che fommerfe nel mare diuengon pietra. Il medefimo dicono auue- nire in Caffandria:e che nel fonte Gnidio di acqua dolce,fra otto me- fi la terra simpietra:e nel pacfe di Atene,da Oropo fino ad.Aulide, quanto di terra e toccata dal mare fi trafmuta in faili. Effamination delli detttdi Plinio. Car. x1rr. Aut I N qui Plinio. Ma non taceremo, che ne gli fuoi detti per quito alla puzzolana appartiene, ritrouiamo alquanto di mancamen- to. Dico che quantunque la fua natura fia nelle fabriche fotto ac- qua mirabile : non percio fa ella quefti effetti fenza liga di calce. In quefto dunque a tutte le arene, fabbie & altre terre la puzzolana è fu- perlore,che per la fua fottigliezza,& aridità, prefto co la calce fiappré de,c la miftura di ambi, prefto col cemento de gli ftefli paefi. Onde fi vegsono quafia marauiglia,in breuiffimo tempo aluflimi edifici) drizzati. Ma l'ifteffa caufa che porta la liga veloce, porta anco il pretto inuecchiarfi: onde de gli edifici) priuati,& di tutti oue non fi vla mol ta diligenza, pochi ne fono che l’anno ottantefimo trapafsino : liftef- fo chein Vitruuio, delli pareti diuiforij ragionando,habbiam vifto. Qual vecchiaia tanto più in breue le foprauiene : quanto egli pezzi D 3 del ce- Due modi per quali laterra paffa in pietra quafi cotrary Polue delle ‘ colline puzzo lane nell’ac- qua s'indura In che lapuz zolana anazi di bonta l'al- treterrecta- FENCI Eccellèza del la puzzolana nell'acque , e la caufa di ciò Nelle fabri- che che auan- Zanol’acqua il cemento ft cor rode. ‘Pietre conue- nienti fu l'or- lo dell’acqua. (aufa delle proprietà del la puzzolana. 42 DELU'HIST. NA TYRIALE delcemento fono maggiori,e non bene dalla materia della calce ab- bracciati, e quanto più la muratura di tane abondi. Ma nell'acqua vincono le caufe contrarie : percioche la prefta liga fa, che la fabrica non fi lafci: ela natural ficcità, e porofità della puzzolana, e del ce- mento,viene dall’onde del mare raflodata:e dî per dì fi fa migliore. Quefto fi è detto delle parti di fabrica nell'acqua fommerfe : ma in quelle, che fopra l'acqua ftanno,e vicine alle percofle ,& allo fpruzzo del mare, fogliono le pietre dalla falfezza del mare corroderfi: ilche tanto più velocemente fanno, quanto più fono arenofe e fgrettolofe: nel che fi può vedere,fpeflo licementi profondamente efler corrofi, reftando la materia della calce eminente. Intal luoghi dunque fi col- locano bene le pietre viue, e tutte quelle, che meno fono arenofe, e ferettolofe , mache a fcheggiefi rompono e perciò la tefta ben cor- ta ottimamente vi fi adopra. E meglio vi fa il piperno, che’ fallo puzzolano , fe non habbia dal fuoco liga. Ma perche fopra di que fto foggetto n’habbiamo alcune cofe lafciateci da Vitruuio, così ac6- firmation di quello,nel che daPlinio,e da alcuni altri ci fiamo appar: tati: come alla intelligenza tutta della cola: veggiamo quel; ch'egli ne dice. Si porta il lInogo di Vitrunio dell'origine della puXzoolana: efueviria. CAR SIIT LL Di Viti: * Ancovngenodipolue, che fa naturalmente cofe di maraui- glia. Ritrouafinelle contrade di Baiae nelli tenimenti de Mu- nicipi), intorno il monte Vefuuio. Quefto mefchiato con calce & adoprato con cemento, non folo è materia forte per altri edifici) : male moli, che di elfo fi fanno , fi raffodano fotto l'acqua : ilche par che auuenga dalla ragione che diremo . Veggonii fotto quelti mon- ti, e le terre calde,e fpefsi fonti bollenti: quali non farebbono fe non hauefTero nel profondo;o di folfo,o di alume,o di bitume ardentifsi mi fuoghi: penetrando dunque il fuoco e’l vapor della fiamma, le ve- ne della terra, lafaleggicra: & iltofo, cheiuifigenera, e beuace e fenza fugo. Concorrendo dunque in vna miftura la puzzolana,la cal- ce e'l cemento, tre cofe tutte con fimile ragione dalla violenza del fuo co generate:riceuendo incontinente l'humore,fi attaccano infieme,e fi raffodano & indurifcono: ne poflon dopo quefto più l’onde e la orza LIB RO:4ASEBECONDO:; 43 forza dell’acque fcioglierle. Dobbiamo diique dire, che fin come nel- le fornaci, retta dalla violenza del fuoco da noi fatto , la calce priua di humore :coflil tofo e la terra, dal fuoco fotterraneo. La onde eflen- dole tre cofe diflimili, ridotte in vna qualità:la molta ficcità accompa- gnata da calore , incontinente fatiata di acqua, nella commun mi- ftura, con occulto feruore fa gagliardamente ogni cofa raunire, e velocemente raflodarfi. Sin quì Vitruuio. Dalli cui detti veggia- Plinio ripro- mo manifeltamente in che fi fia inginato Plinio,narrando della puz- rato delli der - RESO SILE > > ti di Vitrunio zolana fola, quelli eftetti,che effa no fa fola,fe non fia con la calce tem prata. Refta da confiderarfi: come egli faccia mentione del fuoco come di cofa dalla materia di alume nutrita: ilche veramente non è. $, Percioche l’alume è più tofto da tenerfi effetto che fegua l’acerbità e sa Tata potenza del fuoco,e che da quello fia caufato:ma non già che fua ma- 107 materia teria fia, comefonoil folfo & il bitume : a quali affatto P'alume nel bel menfia le qualità, c proprietà fl oppone : come procedendo oltre vedremo. Perciò, quantunque l’alume ne gli luoghi da natural incendio tocca- ti fempre fi ritruoui : fi deue nondimeno confiderar non come ali- mento di fuoco : ma come fuftanza dalla violenza del fuoco genera- ta: c perciò come fegno di fuoco fotterranco . Perche non owunque fono fuochi fotterranei fia puXZolana. CAP. XV. Di Vitruulo. E sTA dice Vitruuio hora da confiderare : poi che veggiamo i © inalere parti, come nella Tofcana, fpefli fonti di acqua calda: perche non veggiamo iui fimilmente tal polue, che nelle fabriche forvacqua s'induri : perilche mi è parfo di farne qualche difcor- fo. Diciamo dunque, che non in ogni luoco , e pacfe, fi ritruo- Dizerfità di uan le iftefle maniere di terra, ne l’iftefle conditioni di pietra: ma fo- eng Le, noalcuni luoghi terrofi , altri fabbiofi , altri giarofi, & altri arenofi : ne men chein quefto , in altre cole diuerti edi geni del tutto diflo- miglianti : fecondo che fono diuife le qualità delle cofe, nelle varie- tà de pacfi. Ilche in gran parte fi può da quefto comprendere, che quafi in tutti luoghi d’Italia, cdi'Tofcana, che di quà l’appennino _yienzdi ca- cinge, non manca l'arena di cana: ma oltre l’appennino, cioè vue af- #4 e faccia al mare Hadriatico, niente fe ne ritruoua. Anzi più oltre , e di A lì del mare; in Achaia & Afia, neanco finomina. Se dunque non wmazor verfo ouun que l'hadriatico. Paragone del carbonchio cò da puzzolana. Spetie di are- HAS Arene conue nienti all’into nico . «Arena giaro= fa one pofa a- doprarfi. 44 VD RELNETSOT NA 1. VIRLA LE ouunque nafcono fpefsi fonti di acque calde, concorrono l’ifteffe oc cafioni di materia: male cofe fono dalla natura diftribuite, non {e- condo la voluntà de gli huomini : ma fecondo che la forte ha porta- to. Dunque ouec non fono gli monti terrofi: ma difpofte le materie c6 le loro qualità:la forza del fuoco vfcédo perle fue vene l'abbrucia; confumando quel che vi è di molle e tenero:e lafciando quel che vi è diafpro :e perciò ficome in Campagna, bruciatala terra fi fa polue: così nella Tofcana bruciata la materia fifa carbonchio. Sin quì del- le caufe della puzzolana,c fuoi nafcimenti difle Vitruuio. Aut. Di- remo dunque quiui, inuitati dall’occafion della materia di fabri- che,dell'arena: quantunque effa non femplicemente tra le terre: ma forfe trale pietre pofla narrarfi,o in luogo tra l'vne, e l'altre. Sono dunque delle arene: altre di cana, altre de fiumi e torrenti, altre di mare. Diqueftel’arene de fiumi, de torrenti , e di mare, fatie di hu» more, e lauate, e tolta quafi ogniloro afprezza, fono più a piccoli pezzi di vetro fimili: e per ciò hanno men con la calce adherenza se non feccando prefto,non foffrifcono anco che fian carricate di pefo. Perciò han bifogno di efferlauorate interuallatamente, & infieme raffettandofi, e feccandofi, lauorarfi. Ma quefta conditione all'in tonicato gioua:come che afpetti il raffodamento che con le mazze fe gli da:que l'arena di caua perla prefta liga, c difecamento, ritirando» fifa fillure. E perciò nelle mura,e molto più nelle volte, la di caua fi deue eligere,& ogni materia che prefto faccia prefa:ma nell’intonica- to habbiamo intention contraria. L'arena giarofa puote adoprarfi ottimamente nelli getti : cioè ue le pietre non a mano fi rafietrano. Percioche altroue,con laloro inequalità , portano impediméto e non fanno raflettarle. Horaritornando al nofîro difcorfo,diciamo,che ff come nelle fabriche di terra,o fia di Tappia, o di mattoni, non hab- biamo bifogno di altra liga, che di efla ftefla, come materie che bagnate fi afiodano & vnir fi poffono: e nell’opre de quadroni l'iftef fo: percioche daloro ftefli, col raffettamento pefo e liga fi ritengono: a contrario nell’opra di cemento, habbiamo neceflità della miftura di calce, che li cementi contenga, c lighi infieme. Fafsi quefta di calce e di arena,o di cofa che all'arena equiuaglia,come della puzzo- lana habbiam detto. Hora veggiamo quel che Vitruuio dell’arena cinfegna. Dell’are- LIBRO SECONDO.‘ 45 Dell’arena, fue [pettesevirts. Car. xvi. DiVitruuio. ELLE fabriche di cemento, bifogna prima hauer penfiero dell’arena, che fia comueniente alla mefcolanza della materia damurare, eche non habbia feco terra. Le maniere di arenadi ca- ua; fonotre: nera, bianca, roffa,& oltre di ciò il carbonchio. Di que- fte quella che fregata con le mani fa ftridore è buona. Percioche la terrofa non haue afprezza,c per confeguenza è fenza ftridore. Si po- trà l’ifteffo conofcer con menarla fu di vn bianco panno, e fcuoterla: percioche fe non l’imbratta, ne vi lafcia terra: farà fegno che non n’habbia, e fiabuona. Ma fe non vi fuffero minere di arena, onde fi cauaflc:all’horafi toglierà da fiumi: o fi criuellerà dalla giara : puof- fi anco cauar dal lito marino : ma tali arene han feco quefto manca- mento, che difficilmente fi feccano: ne patifce il muro di tal ma- teriafatto,di cffer carricato di pefo i fe primacon l’intralafciarfi non habbia ripofato: ne è bona per oue fian volte. Malatolta di mare ha quefto inconueniente di piu: chegli pareti, fatti che gli fono l’in- tonicati,fpruzzando la falfugine che tégono,li rilaffano:ue le arene di caua ben feccando il muro, fono caufa che l’intonicati reftino : in oltre fopportanole volte, purche fiano di caua frefche . Percioche fe l'arena fuori della caua lungo tempo giaccia, concotta dal fole,dal- laluna,e dalle brine , fi fcioglie e diuien come è la terra : e perciò po- fta nella fabrica non ritene licementi: onde quelli abandonati rui- nano: oltre che tal pareti non foftengono pefo. L'arena dunque dicaua, hauendo tanta virtù nelle fabriche : nondimeno non è nel- l'intonicati vtile: percioche mefcolata con efla la calce con paglia, ‘ perla fua gagliardia non può fenza fiffure feccarfi: mala de fiumi per lafua magrezza battuta ben con mazze, come fi fa nell’opra fignina, riceue nell’intonicato fodezza. Del Bolo nella miffura di fabricheo. CAP. XxVvIr. I n qui Vitruuio delle differenze e virtù dell’arena. Reftami ho- radi dire nell'iftefla materia di mifture da murare : che in molti luoghi per la penuria di arena, in vece di arena o di puzzolana, che eglino non hanno, adoprano vn’altra terza materia detta da loro Bo- lo. Eilboloterra minerale, e fpetie di rubrica tenace , di condition di pic- Tre fpetie di arena è Segno di are- na buona. «Arena de fin mi. Arena mari- Na. Mancamenti delle arene che non fono di cana. Arena di ca- ua nel muro ritiene l’into- mceato e foftie ne le volte». «Arena di ca- na non e con- ueniente per INtOnICA TED è Arena de fiu- mi tardaa fec care © vtile all’intowicato. Bolo adoprato în alcuni luo- ghi inv ece di Arena Bolo da alcu- ni adoprato sé Za caleeò Bolo co la cal- CEI è Calce fa fotto la diffinition della terra.» Terre fimilif- fime a calce. Geffo congene fe alla calce. Generation della calce + Due fupreme differenze nel geno delle pie tre: di calcina zione e di fufto ne è Natural co- lor della calce Pietre che ré dono maggior copia di calce. Pietre miglio riper calce d' intonicato » 46 DELL'HISTI.N /ATVRALE di pietra concotta. Impaftafi e raffodafi comele crete: e da coloro che manco fono potenti, fi adopra fola. Ma petche in quefto modo fi bagna,& ammollifce dall’acqua,& haue alquanto men fodezza:da più potenti , fi miftura con calce nelle fabriche di conto ; e ne diuie- ne molto più forte : ma non perciò , che alla fodezza della miftura di arena, intieramente peruenga. Adoprafi communemente il bolo molto nella prouintia Otrantina, che è il fuperiore, de gli duiftre- mi progrefli dell’Italia. Calce che cofa fia,di qual petie dipietraftfacciaze il modo di apparecchiarla soevCAP. XVIII. TARA quiui beneiltrattar alquanto della calce , la cui fuftan- za può riceuerfi nella communità delle terre : fe è ftata ben afle- gnata la diffinition dellaterra, dieffercorpo , che fi iciolga dall’ac- qua in fuftaza lutofa . Quefto fi può anco confermare da molte terre fottili , tanto alla calce fimili, che la femplice vifta non le difcerne. L’ifteflo diciamo del geffo, materia alla calce vicina: fiche molte fpe-. tie fian quafi dubbie, fe fotto il geno di calce ò di geflo fi debban lo- care. Fafli la calce di pictra, da cui l’humore per violenza di fuoco,fi fepari. Quelle pietre dunque che fono di fuftanza più aride, e nella cui compofitione poca,o nulla parte di acqua concorre,o l'humor de quali fia molto con la fuftanza terrena colligato , non fi trafmutano in calce, mafifondono. Perciocheritrouiamo due nature di pietre, e due fupreme fue differenze i 'vnadifufione ; el'altra di calcinatio- ne. Nell’vn geno fonole felci che dan fuoco, cla maggior parte di pietre arenarie : anzi tutte quelle, che veramentein fabbia & arena fi fciolgono: percioche quantunque molte pietre da calce ; arenofe pargano per l’afprezza ce granellofità che tengono, ridotte in tal for- ma da ftillicidij. & da humori di mano in mano accolti: ilche non folo di fuori, manco nellicolatorij interni del corpo humano, fi vede: non fono perciò veramente arena. Onde il fuoco più tofto in calce, che in granellale fcioglie. Il color della calce è naturalmente bianco, quantunque per accidente alcuna leggiera tintura la mac- chiafle. E fono quelle pietre di maggior emolumento, nel render calce, e quella alle fabriche migliore, che più denfe fono. D’incon- tro le più fpongiolte, fono per l’intonicato migliori. Come che fia- no men LIBRO SECONDO, 47 no men graffe e meno fi ritirino .Le tefte di animali marini fi cuoco- Tele marine no fimilmente in calce , altrouein vfo de medicina, altroue in vfo darcalce. difabrica. Macomelacalce,di molto tempo,ediviolenza difuoco _.. _ hadi bifogno:cofi d’incontro il geffo in poche hore,e con poca forza o di fuoco fi calcina: ele fue pietre fono di fotanza più tenera, altre /.» volte fogliofe, & altre voltea marmo fimili. Ne fi deue lafciar la cal- ; i ; i .. Modo di go- ce dopolefler cotta, fenza bagnarla: percioche perderebbe la vir- sernarla cal. tu tutta della lia, c come bruciata & incenerita ne verrebbe. Ne an- (© - co fideue con fubita e violenta copia di acqua fpengere : percioche fa rebbe effetto di rincrudimento : onde poi non fi {cioglierebbe nella graflezza che cerchiamo ; ma bifogna di mano in mano bagnandola bene, fatiarla di acqua : c ben fatia che fia, con vna leggiera couerta di arena conferuarla:perche col tempo maturandofi & à modo di fer mento folleuandofi, di mano in mano miglior ne diviene, e mag- gior quantità diarena riceue.Hora veggiamo quel che delle proprie» tà e virtù della calce, Vitruuio c'infegna. ‘Modo di far lacalcev. Car. xix. Di Vitruuio. y Ora chabbiamo moftrato come fi habbia di hauer copia di arena, fi haue anco da vfar diligenza nella calce, che fia ben cotta, di faffo bianco , 0 di felce. Quella che farà di pietra più fpefla e più dura. farà bona nella muratura:quella che di pietra più forami- nofa, farà più conueniente all’intonicati. Smorzata che farà fifarà Temperamen la miftura di modo ; che s'ella è di caua, fi mettano infieme vna parte fg di calce, etre di arena. Mafcellaèdifiume, o di mare, che fi me- | {chino con vna di calce,due parti di arena:nel qual modo fara aggiu- fto temperamento . Ma fe con ladi fiume, o dimare, vi fi porràla (; P,venzdi terza parte di tefta pefta, e criuellata: farà materia molto migliore, e fiume fi accî- più vtile. Sin quì dell’vfo della calce Vitruuio. Madaqualcaufa i nu la prouenga tal effetto della calce mefchiata con arena cerca egli alquan ‘’*Î9* to diffufamente dicendo. Della Perche le pie zre da calce macinate non facciano liga come fa la cal CC). Dictre cotte in calce perdo no laterzapar te del pefo è Gelo. Diuerfe ope- rationi del geo ecalce. 48 DELL’HIST. NATVRALE Dellacanfa dell'abbracciamento della calce , 65° arena, € | dell'indurimento che pigliano » CAP. xx. Di Vitruuio. al, A per qual caufà la calce bagnata di acqua, con la mefcolanza dell’arena firaffodi, hora diròla caufa. Etè, che gli falfi non men che l'altre cofe , fono temprati da gli principij ch'elementi chiamano. E quelli che più di aria contengono, fono teneri : quel li che di acqua, lenti dall’humore : quelli che di terra, duri: quelli che di fuoco, fragili. Dunque fegli falli da principij compo, in- nanzi che fi cuocano, minutamente pefti e mefchiati con arena fi pongano nel lauoro: ne firaflodaranno, ne potranno tener lafabri- ca. Mafein vece de peftarli , fi porranno nella fornace, fiche dalla vehemenza del foprauegnente caldo,perdano il vigore della lor pro- pria fodezza: all’hora fuanita la forza cheli riteneua , e porofi per li reltanti forami: effendo l’humore e l’aria che nel corpo della pietra erano,vfciti fuori, c reftando dentro il caldo occulto, e nafcofto: ba- gnata diacquapria che n’efca ilfuoco , ripiglia forza, c penetrando l’humore nella rarezza fua, fi accéde e bolle: finche raffreddato fi cac- ci dal corpo della calce il caldo. Perilche non poffono corrifponder di pefo, le pietre che nelle fornaci fi pongono, quando di quella fi ca- vano : ma ponendofia bilancia reftando la grandezza della pietra, fi ritruoua nondimeno diminuita nella terza parte di pefo, per l’hu- mor confumato . Perciò hauendoli fue forami e rarezze aperte, ba.» enata, & accompagnata con dettaarena, la tira a fe : e fi abbraccia- no:e feccando con li sementi fi vnifcono : e caufano nella fabrica fo- dezza. Queito è quanto Vitruuio del ralodamento e prefa della fa- bricac'infegna. Aut. L’ifteflo anco auviene nel geffo:ma per la de- bolezza delgeflo, e perlafortezza della calce par che fiano di effetti contrarij:percioche la calce fi fuole col tempo di molto humor fatia- re, per diuenir più fciolta e più vrile. Il geflo fubito bagnato fi deue adoprare, per far prefa , ne bifogna altrimente che frefco adoprarlo, acciò ritenga la materia che abbraccia. La calce dunque fatiata del- l'acqua con il lungo tempo fermentandofi,viene all’vitimo grado di fcioglimento , il che per breue tempo non può fare. E perche ha da mefcolarfi con l'arena & ha necefsità di afpettar il lauoro: perciò non deue la prefa fua efler fubita; matarda, & aiutata da calor già fmor- i zato: OUe EIBRO SECONDO. 49 zato : one il geflo per la fua debbolezza ammorzato perde il vigore. Perciò fi pefta: fi conferua in luogo afciuttiflimo,e fi adopra quanto sicerealapre prima:e perl'ifteffo non fiaccompagna con arena, ne puote alla du- 1h seo rezza di pietra, per tale accompagnamento venire:cosi per la propria a tenerezza, come per efler da poco calor difciolta:c perciò poco ca- pace dell'humore nuouo che lilighi. Apprendefi dunque il geflo mentre è prefto bagnato , in vna fuftanza fimile a terra condenfata & vnita : e quafi in pietra molle, come ellaprimaera. Etè il color del geflo fimilmente che della calce bianco. Dunque l'incrudimento rnersdimene della calce è vn nuouo rapprendiméto che dalla foprabondanza di ac : della calce. quale rauuicne: fimile in quefto al rapprendimento che fa il geflo : Vie e perciò non fi carrica diacqua, mentre fi {morza, acciò non fl rap- renda: a contrario di quel che ricerchiamo nel geflo, E quel che è foaue caldo nella pietra del gelfo mentre fi apprende, nella calce che fi morzaè violentiflimo,e fcotta. © Varij lauori, che dalla calce babbiamo in vfo di Architet- inra. CAP. XXI. S O no congionti alla confideration della calce,in quanto appar- tiene alla fabrica, l’intonicato, lo ftucco,l’opra fignina, e quanto fotto nome di aftrico intendiamo . E‘ appo noi in vfo cofi d’intonica 7pito fr ae to, come di aftrico, vna fpetie di caua detta lapillo, di groflezza come compagna cò digiara, ma più afpra: e nella fuftanza quafi apomice fimile, quan- 0, tunque più denfo:opra tutta di calore fotterraneo che a tal grado l'ha cari, ilgrofo cotta. Diquefto criuellando fi fa feparatione:e la puù fottile ad into- P rici. nicati,la più groffa ad aftrichi fi detina.Incorporafi dunque commu nemente il lapillo con la calce, per vfo cofì dell’vno , come dell'altro. Altri in vece di lapillo perl'intonicato , adoprano vna fpetie grofla Arena groffa diarena. Tutte dunque le dette mifture date di mano in mano fi 9° 22022048 raffodano : ma l’intonicato come di pocagroflezza prefto fi rafloda,c piglia il fuo pulimento. L’aftrico ha necefsità, e per la groflezza, & «4frigo hane vfo aquale è deftinato, di efler più lungamente battuto: percioche fa- 6 resa fuolo,è foggetto a pefi,e loro cotinui mouimti: & in oltre quelli che ftinoallo fcouerto fono foggetti alla cotinua violenza del fole, piog- gie,e brine.Per quefto dunque la groflezza dell’aftrico è neceflaria, & oltre di quel c'habbiam detto, perche n6 è vefte di altra fabrica:ma fi da {u?l riccio,e femplice rudo ; onde è bifogno che da fe ftefla habbia E {ultan- so DELE HIST'INATVRATE Sito fuftanza.Lo ftucco è materia copofti di marmo biachifsimo,e di calce pura e ben curata: con cui s'imita la cadidezza e pulitezza del marmo, e li varij ornamenti di fcultura che fe gli danno. non folo de femplici Materia che intagli : ma ancodi vari) fegni e figure. Il foggetto dello ftucco co- il me era dell’intonicato , è la miftura di calce; e di arenare la fabrica di ‘ pietraoue bifogni faroflatura. Quefta materia dunque rozzamente lauorata; fi fa foggetto degli delicati lauori dello {tucco:qual par- te fi lauora di principio con ferretti, introducendoui il fisuramento | che vogliamo: parte ne gli ornamenti continuati,con forme, che la oprafignina: rnateria dello ftucco improntino . L'opra fignina,che è materia fimil- mente di aftrico,in che modo fi faccia , Plinio dopò l’'hauer dimoftra to li vari] e molti feruitij che dalla terra habbiamo nell'opre, c'infe= gna dicendo. Dell’opra fignina . CAP. XXII. Di Plinio . He cofa;èoue l’arte non habbia penfato ? Rotte le téftole cè ne feruiamo afarl’opre fignine: accioche durino mefchiando la teltola con calce: delche fanno li pauimenti. L’opra fisnina di viv’altra maniera c'infegna Vitruuio in vfo di cifterne: quando bifo> ona fupplir il mancamento di acqua de pozzi:facendo il vafe tut- to, dico etuttala fodezza della murata, e tutta la fodezza del fuolo,di quefta opra : come fodiflima, &atuflimaa difenderfì dalla penetra- tion dell'acqua, &aconferuarla frefca. OQ wando,e come faccia l’oprafigmina. Car. xx1tr. Di Vitruuio. E gli luoghi farano duri , o nel profondo, del tutto non vi faran venc:all’hora fi ha da riccuer l’acqua da gli tetti, o luoghi più al- ti con opre fignine. Nellequali le feguenti cofe han da ofleruarfi.. Prima fiapparecchi l'arena puriflima & afpriffima. E rompafi il ce- siinaess: ento di felce non più graue che al pefo di libra. Mefchifi la calce feoforma one quanto più gagliarda hauer fi pofla nel mortaro : fi che con due parti fi famefcolan dicalce ne fian cinque diarena:aggiungafi anco all’ifteffo mortaro il ni) ceméto, e di tutta tal materia fi faccian li pareti nelle foffe:quali déno cemento. èffere tanto abbaffati, che vengano al liuello della profondità che vogliamo; e li pareti ben battuti con vetti di legno ferrati. Hora ben cal- LIBRO SECONDO. i si ben calcati che fiano tal pareti:cawifi il terreno, che è fradi loro, fino al baflo liuello oue pofano : & aggiuftato il fuolo , dall’ifteffo morta- rofigettarà, e calcarà il pauimento alla groffezza che fi vorrà. Tutto quefto Vitruvio dell’opra fignina c'infegna. | Parti delpulimento,efinimentidegliedificj. Car. xx1v. Aut. A non farà forfe mal fatto, effendo entrati nella prattica de pauimenti e d'intonicati,come di cofa cogiunta alla calce , & appertenente alla perfetta fua intelligenza, per quanto fa all'vfo di Architettura:alquanto diftefamente narrar le parti fue : e la molta di- ligenza de gli antichi in quelli vfata:ilche non folo giouerà alla cono fcenza delle opre antiche, che ftanno in piede con merauiglia della fodezza e bontà loro:ma ce ne potremo anco auualere nelle occorenti neceflità. Erano le parti del pauimento: il riccio fecco , o rudo, il no- ciuolo, le quadrella o marmi fegati, o mattonato a fpica: & alle vol- te fotto il nocciuolo,vn fuolo di tegole ben commefle. E dell’intoni- cato: l’abboccamento , l’arenato , lo ftucco di marmo, & alle volte l’arriciamento di teftola.Nell’efecution de quali acciò veniffero fenza mancamento,vfauano incredibil diligenza:preparando alle dette par ti di pauimento, il fuolo:& all'intonicato li pareti che haucan da rice- verli. Delche hauendone curiofamente trattato Vitruuio : riferire- mo fecondo il coftume noftro quel che egli ne dice. Ordine , e modo di effeguir li pawimenti. «—CaAr. xxv. Di Vitruuio. O MINCIAREMO dal riccio, principio di pulimento : acciò C vfandoui diligenza, e prouidenza, fi conduchi l’opra falda. Se dunque il pauimento farà da farfi in piano :cercheremo fe] fuolo, è per tutto egualmente fodo : & aggiuftato che fia, fe le farà l’arriccia- Parti del pae uimento + Parti dell’in- tonicato è Riccio. meto di pietre.Ma fe farà di materia mouiticcia,con fiftuche battuto «Aggisfamen fl afloderà. Nelleintrauature fi auuertirà,che niflun muro di fotto giù gaal pauiméto:ma che più tofto rilaffatto, habbia fopra di fe l’intauo lato pendete:percioche métre è fodo,feccandofi la trauatura,o facédo ventre, reftando la fodezza del muro fecondo l'andamento fuo , fada to,c raffoda- mento del fuo lo. Muri di fot- to che no giun gano al paui- deftra e finiftra fiflure. Fattol’intauolato,e ben fermato, fi farà letto mento. E uz di fel- Letto di felce o paglia. Statumen è Riccio è Nocciuolo TPanimenti. ARrico a fco- uerto . sAftrichi allo € Sfcouerte vo- glion maggior fortezza de : traniseffer più € groffreme pro fondameti bat tutt. Panimenti in alcune parti di séplice ter- ran. Tauimenti de mattoni vfati in molte parti De gli a$tri- chi a fconerto di Vitrunio . Intauolato doppio . $LALUMED è $2 DELI HST NA TIRA LE E di felce, e mancando quefta di paglia, accioche il legname non hab- bia nocumento dalla calce . È di sù detto letto fi 5a lo ftatume de falli, che non fian minori, che riempiano il pugno. Dato che fia lo ii fiarricciarà,fiche fel rudo è nuouo, atre fue parti fl dia par- te vna di calce : ma fe è rinouato, a cinque di ul vi fi mefcolaranno due di calce. Hora dato il riccio, e chiamatiui operarij , con maz- zi {peffo peftando ben fl raflodi: «qual ben battuto e finito , n6 deue ef- fer meno di vna fpanna: fopra di quefto fi darà il scio di teftola mifturata, fi:che a tre fue parti rifponda vna di calce di groflezza:chel pauimento non fia men di fei dita. E fopra il nocciuolo ariga e li- uello firaflettinoli pauimenti, o di pezzi rifegati, o di quadrella, quali fi fpianaranno, fiche non virefti eminenza :ma fiano c{qui- fitamente fpianati . Quero fi faccia di opra {picata Teuertina, di te- ftole aggiuftate con diligenza, che non faccian fofle ne rileuino : ma che fia iano diftefe è è fregarearegol a:efoprala fregatura criuellatoui marmo,vi fi faccia vn i concalce&arena. Aut. Sin qui Vitruuio comunemente de gli aftrichi. Ma fe l’aftrico allo [couer to debba ftare: vi fi dourà vfare più iche ne gli altri diligenza: così per- chel’ integrità fuaquiui molto più importi: come per i più efpo- fto all’ingiurie delle varie ftagioni. Appo noi, che fi fanno di calce e lapillo: fi vfa diligenza nella trauatura, che da quanto fi poffa falda: e l’attrico fi fa di aroflezza maggiore: ma nel batterlo fi ftima che quanto più gagliardamente & in profondo fia battuto , fia più fog- getto al fenderfi. Nella Calabria da alcuni popoli men delitiofi, auualendofi della materia c'hanno, su l’intrauatura de cerri fatto let- ro di paglia, fi buttano gli aftrichi di IPMIBRG terra. Altroue perl'Ita liaoue non hanno la commodità del lapillo, non vfano aftrighi al lo {couerto:perciò diftelo fu l’intauolato il Sch accio,vi raflettan gli mattoni: dandogli per contenerli, di fotto e da lati la miftura di cal- ce &c arena. Mix veggiamo hora quelche cin fegna Vitruuio d intor- no gliaftrichia oto Vitr. Allo fcouerto fi denno fare pauimen tranzi di tutti ben conditionati: percioche l’intrauature crefcendo di humore, o mancando per ficcità, o calando nel mezzo : mouen- dofi i. pauimeti difertofi: in so ligieli e brine , n6 le lafciano ftareintieri.Duque fe molto c'importi o fi DO bene:faremo nel modo feguéte.Fatto l’intauolato facciafene, vn’altro a trauerfo: fi che ambi Fiac c6 chiodi facciano al trauamento doppia armatura. Fatto quefto,al nuouo rudo,giùgafi la terza parte di teltola pefta, &a cinque «LIBRO .SECONDO, CR 53 cinque parti di quefta fi accompagnino due di calce. Diftefo lo fta- tume, diafi il riccio: qual battuto e compito non fia men groflo di vn Riccio. piede. All'hora datoui il nocciuolo come di fopra ho detto, facciali pauimento di quadrella tagliate di grandezza circa due dita, che in pie diece,habbia altrettanta pendenza di due dita: ilche fe bene farà tempratro,e benfregato , farà da tuttimancamenti ficuro . Ma acrio- che nelle giunture la miftura della calce non patifca dalli gieliogni anno, anzi che venga inuerno,deue fatiarfi di feccia di oglio , ilche lo difenderà dalla brina dal gielo caufata. Ma fe parrà che debbia aodo eccellé farfi più curiofamente: collochinfi fopra il riccio tegole di ampiezza sedi panimen di due piedi ben commefle infieme, c'habbiamo ne gli fronti delle ‘ ua Scomex commiflure canaletti di vn deto:qual congioti fi riempiano di calce regole cor ca con oglio impaftata, ele giunture riftrette bene fifreghino : cofi la agi nel frà calce ne gli canali indurita fermandofi,non comporterà che ne l’ac- nà qua,ne altra cofa pafli perle giunture. Fatto dunque che farà quefta letto , fi darà di fù il nocciuolo, e rammazzato che fia, di fopra vi fi fa- ràlacorteccia, o di quadrelli srandi, o di teftole a {piga,con penden- za come di foprafiè detto: nelqual modo fatti,non prefio fi guafte- ranno. Refta vna fpetie di pauimento da Greci vfata nelle ftanze d’in uerno quantunque di poca fpefa, molto vtile: narrataci da Vitruuio nel feguente modo. Nocciuolo . Panimento nelle fianzse d'inuerno vfato da Greci ; CAP. XXVI. Di Vitruulio. Avast fotto illiuello della tanza: ad altezza di due. piedi in Paziméro nel circa : e raffodato con fiftuche il fuolo, fe gli fa il pauimento,o IA n dirozato di calce, o di matton cotti pendenti,che fi raccoglia in cana- fabbia, e car- le :al’hora poftiui carboni ben calcari‘, fi vida sù vna materia me- bere. fchiata di calce,fabbione & minuto.carbone, con groflezza di mez- zo piè, ariga &aggiuftato liuello : vue pulita con pictra di arrotar la fomma pianezza : ne prouiene vna ifpetie di pauimento nero: «cofine gli loro conuiti, cioche datazze e fputi fi fonde, caduto che fia, fi diflecca:e coloro che iui feruono, quantunqne fiano a pie ;,,,;,9 1 ‘nudi, non fentono freddo da tal materia di pauimento. Hab- mento afo:bi biamo con Vitruvio trattato delle mifture della calce per quan- fe ana ‘to all’vfo de pauimenti: e delle dilivenze che in detti pavimenti fi [impre afcit «debbano vfare. Hora paffaremo all’vfo dell’intonicati e fucchi:alla te. E 33 bontà Maceration della calce_> è Modo di cono fcere la calce ben macerata Aferi inchi- nati pofti in t0 do che comin- cino a figurar la volta. Catene che at zranerfano la todezzadi det ti afferi e lili gano iufieme . 3% DELL’HIST. NATVRALE bontà de quali, perche è congionta laconfideratione anco delli letti e reggimenti, ouc fi danno: feguiremo con Vitruuio quanto egli in quefta materia c’infegna. Dello fuccodi marmo. Cap. XXVII. Di Vitruuio. O po lacurade pauimenti , ft ha da trattar delle opre di bian- co. Sarà ben fatto fe le zolle di ottima calce molto tempo innanzi che fi ha da oprare,fipongano in acqua, accioche fe alcuna zolla farà poco cotta nella fornace, con la lunga maceratione, fia co- ftretta a lafciare il bollore;e fi maturi con modo vniforme: che fe el- la non fia ben macerata: ma fi pigli frefca,e tal fi dia a pareti, men tre ha le brecciuole crude nafcotte , caccia puftolette : percioche det- te brecciuole, nel luogo iftefloal fine rilaffandofi, rompono la poli= tura dell’intonicato. Hora pofta che fia a maceratione,e quanto più curiofamente trattata: piglifi l'afcia e nel modo chellegno fi adafcia, fi adafci fimilmente la calce. All’hora fe incontrarà brecciuole,è fe- gno che non fia ben temprata, c fel ferro fi cauerà netto , & afciutto, te) DLE farà fegno che fia fuanita, &fitibonda: ma fe vfcirà grafletta, e ben di al ferro come colla, farà fegno che fia con lafuade= bita ragione temprata. Sin quidella preparation della calce. Hora per l’intonicato. perche quefto &alle ftanze a fufitti , & alle ftanze a volte fi da: e di quelle altre ne fono voltate di pietra, altre femplice- mente intrauate,di poi fi mettono a volto,per darui fu l’opra di bian- co:come fi eflesuifcano tali volte Vitruuio c'in feona. Modo di far le volte di flucco nelle fanze intranateo . CAP. XXVITI.: Di Vitruuio. Vanpo vorremo il fabricato a volto ,fifaràin quefto mo- do. Difponganfi gli afferi, o diciamo trauicelli in mo» do,che l'vn dall'altro non habbia d’interuallo più di piè due:e fiano quefti di cipreflo : perciocheli abietini in breue dalla tarla,e dalla vecchiaia patifcono. Compartitiche fono gli afferi in: torno,fi che facciano ritondatione:e diftribuite in cflì le catene;c'hab bian daritenerli : conficchinfi glidetti afleri con fpefli chiodi di fer» Io. Le SAEFBRO SECONDO. 55 ro. Lecatene fimilmente fiano di materia,a cui ne tarla, ne vecchiaia ne humor, nocer poffa. Tali fono di buffo, ginepro olino,ronere ci- preflo o di altri fimili, fuori della quercia: qual di proprietà torcen- dofi, fa filure nell'opre oue è pofta. Horafattala difpofition de gli afleri, a quelli fi collighino le canne grece ammaccate, con refte di fparto di Spagna, e fopra del volto fi induca la miftura di calce & are na, accio fe cafcan goccie o dal tauolato o dal tetto: della miftura fian ritenute. Ma fe non harremo comodità di canna greca:piglinfi fe can ne fottili di palude, & feruando conforme groflezza fi leghino con dette refte, fiche non fia la ligatura de nodi lontani, l'vn dall'altro, più di duc piedi : l’iftefle refte fi leghino agli afferi,e vi fi ficchino fpa telle dilegno: e’lrefto tutto fi conduchi come fi e detto. Difpotic & inteflute le volte. Il fotto cielo loro fi rabbochi , e fiaggiulfti di a- rena, c finalmente fi pulifca con creta o con marmo. Fatto il pulimé- to delle volte: faccianfi li cornicioni fotto di quelle quanto più fottili e delicati : perche li grandi fono dal pefo tirati giù, ne poflono fo- ftentarfi: perilche in quefti non fi mefchiarà getto: ma fitireranno di marmo, con maniera conforme, accioche il geflo ,con l'anticipar della prefa, non impedifca Pvniforme feccamento . Si hanno anco- tadafuggire in dette volte sliandaméti de gli antichi:de quali li cor nicioni piani fopraftando col loro graue pefo fono pericolofi. Del- le cornici alcune fono fchiette & altre lauorate:nelle ftanze vue fi dor me e fi ftà di continuo:& cue, 0 fuogoo molti lumi:fi adoprano, fi denno far fchiette fenza lauoro , acciò facilmente fi nettino. Ne gli luoghi di eftate, e loggie, oue non e fumo,ne puote nocer la fuligine, iui fiano fcolpite: auuifati che fempre l’opra di bianco per la fu- perbia di fua bianchezza, non folo dagli proprij edificij, madagli altri anco concepe fumo. Fatto li cornicioni, gli pareti con quan- ta più afprezza fl abboccaranno . Dopo in quel che l’abboccamento fi diffecca , fi denno drizzar gli arenati, fi che lelunghezze a regola e linca, lealtezze a perpendicolo , gli angoli a fquadro rifpondano . nelqual modo verrà emendara la forma dell’intonicato nelle pitture. Seccato il primo arenato, fi darà il fecondoe il terzo : nel qual modo fendo più fondata la drittura dell’arenato:farà più falda contro l’aflo- daméto dell’intonicato,e meno inuecchierà.Quando dell’arena oltre l’abboccamento, non men di tre crufte faran date: all'hora fi fpianerà col grano di marmo. La proua che la miftura fia buona è, che non at- facchialbadile: ma che'l ferro fi cacci netto dal mortaro. Dato il si grano Canne greche ligate a gli afè ri, cane paluftri. L’abboccame to delle volte di fotto è Cornici fchiet te 0 lauorate one fi adopri= no. Rabboccamè to delle mura. Arcnato è Tre crufte di arcnato . Grano di mar MO è Tre incrufta- menti di mar MAI è Bonta di det- to intonicato . Intonicato fot tile prefto fua nifce . Intonicati bè -fondati ft con Sernano lunzo tempo . Crufte d’into- nicato taglia- te che fanno vfficio di tano leo». Intonicato în forma de fpec chi. Intonicature de muri di gra tic c i de 56 DELL'HIST..NATVRALE erano di marmo,e feccandofi, vn’altra crufta, mediocremente fi d riz- zi 0 (piani. Qual ben ftretto che fia, c A fregato, fe ne darà vn’altra più fottile. mentre dunque di tre crufte di arena, e tre di mar mo,raflodari fiano l’intonicati , non faranno fiflure, ne in altro man: camento incorreranno : & in tr e vi farà quelto acquifto , che le fo- dezze con battitura di mazze indotte, & con falda bianca di mar- mo,allifciate : mentre riccueranno li colori quell i rapprefenteranno molto auuiuati. Conchiudiamo dunque che l'intonicati nel detto modo fatti , hanno e faldezza e {plendore: c fi mantengono lunghif- fimo tempo. Que fe per contrario vna fola crufta di arcna,& vna di marmo minuto data vi fia : eflendo la {ua fottigliezza di poco vigore, facilméte fi compe» c per la fua poca groflezza1 non ritiene il propria {plendor del pulimento. Percioche fi come lo {pecchio di argen- to di fottil piaftra condotto, fa le fue imagini incerte, e dalo (pien- dore più rimeflo e fenza vigore : ma quel is è Lesa foda tépra rice uendo in fe perla forzac Ta l’intera pulitura,fa le imagini rilucenti,e certe a chi le confidera: non altrimente l’intonicati di fottil materia ‘condotti, non folo diuengono di filure ripieni, ma ancora prefto fuanifcono ; equelli che fondati fono con fodezza d’inarenamen to, e di marmo , con tal groflezza , e fpefli polimenti fpianati, non che diuengono laftri. ma aa Ti Imaginia coloro che li riguarda- no.;Sin quì dell’opra di bianco : ‘ & delli intonicati di marmo all v- fanza Romana, Vitruuio . Ma foggiunge in oltre la vfanza de Greci; Modo d’intonicar de Greci: e come fi dia l’intonicato nelli muri cratity dettiintelature da noflri. Car. xx1x. Di Vitruuio. INTONICATORI de Greci, non folo feguendo quefta ragio- ; ne, fanleloro pre, ferme: ma ancora accomodato il mortaro; Si iui lacalce e l’arena:portatiui gli operari, peftano con maz- zi dilegno tal materia: e cofi quefta a gara battuta mertono in opra, Dunque molti dalli vecchi pareti tagliando le crulte , fe ne feruo- no per tauole. Anzi l’iftefli i intonicati compartendo a modo di aba- chi edi {pecchi; danno d’intorno di talcompartimento gli orli pro- minenti. Aut... Refta finalmente dimoftrare il rimedio,che non {i fendano l’intonicature date fu gli i pareti di graticcio, che gli nofîri chiama» ! LIBRO SEG O:ND O: s7° chiamano intelature : nelche il principal rimedio è l’ordire doppio di canne: cioè che l'vno drittamente, l’altro a trauerfo fia fermato . | Sono li graticci , di trauicelli altri dritt1 & altri trauerfi. Linoftri li Modo degra- | riempiono di calce e pietresaltri li foglion fare molto più fottili,d'in- *** | reflimento di fafcine , e farmenti ; couerti di luro ‘qual modo alcune nationi più ruftiche non folo nelli partimenti adoprano, ma tutte le loro cafe ne chiudono. Ma comealli partimenti de graticci fi deb- bia dare l’intonicato che nonfifenda, ma faldofi conferui, c’'infe- gna Vitruuio dicendo. bid è Modo d’intonicar li muri de graticci.. CAP. XXX. Di Vitruuio.;.: rtf dritti e trauerfi, tengan filure : percioche , mentre fi danno di Le Ò luto concepono humore : dopo delche feccando, aflottigliati fanno nello intonicato filura. Ma perfarche quefto non auuenga, fi farà rimedio che nel modo feguente. Quando tutto il parete farà impaftato di luto,al- l'intoricato de l’hora vi fi conficaranno canne continuamente cò chiodi di tefte pia- n 4 ne:ilche fatto di nuouo dato il luto, fe le canne di prima faranno con- 3 fitte di trauerfo , le feconde fi conficcaranno di dritto: dopo del che fi darà l’arenato e’ marmo, e tutto il compimento dell'intonicato . nel qual modo il doppio ordine di canne attrauerfando l’vn l’altro, con il continuato conficcamento, vietarà che non vintrauengano, ‘torcimenti ne fiflure . Sin qui Vitruuio , del modo di dar l’intonicato sù li graticci . ( y E l’intonicato fi fa fu li graticci,è neceffario che per li trauicelli Irtonicato nel Dell’intonicato in luoghihumidi « GAP. XXXI, . Aut \ A perche auuengono altre difficultà nell’intonicati de luoghi rnsonicati de humidi, oue di altra maniera di rimedio habbiamo di bifo- “roghi bumi- gno: difcorreremo di quefto anco come di cofa all'vfo della calce e ‘** fue mifture appartenente, & come cofa oltre il compimento della na- tural noftra hiftoria, vtile nelli cotidiani bifogni. ll vietar che atodochellbu l'humor eftrinfeco non contamini l’intonicato,fi acquifta, parte in Phon vece dell’arenato, adoprandoui la materia di teftola: a far che cato. ’intoni- Nelle fanze di baffo fopra terrafi de ar- ricciardi tefto la per altezza di tre piedi . R imedio one l'ifter pareti piglian l'hu- MOVE è «Altro muro Non potendo fi far altro muro,cì ferni remo di tego- le basate + pe) 53 DELL’HIST. NATVRALE l'intonicato non ftiain foggetto cotinuo al corpo di humor pregno : bifogna dunquetra il oggetto dell’intonicato, e’l corpo humidoef- fer qualche fpatio , nel modo migliore che poflibil fia: e che tal {pa- tio acquiftato , habbia l’aria trafpirabile: e che vadain giù alquanto più fotto, che non il fuolo del pauimento. Quefte cofe tutte fanno che l’humor dell’aria diffipato non fi accoglia, e non offenda la ma- teria dell’intonicato, Ma veggiamo quel che Vitruuio diltintamen tece n'infegna. Intonicatoin luoghi bumidi. Car. xxxir. DiVitr. O N qual raggioni fi debbano far l’intonicati in luoghi fecchi, (@ fin quì ho detto. Hora efporrò in che modofi habbian da efleguire quefti pulimenti in luoghi humidi, fiche fi mantengan fen zadifetto. Eprimanelleftanze cue fivaa pie piano: per pie di tre al- to dal pauimento, in vece di arenato fi dèarricciar di teftola, e porfia drittura : cofi quella parte d’intonicato non farà dall’humor contami nata. Ma fe alcun parete fia per tutto dall’humore oflefo, all’hora da- remo altro rimedio :perciò fcoftati alquanto da eflo parete, fe ne fa- rà vin’altro fottile , per quanto lacofa potrà comportare: e tra gli due pareti, fi caucrà in terra canale più profondo che’l liuello della ftan- za, che fbocchiin luogo aperto. Et condotto che farà alla fua altez- za il parete, fi lafcieranno fpiragli:percioche, fe l'humidità non ha li- bero efito non meno penetrarà il muro nuouo . Ilche tutto fatto ab- bocchifi il muro con teftola, e drizzifi: e finalmente pulifcafi con l'in tonicato. Ma fe laftrettezza del luogo non comporti fabrica: all’ho- ra fimilmente fi faranno canali,che fbocchino in luogo aperto. Do- po di quefto fatti pilaftrelli di martoncelli di due terzi di piede, che difcoftino dal muro circa di vn palmo; che è la quarta parte del piede, fopra ponganfi tegole d’ampiezza di due piedi, che da vna parte fian dall’orlo del foflo foftentate, dall'altra parte dagli pilaftrellizin modo che ambi gli angoli delle due regole che accoftano , fedano fuli det- ti pilaftrelli. Sopra dette tegole c pilaftrelli pofaranno erte, tegole ha- mate, che dal fuolo,fino alfommo del parere peruengano, econ gli orli loro ficchino nel muro. E le faccie di dentro di dette tegole quali verfo il muro riguardano, curiofamente fiano impegolate: ilche gio- uerà che non riceuan lhumore. Hora al vano tra dette regole e mu- ro, fi LIBRO SECONDO. 59 ro,fi denno fimilméte lafciar fpiragli nella parte di sù foprala tanza, come ancodifotto:e le faccie di dette regole, che alla ftaza affacciano fibiancheggicranno di calce liquida, acciò non ributtino , ma tenganl a percioche dall’aridità nellé iti Oi prefa, non la riccuono: ne la ritengono, fe la cal- ce di fotto datagli, non Rana ele faccia vnire. Data la abboccatura, in vece di arenato fpianifi con teltola, e fac- ciafi il refto, come di fopra habb iam detto dell’in tonicato. Tanto Vitruuio del- l’intonicato in luoghi humidi c'in- fegna. DÒ AN PI: 204, ALIDALIPIACLD) DELL HISTORIA NATVRALE DI PE RROA:N TE iDuM:PrEaR:A: TO LIBRO TERZO. Nel quale fi tratta delle terre, per quanto appartengono all'arte delgetto. Delle terre appartenenti all ‘arte del getto. Cap. 1. A rA' forfe queto luosho conueniente alle terre cofideràte nell'arte del getto.Quefte fi adoprano,al- tre fciolte informadi poluc e di fabbia, alquanto inhumidite, mentre s'improntano : alere ammafla- tein palta eluto . Ma qualunque fi fia, bifoyna che ella fia prima in atto pafliuo, e di efier formata:e perciò habbia confiftenza molle & habile acedere : e dopo che pali nella parte dell’azzione,e nel dar effà l’impronto,e figura ad altri:nel- att. i qual tempo gli è neceflario, che fia paflata in confiitenza dura. Ado- prafiin polue e fabbia, nelli piccoli getti, ‘e dentro Ìe ftaffe : con qual nomechiamano a le forme di legno, o di merallo compolfte de margini, dentro quali, la terra fi fringe e impronta: fono perciò PARADE Le Je: chefivnifcono in vna i fattezza tale, che l’vna leftafe&»- con l’altra habbia il fuo determinato rifcontro : onde di Ra: fi fac- nion loro. —ciavnfolo margine, dentro di cul vien contenuta tutta la terra, com- pofta di due parti , a guifa di due tauole accoftate : fiche la meta della figura nell’vna, sita metà nell’altra improntata, facciano il con- concavitaasi cano intero della figura tutta. Quefta maniera di forme è pr api del- lafigura Sui figure rt ima è anco conueniente nelle ronde,in quali non partita nelle due faffe. fia fotto {quadro , che impedifca la formatione dell’vna, o dell'altra CE conzenga metà. Maquandoo perlagrandezza,o per volerlevote, o per va- pi riate prominenze, non ci è lecito auualerci delle polui, e terre i feiolta. | polue e fabbion fciolte : bifogna paflar al rimedio delle palte mo SA soa e di materie , quali tal fiano mentre fiformano: ma che pallino de po 9 mar col litoo in forma dura: o per afciugamento , e cottura, o perrafireddamento. cofafimile». Que bifogna auualerfi Ren , € varie parti di forme Due modi ge- nerali di for- DIE MArCA è LIBRO TERZO, Gi come fi fa nelle campane , arteglierie , e ftatue grandi : dequali in ol- treraggioneremo. Euuivna terza maniera di forme fcolpite o in le- Terza manie gn0,0 in pietra:alqual feruitio migliori fono le fecche di conditione, da sai che non calcinano, e che facilmente fi rafchino:come efler fogliono di A molte che fono di fottiliffima grana, e di confittenza fabbioniccia. Quali pierre Quefte fimilmente per il più bifogna che di due pezzi fiano , o fe pur SARTRE: di più , facciafi che commettano bene, & nifluna di loro venghi fot- tofquadro : ma in tutti li getti communemente,e più che in altri nel- li metalli fi deue hauere auifo, che fi dia l’efsito alle efsalationi, & a- riarinchiufa nel concauo, c'ha dariceuerla materia: e chel metallo alla forma accofti , e non faccia ribollimento: cofì dicono, mentre la figura viene per colpa di ampolle mancante e corrofa. Dalli dunque efalarori. l’effito all'aria, con farui oltre del gittatoro altri meati, per oue l’aria {cacciata habbia da vfcire, fiche non s'incontri col metallo: ilche au- uenir fuole mentre per vn’ifteffo canale fia l’intrata del metallo, c l'v- {cita dell'effalationi e dell’aria. L’abbracciarfi bene nafce in parte, Onde nafce, che la terra o polue che fi fia,jnon moua humidità : e che fia di natura ei na trafpirabile e fortile:accio le minutiffime parti pulitamente improti,e LA dia'efito ad vna fottil effalatione dal metallo caldo moffa.E fimilmen /@- te nelle crete , dequali fono fatte le forme maggiori, che fiano leggie- rec non grafle : percioche per la rarezza della fuftanza loro fanno l’i- fteffo nel dar tranfito alle fottilifsime parti di vapor moflo : onde meglio il metallo accolta, e per la fottigliezza bene improntano. Dall’ifteffa caufa è,che le pietre alla fufione de metalli idonee debba- no cfler fabbioniccie, di natura arida, e di humor priue: e quelle,che in calce fi trafmutano non fiano a tal feruitio idonee. Ma perche in tal foggetto non habbiamo dagli antichi cofa degna lafciataci : e de moderni n’ha detto molte cofe vtili il Vannuccio Senefe . Portaremo quiui quel che egli ne dice: rifecandone alcune cofe fouerchie,e che poco fanno al noftro intento, e riftringendo il tutto in alquanto mi- gliore ordine. Terre da formare». Cap. ir di Vannucio. Si NO communemente idonee a forme di piccolo getto,ogni fab bione, tufo, e belletta de fiumi, e tutte fimili, dequali la gra- TI pl na fia di natura fottile e magra. Quefte buone effer fogliono o da Sitola de loro ftefle , o accompagnate con altre : percioche per la propria l'aridez- 62 DELA HIST: NA TVRALE l’aridezza riceuono il metallo. Le già dette fono naturali: ma fe ne. adoprano altre fatte dall’arte , de quali narrerò quelle che la {perien- SA artii- 7a per buone mi ha moftrate. Cominciando da quelle che fi fanno A dalla propriamente detta terra : come che di tali fe ne puote hauer ! ouunque fiamo , nella quantità che faccia di bifogno : e perche fono Luto , che fi di conditione facile a ridurfi. Fafli dunquedi detta terra il luto qual fi SL) mefchia con accimatura de panni,cenere morta di bucata,e fterco di piccoli getti. cauallo afsiduamente battendofi. Talmente preparata fi cuoce: ben | cotta che fia fi pefta , e fottilmentefi ftaccia , 0 fi macina a modo de colori con acqua, fino alla fottigliezza che vogliamo. Ilche fatto fi afciuga dall’acquae fi rifecca : e finalmente con la maeftra di cui ap- Polue'di va- preflo diremo fi prepara . Fannofi anco polui di matton pefto;di tri mematerito pela, cenere de viti, tegole e doccioni, di {meriglio bruciato, di fta* gno, di paglia, di carta, dicauallina, e digemme delle corne di ca} ftrato , e di tutte dette cofe bruciate , e di molte altre: maio n'ho vfa ta nelle mie occorrenze vna di parti due di pomice, parte vna di fca- glia di ferro macinare come fi è detto a modo di colori. (aa Regole communi delle terre da formare . Cap. 151, 5 ‘ : Sd dd dii 5 Di Vannuccio. so PRO E conditioni delle poluida formare, nelle quali la bontàloro ni neceffarie tutta confifte : fono tre : cioè nel riceuer bene il metallo i nel i one l’etlere fottili preflo all’impalpabile : che fi confacciano alla maeftra; mare. cioè che con quefta preparate, dopo l’hauer formato, mentre fi fec+ cano reftino falde e tenaci: diqualconditioni fe faranno, ogni fi- gura per fotti] che fi fia, fivi potrà formareze nelle figure di non.mol- ro rileuo per vna volta che formata fia, fi potranno far pit gitti. Ma farà ben fatto hora moftrar il modo di far la maeftra,e di adoprarla. . Della macfira da formare. Cav. 1111. Di Vann. RO E terre da formare hanno necefsità tutte » di cofa che lc ritenga TI nella forma che improntate fono: a quefto intento gioua T'vfo della maeftra,fe le polui di cifa fiano abbeuerate:ilche fe non fi facef- fe, la terra nel feccare di nuouo fi rilalarebbe; ma cio non auuiene MaeStra co- Mentre di efla le terre fono temprate. Fafsi dunque tal macftra mefifaccia.. di tale fciolto nell'acqua: ma bifogna che tal fale fia preparato al fuoco finche fia venuto al grado di fonderfi. Perciò fi piglia il fale è itfale. in vn pignato rozzoo:cotto che fi fiajo crudo : copreficon vn couerchio di fimil materia: e circondato con muro di mattoni non più diftante che tre dita gaccioche ritengano il fuoco , fi copre di car- boni; e fe li da fuoco. Bormio della cottura è che gli carboni da {e Iteflificonfumino. Nelqual termine il falefarà fufo. Falli all'hora 5,15 temae bollire il fale in tanta quantità di acqua $ che poffa fcioglierlo , e che fra Î find refti l’acqua ben falfa: bollefi efilafcia pofare:e della {chiarita sim- BS beuerala polue. Il termine della giufta falfezza è, che formata e fec | cafirefti nell’efler fuo. Quando dinuouo fiadopra, fi rinhumidi- modo di SR fce con acquao con vino, o con vrina, o conaceto: ne fi deuc quan- bumidire la, do fi vuo! con effa formare,bagnar più oltre, che ftretta nel pugno fi "7% ritenga infieme: con il qual grado fi adopra. Ordine di formare con terra molle. CAP. v.: DiVann. gd Hivuolformare con terra ammaffata in luto, è neceffario che. ,,,;07;. che C o prima vnga il modello con graffo, alche fono buoni L'olio € fi da al model graflo porcino, & altre fimili materie ontuofe : o che le dia lo {pol- i wo:ilche può farfi con carbon pefto,cenere , & oflo di feppia: o che’ dopraz, vefta di fottilifimo foglio,o di argento , o dioro , o ftaznuolo. Al Phora diftefa la terra ammaflata alquanto duretta in vna piaftra di commoda groflezza, & habile ad abbracciar quanto vogliamo, le fi ra commetteràla metà del modello, c fi lafciarà alquanto rafciuttare. per formare. Nell’ifteffo modo fi farà dell'altra metà,e feccata bene, cofi l'vna , co- me l’altra parte, fe ne cauerà il modello tra mezzo contenuto. Fattiui Cai had dunque li canali e sfiaratori , e riftuccato quanto bifogni,firicuoco- sori. no,cfiadoprano fecondogli ordini delli metalli fufi. | ì Ordine diformar conffaffe ocaffette. CAP. vi. DiVann. i RA perfarmoltacopiadi lauoro,è molto piu fpedita la via del- EVA lapolue,comedi più facile apparato, di minor {pela, e di mi- nortépo. Bifogna dunque a ciò hauer più para di ftaffette di brOzO,O pommar con caflette di legno,fiche l'altezza cofi dell’ynacome l’altra parte auazi la faferre e caf- metà del rileuo da formarfi,& aggiuntate tutta la cotengono. Si porrà 4: sia fpedio duque fu vnatauola piana l'vna metà ripiena dellaterra,alquanto in-. sc | hiumidita;c che fiaben con mani calcata e riftretta: econ vnferro che»... 57 i F_2 tagli 64; DELL'H}ST, NATVRALE Staffa prima tagli fi pareggiarà co la ftaffetta la fuperficie dellarerra,a cui fopra po- pane n c -_ ff . È \ x 9 si fi riempie di {ta vnatauoletta piana, fi riuolterà:e fi darà lo fpoluo all'altra fupficie, t 2 ò . a i SE = fina hi che di fotto era,come la più piana e riftretta:gcacciado col fofho tutto piana è lo fouerchio dello {poluo,fi farà dall'iftefla piarte l’impreffione colmo Il modello fi dello cha da formarfi calcandolo dentro la terra, fin che fia venuto al ra i; fuo mezzo.Ilche fi farà in vna 0 due volte, cauandolo e rimettendolo: della terra. applicherafsi all'hora a quefta, l’altra affetta, fiche l’incontri ben . comettano,& fi formarà l’altra metà, riépiendo la ftaffa di terra calcata: pi all’hora pareggiata la faccia di fuori con ferro ragliéte,con vna punta allaprima. | l’vnadall’altra ftaffa difsiungeremo,e fi cauerà la cola formata. Que se non è be fel'impronto non fufle nelgrado di bontà che dourebbe, vi fi rimet= fatto l’impro- wo. pre, 2 to firimerte i terà la figura del modello fin che venga ben formata. Potrebbcefi al- modello» — cunaparticella cafcata rimetterfi bagnata con acqua falfa,o chiara di P i 5 Sii Sfiatatori co- ©9930 GOMMA arabica,o altra acqua che attacchi. Li sfiatatori fi fa me fi facciano ranno, 0 formati vnitamente col modello,giungendo ad cflo model- lo le parti, chele formino:ò vi fi potranno intagliare dopo che for- o mati fiano.Ilche tutto fatto fi porranno preflo al fuoco,che fi {ciughi- Informamen- : ; . . O. dò. no : e con la fiammadifeuo, o ditrementina, ocofafimile fi fuf- . fumigaranno, & all'hora ftrette le ftafte tra due tavolette pianc,o in SI e qualunque altro modo fermate, vi fi tragitterà 11 metallo. Main bifogno dicon quelle cofe c'han neceflità di vacuo dentro, bifognache tra l’impro- canità . ti delle ftaffette vi fia il mafchio collocato in modo;che refti tra’ ma- Forme che uo } i : . ; gliono it ma- fchio , e la fuperficie caua della terra, il debito fpatio per la groffez- Schio. zadel metallo. Perciò fopra l’aflertamento dell’iftefli perni del mo» Perni del ma ag ol a . < Ad £ febio nell'itef dello fi fermaranno li perni del mafchio, fuppofto che gli vniagli - . ° D fafede ouee- altrieguali fiano. L'ifteflo modo, che nelle ttafte fiè detto,nelle ca- a fcie anco adoprar fi puote: nellequali fpeflo ho vifto gittar mofchetti . finoalpefodi 300.libre, candelieri grandi, e capofuochi, & altri p > g bj p b) lauori. | Formar con terra bumida. CAP. vi. Di Vannuccio. ] L formarcon terra inhumidita, è inuention di molto vantaggio, così per abbreuiamento di tempo, come per cuitar fatica. Quan- tunque da fe ftefla parga cofa cotro l’ordinari] termini dell’arte,per il Mii di dano che dall'humidità delleforme fuole auuenire nell’altre {petie di formare con formare.Per quefto fi piglia vna parte di tufo giallo,c'habbiala grana terrabumida. fottilc,ò fabbion di fiume fottiliffimo e ben lauato , che fia ricotto in I fornace LIBRO TERZO; 65 fornace : a cui fi giunge la terza parte di cenere digemme di caftrato & farina vecchia fottilmente cernita, quanto è il duodecimodi tut- tala detta fomma. S'incorpora ogni cofa infieme & inhumidita con urina o vino, fi forma in ftaffetteo caffe, offeruandoli sfiatatori e fuffumigamenti come nell’altre. Puonfi in quefto modo tragittar Modo di for- anco campanelli,e mortaretti: ilche volendo fare, mentre non fe gli mar capanet volefle farl’animadi luto , fi farà formadi tre pezzi almeno : de quali “e mortaree- N . A tucoterra hu l'yno farà la forma dell'anima pofante fopra vna bafe circolare , che mida. faccia orlo fimile a tauoletta attondata: qual parte fuol chiamarfi fe- dime nelle forme fatte di luto. Il mafchio dunque nella detta bafi po fandoftarà erto, e le ftaffe ad effo accofteranno fi che fi giuntino nel. la parte di fopra: e fiano nella parte di baffo incuruate in modo, che abbraccino il fedime: e tradi loro contengan tutto, il modello: re- ftando quando è tolto tra l'anima e’ concauo di dette ftaffe,il vano, che ripieno di metallo dà la figura che vogliamo. Quefto è quanto del gitro che nelle terre formate nelle ftaffette,e cafle , il Vannuccio ciha lafciato . Difcorfo dell'autore fopra tl detto formare con terra. CAP Y.LI. Aut. L formar dunque etragittara fecco,è molto piu riceuuto da tragit I ratori: e fe ne poffono figurar delicatifimi lauori, mentre fiano di terre a tal feruitio idonee. Perciò molti a quefto vfano le fregature Itragittar 4 de pietre molari:e tral’altre laprouenzana come ottimafi approua: AI 5 altri adoprano le fpianature, che l’vn mattone fa con l’altro,& à que- licazi. fto fi ritroua eccellentiffimo 11 Romano, comedi creta di {uftanza più leggiera e fottile. Sono alcuni che non rifiutano la puzzolana. Quefte tetre tutte , altri con la maeftra di fale,altri con chiara di vouo battutta con latte di fico preparano. Adopraficome eccellente anco la terra diRoma, el geflo fcagliolo cotto, fiche per la cottura lunga habbia prefo il vigore di rapprenderfi. Quefta terra di geflo da fe ftel- ; TA fa è tenuta leggiera, e debole, e perciò di poco ritegno: macon fef, cò la cò te, ; : a di le altre dette accompagnate fa miftura molto lodata. Il chiaro dun- P48% sa ia que di cuo fi da la prima volta in vece di maeftra, & conlater= uier ortimo. ra fi cuoce. Ma dopo volendofi porre detta terra in vfo,s'inhumidifce Chiara diono coliltiuio;oacqua falfa,o c6 altro humore idoneo . Quefto biichume a dunque dà il neruo e forza allo geffo fcagliolo, & communemente a bia si, | Fan; molte 66 - DELL'HIST. NATIVIR ALE seccar le fo,- molte fpetie de polui, & il feccarleforme è.il più ficuro e più ancoin meèmodopià yfo,e fecondo li terreni .communi: ma è ftato per compendio,e per ea ii poflere in breue fpatio tragittar molte forme,riceuuto il modoa fre- yiilitàdeltra fco. Ilchein alcune terre auuiene bene perla bontà della naturalo- se, sia ro, che eflendo fabbiofe , e leggiere dan tranfito all'effalatione, qual re 0; que- cedendo al metallo le da commodità, che accofti alla terra formata. Sia comodità. Bifogna dunque, che fi tengano & habbian neruo, e c'habbian tra a fpiratione. Quelle dunque che più trafpirabili fono e fottili,com- Mani portano di efter adoprate alquanto humide,&nelle forme piccole, le meglio è di poflono alquanto piu afciutte adoprare, nelle grandi alquanto che fi adopri- più humide:perche perlo lugo tratto delmetallo c'hada paflare , han più Fidi bifogno di maggior ritenuta :alche alquanto l'humiditàgioua. alle forme L'aftumigamento fa miglior collizamento.nella terra, l’afciuga al- grandi Ibi quanto,e porta miglior feparation di metallo. Manelle ftracchezze dita giona . 3 : i | Benicio a. che a dette terre auucnir fogliono, altri le rifrefcano con acqua falfa, l'infizmamen- altri con vna minima particella dicreta: ad altri par baftante l’ador io: prarla con acqua fola. Ritrouafiladetta terra Romana nelle ripein filoni:con qual nome chiamano gli fuoli di terra ordinati, Delli gitti maggiori che non pofono formarfî con terra in polueo. CAP. NIII: | ni Assiamo horaalligittimaggiori 8 à quelli che perla molta grauezza & altri accidenti, non poffono nelle femplici terre in- humidite formarfi : ma ricercano forme più falde , e reggenti, onde Elettion della per refiftere al pelo, bifogna peril più che nella terrafi fepelifcano . e Jr Bifognaquiui confiderar la condition della terra ela mediocrità al- la fufione vtile. Buoncaquefto feruitio fi ftimano quelle c'hauen- do qualche tenacità fono leggiere , è prefto fi (ciuzano. Quefte ab- bracciano il metallo e non fan mouimento. Cattine fono quelle, che o per la graffezza, e ventofità rinchiufa gonfiano,o perla molta denfità torcono,o per molto neruo fi ritirano in fe tefle,e fifendono, La terra fabbiofa da fe fteffa non è quiui vtile come non habile a rite- nerfi, ne anco la terradi coltura e (ciolta,per la enfiatura che piglia, e per lo fcioglimento naturale, che la fa alla cultura buona. Ma per che di quefte diferéze & altre auuertenze a tal materia vtili ne habbia mo alcune cole da Vannuccio,veggiamo quelche egli ne dica rifegi- ! done TA FETBRIO TERZI. | (07, +doneibfouerchio e fuori del noftroinftituto. 0% Elettion della terra per li getti maggiori. Carp. Ix. DI Vannuccio . EiVrtTE le terre o fonoarenofe, o tufigne, dargillofee magre, . o paftofe con vifcofità graffa. Le magre fanno il luto poluero- |. £o, e fenza neruo: e fciugate che fiano poco in fe fi rattengono.Le 1” Ri graffe e vifcofe feccando firitirano e fpezzano, & aflai rientrando di- we. minuifcono fpeflo il cauo:fan torcere leforme: fivnifcono male:gon 7°? g14)?. fiano al fuoco,e non rendono glilauori netti, e giufti. Sono dun- quebuone, le ne graffene magre, ne morbide ne ruuide: dequali fia Terre conse lagrana fottile fenza laruzze o nicchi : che meffeè al lauoro facilmen Wii te fi fecchino fenza rotture : che fecche fi tenganoin fe ftefle, e iù fopra tutte le cofe dette, che refiftano bene al fuoco. Sogliono quefte communemente efler di color giallo, o roffo: ma di qua- lunque colorfì fiano , non éil color da fe, che dia la bontà alla terra, maci dobbiamoalla fperienza rimettere. Potremo dunque per ritro uarla, cercar varie caue, e per li campiche lungo tempo non fia- no ftati coltiuati,e illetamati,e nelle fornaci que di terra filauora,e ne gliargini, eripe de fiumi e de torrenti , oue dalla rofion dell’acqua fi {cuoprono varij filoni di terre. Lafciata dunque da partela terra col- tiuata: ogni altra terra da fafsetti purgata ò per fe ftelfa o temprata DE con altre , potrebbe feruire. E l'argilla pura, perla troppo fuatenaci- , a tàevifcofità da {e ftelfa non è conueniente . Quelle dunque che mez- zane fono nelle conditioni ,e da fe ftefse idonee, fole potranno ado prarfi: ma quelle che tali non fono douranno contemperarfi accom- pagnando fecondo lacofarichiede , le magre con le grafle. Terra coltina ._ Come l’iSleffa terra poffa infieme effer magra se tenace. Carp. x. Aut. S In quì Vannuccio dell’elettione & inuention delle terre per lo lutodelle forme,conuenienti. Ma percheegli tra le magre po- ne l'argilla,qual poi egli fteflo dice cfler di natura tenacifsima . È que’ {to potrebbe generar difficultà nell'animo di.chi legge. N clic: i nell’ar- 63 DELL"HIST: NATVR ALE nell’argilla fono giunte la magrezza con la tenacità , ne quefto folo noi affermiamo : maPlinio ancora con noi, mentre ragionando del- eccezzion delli fegni,dice . Di Plin. non fi deue ftimar fempre la terra acquofa, ouc è la longhezza dell’herba, non altrimente per certo,che fe alcuno volefle giudicar la terra graffa per attaccarfi alle dita: ilche nelle argille fivede cfler falfo. Aut. Quefto ifteffo poffiamo nelle la- -.__ chrime di piante vedere,percioche le dette propriaméte gomme, qui- di vado tunque come le raggie tenaci fiano , non perciò grafle come quelle fi grafezza» dicono, ne a modo di quelle fono concettrici del fuoco .. Hora fe-. guiamo con Vannuccio la preparation delle terre. Preparation dellaterra per formare. CaApuait Di Vannuccio. | I accomodarà la terra ammontonata fopra di vn banco,e bagna-- tasimpafterà. Indicon verga di ferro, a modo che vfan gli va- fari battuta, fe li accompagnarà accimatura de panni con proportio- proportio del ne, che a tre parti dicreta rifpondan due di accimatuta: Seguinfia OL, fi ich la buona vnione moftrino effe vna fola co- so attere, fin tanto che perla bu fa. Quefta è la commun terradi far le forme. Sono alcuni, che per non hauerlaterra come eglino vorrebbono , impaftano quella c'ha- Alle volte sé DEÎ poflonoin pani, quali feccati peftano, e ftacciano:e ftacciati am- fi mefcolano MOllano:e dandoli laccimatura la battono . Sono altri che vi mefco- cenere e fab- lano altre forti di terre,altri cenere di bucata e fabbione.Ma altri c'ha bite» nolaterradebole,la bagnano con acqua falfa , e vi aggiungono 'rug- gine o fcaglia di ferro fottilmente macinata. Altri vi aggiungon mat- ton pelto, e la cofifatta più volentieri, chein altra parte adoprano ; nelle prime manoditerra, che fi danno. Accompagnanfiancora agli luti in vece di accimatura, le cardature , & ilpelaccio, che nelle valchere a panni fi leua. Accompagnanfeli ancoli peli,che dalle pel- cpeli inutili li nelle concie fileuano: ma quefti negli lauori delicati, e negli luo- tg A ghi vicini al corpo del bronzo non fono lodati, per l'impedimento il metallo dellalonghezzaloro. Acconcianfianco con fterco di cauallo , afino o mulo, o pur fterco bouino fecchi: da altri con refte di lino , da altri con fior di canne, da altri con paglia minutamente tagliata: madi quatre cofe fe le aggiungono,non fo qual della accimatura fia miglio re. Quefta dunque da fe ftefla fempre fi deue preferire:fe non di proè puo LIFRO TERZO: 69 prio ftudio ricerchiamo la fragilità della terra, come facciamo nelle anime di molti lauori: quali fi vogliono fragili per cauarfi dall’opra rime fiso- confacilità. Ilchenelle terre con accimature preparate non habbia- gliono fragili mo.Sin quì Vannuccio. A noi in vece di paglia trita fi adoprano le pagliole e fcaglie volatili di biade , quando ci fouuengano: manel- Pelo borino le cappe di fuori vue è bifogno di molta forzae riftringimento, fiado 9#°/ adopri. pra fuor delle prime mani il pelo bouino : nelle anime, che fi vo- glion frangibili, la terra accompagnata con cenere. Lo fterco di {ua natura genera gonfiamento : onde cotta e condenfata la fuperfi- cie, auuengono di fotto dilatamenti, fatto appartamento di terrace 51100 /%ol far terra. È tanto piu ciò fuole auuenire,mentre di herbe l’animal fi nu- STO trifce. E perciò li accompagnamenti di cofe magre fempre fi denno preferire. Ma trapaflando oltre, veggiamo quel che Vannuccio fo- prail compimento delle forme riferifce, i. Mods deformare, e quel chein questo fi debba oferuare. CAP. XII. Di Vannuccio. I L modello c'ha da formarfi è neceffario che fia più duro chel ma- geriale con che fiforma. Bifognain oltre che fia di materia che dall'humore non fi gonfie rilaffi. Comunque perciò fi fia, o di mar- mo, o di bronzo, o piombo, e qualfiuoglia altro metallo : 0 dilegno, di cera; di feuo, di geflo,folfo o altra compofition de ftucchi che fian da formarfi di luto : bifogna, che fopra vifi dia, e chevi fi fecchi. Alcune cofe fono, che bafta formare fola vna parte come li mezzie zutofidamol bafli rilevize quefti fono facili, purche non habbiano fottofquadri, ‘e chefecchi La i : ; ; Sul modello. altri fono modelli che fi maneggiano in tondo c fi formano in due metà,ò in tre e quattro pezzi,mentre che fia di materia dura. Etoltre diquiefte vi fono cofe de quali è molto più difficile farne le forme,co- (ofe diffiali me fono ftorie fopra di vn piano, c'habbian figure di bon rileuo, 6 Cara fregi che faccino riuolte,o altri ftaccamenti dal piano, fiche non pof- fatrarfene la forma fenzarompimento,o di effa o del modello . Per- Li fottofqua- ciò quiui,è dibifogno prima formare riempir li fottolquadri, e tutto re ita Ga quel;che alla feparatione da impedimento: e dopo quefto formare il tutto con tanti pezzi quanti bifognino,cò incaftature e rifeGtri , fiche indi tolti,poffan di nuouo tutti infieme ricommetterfi, a ponto come ful modello pofauano . E che diano pofte infieme l’incauo apponto | ] qua Incauo fia cor rifpondéte ap- vò DELL’'HIST. NATVRALE piro al rileno qual è del modello il rileuo. Ma quefte maniere veramente quan TIRI j tunque diligente il macftro fia, portano feco molta difficultà nel ris Difica pc commetterfi giuftamente : perilche fempre che: pofliamo hauere il noftro intento per altravia quantunque più lunga, fidenno fuggire Forme 62 val forti di forme. Euuivn'altra maniera di formare , nellaquale fî er — richiede mafchio , o per cuitar difpendio , 0 perche l’vfo della cofail ricerchi, come in vari) vali & nelle artiglierie, campane ,laueggi, mortari, c varie fpetie de fonagli. Quiui bifogna chel mafchio ela Difpofitià del formadi fuori fiano talmente accommodate , e fermate infieme, che le forma di teftitra di loro il vacuo da riempirfi di metallo fufo, qual poi raftred- fuori col ma- dato, è l'ifteffa cola che vogliamo: per formar dunque la forma eftrin= Jero feca e che contiene, alcuni fan li modelli di legno; altri di terrajaltii dicera, altri di feuo, o dialtra materia fufile, o combuftibile 5 acciò; ò col caldo fi liquefaccia c fene caui fuori 0 fi bruci dentro l'iftefle: forme; o rotto fe ne caui in pezzi: ma qualunque materia fi fia, bifo- gna che’l vacuo di dentro perfettaméte da ogni impedimento fi pur- ghiserefti ilvacùo del tutto netro e {pedito . Sin qui Vannucciodel ce forme vniuerfalmente . Sid! I1X MAO Dicorfofoprale varie maniere diformare. Car. x11r, . | Aut. rali orontileb % d N O 1 perla perfetta & vniuerfale intellisenza di quefta materia diciamo, che delle figure fatte di getto, altre‘hanno il fempli ce modello, e la vefte di fuori: altre hanno l’anima; il modello; e la vefte : tali fono quelle c'hanno bifogno d'incauo. In oltre quel che nelle forme è di cauo, e vano: nell’opra refta di pieno e fodo: e quel che nel modello è fodo, refta nell’opra uano. Alcuni dunque fatto il modello fanno la vefte , e poi vi fanno l'anima: come nell'artiglie- One fi faccia ria: fiche reftando fpatio tra detta anima ela vefte; tal'vacuo di me- Foa il ma- vallo ripieno e raffreddato, venga l’opra ifteffa. Inaltre fifa il ma- ©‘ fchioprima, poi feglifa foprala camifcia,che è Fifeffo modello se vano chere- finalmentela vefte di fuori. Fatta dunque feparatione, la camicia re si Di: fta da parte : il mafchioe vefte ricommefli, coftituifcono la forma'da ma. traggittare il metallo nelvanotra dilorolafciato. Alcuni dunque De La ‘diftinguono tutto il lauoro in anima, camifcia,c cappa. Animadi fileparti: | cOnOla forma prima, & il mafchio. Camifcia quella che ai ilmas Di pi chio Que fi faccia prima la uefte LIBRO TERIZ'O. 7r {chio , e che occupa il luogo del metallo :cappa la forma vItima. Co- (appa. me nelle campane:oue tanto nel formare, quanto nel tragittare,que- fte parti divifamente fi confiderano : e fimilmente nelle ftatue grane di. Manelle ftatue la camifcia di cera, o di feuo= l’anima la cappa i tot di terra fono: liquefatta perciò lacamifcia, e fuori della forma ca- ra fero. uata, refta di tal cuacuamento il vano, che riceue il metallo: ma nel- la campana per euitar il difpendio , fi falacamifcia di creta, con fini- gati menti di cera e feuo : fatto dipoi la feparatione delletre parti, e pofta terra. da parte la camifcia, fi ricommettono il mafchio e la vefte,cioè la for- ma di dentroeladifuori:enelvano, che peril mancamento della camifcia refta trà le due forme, fi tragitta il metallo , cheè l’ifteffa co- fa che cerchiamo .Ma nelleartiglierie,alquanto diuerfamente fi pro nellartiglie- cede: percioche prima fi fa il modello di legno con finimenti di cera, ha fap ima qual rapprefenta infieme e l’anima e la camifcia: perche in quefte for "9°" me per la femplicità dell'anima, cperlagroffezza della camifcia,è iv.{pedito far l’anima feparata: e poi locarla talmente dentro il va- cuo del modello fatto, che refti tra effa anima e la cappa ilvano del- lafigura, per tragittarui la cofache vogliamo: nelqual modo firi- {parmia la fpefa,che nella camifcia di creta anderebbe. In oltre nelle Arima nelle figure grandi è fpediente che le camifcie fiano di materia liquabile: feste toy percioche reftando l’anima e la cappa nell’ifteffa pofitione,nellaquale compofte furno , la cera liquefatta fe ne caua, e fatto il getto l'anima dentro firefta : percioche quiui l’anima fiadopra non perche habbia vfo: ma folo per leggierezza, e percuitaril difpendio maggiore. Gioua in quefto il lafciar l’anima dentro, che oltre la forza che le giunge più che fe vacua fufle , venendo nel metallo qualche lefione, eolregimento dell'anima dentro, molto meglio vi firicomme:tte, e fi rifarcifcela parte mancante: ma hora venghiamo alla più particolare intelligenza dell'ordine del formare, e l'vfo delle terre in quelta parre . i |. Delle forme delle figuregrandi. Car. xiv. Di Vann. TMrortaA moltoallafacilità delle figure grandi, fe l'ifteffo artefi- & cefial'autor del modello &il fufor della ftatua di bronzo:percio- FOA che.in quefto cafo , facendo fu vno ftil di ferro il mafchio di terra di eee Ap accimatura, nell’ifteffo modo che la figura fi vole, ma fcemo d’intor- xo del model- - ti 2 ° [ _ lo,quanto è la no pertanta groflezza, quanta fi vuol che venghi la groflezza delme i tallo, ‘metallo. 71 DELL’HIST. NATVRALE + tallo, e lauorandoui la camifcia di cera nella iftefla groffezza lafciata, Verghette di bronzo , che trapaffane la cera e ficcano nel mafchio. }ngroffamen- to della forma* di fuori. Armature di detta forma. Condotti e sfia tatori, Euacuatio del la cera. Modo di fcal dar le forme . «Altro modo di far le for- ME è fiuerrà con tale aggiunta nella grandezza apponto, che fi volea della ficura. Deucfi in oltre lauorar tal modello,fiche li pofamenti della fi- gura vengano di metallo ripieni, acciò reggan l'opra. Sin quì del modello. Venghiamo hora alla forma di fuori, ch’altri chiaman cappa e tonica : quale acciò che col mafchio fitengabene, fi debbo- no per la groflezza della cera trapaflar alcune verghette di bronzo bat tute che ficchino nel mafchio, & che auanzino la cera di tre in quat- tro dita. All’hora con la terra còcia di accimatura sincorporarà qual- che parte di cenere di bugata,o di gemme di caftrato,o di fcaglia for- tilmente pefta e paffata per ftaccio: e fatta morbida con acqua,con vn groffo pennello, o con la mano ifteffa fe ne coprirà la figura con dili- genza, dandola nella prima mano non molto grofla. Seccache fia, fe ne darà vn’altra couerta, e così di mano in mano fino alla fefta — volta o più, fiche la forma fi renda ficura a fopportar il pefo, a refifte- re all'impero del metallo fufo, & à poterfi maneggiar ficuramente : anzi cflendo di forma grande & difficile a maneggiarfi, oltre il ben circondarla di filo di ferro, fi fortificarà anco con cerchi e {fpranghe di ferro. Armatache fia,fi deue confiderare oue meglio fi pofla far il getto : fiche'l bronzo fenza impedimento per tutta la forma camini, e carricando di mano in mano in fe fteffo fi fpanda nelle parti fottili . alche per più ficurtà fi debbono fare in alcuni luoghi condotti , che portino il metallo, oue da fe fteflo,per la forma non andarebbe. Deb bonfi in oltre accommodarui duc o tre sfiatatori, per ue la ventofità é li fumi eflalino : ilche fe non facefsimo, ritenuti in alcun ftretto im- pedirebbono che iui il metallo non entraffe.Deuefi haueré ancora au vertenza che l'’empitoro,per cue il metallo fi fonde, fia più tofto gran de, che piccolo . Dopo l'hauere a quefto termine la forma condottta, liquefacendo la cera per forzadi calore, fe li darà eflito , o per l’ifteffi forami d’intrata e sfiatatori, o per qualfiuoglia altro luoco : onde ne reftarà la forma vacua per quanto ha da effere il bronzo. Giouerà al- lo fcaldar berie la forma, farui d’intorno chiufura de mattoni tanto alta, che coprala forma: le cui mura habbian dalla forma diftanza da trein quattro dita, vue fi faccia fuocoe fi liquefaccia la cera. Sono alcuni altri ch'attendendo all’egualità del metallo, dico ch'egualmen te fia in tutte le parti fottile, formano prima vn mafchio di terra del- la condition che voglionle forme. Quetto fanno nelle mifure tutte , eguale apponto alla figura che vogliono: perciò finito che fia lo CUOCO- LIBRO TERZO. 73 cuocono, & all’hora ne rafchiano vna pelle di tanta groffezza, quan- ta vogliono la groflezza del bronzo: ilche fatto rimettono di cera quanto di terra ne hauean tolto: & accioche il tutto più giuftamente confeguifcano, vanno di parte in parte tagliandone, e rimettendo ui la cera:qual tutta finita,e riftorata nel proprio efter della figura,che fi vuole, fe le da fopra illuto e fifail refto come di fopra. Sin quì Vannuccio delle forme dall’iftefo macftro del difegno condotte, c che non han bifogno cauarfi dal modello perfetto: ilche quado har- rà da farfi, vi bifognerà molto maggior diligenza. Delle forme, cheftcanano dall modelliperfetti. Car. xv. Di Vannuccio . A felafisura è compita e di materia dura, fiche non fi hab- bia afaraltro , che tragittarne vna di metallo fimile. Bifo- gna acontrario far principio non come nelle dette dal mafchio , ma dalla forma eftrinfeca, e che velte. Nelle piccole dunque e maneg- giabili, formata che fia a pezzia pezzi con geflo , e ricomefsi li pezzi infieme: dentro tal forma potrà tragittarfene vna di cera. Altri non hauédo commodità di geflo , formano con terra da far vafi ben battu ta, ma alquanto duretta : acciò ftia in fe ftefa, e chein due o molti pezzi, fecondo che occorra regger pofla. Cofi nel vacuo fi gittera ce ra liquefatta: 0 empiédone il vacuo tutto, fe le igure piene fi voglio- n0,0 fe piene né fi vogliono tanta,che andado per il cocauo della for ma,faccia la groflezza c'ha da darfi al metallo:cauidone al fine col ro- uerfciare la forma, tutto il refto di cera liquida, che data la detta grof- fezza,foprauanza. Freddata che fia la cera, fi leva dalla forma, fi rinet- ta dalle baue,che perle commiflùre di effa forma venute erano :fi fi- nilce apponto come ha da eflere: e {e gli riempie il vacuo di terra li- quida compofta con cimatura cauallina , la metà di cenere di gem- medi caftrato,& vn poco di geffo frefco. Seccata che fia quefta ter- ra che tiene il luogo di mafchio, fe gli dala terra per la forma di fuo ri finche fia condotta è conueniente groflezza: e fe li trapaflan punte di bronzo, o di ferro, che fuftentino l’anima nel fuo luogo . Ilche fatto e benligata,fe ne caualacera,fi cuoce,e vi fì fa il getto come nel- l’altra:modo veramente bello:ma più conueniente à cofe piccole che grandi. Mafecellae grande e malageuol a maneggiare bifogn erà vn- gerla Ù * Dal modello fi rafchia quato ha da efferla groffezza del- la cera , qual di mano in ma no rimettono. Vefte di fuori, Modo di for- mar co terra» Groffezza di cera, che vo- gliamo , come fi dia è Forma di ce- ra ft riempie di terra liqui- da. ì Vefte di terra difuori, Modo di for- mar le forme grandi. Pigura onta di graffo. couer- ta di foglio di metallo . Forma di fuo- vi in parti con incaftature. . Modo di ri- comettere li perzi. Chiodi confit- ti nella forma di fuori . Cera, 0 miftu- raperla grof Sezza,che fi vuole. Camifcia di ce ra fi riepie di terra. Ordine di for- mare di alcu- ni autori iftef- fifimile al det to. Modello di Sioppa e pafta finito con cera efeuo. Vefti di tela fi nite con cera e feno. TA DELE: FIST. NA:RYWR ALE gerla prima di feuo, o di graffo porcino,o di olio,o pure in vece divn gerla, coprirla con fottil foglio di ftagnuolo , o diargento, o di oro battuto . Allhora ne formarete la maggior parte che potrete ; purche conofciate che liberamente fe ne apparti : in quefta fl a- datteranno quattro incaftature : e fecca che fia feguerete, con for- mar quattro altri pezzi, che con le dette incaftature poflino riacco- modarfi. Di nuouo aquefti fecchi fe le faranno l'altre incaftature,ag- giungendoa ciafcun di eflo gli altri pezzi che feguono, finche final- mente venga tutta la fisura couerta:facendo fegni in tutti da poter ri fcontrarli. Finita che fia e ben feccala forma,fitorrannoli pezzi, co- munciando dall’vItima parte, che fi puofe, e fecondo li fegni fatti fi ricommetteranno con diligenza, rifaldando di dentro e fuoricon terrateneratutte le commiflure, e fortificando con armature di fer ro, ftoppa di canape e terra, finche fia ridotta in due parti , da po- ter commetter l’vna con l'altra. In quefta forma di fuori a tal termi> ne ridotta, fi conficcaranno chiodi di bronzo di groffezza di vn deto, che auanzino dalla parte del concauo quattro dita : e pigliando ocera pura, o cera con feuo compofta, o qualfiuoglia altra mate- ria, che al caldo fi liquefaccia, fi darà pei tutto in tanta groflezza, di quanta fi vuol la groflezza del metallo nella figura . Ilche fatto firi coprirà e riempirà la cera diterra:e fifaranno le due parti della for- main tal modo, che gionta l'vna con l’altra metà, apponto fi com mettano. Giunte dunque infieme e ligate che fiano, fi otturerà benda commiflura dell’vna con l’altra parte con terra molle, fiche cauando lacera,refti la formaintera: ma fe le debbono innanzi far gli empi+ torie sfiaratori,come gia fi è detto: e cotta che fia,ui fi gittara il brozo. Alcuni altri quantunque eglino fteffi fiano gli autori delle figure; e non formino fu gli altrui modelli , ilche li conftringa di cominciar dalla vefte di fuori: fesuono nondimeno per elettione vn ordine fi- mile di formare. Fanno dunque coftoro la loro figura di ftoppa e pa- fta fopra divn ferro: e con cera e feuo lafinifcono apponto nel mo- do che voglion la figura:qual,fe ha da rapprefentarfi veftuta di pana- menti , fi vete nel modo che fi vuol di tela, e fi finifce come fi è detto: con cera e feuo. Hora ful modello di tal materia fi fala forma di due, o tre,o quattro pezzi:e quella afciuttata fe gli da fuoco, fiche la com- pofition diftoppa,cera, e feuo, tutta fi brugi , e refti la forma vacua & in pezzi. Quefto fatto fe gli fa di dentro la groflezza di cera, efi fegue l'ordine delle forme in pezzi poco fa detto. di Modo LIBRO TERZO. | ss eModo di formarli meZzie baffi rileui. Cav. xvi. 0° Ecve iltrattar dellimezzi a baffi rileui , .0 fiano di femplici fi gure , o fregidi fogliami , o hiftoriati . In quefti dunque fe di cera fono, dato il luto, ft feguirà il modo detto di formar con luto: fimilmente fe fenza fottofquadro fono: ma s'eglino fono di legno Fregi & billo o marmo, 0 bronzo, o con fottofquadri, all'hora riempianfi li fotto- SA da {quadri e fi afciughino, e quefto fatto fionga ogni cofa,e fi faccia for ma che abbracci tutto . Cauata la detta forma ch’abbraccia, fi rimet- teranno in cfla li ripieni de fottofquadri; o attaccandoli con molle e fottil terra,o fermandoli con conficcarli. Ma auuiene alcune volte, modelli di ce che quantunque dicera fia: per l'eccellenza del maeftro , e nobiltà ? > voglio: del lauoro,ci fia molto caro il ferbar l'originale, eche n6 vogliamoli Se: quefarlo: all'hora fi potrebbe il primo modello formar di geflo,e nel Siscome fi fer- cauo di geflo dar la noua cera,di cui ci potremo feruire a finir la for- #9 | ma fecondo li modi detti. Modo di formarterraconterra. Car. xviI. DiVann. EsraAMra narrar vn’altro modo vfato di formarterra con R tetra: & è, chela figura di terra cruda fi vnga ben di graffo , o volendo ancor di ftagnuolo ; e fopra di quefta fi dia terra compofta con accimatura liquida, e con altre mano alla debita groflezza fi con i duca:all’hora fortificata fe cofi ci parrà la forma con filo, e piaftre di Il grafo dato ferro, fi fcalderà fiche’l graflo penetri,e faccia feparation da terra ater orrori ra: e dalla parte più fcouerta con fcalpello di ferro fi cauerà fuori tut- la feparatione tal’argilla della figura del modello. Sin qui Vann. Aut. Quefto mo dre Jr . do di formar col modello di creta, con vna leggiera mano di grafo è TATA vfitariflimo ne gli lauori grandi, oue per la groflezza che fi ha da dare o, al vano che riceue il metallo , non è fpediente adoprarui cera: perciò ea SI e nelle campane,e nelle artiglierie altro modo che quefto non fiado= js O pra.Gioua il graffo allafeparatione della creta che è modello,dalla cre detto è utili ta formachel’abbraccia.Gioua anco alla fragilità della terra, acciò co- dii modamente firompa,e rotta fe ne catti:nelqual modo, e corniciami, equanto nel modello è,nel vacuo ricadono: mafi deue lafciar di cera G 2 tutto DA DELL’HIST. NATVRALE Qual parti fi tutto quel che per l’anguftia dell’efito , e pereffer fuori della quadra LA ricader non porefli.. Ma perche particolarmente delle opre grandi, | chedi terrafi formano; freguentiflime fono lé artiglierie, cle cam- pane : veggiamo con l’iftello Vannuccio quel che ne dica, comin- ciando dall’artiglierie. stai pen P) : Formar delle arteglierte. UCAPIURVIII, DiVann. I soGNA innanzi di ogn’altra cofa far vn modello apponto sl come debba cfler l'artiglieria. Quefto fifarà o di legno ; 0 di terra, aggiuftato con gli corniciami tutti, e con l’ingroffamenti cue fi richiedono: c fupponiamo c'habbia'ad eflerdilegno. Saràatal Legnolungofi feruitio idonca l’abete che fia di vn pezzo, & a mifura della lunghez- de de da zac groflezza che volete, con tanto di vantaggio dacapoce piedi, che perlibilighie pofla biligarfi, e dalla bocca tanto più,che vi fialuogo perla forma per la mata- della matarozza: è la matarozza vna mafla di metallo fuprauanzante ASTI , nella fufione dalla parte dell’empitoro,neceflaria nelli gitti, accio col che cofa fia e pelo del metallo foprabondante riftringa il metallo dentro la forma: Suagtilità. —;lche fe non vi fofle, reftarebbe in quella parte il pezzo fpongiofo a modo di pomice. Hora deue eflere il legno ben ftagionato, fodo, con pochi nodi o fenza, fe tale hauer fi potrà : e fecondo che voglia- mofilauorerà dò a tondo, 0 a faccie ; o di modo mefcolato. Quefto fi pofaràa liuello fopra due bilighi fermati in terra, va da capo l'al tro da piedi, fopra de quali eflo poffaraggirarfi : perilche alla culata rilafato per fuori del biligo fe egli deve lafciare alquanto di rilafciato roue fatti n foramifi pofla con ftanghe girare. Sc dunq ue farà a faccie,dalla ban dagirare daverfolaboccafelifarannolecornici di pezzi, fiche fconfitte fi la- Cornici inpez, {cino mentre tal ftile fi tiri fuori della forma, reftido nella forma gli pone tofii Poanichi & altri ornaméti,che fopra di eflo modello faran pofti, quali le ricafchino. Poico altri mezzi végano a cauarfi. Oltre ciò fe le farà vn orlo a ruota de allacula {imile,cheformila fede, oue attacchi la vefte della culata,cofi diciamo ni vna delle parti della forma efteriore, che fa il fondo del pezzo. Sia tal ruota lauorata accapanata, cioè che vada diminuédo alquanto verfo il Orlo diminui- focone. Già è manifefto che tal fondo fi debba lauorar diuifamente, e ira che no fi pofta,all’altra parte della forma comettere,finche non fia det neò. © tapartefuori del fulo,e de bilichi cauata. Faflele fimilmente preflo il Forma della taglio della bocca vna formafimile a palla, per la matarozza,come fi è matarozza fi- i | mile a palla. detto: & oltre della matarozza, vn’altra ruota che fermi lafede vue hada Modello di le quo , o terra, ha da pofarela ruota che regge egouerna il mafchio,o anima del pez- rota per reg- zo:edettaruotafiacome l’altra detta alquanto accampanata. Siano gere ilmafehio : . Similmente di inoltre ambe le ruote del modello addattate allo ftile con cenere, 0 4ringità. feuo di fotto, accioche cauandofi lo ftile fi lafcino. Reftala forma perte rote ca de manichi fimile a rulli o forme ditamburretti: la groflezza dequali i i fufo fuole effer quanto è la palla: quefti fi conficcaranno al modello con 3 chiodi lunghi,acciò fatta la forma di terra, fe ne poffan facilméte caua- re. Illuogodicollocarfiè, che partita la lunghezza del pezzo in cin- que,le tre verfo la bocca e le due reftino verfo la culata, fin oue giunge pai la parte del pezzo rinforzata. Fatto il modello & aggiuftateli le ruo- ;sarichi o tor te ocon feuo , 0 con terra, s'incenerarà con cenere di bucata fottile, rigliori. quer con feuo o altri graffi che fi habbiano. Sin quì della fabrica del modello . i Fabrica della cappa,o forma eftrinfeca. CAP. xvitIi. Di Vannuccio . ‘‘FOrattratteremo della forma eftrinfeca che velte e contiene il modello. Onto dunque, o incenerato che fia, fe gli darà colpenello la prima mano di luto fottile quanto più fipuò. Quefta Prima mar0 prima mano fe nel modello fia materia di feuo o cera che fi liquefac- 1 ferraSott cia per fuoco , fi afciugarà da fe fteffa je cofì fi farà fino alla terza ma- no: ma fe non vi fia pofta cofa liquabile, potrà da principio fciugar fiafuoco. Dopo la terza mano, fi andrà ingroffando, fin che ven- rngrofamen- gaallagiufta groflezza di reggere : all’hora fe gli auuolgerà d’intor- 10 dopo later no vna man di filo di ferro , che l’vn filo dell’altro fia difcofto circa ilo di ferro, due dita. E di nuouofi coprirà il filo con vn’altra mano di terra che che fe le an lo fermi. Afciugata che fia, fiarmerà con verghe e cerchi di ferro: le sn di verghe fiano otto, o almeno fei : li cerchi, che l’vn fia difcofto dall’al- serra. tro vn terzo 0 al più mezo braccio : quali fi ftringano bene, o con l’i- 4” ia di fteffe loro prefe o con filo di ferro. Sopra di detti armamenti fi darà PES vn'altra mano di terra, acciò l’armatura più ferma ne gli fue luoghi fi Altra coner- ritenga. Seccata che fia fe li darà per tutto caldo di fuoco , fino à tan RIE to che habbia penetrato al modello, e disfatto al tutto le cere & feuo. caldo da fro- All'horatolta dagli bilighie pofata, toltone li chiodi e tutti l’impe- Dei fr di dimenti e fuperfluità di terre che poffono impedir l’efito con vn si traue a guifa di ariete fi percota la punta dello ftile 0a contrario con la fua punta prominéte fi percuoterà incontro qualche cofa dura G_ 3; fi che Fifflere riftuc - cate , Altro modo col modello di terra. Inehaméeto di più pezzi. Quado non fi haueffe la lun ghezza tutta del fufo . Auuolgimî to di fune métre non fi ha la groffezza Tanola col filo intagliato per dar la giuftez za,efigura al modello . Ordine, che fi deue tener nel li pezzi lano- ratta fpira ac ciò il mod-llo fi poffa canare Nello ifteffo filo di touola s'intaglia il gò fio della mata rozza et il mo delio delle ro- LCSor Nelle tonde sintagliano anco le corni- ci. (®rnicette nel Li fini de rinfor Zi. Fuffello men- treè duro ad vfcire fi per- cotera gagli- ardamenten. 78 DELL’HIST. NATVRALE fiche venga fuori , toltone dunque & manichi & cornicioni hauere= te la forma voftra vacua e netta : ue fe vi fuffe qualche fiflura, fi po= trà con terra molle riftuccare: quefto è il modo che fiadopra, mentre fi habbia il modello dilegno : ma perche quefti legni di tanta grof- fezza {peffo non fi hanno, o pur l'intention del maeftro fia di far modello di terra , fi procurerà vn pezzo fecondo la lunghezza, é groflezza che bifogna: equefto fibiligarà, come nel paflato modo habbiam decto in fudue caualletti, e fe pur vi mancafle la debita groflezza, o lunghezza , s'ineftaranno tanti pezzi, che col mezzo di commifsure chiauarde, corde, e cerchi di ferro,faccino lo flile for- re come fufle di vn pezzo:& hauendo lunghezza fenza la groffezza,fo- pra dello ftile fiauuolgerà per tutto fune, accoftido l’yn giro all’altro, c fopra della fune fi daranno fino a tre mano di terra, fin che gion- ga a ponto al termine della debita groflezza , ragguagliandola in tondo con vn taglio di tauola giuftamente condotto con li fuoi rin- grofsamenti intagliati : & oue conuerrà,dal tondo fi ridurrà facilmen re a faccie o dritre,o ritorte in fpira, nel modo ifteflo, che fe di legno lauorata fufle. Ma perche nella fatta a volta, lo ftile non vfcirebbe fuori della forma, per non hauerli fpigoli e pianezze in linea dritta: perciò in quefto , prima che venghiamo alla groflezza vltima, per vn deto groflo con la detta tauola l’agguagliarete, e farete pulito , dan- dogli vltimamente vna man di cenere: e fopra di effe in vna o due vol te tanto luto,che venga al fegno che fi vuole, con farui le faccie che vogliamo a uolta. Nell’itefla tauola fi deue in tagliare il profilo che le ® faccia il gonfio della matarozza e modello delle rote, dico tanto di quella che foftiene l’anima, quanto di quella che fa l’incafto della culata, oue la forma di detta culata entra e commette . Ma fe noi vo> gliamolaforma tonda, vi fi intaglieranno anco le cornici , cofi quel- le che nella bocca fifanno, come l’altre da piedi al focone , &agli fini de rinforzi, girando fempre il modello biligato, e facendolo ap- ponto nel modo che fi vonno l’artiglierie. Quefto fatto fi vngerà tutto con feuo o graffo porcino;o con altra cofa fimile, e girandolo alla tauola,fi condurrà a fine aggiungendoli,da chi cofi le vorrà,orna= menti di fogliami diarme, e divariati fregi. Compito il modello fi fara la cappa con l’ordine ifteflo detto di prima: ma perche nel fee» care , il fuoco fpingendo l'humore in dentro, ingrofla le terre e le ce- neri : fiche fpeflo fi ha fatiga di cauar la forma dal modello , non bifo gna però di ciò far conto: ma gagliardamente batterlo : percioche quando CIBRG, FERZO. 79 quando altrove mancaffe, almeno non mancherà di ftaccarfi nella parte dell’incenerato, dato innanzi che la forma fi compifle : reftan- do dentro della forma , quel che dopo l'inceneramento per finimen- to del modello aggiunto fe gli era . Qual tagliato in vna parte del cir- cuito,che fia: toltogli la {palla della circolatione;tutta dentro ricafche rà, eccettuando fe nelli corniciami, & altre cofe intondo lauorate, reftati vi fuffero fottofquadri , che li riteneffero. All’hora farebbe neceffario con vn ferro lungo di punta curua, andarle feguitando a poco a poco, fiche laforma nonriceua lefione. Sin qui della parte maggiore della forma efteriore , o cappa. Della culata. Cap. XX. Esta vn’altra parte della cappa, quale era neceffario feparata- | mente formarfi, come che non pofla ful detto ftile lauorarfi, fendo che quefta fail fondo dell’arteglieria; per quefta dunque fe- paratamente fi lauora, e commettendofi poi col refto della for- ma l’ottura : e quando fi tragitta foftiene tutto il carrico del me- tallo. Bifogna perciò di quelta come del refto, farne il model- lo. Coloro dunque che vogliono l’arteglieria tonda, fogliono far il modello della culata o di legname al torno jo diterra. E fe fonoa faccie,a mano le lauorano , facendouili finimenti cofi de cornici co- me de fogliami di legno, o di cera, o feuo, o terra, fecondo che fono o non fono di fottofquadro. Secondo ilche bifognerà poi, o con mano, o con fuoco cauarli dallaforma. Sopra detto modello fi farà laforma della culata, piana nel fondo di fuori , fi che pianamente feder pofla : acciò fopra di cfla, la forma maggiore pofi dritta. De- uefì oltre di ciò nel giro oue comette alla forma maggiore farfeli vn orlo mafchio, che commetta nell'orlo feminino, incaftatura fatta in detta forma maggiore: onde ne verrà il labro della culata ad efler ab- braciato dal labro della forma detta maggiore in tondo, e l’vn con l'altro gionti conftituiranno tutta la cappa. Perilche fi ligherà detta forma di culata di filo di ferro , & in oltre fiarmerà di vna gabbiadi cerchie piaftre , riempiti li vacui o di luto femplice, omefcolato con pezzi de mattoni:dopo delche,con fuoco , o con altro modo cauate- neil mafchio, fiharrà il vacuo di detta forma diculata, qual come fie fatto nella parte maggiore fi potrà racconciare cue bifognafie.Ma lo, dice Parti che re- Raffero di ri- cadere perli Sottofquadri. (lata nò può lauorarfi fu lo file». Modello della culata nelle artiglierie ton de,e nelle lano rate a faccie. Forma della culata . Orlo della cu- lata che entra nella incafta- tura della par te maggiore ella cappa . * Forma della culata armata di ferro . Modi di far la culata di Van IUCCIO + Modano di le guo per for- mar l'orlo giu flo. vershe di fer ro pofteaftella ripiegati co le tefte fiche imi tino cefta . Mediccrità di terra,che ft ri chiede nell'a- nima . Stile di ferro e fue conditio ni. Buco nel cal- cagnolo per gi rar l’anima. Due altri bu- chi p ouetra- paia le palet ÎC. Stile di ferro adoprato fo- pracanalletti. 80 DELL'HIST. NATWVRALE io, dice Vannuccio dilettandomi di cofe ornate, fon ftato folito:di fare vn modello di legname vacuo fopra vna tauola di altezza, appons to quanto è l'altezza della ruota , che fa l’incafto detto di culata nella forma maggiore : e nel mezzo e dentro di quefto tondo alquanto più ampio di sù, fecondo la figura accampanata di curdi fopra ho fatro mentione, formatoui il modello, ela forma: che col fuo orlo vada aggiuftato nell’incafto dell'aleraforma,à cui siuftamente il tondoidel leno rifponde . Molte volte fenza tal madine ho nella forma di:cu- lata, con fcalpello e per via di mifure diffegnateui l’incaftature : ma in ogni modo che fiano,debbono eflere fatte di terra bencompofta con verghe di ferro pofte a ftella, e ripiegate, che in ogni telta di ferro fia vn’oncino volto con la punta in giù,e cinte con vn buon cer chio attorno , fiche imitono modo dicefta. Quefta dunque quanto vorrete far il getto fi ricuocerà nel modo delli altri pezzi. Del modo di far l’anima dell'arteglieria. = Car. xxr. I due detti pezzi conftituifcono tutta la cappa, che è la forma. efteriore. Segue la formainteriore, dico queila che fa la fuper ficie di dentro, e che lafcia il vano del pezzo. Sendo manifefto , che tutto quel che nelle forme e pieno, refta nell’opra e nella cofa voto, & il vacuo nelle forme fa il pieno della cofa.Ha da ritrouarfi nell’ani- ma vna mediocrità di compofition diterra, che regga al getto,e che di poi non fia molto difficile a cauarfi dal corpo dell’arteglieria fatta. Pigliafi dunque vn ftil di ferro di tanta groflezza, che fia habile a fop- portar il pefo della terra & infieme a non piegare per il caldo del fuo co:dalche feguirà che girandolo e maneggiandolo non dia fcofse,ma ftia faldo.. Farafli detto ftile lungo vn braccio più chela forma, dritto e fufellato, di giro tondo , e ben faldato : qual alla tefta fuperiore habbia vn calcasnuolo ftraforato per poterfi girare , e più in baflo apponto al termine conrifpondente al fine della forma,vno o due bu chi, per oue trapaffin le palette , con quali infiemi , e la forma di fuo- ri con l’animafilighi, e di più vi fi pofla fabricar fu, la rotella detta, che fedendo nell’incafto fatto nella forma dalla parte della bocca,ri- tiene l’anima nel mezzo. Addattato dunque quefto ferro a due.ca- ualletti, e biligato , fiche girando giufto vada, e che non fcorrane in giù ne in su, pofato fu forcellette in quali feda con vna incaftatura in eflo fat- LITRO? TERZO, 8 eflo fatta. Preparifi all’horalaterra che non fenda, che dentro non Compofitià di vi fiano fafletti , e c'habbia poca accimatura,, ma in fua vece aflai ca- serra per far uallina ftacciata con alquantodi cenere di bucata lauata e netta : nel PETRA qual modo compofta farà di neruo frole e dirotto , e facilmente fi po tia cauare dal vano dell’artiglieria, ma per potere in vn tratto dall’a- nima cauarne il ferro, fi volterà fopra detto ferro per difopra tutto vnafune di commun groflezza, ben incenerata, con lafciar feouerto del ferro in ogni {panna vn deto:: o in vece di quefto fi anuolgerà c6 a canape ben ftretta fimilmente incenerata: & altrimente fcaldato il fer 70,0 canape, ro alquanto:fi copra di cenere di bucata, quanto è la groflezza di vna 0° bon pelto corda: o in vece di cenere, coprafi di carbon pefto , impaftato con ac qua infangata di terra, o con chiara di ouo. Afciugata che fia, fe li Terra compo darà di fopra per tutto vna mano di terra compofta, e filigherà con da pi alquanto di (toppa di canape. Afciugata di nuouo fiandrà di ma- grofezza di no in mano ingroflando e cingendo, finche venga allagroffezza,che pala. fi richiede del diametro della palla. All'hora adattifi tauola di noce SOA o dialtro fimil legno,che fia lunga tanto più che l’anima, che giunga ce, che colta- alli {uoi pofamenti: grofla , che rafchiando la térra nel girar che fa SI l'anima non fi fcuota o pieghi, ma ftia falda, & habbia taglio {muffa sordità all'a- to di fotto , fiche giungendo terra, venga egualmente da detto raglio nima. aggiuftata, lafciandoil fouerchio nella tauola detta. Attondata che fia, finifcafi con alquanto di terra tenera, paffata perftaccio : e finita e ben fecca, fia tolta da caualletti aggiungendole quel tanto di ter= x;,;mrento del ra, che mancanell’anima, cue conla tefta del ferro pofaua nel caual- la tefta dell'a- letto. Finitadeltutto, sincenerarà con cenere di bucata bagnata. 124 CI ; ; 5 : \ 3 È v potea farfi in Etatempo che bifogni faril getto, firicuocerà con l'ordine fuo. —‘biligo. Modo di locar l’anima dentro la forma. Car. xx11 Di Vannuccio . E Gve il modo dilocar l’anima dentro la forma, fiche giufta- aber locar! mente pofi, e refti egualmente dalla forma efteriore difcolta ; mira de È ; dg - tra la giufta gro/- onde il pezzo ne verrà di giufta sroflezza: che fe per contrario giufta /2724 per tut non pofalle l’arteglieria nella parte vue l’anima accoftafle , relta- to alpezzo. rebbe debole: & inoltre farebbe di tiro fallace. Dunque dalla parte cs iufta nella di fopra conlatuota a ciò fatta fogliono aggiuftarfi: ma nella parte parre di fopra = da pie- dalla rota » Figura della gogna, che tiè l'anima dalla parte di baffe. «Altro modo di lunette con figura taglia tada detta go qua. Rocca ufata da altri fa in- fieme due ef- fetti. Piedi della rocca pofano nella culata. Strafinamen - to della forma per di dentro Spogia bagna ta nella Stre- mita di umn'a- fia. Il miglior mo do delli detti pare il circolo conli quattro gambi. 8z DEL'IH ESTE NIASINVR A L'E da piedi fono a ciò vfati più modi di ferri. Alcuni facendo vn cerchio diferro,che chiaman gogna di groflezza di vn deto in circa, di capaci- tà apponto dell’anima,con quattro gambi in croce, che da altri falda- ti fono, da altri folamente confitti per buchi fatti nel cerchio, con detti gambi fermano detta forma, difcofto dalla cornice che fta con l’orlo di baffo circavna fpanna, o mezzo braccio. Alcuni dunque fan quefti ferri, che paflin la forma: altri ne taglian tanto , quanto bafta a commetterli. Fermanfi poi quetti sambi nella forma con ter- ra ezeppette , fi chel circolo di ferro, cha da riceuer l’anima, venga a ponto nel mezzo. Alcuni fono, che in vece di quattro, tre ne pon- gono. Altri la fermano con quattro ferri che fanno l’ifteflo vfficio della gogna: percioche pigliano quattro pezzi, de quali ciafcuno fia conftituito di vna parte del cerchio , e di vn gambo detto, fiche tutti quattro in giro facciano l'effetto della gogna già detta. L’vno e l’altra de quali richiede, che fi fermino, innanziche la parte della cula= ta fi vnifca con il refto della forma maggiore. Quelti pezzi dunque reggono dalla parte di baffo l'anima nel mezzo. Mache non venga giù, è officio de gliritenimenti da tefta pofti : percioche le gogne det teno fermano l'animadi fotto:ma folo come fi è detto nel mezzo del tondo l’aggiuftano: perciò alcuni altri vforno la rocca, che faceffe in- fieme l’vno e l’altro eftetto, cioè di fermar l’anima di fotto, e di rite- nerla nel mezzo. Per quefto dunque incrocciano due ferri in vna pia- nezza, che con le quattro loro ftremità fiano piegati in fu,amodo di. quattro merli:onde con la pianezza loro habbian da tenere il fondo; & con le punte ripiegate tengano in tondo. Ma per foftener quefta croce giufta & alta nel fuo luogo , le fannodi fotto vn regimento di due archi incrocciati,che con le loro ftremità in modo di trepiedi po fino nella forma della culata. Al colmo dunque di detti archi ue s incrocciano fanno il pofamento della croce già innanzi detta. Ho- ra fermati che fiano e ben ftuccati li ‘detti ferri, che fono regimento dell'anima, con vna fpongia ligata in vna punta di vn'afta & intinta in acqua,o chiara di ouo incorporata bene con cenere di gemme di caftrato fottilifsimamente macinate,fi ftrafinarà la forma per dentro; fiche ne vengano riturati li piccoli pori, che fa l’accimatura, o qual che piccola lefione dell'abbruciamento di cere e feui. A qual termi- ne condotta fi afciugherà. Di quefti modi il miglior pare che fia il circolo,con gli quattro sambi e buchi,con l’aiuto de quali poffa com: modamente tirarfi il cerchio apponto nel mezzo: ponendo diri fcontro Pi FIRROSTERZO. 8; fcontro a detta sogna dacapo la rotella di cui fièdetto. Più di tut- Gogna e rotel ti mi fpiace il ferro che nella culata pofa: percioche in quefto mo- la detta poîte do fi chiude prima la forma di fotto, & dopo dalla parte di fopra fi cala l’anima che pofi in detta bocca: onde è neceflario ftare a getto aperto:ilche per cafcamento di qualche materia può darimpedimen to. L'altro inconueniente è che potrebbe effer che l’anima fi alzafle alquanto più del douere con carricare vna banda del pofamento del trepiedi. Quantunque per afficurarfi da quefto , fi fanno le bran- che della conocchia lunghe, e l’anima di lunghezza mifurata appon- to quanto fia dalla rotella al buco , onde fi da fuoco. Dalla parte di fu potrebbe alcuno nello patio vacuo della matarozza commetter di rifcontro et agguuftate Lavocca pare il peggior mo- 0. Rimedio di af- ficurarfi dalli inconacnienti della rocca è ° vn'altro ferro sognato come da piedi: maa me, attefo il maneggio. delle terre carboni e polueracci, piace più hauer la forma coperta dalla rotella, che fenza, come auuienea coloro che col detto ferro. l’anima fermano : percioche quantunque fi lodino l’intrate ampie fono anco per vari] inconuenienti pericolofe,e più, che peraltro per la caufa gia narrata . Però lodarei la rotella, o fciolta che fi faccia,o at- taccata all'anima. Delle forme delle campane: e perche l'autore fî fia diftefo nelle particolarità di formar di terra. Cap. xx11I-° Ara ‘forfeben fatto asgiunger la prattica delle forme di cam pane, e l’ordine che nel farle deue ofleruarfi: accioche gionta la particolar conofcenza con l'yniuerfale , s'intenda meglio l'vfo di adoprar le terre, che alla parte del formare appartengono. Ne do- urà rincrefcere di efferci in quefta parte dell’yfo alquanto diftefi:fen- do che quefta conofcenzadella natura delle cofe , quantunque da fe fteffa nell’vniuerfal intendimento fia degna di effer defiderata : cono- fciuta nondimeno particolarmente ne gli effetti, fiche fi pofla ac- commodar all’vfo , tanto più deueftimarfi : oltre che meglio daque fto, laintrinfeca proprietà delle cofe s'intende. Ordine chefi tiene nelformarlecampane. Cap. xx1Iv. Di Vannuccio . I principio di formar le campane fi fà dal mafchio: qual nelle campane chiaman modano: percioche da quefto , oltre che fi for mala Modano della ‘capanain che modo fi cani dal quadro , Lato del qua- dro dinifo in parti 14. Cielo della ca Pana . Penna 84 DELLHISE NAMVRALE mala fuperficie della campana di dentro : dandole le debite sroffez- ze compartite fecondo gli luoghi , fe ne ritruoua anco la ceco della fuperficie di fuori. Casi la figura del modano dal qua- dro. Alcuni quanto è alta , tanto larga la fanno dalla parte di baflo altri vogliono la larghezza vna a quarta minore. Fat- to dunque vn ‘quadro, e diuifo il lato di baffo, &il lato dialto in partieguali, fi tirerà da alto a baflo linea, che TE la larghezza del quadro egualmente . Hora fe nel lato foprano, diuifo 3 del qua drato in parti quattordici, ne torremo tre e mezzo per banda, e nella linea di baflo fei e mezzo per banda, fi farà vn trapezio cioè quadi an- golo nella parte foprana diminuito:che nella larghezza di iopra farà fette,e nella larghezza da baflo tredici:e fe con il ‘compaflo, polio vi piede. nella linea che diuide la larghezza per mezzo, circolaremo, fi- che co l’altra punta vada a toccare le tre lince dalla parte di fu, farà for mata nel modano la curuità foprana del mafchio , che forma il cielo della campana. Efenellalinca trauerfa di baflo allungata dall’vna e l’altra banda piglieremo due parti,difcoftandoci dall'angolo del tra pezio vna parte delle quatordici verfo fuori:& to nelle lince defcédenti piglieremo vm'altra parte in fu,difcoftadoci altretanto dal- l’angolo:la linca,che a modo di diagonia gionge li due RS termi DANicte parti, difegnarà l'andamento MICA, penna, che è la parte infima della campana: e quefto fecondo il contorno di dentro. Difegnarafli in oltre il fedime,che è la bafe di detto mafchio , e che {porse fuori alquanto per foftentarla forma efteriore, e Rd in modo, che tr agittando il metallo trail mafchio e la cappa non pofla vfcirne. Quefto è quanto al diflegno e figuramento: hora venghia- mo al far della forma. Bifogna prima pioliar vn ftile di quercia, o altro legno che fia fecco, Ragionato, lungo e groflo fecondo il bito- gno dell’opra:e fopra due cauallerti ben feriti in rerfasalflile bili iva retein modo, che facendo al più groffo vna croce , o femplice linea, giuftamente raggiri , c fialo eroi ftile tanto più lungo oltra di quel che richiedon li bilighi , quanto porterà lo ftar nr al fuoco per afciugar le terre che alla formafi mettono , fiche li caua- letti non brucino . Sopra di detto ftile componerete va maflo di ter- xa alquanto più corto, che non èla lunghezza della campana,di for- ma piramidata,cioè g i. da piedie fottil da capo, aggiuitata con vn canto di tauola. Quefta iftefla parte,chiamata rocca nelle campane iaia il più delli macftri,la fan di legno, el'asguagliano di terra: c faili LI BFR\OT TERZO. 85 faffi in modo, che pertutta la fua lunghezza fi ritruoui groffa per il terzo del mafchio:ilche fatto le danno di fopra per tutto cenere dì bu cata e l’ingroffano della commun terra da forme, per infino al termi- ne di quanto ha da venir la groflezza del mafchio. Perilche s’intaglie- rà nella fponda di vna tauola di noce ben fecca e ftagionata il di fuo- ri di tutti li contorni del mafchio, fecondo il difegno fatto , comin- ciando dall’intagliato, che fa il fedime , e feguendo l'intagliato , che forma tutto il refto. Con qual modano confitto fopra li caualletti fi aggiufta nella fua groflezza apponto 11 mafchio, feccando ben la ter- ra,che di mano in mano fe gli da:maacciò la terra non sfuga per l’in- ceneramento dato alla rocca, fi farà, che la terra del mafchio pigli di dietro la rocca, come anco nella couerta efteriore che è la cappa,che pigli infino al legno. Nel qual modo laforma non fcorrerà innanzi girando per la grauezza . ilche facilmente auuenir potrebbe, perle ceneri , che di fotto laforma fono. Sopra di detto mafchio compi- tamente aggiuftato e con fottil terra polito, fe gli da per tutto cenere: acciò fopra di cefla fi poffa dar principio alla camifcia: tiene la cami- fcia quefto nome, a rifpetto del mafchio , che efla vefte: ma ella in fatto altro non è, che il modello della campana apponto, fopra di cui fi falaforma e vefte di fuori: qual fatta che fia, e tolta la camifcia, refta il vano tra laformadi fuori, e la forma di dentro, che èil ma- fchio,che riempito di metallo ci daeffa campana. A far dunque il modello detto camifcia , tagliarete nella iftefla , o altratauola, il con torno efteriore della campana, qual fi ricava dall’ifteflo contorno di dentro, con darle mifure della sroffezza conuenienti fecondo gli luoghi.Pigliata dunque la mifura del modulo,che è la maggior grof- fezza della campana, eche è vna decimaquarta parte delle dette: {e- condo detto modulo fi farà la groflezza dell'orlo : quefta è la parte della campana oue percote il battaglio , alto dalla linea infima del- la penna a mifura divn modulo. Altricome hoggi fi vfa pigliano detta sroflezza di orlo all'altezza divn modulo e terzo: & all'altezza di due moduli oue comincia adergerfì, le dan di sroflezza due terzi di modulo,alle tre ne dan mezzo, alle noue tre fettimi,& altri danno vn terzo,alle dodici vn’altro mezzo.Seguono le lettere & onde comin cia a voltar il cielo:che dolceméte s'ingrofla , p no effer la volta luogo che fuoni:c perche fotto vi ha da eflere l’anfola onde fi appicca il bat- taglio,e di fopra il manico cuer corona c'ha da foftentar la campana. Hora fecondo il fatto difegno , pofta la tauola cotornata alli medemi HI buchi Il coterno del modano di fuo ri fi traporta invna tanola per far il ma- fchio. Terra delma fchio dalla parte di die- tro deue attac care al legno della rocca p non hauer a Scorrere. Cappa ancora deue giunge- re fino al le- gno della roc- caper non ha ucra fcorre- Teo. Inceneramen to del ma- Schio. Camifciascheè l’ifteffo model lo della cam- pana . Modulo della campana on- de ft pigli» Luogo delle lettere. Ciclo della ca panao. Tauola del co torno difuorì del modello è Fili nel model lotra quali vÉ gono le let- Lee: Sopra laterra della camifcia fidail (eno. Forma chterio rcocappa. Terra liquida compolta, che fida col penel lo. Soprala data col penello,a- fciutta che fia fi fop raporra J laterra ama- nO è Ligature et ar matare di fer n rO + Incontro è del la forma cfte- riore fegnato per riconmmet terli infieme * Punta fchio , el mo- dello. della roccafiperco N tesaccio fe ne Salti, e fi poffa finire il ma- DELI ARESE INVASEVRALE $6 buchi fopra caualletti vue ftaua l'altra, cò cui fiaggiuftò il mafchio, fi metterà la feconda ,giungédo terra alla cominciata camifcia Etico dola eo po0l:bil fia giufta, e con fotuil terra polita,& ofletnatalo femprel e mifure dal diferno prefe: -finalméte fifarino nella tauola pico cole intaccature , fich egirando lafci alcuni filetti d’i SC l’ifteflo fi farà preflo la punta della penna, 0 a piè dell’orlo, 0 al principio del- la motata, acciò pofla il modello nel li fpatijtra detti fili ecorniciette riceuer ornamenti di baflorilcuo a bellezza della campana. Enelli {pati} trai fili di fu, poffano poruifiJe lettere, fecondo quel che vuol fignificare. Darafli anco fopralaterra SEA camifcia il feuo lique- Fatto ,temprato con oglio , 0 graflo porcino , acciò fia più morbido: e girando fempre verfo” la duo con cflobeniflimo il tutto fi ragua- glierà, Oni iorcnio alli EE luoghi le lettere, fegni & varij or- namenti, che fi voleano. Quefto tanto fia detto delia sche nelle campane è l’ifteflo modello. Segueche ragioniamo della fl macefteriore,che abbraccia la camifcia. Fatta dique la terra forttiliffi= ma,che fia paflata per ftaccio,e compolfta con fcaglie di ferro o con ce nere digemme di caltrato,o altra materia Santo ne parrà, e quefta col pennello liquida fortilmente dara,fi lafcierà ben feccare, o che fi afciughi da fe ftefla al vento, o pure i; fole:e di nuouo fe le fopradarà vn’alera mano, e ciò fi farà da tre inquattro volte, dandofi fem- pre la frefca fiì l’afciutta. Dopo di quefte col pennello date , fi fopra- porrà la cerra a mano, ligandola con filetti di ftoppa di canape: qual girando pian piano potrà cominciare a fciugarfi al fuoco: & afciuga- ta, fele daranno tantealtre mani di terra; SE venga alla fua conue- niente sroflezza. Fatto quefto fecondo la ch della campa- na, che: grande o piccola fia, fe le darà vna o due ligature di ferro au- uolgendolo o per tutto: fiche ] È vn filo dall’altro fia difcofto circa due di ta: oltre delche fe le fa armatura di verghe, e cerchidi ferro, per maggior ficurtà , nel modo ifteflo che nelle artiglierie. Ilche fat- to, " oguagliata di terra, finita, e bene afciutta, fi leuarà di fu gli bil lichi : tazliatone prima il indie di terra, che di dietro per citeher le forme:fa mellor: Spianata dunque in quefta parte , & aggiuftata, fi fegnerà con due o tre tagli , l’incontro del fedime, e dell a A) efteriore o tonica: acciò leparare fi poflan g - te ricommettere nello ifteffo effere ERE Ilche eo fatto fi batterà potenteméte la punta del biligo da capo, fiche fi caui la rocca con lo ftile,di mezzo il maffo del idio E finalmente fi drizzarà la forma LIBRO TERZO. 87 formain piede. Acconciarafli all’hora il luogo del cielo, da poter co- mettere giuftamente la forma de manichi, o corona, cofi dal vulgo detta: e nel vacuo di mezzo cue era la rocca fi darà fuoco, fiche ‘ non folo conofciate cfler la forma afciugata: ma chel caldo penetri la tonica di fuori. All’hora con taglia & argano;o altro machinamen- to, ligati c'habbiate alli vncini dell’armadura più capi di fune, col ca- nape per dritto fi tirerà la tonica,o forma di fuori,& o fi terrà fofpefa, o fi porrà da banda pofatafopracofache ficura ftia , tanto alta, che effendo la forma grande, fi poffa entrar dentro a riuederla e raccon- ciarla, oue bifognafle . Taglicraffi all'hora di canto la camifcia,e non potendofi cauare in vn pezzo,ftracciata fi faluarà da parte; e 1 mafchio nudo fi racconciarà fe in alcuna parte bifognafle. Manca fin quì al mafchio folamente l’accomodamento dell’anfola: & allatonicala forma della corona. Horaè manifefto , che ilvano, che refta trail mafchio e la tonica ricommefli:cioè quel tanto , che occupaua prima la camifcia: riempito di metallo dia apponto la campana.Etfi è ofler- uato,che per ciafcuna libra di terra della camifcia, vengano libre fet- te di metallo,& in alcune otto : alterata la proportion del pefo, fecon- do che la terra fia o pura, o compofta di cofe, che leggiera larendano. Venghiamo hora a gli manichi,li modelli de quali altri fanno di ce- ra, altri di terra. Alcunidunqueli fanno fudivn fondo di caldara, altri fuvn colmo , o dilegno, o di terra al cielo della campana fimile. Fannofi di cera, 0 a mano, o nelle forme figurate in pezzi:e fopra di efli fifanno le forme di terra,adattatoui sfiatatori, c quanto occorre. Sono alcuni, che fanno li modelli iftelli di terra: ilche in vece del ri- fparmio della fpefa, ègiunger faftidio in cacciarli dalla forma. Si vai rà dunque la forma de manichi con la tonica quanto più diligente- mentefi pofla, lafciando ad ogni manico il proprio sfiatatoro, e nel mezzo di tutti all’occhio del palo di mezzo fifarà il getto da empir la forma,con il fuo coppo grande . Riftuccati dunque,e netti che fiano, farà la forma di fuori del tutto finita. Finimento del mafchio . CAP. XXV. A quanto al finimento del mafchio.Nel vacuo onde vfei il fu- {o dellarocca,fi porrà vn maflo di terra, che contenga dentro H di fe M Nel vacuo della rocca fi da fuoco . Si cauala to- nicae fi mette a banda. Camicia fr ta glia di vn can to. Proportion del pefo del metallo al pe- So della terra della camifcia Ordini di far li manichi, Forma de ma nichi fi vnifce con latonica è Getto da em- pir la forma. 83 DELL'HIST: NATVRALE Anfotafimer di fe il ferro chiamato anfola, fimile a ftaffa: ilcui officio é di ritener sii battaglio . Deuefi quefto in tal modo locare,che l’appicco del bat- L = . PE ° De ’ ‘ i 1 vo del ma. taglio reti d'incontro dell’appicco de manichi: nelqual modo farà cuo del ma- ‘*% 1 N ; febio. l’officio fuo libero: gli fuo1 capi alquanto ripiegati auanzerano, per [e Di quanto volete che dalla groflezza del bronzo fiano foftentati. Il maf- l'incontro del {o dunque ben fecco nel fuo luogo fi commerterà, riftuccando di ter manico, a ra molle le commiflure con diligenza, & aggiuftando il colmo, che fonelcano del formail cielo. E fe perefler cotte, l'vnaterra con l’altra non attac- mafchio. —cafle, fi faràla folita copofitione di matton petto , o di terradi forme cotta, con calcina, e chiara di duo, riftuccando bene ogni foflolino, e ftaccamento, che la terra facelle. Cottura delle formeo. CAP. xxvI. ATTO dunque tutto quefto,fi verrà alla cottura delle forme:per Modo dì cuo- ilche fi farà al mafchio vn d’intorno de mattoni fimile a fornac cer le forme. ciotto,murando a fecco quattro dita lontano dal mafchio, & ad altez Figura fimile : ei E afornaciotto. 2&>,che le fia pare: dopo delche fi empirà il vano de carboni:c fi fopra- porràlatonica, che pofi fu gli muri del fornaciotto : nel qual modo infieme, & il mafchro, e la tonica fi cuoceranno . Cominciarafli dun- que co fiamme di legna fecche a dar fuoco fra la tonica & il mafchio finche le bracie accendan li carboni, e che di mano in mano fi appic cino fino al fondo. Giàfi è detto, che mentre vi auueniffero fiflure e __ ftaccamenti, fidebbia riconciare con ftucco di chiara di ouo. Dopo ny: i ; delche incenerati fi porranno in foffa auanti il forno tanto cupa, che forma. cuopra la forma tutta, & habbia il fondo tanto duro, che non per- metta al mafchio di calare peril pefo, perilche fiaccomodarà il ma- fchio con vnacroce o ftella di legno, che auuanzi da tutte le bande: per mezzo de quali bracci con cerchi di ferro o legno fi abbracci la i . tonicaintalmodo,che’l mafchio non pofla feparatamente da cffa Tonica colli- Li ; ; gara col ma MOUETÎ: € fl empirà la fofla di terra , battendola con mazzi, e ben fehio. ftringendola con la forma a poco a poco, come nelle artiglierie fi è detto : qual’iftefo modo può nelli laueggi, & altri vafi con- cairo modo CAVI feruarfi .° Ma fogliono ancora le forme di campane grandi di lauorar le da alcuni maeftri lauorarfi dritte con centina mobile , che giri attor- forme grandi. no:qual fia da capo cofibbiata con vn pollice di ferro, che auuanzi fo pra il lauoro da vn braccio , e da baffo habbia vn cerchio di 1500 30 di ferro \-SLCABRO: TERZO: 89 di ferro tondo aggiuftato , che contenga la circonferenza del f{c- dime nella grandezza che volete far la forma : all'hora fi torrà la centina fatta fecondo la propria ragione;a piè di cui fia confitto vn mezzo cerchio, che tra il cerchio di prima,& vn°altro più in fuori girando, poflacondurre il mafchio nell'efler fuo giufto : ilche fatto {opra vna fofla tonda,e cupa da due braccia, fopra di cui fiano attrà- uerfati alcuni ferri, acciò fattoui fuoco, li carboni e ceneri poflan ca- {car dentro , fi fabricarà per ilmezzo del mafchio , e luogo della roc- ca, vn concauo piramidato a modo di conocchia, c'habbia forame nel fommo, acciò pofla effalare il fumo. Faralli quefto di tefte di mattoni, murato con terra, inueftendo di mano in mano detta pira- mide di terra,fin che arriui apponto alla centina. Nelche fempre la forza del caldo,che è dentro il vacuo del mafchio afciugherà la terra fopra datagli : perciò non fi deue trametter di dar terra, finche non fia la forma del tutto finita: percioche,fe affreddifle, difficilmente di nuouo vi sintrodurrebbe tanto caldo , che le terre di fuori fi riafciu- gaflero, per la groflezza che la forma contiene. Cofi dunque in- tieramente fi finirà la forma con le mifure, & ordini delle altre cofe innanzi dette. Sono alcuni che le biligano dritte tra due piani di ta- uole, come ne gli molini a vento fuol farfi : fituando prima il pol- lice in mezzo, che con fue capi, e nell’vno e nell'altro tauolato, hab- bia biligo : onde ftando ferma la centina, la forma giri attorno, e fi- nitache fia, fe ne pofla tal pollice trarre , perfarfelilacorona. Que- {ta fi afciugherà di mano in mano, facendoli a guifa di due fornacet= teche le reuerberino la fiamma, vna dabaflo, l’altra da capo. Comparation del lanorar le forme dritte , e colcate . CAP. XXVIII. Di Vann. E quallauori , il modo che colcate le maneggia, molto più mi Concauopirà» midato détro del mafchio , oue fida fuoco eAfltro modo di lauorar le forme erte. Il modo, che piace;come di mentrauaglio e più ficuro , mentre il fufo fia /e lavora col- ‘proportionato al pefo,& habbia ilfuo mouimento. In quefto folo ee pi eligi- parchefiadi più trauaglio, perche bifogna trasferirle e da colca- ILE è Le colcate ha te oue ftanno portarle alla fofla: ilche non accade in quelle, che nel- di trazaglio il la foffa dritte fi lauorano... H 0% . Ricon- trasferirle». 21° DELL’HIST. NATVRALE Riconciamento di forme. CAP. XXIX. TNIREMO hora communemente alcuni auifi, che alla cottura DD delle forme appartengono:e come elle difporre fi debbanojac cioche amicabilmente,e fenza alteratione riceuano il metallo fufo : Necefo del perilche è neceflario cocerle, accio il vento e vapor groflo, che dal- “0 lhumidità della forma fi caufarebbe, firifolua del tutto. Ilche fe non fifaceffe , rinchiufo farebbe ribollimento, e le forme ne verreb- “« » - bonoftroppiediqualche membro, e bucate ; oltre de gli pericoli e danni , che a gli aftanti potrebbono apportare. Le forme dun- si 5 TERI ee 3 i SLI: que delle figure perlo più è neceflario cuocerle di fuori, perche den- ge tro di loro non è luogo vue fi poffa intromettere ilfuoco , o di carbo fi le da pio fiammachefifia. Perciò è di miftieri farle vn ritegno attorno‘di ° tefte di mattoni daquattro dita lontani, tanto alto,quanto è la forma: qual fi riempirà di carboni per quanto ne tenga, &in oltre che fac- cia colmo:cue pofto a poco a poco il fuoco,e per tutto accefo , fi la- fcierà confumare il carbone, finche da fe fteflo il fuoco fi fpenga. : Ne farà mal fatto,oue fi potrà, lafciar nel fommo della forma vn cflà» ‘Jatoro per ue pofla effalare l’humidità cacciata dal caldo del fuoco. Altri fono , che fanno fornaciotto murato con terra attorno, e fopra quafi chiufo con volta piana: e con fiammadi legni a poco a poco le Modi tre di cuocono. Le forme dell’artiglieria,come che fono tre pezzi di varia “ala conditione, di tre maniere fi cuocono . La maggiore ch'è il primo glierie. pezzo fi cuoce, o colcata, o drizzata. Nella culata dunque fe le fa Forma di ceo fuoco di fiamma con legni fottili e sfefli per lungo, finche per tutto RES si 27224 di dentro s'infoghi,e fi arrosfifca: e fi cuoce in {patio ditre o di'quat- Modo di cuo. tO hore . Le drizzate fi pongono fopra fornello fatto‘a tal fine. Que- cer la dritta. fto dewe hauere nel mezzo vn buco largo per la terza parte del diame tro del circolo, che fa il vano della forma: accioche per eflo afcen- dendo le fiamme, fe ne vadano fino alla fomma fua parte; fenza per- cotere in alcuna delle bande: vue fe percotefle offenderebbe mol: . to la forma: cofi dunque continuando il fuoco, la forma fi fcalda, fi e) infoca‘e fafli rofla, finche le fiamme perla bocca foprana vfcendo . de moftezoil Gagliarde, dian fegno di cottura compita della fuperficie di dentro:e c3pimento del ciò farà almeno per vna groflezza di corda : ilche effendo fatto, turara la cottura che fialaformadi fopra con qualche cofa, fi lafcia raffreddare: nelche i * ‘fiauuero CASLIBRO FERIZO: | 91 fi auuertirà, chel fuoco fi dia più tofto a poco e lungo, che repenti- moetroppo: & anco chele fiamme non piglin vento, onde fidareb be occafione alla forma di colare e guaftarfi, o a far per dentro sfen- diture. Quefti fono gli modi di ricuocer le forme maggiori: maio quando fono ftate le forme gradi,per più commodirà l'ho cotte den- trola fofla: oue fi deue auuertire di cocerle in luoghi men che poflibil fiafcommodi: percioche la terra cotta facilmente fi frange, e franta con difficultà fi racconcia. L’anima,che fala formainterna delle ar- tiglierie , per cuocerfi bene, fi pone a giacere fopra mattoni pofti a tra uerfo & a coltello: cioè col taglio di fotto e fopra , difcofto l'vn dall’al tro vn mezzo braccio , & aggiuftati in modo, che efla ftia ben liuel- lata. Etattorno fe li fa ritegno de mattoni, difcofto tre dita dall’vna el'altra banda, per quanto fi diftende la fua lunghezza : qual empito di carboni, vi fi appiccia fuoco; lafciandoli a poco a poco accendere, & aggiungendo di fopra carbone, oue non fuffe ftatal’anima ben coperta,quallafcifi confumare finche da fe fteffo fi {pinga. Dopo del che raffreddata, e fatta maneggiabile, fi nettacfi riftuccaoue bifo- gnafle , e fe incenera con cenere di bucata o chiara di vuo. Altri di- ftemperanola cenere con vino, altri con acqua. Dopo del che, fe di fotto non è ligata con filo di ferro,fi liga auuolgendola di detto filo di due in due dita, o meno , ilche fatto già è finita. Refta la forma della culata. Quefta per cuocerfi fi poncin terra, fiche poficonla pianezza del fondo: e d’intorno feli fa di tefte di mattoni vn ritegno alto, che auuanzi l’orlo della forma due dita, & empiendo di carbé- niil vano folamente oue ha da entrare il bronzo, vi fi accende fuo co:qual tanto vi fi mantiene,che diuenga ben rofla & infogata . Que- fto è l'vn modo. Altrimente,fi fa circolo di tefte di mattoni, qual fi empiedi carboni,& accefiche fiano,vi fi mette la forma della culata, voltando la parte caua verfo il fuoco, tanto alta, che per tre dita non tocchiil carbone, faluando le fronti delle commiflure fenza ricuo- cere, e cofi fi lafcia il fuoco, finche da fe fi {penga. Sipotrebbe anco a- dattido le forme fu le tefte de mattoni cuocerle con fiamma dilegna fecche: ma communemente fi auuertifca che innanzi che fi tragitti, fiano leforme ben fecche: e fe nelcuocerfi habbian fatto rottura, o Fuoco dato 4 poco a poco, € fiamme, che non piglinvé to.. 1 Come fi cuoce l'anima del- l'artiglieria, - dà Modi di cuo= cer la culata. Primo modo » Secodo modo. Terzo mode . per terra male attaccata , o per natural ritiramento che molte terre . fanno, o per vento , che nel raffreddarl’'habbia percoffe , beniflimo fiftucchino con chiara di ouo, calcina, e matton pefto , o in vece di mattoni di terra di forme, in cui gia fia ftato fatto il getto : ilche fatto . fi ner 92 DELL'HIST. NATYVRALE finettano ben dentro, c fi fpoluerano foffiandole con manticello o canna: e fe gli da per tutto vna man di cenere di gemme di caftrato % fottilmente macinate: rifcontranfi dopo di quetto li pezzi, e fi vni- girone. si fcono.Che fe nel cuocere haueflino in alcuna parte variato, riduchin» li pezzi della ficonrafpao altro ferro che tagli, sìche nella loro giuftezza ritorni- Jorma; no. Ligati per gli vncini d’intorno pofti , per mezzo de quali l’vna . forma con l’altra fi liga, calinfi nella fola , come fa di bifogno nelle artiglierie, ch'è neceflario gittarle dritte, datogli il fondo fotto fodo,e battuta attorno ben la terra alquanto inhumidita, ma non già so oa molle. L'anima dell'artiglieria aggiuftata,che pofi di fotto nel ferro qualmezzi. agognato , € di fopra cò vn palo che pafli per vn buco nello fil di fer- ro aquefto fine fatto, fi fermerà gagliardamente con filo di ferro,che DI da detta animaagli vneini della forma fi raccomanda : onde ilme> tallofufo non potrà folleuar l’anima. Deuefi ancora procurare a far Humidità cà. quanto prima il getto,acciò la forma dalla terra non pigli humidità, trarizal get- cofa molto al getto contraria. Sin quì Vannuccio delle forme che ida da luto fi formano. Summario di quanto ha da aunertirfî nelle forme del get- to, dell'autore. CAP. XXX. O RA noiciforzaremodiraccorre in breue la fomma di tuts | to. Diciamo dunque, cheli capi principali , che in tal ma- teria fi debbono procurare, fono:prima li fufelli nelle cofe che attodo contition di fi lauorano. Lacondition delle terre vniverfalmente nella loro te- serre conueni macità magre , e leggiere , e quafi di neruo rifoluto , acciò per la mol SIEEa ta graflezza non rompano e fendano, e s'incorporino col metallo: Materialiche giOUA per quelto accompagnarle con accimatura e ftoppa, & altre a dette terre materie fimili, che rilafcino la creta ,el'impedifcano, che non fac | Scopa ciaritiramento : e nelle anime, che dideritro fi han da cauare, il me- anime,emo fcolamento dicenere, acciò diuentino fragili. L'anime e modelli ot fenza fotto{quadri,acciò poffano fuori cauarfi: e quelle parti che ti+ | ORA rarfi infieme non poffono, o cheda fe ricalchino nel vacuo, o che fiano di materia liquabile fiche poffano col fuoco cauarfi. La fepa- ration della forma dal modello, o con graffo, ocon inceneramen- to. Quando di vn pezzo la forma non puote farti: il farla di più pez | zi con SUN Forme di più «pezzi quando (LIBRO TERZO. 93 zi con contrafegni,che fi poffano rimetter infieme. Fortificare cialcu- na forma da fe con ferri filati, cerchi, e fpranghe di ferro , & oltre di ciò con gli vncinia detti armamenti lafciati,vna parte di forma con l’altra ben fi lighi . Il colligamento del mafchio con la vefte che refta dentro il metallo altre volte fi fa di verghe di ottone trafitte , come nelle fufioni fottili : altre volte di ferro,come nelle srofle e di molto metallo , e per confeguenza di poffanza maggiore,oue fi folpetta che l’ottone trafitto fi liquefaccia:percioche non è dubbio,che'l ferro nel non fonderfi molto più refifta al caldo. Deucin oltre la materia fo- prauanzare dal getto : percioche foprauanzando nella parte fuprema della forma,col pefo ftringe il metallo tragittato: e ciò non fi facendo ne verrebbe il metallo {pongiofo aguifa dipomice. Inoltre debbo- no efler le forme ben cotte, e da ogni humidità libere , acciò il vapo- re moffo non caufi fbollimento. Tutte le dette cofe alla parte delle forme, che di terra propriamente detta fi fanno ; appertengono. NCarration brene de gli altri modi di formare». CArTxxxi Aut. A non farà forfe mal fatto efflendoui alcun’altre maniere di formare fenza terra,a compimento del foggetto propofto,far ne vn breue difcorfo. Fuilformar di geflo antichiflimo: ne ciò fo- lo fopra gli effemplari inanimati:ma fopra l’ifteffo volto dell'huomo come Plinio nefafede, dicendo. Lyfiftrato Sycionio fratello di Ly- fippo fu il primo, che col geflo formafle la faccia dell’huomo ; oue tragittandouilacera rapprefentaua l’imagine. Quefti ftudiò molto al raflomigliare: percioche gli altri innanzi di lui tutti attendenano a farle quanto più belle. Sin quì Plinio. Formafi col folfo liquido, ce come ho detto con pietre intagliate , e con forme di miftura, & an- co con Îe forme fatte de metalli : dequali molte non fopra il modello ma dae ftefle fi fcolpifcono. Alcuniperforme, che fopra l’ifteflo modello fi fanno, hanno introdotto le colle con molta induftria. De qual modi, perche anco ne ragiona Vannuccio : veggiamo quel che egli ne dica. Modo Lifogni e lor contrafegni. «Armamento delle forme . Ligaméto del mafchio co la vefte . Quando con- UENZAnNo Ver= ghe di ottone e quado di fer ro è Forme bè cot teecheno vi fia bumidita . Formarcol gef fo. Con folfo . Con pietre in= tagliate. Forme di me- tallo . Di colle. Da DELL'HIST: NA TVRALE eModo di formar con colla. Cap. XXXII. DiVann. x ATENTRE nelle figure fiano fottofquadri,per non hauer da rac Per qual ne- YW È corree rimetter nella forma tal riempimento de fottofqua- a dri, come cofa ad effeguir difficile : e perche anco quando fi adopra me di colli. argilla molle, non fi poffono :fi farà fenza tal riempimenti. A que- | fto dunque fatta colla di ritagli di pelle ; o di rafchiatura di carta pe a del corà, quanto più netta e forte : & onto.bene innanzi il figurame,che ‘ èilmodello,con oglio,o graffo porcino , e fattoui in oltre d'intorno Ritego. —vn ritegno, chela colla non fi verfi, alquanto tepida fopra vi fi gitte- icona rà;e cogelata che fia, fopra poftaui vna tauoletta, giontamente con lo rouerfamento ftoriamefivolterà fottofopra: all’hora feparandone il modello reftarì nella colla il fuo cauo ben formato, quatunque vi STARE fuffer ftati molti fottofquadri. In quefta forma dun ta nella forma que prima con vn pennelletto ben onta, fi di colla. può tragittar il seflo,& vfandoui indu- {tria,tragittaruifi anco cera. Altri- mente fi puote far tragetto — nell’ifteffo cauo,di col la incorporata con gef- ii fo cotto fottilmente macinato: e raffred- data che fia detta miftura,cauando ne laforma fi haucrà la fi- gura che fi cer caua. DD} DER dl ECZIANEE DELLHISTORIA NATVRALE FE RR A NU ESM PD ERA FEO [CE/RIOMON RLO, I D Nel quale fi tratta delle terre appartenenti all'vfo di Pittu- ra, &all’arte Fullonia. i: T erre confiderate da pittori. CAP. O SA "ArrFiNnITA' della pittura alla plaftica & all'arte 3056 diformare c'inuita a raggionar delle terre, che al- SE) la pittura appartengono: e per confeguenza di dot- (& trina, & a maggiorintelligenza, a toccar vniuer- L DI falementela materia de colori. Sono delli colorila 22% maggior parte, &lipiù notabilitolti da minere, erbe, & alcuni da animali. Minerali fono, la cerufla,gial- lolino, minio, cinabrio, biadetto , verde detto montagna, e verde azurro: e delle terre la verde, pauonazza , più maniere di rubriche, e diochra, la terra nera, il paretonio. Di piante fono comelalacca, il tornafole fpetie di color violato , il verde ceruino. Mifturate fono di terra con piante, comelaterra fanta,che è terra di color herbacco tinta. Dianimali fono come il chermefino moderno, e la purpura. Fafli da gli pittori differenza tra gli colori, fecondo l’hauere più o me- no corpo. Hauer corpo dicono quelli colori,che coprono,e fono fen zatrafparenza: non hauere corpo dicono quelli c'hanno trafparenza . In oltre fan differenza tra gli colori, fecondo il facile , e difficil feccar fi:e fecondo il conferuarfi lungo tempo, o in brcue mutarfi, e per der la viuacità: nelche fi fa confideration delle materie, fecondo che l’vn dall’altro , con cui fi adopra patifce : onde feguono ancora le differenze de colori, fecondo gli lauori a quali fiadoprano: percioche altro colore vuole l’opraa frefco, altro afecco, 0a Guazzo, O ad oglio. A frefco chiaman quel lauoro, che fi fa fulo intonicato di frefco, in- nanzi che cominci a feccare: quefto quantunque non riccua molte nature decolori,ma fubito gliammazzi, nondimeno con quelli che appropriate li fono, lungo tempo fi conferua , penetrando il colore nella Differenze de colori dal ge- no di cofa on- de fi togliono . Colori minera lia Colori di terre Colori di piate Colori dimate rie mifturate. (olori da gli animali . Altra differè za de colori è° habbia corpo, o nò. Differèza dal feccarfi prefto 070. Differéza dal confernarfi la go tempo . Differenze de colori dal mo- do di adoprar li. Colorito a fre- Sco. 96 DELL’HIST. NATVRALE nella fuftanza dell’intonicato: onde fatta vnione per lungo tempo du colori afec- ra. A fecco chiamanle pitture , che fu l’intonicato o inuecchiato o E almeno del tutto fecco fi fanno, oue bifogna prima farui il letto di geflo con colla liquido , o di altra fimil materia, e fopra colorirui. coloriraguaz A guazzo chiamano & a tempra, vna maniera alla detta fimile data “Sali tem- {ulatela, o tauola. De qual colori, parte fl temprano con colla di car- niccio e di ritagli di corio, parte con chiara di ouo.Adoprafi la chiara di cuo battuta prima cò latte di fico,il cui beneficio è di romper la vi- {cofità,c filatura del bianco:percio tagliandofili piccoli ramufcelli in pezzetti, vi fi mettonoatal effetto,e fi dibatte. Confannofi alcuni co- lori più con lacolla , e fono quelli che voglion chiarezza, come gli azurti tutti : altri più con la tempra, come quelli c'hanno più ofcu- rezza: quali fono il cinabrio , elalacca. Equantunque nella prima mano li colori, tutti di colla fi diano: nel riuederfi,e ritoccarfi fi fa la Gommacuefì detta differenza. La gommafi adopra nelli colori in carta; & è quali aio i dell’ifteffo andamento. La maniera ad oglio, è cofa di pochi anni glio. introdotta, e del tutto a gli antichi incognita : adoprafi in quefta maniera, l’oglio in vece dicolla, edi tempra, o digomma: ma di tante varietà di ogli, fono in quefto vfo folamente riceuuti, li fatti di Dual colori à feme di lino € dinoce. La maggior parte dunque de colori fi con- qual maniera fa con l’oglio, gran parte rifiuta il lauoro a frefco. Sono alieni dal conuergano» Jauoro a frefco la lacca, la cerufsa, l’orpiméto,il verderame, il gialloli- no: perciò in vece di quefti fl adopran le terre di fimil colore: &in vece di bianco di cerufsa, fi adopra il bianco fatto di calce lunga- mente purgata, & incorporata nell'acqua con bianco marmo in pal- le,e di nuouo rimacinata. Lo fmalto adoprato con oglio nello fpatio ditempo fi annerifce perche fecca tardi: perciò molto meglio fi a- dopraa frefco , e fe le accompagna, acciò fecchi più prefto, l'oglio di fallo o di fpigo. L’orpimento fecca ancora tardi per efler di natura grafla,e corrompe cò la compagnia fua la cerufsa:perciò negli lumifi adopra folo: nelli fcuri fi carga di terraroffa, o di altro che faccia per lo fcuro. Il verderame,come che fi fuga quanto fi può di adoprarfi, pure il men cattino modo diadoprarlo , è in velatura:cioè che dato il bianco, e nero di fotto, fecondo Îe differenze de lumi & ombre che bifognano, fi dia fu vna fotti mano di verderame, fiche per la fotti- cliezza trafmetta la differenza de gli lumi e dell’ombre date di fotto: in qualunque altro modo adoprato è peggiore .. Alterafegli prefto il colore, & con la fua vicinanza offende gli altri colori, che con eflo confi- LIBRO OVARTO. 97 confinano e le annerifce : accompagnafi bene nello fcuro con il fu mo.Nelli colori che tardi feccano generalmente fi accompagna il fec cante : quefto intendono, o il vetro fottiliffimamente pefto, o il litargirio con l’ifteffi ogli cotti. Ma per feguir il noftro inftituito or- dine, e per accompagnarl’intelligenza delle cofe antiche con le mo- derne, veggiamo quel che Plinio delle nature de colori, e delle pit- ture c'infegna. Diuifion de colori fecondo Plinio. Car. 11. DipPlin. be) D altri, o fono di natura o di miftura. Floridi fono il minio,l’ar- menio, il cinabrio, la chryfocolla, l’indico, il purpuriffo : quali anco fogliono dalli padroni fteffi delle opre confegnarfi alli pittori. Ditutti come ho detto: altri da fe nafcono, altri fon fatti. Nafcono la finopide, la rubrica, il paretonio, il melio, la eretria, l’orpimento: gli altri fuori di detti de quali negli metalli habbiamo ragionato, fo- no fattitij: &oltre di eflitra glicolori vili, l’ochra, e la cerufla bru- ciata, la fandaraca, il fandice, e l’atramento feyrico . ( O no de gli colori, altri aufteri, altri foridi , e gli vni, eoli Della $ inopidee Lemnia. Car. 111. Di Plinio. A finopidefu primaritrouata in Ponto nel tenimento di Sino- D pi Città,onde ha il nome . Conobbefi pofcia in Egitto nell’ifo- le Baleari, e nell’Africa. Mala più eccellente in Lemno ifola di Gre- cia. Cauafi nelle grotte. Quella che è contigua a fafsi , è più dell’al- tre eccelléte.Ha la gleba finopide il tuo colore di fuori macchiato. Di efla fi feruirono gli antichi nello fplendore . E di varie manierc:per- cioche ve ne è della più , e della men roffa, e della mezzana. Ado- ‘prafi cofi col pennello , come per colorir legno . Quella che è più roffa, è vrile è colorimento di abachi. Vogliouo alcuni dar alla finopide il fecondo luogo delle rubriche: perciòche la palma fi concede alla lemnia, come più propinqua al minio. Fu que- fta molto dagli antichi celebrata, infieme con l’ifola oue nafce : ne fi vedca prima altrimente che figillata. Danno di efla vna fotto- mano,econtrafanno il minio. Etècofa nobile per vfo de medici. I Dell’al- Seccanti, che fi danno alli colori. Colori floridi » Colorì natura li, (olori fattitij. Sinopide ado- prata nelli lu- mi La lemnia tie ne il primo luogo trale ru briche. (onla lemnia contrafacea- no îl minio è x 98 DELL’HIST. NATVR'‘ALE Rubrica Egiz Dell'altre fpetie di rubriche fono vtiliflimea fabri l'Egizzia, e l’Afri- zia © Affica cana : perche più dell'altre tutte fono afforbite ; ouefi danno: del- na perche vti i : liafabri. lebonealla pitturane nafcono nelle minere di ferro. Fafli della ru- brica l’ochra,bruciandofi détro pignate noue lutate:quanto più nelle e l fornaci brucia,tanto diuien migliore. 11 leucophoro, che è il letto che cofafia. dell'oro quando fi da ful legno, perche lo ritiene eli da fchiarimeh to, fi fadi finopide pontica libra mezza, di file lucido, libre diece, di melino grecefe libre due,mefchiati e ben pefti infieme e tenuti per dì dodici. Quefto delle rubriche diffe Plinio. (onfiderationdell’autore nelli detti di Plinio. CAP. 1111. Aut. In ioloo ila ch ov? Sinopide de an gf \YV E fono alcune cofe da confiderare. E prima della finopide, tichi bolo rof che fia il bolo roflo pochi anni adietro chiamato Armeno; è Sobogsi- —.manifefto, cofida quel che n'habbiamo da Diofcoride , che dà alla bona finopide il color di fegato :come per l'vfo d’indorare, nelqual hoggidi ancora fi offerua : come per tutte le altre virtù , da Diofcori- DI de, da Plinio, & altri dategli. E che quello che chiamauan bolo ar- eli lemnia, Meno orientale , che è di color più viuace, in glebe lifcie, che facil mente alla bocca fe liquefà a guifa di buturo , vtile contro veleni, e morfi maligni: fia la terra lemnia , è cofa anco manifefta : cofì per quello che nel difcorfo di Plinio habbiamo vifto, come. per che quefta terra ci fi porta da Lemno ifola hoggi detta Stalimene. In M inio de 4n Oltre,che'l minio degli antichi fia ilcinabrio di hoggi naturale, è co- tichi boggici- {a anco manifefta: percioche il loro cinnabari è lachrima di pianta, nabrio . o (47 Ea ; ) : l’iftefla c'hoggi diciamo fangue di drago... La rubrica fabrile, e chia- «Magra. mata dal vulgo magra, di fuftanza men che le dette denfa, e più a ru- bigine vicina, e di tintura più abondante. Adoprafi commune- mente per fegnare da macftri di legno fciolta in acqua: bagnan- done laccio : di cui fi tengono li due capi nelli ftremi della li- nea,chefi vuole, efialza nel mezzo, fiche nel ricadere fegni la linca che bifogna: illaccio dunque fi intinge fcorfo con vna fpongia di tal humore imbeuerata. Altre volte fi adopra con ftecche fottili, in- tingendo nella fpongia a modo di penna. Eche con la lemnia fi contrafacefle il minio color hoggi detto cinabrio,è cofa conueniente alla ragione,per la conueniéza del colore,non hauédofi all’hora il ci- nabrio cò arte fatto:di cui l'abondanza ch'hoggi fe ne ha, toglie la ne- ceflità LIBRO QOVARTIO.. |. 99: ceffità di contrafarlo con lalemnia: fendo che il moderno cinabrio nel colore porti vantaggio, e nel prezzo cofti meno. Ma che la rubri- ca bruciata pafsi in ochra, io non fo come pofla dir Plinio: cflendo la {perienza manifefta in contrario che l'ochra col bruciarfi pafsi in ru brica. Come la lemnia fi adoprafle ne gli {plendori ragioneremo in- nanzi, mentre trattaremo delle maniere e modi delle pitture, con l’i- fteffo Plinio. Chegli abachi de antichi fiano riponimenti de vafi da alcuni detti credenziere , e da noftri volgarmente detti ripofti, è co- fa che dall’ifteffo Plinio habbiamo nel trattato delle gemme. Refta hora feguir con Plinio la materia de colori. Spetie de Si. CAP. v. di Plinio. ELLE mineredi argento &oro nafcono ancora colorimen- ri, il file, &ilceruleo . Il file propriamente è limo . L’ottimo è uel che fi dice Athenefe. Appreflo è il marmorofo,che cofta la me- ta del detto. Ilterzogenodifile chiaman Scyrico dall’ifola Scyro. Vièancoilfile di Achaia, di cui fi feruono acolorir nella parte om- brata della pittura, di minor prezzo di quefto. Vièilfile chiamato lucido , che vien di Gallia. Del lucido e dell'Atenefe fiferuono ne gli lumi. Ne gli Abaci folo del marmorofo:perciò che’ marmo,che in elfo è,refifte meglio all'amaror della calce . Cauafene vn'altro vin- ti miglia difcofto dalla città:qual fi brucia, celo chiamano gli adulte- ratori preflo : ma fi conofce che fia falfo,cofi per l’amarore,come per- che fia fcioltoin polue. Li primi che introduffero il pingere col file, furono Polygnoto e Mycone:ma dell'Athenefe folamente fi feruiro- no: l'età feguente fi feruî di quefto ne gli lumi: ma nell’ombre dello Scyrico,e del Lydio. Il Lydio ficompraua in Sardi: hora non piùfi nomina. Dal che come anco da quel che da Vitruuio appreflo ve- dremo,manifeltamente fi prowa il file efler la noftra terra gialla, e che fiano di cflo più fpetie, differenti nel colore , 0 nell’effer chiaro , 0 al- l'adombratura idoneo. Differenti anco nella fuftanza,o frale,o dura. Dalche anco fi potrebbe conchiudere, la terra detta di ombra efler nell'ifteflo ordine de fili,& fegnateméte l’Achaico:già che habbiamo da gli antichi, che delle ochre c fili erano più fpetie di fuftanza diuer- fe: effendone altri limofi , altri marmorofi, come dall’ifteflo Plinio vifto habbiamo. Segue Plinio del cerulco . I a Del Error dî Pli- nio nella com mutation del la rubrica in ochra. edbachi che cofa fiano j Varie fpetie de fili varia- mente adopra te, Terra diom= bra fpetie di Ochras e a DELL'HIST. NATVR'ALE Del ceruleo. CAP. VI, | Plinio Lceruleo è arena. Furono anticamente tre geni di ceruleo ; l'Egiz- ziotragli altri tutti fommamente approuato. Lo Scythico,che fa- cilmente fi dilegua, e macinandofi ne da quattro maniere variate, fe- condo il più bianco, e più ofcuro: e fecondo il più fottile e’1 più grof- fo.Elterzogeno,il Cyprio più anche lodato del Scythico. Oltre di quetti vi è il ceruleo Puzzolano, € lo Hifpanefe, arena che iui è co- minciata a farli. Tingefi tutto,e fi cuoce nell’herba propria di cui beuc il fugo, nel refto tutto fipreparacome la chryfocolla:, Aut. 5 (ona PZ Ritrouanfi fino ad hoggidì le glebe delceruleo Puzzolano di con- fiftenza fimile ad arena conglobata. » O SIT Lomento di ceraleo. CAP. . VII. Di Pli. È At cerulco fi faillomento, col lauare e peftare : & è più del 1) ceruleo bianco. Adoprafi fulacreta: percioche è impatiente somento non della calce. Horaèintrodotto il Neftoriano cofichiamato dall'auto E Lio re, e fifa dalla più parte leggiera dell'Egizzio. Adoprafi anco nel- lainente fila l'iftefo modo il Puzzolano chiamato cielo , fuori che nelle feneftre, creta» “Nonhamolto, che comincia a portarfi il ceruleo Indico . La ragion Ceruleo indico |. A o: o ; SR h per contorna- di adoprarlo è nelle incifure, cioè cue l'ombra dal lume fi difparte:& re. oltre di quelti cuni vn'altro vilifsimo ceno di lomento,che chiaman trito. La proua delceruleo fincerifsimo è nel carbone che s’info- ceruleo come chi.Contrafafsi con la viola fecca,fpremuto il fugo nella terra eretria. ficotrafaccia. A tr. Dalchefi vede che egli nella fuahiftoria fotto nome di ceru- leo egli naturali, e fattitij, e di tintura cofi metallica come di herbe comprenda : macinafi il file difficilmente. Sin qui Plinio del fi- le, e delceruleo. Della chryfocolla . CAP. VIII. Di Plinio. Chryfocola, YA chryfocolla è fuftanza condenfata nelli pozzi delle minere come (i generi dall'humore,che trafcorrendo perla vena dell'oro , &indi ac- coltofi, & ingroflatofi il limo,nelli freddi d’inuerno s’indura fino a pui I durez- do LIBRO QMAR TO. OI «durezza di pomice nafce più lodata nelle minere di rame:a cui in botà fuccede la fatta nelle minere di argento. Ritrouafene anco nelle mi- neredi piombo piu vtile,che la detta di oro . Faffene anco nell’ifteffe Pryfocolla minere per induftria humana, ma men buona, fondendo per tutto l'inuerno fino a Giugno leggiermente acqua nelle vene, e diflecan- dofi poi nel mefe di Giugno e Luglio: fiche chiaramente s'intende non efler altro la chryfocolla, che vena putre. La natiua che chia- man lutea, è molto più dura , ce nondimeno fi tinge anco ella con l’herbalutea; percioche ha proprietà d'imbeuerfi il fugo, non altri- mente che fa la lana, e'llino. Peftafi perciò in pila: fetacciafi fottil- mente , e fi ritorna a macinare: e di nuouo fi fetaccia molto più fottil- mente: ciò che non pafla, fi ritorna a peftare, e paflare per ftaccio : la polue fottile fi diftribuifce in catini, e fimacera nell’aceto , per toglierli la durezza tutta. Ilche fatto torna a macinarfi , lauarfi nelle conche, e difleccarfi: all’horafitinge con alume fciflo , e lherba luz- za detta: e fi colorifce innanzi ch'efla colorifca altro. Importa in quefto qual fi fia la condition fua,e quanto fia beuace : percioche fe ella non rapifce il colore, fe gliaggiunge lo Schytano, e Turbifto, medicamenti cofi detti, che forzano ad aflorbire il colore . La chry focolla cofi tinta chiamanili pittori orobite dal color dell'orobo her- ba: e dieffa fanno duegeni: la lutea che fi conferua in lomenti,che fono pallotte dalla fottil polue ammaffate, e la liquida, che fi fa dalla humidità, e fudore di dette palle fciolte in humore. Fanfiambe que fte fpetie di chryfocollain Cipro: malodatiflima fi fa in Armenia: feconda in bontà in Macedonia: abondantiffima in I{pagna. La fomma lode fua è, che fia fimiliffima a color di campagna che allegra mente verdeggi. In fommafidiftribuifce la chryfocolla in tre geni: nell’afpracheèla più vile: nella mezzana: e nell'attrita, altrimente detta herbacea,che è la miglior di tutte. All’arenofa innanzi che fi dia fe le fa il letto di paretonio & atraméto:quefti ritengono la chryfocol laecopiacciono altuo colore. Dunqueal paretonio, che è di natura eraflittimo , e perla (ua lifciezza tenacifsimo fi fparge l’atramento, acciò la bianchezza del paretonio non apporti pallidezza alla chry- focolla. Stimafiche lalutea fi dica dall’herba dell’ifteffo nome: qual mefchiata col cerulco contrafà la chryfocolla: materia vilifsima e fal- lacifsima. e Difcor- fatta con inda firia. Chryfocolla dettalutea» Chryfocolla orobiteo Chiyfocolla di tre geni 5 102 DELL'FEISE :NAT.VRALE Difcorfo dell'autore fopra l’ifleffi colori. Car. virir. Aut. . I n quì Plinio della chryfocolla verde natiuo : della chryfocolla Lutea berba. de orefici parlaremo oltre. La lutea è herba detta hoggi luz za,o ruzza,che communemente fi adopra nelle tintorie per tinger di amariglio fpetie di giallo:è quefta herba di efhigie fimil iva tutto alla refeda,eccettuado,che non ha il foglio incifo: falli fuoi fiori d'in- torno il caule dritto, a mododitirfo di efsi veftito. Hor quanto al- lo Schytano e Turbifto , che fiano medicamenti da far aflorbir li co- lori, manifeftamente dice Plinio : ma di che fi faceflero non ifpiega. Hoggi nelle rintorie fi vfano varie forti di alumi, e lifsiuij a quefto Toro, effetto, ilche è quafi bafe al colorimento feguente da darfi. Portafila fia detta. ° chryfocolla hoggi fotto nome di verde montagna: ma fono nelli e4z41779 » © verdi minerali come anco dell’azurro habbiam detto,e de più molli, verde me- N . a ; - : - i fibiati inpie- € de più duri e marmorigni:& habbiam vifto , il lazuleo & il verde in trafimileage vna iftefla mala mefchiati in macchie diftinte: ma ambi di vna iftel- be: fa durezza,e di pulimento proprio di gemma: e fi vede che Plinio trat ti del cerulco & della chryfocolla, & generalmente di azurri e ver- di non folo naturali,e metallici:ma anco delli fatti da tintura di her- ceruleo nome be. Il ceruleo dunque è nome commune de colori celeftini , de qua come amol 1; eccellentifsimo è il lazuleo propria rubiginofità dell'oro, etra g te fpetie. | prop S , gem me numerato per la denfità della fua vena, e pulitezza che riceue. fonoui anco li biadetti naturali come fi è detto; di minor durezza, e di minor forza di refiftere alla lunghezza del tempo. Faffene an- co con tingere il vetro,e quefti fono nel geno de fmalti. Euuene in ol tre dell’antico fattitio fsrettolofo e fimile ad arena: come è il Pozzo- ceruleo fatti- lano,dicuihabbiamo ragionato. Faflene con arte di argento viuo, His & anco di rame:di cui quantunque fia proprio rendere il verde: aiu- tato nondimeno dal fale armoniaco , e dal nitro , da il colore azutri- no:come che quefte fpetie defolubili confacciano con l’auuenaméti dell'argento , e dell’oro:e che feco ritengono fumofità di detti metal- li : € perciò quantunque fia proprio di ciafcun metallo rendere il fuo colore:nondimeno poflono fecondo il vario accompagnamento de fali,renderli variamente.De gli verdi fraliflima è larubigine del ra me, e prefto perde il colore: adopraft a velare. Della chryfocolla, fi è detto, (4 Verdi. LIBRO :(OVARTO 103 detto,che ne fiano hoogidi in effere opere antichifsime,e che anco ne fiano gemme della durezza dipietra lazula. E ficomehabbiamo det zerde come «to chel verderame con il fale ammoniaco, o falnitro fermentato pali mm azur pafli in azurro: cofi acontrario fogliono li pittori portar l'azzurro ka azurro in color verde,con la compagnia dell'amariglio: come fanno del bia # verde. detto col verde vefica . Segue la confideration del minio cofi detto da antichi Romani, qual hora chiamiamo cinabrio. Di quefto prima ‘era conofciuto il naturale: hoggi è freguente il fatto con arte per ful- limatione di folfo & argento viuo, di color viuaciffimo , dicui oltre ragionaremo. Hora feguendo il naturale veggiamo quel che ne di ca Plinio . Cinabrio . Del minio de antichi hoggi detto cinabrio . CAP. x. Di Plinio. ITROvaAsIi nelle minere di argento ancora il minio, hoggi- R di nelle pitture di autorità grande, & anticamente tra Roma- nidi grandiflima,anzi fagra. Numera Verrio gli autori a quali dob- biamo darfede, chel fimulacro di Gioue folea nelle fefte tingerfi la faccia di minio,e fimilmente il volto de trionfanti: eche cofì trion- Riace falle Camillo: e con la ftefla religione hoggi anco fi giunge ne gli vm uuo nelle ce- vuenti della cena trionfale. E dacenfori tra le prime cofe fi da Gio- ritonie de an uc a miniarfi: delche qual fia la caufa io fto ammirando, quantun- EEE que fi {appia chiaro, E hoggi quefto fiain vfo de populi Ethiopi, e che gli loro grandi fi tingano tutti di eflo: e che appo di efsi fiano li fimolacri de Dei di quefto colore. Perilche più diligentemente trat- teremo di elfo. Theofrafto nouantanni innanzi Prafibulo , magi- ftrato di Athenefi,che viene alli ducento quarata noue della città NO-. 7yyeztion del ftra: dice chel minio furitrouato da Callia Athenefe, fperando nel mimo. principio di poter eftrarre oro dalla vena rofleggiante nelle minere diargento :cquefta efler la fua origine. Ritrouarfene gia dall’hora nella Spagna, ma duro, &arenofo. Ritrouarfene anco appo Colchi in vnarupe inaccesfibile,onde faettando lo fcoteano giù, ma adulte- ro. L’ottimo ritrouarfi fopra di Efefo, nelli territori Cilbiani,e che fia arenain color di cocco . Quelta peftarfi c lauarfi, & in oltre cofi lafarina,come il fedimento rilauarfi di nuouo. Ma efler differenza nell'artificio : percioche altri fanno il minio nella lauatura Poe altri Minio da al- tri detto cina brio . Cinabrio de an tichi fangue di drago . Cinabrio nelle pitture dichia roefcuro. Perche il ci- nabrio fi trala Scia]e nelli monochromi. Cinabrio ve- nina di Spa- qua. Cinabrio o mi nio de antichi come rubbato da pittori. Tod D'ELL'HIST:NA/T.V.RA LE altri nella prima efller più fcolorito,e nella feconda diuenir ottimo,ne mi marauiglio che fuffe in tanto pregio:percioche fino atépo de'Tra iani era in ftima la rubrica per teftimonianza di Homero, che celebra le naui dalla fua tintura,autore pur nelle pitturc, e colorimenti, d'in- tendimento raro . Chiaman li Greci il minio milto,alcuni cinnabari onde nacque errore nel vero cinnabari: cofi chiamano coloro il fan- gue di drago fchiacciato dal pelo dell’Elephante, mentre fopra dilui cafca, c fifa mefcolanza dell’vn fangue con l’altro: ne vi è altro colo- reche rapprefenti propriamente il fangue, come habbiam detto. Quefto tal cinnabari è vtiliflimo ne gli antidoti,e medicamenti; ma li medici ingannati dal nome, in vece fua adoprano il minio, mate- ria di veleno,come poco apprefio moftraremo. Pinferoli pittori anti chili monochtomi col cinabrio, pinfero anco col minio di Ephefo, ual vfo è tralafciato : percioche era di molto travaglio il gouernarli. In oltre P'vno e l’altro di detti colori fi ftima cofa molto agre , e per- ciò fono paflati alla rubrica,& alla finopica. Si adultera il cinabrio col fangue di capra e forba pefte . Diffe Iuba che] minio nafcefle in Ca- ramania. Hermogene che nafca in Ethioppia ‘mada niflun luogo de detti viene a noi : ne altronde quafi , che di Spagna. Il più famo- fo è del Sefaponnefe region della Betica: cue le rendite del popolo Romano fono ftabilite nelle caue del minio. Perilche non viè cofa oue fia guardia più diligente , che in quefta. Non è lecito iui di raf- finare e cuocere il minio: ma fi porta in Roma la vena improntata a pefo di diecimilia libre l’anno. Quiui dunque filaua: e vi è ftatuito il prezzo per legge, che non pafli lire fertanta. Verò è che fi fofifti- cain molti modi: onde lacompagnia ha comodità di rubbare: per- cioche vi è vna fpetie quafi in tutte le minere di argento,e di piombo, che fifa bruciandola pietra, che è mefchiata con dette vene: non di- co già quella pietra che vomita l'argento viuo : ma altre pietre in- fieme ritrovate: vi fi ritrovano fimilmente vene fterili di piombo di proprio colore, che acquiftano il color roflo nelle fornaci , e fi pefta- no in farina. Quefto è il minio di minor prezzo a pochi conofciuto, molto inferiore della detta naturale arena. Habbiamo dunque l’vno con che fi fofiftica il vero minio nelle botteghe. Sofifticafi ancora con lo fcyrico : & in che modofi faccia lo fcyrico diremo appreffo : ma che lo fcyrico fi dia per letto al minio cel’infegna il rifparmio della fbefa. E foggetto anco il minio alli furti delli ftefsi pittori, mentre c6- rinuano in lauarli pénelli di minio carchi:percioche il minio rificde nell’ac- nell’acqua:onde fi ricupera da rubbatori. Dceue il minio fincero ha- uer color di cocco: il fecondario patifce dall'humidirà delle mura, & perde la viuacità del colore:come cli'egli.fia rubigine metallica. Cuo cefi da maeftri Sefaponenfi la vena del minio fenza argento . Il modo di approuaril minio è con l’oro:percioche infogatofi l'oro il contra- fatto fi annerifce , il fincero ritiene il colore. Intendo che fi contra- faccia anco con calce: ma fi conofce nell’ifteffo modo. E mancando l'oro fi può far l'iteffa proua fu di vna piaftra di ferro infogata . Sono «al minio contrari] li raggi del fole,e della luna: alche fi rimedia fopra dando al minio feccato col pennello la cera punica calda liquefatta conoglio: ilche fatto auuicinatiui carboni di galla fi tocchi difuoco finche fudi : dopo con candele & con tele nette fi maneggi, come fi fa ‘nel dar la pulitezza alli marmi. Coloro che raffinano il minio fi liga- ‘no la faccia con vefliche, acciò nel fiatare non tirino a fe la polue per nitiofa, c con quelto nonreftino di vedere. Si adopra anco il mi- ‘nio per feriuere e fa le lettere di molta chiarezza cofi nell’oro come ‘negli marmi de fepolchti. °- (olort bianchi: paretonio, ceruffa, melino. CAP. XI. DiPlinio. L paretonio tiene il nome dal luogo oue nafce in Egitto,dicono che fia {piuma di mare col limo raffodata, e che perciò fi ritruo- uino in eflo le conche marine minute. Nafcene ancora nell’ifola di Candia & in Cyrene : cotrafafli in Roma con cretacimolia cotta & in {petlita.Fra gli colori bianchi quefta è grallifsima & tenaciflima nel- l’intonicati,perlafualifciezza. MELINO. Il melino & eflo anco è bianco . Nafce l'ottimo nell’ifola Melo. Nafcene anco in Samo:ma di quefto nò fe ne feruono gli pittori per la fuatroppa groflezza. Cauan la iui aflettati, ricercando le fue vene tra gli fafsi:diffecca la lingua nel toccarfi. Cer vssa. Euuiilcolorbiaco terzo detto ceruffa, lacui ragione habbiam detto nelle minere del piòbo: fu già terra ritrouata da fe in Smyrna nel fondo di Theodoro:di cui gli antichi fene ferui- uano nelle pitture de naui:hora fi fa tutta di piobo & aceto,comie hab biam detto. Aut. Quefti fono li bianchi de antichi da Plinio nar- rati. Il paretonio, il melino, la ceruffa. Hoggi per gli lauori a frefco fiadopravmn'altro bianco. e, ‘ Ceruffa N Minio come ft conferni nelle pitture. Raffinatori del minio. Paretonio ri- pieno di minu te conche. eNfelino . Ceruffa> ° 106 DEEL'HIST. NA'EVRALE Ceruffacome fi faccia. Car. xit. DiPlinio. A come fi facciala ceruffa, Plinio altroue ha moftrato . Perciò veggiamo quel che iui ne dica. Di Plin. Danno le botteghe di piombo lo pfymmithio:cioè la cerufla. i Lodatifsimaèla di Rho- cerufafifadi 90» Falsi con fottilifsime rafchiature di piombo pofte fu di vn vafe piombo allo- di aceto afprifsimo, e cofi gocciando elle, quanto ne cafca nel- dordell'aceto l'aceto,feccato fi macina, fi criuella, & incorporato con aceto fi fpar- te in paftelli, e fi feccaal fole l’eftate. Fafsialtrimente fopra pofto il piombo ad vrciuoli di aceto, e chiufo per dì diece, e rafchiatone la ceruffa come muffa, e di nuouo ripofto il piombo, e rafchiato finche venga meno: quel tutto che èrafchiato fi pefta e criuella,c fi cuoce nella padella, e fi mena di modo, che nella fuperficie venga alla fandaraca fimile : dopo delche filaua con acqua dolce, finche tutte ceruffa ado- le nuuolette fi lauino. Ilche fatto , fi fecca, e fi diuide in paftelli. OL prata ad ab- tre delle virtù nelle quali fomiglia all'altre medicine pigliate dal pio- RAEE: bo, èconueniente alla bianchezza di donne. Cocendofi più oltre la ceruffa diuien rofla. Bianco afrefco. CAP. XIII. L bianco c'hoggi dì è in vfo,fi fa di calce alcuni mefi macerata nel- I l’acqua, e per tal via dall'acrimonia purgata, e con marmo bianco ‘ fottilmente macinato, ftretti in maffe infieme. Ben fecche dunque che fiano,e fermate le maffe,quando bifogna, fimacina e fiadopraà frefco , in luogo che la cerufla nelle altre manicre di colorire . Ceruffabruciata Cav. xiv. DiPlinio. fa: Ana A ceruffa bruciata fu ritrouata a cafo,da incendio in Pyreo,bru- purpureo . ciata nelli funerali: di quefta prima fe ne feruì Nicia fopradet- to Ottima hora fi ftimal'Afiatica,altrimente detta ceruffa purpurea: fafsianco in Roma, bruciato il file marmorofo, e {pento in aceto: fen za la detta non fi adombra. i ba Sanda- ‘LIBRO QVARTO. 107 Sandaraca, € arfenico. Cap. xv. ‘Di Plinio, W A fandaracafiritruouanelle minere di oro, ediargento, tan- L to migliore quanto più rofleggia, e quanto più rende odor vi- rulento. Quanto più purafia, più èfrale. ARSENICO. L'arfe- nico è dell iftefla materia. Migliore è quel che più va al color dioro: peggiore è quel ch'è più pallido ò più alla fandaraca fimile. Euuene vn terzo geno di mefchiato color di oro,e di fandaraca. L’vno ce l'al- tro delli due dopo dettiè fcamofo. H'primo geno èfecco, puro,efi fende con fottilifsimo corfo di vene. Sin qui Plinio. Aut. Onde è manifefto,che l’arfenico de antichi è ilcomune orpimento., e chel noftro orpimento roffo fia l’ifteffo che la fandaraca. Etaltroue l'iftef- fo Plin. la fandaraca e l’ochra dice Iuba nafcere in'Tropazo ifola del mar roffo:ma indi non fi porta a noi. Come fi faccia la fandaraca hab biamo detro. E dell’adulterina . Fafli l’adulterina di cerufla cotta nella fornace: il color deue effer di fiamma. Aut. Lafandaraca dun que a- dulterina è il minio noftro vulgare colore hoggi del tutto riceuuto in vfo in vece di fandaraca, come in vece di orpimento,il giallolino . Eretria . Gip. xvisborn DiPlinio. Y Aeretria hail nomedal luogo ouefiritruona. Aut. Scriue- -B ne Diofcoride, che è di due {petie l'vna grandemente bianca, l'altra di color di cenere. Eche l'ottima è la cinerea, teneriffima, e che fregata ful rame vi lafcia linea dicolor dioro. Bruciafi dentro pignate. Segno della giuftamente bruciata , è che sfauille, e che fia ve nuta in color diaria. Mela. Car. xvII. DIDilade A della melia quefto habbiamo da Diofc. La melia imita nel color di cenere l’eretria:è runida al toccarla,e fregata co le di- ta ftride come fa la pomice rafchiata:ha la virtù dell’alume più rimel- fa: ilche ageuolmente fi comprende nel gultarla. Vfafi da pittori per far durare più lungo tempo la viuacità de colori. i Colori Arfenico de antichi che è l’orpimento. Minio de mo- derni . Eretria tinge ilrame di co- lor di oro è Melia confer ua la viuacità de colori. ia DELL'HIST. NATVRALE Colori fattity, Sandice, Scyrico. Car. xviti. DiPl A fandice fi fa mefchiata la fandaraca fatta di ceruffa con egual parte di rubrica:quantunque Virgilio la ftimafle herba. Ne vi Plinio riprefo fono colori di maggior pefo, che gli detti. Sin quiPlinio. Que dai Falloppio par che nella citation di Virgilio giuftamente fia riprefo dal Fallop- pio : percioche non dice il poeta, cheli agni fi pafcan di fandice:ma Seyrico, che che faran coloriti difandice. ScyRico. Tra li colori fattitij è eefaf4 —Îlo fcyrico di cui habbiamo detto che fi fa letto al minio:: falli di fi- nopide e fandice mefchiati. Aut. Segue oltre Plinio a ragionar delli colori fattitij, dicendo . dAtramento . CAP. XIX: DiPlinio. ‘ Ancotragli fattitij l'atramento : quantunque ve ne fia del na- turale di due maniere: percioche vno ne prouiene a modo di falfugine, & vn'altro èla terra ifteffa di color fulfureo: ambi a quefto approuati. ISOGo {tati pittori c'han cauato di fotterrali carboni non in atvaméto di 1eramente bruciati: cofa in vero importuna e nouitia. Fafsi commu- fuligine di ra nemente di fuliginei in più modi,brugiando ragia,o pece : alche han- xd: no fatto proprij edifici] , onde non eflalafle il fio Si fa nel mede- mo modo lodazifsimo dalle tede , e fi adultera con fuligine de forna- ci,e de bagni, di cui fi feruono a fcriuerlibri. Sono alcuni che cuo- «aAtraméto di cono la feccia di vino fecca, & affermano che fe la feccia è di buon Lia 4; Vino , che tal atramento Hel il color d’indico. Polygnoto, e My- asramento. CONE pittori famofifsimi, ilferno di vinaccie. Apelleinuentò di far lo di auorio bruciato , qual chiamano celefantino. Portafi. d’india l'atramento indico, di fattura a me non conofciuta. Fafsi ancora da tintori dal fior nero che attacca alle cortine dirame. Falsi dal lesno delle tede bruciato , pefti nel mortaro li carboni. Etè marauigliofa in ciò la natura IIC fepie:ma di quefte non fifa inchioftro. Ogni atramento fi raffina col fole. Quel de libri ficompone con gomma.’ Quel dell'intonicato con colla. Lo disfatto con aceto piu fi attacca e difficilmente fe ne và. Purpu- * EI:/LIRRO }O.V ARTO 109 , = Purpari(fo. Caphbxx.: Di Plinio. E glicoloriliquidi, quali habbiam detto darfi da gli padroni ; ) pet la grandezza del prezzo, innanzi di tutti c il purpurifso fatto di creta argentaria. Tingefi quefta creta con la purpura:e beve quel colore più velocemente delle lane. Il migliore è il primo,men- tre nel caldaro bollente è delli rozzi medicamenti imbriaco. Ap- preflo di bontà è il fecondo, pofta lanoua creta nell’ifteflo decotto, dopo che ne è tolto il primo e quante volte ciò fi fa, fi minuifce la bontà,reftando il decotto più dilauato, per la diminuition della fu- ftanza fuccolenta che tinge. Perciò fi loda più il Puzzolano, che non fa il Tyrio, o il Getulico, o Laconico : onde fonole purpure precio- fifsime. Caufadi quelto n'è, perche fi infà molto dhyfgino, & è co ftretto di afforbir la rubbia. Il più vile è di Canofa. Li pittori fatto c'hanno il letto di fandice vi danno di fu con l’ouo il porporiflo,e c6- trafanno lo {plendore del minio: mafe voglion finger la purpura danno di fotto il ceruleo,e dopo con l’ouo vi fopradanno il purpu- rifso. Che cofa fia byfgino. Car. xxr. Aut, A checofafial'hyfsino , di cui anco fa mentione Vitruuio nel color purpurco , dicendo che fi tinge la creta de rubbia c d’hy{gino, veggiamo quanto fe ne pofla con Plinio congetturare. Parlando egli dunque della purpura altrimente detta pelagia,e del buccino : de quali l’vna dice efler fpinofa, l'altra concha lifcia : del color del buccino e purpura , e della liga loro, ne dice quel che fe- gue. . Il Buccino da fe non è lodato , perche rilafla il colore: maliga molto bene al pelagio, & alla molta nigrezza di quello da quella aufterità e fplendore, che fi cerca, di cocco : cofi mefchiate le forze , Fvn con l’altro fi rifueglia , c fi riftringe. La fomma delli medica- menti è in ducento libre di buccino cento nouantyna di pelagio : in quelto modo fi fa quel bel colore amerhyftino. Mail color Tyrio fi fatia prima del pelagio nell'immatura e verde cortina: dopo fi tramuta nel buccino. . Somma fua laude è , ilcolor di fangue : K appreflo Cretafi tinge di purpura . Gradi vary di bontà. Purpurilfo puzzolano , pche miglior de gli altri. (ol purpuriffo fi cotrafanne altri colori, Buccino + (0lor tyrao 9 PIO DELL’HIST. NATVRALE appreflo, quel ch'è di afpetto nereggiante, e rifulgente: quindi Ho- mero chiamò il fangue purpureo: e ‘paftando all’ hyf{gino. Hanno ri- Hyfgino cole rrouato in oltre di ica le materie di terrà con ] ‘tell colori; & il iti tinto di grana fopratingerlo di tyrio,pet farl’hyfgino. Dalche fi sù chel’ hy{gino è è color fatto da più tinte, e no piantà femplice,come an co altroue dimoftra parlado del giacinto herba,oue cofi dice . Prouié- ne in Gallia abondantemetre il giacinto: eglorano coquefto in vece di Coinparition BiAna il colore hyfgino:la fua radice è bulbofa. Hora fe dalle cofe da dell'hylgino noiconofciute vogliamo ancora dar giuditio delle fimili : fi tingono CREO appo noi molti oloni pauonazzi prima dirubbia e poi d’indico . Sa- ‘rebbe dunque l'hyfgino proportionalmente il fecondo colore dato dopo larubia, per fase purpureo. Dell'indico. Car. xxIt. DiPlinio. 2 O po il purpuriffo.èin molto pregio l’indico. Vien d’India:faf- A fi dilimoriunito&:attaccatto alla (piuma di harondini: ne- ro nel peftarfi, ma che nel dilauarlo renda yna mirabil mefcolanza di Altra fpetie Purpura & azurro. Enne vn'altro geno che nata nelle caldare delle d'inlio. —botteche purpurarie,& è piuma dit purpura. Gli adulteratori il con- itafanno; con tingere il fterco de colombi,o lacreta felinufia, o creta anularia i vero indico: ma fe ne fa proua col fuoco, SC che l’indico fincero rende fiamma di purpura eccellente, io. manda odor di mare:e perciò alcuni ftimano , chefi raccolga da fco- Purpura bog eli. Aut. Quefto Plinio del purpuriffo e dell indico . Hoggi la pur a pura è è cafcatadi vlo pla maggior comodità che fi ha del chremifino, Chremefino , che dall’Indie ci fi porta: fono quefti piccoli animaletti di color hes checofafia. dantifsimi mentre inhumiditi fi frecano,di figuraa cimici fimili. Mal'indico hoggi conofciuto o e fuccolenza dell’her ba detta guado, dà antichi glafto &ifati : di cui anco fi fa la fioretta Fioretta, che colore dell ifteltà natura dell indico: cogliefi perla fioretta l'herba Cosa: guado,fi ammontona;e fi lafciache ammarcifca, indi di efla accom- pagnata cò cenere,e bagnata di acqua calda, fi accoglie la {piuma fot- to il detto nome: qual fecca va attorno ih polue, nera nella prima vifta, ma azurra nel dilauarfi:alla fuftanza di cui fimiliffimo è l'indi- co,che di leuante ci fi porta in paftelli,rifpondendoli fecondo tutte le proprietà di tintura e fapore . Hafli dunque che l'indico,e della {piu- ma di Indico prima JSpetie è i ° LIBRO OVARTO, IR ma di detta tinta , e della [piumadi porporafi accoglie. Ritorniamo hora a feguir con Plinio le materie de colori. Di Plinio. Pietra armenia. CAP. XXIII. Acci l'Armeniala pietra detta armenia dal fuo nome. Que- fta è pietra nell’ifteflo modo tinta, chela crifocolla: l'ottima armenia è quella , che molto verdeggia, di color accompagnato con azurro: è ftata ritrouatain Ifpagna vnaarena che piglia 11 medemo colore,perciò il prezzo fuo alto,che era dilire trenta, è calato allire fei: è differente dal ceruleo nella bianchezza, che fa quefto colore, più te nero. Sin quiPlinio. Aut. Dalche s'intende chela chryfocollal’ar menia, e’l ceruleo fono materie congeneri, differenti fecondo le ve- ne che le rimettono:percioche leraminghe danno il verde, e chryfol la : leauree, &argentee l’azurro: e le mefcolate l'armenio, color mefchiato. In oltre alcune di quefte fono materia poluerolenta, co- me in calabria vna venadi cerulco in polue: altre gleba che con le di- ta fi disfà,come anco è la confiftenza del verderame : altre di durezza mezzana come la chryfocolla, l’armenio, il ceruleo : altre più dure a modo di gemme, e di ottima pulitura: come il lazuli di color cele- ftino, & alcune vene di verde dell’ifteffa durezza,che fogliono con l’iftefo lazuli accompagnarfi. Fafli della chryfocolla il verde detto montagna:dell’armenio il verde azurto,e feparato ilverde di banda, l’azurro delli biadetti . Dell’armenio dunque fi fa il biadetto, cofi vol garmente detto:ma del ceruleo duro, detto pietra lazulea,fi fa il color dell’ifteffo nome, di maggior prezzo che altro fi fia. Hora per mag- gior intelligenza della materia de glicolori de antichi,farà bene ve- der quel che Vitruuio in tal foggetto cilafciò fcritto : accioche dal conferir le dottrine infieme , refti meglio quefta materia fpianata. Colori narrati da Vitrusto. Cap: xxiv. DiVitruu. E glicolori alcuni fono che da loro ftefli nelli proprij luoghi fi creano, altri fi fanno di altre materie maneggiate,e con cer- ta mefcolanza temprate. Prima dunque moftraremo quelle,che da fe ftelle nafcono, come è la terra da Greci detta ochra. K Dell'ho- è (bryfocolla; ATMENIA,e Ce ruleo congene Fia Differenza di confiftèza nel li colori mine rali. verde monta gna. Verde azurro Biadetto. Azurro oltra marino + DELL'HIST. NATVRALE 112 Del’ochra . CAP. XXV. ‘'OcHRA,come in molti altri luoghi, fi ritruoua anco in Ita- Ochra Athe- L lia. Ottima era l’Athenefe: hora non fe ne ha: percioche men- nese» tre le famiglie hebbero le caue di argento fi faceano le grotte fotter= ra per ritrouar l'argento: e ritrouandofi la vena di ochra fi feguiua nondimeno : ondegli antichi hebbero copia di file eccellente. Sin quì Vitruuio. Onde habbiamo che era mancata l’ocra, per eflerf tralafciato di feguir le caue di argento,forfe perche altronde fe ne ha- uefle con minor fpefa: e raccogliamo anco che’l file fia l’ifteffo che Sile è l'iftello i . | Ti l’ochra. Nealtrofignificando ochra voce greca, che a noi pallidoe con l'ochra. giallo : meritamente tal terra è detta da noftri terra gialla. Segue del- la terra rolla. i Ù Rubriche. CAP. XXVI. Di Vitruuio. E rubriche fi cauan copiofe in molti luoghi : male eccellenti in pochi: come nella prouintia di Ponto jin Sinope, nell'Egitto, nella Spagna, nelle ifole Baleari, e non meno in Lemno:li datij di qual ifola, per conceffion de Romani godono gli Athenefi. Aut. rubrica hog- E' conofciuta la rubrica fotto nome di magra e terra rofla:le terre rof- gi nera et fe fonoin vfo de pittori: le magre in vfo de fabri legnaiuoli. ga. Parcetonio, e melino. CAP. XXVII. L Paretonio ha ilnome da gli luoghi onde ficaua. MELINO. Nel medemo modo il melino; percioche la minera {ua firitruo- uain Melo vna delle Cycladi. Creta verde». CAP. XXVIII. A creta verde fi ritruona in più luoghi: ma l'ottima in Smyrna: quefta li greci chiamano Theodotio : percioche ‘Thcodo- to fu,nel cui fondo primafiritrouò il detto geno di creta. Aut. Chia- | mafi LIBRO OVARTIO! | © 113 mafi hoggi terra verde: è cretofa e leggiera e di foftanza fottile: cot- res verde ta rofleggia. Adoprafi principalmente a frefco: adopralianco ad come fiado- oglio imitando le carnature di donne, in alcuni luoghi con gra- Hejizm e tia:oue fi è da auuertire, che l’iftefla hiftoria,che Vitruuio attribuifce di Piso, alla verde, Plinio trasferifce alla cerufla. Quefto dico, accioche fia- no li ftudiofi auuertiti nelle lettioni de antichi, & a noltra degna {cufa, cgiufta difenfione, mentre per chiarezza della verità, fiamo forzati alcune volte contradirli e corrigerli, e fegnatamente in Pli- nio autore altrimente vriliffimo,& onde pofliamo hauer intelligen- za di molte cofe, purche auifatamente fi legga : ue altrimente letto ci condurebbe in molti errori, & intrighi. Orpimento, e fandaraca. CAP. XXIX: ti "’ORPIMENTO che Greci chiamano arfenico fi caua in Ponto, L La fandaraca quantunque in più luoghi, la ottima ha la fua caua in ponto, preflo il fiume Hypani. Altrove come fa nelli confi- nidi Magnefia&Efefo , vi fono alcuni luoghi, onde fi caua prepa- o;pimento na rata, fiche non bifogna macinarla, o criuellarla , fendo ella fottile suralmere pre comeogni altra peltaamano , e criuellata. Aut. L'arfenico de an PEtzi0r vAirfenico , e tichi fl è detto già, che fiail chiamato volsarmente orpimento, e che. fandaraca de la fandaraca fia 11 chiamato orpimento roflo: & è mamfefto che il co- «ate. lor di orpimento imiti il giallolino , e la fandaraca rofla il color del te) volgar minio o fandice, o più tolto del cinnabari. Segue Vitruuio del minio de antichi , hoggi detto cinabrio . , Del minio, e chrifocolla . CAP. XXX. Di Vitruu. NtRrARO horaafpiegarlaragion del minio . Dicefi che fuf- È fe prima ritrouato nelli renimenti Cliuiani di Efefo: di cui l’ef- fere &il modo di farfi,ha molto del marauigliofo: percioche fi caua la zolla detta anthrace, prima che col maneggio dell’arte diuenga mi nio.Haquefta vena il {uo color ferrigno partecipe del rufo,& ha d’in torno fe vna polue rofla. Cauandofi, dalle percofle de ferramenti mandafuori fpeflo lacrime di argento viuo :quali firaccolgono. Le zolle con lalor pienezza di humore fi pogono nelle fornaci a fecca= re:oue il fumo per il caldo del fuoco da efle folleuato, rifedendo nel fuolo del forno, fi ritruoua eflere argento viuo . ’Tolte le zolles. K 3 le goc- Anthrace «frgento vi- uo dall'ifteffa vena del mi- nio,0 cinabrio moderno è Vena del mie nio come diué gatenera. Minio tocca- to da raggi al tera il colore. Modo, che’! minio lunga- mente fi con- ferui è Minio adulte rino come fi conofca » cu DELL'HIST. NATVRALE le goccie che rifedute fono per la breuità del tempo non poffon raccoglierfi : ma fi fcopano nell’acqua : oue concorrono, e fi am- maflano in vn corpo . Hora ritornando altemperamento del minio: le glebe fatte già fecche con peftello di ferro fi ammaccano e macina no ,econ fpefle lauature,e cotture fi fache acquiftino il colore « ca- uano dunque dalle zolle quette fuftanze: & il minio abandonato dall’argento viuo , perde la natural robuftezza, e ne diviene di natu- ra tenera e debole: perciò mentre nelle puliture de conclaui fi darà fu l’intonicato , puote ftare nel fuo color fenza difetto: ma ne gli luo ghi aperti,come li cortili fono e loggie, e tutti luoghi,oue può giun- ger il fole e luna con fue raggi, toccato da quefti fa alteratione: e per- fa la virtù del colore, fi annerifce. Cofiè anuenuto, come anco a mol- ti altri,a Faberio fcriba: qual defiderando nell’Auentino hauer ca- fa elegantemente pulita, diede alle mura tutte del cortile e loggie il minio: qualiin breue e tra di vn mefe ne diuennero di color va- rio, e fenza gratia veruna : perilche ricondufle di nuouo il pittore a colorirli di altri colori. Ma fealcuno vorrà più fottilmente procede re,e che il fimimento di minio ritengail proprio colore : colorito che fia il parete e fecco, potrà con fetole darui fula cera punica cò alquanto dioglio disfatta. temprata. Dopo del che con carboni ac comodati in vn vafe di ferro, rifcaldando la cera col muro,mouerà quella a fudore,fiche venga ad agguagliarfi.Finalmente con candela e panno lino ben netto lifciado, le meni, come foglion gouernarfi le ftatue di marmo.Quefta cura fuol chiamarfi da Greci caufis,che figni fica infogamento. Nel qual modo la vefte fatta della cera punica non comporta, ne chel {plendor della luna, ne li raggi del fole iui perco- tendo annullino il coloredi detti pulimenti. Hora gli fondachi che prima erano nelle caue di Efefo, fono trasferiti a Roma:percioche co- tal geno di vena è itato poiritrouato in I{pagna, dalle cui minere fi ortan le dette zolle, e per gli datieri in Roma fl rafinano. Sono detti fondachi tra iltempio di Flora èdi Quirino . Contrafafli il mi- nio con mefcolanza di calce:dunque fe alcuno vorrà far proua della fua fincerità, farà in quefto modo. Togliafi vna piaftra di ferro, c {o- prapoltoui il minio,pongafi a fuoco, finche perl’accendimento sim bianchifca: e quando dall’imbianchimento farà mutato il colore in nero leuifi la lamina dal fuoco:che fe raffredato ritorni nel colore pri mo,farà fegno di fincerità: ma s'egli refterà nel color nero , harremo n le) Cal certo fegno del minio adulterato . Chrifo- LIBRO OVARTO 1155 Chrifocolia. CAP. XXXI. Di Vitruvio. noviciniavene di rame. Il minio el’indico dall’iftelsi nomi fi fanno ove prouengano. Sin quì Vitruuio. To A chryfocollafi porta di Macedonia. Cauafi da luoghi che fo Difcorfo foprabi detti di Vitrusto,e Plinio. Car. xxxIr. L L'intelligenza di cui diciamo, che il nome di minio ètolto dal fiume di Spagna preflo di cui fono dette caue. Etl’indico dall'India. La cera punica, è la bianca:qualcome s'imbianchifcae Diofcorride e Plinio c'infegna: le fetole di cui ha fatto mentione, fo no li pennelli fatti difete porcine: quali intendiamo cfler quelle, che fono nel fomimo della {pina a mododi crefta. Hora fe vogliamo conferire con li fritti di Vitruuio, quel che dell'ifteffe cofe Plinio n'ha detto, uedremo manifeftamente che egli,ogni cofa che ne di- ca da Vitruuio trasferendo, habbia con l’alteration di parole fatti al cuniinciampi, parte corrompendo il vero intendimento delle cole, e parte di fouerchie aggiute apportandoui . I] carbon dunque di gal- la,di cui Plinio fa mentione,par cofa molto fuor di necefsità, 6 forfe caufa d'impedimento . Il bruciarla col fuoco è manifeftamente cota nociua. Vitruuio dice fcaldarla. Et il fine di tal rifcaldamento da Plinio è taciuto: &èche lacerafirenda eguale . Il far prova del mi- nio con l'oro infogato è cola più fouerchia e d'impedimento, che al- trimente : potendoli ciò fare con femplice piaftra di ferro. Ilche tut- to fia detto con riuerenza di quefto autore, qual non è l’intention noftra di dannare: ma folamente di mottrare alli tudiofi del vero; con quanto auifo gli antichi ferittori fi debban leggere : ilche colo- ro che non fanno, è neceflario che incorrano in difricultà ineftrica- bili, lafciando fpeflo per alcune parole mal riferire, la verità ttefla del- le cofe. La chryfocolla fimilmente, quantunque dica Plinio na- {cere in tutte le vene: ma ottima efler quella di rame: Vitruuio non- dimeno c'infegna che fia propria della venadirame:e fe all’altre è commune quefto in tanto auuiene:in quanto fiano di vena di ra- me partecipi: perciò chel verde è proprio del rame. Noi habbiam vifto Tnanertimen= ti vary di Pli mo nell'hifto- ria delminio e chiyfocolla . Chryfocolla propria del ra me cotro Pli. 116 DELGE"HIST. NA TVR'ALE Cute di cem viftovene metalliche di alternate crufte di crifocolla e ceruleo rico- cn AA uerte: dico la prima di ceruleo continuato nella fuperficie increfpata 33 " quafi in granella: fu la qual crufta, foprauenea la chryfocolla con altra crufta fimilmente continua e di groflezza maggiore:e fu di que- fta in alcune parti, macchie fottili di ceruleo : fiche nella mefcolanza delle vene,dall’humor della loro rubiginofità infetto facendo princi- pio,fecondo la leggerezza e proprietà loro , l’vna fu l’altra fan fuolo, fecondo habbiam detto, la chryfocolla di fopra di fuperficie più li- ... fcia, il ceruleo fotto dici di fuperficie increfpata, e SPES della chry- a focolla altre macchie fparfe di ceruleo. Ritrouanfi hoggi fin dalli finoanofrité tempidi Vitruuio e di Plinio le mura colorite di minio, e di chryfo pi. colla, con prontezza e viuacità mirabile , non altrimente che fe fuf- fero colori ditempo proflimo dati. Hora con Vitruuio feguiremo li colori artificiali. Dell’atramento: CAP. XXXIII. DiVittruuio. NTtRARO' horain quelle materie , che mutandofida altri ge- ni col temperamento del maneggio, riceuono le proprietà de colori: c prima dirò dell’atramento , il cui vfo nelle opre fuole fpef fo eflere neceflario : acciò fia ben conofciuta la ragione con che fi ap- Mine ba parecchia . Siedifica dunque vna torretta a volta, a guifa di ftufa "e raccogliere il fi pulifce con marmo bene allifciato : & innanzi di quetta fi fa vna fumo per l'a- fornacetta con le fue narici , che fbocchino nella detta torretta a vol- ENAMENLO è R Go ta: chiudefi la bocca del forno con diligenza, fiche la fiamma non {panda fuori. Pofta dunque nella fornace la ragia : quella tocca dal- la forza del fuoco, è coftretta mandar il fumo per le narici entro la ftu fa: quale attaccandofia gli pareti & alla volta, indi poi raccolta, par- te fi tempra con gomma per l’inchioftro de libri, parte temprato con Cpriamiro di colla fi adopra dall’intonicatori a colorimenti de pareti. Ma fe non facile apparee hauellimo apparecchiate tali commodità,per non reftar nelle noftre chio. neceflità impediti potremo auualerci del feguente modo. Si torran- no farmenti, o fcheggie di deda, & appicciatoui fuoco , fi lafcieran- no paflar in carboni:quali fpenti e pefti nel mortaro con colla,farino il nero non difdiceuole per vfo de intonicatori : nò altrimente la fec- cia di vino fecca cotta in fornace, e pefta con colla, farà bona a que- fto feruitio, e farà gratiofa maniera diatramento ;e quanto farà di maggior i LIBRO QVARTO,. 117 magior vino fi auuicinarà più al color d'indico. Sin quì Vitruuio. Aut. Noi hora tempriamo per vfo di fcriuere il noftro inchioftro con chalcanto altrimente detto vitriolo : percioche bollite materie le snofe acerbe nell'acqua, come fonoo galle o corteccie di granato o altre fimili, e giungendo vitriclo al decotto , fecondo che’! vitriolo {i disfà, quafi in iftante, fimutail decotto in color nerifsimo:a cui giungendo gomma habbiamo inchioftro a feriuere idonco. La fo- uerchia gomma apporta danno all'inchioftro, che non corra ne fcri- ua, ma refti aggrumato al calamo: la poca fa che nonattacchi alla carta, e lafciandofi facilmente l’imbratti: &in oltre trapaffando la {uftanza tutta della carta,fala lettera interminata. E‘ vtile alla tempra tura dell’inchioftro il vino, e.l’aggiunge vigore: altri vi danno vna parte d’indico perrenderli il nero più grato con la participanza del- l’azurrigno.Quefto è l'inchioftro c'hoggi adopriamo per fcriuere:ma per vfo di ftampa, fi adopralaifteffa fuligine da Vitruvio narrataci temprata con vernice : cofi chiamiamo vnlicore compofto di oglio di linoccolofonia, vtile a molti feruitij:etalèlatinta che fi adopra nelle ftampe,che improntano con la parte folleuata: ma per ftampe di rame che improntano a contrario con l’incauo, fi feruono della feccia bruciata narrata fimilmente da Vitruuio : percioche dando la tinta alrame, & aftergendo con diligenzala pulita fuperficie dief- fo, reftanondimenola tinta nelle linee incauate: oue fopraponendo la carta inhumidita: calcata con feltri piglia l'impronto della tin- ta lafciata nel cauo di dette lince. Temprafi la feccia con oglio cotto dilino. Quefte fono le più diftinte maniere di tinta. Segueilce- rulco . Ceruleo . CAP. XXXIII. di Vitruuio* - E tempre del ceruleo prima furono ritrouatein Aleffandria:ma dopo Veltorio inftituì di farne in Pozzuoli. Il modo come fi faccia in vero è marauigliofo . Si pefta l'arena con fior di nitro fottil Inchicftro me derno da fcrim e Giufto tempe= ramento Inchioftro de ffampatori. Pernice che cofafia è Stampe d'ince V40) ° (eruleo come mente , fiche fi faccia il tutto a farina fimile. Mefchiafi quefta con Sifeccia, rame limato con lime grofle, a rafpe fimili , e riuolte con mano fiammafsano in palle, fiche alligate fecchino . Secche fi accommo dano in orciuolo di terracotta. L'orciuolo fi pone in fornace. Cofi il rame e l'arena detti, fecchi che fiano , infogati dalla forza del fuo- co communicando l’vno all’altro il fudore, fiappartano dall’eflet proprio 118 DELL’HIST. NATVRALE proprio,e dalla forza del fuoco vniti fi rendono dicolorceruleo: Dellofla. CAP. XXXV. *V sra molto vtile nell’intonicati fi tempra in quefto modo. L Cuocefì la gleba del file, fiche fiainfocata, {pengefi in aceto, ediuiene di color purpureo. Aut. L'ifteffo ha detto Plinio farfi del- la cerufa infogata, e fpenta in aceto. Della ceruffa, e verderame. Car. xxxvi. Di Vittruuio. ORA non farà fuori del propofito trattar della ceruffa e del Modo di far verderame, che gli noftri chiamano eruca. Li Rodioti ac- la cerufa. commodandoli farmentinelle botti vi foprafondono aceto , e fopra li farmenti pongon le maffe di piombo : dopo del che coprono le bot ti, fiche non fitin fuora: & apprendole dopo vn certo tempo, ritro- uan la ceruffa fatta dalle mafle di piombo.Nel medemo modo fanno delle piaftrelle di rame, e ne fanno la detta eruca. è? Sandaraca. CAP. XXXVII. Di Vitruuio. Sandaraca fat A ceruflacotta nella fornace, mutando per l’incendio il colore, ta di ceruffa. diuien fandaraca:ilche dall'incendio a cafo impararono gli huo mini. Quefta è molto migliore di quella, che fpontaneamente nata fi cava. Aut. La fandaraca natiua,e l’orpimento detto roflo, fono di natura cauftica e velenofa.La fatta di ceruffa,è la chiamata volgarmen te minio , molto migliore nell’vfo della pittura , di color fra l’ochra e’ cinabrio. Oflrodicheecomefifaccia. CAP. xxxviIIt. Di Vitruu. ; ORA cominciaro a dir dell’oftro. Qual con la fua fuawirà di SARAS del colore, di prezzo e di eccellenza tutti gli altri auanza. Que- ° fto fi raccoglie da vn conchiglio marino,di cui fi tinge la purpura:di © N 3 3 5 proprietà a chi le confidera niente meno dell’altre cofe della natura meraul- LIBRO QVARTO. merauigliofe : percioche non in tutti gli luoghi oue nafce fegue vna maniera di colore: ma fitempera naturalmente fecondo il corfo del fole,onde quel che fi raccoglie in Ponto e Gallia, perche quefti pac- fi appropinquano al fettentrione,è nero : e procedendo tra fetten- trione e ponente fi ritruoua livido:ma quel che fi coglie dall’equinot tiale leuantino al ponentino è di color violato : quel che nel pacfe verfo meriggio ha la potenzadi color roffo. E perciò l’oftro rotio,na fce in Rhodo ifola, & in tutte le contrade di tal effere proflime al cor fo del fole. Colti che fiano quefti conchigli,con ferri attorno fi fcar- nano, e da efsi feriti vlcendo vna fanguinolenza purpurea a lagrima fimile, fi fcuote nel mortaro: oue dimenando fi prepara. Perche dunque fi caua da conche matine: perciò fi chiama oftro . Conferua- fi couerto di mele,altriméte p la (ua falfugine prefto diuien fiticchio- fo. Aut. Sin quì Vitruuio dell'oftro:l’vfo di cui ‘hora è del tutto di- {meflo, quuntunque non manchin li conchigli. Le purpure hanno la corteccia dura e grofla , ce con molti procefli appuntati: li buccini habbiam vifto con Plinio, c'habbiano anco vna fimil fanie : e che fia no conthigli fenza detti procefsi: nel qual ordine pofsiamo porre al- cune fpetie di lumache marine di color purpureo abondantiflime, molto freguenti nel noftro feno Baiano . Ma perche fia difmeflo l'v- fo delle purpure,non pofsiamo altro ftimarne, che l’abondanzadelle cocciniglie animali cofi detti, daqualicon maggior lucro habbia- mo il noftro intento : percioche femplicemente da efle fi fa il creme- fino color eccellentifsimo: & accompagnate con altri,il pauonazzo. Quette dunque dall'India, oue dall'induftria humana in molta abon danza fi allenano , portateci, han fatto per quanto ftimo difmettere del tutto l’v{o della purpura. TI.9 Imitattonde molti colori con altre materie. Cap. xxx1x. Di Vitruuio . F NNOSI ancora li colori purpurei dalla radice di Rubia,e del- l'hyfgino. Non meno fifanno da fiori, altri colori: perciò l'in tonicatori), volendo imitar il file attico , fan bollire la viola fecca in vafe con acqua: e temprato che fia la fpremeno per panno lino in mortaro : oue mefchiando e dimenandola creta: indi la raccolgon Oftro fecondo lipacfi varia il colore . Come fi rac= colga. Come (i cofer Ule Buccini, e pur pure. Lumache nel feno baiano carriche di co lor purpureo . Purpura per- che difmeffa dall'ofo. Imitation del lì colori purpu rei. fmitation del colorata, &imitano il color di file attico. Nelmedemo modo tem. Sile attico» prando Imitation del lachryfocola . Îmitation del lindico. A2urro oltra marino, che cofa fia ° Terranera. 130 DELL’HIST. NATVRALE prando il vaccinio,e mefchiandoui latte, fanno vn elegante color di purpura. Non altrimente coloro, che non poffono hauer chry- focolla per l'altezza del prezzo;infanno il ceruleo co l’herbaluzza, & cofeguifcono vn bellifsimo verde. Similméte nella penuria dell’indi co, tingonolacreta felinufia,o l’anularia,o’l vetro, & imitano l’indi: co. Hora perintelligenza di Vitruuio , a me par di dire,che per vio la intenda il leucoio giallo, o calta, o altro fimil fior giallo, fe ndo che vuole il file attico: quantunque il file ifteffo eftinto nell’aceto pali in color purpureo:ec pel vaccinio la viola purpurea, da alcuni detta nera, fecondo da Seruio quefta herba è chiamata vaccinio. Si potrebbe an co altrimente interpretrare ilvaccinio con Plinio,ilqual cofi dice . Non nafcono eccetto in luoghi acquofi il falce, l’alno , il pioppo; il felare , gli liguftri vtilifsimi a teflare fegni militari . in oltre li vacci- nij feminati in Italia per caccie di vcelli, & in Francia per vfo di tin- ger purpurce le veftimenta fervili . AXurro oltre marino. CAP. xxxx. Aut, A dell’azurro oltre marino,cofi hoggi detto, fpetie di ceruleo nobilifsimo, e materia propria delle vene di oro,& hoggi tra tutti gli colori fommamente ftimato , è marauiglia che diftintamen- te ragionato non ne habbiano: già che non è inuention di nuouo ar- tificio: ma propria minera. E' l’oltramarino tintura propria della pietra lazulea, feparata dalla fuftanza di efla pietra marmorigna con ottima induftria: percioche macinata, s incorpora con cera, e pece,Sc altre mifturagini : e lauata nell'acqua, refta la fuftanza marmorigna nella mifluragine : il color fi accoglie nell’acqua,da cui poi fi fepara. Softiene quetto folo la proua del fuoco tra li colori hozgidi:come del minio loro narrano gli antichi. Refta vn breue,e commun difcorfo de gli colori del moderno vfo parte naturali , e parte dall'arte fatti. Varie (petie de coloric'hoggi fi adoprano. Cap. xxxx1: Aut. ELLA terra nera l’vna è l'ampelite, di cui ragioneremo trale terre medicinali,di fuftanza arida fimile a carbone . Ritroua- fene anco vin'altra fpetie foda, che fi fende in tauolette vitle molto a | diflegnar- L'IBROMOVARITO. ‘131 | difegn ar in modo di grafio: di fapor di atramento, dalla. cui i infettio— ne ha la fua nerezza. Non è di fuftanza cretofa,come il più delle ter-. ‘re,ne sindura al fuoco:vfitatifsima tra pittori. Taglianfi le fue laftre perlungo in fette fimilia ftecchi, & adoprali in difegno nel modo de carboncini: hanondimeno quella nera molto vantaggio al carbo ne,cofi nel reftaril difegno {ula carta lungo tempo, come nella de- licatezza delle linee, & vnion di adombratura. Terra pauonaZzia: CAP. xxxxII A terra pauonazza è di color roffaccio &azurro participe, di fu- ftanza arida: fuole adoprarfia frefco : percioche ad oglio fi au- uagliono di colori di altre materie; per imitar l'iteffo. Lap pauonaz- za È Viterbo è più lroffa, di color viuace e più al cinabrio fimile. Il cinabrio fi fa di (ullitnation di argento viuo, e folfo: il modo di far- lo, infieme con altri colori, trattaremo tra gli metalli: imita nel co- lore il cinabrio de antichi : coli chialnurono il fangue di drago: qual hora nò è in vfo de pittori, eperlo molto prezzo,e per ani altri co- lori, che fatisfanno in luogo fuo. Ilgiallolino fifa di cerufla nel- la prima alteratione:imita nel colore il fiordi gineftra. Euui vn'altro giallolino,di cui tratteremo tra li fmalti,e l'im petene.Il minio moder no, o fandice de antichi, fi fa dell’iftefla ceruffa, e giallolino paflato in maggior roflezza per la maggior cottura. Il verde camerato fi fa di or pimento con indico temprato. Ilverderame fi è detto che fia ruggi: nofità di rameraccelera molto il fuo nafcimentol’odor delle vinaccie. Li biadetti fono diceruleo macinato... L’azurro oltremarino,come fi è detto, fi fa di pietralazulea. L'azurro fmalto è tintura Mio in materia di vetro. La lacca fifa della bollitura di verzino ifpefsita: : o della tinta di grana, & cremefino » Sogliono feparar il detto colore dall’iteffa lana tinta, dico dalla cimatura per brcuità di difpendio: sil che fanno con bollirki nel liffiuio: ha il nome dalla lacca goma de an- tichi. La terra fanta halatintura della felce herba,& il corpo di ghia- racalcinata, altri dicono dititimaglio e terra Binda Laterra bianca è venafimilea geflo cotto, na nel tatto,e di bianchezza notabile: chiamanla Dali geflo dalti fomiglianza.: di fu vafi crudi,e ton quelli fi cuoce,e fi ha foggetto al fecondo coloraméto: vue quelle, che fenza detta terra fi cuocono, fono di minot bianchezza, e men belli. Hafsi per il paretonio,e geflo tymphaico de antichi. Il grafo bian- Zi E co fi Cinabrio ® Giallolino + Minio de mo- derni,o fandi- ce. Perde camea rato è Biadetti. Agurro ol- tramarino » È Laccas' © i Terra fanta. Terra bianca. 12 DELL’HIST, NATVRALE Grafio bianco, co fi taglia in paftelli per difegnare, come della terra nera fi.è detto ;.è olapis bianco. materia che fi fcioglie veloceméte nell’acqua,e non s’indura al fuoco: ma piglia fapore acre, a modo di calce. Adoprafi nel difegnare fu l'im | primature,nel modo de paftelli fatti di gelo: e perciò non è molto in Grafioroo,o vfo appo noi. Il grafio roflo;appo alcuni ematite: quitunque nella fu emattie» — premaluperficie fi bagni,e bagnato meglio fegni ; nò fi fcioglie per- ciò nell'acqua, mafiritiene. ‘Tra tutte le fpetie de grafij per difegni da conferuarfi, è lo più ftimato, cofi per giuftezza de lineamenti, come per gratia & vnion di adombratura: confafsi nel colore fan- guigno con l’ematite:e nella fuftanza anco alquanto fe li confa,ma ce degli nella durezza, che nello ematite è molto maggiore... Grafio piombino. CAPLXNXXITI i ai I L grafio piombino fi preferifce a tutte le materie, che prepatino il A difegnoallapennael’inchioftro : percioche facilmente, vfando- uiinduftria,fi cancella: e non volendo cancellarlo. fi conferua. Non da impedimento al maneggio della penna;ilche fail piombo pervn modo, &il carbone per vn’altro :fitirano con quefto fottilifsimi li- neamenti, ne fi può ftimar materia per inuentioni da far in carta, che fe le pofa agguagliare: è ontuofoal ratro,& al fuoco fommamite in- durifce . Puofsi ragioneuolmente locare. nel geno de talchi: ma co- fi di quefta,come di molte altre cole,ne ragionaremo più diftintamé- te nel luogo proprio tra gli metalli. Sri Terradiombra. CAP. XXXxIIII: Ae; diot= WA terra detta di ombraè di coloraffumato, di fuftanza leggie- ig ra, fottilifsima,ben ligata,&adherente gagliardamente alla lin- gua, mentre con efla fitocca. Si rompe in fchieggie, e fi allifcia nel. modo de boli: onde alcunil’han ftimata bolo armeno. S'indura al fuoco,come il bolo,e l’argille.Simile al fuo colore fi vede la terra nel- le vene putri dell'oro, Serue peradombratura de carni, e de gialli. Terra Verde. CAP, XXXXY. Tewraverde. wr A verdefimilmente, cheanoi fi porta , è di fuftanza fottile:ma. men lisatae men fcheggiola , più morbidae di poca tintura; : dai Da” quale i LIBRO! OA RITO. E quale anco al fuoco: prefto fi lafcia,ediuien nel modo delle argille cor te. Adoprafiafrefco per dettaleggerezza dicolore. Alcunianco lado prano adoglio nelle carnature di donne : ue fono per avucnamen- ti alcuni liuidetti, con miolcagratia. Il bianco a frefco fi è detto, che fi faccia di calce macerata. Gioua la maceration nell'acqua pertoglierli la fuftanza vitrea, che'affumma nella fuperficie dell'ac- qua, mentre fi purga:ilche faceua il bianco trafparente: dunque tolta- gli quefta,la calce acquifta più corpo:ma per confeguir ciò meglio fe le giunge il terzo di marmo: quatunque potrebbe ammaffarfi in pal- le fenza di detto marmo.L’afphalto è fpetie principal di Bitume.Ado prafi da pittori ne gli adombramenti di carne. Fanfi di varie fpetie di ‘fiorie frutti, variate anco manierede colori per colorimenti di minia “ture,fecondo che fono tal colori,o più viui,o più habili a conferuarfi. ‘Freguentifsimo tra tali il verde del {pin ceruino, alquanto pallido mentre è immaturo ; e più verde quanto più.al maturo fi accofta. ‘Hail nomedi verde vellica, per che nellevefliche fi c6ferua jnon altri «méte,che fa naturalmere il fele.Ilrornafole è colore virile a coloriméto “purpureo di carte: falli di viole ammaffate, & è di facile alterationeal contatto di altre materie:pafla toccato dalla calce in celeftino. | Varie confiderationi all’intelligenZa de colori. Cap. xxxxv. ABBramodetto,che letinture di terre,c pietre;e generalmen te de fofiili, tutte, da gli metalli provengano, mefcolatiui li fumi loro,e rubigini : ilchela fperiéza ci moftra nella tintura de fmal ti,evetri:e negli colori,che caccian le foglie de metalli variamete rem ‘prati.Ma alcune fono quafi femplici tinture ; e ruginofità de metalli: altre materie tinte;come è la terra verde paragonata al verderame : il ‘bolo giallo alla rubigine del ferro,&cad alcune fpetie di rubriche. Et hanno in ciò li fali, fotto il cui nome comprendo tutti li folubili;ope *rationi molto manifefte, cofi nel cacciar li colori; come nell’alterarli. E con la virtù degli fali anco, concorrono le fuccolenze acetofe & a- «€erbe: percioche communemente l'odorloro caccia il colore e rubi- ginofità de: metalli. In oltre Palume, c fapori acidi, li tralmutano | dall'ofcuro nel chiaro: ilche fpetialmente tra gli altri fi dimoftra nel- licélorirofli;e purpurci. Il fal dicalce,come f1 è detto, muta il violato ‘deltornafolein celeftino . Il fale armoniaco, el nitro muouono an- «co il color celeftino:come che quefti fali col metallo dell'oro , &ar- “ gento più fl‘confacciano «E perciò accompagnati colrame;che da fe 2 fteflo Biaco a frefco Colori di fiori e frutti. verde vesfica Tormnafole . Origine de co lori minerali . (onfiftéza de colori varij. Operationi de fali tin monere & alterar li colori. 124 DELL’HIST. NATVRALE fteffo dì naturalmente il verde: cacciano il ceruleo proprio alla fuc- colenza dell'argento, e dell'oro . Terre purgatrici. CAP. XXXXVI. Aut L LE terre che colorifcono opporremo quelle che purgano e nettano. E quantunque ciò fia quafia tutte le arcille com- Terre ottime mune: nondimeno alcune il fanno con eccellenza: quali per fotti- ST le gliezza di fuftanza e graflezza ; più con le brutture fivnifcono, cdi ‘ conditione afterfiva participano,come fono le nitrofe:molte de qua- li nell’effigie fi fomigliano all’ifteflo fapone fatto dall’arte a quefto fi ne. Talelaterra faponara de mori, da efli fottonome di fapon cele- pa fte adoprata nelli lauacri precedenti le loro adorationi, come cofa © nonfattadall’induftria humana, ma datali da Dio,a purgation de lo- ro peccati. Quelta è di color affumato :e bagnata come ho detto è di fuftanza lubrichiffima, del tutto a fapon fimile,e di nitrofità parte- cipe. Le ceneri reliquie de bruciaméti de legni fono purgatrici,per la fallugine & acrimonia folubile, impreflione reitata in ette dalla forza ceneri,perche gel fuoco: quantunque detta operatione alcune facciano meglio del- DA l’altre,come le di quercia,e di farméni:duque feparata che ne fiacél’ac sale condenfa qua tal fuftaza,diuétano le ceneri del tutto inutili:e coloro,che fanno so dallifimo » ;] lif{iwio,fan feparatione di detta fuftaza dalle reliquie di terra: qual molti cò la cottura la raccolgono in mafla fimile à pietra, di virtù cau- ftica:e coloro,che vi vogliono maggior violenza, mefcolano con le ce nelfarilfa- neri vna parte di calce. Ma volendo renderla più benigna e men REL mordace, e con quefto non meno anzi più habile a purgare : la me- delcapitelloe fchiano con oglie graflezze , e con quette l’infpeflifcono in fapone: fiaccrefee le percioche l'vntuofità de erafli rintuzza la mordacità del fale, & vnita- 765 PS fi conle brutezze perla conuenienza, che con loro haue, feco ne le porta. Alcuni faponi dunque molli fono,altri indurati con la cottu- ra, in modo fimile a-pietra.pilche volgarméte fono detti faponi in pie ita: alla qual confiltenza alcuni naturalmente fi ritrouan fimili di ef- nose fafanze figie, e di operatione. Le feccie dunque de vini bruciate,e tutte le folubili , che nitrofità purgano,come fuftanze folubili:e con il loro confortio vni- PS220° ti all'imbrattamenti,le fciolgono e le trahono feco,lafciando li cor- pi da detti imbrattamenti purgati: le ifteffe fuftanze anco di vn- tuoficà fiveggono cfler partecipxilche apporta anco a loro l’effetto di da Ai P4 taloperatione. Glifeli purgano, per la caufa quafi ilteffa : percioche Sa il fele è purgamento della fuftanza fottile e mordace del fangue,& è . fultan- > LIBRO OMARTO. 25 fuftanza nata da imprefsion'di caldo, di:vntuofità e lubricità manife- fta:e molte fultanze acide;che nettano e purgano, fono manifettame- te anco lubriche, & o ma le vntuofità, che dall’acrimonia purgatrice , & da SE acetofità accompagnate non fono, reftandofi al $ corpo.attaccate ,imbrattano;, e non purgano. Tutte quelie fuftanze dunque dette CoÙ con acqualauanoe nettano . Altre fiadoprano afecco,comefiadopra il geflo a fcuotere il fumo dapani: percioche, fregando con eflo È: il luogo affumato,fi vnifce il getlo col fumb : on- de di nuouo fcuotendolo, "le ne fcuote infieme la fuliginofità apanni attaccata. Adoprafi dunque il gelo per quefto feruitio femplicemé- te cotto, impaftato, efecco. Horanonlafciando il noltro inttituito ordine, veggiamo quel che da gli antichi i in tal foggetto habbiamo. T erre appartenenti alla F ullònia. CA P. XXXXVII, Di Plinio. O no più geni di creta: ttaquali ne fon due di cimolia,che a me- dici appartengono, labiancae l’inchinante al purpurco. va; are l’effer vtile alla medicina, è vtile la cimolia in vfo de velti. farda daque,che di Sardegna ci fi porta, fi adopra folaméte nelle cu che: ma aquelle,che fcambian colori,è nociua: tra tutti li geni di ci- molia, la più vile è il fallo creta cofi Sa miglior dell'vmbrica, & è proprio del faflo crefcere mentre fi macera:e perciò fi compra il faflo apefo, l’vmbrica a mifura :nel'vmbricafi adopra in altro, che per nettamento de panni. Hora l'ordine con che fi adopra detta ci- molia è quefto : prima fi laua la vefte con la farda, dopo delche fi fuf- fumiga col tolfo,e finalmente fi defquama con i cimolia: dico quel- la vefte che è di (da colore: percioche li colori falfificati fi (cuopro ‘no colfolfo, fi annerifcono e {perdono: malicolori veri dalla cimo- lia fi AR più piaceuoli, e lafciando l’attriltamento datogli dal folfo,con acquiftato luftrore fi auuiuano.. Il faflo alle vefti Coda è più vtile dopo il folfo: ma è nemico alli colori. La Grecia in vece di cimolia fi ferue del geflo tymphaico. Sin dui ì Plinio delle crete in vlo de pani. Aut. Il delq uamare,ch'eglifaco Ja cimolia o gefio tymphai- co ; él’ifteffa operatione , che ho col geflo commune fi fanegli pan ni ia Il folfo fiadopra anco hoggi per dar la bianchezza, {uftu migando con effo le lane lauorare . Boni farà bene paflar all’vfo me- dicinale delleterre, parte principale della noftra opera, facendo prin- cipio dalla dottrina lafciataci diciò da Galeno. È DEL- (19.5) suftaze acide perche pur- GINO . Suftanze , che mettano a fec= co. a Terre viili a pursambti di panni. Dal folfo fi annerifiono li colori non fin ceil Jolfo per dar la Lianchezza alle lane . DELL' HISTORIA SRNSATIAIREA STE i Den FE RCR-ASNUT: Bi > od PELA 1 NO LIBRO OVINTO. o si Nelq uale communemente fi tratta delle terre per quanto appartengono ad vfo di medicina. Di Delle terre, e modo di purgarleo. Ciò. 1. DiGaleno. Diuifion delle E DE p A terra hale fue differenze, altre pigliate dalla graf- fezza e magrezza, che fono differenze nel femplice efler di terra: altre dalla miftura de varij corpi, che feco mefcolati fono: fecondo qual mefcolanza, al- JAY tre terre fi dicono efler petrofe, altre arenofe... dato eg Quefta mefcolanza fe ne può facilmente apparta- re macerando la terra con acqua, fiche fifaccia miftura ben liquida: sevararid del Percioche da feftefla la parte arenofa e petrofa tutta va fotto,e la vera e la mefcoliza, femplice terra refta di fopra. Quefto appoto accade nella terra lemnia dallaterra» quale altri chiaman rubrica lemnia, & altri figillo lemnio, per l’im- Rubrica lem- o - i z ; ) ; i é Da preflione fattaui del figillo cofegrato a Diana: percioche togliendo il facerdote quefta terra con cerimonie di quella patria proprie , non facrificando con animali, ma fpargendo grano & orzo, fale facre favisfattioni:ilche fatto porta detta terra nella città, oue macerata che l’habbia nell'acqua, e ridotta in forma di fango:turbatolo fortemen- te il lafcia per alquanto pofare, & appartata l’acqua che fopra nuo» ta ne piglia il luto, lafciando il fondaccio di arena e pietre come inu- tile. Il detto luto graflo fi lafcia feccar fino a tanto che pigli confiften- Impronto del 7a dicera molle: di cui all'hora pigliandone piccole particelle v’im- la terra lem-. . É 3 Si ; sia prime il fagro figillo di Diana. Lafciafi dopo feccare all'ombra finche diuenga bene afciutto , e fi faccia ilconofciuto medicamento da tutti, fottonome di figillo lemnio,così detto dall’impreflione del fi gillo:non altriréte che altri la chiaman rubrica dal colore. Ma quan tunque habbia tal nome, è differente dalla propria rubrica : percio- Minera della che la rubrica propriamente detta tinge, ilche no fa il figillo. Trouafi rerralemnia. quefta materia in Lemno fecondo l’andaméto di vna collina tutta di. i color LIBRO QVINTO. 127 color biondaccio, oue non fi vede ne arbore, ne faffo, ne pianta, ma. folamente tal forte di terra: e fi fanno tre differenze di terra lemnia: l'vna c'habbiam detto di terra fagra, che non è lecito ad altri toccar- la, chea facerdoti : l’altra di quella, che è veramente rubrica, di cui fi feruono li maeftri legnaiuoli: e la terza, che ferue a nettar pannamen ti, adoprata da chiunque vuol feruirfene. Hora hauendo io letto ap- po Diofcoride, & altri, che nella terra lemnia fi mefchiaua fangue di becco, e che dal luto fatto di tal mefcolanza il facerdote formaua 4 & improntaualifigilli detti lemnij:defideraua molto di vedere il modo e proportion della mefcolanza. Dunque perl’iftefla caufa, che mi hauea fpento di nauigare in Cypro per conofcimento delle materie che a metalli appartengono, e nella caua Soria parte di Paleftina, per veder il bitume, & alcun’altre cofe: per l’iftella non mi rincrebbe di nauigare in Lemno,per veder la quarità di fangue,che con la terra fi mefcolaua: perciò ritornando vn’altra volta 1n Roma per terra, perla Thracia e Macedonia,nauigai prima da Troade di Aleflandro in Lemno:hauendo iui ritrovato naue,che faccua viaggio per Thefla lonica, e fatto patto col nochiero, che nel viaggio tocafle Lemno : il- che egli fece: ma non venne nella città, oue farebbe ftato bifogno. Percioche non fapea io innanzi,che nell'Ifola fufler due città: ma mi credea, che fi come Samo, Chio, Co, Andro, e quante altre ne fo- no nel mare Egeo , hanno vna città cognominata allIfola, cofianco auvenifce in Lemno: ma difcefo che fui dalla naue,intefi che la città vue era gioro fi chiamaua Myrina,eche non era nel fuo teniméto,ne il tempio di Filottete , ne il fasro colle di Nettuno: ma che dette co- fe foffero in vn'alera città chiamata Hepheftia, qual non era vicina a Myrina. Perilche,non potendomi afpettar il nochiero,difterij nel ri- torno mio di Romain Afia,riueder Hepheftia:ilche feci come haue- uafperato,e propofto :percioche tragittato c'hebbi d’Italia in Mace- donia, e trapaflato quali tutta quella per terra, e gionto a Filippi cit- tàalla Tracia finitima: calai indi al mare più vicino, difcofto da cen- to ventiftadij, & inditragittai in Thafo difcofto da ftadij ducento, & indi per fettecéto altri in Lemno: onde poi trapaflai per fettecento altri in Troade: qual viaggio io quiui ho fritto d’induftria a quetto fine,che fead alcuno altro venifse in defiderio di veder Hephettia, fa pédo il fito fuo pofla drizzar il {uo viaggio: pcioche neil’Ifola tutta di Lemno, Hepheftia ftalocata verfo levante , Myrina verfo ponente: e quelche da Poeti fi fauoleggia di Vulcano detto hepheftio sE par di che fl Tre differéze di terra lem= NA. N anigation di Galeno per riconofcer la terra lemnia. L’ifola di Lem no hauea due città. Cerimonie v- fate dalla fa- cerdotefa di Diana è Pirti della lè Raw. Sperienza fit ta contro vele ni da Galeno della lemnia . 128 DELL’HIST. NATVRALE che fi fia tolto da Lemno,& quefto hauer dato luogo alla fauola, tolta occafione dalla natura del colle, che appare fimilifsimo a bruciato,co fi nel colore, come anco perche niente in eflo nafca. Vfcita dunque la facerdotefla al colle a tempo che io quiui venni,e buttato in terra. vn certo numero de grani di frumento e diorzo, e fatro alcune altre cofe fecondo la religion della patriasempi vna carretta tutta di detta terra, qual portata nella città formòli figilli tito famofi appo gli huo mivi. Parue dunque a medi dimandare, fe vi fuffe ftata memoria, che già fa nella detta terra vi fi fufle mefchiato fangue di becco : qual dimanda intefa molle a rifo tutti, non folamente del volgo, ma huo- mini dotti, cofi nell’altre cofe,come nell’hiftoria della patria loro:an zi hebbiwnlibro fcritto giù molto innanzi da vn paefano dell’Ifola, oue s'infegnaua diftefamente il modo di adoprar detta terra» Peril- che non mirincrebbe far proua di detto medicamento, toltone ven- timilia figilli e colui da chi hebbi detto libro, huomo iui dell’ordi- ne de patrizij , fe ne feruiua a molte cofe : percioche & alle ferite vec- chie e che malamente fi chiudono: & a gli morti cofi delle vipere,co= me di altre fiere:c contro veleni non folo innanzi, ma dopo anco, fer- uirfi di detto medicamento folea. Aggiungea anco, che egli haueua fatto proua del medicaméto di ginepro, che tiene talnome dagli frut ti di efla pianta:in cui fi pone terra lemnia: e diceua,che fe alcuno ha- uefle tolto l'antidoto, a tempo chel veleno era nel ventre che li haue- rebbe moflo vomito: delche noi anco habbiamo fatto dopo fperiéza: percioche occorrendoci alcuni, che fofpettauano di hauer pigliato il lepre marino e cantarelle, datogli il medicamento oue entraua det- to figillo,ributtorno poco dopo quanto haueuano di dentro: ne do- po di quefto loro auuenne alcuno accidente di quelli, che fogliono auuenire alla prefa dellepre marino, e delle cantarelle: quantunque fi fufle con certi fegni conuintala prefa di dette materie velenofe.Ma non potrei perciò affermare fe tal medicamento de frutti di ginepro e terra lemnia, haucfle la forza iftefla contro li veleni detti mortiferi, non hauendo io fatto di ciò fperienza:ma quel tal di Hepheftia affer- maua di fi: onde dicea,che fanaffe anco il morfo del can rabbiofo be- uuta in vino adacquato, e pofta fu la piaga fciolta in aceto forte. Di- cea anco,che fanafle le percofle fatte da morfo di altre fiere adoprata. fimilmente con aceto , e foprapolteui le foglie di alcune herbe, quali altrimente fappiamo che fieno contro putredine. Tra detteherbe primariamente lodaualo fcordio,appreflo il centaurio fottile,& indi il mar LIBRO QVINTO. 129 ilmarrubio. Noi quefto pofliamo affermare, che quante volte hab- biamo adoprato la detta terra lemnia alle piaghe putride, e di mala qualità, ne habbiamo conofciuto molto profitto. Il modo di ado- rarla è fecondo il grado della mala qualità: percioche quella che è fordida, di grauc odore, di carne lafla e molle,coportala lemnia fciol ta in luto con aceto forte, nel modo de gli altri paftelli adoprati chi davno e chi da viv’altro, come fono li paftelli di Polyda, di Prallione, di Androne,&ilnouamente nominato Betino: quali tutti gagliar- damente difleccando giouano alle piaghe rebelli , fciogliendofi altre volte in vin dolce, altre volte con fapa, altre volte con vin mele, altre, con aceto, con acquauino , acquaceto, & acquamelc. La terra lem- nia dunque fciolta con alcuni delli detti, fifa medicamento conuc- niente cofi a faldare le frefche ferite, come a medicar l’inuecchiate, che mal voluntieri vengono acicatrice , e che ribelli fono . Delle terre communi, e della E gizia. CAP. II. Di Galeno. IsrEsso effetto fa qualfiuoglia altra terra medicamentofa: | percioche,ficome habbiamo diftinto, la terra che fa luto dalla terra elemento, che feco contiene anco le pietre, cofianco diflin- guiamo la medicamentofa dalla terra di coltura. Medicamentofe diciamo quelle che propriaméte fi adoprano a curarl’infermità:qua- tunque delle coltivate alcuna ve ne fia grafla, & ela anco idonea ad indur fanità ouunque fia bifogno di diflecamento. Perciò & in Alef- fandria,& per l'Egitto molti fe ne feruono,altri fecodo che’l proprio giuditio li muoue , altri ammoniti da fogni . E mi è occorfo veder in Aleffandria alcuni hydropici e milzofi, che togliendo il luto della ter tacgizzia, e di quella, gambe, cofcie, gombiti, fpalle, lati e petto in- ungendo, nericeucuan manifelto giouamento . Non altrimente l’i- fteflo luto fi vede giouar le flémoni e l’enfiature molli,che odemi chia mano: &ho vifti alcuni , che dal fouerchio flufla di fangue per le ve- ne di fotto, diuenutone infiati e tumorofi, ne hanno anco riceuuto aiuto non ofcuro. Alcuni altri hauendo patito lunghi dolori fili in qualche membro, fono con tal luto manifeftamente guariti: ne ciò deue darci marauiglia, fendo che ogni terra ha manifefta virti di diffeccare : e perche il {uo corpo è di natura fecco e quanto a fe ftefla del tutto priua della miftura della fuftanza focale: perciò nel diflec- care Terra lemnia” adoprata nel- le praghe pu- tride. si Terra egizzia di cultura ad hydoprici, e milzofi. 130 DELL’HIST. NATVIRALE care non fifenteeffer mordace: ma puote a. maggior ficurtà di:que- fto lauarfi ... io «Della lascatura delle terrecommunemente. | Cap. 111: Di Galeno . i STR ST FX Avastogniteita nel'modo ifteflo, che dellalemnia fi detro. Prima fi macera nell'acqua pura, edi niuna qualità medica- mentofa fofpetta. All’horaraflettato, che fia illuto , fiverfa l'acqua che fopra nuota, & il luto;che era andato di fotto, fi 'appatta datutra ta fuftanza petrofa & arcnofa; che era nell'infima patterifeduta. Prouadel g Nelche colui c'ha il fenfo del sufto effetcitato , farà buon'giudice.; ftos fe la terra -_LÉ Sua x RE babbia bifo- qual terra habbia bifogno di efler lauata, e qualnò: percioche ne fo gno di eferla no alcune, che di lauatura non han bifogno : altre richiedosro efler crutiià lauate e due , e tre volte: ma per quanto alla terra lemnia appartiene ella fi piglia lavata dalla facerdotefla vna:volta , perilche non ha di ciò più bifogno. Samia. CAP. iii. © DiGaleno. Y A terrafamianonhabifognodiceflerlauata. Adoprafi di effa i quella fpetie , che chiaman ftella famia;non'altrimente chel fi- illo lemnio,a gli fputi di fangue,di ouunque quelli vengano. Gioua anco alli flufsi di fangue della madrice, & al chiamato propriamen> e fluflo di donne: gioua alle piaghe c difficultà inteftinali , innanzi che diuengano putride:fogliono li medici chiamar quefte piaghe pa fcenti: percioche la putredine quafi animal pafcente va mangian- do e ferpendo nelle parti vicine , corrompendo quelle nel modo delle parti di prima infette. Quantunque nell’ifteflo male io alle volte mi feruadella lemnia; e con manifefto profitto , tanto vfata in ‘ criftero, comeinnanzi tolta per bocca.. Alche fogliamo lauar pri- male piaghe con acquamele, e dopo diquelto con muria. L’ado- Cipavatiò del PriAmo dunque in criftero con fugo di piantagine, &in beuada con lalemnia, co acquaceto molto temprata. Ne poco piùmi par efficace la lemnia, lafamia. «che la famia: perilche le piaghe gia rocche di fiemmone:non com- portano la lempnia ima dall’vfo fuo fi irritano &inafprifcono, etan- to più, fe l'huomo è di habito delicato e molle zoue dalla famia non ‘folamente-non s'inafprifcono-dette parti , manericeuono:mitiga- mento: virti della fa miao è # I AIMIBROVQOVINT; 131 «mento: principalmente quelle,che più humide, e molli fono: come: ile tette, tefticoli, e shiandole : ma potrai conuenientemente di det- «ta terra feruirti, fe ridotta che l’harrai con acqua in lifciezza di tatto, vi aggiungerai tanto di buon oglio rofato , che con la fua mefcolan- za li toglia il difseccare. Sarà anco cofi preparata conueniente all’al- tre flemmoni calde, principio de buboni,e fuffioni di podagre,& in fomma ouunque fia l’intento noftro di rinfrefcare con mitigamento se piaccuolezza: onde manifeftamente ficonofce,la famia efler di vir- tù mediocremente raffreddante ; anizi la fuftanza fua paragonata alla Jemnia è manifeftamente dell'aereo partecipe:delche ne fa argomen- to la leggerezza. Con quetti fegni dunque fi potrà ftimar ogni altra terra medicamentofa: dico fegni diconfiftenza , la leggerezza e gra- nezza, laafprezza e lenità nel gufto: & in oltre la tenacità e potenza di nettare: percioche la ftella famia è tenace e vifcofa, del che il fi gillo lemnio poco partecipa. «| Selinufia e C bia. Caf. vi) 0. ©! Di Galeno: ENGONO anco moderata virtù di nettare laterra felinufia,e la © chia: perilchealcune donnedi quelle fi feruono nelli vfidi abbellir la faccia: ma noi habbiamo moftrato nel terzo libro del methodo curatiuo , che tutto quel c'ha moderata virtù di mondifica- re;fia anco idoneo al nafcimento della carne nelle piaghe: e fe con quefto fia di diffeccamento partecipe, chefarà anco conueniente al chiuderle. Di quefte poi, quelle fono più conuenienti al chiuder le piaghe fupficiali,e che végono nella fuprema pelle, & alle fcottature; quali difleccando fenza mordere, non hanno molta manifefta caldez za; o freddezza. Perilche la terra Selinufia, ela terra chia fono mol- to alle fcottature lodeuoli : fendo che detto male richiede medica- menti di moderata mondificatione, e fenza ecceflo di rifcaldamento, o raffreddamento: ilche la felinufia, ela chia, come anco la famia hanno in fe: magià habbiamo detto, che la detta ftella, fia fpetie di terra famia; in quefto dell'altra famia migliore, che tenga in fe vn che di vifcofoetenace. Ilche eMTendo cofi nell’altre piaghe,comean co nelle fcottature,non fi deue comparare la famia co l'altre terre,che tenaci non fonò:fendo chelatenacità reride la fuftiza più emplaftica, che non fi richiede a mondificare:mentre che in detto corpo tenace e vifcofo non vi fiamefcolata altra acrimonia: come nel vifchio ifteflo veder. Segni di effa- minar le ter- TED è Selinufia , è Chia , perche vtili a (cotta ture è Paragone del la felinifia; e chia, cò la fa- mia + Natasra dop- piadella cimo lia Conte fi ado- prinole terre leggiere nelle fcottatureo .. 134 DELL'HIST. NATVRALE veder pofsiamo. Ma nelle flemmoni che cominciano nelle mamel. le, tetticoli, & inguinaglie, fono la felinufiaelachia inferiori alla famia:perilche cue fia mancamento delle cofe , che in queftofom- mamente giouano : di efle ci feruiamo come non del tutto inutili . Cimoha. Cap. vI. Di Galeno. A cimolia,effendo di mefcolata potenza, parte raffredda e parte digerifce,ilche fa leggiermete:dunque lauandofi, lafcia e fi {po- glia di tal virtù. Ma ciò non facendofi, opera fecondo l’vna e l’altra qualità, come altri medicamenti compofti,che per il più ripercotono infieme, e digerifcono. Queftafua contrarietà di virtù più cuiden- te fi fa, mentre fi mefchia con bumori di virtù contrarie : perilche ac compagnata a ripercotenti e raffreddanti,& ella ripercotére e raffred- dante fi dimoltra, & accompagnata a digerenti digerente: perciò conuiene alle fcottature: onde alcuni idioti di fatto la inongono con aceto: ma pet tal vlo non è bifogno di aceto potente, & cfiendo tale è meglio mefcolarui acqua: cue io defidero che babbi per ani- fo communemente dato in ogni terra leggiera, che tutte giouino al- le fcottature,fe di fatto fiano inonte con aceto ò puro, ò mefcolato cò | acqua, come che prohibifcano al membro il far bolle: ma fi hano da cofiderar con quefto le fattezze del corpo che fi medica, fe egli fia di | habito molle o duro:percioche gli molli non foffrifcono medicaméti gagliardi,come foffrifcono gli duri. Ma,eflendo quefte cofe non del tutto al propofito prefente, fi lafciano di più copiofamente fpiegarfi, cofi nel trattato della compofition de medicamenti, come nelli libri de rimedij di breue apparecchio: percioche da principio nel difcor- . fo prefente aquefto habbiamo attefo , in che modo fi.conofcano ge- Terra pura diftecca fenza mordicameto Aftringenza qualità, che neralmente le virtù delle cofe : oue applicandofi l'animo fi venga in- di poiallariconofcenza dell'vfo particolar, facendoui alquanto di ‘aggiunta, & imparando la ragion di adoprarli: perciò fenza trattener- ci quiui più a lungo, raccordiamoci di quel che poco fa habbiam detto , chelaterra da fe fuor di mefcolanza di fuftanza eftranca hab- bia viruù di feccare fenza mordicamento. Ma fendo che niun corpo è intieramente puro, e fenza qualche mefcolaza:fi ha da vedere la na- tura delle fultanze mefcolate : c quefto fecondo le differenze della leggerezza e grauezza, e fecondo le differenze dal gufto infegnateci; percioche,fe vi fi conofce aftringenza, diremo che altrettanto di fred i de.za LIBRO QVINTO. 133 dezza habbia pigliato, quanto di aftringenza:e s'ella ha feco acrimo- _sftringenza nia diremo che tato di caldo vi fia,quato vi è di acrimonia. L'ifteflo fi qualità , che ha da vedere nel graue,e nel leggiero:percioche la leggerezza le auvie Dia sf sa ne per effer nella fuftiza fua mefcolata abondate quarità di aria: onde acrimonia quanto è più graue, tanto ella è più fincera,e pura terra. Quefto è quel del caldo. che Galeno della purità della terra c'infegna : ma fc a noi è lecito per l’inueftigation dellaverità,cotradir ad vn tato approuato autore,e pro ferir quello che la {perienza fteffa ci dimoftra: diremo che le men pu re terre quelle fono,che più delle altre fono greui:pcioche quefte tut- pes fre) cao «te hanno participanza di fuftiza metallica: e che non fia la femplicità e | gremi + della terra caufa di grauezza,ma la forte mefcolaza di humore co ella, ‘6tr0 Galeno, e la molta fuccoléza dalla lùga téperata cottura codenfata:perilche l'o ro,l'argéto viuo,e'l piobo,quantuque di poca terra partecipi, fono tra tutte le cofe create grauifsime. E le terre,che greui fono, sépre di qual. che mefcolaza metallica pregne fi ritrouano:oue a contrario ritrouia- mo le terre purifsime,eleggerifsime effercinfieme. queftofiadetto tut to cò riuereza di vn tato autore,e folo a fine dell'inueftigation della ve rità. Hora fegwamo il difcorfo dell'ifteflo nella dottrina delle terre. Proprieta comune delle terrev. Cao. vir. Gal. E Proprio della terra, che pofta a fuoco non fi liquefaccia, come Terra fecddo È, fannoil piombo, ftagno,agento, & oro: perciò quando ti vien VA go detto terra di argento,di ferro,o di orocome foglion chiamare le ter- 070, e verro re delle minere. Non deui flimare, che per tutto fia mefchiato co efla #4 arene . l’argento,l’oro,o'l ferro:ma che vi fia toccaméto:cioè,che cò le picco- le particelle di terra, fiano confufe le picciole particelle di oro, di ar- gento,o di ferro,fecondodi che vena la terra è: perilche tal particelle de metalli rocche dalla forza del fuoco fi appartano: & appartate ven- gono ad vnirfi.Non altrimente auuiene nella terra che contiene il ve tro,effendo ella arenofa:percioche nell'arena la futtanza di vetro fuol ritrouarfi.Ma nò gia di ogni arena coloro,che a tal effercitio fi fon de- dicati, vogliono cauar,l’oro e lo vetro:ma cercano quelle arene , onde con pocafpefa molta fuftanza cauino: percioche dopo le molte fpefe, chefarbifogna nel fabricar le fornaci,e nel lauoro:fe poca fuftanza fe ne raccoglieffe,ne harebbono danno. Dunque fendo in molte arene cotenute tal piccole particelle di oro, e di vetro, coloro che in quefto meftiero fono effercitati , non vanno a qualfiuoglia terra: fimilmen \ M te nel- Terre che re- fiano dalla fu fion de metal li fono petrofe Le terre vice- mono frfione ‘contro Gal, Loppe e (corie che fiano , Suftanze , che refiftono al fuoco » 134 DELL'HIST. NATVRALE te nella elettione divena chabbia rame ; o argento , o ferro; o fagno non eliggono ogni vena: € fatta feparatione de gli metalli dalle terre mefcolate, quella che refta, non è fimile all’altre terre , che veramen- te tengono nome di terra, per ifcioglierfi in luto bagnate con acqua: pciochele terre;che reftano dalle vene metalliche , fono reliquie per- cofle, ne poffono macerarfi: dico chel’humore penetri per la fuftan- za tutta: ma fi bagnano folo nella fuperficie, come lacadmia petrofa, qual non fi fcioglie nell'acqua. Madi quefti altri corpi oltre difpu- taremo. Sin quì Galeno. : Nelche ancora falua la riverenza divn anto huomo, veggiamo la fperienza contraria aquel che egli pro- pone : percioche delle rerre,quali veramente egli terre chiama ,etra le terre colloca, la maggior parte riccue fufione:; eciò fi può vedere nelle argille, equelle [petie di crete, che eflo narra tutte: purche fe le dia fuoco corrifpondente. Anzila magior parte di loppe, e fpiu me de metalli,che fcorie chiamano, fono terre liquefatte nelle fufion de metalli, che per laloro leggerezza notando dalla fuftanza de me- talli fi appartano. Quantunque ele pietre anco facciano l’ifteilo, alcune dunque velocemente ciò fanno, altre tardi:.ne perche dentro de vafi di terra li metalli fifondono, perciò fiha da credere , che l'i- fteffe terre non fondano : percioche a quefto feruitio , fi fa elettione di quelle terre, che più refiftono,e fiano di conditione men fufibili,e che più fiano partecipi dell'efler di talco , & di altre nature a talco vi- ‘ cine, comeèl'afbeftino , il fiore ilebiano,ela gleba detta piombina. Mattoni delle fornaci fi li- quefanno , € corrono in mo do di acqua. Quali con leterre fi mefcolano , afine di refiftereal fuoco, & non pigliar prefta fufione: quantunquene quefte anco nella lunga di- moranza del fuoco, poffono dalla fufione eflerimmuni. Nè è ra- gion fufficiente,mentre che refiftono al fuoco nella fufion de meral- li, che perciò del tutto non fifondano. Et chi vuol di ciò vederne efperienza, può vederla nella fornaci fatte di matton crudi, oue fi fac cia fuoco gagliardo : percioche li matton crudi altro non fono che terraammaflata, ne altrimente fi fciolgono, che.tutte l'altre terre: cotte nondimeno diuégono pietre dalla virtù del fuoco;che l'vnifce. Ne quefta vnione è altrode caufata,che dal principio di fufione,qual feguédo la cOtinuità del fuoco diuiene manifefta:pcioche l'iftefli mat toni cotti diuégono con la cotinuation del fuoco flufili, come nelle dette fornaci può vederfi:oue dimano in mano colando minuifcono la loro sroffezza,e finalméte fi cofumano-Hora quato al vetro,el’oro de quali eglifamétione,dicédo così l'vnocomel’altro,ritrouarfi rale are- LIBRO QVINTO. 13; arene, la confideratione è molto diuerfa: percioche l'oro , quantun- quecon l'arena mefcolato, fi apparta da quella, perla diuerfità del pefo,e p ladifferéza delle nature: e fimilmete de gli altri metalli. Anzi ad alcune vene fe le giùgonoaltre mifture di pietre,per aiutar la lorfu fione:oue fufi,cofi l'oro come gli altri metalli, dall'altre materie da fe ftefli fi appartano: reltido quelle in loppa, che è {chiuma della fufio- ne.Manel vetro fi dè fare altra confideratione : percioche non fi ap- parta la fuftanza delvetro da dette arene, ch'egli dice: ma tuttala fuftanza dell’arena pafla in fuftanza di vetro.Ma che dico delle arene? mentre le integre pietre fi peltano , per farne vetro, giongendoui al- cuni fali cauati di herbe: tra quali a tempi noftri è famoliffima la fo- da,come a tutti gli altri fali fuperiore nel È vetro.Quelîe duque fono Je cofe nelle qualila fperiéza,c la ragion,che è l’ifteflo efler delle cofe, cihanno {pento adire il parer noftro contro Galeno. Hora veggiamo quel che egli appreffo fopra la virtù medicinale delle terre cin fegna. Terra ampelitev. Cap. vI de di Gal. Ora dice Galeno ritorno alla terra medicamentofa: qual, perche fi fcioglie in luto bagnata con acqua, perciò terra fi appella: e perche di effa ci feruiamo per medicamento, come de gli altri, perciò fl chiama pharmacite o medicinale:ma onde habbia que fto nome: 0 perche fola tra l’altre così fia, o perche habbiala virtù medicinale puì manifefta: più tofto fi deue affermar l’vltimo detto . Chiamafi dunque ampelite , cioè de viti:non perche fia più dell’altre buona per piantamui le viti: ma perche inonta d'intorno, ammazza glivermi, che in effe nafcono. Chiaman quefti vermi appo noili vignaioli fcenipi. Nafcono nel principio di primaucra, quando le viti cominciano a germogliare, & a gonfiarfiquella lor parte, onde efce il germoglio,che chiamano occhio. Le fcenipi dunque, palcen- do quefti occhi , apportano alle viti danno non leggiero. È perciò coloro,che ciò fanno, n’inongono le radici, e nafcimenti di detti oc- chi.Perquefto dunque ampelite,cioè terra de viti,& pharmacite,cioè terra medicinale fi chiama: o perche ammazzi li (cenipi,moftrado in quefto la fua medicamétofa potenza:o pche quefta iftefa fia molto di uerfadall'altre rerre,de quali ci feruiamo nellecure:pcioche l’ampeli- te accofta quafi alla codition delle pietre , e fi mefcola nelle copofitio ni de medicameti,oue fia bifogno di diffeccare , e di digerire: perche 2 non Comparation difforigliante del vetro, e delimetallo «0 larenascontro Galeno . Perche alla terra ampeli- te fida nome di medicinale, Virtù delPam pelite, e (ua mordacità è 136 DELL’HIST. NATVRALE non è ella priua di mordicamento, ne anco è di natura moderata, ne Terre di ur ha virtù mitigatiua, comela chia, la famia, cla felinufia. Egià del- tà mitigante- Ja cimolia habbiam detto che fia alquanto più gagliarda di quelle, ma nondimeno è fuori di mordacità, e tanto più ficuramente fe fia lauata. Terra creteféo. “Car. ix. Gal. A terra cretefe è alquanto fimile alle hora dette : madi forza virtà della molto debole, e di molto aerea fuftanza partecipe : ha nondi- serra di can meno forza di nettare: perilche fi feruono di efla per nettar i vali di “ni argento , e ricuperarli lo {plendore. Dunque tal terra ti feruirà ouunque fono conuenienti l'altre, che mondificano fenza morto. De quali tutte la lemnia ha più potente virtu. Terra eretria . Capr. x. Gal. A terraeretria anco, è più della lemnia potente , ma nondime- LL no fino a tal termine,che non habbia mordicamento. Lauan dofi diuien moderata, non altrimente, che le fopradette. Sarà dun- que fpediente in quefta terra,come nella cimolia,n6 folamente vna,: ma due altre volte lauarla. Sono nondimeno alcuni che la bruciano, eretria bru- per renderla di efter più fottile e più agre, acciò paffi nella potenza di cu ti digerire:oue fe dopo l’hauerla bruciata fi lauerà:lafciando la fua agri- Bce monia nell'acqua, e ritenendo la fottigliezza dal bruftolamento ac- quiftata,ne diuerrà più diffeccante:dunque fendo son bruciata con lacommun proprietà delle terre tutte, è vtile alle piaghe : più nondi- meno conuerrà a quelle che difficilmente firiempieno dicarne, &a quelle che difficilmente fi chiudono, fe ella fi adopri bruciata e laua- Eretria bru- ta: ma eflendo di efla due fpetie, la cineraccia di colore fi preferifce ciata elauata alla bianca. chiude le pia- ghe difficili è n chiudere, Pnigitoo . CAP. XI. Gal. V vi vn'altra terra detta Pnigite,di potéza fimile alla cimolia, di uerfa di colore pcioche ella è nera, non altriméte che l'ampeli- te:ma vifcofa e tenace, non men che la famia:anzi fpeflo, più di quel la tenace. Bolo sp go o n (3 1 {1 AUIBROVOVENTIOL 0 î137 Bolo armeno . Cappa i si ali X A,durando quefta crudae graue pefte de noftri tempi, mi fu VÀ portata di Armenia finitima alla Cappadocia. vna terra delle dette più feccante, di color pallido:chiamauala pietra colui che mela donò,non terra: ma velocemente con l’acqua fi fcioglicua,come fa la calce : così chiamanola pietra bruciata e fuanita di humore dalla for- za del fuoco: e ficome nella calce, non vifi vede fuftanza alcunadi arena, cofi anco nell’armenia: Percioche, dopo che col peftello nel mortaro è macinata,è moltolifcia di tatto , ne più fadi pietra, che la calce o ftella famia: quantunque nella leggerezzafia inferiore alla fa mia: è dunque piu fpefla della famia: perilche a coloro che poco dili gentemente vi mirano , fa apparenza quafi fufle pietra. Hora quan- to al prefente foggetto, poco importa in qualunque modo-la chiami | purche fappiamo che è molto diffeccante: per qual virtù è fom- mamente conueniente, alle diflenterie, flufsi di ventre, fputidi fangue, e catharri : & in oltre alle piaghe putrefatre della bocca. | Gioua in oltre fommamentea coloro , a quali defcendono humori dalla tefta nel petto ; & a coloro, che per tal caufa difficilmente fiatà- no. Giouaanco tolta a coloro ; che di ammarcimento patifcono,dif- feccando l'impiagamento, onde fa che non habbiano tofe ; purche non fallino molto nel viuere , o che dall'arianon le venga repentino: diftemperamento : perche io fono di parere, che, ficome nelle fifto- le {peflo fi vede, non folo nell’altre parti: ma'nell'ilteflo fondamen- to, che fenza porui collirio,che hauetfe tolto l’immonditia & il callo, col folo medicamento difleccante fi fia ritirata e rinchiufa :cofi anco? awuenga nella piaga del pulmone: qual fi.vede da medicamenti dif feccanti effer guarita,mentre fia mediocre e non molto grande.Sono: dunque ftatidi coloro, che tal male pativano , alcuni liberati del tut. to:e di coloro che pertal caufa erano andati di Romain Libia, che. credeano deltutto efleré guariti: e veramente per molti anni. ne ha-. ueano fenza alcun diffetto apparente nella: vita; madipoi.; non vi- uendoconl’ifteffa diligenza e cautela, apparue il ritorno del male. A coftoro dunque come habbiamdetto îl:bolo armeno manifefta- mete ha siouato,& a coloro che viuono inRoma é che fonotrauaglia tidacotinuadifficultà di fiatare più ancora. Etin quefta pefte nò diffi mile diandamento a quella che narra Thucidiré, quanti han beuuto quefto medicamento , nc fono molto prefto guariti:e coloro a quali uil M_ 3 non Defcrittio del bolo armeno + Virti del ho lo armeno. Virtù del bo lo armeno nel le febri pefti- lenti. Bolo armeno vciliffimo a difseccamtto di piagheo. Virtù delle terre in geNe= rale. 138 DELL’HIST. NATVRALE non ha dato giouamento , tutti fono morti,non eflendoui altro che loro giouaffe. Onde raccogliamo, che a coloro folamente non gio- uafle, che erano del tutto incurabili. Il modo di adoprarla è, chefi beuain vin bianco di fuftanza fottile moderatamente adacquato, fe egli o fia fenza febre;o n'habbia poca:& efsédo di febre aggrauato, CÒ molta acqua : quantunque fia proprio de febri peftilenti di non ha- uer caldo intenfo . Ma nelle piaghe,c'han bifogno di diffeccamento, non occorre di dire quanta virtù tenga il detto bolo armeno:fiati pur in arbitrio libero di chiamarla come tu vuoi,o pietra come colui che meladonò,oterra, comelachiamo io, fendo che con l’humor fi fcioglie. Aut. SinquìGaleno. Horavedremo quel che delle ter- re mediciuali , e loro vfo Diofcoride c'infegna: aggiungendo final- mente del noftro quanto ci occorrerà, perla miglior intelligenza di quefta materia. Dellaterra tn vfo medicinale communemente. CAP. XIII. G NI terra che viene in vfo medicinale, ha generalmente vir tù raffredante, & empiaftica : ma fpetialmente l’vna è diuerfa dall'altra, fecondo chea varie cofe conferifcono col fuo proprio ap- parato. barin — Eretria. CAP: _XIIII. Diofc. ELLA etetria vnan'è molto bianca: l’altra è di color cinereo. La miglior eretria è quella;ch’è di color cinereo, tenera mol- to:e che tirata fu'l rame porta feco linea di color violato. Lauafico me la cerusfa: ha virtù aftrettiua,raffreddatiua, e leggiermente molli- tiua , riempitiva delle concauità, e confolidatiua. Agric. La ter- raeretriacome Plinio dice,ha il nomedal paefe,dico da Eretria città di Negroponte in Grecia preflo Chalcide. Simile alla eretria fi ri- truoua nell’Alemagna in Hanobera, in vna caua di pietre da calce grafla, e che fregata fu vafi dirame ne riporta il lor colore. Aut. Ma perche diofcoride dà anco vn modo più proprio di lauarla , e di bruciarla: farà bene per l'intelligenza vniuerfale di adoprar dette ter- re, viferir quiuinell'vno;e l'altro, quel ch'egli ne dica. Laua- E LIBRO QVINTO. 139 Lauatura,ebruciatura dell'Eretria. Car. xvi Diofe. P Esta chefialaterraeretria fola prima, epoicon acqua, fi la- fcia rifedere; quefto fatto, verfata leggiermente l’acqua, fi ec- calaterra al fole: edi nuouo macinatacon acquail giorno, fi lafcia la notte pofare. La matina fi cola l’acqua: e finalmente macinando- Ja fortilmente al fole, fe ne fanno paftelli piccoli, fecondo farà com- modo. BRvciATvRA. Mafchatrai bifogno della iftefla terra bru ciata: fattone paftelletti nella maniera de ceci, fi porranno in vafedi terra pertugiato,a cui fia turata la bocca con diligenza, pofta che fia fu li carboni bene accefi fi foffiarà continuamente, e quando fi vedrà o che la cenere sfauilli, oche fia diuenuta di color fimile all'aria,fi tor rà dal fuoco e fi riporrà. Terra famta. CAP. XVI. Diofc. NE LLA terra famia fi dè preferir la molto bianca, leggiera, e cheaccoftata allalingua, vi fiattacchi,quafi che incollata vi fuiic:che fifciolgabene in fuccolenza: e che fia tenera e ben frangi-. bile. Diqual maniera è propriamente la detta collirio: percioche fono della famia due fpetie: l'vna la già detta, e l'altra la chiamata ftel la, che fi fcioglie in laftre,& è denfa a modo di cote. Confalli nella virtù, fi brucia e lava nel modo della Eretria. Stagnala famia il ribut tamento di fangue: & fi da alli uffi dedonne col balaufto : mitiga, impialtrata con acqua & oglio rofato , le femmoni de tefticoli , e delle tette: fermaiil fudore,e beuura con acqua conferifce a gli mor- ficati da ferpenti, & auuelenati. Aut. Le coti, a quali paragona Diofcoride la ftella famia, fono le pietre con quali aguzziamoli ferri. Quette fogliono ritrouarfi nelle vene di terra diftefe a file,& a modo di laftre: come auuiene a molte fpetie dicrete ,eterre, che poi col giaccio fi fciolgono. Sarà dunque la ftella famiadi effigie fimile a pietra denfa, &acote, come Diofcoride ha detto , e forfe c'ha quelto nome dal fcintillamento delle piccole pagliole di talco: comein molte coti fpetialmente di acqua fi uede:c come fuol uederfi quafi in tutti glifafiarenari, Effendo dunque ilcollirio di fuftanza fciolta, e leggiera,tenera e che in fuccolenza fi fcioglie, e la ftella denfa a mo- do de coti: poffiamo marauigliarci come Galeno diuerta da Diofco- CS ride Samia fi confa con l'eretria. Virtu della fa Miao . Galeno nella famia fufpet- to di errore? 740 DELL'’HIST.NATVRALE ride nel preferirla ftella al collirio. Delche non hauendoegli daro ragione quanto al mio parere più voluntieri mi accoftareialla clet- tion di Diofcoride. Agrio La terra famia ha il nome propria- mente dall’ifola di Greciaoue fi ritrova. 'Trouafinondimeno altro- ue, c ritiene il medemo nomedellaritrouara in Samo. Ilfimile au- uicne del melino , che piglia il nome dall'ifola Melo: e nondimeno Plinio dice, che fi ritruoui in Samo: ne altrimente la creta piglia il nome dall’ifola Creta hoggi detta Candia: quantunque altronde fi caul. Chia e felinnfia. Capeavitrio tt Asi Diofc. ELLA chiafideue eleggercla bianca, che inchina alquanto D alla cenere, fimile alla famia, laminofa c bianca, differente nelle figure dell’incruftamenti da qualiè formata. . Hal’iftefla virtù della famia:toglie le grinze del volto, e lo rende {plendido e di buon colore . L’ifteflo opera in tutto il corpo: Serue anco a nettare il corpo nelli bagni, adoprato in vecedi nitro. SELINvsIA. Diofcor. L'iftefio effetto fa la felinufia:ottimaè la molto rifplendente e bianca, facile nel frangere , che velociflimamente bagnata da humore fi vol- tain fugo. Agric. La chia ha il nome fimilmente dall’ifola del: mare egco cuefi truova; e la felinufia da Selinunte caftello della Si- cilia. Li (LENTI slisboht (imola. | Cavxviino air Dive: E LLa cimolial'vna ne è biancatl’altra alquanto purpureggia: pri l | poffiede vna natural graflezza,& è frefca neltoccare , di qual modo fi ha da ftimar l'ottima. L’vnae l’altra disfatta nell'aceto rifol- virtù dellaci ne le pofteme dopo l’orecchie, & altritumori nafcenti: inonte di fu- moli» —bitofu gli membri tocchi da fuoco leconferiano; che non facciano ampolle. rimettono le durezze de telticoli, ele flemmoni di tutto il corpo: e fiadoprano anco al fuoco fagro , & in fomma fono ambe in molte cofe vtili, fe faranno legitime e non falfe. Pnigi- LIBRO :O VENTO. 141 Puigiteo i CAP. XIX. Diofc. E A Pnigite nel colore è alquanto fimile alla eretria, di glebe grandi, e che rinfrefca le mani toccata. Attaccafialla lin gua in modo,cherefta appefa. Halavirtiftefla dellacimolia: ma è in- feriore alquanto di forza: alcuni la vendono pereretria. Pmigite, e creta nera. = CAP. xx. Agric. A Pnigite tiene il nome da Pnigeo borgo della Libia Mareoti- de. A cui nonédiffimale la terra chiamata da noi creta ne- ra. Ritrouafiquefta nella feconda Germania, neltenimento del no bil caftello detto caftello diacqua: è vtile a legnaiuoli, non altrimen teche larubrica:e perciò perlo.più atal vfo fe ne feruono . Sono di quefta due geni. Il molle,quale quantunque non fia bagnato, fegna Je lince che tiriamo con eflo, & ilduro, che fegna mentre fi bagna: è terra alquanto grafla e rara, alle volte molle, & alle volte dura,nera & agre algufto. ritrouafidell’vno e l’altro geno in Hildefimio terra. di Saffonia , nella foffa de muri che è verfo tramontana. Aut. Quel Errordel'4- dunque che fpinge l’Agricola a porre la detta fua creta nera con Ea pnigite , fono le parole di Galeno , che dà alla pnigite il color nero sai dell'ampelite. Ma io non poflo in modo alcuno a detta opinione condefcendere :percioche egli manifeftamente defcriue la terra ne- ra,egrafio nero de pittori, che in niun modo con la pnigite di Dio- fcoride fi confà, cofi per far Diofcoride la fua pnigite glebofa: ilche non halaterra nera dafabri e pittori vfata, quale o è molle e rotta, o fi fende in crufte: come per non efler in detta terra nera notabil fred- dezza di ratto,qual conditione Diofcoride dà alla pnigite : e per non bauer quefta l’adheréza alla lingua,che nella pnigite è notabiliflima più che in niffun’altra terra da effo nominata. Ma quanto alla quali- tà del colore, dandoli Diofcoride il color dell’eretria, qual egli ha detto in altre effer fommamente bianco , in altre cinerco ; e dandole Galeno il color nero : 0 bifogna che diuerfe terre defcrivano : 0 vo- lendo concederli tal colore da Galeno datogli, diremo più tofto che fia la pnigite lacommunemente detta terra di ombra, glebofa, fenza rrigite è la acrimonia,tenace,c più che niun’altra adherente allalingua, di color pos A 4 fumofo trail nero e cinerco mezzano. i Melia 142 DELL’HIST. NATVRALE Melia. CAP. XXI. | Diofc. A Melia fomiglia nel coloreallaeretria di color cinereo, ma è Li afpra, e fregata con le dita ftride a modo di pomice rafchiata. Fa le operationi dell’alume, marimefle : ilche dal sufto ifteflo puote Melia ba la effer manifefto: percioche diflecca alquanto lalingua. Ha virtù di lst ali nettaril corpo & imbellirli il colore: aflottiglia li capelli , e fcancella la vitiligine,e la {cabbia.E'vtilea pittori per conferuare lungo tem- po a viuacità de colori : accompagnafi vitimamente ne gli empiaftri Verdi. Comune elettion delle terre. Car. xxII. Diofe. A terra Ampelite, che alcuni chiamano pharmacite, nafce in L Seleucia di Soria,deuefi eliggere,che fia fimile a piccoli carbo- nidi pezzo, alquanto laminofa, & egualmente fplendida:e che non tardi a liquefarfi,mentre peftando feli diaoglio. Labianca cenerac cia,e che non fi disfaà, fi dè hauere per cattina. Ha virtù di rifoluere e d’infrigidare: adoprafi in oltre ad ongerle viti innanzi che germo- glino: percioche ammazza li vermi che vi nafcono. cAmpeliteo » CAP. XXIII. Plin. "A mpELITE èfimiliffimaa bitume. La fua prouaè, fe con l’o- glio fi liquefaccia a modo di cera, e fe bruftolata confervi ilco lor nero : adoprafioue bifogna ammollire, e rifoluere. Aut. Tal perche vam Che s'intende efler detta terra bituminofa: e perciò s'incorpora pron- pelite sincor- tamente con l’oglio,& al fuoco non muta il fuo colore: tali fono, la Do; ce © terra nera, el carbon foffile: dicefi la terra melia dall’infola cue fi = ritruova: &l’ampelite dalle viti :a conferuation de quali è piu in vlo frequente. Sin quì delle terre nel proprio luogo da Diofcoride trat- tate:ma perche egli già innanzi dell’ochra,& altre terre,non come ter re, macome diuerfa materia tra colori hauea ragionato: feguiremo con l’ifteffoDiofcoride di ragionar di quefte terre , a compimento di quanto fi è propofto . Dell'o- LIBRO QVINTO. 143. Dell’ochra. CAP. XXIV. Diofc. I deueeliggere l’ochraleggierifsima, pertutto gialla,di color fa- _._. Io ria; fenza pietre,e frale, del paefe di Athene: bruciafi, e lauafi, 0a (e come la cadmia. Hauirtù carrofiua,diflipatiua de flemmoni e tumori nafcenti: reprime le foprabondanzedi carne : riempie mefchiata col ceroto le concauità, e rompe li tofi nelle giunture. Ochra, e [tue congeneri. Car. xxv. Agric. Ecvon leterredì notabile acrimonia inueftite: ilche loro au- 0chra,e cone uiene dal molto caldo,che l’ha diffeccate in modo, che pargan gereri. di cfler bruciate. Ritrouanfi per il più nelle caue de metalli: cquan- tunque auuenga a quefte,come all’altre rerre,di hauer molte varietà de colori : fono nondimeno per il più o gialle, o ruffe, o roffe,o pur- purce. Han tutte virtù di difperdere e corrodere , c fono fenza pro- prijnomi, eccettuatane l'ochra nome greco,da latini anco riceuuto, DOT vi La quantunque eglino haueflino illuteo nome proprio delgiallo: ma gar terra gial piacque a loro chiamarla o con quefto nome, o col nome peregrino la. di Sile. E' dunque fuo color proprio il giallo , e perciò dicea Theo- frafto , che gli pittori fe ne feruiwano in vece di orpimento , per con- farfegli in tutto nel colore. Come dunque l'ochra terra gialla fi confà di colore con l’orpimento j cofi l’altra terra fenza nome di co- Jor rufto non è vario dalla fandaracha:quantunque di natura fiano ambe dall’orpimento e fandaracha diuerfe. Nafce l’ochra e nelle ve- ne de metalli, & anco nelle vene proprie. Fu preferita all’altre l'A- thenefe.Magià fina tempi di Vitruuio erano le caue de metalli nel l’Athenefe mancate,per non etler più le vene di argento in poter del- le famiglie , che prima n'erano padroni:onde mancò il fermo inten- to di lauorarle. Cauafi hora l’ochra nella parte di Vngheria antica- mente chiamata Dacia. Cauafi nella Rhetia, e nelle minere di ar- gento della Germania. Cauafi in Hildeshimio tra efla città e la grot- ta de nani: qual ochra è compofta tutta dicrofte. Cauafi tra Alfelda & Embecca: cfpeflo fi ritruoua di figure fimilaad ofiraghi : trouafi in figura de cannuoli nell’ifteffo tenimento d'Hildefimio, nella via dal cafal di Hafda al caftel di Safterda. Gli pittori di Hanodera bru- ciano l'ochra ritroyata nelle caue di pietra da calce,e fe ne feruono in i ‘vece 144 DELL’HIST..NATVR'ALE vece di rubrica. Anzi l'ifteffa ochra,mentre infogata fi reftin gue in aceto,diuiene di color purpureo: conturba l’ochra con la fua acrimo- nia il gufto . Ochra , e bolo giallo. Cap. xxvI. Aut. O 1 habbiamo più f{petie di ochra:vna di cui la crufta è di co- lor ferrugineo difaporaftringéte,ingranellata a modo di tutia, le cui granella fi (ciogliono in color di ochra,di color più ofcuro del- l’altre: quefta propriamente ftimarei che fufle ferruginea. L'altra di terra molle frale,di color chiaro,attaccata ad vna crufta bianca dura, e Ochraattica» lucida nelle fue fratture, venutami dalle parti di Grecia:qual ttimarei propriaméte Attica,e di argento . Euui l'ochra comune di color men viuace che la detta,e di fuftaza alquanto men molle,e men frale. Cor te l’ochre in brieue diuégonopurpurec:e fpente nell’aceto acquiftano chiarezza:ilche è commune alle fuftanze acide, métre fi temprano col Bolo gialloin detto colore. Boro GIiaLLO.Il bolo giallo fi puote annumerar co chefia dine:= P’ochre,c6quali di colore fi confa:differéte nella (fina glebofa,di etti Sodallocbra* ciee confift ietra fimile ; onde fi n dita non lafcia del- gie e confiftenza a pietra fimile : onde fregato co non lafcia de la {ua fuftanza , come fa l’ochra de pittori, ma piglia nella fuperfi- cie fua pulitezza. Trafmutafi nondimeno infocato , come l’ochra in color purpureo. Ma s'indura per la fua fuftanza argillofa: il- che l’ochra non fa, per efler di confittenza laffa : perciò non altrimen- te, che l'altre fimili fi fcioglie e lafcia nell'acqua, e s'indura pofta a ; fuoco. Enne del materano , qual fente fapor quafidi calce, e que- Ochre dinerfe {to più de gli altri coppia afuoco:euucne dell’iteffo materano altro, conofciute dal . i : | Sc che men fente di calce,e meno falta in fchieggie. Bol de varij colort. CAP. XXVII. Aur. A nell’ifteffo geno,e confiftenza de boli gialli , habbiamo al- tri molti boli differenti folo nel colore. Traquali è il mate- rano bianco, il violato, &ildiftinto a fafcie in tutti li detti colori: & inoltre ne habbiamo dileuante vn'altra differenza di color di fu- mo,venduto fotto nome di afphalto,che è geno principal di bitume, forfe per la fomiglianza, e forfe per l’v{o fimile appo pittori: percio- che l'afphalto fi adopra nell’adombratture di carne: e così il detto bo ho | lo.Ma Li (LIBRO QVINTO. ‘#65 lo. Maènondimeno quefto molto diuerfo dalla terra di ombra fo- ‘miglia ndo egli del tutto nella confiftenza alli detti boli gialli. Bolo armeno. CAP. XXVIII. Aut. L bolo armeno dunque da Galeno defcritto , e c'hosgi di Arme- niaa noi fi porta è fpetie di bolo giallo , in tal corrilpondenza al- l'ochra de pittori, come la terra lemniaalla rubrica fabrile: l'vnae L'altra fono in vfo medicinale , e fi adopra ne gli antidoti contro ve- leni, e febri maligne . E quantunque a detti colori ficonfaccino non tingono come fi è detto maneggiate,per la fodezza delia loro fuftaza, anzi pigliano pulitezza. Hora palliamo co Diofcoride alle rubriche. ; Rubrica finopicae fabrilevi Car. xxix: Diofe. ‘Fo A rubricha finopica ottima è la denfa, graue, che nel colore ; imitail fegato , fenza petruzze, di colore confimile , che mol- ‘to fi diffonde bagnata. Cogliefiin Cappadocia in certe grotte:onde «purgata fi porta in Sinopi città , oue ficomprae ne piglia nome di finopica: ha virtù diffeccante, & empiaftica. Mefchiafi perciò nel- l’empiaftri di ferite , ene gli paftelli,che fon deftinati a feccare , c co- “-ftringere. Beuefinell'ouoariftagnarilcorpo , e per l'ifteo s'infon- de con crifteri. Daflt anconegii flufli epatici. Malafabrileè del tetto alla finopica inferiore, l'ottima è la Egizzia, e la Cartaginefe fenza petruzze,e frale.Nell'Iberia Occidétale fi fa la rubrica di ochra. < Rubriche hoggi adoprate. Cap. xxx. Aut. OceInefonoinvfodue fpetie forto.nome di bolo. Il volgo fi A ledàancoilnomedibolo armeno jpcheatempi paffati non era conofciuto il bolo giallo, che hoggidi Armenia ci fi porta: peril- che diedero tal nomea dette rubriche fpetie di finopica.L'vna di que fic è pit a terra roffa fimile,men lucida,e men {cheggiofa: l’altra è lu- cida nella fua fuperficie, (cheggiofa nel frigere,e di fuftanza molto li- gara,auwenata di lineamenti alquanto più ofcuri del refto:chiamamo -modi N quefte Bolo armeno. Elettion della rubrica finopi CAS è Boli armeni vulgari. Sinopiche ri- conofciute dal l'autore è 146 DELL’HIST. NATVRALE uefte finopiche n6 già che di Sinopea noi vegano ; ma perche fiano dell'iftefsa fpetie. L’auwenata detta è di foftaza molto più dell’altra fot tile,e più compatta, e confeguenteméte più empiaftica:adherifce per quefto anco più alla lingua, L'altra più fimile a terra rofsa è più fquali dae di foftiza più arida,c pofta nell'acqua più veloceméte fi fpezzain frammenti. Mal’altra auuenata, quantunque più tardi fi rompa, ri- ceuc nondimeno più perfetto fcioglimento . Horlarubrica fabrile è conofciuta da maeftri legnaiuoli altroue fotto nome di magra, al- troue diterraroffa. Apponoivna fua fpetie da pittorichiamata ter raroflaè di color più viuo,e di fuftanza più corporea. L'altra dimen conto da legnaiuoli è chiamata magra» Terra Lemnia. CAP. XXXI. - Diofe. A terra lemnia fi porta dall’ifola Lemno: cue fi caua da certe grotte di vnluogho paludigno:fciegliefi ivije mefchiafi con fan i gue di capra,e formata in paftelli fi figilla col fegno dell'itefo anima pi sa le:onde è detto figillo di capra. Ha virnù di antidoto eccelléte più chie altro, che fi fia, contro mortiferi veleni beuuta nelvino. Mentre dunque farà tolta innanzi;conftringe chi gliha tolti a ributtarli. E vtile fimilmente contro lemorficature dianimali velenofi; mefchia- fi ne gli antidoti: & è in oltre vtile alle difenterie . Alcuni fi feruono Rilation fa- di ella nelli facrificij, Aut.'. Tantodella terra lemnia c'infegnò uolofadi pio- Diofcoride. Que noihabbiamo per propria teftimonianza di Ga- È fera leno, che detta mefcolanza di capra fufle importuna, e cofa del tut- conlalemnia. to finta:e che fuffero in Lemnotre fpetie di terra:l’vna detta, che fi fi- Tre fpetie di Gillaua: vnacheera rubrica fabrile:&vn'altra di cui molti fi ferui- terralemnia + \ CO A : vano a nettar li pannaméti. Ma perchela terra figillata de noftri rem Hif. di Gale- pi,quantunque nell'iftefla ifola cauata, non corrifponde alla defcrit- Dr rfpon tion di Galeno ; ene habbiamo vna diligente defcrittione da vn me figillata di bog dico moderno mandato a pofta per riconofcer detta terra di Coftan- gi. tinopoli da Augerio Bufbeke ambafciator Cefareo , come in quefta materia riferifce Andrea Mattiolo : miha parfo ben fatto riferirne quanto da detto medico n’habbiamo.. Lem ‘AL1:B:R@ BOVINI 0.11 1] ‘147 Lemnia figillata. CAP. xxxtt. Stef. Albucario. A terra lemnia per detto de pacfani, nonfi caua, nefifa che fia ftata cavata altroue , che del luogo onde hoggi fipigli ia: ne an- co vièmemoria feritta di REPAROL, del pacfe i in contrario:quantunque il colle da Galeno notato nonle corrifponda punto: percioche egli feriue chel colle cue fi cauaua era tutto roflo, come fe bruciato folle, e che non vi nafcea, ne albero ne pietra, ne pianta di forte veruna: &infommanonvieraaltro,che la terra di cui fi faccano figilli:e nel colle, ouc hora fi caua, fi vede affatto il contrario di quanto coli dice, fendo che particolarmente nel luogo della caua vi fono (af srofli, dequal i fanno macine da molini: gi in oltre non iî vede nelcolle fe- gno diroflo, ne vifta fimile a bruciato : anzi è tutto fertile di piante & alberi, dilimentemente coltivato: onde hanno non poca copiadi grano,e di lesumi, e fpetialmente di fagiuoli. Riguarda il monte È O- riente, € prello diluivièvna villa da di detta R cpon di. La cauaènel panne del monte, cue fi dilata in pianura. Quiui fono :re ° caue, de quali due,oue per È paffato fi cauaua, fono ruinate e ripic:ìe : later do horafi caua,è dalla parte del monte pae ei ae in oltre alla radice delmonte.tre fontane limpidifsime: dequali I@due minori fcorrono verfo Settentrione, e la maggior di tutte verlo Me- rigcio. Laterra,cheiuificaua perla maggior parte è bianca o rofî fia , quantunque ve fe ne ritruoui SOR #0 rofsa, e di gialla del tutto fimile al bolo armeno hoggi vfato : marare nori auniehé che fia di quefti colori. Ondem a adire, ochelaterralemnia atempo di Galeno fi cauafse di altro colle, cho fia per lunghezza di temporuinato, o per terremoti, o per innondation di acqua, come fappiamo anco efsere auuenuto altroue:o che detto colle habbia mu tato forma, e natura, per diligenza di coltivatori, come veggiamo in altri luoghi già fafsofi, clileraì c pienidi fterpi, hora ripieni il vigne, di oi e digiardini: matral’altre herbe feluaggie, Hans in quefto. monte, il chameleon bianco vi è è copiofi na Cauafì la ter- ralemnia a noftri tempi ognianno vna volta, il fefto giorno di Ago- fto, non fenza fuperftitione: percioche fi perl fuadono , che o ca» yata in queftogiorno habbia folamente le virtù , che fe oli attribu i- fcono. Coloro Ch la canano fono Greci, mavi (0a fopraanti Tur chi, li gouernatori di ciò dell’ifola , con altri de primi vfficiali. Ma non polsono perciò far fi buona cuardia, che coloro che la cauano suoi N 2 non © Luogo oue fi caua la lénia » Ginrno dell'a- no deftinato a canar la terra lemmnia. Terra lemnia bona,qual fia. sigillo della lemniao. 143 DELL'HIST. NATVRALE non ne afcondano qual che particella. Quiui dirò, che è cola ma- rauigliofa, quanto fia fuaue l’odor che rifpira dalla caua. E fi deue fapere,che non tutta la terra, che vi fi cana è buona: ma fi eligge fola- mente quella,che fi truoua tra certe pietre fragili nafcofta, grafla e te- nace: principalmente quella, che nonha petruzze dentro. Cauafi dal leuar del fole per fei hore continue,e non piu: e dopo coprono nella caua la parte difcoperta quell'anno: ne la fcoprono più, fino all'anno feguente nell’ifteffo giorno . Et è pena capitale , che nefciu- no ardifca ne in aperto,ne in afcofo di cauarne : e perciò non fe ne ha quantità: cofi per il tempo breue di cauarla,come per la ftrettezza del- la caua, oue non poflono ftare fe non pochi lauoratori. Hora tutta quella channo pereletta , filaua per mano di vn folo deftinato a tal opra, e lauata fi trafporta in alcuni facchi appicati in alto, fiche tut- ta l’acqua coli. Dopo delche ficaua fuoride facchi,fiammafla con mano,e fe ne formano pallotte maggiori e minori : quali fi fegnano col figillo Imperiale: fecca bene fi manda con l’ifteflo figillo in Co- ftantinopoli al loro gran Signore. Sin qui l'Albucario. Differenze di terra lemnia: CAP. xxxIII Aut. O 1 habbiamo dall'ifola lemno hoggi detta con voce dall’an N tico corrotta Stalimene, tre differenze di terre : la rubrica fa- brile di cui non è difputa , la glebofa, detta bolo armeno orientale ; roffa, che non tinge, come è la detta famofa per vfo di antidoto: e la bianca di color leggiermente cinereo, alle volte incarnatina: di cui fi fanno li tanto hoggi ftimati figilli. Fannofi anco da moltili figilli della roffa detta, mentre nelle ricette de Greci antichi occorre di ado prarla: come che quefta fi tenga l’ifteffa di Galeno. Perilche diremo che fianola figillata de tempi noftri, e la figillata de gli antichi diffe- renti: quantunque l’vna, e l'altre ottimefiano in vfo di antidoti : e che fi ritrouino in luoghi diuerfi: e che all’horala roffa, et hoggi la bianca fi figilli: trapaffando dall’vn luogo e dell’vna terra nell'altra, con occafione,che la lunghezza deltempo fuole apportare. Reftano hora alcun'altre terre riceuute hoggiin vfo medicinale,de quali da gli antichi non n'habbiamo memoria. a Terra -ETBROUOVINTO: = 149 Terrabezsaara. CAP. XXXIV. Aut. E A terra bezaara cofi da Boemi detta, è di fuftanza trale terre, e ; pietre mezzana,fimile quafi a geffo:di confiftenza rara, arida:di color bianco punteggiato è macchiato di purpureo:frale , fiche ttale Virtà della dita riftretta fi conduce in polue:adherifce alla lingua. E' ftimata an- serra bezaare tidoto nobile contro le malignità de humorinellefebri. : Bolo Toccatefeo. CAP. xxxv. viel sAneo L bolo Toccaiefe è di color incarnato, di molta pulitezza : guftato or di ar Toi 0- ; i 3 Sap dì con alquanto di acutezza fapor diaroma. Stimafi non meno ma nel bolo delle altre terre famofe, per antidoto nobile. | . Toccaiefo è Sigillata Slefiana. Cap. xxxvI. Auc. T: figillata Slefiana piglia il CA PRA ta prouintia detto Montacuto, con il cui fegno fuole impron= tarfi. E' nella vifta fimile a fapon duro , di tatto lubrico,di color nel bianco mezzanamente fofco . Disfafli prontifsimamente toccata da humore: e fomiglia molto al figillo di lemno denoltri tempi: acui nelle virtù anco fi confà. | a al . Terra Maltefev. Cap. xxxviI. Aut. E. A terradi Malta, che altri pietra di Malta dicono, è dicolor É , bianco:di confiftenza di pietra, molle,granellofa,frangefi tra E denti a mododi zucchero, & imbratta maneggiata di polue bianca.E pis della antidoto riceuuto dal volgo beuuta contra veleni tolti per bocca, € serra dalte- fee morfi delle beftic velenofe . Cotta piglia acrimonia di calce . : Boloinfanguinato. Car. xxxvirt.. Aut ; e bolo infanguinato è punteggiato e fparfo di macchie fangui- gne, come la terra bezaara gia detta, a cui di confiftenza fomiglia, - x S \ . . Li ‘ ° . . ° Ma è piu denfa,onde piglia nella fuperficie li [ciezza, come fanno gli NS. (3 altri & 4 150 DELL’HIST. NATVRALE i altri boli è nella fua fuftanza di color parte incarnato e parte ceruleo.. Oglio diRilla- Adoprafi in antidoto da alcuni : quali, da effo con ogli e ragie con- losa 400 A wa | 9 : sodalbolosa- enienti mefchiato,ne diftillano oglio, che onto fu l’arterie contrafti quigno contro SITR | veleni. alla malignita de veleni. General confiderattone delle terre. CAP. xxxix. Aut. E stAhora vna general confideratione delle terre, nella qual R raccogliamo in breue quanto diuifamente fi è detto, e veg- giamo infieme le communi differenze dell’vna all'altra: trattando nel commune quel che fpetialmente non cOueniua più di vna,che di Dar vn'altra trattare. Delle terre alcune hanno origine e nafciméto mani- i fefto,altre hanno il lor nafciméto nella lunghezza del tempo ofcuro. Puofli nodimeno dalle cofe vere e manifefte venir all’intelligéza del- Faltre lontane danoftri fenfi. "Tra le terre di manifetto nafcimento fono quelle,che da violenza di fuoco o incenerandofi, o calcinando- manifefto trà fi da corpi fodi terre divengono : fono anco quelle, che da corrut- ito delle cofe rione ammarcite fi lafciano : oue appartandofi l’aria e diffeccato l’hu- “assi more refta la pura terra. Altre fi fanno di frangimento, e corrodimé- | to, come la pomice rafchiata cuero pefta. Veggonfi manifeftamen- te anco molte pietre tralmutarfi in terra,concotte dal freddo e da gli ghiacci: e tanto più mentre fono tocche da humore. Hora, parago- nandole terre naturali con le fatte da caufa manifefta e per humano artificio , veggiamo molte glebe naturali, come nell’effigie alle pie- tre di calce 200 in molti altri accidenti manifefti fomigliarle:per- ilche, a modo di calce, tocche dahumore fi fciolgono in fcheggie prima, e poi in fottiliffima fuftanza . Ne fi vede in quefte altra differenza, che’! molto feruore , e caldo, che caccia la pietra da calce, ilche l’altra non fa: percioche l'vna con la lunghezza del tempo è concotta: l’altra retiene le veftigia del proflimo fuoco. Per l'iftefla i. caufa,così nella cenere,come nella calce, fi fente l’acrimonia,che nel- dat cociméto L argille e boli communemente non fuol fentirfi: qual acrimonia, co canfata fi to- me cofa dall’effer della terra eftrinfeca,con la lauatura fi dipone,reftà- gle Ai done le terre fpogliate. Ho detto già che’ bolo Materano alle volte fi ritruoua partecipe di acrimonia fimile a gufto di calcina: ilche perle .. dette caufe non ha marauiglia:fendo li boli non altrimente,che la cal OE dan cina cotti da caldo,quantunque non manifefto. Onde per la porofi- da aleme ter- tà reftata dall’humore fuanito reftano de gli odori conuicini rapa- teo » | | ciffimi v Md Er de. d sai " SSN i de" Lo ; CREMA Ra) LIBRO QVINTO. IS cifsimi: quali per tutto intrinfecamente penetrando , non altrimen- te che fe propri) foflero,fono poi dalle terre refi.Hora delle pietre che in calce fl cuocono, altre ciò fanno c6 lunga forza di fuoco , altre con breue,come quelle fono,che alla natura del geflo inchinano. E delle Leggerezza terre leggiere e rare alcune fono tali, per effere accolte da humore in- dii torbidito:percioche quel tanto,che nuota nell'acqua è la fortiliflima, e forrigliezza» e leggerifsima fua parte,come fono alcune bellette accolte dalle terre dall’iltefsi fiumi portate, fopra notando la leggerifsima e fioritifsima {ua parte. Di tal geno è la felinufia,o altra che fi fia, che data fu la car- ne, l’illuftra, e la lafcia quafi argento illuftrata. Calcimonia. Car. x1 Aut, A Calcimonia terra cofì detta daAbruzzefi è bianca molto, fred- da,di fottilifsima fuftaza, fi che nella proua di fcioglierfi all’hu- midocon molta celerità non fia inferiore ad altra terra:è nondimeno greuc:perilche oue è bifogno d’infrigidire e mitigare fi giudica coue- neuole. Adoprafi per la copia,che iui n'è,in vece di calcina: nelche cl- la in bona parte ferue: percioche più alla codition di calce ben lauata, che a cretafifomiglia: eperciò pofta a fuoco acquifta acrimonia, Calcimonia di ce . i - niene al fuoco come è proprio della calce enon fiimdurifce come fa la creta. È ba eAgarico minerale . CAP. XLI. Aut. GaARICO minerale, terra così detta, è nella bianchezza alla calcimonia pare , ma diflomigliante nella leggerezza: quale nell’agarico è fomma. Trouafi nelli cieli di fpelonche di confiltenza molle: haue alquanto del fibrofo nel primo fuo fcioglimento , ma finalmente fi liquefà , come l'altre terre. Nè pare il fuo nafcimento dal vero agarico del tutto diuerfo: come nella effigie del tutto fe le fo- |. Ap ; . È . c Virtù dell'a» miglia. Adherifce alla lingua, perilche fi tiene, e da molti dotti fi g,rico minera adopra in vece di terra famia. E‘ vtile alli ributtamenti di fangue per le» bocca,& alli fluffi feminili:e generalméte nell'altre cofe tutte fiadopra no altriméte,che la famia.Chiamanla alcuni latte di luna,perla bian- chezza se tenerezza c'ha, mentre fi coglie ne gli fuoi proprij luoghi. Variedifferenzse diterre,eloroproprietà Car. xL11. E terre laffe e fimili di fuftanza a rubigine fi bruciano e diuétano i 4 a carboni fragili fimili,come fa la rubrica fabrile e Terigine Le A " | denfe » rs DELL'HIST.NMWOTVRALE Terre feheg- denfe e fcheggiofes'impetrano,e fifondono cò la pofsiza del fuoco. giofe e denfe Le furfurofe refiltono più, e rifiutano di fonderfi, comedi natura di Dada Ha talco partecipi:le ontuofe, eche tingono; o bianco, o nero che fia A fiftonoal fu conlucidezza, appropinquano a quelle nelle conditioni:comela HA crgen- SETTA piombina , e l’argentina: quale altri felinufia, altri chia yaltri tina, | cimoliachiamano. E la dettaterra argentina bianca, lucida,frale,fa= : | cilea lafciarfi nell'acqua: e datafulacarne vi lafcia tintura fimile ad a pone inargentamento . Leterre bianche altre calcinano,come fa la Mal- bili. tefa,clacalcimonia, cla detta grafio bianco ; ma di queftela Mal . tefaèpiùingranita e vegetale e perciò fuole fpeflo ritrouarfi impref= FARLO fa di conche marine,e tutta di quelle ripiena : altre fono più fimilia che marmev materia già Galcinata. Di quelta materia dunque di terre,e pietremol li e calcinabili fono per il più le terre e pietre,che rapprefentan foime dicoche:de quali tra le pietreragioneremo: vi fono anco alcune fpe tie di tripela,la confiftenza de quali è di fottiliflima fabbiaapprefa. — Tripela. Car: LI. Aut, - A DopPrast latripela perciò a dar pulimento,p lafortezza & e- Terre, che da qualità della fua piccola grana:alche n6 fono idonee le fultize pulimento. © calcinabili,come dipochifsimaforza,echeprefto fi [ciolgain fugo co «0 «lhumore:onde fono più foggette al cofumarfiche habili all'azzione.. Le di 1 RIPISE GF c PROT viag i 135 Mafono delle tripele,alcune più fimili a terre di tatto tomentofo : al- tre più a fafflo duro, e cementitie. Scalfano.suftate la bocca: il color ni $ Id i loro LIBRO OVINTO,: 153 loro è biondaccio,qual color prefto lafciano al fuoco . Indurafi dun- quela terra tripela e pafla in pietra, & in eflere dalla condition de cal- cinabili lontana. Euuenne dunque vna di quefte,che fi fende in fca- glic tutte di piccole forme di concha imprefle. Quali figuramenti. ie a: onde auuengano , ad alcuni ha dato marauiglia: puote nondimeno da deo renderfene facilmente la caufa dalle cotidiane ofleruationi,anzi dal- vidi figure na l’iftefle operationi dell’arte, già che l’iftefla terra fciolta è in vfo di ar- tarata. tefici d'improntarfi con varie figure da tragittarui: mentre dunque ha proprietà di riceuere e ritener l’impronti, non è marauiglia, cue copia di tal conchefia,che raffodata da humor foprauegnente con tal figure refti,ammarcita con la lughezza del tempo la materia che im- Pig prontaua. Latripela dunque fciolta s'impronta, e le fue glebe con- i fiftenti s'intagliano d’incauo,da farui detti tragettamenti. E quantum eripela chesi que la più eccellente da Tripoli città nella rivera de morici fia porta- 8%? forme que la piu e p I ta, &indi pigli il nome : nafce nondimeno altroue,e particolarmen- te nella noftra ifola Enaria hoggi detta Ifchia . Onde detta tripela fi rripelatfehia | porta perintagliarui,e tragittarui varie fpetie de vali di ftagno. Ri- "99544. trouafi fimilmére nel Baiano. Le pietre dunque,checalcinano, a detti tragittamenti vtili non fono: percioche dal caldo fi fciolgono, e fi la- fciano:male fabbioniccie fono vtili,mentre fiano di grana fottil:: il fimile diciamo nelli pulimenti: tra quali la tripela è fopra tutte l'al- tre eccellente. Adoprafi dunque dopo lo {meriglio adar pulimento mo dellatri» alle gemme, &all’acciaro quatunque di duriflima tempra indurito. pela. Ho detto de gli faponi foflili, che fono di fuftanza fottilifsima e lu- brica seche s'indurano come fpetie di argilla. Noi n'habbiamo UE saponi fperie differenze venuteci di Africa: vna d'incarnato efofco in glebe grof- di serra di fi è . ni ° - . te) . fe, di fuftanza egualiflima, che fi fcioglie fottiliffimamente nell’ac- Te fotti- LIMA è qua , fiche imiti annuuolamento: vn’altro di color rubiginito;e co- me di ochra, meno del detto facile a fciogliere,e meno eguale e più roflo:& vn terzo di color fouuerdaccio men graflo de gli altri , e fl- mile a fortilifsimaargilla: di cui fogliono lauarli cadaueri; di tatto rinfrefcante . Colori vari diterre. Cav. xLIIIT. Aut, L1 colori delle terre,come ho detto,fono proprij alle fumofità oa de metalli : fanno varie mutationi dalli gradi di cottura;e dal- {eg metalli. li fali,che muouon detti colori: perciò Veggiamo,; ela cerufla, &al- ho. trema- Varietà di co lori onde ven 4 ° Terre che mu tan colore al l'aria. Terre che da fe fiele all'a- ria pigliano n brene colore. Cenere foffile. 154 DELL’HIST. NATVRALE tre materie bianche di piombo paflar colfuoco in color di gialloli no : e più oltre in fandice. La erugine in ceruleo con l’armoniaco, e l’ifteffa metalli calcinati,nelle milture de vetri in vari) colorimenti confeguenti alle proprietà loro & alle mifusagin, Quindi auuicne chel’ iftede glebe, fecondo la diuerfità della fuccoléza e fumofità, che le tinge, & cano la variata potenza de gradi, cflendo più pronta l'vna parte che l’altra a riceuere alteratione, îi veggano di diucrifi colo ri tinte. Hò detto che vna ifteffà futanza di g Di fi ritruoua e bian- ca, e gialla, e palombina compartitamente: come nel noftro bolo Va auuicue, e ne gli altri. Tutti gli colori di ochra,e di fimil giallore,paflano al fuoco in rubrica più e meno viuace, fecondo laec ‘ cellenza del giallo: e perciò l ochra pafla in rubrica, che unge libo li gialli in tefta rofsa:& il ceméto noftro di campagna,che difetto co i alquanto partecipa, preflo al fuoco concotto dal caldo piglia rof= fezza,fecondo il grado delgiallo. Sono ancora terre,che da fe ftefle al l’aria piglian colore:del che oltre di quel che da noi ne pofsiamo far fede, veggiamo quel che ne dica il Centomani . Cent. Si ritruouano nelli territori] diPadoua glebe di terre, détro de quali rotte vi fi ritruo uaterra bianchifsima, TIE e frale vi in breuifsimo tempo fco- uertadall’aria muta il fuo di di in celeltino. Veggonfi in. oltre,fecondo le varietà de minerali che vi nafcono o vicini fono , ritrouarfi varie differenze di terre, e loro colori. Alle radici della marchefità di color di orichalco pentagona è vna fpetie di terra cene raccia, che niente è dalla cencre di legni in vifta differente. Nelle ca ue di fn e vna terra fottile e leggicra, che incontinente fi {ciogli ici Non diuerfa di effigie da quefta è quella che rifiede nell’alume, men- tre nelle cortine fi cuoce, hanno virtù feccate. Di terra fimile I ochra dice il Centomani fi cuoce il piombo i in Ilmena preflo la felua Bacc- na. Durarofla e fabbiofà fi ritroua nelle caue di rame d'Iflebia: e fotto di quefta vna argilla bianca. Dalla Boemica frale fi cauan gli granati, Aut. Di col: tral’ochra e fuligine ficaua vna vena d’oro nella calabria. Cent. fitroual’ochra congenita nell li fafsi di ferro in Francobergo al fiume Scopa. Si ritroua anco l'ochra ingenerata & ag gionta alla pietra di piombo, in Fribergo.Ritrouafilaargilla bionda cruftofa i in Radebergo dentro v vnaterta arenofa. Quella contiene in Rilafa- LIBRO QVINTO. 155 Rilaffamento delle terre nell'acquase loro induramento al fuoco. Car. xLv. Aut. NIREMO alquanto del rilaffamento , che le terre fanno nell’ac- 5 qua, e dell’induramento al fuoco. Le terre midollari, cioè rerrechese- tra vene de fafsi ritrouate e graffe, fogliono velocifsimamente lafciar loceméze fila fi, quantunque alcunedì quefte più lafle , alcune più denfe fi fiano. DE dal Di quefte quelle,che del fabbioniccio fono partecipi, prefto vanno a fondo:le di fuftanza più fottile, fanno vna nuouoletta nell’acqua, Differenza di amodo,che nell’vrina l'hypoftafi.Le terre che hanno del cementitio, Hcialo: come è l’ochra noftra,e laterraMaltefa,n6 fi lafciano da fe fteffe:sonde 0 resolerra.. fi poflono tra li confini delle terre pe delle pietre porre: percioche il Ra DE romperfi tra le dita, e ridurfi in polue , fa che tra le terre fiano ftima- Pacqua. mate ; il non lafciarfi nell'acqua trale pietre. Li boli fi fciolgono Jafciandofi in fchieggie. Alcunc,quantungne ammollite,fi tengono nell'acqua,come vnafpetie di marga bianca micante. Il figillo lem- Sipilti serie nio dunque, clo Sletiano fi lafciano velocifsimamente nell'acqua: percioche midolle fono:malo Slefiano è di fuftanza più fottile,c nel- la fuperficie lubrico,a fapon fimile. Il fapon Mauro più dello figillo Slefiano affumato enero,e più anco di fuftanza fottile s fi fcioglie fot- rilifsimamente: ma pei la fotrigliezza della fuftanza fa nello fcio- glierfi vna apparéza di nuuola di condenfatifsimo fumo: S'indurano tutte l'ifteffe terre al fuoco. Il paretonio , che è la terra bianca, che fl da a vafi innanzi,che sinuetrino, conofciuto fottonome di gello , fl lafcia, e s'indura fimilmente al fuoco : quefto è bianchifsimo , e re- nero al tatto. La marga bianca e micante fi lafcia, & ammollifce: ma fi tiene, quantunque ammollita,in fe fteflo per molto fpatio. E'‘que- fta alla detta argentina alquanto fimile, fimilmente lubrica : ma tie- nelemiche,e pagliole di argento diftinte dalla terra: e quella nel- L'ifteffa confiftenza ha la lucidezza fua,e tutta fi fcioglic,a modo di pa- gliole, che finalmente fi fcioglie in polline. La marga zonite, o li- Margazonite ftata scofi chiamamo quella; che di bianche ; c purpuree lince tutta e diftinta,& ordinata a fuoli,di fuperficie lifcia:non fi (cioglie,fe non con la lunghezza del tempo nell’iftefsi campi, tocca da gicli: è di na- tura di cadmia, di acrimonia partecipe. corrodente: perciò ambi- Pietre che ft guamente trale terre fi loca. Quelle pietre in calce fi fciolgono feigono Bi LITIO l'humo- calce. Saponi terre . Paretonio. Marga biaca Micanteo è Pietre che n0 fi Sciolgono , ma innetrano Innetraméto, che cofa fia, e da qual wirtà. Inuetramen- to ultima ope ration del fuo COR Terre chan no fapori a smentiti. Lemnianatu- ralmente odo vatao*® Venadi arg? to, ch'eraodo rata DELL'HIST. N£TVR:ALE l'humor interno de quali con la violenzi del fuoco fi fepara dalla ter ra, non altrimére che il legno pafla in cenere: percioche la calce nelle piette è proportionale alla cenere nelli legni: e perciò in ambidue refta l’acrimonia veltigio della forza dél fuoco, & è la fuftanza falfu- gino fa,di efla acrimonia foggetto lacui proprietà è tra l'humore e la terra mezzano. L’altre di fuftanza più con l'humore vnita e non fe- parabile,o del tutto di humor priua, fi fondono e s’'inuetrano:percio che l’inuetraméto è vnione non da humore,ma da forte operation di fuoco data. Dunque nelle terre altre al fuoco indurano e fi vnifco- no, altre ritengono ancora parte calcinabile: quali finalmente al- la violenza del fuoco lungamente tenute, riceuono fufione: paf- fando prima in pietra femplice,e poi in fuftanza vitrea vitima opera» tion del fuoco . o 156 Sapori es odori di terrev. Cad. xLvi I fipori, & odori altri fono da meftolanza di fuccolenza mani fefta: altri quafi proprij della generation della terra:perciò altre terre aluminofe ritruoua, altre vitriolate, altre nitrofe , altre fulfu- rec, altre bituminofe. Il grafio nero e laterra nera dell'ifteflo seno, manifeftamente è partecipe di chalcanto .L’altra terra nera più pro- pria a pittori, principalméte nelli colorimenti ad oglio, è manifefta- mente bituminofa. Laterra detta di camelo viene di Algiero , laffa di color cinereo, adoprata ad efterminar la fcabia,fi fente manifefta-* mente nel principio aluminofa, ma finalmente foprabonda la qua- lità fulfurca. Ilfigillo lemnio de tempi noftri è manifeftaméte odo- rato:e che tal nella caua fia,ne habbiamo vifto la rilation dell’Albuca rio. Odorato anco con acrimonia aromatica è il bolo Foccaicfe. Ta- gliandofi dice l’Agricolala vena di argento nel pozzo detto San Fa- biano e Sebaftiano, ne vfciua tale odore,che difle Henrico Prencipe de Saffo1mi;ccco quiui tutti gli aromi di Calecuto. Natural ordinatione de fooli nelle terre. Cav. x1Lvit r3 Asstinoltreaconfiderare vnanatural ordinatione di terre i 1 cpictre:nella quale, fecondo il piùe men profondo;fi ritruo= uan varie {petie di terre; altre nella fopremacorteccia', alerca pari dell’ac- MRROCONINITO. 157 dell’acqua, altre tra quelte ordinare. Quefte ‘ordinationi parte fe onde vésamo suono l’inondationi in vari] tempi auuenuec,come veggiamo.porta= le natrrali sa re dall’acqua,da fe ftelà la materia leggiera occupar la parte fuprema, "09 /tol. e lagraue l’infima. Vengono anco le varietà de fuoli dall’operation decalori dico coli dell'interno c fuoghi fotterranci, come del caldo celefte: perciò la terra che dall'aria contigua è di vna conditione, quelle che fono fotto efla di vn’altra gradatamente fecondo gli gradi delle materie, che eflalano, e del caldo che iui giunge. Seguono dunque quefti fuoli il curuamento della fuperficie terrena, come la pelle fegue la formade gli membri. Quantunque quefte, in variati luoghi variate, e diuerfe fi fiano, come per etiempio vna propria dellanoftra Campania di ordini fedici fuccedenti fecondo l’iftefo Ordination de ordine, che narriamo, cominciando della fuperficie fuprema. Reti 1. Terra nera di cultura mouiticcia , dal fole e dalle pioggie fciol- inordini fedi ta & alterata. 2. Puzzolana bianca di altezza circa piedi otto. ©. 3. Lapillo groflo da piedi tre in quattro. 4. Puzzolana nera da piedi due , e fotto diefla. 5. Puzzolanaroflain altezza da picfei: fiche ambe gionte vengonoall’ifteffa altezza della bianca. 6. Puz- zolana azurrigna dell’itteffa altezza di piedi otto, di conditione alla bianca fimile. 7. Taffoda pieditre: èiltaffo fuolo denfo, e duro controlazappa: ma indi tolto con mano facilmente fi {srettola, nel- fa materia fua alla puzzolania bianca fimile, & infimil vfo, che quella adoprata. 8. Lapillo fottile da pie due,che altri chiamano arenella, dicolor nero. 9. Puzzolanabianca da pie quattro, ditatto molle Przzolane ua &afarinafimile. 10. Taffo molto più duro da pie due. 11. La- riameze bone. pillo circapievno. 12. Puzzolana bianca da pie quattro. 13. frena nera fimile ad arena di mare dicircapiediotto. 14. La- pillo grofio piedi noue.. :15.. Appamonte da pie quindici. 16. Monte fermo. Delle puzzolanela prima delle bianche,in vfo di fabriche è di condition dell’altre peggiore: la roffa e nera fo- no di liga veloce, ma fanno il lauoro alquanto bruciatic- cio: perciò l’vfoloro è nelle volte:oue fia necefla- rio prefto di torl'informature .La bianca è di liga migliore, ma più tarda: onde fi fuol < fare mefeolanza di tutte, per Sori far la liga fecondo il voto. + 3 si 158 I | , DELL' HISTORIA NATVRALE I DIF UFSE/ROURO ANT E FM DEORA TOO LIBRO SESTO. Nelquale, paffando all'elemento dell’acqua, fi confiderano le fue differenze, fecondo le qualità fenfibili: e le fue varie virtù nell'vfo medicinale. Della natura dell ACQUa nelcommune, e della natural com pagnia c'ha con la ftffanza terrena. Car. 1. mensa 9 E c ve cheracioniamo dell’acqua, fuftanza fem- SIR - si TÀ LES dr SÈ 39. pliciffimaenatural compagna della fultanza ter- fa @ rena,non altrimente nel globo della terra contenu ) NA ta, chel fangue nelcorpo animale : fe vogliamo IW/GÒN dalle cofe minori e foggette a noftri fenfi trafcen- dere alle cofe maggiori, e più dalli fenfi lontane. - Elanarural neceflità dell'vna foftanza all’altra, fi può facilmente intendere:mentre confideriamo,che non fi pofla dal- vrilità cipar l'una fenza l’altra conformarfi corpo organico:percioche l'humor li- tita dell'hu- gala fuftanza terrena da fortezza e fermezza. Stimano alcuni, che la more , e della 7 i fiftanza ter- terra:altri che l’acqua fia fommamente fredda. Noinon perche vo- rea. gliamo contradir ad huomini di tanta authorità: ma folo per amor go sa Ce della verità diremo quel, chela fperienza ci moftra. Che dunque la mo fredda ci- terra non fia fommaméte fredda dalle fesuéti offeruationi raccoglia- io ci È mo:dico la generation de metalli, e tante fpetie de minerali fotterra ‘ concreati: la generation de molti de quali non folamente di mode- rato, madi potente calore ha dibifogno . L’ifteffi fuochi fotterranei, che da più parti di terra rompono nell’aria. Le tante fpetie di ani- mali,che per fuggir l’immoderate freddezze dell’inuerno,fi riducono tutti nelle tane fottertanee : la virtù vegetal delle piante, che tutto l’inuerno fotterra fi ritira:il non vederfi mai nelle vene fotterranee generarfi neue:ma per contrario nelle parti fuperficiali, e fupreme, c che fonoall’aria contigue. Livapori, che dalcalor della terra rifo- luti E'PBIRIO: (STEESTITO. 179 luti afcendono nell'aria, & indi ritornar condenfati, e congelati: c l’iftefs'acqua,che mentre congela non fa ciò nella parte contiguaa terra: manella parte vicino all’aria. Dal che rutto raccogliamo non efler la terra principio di freddezza. Mache ne anco fia l’acqua di fredezza principio da gli feguenti efperimenti raccogliamo : perche l’acqua, ficome non reggeall’eftremo caldo ma da quello fi difcio- glie,non meno conferuar n6 fi può allo eftremo freddo , ma da quel- lo ficongela, & indura. E non par ragioneuole riccuerfi per natural qualità di vna cofa,quella,con cui non può ftare. Quefto ifteflo è co- feguente alla ragione : percioche effendo l'humor di natura flufsile, & il freddo del mouimento e fluflo impeditiuo , non è ragione, che ftiano infieme. Non dobbiamo dunque in detti corpi porre nè l’v- SL sa nanèl’altra qualità ftrema : ma più tofto che a vicenda dette qualità, E, for fecondo li varij accidenti, vi afsiftano: nel modo che veggiamo efler da. nelteftagioni la naturale alternation del caldo e del freddo. All’acque Qualità pro- dunque daremo la femplice humorofità e flufsibilità:alla terra l’aridi pria dell'ac- tà e cofiftenza.Ma fono dell’acque altre femplici, altre compofte:fem- ea pro- lici fono le ben trafparenti, di ognifapore e di ogni odor nude, e pria della ter che nè per diftillatione , nè per altro modo che fia, fi poffon diwdere 7}; dal in parti di fuftanza diuerfe: compofte fono quelle, che o fenfibil- tre seplici al mente di fapore, di odore ; &caltra qualità eftranea fono inueftite 0 ?"" compolte è anco per refidenza,colamento e deftillatione dipongono altre fuftan ze. Delle differenze e caufe de quali hauendone dette alcune cofe de- gne di auuertimento l’Agricola:ne rifereremo quiui le parte più no- tabili, fecondo l'inftituito noftro ordine da principio + Semplicità,e mifturagini dell’acqua. CAP. 11. Agric. "A cova fempliceèfredda, pura, di fuo proprio colore, tra- Proprietà del + fparente: fenza fapore, e con quefto giocondaal gufto : fenza " Hein feme odore:fottile e leggiera. Quella che non è tale,ha mefcolaméto di al- Qualirà com- tra fuftanza:qual fi può coprendere fecodo le qualità,nelle quali è di- prele oa uerfa dall’altre.Sono quefte differéze nel colore,odore,caldo, fpeflez- 1°" a za,e pefo : fecondo lequali ne feguono anco varie virtù. Se diique noi tal differenze,e virtù che tal differéze feguono,fpiegaremo : harremo in gran parte manifeftata la natura dell’acqua. L’acque che fimplici non fono,o hanno tal infettione da effalatione,o da qualità di fuoco, o da qualche fuccolenza liquida o denfata che fia: cuero da terra, O 2 pietra 160 DELL’HIST. NATVRALE pietra, metallo,o da mefcollanza di quefti. In Germania tra Strapela e __. Seburgo caftello, difcofto dal fiume Sala circa miglia vndici, è vn la- Si go,che fecodo il detto.de pefcatori di fette in fette anni fuol infettarfi nofi con lac- da eltalationi venenofe, onde in tal tempi ne muoron li pefci. Le qua» qualità anco de fuochi fi mefchiano con l’acque, mentre le fcaldano : ne ciò oprano nelle calde folamente , ma nelletepideanco. S'incor porano l'acque con fughi liquidi,o fiano fuccolenze petrigne, o alu- meliquido, cbitume: ma quefta vltima materia fuol fopranatare. Dalle terre fciolte fogliono l’acque rader tata parte , che alle volte per quefto ingroflate fi potrebbono dir fughi; onde e fonti,e riui ne di- uengon limofi: ma fopra tutti ciò fannoli torrenti e fiumi, mentre inondano pacfi di tal coditione. Radono anco dalla fabbia fciolta je non poco dalle pietre molli, come fonol’arenare , & in parte le pic- tre di calce:radono anco nell’iftefo modo dalli fughi condenfati,e né diuengon falfe, nitrofe, aluminofe , atramentofe , o pur di folfo e bitume infette. Pigliano anco imprefsione dalli metalli e dalle me- fcolanze varie de minerali , facendoui molta dimora: anzi {pefle vol- Quali terre tene portano feco le rafchiature. Per contrario l'acque pure , odi Kar Lacgie poca mefcolanza, fogliono vfcire da terre di natura fpefle, dalla felce, ghiara, fabbion mafchio, & arena dura: percioche da quefte non molto radono. Sin qui l’Agricola della purità, & infettion del- l’acque. Dijfferenke di acque nelli colori Car. 111. Agric. A noivi aggiungeremo alcune confiderationi a più perfetta intelligenza. Diciamo dunque;che fi diftinguono le mefco- lanze fatte co l'acqua: pcioche altre materie fono di fottilifsima liga, Suftanze » che e quanto a fe quafi infeparabili, fe no vi fi adopra molto'artificio : al- fortemente co l'acquafi mi- tre da fe ftefle in vn momentofacendo refidenza fiappartano:& alcu fcono. re 0° vi lafcian impreffe più tofto qualità, che mefcolamento di fuftan- ACE f za: le fuftanze dunque folubili,come fono gli fali,alumi, nitri,chal- appartano. canto,fono difacilifsimo fciogliméto,e veloceméte vi fi mefcolano, madifficilifsimaméte fi appartano:onde nò fi veggono da fe ftefle fe- pararfi,fe ciò né fi faccia ò per lambicco, o per altro fottil tracolamen to per terra, o altro modo fimile. La fabbia, e le terre in breue fan- no refidenza, e tanto più, quanto fono di parti più groffe e meno fi fciolgono.La fuftaza fulfurea vi fimefcola per lo accompagnamento della i LTBR:0%:SE:STO. ‘161 della aluminofa, o atramentofa, con quali infieme effer fuole : altri- mente più tofto fa communicanza diqualità: perilche gli ramenti di folfo prefto rifedono. Il bitume, & ogli fopranatano,e nel retto fan- no più tofto communicanza di qualità, e di odore: percioche quan- tunque tali odori fiano in foftanza corporea fondati, nondimeno per la loro fottigliezza meritano nome di qualità. Lafuccolenza pe- Comunicanza di qualita few ZA COTPO è trigna, che con l’acqua va mefcoiata, fi dipone fimilmente col mol- to e quieto camino dell’acque: ficome con le cadute, e nelli moui- meéti rapidi fi piglia,rafchiando,e trahendo feco li ralchiamenti fatti di efla fuftanza de falli: onde li paefi, que tal corfì e fcaturigini di ac- que fono , fogliono abondar di cementi, pietre molli dal fopraue- nimento dital humore caufati. Talè il Teuertino di Tiuoli fimile a marmo, tal è il ceméto del fiume Liri fotto Arpino Sora, il tartaro Sarnefe , & altre pietre di molti luogh1. E ne gli aquedotti fogliono dall’acque lafciarfi nelli pareri incruftamenti durifsimi , fatta dipo- fition continuata di tal fuftanza portata feco da monti. Dalla mefco- lanza di varie fuftanze con l'acqua, ne fegue anco neceffariamente la varietà de fapori , e colori:fecondo la mefcolanza fatta delle materie: percioche le rubriche di roffo , l’ochre di giallo, e fimilmente l’altre fpetie di terre e rubigini delli proprij colori, c fapori l’infettano: l’i- fteffo diciamo delle pietre, bitumi,e fali:oltre gli effetti, che dall’opa- cità de paefi,dalla freddezza o calore , e da altre caufe prouengono. Hora feguiamo particolarmente quel ‘che de gli colori dell'acqua riferifce l’Agricola. .. Differenze di acque nelli colori. Car. 1111. Agric. re tra il bianco e nero mezzano: ma fi fanno colorate dalle fuftanze con quali fi mefchiano ,delche ne fanno fedeli torrenti,ri- ui,c fiumi, quando oltre l’ordinario crefcendo,rafchiano dalle ripe, o foprauanzando lauano literreni de campi. Altre dunque fono di color di latte, dette propriaméte bianche daRomani: e tali fonoinfet te,o di creta,o altro geno diterra biaca,come è il fonte di latte a Glau ca caftello di Mifena due miolia indi difcofto : e come veggiamo il bianco geffo mefcolato cé acqua darli il color di latte. Altre volte ha- A LL’AcQvEfipotrebbeattribuire vncerto proprio lor colo Come la (uft4- za petrigna fi mifchia con l’acqua e fi di ponga. Varietà di fa pori y e colori dell'acqueo è «Acque di co- lor di latte». Terre biache. no il color bianco dall'alume,come neltenimento di Tiuoli fono le. Alume,solfo, Ol 3 Albu- 162 DELL’HIST. NATVRALE Albule,e le acque Labane neltenimento Nomentano.Sonoalle volte biache l'acque dal folfo, che effo anco fuole tinger l’acque di bianco, come nell’vmbria il Nare è come in Ildefimia il fonte folforigno di Hafdaviliaggio. Anzi il Danubio fteffo è di color di latte dilauato ò di fiero: tal fi uede nelle parti oue diuide la Vindelitia , e’ Norico dalla Germania. Dunque ficomel’acque non da vna fola, ma da più e di- Acque gialle. nerfe cofe, acquiftano il color bianco : cofi ne gli altri colori. Gial- le fono, come l’Ochra fiume di Saffonia preffo Gofselaria:di qual co- lore diuiene dopo lo riceuere vn riuo , che dalmonte Ramelo corre ineffo: onde appreflol’iftefli‘Tedefchi ha tolto il nome Greco di O- Acquebisde chra. Sono alcune bionde: tali fono in Germania l’acque di Meno principalmente,oue paflata la Francia,entra nel Rheno:e nell'Italia il Acque rubi. Teuere. Altre rubiconde:come L’Acidola preflo Goppinga caftello conde». —deSueui. Altre di color quali di fangue : come il fonte di Gioppa città d’Hebrei vicino amare: &in Licia preflo Patara caftello , l'ac- seque dico 19 di Telefo fonte fivede (empre turbida,e par mefcolata con fan- lor di fangue. GUE + Narranfi ancora l’acque rofle di Ethiopia , che beuute induco- eq saria po in pazzia. Tale anco dicolore è il fume Rubicone.MaRedera fiu- drolar eo me di Mifena,che corre preflo le mura di Radebergo , altroue fi vede rofleggiare,& altroue nereggiare. Sono altre acque verdi,come l’ac- Acque nerdì. quan cufola nelmote carpato,checorre da vna caua vecchia:e l’acqua della Lacunanel colle della vena di rame in Cipro. In Apruzzo è vn fiumec'ha dal color nome diverde.cofianco è laMofella.L'acque del Color Glauco. Rheno inchinano anco al verde di color glauco, che è di verde e cele ftino partecipe. E l’acquain Thermopile, che corre nel bagno det- eo da pacfani Chytri donnefchi. Altre fono dicolor celefte, come il leey. fiumetra Treuigi; e Feltro: qualperciòli Germani, che preflo iui habitano, chiaman Blaua, o Biaua : el'Italianil'imitano anco, lafcia- to l'antico nome, Del medemo colore è Bla fiume de Sucui nella val- le preffo Blabeura caftello che indi n’ha tolto ilnome. Quefto nato davn ampioeprofondo fonte, dopo l'hauer caminato diece miglia ad VIma città {carga nel Danubio. Celeftino anco è Ifara fiume del Norico , & il lago Mantiano di Armenia di fapor falfo: anzi Man- tiano voce appreffo di loro fisnificatalcolore. L’'acque fimilmente Ne nel ce- di Aucrno nereggiano nel celefte. Sono altre acque nere, comel' ac= Da nere; Qued'Ilza, che dal monte di Boemia calando , entrano nel Danubio incontro Beoduro: percioche hauendo il Danubio il color difiero, per cagion d’Ilza ne corre due miglianero. Sono oltredi ciò drv altri crap altri fumi in Germania neri:come è il nero , che nel paefe di Mifena entra nella Mulda, & il nero Eliftro in parte tien quefto nome dal co lore:qual pafsido Liberda,& Herceburgo entra in AIbi.Ma nero più de gli altri tutti è nella Saffonia Allera fiume, ch’entra nel Vifurgo. Ha mefchiato roffore con nerezza il fiume Spreuo , che pafla tra Per- lino è Colla caftelli. Ne mancano nell’Italia fiumi neri: percioche lAuferi, che pafla preffo Lucca nobil città di Tofcana, nereggia. Galefo anco di Calauria è nero. E percio diffe, bagna il nero Galefo ibiondi campi. Sono altre acque, che imitano il color di rame, o di colo vai coatrame : «argento alquanto fcolorito , come auviene ad alcune acque calde. fa Mutation de colori nell'acque , e come detti colori fi la- fcino , €95 acquiftino giio Cw. Vi . Aggic. ORA lematerie mefcolate con l’acqua, per il più rifedono : nel fondo, e fiattaccanoagli fafli: onde procedendo oltre Come l'acque 7 O I ) : . lafcinoli colo cofili riui, comelifiumi,lafciano tali colori. Faffi anco mutatio» ,; ne nell’acquiftar colore,come li bagni caldi de Statuelli,nelle pifcine Acque chepi in due giorni diuengono verdi:e l’acque del lago di Babilonia l’efta- na dl te diuengono rofle: l’acque del fiume Boriftene alcuni tempi dell’an no pareno tinte di verderame .E nelle molte ficcità Facque del Nilo Acque, che fono parfetinte di verderame, come feriue Teofrafto. Alcune {cal- 13 ch Scaldadofi pi- !“dandofi mutan colore, come l’acque del fonte de Tungri, che dan- glizx colore. ‘ doli fotto ilfuoco , col bollite diuengon roffe. Sonoaltre acque che oqie defi ‘colorite pareno dall'alueo che lecontiene, non da fe fteffe: come le #0 apparenza ‘acque del mar roffo, e comeilriuo del monte Rechela , che fcorre nai preflo Ifenaco chiamato matto da Turingi, fono rofle: per l'arena tofla il riuo, eperl’arena e fafli, che fono nel golfo Arabico e fuc li- ti il mare. Il Penco èverde perlaghiara: percioche l'acqua fua dal letto tolta fi vede dicolorargentino: fimilmente altre acque fi veg- gono di color nero, celeftino , cinereo, biondo, fendo nondimeno mentre fono dalletto tolte niente differenti dall’altre. Talapparen- za de colori non folo all'acqua viene dall’alueo : ma anco dalle cofe circonftanti; come dentrole felue , verdi: e da diuerfi fiori, o rofse, colordalla g- © bianche, o di altri colori,pareno colorate : ne anco è color proprio fordtà. quel che dalla profondità del lago le auuiene, come il Baller della Re tia & altri. Horaeffendo l’acque femplici, pure e limpide , come fu 0 Mi la Mar. 164 DELL’HIST. NATVRALE la Martia chiarifsima tral'acque tutte di Roma. Le mefcolate,pet il efcque da più impure e turbide efler fogliono. Di quefte molte , quantunque efer Le fredde e fenza bollire, fi fchiarifcono, facendo la materia meftolata refidenza: come fono l’acque limofe trafufe dall’un vafe di terra nel- altro. Alcune divengono limpide fenza far refidenza, come l'acqua at de del Teuere, qual conferuata in vafi diterra quantunque non faccia zafar refide- limo,diuiene pura e chiara. Ne cofi rinchiufa fi corrompe, quan- Sa na sche EPque per lungo patio di tempo. E fuole la forza del caldo ri- coterbida al fchiararl'acque turbide,feparando col bollore dalla fuftanza dell’ac- fuco. + qualepartiterrene: ma auuiene il contrario nell'acqua del fonte de | ‘Tungri:qual pofta al fuoco s’inturbida. Perche in quefta il fuoco mo uele parti di terra, che in efla erano occulte,e l’inturbida. Sin qui l'A- gricola d’intorno li colori dell'acque : alche noi per più perfetta in- telligenza aggiungeremo alcune noftre confiderationi. Confiderationi fopra la trafparenzia , e colorimenti del- l’acqueo. CAP: YI Aut. Icramo dunque, quanto al. color delle fimplicifsime e purifsime acque , che effe fono di.color priue; come è conue- nientealle fuftanze di purifsima natura, e di perfetta trafparenza :il medefimo diciamo del vetro , che chiaro. e puro fia . In quefto dun- que dall'Agricola ci appartiamo,perchenon diamo colore all’acque: ox die Ma diciamo, che tal apparenza auuenga dalla mefcolanza del chiaro divengono bia e del (curo , e per rifleflion rapprefentata alla vifta; eche perciò non che. folo l'acque,mali fpecchiiftefli,e tutte le cofe 0 di perfetta trafparen- zao di perfetta rifleffione, tal colori dimoftrino:fendo più comune, che di alcun'altra rapprefentatione, lariflefsione della luce, c del- — l'ombre: perche dunque per il piùtali riflefsioni dentro di efsi fi veg gono: impongono anco che fia tale il proprio lor colore: ma perche, «comealtre volte habbiam detto, le fuftanze trafparenti. dirotte bian- «che dinengono,come nelcorno rafchiato o nel vetro pefto,& in tutti gli altri fivedi. Il medemo nella fpiumadell’acqua,nelia neue, e nel È ghiaccio auuiene . L'acqua dunque nell’eflerfuo proprio n6 è colora Onde- Pacque tà, come ne anco ha fapore alcuno, quatunque co la fua lucidezza al- pigliano colo- L'occhio diletteuole e con lapurità di fapore, al gufto aggradeuol A: fia:mas'inuefte e di fapore; e dicolore dalle vene della terra per oue IR iV. bi — traCo-. LIBRO SESTO: 165 tracola. L’iftefle materie dunque,che la terra colorifcono,l’iftele an co danno colore all'acqua. Euui differéza,che le materie terrene dal- le fumofità metalliche fi tingono , l’acque dalle terre le dilauano e fe- co le portano. Quantunque l’iftefla compofition dell’humore e fu ftanza terrena,con le lunghe pafsioni & operationi del caldo, appren dali colori: ilche nelli frutti di vegetali manifetamente fi vede. Bilo gnanondimeno diftinguer li colori proprij da gli auuentitij, o di ap parenza e velatura: come l’inuerdimenti dell'acque paluftri e fta- gnanti,e delle terre e luoghi opachi:non èil verde color proprio del- l'acqua, ma di vna fuperficial vegetatione: qual, appartata che fia,re- fta l’acqua nel {uo colore. Rapprefentano ancora l’acque il color del- aluco,che perla {ua trafparenza fe le communica:e riflettono 11 color dell’aria:conde, fecodo la ferenità del cielo, fiveggono efler più e men chiare,e riceuer varietà de colori. Sono dunque li proprij coloriméti dalle fuftze minerali,e dalla varietà di vene,per oue colano: onde pi- gliano varij colori, e nomi da efli colori: come il Verde ramo del fiu- meLiri detto hoggi Garigliano nelli cofini di Apruzzo,e di capagna: laNera ramo del'Teuere nel Norcino:il fiume nero nella valle di Dia na in Bafilicata:la Piomba dell’Apruzzo, che va al mare Hadriatico, fpeflo quantunque l'acque feparatamente , e tolte dall’alueo limpide pargano,nondimeno la tintura dell'aluco da loro iftefle auuiene:per- cioche quel che in vna volta non ha apparéza, nel progreffo di tempo dal corinuato corfo accogliendofi fi fa manifefto : come nel Conche- fe,tra Venafro e Teano Sedicino, va fonte quantunque limpido, tin ge l'alueo di color diochra viuace. All’acquamarina fe le da com- munemente il color glanco chiaro , tra il verde e celeltino: ma que- fta ha manifeftamiftura. Limpidiflime fono l'acque , che dall'arena | fcaturifcono. Le acque di creta facilmente s'intorbidano, e tanto più l'intorbidamento ritengono , quanto più di fottii fuftanza è la terra. S'intorbidano anco da fe fteffe molte acque, quantunque chiare fia- no:1lche fi fa per feparation di fuftanza, che era nell'acqua incor- porata.Quel dunque, che nell’ynione,e nel gagliardo abbracciamen to no è manifefto, nella feparatione apporta turbidezza e colore. Per- cio l’acque,che nelli vafi di piombo diftillate limpide parono,miftu- rate con altre acque,s'imbianchifcono e pigliano turbidezza di fiero, perlo dirompimento ; e feparation della cerufsa. El decotto dilitar girio di chiarezza aurea, mefcolataui acqua falfa,diuien bianco fimi- lealatte apprefo: onde di due liquori chiari, e trafparenti ne re fulta fultan- Color caufato da alteratione Q operatione del caldo . Colori non pro prij dell'ac- que. Colorimeti de fiumi. Acque chia- re che colo rifcono. Intorbidame- ti e limpidez- ze di acque onde nenzono. eAcque chia- re, che dinen- gon di color atteo . Mutation del l'acquam ver de> . Ogni turbi- dezza fa qual che rifedimen to a Come il caldo faccia effetti contrarij di fchiarire , & intorbidire> eAcquaotti- ma fenza fa- pore alcuno. 166 DELL'’HIST. NATVRALE fuftanza denfa e bianca fenza trafparenza: fciolta la cerufla dalla me {colanza de gli humori. Quefto dunque all'intorbidamento delle fuftanze chiare e trafparenti appartiene, & infieme alla trafmntation del colore. Che dunque l'acque calde de Statuelli fra due giorni nel- î pifcine diuentino verdi, comel'Agricola riferifce,non èaccidente ontano dalla ragion delle cofe;poichel'acque minerali toccando il rame, o vene di rame partecipi manifeftamente in altrettanto tempo offono far detta mutatione. Ne anco e fuor dell’ifteffi termini, che , 5 GN . 3 È ì pl l’acque fcaldate diuengano rofle:già che e l'antimonio, e le vene ferri one & altre materie fanno nell’aceto & in acque minerali fimili effet- ti. Mache’ Teuere turbido fenza far fedimento fi fchiarifca,non bi fogna cofi femplicimente affermare : poi che è cofa nell’efler fuo im- pofsibile, che la materia dell'intorbidamento feparata, non faccia ualche confiftenza:diremo bene, che in tanta turbidezza,è cofa no- tabile, che rifeda fi poco fedimento : ilche auuiene per la fotti gliezza della materia,che {parfa nell'acqua caufaua turbidezza. On- de fi potrebbe non molto dift:mile tal fuftanza RBimare dalle pagliole che per la loro leggerezza fi veggono nell'aria quieta: come fi vede nelle ftaze rinchiufe,oue entrano raggi di fole:quali, quitunque mol te, raccolte non compongono quantità fenfibile: perilche l’ifteffo fti- miamo nell’acqua.Quatunque le dette pagliole da fe ftefle non fi veg gono fe non cue la differenza dellaluce , e dell'ombra alternando le fanno alli occhi fenfibili: ela detta turbidezza di acqua fi fupponga più fenfibile. Equanto al caldo,che faccia effetto contrario di fchia rire & inturbidire,è cofa fimilmente alla ragion conforme: poiche bi x x q- . - Le ì È la proprietà del caldo è di difgiunger le parti. Onde auuiene,che nel- la prima operatione apporti intorbidamento:ma finalmente fatta {e- paratione, € perfedimento e per feparatione fatta in {piuma caufi ri- fchiariméto: alche gioua anco la moderata freddezza:perilche l’acque erfettamente chiare, frefche ancho efler fogliono ; riftrette & vnite dal freddo nella propria confiftenza. Quefto fia detto nella materia de colori,e chiarezza. Della varietà de faporinell'acqueo. Car. vir. Aut. E c ve la confideration degli fapori, dipendenti dall’iftefle caufe e mefcolamenti,che de gli colori fi è detto. L'acqua dun- que nel femplicifsimo fuo effere,nel quale anco èalla falute ottima, è diogni = #: LTBR0€ SESTO! 167 di ogni fapor priua, e con quefto al gufto gratiflima , non altrimen- te, ci’eflendo fenza alcun colore nella femplice fua limpidezza ap- portaua dilettatione a gli occhi. Le varietà poi de colori feguonoli va ri] mefcolamenti:de quali oltre diremo.Hora riferiamo con l’Agrico Ja le varietà de fapori delle acque. Agric. Chiamano acque dolci RETE non folo il volgo, maancogli fcrittori, quelle, che fono nude di fa- come fi dica- poreftrano,foaui e gioconde a coloro che le beuono : tra tali famofo ”°- è Smeno fiume di Laconia, che nafce da gli fonti di Tigeto n6 difco- ito dalla città più che cinque ftadij, e pone in mare afiniftra del capo di Diana Di&ynna:oue era il fuo tempio. Famofe tra tali fono le ac- que del fiume Euleo,e Coafpi: de quali è fama,che beueflero li Re de Perfi,c per foprabondaza di delitic,ne portaflero feco in lontani pae- fi. Quefte lafciando da banda, ragionerò hora dell’acque dolci, che con dolcezza notabile, ma nondimeno ingioconda mouono il Dolcezza di- gulfto . Di tal conditione ne fono a Glauca caftello non folo nella fel- Sdicenaler. ua verfo Oriente difcofto due miglia:ma anco nelle foffa delle mura. Di fapordilatte, e più dolce.Scriue Paufania efter {tata l'acqua di Can dia nel capo detto bianco preflo il villaggio Dafcylo.E di fapor di vi- de di vino no efler ftata l'acqua di Paphlagonia a cui andavano i paefani per be ”° ro re: edivn fonte dell’ifoladi Andro, e divn°altro di Nalo. Quetto fia detto dell’acque dolci: percioche ambi detti fapori,cofi dico il lat- teo, come il vinofo Theophrafto numerò tra le fpetie di fapor dolce. Sono altre acque di fapor falfo:e de tali ne fono fonti, laghi, e fiumi: iepor ili anzi molti caftelli da tal occafione n'ha pigliato il nome di Hala, co- fonti, laghi, e me l'Hala di Ermbduri fopra il fiume Sala,l'Hala de Sucui preflo Co- fumi. charo , l’Hala della Retia prima, fopra diOeno. Sono altri fonti falfi,e non pochi nella Saflonia: ma più nobili tragli altri, li di Lune- burgo: & altroue pozzi,de quali altri non fono veramente pozzi,ma Pazgi fulfi. fonti ritenuti, per ritrouarui fempre l’acqua: altri veramente pozzi profondi:dall’acque de quali tutti cò la cottura fi raccoglie il fale . De quali efsedone copia molta in varie parti del mondo, n6 occorre qui ui far mentione de luoghi cue fiano. Di quefti molti caldi ne fono, atolte acque comein Sicilia le Selinuntie: la fonte falfa di Pegafo, e li caldi nel te- /#/t calde. nimento di Methone caftello de Trezeni. Narra anco Ariftobulo Cafandreo effere in Mileto vn fonte le cui acque profonde fono fal- corrarierà di fe, le di fopra dolcifsime. De fiumi anco narra Strabone, che ne fia- Gate alfa un no inIfpagnaalcuni (ali. E Vitruuio dice ch’vna parte d’Himera fia 1 falfa: cioè quella che riceue l'acque falfe di Selinunte. Euuene vno in Caria Laso bitumi- nofo falfo . Acque ama- 0: Acque ama- re fono nitro- f CIS. Acque nitro- fe. Cotrarietà di acque in un fonte nitrofo . (3lde nitrofe. «Acque aceto- fe. Fonti acetofi detti pazzi. «Altraacetofa detta furiofa. 168 DELLHIST NATVRALE Cariaoue il tempio di Nettuno. Er altri più alle porte Cafpie; & appoli popoli Mardi, & Armeni. Appoli Battri il fume Ochro, &. Oxo. Et vn'altro non lungi dalla bocca di Eufrate, che li popoli Or- chenirinchiufero. Sonouianco molti laghi falfi:& in Germania ne è vnotra Srapela e Seburgo: cue eflendo due laghi confini, l'vnon'è dolce, l’altro falfo: falfo in Italia è il lago di Taranto: faifi ne fono tre in Sicilia: il Cocanico, l'Agrigentino , el terzo preflo Gela: e mol- ti famofi appo Greci nell’Afia minore, & appo Indi, quali per breui- ri tralafcio:nell Armenia è il Mantiano tra gli altri grandiffimo: &in Babilonia il lago Thopeti in cui entra Tigri. Et in Giudea falfo il lago bituminofo, che alcuni chiamano Mar morto. Hora pafliamo all’acque amare.In Potro il riuolo di vn picciol fonte chiamato Elam- peo, è tanto amaro , che con il fuo amarore infetta Hypani fiume erande. Sono fontiamatri tra il fume Nilo, & il marroflo:& in Cili- tiadi vna fpelonca preflo Coricio efce vn fiume amaro , le cui acque fono pure, e chiare:quefto per meati fotterranei và a mare. Maama- re fono per il più le acque nitrofe, quantunque non fia laloro ama- rezza fenfibile , fel nitro non vi è abondante: e nitrofe fono l'acque di Penna Veftina,é l'acqua di Cutilia. E de gli laghi,il lago di Letein Macedonia,& il lago Arfeno di Armenia, altrimente detto Arethufa in cui fcorre Tigri: anzi le nebbie che dieffo eflalano nitrofe fono, e perciò nettano e pulifcono le velti. Nellago Afcanio, & in alcu- ni fonti di Chalcide, come Plinio narra ; l’acque di fopra fono dol ci,e fi beuono;le di fotto fono nitrofe.Nell’Arabia in Mecha l'acque. de pozzi fono infette di nitro.E nell’Egitto le acque del Nilo.E di ac- que calde anco nitrofe ne fono in Phrygia preflo il villaggio chiama- to Meni: & altre nel villaggio di Leonti. Paffando hora all'acque ace tofe, dico che molti fonti talifi ritruouano . Comein Germania vno ne fappiamo alla rocca detta cafa noua. In Veftophalia ne habbiamo quattro nel pacfe de Chatti preffo Valdunga caftello: molti nel teni- mento Elbogano, l’vno all'acque calde di Carlo HITI. l'altro va mi- glio difcofto dal villaggio di Culma verfo Egra. Da quefto non mol- to difcofti, fono alcuni fonti acetofi fopranominati pazzi: percioche l'acqua eflendo fredda par che bolla. Daquefti anco quattro miglia verfo Egra, e l'acetofa detta furiofa: percioche bollendo con gra fuo- no viene fuori quafi tonando. Finalmente quali nell'ifteffo borgo di Egravi è vn fonte acetofo. Nella Sucuia fono due acetofe: l’vna preflo Goppinga città al fiume Vilfo, l'altro in vn villaggio Preifa ) : Calba " LIBRO SESTO. 65 Calbacaftello. Tre acetofe fono conofciute in Italia, l’vna difcofto da Teano Sidicino miglia quattro: l’altra n6 molto dalla detta lonta- no,nel teniméto di Venafro:la terza nel teniméto di Stabia detta Mez za. E anco nella Sicilia vn'acquaacetofa , & in Macedonia n'è vna nobile preflo Linceito. Ma hanno fapore aftringente tutte le ac- ue, che vengon fuori da luoghi aluminofi : tal vna calda ne è nel te- Afringtti aa niméto di Volterra:tali fono l’Albole nel tenimento di Tiuoli: aftrin Wine gono fimilméte l'acque infette di Vitriolo, Melateria, Sori, Chalciti, Mifi:ma quefte,oltre di tal fapore,hano feco molta acrimonia: come. _sstringente è il fiume Ochro in Saffonia preflo la caua di Gofelaria. Taleèin Ce- visriolaze. pufio l’acqua pozzana de Semolniccio,che rode il ferro,e lo trafmuta inrame. Tale par che fia il fiume Suge preflo le Tempe di Teflaglia, la cui acqua non può contenerfi nè in vafe di argento, né di rame,nè diferro : maquel corrodendo efce fuori: tali anco già furono in Puzzuoli alcune calde, che rodeano il piombo. Li fonti che tengon di folfo, rame, o ferro hanno il proprio fapore difdiceuole e molefto OA mal’infetto di oro , argento, o piombo appena può fentirli. Difle tida inferzion Plinio che l’a-qua del fonte di Tungri fia di fapor ferrigno. di metalli . eMutation de fapori . Caro Vili Agric. vOcLionoancolifapori dell'’acque,non altrimére che li colori, S mutarfi:percioche le dolci fi voltano in falfe,come auuéne nella Miutatisdi fa Caria in vn fiume preflo iltempio di Nettuno. Voltanfi le dolci ih pori nell'ac- amare come nelia Thracia tra Philippopoli & Hadrianopoli auvéne @- nel fonte Regio a tempo che Giorgio Defpota fignoreggiaua nella Mefia . Nè folo ne gli fonti quefte mutationi de faporidi falfo e di a- maro auucnir fogliono: ma fcrifse anco Theophrafto che li fiumi in- teriin Boetia preflo Citherone habbian fatto tal mutatione . Le muta tioni dette fono opre tutte di natura: a cOtrario p induftria di huomi- ni fono gli laghi amari divenuti dolci, portidoui fiumi:come è auue- nuto in quel che con vna fofla per dentro di loro portata ad Arfinoe sindolcirono . Sogliono anco fcaturire le acque dolci giuntamente alle falfe:come auuenne preffo al fiume Vara nella contrada Creuce- scsiuzizini di burgiana: cue coloro che ne fanno il fale non poco fi affatigano nel «eqre falfe» e fepararle falfe dalle dolci. ‘Tutto quefto de gli fapori l’Agricola. pu P Con- 170 DELL’HIST. NATVRALE (onfideration del Autorefoprali fapori dell'acque. CAP. 1x. | LCcHE per più compitadiligenza aggiungeremo alcune né- vuota (e D3 {tre confiderationi . Prima dunque diciamo,che l’acqua in fe fefa prua di ftefla,come di colore,cofi è di ogni fapor priua:ecome nella {ua trafpa Saporese ricer renza di color nuda aggradifce al fenfo del vedere: così nella purità e tina di ogni fa . s spie } : ì pore. nudezza di fapore , diletta il fenfo del gufto: ilche fa che fia fincerif. fimo foggetto de fapori pigliado fenza alteratione quito fe gli dà: ri- ceue dunque ogni fapore dalle cofe o che in effa s'infondono , o che eflà laua. Ma nelle fpontaneamente nafcenti , il fapore, o che dalla condition della fuftanza terrena, 0 che da altra fuftanza minerale lo- ro auuéga,é già manifefto che niuna cofa è che cofì veloceméte,e per- sufliza dei fettamente con l'acquafi vnifce, come la natura de folubili, coli di> luboli più che ciamole fuftize che fono nel geno de fali,come è'iftetio Sale, il Chal niftun altra “ canto, l’Alume, il Nitro, &il Sale ammoniaco, appreflo di quetti le velocemtte fi 5 È toi no 2 A vmifce calac Varie fpetie de rubigini,come è il Verderame, la Cerufla, e ciò che da qua. metalli fiorifce . Perilche dalli metalli iftefli,in quelli dimorando,pi- glia fapore:mada niuno ne più manifeftamente, ne più difdiccuole rubigini de Che dal Rame,appreflo dal ferro. Ma da quefti metalli tanto più ve- metalli fime- locemente s'infà, quanto fia di acetofità, o di altra acrimonia minera- a le parte.ipe : percioche quelte in breue muouonla rubigine. Il ra- qua. me dunque tra metalli communica il fapore diamarezza partecipe. Sani Il Nitrù è tragli fali alquanto amaro : quantunque fia ciò con poca Ì ofienfion digufto. Il Vitriolo con l'acerbità & acrimonia alquanto amareggia.Il piombo dàil fapor dolce:perciò l’acque,con lambicchi di piòbo ttillate,di dolce partecipi fono. Il piombo, & il litargirio,& altre futanze piombine bollite nell’aceto il rendono dolce: ma tal dolcezza è da vnafeguente difpiacenza accompagnata. L’acetofità è manifeftamete nell’alume. Diftillafi anco dal folfo, e dal vitriolo per violenza difuoco vna fuftanza humorofa di fommaacetofità,& acri+ monia: fi che per piccola quatità che fi fia, mefchiata con molta quarti tà di altro humore,lo muta nel fapor proprio . Sono dunque manife- i fte le caufe , onde li fapori all'acque auuenghino: perilche gioua'al- ui alta purità la purità dell’acque nafcenti , la terra onde diftilli,e fcaturifca : e nelle dell'acqua . piouane la ftagion dell’anno: & in tuttel’acque che nò fiano pure il té po della refidenza. Perilche l’acque dalle terreche manco fi fciol- gono,e meno infette di fuftanze minerali fono, più pure vengono. È nel- = x ,LIBRO: SESTO. 171 E nelle piouane dopo li fommi caldi per la violenta elewation de va- pori che dalle terre alterate feco varie eflalationi inalzano fono meno pure, c perciò tali acque & al tatto ontuofe a guifa di lifsiuio, & al gufio meno grate fi fentono. E qualunque acqua piouana in pifci- naconueniente raccolta con la lunghezza deltempo fi dipura , e di- iene di miglior fapore. Hora con l’Agricola venghiamo allediffe renze de gli odori. DifferenZe di acque dagliodori. Car. x. Agrie, "A cv A femplice,dice lAgricola,non ha odore veruno:le me equa in fe fcolate poche volte odorano bene,ma per il più fono di cattiuo fafa da di odore.Sono in Romagna alcune calde che odorano eccellentifsima canfora:in Modone del Peloponnefo vi ha vn pozzo;che per la mefco Aegua di o- liza di bitume rapprefentaua n6 folo l'odore, ma il colore anco del- condi caforaa l'vnguéto Cyziceno . Nella Mefopotania in Cabura è vn fonte la cui acquaha giocondo odore.In Germania in Hildefimio fono due fonti che male odorano: l’vno alla rocca Steureualda fcorre davn marmo che ha odore fimile ad ouo putrido , e l’acqua è foauc al gufto , enon 4°94 di o- x vee | e A ce dor di ouo bu- mal fana:ma beuuta a digiuno cenerarutti no difsimile all'odore del ,,;d0. P detto marmo pefto . L'acque si de Statuelli beuute rendono odo- re di ouo corrotto. Vièvn'altro fonte folforato in Hildefimio pref fo il villaggio Hafda difcofto dal fonte già detto vn miglio , che ren- de vno odor cartiuo non diffomigliante ad odordi polue di b6barda: odore di pole fiche agli huomini che fono alquanto di lontano, l'odore ifteflo infe #ed: dobarda gna il luogo del fonte. Nel fapore anco fifente l'iftela tuffa. E la {ua acqua p il rivolo onde pafia ricopre le pietre di vn limo che rafchiato fecco fi ritruona efter folfo. È nella Pannonia balla, a Buda vi fono acque di vn fonte freddo di odorfulfureo. Di odore anco di folfo Odor fulfureo fappiamo ch’erano l'acque di vn fonte che correva dal monte pref- fo Scapara caftello della valle Mugellana eflendo coquaflata da terre- moti: qual nodimeno poco dipoi cefando itterremoto fi afleccò. Sé- te di folfo il fonte de Palifcim Sicilia: ele acque fontane del fiume Anigro. Malecalde di Perofcia puzzano peril nero bittume, che li fopranuota. Similmére a Leuca di Calabria è vn fonte di cattiuo odo- re,che finfero gli Pocti che fufiè nato dal fangue de Giganti Leuterij, È anco appo gli Etoli alle radici di Tafofio colle vn fonte di catti- uoodorc,le cui acquefcaturifcono piene digrumi:oue anco cò fauole Pz han- 172 DELL'HIS'T? NATVRALE hanno couerto la natura delle cofe dicendo, che iui fia il fepolchro di Neflo,e di altri Cétauri, e che la puzza fuffe caufata dalla puzzoléza lo SP ARRTRECE In Giudea anco non lungi dal lago bituminofo, cron riuiche SED) bolono dall’ifteffla cagione puzzoléti:e per certo le acque calde per la Puzzuoli co maggior parte,per lo molto brutto odore, fono difpiaceuoli. Onde Li Puzzuoli datal puzza tiene il nome. IllagotraLaodicea& Apamia, oltre che fia falfo,fiata vn certo che di brutto e puzzulente: & Aretu- fa fonte di Sicilia a certi tempi dicono che rende odor di fimo . Que- fto quanto all'odore. (onfideration dell’ Autorefopragliodori. Car.x1. Aut. TO1 diciamo che effendo l'acqua, come gli altri femplici ele» Diuer(e caufe . menti,di tutte le qualità e differenze, e di colore, e di fapore, e de gli odori di odore priua, come foggetto nudo: e perciò dell’altre qualità e- SEU Itranee ricettivo: l’auuiene l'odore, o dalla mefcolanza della cofà * che da principio con tale odore fele mefchia, come fa il folfo & al- tre minere effalabili: o dalla corrutella delle materie, che mefcolate, ni Lagnado l’acqua,feco fi corr6pono,quali fono le paluftri: e che, fi co- pagina me le materie folubili e falfe principalmente alterano le differenze michi più facit de fapori,così le eflalabili e cocettiue di fuoco, più che tutte l’altre cor mentelodore rom pono l’odore:tali fono il folfo, arfenico, cloro cogeneri , & altre graflezze minerali: come le fpetie de bitumi: quali, quantunque pet più rendano cattivo odore,ne fono nondimeno alcune in luoghi dal- la violenza del fuoco lontani, che per la temperata cottura rendo» no odor foaue. Reftanol'vItime differenze dell’acqua confiderate nel tatto : de quali hora feguendo l'Agricola ragionaremo. Differenze di acquedaltatto. Cav. x11. Agric. pifferéze del Lt cova femplice,dice l’Agricola,è nel fuo efler fredda . Del- l'acque nelle le mefchiate con altre fuftanze,alcune ne fono fredde,alcune te ai tatti pide,alcune calde:trale calde ne fono alcune tanto accefe,che pelano Acque bollé- gli animali, che dentro vi fi mergono: tal ne è vn fonte in Germania ti. detto di Carlo IIII.& vn che fu di M. Aurelio Antonino,tra la felua: Martiana e’ Reno:& vn delli fonti Mattiaci nella piazza di Vifebada:: in quali ficocono l’oua,fi dipiumano l’vcelli,c fi pelano gli porci,o fe dentro E INBRR/OM SESTO. Li 173 dentro vi pongono, o fe di quella fibagnino'. Narra Plinio delli fon: ti Mattiaci,come di cofa oltre il folito;cheé l’acque indi tolta p tre gior ni ritéga il bollore. Bollenti anco dice cffer l’acqua nel feno di Baia,fi che rifcaldan libagni e forzino anco nelli fogli bollir l’acqua fredda. Aut. Horafeguendo l’Asricola di narrar altre acque e calde c fred de e mezzane, che tepide chiamano, de quali molte ne narra,a me par fouerchio ilfarnelunga comemoratione : già che ne è tanto nu- mero delle comunemente conofciute:dirò bene, chela caldezza nek 7, caldezza l'acquafi deueftimare come qualità etranca c non propria: e che gli dell'aeque, e auuenga dalli fuochi nelle terre vicine,peroue pafla,rinchiufi e nutri on i: ti:fccondo ilmancamento o auuenimento de qual fuochi , non è ma rauiglia che fifaccia mutatione;che alcune di calde in fredde, & alcu» ne difredde incalde pafsifio.: Anzi fpeflo avviene che vicini e giun ti fcatorifcano il fonte freddo alfonte caldo ; e perciò quantunquele calde, perilpiùfiano di ftrano! fapore infette,e n6 è perciò che {peflo non fi ritrouino pure e dolci. Enon è dubbio che la moderata fred- «Moderate dezza renda l’acqua migliore, e di più eccellente gufto. Illuogo cal: ESE fa do e tepore laalteri, e la renda più infuaue . Quefto delle prime dif- neo ferenze tattiue fia detto. Hora paffiamo con l’Agricola all’altre dif- Diferéza rel ferenze,fecondo l’ifteffo fenfo,dico della srauezza,e della fpeffezza. ata L'acqua femplice,dicel’Agricola; è di matura fottile: mefchiata di- equa fempli uien fpeffa,e tanto avanza in detta fpeflezza, quanto di maggior me © n pelo e- fcolamento è partecipe: e fendo l’acqua femplice nell'’ifteffa grauezza #22. del buonoe fchietto vino:dico,che eguali mifure di acqua e di vino fi ritrovano di egualpefo:le mefchiate fono molto più greui : per il che veggiamo leacque dolci foprandare all'acque marine, e l’acque RE marine ad altre acque di maggiormefcolanza. Quindi auuicne che o Rei l'altra gli fumi foprawino‘ gli laghi, come l’acqua Martia al lago Fucino; l’AbduaalLario, il Ticino al Verbano, il Mintio al Benaco, l'Ollio al Seuinno, ilRhodanoal Lemano . Speffo l'vn fiume fopraua l'al- trofiume,come fal’Arfania al Tigri, fiumi l’vno all’altro vicino; mentre gonfiando foprauanno ‘oltre del proprio letto. In oltre l'acque graffe o bittuminofe fopranuotano all’acque dolci: onde Pe- riumiche fo- neo, come Plin. riferifce,riceuédo.il fiume Eurota,nò perciò l'abbrac OSS cia,ma portadolo fopranuoto a guifa di oglio;in breue fpatio lo ribut fecido PAagri ta. Arfania dunque & Eurota di nuovo feparati fcorrono negli aluei cola. propr1}. Ma fono'altri fumi,che fopridando peralcun lungo fpatio al fine firimefchiano ..Così fa l'Ilza che va per due miglia in circa ful i pe Danu- Acque mce Schuate foften tano meglio ii Pejo. Acque pela no l'vna men dell'altra. Acque fecon do il tevo del- l’anno più, e meno greui. Suftanze che fanno compita vnione co l'ac Gay 174 DELL'’HIST. NATVRALE Danubio non deltutto mefcolato ; come l’ifteffo colore dimoftra. L'acque con altre fuftize mefchiate molto meglio foftentano li pe- fi, che le femplici, comenelle falfe, nitrofe, aluminofe, e fimilifi comprende. Ma di quefte, le infette de vaporie fuccolenze grafle, che fopranuotano,hanno minor grauezza: e le più ditutte graui fono le mefcolate con fuccolenza petrigna. E benche nell’acque dolci non fi vegga facilmente differenza nel pefo:fi feriue nondimeno l'ac- qua di Pirene fonte in Corinto efler più dell’altre tutte leggiera: & in vna cotyla della mifura Athencfe effer nell'acqua di Euleo, vna dram ma meno; che nell'acqua dell'Eufrate ò.del Tygre.Onde liRe di Per- fia di quella folean bere,come più dell'altre fana: percioche quanto più leggieraè, tanto anche più fana fiftima. Auuiene anco che di vno ifteflo fiume fia l’acqua fecondo gli anni del tempo più leggiera; ò più graue: perilche dell’acque che fcorrono preflo le caue di Pan- geo Mote di Thracia, fi dice che la cotyla di mifura Athenefe l’eftate pende feffantaquattro , l’inuerno nouantafei dramme, e di quetto cf ferne caufa ilfreddo, chel’inuerno le riftringe, elecondenfa: per qual via le rende più greui . E perciò anco le Cleffidre in maggior fpa tio di tempo rendono l’acqua l’inuerno;che l'eftate . Efamina delle cofe dette dell’Agricola. CA sb sive) Aut VESTO tantodellafpeffezza, egrauezza dell’acque, e del- laloro mefcolanza, e feparatione ci ha lafciato l'Agrico- la.Nelche noi,fec6do il noftro inftituto facendo alquan to di confideratione,ritrouiamo alcune cofe degne di eflamina, e da non eflere femplicemente riceuute , & cominciando dall’ingroi- famétodell’acque. Già habbiamo detto ch’alcune cofe fanno co l’ac- qua tanto compita vnione, che non facilmente da quelle fi fepatano: tali fono le fpetie de falie generalmente tutti gli folubili; tali fono molte fuccolenze , che dall'acqua fi ftiolgono in minime parti e con quella fi abbracciano, più chela capacità del fenfo pofla comprende- reccomeilzucchero, il mele, &altri. In quefto numero fi ripongo- no molte fuccolenze petrigne , & alcune rubiginofità metalliche . Quefte e con l’acqua fi mefcolano : e di due acque, o che l'vna, o che ambe fiano di quefte partecipi, tra di loro anco fi fa prefta vnione:ne vnite che fiano , vi è mezzo che l’vna acqua dall'altra diftacchi . Qua- to dunque dall’arteficio poffiamo confeguire, è di diftaccar la mate- ria au- LIBRO SESTO. 175 ria auuentitia, dalla fuftanza dell’acqua: ma non già l’vna acqua dal- l’altra.Perciò né le mefcolaze di quelte tardano a far vnione:ne tali ac (we auuen- que vite è pofsibile che fi ftacchino. Mentre dunque l'Agricolaci So A narra dell’acque de fiumi, che con laghi e con le marine non fime- z0. {chino :noi diciamo che ciò non fi debba fchiettamenta accettare, e che fe pur auuenga non fia dalla diuerfità dell’vna acqua dall’altra: ma che fia da altre caufe, che vietinola mefcolanza non folo del- | Pacque difsimili: ma di quelle, che di vno ifteflo fonte fi fiano . Così 71 veloce cor- l’acque veloci, fpinte dalla continua fuccefsion dell’altre, non fi me- So di vwac- . A Psi x UR ; qua può tener fchiano con l’acque ftagnati; onde non è marauiglia,che?l fiume tra- {, diuifa dal: *paffando e tagliando per mezzo il lago, traporti l'acque fue oltre. l'altracheftà. Che dunque Penco ributti di nuouo l’Eurota;e che fi apparti, non fi può in alcun modo concedere, fe vogliam pigliar caufadi ciò l’iftef- Acqua non fi fa fultanza dell'acqua: ma che l’acqua ributti la parte ogliofa,c bitu- a n da minofa,è cofa confentanea alla ragione: poi che tali fuftaze fono dal- zeogliofe. la (uftanza dell’acqua feparabili , nè per breue arteficio o induftria fi vnifcono. E cominciado dall’efflempio;che egli ci apporta della Mar- control’ eeri tia per il lago Fucino: ciò noi non trouiamo effer cofi:fendo che il Fu de rea dr cino n6 ha manifefto efito ; e l’acque che dal d'intorno in cflo corro- aiartia dalru no in breue anco fi mefchiano. E fe fono in mezzo di effo lago alcu- c#0. ne forgéze de fonti , che manifeftaméte dall'acqua nel lago fi difcer- nono, cio auuicne dalla caufagià da noidetta della poffanza della forgenza e continua fucceflion di acqua;come nell'aria ftefla la {pen ta co l foffio e con mantici,per alcun fpatio col refto dell’acqua non fi vnifce,e tanto ciò più fa,quato la violéza che lo {pinge fia maggiore. Mentre dunque il foffio fia debole prefto rintuzzato con l’aria fi me- fchia.In oltre la quiete può matener l'acque nel fuo luogo,e che l'vna con l'altra non fi mefchi: &il dibattimento commune fa prefta me- fcolanza. Le caufe dunque,che tengono l’acque feparate fono di po- fuel che fa tente mouimento dell’'vnachabbia efsito , e continuata fuccefsione: fmefilino. o la molta quiete di ambe ; quel che fa mefcolanza èl’efito impedi- to, el dibattimento,che fia all’vna e l’altra commune . Ma quanto al fofteniméro del pefo,diciamo che quanto più greue è la materia,che , Too con l’acquafivnifce, tanto piùle cole pofte a nuoto vivanno leggie- zo delle gra- re: percioche fecondo è detto da gli Mathemateci, e la fperienza di- nezze nell'ac moltra: ogni pefo pofto dentro l'humore tanto fi affonda,e tanto luo 9° 7% i go occupa quato l'humore che ftia in egualità di bilancia col pelo po ftoui. Dico chele pelo orauafse céto libre affondarebbe nell'acqua p dl tanto 176 DELL’HIST. NATVRALE tanto luogo quanto farebbe occupato da cento libre di acqua,n6 più ne meno. Se dunquela materia greue piglia minor luogo, e cento libre di acqua falla piglian meno fpatio di cento di acqua pura, è di ragione,che molto pit affondi il pefo pofto nell'acqua dolce,che nel- la falfa: e che molti, che nell'acqua dolce aftondano,nella falfa fi con- feruino a galla : perciò coloro che de lifliuij potenti hanno bifogno, pigliano perfegno proprio della fuftiza fua, fe l’ouo vi vada a nuoto. Varie viriù dell’acqua fecondo le fe varie differenze . Cars obi Gia O RA feguiremo conl’Agricola i varij effetti fecondo le det Hi te differenze dell’acque, raccogliendo da gli fuoi detti quan- Virtù dell'a tO più breuemente quel che fa al noftro propofito. Agric. L'acqua quafemplice. femplice, come tutti gli altri humori da bere che fani fono, beuuta inhumidifce la fodezza de cibi, e fa che la virtù concottrice del uen- tre,alterandoli poffa di efli farne fucchio atto a nutrire. L’ifteffo aiuta il fangueadiftribuirfi perle parti del corpo, egli è come guida. Le fue qualità,o che fi beua, o che di fuori fi adopri, fono d’inhumidire e rinfrefcare. Le compofte hanno molte e variate operationi proce- denti dal mefcolamento: percioche fele vogliamo fpicgar per ordi- Sane ne. L’acque infette di effalation peftilenti ammazzano. Già ho det- peftilente to che’l lago tra Srapela e Suburgo a certi tempi dell'anno fa tali effet ti:mal'infette di qualità nociue fe ben non di fubito ammazzano; nondimeno offendendo,col progreffo di tempo portano a morte. L’acque che fono femplicemente dalla forza del fuogo toccate, fenza mefcolanza di altra qualità, 11 che di rado auuenir fuole, hanno vir- tu folo di fcaldare & inhumidire, che è propria virtù della femplice acqua. L'acetofelle muouono l’vrina,e giouano alle pietre delli mea- tivrinarij:togliono anco l’ebbriachezza.Le vnite con fuccolenza pe- trigna che molta fia , attaccandofi alle vifcere, echiudendo le vene , impedifcono le operationi del fegato, e la diftriburion del fangue peril corpo: onde ammazzano, coloro chele beuono: e quantunque alcune ciò non facciano di fubito: portano nondimeno danno nota- bile alle vifcere. Quelle che poco fono di tal fuccolenza partecipi, non fono tanto nociue. E fe auuenga,come auuenir fpeffo fuole,che la fuccolenza petrigna corra per lo fondo; non è cofa inconucniente che Acque tocca te dal fuoco. Acque aceto- {ea LIBRO: SESTO. 177 che l’acqua di fopra fanafia. Le mefcolate con terra fogliono l'ifief. fi effetti produre: dico di oppilar le vifcere , e generar le pietre nelle reni. Le acque partecipi di futtanze folubili generalmente fcaldano efeccano ; e perciò giouano a coloro che d'intéperie fredda & humi- da patifcono,& alli mali che dahumorflemmatico dipendono:nuo- cono d'incontro alle complefsioni difteperate nel caldo e nei fecco, & alle infermità che nafcono dacolera, e generalmente da humor caldo. Maanzi di tutte offendono la complefsione,che calda e fecca fia: aquella,che èfreddae fecca, giovano conla caldezza: nuocono per la ficcità. Le falfe che leggiermente aftringono, mentre habbia- no tanto temperamento quanto l’acqua marina, fono à paridi quel- la efficaci: ma feo piùo menodi falefiano partecipi , fecondo tal té- peramento haueranno le loro operationi. Nondimeno, mentre di vno ifteffo grado fifiano, & oltre diciò fiano naturalmente calde, farino tanto più efficaci.Perilche le marine ancora;e le altre che fred- de fcaturifcono, fe fcaldate fiadoprano fanno molto più manifetta operatione,ne ciò dico folamente delle falfe,ma di ogni altra mefco- lanza che effe simbeuano. Quefte dunque che falfe fono,beuute rur- banoil corpo, cacciano fuori la lemma &1l fangue appreffo,minui- fcono il corpo, elo rendono macilento, ma, dopo l'haucr confuma- to la flemma, offendono il ventre, rodono & impiagano le budella: generano prurito ; e fcabbia : percioche con laloro falfezza inferra- no il fangue: ma fe la falfezza non è molta, tardi e men chiaramente tali effetti producono. Adoprate di dentro tepide,fono vtili a cacciar & aflotigliarla femma: &adoprate calde togliono li torcimenti del ‘corpo. Ma venendo all'vfo de bagni; dico che li caldi giouano a to glier la cattiua difpofition del corpo,caufata dalla foprabondanza di femma: giouano alli difetti de nerui, al petto trauagliato da deltilla- tion di humori : giovano al ventre diftemperato nel freddo & hu- mido: fanano la (cabbia c'habbia origine dafemma, e fe non vi fia fcabbia muouono prurito , e quel di nuouo dopo alcuni giorni gua- rifcono . Pigliandone il vapore,mentre bogliono,emendano la gra- uezza del capo: e fimilmante adoprate giouano anco alli dolori delle orecchie: ma adoprate co’l bagnare, rifoluono li gonfiamenti,cofi quelli che dopo l’infermità reftano, come quelli che da fe ftefli dalla flemmaficreano. Giouanoa gli hidropici: e riftorano il colore alle membra liuidite . L’acque nitrofe effe anco beuute conturbano il ve- lin gra- Acque mefco late con terra Acque ca fu- fianze folubili Acque falfe beusnte. Ze acque ne- dicate calde fanno più ma- nifefta opera- tone è Bagni falfi. Vapori de ba gui falfi.. ì ì 3 ta Da «Acque nitro= tre, e caccian fuori la flemma: rendono inoltre lematrici habilial- e. In che l'opera . tionile nitro- fe operino di- uerfamete dal le falfe . Acque alumi nofe. Acque atra= mentofe » Acque julfu= vee. Acque infet- te di cerulco verderasme, e Chrifocollan» 138 ‘ DELL’HIST NATVRALE l’ingratidamento ,e minuifcono le ferofole. Li bagni dell’ifteffè e- mendano la mala difpofitione,che dalla femma prouiene: giovano alli defetti de nerui, al petto trauagliato da deftillatione:& hanno ge- neralmente l’iftefle virtù delle falle, ma più efficaci, diuerfe in que: fto , che non aftringono, ma nettano. Onde abbellifcono la pelle , guarifcono la fcabbia: e gocciate nell’orecchie giouano alli loro ammarcimenti , gonfiamenti,e fufurri. Ma le aluminofe hanno in oltre l’aftringenza : perciò poffono ridurre nella fua integrità il ven- trico!o folito a vomitare: guarifcono le piaghe della vefsica: giouano alle donne che non purgano fecondo il debito detempi, & a quelle che foglion fare aborto. Guarifcono ritenute dentro la bocca le fue piaghe, e raffettano l’infiaméto delle gingiue:gargarizate togliono li ftrigoglioni.Li bagni anco giouano all’ifteffi mali: ma, anzi di ogni altra cofa,alle piaghe efterne,che ab6dano di humore. Sono vtili alle rifolutioni de nerui,e ftagnan li fluffi di fangue,cofi glli che pla boc- ca, come QIli che p il fondameto végon fuori.Ma bifogna fapere,che elle nociue fono a coloro,che fono difpofti ad hauer febre. L’acque a- tramentofe,tali dico quelle che o dall’ifteffo vitriolo,o mifiy o chalci- ti, 0 fori, omelanteria pigliano imprefsione , hannol'1fteffe qualità dell’aluminofe , macon più violenza: percioche con l’aftringenza fi accompagna molta acrimonia:perilche fono vtili alle piaghe che ma gnando ferpeggiano : 0 mentre fono molto di tal fuftanza partecipi, bceuute ammazzano. L’acque di folfo partecipi rammollifcono le durezze de nerui, e fcaldano.. Sono vtili cofi alli rilafamenti, come alli ritiramenti de nerui, &alli membri tremanti, e giouano aloro dolori: caccian fuori e rifoluonoli tumori delle gionture: perilche fono medicina della chiragra, podagra, &altre infermità de artico- li. Difcacciano ancoli dolori del fegato , della milza, e della matri- ce:e riftorano gli loro enfiamenti :ma commuouono e riuoltano lo ftomaco: guarifcono la fcabbia e le piaghe:togliono le lentigni del volto, &emendanole vitiligini. L’acque che di bitume fono par- tecipi, beuute giovano alli difetti delle partiinterne : e li loro ba- gni col progreflo deltempo rifcaldano & ammolifcono li nerui. Ma riempiono la tefta, & offendono gli fenfi ; e fopra di tutto gli occhi. L’acque infette di Ceruleo, Verderame,e Chrifocolla,beuute mouo- no vomito, e li loro bagni medicano le piaghe,che pafcédo camina- no. Leinfettediorpimento fcaldano & aftringono . L’ifteflo ope- rano l’infette di Sandaraca. Maquefte fchiarifcono la voce e giona- | noa BIUBERIO1 SESITO) I° 179 noagli afthmatici. Le infette dalle vene di oro, di argento, piombo, _geque infet- eftibio,fogliono indurire,e ritirar li nerui,riépir le gionture di flem- se di vene di ma,& infiarle : e {peflo anco generarle brogne del collo. ‘Tal effet- vinba ef to auuiene hel Norico a coloro c'habitano fopra Salfeborgo,e nll'al bio. fe” pia Valle Cillera,& a Valle Sundera difcofto da Curia cattello della Rbhetia circa miglia dodici:oue anco è vn fonte, che beuendone of- fende in modo il ceruello , che ne reftano ftolti. In Italianelteni- parer di alc mento di Tagliacozzo fi gonfia la gola , e diuengono bocciolofi per niche l'acque colpa dell’acqua. Stimano alcuni che l’acque dall’oro , &dall'argé- ora; do SE to puro piglino qualità gioucuoli e che conferifcano al core.L’ac- batario que,che dalla vena di argento viuo s'infanno,da tal communicanza do di dr ne diuengono riempitrici del capo : onde di nuouo ricalando gua- 2 Rn {tan le gingiue, e le giunture:quantunque io ftimi, che non folo nel- l'argento viuo: ma in altre vene minerali, tal malignità fi ritruoui. Sono nell’Arabia alcune particolari infermità, che corrempono la bocca, e le gambe, cagionate dalla malignità dell’acque. Narra Pli- nio di vn fonte di acqua dolce nella maremma di Germania,che a co- loro che ne beuano tra due anni cafcauan li denti,e fe le fcioglican le giunture;in vn fonte anco de Sufi città principal della Perfia, l’ifteflo auuenir narra Vitruuio . L'acque delle qualità di rame intinte gio- Infette di ve- uano al mal della bocca, & alle ghiande, che ineffa fono, & all’vuola: we di rame: giouano fimilmente agli occhi,e lepurgano dall'impedimenti, che l’offufcano. L’acque ferrate giouano alventre, milza,rognoni: gio- Acqueferrd» uano a coloro che patifcono di dolor colico: cacciano li dolori delle se. giunture:e fono anco vili alle piaghe della vellica : onde l’acque fer- ‘ratein T'ofcana,che erano cinquanta miglia lontane di Roma, come fcriue Marcello medico , erano chiamate veflicaric. Made gli altri minerali, che fogliono hauer feco mefcolanza : fe la pietra piom- eque infer- bara infetti l’acqua: apportarà l’ifteffidanni, che l’infette di piom- # ® pietra : . : i ci VAS piombara, . bo,nell’offender li nerui e le giunture. L’infette di Pirite,che non fia 7nfere di pi- ramingo,rifoluono le durezze: ma,fe’l Pirite fia ramingo,faràno nel- vite. l’operationi fimili all’acque dirame infette. L’inferte della Cadmia do i Cal mordace, corrodono li membri interni: non è però tanto nociua la cadmia, che di argento abonda. Hora paffando all’altre confiften- ze, che diodor metallici non fono partecipi . Diciamo,che le acque, ni che fcorrono per felci & altre pietre dal freddo agghiacciate, perche O rijgenidi pie- niente o poco da dette pietre pigliano, hannole qualità quali della © - femplice acqua; fono nondimeno per il più fredde,ccrude, cbeuute - tardi 180 DELL'HIST. NA’TVRALE tardi fi digerifcono: ma quelle che per altre pietre fcorrotio, fe dette pietre dure e magre fiano, poco della fuftanza loro pigliar poflono, fe molli fiano e graffe , molto. ‘Tali fonole pietre da calce, che ramol= lite da acqua calda lafciano in detta acqua non poco della loro fultà- za. Taliacque dunque fenza mordacità diffeccano. Nell'ifteffo mo- Infette di m- do fanno quelle, che fcorrono per le pietre geflare: oue dirò, che neradi 80: mentre di molta foRaza di geflo partecipi fiano, beuute poffono ftran Infette di € colare. quelle che partecipano della pietra Ematire riftringono e fta Tnfette di pie Gnano il Buflo di fangue. L’infette di pietra Giudaica pietra Sactrale tra Giudaica. e Trochite,rompono li calculi j che dentro il corpo s'increano. Nel- l’ifteffo modo fi dirà dell'altre fpetie di pietre, né fiamo indubbio che le calde radano delle pietre più chele fredde: e perciò tali acque fo- gliono hauer più manifette operationi,e qualità. Tanto dell’acque ci difle l’Agricola, i Cofiderationdell'eAutore fopra le varie virtù medicinali dell'acque, es onde le piglino:. Cap. xv. Aut. DI *& TE LcHE volendo noihauernef; pedita e certa determinatio SL, N ne:diciamo prima, che dell’acqua nell’vfo de fanità quella i ma in vfo di deue ftimar migliore & ottima, che fia quanto più di ogni qualità di ce * fapores colore, & odore nuda: e che tal fia l'acqua nel femplige efler povalmzse ne (UO1e che per tal femplicità fiano cofì acqua, come l’aria, ela terra di di faporeet elementi degli altri corpi: ondeefli non fi fciolgono in diuerfe fu- liré dualità . i ; ua Pira Fenntina, {enze, come coloro che di feparation chimica fanno profeflione ne. fi fciolgono in pofsono far certa fede.Ma fe vogliamo fare efperienza di altra fuftan- corpi di die? 7a, oltre delle dette tre,come p effempio del vino: fi vede fepararfi dal 4 i vino primala fuftanza fottilifsima ardente, e poi di effa la femmati- li detti elemé ca, e feguendo garliardamente la cottura del vino, che venga a con- 4 fi Le fiftenza di mele,fe ne caccia per diftillatione vna fuftanza ogliofa : e fufanze. —finalmente bruciando diquel che nel fondo refta incarbonito,il fale. i Il medemo auuiene in altri,equanto migliore il vino fia più compi- nere chefi fe tamente le dette varie fuftanze ci rende : ilche non fi vede nell'acqua, parano dalvi che da principio al fine per forza di fuoco fciolta in vapore, raccoglié- CA fepararfi dOTa diftillatione fempre vna iftefla fuftanza ritroviamo: eccetto fe dall'acqua al- ella impura fia e di altra fuftanza partecipe : nel qual modo e con il. 2 fan: pra fidanza © tempo da fe fteffe ; e per fola cottura poffono dette fultanze fepararfi. Segno d'impu- I rità. Se duni- LTERO: SESTO, Mentre dunque dall’acqua fi farà feparatione di altra fuftanza, non fi dourà acqua pura e femplice ftimare:ma co altri corpi mefchiara. Di ciamo dunque l'acqua,quato a fe fteffa,efler di fempliciflima natura:e métre tale fia,cfler ottima all’vfo della fanità: ma infarfi di altre quali- tà etranee,e dalla comunicanza delle minere per quali pafla , o dagli vafi,oue è cotenuta:e che quindi ne diuéga medicinale: onde le virtù, che he acquifta,fono rifpodéti alle materie,che fanno in effa impref- fione . Lafciando duque di ragionar di tale imprefsione per hora, ri- torniamo all'acqua femplice , qual habbiamo detto, che debba efler di ogni fapore,colore, & odor nuda.Ma quatro al caldo e freddo, dicia mo;che per vfo della fanità, debba inchinar al freddo,e che cofi fia lo- deuole,purche eccefsiua n6 fia la fua freddezza:percioche tale eflendo fatisfà alle necefsità della natura,e vigora li membri interni. Ne è fuo ri della ragione & efperiéza quel che Ariftotele diffe, che la fete altro n6 fia,che defiderio di freddo,e di humido.Duque l’acqua fredda nel l’effer fuo,di qual grado frefca nell'idioma della noftra lingua la dicia mo, fideue giudicar migliore: male tepide, e men frefche rilafsano,e non fatisfanno alla naturale appetéza: e da fe fteffe n6 coferuate in luo go idoneo diuégono col tempo molli.Et è già riceuuto dal comun fen {o del popolo la differeza di acque fode e molli dall’effetto,e dalla im- prefsione,che fanno nel corpo humano .Ma l’acque che oltre modo fredde fono,fi ftimano nociue,come corruttrici delle virtù,e di violé- ta freddezza inueftite:e tito più il danno loro è prefentaneo, mentre a ftomaco digiuno;e da afletati per rifcaldaméto fiano beuute: pcioche fanno apprendiméto nelli mébri & apportanoal corpo varie forti de dolori. E molti fono che poco auuezzi all'acqua, dal beuerla liberal- mente,ne fono incorfi in graui infirmità. Ne mi è cofa occulta,che al- cune nationi quindi lotane,come li Giapponefi, amano l’vfo di bere l’acque calde, cofi dal nafciméto inftituiti:ma nè l'acque da loro vfate naturalméte fonocalde,onde poffanohauere riceuuto cattiue qualità: e calde da loro beuute fatisfano al corpo in altro modo: ma comuque ciò fi faccia,migliori fono in vfo di fanità calde,che tepide:quali natu ralmete fono turbatiue & incitatiue di vomito. Ritornido dunque a quelchefi era propofto,diciamo,che l’acquadi propria qualità fia fred da,& per ciò cò tal qualità lungo tempo ottima fi conferua. E l’eccef- {tua freddezza l’agghiaccia e trafmuta in neue:la tepidezza lfiga l’alte- rail fapoie:il caldo la fcioglie e la rifolue in vapore;e col bollore lun- 18I Varie mate- rie che com- municano le loro qualità all'acque . Freddezza p- pria dell’ac- qua «Acque tepide non fatisfan- no alle necei tanaturali. Acque fode e molli onde fi dicono . Acque eccelfi uamete fredde Acqua natu- ralmente fred da non è eftre ma è gamente dimouendola l’incorpora con altre fuftanze. Perciò la bon- | tà del- Q_ 182 DELIRES:F. N°ASFVRALE tà dell’acque in gran parte fi compréde da le vence,onde fcaturifcono . L’acque dall’arena fi ftimano leggerifsime ye purillime dalle pietre LU Da calcare e geffare, come facilmente dell'acque. corroie fono alquanto Prede cerra, MEN buone. Quelle che di odor metallico, & altre fuftanze fimili par tecipano fono ftimate cattiue,come infette di qualità, ftrane di ochra, aan chryfocollaò di altra fuftiza folubile. Maio mi marauiglio molto,co Tione nell'ac- ME all’orpimento dial’Agricola conditione aftringente, cofain cf- que infettedì fo non manifefta, lafciata la virtu fua corrofiua. Etècofa vulgata, o;pimet2- che l’orpimento fia l’ifteffa materia: onde fi follima l'arfenico ve- neno pernitiofiffimo , oltre chela fua qualità corrofiua è da fe ftefla conferuata. E gia dall’antichifsima età è riceuuto nelle medici- DORTO ne, che dipelano il corpo. Pa confideration dunque delle virtà dell'acqueme Medicinali dell’acque tutta dipende dall’iftefse miniere: onde elleno dicinali dipen riceuono impreflione : perciò fecondolevirtù di quelle fi determina- CE no le operationi dell’acque. Quefto ifteflo è il principio delle be- uide medicinali frequentifsime in vfo de medici: nelle quali piglian do per foggetto d’impreffion l’acqua, fi fanno varie infufioni, e de- cottioni: percioche tra tutti gli humori efsendo l’acqua di qualità nu da, riceue più intera e finceral’imprefsione,non alterado le virtù del: Acque babi. lacofa , mariceuendole in fe ftefla. Fanno imprefsione ; & vnione lifimo fogget migliore con l’acqua, le cole , che menofono di fuftanza grafla: e to da METE viti di tute le fuftanze folubili,quali fono nel geno de fali:ma di que- medicinali. fto foggetto difcorreremo alquanto appreffo nel proprio luogo. So L'acque piouane fono ftimate da alcuni purifsime , clegserifsime, a come follewate in. vapore nell’aria, onde difcendono'. Il che Chelfarfilac non è del tutto accettabile principalmente nella purità : percioche ae veggiamo il fuoco folleuar le fuftanze metalliche , egreui: e le fu del vapore nò ligini, e le factte celefti fi accolgon di materia fciolta in eflalatio- STAI ne. Ele acque piouane di frefco tutte-hanno vn proprio fapo- la fuapurità, 10, del quale col tempo fi {pogliano, mentre fi conferuano in vafi dae grandi , e da quali niuna qualità pigliano. Quelle acque dun- e) f que piovane fono tra tutte migliori , e più pure, che fi conferua- poreamétitio no in cifterne grandi, e molti anni innanzi fabricate: e chie effe anco non fiano di propinquo nelle cifterne condotte : ma che in quelle habbiano qualche anno fatta dimora: percioche nello fpatio di tem- po fatta refidenza, dalle auuentitie fuftanze reftan purgate:ilche l'ac» Spor nitsofo quenoue non hanno. Emanifeftamente par che l'acque piouane di proprio del {i ftanza nitrofa più che di altro fiano partecipi,come che quefta più l’acque piova "i che LIBRO SESTO. 183 che altra materia effalabile fiacon glihumori,& effalation della terra — confaccia.=E fi puo [limare, che gli tuoni celefti habbian generatio- ne dalla fultanza nitrofa, e fulfurca:dopo che fa feparatione dall'altro vapore. Perciò tengono le acque piouane nel lauare, e nel purgare all’altre acque vantaggio : aiutano per l’iftefflacaufa la cottura prefta de legumi:e manifeltamente più che l’altre acque,a guifadi liflivio, lubriche al tatto fi fentono; e le accolte di certi tempi manifeftamen- te amareggiano : percioche nelli caldi maggiori non folo è laterra maggiormente alterata, ma la violenza del caldo puote meglio anco folleuarla: e nel caldo rimeflo afcende l’humore più puro fciolto in vapore.Alla bontà dunque dell’acqua piovana concorrono il tempo nel qual fi accoglie : il vafe, che la conferua cofi nella grandezza, co- me nella qualità:il frefco o caldo: la lunghezza di tempo, che la depu- ra. E nell’acque, che corrono, la vena onde {caturifce: gli luoghi,per ue palla, e la copia: percioche la minor copia più facilmente riceue alteratione. Siconfidera anco nell'acque,che fcaturifcono la fpiag- gia del cielo: percioche quelle , che al Sole nafcente affacciano, fi lo- dano come migliori , c più leggiere: più greui quelle, che affac- ciano a Tramontana. Et in tutti fi confidera, shabbiano moui- mento, 0 pur ftagnino : percioche l'acque ftagnanti fono a varie corruttele e viti) foggette: e le acque mofle e correnti fi purgano dalle fuperfluità , e pure ne diuengono : quantunque le cadute grandi fogliano render le acque carghe di fuccolenza petrigna, qual feco con la loro rapidità rafchiando portano. Il commun rimedio dell’acque corrotte , e nitrofe è il cocerle : percioche la cottura fa feparatione del cattiuo accompagnamento. Gioua an- co il colarle , e darleil paffaggio , e tracolo per l'arena , & altre terre conuenienti , & imitar con l’arte il natural dipuramento. Puote nocer l’acqua fredda per l’intempeftiuo vfo fuo , come fa acoloro, che o per molta fatiga, o per vfo di bagni caldi, e ftufe, o altre caufe femplici, rifcaldati repentinamente la beuono: nuo- ce a ftomaco digiuno ,& emenda li fuoi danni , quanto niflun’al- tra cofa, che fia l’accompagnarli il zucchero. E'più che manife- fra la vniuerfal necefsità dell’acqua nella natura delle cofe : & alla vita delle piante, & animali: & al commune vfo fuo nelli cotidia- ni feruiti) di lauare stigare, ammollire . E di quelle che corrono, di muouer vari) machinaméti,di vari] beneficij alla vita humana. E nel- le raccolte in mari,fiumi,c laghi l'vfo della nauigatione. Nell'ufo di LO fanità Tuoni, e fact- te celefli. Perche l’ac- qua pionana habbia virtù di nettare . «Acque pioua ne alle volte AMAYCO è Cofe che con- corrono alla bonta,e purl- tà dell'acqua. Come l’acque fi dipurino. Nocumtti ac cidentali del- l'acqua. vfi varij del- l'acqua, Me Cinque differè ze dell’acque da bere». Differéze del le piouane, e lor proprietà. 184 D'ELL’HIST. RATVRALE fanità eftrinfeco, fpenge li rifcaldamenti de membri:fortifica e ra. foda il corpo. E'in vfo vulgare fpenger con l’acqua li feruori conceputi nella tefta dal fole eftiuo : empiono per quefto di ac- qua frefca vn vafe di bocca lata, fi che poffa raffettarfi fu la roton- dità della tefta, coprendo la bocca con un panno: e riuolto il va- fe quello al capo foprapongono, etanto vifitiene, fin che fi hab- bia manifefto fegno di hauere fatto la fua operatione. Pigliano ar- gomento di quefto le donne da vn bollore, che fi muoue nell’ac- qua: ilche per efler il vafe da lor adoprato di vetro e trafparente, fa- cilmente fi comprende. Nè quefto bollore altro è, che fegno del ripatimento dell’acqua dal feruore della telta. Dell’ufo dell’acque nella fanità . CAP. XVI. di Rufo. ELL'ACQUVE dabere fono generalmente cinque differen- ) ze , dipioggia, di fonte, di pozzo, difiume, edi ftagno. Di quette fi vede l’acqua piouana piùdi tutte l'altre leggicra, di facile al- teratione , & in tutti gli altri effetti ottima da bere, {e fubito {e pigli, e colata dalle bruttezze auuentitie fi beua: ma fi conofce nondimeno dannofa nelle febri , &a coloro che o per di fopra, o per di fotto ren- dono humor colerico,& a coloro che patifcono di arquato:percioche per la fua facilità facilmente fi communta nella fuftanza dell’humor colerico. Conofcefi la piouana effer conucniente alle medicine de gli occhi, che fi fanno, o per rimediar al corfo de humori, o per piaghette, che in cfli vengono. Manon già conueniente per li medicamenti, che acuifcono lavifta. Ne anco per lauar le me- dicine minerali: percioche effa è più che l'acqua fontana parteci pe di aftringenza: perilche nè mondifica, nè aiuta la concottione, nèhumetta: &impedifce l’euacuationi. E quanto più dimora, e più vecchia fi fà, tanto più ne diuiene acerba, più difficilmente , firende , e più tardi fi concoce , e digerifce. Moue le diltilla- piferenze,e tioni : e ciò piùfa, fe fredda fia beuuta. Ma dell’acque fonta- proprieta del- le fontane». ne quelle, che verfo'Tramontana fcaturifcono , e che diftillano da pietre, & affacciano a piaggie riuolte dal corfo folare,fono crude, tar- di paffano,e tardi fi {caldano,e raffreddano . Maquelle che affacciano al fo- LIBRO SESTO. SETTI al fole nafcente, eche colano per canali, e perterra pura, fogliono preftamente rifcaldarfi,e raffreddarfire tali eflendo fono ottime,fe da ual che vicina fogna non riccuano contagio .» | L'acqua di pozzo è EG ian fredda;hà del terreftre,difficilmentefi rende, difficilmente fi digérifce asi do per ilcorpo:e perciò a ftomaco e ventre bollente è pidcommoda,che l'acqua di fonte. L'acque defiumi,ede ftagni tutte cattive fono, 409% Lele Eccettuandone l’acqua del Nilo: percioche quefta ha feco ogni bon- vt tà : égioconda a bere: poco tempo dimora nel ventre,c fpenge la fe- te, c beuuta fredda non molefta ilcorpo:& è alla concottione, et alla digeftione vtile: onde rende ilcorpo robufto je ben colorito. Ma l’acqua de gli fiumi turni difficilméte fi {maltifce, difflecca,e tien l’huo mo affetato : e tanto piu ciò fa, fe pafla per pacfi,che le communicano le male qualità loro. Sono migliori tra gli fumi quelli,che da fonte perpetui, c corrono, & con altri fiumi non fi mefchiano. L'acqua de Bodio itagniperla circoferenza fangofa,da quale è contenuta, fi fente limo quedefiscni. fa,egreue: cperche ita, e non fi moue, è come morta e putrefatta:per ilche;hauendo altra acqua, non fi deuequetta adoprare. Hora fecon cc se Da doleterre, ec li pacfi vengouo molte differenze di acque: ma perco- 00 de chiuderla in breue : quella fi deue approuare, che ha fapore conuc- niente al gufto, e di cui l'habitatori n’hanno bona fperienza: e ge- neralmente quella,che prefto fi {calda e fi raffredda, e che prefto co- ce lacarne, e l'altre cofe :quellaancora aiuta la concottione de cibi nel ventre... E quella che nelfapore haue aftringenza, o falfezza, o nitrofità , o groflezza , o altra tal qualità dal sufio conofciuta, fi deuc ftimar cattiva : fimilmente qualunque acqua habbia odor grauc, &aculo fopraftia vna couerta a cuifa di panno , 0 che faccia refidenza puzzolenta e foda. Cattiuc fono quelle,che a validi rame lafcian attaccate petruzze, equelle che nutrifcono magnat- te , 0 aleri fimili piccicli animali: tutte le acque paludofe , e che ftanno : e tutte quelle, che nelle miniere fi ritrouano o fiano di oro , 0 di argento »o di alume , o di folfo jo di altra fimil co- fa. Cattiue fono quelle, nelle quali fono capillamenti,e radici di herbe:e quelle,a quali fono vicine acque naturalmente calde. Quali acque,che bone non fono communemente, farà molto meglio, bol- liti prima in vafi di terra, rafireddarle: e di nuovo ribollite beuerle. Ma nelli viaggi, che.con efferciti fi fanno, farà ben fatto far vna ARIE continuata ficcefsion di fofle da gli luoghi alti alli più balli, e fl rersgichizo porui terra dolce davafi, per cui l'acqua tracolandolafci nelle foL fiji Q 3 {e ogni militari. Huomini più Soggetti a dan ni dell'acqua. Rimedi con- tro li varij da ni dell’acque Vtilità medi- cinali dell’ac- qua. «Acqua fred- da benuta. «Acqua tepi- da beuuta. Calda beuuta. Acqua di BIO è 186 DELL’HIST. NATVRALE fe ogni malitia. Main fomma ogni acquatardi fi {maltifce,tardi fi concoce,genera fiato , e vento: e,fe fredda fia,moue le diftillationi.. Molto fono fogetti coloro adanni dell’acqua, che la beuono do- pò il mangiar herbaggi : percioche fi fanno foggetti alle éfiture che mal trattano latefta,alla fcabbia e lepra, bruciole, impetigini e furfuri,piaghe putride,formicole, enfiamenti della verga, vrina mor- dace:& altretanto nelli pnrgamenti di fotto, e ciò più manifeftamen- te fa l’acqua che fia nitrofa ; qual cofi effendo farà nociua anco al pet- to,alle piaghe dell'arteria vocale,delli reni, e della vesfica . Ma per ra- gionar delle cofe,che a gli danni dell’acque refiftono. Giouano'con- tro l’acque nitrofe,li cibi,e'l vino, che ingroflano: cétro l’acqua grof* a,li cibi che aflotigliano ,come fono liagli, e cofe fimili: contro l’aluminofa il vino di fuftaza fottile,e tutte le cofe che muouono vri- na,e promouonole euacuationi. L’vfo dell’acqua d'incontro pare vti le nelli dolori di tefta, vifta offufcata, al mal caduco, mal di giunture, tremoli e paralitici, e da fe fola,& accompagnata con mele: vtile è al- le donne che patifcono ftragolation nella madrice,& a coloro che ge nerano colera , © nera, ò gialla: a coloro che patifcono rodimento di ftomaco,e fiano robufti di ventre:giouaall'inteftino,Ieuno cofi detto, allicarnofi, atutti grafli, a gli molto purgati, & a coloro che fon- dono fangue , o dalle ferite, o dal nafo, o altronde. Gioua alla febre ardente data a tempo , a coloro che nel fonno fpargono , o che altrimente patifcono fluflo di feme, vfata a bere : quantunque gio- ui anco natare in cfla. E vile alle donne che patifcono il fluflo, o che patifcono l’infirmità detta Pica. Gioua beuuta fredda a coloro c'ha- no il finghiozzo;e l’odor di bocca greue . E tepida al mal caduco, alli dolori di capo : gioua a coloro che patifcono di humor, che fcende ne gliocchi, alle gengiue corrofe, apoltemate, e fanguinolente : al- li denti forati, allo ftretto della golaimpiagato , a ftrangoglioni, al- lo defcenfo di humor dalla tefta,allo fbollimento della colera, che per di fopra odi fotto firende,nel principio: & àcoloro, che vomitano nelle febri coleriche. Conuiene ancola tepida mentre vi fia occafio- ne che non pofla darfi la fredda, & a coloro c'hanno impiagate le par tiintorno il partimento trauerfo, &acoloro che fputano fangue, o c'hano rottura nella mébrana, che vefte di détro le colte. Mal’vfo del- li Pacqua calda conuiene cue bifogna prepararfi ad euacuatione, & cuce bifogna aflottigliare diffondere, o liquefare, o ammollire, o lauare , o concocetre, 0 rifoluere. Nelgeneral dunque l'acqua calda a quefte cofe EIBRO:SESTO. 187 cofe gioua:ma particolarmente caccia fuori il mucco: aiuta il rafco, mitiga il dolore : ma più che de altri, delle parti che fono al partimé- to trauerfo:oue mouendo rutto,e prouocado effito alla ventofità, alle- gerifce. aiuta l’euacuation dell’vrina, e feceffo:& è bona alla concot- tione, e digeftione , & al nutrimento , & accrefcimento de membri: prouoca li meftrui,& è conueniente alli nerui,c fpafmi, alla puntura, poftemation de polmoni,e fchirantia. Ma sella nutrifca o nò,e s'ella fiacome guida del nutrimento, non è luogo quiui d'inueftigare. Quel che quiui tralafciar nò fi deue è, che fenza dell’acqua non fi può cococere il cibo, come anco nifluna cofa può fenza di efla riceuer c0- modamente cottura. L'acquadilifliuio , oil pane di effa bagnato o Uequadilif- cotto gioua molto alla groflezza della milza. Quefto è quanto dottif fimo. fimamente Rufo antico fcrittore dell’acquee fue differenti virui, c correttioni c'infegna . MAC Conferimento delli detti dell'autore , con h detti di Rufo. CAP.XVII. Aut. E sTAREBBE forfe alcuno ambiguo, come habbiamo R noi all'acqua piouana dato virtù di nettare più che all’altre,& egli per l’altringenza & acerbità la rifiuta nelli lauamenti di medi- cine minerali: & in oltre par che egli vituperi le piovane vecchie co- me più acerbe,e crude:e noi come più purgate e frefche l'habbiamo » lodate. Che dunque le piovane frefche, perla loro nitrofità,e più Mn nettino & aiutin la concottion de lesumi,e di altre cofe,a coloro che PABLO far ne vogliono fperienza puote farli manifeftifsimo. Manon per- lasatrice del. ciò neghiamo in efla aftringenza : ma diciamo , che nelli vapo- Siani ri da quali l'acqua fi accoglie , fiano varie imprefsioni pigliate , e dalla terra onde fiinalzano,e dal calorche l’inalza,e dall’accompagna —|— mento delle varie c{falationi che infieme fi folleuano:tra quelli la ni- ra g trofa e manifeftifsima , come materia, che quanto ogni altra in {ubi- piovana. : taneo vento fi rifolua, quafi di fimil fuftanza eflalabile fia raccolta. Quefta dunque feparandofi con la lunghezza di tempo , è necefsario che le virtù dalla {ua parte dipendenti manchino, e che refti l’acerbi- Sn tà imprefsion dalla terra dipendére:nondimenola detta acerbità al- } acque di ca l’acque piovane commune nelle conferue grandi, e c'habbian qual- Serze meglio > ; - ri fiano men che mouimento , refta meno fenfibile ; nelle piccole moltiplica. io) n° o 188 DELL'HISTNASCVRALE Acquefonta- Alle lavature dunque delle medicine minerali fi debbono preferir le He fi acqueforgenti, cede fonti: come più di ogni eftranea qualità nude; tuarto medi mentre da alcun mineral anuenamento non fiano infette. Perilche cine minerali. Ja nowa, quantunque meno aftringa , e più leggierafia, edi virnì i in molte cofe più manifefta, non perciò nell’vfo della fanità fi deue s migliori preferire a quelle che fiano inuecchiate in conferue ben conditiona- delle vecchie. te; del che, &il proprio gufto ne fa fede, e pofitamo hauerne conget- tura da dette acque diftillate :che per purificarfi sinfolano , e dal ca- lore del fole aiutate a purificarfi , fl confernano dalla putrefattione.. Hora per dar compimento al difcorfo dell’acqua nell’vfo della fanità, farà bencaggiungerui quel che Galeno dell’vfo dell’acqua nelli ba- gni c infegna. Differenke de bagni,et ordine diferuirfene. Cap. xviIII. Gal. & Actio. i Differenze de ® Y ACI . ° ì - P n n SEN mi IA TR EtLti bagnialtri dolci fono, &di ogni altra qualità cltra- A 2 neanucdi, altri dimanifefte qualitàinucfiti. Equefti altre volte fono di tal qualità naturalmente partecipi: altre volte l'acqui- 5, ftano pernoftrainduftria. Cominciaremo dunque dalle dolci:come Bagni dolci, e 1 LA È fi : L i Xi fisc vini: ©he più dell’altre fiano di vfo frequente . Dell’acque dolci la propria dequetepide virtù è d'inhumidire e rifcaldare, mentre fiano di calor temperato . e-deque calde Te tepide fono humide e fredde. Male calde più del giufto hanno qualità di fcaldare fenza inhumidire : percioche da tal caldo ne viene ilcorpo in vn certo horrore:onde vengono li fuoi naturali poria chiuderfi. Si che nè puote il corpo goderfi della eftrinfeca humidità: .., neficoncedeeflito alle intrinfiche ridondanze. Cominciaremo du- Esetti de ba- 4: - 3: I l - Viioiciriaa IE dalli bagni di moderata caldezza. Quefti come ho detto, qui- mente caldi. to a loro ttefsi, inhumidifcono e fcaldano: ma per auuenimento alle volte o rifoluono i'humore nelle parti del corpo contenuto, o ri- molliftono, o vigorano la virtù, ola fiaccano: nelche non ha poca parte il molto,o poco che ce ne feruiamo . Sono quefti bagni dolci e temperati vrili nelle febri fecche, e fenza humore: e tanto piu, oue è fetefuordi modo : giouano alle alterationi dal fole ardente , & alle brucioie di fcabbia. Nelche farà bene aiutarl’humiditaà dell’aria del Bavni che fs 3 »: 2 rendono di bagno.con fpargere il panimento,e le mura dell’iftefsa acqua. Mafi virtù rifcalda rendono pet noftrainduftria di virtù calda li bagni, mentre voglia srice per arti» Tata DO. E Do. PET mo difcacciar lafreddezza a membri molefta,o mitigar,e rafictar lin fici i HLA Mo LIBRO SESTO. 189 difpofitione da trachezza caufata, o il ritiramento de membri , 0 ac- chetar il dolore. Rendonfitali, con por dentro l’acque alcuni ma- reriali di natura rifcaldatrice,come fono nell'herbe il pulegio,l'origa- no, l'hyflopo, il thimo;lathymbra, o fatureia , la faluia, li fogli di lauro , il pyrethro, l’iua, la radice di panace , il feme di libanoti, e fimili. Ci feruiamo delli bagni da rifoluere, mentre o vogliamo render il corpo piùgracile,comefi fa acoloro, che fiano molto graffi: o che fiano gonfi) per indifpofitione , o fiaquefto intutto il corpo, o fia in vn particolar membro, come nella pancia tefticoli,gambe, e piedi: ilche ne gli hydropici auuenir fuole. Ce ne feruiamo anco nel. le piaghe fluflili, o che ciò venga da humori , che in tutto il corpo a- bondino,o che venga dalle varici alla piaga vicine. Fannofi li bagni ,y,periali che rifolutiui, mefli nell'acqua tali fuftanze, come fono fale nitro:fanno- rendonoli ba- fi di acqua marina fcaldata di mele mefchiato con acqua, o di feme 8 rifolutiui. di (tafi cotto in lifsiuio fatto da ceneri di fico , o di vite. Giouano a ri- foluere le bacche di ginepro nell'acqua di detti bagni bollite;il folfo, l'alume,el’adarce. Seruiamoci de bagni molli, e mitiganti:oue è flé- Bagni rimol- mone, o durezza di parte:quefti fi fanno di malua cotta nell’aqua,cofi Se di horto, come della feluaggia. Fannofidi feme di lino, di fien gre- _spofemefiui co, edi meliloto. Manelle flemmoni, che rendono humore,fi bol- d@. le nell’acquala piatagine, o il polygono, o la corteccia di granato,o le foglie di ruuo. Nelli ritiramenti de nerui,che minacciano flémone, rizizamento ci feruiamo dell’ifteffe cofe,c'habbiam detto nelle lémoni fenzahu- de neri. more. Ma fommamente in quefte gioua l’acqua mefchiata con oglio , in cui fian bollite la malua, il fien greco, , & il femedi lino. E fc viè durezza fenza flémone ci auualeremo delli rifolutiui detti. Delli bagni freddi. Car. xix. Gal. L bagno freddo conuienea coloro,c'hinno intiera fanità: percio- ,;;1,) de ba. che ingagliardifce il corpo tutto,rende la pelle dura, e chiufa. Ei griffedai. dunque aiuto ottimo contro l’offefe , che dalle caufe eftrinfeche au- paio aL uengono: e perciò dico , che non conuiene il bagno di acquafredda , C CALARE, acoloro che acafo vivono, ma folo acoloro , che ofleruano buon re- g4,e#achinò gimento di vita: & vfano, e fatiche, c cibi conuenienti. Non deb- bono dunque eflere Bracchi o per caufa di venere, 0 per qualunque altro rifpetto.Nè che fiano dicibo indigefto, nèc'habbiano già vomi tato , nè che fiano indifpofti di ventre, nè che fian ftati in et per- cioche Come fi debba il corpo afte- fare al bagno freddo . Come fe debba entrar nella ficdda. Cibo ft dene dare più abo- danteméte do po il lauacro freddo . Virtù del la- macro caldo. ida DELL’HIST. NATVRALE cioche aqualfiuoglia di coftoro è pericolofo il bagno freddo. Ma coloro,che al lauamento freddo fono infoliti,bifogna afluefarli a po- co. Cominciando dunque l’eftare ad adoprarlo , di prima non do- uranno entrar nell'acqua, che puramente freddafia: mache in ciò fia rimefsamente difpofta:e feguendo a poco a poco l’inuerno fi debbo- no afluefaruifi: e finalmente venir all’vfo dieffla. Deue in oltre il dì, da cui comincia,efler cheto da vento,caldo fecondo la ftagione, & cominciar dal meriggio. Macolui,che del bagno freddo vuol (er- uirfi fia di età circa dianni venticinque, dianimo viuace, e molto vi- rile. Dunque prima fregarà il corpo con panni lini alquanto alla lun va,di fregamento duro. Dopo delche fatta fregation col folito oglio fleflercitarà, c calarà nella fredda, nona poco a poco, ma col corpo tutto infieme:acciò in vno ifteflo tempo l’acqua circondi tutto il cor- po » che s'altrimente accofti genera al corpo horrore: e fia l’acqua co- me fi è detto ne tepida, ne fredda del tutto. Dopo l’efler vfcito dal- l’acqua,fia da più con l’oglio fregato, finche fi rifcaldi la pelle. Do- o del che pigli il cibo alquanto più pienamente del folito:percioche dopo il bagno freddo, e più fi appetifce, e meglio fi padia, e men fi ha fete, perilche anco menolor fi deue dar da bere Aut. Sin quì dell’vfo dell’acqua delli bagni da Galeno:ma perche, oltre di quel che ne diffe Galeno, tra gli antichi Agathino cihalafciato alcuni cu- riofi, & vrili documenti del femplice bagno, cofi di acqua fredda, co- me di calda. Non farà forfe mal fatto,fe per più compita intelligenza di quefta materia, riferiamo quanto da detto autore ne habbiamo. Paragone del lanacrocaldo,e freddo. Cap. xx. Agath. A RA benfattoilconfiderar le proprietà del lauacro caldo, e freddo . Dico quefto, perche quato al parer mio gli lauacti caldi non fi debbono del tutto ributtare: ma ne anco lodo , che fi frequen- tino: ece ne dobbiamo feruire, cue l’occafion c’inuita di vfarli: gio- uano dunqueatoglier la ftracchezza: giovano a torre la pigritia, che nafce da indigeftion de cibi: e tanto piu potrà far profitto , fe nell*- iftefli bagni, beuendo della calda, fi ributti il riempiméto di ftomaco raccolto da cibi corrotti: rilafla il bagno caldo il corpo,che alle vol- te fenza manifefta caufa,par ligato,e riftretto: giova a coloro che non fono di animo difpofto alli lauacri di acqua fredda. Il bagno caldo dunque,quanto ad eflo appartiene, frequentato è più tolto nociuo: ma LIBRO SESTO. 191 ma adoprato a tempo puote molto giouare. Perciò coloro , che de- 7/0 del tana- fiderano paflar il corfo della vita,quanto fi poffa fano e robufto , deb- Gre JFeddome, bonohauerin frequente vfo gli lauacri freddi:nè già mai potrei con e sa arole baftanti {piegare quanto beneficio prouenga dall’vfo del laua Danzi del fee ero freddo. Perilche auuiene,che coloro chel frequentano, quantun- cenno ca que di età quali decrepità, fono nondimeno di corpo forte e fodo , e di color viuace, e rapprefentano vna certa virilità, e robuftezza : han- nol'iftefsi l’appetenza, c la digeftion gagliarda, e gliloro fentimenti intieri, e perfpicaci, c per dirla in breue tutte le naturali attioni fane e pronte : oue à contrario coloro , che frequentanoli bagni caldi, fi versono di carne fiacca e fluflile , di color alieno , di forze quafi di- fneruate : veggonfi di più fenza appetenza, & in tutte le cofe efler peg giori: ilche non deuc efler merauiglia: percioche qual mediocrità pofliamo afpettar da vna continua cortura fatta dall’aria calda, ec da humor carga. Intendo efler vfanza di alcuni barbari di attuffar yfunzediat fpeflo gli loro figliuoli nell'acqua fredda: manoigli alleffiamo con li ee nazioni I: pi l A Aa Sn ; «n Gi attuffano continui bagni caldi, perfuafi afarciò dalle nutrici,channo a PIACELE /;folioli nel che gli fanciulli dopo la fatica fatta nel bagno, fiano foprauenuti lacque fredde dal fonno: e pare ad cfle hauer fatto molto , fe detti fanciulli la not- te fano cheti, affermando che difficilmente fi addormentino co- .5,,.}./% a loro, che non fiano dall’abondanza del caldo bagno foporati. Per- trici fequen- ilche invn mio figliuolo;e di altri miei conofcenti mi auuaglio fola- se r Do mente dell’yngerli, e me neè fucceflo molto bene. Maacoloro, che i cè a altrimente fi allevano, e fono lauati fpeflo di calda, non è marauiglia fe quali corpi da caldo humor e allefsati incorrano in mal cadu- co,e da quello con difficultà fi suarifcano. Dico dunque, che a nef- Dc l'età fun fanciullo, che ecceda l'età dell’infantia, difconuiene il lauarfi di i fredda-purche per natural proprietà non habbia impediméto di vfar. cro freddo, è la; comeinaltre cofe veile auuenir anco fuole: e molti efflempi ne fo- ‘024000100. nodiciò. Dicono molti, che’ principio di lauarfi di fredda,a coloro che auuezzi no vi fono,debbaefler la mezza eftate:ma io ho vifto gran numero di huomini,che incominciido di qualfiuoglia altro tempo, niflun danno n'han riceuuto : perilche dico , che diogni tempo fen- PI za pericolo alcuno pofla darfi principio allavarfi di fredda: e fe pur po 990, na vogliamo eligger più l’vn tempo, che l’altro, ftimo,che ciò debba far- principio ala- fl diprimauiera. Dico bene, che volendo andare all'acqua fredda, e E Hi fempre,e tanto più quando fi comincia, dobbiamo efler ben difpofti, condizioni che leggieri,e fenza impedimento;e cheprima ci fiamo fin a tanto molli, A ggono & cflet- fredda. 19: DELL’HIST. NATVRALE & cfTercitati, che ci venga vn quali defiderio,e voglia di entrarui:per- chela molta, e fouerchia fatica di corpo, che ci habbia condotto a ftracchezzavoltre che non è mai cofa lodeuole , come eccedente il mo do , innanzi del lauarfi di fredda, è cola inconuenientiflima: percio- che lega il corpo, 8 accrefeie la ftracchezza . Ma farà ben fatto comin ciando dal principio moftrare il modo di vfarla. | eModo di adroprar il lanacro freddo. = Car. xxi. Agath. Corpo rifealda O PO dunque, che il corpo fia rifcaldato o dall’effercitto de to in qualche proprij negoti], o per paffeggiamento, o per altro modo di modo innazi il lauacro. © efter portato: all'hora fi deuc andarc a lauarfi, nè molto innanzi l’ho- ra folita dipranzo , nè molto dopo : percioche dell’vna ; e l'altra ma- nicra fifa errore. Spoglifi dunque fe’l tempo ciò permette al fole, in luogo cue non fia vento. E fe nello fpogliarfi foprauenifle qualche rivore,couertofi dinuouo, con più forte pafleggio,dico con diftendi- mento di gambe maggiore , o anco con correre , ci rifueglieremo il calore,con panni afpri fregandoci, o per man propria , 0 per man di | altri: fiche ne vengano li membri di color rauuiuato: vue farà bene, Maniche per fecoloro,che in ciò miniftrano,facciano per tale effetto maniche di fregar il corpo panni lini cufciti, accioche dal radoppiameto delli panni lini non ne rreganéto cè tifulti fregamento difeguale: onde ne feguirebbe alcuno fcortica- Semplice ma- mento della pelle: indi fifregarà con mania fecco, adoprandofi in 06 ciò, &efloeglialtri:ilche oltre chefomenta il corpo , dà anco va ammirabil corroboramento alla carne . Senza dunque far altro, fec6- | do la fpontanea prontezza l’inuitarà, potrà lauarfi dopo detto frega- Ontine. —mentoafecco: & all’horafi vngerà bene,principalmente eflo con le proprie mani,e per mano anco di altri. Ne fi potrà dir cofa,che fia tan to fenzaftracchezza, e dolore,quato lo fcergamento fatto con le man proprie. Se dunque alcuno per lauarfi fia contento di quefta prontez- za, edi tanto eflercitio, che faccia lo fpirto alquanto fpeflo, farà ba- ftante, ne vi bifognerà altro: ma perche non è fempre facile l'hauer le cofe apponto quanto bafta , & a voto: potrà perciò ciafcuno, dopo li {uoi foliti effercitij,lauarfi : purche la fatiga non fia venuta à termi- ne di ftracchezza. Nè bifogna in ciò afpettar la gonfiezza demembri, come alcuni vogliono: ma fin che il corpo fia rifcaldato,& a baltan- za allauacro di fredda apparecchiato . Finito l’eflercitio all'hora per tutto , Nona frcgatiò CON IRANO è ÈEFBR@. SESTO. tutto fi douerà fregare fe ciò prima fatto non habbia, ritenendo il fia to,& impoluerando alle volte il corpo, fe inhumidito fi fenta di fudo- re: e fenza dimora incontinente entrar nell'acqua fredda, e per tutto bagnarfene. Deuccefler l’acqua fe ftia ad elettion noftra ne agghiac- ciata,ne fuori delli termini di freddezza:pcioche quefta più che l’altra nuoce. Madell’acquacheallaarfi fredde conuengono, principal mente quando ficomincia, è l’acqua di mare,fredda tanto che bafti, e che col mordicamento, che dalla falfezza prouiene rifcaldi facil- mente il corpo: ma qualunque fi fia,deue efler pura, e chiara, non pa- ludofa non fansofa, ne in altro modo, perla pigrezza ftantia e dob- biamo cligere più tofto di entrar nell'acqua, che bagnarfene fpargen- do:e nel primo entrare, fregarfi vn poco il corpo, e dopo entrarui: & appreffo gagliardamente fregarfi,e di nuovo detcendere, è perfeucrar notando, o in altro modo perfeuerarui lungamente in modo che fu- bito & all'oglio, & al fregamento fi ritorni: e delcendendo la terza volta, non lungamente dimorando, fi deue porre e'lcapo e’ ventre (e) all’aquedotto : o non l'hauendo con piulancelle fpargendo bagnarfi: né dobbiamo in quefta volta fcioglier con l'oglio quel tanto dirobu- ftezza che nel bagnarfi fi haue acquiftato . Ilche fatto con ftriglie che non fiano del tutto ottufe,alquanto alla lunga ci fcergaremo, e ridu- remo il corpo aroflore: dalche e fifa più gagliardo , e firende la fua fuperficie eguale : nè, fe occorra di hauer mangiato, per quefto ci afte- neremo del tutto di lauarci, mentreo molto ne habbiamo defiderio,o che l’eflercitio fatto a ciò c'inuiti , o pche il caldo c'habbia infogato : percioche dobbiamo ftimar quefto p meglio,che patire il caldo,e fon der continuo fudore.E quanto a me,molte volte dopo cena ritrouan- domi inhabile al fonno per il caldo,fon folito calar nell'acqua fred- da:& è cofa di marauiglia quanto indi fenta la notte piaccuole.Deue- fi nondimeno auuertire nel lauarfi di fredda,che inauertitaméte non entril'acqua nelle orecchie : percioche aquelle parti nocerebbe : nel- che mi marauiglio come l’vfo dell’acqua fredda nell’altre cofe tanto vtile , fia nondimeno penetrando forami dell’vdito nociua. Sin quì Agathino dell’acqua nell’vfo di lauacro. 193 Effetti prodotti dall'acqua variamente. Car. xx11. Aut. EL chediciamo noi,che gli effetti dell'acqua, parte fono dalla qualità del caldo e del freddo, e parte dall’humore : altre auucn- Im polnera mento . Estrata nel- l'acqua . Condition del l’acqua da la- varfi a freddo. Meglio è ene trar neil'ac- qua , che ba- gnarfi pargen do. Capo e ven- tre efpofti al canal freddo . Nel lanarft non dobbia- mo la terza volta che fi e {ce dall'acqua vagerfi Stiglie da fci- ersare ilcorpo Alle volte an co dopo man- giare e ben la uarfi . Coftume di A gathino nello lanarfi . Che l'acqua fredda non en tri nell’orec- chi. 194 DELL:BiJST NACVRALE Proprietà del auuengono dalla fucceflione dell’vna all'altra qualità. Il freddo natu- freddo e del ralmente chiude, condenfa, indura, riftringe, e fortifica il caldo inter- “i no delle cofe: il caldo apre,fonde, e rilafla. Che dunque l’acqua fred- fredda poRa da apporti robuftezza a coloro, che abondano di calore, la caula è ma- poten 0: nifelta:e che perciò renda con la fua circonftanza il caldo intorno più me pojsa offer vigorofo & vnito:ma a coloro,che p altra caufa deboli fono,e di calor Sar A diminuito, foprabondado il freddo puote apportare nocuméto, pene nacri caldi tranido & apportando raffreddamento alle parti, che naturalméte han poffiamo rice- bifogno di caldo. Ma quanto all’humore, che caldo accidentalméte ali apporti quel danno, che non apporta il freddo, non è marauiglia: dagli freddi. percioche alcuni bagnati di acqua calda, o altrimente ftufati, fopra- uenendo fubitaneo freddo, riceuono lefioni, che dalla iftefla ac- Ha i qua fredda riceuuto non haurebbono, rilaffatala pelle, e penetrato babile a refi- l'humore , e dalla foprauegnente circoftanza dell’aria raffreddato . Pe- A netra dunque per caufa del caldo il nocumento, il che a coloro che da ‘ principio di fredda fibagnano non auuiene. Quindi veggiamo co- loro, che nelle ftufe dimorano, fe di quelle v{citi da vento freddo fia- no foprauenuti, riceuer nocumenti notabili: & a coloro, che di cal- da fi lauano e bagnano, fe molto diligenti nel riafciugarfi non fono, auuenir nocumtti di flufli catharrali,& ingroffamenti delle ghiando- le:il che non auuiene cofi facilmente a coloro, che nelli fiumi nuo- tano,o altrimente di acqua fredda fibagnano. La pelle dunque,come dalla natura circondata a gli animali a quefto fine,riceue fenza nocu- mento le impreflioni del freddo, fe eccefsiue e di molto lungo tempo non fiano:il che non auuiene nelle parti interiori: quali foprauenute dal freddo,come da cofacontrarijflima & inufitata fono oftefe. Per- ciò,per occafione di ferite fcouerte, ne riceuono grandiflima lefione. Etanco dal rilafamento della pelle dal caldo caufato,dandofi adito al freddo,ne auuengono al corpo danni notabili : perilche la natura ha rinchiufo e le vifcere,e quanto è fotto la pelle: acciò con la fua denfità fiano conferuate dall’ingiurie efterne. Ma meno patifcono dal fred- do e dall'acqua le parti del corpo, che abondano di vene,e di arterie: Rimedi pi- e più,quelle che fono effangui. Il freddo dunque,quanto a fteflo, e SAI «© non inconuenientemente adoprato , riftringe , e vigora. Perilche i ‘ nonè merauiglia fe Agathino tanto lodi li bagni freddi: e fortopon gailcapo e’lventre al corfo dell’acqua : e che Cornelio Celfo con- forti,coloro channoil capo debole di porlo d’incotro vn largo canale l’eftate.Nè deue efler merauiglia,che alli meati dell’vdito, come parte inter LIBRO SESTO. 195 interna efangue neruofa & infolita a fentir detta freddezza, apporti danno manifefto.Ma raccogliendo hora li danni del freddo:diciamo che cyli communemente nuoce cue è rigidezza, inegualità tumore viceratione, e ligamento de membri; percioche di propria natura è nvordace & induratiuo . Il caldo d'incontro concoce, rilafsa, & fa indolenza: e perciò Hippocrate li diede proprietà di narcotico. Ma quato pofla oprare l’alternatione del caldo col freddo, il pofliamo mol to manifeltamente com prendere nell'induramento dell'acciaro: per- cioche métre infogato fi attuffi nell'acqua fredda, piglia in breuifimo tépo quella fua ftrema durezza, e diuien fragile come vetro: 0ue altri- mente fe fenza infogarfi,nell’acqua fredda fepolto lungo tempo fofle {tato,né perciò n'harrebbe riceuuto fenfibile alteratioue:pilche dicia- mo,che le fubite mutationi dell'vna nell'altra qualità fogliono appor tare alcorpo notabili detrimenti:il che non fanno le ifteffe mutationi fatte col fucceffo deltempo . Tutto quefto fia detto per l’intelli- genza de bagni caldi,e freddi.Hora feguendo il noftro di- fcorfo dell’acqua,aggiungeremo quanto a compi- mento di detto foggetto parrà conueniente; inalzando alquanto il noftro ragiona- mentoatrattar de gli nafciméti de fonti,e dellaloro perennità,c varij accidenti, e diffe- renze di natura, che in det- to ele- mento fi veggono. Cominciando da uel che Ariftotele autore nel- le fchole celebratifsi- mo n’infegna. Quanto poffa apportare l'al ternation del caldo , & del freddo. Alcuni fl: marono chel acque de fiu- mi vfciffero da terra co- me ini conte- nute da vafi, Quali acque babbiano per petuità,e qua li nò, fecondo coftoro. Ridargutione dell’opinion predetta . Secondo Art ftotele l’acqua nelle vifcere della terra ft genera da fol- leuatiò de va pori. 196 ELL HISTORIA NATE VROVAME E È ERRO ANT FE DIM PUBIR A TO LIBRO SETTIMO. DI Nel quale fi fa confideratione del nafcimento de fiumi, & altre acque : dell'origine del mare,e fua falfezza. Ci i! Arift Del nafcimentodell’acqua de fumi. I cerca del nafcimento de fiumi, quel che fe ne debbia ftimare, e s’egli fia bene affirmare, che tut- ti efcan da vn vafe commune, o ciafcun dal vafe propriotonde tutta fi cuacuarebbe fe nuouo riem- SAW/GY pimento non fopraueniffe. Alcuni dique dicono . ciata in alto: come altrimentefacendo facilméte auuerrebbe. per- vento genera cio che negli condotti di acqua vi fi fuole alle volte generar vento ?° Co . ; i ; dotti de tufoli potente,in modo:che rompe ancogli fafli, fe l’acqua non vi fi metta © dacapo con piaceuolezza,& à poco a poco:e feliginocchi, e ripie- gamenti non fiano ritenuti con ligature , e col pefo della fauorra. L'altre cofe tutte fi facciano come nelle canne di piombo.e nel prin cipio, da capo vi fi manderà cenere, acciò fe legionture non fiano del tutto è baftanza otturate,con efla fi riturino . Dunque il portar- ciparatione la per tufoli, hà quefta commodità: prima,che s'alcun guaftamen- degli A to vi auuenga,ciafcuno può rifarli:& l’acqua per efsi condotta è più SR i fanache la condotta percanne di piombo,nociuo perla cerufla che rufori di piò- di eflo nafce, percio che fela cerufla del certo è nociua alli corpi,nò 2° dee o deue effer dubbio:che’l piombo che la produce fia anco mal fano . dial Del che ne poffiamo anco pigliar,argomento da gli ifteffi artefici delle vene di piombo ; quali tutti fi veggono di corpo fquallido, e giallo :percio che mentre il piombo fi foffia,e fonde , il vapore che fieleua,rifedendo nelle gionture,e membri del corpo, dì per dì co- fuma,e toglie la loro virtù fanguigna . Per quefto dunque nò lode- rciche l'acqua fi portaffe con canne di piombo, mentre vogliamo hauerla falutifera.e nel fapore anco che la portata per tufoli fiame- gliore,ce ne può far fede l’vfo di giorno in giorno: percio che ha- ,,f; di terra uendofi da molti le tauole piene di vafi diargento,fi feruono nondi coferuano me meno degli vafidi terra , come che conferuino il fapore dell’acqua ST Rs che li vafi di piu INtiero . Argento + iD783 Auuer- 23 DELT'IST. i NA DVR ALE ETzlationi moriifere. Quizo fe deb- ban furcifter ne. Modo di purì ficar l’acqua ufatom Alef fandria con gueciolatori A | Anuertimenti nel canar poRzise del fardelle ciRerne .... Cipe ;cicDi Vitruulo. FA fenonhaucflimofonti,onde fi pofla condurre l’acqua, fa: Î raàneceflario cauarpozzi:nelcauamento de quali bifogna ellere auuertiti, cconfiderarle molte proprietà delle terre: percio che l’iftefla terra , comegli altri geni di cofe ècompofta di quatro principij,e vièla prima,che è la toftanza terrena: vi è l'humore che fonole origini di acqua: ‘vi è il calore onde nafce il fol fo,alume, e bi tume:e viéla fuftanza Hus dell’aria: qual,mentre e di codirion raue,e cattiua,giungédo alli pozzi che ficauano, per le foramino= fexchedel terra, iouihde; ivi licauatori, & aianzatà col fuo vaporeli (picti animali nelle narici, fe elli ga indi noi fuy- gono,reftan fuffocati. Per cuitar dunquetal male,fi farà così . cal bi È liosina accefa,e fe quefta fl matenerà ardendo, fi potrà andargiù fenza pericolo: ma fe la torza del vapore (uffochiil-lume: saliborà fi faranno dalla deftra;efiniftra del pozzo: sfiatatori, per qualicome per narici, fi diipi ilcattiuo vapore. e fi potrà feguirl” opra: gronti all'acqua fi accomodaranno le mura alle faccie del pozzo di moda che le vene non fi oitutino. Ma fe Iuogo farà duro fi che nel:{uò baflo del tutto nonfiano vene, allliora vi.fi farà conferua di opra fl gnina,riceuendo l’acqua datti ,0 di altri luoghi piùalti: e fe itaca clan più conlervegli RT acqua dall'vna all'altra fi pur- chi,ne verrà]? De molto più fana. se chehauendo illimo co- AS di tifedere,l ‘acqua fifa] limpida, lafcia ogni odore ftrano, e conferua il fuo ari intero ; ilche fe non habbia, bifogna gittan- doui fale,aflottigliarla. Quefto Vitrunio del modo di raccorre l'ac- que piouane, edi reitificarle. Hora à più compita dottrina dell’ac- que,e loro vfo,aggiungeremo alcuni altri modi lafciati da gli anri- chidi tail l’acque fecondoliloro mancamenti. quantunque alcune cofe di quefte con altre occafioni fiano ftate già dinnanzi danoi toccate, Della purification dell'acque di Atheneo. C A P.xxv.Athen. °Acova alle volte fi purificacon gocciolatori come vfanoi in Alefsadria:onde dalle goccie che afliduaméte cafcano, l'acqua dalle LIBRO :SBTTTM'O. dalle feccie fi (epara . purificafiancora per colatori , ò fiano fempi], ò doppi,o tredoppij.per raccorne l’acqua quanto più pura. fannofi pretlo 11 mare per feparar la foftanza dolce,e potabiie,dalla (alfa, & amara. & appretloliftagni, accioche appartandofi le magnate, e corruttele di efsi ftagni dall’acqua,per mezzo della terra, per cut co- la, fi raccolga nelle fofle l’acqua pura,e fenza nocumento. Ma bi- fognando trarre indi molta quantità di acque, come negli eflerciti auuenir fuole , fi fortificherannogli lati della fofla con pietre, e le ‘gui, e l'ifteflo fi farà nel fuolo. e perquefto modo l’acqua farà men foggetta adinturbidarfi:da quefto ancora ne verra che l'acque fatte più ieggiere, e più pure; il rendano anco più fredde. ma fono mol- te acque, che quantunque colate , nondimeno ritengono le male imprefsioni,che dalli corpi eftranei hauean pigliate. 233 (orrekzion dell’acqua,di Diocle. Diocle. CAaP.;ixxiVI. YI renderàl’acqua bona, &innocente,fe cocendone vna quan- tità fino al terzo con chiara di cuo,vi porrai vna gleba di arcil la finche fi maceri,e di quelta ne porrai mezo feftaro per amphora: e fchiarita che fia,fi bcua. Si rorrà anco il cattivo odore dell'acqua, fe {caldata fi dibatterà incontro il vento s e fitenga al fereno in vn eran vafe : ondeà poco a poco fi trafonda in altri piccoli vafi. Autore. Lo fchiarar li fughi con foftanze acetofe , e con chiare di oua,é in vfo nella noftraetàappo gli artefici medicinali, &il zuc- chero fi purga con la creta foprapolta , che colando giù petira feco le brutture. Dunquecon l’iftefle ragionigli antichi hanno adopra- to tal mezià purificarl'acque, lafciato da parte le foftanze acetofe : che con l’acqua vaite non facilmente fi deponerebbono.per l’iftef- facaufa il Teucre turbidifsimo in breue da fe fteffo fi fchiarifce,c la fua acquaè volgarmente molto flimata. Purification del'acqua di Rufo. CAP. xxvii. Rufo. v9QLoRO;channo l'acqua cattiva, debbono vfar diligenza per migliosarla. Sarà dunque bene cocerla in vali di terra:e cot- ta, e raffredata che fiala notte, di nuouorifcaldatafibeuerà . Mà nelle occalioni dieflerciti, farà bene per rettificar l’acqua, far più fofle ordinatamente,cominciando dagli luoghi più alu,alli ba!size con- Colatori per purgar l’ac- qua, (ome nella frequenza del trrare l’ac- qua non Sine torbidi. Acque purifi cate dinengo- no più frefehe Acqua fi pu- rifica cò chia- ra di ouo , &° argilla. Cattiuo odor dell'acqua co me Sele toglia Softanze che aiutano lo ri= fchiaraméto è Modo di pur- gar l'acque nelle efpedi- tioni de effer- citi è 224 DELL'IST. NATVRALE codurl’acqua per dette fofle, poftaui terra dolce conuenienteà far vafi : nel qual modo la malitia dell’acqua tutta reftarà nelle fofle. Separation dell'acqua dolce e chiara,dalle turbide, et infette di alcuna minera, di Bulcafi Arabo. CAP.XXVIITI. D a a gata, e fopra- no legni,e vi fi fopraporranno velli di lana ottimamente mo- pofta al fumo È a 4: - 1 dellacouabol dificata,e lauata da ogni fordidezza,e bruttura. Daque dando lente. fotto detto vafe alquanto di fuoco leggiero,dal fumo che fi follcua oa pil ie Ò oa . PAGA dî imbenerranno dette lane di acqua : perloche afsiduamente pre- Diftillation p Mendo detti velli , e riponendoli sù la bocca del vafe, che di nuovo cappelli. s'imbeuerino,fi raccorràl’acqua.puofsi ancora raccorre col cappel- Purgation fat x ‘N: . pesi ’ . LION SIR lo à modo de diftillatori. altri chiarificano l'acque torbide,fpargen doui di fopra polue di aneto;ò diamido,ò farina, che defcédendo ; trahono feco al fondo la groflezza dell'acqua ì Lana ben pur S I porrà l’acqua in vafe grande:fopra la cui bocca s incrocciari- Sommario dell'Autore fopra la rettificatione dell'acqua. Cap. xx ix. Autore. Vnaove nellidetti moditutti habbiamo la rettificarion separatione AI dell'acque per appartamento delle parti contaminatrici dal delle parti cò la foftanza dell'acqua pura, e ciò,ò per tracolo;ò per boliore, ò per Aa altro femplice mouimento,come è il datogli dallo continvo ftilli- rracolo, Cidio . feparano anco peraltro modo le argille,e farine fparfeui,ti- Bollimento. rando feco al fondole feccie,e materie contaminatrici: & altrimen Stillicidio. va È A ; , 4 carzille, efa- *0la diflillatione vaporofa nella qualel’acqua fciolta in vapore, di rin. —nuovuoritrouando il freddo, fi condenfa, e firaccoglie, lafciando sa le feccie contaminatrici nel fondo. Vi è anco vn'altra feparatione piftillation p fatta per inalzamento dell'acquain corpo,familiare è chimici:det- feltro. ta diltillation per feltro,e quantique ogni panno pefla in detta di- ftillatione adoprarfi,fe bagnato dell’acqua, co vn fremo tocchi l’ac qua contenuta dentro il vafe,e con l’altro penda di fuori, da cui l’ac qua afsiduamente deftillando fi raccolga. Fù nondimeno come ot- timo à ciò eletto da efsi il feltro tagliato in forma didingua:dico lar go nello ftremo con cui tocca l’acqua,e la beue: aguzzo nell'altro ftremo,onde diftillando larende. percio che giouano giontamen- te alla prefta,c copiofa diftillatione;e che la parte che tocca l’acqua fia LIBRO SETTIMO. 225 fia più ampia,e che la punta,onde deftilla fia inferiore alla fuperfi- cie dell’acqua . Quefta diftillatione oltreche dall'altra è differente nel modo,é differente anco nell’yfo : percio che in quefta folamen te le feccie fiappartano lafciando la materie che cò l’acqua han fat- to vnione: onde il fuo fine è femplicemente di rifchiarare, e non di far feparatione della foftanza eltranea,come fa la diftillation vapo- rofa,che dall’altre parti tutte fepara la parte aquea,e potabile . Potrà alcuno molto marauigliarfi dell’acque nelle fpiaggie marine rac- colte con fofle,come fi ritrouino fpeffo in tanta bontà, per fi breue tracolamento . mà sé fi,vada ciò profondamente inueftigando, tro- varanno che dette acque non tanto fiano tracolo del mare, quanto forgenze,c (caturigini della terra vicina:e perciò molto più fi ritro- uaranno in pacfi fottopofti à colline,& ad altre forgenze, e corfi de fiumi,che altroue.Quefto fia detto del purgameto dell'acqua, e del- la feparation della fua puriflima foftanza dalle eftranee . ma vi è vn' altra correttion dell’acque, che fifàperaggiuntione,e mefcolame- to. Talèquellache fifa con meleò zucchero,ò aceto, 6 altre fpezie di fug0,ò p decozzione; ò perinfufione de fiori,herbe,e radici:dal- l’accompagnamento de quali fe letogliono alcuni vitij naturali. del che comedi alcuni altri auifi vtili alla perfetta intelligenza del- l'acque e fue virtù, hauendone lafciato fcritto Galeno, & altri anti- chi,né referiremo quiui quel che da detti Autori ne habbiamo.. Effaminadellabonta dell'acque potabili, e loro correttione. i CAP: xxx. Di Galeno. ‘Acqua cheottima fia, è priva di ogni qualità comprenfibile, L cofi del gufto , come dell'odorato : nel qual modo è gio- condiflima à chi la beue,e manifeftamente pura. e fc oltre di que- fto non faccia dimora negli precordij,e prefto paffi : dourà hauerfi per tale,che non debbia defiderarfene altra migliore.ma fe effendo pura limpida , e aggradeuole al gufto,tardi nondimeno è fmaltirf1, &che,ò apporti qualche dolore;ò gonfij,ò aggraui il vérre, fi deue ftimar vitiofain qualche parte. dital conditione moltene fono, & Hippocrate volendo moftrare il modo di diftinguerle da quelle che ottime fono, diffe l’acquache prefto fi fcalda, e prefto fi rafired- daè legseriffima. qual maniera di {perienza è manifefto che non ferua all’acqua,cheò fangofa fia;ò puzzolente, ò di manifefta natu- ra Virtù e copa- ratione del- l'vna,el'altra diflillatione. Rifolutione dì detia difficul- VIA Correzzio fat taperaccna- pagnanito di alire foftaze » (oditioni del- l’acque lode- noli. Regula di Hip pocrate circa l'effaminar È eccellenza del l’acque dal j- o fcalda:fi, e raffredarfi. 20 DELL'IST: NATVRALE .Proua dalla preftacottura. Segni cò quali fipuò antine- dere la bontà dell’acqua . Acque rinol- te dTramon- tana crude. Acque che af facciano è Le uante, e cola- no per terra pura fono otti me è efcque piona ne lezgerilli- ine fecondo Hippocrate. secgue pioua nesperche fo- no clenate da corpi mifti fa- cilmente fi pu rrefanno. Il prefto putre farfinonè fe- gno di acqua cattiua +: Pier c’habbia l'al- tre qualita cò nonienti . No-um?tidal beser l'acqua che s'imputri difce. Quali pionane fiano megliori Acque palu- Stri fi corrigo- no dalla cottu 3 dg rouno DIS ra. Beneficio del- la cottura nel le altre acque. ra medicamentofa al gufto. ma in quelle acque che patifcono qual che contagio di aria,o qualche altro natural vitio;di cui non fi fap+ pialacaufa. nel qualcalola fperienzafatta da Hippocrate puo mo itrarciil mancamento dell’acqua. Faffene anco vn'altra prova non difsimile,con il cocerui,ò herbaggi,0 legumi, carne,ò frutti,ò ra- dici: qualcofetutte preftamente nelle acque buone, tardamente nelle cattiue fi cuocono. per lochealcuni de gli antichi dette acque chiamarono crude,e difficili à fmaltire. come fi fà degli legumi che difficilmente vengono àcottura. Dunque il più ficuro iudizio è il fatto dallafperiéza. mafe alcuno volefle cidantiuedere p fegni:fap- piache l'acque , de quali gli fonti fcaturifcono da pietre, e fonori uolte,à tramotana,e che nò veggano il fole, generalméte crude fo- no,c difficilméte fi concoceno, tardaméte fi {maltifcono, e n6 han-: no proprietàdi prefto fcaldarfi,e raffreddarfi: ma l’acque che affac- ciano à leuite,e colano per alcun meato,ò terra pura, e prefto fi fcal dano,e fi raffreddano fi debbono itimare ottime, le piovane fecon-: do il parer d'Hippocrate leggerifsime fono, percio che il fole del- l'acquan'inalza,& tira sù il più leggiero,e più fottile: il che nos fo- lo fa dal mare, madagli ftefsicorpihumani. onde auuiene che que fc più dell'altre tutte fi putrefacciano, percio che le cole dì fempli-. ce qualità, mentre altra caufa non vifia, più difficilmente quanto è fe ftefle fi putrefanno,che quelle c'hanno mefcolanza di molte. nè. fi deue perche fi putrefaccia prefto , far giuditio che fia perciò catti- ua.e mentre habbia il reftante de fegniche le conuengano; puote ella eflere eccellentifsima:e la molta facilità di tralmutarfi fi deue più rofto attribuire à bontà cheà vitio. in oltre,che l'acqua pioua- na fia dell’altre migliore, pofsiamo fartie argomento perche è corta da? caldo del fole , elecofetutteche ficuocono , fi fanno fempre più dolci. ma fe habbia cominciato ad imputridirfi, del tutto è in-. habileà bere. e coloro che tal acqua bevono,incorrono in grauez- ze,tofsi, erochezze: Delle piouane;l’eftiua, e generata con tuoni è migliore che la generata da nembi: pelsime fono quelle che da ghiaccio;e neui fi fciolgono: percio che in tutte le cofe apprefe per. freddo,la pi fottile parte fene vola. Le paluftriò puzzolente, ò che habbiano altra ftrema qualità, fi debbono con la cottura corrigere. fi fuole ancol'acqua piovana rifcaldarfi,e dopo raffreddarfi ,quan- tunque purafi vesga,c niun mancamento dimoftri,né al gufto , nè, all’odorato: mentrefiriconofca effer tarda è {maltirfi, ò dar mole». fia ILI:BRO SET TEMO. ftia al ventre: percio che il caldo diffondendo la foftanza dell’ac- qua,la rende più habile alla fequeftratione: e mentre fi raffredda, la {oltanza terrenache erain efla , con lanatural grauezza calando al fondo fa refidenza,e foprauà l'acqua pura:di cui raflettata,e trafufa in aleri vafi,potremo feruircene fenza nocumento.ma fe dopo ef fer cotta,freddifliima vogliamo renderla, fe habbiamo neue, rifcal- dato prima l’acqua fi porrà d'intorio ilvafelancue:e fe non hab- biamo neue,ci auvaleremo de pozzi,ò di acquedotti à raftreddarla, hauendola come habbiam detto primarifcaldata, accioche prefta- mente fi alteri. fendo cofa certa chele cofe d'innanzi fcaldate, più prontamentericeuono l’alterattone,che dalle vicine cofe le auuie- ne.Giàè manifefto che mentre caliamo il'vafe nel pozzo,0?l fotro- poniamo ad acquedorti,che fia neceflario coprir ilvafe,e d’ogni par te con diligenza rinchiuderlo. anzi per darli detta frefchezza,non fideue il vafe del tutto riempire, malafciarfi in qualcheparte va- cuo :accio l’aria che tra’ couerchio,e l’acqua relta,piglido efla pri mo freddezza,la communichi all'acqua del vafe. e métre niunadi dette commodità ci fouuenga,come nell’Egitto avuenir fuole, iui fi lafcia1l vafe all’aria fcouerto : percio che cofi meglio dall'aria fi rinfrefcarà. Maperchel'acqua di fua proprietà non hà virtà in cifi- ua; tifcaldatrice;ne auuiene che ogni acqua tardi pafsi,malamen- te ficoncoca,e malamente vada giù, quantunque altrimete ottima fia: percio che e molto tempo ftà nel verricello, efainondamento; ue fe fia detto ventricello di coditionbiliofo, ella infieme fi cor- rompe: mentre dunque non pafsi dal ventricello all’inteftino ieiu no,non prefto fi diftribuifce, e perconfequenza non può giouare nè a mouer l'orina,nè à cacciarfuorilo fputo: anzi nè anco fmor- zala fete, quantunque lungamente nel ventricello dimori : fendo che non penecra profondamente, e no bagna quel chè il diffecca- mento . Hora che l'acqua non dia nutrimento, ma che fia folamen te portatrice del nutrimento,e già ftato detto,e da Hippocrate , eda altrieccellenti medici, per lo che non può fortificare la virtù vita- le. equefto è in caufa che Hippocrate lafciando l’vio dell’acqua ne gli ammalati, fi voltò alla mulfa,all’ofsimele,& al vino. dalche mol fo alcuno non forfe verrebbe all'acqua. molti nondimeno ingan- nati nel refto,ricorrono all'acqua in cui non è qualità che pofla pot rar effetto molto dannofo:, effendo non di molta poffanza. ma del- l’ofsimele,della mulfa, e del vino, l'vfo è colpeuole, ò per la fubita muta- >ba: Come l'acqua fi renda pre- Sftamente fred da. Vafe che tien l’acqua couer to,e no del tut to ripieno. Modo di rin- frefchar l’ac- qua in Egitto. Mancamento commune del l’acque È eAcqua non mone l’vrina ne lo fputo . Acqua no nu trifce Perche Hip- pocrate nodia l'acqua agli ammalati. Acqua non puote appor- tar nocumto grande. 228 DELL'IST.: NA TDVRALE o mutatione e perche fiano fchictti 4 cfenza mefcolanza come fpel- e» utero porio {0 da Medici adoprar fi fuole : Dique ilvino che con l’acqua fi me- nifi accompa fchia,dene effer quanto più poco,e folo pertorre la fincerità dell’ac- 2 na #6 qua,e che quafi per mano porti l’acqua, el’aiuti à diftribuirfi. pet FIGINO: poca l'iftela ragione filodal’ofsimeleacquofo.e per l'ifteffa cò mino: pe ERE - È \ È ; È \ ao ricolo ii porrà adoprar mulfa acquola : che métre mefchiata no fia, dell'acqua. ©Prefto non vada gili,potrebbe far molto danno ;e più manifefta- Offimele em- mente neglihuomini che abondano dicholeraamara,e c'hanno le prato con «6 vifcere grandi, a quali l’acqua iftefla ancoraè nociua,mentre couer geo tita in cholera lungamente.nelli hyppochondij dimora: & oltre de dell'acqui pa gli inconueniéri detti che in efla fono,vi è quefto ancosche non fa- Faenec#04 cendo flerco non tira per di baflo. Giò fanno tutti,che negli princi: bo mia do dunq us faravtile a bere? diciamo che allhora, quando l'amma- 0 rac- lato viuefolamente col bere,ne perancora piglia il fucchio della or qua fia utile zata :&callhora tra l'altre beuande potrà alcuno pigliar l’acqua à 1é- SEAN po -ctanto più fel’ammalato fia dalla fete trafitto: percio che allho- racome Hippocrate c'infegna, apporta vn certo inhumidimento. Dunque trà il dar dell'acquamele e dell’ofsimele , fi darà vn poco . diacqua. perinhumidir quel che con lo fputo hà da venir fuori. ff daanco l'acqua mentre il vino fianociuo; come auvicne fe ò l'am- mato deliri,0 ilcapo doglia molto. Difcorfo dell'eAutore fopra le cofe dette in aiutar le operationi dell'acqua 2 CAP. XXXI. Autore. . € £Econpo qual dottrina di Galeno noi raccogliamo la nateiral SI impotenza dell'acqua,cofi nel digerirfi per lo corpo,come nel l'acqua. mouer l’vrina,promouerlo fputo,e mitigarla fere. lo che le auvie- acetofità, fenza aftringenza,o altra fpezie di fapore,, e qualità: da al- cunade quali la diftrabution fua per lo corpo potrebbe efler pro- mofla,asgiongafi à quefto che non effendo efla partecipe di altra fo Acqua accò- tanza habile a trafmutarfi in fangue,& in fucchio nutritivo, non è pena dalla natural virtù del ventre, & delle inteftine abbracciata, e per nutritina di. confequenza non diftribuita : ondefluttua nel ventricello, efi uiene mero fente alcorpo molelta. Argomento di cio pofsiamo fare, per che lefta all x i dig A °. mentre,ò per aleffamento di corpo in cfla cotto,ò per altro modo fi faccia nocamenti pij degli effacerbamentifebrili l’acqua apporti nocumento : quan= ne per efler di propria conditione infipida,fenza acrimonia, fenza: — LA BIRO SET IIMO. 235 faccia di (uftanza nutritiua partecipe, coine nelli caldi brodi, e co- menelli firoppi, non è piùalventre digiuno molefta : come ne an- co è molefta o nociua à coloro, che per l’aridità del cibo precedéte ingerita, l’appetifcono,e beuono. Già hòdetto che tra tutte le co- fe, che togliono li danni dell'acque allo ftomaco digiuno, fiacom mendabile i accompagnaméto del zucchero,e del mele,ò altra fuc- colenzafimile. percioche quefte fuftanze e nutritiue fono,e di pre- P ftilima vnione con l’acqua: Dalche poffiamo ftimare onde il zuc- chero, & 11 mele fiano ftatieletti da medici per bafe general de fi- roppi: cofichiamiamo le potioni da effi ordinate in beneficio de ammalati, parte al foftentamento della vita,mentre occupata la na tura nella cocozzione , e fuperatione dal male;fele prohibifce ogni altro cibo:parte alla preparationde gli humori;e parte all’alteration de mali affetti . Quantunque dette fuftanze mellee per altra cauta fiano à tal vfo idonee, dico è la retentione delle virtù che fe l'impri mono per la natural vifcofità,e mediocrità di emperaméto,e la lun ga conferuation dell'ifteffe ; fendo atta la fua fuftanza lungo tempo a conferuarfi, & à conferuarfimilmente lecofe che con etle fi con- difcono , perloche quantunque l’vfo dell’offimele , è di altre fi- mili potioni da fe ftefle poffano greui efler all’ammalato nelle fe- bris come anco il vino: accompagnate nondimeno in poca quan- tità con l’acqua, fi fà l'vfoloro lodeuole. percioche tépratala fince- rità dell’acqua,firéde alquato nutritiuvajonde ne è più abbracciata dalla natura, & fi fà alla diftributione per lo corpo, & al promo- uergli efcrementi più habile:quantunque è noftri tempi introdot- to l’vfo dell’acque ftillate,e de giulebbi, non fiano più le dette po- tioni mellite, nelle febri vfate. Dalle cofe dette raccogliamo, per- cheacoloro che nelle mefli l’eftate fono daeccefliuo caldo trafitti, non laudandofi l’vfo del vino,come accéfiuo:nè dell’acqua come di pocaforza,e da fe fola n6 intieraméte eftintiua della fere, fi dà la po fca;che èl’acqua con aceto téprata:come nell’Appuliaà detto tépo è nelcommun vfo. Quefta dunque con la fua acetolità, & aftringen za, penetrando le tuniche del ventricello, e diftribuendofi per lo corpo fmorzala fete , e tiene il corpo in più vigore: per lo che anco ‘ ftimo che fuffe in vfo molto nella militia Romana.l’acqua dunque infe ftefla,e tanto più fe non fia nella ua vera frefchezza, non è mol to della fete eftintiua , e rilafla lo ftomaco, e fluttua: e perciò le det- re altre futtanze fe gli aggiungono. Già è manifelto da fe fieflo che si Va l'acqua zucchero , € mele accompa gnato alle po- rioni , e firop- È Siroppi va- riamete ufati. Altre utilità del mele e zuc chero oltre la detta è offimele & al tre benade tè perate con ac= qua . Acque ftilla- te e giulebbi introdottilin ufo de febrict tanti. Pofca cioè ac qua conaceto beuuta negli ardori delle campagne. 236 DELL'EST IMA W”DVIRALE. ui come l’acqua à coloro ch’abbondano di flemma, & hanno il ventre ac- fa biliofe FO: i ; Sh i quofo;smoltiplichi il detto habito . ma come fial’acqua biliofa, il che Hippocrate afferma, potrebbe alcuno giuftamente dubitare, confeflando cialcuno l'acqua efler l’eleméto de corpi, à cui propria- mente conuengono la qualità fredda,e l'humida: el'humor bilio- fo di natura caldo,e fecco:di quefto dunque parte ne habbiamo in- tefa la caufa da Galeno,e parte poffiamo dirne alcuna cofa da noi. e perquelche da Galeno n’habbiamo: effendo l'acqua eccettuidone l'humidità, di nifluna altra potente qualità inueftità; facilmente riceue le qualità aliene: per lo che ritrouando nel ventricello la bi- le,pigliale fue conditioni, & in efla fitralmuta. È noi diciamo che fetrale manifefte caufe chel ventricello raccoolia la bile,e la {ua > CIT - ” D . - iciunità.comefioflerua che dettohumore foglia moleftarlo inni- zi l’ingeftion del nuouo cibo: ecoloro chedebàlo l'hanno facil- mente la raccolgono. e fe l’acqua è fenza alimento, e fenza atrin= genza, anzi di natura rilaflatrice , e piu tofto di dilauare, che di ag- giunger fuftaza ; non è marauiglia fe a coloro che l'ingerifcono ap- gequadifito POL tale effetto. Dell’acqua per lambicco ftillata cola molto è tem» lata per-m- pi noftri frequente;fi potrebbe cercare in che luogho,e grado di lo bicco » defidebbia ftimare. dunque fe noi confideriamo il fuo nafcimen- ....to,non è dall’acque delle pioggie difimile: poi che ambe fiacco- Parragone Gliono da vapori generati dal caldo;e di nuouo codétfati dalla fred- de Si ao dezza,in cui s'incontrano. potrebbealcuno preferir l’acqua pioua- De) sa nacome folleuata da calor più fuaue, eraccolta da elenatione fatta più in alto, econ più lunghezza ditempo:onde più purgata fi do- uerebbe ftimare. ce noi a quefto poiliamo dire d'incontro, che l'ac- qua piovana non di vna certa materia,ma indiftintamente da ogni corpo,e da luoghi tanto montagnofi, quanto paluftri, e da mare, e varie virtè daterra,e da corpi tanto finceri,quanto corrotti fi folleua : ma P'ac- pane quadilambicco fi eleua da certa,e fceltamateria:onde poffiamo del RIA le {ue virtù più certamente determinare , fecondo la materia onde ‘fi caccia. già è manifefto che ella fi raccoglia dalla acquofità delle cofe da quali filambicca: nel chel’vna fillata dall'altra non fareb- ; be diuerfa: ma perchein detta acquofità fi è fatta impreflione del- nano le proprie qualità del corpo in cuiera: che fecondoli geni delle co riportano COfe fono diuerfe . In quefto l'acque diuerfe fono, & à diuerfi vfi e vtili.e perlo più l’acque dalle piante,e loro parti fi tillano riportà- | Poi S' done di quelle, egli fapori, e gli odori , in altre più, in gi meno ccon- LIBRO SETTIMO. 237 fecondo che dette virtù più ò meno fono all'humor colligare, ò habili à fuanire : ma del colore non riportano alcuna differen- | za : quafi che quefte più dell'altre fuperficiali fiano . Diftil- ei a lafi anco l’acqua dalle carni con perfuafione, che il vapor da fu- ftanzanutritiua folleuato , porti anco feco virtù di nutrire : ma nel- la vfata maniera di diftillatione , non faprei con quanta buona ragione cio fi prefuadano:cue più tolto debbiamo ftimare,che po- fte le carni crude in lambiccho come fi fà, venga è folleuarfi la più cruda,& indigefta humorofità della carne. Ma delle differenze del- lediftillationi,e di quello chein effe auuenga,e di molte cofe è det- to foggetto appertenenti, tratteremo nel proprio luogo;e nella con fiderazion del fuogo. Seguiamo hora quel che circa l'elezzione, e correzzion dell'acqua, Rufo c’infegna: acciò in vn foggetto tanto frequente,e commune,non refti per quanto pofsibil ci fia cola, di cui non fia fatta confideratione. Efamina , e correZzsion dell'acqua di Refo. CAP. xxxI1. | si ove cheftanno :cofi chiamo l'acque de pozzi: perche Lgeqiede por nonfi trauagliano , perciò non fono molto fottili, e beuute 3 meno ammollano il cibo , menolo fciolgono,e meno il fanno co- cocere : e cofi per la groflezza,come per efler fredde non bene fi cac ciano per vrina. Diuentano migliori col tirarne fpeflo , e con pur- © gequeicore gar li pozzi: perciò che cofi vengono ad eflerq uafi correnti.l’acque *e1%- che fcorrono,fono molto migliori, più fottili, più habili al fciogli- mento delcibo,al concocerlo, &à rendere l’vrina.pefsime fono l’ac que de ftagni : perciò che hano odor cattiuo come putride, e l’efta- edegue defte te fono calde,l’inuerno fredde: il che io conftituifco perla più in- £* conueniente condizion di acque. Quefte dunque l’eltate turbano ‘nocumenti iì corpo,tardi pafsano nella vefica,& apportano torcimento,& inco cal tinenza de inteftini. onde ne fesuonole Idropifie. e l’inuerno fred e. ila de quantunque non turbino il corpo,apportano nondimeno fen- fo di fpezzamento, dolori di cofte,e tofle : ingroffano anco la mil- za,c finalmente apportano Idropifia. dalla milza s'impiagan le ga- be è tali piaghe non facilmente guarifcono.folo le paludi Egyzzie 5314 dellepe- tràquante io nefappia,fono fane : perciò che l'inuerno l'acqua non ‘di Egyzzie» fi putrefà: perche nonfirifcalda , e l’Autunnoil Nilo riempiendo | V2 effe Nocumento nell’inuerno è 25010 DELEIST. N:ATVRAEE «Acque piona ne, cloro vir- tù, e difj ereze. Acque d'in- uerno,e prima uera migliori, cotro il parer di Galeno. «Acque di efta te peggioridel Ù alire acque pionane,e mi- glioridelle ter reftri fecondo Rufc È Differenze dell’acque. fe-, condo li venti che le porta-, no. Nocwinento dell'acque ne uofese fredue. Dif renze” fe co) le piag gie del modo. efle paludi caccia l'acqua vecchia, e pottal’altra nuioua. dell'acque pionane io dico in'quefto moda :l'acque piouane: fono leggiere fottili ,puree dolcial gufto, e fe in efle cocerai alcuna cola; ‘preftò: verràà cottiità : e fewvoi rifcaldarle, prefto fi rifcaldano.. e [etiche darle prefto fi raffreddano ve con’ poco vino fi temprano i perloche* fono bonealla concozzione; :&'al render dell’vrina, ‘conuenieriti’ alfegato, alla milza; ;rogifoni ; polmoni, scagli nerùi: : percioche: non ‘ellelido lafua: freddezza eftretna; ne vengono perciò, più'arder=: te parti amicheuoli le tquedique di inivennio ,eprimauerafideb-. | bono ftimareconuénietiti, &ortime, ‘quali io fom mamente lodo +! Paurunnali,e leftive fono elleno migliori dell’altre'acque ‘e divit=- tùauanzano le rerreftti: ma nonidi potrebbe dire quanto fimorin+. feriori all'acque di primauera, e-d'inuerno. percioche Veftato 103 l’autunnola terra rende l'eflalationi fue più fecche:;'e l’aria titione! molte (uperfluità della terra, che con l'acqua fipurgano: ohdeadso uiene che tali acque fiano più fecche, e piu nitrofe, accommodate al mondificare,& alcalar ‘ghi perl inceltini: ma nongià conucnien tinèigli rognoni; nè al ‘pulmone, néall’arteria: è anco peceflario che fe È dia più vino per vincerla loro nitrofità . Viene in oltre nel- l’acquegrafi differenza dagli véti : e foffiandoli Venti ferteneriona-$ li; l'acque più dolci fono; epiù fredde: foffiando: gli auftrali meno! dotao ;e più calde*in fommali tempi. piouofi danno l’acqua più dolce, linon piouofi e fecchi più nitrofa. e tutte quelle che dalla neue,edalishiaccio Ape dure;& eccedono nella freddez; za: Grolididimelo dolci al gulto: mal’acqua dura; è efreddamnon . entallaconcozzione;nè all’vrinare accommodata, & in oltre è no- ciuaalli reni;al petro;gralle cofte; apportandoritiramenti; e figo- ri, e per confequenza rotture nel petto: onde alcuni ne forno > fanigue, &chinalmente marcia . l’ acque defontiche'affacciano al le- uante, ioiio migliori dell’altre tutte nell’humettare ; nella totti- > rg liezza? nella (Gara dell’odore‘;. e nel moderato raffreddare , e {caldare: ‘quelle che affacciano a Tramontana fono elledolci, ma: fouerchiamente raffreddano . l’aque:verfo.il Ponente, fomopà (oa val nellafreddezza,e nella durezza violente: per lo che apportanotigo ri,rochezze,e doloridilati: : quelle che fono verlo il Meriggio fono più i fallese più calde,n6 couenientiàmouere vrina:ma mioliorià aa © jar giù pl’inteftini.e quelle ch'olttel’affacciar al meriggio, Esas: an= Lsu co ftantie, fono tanto peggiori. Degli fiumi] ‘acqua del Nilo la: fis ii Y) mo LIBRO SETTIMO. mo tale, cchabbia pochi fiumi che fe gli poffano paragonare: & ol- tre che aiuta l’euacuatione fatta dal fondamento, moue le purghe alle donne, fe fia beuuta nel tempo del partorire . Quanto alle dif- ferenze de pacfi : la terra ò è piana, ò collinofa,ò montofa.la piana è peggiore nel dare corfo all'acqua, e fono in cfla molti pozzi, e fon- ti, channol'acqua ftantia ‘le colline , e monti fono migliori : per- ciò c'hanno l’acque più pure, più fottili,di migliore odore, e di fa porpiùfoaue: madelle terre piane, alcune l’eftate producono fali- ‘monie e nitro, altre che dolcichiamano n6 producon cofa tale. In quefte dunque l’acqua è migliore , e più habile a bere:nell’altre det te l’acqua è corrifpondente alleterre . Delli monti, altri terreni ne fono,al:ri petrofi. gli monti terreni portano l’acque migliori, e n6, dure:gli monti de falli hanno l’acqua peggiore , cofi nella durezza come nel freddo. fono nondimeno più dell’altre pure,e non fanno refidenza .Magrandiffima,e più dell’altre notabile , è la differenza dell'acque, che prouien dalle minere, e dall’herbe che vi nafcono . gli pacfi vue fono le minere: oltre che nel refto dell’habitarui non fono conuenienti , nocciono nell’acque che fi beuono .. l'herbe an- co alle volte molto nocciono,alle volte emendano l’acqua: tali fo- no il fio, il capeluenere, la nepita,che fpeffo nafcono nelli rivi;que- fte dunque all'acqua che pura fia, fanno nocumento ; e quella che altrimente fia nociua , rendono migliore: percioche le communi- cano le loro qualità: e le rendono migliori à prouocarl’vrina. Si deue dunque non folo confiderar la condition della terra onde l'ac qua fcaturifce,e che di quefto fonte fia migliore à bere, e diquello fcaturifca falfa,e nitrofa: ma fe doppo per li riui per vue vanno tali fi conferuino . fin qui Rufo delle cofe di momento maggiore nel- la confideration dell’acque. 239 Difcorfo dell'eAutore , foprale cofe detteda Rufo. Autore. M CAP. XXXIII. x ° { è o A defiderarà forfe alcuno delle cofe dette intendere più di- ftintamente le caufe. Dico perche l’acque ftantie fiano prù Nilo più de gli altri fiumi eccellente. Differeze del= l’acque dalla condition del peefe» Monti di (af= fo dino acqua peggiore che li monti terre ni. Cotaminamèe- to dell’acque dalle minere de metalli mi. Herbe che ap portano all’ac que giouamt- to, 0 nocumen to. Si deue confi- derar la terra &oue l'acqua nafce, & per oue palla. , Caufe della + greui; e perche l’acque fimili,tardi fi (caldino,e tardi fi raffreddino: prietà dell'ae e perche meno tramutino il cibo in fucchio,e meno fi digerifcano perlo corpo.Dunque nella prima dimanda: fe vogliamo argomen V_3 tare qua circa la fa. cil digeflione è 240%. DELEIST: N44 VaR A LE i tare da quel che la fperienza ci dimoftra: vesgiamo li corpi anima- La li dal mouimento farfi più agili,e più trafpirabili; e fimilméte nel- pui trafpirabi altre cofe : cofiveggiamola palta del pane col frequente ammaf= inevigori farfijedi menarfi,farfi più duttile, più folleuata e fpongiofa, e con quefto fentirfi più leggiera, e più facile;a {maltirfiperlo corpo . lo. ifteflo vesgiamo negli glutini,e nel mele. e per contrario lafciati: diuenir ftantij, e perder la liga: onde trasfergendo la ragione dalle cofe apparenti, e più fenfibili alle men fenfibili »riceneremo le iftetle differenze nell'acqua. e diremo, che mentre ftia, perda il vi- gor proprio, e quella infenfibil duttilità, e che rifeda in fe ftefla, e per confeguenza fia men porofa,e più greue : e chel proprio vigor Acqua moffa dell’acqua , faccia allaleggerezza,& allafacile diftributione , come. acquiffa poro più habile al mouimento: e che a contrario quella che fta, lafcian- fas; gare {o il fuo vigore, e rifedédo in fe fteffa diuéga men trafpirabile, più Acquicolmo Srewe,& più inhabile alla diftributione , Diciamo in oltre che l’ac- cola quacol mouerfì fi purghi dalle fuperfluità,e limofità, che per la lo-. ua tra- 10 eftranea conditione fono al corpo molefte. Hora fe’ mouimen- Spirabili rice-‘ rose l’elerpurgata l’icqua dalle fuperfluità, la rendono più tralpi-. iti rabile; nè viene di confeguenza,che ella fia di condition più facile; re. ‘e più habile à prefto fcaldarfi, e raffreddarfi : percio che le: foltanze ii trafpirabili, fono più ricettiue delle nuoue qualità . dalle cofe dette qua pura più di00;€ della purità , e dalla vigorofità , e dalla trafpirabilità dell'ac- prefto ramolli qua, nevieneche meglio fi vnifca col cibo ingerito ; e con quello feat 60» meglio perlo corpo fi diffonda. Dell’acque piouane habbiamo da. opinion di ca Ruio alcune cofe meglio,e più diftintamente dette,che da Galeno: I leno nellac- percio che il preferir l’acquadieftate,e raccolta c6 tuoni à tutte l’al- cb A tre come Galeno con l'autorità de Hippocrate afferma, non è del. accettabile. tutto accettabile: e manifeftamére quell'acqua è più de tutrel'altre. medicametofa,& amara. Onde efsédo due le ftremata :l'vna dell'ac- que che da ncui e ghiacci fciolte fi accolgono : l’altra che c6 tuoni, e baleni,debbiano cosìl'vno comel’altro ftremo vietare:dico l’vna acquacome dura,l’altra come nitrofa, medicamentola;& amara. la la bontà dell’acqua delNilo,e delle fue paludi, poffiamo riferirlaal=. pifferèzenel- la bontà della terra . Ma degli fiumi ; in altri nell'ifteffo iftante l’ac- «Sa defit qua è lodenole,come quelli fono,che vengono dalle viue fcaturigi ni,fenza mefcolanza di altri canali altre fono lodeuoli doppola re acquadelte, fidenza: perche eflendo di veloce corfo, e turbulente,perla terra & perifichi.- * argilla rapita,e mefcolata,quefta rifedendo le purifica: tali fono l'ac que LIBRA; SETTIMO. 241 ue del Teuere, che in breue rifedendo, fono eccelléti ftimate . ma delle fuftanze minerali che l’acqua infanno , nifluna ne è più della nicola migliore: perloche l’acque del Nilo, e le piouane non fono ftimate cattive . Delle paludi poffiamo dir cola fimile, e quantun- que leloro acque pefsime efler fogliano;e di varie corruttele conta- minate, fono nondimeno l'Egyzzie fane: come appo noi auuie- ne nellalapigia parte eftremadell’Italia, oue per la bontà del fuolo, l'acque piouane nelle paludi raccolte fono falutari. percio che ef- fendo quefto paefe naturalmente faflofo,e di fuolo duro: negli luo chi più bafli che paludi chiamano la terra, è di foftaza di bolo.Qui- ui dunque tagliando le fofle ampiffime, e fortificando le ripe con mure di pietre foprapofte , ilche oltre di conferuarle,fache l’acqua meno s'intorbidi,riceuono l’acqua delle campagne: che d'inuerno foprabonda per le parti bafsi d'intorno: l’eftare diminuita refta fo- lo nellefofle. Giafono molti luoghiche non conofcono altro vfo chediquefta acqua: gli cui huomini fono di faniffima,e lunga vi- ra:& è communloro opinione della falubrità di quefte acque , e che molto allaloro fanità conferifca . E quantunque alcuni fiano che per delizie, e per credenza di hauer acqua più purgata, habbian fatte cifterne,oue la loro acqua raccogliono: fi ritrouano no di me- nodi bontàalle dette acque inferiori. percio che le dette dalla for- za de raggi folari, e dell'aria fono purgate,e concotte. nè la fuperfi- cie dell’acqua verde, e di lenticchia paluftre inueftita, le da argome- to di mala qualità: anzi quella onde hauer la poffono raccolta la fo pragettano all’acque di dette foffe , quafi molto vtile alla loro fre- fchezza, e conferuatione. Degli metalli generalmente ftatuifce Ru fo che fiano mal fani, cofi alreito dell'habitarui, come nello conta- minar l’acque:e noi ad effo confentiamo . Dell'herbe , che l'acque ne pigliano contaminamento, & corregimento fecondo la condi- zion,e dell’herbe,e dell'acque da Rufo ancora habbiamo . percio che il fio,la nepetha, il capeluenere;che nelli fteffi riui nafcer foglio no,rendonole acque che pigre fono,e tarde,migliori: mentre le cò municanola loro qualità di afottigliare e mouer l’vrina. Habbia- mo dunque da Rufo la correzzion dell’acqua delle materie infufe. Ma fono in v(o de medici frequenti l’infafioni, non tanto alla cor- rezzion dell'acqua, quanto ad imprimeruile virtù che vogliono . Ilche quantunquefifaccia anco in altre {pezie di humori, dico e nel vino,enell'aceto;e nell'acquaardente: non è perciò foggetto più Paludi Egiz= gie teugono ac qua fana. Foffe de ac- qua nella Ia- pigia ottime inufo di fani- tà. Acque di det te foffe prefe- rite alle cifter NE è ; Acque piglia no qualita dal. le minere , & berbe. Infufioni,e lo- ro ufo. 243 DELL'IST' NATNVRALE De più atto à dette Impreffioni che la femplice acqua, per efler ella di aio # diogni altra qualità nuda . fannofi anco nell’iftetfo vfo le decozzio la decozzione ni,el'infufioni; tra quali non è altra differenza: che l'vna fenza bol limento dell'acqua, l'altra fi faccia cò boliimento , per poter attrar- diaterie ©. re dalla materia le più profonde qualità. Il che oltre che fi fà in vlo perrenderla dimedicina . alcuniilfannoindelizia, e vogliono con le mate- piùgrata» rie incotte corrigendo li mancamenti dell’acqua , renderlà ò più all’vfo de fanirà ficura,o più algufto grata. fono frequentiflimi in detto vfo,il feme dicoriandoli;ilfeme di anifi,il cinnamomo,& altri fimili. Quefto fia detto della correttion dell'acqua fatta perag giunta. leguiamo hora con Rufoli fegni deila bontà dell'acqua pi gliati dalla caldezza,e freddezza fecondole ftagioni. Delli fegni pieliati dalla caldelzsa,e freddelza dell'acqua fecò dole Stagioni,e degli fuor accrefcimenti, e mancamenti. ©’ CAP. xXXiIT1. Di Rufo. ‘Quali acque ET ORA fi racconteranno gli altri fegni, che alla bontà del- Pea fiano = È l'acquafanno.l’acque tutte chel'eftà fredde, l’inuerno cal-. fo 0, de fono, fono ancora ottime. Quelle che hano la caldezza, e fred- li à contrario. dezzafimile alla ftagione,fono peflime: perciò che il caldo l’eftate. occupa la fuperficial parte della terra: l’Imuerno entra nel profon- do. Dunqueli fonti che dalle profondiffime parti fcaturifcono,e le {pelonche profonde,l'inuerno hanno le loro acque calde, l’eftà fred diffime ; e perl'ifteflo l’acque che fono quali cutanee, e nelle parti fuperficiali , a contrario delle dette feguono le ftagioni:e calde nel- seque che l’eltate, fredde nell'inverno fono. & è cofa marauigliofa che in. Tea molti Inoghi l’acqua l'inuerno fparifca, e l'eftà fivegga,à contrario. srncano. Giquello che efler dourebbe: ma caufa di ciò ne è il caldo,che por- ta feco le acque dal profondo mentre ivi giunga: onde fi ritrouano tutti gli fonti profondi che poco riceuono dall’acque efterne delle pioggie,nell'inuerno, e nelli potentiffimi freddi effe piccole : l’efta tecrefcere,e farfi grandi.quefto ifteflo fi vede nello ftagno che è in Delo, e negli pozzi che fono in Pytopoli. Autore. E noi pofliamo anco dire, che l’accrefcimento, e minutmento dell’acque fegua il corlo de luminari, come innanzi habbiamo detto: onde fecondo che nelle quarte del giorno l’acqua crefce , e diminuifce , l’ilcMo fi può dire che auuenga nelle quarte dell’anno ; eche perciò l'acque viue, T LABRIO SETTIMO. agg: viue,casì dico quelle che:dal profondo della'terra fcaturifcono,l'e- »fegie dn ftate col fole s'inalzano;e più abondantifono.maquelle:che fuper- Casi ficiali fono;e.che pigliaho amento dalle piosgie;l'inuerno aceré-? sue. fciute dalle pioggie fono copiofe; l’eftate beuute dall’avidità della: terra fi diminuifcono . qual differenza di acque puote anco da fe ftefla conofeentà perla condiriondelluogonperciò she: quelle che daradice de monti petrofyfsaturifcono,eflendo per lo più forgenze viue,crefcono anco l'eftate. quelleche dacolli di argilla ; infieme celcaldo;8c aridità dell'ottate/mancinoneziali‘iteifecaufe dadi depende l’accrefcimento!si ediminuirnento dell'acquesdall'itteflc i ®* * * auuiene,che fecondo le flagioni l’acqua, dapparifca vue: Moneta Fri cano inuetno, 0 frannulliodeera Rufo. Dique l'vifesiiodell’acquer boneecattiueèquefto;fe l'imuerno.calda l'eitade fredde fiano ene uiancovn'alerofe niére apportiho di afferronotabilealgultoronde* Kn; Di anco nomharrà bifogno drmolto vino nel'fuo remperamento; e 60! ceffità di mol. uerràad ogni vino , Et altrimente ottima è quella cheèin rerataghi: 10% per té. te pura,nè di alcun colore partecipe; e:che non hà feccia, refident nio | za. perciò:che.quella cheèpura,c anco nel pefoleggiera e quellali che èleggiera;è fenza mefcolanza di:terra:è quella chie è oreue per! caufa della terra è più greue; frhauc anco da confiderare ; fe prefto?- fi {caldi, e firaffteddi: diqualcondizione ella è, fi' ftimara miglio? ! reificonfideraràin oltre comeallaconcozzione decibije:come all? «i lapurgatiomdegli efcrementi confaccia: perciò che quelle che pie!” acque che * fto fi padiaiomigliori fono; e nella féqueftratione fono mivlivri pesa ri quelle chefequeltrano perlavefica, di quelle checiò fanno perdo di da fondamétoe l'inteftini;è quellecofe chè non pofliamio per mezzo. he muonono de fegniconfeguire,debbiamo dimandarlo dagli abitanti. ‘©’ goorpo., % s Djp | ; ci ì ai Continuation dell Autore conle cofec'hannodatrattarfi.0 «© > MSA 03 lui» © © reo DOSI 20% TAspramo viftoconRufodemataralaccrefcimento;e di-''* i A minuimento dell'acque:e perche'altre l'eftate,altre l'inver* no crefcano;:ecome l'acque migliori;negliloro nafcimeti l'inuèt- | no più calde: l’eftate più fredde firitrouino "Ma perche altre volte il calore accidentale da fuochi fotterranei,nò folo l'intepidifce; ma le rende feruenti: quali generalmente fogliono di cattivo fapore'!- eflere infetto: cenondimeno inq uelto ‘auuengono' anco'contrarte!* PALA ofler- bo ja ner 2 Come l'acque calde alle vol te babbiano ottimo fapore come alle vol te l'acquetoc. cate dal fuogo & infette, na fcono fredde. Acque fred- de che bollona . MA DELL'IST. NATVRALE offeruazioni,e fi vesgono gli/fonti freddi bollire,e l’acque calde ri- tener fapore ottimo ; de quali accidenti cerca Vitruuio di render- nelacaula,farì bene à compimento di quefta dottrina, riferir quel cheegli ne dica. | _ o» Perche alcune acque fredde Lollano,di Vitruuio. CAP. XXXVI: MANO, alcuni fonti caldi; da quali fcorre l'acqua di ottimo fa-. 2J. pore,cofi foaue a bere;che non fi debba defiderar nè la fonta- » ni delle Mufe,nè la fagliéte Martia: Il che come poffa auuenire ho- raio dirò. concitato il fuoco nel profondo della terra; oue è la for- : zadell’alume,del bitume, è del folfo,viene l'ardore a communicarfi | allaterra di fopra: ue fe per cafovi fiano fonti di acqua dolce,rice.. uendo la forza del caldo,bollono nelle fue vene, fenza corromperfi il fapore:à contrario altri fonti di odore, e di fapore infetti,vengo- . no di fuora freddi. qual cgncreati nel profondo, e pafsando per luoghi ardenti,mentre più oltre vadano per lungo tratto di terra,di nuouo raffreddati, fcaturilcono fopraterra,di fapore, odore,e color corrotto, quarunque freddi. diquefta maniera è l'Albola nella via. Teuertina,e gli fonti detti fulforati nell’Ardeatino, &altroue. altri . quantunque freddi fiano,nondimeno fi veggono bollire. il che au- uiene,perche ritrouandofi fcorfi nel profondo del luogo accefo:fat «ta mefcolanza di humore,edi fuoco , e rotti infieme dalla violenza ‘dello fpezzamento, riceuono in fe molta forza di fiato : onde infia- «ti,efpenti dalla forza del vento;efcono dalli fonti loro con frequen Alcuni ingan nati dall’inal- zamento del- l'acqua, © zade bollori. di quefti quelli che non hanno bocca aperta,ma fono ritenuti,0 da fafli,0 altra forza di vene, ftrette dalla violenza del fia- to , s'inalzano in'alti groppi di acqua : dal che ingannati alcuni fti- mado dall'inalzameto dell’acqua, hauer capi;e fonti nell'iftefla altez za: mentre tagliano,e danno {patio per ritrouar detto capo,reftano ingannati: fuccedendo loro non altrimente che auuenir fuole, nel vafe di rame, che non fia pieno fino al fommo . ma contenga circa li due terzi di acqua,e le fia foprapofto il couerchio.dunque toccata l’acqua dal potente caldo del fuoco , perla natural fua rarezza rice- uendo molto enfiamento dal bollore,non folo fi empie il vafe, ma crefcendo con inalzar il couerchio ridoda,oue fe tolto il couerchio sfiati nell'aria aperta,l’acqua rifiede , e ritorna al fuo termine . così , men LIBRO SETTIMO. 241 mentre l'acque de fonti fono dall'anguftia della bocca riftrette , vanno inalto li bolloricaufati dal fiato: ma fubito che fono fatti più ampijgli efiti, fuanito il vento perlararità dell’humore, ritor- nano nelloro proprio liuello, eAnnotamento dell’ Antore fopra il natural bollimento dell'ac- que fredde . CAP. XXXVII. Aut. ‘VesTO tanto Vitruuio del bollore dell’acque fredde c'in fegna, c noi hauendo piùdiftintamente con l’Agricola of: feruato detti bollori effer frequenti nell’acque acetofe. raccoglieremoambele caufè, dico e lo fpirto dell’acqua richiufo; claproprictà dell’acqua, che detto fpirto ritenga , già che habbia- mo dell’vno;e dell'altro manifefto efperimento nelle cofe dall’arte maneggiate. E quanto all’vna parte che la puriffima acqua pofla dalla forza del vento non folo bollire, ma molto inalto inalzarfi, fi puo ueder negli fonti artificiali,che fenza altra dipédéza di capo al- to,perforza dell’aria comprefla da altra acqua, lanciano l’acqua foprapolta mefchiata con l’aria inalto . e quanto all’acque acetofe, chefiano di fuccolenza aluminofa infette, habbiamo già prima detto : ma della natural ventofità, nella fuftanza aluminofa rinchiu fa, nè puote hauercerto argomento chiunque voglia darli cottura. nèètràle fuftanze folubili alcuna che cocendofiscome quefta con alti bolloris'inalzi. Hora aggiungendo vn difcorfo di Galeno fo- prale proprie operationi dell'acqua, e qual delle qualità più intrin fecale fia: & in oltre quanto debbiamo dalla {ua propria freddez- za {perar nello fpenger delle febri, daremo fine al prefente trattato. Confideratione dell'operationi del'acqua di Caleno. Cia pi XXXVIII. "ACovaA propriamenteèdiì natura fredda, &humida: ma per caldezza acquiftata può fcaldare,& humettare ue è ap- plicata. non dicogiache faccia l'vno, el’alero egualmente: perciò che inhumidifce fommamente,ò fia temperata nelle qualità, ò tepi da,ò anco calda: ma non fommamente , fe ella fia di:molto fer- uore . di quanto habbiamo detto pofliamo pigliare arsomentoin vna Aque bollen= ti di fapore ac cetofo. ella conft- Astg dell’a= lume , € rin- chiufa molta fuftanza ven- tofa che gene ra l’ampolle. L'acqua per- petuamente ha virtù di: humettare, nello raffred- dare, ò fcalde re è diuerfa- mete difpofa. 243 DELLIST: INATNVR'ALE vnatemperata natura . Percioche fedtal naturafi offerifca l’acqua temperatamente calda;lauando ò bagnandone alcun membro.me- tre talparcefi bacna , e più humida, e più calda fi fente; è fe dopo di queto fi latci ne fi riflringa,ò condenfi'il corpo con la fredda, fi Membro qui tunque dall’ - acqua refti corrugato n0 perciò refia più fecca, Febri non co- plicate con al tro affetto fi quarifcono co l'acqua, Affetti copli- cati con la fe- bre d quali l- acqua nuoce . ritrouarà la parte da fe ftefla refa più fredda: per effer il calor natu- ral del membroin parte eflalato. mavon perciò la calda come lafcia il corpo più freddo, cosi anco il lafcia più fecco : ilche parrebbe che dovefle auuenire perl’apritura de meati,e per lo rammolliméto del corpo,e fufion della fuftanza: onde deue feguirne maggior vapora mento , ilche altro noméche perdimentodihumore. Ma in fatto non refta più fecco. percioche in'detta eflalatione fi cuacuano gli humoriche negli vafi,& altre piccole vacuità delcorpo erano con- tenuti: mail corpo fteflo degli vafi,e lafuftanzacarnofa tutta viene “adinhumidirfi. dunque per quanto fi vedela fola poteftà d'inhu- midire non mai fi toglie dall'acqua i e fe quantunque bollente fcot rigli corpi: no n’aunwiene,perciò che la parte fcotrarà fi diffecchi,co me fanno lebruciature dalfuoco . e non altrimente l’acqua fredda, fequanto fivogliaraftreddata tutto il.giorno, d'anco più lungamé- te fi verfì sù dialcun membro,non perciò ilrende più fecco , quan- tunquepargacorrugato, & diminuto , per l’ifteflo chabbiam der- to: dico che gli humori negli vafi,& altre concauità fparfi fi fuanis fcono,male parti naturali, fode niente perdono. Come dalla freddelza dell'acqua pofsiam aunalerci in fper- ger la febri. CAP. XXXIX. ‘di Galeno. ERCHE tutti gli diftemperamenti del corpo fi curano da virtù contrarie:ne fegue, che la febre poffadel tutto fpengerfi le) dalla freddezza dell’acqua, quanroà fe fteffa, mentre non fia ac- compagnata da altro affetto ,à cui l’acqua fia nociva: nel qual ca- {o quantunquela febre prefente fi eftingua, ne fuccede nondime- no altra febre maggiore, per l’accrefcimento dell'altro affetto, cui la freddezza dell’acqua noceya. tali affetti fono , 6 fe le parti fiano occupate da flemmoni,ò fe vi fiacrudezza dihumori , ilche'fi può conofcere dalla crudezza delle vrine. mentre dunque l’vrine con- cotte fiano , e nifluna delle parti principali del corpo gar da em LIBRO SETTIMO. 241° flemmona;fono fegni baftanti che poffa darfi la beuuta fredda al- l’ammalato. anzi fe nella ftagione eftiua la violenza della febreci aftringa,e lamimalato fia giouane , & affuefatto al beuer freddo , e sale ghe bi nell’vrina fi veda vn lodeuole annuuolaméto, quantunque in alcu /ogna barer na parte fia femmona, dando la fredda,non perciò fallirai : percio- È' A che in fimili cafi, fi deue preferire il chetare la violenza della febre, bre che al'af- quantunque nel tempo alquantofi allunghi, reftandoui le reliquie feiro coplca- della flemmona,che per tal beuuta fi fà alquanto fcirrofa, e più dif- 1°" i ficile à rifoluere. Que fe le febri non fiano molto accele, &alcun Maia | membro patifca di femmona,dadoà bere la fredda reftarai nel tuo plicate cò fiè- parere ingannato. percioche la febre molto accela, moftra chela #0 Ao fiemmona inchini all’erifipela:come fi vede nell’erifipele efterne: e odo, ser perciò l’acqua può darli giovamento, il che non auùiene nell’altre flemmone. in coloro dunque a quali comincia la femmona nel fe ga:0,0 ventricello,ò in altrafimil parte;fi hà da far colideration di- ligente. percioche.quantunqueà tempo la beusno, fe la beuuta fia molta,nericeuon molto danno. fendo cheli privcipij di femmo- confideration ne che fono fenza percoffa,e piaga, auuégano ò da debolezza delle Sn a parti ,ò da qualità fogofa. quelle dunque l'origine de quali è de- fel dar Par bolezza, faranno fempre dalla beuuta fredda offefe : ma quelle che quafredda. da caldezza fogofa dipendono, faran giouate dalla freddezza, men- tre moderata fia. quantunque dalla beuuta più del debito ampia, è pericolo chel membro fi traporti nella indi(| pofition contraria.Di- .gequa fred- ciamo bene,che farà fempre piùficura detta beuuta à coloro,che in & dg vie vfo l'haueuano,mentre eran fani.e perciò diciamo,che fi debba pri- Gitai da maconfiderar il mal,fe fia nel ventricello, nel fegato , ò nelcollo: percioche gli membri atticolari non ne riccuon molto dan- no: eccetto cliein alcune particolari indifpofitioni. fe dunque nel. l'hypochondrij fia male,che tenga condizion di eryfipela, ò dither- pete,ò di altro affetto molto caldo,eche fia da diftem peranza lenza humori,giouerà l’acqua fredda beuuta: come à contrario farà mol- to dannofa,oue fia,òpoftema, dedema, ò (cirro, piaga, alcuna —,. ciale altra indifpofitiò fredda. ma perche hò promeflo di ragionar degli Sen membriarticolari. fihà da fapere,che le flemmone delle parti ner- ue pofia ac- - uofe,onde puote altrimente auuenir pericolo difpafmo, fono fom 94 #90. mamente danneggiate dalla fredda benuta.ma fe la flemmona ven ganelle parti carnofe, potrà l’ammalato beuer acqua: anzi fe l’ac- s&mario one qua freddadifuorile tocchi,quantunque ne fentirà danno,n6 farà Agia la DO mani- e 242 DELL: IST: NAGWRIALE manifelto,e notabile : e fecnatamente fe egli fia aTuefatto è beuer- ne.Dunque fe fia femplice febre,fenza aggiunta di altro affetto,che poflaefle: danneggiato dalla fredda,fi potrà dar tanta acqua, quan- to in vna beuuta pofla pigliare. ma l’oflimele nel tempo di cftate fi dà freddo,acciò non accréfcala fere dell'ammalato . perloche con ofimeldato fiducia l'eltate diamo l’offimelfreddo,quantunque il mal concotro invecedì ee non fia; e quantunque nell'ifteflo affetto non permettiamo l'acqua 174 fredda à fatietà: percioche la fredda denfarebbela flemmona, fela febre da flemmona hauefTeorigine,e materrebbe la crudezza ) di humori, fe da quelli veniffe la malatia . non dimeno diamo in fua vece alquato di offimele , percioche s'intepidifce prima che la fua freddezza gionga alle parti :e fe pur parte vene giunga,riceue correzzione dall’ofsimele, in cui è virtù d’inci- dere. DEL DELLHISTORIA | NA TIVERALE DI FERRANTE IMPERATO LIBRO OTTAVO... Nel quale paffando all'elemento dell’aria fifa tratta delle va- ric qualità, & impreffioni che riceue, eche fa ne gli corpi animali, Di/corfo dell Autore fopra le qualità,e natura dell'aria; / # AP. Io ARE Assramo horaall’elemento dell’aria, in cui rivi fan 2 propriamente èla vita del Geno humano, e gene a #52 ralmente de gli animali fanguigni, E la fuftanza nell'aria. | A dell’aria manifeftamente più dell’vno, e l’altro al 3) elemento'narrato fottile, più mobile,& in fe fte[- 4 fa compreflibile,e rarefactibile. Per loche coloro ostia cGpref che puofero principij delle cole il vacuo, e’ pie- fibile, e rare- no,comefanno gli ferittori de machinamenti fpiritali, danno nella E, confiftenza dell’aria molto più participanza di vacuo, che nell’vno, asobilità,e ca el'altro degli già trattati elementi: onde dipende la molta mobili. preffione det- x | i A liél'ati . . o + l’arta onde di- ta,e la molta compreflione , che l’aria patifce ; ilche non fannogli cat altri clementi sc per ciò veggiamo in.vno vere pieno diaria, infof- fiaruifi altra aria moltiplicamente , finche fivenca all’vitima com- «Ariapriza di CORSA a ; 2 {x colore,odore, preflione,e riftringimento.e fe vogliamo far ciò nell'acqua né fuc- cfpore. cede. £' in oltrel'aria comeelemento, di ogniqualità e differenza , i 1 ns È Nr 1 Perche l’aria di fapore,odore,e gufto nuda: e perla fua rara natura più trafmifli- fia y0ezo dive ua;che retentiua: e perciò miezo,per cui veggiamo,odiamo, & odo- derese di odo- riamo. maquanto alle ‘differenze tatuiue diffe Ariftotele che fufle DICH, die calda;& humida: pigliando argomento dr ciò dalla combination de all'aria la delle quattro qualità, dico caldezza , freddezza, humidità , e ficcità. A, N È p . . : Li sd Mì perche queta opinione falua la rinerenza di vn tanto huomo opinion di 4- DI ‘o n . ; 2° parche piu tofto rifponda alle fue pofitioni,che alla fperienza delle A nò ri 3? i N . eaiti /Ve cofe'in. fe ftefle, non reftaremo noi per amor della verità, dirne spo fi FIENZA + X.xrz quan- 44 * DEBEL'IST NAMPWERALE Onde fi argo- menti che l'a@ riafirpiù fec ca che humi= da, Onde fi argo- menti che l'a- ria fia viù fredda che cal da, Quel che fi debbia fiima- re delle quali ta dell’aria. quanto dal fenfo,& offeruatione mofsi ne fentiamo . che dunque l’aria quantoal fuo femplice effere, più tofto fecca chie humida fia;fi può argamentar dalle cole che per commun confenfo de gli huo- mivi,flefpongono p inaridirfi all’aria aperta, come veramente !uc- cede:c ciò tanto più mentre fia l’aria moila,quafi che di propria na tura fecca fia: e fe pur humida fi fenta, l’auuenga ciò percommuni- canza di vapore, & di alera (ultanza.onde l’aria puriflima,e fomma- mente ferena, qual'efler fuole dopo le Tramontane:fi fente pitù che altre volte fecca : e gli corpi di piante & animali quanto più nell'a- ria alta,e dalle piane dellaterra folleuara dimorano, più afciutti fo- no:quafi che l'humidità le fia comunicata da gli humori che nella terra dimorano : quefto diciamo quanto alla ficcirà: mache nè an- co calda, mapiùtolìo fredda fia ; pofsramo per fimili argomenti perluaderci: percioche l'aria quanto più pura Ga, e più da terra fol- leuata,fi fente anco più fredda; onde gli gradini,e le neui dalla fred- dezza dell'aria in alto fi codenfano: e l’acque che gelano,non fanno ciò nella parte alla terra contigua, manella parte efpofta allatta, quafi che indi fele communichi il freddo;& il calore interno d'ani- mali fanguigni firempra.con lifpiratione afsidua dell’aria. e le par tiefterne conlaventilatione dell’aria fi-rinfreftano. mentre dun- que veggiamo gli efferti dall'aria femplice caufati, inchinar cutti al freddo, e fecco: non pofsiamo con Ariftotele ponerla caldezza, 8 humidità qualità eflentiali dell’aria. mà ò porremo l’aria,femplice- mente fuftanza fpiritale atta a riceuer fuccefsiuamente tutte fe quat tro qualità dette,ò fe pur vogliamo oltre la cofiftenza fpiritale darle propria qualità,;inchinaremo al freddo, & al fecco, per lo manca- mento del calore,e dell'humore; de quali efsa per la fua natural vir- tù trafmifsiua , non ha lungo ritenimento . Daremo dunque varie differenze all'aria fecondole mefcolanze varie di effalationi, e {ecodo li varij affertiche riceue dalriuerbero della terra, c dall'efler variamente efpofta alle parti del mondo, e variamente difpofta fe- condo le ftagioni dell’anno. e dall’efler più pura, e men pura: del che per efler materia molto alla vita humana congionta,e degna da confiderarfi nell'vfo della fanità,e della vita, non farà mal fatto ri- ferirne alcune dottrine vtili lafciateci da antichi fcrittori . Dalle LIBRO OTTAVO. ©» asi Della bontà, emalitia dell'aria;di Galeno,et Oribafio. Cia cisinnil: i (I deneftimarottimal'aria che fia deltutto pura: tal farà men- S tre non fia cotaminata da eflalationi de ftagni,c de paludi,0 di ‘alcuna profondagrotta: come patifeono Sardi,& Hierapoli Città. fi vitupera anto la vicina à fogne che purghino alcuna grofla Città, ò effercito numerofo. cattiua è l'ariache da animali,da herbe putre= futte,e da fimoficontaminazequellacheò per ftagno , ò fiume vi- cino fia nebbiofa.catriuaanco è quella,che rinchiufa trà alti mon- ti,non haue occafion di ventilarfi: percioche tal aria:è fuffocata, e putrida; e può.in vn.certo.modo:affomigliarfi all'aria rinchiufa in alcune ftanze , cue perche, non: hà mouimento vi fi genera muffa. l'arie fin quì dettegeneralméte a tutte.leetà fono nociue, come che l’aria pura a tutti è conueniente. male differenze di.aria che vengo- n0,ò dal caldo;e freddo, è dall'humido je fecco sfanno varietà nel giouar più all’vna;cheall'altracondition di huomini: à coloro dun que che di.ottima compleflione fono,conuenientiflima è l'aria tem perata: ma ue alcuna qualità foprabondando domina,à coftoro è conueniente più dell’altre,l’aria che è di qualità alla detta contraria: dico alla compleffion fredda;la calda:& alla calda la fredda:alla hu Cotaminame- to dell'aria: Aria altera- ta,variamen= te vtile, è n0= CIHA» mida la fecca: & alla fecca la humida, in tal grado ; quanto la fecca foprabondaua. “ii ibiblo Autore Ma perche l’aria piglia le fue differenze dalle parti dell’anno,del mefe,del giorno , e dalle piaggie à quali affaccia: delle qualianco hanno diftintamente trattato dotti antichi fcrittori, confideriamo hora con efsi dette differenze. Degls tempi dell’anno. Cap, ia Di Galeno,& Oribafio. . Icra mo l’inuernoefler freddo, & humido: non perche quefte qualità femplicemente fiano in eflo, eche non par- tecipiancodelgli contratij eftremi; ma perche nell’inuerno la fred dezza naturalmente preuaglia al caldo, e la humidità preuaglia alla ficcità. c fimilmente l’eftate diciamo eflercalda,e fecca :percioche preuale in effala caldezza;elaficcità.-e la freddezza & humidiràin efla fono minori. In tutti dunque glitempi è diragione che fi afle- * xe gnino Le flagionidel l’anno no han no vna pura qualità. i}£ DEEFELIST.I N AOTVIR ALE gnino le proprie qualità, fi che da quefte,come naturali, fi dicano ef fere dò caldi;ò fiaddiepettidlizia o hicall’avtiniio nifuna qua- lità firema fe le debba afegmare : c cheQuahto al caldo, & humido e4utunnona habbia egual mefcolanza: quanto all'humido, e fecco preuaglia la «veramente» -ficcità ma oltre diquelto:porral'antunno:feco dimale; l'inequa- megazi >> Jyrà del temperamento ;ondeficilmente rende li corpi ammalati. ‘perciochel'sftello:giornonel mezzodi paragonato alli mattina, & «alla fera è molto più caldo;iche la ragion: richiede < Dunque colo- -roc'hanno diftribuito le quarro ftagioni dell'anmo;fecodo le con- giogavoni delle quartro qualità;lran:fallato, così nell'attribuire la Primanerafe CONZIORATIONIdi caldo; & humidoyalla: primavera : come molto condo Galeno più,mello attribuir.la congiogarione difreddo;e fecco; all'autunno, ra fi & ionon folo non concederorchedà primauerafi debba dir calda, & bumida. ‘timida: maaffermo ancoche di: tutti gli remperamenti dell’aria niflunoneè peggiore;che dell'aria calda,;&humida. eperciò noh attribuifco ioralicongiogatiane ad alcunaparte dell'anno . ma più tofto allo ftaro dell'aria» pefbilente Edattiva ; mel quale gli corpi vengonofacilmente è putrefarfi.Quando dunque gli tempi dell’an go, habbianole:proprie,e camuerienti qualità: cla primauera farà tra tutte fana ele malatie:chein ella vengono ;dimouimento ve loce;edi prefta rifolutione il'autimno d'incontro; cattiuo , & ap> portatore d'infermità: ipercioche nell'ilteflo giorno , hora caldo; Mancamenti horafreddo fifente,oltreche èfucceflor dell’eitate: nella quale, fo: dellatumzo. no moltihumori bruciati &àimolti fi ritrovano le forze satura li indebolite: nèfololperderta: cava l'aituimo è vituperabile ima anco, perchenella parredell’anno dipropinquopaftata; gli humo= rierano venuti verlo l'ambito del'conpos:elapelle sc nell'autunno dalla freddezza che fopra viene, fono fpenti in dentro quebec hab- biamo detto è communeà tutti gli huomini : ma particolarmente coloro c'hanno malamente viffuto, e che perla fowerchio riempi» mento de frutti fiano ripieni di fuperfluità, fentono pericolo dalle infermità proprie dell’ettare, mentièdeparti profonde. del'corpo Ti - efpursano ve glihumoricattiui lafciando Ji membri principali fe | nevannodla pelle generendourepre; viviligini., impetigini,; pias CARE she,evatie puftule,&altrimontefì purgailcorpo., per nafcenzeè rd Los ci perconcorfo di humorinellegianure..vengonoianco futh di'fan= feruare jtcor ue,che'portan fuori la:picn ezza,omaliviade humori: con lo.cheri rea Y foluono le-infirmità da dervi humpricautare, Ma la primaucra& gi Pai ni È IICro- Hi AEBRIO: O TTANMO.: 53 ctitroui ilcorpo dibuoni humoriripieno;fanifsimo il conferua;nié te perquanto:allafua natural:proprietà appartiene innouando: il che non fà l’eftà, l'autunno, e l’inuerno . Qualiquantunque ritro- uano il corpo con buoni humori,e fenza pecca; nondimeno l’efta re;accrefce lacolera fpezialmente wialla,, l'autunno accrelce la,ne- ra, l’inuerno la lemma. per loche l’eftate fa bene alle complefsioni di natura fredde,& humide. l’inuernoallecalde,e fecche, & al con -trario le calde;e:fecchémalamentel'eftate:lelfredde&humidéma- lamente paflanol'inuerno, e stiowmaslii o dra calda, er bumida. TOT PENE d IUEIEIRE adbti pi dati Autore. 39) cTDROO RIV 1 Si difendono coloro c'hanno attribuito alla primanera:legua- ‘Vestro Galeno c'infegnò delle differenze dell'aria; fecoh- dole quatro ftagionidell'anno: accettando l’eftare di {ua ‘Ridfinto del n, 01 ‘conditione apportare alcorpo il temperaméto caldo, e lè cofe dette fecco,l'inuernoil freddo, &humido; l’autunno'efler mediocre,ma “ seta conincqualità,&ecceflo horadicaldo, hora di freddo: e riceuendo |‘ daprimaueracome tràtuttela piùremperata, cofi nella differéza del caldo;edel freddo,comedell'humido; e del fecco . e perciò ripren- dendo coloro che:dicono cfler la primauera di condition'calda,, & humida. echequefta condizion'appo lui tra tutte le altre fia pefsi- ma,epeftilente. Maperchela opinion'da Galeno riprefanon è fen- za Gagliardi fundamenti, farà bene difcorrere alquato fopradi cio. che dunquelaprimauera lidebba dirhumida,dalle ifteflefue pofi- Che laprima- tioni pofsiamo argomentare: percioche fe l'inuernoè humido co- i me egli dice, nè mentre quefta ftagion dura, l'humore fi diflecca: dafiz. peretfere il folelontano,&cfla di fua:condirionifredida,c.più habile a ritener l’humore , cheà dilsiparlo:è di ragione che nelli primi, e temperati calori , l’aria e gli corpi humidi ancorafiritrouino , fin- che:dettocalore fia tanto venuto innanzi jc'habbia fcioltoildettò humoreèconfumatolo: e che'glicorpiall'hora più che maidihu- (oi nella morabondino,è di ragione, hauendo di moltohumore necefsità, DÌ Lo perla nona prole, e frattificatione:e fe l'ilteflò corpo piùtofto fi more più che dourebbe dir humido mentre è (ciolto;e fafo, che mentre è appre- Racine Lee {ò, e ‘ghiacciato :re/fe nell'interno l'humor foprauiene, e nella pri- sibi maucra:è giàfawrosnerinfeco;li deve la primauera ftimare ftagion " humi. 254 DELL'IST.: NATVRALE ‘humida .0-Seguono le differenti qualitàdell'arià caufate dal corfo ‘della Lunaje parti del mefe delle NESS ne: da il Vira re di- Hanse Reno: €) > Ori” > [Y pr} Bf nelle gu dell'aria fondo dr darsi del metta Ca A piu Di e" ì A iaoteà hon rialetimehed der I fall difftonza nell'aria smen- tre difcorre il zodiaco: e rifpondono:le ‘quatro parti del mete, Ovavta del allequatro ftagioni dell’anno: dico chela prima fertimana che co- ba La all inca gallanovaluia, fin che è mezza ripiena, fi i.fomiglialà pri- luna nuesa. mauera: percioche la luna di quel rsmpoecalda, &humida fi fen- te,& la condizion dell’aria è deil’:Refle a dunque l'humore abonda,efi moue all’hora nel modo che fa la primauera . La fecon datettimana che:è dallaluna meza piena, fino alla mtera Picgfezg, * “Quarta. del fi fomiglia all’eftare,& aiuta molto lamaturità delli frutti. Laterza dr ar: fettimanache è dallapiena luna fino alfegueureammezamento , è lune piena, di condizion fecca;efimile all’ autunno: L'ultima che è dall'ammez ue rhino, zamento fino allalunadeltutto vota;è fimile all’inuerno . Hì dun- ‘queiltempo meftruo le fuequattro parti fimili alle parti dell'anno, operationi e fiha generalmente daauuertire che fi come la propria virtù. del dillalita» — £oleè di fcaldare,cofì della luna è d'inhumidire: perlo che laluna inhumifce il ceruello humido,. putrefà lecarni;crendeli corpidi coloro che allo fcouerto viuono, più humidi;e più ottufi.: cperl- iftefla caufa apporta grauezza di telta, e mal caduco. Quefto An- thyllo delle differenze dell’ artdifecondo le parti del able ; Seguo- nole differenze pigliare dalle parti del giorno. Quarta del mefe Red: | Delle di ifferenZe dell'aria fi condo le part del Giorn èGApo LVII ;3, ODI Anthyllo. - puro ENDIAMO to pergiorno lo Gu di Do ventiquattro, Prima parte JM che contiene in feiltem po del dî,e della notte giuntamente . di del coro, e tutto quefto fpazio la parce che diciamo matutina; fi afomiglia à Dà ne | primauera,e s'intende eflercalda,&humida. per loche hagli fonni. « puri, daqualifiricrgano non menoli corpi dé fani , che degli ame malati. e ne auuiene che gli affebrati più in {en parte ché inak tra, palsino piaceuolmente: percio, che fi rifoluono nella mattina | le LIBRO OTTAVO. 249 le eflalationi,foffiano le humide aure de fiumi,e cade la rugiada. Il meriggio fi fomiglia all'eftate.La parte dopo il meriggio nella qua- le cala il fole all’autunno.La prima parte di notte fi ftima nella con- ditione dell’vitima delgiorno. e perciò non configliamo in quel Prima parte rempoàgli ammalati che dormino,non gli offeriamola beuanda , at ; nealtra fpezie di aiuto, fe nonvi fia particolar cagione che ci fpin- gaà farlo: il chefi fa, perche come habbiam detto,quel tempofi iti «Amanalat cf ma di condizion fimile altempo delcolcar del fole. Il tépo di me- ar za notte fi fomiglia all'inmuerno : perciò che il fole allhora da noi è è molto lontano, come fà l’inuerno : onde gli dolori neltempo di notre s’inacerbifcono, percioche la notte col fuo freddo codenfan- do la fuprema parte della pelle,ritiene la occulta euacuatione delle fumofità che negli corpi figenerano: perl'ittefla caufa moue le fluf fioni è coloro c'hanno gliocchi aggrauati, e che patifcono diffi- coltà d’iviteftini,d altro fcioglimento di ventre: perl'iftefla caufa è dannofa à coloro à quali fcorre il fangue . percioche à coftoro la euacuatione che infenfibilmente fuo! farfi per lo corpo tutto , vie- ne raccoglierfi dentro,e va pervn fol luogo.l'vitima parte di not- tecome vicina alla matina, tiene l’ifteffle conditioni. si Meriggio. Difcorfo dell'Autore fopra le cofe dette da eAntbyllo. CAP. VII. ‘Autore. E dette differenze dell’aria nelle quattro qualità da AntbyIlo moftrateci fesuono il corfo del fole se l’accrefcimento , e di- minution del lumenella luna, fecondo le fue diftanze dal fole. per- cioche le quattro ftagioni dipédono manifeftaméte dal fole, e fimil meéte le quatro parti del giorno.dico diurna anzi meriggio,diurna dopo meriggio , notturna anzi meza notte , e notturna dopo meza notte, terminate da gli quattro interfecamenti fatti dal giro diur- no del fole,con l’orizonte e meridiano. ma perche habbiamo vifto negli accrelcimenti, e diminutioni dell’acque, & altrimente negli flufli,e rifuffi,che in detti accidenti fono fimili le quarte oppofte: dico la diurnaanzi meriggio, fimile alla notturna anzi meza not- Dificaltà ne te : come quarte ambe nelle quali gli luminari accoftano al circolo de on Ra detto meridiano: potrebbe dubitarficon qual raggione faccia fi- Quart del mili AnthyIlo le due quarte,l’vna che precede , e l’altra che fegue il giorno conzi- colcar del fole, che fono quarte non oppofte,ma contigue: fe non PI e voglia- i 2 ga DELEISTI NU DWURALE vogiiamoconfiderare il meridiano come diuifore della metì della sfera,che falese vien sù, dalla metà della sfera che defcende : qual ittela confiderazione poiliamo far nel circuito del fole annuo: per- ‘cioche hauendo due ftremi: l’vno della fuprema altezza l’eftate, l'al trodell’infima baffezza l’inuerno : che:fonoli due punti chiamati — foliftitij. dallo folftitio d’inuerno a quel di eftate fono due ftagio- ni,dicol'inuerno,elaprimauera,nelle qualiambe il foleà noi fl ac- cofta, non altrimente che nelle parti del di da meza notte parte in- fima,ai meriggio fono le due parti contigue l'vna di notre, l’altradi Parti dell'an siorno: inambe le qualiil fole.afcende. Dunque {e le due quarte noe del gior- * no peggiori dell’anno dico l’inuerno, e primauera tono men pericolofe dell’al-: nella fanità. tredue.chefono l'eftate,&autunno, emenoalli movimenti delle. Alesre infr 7a notre. fono nondimeno alcune infirmirà proprie dell’hore ma- mita proprie : i £ sf 3 dellamattina. tutine,cheà mezo giorno finifcono come fappiamo eflervna ma- og” A a tale infirmità fia nel corpo humanofimile alla nebbia , la cui pro- pria confiftenza,è nell’hore matutine , e fi fcioglie verfo il merig- De do gio . le differenze detre dell’aria fono diftinte dal corfo del fole: per- E i fole è dat. CiOChe cofi l’anno come il giorno fono propri) del corfo folare :ima la Luna, l’anno dipendente dal proptio monimento per lo zodiaco, il gior- no dalcommun riuolgimento diurno intorno la terra. refta la dif- ferenza menftrua che fegue li difcoftamenti lunari dal fole: quali anco fi poflono paragonare al corfo folareannuo: dico la luna vo-. taalla folftitio d'inuerno la piena allo eftiuale : il riempimento e crefcenza allo accoftamento contenuto dall’vn folftitio all'altro il mancamento;al tempo dallo folftitio eftiuo all’inuernale. perloche. le notti della luna piena, più che l’altre calde fifentono , e con l'ac- crefeimento dellume; licorpi di humor fi riempiono nel manca- mento fi fcargano. e per confeguenza fono alcuni mali che perlo. Alcuni tumo difcargamento delcorpo,nella luna mancante pigliano aumento, riche crefeo- cofi habbiamo vifto nella detta mancanza crefcer le ftrume, mal (i al j a n a SN 0 ante che fegnatamente trauaglia le parti delcollo: chiamate perciò fero=: fole. EIBRO:OTTA:WQ.1 26L fole. fin qui delle differenze dell’aria,che feguono le patti del cor- fo de luminari, e perciò communemente più conofciute . re- {tano le differenze dal predominio de pianeti, e loro configu ratio- pi. Dunque negli princi pij delle ftagioni: fecodo che piùl vn pia- netache l’altro ‘preuale negli angoli, & nelle altre parti principali dell a pofitura celelte: ritengono il moderamento di efla {tagione. angoli diciamo gli horizontali del leuante , e del ponente: egli me- ridiani della (oprema, & infima parte dcliciclo altri luoghi princi- pali intédiamo,e degli lumivari {tefli,e le ftelle che fanno le prime apparitioni dal fole. nel chela ftella di Mercurio più che altra, nel- le tuccelliue mutationi dell aria ha poteftaà .li:nafcimenti delle ftel- le fife fi vegzono anco in ciò hauer molta poteltà, & è già volgar- mente inanifella la violenza de giorni canicolari per lo acne ro della canicola, ftella cofiderta: per loche.il nafcimento delle Ple- jadi, e di Arturo, € dell’altre, fono da gli ofleruatori de mouimenti celelti annotati,come fi fignificatori delle mutationi dell’aria. Seguo- no le differenze dalle contrade,e piaggie del mondo,e prima di Ga- lcno, ani Difirake nella Megna dell. aria un ladiffe Data de paefî. CAP. VIII. o Di Galeno. E contrade hano diuerle ua. Conde le feguenti cagio- ni; dico la prima,dalla pofitura c'hanno nel mondo: qual di- pendetutta dallainchination della sfera.fecondo il chele parti che fono all’Iltro,e la palude Mcotide fon fredde:e per dirla in vna,tut- te le cotrade che fono à Tram6tana. calde fono quelle che apparté- gono al Meriggio: come auuiene all’ ‘Ethiopia, e l’India. temperate fono lemezane, come è Gnido, e Cò ,.ggaltri paefi,che néalla Tra- montana, ne al Meriggio auuicinano. Seguel'altra differenza dalle Piaggie à quali riguardano: ‘percioche altre affacciano al Sole che na (ce,& altre al Soleche colca,altre al Meriggio, altre alla Tramon tana. La terza differenza è è da caufe acciden ul sfecondaguel chelo- ro auuiene da Ragni fangoli, e daacque paluftri,cheogenerano pie tre negli reni; ò rendano, grande la milza. e fecondo venti pro- piij al pacfe, che nafcono.ò Ko) 7a ftagni fiumi e paludi, ò.da gola, ema ri;e fecondole varie Slzioni or dalla. terra,ò buone,ò o catriue: come fono quelle che dalle minere vengono.» € come è quel che pro- Quali de fa gioni dipendé ti dallo fiato de pianeti. Poteft delle ftelle fife è Parti delmò do fredde. Parti del ma do calde .. Tifferèze del. l’aria dalie piaggie del mondo. Differtze del l'aria dacan- a fe acisctiat 2fj2* DELL IST #N29A PYVRIALE perche lipae prouiene dalla grotti Charon'a.mì accorre in quelto vna degna cò Do fideratione:percioche in Thracia,e Ponto paefi treddi.gli luoghi à disaltroue mé marevicini,per la baffezzaloro fono più degli altri caldi: ma nel- pg l'Egitto,e nella Libia paefi caldi: perche l’eftate pigliano li véri che croterra da Tramontana foffiano,gli luoghi preflo mare fono men caldi de gli luoghi che più di loro fono fra terta. - Difcorfo dell'Autore foprale cofe da Galeno. CA P.i n.2 Mo vIn quiGaleno delle differenze dell’aria, dalle qualità de paef: 3 alla più perfetta inreliigenza de quali, noi aggingeremo alcu- varietà de NECONfIderarioni . diciamo dunque chela più potente,e conofciu- climi, e loro ta differenza de paefi,fi piglia dalla diuerfità de climi , così dictamo SE Hi le diuerfità dell'inchinariòn della sfera mondana : fecondo qual cò ana . fideratione la larghezza della terra (i divide in cinque zone, altri- Cinque zone. mente dette fafcie:i’vnade qualicingelaterra nel mezo,eguatmen- zona tervita 1 diftante dagli dui poli,& è tutta trà li due ftremi circoli del fole: zrale due fre l'vnocheèilcircoloeftiuo,l’altro che è l'invernale,da quali due cit o coli ppetuaméte è terminato il corfo del fole: nell’vna metà dell'an> Licceffo, e re MO accoftandofi all'uno: e nell'altra metà all’altro oppofto. Quanto ceffodelfele. dunque della terra è trà detti circoli contenuto,tutto è chiamato zo Opinion degli eAf:tchi che 5 ia torrida fel bitabile:fpétià dir ciò dalla caldezza che fotto gli tropici ritrouaro- S AI no.e pareuaverifimile,fe accoftandofi à tropici, il caldo era in eccel Opinion degli fo: che nel mezo tra di efli fufle l'incendio maggiore, e per confe- anticbi falfa. ouenzailluogo inhabitabile. del che fiondimenola fperienza mo- «© ftrailcontrario: percioche il detto mezo della terra fi ritroua con frequenza habitato.&è coloro che diftintamente la cofa confide- Cusfetre pi- rano, firitroua avuenit fecondo la ragione: percioche effendo tre SE 3 e caufecheà moltiplicareilcaldo concorrono:dico il fole perpendi* a colare: chein vn giorno ifteflo lungamente dimori fopra la'terra; ilcalore. —&hauerlopér più giorni in parallelo propinquoallatefta: nel cir- colo mezano della terra che chiamaimo'equinottiale , manifefta- Dalle tre det mente mancano alcune di dette caufe. e prima la gridezza del giot- oa no: perioche efflendò iui ligiorni tutti alle notte eguali,il caldo ap quinottialens portato dalgiorno,con la frefchezza della notte fitempra: &cil fo- Pe le verlo il mezo della terra fà li paralleli di giorno in giorno, alqua- to nato:rida:eftimarono molti dé eli antichi che fuffe del tuttoinha LIBROOTIPA VO. 255 to più fcoltatiche non fali circolieftremi, che chiamiamo tropici: oue perla curuatura del zodiacole circolationi de più giorni fono vicine, l'vnaall’altra. Finalmentea coloro che habitano nel'circo. io equinottiale, quantunque il Sole ne gli equinottij girando pali pertatelta;nontain quelto molta dimora.dico che coloro che fot- to va piccolo parallelo dimorano, la ftella che per detto parallelo fi muoue,guantunque dal ponto della tefta fi parta, non è perciò per tanto numero de gradi nel circolo verticale baflata quanto fa quel- la, che fi muoue per circolo grande . dunque {egli gradi de tropici, eminori fono, e meno drittamente dal punto della tefta delcendo- no : farà men di caldo dal'Sole caufato , mentre è nell’equinottia- le, che mentreèneglitropici. La già detra differenza dell’aria e pi- gliata dalli climi.Euui l’altra differéza pigliata dalla codizion del fi- to,fecodo l’alto,c baflo;e fecodo l'aperto, & piano, o cauo:perloche nell’itteffa prowintia gli luoghi eminenti, & aperti, freddi : li pia- ni, balli caldi fono : e tanto più fe fiano concaui; per la riflef- fion de raggi, che nel cauoficumulanio, e nell'alto '& aperto , fi | Differéze del aria dalla c6' dition del fito - difperdono; oltre del ventilamento c'hanno gli luoghi aperti. Se- gue la differenza delle piaggie : oue àniffuno è dubbio; chele parti \ Differèze del l’aria da altre cfpofte à mezzo giorno, per efler potentémere battute dal Sole fian' cafe. calde, leefpofteà tramontana fredde; le efpofte à Levante, e poné- temezzatie “Ma diquelte due, quantunque fimiliforfead alcuni parer poilano., per l’equalità del tempo, nel qualcel'vna,, el'altra è dal Sole percofla,e nondimeno moltaladifferenza:percioche non poco importa!fe’l caldo foprauenga al.freddo, &all'humido:0il freddo al caldo &alfecco:fendo chel’vno di quefti fa temperame- to,c;maturità; l'altro diftemperamento;e crudezza,come può copré- derfidagliftutri delle piito,cfpofte al S6hnalcéte, o colcante:cue di molto miglior fapore; e maturità, fi comprendono efler quelli che affacciano alleuante, più crudi, &acetbij quelli che al ponente, Eavicinanza dell'acque importa anco molto alla condition, &ine- gualità del luogo i percioche coloro'che !fopra fiumi afliltono, fo- gliono il giorno fentir vn’accefo calote; el'ifteflo nella prima par- te della notte: ma nella parte feguente fenitono il freddo dalla hu- midueà dall’acque caufato : perlochie cofi le ftanze elpofteal ponen- te; come le pofte in luoghi aquaftrini’, perla detta inegualità mal fame fi (timano:oltre le altre caufe che poflono à ciò concorrere. cu- ui oltre di ciò la differenza caufata dalla condition del paefe,che fia rio5l Y o nudo, Differéze del Para da altre Aria illuftra ta” Aria ombro- fa. Infirmità ag- granate dalla notte. Aria delle città groffa, € men pura. Aria forefese * più fana. 254 DELL’HIST. NATVRALE ò nudo, ò veftito di alberi, e l’effere freguente di edificij, d aperto, delchecome dialtre cofe appartenenti d detto foggetto, vedremo» hora quel che ne dica Atheneo antico fcrittore. D; Fronte dell'ariadall'efere illuminata, oueroopaca, € dal l'effer aperta,0 rincimufa. Car. x. diAtheuco. "ARIA illuftrata dal Sole, è diuerfa dall'aria chi enon. maicoccara da lume. e l'aria di giorno, diuerfa dall’aria di notre :perciochela toccata dal Sole,è più calda & affottighiata: l'om brofaacontrario è più groffa. e nell’ifteffo modo l’ aria c'ha luce, dall'aria renebrofa. Dunque dall'aria più calda,e più fortile,fi ren de ilcorpo ventilato , e libero. ma effetto contrario ne auuiene dal-. la fredda.perloche non è marauigliafeà coloro che fono trauaglia-: ti daflufsioni, e flemmoni,d o da hr le.notti fiano molchRifsigits fi L’aria anco della città, è in quello diuerfa dall'aria di fuori: percio- che l'aria della città , èritenuta dalle cafe ce perconfeguenza è più calda, e più grofla. ic modo che è l'aria di luogo conicauo. il caldo» dun que leauuiene, percheil Sole più accende l’aria rattenuta,e rin chiula. &l'efler groffale auuiene, perche non ha niouimento. &. l'aria dal mouimento:fi affortiglia non altrimente che fail foffio de. mantici; ondeconchiudiamo, che l'aria nelle città non folo diuié+; ga piùg sroflà, ‘perche rifiede., e fi riftringe. in feftefla, per non ha-: ver mouimento:ma perche anco per lo più ftà nell’ Li seperche. è infetta di molte maniere di eflalationi, che da gli.iftefsi luoghi | città, come sa ogni o i cofi dell na e ini enne di cafe, comeda gli cetti,rende li corpi inhabilial digerirey c per con feguenzali tien.ripierri: oue per: contrario l’aria del pacfe, di forigorge ampia, &caperta, aiutando il difcacciamento delle fuperfluità, ticne ilcorpo ventilato e leggiero , e pronto a piglia-. re il cibo. Quetlo generalmente delle differenze dell’aria dall’il» luminamento, & opacità;0 dall cfler rinchiufo & opaco» Habbian moda Atheneo. i D peste Di LIBRO OTTAVO! ssi Difcorfo dell'Autore foprale cofe dette da Atheneo , CAP. Xx. _No. àpiù perfetta intelligenza di ciò come di cofa molto importante, & appartenente alla falute dell'huomo, foggion geremo alcune noftre confiderationi : daquali,c meglio potremo determinar delle cole già dette , e meglio faremo difpotti all'intel- ligenza delle feguenti. Diciamo dunque, che il caldo, c la luce ma- nifeftamente diffondono, e fciolgono la groflezza de’corpi. ma no chel'nria cal affermiamo perciò che l'aria di luogo più caldo,e di ftagion più cal aa di da fia di confeguenza anco più fottile:percioche l’aria de luoghi ca pu Preti | ui,toccata dal Sole,è più calda,che l'aperta,& nondimeno è di mag” i gior. groflezza, comermen purgata. e li mefieftiui, e per la quiete de' venti, e perlagrofiezza dell eflalationi, hanno l'aria più caligi- nofa.e.li venti meridionali, per venirà noi con abondanza di efla- lationi, fono caldi, e fuftocatiui, erendonoli fenfiottufi. Li fet- tentrionalivifchiarano, & aflotigliano l'aria. e perconfeguanza ri- fueglian li fenfi. nelchiufo anco , &aperto,e nell’opaco & lucido; è molta differenza, & altrimente habbiamociò dagli alberi: altri- mente da gli edificiy. percioche gli alberi non del tutto ritengono l’aria rinchiufa; ne del rutto couerta: come gli edificij fanno. Di- zenti boreali ciamo in oltre , che il paefe di alberi nudo, confiderata, & la vio- pa lenza del caldo, eletempefte de venti, e neuiche patifce , è molto 1! paefe nudo piùalle mutationi foggetto di quel che è il veftito. Quantunque si fog» fiamolta differenza nell'eflere, ò più, ò men veftito. eche l’aria di pefte, fuori, fe non fia di qualche accidental vitio partecipe, come fono l’eflalationi de paludi; ftagni,ò fimili,all’aria di dentro le città fi pre- (O ni ferifca:& che negli luochi che è qualche cotagio vicine fono,è mol l'babitationi, ta differenza fe di primo incontro riceuano le eflalationi da ven- alle Rita tj portate: ò fe prima l’eflalationi ritrouino intoppo di alberi, edi eTtolationima edifici}: da’ quali ratrenute le effalationi ne venga rimefla la ma- ligne portare litia dell'aria portata . -Come anco è molta differenza tra quelle 9? #07 Luoghi nelle che per efler da tutte le parti aperte,non ritengon le nebbic,e quel- falde de mor le che appefe, &attaccate d falde de mori leritengono.e che fia mol # Segliono pa \ ; È 7 ; : : Cir NnEDUSE. to più nociua la dimora di dette eflalationi,e nebbie,che il tranfito, br: e Final Daria del tue È to aperta, € ucntofa non puote intiera mire lodarfi . Paefi alti, freddi,e ven- tofi è Pacfi bal, caldi, e [uffo- cati è Fiumi quan- do fiano noci- ol. Paefi ffagnan 256 DELL'HISTiI NATVRALE Finalmente diciamo, che l’aria molto alle mutationi foggetta, co- me è l’aria nuda, e del tutto aperta per.vn modo,e come ii ara delle valli fopra fuime pet vn ‘attto,debbiano Bia ai i. e'odiamoll’aria, che è di egual coditione, e men foggetta alle mutationi : perloc he il biaf finali aria ò del tutto aperra,o del tutto chiula. preferiamo 1 0- dimeno generalmére la fecca all'humida,e l' aperta alla richiuta.Ma vesgiamo hora quelche Athenco fopra \ iterlo oggetto e indegna. D: fire renze dell'aria dall'effer il paefei alinitalii ò ad leadis: Lu owmero afciuito CA PURI di lita «Li luoghi poftii in alto più a freddi fono; e più cite Ca | tono ogni vento » Freddi fono percioche hauendo poca pia nuia; di confeguenza hanno poca rifleflion de raggi: fentonto pui facilmente il vento,perche fono aperte da ogm baida ine vrèeola,: che ributti li venti: ‘ondene auuiene che coloro che iurhabitano j viuano anco più fan: fono nondimeno l’inucino più loggetti alle infirmità cautate dafreddo. Ginluoghi balli nun tono ‘coli fani;® fegnatamente l'eftare,perl'ecceflo del caldo, percioche perla batlez za usino men fofhati davéri:che fe oltre di ciodiano da alitiméa ti d'intoruo polti nnchiufi., farà l’aria loro molto piu feruente; e mal fana dalla moltiplicata rifletfione, e rinchiudimento del caldo. Lacontradafolta di alberi, è men foffiata, e men'toccata dal Sole: che noa fa la nuda: perloche l’inuerno è fredda,& ombrofaye l'éfta-. te non facilmente li venti vi penetrano, onde coloro cheui dimo» rano ne fentono fuffocamento. Lecontrade,elecitra c'hanno fumi che altronde calano Se paeleinfefteflo afciuttofia; ne diuen- gono ben temperate, ma fe inchini all'humido, ‘pigliano quin. di non poca aggiunta nell'efler mal fane: petciochel arra sinhumi= difce;onde ricevuta fiarando nel:corpo. 1l rende fimilmente humi-. do.in oltre alterata, cofila fera come di mattina dalli freddi corfì dell'acque, raffredda ancoli corpi; e rende l'eft:te fim le all'autun-> no. Giiluoghi ftagnari, ue fono paludi, per molte caute fono mal: ti,e paludofi fani: percioche dalli hag n: tuttala vicina contrada: riceue humidi» mal fani, per £) qual caufe. à, e gli frutti che in ella nafcono, fono men lodcuoli, come che dall humiditaà touerchia perdono il buon temperamento, e non pigliano conueniente maturità: inoltre l'aria ifteffa ne di. viene humida, ec groila. oltre di cio perche li ftagiii pacilcono ogni geno LIBRO OTTAVO: ©’ 357 geno di corruttela, ec l'effalation che da effi fi muoue,non folamen- te ingrofla l’aria, malacontamina anco . Ewuidi più, che lecon- trade di molto humore abonditi,fono perlo più folte di alberi: e meétre tali fono, l'aria no è foffiata.aggilighiamo anco, ilchealtri ha taciuto,che fono mal fane perlafreddezza & humidità de cibi che dette còrrade danno, duque perche cocauefono,han l’aria n6 foffia- ta,c per la baflezza,grofsa: e l’eftate fentono fuffocaméto, pche l’aria ritenuta fi rifcalda per la rifleffion de luoghi conwicini:e tanto più para quato più detti luoghi d’intorno fiano erti. Già fappiamo li luoghi sin ftagnanti,e paluftri effer mal fani,p l'inegualità dell'aria:percioche fipaludofi. l’aure matutine che nafcono dalliftagni, raffreddano coloro che vi habitano : il Meriggioli rifcalda, el’aure della fera li raffreddano: perloche l'autunno à coftoro , per la molta inegualità fuole ap por- tar malattie. Malecontrade che fenza acqua fono,& afciutte,ren- Paeft afcintti dono gli habiti del corpo afciutti, meglio purgati, c di più fiato li- */7z142%4 bero. el'aria fecca gioua non foloin render l’habito del corpo più fecco;ma anco nel dar il nutrimento più caldo, e più fecco e per confeguéza più facilmente padito , e digefto, onde ne vien la natu- ba radegli habiratori più calda, e più pura. Hora quantoalla differen ng sita za del mediterraneo , e maritimo , perche gli luoghi maritimi fo- * no tutti de gli mediterranei più baffi, e più caldi : perciò molti di efli e fono più fani, & hanno le contrade più tofto fecche che humide, e fono men bagnate da pioggie: e per quefto l’Ifole tra gli paefi tutti fanifsime fono,& hannogli loro frutti più eccellenti. e quanto alla qualità del paefe, ne vien differenza nell'aria : per- cioche li paefi montofi più fani fono, e di condition più fecca:per- Paefimontuo cioche l’effalationi da terra folleuate fono fottili, e fecche:onde l’a- !"* ria da efsi generata, non folo aggiunge, matoglie qualche cofa al. licorpi,c diffecando gli euacua: el'acque fe per qualche acciden- tenon fia la terra vitiofa, come più fottili, e pure,fono anco più leg giere : li frutti più alla fanità conucnienti, e generatiui di più pura, e fottil foftanza , e miglioriad eflerpaditi. Sin quì Athenco delle differenze dell’aria da gli fiti. Difcorfa dell'Autore foprale cofe detteda eAtheneo . Clap XILT È Noialle cofe da lui detteaggionghiamo , che l’aria montana : _—, manifeltamente fia più della piana afciutta e fottile,come che Vela fia Parti fupre- me de monti, che tengono perpetuamen te humore , € perche. In che fia no- cisal’aria ma LANA è Qualità del l'aria mariti- ma « Diftintione de luoghi mari- timi. Petricare. Laghi » Nebbie ma- turine è DELL'HIST. NATVRALE fia dalle srofle eMfalationi purgata . eche quanto è più alta; dicon- feruenza fia tanto più fottile,veggiamo nodimeno le fupreme par- ti di altifsimi monti, quafi perpetuamente da humor bagnate: il che loro auuiene parte delle nubi che in dette fommitafi tratrégo- no, ele communicano l'humore: parte per mancarui il caldo dalla riflettion de raggi folaricaufato. perloche confelsiamo che quella non fia da groflezza de maligni uapori infetta, mafolo per la ftre-. mafreddezza, e fottigliezza , nociua:e fegiratamente nelli tempi, che nell’ittefe qualità eccedono. Nelle contrade maritimel'aria perla baflezza,e pianezza del luogofuole eflercalda,e per eflerinfie me dall’occafione del mare aperta, non di uéto priva. Se dunquefia in pacfe petrofo farà anco di condition fana, ma fe illuoco fiain. fpiaggia; oue perla pianezza l'acque ftagnino,eperlo corfo de'fiu- mi che iui peruengono,fifaccia dalla marina con la dolce mefco-. lanza, l’aria ne vien contaminata:e più manifeftamente nel tempo de gli efsicamenti da caldi caufati. E dunque tal aria molto alli cor pi dannofa, e pericolofaalla vita :eciò.più nell'eftate,e nell’autun- no. L'acqua delaghi grandi,altrimente ne gli pacfi freddi, & alti: & altrimente ne gli caldi; e bafsi, faalla bontà dell'aria : percioche; mentre gli Jagh1grandi fono à guifa di mare,& in alto:con la rifief=: fion de raggi; e concauità del paefe rendono l’aria alquanto tem- prata : e per hauer detti laghi per lo più per fottertanee vene efsito, ecorfo, giouando:in ciò molto la copia dell’acqua, non portano. corruttione:e per confeguenza non rendono, l'aria contaminata. gli laghi nelle parti bafle , e nelle fpiaggie , crefcendo iuiilcalore, e mancando manifeftamente il corfo dell’acqua, e fpeflo alterati. dall’acque marine apportano manifefto contaminaméto nell'aria. In fomma nocciono l'acque ouunque le nebbie firitégono:l'inuer. no perla humidicà da dette nebbic.nelli corpi lafciata:e l'eftate per. la corrutela, e malignità caufata dal caldo che le diffecca. e gene- ralmente in tutti gliluoghi di aria nebbiofa,fi fugge l’aria macuti- na, finche il Sole inalzato habbia difciolto le nebbie: fuggefi anco 258. — generalmente l’aria notturna per l’iftefla caufa di humidità. Hora piffertze del quanto alla differenza del piantato,0 nudo:non è dubbio che gli al- Paria dal ve- beri ritengano.l’effalationi da terra mofle, Stito è nudo. fe dunque fiane li pacfi di bofcofi, impedito da detti alberi ilvento, l’aria da raggi fcal- data fi rende fuffocata, come negli caldori eltiui, intépo nuuolo- fo ecalizinofo , e nella quiete de’ venti fentiamo : perloche molti prefe- LEBRO OTT AVO. 259 preferirono l’aria delpacfe nudo, e fe l’aria del tutto aperta è molto alla mutation foggetta : e felaficcità, e latotal priuatione dell’om- bra nell’eftate, e l’impetuofità de venti l’inuerno, fono alli corpi molefte, non fi deue fempre.preferir l'aria del tutto nuda. Ma : pigliamo perrimedio ne gliluoghipaludofi & humidi, la purga- Na: tion de fterpi, e la nettezza, c corrifpondenza de'canali: onde tol- pi, e dare il togli ogui impedimento habbiano il corfo libero : le nebbie non ip habbian ritenimento ,el'humor fouerchio della terra, da! moui- galaria, mento, & aprimento dell’aria fi confumi: ilche non proueduto ha fatto molti luoghi altre volte fani, econ frequenza abitati, inha- bitabili: & d'incontro mentre fia efleguito, ha dato ottima corret- vioneà paeli altre volte per l'abbondaza dell’humor paluftre,e neb- bie, mal fani. Lodanfi nondimeno mentre il paefe fia non mol- oggetto di al te miglia da paludi, e ftagnidifcofto, le felue di alti alberi tra detti ji. fa paludi, & l’habitatione trameze;come che ritengano,e disfacciano le confiltenze, che con venti da detti paludi fi muouono,& il ven- to all’habitarioni purgato peruenga. Quel chefî debba arcomentar della qualità dell'aria , dalla po- futura verfoil Solev. “DiSabino. | CAP. XIIII. O ftimo.lacontrada poftaà meriggio fopratutte fana: percioche Luoghi efpoz haue il Sole, e per tutti li giorni dell’anno, e quafi per tutto il fd meriggio giorno. Quella che declina à Tramontana, perche nonognigior- ,.,,h; DE no; & in poca parte di eflo è dalla luce del Sole illuminata, e quel- pi; da laluceche vi peruieneè inchinata e debole,ha perciò l’aria men fa- rara. na. Diquefto ne habbiamo chiaro argomento : percioche il pae- EA fe efpolto à meriggio,fi vede di herbe,e frutti più odorati,e più ma- pigliato dalle turi. anzi degli iltefli frutti;la parte, che'è toccata dal Sole è miglior e seloro diquella, che è mentoccata: altre cheli frutti di quefto fito fono "°° più grandi, più odorati, più prefto vengono à maturità, e più fono algufto asgradeuoli. Sipuò vedere ancora che di ciafcun’albero la parte che èverlo mezzo giorno, c più di humido naturale abon- dante, e piegheuole, piglia migliorlifcezza, & è di maggiorvirtù: più manageuole, e più accommodata all’opre de' maettri,et l'albe- roindi è naturalmente più groflo. Quella che è verfo tramonta- na è più fecca,più greue, piu denfa, più difficile à piegarfi, men lo- deuo- | | » 60 DELL’HIST. NATVRALE deuole nell'vfo de maeftri fabri,e meno fi dilata:onde raccogliamo che non folo fiano lecétrade efpotte à meriggio migliori di quel- leche fono.efpolte è tramontana, ma diquelleanco che fono ò a Lcuante , ò aPonente inchinate: percioche fono più del Sole par- tecipi. Di/corfo dell'Autorefoprale cofe dette da Sabino. CCA PI x Vv. Autore. EL chefi vede da Sabino confiderarfi folamente la quanti- N tà deltempo nelqual fiano le contrade dal Sole toccate. E noi habbiamo già detto,che non folo fi debba confiderar quefto: , maanco fe fia efpofta al Sol nafcente, 6 colcante, e moftrato infie- Il Leuante è > 3 » 5 x di condirtone Me quito fia l'eccelléza della cotrada efpofta à Levante , e quanto molto miglio- Ja luce che nafce, e foprauiene,fia migliore diquella che ci lafcia, De rsa &abandona.Hora quanto alle habitationi efpofte è meriggio, fo- che. no le dette lodate nel noftro clima per caufa da detti autori tacciu- Nel noftro ra: dico cheli raggi folari l’eftate , di mattina e fera per lo nafcimé+ clima le babi ° i a sationi efpo- to loro fcoftato, e verfo fettentrione, non peruengono dentro l’ha- Se à Merig- bitationi.e di mezzo giorno perl’altezza c'ha il Sole in detta ftagio DL ne, n6 penetrano molto dentro. D'incotro l’inuerno la mattina nel nafcere, e la fera nel colcare vi giungono perlo fuo nafcimento , c colcamento accoftato al ponto horizontale di oftro:e nel mezzo dì, perlabaflezza, penetrano molto dentro: onde e nell’vna, e nell’al- tra ftagione, fi ritrouano dette habitationi hauer proprietà conue- niente. Hora perche non folo dalla pofitura propria, ma dalla po= fitura delle cofe vicine il luogo riceuele fue qualità : fegue ilragio- nar di quefte. eMiglioramento, e peggioramento che piolia la contrada dalle cofe Vicineo, CAP. XVI: de Sabino. V E L che nellecontradeè dalla parte di meriggio:fe è ab- baflato giunge caldo , e fe è inalzaro da rinfrefcamen- to: à contrario, quel cheè da tramontana inalzato più rifcalda, & abbaflato più rinfrefca. mezzanamente fono in quefto le cofe pofte à Levante, ò Ponente. ma tutte le cole dette che giun= gono; ì caldo,ò freddo alle volte poffono giouare, & alle volte nuo» cere: LIBROOTTAVO. 261 cere. percioche nelli paefi caldi gionano le cofe che raffreddano: L'ifeff: qua: e nuocciono quelle che fcaldano.e ne gli freddi à contrariole calde lità poforo falutifere fono,e le fredde nociue. Segue da coliderarfi quel che au- pa viene alla contrada dalla natura delle cote vicine : percioche quan- la uarietà de' to le foprauiene dal mare, e dallicampi che non habbiano acqua, P4%_.,, e quanto de gli monti, e colli, tutto rende l’aria più fecca . quel che VR prouiene da’ fiumi,& acque potabili,rende l’aria più humida.Quel #4. che da ftagni, e paludi rende ‘’aria più groffa, Le cofe che rendono Laici l’aria più humida nelli paefi fecchi miglioran l'aria,come fa il Nilo Lorca lei nell’Egitto. e ne gli humidi l’impeggiorano. & à contrario oprano dit4. Je cofe che diffeccano. ii «Miglioramento, e peggioramento dell'aria dalle cofe che nel a luogonafiono. Car. xvir.o O RA dalle cofenafcenti l’aria puote ancora effer più fan3, Quo : omenfana; fane fonole pianteche rendono fiutticonue- riceve laria riential cibo, & le odorate, come il lauro, il cipreflo,e tutti gli fio= 444 piante». ri che rendono'odor fuaue. ‘e tral’heibe: l’aneto, l’appio, il thy- mo,quali poffono render l'aria più fottile. maquelleche nè danno fiutto atto à mangiarfi, nè odorate fono, nè tengono virnù di affo*» tigliar l'aria, non fi debbono ftimar fane: anzi fono alcune di eflle, i che rendono effalationi mortifere, come il raffo . onde fi vede SA gli huomini che dor nono preflo quefto arbore fi muorono: ilche non patifcono coloro che dormeno più lontano, mefcolandofi la {ua cattiua eflalatione con le altre efsalationi migliori. Come firiconofta la qualità dell'effalationi dal paefeoy. CAR. "XVIITT , È te ì pr che vengono paefe : percioche la terra iftefla bagnata, non folo rende vn dalla verra. certo proprio odor di terra, ma fiata anco odor foane , come fa la terra diEgitto. L’ifteflola mattina fentiamo nelle ftanze: mentre Qualità del rion fiano, ò da fumo, ò da muffa di altra cofa infetta ze le cofe che !4P-lationi , MOSIDA: Ca ; n Riga della terra cò di fuori nellacittà vengono dall’efsalation del paefe pigliano 0do- mynicate alle re: onde ne fentiamo vnagrata qualità caufata dal vapor mofso piane, = hi > ° Pal . . tt , dalla terra, come nell’£gitto fi ofserua . oltre di ciò fe alcuno fi de a °° gli animali. colchi P Ossramo pigliar fegnodellabonrà delle effalationi del Fffelationi Effetti dell ef alationi fane 262 DELL'HIST. NA TVRA LE san in terra, e vi faccia qualche dimora: inalzato fi fente più lega. gieio, 8: habile almourmento .& appetifce il cibo . Puofsi an-. co argomentarfi dell’effalatione, e dalle cofe che vi nafcono , fe: ba bel colore, e fiano dor rare , e fecoloro che riguardano, l'herbe verdeggianti, dh dilettino , cnoiraporuno altroue la vifta, & le parti legnofe delie piante preflo la terra, fiano più lodabili,., che, de lontane: fe ogni cofa fia ben colorita, le frondiben nutrite, e portino li frutti prefto maturi, & odorati. Siconofcela bontà del: Li eflalation del paele, dagli animaliche vi nafcono: :percioche li fan ciulli iui faranno viuaci, fuccipieni e.ben coloriti:e li cagnuo=. lie figli de oli nn più che altroue eccelleuti, e Gini. Argomentali anco dalle or ripofte : com'è è il grano, l'orzo ,e tutte {petie di biade,e legami, gii fichi, e dattoli, & ogn ‘alerò frurtg, fe lungamente vi fi conleruino: Sarà fegno anco di {ana eflalation, fe di DI che ui dormono, il fonno fia foaue, e l'animo métre i dorme; fia men turbato da infogni. daliecentrarie qualità {irco= “nofcerìl’ eflalation cattiua: dico fe l’ odor della glebadi prefente ba efidztioni n0 ciue , e fuoi ef fer. Que il paefe rende effala- ron grani , € bene alberga se ffaze fol le pate » Le pioggie do pò lunga ficci ta vedono ef- falationi gra- ui. Came diuerfa mente Varia confcciano con li corpi, enara, fia fimile ad odor dicarbon {pento; e fe nell’altre prove nar-, rate ; fi oflerui diuc rfamente diquel che fiè detto. Dunque fe ‘in. tal pacfe, ti occorrerà dimorare per qualche fpatio di tempo, alber-. gando negli, tauolati, e parti alte della cafa, non ne riceuerai nocu® mento: percioche l'effalavoni che dalla terra,e dagli humori fi mo-. uono , follevati in alto lafciano le loro parti gravi nel baflo , ven, cono in alto purgate, e digefte.. Dior odell'Autore fo gu pra le cf dette da $ stimo, e che una -flefa terra fecondo le varie Stagioni fia nella bontà dell' effalationi diuerfa c AP. XIX. Autore. 4 è“ vin qui via Sabino Sn eAaminare la Bang: ema liti dell’eflalationi, e noi diciamo che è c:ò non lolo: cori-' corre la natura del luoco , ma la ltagione anco ; perloche nelle. rime pioggie che fuccedono à lunghi caldi , e ficcita, l’odor della terra bagnata è Itimato molto nociuo:e l' Lc; delle paludi altrimé-. re l'eMtare peftifero; l’inuerno non è nocciuo, nè fi fente graue. Ma. quantunque generalmente della bontà, e malta dell’aria habbia Sabi- LIBRO OTTAVO. 363 Sabino difcorfo, fenza la confideration delle varie nature de’ corpi | auuiene nodimeno che rifpettinamente fecondo le differenze del- le nature, & inhabilità delli corpi, fia l'iftefla aria più all'vno, che all'altro nociua. Dunque fi come fe piante fecondo le differenze de fuoli,ec dell’aria, altre altroue confanno, e moltechein vo fuolo & aria allegriffime fono,in vn'altro malamente vivono, onde è pre- fto, e per ogni leggiera caufa fi perdono: non altrimente fi può fti- mare,chene glianimali auuenga: anzi nell’iftefla fpezie humana, fecondola varietà de’ temperamenti. perloche ne auuiene, che al- tri nell'aria fottile, & aperta percofli dal freddo , fiano da fluflioni moleftati: & altri à contrario quali rauuiuati meglio in tuttele at- tioni,e leggieri, e pronti fi fentono. [DIS Elettion, eg° emendation dell'aria. CAP. xx. Autore. A quel che fin horafi èdetto poffiamo molte coferaccorre, che all’elertione,& alla emendation dell'aria facciano. dico: edipurgarlagreue, & aflotigliarla grofla:ingroflar la fottile,e tem. prar variamente le qualità alli corpi molefte .ma generalmente più al fecco, che all'humido, piùal foruile,chealgroflo debbiamo fem pre inclinare:e quantoci tialecito fuggir l’inegualità, che altrimé- rnegualità te puote auuenirdalla pofitura fecondole piaggie, come nelle ha- vera tor i bitationi efpofte ali’occidente : & altrimente dalla habitatione in n a valle, e luogo paludofo, & acquofo: ue dall'eflalation mofla dal-. __** l'acqua,di giorno fentiamo eccefso di caldo,di notte ecceflo di fred do. &calerimente dalluoco,come nelle habitationi che fouo preflo efuglifafli viui, chenel giorno dalli raggi del Sole percolli,'e nella notte dal freddo notturno raffreddati,rendono l'aria del luogo ine- guale.& alerimente dal molto aperto p efler illuogotale efpofto ad ognifubita mutazione je tempefta. Dunque purgaremo l’aria dalli danni dell’acqua,con tenerli canali continuamére aperti, e purgati!n1,,;;one ; e dall’herbe,che rattégono l'humidità, oche da feftefle rendoito:cat= sretrificazione tiuo odore, onde ne reftarà l’aria libera dall’infezzion delle cattive 404114. eflalationi., e lacontrada più fecca , e purgata:prohibiremo'quan- to fi pofla ilmefcolaméto delle acque marine conle dolci;e fugire-. | mo di auuicinarcià luoghi oue le nebbie paluftri fpente fiano rite-i | nute, inognialtio modo procurando che dette eflalationi; co non iaia peruengano alle noltre habitationi, ò che quanto mea fia pofibile effalationi. | vitac- Piante utili alla corruttio dell'aria è Piante varia méie utili al- la moderatio dell'aria. Efo della ui- se winifera. Noce Giogla. da di ombra necina. Correttiono © dell’ aria con Suffumigtj. e LA RT PATTI 264 DELL’HIST. NATVERALE vi facciano dimora. alche giouerarninolealtezze de colli; e piante’ rrapofte:gli edificijchiufi nell’incontro';:e feneltrati dalla parte oppofta: le ftrade fimilmente drizzare., fichenon trguino dette ef. falationi-dopò le habitationi impedimento: Hora quanto alla cor- rettion dell’aria dalle piante procurata;è freguétifsimo:à tempi:no- ftritra gli alberi; l'vfo:de gli aranci,limoni, cedtt;'e piante conge- neri;checon la foauità; & eccellenza del loro odore, danno non poca commendarione all'aria circoftante e tra frutici, ibmirto ; & il rofmarino, tutticommendattin ciò doppiamente: dico ce della X JD 5 A a 1 È di. bontàdell’odore, e del perpetuo!verdeggiare. equantung we Sabi no.géneralmente commendi glialberide:frutti vili al cibo; non è perciò quefto indiftintamente dariceuere.: ma fi deuc anco confi+ derare quali nella frefchezza,e quali nella bontà dell’odore fiano commendabili, &in che fianowtili fé Piante perpetuamente frohs. zute:in che quelle che l'inverno reftan nude. nelche la vite che dà l'vua,è tra le piante domeftiche molto ftimata.cofi perche'conla fua flefsilitàin ognialtezzafiporta, &inogni:forma fi accommo- da.. come: arico perche l’eltarecon la freguenza delle foglie ; e fre-: fchezzadell'ombrafua.;.mitiga la moleftia de’ raggi folari, e d’in-! contro:Finuerno fpogliata de frondi ;le da libero:tranfito:ondene viene nell'vna e i’altra ftagione:cammoda alle habitationi.La noce. gioglanda quantunque fiariceuutain cibo ; nondimeno è l'ombra: del fuo albero ftimiata, molto è cotpi nociua è graue!: Horafegué- doquelche fa allarertificarion:dell'aria: € in' commune vforetti* ficarl’aria delle ftanze rinchiufa ;:confuochi; e fuffumigij : elig- gefiin quefto.come migliore il fuocodi fiamma ; ‘e percio fi lo- da il fuoto de: farmenti:; e di ‘altre falcine:: migliori in. ciò fe fiano di piàare odotate.8il principal'foggetto:de fuffumigij com muncmenteèlincenfò ;ondeinvna graue peftilenza è tempi no- fiti; alcuni confidati (olo nella virtù de fuochi,iefuffumigij poten- ti; -hantolto:in imprefa il purgar publicamente le franze; e pan- namento, altrimente!pér-ccaufa di detto:contagio pericolofi , fenza. ‘ ‘nocumento'di vitasteliggenfi a detto feruitio: tra le piante quelle ago” 83 VEGA VOLE *radelbodure:: 5 otistori che-fpetialmente finoralla:correttion del contaggio, ‘e corruttela dell’aria lodate, comeil ginepro, erofmarino: edelleragié quelle più; che poflano nellaaccutezza eficcità,che nella molezza:rcifuavi- LA Sto È DEI AY | Aria” 4 LIBRO OTTAVO; 265 efriaPuZzolana, e fuos bagni. C'A Pi: MRI li FA fard forfe né mal fatto fe in quefto luogo inuitati dall’eL ì falationi fotterranee, difcorriamo alquanto di quel chefi ceoba Rimare, dall’aria de'noftri bagni , e fudatorij puzzolani , c diajtri fimili. Che fe noi confideriamo l’effalationi mortifere che man:fitamente da alcune concauitàdi detti luoghi vengon fuori, (arità che vc da DI debbiamo con ragione fofpettare della condition dell’aria tutta , andar fuori Tal éla grotta detta de cani ad Agnano, che ne tiene il nome da ca- fini Pe ni, cheividentrocacciati, incontinente muorono . Tal è in Poz- zualo, fotto il TempiodiSan lacobo, vn bagno antico, detto di Ortodonico : vue è rempo che fofha Borea, ne vien fuori eflalatio- LuogbieNest neàsh huominimornfera. Illago Auerno è già anticamente fa- fa'ano balizi mofo dall’halito , pernitioto a gli veelli. Non altrimente diciamo Pertoji. de gli altri laghi, & acque graui di odore : anzi dall’iftela prefente c,f.cpe mi caligine dell'aria in detti luoghi, par che ragioneuolméte cebbia- dano, e resf mo hauerla fofpetta. D’incontro fe confideriamo li molti efliti del chi DO di fuoco, che di continuo in più parti vengon fuori, potenti à difcio- ei gliere ogni cattiva confiftenza, e fe la lunga (perienza di molti,che quiui dimorando per pigliar l’aiuto de bagni, e fudatorij , ne han coafeguito perfetta falute : oltreche veggiamo le genti ifteffe del paefe di pertetta fanità,ne verremo ragioneuolméte è lodar le qua- lita di detta aria. Debbiamo perciò in detto paefe intendere vna natura di fuolo ineguale,& altroue eflerui condition di minera mi- Inegualità gliore,altrcue peggiore. Quelta dunque altroue rifondédo acque , aria cue rende il pacfe lacuftre:altroue mandando fiamme in alto:&al- ni, dell’aria troue ritrouandofi con aria aperta , altroue con aria rinchiufa tra Pozrelana. valli, porta conditioni varie di paefe. Diciamo nondimeno dalla Gereicio de potenza del caldo,che generalmente domina, difsoluerfi gran par- i natura te delle eflalationi , e confiftenze maligne, e l’aria purificarli . qua- CRI di tunquein alcune parti fegaaraméte, da velenofe eflalationi fia con- amunata. È fe noi di quefta ci feruiamo, come di aria medicata se fappiamola natura de rimedij non efler fchiettamente falutifera è corpi humani:ma adoprata fecondo vna certa proportione: non è marauiglia di alcune minere , & eflalationi , nel femplice lo- ro efler nociue, che rintuzzate, c moderata la lor polianza, ap- 76 porti- è? 1 bi li = sean . ” . ; % 166 DELL'HIST. NATVRALE canfe concor portino beneficio.Concorrendo dunque,e la purification fatta dal venti allabon fuoco, &illuogo dell'habitato in promontorio aperto,e libero da tadel”'aria di ; ce 0 £ fe: ARTE £ Pozzuoli, Ogni cariua vicinanza de itagni, ne rifulta la fana difpofition de- corpi. di (Che alla dottrina dell'aria ffa cosionta la cofideration de viti. CAP. XXII. L Lr Acominciata confideration dell’aria, è gionta la con- fideration degli venti : percioche; 0 fe vogliamo chel ven- to fia l'iftefla aria mofla, ò come Ariftotele dice , che fi faccia dalla fpezie di cfTalation, fecca: inogni modo la confiftenza fua è aerea : oltre che fecondole differenze de venti fi fente l’aria diuerfamente difpofta. Comin ciaremo dunque da quel che di efsi Arittotile n'in- fegha: 0» * DEL- 267 DELL'HISTORIA NATVRALE DI FERRANTE IMPERATO LIBRO NONO. Nel quale fi tratta della generation de uenti , e delle prime confi- ftenzecommuni all'acqua, &all’aria, che fono, piog- gie, neui, rugiade, brine, e gran- dini. (Che fiano due fpetie di eRalationi : e che l'eBalation fec- ca fia il principio de venti . E A P. I, Arift. ZIpicLianDO il noftro principio , diciamo che Due fpezie di fono due fpez'e di effalationi,l’una humida,cl'al- efalzuoni. tra fecca: de qualila prima chiamiamo uapore: la feconda non hà proprio nome: Ma può fomi- r'yng effila- gliarfi à fumo. e ueramente non è la effalation tiore n0 è del Sun humida fenza la fecca,nè la fecca fenzal’humida; tto Senza 3 , vit; altra, ma fe dicono tali fecondo chel’una, ò Paltra foprauanza. Dunque procedendo il giro che fa il Sole: mentre fiaccofta perlo caldo:fol- Jena, e porta in alto l'humidità. e mentre fi allontana per lo raffted damento il uapore s’'infpeffain acqua. perloche più tofto vengono l’acque d'inuerno, che di eftare : e più tofto di notte, che di giorno. L'acqua dunque che uien giù, fi diftribuifce tutta perlaterra in cui in cui eflendo molto fuoco, e calore, & tirandone il Sole non folo la {uperficiale humidità, ma difleccando l’ifteffo corpo terreno: fe- gue di ragione che ne prouengano, due fpezie di eflalationi:la Ua- x falzzion va porofa dico,e lafumofa: de quali quella che è uaporofa tiene MOl- porefa. ta quantità dihumido , & è principio dell’acqua che pioue . quella che èefumofa, èfecca , e principio proprio dalla natura de uenti. Quanto fi è detto dall'efler delle cofe fi comprova: perche già è ma- nifefto, che fial’una eflalatione differente dall’altra:e che'i Sole, & Materia del shy WAS ì DI No - ’ ’ » (aa 1 d venio diyerfa il caldo,che èin efla terra,moua l'unael'altra: efsédo diquele dette dita maeris fpezie diuerfe, ne uien di confeguenza che mon fia l’iftefla natura dell'acqua. FARE del 0 zi <( È) Effalation fue mofa + ‘268 ——DELL’HIST. NATVRALE del vento, & dell'acquèche piouc, comealcuniftimano, dicendo, chel'iftefaatia mentre fi muoue è vento:e mentre ftà c fi apprende FO divenga acqua, L'aria dunque fecondo quel che moftriamo pro- Dar di ef uiene dall’vna, e l'altra natura. percioche il vapore è humido, e lationi . freddo: aria inquanto riccue facilmente determinatione: Gui do inquanto fi fa dalla fuftanza dell'acqua di cui la natura è fred- da.&ilfumoècaldo,e fecco. da quali ambedue nature congionte ne prouienela natura dell’aria humida, e calda. Stimo dunque cO- fa inconuenmiente, che l’aria che ne circonda comunque fi moua, e di douunque venga , fia vento. Ma direi più tofto, che fi come non ogni acqua AA e fume , quantunque fiain old quantità : eche veramente fiume fia quello, c'haue il fuo fonte, & origine: vero deue ba cofi anco fi debbia dir de gli venti.ne fi dirà vento qualunque g oran ucre origine quantità diaria da eran cafo mofla, mentre non habbia: origine, € non Mi men te che'ifume fONtE » Di quel che diciante; fe ne piglia argomento dalle cole iftef fe, dico che facendofi continua ale , ò poca, 0 molta, che fia di confeguenza, ne prouengono e nuuole e venti, fecondo le loro proprietà: e perche altre volte foprabonda la eflalation vapo- come attrian 1Ofa, altreuolte la fecca,e fumofa. ne auuien differenzane gli anni, ni fiano pioso che altri fiano piouofi , & humidi : altri ventofi, e fecchi. & aviuic- È atriafent e che le ficcità, ele pioggie altre volte uengano abondantemente in tutta la contrada, ò nella fua maggior parte : altre volte compar- Come vna p- titamente: dico che in vna fua parte fiano molte pioggie, & l’altra Di parte fia fecca, fecondo che fimilmente fono, ò non fono difpofie fpofta dail'al- n Sole, conio che l’yno, o l’altra fpezie di eflalatione foprauan- tra. , € fecondo che l'effalation fecca fi muoua nella fua propria con- I ,0 trapafli nella vicina, ò pur da venti fia fpenta in altra lonta- comparati na. Quefto iftefio fuole auuenir ne gli corpi: dico che fia la parte di del ventre foprana fecca, ela baffa humida, o alcontrario humida Ania foprana, c fecca la di baffo. in oltre auuiene dopo le pioggie ef- fer venti, e dopo li ventiefler pioggie per le caufe iltefle. percio- che dopò le pioggie feccandofilaterra, e dal caldo che è dentro di cfla, e dal caldo che vien d’alto: : quel 1° ne eflalaè l’ifteflo cor- po MS a appartamento di tal materia, & hauen- do dominio li venti : mentre il caldo fi 1 apparta , c cà ne và in alto , fi riftringe il vapore , e diviene acqua . onde accoglien- dofile nubi rafreddan l’effalation fecca, e ceffanl’ acque. Dunque nel modo detto le acque fan ceffarliventi, cli venti calar l'acqua. Dalie LIBRO NONO; tha Delle ifteffe caufe auuiene,che perlo piùli venti fiano;ò dell’vno,ò Venti princi- dell'altro polo. e per lo più foffi, o Borca, duet Oftro : delche ne è palmence fof- caufa, perche il Sole non và per quefti luoghi, ma ad effi horafi ac cofta, hora fi fcofta: tenendo fem pre il corfo fuo dal Leuante, al Po nente: onde le nubi fi accogliono alle bande verfoli poli, è qua- li, accoftandofi egli eflala l'humido,e vienl'ettate:difcoftandofi ricalan le pioggie , e ritorna l’inuerno. L’eftate dunque, e l’inuer- no vengono dall'accoltamento, ò difcoftaméto che fa il Sole: e dal- l'iftefla caufa l'acqua l’inalza, o uien giù ima fe nelle parti eftreme aquali fiaccofta, e difcofta il Sole alternaramente,come fono,l’or- fa, &ilpolo del meriggio:iui più che altroue cala molt'acqua : & ouericeue la terra molta acqua, iui è neceffario che faccia molta ef- falatione,come veggiamo dalli verdi legni vfcir molto fumo:e l'ef- falatione è vento:fegue diragione, che da quefte due parti foffino la maggior parte, c glipiù principali degli venti. Quelli dunque che vengono da tramontana Boree , e quelliche da meriggio Oftri fono chiamati, & il mouimentoloro è obliquo foffiando intorno laterra, quantunque l’effalatione s'inalzi dritta: percioche l’aria continente tutta feguita il mouimento celefte. Potrebbefi dunque dubitare onde fia il principio de gli venti, dicoòdisù, odignù: che fe innanzi che fi fenta mouimento di vento fi vegga mouerfi nell'aria chiara alcuna nuuola, ò caligine, fignifica nel fuo andare, e principio di vento, & onde venga, dalche fi dimoftra , che il prin cipio fia alto . ma fe vogliamo confiderare che il vento fia vna mol- titudine di effalation fecca moffa intorno laterra: intenderemo in- fieme, e che il principio del movimento fia di fopra, & il principio della materia, egeneration fia di fotto. e che cue giunge l’eflalatio- ne , indi comincia a mouerfi il vento . dunque alle circolatio- ni fi dà il dominio delle:cote dalla terra allontanate: ela materia fifumminiftra dalla terrà. raccogliendofi dunque à poco i poco molte eflalationi in vno,fifa indiil vento.e perciò vue comin . ciano, iui fono di pucchiflima forza, ma andando oltre : diuengono molto potenti. Quindi auuicne che il pacfe fotto l'orfa l'inuerno è tranquillo. .. ma procedendofi oltre il vento i diuien molto po- 1 tente; * Z ‘4 Della fiano dall: po- lio Boree è oftr Îo Se'l principio del vento fia da terra, ò di baffo, è da ale 10% Come il prin= cipio fia dalla terra, e come da alto ° fome il sole faccia macar è venti + Tranquillità * de’ venti dal- l’effremità de freddi,e dalla eftremità' de caldi + Orione tempe fiofi{Fino. Etefti quando foffiano. «Ambionità nei scfimet- to de gli £Ete- fido pr® è 179 DELL'HIST. NATVRALE Della duratione , e del mancamento de nenti. CAPI Asift. L Sole dunquee moueli venti, egli fa ceflare: percioche disfà le eflalationi , che poche ; e deboli fono, e col caldo maggiore | aifgrega il caldo minore, che è dentro dell’effalatione. in oltre an- ticipando in feccarla terra ,innanziche fia fatto molto appartamé- «to, confumail vento : non altrimente che fe picciola cofa da bru- ‘ciare fi metta 1n fuoco potente , fibrucia prima che facciafumo. Dunque per le dette caufe il Sole può far ceflare li venti,ò prohibé- do da principio, che non fifaccino, òconfumandole, ò con l’an- tecipato difleccamento prohibendo che fi mouano: perloche do- pò del nafcimento di Orione, fuole efler molta tranquillità fin che vengan gli Etefij, egli Prodromi . fendo che vniuerfalmente de tranquillità vengono da ambe le due caufe ;.dico ; ò che il freddo cftingua l’elfalatione, come nelle granfreddure je congelamenti: ò che l'etialation dal molto caldo, & infogamento fi ammarcifcai. d'incontro molti venti fi generano neglitempiintramezzi,; dico tempo rramezzo, quel che è tra li dui.ftati quicti,l'vno nelqualeno era anco generata l’eflalatione, l'altro nelqualeè giò paflata; «e non venuta l'altra. per quefto dunque Orione fuolgetiere ncerto;e mo letto cofinelfuo mafecre, come nelcolcare, perche vien l'una, e l’altro nella mutation de tempi.dicftate; ed’innerno ; oltre che per la grindezza della .conftellatione porta cofinel colcarea; come nel nafcere molto tempo :& è cofacerta, che tutte;le mutationi.per l'incertezza-portano turboléza . Magli Etefij foffiano dopò li foltti- tii:edepo il nafcimerito del cane: dica mè quando il Sole è;;molto Vicino , è quando è diftante. efoffiano:nelgiorno celano nella notte. non-fotha diqua prima,perche eflendadi. vicino il Sole pre- uienedifleccandolageneration dell’eflalatione: ma difcoftansiofi alquanto;ilcalor è mediocre: onde l'icquecongelatefi liquetanno, cla terraifleccata ie dal proprio calor je dal Sole ys'accende, & ef= fala.e celano la matte: percioche:m ahca per. la freddezza delle not ti il congelato, diliquefarfi. eflala‘durique nonquel che è congela» to, nè quelche hà nientedi fecco: mailigorpo fecco, quando è aca compagnato dalla humidità. Madubitano alcuni perche dopò lo folfUtio di eltare foffino continuamente li venti borcali detti te RIDE: i: fij.c IP LEABRO NON 0; 271 fij;c non l'iftefo avuenga negli venti auftrali, dopò lo folftitio d'in uerno, &è il dubbio non fenza ragione. e veramente neltempo ‘oppotto fottano li venti chiamati Leuconoti, ma perche non fono nell iltetfo modo continui, non efiendo mamifetti danno occafione | di cercarne la ragione. Diciò dunque ne è caufà perche Borca fof- fia da gli luoghi otro l'orfa pieni di molra acqua, e molta neue, qual difcioita dal Sole , foihano gli Erefij più tolto dopò , che nell ifteflo foltutio; fendo che il maggior caldo fa, non quando stesi venti il Sole fi è pì avvicinato all'orfa, ma quando fe ne ritorna, e che Jetcesrionali, non fia ancora allotanato: percioche fi ritroua hauer rifcaldato per maggior fpatio di tempo. colì dunque nell’Etefij auuiene. ma do- | polofoiftitio de inuerno foffiano gli Ornithiy,che fi poffono chia- Ornithi. mare Etelij deboli . quefti fono e di forza minore,e toffiuno piùtar «di de gli Etefij cominciando il fettuagefimo di dopò: quando 1l So- ;le per la lontananza e men potente. e non foffiano continui:perche -all’hora fifarifolutione , & eflalano le parti fuperficiali, e deboli. «ma le paiti più congelate richiedono maggior calore: quefti dun- | sque interpollatamente foffiano, fin che fotto li folfitij comin- - cino à foftiar gli Erefij, de quali è proprio il foffio cotinuo. Diciamo Qlra non NE “anco chel’Oltro a noi no foffia dall'altro polo,come faBorca,ma dal px Di Lai hi «tropico , circolo che fa il Sole nelli tempi eftiui. Percioche eflendo Pifinzion del «Ta larghezza della terra diuifa in cinque fafcie, l’vna nel mezzo , vue RO di ‘perpendicularmente vengono li raggi del Sole fecondole parti del- mezzo; e z0- «l’anno ; altre due che cingono l’vnal'vno, e l’altra l'altro polo: nel. Pi sle quali non è habitatione per la molta freddezza , come ne anco babitabili. ‘nella mezzana perlo caldo.reftano due fafcie tramezze,, tra le dette iduefredde , e lacalda, l'una habitata da noi, l’altra habitata dagli ‘altri appartari da nol. & è di ragione che come noi habbiamo il ven sto che viene dalle bade del noftro polo:cofi anco l’habbiano quel- ‘Trecomenon peruiene il noftro Borea a gli habitatori dell'altra fa- fia abitabile : cofi il loro vento polare non peruiene a noi:perche :idunque l'habitation noftra inclina al polo dell’orfa,owe quantun- que foffiano più Borci, mancano nondimeno quì, ne poilono tra- -paflare all'altra fafcia habitabile.veggiamo anco che nel modo,che -quiui foffiano li Borei,e gli Oftri,colt nel mare auftrale oltre l’Afri- sy ‘cacontinuamete foffiano gli Euri,e Zephiri fuccedendo l’vn all'al- no e, “tro. dunque raccogliamo che l'Oftro n6 è véto,che venga dall'altro le, come Bo- ut Da . ; sa "les rea, Cftro nel polo,anzi ne anco dal tropico d'inucrno,pche ne verrebbe D ne #1 SA n. a Lenconoti ve ti aufti dlio 273 DELL'HIST. NATVRALE dal tropico di ctate. Vien dunque Oftro confufamente dalla detta fafcia mezzana, c luoco bruciato che per la vicinanza del Sole non hà acqua, nè pafcoli, da quali per rifolution dell'humore fottiaffe- CU ro gli Etefij. perche dunque dalla parte meridionale , e più diftefa, Soiea. —cpivampia,nefegue che molto maggioree diftefose più caldo fia l’Oftro del Borea, e che più tolto preuenga quel di là in qua, che quefto di quà in lè. General diuifione, e determination de gli nenti. | Capo rit. Arift. CA della pofitura de gli venti, quali di efsi tra di fe contrari; M fiano: e quali poflano foffiare infieme, e quali nò . & in ol tre quanti, equali fiano , e dell'altre circoftanze de’ quali nelli particolari problemi ragionato non habbiamo, hora ragio- naremo . Dunque per più fegnato intendimento , per conto della pofiturabifogna farne defcrizzione . Intendafi perciò il circolo del- l’orizonte nella parte del m6do habitata da noi . e fuppofto che c6- Quali venti trarij di luogo fiano quelli che più lontani fono di luogo, fin come fiano contra- contrarie fpezie quelle che quanto più nella fpezie difcofto:intéde- n remo nel circolo dell’Orizonte vn diametro dal nafciméto al colca- Quattro ter- MENTO cquinozziale, & vn°altro, che co’l detto s'incroccia dal pon- ni rai to dell’orfa al meriggio . Hora fe pigliaremo gli dui altri nafcimé- riondegliué- 1 dico il nafcimento di eftate,ed'inuerno, e gli dui colcamentifi- Ha, milmente di eftate,e d'inuerno : haueremoli dui contrari}, dalcol- d ti ra camento cquinozziale, Zephyro, e dal nafcimento equinozziale leyante, ego» Apeliote: & gli altri due, Borea dal ponto dell’orfa, & Noto dal pu- nente to del meriggio. Sono dunque contrarij gli due primi, e contrari) Quali ventifi DCO gli due feguenti.perche fono quanto più lontani:e pofti d'in- dican contra. COntTO per diametro . perl’iftefla caufa al vento Cacia, chevien 1] dal nafcimento eltiuo non fi oppone Argefte, che viene dal colcamento di eltate, ma Lebeccio che foffia dal colcamento d'inuerno: & all'Euro, che foffia dal nafcimento d’inuerno ; e fi auuicina al Noto fi oppone non Lebeccio dal colcamento d’inuer- d Ca no, ma Argette dal colcamento di eftare . Li detti venti dunque fo- sentrione non MO POÎti in contrario, ma ve ne fono altri due è quali non fi affe- barno contra enano contrari) , dico il Trafcia collateral di Borea verfo Occiden- ry sonofcinti. re e mezano tra Borea, & Arsefte:e'l Mefe collateraldi Borea ver- . (e) . . » . . fo Leuante, e tra eflo Borca, e Cecia. all'vno, e l'altro di quefti non fiaf- le S59 fi aflegna contrario , che farebbonogli due collaterali di Oftro:ec- cetto che fe volefsimo al Trafcia opponezrli il Phanicia, il cui foffio è poco conofciuto. Quelti dunque fonogli venti communemen- Da dalla te riceuuti. Ma perche fia appo noi maggior il numero de ven- Ei fa at ti, dalla parte dell'Orfa , che da Meriggio , ne è caufa : perche gior numero noi famo in quella parte habitabil diterra , che è verfo l'Or- iL fa, oue accogliendofi gran quantità di acqua, e dineue, e disfa- cendofi quefte fuftanze nella terra, rifcaldate,e dal caldo del Sole, Riduttion di e dal caldo della terra iftefla, neceffariamente vi figenera maggior P!#*er* “Po } e I 3 ri: conumeree copia di efialationi, e perciò occupa più luochi. Horaraunando sAparltia . Settentrione. & polo dell’Orfa» Tramontana. Borea. e a Mefe. i as \ \ «ArgeSte. Olimpia » Colcamento eftino. Cacia. afcimento chino. Ponente. Zephiro » Leuante. aApeliote. Colcamito equinozziale . Nafi cimento equinoze Ziale. Lebeccio. Euro. Colcamento d’inuerno. Nafcimento d'inuersto » Phanicia, Itagene . Noto. Ofiro. Mezzodì. Polo oppefto. le differenze de venti, diciamo che Boreale è detto principalmente quelche viene dal punto dall’Orfa, fi da nondimeno l’ifteffo nome agli fuoi collaterali Trafcia, e Mefe: Ceciaè vento ftimato com- mune à Borea, & Apeliote. Sotto nome di Oftro intendiamo Ita- gene, che vien da mezzo giorno . & ancoil fuo collateral,che chia- miamoLebeccio. Sotto nome di Leuante intendiamo quel che vie ne dal ponto equinozziale, & Euro anco. IlPhaniciaè ftimato Generaliffima | dimfion de ué commune aLeuante, & a Noto. Sottonome di Zephyro ficom- ,; n due diff prendono e quel che viene dal Ponente equinozziale, & Argefte. renze, Ma con più vniuerfal determinatione fi riducono à due differenze, Sc una parte di ehi fono detti Boreali, un’altra Auftrali. Dunque gl 274 DELL’HIST. NATVRALE gli Zephyti fi conhumerano con li Boreali, gli Apelioti con gli Aultrali:perciochegli Oriérali più caldi fono,e gli Occidentali più freddi: come che gli Leuantinifiano più forto del Sole: e gli Occi- dentali prefto dal Sole abandonati, &aqualipiù tardi peruiene. venti chepor Ordinari dunquecofigli venti, è manifetto che gli contratij non è fono foffarim poflibil che infieme foffino, perche fono oppotti per diametro se sE quello à cui fi fà violéza cella. ma in quelli che altriméte dipolti io- no,fe pigliati fiano 11 pofti tra di fe, come, Cacia, & Euro,e potlibil Differenze de che umbi fiano fauoreuoli nel portare ad vno itteflo fegno: quati- Di: a que da vnvifteflo fegno non vengano, ne fia l’iftefto foffio. Equan #58 to alla contrarietà de venti, diciamo che fecondo li tempi contra- rij dell’anno, principalmente foffinoli venti contrarij. Nell'equi- nozzio di primaucra-Cacia, e generalmente quelli che fono fuori deltropico eftiuo:ne:l’autunnal sempo Lebeccio: nello folltitio di venti checae State Zephyro,& nello folftitio d'inuerno, Euro . Sogliono fopra- ciano gli alri venire, e ributtando farceflargli altri: l'A paria, il Trafcia, & l’Argefte: percioche quefti vengono di vicino, e fono {peli, e ga- Dual gliardi: perloche anco fono tràgli alri tutti, più fereni. Dunque fiaro fereni,e foffiando di vicino più che gli altri venti, e quelli ributtando;tan perche. — checeflino:e disfacendo la confiftenza delle nubi fanno ferenità, fe non auvenga che oltre modo freddi fiano: percio he ail'hota fe- reni non fono.mafe auuenga che più freddi fiano che grandi, al- l’horaanticipando,anzi congelano che ributtano . Dinerfamen- te da quelti fa Cacia,che non rafferena : percioche riflette in fe ftef- fo, onde ne è forto il prouerbio ditirare è fe fteflo, come Cacia Matatione, e fa delle nubi. Madella continuata fucceffione de venti fatta in gi- fuccefsion de PUNT ; i ST S AGE ro dell'vno all’altro vento: diciamo che fegua il paffaggio del So- operazioni & le: percioche il confeguente fegue il fuo principio. Dunque a 1245" fecondo il principio che è il Sole, fegue il mouimento de venti. Diciamo in oltre che gli venti contrarii apportino;ò effetti fimili,o | contrari:percioche Lebeccio,e Cacia,che chiamano Hellefpontia, ARE ambi humidi fono. Argefte, & Euro, che chiamano Apeliore , am- bi fon fecchi. Mal'Euro eflendo da principio fecco , finifce con yentinenofi. acqua. Neuofi fommamentefono Mefe, & Aparctia: come che -___, freddilimifono.grandinofi fono Apardtia, Trafcia, & Aigefte. venti grandi- . i TO] rea ORE 3 : sin caldi, Noto, Zephyro,& Euro. Empionoilcieldenubi, Cecia vcnti nuuolo con fpeflezza, e di più rare nubi Lebeccio. Mataleffetto fa Cacia, fi. perche riflette in fc fteffo , & è commune è Borea, & Euro: dunque cilen- LIBRO: NONO! 275 effendo freddo congela l’ariache vapora,c di confeguéza raccoglie le nubi: in oltre eflendo di pofitura oriétale abonda di molta mate ria,e vapore,cheegli fpenge inanzi. Sereni fono Apardva, Trafcia, & Argelte,e ne habbiamo dato la caufa. Vengono con bal:ni,e oli hora dettie Mele: percioche foffiando di vicino fonofreddi , c la materia del baleno fa feparatione perlo condenfiméto caufato dal freddo. Per la caufa iftefla alcuni di efsi fono gradinofi, pes lo pre- ftoagghiacciamento che apportano. Mafono procelloli gli ven- ti primariamente nella ftagion di Autino, &apprefio nelia prima- ucra,& più de gli aleri venti AperCtia, Trafcia, & Argefic:percioche le procelle vérono da véti che foprauégono a gli altri che foffiano. Ilche hanno gli fopradetti, che fopra fanno impeto à gli altri che prima foffiauano, come n’habbiamo detto la caufa . Diciamo an- cora che gli Etefi] venti come fi è detto proprij dell’eftate , fanno mutatione è coloro che habitano verfo Occidente ,e paflano gli Aparétij in Trafci) argetti, e Zephyri,chabbiamo detto efler con- numerati tra Borcali : dunque cominciando dall’Orfa finifcono finalmente ne gli detti venti difcotti. Ma a coloro che verfo Leuan te habitano fan da Apardtia giro ad Apeliote. Varie confiderationi appartenenti alla dottrina de venti. GiAD LV. Aut. I x quì ariftotele dottaméte delle differenze nomi, e proprie- G tà de venti: alli cui dettiaggiungeremo alcune noftre confi- derazioni, parte in modo di effaminatione, e parte maggior com- pimento di dottrina; acciò quelta parte relli quanto pofsibil ci fia chiarita. Cominciando dunque dalla materia propria de venti fe fial’ariaiftefla come molti Filofofi hanno affermato, ò altra fuftan- za, come parche ariftotele affermi dicendo ; che il vento fia non il femplice mouiméro dell'aria,ma il fuflo di eflalation fecca:c c'hab bia origine, nel modo che fono li fonti de fiumi.Diciamo che ogni foftanza fpiritale pofla efler materia de venti: e come l’eflalation fecca métre eflalata dal fuo corpo ftà,n6 fi può dir vento, ma piglia folamére tal nome métre corre, e foffia:cofi debbiamo dir dell’aria edi qualfiuoglia fpezie di effalatione. ne altra differenza aflegna- motral’efler, el non effer vento, chel dal mouerfi,ò non moucifi l'aria, ò detra eflalatione. Quantunque non di ogni {pezie dimo» uimen- Venti ferenî . Venti c0 ba= leni. Venti procel loft quando, e quali » Mutation de gli Etefîi da un vento in vi'altro, Qualfiala p- pria materia de venti. Il vento è me uimeto di f= fianza fpirita le. Onde uenga il mouimeto de gli venti è Vartj modi generatini di vento. Primo. Secondo. Quarto. Quinto Seflo . Venti propry de paeft . ‘Principio di vento da ogni parte di terra 276 DELL’HIST. NATVRALE uimentociò diciamo: ma folamentedì quelche habbia flufso: il- che è vna continuata facceflione dell'aria fegnente alla precedente. Dunque nè il fumo, nèle nebbie matutine quantunque molte di efse atfattofecche fiano, fi poffono dir vento:ma folamente il foffio.. Confifte dunque l'efler del vento non nella differenza della mate- ria (piritale, ma nell’efler flufsa è non flufsa. Segue hora che in- ueftighiamo qual fia il principio dital movimento. nelche farà forfi ben fatto fe pigliandone argomento dalle cofe al fenfo mani- fefte , trapafsiamo alle lontane, & ofcure. Veggiamo dunque il vento generarfi altrimente da movimento d'inftromento che fpin ge, l’aria,come fa ilfabello:& altrimente da coprefsione, come au- ujene nel fiatar degli animali, owe tiratal'aria nel petto, di nuovo fuori firimanda:e come avviene nel folle, che empiendofi nella. {ua dilatation d’aria, dinuouo premuto foffia. & altrimente ne gli. buchiche à concauità grandi rilpondono : oue auuiene,che il mo-. uimento che poco è neil'aria {patiofa,fi moltiplicarittretto, e fi vai {ce nel flufso del buco. & altrimente fe li da il ffuffo, e riflulso col rifcaldamento, e raftredjdamento delle parti: come fanno gli artefi- ci fpiritali:mentre rifcaldata alcuna cGauità in cui rifponda fiftola, l'aria cacciata verfo fuori fi moue, perlo dilatamento fatto nelia concauirà rifcaldata : qual dinuouo raffredata , fatto reftringimen- to l’aria vi ricorre. Veggiamo anco altrimente dal corfo deil’acque generarfi vento, come nell’aure matutine de fumi, e ne gli aque- dotti, e nelle cadute di acqua da alto. Et altrimente da bolloridi bumore, & altre materie, che rifoluendofi in fuftanza fpiritale fan no vento, apportando violenza, e fchioppamento alli vafi che le contengono. Cofi da vali couerti che tengano acqua, potfti prefso al calor del fuogo, lafciato alcun piccolo buco, per cue foffi, fi ac- cende il fuoco col fuo foffio. Horatrapafsiamo alle cofe che più rimofse dall'intelligenzafono, veggiamo fecondo le differenze de paefi efserui particolar proprietà de venti, & altri véri efser propri] advn pacfe: altri ad altri. come nella Puglia è proprio il Fauonio, ad altri il Maettrale : ad altri Borea. Nella noftraterra di Lauoro, Borea, e Sirocco, &allevolte Lebeccio. Et efsendo ogni terra di vento generatiua, più, è meno, fecondo che dibumore fia parteci- pe, &cheda forzadi caldo fia toccata: non debbiamo alsegnar cer to principio di luogo à gli venti: ma tutte le parti della terra egual- mente quanto à fe ftefte eccetto quanto,o l'oltacolo de monti, ò il corfo LIBRO NONO. 277 corfo de ualli,ò alcuna apritura l’accogliefle:ò che la particolare ha- bilità del luogo alla fua generation concorrefle: perloche non é ciu- bio , che più dalle paludi, che daterra fecca, e pit da quefta, che da paefi faflofi debbiamo afpettar abondanzadi eflalatione. Refta da “confiderarfi come l’eflalation mofla, più uerfo una parte . che ver- {o l’altra habbia da mouerfi,& onde pofla ciò prouenire. Pico dun- que che non è dubbio , che in cidimporti molto l’oftacolo. Dico che fe l'effalatione in pianofigeneri, e moltiplicata quelta habbia il piano montofità da alcuna parte, mentre la materia moltiplica- ta ha neceflità di luoco vue fi diffonda, e non l'è permeffo di afcen- dere più in alto : percioche bifogna dar termine nel falire : ri- trouando da vna parte l'oftacolo de monti: è neceflario che il foto uada nella parte oppolta. e quella che in alti monti fige- nera mentre moltiplicando non può nel fuo luogo contenerfi , che cali nelle piane : perloche per lo più l'impetuofità de uenti fiueggono da monti defcendere , e fe alcuni uenti maritimi fono: hanno oltre del mare a!tro concrefpamero de monti; onde detti ué- ticalando rrapaflavo il mare. Dailecofe da noi dette fi può racco. gliere che in uno ifteffo momento di tempo, in qualche cdilîanza de paefi,da uno ittefio principio, potfono foffiar uéri molto diuerfi. Bifogna ancora confiderare non folo il principio di fluffo prouenir dalla terra, ma più propinquamente dall’eflalationi accolte, e dalle iftefle nubi, che in vento fi fciolgono . e confiderar dette nubi rifol uerfi parte in acqua, parte in vento, e parte in nebbia, ò in aria fere- na.Dalche ne può feguire anco la circolar fucceffione de venti: per- cioche cacciate le nubi in parte ue ritrouino oftacolo, iui ritenute firifoluonoin vento, che diftefo fecondo linea orizontale diuerfa dalla prima fa altro corfo di vento. Diique vna iftefla materia de nu bi,& effalationi farà foggetto di diuerfe differenze di venti, diuifi dinome, fecondo le parti dell'orizonte:nelqual modo nella pianez za della Puglia habbiamo offeruato più volte il Fiuonio mutarfi in Maeftrale, & il Maeftralein Borea, &alle volte farli circolatione dall'vno nell'altro , quafi per tutto il circuito dell'orizonte. Hora quanto alle qualità del caldo, e freddo,bifogna flimar quefto auue- nire cofi dal luogo onde eflala, come dal luogo per oue pafla. per- cioche non debbiamo dubitare che l’eflalationi che dalle neu fi fciolgono, fiano più fredde di quelle che vengono'dalla terra fem- plicemente bagnata, & humorofa. Cofineltranfito per vue paf- Aa fano; Una terrapiù che vn'altra effer generati ua di vento. Perche l'efa lation fi mona più verfo una che verfo vn° altra parte. Da vno ifeffo principio pof= fono in varij paefî fofiiar nenti varij. Venti che vé gono dalla vi fotution de us bi. Continua fuc- ceffione, e mu tation da vn vento in un’ al 0. wiffeTa par ticolar mate- ria fucceffina mente piglia vary nomi de venti diuerfi è tr Vv Dinerfe quali tade uenti,ca de dipendono. Fauonio afpo Pugliefi,e [ua qualita. Qualita de 4? ti onde depen dono. Venti altrone hanno aitre qualità. Venti varia- mere altroue portano piog- gie, altroue fe renità Oggetto de monti ritiene le nubi, Venti varia» mente copro- node nesi le parti motane, e le parti ma- rine, 278 DELL’HIST. NATVRALE fano : generalmente fi deue ftimare; che li venti che dalli pacfi Meridionali vengano fiano più caldi di quelli che dalli fettentrio= nali : quantunque nelle particolari difierenze de pacfi alle vol- te TORE auuenga , come veggiamo nella de l'Oltrog che quanto alla pofitura dell’orizonte farebbe il più di tutti cal- do efier nondimeno men caldo del Fauonio. Già ho detto del Fa- uonio che: appo gli antichi.era? ifteflo vento Ponentino.Hora a appo Puglieli,& glia ii dell’ifteflo tratto di terra, fotto detto nome è chia mato coli ih vero Ponente come soc tandillo verfo Meriggio, nel- la genera! diuifione detto Lebeccio. Il Lebeccio dunque, & l'iftef fo Ponente ambi fotto nome di Fauonio appellati in quefte corrade fono caldiflimi,& infogatitlimi,e fegnatamete nell’eftate,e tépi fec- chi, onde DI eo quiui gli corpi de animali ammalati,e l’infiac- cano,e l’ifteflo fanno nell’herbe: &a c6trario Borca gli follena; eri- crea. Diuerfamente da quefto auuiene nella pendenza contraria Ver fo il mar noltro: perciocheBorea fi (ente più tofto difleccatiuo,e nel- l'eftate caldo, & infogato . Il Lebeccio , e Ponente riftoratiuo de fe- minati, e della campagna. Vedefi danque cheli venti, fecondole cOtrarie pendenze cotrariamente operano . è quelli che altroue fec chifono, altroue humidi fi fentono:e che ciò nò folo dalle differéze orizorali,ma anco dal fito della terra habbia mométoL'iftefla cofi- deratione fi fa nel fereno e nuuolofo, nellecco,e piouoto . nè fono” l’iftefli venti nel comune de paeli di effeno fimili; anzi quelli chel. trouve cargano de nubi,e pioggie; altroue fono fereni:&à contrario li fereni in vn pacfe; in altriturbidi fono: perlocheli venti meri dionali maritimi che nel tratto di terra noftro Napolitano portano pioggie, ecargono l’aria de nubi:fanno nella P. glia cotrario effetto: duque poitàdo lenuuole fino a gli vltimi termini de mot, che cò la parte piana della Puglia cofinano , cargado le fommitaàdidetti moti fofano pia Pugliatutta chiari; ARChO o Borea,d il Maeftrale,ò Leua- te ripigliado il fofio porti le pioggie. Quindifi puofiimare che al: racco: glimento delie nubi, e generation delle | pioggie faccia molto. i ‘oggetto della terra,e de moti,c che Raro) live marini portadola. confifteza delle rubi &eflalationi contro di detto oggetto cumula-. dofi la materia Ghaluchtie fi rilafla in pioggie , E :he non fan-: nol’ettalationi, che tal rattenimento non hanno. Ne fegue anco: che altri venti nelle piane;e vicino lemaremme, altri nelle - parti lon: tane, emontuofe le loro pioggie, 0 neui portino ; come il Si nella Lo è LIBRO NONO... 279 nella Pugliaiui detto fchiauonefca,carrica di neue Je parti mariti venti che car me, e piane vicine:perefler di quefta parte il pacle aperto, & sport ricano di nes fto al fuo foffio. Ma.il Maeftrale ad efli detto Maiellele da Maiel- , cui lamontedi Apruzzo, carricali monti, ele parti alte, Percioche è. vent. ché dalle parti in, edi vicino viene L’ifteffo fa Borea, che quantunque a, difcoflo venga: nodimeno per l’Oftacolo del monte Gargano grani parte della piana Pug 7lia ne vien dalle neui da eflo portate dio Si rende caufa di molte cofe ofermate nella natura de venti . rie ArSa A LLE cofe già. dette potremo facilmente ali cani di DD quanto gli antichi nella varietà de gli effetti caufati da venti ci lafciarono annotato:e perche l’iltefli venti che in Grecia apporta- perche bifef no pioggia: nell'Egitto fiano fereni:già che l'Egitto nella pofitura e fi verzi che fo qual: tà, paragonato ni maggiore al minore non i malamente alla Pu- Si ak: glia rifponda, e la Greciaal lito contrario ,e pendente verfo Merig Lia in Egit gio: qual'è la noftra Campania. Intenderemo ancora la caufa della ‘© % DE lunga ferenità nell'Egitto: perche habbiamo detto il rattenimento ali delle nubi farfi d all'oftaculo demonti, che quiui eflendo molto l0- © dpezlia, tani, non danno occafione alle pioggie. Quanto alla contrarietà de SI venti che non foffino infieme gli venti contrari, diciamo noi che Perche in £- ciò non aniERgPile, mentre l'vnofiainferiore, &à terra vicino ca Se quafi l’altro fuperiore, e nella più alta parte dell’aria. 1lche la continua Dir ATIAE fperienza ci dimoftra nel mouimento delle nubi: percioche nel cO- che di none trafto de veti, fe noi ftando pigliamo con l'occhio alcun termine fta o bile Jdal paragone di cui pofsiamo confideraril mouimento di efle tempo contra nubi, vedremo le nubi inferiori verfo una parte , le fuperiori rift verfo vn’altra mouerfi, & alle volte di mouimento affatto contra- rio. echegli venti à terra propinquifi fiano più potenti à d difcacciar il Perche li nen vento contrario, € fuperiore è cofa alla ragion conforme: per» I Ae cioche la fodezza della terra le fa fpalla , e le porge aiuto a ri- ia buttar il vento contrario. Segue hora che confideramo la diui- 0. fion dell’Orizonte nel fito de ali venti:e come diuerfamente fia l'orizonte nel ftata da gli autori confiderata. Diciamo dunque che tutti han con- È sai fentito nella prima diftribution dell'Orizonte , e nella colloca- 3 ° tion de quattro venti principali,dico di Tramontana,&del fuoop- ofto Mezzogiorno, e diLcuante, & dell’ oppofto {uo Ponente, Tr Ma fono ftati diuerlì nell ordination de venti tramezzi: percioche #r0uenti a Aa 2 eflen= ©ipali. £35 DELL'HIST. NA'TVRALE effendo fecondo la pofition di detri i quattro venti principali, diufa SM l’Orizontein quattro quadranti: altri foprà’diuifero ciafcun qua vifonenétig, Arantein parte dae, altri in tre. Duriquè fecondola prima diuifioné altri 13. * vengonotrali quattro principali collocati; altri quattro venti ché dannola farma tutta di otto. e nella feconda diuifionetra lî quat= tro principali vengono otto venti, che dan la fumma tutta de venti Diuifionene- dodici La prima a diftributione detri in'‘otto venti fù da alcuni liwenti 8 fse- de gli antichi riceuuta; & hoggi ccommunillimaà naviganti. per ta da Vieri Joche polti nella diftribution ‘dell Orizonteli nomi antichi fecodo fono da Vitruuio narrati foggiogeremo li nomi de tépi noltri . Du- que il fofho dal ponto del polo fu detto Setteritrione: ‘oggi il:chia- l DESCRIZZION DE PENDI SECONDO IL MODERNO PsO. + Sertentrione. MIO è ala: "Tramontana è | ©. LIS fi: RIOVNOIC OS te La È : « Cauro. ul: Maeftrale, Aquilone ‘ Garbino. Greco. ' x I pi Toni Solano., CA Gai ILEREFTIPALA ) Lenante.- SIE s. CpAYIO. Apeliote a. 197 | Lebeccio. Ve | TTI a Oftro. a Mezzogiorno è miamo Tramontana.dal luogo oppofto di mezo giorno fudetto da tà gli antichi come hoggi il Bebo: Auftro. dal poto cue nafce il Set lc a tempi di equinottij,fu detto Solano, da Greci Apeliore, hoggi il ‘ diciamo Leuante.e dal poro owe colca ti detto Fanonio,e Zep! 3yro, hoggi il diciamo Ponente. Trala Tramorana,e Leuate da gli antie hi fu i polto Aquilone,c ‘hoggi chiamiamo Greco.Tra ceneri onbe Po néte,Cauro,C ds: TERUEIOAO maeftrale,altri Garbino. Tra Leuare uo e Meriggio, Euro;ci loggichiamiamo Sirocco Tra Ponéte e Merig- Ria giò, Affi igo,C HOgsI diciamo Lebeccio.La fecéda diuifione da molti ventina. Antichi vfata,& hoggi lafciata del tutto, fesucla diuifion de circoli; è da gli aftrologi vficatai in parti dodici: nea qual: ‘iuifion ciafcun' de. | quattro Sirocco. Euro. LIBRO NONO. 281 quattro principali da due collaterali:nella narration de quali fegui- remo le uociufate daTolomeo,duqueallaTramotana uerfo Leuate fegli da Borea collaterale:c uerfo Ponéte, 0 Zephyro,fi da Thrafcia. AlLeuante uerfo Tramontanafe gli dà collaterale Cacia: e uetlo il Meriggio,Euro,oVulturno.alPonéte ò Zephyro uerfoTramotana fegli da il Iapigio:seuerfo Meriggio fe gli dà Africo,ò Lebeccio.al. l’Oitro, ouer Noto, che uiene dal Meriggio : verfo Leuare fi dà Eu- ronoto: e uerfo Ponente Libonoto. Quefto dunque è l'ordine de Aa venti quanto alla diftribution dell’Orizonte. Ma non fono perciò dial di in ogni luogo tutti detti foffij conofciuti , e fecondo la difpofition cuite dell'ori- et . Li; : gote fono ma del paefe altri altroue foffiano: perloche non debbiamo maraui Sifefli inogn DESCRIZZION DE VENTI SECONDO TOLOMEO, paefe» Tramontana + Settentrione . Thrafcia. Borea. Iapigio, Cacia. Ponente. Apeliote. Zephyro. Leuante. ) bj TULA Africo, EUr0 è Lebeccio. p ulturno» Libonoto. ” Euromoto. oftro. Noto. gliarci che Ariftotile fia in dubio de gli collaterali, di Oftro:percio- ECORRI che in Grecia eflendo la parte uerfo Meriggio, maritima, c lontana ciali collate- dalla terra oppofta:appena ui peruengono. Habbiamo deferitto li rali di Offro venti,quafi che ciafcun dal fuo proprio pito uenifle:bifogna nodi- Me meno darli larghezza, fi che il circuito tutto uéga da detta diftribu- Yeni nor5" : DIRI . . intendono da tione occupato. dico che fe fia fatta la diuifione negli uenti otto, fi }, falbonro darà l’ottaua parte del circuito dell'orizonte per ciafcun vento, ma da una e fe fatta in uenti dodici , fe eli darà la parte duodecima: ma nt di cir in modo che il ponto della diuifione principale s'intenda fem. 10 pre nel mezzo di detta porzione. Hora farà ben fatto trasferir la confideration de venti nell'ufo della fanità : dico quali fiano Aug le lo- De uenti altri © fono vaiuer- {ali aleri par- ticolari. 238 DELL'’HIST. NATVRALE le loro qualità, e come debbiano efler difpofte le città, e loro ftra= de, che quanto men pofhbil fia dal fofilo de venti patifcano Lotant Differenze sé proprietà de’ nenti. i 5 A Gapritaos ee USI L vento è mouimento dell’aria: ma CA du maniere de venti‘ dico che altri fono venti vniuerfali aleri, venti particolari:par= ticolari fono quelli che. fi affegnano allecontrade:vniverfali quel- li che per tutto ritengono l’ ilteTo nome , perche non fegli aflegna luogo onde Lina , Dunque li particolari feguono la proprietà de gli luoghi, onde eflalano, e mentre vengono da luoghi fani, fo- no fan, mentre da luoghi mal fani, fono Ch fani: ma per darne Confideratio- ni de véci par S ticolari è venti da ca pi. penti Wuuer Sali general. mente miglio I riche li par- ticolari. Paragone tra li nenti vai- uerfali. Proprietà de. uent auftrali. Cauro manie- a ra di Oftro. più (petial dottrina, dico) che de gli venti,quelli che da terra vé- cono fon fecchi, quelliche dall’ acque humidi: é quelli che d da ma- re fani; e Ceonatamente Pinucrno,ela primauera:ma l’eftate fon più caldi che douerebbogio . Quelli che da fiumi,fono più humidi de gli detti, peggiori d' imucrno ; € migliori dieftaté, Quelli che ven- gono da ftasni fono de gli voi, € © gli altri peggiori. Petlimi tra tutti fono quelli che nafcono da paludi, né fitamano. buoni in al- cun tempo buoni fono quelli che vengono da campi, e terra libera & aperta.Ma generalmente tutti gli venti particolari, fono men buoni de gli vniuerfali.E nella dicono vniuerfale fanifsimi fono gli Bagicali. Gli Zephiri che fono propri) del ponente; fono alguan to humidi > ©piaccpoli, Pan fan a pari di Borea, ma miglio: de gli altri. qui e cotrari] alla fanità fono gli Euri,che vengono dal nafcimento RR Gal WIN caldi iono l’Olîtro Sue? vien dal Meriggio egli fue due collaterali, e percio aggranano la telia: ma auuicne alle volte, che il detto o. non fia humido,ma fecco»&; li’hora è chiamato Cauro. Qual fpetiale maniera di Oftro detta Cauro foffia continuo, & hà violenza. L'altro Oftro primo detto è molle, elento di to che non fi conofce il fuo mouimento nel- Faria, c nelle nubi, & è fempre caldo : ma quelche è chiama- i paefi ] ontani, to Cauro alle volte manifeftamente fi fente freddo , e vien da e montagnofi: onde porta feco la freddezza, ela violenza del (E Bo: oue l’altro femplicemente detto Oftro, vien da. paefi vicini, e balsi, epercio foffia piùlento, & è adiqualtrà calda, € graue. Bilo LIBRO NONO.. 283 Difcorfodell'autor fopra le cofe dette da Galeno, et Antyllo, CiARI!/'VEL Aur. S I offerua dunque da vna ifteffa fpiaggia, foffiar venti di qualità ,,.}e ro- contrarie.Ilche auuicne perche quantunque,vengono fecon- firo nelii paefi do iiicf{sa linea:non percio illot nalcimento è da vno ifteflo prin pari hi cipio, qual altri piu, altri men difcofto hino. e che variaméte fiano FITTA li nomi de venti da detti autoririceuuti:percioche il nome di Euro fard leggier da Vitruuio polto fegnatamente nel luogo tra?l Meriggio,e’l Leua- 7° ie te,hoggi detto Sirocco,da Galeno fi dà al Leuante.e neli’iftelo mo- Nomi de uen doèda Antyllo ricevuto . Il Cauro fecondo Vitruuio all'Euro op- E. dt a pofto, che è il luogo tra Settentrione , e Ponente, c'hoggi diciamo o i Macftrale,da Galeno fida al Meriggio mentre gagliardamente fof- fij: percioche mentre è di fofhio piano , tiene il nome commune di Oftro. in oltre habbiamo detto:che’l Fauonio nella Pugliacompré- ,.g sta dafeco il Lebeccio, vento quiui:tragli venti tutti pefsimo: e non- quanto hab- dimeno Antyllo celebra il:Fauonio fopragli altri venti tutti,eccet- ciano varie tuandone Borea. e cofi veramente altroue efler fi rituoua. L'in- Gue irta leeon control'Euro vituperato più de glialtritutti, quiuie falutifero fot de pafi to nome di Altino,imitando nelfoffio gli Etelsj:percioche comin+ ciaà foffiar dopo alcunehoredi giorno .e come il Fauonio quiui fi eftende fino al Lebeccio,cofil'Altino fi eftende fino al Greeale : c6- trarije di pofitura; e di qualità. Habbiamo dunque viftocome cò maniera contraria,l’iltelsi venti altroue falutiferi, ‘altrove pefsimi fiano ,emal fani:e che feguono in ciò la poficura della terra, e ma- re altrimente difpofti. Hora vediamo con Vitruuiolaragion di drizzarle ftrade delle cittàcontro gli uenti, fiche da detti quanto men pofsibil fia, nevengala citta offefa. Come fi debbano driziziar le flrade delle città incontro a’ uenti . CURSI Lar. Di Vitruuio. AraANNO bendrizzatele frade della città , mentre con pru- denzafidiuertiranno li venti da gli capi delle {trade : percio- che fe freddi fono offendono, fe caldi corrompono, fe humidi noc ciono. Debbiamo dunque vietarquelto mancamento , e far che non 2 dti 284 DELL'HIST. NATVRALE xitbylene ci non li aunéga quel che auuiene in Mithylene città dell’Ifolalesbo, rà mal ditbo- edibicata con magnificenza, & eleganza:ma collocata non con mol fia quali còtro D ° ; a E vuttili ueari « 12 Prudenza:oue mentre foffia Oftro gli huomini fiammalano, mé- tre foffia Cauro hanno tofle : mentre foffia Tramontana vengono in fanità,ma perla violenza del freddo non poffono ftar nelle piaz- ze, e nelle ftrade: perloche per vietar fimili inconuenienti fi potrà si debbono fare nelmodo feguente. Fattala diuifione dell’orizonte nelli venti drizzardan- otto, Ediuifala pianta della città in Ifole,fi drizzeranno gliangoli ni prua delle I{ole incontro li venti molefti:e ne refteranno le ftrade da ven controliutti, ti libere. Aut. Ma alquanto diuerfamente da quefto c'infegna Sabino. Come fi debban difponere le frade delle città. CAP. IX. Sabino. ciali E le ftrade fiano dritte;e parallele cofi per lungo, come per tra- Lele choceii uerfo , fiche per va verfo vadano da Leuanteà Ponente, e per se, verfo Tra l’altro da Meriggio à Tramontana ze fiano dette ftrade da ogni im- of: ch pedimento libere, farà la città di aria fana, ben illuminata dal Sole, Effetto delli‘ e ben da venti foffiata:perciocheli venti quattro principali, che fo- I L no, Borea, Oftro, Leuante, e Ponente, fe ne {corrono ordinatamé- difbofRte neile te per le ftrade drizzate al foffio loro: e non hauendo intoppo che firade. — ritengail foffloloro,difcorrendo perle vie non apportano violen- oferni det 508 Mentre dunque cofì difpofte le {trade fiano li venti, e fumo, e le nelle fee. polue, e l'efalationi tutte che vi fiano, ne difcacciano: e di piu il So le e nafcendo, e colcando illumina per lungole ftrade tutte,che fo- palla inegual no perl’vn de gli due detti verfi : e di Meriggio riempie di luce le 23, ftrade, che fono per l’altro verfo. Che fe non fiano le trade cofi di- nutro diué- fpofte, dico ne pofte di pari, e con egual diftanza:ne dritte, ma pie+ ta più e più cate: e di più non fiano difpofte dritte alli corfi delli venti detti, di ara ; neceflità ne auuégono turbationi nell'aria; perche métre dette ftra- so nell'aria. detengono non vno, ma piùverfi , da vn ventone rifultano più. E fe le ftrade non hanno efito,il vento non ui penetra, ma commo- ue folaméte l’aria. Et fe ondeggiano,il uéro fa varie rifleffioni: & in- correndo in qualche ftrettezza, dopò fi dilata, e fi diuide . Percon- trario anco auviene che li diuifiin più, firaccolgono in uno : onde ne prouiene inegualità nell'aria , qualcommunicata alli corpi de gli animali, impedifce le operationi della concottione , e digeftio- ne. TFR NDN ÒI 235 pe; L'ifteffi inconuenienti auuengono nell’ illuminatione farta da Dall'iteffe . raggi del Sole: dico che perl'iftefle cante apportano inegualità,e ne feno impedite vengono le effalationi della città non difciolte,e difcacciate, ma va- riamente mofleè, el'aria alterata. 7, omparatione delli detti di Vitruuio, e di S abito Î Cer D Ar chefivedeche Sabino contro il paret di Vitrutuio ftima etler molto migliore Te trade efier drizzate i gli venti, e fe- le) gnatamentea gli iquattro detti principali: echetanto per. lo purga: mento fatto da, clli venti,quato per conto del Sole, lacittàft goderà dell'aria purgata, c fana:e che il drizzar incotro li véti ghi angoli ap- porti nell’ aria conturbamento,& inegualità. Ma dun inconuenien le operationi del Sole. vd Il parer di Sa bino più loda- to, che di Fin truuio» ti fi: actrelcono, ou: Ò fial'inesual diftributione delle ftrade, o : chenon fecondo 1Redo verlsfiaiio difbofte:ò che in fe ftefle a no curue, e piegate. Gli Oftramontani, c'habitano le parti della Germania baffa,e cchannola Tramontana potentiflima non dando otecchieà quel ehi Vitruuioinfegoa;drizzano quanto poflibil fia le trade al fuo foffio.nel qual made hauendo il potente vento il cor fo libero, per le dritte reftano le ftrade trauerfe quiete , Ma oli fiti che fono à quale chenociuo, e mal fano vento, foggetti 0 fl ELL no nel tutto fuggire, è > o forzati di aio all’alere ftrade libero uo chiuderemo l’adito delle firade, & habitatio- n'ijcontro detto vento.Sin qui delli venti. Segue che} ravioniamo di quelle cofeche dota all’aria,& all'acqua, eparte alla terra comunifi ftimano.tali fono ic pioggie, rugiade, brinic, nubi, caligini. Nelche cominciaremo da quel che nrificiele neldetto {ogg getio n "in fegna. Della ceneration del sapore, nube,nebbia, c pioge cia. i € AP. XI. Arift. VPPONIAMO cher il principio cite mou, & è caufa delle co- fe,fiailcircolat mouimento del Sole, eche dal fuo accoltamé to3 E difeoftamento ne fegua quel che quigià fi fà cf fi disfà. Dun- que ftado laterra,e l'humido d’intorno di efla,dalli raggi,e da qual. {inoglia altro caldo foprano vaporando fe ne vàsu, e nente ilcal: do; chel hà inalzato l'abandona, parte di eflo; fe ne difperde; ap- ada partan- Germani bafi drizzano le lo ro firade ‘alla Tramontana ini potentifi- ma. Gli lumi deb- bono effere dalla parte cò traria de uene ti nocinii è Il Sole princi pio del farfi,e disfarfà delle cofe Vapore aban. donatodal cal do ricala in acqua . (be cofa fia vapore, nube, encobia. Nebbia fe- gno d: fereni- 1a. e4cqua, aria fono di vna ift-(P fas fiaza : qual ju fianza afcen- de informadi vapore,e rica la in forma di acqua . Goccie, e piog gia è Che la diffini- tione data da esrift. della nube fia mal affegnara . Nebbia Jec- Cda 28,6 DELL’HIST. NATVRALE partandofi nel luogo piùalto,parte fe ne {morza. Quindi fegue che Il vapor dio coli per eflere abandonato dal caldo, come per la freddaconditione delluogo oue fitroua, di nuouo fi cc 16 dalla natura acrea pafsi in acqua, e ina acquaricali nella terra, Il vapor dunque e eflalation fatta dall'acqua. Nube e condenfamen- to del vapore in acqua, È nebbia la reliq via della nube paffaza in acqua; perloche la nebbia è più tolto fegno de ferenità, che di pios- gia, e puo dirfila nebbia efler quali nube flerile. Et in di fi fa giro fimale alla circulation del Sole ; dico che comeil Solehoraà noi s'accofta, hora fi (colta: cofì i quella materia hora afcende in va- pore, hora de (ARIE in pioggia. anzi debbiamo intendere, vna fo- ftanza commune all'aria, & all acqua, che vada.in su, &in giù: dico che effendo vicino il Sole,uà in fuun fiume de uapori,& difcefiai dofi uiene in giù un aa di acqua. e quello conordine perpetuo; perloche fi può ftimare che gli antichi parlando ofcuramente della circolazion deil' Oceano,di quelto ragionaflero.Hora eleuidofil'hu mido perla uirtù del caldo, e STA terra per lafreddezza, fe- condo li uarij effetti, s impongono linomi. Et effendo quel che cala poco , e diuifo, fd dicon goccie; eflendo più fpeflo, & in copias fichiama pioggia. Difcorfo dell'Autore,fopra le cofe dette da eAriftotele». (GeABuit Madabr Aut.. A noi alquanto fondo da Ariftotele. Prima non con- M fentiamo alla fua diffinition della nube: dico che fia con- deofamento di uapore in acqua. e prima perche fe fuflele nube cf+ falation condenfata in acqua, non farebbe più nube, ma pioggia. Inoltre gran AE delle nubi non calano in pioggia: quantunque niffuna pioggia fia (enza nube. c molte delle nubi fi rifoluono in uento: e di quelle ifteffe,che fono di acqua pregne, dopò che fiano deli” acqua ci ic. reftano nondimeno nubi, non più habili à dar pioggia. Diso dunque la nube cffer corpo condeniato da eflala- tione. e quanto alia confiftenza delle nubi : accioche in quefta par- te anco diamo qualche aiuto all'intelligenza di effe; diciamo che fi faccia alle uolre tanta tenace e ligata in fe Mella, che fi diftens dano dalla fua cofiftenza forme nell'aria fimili alli diftendimenti che uediamo farfi delle materie tenaci: cofi habbiamo ofleruato pen LIBRO NONO. 287 pender più hore da unagran nube vna molto lunga, e fottil coda fpinca hora in vna, hora in vn'altra parte.E quanto alla nebbia i:0b- biamo manifeliamente ofleruato due fpezie di nebbie, l’vnafecca, che quattique dimorado in elia n6 perciò fi fente humidità in parte alcuna del corpo,in quefta diqueti fente il corpo fecco,&efla neb bia fl fente {peilo,& alle narici,& agliocchi molefta, p l'acrimonia della ua fuliginofa fuftanza. L'altra come preflo gli humi, e palu- Nebbia bus diefier fuole; bagna ilcorpo cheineflo dimora , quali fufie ftato mida. in acqua. e nondimeno cofi quelta come l’altra è detta nebbia: perefler confiftenza contiguaà terra, e matutina , che non men che l’altra dal Sole che s'inalza fi rifolue. Siano duque diftinte dette due Quel che fi fpezie in detto modo. onde fi potrebbe forfe ad Ariftotele opporre potrebbe op- che quantunque fia la nube ftcrile, e di acqua priua, non percio fi e debba dir nebbia: come habbiamo detto auuenir delle nubi fcar- pra si diffni= ghe diacqua.ma che fpetialmente fe dica nebbia quella che occupa 4 della neò la parte bafla, e continua a terra: perciochela vulsar comniunanza «degli huomini ponelinomi alie differenze manifefte. Deila rugiada, ebrinache cofa fiano, € che fi facciano preffo la la terra. CAP. XISI° Aritt TA rugiada,ebrinafigeneradiquel che effalando il giorno, i_y perlapocaforzadel caldo nonafcende , e non fi accoglie in ‘nube:ma ricala, raffreddato lanotte. fallita Brina, mentre il vapore ,,,, nica anzi che fi faccia acqua preuiene in congelarfi: ilche auuiene l’in- cialebrina. verno, & in luoghi di condition tale qual'è Pinuerno. Ma la tu- cone fi fe giada fifa mentre il vapore s'infpefsifce in acqua,ilche auuiene me- ca la ragia- tre nonfiatanto il caldo, che diffecchi detto vapore, nè tanto il fred- “4° ‘do, che lo congeli. e percio richiede & il luogo, e la fiagion dell’an- notepida. e propria dunque la rugiada della ftagion & aria tempe- rata: mala brina detempifreddi:percioche [el vapore è più caldo dell'acqua, hauendo feco ancora il fuoco che l'hà eleuato, ilche non hal'acqua: e di ragione che fi congeli con maggior freddo. Hora rugiada , e cofila rugiadacome la brina fi generano à tempo fereno, e tranqui! È” ca loda véti.percioche feltempo fereno non fufic, il vapore non fi ele- ting. * 0 uarebbe, e fe ventofo fufle non fi condenfarebbe:e che fifaccia da vapore non molto folleuato; fe ne hà manifefto argomento, perche Ripiada ci negli montinon fabrina Dunguefifolleua in iuoghi caui, & hu aa Ù SERIA midi: baje. 288 DELL’HIST, NATVRALE «midi: oue il caldo chela folleua quafi aggrauato dal pefo fouerchio, e più che la fua forza comporta, non può folleuarla più alta, mala ritafla di vicino, Mavièvn'altra caula, perche in paefi alti non fi faccia la rugiada, &èche nel paefe alto l’aria ftando in fluiio, e mo- rugiada fare Bimento , fcioglie tal confiftenza: in oltre la rugiada in altri paefi fi pidi oRrves fa a tempi di Olftro, e non di Borea: eccetto che in Ponto, cue cr he i» è contrario, fi genera a tempo di Borea , e non di Oftro. Del. a tempi dio Che ne diremo la caufa:& è, che quantiique la rugiada fi faccia in té- rea, pi temperati, enon d’inuerno. e l’oftro faccia fiagion temperata, Borca inuerno, efsendo di natura fredda,e percio eftintiuo del calo- In potro la re. In Ponto quefta ragione non hà luo go:perche iui la temperie DO. di Oftro n6 hà tiro vigore, che pofla follenaril vapore:e la freddezza gione . di Borea puote per oftacolo,e riftringimento accrelcere 11 caldo,on- de p ragione affatto alla primacétraria,, accrefciuto il caldo fi fa più vapore. Di quelche fi è detto ne portiamo argomento dalle cofe che veggiamo , giàche li pozzi vanorano più di tépo di Borca, che di Aulftro. Mavi è quefto,che nelli tempi di Borcali vapori fi {mos zano,anziche fe ne raccolga moltitudine, & a tempo dioftro fe ne raccoglie moltitudine, Difcorfo dell'Autore, foprale cofe dette da cAriffotele nella rugiada. Cibo \xaw; Aut, VotL dunque generalmente Ariftotele generarfi la rugiada dal vapor per lo giorno inalzato. ma che negli pacfirempe- rati quefto fi raccoglia à tempi di Oftro, perla fua temperie: & in Ponto paefe freddo, à tempi di Borea, che per la freddezza facendo de oftaculo al calor fotterraneo, l’accrefce, onde aiuta l’inalzamento ara del vapore che diurnalmente fi accoglie. alla cui opinione come va aifiravie. ria, e diffonante non pofliamo in modo alcuno confentire: e prima Pro as”, Oopponiamo , perche hauendo già egli ben propo!to , che la ru- Popinion di Giada non fifaccia, fe non à tempi fereni, etemperati. perciò quan- virifotele. tique Ponto fia paefe più della Grecia freddo, tal freddezza nò deue portar contrarietà, ma folamente diuerfità di tempo:dunque le ru-. giade chein vna parte dell’anno anticipataméte fanno in Grecia: in. Poro dourebbono eflere in parte dell’anno più tarda:fiche la téperie; secondo argo dell'aria a tépi delle rugiade fuffe eguale, e la varietà folamente nelli MENTO è s © Ù * e; 220°. giorni dell'anno. Quanto à quefto dunque non bifogna cercar co». trarie LIBRO NONO. 289 trarie ragioni. In oltre mentre vuol che Borea con la freddezza fac cia oftacolo, & accrefca il calor fotterranea, fuppone tempo eftre- moin freddezza, ce nondimeno hà egli detto , che le rugiade fi fan- no folamente in tempi mediocri. non pofliamo dunque in modo alcuno riceuere in quefto il parer di Ariftotele: c tanto più, che ne Cafe pehete habbiamo fperienze, eragioni manifefte, pigliate dalle pendenze, psi io & affacciaméti de paefi, fecondo le piaggie da noi altreuolte nota- soin tempise te. Dico che nelle parti d’Italia, che affacciano al meriggio, & al #44. mar mediterraneo, il tempo di Borca , perla ficcità disfa tal confi- fiéza, comeanco fadelle pioggie,& il tempo di Oftro, edi Lebec- «io, che in Puglia chiamano Fauonio per l'humore gli è in fauore. Nella Puglia auviene il contrario : percioche il Fauonio come dif- ni da t feccante confuma tal confittenza, Boreale da fauore:come anco fa SIA cera nelle pioggie . L’1fteflo dunque debbiamo dirin Ponto ‘0ue feco- modo che fà fideriamo la pofitura del mare al paefe,è l'iftefla ch'è dell'Adriatico ‘ P0#0 alla Puglia. Perloche conchiudiamo auuenir fempre,fecondo una ragione iftefla : e diciamo larugiada cfler effetto, che non ecce- , eferizzion detempodi vagiorno , e generarfià tempitepidi,e fereni,c quie» della ruziadto ti davento : percioche il vento dista tal confiftenza. e che fecondo li giorni fono diuerfi , e partecipi della condition dell'vno,ò l’altro vento, fiano atti alla rugiada: eche le virtù di detti uenti fiano di- uerfe, fecondo le pendenze-perloche altrove Borca,altroue Oftro, \ tal effetto fauorifcono , fecondo che in tal contrada han uirtù di diflecare, 0 accrefcer l'humore. L'ifteflo dico de glialtri venti. In oltre le rugiade foprabondano nelli pacfi bafsi,& acquofi, e che naturalmente abondano di humore, più che altroue . Paragone tra la pioggia , neue egrandini, corpi che fi apprene donoin alto : conlarugiada, e brina, confi$len- ze, che fi fannopre(fo terra. CAP, XV. Arift. M A l’acquaguiui in terra non fi congela nel modo che fa nel- le nubi:percioche indi vengono tre maniere de corpi appre fi per freddezza: dico acqua,neue,& gradine.de quefti, due ne fono corrifpodenti à due altri che fi fanno nel più baflo:& hanno if efle Paragone tra caufe,diuerfi folamente nel più, e meno, e nel molto , ò poco:dico 1) pioggia, e che la acue ècorrifpondente alla brina, & la pioggia alla rugiada. Scar Une Ma va ion DELL'HIST. NATVRALE Mavi è la differenza del molto, e del poco: percioche la pioggia fl fi dal malto vapor raffreddato: alche cocorrono ilgran luogo oue ouefiaccoglie:il molto rempo nelqual fiaccoglie:* il molto paefe oue fiaccoglie. La rugiada viene dal poco: dico che la raccolta è di vn fol giorno, & il luogo cue fi accoglie è piccolo , pcioche veggia- moraccoglierfi fubito in una notte,e la quatità dell'humor efier po Paragon ra C2» L'iticile differenze allegnano alla neue, & alla brina; dice che la neue, ela congelandofi la nube , è neue: e congelandofi il vapore è brina: ariagg percioche fono fignificatiue , 6 della ftagion dell'anno, o della contrada fredda, nè fi congelarebbono , fe non foprauanzafle il freddo: fendo anco nella eflalatione, e nube,molto caldo refiduo Grandise non Jel fuoco, che facea vaporar l'humor dalla terra.Refta il grandine IE che figenera nelle nubi, e nell'alto, e non ha il fuo vaporolo cor- rifpondere nel luogo preflo la terra. ritorno a dire che come iui è la neue cofiquiui è la brina, e come iui è la pioggia, cofi quivi é la ru giada: ma come iui è il grandine non è quiui cofa di ricontro . del- che farà manifetta la caufa,quado harremo difcorfo del grandine . Dellageneration del erandineo. CaPr. xvi: Ari. Arà bene raccorre le cofe che cocorrono nella generation fua auualendofi di quelle, che non apportino errore, eche fiano fecondo laconfeguenza della ragione. Già è manifefto che il gran dine fia giaccio , e che l’acqua fi agghiacci à tempi d'inuerno:ma il grandine perlo più fi genera di primauera, & autunno, & a tempo Laneue fige- del maturar defrutti. e fe pur fi generi d’inuerno , quefto auuiene fred 2 iemiP! dirado , & àtempi men freddi . e per conchiuderla vniuerfalmen- dine è tempi te il grandine fl generain pacfi più temperati, & la neue in più menfreddi,o freddi. maparinconueniente, che l’acqua fi congeli nel luogo di selerandine fOpra: percioche non è pollibile efler congelata prima che fia fatra fi agghiacci acqua , € fatto che fia acqua, non è poflibile che ftia nell'alto. DE i Ne fi può ftimare che come la terra, ò l'oro quantiique di fu- inanzi. ftanza più greui, nondimeno per la lor fottigliezza fpeflo fo- pranuotano ali’acqua : e le piccole goccie di acqua , che per la loro fottigliezza fopraftanno nell'aria, poi raunandofi cafca-- no in goccie grofle : che l’iftefflo auuenga nel grandine : per- cioche l'acqua fendo corpo fiufsile, fi vnifce, maciò non pofs | fono LIBRO NONO. 291 fono far li corpi congelati: in ogni modo dunquefi deue direche la quantità della goccia fia l’ifteila, che è la grandezza del grandine congelato.altri dunque ftimarono, che'l congelamento de grandi- opinion de niauvenga:perche fpenta la nube nel luogo alto,e freddo,oue ma- antichi circa ca la forza delli raggi rifratti: iui venga dalla freddezza del luogo > Ag Fang congelata. e che li grandini fi generano più nell’eftate, c nelle uf A contrade tepide , perche maggior copia di caldo fpenge le nubi lontane dalla terra. ma contro il parer di coftoro fi offerua chel | gradine non figeneri in luoghi molto alti, e pur bifognarebbe co- 6) Mr! fi avuenire fecondo il dir loro: ficome veggiamo negli iftefsi luo- %ifforele cairo ghi alti generarfi la neue : oltre che fpeffo habbiamo vifto le nubi sU antichi. mouerlì vicino terta, altre volte con molto ftrepito,fiche apporta- uan terrore,e fofpetto di cola maggiore:& altre volte fenza tale ftre pito, & cfler foprauenuta gran copia di grandine,gi grandezza nO Grandinifi ge credibilc,e di figura non ritonda , comeche fuffero caduti di non Ao n, molto lungi,e di congelamento fatto vicino la terra, contrario di 10, e n0x mol quel che dicono : & è dibifogno che quanto più grofsi li grandini #0? alte. fono, che fiano da tanto più potente caufa agghiacciati: fendo che il grandine altro non è, che ghiaccio: e che li grofsi grandini fiano di figura non ritonda, è fegno che fiano agghiacciati vicino terra: percioche quelliche di alto e lontano cafcano ; vengano infranti d’intorno , e confeguentemente di grandezza minori , & attonda» ti. Raccogliamo duque,che’l grandine non fiagghiacci,perche fia Ja (ua matteria difcacciata nel luogo alto,e freddo. Ma nol piglia- mo la ragion di quelto dall’afledio che fogliono farfi il caldo col freddo fcambicuolmente , onde nelli tempi caldi fi veggono efler fredde le parti interiori della terra,e nelli freddi effer tepide: l’iftel c,andini 35 fo bifogna ftimare che auuenghi nell'emineza dell’aria . dunque nerati dall nelli tempi dell’anno più tepidi afleggiato il freddo, che è nelle nu 0 Lia bi dal caldo di fuori, che'l circonda:alle volte dalla nube fubito fi afediara dal genera acqua,& alle volte fi fa grandine:e per quefto fi fanno mol- sa So to maggiori goccie nelligiorni tepidi, che nell inuerno, è l'acque e srifiotcle. più impetuofe . Più impetuofe diciamo quelle che più fono accol- te. e più accolte fono perlapreftezza delcondenfamento. Au- uiene dunqueà contrario di quel che dice Anafsagora; percioche egli dice che fi faccia il gradine per afcéder la nube nel luogo fred- do;e noipercontrario diciamo che fi genera, perche cala nell’aria calda, e tanto l’affetto è maggiore quanto più nel caldo cala. Bb è» Men- 29% DELEHIST. NATVRIA LE Mentre dunque é riftretto il fre. ddo interno dal caldo efterno,effen dofl fatto acquali co 1 congela più, e diuiea grandine. Ilche ali'hora auuiene mentre fi faccia il congela mento prima che l’acqua venga Grandine ge ‘a terra. percioche fe la calata del l’acqua haue vntanto di tempo, nerato men- ©lcon selamento DI farflin men tempodi quello: non è cofa tuo da a ri dirag gione, che la g ccia nell'aria ficongeli, anzi che fia gionra a GIÙ. e quanto più TRA tasto PRIA lubicahed! Giacebito fifa le, Il con: velamento , el'acque cala no più impetuofe, ele goccie, e grandini fono più grandi: percioche fi MOUOnO per ifpatio | breue. perl'iltetia caufa anco le goccie grandi fono più rade. Ma nell’ Rai te vengono detti orandini men che nella primauera, & autunno: nondimeno più che l’inuerno : perche l'aria nell’eftate è più fecca : nella primauera è già bumida: nell'autunno s'inbumid:fce. Gio- ua molto alla preftezza del congelarfi , il ritrovarti |: acquainnanzi {caldata, che cofì più prefto s ‘intredda; :come coloro fanno. che vo- lendo raffreddar 1 Do la p ongono prima al Sole.e li pefcatori i in ponto per dar pefo alle canne vi fondono attorno acqua calda:per- che coli prefto fi fi agghiaccia: e fiferuono del ghiaccio in vece di piombo. perl Met ragione che noi habbiam detto delle piog- gie, egrandini l'eftate: li ‘ofleroan nell'’Ethiopia, & Arabiaefict più fp eflele pioggie l’eftare, che l'inuerno, & piouerfpefla in vn'iftef- fo giorno: perche eflendo il paefecaldo , la freddezza delle FE dai caldo dell’aria fi niltringe , e fal ‘effetti ‘dedi Dicorfa dell'Autore, fopra le cofe dette da eAri iflotele nei foggetto de gli erandini. CAP. XVII. si o Rari "Vot dunque Ariftotele,che le pioggie dell’ eftate, egligra- dini fiano condéfati dall’iftefla fr delle nubi, mentre sincontranonell’aria calda: percioche dal caldo eftetno il freddo nelle nubi interno afleggiato fi vnifce,e fi fa maggiore, «e fa condé- famento. Maànoi in quefta ragion di pioggie, e grandini, non men.che delle rugiade , perc E fimili fono, parche Ariftotele Da 53) fia degno di riprenfione. Prima dunque de Ila freddi lezza dellenu- conselaméro bi, no gna vedere come egli le aflegni freddezza, poiche ha detto Do ia dafrcd chel’ l'acqua delie nubi fcaldata più facilmente fi congela, fe duque o inirinfeco. cofefla egli l acqua efler calda;et ilrefto della nube edizo la eflalatio» nesaltrove hà più volte detto efler calda:non puo efler fecondo lui tal ri LIBRO NONO. 293 tal freddezza nelle nubi. Inoltre felenubi fono confiftenze fatte secondo argo da eftalationi mofle dalla terra, e qualunque altra aria alta dalla ter- mento. ra, è mencalda di efla terra, non potrà giamai per potenza di caldo efterno,diuenir la nube fredda:fendo che ogni parte dell'aria è men calda della fuperficie della terra, lafciado duque del tutto tal opinio- ne; ricorreremo à caufe molto più manifefte , e dalla contradizzion lontane. Se dunque vogliamo dalle cofe minori argomentar delle SS, maggiori. veggiamo nelle deftillationi fecondo l’accreferimento pria circa la del fuoco moluplicarfi l'effalation cheafcende,e ritrovando l’alto,e strerazion de freddo del lambicco raccoglierfiin humore:nelle deftillationi fuaui SS in goccie minime, e nelle deftillationi gagliarde in goccie grofle, c raccolte.Pofto dunque il (oggetto cella terra che contiene l'humore rifcaldato dalla potenza del Sole, e l’aria di natura fua fempre più di ella terra fredda: e di fe (tefla hora più, hora meno,con gradi intenfi e rimeffi : è neceflario che l’effalationi da terra mofle mentre nell'al- to dell'aria peruengono, ritrouando il freddo ficondéfino in acqua {e freddo fia moderato:& in neue, 0 gradine fel freddo fia intento. L’inuerno dunque perche il calore è debole, e la materia è foprabo- RO dante le goccie fono fpefle,e minori, & mentre il freddo fia intenfo fi generi d'in- fi hà neue: quel che dico d'inuerno s'intende anco in paefì fred- semo erilgrà di. Mal’eftate con ilcaldo potente la materia abondanteméte è con cc impeto afcende, eritornando il freddo dell’aria fi vnifce in goccie maggiori, e fe freddo fia intento preuieneil congelamento. IM- ra caldezza portaal congelamento molto la caldezza dell’effalatione:come veg- dell'effalario= giamo noi il ferro freddo pofto nell'acqua fredda per quantunque a di tempo fi fia, nò far mutatione fenfibile,ma fe detto ferro fia info- méto del gr» gato pigliar durezza, fuori di credenza. l’eflalation dunque calda E mofla dalla terra,penetrata dall'intempeftiuo freddo che nell'ariati yy 169; caldi troua è neceffario che fi condenfi, e tramutiin ghiaccio , e faccia legrandini fo grandine di groflezza maggiore in tempi caldi, perche la materia è 70 ”4gS/0r1* più raccolta, e da maggior potenza folleuata: di minore in tempi men caldi. nel vigore dunque dell'eftate quefte cofe non fpeflo fi Nel vigore veggono: perche il caldo che moue l'humore,il confuma. ne gli al- E FERRE tri tempi auuengono con differenza, & fiveggono nelle parti vlri- do corpi. me di primauera, e principio d'eftate, alle volte molte grandini di Grofizza de grotlezza maggiori di auellana, & alcunidi caftagna.ne gli tépi più SR all'inuerno vicini, fimili a piccoli coriandoli. altri d'inuerno mol- to minoti. Horaleneui fono tutte di fuftanza di acqua, e perciò è Bb 3 prima» 294 DELL'HIST. NAT VR ALE primauera mentre nelli monti di neue carchi, fi disfanno le neui,in- groflano li fiumi,e torréti,n0 altriméte,che fe fullero grofle pioggie. Ligradini oltre della fuftanza dell’acqua contengono in fe molta Grandine 10m i quantità di diuerfa eflalatione : ilche in parte aiuta il fubito contiene in fe molta quanti COngclamento, e durezza: come di ftagno , e rame fufi infiemi fi fa ta di acqua» metallo molto più dell'vno, e l’altro duro.e perciò da gran quantità di gradini, e che copra molto paele , fciolta dal caldo, nonfi vede fcorrer molv'acqua,ne far- fi ingroflamento de fiumi. DEL- DELLHISTORIA NATVER:"”4A LE DI FERRANTE IMPERATO Hi LIBRO DECIMO. Nel quale fi fa confideratione delia generation delfuoco fotterra- neo : c degli varij effetti, che ne gli corpi elementari = . x: Lt dalla virti del fuoco, e dalla luce prouengono,. Delli minerali, chefî veggonogiontamente confuochi fatterra- nei:cdelnatrimento di dettifuochi. Cap. I, Autore. ®-g ORA trattaremodegli fuochi naturali, che in 8. varie parti fi offeruario ; e di quelle cofe che di fuoco; ò luce hanno apparenza: cominciando da gli fuochi che di fotterra vécon fuori.Quefti E 5A dunque fi vesgono ouc;e folfo,e bitume,& va- no fuochi fot= ric falfuginofità di alume chalcanto, & altre fi- ferranei. mili fuftanze fi cauano . de quali.altri fono nu- trimento alfuoco, altri fono effetti, che feguono l’afprezza del- lefue operationi. Se dunqueilfolfo, &il bitume fono nutrimé- solfo , e bitu= to di detti fuochi,bifogna-vedere onde tanta copia di materia fou- o rar uenga:che non manchi alla perpetuità de fuochi che continuame- fiero ente te detta materia confuma. Alche diciamo che bifognafare il ca. Sorgono. lor centrale principio dell’interne operationi. fi come dunque ne. o gli animali il caldo occupa ilcentro delcorpo, & iui più che al- principio d'e- troue firaccoglie, cofi nelicorpo di turca la :terra eflere il caldo 89/4 interno raccolto nelle fue intime parti. E dalla concozzione che fa deito calore, generarfi le dette graflezze bituminofe , e {uifuree : come nelle pianteleragie, & ogli: e ne glianimali, il | feuo;, & affongia.accefo dunque in dette graflezze terreftri , il fuo- def co,fi uede in molte parti dellaterravenirfuori. &altrovela fiîma gni. > vien pura,e fecca:& altroue fcaldando l’acque contenute in colica» uità, Sale ammo- niaco d'intor no Le foci del- le fiamme . Alume nitro virriolo . Fuochi, e ba- gui Pazzola- ni. Vefunio Monte di ce- Were è 296 DELL’HIST. NATVRALE uità, ò che dette acque ltiano sò che caminino, le rende bollenti. Hora oue tal fiamme de fotterranci fuochi din fuori, fi veggono gli fiorimenti di folfo,e d’intorno]'ittefse foci delle fiamme NE cru Îte di faleammionidco : ‘88 altroue helle parti vicine li una i e fuccolenze di alume, dinitro , di vitrrolo ; efeparati, & vni- tiinfieme. ‘Tale è nel noftro i vn piano circodato da mo- ri fimilia Theatro pet tutto di potente caldo feruente,ma più nel- le radici di cli monti ue ropon fuori le fime de fuochi,che nelle migliara di anni,ò nulla,6 poca mutatione hi fatto. Fuoridel'Thea tro,nel continente del pacfe {caturifcono varij fonti caldi che fou- uégono a diuerfe indifpofitioni del corpo,altri nelle parti mediter rance:aleri ne gli liti,e nella iftefsa arena del mare.per cotrario fono altri luoghi, che plunghiflimo fpatio di tépo nò moftrando fegno di fiamme, dopo il Iso ripofo daefli porétifsimi fuochi, BIRRA Talè il noftro mote VeRibicinel mezzo di cui è la cacauità per cue altre volte venédo fuori le fame;ceneri,c pietre bruciate d'intorno fono fparfe. L'iftefso è auuenuto nel monte detto di cenere prefso Pozzuoli,oue prima era pianura,cumulato da fubito vomito di fia- me,e ceneri,e reftando nel fuo mezzo concauità fimile alla detta di Vefuuio. Leceneri dunque, e fauille per molte miglia fi fparfero d’intorno è modo di fiocco, ma cumulataméte,& è modo di torren te preflo la foce della fiamma,onde detto monte riforfe . Simili efi- ‘ tidi fuochi fono nell’ifola Enaria detta Ifchia, incontro l’ilìeffo Vari luochi che .mandar fiamme. Pozzuoli : &in' Vulcano ‘incontro Calabria, e nel monte Etna detto Mongibello.èfamofa da fuochi fotterranei Grutlandia ifola fetrentrionale,& altre parti molte prefso il tolo. A quelc ’habbiam detto de Bacchi fotterranei. fi i foggioge con ragione lacfideration de fuochi che vesgiamo in aria détro le Hobin negli mefi men fred di: quantunque quelli non fiano Lodtindfnolimado: delli fotter- .fanei detti, ma fi veggano folo nelle rotture de nubi,mentrela ma- ‘teria accefa facendoli via venga fuori:del che con altre cole aggio- “te hauendone difcorfo Ariftotele,cominciaremo da quel che egli ne dice. Dellagenerationdelle Saettecelefti, lampo, etuono . o Uabre: d9 © -PEBSII E 0 cinm Arift, ORA ragionaremo del lampo, del tuono, del girello, e'gi- HI ro accefo, &in oltre delle faette celelti. De qualiturti bi- fogna L:LBURUO. (D'EC:1.M:0° 297 fogna ftimare che fia vno ifteffo principio. Dico che eflendo due ,, perio di modi di effalationi, l'vna humida, el'altra fecca,e potendofì l'vna efalaiioni. e l’altra condenfare,c rifiringere in nube: infpeflita la nube nell'vl- ; timo fuo grado per lo appartamento del caldo, che fi appartanel- pa la contrada piu alta, fi fà la confiftenza loro più fredda, e più greue. | Quindi auuiene che le factte celefti,e le procelle, e le altre cofe del- i Ap liftefo ordine vengono giuù:quantunque le fuftanze calde di pro- altre fimili di prietà vadano in sù, difcacciati dalla {peflezza, e freddezza delle natura di feo- nubi, comeglinocciuoli riftretti faltano dalle dita : che quan- i tungue habbian pefo, nondimeno dal riftringimento delle dita fpetio vanno in su. fe dunque qualtique eflalatione nella mutation dell’aria che fl raffredda, firitruouirinchiufa, raunitele nubivuol vfcir fuori, mentre ciò fà con violenza, incontrata nelle nubi che ,,,,, e facà lc contengono le sompe, e fa percofla. & il fuo fuano è detto ruo- cizi/ suore. no. c fe vogliamo noi dalle cofe minori pigliar argomento delle maggiori pofliamo aflomigliar quefto allo itrepito che rendono ..,....s0%e le fiamme : quando il volgo dice, cherida Volcano, & altri che dello firepito rida Vefta:&altrichel'vn,o altro di quefti minacci ; che in fatto fatto nelle fé nonè altro che la forza dell’effalatione , che fi volta infiamma, & "°° apre lilegui. coli dunque nelle nubi facendofi appartamento del vento, & incorrendo nella fpeflezza delle nubi fa il tuono. nelche auuengono tanto varie maniere de fuoni, per la incerta forma del- le nubi, e perle concauità tra di loro tramezze, oue mancala fpel n.50 che fi fezza di efse nubi:quefta dunque è la caufa del tuono. Hora il vé- accende fa il tocacciato, c che vien fuora; per lo più fiaccende d'infogamento Ae da debole,e fottile,equefto è quel,che diciamo lampeggiare: perche il vento cacciato fi vede colorato. Il baleno dunque è dopò la percof- fa,e dopo del tuono: ma perche fi veda dinanzi, è perche prima vi "a o: new x RESOR Perche il (uo giuge la vifta , che l'vdito; delche fe ne può far fede dal remiggiare 1, verga do oueatépo che'l remo è inalzato,giunge all'orecchia il fuono del- pòil Lampo. Ja percoffa fatta prima daremi. Sono alcuniche ftimano che non opinion di fifacciafuoco nelle nubi, nelqualparere vesgiamo Empedocle, Empedocle ee & Anafagora. & Empedocle dice che n6 vi è altro fuoco, che l’in- vg ee terceputo nelli nubi dalli raggi del Sole: & Analsagora, che tal fuoco fia trapigliato dall’iftetto Ethre , che viene da sù in giù:e che'l lampo fia la luce di detto fuoco, & che’ltuono fia il fuo- noe ftridore dell’ifteflo mentre fifpenge: quafi chel lampo fia pri- ma del tuono;e che le cofe in fatro fiano come alli fenfi fi rapprefcn tano. Opinion di af naj]ugora rifiutata. Opinion di Empedocle falfa. Opinion di Clidemo nel lampo . Opinion di Clidemo rifiu la tata. Conclufion di «Ariftotele, 298 D:EEL'HIST.#NATVR'ALE tano.Noi cotro di effi diciamo che”! rinchiudiméto del fuoco; nel- le nubi,ò neli'vno, è nell'altro modo è cota fuor di ragione : è più di chi dice che fia parte dell’Ethre : pe rcioche bifoonaua moftrare come tal corpo, che naturalmente va sù, cali in giù contro la fua proprietà: e perche folamente quando il cielo è nuuoloio:e perche quetto non fempre:& perche a tempo fereno non auuenga giamai, Dunque coftoro inconfiderataméte parlane: e non molto meglio coloro che vogliono, che’lcaldore delli raggi tr apigliato nelle nu- bi ne fia caufa. altri come è Clidemo dt ‘che’ llampo veraméte nò fia,ma che fia apparenza.e fomiglia ralapparéza à quella che au- uicne mentre di notte è percoflo il mare, ove [acqua battuta con la verga riluce. L’ifteflo dunque ftima avuenirnellanube , e chel mpeggiaméto fia apparenza di lume caufato da percuflione del- la fuftanza humida.Ma coftoro non erano anco auuezzi alla dottri- nadelle rifrazzioni,dalla quale talapparenza dipende. diciamo du- que che l’acqua percofla riluce,mentre in effa fi fa riflellion dellavi- fta da alcun corpo lucido,e fuloéte: e percio l'appareze diluce fatte darifrattione fono più la notte,che'l giorno: percioche l'abbondi- za dellaluce diurna oftufca la luce deila rifleflione. Siè dique vilto quel che gli altri habbiano detro de gli tuoni, e de gli lampi. e co- me alcuni dicono, che llampo fia dlalione altri che fia fuoco mofio,e trapigliato:e che’l tuono fi faccia métre detto fuoco fi {pen ge;quafi che’ fuoco non vi fi generi, ma ui fia prima. E noi dicia- mo, che fia vna ifteffa natura, che per fu laterrafa vento : dentro di efla terremoto: e nelle nubi tuono: e che tutti quelti fiano effetti di vna fuftanza, dico di eflalazion fecca,che come ho detto fcorren- do per di fuori,è uento:mofla détro della terra fa terremoto:e nelle nubi,mentre fi fain efle alteraticne, e raffreddamento, appartata, € cacciata dallalorfreddezza le rompe, ecaufa tuoni, elampi , ò al- tri efferti dell’ittefla natura. fin qui Aniftotele. Efamina delle cofedettedacAriftotele, e parer dell'Au- tore circa la vera caufa de tuoni, CAP. 111. Aur. / A noi veggendo che nel propofto foggetto fono alcune co- fe,dequaliegli indiftinramente ragiona, & altre che pati- fcono oppofitione:non reftaremo di dire in ciò quanto ce Occorre. E pri- LIBRO DECIMO: 299 E prima che fia vna iftefla materia del vento, e de baleni: non èco- ajonè fempli fa del tutto accettabile, già che veggiamo che gli venti di loro pro- ceméte Lilef prietà non concepono fuoco, &1l baleno è caufato propriamente Sri da materiache apprende fuoco . Nè delle materie accendibili, che tuono , come nelle nubi poffono contenerfi,hà diftinto cofa alcuna . e pur Ho- pci o mero poeta antico innanzi lui fa mentione dell'odor fulfurco del- AREE di le faetre celefti. e coloro che nella chimica fi effercitano prouano Homero nelle con la fperienza, chele fuftanze ogliofe, bituminofe, & ognigeno RO digrafiezza, perforza del calore fi folleuano in aria. quali efli di pigliaro da nuouo per fabicco raccolgono. Se dunque nella terra fi contengo- CREA no,elafuftanza ‘ulfurea , ela bituminofa, & ogliofa di varie Ma- suoni. niere, & oltre di queftela nitrofa, materie tutte accendibili,e que- fte iftefle veggiamo dal caldo folleuarfi in vapore,e poi raccoglierfi cetra di loro raunirfi,è di ragione che debbiamo porre materia pro- piaqua de tuoni dette fultanze folleuate con le nubi, edi mano in mino raccolte, e non qualliuoglia materia uentofa . Molto dun- Difintione que communemente della materia de tuoni Ariftotele ragionò; A niente roccando la materia propinqua.Hora fe vogliamo à miglior lenare nell’a» intendimento nel propolto foggetto rayionar di dette materie fol- "8. Jeuabili, e accendibili, diciamo che fono altre di efle di confiften- za più foctile,altre meno: & altre meno,altre più diffolubili in ven- to.eche quanto fono più difiolubili in vento: con tanto maggior impeto rompendo le nubi, poflono generarlo ftre pito che è il tuono. di quefto à tempi noftri ne habbiamo eflempio nelli inftru PERSI menti, da guerra,che per fimil modo di violenza offendono,come delle faette , fonoli fchioppiinftromenti minori, e l'aruglieria inftrométi mag i giori: dentro la concauità de quali pofta la materia della poluora. l'iAvoméri di Mentre concepe fuoco velociflimamente fi {cioglie in vento, e r6 - guerra moder pendo l’aria, rende Rtrepito horrendo . componefi quefta di falni- "** tro, di folfo, e carbon di falcio,ò fimile. di quefte tre materie, il fol- fo da il prefto apprendimento del fuoco : 11 carbon dà, che prefto fi {panda per tutto, per la fua porofità: il falnitro dàla materia di mol to vento miniftra:percioche fi fcioglieimmediatamete con l’iftef- fc accendimento in vento. Da quette cole dunque pofsiamo inté- dere la materia delle faette celefti, ele caufe detuoni, elampi: pi peveheli tuo gliando argomento infieme , perche non vengano d'inuerno , ma wi nor vengo nelli feguenti tempi caldi, c nell'autunno: percioche fe vogliamo 99 sero. {eguirl'offeruationi fatte nelle operationi chimice,c l’iftefla ragio» ne Veg- Come fi accen da fxoco nelle nubi, Opinion di Empedocle non del tusto wana, Error di colo ro che flima- no firfi lam- po fenza tuo- MO è 300 DELL’HIST. NATVRALE ne veggiamo nel poco calore, e nella prima folleuarione eleuarfile più fottili, e l'humoracqueo,che raffreddato fa piosgia,& agghiac ciao fa neue. maaccrefciuto il calore fi veggono fo'leuarfi inlieme dimano in mano le parti più grofle, e denfe. Le fuftanze dunque fulfuree, bituminofe, nitrofe, e fimili, che da calor debole non ug» gono fciolte in vapore, foprauenute da potenza di caldo mag- giore, fi eleuano: e perciò gli cfietti loro fono nelle ftagioni calde, ce non nelle fredde. Quindi habbiamola caufa di quel, che la {pe- rienza ci moftra: perche a tempi neuofinon mai fi fentano tuoni. Refta da confiderare, come ilfuogo in detta materia fi accenda. nelche pigliaremo, che lamateria che fa la faetta, fendo di fuftanza accendibile,e feparidofi dalla freddezza,e dall'humorofità delle nu bi, ft raccoglie nelcentro di effla nube; dunque e dalla freddezza circonftare, e dal mouimentodelle nubi raccolto , moltiplicato il calore nel mezzo, fa fuoco. già che fappiamo il fuoco efier inten- fion di calore. Hora accefo il fuoco nella materia, fi genera la mol. ta ventofità, cherompeconuiolenzale nubi, efaghi effetti detti. né in quelto l'opinion di Empedocle è del tutto dalla ragione lonta na, dicendo, che’ calore delli raggi del Sole rinchiufo dentro le nu bi poffa generar fuoco : perche veggiamo nelle concauità de fpec= chi, e nelle rifiattioni fatte da vafi di vetro ripieni di acqua; accen= derfi il fuoco . ma nò fi potrebbe quefta ftimar caufa vniuerfale già che manifeftamente veggiamo rali accendimenti farfi fenza raggi folari: néefler differenza in quelto tra’ tempo notturno, e diurno. Stimano alcuni che alle volte volte fia il lampo fenza tuono, & il tuono fenza il lampo:perche fpeffo l'vno fenza l'altro fentiamo.ma in quefto manifeftamente s'ingannano: percioche nelle molte lon tananze facendofi nel romper della nube fchioppo,il fuono non fi fente perla diftanza,e nondimeno fi vede i lampo in alto perla vir tù della vifta che quafi in infinito fi diftende : ma ne gli vicini non mai il lume fenza il tuono peruiene alli fenfi. Hagià detto Arifto- tele che peruicne primala lucealli fenfi, che iltuono, quantunque non fia prima nel generarfi: nel che le confentiamo. ma mentre dice che’l tuono veramente primafifaccia, e che poi venga il lam- po, mentre fi accende il vento , c'ha fatto la rottura. in quelto hab- biamo il fuo parere per molto diflonare dalla fperienza delle cofe. eprimanellituoniche viciniffimia noi fi fanno fi fente non efler primalo fchioppo. oltre diciò lo fchioppo nafce dal dilatamento della LIBRO DECIMO, 301 della materia, chefi fcioglie in vento: & il dilaramento dal molto calore caufiro da accendimento: bifogna dunque farfi princi- pio dall’accendimento : e non è in modo alcuno lo fchioppo pri» ma che'llampo: e quel che lui fuppone del vento vfcito, che sine foghi,è parer moltoleggiero:percioche bilognarebbe moftrare on de venga detto accendimento: e percheà tempi fereni,liuentinon fiaccendano, efsendo potentiffimi. Refta da vedere come dopò lo Del Iigc mor fchioppo grande che fi fa nel romper di efsa nube, fi oda per molto #00 [risa fpatio ditempo toneggiare perl'aria, e ftracorrere il fuono è suifa Ò i ia dirumor fatto da carro ferrato, che corra per laflricato , c'habbia di fotto vacuo : del che la ragione non è ofcura: percioche dopo chel vento mofso dall'accenfione ha rotto la nube, oue era rinchia fo :è necefsario, che feguendo il principio della violenza, che l'ha cacciato, tracorra per le nubi, erompendo la ioro continuità dia fremiro, finche finalmente la confittéza {ua fi (ciolga . Horafeguia- mo con Ariftotele gli altri effetricongeneri. Della procella,girello,giro accefo, e faette celeffi . CAP, 01. Arvift. Di O RA feguendoil cominciato principio, diciamo, che la ventofità mentre à poco,e fparfamente fi apparte, & che fia di parti fortili, fitaoni, e lampi: ma feella fi apparta tutta infieme con groflezza, c non vifia fottigliezza,fa procella:perloche la pro- cella porta feco tanta violenza: hauédo principio la forza dalla pre- ftezza dello appartamento: dunque dalla fecca eflalatione ne pro- uengono tali effetti.che fe humida fia ne vengono pioggia,& ab6- danzadi acqua:percioche fecondo la habilità della materia vengo- noleconfegueze. dico che fecGdo che la materia, ò nel fecco,o nel- l'humido abondi, ne fegue ò nembo, ò procella. Ma fe il fiato che fa feparation nelle nubi, fi ritruoui percoter nell'altro , nel modo che auuiene quado il vento da luogo fpatiofo venga in riftretto de portici,evie:vue la parte del corpo fcorrenteche è gionta non pof- fendo andare più oltre, per l’impedimento' caufato ;.ò dalla ftret- tura del luogo,ò da altro, è neceilario, che faccia circclo.percioche l’yn vento è impedito andare innanzi, el’altro di dietro fofpinge fcacciandolo: onde è coftretto mouerfi lateralmente, per oue fia meno impedimento, ilche continuando fi fa giro continuo , e ne «vien circolo. Dunque nel modo detto,e nella fuperficie della terra, Ce e nelle Che cofa fia procella. Come fi fac- cia il girello è Ventofita del girello nò ftac cata dalla nu be. Affnità del girello conla procella. Come il girel- lo cali a terra co l'ifteffa une be . Mouimenti , che da alle co fe il girello. Giro accefo. Saetta chiara Saetta fumo- fa. Corpi che pa- tifcono dalle faette . efrzomenti pigliati dal- incendio del tempio nobile di Efelo. DELL'HIST. NATVRALE e nelle nubi auuengono detti girelli, ma fi come la procellacon ap partarfi dalla nuuolafa vento continuo : d'incontro il girello non fiapparta, ma porta (eco la continenza deila iltefla nube : percio- che iawentofità mentre per la fpeflezza non puote vfcirne , fi volta infeftela, ecalagiù: perche la anube perl'appartamento delta infpellita fi £ fa greue. Chiamafidunque taleffetto girello,{c è fen- za colore, che als non è che uento,& indigefta SE ma non fi fa, nèin rempi boreali, nè cempi neuofi: percioche coli Iquefto, come l’altrecole dette fono fiati: &il fiato è effalation calda, FRA; ca. ove dunqueilgielo e freddo hanno predominio, fpengono di fatto quel c che farebbe di tali effetti principio . Falli dunqueilgi rello quando laprocella che comincia à generarfi , non puote ap- parcarfi dalla nube,ma fa circolo perla ripul(? facheli dailgirare:on de viene a terra, Daasare feco la nube da cui non può cc se per cue foffia, moue col fuo foftio quel che incontra,elo rivolta in tondo, RANE ma quandotal giro fia info: gato ;i tI he viene quando il fiato fia più fottile, all’ io chiama giro accefo: ia fiaccendel’aria, econl’ infogamento piglia co lore. ma fe nella nube fia molto , e fertile il fiato che vien Boi ne di la faccta chiamata. ua da Poeti, che non brucia perla molta fottigliezza: e fefarà meno accefo, la e chiamata fumo- fa:percioche la prima perla fottigliezza và veloce, e perla fua mol ta preftezza anticipa nel paflare, c penetrare, anzi che bruci; oche rardando dia nerezza: e l'altro più tardo, colora, e non biualii ma patlando anticipa ilbruciamento. Quindi auuicne che li corpi, che più refiftenti fono, più patifcono, e quelli che men refiftono, meno. efie vilto dello fcudo la parte ramigna cflerfi fufa ,&il le- gno non bauer patito:percioche perla rarità del legno,la faetta an- zi è paflata che bruciafle, e ne gli veftimenti fl rio è auuenu- to, che non fiano bruciati, ma ftrufciati folamente. da quali argo- menticonfermiamo che le cofe dette altro non fiano, che vento,e fofhj.e ne pofliamo ancofare argomento dalle cofe, che tra noifi VeRona come poco fa è auuenuto nel Tempio di Ephefo brucia- to, ouela fiammacontinua, etuna era nondimeno diuifa in più parti; e cofiandaua vagando. Già fappiamo, che ilfumocera che. ardea, eche’lfumofia foffio; e vento, altroue l'habbiam moftrato: ilche tanto più manifeftamente fi conofce, mentre molto infieme ne venga DRICHI quei dunque, che ne gli piccoli fuochi fi vede, quello 30£L LIBRO DECIMO. 303 quello ifteffo iui vue la materia che bruciava era molta, molto più gagliardamente auucniua:rotto duque il legname onde era il prin- cipio del foffiare andaua il foto abondantemente raccolto,&cami - naua accefo in alto,e fi vedea la fiama mouerfi, e difcorrédo andare alle cafe vicine: cofi dunque bilogna ftimare , che fempre alle fact- dia te preceda, e fegua vento, e che non parga: perche è fenza colore, e i i quindi avviene, che quel che da fatta celefte ha da efler percofio, fi muoua innanzi che fia percoffo, come che prima fia aflalito dal | principio del vento. Li tuoni dunque aprono non con lo ftrepito, Tuoro apre e fuono; ma perche infieme uien fuori il vento, che fa la percofsa: 5 la percof- qual percottendo apre,e non brucia. Si è dunque detto, del tuono, * lampo, procella, girelli, e giri de fuochi , e delle factre : e che tutti fiano vna cofa iftefla, e qual fia la lor differenza. Difcorfo dell'eAutore fopra le faetre celefli, e giri accefe. GiA P. «Vi Autore. OrncHIvpramo dunque,che'l tuono, lampo ; e faetta Î12- impo, toro no cofecongionte: e non l’vn fenza l’altro . dico che accela e pesca: fono la materia il vento che dà tal accendimento fi genera,accompa- ?? ira gnato dalla fuftanza accefa è la faetta. Il lampo è confeguenza Sg, 0” dell’ifteffo accendimento,& affe:to appertenente alla vifta, come il tuono è affetto appertenente all’vdito,& èil fuono caufaio dalla rot tura delle nubi: dunqueintendiamo le cole dette ellertutrein vana fuffiftenza. Hora fela materia nelle nubi raccolta non puote efser piserfizà del vniforme, & altroue più, è meno la fuftanza fulfurea,altroue la ni- lSaerte cele- trofa, altroue la bituminofa fi accoglie, & efsendo in ciafcuna di Ù quefte varie differenze di fottile, egrofso:puro,& impuro, è necef- fario,che le maniere delle faette fiano diuerfe,& altre fiano lucide, altre fumofe, altre di maggiore, altre di minor violenza , altre di fu ftanza fottile,altre di grofsa. c fe nelle nubi, è non meno varietà, perche le che altre fiano più denfe , altre meno, è di confeguenza, che porti, parti eminen altra più, altra meno impeto: onde altre fanno maggior danno, al- id tre minore. Hora perche le parti più dell’altre eminenti fogliano faeve. da faette efser percofse, neè caufa:perche quefte fogliano rattener ni Je nubi.c che nella terra ue cafcala faetta vi fi foglia ritrouar fufta- o vot i za minerale, come molti dicono, non è marauiglia:fe la materia in ritrovare nel cui fi accende fuoco,e fi fcioglie in vento,che è la materia dell’iftef- a Sea la faetta . Cc 2 fa fact 304 DELL’HIST. NATVRALE Nonè necef- fa factta , è di fuftanza minerale . la natura de girelli da noftri detti» fi SE Ziphoni è più nell’acqua,che nella terra conofciuta:percioche co il riftotele data loro ravuolgimeto a guifa di triuella,penetràdo, & afsorbédo mol-. algiroaccefo. ta quatità di acqua,feco in alto la portano,e finalmente larilaftano, e perciò fono pericolofifimi à vafcelli : ma cheil giro accefo, fia: di fuftanza più dello girello fottile, come Ariftotele dice,non è cofa: c'habbia neceffità,folamére a ciò batta che fia di materia accefa. (ontinuation dell'Autore delle cofeda dire con ledette,e che’! terremoto fia effetto caufato dafuoco CA dist oa, Aut.’ LLA fpeculation paffata de fuochifotterranei; e factte cele-: A fti,è congionta la fpeculation de terremoti, la caufa de qua- li noi principalmentesattribuiamo à violenza di vento generatd da accenfion di materia fatta da fuochi fotterranci: e quantunque al- tre caufe poflono apportare movimento alla terra , fono nondime- » no caufe men potenti, & la {petie di mourmento è dalproprio ter s. remoto diuerfa: ma perche di quefto foggetto hauea lungo difcor fo Ariftotele. cominciaremo da quel cheegli ne dice | Difcorfo dicAriftotelefopra la generation del terremoto ge pri-. mafsnarrano le opinioni de antichi fopra di ciò. CAPs* Neg vaciano «Avia ELLo fcuotimento,emouimento dellaterrahabbiamo tre. opinioni di tre diuerfi autori: percioche altrimente ne fen-. tì Anaflagora Clazomenig:altrimente Anaffimene Milefio, che fu opinion di prima di eflo : & altrimente Democrito.di Addero. Anaffagora A dunque dice che l'Erhre, che di propria natura va sù incontrando- 10° È . ° to che venga li nelle parti fottane,e concaue della terra,le dia fcuotimento. Dice dal fueco. dunqueegli,che effendolaterra di naturain fe ftefla {pongiola,e. rara;nondimeno la fuperficicin cui habitiamo bagnata dalle piog " Opiniondi gie fi vnifce, e fa corteccia .Qual opinione fuppone che delle par». anaffagora ti della terra eftrinfeche, altre fiano insù, &altrefianoingiù, c confutata da lei Lf i habiti inni] diri l cenftotele, CHE iN sù fiano , oue noi habitiamo, in giu l'altre di rincontro de noftri piedi : opinion veramente femplice : percioche in ef-. fa fi confidera il sù, e giù non riferito al centro della terra. , i o cnon- na LIBRO DECIMO. 305 e nondimeno fappiamo, che’ centro fiail giù, &il sù la circonfe- rézalontana,oue va il fuoco, e ciò può farfi manifefto à coloro, che vogliono farne proua : percioche di mano in mano, fecondo che mutiamo paefe,fi muta l'orizonte , con quelle proprie conditioni che richiede vn corpo conucflo, e sferico, comelaterra è. & il dire Leterra nòfi che perla fua grandezza fi mantenga nell'aria : ò che fi (cuota per /#0 #4 è rutto percofla di fotto, e manifeftamente fciocchezza. oltre che gnafagora egli mancadi dar conto delle altre concorrenze, che fi ofieruano ta de negli terremoti,niente dicendo ne delle contrade, ne de gli tempi 57445 inquali fegliono tali effetti anuenire. dalche manifeftamente fi co- 10. prende l'infufticienza dital parere. Ma Democrito dice altrimen- opinion di te, che fa terracflendo diacquaripiena,concorrendo in detta caui- Aa tà, di nuouo l’acqua piouana più copiofa di quel che le concauirà de poflono riccuere,patifce violenza, e nefegue terremoto: dicein l'acque. oltre, che difleccamdofi e tirando l'acqua da gli luoghi ripieni ne eli vacui, mentre in detto paflaggio s incontra nelle parti fotterra- nee muoue la terra. & Anaflimene , che la teria bagnata fec- opinion di cando firompa:e che da dette rotture ricadendo le parti alte ne au- Araffimene, uenifse lo fcuotimento, e cheli terremoti auuengono, & àtempi satin fecchi, &à tempi piouofi, perche come fi è detto feccata firompe,, la fucceffione & dall'acque foprainhumidita ricalca: ma contra coftui diremo, eg che fe pertal caufa il terremoto aruenifse in molte parti fi vedereb Lqnaffmene beriuoltalaterra fozzopra; oltreche fono alcuni luoghi , che fpef= riprobato da fo tal effetto patifcono:e nondimeno non fiveggono in quefto ha- sa uer nouità,più che altri luoghi habbiano. e finalmente contro del- l'ifteffo diciamo , che fecondo la fua opinione bifognarebbe che col progreffo del tempo di mano in mano mancaflero li terremo- ti, e che del tutto ceflaffela terra di fcuoterfi:percioche,quel che di tempo in tempo {mouendofi fi riftringe,bifogna che finalmente ri ftretto non dia più luogo al ricadimento. Opinion propria di «AriStotele foprala generation de terremoti : SIR GLAvBUiLN CEI ON debbiamo dunque riceuer alcuna di dette opinioni, j madiremo:perche habbiamo due fpetie di eflalationi,dico Tue e dal fecco, edall'humido , che da quefto principio dipendan li fiefa fecca ca terremoti : percioche la terra da fe ftefla è di condition fecca, ma nta di ha dalle pioggie riceue molta humidità. Dunque rifcaldata e dal cole, ar ui Ge 3 c dal Fenti dentro il corpo della terra ,e fuori. Difcorfo qual corpo fia più de glialtri tut si motiuo , Véto motiuo più che ogni altro corpo. Il vento prin cipio di terre moti. Terremoti perche per lo più in tempo tranquillo, «Alcuni terre moti effendo mento per di Sopra è “perche li ter remoti fono. pit di notte. e di Meriggio. Terremoti notturni per lo più la mat- tina è 306 DELL’HIST. NATVRALE c dal fuogo che è dentro di efla, è di confeguenza che fi generi mol to vento, e fuori, e dentro salle volte dunque fcorre il vento con- tinuo tutto difuori, alle volte per di dentro: & alle volte comparti- tamente. Hora fe quelchefi è detto non puote efler altrimente, refta da confiderare qual corpo fia più de gli altri motiuo : nelche diciamo, che quello che è più habile ad andare quanto più oltre. e quel che porta feco quato più di veheméza,quello anco fia più mo- tiuo:e quel che più veloceméte fi moue quello anco fia più vehemé re: percioche l’ifteffo molto percuote per la velocità . e quello mol- ro più puote paflare, che puote andare pertutto . nelqual eflere è quel che è de gli altri fottile. Sedunqueil vento è di condition ta- Je faràl’ifteto, più chealtro qualfinoglia corpo motiuo: percioche il fuoco ifteflo,quado è nella fuftanza fpiritale,e diuien famma,ve- locemente fi muoue. Dunque per render la caufa del terremoto non debbiamo ricorrere ne all'acqua, ne allaterra: ma debbiamo {timarne caufa il vento,che in vece di eflalar fuori fi muoua, e corra perdi dentro la terra: perloche e la maggior parte, e li maggiori rerremoti vengono in tempo tranquillo: percioche l’effalatione ef fendo materia cotinua,fegue per lo piùil principio:fatto dique co- minciaméto i venir fuori, ilreftàre ancora fegue l’incominciame- ro, & cominciando di mouerfi per dentro , fegue di andar per den tro, Manon perciò è cofa fuori di ragione, che auuengano alcu- niterremoti , e che di fuori foffi alcun vento:veggendofi anco alle volte foffiar più venti infieme “Dunque fe l’vn di detti venti vada perdentro, el'altro fi mouaperfuori, farà in uno ifteffo tempo. e vento,e terremoto:nondimeno 1n dette occafioni fono li terremo: ci minori, fendo diuifo in più parti il principio e caufaloro. Ho-. radi notte fogliono efler , e lamaggior parte, e li maggior terre-. moti; e di quelli, che nelgiorno fifanno,li maggiori fono nel Me- riggio. Ilche accade perche del giorno la più quieta parte è il Me- riggio,come che il Sole in quell'hora più che nell’altre dominado, rifolua l’eflalatione. Le notti anco fono più del giorno quiete , per l'abfenza del Sole:percioche il fluflo và in détro quafi p ritiramen- to contrario dell’elsalar fuori . e nel mattino fogliono auuenir più che in altro tépo terremoti: percioche à quell’hora fogliono hauer principio li foffij. Se diique illoro principio fia mutato verfo détro. afomiglianza di corrente di mare,per la moltitudine del vento,che fi accoglie , firendeilterremoto più grande. in oltre iui nni) ono LIBRO DECIMO. 307 fonoliterremoti, cue il mare è fuflile , ò il paefe laffo, e grottofo: pafi fogget= percioe nell'Helefponto,e nell’Achaia, e nella Sicilia, e nell’Eubea ti dzerremoti fogliono fpeflo auuenireli terremoti, in qual luoghi fi uede il ma ia re per alcuni ftretti correr fotterra. Anzilicaldi bagni d’intorno & ef fono ALdepfo fono da tal caufa forti. Dique in tal luoghi più che in al- gretsofi. tri auuengono li terremoti perla tretrezza: percioche l’effalatione, che era folita vfcir dalla terra, fatta potente dall'abondanza del ma- re, che le uiene incontro, è ributrata dentrolaterra:e li paefi, chan no le parti fotterrance grottofe riceuendo molto vento, patifcono maggior fcuotimento. ilche auuiene nella primauera , e nel- Dica: l'autunno fopra l'altre ftagioni. e nelle pioggie, etempi,fecchi , tifcono serre per la iftetia caufa : percioche quefti tempi fono fopra de gli mori. altri ventofi: ma nell’eltate , e nell’inuerno , nell'vna perlogiclo, e. nell'altra per lo molto caldo, il tempo ftabile: fendo l’vna molto zi. fredda, l’altra molto fecca:e nelle ficcità anuengono li terremoti: percioche all’hora l'aria è fpiritofa, fendo chela ficcità fignifica, che molto più abodi l’effalation fecca, chel'humida. e nelie piog- gie auuengonoli terremoti, cofi perche l’effalation , che fi fa den- tro è più abondante, come per efler rinchiufa in luoghi più ftretti, c per effer cacciata in luogo men capace, fendo chele concauità della terra fono ripiene di acqua:perciò cominciando à dominare, perche molta eflalatione in poco luogo firiflringe,il vento che fcor re, e troua intoppo moue con violenza: percioche bifogna inten- dere , cheficomela virtù dello fpirto rinchiufo è caufa nel corpo noftro de tremori, e dibattimenti: che fimili effetti faccia lo fpirto rinchiufo nella terra, eche de gli terremoti, altri fiano fimili à tre- mori,altri à pollo. e fi come auuiene fpeffo dopò l’hauer vrinato che’l corpo patifcavn certo tremore,efsédo che dopò detta cuacua- tione l’aria di fuori vien dentro tutta infieme: che così auuéga nel- laterra. ma quanta fiala violenza dello fpirito non folamente pot. tremo intenderlo dalle cofe che fuori nell’aria fi fanno:perche qui violenza fpie ui potrebbe alcuno ftimare che auuenifse perla molta quatità. ma vitale. negli corpide gli animali percioche li tiri,e fpafmi fonoeffetti cau fari dal mouimento di fpirto, & hanno tanta forza che molti vo- lendo ritenerli membri che patifcono, non poffono fignoreggiar il mouimento dell’ammalato . fimil cola à quefta bifogna intende reche auuenganegli terremoti . per voler paragonarla cofa mino re alla maggiore. di queto ne habbiamo anco fegni manifefti dal- l’ilteffa Differenze de terremoti. | IA | Bffetti de ter vemoti , Vento folto l° concauità dell’ifole det - te. Concorrenze innanzi,e do- poli terremo to Sol caliginofo Tranquillità di aria, e feed dezza è Venti di natu ra caldi,come dinegano fred di + 308 DELL’HIST. NATVRALE l’ifteffa cofa : percioche li terremotifatti in alcuni luoghi non fo- no mancati , finche.il -vento non rompefle fuori fopra terra , quali procella . così è anuenuto in vn terremoto prefio Heraclea di Poto,poco fà. cosìè auuenuto nell’ifola detta Sagra, che è vna dell'i- fole Eolie, oue gonfiò alquanto di terra,c forfe quali vnamachina di vi colle con 0. qual finalmente rotta vfci molto vento, c fa- villa, inalzo la cenere fiche inceneròla città diLiparoti n6 molto indi lontana. gionfeanco ad alcune città d’Italia : & hora anco fi vede onde habbia ‘rotto fuori percioche debbiamo ftimar che la caufa generatrice del fuoco détro tesira, fia l’accéfion dell’aria fat- ta per li molti minuti rompimenti. & che difcorrano fotterra in dette ifole tali fpirti facilmente ficonofce: &èche mentre habbia da fothare Oltro, fe ne hà fegno precedente, perche gli luoghi on- de il fiato efce babi e ciò perche il mare di lungi da Oftro fpento il ributta. Diquedetto fiato ributtato dentro dal mare che le fo prauiene fa fuono;, ma fenza fcuotimento perl’ampiezza de gli luoghi:fendo che quelte. concauità molto fi dilatano in dentro: ini poca copia dell’aria ributtata.E che'l Sole innan ziche vengail terremoto fifaccia caliginofo, & ofcuro, non eflen= douinube, echeinnanziliterremoti Dì iii tranquil- lità di aria, e molto freddo, fono fegni.che la caufa da noi afleona- talia vera: percioche è è diragione, do [ Sole divenga caliginofo, & ofcuro, mentrelo (pirto la cui proprietà è di difiregare,e (cioglie- re l'aria,firitira dentro lateria.eche nell’aurora, edi mattino pre- cedanotranquillità diaria, e freddo e di ragione. la tranquillità, perche mentre lo {pirto firitira dentro, è quieta, e ciò più ì di certo nelli terremoti grandi, non vi efflendo duiiohe che l'vna parte va- da per di fuori, 7 altra per di dentro Mentre dunque tutro va infie me co ragione retta l’aria cheta,&il terremoto è potente. ma il fred- do auuiene perche l’eflalatione, che di propria natura è calda furti uolta, efene va dentro. ma perche venti cflendo di natura caldi non pargandiefler tali,ne è caufa: perche muouono l’aria carga di molto, e freddo vapore: : ilche fi vede nel fiato, che vien fuori dalla bocca, n nel fuoeflerè caldo; e tal fi comprende mentre fiatamo di vicino:ma mentre il foffio viene di lontano fi fente freddo, perla caufa iftefia degli venti. ritirandofi ri dentro nella terra tal virtù, il fuflo vaporolo riftrinsendofi per l’humidità,apporta fred- do ouunque auuenga fimile ‘accidente, La medefma caufa fi può. render - LIBRO DECIMO. 309 render dell'altro fegno che fuole apparere innanzi ilterremoto: & ‘Nunoletta fot è, che nel giorno, 6 poco dopo il colcare del Sole, eflendol’aria fe- tile » e lunga rena, è folito vederfi vna nuuoletta fottile diftefa lunga, & elquifi- 00 SET tamente dritta. di ciò dunque ne è caula il mancamento del vento perlo ritiramento , che fi fa dentro terra: percioche fi come ne gli liti del mare, quando il mare ondeggia fortemente, le rotture del- l'onde fono, e grofle e torte: ma quando è tranquillo , che fa poca caduta,li orli dell'onde fono dritti, e fottili : quell’ifteflo che fa il mare nelli confini della terra, l'ifteflo fa lo {pirto nella caligine del- l'aria: perloche fatta tranquillità refta nuuoletta fottile quafi vna rottura diaria. Perl'iftefla caufa ancora nel tempo dell’ecliffi luna- IRE ri fogliono auenir terremoti piccoli, e quando è vicino il tempo di reinpo dell'e traporfi la terra tra gli due luminari:& il lume e caldo del Sole, non cliff lanari. del tutto manchi dall'aria : ma già vada mancando, fi fa tranquilli- tà, per trasferirfi dentro la terra il vento,che è la caufa ifteffa del ter- remoto innazi l'eclifle.Speflo anco végono venti innazi l’ecliffe nel yéti che vé- principio della notte, fe lì eclifli fono di mezza notte, e nella mezza $90 !rmenz notte fe l’eclifli fono di mattino:ilche auuicne perche fi ammarcifce do ; sn il caldo chevien dalla luna, efsédo già vicino il termine del circuito nelqualtermincha già da eflerl’ecliffe.rimefla dunque la caufa che È ; ritenca l’aria nella quiete; fimoue di nuouo il véto più pertépo del- de la ecliffe matutina che fegue. fuole anco mentre il terremoto fia ga- 44rar. molto. gliardo,non fubito, ne per vna volta cefsare, ma nel principio fuo] “7P9 Pe durare per quaranta giorni, e dopo anco pervno, e due anni hauer dominio ne gli luoghi iftefsi. La caufa dunque della fua gagliardia è l’abondanza del vento, e le figure degli luoghi per oue haue il uo mouimento : percioclie cue è ributtato, e non facilmente paf- fa,iui molto percuote , & è ritenuto nelle ftrettezze de luoghi,come l’acqua che non ha vfcita. perloche fi come nel corpo noftroli pal- pitamenti non fubito pafsano, ne prefto, ma con alquanto tempo confumandofila materia:cofila caufa che ha mofsa l’efsalatione, e l’impeto del vento,non di fubito confuma tutta la materia gene- ratrice del vento, che fail terremoto: mentre dunque fi confumi- notali reliquie, è necefsario, che fi faccia terremoto, ma più de- bolmente , fino à tanto, che l’efsalation fatta fia meno di quel che polsa portar manifefto mouimento. Hora il vento rinchiufo ni iman- alle volte fa li fuoni., che fono fotterra innanzi li terremoti. & 2; li terreno alle volte fa fuoni fenza che fia feguito il terremoto. e urea ti. ° modo Luado fi oda fuono fenza ilterremoto . Acque fcatu rite dopò li terremoti. Conchiufione de'le canfe del moumen L9% Ieondationi venute col terremoto se perche . Terremoto non fi frende in molte par- vi della terra. Venti fi eften dono per tut= to. A DELL'HIST. NATVRALE modo, che l’aria percofla genera varij fuoni, nell’ifteffo modofa mentre effla, è che percuote. nè in quelto è differenza. fendo che quel che pcuote nell’ilteffa attion di percuotere , vien percollo. ma che il fuono preuengain efler fentito prima del movimento, ciò viene perche il fuono è di più parti fortili,e penetra per tutto più fa- cilmente , che non fa lo fpirto, ma quando il vento non ha forza tanta, che poflamouerlaterra, echabbia molta fottigliezza , e che molto facilmente penetri ; all'hora non porta mouimento: ma in- contrandofi nelle moli che fiano fode, e concaue, e variamente fi- gurate,rende vari] fuoni:onde par che la terta faccia mugito: come dicono coloro,che de prodigij ragionano e già è auvenuto;che fia- no vfcite acque da rotture di terra dopò literremoti:ma non perciò debbiamo dire,che’l terremoto véga dall'acqua: ma chel'acqua vé- gafuori cacciata dal vento,chefa1l terremoto, nel modo iftefio,che fappiamo il vento efler caufa dell’ondeggiare, e non l'onda caufa del vento. anzila terra nell'ifteflo modo vien mofla : dico chemen tre è fcoffa, fi volca fozzopra. Conchiudamo dunque,che non è ra- gioneuole, che laterra porti il mouimento , ne anco l'acqua: e che bifogna pigliarl'vna, el'altra come materia, dico che ambe pati- fcono,enon fanno, eche come principio mouente sdebbiamo pi- gliarelo (pirto. Echealle volte infiemecol terremoto auvengzano inondamenti, ne è caufa la contrarietà de foftij: ilche auuiene qua- do il foffio,che fa il terremoto non pofla del tutto ributtare il mare moilo da altro vento, onde cacciandolo, e riftringendo!o, ne hab- bia raccolto molto in vn iuogo : all’hora dunque vinto quetto fof- fio dal contrario , e neceflario, che rompa, e faccia diluw1o.coli au- uennein Achaia: percioche di fuori era Oftro, & dentro Borca, e fatca l’aria tranquilla, ecorrendo dentro il vento, auuenne infieme ilterremoto, el'inondamento, il cheera, percheil mare non da- va sfiatamento allo fpirto, che facea impeto fotterra, mailtenea rinchiufo:facendo dunque l'uno con l’altro,contrafto,lo fpirro cau sò il terremoto, el’onde, chel feguirono caufarono il dilvuio. Li terremoti dunque auuengono particolarmente, & occupano fpef- {o poco luoco: mali venti fono vniuerfalmente : e fono alle volte particolarmente , quandole fole effalationi di quel luogue vicini , firaccogliono in vno: come habbiamo detto delle pioggie,e ficci- tà. Già fiè vito come fi faccianoli terremoti: mali venti vanno di- uerfamente; percioche quantunque lecofe dentro la terra , hanno occa- a LIBRO DECIMO, $II occafione di raccoglierfi in vno, né vi ha il Sole tanta pofsaza, qui- ta ha nelle eflalationi fopra terra . onde quefte, mentre habbia- no pigliato principio di mouimento dal corfo del Sole feguono il corfo vnitamente , fecondo le differenze de luoghi. Quando dun ana quelo molto fpirto muoue la terra lateralmente, apporta tremore: de terremoti. ma auuiene alle volte,che fi moua in modo fimile à palpitamento, ilche accade quando fi moue di fotto in sù: e ciò è più di rado: per- che nò avviene facilmente, che in tal modo pofla raccoglierfi mol- ta virtù che mous. Dunque per lo più lateralmente fi moue,e di ra- do fi fa la fequeltratione dal profondo in alto, & ouunque auuenga detta fecoda (petie di terremoto , vienfuori infieme quantità di pie trenel modo delle cofe, che criuellido s'inalzano: cò qual modo di rerremoto fi fommerfe il pacfe intorno Sipylo, &ilcipo Phlegreo, & alcuni luoghi della Liguria. Si vede in oltre che nell’ifole molto rfole entro entro mare, non coli volentieri vengono literremoti, come nelle pari vicino a terra : percioche l’abondanza del mare raftredda l'effalatio- /;ono rerre- ni, ecol pefo le raftrena. in oltre corre,enon facontrafto, ma è fpé- meri. to innanzi dalli fofhj.e perche occupa molto luogo non vengono uiui l’effalationi, ma più tofto di quà fi mouono, e fono feguite dall’altre eMfalationi di terra . Diciamo dunque, che l’ifole preflo terraferma, fono parte di efla terra, fendo,che'l mare tramezzo per effer poco, ha poca virtu. e che le molto détro acqua feguono gli ef- feti del mar tutto , dal quale fono contenute. E(famina delle cofe dette da eAriflotele, e della vera caufa de terremoti, fecondo il parer dell'Autore. CAB: IX. (CIN quì Ariftotele de gliterremoti con alquanto lungo difcor- S fo in parte toccando la-propria caufa de terremoti, & in parte “mancando nelle cofe molto manifefte:percioche mentre egli accet ta, chela materia de terremoti fia lo fpirto generato fotterra, tocca l'ultimo mezzo, & inftromento . ma qual fia la caula primamouè- teche apporti vna fubita ridondanza di fpirto,egli lafcia: quantun Pe e que dalli fegni da lui fteflo narrati, l'hauerebbe pofluto raccorre. e4riftorele Concorrono dunque alla fubita generatione, & abondanza de fpir nelli terremo i i : i ti non ha fuf= ti la materia che prelto fi fciolga in effalatione, e la caufa potente pasa c Pond 23 « — 5%, 31% | DELL’HIST. NATVRALE puecofepri- del caldo: e percio veggiamo à tempo de mofti bollenti (chioppar cipalmécecò- Le botti sforzate dalla ventofità mofla dal calor del mofto ; e riftret- corrono «lac, dall’ancuftia del vafe:concorrendo iui è 'humorche fi (ciogliein gencration D i iii ©) deserremoti, vento, e'lcaldo , chelo fcioglie. ilche molto più man:feftamente pofsiamo uedere nelle materie de fuochi che fchioppano:dall’accé Paeficue fis" SiMeNTO de quali violentifsimi effetti fi veggono.fe duque dalle co- mlicerremo fe dell'arte e minori s'intendono le fimili nella natura, e maggiori: di frequenti» habbiamo il proprio principio de terremoti , e che ue le {uttanze accendibili,e fuochi fotterranei abondino iui li terremoti fiano fre quenti, e che la terra fi fcuota forzata dalla violenza delio fpirto reomento mollo. come ne gli fparamenti di bombarde quanto è vicino tre- a ma. E fe nelli detti machinamenti, che nello aperto ftanno fi fcuote, e tremala terra, fi puote argomentare quanto ciò maggior- mente auuéga in quelli che fotterra fi fanno. né fi deue ftimare, che il terremoto fia accidente fotterra , difsimile a gli (chioppi far ti nell'aria dalle faette celefti con tuoni,e lampi. Habbiamo duque Anafagora Infieme la caufa del tremore,e del fuono nelli terremoti. perciò co- malignaméte loro che puofero il fuoco principio di detti effetti nò fono cò ragio ka “4 neripreli da Ariftotele.nè debbiamo finiftraméte in ciò pigliare per ‘— principio il fuoco dalui finto, che circoda la region dell’aria, mail fuoco,e caldo fotterraneo,che accéde le materie dette fotterra core+ Fuoco fotter mute. Dalle cofe confiderate;fi hà, che il fuoco fotterraneo fia il pri» Co mo mouéte,e la fuftanzafpiritale, l'vitimo inftrométo di detti mo- Perchelifuo wimenti. Ma perche dettifuochi abondino nelle ifole à terra vici- ci ea ne, c nelle parti di terra vicine a mare,hà degna inueftigatione : co- no nelle parti fi veggiamo abondar di fuoco fotterra l'Enaria,e Vulcano ifole del 0 ma” la nolîra contrada:e Pozzuoli, e Vefuuio parti di terra continen- re appo noi,& Ethna parte marina nella Sicilia. Famofillima anco- raper detto effetto è la Gruclandia ifola fettentrionale in una parte 3 mar vicina. Debbiamo dunque dire, che la rifleflton de raggi folari fatta dall'acqua marina contenuta nella fua concau:tà faccia detto effetto di raccoglimento di calore, come veggiamo dopò le ampolle di acqua piene raccoglierfi ilcaldo . e che vn calorfimile detto raccolto, sfiati nelle parti vicine : 0 più tofto che la freddezza, efpeflezza dell’acqua,impedendol’eflalationi terreftriè caufa, che’l detto calore accolto fiati nelle parti vicine à mare, dunque quel cal- do che nelle parti di terramediterranee sfiatando per tutto hà mi- nor occafione di raccoglierfi e per confeguenza di faraccendimé- . to;ma lIB°R'OlD.ECI MO) 313 to, ma quel cheè fotto la continua fuperficie dell'acqua raccoglié- dofi nella fua ftremità porta oue fi vnifce accendimento . Già è ma- nifefto che le parti diterra di fuochi fotterranei abondanti, foglio- no più delle altre cffer da terremoti trauagliate. ma perche lo {pir- to che fi moue altre volte ha tranfito fimile a canale,per que lateral- mente fi moue, come nell: (chioppi, ebombarde: altre volte non data hauendo efito, rompe con violenza, come fa quel che fi moltiplica moti, generato dentro di palle caue, nefeguono letpezie de terremoti di uerfe, &altre volte fi vede femplicemente il tremore, e fcuotimen- to : altre volte laterrafi volta fozzopra, altroue fuffondata altro- Caufe dell'inò uc inalzata. Quindi ne feguono ancora l'inondationi,ò per lo inal- 4azioni. zamentodell’acqua, e balamento della terra, ò perrompimento, & aprimento di nouavena, ò per bollore caufato dal fiato che vien È di fotterra: perl’ifella caufa da gli sboccamenti del fuoco fl lewa- ynceneramen no inalto,e falli, ecenere, portati dalla violenza del vento , co- t5 e Saf fpar- ) tore ì =. 9) 1 per lunso me nelle contrade da noi dette, fiè vifto con l’iltefsiterremotifarli j,gto. © larghi inceneramenti fparfa per molte miglia la cenere dalle boc- che di fuoco folleuata. Mache auuengano aprimenti di terra di- pie lamationi, e fuffondamenti per altre caufe,è anco manifelto, ò per % SES acque raccolte, chenon ritrouando efsito fcauano,fciolgono,e col terreni. corfo di fotto corrodono: ò che perla molta ficcitàla terra fi apra,c fenda come nellelegni, che per la ficcità dopo l’humidità fi fendo- no. Qual accidenti dopo detti quantunque è movimenti di terra fi poffano ridurre,fono nondimeno di altro geno , ecaufe. Habbia- mo dunquele varie fpezie de terremoti. Segue che iconfideriamo l'altre apparenze de fuochi, ede lumi, che fl veggono nell'aria, co- minciando da quel che fopra di ciò Ariftotele ne dice. Delle varie [pezsie defusochi che nell'aria foveggono. CaBiix. Arift. NIc1AMO hora perche fi veggano nel cielo le fiamme accefe ID) leftelleche corrono,e le chiamate traui, c capre, fendo che tutte feguono l’iftefsi principij da noi pigliat1, e végono dall'iftefle caufe:nè vi è altra differéza,che del più,e del meno,come anco alcu» ne altre apparéze delle quali ragionaremo appreflo. Diciamo dun- que, perche fcaldata la terra fi fanno due fpezie di eflalationi, l’vna più vaporofa, e l'altra più fpiritale. e vaporofa è quella che fi fa dal- Due fpetie di l'humore , cheè, ò dentro la terra , ò fopra di efla. fumofal’altra, M94%0ni Dd che Ni 314 DELL'HIST. NATVRALE che prouiene dall’iteffa terra: di quefte la (piritale fopraftà per la DIE caldezza: l'humidaftà di fotto per lo pelo .eciò è caufa dell'ordine de corpi ele- de Corpi d’intornolaterra:dico che prima fotto il giro circolare è la mentari. —fuftanzacalda, e fecca, che chiamiamo fuoco, non già che fuoco fia:& è commune atuttele feparationi calde, e fumofe: quefta per- chenonhanome, & è molto habile è bruciarfi ritiene il nome di Quel che fi fuoco. Sotto di quefta natura vi èl’aria. Bifogna dunque intende- Si requelche chiamiamo fuoco efler materia accendibile nello vlti- ramente fiso- MO della sfera d'intorno la terra, fiche per poco mouimentoche co , perche gliauuenga, fpeflo concepa fuoco, come failfumo:nèla fiamma 100G chia 6 altro che ardore dì fpirto fecco. Que dunque è più difpofta.tal co- filtenza mentre dal mouimento circulare fia mofla, fi accende. Vi cri nato te è dunque differenza fecondola pofitura , e moltitudine di detta ef- 1A Sip sriee falatione accendibile:percioche fe ella habbialarghezza, e lunghez de fuochi cele za,fi vede fiamma accefa, come brucia la ftipa nell’arca: ma fe.èdi- n ftefa per lungo folamente fa apparenze chiamate capre, traui, e {tel "le. Sedunqueil foggetto accendibile habbia più lunghezza, che larghezza,& appicciandofilancia fuoco, &ardeinfieme. Ilche au- uiene perche va bruciandoa poco, e fempre ricorre al principio: tal attetto fi chiama capra: ma fe brucia fenzale dette conditioni, fichiamatraue .e fela.eflalatione fia, 6 difpertain parte piccole, & in varij luoghi, e fia la confiltenzaloro tanto 1n largo , quanto in Stelle cadéti. profondo pigliano nomedi ftelle volanti. Hanno dunque quefti fuochi due caufe: percioche altre volte l’effalatione fi accende dal mouimento faperiore: altre volte vien dall'aria mentre dalla fua Due caufe di freddezza è riftretto, e cacciato il caldo. onde quefto fecondo mo- accenéiéto imento più tofto fomigliaà cofalanciata,che è bruciamento. per- cio dubitarebbe alcuno qual modo de gli due fi debba accetrare.Di co che vergiamo dalla famma pofta più in alto accenderfi la lucer- nadifotto per mezzo dell’effalatione, & inciò fi vede vna mirabil velocità fimile è lanciaméto,e n6 a fuoco generato di nuouo, quati» PORRE: coli fia.0 dique debbiamoriceuer, che fiain Gfto modo, è che monimento di a va'corpo ifteflo che difcorra. e par che l’vno, e l'altro fi debba ri- fuoco. ceuere:dico quello chefi è detto del diftendimeto della fiamaallalu cerna:e l’altra che è a modo di lanciaméto,come il nocciuolo che fal ra dalle dita,che fi tringono.onde fi veggono e di notte,e digiorno efsédol'aria ferena cafcarli fuochi,e neila terra,e nel mare.ma pche vengano è ballo, ne è caufa la fpeflezza, e freddezza chele caccia in giu. Traue. LIBRO DECIMO; 315 giù. e percio le faette celefti vésono giù, perche non è la lor natura fuoco che fi diftenda bruciato, ma foftiza calda fcacciata da freddo, già che noi fappiamo,che ogni caldo di propria natura va sù. Dire- mo dunque, che quelle cofe che vengono nel piu alto luogo, fiano dacflalatione accefa:e quelle che più abaflo fiano per appartamen- to, raffreddata, & infpeliita l’effalatione più humida, che lancia la materia calda in giù.ma della poftura della efialatione: fecondo che ò nellargo, ò nel profondo fidiftende, cofi anco il mouimento và ò in sù,é in giù,ò di lato:nondimeno perlo più auniene,che fi mo- uain lato : &neé caufa, perche l’eflalatione ha feco duce mouimen- ti, l'yno dalla violenza che è in giù, l'altro dalla naturalezza,che èin sù, da qual due mouimenti ne fegue il diametrale; c perciò delle i ftelle cadenti, la maggior parte fi muouono obliquamente. Con- dai chiudiamo dunque, che di tutte quefte apparenze ne è caufa, come lateralmente materia l’efalatione: ma come mouente alle volte il mouimento £ 2008» circolare decieli, & alle volte il riftringimento della freddezza del- laria:e chetutte fiano di fotto il cerchio lunare. delche ne facciamo argoméro dalla loro apparente velocità, non diflimile al mouiméto delle cofe da noi laciate,che per mouerfì di vicino a noi, par che cò la loro velocità auanzino il mouimento delle ftelle,Solc,e Luna. Difcorfo dell'Autore fopralecofe dette da ArsSlotele , € ilpro- prio parere fopra gli fuochi aerei. CAP. XI. Aut, In quì Ariftotele de gli fuochi, che nella ferenità dell’aria fi cenerano. ma perche noi, fecondo la {perienza , € laragion delle cofe ci moftra, parche in gran parte manchi, cofinella mate- riadetalfuochi, come nella caufa del moutmento , & altre cofe ag gionte a tal foggetto , ne diremo quanto per horaci fouviene . Pri- Primaoppo: madique opponiamo ad Ariftotele in quel che egli fuppone , che feste sono oltrelafuprenza parte dell’aria vi fia vn altro corpo più fottile mate sii e fore riadellifuochi, che nell'alto fi veggono : percioche oltre che egli delfuoco. nonhadiciò certo argomento: quelta parte fecondoli {uoi fuppo- ti è fottililima, 8 inconfiftente. ma la materia de fuochi aerei è confiftentehabile ànutrirli, &all'effer lanciati: néli concediamo che fia proprio delle materie accendibili l’efler fecche ,efumofe: secîda cppo poi che veggiamole fuftanze che fono femplicemente aride, come fa de la cenere, pomnice,& altre, non conceper fuoco. efepur molte cofe aiticione del carghe di humorenon bruciano,finche non diponganol'humore; le narerie ac Didicca bifo- cendibili, Terza oppo- fitione cotro Arift, circa la provrietà dell’ effalatto ne fumofa + Quarta oppa fitione cetra eA:ift. nella canfa dell’or dination del» le sfere, Quinta oppo fitione nella quantita del- le fiuffanze ac cendibili. Scha oppofi= tione nel non affegnare cau Je propinque, 516 DELL'HIST. NATVRALE bifogna far differenza tra le fpetie di humori: percioche l'humor aqueo indubitatamente è contrario all’operationi del fuoco: men- tre dunque detto humore fi annulli,farà l'operatione del fuoco im- pedita:ma d'incontro vi fono altre fpezie di humori,e fuftanze che non poffono dirfi fecche , & affatto concepono il fuoco . tal è la pri maftillatione del vino, la naphta oglio naturale , e molti artificial- mente cauati, tali fono le raggie, bitume, folfo,e nitro . L'iftefto di- ciamo dellacera, feui,e canfora. cl’opponiamo in quel che afleri- fcedella fu{tanza fumofa: percioche il fumo inquanto fumo non è difuoco concettiuo:ma concepe,e non concepe la fiamma fecon= do la qualità della foftanza effalabile,che dal corpo foggetto accefo afcende. c quantoall’eleuatione delle foftanze eflalabili , e la diui- fion delle sfere, che Ariftotele simagina : fe vogliamo dalle cofe che con mano trattiamo far argomento delle cofe della natura ri- mofle. Veggiamo nelle offeruationi chimice delle cofe eleuate, al- tre eflere accendibili come quelle, che di graffezza partecipi fono, altre non accendibili, come l'humor aqueo, & argentouiuo. nè pefliamo dir generalmente tra quelle che fi accendono, & non ac cendono, quali delle due differenze fopraftia: perciò che dell’accé- dibili alcune fopraftanno all'acqua, come la diftillation ardére del vino fopraftà alla fua flemma: altre ftanno di fotto, come molte ra-. gie deftillate, che fi inalzano con gran violenza di fuoco, e cò mol- ta baffezza de vafi:ilche mentre cofi è, cochiudiamo effer vano quel che delle efalationi Ariftotele fuppone,che l’accendibile vada nella sfera più alta, e l'altre reftino nella più baffa.Di più diciamo cheno fono quefte fuftanze atte a c6cepere il fuoco di tanta copia che deb- biano occupar tutto l'ambito della sfera,ma che fi trouino fparfe fe condo il calo apporta : che fe fuflero nella copia da Ariftotele ima- ginata,occupando tutto l'ambito della sfera ne potrebbe auuenire, che’lambito del ciclo tutto alle volte foffe da fuoco occupato.lafcio che detti fuochi fi veggono in luogo manifeftamente à noi molto vicini, rari, e fparfi. L'opponiamo in oltre , che in effetti tanto di natura, & efler diuerfi, aflegni fenza diftintione fempre vna ifteffa: caufa: e l'iftefla materia aflegni alli venti, che alle ftelle difcorrenti: dico diefler l’vno,e l’altro effalation fecca, e fumofa, e che non al- tro di quefto habbia affegnato nulli tuoni,e terremoti.che fe è pro- prio della fcienza, venir alle proprie materie : per quanto eglici moftra reftiamo molto dalla conofcenza delle cofe lontani. Hora “GEFBRRO:- DECIMO. 317 ‘Hora diciamò noi, che mouendofi eflalationi per virtù del caldo che tiene occupata laterra ela parte dell'aria vicina, non folo dal - corpo dieflaterra, ma anco delle piante, e degli animali: & effen- do di dette eflalationi vna parte materia habile à conceper fuoco «con varietà, che altre generino vento, c foftino: altre femplicemen- tebrucino Sc altrefi eleuino con turbolenza,e confufe nelle nubi: altre con ferenità, echiarezza. come fe paragonallimo laragia cola ‘pece, il fuccino col nero bitume:la pioggia con larugiada. tal dif- ferenze bifogna intendere nelli fuochi, che in ariafiaccendono, e che perciò li fuochi de tuoni più rofleggianti,e più (pelli : delle ftel- le cadenti,più chiari,e bianchi, e piùrari fiueggano:come che quel li nella aria turbata , e nuuolofa: quelti nell'aria ferena fi accolghi- no: e quelli con la violenza del fubito vento generato dal caldo dé- tro le nubi facciano fchioppo conimpeto: quefte difcorrano fpin- te dal proprio fofiio. perloche in quelto anco diflentiamo da Ari- ftotele : dico che narrando egli due maniere di caufe, che poflo- «no caufar il difcorfo delle ftelle : l'vna è la materia diffefa pronta “a conceper il fuoco, come auuiene nel poluerino per lungo femi- nato, oue dando fuoco ad un capo, coloro che fono alquanto lon tani fi vede il fuoco difcorrere, fecondo il diftendimento del polue ino, con apparenza, non che fempre di nuouo fl generaffe :ma che fia ilprimofuoco, che corra tanto fpatio : l’ifteflo anco fi vede nel fuoco accefo per fumo : la feconda manieraè, che fia cacciato il caldo perriftringimento fatto dal freddo, come il nocciuolo ftret- ro dalle dita: lafcia tra di quefto la uera, e propria caufa, che è del mouimento caufato daltoffio : ilcheenelli fuochi da noi trattati veggiamo, & il difcorfo anco delle iftefle ftelle dimoftra. per quel dunque che la {perienza dimoftra nelli fuochi curfori,cofi detti dal lungo,e continuo corfo che fanno, dando fuoco alla bocca del can- muolo che contiene la materia, che fi accende, cacciando il foffio,fi mouenella parte contraria, fpinta dall'iftelfo fuo foffio, che truoua la refiftenza dell’aria . e l'’inftromenti da fuoco, che con la potenza del vento generato lanciano il corpo che fa percolla , fempre fono {piti in dietro dall’ifteflo foffio che cacciano: e nell’ifteffe cadériveg- giamo la coda,c reliquie delle fauille verfo la parte lafciata,& il cor- po della iteila promouerfi innazi fpinto dal toffio che ritruoua lare iutteza dell’aria. Il mouiméto duque delle ftelle proviene dalla detta «caufa : ela coda che dietro portano, è la fiamma foffiata nel modo è Dd 3 de Settima oppo fitione neila caufache dia moumenta alle flelle, 319 “DELL'HIST! NATVRALE “defuochi'durfori. reftà da confidetat tacanfa di quelche Ariftotele curiofamiente nel mouimento di dette:ttelie ricerca;dico perche per lo più fimotono in lato. Inquefto dunque apporta la contrarietà delle due potenze,l'vna della freddezza dell'ariaiche {penge 1n giù: “T'altra delcaldo', che fpenge in alto da quali due movimenti dice ‘“hafcerne il trauerfale e proprio deldiatetro. ma control'opinion ‘di Ariftotele da mathemateci fi moftra altrimente:dico che li moui “menti contratij;0 l'vné impedifce affatto l’altro,fe le potenze fiano “eguali ò l'impedifce in'parte, fe fiano le potenze ineguali , reftan- do il moùimento della potenza maggiore, fecondo l'ecceflo della ‘ potenza:dalche vien manifefto che dalli mouimenti contrari] che ‘ fono in'sil, e giù,mon ne prouenga mouimento trauerfale : ma dal ‘ trauerfale; e dritto ne nafca mouimento obliquo: dico che fe l’vno fia verfola piaggia di Leuante, l’altro di Tramontana, ne nafceil mouimento fecondo la piaggia di Greco. e dadue movimenti di linee, che contengonol'angolo diquadrangolo, ne nafce il mout mento di diametro dall'angolo di dette linee verfo l’oppofto. Da quefte cofe dunque fi conofcelaragionda Ariltorele aflegnata cf fer nulla:delche nodimeno fe ne potrebbe breueméte, aflegnarcau Calata fa. Dicoche fele materie fecondo il natural grado digrauezza, c sadall’eAu- leggerezza falgono incerta diltanza,, dalla terra »come in proprio SA Ria luogo, non fimuouono da detto stado di altezza fenzanotabil cau trauerfo. > fachele aftringa: mentre dunqueconcepono fuoco ; e fono fpen+ te dal fofho, non mutano luogo fecondo l'alto, e baflo, mafiltan» no nella conueniente diftanza dalla terra , e fanno il corfo laterale; fe ò confumandofi la fpiritalità, cheera nella loro confiftenza, ele stelle corren facea leggiere, non ne diuengano più graui, e calino giù terra: ò ti calate a ter per afforigliamento del fuoco non facciano altro moto. perloche do auuiene che le dette ftelie correnti difcorran alle volte per terra, non altrimente che fanno gli fuochi detti curfori fatti dall’arte,che (N ‘cofi fi muouono,, mentre vogliamo è | Differé Le de fsochi artificiali, et applicationi alli naturali aerei. :1UCORIP: ! XIETI Aut. A farà forfe ben fatto nella conchiufion del noftro difcorfo Fuochi di fu- ripeter le maniere,c differenze defuochi da noi maneggia» bit ; AA pa LATE gita accerta re, accioche habbiamo da quefte facilità nel diftinguer li fuochi i dalla LIBRO DECIMO. 1319 dalla n'arufa fatti nell'aria. Sono Alcune materie fatté de fuochi ar- tificiali di momeritanea accenfione, fiche ilcominciare;e l’effer.del tutto accefe,e confumate, non ha quali interuallo ditempo. Que- fte mentre fonò rinichiufe, peril molto vento chegenerano, fanno etfertidi violenza horrendi: c nella natura le pofliamo paragonar piu che altro alle faette celefti, che rompono dalle nubi. & alli ter- saette celefi remoti nella terra raltrefono, che di mano in mano confumando- © terremoti. fi foffano:comeli detti fuochi curfori,che fi fanno dall’ifteffa Masai «teria,ma di modo fottilmentecalcata, & vnita, che non fi da al fuo- /:ffizno. co comodità di penetrare, e diftenderfisonde di mano in mano ac- cendendofi, mandano continuo foffio: letrombe altrimente fi fer ‘uono dell'ifteffa materia ralledrata, 0 da femplici dell'itefa miftu» ra, come è il falnitro,ò daaltriftrani, come è la colofonia, & alcu» nioglidafuoco. in quefto seno poniamo trali fuochi aerei la ftel- la cadéte generata da materia puriflima, qual nò malaméte fi ftima- ona rebbeche abodaffe di fultanza cogenéreà falnitro : & altriméte vi fi 1}, e Si poflono collocare le dette capre dal falto, deferitte da Ariftotele ; fe vogliamo confidetargli effetti delle trombe, che per l'alternata mi- 700 wi 3 ftura fofano atempo. Vi è l'altra maniera de fuochi che fempli- AR n cemente brucia fenza foffio notabile, come fono ligeni di pece, e zecorfo. de bitumi, c varie fpezie diogli, feui, cera e canfora. al fuoco de quali fi può fomigliare ilfuoco detraui, mentre non habbian di- ,.,,,;, ra maaltriattribuifcono alle traui mouimento come alle ftel- le: equefte fono nel fecondo modo: oue diciamo generalmente , che mentre lamateria che brucia habbia fofho tanto potente, che pofla vincerlatabilità di efla materia, è neceflario che fi moua in parte cotraria.Horali detti fuochi,e digiorno,e di notre auuegono Fuochi aerei ma nel giorno occupati dalla luce non fiveggono,oltre che l'iltefla Sono anco di luce può (morzarli:habbiamo nondimeno iftorie de fuochi nel ge dae no de ftelle cadenti cafcate ilgiorno in prefenza de molti. Di ti della luce quefte dunque generalmente fe ne è trattato fotto no- sit, me di ftelle.fono nodimenodi varie forme, e grandezza, onde piglian varij nomi, *_ DEL DELL'HISTORIA NATVRALE D:I FE RR OA N'TUE- TM PERSA TO LIBRO VNDECIMO. Nel quale fi tratta delle varie apparenze de lumi, colori,& imagini, che nell'aria fi veggono. Continuatione allibro precedente, e difcorfo di eAriSlotele, circa le varietmagint, e colori notturni. CiaPo:1. Autore. tara ABBIAMO fin quì confiderato linafcimenti, RATA î egli effetti, che da fuochi naturali, ò nelle inter- w 4 neparti della terra, ò nella fpeflezza delle nubi, 3 onell'iftefa aria ferena prouengono. Segue che S confideriamo le apparenze, ue nò effendo pre- a fenzadifuoco,hano la lor dipédéza da lume:nel qual foggetto perche come nelle altre cofe dette n'habbiamo nella maggior parte dottrina di Ariftotele,cominciare mo fecondo il noftro inftituro, da quel che eglin'infegna. Ariît. Imaginiseco Apparono anco alle volte di notte eflendo il cielo fereno confilten lori notturni ze d'imagini varie, dico sfondamenti, e fofle, è colori di fangue:de sig dipede- quali bilognaftimare, che dipendano dall’ifteffi principij: percio- che eifendo nell'aria come fi è detto confiftéze infogate , fiche par- ga, àfiamma che brucia, ò traue di fuoco, ò ftella: non è cofa con- traragione fe fi faccia apprendimento che rapprefenti varij colo- ri: ma-più degli altri il puniceo , e’l purpureo: chetragli altri tut- ti più manifeftamente hanno origine dal color di fuoco, e dal bia- co, fatta mefcolanza fecondo il colore, che feli foprapone. tali fi veggonole ftelle,che nafconose colcano, mentre è caliginofa l’aria: e talianco mentre fitraueggono per lo fumo. Nafcono ancora li ‘ detticoloridarifrattioni, mentre lo fpecchio , onde fi rende l'ima- gine fia di modo, che non renda la figura, ma il colore. ma perche quefte apparenze non durino, ne è caufa la confiltenza fatta in bre- i ue teme AMI VALRTES LIBRO VNDECIMO. 3ri uetempo. Quefto generalmente fia detto. ma particolarmente fi veggonoli sfondamenti quando interrotto il lume dall’ofcuro} ‘e sfondamenti dal nero,fa vifta di profondità. da qual confiftenze fpeflo cafcan tra i nel ri ui di fuoco mentre più fi vnifcono. dunque detti sfondamenti moftrano le parti che fi vnifcono. Hora generalméte diciamo che ilnero nel bianco fa molte varietà de colori, come la fiamma nel fu mo. malaprefenza del Sole prohibifce che detti colori non fi veg- gano: &fa notteli altri colori,eccettuatone il puniceo per la fomi- glianza dell’aria non ficomprendono. Difcorfo dell'Autore fopra le varie Spese de lu mi, e loro proprietà . | Cap. 1I. Autore, VESTO è quel tanto che Ariftotele de gli colori caufati dalla mefcolanza dellume ci dice : ma noi volendo farne alquaro più diftinta colideratione, diciamo che de gli lumi . . 1 : 5 x ò altri fono dal fuoco, & altri da corpi che a modo di fuoco nelle te- 14 è nebre lucono. Fuoco diciamo quel che fi diftende confumando la proprietà materia in cui fi ritruoua , ne manca di dilatarfi , mentre ritruoui delfuoco. altro corpo di cui pofla nutrirfi .Il fuoco dunque per lo più lucido efter fuole. ma fono altre cole, che nel modo di fuoco lucono nel- Corpi che lu= cono nelle te Je rencbre, come le notturne lucciole, & innumerabil copia de ver- webre, mi,e pefci marini,e fegnatamentele parti, c velature interne de cru ftati, e di oftrachi : fimilmente li legni ammarciti , &le fcheggie re fidui de legni lauorati,che all'aria habbiano apprefo humore. Tut- te dunque le dette fuftanze fecondo che van difleccandofi,perdono infieme la luce. quafiche la luce fia non fenza tenerezza, & bumo- re, come anco fi vede in tutti licorpi infogati ,elucenti. Incontro Corpi che lu- de gli detti , è vn’altro geno de corpi lucidi affatto dalli detti di- cono non di uerfo: percioche non han propria luce,ma viuacemente rilucono , 21°? luce della luce aliena , che con la pulitezza della loro fuperficie, ò con la rifleftion, e trafparenza della loro ben vnita fuftiza rapprefentano : rali fono legemme tra corpi detti, l’acqua tra li molli, e generalmé- te quanti corpi fono habili è pigliar pulitezza. dunque detto geno nella molta luce molto riplende, e nella total tenebrofità, affatto è di luce priuo. onde ne viene nelic fue qualità del tutto al geno già detto contrario. Sono nondimeno tra le gemme alcune che per la | viua- 322 DELL'HIST. NATVRALE viuacità della rifleffione: e perche riflettono la luce rimofla quanto fiuoglia,danno opinione di hauer proprialuce, ;iche come hò det Se ro è alieno dacorpi duri. Sono altri corpi che Propriam ente né lu- Di corpi au- cono, ma dalla etterna luce illuminati rendono qualche luce ; cofi 0a 1. Veggiamo le nubi dopò il tramòtar del Sole render qualche lume:ò cono per efe Che fiano come l’aria,e ] cielo profondamente illuminati perla tra- reillummati {parenza, ò chel iabbin la luce folo nella fuperficie , come li cor- a PL OPEGhixe ò che fiano difpofti miftamente, come li corpi che infie ti dall: me- me, e trafparenti fono fino ad vn termine ,&opachi oltre di detto feolanza del- rermine,come veggiamo eflerla caligine. Dunque licolori che do Ao pò il tramontar del Î Sole, dinnanzi il forger nell'aurora nell’aria fi Coloi matu- rapprefentano nafcono dalla varia mefcolanza del lume coccputo tim, evefter dal Sole, conl'opacità di effe nubi, ò con la groffezza de vapori. be di detti colori altri fono aurci come fa la mattina a tempi fereni: al- tri rofli, epunicei, come fa in tempi ventofi.& altri bianchi, come nel primo illuminameto dell'aurora. e tutti li detti colori tra il gial là lo,biaco,e puniceo ftano.veggiamo in oltre la luce del fuoco tinger te di ogmfpe fi diognifpezie di colore, dico oltre de gli detti, EA Ric degni a e purpureo,e di qualfiuoglia altro coloreimaginato, come fi ofler- ua nelle fornaci ue fifondono le minere, c noi ne daremo diftinta piferenze conofcenzanel luogo oue ragionaremo de minerali. Ma non è co- de colori fem {a ouc più manifeftamente fi vegga iln afcimentoe varietà de colo- pi prodot x; dalla luce,che nelle inf d f,& opachi ci dall'an-. Ti dalla luce,che nelle infrazzioni de raggiluminofi,& opachi,come frazziondel- nelle colonnette di vetro triangole, e nelle ampolle, & altri vafi di tale. vetro pieni di acqua vediamo:e come nell'arco celefte, che chia- Se gu lumi, € A Tu: | ; N colori notte: Miamo iride, ilche eflendocomefièdetto, refta d- confiderare, ni fian tuttà fe glilumi notturni, e colori, fian tutti effetti di fuoco, come Ari- effetti di fua- 1 Ci x aero ; sd fiotele fuppone, è pur molti di efsi fiano confiftenze de corpi non ardenti, comede varijanimali, e delegni ammarciti habbiam der- to. e par che alcuni diefsinon ue dirfifuochi:percioche n6 bruciano, e non lafcian veftigio di fuoco ue afsiftono. tali fono le faci notturne che done le rempefte fogliono à marinari apparere nella fommità dell’alberi , 0 nelli ftremi diantenne : & alle volte ne glieflercitiinalcuna punta di afta, ò nel fommo del capo fi veggo- no. O dunque diremo che fia materia non accefa, ò fe pur ch fuffe, che la iua confiftenza fia ditanta fottigliezza , che quantun- que ardente non lafci nocuméto, come della prima ftillatione del vino fogliono alcuni far moftra intingendoui panni, ò altra cofa fimile LIBRO: NV N:DECIMO. 323 fimili. percioche dato fuoco all'humore fi vede1l panno ò altro di eflo intinto bruciare, finche l’humore ii confumi, reltando final- mente eflo corpointinto illefo.Hora pafliamo alla generatione del- le) l’area, & dell'iride,cominciando da quel,che Ariltotele ne ha detto. Dell'iride , area, parelio , e verghe , e delli acca- | denti che in efsi fi ofieruano . CAP. IIt. Arift. IcraMmo horadell’area,edell’iride, che cofa fiano, & on- de prouengano, & in oltre de gli parelij ,everghe: percio- che quefte cofe tutte hanno vna iftefla caufa:ma bifogna prima rac corre li accadenti che in efli fi ofleruano. L'area dunque per lo più haue il circolo intero, e fi fa d’intorno del Sole, e della Luna, e delle Proprietà dell'arca. ftclle rifplendenti,e nientemeno dinotre,che di giorno, e tanto di | meriggio, quanto di altra hora, ma nongià nel nafcere, dò colcare. L’iride d’incontro nonhà mai circolo intero, ne mai ha più di mez zo cerchio:e quelto è mentreil Sole nafce, 6 colca: & ali'horaè la maggior portion di cerchio che habbia: quantunque il cerchio nò è neila fnamaggiorampiezza di diametro: percioche quanto più fi cleua la portion diuien minore, & il.cerchio di cui è portione ha diametro maggiore. in oltre dopò l’equinozzio di autunno,e qua- doligiornifono più breui accadona inogni hora del giorno : ma nelli giorni di eltate non vengono di meriggio. oltre di ciò non fi fa giamai che fiano ftati più di due cerchi. ciafcun de quali ha tre colori,e l’iftefli l'vn.cerchio, che l’altro. maquel di fuori più ritufi, &ofcuri, & ordinati è contrario dell'ordine di dentro:percioche lirideinterna delli tre fuoi colori, che fono intre circonferenze ha il puniceo nella circonferenza più in fuoricheè la maggiore. à co- trariolairide efterna ha ilcolor puniceo nella circonferenza più in dentro chela minore. Dunque delle due iridiJe circonferenze dell'vna, e dell'altra più tradi fe vicine fono di vno ifteflo colore, che è il puniceo:e le più lontane di vno ifteflo,che è il purpurco:e le mezzane fimilmente di vno ifteflo che è il verde.e quefti fono li co- lori che non poffono farli pittori dico il puniceo,il verde, e purpu- reo, che gli altri nafcono dalla mefcolanza de gli detti . La iride di. que ha quefti colori. matrail puniceo, e verde fpeflo fi vede il gial- lo, le cofe dette, nell'area e nelle iride fi ofleruano. Ma gli parelij,e verghe Proprietà dell’iride è Origine de gli colori ‘nell due archi. 324 O DELL'HISTANATWRALE i eproprissà verghe fi fanno dalato del Sole, non difotto verfola terra; ne dalla delparelo ye parte di fopra;nèdi notte, ma fempre preflo il Sole: c fémpre ò nel- PERgoR la falita,o nella calata fua:e per lo più nello calare;e rade volteàmez zo cielo, come auuenne in Bosforo:oue nafcédo il Sole fi) accompa gnaro da due parelij fino al colcare. Quefti fono dunque gli acca- denti delle detre apparenze. VE (‘he le apparenze dette tutte fiano caufate da rifrattion di vifta. CAB. IV. Arift. ORA diciamo chele dette cofe tutte da vna caufa dipenda: no:dico dalla rifrattione. e che fiano folamente differenti nelli modi, e da che,& in qual modofi faccia la rifrattione, ò fia fat- varco celefte 12 dal Sole, 6 ad altro corpo lucido. L’iride dunque fi fail giorno fatto non folo dal Sole,c ftimarono già gli antichi,che n6 mai fi faceile dallaLuna: o e quefto per la rarezza che facea loro tal iride occulta. ma fi fa anco. ina dallaLuna, quantunque ciò de più rado auuenga.c perche non fi vegga fe non dirado, neè caufa;;, prima perche nell’ofcuro li colori ha pon fi manifetanoin oltre bifogna che vi concorrano molte cofe, Lunarade nol E Quelte tutte auuégano in vnigiorno ifteffo del mefe: percioche s'el ze fi vede se la debbia eflere bifogna chefia nella Luna piena; e di più à tempo: perche» che ò nafchi,d colchi . perloche in fpatio più, che di cinquanta an- rifrazzione nidue voltefolo fappiamo che fia ftata.ripigliando dunque da prin dall'acqua» è cipio quel che nella profpettiua fi moftra:fappiamo che Ja vifta pa- poli ATTO infrazzione, come dell’acqua, coftdall'aria;e da ogni altro cor: po c'habbiapulitezza. Di più habbiamo ragione, perche da alcuni {pecchi non folo firenda ilcolore, male figure anco :& alcuni fo- Re lamente rapprefentino li colori enon già le figure : tali fono Li pic- li rapprefen- cOli,che non fi poflono compartire in parti notabilmente diftinte. tano li colori, Tn quelti dunque non puote offeruarfi figura: percioche la figura enolefigare. 1a le fue parti diftinte , nè altrimente fi potrebbe dir figura. perche dunque in dertifpecchi deue apparir qualche cofa,non apparendo lafigura, viappariràil colore. mailcolore dellecofe {plendide al-. le volte appare fplendido : alle volte, ò per mefcolarfi col coloredi eflo fpecchio,ò per altra debolezza caufata dalla veduta fa apparen- za di altrorcolore. di quefto bafti hauerne trattato nelli libri da noi. feritti de fenfi: perloche hora delle cofe,che alla intelligenza di que fto foggetto appartengono alcune ne fupponeremo , come trattate. altroue: dell’altre tratraremo quiui... ; alc) Del- Dell'area che cofafia,ecomefigeneri CA P.ti Arift. SOMINCcCIAREMO dunquedallafigura dell'area, perche C fi vegga circolare, e perche fempre il circolo fia d’intorno il fole , ò luna, ò altra ftella: che in tutti conuiene vnaifteflaragione. Dico dunque che fi fa rifrazzion della vifta , mentre l’aria, el vapo- re fi condenfi in nube con egualità di confiftéza delle picciole parti» oche métre matiene la confiftenza, fignifica acqua,c métre fuani- Rifezzion del {ce,ò fi difperde,nello fuaniméto, è fegno di ferenità,e nello difper- la vifta fatta dimento è fegno di vento. mentre duque non ifuanendo,ne difper- dall'area co- denfatain nw dendofi venga à pigliar il {uo eflere , con giufta ragione, è fegno di be, acqua: percioche dimoftra la conliftenza,da cui l’infpeflamento ac- Come l'area quifta continuità,che già è neceffario che paffi in acqua. e perciò in de der Si quefte più che in altre fi vede effer nerezza:ma quando fi difperde è qua, è di ven fegno di vento che è nell’aria,quantitque non fia peruenuto à noi : {9° pig ilche appreflo comproua la fperienza veggendofi veniril vento da quella parte, onde era lo difperdimento più manifefto.che fe la c0- fiftenzafisfiappi è fegno di ferenità: perche mentre l’aria non fi di- fponein modo, che il vapore predominialcaldo rinchiufo, ilche fà l'infpefamento acquofo, il vapor non fiapparta dalla eflalation fecca , e focofa: e non appartandofi, vien la ferenità fenza acqua. Habbiamo dique detto in che maniera deue effe difpofta l’aria per Sfarinfrazzione: eche nell'aria fi fa infrazzione dalla caligine cha coufiftenza d’intorno il Sole, ò Luna. e perciò non fi vede nella parte oppofta aluminaricome l’iride, &è neceflario che fia, òcir- colo , ò parte di circolo. perche ftando l’affe, che è ilraggio vifiuo «Area perche dall'occhio al corpo lucido , e fatta dalla caligine infrazzione delli ita arte raggi vifiui egualmente d’intorno l’affe,è neceffario che detta rifraz zione egualméte fatta,produca forma circolare d'intorno l’afle det- to. bifogna dunque intendere in effa caligine continuatamente ra- ti fpecchi che fono l’iftefie fue particelle,che ciafcuno perla fua pic colezza non pofla difcernerfi ma dal cumulo di tutti continuata- mente pofti ne véga apparenza,quafi fufle vno , perche fon difpofti vn preflo l'altro. quel dunque, che è bianco nell’area, e l’imagine Il bianco del- ; è i ; : i l'area è l’ima iftefla del Sole chefi vede in detti fpecchi, come vna continua for- gine ifleffadel Ee ma mne, sr6 DELL'HIST. NATVRALE ma circolare, perche non fono tal fpecchi fenfibilmente diftinti, e. più verfo rerra,per efferle parti verfo terra più quiete da véti: & oue è vento nò è permanéza.preflo del biaco giro viene la circonferéza nera, che'lrocca , che tanto più parnera per la bianchezza vicina. Diciamo in oltre, chele arce vengonopiù fpeflo d’intorno la lu- area d'intor na; percioche il Sole perlo caldo piu velocemente fcioglie le confi- Polenta ftenze dell’aria je d'intornole ftelle fi fanno perl'iftela caufa, ma lume, =—nonfonotanto cuidenti perche fi fanno da confiftenze piccole, e non ancoraftabilite, Dell'iride che cofa fia, e della caufa, e generation de fuot colori. Car. vi. Ariftotele. Ell'iride già i èdetto, che fiatifrazzione, ma che maniera di DD rifrazzione, &inche modofifaccia, e perche ciafcun degli La fuoi accidenti cofi vada,hora fi ha dadire dunque fi uedela vifta ri- «Aria ifbeffita ; ee vee e 9 fa vifrazzio. frangerfì da tutti corpi lifci, rraquali'è l’aria e l’acqua falli rifraz- ne. .. zion dell'aria mentre s'infpeffifce: maavuiene alle volte per ladebo SEELATE lezza della viftachefaccia l’aria rifrazzione fenza infpeflamento; co serla viftari me è auuenuto ad vn certo , che debolmente vedea, a cui fempreipa fratta dall'a- rea hauerd'incontro va fimolacro conila faccia a lui riuolta, ilche ria no infpef- ‘ , a ] Api A pr: ficaye perche, auueniua perche la viftafacea rifrazzione nella {ua ftefla figura per- cioche era debole, e non'porédo la vifta per la debolezza penetrarlo l’aria uicina le facea ufficio di fpecchio;come auuiene nell'aria [ora- sappartza di 93» € molto groffa. perloche li capi diterra entro mar pargono fuel cofe dall'aria ti in fu,e le cofetutte pargono maggiori mentre fofha Euro. e le co mgrofza. fe uiftenelle caligini, comeiil Solejele ftelle nafcenti,e colcanti par- gono maggiori di efle fteffe nel mezzo del cielo . dalla acqua duque principalmentefi rifrange la viRa, e da quella che comincia a con- crearfi molto, più, che non fa dall'aria femplicemente : percioche ciafcuna particella dalla vnion de quali figenerala goccia può. fare Cefe vichiete vfticio di fpecchio, più che nò fala caligine: pche duque habbiamo ci moltrato prima, che in fimil maniere de (pecchi appare folaméte il colore, e nò fi diftinguefigura, è neceffario métre incominci à pio- vere, egiàl'arca della nube fi riltringa in goccie , enon pioua leil - Sole LIBRO VNDECIMO. 327 ‘Sole, dò altro corpo fimi!mente fulgido fia d'incontro , chela nube faccia fpecchio, e fi faccia rifrazzioncal corpo fulgido oppofto,e ne prouengarapprefentation di colore,e non di figura, fendo ciafcun {pecchio piccolo, e non vifibile: & apparendo continua ja quanti- ‘tà daefsi tutti compofta, bifogna, che la rapprefentation fatta con- tinua fia, e di vno ifteffo colore. perloche eflendo comefiè detto, è ‘pofsibile mentreche fiano tutte le cofe in tal ftato , la nube dico, e'l Sole, e noi nel mezzo tradi efsi , chefi veggal'iride, &all'hora,; c ‘non altrimente fi vedrà. E' dunque manifefto che l’iri fia rifraz- Prides® area De ; ! È ; ambe fono ri- zion della vifta , e che fi faccia nell’oppofto del Sole: e che l’area fi fa2z0one. ‘faccia d'intorno . Dunquel'vna,e l'altraèrifrazzione. mal'iride ha Diferéze tra lavarietà de colori, e fifadall'acqua je dal nero, edilontano : l’a- ot a rg rea di vicino, e da ariadi condition più di natura bianca. già fap- * piamo che lo fplendore fulgido vifto per lo nero, ò dentro del nero parga puniceo, come fi può vedere nel fuoco de verdi legni, cheré- de la fiamma rofla : perche ilfuoco di condition bianco, e fulgido, èmefchiato con lo fumo. non altrimente il Sol vifto, perla cali- gine,efumoappar puniceo.per quefto dunque la primarifrazzion 44/2 del co- dell'iride ha tal:colore dalla confiftenza delle piccole goccie, ilche o non hala rifrazzion dell'area.de glialtri colori ragionaremo di poi. Hora diciamo; che d'incontro del Solenon pofla dimorarui confi- UMNfza del- ftenza tale, ma bifogna; d:che'pioua, ò.che fl fciolga,e che fe vi fuf- i fe, farebbe l’area colorata non ‘altrimente che l’iride : il che non habbiali colo veggiamote fe pur tal coloramento apparefle; ciò non maié in ton ” ‘4% do; &in tutto il giro, main alcuna parte, come fono le apparenze che chiamano verghe.che fe vi fufle tal confiftenza di caligine,che auuicinafle alla condition dell'acqua, o di‘altra cofa nera, ne ver- tebbe vna iride di circolo intero d’intorno il Sole: come fiveggo- nol’inuerno d'intorno le lucerne intempoauftrale, e più manife- 1,;di Pintorz ftamente dacoloro c'hanno gliocchi humidi, la vifta de quali,pre- n0/e lucerne, tamente per la debbolezzafi rifrange .. Fafsi dique tal colordeiri. °!”9 cala. de'da più caufe ‘che concorrono , dico dall'humidità dell’aria, e dalla vaporation , che fcorre dalla fiamma, e fi mefthia: nel- che fi ‘confidera la rifleflion propria dello fpecchio, e la nerezza della vaporation che è fumofa.1l lume anco della lucerna appare nò midi bianco d’intorno; ma purpurco , come fal’iride, e non puniceo, AE perche la quantità della vita è poca; e lo fpecchio è nero. l’iri- purea. de anco caufata dalli remi, mentre fi alzano dal mare di pofitura Iride fatta de « Le. 3 imita oo Iride dallo fpargimento dell'acqua. Suppofitioni onde dipendo ‘n0 le varieta “de coloii. Debilitamen to fatto per la rifrazzione porta color più ofcuro» Tre colori p- prijdell’iride. Colori nelle due ividi pofti 528 .© DELL'HISTENATIVR ALE » ‘ imitanol’arco celefte, ma di colore più tofto imitano l’iri della lu- ‘«cerna:percioche il lorcolore non è puniceo, ma purpureo. fanno ‘ancorifrazzione le goccie piccole diuife, e continuamente fparfe : | perciò fe alcuno, in luogo chefia rivolto al Sole, e fia partecipe de raggi, c diombra, fparga l’acquaoue mancanoli raggi, e fuccede ‘l'ombra, fi vede l’iride : quefta dunque ha l'ifteflo modo, e colora» ‘mento, e l’ifteffa caufa c'ha l’iride caufata daremi,percioche la ma- no fa l’ifteffo officio del remo, e colui che irrora fi ferue della mano in vece di remo: e quando apparifca quefto colore ne verrà infieme l'apparimento de gli altri colori, come moltraremo. Bifogna dun- queintendere, e fupponerc, chel fplendore, elume vifto dentro il nero,ò per lo nero, fa il color puniceo:e bifogna anco fupponere che la vifta quanto più fi ftende, più debole diuenga: bifogna anco fupponere, che il nero ècome negatione, eche oue mancala vifta retti quali nero confufo; perloche le cofe pofte di lungi apparono «più nere, come chela vifta ini manchi. Quefte cofe dunque dalla dottrina, c{peculation de fenfi fi debbono ricercare: per hora ba- fterà dirne quanto quiui laneceflità ne.ricerca: e diciamo, che per la detta caufa le cofe vilte di lungi apparono più nere, più piccole, e più piane, e fenzarileuo: e vifte ne gli fpecchi patifcono l'ifteflo. e le nubi pargono più nere dentro l'acqua, chenell’aria: percioche per la rifrazzion fatta dall'acqua, fono men vedute. Dunque che lacofa men fi vegga prouiene, ò da effa che muti luogo, ò dalla vir fta che muti modo. Bifogna ancora confiderare,quel che fi oflerua che le nubi vicine al Sole pargono nell’aria bianche, quali nondi meno vifte nell'acqua moftrano color d'iride. Siuede dunque,che fi come il nero appar più nero per la rifrazzion della vifta, coli il bianco appar men bianco, epiù uiene ad accoftarfi alnero: ondela uifta forte il commuta nel puniceo:quella che è alquanto men for- te nel uerde, la più di tutti debole nel purpureo. & oltre di quetto non fa più apparenza di colore, ma il compimento confifte in tre; come molte altre cole; in quefti tre dunque è manifefta derermina- tione, e l’altre mutationi non hanno fentimento diftinto : perciò l’una,e l’altrairiha tre colori, ma contrariamente poft l'una del- acontrario. l'altra. Hora la prima iri ha il giro più eftrinfeco puniceo: per- ( GOA N . . CORO Neo è . ° che de gli tre fuoi giri, quefto è il giro maggiore, e da maggior circonferenza molti più raggi uifiui uanno è ritrouare il Sole e fe quelche habbiamo detto dell'apparenza de colori è ftato ben i i detto. Da LIBRO VNDECIMO. 329 detto è ragioneuole ; che di tre folicolorifi vegga, e non di altri che di quelti. Si vede nondimeno tralitre detti il color giallo dal- lo accoftamento del puniceo al verde: percioche accoftato il pu | nicco al verde appar più bianco, e per confeguenza da apparenza aa di giallo . di quefto ne pofliamo far argomento:perche nella nube quito più è nera l'iride più pura apparc.&cil color puniceo più gial- La rube qua. lo: onde tra’l verde , e’l puniceo fi vede il color giallo, perla nerez- (19% 07074» zadella nube che è d'intorno: & il puniceo appar bianco, perche a più ofenza. rifpetto di quella è bianco. e per quefto di nuouo disfacendofi l’ar co appar puniceo. ela nube bianca accoftata al verde fa mutatione ingiallo.argomento ancora pigliamo di quefto,dall’iride fatta dal- laLuna, che è biica molto,equetto perche fi vede nella nube mol- Sao toofcura, c nellanotte. Dunque nonaltrimente, che il fuoco fo- galla luna, è prafuoco, cofi il nero appreflo ilnero fa,che la cofa alquanto bid- bianca. | ca, del tutto bianca apparifca, & giàil puniceo fi hà per biauchez-, Dogna ra za debole. Quefto medefimo affetto fi può riconofcer nelli fiori, Iuogo di bian che variamente intelluti,e poftil’vn preflo l'altro fanno varia appa- ‘0 i renza: & altro moftra il punicco nella biancalana, che nella nera i i & altrimente con vn lume, che con vn'altro. perloche l’inteflitori fate dell’acco defiori dicono;che eli fallano fpeflo facendo il lauoro alla lucerna, e eche s'ivgannano,pigliando l’vn per l'altro. Si è vifto dunque,pet- ralero. che l'iri abbia tre colori, e perche fiveda diquefti tre foli. hora perche ne fiano di effe folamente due, e quella che è più in fuori fia edi celo: più languido, &habbia li fuoi colori ordinati a contra- conchinfione rio dell'iri di dentro, ne aflegnaremo caufa dall’iftelli principij. di guanto ap- Dico perche l’iri efteriore fi fa dalla vita più di lungi rifratta:perciò Daspgne hà lifuoi colori più languidi e quelli ordinati à contrario: fendo dueiriti. che dal circolo interno dellairide efteriore và al Sole maggior vedu ta, eli rifrange da circonferenzapiù propinquaalla iri prima, &in- feriorc:dique in quefta iride il giro interno haue il color punicco, glialtri giri fecondo la confeguenza pigliano gli altri colori. Ghel'iride nonfaccia circolo intero, ne più di mezzo cerchio. Gad. vir. Arift. 59 Esta horaàvedere, che non fia poffibile,che l’iri facciacir i ® colointero;anziche non faccia portion maggior di mezzo , I SA RARE” Cir- 3:30 DELL’HIST. NATVRALE (iufa della circolo : perche diuidendo l’horizonte, l’hemifpero fuperiore dal- SR del l'inferiore: & effendo il Sole,ò altro à cui fi faccia rifrazzione,ò nel- i l’itefo horizonte, ò di fopra:mentre tiraremo linea da detto corpo Quantità del lucido al centro dell’horizonte, cue è la vifta, tutti li raggi vifiui, laporsione» che dalla vita al luminare firifrangeranno, faranno fimilmente po fti d’intorno detto afle,e faranno effetto di Cono.e li ponti ue det- ti raggi fi rifrangono faranno tutti in vna circonferenza di circolo. Mezzo cer Quefto circolo dunque fel detto luminare nafce,(tarà mezzo di (o- Porzion mino Pra l'horizonte:e fel luminare èinalzato,ne farà più che la metà di re. fotto : percioche refta in quefto cafo la parte dell’afle, che tien der - to cerchio di fotto l'horizonte. fe dunque mentre illuminare fta fotto l'horizonte,non può vederfi iride per lo mancamento del lu-. me, e mentre è nell’horizontel'afle è nell'ifteffo horizonte, & appar. conchiufione mezzo cerchio fopra dieflo horizonte ; e quanto più il luminare fe A Do lnalza, tanto piu l’altra eftremita dell’afle va di fotto, c per confe- 20 cerchio guenza il centro dell’iride, ne fegue che non giamai pofla vederfi arco , che fia maggior di mezzo cerchio.Quindi intenderemo per- che nell'hora di meriggio dopo l’equinozzio non fi vegga l’iride. Fide nelme- 192 folamente ne! falire, e nelcolcare:percioche dopò l'equinozzio riggio quando nell'hora del meriggio il Sole alto,e l’eftremita dell'affe vien tanto auneizi» fotto l'horizonte, chepoca, & infenfibil portione refta di fopra. ma l’inuerno nel noftro clima quantunque il Sole fia nel meriggio non alzando egli molto, nè anco la ftremità dell'affe oppofta è bafs fa molto: e perciò refta qualche notabil portione della circonferen- . za dell'iride di fopra, ilche fa che fi vegga. Difcorfo dell'Autore fopra sl foggetto iStefodell’iride, et riprenfione delle cofe dette da Ariftotele». CAP, VII: Aut. Vesto è quanto Ariftotele dell iride, & arco celefte lafciò fcritto. Noi perl’amore del vero , hauendo contro di eflo molte cole degne di auuertimento , non reftaremo di mo- Qual tempe- ftrarne quanto laragione, cia {perienza c'infegna. che dunque dal- ramento di lu Ja varia mefcolanza dellaluce con le tenebre fecondo li gradi del ce generi colo A Sa z 2° veve qualnò, 1©MPeramento nafca la varietà de colori in quefto co Ariftotele fen riamo:e che perciò il Sole, e le ftelle nafcenti punicce,e fanguigne fi veggono, quali nondimeno nel mezzo cielo fono lucide,e biaa- che. LIBRO VNDECIMO. 331 che. ma non ogni remiflion di luce caufa perciò colore, come veg- giamo farfi mutatione da gagliardiffima luce gradataméte in lume debolifsimo, fenza interuenirui altro colore,che il rimetterfì la lu- ce, Oletenebre. D'incontro fono altri mefcolamenti, ouc tempra- RI talaluce con l'ombra, fenza remifsion dell’vno, e dell'altro, fi vede e l'intero numero de colori femplici, ilche ofleruiamo ne gli iltro- nole fpezie de menti di rifrazzione : cue per lo mefcolamento delli raggi lucidi, (ALE &opachi,checonfufil'yn conl'altro peruengonoalla vilta,fi veg- gonole varie differenze de colori ordinate fec6do la difpofition del luciijo, & opaco:mentre dunque con detti iftromenti riguardiamo — _ nel folo luminofo, non nafceimagine alcuna de colori. ne anco fe a riguardiamo nel folo opaco. ma mentre riguardiamo nelli confini zione porzino dell’ombrato, c luminofo. facendofi confufione di detti confini al- colori,e qua la vilta, fi vede che ne prouengonole differenze de colori corrifpo- der denti alla pofirione di detto itromento . oue dunque non è infraz- zion de raggi, iui non è mefcolanza, & oue non è mefcolanza de raggi ombroli e luminofi, non prouien colore : perciò ne gli pec- chi, quantunque fifaccia riflefsione di linee vifiue, non perciò ne 7) colorefreè prouien colore: percioche ordinatamente , e diltin'amente li rag- nerap Lo me- givifiui, altri vanno alla parte lucida, altri alla tencbrofa fenza me- a fchiarfi. ma oue auuenga che delli raggi, per efler altri maggior- & opachi. mente infrarti, & altri meno, li lucidi, e gli opachi vengano all’oc- chio mefchiati, iui neceffaviamente fouuengono gli colori: nella generation de quali fi oflerua che fe la luce fia dalla parte dell'ango= p,dine deco» lo del diaphano trapofto, il color generato è puniceo , e fe fia l’om- tori. | brato,ilcolor generato è celeftino con fuccefsione del verde. on- de ne fuccede per confeguenza, che fe la luce vifta fia tra due termi- ri opachi il confine dalla parce dell'angolo moftrarà il celeftino , e dalla parte oppofta il punicco.acotrario fe l’opaco fia tra due termi ntlucidi, farà dall'angolo il puniceo,e dalla oppofto il verde, e cele- ftino:ilchetutto viene in due capi. dico che fe] luminofo e fopra- venuto ,evinto dall’opaco il colorche figeneraè verde e celeftino: e fe l’opacoè foprauenuto,e vinto dal lucido,fi genera il giallo, pu niceo:ploche nelle fiîme la fuprema parte fi oflerua punicea fopra- colori nelle uenédo iuilafiama al fumo, e la infimaceleftina foprabondado iui vaio l'effalarione,& humere, ritornido dunque all’infrazzion deraggi, colorefi gene & inftromento da ofleruarli, diciamo che manifeftamente li colori rane gli conf figenerano nelli confini; e che mentre il luminofo fia diftinto dal- drag Li l'opaco 332 DELL’HIST. NATVRALE colore fi gene l'oPaco, non fi vegga colore alcuno, machefiueggano mentre fl ra,cueperie confondal’vn con l'altro. è manifefto anco che detta mefcolanza infrazzio? Ta ì : î infrazione non venga, oue perladoppia infrazzionenon nafca concorfo de, doppia Li dda . . . 1]s s SEA gifi ccafondo raggi. Lvunque ftando illucido dalla parte dell'angolo, nei prin- 19 uu CApio, ue è mefcolanza poca portal giallo , e diman in mano fas cneration S à SUA . x j del giallo,e pu icendofi la occupation dell’opaco maggiore, fegue ilcolor puniceo niceo + eroflo. ma fe l’opaco fia dalla parte deli’angolo, perche fecondo Î’oc chio e riccue,foprauienel’opaco al luminofo, nel principio, ue Generation ©CONtIgUO alla luce, & ha poca potenza fail verde, c feguendo ia del nerdese ce frequenza maggiore de raggi ombrofi,fail celeftino . Hora la fem- ca rey; Plicerifrazzion de {pecchi non apporta nouità de colori, perche è flefion dapee fenzainfrazzione: nèancolainfrazzione, fe non fia il raggio la fe- chinon faccia conda volta infratto : percioche invna fola, non fifa meico!anza ig de raggi. bifogna dunque chealmeno occorrano due femplici in- colore dalla frattioni: 6 che fiano accompagnate da riflelsione,ò fenza. Ma farà doppia os ben fatto à maggiore intelligenza di quanto fi dice diftinguer det- S effone è re voci. ripigliando dunque1l principio diciamo, che il raggio vi nò . fino mentre fi diftende per un corpo folo, &àfe tutto fimile il di-. ta fiendimento, e dritto e fenza piegatura : ma fe da corpo pit grof= infrattione , fo, pafsi in corpo più fottile; ò dal tottile in più grofio ; ne gli con- che cofefia. fini dell’yn con l’altro fipiega, facendo angolo nel punto de confi- ni, econferuando nel relto interamente la drittura delle linee:chia-. miamo dunque infrazzione detto fpezzamento de raggi : equefta. . femplice,mentre vna volta occorra mutar (peflezza de corpi:doppia. Da che © molteplice mentre due; e più volte occora. Riflefsion diciamo, SPY mentre il raggio ritrovando nuouo corpo, non pafsi oltre,ma i pie ghi verfo lifteffo corpo, per cui procedeua. la rifiefsion dunque è | propriadefpecchi,comel’infrazzioneè propria degliocchialisone DE 1 quantunque fia l’infrazzion doppia, non fa percio colori, perche doppia infra non è tanta, che apporti mefcolanza. Hora in vno ifteflo corpo di- E afano, Scinvnafupetficie, poflono auuenire infieme infrazzione, ‘. eriflelsione, come dall’acquaci fono rapprefentate [cimagini al. Riflefione,&* modo di fpecchio, ilcheè riffeilione: &infieme veggiamo le cole ii dentro ripolte con raggi infratti. finzilmente polsiamo de gli. oc- i ‘chiali in vn modo auualetci, come di fpecchio, & in vn'altro cene feruiamo comedi mezzo da vederoltre.-cofi puote vna iftelfla am. pollaripiena diacqua, ò vna iftefla sfera di uetro, rapprefentar.in- fieme le cofe pofîe dalla parte dell'occhio per riflefsione, e lecola. i oltre ret LIBRO: VEN DIECI MO. 333 oltre pofte con raggi infratti. oltreche fipuo con effa hauere vna r;e maniere terza maniera dell’vna, e l’altra mefchiata, dico che occorrendo la & vedere per vifta alla fua fuperficie conuefla,fa fetnplice rifleflione, e penetran- ; A {telpo cor ‘do; ilche fi facon infrazzione, allacaua, iui riflefla, ritorna ad vfcir con la feconda infrazzione. fono dunque due infrazzioni,l'v- na mentre dal più raro entra nel denfo, l’altra nella quale dal più denforitorna nel più raro, qualiambe infrazioni fono nella fuper piperiza del ficie primache occorre, & uiè la rifleffione tramezza fatta nella fu- l'areas@ iri- perficie più lontana, e cana. Venendo dunque all'area, e l’iride di- o ciamo l'vna, e l’altra farfi con raggi infratti : ma nell’iride fpezial- mente interuenirui Îa rifleffione. diciamo in oltre le dette infraz- zioni, e riflefsioni farfi da corpicciuoli, che compongono la con- fiftenza dellanube;c della caligine:intenderemo dunque vna linea dal corpo lucido al ponto principio vifiuo come afle , e nel fogget- to dell'arca, intenderemo intorno detto afle li raggi vifiui infratti dagli corpulculi delle goccie , andar dalla vifta alluminare: fe dun ‘que da corpi fimili potti fimilmente debbiamo hauere effetti fimi- li;faranno le infrazzioni fatte in egual diftanza dall’afle, e per con- feguenza in circolo d'intorno detto affe:quiui dunque la infrazzio nc è dallanubetramezza:manell’iride la siflefsione è dalla nube op i pofta:già hò detto, che con detta riflefsione finaggiunta l’infraz- e zion doppia: dico, e nell'introito ,_e nell’efsito del raggio . Segue tramezzal'i- daconfiderarfî, perché fi facciano l’iride, e l'area in circonferenza 74 riflesse i 5 i ; da nube oppo determinata, enon da qualfiuoglia altro luogo intorno ’afle. nel- fs. di che ricorrendo alle.cofe già dette,che non ogni riflefsione,e rifraz- Iride,& area zione vien colorata,ma quelle folo che fan mefcolanza de raggi,co BS Mea me ueggiamo manifeftamente che trapofta l’ampolla tra l'occhio , minata circà- elaluce non rende colore,fenon fia detta ampolla tanto lateralmé- 7228» te dalla dritta lincarimofla che l’infrazzione delli raggi , che dalla ampolla alla luce peruengono per efler in difcoftamento lateral co- ueniente,faccian concorfo,e per confeguenza con la mefcolaza ren dan colore: perche dunque l'infrazzion colorata fifa nelle ampolle, e nelle goccie nello eltremo della loro rotondità: ondeli raggi per- uengono riflefsi dalla luce a gliocchi, non fi hauerà colore, fe non fiano in tal diftanza dall’afle, che da detti ftremifi faccia. e veggia- mo l'iride farfidifcofto dall'affe, circa vn terzo del quadrante, e l’a- Iride difofto rea anco fecondo ladifpofition della nube nella fua conucniente mill diftanza. Conchiudiamo dunque che l’iride non fi fa da femplice quadrante. riflef- «Arca, GO îri= de fan circoloa 334 DELL’HIST. NATVRALE tvidefi faper rifleflione: percioche da quefta non hauerebbe coloramento ; per- riflefione dal chela fuarifleffione non fideue ftimare farfi dalla conuefla;e prima SI fuperficie dellagoccia, ma dalla cava, &vltima: & ha il color pu- per confegut- niceo nell'eftrinfeco, il purpureo nell'inftrinfeco: perche hauendo 79 VI ‘ la goccia due emifpheri, che e l’vnowerfo l’affe, l'altro dalla parte op introito, eref Potta,e rivolta dall'afle : il raggio della vifta incorre nell'emifphero fito detraggio interno, &hàl'efito dall’efterno. perche dunque la vifta peruiene di netta al lucido del Sole, per quel c'habbiamo prima determinato; farà il Ordine de co- }a fortile, & angolare: fono dunque'in quefto modo ordinatili ce- lori nell'ar par ) , * E ; celeSteset on. IONI SÙ) puniceo, e roffo nell’eltrinfeco delt’arco , dentro: quefto il de cofifi giallo, appreflo ilverde,efinalmente nel più intrinfeco il celeftino, Colori delle poidatutti infieme fifa l'unita formadell'iride i In quefto dunque Sodi n Molto diflentiamo da Ariftorele, perche'egli fail giallo color non ftotelenelgial proprio dell’iridee'ticene il puniceo; come principio di dertico- da "i nei pie «logi de'qualil'vnojel'altro, è mamifeftamente fallo: percioche il al giallo prin- a LIO mifta, da cui come mezzatio;e più puro fi protede verfo due ftremi, defi vaadie dico nel puniceo, è roflo perl'vao: nel verde, eceleftino perl’altro. firemi. — e perciòpuòfarfil’arcocol mancamento degli altricolori, manon varchi devo cià del mezzano c'habbiamodatroreffer il giallo, comenegliarchi Puniceo mae -. is - IE tr i to lamente rice Nifelto,che malamente!faccia il puniceo principio; perche alerimé» a sa te dal giallo pafsiamo nelpun iceo vi altrimente nel verde 3€ cele» principio. © ftino, eperciò ilgiallo venon il puniceo nè il celeftino deue efler Error di 4ri principio. né menodiquefto falla mentre egli‘afferma il'coloriver Siotelenelco deefler femplice; e non'habileà farfi per miftura di altri colori,gcil lor verde MET A Din | giallo farfi di miftura: percioche di detti quattro colori, cele» - “ già il giallo vede farfi da i cm i Perche: LIBRO VNDECIMO. 335 Perche fiano due archi, e perche ilfecondo babbia li colori riuolti a contrario del primo . CAPI Aut, E Gve daconfiderarfi, perche fiano due archi, e perche nonin altro numero:c perche il fecondo habbia li colori riuolti à c6- trario del primo, cofe da Ariftotele quantunque promefle, nondi- meno, ò non trattate, Ò ridutteà caufe vane. Ripigliando dunque quelche habbiamo detto, che eflendo della goccia due (emisferi Sr 1 vno dalla parte dell’affe, l'altro dalla parte oppofta,c potendo il ras te due manie- gio vifiuo nell'vno , e l’altro incorrere, e rifletrerfialluminare : nel re d'inciden primo penetrando nell'interno, & vfcendo per l'efterno e nel fe- ** condo penetrando per l’elterno , & vfcendo per l'interno, nel- qual fecondo modo il raggio , che efce, e va al Sole par la molta in- frazzionefitaglia col raggio della vifta, che entra. e neceflario Peo i , Ì i i . i ta 1441) quefto , clie duefiano gli archi celeti , e c'habbiano li colori à co- }e ha ileclefti trario : percioche l celeltino è fempre dalla parte curua, & angolare #0 nella circò & ilcuruo dell'emisferio cfterno ha pofitura contraria al curuo del do l'interno. habbiamo daquela generation de colori nell'vna e l’al- nell'izzerso . tra iride dedutta da gli propri) principi). diffentiamo dique da Ari OA ftotele perche egli vuol dedure la varietà de colori dalla debolezza A Cd maggiore minore della vifta, dando hora alla circonferenza mag- permutazion giore maggior forza de raggi, hora alla minore, con licentiofo ac- 2 o dI comodamento di caufe contrarie tra di fe. Ma molto più il giu- Error di Ari dichiamo degno di riprenfione , mentre vuol perfuaderci chela nu orde, 1: beacquofa tra il Sole l'occhio, non pofla conferuar la confiften- IR za;per efler piu vicina al Sole, che quella che è dalla parte contraria. Quafi che’l numero de pafli cento 0 ducento minuifca d acerefca la virtù del Sole, cofa in vero non degna di huomoditanto nome, at- tefochetuttala quantità della terra a rifpetto della diftanza folare fi ftima, come punto, come è manifefto a coloro che nella aftrologia mediocrimente fono eflercitati. Perche il Sole inalziato dia circonferenza di maggior diametro. CaP. x. Aut. R E s T A diconfiderare, quel che hauendo Ariftotele propo Capo propofte fto, hà nondimeno lafciato di trattare. dico per qual caufa e nor frolto I quan- da efriît, Forma avsici nata fa rifle(- fione più vici na alla perpé dicolare. Sole inalzato appar più vi- cino, e perciò da rifleffione da circonferè za di maggior diametro è Diametro del l’iride mag- giore,e mino- re pdue cau- fe. Maggioran-- za dall’ango- lo fatto alla uifla. Maggioran - za per diftan- za della nifîa. Iridi fatti col fpruzzo quan tunque picco- de non fanno angolo mino- re alla uiîta è 336 “DELL’HIST. NATVRALE quanto più il luminare fi eleua, il cerchio dell’iri diuenga di mag- gior diametro , quantunque già fia moftrato , che fempre refti mi- nor portione del fuo cerchio. Aiche bifogna fupponere alcune co- fe moftrate nelli trattati della dottrina vifiva, dico che la forma di ftella,e luminarevifta preflo l'orizote fiain maggiordiftanza, e per- ciò parga anco di mifura maggiore : percioche delle forme trà due - A a n; D à ittefli raggi vifiuicontenute, quella che più lontanafivede, haue le) . DS v è (I ai DAY apparenza maggiore: come nell'ifteili trattatifi moftra. Di più ftandola vifta, elo fpecchio,quanto la cofa dallo fpecchio più fi al- lontana, tanto più il raggio vifiuo fa riflefionein punto vicino al l’ale commune, che è il raggio perpendicolare, ilche eflendo cofi perche quanto il Sole più s'inalza,la forma apparente fi fa più vici- na:diconfeguenza, il cerchio onde fi fa riflefsione al Sole fi {cotta più dell’affe,perloche l'arco è di maggior diametro, ilche fi cercaua. Delle due maniere digrandeZza nell'arco celefle» . Capi SI; Aut, HD IsocnA hora confiderare le due maniere di grandezze ne i ) gliarchi,l'vna confiderata nell'angolo, l’altranella quantità del diametro. dico che l’iride puote efler maggiore, perche li rag- gi vifiui, che vanno nella ftiemità di vn diametro facciano tradi fe maggiorangolo: nelqual modo habbiamo moftrato , che quan- to più illuminare sinalza, la iride diuenga maggiore, per lo mag- gior angolo, che detti raggi fanno . & altrimentel’iride puote efler maggiore, perche non mutata l'apritura de raggi fi faccia inluogo più dalla vifta lontano; fi come habbiamo detto poco innanzi,che: le fteIle , e luminari pargano nell’orizonte maggiori; non che leli- nee vifiue facciano tra di fe maggior apritura, & angolo , ma per- che nel fito orizontale le figure de luminari fi veggono più lonta- ne. In quefto modoleiridi fatte con lo fpruzzo dell’acqua in luo- go opaco incontro il Sole,quantunque di picciolo giro,non perciò fono da minor avgolo de raggi contenute,e le iridi fatte à co- loro che fono entro le nebbie, molto minori fono di quelle che nell’aria aperta, e le fatte in nube lontana maggiori delle fax te in più vici- nai. Se LIBRO VNDECIMO,. 337 Se l'irifivegga di maggior portione, che di mezzo cerchio. CAP, Xis E sr a ancoradaconfiderare, fe del tutto è vero, quelche Eperiézac8- . ‘LI 301; ie si : , trariaallidet Ariftotele ci hà detto, che l'iride già mai fi vegga maggior ti e vo di mezzo cerchio: attefo, che diquefto habbiamo la fperienza in sele, dico che contrario, e manifeltamente habbiamo vifte alcune iridi conte- @le volie «p- 5 : fciamo no menonellecofe dell'arte,lafuaviruì, che nelle cofe della natura. Sono molti chan po fto il fuoco per quarto corpo elementare:percioche efsédo due con giogationi di qualità, l'vna de quali ftimiamo attiua,che è del fred- sarsomento do, e del caldo: l'altra pafsiva, che è dell'humido e del (ecco: fatta contro la ders diftintione delle nature de corpi femplici , fecodogli accoppiameti taopinione. di dette qualità:alla terra diedero il freddo,e fecco:all'acqua,il fred- do, & humido: all'aria, il caldo,& humido. reftaua il caldo,e fecco cobinatione accomodatifsima al fuoco.ma noi feguédo la fperiéza delle cofe,perche nell'eleméro dell'aria ritrowiamo eftrema freddez za,metre dalla terra nò le fia comunisato il caldo:e nella terra fpefsi, e perpetui incédi),& in oltre perche veggiamo l’aria, mentre no fia Differ8ze del CArga di humor eftraneo apportar difseccamento al corpo, con giu- li corpi elemé {ta ragione diuertiamo da detri principij:perloche ftimiamo la dif- i ferenza de corpi femplici auuenir dalla confiftenza.dandofi alla ter rala fodezza, all'acqua l'humorofità , all'aria la (piritalità. da quefti Perche detti principij dunque, come da materia componiamo gli altri corpi, c Sa diciamo laterra eiser femplice, perche le parti fue tutte terra fono, * nefifcioglie in cofe di fuftanza diuerfa. L'iftelso diciamo dell'ac- i qua, c Puoca fecon- Gi de moltiè cor n4e po femplice SS elementare, LIBRO DVODECIMO. 345 qua, e dell’aria: ma paffandoal fuoco, non ritroviamo avuenir l'i- fteffo,ne quefto effer corpo da fe. ma più tofto natura che fia appog giata à corpo, di cui fi nutrifca, & quefto corpo generalmente efler corpo compofto , ò fia humore , ò fuftanza foda. nè più conuenirà minera, che à pianta, dadanimale. Dunque nè in femplice ac- qua :nèin femplice aria: nèin femplice terra, 6 in altrocorpo che femplice dir fi poffa fi uede foftentarfi natura difuoco, ma folo in fuftanze compofte, &in quelle mentre fiano di qualche graflezza partecipi, quantunque in alcune non fia di fatto manifefta . è dun- que il fuoco non certo corpo femplice,ma intenfo grado di calore, dilaratiuo di fe fteffo, e confumatiuo del foggetto in cuifi ritruoua, come che di quello fi nutrifca . à cui fioppone il freddo appoggia- ro fimilmente in corpo, condenfatiuo, e riftrettiuo nel fuo eflere. Summinittratione delfuoco,et efiremo caldo,e del freddo. CAP: II. Itrouandofi il fuoco, ò nelle bocche naturali della terra, on- de vien fuori, come in Pozzuoli città di Campania, e nell'ifo- le quafi tutte incontro la parte inferior dell’Italia : oue fi raccoglie daraggi folari per ampolle piene di acqua , e sfere criftalline : ue». ro per l’infrazzione de raggi fatti nella sfera, che dopò di effa fi vni- feono,e moltiplicato il lume,& il calore fi accende fuoco: e non al- trimente per fpecéhi concaui , ove habbiamo l'ifteflo effetto per lo concorfo de raggi rifleffi: vuero fi caccia da pietre percofle con l’ac- ciaro , oue raccogliendo fu l’efcola, le piccole fcintille che faltano quelle in breue dal conueniente nutrimento fe dilatano . fi racco» glie anco per lungo fregamento di due legni:nelche il lauro,e l'ede- ra fono ottimi, ottima ancora è la verga di fambuco fecco hifla in due parti. Hauuto dunque il principio col fumminiftramento del nutrimento, fecondo la qualità, e quantità, che fe gli offerifce in breue fi moltiplica. L'eftremo freddo ritrouiamo nelle fommità di altiffimi monti, e nell’allontanamento di lungo tempo del Sole,co me auuiene nell'inuerno : & oue per molto tempo fia ftato all’opa- co conferua grande diacqua.ma in fommanon fappiamo tra li corpià cui conuenga l’eltremo grado di freddezza più propriamente che alghiaccio , che fecondo perde detta qualità, perde infie- me l’eflere. Diuer- Ilfuoco non è corpo fempli- ce. Fuoco no fi fo ftenta in cor= po femplice. Fuoco è calo- re intenfo» Fuoco varia- mete ci fi (ume miniftra, Que fi ritrowi l'efiremo gra do di freddo è 346 | DELL'HIST. NATVRALE Diuerfe [peZie , egradi di operationi dal caldo. QuasPa IAT IcorrIAMO horaalle genera! I Hifergze,s Ba gpetarioni del a caldo e del freddo.delle operationi del calore altre fono in eccetto , altre mezzane, altre imperfetta, emancanti. & altre fatte pet Mezzo di humore, altre fenza humore, 0 anco con accendimen, ifintione 10-10 oitre nelle operationi fatte perhumore fi confidera, o la cot- | delle feziedi tura dell’ifteffa cofa che nell’humor fi pone;come nelli cibi allefi:ò Ae l’imprefsione che l’humor piglia dallacofa per la feparation della, dali fultanza uperficiale, come nelle decottioni, &.infufioni: ò final, mente l’vnion dell’vn con l’altro, comenella polta. Cominciando; ____. dunque diciamo, che il bruciamento, con le fue confeguenze d'in- a carbonare, e d’incenerare, ò calcinare, e finalmente d’inuerrare,fo- fo. no effetti eftremi di caldo intenfo, efecco:perciocheilc I caldo nelle ornati Ù fue operationi eccefsiue,primo trafmuta in carbone, appreflo in ce ne <©° nere, O calce, e finalmente in fuftanza vitrea. mezzane operationi fo no lagiufta cottura ne gli cibi,la maturation ne gli fruiti, e la cocor te) tione nel uentricello de eli animali. e quantunque nc Ile dette ope- Ro, rationi mezzane, fia molta differenza nel grado del calore: fe non, ve nell'inten- dimeno vogliamo far paragone, & 0 iare il tempo con ligra- Ga Foa di,ritrouaremo in eflereciprocatione,& egualità:dico che per qua- ipo. toil calor del fuoco auanza il calor del ventricello, pertanto item ss po della concottione auanza il tempo della cottura. fatta dunque reciprocatione delli tempi, e delli gradi di caldo fi ritroua egualità. L'ifteflo diciamo nella maturità de - frutti, fe la paragoniamo a à dette due operationi: dico che il fuoco cocendo con la {ua poflanza in breue tempo, fa l'itefla opera, chela fuauità del calore col lungo Equiralenza maturando. Quindi anco auuieneche molte cofe che non fono caufata dalla | biliicibo comele carni crude, coli terreftri,come di aquatili,fa- reciprocatio- a N ne deltempo, lite in progrefio ditempo, na conuenientifsime: percioche colgrado. Je OP SEna del fale con lo fpatio lungo del tempo, fifanno equi- operazioni Valenti alle operationi del fuoco nel bieue. ma imperfette, e man- mancanti. canti fono,l'immaturo, e l’inconcotto:ò perche il calore fia ftato po co, enon proportionato alla ribellion della materia, ò perche non vi fiainterceflo 1 tempo baftante.Quefto fia detto (Re prime diffe- renze nell’operationi del caldo + ma delle varie fpetie di cottura, 6 che dà SR » LIBRO DVODECIMO. 347 che ò a feccofi fanno, o nell'humore, & dell’altre operationi à que- fte confini ne diremo a baftanza nelli particolar difcorfi di dette ope rationI. Delli varij gradi nelle operationi del freddo. CAP. IV. TO RA paflando all'operationi del freddo diciamo, che di que Y & fitefono fimilmentealtre mezzane, altre mancanti, altre in i re | Operation del eccetlo: & altre con humore, altre di fenza . Il freddo mezzano con freddo meiza ferua,ifadurifce, e ripercotendo moderatamente aiuta l’operationi ro. del calore. l’eccelliuo agghiaccia, fpezza, e corrode , quali opera- ca tioni fa più manifeftamente, fe fia accompagnato dahumore.per- cegà. ciò è vrilifsimo.alla putrefattione delle terre dure, che dal caldo in ecceflo fono impetrate. e fono molte fpetie de frutti, che dal fred do inteneriti, diuentano più foaui, & utili al cibo : ne altrimente le — carni dal freddo fi fan froli, oltre che molte di effe ne dipongono al freddo nell'aria ferena il fapore ferino. Ma perche generalmente Le natura fi _cofila natura come l’arte efleguifce le fue operationi con la mefco- n bon ‘lanza, & alteratione diambe dette nature, fecondo la necefsità delle alternatame» ‘cofe. fi faranno nelle particolari operationi, più manifefte le loro ‘© virtù. Sin quì del caldo, e del freddo, qualità divna iftefla congio- gatione prime e contrarie , onde malamente potea l'vno intenderfi fenzal’altro. Dell'humido, e fecco , e loro diffinitioni . CAP. v. { ) ORA perche dette qualità fono puramenteattiue , e fecon- do la differenza del palsiuo producono effetti diuerfì: bifo- Diffnition di onainfiemeconfiderare le differenze pafsiue : prime de quali tutte yx;f. dell'hu fono ftimate l'humido, e il fecco ; e perciò di quefte ragionaremo. mido. humido dice Ariftotele è quel chefacilmente fitermina. ma per- CGA che noi ritroviamo fpefio la (uftaza fpiritale fecca, e nondimeno fa detta diffni» cilmére terminabile, nò accettiamola detta diffinition data, e dicia- Howe. _ p . è Determinatio mo altro effer natura humida , & altro natura, che facilmente fi tet- propria, mina :fe dùque l'humore è vna prima differeza nella cofifteza della materia:humido diremo efler quello che di molto humor partecipa e fec- Caufe concor- renti alle va- rie operationi del fuoco. 348 DELL'HIST. NATVRALE e fecco oue detto humore manca. Quefto diciamo quanto alla fu- ftanza loro, ma altrimente diciamo humido, e fecco, fecondo le operationi : & humido diciamo effer quel che accrefce l'humidità e minuifce la ficcità: fecco quel che accrefce la ficcità , e minuifce l'humidità. cofi diciamo l'acqua falfa, & aluminofa effer fecche, quantunque in confiftenza fiano humori, e non altrimente humi- de le fuitanze cheinhumidifcono. Cofe che concorronoin alterar leoperationi delfuoco . CAP: Va, Ora volendodiftintamente difcorrere fopra le particolari H operationi : perche nella maggior parte di efle concorre la potenza del fuoco , e fihà l'intelligenza delle cofe naturali dall'arte: farà bene far principio di cofideratione dagli artificij , daquali ma nifeftamente conofciamo differenza nelle dette operationi. piglia differenza il fuoco dalla materia oue fiappoggia , eche’l nutrifce; dall'aria ambiente: e dal continente, oue fal'operation fua . e co- minciando dalla materia : altroue uogliamo la fiamma, altroue il corpo del carbone : e nell'vno, e nell'altro molto importa, che fpe- zie dilegno fia: li maeftri ferrari appo noi feguonoil carbon dica ftagno, comede gli altri migliore, e fuggono la quercia,come no- ciua: nondimeno in altri vi habbiamo il quercino per ottimo:li ve trari ftimano fra gli altri legni il fraflino , per la durabilità, fuauità, e chiarezza della fiamma :in altri ftimiamo vtile la fcopa, e le fotti- li fafcine. dalla freddezza dell’ambiéte veggiamo fortificarfi la vir- tu del fuoco, e dal caldo, e lucido diffiparli. manifeftamente anco l’ambiére cargo di humore debilita l’operatione del fuoco. ma mol ro più che da altro habbiamo diuerfità di ufo, dalla contenéza delle fornaci: delle quali perche,per le molte varie intentioni fono mol» te differenze, hora ragionaremo cominciando dalle chimice, Fornace afcenforia , efue parti. C AP, VII, I A fornace Afcenforiatiene il nome dall’vfo: percioche fiado pra oue bifogni folleuando per poffanza difuoco far fepara- rione di vna fultanza dall'altra, falsi di tre parti: l’infima,oue cafcan le ce- LIBRO DVODECIMO. 349 la cenere. la feconda fuperiorealla detta oue Rail fuoco:la terza e fu prema oue pofa il vafe : perloche ergédo quattro mura che chiudan {patio quadrato l’interuallo de quali intendiamo hora che fia divn piede ; e fua quarta parte : all'altezza di mezzo piede fi attrauerfaran parte infima verghette di ferro chefacciano craticola , fopra di cui habbia da po- 4ellafornace, fare il fuoco. deucfiin un muro di quefta prima parte lafciar fene- itrella: onde fi cauin le cenere, e fi dia adito all’aria perl’auuiuamé- ro del fuoco: ilche fatto fopra l’altezza di detta crate, feguiranno di a ,. - ’ è È i Parte fecon= alzarfi l’ifteffe mura per l'altre due parti della fornace:dico per il luo da, e terza, o del fuoco, e del vafe.all’altezza di vn'altro piede, fijafcia tra di quefto apari del fuolo della craticola portella,per oue fi mettan li car boni che pofano in dettacraticola. fu gli alzati quattro muri fi at- rrauerfano quattro ferri, due da cialcuno mute al pofto d’incotro, fi che foftentino fopra di fe le coppelle diterra, ò dirame. e final. mente col luto chymico fi ridurrà la bocca in tondo, lafciando nel- li quatero angoli forami di larghezza che ui giri commodamente il pollice : e fifaranno à detti forami turagli , accioche fecondo il bi- onde fi mode fogno fi pofla moderare il fuoco conaprir, e turar detti forami,che "foco. fiaprono mentre vogliamo la forza del fuoco maggiore,e fi chiudo no métre vogliamo diminuirla. fono in vfo le coppelle di terra per caldo fecco contener leceneri, mentre vogliamo tra la forza del fuoco , e'lcor- °° ‘9416. po della bocciatramezzar dette ceneri per moderate;e riccuer egual mentela forza del fuoco, c'ha datoccarlaboccia: ele coppelie dira me,mérre in vece di cenerevogliamo vfar il bagno,qualadopriamo caldo bumi- ò tuffando la boccia détro l’acqua, ò piglidone folaméte il vapore; o dell'yno,ò l’altro di qual modo pofliamo auualerci, fecodo la forma delcouerchio che foftien la bocciapolto fopra detta coppella,piano per le boccie fommerfe,e folleuato in cupola plo bagno di vapore. Fornace defcenforia. CAP. VIII. "Lra detta maniera di fornace, è oppofta la defcenforia co- fi detta: perche nella diftillation fatta con efla, gli humori, Difillation che fi eltraono dalli corpi non afcendono in vapore, ma cala nel va- i Rao fe fottopofto l’effalatione mefchiataco”llicore, ò aqueo, ò graffo nella parte fo che fia: perciò in quefta il luogo del fuoco è nella parte foprana.& BE il luogo del ricettacolo che piglia l’humor che fi fepara è nella fot- 4, Legni fi fa rana: vfafiplo più nelle diftllationi fatte da legni. Duque detta fot- per deftenfo. tana parte in due lati oppofti hali fuoi muri, negli altri due è aper- ta. Sarà conueniente mifara, che il vano tra dette mura cofi in lun- ghezza, come in larghezza fia di piedi vno, ari delle gr pie g ue: 3 50. DELL’HIST. NATVRALE due:e per comodità di collocarui il ricettacolo,e per coferuarlo che Suolo che fa quito meno fi fcaldi:fopra di dette due mura fi attrauerta fuolo de ul mattoni fermandofi o fu quattro verghe di ferro, ò in qualfiuoglia ava fore altro miglior modo.nel mezzo di cui fi lafci forame cue liberamé- vel merz te vifi gitila mano. e d'incontro per ogni lato vn muro ad altezza ti Micia di mezzo piede. Duque in quefta foprana parte fl porrà il vafe che che contézbi corenga il legno rafchiato in pezzotti,c altra fimil cofa,onde voglia Aa eltraherfi il liquore: il cui collo paffando per detto forame penda in nel collo det Giù ye rifponda al ricettacolo. &in detta parte foprana d’intorno vafe cheri- il fondo del vafe,fi accenderà fuoco.ciaà è manifefto.che nel collo di tiene la mate (© 3 3 È ve, : CA ? eflo uafe debbia eflerui rattenimento che impediflca le materie fo- ride de,e dia folo iltranfito alli fpiriti, &humori. Fornace di diftillation trauerfa . Glarmanze) ail Ealuace tra: °V so della diftillation trauerfa,e principalméte è cauarli fpi- uerfa vtile p L riti dalle fultaze minerali. percioche nè quelle poflono facil- eta méte perla loro grauezza afcendere:nè anco è fpediente cauarli per *. delcéfo,oue farebbe pericolo che liquefacédofi il metallo calafle cò l’iftefli fpirti. Daque è perquel che fi è detto: e perche detta fepara- tione ha bifogno di fuoco potéte, fi è ritrovata la terza fpezie di for naccà tal feruitio accomodata,fimile nel refto alla primafpetie che è di afcenfo:ma richiede quelta come propriola gratticchia di ferri gagliardi,e ben veftiti di luto perla molta violéza del fuoco,c'hà da G ai foltenere. La parte foprana c hà da contener la boccia circodata da ria colcato fo fuOCO deue hauer due ferri piegati nel lor mezzo per la fede di efla pradi due fer boccia,& appoggiati dal muro della fronte all’oppofto,fi che fopra le poftoui il vale, refti alto dalla craticchia circa quartro dita.deue in oltre tiauer va muro de gli lati aperto con fiflura,acciò il collo della boccia calando per detta fiffura fi accomodi nel proprio fito trauer- fo:dene in oltre hauer quefta fornace la bocca al piano della gratic chia,& altre due feneftrelle nella fua parte altaonde fi poffan midar carboni di fopra del vafe. accomodato dunque il vafe che contiene la fuftanza minerale, fi cuopre la fornace,e fi chiudono le fil'ure,ac- cio che il calor del fuoco che circonda il vafe tutto fi raccoglia,e rac colto faccia l’elpreflion de fpirtiche cerchiamo. Fornace circolatrice. Car. L TRE di dette fornaci è ftataritrouata da chymici la forna- ce di circolatione. A quelta fi da una propria torre che con- renga LIBRO: DVODECIMO. 351 tenga il fuoco, &ilcarbone,che fuccefliuamente da fe telo al fuo- coli. fumminiftri: & due altre accoftate l'vna dall’vno, l'altra dall’al tro lato, perli vafi che contengono la materia da circolarè : è quali SIRO dallamezzana communichi il caldo per mezzo de forami, che dal; È drei lamezzana al fondo di efle peruengono, maggioriò minori fecon- Lore dalia do il grado, che vogliamo. Falli dunque detta torre di mezzo di al wa frà al tezza circa pie quattro, piramidata fi chela larghezza del vano da ici, al baflo fia notabilmente maggiore;riftringendoli di mano in mano torre mezza- nell'alto; acciocheempiendofi fino al fommo; fecondo.che fi con- "f* fuma il carbone infocato, che fta nel ballo ;calido le fuccedano gli © altri, e ficonferui il fuoco lungamente. già è manifetto che debbia Partimento hauer detta torre nell’infima {ua parte; illuogo vue calino le cene- 4 cenert. ri,.come nell’altre fi è detto: c.fopra della:craticola la feneftra per porsi è raci l’accendimento del fuoco:perloche fe le deue nella fua parte fupre- cendizzento ‘ma accommodarilturaglio da cui reftiben chiufa, empita che fia del fuocoî* de carboni, altrimente fi acceaderebbono fino al fommo.. alic.al: coverchio del tre duetorriche alati delia detta fi fabricano,bafterà l'altezza di vo lore. piede e mezzo. e nellaconcauiràdell'vna, e l’altra fiartranerfa (uo- _,. ,, lo più alto della craticola circa dita tre, nel‘ mezzo de cui fia il fora: o, 409 meche rifponda nella torre miezzania ; onde le torri laterali riceuo- deUifuoli del noi caldo: bifogna nondimeno oltredi detti forami deftinauia ri; LE fatera ceuete il caldo, farin un delli muri. di efle torri minori vn’altro pic- Forami picco coloforame ondel'aria dérrailwano di dette torri polsi fiatare,che si A sltrimente il:caldo non vi. entratebbe. perla moderatione del caldo IITERE LA fidilararanno,eriftringeranno li forami.fecondo che vogliamo ac "È “.* érefcerlo, ò minuirlo + sogstla RIO uo. 0, Fornacedetta Manica... || CAP. xt. TI e N E la fornace dettamanica il nome dalla figura fimile à Da manica veltimento delbraccio,; quadrangola piramidata al derra manica rowerfo: dico più (patiofa nell'alto, che nel baflo,col fondo alquan co pendente nerfo l’efito del metallo fufo: l’introito del vento mol fo dia'mantici, che auviua licarboni poco alto foprail fondo . ii pic Effto e, colo efsito:del metallo contiguo al fondo. accioche la materia fia 0 del merabe in continuoflufo,adoprafi detta fornace per feparar il metalio dal- > le putgature iperloche per la natural decliuità delle materie che ca- avecefrei del lano à baflo,fi fa di forma lunga, acciò rempita di carboni la mani. la Lurghizza ca, &acceloilfuocolamateriatrattenutain tanta altezza peruenga della manica, tua Gg 200 alfora _ 3j2 DELL’HIST. NATVRALE. sianica ap- al forame fufa,onde di mano in manocoli nel carino foggetto. fa poggiaza al fi per lo più appoggiata à muro, nelquale ifteflo fi fa l'ingreflo del ea de manticiche fono dall’altra fua parte. alle volte-fi fa la ma- Manica. ap- VEL i E i partata dal nica feparata, e mobile di quattro gran mattoni colligati, laforma mero: << dequalifiaconuenienteàchiuderdetio fpatio pitamidato col fora» 0, medaentromandarui il foffio de mantici fimilmente collocati. LN Ù di Fornace acatino* CaPr. xIr. AO A fornaceà catiioè di ritonda concauirà, con vn forame ac- mace d catino ale | comodato hel fondo turato, d aperto fecondo bifogna. Il fi- ne di dettafornace è lalisa de metalli, perloche chiufo il forame, —_ &empitalaconcauità decarboni felefoprapone ditempo in tem- Tempa di dar po il metallo, finche fiafatta perfetta fufione,e mefcolaza.all’hora fi lefsito abme- : , SE i ‘ tocca lafpina,e fida l’efito al metallo che wien fuori in vn laghetto tallo è oue raccolto che fia,fi raffredda in pani. adoprafi all’auuivamento ‘ decarboni il foffio potente de mantici. uu Fornacedifuffonearinerbero.. | CAP. xii. Porma della A fornacedi riverbero fi adopranelle fufioni grandi. Sifaà pra d ri- volta di fisura dimezza sfera.che è in alto per la metà del dia» UErDETO è metro della fua larghezza:qual fonoi fupponefsimo di piedi otto, Forma dell'a he verrebbe l'altezza di pie quattro .a lati di detto forno fi fanno dRRatoTO »€ duebocche di rincontro per lo maneggio del metallo:c da vn'altro Lea tore van Canto l’attizzatoro accoftato fecondola fua lunghezza: in quefto fo da le fasime. noliferri attrauerfatià modo dicrate pofti in pianezza fotto il fon: do della fornace piedi tre, che foftengano il fuoco, chefifain detta attizzatoro le cui fiamme sbocchino nella concauità della fornace: ‘trequarti di piede fopra ilfondo,con'larghezza di piedue, & altez- za che giuga alla fommità della volta.dunque per detto sboccamen to peruenendo le fiamme alcielo del forno, raccolte &riflefle da detto cielo conducono è fufione il metallo cpartito per la fornace; sbraciaroro © foprapoftoà pezzi demattoni:fotto dellacrate farà lo sbraciatoro, fotto Pattiz- cioè lo fpatio ue cafcanoli carboni accefi, che ritenuti impedireb- zgtor2 — bonolaviuacità delle fame:perloche fi fanno di fondo quanto più bafto.nellato oppofto al detro,fi dal'efito al metalio mentre ben fu- fo fiaronde cali nelle forme fottopofte. è principalmente in vfo la detta fornace nella fufion del bronzo. Siadoprano anco li riuerbe- ri di piccola forma alle calcinationi de piombi, ec ftagni. e Ni | Fore LIBRO DVODECIMO. 353 Fornace de vetrari. ‘© CAP. xIv. A fornace de vetrari opera fimilmente alla detta col riverbero rornace de delle fiamme.ha due cocamerationi l'vna fortopofta all'altra, verrari hà ri ; i Sai a uerbero di fia con lo partimento quale ifteflo fà e cielo alla fottana, e fuolo alla {0 ,,6, prana. quefto dunque nel fuo mezzo haue vna grande apritura ri- tonda, per cui le fiamme del fuoco, che fifà nella concameration fottana paflano alla foprana,e peruenute alla fua fomma volta,fiti- pf che sen- flettono fu eli vafi,che pofano fu'l fuolo del partiméto , e d’intorno goro la mate ; to) ) pe 0a . riadel Petro | in detto forame. Fannofi communemente dette fornaci di mattoni crudi ben fecchi,e che fiano formati di terra conueniéte à tanta vio- lenza di fuoco:dico che nè facilmente fi fonda, ne dal calorfi fciol- ga in fabbia. con quale ifteflo geno di terra fi commettono in vece LE di calce, efi cingono con archi da alto à baffo è maggior fortezza:fa- ‘all'alto è cendole feneftre nello fpatio tra l’vno,e l’altro arco: nelqual modo ba cingeno ; . - . a I < s la fornace , e non viene il lauoro impedito dalla groflezza del muro . Altri chan |, benchol la commodita della pietra pyrimacha, coli chiamano il geno di pic trache lungamente refifte alfuoco,non fanno il partimento trauer «444 manie , od i ar n i , Fi ra di fornace, fo à voltà, ma ergono pilaftri da ballo;che foftétino li vafi nell'iftel convafi,e pi- fa pietra incauati .accomodati che fianoli vafi fi chiudono le fene- Zftri di pie- tra pyrrma- ftre, lafciando folamente alcune piccole bocche d’intorno detti va ,},,, fi, peroue poffafumminiftrarfi il vetro al lauoro : qual infogato, e Feneftre che rendéte a modo di molle pafta dalla forza del caldo,piglia le forme Seriana che vogliamo.adoprafi al man eggio di detto vetro vna uerga di fer- che che refa rocauain guifa dicanna,conla cui ftremità il vetro pigliato,& vni Mei to:col riuoltarlo fu vn lifcio marmo fi gonfia dal foffio per detta cé- ii cauita mandatogli , mentre ciò bifogni fare:c feguendo l’altre parti lworaril ve- a tal lauoro appartenenti, fi conduce alla forma che fi cerca. A det- 772; Les te due concamerationi figiunge l’altra terza per gouernare il raffred fa 4 modo di damento del vetro,che fe repentino fuffe faltarebbe in pezzi.quefta LCA col fof fi fa, ò che appunto pofi fu'l cielo della feconda: ò ad vn lato Terza came dell'itela. ma nell’vno;e l’altro modo fi lafcierà vn fo- raper confer ‘rame quadrato per cui le fiamme fupreme d pa HA comunichino a detta concame- gino, ration terza, di {patio di palma. ; *_* | 8540 DELL’HIST. NATVRALE : Galcara , e Carbonara. Cap. XV. Borvecedifo I fono oltre di ciò per le materie, che noirfi liquefanno, e fi calce. ... ritengono,altre maniere de fornaci, come èlacalcara ,ccar: Pietreschefi bonara. La calcaraà dunque fi fa è guifa di torre, e farà meglio fe fi . cuoconoincal pe: caui in luogo, cade habbia aiuto di fpalla. dunquefabricara la fua si) parte erta (1 coprirà di volta. a faccia del muro per tutto ild'intorno fi ipongon fe pietre accommodate l’vna fu l’altra con groflezza con- ueniente à riceuer l’impreflion del fuoco, slicatcehi nel vano di mezzo fa la fua operatione nel giro delle pietre tutte della calcara. - Carbonara. Non ediflimile molto la carbonara, ma in vece di muro di fabrica, gi fad'intornoli 3 aflettar grofla To Ricadi terra. perciò pofti in Peltebe fer" condo al hi di fe,conle loro f fich mano il reno tONdO alcuni pali inchinati tra di fe,con le loro fommità,fi che c6- da darfuoco. tengano il vacuo vue fi ha da dar fuoco, fi lafcia nella detta fommi tà alquanto di fpatio, &attorno delli detti pali fl compongono fin no al fommoli pezzi dilegni, che fi han da cuocerein carbone: ne | verrà duque dalli detti pezzi forma fimile à piramide, fopra de qua= Conertaditer li accommodate foglie di felce e fafcine, fi cuoprirà bene di terra te ra nace,conferuando nel fommo il boccaglio di mandar giù le mate ric da appicciare , c lafciandoui alcuni {piragli, ondeil fuoco sfiati: lche fatto fi da fuoco nel vano lafciato , & appicciato che fia,fi otra: ra il boccaglio, reftando fololi (piragli, per que il fuoco tab di ia fotto sfiati. “dunque in fpatio di feigiorni ò più manca il fumo ga- carbone fia. gliardo, i è feno di perfetta cottura del carbone: all’hora ottu- sotto . rati tutti li (pirag] icon l'iftefla terra fi [morza il fuoco, el'operaè D condettafine' Delle materie cadiprato ber nutrire il fuoco. CAPRI DD A STERA quelc ‘habbiam detto alla intelligenza delli mez- . RE} zicon quali adattiamo la forza del fuoco alla necefsità delle 3 cofe. Hora razionaremo alquanto della differenza delle materie de Bacci aglie quali fi Ditrifce. :percioche quefte hanno in.tal foggetto variate vir- mo dilegni,et 1d.Sonv come fi è detto in ufose gli legni da fe Dci e cotti in carbo È Rn . legni ci feruiamo per lo più que è HB di fiamme: co» «is & me au- LIBRO DVODECIMO: 355 me auvicne ne gli riverberi. delcarbone, oue habbiamo bifogno della fodezza, e corpo del fuoco : come nelle maniche , e catini.nel- Glebe di ter l'ordine de carboni fi poflono collocare le glebe di terra bitumino- fa da alcuni chiamate carboni di caua:quelti per la participanza del bitume fiaccendono, e bruciano ìmodo.de carboni di legno,a qua li di effigie del tutto fraffomigliano In molte parti della Puglia per mancaméto di legname, fono in vfo de forni le paglie de fiumenti: percioche fatto il fotteforno , due la detta paglia fi accenda , e fum- miniftra con aiuto de canali nelle fabriche couerti,ficommunica il calore al forno , in cui dan cottura alle cofe che fi vogliono , quan- tunque l'vfo principale di detri forni fia per la cottura del pane.èan co apprefio di altri in vfo perl’ifteflo,lo fterco bovino. Hora ritorna do alla materia delegni, fono alcuni legni vtili in vfo di fuoco non meno in carboni,che in fiamma; comelaquercia, carpino, acere, ecaltagna. altri perla loro debolezza fono poco vtiliin carboni,co- me il pioppo, e falce. e nell'ifteffogeno de legni altrimente ci fer- rain vece de carboni. . Paglia, e fer co bouino in vece de legnio ‘Legni vtili p carboni,e fia» me, uiamo delle fiamme delii tronchi, & altrimente degli rami fottili, di x Page. - è e verghe. perloche fecondo la varietà de feruitij le arti vfano le va- rietà de legnami: il vetraro nel lauoro de vetri , perche vuol fiamma Firtà varie | de legnami. foda,e gagliarda, più tofto che abondante,fi ferue de tronchi di fra fino, che drittamente, & in breue afcendendo peruicne alla volta,e, communicala fuaforza alle padelle d’intorno.coloro che fondono la miftura di rame,e ftagno in vfodi artiglierie, & di altre opre grà- di nelle fornaci di riverbero amano il legno dell'altano:perche ab6 dando di fiamme quantunque dato lateralmente per tuttal'ampiez za della fornace, fi difende . ad altri bafta ogni forte di fafcine . N6 altrimente ne gli carboni fi fa differenza: percioche nella prima di- uifione, altri fono di fuoco potente, comeli fatti di quercia, di cer ro, di elce, e di efchio, la natura de qualiè dura, e denfa. altri di ca- lor dolce, come li fatti di legni porofi, & aerei: tali fono di abete, falcio , altano, nocciolo, efimili. La caftagnail carpino, e l’acero fi pongono tra mezzani . cue dunque fia bifogno di operation ga- gliarda, è manifefto , che'l primo geno de carboni quanto alla po- tenza delcalore fia ottima. veggiamo nondimeno nelle fufioni,che à fuoco di carboni fifanno, & à potenza de man tici,lafciata da par tela quercia, adoprarfi da noftri la caftagna, c legni aleidi coditon vicina, come il carpino, &acere, vituperando la quercia: altri per lo fchioppamento, perche toccata da fofio de mautici tutta fi fcio- glie Varia vir de carboni + Carbon di ces ftagno e fimili . ouefiadopri, 356 PDELL'HIST. NATVRALE glie in fchieggie, e fauille, & altri perla molta cenere. Li macftri cabi di quer terrari itimano fopragli altri tuttila caftagna, fe fia il carbon dera- oil fai migionani,e molti nell’ifteflo feruitio ftimano l’olice da Latini det PU to Erica. Ne gli fuochi che brucian dafe ftefli dico fenza foffio de miantici, ii caltlagno è difpreggiato : efiadopra la quercia ; e fuoi congencri, Fuftone». . CAP. XVII. Eguiamo hora le operationi del fuoco, e generalmente del cal- do, cominciando dalla fufione, come primaria e dimolto vfo: qual veggiamo farfi in molte cofe non fenza potentiflimo fuoco, & in altre da deboliflimo caldo, fecondo la condition del foggetto. Diffinition Fufione diciamo il commutamento del corpo da fuftaza dura, in fu- della fefione. ftanza fluflile,n0 per communicanza di bumore,che penetrando la POSA fciolga ,efivnifca, mada femplice calore. coli nel fale veggiamo glie dall'hu- fcioglimeto fenza fufione, mentre lafciato in luogo humido fi c6- more,efifon wertetutto in fuftanza aquea : e veggiamo fulione; mentre afciuga de dal fisoco . ° Rd è ro daogni humore,dentroalcun vale fi pongaalla violenza del fuo- co: 0ue dopo l'hauer alquanto fchioppato fi conuerte tutto in fu- itaza fluflile. duque il fale fe fia fufo ficondenfa per fopraueniméto del freddo:$ à cotrario fè fia fciolto in acqua, vaporido l'humorefi ERA condenfa dal fuoco. ma fonole fufionifacili, ò difficili, fecondo fufione ‘onde CHEIL corpi fono dell'aqueo partecipi. velociffimaè nel giacchio, c UCnga mofla da ogni calore, quantunque minimo:per efler condenfamen famento femplice di fuftanza aquea. Segue nella facilità la fufion de {cui aflongie, ragie; fuftanze,mellec,e ceree sa quefte fuccede la metallica,e finalmente la vitrea propria de fali,cenere,& alcune fpe zie di pietre.in tutte dunque le dette,fuorche nella vitrea fi vede par ricipanza dihumore, e forte colliganza della fuftanza aquea con la suffinze che tetreA:ilche porta fufione: & vue non è tanta colliganza dell’humo- fi msiano in re conle parti terrene, fatta feparation dell'humore, reftano li cor- c700* rirea Pi fiolti in calce,come le pietre; & in cenere, come li legni. ma la delli corpipri tution vitrea fi fa nelli corpi privati in tutto di humore, come fono ione lepomici je cencriy'e molte fpezie di pietre , e diterre pure. dalche di po. Conchiudiamo la flufsilità efler propria della potenza del fuoco , c tenza delfuo l'immobilità, e durezza del freddo. e che fecodo li gradi dell’aqueo SO cale * è delterrco fcambiano, e rifpondono.l'acqua duque da ftremo fred | do in- LIBRO DVODECIMO. 357 do sindurifce, e da caldo leggierifsimo fi fcioglie : il vetro da ftre- mo caldo fifonde, da piccolo freddo s’indura, e gli altri corpi mez. zani, fecondo cheall'vno, ò l'altro-corpo di natura fi avuicinano. Del beneficio della fufsone negli altri effetti. CAP. XVII: Ora dalla fufione habbiamo la purgation delle parti impu Lafufior pwi re: percioche fatto il tutto Alufsile,le impurità più leggiere #9 fene afcendono nell’alto , le più greui vanno al baffo : onde le parti fimilari riceuono più perfetta vnione. per quefto dunque nell'vIti- maopeiation del fuoco, come è nel vetro,la materia diuien trafpa- rente, non altrimente che fe fuffe-fuftanza aquea . raccogliamo dun dana que dal caldo, e dalla fua operation fufiua fepararfi le difsimilari, & co. vnirfi le fimilari, quantunque altrimente diciamo, dal caldo eflere aiutata la perfetta mefcolanza :percioche ilcorpo dalla fufione ac- be ni quifta fottigliezza, onde pofla farfi mefcolanzafin alle parti mini- la pfesta me- me Hora ritornando all'appartamento diciamo che le luftanze fî- Cast po mili, e congeneri , ò del tutto non fi appartano,ò non fenza leggie- nor fanno je- roartificio come fono ilramecon l’argento , & conl'oro:elo tta- paranone. gnoconlorame.perloche quantucque l'argento, e l'oro per la fil 11079, e/4r- fa loro natura poftano liberarfi dagli altri metalli: nongià ciò fan- gesto fi purifi no per appartamento cherefti l'vno, e l'altro: ma per confumame: pe to:del metallo men filo. e percio non fiueggono nè ilrame dallo merallo non fiano; nèlo ftagno dal rame in modo alcuno liberarfi, come che fl. nél'vn nè l’altrofia di perfetta fufione. Habbiamo uifto manifefta- , va) mente il beneficio della fufione nell’appartamento delle fuftanze la fisfione nel. difsimili, e per confeguenza nel purgarli dall'immonditie. nò men a diquefto è manifefto nelle lighe , e mefcolanzé:come veggiamo il ze uariameno bronzo proucnir dalla vnion del rame, e ftagno infieme fufi, eva- i Gis ci riemaniere dicerati dall'oglio , ragie, feui, ecera,che dopo l’vnio- },, sal a nenon fi hà mododi fepararli: ecomie quefte fuftanze con l'oglio, colialtre vnirfi poffono col mele, e col zucchero : & il mele, e zuc- chero con l'acqua. ne più oltre l'vn dall'altro fepararfi: nondime- no quantunque molte cofe perfetta vnione habbian fatto con l'ac- qua,poffono da efla del tutto liberarfi pereflalamento , come di fu: PRIA {tanza fugitiua ,c:chenon habbia partififle. non già per apparta» Bai fai mento chel'vno;el'altrorchti: fe non vogliamo di nuovo raccorla 44 dal fuoco, dal- so DELL'HIST. NAT VRALE- dall’ifteffs effalation raffreddata perartificio del‘lambicco: di qual condirione fono la maggior parte delle lagrime , e fuchi. Dunque dallafufione fi fal'vnion de corpi congeneri, chereftano nella liga infeparabili : e quelli che non hanno conuenienza fi vnifcono per per quitola Deneficio della fufione niell'apprendimento,mentre dida cafo,o dal- fifionepofa larbitrio fiandà ciò aiutati. cofì nelle compofitioni de gli antidoti n di Je polueri col mele , e lachrime: e nelli cerati, & empiaftri con le ra “7 one gieyeicon la cera fan corpo, mentre nel raffreddarfi di mano if ma Congelamtto no fi dimenano. che dunque dal'congelamento fi ritengono: nel D propriaméte |ynionce è manifefto : percioche fe le cole ifteffe al'calor del fuoco fi ritiene le fu-- *, ì i RA 4 fianze difimi rimettano yriceuendo fufione;le fuftanze che erano'in polue dalle lari. —£fafefanno appartamento, calando al fondo. habbiamo dunquelo «. ««. abbracciamento dediffimili; dalcongelamento. r31 RE Solutione , es infheffamento. (000 0 ito y È ili E CAP. 38 » nîolti metalli, mentre fciolti dal mercurio vengono:in formatiqui- da. il- LIBRO DVODECIMO: 359 da. ilche noi non neghiamo: nondimeno perche ilgeno de fali hà Perche ilge- quefta proprietà nel fommo, e maggior parte di elli fi accoglie da altri corpi, daquali fi rilaflano, oltre che il fuo fciogiimento fi fa dal più conofciuto geno di humore, che è l’acqua, anzi dall'aria iftefla inhumidita, perciò fi hà vfurpato il nome di folubile, come di cola propria: perche dunquetra la folutione, e fufione è diffe- renza, che la folution dall’humore,la fufion dal caldo fi faccia : di- ciamo che l'oro dal mercurio fi {ciolga,e dal fuoco fi fonda: e fimil- mente il zucchero, el mele fi fciolgano dall’acqua,e fi fondano dal fuoco:c non meno dell’altre lachrime . Della purificatione , efchiaramento : CAPLXX: S Egue il dipuramento, che non può farfi fenza la precedenza delle dette affetrioni : percioche nèilcurpo congelato , nè ii ditleccato e priuo di humore,puote dipurarfi:ma bifogna che l’vno e l’altro vengano in fuftanza liquida, ò fciolti, d fufi, ò nell’vno, e l’altro modo affetti. dunque li fali nell’acqua fciolti fi purgano di- ponédo la fuftaza terrea,che fe ne vàal fondo, e lalesgiera che fe ne và nella fuperficie in fpiuma:il mele fi purga affufaui molta parte di | acqua,ebollito: che fufo fenza humore per la tenacità s'inalza, e ridonda, e ritienele fordidezze:oltre che l’acqua da aiuto che no ri- no de fali ritè ga il nome di Solubile effen do altri gent che fi fciolgo no. La folutione, e fufione fano rifcono alla dipuration de corpi. ceua Ja impreflion del fuoco con infiammarfi, & inamarirfi: l’iftef- fo diciamo delzucchero. Aiutanolo fchiaramamento le cole tur- teche fan feparatione delle parti diffomiglian ti:ilche altrimenteli Suffanze che aiutano lo ri= tracoli, & altrimente le fuftanzeimmefse fanno: come fono chiara Schiaraméro. divoua, dibattute,, aceto, fughi di limoni, & altri liquori aceto- fi:fono da alcuni giuintamente adoprati più tracoli, fi che paflan- do la foftanza liquida dall’vno all’altro di mano in mano reltino le parti groffe. dunque il foprano deue efler de fili più raro , il fot- tano di più fpefli. da altri fi paffano più volte per vn folo tracolo. colanfi freddi li liquori che vogliamo render chiari:ma fe fiano di natura lenti, etenaci ficolano ò caldi , ò per tracoli rari più volte: coloro che purificano l’acqua empiendone vafi di terra crudi fi fer- uono del vafe pertracolo :ecoloro che fanno feparatione della fo- ftanza del vino dall'acqua, con vafe dilegno diedera , fi feruono dell'hedera,per tracolo. Le foftanze che chiarificano, parte ciò fan- no con la tenacità tirando feco le materie che dan laturbidezza, o come "> 360 DELL'HIST. NATVRALE come è la chiara di vouo dibattutta, parte ciò fanno cò la fottigliez- za aiutando la {cparatione delle parti rurbide dalla fuftanza dell’hu more:dalche le parti leggiere vanno in fpiuma, e legreui a fondo: IRR tali fono le fuftanze accrole. & il dibattimento da fe fteilo dell hu- siena di pu-- more,come molti‘chiarifcono l'acqua apporta chiarezza per l’iftef- gar ilzucche fa caufa della feparation che fadelle parti . ma il rifchiaraméto del 6 zucchero fatto nelli tracoli di terra cotta, & fe altra cofa occorra di purgar nel modo ifteffo , hanno vna propria maniera. Dunque al zucchero apprefo dentro il vafe di forma piramidale, nel fommo della cui parte aguzza fia lafciato vn piccolo forame che miridi fot to, dalla parte ampia fi foprapone fuolo di argilla inhumidita, che communicandoli l’humore non perciò disfa la fua confiftéza. per- loche tracolando l’humore per la fuftaza del zucchero il dilaua por tandone feco ilroffore, e nerezza , che infieme perlo forame han- no illoro efito, e reftail zucchero nella fua propria forma più chia- ro, € più puro, | j - Dell'ingemmamento. CAP. XXI. A Lira fufione,efcioglimento fegue l'ingemmamento,affet- to in parte fimile alla congelatione, e difleccamento:ciuer- fo, che’ congelarfi, e feccarfi fia più tofto opera di virtù eftrinfeca l ingemma- l'ingem mamento opra di virtù vegetale, & intrinfeca: percioche LA Se nel cogelarfi n6 fi fa feparatione del fecco dall'humore, ma fi vede tale, intrim tutto infemecommutarfi in maggior durezza: e nel difleccarfi ri- rr: darai foluta la fuftanza aquea, refta la fuftanza fecca: ma nell’ingemma- mamito lafu menti vegziamo farfi feparatione, e reftar il folido feparato dall’hu da GT f more, eterminato con certa figura, pigliando per lo più confiften- pn ‘°° zafplendida, e trafparente , fatto principio da piccolo ingranella- suftanze con- mento : ilche le cole infolidite per diffeccamento non hanno. cofi PIA 4 veggiamo nellizuccheri, e fali dentro l’humore di mano in mano bantrapare- ingrandirfi gli dadi con la pianezza , c pulitezza di faccie, e figura aa oi conuceniente alla lor foftanza. gioua alla prefta generatione , Sc ac- fiiza che sin crefcimento, fel {ucchio che è la lor fuftanza fciolta in acqua, fia gema,ba pro- infpeflito . e percio veggiamo quantunque nelli firoppi tali confi- a ftenze fi facciano genera:ficon lunghezza di tempo. ma mentre fi fpefiso fal'in vogliono hauere in breue tali ingemmamenti,come fi fa nelli zuc- se #0 cheri canniti, fida a tal fucchio molto maggior cottura. Si hà dun- que dalla cottura che manchi, l'ingemmamento tardo,e dalla ga- “gliarda LIBRO DVODECIMO. 361 gliarda l’ingemmamento prefto:ma perche in tal grado cotta fi c6- denfarebbe, ilche impedirebbe il detto ingemmamento,.fi è intro- dotro il tener detto zucchero in calor, che lo fomenti: fi che per Benefcio del £ ; STRO ». calore nell’in opra di detto calore conferuandofi il fucchio liquido, l'ingemma- semarfii ue mento pigli la fua figura, nellaquale di mano in mano nutrito cre- cero. ice. gioua molto allagroffezza de dadi, fe lzucchero habbia tena- 11 quechero cita, e nella cottura non fia ftato dirotto: ilche mentre fia fatto ven ferace, & 26 à a * i ’ , trotto, fa eli gono li dadi minori. Pongonfi leforme di canne dentro del detto dali eli tucchio , cue il dado fermate le radici pofla pigliar accrefcimento: refta dopò detta generation de dadi il fucchio liquido,e della fulta- 7/0 dele can zazuccherina diminuito, e per confeguenza non habile alla gene- sugo che re- ration di altri dadi,fe di nuouo non fia ricondotto è fpeflezza. L’i- fa diminnito fteflo che fi è detto del zucchero fi dice dell’alume vitriolo , e falni- paia tro,& de gli altri nelgeno faligno:alla generation de quali no è dif- Nafcimensi fimile a generation de chriftalli , & molte fpezie di pierre, dequa &ortlar li altre fono tenere, e calcinabili, & altre dure:tali diciamo quelicà i quali e proprio, che percefle con l’acciaro rendan fuoco . Ma ven- Di alcuni in- gono alcune forme d’ingemmamenti generate nelle fufioni fatte o dagli artefici, nellequali ragioneuolmente fi dubita fe debbia dar- no nelle fifio- feli la virtù vegetale,per lo fubito apprendimento che fanno: come pe fe dipen nelliantimonij,e marchefite fattizie fi oferuano né difsimili dalle ei ssa figure, che nelle fotterranee caue veggiamo.alche noi diciamo che la preftezza della generatione non ripugna alla virtù vegetale: cofi de fungi, quantunquein breue fpatio di tempo vengan sù, nò per- ciò diciamo non efler da virtù vesetal generati: perloche mentre nell’ifteffa fufione piglian le dette fuftanze la propria figura, dicia- mo auuenir ciò dalla vegetal virtù della materia - Della infufione se decottioneo. CAP. XXII. Ai La fufione & fcioglimento fono in gran parte affini l'in- convenienze fufione, e decottione: percioche nell’infufione fi vnifce la della 47 ne con la [004 fuftanza feparabile con l’acqua, ò altro humore che fia , € fanno 070, vnion di corpo; ilche tutto è opra di folutione:c l'iftefo fa la decot tione, mafono diuerfe ambe in quefto: perche nella folutione de corpi puramente folubili,la fuftanza tutta fi fcioglie,e fa detta ope- ratione:nell'infufione,e decottione fatta feparatione della parte fo- lubile , refta il corpo terreo della pianta, ò altro che fia inutile; Hbh perlo» 3620 DELL'HIST.NATVRALE perloche métre poniamo il fucchio infpeflito nell’humore aqueo, per darli confiftenza, chiamiamo detto affetto fcioglimento, e fe vi poniamo l'iftefla pianta diciamo infufione, ò decottione, quan tunque nell'vno, c l’altro modo venga quali l'effetto iitefio: e fame: defima fuftanza fi communichi all'humore per fcioglimento , che (he cofa fia per infufione. Sughi dunque propriamente fi dicono li cauati per propriamtte efpreilione, e fenza opra di humore eftraneo:fono nondimeno det al tifushi, molti liquori cauati da fuoi corpi per mezzo di etrinfeco humore,ò perl'aridità delcorpo da cui fi cauano, è per altra coufa come fi fa del lycio,il cui fugo firaccoglie dalla decottione de rami es'infpeflifce con la cottura, ilche fimilmente diciamo della rego- Ffirattion de iti® > € di altre. Hora feguendo l'eftrattion deliquori, e fughi, ca- faghi vifcofi, uan li fughi alcuni della fuftanze vifcofe affondendoui humor co- ucnienteall’vfo è qual vogliono adoprarle : altri fenza aggiunger- ui humore le cauano fcaldandoli: cofi cauano il fugo del maluaui- fchio, con tagliar minutamente le fue radici,che pofte à caldo foa- uc poi premono : loche ifteffo fanno nelle buglofle, e fimili: altri fanno ciò fenza calore, eraccomandando folo detta operatione al tempo, altriripongono tali fuftanze inluogo alquanto humido e frefco, nelquai modo cauano il fugo della procacchia, del femper- uiuo, & vmbilico di venere , peftel'herbe, c pofte in vafe de vimini in ftanza opaca & humida. Coloro che cauano il fugo delia fquilla' vfano l’vno, el'altro modordico e fcaldandola, & altrimente ripo- nendolain luogohumido: cuealcuni non la peftano, mala taglia- Altri modi. Per i no minutamente accio dal peltare non pigli il fuso lentezza. Delle epreffîon delli ogli, es? delleimprefsionifatte tn e/h, e della decottione». CAP. XX111. 3 sufiza oglio ELLA e&trattion de fughi fi contiene l'efprefsion di ogli né fa onde fi caut N altrimente che l’imprefsion fatta in efsi fi paragona all'in- fufione,ò decottione.cauifi li ogli da frutti,e da femi;c generamé- te quafi dall’animelle de tutti femi. ma in molti anco dalla fuftanza carnofa,che li cuopre,come nell’oliue,nel lauro,nel létifco rerebin separati. to,e fimili,che ò da fe ftefsi fi premono,ò fremétati co acqua calda: a da que pmuti che fiano fifa feparation dell’oglio dall'acqua, è cui la (u fianza LIBRO DWODECIMO. . 36; ftanza ogliofa naturalmente fopra nuota. già habbiam detto che communementedli caua l’oglio dall’iftefa fuftanza de femi,come è in frequentiflimo vfo di far dalle mandole,noci,iuglandi auellane, pettacchi, femi di citro , e nell'vfo volgar da femi di fenape, c rapa: quefti dunque per la facile eftrattione fogliono prepararti, ò ritenu ti all'aria calda pefti che fiano in mafla, Ocotti in vale doppio al fuoco, d in qualunque altra maniera fcaldati: ilche alcuni fanno con arena 6 cenere calda. fono alcuni, che per farli più pronti à render l’oglio vi affondonoalquanto di acqua: altri ne gli femi ari- di, e di poco ogliofità,accompagnano altri ogli non repugnanti al- l'operationi che cercano,con l’aiuto de quali l’eftraggono.l'impref- fion che fi fa nell’oglio fi deue ragioneuolmente tra le infufioni , e decottioni riporre. falli nell’oglio:perche in eflo per la fua pinguez za, c condition durabile, le virtù imprefle per più tempo fi confer- uano:e perche con l’vfo eftrinifeco dell’oglio poflano communi- carfialcorpo, poiche l’altrè fpetie di humori per la condition loro effalabile , e peraltre caufe non ben fanno detto officio. Della eftrattion de liquori per difillationeo + CAP. XXIV. le) A L La eftrattion de fuochi è confine ancora l’eftrattion de li- Ogli general- mente canati dall’animelle. Impreffion di virtà fatte nell'oglio , e perche. Diuerfità de quori raccolti per fuoco, cue fecondo il geno dellecofe in fornace lo- alere adoprano le fornaci afcenforie , in altre le trauerfe, in altre le defcenforie. Dunque nelle herbe, e fiori, & altre materie c'hanno li (pirti di naturaleggieri, e vaporabili: fono veili l’afcenforie, e quefte con maggior, e minor altezza de vafi, emaggior, e minor calore.onde fe vogliamo feparar l'acqua ardente dal vino,facciamo ciò con lungo tratto dicollo,e con tener li meati de fpirti raffredda ti,econlentifsimo fuoco : accioche refti il femma diuifo, e non afcendacon detti fpirti. e fe diffecaro il flemma vogliamo eftrarne il liquoreogliofo, fifarà ciò con boccia di collo bicue dritorto : e mentre vogliamo eftrarre il liquore dal vitriolo adopriamo le boc- cie con pofitura trauerfa,acciò li fpirti di natura greui non reftino aggravati dalla falita, ma facilmente fimouano in lato ; in molti ogliche caniamo dalegni, e per la grauezza loro, & accioche dalla violenza del fuoco non fibrucino,fe li da il meato in baffo, per ouc ae fubito ro vfo. Differéze del la grauezza delli [pirti. Diftillation p defcenfo » 364 DELL’HIST. NATVRALE vel? estra:- fubito l'humortracoli nel vafe fotto pofto. intrauengono intrinfe- tica de lio camente nelle dette eftrattioni la fuflone; e l'effalatione : percioche Pe iogg dalla fufione li fal'humorcorrente ye feparabile:c dalla cflalatio- te lafsfiore, me rifoluto detto humore in fpirto fiapparta,&ò più ò meno inal- sa Pefpelazio. zato peruiene alla concauità deftinaragli , oue di nuouo per lo raf- ne. freddamento ritornain humore . ina nelle diftillationi la afcenfo- ii ria, c crauerfa danno il liquor chiaro: ilche non habbiamo nella fpelfa in bu defcenforia: percioche il liquor, che nelle due prime maniere fi ac MOTE + coglie è tutto condenfation de fpirti già feparate dalle feccie . nella defcenforia oltre de gli fpirti cala il ugo mefcolato co parte di fec- Gradi di fuo- Cie + Già fappiamo, che perla varia natura de gli humori in vn'iftef- co diueifi,fe- fo corpo cotenuti,fiadoprino alla loro eftrattione varij gradi di fuo e fr pae co : cofi per l'humorardente, cue fia da fepararfiradopriamo fuoco more da fepa leggerifiimo : alquanto più gagliardo, perl'aqueo : e più di quefto rarfi è tutti potente per l'ogliofo. anzi nell'iftefla eftrattione delle parti ogliofe,è varietà :e le ultime parti feparate fono à ragia denfa fimi- li. oltre di cui non refta altra fuftanza feparabile per euaporatione,e perciò venendo all’vItimo grado di fuoco, bruciate le feccie ne rac- cogliamo il fale per lo mezzo di folutione. Della cottura, concottione, maturatione, e fappurationeo. CAP. XN) De GS Egue che ragioniamo della cottura,concottione, & de gli altri sit affetti ad efle fimili. Cottura chiamiamo quella che fi fà col fuoco eftrinfeco , e difpone in qualità conueniente ; 0 di cibo, ò di Concottione. altro vfo : fecondo il fine della cottura. Concottione è finimento dato dal ventricello al cibo nella trafmutation fatta in chilo : è dal fegato nella trafmutation che fi fa in fangue: e nelle fuperfluità vti- suppuratione li, come dalle tette in latte, e da tefticoliin feme. Suppuratione è nelle cofe eftranee da fepararfi, come nel corpo animale de gli hu- mori in marcia. Maturatione è la perfettion data dal calore inter- no delle piante a frutti. & è fegno della compita operatione la natu ral feparatione della cofa maturata: ò de gli efcrementi, che in det- ta operatione fi fanno : come de gli efcrementi duri nella con- cottion del cibo, c de gliacquofi nella generation del fangue. Iucrediméto. Incrudimento è imperfettione di dette operationi per debolezza di ca- Maturatione LIBRO DVODECIMO. 365 di calore, ò per ribellion di materia, ò per freddo intempeftiuo , Sono fpetie di cottura l’arroftimento che fi fa al caldo fecco, lallel- spezie di cor famento che fi fa al caldo humido, & frigimento fpezie terza che fi #°- fàinoglio e grafli,oue à mododi arroftimento s’indura la fuperti- cie eftrinfeca. l'altre fpezie di cottura, come della polra, fapa , è fi- milinon hanno proprio nome, mafolo ilcommune di cottura. Della Fermentattoneo . CAP. XXVI. LLE dette operationiè vicina la fermentatione, alteration A che fifa nella materia non animata da virtù d'interno calo- re aiutato alle volte dal calor efterno dell'ambiente , & alle volte da portion di fermento , come fi fa nel pane che dal fermento aiutato primo modo fi folleua e fi rilaffa, e fa fpongiofo. Quefta è vna manicra di fer- di fermenta- mentatione. & vn'alera nella qual fifa mefcolanzadi virtù, come f27, no- nella cheriaca, &altri antidoti nelle quali le virtù col progreflo del dod fermen tempo meglio fiunifcono. & ilterzo nelle cofe che fi difpongono Eriol all'eftrattion de fughi , alla deftillatione rattenute infimo o ba- è; San gno di cui horaragionaremo. | tione » Della fermentation chimica è «CAP. XXVII.. A fermentatione dicui hora ragioniamo è operation di calo- LL re, che prepara il foggetto alla feparation da farfi: e quantu- i que generalmente in detta operatione fl richieda calor moderato,e fermératione, foaue , vi fono nondimeno in'efle compartiti altri gradi minori va riatamente vtili fecodo l'occafione dell’opera: perloche coloroche fanno eftrazzione dell'echredallachelidonia, edall'altre herbe, e materie vegetali , altre volte fi feruono del femplice fimo; altre volte accrefcono la fua forza con l’accompagnamento della calce viva: altre volte in vece di aumMEnNtar , Ò minuir il grado del caldo, ro fi feruono del maggior ,ò minor numero de giorni . Adoprafi di- &; maggior que nella fermentatione alcune volte il calor di vinaccie, o di al- Lig di cale tre reliquie lafciate dalle efprefsioni de fughi, che contengono ca- C%jo, 4 fori lore:altre volte il caldo foaue de fornaci;ò fia è {ecco,ò fia di bagno. mératione va alcuni nell'eftate fi feruono del caldo folare , ma quefta operatione Asa ace è interrotta, &alternata con la notte. Il più riceuuto, & vil modo ISEE Hh 3° èdi Suoli di calce tramezzati. Modi due nel l'eftraer la quinta effen- Za ° Eftrattion del l’etbre in vna Suftazase fen- za diftintione Circolatione S$ecodo modo nella cftrattio della quinta e[fenza + 566 DELL'HIST..NATVRALE è di fimo cauallino firetto in fofla , e bagnato diacquacalda ,&"ol- tre di ciò mutato di fettimana in fetrimana. mentre dunque fi vo- glia operation di caldo maggiore:fi tramezzano fuoli di letame;da' {voli di calce più ò men fottili, fecondo:richiede l'vfo nell’opre di: minorcaldo , bafteràil femplice fimo . I ò Di diuerfe maniere di effra%zion dell'ethreo. ‘ CAP. XXVI FO RA petchealeri fanno feparation dell’ethereo,ò quintaél- fenza, cofi da efli detta,fenza diftintion de patti: & altri co diftintion de parti,e perlo piùintre:fpezie di confiftenze . moftra- remo il mododella fermentatione jé fequeftratione in derte ope- rationi. Coloro diuque che vogliono farl’eftrattione in vno:taglia? taminutamente,e peftal'herba, ò qualfiuoglia altro vegetal che fia vi aggiongono parte di fale; acciò non uenga à corruttione : e fan- no fermentatione pet ifpatio di vnmmefe-dopò delche con fuoco ga gliardo fino al terzo gradoi; nie eftraggonoilliquore. Ilche fatto,di nuouo alle feccie e reliquie pefte fi rifonde l'humor già prima fe+ parato per diftillatione, e firimette il tutto a fermentare. e di nuo- uo fe ne eftrahe per fublimara diftillatione il liquore . falli dunque .detta operation repetita quattro volte, diminuendo per ciafcuna volta mezzo grado di calore nel diftillare, & dando nel fermentare vna fettimana men di tempo: percioche la materia di mano in ma no più difpofta, ha bifogno di minor tempo , e men calore. Final- mente il liquore eltratto fipone àcircolarein caldo di primo gra: do per fpatio non men di va mefeoue liberandofi la materia da. ogni humor fouerchio, viene in'eccellenza ; e natura quafi incor:: ruttibile. Habbiamo moftrato il primo modo: mal’altro più lo-: dato fa l'eftrattion,con diftintion delle parti. Supponiamo dique per maggior determinatione della ‘operation propofta, di voler eftrarre le parti etheree dalla:chelidonia, didi altra fimil cofa . Colta perciò l’herba nelfuo vigore, equellatagliata e pefta con {ue fiori ;' eradici,fi porràà fermentare. fermentata,e poftain boccia fe le da- rà fuoco lento di bagno; fiche fe neafcenda la parte aquea detta: flemma,& l'altre parti reftino nel vafe:all’hora cacciate;e ripefte mi nutamente ; rifutoui il femma, che già innanzi fen'era cauato: fî ripongono in boccia; e di nuouo fifermentano peralquanto mi: nor LIBRO DVODECIMO. 367 not tempo. ilche fatto fi rimettono diftillare è fuoco di cenere flimato di fecodo grado, e ne verranno infieme l'acqua con l’oglio chiaro. Separaremo dunque l’acqua dall’oglio per bagno leggiero, & harremo diftinte parti due.perciò per la terza parte ripefte fottil- mente le feccic,vi firifonderà il fléma,efifermentaranno di nuouo per:fpatio di vna fettimana, e datole fuoco di arena che è detto di terzo:grado,raccoglieremo nella diftillatione vn liquorroflo, che- contiene infieme l’acquael'oglioroflo è. Separando dunque per. bagno. l'vn dall'altro, harremole tre parti dico il lemma, l’oglio a biondo; e l'oglio:roffo. reftano le feccie , che fiporranno à fuoco Pri nuda, e gagliardo; finche fiano habili alla eftrattion del fale . Sciol Aratri. te dunque dette feccie nelffemma, fiaccantonerà l'acqua, e fi ap- parterà dalle feccie , e deftillata per feltro fi lafcierà finche singem- xfrattion de mi il (ale. Altri cuocono l’herba fiorita con le fue radici in acqua Sale. | difontana: dopò delche pefta e premuta, il fugo colatofi cuoce à du du fpellezza dimele. e pofto in boccia fe ne apparta il femma per ba- la quinea efse eno, che è il primo gradodi fuoco. fatta detta prima diftillatione % fiponeà fuoco di cenere,e fi raccoglie la fuftanza gialla ad oglio fi-. mile, finche apparifca l’oglio che fopra nuota . al’'hora mutando il recipiente con maggior vehemenza di fuoco fe nè ettrahe l’oglio, reftando la feccia à fondo. ilche fatto fi diftillerà fino à fette volte il flemma, riferbando le feccie che di effo foprauanzano,l'ifteflo fi fa ràdelliquorgiallo, e dell’oglio roffo,ferbate come habbiam detto e lefeccie di detti liquori fette volte diftillati : quali fiaggiongeran- ‘volte difilla noalle feccie già prima reftate,e calcinate fi fcioglieranno nel flem do ae î = * $ A È - a ccie c - ma, efe neraccoglierà ilfale. nel qual modo di eftrattione n0 MC- },456, è feiolte no fi haranno tutte le dette fuftanze feparatamente. nel flemma, mosti: Varie confiderationi fopra le cofe dette. + vit ILE Cia Pi XXVIII. EF» Esrano nellegperationi dette alcune degne cofideratio- i N Di:dicochealtra feparation veggiamo farfi nella decozzio-' ne&infufione altra nella diftillation di lambicco ; come veggia- ì mo dalle purpurce rofe colorarfi l’acqua in cui fono infufe, e nelle vaio ftillationi l'humor.che ftilla efler puro , e nel colore niente diuerfo per lambicco dall'altre communi acque, enondimeno vi fi conferua l'odore in- reti 'odorese . 3 . 1 : À nonilcolore , teramente:lo:che ifteflo veggiamo ne gli altri fiori,& parti dell'her- è be.Di- Sapori confer uati,e non C0- fermati nelle Hillationi . Liquori di maggior effi- cacta , che gli corpi onde fo no eftratti. Perche altre uolte reftino li odori, & altrenò. Perche de gli colori, altri imprimano in acqua, & al- triinoglio Fry * 368 © DELUHIST. NATVRALE be. Diciamo dunque che fe’ colore peruiene alli fenfi fenza effa- lation di fuftanza,come natura feparabile dall’effalatione, non deb biamo afpetrare che nelle diftillationi fatte per lambicco il color fe ua l’effalationi mofle dal calore, da quali perche l'humor di dette diftillationi fi accoglie, refta di confeguenza privo delcolore. ma l'odore come natura propriamente colligato alle parti effalabili ac- compagnando l’ellalatione refta nel condenfamento dell’acqua. Dunque perle cofe dette il colore nelle dettillationi fi perde, enon l'odore . eccetto vue fia molto fuperficiale come nel fiore armerio y &altri dell’ifteffa conditione. Quefto nelli colori,& odori:e quan- to alli fapori veggiamo nell’acque dadiftillationi raccolte in parte: conferuarfi, & in parte difperderfi: cofi nellarofa fentiamola aftrin! genza, ma non parte alcunadi amarore, nell’aflenzo fimilmente fentiamo 6 poco, ò niente diamarezza: e nella diftillation fatta. dal= la cannella inhumidita fentiamo l'acutezza; e fragranza. & nonal.. trimente in gran parte dipiante, e femiodorati. In.alcuni oglife- parati per diftillatione fono il fapore, & odore molto più che nel- l'ifteffa cola intenfi: percioche la virtù, che nella cofà era diftufain effi vien raccolta. dunque perche nelledette diftillationi fi fa fepa- ratione dell’vna dell'altra fuftanza, fecondo che il fapore all'vna, ò all'altra dieffe fi accompagna puote ò mancare, è reftar nell'humo-: re. Ritorniamo hora all’infufione: habbiamo uifto, come per efla' simprimano , e reftinoli colori nell'acqua, e nondimeno non fifa l’ifteflo nell’oglio: perloche non veggiamo farfi rubicondo l’oglio, dalle rofe, quantunque ne ritenga l'odore ; e le qualità medicinali, ilche anco auuiene in altri fiori, &herbe . ma l’hyperico,e l'anchu- Acque filla= re ft conferna nò lungamtte fa v'imprimono il colore; perciò diciamo farfi l’impreilione, feco+ do che il colore fi appoggi, ò in fuftiza aquea,ò in refinofa,& oglio- fa,e qualunque altrimente all’oglio confoziabile: emanifeftamen- te fi vede il fior dell'hyperico efler refinofo ye la pellicciuola del- le radici dell'anchufa per caufa fimile eflerall'oglio colligabile,n0 altrimente che’l color della rofa all'acqua. Hora dimandarebbeal: cuno fe nelle decottioni, & infufioni reltano levirtù delle piante più intiere, che nelle diftillationi communemente riceuute , per: “X ; : , - UR - che piu tofto ci feruiamo dell’acque ftillate. delche diciamo efler- ne caufa la miglior conferuatione: dico perciò, che l’acque ftillate: SA YA a pe . - (* di ° molto piu lugo tépo dalla corruttione fi coferuano chele infufioni ,° SEN î edecozzioni;e tanto più fe fiano infolate:perloche quefte da fe ftef= fe, le " 4 - LIBRO DVODECIMO. —— 369 fe, le decottioni, & infufioni col melc, o zucchero cotte, & in for- ma di firoppo propria, infpeflite ficonferuano. Concorreui anco il grato vfo de ammalati, che abhorrifcono la turbidezza. &an- Neledifilla co perche in alcune cofe per la diftillatione fi fa feparatione deli'v- fa fog na qualità dall’altre, che non facciano al prefente propofito, come paratione di nella rofal’aftringenza dalla folutione: ma le decottioni fono men i dal durabili, chele infufioni, & li fughi di femplice c{prefsione: per- pecostione cioche nelle infufioni fono le parti feparate più pure, e meno alte- ib ditrabile rate dal fuoco. perloche poffono li preparatori delle medicine co- Ai feruar le infufioni, c fughi affondendo nel collo del vale, che le co- a tiencalquato dioglio, la cui tenace confiftenza fa che il fugo & in- fufione meno dall'aria alterata fi conferui. ilche nelle decottioni non habbiamo: ma bifogna conferuarle col mele, 0 zucchero, di- dole coueniente cottura. Hora firadoppiano le infufioni, accioche e — conlo moltiplicato numero delle herbe,o fuoi fiori macerati, diué- Fi > dl ti l’acqua più carga delleloro virtù. cofi macerandoli fogli di rofe nell'acqua calda,l'infufion dopo vn giorno fi cola, e preme, & in LA i efia fcaldata fe rimetton gli altri fogli:e dopò altrettanto di fpatio fi i; 56 doi ricola, e ciò fi fa tante volte, finche l’infuftone rifiuti di pigliar le gliar le quali qualità de noui fogli. non altrimente che l'acqua falfa dopò vn cer n qa to grado d'ingroffamento,non fcioglie più il faleimpoftoui. Maè perche altre degno di confideratione nelle operationi del fuoco:perche veggia- ge bl; sa mo nella cottura altrecofe indurirfi,come l’vouo che n6 folo è fuo- (;};;e Paga co fecco, &arrofto, maalleffo nell'acqua'anco piglia durezza:altre wmolliftoro. ammollirfi, comelipomiacerbi, cli bulbi. L’vouo dunque come difuftanzalubrica, & eguale, e partecipe di vn fottile humore, e fpirto che nella cottura fi rifolue, piglia confiftenza: lipomi han- 10 fuftanza acerba, &ineguale, e di humore occulto abondante, Quad (cha qual dal fuoco alterata piglia egualità, e ne diuien di conditionte- fegzozo re- nera,& amabile:li bulbi fimilmente rilafciano l’acrimonia:percio- gualità di fu- che bifogna fupponere l’egualità della fuftanza far molto alla flefli- TARE, lità, renerezza, &trafparenza .è l'inegualità alle qualità contrarie: onde nelli metalli lo ftagno, e rame mefchiati producono il brozo _. Ar 3 REA su ; Cotrary effet più di ambi duro, e ne glianimali l’afino el cauallo il mulo. dal; de) ‘foco fuoco fimilmente altre cole sindolcifcono, comeli pomi acerbi , well'indolcire altre ne diventano amare,come il mele fouerchiamente cotto, e le °° #404r1r6» cofe bruciare : percioche nell’vno fi acquifta l’egualità nell'altro l'humor, che da la dolcezza, ficonfuma, come auuiene nei corpo tarla- 370 DELL’HIST. NATVRALE tarlato. &ilfuoco toglie, e da latrafparenza: come il oa crudo trafbarente polto > fuocb ficommutain fuftanza fimile à calce, ele Contrarieope pietre e ceneri diuengonoal fuoco vitree, etrafparenti. e toglie, e TR dal unione, come 55 bruciamento il legno fi lafcia in cenere e fuoco nel tc- gliere e dire nella assi le ceneri, & arene fi n ienoi in vetro. È ritornando 3{} Suns * alla decottione, perche bifogna che quefta fi fia conueniente alla co - t diforte,edi fa da cuifipiglial impreffione, perciò altre han bifogno di mace- rara ceflura » ratione, e potente cottura, per rilaflar le qualità, come fanno mol- te radici, & altre perche nella potente cottura vaporala lor virtu, come auuiene nel capelvenere,e gran parte de fiori,han bifogno di decottion leggiera. Dunque appo de medici mentre corpi di di- uerfo vigore vengono in vna decottione , non fi pongono in vno tempo iftelo, ne con l’ifteffa potenza di fuoco. maledeboli, edi {trutturarara vi fi mettono nell’'vltimo ; e con paro vigor di fuoco foauemente fi bollono. ld Seft debbafempre ofernar laproportion if del- l'acqua , € altri ingredienti . CAP. XXIX. î BD Esta da confiderarnella decottione, fe con mutata quan- È & titàdecorpida cuocere l'humor debbia effer mutato per la rata, come molti fanno, ò fe habbia dafarfi altrimente. Dico che fe ttella decottione di noia vna dimedicamento conuengan libre fei di acqua, fe in libra mezza, conuengano libre diacqua tre, ò fe ve ne bifogni maggior quantirà. Se dunque vogliamo dar luogo alla fperienza, ritrouiamo che nella quantità minore non fia la par te rata baftante : percioche minor altezza di acqua fa maggior rifo- lutione, onde non fi conferua l’ acquanella ragion corrifpondente a quella che bolle in altezza maggiore. non difimile è quefta è è la Se fia conue- niente fer difficultà nella compofition de gli antidoti fe ammezzando, o ra- della dofi de doppiandoli pefi de gli autori venga l'antidoto nell'ifteflo ottimo n i effer fuo come molti Îtimano, e fanno, ò pur quefto fia crrorc:per- portione. - Ciochein gran maflala virtù, c le qualità fanno più communican- za, e meno rifolutione, che nelle ammezzate : e le fouerchie quan- tità, mentre fi apparecchiano non fono gouernate dalla potenza del to) Te SA come bilogna. perloche fentiamo ne eliantidoti ben com- pofti doverli quanto fi pofla ofleruare non folo la proportione, ma la quantità iftefla de ingredienti: Se fi debba of Sferuar la pro portion del- l'acqua. Del LEBRO DVODECIMO. 371 Delcongelamento, infpefamento, apprendimento, € inuetramento. CAP. xXx. 1% Aclaremo hora di alcuni effetti quantunque in apparenza fi- mili, dipendenti, nondimeno da caufe affatto contrarie. Congelamento è durezza caufata da freddo che foprauenga all’hu- more.percioche s'indura anco come molte altre cole il ferro fpen- to nella freddezza dell'acqua, che non perciò tien nome di conge- lato, fendo che fenza detto riftringimento dale fteflo refta fodo: è nondimeno detto induramento affetto fimile alla congelatione. Infpeflamento fi chiama la fermezza portata dal calore, per uapora- mento dell’humoreaqueo dal corpo che s'infpefsifce: come auuie- ne nelle cotture & infolamenti degli fughi,da quali rifoluta per vir tu del calore l’aquofità in vapore,piglia ilfugo confiftenza: & non altrimente nelle corrure delle polte , e delle fuftanze folubili, vnita dal bollore lafuftanza glutinofa con l'acqua, ò altro humore, s'ia- fpefsifce dal caloce per euaporaméto dell’aquofità,nel proprio ora do di confittenzache fi vuole. Apprendimento è groflezza che au- . soprendimé viene, peralteration portata da medicamento fenza rifoluercin va- #0. pore: cofi diciamo apprenderfi il latte dal caglio, e la decottion del litargirio fatra in aceto , dal falce. Inuetramento è vnion por- tata dal fuoco con total rifolution dell’humore, di cui principio è l'induramento.Cofi le terre cre- tofe, e l'arene prima in pietra svnifcono, e final- Congelamito. ]fpeffamento. Panetramtto. mente paffano in fuftanza vi- trea. 372 DELLHISTORIA NATVRALE Dr: FE SRORI SARNO PB! CPSM PREPRRA TO LIBRO DECIMO TERZO. Nel quale vniuerfalmente fi tratta delli minerali del geno faligno. (ontinuation del prefente libro allipa[fati,e parere dieAriffotele, — nell principij decorpi minerali. Cap. I. Autore. ABBIAMO finquitrattato delliprimi, e fem plici corpi:dico della terra dell’acqua, e dell’aria e delle loro varie differenze. in oltre habbiamo trattato de gli accidéti più communi che à detti ti femplici corpi auuengono, e finalmente le vir tù delle prime qualità: dico del caldo, e del fred- do , e qual fia la natura del fuoco; e delle fue più Quel che fi. DIE ; tracti nel pre Mamifelte operationi. Segue hora che difcorriamo delle cofe da fenielbro. detticorpiprimigenerate, ecompofte, cominciando da quelle, che nella terra fi rinchiudono; riferendo fecondo il noftro folito in ciò le antiche dottrine de più famofi autori,che poflano aiutar l’in- Effetti dell'ef telligenza nel propolto foggetto. Arift. Si è vifto di quel che ef- falattoni den- {alando dalla terra fi apparta,che varieta di effetti faccia nell'alto:re- trola terra ri el | ; x i : dusti im due {ta didire gli effetti che fà dentro della terra daefla ritenuto . Di- principi. ciamo dunqueche fono due differenze de corpi. fecodo le due ma- niere dieflalatione : non altrimente che habbiamo vifto farfi nel- Minitre coi l’alto due generali differenze di effetti. perche dique forio duc fpe- rate dall'efa- zie di eflalatione, l'vna vaporofa, e l’altrafumofa: ne prouenzono laion feccia. anco due differenze de corpi generati : dico l’vna de foflili, l’altra de metallici :c dalla effalation fecca & accefagli foflili:tali fono le {pc- Miniere ge- tie di pietre che non fifondono,la fandaraca, l'ochra il minio, il fol nerate dall’el fo, & altri fimili: de quali vna gran parte ne è polue colorata, & al- lation humi ; : bi CERN ; LIO IRE pietre confiftenti da cola tale: come è il cinnabari. dalla vapo- rola N (li ERNIA EZIO NE SIANO AN Iabadaey EE7ÀA) Sd FI $ % 3 si 4, Aa SON P COC SLC SANE: 4 22 6 Sg 19 VET "4 E IZARTIE hà UA "ia vi da. LIBRO DECIMO TERZO. 373 rofa fi concreanole fuftanze metalliche, che feno c liquabili, & eftenfibili, come è il ferro, l'oro, e'l rame, tutti generati da ef. falation vaporofa rinchiufa per lo più nelle pietre : oue per la ficcità, che iui ritroua raccolta in vno ficondenfa nel mododel= la rugiada , e brina: nellequali fi tramuta mentre fiano appar- tate dalla terra, e non habbian rattenimento , che le condenfi in fuftanza metallica, come fi è detto. Dunque pofliamo dire, 3yeyalt gene che la fuftanza de metalli fia acqua , & altrimente, che non: per- rati dall’'as- cioche la materia poteftà, onde figenera era acqua, ma effi non 1*"*. fonogià più acqua: oltre che non fonofatti dall'acqua per alcun proprio affetto foprauenuto all'acqua, come fono gli humoti, ma perche innanzi che diuenifle acqua , l’eflalatione iftefla fia infpeflita, c commutata in fuftanze tali : e perciò li metalli tut- merzlii rin ti sinfogano, & hanno parte di fuftanza terrena dall’effalation f?8%0 fecca : Solo delli detti tutti l'oro non s'infoga : quefto dunque fia detto generalmente-ma (perialmente fi ha da far confideratione in ciafcheduno. Della generation de folubili. Cap ri sto è quel che generalmente habbiamo da Arifto- tele della generation de metalli, e de fofili; de qua- = linoicominciaremo diftintamente 3 trattare: comin- ciando dal geno folubile, come tra gli altri più femplice, e più vicino alla natura de primi corpi , & auuegnente nelle prime loro trafmutationi : nè fe alcuno mi dimandaîfle del tranfito del- sr Psi laterra nell'acqua, potrei più prontamente aflegnar cofa , che la sà de gli ele- natura de fali, come mezzani tra l’effer della terra, e dell’acqua: Dn da c de quali alcuni anco effalando fi rifoluono inaria. in oltre que- fpamentege {ta natura apertamente fi genera nelle attioni potenti del calore ; nerati dalla onde dalleceneri raccogliamo il fale.e gli alumi vitrioli prouengo- ATE n no oue fono manifefti veftigij de fuochi fotterranei: Il nitro anco sale awmo- in tal paefi più che aleroue manifeftamente prouiene. il fale detto e i Ammoniaco, fi raccoglie appo noi nel tenimento di Pozzuoli nel e DICA circuito ilteffo delle fiamme. In oltre veggiamo tutti li fali fcio- me. 1 1 il tio tipi + Sali fi (ciol. glierfi nella femplice acqua, e la maggior coppia di ro firaccoglie no “i i per I) 374 DELL’HIST. NATVRALE perlauatura, fatto diffeccamento dell’acqua colata: li fudori anco, Efcreméii di & efcrementi de gli animali manifeftamente portano tali fuftanze, stai “fi principalmente Îa falla, e la nitrofa: ondee perletinture, e peral- suftanze che tri molti vfi fi raccogliono. ma è degno di auuertimento, che del- alzo ua le cofe,che fi fottopongono alla violenza del fuoco, non tutte con- falla "ai cepono l’acrimonia; e rendon fale: ma folo quelle, che fi fciolgono suftanze che in calce, ò cenere: quali anco ciò patifcono , perche di humore, e wii di pinguezza fono partecipi: perloche nèla creta, né la felce , eco- ma, " fefimili, quantunque lungamente pofte alla violenza del fuoco defolubal o © pigliano acrimonia. Horaripigliandoda principio la confidera- ‘© uondelgeno de minerali folubile, la fuliaza de quali prontamente fi (cioglie nell'acqua. diciamo chefi raccolgono, e per vegetatione c per difleccamento dell'acque che della loro fuftanza infette fono. Figuracapi- Quelle che per vegetatione pigliano accrefciméto,altre forgono in lare, forma capillare, à modo della pelugine nelle cofe che fiammufta- no diconfiftéza rara fottile, e molle:tali fono il nitro, che nelle {pe- lunche fiorifce, e l’alume capillare : altre provengono in forma fi- mile a quefta nella drittura delle fibre , ma denfe, c che fi fendono in fcheggie, efibrelunghe;a modo delegni, qual geno chiamiamo solubili che fi POPriamente feifsile : coli habbiamo l’alume fchilto, il nitro fchi- tagliano è mo fto, 8 altri seni di fofsili.altrifi ritroyano in modo di pietra trafpa- do de marmi. rente, come è il faledicaua, che fitaglia a guifa de marmi, e co- me è la fpezie di nitro adoprata da gli orefici lotto nome di borace, salgemma. Il falgemmacofidetto dalla fua lucidezza , e trafparenza , fi fende perpetuaméte da pezzi maggiori fino alli minimi in forma de dadi quadri, da geometri detti cubi , non altrimente chela fpezie di an- timonio da Hippocrate chiamata tetragona. Quelche chiamano salboggi chia hoggidi fal indo prouiene in forma piramidale quadragola trafpa- mato, indo» rentelineata à trauerlo:come è il nafcimento delle corna nelgeno SC bouino s& altri. singemma il fale, e l’alume in dadi, & il falnitro to de folubili. in cannuoli. Si vede anco oue è la terra inhumidita che contenga alume, echalcanto condenfarfi la detta futanza in forma racemo fa degrappi. Quefte fono maniere vegetali. Si raccoglie anco per diffeccamento dell'humore 1l fale alle volte in crufta fottile come sg rac negli liti faflofi preffo mare, & alle volte in fuftaza forcile fimile à fa eni rina,come communemeéte fi fa del fale,e falnitro bolliti per comun vio:&alle volte in fuftaza dura fimile è pietra,come fanno coloro, che cò maggior diffeccameto,e pofsaza di fuoco cuocono il fale in, pietra Condenfame- to racemofo è LIBRO DECIMO:TERZO. 375 pietra. Hora difcendendo allo fpetial'trattato del fale comincia. remoda quelche Plinio nelafcio fcritto; © | ” è 0000 Delfale:diPlinio. | Cavo nin. © ‘Lifale o fifà, o nafce;e quantunquefi habbiain più modi, fono i mondimeno due capi generali detla'generation fua. dico ò che fi apprende l'humore , ò fi diffegca: Si fecca nel lago Tarentino col Laghi che dî fole di eftate.;e fé ne vàlo ftagno tutto in falech’altrimente non è n04/ake> molto grande: è di altezza‘auanza il ginocchio . In Sicilia nel la-: go chiamato Cocanico,&invi'altro prefiola città di Gela fi diffec-. cano folamente le parti loro Itreme. In Afpendi oue fe ne cuoce co pia grande fi condenfa il fale fino à mezzo1l lago: & è cofa di mera»: uiglia, che quanto fene toglieil giorno, attretranto ne fouuengala: notte. li detti fali fono minurije non inglebe. Siconcrea anco il salde fcoglie falc dall'acque marine, mentre:tefta dalle: onde la fpiumanelle ftre # mitàdelitiefcogli, oue dalixrugiadaficondenfa: malo de fcogli. |. è più pungente saltroue il fale ridondada glitaghi, come auuiene'sal menato in due laghi grandi de popobi:Bartri, l'vnorverfo:li Scithi ; e l’altro fa sigg verfogliArijiecome invnlagorpretioCittio in Cipri,scin vn pref fiumi copers fo Memphi, oue cauanoil fale dallago,e lo feccano al fole . auuie- ei di fale» ne anco in alcuni fiumi, chelefupreme loro parti fitondenfano in falce, &ilreftodelfiume corraper diforto;.come fafotto il ghiac- cio:tali fono li fiumi dettide fali preflo le parti Cafpie,& altri appo' riumi chepor Mardi& Armeni. Inalcune parti portano:feco gli fumi il fale imitano Pezzi di pezzi dallivicini monti, come fa Ocho,& Oxo appo li Battri. So- Laghi surbidi nofpetialméte in Africa alcunilaghi tùrbidi, da quali fi raccoglie. fonzi di pe ilfale.&alcuni fonti caldidiPegafo da quali fi ha l’itefto. Hab- a biamo ragionato delli fali raccolti dall’acque. Ma vi fono anco Moncidi fale monti:natiui di fale, come è il monte Oromeno nell’India,oue fita | glia nemodo, che la pietra nelle caue, e dinuouo fempre rinafce, ene perwiene alli Re maggior rendita, che dall’oro, e dalle perle, In Cappadocia ficaua di fotterra,cue fitaglia fimile alle pietre {pec sale fottere chiare in zolledi molto pefo:chiamafi dal vulgo mica pla lucidez- #20 desso Me za. In Carricaftello di Arabia fabrican limurte cafe di pezzi difa- le, attaccandoli infieme con acqua. È Tolomeo Re facendo gli al- LL sei i bed Ii 3 log- | 376. DELL’HIST. NATVRALE loggiamenti campali preflo Pelufio ne :ritrouò Je minere fotterra s Sal ritronato dal cui efflempio infegnati n’han cauato di poi 19 più luoghi areno» fotto arena. {; e fterili tra l'Egitto e l’Arabia, leuandone di fopra l'arena : ilche fanno anco neili tratti fecchi dell’Africa fino all’oracolo di Am- Sal che ere. mone: quelto crefce nelle notti fecondo il crelceridella luna: £ 10/0609 Cyrene prouintia è famofa dal fale ammoniaco cofi detto per- sal ammonia Che fi ritruoua fotto l'arena. è queito fale di color fimile all'alu- co, me detto fchifto , di lunghe glebe ; alquanto trafparente, di fapot eMerasiglia difpiaceuole » vrile ne gli vfi medicinali. ‘Si loda dell'animonia- de i «n coquelc'hamaggiortrafpareza,e che fi fende per dritte lince ..maè «+ cola di meraviglia che detto fale fia nelle fue caue leggiero, e venu: to all'aria aperta diuenti grave. delche n’alfegnarci effer caufa:per= che l'aria dentro le fue caue abonda dihumore.onde il fale vi fi (en te leggiero aiutato dalla condition dell’aria humida, come veggia- mo gli peli efler piu leggieri nell'acqua. Si contrafa il faleammo= niaco con il fale detto Cocanico di Sicilia, & con ilfale di Cipro; che molto liraffomiglia. Sitaglia anco il fale nella parte di Spa= ‘gna diquàin Egelafte, im pezzi quali trafparenti,a cui demoltime- sreritità de dicifida la palma tra tuttii fali. Sono fterili generalmente li.pae paefrone n4- fiche dau fale, enon producono cola alcuna. In guel che fi è der- Sec ife... tofin hora fono coprefe tutte le minierenaturali difale: Sono arco Vary modi di ca sai ME MTA rità " £ farilfale. Varij geni difattitio: il più commune in:più abondanza fi fancl- le faline rimeffaui acqua di mare, equalcherino di acqua dolce: aiutano molto fe vi concorronole pioggie : mail principalaiuto;. e nel fol potente che'ldiffecchi. Gli Africani conuicini di Vrica: fanno li montoni di fale che raffembran colline:quali poi induriti "w dal fole e dalla luna non'temonoll'acque, anzi appena fi taglian col ferro. Faflianco in Candia il fale (enza riui, dando l'ac- qua di mare nelle faline, & in Egitto fi fa il fale.dal mare, che rifonde dentro terra, ma credo che quiui molto aiuti il fuolo pre- gno dell'acqua del Nilo. Fafli anco il fale da pozzi,impotta l’ace sale chefi fe- qua, che indi fi trahe nelle faline . In Babilonia fi condenfa para dal Bit Pacqua in bitume liquido , di cui fi feruono nelle lucerne, e DE toltone il bitume fi ritruoua difotto il fale . In Cappadociaanco Sal cotto dal- Pacque defon pigliano l'acqua delle faline da pozzi, e fonti. In Chaonta cuo- tie ui t*“cono l’acqua de fonti , e raffreddata ne pigliano il fale: quetto è fal Salde carbo- Vile;e nero . In Franciaje Germania fanno il fale fpargendo l’acqua bis falfa fulilegni ardenti.Inalcune parti di Spagna il fanno in modo fimi» LIBRO DECIMO!TER ZIO. 377: fimile, cauandol'acqua dapozzivefi hà per fimil fervitio miglior che gli altri legni, la quercia petchequefto legno dalla fua cenere ancor che fenza altra miftura dal fale: altroue fi loda è quefto fer- uitio l'auellana. nelqual modo ilcarbone ifteflo che aflorbifce hu mor falfo fi rrafmuta in fale. Habbiamo da Theophrafto che li po pulilmbri cuocono nell’acqualacenere delle canne, e de gli gion- chi, fiche ficonfumi la maggiorparte dell'acqua. rifalli ancora il fale cuocédo la falamoia: nelqualgenoilpiùgiocodo è quel chefi |, fadi falamoia dimene. de gli falidi mareil più lodita e dlfalede:fi0a del è sali ! fale dalli pae= falaminainGipri. de gli fali di ftagno , il più foque è queldi Tara- fi. to, e lo diPhrigia detto Tatteo:; ambedue vtilià gli occhi. Quel che viene di Cappadocciain mattoncini, dàluftrore alla pelle:ma più la diftende quel che habbiamo detto farfi in Cittio di Cipri; perloche dopo l’hauer partorito , ne.fregano con farina di melan- rhio la ventre. Quelche è più falfo, più anco diflecca: e quel che è ae: più bianco, più anco è frale.&ètragli altri foauifsimo,e bianchif- i pin bid fimo il Tarentino . le pioggicifanno il fale più dolce: lerugiade il prietà. fan più fuaue:liventiaquilonari nefanno più abondanza : l’oftro ie impedifce che fifaccia: &cil fior del fale non fi genera fe non ne gli netfale. tempi diaquilone. Traglifali non fcoppia nè falta il Tragafco,nè RE de’ anco l’Acanthiocofi detto dalcaftello joue nafce. non fcoppia,nè dae oSeop la {piuma difale;nèlerafchiature, néil fottilmente pefto. Il fale di Agrigento in Sicilia foffrifecil fuoco , efaltafuori dell'acqua. ri- da da - e } E : . dii inel colore. trouafi il fale de più colori:roffo.è il fale di Memphi, roflo il fale nelle continenze di Oxo: & in Centoripe é di color purpurco. nel- Fiftefla Sicilia preflo Gelo , il fale riflette l'imaginià mododi fpec- chio per la pulitezza delle fue faccie: & in Cappadocia fi caua giallo, trafparente, & odorofo . diedero gli antichi in vfo di medi- cinail primato al fale Tarentino .appreflo di quetto diedero il luo goàgli aleri fali di mare, principalmentealli fpiumofi. e per me- Elessrione del dicinadiocchi cofide animali da foma, come de boui, al fale Tra- Sale dall'afo. gafeo ; &al Granatino . in vfo diviuandeè miglior il fale che è più humido, e più prontamente fi fcioglie. percioche il rale è meno condimento amaro: cofifono il {ale di Athene, e diEuboca, ma per conferuar delfale. le carni è più idoneo l’agro e fecco, come il fal di Megara. Sicon- difce il fale con odori, e fe ne feruono ad eccittarl’appetito, &in rutti quali li cibi,e tra tutti gli condimenti che fi danno,quefto pe- culiarmente fi comprende che ciò faccia. Onde fi è introdotto nel : li 3; man- Nomi piglia Li dal fale. Sal di natura mezzana trà l’acqua, e la Berra è Caufa della gencration del Jale. Corpi che nor pigliano acri- mon'a dal fuo co. Suftanze che ro i&zono hu more nò fi cal CINANO è ed.que fia- guanti f: fan- no falfe . Il fale dopò la feparation del l’humore pi- glia fufion vi- Îread 378 ODELL'HISTANATVRATLIE! È mangiaredirifuegliarl’appetito:colgaro. egli quadrupedì di pa» fcalo coliminori,come maggiori,fono dal fale incitati à pafzere:ne rendono più abondantemente latte, & il cacio ne vien più dilerre- uole, Diciamo dunque che mal poffa ftar la vita humana fenza il {ale elemento tanto neceflario,che fi è trasferito anco il tuo fiznifi- caro alli diletri dell'animo. e gli detti. piaceuoli, emotti arguti ten- gono nomede fali. Sitrapone ancoil nome di fale ne gli honori, e nella militia, e ne dipende il nome di falario cola di molta ftima appo gli antichi, come argomentiamo dalla via falaiia , cofi detra, erche ‘per effa fi portaua il falc alli Sabini, quefto tanto ci lalciò fcritto Plinio del nafcimento, e primi vfi del (ale. Le Dell'effere, e nafcimento del fale se fue diferenze. CAP. IV. Noi à piu compita intelligenza ripigliando il ragionamenta _, delloroeflere, e nafcimento, diciamo il fale manifeftamen- te efler di natura mezzana tra l'acqua e la terra:perloche dal confor- tio dell’humido preftamente fi fèioglie in acqua, e dal fecco fi con- folida.e per quefto comePlinio afflermali venti auttrini impedif cono , € li Borealifauorifcono il fuo condenfamento. Fafli da im- preflion di calore; onde fi vede il fale raccoglierli dalle ceneri,e dal- la calce delli corpi bruciati: &il fudore & vrine de animali vengo- no fuori falfe, quafi infette dal fale reliquia nelle operationi del- l’interno calore. moftrano l’ifteflo glieftetti che fa nel corpo, men- tre fcalda, morde, e rode, effetti manifefti di fuoco . Manon fi vede. tale impreflione, e veftigij reftar in tutti li corpi: percioche molti di efsiquantuque fiano fongaméte alla violéza delfuoco , no per- ciò pigliano acrimonia, e falfezza,come le terre che diuengono te- {ta, 11 morochtho, & molte altre terre je pietre, che inuece d'incal- cinarfi sindurano, 0 fifondono. Dalche manifeftamente racco- gliamo quelle che non hanno interno humore, nè anco acquiftare il fapor falfo. L’acque ancora che ftagnano alterate dalla potenza del Sole diuengon falle. Piglia il fale poiche ne fia feparato ogni humore fufion vitrea, e nella violenza del caldo fi fafluido à modo sal chefchiop di acqua:fchioppa potentemente quel che fi fa da apprenfion dihu a. al che non felioppa. more, a modo di congelamento. Si accende fenza fchioppamento quel che vegeta, e fe diftende per fibre come fono più miniere di {ale LIBRO DECIMO TERZO. 379 faleche fi tagliano nelle caue di Calabria, e quelle che à noivengo- no di Cartagena di Spagna,che ftanno falde alfuoco, fecondola:i salgemma ri cenuta differenza. Schioppa il falgemma fpezie di fale tra/paren- en sr tifsima, che nel modo delle vene minerali tramezza gli altri fali ii quaflida più fottile, e limpido humore fallo congelato . onde fec 6. do la fua natural pianezza fi fende anco continuamente in quadrel late non altriméte che ne gli fali fattitij, l'vno è più che l'altro è più agre,ò più aggradeuole al gufto, auviene nelli mineralitcome nelle ciue del noitro Regno veggiamo: percioche in caue 16 molto di- So fcofto in Calabria l’Altomontano più de glialiri branco, è di fapor #4. anco più algufto aggradcuole, & vtilealcibo: le faline di Nieto, eMiltato fono più potenti, fulfurigne; e meno aggradcuoli: ma più veili nella lunga conferuation delle carni. Hora ritorniamo al- la seneral natura del fale. è il faletratutti li folubili di condition — Ù amica a gli animali: percioche quatique il nitro fia in qual che par i do teaggiadeuole , gli altri affatto fono ingrati,e dalla natura de corpi pi animali. abhorriti. aiuta la diftriburion del cibo : come manifeltamete veg ..,,;10 at giamo molei cibi che tenza il fuo:condimento inghiotiti annoda- lc diseficre. no nella gola, datogli il condimento del fale hauer il tranfito libe- ro. cofi manifeltaméte veggiamo auuenire‘al pane fenza il {uo cò- dimento, cofi alle fpezie di cacio ,e fpetialmente a quel che li no- ftrichiaman ricotta:cofi a molti altri cibi. le carnicrude condite di : fale con lo {patio di tempo diuengono al cibo idonee, e molte fpe n) zie di herbe altrimente al cibo non idonee, col condimento del fa- ze. le nutrifcono.gioua molto à ciò fe vi fiaggiunga il condiméto del. l’oglio. ftimiamo che nelle acque marine, e ftagni grandi fia il fa- L'itqie bal por falto per primaria alteratione : altre acque l'hanno per lauatu- #er i fapor ra deluoghi, c terre per cue paflano. Stimafi anco la mefcelanza E della dolce vtile alla generation del fale, perche apporti corrompi- zione,ò per la mento all'onde marine, onde più prefto venga ad eftalarne la parte #4 dolce:e tanto più l’acqua piovana di condition più eflalabile. con- gate perche ferua il fale dalla putrefattione per l’eftraneo humor checonfuma, corfersa. c per l'afiringenza naturale che apporta à corpi. Sono le virtu del PRSCA fale di aftringere, nettare, purgare, rifoluere ,abbaflar le carni, af te, le fottighar glihumori grolii, & indur l’efcara : vfato oltre modo pelli cibiirrital'vlcere e genera fcabbia, e prurito : vfato di fuori e nelli bagni diflecca le piaghe setoglieil prurito. Dunque e per lanatural virtù dieftraher, e difleccarl'humore, & perla fuaaftrin genza 389 © DELLEHIST. NATVRALE! genzarefifte alla putredine,giouaal gonfiamento d’ idr opici,e pros! hibifce le ampolle del fuoco, e per la vien di fciogliere le groflezze: di humori, confumar, aftergere, erifoluere, {pence le leo sn, folue le ftracchezze, egioua alle lo sare euapo degli occhi. gioua al+ le punture,netta in iii li dentucaccia e tolto per TISZIA &in criftiero le vifcolità grofle:&applicatone le fue laftre calde ò appli- cato fimilmente in nori mitiga lidolor.colici . Ma perche del- le fue operationi virtu,& elettioni neha: diftintamente trattato Me: fue medico eminente,.farà bene perl? vi di quefto minerale tanto. — nelli vfihumani conofciuto; EE quel che egli ne fcriua. Spezie de fali quattro, Comparatio- ne delle quat- tro fpezie nel la potenza. Grado delle prime qualità. del fale. suftaza del fa le. arr de li € fa operationi. 1C1T80 CAIO: mi Di Gio.Mefue. E {peziefamofe delfale fono guaititi " Cal di pane, il fal gem-. Ei, ma, il fal naprhico, e'] fal indò :delfal di pane l'vna (pezie ne: è di caua più duro,e più amaro; l’altra fpezie è marina:che facilmen. te fi fcioglie nell'acqua il fal gemmaneila chiarezza è acrifiallo fi- mile, e facilmentefi fende ..il naprhico vien tinto di nero,e ritiene; l’odor di naptha-Del fal. indone veggiamo altro tinto di nero& al« tro alquanto roflo & ofcuro + degli detti tutti il più debole nelle, fue operationi è il marido inferiore ‘al-fal di cava. & il Al cem= ma è di ambi quefti più potente; ma.imen gagliardo che’ napchi- co. Quel che nella vehemenza auanza tutti él'indo. Main oltre nella particolar clettione debbiamo ftimar più potente, quel che al sufto fi fente più amaro . Horta generalmente diciamo del fale che. ch caldo, efecco in grado fecondo; nella diftintion riceuuta del- l’intenfo,erimeffo del le qualità prime inquattro gradi.e tanto più è caldo e fecco, quanto fiadi maggionamarezza . la fuftanza del fale. è compolta de parti terreftri tao tate; & amare, e de parti aquee; quanto à fe ftefle infipide. mentre dunque le dette parti habbiano tradi efle egualità ne prouiene il Ang falfo:percioche dominando: nella compofition le parti terree il fapor inchina all’amaro,e domi Prime virtà nando l'aq uco inchina all l'infipido. Ha virtu il fale di colliquare. del fale. incider gli humori, infpeffire, mouere il corpo, riftringere, prefer- uare dall la putrefartione, difleccare. è mordace, e rurbatiuo del vé- Virtù del fat tre, e difponeil corpo a vomito. purgag oli ino grofsi e vifcoli,, di pane, 8 la fua proprictà nel purgare, è cò liquefar li humori cheritroua: dopo LIBRO DECIMO TERZO) 381 dopo delcheriftringeil corpo. Il faldi paneaiuta l'esfito delle fu- perfluità con-piaccuolezza ; toglie li faltidij, c moue l'appetenza de cibi. Pofto in compagnia delle medicine purgatrici le aiuta in operare, & adoprato nelli crifteri purga il emma vitreo , e vifco- fo. Il falbruftolato con'altretanto diteftola'de vali-della China, è dentifricio eccellente; percioche netta li denti, e ri(tringe le gingi- uc. e buono:anco per detto feruitio col fale, la poluc dello fmiri- glio, ò di verro pelto : altrivimefchianocypero, halcyonio, mafe facumia,corno di ceruo bruciato;e fimili.è buon il fale bollito nel- l’oglio, & applicato tepido alle fcottature , e prohibifce l’ampolle. conforta nell'iftelfo modole parti neruofe addolorate.: fi foprapo- ne aggiontoui terbenchina alle punture cieche de nerui,e prohibi- fce le pofteme,e lo fpafmo, che foglion foprauenire : fiadopra nel- l’ifteflo modo alle punture cieche fatte nel falaflare : vale mefchia- to con mele e forfora,alle cadute & ammacature de membri, & al- li dolori delle orecchie:toglie con mele, &oglio liliuori, enerezze caufate da percofle : toglie le eferetcenze degli occhi ; come fono, panni, vnghie, & toglie le putredini\ giowa alla fchiranzia, al cala- mento dell’ugola, al rilaffamento dellalingua:diminuifce il feme, e frequentato genera fcabbia . Il fal gemma caccia il femma vitreo egli humori difficili da eradicare:purgali fenforij, e vale alla verti» gine mefchiato con'agarico, econle tre fpezie da mirobalani,netta il petto, e lo ftomaco, e gioua a’ fuoi dolori: è molto vtile à dentifi- cij. ma intutteleopetationi fono più gagliardi il fal Napthico, & ilfale Indo:purgano con poflanzala melancolia , &ilflemma: pre- feruano ilcorpodalle putredini, e vagliono controla lepra; e l’in- frmità melanconice: ma non fi adopran ne quelti, ne gli altri co- mebafe, e fondamento, ma come aggionti & aiutanti, tanto nelle pilole, quanto nellicrifticri collirij & altreforme de medicamenti: percioche con la fua compagnia aggiugono alle medicine vigore: Vinti del fal gemma. Sal naphtico , e falindo. Sali non fono bafi de rime- dij ma aggion ti aiutati è moderano li mirobatani quato ogni altro che fiali dini,emordica= . sj na) spo N 5 è JUNIO mento del fale: fono anco vtili à tal fine le fuRanze infipide. Que- fto habbiamo da Mefue delle differenze, e virtù de fali: ma oltre delle dette cole fi lodaanco da Diofcoride con feuo alle poture de vefpe, e fcalabroni, &calle ponture de fcorpionicon femedi lino: e variamenteà morfi velenofi con ragia di cedro ,6.pece, ò mele, ec conhyflopo ; &torigano:èlodato anco beuuto con aceto melato contra l'opio , e funghi malefici, & è in vfo volgare il fopraporre il | fale sa © DELL'HIST. :NATVRALE fale col bafadina pefto fopra delle contufioni della pelle è prohi> bircilgonfiamento, & appò: la nation 'Tinedafoa nelle feri ite Rina pui ipir Jieb siapsga i | Della Salamaia: jr >; (NP:2 VG A fimuoia Ò miuria;e loda i in: votiltori du lic intichî i contro le dyfenteriezre siamo delle budella, sci 1a fomenti,nell iftelli vfi ghe P aan marina. our ibonio Dichiaration dll autore villa ce SL da x i ic03 CAP. vi 15: ODE SII O:RÀ ritornantiò sl digferehar È fali da Mefie confidetà! te diciamo il fakd:pane efler manifeftamente il falevfato nellicibi, ofia fatririoehgegli chiama marino; ò fia naturale éauai to nelle proprie mintredibial gemma;.che è faldi fomma trafparé» za fi è derro che effofinancodiicava, differente dagli altri, che figo: nera da pura fuccolézainewénde!filoni;ànfodo di laftre di ghiaccio, . perlochefifende perpetuamente in.quadrella,e prontamére [chiop Sal indo che cofa fia è pa. Il fal naphtico è derro' dalla naphelia foezie dibitumead loglio fimile, fotto dicui fi raccoglie ; come habbiamorcomPlinio detto» ll fal indo quantique da profefloridel noftrotémpoifia propofta \ pereffo.vnafpezie vegetale informa pyramidalequadragola, nobi- ‘ leperlafigura,c tlparenza, non ha per ciò detta opinione fuffité- za: pere ‘oche nelle qualirà il detto fale èmolto piaccuolé, enien- > tenelle fue operationi de gli altri fali più gagliardo;e nondifofco; | odiroflo,e croceo, caltro fi mil colare partecipesoue: ‘habbiamo vi= + ftoil fale indo efler molto:più di tutti gli altri potenterma volendo Pah de feni di Mefue Ò Maffacumia di Mefue inciò difcorrère pofliamo moftrare »che intendà Mefue per falin= dc ilfaleammoniaco fpezie di fale potentiftima, e dimanifeftifsia ma differenza daglialtri: dicui appreflo ragionaremo. gli vafi de Seni, 6 Chinefi, cheegliaccompagna conli A) inden cificij, fonò le chiamate porcellane;de quali habbiamoragionato . Dell’alcio- nio; fpiuma di marefi ragionerà nelle cole oe per la maflacu mia non occorre altro da proporre, chela maflache fi fada figo» li da inuetrar gli vafi, detta communemente marza cotto, Hora: fe» guiamo il fale ammoniaca. nos i cali LIBRO DECIMO TERZO. 383 Sale Armoniaco. CAP. VIII, Aur. L falce armoniaco quantunque perlo fapore fia ripofto nel geno ì Î de fali, ha nondimeno proprietà da gli altri molto diuerfe , & è Va di futanza aifuftanza volatile che pofta fuoco in breue fpatio ditempotutto volatize. fi rifolue in eflalatione, di color bianco, del qual ifteflo colore co- pre gli corpi in quali s'incontra, nè detto colore fi truoua efferal- tro, che l'ifteffa fuftanza del fale difipata, come il fenfo del gufto dimoftra. è inoltre il fale armoniaco di fapor molto più acuto, che yirtà & ope ilcommun fale,meno aftringente, e molto più corrofiuo de metal- a li e conucniente allo fcioglimento dell'oro. muoue &aiuta la ge- RO neration del color celeftino:anzi il fuo fumo nella fiama dì l’iftefso colore ameniflimo: adoprafi nelle faldature di ferro, che fi fanno con ftagno , oprando che lo ftagno alla fuftanza del ferro fi vnifca. ritrouafi appo noi nelle bocche de fuochi fotterranei in crufte che agafimento, di mano in mano s'ingroffano nel modofimile alcinabrio &caltri e2 vegetazio- corpi fublimati : perloche fi fende in filamenta lunghe fecondo la W°delfaleam groflezza di detta crufta . percioche in tutte le cofe per modo di fu- blimation raccolte, bifogna intender farfi la vegeratione per nutri- mento riceuuto dall'effalatione, allungatofi di mano in mano dal fucceflino nutrimento le fibre le cui radici fono dalla parte interna verfo ilfuoco,e verfo l’eflalatione,le fommità verfo la parte erinfe ca. onde fecondo il dilungaméto di dette fibre ne prouiene la grof- fezza della crufta.il foraftiero vien tinto di nero, e fuol ripurgarfi.il noftro fi ritroua nelle foci delle fiamme altroue di color roflo,e cro ceo, altroue di color bianco : ma quantunque di varij colorifi VEE Glialtri colo: ga,fono nondimeno gli altri colori fuor del bianco tinture fuperfi- ri det fale am ciali, da quali può ripurgarfi s reftando la bianchezza come color vara ° {uo proprio, & interno. della virtù fua nel detrarre glihumori me- no auuentite lanconici, che Mefue l’affegna al fuo indo,poffiamo argomentare I n è 1 1 4 dalcolor celeftino che rende la fiammia,e che muoue ne gli metalli; 6 a41, purga- già che fappiamo le virtù proprie del ceruleo nella derrattion di det tion degli ba ti humori mori melane chonici, Del Nitro. Cap. 1x. LLA fpeculation del fale, fegue la confideration del nitro, come di fuftaza appreflo del fale più che altro folubile ami- ca de corpi animali, nelche cominciaremo da quelche Plinio né lafcio So DELL'HIST. NATVRALE lafciò feritto. Plin. Ragionaremo hora del nitro natura poco dif- ferente dal (ale. di cui tanto più fi deue con diligenza trattarne,mé- “trevestiamo li medici che n°han feritto, non hauer conofciuto la Luoghi cuefi fi DS ndrabilà mente bianca, e più che l'altratenera efrangibile di cui l'alume ancoè bianco, etralparente è guifa di; iu tn aflai meno acutordeldetto, c perciò riceuuto nelle tinture. di fera;e panni di prezzo. Taglianfidette picire dal monte nel mo. do delle pietre di edificij. eficuocono a guifa di pietre da calce; quan- LIBRO DECIMOTERZO. 397 quantunque in fornaci minori con fuoco potente di elce edi quer- cia per hore dodici, ò quattordici , percioche cocendole più oltre fi confumarebbela fuftanza aluminofa. raffredate e cauare dalle for- naci , fi diftendono inarce, e feglidà acqua tre ò quattro volte il giorno, finche la pietra fi riduca in terra: alche fuol venire tra gior- niquaranta, ò poco meno. Dunque la detta terra mefla fule forna- ci in vafi di bronzo pieni di acqua che bolla, gagliardamente fi di- mena finche ficonofca la terra hauer di pofto nell'acqua la virtu tut ta aluminofa:ericauatane con pale su,fe ne gitta dell'altra fino à tan to; che il lifsiuio habbia giufta poflanza. all’hora rifeduta che fia la feccia fi mandal’acqua in cafloni di quercia, oue tra otto giorni fi apprende l’alumein laftre digemme grofle fimilià diamanti attac cati infieme.onde ftaccato e meflo dentro celte di vergelle,filaua in bagno di acqua chiara,& afciutto fi ripone iu magazeni. il refto del lifsiuio che refta nel detto apprendimento fl rimette nelle caldara, come anco la feccia aluminofa apprefa nel fondo à modo de grani, Sin quì il Matthiolo, dei modo di raccorre l'alume artificialmente. Segue che fi moftrino le fpezie;che fi raccogliono fpontaneamente l® ) e fenza induftria humana, difmefse già dal commun vfo, perloche farà ben fatto proporre di efle quel che dagli antichi ne habbiamo. Delle (peZie dell'alume generalmente . Appredimen to dell'alume CAP. Xx. Di Plin.e Diofc. 'ALvME è falfuggine diterra ; di cui fono più géni, ritrouafi 19 del ciprioto e bianco ; enero, con poca differenza di colore; quantunque molto ciò importi, nell’vfo: del bianco e liquido fe ne feruono per tinger le lane di color chiaro : il nero è vtile alle lane di color fofco & ofcuro.fi feruono anco del nero per purificar l'oro. fafsil'vno el'altro di acqua elimo , che è rifludamento di terra, e fi raccoglie per rioli l’inuerno. fi matura col Sole l’eftate, e quel che fi matura più per tempo, è anco più bianco. ritrouafi in molti luoghi, mal'eccellenteè in Egitto, e dopo di quelto in Melo in due manie: re dico ,eliquido , e {pelo . fi loda il liquido che fia dicolorlim- pido e latteo che fregandolo non offenda il tatto, e con vn certo odordi fuoco. l’adulterato ficonofce col fugo del melo granato : percioche il fincero da tal miftura diuien nero . l’altra maniera è di color pallido, e di condition fcabrofa, e fi tinge dalla galla . Elettion dell’ alume liquido LI Aut, |, Error nelli feritti di Pli RIO + efiume fcif- file. «Alume yiton do. Alumiin ufo di medicina. Elettron dello fcifsile. Elettion del ritondo. Elettion delli quido fecondo Diofc. Virtù degli alumi. 398 DELL'HIST.NATVRALE: Aue, Sin quì degli alumi liquidi. Plinio,c6 manifefta fofpettion di errore, mentre vuol che’! fincero liquido pigli dal {ugo di melo gra no color nero; percioche la proprietà dell'alume ne! fuo etere è di fchiarire: onde fe apportafie ofcurità farebbe manifefto efietto non di fincerità,ma di miftura di chalcanto,con cui il naturale {peflilli- mamente vnito fi ritrova. Segue deglialumi apprefi. Dell’alume apprefo l'vna fpezie è lo fcifsile, che vien fuoraperto in modo di bianchi capellamenti,e quafi fior di pictra,nato dalifuo fudore,che in guifa difpiuma vien fuori. cuoceli nel tegame finche finifca di bollire.viè l'altro geno di minor virnà chiamato ritondo. non fi ap- prouafe fia fungofo e facile à fcioglierfi da ogni humore: migliore è fe fia pumiciofo'e foraminofo à guifa di {pògia,quaro più rirondo di natura, cquanto più bianco. Quefto fi cuoce da fe fteflo nelli carbon puri finche diuenga cenere. Aut. Eda Diofcoridene habbiamo quelche fegue. Di Diofc. Lefpezie di alumi tutti quali fi ritrouano nelle mincre di Egitto: percioche lo fcifsile è fio- rimento dell'alume glebofo. fono dunque molte fpezie di alume, main vfo di medicina fi adopra lo fcifsile, ilritondo , e lo liquido; de quali ottimo è lo fcifsile, e di quefto il più frefco , bianco, non faflofo,graueall’odore,eche gagliardamente aftringa: non conden fato à guifa di gleba ò di fcheggie, ma che ordinatamente fi apra in filafimilià bianchi capelli, come è il chiamato Trichite, che nafce in Egitto. ritrouafi vna pietra ad cffo molto fimile, che colgiudi- zio del gufto fi difcerne: percioche tal pietra non haue aftringenza. dell’alumeritondo ilcontrafatto , ilche dall’iteffa figura fi difcer- ne, è vituperato, perciò fieleggerà il naturalmente ritondo e fpon- giofo, alquanto bianco , molto aftringente , e partecipe di giallo, e. digraflezza, fenzaarena, e facileà romperfi. nelqual geno ottimo vien di Melo, edi Egitto. Dell'alume liquido debbiamo preferi- re quel che è più trafparente, e nel colore imita il latte, fenza pie- truzze, e che refpira vn che di cacio, hanno virtù gli alumi di fcaldare, di aftringere , di nettarle nebbie delle pupille, liquefan- no le carni crefciute delle palpebre,& altre fopracrefcenze. degli al tri alumi deue ftimarfi lo fcifsile, più del ritondo potente.fi brucia- no &arroftifcono nel modo del chalciti. Quefto dell’iftoria degli alumi habbiamo dagli antichi. Difcorfo LIBRO DECIMOTERZO. 399 Difcarfa dell'autore fopra delle fpeZiedegli alumi. Cav. xxt1. È O1 e perl'intellimenza delle cofe da efsi dette,e per la dotrri- I N nadellecofein fe ftefla, aggiugeremo alcune cofe,che la {pe rienza,cla ragion ci dimoftra.Diciamo dunquela foltanza dell’alu- me generaimente eflere vna, e quelta acida & aftringente, le diffe- renze vengono perche ò piglia confiftenza per vegetatione , ò per difleccamero.ilche e dall’indultrrae dal cafo auuenir fuole. e quan- tunque fiano narrate diuerfe fpezie di alume,tutre nodimeno fciol te nell'acqua,fe da sè nell’iftefla acqua apprender fi lafciano, s'ingé- mano nei modo che veggiamo efler l'alume detto dirocca, perche fieftrasga per cottura dalle pietre tagliate da dure rupi de monti, che nella noftra idioma rocche chiamiamo. quefto dunque piglia vegetation nell’humore. il capillare vegeta dalle glebe e foitanze fecche,nel modo che'l capello nel corpo dell'animale, e fa peluginc dalle cofe ammuffate nell’opaco , come habbiamo detto auuenire al falnitro, alle volte dunque vien raro, fottile, & aperto à guifa di lana:alle volte con lunghe fila,ma denforeriftretto,fiche {petlo nel- le fue fibre perlo fouueniméto dell'una vegetatione all'altra, fà ima gine de tronchi e nodi,che da eflo diramano: qual per la maggiore vaion'è più dell'altro vigorofo. Quelli che per melcolanza di altra materia, ò per altra pafsione nò fi diftinguono in fibre,ma in fcheg gie, ò che fiano altrimente aggrumati , fono ftimati da Diofcoride peggiori. Hora feguiamo l'ingemmamenti dell’alume . diciamo duque chegli alumi, che singemmano nellachiarezza del lifsiuio, 8c alli lati delle tauole, farte radici nell’iltefle parti folide, mancano di punte dalla parte onde hannole radici, ma quelli che s'ingem- mano nel fedimento, perche verfole parcitutte fono fimilmente di fpofti,c non han bale folida. fanno anco punta verfo ciafcuna par- te,dico & in lungo,& in lato, & in alto, che fecondo le derte tre di- menfioni fono di numero fei, che fono due in qualfinoglia oppo- fitione, e corri[pondentemente à dette fei punte, faccie triangolari dinumerojotto: percioche in ciafcuna punta vengono terminati quattro triangoli affondati nel mezo delle faccie, con lauoro fimile è (cultura diarchitetti, reitando le concauità & affondamenti delle dette faccie per lo più del detto fedimento ripieni.vien dunque per detta caufa la interna parte del corpo dell’alume fcolpita,la più pu- rac lucida, come più dal principio dell’aliméro lontana l’angolare. dell’alume liquido diciamo cflerne e di color biico,e latteo, come Pe: l’approua Softanza dell alume » Due maniere principale di raccoglier l’a- lume. Alume che fi apprende nell humore . Vesetation dello fcifile aperto . sciffile denfo. Alume appre fo.in dadi è E(faminadell' alume liguido Odor dell'alu me liguido ef Jaminato, Alume riton do effaminato Alume cru- flofo. Vegetamento di geffo frmile all’alume fci file. 490 D'EELNETST. NATVR ALE l'approua Diofe. è di color fofco e melino, come ilraccogliamo nel foro di Volcano preilo Pozzuolo di fapor acuto aftringéte, e grafo al tatto, raccolto per prefura dalle graflezze ritrouate geila fuperfi- cie terrena fimili ad vnguéro. Dello. lore che Pli.dice cfler di fuoco, enoidaDiofc.habbiamo tradotto dicacio , porrebbe alcuno mara uigliarfi, percioche il fuoco n6 hane odor proprio: &il cacio è è folta za molte dalla codition degli alumi lotana. Diciamo duque, che Pli nio feguila voce Pyrode,e noi la voce Tyrode: :che nel greco telto ri trouiamo, ne ci parquefta lettura come fi ftà nel TTeco od inco- ueniéte,percioche fe vogliamo cofiderar la minera dell'alumeefler di folfo partecipe,come n cuocerla pietra dell’ifteffa rocca fentia- mo,el'odormolefto che nelle conferue delli caci nuoui fentiamo, vi ritroviamo alquanto di fomiglianza: così alcune herbe di giaue odore,appo la plebe piglian nome di cacio;e la fpadellafetida, fpe- zie all’Iri congenere, da Calabrefi è chiamata herba ricotta,dalla ri- cotta [pezie di cacio:e da altri co nome n6 molto lontano, herba ca- prina:quatunque con tal name fia chiamata vn'altra piata nalcenre nelle ripe opache,congenere all’hyperico. Dell’alume ritodo fi po- trebbe ragionenolméte dubitare s'’egli fia foftanza di alume fempli ce,ò pure accopagnata da terra, mentre che Plin.dice l’alume ritodo bruciato ridurfi in cenere:e così eglicome Diofc.effer quefto tragli alumi il più debole. e noi veggiamo nelli colli Leucogei di Pozzuo lo città,la terra bianca aluminofa ritondarfi in globuli di fimilcolo reinuolta l'una tunica all'altra. qual ripofti fiorifcono dialume {cifsile à lanuginefimile. perloche fi potrebbe ftimar li noftri glo- buli almmnbi efter l’alume ritodo degli antichi. ma perche pollo- no detti globulicon lo dilauameto diponer la foftanza di alume,re ftido la parte terrena nell’iteffa fisura,come in alcuni d’efsi veggia mo,non voglio del tutto afermar detta fentenza: pur diciamo } Sa me ritondo n6 efler cofac'habbia AR, difsimile:e che il {u- go auuolto co qualche porzion diterra pigli la ritondezza. rittoua- î ancora l’alume in crulte ò femplice, ò acinofe, con radici oue alla terra adherifce fimili all’alume fcifsile:e firitrouano congeniti live getamenti dialume;folfo,e falammoniaco,co lucide,c fottilifsime {caglie di eo veggiamo ancora alcuni vegetamenti di geflo fciflo tanto A? volte ami all’ alume fcifsile, che i lo il giudizio del gu- fto pofla diftinsuerle, ne ciò deue dar ad alcun merauiglia: atte- fo il fimil Dale setto emodo, nel qual vengon fuori della terra. Ritrouanfi LIBRO DECIMOTERZO. 401 Ritrouanfi nelli circuiti c concauità delle ripe del foro Volcano preflo Pozzuoli,forme fimili à faui di mele,de quali fe vogliamo pi- gliarilprimo foggetto,è compolto di fottilifsime pagliole di crudo Forme digef ecflo, imi.ià fcaglie lucide, fono nondimeno perle concauità tra- oa mezze raggidi viuo folfo, & vnafuperficial foftanza di falammo- izco fimile a niaco, a qual maniera de faui non molto difsimili fono le forme di fe. falammoniaco, c'habbiamo detto vegetar nelle bocche di fuochi . Hora véghiamo all’vfo medicinal dell'alume. fermano gli alumile operazioni putredini dell'vicere: il fuffo del fangue: rificingono le gengiue ri- o laflate da humore. adoprati con aceto e mele, è fortificarli denti Cose fmofsi: adoprafi con mele alla bocca vlcerata,e con fugo di polygo- no alle pultole e flufsi dell’orecchie.fono veili alla fcabbia,& al pru rito, aloprati con foglie di brafsica econ mele: & inonti con acqua emendano l’vngie leprofe, reprimonoli coprimenti dell'vngie,e li prignoni gonfiamenri di mano, ò piedi, caufati dal freddo . fono vtili contro l'vicere che mangiano, inonti con feccia di aceto, e pari portione di galla bruciata: &alle piaghe che ferpeggiano col dop- pio di fale. applicate con orobo e pece, mondano il capo dalle forfo ri,giouano à difcacciare le lendini,e li pidocchi: & à guarire le cot- ture del fuoco. togliono il puzzore delle afcelle , & inguinaglie con acqua. L'alume di Helo fi adopra à reprimer le gengiue,e l’infermi- tà dell’vgola e gorgozzolo, egeneralmente fiadopra nelli mali della bocca, orccchia, e genitalicon mele: ma pofto nelli genital della donnaimpedifce laconcettione,e caccia il parto. Quefto da Dio- fcoride. & inoltre da Plinio. Sanal'alume con mele il mal di boc- Operation ca;le papole vfcite per tutto il corpo, & il prurito: alche fiadopra pesa nelli bagni con due parti di mele, & vna dialume. toglie la puzza dell’ale,& il fudore. pigliafi nelle pilule contro il mal della milza & a {pengere il prurito,e fcacciare il fangue per vrina.difleccal'acque che rom- pono dall'hidropici.e fe fuelti li peli fe inonga il luogo con aceto, ramollifce la rinafcen- te noua lanu- gine. LI 3 DEL- 402 DELLHISTORIA NATVRALE DPR. E RRUGAGAN TaEsIMPER A TO LIBRO DECIMOQVARTO, Nel quale fi tratta delle fpezie digraflezze terrene. Diuerfe diferenzse di graffeXze, e comparation del Bitume, graffeXza minerale , con l'altre: CR RIIERO Aur. } App1AmO finquìtrattato delgeno de fali, Hora paflaremo alle graflezze terrene ‘ Raccolgonfi le graflezze e dallicorpidi animali, e dalle piante: &oltreche da quefte , dall’ifteffa terra tanto alle 5 volteall'alere fimile ch'appena il fenfo ledifcer- Graffezze ter i rene fimili al- È ne,delle quali hora ragionaremo. Sono dunque le graffezze delle terrene graflezze altre liquide e flufsilrad delle piante, e D de gli anima- Oglio fimili : altre in forma confiftente che fi ritengono , à quali li. — °° nondimenoècommune il liquefarfi toccate da mediocre caldo, ma quefto ancora auuiene à molte cofe congelate, che non hanno E' proprietà Groflezza, come veggiamo nella neue, diftinguiamo perciò le graf- delle graffez- fezze dalle altre foltanze nel concepere il fuoco, ilche le congelate ze baecéder= qahumore acquofo non hanno. Ma perche in quefta confideratio- di ne manifeftifsimo è il geno de Bitumi, cominciaremo, riferendo- ne primala dottrina de gli Antichi. Pa Dell'Afphalto,0 Bitumeo. Car. 11. Di Plinio. Due nafcimi- A natura del Bitume non è molto dal folfo lontana. Il fuo na- ti del Bitune f _; fcimento è odilimo, ò diterra. di limoè il Bitume del lago se I Giudaico, che dal detto lago vien fuori. di terra è in Soria preflo Si- done caftello maritimo . Quefti due nafcimenti di Bitume fi con- Biuaci denfano, c pigliano fodezza. ma vièin oltre il Bitume liquido, co- do. me è quello di Zacintho e Babilonia: que tra gli altri fe ncritrona delbianco. liquido anco è quel di Apollonia, che generalmente è È detto G LIBRO DECIMOQVARTO. 403 detto Piffa(phalto con nome compofto di pece e di Bitume . nafce ‘anco in guifa di oglio in Sicilia preflo Agrigento in vn fonte, onde Zitume fimile fe neinfettail rio. li pacfani il raccolgono con pannocchie di can- LUI ne, quali fubito appicca ,efe ne feruono nelle lucerne in vece di oglio; fe ne feruono anco alla fcabbia de quadrupedi da foma. ri- pongono trale fpetie di Bitume la Napbtha rapacifsima come al- Nephtha. troue habbiamo detto del fuoco, quantunque vifto di lontano . Quefta per la fua propria natura ardente nòn è in alcun vfo. la pro- ua del Bitume è che fiarifplendente e fia graue: percioche il leggie- ro è contrafatto con pece. Sinquida Plinio, a cui fosgiungeremo quel che ne habbiamo da Diofcoride., Diofe. L’Afphalto di Giu- ziezzion del dea fi preferifce a glialtri tutti. lodafiqueiio che rifplendein guifa Bitame dad di porpora,di odore gagliardo egraue, percioche il nero e fordido, o 7 è cattiuo.fi contrafà con pece. nafcene in Phoenicia,Sidone,e Babi- lonia, e nel Zante . ritrouafene anco del liquido in Sicilia, nel teni- mento d'Agrigento , che nuota in certi fonti , di cui fene feruono nelle lucernein vece di oglio: onde da alcuniè chiamato oglio di Sicilia , con falfa credenza, che quefto fufle veramente oglio : qual nondimeno è fpezie di liquido bitume. Euui in oltre il Pifsafphal- Pife/phalte . to,che nafce in Apollonia di Epiro, che con il corfo del fiume vien giù dai moti Ceraunij,e cacciato dall'acque fi ritroua negli litiam- maflato in glebe.qual tiene odor di pece mefchiata co bitume.Euui in oltre la Naphtha diftillamento del bitume Babilonico , di color Nephiba. bianco, & alle volte nero. ha virtù di attrarre ilfuoco quantunque dilontano. èinvfo nelle fuffufioni & albuginide gliocchi. Aut, Habbiamo dunque diconfenfo de dettiautori, altri bitumi effer somario dell liquidi, aleri ae la Naphtha materia di fuoco rapacifsima, efler a tra detti la più fortile e men corporea:anzi fecondo Diofcoride nar- 35. dal ra,diftillamento del bitume Giudaico, che paragonato al den fo bi- tume,è come il primo fudor della pece detto cedria à dirimpetto di efla pece. e da Galeno habbiamo in oltre quel che fegue. Di Gal. Il bitume proviene nell'acqua marina, ò à marina fimile. ritrouafi Naftimento in Apolioniain fonti caldi, che nuota inguifa di fpiuma. dunque A mentre nuora nelle acque è molle, ma tolto indi fi diflecca,e diuien fi faccia duro piu duro della pece fecca.. il miglior de gli altri tutti èquel che fi ri- Secondo Gale troua nel mar morto, che è vn eran ftagno della caua Soria. Quefto 7-/3 de’ bitu- da Galeno. Et Herodoto ragionando della fabrica de muri di Ba- we nelle fabri bilonia, afferma chefi feruiflero in Babilonia nella fabrica in vece di dimalta, 404 SODELL'HIST.NA'BVRALE di malta del bitume rifcaldato,conglutinandoui perogni trenta/or- dini di mattoni lc fummità di canne. e che fuile difcofto di Babilo- nia per fpazio di otto giornate vna città detta Is, con vn fiume non grade, che tien l’ifteflo nome Is, qual entra nell’Eufrate,e porta feco molti pezzi di bitume. e che quindi il detto bitume fi portaua in Babilonia. Confideration del nafcimento e [pekie de Bitumi , fatta da Moderni. Cav. 111. Lre cofe dette delbitume rifponde quel che li moderni i narrano de bitumi in varij luoghi di Europa generati . Di Corrade. Tra lacittà di Chiaramonte, & il caftello di Mon- ferrite in Aruernia, che dalla detta città è difcofto vn miglio, nel fi- ne della piana campeltre è vn colleeminente fecco e petrofo , con suolo nero. fuolochenereggia, dallacui radice fcaturifce vn fonte con acqua zicume fcatu non più che in altezza di tre dita.dall’iteffa foce fcorre anco il bitu- nie dda me,che nel principio nuota nell’acqua in guifa di oglio,ò di graffo: qua. qual noi diciamo effer Naphtha , che poi col fpazio di tempo s'in- {peffa in modo di colla, e fi fa tenace, fi che non fi tacca più di onde eraaccoftato, & all'hora è vero bitume, fimile à quel di cui Semira- s ; #60 fezza della terra, che puote eflér alimento del fuoco: & inoltre dalla fua fodezza caufatagli dall’onde del marc. onde può caufarfi,che ri- tenuto il caldo fi aumenti. oltre che debbiamo ftimare , che detto pacfe abondi di concauità fotterranee, nelle quali il calor fi raccol- ga,c conferui. percioche le marine contrade tutte generalmente fo- no più di concauità abondanti, che le mediterranee, e lontane dal mare. e quantunque nelle dette concauità penetri l’acqua,non per queto il fuoco fi {penge: percioche veggiamo tal effer la condition Bitume acce- del bitume, che accefo quantunque fia affufo di acqua, non perciò IAA fi fmorza il fuoco. Dunque il bitume liquido per l'interno calor na della terra, ò fpontaneamente perle proprie vie ftilla , e {corre nel zo delbitume. mare:ouero il mare dilauando le vene feco lo riporta: ò per l'abon- danza dell'altro bitume,che corinuamente fuccede,vien fuora,oue dal marc fi condenfa & apprende.ma di quefto riftretto dal freddo, fe ne appartano le parti fottili & ogliofe,che cleuate nella fuperficie dell'acquaa guifa di oglio nelle tranquillità del mare , moltevolte fi fono vifte correre in queftiliti : tenendo la reftante materia più grofla il fondo: come nelle materie ftillate per delcenfo,veggiamo Paragone del l'oglio {opranatarall’acqua,& il fecciofo e sroflo reftar di fotto l’ac- pi qua. Tal maniera di bitume vifcofa e lenta,che diciamo efler il fuc Succinocra- cino crudo , eflendo pochi anni fono fatto precipizio di vna parte do. di monte nel noftro lito de Sudini, per corrodimento farto dall’ac- qua fi ritrouaua più abondanteméte,che altre volte: forfe per alcun aprimento di vena caufato da detta ruina. mentre dunque il fucci-. no è così liquido,non è marauiglia fe vi simpieghino diuerfe fpe-. Animali che zie de vermi, mofche,zenzare, e fimili, che allettati dal foaue halito Ar Di vi vanno ,ò che nelle concauità fotterranee fuffocate da qualche 49 “agra eflalatione vi cafcano,e vi s'inuolgono. è anco alla ragion con- fentaneo, che in tal canali non folo il bitume vada per l’infime’lo- ro parti, vfcendo da vna fola fcaturigine; ma che fudando per tutto, reftino LIBRO DECIMOQOVARTO. 409 reftino le faccie di dette concauità tutte di Bitume inonte , cueli detti animali volatili e repenti fi attacchino. lagenerazion dequa- «erimaletti li animali fi puote ftimare anco farli nell’ifteffe concauità fotter- ‘i ranee abondanti di humere, e di caldo. Hor come veggiamo pata l’oglio artificial del Succino con la lunghezza del tempo farfi più groffo, &infpellirfimn confiftenza di Bitume liquido s fatta effala- zion delle parti fottilt : così diciamo il puriffimo e trafparentifsimo Succino generarfi dalli grofsi vapori del Bitume folleuati in alto . e come fono più differenze nel petroleo , così diciamo effer più diffe- renze nel Succino dipendenti dalla varia confiltenza della materia, e dalla varia condizion del calore : oltre che puote efler ò con inter- vento , ò fenzainteruento di fiamma: equelta, ò più 6 men pura. vien dunqueil Succino e chiaro, c puro, fe vfcendo liquido, quan- chiarezza del to primas'incontri nell'acqua chiara, e fredda, chel congeli. e dal- Ii ses Ja calda può imbianchirfi,percioche mentre bolla con acqua ne di- = pone le parti fordide & ignee. onde il roffo diuien bianco, & 1] nero pafla in purpureo, in ruffo,in aureo,e finalmente in colorcri fiallino.àqual coloretanto piu fi accofterà, quanto più lungamente fia con fortile & abondante vaporealleflo e purgato. Talcommu- Comparazion tazion di colore manifeftamente fi vede nell'allefamento fatto dall' se “siena arte, percioche fe ftilliamo.la Naphtha nera, ò l'oglio del Succino , Siillata. prima da nero in aureo:e dopo di ciò da aureo paflano in biaco:eco si fa Naphtha come l’oglio del Succino, fono di tre maniere. l’oglio Tre Spezie di UR S > > ogli artificiali nero è puzzolento per la mefcolanza delle'parti terreftri bruftolate, (5) puccinodif e fomiglia all'hora al Bitume liquido, quantunque fia l’oglio più ferenti nelco fluido, e di confiftenza poco diuerfa dall’oglio di lino è tal è quel loreet odore. che cauiamo per diftillazion defcenforia. Il fecondo di color ruf- fo è dioro ; fi caua per ritorta molto più del detto fottile: e di fa- pore, e diodor più fuaue. quefto anco è del tutto trafparente , oue il già primo detto appena nell’opaco hauea alquanto di trafparen- za purpurea. Il terzo oglio di color bianco fi diftilla per bagno: faf- fi dall'uno e l’altro delli detti, rifufaui acqua,e diftillato con folleua zione. &è detto terzo oglio più degli altri tutti fottile,dioperazion virtà dell’'o- eccelléte ad aprirl’oppilationi del corpo,vtile all’epilefsia,paralifia, glio del fucci vertigine,&al calcolo così della vefica come de reni. diqueli detti 755 fpezie di tregeni d'oglio di Succino rifpondono alla Naphtha, e tanto più fe Nepbiba cor fiano vecchi, efia fatta rifoluzion delle parti ignee: percioche il pe- Aa troleo bianco;come è quel che (caturifce in Meiano,è miglior delli i, | RIN IHR Mm non Bia nchezza del fuccino onde pronen ED Parti trafpa- renti non toc- cate dal fale , Succino di va riaconfiftéza, Succino bian co rariffime volte ritro- uarfi nelle ca ue ,enonmai fenz'acqua. Succino tocco dal caldo fi an neriyce. 410 SODIELE HIST.!\NATVRALE non bianchi, più odorofo, e de parti più fottili. il nero, che rende odordi bitume, è groflo, e puzzolento, come è la Naphrha di Bul- gara, ilruffo ètra li dui detri mezano, ralèquel che prouiene da Monrecelfo,di cui feriue Bellonio.e fi comeil petroleo rufto, 6 gial lo macerato nell'acqua di fal bruciato, dibattendofi fi fà bianco,e pi liail color di latte: così è verifimile. che la più pura e fottil par- gliail color di latte; così è veri c,che la piùpura; e p te del bitume purgara dalla falfezza del mare ne diuenva bianca. D ilche anco diciamo auuenir nel Succino, che è fpezie di Bitume denfo, fe lungo tempo dimori nel mare, eche datal dimoranza la fua (uftanza pigli efquifita cottura. Echeil Succino bianco tal fia dal molto tempo, e dalla vecchiaia ; pofliamo argomentar dalla fua leggerezza e fragilità, accompagnate dararità de parti, comeche fiacorpo corrofo dalla {ulfizza del mare:e perciò anco è men facileà ritrouarfi. ma che in vna iftefla maffa fiano altre parti più bian- che, & altre più trafparenti, ne è caufa forfe la diueria conf.ttéza del la materia: in cui métre fia liquida, il.falfo mefchiatoui, apporta al- le parti bianchezza. reftando trafparenti quelle, che per la vifcofi= tà non intromeitono il fale. è perchele parti di fultanza più grof- fa più prefto fi apprendano, & apprefe vengano dalia falfezza com- prefa cotrofe & imbianchite, e le più trafparenti più tardifiap- prendano, non fi vnifcano col mare, nè riceuano in fe la falfez: za,facendolirefiftenza la propria vifcofità. dunque il più trafpa- rente è di parti più fortili, più denfo, e più compatto. & il bianco è più raro e più frale. nè vaa fol volta crè venuta in' mano vna iftef- fa mafla di Succino patte'indurita, e parte liquida , di.cui la liqui- da fia ftata gonfia de [pitti viftofi lucidiffima, ela denfa più olcu- ra e perofa, & inchinante al bianco. Quefta varietà auwiene, ò ell'iftefla fcaturigine, fata mefcolanza delle parti grofle: con le fottili, mentre ilcaldo inalza col bollore le parti groffe:.ò che le materie vengano da varie vene, e fi confondano onde ne fon cau- fati le nubi, & altre imagini nella confiftenza del Suécino . E’ dun- que cofarariflima, che’) Succino biancofiritroui nelle caue: per» cioche non piglia imprefsione detta futtanza dalla falfezza grof- fa della terra: &èraroritrouar l'altre fpezie de Bitumi trafparen- ti,comeche perlo più quelti vengono toccate dal fuoco. e perciò fe veggiamo il Succino ritrowatfi fotterra, vi fi ritroua infieme l'ac- qua,chereprime la violenza del caldo. fivedeanco con fperien= za, chel Succino dalla fola eflalazion calda , quantunque fenza fiamma LIBRO DECIMOQVARTO! dati fiamma fi annerifce, equafi che per l’arte fi conuerte in Gagate . Dunque generalmente conchiudiamo, che li fughi bituminofi, quanto fono più neri , han più patito dal caldo violento, c'ha con- fumatole parti aeree & ogliofe:e che quanto più bruciati fiano,tan to più fiano anco partecipi della codizion fulfurea , de quali faccia- mo la feguente ordinazione. Nel primo grado fi colloca il carbon Graduazion foilile,fuftanza ignobiliffima tra licorpi bituminofi,e perciò no ri- 4 corpi Bi- ceuuto in vfo medicinale. li fabri, che groffaméte lauorano il ferro, Sea &ilrame, fe ne feruono in vece decarboni. ma coloro, che lauora- le. no oprefottili fchifano di oprarlo: percioche cò la fua graflezza in- fetta il ferro, e'lrende fragile. fi feruono dell'ifteffo à cuocere le vi- uande coloro, à qualimancan legna: e fene feruono anco è fcal- dar le ftanze d'inuerno à modo di ftufa, &à cuocere la calce ; fiam- mollifce pefto,e mefchiato con oglio:e fe ne feruono gli agricultori adinongerele vitiperammazzarli vermi, che le rodonogli occhi. fono di detti carboni due fpezie , gli leggieri e rari, che {pelo nuo- ca foffile tano nell'acqua, chiamati da Theophrafto terreni: eli duri egre- © “9 ui chiamati petrofi. tutti nondimeno generalmente fono di mate- ria affattogroffa, e terreftre bruciata , fiche fia confumato l’aerco. e quello che vi refta è reliquia tutto di graffezza fulfuréa ,e di odor sufanza del cattiuo & acuto. c par che nella generazion di detto corpo, non f0- carbon foltile. lo fiaconcorfo l’halito caldo e fecco, mal'ifteffo fuoco fotterraneo così in Mifena nel famofo monte de carboni due miglia emezo Ce varie de difcofto da Zuicca caftello , ritrouano fpeflo la vena de carboni che eta brucia. Cauafi anco trala villa di Culma, & il Caftellotto de Fal- coni, dal colle detto Ardente, perche già vntempo bruciò. Caua- fianco in molte parti di Alemagna: nella Scotia, nel Genoefato , &inSamo ifola de Greci. In quefto genofipoffono locarle pie- vietre crufto treCruftofe, deferitte da Galeno, che riportò egli feco dalle colli- /e di Galeno. nechecircondano il Mar morto, onde fi raccoglie il Bitume detto Giudaico. e poffiamo indi anco ftimare, che le acque calde, che dal profondo di dette colline prouengono , rafchiando la fuftan- za bituminofa che incontrano ; feco la portino nel lago oue fan capo. Nel fecondogrado collocarei il geno bituminofo di più fu- rerra mpe ftanza friabile , qual'è la terra chiamata Pharmacite & Ampelite, l#e/ecodogra 3 » ® i " A 004 che Diofcoride dice effernera, e rifplendereà modo de carboni di pezzo; e che fifende inaffole,efi liquefà con oglio. Nelterzo grado Pifefphalto. . collochiamo il Piffafphaltho nome compofto di pece edi bitume, ‘ zogrado. Mm 2 non Deforizzion: del Piffa{pba! to: del Bello- MO. pet DELL'HIST. NATVRALE non perche fiamiftora dell'vnoedell’altro;ma per quanto ftimo dall'odor commune. quefto diccil Bellonio ritrouarfi preflo Ragu fa,cchefiadopra all'impegolamento de vafcelli pertutto i mediter ranco; one fia penuria dell'altra pece, chiamato da efli forro l'ifteflo nomedipece fecca; & adoprato con la pece. liquida. Bellonio . I Pifafphalcho è di afpetto torrido e feccore fi potrebbe atlomiglia real Gagate,fe né miacafle della lucidezza, propriaal Gagate & al bi: tume. perloche fivendein Venezia ammaffaro in zolle srandi per . molto bafio prezzo:e perche è fecco molto,e non hà da fe la lentez- Cedria fi tem pra col Piffa- Jphalbo . . Piffafpbaltho fecondo il Bel lopio,fempli- ce mineray è l’ifteffo chela Mummia degli sfAAVADI, è Gagate în che fia differente dal Piffafphal tho,e dal car- bon foffile. R_efiduo del la diftillazio- ne del Succi- no 4 za conueniente all'yfo; filiquefà con graffo ò con oglio, è cofaaltra fimile. Coloro dunque, che di Afiaportano in Europala Cedria, fi feruono dell’otre per portarla; perche è materia molto liqui- da. & bollendo derta Cedria col Piffafphaltho, ne fanno miftu- ra molto vtile nell’vfo d’impegolar le naui: percioche fupplifce allatenacità della pece , anzi l’auanza in tal vlo. Vendefi fotto no- medi Afphaltho., comecheilriconofcano per Afphaltho ò Bitu- imc: quantunque vi fia molta diuerfità nel prezzo . fe dunque fia di moltanerezza, e rifplenda nellamolta pulitezza delle rotture , e fe fregato con dita facilmente fi rompain poluc; e fia diodorgraue, &caccoftato alla fiamma facilmente fi accenda; faràquefto.ilvero Afphaltho. ma itPiffafphaltho è nel nero del cinerizio partecipes nonhà negrezza allegra, fregato con ditafirompe in grumi, enon hacosì odor potente.Sono ingannati alcuni chel] Piflafphalrho fuf- {e cofa copolta dipecee bitume; percioche veggiamo il Piflafphal- cho efler femplice minceta. &èl’ifteflo chela Mamia nominata da . gli Arabi. ciò dicoperche la Mumia;che è in vfo de moderni non è femplice A{phalcho,macadauero coferuato.Sin quì col Bell.Segue 11Garbellio. Siè dunque nel terzogrado delgeno Bituminofo po- flo nomalamente il Pifafphaltho. manelquarto:grado collocare- mo il Gagatefuperiore al Piflafphalcho nell’eflér più nero;e più du-. ro. èfuperiore al Carbon follile per effer più denfo;; più fodo,, eige- nerato damriglior liga dell'humidocol fecco:percioche piglia con- fiftenza n6 da calor violento, mada calor moderato dell’effalazion fecca,da cui di mano in mano è codéfato l’humorbgliofo: ondefat to paragone, mi parla materia del Gagarc efler fimile alla fultanza, cherifiede nell'acqua, métre fi diftilla l'ogho diSuccino , qual vien infieme à rafpefsirli perla rifoluzion della paste fottile &ogliofa. e fifànero con fplendore, imitando nel colore e confiftenzala pece. ! che LIBRO DECIMOOVARTO: ij che fè l'iftefa materia per giufto grado di freddo s'induriffe ; doue- refsimo'ftimar che fe ne gencrafle il Gagate. Già ho detto, che vna materia del tutto alla detta fimile firitroua nel noftro lito. qual fe piaccia chiamarla ò fuccino crudo , ò Piffafphaltho, io non voglio in ciò contraftare. Dico bene, che non è diodorfoaue,nè di colore trafparenza come il fuccino. ma purpureggia nel nero, e contiene piùgraflezza del Gagate,e maneggiato fi ammollifce in guifa di pe ce. ma per poco freddo c'habbia ritorna nella confiftenza di prima. Del Gagate habbiamo da Galeno, che fia pietra nera, che accofta- Nafcimento ta al fuoco rendeodorfimile al bitume. ritrouafi come Diofcoride “ Se840- afferma, nel fiume detto Gange di Lycia, onde ne tiene ilnome. Cauafi appo li popoli Seduni in Francia. Cauaficome dice Solino in Bertagna, e nella ditione di Leodio ,& Aquifgrano. Della pie- Pietra Thra- tra Thracia, defcritta da Euace Mauro, che accefa renda odor di bi- ‘** tumecon acutezza diodortale, che niuna fpezie di animali, e di ferpenti pofla patirla, debbiamo ftimare 6 che fia l’iftefla col Ga- gate, ò dell'ifteflo geno, madi foftanza alquanto più grofla, non ri- trouandofi nel Gagatetanto fetore. Dice Nicandro, che fe la Thra- Proprietà del cia accefa fi bagni di acqua, maggiormente fi accende , e che s'ella la Thcacia ac fi bagna di oglio fi {penga. Rimò Agricola, che la pietra Obfidiana ‘°° de antichi fuffe fpezie di Gagate, comeche era di color nerifsimo lucido , erendea l'ombra dell’imagini : maPlinio la numerò tra le fpezie de vetri. perloche non lariponiamo nell’ordinazion noftra . Lagemma detta Samothracia leggiera, e fenza pefo, & in quefto pa samorbracia riallegno,comePlinio deferiue, è fpezie di Gagate pulito. fi poflo- Sono fo- no ancora ridurre all'ifteffo geno l’Antachate gemma, che brucia- nof taodora di mirrha. fimilmente lagemma Aromatite, che nafcein arie fpezie Arabia, & in Perfia di Egitto. cla Myrrhite, che come riferifce Pli- n nio, fregata da odor di nardo: e la pietra Catochite di Corfica, che za bituminofa fitien la mano foprapofta à guifa digomma. e la detta Lipari graf- fa sche attacca allemano , e fuffumigata caccia le ferpi. Dunque generalmente le dette gemme e pietre tutte perlo più fono confi- Che, tutte le ftenza di bitume ma con mefcolanza di altri fughi forterranei. Mpa folo il fuccino fi ftima effere di femplice foftanza bituminofa. tra fefàzaol Sin qui il Geebellio Medico del nafcimento del fuccino , e general- "© ee Gia mente delli bitumi, & altre confiftenze al geno del bitume ap- ’ partenenti. Bitume nel li- to marino» Mm 3 Ofler- PA Si “alia © DELL’HIST. NATVRALE O/feruationi del Bellonio, nel nafcimento delta Napbiha fpeXie di Bitume . Cai vi L ragionamento di cui aggiungeremo alcune offeruationi £ % del nafermento della Napheha del Bellonio. Nel Regno di Napoli nell’Apruzzo oltre Lanciano, oue anco è caua di fale , nafce come habbiamo ofleruato il bitume liquido, fimile alla cedria, di Bitumelizu color nero. vien fuori fpontancamére da terra, alquanto più duro e So da groflo che’ petroleo nero:ritiene l’odor di Naphtha,e fi può ben di re,chefia vna grafezza di terra. dicefi che ne nafca abondantemen- te in Gotthia,& in Saxonia preflo il caftello Bochdorfen, cue neon gono le carrecte, e fe ne feruono nellelucerne, & alla fcabbia de Gitume nelli quadiupedi. Il bitume che prowien nelli fonti alle volte vien tanto A ra groflo, che par limo. qual mentre nuota nell'acqua è molle, ma ca- Sindurifce. uato poco dopo fifà duro, in guifadi pece fecca. anzi quel che è Bitume liqui- del tutto liquido, lungamente ftando nel vale s'infpellilce, Nello La A ftagno di Samofata città di Comagene, corre il bitume dal monte Carpatho,che liquido fi cuoce in vafe dirame o di ferro, perinfpef firfi. e perche nel cuocerfi facilmente occorre di appicciarfi, fi {pen- Bitwne liqui ge la fiamma, fopraponendoui panni dilino bagnati. è diuerfo il bi AR, rume liquido dalla Naphtha, percioche la Naphrha nè per vec- chiaia, né per fuoco s'indurifce, ma fempre fi conferua liquida . Digpo reno Hanno falfamente flimato alcuni, che la Naphtha non proueniffe SAAS tra 10 Iralia, mache bifognaua hauerla di Babilonia. percioche quan- lia anco. — tiqueprouégain Babilonia, ondeanco fi haue il bitume,che dicia- mo Afphaltho e Piffafphaltho:non è perciò che non nafca in Italia, Auuentafi alla Naphtha Italiana preftamente il fuoco, ma non hà perciò fuoco nel fuo fonte, come fi narra di vn fonte degli Ecbata- Fonte di niin Babilonia, chemandi fuori continuamente fiamma. e chepo So co oltre dell’iftefla bocca fia tanta Naphtha, che faccia palude ... manda fiam- Fiora daremo breue ragguaglio della Naphtha, che fcaturifcè in ep Italia, A’meparche ben fia ftatachiamata la Naphtha colamento poidel bicia di bitume: percioche fe confideramo il fuo odore non fi ritroua do- 256, u fa, che più apertamente renda odor di bitume. e nel luogo oue ia- fas bianca, e (CE Ta Napheha tale odore fi fente. La Ruta nafce in vn fonte fotto nera, il more Celfo.vi è vn’altro fonte preflo il cafal di Meiano, onde fca- turifce la bianca. & il terzo fonte onde efce la Naphrha nera, più dell'altre LIBRO DECIMOQOVARTO. 415 dell’altre vile nel Vico Agliefe. mefchiano gli huomini del paefe le tre dette maniere di Naphtha,e così mefchiate le vendono, e perciò non fi hanno nella femplicità che elle nafcono. la Naphtha che fca- Napheha di turifce feto il Monzibito difcofto da Modena miglia 13, è di prez MORE zo più caro che la Naphtha di Salfa, che èturbida e nera. perloche fi rappre di vende mefchiata l’vna co l'altra. ma quefta fraude è delli mercadan- S4farorbida, ti,enon de padroni. Seguendo dunquela Naphtha del Monzibito peferizzion c'habbiamo detto effer miglior dell’altre. la terra d’intorno ue na- i: a) fce è di condizion tenaciflima, e bagnata tien impediti coloro che uphrba. vi paflano. è di color bianchiccio, e foda, conueniente à farne mat- Terra fra toni,& ogni forte de vafi alla rota. Dicono che l’inuenzione di dete fiori, tc oglio fufle occafionata da vn porco, che inuolutandofi in va fan- go che viera, ritornato à cafa per l’odorche feco portò, diede occa- fion dicercare detto inuolutamento oue fufle ftato: e ritrouando nellalacuna oglio che nuotaua, cominciaron prima di adoprarlo naphiba che nelle lucerne, e dopo per l'eccellenza dell’odore, e la marauigliofa vuota nella la proprietà di rapire il fuoco, venne in più prezzo,c cominciò a man do guifa darfifuori. Sono nella valle fotto larocca di Monzibito due altre scatuiginedì fcaturigini di detto oglio rufo difcofto miglia fei dal cafal di Saflo- Noa RE lo, oue è vnagrotta, & vn rio preffo dellagrotta. e già da principio so, i fcaturiual'oglio daterraconl'acqua: macon molta fatica poco fe neraccoglieua . dopo facendouififolla profonda circa due braccia rofa fatta calandoin baffo lafcaturigine,che prima andauain su, ne auuenne Pe” AA CANI RR ig che con facilità l’oglio fi raccogliefte,e fi celsò di cauar oltre. la {ca- CORRERE turigine di detto oglio è daterra nella fua confiftenza pietrofa, e vie ne in ducceiliti gionti, dequali quelche è a deltra caccia l’acqua a poco à poco. e quelche è è finiftra dà è goccia à goccia l’oglio: dun- que dì p dì,ò almenodi terzo in terzo;fi raccoglie. e raccolto che fia _. fene caua fuori l’acqua; ilche fe non fifaceffe, riempita la grotta fi era otturarebbe l'eflito dell’oglio. raccogliefene per ciafcun giorno co- dalle foffè do penfando l’eftate con l’inuerno circa oncie 30.ma l’eftate fcaturifce MERE, molto più ampiamente dell’inuerno . fono le bande c la volta della glio. grotta di fabrica, accioche la terra graffa del colle rimollita dalle ao piogge, e dalle neui non venga giù. l’acqua che con l'oglio diftilla Voglio alquan è chiara, lucida, & alquanto falfa. fono anco altre piccole fcaturioi- s0fafa. iin detto coll li dieltate fol 3 Ich . Il Oglio no vien niin e, quali dieltate folamente danno qualche particella fida fefef di oglio,l’inuerno niéte.in fommanofi vede detto oglio puramen- fo,ma fempre te venir fuori, ma fempre mefchiato con l'acqua, à cui fopra nuota. To n ; acqua a cut ment«oe Sopra nuota. 416 DELL’HIST. NATVRALE mentre dunque vogliono raccoglierlo, battendo l'acqua cò fcope, l’oglio in vn cantone fi riftringe,8 indi con cucchiare fi piglia.nell' Pozzi obliqui altre fcaturigini hanno fatto pozzi obliqui profondi da pafli diece. ei ilche ad elli è ftato facile per haver ritrovato tofo molle: onde mi marauiglio come fia dal volgo chiamato petroleo,nafcendo da ma- Perche fia teria molle:ma ftimo che ciò fia auuenuto,perche il primo che furi n rrouato fu dalla caua fatta in pietra. qual tana petrofa è in vna valle, rifce non da Che affaccia à mezo ciornotra due montetti,e fi chiama il fonte an- pietra, tico. Quefte fcaturigini fono preffo il cafal detto Marauiglia,difco- fto da Bologna circa miglia trenta,e featurifce il giorno circa oncie fei. Nè fu dagli antichi conofciuta altra maniera de petroglio. già ho detto chel bianco fi mefchia col roffo, e che ambi fi raccolgono nel paefe di Modena à Monzibito.e quefto fi fà da paefani.mali tra- ficatori adulterano l'vno e l'alero,col petroglio nero,che fi raccoglie Pozzi che di iN Salfa. tiene Salfa quefto nome dal fale che iui fi cuoce, e vi fono no il petroglio pozzi profondi fino è ducento braccia,con qual profondità fi giun- Ge del ge alla fcaturigine dell’acqua falfa.percioche sì profondo cauamen- | to non tanto è ftato fatto perla vtilità dell’oglio, quanto perlo fale: fendol'oglio più di vil prezzo di quel che portarebbe la {pefa. dun- que nel fuo profondo e métreha l'acqua al baffo,dàtant'oglio l’efta Pozzi profon te quanto l’inuerno, ma quando non fifà il falecome auuiene à tem difi rempono po di mefle,ò quando mancan le legne,all'hora l’acqua auanza l'al- Peo: rezzadelpozzo, e fcorrendo à modo di rio fuori del pozzo non dà modo di rio. Oglio. fono dunque molti pozzi: & è l’acqua molto più falfa dell’ac- car #* qua di mare,& il fale anco di molto maggior potenza, & acrimonia leo dò falemot del marino. e perche quiui fono molti pozzi, tradi effi quello che sur acuto manda maggior copia di Naphtha giunge à ducento braccia. fono CATO molti di detta villa, cheraccolgono il petroleo imbeuerandoneli velli di lana,che poi premono.Già ho detto;che tutto l'oglio di det- to cafale è nero. Hora accioche meglio s'intéda la natura del petro- glio,narrarò l'ordine che fitiene nel far delli pozzi.Cauatalaterraà véti braccia,fiviene ad vna pietra molle,che chiaman Ghiaftro,oue cominciano è ritrouarfi le forgenze diacqua falfa. fin qui ficaua con zappe, ma procedendo più à fondo di mano in mano fi ritro- ua fondo più duro fin che fi venga alla (caturigine della Naphtha, c'ho detto efler nera. in detti pozzi tutti fi fente l’odor graue di bitu- me,equato maggior quantità di acqua fe ne caua, tanto anco fi rac- coglie maggior copia di Naphtha. & è auuenuto alle volte, che dal pozzo LIBRO/DECIMO‘Q!VARTO. | 417 pozzo vecchio fi fiano cauate l’elta da libre venti di N Napheha: quan tunque non fiainciò mifura certa. vero è, che quatro più calda e piu feccaè l’eftare, maggiorèla copia della Naphcha. enelli freddi & inuerno, allevolte niente fe ne raccoglie. Ma bifognaauuertire, che eMedo tanto rapace il petroglio di | fuoco, non é lecito portar lumealcuno in detti pozzi. & è auuenuto, che ilo vn minifiro riconofcer la fcaturigine dell’oglio, vicalocon lume dentro di vna lanternaben turata, evi ida allicurarfi dell’accendimen- to del fuoco, ma l'effalazion dell'oglio penetrandoui perle fotrilif- fime fiflure,concepè ilfuocoye violenza, fiche à guifa dibombarda cacciò detro minifiro nell'aria, con iltauolato che [opra ftaua, e con altri quattro c he neltauolato erano, quali tutti morirono.erainnan zi di coftui calato vn ‘altro nelpozzo,che per quato fopraftaua all’ac: qua fi bruftolò tutto, ma ilidetto non morì. durò iì fuoco pochifsi- mo tempo, ma fù la percotla ranto violenta, che gli habitarori della villa atcerriti; ftimado efler venuto.vn fatale eccidio, lafciato quato inc fuggirno tutti. Non difsimilcofa è quel che Herodoto: Pericoli gra- ni del fuoco. fcriue de ISINA della Naphthai in.Perfia, Her. In Statimo ca- Pozzi in Per ftellodella:Cifsiaè vn pozzo ; che dà tre differenze di cofe, dico bi- tume, fale, & oglio. ficaual'acquacon lacicogna, TA che. tiene nello (tremo del fuo braccio vn'otra in vece di fecchio.,, e l'ac- quatfi rifornidein vnacifterna, equindii in altre lacune, oue fiappar- tano l’oglio; il fale, el bitume. | nu Della Naphtba Wamersé Gabi di effa con l'altre > ge. = P. ALLE © ‘Bellonio. sa di: î A Naphtha biancafi aaigie neltenimento di Parma in Me: È iano;dilcofto daParma miglio diece,da Salfa diece: ue ne fo- notrefcatarigini poco difcofto dalle cafe du lavilla, edalle tre tut- te appena {Wne rsccolgeno da fei in otto oncie: percioche g roccia molto fottilmente , e con maggior quantità di acqua, paragonata è et) all l'oglio che fcaturifce al monte Celfo,d à Salfa.e coloro che fopra- {tanno àèalferaizio han cercato medo, che l’acqua hauefle efsito nelle parti bafle,e con ciò chel luogo, che contien l’ acqua tufle fem pre ripieno,efopranuotafle |’ oglio: onde in ciafcun giorno,ò alme- no nel tefzo, fi raccogliefle. ilraccoglion dunque bimendo] acqua con [cope, Guk l'oglio fi riftrivoa i in vn’angolo , ofde lo cauano. que- fia che danno oglio, bitume, e fale. scaturigini di Napheha bià ca în Meiano fcarfe, vengo no con molta ACQUA è 418. DELL’HIST. NATVRALE Naphiba biî quefl'oglio come è più bianco degli altri,così ancoè di fuftanza più E e fottile, e diodor migliore. ftilla piùampiamente l’eftate: e più di Vi (7 3 " h Ù ld ecco tempo fecco,che piouofo:più di tempo fereno,che di nuuolofo,co- P e\ . . Sereno. me anco la Naphtha Modanefe. Dunquele già dette tre fpezie di ra Naphtha fono in Italia: de quali la nera è più groffa della rufa, e la più grofa. rufadella bianca: male due vltime fono tanto liquide, che non tra- e Tana paflano la groflezza dell’acqua. Ja nera nonbrucia nella lucerna, fe caftanno ne- nOn fi cuopre bene il lucisno, che altrimente facendo fiaccende- le) la grofezza rebbe tutta. perloche anco fi aftengono di porla nelle lucerne + dell’acqua. - x 5 (ii me. :b IA il prezzo della nera è baflo perl’abondanza che ne è. la bianca fuol conferuarfi per vfo de pittori. larufa; e la nera fi mefchia da circu- latori per farne dimoftratione,e dar marauiglia al volgo:percioche intingendo il coltello in efle, vi appiccian fuoco , e gocciando da alto riceuono le goccie accefe nella parte interna della mano fen, Oglio Bulga- za nocumento,ilche dà molta marauiglia alla plebe. L’oglio Bulga= 4 che cofa rino non è dalla Naphtha in apparenza; e. nell’accendimento diffi» (A E ; 9%, a e mile. maftimo che fia fattizio di Ginepro. alcuni contrafanno la Naphtha con acqua putridae fetida. qualingano molto và attorno: . mailconofcimento di taltruffaè facile : perciochela vera Naphtha fubito concepeil fuoco, ilche nonfala contrafatta. DeterminaXione e conchiufione dell'autore fopra il foggetto propofto de 'Bitumi. © Cap. visi... Aut Vesto habbiamo del nafcimentode Bitumi dagli anti-. dn chi,onde noi parte conchiudendo,e parte corrigendo, da- Differenze da remo fineà detto trattato. Diciamo dunque,che le dif- confiderari. ferenze de Bitumi confiftono,ò nella fottigliezza e graffezza,ò nel- ni dn di Ja purità & impurità, è nella temperata cottura e bruciamento : on- ‘ deanco feguono l'odore e la trafparenza. perloche come nelle graf- Ragie di al- fezze e ragie dialberi veggiamo venir pure, e di color chiaro quel- beri pigliano N { nerezza dal : ) gi i î fuoco, debbiamo ftimare nelle graflezze minerali quelle che fono. gene- Ragie chenon rare da moderata concozzione, e prouengon fenza violenza di fuo- atifcono dal : ,. i i e c0,efler chiare. e d'incontro efler nere quelle dalla fumofità &cac- . . È - E hi i È è. chiare. —’cendimentopiglianotintura,comenella pece graffezza di alberi co tidianamente ofleruiamo. per qual iftefla caufa auuiene, che le ne- refiano dagrauezza diodore accompagnate; le chiare,gialle,e bian, che leche fpontaneamente e fenza violenza di fuoco vengon fuori:così , 2 *% LIBRO: DECIMOQVARTO. 419 che fiano di odor fuaue e grato, dunque la Naphtha bianca ha mi- glior odor dell'altre, perche non ha patito accendimento, parte di- 12fuoco conta fefa dalla molta acqua con cui vien fuori,e parte dal luogo one non MAImaS DROTE. è prefenzialmente il fuoco . la nera havc odorgraue perla maggior imprefsione del fuoco, e bruciamento onde anco ne è più dell’al- tre fpefla. diciamo inoltre, chele fuccolenze e graffezze fotterrance fottili,fono paragonate alle grofle,come aunienenella cedria alla pe cese come generalmere nelle eftrattioni delle fuftize ogliofe e graf- fe la prima ftillazione alla feconda. la Naphtha dunque écorrifpon dente al primo fudor acqueo , come èla cedria: il Bitume propria- Gradi di ne- ‘mente detto alla fuccolenza confiftente, comeè l’iftefla pece . Ho- rezza e inci- ra delle fuftanze tocche dal fuoco e tinte di nero , fi preferifce e l'vnaall’altra fecondo illucido &ofcuro. Dico dunque chele lu- cide hanno e maggior purità; e maggior vnion delle parti,ma non già di confeguenza hanno maggior nerezza; percioche il fuoco nelle fue operationi,e nello primo bruciamento, fuffumiga;e porta il color nero: e ciò più manifeftaméte cue rittoua humorofità graf- fa ,etifolubile in fumo: maconfumato del tutto l'humore reftail ‘corpo bianco. perloche quantunque accettiamo che la nerezza ven ga dalfuoco, diciamo che ciò fia nella prima fua operazione:in que fto dunque diffentiamo dal Goebellio, dicendogli che’l colore fia ‘più'ò:men nero ; fecondo chela materia fia più 0 mentoccata dal Perche alcu fuoco.e noi diciamo il color nero efleropra di fuoco,che ciò fà nel ada pr ti proprio foggetto,fino ad vn certo termine; dopo delche non più ac cide , & 4l- crelcerli, ma diminuirfi la nerezza affermiamo. Et il Bitume Giu- 700%. daicoefler di maggior nerezzae lucidezza, per eflermenì bruciato e men diminuito di humore: come nella pece n0 del tutto fecca veg= splendidez- giamo maggior lucidezza, che nell’altre,che fono intieramente fec 22 LR, chieicle vernici che fu li ferri, ò fu'l rame fi danno,ficonofcono efler È A intieraméte fecche,fe habbian perfo lo fplendore.Sono dunque al- cuniBitumi men degli altri fplendidi perlomaggiordifleccamen #6 chan patito; oltredi ciò habbiamo detto; che la purità della fu- ftanza;& il maggiorligamento;& vnion della materia apporti fple- A didezza. e perciò la gemma Oblidiana confiftenza bituminofa; c0+ Sl yaros del meèmolftraremo, è più del Carbon fofsile :e più del Gagate lucida . la fufarza. dique nelle cole dette diffentiamo dal Garbellio. ma opponiamo a Piinioin quelch'egli difle non'eflerla Naphrha vtilein vfo dime- 1rchesingan Hicina,fendo che quelta e per confenfo de antichi medici,c per c6- * Plinio. QUI fenfo q20 QDELL’HIST. NATVRALE. fenfo de moderni,è di vlo grande in ciò. & inoltre diciamo non cf- fer cofe diuerfe,come egli fi perfuade,la Naphtha, e l'oglio che egli sulu’ Ual, ; } : i R 2 doi del Ge narra tra le fpezie de Bitumi , ma vna cola iltefla. $&opponiamo al Goebellio in quel che egli affermala fpezie natiua di Afphaltho di Apollonia hauer odor mifto dipece e Bitume, percioche manife- ftamente la {perienza elaragione ci moftrano altrimente . fi po- Diofeoride fo trebbe nell’ifteffo riprender Diofcoride.fe non confideriamo tal Bi I dicrro tume già dato alle naui, &all'hora non farebbe più femplice Bitu- me,ma mefcolanza di Bitume e pece liquida. può dunque ftare,che vesgendo Diofcoride l’impegolamento delle naui effer di tale odo- re: habbia conceputo opinione del Piflafphaltho, come di cofa femplice, ilche non è: percioche l’impegolamento è fuftanza còpo- pifafphalebo Ba di Afphaltho e pece liquida. onde ne viene il nome di Piffafphal nuftura di pe ho compolto di pece e bitume. e perciò anco veggiamo il natural Lo °ì da Galeno,e da gli huomini de noftri tempi non etfer chiamato Pif- fernai li cada fa{phaltho,ma femplicemente Afphaltho. qual nome ifteflo fi dà al “ol Giudaico. quantunque il Giudaico perla nobiltà fua fia molto più conueniente in vfo de medici, e pittori, che col Bitume adombra- nolecarni. fùil Piflafphaltho miftura di pece liquida e Bitumein vfo de Egizzij per conferuazion de cadaueri, perloche hauendo no- Mumia de no me di Mumia appode Saraceni, & Arabi ne vengono intefi à tempi Fi cenno i ca noftri fottonome di Mumiali cadaueri coferuati,introdotti.e mol- fernaio, toftimati in vfo di medicina. Vfarono ancora gliantichi condire alcuni di detti cadaueri con Balfamo, Mirrha, e Zaftrano, oltre del le varie forti de femi, edi herbe odorofe, come è noftri tempi vfa- no nelli cadaueri de Prencipi: precedendo fempre la conditura fat- tacol geno faligno,dico ò di fale,o nitro,ò vitriolo,nel che fi fà clez- zione del minerale , che fia di condizione più fecco ; e non fa- cilmente fi fciolga dall’humor dell’aria, ma il nitro fpezialmente piuchegli altri fi ima: che confumando,e colliquando le carnila- ° chel corpo fcial’oflae pelle. Hora ritornando alla conditura del Piffafphaltho balfamato, e è di confeguenza , che il cadauero conferuato per tal conditura, fia Siae Meno nelle virtù diuerfo dal Pifflafphalcho . fendo che oltre del Piffafphal- uerfoinnirtà tho vi èil condimento del fale,e del nitro, &il fugo inf(pefsito del di Pifpba corpo ifteffo. Etopponiamo al Garbellio, che riprenda l’Agricola de Arabo. Nellagemma Obfidianascome che non fia confiftenza Bituminofa, Error del Ge mavetro. percioche veggiamo commemorarfi da Plinio lagemma bella nella gé si } a ba aa ma Obfidianz Obfidiana, & il vetro Obfidiano , che imita detta snai diremo unque LIBRO DECIMOGVARIO. ds dunque la gemma Obfidiana effere il Ciauaccio de noftri tem- pi, riceuuto in varijornamenti, ò applicato alle velti, ò da fe ftef- fo adopiato in corone, &.in piccole figure. Quefto à noi è por- tato di Galizia, a cui molto fimili fono li vetri fatti perimitarla.. Ma ritornando al Succino , altrimente chiamato elettro , e da no- ftriambra gialla. affermiamo conli detti efler fpezie bitumino- fa trafparente , per lo più di odor grato fuftumigata : ilche le vie- ne perla moderata concozzione, fatta dal calor fotterraneo, fen- za accendimento. accettiamo ancora col Goebellio molte del- Alcunielettri le bianche efler men delle gialletrafparenti: percioche general- ai de mente habbiamo altroue detto, ogni corpotrafparente diuenir Aeolti clet- bianco, mentre perda la continuità, come fan l’acqua, e mol- tri bidchitra tifughi nella fpiuma, e come fà il vetro pefto : e'lcorno rafchia- a leglial to . ma diciamo inoltre efferui il Succino bianco, c quafi fen- tr, contro il za colore, di fomma denfità, e trafparentiflimo. tale è quello Gab. «che dall’Indie occidentali ci fi porta fotto nome di Anime. ‘Sono dunque delli Succini, altri poco ò niente trafparenti : al- tri molto trafparenti con chiarezza quafi aquea inchinante al co- loraureo, il bianco è più del giallo puro, di maggiortrafparenza, Trafpareaze ‘edi più fuaueodore: quantunque e l’vno,e l’altro puri fiano e fere- ga ‘ni: proporzionalmente tra di fe, di quel che veggiamo del Sol me- ridiano paragonato al Sol nafcente : de quali l'’vn vifto per mi- .nor copia di vapore, è nella fomma chiarezza: l’altro nell'aria baf- fa efuliginofa fi vede di color aurco e giallo. In quefto dunque -tipugnamo al Goebellio , che egli Po. il bianco men trafpa- «rente, c più porofo :ilche habbiamo detto auuenir folamente nel- la-fpezie di Succino , cheè bianco perla porofità, e lauatura del- l’onde marine. e diciamo anco efler proporzionalmente , come proporzio- è il chiarifsimo .Succino al giallo; così la Naphtha bianca alla nada dela ruffa. & affermiamo inoltre, contro il parer de molti, che la o bianca per. vecchiaia pafli in ruffa. e l’vna ; e l’altra lungamen- Napbeha con te cotte paffarnella nera, & indi ingroffarfi in Bitume liquido, Are come ne habbiamo farto fperienza : quantunque di molta co- Tiquido. pia pochiffimo Bitume refti.. Hora ritornando al Succino, che eo prouien nell'Europa. nafce per quanto n'habbiamo notizia nel- sio li fcogli del mar Germanico ; onde poi nelle rempefte di ma- succino one re viene negli liti marini, hot più in vna, hor più in vn'altra parte, 74% fecondo che li venti fiano Orientali, ouero Occidentali. fi pe- Sini i Nn {ca ‘£LL ‘’DELL’'HIST. NAFEVR ALE succino come (ca da pacfani con reti è guifa di pefce. il rempo di pefcarlo è Sipefehi. dopo le tempefte di mare; celati che fiano lr venti, Sil mar ftia ancorain qualche turbolenza. adòpranfià pefcarlo pertiche ; che nelle punte faccian'furche : e nelle furche fi attaccan le piccole re- ti. ritrouafi alle volte fenza pefcatfi, buttato dalle onde neglili- ti ericouerto dalle arene, ondefi cava. ritrouafi alle volte mol- Piante che fi le, maper lo più duro. fopra nafce molte volte al Succino dentro la atea a mare vn'herba di effigie fimile al pulegio , che infieme col Suc- Mi cino fi pefca. 8callevolte piccoli arbofcelli , che dal Succino fi nu- | trifcono attaccati ad cflo ferniza radici, come il vifchio fà negli alberi. di quelti altri fono fimili ‘al budo: altri alla quercia, di lunghezza divn piedei imcirca di odor: ‘grane, di pefce. Stimaro- Sela Canfora NO altumii ‘tra quali èl? Agwieola, che la Canfora fuftanza odora- fia Spezie di ta fublimabile, & accendibile, di effigie fimile èbianchiflima ce- Haug ra,fia fpezie di Biturivei e fultanza (stilnzinea argomentando: ‘chè fufle minerale, perche fublimana:e che fufle fpezie di Bitume,, perche brutiana dentro l'acqua, come fa la Naphtha. ma :con- Che la (anfo- tro dell’Agricola fono ele iftorie, che dagli Arabi ne habbia- ranonfiafe- mo. quali” tutti di confenfo affermano efler lachryma e licor di ni albero: e la fede de moderni, c'han paffato nell'Indie, che han cola. © viftodetta (uftanzarifudata dalli legni. oltre cheritrouiamo ap- po noi herbe, che nell'odore ad.effa fifconfanno . così vedia- mo efter la Stechade: così l’herba chiamata da noftri Canfora, Argomento fpezic di Abrotano . nè è argomento neceflario, che le fuftan- della fubli- ze fubl imabil li fiano rttinefaliz e’generate deritrò il corpo del- e 207 Ja terra: già che fappiamo anco folleuarfie gli humori, e le fu- i ftanze aride, che dalle piante firaccolgono. e le fuligini , che da varie fpezie de fufimenti habbiarto, fono fuftanza fubli. x; Korn mata . néil (tare accefo dentro l'acqua è argomento di Lu momento: già che poffiamo non meno con le qua non è ba- fpezie di pece far l’iftelo. Della Canfora fante. dunque & altre nature, che appar-: rengono alle piante netratta»: remo nel proprio luogo. Hora feguiamo lc. virtù medicina- lidelli Bi- tumi, . Log Pepi: Virtò è pi LIBRO DECIMOQOVARTO, 423 VUtrit medicimali delli Bitumi, Cap. ix Diofcoride, ‘ . A Naphthaè vtile alle albugini, & alle fuffufion degli Sedili” ma generalmente ogni (pezie di Bitume fpenge le flemmo- ni, conglutina, rifolue, e mollifica. gioua alle prefocationi, e rilaf- famenti della matrice,comunque applicato 6 odorato, ò fartone fu mento foprefuffumigato il mal caduco , non altrimente che fa la pietra Gagate.prouoca li meltrui beuuto cò vino e caftorio: & è vti- le alle tofsi inuecchiate, alli ftrerti di petto;alle difficultà del fiatare: alli morfi dalle ferpi: alle fciatiche, e dolori di cofte. daffi in pilole alli fufsi c'hanno occafione dal'ventricello.beuuto con aceto rifol- ucli grumi del fangue.'gioua rifolutocon il licor dell’orgiata,òcon altro criftiero conueniente , alle difenterie . fuffumigato è vtile alli catarri. mitiga li dolori de denti impiaftratoli d'intorno, ferma li peli delle palpebre:pofto col ftecco,vngefi caldo mefcolato con fari na di orzo,cera,e nitro alli dolori delle podagre e giùture,& a gli le targici.Il Pilafphalcho fa gli effetti che la pecee bitume mefchiato. Ii Succino e fpezialmente il bianco,dice il Goebellio, è vtile contro la pefte,e contro ogni fpezie di veleno: è medicamento vtile al cuo- re,e conferifce a fcacciar li fuoitremori:perloche gli antichi lo me- {chiarono negli lettouarij di Gemme. giouzalle pietredereni, &à coloro che patifcono difficultà' di vrinare. confeffano le donne di non conofcere rimedio più eccellente àfacilitaril parto. riftagna il fluflo di fangue, e ridondanza delli meftrui. & è prefentanco rime- dio alli catarri,e diftillationi di capo. appefo al collo e fuffumigato giouaà gli mali delle fauci. reftitui(ce la matrice rilaffata.fortifica le vifcere, & altre parti del corpo . raffrenail vomito, che prouiene da debolezza del ventricello.è lodato da Aezio beuuto alla diffenteria. Dice Marcello Empirico,che fia vtile alla pafsion del core,che chia ma egli Salaflazione, fe cotto nell'acqua vi fi lafci,e dell’acqua fi pi- glino dueoncie nello fpazio ditre giorni. ilche egli afferifce efler così medicamento vtile è glihuomini, come à quadrupedi . fuole farfi fumento all’i&teritia del Succino bianco: alche arico fi dà trito nel vino, e fpezialmente fe prouenga da oppilazione. Delle confi- ftenze nel geno Bituminofo{, proucengono nel Regno parte d'Italia oue fiamo. Il Gagatein Calabria. Il Bitume liquido in Tocco ca» Nn 2 ftello Virtà medi- cinati della Naphtha. Vartà genera li delli Bitu- mi. Virtù medici nali del $uccì no. Luoghi del Re gno oue nafcò li Bitumi » 424 DELL’HIST. NATVRALE: ftello di Apruzzo : & in San Giouanni d’Incarrico caftello di Cam- pania: que fi raccoglie nelli fonti di acquà:con cui vien fuòri. rac- cogliefianco nella Vulturara caftello della Puglia montana, on- de ne fono {tati portati à noi fafsi vivi , dalle rime de quali , quan- runque feparati dal luoco natio, l’eftà ne rifuda il Bitume liquido. Del Petroleo chiaro n'habbiamo fcaturigine nel tenimento della noftra città, alle radicidi Vefeuo monte, in vn fcoglio pref fo terra, couerto dalla fuperficie dell’acqua. Quiui dunque nelle tranquillità del mare fi vede il Pe- troleo in color aureo à nuoto: ma perche non fono, come nelle fcaturigini me- ‘diterranee, fontioue fi ratten- ga, fi difperde nell'- onde mari- ù «NC. apatia RA DELL'HISTORIA n NATVRALE DI FERR AN TE TM:PERATO be LIBRO DECIMOQVINTO. Nel quale fi fa confiderazione delle fuftanze appartenenti algeno Metallico, — GChel folfo fia nelli termini della confiRenzia metallica. GAP. 1 È { LÀ Sa Ecve laconfiderazion del folfo ; e fuoi conge- 2a neri,dico l’orpimétoe fandaraca efsi anco graf- ica fezzediterra, madi maggior liga, e manifclta- mente pofù nel principio della confiltenza me- tallica: come dimoftrano e l'odore, e'l colore. delle fiamme, che rendono métre fono maneg- giate nel fuoco,affatto fimili alle fiamme rele da metalli. ecome procedendo alle altre efperienze dimoftrano le lo-. ro operazioni nelli corpi de metalli , e l’vnion che cò l’iftefli fanno. Perloche la confiderazion di dette minere fù dalli profeffori de me- talli con molta diligenza profeguita. Traquali perche habbiamo Gebro autor di molta dottrina, cominciaremo da quel che egli ne dice. Del folfo es orpimento di Gebro. AP, II, î I folfo è graflezza diterra infpeflita nella propria minera con. { temperata cottura fino alla fua giufta durezza e ficcità . ha dun- que il folfo confiftenza fimilare con forte liga di elementi : e per- Solfo di forte ciò, quantunque habbia graffezza, non fi può per diftillazione fepa liga. rare, e raccoglicrfi l’ogliofità fua, come facciamo nell’altre fuftan- ze grafle , e per l’ifteffa caufa non può calcinarfi fenza grande indu- ftria,e molta perdita della fuftanza fua. onde auuiene che delle par ticento, appena dopo la calcinazione ne reftino parti tre. e già fap- bio Nn 3 piamo, 426» DELL’HIST. NATVRALE piamo ; chenon può fiffarfi fe prima calcinato non fià, Quantutis que fi potrebbe accompagnar-con altri:minerali che ritardafier-la.. fua fuga,e chel difendeflero in.buena parte dal bruciamento. fi cal soifo quanto cina più facilmente accompashato; chefolo.-Coltero dunque che fisse pr vogliono feruirfi femplicemente del folfo per medicina di perfez- sa # rionarli metalli, allungano il magifterio à defperazione. ma Ie egli habbiail debito fuoc6pasno; e fradopri col debito magiltero: dà à ciafcun metallo il colore, &il pefo conueniente ; nel qual modo il pured e dà luftrote: ‘alerimente il corrompe e l’innegra. dunque ovni metallo acquifta péfo dal folfo , &ilrame ne piglia il color aurco, accompagnali con l’argentouino, e perfollimazione fene fà sclfo aiutata il cifabrio. tattilimierali fi calcinano facilmete col folfo;fuori che #n3%0% l'oro,e lo ftagno,ma l'oro più difficilmente:percioche quanto più il “©. metallo mancadihumore interno, tanto più facilmente col folfo fi solfa inbabile calcina;: E'ancolil folfò didifficilifsima foluzione; perciochenon alla foluzione partecipa molto della fuftaza falla;ma deli’ogliofa,di cui non è pro= solfofi fubli- prio fcioglierfiin humor acqueo. fi fublima, perche è di natura el mesall Da, falabile;e fpititale. accompagnato al rame dà ilcolor violato mara: oLori Cne ad . . : ’ . wa . il folfo °° uigliofo..& accompagnato all'argentouiuo, e cotto col proprio ar- orpiméo con tificio dà il color celeftino. Orpimento. L'orpimento è di fuftan: GILET af za fimile al folfo, criceue quali l’ifteffa diffinizion nell'opere chi- mice i in quefto diuerfo dal folfo, chel folfo dì la tintura rofla; & aurea molto più facilmente,che labianca & argétina.l’orpimen- to à contrario da più facilmente la bianca che larofla. il filamento! orpimento © dell'orpimento è fimile al filamento del folfo. e l'vno e l’altro fo-: Lollmtre i fi no migliori nelle loro operazioni fe fian fublimati dalle calci de liraito è metalli n i : Difcorfà dell'Autore nell'iflefo foegeito del folfo Capi si No 1, diciamo cheil folfo fiagraffezza di terra, di forte liga), a, clungacottura , concettrice del fuoco in fommo. perloche » è ia communevfo de intingerlicanapi, & altre fortide licigni nel solfo moltipli [olfo liquefatto, e farne conferua, per moltiplicar il fuoco quando da iuo del fuo bifogni, e communicarloall’altre materie. che dunque il folfo fia chel folfofia graflezza,ti proua dalla fua natura oleaginofa molto manifetta,men gr«ffzza» trefia tocco da fuocoll'ifteffo fi dimoftra dal {uo facile accendiméto; - Edella | LIBRO DECIMOQVINTO. 427 E della (ua forte ligatura ne pigliamo argométo., percioche nel fuo Union forte alleffamento non fifà feparazione della fotril graltezza dalla grofla, da en È, come auuiene nelle graflezze di animali,c dipiante,anzi nelle iftef- pf. fe graflezze terrene, c fpezie de Bitumi: ma tutto infieme nelle di- ftillazioni dò afcende, ò delcende. Quindidunque comprendiamo la forte liga della fuftanza del folfo; echo fi@principio di natura metallica il dimoftrano la fufione,lo {plendore,el'vnirfi con li me- ralli.liquefatto ferma,abbraccia,e fi vnifce con l'argento uiuo:e dal lalor meftolanza;fifublimail'cinabrio,materia de colori rubicon= diflima, e medicamento famofoin fuffumigio per difcacciar il mal verierco.Dimoftra l'iftefò lafuccefsion de minerali al principio ful Solfo princi- fureo;che alla natura metallica di grado'inigrado fiaccoliano. per- ca PE cioche il Pyrite venadi cui fi cuoce ilrame; poltaà fuoco brucia co lc fiamme di colore,&odoreaffatto fulfuree. L’Anumonio mine- ra congenerealle vene di argento; cui anco nella fplédidezza mol- to fomiglia,manifeltamente rende l'odore e fiame fulfuree.ll Piom boe toccato con mano, ebruciato rende odor fulfureo , l’ifteflo fa manifeltamente il Ferro,& ilRame. Dunquelidetti metalli indu- bitatamente dechinano all’imperfezzion del principio fulfureo di 00° condizion infiammabile efugitiva ‘ eche fia fublimabile leauuie- perche il fol- ne pereffer condenfato da eflalazione, che no habbia con la lunga foSeblimi. circolazione acquiftato la natura fifa de perfetti metalli. e che fia ac Perche ilfol- cendibile, ne è caufa perche non è condenfato da eflalazione aquea fofraccenda: come l'argéto uiuo, ma dall’aerea, e terrea digefta & vnitaall’acrea. efe vogliamo darluoco alla dottrina daParacellifti riccuuta,che nel Proportiona- lecofe compoftefianotre principi], quali egli dice efleril fulfureo, na Do ilmercuriale, el faliguo. & altri pigiranotre efler le femplicie pri- con l'aereo.” meconfiftenze, la fpiritale,l'aquea,e la terrea. che non fono dipen- Principio fali «denti daaltiicorpi , maglialtritutti da else; diremo, che nel fol- Sa fo preuaglia il principio aerco, nel mercurio l’acqueo, e nel fa- le il principio terreo. percioche fotto nome di fale, gli detti ri- ceuono la fuftanza vltima, che refta all’operazion del fuoco . come è la materia cinerea e vitrea, e più propriaméte il verro come nuda- to più degli altri corpi tutti che fappiamo, dal principio acquofo, edall'aereo: perloche pelto fi adopra cue habbiamo bifogno di molto diffeccamento.Si ripurga il folfo dalle feccie per fublimazio ne,ilche fatto dalla natura iftefia fi ha il folfo in glebe, compofto di dadilucidi, e fimili à gemme. quefto da Greci fu detto apyro; cioè lia non 428 DELL’HIST. NATVRALE::. non tocco da fuoco ; e dalli noftri per lavegetazione è detto vito 1° colore &al- e quantanquefi ritroui di melti e varij colori, il fuo proprio colo» an se è, ilgiallo chiaro e puro,ò che inchini alquanto al verde. glialeri delfolfo. colori molti che leauuengono fono permefcolanza; Ò accidente.i Sono anco al folfo proprie la lucidezza ; & alle volte la trafparenza.i Quellidunque che non fono lucidi nelfrangere, nè anco fi debbo-. no ftimare di (ultanza pura di folfo: come fono alcuni bianchi, &: altriméte colorati per mefcoliza di fortilifsime parti di terra.Il gial; lochiaro e puro, perlopiù è ditrafparenza partecipe. tal più che al- Solfodi stron tro delliconofciuti dainoi; è il viuo diStrongilo:ifala. qualeanco, ci dì ca. è di foftanza molto leggiera. Il Germanico di color ofcuroîe verdeg nizza. giante,è nel pefo molto più:greue; e quantunque manchi nella tra> fparenza,non perciò mancanella lucidezza;cifcintiliamento: e qua- fi fia di più condizion metallica, è molto ftimato da alcuni della profeflion chimica. queftaminera {peflo inchina alquanto al roffo.: Solfo,e bitu- Ritrouanfi alle volteilfolfo, &.il bitume ammaflati infieme jil- st che auviene vue occorra il paefe alla generazion dell’vno ; e dell’al- tro eflere idoneo. inoltre contiene il folfo nell’intrinfeco fuo l’alu- Suflanza alu- me,perloche mentre il folfo accefo eilala,reftano le reliquie alumi- minofa nel fo) nofe: & altri appartano l’alume dal folfo con bollirlo nell'vrina.. La: raccoglion anco per diftillazion di campana dal fumo del folfo; Licor filati: vno acutiflimo licore riceuuto molto in vfo di medicina, cue bifo= zio delfolfo. enimortificarverrucaò cofa fimile;con qual intenzion anco fiado» pra per reprimerele corrofioni de denti, impofto con bambaciain: fottil punta di fulo.ma quantunque fia il detto licore di tata poflan» za e violenza, non è perciò che temperato con altri licori abondan- temente non ne diuenga vtile nell’vfo interno : tanto che commo- diffimamente fi dà fino à fanciulli lattanti; mentre fono aggrauati dalumbrici , daltra infirmità vue gioui l’opra fua. della poflanza., dell’acuto vapore onde detto licor fi accoglie, ne poffiamo hauer ar gomento dal f(emplice odorato , per qual mezo moue fpefsi ftarnu- ti, raccolto ampiamente per bocca, prouoca il corpo è render coti- Poluora mili- DUO fputo di fléma. Dal folfo accompagnato con falnitro e carbon tare, dolce,così chiamano il carbone di fuftanza fottile,come è dalle ver gelle di falce,e di auellana, fi fà vna materia,che marauigliofamente fi rifolue in fubita fiamma e vento. li noftri lachiaman poluora: di Saette celesti GUI Îl veggono effetti ftupendi nell'vfo militare. e li fulgori celefti banno'odor di danno euidentiilimo odor di folfo, ur Del- | LIBRO DECIMOQOVINTO: 429 Dell'Orpimento. Cad. crisis ie Aut la condizion de metalli vicino,comela lucidezza e lo {plen dore proprio à metalli dimoftra, oltre che nelle fufioni dal corpo {uo fi fepara alquanto di fuftanza metallica . è dunque egli anco di prefta accenfione, erende fiamma & odor di folfo. rifolucfi al caldo orpimento fi potente tutto in fuftanza volatile e fugitiua, mandando nella fua ri- 9/f@Mein fi. foluzione odoralli fenfi molto più che il folfo ingrato e conturba- Lene Esa tiuo,e mamfeftamente corruttiuo delli (piriti animali. Il color dell’ Orpimento , comeanco della materia in cui effalandofi rifolue, è giallo quel che è di fuftanza più pura; fi fcioglie tutto in fogli fotti- lifsimi rifplendenti in-guifa di oro,eflcfsili,quafi che fuflero di fu- ftiza di cera.il men puro è glebofo,e partecipe di terreftreità. lique- fafsi al fuoco come fà il folfo,e fitrafmuta in colorrofio fimile alci « nabrio: come generalmente nelli corpi minerali fiofferua, che per’ opra del fuoco pafla l'vn di detti colori nell'altro. Adoprafi l'Orpi- Vo dell'orpi mento in.vfo dipittura à dar.ilgiallo,ma fi deuefugirche tocchi al- méro nella pit tri colori minerali,percioche toccando li mortifica. falli anco di ef3 1474. fo temprato con Indico ilverde; chechiaman camerato, hoggi in frequente vfo. Horaricorrendoallafua generazione, diciamo che orpimento fu manifeftamente fi vede l’Orpimento prouenir da (uperfluitàincon ferfirità ap- corte appartenenti alla generazion del metallo dell'Oro, delche il ferme {uo color aureo ne dà fegno , e la {perienza di coloro che ne hanno dell'oro. eftratto il detto metallo, perche dunque è condenfato dafuperflui- rà& effalazioni non venute à confiftenza fifla, fi {coglie quafi tutto dal fuoco in fumo denfo egiallo: da qual fumofità condenfata li chimici raccogliono il.realgare . cpercheè fuperfluirà della gene- razion del metallo dell’oto ; fe ne cauan reliquie di Oro, delche ol- tre la fperiéza de moderni, n’habbiamola reltimoniaza de antichi. DiPlin. Vi è oltre delli mezi detti, vn'altro di far l’oro,& èdall’Orpi mefito, quefto fi caua in vfo de pittori in Soria,oue fi troua nella {u- prema corteccia della terra,di color di oro, fragile à modo di pietra fpecchiata! Dall'Orpimento era venuto in fperanza, Caio Principe 050 cara aniido d -Il'oro: perloche ordinò che.fe ne cuocefle gran quantità: & dall’orpimen inuero ne caud oro eccellente, ma pocoà pari della fpefa, onde re- iù ftandone in perdita non fù mai più chitentaffe tale imprefa. cla — Arfenico, A L Solfo è profsimo di natura l'Orpimento, alquanto più al- 430 _.DELL’HIST. NATVRALE .! +. @Arfenico,e Sandaraca, >» Cap. -v. Auc, "V l'Orpimento da Greci detto Arfenico.con qual nome hoggi noi chiamamo il corpo fatto per fublimazione dall’Orpiméra: Pit diquefta colignificazion de nomi non auveduto Plinio tratta dell’- etna " Arfenico,e della Sandaraca , come di cofe dall’Orpimento diuerfe, dice dunque della Sandaraca. La Sandaraca fitroua nelleminere di ‘oro,e diargento,migliore quanto più rofleggi,e quanto habbia più grauc odore, e fia di fuftanza più pura e più frale, ha virtì nella mer dicina di nettare , fermare, fcalfare, e rodere. E dell’Arfenico . L’Arfenico è dell’ifteffa materia, l'ottimo quel che imita molto il color di oro. quel che inchina al color della Sandaraca è peggiore, cuui vn terzo geno mefchiato dell’vno,e l'altro, e fono li due vlrimi fcagliofi : ilprimo più fecco, econ fortili difcorfidi vene,. Auc, orpimento e E noi diciamo,che la differenza dell’Orpimento detto da Greci Ar- ia iNefa ni fenico e Sandaraca,è più tofto appartenéteà pittori,che di altro mo- Ranza. *. mento,effendo che per bteue alterazion di fuoco l’ifteffo Orpimen: to liquefatto pafla nel color rubicodo & in Sandaraca, ò dunque fia ciò fpontaneamente dalla natura, ò fia dell’arte, fi vede che fiano di vna ifteffa natura, habbiamo inoltre perle'addorre reftimonianze, éhe fiano nell'ordinazione appartenenti à metalli, e che dechinino all'imperfezzion del principiofugitiuo infiammabile. &èl'Orpi: mento in forma aurea di fcame dalla virtù vegetale. la Sandaraca in forma rubiconda di lacrima, dalla liquefazzione & alterazione da- rale dal calore accendente: ò che fia maggiore l'operazion del calo- reidallalunighezza del tempo ,:ò che fia maggior dalla intenfion di crufte ritro- grado » Ritrouanfi nelle foci delle fiamme forterranee in Pozzuoli ia alcune fertili crufte in color di rame roflo ,chemanifeftamente fo- fortervanei. NO dell'iftella fuftanza, e fi (ciolgono-in fumo denfo.e giallo pro- & prio al geno propolto 0° Realaro, © Car. vr. Ò 'L Realgateè cofadell'induftria humana, fatti per fublimazion | dall'Orpimento e Sandaraca, perloche ne viene infieme eflerdi: — partipiùfottili ; mengraffo,cmen combuftibile:'di fuftanza più denfa , lucido nel frangere, e molto più perniziofo alla vita de cor= pi ani LIBRO DECIMOQVINTO. 431 pianimali.rifoluefi molto più prontamente che l'Orpimento e San daraca in fumo dell’ifteflo colore. tiene hoggi il nome di rifagallo, colori del ri- altroue nella fua cofitenza di color giallo, che imita l’aracio: altro- /84%0- ue più chiaro e proffimo al biico,onde fa varij auuenimenti caufa- ti dalli gradi della fublimazione. Realgarecriftallino, Il Realgare realgare cri- detto criftallino fi (ublima fimilmente dall’Orpimento,che fia po- fano. fto à fuoco,con accompagnamento del fale, onde ne diuien biico. vengono nella fublimazione diuerfi auuenamenti, la prima di cru qunenameti fta bianca non trafparente , la feconda de trafparente fimilc à gem- #4r4 nel try) : . TEO e Do ma, ela terza fifile e Jaffa nel modo degli altri auvenamenti fil. 87° 04% fili:de quali habbiamo detto,che la lunghezza delle fibre fi aggua- glia all'altezza della vena.rifoluefi nella poflanza delcaldo,in fumo bianchifsimo , e liquefatto fi diftende in fila molto più tenaci del giallo. perde il Realgare criftallino col proceflo del tempo nelle parti contigue all'aria fuccefsiuamente la fua trafparenza, reftan- doli in quelle parti femplicemente la bianchezza,ilche habbiamo detto auuenir in altre (uftàze trafparéti, ò che refti tal parte fciolta, come fa in alcune fpezie de nitri, che fi rifoluono in (uftanza fimi- le a farina:0 che refti cotenente:come nelli vitriuolitralmutati altri in mify,altriin chalciti. fono in vfo.liRealgari a far correnti le fal- realgare uti- dature de gliargenti , fparfovi fuin polue: oltre che lc tingono in bianco. tiene detta faldatura in tre partiid’argento vna di ottone. Già ho detto cheliRealgari ritengono communemente ilmome di Arfenico, che primacera proprio dell'Orpimento ;il giallo di ri- fagallo, & il bianco di criftallino. Virtu medicinali dell'Orpimento e Sandaraca. — CAPI ver ORE “E E operazioni dell’Orpimento, parte dipendonodalla loro vir _; tt cauftica, parte dalla graffezza della fua {uftanza propria: ‘parte dalla natura folubile infumo & eflalazione: perche dunque l'Orpimento ha virtù cauftica gionta con la graflezza; è conuenien- orpimeto di- te alle liquefazzioni delle fuperfluità animali ; e proprio delli me- .dicamenti depilatorij.che fe più lungamente fi lafci fu'lluogo,ope ra contro la pelle, & inducel’efchara. In quefto modo dunque de- pila: e d'incontro temperata con ragia,& altri che a ciò.fanno, può ‘veftir de peli gli luoghi che per ridondanza REI ne I ono 432 DELL’HIST. NATVRALE virtà medici fono priui. l’ifteffo diciamo della Sandaraca. Diofc. La Sandaraca nali della fan co ragia guarifce l'alopecia.adopraficon pece à farcader l’vngie fca da brofe. Onta con oglio gioua a fcacciar li pidocchi:rifolue le nafcen ze incorporata con graffo: è medicina conueniente alle piaghe che vengono nel nafo, elabocca: e gioua con oglio rofato a tutte l’efi- ture. è vtile nell’itefo modoalle poftema del federe. dafli con vin melato à gliammarciti nelle parti fpiritali e fe ne fa fumento con ragia contro la toffe vecchia, pigliando con la bocca ilfumo per la «cauità di vna canna: lambita con mele fi dàcontro l'’afhma. chia- vintà medici rifcela voce con ragia. Rifagallo. Aut. IlRifagallo è di molto nali del rifa- maggior poffanza, perloche alcuni l’adoprano all’eftirpazion delli Ss cancti, ma bifognain ciò molta cautela, & moderata mifura; che non inducafebre: temperato compitamente con butiro e lunga- mente dimenato nel mortaro , diuien di operazion più moderata; onde fecondole occorrenze di tal contemperamento fi può ren- der vtilcà guarir molti mali del corpo,che altrimente non patifco- no afprezza de remedij. temprafi ancora con altri remedij benigni in fuffumigio: cue bifogni pertalviagiungere al male. Dell'Argento vino: .. Cap. vi. Argento ui” L già narrato principio fulfureo,opponeremo l’argéto viuo, ” Tag altro principio,& eftremità metallica, condenfata da eflala- a c|jalazion à È ° ho, 4 A zion vaporofa & aquea, e per confeguenza non infiammabile, e nò accendibile: nel che dal principio & eftremità fulfurea è diuerfo:; hanno nédimeno communemente l’imperfezzion della fuga, per efter cosil'yno come l’altro non peruenuto a perfetta filone, qual fivede nelli perfetti metalli, apportatali dalla purità della materia, e dalla lunga circolazione,e calor fufficiente.fe dunque confideria- ‘moilgraue pefo,lo fplendore,e la vnion che fà con gli altri meral- ld, manifeftamente riconofeeremo l'argento viuo come vn de Argento nino metalli + fisefclude nondimeno dal detto geno ; perche manca SC 7° dalla contenenza e dalla eftenfion propria de metalli. conuengono tell. * - dunque Fargento.viuo:col folfo nella fuga:perche l'vno e l’altro fo no da effalazion generati : e non fonovenuti alla debita fiffione. ‘Sonodifferenti, perche l’vno ha confiftenza da eflalazion fredda, & ‘aquea,non'infiammabile,che è l'argento viuo: l'altro da eflalazion Îeccaaccendibile,cheè il folfo. dunque negli metalli végono detti oso | principi] LIBR'O DECTMOQOVINTO. "433 ‘principij contemperati,reftando ilmetallodall’una e l’altra imper- yyersto con- fezzion rimoflo, non fluido &incontinente, fecondo laim perfez- teperaco dal- ‘Zion del principio aqueo : nè anco accendibile e fragile ,.fecondo Leftremità de laimperfezzion del principio fulfureo . in quelli dunque che fono Pa ‘nel colmo della perfezzione ; come è l'oro nelfommo, &appreflo Targento, vengono le virtù di: detti principijin tal viità, che fi co- : ‘nofce l’imperfezzion di ambi principij perfettamente effer dife- aseralli per- fal'vna dall'altraye ridotta alla propria mediocrità. dico la fuperflui ff - tà e fuga del principio aqueo fifla, e tante alla prouaftel fuoco dal ‘cotemperamento del principio fulfureo purgato dalla graflezza in- fiammiabile:e l’anfiammabilità del fulfureo toltagli dalcontempera mento dell’aqueo, fatta fottilifsima mefcolanza & vnione di detti eftremi dalla virtù del calor fotterraneo, conlafequeftrazion delle fuperfluità tutte,che le apportano imperfezzione. de gli altri metal- ,,,,;. imper li dunque che men perfetti fono , altri inchinano alla crudezza & fizzioni de humorofità dell’argento viuo, come è lo ftagno : altri all'imperfez "44% zion fulfurea,e confumiamento del fuoco, come è il ferro,e’lrame: mail piombo communemente inchina all'una el'altra imperfez- zione. pietanza | DE Lo Gb DV Assia Dell'Argento VINO.” 10 CAP rx. ‘'Gebro. » ARGENTO viuo dagliantichi chiamato Mercurio de me- talli, cacqua c'ha pigliato vifcofità melle vifcere dellaterra, compofizion fatta vnion di efla con le parti di.terra,di fuftanza fottile e bianca,di dilergenco colligamento forte c peruenuta'alle parti minime & vltime ; fiche’ l'humido ne vien contemperato: dal fecco; &il fecco dall'humido - egualmente : perloche facilmente correinqualfivoglia pianezza , dandoli corfo la propria aquofità.ma quantunque habbia detta hu ,,,.}, Larct midità vifcofa,nò perciofiattacca, per laficcitàche la contemipera, so siso nor fi é fonoftimati da alcuni cosìeffo come ilfolfo+miaterie de metalli, 4/%20chi ad al Attaccal'argento uino facilmére a tre dellimetalli;.dico al piombo, ia dip o allo ftagrio,8call'oro.attacca ancora all’argento,ma più difficilmete So l'argero ui, che alli tre detti.8rattacca al rame più difficilmente che all'argento: ve nino ma più difficilmente che à tuttiraliféerro ; anz1 non fenza.artificio . g/ alri mera! onde perueniamo alli fecretinaturali,che fial’argento utuo di natu ” rà amicabile,& vnibile alli metalli, cche puote efler mezo di perfez- zionarlije di communicartoro le tinture. Hora delli cinque metal. lidettineflunoeccetto loro.affonda nell’argento uivo,fifciolgono . celailina Oo nondi- 434 CDELL’HIST. NATVRALE: nondimeno con l'argento uivo,non folamente l’oro;ma lo ftagno, i piombo, l'argento, elrame: e confeguentemente fi vnitono con etto: cinde perla fottil vnione che fa l'oro con l'argento uiuo,è eflo Tinira dell: mezo di fopra indorar gli altri meralli. può filarfi,& è tintura di vi- SisF20 44» nace.&abondante roflore , (plendida; nèfi parte dalla liga mentre {lia nell’eierfuo. Queftodella natura di eflo argento uiuo, ne in- feynò Gebro. Hera perle minere e fuo nafcimento addurremo quel che n'habbiamo per ofleruazion d'altri, | ® i eHfinera dell'-Argentouino. . Cap. x. Matthiolo. TELLI monti d’Hidria difcofto da Gorizia circa miglia qua- ooo N ranta, fonolecaue di argento uiuo, la cui iminera rotieggia Dn nel nero, & è molto ponderofa, e fe ne cana l'argento uivo nel mo- Mido di doclie diremo. Sipettala minera e di effa pefta fiempiono vafiche cr arrelar habbianlabocca ftretta; leggiermente otrurata cò mufto arboreo. dal! fea mi dunquecommettendo vho per vno di detti vali che contenga la mi nera, nera,con altri di figura fimile, fiche la bocca del pieno fi vnifca con labocca del voto; filutino beneinfiemecon greta, e fi tabilifcono che il vafe vore ftia col fondo di fotto: & il pieno col fondo veifo il ciclo,già fecondodhabbiamo fuppofto,la minera'che è nel vafe fu- periore vien ritenuta dal mufco con cui habbiamo otturato la boc- ca.perloche fatto foco deratboni foprali fondi de vafiripieni,rifu- dala minera dell'argento uiuo ::chefuggendo ilcaldo cala nel vafe voto di fotto. quel che'èraccolto firipone in otre di corio, percio-. che malamente fipuoconferuare inaltri vafi,che ò di vetro, ò diter, Cinabrio mi* racotta inuetrata,Ritréuanfitra la dettaminera di argento uiuo al- ere cuni filoni di pietra roffaychechiaman cinabrio minerale, quelta è molto più abondantedi argento uino, che la femplice minera di, cui habbiamo ragionato; percioche.non folamente per virtù del. fuoco fe ne caccial’argento uiuo: ma fi veggono legoccie attacca», te:e fpeflo battendo conpiconi fi:(cuopronole fontanelle che man «Mali dico- dan l'argento vivorinqualche notabil quantità.Hora coloro che in. n ei dette cave trazagliano; perlo piùdiuengono tremolanti di manie, ue di argento di capo’, fendolicontaminare! dal'vapor:della minera le parti ani-. sio. mali, Dafli l'argento nio alle donne che difficilmente partori-, fo medicina Nd O le viali de je deil'argen- {cono , al pefo dininoferupolo, daflinon foloà gli huomini, ma, tom. —ancod fanciulli nelli pericoli grandi caufati da lumbrici.; pro-.. porzionando il pefo‘all’età , Quetto:ci lafcio fritto i MAGG DIO sa o delle Deferizzion dellaminera L'IBROADECIMODVINTO: © 435 lo delle minere, del raccoglimento, e della virtù dell'argento uiuo. È noi diciamo che per efler di natura vaporabile, poffa non folo rac Altra fepara coglierfi in vafi per diftillazion defcenforia ,ma anco per afcenfo. Rene ui dh, perloche alcuni ponédoli vafi pieni di detta minera al fuoco, fopra- da fia Der pongonoiciafcuno il capello: cue afcefa l’effalazione moffa dalla & è perafié minera, per virnì del fuoco , raffreddata fi raccoglie , e goccia per lo !°' nafo del cappello.altri in vece di detti vafi fanno vna ftanza à volto, Terza manie con alcune feneftrole nel principio del volto;onde firiccue la luce. PELO De nel circuito di detta {tanza di dentro fi fan fornelli, oue fi pongono per afcenfo. vafiripieni di minera,e fi lafcia à ciafcun fornello la bocca fatta nel muro della {tanza ,ondene viene il fornello aperto verfo difuori. racchiufa dunque ogni cofa con vetri, d altra pietra trafparente , & otturate ben lecommiflure, edrizzati dentro la ftanza molti rami dialbero verde; rinchiufa finalmente la porta della ftanza; fi dà fuo- co à detti fornelli : all'hora l'argento uiuo fciolto dal caldo eflala, e ritrouando la frefchezza delli rami, &11 volto del muro, ficonden-. faecalagiu.fafli a fine di ben raccorlo,il fuolo del fornello penden- teeconcauo verfo il mezo. altri foprapofto à fuoco il vafe che con- Quarto modo tiene laminera, danno sù di detta minerava fuolo di arena ò.cene- ere: lar re, e fopra pongono vn'altro vafe vacuo, commettendo bene le SA giunture. dunque eflalando dalla forza del caldo la minera, per ef- fer fciolta inhalito, haue il tranfito per detta arena ò cenere, ma ri- trovando il freddo del vafe voto; firaftredda; e congelato in goccie ricade nell'arena òcenere; onde firaccoglie.. El'argento uiuo per Proprietà del abondanza dell’humore, più d'ogni metallograue , eccettuandone lare? avo. l'oro, benche tutti gli altri pofti nell’argento uiuo nuotano in effo, l'oro và fondo. eperche ha con l'oro grandiflima conuenien- zasfiabbraccia e fi vnifcecon quello fufo. chiamafi la lor miftu- ra Amalgama: ediefla fi feruono per indorar li metalli; percio- che'inongendo di detta Amalgama la fuperficie del metallo , che uogliono, fiponelacofa indorata adun proporzionato calore di fuoco: cue l'argento uiuo eflala, e l'oro refta agglutinato alla fu- perficie della cofa . & è fufficiente rimedio l’aglio fregato {ul luogo cue vogliamo , d'impedirl’argento uiuo che non attacchi . (o) Adoprafi l'argento uiuo per l’iftefla amicitia , à raccoglier li ra- ranéri dioro ‘menti dell'oro e fepararli dalle brutture, tra quali fi ritrouan fpar- fifeperaro dal pr 3 sa ieig® è 5 5 Y e A : percioche per la detta amicizia, che ticn l'argento uiuo con .,, bi l’oro l’abbraccia e rattien'feco, rifutando le bruttezze tra quali è uo. Oo. z feparali Ùl 436 DELL’HIST. NATVRALE feparafi dipoil'argento uiuo dall’ororaccolto , mettendoli dentro borfadi corio laflo: vue l'argento vivo premuto rifuda per la poro- Humidità del {1rà del corio,l’oro refta dentro.fonole vene ue fi ritruoua l’argen- le uene dell’ar È , : 1 gento nino, e tO uio naturalmente humide, e la facciadella terra fopra di tal ve- del paefe oue ne 3 fuol vederfi veftita di verdure fterili. & è effo nelle qualità che e prima occorronoal fenfo, di condizion fredda: ha nondimeno nel fecreto qualità rodente & acuta, perloche rode e confumali metalli Virtù e pro- tutti. Adoprafi così tolto per bocca, come in vnguenti e medica- PrREAANE O menti eftrinfechi negli huomini, e nelli quadrupedi ad ammazzar Fufo medici Glianimali nafcenti che trauagliano il corpo. adoprafianco negli nale. vnguenti ad alcune efferare fpezie di fcabbia:oltre che è proprio ri- medio indifcacciarilcotagio venereo,d in fuffumigio,ò in vnguen ro, ò in qualunque altro modo adoprato. ma comunque fi adopri pene:rado li occulti meati del corpo concorre alle fauci e parti del- la bo ca vicine:oue moue fluffo & immoderata abodanza di faliua, anzi lungamente frequentato, ò altrimente adoprato fenza modoy: offende le radici de denti,& indebolifceli nerui,e tédini del corpo. eArgentofublimato,et Argento precipitato. Car. xt. Ass1dall'argento uiuo con l’accopagnamento del fale ammo niaco l'argéto fublimato:percioche pofti detti minerali in vafe come fifaccia di fublimazione a fuoco, fi fciolgono vnitaméte per la virtù del cal= l'argento fu- do in fumosefiattaccano alli pareti del'vafe,oues'ingroffano incru. blimato» — ftabiancaetra (parente: lacui groflezza è corrifpondente alla lun. ghezza delle fibre, che dimano in manofi allungano, fecondo che Proprietà me fe le fomminiftra l'alimento dal fumo.è l'argento fublimato di vir- pae Î ,, tùcorrofiua, e perciò perniziofo veneno à coloro chel tolgono pet mato. bocca. adoprafi da medici per efirpar le radici delle piaghe ribelli, moderato con buturo, ò altra materia che lenifca. adoprafil’iftef- fo per rompere la pelle one bifogni: e temprato fufficientemente con altri medicamenti à ciò idonei pertifoluere litumori,e fegna-. tamente quelli con l'humor de quali ha fympathia.Adopranlo gli orefici nel purificar & indolcir l'oro fufo, e perche meglio corra Argento pre Nelle forme vue fitragitta. Argento precipitato. Il precipitatofi fà cipitato come di argéto uiuo fciolto in acqua rodente, e pofcia condenfato al fuo {i faccia co,e cotto finche pigli di color rubicondo.chiamafi precipitato dal” fatto, perche fi condenfa nel fondo della boccia; è contrario delci- | nabrio, - LIBRO DECIMOOVINTO. 437 nabrio;e dell'argento fublimato; che piglian confifenza nelle par- tialte del vafe. la virtù del precipitato è di toglier (enza addolora- virtù medici mento la virulenza maligna dall’vIcere, alche fi applica in poluc:& rado - èfegnaramente famofo nelle piaghe del contagio venerco.dafli an- dara co perbocca al pefo di mezo ferupolo,e contemperato con altri an- tidoti per purgar il corpo dall'iftefla virulenza e contagio. altri, l’adoprano vanuerfalmente à morbi melancolici, come è in vfo la pietra armenia.fa la maggior parte della fua operazion per vomito. EL cinabrio minerale da Diofcoride detto Minio,vn ne na- comefi faccia [ce da fe fteflo, l’altro fi fa dall'arte. Quel che nafce da fe ftef i cinabrio. fo fiè detto che fia vena di argento uiuo. l’altro fi fa dall'arte per fu- blimazione: percioche meflchiando l'argento uiuo con tanta quan rità di folfo che rimenandolo infieme bafti a mortificarlo . la maf- fa fatra da ambi fi peftain polue, e fipone in vafi di fublimazione àfuoco: vue ilfumo che dal fondo del vafes'inalza attaccandofi al- li pareti del vafe comincia ad incruftarfi , e di mano in mano rice-. uendo nutrimento dal fumo , s'ingrofla fecondo che crefce la lun-. ghezza delle fibre. adoprato folo nelle pitture è dicolor carrico , V/vdel cina- ma può darfeli il color chiaro con l'accompagnamento del bianco. °°° haue anco altri accompagnamenti onde porra colori molto diuerfi,. ma per fe fteffo imita propriamente il color fanguigno, Adoprafi da medici in fuffumigi] per cacciar il mal venereo, I Dell'eAntimonio o fîbio, CAP. XII1, Aut, NEGviamo hora gradatamenteli minerali, che tando nell'im. | perfezzion di detti principij, non giungono al compimento metallico: nel qual numero èl’Antimonio . ritrouafil'antimonio csatimonio cotiguo alle vene di argento.e fenza vicinità di dette vene da fe ftef- ri a fo ancora. e fono di eflo due fpezie natiue, l'vna detta mafchio,che Prima fpezie fpezzato moftra la fuperficie afpra & arenofa, qual fcintilla nelle ciantimonip. granella: e rapprefenta alla vifta cumolo ammaflato di grofla lima- tura di ferro, l’altra detta femina,che percofla fi fpezza in crufte pia- seconda fpe- ne,& in dadi rilucéti nella fuperficie,1n guifa di ferro pulito.fu det- IS fede ta fpezie chiamata da Hippocrate, Tetragono, cioè quadrato , arefcle. Oo 3 cuui t] è 438 DELL’HIST. NATVRALE cuni la terza fpezie raccolta dall’arte, che fi fende in lunghe él pet modo degli altri corpi fiili, che pigliano accrefcimento da fubli- mazione,come fi è detto del fale ammoniaco e del cinabrio. racco=». Modo di’ glieli antimonio , ilchie nell’argento vivo molti fanno, polti due? die ag vafi d'incontro con le bocche lutate:Pvnde quali‘, che èil fuperio=. re, fia pieno dellavena pefta, eftia ftouerto all'aria: l'altro vacuo” ia si Dato o Aa al fondo del Vate pr su ftà nel- nni Virtù dell'an ‘col to per artet' CRAsBIIRE detto fenderfii in n fila, ia è fivo pilto € e timonio nell'- ufo metallico, PUTgAto dalle parti tertéRti, fifonde più VEitilmente Che li habian® matutti ceneralmente fifi perdono To [plendore, e divengono’ di colormeraccio. li crudi anto maneggiati imbrattano di color nero, e piombino. poftià fuoco mandano via eflalazione denfa e bian- ca, fimile nell’odore all’ orpimento, ima non ha perciò la oraflezza e e Liresa dell'orpimento. il fifile è di confiftenza molto fragile: nel che fi fomiglia al folfo:jdelcui odore rifpira manifeftamente ,quan- tunque freddo e non dono dafuoco. abbracciafi l’antimonio con’ l'argento e lo feparadall'oro nelle fufioni,ilche confente è quel che habbidtao detto cheegli fia proprio della minera di argento, eri- trouarfi gionto alle fue vene. fa liga anco col rame, e con lo fta- gno:perloche fi mette vna particella di effo nelle mifture delle cam. pane peraiutare il fuono.mertefene anco vna piccola patticella nel- le fufioni di ftagno , di cui vogliamo far vafi per darli il fuono ar- gentino. ih dardi Bionbks 82 aiutala fufione del ferro: perloche li fon disoni dibalie di ferro l’accompagnano col ferro aquefto fine. e li tragitratori de caratteri perl’iftefla caufa l'accompagnano pri-- ma colfstto e rame da fonderfi: e finalmente giungono lalor mi- ftura al piombo c'habbia qualche parte diftagno . è famofo l’anti- monio nel purgarl'oro dalle mifture di altri Taeratfi? e le altre fue. CRI impurità: &a tempi nolftri è ftato introdotto nella purgazione de cina, corpi humani, ridotto prima nelle fue calci, &afufion vitrea, e dato in piccola dofi. caccian li chimifti dall’antimonio preparato con l'aceto, vnatintura dicolor roffo, che chiaman: langue di an- ‘.timonio. È Vio LIBRO DECIMOQVINTO. 429 V/6 medicinale dell''Antimonio 0 Sibio , CAP. XIII. ©’ Diofc. O fiibioha virtà empiaftica: ftringe,raffredda,reprime l’efcre- fcenze delle carni, purgale fordidezze delle piaghe e le chiu-. de.efegnatamente è vtile nelle piaghe de gli occhi. ftagna inoltre il fluflo di fangue dellipannicelli del ceruello . fattone liniméto con graffo frefco non faleuarl’ampolle dalle cotture del fuoco, e guari- {ce quelle che già fon leuate, fattone vnguento con cera & alquan- to di cerufla. Bruciafi inuolto can pafta, e pofto fotto carboni vi- ui finche la pafta s'incarboni, &call'hora infogato fi fpenge in lat- te didonna. Regolo es oglio dello fibio. VICARI "L% Falloppia. Hiamasi regolodi Antimonio lafuafteffa materia y alter- Regolo che co namente fufa cinque ò fei volte e raffredata, dicuificaua /#/+- l'oglio che chiaman fangue diantimonio, rimedio eccellentiflimo 54rgue di an- alle piache maligneye.che ferpesgiano, Fafsi in quelto modo. pefto 71010» e/#0 P125 DEIR PeSs! si L'aiSL Ha QU ) pe vfo & appa- fottilmente che fia l’antimonio cò aceto ftillato,fi mette in vn pan- rato. no di feltro , e fi affonde di fopra dell’ifteffo aceto finche fi fciolga lo ftibio del tutto, e tracolando nel vafe difotto, niente ne refti nel feltro.all’hora fipone il licore raccolto in lambicco,e fe ne fa eflala- rel'humor tutto: refta nel fondo fuftanza rofla fimile è feccia. qual chiufain panno fi appende inluogo humidojfotto poftoli vafe ;. ue fciolto coli. . LI 0 r) Virtù dell'Antimonio nell'ufo del purgareo. CAP. xvi, Matthiolo. biz i cnr | o. Virtà dell'an 7° l'antimonio preparato etolto in vfo di purga, rimedio po- rimonzo prepa tentifsimo à molte infirmità grani e malancholice. dafsi al 40 nel pur- ui | 4 O fi 3 è y i(i | è li ° d ata mal caduco , alli fpafmi, lethargia , paralifia, e dolori colici. dalsi y;storia pri- contro le febri lunghe. Allaintelligenza delle cui operazioni co- ne l'ar- me medicamento nouaméte conofciuto, apportarò alcune hiltorie. ;; inerte Ad Andrea Gallo medico mio collega nel feruizio Imperiale,per le mor dicuore, varie fatiche fatte nelli viaggie ftudij, era foprauenuta vna graue # E:noi diciamo: chel'argento, quantunque nella fomma demetalli:fia' nel numero.de perferti.é, ilcheatgomentiamo e dalla licidezza3 e per non ifuanire nellefur, fionialfuoco;edallapocaribiginé che piglia. mancanondimeno, molto dallaperfezzion dell'oro. perloche quantunque maneggian: roimbratrimolto mendeglialerry non è perciò del tuto fuori da) imbrattamento, &alfuoco fenfibilmente patifce; e lo fplendoree, color {yo paragonato all'oro èdebole,nomaltrimente che la luce fi-} flefla del corpo della Luna;e:delle Comete paragonata alla luce deli, Sole. è merallo duro;più:che l’oro;e nom fiforide fenza infogamen-.) . to; percioche non ha:foprabondanza del principio mercuriale, 200) perloche LIBRO DECIMOOVINTO: "445 perloche anco non è priuo di fuono. lodafi nel geno fuo come più - N n 2 - puro quanto più fia flefsile,e trattabile ; accade {pelo che l'argento strauenamen firaueni,e fcaturifca dalle vene in forma di ramufcelli, e di ca pellice i to e forme che : Del Piombo. Gapyxrn. = *Geb. cn L piombo è corpo metallico, livido,terreftre,graue, fenza fuono, dipoca bianchezza,e molta liuidezza:che non fta nè à coppella, ne à cemento, molle che verfo ogni parte facilméte fi fende,e facil. Stperficial cò mente fenza infogarfi fi fonde. ftimarono alcuni poco intendenti Lone 10 dell'arte,che'] piombo fi confacefle c6 l’oro,e ciò dalla flefsilità, dal loro. non imputridirfi, e dall’efferfenza fuono. malaioro ffima è fal(a, percioche egli è molto dalla perfezzion lotano.Hà il piombo mol- to della foltanza terrena,e col dilauamero molta ne dipone, e palla - in ftagno. dalche conofciamo che lo ftagno fia più vicino alla per- fezzione.Dal piombo bruciato fi fail minio.e pofto fu l'odore dell’ aceto fe ne fa la cerufa:ferue. per far proua dell'argéto alla coppella. Aut. E noi diciamo che’l piombo manifeftamete più che altro me- tallo ritiene l’odor fulfurco, e più:ch’ogni altro metallo maneggia- to imbratta di nero,ondeegli è in v{o commune adtirarle linee ne-. re ful bianco. da quefto dunque conofciamo che fia metallo impu ro.e dalla mollezza,eftenfione,e velociflima fufione, che non afpet ta arroffimento, conofciamo che abondi della foftanza mercuriale naz cruda.dallafurdità ancora,e perche prefto fi cofuma,e pafla in calce Fezgioni del con molto perdimento della ua foftanza, conofciamo che nò hab piombo. bia fifsione, e che inchini all'imperfezzion dell’vno e l’altro princi pio.e quantunque nell’eftenfion facile fi fomiglia all'oro, nondime no non puoriccuerla nella firema fottigliezza ,ilche è proprio de metalli perfetti. & il molto pefo vien dalla foprabondanza della fo | ftanza mercuriale che in eflo è cruda:dalla quale ifteffa caufa no ef- a oe fendoegli porofo refifte allacorruzzion dell'humido,e percoflo n6 ,0mpa. ui rende fuono. l’odor del piombo fufo rende l'oro agre e frangibile. Dello Stagno. CAP. XXIII. Geb. O ftagno è corpo metallico, bianco con liuidezza,e non puro, _y mapartecipe alquanto dellaimperfezzion terreftre, di poco fuono,e che maneggiato piegadofi ftride: molle,che fi tende facil- seridor dello mente,e che fi fonde innanzi di arroflirfi.non ftà nè à coppella,né a Stagno. ! | Pp cemento. (4460 DELL'HIST. NATVRALE cemento. onde diciamo che lo ftagno internamente fi accolta alli corpi perfetti,che fono l'oroe l’argéto, ma molto più fi accolta all’ argento. imbianchifce gli altri corpi: perche dalla {ua gen crazion Stagno nd ren ha la bianchezza nell’intrinfeco.rope tutti li corpi,eccetro il piom- Di ito bo e l'oro purifsimo. fi attacca molto all'oro &all'argento,c non fe piombo. ne apparta facilmente. piglia anco la tintura dell'oro con molta lu- cidezza. s'indura, e fi purga dalle fuperfluirà più facilmente che'l piombo. Autore. Enoi diciamo che lo ftagno,che‘altrichiaman piombo bianco,fia nel numero de metallvimperfetti,e de molli, di miglior cftéfione,più duro,e più lucido che'l piombo, leggiero più degli altri metalli,e di fufion facile,che anticipa l’arrofsiméto:ftri- de nel piegarfi,e percoflo dà fuono. fi calcina facilmente, ma calci nato non facilmente fi riduce, pafando in corpo di fufion vitrea. Stagno nonfa n0 piglia facilmente rubigine , anzi difende gli altri imperfetti da E "#5 tal vitio,datoui fu: ilche chiamano flagnatura: per laqua! caufa n6 Ì molto tinge maneggiato,& è idoneo a vafi de cibi e beuande, per- cioche non dà con l'infezzion catriuo fapore.mefchiafi nelle fufio ni, e dirompe la neruofità degli altri metallt, e perconfequenzali rende più penetranti & attiadhaueritigreflo in ogni-meato,e con- Stagno accom cauità, facendogli tanto più fragili e fonori, quanto fia gionto in Aa maggior proporzione. ftimanfile qualità fue detteautenirli dalla Li vende fragi vicinanza ch'egli più de gli alri hà alla condizion vitrea. Il fuo fu- Li,e forori. —"moéftimato nociuifsimo al cerebro -&allinerui. dà all'odor dell rumedello fia : x | ai quo nociufi- ACETO la fuacerufla molto più cardi che fail piombo, e fi adopra con mo al cerebro {ale ammoniaco alli conglutinamenti del ferro, mentre peraltri @ alnersi» impedimenti non pofla darfegli il proprio confolidamento. Del Bifemuto. CAP. XXIIII. Qualità dl Y L bifemuto,cosi letto da Germani,è metallo di colore,e di pelo MIR mezano tra’ piombo e lo ftagno,ecosi dell'vno come dell'altro più duro e più fragile,e perciò di minor eftenfione.fondeficome li detti primache pigli arroffimento:& è di maggior fuono che lo fta Stagnatura eno. la {ua ftagnatura coferua il color al vino, e perciò fi dà all’iftef- aa fi vafi di ftagno. ritrouaficome dice l'Agricolae nelle proprie vene nare iluino. e molte volte nelle vene di argento:oue coloro che non fono verfa» se ti in diftinguerli, incontrandofi nel Bifemuto, il pigliano per ar- con l'argeno gentorozo. Non è confiderato da Chimici, ò per la fuararità,ò co- 1070» me fpezie fpuria e mifta. Del LIBRO DECIMOQOVINTO. 447 Del Rame. CAP. XxXxv. Gebro. L rame è metallo di color roffo co liuidezza:che fi fonde infoga- ro,e fi ftende battuto: e che nò ftà è proua nè di coppella, nè di ce meéro.moltra egli nell’intrinfeco inchinare al colore, & eflenza dell’ oro.e nello ftenderfi e fonderli fomiglia all'oro & all’argento, qua- fitral'vno e l’altro di effi mezano.confafli cò la tuzia,da cui fi tinge in color citrino.&e inferiore allo ftagno nel mancaméto,di pigliar liuidezza facilmente,e ruginirfi dalle cofe agri & acute. Del Rame. Aut. E noi diciamo il Rame efler metallo di confiftenza vicina alli metalli perfetti,nelche più fomiglia all’argento cheall’oro. è dun- que moderatamente duro. riceue fufione dopo l’arroftir(i,& innan zi l'imbianchirfi. ericeuc buona eftéfione. perloche nelcommune vfo filauora in fila &inbrattee: e quantunqueinciò ceda alli per- festi:foprauanza molto l'imperfetti così li molli come è 1] piombo, e lo ftagno,come il duro che è il ferro.inchina all'imperfezzion ful furea come moftra nel color delle famme, & all’imperfezzion del geno faligno,del chalcantho,e dell'alume,come moltra nella rubi- gine che dà fuori roccata dall’odor de fughi acerbi.e manifeRamen te nel fapore più d'ogni metallo rapprefenta l’ingratitudine di detti fughi: perloche veggiamo nell’iftefie minere di rame raccoglierli dette foltanze folubil:, hà nondimeno il rame mediocrità nellaim perfezzione appartenente d detti principij:perloche in fe fteflo refi ite molto al fuogo, &all’ingiuria deltempo, fe da alcuno inciden- te non fe gliprouochi la rubigine. hà il colorroflo perche n6 è nel fom-no della purità conueniente alla fulgidezza metallica:& in ciò imita la luce nella turbidezza della caligine.piglia dalla giallamina il color di oro per tutta la foftanza fua,e quelta perpetuamente con ferua, fe non fele tolga dalla violenza del fuoco perlonga e repet- ta fuftone.e nella detta tintura crefce di pefo.fa liga conueniente cò l'oro, e con l'argento. ritroviafi molte volte ftrauenato e puro nelle fue minere in ramufcelli,ò in forma di ftillicidio e di globuli.aiuta aconferuarlo dalla rubigine la (ua natural pellicciuola che piglia nella fufione , ò quella che da fe frefla piglia col tépo, fafli dal rame con la tintura della giallamina l’ottone,che imita il color di oro: & cou la liga dello ftagno il bronzo, dandofegli altre volte il quarto, ilche fi fa mentre fi voglia il metallo fonoro , altre volte l'ottauo mentre fi voglia in altri vi, & habile è refiftere alle percofle, c men fragile. Pps Del Tuzia fi colli» ga col rame, e lo tinge» Rame metal lo mediocre,fi ftende in fila e brattee, Rame patifce dall'odor del- le cofe acute. Giallamina tinge il rame, Ottenne, Bronzo. DELL'HIST. NATVRALE i Del Ferro. "L Ferro è corpo metallico, liuido, alq uanto participante di r6f- fo,dibianchezza non pura, duro che sinfoga, e non ha vera tu {trone: di molto fuono, e che fi tende bol martello! perloche eflenn do egli inhabile alla fufion vera, è malageuole à mefchiarfì com gli altri. che fe per aiuto di ibaicinafi Eoridà; fi vnifce con l’argen- toeconl’oro, enon fene apparta (asa molta induttrimi; Anitorei E noi diciamo chie il ferro il più duro de metalli, eftenfibilce ficfli le, di tardiflima fufione : qual non fi fa fe prima non imbianchifca, é v'intraue ehga è cran violenza di fuoco. ha fuono perla durezza; fi 448 CAP. > LP & TIASN Gebro. Ferro ba diffi cil fufivae . Ferro metallo che fr corroîm pe prontamen te e perde al fuoco. Y tilità del fer 70. Ammollimè- to e induri- mento del fer 5 ro. Fe; »ro fi fonde 23 ACC nia - di dell? antimonio, e dell’arfenico, quam: Virti dell'ac- ciaro. Fervi da quali fifalacciaro, € CONEO) è A eciaro fi fon de più facilmé | se del ferro . corrompe cinici e fa ruggine dall'humore e dall’ odor di cole {al fe, & acerbe.ilche formanifeltamenee piuc iche ogni altro metallo a Stcalcina facilmente al fuoco ,erilafla di mano inmanodle fcame? onde fi lanora con molta perdita della {ua foftanza . dal che fivede ch'egli inchina alla imperfezzion del fale e del'folfo fiffo,ce mabchi trelli mediocrità mercuriale;è è metallo attiflimo allefatighe delta+ Gliare e del percuotere.è perciò il più necefiario chefianell’ufo del A vita humana. s'indolcifeée fifa molto più ì trattabile e molleaffo- aro,e da fe telo raffredato fottole ceneri calde, s ‘indurifce molto f. “infos: ato fi pesga nell'acqua fredda,e molto più fe polto è fuoco fi nurrifca nelfumo dell'vagia di bue, ò di altre foftanze fimili:nel gual modo preparato taglia: gli aleri ferri. fondefi con l’aiuto dell» antimonio, ò dell “info ticons manediuien fragile. Dell'eAcciaro. Aut.” °Acciaro è fpezie di ferro eccellente.nelle operazioni, oue cer- ro chiamo di tagliare , di percuotere, e direlilierecon la durez- za, ilche egli fa perla pienetza di foltanza, e fodezza che tiene più de gli alert fe erri. qual virtu in parte egli hà dalla natura, Sin parte acquiftadi li‘arte. Dunque fieleegono li ferri che fiano pit purga- ti, fodi,e durtzefi riducono in do diacciaro dall'arte, percio sn au:rifce il ferro fcelto nel bagno di altri ferri fufi , per {pazio di molte hore,&indi cauato fi (pene iu ana ifima.da La triméto dunque fi riempifce di fuccolenza e perde l'impurirà: e dal freddo fi condenfa. onde anuiencance che l’acciaro pigli maggior poli tezza de gli altriferri;eclie più facilmente On c per con- feguenza non il renga dn le iero ne ell’infogamenti che follengo- nogli altri ferri. CAP. XXVII. DEL- 449 DELL HISTORIA NATVRALE DI FERRANTE IMPERATO LIBRO DECIMOSESTO. Nel quale generalmente fi tratta delle vene de metalli, e delle fuftanze che in effeficoncreano. Propofizion commune della trattaZion che bora fegue. CAP. 1. Egue la confiderazion delle cofe aggiunte alla fpe ® culazion de metalli. talè la confiderazion delle 4) venee minere, ondeli metalli fieftraggono; e le 4 varie vegetationi naturali , che nella contenenza (G Sy ) dell'iftelle vene prouengono:e negliartificiali ap A parati , le varie confiftenze generate dalli purga= menti, e dalle effalazioni, mofle da metalli nelle fufioni. Comin- ciaremo dunque dalla eftenfion delle vene nella confiftenza del corpo terreno . Dell'eftenfion delle vene nel corpo della terra. CAP enni I confiderano nella confiftenza delle vene, come negli altri corpi, tre mifure: dico lunghezza, larghezza, e groflezza: da quali fecondo che fono difpofte alla faccia del terreno, pigliano le as;fure confi- vene nome vario, e quantunque il loro diftendimento fegua per derate nel cor lo piùl'andamento della fuperficie terrena: dico ò che ghiacciano ?° CA: piane,ò che pieghino è banda, fecondo la condizion del luogo cue jono. ilche è vero quali fempre nelle vene terrene,che non han ge- nerazion da fughi: auuien nondimenoalle volte che non feguano detto andamento; e che fottoghiacciano vene piane fotto fuperfi- cie deuefla di terra, ouer che drittamente affondino, quantunque Ja terra fia piana ò decliue. Diciamo dunque lunghezza e larghez- za le prime mifure, fecondo le quali la vena fi diftende. e groflezza Pp 3 la mi- 459 DELL'HIST.:NATVRALE la mifura terza, nellaqualela vena è molto angufta, c nonha nota= bile fpatiofità: fecondo il qual verfo ancora ii fa determinazion dì tetto e di fuolo nelle vene , quando quelta differenza conuenga attribuirle: e fecondo quale ifteflo verfo fi diftendono le vegeta- Nelle vene zioni che nelle vene ficoncreano . Dunque nellalunghezza e lar- Label ghezza n6 è cofafacile il far determinazion del principio e fine di differenza di efle vene : nella rerza mifura diciamo, altre efler fotrili, altre grofle, grofezza —& alte. maquantunque ciò fia generalmente vero, fono nondime- no determinate dette voci fecondo la condizion del paefe e del- le vene, che iuifiritrouino: percioche in molti luoghi da pro- feffori de metalli fono chiamate ampie e late in eccellenza, le vene di vn paffo, e late anco quelle che fono di vn piede,c mezo piede: e fottili quelle che fono da vna palma in giù. altroue per hauer il pae {e vene di molta altezza fino è quindici e venti pali, la vena c'havs altezza di vn gombito; è detra ftretta e fottile. Hora perche in qua» Capo dellave lunque determinata lunghezza di vena, fi fa menzion di capo, co- naqualfio. da, elari. capo s'intende oue la vena fporge; coda la parte al- la detta oppolta : bande elati, l'altre due : fiha da fapere chela pri- ma differenza in fe (teffa non conofciuta, piglia determinazione dalle commiflure de fafli , e dalle picciolilime vene che dalle prin- cipali vene procedono. percioche fecondo che le dette commifiu- re de faffi dalle parti fuperficiali vanno nel profondo, così è deter- minato l'andamento della vena. fe dunque la vena fi ftenda fecon- do vna linea tirata da Leuante à Ponente, in quefto femplice anda- mento farebbe dubbio in qual parte la vena procedeffe : dico ò del Le commifà- Lewante nel Ponente, ò dal Ponente nel Leuante. ma confiderate le dig commiflure de fafli che dall'aperto e dall'infuori,nel profondo del nio ouelauena la vena procedono, fe ne farà determinazione:perciò che eflendo le proceda» —partiin fuori di venette. e commiflure più occidentali, e le inden- tro e profonde, più orientali , fi dà alla vena principale il progref= foin Leuante.e percontrario, fele parti profonde più occidentali fiano, fe le dà il progrefio in Ponente.e non altrimente fi dice de gli aleri verfi da qualfiuoglia piaggia dell’orizonte , verfo la oppotta. Ma auuiene alle volte che da altre venette dure che alle principali peruengano,fi turbi l'andamento di dette commiffure;e che pigli- no andamento contrario; oue fi dourà hauer confiderazione alla fpeffezza e rarità di effe commiflure: e fi giudicarà il camino delle vene non dalle rare,ma dall'andamento delle fpefle.In quelle dune que LIBRO DECIMOSESTO. 451 que che ò piane fono e dilatate, 6 pur profonde c'habbiano inchi- nazion in vna parte, fe le affegna tetto e fondo. e fondo fi dice la par te che è verfo il centro della terra, tetto quella che è verfo il cielo. qual differenza non puote aflegnarfi è quelle che drittamente affon dano e procedono nel centro. oue hà da confiderarfì che nelle ve- ne profonde, e che inchinano in vna delle bande dall'ifteffa parte chail fondo, tiene anco ilcapo . Hora ripigliando la differenza delle vene dalla pofitura,le vene che hanno l’eftenfion che fegue la pofitura orizontale, fichiamano dilatate : percioche in lato fi ften- dono,e fi fegue la lor caua. che fe procediamo nell’ifteffe da alto in baffo trapaffata in breue la lor groffezza fi lafciarebbe. le vene che fi diftendono nel profondo, & uengono nella fuperficie delia terra fi chiamano profonde: percioche la fuftanza dellelor uene fi fegue cauido da alto è baflo. Alle uene principali per lo più peruengono altre vene e maggiori e minori, fecandole 6 atrauerfo, cuero obli- quamente. alle uolte diramandofi dalla uena principale,indi dipoi l'accompagna. fpeflo la ucna fi diparte in duc,e di nuovo li due ra- mi fi unifcono.& accade in detti incontri di uene e fibre che fiano, ò atrauerfo,ouero oblique,che effendo la uena men principale più dura, penetri per la principale drittamente: onde la parte dopo il tranfito , è in dritto con la parte innanzi il tranfito. ma fe la uena principale fia più aura,fpeffo trasferifce la fibra'ò uena non princi- pale un paflo ò più innanzi: & alle uolte,quatunque di rado, la traf- ferifce in dietro. cue fe alcun dubitaffe fe la uena che peruiene alla principale non fial'iftefla con quella che da efla fi parte, ne farà te- de la qualità del tetto , e del fondamento di effauena, che innanzi del giungere,e dopo il dipartirfi fi ritrowa effer di una ifteffa condi- zione. Perquefto dunque conofciamo chele parti di uena dall’- uno el'altro lato della principale,quantunque non fiano in dritto, fiano nondimeno di una uena.. Giudizio della ricchezza, 0 ponertà delle vene. CAP. dI Agric. I ritroua il metallo nelle dette uene ; ò con tratto continuo, ò interrottamente. alle uolte ftrauena c gonfia in guifa di uen- tre, 0 di poftema. ilche non folo fa nelle uene principali, ma anco nelli rami che dalle principali diramano; quantunque tali fibre fogliano Tetto e fondo à quali uene fi affegni. Vene dilatate Vene profone de. Vena che fe< ga, fuol trasfe rirfi innanzae Torcimento di vene Segno CALLIUO, eMetalli che alle volte fi ri troman puri. Metalli che non fi trouan puri di natara Cuando la ve na di oro s'in- renda effer ric cao Diuerfità del la vena d'oro. 452 ‘|. DELL'HIST. NATVRALE fogliano efler breuiffime, e che poco allontanare dalla vena prin» cipale non più fi veggano. fuole efler cattivo fegno nelle vene ric- che di metalli fe torcano in quà, & in là: percioche fe di nuovo fe- condo il cominz:iato corfo non caminino oltre ò procedendo drit- tamente,ò con decliuità accompagnata dal luoco;non dan metallo, e {peflo quantunque fegua nel detto modo, nondimeno fi ritroua fterile. (peflo auuieneche le venette che nella fuperficie compari. fcono fiano piene di metallo, e nelle vene di fotto non fi ritrovi metallo.e fono fegni cattiui le commifiure riuolte à contrario dell' andamento delle vene. Quefto diciamo dalla parte delle vene. Ma perche delle vene altre fono fode e piene, altre vacanti,che con- tengono acqua, daria: fi debbono cauar principalmente le fode, fe babbiano fegni di fecondità : e le vacanti che menano acqua, fe fe- co portino rafchiature metalliche. altrimente fi debbon lafciare, come anco quelle che hanno molte concauità piene di aria: percio che le tali per lo piro ò contengono marchefita fterile,ò vna materia fortile,nera, emolle fimileàlanugine. Dell'Agricola. Siritro- uano fpeflo nelle ven e proprie puri l'oro, l’argento,il rame, l'argen to uiuo.aflai più di rad 0;il ferro,& il bifemuto,quafi non mailo fta gno,ò il piombo.fi ritrwuano nondimeno le petruzze nere da quali fl raccoglie lo (tagno, chie poco fono inferiori al metallo,e la pietra piombara eccellente, ch e quali è all’ifteflo piombo equiualente . Hora feguendo la materi:1 dell'oro , fi ftima ricca minera nel pri- mo luogo, l'oro rozzo che 6 nel giallo verdeggi,ò fia femplicemen- re giallo; ò roffo di fuori, e didentro giallo: percioche nelle deite l’oro auanza la terra. & anc'ora che dicento libre ne cauiamo non più che tre dioro, fi deue tt,imar la minera ricca. quefto diciamo nell'oro folamente,percioche il valor fuo il rende cquiualente è oli altri metalli, quantunque ne gli altri fia il metallo in molto mag- gior quantità. fogliono ritrowarfi le vene di oro,e fecche,& humo- rofe.e fogliono ciler più abondanti le fecche che tengono apparen zadi terracottanelle fornaci , 0 c'habbiano alcune lucide pagliole, fuole anco ritrouarti l'oro oue fia l'azurro, il verdazuro, l'orpimen- ro,e la fandaraca: fuole anco ritrouarfi puro attaccato à ghiare di al- cune felci &ilili, e de marmi, e pietre di facil fufione, cauernofe in modo clie moltrino di effer corrofe e mangiate.fi trova anco alle volte nella marchefita. Marthiolo.In Germania, Vngheria,e Tran- filuania fono in più luoghi caue di oro in afpriflimi moti delturto fterili, m._* LIBRO DECIMOSESTO7 453 iterili,e quantunque fi ritrovi in vafie (pezie di pietre,la miolior ve naènella pietraazurra,tra le cui falde lavena d'oro fitroua in filoni. Plinio.Si cana anco l'oro nelli pozzi, & è detto canalizio : percioche ftà attaccato alle ghiare dimarmo. dunque detti canali di vene fi veggono difcorrer perlo marmo, eperlilati del pozzo di quae di rà, (oftenendofi la rerra con colonne di legno. cauata la minera fi pe fta, lava, brucia,c fi macina in polue,che fi pon nella fornace.la (pur cizia tutta che fi lena dal catino fi chiama {eoria , ilche non folo di- Soria che co ciamo nell'oro, main tutti gli altri meralli. bi eMinera di Argento. Cap. 1111, Agric. ‘E E minere di argento fi timano ricche, fe in libre cento di mi- Minera di ar # nera fiano più che libre tre di argento. tali fono quelle ché 0 cohrengono argento rozo,qual fi ritroua hor di vno,& hor di va dle ces trocolore; dico e piombino, e bianco, e roflo,e nero,e ceneraccio, e purpureo;e giallo,& in color di fegato. e fi ritroua in felce,in pie- tra fcitfile, 0 in marmo a cuil’argento rozo adherifca. fi ftima vena Mirerapore- tnagra mentrein cento libre di vena al più fiano tre libre di argen. "** to. qual genodi vene nion fuol contener argento rozzo,ma marche fita, cadimia di caua, pietra piombara.ftibio, & altre cofe fimili. Minera diargento. -Vannuccio. Perche nelle minere s innanzi QYeche mo- che fi giunga al metallo, fi ritrova marchefita di color giallo, fimile Mia ad oro;quanto più tetta marchefita fia tinta di color giallo,e fimile fecondità del ad oro, tanto fi deue la vena ftimar più magra. cequando più bianca iii edi grana più minuta, tanto più feconda. c quantunque fpeflo fi trovino molti filoni grandi di vena di argento, reltano nondimeno A di lavorarfi è perche fono magre,e di poca virtù: ò perche quantun cai n gie contengano quantità di argento mediocre, il faflo della vena è re. duriflimo à tagliare. fpeflo anco fi ritroua la vena di argento conte- SIERO nerrame ò piombo,ò ambi: che volendo fepararne il tame è necef- Li usa fario aggiongerui piombo. e volendo ferbare ilrame, è neceflario !Psri24. lunghezzadi fuoco per fepararne il piombo, & le altre fuperfluità: onde quantunque vi fia mediocre quantità di argento non è perciò fpediente lauorarle. eMinera di Rame. GA PINZESZIVOnD: ; A di proprio la minera del rame di frigere il faflo vue ella è Segni della mi vd car i nera di rame. Quando dunque fi vedrà il faflo della minera molto rotto & Iin- 454 DELL'HIST.: NATVRALE &.infranto, fi può ftimare che fia vena dirame ; quantunque l’ar- gento uiuo faccia anco cola fimile . {uoleeilerdicolor pauonazzo; & in faflo bigio,con venette di verde, e tintura alle volre di giallo: e fogliono nelli fails {conerti del monte que fia tal vena cilerui fcin tille,che nella lucidezza imitano il talco: e l'acque che indi (caturi- fcono participano del verdigno,e rendono al gufto, fapor metalli- co. l'iftefle l'eltate fono freddifiime,e l’inuerno tepide,& cue pofa- no fan refidenza, verde, grofla , e vifcofa. nell'ilteffla vena delrame {peflo fi ritroua argento, & alle volte piombo. Vena di Piombo. VICARI) Vann, A vena del piombo per lo più facilmére fi caua,e fi purga dal- OT _y le fue fuperAuirà. fuol ritrouarfi in vn faffo {pongioto derro rirouail pi colombino, di color bianco, fimile al Teuertino, con alcune pun- bo. teggiature nere. trouafene anco in vna fpezie di faffo di color rof- fo, fimile alla ferrugine che fia fata in acqua. ritrouafi anco in rer- re di color cinerigno. la miglior minera è quella che fi troua nel taf {o bianco ; c tanto più fe fia digrana minutae chiara. Minera di S ragno. CAP, VII. Vann. Itrouafi la minera di ftagno in monti afpriffimi nelle parti di Europa Settentrionali. &èabondantiffima nell’Inghil- terra, ma fe ne ritrova anco in Fiandra,in Bohemia,e Baviera. Aut. Ritrouafi in gemme nere che inchinano al roflo alquanto trafpa- Vene della rente:il nafcimento de quali è da vna pietra bianca alle volte {pon- mineradifta» —. ( : Pa È 3 i ; uo, giofain guifa di fpiuma,alperfa di luttrore argentino,fimile al Tal co, dura,e nell'ordine de feicironde percofla cé l’acciaro rende fcin tille di fuoco, nel modo dell’altre focare. Vannuccio. La pietra di quefta vena alle volte anco pende al giallo; e fpeffo è fpongiofa, e fimile alla pietra in cui figenera il piombo, ma più tenera, e pie- na di vene rofle e bigie. Muinera di Ferro. CAP. VIII. Vann. Pene di ferro nell'isola Elba OLLIME è Itrouafi nell’Ifola dell'Elba, cheè incontro la Tofcana,la mi- nera del ferro in grandifsima abondanza, ricca di metallo — di mol- LIBRO DECIMOSESTO. 455 di molta perfezzione:e facile à venir nella (ua purità.perloche polta afuoco de mantici,c0 ordine, fe ne eltrae ferro trattabile e dolcifli= mo: di cui pofla farfene qualfiuoglia opera fabrile. onde fi conofce la fua molta purità, e che non contenga odor di rame, nè mefcola- mentodi alrro metallo nociuo alla virtù del ferro:llche n6 veggia- mo nelle vene del territorio Brefcianoroue quantunque fia con ma nichee porentiffimi fuochi lungamente purgata, cò tutto ciò fpef- fo non viene all'habilità di lauorarfi. & è marauiglia che in tanta rerperuafor lunghezza di tempo che fi è continuato di cauar in detta Ifola ) che non folo farebbono (pianati li monti di efla minera, ma più Iole: miniftrazione elle vene di ferro dalla na mondimeno nò manca perciò laminera; ma fe ne cava più che gia. tura, mai fi cauafle. Hora la minera del ferro è di molte forti. la buona, e ricca de metallo è chiara,greue, netta di terra e faflo, e d’ogni eltra- neo odor metallico. l'ofcura e nera, e c'hà color di calamita, è poco buona: perche tiene odor di rame. non è molto buona quella che è di grana minuta,e che facilmente fi fcioglie quafi in farina, mentre dunque non poflano le minere per fuoco ridurli alla purirà del fer- ro,cpurgirfi da gliodorieftranei dialtro metalio, fi adoprano in opre di getto. fugliono le minere di ferro ritrouarficon ogni forte di terra,e nelli monti cue tali minere fono, fuole fca'urire copiadi perfettiflime acque.& cfler buon'aria. fi ritrova all: volze in vna pie tra bianca fimile al marmo, con cui métre fi fmda, rare volte viene il ferro dolce.trouafene anco folitaria in vna terra {iolta rolla oue- ro gialla,ma è molto frangibile:delche tanto più ne faremoceiti,fe vi fi veggano appreffo alcuni falli tinti di verde e diazur:o , e rom- pendo la minera vi fiano dentro alcuni bottoncelli gialli, ò neri, fi- mili à carboni. habbiamo fperienza della bontà del ferro, fe vi fia il bolo roflo , 6 altra (pezie di terra graffa che ftringendola con denti non ftrida. mala vena chein tal minera fi trova, quantunque fia perfetta non fegue l'ordine de filoni fonoalcuni che per difcerner fe la minera fia pura,o nò,la macerano in lifsiuio forte:qual bollito à fuoco chiaro dalli colori della fua fumofità difcerneno la condi- zion della minera.& altrimente foffiando leggerifsimamente il lif- fiuio con mantici, dal color delie ampolle che s'inalzano. L' CAP. ax: Vann. eMinera d'Argento UIUO. monti e luoghi cue fono le minere di argento uiuo, fono co piofi di acqua e dialberi : e vi fono l'herbe verdifsime, per- cioche Diuerfità nel le vene di fer ro.e loro effa= Mina Vena di ferro nel bolo nò nd d filoni è Modi ufati da alcuni per ef- faminarla pu rità della ue na. Mineve di ar- géto uivo abd dante di uer= dur4» 456 DELL’HIST. NATVRALE cioche hà la detta minera in sè frefchezza, e non vapora ficcità , co-, me fanno il folfo,il vitriolo,e'l fale,e fimili.ma non percio gli albe- ri producono fiori: e fe pur gli producono non portano li frutti a maturità. in oltre producano, le foglie la primauera più rardi che imeftigazion ne gli altriluochi. alcuni per l'inueftigazion della minera oilerua- pagata no l’effalazioni nella primauera. percioche fe nellitempi tranquil- galli vapori li, matutini, e fereni, innanzi il nafcer del Sole nel modo c'habbia- matutizi. — mo dettodell’inueftigazion dell’acqua, fe neeleuino alcuni vapori grofli, e che non molto vadano in alto, hanno fegno di tal minera. lodafi la vena che vada verfo Setrentrione. Ritrouafi in pietra bian- ca mortigna, ò in vn'altra fimileàcalcina. ritrouafene anco in yn faffo roflo ofcuro fimile à cinabrio;e fpongiofo,nelle cui concauità {peffo fi ritrova à guifa di goccie d’acqua. e quanto più di tal manie, ra fi vegga,tanto è la minera migliore. d'incontro È fegno di mine- ra magra, fevi fiano alcune macchie bigie, ò azurre. - tori Delle vegetazione metalliche, e della Marchefita d Pyrite. Cap. x. Aut. Diuerfità del \Rattaremo hora di alcune vegetazioni metalliche : così dico le minere di x ) x ò che tengano effigie di metallo, ò che fufe rendano foftanza argento UMO è > . . . È x metallica: de quali molte ne vengono fotto nome di marchefita, o DORATI pyrite. Lam archefita dunqueò pyrite, nell’effigic,e riflefiton della n luce,imitailrame e l’oro,dechinando ò più ò meno alla bianchez- za dell'argento: non altrimente che l'antimonio imita il ferro, ò piobo polito,ma l’antimonio fi hàda propria fufione, come fi ha- O. ue anco ilfolfo eli metalli. perloche ftimiamo l'antimonio artifi- piana ciale come fpezial fuccolenza purgata dalla fuperfiuità della vena. antimonio e leduefpezie naturali le paragoniamo è minerc;e non pura fucco- naturale è — lenza.e riponiamo le marchefite nel numero delle vene: ilche fa re- minera . i 1 i x A dabe ftimonianza della cofa conferma. e fe ne veggona filoni luaghifii= Marchefita è mi nel mododeli'altre vene metalliche. E' dunque la marchefita IMINETA. li e : . } * 5 in fe ftefla di compofizion dura,fragile,e percofla con l’acciaro ma- da copiofamente fcintille di fuoco , oade appo li Greci hebbena- me di Pyrite,che à noi fuona pietra di fuoco: partecipa molto della pi natura de folfo , e nel più intrinfeco del chalcantho: perloche ren- faminataso de HE percuorerla odore di folfore pofta anco è fuoco bruciain gui fa di folfo: e dopo l’hauer alquanto bruciato dipone infieme cla " lia AUrezzaste LIBRO DECIMOSESTO. — 457 durezza,e l’effigie,e fplendor metallico,reftando fimile à terra tinta parte di color roflo,parte di pauonazzo;con colore c fapor proprio di chalcantho cotto. è fpezialmente la marchefita da Diofcoride Pyrite da pio chiamata minera di rame:perloche nell'vfo medicinale cligge quel Ja che haue effigie di rame, e percofla manda prontamente le {cin- tille di fuoco: Ma fono di effe molte fterili che non rendono foftan za di metallo,e quanto ve ne è de tintura tutta al fuoco eflala. Del nafcimento della Marchefita. CAP. x1. Vannuccio. ® . Gni minera di metallo,e forfianco de minerali produce mar _Y' chefita.onde mi par che la marchefita fia ridédaza e meftruo neila «Gcezzio de metalli,ò purfumo metallico mérre cofideriamo fcoride confi- derato per mi nera di rame. Marchefita il ivo attaccamento che facon le pietre. fi ritronano nondimeno le generata da proprie minere di marchefita.& io ho vifto nelli confini del Friuli, e dell’Alemagna alta, vna falda di marchefita grandiflima,che attra uerfa va monte; nella cui fuperficie fe ne {copre vn filone lungo più di centocinquata braccia,e largo per turto più di mezo braccio, Reéede la marchefita métre fi fonde vna materia nera fimile à niello: così diciamo il nero che fi dà all’intagli fatti in metallo per efprime releimagini, e ne fono varie fue fpezie. dico che fe ne ritrova vna tanto lucida e gialla,che fe più ponderofa fufle farebbe ftimata oro finiffimo. fe neritroua anco quantunque dirado, vn'altra fpezie bianca che par nell’effigie compofta di pezzetti di argento ben cop pellato e brunito + ela terza maniera diquello che è tra’l bianco e giallo mezana. Ritrouafila marchefita per lo più a filoni in forma de grani e de dadi.tutte generalmente maneggiate hanno odor gra ue di folfo, enon fono di molta durezza, anzi ve ne è di quella che facilmentefi sfregola. alcune ne fono che percofle con taglio di ac- ciaro indurito ampiamente sfauillan di fuoco. e fopra di tutti ciò fa la minera di marchefita ritrouata sù la minera del vetriolo, qual nell’eftigie rapprefenta ferro colato. Quefto il Vannuccio. Q_gq Le ao0- fumi metal= lic, Diuerfità di marchefite + 458 DELL'HIST: NATVRALE Le aggiunte îconi fono d moftrar la vegetazion de minerali, & altri concreamenti : e parte di e[fe fi riferifce alla precedente dottrina de Jose parte alla prefente de corpi metallici .. Li TI ALVME SCISSILE A. ALVME CAPILLARE B. ALVME CRPSTOSO C LIE Uni I, i | ii \l d AA A 5 bi AG È “fe È 5 FI ATI di DI 4 ,5 Di LS. o) 4A Vi \ 2 JU." (N41 21%, & | o i, (Ti i” Fi di ql; È; ly, dA val( (A | Li il (ki fc a, a si call (CR de LA Ze è \ WE i ti, ; E 1) Vi a Al Vi = N “Ni N SÉ = A<ÒN È \\ RO SSN n e Mi. pa 711 Ti = ut ‘, OS ‘4, say” Y 4 ) (NP? ez) ; { =" (=, { a al = SU NEU “ 4° =: ga 1, 9 NI L’alume capillare ha li fuoi capillamenti rari & aperti : l'alume (ciffile ha li capillamsenti denfi cr infeme attaccati. l'alume cruftofo nafce negli luoghi iftefti degli detti , e fi condenfa dal , . 7 A DI ; . » licor fciolio . l’alume ritondo (fa di tuniche, de quali ona abbraccia l’altrao è LIBRO DECIMOSESTO! © 459 ni edLVME S$CHLTO. (a asta DELL'HIST. NATVRALE MARCHESITA SIMILE «1-FAVO nata infieme col Bitumeo è \ De \ ‘ (ea (MU i i ) \pitale v n { ALAN \ US 7 std 2 Se IDPA dd 3 Meat: UN n “ “ = “i N ) bk? 4 p 3 ‘ a ; » i È x tor; + rd bi. a Ei 7 è ARGENTO CAPILLARE E RAMOSO; è pura foftanza di argento ftranenata. a GS War NI Ù \ Virtù vegetale e ficure della Marchefita . Cap. XIL Autore. Ss noi confideriamo il modo del nafcimento, & il corfo del- le fibre che dalleradici delle marchefite fi ditendono, vede- remo LIBRO DECIMOSESTO. 461: remo manifeftamente in efle la virtù vegetale,non diffimile à gli al trivegetali. dunque ne è vna fua fpezie che nafce in modo digem- Marchefitadi me con faccie perlo più cinquangole di efquifita pulitezza e pia- feedie ampie e nezza : ficherendano Jeimagini nella maniera propria de fpecchi : ‘corso delle fi- di color tra l'oro e l'argento. fono le faccie della detta fpezie di am- dre nelle mar piezza che per lo più eccedono lagroffezza del pollice. & han le SALE gemmele fue radici in terra deltutto fimile àcenere. altre fono che Terra fimile. nafcono in quadrella minute attaccate infieme:& altre in forma fi- ‘ co mileà nocciuolo vacue nella parte del centro . altre fono ritonde e fat "asog e fode in modo fimile à galla, e che fi fendono in fibre che nafcono FIrrchelite dal centro,e finifcono nell’ambito:& altre fono in figura de rubi,& inbiccole he aliri modi. ma generalmete nella foltanza tutta mentre fi fendono «Marchefite imitano il color metallico, o dirame tinto, come il chiamato ari- pra ri calcho, c lottone: 0 di miftura di rame e ftagno, comeéilbronzo. i e tutte maneggiate tingono nel modo ifteflo delli metalliche imi- Marchefita tano. le marchefite di confiftenza men perfetta come quelle fono #8? del co che rappresétano minute granella, abodan più di folfo: perloche an A daga co più bruciano,e lafciano le reliquie più ifuanite. ritrouanfi come * i fi è detto fpeflo le marchefite pregne di metallo , c fpezialmente di foftanzadirame. Della pietra aurata. La pietra aurata è nella fattezza fimile al pyrite:differente che percofla con l’acciaro non dà {cintille di fuoco, nè polta à fuoco rende odore, e fiamma di folfo. rotta di frefco moftra il color pallido . ma nel progreffo di tempo il welle roteu- color fi anuiva. e manifeltaméte rapprefenta la viuacità di oro, con 1° 4Uapietra alcuno adombramento di purpurco ediverde. è vena dirame ac- rsa sana compagnato in parte da oro. è chiamatala detta pietra dall’Agrico- fi ausiua. la pyrite. Agric. Poffiamo conofcere fenza la proua della fornace fe la marchefita contenga in (e,ò non contenga oro.percioche fe tre volte bruciata e {morzata in aceto non fi rompa,e non fi muti il co- lore,farà ella partecipe dioro, ma l’aceto in cui fl fmorza deue efler mefchiato con vrina humana, ò con fale fciolto in eflo . ne è fenza oro la marchefita che fregata al paragone il colora del colore ifteflo che facea innanzi che bruciata fufle. Delle glebe et ingemmamenti del Ferro. Cap. x111. D Elle glebe del ferro,la foda e migliore,rapprefenta nell’effi- Prima manie gie il ferro liquefatto e {pelo con ingemmamenti che dalla 1% gleba di Qq 3 foftanza 462 - DELL'HIST. NAT VRALE: foftanza fua fpuntano: quafiche lagleba fia l’iftefla lor radice. per- coflaconl’acciaro manda feintille di fuoco: e pofta al fuoco confer uala fuaconfiftenza,e fi vede in molte parti veftita di ochra. l’altra seconda ma- men fodaè fimile ad vno ammaffamento di limature. Qual per- niera digleba coflaconl'acciaro non dì fuoco, ma cedec fi disfà. e qual iftefla per la confiftenza fua tutta è è (parfa dirubigine. Quefto delle glebe. Prima manie Ma dell’ingemmamenti,altri imitano Di punte diamantine AR. a ciate pervn verfo,di molta politezza,ma fenza trafparenza e con va rietà de colori fimili à quelle che dà il ferro nelle tempre, econ | fcambiamento,non diflimile à quel che fà il collocolombino.altri Seconda ma- perla molta comprellion che tengono rappiefentan piaftrelle di niera — ferro infilzate. GLEBA DI FERRO E svo INGEMMAMENTO, DEL ‘PRIMO MODO. «Altri Schifto Mifeno Delle glebe et ingemmamenti Piombini (CAP. XIII. Glebe piombi FR Rale glebe del piombo, l’vna ne è > fcabiia cho fpezzata fa le fac ne. cie ineguali e granellofe, l'altra fa le faccie nel romper pulite e piane, qual (Lea bai 1rompe a trauerfo tutta in quadrelli : e perciò fu chiamata da Hippocrare Tetragonoil'ittefle elebedette fono da molti chiamate antimonio , percioche per lo più cotengo- noantimonio,ma hà l’antimonio di proprio,la molta fragilità, & li Ingemmamè fumi fulfurci . Ingeimmamento. . ‘L’insemmamento proprio ti piombini. *, 5 Il alla LIBRO DECIMOSESTO. 463” alla vena del piombo, nafce con punte aguzze lunghe, che imitano l’ingemmamenti criftallini di color bianco, trafparente, di foftan- za molto fragile, fiche riftretta tra denti facilmente fi ròpein minu tame.pofta al fuoco fcoppiae faltaà modo di fale,e fi rifolue in pic- cole fcaglie ; che in breue diuengono di color: giallo fimile al fior delle ginefta: e nelle parti c'han più patito dal fuoco in color rofleg giante fimile alla fandaraca.tra le radici di detto ingemmamento fi vede {peflo rifudar il piombo nero puriffimo. INCGEMMAMENTO DI STAGNO. NSS LYN d \ ÎÎì È Mai LT xt" di | | RUFIALHANI RIT \ iu Ped Li N NI \ eu \ ANNE i al NN pi \ GAL \ NY | RIN Veglia] V.A\N \lj Ill ti SN 28 - x < Pa ua => x .. Delle pietruZze 65° ingemmamenti dello Stagno. QUARTO CLI LI RIOLSI CAP. xv. X A pietra e l'ingemmamento dello ftagno hà trafparenza al- quanto ofcura: prouicne l'ingemmamento in figura fimile al pyrite di faccie piane e terfe, in larghezza maggior che di polli- ce con angoli compotti proprij de cinquangoli.. refifte al fuoco e non fchioppa,nèfifonde,fe prima non fi riduca in calce.nafce nel- Ingerwmame- levene dello ftagno , anzi effe fono la più parte pura della vena eo abondantiffime della foftanza di detto metallo. i più purà par- te è Delle pietruzzse et ingemmamenti dell'Argento. Car. xvi. o Ono le pietruzze &ingemmamento dell’argento nò altrimen Irgemmame to di argento re che fi è detro di quelli dello ftagno abondanti della foftan- io 4 za di granato. Metallo che cofa fia nel- da vena. 464 DELL'HIST: NATVRALE za di detto metallo . &è la più parte pura della vena di argento, fe non vogliamo paragonarle l'ifteffo argento rozo natiuo , che non folamente vena, ma argento può chiamarfi, nafcono dunque dette pietruzze & ingemmamenti , e nelle troppe, è nelli colori fimili ad” acini di melo granato, trafparenti nel modo delle gemme dell’iftef fo nome, abondantiflimi nelle fufioni come fi è detto di foftanza d'argento. Delle glebe dell'argento uiuo habbiamo detto nel fuo trattato. Nafconoinoltre feeondo la diuerfità de metalli alcune pietre proprie alle lor vene, di durezza di felce , e l'ingemmamenti fimilrà criftalli, de quali ragionarenao nel proprio luogo. Differenze di uene.e ricono cimento del metallo che contengono. GAP. XVII; Autore. Ora feguendo la general confiderazion delle vene,e fue dif- ferenze,diciamo che delle vene, altre hanno confifienza di terra fciolta,altre di pietra:e che’! metallo in efle fia come il {ugo nel paragone del li corpi vegetali. perloche nel modo de gli humori del corpo , co- la foftanzade sì diciamo il fangue, il lemma, l'acquofità ferofa, la cholera è l'hu- metalli co gli hbumori nel mor melancholico , perlo più fi ritrouano, le foftanze metalliche corpo anima mefchiate nelle vene. ue ò fi lafciano nella foprabondanza del più le. vile. fe non fia fpediente far feparazione del nobile, come felrame contenga alcuna porzion di argento, e nella foprabondanza della fua proporzione fia più efpediente ritenerlo in vfo dirame, che col danno che ne vien nelli difpendij,cauarne la piccola porzion di argento che vi fufle: o confumandoil più vile,fi lafcia il metalto no bile,come fi fa nelle coppollazioni e cementi : ò per varie induftrie fi fa feparazion dell’vh dall'altro,come oltre vederemo. Hora per- Riconofcimi che con lagenerazion de metalli propriamente detti végono fpef- to delle vene fo accompagnati altri mezi metalli, così diciamo quelli che con ef de metalli. fi e nell’effigie, & in molte altre qualità fi confanno ; quantunque non ftiano alla prova della eftenfione e della duttilità, come che quefti fi concreano da eflalazioni e fuperfiuità inconcotre della ma teria veramente metallica. corengonoli detti mezi metalli altre vol te manifeftamente notabil porzion di foftiza metallica, fi che pol- fa fepararfene . altre volte per la poca quantità non fe ne può eftraer cofa degna di conto. in quefto numero fono il pyrite,l'orpimento, l'antimonio , la cadmia, che tinti dalle dette fumofità hanno ico. logi.» LIBRO DECIMOSESTO. 465 lor metallico: e maneggiati molto più manifeftamente imbratta- no nell’ifteffo modo d imbrettaminta cho (Gungtolii fanno, à qua li fono di natura congionti. potremo in parte dalli detti mezi me- calli pigliar fegno c ce conofcimento delle vene. fono anco dette ve- neaccompagnate 6 da cofiftenze terrene, ò da pietre tinte dalle pro rierubigini. perloche raccogliendo quanto faccia alla conofcen- za della Giani metallica nelle venexcontenuta: vengono ricono- fciute le Vene, pdlfte dal color proprio.de metalli, parte e dalla tintura eftrinfeca con cui imbrattano, e parte dal colore acquiftato dal ru- ginimento. Hà quiui da confiderdt(i che quantunque in vnacom- Efferzina del. mune ò prima apparenza de colori conuengano le vene de varij “ colori delle metalli, come fe nere fiano la piombina, l' argentina, e dell'oro, fo- laid siti no LA Reliote nt: diuerfe,e l’vna fe (chiarita fiasviene al bi- giocome l' argento; altra alleonato come è dell'oro. habbiamoan co detto delle piétre che concreate fono dalla foftiza di pei metal Irgemmame li come habbia ciafcunala propria tintura.e che lo ftagno e! ‘argen Se dg a to metalli bianchi nella purità fomma delle lor vene vengano in ian pietre trafparenti di color purpureo. èl'argento uiuo in terra ò pie- tra di fommoroflore. Hora difcerretemb con l’Agricola li fegni e buoni e cattiui che ci. perfuadono è o difluadono il cauamento delle vene, ilche oltre che gioua all'intelligenza delle virtù naturali didetre vene, feràanco efpediente per l'vfo delle cofe. $ egni ida quali riconofciamo la condizsion delle vene. CAP. XVIII. Agric. È Eguiamo horali fegni fe fia {pediére ò non, di cauar la minera. SE è ottimo fegno nella confiderazion delle vene fec'i incorriamo Terra fango: in terra fangola, , in cui fiano pezzetti di metallo ò puro, ò rozo. #- Rozo Limo quello che non hà la forma del metallo, e che da SÈ che S'intenda {teflo non piglia eltenfione, fe prima con lafufione non habbia ac- Ppermerallo ro quiftato la (ua purità e TSE propria, e fe ci fouuenga l’iftefla con: no dizion diluto, 6 terra fenza materia alcuna metallica, magrafla di colore ò bianco,ò verde,ò ceruleo, ò di altra conugniente maniera, non fi deue perciò lafciarl'imprefa, mentrele vene e fibre habbia- no conueniente andamento.l'ifteffo c'habbiamodetto dellalutofa pera afciut- diciamo della fecca. dico che s'ella contenga pezzetti di metallo ò * puro,ò rozo,fia da feguirfi,e fe fia fenza metallo di color giallo, of fo,ò Colori minera li che funo fe- gu buoni Pene e fibre che affonda- no. (elori di felce bodati. Giare di mar- mo fegno non lodato. Pietre liqua- bili e gem- me fegno me- ZAno + Selce in color di corno se le pietre chiama te armature, neltetto e nel fondamento . Segni fpeziali di ciafcuna mi nera Marchefita, fiibio, & UV pismento È Saf per ove vagano le ue- IC è d66 "gg BRETL'HIST. NATVRALE {o,ò nero, d'altra fegnalata maniera, non perciò deue abandonarfî. la crifocol anco, ] di] verde,e l'orpimento,e fandaraca fono ftimatitra fegni buoni.Sono anco fegni da feguir l’imprefa fc alcu- na fotterranea fcaturigine mbftri metallo, (un dee che venga di ouefiano le mafle maggiori » xe fono tra fegni buonile fotcilifi me brattee de metalli attaccati alle pietre c GE elevene, o fiano di felce, ò di terre lutofe ò fecche, fe efle infieme con lefibre aftondi- no nella terra fono trà fegni buoni. la felce di col fofco è nero, e che imiti ò il color di corno ; ò di fegato perlo più è fegno buono. ma fe è di color bianco ; alle volte è legno buono, Ac volte non è feeno di cofa alcuna. male giare di marmo nel profondo della ve- tè) na foeliono efler fesno non buono,perciochenon fono fegni del- Ja aa vena,ma da alcuna fibra. le {pezie di pietre che ca nre; fi liquefanno, quantunque tralucano fono fegni mezani. dico che con altri fegni buoni accopagnati fono buoni, e fenza glialtri non hanno fufiicienza. l’ifteflo diciamo delle gemme. Je vene che ò nel letto, c nei fondo tengono felce di color di corno, quer marmo;e nel mezo di efliterralutofa, danno alcunafperanza. fimilmente le vene che nel tetto,enel fondamento hanno terra di color ferrigno, etrà di cl altre terre grafle e tenaci: "e quelle che nel tetto e fonda- mento hannole chis mate armaturere trà di effe terra nera, ò fimile Aterra bruciata. ma fpezial fegno dell'oro è l’ orpimento: dell argen to,il piombo cinerco che n amamo bifemuto,e lo ftibio. deltamie il detto verderame, eli minerali che appartengono al geno del vi- trivolo: dello ftagno , 0 per dirmeglio delle pietre nere da quali lo ftagno ficaua, è ra vna materia Tati fimile a litargirio . d@l feto la feirugine ma dell'oro e delrame è commun (cono la crifo= olla, el ue dell'argento e piombo nero la piom Dagine nati- ua.ma quantunque il bilemuto fia con ragione ftimato il tetto dell’ argento, come la marchefita raminga dre efier madre delli ge niat ciato (ali firitrotano nostditato {peflo foli, dome ancofiri- trouanol orpimento, e lo ftibio foli. Hò ragionato delle materie delle vene che dan fegno di metallo: Hora dirò alcuna cofa delli falli per quali vagono idattc vene. Dico dunque che il faffo arena- rio ritrouato in luoghi de metalli è è fegno buono: e tanto più fe fia di grana minuta.è buono anco il faffo fiflile di color che del celefti- no e del nero alquanto partecipa, & il I fallo da calce di qualunque color f1a;& vn geno di faffo per cai fono fparfe minutiflime pierruz ZE ape LIBRO DECIMOSE ze appartenentiallo itagno,e fpezialmente fe nenti trame zi habbian per tutto detta foftanza . debbiamo aricbraXtar auuifati segni pigliati che mentre le fpezie di pietre nobili fiano difcorfe da auuenamen- 0047 ti di pretiofo metallo , fogliono nella lor contenenza abbiacciarve- ola na feconda; e fe detta vena vada drittamente fotterra per quanto fi conofce buona, per tanto anco cauata fotto fi ritrouarà. Hora paf- faremo al cauamento delle vene, ilche oltre che peri’vfonon è da difprezzarfi, gioua in qualche parte all’intellizenza delle minere. TOO 467 Pe và (auamento e tagliatura delle vene . Cape sgp goa”. ? Agric. A vena è ò putre,ò dura. putre intendiamo lavena che è com- Gradi di du- \_y poftaditerra,e di fughi infpeffitre molli. Dura nel primo gra FERRERI do intendiamo quella checonfitte di materia metallica e di pietre di condizion mezana.tali diciamole pietre fufili, la pietra piomba- ra,c fimili. è dura nel fecondo, fe con le dette materie metalliche fiano mefchiate felci, marchefite , 6 cadmia, ò marmi che nel pro- prio geno fon duri. è dura nel terzo 0 fommo grado, fe per tutta la foftanza fua fiano fparfe dette pietre e mifti duri. lecofe dette appar tengono alla durezza della vena. fitonfidera anco ladurezza del tet Grado di du- to, che è la parte foprana diefla vena, ela durezza del fondamento, regge %eres- RESI C Elica: bi li REST io e fondamt= cune € a parte orrana,aicnea Un Mamol giuc IZIO pPIS 1ar0 dai /0, ©) to I le commiflure: dico che durilfime fonole dette parti, fe lefibrce commillure ia eflé fiano rare, percioche mancando l'acqua non fo- pole pietre rammollite: tanto dunque fono nella durezza rimefle, quanto le commifiure più numerofe fiano: auviene nondimeno che il fommo grado di durezza del tetto, rare volte giunga alla du- rezza del grado mezano della vena. Horatagliato chefia e fepara» modo dipro- to il faffo deltetto, apparendo il metallo, fe la vena fia putre con SI Ja pala o zappa, fimette nelli ricettacoli apparecchiati. ma fe ella fla "O, dura, fi percuote conl’iftefto maglio e fcalpelli con quali fi era ta- gliato ll tetto; ho detto il tetto,percioche più di rado occorre di toc care il fondamento,e ciò fi fa mentre il tetro fiatanto duro che non fia {pediente tagliarlo, nè ci fia lecito di {pezzarlo con fuoco : & il fondamento fia facile à tagliare. Hora feguendo iltagliar di cfle vene,fe la vena non trapafhi il fecondo grado di durezza, e fia tratta- bile,con ferro fi tagliarà. ma fe ella fia dura nel terzo e fommo gra- do, e pr 460 © .ODELL'HIST. NATVRALE Come fiproce do, e malamente col ferro fi maneggi, bifogna confiderar fe fia ric- “eis Li oònò . che eflendo ricca, fecio permettano li padroni I delle caue vicine, fi può romper col fuoco.ma fe nol permettano, ta. gliato il faffo del tetto j ò del fondamento, e ripofte traui nel vacuo fatto, fi ficcano (calpelli vue fi vegga qualche fotti fAura: tra quali dopo, dalla parte foprana mettendo alcune laftre se cugni tra le la- ftre,col maglio libattono, finche dalla maniera del fuono fi habbia fegno di proflima caduta.nel qual tempo fuggono li cauarori il pe- ricolo. che fe altrimente voleflero tagliar dette vene ricche di me- rallo , reftarebbono alcuni-pignioni ;che non farebbe dopo facil di tagliarli. mafenelcauarla vena occorra qual- che nodo di fomma durezza e non ricco: e non ci fia lecito romperle col fuoco, ferà be- ne colcauare à deltra e finiltra profeguire il fuo ca- è UaIMENTLO è DELL HISTORIA NATVRALE DI FERRANTE IMPERATO LIBRO DECIMOSETTIMO. Nel quale generalmente fi tratta del faggio delle vene; e della preparazione di efle al faggio. Repetizzion fammaria delle cofe dette de metalli, e propo. Sizion di quel che nel prefente libro fi tratta. CAP: 1. % ABBIAMO fin quìconfiderato la natura metalli< > ca, cominciando dalli due fuoi eftremi termini 3 che habbiamo detto eflere il principio mercu- 3 rialee’l (ulfureo.onde procedendo alla conofcen 3 zadegli propriamente detti metalli, habbiamo @ confiderato quelcheaciafcun di effi nella con- fiderazion propria di metallo appartenga, e gli lor nafcimenti e vegetazioni. Seguiamo hora il modo di eftraer russia tele Ja fuftanza metallica dalle vene, &1l modo di prepararle a detta sere, e fia eftrazzione, nel che precede il faggio: da cui fi piglia certa cono- vtilità, fcenza dellequalità della vena: dico e che fultanza contenga, e di qual aiuto habbia bifogno: e fe fia di emo!umento illauorarla, e quanto : onde pofliamo effere avuifari fe c1 fia fpediente feguir il maneggio di efla vena. e più anco inftrutti dell'ordine con quale habbia da crattarfi nelle fufioni grandi. Preparazsion delle vene . CAP. 11. I E vene dunque fi preparano con bruciarle,bruftolarle,peltar= _4 le, elauarle. e bifogna nel faggio pigliarne vn certo piccio! pelo; acciò fappiamo quanto fe ne confumi,proporzionalmente al pefo e quantità grande che voglia lauorarfi. Si brucia la vena men- gruciamento tre fia di pietra dura,accioche intenerita fi pofla peftare e lauare,e fe delle vene. fia dura in fommo, innanzi del bruciarfi fi bagna di aceto: De Br che Pene che non fi bruciano, Vene ricche non fi peftano, non fi brucia- nose non fi la- “nano Prima manie ra di aggiunti fa alla prefta liquefazzio- ne. 470 DELL’HIST. NATVRALE che quefto gioua afarla più fragile ma fefia pietrà molle : dopo di hauerlarosta in pezzi,fl riduce im polue,efi laua. e fe fia terra: lauata che fia nella deftinara lacuna: quel:che rifiede;fi fecca,e fe ne fa pro- ua col fuoco «ilche generalmente intendiamo douerfì fare in tutti li minerali. Male vene che di meralloricchefono,non fi petano, non fi bruciano,e non fi lavano, accioche da detta preparazione n6 fe ne perda qualche parte, folò fibruftolàno. dunque accefo il fuo- co,e pofto il metallo dentro di pignata che fia chiufa.c6 luto, fi bru- ftola fa vena. Quella che è vile e poco feconda, quantunque fia polta nell’iftefli carboni viui non fe ne perde perciò quantità di me rallo che debba farfene,.conto. eng a Aggiunzioni che fi fanno allevene per eStrarne il metallo. CAP 11 | Ty Affiamo horaagli aggianti che fi fanno per còferuare & eftrar Pi il metallo. quetti poflono aiutare per varie caufe. alcuni per- che prefto efli fi liquefanno aiutano che’] metallo della vena prefto filiquefaccia: tali fono il piombo poftoui in pezzetti o calcinato, il minio, el'ochrafattadi piombo, il litargirio, la moludena, la pie- tra del piombo, ilrameecrudo:e bruciato; lipurgamenti dell’oro, . argento,rame,e piombo, il vetro e fuo purgaméto, il falnitro,l'alu- Secoda manie ra d'aggiunti Sepa de Terzamaomie- ra di aggiunti fa chel me; al lo non (i conf Mi. nie cotto, il vitriuolo, il fal bruftolato 0 liquefatto, le pietre che fa- cilmente nelle fornaci fi liquefanno: l'arena rifoluta da detti faiti,il tofo molle,& via fpezie di fafio bianco hitile, e degli detti il piom- bo,e fua calce,1l minio fatto dalla pietra piom bara,l'ochra,e l litar- girio fono piùvrili alle vene chefacilmente fi liquefanno.la molu- dena è vtile alle difficili. la pietra piombara alle vene che più dell'al- tretutte fono alla fufion renitenti.nella fec6da manicradi aggiunti poniamo le cofe che o per fcaldarle vene,o perche penetrido in el- fe aiutano. a feparar le fuperfluità, e le mefchiano col piombo. dunque la fcaglia del ferro, e la {coria giouano perche coteril'ono à fcaldarle vene: mail fal maeftrale a ciò preparato, le feccie fécche divino e diaceto, e le feccie dell'acqua da partire giouano, perche penetrando nelle vene le feparano da gli eferementi.nel terzo geno diaggiunti poniamo le cofe che difendono il metallo dal fuoco, e fanno che non lo confumi,e che nonifuanica eflalando dalle ve- ne col fumo:fono in queflo geno il vetro, fuoi purgamenti,il fale,il vitriuolo , LIBRO DECIMOSETTIMO. 471 vitriuolo, la fcaglia,la limatura,e la fcoria del ferro,l’arene rilaffate dalle pietre che prefto fil iquefanno, &iltofo: ma precede tutte la marchefita, eli pani che da effa fi fanno nell’afforbire il metallo, e defenderlo dal foco chell confuma. il quarto geno di aggiunti fi Quarta manie fa di cofe che abbracciano il metallo, e con effo fi sauleono e lo Cose eftraggon dalle vene.nel qual vfo ci ferniianib del piombo,e delra- /e/ fiefo me me, che nelle fufioni piglian feco il metallo da efraerfi dalle vene. tatlo. Legià ì derte fono le intenzioni degli aggiunti. Ma qual forte diag- 3famina dell’ giunti habbia da farfi in ciafcuna vena propofta , di cui habbiamo o ssgta 27 da far faggio,o cuocerla,confideraremo dal fumo che da effa,facen dii foi done (perienza cacciamo. Dunque poftala vena sù di vna laltra di dordel fumo. ferro che fia bianca di fuoco, fi offeruarà il color del fumo che dal- la vena effala, e fecondo le Îue differenze fi farà elezzione della pro- pria ag asgiunta da farfî, oltre del piombo , che intendiamo'eflere ag- giunta cemfames tutte le vene. il color delfumo purpureo, è e- Color purpu- gno di bontàdi vena, e chenon ha bifogno di alcuna aggiunta par fo Sace ticolare.al color cerulco,conuien l'aggiunta delli panifatti da mare piece chefita, o da altra pietra dirame pattecipe. al color giallo conuiene Cofiderazion il litargirio c'i folfo.al roffo li purgamenti del vetro ell fale.al verde a Ji pani fatti da pietre raminghe.al nero il fal fufo,la fcoria del ferro, no glitaltri co il litargirio,il faflo da calce ‘bianca: e fel fumo fia bianco fi faràl’ag PN giua del folfo o del ferrotoccato da rubigine, e fe nel verde Bian cheogi, la fcoria del ferro, e l'arene rifolute da pietre che fi liquefan no.fe la parte mezana del falno fiagiallal’c Breme verdi,c conuengo- no l’ifteffa arena e fcoria di ferro. Dunque dal color del fumo pof Dal'celor del fiamo non folamente argomentar delli remedij che alle vene con- emo fi cono- ce la minera uengono, ma della natura dell'humor minerale di che ia con ila vena fi ritroua mefchiato. pece lor ceruleo dimo- nalasera. fra perlo più lavena eflerinfetta della confiltenza minerale, che Efemina del perio p € minerale eftra tiene il nome dicerulco. il giallo dell'orpimento, il roflo dell neo che conta fandaraca: il verde della csil0colla! il nero del bitume nero. &il 2272 la uena. fumo bianco del bitume bianco. il bianco nel verde del bitume bianco con la crifocolla . quel che nel mezo è giallo e nello ftre- mo è verde, del foifo. Quantunque, ele terre anco & altre minere che con li metalli fogliono mefchiarfi, pofiano dar l’ifteli colori. Dal fumo dunque polliamo nel detto modo argomentare,e delli in Rimedij pi fezzion delle venc,e degli rimediy.ma dalle cole contenute che cia i oa fappiamo etler fefehiare nelle vene, pigliaremo il rimedio. divo” e che ra Ber da che nella senz SLA 47% DELL'HIST. NATVRALE che fe la vena habbia antimonio mefchiato, fe le giunge la {'otiadi ferro: fe habbia marchefira, fe le giungono pani fatti di pietra ra- mioga, e l’arene rilaflare dalle pietre che prefto fi liquefanno. mafe vi fia participanza di venadi ferro , fono buone aggiunte la mar- chefita e’l folfo.percioche ficomeà toglier l’impedimenti del folfo fi adoprala fcoria del ferra,così d'incontro, quando alcuna vena di metallo nobile habbia l’infezzion di venaferrigna, da cui non fa- cilmente pofla liberarfi,fi fa l'aggiunta del folto: e giova anco l’are na vilaffata dalle pietre che facilmente fi fondono, ; Efamina delle cofe dette dall'eAgricola nella correZzion delle vene, CAP. PITT Aut, Oppofizione Vefto habbiamo dall’Agricola. Ma particolarmente l’op- CR poniamo nelle cofè che dice. percioche egli vuole che’l fumo bianco fia propio del bianco bitume, non;meno che’ fumo nero del nero,cofa manifeltamente falfa: fendo che veg giamo communemente le fuftanze graffe tutte toccate dal fuoco, 0 bianche ò nere ch'elle fiano, mandarla famofità nera:fi che no me- no il petroleo e fuccino,che l’afphalto rendon lafuligine nera. e lo fteffo veggiamo nell’incenfo , e nella colophonia, da quali accefi fi Di qual Dia raccoglie il viuaciflimo nero.veggiamo d'incorro l'eflalazion biaa- TA ca efler propria dello fiibio metalio,& efler bianca la eflalazione del ca. faleammoniaco,che tra le fpezie de fali folo fi conofce di [uftanza spa fublimabile, l’iftello nelle fiamme dàil color ceruleo amenillimo, Simo Nelcheimita il nitro fuftize ambe faligne che abodano di fuftanza ox cerco. ‘humorofa, già ho detto che l'orpimento e fandaraca madino fumo ANAL denfo e giallo, nè del folfo diciamo cofa diuerfa. auuertiamo anco nacità delle che nelle fiamme deboli , quali efer fogliono dal femplice folfo fi fanne veogailcolorceleftino , vue d'incontro mentre fia appoggiato ad altre materie fecche, e che piglino miglioraccenfione,l1 vede il fu- mo giallo & aureo, percioche come habbiamo moltrato negli co- lori dell’arco celefte , il color celeftino vien dalla vittoria de raggi opachi, e foprabondanza dell'humore , e l’aureo e roflo a contrario dalla foprauenuia del lucido all'opaco e fumofo: e perciò nelle lu- cerne la parte infima della fiama edi color ceruleo,la fupremace più fecca, & oue maca l’humore è rofla. & la mezana oue propriamente viue laluce,è gialla; e perciò anco veggiamo il color croceo ogial- lo di n LIBRO DECIMOSETTIMO. © 45; lo di ciafcuna minera nelle fuccefliue operazioni del fuoco pafla in roflo. che dunque al fumo nero conuenga il {al fufo,& la pietra da calce è cofa fecondola ragione. c per lagraflezza,e per laleggerezza di efliaggiunti, percioche il fal fi è detto che fia. negli confini delle fuftanze vntuofe: & oue fono li bitumi, fono natutalmentel' acque falfe:e tra le pietre,le dacalce perla propria interna humorofità rice .uono imprellion dal fuoco;e dan fale.e perciò poffono vnirfi con le «graflezze fopranuotati, c fopararle dalla fultiza de metalli. per caufe non diflimili può giouare la fcoria del ferro & il litargirio,feparado d illeggiero dal greue,ò il greue dal leggiero. ma nella vena che dà il fumo bianco conuien il ferro toccato darubigine, perlagià mo- ftrata fomiglianza & vnione chefailferro con lo ftibio . dalle cofe dette è manifefto quanto ilfolfo all’iftéflo itibio fi confaccia. e fe?l colorceruleo è proprio della infezzion raminga, è di ragion che con detto fegno, giouino il Pirite,e gli part da pietre raminghe,ad eftraer la Caltiza metallica dalle vene. Dunque dalle cofe dette pof- fiamo hauer intendiméro delle diuerfità degli aggiunti,e come dal Ji colori del fumo, &altre intelligenze pofliamo argomentar di quel che propriamente à ciafcuna vena conuenga. Della compofizione de fali pet al faggio delle vene. i GAP E Ora moflisremo illmodo difazli flivcili all'eRrazzionidel A metallo dallevene, econquali fi fa faggio quanto dime- Conuenienza delle Suftanze che dan le dif ferenze de fu- Mia SI nilo fi pofla eftraerne . fail un modo di fale di TO divino fec- Primacompo ca,di aceto, e di vrina di huomo, pigliati in quantità eguale, e cot- fizion di fale . ti a diffeccamento, finche diuengan fale. Faili di cenere de tintori,; seconda. di calce, di feccia fecca di vino, di fal liquefatto , di ciafcuno parte via, divrina di huomo cin que parti, ficuocono che cali il terzo, e felino , a quel che refta fi giunge di fal non liquefatto parte vna & vn terzo di vna parte, di lilsiuio parti otto, fi cuocono in vafe im- petenato finche feccati refti il fale. Etaltrimete il fal non liquefatto el ferro rugginito fi fi pongono in vefe,e fopr: buttatoui vrina fi ripo neilvafe couerto in luogo tepido per giorni tréta. il ferro filaua co l’vrina,e fi pone da parte. ciil refto fi cuoce finche divenga fale. cuero nel lifsiuio di cui fi feruonolitintori, fatto di parti eguali di calce e cenere fi cuocono parti eguali di fale, di fapone, difeccià di vin bianco fecca, e di falnitro , finche diuengan fale. il detto fale li- Ri 3 quefa Terza. Qua YÎA è Come fi prepa vi il falnitro al faggio delle KHONES e sn, - DELL’'HIST. NATVRALE' uefa liramenti raccolti dalle lauature. Si prepara anco il falni- tro da far pioua delle vene in quefto modo. fi pone il falnitro in vafo impetenato, e vi fi foprafonde lifsiuio fatto di calce vinain più volte, e fi cuoce finche il fuococofumi l’acqua. il fegno che fia ben preparato è che il falnitro non s'infiammi;percioche il fal fatto «dal lifsiuio della calce gli toglie la fiamma. Habbiamo moftrato le “Varie maniere de fali. feguiamo l'altre compolitioni vrilialla‘cotta- Compofizione: a liquefar le MEnNE è raefafion delle vene che difficilmente fi fondono. Si pigliano dun que di pietre da vetro parte vna, di litargirio biondo parti quattro, fipone lamifturain vafo di terra cottà, e fi liquefà,'e quandoè fluf- file in modo di acqua, ilche li auaiene in fpazio di meza hora. fi ver Seconda com- pofizione. Terza compo fizione. Quarta com- pofizione. fasù di vna pietra, cue raffreddata piglia forma di vetro. la detta compofizion pefta fopradata è qualfiuoglia vena di metallo teni- tente d liquefarfi,le dà fufione, efa che vengano fuori le loppe. ‘at cuniin vece dellitargirio fuftituifcono ilpiombo calcinato. calci- nafi prefto il piombo fe ad eflo fufo fi fparga sù folfo: onde fa vna — fuperficialcrufta: qual tolta di nuouo vi firimette folfo:e ciò fifa di continuo finche il piombo tutto ficalcini. Più potente aggiunta è la fatta di falnitro preparato,di fal liquefatto,di purgatura di vetro, di feccia di vin (ecco , di ciafcuno parte eguale, di litargirio parti tre, di vetro pefto in polue parti otto: quelta compofizione giunta adaltretanto di vena la liquefà. Piùdella hora detta è potenteia [e- guére. di feccia fecca de vin bianco, di fal commune, di falnitro pre- parato parti eguali,ficuocono ia vafe di terra, finche fi faccia di ef- fi polue bianca.all'hora fi piglia della polue fatta parte vna,& altre- tanto dilitargirio,e fi facompofiziotie:di cui parte vna giura à par ti due di vena, da il faggio. Più porente della detta è la compofizion che fi fa di cenere di piombo, di falnitro,di orpimento,di ttibio, di feccia fecca diacqua dipartitione. il piombo fi calcina col folfo. percioche dilatato eflo piombo in laftre, e rramezadoalle laftre fol- fo, dentro divna pignara ; fi pone la pignata a fuoco, finche il folk fo fibruci:&il piombo fi volti in cenere. il falnirro fi mefchia con altretanto di orpimento pefto,e fi liquefanno infieme in tegame di ferro. liquefatti fi verfano,e raffreddati fi peftano . Dello {tibio vna parte con due terze di vna parte di feccia fecca , fimetteno alterna- tamente in vn catino, eficuocono finche fifaccia maffa, che fimil- mente fi fcioglie in polue. Dunque didetta polue parti due, di ce- nere di piombo parti tre,della miltura di'orpimento e falnitro par tute, LIBRO DECIMOSETTIMO: 475 ti tre,fi fa la propofta compofizione: di cui vna parte aggiùta è parti due di vena la fonde,e fepara il metallo dalle loppee ripurgamenti, Quinta e port Potentiffima aggiunzione è quella che riceue di folfo parti due , di Li Seca purgatura di vetro parti due,di ftibio, di fal di vrina,di fal commu- SI ne liquefatto, di falnitro preparato, di litargirio, di vitriolo, di fec- cia di vino fecca , di (al alcali, di feccia fecca de partitori, di alume cotto e poluerizato,di ciafcuno parti quattro, di canfora fciolta col folfo in polue parti otto. dunque della detta compofizione parte meza ò vna inticra,con parte vna di vena,e due di piombo mefchia te fi mettono in catino diterra, e la miftura fi foprafparge di parti due di vetro raffinato: e cotti che fiano per hore due d anco meno, rifederà la mafsella del metallo nel fondo. da cui dopo, fi fepara il piombo. Moftratemo ancoalcune altre compofizioni. Divena .gtre diuer preparata parti due,di limatura di ferro parte vna,di fale parte vna, | IS? poniin crogiuolo a fondere,e rifederà nel fondo la maflella del me aa tallo. Altra. Piglianfi della vena,e di ochra di piombo parti eguali: le vee, di limatura di ferro alquanto, fpargafi sù limatura diferro, e polta nel crugiuolo la miftura, vi fi {parge sù altra limatura di ferro . Altra. Poni la vena pefta nel crugiwolo alternando li fuoli della ve- nacon fuoli di fale preparato con urina humana: e poni ilcrugiuo lo couerto dentro de carboni viui. Altra. Piglifi di vena parte vna, di ballotte di piombo parte vna,di vetro purgato parte meza, di pur gatura di vetro meza. Altra. di vena parte vna;di ballotte di piom- bo parte vna, di fal parte meza, di feccia fecca parte meza, di feccia di partizione parte meza, Quero fatta compofizione di granella di piombo, di falliquefatto,di ftibio,di loppa di ferro, fe leaggiunga altrettanto di uena preparata. Ma fpezialmente fe la vena conten- ga oro,piglifi di effa parte vna,di vitriolo parte una,di feccia di vin fecca parte vna, di fale parte vna. con le fopradette compofizioni fi separazion farà {perienza delle vene aiutando conla virtù di effe la feparazion %! Solfo A del metallo dalle loppe. Vi fono ancora compolizioni per aiutar la i ca feparazione dell’altre foftanze minerali dalle uene, e conferuarle dal fuoco. Aggiunzione che aiuta la feparazion del folfo,dell’orpi- mento,e della fandaraca dalle uene.piglianfi di loppa di ferro,di to fo bianco,di fale parti eguali. Dopo dunque che detti minerali fa- ranno feparati, le uene fi cuocono,aggiuntoui feccia fecca di uino. aggiunzione che conferua lo ftibio dal fuoco, e li metalli dallo fti- bio.fafli di egual parte di folfosdi falnitro preparato, di fal fufo,e di | uitriolo 476 DELL:HIST; NATVRALE vitriolo cotti infieme in vrina, o lifsivio finche non fi fenta l'odore del folfo, il che fuccede in hore quattro. - Habbiamo moftratoli fegni del metallo che ciafcuna vena contenga, elacondizion degli aggiunti che aiutano è fepararli dalle vene. Hora moftrascmo l'ordine dieftraerli, cominciando dalli faggi. Delle differenzee e delli faggi | Cap. ivi. Il faggio di- Alli faggi conofciamo fe le venecontengano ò non conten- gie ce H ) gano metallo, &in che quantità : e fefiannellavenavnaò nuto nella ue- Più [pezie de metalli. dalche fi confeguifce, che poflan fepararfi na, & in che e parti di vena fterili, dalle feconde: & le parti men feconde dalle quantità più. ilche nenmenoniiala. fi patilce molto danno. percioche le parti di vene che fono fterili e contumaci à fondeifi, mentre non fiano feparate dalle piùfeconde,beuendofi ò ci confuma- do il metallo, che o fe ne vola; in o fimefchia conle purgatu- re,e le cadmic,apportano danno.e perdendofi la fatiga potta nel pre parar le fornacielicatini , bifogna far nuouo di(pendioi intifarli, e reiterar la fufione. polfiamoi in oltre dal faggio 1 proua degli ri- gecòda pezie medij che alla condizion della vena conuengono. la detta € Tuna > e fpezie di faggio che fi fàcocendole vene. l'altra maniera di faggio di un metallo f1 fa dell li meralli già cotti, per riconofcer che parte di argento fia dall'altro. — nelrame, ò nel piombo : è che parte di oro fia nell'argento, onde fi pofla far conto, fe fia [pediente feparar il metallo nobile dal vile; Ò per rincontro che porzion dirame ò di piombo fia nell’argento, o di ergento nell’oro.fono dunque fimili li faggi,all’opre grandi di feparar li metalli dalle vene.onde proporzionalmente rifpondono. Il faggio fi fa nelle TIRA, ele uene fi cuocono nelle fornaci grandi. il faggio della feparazion del piombo dall' argento, È d dall sro: fi fa nella cop pella che è piccol uafe fatto di cenere :e d’incon- tro le feparazioni fi fanno ne.le fornaci feconde preparate con ce- nere in vfo rifpondente alla coppella. (onfideraziion degli vafi nell'ufo degli faggi . CAP. VII. Prima Spezie “VW Ora per la effecuzion di detto faggio cominciaremo dalla de vafi. fi confiderazion degli uali. Quetli î fanno ò diterracotta, odi LIBRO DECIMOSETTIMO: PRE ò di cenere. di terra in mediocre groflezza cotta, e di firura fimilea {cudella fono quelli de quali fi feruono a cuocere le vene. rali fono gli adoprati da coloro che fan faggio delle vene di oro:0 di argento. sectda Jpezie fono altri di maggior capacità e groffezza in forma triangola, ado- n e prati da coloro che vi fondono il rame, oue fuol farti 1] faggio co- o cendouile vene dell’iftefio metallo.la cenere dunque come materia che contra fta alla fufione è habile alla purificazion de metalli, men trevogliamo dal metallo nobile e filo per mezo del piombo fepa- rarnele parti di metallo vile & impuro, &a cofumar l'ifteflo piom- bo, che negli vali di altra materia, girando mentre dalla violenza del fuoco fi fciogliein fumo, li coniumarebbe con danno graue del Lauoro. Degli vafi di cenere che communemente chiamiamo cop» pelle,ci feruiamo per appartar il piombo dall'argento.poflono que iti nella forma paragonarfi a fcutelle c'habbiano il fondo ben grof- fo,e non fiano di molta capacità. cominciando dunque dalla fattu- 7erze fpezie ra di dette coppelle di cenere;accioche vengano nella debita bontà; € vali di ce- fi deue la cenere purgar dalle materie aliene.tali diciamo e le leggie "°°° re come fonolicarboni e feftuche, e le graflezze: e le greui come l'arena e pietruzze. dunque polta la cenere in vafe capace:vi fi affon» de acqua,e venutia galla li ripurgamenti leggieri, fe ne appartano. all'hora commoffa l'acqua fiche s'inturbidi, le pietruzze & arena materie graui, rifederanno prefio nel fondo. onde trafufa l’acqua turbida che ancor ritien fecolacenere, fi harrà l’acqua con la cene- re feparate dalli ripurgamenti greui. refta finalmente la feparazion dell'acqua dacefle ceneri, ilche fifaconlo (pazio ditempo: efico- nofce , fe rifedendolacenere refti l'acqua chiara e libera da fapor eltranco, fimile a lifsiuio. all'hora dunque verfandone l’acqua fi porrà la cenere a feccare al Sole ò alla fornace,e fe ne formaranno le coppelle. migliori trà l’altre ceneri tutte fono le di fago;e di altri le- Elezzion'del- gni, channo poca crefcenza annua. men buone fono le cene- le ceneri» ri di farmenti di vite,& altri legni c'hanno molta crefcenza annua: percioche non hauendotanta ficcità quanto gli altri detti legni fi aprono facilmente,& aflorbifcono il metallo.perloche mentre non atodo diraffi fihabbia ceneredi fago,ò altra fimile,fi faranno paftelli della cene- p Sile re che fiha, ben purgata, e pofta in forno da cuocer pane 6 vali di sitio terra; accioche s'infoghino, e ficonfumi ogni graflezza, & humor nociuo. dalla cenere di detti paftelli fi formeranno le coppelle, Lodafi generalmente ogni cenere quanto più vecchia fia, fendo ere: quanto più uecchie 14 che to migliorie 478 DELL'HIST.NATVRALE che la più vecchia è più anco fecca.' per l’ifteltà caufa è molto lodata la cenere di ofla bruciate, e delle dette la fatta da ofia di telte de qua- drupedi, e da corna di ceruo, e da fpine de pefci. fono anco alcuni che pigliano le ceneri fatte dalle rafchiature dicorio bruciato:& al- «SeeRri de tri delle cofe detre ne fanno varie compofizioni. Malimacfiri de va metalli della Germania generalmente le fanno di cenere di faro. cian ie coppe qual purgata e preparata che fia nel già detto modo yla basnano les con vin di orgio,o con femplice acqua, fiche pofsa apprenderfi;e ta peftano:e peftata ben che fia vi aggiungono le ceneri dette di caltta- ric de quadrupedi o di fpine de pefci,e di nuovo Je ripeftano,il che quato più fi faccia,tanto fi fa più la materia idonea al detto fctuitio. fono altri che giungono la polue ftacciata del matton cotto alla'ce- ‘nere di fago. percioche detta polueimpedifce che la moludena non roda le coppelle, e fi afforbifca l'oro o l'argento. altri per darrime- | dio à dettoinconueniente,bagnano la cenere con bianco di vouo, e fecca che fia al Sole, la peftano ene rifanno le coppelle: &aitri nell’ifteffo vfo fi feruono del latte vaccino. del qual rimedio più vo- lentieri fi auuagliono mentre occorra far faggio di vena di rame, coppelle dalle che contenga in feferro. E nelle fucine cue ft apparta l'argento dal ceneri delcalt rame, piglian le ceneri del catino della feconda fornace quanto più ci fecche,&ca due parti di dette ceneri ne giungono vna di ofla brucia- te, e le feccano al Sole, o alla fornace. ma comunque fatte fiano, fi debbono le coppelle riponere in luoghi fecchi.oue quanto più lun ordine difor- go tempo lafciate,con l'inuecchiarfi diuengono migiiori.formanti mar le coppel je coppelle pofto lacenerein humidità dentro morrari di metallo, si o di legno lauoraro al torno,che n6 habbian fondo:accioche riuo)- ti detti mortari col fondo in alto fi mandin le coppelle fuori facil- mente. dunque ripicni di cenere detti mortari con vo peltone che entrando nella cenere facci concauità,fi forman le coppelie: ma ac- cioche la cenere meglio fi rifirimga, e fe dia alla coppelia giulta groflezza, fi fa detto peftone che con l’orlo che tien d'intorno aflcr- ti col mortaro richiudendo le ceneri, cecon lo gobbo c'hanel me- crogiuoli di zodell'orlofaccia la concauità. Degli crogiuoli di terra già è ma- bia nifefto, che debbano efler di terra dicondizion fecca, in groflez- za di meza deto, che non fi fenda, e che non facilmente fi lique- faccia al fuoco. & èinvfo degli arteficide metalli dalla marcria petta di deri crugivoli vecchi con altra terra conueniente, formar: necoppelle, che quanto più fecche e vecchie fono, tanto fon mi- gliori ) LIBRO DECIMOSETTIMO. 479 gliori nell’opera.fono altri che fi feruono in vece di detti cru giuoli di mattoni ben cotti e petti pi 01 Ordine che fi tiene nel fare il faggio. Car. vii. HS trattaremo dell'ordine di fare il faggio, Dunque prepa- rata la fornacetta,&lategolainigroflezza di mezodeto,pie- Fornacerta; gatain volta inguifa diembrice colcato, e forata da ambele parti 78% - laterali: di tanta‘grandezza che pofta dentro la fornace :pofla te- nerfotto difelacoppelladiterra, etradieflac le muradellaforna- coppella. cettaricena licarboni. fi porràla:coppella fotto diefla, e fi (caldera. all'hora pofto dentro il piombo che fijiquefaccia:mentre che fi veg Piombo che refal inf if id laven fard db .-Q efalain fu- gaeflalare infumo,vi fi porrà dentro la vena preparata. farà ben tra ‘ Ced . = _y 5 0. diquefto moucr la vena con vi carbon prefo daten aglie saccioche pena di me- ilpiombolo beua, econeflo fi mefchi il metallo che è nella vena. saio. ilche quando fia fatto, la loppafi ritrowarà attaccata patre d’intorno ioni alla coppella detta,in forma di anello nero,e parte nuotarà nel piò: parazi» del bo,che già fi ha incorporato l’oro, el'argento della vena. oue ha da pre : aa fo, Sn a Auuertimen confiderarfi che'l piombo che fiadopra nel faggio non habbia par- #0 el piombo DO ticipanza dialtro metallo. e fe pur nbibabibliz. Sia fatto proua quan- . to di tal metallo contenga: ‘accioche fatta l’eflamina della coppella di cenere: pofla fottraerfene quel rato che il piombo ne hauea feco. fono alcuniche pongono primala vena nella coppella, e poi vi ag- ordin.di ale giungono il piombo:ilche non fi deue lodare.percioche le vene fo- ri di afaggier gliono ammaffarfisonde dopo non facilmente riceucno il piombo. a Roo la miftura del metallo col piombo fi porrà in coppella di cenere in- fogata, accioche il piombo fuanifca, e refti la quantità del metallo nobile che fi cerca . che quandonon fia infogato fuole la coppella romperfì,e’l piombo tremare, & alle volte faltar fuori. mentre dun- Quel che fi quela coppella non fia rotta, & il piombo non fia faltato fuori, de- i ue fopraporfi al piombo vn carbon viuo,lato e fottile,dal cui tocca- di livinbo mento il piombo fe ne ritornarà in giù, finche del tutto fuanifca dal tremare. la miftura. bifogna auuertire,che fe in detta coppeliazione il piom- bo non fi confumaffe,ma fteffe faldo, e fi coprite di vna pellicciuo- la, èfegno chenon habbia il piombo calor baftante. e perciò farà bene prefo vn pezzo fecco di deda,o di altro legno fimile, metterlo dentro che fcaldila miftura, cue fi terrà tanto in mano finche ha- sendo fcaldato a baftanza fi ritragga. deve dunque procurarti che fempre 4839 ‘DELL'HIST.NATVRALE' «Metallo fe {emprela coppella habbia calor copiofo &eguale. e quando eco: omeftra for (e rutte vanno con ragione,il caldo ritondala miftura. che fe non fi sei metallo veggaritonda, ma moftri puntain vna parte quafic'habbiacoda, è ig } fegno d'inegualirà di calore;e cheinîdi fia ilcaloè. maggiore, onde fl calore inegua Vedela coda. perloche fi deue girare alquanto la coppella accioche le. venga in quefto modo è fcaldarfiegualmente pertutro dal fuoco. Fioriméto del Hafli da auuertire che quando il caldo delfuoco ftà preflo all’hauer # DAS ui confumato quali tutto 11 piombo, all’horal’argento;e l'oro dan fuo Ci PO” Li variemaniere de colori. econfumato:che fia deltutto, rifedono funarfi. | nelfondo.deuefiquefta mafella fe vogliamo che non fe li'atticchi parte di cenere, mentre è cada leuar dalla coppella; che fe purvefe neattacchi,non fi deue rafchiarfi lacenere, ma baftara ftringerla c6 tenaglic, e fene falterà (enza perderfi parte di fuftanza : onde me» glio fi vedrà quanto di metallo contenga la vena.Confumafi il pio» bo che fiha bcuuto l’argento della vena nella coppella in tre quarti di hora. La detta maniera difaggiofi fa nelle fornaci che fenza fof- fio de mantici aperte di fotto da fe ftefle pigliato il vento fi accen> dono. ma bifognaalle volte nellifaggi feruirfi di fuoco de matrici. nel qual cafo pofta la vena nelcrugiuolo circondato da carboni; contenuti tra di vn cerchio di ferro che le ritenga, ficuocerà la ve- na. dopo delche fi fanno le altre dette operazioni. 603 Delli due diuerfi ordini de faggi per foco; equal di efi a qual vena conuenga,e fe fia altra maniera de faggi. Capi 45a Abbiamo dunque due manicre de faggi nell’vna de quali fi mefchia il piombo conla vena nella coppella di terra,e do- po diciò nella coppella di cenere fe ne apparta il piombo. l'altra. che prima cuoce nel crugiuolo triangolare, e dopo nella coppella di terra mefchia il metallo col piombo, è nella terza operazione, nella coppella di cenere fa feparazione del piobo dal metallo eftrat ro dallavena. Hora veggiamo qual delli due ordini fia più conue- niente alla propofta vena:e quando niflun delli detti due le conuen ga, qual altro modo vi fia da farne faggio, cominciando in ciò dal Della v-na di più nobil metallo che è l'oro. Saggio dell'oro. Nell’oro adopria- si) gita È » : De » : orori2 554 mo l’unael'altra maniera delle dette, percioche fe la vena fia ricca e faggio nel pri ua - se mumoio. molti dicedere al fuoco, e facilmente liquefarfi vna fua dramma colì LIBRO DECIMOSETTIMO. — 431 cononcie di piombo vnae meza o due fi pone dentro la coppella diterra, e ficuocono infieme finche fiano ben mefchiate . e quan- do fia quefta vena contumace al cuocerfi , fele giungerà alquan- to di falcommune brultolato , 0 di fale artificiale, da quali rime- dij Vinta, non farà la miftura molta loppa. fi deue in quefto mouer la miftura {peflo con ftil di ferro, accioche ilpiombo da per tutto abbracci l'oro, c trahendoloiin fe fputi le fuperAuità. il che fatto fi caua la miftura e fiapparta dalle loppe. e dopo pofta in coppella fi cuoce finche eflalato il piombo tutto refti la maflella dell’oro nel fondo. Mafela vena dell'oro parga contumace aliquefarfi, info- Nella vene gataben chefia, fi bagnarà di vrina di fanciullo , in cui fia disfat- ole i ara ro falce, c cio fi farà più volte. petcioche dal reperito infogamento , gionel Ta & eftinzion nell'vrina, la venafivede più frale, e più pronta a fon- domodo, derfi, &afputarleloppe. Dunque di detta vena vna parte con tre parti di polue da liquefar levene;e fei di piombo, mefchiate infie- me fi pongono in crogiuolo circondato da carboni a fuoco di man tici dentro il cerchiello , c ficuoce prima con fuoco lento , e di ma- no in mano con più gagliardo, finche fi liquefaccia e corra a mo- do di acqua. che fe non filiquefaccia con ciò ; fe le farà aggiunta maggiore della polue di liquefare.con altretanto di litargirio rof- fo, c fi mouerà con ftil di ferro infogato finche fi liquefaccia in tutto. all’hora cauato il crogiuolo dal fuoco , raffreddato che fia fi fcuoterà la maflella, che ripurgata bene, ficuocerà nella coppella di terra, e finalmente fi farà la feparazione del piombo nella coppel- la di cenere. Vn'altro modo difaggio è, che fi pigli vn certo pe- Altro faggio fo di vena, che hora fupponiamo effere vna dramma. e fe le ag- di tre cotture, giunga vna drammadi purgarùra di vetro ye fe con ciò nonfi cuo- ca, fele giungerà di più di feccia divin fecca e bruciata dramma meza: e ftando purcontumace fele giungerà altretanto di feccia diaceto , 0 feccia di acqua di partizione, c rifederà la maflella nel fondo: qual di nuouo firicuocerà nella coppella di terra; e final- mente in coppella di cenere, nel modo‘ che habbiamo detto . Dunque le due dette maniere di faggio fatte pet cottura di fuoco fono conuenienti alla vena dell'oro, fecondo le fue differenze, ma vi è vnaterza maniera fenza fuoco; conuenîente ; mentre fi fa fag= saggio farò gio delle arene eminutami raccolti da lauatura, o comunque al- /er3gfsocos trimente. nella quale pigliando vna parte del minutame bagna-. ; to con acqua , e fcaldaro ranto che quafi fiati je giuntoli due parti +" ‘uloo i Sf — diar- 48» ‘DELL’HIST. NATVRALE . di argento vivo fi itefchiano in vna fcudella di legno. dopo del: che con alquanto di vrina fidimenano con piltello di legno per fbazio didue hore, finche fifaecia la miftura fimile a farina am» maflata con acqua; é-hon più fi vegga differenza delle futanze che altra ficonofca efler l'argento vivo , altra il minutame di oro. il- chequando fi habbia, frlauarà la miftura con'acqua calda, o alme- notepida, finchel'acqua venga fuori pura e fenza bruttezza. all» hora vifiaffonde acquafredda,è l'argento uivo che haue afforbi: to l'orto, verrà in vio, e feparato dalle bruttezze. refta da feparar l'orò dall’argento uio.ilche fi harra,fatta in primo efpreffion dell’ argento uiuo per panio bambacino; o per pellecamofcia: & poa ito l'oro ché refta dentro coppella di terra a fuoco, ue effalando le reliquie di argento uiuo, ne vertà l'oro del tutto purgato . .Sono al Altro ordine tri che fofpetti di aletiia porzion di rame che vi fufle purganola af al miftura dell'argento uivo ; e minutami dell'oro, con aceto o lifsi+ fio forte. dunque pofti detti liquori in pignata; vi aggiungono la miftura detta & tpongono il vafe in luogo tepido per fpazio di hore ventiquattro; &all'hora verfano gli humori, che ne por- tan feco la bruttezza tutta. dopo delche fecondoil modo detto fan feparazion del mercurio dall’oro* e finalmente polto fotterra vn orciuolocon vrina dihuomo ; vi foprapongono vna pignata bu- cata nel fondo,che'entri in detto orciuolo, e dentro la pignata pon gon l'oro perla eftrazzione raccolto coperta dunque la pignata, e lutate le commiflure tutte fe ledà fuoco finche la pignara diuen- cinar ga rolla. all’hora raffreddato che fia l'oro, fe contenga rame, fi © —“—“’cuoce con ‘piombo nella coppella di.cenere iaccioche'il tame fi confumi, e fe contenga argento»,ififafeparazion dell'argento dall'- bro 'con'acqua da partire fono ‘alcuni che jin vece di paflar lar: sento vivo per camoftio', fi feruono della fublimazion fatta per fuòdo sn si siobvii | Saggio della visa di edrgento , CAP. x. Della gene T | Abbiamo moftrato il modo di farfaggio delle venedioro. ricca diargen dr puede E BEE d STRA legue il faggio delle venedi argento. Dunque fe la vena fia con vna jola tiCCa,come e quelche ditiamo argento rozo, che perlo piu fi ritro= cottara=» a nel proprio colore jo nelcolor di piombo, & alle. volteanco in -18 ib Le color LIBRO DECIMOSETTIMO. 433 color di cenere; e nero,eroflo,e purpureo,e giallo. toltone vn certo fuo pefo, che fupponiamo hora eflere vna dramma , fi pone in vna onciadipiomboliquefatto nella coppella di cenere, e fi cuoce, fin che peretialazione il piombo tutto fi cofumi. mafe ella è pouera o mediocre, fecca c pefta che fia , ad vn fuo pefo che fimilmente {up- poniamo horaeffere vna dramma, figiunga vn’oncia di piombo, e fi cuoca in coppella di terra, finche fi liquefaccia.che fe non fi lique faccia, (e [e giungerà alquanto della compofizione deftinata alla li- quefazzion delle vene:e non fuccedendo con la pigliata quantità, fe le darà più di aggiunta, fiche filiquefaccia e mandi fuori le fuper- fiuità. giouarà molto ad hauer la feparazione in più breue tépo,fe fi muouala compofizione con vn ftil di ferro. tolta che fiala coppella dallafornacetta,la miftura fi colarà in vn buco di matton cotto: ue raffreddata che fia, toltone le purgature,fi porrà nella coppella di ce nere, e fi cuocerà finche il piombo fi confumi. il pelo di argen- to ;che refta nella coppella, moftra quanto di fuftanza di argento fi contenga nella vena. Saggio della vena di Rame. CAP. xr. A vena dirame non fi deueaffaggiar con lo piombo, come habbiam fatto negli metalli perfetti; percioche mentre con lo piombo fi cuoca, non effendo di condizion fifa comeli perfet- timetalli, fe ne vola, e fi diffipa con effo. dunque pigliata vna certa quatità di vena, fi brucia con.fuoco gagliardo per fpazio di hore fei inotto. raffreddatafi pefta, e filaua. ilminutame dalla lauatura rac- colto di nuouo fi bracia,pefta,c lava, lauato fi fecca,e pefa,e fi mette a conto quanto ne fia difcaduto col bruciare e lauare: quefto minu- tame nel faggio fi pone proporzionalmente a coto di quel che fa vn pane nella cotturagrande. Dunquetre partidi detto minurame co altrettati di framadi rame, di falnitro,e di vetro raffinato fi pongo- no in crogiuolo ripofto tra carboni contenuti da cerchio di ferro ; a fuocorde mantici doppi]; coperto bene il crogiuolo con carboni foprapofti,afinchenon cafchicofaalcunarnella vena:e per aiutar la fufione, fi foffiarà il fuoco prima leggiermento, accioche la vena di mano in mano fifcaldi,e dopo con più vehemenza.e finalmente co molta gagliardia, finche fi liquefaccia, fi disfacciano gli aggiun- ti, clavena mandifuori la loppa tutta. all'hora cauato il crogiuolo Sf 2 raffred- Saggio della. ucna medio= Cre 0 pouera Con due cote tue, i Venadi rame Minutame della uena bruciato di nuono, Cottura nel croginolo. 484 DELL’HIST. NATVRALE raffreddato firompe,e fi pefa ilrame e fi vede quanta parte di vena Cottura della {ra confumata dal fuoco. Altri bruciano la vena vna fol volta, la Pani, peftano , elauano ; e del minutame raccolto per lauatura, pigliano ana foLuolta. parti tre, di fal commune, di feccia di vin bruciata, di purgatura di vetro, di ciafcuno parte vna, ficuocono nel crogiuolo. e raffredda- to che fia, firitroua maflella di rame puro, fe la vena fia ricca di metallo , es'ella non fiaricca, vna maflella petrigna , incui è la fu- ftanza del rame + qual di nuouofi brucia, pefta, e fi cuoce in cro- giuolo diterra, giuntoli le pietre, che facilmente fi liquefanno , e —_— falnitro, e rifederà nel fondo della coppella la mafiella di rame pu- Porzion diar ro, e quando nel detto rame purgato vogliamo conofcer fe fia por= Li zion diargento, e quanta fia, polliamo farne il faggio colpiombo: FO nella coppella di cenere . ma fono nondimenoalcuni che fenza fat Tag Lesa feparazion delrame dalla vena, fanno faggio dell'argento che fia: o) Re vbe nella vena. percioche bruciata,pelta, e lauatarche fiala vena, ad vna fia nella uena parte del minutame dalle lauatare raccolto ; aggiungono alquan- diramef"a 4 co di litargirio biondo. e mettono la miftura nella coppella di ter- farfeparazion bai i delrame. ra, couerta dalla regola, comefiè detto ; qual lafciano afuoco per meza hora nella fornacetta.. e quando dalla virtù del litargirio la vena fputa fuori la loppa, ficaua, e raffreddata che fia fi rinet- ta dallaloppa, e fi ritorna a peftare. ilche' fatto ad vna dramma dî cila, fi giungono vna oncia e meza di ballotte di piombo. e fi ri mette la compofizione di nuovo nella fornacerta in coppella di. terra, couetta conlategola fotto carboni, giungendoui alquan=' to di compofizion chefaccia aliquefar le vene. liquefatra chefia» la vena, e raffreddata; finetta'il metallo dalle loppe. e fi cuoce fi- nalmente,in coppelladi cenere ; finche eflaliil piombotutto, e re> fi l'argento folo. S aggio della vena del Piombo . CAP. XI I.° pala mona I pietra piombara pura oncia meza, di borace altretanto: pe- aggriar ld = > è . pi fte,fi mefchiano:e fi pongonoin coppella di terra, pofto nel bo. mezo di ellrvn carbon che bruci.oue fubito che la borace fchioppi cla pietra piombara fia liquefarta;ilche auuiene in breue rempo,fi rorrà il carbon dalla coppella diterra, e firitrouerà il piombo nel» fondo del vale, onde fi farà conto quanto ne fia confumato. chie fe: vu 5 I vi fia LIBRO DECIMOSETTIMO. 435 vi fia porzion diargento ficuoceraàin coppella di cenere, fincheil —— iombo tutto fi confumi. Altrimente. qualfiuoglia vena di piom- secdde modo, n che fiafibruciefiJaui, &all'hora parte vna del minutame rac- colto dallalauatura,, e parti.tre dicompofizion daliquefarla vena, fi pongono mefchiate in coppella diterra, dentro de carboni ratte- nuti concerchio di ferro.liquefarta la vena, firaftreddala coppella, efiappartan le loppe dal metallo,efitailreftochefi è detto. Cuero Terzomodo. pigliato di vena preparata oncie due, dirame bruciato drammercin que, di vetro.o della fua purgatura, oncia vna, di fale oncia meza, fi mefchiano,efi pone la miltura in crugiuolo che fi fcaldarà a fuo- colento,acciò nonfi rompa. liquefatta;che fiala miftura fi accrefce il fuoco con foffio de mantici. finalmente fi leua ilcrogiuolo dalli carboni viui, efi lafcia raffreddare all'aria, percioche non è fpe- diente raffreddatla.con acqua..attefo che la maflella del piombo commofla dalla foprabondanza del freddo fi mefchiarebbe con le loppe, e renderebbela proua falla. dunque raffreddato il crogiuo- lo fi ritrouarà la maffella del piombo nel fondo. Altrimente. di Quarto modo. vena di piombo oncie due, di litargirio oncia meza, di vetro raffi- nato dramme-due, di falnitro oncia meza. e fe la vena difticilmen-, tefi cuoca fe legiungerà limatura di ferro, che per concepere più gagliardamenteil calore fcaldando la vena, fepara il metallo dalle loppe. falliancora faggio della-vena di piombo, o con arene rifolu» te dalle pietre.che facilmente fi fondono, ò con la femplice lima» tura di ferro, i o STAR Del faggio dello Stagno. Cap. XIII. «A venadiftagnofibrucia, fi pefta, e fi laua. il minutame rac- Saggio della A, colto perlauatura dinuouo fi brucia, pefta, e laua. e del det- Ca sid to.vn pefo e mezo fi mefchia con vn pefo diborace.della miftura ba ‘gunata con acqua fi famaffella,e pigliaro vn gran carbone che fia ton do vi fi fabuco alto dita quattro, largo in bocca tre,e Itretto nel fon do,e fi pone in coppelladi terra ye d'intorno intorno vi fi pongono altri carboni. quando dunque il carbon bucato fia infogato,fi pone la maffella nella parte fuperiore e larga delbuco del carbone, e fi co prela coppella con vn carbon lato, e pofti molti carboni d'intorno fi muote fuocogagliardo , finche Jo ftagno tutto dal buco fottano {ene fcorranellacoppella di terra. Quero cauili vn carbon grande, ga Sil e i î Sf 3 fe in- ucna di flagno Po 3. La DELE'HIST. Meiense poi potrà in ris TAMEMod diluto, soho] naa maflella di agrio. È ol olamiscasia Saggio dd Dip n) "Car. SER O CORALE Nome dipi- Y YAbbianio moftrato il Gavio del piombo:ee corimunemehco Do comin ; detto,chealrricon l'aggiunta chiamati piombo nero.& del atre fpezie de © vici e Ragno; ché co l'aggiunta chiaman piombobianco. rettailbi» Saggio del bi- ftndeo chiamato dall ite piombo cinereo . dunque pofti lifiuoî rms: pezzetti in coppella di ‘tettà)fotto tegola dentro la fornacettajconie habbiam moltrato: fealdata che fia, Iillarà,e la mafla AES lierà Rel forido dellà coppella.. i DI Saggio dell'a Argento mino. ca Ap cpr Vi NOn vna parte: della'vena di argento vino ;/fi porarmola parti tre Primo modo di polué de carboni; & vi pugno di fale:durique pofta la mi pa | ftuta in alciit vafe coucito , & ortarate! le commiflure:eon luto, fi porrà. su de carboni ardenti, finche pigli il color di ufta. all' hora cauarà il val, percioche fe più lungamete fi tenefle al fuoco n'eflala rebbe in famol'argénto uiuo.raffreddaro il vafe firritrouiarà I argen Secddo modo, to uiuo nel fuo fondo. Quero pofta la vena pefta i in boccia di terra, fi porràin fornacetta, é colerta la boccia con cappello di dittillazio! ‘ ne, nel vafè fottopofto alle naricifi raccoglierà l'argento vino. ‘out fa bent chel vat chericene atvento uiuo habbia acqua fredda; accioche l'argento uivo dal freddo ficondenfi. puolli anco farma faggio in altri modi, é come nellecottiite ii il RICCO SIE ae. quali giàn ‘habbianio ragionato. | Db Figa Saggio della vena di si erto. Cif. svi. Ella vena di ferro ‘ & Aes nella fucina di ferdlà; fi dui dunquela vena; fi pefta; lava,e fi fecca;e polto nel minuta» i" e Me “a È, LIBRO DECIMOSETTIMO, 487 me raccolto per lauatura la calamita, quella tirarà a fe tutte le parti- Calamita nel celle di ferro; che fcopate dalla calamita con penne fi raccoglieran- f see della ue noin catino. e dinuouo rimeflalacalamitanelminutamne le par- lit ticelle di ferro accoftate di nuouo fe ne fcopano,finchenon vi retti della yena fuftaza che attacchi allacalamita. raccolto dunque quan to vi cra di fuftanza ferrigna fi cuoce nel catino con falnitro, finche filiquefaccia , e rifeda nel fondo là maflella del ferro. ue fe la ca- palla calami= Jamita facilmente tiria fe liframmenti ftimaremo che fiala vena 12 conoferamo diferro ricca: fe tardi;la Rirnaremo pouera.ma fe del tutto li rifiuti 4,f a fi dirà che o poco o del tuttoniente ne contenga. fia ricca 0 po- ni UT do Saggio della miflura di oro, et argento. Cav. xvir. H 0 IO, Vel chabbiamo detto baftarà hel foggetto'di affaggiar le vene. Hora trattaremo delli faggi dell’ifteffi metalli: dico ‘= il metallo propofto quanta porzion di altro. metallo contenga. Qual confiderazione è molto vtile a zecchieri ,a mer- canti che comprono e vendonole vene; a metallieri che dalle ve- «ne l'eftraggono. gli Antichi reftituinano l'oro nel colmodell’eccel Gli antichi ef. lenza,cofumado l’argéto che gli era in liga col fuoco.hoggi èritto- Sata uato il modo di fepararli, fiche refti faluo l'uno e l'altro. Fatto dun- l'argento col que prima alquanto di (perienza alla pictra paragona quanto di ar #90 - Inuenzion de gento a dirimpetto dell'oro fia nella miftura, fe l'argento non fia moderni per meno di tretanti dell'oro , fl farà feparazion diefli con l'acqua da sa o % ; ; 2 - È è en eraer partire. ma fe l'argento fia men degli tre tanti, bifogna giungerue- io ne tanto che venga a detta ragione.per quefto dunque polto il pio- 17 To : - N : CIA i ne debba efer bo nella coppella di cenere fidisfarà, giungendoui parte dirame, POE din fe l'argento e l'oro fiano puri, enon nehabbiano parte, percioche perso dell'oro la coppella quido le manchi daconfumare il piombo e’l rame,co- per farne fepa fuma parte dell'oro e dell'argento. che fevoleffimo fenza porliin su dI coppella mefchiar detti metalli ; bifognarebbe ciò farfi con mol- la coppellane! tiplicata fufione,oue nella coppella col raggiramento fatto nel con a e fumarfi ilpiombo, fi vnifconoin breue . pofto dunque nella cop: to. © pella prima ilpiombo, el rame, vi fi aggiungono vna parte di oro etrediargento. e ficuocono finche il piombo e ramefi conlu- mino. Di nuouo pigliate altre eguali quantità dioro & di argento, Le maffella nell’iftelo modofi cuocano in coppella. el’una e l'alera delle due Livin mafselle battute col maglio fi dilatino in laftrelle, el'unael'altrala- gainacquada ftrella, partire. è 438 DELL'HISTNATVRALE ftrella fi pieghi in cannuoli, quali poltiin ampolla di verro vifi af-. fonderà l'acqua di partizione , fiche per cialcheduna dramma di metallo fiano in pelo :oncie quattro ocinquediacqua . qual fcal-. data a fuoco lento, fi disfarà l'argento reftandol'oronegli cannuoli in guifa di corpo ‘arenofo mentre dunque l'argento fi fcioglie , fi veggono nella fuperficie decannuoli ampollette fimili nella figu- “ raa margarite:e l’acqua piglia roffore;onide noi dalla maggio: o mi mpolle che fi veggono nel la feparazion dell'argento . 4 Cannuoli a fuo co leggiero» Quando bifo- gni acqua da partire piu po tente. Quato oro fia nella maffa di ATgENLO. nor roflezza giudichiamodella bontà dell'acqua ..dico che quanto più fia il roffore,tito.ftimiamo che fia l’acqua migliore.fuanito che fia il roflore , reltanole ampolle attaccate agli cannuoli bianche, g fimili non folo nella figura, ma nel coloranco a margarite. dopo delche per pocofpazio ditempo fiideue verfar l'acqua, e rifonder- ui l'altra di nuouo, e per fei vuer otto ampollette biache che faccia- no,l'acqua pofta di nuouofi verfarà; e cauati li cannuoli fi Janarma nocinqueo fei volte conacqua difonte: con cui fe fi faccian bol- lire neverranno li cannuoli piùfulgidi. dunqueli detti cammuolt pofti in coppa di oro fi diffeccaranno al calor di fuoco leggiero,te» nendola coppa nelle mano.&afciutti ben chefiano fiporia ja cope pasulicarboni viui; e couerta de carboni fi foffiaràleggiermente. quanto porti il foffio di bocca, e fivedranno mandare in sù fiam+ ma azurra.all'hora dunque pigliati li due cannuoli fe fi:ritrouaran» no pari di pefo, faremoaflicurati di hauer bene oprato. e dal pefa de cannuoli fi hauerà infieme l'unove l’altro pefo; dico e dell'oro c dell'argento. Debbiamo nondimeno auuertire sche.in detta fpe: rienza non fi deue mettere a contola centefima parte del pelo dell oro, che tanto ve ne reftadi argento;.che non può per acqua fepa- rarfene.che fe nell’oro non fiailtretanti diargento, mao il doppio folamente, o il doppio con metà ;bifogna adoprarui acqua più ga- gliarda: e perche debbiamo eflere iftrutti in qual grado di fortezza fia conueniente l’acqua c'ha da farla feparazion propolta. cono- fciamo ciò dall'effetto. dico che la mediocre moue,e bolle, e tinge la boccia e’ couerchio di roffore.ladebole dà poco roffore. e la mol to potente frange li cannuoli.tutto quefto fia detto nella feparazion dell'argento dall’oro. D'incontro mentre nell’argento puro vi fia poca porzion di oro;non bifogna giungerui altro innanzi che fl appartano , ma folo volendo cocerlo incoppella di cenere, fi deue giungere oltre del piombo tanto dirameche non ecceda la metà, e meno anco. c fe l'argento contenga parte di rame fi deue pefare,e i #5 . dopo LIBRO DECIMOSETTIMO. 489 dopo che fia cotto nella coppella di cenere,e dopo che ne farà (epa- raro l'oro: percioche dalla prima prouafi sà quanto di rame, e dalla feconda quanto dioro vifufle. Aut. Il detto modoèilcommu- sedi feparar l'argento dall’oro , narrato dall’Agricola, & altri; nel quale l'argento fi fcioglie in acqua, l'oro refta in cannuoli,fe egli in tanta quantità fia che poffa conferuarfi nella data figura; e mentre vene fia in quantità minore, reftarà nel fondo in arena nera. vi {o- no d'incontro alcune fuftanze folubili, che aggiunte all’ifteffa ac- qua fciolgono l’oro,e ritengonol’argento,e fe l'argento fia già pri- ma fciolto nell'acqua, appartano l'argento dall'acqua, & il manda- no in fondo.tali fono il fal commune,e più efficacemente il fal der- toammoniaco, che molti chimici fuppongono efler lo fpirto del falcommune. si eModo di affasgiar quanto di argento fia nelle maffe' di altri iau metalli, e prima nel metallo del ramo. CAP. XVIII. | FgAglifi dallipani di rame minori non più di meza auellana:e dalli maggiori no più di meza caftagna. ilche fi farà dal'mezo della parte fottana. pofto dunque dette particelle infieme in cro- Quantità che fi deue pigliar dalli pani per far il faggio, giuolo nuouo;& accefi li carboni dentro di cerchio di ferro,fipone & onde. il crogiuolo nel fuoco,che tra vn quarto di hora s'infogarà: all’hora col foffio de mitici doppij per mez’altra hora fi accrefcerà il fuoco: nel qual tempo il rame priuo di piombo fuole fcaldarfi e Fiquefarfi. percioche quel c'ha parte di piombo fi liquefa più prefto. quando dunque pertanto tempo fi habbia foffiato con mantici;con la tena- glia firimouon li carboni che cuoprono il crogiuol0 5 & appreflo con vn legnetto sfeflo fottilmente fi muoue ilrame:quial fe non fa- cilmente fi moua, fi ha fegno che non fia del tutto liquefatro. ilche quando vediamofi foprapone al crogiuolo vn carbon grande, evi accolgono sù gli altricarboni prima tolti , dandoli per alquanto di tempo foffio de mantici. liquefatto che fia il rame tutto., fi cefla-di foffiarfi, percioche il fuoco all'hora confumarebbe il rame. e la mi- fturane diucnerebbe più riccà, che degli pani onde fi è tolta.lique- fatto a baltanza il rame, fi manda nel canaletto,e fi fommersge in ac- quaarafireddarfi, e di nuonofi diflecca al fuoco. di cui con cugno di ferro tagliatone la punta,fi ftende in laftrelle. dunque ad vna fua- dramma du: Prova fe’ lra= me fia lique= | fatto. Cautela nel da, re ilfuoco che il rame non fi diminuifca. 499 «DELL'HIST. NATVRALE! Piorsbo che diam «ma felliame fia priuo dipiomboe diferro,e ricco di argento, 1 spinse P* pigliato vn’oncia e meza di piombo ; e fe'lrame fia di pipImS el ae recIpe,yn ’oncia,e fe fia partecipe di ferro onciedue. e polto il piom pella diecne- bo ind Pppelladi cenere,quido comincia a fumare fe le giungerà il L'aradio rela LARE] pal tra di vn’hora,& vn fuo quarto il fuoco cofamarà infie- nei fond dl- me colp iombo, reftando |’ argento nel fondo della coppella. ma fe id il rame na di condizione che difficilmente fi apparti dall’argento,, ficitmente vi farà Ipedienrsi inpanzi ‘che fl aflaggi nella coppella di cenere, porre Deer if pio mbo nellacoppella diterra, e poiporui ilrame con alquanto AT di difal bruftolato; Rena il Piombo fi beua ilrame, &ilrame fi terra. purghi dalle fue fupertuità: e dopodiciò fi porrà in cop ‘pellad dice+ Diuerfi modi nere. fono alcuni che persfciogliereal rame im parti minute, invece di ridurre il ji batreflo in laf re,e ragliarlo,il verfano fufo tu le feope di bietola rame in parti minime. © Odiltramezaquali fi (fano fottop olti vafi diacqua, e fi fcioglieràin pezzetti eguali a feme di canape. altri poflo,vna pietra che. appena ftia fotto la (uperficie dell’ acqua, vi fondono il rame liquido, qual dillipato daila caduta ne vengono piccole g orana.altri per l’ittetio fi- ne 1] fondono in acqua chefi dibatta. vue fe non fi vfafle diligenza - di fcioglierio n partrminute, non fi fonderebbe nella coppella di CCNere, COMe foglamo@ ‘di “Sag cio dell' Argento contenuto nel metallo di $ tagro. ? ì CAP. xrx. noli La miftura © 0 ftagho che contiene argento, non deue da principio pref oi L nella coppella di cenere, percioche cofì facendo facilmente pella di cene- L argento vito con lo ftagno , e fciolto con eflo in fumo fl contu- rese perche. mar rebbe: perloche pollo il piombo in coppella di terra, fubito che comici afumare, fe le giunge lamifiura: nelqual modo l’argento» etadt fivoiie col piombo, elo Ragno sboliendo fi voltain cenere, qual sanpii 2) ess fe ne cauarà, con: va legno fortilmente feflo. ilmedemo diciamo» ‘nell ‘altre iure partecipi di ftagno che ficuotoneg Quando dun» quel il piombo fharrài incorporato l’arg gento;all ‘hora li porrà adef& = s falarein coppe ella di cenere. mera sbé SH aggio dellArgento contenuto nella maffa di Piombo. CAP. kn T Mi A del piombo che contenga Bal diafcenta fe ne farà fago gio breue nel feguente modo. fi liquefa il piombo prima: in cop- LIBRO DECIMOSETTIMO. 4594 in coppella di ferro, e liquefatto fi pone in canaletto. all’hora fatto- ne con batterlo piaftra,fiponein coppella dicenere.e fi farà faggio, che vorrà tempo di mez'hora:percioche fe vi adopriamo molta for- za di fuoco ,oftende l'argento. > Della conoftenzia delle lighe, pigliato dalla pietra Paragona. MECATp. nari Ora moftraremoil mododi conofcerle temperature de me- ralli con la pietra paragona, efperienza breue è fpedita; e perciò molto vrile; quantunque non fi habbia daeffail gràdo di compitaproua, che fiha dal fuoco. debbiamoeliggerla pietra pa- ottima condi ragona quanto più nera cpriua di folfo, vue fi fregarà l'oro e l’ar- AL gentoche habbiamo; paragonandoli alla fregatura di alcuna delle capufizion cet vergelle di liga fimile,già prima a queftò fin preparate. comincian- ‘ Pergeleda do dunque dalla temperatura dell'oro & argento ; diciamo che di- 3 co iciceni uifo vn pefo in parti ventiquattro, checatati hoggichiamamo, fé 24: della liga altrettanto fi pigli di oto fenza miltura!diargento, fi dirà oro dé % fa finta tutti carati. é fe pigliare parti verititre di'6ro,la reftante fia diargen= * to; fi dirà orodi carati ventitte. fimilmente fe di oro fi piglino par- ti ventidue;e di argento due;fi dirà di ventidue. e con quelt'ordine procededo fernpre pigliaràl'orò ilmome,ferbido nella temperatu- ra il pefo'interodi ventiquiattro.mentre i quetta temperatura dun que non vergonoli metalli al pari,efoprauanzinote particelle di - | oro, fi diràoro di argento patrecipe; inà fe foprauanzi l'argento , fi dirà argento partécipe di oto. fatte perciò vergelte ventiquattro fe- Vergelle tre» condo le dette differenze; fi potrà col tonferimento di dette vergel- dic So le conofcer la condizion'della liga. Maperda liga dell'oro col rame a {i fanno vergelle dodici, de quali la più balla ha pari quarità dell’un metallo e dell'altro, che fono patti dodici diciafcuno: nell’altre foprauanza l'oro. dunque la feguente harrà di oro tredici,e di rame vwndici. l’altra appreflo di oro quattordici, e di rame dicce. nel qual modo fi procederà finche fivenga allavergella dioro pura, dimi- nuendo ilrame di mano inmano. Quefte dunque fono le lighe di «& î 9 to) oro,e femplicerame, che nonifono molto in vfo.ma molto più fre- rrergelle tren 8 quente è di farle di tre metalli, dico di oro,argento,e rame.oue fi ha I da confiderare fe l'argento e'lrame che fi legano con l'oro, venga- gadell'ora,sr poli porzion pa:1,0 fe l'argento foprauaza;percioche nel riceuuto géto, e rame. Y $ z 49: DELL'HIST. NATVRALE . modo {uol premuigi l'argento € triplicato,e doppio,o vna e meza-voli. ra più che ilrame . cominciando dunque dalle parti dodici di ora vi fi porranno le altre parti dodici de glialtri detti due metalli, fl chel: argento foprauanzi il rame in alcuna delle dette proporzioni: dico che fe poniamo fecondo l'unaragione nella liga parti di ar- gento nove, tre ne fiano di. rame ..e fe fecondo l'altra fi ponganodi argento orto, liano dirame quattro.e le ella terza ragione vi fi pon gano di argento fette, fiano di rame cinque. nel quali modo viene la miftura accompagnata pari. all’oro. nell'afteffa manierafi procederà ne gli altri gradi: dico che pofto parti di oro tredici,vengono com partite le parti vndici di argento e di rame nelle tre dette proporzio È gico Iyzopde feguendo la propolta determinazione ne verranno vergeb, le di oro tempetate trentafei, e dioro puro vna, che faranno fum: madi vergelle trentafette, nel modo detto dunque faremo faggio “prergelle da conla pietra paragona della liga dell'oro. Nèda quefta è diuerls conofeer la‘ Ja maniera di conofcer l'argento ligato col rame: percioche nella ga dell'argen è Si " eo convame. Vergelle di rame, &argento. fi fa fimil diuifione delle parti vertix | quartro.nell'uno e l'altro metallo che fiana di quantità eguale, dan, “do all'infimo grado ditemperatura, ventitre di rame &vna di argen to.appreflo dicui feguirà la diventidue dirame,e due di argerito, fia che fi venga al pari,che fono dirame dodici,e d’ argento dodi; 1 ci. fin oue fi dicerame.di argento partecipe, & più oltre... fi dirà argento conliga dirame, finche fi venga alle parti ventiquattro di folo argento. Altri SUD fanno la diuifione in parti trenta, fi il 010 chela mediocrità dell'uno e l'al- i tro metallo fia nelle parti. | cTggle quindici, le ftremi- Rapa A , tànelletrene.. mov o nodi o ta. DIRE E ; SCIA Ù 9 ù J SA È { "ue" i o : 14 va ; c di n -“ ” Spidgo d È REdil cy dd dsl z da PRE: è Sen] Po È + da 2; £ vo i DEL. 1°) dè. du 18 AV FA alli bri doc: 4980 DELL'HISTORIA NATMIRABALE, DI FERRANTE: I MIPE?SR ATO a LIBRO DECIMOOTTAVO... Nel quale generalmente fitratta dell'eftrazzion delli metalli 1 ‘ dalle vene nelle cotture grandi. Separazione delle parti metalliche dall'effranenoi | * Rito i e agli P | Aspramo finquivittoilfaggio delle vene, & il . modo diconofcere la liga de metalli. Hora fe- fi guiremo l’operazioni maggiori, nelle quali fi 3 eftrae molta copia di metallo. e prima molftrare- vosati mo le ragioni di prepararle vene. percioche ef Metalli spo fendo di naturali metalli concreati con terre; & {; don 3 alcri fughimfpefliti,e pietre, fe non fi faccia fepa' Inutilità delle razione di quelte {uftanze aliene per quanto il (oggetto comporta, Doro de gli fi patirebbe nelle cotture molto:danno. fendo che dalle terre e pie- Jughi infpeff- tre e ne concreano le loppe materia:inutile. e degli fughi infpefliti ione molti impedifconla cottura,e danneggiano il metallo. procurare- da ue mo perciò da principio la feparazion dell’altre fuRanze dalle parti li dalle precio che contengon metallo , e del mezallo puròdall’altre parti divenei!:,.,. char ele parti di vena ricche dalle pouere. dunque le mafle di metallo’ rome di me- o puri o rozi che fono,cauati che fiano fi battono, e ditendono,e ta na gliate con forficia pezzi, e fcaldate.in coppelledi ferro; fipongono Pn nelle fornaci feconde fenza metterle nelle prime. le reltanti vene ol prime forna- tre che.fiano già ftate nelle caue:appartate; fi debbono di nuouo “ene che romperfi in parti minute,e far feparazione delleparti migliori dal- non fele dà il | lepeggiori:chefeciò nonfifaccia; il metallo nobile afpettando la #0 di do o È ì h si} °° Talto Manno DI fufion della vile,nericeuerebbe danno,o forfe anco perirebbe dal- (nono derepe la compagnia della parte di vena nociua. a quefti inconuenienti fi tira feparazio fouuiene parte con la dettà diligenza:partecon gli aggiunti che aiu Dotj iscrall tano la fufion della vena,e la feparazion del metallo. | ignobili (e ne ( i : piglia folamen Mena dti ba te la parte ric did è 7 Tt Bru- CA è x 494 DELL’HIST. NATVRALE { Bruflalamgenta, e lauamento delle % veni (1 i CAP: pugili: SE 03 i 0 74 | Quel che gi. (% Ono molte vene che bifogna prima arroftirle , ilche fi fa o per E ea renderle da dure; molli fragilijonde poffano meglio peltarfi, e cuocerfì; o per bruciar le graflezze minerali, come AA il folfo, il Nocumttidel bitume,l'orpimento,e la {andaraca, de quali il folfo fuole efter nel- Lo E vene de metalli frequente , e più a, metalli nociuo , eccerta.che li. all'oro. noce dunque grawflimamente al ferro , ma menoallo fta- gno che al piombo , al bifemuto sall'argento, &alrame. nondi- meno perche nelle vene dell’ora fiale ancora, eflerui argento, per- ciò debbono le vene prima arroftirfi accioche confumato il folfo nell’arroftimento, non danneggi dopo diciò nella violenza della Cadmia bien COttura l'argento.l’iftelò dico del bitume. &habbiamo propria {pe minofa diff ‘Pa rienza che lacadmia dibitume partecipe, porti grauiflimo detri- re dell’ mento all'argento nelle cotture. cauatala vena dal fuoco mentre Gi Separazion bagni con acqua ne verrà più molle e frale. pefte dunque minura-. delle parti di mente le vene, fi farà feparazione delle parti c'hino.il metallo dalle e asi per inutili, Cuewadala cocriuelli ondele parti fottili faran furente lauatura. —nedallegroffe, clelesgiere cheVeésonoin sù dalle greuiche piglia- no ilfondo: inoltrefì lauaranno nell! ‘acqua,mouendole: percioche le parti metalliche per la grauezza prefto refidédo , dan commodità che l'acqua {moflane porti le parti terrofe e leggiere. alcuni con (ca * fedilegno,o vafifimilia:fcutellegrandi con manichinellor Ao; dimenan do la vena pefta dentro lacune ripiene di acq ua,fan pa zione delle parti terreriedottili,che fé ne van'con l'acqua inturbidi- ta,dallemetallichegreuize di Leda, dallo dig ar fono ‘più: leg- gierc... I » &Apparato‘ delle fornaci È Cap dir olue dicar- (YI deve apparecchiar. la polue. c Gabbana patti di pali de car re vi boni,&vna dipoluediterra,che fiano: ben mefchiate col raftel Cia elalà compofizione fibagnarà co: Sacquazfiche di effa poffan formarfi — pilaftri i in modo che fi Gi della neùe:oue. quanto la‘polue fi ferita più leggicra,più fi bagnarà di acqua,e quato più grcue meno fi bagna- ato che fidà rade =fbipiaci métre fian nouc;baftarà iabèfrino diluto di denaidi dal di dentro le” chele fiflure degli muri,fe alcuma vene fia, fichiuderanno,e never? fornaci |. sanno difefe le pietre dalla violenza del fuoco.male fornaci vecchie f 3 ; K i QUE LIBRO DECIMOOTTAVO. 495 oueèftato fatta cottura, perche da efle raffreddate, fono.ftate ferufta tele cadmie, e faltatone infiemele pietre, ondene végono cocauità nellemura: bifogna prima riempirdettè cocauità cò pezzi di pietre o mattoni,e dopo diciò inueftirle di detto luto.bifogna quiui auuer tirechelacanna dirame per oue poffa il foffio de matici,n6 habbia eminenza fuori del luto.percioche.la materia delle vene ligadofi at- torno la bocca, otturarebbe l'eftito al foffio de matrici, co detriméto della cottura.fi darà anco alquanto di polue de carboni alla foffa fot topofta alla farnaccin cui fihàdafaril catino; fpargédoui difopra Begramento terra.e verfatoui alquato di acqua,fi fcoparà ben la foffa,e mandan- cel focara do cò l'ifteffa fcopal'acquaturbida della (copatura nel focolare del . la fornace,fcoperà anco il focolare.ilche fatto e gittato neliafornace dell'iftefia polue preparata;firaffodaràil focolare col pelione: fi but Focolare raf tarà anco dell’iftefà polue bagnata nella fotla fottopolìa alla forna- dato. ce,incui ha daeffere il catino, e {i (tringerà col peltone. c piena che fia vi fi gettera di nuouo polue,cacciandola polue fotto la canna del foffio de matici; fi che rel il focolare vn deto fotto la bocca di efla, pendente alquanto verfo la concàuitàdelcatino ,accioche vi pofla correre il meiallo.el’iftello firitornarda fare,finche fia la foflariem pit all'horaco vnalama tagliante,e piegata in arco fitagliara la pol Formazion ue fiche reftril c6cauo ritodo alarshezza di vn piede, & ad altezza “catino. di mezo,fe debbia.detta foffatener vn cétenaro di piobo.ma fe hab bia contenerne trequarte parti, baftarà co l'iftefia profondità dar- Jene tre quarre parti di bocca. tagliata la cocauità deue dinuouo raf fodarli con peftone dibronzo. Alla bocca della fornace nella parte zyto 4014 boe foprana,e nelle duclaterali fi darà luto femplice,ma alla parte di fot ca. to oue tocca ilfocolare , illuto che fi dà deue per quanto tocca il | fuolo eff-re intinto in polue de carboni:che métre ciò non fi facef- fe,potrebbe facilméte il luto attaccarfi alla polue del focolare,e gua ftarlo.fatto quefto fi porrà alla bocca della fornace vn balton tondo Baffore che agroflezza ditre dita, edi dentro accolto albucodetto fi porrà vn formale boe carbone tanto ampio che chiuda la bocca della fornace. e fe non ba dà fl vno,ve fe ne pogan due.cliiutala bocca fi porrà ful focolare della fornace alquanto de carboni mezani neilagrandezza.percioche mé tre grandi fuflero, potrebbono impedir,che il foffio dematrici perla bocca delia fornace né trapallafle nel catino. all'hora il maeftro del lauoro deus inueitir di luto i carbon pofto alla bocca della fornace carboni di me ecauarne il baltone:e farà già preparata la fornace. fi finirà dunque pa © Er | Di a di 496 «DELL’HIST. NATVRALE carboni mag di empir la fornace tutta de carboni di maggior grandezza, e fe ne storte orratitio alquanti nel catino, mettendoui sù vn poco di bragia per cautela. —£caldatlo e fichiuderà inoltre la bocca della fornacecon lutoio:coni pezzo di teftola, accioche la fammache vien da detti carboni, non diafuoco entrando per la bocca della fornace,agli carboni chie fon di eritro.fori6 altri che pongono carboni grofli affettati nel d'intor no del catifiò. he the 4 : DO. si 1 (ommuni ausertimenti nella fufion delle vene ; e della fornace, | di bocca chiufa a tempo. Cav 1111. (1393 saccendimen ET Atto l'apparecchio, per la canna dirame per cuc'entra il foffiò Ù a Ud demauci,tralenaricidiefli fimandarà va carboncino accefoi ce. — nellafornace, econ lo foffio moderato fi accenderà il fuoco. onde tramez’'hora cofi il catino, comeil focolare della fornace fi {calda+ ranno.e fevifia il di innanzi fatto nella fornace cottura di metallo; Focolare eca farà ciò più prefto. vue fe vi fi poneffe la venaida cuocere innazi ché dia © il focolare;èi catino fuflero'fcaldati, effi fi guaftarebbono;e feneri+ i ceverebbe danno graue. percioche fe la polue di cui efli fon fatti, fufle o humida l’eftate, o gelatal'inuerno , il focolare e catino rotti madarebbono ilmetallo,& altre materie nell’aria con ftrepito fimi le à tuonoye con pericolo deaftanti. rifcaldati dunque chefiano, il Zoppe tirate maeltro porrà le lopperiella fornace,che liquefatte {correranno per daleatino. —Jabocca nel catino fotropofto. e fatto ciò ferrata la bocca con luto ; in cui fia mefchiato polue de carboni. e tirato dal catino con gan* cio di ferro le loppe, fe habbia da cuoceruifi vena di oro; o di argen to ricca,vi fi metterà vn centenaro di piombo: e fe hauefle da cuo: cerli ven pouera,vi fi metterà vn mezo centenaro : dico ciò perche Qualcondi- le vene ricche han bifogno dimolto piombo , ele pouere di poco. an Dio a piombo fi fopraporranno ftizzoni acciò fi liquefaccia. e poi con gno di più pis ordine fi porrà nella fornace, in primo vna quantità de pani fatti bo. da marchefita, quanto bifogna acuocerela vena: appreflo la vena con litargirio , moludena, e pietre da vetrari, dopo di ciò li carbo- ni, cfinalmentele loppe: ripiena che fiala fornace, fi cuocerà da principio leggiermente, procurando chelavena non fi accumo= li al muro di dietro della fornace, col che fi vieta che la vena non fi lighi allabocca della canna, & impedifca il tranfito al fof- fio de mantici. onde né reltarebbe diminuita la forza del fuoco, Moderata {; deuc ancoauuertire che la quantità della vena che vi fi pone non quantità del» la venta. 5 fia LIBRO DECIMOOTTAVO. 497 fia fouerchia. e che fi bagnino quando bifogni con acqua dall'uno el'altro lato della fornace li carboni. ilche giouarà che le parti dive nafottilinon attacchino allicarboni, che altrimente {mofle dal fof fio e dalla forza del fuoco fe ne volarebbono col fumo.Bifogna an- cora auuertire chefecondo la diuerfa condizion delle vene, è {pe- piserfità nel diente diucrfaméte apparecchiare il focolare hora alto, hora baffo. n il fo- ela canna per cui entra il foffio, hora molto, hora poco pendinofa: Fo dla fo edaralla fornace foffio hora leggiero, hora potente.le vene che pre race. | fto fi (caldano eliquefanno, richiedono 11 focolare baffo , lacanna poco inchinata, & il foffto de mantici leggiero. le vene che tardi fi ere contu- fcaldano e non prefto fi liquefanno,ban bilogno di focolare alto pera di canna pendinofa,e di foffio potente de mantici. è cOueniente an- rifcaldata. cò la fornace molto calda,e che fiano innanzi in efla corre te loppe, egli pani fatti di marchefita , ole pietre da vetrari. qual diligenza métte non fi.vfaffe, le vene fermate nel focolare chiuderebbono la bocca;e portarebbono fuffocamento, dino che fuol farfi {peffo dal- li minutami raccolti dalle lauature.inoltre li matici grandi debbo- no hauer narici grandi:percioche mentre fiano ftrette ne vien fuo- railfiato riftretto,& in abodanza,onde fi raffredda la materia lique fatta,e fi iva alle narici de mantici,o anco chiude la bocca della for nace:cofe di grave danno. ma per venir alrimedio di quetti mali, fe Rimedi dell lavena fi ammontoni,fi deue col gancio di ferro il montone didur- MERA re& aprire, e fe ella flattacca alle narici, fl deue indi rimouere. do- a po vn quarto di hora che] piombo pofto nel catino s'è liquefatto, il macftro con punta di ferro aprirà la fornace, onde fcorreranno nelcatino le loppe generate dalla pietra con cui o era mefchiato, o acurera [tato attaccato il metallo, e dalle terre e fughi minerali in- fpefliti; dopo le dette loppe {correrà la materia generata dalla mar- chefita. c finalmente l’oro e l'argento che fono afforbiti dal piom- bo liquefatto nel catino. ma quando le materie fcorfe fiano ftate Loppenella fu alquanto nel catino fiche poffano già fepararfi, prima fe ne trar- FPEMEPENE) rannoleloppe, che perefler le più leggiere ftanno nel fommo. & marchefita appreflo li pani fatti dalla marchefita, che per efler mezanamente ein greui tengono illuogo di mezo, reftarà nel catino la mefcolanza PE del piombocon l'oro, oconl'argento, che gli antichi chiamarono ftagno. e perche le loppe contengono porzion di metallo, con dif- ferenza, che le foprane meno ; e le fottane più ne contengono, bi- 4mmontona fogna ammontonarle diftintamente,e nel ricocerlegiungerui quel 121%%0 delle loppe in diuer Tt 3 tAnIO — Ji monconi. 498 DELL'HIST. NATVRALE tanto di piombo che’! metallo contenuto nelle Joppe richieda oue debbiamo eflere auuifari, che mentre le loppe che [ono ricotte Nelle nene habbiano molto odore, è fegno chevi fia qualche porzion dime» Ar rallo e fe non hanno odore, che non ve he fia. fihaanco dafaperé prefloafine. chequanto più fia lavenaricca, più prefto viene lauoro a compi» mento. e quando repetitavn’alera o più fufioni fi fia a fine ; farà be» ne ponernella fornace.tanto di litàrgitio je moludenache poflano portarne feco fufo quel di metallo.che reftarebbe nelle cadmiz; fate to ciò rutto con cucchiare di ferro,fi rragitterà la materia de metalli ‘ raccoltaincanali, raffreddata la fornace fi fcuoteranno lecadmié dagli muri. id'nse ni cb izal {Oli reo td gio] si.63 ni 35% Li + { POSSE VITA LIS LA | Fufione nelle fornaci;a botca fempre aperta A detta manieradi cottura lifanella fornace habbialaboes ca a tempo aperta, è couenientealle vene ricche di metallo, ® hora vogliamo moftrarewn altra ragion di cuocer levene nellefor Boccadella naci lecuibocche fono a tempo aperte: de quali fono più modti ue La fornace della prima maniera ha la bocca alquanto alta; e ftreitaz & inoltre occulta, per cui fcorre la materia nel catino più alto che't fuolo della fucina circa:vn piede e mezo.faffi mquetta altezza accio * catini diuerfi che a finiftra fele poflafare vn'altrocatino più baflo, in cui dal'cati no alto corrala miftura dell'oro & argento col piombo, e la mates ria della marchefita, dopo che ripieno il più alto, ne fiano tolteda loppe.dunqueli pani di marchefita tolti dal detto catino ballo firi- mertono nella fornace, accioche conefli fi finifcala cottura del me- tallo.e la miftura che rifiede fi caua con cucchiare.; Quefta manies radi fornace è vile alle materie che preftamente fifondono, come fono alcune vene, e generalmente lecadmie e leloppe: ma bifogna chela auuertiro il cocitoré di non metter nellafornace quantità gagiunti che di vena fouerchia. bifogna anco oltre delpiomborche generalmen fi richiedono re fi adopra helle cottare;che’l cocitore nelle cottere che fi fanno in in quefta ma- ae, » 4 ; nicradi co dette fornaci fi ferua degliaggiunti fecondo laloro conuenienza ra... conlevene, Seconda maniera a bocca aperta. o vene medio. Euui vn'altra maniera dicotrura mezana tra di quella c'hala bocca cremente rie chiufaatempo, e della detta c'hala bocca fempre aperta, econfe- 14 ì che sa quali è cn a stile la pre- Quentemente commoda alle vene.mezane nella condizion dirric- Sete cottura. che e poucre,purche dette vene fiano facili a liquefarfì; e che facil- i mente LIBRO DECIMOOTTAVO. 499 — mete diano il metallo che contengone:alpiombo. percioche con ‘quefta fornace molta parte di vena in vn lauoro viene a cuocerfi & ad vnirfi col piomba con poca fpefa ye fenza interrompimento. la fornace ha due catini l'un alto chala metà fua indentro la fornace, catino parte clametà fuori,in cui fi pone il piobo: che eflendone la metà inden- #2 4ér0,e par «tto della fornace, facilmente aflorbifce il metallo delle vene che fi Pali liquefanno. accoftato a detto catino e più in baffo, tàl’altro catino «Mw di in cui fcorre lamiftura de metalli,e la marchefita liquefatta. coloro #00 26, dunque che fi feruono di detta maniera di cuocere, poffono più vol tino. te toglier dal catino l'oro,& argento incorporato col piombo, e po- perui di nuouo altro piombo; o in fua vece litargirio. Terza maniera. Mala fornace che appartiene al terzo mo- do di cuocere a bocca aperta; ha la bocca più alta, e più ampia che l'altre fornaci;e fi ferue di mantici maggiori. come che quefta ma- Fornace rer- niera dicottura fi adopri per le veneche fi lauorano in copia gran- 24 4 beccaa- de:e fe ilfocolare,& il cauno non patifcano,fi fa in efle cottura con Pe Gini da tinua per infino atregiorni, fenzaintermetter le notti. Quindi di, e di vene auuiene che nella prefente maniera di fornace vi fi ritrouino le (pe Sio] ì zie tutte di cadmie. il fuo catino non è diuerfo dal catino della for- di cacmie #60 naccprima ditutre,c'ha bocca chiufa a tempo. nondimeno perche. È prefente | in efla fi fan lauori continui,e fenza intermetter tempo, bifogna ac- ‘°°° compagnarle altro catino più baffo , 1n cui aperta la bocca del cati- no primo vifcotra la materia liquida.in quefta maniera fi cuocono vene 4 quali levene dirame e dipiombo ele pouerillime dioro e di argento ; fia esile lepre percioche non rende conto il cuocer dette venein alcuna dell'alere ra dette maniere. &cin quefta maniera fe ilcentenaro della vena appe- nabauefle vnao due drammedioro, & vna meza, ouero vn’oncia di argento: nondimeno è fpediente cuocerle, perche può cuocerfe- La prefente ne molta quantità fenza difpendio di aggiunti, dico di piombo, li- enni i targirio, e moludena. e ci'bafta hauer folola marchefita c'habbia Ft i qualche porzioncella di rame,o che fia di facil fufione.e li pani fat- Riforamero ti nella cottura quando non habbiano aflorbito parte di oro,o di ar Di gento firifanno con la fola aggiunta di marchefita cruda. e fe da dette vene poucre cotte con la fola marchefita non potrà farfene quella inateria di cui fi fanno li pani, vi fimetteranno gli altri ag- giunti crudi.come fonola pietra piombara,le pietre da verro,e l’are ne indi pigliare:il fafo da calce; il tofo bianco: il faflo feffo bianco: Ja vena diferro arenofadicolorgiallo. è dunque quefta maniera di cuo- soo DELL'HIST. NATVRALE Beneficio del dicuocere di molto beneficio:percioche vna gran quantità di vena EE che contenga poco di oro, o di argento, fi riduce a pochi pani, cue reftano li detti metalli.e benche per vna cottura né vengano in con dizione habile alla feconda cottura: nella quale fiincorporano li metalli preziofi col piombo,o che (e ne faccia il rame. nondimeno fi rendono habili alladetta feconda cottura, mentre fibrucino fi- sottigliezza no afette.& otto volte. Coloro che cuocono per quefta via fono di LA tanta fottigliezza, chetiutto l’oro e l'argento che fia apparfo nel fag+ la prefente gio y ne cavano. € fe nella prima volta quando fan gli pani che cori» mame: tengonol’oro el’argéto,ne reftio vnadramma dioro: ouero oncia meza di argento;ne la cauano nella feconda volta cuocedo le loppe (ompofiz.ion di dette fornaci, e cotture). bob CAP. vi. | Fornace di TY Voque la fornace la cui bocca flaprea tempo,è più commo= ce tc A _ dagell’altre nella cottura delle vene ricche,percioche eilen- conuenzaalle do dette vene per lo più di condizion ineguale: che altre parti di ef ene ricche. {e fi fondono con facilità, altre tardi. puote il cocitore mentre apre Prima utilità . i È la bocca, confiderar fe la vena fi fonda pigramente o con preftezza; o fe pur bollendo fparfamente non venga la materia fufa ad voirfi. Dunque fe la vena tardi fi fonda,e non fi vnifca, fiaccrefcerà il pelo degli aggiunti che liquefanno:e fe troppo prelto fi liquefacciano,il seconda utili pelo fi lcemarà. di più quando la miftura dell'oro, 0 argento col tà. piombo, aperta la bocca {corre nelcatino e rifiede, fi potrà far fag- gio fe fia fatta ricca,o pur fia di poca fuftanza,e non habbia aflorbdi. to l’oro,o l’argento.percioche fe fia ricca métre la miftura non hab- bia da cauarfi per all’hora dal catino, perrimetterui dell'altro piom rerza rtilità bo:fe le deue giunger piombo per rifarla fua forza.babbiamo inol SE tre da dette fornaci vn terzo beneficio, percioche nell’altre fornaci urne * chefonodibocca aperta, métre le venericche fiano renitenti a (cio glierfi,gliaggiunti che facilmente fi liquefanno vengon fuori: on- de alcuna parte di dette vene o fi brucia, o fi mefchia con le cadmie, perloche l1ritrouano alle volte Je maflelle delle vene del tutto nòn liquefatte dentro la cadmia. ma ftandocome nella detta fornace fi fa pera!cun rempo la bocca chiula , cocendouifi le vene con glias- giunti, fi mefchiano: e quantunque gliasgiunti fi liquefacciano più preflo: nondimeno perche reltano nella fornace,c NON eflito, LIBRO DECIMOOTTAVO: 501 eflito, aiutano a liquefarla vena da fe Meffa tarda, e quella mefchia- nocol plombo. qualfi beue l'argento, e l'oro; non altrimente che veggiamo nel catino il piomboliquido , aflorbirfi il non liquido, chedentro vi fipone : ilche noaunerrebbe fe il liquefatto fi girtafle fopra del non liquefatto, ma fe ne fcorrerebbe. dunque non fi pof- fono le vene di oro, e di argento ricche cuocer con tanto beneficio nelle fornaci c'han fempre le bocche aperte;come nelle fornaci che hanno la bocca chiufa a tempo: percioche.in quefte cuocendofi gli seciunticonla vena; laliquefanno: onde vfcendo poi nel catino vueritrouano il piombo liquefatto yiui colpiombo fi mefchiano. manella maniera prima a bocca aperta,come deftinata alle vene di priilità della facil fufione,glièvtile hauerla bocca aperta per dar fluflo alla mate cotturea boe rialiquefatta, eriponerui lanuoua::fi deenondimeno ftar auuifa- sn pit i roche non vi fi ponga più di vena'& aggiunti,di do che bilogna, la polue con cui fitanno il catino el focolare, coflin quefta, come suvertiméti nella feconda a bocca aperta.; fifa di parti pari di terra, edicarbon ela fornace petto: & alle volte fe legiunge vna parte di cenere: e mentre il foco- SR lare fiapparecchia, vi fi mette il-baltone che giunga fino alcatino, più alto o più baflo , fecondo chela vena fia facile a liquefarfi . dico che mentre fia procliucallafufiòne;fi failbuco più baffo. preparati dunqueil focolare, &il catino, ficaua il baltohe per darl'apritura allabocca. mail catino deve farfi quanto più alla fornace vicino: catino quan: percioche in quefto modo difpofto;fi conferua anco più caldo, e la to più wicino. miftura ficonferua più fluffile e più habile a purificarfi «che fe la ve- na non fia pronta aliquefarfi,non deue il focolare farfi molto pen- dinofo: accioche la materia di aggiunti liquefatta non cofi prefta- mente fe ne fcorrasonde nerefti il metallo nella cadmia, che è negli lati della fornace.inoltre non deue ilcocitore in quefta fufione cal- _sunertimene cartanto il focolare che ne diuenga duro: l’ifteflo dico della parte ti nel maneg- fottanadella bocca: percioche non sfiatarebbe,nè la materia lique- È” pa fatta vfcirebbe liberamente dalla fornace. oltre diciò la vena che particolare. non facilmentefi liquefa. accioche meglio fi cuoca, fi deue trasfe- rir nella partedi dietro dellafornace, e generalmente ouunque il fuoco è più viuace. potrà anco il cocitore per aiutar la cottura, trasfe ririlfuoco cuele parrà. e fi deue fapere che qualunque delle narici fia lucida, moftra che la vena dall'iftefla parte della fornace fia già cotta.e fe la vena fi liquefaccia facilmente fe ne potrà buttar alquan to più nella parte della fornace dianzi, percioche per ca mezo il fuoco Cottura do ucna del piom bo. Prima ma- niera è $02% DELL'HIST. NATVRALE! il fuocoributtato verfola parte di medi cuoce iui la vena alligata si bocca de manticio: ; ;930 Di alcane propri maniere di cuocer vila vena a del Piombo. > lo | Car. VT dn jol Vello f iudetto: nell intelligenza delle fornaci; e cotture sha inefle fifanno fono nondimenovfate nella venadel piom: ‘»bo,come piùdelle altre facili alla fufioné,edi minima prezzdi ‘altre vie diminot induftria: ‘Alcuni:dentio vnafornacea | volta fatti due muri di pietre;che nomfi fxiolganoi in calce,vi fopra= | pongonoa trauerfo legni verdi che: foftengon sù diefli altri legni . fecchi;e vi foprapongono lavenagiàpriina ‘bruftolatae pefta:qua: le accefili legni ftilla di piombo nel focolare ; oucè vn gran catino; dicuilametàè dentro dellafornace;e:lametà di fuori.onde ilcocii ‘ tore trattone le loppc, trasfondeil piombo col cucchiaro in altri ca Seconda maz tiNi Minori,e raffreddato che fia,fene cauan le mafle.altri vfano for niera. Altra cottu- naci fimilia forno, nel cui focolare è vncatino, dionde poi aperta la bocca {torre in vn'altro catino:all'horatoltonele loppe;e raffred- dato il piombo fi pigliala mafla. ‘alcunifinfuolo decarboniin vn luoco decliue c'habbia alcuna baflezza inferiore: e fopra la pianez- za fatta di detri carboni pongono ftrami, e foprade ftrami tanta. ve- na,quanta può fofteneral:montone.e quado foffij ilvento dan fuo- coagli carboni. all'hora il piombo ftillando dal montone fe inc corre nella foggetta baffezza, ondefi raccolgono le piaftre late: ma perche dette mafle vensono impure,per purgarle;foprapolto legni verdiad vncatino,egli i feothi su degli verdi, come nell'altro Lada . habbiamfarto, vi foprapong cono il [piombo,oue accefi li legni fec- chivengonoa ricuocertile maffe. Altri fannoilfocolare con luto radelpiombo alto fopraditerra da più quattro in piano, con doi pendini di rin- contro che calano da detta pianezza. gli altri duelati cingono de mattoni. dunque pofto nella parte piana del focolare legni g erofli,e fopra de gli grofli, trapoftoui alquanto diluto,pongono lui legni minori. e e fopra degli detti pezzetti di legno fottile: foprade quali pongonola vena del piombo:e fopradi effaaltri legni grandi.dun- que dato fuoco a gli più alti legni, la vena fi liquefa e cala negli le- gnidi fotto,g ale cotalmente che fiano dal fuoco, i rac- coglie la materia metallica. l’iftefla operazione fe parerà à efpediente potrà LIBRO, DECIMOOTTAVO. ‘503 potrà di nuouo farfi nella materia raccolta; di cui finalmente fopra- poRtaalegni che atrauerfino, vn gran catino , dato fuoco fe ne fan- nolemafle di piombo. le reliquie e minutami raccolti nella lawa- Minutami di tura, ficuocononella fornace della terza maniera dibocca aperta, - Piombo ue fi CUOCONOAè* } Delle materie che da fiumi de metalli nelle cotture fi raccolgono. muco IPICAR:O ONT nt | fe ds + ' Spediente ancora fopra delle fornaci cue fi cuocono le vene E far ftaze a volto, chericeuano lifumigroffiche nella cottura effalano. percioche non fono detti fumi priui di metallo. 'e tanto Fumi follena» più concorrendoui l’occafion de minutami raccolti dalle lauature : Hi dae” che facilmente %® dal foffio, edalla. p oflanza del fu oco: delle boma ci contengono | 16 | fufaza di me col fumo fe ne volano. perloche debbiamo nelle vene di prezzo fe- tallo. . gnataméte auualerci dell’vfo di dette ftanze. Dunque fi farà tetug- stàza perrac gine sù delle fottopoftefornaci,che foltengala detta‘fanza a volto, Gf cnellatetugire faranno fotami per oue:il fumo pafli in efla ftanza. 14/10 follenata deueperciòla ftanza hauerla feneftra chiufa con vetri, accioche.il ‘0 oc umonon euapori: e non perciò manchi.lume. deueanco hauer la portarinchiufamétre ficuocono le vene, & deue nel fuo mezo ha- ucre, vna canna;di fabrica con. ynforame fatto nella parte baffa di cflacanna,per gue pofla facilmente dar efito al fumo.dunque il fu- mo de metalli paflando per liforami del volto di fotto, nella came-: ra foprana,ritrouato l’intoppo del fupcielo ricala, & entrando nel- .... la detta canna piglia.efito . in quefto corfodi fumo, il groflo di cui corfiftenze 8 ficoncreala cadmia,fi attacca alla volta,e {peflo fi codenfa in Rtirie: © Ai De E il men groflò entra nella canna, oue'ritrova alcune laftre de ferro." Sn(sienze iui pofte, efal'altro condenfamento.. e quando fi hà da fcoparfi la, del fumo men fuligine,e labolla detta da Greci Pompholige;e da feruftarfi Ja cad: groffo. miasilche due volte fuoll'annofarfi, flapre.la portac fi effeguifce il feruizio. la materiàraccolta fibagna con. acqua falfa,'c ficuocecon lavena, e litargirio in vtiledelpadrone., .. cita SIOLUDIT.SIBODIII po} iSd GALÙ ZI Ri 40) {98 È sini 010 4affa dell'ororaccolta da minutami ell rrem si ! Car. o rx. i -homsule sami i sem ib999v 01 o/lsq sisi 08, Eftrazzion i qui gemeralmente trattato della cottura de me- dell'oro dagli A tali. hora verremo.alla fpezial eftrazzion di ciafcuno me- Minsam rac ; ri i clic x: per lana 594 | DELL'HIST. NATVRALE' vallo dallafua vena cominciando dall'oro. Dunque l'arena e mic nurami raccolti dalle lauature:, 0 la fua pole: comunque fatra, peri lo più non deue cuocerfì; mao mefchiarfi con l' argento sl cpur' , garfî dalle brutture con acquatepida; ouero ponerfì ‘nell'acqua de pattizione:q nale anco l’apparta dalle brutture. Quiui dunque l'oro fene và al fondodellaboecia, e diftillata che ne fiat ‘acqua, fe neteò fta biondo nell’infimo della buccia. dopo delche più volte iphumi- dito nell'humor rifoluto dalla feccia di vino bruciata , fi fecca, e fi cuoce conì la borace, o con falnitro; e fale: vuero fcidlto-in polue fi fi pone nell'argento quei & indi pori fi vacca con i di partizione. Cottura della vena di oro fuori della fornace. | ROM O PIRO dos ii} i DI: Cottura della A vena@lell'oro È fiao ghia ricca, i e)pala; ficuoce in catino! a fuori della fornace:ma fe fia o ifiolta,o pouera,fi cuoce ih for- Prina col foi mace. ragionaremo dunque prima ‘delle cotture in'catino. c fuppo= fo. Rodi himeroro rozo;o fia-di vno;0 di vn’altro colote;fi pigli didet- ta vena parte vna,di folfo altrettanto; difale patte vna;dirameilteri zo di vna patte, di feccia fecca di'vinoil quarto di'via parte: “fi cio” cono in catino a fuoco lento: e dopo con più gagliardo finchefili? quefacciano.all'horafi getta la miftura'néll’argentò liguiefatto.da Seconda con cui poi l'oro fi apparta: da detracottura è col folfo.Altrimere ficuo- Vantimonio. . ce cé lo ftibio. pigliafi dunque dioro tòzo parte vna;di fubio parte meza;,di limadua diramceil ventefimoquarto divnaparte.f1 ficnoto= no fiche fi liquefacciano. all'hora vi fi busta dentrode ballortini di s° piombo il (etto di pattevaasefubito chela miftura renda odore, vi ‘fi giunge limatura di ferro ; ‘o fe non fia ‘a mano iti” ‘fuarvecevi fi giunge la:fua fcama, percioche il ferro bhavittà diromper le forze della ftibio! che fe ciò nonfi facefle ; confumarebbenen folo qual: che parte dell'oro , ma ancora dell'argento che fuflé con Poféme fchiato. tolta la mafla dalia coppella di terra, e raffreddata, fi cuoce rfirazzion Mella coppella di cenere; finche neeflalilo ffibio;;eché firialmente dell'oro dalla ficonfumiil piombo. Nelmodo ifteflò fi cuoce la marchefita che marchefita. con tenga oro. ma adcfla pefta in vece di metà, fi giunge altrettan- to di ftibiox & altrimente fi cana col {olfo. pigliali iduaque dim: af chefita che tien oro pefta parte vna ; dirame parti fei , di folfo pare ; vna, te) a i LIBRO DECIMOOTTAVO. 505 vna,di fal parte meza,pofti in pignato vi fi foprafonde humor di vi no.ftillato dalle feccie. coperto il pignato,.e lutato, fi ripone in luo- co caldo pergiorni fei,nel qual tépo fi fecchi. e dopo diciò fi cuoce à fuoco lento per hore tre. e finalmente;mefcolata la compofitione colpiombo à fuoco più gagliardo,fipone in coppella di cenere,e fi apparta l’oro dal piombo.ma per li minutami dell'ifteffa marchefi- Eftrazzion 1a,ò di altre pietre, fi piglia de'minutami di marchefita di oro ò di %lloro dagli altra pietra à cui fia ftato attaccato l’oro,raccolto dalla lauatura par- pesanti te vna,di fale parte meza,di feccia di vin fecca parte meza, di purga Jenza interné tura di vetro parte meza, di loppe di oro; ò di argéto vn felto di vna ‘° CAZA parte,di rame vn quaratefimoottauo di vna parte, lacoppella ò pen toladi terra in cui fono pofte dette materic,couerta,fi luta,e fi pone in fornace à vento ; e fi cuoce finche la fornace fi arroflifca , ele co- {e pefte dentro fi mefchino: ilche fi compifce in fpazio di hore quat tro ò cinque. all’hora raffreddata la miftura, di nuouo fl pefta, e vi fi giungedi litargirio parte vna, e di nuouo ficuoce in altra coppel- la di terra, finche fi liquefaccia, e finalmente pigliata la maffa,e pur-. gata dalle loppe fi pone in coppelladi cenere , e fiapparta l’oro dal piombo. nella detta cottura dunque due volte fi cuoce, e fi finifce dipurgare fenza mefcolanzadi argento. &altrimentefidàcompi- Fftrazzion mento alla eftrazzion fua con l'argento: percioche pigliato di pol- dei San gi ue, di detti minutami raccolti per lauature , difale, di falnitro , di marchefita cò feccia di vin fecca, di purgatura di vetro,di ciafcuno parte vna,fi li- n: x - : ell’argento » quefanno à fuoco. raffreddata la miftura,e pefta, fi laua,e fe le giun- ge diargento parte vna: di limatura di rame vn terzo di vna parte ; di litargirio vn fefto . di nuouoffi cuocono finche fi liquefacciano . efinalmente la maffa purgata dalle loppe fi pone in coppella di ce- nere, e fi fe paral'oro, e l'argento dal piombo. finalmente fi appar- ta l'oro dall'argento col mezo dell’acquadi partitione. Altrimen- Altra fraz: tede minutami detti raccolti perlauatura partevna, di limatura di IAA rame vn quarto di parte vna, di polue che aiuta la liquefazzion del- aiuta la fepa- la vena e feparazion del metallo, parti due :fi cuocono finche fili- vazione. quefacciano: la miftura raffreddata di nuouo fi pefta in polue,fiar- roftifce,e fl laua.e fi ha polue di color celeftino. di detta polue par- te vna, dellamiftura di argento parte vna , della polue detta di le- quefar le vene parte vna, di piombo parti tre, di rame vn quarto di vna parte, fi cuocono finche fi liquefacciano , e fiefleguifce il re- fto nel modogià detto, Altrimente, del minutame detto raccolto É Vu per s06 DELL’HIST: NATVRALE Altra con fal perlauatura, e preparatoiparte vna; di'filmitro parte meza, dif mero e Sales le vnquarro di partevnay.fi:cuocono finche fi liquefacciala mi Pea dalla tura + vaffreddata., dinuouo fi pefta in polue, eliquefarta fi. get vena dell'ar- ta in libre: quattro diargento liquefatto, e fi fa feparation come SERIE altre volte habbiam derto: Altrimente, di minutame'detto'rac- altra comu colto per lauatura parte: vnai; di folfo: parte vna, difale parte vna ra didertemi e meza, de fale difeccia di:vin bruciato il terzo di partevna; di ra- nuamico fob: ; i ao SORA fo ejenzaars Me calcinato col folfovib.rerzo:divna patte , fi cuocono finche fi genso: liquefacciano : fi ricuocono di nuovo col piombo, e fi appatta: fo Ly ni come fi è detto:l'oro: daglialeri metalli. Altrimente, del det’ gento è ro minutame parte vna, di fal parti due di folfo pattemeza, dîli-? targirio parte vna, fi cuocotto,e ferne eftiae l'oro. Habbiamo® summario dl danque le eftrazzioni; e cotture dell'oro fuori delle fornaci, dit! le operazioni meyfe fecondo la diverfità del foggetto:onde fieftrae'; e fecondolla' SE diuerfità degli mezi con quali fiettrac. ilrame poftori dentro at ta la purgazion dell’impurirà operarido in cio parte-la vità delle: la medicina, e parte la poflanza del fuoco. l'eftrazzionifi fa e con l’interuento , e fenza l’interuento dell'argento. l’aggiunzion del: piombo, e (uftanze di:piombo partecipi,come è il litàrgitio, e mot: ludena è potentiilima. allvitima purificazion de meralli perfetti come che quefto metallo fixdi natura nel fommo:fluflile non filo” & cuaporabile ,ondene tira féco:ogni impurità & imperfezzioni’ colligata al metallo. \ovib e: 335 fIV AD RI9ISI 344 DI | Dell'eStraZzion dell'oro dalla vena, fatta per fornacevè > s } CAP. P X. I. ‘ Cotti del Y F Ora palliamo alle:cortture dell’oto fatte nellefornaci. cuo=' pa ND i È ceftl'oro nellefotnaci, fela vena fia dò powera, ò molca: e! nelle fornaci, tanto più fe:ella non fiahabile è peftarfirin polue, ene habbiamo: abondanza . Dunque iPminutame, che è di oro! partecipe; me- {chiato con litargirio;e moludena,& fcama di ferro; fi cuoce in-for- nace c'hà la bocca chiula à tempo dò nella prima je feconda'del- le dette à bocca aperta. da qualcottura ne vien la miftura dioro, & piombo:che poi fi trasferifce nelle fornaci del fecondo ordine, oue frapparta il metallo nobile dall’'ignobile:le marchefite,c le cadmie' 130 che LIBRO DECIMOOTTAVO. 507 che tengono oro,ficuocono nelmodo feguente. Prima a due parti Cottura delle di efle arroftite il giunge vna non arroftita,e ficuocono nella forna- ut) ceterza di quelle c'han femprela bocca aperta, e fe ne fanno pani, cipi doro. arrottiti più volte fi ricuocono nella fornace c'ha la bocca chiufa a | “tempo,o nella prima e feconda delle fornaci a bocca aperta.nel che il piombo del catinofi afforbifcel’oro o che fia fchietto,o che fia di argento o rame partecipe.la miftura di detti metalli fi traporta nelle fornaci del fecondo ordine. la marchefita,o altra vena dioro c'hab- Efrazziondel bia molta materia che confumata dalla fornace fe ne voli, fi deue 1979 dalle ma cuocer mefchiata conla pietra di ferro, fe detta pietra fihabbia in a coeso ’ 1a 1N dano di fuStan pronto.dunque parti fei di marchefita,o di vena rifoluta in polue,e zefugitina. criuellata : parti quattro di pietra da ferro, efla anco ridotta in parti minuce,e tre di calce fpenta, fi mefchiano,e bagnan di acqua,a qua li fi giungono parti due e meza de pani,che contengan qualche par te dirame, e parte vna e meza di loppe. Hora fi mettono prima in fornace li pezzi de pani.dopo di ciò l'altre mefcolanze e le loppe, equando già la metà del catino fia piena degli licori fcorfi dalic for naci, fe ne togliono prima le loppe, e depo di effe li pani fatti dalla marchefita, c finalmente la miftura di rame, oro, & argento,cheri- fiede nel fondo. li pani leggiermente arroftiti,fi ricuocono col piò- Ricsocimer bo, e fi fanno pani, che fi trasferifcono nell’altre fucine, la miftura i ser iftura che del rame, oro,& argento, non fiarroftifce, ma firicuoce con piom- Sta rell’infimo bo nel catino, e fifanno pani molto più che già erano ricchi di ra- Let Sr me;e di oro. ma per farche detta miftura di rame,argento,& oro,di ne ol pani uenga più ricca: a parti fue diciotto fl giungeranno di Vena cruda più ricchi. parti quarantotto, di pietra di ferro parti tre, de pani di marchefica, o del mefchiato con piombo,tre quarti di vna parte : ficuocono in catino, finche fi liquefacciano , etoltone le loppe e pani di marche- fita, la mitura reftante fimanda nelle fornaci del fecondo ordine. Habbiamo nella prefente cottura ere confiftenze diuerfe : laprima delle loppe fopranuotàu,che pigliate in fe ftelle tutte no dan fultaza di metallo.ma fi cuocono cò le vene.la fec6da degli pani di marche- fita,che arroftiti e ricotti col piombo dan metallo. la terza & infima della miftura del metallo che fi cuoce colpiombo: e per maggior vilità,fi mefchia con la nuouavena per farfi più ricca,farto cottura nel catino: percioche iui dimorando fi aflorbifce quel che è di mi- gliore della nuoua vena, e fputa le materie men nobili che vengo- noagalla. Vu 2 Eftrazzion $08 DELL'HIST. NATVRALE EfiraZzsion dell'eArgeneo. CAP. XII 4 1é QEgue l'eftrazzion dell'argento, di cui fimilmente confideriamo, onde a le differenze: percioche s'egli fitrouiin maffa pura, o rozoin l'argento eccellenza, non fi cuocerà nelle fornaci del primo ordine.ma batta ae "°°" ràfcaldato che fia in coppella di ferro,gettarlo nella miftura di argé. to e piombo, mentre fi raffina l’argéto nelle fornaci del fecondo or Seconda: fca- dine.Ma s'egli fia in fcaglie fottili,e pezzetti che fogliono ritrouarfi A ‘00° attaccatealle pietre, o fepurfia in piccole maflelle mefchiare ca ter i ra, enon ben purgate, ficuocerànelle fornaci del primo ordine; de + quali la bocca ftà peralquato di tempo chiufa , accopagnato a pani Terza:inuogli di marchefita,loppe di argéto,e pietre di vetro.l'inuogli capillari di capillari» — argéto,e le vergelle del rozo, fi cuocono nelle fornaci cò altre vene; ma pofte dentro pignata. acciò no volino moffe dal foffio de matici. eforza del fuoco:ilche farebbono méire non fuflero in vafirinchiw cottura diar- fe. le mafle di argéto rozo non molto pure, fi cuocono in crogiuolii SS, e pignati di terra, veftiti di luto:n6 pofte nelle fornaci, ina in forna- celle à vento,giungendo ad vna parte di argento rozo parti tre di li- targirio, & altrettàro di moludena, e parte meza di pietra piombara: che facilméte fi liquefa, a quali fi aggiunga porzioncella di fale e di. fcama di ferro. il metallo che rifiede, fi raffina nelle fornaci del fecoi Minutame da do ordine:le loppe firicuocono con l’altre loppe di argento. Le pi- ada ri gnate o crogiuoli a quali fi è attaccata miftura de metalli o loppe, fi forozo ficuo- Peitano e filauano: e’ minutame indi raccolto,fi cuoce cole loppe.. ce co leloppe» Quefta maniera di cuocerl’argento rozo che non fiain moltaquan, rità fi comenda: percioche nel pignato e crogiuolo non vola o peri fce particella alcuna di argéto. la vena del bifemuto e dello fuibio, e; la moludena, fe cotengano feco argento, fi cuoce con l'altre vene di, ro argento:fimilmete la pietra piombara,e la marchefita, fe no fiano ini Di Pombera molta copia,ma s’elle fiano in abodanza,o poco,o afiai argento che emarchefita, contengano,fi cuocerano feparataméte.dunqueà parti rre di pietra BI (ha piombaraarroftita,e parte vna di cruda,fi giungono li fuoi minuta= danza. mi raccolti dalla lauatura,e le loppe.e cocendoli nella fornace terza: delle dette di bocca fempre aperta, fe ne fan pani,che fpéti in acqua di nuouo fiarroltifcono. all’hora di detti paniarroltiti parti quat» tro,di marchefita cruda parte vna, mefchiati fi ricuocono nell’iftefa fornace:e di nuouo fe ne fan pani,da quali fe vi fia molta porzion dî rame.arroftiti c ricotti che fiano, fe ne farà immediaraméteil rames | 44 ma fe LIBRO DECIMOOTTAVO. — 59 ma fe la vena fia poca, di nuouo fiarroftifcono,ericuocono con lop se fi debbia petenere. nel qual modo il piombo che è nel catino fi aflorbirà l’ar SE] Ra gento: e della marchefita che fopraftà arroftita e bruciata, fe ne farà +4, 0 nela cer rame.nonaltrimente fifanno pani dalla cadmia in cui dargento,ar %4 4 ramese roltita: percioche fi pigliano della detta parti tre,di marchefita cru- agi da parte vna,e giuntole le loppe fe ne fan pani,che arroltiti ficuoco E/trazzion nonell’ifiefle fornaci, oue il piombo che è nel catino fi aforbifce de l'argento. dunque la miftura del piombo cò l'argento fi porta nelle selci; epietre fornaci del fecondo ordine.ma fe fiano felcie pietre davetro,che vi % vetro, e ser fia alcuna porzioncella di argento, fe fiano crude fi {pargerano sù la Mn marchefita cruda o la cadmia. e fe fiano arroftite sù la marchefita o cella diarger cadmiaarroftita,percioche da fe fole non ficuocerebbono c6 profit ‘°*. to.le terre ancora che contengono poco argento, fi debbono cuoce rrinutami di re nel detto modo con l’iftefle marchefite ocadmie.ma fe machino argenso #0z0 la marchefita, o la cadmia fi cuocono collitargirio,moludena, lop- e fi cuoca pese pietre di facil fufione. li minutami che fono raccolti dalla laua- tura diargento rozo,fi cuoceranno con litargirio e moludena,oue- ro bagnati conli pani di marchefita, e dicadmia:0 prima arroftiti finche fiano liquefatti:percioche in detti modi fi vieta che nò efcan dallafornace, e non volino j cacciate dal foffio de mantici, e forza del fuoco. ma fe detto minutame fia fatto da pietra piombara, arro- ftito fi cuoce con efla; e fe da marchefita,arroltito fi cuoce con mar- chefita. Hora feguiamo lacottura del rame. ESlraXzion del Rame. CAP. XI1I: L rame puro,o che fia nel proprio colorc,o che fia veftito di crifo Rame puro. colla,o di ceruleo, &ilramerozo,o fia di color di piombo, 0 fo- fco jo nero, fi cuocerà in fornace che o per qualche poco ditempo separazion habbiala bocca chiufa,o che l'habbia fempre aperta. Dunque fein prima dell effo fia molta quatità di argento pelto,il piombo del catino, quello "82% ne afforbifce la maggior parte.& il reftitecol rame fi dà alle fucine; oue l'argento fi fepara dal rame. ma fe ve ne fia poca parte,n6 fi por rà il piombonel catino,ma fempliceméte colatofi da alle dette fuci ne di partizione. e fe del tutto non ve ne fia, fe ne fa fenz'altro tra- mezamento ilrame. ma feilrame contenga alcuna fultanza mine- remeche con rale difufion difficile , 0 fia marchefita, o cadmia di minera; o pie- n, Re tradi ferro, fi giungerà alla vena la marchefita cruda che fia di fa- ni DE Nus cil | Rame rozo non fincero + Altra cocitu- ‘va delle vene dirame impu TO. Cocitore fe- condo. sio ‘DELL’HIST: NATVRALE cil fuftone,ele loppe;e fatta cottura fe ne faranno gli pani: da quali arrofliti più volte fecondo il bifogno ye ricotti, fe ne fard ilrame. e fe negli pani anco vi fia qualche porzion di argento , e che fia pe» diente faruila {pefa del piombo; fi porrà prima nel catino il piom- bo che fibeua l'argento. Mail rame rozo men fincero che nel cine- reo e purpureo nereggia,& alle volte partecipa del ceruleo, appo di alcuni fi cuoce nel feguente modo nella fornace primadi bocca aperta,partita l’opera in trecocitori, fipiglian del rame rozomog- gicento venti, delleloppe dipiombocarriuole tre, di pietra fifile carriuola vna, di pietra di facil fufione il quinto di vn centenaro. il centenaro intendiamo dilibre cento maggiori, ciafcuna di on- cie fedici. che alla commune libra dioncie dodici è nell’ifteffa ra= gione che ] piede alla fpanna. aggiunti dunquealla detta copofizio ne li minutami raccolti perlavatura dal diphrige e dalla cadmia: iltutto frcuoce tra hore dodici, e fi fannoli primi pani che vengo- no al pelo di centenara fei , di fotto de quali firitroua la miftura che rifiede nel fondo,c'harràimfe lametàdi fultanza di rame & ar gento. in quefto perciafcun centenaro:de pani fi farà libra meza di argento,& alle volte meza oncia di più: &in vn mezo centenaro di miftura faranno otto o noue oncie di argento. con talordine in cia fcuna fetrimana col lauoro di giorni fei, fi fanno pani di centenara trentafei,e la miftura dicentenara tre:nelli quali giuntamente ven- gono libre di argento ventiquattro, quel chefiè detto appartiene al primo cocitore. il fecondo cocitore cauarà prima dalli pani pri- marij detti gran quantità di argéto.con.l’ainto del piombo, con cui fi fa detra eltrazzione. &all'hora pigliato centenara diciotto de pa- nifatri daràme rozo,centenara dodici di moludena elitargirio,cen tenara tre di pietra piombara, centenara cinquede pani duri che contengano maggior quantità diargento, centenara due di pani di rane rilaffati, da quali è (tata facchiata parte diargento. e gion- toui inoltre le loppe raccolte della cocitura delli pani primari]; che nella fufione andauano a galla. eli minutamiraccolti per laua: tura dalle cadmie.fi fa cottura nello fpazio di bore dodici.e fifanno centenara diciotto de pani fecondari]: della miftara di rame, piom- bo,& argento,centenara dodici: in ciafcun de quali vien libra me- ‘ zadi argento. dunquetiratone li pani col gancio, fi trasfonde la mi {tura che fortogiace,in coppella di rame o di ferro,e fi fan pani quat tro da portar nella fucina, ue fi parte ilrame dall'argento. l’iftello | COCITOre LIBRO DECIMOOTTAVO. sui cocitore fecondo, il giorno fequentealle diciotto centenara de pa- Sécondo lavo- pi fecondarij ferbati,aggiunge di moludena e litargirio centenara ! CT dodici, di pictrapiombara centenara tre, de gli pani duri che con- tengono più copia di argento centenara cinque,& inoltre le loppe che fopranuotano nella cottura delli pani primari], e’ minutame raccolto dalle cadmie.e fi fa cottura di altre hore dodici.e fi faranno pani terzarij tanti che vengano al pefo dicentenara tredici, & mi- ftura di rame,argento,e piombo,a pefo di centenara vndici. de qua li:centenari ciafcun contiene oncie quattro e meza di argento. dun que tolti che ne fiano col gancioli pani,la miftura delrame & argé to fimette nelle coppelle di rame, e fene fan pani che fi mandano nella propria fucina da partir lo rame dall'argento. con lo detto or- dine il fecondo cocitore ricuoce alternatamente lipani primi, e gli fecondi.il terzo cocitore pigliato tanti paniterzarij,quanti ne rice- Cocitorterza uono vndicicarriuole , le giunge de paniduri c'han poco argento tre carriuole. & inoltrele loppeche fono venute a galla nella cottu- ra de gli pani fecondarij, & il minutame raccolto per lauatura dal: le cadmie fatte. e dalle cofe dette ne fali paniquartarij, che fi chia- Pari quarta. man duri al pefo di centenara centouenti : e di pani duri che con- {7 Sr tengono più argento centenara quindici: in ciafcun de quali fono oncie quattro di argento. Quetti pani duri come fi è detio.il fecon- do cocitore li giunge alli primari) efecondarij quandoli ricuoce. l’ifteflo dagli pani quartarij arroftititrevolte,in tanta quantità che ©» empicarriuole vndici, ne fa glivltimi pani: de quali ilcentenaro pariultimi.: non habbia più che meza oncia di argento , e de pani duri c'hanno Pari duri che men di argento, centenara quindici: in ciafcuna de quali fono on- o cie due di argento.e quefti panijcome fiè detto, li giunge agli pani quelche diefe terzari} quando li ricuoce. mada gli vltimi pani tre volte arroftiti, o È ericotti ne fa ilrame nero. Segue la cottura delrame rozo, di Cui quinti da qua fi fail rame fchietto: qual fe contenga poco argento,o non filique- lififailrame, faccia facilmente, fi cuoce nella fornace terza di bocca fempre aper Riv ta,e di effofi fan pani chearroftiti fette voltefi ricuocono, e fe ne fa canella forna rame. li cui pani fi portano nella fornace di terza cottura, cue fi fa 5° ferze di’ diuifione delle parti del rame, fi che nella parte del rame fottana re- aan fti copia di argento maggiore; che nella foprana. Della marchefita i rame fi diui perche perlo più contiene non' folamente rame, ma argento , fi e e SERIE: detto nella cottura delle vene dell’argento.e fe l'argento fia in mini Efrazzion SR : . - _ del rame dal- uantità ness ma quantità, & il rame che da elfo fi caua non di facil maneggio, I bofica è sr DELL'HIST. NATVRALE Rame dapie cuocerà nel modo che fi è detto . reftala pietra fiflile c'ha rame: che ROaa PI bi folfo,arroftitache fia, fi e contenga in fe bitumeo folfo,arroftita.che fia, fi cuoce conle pie tre davetrari, e fi fanno pani a quali fopranuotano leloppe. dal- li pani arroftiti circa fette volte , mentre fi ricuocono ne vengono lle sn dr loppe ; e due differenze de pani, fottani dico o foprani:li fottani fi e corpi netta fiale quel mandano nelle fucine,oue fi lapparta il rame dall’argento: li foprani lo che fifaccia fi ricuocono con li pani primarij.ma fe la pietra fidile contenga pic AO cola porzion di rame,fi bruciarà, pefterà,lauarà,e criuellaràil minu che contien tameraccolto fi cuocerà, e fe ne faran pani: da quali arroftiti fe ne SEO farà rame. e fe le fiano attaccati crifocolla,ceruleo,terra gialla,o ne- razzion del rame dal. 1a, che tengan rame & argento., nonfilaua, ma pelta con pietra da lapierrafifile vetro, ficuoce nel modo detto. i c'habbia ter- ne de colonie Efivazizion del Piombo pie CAP. OXILITI. Venadelpit- I L piombo o ficuoca da moludena, o da matchefita, o dalla pro- fo pria pietra dicui fifa; perlo più ficuoce nelle:proprie maniere di fornaci o- de fornaci , de quali ho detto di fopra. e fpeflo nella fornace ter- zeé la commu 7a di bocca fempre aperta.il focolare,e? catino fifanno di poluein ff cui fia vna particella di fcamadi ferro. limiglioriaggiunti chea det ta vena conuenghino,, fonole loppe di ferro. e fi itima dalli cocia - tori diligenti, l'vlo delle materie ferrigne molto vtile in cuocer= pirtù delfer le. percioc ficiò è proprietà naturale delferro.di farvnire.il piombo. pi "7 Dunquecocendofila moludenae la pietra di cuifi fa, incontanen- piombo. — teil piombo cola dalla fornace nel catino. e toltonele loppe e pur- «a gature,che foprauanno,fiamminiftra col cucchiaro: ma fe fia mar Licov bianco , chefita,prima colarà se catino vnlicor bianco,che di fua proprie» che colà» capi tà è molto inimico enociuo all'argento, qual bia ebrucia» pale rt dunque toltone le loppe che foprauanno,fi caua.il detto licore con marchefitano cucchiare: ouero indutito che fia fe ne caua col gancio. riluda anco sa all ngn l’ifteffo licore dagli muri delle fornaci. dopo dano licore cola dalìa fornace nel catino la miftura di argento e di piomboi:di cui fe neca= . uanoleloppe, che non di rado efle anco fono bianche : appretto fe Marchefita ne togliono li pani di marchefita , in quali fuole efler parte di ra+ contien par-. me. cefta nel fondo la miftura del in craig dicuififanno altri:pa- se dispo ran qual cotti in fornace del fecondo ordine, fiapparta il piena - dall'argento, Eftrazzion LIBRO DECIMOOTTAVO. $13 - Eflrazzion dello Stagno . Dan E pietruzze nere, & lealtre daquali ficaualo ftagno fi cuo- GOTI cono neile proprie maniere de fornaci. debbono quette for- Loi Paella naci effer più ftrette dell’altre: accioche fi dia alla vena poco fuo- fiagno. co,fecondo che tal uena richiede. ma fi fanno più alte acciò con det- ta altezza fi com penfi il mancamento della larghezza, onde ne ven ga la fornace in capacità eguale alla capacità dell’altre, fannofi nella parte foprana chiufe dianzi & aperte di Jato , e vi fi fanno gradi con quali afcende il cocitore a gittar dette pietruzze nella fornace: per- cioche la parte dianzi è occupata dalli catini onde non bene vi fta- rebbe detta apritura,e gradi. il fondo di qualunque fornace per det to feruizio , fi fanon come nell’altre , diterra e carbon pefto. mafi pone fopra l'ifteffo fuolo dellafucina vn faffo arenaro che non fiadi Srolo della molta durezza, lungo piedi tre meno vn quarto, & altro tito largo; RS groflo piè due: percioche fecondo che è groffo,è anco habile a reli- Meri della ftere alfuoco . d’intorno detto faffo fifa fornace quadrangola alta su da piedi otto in noue, o di fafli arenari lati, o pur de falli vil, me- fchiati di natura da varie materie. deueli detta fornace inueftir di dentro di luto.il vacuo fuo nella parte di fopra è conueniente di piè due per vn verfo , e di vno per l’altro, e che nella parte bafla fian di- minuce dette mifure : fopra dell'ifteffa fornace debbono cfler due pareti,tra quali il fumo della fornace fe ne falga nel paurmento del DL DE folaro che ésù e finalmente habbia efito fuori per vn ftretto fora- ;nsg. me del tetto.il fallo arenario nel fondo della fornace deue eflere in- Ffito del fu- chinato , accioche lo ftagno che fi caua dalle pietruzze fe ne {corra 5, endenza del nelcatino. E perche licocitori di detta vena non han dibifogno di Juolo. Ù fuoco potente, né anco di confeguenza han bifogno dellacanna di Hi pa rameo ferro,che ftringa il foffio de mantici. ma le bafta il femplice 4 buco fatto nel muro: fi debbono li mantici porre alzati dalla parte di dietro,accioche con le lor narici drittamete foffino verfo la boc- | ca della fornace, & accioche il fuoco non fia afpro, fi faccian le na- Pitrezze di mi : x agno nel fuo rici late: percioche l'afprezza del fuoco fonde e non dà flagno, ma ‘o gagliardo rifolue le pietruzze in cenere. Quante volte dunque porrà vna pala #0r danno fia di pietruzze,tante altre vi fopraporrà carboni che fian lavati e netti sue, ma ce dalle arene o altre pietruzze inutili, che con detti carboni venifiero Carboni pur- attaccate: accioche dette pietre inutili liquefatte con le pictruzze ne 84% dall'are- Vacuo della fornace. E ne e pietruz- Lia rc di Zé inviil r) Catino. Suclo della fu cina pendéce. Polue de car- boni sù lo Îta- guo liquefatro Pietruzze che fi {co- pano. Aunuertimen ti nel cuocer lo fiagno. Fufione delle pretruzze mi novi in pinbre ue tempo. Come le pie truzze di di- uerfa gradez- za fi cuocano in vna ifteffa fornace è N 514 DELL'HIST:NATVRALE. re di ftagno non vengano a chiuderla bocca: onde fufle ritenuto il corfo allo ftagno.la bocca della fornace fia fempre aperta,& innan- zi di efla fia il catino poco piùalto di piè mezo, lungo due fpanne, e largo vna. quefto inueftiro di luto riceuelo Ragno che per la bocca dellafornace vi {corre. ad vn lato di detto catino farà vn baffo muro più di vn piede in lunghezza, e di vna {panna in larghezza, in cui fi riponga la polue de carboni. dall’altra parte fia il fuolo della fucina in pendino: accioche per tal comodità pofiano (‘orrerui e toglicr- fene le loppe: ma fubito che lo ftagno cominci a corier dalla forna ce nel carino:il cocitore vi tirarà fopra qualche parte di detta polue, , accioche ftando caldo il metallo da detta polue couetto, le loppe fe ne appartino , & effo meglio ficonferui, c non fe ne voli colfumo parte di effo ifuanito dal calore. e fe dopo tolro le loppe la polue no cvopra lo ftagno tutro, vi fe ne tirarà più col raftello.. l’iftefio fi farà quando aperta la bocca del catino, farà corfo lo ftagno nell’altroca. uno. riferrata che fia la detta bocca fl debbono dal cocitore hauere in prontole (cope, con quali finettino le mura fopra le fornaci ; a quali come anco alpaurmento del folaro fupremo fi attaccano le minute pietruzze portare iui dal fumo.che fe alcuno nor fia auver- tito di quel che in ciò bifogni : e fenza far differenza cuoca infieme le pietruzze maggiori, le mezane, e le minori, fi partirà danno nella cottura. percioche innanzi chele maggiori o mezane fi liquefac- ciano, le minute o fi bruciaranno nelle fornaci, o indi volando‘at: taccaranno a gli pareti, o anco paflando oltre caderanno nel paui: mento del folaro. per quefto li cocitori diligenti fatta diftinzione cuocono diuifamente li minori nella fornace più lara, e li maggio- ri nella più angufta: limezaniin fornace mezanamente difpoita. fi ofleruarà ancora nella cottura degli minuti di feruirfi di fiato de ma tici leggiero , e negli più grandi di fiato alquanto più potente, fe- condo il foggetto propofto. così dico, perciochegiamiai in quetti debbiamo feruirci di poffanza di fuoco tale qual cerchiamo nell oro, argento ,erame. auuenerà inquefta operazione che in egual {pazio di tempo fi ritrowarà hauer pofto in lauoro maggior pelo: delle pietre minute, che delle maggiori, percioche le minute più ‘prefto fi liquefanno. Ma fe volefirmo feruirci di vna iftefla forna- ce alla cottura de tutti, per far che fi ricena quanto men di danno ) prima vi fi porranno le minute, dopo di ciò le mezane ; e fittalimére le grandette.e nell'ultimo detutte quelle che non molto fonopurer .. edi LIBRO DECIMOOTTAVO. 515 cdimano in mano.fi vada alterando il fof6o de mantici-fecondo il foggetto che fi hàmelle mano. &acciò.che le pietruzze non cafchi- Ordine di por no per l'occalion de car boni.grandi;; innanzi chefene caui lo fta: pia rr gno,ilcocitore fi (eruirà primadegli piccoli, dunque bagnati detti Poi piccolicarboni, liporràinfornace:edopoidieflile pietruzze: & al- s ternando più valte vi porrà licarboni, ele pietruzze. le pietruzze Pierruzze racéolte dalla materia che filana ;d fia quella che fuol Veftate farfi raccolte Gale - . K Le x ny vr. AUALUYE è nella fofla mandatoui liio;0.fia quella che fuolfarfi d'inuerno nel- le laftre di ferro foraminate;, fi:cuocono:in fornace alquanto più lata,che le pietruzze raccolte da laaturachan bifogno l’iltefse nel esmertenza la cottura di maggior foffiodemantici, maggior poflanzadi fuo- "5% tafagno co.In qualfiuoglia condiziondi pietruzze;fe prima corre lo ftagno che fi eftrae. cheleloppe, feme raccoglie) quantità maggiore : e fe prima cor- refler le loppe;feneraccoglie: quantità minore. percioche fime- fchia lo ftagno con le loppe: ilche fuole auuenire , quando le det- 1mpedimenti te pietruzze,ò habbiano fecoimpurità;0 fiano ancora infette di fer- ri eg rugine,che nell'arroftirle primanon fia confumata,ò che ne fia po- dello figo. fta più quantità di quel che bifognaua. percioche in quefto cafo, quantunque fiano pure, e facilmente filiquefacciano, nondimeno mefchiate con leloppe; d infieme con efle vengon fuori ;drifiedo- nonellafornacein modo che.bifogni intermettere & interromper lacottura. horaquantevolte, leloppe foprauanzando dallo ftagno fe ne fcorrono perlofuolo pendinofo della fucina , volte che fiano col raftello,fiapriràla bocca del catino, &lo ftagno fi deriuara nell altro catino : qual fcorfo che fia, la bocca fi chiuderà di nuouo con polue mefchiatade carboni; debbano in queftocatino efler car- “boniaccefi, accioche lo ftagno da amminiftrarfi non fi raffreddi; qual fe fia imbrattato , che non poffano farfene lauori , fe ne faran- no panidaricuocere,comeappreflo diremo.le loppe feparate fi por Quel che fi ranno in laghetto cauato nellegno e dimofle fi purgaranno dalli a Sui carboni,dopo del che cauateindi,c pefte cò magli diferro,fi ricuo- ari ceranno conle pietruzze da cuocere apprefflo : fono alcuni che tre dano. volte bagnano; e peltanole loppese tre volte lericuocono. ma fiha Delle loppe da auuertire che fe così humideficuocano.in gran quantità; fe ne Hier A caua pocoftagno, percioche liquefatte fubito fe ne corrono dalla molta quanti- fornace nel catino. illuto, @le ghiare de quali le fornaci s'inuefto- 4) che fi no.,elecadmieanco; perche nion di rado concepono le dette pie- faccia dell'in- truzze di flagno, ò non'liquefatte,ò meze liquefatte :e perche inol- x rane del | pit tici e fornaci. 4 516 DELL'HIST. NATVRALE tre fibeuono fe goccie dello ftagnò, fi debbono efitanco fottopor= re alli peftoniin acqua. cue lepiettuzze che nonfono del tutto.li* | quefatte; palfano per lacraticchia nelcanale fottopolto, e fi lauano! comelealtre pietruzze: le meze liquefatte,e legoccie di [tagno ca uatedalla:ifteffa cafcia;filauano prima in criuello;one ne refta non: sw piccola porzione:e dopo di ciò in area couertà contele diftele. la fu euligine. © liginechefi attacca alla parte delcamino,che mandafuori il fumo, | percheeflaanco fpeflo:contieneminute pietruzze falirecolfumo, Goccie epie- {1 laua nell'arca detta in vn'altro canale: le goccie‘di ftagno,e le pic- figote se © truzze meze liquefatre aflorbite dal luto, e pietre:con quali laforna | ce fi èincruftata,e le reliquie delloftagno tolte dall'vno e l'altroca- Camera fopra tino,fi ricuocono con lepietruzze: fomoaltriche:perraccorre la fa? della 1188! |joine cò le pietruzze dette di ftagno;fopra della teftuggine oue fo- fornaci. nole fornaci,fanno ftanza àvolto,come fiè detto de gli altri metal: li, e perafcenderin detta ftanza fi feruono de gradi pofti à lato del- la fornace,& invece di porta,de gli forami fatti:nella volta della te- ftuggine, e che fono fopradelle fornaci. di camini della ftanza non fon diuerfi da quelli:che habbiamonell’vfo cotidiano. dunque da detti camini firipiglia ilfumo, che afcendendo»nella volta della Effetto delli ftanza,ricala giù,e dipone neltranfito la virtà tuttadelmetallo;on> Sam: defene và fuori diuacato d’ogni fuftanza metallica: percioche così lo ftagno fciolto dalla virtù del calore, e mutato incenere; comele pietruzze minori falite col fumo reftaranno nella ftanza , ò fe put: paflino oltre, attaccaranno alle laftre dirame nelcamino. tè è © Ricocimento dello Stagno non purgato . E ii Caps cb vr) 01325 Ora moftraremo come firicuoca lo ftagno.non purgato pe sia: che:mentre fi'batta col maglio per diftenderfi fi apre. dun- Struttura del Que lipani di detto ftagno di nuouocotti in vn focolare, fi purga- focolare. —no.fatlilfocolare di faffiarenari,che facciano pendino verfo.il fto :° mezo; fattoin mododi.canale, e che.il canale inoltre habbia pen- © denza verfo il catino. legiunture degli falli ficuoprono di luto , e ... neglilati del pendinofi pongono legni men groffi,dritti,e atrauer- __° fatite nel mezodieffo li più grofli; fopra de quali fip6gono cinque sara ò fei pani. dunqueaccefililegni;li pani ftillan di tagno,che haucn di. ‘ do continuo corfo nel frinosrcltafegiagno impuro di fotto, il:piuù La at, PuEO "9 LIBRO DECIMOOTTAVO: 517 puro nuota di fopra:perlocheil macftro col cucchiaro amminiftra- rà primalo ftagno puro,facendone verghe, & il refio formarà in pa ni. fono alcuniche fanno il catino non nel fuolo della fucina, ma nell'ifteffo focolare, onde ne piglian lo ftagno, rimoffi li carboni. leloppe che attaccano allilegni, e carboni, raccolte fi ricuocono nella fornace. du19) Eflrazizion del Ferro. CAP. XVII, y A vena del ferro che fia nell'intera bontà, fi cuoce in fornace _y che fomiglia alla feconda tra tutte ; e prima tralefornaci di bocca aperta. ilfuo focolare èalto pièrree mezo , largoetungo piè cinque:in mezo di cui fifa vn catino alto vn piede,e largo vn piede e mezo: quantunque in ciò non fia certamifura, ma fi faccia più al- t0;0 più baffo, cpiù largo;o più ftretro,fecondo chela vena conten- ga più. ò men fuftanza di ferro . dunque il macltro pigliato quan- tità di vena conueniente porrà nel catino prima li carboni; & appreflo tanto di vena rotta in piccoli pezzetti e di calce.viua me: fchiati infieme , quanto ne riccue vna pala di ferro: e di nuouo al- ternando con l'ifteffo ordine, vi metterà li carboni, evi (pargerà di sù avena, finche faccia montetto alquanto folleuato . all'hora dato il fuoco a carboni, fi cuocerà con foffio de mantici che man- dino il foftio per vna canna: ilche puote importar ditempo da ho- retto in dodici. farà bene quiui che l'operario ficuopra la faccia con feltro,per difenderla dalla violenza del fuoco, lafciatoui gli bu- chi per quali poffae vedere, e fiatare. tra di quefto il miniftro har- rà in pronto vna pertica ‘con cui poffa temprare illauoro: dico fe il foffio fia molto potente: che vigiunga vena, e carboni, 0 roglia le loppe,o diuerra l'acqua che muouele rote, e mantici. con la det- ta cocitura il ferro correrà. e quando fi pofla far mafla di ferro di cento pondij due, o tre, fecondo chela vena fia ricca, fi aprirà la via alle loppe,eficauarà la mafla, gittandola in terra, e battendo- la con magli dilegno , onde ne vengano fcofle le loppe,e la ve- na infieme fi raccoglia . all'hora fottopofta ad vn gran maglio di ferro, moflo darote, fidilatarà, e dinuouo con vn'acuto ferro percofio dail'ilteflo maglio , fi fenderà in pezzi : da quali ricottiin vn'altro focolare , 0 fe ne formaranno lauori grolli yo fe ne faran= Xx no vero Quel che fi faccia delle loppe. Fornace per la vena di fer YO è Alternatio-= ne di carboni, E VENA a Temperamen ro del fuoco» Maffa di fere ro dilatata , € tagliata in PEZZI $18 DELL'HIST. NATVRALE: no verghe quadrangole..adogni percoflà. di maglio. vn miniftro {pargerà (uil ferro infogato acqua 'ondefi fente lungi il. fuono del; le-percolle. Tolta la mafia dalla fornace:oue fil cuoce la vena di ferro,fuole reftar nel:catino.vn ferrodura; che difficilmente fi ten © o derdicui:fi fanno leteltede peftoni, &altie opreduriflime. ma fé Cona det la vena di ferro fia raminga , 0 che difficilmente cotta fi liquefac: raminga,oco Cia, vi bifogna e maggior induftria, e maggior forza di fuoco . munque altri bifognarà dunque primafar feparazione delle parti checontengo- nes no metall6, da quelle che non fit contengono: rotteton pelto- nia fecco arroltirle, fiche fi confumino le minere nociue. do- vat et pordelche filauarà perl'appartamento: delle fupérfività leggieren v + 00%" eficuocetà infornace-fimile alla fornace prima narrata nelle cot- | ture genèrali, molto più ampia elata:acciò pofla contener mol! ta venayemolti carboni... Quefta dunque fi empirà di manoin mano parte di carboni, partedi pezzi di vena, che non eccedanola groffezza di noce,qual vi gittarannoli;cocitori falendo per li gradi pofta di lato della fornace.dalla vena cotta.o.vna, o due volte; fe ne fa ferro,che rifcaldato nel focolare della fornace ferrara, fi dilataià; edutagliaràibipebzi. ;1v:s: 4 ilogzig ai suorsnsribo: van bad rw | Fatturadell'Acciaro © © Car. xvitn N AI ferro ton l'artificio,& con gli aggiunti fe ne fà l'acciaro; fù ftanza molto piùduta, denfa, clucidache il ferro. Deucfi Elettion del perciò eliggere alla fattura dell'acciaro,il ferro pronto a liquefarfi ; iero data ": equanto più duro,e facile a diftenderfi, condizioni tutte dipedenti "© © dalla perfezzion della fuccolenza venale :percioche quantunque le vene mefcolate con alcunialtri metalli fiano facili afonderfì, fono nondimeno:con quello o fenza durezza, o fragili: e perciò mentre habbia il ferro le dette condizioni tutte , farà più che ogni altro al- trimente difpofto,conueniente atramutarfi in acciaro.il ferro dun que di tal condizione: bianco di fuoco;fi taglia in. parti minute;e fi mefchia con pietre liquabili rotte 1n pezzetti. dopo del che fatto 1 mel focolare della fornace ferrara,catino c6 polue compofta di terra —‘ereta,ecarbon pefto, &inhumidita. li mantici fi debbono colloca- «recolboccolare, o canna ritorta alquanto nello tremo in giù, fiche fothino in mezo delcatino,&.all'hora riempito ilcatino tutto di otti x. mi car- hA LIBRO DECIMOOTTAVO. $19 ti carboni;e pofto d'intorno pezzetti di-faflo che ritengano le par- iti di vena ecarboni foprapofti . fubito che li carboni, tutti {iano accefi,e’l catino fia infocato, fi fotharà con mantici, & il maeftro di mano in mano viporrà tanto di vena dfferro, e di pietra liquabile quanto bafti al lauoro. nella miftura liquefatta porrà quattro mafe di ferro , ciafcuna de quali pefi libre trenta ye feguirà la cottura con fuoco gagliardo per bore cinque,o fei, dimouendo con verga il fer ro liquefatto, onde le maffe dette vengano ad imbeuerfile fotrilifli- me parti del ferro fufo. Dunque dalla humorofità del ferro fufo ne verranno nelle mafle le parti di (uftanzagrofle a dilatarfi,e rammo- lirfì a modo di pafta,che fi ha incorporato l’humore. all’hora il mae ftro: pigliando qualche patte di dette mafle per faggio, la porrà sù l’incudine, fotto le percoffe del maglio moflo da rote, e la dilatarà. e quanto più caldo le fia lecito lagittarà dentro l'acqua fredda : on- de indurira,fi romperà su l’incudine,e riguardando le rotture, fi ve- dr fe vi fia ancora alcun foglio,e reliquia dell'imperfezzion del fer ro, o fe egli fia del tuto commutato in acciaro. cquando fi ritroui «efler venuto nella propria perfezzione, cauate le mafle,firagliaran- ‘no in pezzetti; e firimetteranno nell’ilteflo bagno a rifcaldare , ag- ‘giuntoui di nuouo alquanto di pietre fufili, e vena di ferro, fiche fi riftori, & accrefca.la forza del bagno , onde l’acciaro ne refti in più cerra perfezzione.caldi ben che fiano li pezzetti, fi ripiglian con te- naglie;e pofti fotto il maglio,fi diftendono, e fe ne fan verghe. ilche fatto:effendo ben calde,e quafi in color bianco, fi fommergono in- contanenteincorfo di acqua quanto più fredda. onde fi condenfa- no in fuftanza duriffima di acciaro. | Pi | Eftraznziion del Bifemuto. Ur: Car. COIN: PI A gento,in varij modi:nelli quali rutti per la facilità della fufione di detto metallo,procuriamo che dato il fuoco alle legne,che con- tengon la vena, efla ftilli in luogo che le fia di fotto. a qual fine far- tao crate di legno,o molto meglio di ferro, fi foprapogonoli legni, che accefi liquefaccian la vena,e fi raccoglie il bilemuto che ftilla. Lei a DE den Mafe difer ro pofte nel be 106 Beneficio dal detto bagno. Ricorofcimé. to fe’ lferrofia ga ieffer di acciario TL bifemuto fi eftrae dalle proprie vene,che non contengono ar-. Crati fu le qua li fi pone la ve na del bifemu t0. ‘520 DELL'HISTORILA ani sio SIE Vere SA i rraionem DI FERRANTE 1MPERATO? viav 05 Bb E Ratot DECIMONO N Ghisa 60.) Nelquale fi moltrala feparazion dell'oro & argento,l'un dall'als tro, ela feparazion delpiomboe rame; daambi. . >;0v eHMaterie conuenienti d farla feparaziion de metalli: 3 910 DU One > NCR LI POUIIÀ rw . rà è + 7 Aspiramo” finquì moftrato il mododi eftratre #3 ilmtietallo dallevene. fegue chè moftriamoe@- @ mefifaccia feparaziondell’yn metallo dall'al- d ‘tro: perciochee per arte,e naturalmente fi ritro- 5 uanoli metalli mefchiati Ye pelo da vna'ifteffa Z “DS vena cauiamo due meralli,& alle volte anco più. Metallinatu= TTT ‘così rittoniamo hatàralmente nell'argento, & ralmente se nel rame alcuna porzioncella di oro.nell’oro del rame:nel piombò COMPABTET Ce nel fetro;di arecrito, hell'ardento;di piombo! e nelrame,di ferro. dunque cominciando dalla fepitazion dell'en'mietallo preziofo dall'altro) dico dell'oro dall'atgeito,e dell'argénto dall'oro. queftò facciamo con acqua artificiale; ché pola cio fare; o con'polue, ma i minerali nell'yno ol'altro modo che fifa ccia fono le iftefle nature di co- ife fanfepa (e che ralt'effetti finnò. adoprafipeneralmeèntta queto! vitriolo, di il LI . = > °X . » sr mmerallo €l'alume, che foli da {e ftelli poflono ciò fare : ma molto più fe all dall'altro vin gho l'altro dietli, a pirad'ambiffia giontoil alnitrò,è fiano [ciolfi acques0inp9l con qualche particella di aqua di fonite.siurigetialle volte agli dee ti Le il matronpefto,o pietra di vetro, è molti accompagnano lefec- 1 Ciedi acqua da pattire,& acqua putréfatta; e molti l’aggiungonoil AS lab as «falp, Sc alcane compolizioni. alcune anco fono fenza alume e vi- ° rriolo, come è quella che ff di Ginitio: pietre da verro, verdetame, itibio, limatura di ferro, amianto. il virriolo che in dette compofi. zioni fi mette,ifi (cioglie prima in polue, liquefatto e rimenato con ftile, raffreddato, e pefto.l'ifteflo fi fa del falnitro. l’alume ancora fi tia clin liquefa LIBRO DECIMONONO.. sar liquefa fu vna piaftra di ferro , finche finifcadi bollire vefi fcioglié in polue comeli detti. dunque dalle dette fuftanze fciolte in polue conacqua,fi fanno le acque da partire. fono alcuni che con le dette mefchiano l’arfenico fublimato;e calcese cenere detintori. eciò fe condo le particolari intézioni di purgarl’oro.&valtri fi feruono del falpounoniaco: ma la più potente acqua di'tutte fi fà perlambicco, esegua da folleuando per forza di fuoco li {piriti di detti folubili. Dunque P:1% poten lutata ben la boccia con luto chymico, che alla terrahabbia gionti peranert fa peli,o fiocchi de panni, e fale, ben. mefchiati e battuti infieme, fi Z4tezionde porrà a diftillazione.deue il detto:luto darfiallaboccia in più mano ?# fottili,fiche ciafcuna non fia più che a groffezza dicoftola di cor- cello, &la prima delle mano cui liquido luto. feccato il luto,e repetito di mano in mano,finchefivenga a groflezza di pollice, fî porranno le dette fuftanze fciolte in polue; nella boccia: deuefi in ciò auuertire chela boccia non fiempia,: percioche pofte le medi- cine in abondanza falirebbonoin:corpo alnafo del lambicco. fatto: ciò ficommetterà la boccia col cappello, chiufe ben le commiflure conpezze line intinte in colla fatta difatina,e bianco di uouo, con acqua,fopradandoli inoltre illuto detto, ma che fia fenza fale.e n6 altrimente fi commetterà il nafo del lambicco col collo dell'ampol la,checilricettacolo delli fpiriti.ftr1deuenondimeno nella lorcon- giuatura traporre va ftilerto,che bifognando polli ritrarfene,men- «tre bilognafle dar.fato alla molta poflanza de fpiriti raccolti .pofto dunque lecofe nella boccia; e:pofta la boccia nell'arena fepelita uanto è il luto,eche l'arenafaccia groflezza di vn-detoattorno del la boccia, fe le darà fuoco .leggiermente, finche effali il vapore e segni deofer laboccia parche fudi. cquando-cominci adarroflirfi per l’humor rain | folleuato, eche.:Lnafo delcappello cominci. à:ftillare: bifognarà l'acqua. © viarinduftria che tràl'vnagoccia e l’altra fia tanto fpazio di tempo Ie tr : quanto comportino due percofle di martello che col fuono molftra ye dre, NERA l’hore, che fe più {pelle fiano:; farebbe pericolo che'fchioppafler li Pvnac l'altra vetri. e fe molto più rare, mon-verrebbel’opra finita neltempo che 8°" fuol farfi il lauoro: Dunque fubiro cheftitlan le gocciefi copri- rà il ricettacolo cor panni linibagnati. accioche fi ripercuotano li fpiriti potenti che vengono in su. & imbianchira l’ampolla dall'hu more,firinforzaràil fuoco fichel'humortutto vengafuori,e fihar® ràl'acqua conueniente all’vlo della detta operazione. ma'accioche' >»... con più preftezza ecompimento faccia il {uo officio, in vna parte! +. | | Xx 3 di detta è - saL DELEHIST:NATVRALE: dildetta acqua fi po rfà alquanto .diarge hto che fciogliendoli farà l’acquaturbida,all'hbra chiarita che fia; fattoiehabbia refideza; fi portà quefta parte di acqua; nellareftante pe tifedute le fecciesne fondo; fifa fepatazione-dell’acquadalle feccie ; efi riferba nel l'e dettoefeccie firipongono;e fi accogliono con le feccie di altre ac- 1 sup Quo; acciò che è ne pot ricuperaril'argento;e queltanto diacqua i orvcì che imefle fia.che ft dettà:feparazion non'fi facetlé, ‘ne vertebbe l'ac refittze fmi qua nellefucoperazioniligata &impedita!il raccolto di detretife- lia calce, e co’ — Pi AR EN ir LAN ‘me diepefive denze bianche c fimili à calce; fipotidà diftillateà fuoco lento; fini cuperi lager che il lambicco cominci aringeifijdicolotroflo:;all'hora roltotil di fuoco,c raffreddata la boccia frlenaràfenza dibattimeto:firche pofe fa l'acquachiarà che contien l'argento tutto, fepararfi dalle calcinè per decdntatione. Qual operarionetante.volte (iripererà fin chelia ricuperato l'argento l'acquatutta reftino!le calcitie che comti te: neracci-é cementi fipotrannoporrè à fafion di manica per reciipe-? rarne quel tanto diodoridi argentoichevifufle; 0 00000 onto ta d3» FIÎ5K4L gii À x Z i ina IE OLI T 3 i É a ? fi primi 169 109 L19300 Gi £121) ì Separaziion dell'oro.dall'argento tonl'acqua di partizione.” 13 GTI CAP. i pri sittofl) LODI£O . y ® F] va CI ‘ i \ \ier se ci AAT] Peg SSR pri OIIICHA Qisp ii pi FIESSO Î (Sis coppellazio-- fa ff.A l'oro fiappartadall'argentoin queltomada:. La mifarà' D ù A i LV dell'oro &a gento,aggiontoui prombo;fi eiece in coppel rame » ladicenete, finche.ilpiomboltutto:eflali. deueladerta mifturd ha? uer di rime nob piuchedram me cinq ue: ofei pervntie otto” per: cioche.fe piùne haueflesfrriatraccarebbe:l'argeto feparato!dall'otd.i Mia dio--dunque o di Refalomnitàrainlamineforcilize taghiata im pezzetti ; dif donc ofciolra in piccole e fortiligrana: poltain'anipolineftiprafufoui mine,o (ciglia l'acqua ché auanzi vr deto;la boocia ficoprirà con'veffita,o-con te- PA ni Ja incerata,fiche noneflalise fi fcaldarà; ilche molto ziata a diftio-‘ fcioglie ‘nel Ghet l'argento . pigliaretmto argomento fe l’arge tito foglia dall’ Ù 9) J ca bollor delkacqua. inquelto: fciogl ini emoll'argento itiefchiato con I nia #84 l'acqua fopranuotarà: l'oro'trfederà nel:fondo.Ma pertitcorre dal- ‘ Virtù delra- la detta arqual'argentò;ifono alcuni cherifafa Pacqua rodettite int!’ do, fano, coppelladirame,le foprafondono acquaifreddi, 6tidel’arsen eddie raccorre lar- lanato fi.congela:canatone l'acqua difleccanoll'arsento,il fondono! gento + ci Lai cia.fi lana concalda,fi cola; fidiflecca,e con'poco di'borace fi fonde! * ‘nell'effer fu. incrugiolose fimilmente!figittain verghit. altri pertaccorte detti” % » j3 143 È N da metalli Ne Li al.fuoco, élo:gittano imverghe. mal'oro che era reftàto nella boe"! LIBRO DECIMONONO. —— sii metalli fegueno altra ftrada | pcioche nella Boccia in cui fonol'oro secondo mo- cl'argento conl'acquache l'hafeparati; foprafondono acqua cal- © a daal pefodi doppio o treppio:e dopodi cio o nell’ifteffa boccia,o AI in altrovafe ove fiano trasferiti, vi pongono la metà di piombo, e dirame:in quefto l'oro fi'attacca al piombo, l’atgento fiattacca al ramée.onde feparatamente nella coppella di cciere fanno feparazio | ne del piombo dall’oro; edelrame dall’argento . altriper maggior. rerzo modo compendio feguono vna terza maniera ‘nella quale l’acquadi par- di sn tizione non ftperde:ilchie non fiha nelle dette due maniere. Dun- lord fenzala: que pigliata boccia che habbia il fondo folleato nel centro in sù perdita dell aguila di meta: filuta di fuori con l'ordine 'habbiam detto . e po- Soi fto l'argento nella boccia vi fi affonde sù l'acqua di partizione al pe foditretanti,efi pone in fornello nell'àrena calda a fuoco lento. & accioche l'acqua non fi perda; fi cuopre la boccia col cappello di ve. tro; congionti con'alquanto diluto , &al nafo del cappello fi pone” l’altra boccia che riceve le goccie,che dall'effalazion del bollore vé- gon fuori. Horafciogliendofi Pargento dall'acqua detta, da roflo- Rofore appa- rese fe mentrenoti più apparifca roffore,fi mova l'ampolla, l'acqua fim ata dinuovo dafe Refla fi rifcalda,e moftra roffore.ilche fatto due o tre o rgéli, muta volteinnanzi chevi fi affonida altra acqua ,l'opra vien più preftoà | © fihe fatta l'operazion della prima acqua, fi che non più bolla, mà perlo:collo della boccia effalino fumi gialli nel roflo, el'acqua ven-. ga già chiara, fol tinita di alquanto di verde: calato il bollore, ilche Quando man auuiene quando l'acqua non tiabbia materia di atgento da rifolue pene re:reltal’oro nel fondo fimilead arena nera. all'horafitrasfonderà contien L'ar- l’acqua con ombuto in altre boccie.farà bene in quefto yfar diligé- O sche mentte decantando fi tracola l'acqua;no sonfij da vento ge- sa vafi de nerato;efi panda. perloche farà fpediente poniérùi vna picciola pa partita. lia o baftoncello che dalla bocca arriuial fondo, ilche prohibirà chevenca dertoiniconueniente. dopo di quéfto fi porranno leac-. nechecontengonola fuftanza dell'argento 'compartite in fornel= li'cotregualità dî humore ; atciò tutte infieme poffano venireal fin del difeccamentore fe pur'alcuna haueffe merì di humote fe le giù. cefà dell'a@quarda partire calda,acciò dal foprauenimento del fred- . deli vafinonfitopano. fatto ciò,per la reftituzion dell’oro:pigliata Refidéze dell larefidenza nerae' babbiam detto efler la fuftanza dell'oro, li laua- pro. cagpe/ica rà dor acqua fonitina . e decantarido ficavatà l’acqua, efifciugarà ga. - | qualito meglio cifià lecito. e pigliato acquadi partizione nuova, e &I[I non - sua DELL'HIST. NATVRALE non più adoprata, fi fopraporrà alla detta fuftanza dioro rifoluta se Acqua di par tizione per vna fol volta fa l’officio di fica, polta a ceneri ca'de, bollirà con calor giuftofinoalcompimento di ‘vna horae più : nel che fi vedrà la detta fuftanza lafciato il colorne- ro , riacquiftar il color giallo fulgido . cauatone dunque l'acqua di partizione, ferbarà per g rgli aleri partimenti,come che non conuen ga piùall'ifteflo vfficio dia ricolorire. lauarafli all'horal’ifteffa fuftan- zaricolorita con acqua tepida più volte,e cauatone |’ acqua;e fciuga .ta da ogni humore, fi porrà {ul fuogo apigliarilcolor vivace: ilche Calia reftitu Zion dell'oro Senza ricolori mento prece- dente. Reftituzion dell'argento. Separazion dell'argento dall'oro. Materie che danno li fpiù- ti di foluzio» ne,e come, fatto fi fonderà con borace,e fi gitrarà in verghe. Sono altri;che per ‘breuità, fubito fatta eparazione dell'acqua c'ha purgatol’ argento; il lauano,e fondono con la borace.Refta di reftituir nel proprio:cor. po l'argento (ciolto nell'acqua. perloche foprapofto li cappelli alle boccie, fe ne cauarà l’acqua prima con fuoco lento ; e-dopo quando il cappello fi arroflifca,e l’acqua habbia apparenza id oglio;cofuo- co accrefciuto,si che folleuili {pirti poteni ti,fino atanto che fidiflec chi l'acqua, & inoltre e cinque;o fei horedi più. all'hora l'argento fec. co, fcoflo quanto più diligentemente dal vetro, fi fonderà in crogio. lo con falnitro pelto,o fapon nero,0 borace: nel qual, modo fi relii*. tuirà anco l'argento nell'ottimo efler fuo . la detta èlatagion di fe: parar l'oro dall'argento : da cui non è diffimile la ragion di (cparar, l'argento dall’oro. fattone dunque laftre,e piegatele.in cannuoli; fi} efeguirà come fi è moltrato nel farne faggio: affufoui fe bifognitre, © quattro volte l’acqua di partizione, reltaranno perciò li cannuoli , dioro femplice,e fenza AT geAIOseRestvandonean vna ‘minima parto: 5 che è mezafiliqua per oncia. basti obnotlanicro der: 51 «Alcune più fecrete oferuaziioni nel fa; oggetto. della fi «fo parazion . de metalli Chp;) ri0ri134 sb Autore." DES E cofe fin quì danoi dette , fono e petra e qu. L mento moftrate dal Vannuccio,e, dall’Agricola.Ma non.re-. ftaremo di efporre alcune più ì diligenti. ofleruazioni nell’ilteflo fog. getto , di onde fi venga a più ì profonda intelligenza, della propolta;, trattazione. Le materie nelgeno faligno, che vfurpiamo nella fo». luzion de metalli fono, il vitriolo,.il (alnitro, l’alume,i! fal di cibo, & il falammoniaco.e dal vitriolo femplice fi poflono eftraerli fpirà ti per diftillazionei in acqua,con cuifi (ciolgan limetalli.puoMan- . co fareftrazzion de fpiviv \ validi afar foluzion de metalli, dall'alu»., me, ma ‘(LIBRO DECIMONONO. "525 mei ma in minor virtù e quantità. dal falnitro per fe {olo in nillun da falnitro | modo. accompagnato nondimenoil falnitro con l'alùme, o col vi- Sol non fi. eftraggono li - triolo fe ne eltraggonolifpirti je co'l licor:raccolto'fi fà feparazio- fpirti ne dell'argento dall'oro.in quefta foluzione l'argento fi: fcioglie in acqua: bar refta in'arena,o purin cannuoli, chefirattengono, fe- condo la molta;o posa ragionche vi fiadi oro,e fecondo la poflan- rzadell’acqua. che fe d'incontro fi faccia foluzionè con acqua in cui vfianoli (pirti del falcommuneyoil fale ammoniato ; fi 1fcioglierà 12 fal commu «l'oro, el'argento reftaràlinipolta nel fondo. nella detta‘eftiazzione #°> & il fal mmoniaco de. (pitti dalfalnitro j mentrefiail falnitto puro, paffà quali tuttala ” fciogliono l'o- fuftanza del Gioi réftanole feccie de eli‘altrimitierali: e fe nel rom acquae licorda detta obtiazzion raccolto, fi fciolasil fale;pafla il falein fpir parade ti;-crefta il falnitro apprefo nelfondo; In'quefto modo! dunque fi salito acc eftraggono li fpirti del faleyche altrimentte feneftaribbofidie toh degno alvi riolo,, & all detti {picci fi fi falafoluziondell’oro jo con'il.fale amnioniaco fciol- Snd pafa. to nell’iftefia acqua del falnitrolbticè èlacommuti acquadi ‘partiziò quat turro.in nie. puolli altrimente far la femplice eftrazzion dellitpitti del falhi* sapo ‘tro fenza aggiunta dialrrominerale;cobbolo fpèzie di tetrà”di cui accioche palf ia habbiamo ragionato,&cè non rnenopotente. Mariella defédai i /pirito fi dè fciogliere nel- zion dell'acqua dii partizion commune diciamo, che Tè fia la quan? l’acqua di ifale uràdell'argento proporzionata’ alla ‘defecazione, l'argérito rifede sa FI ù sicllefeccie;erelta l’ acqua fenza argentore fel'argento fia meno ché sof Vin ‘iniproporzione non verrà l'acqua a defecazion perfetta, efefial'at? gozo anco col gento piurtellagiufta ragionevoltre il defecarlo,refta quanititàdi at sn EE genton cll'acua.c mentre l'atquarcontenga argento puote ‘defecat gento in defe- l'altie acque:tafocciache'rificde fi ftima | taeca; parte faligi e partizione, e nevàafondo,abbracciatadalla porzion di atgento;ché fecola pot? È, tu ta? perciochel'argohto, quinumque feioltoin oacqua;fi condenfa,é raccoglie:dal fale; come del litargirio: {ciolto nell’ tr habbiam Nt ira vittù dgr del fale.: 0310949D £IT 91 SOT EI PIE , 3 [ad 03 dla ‘maniera sdi f A nrdr ne dall id degli detti Hvetalli EGP "gt Pi ‘acqua di ‘partizione. la i ri: ti li DIO IAU ala i 15.0) i “Car. RISE | ig] Aut De :3 Par ti ini PI E Là us a) “1505 ODII2%i1 [ 823 OI Ora. FA vo’ nu dpi la (epatazione! didet: timesalli) diminor difpendio; efaticaye di mindr perito» ©‘. lo, chel la a detta, mentreinell'oprar fi fallafle squelta factiamo d'col “n x} folfo, sue DELL'HIST: NATVRALE | separazion folfo,o con l’antimonio, 0 con vnaterza maniera di varij mefcola” pi di menti. la feparazion. dunque col:folfo:, fifa nel modo feguente : coi folfo * liquefattol’argento-in cuiè qualche porzion di'oro fenza altra mi- » ftura,fi (ciogliein granella fecondo il modormottrato: & a ciafcuna _libra di dette granella fi giungono di folfo viuo'oncie due:c bagna- ro legranella vi fi dà sù il folfopelto e giuntamente fi metrono in pignatanuoua. ripiena la pignata; ficuoprecon couerchio, che fia efloanco diterra: echiufele commifure, fi ponciù mezo di fuoco che cinga in tondo per tutto il d'intorno Ja pignata; masìche il fuo co ne fia diftante circa vn piede e mezo.nelqual modo1l folfofime fchiarà folamente con l'argento, e nontftillarà, liquefarto. all'hora ‘aperta la\pignata, fi cauan le granella diargento vinte dinero . Rameinthe Hora perfeguirla cominciata operazione , fecondo che l'argento EROE conrenga,o non contenga parte dirame;bifogna farl i aggiunta di re perfar det altre granella dirame » fiche in fomma confideratowi il rame che:é sf eparazio- fufo nellaliga,vengain ragion della metà dell’argéto.pigliato dun- “ cuc quelegranelle fatte dallaliga dell'argento j ela metà delle granelle co — dirame preparate aquefto fine;flilpongono dentro coppella di terra \ infornacea vento. liquefatto che fial'argento, (couertala coppella navi wi fiaggiunge va cucchiaro delle granella dirame reftati,& vn cuc- (oipofizione chiaro di polye compoftadillisargirio;digranclla di piombo,di fa- urina mi lee di purgatura di véetroreticuoprela coppella:c quandofianoli- oro dall'argé- quefatte le granelle diramedi nuouo pofte., fcouerta la coppella:vi se ‘© fe ne aggiunge vn'altro cucchiaro con l’iftefla polne:'ilche fi ripeto, . finchevifianole granella di rame:pofte tutte; e liquefatte. all'hora non toccando la mafla:del fondo, che è dell'oro già feparato sfi più ‘© gliarà dalcatino alquantordellamiftuta che èfopra; e fene: porrà vna dramma per coppella di cenere; -dicui ciafcunai contenga ;vn' oncia dipiombo, e confumato.ilrame;e'l piombo; fi farà faggioin acqua forte, fe fia del tutto fepatatol’ora dall’argento:: E:fe alcuno Effamina del- anzi del detto faggio vorrà fapere quanta fia la maflella dell'orosche i eni rifiede nel fondo, s'inuehtità vin flitdiferro di creta bagnata, efecco ‘— benchefiaficalatà drittamente in giù della coppella, oue per quan to è l'altezza della maflella di orò reftaràdo ftile bianco. &il reftante tinto di nero dalla miftura, che {e non prefto fi ritiri lo fil di ferro, vi fi artaccarà:anco. Quando dunqueci:parrà chefia fatta la fepara- È cia che zion dell'oro dall’argento, cacciara:dalla coppella lamiftura ; fi pi- ‘"PITS®* gliaràla maflella dell'oro,e fe ne (cuoterà lamiftura, che facilmente fe ne LIBRO DECIMONONO.. 527 fene apparta. la maflella di nuouo fi fciorrà in granella, e per ogni fualibra giuntali libra vna di folfo pefto, & vn quatto dilibra di granella dirame,fiporranno in coppella di terra:ma faràbene men- Miura che tre fi liquefanno gitigerli la polue poco fa detta, percioche l'oro più a Ù prefto rifederà. che (e nellamiftura vifi véggano altreminutiffime || © particelle di oro in guifa di fcintille : quali nondimeno non giun- gano ad vn denaruolo, il folfo harà fatto la feparazion che conuie- ne: mafevirefti oro oltre del detto pefo ;farimetterà la miftura in coppelladi terra, e feliaccompagnarà di nuouo il rame; c la polue detra,fenza il folfo:ondedi nuoo farà refidenza vna mafflelta dell’= oro, qualfigiungerà con'altre maffelle di oro non ricche. Ma per girini la ticuperazion dell'argento, del rame, fi hà da fapere;che mentre da rei fi fa (cparazion dell'oro dalibre diargento feflantafei,nevwiendimi 0! ©» ftura di argento,e folfo circa libre centotrentadue.bifognano dun- quein detta miftura per far feparazione delrame dall'argento,circa ‘ libre cinquecento di piombo, che cuocendoftnelle fornaci del fe- condo ordine, oue l'argento fiapparta dalpiombo, fe ne farà litar- | gitio,e moludena,e fiharà l'argento feparato.dal litargirio,e molu- «dena pofti nelle fornaci del primo ordine;fe:me fan pani,che fi man danonelle:fornaciterze, cuce ilpiomboche contiene feco qualche porzion diargéto,fifepara dalrame;e fi barra finalmente il rame. le coppelle e lorcouerchi fi peltano , clauano , & illor fedimento fi cuoce col litargirio, e moludena.:. SE vii Separazion dell eArgento dall'Oro per mez dell Antimonio UO Pa aria OB yo RUDI Tinta © Vnque nel modo detto fi fa feparazion dell'argento dall'oro L) col folfo:dacuinonè diuerfo il modo di fepararli con l’an- timonio, Poniamo che fi habbia da feparar l'argento dall’oro,e che perlibra di'oro vi fia il quarto di argento. advna parte dioro vi fi Beneficio del giungerannotre parti di antimonio. & acciò che l’antimonio noti elio confumil’oro,& per aiutarla feparazione dell'argento, vi fi giun- argento dall'- gerà rame,che fia a ragion di meza oncia o più perlibra.dunque in- °° fogatalacoppelladi terra, vi fi porrà prima l’oro, e quando fufo fa- rà movimento in giro, vi fi giungerà lantimonio , qualacciò non faltil'oro,fi metterà in poca quantità, equandoliquefattol’antimo nioandrà anco in giro,vi fi giungerà ilrefto:e fi coprirà] = ppeila, 23 cli (UO- $18 DELL’HIST. NATVRALE: e ficuocerà la miftura per quabto:alcuncaminitrenta in quaranta pafli.fitragittarà all’hora lamifturain cazza di teira riftretta nel fon do, &inontadifeuo,ocera: econ moucre.ii manico:dellacazza fi ‘ {cuoterà. nelqual modo fi aiuta la feparazion dell'oro , che và al «Marella di fondo della:cazza.raffreddatala cazza fenie fcwoteràl'oro.e nelimo- di STAI do ilteflo ficuocerà circaquattro altre volte, diminuendo dimano ° immanmolaquantirà dellodtibio; che fele giunge:onde nell’vitima venga adefler doppio; poco più:dell’éro. all'hora lamafla di oro stibio c'hafat {i cuocerà nella coppella di cenere.e.o Ribio cha fatto la feparazio- ia È Pere ne,tre o quattro volte in coppelladi terra:nel qual modovoghi vol piùuolie. = tarifederànelfondo maflella di oro, quali tutte raccolte fi ricuoce» «Icareriali ranno in coppella di cenere.allo ftibio che foprauaza; per ogni due che fiaccom- Jjbre e meza:fi giungeranno libre duedi feccia di vin feccaye:idi put A gaturadi.vetro libra vna. e cotto in coppella di terra di nuonorife- mia fua cottu- derò maflella di oro,che fi cuoceràin cappella di cenere:final mente SIE lo flibio che da detti rifedimentirefta, giontoli alquanto di piom+ dell'argento. bo, fi cuocerà in coppella di cenere:oueconfumatoilrefto dimate> Rio fo n) riali tueto, reftarà folamente l'argento. che fe lo fibio non fufle fta- AA to cotto primacon detta feccia divino, e purgamento di vetro; pos radiuetroo fto allacoppella;confumarebbe parte diargento; e trartebbea fele ceneri di cui è fatto il catino.nelle fopradette operazioni, cosìla:cop pella di rerra oueficuoce la mafla dell’oro,& argento:come la cop= pella di cenere , oue fi ripurga l'argento, fi mettono nella fornace detta a vento, o quale efler fuole di Orefici. 1 (AE CHI SC i DISSR Det dba ROL Sommaria dottrina del (eparar l'eArgento dall'Oro col Solfo,ocAntimonio. = Csp. vi \ Vel che fiè particolarmente detto della feparazion dell’at- # gentodall'oro col mezo del folfo o dell'antimonio, fiha 1 = dall’Agricola. Seguiremo horavnafommaria ragione dell'unae l’altra operazione, fecondo il Vannuccio ; ondefi venga ad vna breue intelligenza di quefta operazione: . Varinuccio. . Pigliato vn gran crugiolo di terra,fiempirà fino all'orlo di quell’ar= gento,tagliato in pezzi,da cui vogliamo feparar loro: e pofato.il cru: Solfo soanti- giolo tra carboniaccefi, in vn matton tagliato a pari del fuo fondo mono guado, (1 divnagratella:fi afpettarà che imbianchifca,e chegià fia perli: e con quale or 5 p ye che.gla Ha perl dmne fi metta quefarli; fi poneràall’hora dentro di detto argento: vn cannoncin ful'argente. 3 di folfo; LIBRO DECIMONONO. sro di folfo,o vn pezzetto di antimonio,e fufo che fia di nuoto, leuan- do il carbon che lo cuopre, vi fi rimetterà più folfo, ouero antimo- nio,finche l'argento fia beniflimo fufo:e frhabbia bene incorpora» to le dette materie.all’hora vi fiaggiungerà per ogni libra di argen- Rame lamina to, vna meza oncia di rame laminato. e fufo che fia, con molleota- 1° ehefiziune ' nt 3 x \ geall'argente naglie da prefa fi cauarà il crugiol fuori , e fi percoterà col fondo sù jufo. le bragie leggiermente dueo tre volte. ilche aiuta l’oro che è greue Scrotimento a fepararfi,e far refidenza,&andarfeneal fondo. all'hora inchinan= 8*19*89%%® do deftramente il crugiolo, fi verfarà l'argento fufo fin quaf: preflo il fondo. e ripofto il crugiolo col refiduo nel fuoco, vifirimetterà Argento par più argento. e con l'ifteflo ordine detto più folfo,o antimonio: per- oo cioche in quelta operazione indifferenteméte c1 feruiamo dell’vno in mano fi ag o dell’altro.da quelta operazione repetita, fi raccoglie loro nel fon- &"ge fol do del crugiolo, l'argento s’incorpora nel minerale foprapofto, o la uno, o l'altro degli detti che fia. refta il nettamento dell'oro dalli Netramento dell'oro dal detti minerali,dico da! folfo, o antimonio: ilche fifarà in coppelle aenri di ceneraccio. e quando non fufle del tutto netto, battuto che fia, fe monio. Je darà vna, o due volte il cemento reale. l'argento fi ricuperarà nel «4"802t0 rics perato per ba ceneraccio: percioche fatto bagno di piombo, vi fi porrà di mano ‘gre. in mano l'argento corrotto da detti minerali. che fe fatto ciò vi refti fuftanza di oro, che comporti la {pefa di reiterar le dette operazio- ni, fipotrà ciò di nuouo fate, aggiungendoui fempreo rame, o ar- Perche vi fi gento baffo. eciò, perche fe il folfo, e l'antimonio non ritrouino il *54i rame metallo vile da confumare, confumanoll'argento. Proua del Cemento. è CAP. vir. Abbiamo moftrato come dopola fepatazione fatta dell'ar- gento dall’oro , col folfo, fi faccia con l’acqua acuta faggio fe fiala feparazion fatta a compimento. Hora moftraremo come col cemtro fi fa proua della nella feparazione fatta con l’antimonio, fi faccia faggio dell’ifieflo f pre per mezo del cemento. Quanturique alle volte da principio, fenza SS ra altra precedenza ci feruiamo del cemento per farla feparazion det- argento ta. percioche col cemento fi fepara dall'oro, l'argento & ogni altro metallo che con quello fufle in liga, reftandol'oro nella {ua intera purita. Faili il cementodi polue di mattoni, fale arteficiale, (al di ca- ua,falnitro, falammoniaco, vitriolo, & verderame : de quali quello Tefola princi che in tutte lecompofizioni, &nella maggiorcopia fiadopra è la a = Yy teltola 530 DELL'HIST. NATVRALE teftola pefta. deuefi n cid eliggerelateftola di terra graffa, priva di arena, fabbione, e pietruzze, e quanto più vecchia. deuefiancora bagnarla polue con vrina , 0 con aceto ; in cui fia fciolto alquanto di fal ammoniaco: fe nella compofition dellapolue non ne fia. fono alcuni, che in vece di bagnarla polue, bagnano l'oro {ciolto Ordine didar in oranella, o fue laftre tagliate in pezzetti. fifanno dunque'in pi- eo gnate nuoue, non mai bagnate di acqua, alternatamente fuo- li ben appianati hora della miftura, hora dell’oro;fiche vengalono toccato pertutto dalla miftura. e ciò fi farà finche fiano ripiene le, pignate. all’hora fe le fopraporrà il couerchio, e fi luteranno bene, infieme. feccato il luto, fiporrannole pignate in fornace di reuer-. Temponecef- bero . que fe la fornace per hore due, dinanzi fi ritroui rifcaldata,, dgro e e l’opra fi compiràa hore ventiquattro : ma feciònon preceda, non vi bifognaranno meno di hore ventifei... deuefì il fuoco darfi leg- giermente,& fenza violenza,acciò che non fi liquefacciano l’oro, e la miftura: che fe cio auuenifle verrebbe perfa la fatiga, fatta fepa- ratione de materiali,e raccoltofi nel fondo il metallo.batta dunque Grado difuo- darlitanto di fuoco,che le pignate fi conferuino roffe.paflato il der-: Cemento tempo, fitorranno li legni ardenti dalla fornace ,e.la fornace fi aprirà di fopra. e fi fcopriranno le pignate:e fe'ltépo permetta,fila-, fciarà raffreddar l'oro dafe ftelTo,ilche farebbe piùvtile.ma fela ne-, ceflità del tépo ci aftringa: tolti dimano in manolli.pezzetti di 9Î0,,, {i fpengeranno nell’vrina,o nell'acqua lentamente, perchefe ciò di, fubito fi faccia, la compofition che hatirato in fel'argento,loman,,. darebbe in fumo. fpente e raffreddate le particelle dell’oro,ela com pofition che gliè attaccata, firinoltano con' picciol.raftello : on- Purgimento dela compofitione aggiunta fi frange,e l'oro fi netta: dopò di ciò fi DE ra ctiuellano con fetaccio, dal che la compofition co’lmetallo che fio cemenio. attaccato , và giù nel vale fortopofto : e l'oro retta nelcriuello. di nuouo pofto l'oro in vn vafetto,firimenarà per purgarfi dalla com- pofitione che fi haue attratto. l'argento, e'l rame che era nell'oro. la materia della compofitione feparata dall’oro, fi Jauarà mougn-; dofinella fcafa : onde fe alcuna particella dioro fia con elacalca=; ta, reftarà feparata. indi raccolto l’oro, fi lauarà con acqua calda, + Patania fiche venga del tutto purgato.. all'hora dunque fi farà faggio della , {ua purità al paragone,e ritrouando che non fia deltutto puro,firi- > peterà la cementationedi tante hore, che bafta all’vitima feparatio-. nedelle reliquie degli altri metalli; ma fi debbono in detta cemen: + tazione LIBRO DECIMONONO. 531 tazione vltima fuggir li minerali, che tengono odordi metallo. di qual condizione fono il verderame , e’ vitriolo, che pofti nella Minerali che compofizione,danno qualche particella di altro metallo all'oro, 0 rai almeno l’imbrattano. perloche fono alcuni, che non mai fi feruo- 10, no di quefti nelle compofizioni: baftandoli la polue di teftole,e'l (a le atrar dall'oro,l'argenito e rame tutto. & ha il fal di caua in quelto maggior fufficienza del fattizio. Ma perche coloro che ne fan mo- neta;nò han ncceflità di detta fomma purità di oro,bafta ad efli cuo cerlo,finche venga al grado dellatemperatura,nella quale fi è ftabi- lita la condizion della moneta. Compofiz.ioni varie da feparar l'Oro dall'eArgento: CAPI" VITE Ono altre compofizioni, che appartan l'oro dall’argento, nelle oa spine S quali anco entralo ftibio , cil folfo. vna diefle riceue divi. /0/fo, cir triolo feccato a fuoco , c pefto in polue oncia meza , di fal fattizio 020. purgato oncie due,di bio oncie tre,di folfo viuo preparato oncie fei,di vetro vna quarta di oncia,di falnitro altrettanto,di falammo- niaco dramma vna.il folfo fiprepara nel modo feguente.fi pefta in polue, e fi cuoce in aceto quanto più forte per hore fei, dipofto in vafetto fi laua con acqua calda: quel che rifiede nel fondo del vafe fi fecca : ma il (ale meflo, fi cuoce in acqua piouana per purgarfi: edi nuouo fi diffecca. la feconda compofizione riceue di folfo viuo li- 9%"? quat- bra vna. di fal due. la terza riceue di folfo viuo libra vna, di fal fatti- ni di ir zio purgato libra meza, di fal ammoniaco oncie tre, di minio fatti- loro are zio oncia vna. la quarta riceue di fal fattizio, di folfo viuo, di feccia Spia” fecca di vino,di ciafcuno vna libra: di borace libra meza. la quinta ha parti eguali:di folfo viuo,di falammoniaco, di falnitro,di verde rame. Dunquel’argento in cui è qualche porzion di oro,prima col Ordine daofe piombo fi liquefa in coppella di terra, e ficuocono infieme, finche Apo l’argentoeffali il piombo, che vi figiunge aragion di dramme fei propofta. per libra. all'hota nell’argento fi (parge alcuna delle dette polui c6- pofte,che fiano al pefo dioncie due:dopo del che,firimena,e fi tra- fonde in cazza calda & onta di feuo, e fcuotendo la cazza, fi aiuta la feparazion dell’oro, e fi effeguifce il reftante nel modo che habbia- mo moftrato. fono molti che nella feparazion dell’oro dall'argen- separazione to, feguendola femplicità delle cole adoprano indifferentemente ®tiferite col Solo fisbio,o fo VWyez l'uno ‘antimonio. $3: DELL'HIST. NATVRALE l'uno ol’altro degli.due minerali propolti, dico vil folfo, o l'anti. monio, fenza alteg aceopaznameto;che del rame:da cui habbiamo ‘ che’lfolfo,o l'antimonio, Pa la fua materia più ignobile, . non dabneggi l'oro, 0 l'argento: oltreche gioua adiuider l'argento Tempo di giu ger l'un delli detti minerali Primo raffina méeto dell'oro nella coppella Ultimo raffi- namento col cemento. Separation della. indora- tura fuperfi-- ciale dall’ar - gento. con cuifi vnifce,dall’oro: & aiuta il calor del bagno. riempito dun- que il crugiolo di argento che fia partecipe dioro,diftefo e tagliato in pezzi: € e poftoa fuoco nella fornace sù di vn pezzo di mattone che fia pari al fondo del crugiolo,: fele dà fuoco . e quando l' argene to dalla poflanza del fuogo lia già. bianco, e voglia liquefarfi, vifi mette dentro dun cannoncin di folfo,o,vn pezzetto, diantimonio, e firicopre con carbone. fufo che fia, fe le metterà dentro di nuovo altro folfo,o'antimonio, fecondo che daprincipio fi è fatto; finche l'argento fia ben fufo,&i incorporato colminerale aggionto. all'ho- ra perogni libra di argento vi fi giungerà mezaoncia oe lami nato. ra tutto,prefo ilcrugiolo;con renaglie fi caua dalftoco, econ due, o tre percofle leggiere recespia "I fondofule bradle, fiaiutala feparazion dell’oro,checome più graue vaafondo: e È verfa con induftria l'argento , lafciandol’oro nel fondo del crugio- lo:dopò del che ripofto di nuouo il ctugiolo nel fuoco,vi fi aggiun ge altro argento , e firipete l’iftefla operazione, onde l'oro (uccelli. uamente fi accoglie nel crugiolo;el'argento fa. corpo col folfo,0 an timonio:fatta la ‘leparazione dell’oro;e pofto l’oro in coppella di ce nere, iui fe ne fanno eflalare le reliquie del folfo, 0 antimonio. efi- E: per l’vitimo rafinamento; diftefo in laminedfele dàil ce- mento reale. l'argento che era col folfo, o antimonio, fl pone.con piomboin coppella dicenere, finche fi confaminple aggiunzioni delranic,edelfolfo, o bio. purgato.che fia, fe ne I faggio fi ritroui haueranco qualche particella di oro; &ilcauarnel'oro dinuouo.; comporti la fpefa, fi farà l’iltefa operazione. Euuiancora modo di fepararl’oro dato alla fuperficie de gli vafi di argento, reftando g, oli vafi nellaloro iltefla i integrità: percioche l'opera dara fe inon- ge di oglio;e vi fl fparge disùla polue c'habbiavna parte di falam- moniaco,e parte meza di folfo.all’hora pigliato con mano;o cen te naglie; fiaccolta alfuoco;e fi fcuote, finche l'oro cafchi nell'acqua del vafe fottopofto. falli l’iftelo con l'argento viuo [caldato sì che pofla fodterisari ilcalor dalla mano, Separazion LIBRO DECIMONONO. 133 Separazion dell'Oro dal Rameo è CAP. 1X. S I è vito il modo di fepararl’argento dall'oro,e l'oro dall'argen ) to. feguela feparazion dell'oro dalrame; che non ha ragion molto diuerfa dalla detta. S1 prepara dunque detto effetto vn fale artificiale. che fifa di vicriolo, di alume,di falnitro, di folfo viuo,di Ciaf nalmenteton gagliardo. Altrimente, dirame dueterzi di libra, di folfo,difale;diftibiodiciafcunovn fefto: ficnocono.Ouero,dira= medue terzi} dilimatura di ferro, di fale, di tibio di purgatara di verro diciafcuno vnfefto Quero, diramelibravna, di folfo libra: vnae meza;di verderame libra meza,difal purgato libra vna,ficuo? cono.infieme; con le dette compofizioni fi fa feparazione dell'oro: dalrame! &caltrimente col mercurio;nelfeguente modo:in-vna lis bra di rameliquefatto; fipone di folfo viuo petto altrettanto; fi mel» fchiano e muouonoconfildiferro in'prettezza. fi raffredda la mie: ftuta;e fi.pefta in poluc.in'cui fimette l'argento viuo,che rapifce fe co l’oro;el'apparta. Ma delrame indorato, fi fepara l'oro nelmbdo' che:fegue.. fi pone il rame bagnatodi acqua fulfuocosinfocato fit sii tr vÌ fpenge LIBRO DECIMONONO. 53} ipenge in acquafredda. e dopo di ciò l’ oro o fe ne rade con fcopa di peli di ortone ligati infieme. Separazion del Rame, e Piombo dall eArgento. PASSA CAP. xi YI è moftrato il modo di fepararl'oro dalrame. hora mottrare- co) mocomeilrame,e’ piombo fi appartino dall’argento:ilche fi fa in fornace che Ta: del fecondo ordine. Qual titnack pre- Nelle fornaci pararemo nel feguente modo. Si fa vn muro in tondo; iafciatoui fei Se feneftruole dasfiatar l’eflalationi che fi muouono dalla terra fcal- troy DÈ data tra detta rotondità: e dentro di detta contenenza duc altri mu- 00,0 rune dal ri; che s'incroccino nel centro, c'hanno fimilmente feneftruole per PIT l’ittetlo vfo. e fi falafabrica di pietre quadrate ligate infieme. nel muro che cinge,e nell'orto fuo interiore, fi lafcidii in tutto ilcircuito incaftatura quanta è l'ampiezza dipalma, per l’aflettamento di va tondo di faflo che fiede sù li dettidue muri che s'incrocciano,& al- fetta in detto incafto . dopo diciò, li fpazij quattro che reftano tra di detti muri incrocciati, fi riempiondili loppe, epoluedecarboni. e vififopraponeiltondo di faflo,checome fiè detto, fiede nell’in- Tordo di pago” si pe #4 ) . ; -_.a cui ha da [0 cafto. lagroffezzachefuoldarfeli, è preflo:a mezo piede.e fe in ello ,,.f,,6;1c- vifia slavi fiftura, fi riempirà di pezzetti di falò, o teftoladeue il tino «ferraro detto tondo haùere alquato dipendino di'onde fi ha dafarilcana- £ n ag lettoper darcfito al litargirio,che nella cottura fi concrea. Sono al Lifîretà vece cuni, che in uece di denti tondodi faflo pongono tondo dirame; de! tondo di acciò Shi la miltura demesalli più preto fi (caldi.deuefi inoltre pre- Ea di parare un cappello:di uerghe diferro , elaftre che imiti meza sfera ferroper co- percoprir il catino; che fifa indetta fornace. e deue il detto couer- ar chio;liauere quattro forami: due; l'un dequali fia sù il canale onde. Forami nel fcorre illitargirio;e l’altrod’incontro il detto: e ducaltridibanda i, oue. peruengono lc canne chericeuono il foffio de mautici.alli det- al fofio. ri Mantici, fi danno le uentaruolè:così chiamiamo le portelleappe- a fe,che fiaprono mentre fi manda dallimantici il fofhio:e fichiudo- > no mentreripigliano il fiato, il beneficiodidette uentaruole è così pet allicuraril corpo de mantici, che nonuihabbia ingreflo l’aria, efuoco dellafornace:come anco perche con l'accommodamento di efle, vada più commodamente il foffio oue uogliamo. deue an-. co laica il conentisii nella parte fua foprana un forame ampio tondo, t;% a 936 DELL’HIST. NATVRALE tondo,a cui fi foprapone vn couerchio che chiude. Hora feguen- seme “ do l'apparecchio della fornace. su del rondo di faflo, o rauole dira- Rao me dette , fi porrà il luto mefchiato con ftrame, alto circa tre dita. MACC è qual fi calcarà con peitoni ; finche irittringa ad va dero : a gli falli ancora d’intorno , oue pofa il couerchio sinuefte luto alla grof- fezza di quattro dita:qual mentre nella cottura patifca,fi deue fubi- to rifare. il maeftro chefa quefto lauoro , dividerà la opera fua in due giornate: nella prima fopra fpargerà alquanto di cenere al luto inueitito, & basnandola di acqua la fcoparà. e dipoi vi porrà cene- re criuellatainhumidita,tanto che frettain pugno fitenga.deuela detta cenere efler reliquia di lifsinio. perciò che mentre lauata non fia, perla fuagraflezza fldiromperebbe il catino. Dunque aggua- gliata lacenere ben con mano con pendezza verfo il mezo , fi ftrin- gerà col peftone:all'hora tagliata la cenere,e fartaui la concauità del Cain. = catino colfuo canale, vi fi fopradara col fetaccio alquanto di cenere fecca,& accummoladone altra nello ifteflo citcuito del catino, vi fi fopraporrà il couerchio, otturando bene gli efiti del catino. quefto appartiene alla fabrica della fornace. ma perlorefto dell'apparec- or acce chio. tolto via il couerchio: fiporranno licarboninelcatino,e vi fi fi atea accenderà il fuoco. ilche anco fi fa perliforamilatcrali del cappel- lo.nel qual modotra di vna hora fi {caldarà il catino:all'hora fimo- ucranno le reliquie de carboni, e dopo di vn’altra hora fl moueran- no vn’altra volta, c fi manderanno nel catino, quelli che fono nel Rotture che canale.che fe non fi riuoltaflero li carboni nel detto modo,reftareb' Et be qualche nigrore in alcuna partedel catino , fesno di non com- te del catino pito afciuttamento:c farebbe caufa che'i catino firompefle. e per- non fiabene ciò fi mouerò il carbone ; finche il catino egualmente fi fcaldi per afcutte. — tutto,e firafciuteitilche fi fa trahore tre. dopo del che peraltre due hore il catino ripofarà. alfuono dell'hora vndecima fi fcoparà la ce nere fatta, e figittarà dal catino. e fcopato il catino con vn ftraccio °_° intinto in acqua,concenere appreflo,fi ftregarà con pelle di ceruo: riftuccaméio dal che vengono chiufele fillure che ineflofuffero. fono alcuni, delle fiere che al catino preparato nel modo detto, danno il bianco di ouo pi- gliato con la fpognae premuto: in cui fia fciolto alquanto d'incen- i {o fottilmente pefto. fono altri che l’inongono con la miftura che Strami nelca .._ 3 ; 3 ; : cino acciò non 11CUE di bianco di uouo parte vna, di fangue ditoro,o fua midol- fia danneggia la parti due. & altri fono, che vi fetacciano la calce. fatto ciò, {par- oa io. GONO fulcatino pefto alquanti manipoli di ftrame,accioche fopra-. bos ponendoui » LIBRO DECIMONONO. $37 ponendoui il piombo, conla fua grauezza non porti inegualità al catino. prima dunque, e per lo forame che cal canaletto, e per l’al- Ordine con tro ch'è d'incontro, fi mettono alcuni panidi piombo alato di cflo cirie catino. e dopo entrato il maeftro nel catino perla bocca fuperiore carino. delcappello,fipongono d'intorno a gli lati del cappello altri pani, che le fono amminiftrati.e finalméte wfcito che fia; per l’iftela boc ca fuperiore del cappello,fi pongono altripani nel catino: lafcian-. dofi la reftante quantità de pani per.lo feguente giorno: qualicgli porrà dentro per lo forame didietro. ordinato indetto modo il Ordine di met piombo: vi figettarà sù vna conueniente quantità de carboni: e fi (7% ta chiuderà la bocca detta del cappello , lutando bene le commiflure. l’altra parte de carboni vi fi porrà perliforami che fono alle canne de matici. equefte operazioni tutte ficompifcono tra hore dodici. Hora paflando alla feconda parte dell’opera che fifa nel giorno fe-. guente.il maeftro di primo porrà due pale de carboni accefi nel ca- uno perlo forame preflo le canne de mantici; e dopo vi accompa- gnarà alcuni piccoli pezzetti di legnidi facile accendimento.all’ho radato acqua alle rote de mantici,, la miftura che contiene il piom-. bo, e'l’argento , filiquefarà tra di vnahora. ilche quando fia fat= Legni pot to, vi fi porranno quattro legni per lo forame, oue è l'efito del litar- "9 @4#0.,. girio, & altrettantiper lo forameoppofto. & acciò detti legni non danneggino il catino, farannosli lor corpi di fuori foftenuti da vn fcanno che pofi nella fucina: & in quefto per lo forame di dietro vi. fi aggiungcrà il refto della miftura. & all’hora l'argento rozo puro, Argento ra o fia di color piombino,o cinereo;o roffo,o di qualunque altro co- Du ela, lore;dilatato,e tagliato in pezzi,e fcaldato in cazzedi ferro, fi mette... n nella detta miftura.nelqual modo vien a fepararfi dall’argento quel che vi è d'impuro. bruciate che fiano le punte delli legni pofti {ul catino;fi (pingeranno,e riteneranno con cugni diferro lunghi cir... ca piè quattro,pofti in dette fcanni. & il piobo liquefatto fi mouera l piòbo mof+ coganciodi ferro,accioche meglio e più egualmente fi rifcaldi, che pri {e°l piombonon fiapparticon facilità dall'argento; vi fiaggiunge- rifealà. rà rame; e polue de carboni, che atutino detta feparazione: & fela a co miftura del piombo conl’oro c'habbia argento, o col femplice ar: e {i epparsa gento fenza,oro, habbia:impurità venutalidallavena: vi fi porrà di dal'argenso. feccia di vin fecca,e di vetro purgato,o di fale ammoniaco, partipa .. ri: o del verro detto jedi fapone parti pari : o di feccia di vin fecca. parti due, di ferrugine parte vna. e fono alcuni, che in ciafcunadi dette 538 DELL'HIST. NATVRALE Quantità del. dette compofizioni giungono vna porzioncella di falnitio : oue ese à cento parti di miftura,fi giunge parte vna,o meza, e meno, di det- metter nelba ta polue, fecondo che la miftura più ò meno fiatmbrattata. percio- pà che l’ufo delle dette polui è di appartare l’impurità dal metallo. do- vogliamo, »podiquefto fi cauarà col raftello perl’efito del canale vna corteccia di piombo mefchiato con carboni. generafi derta corteccia dallo ri | fcaldamento del piombo. ma accioche non molta fe ne faccia , il "gian piorabo fi dimoucrà fpeflo. in quefto tra vn quarto di hora il cati- bo. no fi abbeuera di piombo:e perla penetrazion del piombo fi vedrà ilbagno bollire,e far falti: nel qual tempo il maeftro pigliando col cucchiaro di ferro alquanto di effo,farà proua quanta parte di argé- Titargirioon- to contenga. dopo di ciò fi tirarà fuori il litargirio: che fifa dal piò- pisa , bose dal rame, fe vi fia rame nella miftura. a tempi di Plinio fotto il tempo di pli canale del catino era vn'altro catino,e correa il litargirio nel catino SI: 0° î fottopofto: onde folleuato co vn baftoncello di ferro fi rauuoltaua: “.efenefaccanocannuoli. tra di quefto fe vi fia pericolo, che la mi- ftura fe ne fcorra col litargirio,harrà il maeftro in pronto vn pezzet- . todiluto appuntato: che pofto in punta di vn bafton di ferro,oppo, - nerà perchiuderl’efito alla mitura,che non fe ne fcorta.Hora qua- segni delcom do fi vedrà nell'argento il color fuo, & appariranno nel bagno mac Pinta de chielucide, e bianche quafi coloretti, poco dopo fi farà del tutto bianco. & all’hora fi fermarà il mouimento de mantici, e'l maeftro verfarà alquato di acqua sùl'argento,accioche fi raffreddi, nel qual moludenase i tempo fi cauarà dal catino. e pofto sù di vna pietra fe ne fcuoterà il li 205 allamar, (&1Girio, e la moludena : l'una de quali è dalla parte del fondo della fadiargento. mafla dell'argento : l’altra dalla parte foprana. duinque con fcopetta di fil di ottone piegate fi nettarà la mafla. Hafli quiui da fapere, che perlo più nella detta feparazion del piombo dall'argento, fi ritro- Moludena del va più diargento , che moftranala proua. ela moludena che refta 5480 — nel catino, perlo più viene alta quattro dita . tolta dunque la detta moludena, la cenere che refta di fotto, ficriuella. e quel che da det- to criuellamento refta nel criuello, perche effo anco è moludena, fi giunge all'altra moludena: la cenere che pafla il feraccio , firiferba in vfo di cenere per l’'ifteffo feruizio.anzi di efla,e polue di offa fe ne fan le coppelledi cenere. Al parete preffo dicui èfabricata la for- Pompholise nace , attacca la pompholige gialla: e l'iftefla ggco fi troua attaccata gica. aglianelli del cappello, con qualifialza, e che fono vicini alle for- naci, Quando dunque ne fia molta raccolta, fe ne fpazza. Seconda LIBRO DECIMONONO. 539 Seconda mantera di fornace del fecondo ordine. Cap. xi Ono alcuni, che fanno la fornace da partir detti metalli, con Ja parte foprana a volta,fatta di mattoni, fimile a forno. dandole ir a la volta alta piedi quattro,e due o tre forami, de quali il primo, che È Sietaani è dafronre,é alto vn piede e mezo:largo piede vno.da quefto fcorre larerali. il litargirio.gli altri duc, mentre tre fiano, fi fanno dagli lati alti pie de vno e mezo,larghi due e mezo: accioche colui che prepara il ca- tino pofla entrar nella fornace, la fua bafe fopra di cui ftà la forna- 84 con due ce; fifacircolarefabricata decementi, con due vie, che nel centro Gi sincrocciano, perliqualieffala il faro moflo dalla terra per calor della fornace. fono dette vie alte piedi due,larghe piede vno, onde di fuori fanno apparenza di quattro forami,oppofti due per diame tro. fono le dette vie couerte con falli lati , grofli vna femplice pal- ma:de quali anco fi cuopre tutta la reftàte area fuperiore della bale. quefti nella fornace dan l’v{o del fuolo, comenell'altra iltondo det ro di faflo , ole piaftre di rame. perloche non altrimente, che nella precedente fe l’inueftifce liuto mefchiato con ftrame,ad altezza di tredita, e fifa il reflo comenella deita. Suolo della fornace. Terza,e quarta mantera di fornace del fecondo ordine. C gig i Ca P. X i I ® A Ltri fanno la fornace del fecondo ordine, di cui trattiamo, ; avolta in guifa di forno. male danno di fotto bafe foda, e che non hale dette vie di effalazioniche s'incrocciano:ma ad vn la- to della fornaceè muro, traqual muro è la bafe del catino; fi fa via Via nella ha- "ha . ; è Se a lato del che ferue al detto vfo di darluoco all’eflalazione.& è la detta via NEL carino, la parte di sù attrauerfata.da.baftoni di ferro,che dal muro vanno al : Ferri Hr catino, diftante l’un dall'altro dita due. Dunque nelcatino prepa: pt rato fi mettono li ftrami, e difopra:le mafle della miftura di prom. 42.026 po bo. e su di detti baltoni, e vetghe.fi metton li legni, che accefi fcal- fi peg È . ° x = . È i 1 i D ° ; dino il catino, e liquefacciano gli pani che contieneil catino: qua- t;no. li fpefle volte giungono alpefo di centenara cento. Hora polto nel! RE + n ‘ Gc . "i E ii catinodetti pani, prima fiaccende fuoco con leggier foto de man Lal tislo fas. tici,e dopo vifi giungono legui,fiche dian tato difiamme,che efle 1a cor! fan folo me jele. Quarta ma- niera di for- nace del fecon do ordine . Teftola nella fofae cenere. Ordinedi flrin ger la poluedé tro la teftola . Cocauità che fifa nella pol- ue sela grof- fezza di effe che refta. do ” 540 DELL’HIST. NATVRALE folo giungendo al catino poffan far la feparazion che vogliamo dell'argento dal piombo. il litargirio fi cava dall’un degli detti fo- rami,qualfi fa tanto ampio, che pofia il maeftro entrar nella forna- ce ad accommodare il catino. Altri che maneggiano minor quan tità di argento,non fi feruono del catino couerto a volta, nè di cap- pello. madel catinoall’aria aperta, & efpofto al vento. perloche po- ftoui li pani della miftura, li foprapongono legui fecchi, e sù di efli altri verdi più grofli,& accendono il fuoco a foftio de mantici. Reffinamento dell'eArgento. CAP, xii. S è trattato del modo di feparare il piombo dall’oro , e dall'ar- gento. hora trattaremo del modo di rafinarl’argento ; e per- fettamente purgarlo , percioche dell'oro già n'habbiamo ragiona- to dianzi. L'argento dunque fi raffina in fornace il cui focolare fia foftenuto da vna volta de mattoni. l'arco che è dianzi di detta vol- ta è alto piè tre:il focolare che li {tà fopra è lungo piè cinque, largo piè quattro. dagli lati di detro focolare, e dalle fpalle fono le mura intere. ma dalla parte dinanzi fopra dell’arco fottano detto è vn'al-. tro arco foprapolto,fopra di cui,e del muro ftà il camino.il focola-: re hain fe vna foffa ritonda larga vn gombito, & alta piede mezo:: in cui fi pone la cenerecriuellata, e nella cenere vna teftola accom- modatain.modo, chelacenere egualmente l’abbracci d’intorno. la detta teftola fi riempie di polue ; che fi fa di parti pari, di ofla pe- fte, e di cenere pigliata dal catino, oue fi è fatta la feparazion dell’- oro;0 dell'argento dal piombo. altri alla detta cenere gifigono mat- ton pelto,acciò che le dette polui non tirinol'argentò a fe. bagnata. dunque la detta polue compofta, fe ne mette alquanto dentro della teftola,e fl aftringe col peftone. fatto il primo fuolo;vi fi mette il fe- condo, efi ftringe fimilmente, facendo ciò tante volte, finche la te- ftola tutta ftempia: &all’hora fi taglia detta polue;e fi fa concauità. inmodo che nel circuito di tutta lateftola ; refti la poluein sroffez- zadi tre dita. all'hora vi fi fopramette col feticcio polue di offa fec- che;e poftoui dentro vna palla fatta di duriffimo legno, fi muoue la teftolaconambe mani, es'agguaglia, e di nuovo mouendola bal- + lafirende foda. fonole teftole'in detto vfo di diuerfe capacità; e fe! nefandalibre quindici, fino a cinquanta. preparata la teftola nel modo detto, fifecca al Sole e firipone inluogo caldo e coperto. già LIBRO DECIMONONO. 541 già fappiamo, che quanto piùfia fecca, e più vecchia , tanto fia mi- gliore. quando dunque fi ha da purgare l'argento, fi (calda la teftola con carboni accefi. fono alcuni,che in vece di detta teftola fi feruo- cerchio di fer no del cerchio di ferro,con cui cingono la cauità fatta:ma è di mag di di cui alcu gior viilità la teftola : perche mentre la polue faccia motivo, relta m in l'argento nel fondo della teftola, ilche non habbiamo nel cerchio tota. di ferro,che non hauendo fondo l'argento fe ne (corre. oltre chela rn, teftola più facilmére fi accommodaal focolare, & ha men bifogno cerchio di fer di molta quantità di polue. ma accioche la teftola non faccia qual- a che fcorfa, onde l'argento riceuefle danno, fi può efla cinger col a cò lalsro, cerchio.Harrà dunque il rafinatorein pronto va graricchia di fer ro,acuifi fopraporranno li pani di argéto,accioche (caldari da car- Pani di argen boniaccefì, fifrangano più facilmente. perloche fi foprapongono to vifcaldati e ad vntaflello quadro di ottone cauo nel mezo , 0 pur di legno du- PEA ro,e percolli fi rompono.li frammenti dell'argento fi povono drit- ti nella teftola, fiche alle yolte facciano eminenza fuori della teftola mezo piede:c tra l'and'eliiinrà di detti pezzi, fi mettono carboncel- li,accioche l'un pezzo non cafchi nell’altro.dopo del che pofto nel- la teftola fufficiente quantità de carboni, fl accende il fuoco. le na- rici de mantici fiano pofte in vna cannadi rame lùga'vn piede:oue perche fi ha bifogno di fuoco agre, e di fiato gagliardo, fi pone il mantice pendente molto: nel qual modo foffia nel mezo della tefto la,& dell'argento liquefatto:oue fe alzafle bollore,fi riponerà il bol lore con vn piccol tronco attaccato alla punta d’iftromento di fer- ro,e bagnato in acqua.fi liquefa l'argento mentre fia cotto nella te- Tépa nel qua ftola,tra di vna hora. e quando è liquefatro,fi pigliano dalla teftola * ea licarboni ardenti, e vi fipongono legni diabeu affottigliati nella ia parte di baffo,nella qual parte anco fi pongono giunti. etrali detti legni fipongono carboni:percioche fi ha bifogio di fuoco in ab danza a purgar l'argento. e s'egli fia purgato, fe ne fa congettura dal tempo che è ftato al fuoco di hore due , o tre, e fecondo che fia più o menoimpuro.c molto giova à meglio purgarlo, il gittar nel- la teftola giuntamente ballottini di rame, e dipiombo. Quando dunque l'argento fia purgato, all'hora toccato l’argéro co bafton di ferro,fe ne fcuoterà la piaftrella di argéto che vi fi attacca: e dal fuo colore fi ftimarà fe fia ben purgato. ilche quando fia, viene l’argen- argento pur to in color bianchiffimo,& è confumato del tutto il rame, fe nò per Tinche. quanto fia dramma vna per oncie otto ; & in tanto pefo di argento para ZL fi trouarà SARO DELL'HIST.\NATVRALE fi trouarà di.effo confumatone vna diammae meza: etre dramme, o anco oncia meza, fe l'argento fia ftato molto impuro. quando dunque parrà che l'argento fia ben purgato; fi rimoueranno col ba ftone li carboni dalla teltola, &convncucchiato di rame, c'hab- | bia vn buchetto tra’ fondo, e'l margine , acciò ine fcorra l’acqua: eAcqua data apaco apoco fi {pengerà l'argento infogato . che fe abondante- ficl'argetoin- mente vi fi verfafle, faltando quefto dal metallo ibfogato , offende- fogato in poca e e È ; - - ; quantità —Tebbe li circoftanti. dopo di quefto fpingendo la teftola co palo di ferro fi mouerà, e Îmofla dal fuoco, firiuolgerà con pala.ofurcina, onde l’argéto cafca nel fuolo in formadimeza balla.qual di nuouo pigliato con pala fi mette dentrol'acqua.onde quantunque vi fiano Argento pen Je precedéze dette, dà anco gran ftrepito.raffreddato l’argento,fito- to nell'acqua, 3 ‘ i a glie dell’acqua, e fi pone fu di vn tronco di legno duro, e fi batte c6 maglio, accioche fe gliè adherita parte della polue della reftola, fe ne cafchi. & fi netta con fcopetta di fila di ottone bagnata di acqua. edltro modo fono alcuni, che mentre vogliono purgar l'argento, fanno ciò in [lies vna teftola,qual pongono fotto tegola di ferro,o di terra cotta.dun gola. que pofta la tegola ripiena di frammenti diargéto,nel focolare del- la fornace, le foprapongono tegola fimile a cupola, chabbia da gli lati feneftrelle, e dalla patte' dinanzi volta fimile ad vn ponticel- lo. a gli lati poi della tegola fiaccommodano mattoni, sù de quali, e dalla tegola fi pongono carboni. & al ponticello che li ftà innan- zi, tizzoniardenti, dalla virtù de quali l'argento fi liquefà. la for- nace poi ha vna portadi ferro, che chiufa contiene il caldo. ma de- ue nella porta eflerui feneftrella per cui fi poffa traguardare fe bifo- In che îlpre- gni ravvivare il fuoco con foffio de mantici.e coftoro, quantunque se We più tardi,nondimeno con minor danno purgano l’argento:percio» sii © cheilfuoco foaue confuma men di argento, diquel che fail fuo= co potente moflo dal continuo foffio de mantici. e fel pane ; fia groffo, fiche malamente fi maneggi, farà bene rom- Pari groffi è perlo caldo con cugno, o altro ferro fimile; Spediente rora |. percioche mentre freddofirompe,fe ne . perlì. perdono non di rado faltando, alcune minute par- ticelle. DEL: 543 DELL HISTORIA NA TV RALE DI FERRANTE IMPERATO LIBRO VIGESIMO. Nel quale generalmente fitratra della (eparazion dell'argento, & oro dal rame,e dal ferro: é del compimento di efio rame. Dellatemperatura del Piombo col Rame che contenga Argento nel temperamento di mediocre, 0 più che mediocre ta di Argento. — Cap. 1 2-5 ABBIAMO fia quitrattato della feparazion dell' % vn preziofo merallo dall'altro,e della (eparazion 1 delrame,e del piombo, dall’ Moclalg di efli:& 3 inoltre comedetti preziofi metalli fi purghino, Horatrattaremo della [eparazion dell’ argéto,dal rame,é dal ferro.Dunque li pani di rame,che CÒ- Rompimento ‘tengono argento, portati nella fucina sù di fella delli pani di o) di rame,o diduro legao li Giara e fe fiano ranto grofli,che non rene fi {pezzino co le percofle de pelloni ferrati mofli da eno come effer fogliono quelli che fi pigliano nell’infima| partedelcatino;fi.. —.. {caldaranno nella fornace fatta a a quefto vfo. quiui duque pofti l'un rifcaltamene prefto l'altro fucceffiuamente, cò tanto di fpazio tra di efli,che pofla #0 dell più Ha paffarui il fuoco. fi pongono fu gli pani, li carboni morti, e poi gli REA accefì. a quetti da principio fcaldati con fuoco lento,vi fi giùgeran- nodopo più carboni, etanti alle volte, che giungano ad altezza di vna fpanna.g già appiamo che gli pani di rame duro han bifogno di - maggior calore,che li fragili.fcaldati dunque li detti pania baftan- Za, Îi togliono dal fuoco,e n battono co maglio, finchefirompano in pezzi. auuerrà in quefto; che quanto più il pan di rame fia caldo, Geerrità di tanco più facilmente li franga Hora perchenon puote fepararfi l'at Lora ala fe gento dal rame,fenza uiolinzadi piombo,farà di bifogno fecon: parazion dell’ do la quantità dell argéio, che è nel rame;accopagnarle il piombo. siifito. oe fatto perciò nella mediocre quantirà di argento. quattro differenze; gento medro- SL monella prima difierézain tre quartidi vn.cétenaro del ra 07° confidera ta in aguattro DL, me cller gig renze we $44 DELL'HIST. NATVRALE | me effer l'argento men di mezalibra,omen di libra,e quarto di on- cia,o mendilibra, & oncia meza,ouero men di libra meza e quar= ti tre di oncia, fi pigliarà dunque pet fareil temperamento che vo- gliamo,di piòbo ricco eentenaro mezo,o centenaro vno,o centena ro vno € mezo, onde nella miftura delrame, e di piobo venga ad ef- ferui quel tato di argéro dicui habbiamo fuppolto hauerne meno. e quetto farà il primo réperamento.a cui fi aggiungera tanto pelo di 10bo pouero,o di litargirio,che la fumma.véga al pelodi due cére- Piombo ricco para. Piombo ricco diciamo,da cui no fl.è feparatol'argento:e poue AA ro quel che nò necotiene.e perche da centotrenta libre di litargirio nenetlicargi- nò foglion prouenirne,viù che céto libre di piòbo, firgitigerà però noe) detto copiméto più di litargirio di quel che fi fa del piobo, e perche Du quattro di detti pani fi pogono infiemein vnaforpace, cue fi fa fe- parazione del piobo con l'argento dal rame, vengonò in quattro pa ni,dirame cétenara tre,di piobo centenarà otto.e dopola feparazio ne fi harino di piombo centenara fei: in ciafcun de qualifono diar ento circa oncie tre & vn quarto di oncia. reftano oncie fette di ar gento negli pani di rame,daqualiè ftillata la miftura, e nelle fpine; Quel che fia che ne nalcono,métre fi fa detta feparazione. fpine chiamano li pez poser 5: zetti chedalli panifi rilaflano: che n6 meno è miftura di rame,e di metallici. — piobo.Quefta è la prima differéza confiderata nella mediocre quan De tità diargéro. ma fe in tre quarni di vn cétenaro né fiano oncie ferre diocre quanti € meza,oucro otto di argéto, fi giungerà alrame, che fupponiamo; sd diargento. tanto di pioboricco,che la miftura del rame, e del piombo infieme vengano a cOrener la quantità di argéro.di cui ne habbiamo fuppo fto meno nel fecondo téperamento del modo mediocre. & inoltre | fele giungerà tito di piobo impouerito,o di litargirio,che dalla mi {tura pofla farfene pane,che contenga di piòbo duecentenara & vn quarto.onde in quattro pani verrano di rame cétenara tre,di piom= ‘ bo centenaranoue.& il piombo che ne diftilla farà di centenara fer te. In ciafcun centenaro di cui faranno di argento oncie tre e poco | piùdivn quartodioncia.refteranno neglipani fucchiati,e nelle (pi Terza miftu- nie quafi oncie fette. Ma fe in tre quarti di vn centenaro dirame n6 ra mediocre». vi fiano oncie noue,o noue e meza, che è la terza differenza,vi fi de- ‘ue giungére di piombo ricco tanto pefo, chela mittura del rame, e .. delpiombo contenga l'una di dette quantità di argento , c'habbia+ mo fuppolfto nella terzatemperatura.& inoltre fe lesiungerà tanto di pioboimpouerito, o dilitargirio, chelipani fatti di efli in tutto pefino LIBRO VIGESIMO. 545 pefino centenara due,e tre quarti di vn cétenaro. nel qual modo in quattro pani faranno tre centenara di rame, & vndici di piombo. il piombo che nella fornace ftilla da detti pani cotti, verrà a cente- nara noue,in ciafcun de quali faranno tre oncie di argento, e più di vna quarta di oncia: reftano ne gli pani fucchiati, e nelle fpine on- è - cie fette. Finalmente paflando nella quarta differenza, oue fuppo- Quarta mia niamo, che in tre quarti di vn centenaro di rame, non fiano oncie "****#09* - diece, o diecee meza, in quefto calo vi fi giungerà tanta porzion di piombo ricco, che la miltura del rame , e del piombo contenga la quantità diargento, di cui fupponiamo hauverne meno che nella quarta temperatura. a quefta fi giungerà tanto di piombo poue- ro ; odilitargirio , che’! pane che fe nefa;, habbia tre centenaradi piombo.onde in quattro pani di quefto modo, fono di rame cente- nara tre,e di piombo dodici.il piombo che ne ftilla verrà quafi a cé- tenara diece: in ciafcun de quali faranno di argento oncietre e più di oncia meza.e pe gli pani fucchiati,e nelle fpine oncie fette e me- za, ouerotto. Hora il cocitore c'ha da mefchiare il rame col piom- Ordine da of- bo, ilche fifa nelle fornaci del primo ordine : porrà nella fornace Belo be fcaldata prima li pezzi dirame maggiori , appreflo parte de carbo- me colpiabo. ni,e poi de ciò li minori: e quando il rame liquefatto comincia cor rere dalla bocca della fornace nel catino. all’hora porrà nella forna- ce il litargirio: acciò che.parte di eflo mon voli fuori ; vi porrà sù altri carboni,e finalmente il piombo. e fubito che habbia pofto nel la fornace ilrame,e piombo, da qualimefchiati fe ne poflan fargli Repetizione pani, vi porrà di nuouo vn'altra parte de carboni, e pezzi dirame, ©” E ‘da quali poflano farfi li pani fecondi. dopo di ciò purgarà col raftel Pur pane pref lo dalle loppe ilrame, e piombo corfi nelcatino. mentre dunque Solare. ‘purga la miftura , e col cucchiaro la verfa in coppella di rame, fi li- quefaranno li frammenti di rame: da quali ha da farfi il pan fecon- do. qual di nuouo cominciando a correre, vi fi porrà prima il litar- girio, &appreffo licarboni, e piombo. e ciò fi farà repetitamente finche ficompifca il lauoro tutto. ilrame epiombo, che fi ricuoco- 17me, e più noinquefto modo, dà poche loppe, mail litargirio ne dà molta, bo nella pre- che non ha colliganza , ma refta fciolto in guifa di reliquie di orzo ddt nella feccia della ceruifia. nel muro della fornace, e parete foprapo- in quantità no fto fi attacca la pompholige; che nel biacotien color di cenere,& a n ; li lati della fornace lo fpodio. Habbiamo moftrato latemperatu- e podio. ta ‘ra del piombo col rame in cui è mediocre porzion diargento. ma Za 3 ve nc Molo di efiraer large t0 dal rame, mentre ve ne fia molta qua tità è $46 DELL’HIST::NATVRALE vene fia molto, ilche intendiamofe fiano libre duej o due &oncie otto nel centenaro: all'hora il maettro ad vn:centenaro ditalrame giungerà centenara tre di piombo, in ciafcutio de quali fiano di ar- gento oncie quattro,o quattro e meza,nel qual modo fi faran tre pa ni che vi farannotre centenara dirame, e noue centenara di piom- bo.il piombo che ftilla dalrame penderà centenara fette:1n ciafcun dequali, fel centenaro delrame contenea libre due di argento, e del piombo ne contenea oncie quattro: vi farà di argéto nel piom- bo libra vna & oncie due e più di meza: e nelli pani di rame fucchia ri,c nelle fpine oncie quattro. e fe nel centenaro del rame eran libre due & oncie otto, enel piombo oncie quattro e meza, verranno‘in ciafcun pane del piòbo flillato libra vna e meza,e meza oncia;e più di vna quarta, e nelli pani fucchiati, e pine oncie quattro e meza: è. w Dell'eftraziziion dell'eArgento dal Rame in cui ne fia in poca quantità,e del trasferimento della fuffanzia di Argento dalla maffa tutta, in vna fua parte. CAP: ri sika Li E NY Voque il modo detto farà conueniente, mentre nel ramefia | o mediocre quantità di rame 0 abondante. ma fela por- zion di argento fia poca, non fipuòleuarfi dal rame l'argento con profitto, fe prima nonfianricotti in'alera fornace;sìche da detta cot tura ne refti il rame fortano più ricco di argento, che’ foprano : la struttura del fornace per quefto feruizio fi fa dimatton crudi a volta, a modo di la fornace. forno, enon altriméteche la formate cue fi fa feparazion del piom- bo dall’argento. il {vo catino fifa anco di cenere nel modo ifteffo che nella detta fornace.nel fronte della fornace è bocca da cui fi.de- riua il rame in duecatini, frche l'ume l'altro fiano fuperiori, dal fuolo della fornace piedi tre. nelilato della fornace finiftro vi è fo- rame, peroue fi pongono legni difago è nutrire il fuoco. men- tre dunque nel centenaro del rame fiano oncie due emeza joduee trequarti e fino a treoncicemeza, fi cuoceranno di eflo centenara trent'otto, finche tanto argento fi trasferifca nel fondo,che toltone il ramefuperiore in ciafcun centenaro del rame reftante, vi reftinòo diargento‘oncie quattro emeza. poniamo che nel rame da ricuo- cerfi, enomancor cotto, vi fiano per ciafcun centenaro oncie tre e meza, . dequaliin centenara quindici vien la rata di libre quattro & oncie LIBRO VIGESIMO. © i «meza, in trent’otto centenara ne faranno libre vndici & vna oncia, Trasferimen- «quattro e meza.delle quali nel cuocerfì per la feparazion che fa l’ar- to dell’argéto ‘ gento verfo ilfondo, nonvenereftano più che libre due & oncie 42) corpoz- ouefifa il lor ratinamento.per ogniquaranta centenara,ne reftano . quattro . dunque toltone le dette centenara quindici; reftano nelle #0 nella fua -reftanti vintitre di argento libreotto e trequarti di libra; da qual BARS + miftura fi può con vtilità cauarfene l'argento. dunque fatto.altame. | « reftante certa gionta di piombo, ficuocerà nella prima fornace; e fatrone pani, fieftrarrà l'argento dal rame. il rame chefieratolto Rami incopi- ti n varij gra difopra, ficuoce di nuouo in fornace del primo ordine, e fi ricuo- 4, x; bom, e ce.in fornace delfecondo, per far del refiduo il rame rozo, detto lor nomi. oflo. quel che fe ne è tolto, dinuvuo fi cuoce nella prima fornace, c fi-ricuoce nella feconda per farne ilrame rozo, detto caldario. Si ha quiui da fapere,che quando detti rami rozi, chiamati o bion- di,0 rofli,0 caldarij, fi ricuocono nella fornace del fecondo ordine, Rami incom- almeno venti, al più trentacinque. e fe delli pani fucchiati fi pielia- ; MESSE 1 SERE ei «no centenara ventidue , dirame biondo diece, dirame roflo otto, (147 corzura :cotti.infieme in quefta fornace, (e nefailrame perfetto. nel detto del rame per- modo dunquefi piglia la parte di rameargentofa del fondo, di cui AA PA fe ne caual’argento : e reftano li pani fucchiati. del rame che fopra- ne delle mes: ftaua, pofto nella fornace, pigliatone quel che è di fotto, fe ne fa il Zini dere. ;rame detto roffo.diquel che vien fopra;ticotto ne gli due ordinide fornaci; (e ne fa il rame detto caldario : e tutti vengono nella cottu- «radelrame perfetto. È EftraZzion dell'Argento dal Rame arricchito per trasferi- mento;dell'Argento dal tutto in vna parte. ? Gai: 4111; 758 75% Y Ora ritornando alrame sche refta nel fondo, da cui fi ha da - A appartarl'argento.vengono in vn pane di quefto rame cin- que ortaui di yn centenaro:dipiom bo centenara due e tre quarti di vn centenaro: e perciò di centenara due e mezo di rame, e di vndici di piombo,vengono pani quattro. fe dunque in vn centenaro dira me fiano oncie quattro di argento, in tutto il rame diquattro pani faranno oncie dieci»: e fe le giungeranno di piombo ricotto dalle pu rgature centenara quattro,, de quali ciafcuno contenga. in fette MPTO. F ottauli TON fasi 548 DELL’HIST. NATVRALE ottaui diargento:conterrà tutto il piombo infieme oncia vna e me- Prima miftu- ra che filla detta pouera. Miftura che la feconda vol ta ftilla di con dition medio- cre. Terza eRraz- zion di argen ATO è Miffura che Slilla di condi Quon ricca za: a quefto dunque fi aggiungeranno di piombo impouerito cen- tenara fette, in ciafcun de quali fia vna dramma. e ne verrà in tutto lafummadell’argento libra vnae tre ottaui di oncia. onde fatta fe- parazione, farà in ciafcun centenaro di piombo oncia vna e dram- ma vna;che chiamiamo miftura pouera.e perchedi detti pani fe ne fogliono poner cinque in vna fornace, fi porrà di detta miftura cen tenaranoue e trequarti , oue vengono in fomma di argento oncie vndici meno di vna quarta parte didràma.reftano di:fpine cétenara tre,in ciafcun de quali fono tre quarti di oncia di argento,e di pani fucchiati centenara quattro,in ciafcun de quali fono di argento on cia mezae tre otraui di dramma. che fe nel centenaro del reftantera me,vi fia oltra delle oncie quattro per ciafcun centenaro oncia me- za: in cinque pani, che ricevono di tal rame centenaratre& vh'ot- tauo di centenaro, vi faranno di più oncia vna e meza,e dramma me, za diargento. Dinuouo per arricchire il piombo con la feconda eftrazzion dell’argento,fatto pani quattro di centenara due e mezo dirame, e dicentenara .vndici di piombo, fe in ciafcun centenaro dirame vi faranno oncie quattro , in tutto ilrame dequattro' pani faranno oncie diece.'a cui gionte di miftura pouera centenaraotto, de quali ciafcuno corenga oncia vna e dramma vna,e tutto il piom-. bo oncie noue,egionto di piombo impouerito centenara tre; in cia fcun de quali fia vna dramma. raccolto lo argento dal rame, e dalla miftura pouera mefchiati,viene in tutta la compofizion di quatero pani libra vna,oncie fette,dramme tre. & nel piombo feparato per cialcun centenaro vna oncia e tre quarti. qual miftura dipiombo, & argento, diciamo mediocre in ricchezza. all'hora di altre cente- nara due e meza delrame che reftà, e dicentenarawndici di piom- bo,fi fanno pani quattro ; e fe in ciafcuno centenaro di rame vi fia- no oncie quattro,in tutti ve ne fono oncie diece,a cui fi giunge del la miftura mediocre in ricchezza noue centenata . de quali ciafcu- no contiene oncia vna e tre quarti di oncia:la fomma vnalibra,on- cie tre,e tre quarti di oncia. e dellamiftura pouera centenara due, in ciafcun de quali è oncia vna e dramma vna,harannoli quattro pa- ni libre due &oncie quattro di argénto: e ciafcuno centenaro di piombo che diftilla ne harrà oncie due e cinque ottaue parti di on- cia,qual miftura chiamiamo ricca;e fi porta nella fornace feconda, que fi fa feparazion dell'argento dal piombo. Modo LIBRO VIGESIMO. 549 — eFlododi [eparar sl Piombo con l'eArgento, dal Rame. CAP. ILII, ° I è trattato di accompagnare mifchiaril rame col piombo, fe- S condola varia porzion della ragione di argéto,che è nel rame. Hora moftraremo il modo di feparare il piombo con l'argento dal rame.Si deue dunque far fornace c6 due foglie di pietra pofte l'vna a pari dell'altra, trà l'una e l’altra de quali fiauno fpazio fomiglian- te a canale, alquanto più riftretto verfo le {palle della fornace, sù del le dette foglie fi pongono altri falli quadrangoli, pendenti verfo il mezo,& il focolare. quefti da gli due lati faranno prominéza in fuo ri delle foglie. quantunque nella parte dinanzi le foglie foprauan- zino.fopra detti fath fi pongono le laftre dirame,che reftano alqua toin dietro delli faili; cc'habbiano nella parte dianzi, e di dietro alquanto dieminenza, fiche quando dette laftre fi giungono , refti vacuo tra le prominenze , atto a dar l’efito al piombo. la concauità fotto le laftre, e trali faili detti fi farà alquanto più firetta di dietro: &il focolare che è dentro di detta bale deue efler rafodato di molu dena,chefipigliadal catino cue fiapparta il piombo dall'argento, alto dalla parte di dietro fiche refti fotto le lattre n6 più che dita (ei: ‘onde con pendino egualmente condotto viene nella parte dianzi più bafla, per darcorfo alla miftura di cui colanoli pani. deue inol- tre detta fornace hauere dalla parte di dietro vn muretto erto de mattoni sù delle dette laftre di rame. gli due de lati, & lo di fron- te fi fannodi verghe e laftre di ferro confitte, e fi debbono inue- ftir deluto. inoltre fi debbono preparare alcuni mattoni di ferro, con alquanto di concauità nella parte di fopra cue pofino li pani, quetti bagnati in fango fi fottopogono folamétea gli pani farti nel le fornaci di rame mefchiato col piombo:percioche in quefti è mol ro più argento,che ne gli altri rifatti dalle fpine, dalle cadmie, e dal le'loppe ricotte. a ciafcun pane fi fottopongono due mattoni: per- cioche mentre inalzati fono, il fuoco puote maggiorméte oprarui, edegli due quadrelli l'un fi porrà nella laftra deftra, l’altro nella fini ftra.finalmente fuori di detto focolare vi è il catino,che quando pa- tiffe, batta che fi rifaccia di femplice luto. Dunque delli pani men- tre fiano della miftura dirame, argento ,epiombo, fene pongo- no quattro in vna fornace foftenuti da detti quadrelli di ferro. ma fe Struttura del la fornace. Soglie A Saffi quadran (0) Laftre. Focolare pen dente, Muro di die- tro di matto- ni . Muri late- rali di verghe e loftre di fer- ro. Quadrelli di erro per fo- ftentar li pani Catino. ofo DELL’HIST. NATVRALE Pani, a quali ma fe fiano o del rame refiduo del fondo;o delle (pine, o delle cad- ni mig,o delle loppe: de quali în parte ho ragionaro,& in parte ragio- drelli . naremo,perche non fono di tanta grandezza,e pefo,fe ne pongono cinque infieme su delle ifteffe laftre dirame , e non fe lc fortopon- Ordine che fi gono quadrelli.& per euitar l'urto dell’un pan con l'altro,e col Mù- L.4: roche (tà alle {palle della fornace,vi s'interpongono carboni.all'ho carboni, rapolto d’intornoli muri, che rinchiudonol’interno della forna- ce,con baftoni di lato, e barra dinanzi, fi riempie la fornace di pic- colicarboni, e poftone alcuni altri nel catino, vi fi foprapongono carboni accefi, e poco dopo pigliati:dal catino con pala li‘carboni acceli, fi fpandono perla fornace, fiche accendano per tutto egdali mente. e quelli che rimangono nel catino,fi mettono nel focolare D'argento cel acciò fi (caldi: che fe ciò non fi facefle,la:miftura di argento;e piane Be big bo,congelata dal freddo non correrebbe nel catino. dunque lt pa TE di ni pofti, dopo vn quarto di hora cominciano ftillar di dettammie fiura: & per lo interualloche ftà tral’una el'altra laftra, colano nel focolare.bruciati li carboni lunghi,che tengon fepaiatrli pani tra di fe,e dal muro: feli pani inchinano al muro, che é alle fpalle; fi indrizzano col gancio: e fe inchiriano alla terra,e muro dianzi, feli dà foftegno con carboni. e fe alcun pane rifeda più chefan gli altri; aquetfto fiaggiungeràno carboni. dunque cola derta induftrial'ar gento col piombo diftillana, e reftail rame, come di fuftanza men spine rilaffite facile a liquefarfi.le pine rilafate dalli pani che non fullano,etife- RA dono nel focolare, bifogna che fi voltino col gancio, acciò che eli colare, ancora ftillino di detta miftura,che fcorre nel catino:quel che retta diefle, firicuoce nelle prime fornaci. la miftura dunquedi piora= bo.& argento fi verfarà dal catino con cucchiaro dirame,in coppel Coppelle diva le fimilmente dirame,inonte prima di luto,accioche eflendo rino fece te, più facilmente cafchino li pani: e mancandoli il numeroidelle dal catino, Coppelle,fi potrà affonderui acqua:accioche raffreddati prefto.li pax ni,fi pofia prefto anco feruirfi delle coppelle.corfache fiala miftura tutta nel catino, e pofta nelle coppelle di rame. all’hora col raftelloi fitirano dal focolare lefpine nel catino;e dal catino nel fuolo:e por Pani fucchia. tate nelle prime fornaci fi ricuocono. Hora fatta la feparazion di adria; detta miftura di piombo dagli pani, rea ilrame negli pani, che fornzie atar dal mancameco dello liquore,che neèftillato,fichiaman fucchiati» . rofiri. —“quefti dunque fi mandanonella fornace one fi arroftifcono.fi ftuo; tono anco li ftillicidij,che pédono dallelafire delli quadrelli,e dalli ni LIM i pani LIBRO VIGESIMO. ssi pani fucchiati, a quali ftanno attaccati. fin quihabbiamo la ragion di appartar la miftura dell'argento,e piombo dal rame: qual miftu- ragliantichi chiamaron Ragno. che fi porta nelle fornaci del fecon do ordine, & iui fl fa l'appartamento del piombo dall’argento. gia fafi 1coceano infieme quarantaquattro centenara della miftura, & argento , & vno dirame nelle fornaci del fecondo ordine. Horaè in Do i cuocere quarantafei di detta miffura, con centenaro vno e mezo dirame: altri con cento e vinti della detta miftura , cuocono fei di rame: nel qual modo ne vengono di litargirio centenara cen- to e diece in circa,di moludena centenara trenta.main tutti li detti modi |’ argento che è nel rame, che fi pone in detta cottura, fime- fchia con l’altro argento, & dio rame,e piombo fi trafmutano,par- te in litargirio, e parte in moludena. Dell'arroSlimento delli pani fucchiati. CAP. V. g Oca paffando all’ opera di arroftire.fcofli li ftillicidij dagli pa stilicidà fi (ini ii fi accopagnano alle fpine,e fi portano nella for- Hey gia nace di arroftirli. al cui apparecchio fi pone terra in vafi c'habbia- Fece prime no acqua,fi che fe ne faccia fango; e fe ne bagna il focolare della for oa del pace tutto.a quefta fi foprapone polue de carboni a groffezza di de- Fo to. dn fe ciò fl iafci di fare,rifledendoilrame nelle vie, ftattaccareb- liquido, & m- be alle laftre dirame fortopolte,da qualicon difficultà fe ne fcuote- nia rebbono,o pur fi attaccarebbono a gli mattoni che fono nell’iftel- xtarsoni erti fo focolare, che fcuotendone il rame, facilmente fi {pezzarebbono. pofti in ordini fatto ciò , il maeftro difporrà nella foce gli ordini de mattoni in fila, che a dritto, & a trauerfo rifpondano, sù de quali fi porranno | li ani fucchia- pani fucchiati, e fopra delli pani carboni crandi i in tanta quantità y pico; Ke che végano in dica di cinque dita. deuefi lafciar nella prima por- ‘Nella parte. ta della fornace luoco per li pani,che fitogliono dalla fuprema par ea te del catino, in cui fi da la cottura, e compimento alrame, che non ,, per li pani meno han bifogno diarroftirfi. quali è meglio che fian foftenuti ge che da pani (ea , che di appoggiarfi a laftre di ferro. percioche fe Posa 3 li pani liquefatti per lo caldo, diftillaflero di rame, fi può quefto ri- rame. | mandare con le fpine nelle fornaci del primo ordine : ue il ferro che fi liquefa è del tutto inutile in quefte cofe . pofti dunque detti pani dianzili pani fucchiati , il maeftro attrauerfarà la fornace con vina Defcrizzion della fornace da arroftire . Muro baffo che di dentro cinge il circut to della forna- ces e fuo ufo. Focolare del lafornace . Lago paco difcofto dalla fornace. Porta nella parte anterio- re della forna Ce Ordine di dar fuoco alla for- nace di arrofti re. ssi DELL’HIST. NATVRALE «wna barra diferro. fa vfficio la barra, che li pani detti polti all’in° -conrro delli pani fucchiati,n6 cafchino con efli. Ma perla miglior intelligenza di quel che fi dice, farà bene trattar più dittintamen- te della fattura della fornace. li fuoi murilaterali fi faranno difco- fto tra di fe da piedi otto in noue, con due archi, l'un nel principio e fronte, l'altro alle (palle. Lo fpazio fotto di detta volta è chiufo da muro de mattoni con forami fpiritali: che in tanto fpaziocommo- damente fe ne fan cinque, & in vnalineaegualmente alti. dunque li detti forami fi riftringono,e fi dilatano: poftoui li mattoni, men- tre vogliamoriftringerli, ce chela fornace non pigli molto vento : e toltoli mentre vogliamo che’l maeflro, che arroftifce, pofla perle vie tramezze delli mattoni ordinati, guardar fe li pani ben fi arro- ftifcono. l'arco dinanzi potrà farti difcofto dall'ultimo circa piedi tree mezo: e cheilfuo vano fiagguaglial vano dell’arco alle fpalle della fornace. fopra didetti due archi, e gli due murilarerali fi fa il camino che palli il tetto. dentro della concauità da detti archi, e da muri circondata, fi fa muro e recinto, che circondi quanto è il mu- ro alle fpalle, ce glimurilaterali e che fia alto circa vn piede, acciò che limuri principali nel fuo baflo difefi dal fatto recinto , nonfi confumino dal fuoco. percioche il rifar detto recinto è cofa di po- co difpendio, cuelimuri principali sualti ponerebbono la for- nace tutta in ruina.il focolare della fornace fi farà di Juto,e fi copri- rà ò di laftre groffe dirame, come fi è fatto nel partire l'argento dal rame, ò fe il padrone non voglia far difpendio nelle lallre dirame, fi farà di mattoni. quefte dunque fi porranno alquanto inchinate verfo la parte dinanzi, & alte dalla parte di dietro, fiche il focolare afcenda alli forami fpiritali: &11 fuolo nella parte di dietro auanzi di vn piede in altezza. deuefi anco il focolare diftender fuori della fornace couerto di mattoni per altri fei piedi: c poco difcofto della fornace deue efler vn lago contenuto da tauole, acciò che la terra non cafchi nel lago, fi che da vna parte il lago riceua l’acqua, dall'al tra toltone l’otturatoro; habbia efito, e fia beuuta l’acqua dall’iftef- fa terra. in quefto lago fi mettonoli pani dirame, da quali fe ne è appartato l'argento,c'| piombo.ia parte dianzi della fornace fichiu de con porta di ferro foftenuta da catene . hora hauendo preparato il refto tutto, fl efieguifce l'opera principale.e primo pofto vna qua- tità di carboni nel fuolo innanzi il focolare, vi fiappicciafuoco. accefi li carboni, fi fpargono egualmetite per li carboni che ftanno su de LIBRO VIGESIMO. 553 sù degli pani. equado li pani fucchiati giàs'infogano;ilche l’auuie nein hora vna e meza, fe'lrame fia faldo e buono, & in due fe fia -cattiuo e frale: all'hora l'arroftitore giungerà carboni vue par che «manchino: e gettarà detti carboni nella fornace per lo fpazio che ‘refta dall'una e l’altra banda tralimuri;claportella calata. qual fpazio farà di vn prede e quarto di piede.ma fi cala la detta portella «quando cominciando a fcorrer le loppe, ha da aprirfi la via col pa- lo: ilche avviene dopo di cinque hore. e.fi cala fotto l'arco circa piè ‘due più: accioche pofla il maeftro foftener la forza del calore. ma cueli pani rifedono:non vi fi debbono giunger carboni,acciò non ‘filiquefacciano. fi ha quiuida awuertire, che fe gli pani fatti di ra- Difficaltà che mettrifto e frale,fiarroftifcono conli pani fatti dirame buono, e fo ΰ% ai "a do, fpeflo rifede ilramgnelle vie, dimodo.che’l palo fpinto non fe. può penctrarui. fi tiraranno dunque le loppe col raftello; e fi ripor- or rannoalla deftra della fornace . arroftiti che fianolipani fucchiati, essifo nello il maeftro folleuarà la portella, e tolta la barra, tirerà li pani arrofti- di engerli pa ti;fiche poflano apprenderfi con tanaglie,e fi fpengeranno nellago |’ | detto picn d'acqua. ma quelli che ftillan di rame non debbono di fubito porfi nell'acqua: percioche fchioppano e mandano faltij e ftrepito fimile atuono. l’iftefli quanto più prefto fiano cacciati dal: l’acqua, tanto pit facilmente fe ne fcuote il rame di colorcinereo; che in effi fi ritroua. fatto tutto. ciò, fi raccoglierannole fpinecheri- Recofglimen fedono nelle vie, che fono piùricche delle {pine raccolte nella fe+ ‘° delle fpine. parazion del piombo &argento dal rame: percioche li pani arro- ftiti poco goccian di rame, ma quafi tutto della miftura reftante, equefta è la materia delle pine. perloche cue nel rame arroftito douerebbe reftar per centenaro meza oncia, ve ne reftano alle vol- te non più di tre dramme, fcuoterà anco il cocitor da gli mattoni il metallo;che le fia attaccato. e pefti li mattoni, fe ne raccoglierà la la- uatura. mali pani arroftiti pofti sù de tronchi di quercia, acciò ne Rame cine: cafchi il rame in color di cenere; fi percuoteranno prima con mar- sa tellitondi:c dopo con martelliaguzzi fi (cauarano nelli forami pic coliche fono in efli : percioche la natura delrame è che mentre fi arroftifca pigli color di cenere; qualrame cinereo perche contiene: in fe argento;fideue ricuocere nellefornaci prime. . | È Aa1 Cocitura, 554 DELL'HIST). NATVRALE Cocitura,e compimento del Rame. Cap. vu. O ragionato del modo diarroftirli pani fucchiati.fi moftra- rà hora,comedagli arroftiti fe ne faccia rame.percioche ha- uendo quefti perfo in tutto la interaforma dirame, bifognaa ricu- struttura del perarla,che fi cuocano in proprie fornaci:che foghon farli doppig, le fornaci per \'una a (palla dell'altra: &1n ciafcunadi effe la parte dianzi è fatta raffinare il ra > : PRE E i K e an! da de fafli quadrati : 11 mezo fi riempiediterra. nel fuofocolare è vna fofli nitonda d'incontro la canna dirame, onde fele dà il fofho dal vento.di fotto la fofla detta all’altezza di vn gombito fe le fa ricetta- colo ecculto,che riceua l'humore:il canale di cui èfabricaro conial- quanto di pendenza verfo il muro lungo, che è tra due fornaci det- .. teoppofte, che così farfi fogliono. Hora per l'eflecuzion della cor- Catino. tura; il maeltro tagliato il catino, l'aggiufta : e vi pone poluedi ter- rajecarboni:e fparfoui acqua sù,la fcopa: dopo di ciò vi pone polue Polue di cni compofta, c'habbia di polue di carboni criuellata je diterra; parti fifadcatino. eouali:a quali fia aggiunto alquanto di arena di fiume! paflata per fetaccio fottile. quelta polue non altrimente che la polue della pri ma cocitura innanzi che fi metta nel catino, deue bagnarfi sì cheri ftretta fi tenga in mododi neue: e polta nel catino fi aggiuftarà pri- maconh pugni, e poicon piftellidilegno. e diruouo poftouila ‘ detta polue bagnata, fi {tlringerà.prima con pugni , & appreflo con peftoni: lche fi repeterà la terza volta: fraggiultarà diporanco con piedi,ftringendo co la punta di efli ilmargine del catino.agguaglia to ilcarino vi fi foprafpargerà la polue fecca di carboni. edinuovo fi ftringerà primaconletelie piccole de peltoni,apprefio con leam ic. finalméte aggiuftato e ftretto con va marco,vifi porrà alquaro Mifturadel di cenerecriuellata,e vi fi {pargerà acqua, eco vn ftraccio.di panno ne: lino fi linirà di cenere bagnata.il catino farà ritondo di figura, &al- quato inchinato: che fe il rame fia di pani ottimi arroftiti, fi farà lar» go piè due;alto vno.e fe di altri pani,fifarà men largo,& meno alto» alla canna del foffio per quarto faeminenza,che fuole efler fuori del muro vna fpanna,fi dè dare luto groflo di sù,e dalati,accioche:non fi bruci. dalla parte fottana fe le darà fottile. peioche in quella parte è toccata dal margine del catino,&ilramequadoilcatino fia pieno di effo liquefatto la tocca. il muro ancora che è fopra detta cina s'il Carboni net luta,che n6 patifca.il che farà anco in vna parte della laîtra di ferro, miti che fi pone tra lcocitore,e'l catino,in modochele loppe poflan cor Je Pao rere di LIBRO VIGESIMO. 353 rere di fotto. all'hora co la palafiporrino nel catino oli carboni ac- cefi,o li n6 accefi,dadoli appreffo fuoco.accefi che fiano fi foprapor- .ranolipaniarroftiti. quali fe farino di buon rame, five ne porrino petrame del ‘ centenara tre,o tre e mezo: e fe faranno di rame che fia nel fecondo P"?10814% ‘grado di bontà,centenara due e mezo:e fe nel terzo grado,cétenara i ‘due folamente.vero è che fono alcuni,che ne pongono dell'ottimo fi4. centenara fei,ma coftoro fannoilcatino più largo,e più alto.ilpane collocaméro arroftito più baflo,deue effer lontano dallacanna mezo piede:gli al GEpant: tri più difcofto:; percioche quando fiano liquefatti li fottani, li fo- prani (correndo fi accoftan più alla canna.e mentre ciò non facefle- ro fpontaneamente,vi fi fpingeranno. Hora nel d’intorno delli pa- Carboni d'in- niarroftiti vi fiporranno carboni lunghi,e grandi: ma cueè la can- ia e na, mediocri : perciocheli grandi impedifcono il foffio. Difpofte le cofe dette per ordinesaccrefcendo il fofito de mantici,fi fa il fuo- co più poreare; e quando liquefacendofi già ilrame,li carboni dan fiamma, ali'hora il maeftro dimouerà li carboni di mezo, acciò pi- glino fiato,e ia fiima tra dieffi habbia via. liquefatti in qualche par- te li pani,il maeftro vedrà per la cana per cui foffian li mantici, il ca tino,es'egli fi accorga,che le loppe attacchino alla bocca della can- Loppe attac- na,eche impedifcano il foffiar de matici, porrà nella canna trale na {7° ale ral rici de matici,il gancio di ferro,e voltandolo d'intorno la bocca del ° la canna,nerimoueràle loppe.all'horaèil tépo di porre il palo fotto la laftra di ferro, fiche le loppe corran fuori,e quandoli pani tutti li quefatti,fian corfi nel catino: farà proua del rame col palo c'habbia punta di acciaro,e foda,ficheperalcunaapritura n6fiimbeua il ra- me. e porgédo il palo tra le due narici de matici nel catino, ne totrà Proua della proua,finche intéda chel rame fia venuto a perfetta cottura.oue fel del rame fia buono, attaccarà prefto al palo, e le bafteranno due proue. ma fe nò fia buono,ne bifognara far molte proue, e tenerlo tito nel catino,chel rame attaccato al palo,véga in color diottone.e fe la at taccata laftrella di rame fi fpezzi facilméte, così nella parte di fopra, come nella di fotto, farà fegno di perfetta cottura, pofta duque la pù ta del palo sù dell’incudine, fe ne fcuoterà col magliola laftrella at- taccata.Diciamo ancora,che fel rame no fia buono, ilmaeftro deb> Quadofi deb bia due e trevolte, fe bifogni,torre le loppe.la prima métre fia lique de a ti fatra vna parte de pani: la fecoda,dopo l'effer liquefatti tuttizla terza quido il rame fia per alquanto di fpatio cotto.ma felramefia buo» no, non è neceflario torne le loppe,finche l’opra fia a fine.alPhorail Aaa » maeftro 556 DELL'HIST. NATVRALE maeftro rimouerà la laftra di ferro; e col palo di ferro gittarà licar- boni maggiori nella parte-del focolare verfo il muro della fornace, {fan che difendeilmuro principale della fucina,& ammbtonati che.fia il vame caldo no,le {morzaràin qualche parte co acqua.e {moffo ilrame nel'cati- nel catino Si no,c6 baftocino di corniuolo due volte; fe ne tiraranoxcol raftello le muoue con ba Sn x x Fabi ; Roncino. © loppesé dopocon fcopefitrarrà per sudel catinotutto;la polue e mi et nutami de carboni,acciocheilramenon firaffreddi più per tépo di Le loppe che quelche couenifle.dopo diciò tagliato con lafpadella le loppe attac ARE dal care al margine del catino; ne le torrà, edi nouo vn altra volta torrà le loppesal catino.quali loppe no fi fpégerino cò acqua in abodan- » za,come nell’altre loppe far fi fuole.ma fe lé rie darà pocaze fi lafcia- ranno raffreddare da fe [tefle, fe'lrame faccia bollo,fireprimerantniò l’ampolle con la fpadella detta, e l’acqua figittarà nel muro ‘enella Danni che cana,accioche indi ricorra nel catino tepida pcioche il rame femen Cl. creè caldo le fia fopranerfata acquafredda;fi diipa.efe cafchi in et- roccato daco fo métreè ben caldo,pietruzza,o luto,o legno,o carbo bagnaro,ilca fafredda. — tino vomirailrame tutto, c6.ftrepito fimale a fatto da faerra celefte, eco cid offéde,e brucia ciò chetocca.dopo di Gfto pigliata vnarauo 0 es letrac'habbia alquatod’incauo intagliato, la porrà nella parteinnaè piuifionde: » zi delcatino,eco vncugno di ferro affettato in detta camtà, pourarà palo di partire ilrame,che:ènel'catino; nel qual modo l’acqua entrarido nel vacuofatto dal cugno,farà feparatione del pane fupertore dal re fto del rame tutto. ue fe'lrame né fia perfettaméte corto, lipanifi fan grofli, e no facilmére fi eRraggono dal catino. qualfiuoglia:pan primopanefi che fi faccia;simmergeràin tina c'habbia acqua,&1l primo dieli fi ponda parte» porrà da parte, accioche fi ricuoca: fendo che a quefto primo pane vien fempre'attaccata parte di loppa.onde non è nelle condizioni di perfetto,quanto l’altro pan che le fuccede.anzi fe'lrame nò fia buo- no;farà coueniéte porne da parte due,dico il pan primo,&il feguen te.rolto dunque il primo,di nuouo figittarà acquariel Muro,e nella cana,efitagliarà il pan fecodo: quale il miniffiro immerfo che l’hab bia e fpento nell’acqua,il riporra nel fuolo della fucina,a cui fuccef- fiuaméte aggiungerà gli altri tagliati.con l'ordine ifteflo . quetti fel Numerode. rame fiabuono:faranno tredici e più,fe non fia buono faran molto var cava ‘meno.fi deuè auuertire anco,che detta parte di opera,métre ilrame cottura. ’ fiabuono;fifain hore due; efeilrame fia dicondizion mezana, fi fain hore duce meza.e fe fia vile fifa in hore tre. e ficuoceranno al- ternatamente li pani arroftiti, horanell'un catino hora nell'altro. cxilosma è ER Que il SJLIBRO'VIGESIMO. 557 Queil miniftro fubito che habbia fpento con acqua li pani tutti pi Ordine di far gliati da vn catino, riporrà nel fuo luogo lalaftraldi ferro, che è nel- # sero. la parte dianzi della fornace. e rigittarà con la pala carboni nel cati- no. e mentre il maeftro attende a quefta parte del lauoro , fi toglio- nolilegni dalli trauicelli de mantici :acciochefi dia principio àri- cuocere gli altri pani. fthaquiui:da ftare auuertito , che fe cafcaffe Dino dalfer- nel catino alcuna particelladi ferro ; il rame non potràfarfi, finche a {uff | non fia confumato il ferro: dalche me vien raddoppiatala fatica. mia fatto il lauoro,il miniftro fpengeràli carboni accefi tutti,e (cuoterà illuto fecco dalla canna di rame.e perche è anco pericolo che lo fpo dio, e popholige, che attaccano al muro, &al fottopofto parete nel- le cotture feguenti cafchino nel catino onde fecondo quel che fi è detto , il rame fi diftempererebbe: fi debbono di tempo intempo nettare. deue anco ciafcuna fettimana cauarfi dalla tina, verfando- nel'acqua,il fior de rame,che cafca da gli pani, mentre fi fpengono. Fattura del Rame da gli refidui del principal magifterio. “ Cap. VII, Efta la fattura de pani dalle {pine,dal rame cinereo,dalle lop- pe,e dallecadmie. Li pani dalle fvine, fi fanno nel feguente modo. A tre parti di vn centenaro difpine rilaffate daglipani di Primafatta- rame,e piombo,mentre fe ne fepara la miltura dell'argento: & à tre pdc parti di vn centenaro di fpine rilaffare dalli pani fatti da fpine vna volta ricotte, figiungeno di piombo impouerito va centenaro', di moludena mezo centenaro.e fe la fucina abondi dilitargirio,ferui- rà quefto in vece di piombo pouero. &altrimente. all’ifteflo pelo secido modo - delle fpine prime, & a mezo centenaro difpine rilaffate dalli pani a fatti da fpine cotte due volte; & vn quarto di centenaro di {pine ri- laffate nell’arroftir li pani fucchiati,fi giungono vn centenaro e me | zodilitargirio,é moludena.nell’uno e l’alero de qual modi fi fa pa- ne dicentenara tre. € dital maniera de pani yn cuocitore ne fa circa quindici il giorno. oue deue procurare,che le materie metalliche , da quali {ifail pan precedente, con ordine corrano prima nel cati- no,che lematerie, da qualifi fa il pan feguente. Dunque nella for- nace della feparazione dell'argento dal rame; ficollocaranho pani cinque, che pefinocirca centenara quattordici, percioche le loppe che nenafcona pefano circa vn centenaro : vue in tutti li pani frha > pete i Aaa 3 di argen- 553 DELL'HIST.: N'ATVRALE di argento libra vna, e dueoncie. ela miftura di piombo &argen* to, dicui ftillano, centenara fettee mezo, di cui ciafcuno contie» nediargento oncia vna e meza: di fpine rilaffate centenara tre, in Argento che ciafcun de quali è di argento quafi vna oncia:de pani fucchiati cen+ i vaio tenara due,& vn quarto di vn centenaro, che contengono diargen della fepara- tO Circa onciavnae meza. vi è nondimeno differenza nella conte- zione. nuta dell'argento nelle fpine fecondoladiuerfità di efle. percioche Differéza net (. (vine fatte nell'appartamento del piombo, & argento dagli pani la ricchezza cipinetrarte ne PP x c p > 5 : SÈ delle fpine. fucchiati, mentre fi arroftifcono,ne hanno in circa oncie due: nell —_— altre nonve ne è vn’oncia intiera. e vi fono oltre delle dette altre fpi ST ne,de quali fi farà appreflo confiderazione.Hora coloro che fan pa- ti dalle fpine ni dalrame refiduo nelle fornaci fimilià forno, feguono quefto or- gr eli dinc. Sipigliano le pine, che nafcono mentrefì fa feparazion del ° piombo con l'argento da gli pani,.comunque fiano,o di condiziou mezana,o pouera,e le fpine rilaffate dalli pani fatti dalle {pine ricot te, o dal litargirio ricotto, e ficumulano in vn luoco. fiammonto- nano anco in altro luoco le fpine che fi rilafano dalli.pani fatti da moludena.e feparatamente in vn terzo luoco le fpine nate dalli pa- ni fucchiati,da quali tutte fi fan pani nel modo feguente.del primo ammontonamento ne pigliano vn quarto di centenaro, del fecon- doaltrettanto,e del terzo un centenaro: & aquefta fumma aggiun- gono di litargirio vn centenaro e mezo, di moludena vn mezo cen renaro.fi cuocono nella prima fornace;e fe ne fan pani. de quali cia Pani fatti del fcun cocitore invn giorno ne fa venti. Hora pafliamo alrame ci- ani del rs. DECO € habbiam detto fcuoterfi dalli pani arroftiti. quefto alcuni me folamente anni fono, fi fpargean fu le {pine fatre da panidirame, epiombo: fi arreftifeono bercioche non altrimente che quelle contengono oncie due di ar- gento.Hora fi {pargono fu? minutame raccolto dalle cadmie,& al- tre cole lavate. altii il cuocono nelle fornaci oue firicuocono le lop pe fatte dal rame che fi raffina: ma perche il detto rame cinereo pre _ fto fi liquefà, e fcorre dalle fornaci, bifogna che nel cuocerlo fiano: due cuocitori, lun de quali cuoca,el’altro che con preftezza pi- gli dal catino il pane già fatto groflo.e quefti pani fiarroftifcono fo Po ona del lamere, edegli arroftiti fe ne fol rame. ma dalle loppe cauate dalla Pani dalle MMiltura delrame, e piomboliquefatti , 0 fiano le fubito tolte dalla loppe. miftara de metalli col raftello, o fiano le attaccate al ceneraccio in groflezza di deto, e perche lo rendono più ftretto, tagliate indi con la fpadella: continuando la lor cottura giorno e notte, fe ne fan due: Otre LIBRO VIGESIMO. sr» o tre pani, fecondo laquantità di efle loppe. e foglion detti pani farfi di centenaratre: de quali ciafcuno centenaro contiene oncia meza di argento. pofti dunque cinque di detti pani infieme nella patti pani far fornace oue fi appartal'argento col piombo dal rame, il centenaro ti da fe sfi del piombo contencerà oncia meza di argento. li pani fucchiati fi oa giungono con altri pani fucchiati vili,e da effi (e ne failrame detto Fattura del giallo. le fpine vili rilaffate nell’ifteffa feparazione, ficuocono con [1 ASHrO alquanto diloppe vili, giuntoui li minutami farti dalle cadmie, & Pani dalle fpi altre cofe.nel qual modo fi fanno fei o fette pani,de quali ciafcuno e vili. efa due centenara. quefti pofti nella fornace di appartarl’argento dalrame,ftillano di piombo centenara tre,ciafcun de quali è oncia meza di argento. le fpine viliflime rilaflate in quefto appartamen- pani dalle fpi to,fi cuocono co alquanto di loppe. &il rame mefchiato col piobo #° ?lilizze. che cola nelcatino,tiverfa in coppelle diramelarghe: e li pani fat- ti fi arroftifcono conli pani fucchiati vili. le fpine che in quefto at 1 rame im- roftimento fi rilaffano , fi giungono adaltre fpine vili, e nel modo Peferro dalla a ‘ j , nia : . miflura prece che fi è detro fe ne fan pani,e delli pani arroftiti fe ne farame:dì cui dente fi gun- vna piccola parte figiunge alli pani arroftiti ottimi,mentre fe ne fa ge alramefie il rame. fe loppe che fi raccogliono nella fattura delrame da pani at dira i roftiti,fi criuellano, e quelle che paflano nel vafe fottopofto fi laua- no: quelle che reltano,vanno nelle prime fornaci, e fi ricuocono cò altre loppe: a quali fi giungeranno fparfiui sù li minutami raccolti Rame dalle dalle lauature delle cadmie. il rame che dalia Jor fufione fcorre nel ioni catino di cenere: cacciato con cucchiare,fi verfa in coppelle lunghe mie. di rame. e fe ne fanno pani noue o diece:che fi arroftifcono con li de pani vili fucchiati,e dopo l'arroftimento fe ne fa rame giallo. Quel giallo. che li noftri chiamano cadmia è materia fatta dalle loppe, che caua Cadmia de ; ì i A, i : metallici mo- il macftro,che fa ilrame da pani arroftiti, mefchiate e ricotte con al 4,,ni che co- tre loppe vili.Dico che fe li pani di rame fatte da dette loppe fifran- fafia gano, fono lì frammenti chiamati cadmie, dicui,e dal rame giallo sa in due modi fi fail rame caldario, dico che o fimefchiano due poc- fi fa il rame zion di cadmia con vnadirame gialla, e fi liquefanno infieme nelle caldario. prime fornaci. o filiquefanno due di rame giallo con vna di cad- mia.il rame che corre dalle fornaci nel catino di cenere,col cucchia ro firifonde in catini di rame lunghi fcaldati innanzi, acciò che la cadmia, e'lramegiallo liquido nel calore fi mefchino bene infic- me. anzi a quefto fine,nell'ifteffo catino innanzi che vi coli la mate- ria, che ha daeffer rame caldario, vi fi fparge poluc de o. j &a 560 DELL'HIST::NATVRALE 8 al rame colato vi fi foprafparge l’ilteffa polue: percioche dal fo> mento de carboni accefi ficonfegue che la cadmia, & il rame giallo ‘ non congelino innazi che fi mefchiano. ciafcun pane cauato dal ca tino fi purgarà fregato conlegno dalla polue , e fi fpengerà in labro pieno di acqua calda, percioche ilrame caldario divien più bello {pengendofi nell'acqua che fia calda. Fattura del Rame da el minutami. Ie, Minutane "TS Egli minutami altriintendiamo cfler preziofi, altri vili,&il Brelofo, DD preziofo fi raccoglie dalle cadmiedelle prime fornaci: men> trefi fanno pani,o dalrame e piombo, o dalle fpinedi prezzo,o dal le loppe e minutami migliori; o dalle purgaturee mattoni delle for Minutame naci, cuefiarroftifconoli pani fucchiati. il minurame vile firaccos usi glie dalle cadnisie nate nella fattura de pani che fi fanno dalle fpine Pani dal mi- vili, cloppe peggiori. il cuocitore che fagli pani dalli minutami A P'- preziofi, a carriuole tre di detto minutame, giunge carriuole quat- tro di litargirio e moludena, e carriuola vna di rame cinerso: onde fe ne fanno:pani noueo diece: de quali cinque fe ne pongono in< fieme nella fornace da feparar il piombo & argento dal rame:il cen Pitho che fit tenaro di piombo che fulla da tal pani, contienconcia vna di argen. s 0° to. le {pine che ne végono, fi pongono da banda, e firicuocono.con centenaro on le {pine preziofe:e li pavi fucchiati fi cuocono con gli altri pani.fuc ciavnadiar- chiati buoni. le fpine che fi togliono dal piombo nelle fornaci del Cento. E f . S a . . » Diabo cheftit {condo ordine; ouefiapparta il piombo dall'argento;e la molude-. Piovo è la dalle forna na, che rifede nel mezo del carino dell'iftefle fornaci ;& il focolare pipi chabbiabeuuto la miftura diargento e piombo, con alquantodi na refiduane! loppe fi ricuocono nelle fornaci del primo ordine: ohne il piomboy fondo deleat: © mifturadi piombo & argento, che dalla fornece fono corfi nel ca Pomo en titro, iverfarà in coppella di rame, edi quefto piombo vn centena- cie quattro. ro conterràomcie quattro di argento . anzi fe fia di focolare c'hab-. bia patito ne conterrà più..di qual miftara {e ne giungerà alrame, Scal piontdbo;daquali fenefan pani,vna piccola parte: percioche fe ME molta vi.fe ne giungefle, la temperatura fi farebbe più ricca di quel cunò nell'accu CE CONUENeAle . perloche li maeftri diligenti mefchiano tali fpine molar lepar- conlefpine preziole, ela moludena che è rifeduta nel mezo cati- pr dellafacina po, &ilfocolare che ha beuuto.il piombo c'hauca argento , con che contengo no tsciallo, l’altra LIBRO VIGESIMO. © séi - l'altra moludena, che è rifeduta nelcatino: fipoffoho nondimeno ‘alcuni di quefti pani ricchi metterfi c6 altri pani di piombo c’han- “no argento, nelle fornaci del fecondo ordine.fono alcuni che abon - dando di rame trito, e di piombo fattoda loppe,o del raccolto nel- Jefornaci oue fi arroftifcono li pani fucchiati , o del fatto dal litar- “giro, le mefchiano in vatij modi, e nefam pani, |“ 3 Separazsion dell'eArgento dal Ferro. CAP, TX. RA finalmente la feparazion dell’argento dal ferro.a quefto: fi pongono in coppellà di terra parti eguali , di limatura di ferro , e di ftibio . couerta lacoppella, e lutata, fipone in fornacea Lo fio fa ‘vento. e quandofialiquefatta la miftura, e raffreddata, firompe il cn oa ‘crugiolo: la maffella che è rifeduta nel fondo. fi pefta in polue,acui zigenzo. fi giunge altrettanto di piombo,e mefchiate fi cuocono in altro cru giolo:finalmente la mafla rifeduta fi pone in'coppella di cenere,e fi fa feparazione del piombo dall’argento, Fujfîon delle vene, e prima feparazion de metalli. ; CAPS CX: Vann. W 7Ogliamo hora col Vannuccio far vna abbreuiata narrazione - W della fufione delle vene, & appartamento dell’un metallo dall’altro,elor raffinamento: ilcheforfe giouarà molto al perfetto apprendimento del foggetto tutto , dicui habbiamo hora trattato. Vann. La minerarotta in pezzetti,in groflezza di faua, fcelta,fuapo sutàze mine- rata a fuoco, e lauata, fe ciò vi bifogni, fi metterà in un ftrato fopra feta divn piano preparato è quefto fine preflola manica cue ha da fon- e derfi: e fopra della vena fi porrà vn ftrato di vena di piombo, che fia Sanza meral- iFquarto,o terzo di quel che era la vena.appreflo altrettanto di lop- e pedi ferro,o di altre minere : 0 pur di marmo, o di altra pietra fufi * lauoro, bile sroffamente pefti, & accomodati bene l’un ftrato fopra dell’al- tro all'hora pofto nella manica che fia ftata prima infocata, il car- bone quanto lariempia,fi darà l’acqua all'edificio de matici.e quan do dalla poflanza del vento fianben accetilicarboni, echele fiam- me efcano gagliarde, fi empie la manica dinuoui carbonia col- mo, e fopra de carboni fi mette la minera con la fua compofizione. nel qual Natural fepa ratione delle fufanze fufe liquide. Separatione delle falde de metalli raf- freddati. Conolo,e Con- trafuftagno, che fiano. 562 | DELL’HIST. NATVRALE nel qual modoalternando,il carbone, e la minera fi continuarà fe- condo chefi voglia continuare il lauoroje che il fondo della mani- ca fia ripieno di materie fufe. ali’hora fi fturala buchetta deila ma- nica, c fi lafcia vfcire 11 metallo , che in guifa dioglio vien fuori,c corre in vn formolo grande fottopofto.. e quando il formolo o ca- tino fia pieno,fi ottura il buchetto della manicase vi firimerte di sù nuoua materia da fondere. la materiafufa che è corfa nel formolo, fa feparazion da fe [teffa, reltando di fopra le partiterree , e più leg- giere,e di fotto le fottili,c piùgraui.in quefto la parte fuperiore,che è delle loppe, cominciaràad indurirli : perloche prefa nel miglior modo che fi pofla con furcina fi alzarà, lafciando [colare il meraito che vi fufle.e raffreddata che fia, fibuttatutta in vn pezzo. in quefto modo raffreddandofi , di mano in mano la loppa tutta fe ne voglie di fuolo in fuolo, finche fi venga al metallo che fiachiaro;e no nab bia fopra di lui loppa.Quefto metallo dunque che fupponiamonel formo!o di tre nature, fi diftingue in due principalmente ; dico in vnadirame,e l’altra di piombo & argento : de quali ilrame più ter- reftre,e leggiero ftà di fopra:il piombo & l'argento più fot: ill egre- ui van fotro. e perciò il rame non altrimenti che le loppe, fe- condo che fi và raffreddando,fi caua di fuolo a fuolo finche li venga alla parte piombofa, che non così facilmente come falaraminga, fi raffredda. Quefto conofciamo dalla molta chiarezza,e liquidità che veggiamo nella parte fottana. all’hora dunquefi ftura1 bu= co del formolo, e fi lalla correre in vn’altra folla di canto, che così è in vfo di farfida tutti, & in quella fi laf.ia raffreddare. e queta par te cheè il piombo,che cotiene argento o ricca, o pouera che ne fia, in Alemagnaéchiamata Couolo:e la parteraminga che ficaua prie maa fuoli, è chiamata Contrafuftagno. Ma quantunque.le fepara= zionifatte, fiano di molto conto,non fono perciò tali che ballino + ma bifogna procedere alla perfetta feparazione dell'un dall'altro metallo. Sono alcuni, che fi feruono dell'argento viuo per l'eftraz- zion de metalli dalleloppe , 0 fpazzature; ma perche è mameradi ran (pela, e nelle gran quantità né è facile ad haverne a baftanza, L oltre cheha di bifogno digran magifterio,e gran fatica. c non fem pre merita il foggetto che fi adopri. me ne feruirei folamente oue. fuffe oro,& doue comportafle la fpefa di così fare. Cab Separazion LIBRO VIGESIMO. $6; Separazion dell'Argento es Oro dal Rame. Cap. XI. Ora per feparar dal rame ogni fuftanza che vi fia diargen- to,edioro. Quefto fifa in due modi, nel primo firitornaa tondere il rame con aggiunzion di piombo, o di fua vena: dal che sanza del pafla il rame tutto nel formolo grande,che fe gli fa dianzi la mani- Piombo Lo) ca. onde fec6do chel rame fi và raffreddando, fe netoglie a fuoto a lp fuolo, finche fi venga al couolo, che èla materiapiombofa. che fe & ero dal ra in vna volta non fi confeguirà di hauere eftratto dal rame tutto l’ar ”“ gento,che cauar fe ne pofla cò profitto, fi repeterà l'iltefla operazio- ne quante volce bifogni. l’altro modo è che fi fonda il rame col co- uolo infieme ; con giungerui tanto dinuouo piombo sofuavena, che foprauanzi ilrame che è nelcontrafuftagno di altrettanto,o al- meno di due terze parti: equelto fufo nella manica fi fa paflar nel formolo. freddato il pane, e fatto nell’ifteflo modo numero di più pani, fiporranno in vna manica di fornace di propria forma, Propria ma- dedicata all’eftrazzion del piobo con l'argéto, & oro fe ve ne fia, dal a rame.la fornaceche diciamo è fimile ad altare,poco meno alta,con rar l'argento vn piano fu di efla, fatto di lafîre di pietra, o di {piange di ferro, ac- È ore dalra- coftate l'una all'altra, con pendino in mezo, cuefi congiungono, e’ che faccino canale, con la feparazion dall'una banda all'altra circa mezo deto ,-0 meno anco. quiui dunque pofano per taglio detti pani di piombo, con diftanza dell'uno dall'altro circa quattro dita, o più. e così pofti ficircondano con crate di verghe di ferro pofte incrocciate, criftrette sì che non cafchiilcarbone, che deue effer contenuto,per l'ampiezza delli (pazij.o non hauendo crate;fe le fa- rà il circuito de mattoni, o pietre a fecco,a modo di fornello:e fiem piràilvacuodi fopra,tutto de carboni.dopo delche fele darà fuoco. dunque da detti pani fatti caldi fecondo che il fuoco da fe fteflo pi- gli vigore, colarà il piombo chiaro in vn formolo fottopolto, fatto aquefto vfo.ilche fi continuarà finche non ve ne refti vna minima goccia. e nel piombo raccolto farà l'argento tutto,e per confequea- zal’oro che era nella miftura.refta tra li carboni, e ceneri vna mate- Materia ari. ria arida & afciutta,fimilea pomice, o altra magra fpongiaccia,che pra in fultanza è rame. in cui fe vi fia quantità alcuna di argento yfi ri- fia &è la me peterà l'operazione iftefla.. Quefta dopo di cio fi fonde in manica; 107 el 14 edal ””° Coprimenti del cenerac- eso. Fattura del cenevaccio. Pinimèto del cemeraccio. 564 DELL'HIST. NATVRALE e dal formolo fotto la manica fi piglia in faldelle fottili:e finalmen- te in fornello di cuaporazione con carboni, e legni, fatto ftrato fo- pra ftrato, fi mette vna, o due volte ; finche ficonofca non contener più odor di piombo : e che fia difpofto a riceuer forma di rame perfetto . si | Raffinamento dell'eArgento. Cap. xrin. 0 Di Vann. ‘Argento mentre fe n'habbia a raffinar gran quantità fi raffina nel ceneraccio: fopra di cui altri tengono vn forno a volta murato. altri in vece di quefto tengono vn cappello di ferro, quafi vnacopertura grande. altri fi feruono femplicemente di ceppi di quercia fecchi,o altro legname groffo. altri fi feruono di larghe pia {tre di terra cotte,e contre, o quattro pezzi cuoprono il ceneraccio. oue le due che fi congiungono, hanno vn buco che batte appunto nel mezo delceneraccio , e pereffo mettono dentro la materia; e'l piombo. Hora moftraremola fattura del ceneraccio, il cui officio è propriamente di contener la materia, e darcommodità di radu- nar con facilità l'argento, e fepararlo dalla compagnia d’ogni altro metallo,che dall’oro.faffi dunque vn muro tondo a modo di ruota, in luogo fpaziofo,fi che vi fi poffa andare attorno, ‘alto da terra due terzi di braccio,cò vna o due feollature di cato;jonde fi ha da dar l’efi to al metallo,che vien fuori in modo di fpiuma dalceneraccio. do- podiciò alcuni pigliano yn cerchio di legno , alto diorlo quattro dita,e poco men che la circonferenza della ruota. quefto fi mette fo- pra del piano della ruota,e fi empiedi cenere, di cui fia fatto liffiuio, ricotta, ftacciata, & inhumidita alquanto . fi {ttinge dunque la ce- nere détro del cerchio fortemente, e fe le dà il cauoin mezo in mo- do di fcutella piatta.Quefto tutto fi fa nel primo apparato:ma quan do fi vuol mettere in opra, fi piglia altràcenere dell’iftefla condizio nie ftacciata, o purcenere aquefto fine fpenca je fe ne fan pani, & vn’altra voltafi afciuga, e ftaccia. anzi fono alcuni, chelaricuo= cono due volte, ela lavano, acciò meglio fe ne caui ogni falfedine, dunque dî quefta cenerefi piglia quanto bifogni, e vi fi mefchia il ‘* quarto di arena di fiume, ben lauata,& alquato di teftola pefta,c fat .: tehumide fi diftendono:foprala cenere pofta di primo. e di tal com pofizione empiendo bene il circolo ingroflezza di quattro dita, ficalcarà con mano quanto meglio fi poffa,appreffo con vna pietra i dura, LIBRO VIGESIMO. © rr dura jetonda, ocon altra cofa dilegno, o martello fatto con bocca tonda,a quefto fine, e grade come vn pugno, pian piano battendo- la, fi Ariogerà cò diligenza,chenò ifchianti, cominciando dal d’in- torno del cauo, e finendo nel mezo, fiche venga quanto più dura, e daquattro dita di groflezza fi tringa in due. dunque col battere, cecon fregarlo con pezza mollerafchiandolo,e tagliando con ferro oue bifogni, fi farà che ne diuenga per tutto vniforme, e feguente fenzalefionealcuna,e ben fodo, e ciò più che in altra parte fi procu rarà nel mezo. fono alcuni, chericotto che fia il ceneraccio, il rac- conciano con acqua falfa: &altricon cenere,e chiara diuoua: vie anco chi vi adopra il matton pefto , 0 calcina accompagnata a detra chiara. fatto cio fi allargala congiuntura del cerchio ,eleuatoneil cerchio; fi rinforza il ceneraccio di fuori con altra cenere, 0 con te- fte de mattoni, che il faluino dalle percofie de ceppi, che fl metto- no attorno del ceneraccio. ma per quefto fine farebbe meglio mu- rar nel d'intorno la ruota vnarifega. fatto ciò fi cuopre il cenerac- cio tutto di carboni,e vi fi mette ilfuocoin mezo,ondea poco a po co fiaccenda per tutto,& onde véga bene aricuocerfi: che fe ben ri- cotto non futie. potrebbe portare varij danni. fi deue anco auuerti- re che fecondoche fiano le materie, chefihan da raffinare, ramin- ghe; o piombofe deuerifponderlila forma, e compofizion del ce- peraccio ; e che alle dure,fi deue far duro,e più piano,e vi fi metterà più arena, omattoni. allemolli fi deue fa: più cauato, quantunque al gettare la {piuma diano maggior fatica:dico ciò, perche nelli pro fondifihadatagliar tro più del ceneraccio, che nonfa di bifogno nellipiani,e quelli che piombofi fono affai, fe non fiano molto cal- di,difficilmente danno la getta. in quefto fi deue empire il cenerac- ciocol cappello,o altro che fopra vi fia di carboni grofli, & adattar- feglili matici,o fiano a forza di huomo;o di acqua, o dialtro, fiche illorfoffio lecchi il metallo fufo per tutto. pigliarafhi all’horatreta- ti di piombo,di quel che èla materia da affinarfi,e pofto sù delli cep ijo:dicanto; fi lafciarà fcorrereapoco a peco ; e fufo che fia, e ben caldo; fele daràil foffio demantici tra il cappello , e’ carbone, efi metteranno pezzi lunghi diquercia fu'l:ceneraccio a trauerfo del foffio;e preflo labocca de mantici , e fi feguirà di foffiare con tratto lungo;e foaue,mantenendo fempre caldo il ceneraccio: onde poco dopo,dall’operazion della fiamma, ne diuentarà il piombo prima azurro,& appreflo nero,& dopo in va tratto chiaro, e lucido in gui Bbb fa di Rinforzaret to dci CENRE= TACCO, Effecution del lauoro . Differenza de cencracci fe- conto le mare rie pile ale uoro: Quantità di piobo che firì cerca nelraft* namento. Colori che vt gono nell'efler vicino al fine del lamoro » $66 DELL’HIST. NATVRALE fa-di ftella; all'hora fi pigliarà ilcovolo: 0 altra materia che fihab- bia ad affinare,c mettendolo fopra di gen ceppi con carboni, fi fa- ràcolartutto,fiche cafchi nel mezo del ceneraccio.in quelto il pio- bo fi talia dallaforza del fuocoseficommutaràin licorfimi le.adoglio, e fpintodalvento de mantici nell'eftreme parti quafi onda abbbiecidel mare yne prouenerà illitargirio yaltrimenti detto getta; c'ha il {uo concreamento dall'iftefla fuftanza del piombo; ‘e delrame.-quefto d iupque fi lafciarà colare, tagliando alquanto:lot- to con ferro il ceneraccio; e cio fifarà finche i argento puro fiarac- colto al fondo del ceneraccioÎma quandofia preflo alfondo squan> tuaque vifia la materia della getta, non fenetoglie più, percioche potrebbe venirui infieme qualche parte diargento.perque :fto dun x inforzamé que ftringendo al ceneraccio fuoco dilegna potente, fe ne faràrol so del fuoco. foffio cuaporare il piombo in fumo. & #n hora fi harrà l'oociriò Il’ argento, fe egli lampeggi con vnacoperta de varij colori,che per lo più vanno al nero, e fe quefta fia tanta che malamente vi fifco. pra l’argento,farà dti diargento non ha purgato .e perciò bi. n fognarà giungeruinuouo piombo, e ficontinuarà renendo:lope» 0 ra Tempre ben calda, finche fi conofca l'argento effer ben purgato ° dalrame,o qualfiuoglia altroodor eftraneo c'hauefle, nel qualtem: po fi vedrà da fe fteflo fermarlî, &efferbianchifimo. Hafli quiui . Impedimenti da auuertire,che fenel:piombo,o argento che ftàin lanorovifiafta dello fazio. gno, apporta molta fatiga nel condurlo;a compimento, perloche mentre ciò ayuenga fi a queftainduftria, dico; che fcaldato be- ne il bagno con daeaficci laforzadel fuoco vifigitti.suù: carboni- gia trità, ti bagno fatto ganfiar col fofaode mantici, fi {coprirà de-: TA con vn caltagniolo,e fe lileuara la carbonigia. qualtiran» dolafuorine vfcirà infieme lo ftagno , che s' increlpa. fu bagno; io) non li flendenella fottigliozza propria del piombo. fi auuertiràan- pedaei di mentteilbagno fia molto ramingo di foprafedere il gertare; fin mino... Che il ceneraccio piglineruo dalla maretia della getta, percioche la maceria ramingarende di ceneracci ceneri, e perciò fono perico; lofl al gettare. per loche.ia tal cafo:fraumeruràfare il taglio fottileye» pendente yoltre che-fideué batter ‘pilo lapunta:del ‘ferroryacciò: non s'ingrofli dalla materia della ghectavfrauuertità anco, che non! mai fi cui il bagno loto:fino al iii doycon carbone, olegno jo! cofa altra molle, perctoche da n fidottelcerchbe da fatiga in in condurre il bagno a fine. tie ‘Raffina. LIBRO VIGESIMO. 567 PRaffinimento del Rame. “Car. xits. Ora moftraremo il modo di ridur Ja materia fpongiofa ra- minga, che chiaman Contrafuttagno in rame perfetto. dunque il contrafultagno ; euaporato ben che fia, fi conduce a fu- cina ue innanzi di vn boccolarele fi fa ricettacolo di pie:re, che Forma e ma- non fifciogliano in calce, o purdi cenere, &argilla pelta in forma i di culletta più lunga,che larga:e né molto profonda:la fua lunghez tenere il ras za farà circa braccio vno e mezo,la larghezza circa tre quarti di brac #- cio. ricopettofi il concettalo benc, fe le fa d’intarno vn cerchio de falli mobili aritenere il carbone,di cui firiempica colmo. € quado farà il carbone bene accefo fopraponendoui a poco a poco la ma- teria del rame, fifonderà finche fia il ricettacolo ben pieno. e fe le darà fufion lunga. ouc fi awuertirà, che'l vento de mantici fia soffio deman guidato dal boccolare,fiche lecchi di fopra il metailo,cioè che per- tan cuoca di puntal ‘orlo dianzi . e quantunque quefta materia prefto ;e, ud fi fonda, richiede nondimeno di efler mantenuta lungaméte a fuo- co,cotinuandole fempre il fofho de matici: percioche il fuoco gran «de,el vento danno occafione di meglio euaporarl’odor di piombo che tésa: fe le deue perciò anco fpeflo cambiare,e darli il carbon re- cente,e maneggiarla fpeflo co caltagnolo,o verga di ferro,e netta:la dalle loppe, e di fopraalle volte per ftringerli il vigor de carboni, fpruzzarli acqua fredda con granata, o altra maniera. e dopo che a baltaza fia {tata a fuoco (coperta, fe manchino li fumi prombofi,ele fiame del fuoco fiano viue,e di carbò puro;ec che’! metallo fia chiaro e lucido,e ridutto alla fua pfezzione,vi fi [pargerà co granatal'acqua di sù,di onde farà vna pelle fredda,che battuta nel mezo con fprecl, letta di ferro fi alzarà di vnabada,e feguédo quefl'ordine fi pigliarà a a e falda a falda, e fi barràilrame bello,epurgato,coueniéce alle zecche, "°°" & atégere in ortone:ma volédolo in altri lauori a martello, ha di bi- fogno d'altro piu riftretto raftinaméto,e di farfene pani in formoli. EffraZzsion del Piombo dalla Getta. CAPS: NELL: Se vogliamo dalla getta ritrarre il piombo, eci fia dibifogno di hauerlo nell'efler (uo, fe fia il litarFirio ifte!lo,fi peita,e fe fia la mo'udena,e ceneraccio,oltre al peftailo fi lau, cimpalta con a-- qua falfa,e fi fan balle in modode pani,che fecchi fi fodono in ma- Balle forma. te dal litargi- a î de += . 4 i AN nica, e fl raccoglicil piobo nel ricettacolo , vue fi r:ffiedda in pane. ie B bb à DEL- Hide x - ad 568 ]@ DELL HISTO RTLA NUA:I VOR.AGIL.E DI FERRANTE IMPERATO LIBRO VIGESIMOPRIMO. Nel qual generalmente fi tratta della medicina filofofica, fecondo l’opra maggiore e minore, Della trafmutazion dell'vn metallo nell'altro. e prima della vulsar trafmutaziione —_ del Ferro in Rame. CAP. 1. altro, de quali alcune ne fono in commun vfo, al tre trattate da chimici con molta fottigliezza di operazioni,& cò occultaetrasferita fignificazion de nomi, riferédo in quefto quel che da migliori dottori ne habbiamo. DiParacel. Liruftici Vngari buttano il ferro in vn fonte detto con volgarnome Z:ffer brunno, quiui il fer- Fonte che cà» ro ficorrompe in ferrugine, che pofta a fufion potente dà il rame sa, puro, nè quelgiamai più ritornain efler di ferro. Nel monte detto rame. —Cuttébetgo colanolifliuio da marcafite, e pofto nel liffiuio il ferro, Lifiuo cola- fitrafmutainramececcelléte, migliore che" naturale,e più trattabile. i. Dell'Agricola. In Selmonico caftello del monte Carpato, che è muta il ferro nella parte di Vngheria , gia fà chiamata Dacia, fi caua l'acqua da i pozzi, e fifonde in canali ordinati in tre ordini, negli quali pofto il mentofe, che ferro ficommuta in rame. dunque il ferro limato polto negli fini commua:zio il de canali, è dall'acqua derta magnato in tal modo, che fe ne fà cofa ferrem rame (imilea luto, che poi cotto nelle fornaci dà rame puro, e buono. le dette acque fono di nafuraatramentofa. Aut. Efivede con breue fperienza,che' ferro intinto in alume & accto,o in vitimuolo fi tinge in color dirame. Della LIBRO VIGESIMOPRIMO. 569 °. Della tintura de metalli chimica, e della (ua virtnegli co Corpi antmale, CAP) 11. | F Ora paffaremo alle tralmutazioni chimice, de quali oltre che fene feruono a perfezzionarli metalli intendono an- «cora auualerfene nella rinovazione e ringiouenimento delli corpi: ‘que perche fi feruono di varie fepatazioni, fermentazioni, e couu- ge,trattaremo alquanto di quefte:accio:ne venga diftinta intelligen zadeltutto. Di Paracel.. E'auvenuto,che alcuni hauendo prepa- wiferia delta rata la tintura per tingerne licorpi metalliciimperfetti,non hanno #tere de me con.ciò faputo efieguir la proiettione.e'han mal cuftodita. onde à i a He cafo mangiatala untura dagallin e,fonlorocafcatele penne,erina- glicop.. te l'altre nouc, come io fteflo ho vifto. perloche non hauendo egl'i- ino faputo feruirfene nel proprio intento, fifono riuoltatia feruir- fene nellarinouazion deglicorpi humabi. Diciamo dunque, clie operazioni Jatinturaconuenientemente preparata,é medicina che confumali chefalatma malitutti non altrimente chell fuoco confumaillegno. datiene TE Rei ca di effa piccoliflima quantità, percioche nelle operazioni fue è po- me toglia di tentifsima. &iocon quefta medicina ho curate la lepra, l’hidropi- Li grani fia,il mal caduco; li morbilli pericolofi; il mal colico inuecchiato, la goscia;il lupo, il cancro, le filtole ::& ogni forte de maliinterni, oltre diquelche potrebbe crederfi. edi ciò poffono farne fede più prouincie di Europa. dunque per detta medicina il corpo fimon- difica, & il mal del tutto fitoglie dalla radice, & ogni fuperfluità fi, trafmuta in condizion migliore. (S Della feparaziione dell'etbre,et della parte pura,dall'impura. CAP. III. Dorne. FT N alcuvicorpififala feparazion propofta della parte etherca in fe Refsi,fenz'altro mezo, come auuiene nel vino:in altri fi fa col vchicolo,e guida,come facciano nelli granie femi.e benche in tut- tilicorpi vi fia quetta fuftanza, in neflun diefsi è tanto abondante- amente quanto nel vino.e da nifluna fi può così facilmente feparare. ESTRAZZIONE DAL VINO. Spazio diltem * Poftoilvino a fuoco foaue nella fornace aliéloria,ondeftilli l'acqua po debito tra ardéte leggierméte,e sì che tra ciafcuna goccia e la feguente, trame: bruna © l'altra goccia dell'ac Bbb ; zio = quaardeme. Stillicidy infi pidi. Cottura de re fidui. Suftanze tre cauate dal vi NO. 570 SDELL'HIST.NATVRALE! zino fei paufe. fi corinuarà quettaoperatione,finche véga la fuftaza infipida:quelche rimanienel fondo, fifeibae dopo'the fatto ciò in iù vafi, fiaraccolrto il licore ftillanzio;fiporrà ibfaccolto in boccia adiftillar di nuouo, fiche non empia più che ilterzo della boccia , continuando l'operazione fino avanto:che ftilla lata parte ardéte.. fl auuertirà perciò quando fi iacirca la metà della;diftillazione, che fioflerui fe venganoli ftillicidiyinfipidi,;che.quandociò auvie ne, deuela diftillazion celare: & all’hora pigliatili refidui della:fe- condadiftillazione, che reftan nelfondo'della boccia; figiungono alli refidui ferbati dalla prima.e tante volte firipeterà di poner quel che è ftillato a nuova diftillazione,finche illicore vitimamentettil- lato,bruci fenzalafciar fléma, con quefto dunque frharra l’acquaar dente rettificata. lirefiduitutti fi cuoceranno a fpeflezza di mele», che pofti in ritorta nelta fornace di riuerbero,fi lafciarà fullare fim che afcenda illicoreogliofo: all'hora mutato il vafe recipiente! ti porrà l’altro, che riceua il detto licore ogliofo , e reltaranno lefec- cie, fi harino dunquetre fuftanzeche diciamo eflerla Mercuriale, la Martiale, c la Saturnia: quali comPartificio ficommutarano nel le tre dette chiamate Lunare; Solare, e.Giouiale . Dunque le feccie fecche pelte in polue,e pofte in crogiuolo couerto; lutato, c fecco,, ‘ fibruciaranno in fornacedi calcinazione,e lavate con acqua calda, Ripurgamito delle tre det- te fuftanze . Fiffatione. c pura fe ne ftillarà l'humore per feltro.lereftanti reliquie di nuouò fecche ficalcinaranno ye firepeteranno l’ifteffe operazioni, finoa tanto che ne fia vfcita ogni futtaza.all’hora gittare leloppe faturnie; le acquechiare, e limpide fi condenferanno in fuftanza Giouiale chiara,c bianca.la fuftanza Martiale pofta in ritorta a carboni nudi; fi diftillarà in fornace diriuerbero con fuoco a poco a poco accre- fciuro, efi raccoglierà il licore più chiaro delprimo: e quando. fatà la diftillazione preflo il fine,fe ne torrà il recipiente,accioche l'hu- mor non venga contaminato dalle vItime feccie, che reftano nel fondo della’ritorta.quefto ripetito più volte darà il licorchiaro,che pofto a circulazione farà illicor Solare « e facendo l'ifteflo per boc- cia con cappello,dell’acqua ardente,e fatta inoltre circolazione per quaranta giorni,più ò meno, finche non fi veggano più afcender li vapori, fiharrà il liquor filo nel fondo, di color celeftino , e di fra» gantiflimo odore, che chiaman Lunare... SEPARAZION DI SVSTANZE FATTA CON GVIDA. La feparazion dellaquinta eflenza;che fi eftrac da fe ftefla,già è fata moltrata. LIBRO VIGESIMOPRIMO. $71 moftrata. hora vederemo come fi caui con la guida. ligrani diqua- Preparation lunquefpezie di biada fi materano in acqua finche sonfino, caua- SI ti dall'acqua fiammontonanofinche fcaldino,e germoglino: ilche la quinta ef- quando f1habbia,fi fpandono a feccarfi. fi macinano groffamente, (24. c pefte in vafe di legno,fi affondono di acqua caldiffima che lunga- mente babbia bollito, ef cuopre beneil vafe. raffreddato, fe ne ca- mail licor per fetaccio , fichè n6 vi fi mefchinolli pezzetti del grano. fatta feparazion della prima acqua, vi fi rifonde dell'altra bollente, e ficola come prima. Quefto fi rifà rante volte, che la [uftanza tutta dagligrani pafli nell'acqua. illicor tutto raccolto ficudce,e difpiu- ma, finche venga a fpeflezzainguifa dimel-biondo. e daquetto fi Separazion fepararà la parre fpiritale;qual fifublimarà tante volte finche venga pon; i aliberarfi da ogni fiéma. quel che rifede negli vafi di diftillazione, fi diffecca pereuaporamento, e finalmente con potentiflimo fuoco #frazzion del fi riduce in fecchiflfimeceneri, a quali fraftonde acqua calda, e bol- 1471470» lono, fiche ne venga il lifsiuio afprifsimo, che con decantarfi fi ap- partarà dalle ceneri;sù delle reftanti ceneri fi ripete l’ificila operazio ne, finche il lifsiuio non tenga più afprezza. fi diftilla il lifsiuio per feltro. e fiharràlicor chiarifsimo,che:difleccato in vafidi'verra da- ràil tartaro chimico, & il fal natural di tutte le cofe. che fopra di vn marmo firifoluerà in acqua tartarea. Separazsion feconda fatta per circulazione». CAP: CISETTI. A quintaeffenza cauata dal vino, o volgare, o dal fatto artifi- circulazione | 6 cialmente, come fi è detto, con la continuacircolazione fi ri- ii duce in fomma fimplicità. finita la circolazione fi vedrà feparato il puro dall’impuro.refta la quinta eflenza di fopra;in color di aria fe- renifsima. dunque per decatazione fi fepararà il puro dall’impuro, e fi harrà l’echre puro , che nel modo che il cielo fuperiore è ornato Etbre chimi- di ftelle, fi potrà adornar di diuerfe virtù. è dique quefto echre chi- ri mico quafi vniuerfal materia, & vniuerfal forma, che puocontener jale ricetuma in fele formetutte diftinte, che dalla vniuerfal forma procedano . delle partica- perloche coloro che fanno per quett'arte ridur le forme particulari n in vna vniuerfale, & in quefta rimettono le virtù fpeziali, haranno vna vniuerfal medicina,con cui fi potranno torre tutte le corruttio- ni,& infermità da gli corpi, c nell’vniuerfale,e nel particolare. Di diuerfe PT DELL'HIST. NATVRALE | Dj dute operaziioni olinaià chè, interuengono nella fattura della pietra filofo ofica ; (CAP. ORD! Eguireno Hora fè speracioni chiimibe, de quali fi fervono al S compimento della medicina filofofica;o fia nell opra minore, o fia nella maggiore.e prima nese della calcin \atione sche interuiene nell'opra minore. , sh CALCINAZION PER'L’OPRA MINORE. calcmazione. Li metalli femplicemente calcinati; ocrudi limati, fi pongono nel licorlunare: fciolto che fia; fe neeftrae! matin refta nel fondo polue fottiliftima. Up SCIOGLIMENTO; E DIVACAMENTO: ONDE si FAÙ LA SEPARAZION DE SPIRTI; | Pofte le polui dette in boccia di collo lungo,vi fi Per de licorluna- re, che fopranuoti quattro dita: ilvafe chio bollità nelle ceneri perhore ventiquattro ; e fi digérirà in fimo perdue giorni, acciò fi apparti il groflo dal fottile. “aperto il vafe fi colal’acqua chiara,fiche non fi sardi dalle feccie: sù delle feccie fiaffondealtro licor lunare, e firipete in efle l'iftefla operatione tante volte;che'Tco Tpo fi appar Segno della ti tutto dalli fpirti: del che fe ne fagiudicio, fe della poluc ben fecca Be: la sn fe ne ponga! particella sùdivna laftra infooara: percioche lerenda pesa da umo, farà feeno del dinacamento non compiro.e perciò firipererà il proceflo,fi ache non mandi più fumo. Dunque per mezo di que- fto [cioglimento fieffeguirà l'operation chiamata nell'arte euacua- tione,che è la feparation delli fpirti dal corpo, parte neceffaria al ve- Acqua flilla- ro matrimonio dell’ opra minore. Puofli mentre mancafle il licor nea 0 lunare, far diftillation per bagno dall’ acqua chiara del’diuacamen- to; fiche del licore vi refti la terza parte: li acqua cheè ftillata. MOLTIPLICAZIONE E RETTIF (CAZIONE, CHE E. LA .RIDVZZIONE DEL CORPO DA CVI SONO SE- PARATI LI:SPIRT1, IN SOTTILISSIMA POLVE, Separato che fia lo fpirto metallico dal corpo.al reftante corpo fec- co pofto in bocciafi foprafonde il licorlunare,e foprapofto il cap- pello fr fa diltillatione a fuoco lento ; finche refti la polue fecca nel fondo. dit nuowo vi fi rifonde licor lunare, e fi repetono le iftefle operazioni, LIBRO VIGESIMOPRIMO. 573 operazioni, finche il corpo pafli in fottilifima polue; l'acque nella rettificazion diftillate fi ferbano. LATTE VERGINE,O ARGENTO VIVO DIMONTO. L’acque raccolte dal divacamento', fi (tillano per bagno , 0 afuoco lento di cenere, finche refti la materia nel fondo della boccia,in gui fa di {pelo mele.raftreddato il bagno,fi foprafonde'al reftante lico- retanto di acqua di moltiplicazione, che fopranuoti ad altezza di uartro dita:cfi digerifce per hore ventiquattro in bagno, o fimo, e diftillato afuoco mediocre, fi riferba l'humor diflillato.raffredda- to il vafe,alla materia che refta nel fondo, fi affonde dell altra acqua, & il diftillato fi ferba, ripetendo quetta operazione finche la mate- ria tutta fe ne falga e diftilii dunque l'acque tutte raccolte in quefta diftillazione,fimettonoinfieme,e fichiama latte vergine,o argento uiuo dimonto. SOLFO DI NATVRA. La polue della rettificazione fatta impalpabile, simbeuerà dell’ac- ua ftillata nella dimunzione,cheerail latte vergine, qual fia perla metà del fuo pelo, fiporràa nutrire in vale chiufo per giorni otto; dopo de quali eflendo già beneinhu midita la materia, fi fa diftilla- zion lenta,la polue fi fecca modeftaméte,e l’acqua cauatane fi (erba. al pelo della polue hora rifatta,fe le foprafonde alla metà del {q0 pe fo acqua come prima,e fifa cio rante volte, che la cerra fihabbia be uutola metà dell’humidità,o tre quarte fue parti, e che fi fia venuto al giufto termine.del che fi farà proua fe alquanto della polue polta fu dilaftrainfogata voli in fumo:percio. he quetto farà certo fegno della operazion compita, c fe ciò non auuenga,fi ripeteranno] im- beuimenti,atterramenti, e calcinamenti, finche fi habbia quel che fi è detto. poiche dunque faràla polue ridotta a quefto grado,fi cuo cerà prima a fuocolento dicenere, & accrefciuto il fuoco fi fubli- maràalati delvafe. Quefta fuftanza fublimata è chiamato fal de chimici,e folfo di natura, che incerato con oglio di argento,finche corra, farà medicina perfetta, di cui vn pelo ne tranfmutara rr di ftagno,feil fal fia di ftagno, ccinquanta di piombo, fe il fal fia di piombo, in corpo perfettifiimo. MVTATiION DELLI METALLI IN OGLIO CHIMICO. E SEPARAZION DELL'ARGENTO VIVO DAL SVO CORPO, E RIDYZZIONE, i Dalla calce di ciafcun metallo, fe ne eftrae il fuo argento La * t Prima opera- zione nell’ac- qua di disaca tionenellaqua le ft condenfa no li fpirti. Seconda ope- ratione co l'ac qua di melci- phcatione 19 cni (i follena lo materia e dflilla. Polse'della multiplicatio ne'nutrita în latte vergine, $74 DELL'HIST. NATVRALE lo licor lunare,come fi è derro.le foluzioni tutte fi fan Rillare per ba gno,onde nerelta nel fondo del vafe materia fimilc a mele.raffred- Licor lunare dato il vafe,alla detta fpefla fultanza fi affonde tanto di licor lunare, a l“ che fopranuoti quattro dita: e fi digerifcono infimo , 0 bagno per fance nel fon hore ventiquattro. all’hora per bagno vaporofo fe ne eftrae per di- do. ftillazione il licor tutto : onde ne reita la materia fecca nel fondo, a cui fi affonderà tanto di licor lunare frefco , che foprauanzi quattro dita,come prima.e detta operazione fi ripeterà finche la materia tut ta fiiconuertita in acqua fublimata , echiara: qual fi atterrarà per Separation giorni otto, e dopo fe ne farà difli lazione, e fe ne fepararanno le delle parti. parti nel feguente modo.con fuoco foaviflimofi eftrarrà per bagno l’acqua tutta, che con quefto calore potrà afcendere. 1attreddato il vale, l’acqua fUillata fi reftituirà alle teccie, e fi dizeriranno in fimo, o bagno per giorni fette in otto. dopo del che fe ne eftrarrà per d:- ftillazion di cenere il licortutto prima con fuoco lento, e dopo con accrefciuto, e fi farà poi ftillare il licor in bagno per quanto humor Oglionella fe voglia afcendere: reltarà l'oglio nelfondo. l'acqua itiilaca per ba- paration PI" vuo, fi affonde alle prime feccie: fi atte:ra, e dinuouo fe ne dittilla ie l’acqua tutta,e come di prima,firimette sù delle feccie,fi fa digerire e ftillare il licortutto; e di nuouo per bagno fi farà feparazion dell’- Oglio nella fe acqua dall’oglio.qual farà di maggior pofsaza che'l primo,e di mag i nni Liu0 gior calore.il proceflo fi ripeterà, finche il licor tutto dell'argento vi i uo per mezo dell’acqua fi apparti dal fuo corpo.e nel fodo refti pol- Terza parte ue impalpabile. In quefto modo fi fa la feparazion delle parti, dico. (oe SO del mercurio, del (olfo,e dal fale:percioche gli due ogli.l'un piu acu polue impat- to dell'altro, non fono nell'efler diuerfi. l'argento vivo cacciato dal pabile. fuo corpo,per ceneri fi rimette di nuouo nella fua terra,nel feguére modo. s'imbeuera la polue, che refta impalpabile dell'argento luo viuo,quanto importa la merà del fuo pefo. poi con gli atterramenti & nutrizioni,fi fa come fi è detto nell’altre riduzzioni. SOLVZION DEL SAL SVBLIMATO IN ACQVA CHIARA. Il fal fublimato, detto di {opra, polto in'boccia ben chiufa, in fimo caldo, o bagno tra fpazio di giorni otto fi rifolue in oglio, o in vn- guento. che fe non facilmente fi Liolga, fi aiutarà la foluzione con alquanto di l:cor lunare, rettificato più volte. INCERAZION DEGLI DETTI SOLFO; O SALE, CON L'OGL:0O DETTO METALLICO. Ma per farl'incerazione del folfo, ofale conl’oglio metallico, fi i porrà LIBRO VIGESIMOPRIMO. ) v0s porrà il (olfo, o fale nel crugiolo tra carboni viui: e fcaldati vi {i {o- praporràa goccie l'oglio fopradetto:, finche fi riduca a Megteaza di mele. all’hora pigliaro particella della mafla raffreddata, fe alla fiam Segno della ma di candela facilmente fi liquefaccia,farà l’opra compita :e fe ciò tons non auuenga,; fi ripeterà l'incerazione ; finche leggiermente corra |. dd dnnanzila fuga dell’ argento Viuo, Puoflianco farfi la:detta incera- «Altr4 ince zione con l’ethre de metalli perfetti, ra da chimici oglio in- eta combuftibile. Ù3 INFORMAZION DEL SOLFO DI NATVRA. Riduttili metalli perfettiinoglio, sincera con alcuni dicefli, il file o-folfo naturale del metallo imperfetto;.e fi hail metallo perfetto. radi dell'una,e l'altra operazs'one nella fattura della medicina filofofica. «= Cap. vi. Ora moftraremo E {cale dell opra'minore,e della m: iggiore: ; de quali l'una el’al tra a più dift inta'intelligenza è è flata; di- ftinta in gradi fedici. Sono dunque Nellaminoreligradi da confiderarfi. -. ‘Bnella maggiore. 1. Forma rh: iChao a. Materia 2 Materia 3. Corpo ‘30. Forma 4. Licor lunare 455 Ethre sg: Calcinazione È s. Elementi © Scioglimento 6. Miltione: >. Diuacamento. 7. Diffoluzione 8. Moltiplicamento: 8. Alterazione 9. Spirto nor 9 Digcftione 10 ‘Argento uiuo dimonto. 10 Gencrazione 11 Soifo di natura. 11 Colori 12 Tintura 12 Separazione 13 Sublimazione 13 Operazioni 14 Oglio 14 Efienza perfetta 15 Incerazione:sti: Lic iuitos 15 cFermentazione 1.6 Pietra filofofale. vergii e 16: Veneno trasformante. Diciafcunode vue gradi hot a faremo confiderazione . Progreflo d37 6 Primo grado. la forma de perfetti fi de= ue liberar dal la groffezza COrporca e Secodo grado. fi deue eftrar- re il folfo di matura dalli corpì imper- fetti, che è la materia ricet trice della for MA è Terzo grado. corpi che dal la imperfettio ne paffzno nel la perfeitione per lopra mi more. Gracdoquarto. licor lunare s fua proprietà C pjo. G vado quinto. calcinatione fi lofofica in mr tu difuoco oc culto. Grado feflo . eifcioninmen- to deils calce metallica in acqua. DELL’HIST. NATVRALE' Progreffo della medicina chimica fecondo l'opra minore. Cap. VII. Ella fcala dell’opra minore; il primo grado contiene la con+ fiderazion della forma,che s'intende eftraerfì dal fuo corpo col mezo della guida, perla cui oprala occulta forma de metalli vie ne à manifeftarfisoue perche li metalli imperfetti fono nella via del la perfezzione, ereltano inconcotti & imperfetti per mancamento del calore negli luoghi oue fon generati : puote perciò la forma de corpi perfetri,libera che fia dagli fuoi impedimenti,e groflezze cor porali, operar liberamente nella materia de corpi imperfetti, men- tre efla fia anco libera dalle fue groffezze,ondela forma perfetta pe- netra il corpotuttoliquefatro. Quefta è la confideration del primo grado. Il fecondo grado contiene la materia, che è il folfo di natu- ra eftratto da gli corpi, in cui opra l’oglio decorpi perfetti, di- co dell'oro,o dell'argento. Dunque la forma de pertetti, e la mate- riadeimperfetti perl'eftrattion del folfo di natura, vengono in va corpo perfetto. & qualunque metallo fi fia , dinarura non haue at- tione, finche non fi mouala fua virtù per l’artificialcorruttione. Nel terzo grado fi confidera il corpo, fotto qual nome intendiamo il piombo,lo ftagno;il ferro, e’lrame,che fono di folida cofiftenza; &ilcorpo non folido, eliquido, che chiamiamo argento uiuo. di cui non ci feruiamo nell’opra minore in vfo di corpo da perfet- rionarfi. e gli altri detti, che fono l’oro e l'argento, come corpi'pere ferri non han bifogno di acquiftar perfettione. Nel quarto gtado è laconfideratione dellicor lunare, chiamato altrimente Ethre, e mercurio vegetale: per lo cui aiuto fi peruiene al.folfo di natura de- gli corpiinquefto è da faperfi il collizamento della natura delle co fe. e che nelia vniuerfal natura nor è differenza di differenzatta gli animali vegetali, c minerali, quantunque molto nella particolarità delle forme fiano diuerfi.dunque li corpi da trasformarfi fi debbo- no riuocarfi dalla forma particolare, e riportarfi nella uniuerfale, acciò poflano di nuouo veftirfi di vn’altra particolare . Nel Srado quinto è la calcinatione confiderata quiui più altamente, e fatta cò: fuoco , che è nel licorlunare occulto fimile all'ethereo. per quefta: via dunque fi calcinanoli corpi. Nel fefto grado è lo difcioglimen- to in cui fi confidera la rilaflation della caice de metalli in acqua, Operazion | LIBRO VIGESIMOPRIMO. 577 operazion neceflaria all'eftrattion della vifcofità metallica : che è l’ettrattion dello fpirto dal fuo corpo, qual non può farfi con altra ragione,che dello fcioglimento detto: onde le parti vengono in fe- paratione. Nel grado iettimo è il diuacamento: nella cui operatio- ne dopo l'atterramento e diseltione, fi cuacua per folleuation di va pore il licor lunare dalle caici:a quali feccate di nuovo fi rifonde al- tro licor lunare, e di nuovo per folleuation de vapore fe ne cuacua. con qual operatione lo fpirto palla nell’acque del diuacamento . Nel grado ottano è la moltiplicatione,o rettificaméto.percioche do po ilcopimento delle molte afufioni, e dinacamenti neceffarie alla eftrattion della fuftanza fpiritale : ilche conofciamo métre prouato al fuoco non mandi fumo: accioche meglio fi aTortigli il corpo, bi- fogna farui di nuouo tante affufioni, e diuacaméti del licorlunare, che'l corpo reftate del metallo pafsi in polue impalpabile. Nel gra- do nono èla Della moltiplicaziione nell'opra maggiore. CAP. x. Igliato oncia vna e meza, cuero oncie due di forma, e di ethre libra vna, dell’effenza perfetta dramma vna, giunte fi cuoco- no per ifpatio digiorni trenta: in-quefto tempola effenzà perferta fi tralmuta in veneno perfetto, per virtù del fuoco temprato, facendo tranfito per li colori,finche apparifce il corpo rirondo,e rofle:fe l'in formatione fia fatta al roffo:e biico fe fia fatta al bianco:di color me tallico. fi auuertirà dunque,la differenza de colori nelle due diuerfe proli. percioche nel mafchiò fonoli coloti detti,ma nella femina il primo colore è'verde con roflore, il fecondo è croceo mefchiato cò roflor fplendido, e quefto colore moltra la congiuntion delle parti in vn tutto.il color terzo è bianco e rifplendente,e fismifica la termi nation del corpo efler fatta. il quarto è color di neue nel bianco,che moftra compimento del concetto. vn pefo di quefto può moltipli- care in tre milia della fua materia, e nella moltiplication terza in cinquecento milia. Tempo del compimento del parto Filofofico. CAP. XI. L fuo concreamentoalle volte vien prefto a fine, & in mefi fette, pet la foprabondanza del calore:ma non è quetto di tanta virn, nè di così buon temperamento, come il fatto in tempo conuenien- te,&oue il calore è moderato.qual fi concrea in mefi noue.alle vol- te nafce più tardi, per lo mancamento del calore. macomungue fia non hal’artefice nelle fue operationi fegni migliori a conofcere il progreflo, che li pigliati dallicolori. e cominciando dallo fciogli- mento; nata la negrezza, fi sà che fi viene alla miftione: e fatta l'alre- ratione, paflando nel color croceo , fi ha certezza della formation delcorpo je de membri. e nato il color roflo, fiha la perfertion del corpo.nelqual tempo fi continuarà il fuoco fino al nafcimento del» la creatura . e con l’ifteffi ordini che fi fon detti del mafchio, fi pro» cede nella femina. Diuerfità tra il parto ma- fehio, che è la medicina $0- lare,e la femi ma che è lame dicina Luna» ‘e SI Virto della medicina mele la moltiplica» tiva {ec nda. Pirtà della medicina nele la moliipisce» tion lerzeo DELL HISTORIA NA E VARCASTDE LIBRO VIGESIMOSECONDO. Nel quale generalmente fi tratta della gencrazion delle pietre, | e delleloro differenze. Principio e nafcimento delle pietre, e diuerfe diferenzie, e proprietà dell'iftef&. CAP. 1. | Di Theophrafto. Metallici @MPSGR EGLI corpi che nella terra piglian confifenza, principio I RESCANY altri fono dall’acqua,altri dalla terra. Dall’acqua aquee LZ SE Pirità dima {ewue che trattiamo de gli altri, de quali generalmente bifognafti- tenia nese pie he crenobii, Mare che piglino con Giftenza da materia pura,e fimile.o fia fatta da | fiuiio,0 da tracolamento,o peraltra maniera di feparatione.percio- che poflono in diucrfe maniere prouenir le nature de corpi c'hab- bian pulitezza, fpeflezza,lucidezza,e trafparenza. oue generalmen- re fappiamo, che perquanto fiailcorpo di parti più fomiglianti, c più pure per tanto habbiano anco in più alto grado le propofte cò edemi corpi ditioni. e perche dal perfetto condenfamento ne vengono di confe in guenza l'altre qualità dette, il condenfamento in altri auuiene dal ni dal fieddo . caldo,in altri dal freddo.anzi per quanto ftimiamo in alcune fpetie RO di pietre cocorre,e l’unace l'altra virtù. e molti corpi di coliftenza ter cinte picire id TNA fono condenfati con fucceflion di afterti contrari], dico pri- ; ba ma di liquefarfi ; & apprefio diappren derfi . Dunquele differenze ? * delle pietre più conofciute, fono negli colori,nella lucidezza,e pu- litezza, LIBRO VIGESIMOSECONDO. 58; -litezza je mella denfità. men conofciute fono nell’altre qualità , di- Diferéze con co negli aftetti e nell'habilità del patire , e non patire , onde dicia- 147! nelle imo altre efferliquabili, & altre non: & altre combuftibili , altre 1/0; pi -incombuftibili. oltre che in ciafcuna delle dette differenze vi fo- 804 delleat no altre diuerfità:vi fono ancole differenze pigliare dalla fomighia ,;° AL «za, come diciamo dello fmaragdo,che fomiglia l’acqua. & ie diffe- Differenze pi ‘renze pigliate dalle cofe in effe impetrate. in alcune fi confidera la ia a -virnì di trarre a fe. & inaltre la virtù di effaminare il metallo, come i 1 fivede nella pietra herculea, o Lydia. delle derre differenze tutre la “maggiore e più marauigliofa è nella poanza di liquefarfi 0 non Jdiquefarfi . e laconofciuta molto è l'aflegnata nellilanori che rice- uono, che altre fono idonee valla fcoltura, o alterno, calla fer- ra.altre del tutto non fono toccate dal ferrosaltre appena e malamé- te. male più numerofe,e più frequenti fono le differenze de gli co lori. e della mollezza, o durezza, e pulitezza. vi fono oltre di quefte le differenze aillegnate del luogo oue nafcono , da quali piglian no- ame le caue, perloche diciamo il marmo Pario, il Pentelico, il Chio, Now! nie il Thebaico. l'Alabaftrite che fi ritroua in Thebe di Egitto, fi ta- | glia in pezzigrandi, il Chernite è fimile all’Auorio', di cui dicono betta chefiailtumofo cue è ripofto Dario. il Poro è fimile al marmo Pa ©. rio e nel colore,e nella fpeffezza, diuerfo folamente nella molta parrro dre leggierezza ch'egli ha, perlochel'adoprano gli Egittij nesli orna- & grandezza menti delle ftanze in modo di cinte. viè inoltre da confiderarfi la nella quat di differenza,che altre fi ritrouano in caue,continue,e grandi: altre fe. parare, & in pezzi. & altre fono rare molto a trouarfi, e piccole: co- Pierre che fi me fo fineraldo, il fardio, il carbuncolo, el {spphiro, che fi lauora- Portare lato no in ornamento del corpo, e figilli. e vi fono alcune pietre, che fi menso a ritrovano dentro dell’altre pietre mentre fi fpezzano. Hora fareino petra dente confìderatione delle-differenze pigliate dall'operationi, che il fuo- (HE co fa in effe. dunque delle pietre fi liquefanno, e corrono quelle da quali eftragghiamo li metalli: quali veggiamo fonderfi infieme cò l'argento séolrame, e col ferro. corrono anco nel fuoco le pietre che nelle fornaci dalla fufion de detti metalli provengono,o l’auné ga detra fufione dalla humorofirà del merallo, o dalla natura pro- pria di eifa pietra. ma non corrono le pietre Pyrimache, così dette ri vj dalcontrafto che fanno col fuoco,ele Milie,de quali fe ne feruono dala , ia gli artefici per foftener nelle fornaci le materie dafondere. fono 21- de gi fuoco. cuni,che affermano le pietre tutte fonderli,eccetto il marmo, e che quelto È a Re 584 DELL’HIST. NATVRALE' uefto folo fibruci, e faccia calce, ilche mi par effertroppo vniuet» ii detto: perche molte fono le pietre, che al fuoco fl frango- no e fchioppano, e non poffono foftener il fuoco, nel modo che il Pierre ligua- foftengono li vafi figulini. Quiui dunque io conchiudo,che le pie- pas tre liquabili abondano dentro d'interno humore. e che dalla detta terno. humorofità hanno la potettà di fonderfi. all’iftefla confideratione 3% Diso n appartiene la differenza, che alcune pietre fi feccano del tutto al So- fcono al sole, le, in modo che non più facilmente fi taglino , e non più s'inhumi- @ altre ne di difcano,altre ne diuengano più molli,e più fragili.oue determinia- 06: li psi mo,che l'uno e l'altro auuenga da vna iftefla caufa, che fe ne eftrag- gal'humidità,ma che con ciò nondimeno ne prouengono effetti di uerfi:percioche dal diffeccamento dell’humore le denfe s'indurifco no,e lerare ne diuengono fragili,e fufili. e fono alcune delle fragili che fi accendonoal fuoco, & accefe per molto tempo fi mantengo- no.tali fono le trouate nellecaue de Bini,& quelle di efle che ne por - proprietà di ta il flume.dunque le dette pietre fe vi fi foprapongono carboni ac- "i ° è) x le) alcune pietre cefi, mentre fian foffiate, bruciano nell'ufoal qual fiaccendono. e 6 quando fian laltiare, da fe ftefle fi fmorzano . e quando bifogni di | nuouo vi fiappiccia fuoco , e fifmorzano nell’iftefo modo detto. e perciò feruono in tal yfo molto tempo. hanno le dette pietre odo- Spino pietra re molto greue. e quel che chiaman Spino,che fi ritroua nelle mine AA re, rotro,c poito cumulato al Sole fi accende, e tanto più fe vi fopra- ul pioua,o vifi irrori acqua. la pietra Liparea cacciata fuori dall'incen Pietre dit dij,diuien pumiciofa, onde infieme fa mutatione nel colore, e nel- RATA “ la(peflezza. percioche non bruciata è nera, lifcia,e fpefla: e bruciata pafla nella natura, di pomice, diuifa cò linee lunghe, fimile a rughe di chi ride.ma nonè vero vniuerfalmente quel che dicono della po mice di Melo, che figeneri dentro all'altra pietra: e quantunque quefto anco auuenga da pallione, fatta da fuoco, non è perciò fimile Porsici diver quetta alla pomice di Lipari. viene anco fuori dal fuoco la pomice Seo generata in Tetrade di Sicilia, che è pacle pofto d'incontro Lipari. è la pietra che nafce nella effrema Erineade, chiamata Poly, fimile alle cine,qual bruciata rende odor di bitume.e fi ritrovano dette pie i PILA tre in Liguria, cue anco l’Elettro,& in Ilia perouefivàin Olympia gl fac cile; cramontana. e di effe fe ne feruono li maeftri ferrari. ritrouafianco enon ficonfa vna fpetie di pietra fimile in vifta alegno putrido, che affondendo- Carbonifofi Vi oglio fi brucia, e finito di bruciarfi fivede non hauer patito , in fo dimae € li chiamati carboni, che tégono quefto nome dall’vfo, percioche Sr:ferrari. fl accen- | LIBRO VIGESIMOSECONDO. 585 fiaccendono,ebruciano nel modo de carboni, le dette dunque fo- no le differenze delle pietreche bruciano. a quali aftatto fi oppone il’chiamato carbonchio, di cui fe ne fan figilli in ornamento del {Carbancolo corpo, che non patifce dal fuoco :‘di color roflo,e che pofto incon- i tro del Sole rapprefenta carbone accefo , di fomma flima trale pie- co. tre,onde quantunque piccolo, fi ftima di valor di quaranta monete di oro.vien quefto di Carchedone,e Maffalia. non fi brucia anco la Alere pietre pietra angolare,e l’efagona,che nafce in Mileto,chiamata fimilmé rale; ti fio te carbuncolo: e fimile al diamante : ilche è marawiglia, percioche co. non par che in quefte pietre fia l’ifteffa ragione, che è nella pomice dr iu e cenere,che non bruciano per efler fuftanze priue di humore. e per per E] ciò non habil1a concepere il fuoco. e per quefto molti dicono,che # di bumore. la pomice nafca da bruciamento,eccettuatone la fatta da {piuma di a mare, percioche nell'uno e l’altro modo par che pofla generarfi. e fi ci piglino con veggono pomici , che manifeltamente rapprefentano pietra com- pane pofta di arena, che maneggiate fi frangono nelle mani, e quafi fi re. fciolgono in arena:e ciò loro auuiene mentre non habbiano ancora pigliato perfetta confiltenza . diquefte fe ne ritrouano molte, che nellagrandezza non empiono la mano,o fono poco maggiori.& la loro arena è molto leggiera. ritrouafene molta in Melo. ve ne è an- co, comefiè detto, di quella che figenera dentro dialtra pietra. Hannoinoltre le pomici differenza tra di fe nel colore, fpeflezza, e Differenze de grauezza. e nel colore, la del Ryace di Sicilia è nera. e fono preferite P°?% all’altre nella (peflezza,e nel pefo,la ifteflaè la Malode: percioche fi ritroua in quefti luochi tal fpetie di pomice c'ha pefo e défità di più ftima che l'altre. dique la del Ryace taglia più della leggiera e bian ca.c più dell’altre rutre quella che fi piglia da mare. ma delle fultan- ze che concepono; 0 non concepono fuoco, dall’occafion de quali fiamo venuti in quefto ragionamento,fe ne è trattato altroue, hora paffaremo alle dette propriamente pietre. Sin quì Theophrafto delleprime differenze delle pietre, per quanto con fatica da vn'ef- femplare molto lacero, habbiamo pofluto raccorre. Confideraziion dell'Autore nelle cofe dette da T heopraffo. Cap. Ia Prima diui- . fion delle pie- Noiallaintelligenza di quefto foggetto diciamo nella prima ere nelle Sue Jpetie pigliata diuifione; che delle pietre altre fono calcinabili, altre fulili , 1 so altre ni delfnoco» ‘pietre calci- nabili qual fi antendano . Terche alcu- ne pietre fi Sciolgano in calce, altre fi fondano è Corpi incene- rabili,e calci- % dbilio Nel corpo calcinato re- f ano due pare ti fufibili. Generazioni lu Toy l’ef 1586 ‘“ DELL'HIST. NATVRALE » altre di vnterzo geno refiftente alla fufione.& in tutte generalmére il caldo efler principio flufliuo:il freddo condenfatiuo.nel numero de pietre calcinabili intendiamo quelle tutte , che dal fuoco fono commutate in futanza che facilmete fi fciolga dall'humore.e relta nella calce dall’impreflion del fuoco notabile acrimonia: il fogget- to dicui è il fale generato nellacottura. perciò diciamo,che in que- fte pietre non hal’humore perfetta coiliganza con la fuftanza ter- rena,eche cue fia la forte colliganza, fi fondano. come auuiene ne- gli meralli,& in molte parti aggiure di animali,rali dico peli,vngie, ecorna:a quali il calore principio flulliuo dà fiuftione, anzi che ne apparti lhumor colligato, a contrario di quel che auuiene nelli le gnie pietre da calce : que fi fa la feparation dell'umore, anzi che il corpo diuengaflullile.& non è dubio che nelle fuftanze, che ficom mutanoin cenere e calce, foprabondi la materia tertena,a cui è ac- compagnato l'humore:e nelle corna e metalli foprabondi l'humo- rofa, acui è accompagnata vna fottiliffima portion terrena. perlo- chel'otae glilegni non fono trafparenti, e puliti comele corna, & vngie.dunqueli detti corpi in qualiè la miftion di fuftanza terrena con l’humore, che non fiano in vn'alto grado di liga, fi fa la fepara- tion dell’humore anzi che fi fondano. qual feparation fattache fia, s'intendonoo fcioitiin cenere,o conuertiti incalce. malaincenera tion fi fa mentre le parti rerrene fiano più grotie,e men ligate.e per» ciò nell'ifteflo iftante che è cofumato l'humore,refta il corpo fciol- to. che nella calce quantunque fia fatta la feparacion deli humore, refta nondimeno il corpoin alquanto di continenza , che poi roc- cata dall humore fi rilafia con facilità. Reftano dalla calcinarione la parte faligna,e la terrena: l’unae l’altra de quali è già habile alla fu- fione.è nondimeno delle detre due parti più alla fufione facile il fa- le:in cui fono due proprietà, dico & lo facilmente fonderfi al caldo, & lo facilmente fcioglierfi all'humiore, e ciò le auuiene co ragione, perche egli èreliquia della feparotion dell’humore. ma le parti ter- rene che reltanolauare dal faie, fi fondono efle ancora: e dalla fufio- ne fi vnifcono: fendo «he ii fuoco,come fi è detto, è principio della futilità, & intanto ilcorpo roccaro dal fuoco non fi fonde,inquan to o non fia il grado di calore corri fpondente alla fua folidità,oche h bbada precederla feparavion dell'numore, per cui è neceflario farfittanfito , anzi che fi vencaalla futione, ll geffo dunque per- 4) che egli haconfittenza du fugo abondante di fottili parti di terra, mentre LIBRO VIGESIMOSECONDO. — 8, mentre fia chiaro detto fugo e limpido, fi apprende in corpo trafpa rente. ma perche in effo laliga della fultanza terrena con l'aquea è breue,e non di lunga e perfetta vnione,facilmente toccato da calo- re l'humore fe ne vola, & infieme perdelatrafparenza, recitando vn corpo bianco ammaffato di foruliflima polue bianca, & qual pofla portare vna leggiera lauarura di acqua. ilche era la propria fuitanza del fugo,da cui il geflo ha confiftenza:non è dunque la confiftenza del getio diflimile dalliingemmaméti faligni,o zuccarini,& la fot- tiliffima parte diterra che dà fpeflezza al fuso gellino è proportio- nale al fale che da fpefiezza allicor fallo, &alzuccaro, ondeli fuoi ingemmamenti piglian confiftenza. dunque lafuftanza terrena, arie figure che è feparabile dall'acqua:raccolta non da rifedimento,ma da vir- COTE tù vegetale,e produttricesinterna nella materia,singemma in varie $ forme proprie alla condition della fuftaza che fi appréde. perloche altre forme d’ingemmamenti fi concreano dal falcommune , altre dal falnitro,altre dal fal di tartaro: & in ciafcun licoreè vna propria figura. così il fal commune fiaccoglie in figura piramidale il &zini- troin colonnette lunghe nell’eftremo appuntate, il faltartarino in piaftrelle,& altri in altramaniera.fono dunquel’insémamenti pro prij delle fuftanze fciolte in acqua.e mentre fi apprendono nell'hu- mor chiaro,e non commoflo,raccogliendofi la parte folida,e refta- Confienza do l’humor feparato,vengono chiari e trafparenti. ma fe confuma- E aa dofilhumore da caldo con bollore, la fuftanza fi condenfi, non ve- Conffenza niràcrafparente, main mafla condenfata o bianca, o infetta di tin- DE tura, fecondo la fuppofta fuftanza: mentre per vitimo difleccamen- to di maggior forza di calore non venga a fufione . in quefti dun= que manifeftamente fi fepara la folida fuftanza del {ugo dall'hu- moraqueo perl’apprendimento fatro dentro l'humore. altri ven- gono trafparenti fenzaingemmamento , e feparazione del folido, dall'acque, ma dalla flufsion del corpo fufo , come il vetro, oue la. Cerfifenze forza del calore mantien la futanza terrena fluSsile in guifa di ac- la qua, ilchefache il fimilare fi vnifca, e purghi dalle impurità, e per confequenza ne relli trafparéte. ma perche la maniera vegetale oue fi veggono le forme ingemmate proceder da radici, nelmodo che le fcaglie delli frobili frutti nel geno pinco, p rocedono dal fufo mezano. i puotein quefte con ragion dire,che il nutrimento tutto proceda dalla radice,e dallamadre folida onde fpurano dette géme. Vien dunquein confideratione fe le gemme da principio : appren ono 533 DELL’HIST. NATVRALE se lepietrefi dono nella propria grandezza , come gli papiglioni fi concreano soncrenta 1 dentro delle lorcrufie chiamate da alcuni aurelie: o fe piglino au- I propriagr? MENTO dapiccolo principio, come lecreature crefcono nel ventre dezza —“materno,elefoglie,e frutti nelle piante. o fe crefcono per femplice aggiunta fatta dalle radici, come il capello, e l’ungia. percioche fi vede ciafcuna delle dette maniere hauer propri) argomenti, così nelle vegetationi molli, come nelle dure. e fi veggono alcuni cri- ftalli hauer principio daradici fitte nelle madri, da quali di mano. in mano ingroflando, di nuouo fi appuntano: oue fecondo che dal principio fi (coftano, fiveggono anco più trafparenti, argomento. che la gemma tutta proceda dalla radice. e dentro de grandi criftal- | aglie, peli, li veggiamo forme varie di paglie,peli,& altre materie diftefe,e per & acque den dritro,e pertrauerfo dell’insemmamento: ilche moftra apprendi- tro la confiflé ul 2 ga de crifalli. mento e congelamento. e molte fpetie minerali fi veggono crefcer dalle radici,o in forma di peli rari,o di molti infleme riftretti,o an- co colligati in crufta, cominciando da incruftamento baflo, & ‘al. lungandofi di mano in mano col progreflo del tempo le fibre in molta altezza. Quefto fia detto delle differenze de concreamenti. Ma delle differenze dello fcioglierfiin calce,o fonderfi,o di non pa > My: fer tire, così nell’una,come nell’altra azzione,ne daremo ragione dalla paio in calce, condition de fughi che vengono in appremgbimento:percioche oue aleri fifonda- è l'humor aqueo feparabile da calor minor che di fulione, é di con- Ras feguenza che ficalcini:c quando non è feparabile da calor minor lefi al fuoco. che di fufione,è di confeguenza che fi fonda innanzi del calcinarfi, efe vimancal'humore, mancando l'humorofità non vengono a calcinatione,ma piglian confiftenza dalla vitrificatione. Euui anco vna differenza di pietre,che lunghiffimo tempo al fuoco refifte, fen za fonderfi, o calcinarfi. Quefte per lo più fono o di condition gra- nellofa e denfa,o fogliofa in modo di fortilifime charte, o fibrofe, che per l’efler fcarghe di humore,e denfe, non fi (ciolgono in calco, . non facendofi feparation di humore. e perche fono denfe non dan facil penetratione alle fiamme : e dalia detta congiuntion di caufe fono habiliflime a foltener la violenza del fuoco. in quefta differen za fono le pyrimache, pietre arenofe de vetrari, li talchi,& l’amiaro. Ma chela pomice, e la cenere non vengono à fufione per la priua: tion dell’humore,come Theophratto riferifce, non è cofa che io af fermi, percioche la pomice manifeltamente nella poflanza del fuo- co ficonuertein fulianza vitrea. anzil’efler proprio della pomice è principio LIBRO VIGESIMOSECONDO. — 583 LN NE a hO . °X e principio d'inuetramento, il che tanto più preftamente fa, quan- to più fpongiofa fia: e li vetri, che communemente fanno, oltre di vna fpezie di arena,che vi fiincorpora, fifanno propriamente dal. le ceneri dell'herba marina detta Kali. e fono ancora molte altre fpezie di ceneri conuenienti alla fattura de vetri. & l'effer privo dihumore, non folamente non ripugna, ma è precedenza necef- | faria all’inuetramento. le pietre fibrofe, che inhumidite di oglio bruciano, e confumato l’oglio , reftana nella lor confiftenza: fotto qual defcrizzione intendiamo la pietra Amianto , fono tali, perche piglian cofiftenza dalla denfità de fumi priui di humore, e reliquie dell'operazion del fuoco, e vengono condenfati in corpo fibro- { fo dalla continua fucceflion dell’effalazione. la generazion della Pomice nen pietra pomice,che Theophrafto dice generarfi della {piuma di ma- rex nonfiaccetta: percioche quantunquefi ritroui tal pomice per o più con la detta fpiuma,nof ne fegue perciò,che figeneri da fpiu ma iui perla fua leggierezza altronde venuta li raccoglie. & ella è non meno effetto di fuoco , che l'altre. nè ci deue rimouere diquefto parere , il vederla compolta di arena: fendo che è proprio «dell’arena il vetrificarfi al fuoco: e la pomice, come fi è detto , è principio de vitrificazione: onde mentre non fiano perfettamen- te vnite le granella dell’arena, la pomice è {grettolofa. Quefto, e fi- mile affetto patifcono le teftole, che ficuocon dalla terra: percio- che mentre dalfuoco non fia data colliganza alla terra col princi- - dellavitrificazione eflaè{grettolofa: e quando il fuoco hab- ia molto operato , paffa non meno per lo principio di vitrificazio- ‘ne in fuftanzacolligata mal’efler la pomice più ò meno fpongio- fa, fegue la diuerfa operazione ; e poflanza del calore, & il rafletta- mento che la materia nella diuerfità dell'operazioni piglia. e chela nerajfia più denfa , è corrifpondente a quel che veggiamo delli ve- tri di caua, che fono neri,e denfi. per qual condizione fono atti an- co al tagliare. 8 in quefto fono marauiglia eccellenti li coltelli dell'Indicoccidentali, pigliati da pictre fimili. * pg” ì # DI Col» fr genera da Spiuma di ma TC è n ì Avrenain pos mice e Pomice più,ò meno fpongio ® 550 DELL'HIST: NATVRALE sa GoLtELLI INDIANI DI SUSTANZA DI PIETRA FOCARA, e setrò o fo file LA #j43 il Je +Dé & è = K bed Ù == ir PIER P i, fEES" * PI 5a Y è id è 4 3i47 È. did PRESSI ERO IeD Lig \on 0DOBT!gÌ te Focave uicine Che fe pur vogliamo du à Dialoriegaa e di Sreaiifpraini m ù de fanno, fono le pietrefocare alla natura del verro, vicinexmaitali * ‘ vegetazione:, calore interno ;hon'dà poffanza dicaldo:Btrancoi ‘ perloche fono più. continue;e. ‘peflo circolari,pigliando. confifteni za, & accrefcimento davirtù vegetale; corimoderaro:calore,accom reciprocazio pagnato daluughezza di1épo. percioche hanno à confiderarfi nella ne dea Sp alterazione;e generazion delle fuftanze, &ilrempo, 8iilgradoideb quaniicà di té Calore che ibquette azzioni interuengono ; e quel che: importida po. duttura dell’vna quantità aell! altrab pesdiochel «come.altrove habe biamo detto, vn grado di caldo in due fpazij ditempo , è equi. ualente a due gradi dicaldo in vn fpazio di tempo. dunque alla perfetta maturità vegetale concorrono 2 pn lungo, & il ca- lor moderato, nelle cotture artificiali foprauanza il So & il tempo fi abbreuia: e ne prouengono effetti quafi fimili . la pie- trafimileà legng putrido, qual dice , che intiata dioglio, brucia, e che LIBRO VIGESIMOSECONDO. $91 e che finito il bruciamento, refta illefa, manifeftamente rifponde all'Amianto, che per la fibrofità naturale, apportatali dalla vegeta- «minte. zione,rapprefenta legno;c quantunque fia di condizion lontanifli- ma dal nutrircil fuoco, riccue nondimeno perla fottilezza delle fi- bre, l'humore atto à nutrirlo; qual confumato, refta eflo nell’efler Generazion fuo. percioche, comefiè detto, debbiamo ftimare , che detta pie- Sa Amian traj pigli confiftenza vegetale dalle reliquie de bruciamenti eflala. te, eche perciò dal fuoco non facilmente patifca. Dalla detta pie- Pierre bity- tra fono molto diuerfe l'altre; cheegli dice accenderfi al Sole, c non psi eftinguerfi il fuoco dalle pioggie & dall’humore, & gli carboni di caua pofti in vfo da ferrari. percioche quafi tutte quefte fullanze fono generalmente pregne di fuftanza bituminofa, di cui già nel- le'graflezze terrene habbiamo ragionato : e non meno fpeflo di solfo mefehia qualche parte fulfurca , il cheècaufa di odor molto più graue : co- #0 con ue mc egli di alcune pietre afferma. Horaritornando alle confidera- A e i zion di Theophralto,per quanto ci faràlecito da gli fuoi frammen- tiraccorre,con flo diciamo. © 00 Differenze nelle gomme apprefe dalla uifta. stfibbii soma evita Apr 920) 0009 ocio anrrheonhe, !T.Elle pietre da quali fifan figilli, ornamenti del corpo, fono N alcune.differenze apprefe folo dalla vifta , così diftinguia- moil Sardio; l’Iafpi, e’ Sapphiro, pictra punteggiatadi (cintille di oro.;;in fimil modo conofciamo lo Smeraldo, checome ho detto, - fomiglia all’acqua,e fiporta in figilli allatticreazion della vifta.que- ftaè rada da vedere, enon èdi molta grandezza; eccetto che fe vo- gliamo dar fede adalcuni, chene fiavna appreflo li.Rè di Egitto, donatagli dalRè de Babyloni ;di lunghezza digombiti quattro , Grandezza de e di larghezza di tre.c che fianoripofti nell'Obelifco di Gioue quatre info Ca Pi. X wederfi, tro Smeraldi di lunghezza'degombiti quaranta , di larghezza per vn verfo di quattro; per vn'altro di due. comeianco dicono, che in - sofpittion di Tytro vi fia:vnacolonna di budna!grandezza nel tempio di Her- Tbeopiratta cole: fe egli mon:fixralcunò fallò Smeraldo. percioche fi rittoua grandezza de anco inluoghidagenti noftrepratticati, econofciuti; tal altra fpe- Smeraldi, zie di falfo Smeraldo; fatto dalla natura, e fegnatamente nelle caue dirame,in Cypro..enellaifola vicina à Carchedone, di cui fono più proprij. equefta minera fi caua comel’altre minere . ma rare Ddd : fe ne sor 0) DELL'HISEINATVRALE? fe:ne ritrouanide grandezza:di figilla: cperlo più fiao minoti » ende feme: Kaiannmà faldare d’oro ; come fi fa della ehrifocollà. esmoltifono ; che ftimano! che fia dell! Htefla: natura y fendo dico: Chrifocolla na Lor fimile.«ma:la chrifocolla fi ritrova abondante! Bolla: minere:dì RR oro, è diramerilo Smeraldò:; come èdeito; è raro. paranco che redi rano, loSmeraldoinafca dall’Iafpi: efidice, the)fa/ritrouara in Cypro! Hera dal pietra; la metàdi cuiéraSmeraldosi la metà lalpi: quafi-monane ©" «vv cora fatta mutàzione per: virtù idel’principio aqueo: dall’ lalpi in: ‘Smeraldo: dicorciò perchola trafparenmale operazion.propriadel+: l'acqua, che pròduce.rati‘diatura da nalcimento è è.|principio nos traslucido. dunque: laidecta matura; di; j pietre. è nobile: del. Lyn» dna. curio anco. fi fan figidkic: spèrsioche) non ©omen:dento: delle. altre. .» gemmejecrirale filtuche camoil'elettro, cinzi disonoralcuni; ‘chic! non folo tirilepaglie »magiicolil legno; El rame; et ferro; fe-fiam ‘ fottili \ilichealfferma Diocle; ib qual stice;the il Lyncurib fia tiafpari rente; e:freddol;iéche fa migliondellimnima; de lyaci.|mafchi ile fels» uaggi , che delle femine, e domeftiche xanzi cheiti faanco diffaia renza dall'eflereglino affatigati,ò non affatigati.fi ritrowa anco hu- Lyneurio bu- mido dalli sarai Che -hannoefperichiza, qualelpell@retta at- usa taccatoali tmterta che elfo feco ritiene,} Jalorafi con molta indulftria, non meno che l’elettro.. quetta pietra E ha virtù di attrahe- requalvifràpiùniamifeltazche! lima rh ma'altra scofa:fi veda i Ti pietra ch'ateriti] férros! dunque dalledertepieste ene. fan Val lii,esdialere braquali dla picrra blyalvidgsèosì deted'perchediemen iu pare azà;cformd dietro e. POin pphact oe bChtiftallo; el'Ameso Gemme che fi thyito amibrttalparenti edi trolago cosùledette, ge pomie 5 comienbì di pi; Sardio}nellevotture:dialdune piedres: fonvance orrifponidebti trai? rrerone. Gipfole pei di pierre neglinomiaginonmi:npebcioohedelli Sani» Corriponden=-«di ib: trafpatente; condilo:ès chiamato feniima felquéllotrhe nellab ce trafparemzach@. pini meié2Z4.è è chiamnarormafchio soi nleglisiincaloi) 3 lege piano GI più:bioskdo;èclgiamiata feinina.è fina inca chiama frmilmente: ‘degli. yaili livo:mafchioge Baltro; femibay ev onpibas |‘ mafeliio!è «derror ili più meto ba d@nythiosbhoelchrato! di lite T neo bianche, è bigio; pofte di.paris È Brit chyteisappnelonta; colbrdb> stvie«vino |, dapietra ‘dettàvAchate s:dai Achatefiamegi Sidilia ; è dimole» ta.bellezza:, e ft compra.cara». ‘nel sséniimento.di Lamplato ‘noli le caue di orto fe ne-ritronò vaaDiarauigliofa scui ferhe fe figillo:*> con (cultura, che fu: perla: fuacccellenzamandatal Rè. dunque leig : DD pietre LIBRO VIGESIMOSECONDO. 593 ‘pietre dette hanno infiemebellezzaj'e ratità : e perciò fotto care. «male pietre‘della Grecia fono'di miglior prezzo, come e il carbon- Pietra di Gre ‘cello di Arcadtia;più nero del'Chio: ewui il Tiezenio vatio;che firi- 14° _ ‘troua di colorpuniceò c biatico,come anco il Corinthio.quantun- Que quefti inchinino alquanto al verde. li‘detti dunque foro in abondanza. maglieccellenti fono rari, e di pochiluoghi. come fi di Carchedone,e di Maflalia,e di Egitro,da due luochi: dico da Sye tie preflo la città Elefantina, edalla prouincia chiamata Pfephò 00 efi ritrovano anto lo Smeraldo ; e l’lafpi i Cypro. male pietre di Gemme:che Battriana ; che mettononell'incafti ; le ritronano nell’érémo, e le sergono di. | Me VERE JO E ELI TER 19 «bacia ù Barrriana, raccogliono'caminando fipini, mentre foffiano gli Erefij * percio- che all'hota*itioffa l'arena dalla poffatiza del foffio fi ftuoprono. e fonole dette pietre pictolemolto. Tràlepietre diconto firipo- Margarita. ne anco la Margarita sttàfpaterite di fua natura: di cui fanno ric 0% chiflimi ornamenti generafiquefta in vria fpezie di'oftrago fimi le alla pinimà.emafce nell'Indie & in alcune ifole del Mar roflo . In'quel che fièdetto', èquafiquanto abbiamo di eccellenza nelle pietre. mavi'è inoltre FA VUBO foffilevatio di nero'è diva chiama» Auorio foffile ro Sapphirs9quil'ancofitrestià doh inailiera non molto diverfà +4» © dalCetulédmitfchio: Edita pierra'Prafite, dicoloriverde; ela He® Prafite* firatite., pietra quialida*, fittile feconda rtioftia il nomesafanguò Hemsure, ficco condenifato & vnalira chiamata Xafitha, che nonè delta xauba roneleolotXaniio; ma bianchessisilguanto: equelcolore gli Dori chiamian'Kantho? «Corallo che poffiamio numerato nel corallo, lepietiestelicolote toro) è piell’effipie fomiglia d radice Nafce denitiolil fistera molto! da queto è lontano il'Calatino Indi: ©"... cori petnito « Marquelte ole fono di ‘diverfa confiderazione + “RI Hér afeoieridebi noftro fogstito; diciamo che delle'pietre mi ol Pietre che cè «te tian deco etripagnia' di metallo, molte tontengono: manifa ergono Sult | famenite argento e mel (etaeto Han parte diverte quelte fono gran * x ui di pelo;efpellòo nell'odér oraui. fi troilaanco il'Cerileo;sc'ha fed cero , e cò chiilocolla.e vi è vria pietra; ché nelcolotefomnizlia il'Carbficui Pr/ocolla. lo;manelpefo fitonofce eMet metallo. fi'ritrouancaricoia queto sustanze che genomiolte pirticolari nature, de quali uleurie fi pollonornionena rafcono nelle neeltordini delle vetre, come èl'achra dl miiiioralcunemetboraia Kyo meal re delle arene; comela crifocolla;c' ciaviosalcuni'nél'mifmaro del levenetis calciscorie lifanidaraca, l'orpimerito;e fimtila de quali A potreb bondipigliarcalizo più particolaridifferenze. il'Magnete hà Pap ii: D d d 3 fingo- 994 'DELL’HIST. NATVRALE fingolarmente di marauiglia, che effendo efla pietra di neffuna par ticipazion di argento , hà nondimeno.effigie efquifita di argento. cont fono oltre di cio, come fiè detto, le pietre differenti nella virtù del La es 5" non patire; percioche molte non fi lauorano con ferri,ma con altre pietre , come fono grai parte dellegemme; e confiderando le pie- tre c'hanno qualche notabil grandezza, altre fonocommode a fe- care,altre à fcolpire,altreallauoro del torno.fono molte pietre,che Pietre di faci riceuono ogni forte di lauoro,tal neè yna minerain Siphno,lacui Hifto Se caua è difcofto dal mare miglia tre, la pietra è ritonda, eglebofa, | fcono dall'o-- & filauora al torno; c fi {colpifce perla fua tenerezza . e quandofi glio. empiadi oglio,diuien nera, c dura: ondedi tal pietra ne fan vafiin Pietre cheri- y{o di menfa. nelle dette. pietre il ferro fa impreffione.. altre pietre pene #fe7- fono, chenon patifcono dal ferro ,.e.perciò fi fcolpifcono con pie- gatrione,e paf tre di elle più dure. ma è marauiglia della cote,ò pietra di arrotare:: na ‘4 percioche efla confuma il ferro; e nondimeno col ferro fi taglia ic "riceue la forma chefeli dà, ilche nonauuiene fimilmente nelle gemme, ò figilli:dico che le gemme fono lauorate comvalere pietre; . el’altre non fonointagliate da effe, oltre delle dette,viendi Arme: . Pietra para- mia vna marauigliofa matura di pietra, con. cui fan prouadell'oro. ZONA è e parche faccia l’ifteflo effetto del fuoco... oue-debbiamo dire ;iche non fia la proua divn modo ifteffo . percioche il fuoco fa cid.con mutation di colore, e conannobilire ilmetallo... mala pietra nefà proua col femplice fregamento . onde par che pigli. della fultanza .. , delcorpo aflaggiato per quanto fi dice, quella c'horafi ritronaè Temperature molto miglior della antica: fiche non folo può dar faggio quanto. a ‘476. fia più ò.men purgatol'oro; ma può darticonofeimento delrame, | chevenga in temperamento dell’oroze dell'argento. ope nel farda proua, fi comincia dal faggio del temperamento della mifura mi: nima,che è il grano di orzo, appreflo di cui ecolymbo,appreflo il. quarto,che è yno obolo.e mezo.e da queltiremperamenti conofco+ no quanto rame fia nella miftura , ledette pietre di paragone firi» trovano nel fiume Tmolo , e fono di natura lifcie 8 in forma di . breccielarghenon ritonde,laloro grandezza è il doppio della mag. gior breccia vfata in ballottare. Nella. detra pietra. di paragone la parte fuperiore, che mira al Sole, è migliore à giudicare, chela fot. tana verfo terra: ilche auuiene con ragione ; perciochela fopranaè più fecca, e lahumidità impedifcel'apprendimento della tintura” metallica , che dà il faggio . e perciò.anco nel caldo la.proua è peg». i | o giore, LIBRO VIGESIMOSECONDO. 595 giore, percioche la pietra all’hora rilafla vna leggiera humidità,on- de nel fare il faggio fcorre, e nonpiglia il metallo . l'ifteffo auuie- ne nell'alere pietre, da qualifi file. In quefte cofe dunque fa- nole differenze,e virtù delle pietre. | (ommunicanzia delli metalli com le pietre». Cap. 1111. S" quì Theophrafto delle differenze delle pietre, e del diuerfo principio di effe,c de metalli. perloche hora noi è più perfet- raintelligenza della commun natura, trattaremo della corripon- denza dell’vna natura con l’altra, Veggiamo dalle pietre cauarfi per mezo di fufione la fuftanza metallica.e da metalli ò per calcinazio- ne,c vitrificamento,ò per fcioglimento,& apprendiméto generarfi le pietre. e per calcinazione è cofa manifelta, che cuaporando l’hu- Pietre gene- morofità metallica al fuoco, e pofcia dandofele.con la violenza del 147 E fuoco fufione,fitramutano li metalli in chiariffimo vetro e pietra: | cper fciogliméro veggiamo che-fciolti li metalli, ò loro calci in ac- que corrodenti, facendofi nell'humore feparazion del folido dall'- aquco per natural apprendimento fi.gencrano li lapilli che conté- gonola fuftanza metallica.la differenza apparente tra’ puro metal- Josclapietra,èla eftenfione propria almetallo, & il colore. oucle. pietre fono generalmete fragili. Dunque nell'apprendiméto quan- tunque il metallo colato era fenza trafparenza,refta nondimeno la pietra che contiene la fuftanza metallica trafparente, Ma in-quefti apprendimenti, che con corrofiui fi fanno ; s'ingemma infieme col metallo moltafuftanza di fale, ec perciò fono l’ingemmamenti ‘ folubili. oue nelliingemmamenti naturali è la fuftanza metallica fehza l'abondanza del fale: e perciò non han tutti foluzione, ma fe nefepara il metallo pet fufione, fi fanno ancora: dalla fuftanza de metalli le pietre,ò raccolte in fpiuma, come.il litargirio,ò raccolte perfumo,& effalazione,comela cadmia:ma quefti non hanno pars Metallo cop) tealcunadi trafparenza. &illitargirio , quantunque in formadi ri pietra ridutto di nuouo per mezo della fufione ritorna in metallo . soinpietra,. ” È. rei A te) 1 Gemme artificiali. n Cui: ‘9, TY Ora moftraremo perla miglior intelligenza delle operazio» " . A ninaturali, crimofie, come per humana induftria fi venga alla 1996 detto vetro, mentrelo ftibio non fia interamente calcinato; fepara- sa fee +87 4 di N <% n, (pur migpr î zionrdello-ftibio:monitrafparenitei se chè nelicolotimieratlito; cottoinvetrovètrafparente se reftaslcrudo nelfondo, come di Ù glie * fianza' Pe, c) cu bi d LI è dI LIBRO VIGESIMOSECONDO. 597 ftanza piùg ereuei.. Hora feguiamo l'altro modo di farle: pietre arti- ficiali più fimile alla senerazionnaturale, & procedente n non da pofsanza di sfeinb calore, n mada sa iero: 011015 SoluZion metallica appantatienie alla qeneraion delle gemme. , CAP. VET ta Ùà Del Dorne, PRA è Ifoluto il: ‘mercurio in Alazi al Je e icqua mercu- Quinta fn R riale, fi di&tribuirà in porzioni due,déquali.l’vha fialtre.tanti & e che l’altra. { vna porzion dunquecontetrà vn quadrante deltutto, l’altra ne conterrà tre. Dell’ vna e l’altra porzione fe nejpigliarà la è metà,che fono vno ottauo;e tre ottaui del urto. delle quali l'ottauo eScqua mer- fi cerrà all'aria: li. tre ‘ottaui fi. terranno fatterra fepeliti. della réftan- sipott i ‘té metàfattone | più parti, fi [cioglierannoin elle li metalli. e fciolti ria,e parte fe- che fiano, fi filtrarà l'acqua: e ciafcuna filtrata fi porrà à diffeccare in co , bagno,vaporofo, fopporiendagliil'ricetracoloioue | ‘efTalazioni raf- no fr eddare nellaelenazione; diftillando fi raccogliano.del liquorrac- squa mercuria colto, la. verza parte i giungerzallefeccie; che > fone reftate‘ivel fon- ‘DiAribueione do della boccia, e fciolte che fiano, {i porranno da parte: ‘& Te dite ‘della foluzio- terze parti fi porrapno;in vnd: ‘boccia ‘di'col lolungo,: ‘laterza Con le i feccie in vn’altra,e fi figillaranno:con figillo! chimich:la boéeia I hà.lefeccie, fiapellirà fottecraalliarrafconertatittà, letto! che la ftremità del collo, che harrà alquanto di eminenza. l’altra boccia ‘ c'ha le due parti di acquachiara fi porrà:in' alto all Pat. quelto fi ; > fare in ciafcun delli metalbiz;31 >. 0is1018fa 20: €33 A stebo RA, sb O£il: Gip nor 3 bo si i “Cogli di aa dall delli e di; "stenti crisi slleb o olGinGameiriio yi 991907 3 otlig go i GIJTSI (LI ITS: P Affato lo {pazio diwn*anmò; dG pisliatan' dit brina de af squali babbiaefhgiedimeza sfera, & il vafe RIperivie ‘Fadat: taràall’inferiore, fi che vi fi ipoflacommodamente foprapgrre, c le- vi uare quando bifogni. all'hora pigliatoformette die fecdtido fi Formette di varrà.la congelazion: dellapietra; ecauato:di Fotrerta1EbetaE, ce eran fepelice sf riempirà la metà del vafe sferico ibRHO 1 acgi ua | mgrguriale terrena,così diciamola fepelita: evi fi î portiznble for- .Formette fi mette à nuoto; e ciafcuna formetta fi empirà‘ di E diqual- an del finoglia delle dette foluzioni metalliche gipiaccia.&-all’'hora alla cd Sei parte [VP RE SO] Fa Fifation & induration della pietra. Altro modo che fila gem ma più lucida $98 DELL'HIST. NATVRALE parte sferica fottana fi fopraporrà la foprana, e fi lafciaranno per al- cunchore, finche fi vegga l'acqua dentrole formelle efler conden- fata: ilche fatto,fi aprira il vafe,e fi riuoltarannole formelle, finche la pafta dentro di efle tocchi l'acqua fiflatiua : nel qual modo fi la- {ciarannoall'ombra, finche s'indurifcano in pietre. Potrafli fare altrimente,nel qual modo le pietre ne verranno più lu- cide. fi ponela parte terrea nella parte inferior del vale, & le forme. natanti vacue fi lafciano per vn quarto di hora,dal che fi riempifco- no di vapor e fpirito filatiuo. all'hora aperto il vafe,fi riempiono leformedell'acquaaerea folamente, e chiufo il vafe, fi procede co- me di fopra. T'emperamenti appartenenti alle gemme più nobili conofciute. Cap. VIII Vnque col detto modo fi fanno le pietre non folo da vn (em i ) plice, ma da diuerfi metalli mefchiati, come trattaremo, ipicgando ciò con voci trasferite fecondo l' vò e dalli Pia- meti alli mctalli.. loi Il Carbonchio fi fa dall' ettire tolta. nella fuà terra, L’Adamante dall’ethrelunare,nella-fua terra, REGEST ll Sapphiro dall'echrelunare,inella:terra lunare’; melt biatoi tera iouiale . I, Lo Smeraldo dall ale venereo, e terra ua LOGO FIGO SI ll Topazio dall’ethre martiale,e terralunare. | 000° Lo Giacintho dall'ethre martiale, e dalla fua terra, melchiato con terta lolare gg asa MET va “ L'Elitropia dall’ethre par ethre Ci dalle terra lunare con la terra martiale. L' Almandina dali’ethre iigizlo eterrafua. “L'Opalo; dall ‘etare lunare e dalla fua tefta con egual pelò i terra” folare. “i. 0° 1] Berillo dall'ethre LIRE. c SATTA cterrà lunare; L'vnione di vna parte diechre giouiale con parti da da re lunare, &dalla terra giouîale. | AVTORE. di Nelle cole dette, habbiamo come da metalli femplici frconeteino legemme, &il contemperamento dell’ifteffi nelle fpezie di gem- n.e conofciute.quel che hoggi chiaman Giacintho,è di color aurco diuerio LIBRO, VIGESIMOSECONDO. 5990 diuerfo dal Giacintho de antichi di color'ceruléo , come apprelo moltraremo. l'Elitropia è fpezie di lafpi verde. delle quali fpezie tutce fi ragionerà appreflo più diftintamente. — an Difeorfa dell'Autore fipra il congelamento se tintara delle gemmeni 00 Cari rx. | r_gOra all'intelligenza del conden {amento delle pietre, onde. fi concreino, diciamo ; che da metalli fciolti in acqua in Geme faligne brewilimo fpazio di tempo per apprendimento fi fan gemme traf- fatte da me- QoE È SoS a din talli fciolti. lucide, mentre il licorin cuiil metallo è fciolto, eflali per fuaue ca- | fi lore. ma perche dette acque,che fciolgono il metallo, fono fpirti di. {ultanza faligna. per locontemperamento che haue il metallo col fale,fono anco l’ingemmamenti facili à fcioglierfi dall’humore.che {e perinduftria:l metallo vengain acqua fenza il fale,verràl’appré. . dimento del metallo in confiltenza propria di pietra, come l’autori chimici vogliono. Diciamo ancora,.che dell’ingemmamenti traf- lucidialtri fono molli; altri mediocri, altriduri, echelatintura è cola; che fopraniene: perloche habbiamo vifto pezzi d'ingemma- meati grandi di fultanza di fomma trafparenza,c bellezza:de quali l'vna parte cratinta in color di Smeraldo ottimo, l'altra non colo- rata,maiin femplice.trafparenza de ghiaccio.ficheil tutto potrebbe | paragonarfiad acqua congelata, in vna parte dicui prima che con- gelatle, fuffe peruenuto l’affufo colore, reftando ilrefio nontinto, come auvienenel vino affufo all'acqua innazicche per tutto fi fpan da, ilche più che in altra gemmafi vede negli Ametifti, e non man- ca di vederfiin moltegemme nobili, ò tinta vna parte di effe ye re- ftandoll'altra (enza coloramento ; ò tinte due parti.di colori diuerfi. Hora feguiamo il foggetto dellegemme; riferendo. di elle alcune particolari dottrine di artefici elquifiti. onido' li bi ib i vii: siii ny i TS © Del Cellini, fpelte qua 202304 Iayol i .Capei ssmgpi it: E gemmenobili, che appò Italiani han nome di gioie, fono È, corrifpondenti nel numero ,e colore alle quatrro differenze de corpi chiamati elementi, fono quefte, il Rubino, il Zaffiro, lo Smeraldo,c'] Diamante. percioche il Rubino col fuo accefo colore rappre- ILS li ek tiro di gemme prezsiofes dog ad Gioie quali fi intendono, e quante fiano le fue [pezie. Dimerfità de usbini jecon- do li paefto Topazio nel geno de Zaf- fri. Prezzo diner fa di gioie. 600 DELL FRS NATVRALE rapprefenta ilfuoco. il Zaffiro col fuo azurigno colore rappr efenta l'aria. lo Smeraldo col fuo bel verde laterra ricopertà di verdura. il Diamante rapprefentala trafparenza dell'acque. Li Rubini oricn- tali, di onde fappiamo, che in qualfiuoglia fpezie di gemme ne fia- no pòrtatele più eccellenti, nobili. fono di color maturo pieno, & accefo . glioccidentali hanno il colorroflo pendente : al paonazzo agre,e cr udo.li Rubini di fettentrione fanodi color più agre,e cru- do, che gli otientali.mali di mezogiorno fono del tutto da gli detti diuet(i; e pochifltmi fe ne veggono. non han colore grande, come gli leuantini. maimitano piu tolto il Balafcio accefo, e viuace sì che di giorno fi veggono continuamente brillare, e di notte ren- don luce fimile alla lucciola: e quantunque ciò non fia commune a tutti gli Rubini dimezogiorno,l'è nondimeno proprio vn mira- bil fplendore pien di vaghezza.e le derte pietre di notte rifplenden- ti, fono propriamente ‘chiamati Carbunchi, mi opporrà d'alcuno come iò habbia pofto folo quattro fpezie di gioie: attelo che molti molte ne ficciano: come il Crifopazio , il Giacinto , la Spinella ; l'Acquamarina;la Vermiglia;il Crifolito,il Prafio l'Ametifta,$c al- cuni anco vi ripongono il Granato,& altri la Partirà à quali rifpon= doychela Perla propriamente è oflo di pefce. dell’altre gemme'ol- trele quattro da me dette;riceuo il Balafcio per gioia,ma il colloco nel numerode Rubini, che fian di poco colore e perciò da.molti è chiamato Rubin balafcio, percioche è dell'iftefla durezza de Ru- bini, diffetente nel prezzo. Riceuoanco il Hal per gioia, ,ma ilcolloconelgenode Zaffiri: percioche egli nella durezza è pari al Zaftiro, quantunque molto fia nel color diuetfo. imitando il Topazio nella vifta li fereni raggi del Sole. l'altre dette pietre io non le colloco nel numero di. gioie. Hora ritornando all’hifto- ria ‘delle pt ‘Gioie dette, “diciamo che è-nella maggior: fti- ma di tutu, il Rubino: appreflo di eflo lo Smeraldo, dopo di cui ill Diamante, & nell’vtimo di tutti il Zaffiro:percioche fe vn Rubino che pelivacararo;che:fono grana cinque difrumentoincirca, hab bia la fua propria eccellenza, farài inprezzo di fcudi di oro ottocen- to: lo Smeraldo nell'iltefla grandezza di fcudi quattrocento : va Diamante feudié cento: va Zaffiro feudi diece. ; & P i j Dell’incaflo LIBRO VIGESIMOSECONDO) sor Dell'incasto delle dette gioie, e fogli, che fotto fele danno. Car. xk. > Del Cellini. vAftone diciamo la piccola caffetta in cui fi dà la fede alla gem (-* ‘ma. debbonfifare gli caftoni, che la gioia non vi ftia tanto bafla, che venga occupata dal caltone gran parte della fuagratia, e ‘vaghezza: nè ancotanto rileuata, che faccia la gioia appartamento dal retto degliornamenti, come cofa feparata. inoltre fi debbono hauere impronto cinque, è fei diuerfe maniere de Fogli, de quali appreflo ragionaremo, che faccadone faggio, fi poila farelezzione della condizion del Foglio più alla gemma conveniente, fupponen do dunque di hauere à dare il Foglio al Rubino,fi farà apparato del numero detto de Fogli, il primo de quali farà tanto carrico nel co- lor roflo,& accefo, che parrà quali ofcuro: gli altri di mano in'raa-. no farauno diminuiti di colore , finche ti venga all'vltimo di coio- retanto dilauaro’, cheappenivifiriconoflcala roffezza. & appun- tato alquanto di cera nera , con eflafipigliarà 11 Rubino, foprapo- pendolo hor fopraquefto,, hor fopra quel Foglio, finchefi vegga qualdieffi più fel: confaccia. manon percio fi potrà con quetta Caffone, e fue condizionie Saggio primo del foglio con ueniente. © manicra di {periéza nel tutto afficurarfi percioche dall’aria,che pal saggio fecodo fitralaFoglia, el Rubino, vien diuerfo effetto da quel che viene mentre il Foglio è pofto nell’incafto,oue non hà l'aria tranfico libe ro: perloche polto di nuouo il Foglio nel caftone, con accoftar più o menlagioia à detto foglio, fe ne farà nuouo faggio e fi afletrarà lagioia nelmodo conueniente. Quiui dirò effermi auuenuto in vn Rubino di grandiflimo prezzo, à cui mi parue di mia induftria fottoporli alquanto de fetatinta in grana per giungerle quella bel- lezza, che per me poffibil fufle, che venne in fofpetto à gioieilieri , che le fufle ftato data tinta di fotto,cola vietata nell'arte come frau- de: mavifto dopo che nonera tinta, ne fui fommamente commen- dato. era il Rubino molto groflo,e tanto nitido,e fuloente,che tut- ti li Fogli che fele fottoponeuano, il faccano lampeggiare , che quali raffomigliaua al girafole, che altri chiamano occhio di gatta. nell’itello modo chabbiamo detto di ligare i Fogli nelRubino, fi procederà nellalere due gemme, dico lo Smeraldo, e Zaffo, pur che à ciafiua li dia la condizion propria di Foglio, Eee Fittura Indrfria par ticular del (el lini in abbel- lir una gioia è sor DELL’HIST. NATVRALE Fattura delli Fogli. © “Cav. xit. Ora procedendo alla faetura delli Fogli, diciamo, tutti farfi dalla compofizion di tre metalli, dico di oro, di argento, e dirame,fecondo il lor conueniente téperameto.fono dunque quat Foglio detto tro principali differenze de Fogli, de quali il primo fi dice commu- 10278496 ne,& hà il color giallo:l’altre fono la roffa,azurra,& la verde. ilcom mune, cheè il srallo conueniente a molte forti di gemme, riceue , dioro carati:noue, diargento carati diciotto , che è il doppio dell’- oro, di rame fettantadue, che è il quattro tanti dell'argento, & otro Fogliorop.. tantidell'oro. il roffo riccuc di oro carati venti, dirame diciotto, dî Foglio azurro argento fedici. l'azurro riceue di rame carati fedici,di oro noue, di Foglio uerde, _—_* } : ; SPE È aprilia argento due. il verde riceue di rame carati diece,di argéto fei,droro vno. debbanoli detti metalliche vengono nella temperarura de Fo Qrdine da of- gli efler ditutta perfezzione. Hora per far li fogli: fulo il rame Ra le fe giungeranno gli altri due metalli,e gettati in verghe, fi {piana- gi. © rannoconlima.indi frbatteranno col martello leggiermente,rico- cendoli fpeflo,fenza il {fpengerliin acqua, e fenza foffio, e che da fe fi raffreddino.condotta la vergha alla groffezza di due coftole di col tello,firafchiarà con raforo,finche da ambi le parti fia netuffima:fî limarà anco da gli lati, finche refti dalle parti tutte netta, e libera di crepature. all’horafitirarà col martello piana,c quanto più eguale, e fi fpianarà finche ficonducaalla maggior fottigliezza,che fi pofla. e perche nel tirarla viauuégono alcune crepature,fi vedrà di ragliar- le di mano in mano fecondo che fi fcoprono. e finche la verga fia Imbianchimé venuta alla larghezza in cui fi habbia poffuto condurre:e le così fat- n fogli te simbianchirannocon tartaro,fale, & acqua,che è il bianchimen debita grofez 10 communc.lauate in acqua chiara,fi ftrofinaranno leggiermente: z4,e larghez- dopo del che ii rafchiaranno fopra di vn cannone di rame groflo < con raforo,e con gran diligenza,accioche non s'intacchino.ciafcun pezzo dunque fi rafchiarà da vna fola bida.e maneggiato cò la mag giorpulitezza, che fi potla, & imbrunito con pietra matita da vna | parte, fiefporràal fuoco dalla parte non Drunita, finche le venga il fuocolore, deueefferc in quefta operazione il fuoco chiaro, e la piaftra fi (calderà più ò meno, fecondo fi vorrà più 0 men di color carrica. Tintura LIBRO VIGESIMOSECONDO. ‘60; Tintura delle gemme probibita, = Car. xi11. Vique conli detti Fogli fi aiutano le bellezze delle gemme. ma fono alcuni, che contro leleggi dell'arte, toccano il WMalitia in fondo della gemmadi tinta.come mi auuenne di vedere in vn Ru- A binoIndiano,nettiflimo,e fcarrieo quanto credibil fofle di colore: s4 i à cui da vn didetti faifificarori era ftaro tinto il fondo, onde la gemma,che in fe (tela non farebbe afcefa al prezzo de feflanta (cu. di di oro,per lo [uo poco colore:farebbe ftata per tal fraude [timata più di fcudi cento. Delle doppie gemme fophifiche. î Cuba rr. E doppie perlo piùfifan dicriftallo , tinto il fondo della pie- noppie dicri tra del color della gemma che s'imita.; e fortopoftoli altro ao) dA criltallo nel qualmodo Incailate, fanno apparenza di gemme no- ui S bili. altriin vece decriftalli , fi feruono dell'iftefluRubini, e Sme- raldi. &alcuni fpinti dall’auaritia, vfano quetta induftria ad in- Fraude di ab ganno dialtri: come auuenne di va gioielliero, che prefa vna fca- 4% glietta di Rubino Indiano, $cacconciata con bellifsiima forma, li fottopofe nel caftone il criftallo tinto, appiccandoli infieme con tanto artificio, che non conofciuta la fraude,fu venduto grandifsi- mo prezzo. è anco auuenuto a tempo mio che vn gioiciliero Mila- nefe vendè vno Smeraldo contrafatto in quefta maniera fcudi no- uemilia , e ftette tal fraude per lungo tempo couerta. Incaflatura del Diamante. CAP. xv: Ezue, che confideriamo la incaftatura del Diamante, gemma it (e ftefla nobilifsima , & da non pofponerfi ad altra. per- cioche quantunque il Rubino nel prezzo felepreferifca, non è perche il Diamante inferior le fia di nobiità. ma perche fono li Rubini più rariàritrouarfi. e quantunque nella veduta, l'hab- Diamante ge. biamo affomigliato all'acqua, fe ne veggono nondimeno natu- ata ralmente tiati di colori.& nella Mitra Papale di Clemente Settimo «elem Dis- erava Diamante dicolorincarnato nettilsimo,e lim pidiffimo,che manti parteri i l pidi altro co- Ece 2 brillava, lore 604 DELL’HIST. NATVRALE brillaua,e fplendeua is guifa di ftella.vn’altrò n'hò DA0. in Mantua di color verde; che rapprefentaua Smeraldo alquanto fcarrico, ma riteneua feco il brillare, nel modo de gli altri Diamanti; il che non Diamsntefu- hanno di Smeraldi. e non poflono to Diamanti. per la lor durez- PIO zaconciarfi foli: dico vno per volta: perche non vi è corpo,che pol ere vémetm- (a fuperarli, bifogna perciò lauorarne due infieme, fiche fregan- Dia di do confumil'val is ltco. ela polue, chedaefli nel fiemenroi liri pumsni. lata, èvaleà condurli perfetto fine, à quelta fola. doll gioie è per- Solo al Du- melo nell’atce didartinta, che fi fa difumo dioglio di olivo, di hai licor di maltice, efpreilo da.le fue lacrime lia dioglio pal te de giviellie mento,& di alquanto: di oglio di oliuo,ò di idol tutre piglia. ri darla tinta pe nettillime. ma bilogna ecosao la Sodi de Diamanti dar- lil la tintura, che fono differenti l’vna dall'altra, 0 fecondo il più e men nero, bTeconda il più-duro,e menduro. abitati fono,che ve- AL Diamar: dendo il Diamante hauer troppo del giallo, pongono nella tintu- te che vd al ra moltà porzion d’Indico; & tal vida il femplice Indico fenza fù- gia'lo è conue mo,il che fa bene nelli Diamanti giallijche moftrino Topazij:per- niéte l'indico, cioche l’azurro col giallo danno oldi derdeb che nella o della gioia fas vo” di vagase gratà alla viltà; Ce Dello $ pecchiio nell'incaffatura delle gii. CAP. XVI. specchietto O ea è aiuto connemisnre Diamanti molto fotti do: ll, che perla molta fottigliezza non patifcono tinta, e ne di- gli Diamanti fottili,& alle cirebono neri. è in vfo ancora nelli Betilli, Topazi] biarichep gemme bian- Zaffiri bianchi, Ametilti bianchi , e Citrini, che rutti re Ne no nel caltone con lo fopradetto Specchietro, quantunque fiano La tinta nera di groflezza conueniente. percioche nefluna delle derré gemme pa- o rifee tintura in fe, come fa il Diamante, che eflendo la più lim» Me Risa, cfulgente pietra di ogoi altra ai tintura fe leaccrefcedò , te,equetrè {plendore, vue l'altre dettecutrene perdono ogni chiarezza; e ne. pe ca diuengono affatto nere. Sono alcune altre pierre, che raflomi-.. gliano. il Diamante, come il Zaffiro bianco , Ò fia tal di natu- ra, 0 di atte, c fimilmente il Topazio, Sci facilmente ogni gioielliero le dittinguerebbe da gli Diamanti , fe non per la . RA virtù di ri {plender masgiormente 3 E fia tinto . lafcio LIBRO VIGESIMOSECONDO. 605 lafcio la proua che fi fa dalla durezza,e che fregando ogni altra pie tra coldiamante, vi fifa impreffione». ‘e quantunque il Zaffiro fia più del Rubino, e dello Smeraldo duro : nondimeno di gran lun- ga é inferiore al Diamante. ma il feruirfi della detta proua non è L'afeggiar le cofaledabile, fendoche fipoaed' pericolò di guaftar l'altrui gioia. songo Pr 3 ritorniamo allo fpecchietto. fe ‘occorra:il Diamante di efirema TA da fottigliezza è in va, oltre che feti dàlo fpecchietto , di tingerli fo- lamente il padiglione, ondèdall’vno; el'altro aiuto acquifia mol- ta bellezza. Falli lò {pecchietto:di vetro-criftallino nettiffimo, tal dico, che non: habbia fonaglioy.ò vefliga»quefto fi tiglia qua- Nelli piemà dro in guifa; che'entrinelicaltone, & ibcaftone fi tinge con la fo- # Setzili fit ; gelo fpecchiet . pradetta tinta nera di Diamarite!.. Bifogna quiui hauer cura di 70 in uece di ponere il detto [pecchietto; cheè il verro tinto da vna banda fo- e/fè ‘amate. la, nel fondo del caftone; baffo tanto: the. retti difcofto dal Dia- «mante; che feegliilroccafle: le roglierebbe. molto della bellezza. dunque in queito modo conci li Diamanti fortili, dan bella ap- parenza. cà, n Zaffi bianchi per artificio, es altre gemme di color alterato. MORTI VIT, Cellini. > Onoalcuni, che fanno li Zaffiri bianchi, ponendogli nel cro- zaffirinelcre giuolo con l'oro, chefi haue a fondere, che fe per vna fempli- co de: fi ce volta ciò non auuenga, vifirimetrono la feconda, e terza volta, finche diuengan bianchi. pebbonfià quefto intento-eliggere gli Zafari,che di natura fiano men coloriti:perciò che quefti fono an- co più duri. Sitrouano ancora Rubini naturalmente bianchi ;il Rubini bian bianco de quali imita. molto il Calcedonio , pietra alla Corniola £. congenere..ecome il bianco del Calcedonio haue alquanto di li- uidezza , il che fache non fia molto all’occhio diletteuole, così an- co il Rubino bianco è poco diletteuole , e per confequenza non fi mette in opra. & io dilettandomi molto nella mia giouentu di cac- cie, ne ho trouatinelli ventrigli degrui vcelli , infieme con bellif Géme inghioe fime Turchine. vi hò ritrouato anco Rubini colorati, e Plafime, & 1° te alcuna Perletta. ti; a Egc ch ‘Prezzo PEBENC LIRA LATE] DE Agi» viti RR Smeraldo ap- po l'Indiani orienta'i nel primo grado è Diuerfe rupi que fi ritroua- no li diamnan- ti nell’Indie . Diamanti pu- liti dilla natu ra, ftimati da gli Indiani. DIUMINLI EC- cellentiftimi ponderofi è Criffallo nen fì ritroua nel paefe one na- fcono diaman ti. Berillo in pez, zi groffifimi , CI 0540 NON RA fce il diaman e è L 606 DELL'HIST. NATVRALE” i CAP. xvrIt, 40 Li Prezzo e Slima delle gemme (Garfia. T_T Abbiamovifto la ftima dellegemme fecondo noi Europei HI ma alerimente fono altroue itimate. diremo dunque quel che de loro nafcimenti;e ftima habbiamo da Garfìa dell'Oro, ferit tore,e medico verfaro molto tempo nell’Iadie. Garfia. Il Dia mante per la fuadurezza;elucidezza;è quafivn Rè delle altre gem- metutte. Ma lavaghezzadelcolorese rarità, hàdato il primo luogo. allo Smeraldo,appreflo dicuifi {tima il Carbonchio, il terzo luoco fi dà al Diamante:ma nel:prezzo delle pietre hà gran parte la rarità, ela affertione degli huomini.lo Smeraldo fi vende con vn pefo det- to ratis,che è di tre acina di frumento,l’altre gemme fi vendono in Europaàcarati , cheè pefo diquatiro acina y nell'India fi vendono à Mangelifi,cheè ilpefodicinque acina. Del Diamante. Cap. xIx. Garfia. Diamanti Îi ritrouano nella proyinzia di Bifnager dell'In- dia orientale in due,o,tre ripeye tutti li Diamanti,che paflano il pefo ditréta mingelifitoccano al Rè. vn'altra minera ne è in De- can: & vn'altra nella Rupe vecchia fotto vn piccol Rè, vue fono ec- cellentiflimi Diamanti, ma piccoli, che vengono à venderfi in Lif- porcitrà della region di Decan. li Diamanti diRupe vecchia fono molto ftimati , e fegnaramente quelli che fono dalla natura politi, . ma noi Portughefi ftimiamo la politura degli artefici. viè vn'altra rupe al mare Tangiam , nel pacle di Malaca li cui Diamanti fono preferiti alli Diamanti di Rupe vecchia, piccoli,ma aflai lodati,pon derofi.e pertal caufa più grati à venditori,che à compratori. In nef- fun di detti luoghi fi ritroua il Criftallo,come nèanco in tutta l'In- dia, perciocheil-Criftallo è proprio de luochi freddi: Quali fono l'Alpi, che dividono la Germania dalla Italia. Nafee nondimeno ‘nell’India il Berillo fimile al Criftallo , di cui perche fi ritroua in gran pezzi , fe ne fan vetri, e vafi preziofi: e con tutto ciò il Berillo non firitroua in paefi cue nafca il Diamante. rrouafi gran quantità de Berilli in Cambaia in Marranan, e nel paefe di Pegù. ritrouafi in Zeilan. & in neflun di detti luoghi nafce il Diamante. feriue Pli- nio, che LIBRO VIGESIMOSECONDO. 60% nio, che nonfacilmente fi ritrovi Diamante maggior di vna auel- lana.ma quiui n'hò vifto maggior di quattro auellane.& è cofa ma- rauigliofa, che tanta durezza di pietre fi generi quafi nella fuperfi- cie della terra:e che vengano in duc, otreannia perfezzione:e fe nellaminera cauata quefto anno all’altezza di vngombito firitro- uil Diamante,e dopo due anni fi ricaui‘nelluogo1fteflo, fi ritrova ancoil Diamante, vero è,chegli più grandi fi ritrouano nel più fon dato delle rupe.la fua nitidezza è viuace,& eflo è forte,c duro.il Cri- ftallo all'incontro è languido, & in quefto da Gioiellieri è conofciu to. e fe due Diamanti fi fregano infieme, fi vnifcono in modo, che Diamanti in grandezza di quattro auel- lane. Rrgenerazion de diamati in brene nume=- ro de anni. Diamati grof fi nella rupe più profonda, e no toccata» nonfacilmente fan feparazione . il diamante dopo l’efler fcaldato , tira à fe le feltuche, nel modo dell'elettro. Alcuni medici Indiani mettono la polue del Diamante conla firinga dentro la vefica, per romperla pietra. & io sò vna donna, chehauendo va marito , che CAP. xx. paefi temono, che’l Diamante fori l'inteftine. Alcuni Ethiopi, del corpo. I O Smeraldo èla più tara,e preziofagemma,che fia, & appena frammenti anco.da Perfianièchiamato Smaragdo. fi fofiftica in Ba tadiefler fofilticati. singannano coloro,che nell’elettuario digem Turchefa abondantifima in tutta la Perfia , medicina frequente à Cap. xxr. Ono cotta le fpezie diRubini,e la più nobile è chiamata lungo tempo hauea patito diffenteria , le diede per molti giorni la polue di Diamante . nè fi vidde gia quello che gliimedici de noftri ichiauide gioiellieri, per far furto, fi hatmno inghiottiti li Diaman= ti, che poi li han cacciato con le feccie , fenza lefione alcuna gior v Dello Smeraldo. j fisàoue egli nafta: non rimanendone nella caua alcun fram- mento, percioche perefiergemmarara, ne tolgono i mercanti li lagate, & in Bifnager, oue ilfanno di pezzi grotli di vetro. e quelli che fi portano dal Perù del mondo nuouo non fono fenza fofpet- me intromettono lo Smeraldo,ingannati dalla voce Peruza, che fi- gnifica Turchefa,fimile à Feruzegi,che fignifica Smeraldo. nafce la Mori, ma nongià ad Indiani. Del Rubino, S Carbonchio:non perche rifplenda al buio,come alcuni falfa- mente Diamate ado prato in vfo de medicina inrerlormete, Diamanti rub bati da fchia- ui, & inghiot ttt, Gallia, Smeraldo orié tale gemittas rara. Nell'elettua- rio di gemme fi deue porre la Turchefta a e non lo Sme= ralda. Carbonchie. 608. ©DELL’HIST: NATVRALE® mente dida perla fomma viuacitàdelfuoicolore. chiamia= mo dunque Carbonchio quel cha, roflezza tiflplendente se bella,i 8 io nchò vifto. yno ftimato di valore circa ducati ventimilia.: la: Balafcio. . feconda Ipezioe è detta Balalcio,rofletta alquanto-y& è-diminorifti:- spinella: ma. la:terza cla Spinella, più rofla del, Balafcio, ma.piu vile: percio- O che non hà (plendore, proprio alvero Rubino. vilfonoanco Rubi-. ni, che. 9lancHeeE gianonella porpora, .dinel color-del ciregio che; Mefcoliza di ltà per maturarli.. & alcuni fono:dall'vna parte bianchi , dall'altra Evita nel rofli. & alcri nell'vna metà fono Zaffiri,nell’altrà Rubini. perciothei ‘il Rubino,c'l Zaffiromafcono da vna ifiefla minera; c quelli chein» terament@hanuo detti dueeglori, fono: da paefani» chiamati Nile cas ‘candi, che i in noltra Lingua fhona Zaffi Rubino, ieicivufioì si Vianna nei Zaffiro. è» | La. Ag x î ‘(Garfia.; , Lii Zaliiro è è di due maniere, l'una fpezie è È di colpre As I papa Zaffiro detto di color chiaro, detto Zaffiro di acqua, qual {pezie è è di minor: a) ftima. alle volte è dicolorche raflembra il Diamante ; onde alcuni. al Diamante. vis'ingannano nello ftimarlo) Diamante. li ftimau migliori degli, altri, fono portati di Zeilan:ma li più Todati di tutti dal Pegù.e quan, tunque quefta gioia fia molta all'occhio vaga,nondimeno per mol to:grande,che fia, e di colòr viuace, nòfé di prezzo, Mblro. Giacinto de moderni, e Granata. — bet Y è + costi L Gatimhol e Granata fino nell’ todi fidate gioie pai ali cintho flimati- È MO prezzo.e molti vogliono,che fiano ambi fpezie de Rùbini; Spezie, di Ru- chiamando il Giacintho Rubin flauo;,ie Ja Granata Rubin nero . viaiule ce dicono alcuni, cheil Giacintho anco ii in Portugallo in Bela, non molto difcofto da Lisbona, &immaoli altri luoghi di Spagna. Dell la[pi, € af Marrbini. ila ME: ‘ollare i Li si I ritroua vna fpezie d' lafpi di color velde, dissi Enno Pafi Murrbi- Ss vafi Murrhini, che molro fomiglialo Sr ame è fta- to offerto vn vafe miotfind per (cudi dicentò, che molto più de mille tanti farebbe coftaro fe fulle ftato di Smeraldo, Hi » E Occhio Ma P LIBRO VIGESIMOSECONDO.. 609 Occhio di gatta. ‘Occhio di gatta è pietra molto più in flimanell'India, che in 24 Europa. percioche vna pietra, che fu in Indiaftimata fcudi feicento dioro, non fù in Portugallo ftimata più cheottanta, onde riportata da Portugallo nell’ India, fu venduta per lo prezzo detto maggiore. credono ghi Indiani, che quefta gioia aiuti la fortuna. & io ho fatto quelta {perienza, che il panno lino compretlo si forte, che tocchi l'occhio della pietra» non fia da fuoco bruciato. Dottrina delle 00 ifteffe propoffe, da Plinio, CAP. XXILI, F Abbiamo dunque da ferittori periti de noftri tempi.la detta j tradizion delle gemme propofte: à cui le porremo d’inconi so quel che n CL LELRO dagli antichi, accioche dalla collazione né ‘Prouenga intelligenza piu compita.... Del Diamante Plinio. E ul Diamantein grandiflimo pregio ‘nelle cofe humane, non che trale gemme. € fui per vn tempo conofciuto folo da gli Rè; anzida pochi di elli , come ritrouato all’hora folo nellecauedioro, & in quelle Tnt; re Hora fe ne conofcono fei geni, ilprimoè il Dia mante Indico, che non nafce nell'oro, & hi affinità col criftallo. percioche è dell’iftefla trafparenza.& hà lefaccie lifce in forma fcan- gula,e finifce in purta da vna parte, ò pure in ambelle parti contra- rie,quafi compotta di due forme piramidali, attaccate infieme nel- la parte oucfi dilatano . e quefti vengono à grandezza de nocciuoli d’auellana. il fecondo geno èl'Arabico,di fimil modo, più del det- to piccolo,e più gialligno degli altri tutti. Qual non nafce altroue, che nella vena di oro icelleddio , li derti Diamanti ftanno alle. percolle del martello pofte fu l’ inca perla molta durezza, che eili hanno, &èlalor freddezza tanta, che vince il calor del fuoco;e non fi {caldano, euutanco il Diamante detto Cenchro, percioche è nella grandezza di femidi miglio. euui il quarto detto Macedo»-: nico, Deo nafce nelle caue di oro Filippice, & è di grandezza pari à femi dicocometo.. euui inoltre il Diamante Ciprio, che pende al color delrame, efticaciffimo nell'vfo di medicina. edi più il Dia-. maate Siderite, che tiene (pleador di ferro greue più degli aliri ;. ma e Spezie fei de diamanti co- nofciute. Alcuni dia- manti in for- ma oliuare ap putata da am be le parti e feanguta. Diamate A ra bico nafce nel la vena doro eccelleriffimo 610: .CCDELL'HIST. NAT'WVRALE" ma inferiore di natura, percioche percoffo fi rompe, e fi può trafo- rar con gli altri Diamanti. l’ifteflo auurene nel Diamante Ciprio. Das ult'‘me e perciò quetti due vltimi geni fono degeneri da eli altri. & ne han- hoe to) Gi in efsi LIBRO VIGESIMOSECONDO. (#6: inefsicon la grofiezza di fuftanza, la facil trafparenza: ilche non auuiene nell'acqua. fannofi l’iftelli, concaui per raccoglier la vifta. edi vieta per decreto di huomini di fcolpirli. quantunque la durez- za degli Scychici,& degli Egizzij fiain fe tale,che non riccuan fcul- rura.li Smeraldi che fono di corpo diftefo:colcati fupini, nel modo che iacciamo con li {pecchi,rapprefentan l’imagini delle cofe. &il Frincipe Nerone vedea nello Smeraldo come in fpecchio , li com- batti\menti de gladiatori. ligeni de Smeraldi fono dodici. li più no- bil: fono li Scythici, così chiamati dalla nazione oue fi ritrovano . enon viègeno di Smeraldo più intatto,e fenza vizio.anzi quanto li Smeraldi auanzano l'altre gemme, tanto il detto geno auanza gli al tri geni de Smeraldo. Preflo de Smeraldi Scythici fono li Battriani proliimiaquelii dibontà, come fono di nafcimento. dicono; che quetti fi ritronino nelle commiflure de fai, quando foffian gli Ere {ij, erilucono all’hora,perche conil loro foftio ficommoue l'arena. quefti Smeraldi fono minori delli Scythici. il terzo geno è degli Lorzzij, chefi ritronan preflo Copto caltello della Thebaida,, nelli monti,e pietre dirotte. glialtri geni-tutti fi ritrovano nelle minere dirame. gli Ethiopici,come dice luba,fono molto verdi,ma non fi ritrouan t:cilmence puri, e di vn colorcontinuo. li Perfici, come dice Democrito,non fono trafparenti,ma di color giocondo,& erà pionola vilta e non lariceuon dentro. e fono fimilià glitocchi di gatti,e di panthere.percioche gli occhi di detti animali dan raggi,e nontrafbargono.ali'itefli nel Sole fe l’indebolifce il lume,ma nell’ ombra fono più lucidi degli altri. & è proprio lor vizio l'hauer co- lore di fele,ò diaria: e quantunqueal Sole rilucano,& habbiano il color liquido , non fi veggon verdi. l'iftefli mancamenti hannoli Smeraldi Athenefi, ec firitrouano nelle cauedi argento, nel Juoco chiamato Thorico,di minor pinguezza, e di più bella veduta di di- {cofto,che di vicino. patifcono l’iftefsi {peflo di piombagine, cioè, che al Sole moftrano color dipiombo. & han anco di vizio,che al- cuni di efsi inuecchiano infuanendofi di mano in mano lalor ver- dezza.dopo degli detti fono li Smeraldi di Media, chan molta ver- dezza,& alle volte participanza del Zaffiro. quefti fono ondofi, & hanno l'imagini di varie cofe,dico di papaueri, di penne,e di diuer fi animaletti. Quelliche non fono del tutto verdi, fi rendono mi- gliori col vino, & oglio, e fono gli detti più degli altri tutti grandi. li Smeraldi Carchedoùi) non sò di certo fe fiano venuti meno, dopo Smeraldi duri Smeraldi Scy thici ottimi, Smeraldi che fitrouano nel le minere di rame » Smeraldi non trafparenti . Smeraldi che inuecchiane è Smeraldi di Media che fo no partecipi del Zaffiro è già SSDELEHISTINATVR ALFA 1.1 dopo che iui fi è lafciaro di lauorar nelle caue dirame:ma quefti fo- no Itari fempre ftimatili più piccoli, e più vili. percioche fono fra- - gili,di colore verdeggiate incerto, nel modo del collo de colombi, o code de pauoni, chefecondo la varia inchinazione fanno fcam- biamento. fono l’iitefli venofi, e (q uamofi, egli.è proprio vn vizio di far moltra di carne. il monte ue ft ritrovano era preflo Carche- Smesalti in done,chiamato de Smeraldi. Riferifce Iuba, che in Arabia fiador- ornamenti di napo gli edifici; di Smeraldi,e pietre di:alabatiro.e che quefto geno ed:ficù . se] l i 6 i : de Smeraldi era detto Cholon. Dicono alcuni moderni, che li ca- 1 i uino in Lacedemone Smeraldi fimili alli Smeraldi di Media, eche ‘anco fe ne ritroui caua in Sicilia. mumetafi ancora trali Smeraldi la chiamata Tano,che vien di Perfia, di verde non piaceuole,e brut ta di détro:& lo Ramefmeraldogemma turbata di vene raminghe. Coloffa di fme Apione poco innanzi fcrifle, che nel Laberintho di Egitto era va arto: Coloflo di Serapi di Smeraldo, lungo noue gombiti. Confideraziion dell'Autore (cpra le molte (Fezzie de ° Smeraldi, narrate da gli antichi. CAP. —’ xxv. dia Vtto quefto habbiamo da Plinio delli Smeraldi. che fe vo» ‘gliamo confiderar quel che egli delli Smeraldi riferifce, & conferirlo con quel che prima n'habbiamo da Theophrafto ferit- tore antico, ritrouaremo che manifeftamente il nome di Smeraldo fia ftato appo molti de gli antichi, più ampiamente diftefo di quel» loche hoggi è riceuuto; non aitrimente che avviene nel Zetfiro, Smerallo pro Quel dunque che propriamente hoggi riceviamo fotto nome di Aa de- Smeraldo,e di Zaffiro, fono pietre dure,e trafparenti, l'vna di color ° verde, l’altra diceleftino. & è lo Smeraldo, per quanto nelli ro- Nafcimento zihabbiamoriconofciuto, inzemmamento, che nafce nelle com. gi Serale miffure de falli, veftito nelle fue radici di fogli di talco, come molte delle gemme fono. e come vediamo nella pietra da vetro. e quan- tunquequelta maniera de ingemmamenti nella proprietà habbia Radici dello. trafparenza, è nondimeno nelle radici di trafparenza ò poca, è Siseraldo.. “nulla. maproduce chiaro, e tralucido lo firemo vue viene il nutri. mento purificato. dunquela parte dell’ingemmameati pura,quan tunque nelle vene faccia apparenza continua come vn fuolo e vena fatta dall'ingemmamiti accoltati vino all’altro , cauata nodimeno {i (epara LIBRO VIGESIMOSECONDO. fi (cpara nell'iftefli pezzi, che'l compongono: perloche tutta la fam® ma infieme non è alla fcultura conueniente , ma folo ciafcun na- fcimento feparato in fefteflo: onde le parti pure lauorate in gem- me,non eccedono la grandezza de piccoli figilli. leradici,che non han trafparenza, fatte dal connafcimento continue, poflono in al- quanto maggior larghezza lauorarfi: non eccedono perciò la gran- dezza de gli ornamenti penfili del corpo. perloche mentre habbia- mo hiftoria de Colofli, ò di ornamenti di edificij di Smeraldo: ma- nifeftamente argomentiamo, fotto quefto nome efler ftati intefi da gli antichi molti genidi pietre verdi,che piglian pulitezza. la Tur- chefa anco che imita il color di aria, e patifce dal caldo,& altre pie- tre verdi ondeggiare, che nafcon nelle vene di rame, de quali ap- preflfo ragionaremo, fono ftate da gli antichi comprefe fotto l’iftef- fo nome de Smeraldi: non altrimente che fotto il nome di Zaffiro furono comprefe le pietre cerulee; e fegnatamente la detta Lazula. perloche diedero ‘al Zaffiro la proprietà de punti di oro , cofa non giamai vifta nel Zafhiro de noftri tempi, gemma trafparente , e di condizion lontaniflima dalli punteggiamenti di oro, proprij alla detta pietra Lazulea. e quel che Plinio dice, che li Smeraldi di Me- dia fegnatamente fi accompagnino al Zaffiro, vien verificato in vna fpezie digemme verdi,pofte per la durezza,e pulitezza nel gra- do della Lazulca:e fe ne ritrouan gemme alternate di lictiffimo ver- de,c lietiflimo azurro: oltre di ciò vna fpezie di pietra verde ftiz- zata di altro verde più chiaro, qual fi ripone nel geno delle pietre dette Porfidi, di buona pulitura, edurezza, da alcuni chiamato Laconico, & volgarmente Serpentino dalle macchie, adoprato in ornamenti di edificij, &.in colonne, e ftatue . de quali tutte pof- fiamo ftimare, che gli antichi habbian fatto menzione fotto nome di Smeraldo, e che nella diuerfità di lingue,te di etadi fia auuenuta communicanza di nomeà geni di pietra diuerfi. Reftano l’ingem- mamenti teneri di copita trafparenza,che molto più nella apparen za alli Smeraldi fi confanno,quatunque fi conofcano alla proua del tocco di lima,ò dell’acciaro : percioche facilmente la lima li confu- ma,e percofli con l'acciaro non mandan fcintille di fuoco. Nel det- to modo dunque farà fatisfatto alle diuerfe rilazioni de antichi nella confiderazion dello Smeraldo, e Zaffiro. €13 Eff Beryllo, iTurchefa e sinerfe fpezie di Chryfocolle Sotto nome di Smeraldo ape po gli antichi. Pietra Lazy la, chiamata da gli antichi Zaffiro. Pietra Arme nia narrata da Plinio fotto nome di Sme- raldo. © Marmi ver di duri fotte nome de Sme raldi . 612 è DELL’'HIST. NATVRALE' Beryllo,C bryfoberyllo,e C'hryfoprafio. CAP. xXvr. | Plin. L Beryilo è ftimato da molti di fimil natura allo Smeraldo.nafce nell'India,e di rado firitroua altrove. fono puliti da gli artefici in figura feanoula,percioche i in quefto modofegli auuiua dallare- percuffion degli angoli la luce,che altrimete firintaziatichbe: loda- Berglli eccel- tilimi fono quelli che imitano il verde di puro mare. lichiamati ai Chryfoberylli fono più gialli,con luftrore che và all’oro.fegue il ter puromare, ZO geuo più giallo , che èftimato proprio geno di pietra; s èchia- Mito Chry(opral io. nel quarto, luogo fono quelli che inchinano al Giacincho.nel quinto quelli che imitano il color dell’aria, feguo no gli Cerini nel color della cera,& gli Oleagini nel color di oglio. filralmienie vene fono quali fimili al Chriftallo. patifcono quelti di capillamento, di Druttura,e di fuanimento,vizi] communi all’al Berylli piac- tre gioie. fi dilertano molto gli Indiani della lunghezza de Berylli, ra e dicono, che quelli folitrale gemme fian meglio fenza oro , per- °° ciò rraforati le ligano con fetole di Elefanti. Ma quelli,che fono di lunghi . erfetta bontà non fi traforano, e s'incaftrano con vn capo di eli nell’oro, facendone più rofto colonnette, chegemme. percioche la Beryllinafco- Maggior lode di eiti è nella lunghezza. nafcono,come fi dice,ango- Di Gear lari e fi forano: come che così acquiftino più digrazia, SITE la PAIS miztolla delbianco, e giuntoui l'oro : nel qual modo fi modera la caufa della trafparchzai nel mondo noftro fi dice, che fi ritroùino in Ponto.el’Indiani han ritrouato il modo di contrafar l'altre gen me col Chriftallo, ma più che l'altre il. Bee Dell Opalo, CA P. XXVII. Plinio. Li Osli molto conuengono ,'e molto diuerfano dalle dette gemme. e cedono pas gli Smeraldi, ne provengono Lanti,e diner altrouez che in India. c perciò li fcrittori di gemmeli attribuifcono . fr no molta La con difficoltà non dicibile. è nell’Opalo vi fuoco più 0. fottile,che di Carbonchio:vi è vna (plendida porpora dell'a methi- pae si fto:vi è vn verdeggiante mare dello Smeraldo. e tutti in effo rifplen pilo uariamé dOnO con incredibil miftura. altri han voluto moftrarli conli più , tefignificata» lucidi colori de pittori: & altrilihan paragonata la fiammadel fol... Grandezza fo accelo: & Lu la fammadi fuoco accefo con oglio. la OAOZIOI Fd r u LIBRO VIGESIMOSECONDO. 015 li difetti, che auuengono nell’Opalo , fono, feil fao colore vada al color del fiore dell'herba detta Eliotropia,ò al criftallo,ò al grandi- ne, fe vi apparga come fale , ò vi fia ruuidezza, ouero fouuengano punti alla vifta.e no vi ègemma,che più volentieri fi falfifichi nell*- India con fomiglianza ron datutti diftinta: ma firiconofcono al Sole,percioche bilanciando li falli con le dita indice e pollice,fi ve- de vn fol colore, che in fe iteflo fi perde: oltre che nel vero Opalo il lutrore vien di mano in man vario, fparfo in quà, &inlì, &la forza della luce fi trafonde nelle dita. fu quelta gemma chiamata Pederota, perla fua molta grazia, che fvona, amordì giouanezza. e fono alcuni,che fanno vn particular geno di quefta gemma, chia- mato da gli Indiani Langeno, qual anco fi dice nafceria Egitto, % in Arabia, &il viliflimo in Ponto, in Galatia, in Thafo, e Cypro : uetto hà la gratia dell'Opalo, ma di luftror più molle. erare volte è fenza fcabbia. la fomma del fuo colore è nel rame,e porpora: e gli manca il verde dello Smeraldo. & è [timato miglior quel colore il cui fplendore fi otfufca dal color di vino, che quelche è dilauato dall'acqua. Del Topazio. = Car. xxvinr' — Plinio. Aue il Topazio anco fegnata gloria nel fun geno verdeg- i y giante, e fu preferito all'altre gemme tutte, nel principio che fu ritrouato : e fi dice, che di Topazio fi facefle la (tatua di Arfi- noc.ritrouafi,come dicono,in vna ifola dell'arabia,0 Mar roflo.gli autori moderni dicono, che fi ritroua anco in alabaftro caftello del la Thebaida.e ne fan due geni,i Prafoide,e'] Cryfoprero,che figni- ficano di color porraceo,e diale dioro. è fimile al Cryfoprafio, & è la più ampia tra le gemme. {ola quefta gemma cra le gemme nobili fente la forza della lima: percioche l'altre fi lauorano cò la rota,anzi quefta géma per la fua tenerezza fi cofuma da fe ftefla, maneggiata. Autore. Nelche veggitmo, che confonda Plinio l’iftoria del Topazio col Cryfoprafio , che inuero è la più tenera tra le gemme. percioche il Topazio che dalle orientali parti à noifi porta, è nel ge no delle gemme dure: e’ fuo color chiaro e fimileàraggi folari : es'intagliain fiziilicome il Zaffiro. quantunque le gemmedi ale» magna,che nel color l’imitano,chiamate anco Topazi], fiano trale gemme rencre. Fff =» Della Difetti che n gono nell’Opa lo, Riconofcimé= to del vero Opalo. Langeno fpe- zie di Opalo più ignobile . Topazio nel geno delle g8- me verdeg- gianti ° Plinio confom de bhifioria del Topazio col (ryfoprae fio» Callaida fimi- le al Topazio. 616 DELL’HIST. NATVRALE! - Della Callatda. Car. xgix. A Callaida fegue il Topazio più nella apparenza, che nell’au- _4 vorità. nafce nelle parti rivolte dall’India,appo gli habiratori del monte Caucaufo, pallida che vàal verde: di grandezza notabile, Callaidafi con fa con glior- Mea nameti di 0r0.» Punte dentro del Sandaftra. ma (pongiofa, e piena di brutrezze. nafce ancoye molto più fincera nella Carmania: nell’vno e l’altro luogo fi ritroua in monti freddi, & intrattabili,con prominenza fimile ad occhio:non moito arradi- catg alle pietre,ma quafi accoftata. fi lodano quelle che fomigliano allo Smeraldo: perlochetutro quel che di effa piace, non è proprio. confafli molto co gli ornamenti dell’oro,oue incaftrara hà maggior gratia.Dicono alcuni,che fe ne ritrouano in Arabia negli nidi degli vcelli,detti caponeri. alle più pelle con l'oglio,vnguenti,e vino fe le offufca il colore : alle più vili fe le rende migliore. Aut. Onde fi vede la Callaida efler la gemma da alcuni detta Occhio di belo,da altri Occhio di gatta,non dico già l’Opalo,che fecodo l’in- chinazione diuerfa dimoftra la diuerfità detta de colori: mala con- numerata tra li molli Topazij, a cui fecondo l’inchinazion diuerfa {e le addenfa il color chloro trafparente , in color bianco, ò nel cir- cuito , ò in vna riga perlungo,, nel modo che fi vede negli occhi di gatto, & altri animali fimili. Carbonchio Alabandico, e S andafiro. Cap. xxx. Plin. Ono nel geno de Carbonchi li Alabandici più neri,e più fcabri degli altri, & à quefte è cognata la pietra detta Sandaftro , e da alcuni Garamantica. nafce nell'Indie nel luogo dell’ifteflo nome: nafce anco nell’Arabia che affaccia à Mezogiorno.fi comenda mol- to, che moltri ftelle nella fua trafparenza. dunque dentro di eflla fi veggono goccie di oro, che fono fempre ne! profondo, e non mai nellafaccia foprana.alcuni preferifcono l’Arabice alle Indiane,e di cono quette efler fimili ad vn'aitumato Chryfolitho. dice Ifmenia, che Sandaftro non riceue politura, per latenerezza che egli hà, e tutti conuengono che’ più itellato fi debbia più ftimare. Aut. Il Carbonchio alabandico è il Granato, & 11 Sandaftro hoggi è co- nofciuto fotto nome di Giacintho,da cui è molto diuerfa la gémaà cui gli antichi diedero nome di Giacinrho dal color cerulco fimile al color de fiori giacinthini, e dipendente dalgeno de Amerhitti, € perciò LIBRO VIGESIMOSECONDO. €17 e perciò anco narrato da Plinio preffo degli Amethifti, le punte au- tec da Plinio commendate, fono nondimeno è tempi nottri rice» uuti per vizio di quelta gemma. cl’vna,cl’altra di dettegemme, fono anco da alcuni hoggi connumetate trà Rubini, quantunque dipoco prezzo tra legemme.. | eAmethiflo, eg Giacintho. Car. xxxr. Pliaio. | Aremo quindi vn'altro ordine alle gemme purpuree,e quel ID) le che dalle purpurce dipendono. in quefte tengono il prin- ‘cipato li Amechifti d'India, quantunque altroue in molte parti fi ritrouino. la caufa del fuo nome è perche accoltandofi al color del vino,nò pigliano interamére 1l-fuo colore, ma pafla in viola, & è in elle vna lucidezza di purpura non del tutto infogata, ma che man- ca in color di vino. fono dunque tutte nel violato trafparenti, e fa- ‘cili ad efler fcolpite. le Indiane hanno il color di purpura del tutto perfetto, e le tintorie drizzano il loro voto tutto à quelto colore . vn'altro lor geno pende alli Giachinchi. & vi è la terza,che è pur di color più dilauato diquefta detta Sapino. il quarto geno hà co- dor di vino. ‘ilquinto fiaccofta al Chriftallo, e biancheggiando fi difpoglia del color purpureo . | Giacintho. Dall’amethifto è diuerfo 11 Giacintho , quantunque di cfla dipen- da. e vi è differenza,che'l lume violato,che è nell’Amethifto, e dila- uato nel Giacintho. e quantunque piaccia nel primo afpetto, lua- nifce anziche del tutto fatisfaccia. egli dunque non fazia gli occhi, e manca la (ua grazia non men prefto che fa il fior di quelto nome. nafcono li Giacinthi in Ethiopia,onde anco fi hino li Chryfolithi. Aut. Nelche manifeftamente veggiamo il Giacintho de anti» chi, effer molto diuerfo dal Giacintho de noftri tempo, c'habbia- mo detto ciler fpezie balla de Carbonchi, da antichi Greci detto Sandaftro. e che’l (uo colore fia propriamente ceruleo, come mol- tifeneversono nelladurezza di Amethifto , ecolor di Zaffiro: e percio fono efli da altri chiamati Amethifti, da altri Zaffiri, parte trafparenti,e parte non trafparenti, del tutto nel colore fimili al fior di Giaciatho bulbo conof.iuto, che nafce tra le biade. Fff 3 Prafio ; eAmethifto onde fia det to + Altre fpezie di AMEtbifiio Giacintho. Giacintho de gli antichi die uerfo molto dal Giacini ho de tépimiftri. Giacintho de antichi effer di color cerse. leo. 413... DELL’HIST. NATVRALE ? Diyerfe fpe-' gie di Prafio. Chryfoprafio. Nilio Spezie di Topazio, di color affuma- da ® Prafio, Chefia da , © Helio- gropiao Praffo,e Chryfoprafio. © Car. xxx11, Plinio. °L Pratio è gemma, verde nell'ordine della moltitudine balla . ve ne è vn’altro geno di verde, imbrattato di punti fanguigni. e'lterzo ch'è diftinto co tre righe biache.preferito è à quefti il Chry foprafio, che ella anco imita il color del fugo di potro, ma con de- chinat dal color del Topazio nell'oro. gemma ampia di cui fi fan fcafetre , e colonnette con non molta fatica . tutte le dette gemme proucngono nell'India. come anco nafce il Nilio, qual diceSudi- ne, che nalca in Syuero fiume dell’Attica, con color di Topazio af- fumato , 0 color melleo; e dice Iuba, che nafca in Ethiopia nelle ripe del fiume Nilo,e che indi habbia ilnomedi Nilio. Aut. Di dette gemme il Prafio e notillimo à tempi nottri., fotto nome di Plafma. viene anco hoggi dall’{ndie occidentali, c nuovo mondo la gemma detta Chefada, del geno ‘ifteffo : flimata molto come amuleto , alligata al braccio, in cacciar dal corpo le pietre generate . nelle vie vrinarie. e quellache Plinio dice cflere ftizzata di fangue, altroue dalui è deferitta fotto il nome di lafpi, &.altroue foito no- me di Heltotropia, vtile à (tagnar il fangue, che fcorre dal corpo. Di Plinio. Heliotropianafcein Ethiopia, Africa , e Cypro; di color di porro, diftinta con vene fanguigne. Aut Il Chry(oprafio è semmadi molta trafparenza , di color verdeg- giante nell'oro , di poca durezza, narrata da Plinio nel geno de Topazij. e noi habbiamo detto , che l Topazio hoggi detto orien= tale, fia gemma dura, e di color aureo fimile a raggi folari, e che le occidentali quantunque l’imitino nel colore, fiano di molto mi- nor durezza. fono nondimeno li detti Topazij molli de noftri rem- pi,diuerfi dal Chryfoprafio, percioche li Chryfoprafij hanno il ver de manifelto, temperato cò l'aurco. che nelli Topaziy detti 6 fipuò dir nullo, ò pure fe auuenga, ofcuramente. mentre dunque ai To- . . . è D . . . azio Îi dia il verdeggiante che da Plinio fe gli dà, non fi ntenderà del noltro verde, che è vna propria differenza decolori, madel Chloro de Greci, da quali egli hà trafcritto, nome coueniente al co- lorgiallo polto negli cofini del verde. fino intàto fiamo coftrerti di. dire, mentre fi voglia fotenere il Topazio de noltri tempi non el- fer diuerfo dal Topazio di antichi. Nondimeno fe vogliamo, la- fciata da parte la conuenienza del nome, feguir la delcrizzion di { Plinio, D+ x @ LiBRO VIGESIMOSECONDO. . €19 Plinio,(iconfarà apertamente il Topazio de noftri tempi,co Chry repazio de no folitho da Plinio defcritto, & fegnatamente ildetto orientale, | Artempi è dl | Chryfetubo db teri ì amtichi, E bryfolttbi. CAP. XXXIII. Plinio. ° *Echiopia dà li Giacinthi, e dà anco li Chryfolithi, pietre tra- E, lucenti di color di oro. al Chryfolitho di.Ethiopiafi preferi- - Acel'fadiano; & il Battriano anco, feegli nor fia vario. peggiori di tutti fono li Chryfolithi Arabici, percioche fono turbidi,e varij,& haanolafulgidezza interrotta da vn nuuolo di macchie,e fe pur fia- no limpide, fono nondimeno ripieni di vna fua propria arena . Chryfolito are fono ottimi li Chryfolithi che dimottran l'oro biancheggiate nell’ io fra argento. le trafparenti fi incaftano fempliceméte: à l'altre che fono ar Sarda men chiare,fe le dì fotto il Foglio diorichalco. fono alcuni di efli, 8270 nelcolor che fenzail nome di géme,fi dicono Chryfelettri, quali Ambra au- 2. n & rea: perciò che inchinano al color dell’Ambra: e fono più gratiri- guardati di matino. gli Chryfelettri di Poato, fono conofciuti dal- la jor leggerezza, & alcuni di eli fono duri, e rofligai, altri molli, e brutti. dice Boccho, che fe.ne fono ritrovati in Ifpagna nel mede- mo luoco cue dalli pozzi ficaua il Chriftallo à pari del liuello dell’- acqua. e dice hauer vifto Chryfolithoal pelo di libre dodici. fono anco in quefto geno li Leucochryfic'hanno vene bianche , e vi fo- noli Capnij, che hanno il colore affumato. e gli fimili à vetro, che rilucono con color quali di zaffrano.contrafannofi con vetro sì che la vifta non ii difcerne :quali nondimeno difcerne il tatto, percio- che licontrafatti di vetro fono più tepidi. fono in quefto geno an- co li Mellichry&i, quafi fincero mele, che riluca nell’oro , che pro- uengono in India, facili à frangerfi. Difcorfo dell'Autore nel Chryfolitho, e Chryfolettro. CAP. . XXXIIII. E dunqueil Chryfolitho hà propriamente il coloraureo, co- chryfelitho è me la voce dimoftra, ecome Plinio afferma. & li più nobili di # Topazio de cili hanno il color aurco nell’argento. e ciò manifeltamente è pro- LIE prietà del Topazio, così hoggi chiamato : non è dubio, che’ Ghry- folitho degli antichi, fia il Topazio de noftri tempi. è fegnatamen-. tequel che chiamiamo orientale,di fomma chiarezza trail lume di 010, & 628 DELL’HIST. NATVRALE. Giacinbi de OrO , & argentino. vengono ancora fotto ilnome de Chiyfolithi RI Pene le più chiare delle gemme hoggi dette Giacinthi, percioche que- de Cheyfuliti fte ancora imitano il color aurco , & è proprio lor vizio l’elere are- nofo,delche Plinio fa particular menzione. quantunque ad alcuni di cili per la bellezza delle punte, fe gli fia dato il nome di Sidafiro. ConfaflritChryfoiitho,hoggi detto Topazio, nell'apparenza mol- to all'Elettro pietra condenfata da staffezza terrena , e riceuuta tra chryfolettra le gemmie. onde diciamo,che il Chryfolettro, dè l'iltefa A mbrala- AV uorata in gemma, diuerfa dal Chryfolitho ne!la molra leggerezza, “e tenerezza che ella'ha,c hell'habilità di liquefarfi,e bruciarfi alfuo -co,nel modo dell'altre graflezze:ouero è pur fpezie di pietra nelge- no vitreo,cost dico quelle c'han fufion di vetro, e che pigli il nome di Elettro dalla fomiglianza del colore : ma quanto al veder noftro più tolto ftimiamo che'l Chryfolettro de antichi fa l’iftefla a mbra lauorata in gemme. quantunque ciò non fia tato auuertito da Pli- nio. e tali fono portati di Ponto,& le cauate nelli pozzi,come nell hiftoria degli Succini habbiamo mottrato. Della Onycha. CAP. XXXxV. Plinio, Onycha gem- "Onycha è pietra di Carmania, che fi lauora in gemma Resco Dice Sudine , che fia in quefta gemma vna bianchezza che che in efa fi Apr Ue dia S } rirouaio. fomiglial'vngia humana,e che nell'Onyche fi ritrovi anco il color di Chryfolitho,dt Sarda, e di Ialpi, Zenothemi dice, che l’Onycha Indica hà in fe varietà di color de fuoco, di nero, edi corno:e che la cingono vene bianche in modo di occhio, e che v'intrauengono vene oblique. Sotaco defcriue l’Onycha Arabica differente dall’al- tre: e che habbia vn color di fuoco leggiero, cinto di vna,ò più cin- te: altrimente che nella Sardonycha: percioche nella Sardony Sardanisin- rilucono.non fugemma in maggior vo appogli antichi,nè è gem quinefecimi ma è cui più tardi fi debilici 1l luftrore per alcuno humote affufo, sarde ciproua Mime dell'oglio. fano biafmare le Sarde di color mellco,e molto re. più quelle che danno apparenza di teftola. | Aut. (olor aroprio Le Sarde chiamiamo Corniole dal color della carne, il cui colore CAASSARAgIO perlo più imitano : e ne fono altre di color accefo molto più oltre corniola, 1 del detto grado , & altre di color dilauato, e pallido. nafcono nel- le pietre come le animelle de frutti: & in fomma fono ripofte nel geno deile focali trafparenti: la nafcenza de quali appreflo mo- {traremo . Della Sardonicha. CAP. XXxvIT. L primo de Romani, che fi feruifle della Sardonicha fù l'Afri- Ì cano maggiore: indi fù appo Romani quefta gemma in molta sardonicha ttima. la Sardonicha già,come1l nome fignifica, s'intendea dal co- Mi lor dell’engia humana,sù la carne, eflendo l'una ce i'altra delle gem- qual gemma : i i k DT s'intenta. me comprefe trasiucida. e tali fi dicono efler le Sardoniche d'India. Ari quelle che no tralucono, fono chiamate cieche. nel fucceflo di tem- tato, po fono venute fotto quelto nome altre gemme di altri colori. l'Arabiche non hanno veftigio alcuno della Sarda.altre Sardoniche han laradice nera, ò cerulca con l'vngia. fidà luogo fotto nomedi Sardonicha, ad vn bianco graffo con vn principio di porpora, che và al minio. quefta appo gli Indiani nonè in ftima, e fi ritroua in tanta gridezza,che ne fan manichi di {pade. fono dette gemme iui n fcouerte da torrenti.e piacquero molto da principio nelle parti no- AA tre; perche quafi (ole tra le gemme fcolpite non ritengono la cera nelfigillare.e fono gli Indi dopo cocorfinell'itefla dilettazione pet fuafida noi.Si feruc il volgo delle Sardoniche perforate poitate nel collo. le Sardoniche Arabiche fono preferite nellabianchezza del circolo lucido di conueniente groflezza, e che ftà non nella eltre- ma parte dellagemma, manelcolmo, nel fondo di color nerif- fimo. nelle Sardoiche Indiane il fondo è di color cereo, 0 corneo. i! cerchio bianco delle iltefle , haue anco alquanta fignificaziou di arco celefte; e la parte foprana rofleggia più che crufta di locufte sardoniche marine. le Sardoniche c'hanno del mele, 6 del fecciofo, fono vitu- norlodate — perate. e fela cinta bianca fi fpanda,e non fi raccolga, ò che fuori di regola vi entri colore eltranco : percioche non piace quel che è interrotto, | LIBRO VIGESIMOSECONDO.. 625° interrotto, c non ftà nel proprio luoco. Le Sardoniche di Armenia fono lodate nelrefto , difpiacciono folamente per la cinta gialla. Dell'Iajpt. CaP. XXXVIII. :* Dibfeotide Elle pietre lafpidi, altre fono à Smeraldo fimili,altre à Chri-. piferenze di ftallo, o hanno apparenza di flemnga. altre fono in color di 14/94. aria, & altre hanno ilcolore affumato: altre fono cinte da linee bianche e lucide: alcunefomigliano àragia di Terebinto, & alla pietra detta Callaina. — ._ Autore. Da qual deferizzion di Diofcoride, e feguente che vedremo di Pli- nio,manifeftamére intédiamo efler ftato fotto il nome di [afp1com prefo dagli antichi non folo molte delle dette fpezie di pietre, dico l’Heliotropia,il Chalcedonio,ele fpezie di Corniole,che quantun- quediuerfe di colori, fono nondimeno di vno ritetio nafcimento ,. e confiftenza:ma ancole fpezie di Turchefe,di {uftaza,e nafcimen- to molto dalle dette diuerfe; vien dunque la Turchefa, che più fe- 1a/fpi cerizu- gnatamente tra le gemme tutte rapprefenta il color dell’aria, & è le SI propria de paefi di Perfia,fignificata da Diofcoride,e Plinio fotto il nome dell’Iafpi aerizufa, cioè di color di aria. oue,che l'Iafpi acri zufa fia propria de Perfiani,fi hà nelle feguenti narrazion di Plinio, eche la Turchefa gemmadicolor di Aria fia propria del Regno de Perfi,fi ha dall’iftorie de mauigazioni nell’India,che appreflo fi rife- riranno.néci difluaderà da ciò,l'haver uifto,che Plinio ragioni del- Plinio fe fpef l'iftefa gemma tra le fpezie diSmeraldo, fendo che egli feguendo { di. la diuerfità de nomi appo diuerfi ferittori da chi egli hatrafcritto, fa tin diverfi facciafpeflo menzion di vnaifteffa cofa in diuerfe parti, come di dea Solo cofe diuerfe...ilche non folo le auniene nella narrazion delle gem- pine RR me,foggetto in fe (telo intrigato,e vario,e nelle herbe: ma anco in foggetti de quali nonè fato giamai controuerfia tra ferittori, co-, me fi è vifto nell’Orpimento de Latini, & Arfenico de Greci. eAchate. (CAP. XXXIX. Plinio. * Achate già fu in grande, hora è in niflun prezzo; la prima vol. e-schare da L ta, chenhabbiamo iftoria fù ritrowara in Sicilia preffo il fiu- PAPO di meche tien l’ifteflo nome. ma dopo fi è ritrouata in molti altri luo- cia. chi. è geimina, che fi ritroua molto grande, & ha molte diuerfità ; dall’aggiunta iu 0 IDELEHIST. NAPVRALE! e4! nome di dall’aggiunta dequali fi diftingue l’vna dall'altra, dico, l’Achate «Achate fifan no diserfi ag- giunti, efchate hog Li Diafpro. Fafpi hoggi Agata è Cyano gemma facilmente fi contrafa cò la tintura + Zaffiro fecon- do Plinio non trafparente . Palombina,l'Achate Cornea,l'Achate Sarda,la Sanguigna,la Bian- ca,la figurata di alberi.vi è anco fpezie,che bruciata da odor di myr ra,cche fomiglia à Corallo,e la punteggiata di oro,come è il Zaffi- ro.c quefta è abodantiflima in Candia chiamata iui Sacra.fe ne ritro uano in India di maggior marauiglia, figurate di fiumi, di bofchi,di quadrupedi, & di variemaniere de corfi, & ornamenti de caualli. fono alcuni , che lodano in quefta pietra la trafparenza di vetro . Autore. Dal che è manifefto effer ftato da gli antichi con que- fto nome intefele varie fpezie di Diafpri. e che nel corfo del tempo fia fatta molta commutazion de nomi, onde la gemma, che an- ticamente haueua il nome di Achate, hoggidì hà il nome di Diafpro .equella cheera da antichi detta Iafpi, hoggi è conofciu- ta fotto ilnome di Agata. ilche non auuertito da fcrittori de no- ftri tempi, hà porrato molta confufione negli loro feritti, Del (yano. CAP. xL. Plinio. I trattarà del Cyano da fe, già che habbiamo innanzi trattato della differenza d'Iafpi c'ha il colorceruleo . è fimato ottimo il Cyano di Scythia : appreffo lo di Cypro , e finalmente l'Egyztio. & è semma, che piùdi ogni altra ficontrafa conla tintura, qual gloria fi dà ad vn Redi Egitto , inuentor di tal tintura. fi diuide il Cyano in mafchio c femina, e fi ritrova ineflo alle volte la polueidi oro, ma differifce con ciò.dal Zaffir@, che propriamente riluce di punti di oro,eflo anco di color ceruleo.& alle volte,quantunque di rado, partecipa di porpora. firitroua l’otrimo Zaffiro appò de Me- di, e non mai già fi vidde trafparente. Autore. Nel che:manifelftamente veggiamo,come innanzi habbiam detto, che la pietra Lazulca fufle da gli antichi chiamata fotto nome di Cyano, e Zaffiro. Traquali fe debbiamo porui differenza, le dare: mo l’iftefla, che l’alegna il Matrhiolo trattando del Cyano, quan- tungue non fufle auueduto di quello che del Zaffiro habbiamo dagli antichi. Del Matthiolo. Quantunque io fia ftato nelle caue di argento ove hò vifto gran quantità di Armenio,che è il verde azurro,e del Cyano, cheè l’azur ro: nondimeno non vi hò ritrouato alcun pezzo,che rifplendefle di fcintille dioro, percioche quefto azurro non fi ritroua altrove che nelle minere vere dell'oro, e perciò l'azurro chiamato oltra marino, che fi LIBRO VIGESIMOSECONDO. 625 che tifa dellafua pietra, ritrovata nelleminere dioro è in grandif= zaffiro dian- limo pregio: prevalendo in bontà à gli altriazurri tutti. Aut. Sa SERIE Dalche raccogliamo , che fe voglia diftinguerfi come fa Plinio il x0, div Cyano dal Zaffiro ftellato;l'un-fia la pietràazurra commune, l’altra la detta oltremazina, che propriaméte fi ritroua nelle vene dell’oro. Nondimeno il Zaffiro getmma trafparente nella prima e fuprema zaffiro boggi ordinazion dellegemme, come hoggis'intende, è molto dalla pic- porto tra Lazulea diuerfo,& cognata al Rubino,& al Topazio,con l’vna,e prafparente + l’altra de qualifi ritroua fpeffo vnita in.vna gemma, anzi alle volte Z4ffro, a in terzo, onde ne rifulta gemma fimile alla detta Occhiodi gatto , Sarti pan & Opalo. —. |. Della Turchefa....... La Turchefa anco germe. cffa da alcuni fù detta Cyano dal color ceruleo che hà:ma per la pro prietà del fuo colore,che.inchina al verde,quali aria celefte diurna, Turchele di e per quel chè delli Smeraldi*Theophtafto, e Plinio raccontano , ali ella con più conwenien2a‘algeno de Smeraldi fiadatta. è gemma, rurchefa gt- quantunque di poca durezzaze nontrafparente: grata nondimeno = a i; o molto all’occhio,e di gran pregio,mentre fia nel fuo geno fplendi- A ai dira: daje nomrauida; ilche forfe Plinio chiama color liquido. #8 2 Molochite» Plinio. 0 Il Molochite è gemma che non traluce;di verde infpeflito. pigliail fuonome da Moloche, che è la Malua, ilcui colore imita. èlodata dall’imagini che moftra, & per infataviralcontro lipericoli de fanciulli. > Autore. Diciamo. dunque che il Molochite:èfpezie di Chryfocolla, gene- + rata dal fugo fpeffo della ruginofità faminga.piglia la pic- ono. tra nello concreamento'gliauuenamenti ; che” oprist iii 'irendono forma di occhi; onde fi hà >» © Onde il Molo sinocinisbrode cacquiftara fede diovalen neri: : n aa i ih"! 5 comete sci fe) 0010 apt sj ixmvamien 8/5 ti 01130: (CEE, si contro li fafci olsoorie ibiniduo fi subiulivedgponsi baiui o} sf " MAMENTI. mt Lo uiwe ì DI SS goisanato Ggg' DEL- Cambaia. Paliacate. Baharem. 626 MSAC Mi pù DELL'bBISTORIA do Ao RA 15 ono DI FERRANTE IMPERATO., L'IFVRO"VIO E SÌ MOTERZO. | Nel quater cifra quat to del rialisiohetito; e prezzo dille si — ‘gemmefihàdalle navigazioni nell’India;jcon ve 0 ol btreue riaflunto fatto diefledall'Autore. Del nafcimento delle gemme nellIndie, fecondo | la rilazion moderna: del Cor ali. | Ho ie (CAP i okgi UE" AÒpiamo: fin quì conferito la dottrina.degli (tg à antichicon la di moderni,pet quarito allarintel- SEA 1A licenza delle gertime ci parca necéflario. Hora ZIA |3 riferiremò alcunocofedegliluoghi:oto natalif SL | & altrentili aunettenze, per quanto'dalle navi: ELORA GG gazioni de noltrbtempi ne habbiamb.. o cisiG Di Andred Gorfali. e Nellevenredì Perfia nafce.il Lapis bazuli, 8& la Turchefa ; inCambaiajcheètra Goa, e Carmania; nafcono molto gialli, quantunquequefti da gli Mori fiano tenuti in mag- gior prezzo,che gli altri chiari. in Bahatem,che è vn'ifola dentro Lo feno Perfico,fi rirrouanole migliori Perle,& in maggior abondan- za, che altroue. - or | ,, Trattazion LIBRO VIGESIMOTERZO. 627 |. Trattaziion delle cemme, fecondo Odoardo Barbofa. Capjio cpig ilo E N due ifole preffo Zocoteta firitrouan le pietre dette Niccoli, di condizion nobile,ftimate molto nella Mecca. nella cofta oltre di Ormuz,è vna città detta Iulfar,owe fipefcano in copia perle grandi, e minute,che da mercanti di Ormuz fi portano in India,& altre par ti. fipefcano anco nella bocca del mar di Perfia, preffo l'ifola detta Baharem. Dal pacfe di Babilonia fiportano Turchine eccellenti, & alcuni Smeraldi, & azurro:eccellente. InLimadura, che è oltrela città di Cambaia y dentro terra èla minera di Corniole, di cui fan bottoni.è quefta pietra fimile di colore allatte,con alquanto di rof- fo, qual con calor del fuoco tan paffar in-color più roffo. efe ne la- uoran colonnette;anelli,e manichi di (pade. fi ritronano anco qui- Ifola preffo . LOCOtera. Iulfare tr Babarem. Limadura. ui molti Chalcedonij, detti‘ da èffi Babaloneé;de quali fan corone;& | °’ ornamenti,che portan fula catne. & hannoin' opinion, che giqui- noàconferuarla caftità. quefti fono iui in poco prezzo, perche ve neè molta abondanza.: Nel Regno di Narfinga;circa quaranta mi- glia,e più dentro terra,vi è montagna molto alta, che attrauerfa dal principio di detto Regno fino al capo Comari, oue fono Ametifti, e Zaf@ri bianchi, che firaccogliono nelli fiumi , che calano dalle rotture delle montagne. nell'iltefflo Regno di Narfinga è minera di Diamanti,e fimilmente nel Regno di Decan.ilal Regno di Dely portano le pietre dette Paxar, di molta virtù contro veleni: quelta pietra èberrettina , tenera, digrandezza di vna mandorla. Dico- no ,chefiritrouiin telta di vn animale. in Capucar fei miglia an- zi di Calecut firitrotano nella {piaggia del mare molti Zaffiri te- neri. In Zeilam fi ritrovano Rubinichiamati da efli Marucha,, Giacinthi, Chryfolithi ,&Occhidi gatte, che fono tra Indiani fli- mati à pari de Rubini: intendiamo le voci fecondo il moderno vfo. ‘dette gemme ficercano nelle montagne,e loto apriture,di onde di- romponlifiumi. &l’ifola hagioiellieri molto arguti,che portatali laterra, difcernono incontanente di che gioia fia minera. li Rubi- mi, che quivi nafcono; per lo più non fono accefi di colore, come | quelli che nafcono in Aua,e Capellan.che fevi fi ritrovi Rubino di | ‘colorcopito;fiftima più, che fefia del Pegù: percioche fono più du- ri: ma perrendetli più carrichi di colore; li gioiellieri à ciò verfati li "ui Sora aste Ggg. 2 mettono = Naifinga. Decan. Dely. Paxar pietra contro veleno. Capucar. nel- la [piaggia del mare fono Zaffiri teneri, Zeilam'Opali Slimati molto 618 DELL’HIST. NATVRALE Rubini come mettono nel fuoco accefo perifpazio conueniente alla loro inten- Anni ito; zione. cuefela gioia foltrencil fuoco fenza romperfì, diuenta di condi . color molto perfetto , e di gran prezzo .. fi ritroua alle volte l’iftef- Ragno, 0 fa pietra efer mezo Rubino , e mezo Zaffiro, ò mezo Topazio, e Sapia mezo Zaffiro, c così dell'Occhio di gatto. ‘pfeflo l'iftefla ifoladi si dinaturam Zeilam vi è feccagna coperta da diece in dodici braccia di acqua, / Madone: que firitroua grandiflima quantità di Perle eccellenti , de quali al- ega. = cunenehanformadipero. l'Oftrichechele producono fono più piccole, e più lifcie dell’oftriche di noftre parti. in Auanel Regno del Pegù fono Rubini, &Spinelle eccellenti, fcouerte da fe ftefle, e ritrovate nelle rotture de fiumi da monti,oltre che vi fi fan caue;e mine. e-{peflo anco firitrouano nella fuperficie della terra. & il paefe hà eccellenti gioiellieri così in conofcer le pietre, come in acconciarle. fono molto più degli detti ftimati li Rubini di Ca- capellan —pellan. Nella Chinafi fannolle Porcellane di Lumache marine, € Porcellana di corteccie di vuoua, con altri materiali condotti in polue, & vni- nani ti in mafla che per raffinarfi fi (erba fotterra per ifpazio deanni ottanta ,ecento, cfilafcian tali mafe cometheforo à fucceffori, con le proprie memorie, confumandofi di mano in mano la mafla vecchia, e mettendoli fotterra la nuoua, Prelz.0, e riconofcimento delle gemme, fecondo la rilaziion ) dell'ifteff c'han nawigato nell'Indico: 1 CAR, OIIÙ i Iremo hora alcuna cofa delriconofcimento.delle gemme, e lor prezzo, fecondo l'vfo del paefe oue è illortrafico,e fecon Efamina del- do la rilazion dell’iftefic'han navigato nell'Indié. Li Rubinimi- da tento del gliori la maggior parte fi ritrovano nel fiumedetto Pegu. c fe fia: 922° no netti; e fenza macchia alcuna , fi vendono prezzo alto. l’India- ni per conofcerla loro eccellenza, li toccan con la lingua , c quel che è più freddo, e perconfeguenza più duro, fitiene per miglio- xe. esper‘veder la fua nettezza , il piglian conpuntadicera,crif- | «guardandolo incontro la luce , vi fcorgono ogni minima macchia. 94 chevi fia.Ritrouafi anco in alcune profonde fofle,che fi fanno nelle “montagne,che fono oltra il detto fume.e li nettano nel pacfe ifteffo — idel Pegù.ma perche non fan conciazli,li portano indi in Palcacate, — Narfinga, LIBRO VIGESIMOTERZO. 613 Narfinga, e Calecut ; ue fono:maeftri valentichegli lauorano . Hora ficonfiderano nella valuta delle gemme, & la ragion de pefi: equel che importa,il merito della grandezza.dico l'vna,e l’altra co- fiderazione: percioche fe la gioia è diece tati di pefo di vn’altra,per la ragion femplice del pefo valerà diece tanti, ma perla ragion del merito chela grandezza porca , fatta dinuovo moltiplicazione di diecealtri tanti, faràil (uo prezzo cento tanti di quelche lagemma fuppofta da principio.valeua dunque il fecondo moltiplicamento ofitàper l'itefflo numero, ò per alcuno de gli minori: &quelche nell’accrefcimento fi è detto, s'intende anco. nel diminuimento. pefano l'Indianile gioie con fanani , che fono circa fananifettan- tatre peroncia,&il prezzo con fanefi;che in moneta di argéto e l'ot taua parte dell’oncia. onde hauendo il Rubino del.Pegù a pefo di vn fanano il prezzo de fanefi cinquanta: quel che è dismezo fanano Prezzo delle gemme onde fipigli farà di fanefi dodici , e quel che è di fanani due, in:prezzo:di fanefi . ducento,fatta due volte la moltiplicazion del doppio.e:con l'ifteftà ragione il Rubino che pela vna quae di fanano; farà fanefi trein quattro. e non altrimente procedendo nel pefoaccrefciuto , ilRubinodi fananiquattro fi ftimarà fcudi ottoceuto .. fi modera nondimeno da gli Indiani il merito della grandezza,e non fi radop pia puntalmentela proporzione del diminuimento,ò accrefcimen to del pefo ,mafi fa moltiplicazione per vn de glinumeri mioori. dico che fe la gemma nel pelo fia diminuita per quarto , ò accre- fciuta quattro tanti , fi diminuirà, ò accrefcera nella confiderazion prima, il prezzo dellagemma nell’iftefla rata, & appreflo di ciò per lo merito dellagrandezza pigliato alcun degli numeri minori, che è ditre, ò due, fecondo alcun di detti numeri minori fi diminui- rà ,6accrefcerà1l prezzo ritrouato nella confiderazion prima. per- loche nelli pefi detti pofto la gemma di vn quarto di fanano, che farebbe fecondo il pefo in prezzo fanefi dodici, pigliatone il terzo, che è finefi quattro, & la metà , che è fanefi (ei, fiftima il uo prez. zotral'unoel'altronumetro di fanefi cinque: & nello accrefcimen- . to di quattro tanti; fi tima fecondo la ragion detta fanefi feicento, triplicandoil quattro tanti di fanefi cinquanta, non altriméte fe fia di fanani (ei, farà il fuo prezzo de fanefi millecinquecéto, fatta mol tiplicazion del numero fei, che moftra il pefo, col cinque numero di profiimo minore:ilche è il trenta volte diquel che il fuppofto Ru biao valca.con quelta ragion dunque fi ftimano li Rubini perfetti. Ggg 3 percioche | 658 DELL'HIST. NATVRALE. perciocheli nen perfettic'habbiano alcune macchie ; ò nonfianò di buon colore;fiftimano allai meno. Li Rubinidell'ifola Zeilam, nella feconda India,detti:da Indiani Maneca,non giungono perlo DEE più alla perfezzion deglidetti, nel colore. percioche fon roflidila- dilanato. —Matijedicolote incarnato, quantunque moltofreddi,e forti.e li più Colore acqui- perfetti di eflì fono molto itimati dalla gente del.paefe.mali gioiel- Le o col fuo- Jjeri, feve nefia qualche pezzo grande ; lo mettono nelfuoco per fpazio di alcune hore, onde fe vien fano; perche acquifta il colore accefo,è di gran valuta. e queftili Redi Narfinga,che è terra conte- Forami picco nente incontro detta ifola , li fan forare fottilmente nella paste di li che fi fanno fotto, ma:sì, the buco non trapafli il mezo, enon vuole che fene negli Rubini. — “ha ia | i Rubini di ze élttaggano:dal Regno. dunque quefti mentre fiano nella loro per: lam métre fia ferzione; cnettezza | vagliono più che gli Rubini del Pegù. vue fe AU pefino duecarati, che fono al pefo divnfanano, vagliono fanefi prezzo de gli cimquantacinque,che è quafi il terzo di più:e fe di carati dodici,che alri. —. fonofananifei, farà di prezzo difanefi duemilia , il'terzo più che fi è detto del Rubino. | Spinelle. Viè nelle montagne spinelle foro del Pegù vn'altra fpeziede Rubini, che nel colore imitano le Gra- Gr ai, &" nare. nafce quefta anco infior di terra buona efiftimano perla ° metàdelliRubini veraci. Balafli.. Li Balafli fona Colore se du- {pezie de Rubini,men duri. il colore di effi è rofato, & alcuni quali 6, de 84- bianchi. nafcono in Balaffia Regno dentroterra ferma, fopra il Pe- ai gu,e Bengala: onde da mercati Mori fono condotti nell’altre parti, libuoni, &celetti fiportano in Calecut, ue fifannetti, e fi concia» no. &illor prezzo èl’ifteflo che delleSpinelle. gli altri, che non fon perfetti jeche fonforati, fi portano nell’Arabia jouefono in molto vfo . ; ipomune Risbini di z6i . Diamante. - Cap. 1111. Diamanti di I Diamanti migliori nafcono in va Regno de Mori detto De- Decan semi 8, can; efondetti della Mina vecchia. altri men buoni.fi ritro- , gliori. ) di ; } ; ge uanoin Narfinga, detti della Mina nuoua: e fono in Calecut, e Narfingamé terra di Malabar,ltimati per lo terzo meno cheli prima detti. oltre buoni. e N . a i à % o Re le Diamunticz. diciò vi fono licontrafatti dialtre gemme, dico diRubini, Topa- trafatti daal zij e Zaftiri, che moltrano eflerveri, dequali fe ne ritrovano in pe È Zeilam.differenti dalle altre pietre della propria fpezie,perche fono babbian cols- priue di colore. de qualianco fene ritrovano alcuni c'han la metà a sl9g10897 £ in color LIBRO VIGESIMOTERZO. 63i in colordi Rubino, ela metà di Zaffiro,& altrilametà di Topazio. cemme di co & aleric'hannoli dettitre colori mefchiati,e quetti fogliono forar- dica fi con due;ò tre fili per mezo,ereftano occhi digatro, ma di quelli, A ia che riefcono bianchi,fe ne fan Diamanti piccoli, che non fi difcer- n0 in forma di nono dagliveriin altro, che nel tocco. fi vendono à Mangiari,&è vi “eta il Mangiarocircacarato vno,eterzodi carato. ne gliaccrefcimenti Prezzo de oltreilmezano, ilprezzo crefce:conformeal pelo, & inoltre la me: wu da ta, ola metà, e quarto del prezzo dalla moltiplicazion fatto | ponia- ui mo von Diimante di va mangiaro , hauer prezzo di fanefi cento, s'egli fia diotto, il prezzo èidi fanefi millee:quatrrocento, che oltre il moitiplice ottocento, hà feicento tre quarti della moltiplica- zion fatta prima di ottoceto. nella diminvizion fi diminuifce fimil- mente oltra Ja diminuzion del pefo.come fe il Diamante pefi mezo mangiaro, farà ii fuo prezzo meno la metà, ò terzo,quarto,ò quin- ro meno di quel che la ragion del pefo porta: onde quel che pela mezo mangiato, hard il prezzo difanefi Quaranta il quinto meno dicinquanta; prezzo conforme al pefo della:metà. cquel che è il quarto di vn mangiaro , ii ftima fanefi quindici, che è due quinti menodi venticinque, prezzo conforme al pelo, di ZLaffirie diuerfe fue fperiegi rt Car. v VEIl’ifola di Zeilam nafconoli migliori Zaffri,che fe ne hab zaffiri ottimi N bianonzia, e fono molto duri. quelli che fono perfetti , e ‘nerti,& habbian fuori il color'azurro, fi ftimano fecondo la feguen te ragione. il Zaffiro di otto carati; fi flima fanefi cinquanta,li mag- ragion di 2p- giori, e minori fi ftimano quafi fecondo la quadratura del numero Roe grant dell’accrelcimenro del pefo. dico, che fefia doppio, che è il pefo di carati fedici, farà ilprezzo quattro tanti, in numerazion quadra- ta del doppio ; che fono fanefi ducento, e fe fia quattro carati,che è Ja metà, farà il fuo valore il quarto del prezzo,ò poco più,dico fane- fi dodici in quindici. ne è anco vn'altra fpezie non così forte, di co- seconde fpe- lore ofcuto , diprezzo molto inferiore, e che non viene alla duode- pote petti cima parte del prezzo de gli detti. E nel Regno di Narfinga ve ne è di colore ofeu vna terza fpezie, che oltre l’effer più tenera, è anco di minor colore, so Lai e bianchetto , e vagliono molto poco: onde vn di quefti, quantun- 7, ore È que perfetto,e che giunga à venti carati,non val diece fanefi: 11 co- nera std po lor di quelti và alquanto al giallo. firitrowa anco vn'altra forte de e 5 | "a Zaffiri chelafecòda. Ca DELL’HIST. NATVRATE . Infima(pezie Zaffiri fu la fpiaggia del mare , nel Regnodi Calecut, in va luogo A Do chiamato Capurcar,che fono molto ofcuri, &azurri ye nontrafpa- DS “© rono fenonquandofi portano al Sole. queftifono molli , e frali, e l’opinion del vulgo è, che vifia ftata in mare:vna cafadi cui le fene- {tre fuffero di vetro azurro, echedopa.coperta:che fia:ftata dall’ac- que, li pezzi del vetro vengano dimano:in mano cacciati in'rerra dal mare:fono quefti molto groffi,e-dall'vna parte moftrano effigie di vetro, e fono dimolto poco prezzo traIndiani; > i 0 0. RORY, Topazij. I a Cie SWbdi it 01) L Topazionafce nell'ifola Zeilam. è pietramolto dura, e molto Topazio con- Î fredda,di pefo eguale al Rubino;e Zaffiro:percioche tutti tre fo- Fa ‘no di vna ifte(fa natura. il fuo colar perfetto è il giallo fimile alico* ro° lor di oro battuto, & mentre fia la pietra perfetta e.inetta, vale in Ca» So lecut ò fiagrande,ò piccola al pefo di oro puro:che è ilc6mun preze do l'oro che zo. e mentre nonfiasnieccellenza, valeal pefo dioro della moneta pefa. del fanano, che è la metà meno, c feè quali bianca, vale molto me= Topazi da no, e di quelta vitima manicrane contrafanno Diamanti piccoli. quali contra- fanno li Dia- manti. i Turchefa.: (Ad Capeotrgial Nafcimento, E Turchefe fi titrotano nel Regno della Perfia. la lor minera e minera del- f è terra fecca, e iafcono sù di va pietra nera:onde li Mori le togliono in pezzetti piccoli, ele portano in Ormuz; & indi fono condotte in diuerfe-parti del mondoil’Indiani le chiàmano Perofe, Proprietà del è pietra molle,e di poco pefo,e non molto fredda. la buonaiil gior- la Turchefa. no moftra il color proprio, la notte al lume di fuoco ilicolor verde, e quelleche non fono di tanta bontà non mutan la lor vifta.foglio» nole nette, e dicolor buono, hauer di fotto la pietra nera, fopra dî penette nel. cui fono nate, e le migliori anco hauer venette.; che efcon fopra la MT sche, pietra.fi fa proua della lor bontà fe sù di effe fi ponga alquato di cal- Varchi cina viua , bagnata in modo di vnguento, eche fivegga la calcina lacalcina, colorata. +il prezzo perlo più crefce dalie mediocri nelle maggiori e. con lo pefo radoppiato,& altrettanto che efaè : onde effendo la va- me fimodera, luta di vna Turchefa di fei carati, fanefi centocinquata, la di dodici . carati val quattrocentocinquanta, cheè il doppio di quel che porta il pefo che in fe foloimportauafanefi trecento , & altrettanto, e nel diminuire la Turchefa. LIBRO VIGESIMOTERZO. 633 diminuire fi offerua ragion quali fimile ,&è che effendo la pietra di vncarato, che è la parte fefta;farà il fuo prezzo la duodecima;ò la decima parte , che è ue quindici, Diquelle che fono oltre delli dodici, equattordici carati, perche la giora è leggiera , e per confe- guenza fa grande inuoglio,non fi tien conto à traficarle,c fono por- tate da Mori nel Regno di Guzerati, ti "LL | Giacinthi. | Car. vite. non vagliono più di fanefi fedici. to io aSmeraldi; 00 CARecczi.. i Y- 1Smeraldi nafcono nel paefe di Babilonia, & anco in altre » GOL C) ti dx ì & ra ? ti algo da Sil Riaffunto "27 GI DELL'HIST. NATVRALE | Riaffanto dela generazziones e e condizsion dell germe ;15 ARL x RT Sti) Arai i Velo! tutto. FITTI dallegemone; favara deci V, nell India,e fegnatamenredakBarbofa: dallacollazionidelli St cui (rieti, con quel che da noi è ftato detto , vengon confirmate molte caliefithe aliifellicenza delladottrina di antichi haucuamo propofte.Hora ripigliando vna breue narrazion di efle, Diterfi modi paflatento all'alere.fpezie di pietre» Ritrouanfidellegemme alte n Fas inmododi punte,che:ftcongelanò;& fiapprendono nell humoré, 000% come il Diamante;8cil Criftallo:alireinmodoidi animelle, détro la " fua cortectia,come fono l’Fafpidi;e fpeziedi focate;e Chalcedonij;; sc altre in modo divenatral altre pietre come l’iftefla detta; &cibfab ‘gemma: alte in modo digrandini dentio:le loro madri;e nelura: mezamento de talchi;:conicil Grahato. D quali; nelle passat dottrine fe ne farà menzione. . iiboì iv Diamante, 004 nu 1] Diamante è gemma di fomma Lea onde tiene il nome di Adamante, cioè che nonfiidoma. percidchenoniriccue Impreflio- ne daaltro corpo. maceflofà ciò ne gli altri tutti , nè puote fpianar- piesmiim® fiéon alta Genima; j dcorpò secceno che con l'altra dellafiia ifiefla dilciil bri fpezie:! il colore-det Diramame è taqueo:, di lucebrillanteve ciòle ne fi i ia auviene perla fuprema denfità, cionta con la-trafparenzaî paragor Aa nato il'Diamante neléoloree oil durezza all’ altregemme;ecome Parallelo del l'Acciaro pulito; sà glialerimetaltize niifce mare informa i ia feangiola;nel modo di punte criftalline. ‘Zaffiro... 1l Zaffiro è semmadi colorceleftino rrafparente, quantunque pel: la dufezza‘inferiore al'Diamante »più:nondimeno duro dell'altre zaffiri bian gemme tutte . e limen coloriti ; s epiùbianchi; fonopiùde gli altri pera pa — duri. chitàmarono: gli antichi Zaffiro; come ii è viflo;la Pen La- urbe: Diac zulea; cheiè: punteggiata:di e pari tiafparenza.o jr Li li daglianti- !* ! Càrbuncolo,ò Rubino enelistI] Cakfetichio: i Rashinò DARE ‘hà queftonome dalicolor roflo) &i polefili difuoco: ènella durezza Carbichi det poCO inferiore al Zaffiro: quelliche chiaman ponénini ipchinano ti ponentini.. alquanto al pauonazzo,e moftcan crudezza. Balaflio. di Il Balaflio è fpezie «di Rubino, e della durezza quali iftefla del Rubi- no,di poco colore. Spinella. La Spinella è gemma connumerata tra fpezie de Rubini, di durezza minore "yi : ai La itgi bd e di (16174 i LIBRO -VIGESIMOTERZO. e dicolor fimile alla Saudice, c'hoggi chiamiamo Minio. Granata, i - ‘La Granatae ripofta neli’ordine de Car- bonchi fù detta da antichi Carbonchio Carchedonio,& è di durez za molto inferiore alle fpezie proprie deRubini, e di roflezza più ofcura, quali fimile è Moti maturi. tieneilnome dal Granato dol- ce, al color degli cui grani molto fomiglia, e fi ritroua qualig Oran- dine nellaterra sofa adire: Chryfolitho, ò Topazio de nioftoi tempi. De! Chryfolitho, hoggi detto Topazio, l’orientale è fimile ucleo- lore à raggi fereni del Sole: è didurezza pari al Zaffiro di color au- reo di fon matrafparenza. l’occidentale chiamato di Alemagna, berche nelcolore col dettofi confaccia, è nondimeno:nella durez. za molto inferiore,anzi men durocheil Criltallo. equanto é di co- lor più aureo, tanto anco è più tenero. ‘ritrouanfi lifuoi ingemma: menti io fisure cube che fono leriquadrate perogni verfo. con vn angolo ifondatonella madrei inluogo diradice. Smeraldo: Lo Smeraldoè gemmatrafparente nel verde. quel che chisiano orientale è di &loy più maturo;e percio più [timato. l'occideritale èaltramente chiamato del Perù, e di du- rezza maggiore, edi colore alquanto più crudo. yedefi quelto tra fogli di dico nero, che come madre lo contengono non aluimen- te ché fie detto vederfi delle pietre da verro»: | Chryfoprafio. Il (Chryfoprafio c'hoggi colnome fcambiaro fi chiama Chryfolitho;è è così detto dal le aureo; Ver- de, che effo hi. è gemma più dell'altre tenera,e trafparente, onde perla i denfitàc cli, paragonata all’altre gemme, fomigliaquati a vetro Beryllo. Il Beryllo ò Acquamarina } è cemma di molta trafparenza, equafi di leggeriflima tintura d’in- dico, che è il color fimile all'acqua dimare: tiene grado di durezza alquanto piùche Criftallo ,efta meglio nell’ aperto, che incaftato, ficontratà appo noi con pezzi di vetro di fimil colore, che di antico tempo fepolti fi difterrano. Opalo.. L'Opalo è gemma nella durezza del Beryllo, varia di colore, fecon- do che variamente mouendoficambia inchinazione alza luce ; on- de altroue dimoftrà il colorazurro dell'aria,altrouc il criftallino,al- troue l’aurea luce del' Sole. da moltiè detto.Occhio di gatto. Del Bell'occhio. Il Bell’occhio,che alcuni anco chiamano Occhio di gatto sè di coloi fimile al Topazio , ò all Am- bra, 635 -Granata dege - nera molto da Rubini. Topazio orié tale dure . Topazio occi dècale men du ro cheil Cite. fallo . Figura natu rale degli To- pazy detti oc cidentali Smeraldi orié tali. Smeraldo oc- cidetale,e fue propried. Talco che cò tiene il nafci= mente dello Smeraldo. Nome came biato nelc bry Soprafio,e fua renere:za. Colore, e du- rezza del Bee 1Yllo è Durezza dell Opalo je va- rieta de fuoi colori. 636 DELL'HIST. NATVRALE Preprietà del bra,c fecondo l'inchinazion della luce piglia lineamento fimile al- Bellocchio, ò Callaida » Commutation di nome nella pietra Iafpi, un eAchate . Par:ieti di co lori nell’Iajpi. Pietrà lapi , e pietra ed- chate accom- pagnate . . Corrifbonden- ze dell’ [afpt pietra dura » con l’.Alaba- Firo, pietra molle. Figure diuer- fe nel pulimé- to della pietra Achare . Diuerfità nel chalcedonio » Chalcedonij perche . fiano ottimi alla. Scultura d in- cano, e Jigilli. Sarda in qual geno frase jus dinerlica nel. li chlorte».- Sardonycha propriamente qual pietra fi- quifchi © a quali fia difle- fo. Si la pupilla dell'occhio di gatto:ma.in.color biaco. filauorano in for ma di mandorla à rapprefentar Ja forma dell'occhio. Iafpi. L’[afpi hoggièchiamata Agata con nome commutato dalla pietra Achate: è nel fuo nafcimento fimilealla focara, di fultanza trafpa- rente,e fpeffo con tramezamento di vene opache,& di colori varij, N . . SS . . \ . . ò ti N ò dicriftallo trafparente,ò di ragia,ò di mele;e fpeflo fomiglia à lat- te, la Corniola anco è nel fuo seno. Achate. î . te, x . L’Achate hoggi detta Diafpro, generalmente è pietra molto dura, fenza trafparenza;lucida.nellipelimenti: fiaccompagnaco l’Iafpi, come negli Alabaftri llauucnamenti opachi. trale parti trafparen- ti, oue il non trafparente è bale, eradice del trafparente. fono per- ciò (peflo le fpezie di Alabaftri cognominate alle fpezie d'Iafpi, & habbiamo.l'Onycha fpezie d’Iafpi.e-l'Onycha marmo fimili nell'- apparenza de colori, & megliauuenamenti: diflimili nella durezza, percioche l’Alabaftro marmo è tenero, e fi muta.in,calce dal fuoco; le lafpidi,& Agate fon dure,e percofle con l’Acciaro rendono fcin- ille di fuoco:oltre che.dalla maggior fottigliezza della materia,fo- no le Jafpidi,& Achatedi delineaméti più fottili,e perciò nelli puli menti moftrano diuerfe: figure di.ripe,cafamenti,fiumi,nubi,albe- ri; &canimali. | 0 Chaleedonio. .. Il Chalcedonio è {pezie d’Iafpi, che imita il color.divngia, onde fù detto Onycha. è pietra aleroue trafparéte,Scaleroue bianca,e fenza trafparenza:qual parte chiaman fila, perche non dà tranfito alli raggi della luce + altroue è di condizion mezana, efimile al latte. fono li Chalcedo- nijpietre,quatunqued gli Zaffirije Rubini nella durezza inferiori, , fuperiori nondimetio in:durezza all’altre geme,& ottime alla fcul- tura d’incauo,e de figilli,come anco la Sarda, le fpezie tutte d'la» pi: percioche perlaloro ottima contin uità, e pulitezza non riten» gono la cera. Crugnola,o Sarda. .. La Sarda,tome fi è detto,è nella condizione,c natura dell'Iafpi, fono di cla altre in color di carne, altre anco in color di fangue,e più rofle, altre in co- lorchiaro,e eroceo,& alcune affatto in color di Ambra:ve n'è anco vaa fpezie di color carrico,e quali nera. in Stdonycha,.i. ch La Sardonycha haue ilnomie compolto di Sarda, e di Onycha,che è mefcolanza del Chalcedonio, e Crugnola, è nondimeno paflato il nomead altre diverfecompolizioni di vene. e molte fue fpezie hoggi vanno fotto nome di Niccoli, & Agathe. cale csi | Heli- LIBRO VIGESIMOTERZO. 637 Helitropia. L'Helitropiaè fpezie d’Iafpi di color Hmelieropia cò verde ofcuro,di ottima pulitura, altroue trafparente,altroue fparfa ia a ia di punti, ò di vene fanguigue. dunquele dette gemme tutte fono, ,; allIafpi congeneri d'intaglio ottimo. Cameo. i Il Cameo, come da Theophrafto habbiamo vifto ,.è il detto Auo- rio foffile, sintaglia la parte fua non trafparente,e bianca di rileuo; reftala vena ofcura di fotto inluogo delcampo. |. Prafma, ò Prafio. Il Prafio è gemmadi color verde Prafina dif- chiaro,che imita lo Smeraldo,anzi è {ua radice,pciò inferiore à det-. Eni tag ta gemma nell'effer priva della trafparenza, che è propria allo Sme- 44 trafparene raldo. Turchefa. LaTurchelaègemmadico- 38. lor celeftino che partecipa del verderamingo. ritrouafi in forma pra di nocciuoli, ò ceci dentro di terra pauonazza., &é materia, che la Turchefa. non foftiene il fuoco, ma di fatto perde il colore, e diuien fuftan- zarara fimile è rame bruciato, è gemma molto grata alla vifta,e pa- Terchefa è rifced'inuecchiamento. eperche è di fultanza' eguale, s'intaglia 41222 UEE bene, e riceue buona pulitura. communemente non hàtrafpa- ’ renza, &è tenera: ma quelle chan trafparenza fono più dure, c più durabili: alcuni pongonola Turchefatra lefpezie d'Iafpidal qual rurchefa n3 genoeflaè lontana, come ne fà fede la fia fultanza tenera ; molto i dall’Iafpidilontana, e come dimoftrail modo fuo diconcreameto. seno dell'iaf- Amethyfto.. . L'AmethyMtohaglifuoinafcimenticon Pu. ma puntefimilià criftallo,anzi può dirficriftalio tinto di natura di co- 41720, lor violato;e vinofo,& accade in eflo per lo più che non venga colo. dicolor viola rato tutto il fuo corpo , mafivegga in modo di vin gettato nell’ac- qua pria che fiapertuttal'acqua diffufo. | | Giacintho diantichi. Giacimbo di La pietra Giacintha,così detta dal fior dell'herba à cui molto fomi- antichi ,e fue glia,è di color puro celeftino,e perciò da alcuni è ripofta tra Zaffiri. sa ma fe confideriamo Ta condition della fuftanza, & il nafcimento, ben fi riponenelgeno di Amethyfti, differente da gli altri nel co- lore, che eflalià puroceleftino , che negli Amethyfti è mefchiato col roflore. onde ne fegueilcolor violato . Sandaftro , e Giacintho de noftri tempi. Il Sandaftro , ò Giacintho de noftri tempi, è congenere al Granato , Giacintho de differéte nel color più rimeffo,che è tra l'aurco,e’l roflo. è géma più moderni cn: chie:neffun'altra arenofa, edi ampolle profonde . fi ritrowa natural- Esinaze fue mente ritonda comele materie fufe. c molto alla detta pietra così proprietà. fielcolorecomenella figura rifponde l'antimonio ridotto in vetro. Hkhh tiene Lau o Cyano,e Molo chite in via gemma 638 ‘DELL’HIST. NATVRALE:! “tiene impropriamente il nome di Giacintho,dal cui colote del tut. to' fi 1 apparta, Cyano, e Moldchite cemma. Duoy Sono'‘rtico il Cyano,e Nialdeliice tralegemme, e prouengono cb le vene di rame, di argento , e dioro partecipi, dalla ruginofitide quali effi provengono ; piglian durezza, e vulitezza; fecondola fu ftanza che titita da eli s'imperra. dunquela gemma Cyanea hà con la durezza,e pulitezza il color celeftino:ibMolochite hè il color ver rami de CIUA, efpello prouéngono infieme in vna maffa; ce gemma. il'Cyanogemma, fpetialmente fuol'ritrouarfipunteggiarà dioro; A chiamai pietra Laziili: e da gliantichi Zaffiro. rittouandofi 1anco il ‘. ceruleo,€ chryfocolla fenza durezza, e non atte al pulimé éro di:gem ca Me, delli pietra Lazulèa oltre de gli altriormamenti! fe ne fan vafi: Spianaméto;e pulimento del Diamante . Intaglio dedl'- altre gemme. Gemme che s'intaglian col Diamante, d con lo Simeri - glio è Durezza del- l’Iafpi, & in- taglio che in effa fi fà d'in- CAHO è percioche firitroua alle ee di jaeor: grandezza de Vafi da bere = o Clan Confid. îderazion delle pron negli lauori che riceuono. “CAP. lag = } Acagona aremo ioni le duretze delle gemmet tra di fe, & la ro ‘habilitàallauoro. «Il Diamante dunque è nelfommo grado d: durezza;e perciò nonfi {piana con altra pietra,ma due Diamanti infieme feetati l'uncon'l'alero fi affacciano, e con l’iftefleloro arro- rature fi conducono all'ultimo pulimento:l’altre emme tutte s'in- tagliano;&rappianano:co "1 Diamante,econ lo Smeriglio, con alcu- ne differenze: al Zaffiro; Rubino, e Balaffio s’intaglian con. lo Dia- mante;e fiappianan con lo Smeriglio: l'altre tutte come a ) queftte di disrebatbuferiori non folo poflono! ‘appianarfi,m ma anco groflamen te tagliarfi con lo Smeriglio. ma così il finimento,come li loro.inta- gliminutiyfifanno con lo Diamante: le (pezie d’ lafpi fono al Zaf- fre, al Rubino, c Balafsio di durezzainferiori, ma più ì dure del l’ al tre geme tutte, & ottime, per la caufa altroue detta; all’intagli di cauo. oltradiciò il Zafniro, e Topazio orientale come che fono:di via iftefTa (uftanza, e natura, riceuono parimente ottimi intagli, e f 1 A SONA LAZ ADI NI (2 AN o, Cralts NENTI ] è IS - Hi 4h » È AI°GRI N, è y % bai) 2 (A | » INGEMMAMENTI CRISTALLINI, OLIPARI, & appuntati in ambele parti. * LIBRO VIGESIMOQVARTO. 645 csi Colori,es altri accidenti nelle fuffanze criffalline. 011 o Carnià cl I color proprio dell'ingemmamenticriftallinî, come anco di A moltialtri, è di trafparenza pura fenza tintura. ma fi veggono 7intara,e co- {peflo tinti da rubigine minerale, e loro fumofità,onde fe ne ritro- 19° un: uano in vnaiftefa coppia,galle volte in vna ifteffa gemma,vna par i Agai te fenzatintura , nella chiarezza della propria materia »& vna par- tifiJparga. te tinta dell'infezzion della minera. cosi le troppe de raggi.criftalli- ni c'habbiam dettoimitar la forma d'incino; e che naturalmente fono in trafparenza di pura bianchezza,fi ritrovano alle volte iNco Color vinofo. lor vinofo. ele colonnette conliconnafcimenti d'intorno in co= 19°?” vilato lor di viola, & alcunicriftalli in color nero. & nelle altre forme fi- palio milmente. vesgonfiancoracon detti nafcimenticriftalliniaccom- Metalli diuer pagnate diucrfe minere. cometrali raggi detti in figura fimile ad Aaa incino, fi veggono piccoli fcaturimenti dipiombo puro,e nella lor fpezie ii madre fparfipezzetti della glebba piombara , detta da Hippocrate Mamenzi cri» tetragono. veggonfiancora nelli fuoiftrauenamenti alcune verdi rubigini. c nell'ingemmamenti che imitano il cono pinco, fi veg- gono le radici di color ferruginofo , c lalor madre imita la gleba ferrigna. onde raccogliamo che non folo F'ingemmamenti piglia- no tintura dall’odor delle minere vicine,ma anco per proprietà di- Ciafeuna mi- ftintamente le minere danno l’ingemmamenti propri). le dette for pia me d'ingemmamenti perlo più fi ritrouano nellicieli delle rot- My rec nelle concauità de mont, nel modo ifteffo che per la noftra in- /alini. duftria s'ingemma dentro de vali la futanza del geno faligno, efi veggono alcune forme naturali de ventri,con punte criftalline nel- la parte fua caua. — Ingemmamenti trafparenti frali. Car. vi. X Ono anco come nel geno d'ingemmamenti duri, nelgeno Ingemmamé «de frali;l’ingemmamenti trafparenti in diuerfe forme rego- ETTARI lari.tra diquelti fono gli cannuoli geffari di chiariffima trafpafeza, je maniere. che tocchi da fuoco perdono incontanente la trafparenza, e fi com a ge/- ATL mutano in bianchiflima feltanza di geflo. à quali fono fimili in fi- AE gura l'ingémamenti di piombo, quantunque dimoftrino alquanto ti piembiri, di fplen- 646 DELL'HIST: NATVRALE di fplendor metallino. e quefti pofti al fuoco fi lafciano in gialloli- specchio ge no. Malo fpecchio gellaro ii fcioglfe‘it forriliflime Jafire non dif- JRE fimili nell'etfigie dal talco è quantunque fiano di fuftanza affatto contraria : atrelo che'] talco ha molta virtù di refiftere al fuoco, cue lo fpecchio geffaro incontanente ‘fi‘fcioghie in bianchifimazerrà. adoprafi per l'habilità della fua forma da molti nelle fineftre in ve- :. >» ce divetto,Sappo di alcuni tien nome dialume fcagliola; dalla c6: ‘., giunzion delle due condizioni , dico dall’effigie che hà fomiglian= re all'alume, e dal fenderfi in fcaglie fotvili®me.. fimile allo fpec+ chio nellatrafparenza, lutidezza; fragilità, facilità di calcinarfiè Pietrafchifta Ja pietra fchifta geflata. diuerfa folamente nello diuiderfieguals sfira: mente pet due verfi, quali compofta di fili accoftati infieme. l'iftefi fatrafpatéza, anzi più che ne gli aleri ritrouiamonel geno faligno, tra qualiitfal gemma,così detto dalla molta trafparenza,e lucidez- 24; ficongela da humore dentro le cave di fali vegetali, e fi fcioglie sal in figura tutto in quadrella c'hino figura angolare di giufto cubo.L’ingem- pg amento di fale,da alcuni detto (al Indiano,vegeta in forma pira. o midale quadrangola:e moltra compofizion di lamine,onde (econ- do le dette lamine fi fendeà trauerfo. le altre communi (pezie defa- li ò fi condenifano in piccole gemme,ò fi tagliano nelle caue in pie tre trafparenti, 10 colonie: Diuerfîtà de colori nell'inzemmamenti del geno faligno. CAP. VII. Color di fale A Vuengono anco le diuerfità de colori nelli ingemmamen- MIE Cee ti delfale, diroffo ; dicotognino, e di pallido affumato, Color di fale &calcuni di molta trafparenza fene veggono incolor di Amethy- ametbyftino + fto, l'Alume s'ingemma in forme piramidali quadrangole bian» che, &incarnate. il Chalcanto naturale alle volte è di color bian co, detto Copparofa da alcuni. ma perlo più partecipa del verde, e celeltino. il Cyprio dentro la fua confifienza è di celeftino vivo, suRanza di wi ingemma nelle fpelunche fpeffo, nel modo delle frondi di palma, pg che fpuntano:8& la fuftanza del geno di Chalcanto perdendo la traf quali rutte de parenza pafla in color giallo, roflo, nero; &altri. Colore Ing:m- LIBRO VIGESIMOQVARTO. 647 vw Ingemmamenti mezsani. (Car. virt | (* Onoui oltre delli fralil'ingemmaméti mezani,che tengon co- LD filtenza di pietra:cedono:nondimeno alla fomma durezza del- le femme. alcuni dunque imitano il:Criftallo chiariflimo,ma per- colli non rendon fuoco, altri rapprefentano ameniflimo, e trafpa- rente Smeraldo. e fpeflo fi accozzano in vno ifteflo ingemmamen- to,che l’una parte Criftallo;l'altra Smeraldo raflembri.e ve ne è vna fpezie dicolorzaffirino. Quelto comeglialtri non fi fcioglie al fuoco, malafciato infieme 1 colore, elatrafparcnza.; diuien bian- co,elì fcioglie in'faccie comele dette, e firritrona accompagnato al Pyrite.li dettiingemmamentifi ritrouano in-pezzidinotabil gran- Ingemmami- ti mezani qua li fiano . Ingemmame- ti mezani fme raldini . Ingemmamé-= ti Zaffirini. dezza, & di trafparenza maggior dellegemme, ma nel pulimento . fono perla minordurezza inferiori. nell’ifteffo numero d’ingem- tmamenti mezani fono alcunevene di pietra di color fimile.alle re- liquie di vetro; che vengon'fuori dellefornaci, e fono ingemma- menti incolotmefchiato dicolor marino;e diamethyftino,& in al cune parti moftran color aureo.Pofte levene al fuoco felioppano, & le fue fchessie ovunque vadano; mofttano fiamme in modo di $raniella di folfo accefo: quantunque non-habbian nell’accender Virtù corrifpondetite all'apparenza dellefiamme. vinta la vena dal fuoco,fi (cioglie in faftanza fimile nell’effigie.à falbianco,ma non vi refta veftigio dell’acrimonia propria è calce. Della differenzia dell'ingemmamenti fepeliti, €$° affifsi. SNO CAP. IS iaia i Vefto fiadetto delle differenze d'ingemmamenti per quan- # toappactienc alla'lbi communità diftinta fecondo la di- (o verfità della fuftanza, del vegetare , e de colorimenti che pigliano.fi conîtdera anco la varietà de loro nafcimenti, fecon- do che nafcono fepeliti,ò affifli.fepeliti diciamo quelli che fi gene- rano nella contenenza della terra fenza {tabilimento di bafe 0uc fi fermino.affifsi l'ingémamenti c'hanno certa madre vue figgono le radici, lunae l'altra di qual maniera di generatione , commune- mente habbiamo nelliingemmamenti duri, nelli frali,e nelii mo- zani,& è proprio alli ingemmamenti che non han fiffa radice, efier di prin- Insemmame- tifimili a ve- tro 0. Vence di pie- tra, che tolti dal fisoco dan fiamme,e non bruciano. Ingemmamt- ti fepeliti. Ingemmame- ti duri, frali, e mezani fepe Uti ò affifsi. Colonette cri Stalline fepe- lite. 648 .- DELL’HIST. NATVRALE di principio ambiguo,e far pota verfo ambele parti oppofte. quelli dunque che fono | unghi, ecolonnari ; vengono nell’iftefla forma appuntati verfo ambe le due ftreme parti. quelli che piramidati fo- no, oltre che fan punta nelle due parti oppofte, ne fanno anco nel | d’intorno, ue nella lar bafe s'intendono l’ oppofte piramidig ciun-, tarfi. fi ritrouan dunquecolonertecriftalline in ambi licapi appun rate,fepelite i iù terra gialla, onell’iftefla durezza che gli altri criftalli: ‘e fenerittouan fpeflo più accoftate infieme in modo di fafcio,enò ‘congiunte: pelo anco nell'iftefla terra fi ritrouaingemmamento Forme fca- gliari, Figure nel ge= mo faligno. Scultura ne gli alumi fepe £ Uti . rrafparéte {imile è cumolo di faglie di pefce giunte infieme,e della condizion geflara : è fpeflofi ritrouano. infieme le dette fcaglie, ele colonnette. nafce anco fepelito lo (pecchio geffaro in guifa di mat-, tone dentrol'argilla,la cui groflezza nel d’intorno per tutto fiaguz. za. Quello c'habbiamo detto in dette fuftanze di pietre,fi vedean= co nel geno faligno, percioche altri di ell fi, apprédono affifi,scal- cri nella refidenza fi concreano. € gli affifst appuntati nell’un capo dan piramide femplice fermata fula bafe. Quelli che n6 han bafes fatto piramidi in contrario, vengono in figura angolare diotto fac- cietriangole,& alle volte trapofto fpazio tra l'una, e l'altra pirami» de,v'intrauengono altre faccie quattro quadragole. vengono iftef f: piramidi fcolpite ; percioche nella lor generazione, che abonda direfidenza, la fuftanza pura fenevàne gli angoli, e ella la terra nello fpazio tra mezo; onde ne viene affondata. i (3iik I SE GESSARO 1àL FORMA DI MATTONE at PSE, (00? I re D) a ARDA SARA = Na RETRA ida DI i i LIBRO VIGESIMOQVARTO! 649 eAltri ingemmamenti colonnari. CAP. x: Eguiremo hora à maggior compimento di dottrina alcuni S particolari ingemmamenti, c vegetazioni. La Trauetta in- gemmamento mezano , è di figura colonnare, di faccie quattro eguali,che nello ftremo fi appunta. Colonna Mifena. Ma la colonna Mifena viene nel fuo concreamento in formadi giufta colonna, percioche fpeflo fi ritrouain altezza di piè quin- dici,e groflezza di vno e mezo, &è per lo più di fei,ò fette faccie pia ne: alcune volte è di faccie cinque, c più rado di quattro. fi ftende con groflezza eguale , e fiappunta nello ftremo. e fe ne ritrovano contigue molte infieme , da qualili Todefchi habitatori del paefe neromponoli pezzi,e fe ne feruono in vece d'incudini.alche è con- veniente perladurezza, che tiene fimile à duro ferro. fi fegano pi- gramente nel modo della pietra porfida con l’arena. le faccie delle colonne fono naturalmente lifcie,e fenza afprezza, &il colore è di ferro: e fono ftimate nel geno di marmo detto Bafalto. Figure altre dinerfe che auuengono nel concreamsento delle pietre. Car. xi. Vuengono anco nel concreamento delle pietre altre molto diuerfe figure così nella apparenza efteriore,come negli in- terni auuenamenti, & alcune di effe di mano in mano procedendo l'humore,piglian figuramento derami à mododialberi, come fà il geflo ramato, & le forme di pietra fimilià grappi. Altre crefcono in modo di peli raccolti infieme, come la fpezie di geflo Schifto, la di Alume,e di Amianto.altre procedono con nodi,e crufte d'intor- no iltronco nel modo che fono li fogli nelli calami, come è vna fpezie di pietra da calce,che fi fende in crufte che'l circondano,imi- rando nelle rugheleconche marine, da alcuni perciò detta Oftra- cite. Iii VEGE- Trauetta ingé mamento me= ZA 100 Colonna mife na di fuftanza fimile à ferro. Faccie,e colo- re della colon na mifena, 650 i a PRE | di i LU tab TAO Lé PET È i Sii sii aa \W DELL'HIST. NATVRALE VEGETAZA NI DI PIETRA DA GESSO e ‘o. + forma ramofao. SSEV = = == ; E cl #0, A Ù LOS € A ga 4: RIA) e 4 5 WLZ= 5 PEECRIZION DI PIETRA DA A 1 Lia fonia de uri fa | i. i dn o ba i vit, dp YA fn n ì | a (hi ni PO . ar ui Da, J di Li Hg sh me a, Li u = TZ pro SS PT 2 ZE = sea Leto = n= ro \ pe == ==—==5 Ò NS \ Loi N N ee. LZ (a pri ZII ) È {1 nes TT h° IS ITEIA g PZA REL NE S \ LIBRO VIGESIMOQVARTO: Gr Te GS08TRAACITE PIBTRA, LE CVI VEGETAZIONI SI MEN ingitano le'tonche marine. i HS PREET A dia si I LAS i) IINRRILIVIIUIATI UULIZZDAA SI {lf {lr 1.12 N | Li, | Besa , ere > Î i , x N, i 4 venioliio Os Lf 9 silvi”) OL sn IL ® d PRIA è pi » ‘ Ra “ili DelleStirin. | > 00 Capi Riio. *’Efirie hanno il loro nafcimento dallegoccie dibumore che ‘ pendenti, dalle pietre diftillario! Dunque quelte condenfare Ùa drupedi.la fultanzadiefiefidivide inrai,checongiontiinfieme in ordinazion to,come fala maggior parte de corpitra(paréti,& hino alcune del- è. |. Lil 2 termi- 6sai DELL'HIST. NATWVRALE Stirie la fune? terminazionele radici di detti rai. altre fono fenza ‘corteccia, ma fi- (E i nifce la lor fuperficieri in punte è guifa di gemme aécoftate infieme puote trapa- d’intorao: vue li rai piglian nutrimento dall’atle folo. Dunque la (En ig Sorteccia, el'affein queitovegetamento finno officio de radici, e lo-neza10 nel fOn0 dell’ifteflo ellere della pietra tartara,e fi trafimutano Ficilméno lefiiti». —teincalce. la parte trafparente, egli rai dal primo eflere vfciti, per Li lavegetazione,e tralmutazion alta dal nutrimento fono di condi- rie malinite zion diuerfà : e nel calcimar Pag in fila, ò quadrella. c quan- Da ea) eunque fofftifcano alquanto lungamente il fuoco , nondimeno fi. ° nalmente rendono calce, quantunque cattiva, sela lor tralparenza piglia color di fumo,qualumantiené fino intanto che mutata in cal cesimbianchifca. eAlabaftro:gelato. Car. XILL «Aubatro KW *Alaba@tro che chiamiamo gelato, e dell’ifteffa feftanza che la re 33 ftiria: anzi non altro che vna ò più ftirie vnite in va corpo. Ririe. ISO molte volte in tavola piana di due corteccie, con rai che dall'una el'altra corteggia vegetando concorrono in uila di denti alternati, oue ralmente!fi alligano,che fanno apparenza di vn medi- tullio continuo,e trafpatertte tra due corteccie. altre. volte è è vn folo, ordine di rai, che da vnaparte ‘arraccano, allacorteccialorradice, dall'altra con la fommità accozzare rapprefentafio fuperficie di pi- te lucide.{peflo fi vnifcotto più ì crufte infieme,e fanno vn cor poco-. tinuo auuenato con alternazionda fuoli trafparen ti,e nOtrafparéti. Rime nell'la E‘ vitio in quefto geno lafragilità e rime fimili è rotture di ghiac- baftrogelato ». cio, & la bontà nell’ effer caio sgcalcopi hansouikfparenza tel bianco con colorche inchinaal roffo,ò cotognino, altri fono diuer Aunenamen- faménteanuenati ; ;emelle fecarure fecondo i occorfo delle vena fi ti nell'alaba- firo onde annui VEEBONO vari] ghrloggiara enti, e dimefirà decoloti,:. a $ n desi serali LIN9 Della varietà: dell onde,e vene negli oa che tm effe firveggono, è Cap.ixirrn cl Due caufe TA Îa varierà degli ondeggiamenti prouiene è dal caletarae si principali del la varietà de gli duweinisia perciad he fe la materia egualmentefifamminiftei, da vena anca; co diuerfo delle pietre, è dal diuerfo modo di tagliarle. .., 33 I ti. egualmente vegeta; e porta ali lineamenti delle vene ritte, d’incotro, .. mentire LIBRO VIGESIMOQVARTO. 653 » mentre non fi fumminiftri l'humore egualmente , la pietra crefce piuerfe appa inegualmente,e quafiin diuerfi montetti; e fe fopra di vn fuolo ve- geti altro fuolo,ne fegue moltiplicazion de vene.il montuofo dun- que fecato fecondo il verfo profondo dimoftra linee curue ondeg - gianti,e fecato è trauerfo dimoftra lince circolari; e nelterzo moda obliquamente fà apparenza mefchiata. Forme dinerfe focali Cap. xv. E focare hanno nel modo della vegetazione alquanto di fomi glianza conle ftirie,& alabattri; fono differenti nella denfità, e durezza c'hanno di felce,onde percofie fcintillano. dunque altre di effe fono in forma di laftre, di fultanza trafparente tra due cortec cie, altre in forma diglobo, e di quefte alcune hanno il meditullio di fufftanza diuerfa dalla focara.altre fono fenza tàl meditullio.affo- migliando dunquele focare alle ftirie, fono le fue corteccie in luo- godi radici,la parte tralparente in luogo de rai,che vegetano,quan- tunque non viapparifca diftinzion alcuna de rai. La corteccia , & il meditullio fono in color bianco,di vno ifteffo eflere l'un che l’al- tro, e ficommutano in calcina. la parte trafparente come materia felcigna fi fonde, & non fi fcioglie in calce. & hanno lefocare per lo più il colore del corno de bue, e figura ritonda. quantunque al- cune di effe vadano all’incarnato,& ai biondo:ve ne fono alcune in forma di laftre, e di fette, di colori diuerfi, dico e nere,e roffe, & al- tri. Se ne veggono anco globi auuolti di più tuniche. & firitroua- no dentro di effe alle volte fipure diuerfe dianimali , dico di con- che marine, e di cruftacei ; percioche la natura delle conche, e cru- renze di uene fecoido che il mov nuefo fia diu'rjcmaense Jecaso, Varie forme di Jocare, Paragone del le focare alle flnrie. Forme varie di animati ye vegciali che ftacei è habile a conferuarfi finche la pietra fi condenfi. &l'humor fi ritronan dé onde la focara fi condenfa è penctratiuo in tanto che tralmuta qua- fi lunque corpo in cui s'incontra, in felce dell’effer fuo. fiveggono perciò groflitronchi di alberi conuertiti in pietra da fuoco,e fimil- mentel'incini marini,e cancri se molte ofla dianimali, c nocciuoli de frutti.& in quefto è la focara diuerfa dalla pietra tartara,che la fu- ftanza tartara fenza far traflmutazion della cofa la vefte e percio fi ritroua fpeflo vota, ammarcitafi coltempo laforma che da efla era veftita. altre volte penetrando l'humor nel vacuo di nuouo fi riem- pie. ma la focara oltre che perla fua denfità meglio conferua il cor- po rinchiufo, penetrando parte della fua fuccolenza l’ifteffo corpo, fil 3 il traf- tro le pietre CATCè. Forme vefti- te, e forme traftautate in pietra. 654 \.'DELL’HIST. NATVRALE?) ilerafmuta nell’etfer fuo: accade perciò che rotte le breccic:alle vol- te fan feparazion da efle le forme di dentro impexrite. Della pietra da vetro, 0 cuogolo, CAP. xvi. peferizzion A pietra da vetro è fimile nella apparenza à marmo bianco cò SICA participazion di trafparenza, dinerfa da quello nella durezza ch'efa hà propria di felce, onde percoffa fe:ntilia je pofta è fuoco non fi fciogliein calce. è dunque detta pietra perlo più di color bianco partecipe di vn leggier verde fimile à vete de ferpi, qual {pe zie è detta ferpentina. ritrouafi nel luogo natio veftita, etramezara di vene di talco cruftofo.pofta à fuoco prima perdendo la trafparen za s'imbianca,e diuien più leggiera. e dopo di ciò pafla in vetro, co- Ufo di detta me anco fannole focare. adoprafi da vetrari per materia di vetro fot pietra. to nome di cuogolo, percioche la raccolgono negli letti de fiumi,e torrenti,in formadi breccia tonda, e fi fà così di quefta,come in ve- ce di quefta da vna fpezie di arena pefta, & accompagnata con ce- nere di foda, mefcolanza, che cotta agiufto termine di fonderfi in TOA verro, fi chiama da gli artefici Fritta, & èla propria materia de loro vetri. ficuoce anco da figoli accompagnata da ftagno,c piombo cal cinato. qual mefcolanza fimilmente cotta, fe gli dà nome di Marza- Marzacotta. cotta, & è propria materia dell’inuetratura de vafi, Dafli la Marza- cotta macinata con acqua, e liquidaa gli vai, & afciutta che effa fia firicuocono,finche la Marzacotta pera poflanza del fuoco ila tral- mutata in fuitanza lucida fimile a vetro,chiamata da macftri Impe- rene, invenzione molto vtile a conferuar gli humori nelli vafi à Focarzinve- GUALLÈ data.altri chan penuria dell’arena detta,e del cuogolo;fi fer ce della pie nono nell’ilteflo ufo della focara, Erada vetro + Del I yicurio: CAP. XVII. FF Orafeguendole forme di pietreterminate, ò fiano dalla na- Ù 4 tura;Ò da altra caufa condotte nella propria figura.tra le figu rare di natura manifeftamente è la pietra detta Lyncurio, che imita nella figural'obelifco, ò cono pinca aguzza. Diciamo dunque che petrizzion il Lyacurio è pietra di figura naturalmente lunga aguzza, di elqui- del Lyacurio» (ira rotundezza;e lifciezza,e di (ultaza più e men trafparente, perciò che fi veggono alcuni di efli nel biondo chiari ; altri olcai e nel È iondo LIBRO VIGESIMOQVARTO. 655 biondo neri, ma non giamai fenza parte ditrafparenza. la fua ve- getazione è fimile alle ttirie,di rai compofti:onde ouunque à trauer to firompa,fi vesgono li lineamenti de rai ftenderfi dritti verfo il proprio cétro.e fono perlo più le pietre Lyocurie di sroffezza di va pollice, dilunghezza di due,ò tre pollici , compofti l’un con l’altro in lungo. li maggiori fogliono effer concaui nella parte dell’afle,co me auwiene nelle coraa,& altre fimili forme vegetali.e fi ritrovano {peflo feffi di fottili rime per lungo. è materia, che fi lafcia ia bre- ue nel fuoco,e ficalcina.adoprafi il Lyneurio da medici per cacciar l’arenella dal corpo, nelle difficultà di vrina. altri le adoprano nelle punture delle cottole. è chiamato da altri Lyncurio,la gemma detta Elettro, di cuthabbiamo ragionato nel geno de bitumi, di color non molto da quelta diflimile. Dil Dattilo, e delle pietre Aquiline. CAP. XVIII. L Lyncurio dunque,che è dall’Elettro diuerfo, puote per quan- ro alla fuftanza appartiene,collocarfi nelgeno delleftirie. è cui fono altre pietre fimili di figura, ma diuerfe di nafcimento. tale è il Dattilo pietra cheimira il dattilo frutto e nel colore; e nella figura, di fuftaza di felce,lubrica nella fuperficie,di color ammelato:& alle volte anco rugofa. & al Dattilo molto fimili alcune fpezie di Aqui- line,diuerfe in quefto dal Dattilo, c'habbian dentro di fe concaui- tà, e fiano pregne di altre pietre. l'Aquiline dunque per lo più han confiftenza di materia fimile è tefta. Contengono dentro di fe altri corpi dell'ifteffa codizione cheè la madre in cui fi concrea.ve ne fo-. no altre di confiitenza di felce , e che percofle con l'acciaro icintil- lano. &altre di efle fono di femplice concetto, dico vna volta gra- vide: altre fono doppie, cioè grauide di altregrauide. Quelle che fono venute in perfetto compimento,e feparazion di concetto,crol lace fî ientono render percofla di dentro: il che non fan l'altre, nelle quali non è fatta perfetta feparazione. Aquilina Gargana. L'Aquilina Gargana così detta dal monte onde fi porta, è di fuftan za di focara, che vegeta tratuniche di pietra cementicia di calce. vedefi per lo più informa ritonda di palla, ò di cuo, vefiita alquan- to di fuori, e ripiena di dentro di cemento bianco. fe ne ritrovano alcune grandi di più concauità feparate l'una dall'altra , come | auuicne Vegetazione del Lyneurio. Yo medici- nale del 1yt curio ul Eleitre da snolti deito Ly chio. Dattilo pie- tra felcigna. eAquilina, Aquiline dop pramente gra uide, vAquilinaGar gana di iuni- che,e di cocet ti moltiplici. 656 DELL'HIST. NATVRALE auuiene nell'owa di più torli, & auuiene fpeffo anco in quefte, che fiano più tuniche,de quali l'una contenga l’altra,che è l’effer graui- «quilina pal de di altre gravide. Aquilina pallida. Vièvn'altra ib fpezie di Aquilina di color pallido di ochria, la cuitefta è di con- dizion fimile alla teitola di cerra: puluerolenta,e gravida dell’iftefla ochria, che al fuoco fitrafmutain rubrica , come è dell’ochrie pro- tquilins are prio. Vièancol’Aquilinaarenofala cui tetta è di arena incrufta- vi ta, e vari) frammenti di pietre lucide. percoffa l'incruftatura con l’acciaro manda fcintille di fuoco, ilche non fà la tefta iltefla,che è di condizion fimile alla tefta dell’Aquilina dianzi detta, pallida di i color ferrigno, &imbrattata di dentro leggiermente di ochria. vquilina am laterra di cui è gravida ha effigie di Tripela. Aquilina ammelata. suina Latefta dell'’ammelata è dell’ittefla fuftanza che l’arenara, ma fenza l’incruftatura di arena; percioche naturalmente fi ritroua lifcia. Moftra il color melato ofcuro, qual è del datti'o frutto, e della fili- qua dolce matura: & è per lo più in figura amendolare. le tre fpezie vItimaméte dette hanno conuenienza:quafi pietre di vna ifteffa ma Aquilina ne- trice : ma l'Aquilina nera è di fuperficie lifcia, cnera, che fregata ra. con l'humore tinge in modo di ftibio, con la cui fuftanza couiene. Ventri minerali. CAP. xIix. Ll'aquiline fonodi confiderazion vicinele confiftenze che che chiamiamo Ventri,forme globofe contenute da cortec- cia terrena, dentro dicui fi contiene altra fultanza in efla generata. ventre cri: tra detti è il Vérre criftallino pregno di folti nafcimentidi criftalli fialino. —feangoli,le radici de quali li fermano nella fuperficie interior della corteccia chele contiene, e fepunte fono verfo il vacuo, e centro delglobo. lafua crufta che’ rinchiude, & cuelicriftalli fi appog- giano èdi confiftenza fabbioniccia alquanto rofla: li criltalli mag- giori fono in modo di auellane,li minori e nafcenti in forma di fol ti femi dimiglio di molta chiarezza, e trafparenza. Ventre mar= Ventre marmorigno. Il ventre marmorigno contiene i dentro di fe gleba foda di marmo di fomma candidezza, edi facile fiamatrice, fcultura,con le fue piccole radici,e nafcimenti attaccati alla cortec= cia, cheè di condizion cementizia bionda, e che al fuoco fi tralmu- ta interrarofla: la gleba fi traflmuta in calce. ritrouanfiperlo più li ventri detti in grofiezza di pugno . nella iftefla confiderazione vengono LIBRO VIGESIMOQVARTO. 453 vengono le facali, nella concauità de quali fono li nafcimenti di Focali è detti gemme minute afffli con altri di concreamento feparato, di molta ?f"/imili. durezza, appuntati per le caufe dette, daambe le parti in trafparen- za de Diamanti. ‘ AETITES GEODES: AQUILINA GRAVIDA di concetto terreno. MAIVIL IMA CRU FIDE DI ALTRA AOVIT INAZ: “© cheòledippiamente granidés. 3; ® 0, Din) = = Dos A} IS ETTDVRY» er SÒ \ otra =è xx one SENIO ARI Nairiiàtiaitte TI n ww _——rrr_—==_—= =——— = e = NOR Tee FTT i NCO DI ALBERO mertito in pietra focara » groffo in altezza di buomo , con- | TRO in fu di pietra cementizia n = DELL’HIST. NATVRALE SIE A Man = i intivio \È x Sat > we i SN Ro AR n con la fua corteccia trafmutato « fiarza, TRONCO DI PIOPPO 668 ei LIBRO VIGESIMOOVARTO. ‘es LEGNO CONVERTITO IN PIETRA NERÙÀI infetta difumi fulfurei, e di fuftanza di Chalcanto, OSTEOCOLLA RADICE CONVERTITA IN PIETRA cementizia molle, e di fuffanza fabbioniccia: adoprata da Medici Thedefchi 4 confolidar l’offarotte.- DI) ti TITA”nào RIST Sata 2 tal DELLHIST. NATVRALE:. PIETRATARTARA I NR AR Ae DI LINO, (ut) Do) .i di Dt n ni PIETRA -TARTARA FIGURATA DI FOGLIE, e rami di R uso. d° DI } LIBRO VIGESIMOQOVART O. 1 VERMI (MARINI IMPETRITI. of : SELLA " N AAT sè \ 3 \ N° SÉ NS N è f: IN %, VS e ‘ Na % VE \ 7 £ Sa 7 E Ò ; He 7, IT VIIIIZIAZZZIO ato 029029900 672 “DELL'HIST. NATVRALE GLOBVLI DI PIETRA MARINI, CONCRE ATI dalla fnffanza del fafo Puzzolano . MRI" Rotundità de pietre caufata da caufe eSiranee. GAP.) | XXVII Ono anco pietre, chan figura daaltre caufe. traquefte fono le Rotondità dal ritonde fatte dal rotolamento,e mouimento efteriore. così le pe nei prette aligolari mofle dal corfo dell'acqua,cofumati gli angoli par- te più debole,reftano in forma ritonda,come nelli ciottoli di mare, e de fiumi veggiamo. dunque il confumamento de gli angoli por- ta rotondità nellicorpi duri. ma poffono limolli attondarfi non meno co’l cedere; e rafferta:fi in fe ftefsi. de quali altri fono di (u- pue differeze tanza continua,e di uno attondamento. altri compofti di crufte, e di corpi ritor Jauorati ditunica in tuitica, nel modo de gli femiche da apotecari © s'incruftano dizucchero, e nel modoche alle volte veggiamo auue nire nelle‘pietre concreate nella vefsica humana. e fono peruenu- ti in man 'noftra alcuni di detti concreamenti di dette pietre di Globulialumi vefsica di efquifita rotondità, e compofti da fottili tuniche in co- Holt lor di marchafita metallico . fuole anco negli luoghi d’iacen- dij fotterranei, & oue fono minere di folfo, & alume ritrouarfi {ultanzaditerra, & dicemento bianco, & in effe forme de globu- li,o di feparati l'un dall’altro,o di molti infieme ligati in matla, che fono LIBRO VIGESIMOQVARTO. 673 fono dell’ifefla faRanza di terra, condotti iù tal forma dall'himo- realuminofoche li colliga,e dal mouimento fatto dall'eflalazione, e caldi fotterranei. di quelti dunque quelli che di tal fuccolenza abondano,fono più floridi, di futtanza eguale , e di fapore acetofo. e poltià fuoco rendonoodor di folfo,ilche non hanno li cotti, dal fouerchio calore, e gli aridi, e dilauati. °Pietrefimili à Pifi, 0 Coriandoli. E'anco vn'altra differenza di pietra, ò terra compofta di piccole pei fimile forme ritonde fimili à pifi, de quali ciafcuno fino ali’vitimo Pal disfacimento fi (cioglie in crufte bianche, e fotuili, che i l'vna abbraccia l'altra. Dunque ciafcun grano è compolto di più tuniche, e la pietra tutta compofta di molti grani accozzati in- ‘ fieme. (coppia gagliardamente al fuoco per la denfità del- letuniche,cheimpe- difce l’efito all’ eflalazio- Diuerfità in dec &luvuli è ne, &è materiache fi calcina. e fomiglia molto alli coriandoli per ar. tificio incruftati di zucchero. DELL HISTORIA NRE RSA Pap od DI FERRANTE TMPERATO, LIBRO vIcESIMORY INTO. Nd die generalmente fi tratta‘-delle difetenze da pietre PRO la lot confiftenza; Delle gal P irene che vengono in cf VR azione * nella Jpeculazion, delle pietre. CAP. Lo 4%) > CS BORA ripiglian do più ea la confiderazion 9 delle pietre,diciamo efler differenza nelle pietre U $ fecondola materia da cui hanno confiftenza, & È 13. fecondoil mode che ficoncreano, & fecondo il 9 > “’auoro che pigliano. E fecondola o fo- Differéze dal F $ no 5 altre arenofe, altre fogliofe, altre difuftanza la confiiéza. vnita e cotinua. & altre che fi [ciolgonoi in calce, altre che in geflo, dato altre che ficuocono in vetro;& Alticche fcoppiano: altre che refito corra —noeftanoalfuoco.&altreche riceuono qualfiuoglia fcultura,altre Dif:séza dal che folamente fi fpianano, & altre dure,altre molli, oltre le rr Ù erv ei , paflioni che patileneezi aria dallepioggie.dall brine,e dal fuoco, Delle pietre da Geo pe 017 T E pietre che fi duocono in gello;. nella lbr general condizio- É_, nefonotenere;e percofle: facilmente (iaruzzapo: ef 1 pelta- Proprietà del no 11 polue., quanturique alcunedi; efle per la buona colliganza, le pietre da c per non fenderfi, diano apparenza di pietra dura. Vie per ro più se trafparenti, ò ne ritengono alcun veftigio. pofteà fuoco inconta- nente perdono lalor liga, e fi mutano in corpo di color bianco, GP di pre- di confiltenza diterra, il Le con proprio nome chiamiamo cello. a me Disfatto il gefio la prima volta con acqua in fuftanza liquida, ritor- -Ji0 iI na di LIBRO VIGESIMOQVINTO. 675 nadinuouoà colligarfi, &indurirfi, ma dopo di ciò non fà più ef- ferto fimile. perloche pria c'habbia fentito l'acqua tien nome di getto di prefa,e dopo di quefto, hà femplice nome di geflo. Ado- prafi il geffo di prefa è formarl’incaui, dentro de quali habbiano dinuouo 3 tragittarfi le figure di rileuo. efiadopraanco à formar 7/o delgelfo» Piftefsi rileui. adopraiî oltre di ciò è fabricar limuri inteftini, oue non peruengano gli danni dell’acqua. percioche l’opera di Geflo patifce molto dall’humore. del Gelo chenon è diprela con acqua dt colla fc ne fan lauori di rileuo piccoli. Adoprafil’ifteflo all'im- bianchimentode pareti, &àcoprirl'opre dilegno per letto vue habbia da dipingerfi, ò darl'oroin foglio. Evegetano le fue mi. varie ma- nere altre in forma difcaglie piane, che fi [taccano per vn verfo i nel modo di fcame de pefci, altre in forma de capillamenti con- denfati, maniera propria de minerali detti fifsili che per ogni ver- fo, c per lunghezza fifendono, altri in mafla, che non moftran di- uifione per alcuà'vérfo, come è proprio de marmidi ftatue. Qual fpezie di pictra geflara fi lauora in piccole, e delicate figure, e {egli dàil nomedi Alabafiro. il trafparente che fi fendein laftre fotuili, SalUInEa fiadopra daalcuninelle feneftre in vece di vetro per trafmetter la °° luce. il detto Schifto che fi fende in fila,e non meno del detto traf- Gefofehifia. parente. alcuni il cuocono leggiermente per contrafare il Fiocco ti di pietra detto Amianto. tutti fi commutano con vna iftefla facili- tàin bianca fultanza di gello . Degli minerali detti incombuîti, (pezie de Talchi. CAP. III, A Lle minere di Geffo fono molto nell’apparenza fimili le det- ‘teincombufte, che nell'interna virtù le fono affatto con- trarie, attefo che per lungo fpazio di tempo ftanno intere alla vio- lenza delfuoco. fono in quefto geno li Talchi , il Fiocco di pietra detto Amianto, & altre fpecie. Talchi. E communeàgli Talchiilfenderfi in foglie,e crufte:e nella {plen- Proprietà de didezzaimitar licolori de metalli, e più che di altri dell'argento. Dr fono differenti nella pianezza, nella flcMilità, e nelli colori. ritro- ‘Pietre che uanfi accompagnati con vene di pietre trafparenti, à quali attacca- pivnate alle no, e veltono, comeè il geno de cuogoli ; il Granito, e molte del- fpetie de Tal» legemme, fù da alcuni dato al Talco il nome di fpiuma di luna, Lll 3» per 676 DELL'HIST. NATVR ALE perlaforma di (piuma cheimitano alcune fue fpezie,e per la mol- ra fplendidezza, che egli tiene. Quelli c’han trafparenza pofti è fuoca la perdono, e pafsano nel color argentino , & aurco , fecon- do la diuerfità delle Lor (pezie. Talco fpeculare. Il Talco fpecula- re fifende in fotuilifsime, & ampifsime laftre trafparenti: & è mol- ro fimile allo (pecchio Geffaro.: l'auanza nella fplendidezza, e nel- la fottigliezza de fogli, nella quale fi fende, e nella lorrigidezza : foltiene moltola poflanza del fuoco vuelafciando la trafparenza, Madre del piglia intiero color diargento.le radici dellifuoifogli fi veggono rale fpeca trale vene di cuogolo , & effo quantunque perlo più fia trafparen- i te nel bianco, fpeflo fi vede dicolor melato, e vinofo. e fono gene- ralmente quetti Talchi molto migliori nell'v{o di feneftre,e vitria- te, cheli fpecchi Getlari, attefoche per la forte lor confiftenza me- glio refiftono all'ingiurie efterne. adoprafi anco per la natural vir- Talco nelle tùdi refiftere alfuoco in vfodi lanterne. èda vafari fparfo in pol- kme nere per dare il colorargentino à loro vafi. Talco dicolorglauco, Il Talco dico» lor glauco ; che èilcolor marino, verdeggia nel bianco leggier= mente, ritrouafi in glebe compofte di pellicciuole, che ftretta- Lubricità del mente fi abbraccian l'un l’altra. & è la fua gleba molle, e lubrica al Talcoglauco. ratto, e fregato fu’lnero vi lafcialeggiera linea di bianco. pofta al fuoco fi mutano le fue membrane prima in color bianco fimile à, fcaglic di pefce,e finalmente difciogliendofi in fogli,paflano in co» lore interamente bianco, & argentino, vegeta in pietra bianca pu- miciofa,e che pofta à fuoco rende odor di folfo. | Talco verde, Il Talco verde fi diuide in Fle/sibiltà fogliampi, e piegheuoli: perciochenonhàegli rigidezza alcuna, da Talco wr na folo tenacità. rilucenel verde ofcuro, e pofto àfuoco gonfia, | efirilafla infogli fortiliflimi di colore argentino partecipe di co- Jor aureo; refilte perla {trema fottigliezza men degli altri al fuoco. Talco cruftolo. Il Talco cruftofo nella ‘0 fuageneralità è dicolor piombino , econ ciò moftra alquanto di ralco crufto- verde fparfo di argentino. fi fcioglie in crufte,e vefte le vene decuo fo vnîto cole roli, a quali ftà fortemente attaccato , 8 alle volte confufo fi che pietre da ve- AC nonfidiftinguano. General x LIBRO VIGESIMOQVINTO: 677 | General confideraZion nelli Talchi. CAP. II[1I, T Entre dunque vogliamo far general confiderazion dell’ef. {WR ferloro. hannoli Talchicommunicanza con li metalli, delche n'habbiamo argomento e dall'ifteflo color de inetalli che imitano, e dalla lunga refiftenza che fanno al fuoco, oltre l’odor di folfo,c la fomiglianza c'hanno de fogli con l’Orpimento. perloche diciamo,che dal principio fulfureo fiffo refti in effi la tintura, e vir- tù di refiftere al fuoco, male manca l’eltenfione per lo mancamen- to del principio mercuriale. è quefto più nelli Talchiche fono di confiftenza più rigidi. dico ciò perche li più fleffili,e che più inchi- nano alla confiftenza dell'Orpimento , per le reliquie del principio fulfurco non fiffo, patifcono maggiormente dal fuoco. pigliano li lor colori diuerfi, fecondo la diuerfa corripondenza,ò participan- za defumi metallici , onde altri ne fono in color ferrigno, come è quelche firitrouain terra rofla, e quel che è nel Granito, cheliga le fue grana abbracciandole in guifa dicalce. altri ne fono, come fi è detto, verdi,e bianchi,e rofli, e gialli. Il 'Talco che trameza le gra- nella de (affi arenari, è de minuti fogli, nel molto caldo fi {cioglie la fua confiftenza in molte minute,e fottili fcagliole.il Talco de fo- gli grandi,e piani crefce nel libero,& aperto. il cruftofo vien mac- chiato fpeflo di color giallo, che nel fentire il fuoco, ficommuta in color di Sandaraca: e quefto men degli altri tutti fifende in fogli. &èditrafparenza priuo. | # Del Fiocco di pietra, ò Amianto. Car. v. Llaconfiftenza del Talco è giunta la cofiderazion dell’Amia- to,cofa di fuftanza fimile. differente che in vece de fogli ha fibre fottili,e fimili è capelli. e come nel geno de gefsi vi è lo Spec- chio Geffaro,e lo Schifto: cofi nel geno de Talchi vi è il fogliofo,& il ibrofo. l’Amianto dunque vegeta in forma de folti , e conden- fari capelli, ce per confeguenza in tal fuftanza fi fcioglie. fonole fue fibreflefsili,nella bianchezza,e nella condizion del colore fimili al Talco.& altri di efsi più rigidi fono,altri più piegheuoli,& più com modi allo diftenderfi in fila, & al tefsimento; le tele che di cfio fl | Lil 3 tefsono, Commuznicani= za del Talco co li metalli, Diuerfità de colori nelli Talchi. efmianto di natura profti= ma al Talco» 63. DELL’HIST-NATVRALE dia pda tefsono,ftanno inuitte al fuoco,e perciò dalle loro brutture col fuo Amianto. £0f mettano. fi fanno anco di effo lucigni per l’ifteffa caufa.percio- che fenza confumarfi poffono foftener continua fiamma. Ado- pranlo le donne difciolto in fiocco è prouocare il colore di fangue alle gore,ilche pudegli fare con l'afprezza della fua pelofità, | AMIANTO PIETRA FIBROSA, DALLE CVI FIBRE fifan lacci,e tele,che ffanno afuoco. o rn up un \U GU N (CIT \ VR GOTI) NAVA i e ALS) Fiore della pietra Islebiana. Nell’iftefla virtù Fior della pie di lungamenteal fuoco refiftere ritrouamo il fior della pietra Isle- i dii biana, fuftanza fottile, & afpra,che fi raccoglie metitre detrà pietra bruciamento pofta in meta fi brucia.Ritrouati nella fummità delle mete, & il fuo O P*- colore inchina al verde. l'iftefla fuftanza anco rimettono le mete del Pyrite di Goffellaria, come l'agricola n’infegna, ma in molto minor quantità. da quali ofleruazioni di cofeefpofte all'arte, pof- fiamo argomentar delle senerazion natural dell'amianto. Gleba Piombina,e congeneri. Cap. vi. Gleba piombi A Gleba piombina è di color bigio;e di piombo, lubrica nell” a efter maneggiata, ech’imbrattale mani, quafi fuftanza vn- vntuofo. ; i 3 tuofa, nel quale imbrattamento fi riconofce vn fplendor proprio dimetallo. poftalapietra alla violenza del fuoco lungamente la folliene, LIBRO VIGESIMOQVINTO. 679 foftiene, ftando effa nel {uo effere intera, onde manifeftamente fi conofce conuenir col geno de Talchi. Jafcia per lafualucidezza, Gleba piombi e per Ja mezanità del colore, fegnatura manifelta e nel bianco, e nel no Ci nero.ritrouafi parte fogliofa che fi rifolue tutta in fcame:parte con- nero. fiftente in forma foda,qual fi taglia in fette lunghe, e fe ne fa il gra- fro detto piombino. Mefchiafi la fogliofa con la creta detta rubrica. Gleba piombi in materia de crugiuoli, vali che per molto fpazio di tempo refifto» #4 ? De de no à fuoco potente. Morochtho,0 pietra Lattita. a Alla Gleba piombina alquanto nell’ufo, e nella natura fomiglia la Pietra Latti- pietra Lattita:percioche efla anco è pietra al tatto lubrica,e tirata sù 17400 cu di conueniente foggetto vi lafcia li fuoi veftigij.perloche fi adopra bina. i da fartori in fegnarli panni. fregata con acqua sula corte fi (cioglie in fugo fimile a latte,che fi adopra da medici nelli collirij di occhi: percioche diflecca fenza afprezza,e mordacità:& è in opinione;che appefaal petto fiarimedio all'abondanza del latte. è detta pietra di pietra zatti- color glauco,& hà alquanto di trafparéza, che pofta a fuoco in bre- #4 perde la ue tempo fi perde, tra[mutandofi in pietra dura, di color bianco, n Ck e che non piùlafcia veftigio dilineamento, e non più fi rifolucin grare, fe fia fucco latteo. è numerata da alcuni tra li geni di Marga dura. al fuoco. Della pietra Mellitaa. . —»’’ —’ LapietraMellita, la Saponale, cla Seuale fono di vna ifteffa condizione chela Lartita, differenti tra di (e nella effigie che tengono più rifpondente à me- le; à feuo; dà fapone. | Del Lauezzo. Il Lauezzo, ò pietra Lebetia haquelto nome dall’vfo , percioche di eflafi fannoglilebeti,vafiche fi appédonoal fuoco per fcaldar l’ac- qua. non èdifcofto dal geno delle pietre Lattite. è quefta dunque al tutto lubrica, non hà durezza, facilmente fi rafchia, e lafcia il ve- ftivio delincamenti su le velti. partecipa nondimeno molto della condizion de Talchi. e perciò nel modo della Gleba piombina re- fifte al fuoco fenza indurirfi : e fe dopo l’effer {tata alquanto info- gata fi franga, fi vede in efla difperfo apertaménte il colore argen- | tino de fottilifsimi fogli di Talco. lauorafialtorno ih vfo de vafi O di cucina, erompendofi firappezza ligando li frammenti con fila 24 di ralco. di rame, e fopra delle commiflure linendoui cenere incorpora- 74 di Larez, È 5 : È ’ ocomeftra ta con bianco di vuouo, nel qual modoli vafi lefi rattengono l'hu- rta firap “more. Differenze 680 DELL’HIST. NATVRALE Differenze di pietre idonee in ufo de marmi. CAP. vid: Abbiamo trattato delle pietre di facile fcioglimento , e di quelle che refiftono lungamente al fuoco,e di quelle che al fuoco s'indurifcono nel modo delle opre diterra. hora fono da c6- fiderarfi le pietre da calce più dell’altre tutte alle pietre da geffo in confiderazion vicine,& appreflo di efle le dure,che riceuon pulitu- CIR Po ra, egeneralmente quelle tutte che végono fotto nome de marmi. PRIA | percioche come negli ornamenti de gli animali diamoalla pietra il nome digemma, cofì ne gli ornamenti de gli edifici} fi dà il no- me di marmo. nella determinazion del qual geno ricerchiamo co- munemente l’habilita della pietra alla figurazione,e pulimento;co- fe communi &alle pietre che firifoluono in calce, & quelle che Marmi altri ftanno al fuoco fenza calcinarfi. di quefte danque alcune fono ha- sintaglamo di [;{; alla fcultura,&ognimanieradi lauoro. altre habili folo al pu- fizurami, altri |. ; È fi lauorano in limento, ce maniera de grofli lauori. opre di puli- mENbO. Delle pietre di Flatue, e cultura. = Cap. vira. E pietre di fcultura,e ftatue fono per lo più di fuftanza granel- fi _) lofa,edi corpo egualmenteligato,e che n6 habbia verfi mol- to cuidenti, onde percofle col fcalpello facciano feparamento : tra | di quefte han nome de marmi quelle che riceuono pulitura; e ri- i flcflo di luce. in quefto feruizio è appo noi conofciuto il marmo Carrarefe di confiftenza granellofo,colligato, in ogni verfo fimile: eper confeguenza ottimo à tutti gli vfi di (cultura. patifce in breuc dal fuoco,e dalla fua poffanzafi fcioglic in bianchifsime grana pic cole in guifa de femide papaueri, e perl’iftella caufa peggiora nel tempo all'aria. fi cuote anco in calce mentre ftia lungamente al fuo Marmo nè dà co,manontlacalce di molta bontà. ritrouafiin alcune parti (par; calce dona (c'dimmarchafita , c fegnaramente oue fi vede macchiato di color « foflco. rendeil detto marmo mentre è percoffo odor fulfureo. & fi vegetazion hà dellafua vegetazione argomento molto cuidente. perciochefi ii "% fonoritrouate le caue già prima fatte nel fucceflo di tempo rinchiu fe dall’accrefcimento della pietra, e dentro delle caue li ferramenti già innanzi iui lafciati. le fue miniere fogliono efler di tira altezza, che LIBRO VIGESIMOQVINTO: 63: che di rado nel tagliarlo fi giunge alle radici onde egli comincia. Nero Carrarefe. Il Nero è marmo fcheggiofo mentre fi lanora, ma di buona pulitezza. e perciò viene in vfonelli fcapi di colonne, & altre opre,oue non conla delicatezza di fcultu- ra,ma con la pulitura fi fà ornamento; cotto fi traflmuta in biachif- Marmo nero fima calce,e percoflo col ferro, odoraleggiermente di folfo. di ib Marmo Greco Pario. Il Marmo Greco Pa. rio è fimile al Carrarefe,alquanto più duro,e più fcheggiofo nel la- uoro. e che nel romperfi fi vede fparfo di fulgide ftellerte,è conue- stellette fali- niente alla (cultura di ftatue. Marmo Greco faligno. rita Il Greco faligno è al Pario fimile, più duro ; e più fcheggiofo, e di Macchie luci». ftelle maggiori,e più euidenti,fimili nella grandezza, e rotondità à de 1 Greco femidilenticchia,onde dalla lucidità,e trafparenza che tiene fimi- A lea ale, écognominato faligno. puzza nel percuoterlo col ferro molto di folfo, &èin alcune parti molto bianco,in altretiene tin- eSfemaméti tura di fumo. refifte molto all'ingiurie dell’aria, & è idoneo à groffi 7egreco Sale lauori. Marmo giallo. Il Marmo giallo ui è fimilmente,ò poco meno delidetto fcheggiofo, di fultanza meno arida,c di miglior lauoro, fi tralmutain calce bianca, e buona. Marmo roflo. Il roffo è nel lauoro non peg- gior del giallo,di minor pulitezza,e più arido. Jordan i: Marmo detto Africano. Il Marmo detto Africano è pietra mefchia di bianco,e nero, in cui le macchie bian- che non difcorrono, ma reftano in ifola fimile à (cudi : ma Je nere difcorrono continuandofi l'unaall’altra Iperloche fà il nero la con- tenenza del corpo. nella fuftanza anco fono le dette due parti diuer Diverfità di fe: percioche il bianco fi trafmura al fuoco.in ottima, e pura calce, {fara nel marmo Afri- del nero molta parte fifonde in fuftanza vitrea. &èin fefteffo di cò caro. dizion più dura. onde mentrela pietra fia efpofta a danni,&ingiu- rie dell'aria,confumandofi {peflo il bianco, refta l’eminenza del ne ro. le macchie bianche abbracciate dall’auuenamento del nero, fo- no mediocremente grandi. e fpefTo la pietra è nelle fue macchie tin Marchefica ta alquanto diroffo,e per la fua fuftanza fparfa di marchafita. li dif- gii corfi del nero,che fon quafi fogli tramezi,altroue fono piani,altro- xo. ue piegano in modo di onde: & alle volte vengono attrauerfati da altre vene bianche fimili à Chalcedonij. Porta fanta. Il Marmo detto Porta fanta, nel modo delle macchie è alquanto fi- mile all’Africano: &la pietra tutta và alquantoal giallo , & al pur- purco, * Porta fanta marmo fazio di bumore. Nero Me- fchio Carrare fe fi ritroua in glebe. . Diuerfità di falanza nel verde Me- Schio. Cretaccio in cui fi concrea “l uerde Me- fchio. Modo di mac chie nel bian- co,enero, Goccie fali- gue. Specchiarello marmo fi fen- de în quadrel- li fino alle mi nime parti. 682 . DELL'HIST. NATVRALE: pureo, de quali colori il purpureo faintefsimento in modo di ve> ne fottili. reftano fecondo la varietà dell’intefsimento Ca ue maggiori,altroue minori.la fuftanza fua è di condizion] ubrica, e fazia,e del tutto lontana dall’arido,efabbioniccio.e perciò fi tra muta in ottima calce .fitroua anco l’ifteffa in'molte parti macchia» ta di bigio , e fpetsifsimo in coloreinca rnato, con alcuni auucna- menti bianchi di trafparenza partecipi. i Nero Metchio Carrarefe. Il Nero Mefchio Carrarefe è paro di macchie nere, gialle,e bianche, ma il piùèdi macchie nere. ritrouafi.in glebe dentro di terra di coltura che và al roffaccio , fi cuoce in calce bianchifsima, e riceue buona pulitura. vi è vn'altro Nero , c'hì macchie fanguigne, intefluto di vene, che nel bianco verdeggiano, e fe ne fanno fcapi dicolonne , & altri fi- mili lauori. © Verde Mefchio, Il verde Mefchio! ha la prima,e maggior apparenza di verde,ma SOR di tre fu ftanze diuerfe, fecondole quali dà le macchie e biancheye verdi, e nere. di quefte la nera non ficommuta dal fuoco in calce,mafi (cio glie in crufte breui,come fanno le fpezie di Talco a la bian cafitrafmuta in calce. le macchie cofile bianche, comele nere fo- no brceui,e fu’ comprendimento di vno cuo.fi troua.ifi terra fimi- le à cretaccio,di colorcinericio,intanta grandezza, che commiada» mente fiadopra in fcapi dicolonne. è generalmente il fuo vfo in opre di pulitura. ©: Bianco,e Nero. Il Marmo bian» co enero, hà le macchie ; che perlo più fono nel comprefo di yn dattero ; rinchiufo di linee dritte, & angolari, de quali l'una entra ‘ nell’ Mira riceue bellifsima pulitura,e fiadopra nell’incruftature;& in colonne di ornamenti. pet bigio;0 pardiglio. Ilbigio, è pardiglio; coli detto dal fuo colore rifpl lende mentre fi rompa,di goccie faligne,nel modo che: delie rétagli Sutelsetoi dichlaé biancadicondizion buona, e fiadopra in ornamentidi fabriche, &opre di quadro. | Bianco Specchiarello. Il Bianco Specchiarello.è pietra chefi fende in laftree quadrella di faccie piane; branche,e fplendidea à modo di Auorio pulito,e quefti: fuccetizraméte in altre minori c6 divifioni di faccie piane, elifcie, che obliquimentefiattrawerfano, rifoluendofiiltutto in dadi:che imitano lafigura dirhombo.è impazienciffimo delfueco one fcop pia in minute parti, è finalmente viene in calce’, accompagnali, naturalmente ad vn'alera piecra bigia, le cui vene ellatratmeza, etra + LIBRO ‘VIGESIMOQVINTO. 683 serrate bande didetta pietra quafi humor congelato trà lefpondè specchierello -firittowa , perloche da fe fola per. .la fuafacil disrani a è imutile alli i dauori, ma accompagnata alla pietrabigia detta firitrowa nellifca: so nelle nene pidi colonne. (ib a, 0.iPietreche fchicppano. di altri muar- Dunque il dettomarmo: FR alcalor potente , efi cioglie fi- Si ‘mo alle minime fue parti; il chel’auuiene per hauer egli confiften» zada humor:congelato,nel modo del fal gemma. fonoaltre pietre chefimilmente fhioppano: talee vnafpezie de marmiche al fuo- "cò dopo lo {chioppiamento;fi trafmuta in futanza fimile à tefta:& talcè il verde avucnato diPrata caftello di Tofcana. Auuenamentidi pietre,elloro ordini. © Sono nel nu- imero delle pictre aunemate & molre delle dette, & altre che dire: mio sncllequali generalmente li lincamenti Hifcotrodl nelmodo ‘ che diforranode vene nel corpo animale re fono le detre vene per pene diuerfe lo più di (uftanza diuerfadalrefto della ‘pietra, nelle differenze di di SPaza dal calcinabile;e mon calcinabile;e di fogliofo, e non fogliofo. cp sisi :Verdé diPraca:! 00 L auvenamento del verde Pratefe è dicoloteazurrigno, ‘ondé imita è puntol’ apparéza delle vene nel corpo animale: il refto della faltanza della pietra è di color verde nelgiallorequefta al dalor del fuoco fehioppia in guifa delmarmo » quel che fa Specchiarellò:le parti che rapprefentatio le vene {ottengono la vio gi lenza'del fuoto)ie reftano netfuo colore fimile à fcheggie di Zaffi- prata,e DÈ ro. tutta la pietra fi lavora imornamiri diedificij,c vafi,ericeue buo S0 nella pie- tra a modo dî na pùlitera.dunque l'auncnaméto detto abbracciato dal refto del. fcbeggie. corpo nel riddo. che le fcheggie ammaffare. in alero corpo . la detta maniera diauuenamento.è è propria nel'verde di Prata:ma ne gli al- rrigeri fono altre maniere, cnelle gemme Porofe habbiamo vito che gli pori feguono la vegerazion ‘della pietra in mododifottili, econtinuimedti:; gli auuenamenti alabaftrini feguono il piulo delle panno: ienodi di alberi; : “di Marmi Alabaftrini auuenati. |. Tragli Alabaftri a catello. auuenati ilBorcatello è di maggior prezzo ; &é cofi detto dalla {o- miglianza che:pulito tienecon ili drappi di.oro di queftonome . Iduaque il'Bortatello nelpiùdi color di Ochra difcorfo da vena urpurea . -ritrouafi {pelo contiguo à vehe di Alabaftri trafparenti partecipi dell'iteffo color purpureo. I Il-Pidocchiofo tanco di molta fimaje vicino al Horcutilb . tiene: _glabafropi» il nome dalle piccole forme;e colori che imita de pidocchi mentre. docchiofo. fia pu- PA CS < 624 DELL'HIST.:NATVRALE: fia pulito. li fuoiannodamenti, ò nocciuoliche le danno la varietà delle macchie fono nel meditullio bianchi trapareati, nel copri- | mento neri. la {ultanza contenente che fa il campo è di color pullo Alibafiro li co punieggia- to (bezie auue Rildo Alsbafiro pu teggiaro gial- lo, quarta fpe zie, Cipollaccio marmo conue mente a fcapi di colonne mé tre (ta lauora- ta nel proprio . serfo è Pietre feuta- te nel geno de pietre da cal- ce, ò nel felci guo è Perfi do lauo- rato :H Vafi, C figure grandi. dicolor mefchiato di Ochra, di bianco , e di nero, e perciò pulito moftrail campo di color pullo , feminato altroue di macchie fem- plicemente nere, altrove di bianche da nero circondate. & le fuc macchie fono per lo più lunghette in figuradi piccoli pifcicciuoli. Vi è il terzo geno di Alabaftri bianchi punteggiati per tutto nelle circolazioni delle macchie,nel modo che fi veggono puntate le ve- nede legni: e quelte nell’vniuerfità fono bianchi, le venechel di- {corrono fono di color pullo con l'orlo neraccio,oue fono frequen tili piccoli punti. le macchie vanno alla figura quadrangola,ilcam po fuori dell’orlo è alquanto bianco, & arenofo. à quefto è confor- me il puntato gial'o,che in vece di bianco ha il color giallo con al- quanto di bianco. la forma delle macchie alquanto più ritonda. Cipollaccio. Il Cipollaccio è pietra di verfì molto cuidenti, e dritti, e perciò tagliata fecondo il lungo è conue- nientiflimo à fcapi di alte colonne, ma pertrauerfo del tutto incoa ueniente.aperta fecondo il verfo delle vene bigie,rifpléde in modo di mica, e talco: e calcinato fi fgrana nel modo di marmo di ftatue. Pietre fcutate, e flizzate. Pietre fcutate dicia- mo quelle che nelle lor puliture han moltitudine di macchie termi natein figura di (cedo, maggiori; e minori , € ritonde, e quadre fe- condo le varie occorrenze. quafi pietre compofte da giare, che da colliganza di altra materia fiano rattenute. de quali altre fono nel geno di pietre che in calce ficuocono.: altre fono nelgeno più du- ro,e feicigno. a quali fono in parte fimilile ftizzate di piccole mac- chie come lapietra porfida, e verde Laconico , che hora chiaman Scrpentino. Porfido. . . Il Porfido è pietra dura, di color purpureo, {parfa di punti frequenti bianchicci, par- tecipe alquanto dellacondizion granellofa,come fono alcune fpe- zie de felci, nel qual geno firipone. veggonfidilui oltre cheli fca- pi di colonne,e marmi piani,diuerfe forme de vafi,e (tatue grandi, fi lauora recente nelle caue,percioche ftandoall’aria s'indurifce col. tempo in modo, che non più facilmente viene àlauoro. percofla fcintilla di fuoco,quantunque meno di alcune altre fpezie de felci,. foftiene la forza del fuoco; & iui lungamente efpofto non fcoppia. ma finalmente fi fonde in fuftanza dura non trafparente. s Verde LIBRO VIGESIMOOVINTO. 635 ‘ VerdeLaconico;ò Verde Serpentino. . Il Verde acini da noftri detto Serpentino, nella durezza, e fue altre coditioni è fimile al Porfido:ftizzato nel verde ofcuro Li verde chiaro. ma fono le goccie di chiaro nel verde maggiori,c che nel Por fidoseper lo più lunghetre,e fimilià nocciuoli pinei. colligate l'vna all'altra. & è 11 Verde Laconico più del Porfido fcheggiofo,e più fa- Verde Laco- cilmente al fuoco fi laffla; ouc il fuo verde. ofcuro fi muta in fultiza a roffaccia,di colordi fapa: silverdecheèilchiaro in corpo bianco, e ro proffimo al fimile è pomice. riceue in fe la pietra buona pulitura,e fe ne ritro- 9940 uano fculture dimarmo. nondimeno nella habilità dell'eflerfcol-. pito, e nella grandezza de pezzi cede al Porfido: Serpentino Ceneraccio. Non è da quefto diffimile Serpercino ce molto il Serpézino di color ceneraccio;fparfo di macchie nere, che nni artcauerfan la pietra in guifa delle macchie de Serpi.é pietra di otti- ro. ma pulitura; e non fe ne veggono pezzi molto gradieh lauora per labellezza da alcuni in gemme. n Serpentino nero crinito. ir ,00 ; Nell itelto senodi pietre dure è il Crinito;chenel modo del mac- chiato fo mizlia al ferpentino:detto., ma la confiftenza tutta è nera serpentino ne {parfa di macchie bigie.fono diinque le macchie più della (uftanza. GAINISE RT netadure, eperciò. delle corrofioni fatte. nel tempo dall’ acqua, Olive del tt, dall’aria reftano più eminenti;che ilrefto della pietra. polta à fuo= della picsra co piglia alquanto dicolor, roflo. i Breccia Verde. La Breccia Verde è copofta di giare,che per lo più feguono la gran- Breccia ver- dezza di nocegioglanda 'ò di auellana, ‘contenute sli lor idea Lai chele colliga. ‘Tono dunquelederte giare per.lo più nella lor confi- grofsezze di ftenza di dolor verde parte ofcuro;e parte chiaro,di molta durezza: soci glo. efeneritrouan pezzi conuenienti à à (capi di colonne, e fono dibuo:/,5, Tcapi grà | na pulitura. fe ne ritrouano altre con accompagnamento di color di de colonne. roflo, ò di Ochra. ci. Breccia Tiburtina. bdo n La Breccia Tiburtina, cofi detta non perche iui fi generi, ma peri- di ochra nel che iui, altronde portata, fi ritroui. è fimile nellammaffamento a -. Di breccia uer la detta,e le fue giare fono'iper lo più dicolor nero tramezate di altri Deferizzion colori,e fegnataméce di Ochra: fi ritrowa in pezzi non molto gran-. della Breccia». dijericeue To ea bellifima pulitura,e ftà al fuoco comeli ge-. ME. nidem armi duri,e felcigni, Selce bigia: |: La Selce bigia, che appon( oi hà nomedi Selce, èolcuramente granita, & sella violenza del fuoco Mmm in bre- 686 DELL’HIST. NATVRALE:|; in breue fitrafmuta in bianco , & infuftanzadi vetro trafparente. èfrequétiflfima in'vfo di felce nelle publichetrade.e fi ritrova fciol, tafra le terre. fi lauora benc in ftatue,quantunque con fatiga. Bafalte. | Il Bafalte è fimile alla Selce bigia nel romperfi,granellofa,e fparfa di minute fcintille, e per le fue condi- zioni idonca alla fcultura.onde fi veggon di eflo itatue,e vafi.riceue. buona pulitura, e la fua grana confumamolto il ferro ;à cui fomi- glia nel colore: pulito rofleggia alquanto nel nero,e gli fuoi fram- menti non fono molto difimili dallo Smeriglio. fi fonde quafi nel modo di Selce. e fi flima l’ifteffo che lacolonna Mifena. Pietra Paragona. AI Bafalte è vicina di natura, e colore la pietra Paragona, più nera,egranellofa alquanto nel rom perfi. piglia più chele altre pietre tuttecongencti, licolori de me- talli,che suvi fi freghino : e perciò è in'vfo appo maeftri de metalli, per hauer dalla fua proua diftinta comofcenza della perfezzion dell'. oro, e dell'argento fecondo li fuoi gradi: inchina nel fuo nero al- quanto al leonato. ma meno del Bafalte.fifonde,e crefce nei fuoco in guifa dilicuito, condenfandofi prima dal fuoco la tuperficie del frammento , dopo del che per l’enfiatura che efla piglia, crepa, c fà rime.ritrouafi per lo più negli letti de fiumi,di grandezza della ma- no ouata,e fchiacciata per vn verfo. e fiftima migliore la parte efpo fta al Sole. ritrouafene ancoin pezzi alquanto grandi: efilauorain {cultura di figure nel modo chela Selce, & il Bafalte. e riccueorti-. ma pulitura. Tcuertino. Il Teuerrino è pietra da calce, alquanto porofa; econgenerealle pietre tartare, idoneaà cimenti,& all'intagli menfottili : percioche cede allo fcalpello più facilmente che la pietra via da calce. tagliati in campi piante refi- {te all'ingiurie dell'aria,e deltempo,meglio che'l marmo ftatuario.. Pietra Cafertana: La pietra Cafertana è di con- filtenza vicina al Teuertino,alquanto porofa, ma di pori meno cui denti.è pietra conueniente alla fcultura.ma cofiefla come il Teuer- . tino nonriceuono la pulitura de marmi. Nero ftizzofo. Il Nero ftizzofo è nell'effigie fimile al marmo Nero non pulito,e fuole accompagnarfi con alcu- ne vene di bianco. fchioppa alla forza del fuoco, e fi trafmuta in fultanza fimile à tefta . | Del Foglio nero. Il Foglio nero è di natura vicina al geno de Talchi, fecondo che moftra la facil ua diuilione in fo: LIBRO VIGESIMOQVINTO. 687 in fogli.è di color che inchina al pardiglio:non fi calcinanella vio- lenza del fuoco, ma fi diuide in fogli più fottili, tralimutandofi in fuftanza fimileà retta, dicolorcinerco,e finalmente nella lunga vio ienza facendoli tufile. adopranfi le fue laftre nelli tetti in luogo de coppi. e lauoranfiancole meglioligate ia corniciamenti,& orna- menti di edifici). adopranfianco per notamenti,e memoriali, feri- uendofi sù le fue laltre con l’iftefla pietra tagliata in gratho . anzidi vnafua fpezie più diuifife dell’altrese più nera, fe ne compongonli- bri,aflettando i fogli in fottilifimi telari dilegno.fono & il Foglio nero, & il Nero ftizzofo pietre di vna iftefla futtanza. Delli Marmi Mefchi Graniti. |. LiMefchi Graniti vfatiimmarmi,e fegnatamente in bafamenti,e fcapi di colonne, (o- no nel geno de fafli arenari, compofti digrana grande, trafpaterite in guifa di gemine, colligata infieme da fogli di Talco , che le dau- no apparenza di auuenamento nero , riceuono ottima pulitura per la durezza della grana, ma fi fciolgono in breue al fuoco. alcuni di cilihan la grana bianca, e minote, altri rofleggiante, e maggiore. Pietre arenare,e fabbioniccie. Le pietre arenare, efabbioniccie moltrano manifefto componimento della lor fufta- za da piccole parti,differenti tra di (e fecondo la differéza delle are- ne,e fabbie, da quali ficompongono. Dunque alcune di efle mo- firano colligamento della grana fatto da altra fultanza : come fono ligraniti colligati dalla futanza fogliofa di Talco, altre non han- no altro manifefto lizamento, come fono perlo più le pietre am- maffate da fabbia. Delle Coti. ‘ Cotidiconole pietre con quali fiaguzzanli ferri. nelqual feruizio alcune fiadopran con acqua, altrecon oglio, fecondo le differenze delle lor fultanze,che meglio conl'uno , òl’altro humore fi vnifcano . le Coti di acqua nelcom- mune fono più afpre,e più manifeltaméte arenofe:c debbono le lo- ro granella effer in tal grado di durezza,e coueniéza col ferro,fi che fregati infienie comunemente dalla fuftanza dell'uno, e l'altro fi ri- lafsi. e fono perlo più le Coti di acqua di color bianco che inchina alla paglia, 0 alla cenere,altre roflette. E fono migliori à tagli fortili le digrana minute. più mangiano, e fyroflano con preftezza, le di granagrande, e più fciolta, quali anco più col ferro fi confumano. Delle Coti di oglio la Zuccherina manifeftamére fi fcioglie in gra- na;c pofta fra denti,facilméte fi frange nel modo che fa il zucchero. nti Mmm 2 l'iltelia Cranacolli- sole qua da fogli dt Talcos Differèze del le pietre are- nare. Coti di acqua Coti di oglio » 6-88. DELL'HIST: NATVRALE l’itefla è alquanto trafparente.e benche prima che fiponga inopra inchini al bianco,nondimeno pofta in vfo, dallafregatura delfer-. ro con l’oglio,diuien nella fuperficie nera.quetta fa 1 raglio del fer ca ogli ro men fottile. l'altre Cori dioglioche fono digrana più minuta, dal e meno cuidente, fono conuenienti a tagli piu fottili. e di elle altre fono bianche,altre verdaccie,altre inchinano alleonaro.e tutte co- munemente non fi calcinano,ma alla violeza del fuoco fi fondono. Mn Pyrimacha, pietra cheftààfuoco. |» | SUORE La pietra Pyrimacha è nelgeno de fafsiarenari, digranabionda,e Pyrimacha, fenza fpargimento di mica, cofi diciamole piccole pagliole c'hamì eperchefia Jucidezzametallica . Dunque nonficalcina per la proprietà della dftoc0» — fuftanzaarenofa , nefacilmente fi fgrettola perla piccolezza della” grana non tramezata da mica: oltre che effa perla denfità non è fa-. cilmente penetrata, e domata dal fuoco , & è difcofto dalla natura :. fluida.s'intaglia commodamente comel’altre pietre arenare di mi-: V'fo dellay nuta grana, e non riceue fplendor dal pulimento. fi feruono di cffa: vimacha. — pelli vaiche han datenerc il vetro fufo, & ouunque bifogni refifte: re alla poflanza del fuoco. fene feruonoanco nel faldaril ferro sù delle giunture delle parti c'han da vnirfi, Pietrade Corallari. La pietra de Corallari è Pietra da co congenere alla Pyrimacha. no differente in altro,che nella elettion: -\ PO dellagrana più habile allo fpianamento de Coralli. fono ambenel alla Pyrima- geno de Cori di acqua. Smeriglio. pet ci ho Smeriglio è pietra nell’effigie fimile alli detti fail arcnari, di fu- i n ftanza molto più dura, di color pullo ferrigno, che fcintillaze mo- nel geno de ftra in qualche parte veftigio di rubigine. fi ritroua perlo più nelle Seffarenari vene diargento,e fiadopra alla {pianatura di géme,e di pietre dure. smeriglivim percioche vi fà impreffione nel modosche fà il Diamante, e perciò prime nelle eadoprato da vetrari in tirar con eflo fu vetro le linee,fecondo che: gemme, e nel pe oe i pari "0 voglionromperlo. è lo Smeriglio pietra che ftà lunghifsimo tem-: po è fuoco, anzi che venga à fufione.. Terri 10) nor Macigno. Il Macigno è fpezie di faflo.arena- ro,di grana minuta,& eguale,e di liga conueniente. perloche è at- to‘alla (cultura fino all’vfo de figure.é di color berrino verdaccio,& Macigno nor alquanto nella veduta fimile allo Smeriglio. non riccue il luftro di ne pulitura. ma eflo è conueniente a darla pulitura à marmi, & alcune mimi. . fue vene fonoconuenienti in vfo de Coti di acqua. adoprafi il Ma- cigaonegliedificijin ornamentichericeuono intaglio | mafacil- mente LIBRO VIGESIMOQOVINTO. 689 mente ficonfumaall'aria , e perciò fiadopra dalli più diligenti folo negli luoghi coperti. e fi vedeegli fparfo di certa piccola mica, co- me è proprio de falli arenari, Piperno. Il Piperno è pietra di color bigio chiaro,auuenato di vene traverfe ofcure, & alquanto lunghette: di cuila fuftanza che fa la contenenza tutta, più biancheggia, & è più fpongiofa,c tenera, e vicina alla condizion delle pomici. la fuftan- za delle macchie éofcura, e dura di condizion di felce. perloche mentre fi lauora, rende fcintille di fuoco.è materia che refifte al fuo co che non fia violento,e nella fua violenza fi fonde. il molto auue- nato, e duro fi adopra negli cantoni di edificij. & parti che reggo- no il pefo.l’altro in ornamenti grofsi.Quel che è di confiftenza più eguale fi adopra anco negli ornamenti de fogliami, & intagli, Saflo Puzzolano. Il fallo Puzzolano è di co- lor fimile al Piperno di color bigio pardiglio , fenza macchie, e di egual confiftenza. la fua fuftanza dechina dalla felce bigia alla po- mice: &èquafi felce alterata dal fuoco , ma fenza manifefta fpon- giofità. adoprafi come il Piperno nelle cantonate,c pilaftri, con al- quanto di vantaggio nell’effer fuftanza più foda, & eguale, quan» tunque men fi confaccia alla materia della calce .. ug Man Cemento Sorrentino. Il Cemento Sorrenti- no è dicolorfimile al Piperno,ma molto più molle,e di natura che inchina alla Pomice, & al Tofo. adoprafi negli ornamenti di edifi- cio c'habbiano da intagliarfi. & è materia debole, quantunque re- filta all'aria. fi fonde come l’altre materie predette. Del Tofo. Tofo intendiamole pietre di (u- ftanzaleggiera,e porofa,differente dalla Pomice:percioche la Pomi- ceè fiftulofa, e di meati ewidenti , e quafi vetro fpongiofo atto à ra- fchiare,e pulire. il Tofo è di vacuità fparfa, non enidente alla vifta, farettololo,e che fi fcioglie in fabbia.è il Tofo materia fiticchiofa, & arida, e fiadopra nel difetto di migliorcemento nelle fabriche. fono li Toftappo noi per lo piùdi color cinerco, e pardiglio. i 0 Cemento Campano. . Il Cemento Campano perlo più tendeal color biondo, imitando in ciò vna propria fpe- zie di puzzolana: anzirapprefentando vn corpo dall’iftefia puzzo- lana ammaflato. è pietra facile a trattar nelle fabriche, e di efla con eMacigno in ornameti din taglio in luo» ghi coperti. Comodità del Cemento Cam la miftura di puzzolana;e calce gli edificijinbreue tépo, & in mol- paro. ta altezza fi ergono. fciogliefi al fuoco di mediocre poflanza in Mmm 3 fabbia, Proprietà del detto Cemen= Lo. 690 ‘| DELL’HIST. NATVRALE fabbia,& arena: e mentre il caldo fia violento fi fonde in mododi vetro. degenera in fommala pietra nella natura della Pomice,e del [oe Lapillo Campano, & aftrichi . Il Lapillo Campano è materia di natura di Pomice,che fi genera tra e n, le vene di puzzolana è à fuoli. e ne. fono dacifaa dici) mag= (Pie. Li giore,e minore. il maggiore è più leggiero,e fpongiofo,&in gran- dezza perlo più di noce gioglanda, quantunque ve ne fiano pezzi che auanzino lagrandezza del pugno chiufo di vn'huomo. fi ritro- Lapillo C4pa- ua negli più alti filoni,come materia'più leggiera.il minore è per lo trani A più di erandezza di faua, ò di cece, men del fopradetto [pongiofo, edifici, = cpiù vtile nell'yfo de pauimenti , nel qual vfo fi accompagna con calce, sc ammaflati, e macerati bene,che fiano infieme, fe ne fà ftra+ to, chei c6lolidato cò mazze à ciò deftinate, diuien fuolo ottimo al- «Aftrichi fatti le i da paefani detto Aftrigo. dell’ifteflo criuellato, ec fceltone dal Lapillo. le grana più minute fe ne fà l'intonicato. gli aftrighi dopo che pér lo ‘molto vfoyò per altro accidente habbiano fatto vitio, fi tagliano in fnimenti di fabriche, e fegnatamente in piani de {caloni, sò du poggio de parapetti,e menfe fcouerte de giardini. ; «Arenella Campana. L’Arenella, coli aAppo: Natura dell. NOÎ detta, è fuRanzaal Lapillo profsima, di corpo minore, edifua- o arenella. —ftanza piùg greue,e denfa,che nereggia,e va al ferrigno. è vtile nelli VE CA ‘ iftefsi vfiche il Lapillo ;.e fl adopra nelle mifture di fabrica accom: pagnato alla puzzolana,oue per mancameato di cemento,ò peral tra caufa fi mettono in opra pietre viue,e di forma inhabile all’afet tare,ouc lArenellacon la miftura, poftainopera riem piele conca: uità;emancamenti delle pietre.adoprafi per l’ifteflà caufa nelli get- ti di fabriche. ma bifogna fumminiftrarla di:paffo in paffo: percio» che potainvna volta,per lo fuo.pefo (eparandofi dal refto dellama teria,fiaccoglierebbe in fondo;non diftribuita per tatto. Vnicorno fofsile. - \.. L’Vnicornofofsile è pia: Deferizzion tra icogcafimile ad,oflo bruciato,con macchie di lineameti,e pun Pra ti neri, rimofa fecondo li verfi; e fratture che fogliono patirl'offà + anzi fi di incrufte ritonde,de quali l’vna abbraccia l'altra, fimi- li àlaftre di Auorio, ondealcunili dannoname di Auorio fafsile; ma l’Auotio fofsile ne pe vifto effer nel numero di gemme, | fotto nomedi Cameo. pofta nell'acqua caccia bulle come materia: di terra fiticchiofa,macon ciò non filafcia. ritrouafi ad effa attacca -. | ta quali madre vn amateria fimile in.vifta a cote diacqua, bionda... ma non- LIBRO VIGESIMOQVINTO. 693 manondimeno cofiquefta parte come l’altra pofte a fuoco , acqui- ynicerno fof- ftano acrimonia,e fitralmutano in calce.fi caua in groflezza di brac DE Ca 2 1 x " Wat . re terra fi i cio, e lunghezza di molti pafsi. & è ftimato volgarmente antidoto cyacore in cal contro veleni. Cemento Leccefe. ce, Il Cemento Leccefe è nel numero de cementi biachi da calce,é nell’ pefcrizzione eftigie fimile a geffo ammaffato, obediente al coltello , & alquanto © ica poluerolento nella fua fuperficie,comunque fia rotto: perloche nel a ° maneggiarlo imbratta di polue bianca. fitaglia in vfo di murare, e fiadopra anco in ornamentidiedificij con moltacommodità per rirtà delce- efler egli di molta facilità nellauoro di fcalpello , di ferra, e di tor- Te nell'ofo di no: oltre che molto refifte alle ingiurie dell'aria,e delle pioggie,da edifici , e di quali coltempo piglia durezza,condition per lo più commune alle ?4"- pietre che dan calce. fannofiarico di quefta con molto beneficio va figrandiàconfernarl’oglio, vue dall’ifteffo humore contemperata la {ua poluerulenza,ne diuien di fultanza più foda. n Della Pomice,e della Ligia. SonolaPomice, Pomiceseli. ela Ligia effetti di materia cha patito dal calore, e quafi principij 8°? ia di vitrificazione, differenti tra di fe; chela Pomice è fiftulofa , e di zione. molte manifefte concauitàin guifadi fpongia:la Ligiabencheleg- giera , è di occulta porolità, lifcia s cdimile à folfo bianco fufo. nelqualgeno paffano lematerie,che fittafmutano in vetto; prima chevenganoà fulione.taleè la focarache hè patito dal fuoco;in cui vaporandol’humore dalla forzadel calore vengono meno infieme ilpefo ,clatrafparenza e piglia:ilcolor bianco. talianco fonola Fritta,e Mar Fritta,ela Marzacotta materie preparate dall'arte al vetro: fono du- or sc quelaPomice ; ela Ligia nature contigue alla condizion de vetri, alla farrura ilche non fi dice degli altri corpi fufili. &:haà la Pomice di proprio vero. la porofità apparente con l'acutezza detagli nelle fue parti fpiana- te,onde è attifsima allipulimenti, & agguagliamenti de vari) fug- getti: dico ede libri,e dilegni;e-di pietre,e de metalli. iui Delle pietre Tartare. ... {{°’‘’ LepietreTartarefonò generate dal corfo , e rifudazian delle acque che tracolando per li fafsi; nelcorfo rafchianolalonfaftanza>! partecipa dunque la pie- traTartara dellacondizion:delle pietre peroue palla. e piglia varie figure fecondo.il corpo è cui fiapplica .: perciò fi ritroua altroue in cruifte piane; come nelle pifcine, & aquedotti: aleroue in crufte ri- tofide,e forme derami,& arbiifcelli:&caltroue in'altra figura. ritro- uafi più fpongiofa cè irdapplicata è corpi putrefcibili,e più denfa oue 692 DELL’HIST. NATVRALE que l'humore apprendédofi in fe fteffo hà fatto li fuoi accrefcimeti. fono al condenfamento tartareo più habili,che altre, le pietre da cal ce: e perciò fi commutain calce. ritrouanfi.le cave grandi dece- menti di quefta natura oue fono cadute di acqua grandi , che parte penetrando le terre conuicine,parte co la virtù alteratrice della pro- pria fuftanza traflmutanoli fuoli del pacfe in quefto genio di pietra. cuni | Pietre di macina, ò molari. Ha Le pietre idonee Condizioni ne a macina fono nella confienza fpongiofe, ma di fuftanza di felce, SURE a onde fl {limano.infieme e dure, e frali. percioche confiderata la fu- cine» ftanza della pietra felcigna,e che percofla fcintilla, poffono ftimarfi dure. e confiderato che fiano {parfe pertutto di concauità in modo di fpongie,onde cede alla fcalpellina, fiftimanofacili. fono dique quette pietre, comela loro {pongiofitàmoftra, effetti di calore, che folleuando la materia in guifa di {piuma,ne tefta il corpo fiftulofo. Mole schia- le Mole Schiaue , cofidette dal paefe onde vengono, fono molto MITO fpongiofe, c perciò rare volte fi ritrovano di vn pezzo, ma fi metto- no in opra, cominetterido'col glutino di Colofania più pezzi infie= me dentro di vn cerchio ampio, fecondo chefirichiede la mola . onde reftanole pietre e per virtù del glutino, e per la loro fpongio- fità ottimamente colligate.:fono dunquedette pietre di condizione idoneaall’vfo dimacina ,e nella fuBanzainterna molto bianche, e fcintillano abondantemente mentre fiano percoffe nel fodo . ma nella fuperficie eltrinfecafonotinte dieflalazion rofla: Le pietre di Adole Campa macina Campane fono di:color neraccio; e pardiglio;e delle fchia- a ue molto men fpongiofe,.e men dure. erifpondono nella fuftanza: alquanto alle felci dell’iftefo pacfe. lemen fpongiofe, epertalcau- Rimedio del- famen buone, s'intaccano.con canaletti, che dal centro all'ambito de mole meno della mola v(cendo con linec oblique dan la prefa del frumentoal: si la macina, alcuni c'habitano gli litimaririicon efponerle all’onde, cue dalla fuccolenza caufata dalla percofla del- lerupi vicine vengono confolidate ... afpre. folidano:le mole cò: | Vetro fofsile.:.;..... «H Vetro è fuftanza di compita . Petro checo- &xvltimata operazion di calore, percioche l’altre fultanze tutte:men : a fia nel fuo a ve ; Ì r LI cge- tre fitrattengono al fuoco: Odi fatto, /ò per mezi trapaflano in que» re, fta natura. c il Vetro nell’effer fuo lucido;e.trafparente,e rotto fa ta- ri de retro nell elio in guila di ferro aguzzo. ondelipezzi de vafi da Vetro fonoin. ropimenti hd iltaglio com- vfo dirafchiare, e pulire. fi fàcon.artificio. c fimileall'artificiale fe: modo é pali ne ritroua fotterra negli luochid’incédij , quali ambi percofsi non. Ye. danno LIBRO VIGESIMOQVINTO. 693 dafino fcintille difuoco. altri fenetitrouano in glebetitonde nel modo delle focarelucide nel romperfi ; e trafparenti con merezza;. che nella efizie:rapprefentan Colofonia fpezie di ragia cotta.e que- fti percofsi {cintillano nelmodbò ifteffo delle focare. da quali non- retrifofsili dimeno fono differenti cofi nella vegetazion propria delle fo- BA care, come nella lucidezza, e fufion molto veloce, propria ae. a Vetri. delli detti Vetri foffili altri fono fgrettoloti, altri fodi, li fsrettolofi pofti à fuoco fi gonfiano, e piglian V ceri ica è » ° D CV D . ne forma di bianca pomice, e dopo di ciò lucidezza di Cara vetro fattizio. Quelliche fono continui , e faldi, fiano» per poca mutazion fatta dal fuoco paffan dal- la forma nera in Vetro bianco fattizio. fiadopra il Vetro fofsile da gli Ame- ricani per aprire, e tagliare in e VR Neto irferro i TA 604 DELL HISTORIA io No Ai Va Rode dei, DI LERRA NIE Pie O. LIBRO VIGESIMOSE sto. Contiene generalmente Ja trattazion delle pietre gen erate da metalli ; ò che manifetamente contengano fuftanza mictallica:8 inoltre il riconofcimento delle ùiv; nella dottrina di antichi. — Pep he della dottrina fecuenteoi CAP. Le 4 AcronaREMO. hora, oltre di quel che nella precedente dottrina habbiam detto, delle pietre, e fultanze che ò nella artificial cottura de mecalli fi condenfano ,ò nelle ifteffe vene naturalmente fi concreano. Del Liens e Moludena. Car. tr. I L Litargirio piglia la fua confiftenza dal piombo liquefatto nel- le fucine de metalli, mentrel’argento, e l'oro per operazion di fuoco, & accompagnamento del piombo fi purgano dalle fuftanze eftranee in vafi di cenere, ouc il piombo liquefatto cacciando parte della fuftanza in modo di fpiuma d'incontro il foffio de mantici, Litwgirio en tutto in Litargirio fitrafmuta, refidendo l'oro, e l'argento nel fon- defigeneri. dodelvafe. fcintilla ceneralme ente quefto Litargirio i in modo di mica,e fi frange,e pella facilmente in fottilifsima polue,& imbratta di roflo ne Isodo che il Bolo dell’ifteffo colore: & è dal vulgo chia- Litargirio de: mato Litergirio di oro. adoprafi quefto ifteffo nell’impetene, e tin- n. Sr landi coloretra il giallo, eroflo. l’altro che fi fà mentre fi raccolgo- coargemco, nOi detti metalli ‘dalle Teopature de gli orefici, và al colore che nel fofco biancheggia,& hà miftura di rame per l'incorporaméto della | detta LIBRO VIGESIMOSESTO, 695 detta futanza raminga col piombo. e quefto adoprato nelle inipe- tene;dàil color verde proprio alla rubiginofità del rame. ritornano Litergiri rà li Litargirij, pofti à fufione , facilmente nella fuftanza di piombo. j7 29? quantenque, perquanto all'apparenza della vifta, neflun veltigio di piombo manifelto vi parga. fi vnifce per cottura facilmente con l’oglio,e con l'aceto,e fà conliftenza ottima perli empiaftri che aiu tano l’operazioni della natura all'empire, & appianare lc piaghe, &àchiuderle, &refoluer li tumori. Moludena. La Moludenahà il fuo cocreamento nell’iftefli vafi di cenere,men- Aroludena trel'oro,el’argento fipurgano per mezo del piombo. percioche 9/genert nelli vafi di cenere oue ftanno fufi detti metalli, fi fa quali princi- Proprieri del pio di vefte, e dicrufta, che di mano in mano nutrita dal bagno de alia metalli riceue accrefciméto;e perciò fi fende la Moludena in fcheg- gielunghe fecondo la groffezza del ceneraccio.è fuitanza pertofa,e dura:c fe ne caua piombo, ma in minor quantità che dal Litargirio. (iadopra nell’impiattei nell'ifteflo vfo che il Litargirio. Delle fîorie de metalli. Gar. rn. A fcoria è purgamento de metalli, di fufion vitrea, lacui ma- Materia del L teria, è, 0 parte di vena , 6 altro che per aiutarla fufione alle ta feorizo vene:fi accompagna, e dal metallo come purgamento fiapparta. quefta dunque mentre è accompagnata al metallo fufo nel catino , per la fluflilità,& humorofità del metallo,che di efla è più greue,dal metallo fi apparta,e fopraftà in modo di fuolo.{uole hauer varij co- Scoria fopra- lori, cèfi dalla condition del minerale, che è fua materia: come del ni ue metallo da cui fi (epara,di nero, azurro,di verde,e di bianco: per- Dinerfià de cioche la fuftanza che dal metallo vien tinta, riccue il colore pro- pa prio del inetallo,ò nel fuo eflere,ò alterato dalla calcinatione, e dal- la moffarubigine. cofiil rame nella fua fuftanza tinge di roflo, dalla rubigine mofla dal fale delle calcinationi, tinge di verde. & l’argen tetinge di biaco, e nella alteratione,e rubiginofità mofla,di azurro : e con lo fcioglimento dell’azurro di verde: il ferro di color fofc0; 6 che inchina all'azurro, e con la rubigine di fanguigno . Sogliono le fcorie ritener feco parte notabile del metallo , e perciò Scorte stag fi fi ricuocono perricauarne le reliquie. onde la {toria delrame più CORRI dell’altre nell’vfo della medicina frequente, piglia il nome di Di- calle. phrige,cioè la feconda volta cotto. Del 696 DELL'’HIST. NATVRALE: » Del Diphrige,chenonèfcoria. Alcuni in vece pica della Scoria piglian vene c ‘habbiano odor di rame, e quelle brucia- “—. noperadoprarle nell'iteffo vfo, del Diphrige. tale è la marchafita: DEIRA finche pigli ilcolorroflo , ela vena di Cipro che raccolta fimileà fango rafciugata fi bruciava da gli antichi. Delle fcame de metalli. | Cap. nt. La fcama del I, A fcamaè propria del ferro, che egliperla Fica propenfione LA eHatrai &_, albruciarfi Ponce dalla fua fuperficie,mentre è è percollo, rilafia. falta anco la fcoria dalrame come metallo effo anco di du-, rezza partecipe, e combuftibile, quantunque meno che dal ferro. Scam dame manelli metalliche non han durezza; e 16 s infogano,ma con faci- tali molli. Jità fifondono, fi 1 raccoglie dalle pelli, 0 crutte,che nella fuperficie del metallo fufo fi condenfano. hannole AA le virtù de metalli bruciati, e fono di vfo commodo, sper la facilità di ridurfi pelte in poluc. Metalli bruciati. CAP. v. A qual fneli (YI bruciano li metalli in molti vfi,oue bifogna peftarli in polue, ci ira & il ferro metallo duro fi brucia facilmente per lo mancamen: to del principio mercuriale.li molli facilmente per la fouerchia hu. morofità,che facilmére cuapora. ma il rame ò colnumero degior- ni, ò con l’alterazion de fuoli di folfo, e falechefanno accellera e Metalli fecon il {uo bruciamento,ecorruzzione.deuefi nel bruciar li duri dar fuo ner, DIG "°° co che non faccia fufione;percioche la fufione porta impedimento chiedono di- alla PRIpolta operazione i uerfi modi di effer bruciati, bar — Rebigini de metal. Cop. vip! E ea benna metalli prouengono dall’ impurità ridondante ‘nel metallo in modo di fiorimento,e della pelugine nelli cor- piche s'imputrifcono.e perciò fono promoffe da caufe proritatiue, suftanze che e corrutrici della fuftanza del metallo. prouoca dugue molto illor prosocano la nafcimento l’odor di cofe (alli &acerbe,e tanto più ment pubioine nelli MAfcIMENtO l’odor di cole falle, acute,& acerbe,e tanto più mentre metalli © feliaccompagniil calore. vengono fuori perlicue occafione nel ferro,più tardi nel rame : più che nelli detti tutti pigramente nell- argento. cag LIBRO VIGESIMOSESTO. 697 argento. anzi per promouerfì vi è bifognodi artificio. nell’oro in neffun modo, fe egli fia nella fua purità. ma mentre fia di altra fu- ftanza partecipe, co l’acerbità de fughi fe gli prouoca il fuo azurro . Delle faffanzie che da gli metalli fiorifcono in forma di pietre. CAP. VII, E dette rubigini dunque fono di confiftenzalaffa ; e fimili è de; terra. dal nafcimento de quali poffono intenderfì l'altre di {uftanza più dura,e che fono nel geno di pietre, come èla pietra He matite,la Crifocolla,l’Armenio;il Cyaneo,l’Azuleo,che prouengo- no nelle minere,fecondole proprie differenze delle vene con quali hanno affinità. Hemaztite, e fchifto. L'Hematite è vegetale, che piglia confiftenza nelle rubriche, e pie- tre proprie delle vene di ferro . ha nella fua fuperficie color di ferro imbrunito: e rotto è fimilmente di color ferrigno, partecipe alqua- to di roflo,nel modo del cinabrio in gleba.fendefi per lo più in lun go fecondo le fibre,che dalla radice alla efterior faccia fi ftendono. e fregato fu la cote con acqua,rende fugo di color fanguigno. alcu- ni fuoi nafcimenti hanno figura di Stirie, che è forma ampia nella radice,e più riftretta nella punta :'equefti fogliono efler di (uftanza più dura, più ligata, e men diltinti in fibre altri hanno letefte ton- deggianti, c prouengono in guifa di più fungi accoppiati infieme, che in modo dicrufta abbracciano la gleba in cui hanno le lor ra- dici. e quefti più apertamente fi diuidono in fila, lalunghezza de uali fà la groflezza della crulta. fi circondan molte volte le dette crufte l’vna all'altra con tanto poca diftinzione:che rendono fomi- glianza di corpo compofto di più tuniche. fono nondimeno le tu- niche di vno ifteffo andamento di fila, fecondo lalor vegetazione dalla radice alla fuperficie!, cominciando nelli lor nafciméti in for- madi piccole acine accoftate infieme,e crefcendo con le impreflio- ni ifteffe . ondefemprerefta nella fuperficie la diftinzion dell’vna parte dall'altra : imitando in ciò la figura di ceruella di animali . vfano l’indoratori l'Hematite ad vnirli fogli di oro fu'l letto que fi dì, &adarlil'imbrunimento. perloche eligono li più duri, e che rotti a trauerfo, moftrino grana più denfa,e più lucida. quali fpef- fo fogliono efler di tanta durezza.che la lima non vi fà impreflione. Nan c bat- L'oro non dd il color cele- fino mentre fia nella form ma purità è Suffanze due re,che prouen gono da metal li in modo del le rubigim. Hematite pro prio della vee naferrigna è Verfo nel qual fi fende lHematte. Color fangui= gno , che dà l’ Hematite, Diftintion dello nafcime to dell’Heme ste. Superficie efte riore conim- refsioni fini li al cersello degli animali. Ufo dell'He- matite, e lor durezza. 698” DELL'HIST: NATVRACE | e battuti sù l’ancudine, il martello nerifalta. dunque al detto He> matite fi dà la figura, e pulimento con la ruota. fi feruono anco gli: —_—.* oteficidell’Hematite nelle mifture liquide perdareil color all'in- Hematite dì doratura data con l'Amalgama. & fi ritrouaalle volte l’Hematire di color croceo. o < ì À dr color-dilauato à paragon de gli altri, che èilcolor croceo : &:alle volte di due colori, cheè il colate roflo ofcuro cargo, nelle radici; crufa bianca e giallo nelle parti più in fuori. fi fuole anco tra gli Hematiti ritro- le all’o- ; : : 3 ; î 5 pes corteo var erufta di colore, & effigie fimile all’Oftraco corteccia di animal ca ferita fi atto di PORGIZIOR di pietà, o oL on pmi 1 01nbD'A pefci. lO 3 nivta iagpoh, e 1 no: SCHISTO PIETRA, SPEZIE DI HEMATITE: So __ ba file lungheye dritte, AO (4) tt” il e LIBRO VIGESIMOSESTO. 699 PIETRA HEMATITE COMPOSTA DI PIV NASCIMENTI: che nelle fuperficiali impreffioni imita il cernello di animali, ESE TRI ) à YS < \ = EN TS Pia rt Usd sign Giallamina. |... «LaGiallamina è "Giallamina di confiftenza mezana crale terre ele pietre, fi connumera per> rage "ame ciò tra le pietre fragili , e fimili è cemento: molle: :&è alquanto. ro, aumen- graue, di color femplicemente bianco, 6 alquanto di giallo, e rotlo: sa ilfuopefo- partecipe. ficonofce manifeftamenteeflet condenfita dafumidi . «natura metallica. onde fpeffo fivedein formacondenfata diminu- tifimi femi, e granella. giunta; al rarnefufo , iltinge in colordì oro ,, egli aumenta il pefo, non: parteridofi! tal colore dal.raine fc non dii LIBRO VIGESIMOSESTO. —7or fe non con lunga violenza di fuoco , e repetite fufioni. partecipa di virtù leggiermente corrofiua. & è medicamento.idonco alle fluflioni de gliocchi. cuuene vna fpezie più dell’altre bianca, che Diverfe /pe- {ifendein crufte piane: eccetto che nella fuperficie vitima que è Re gia racemofa, nel modo della Cadmia dellefornaci. la compofta qua.’ fidiminute granellagialligne, e bianche è ftimatadi maggior vir- rù neltingere, .le più fimili à. cementi. trafcorfe da vene incerte , fono inferiori alle già dette di bontà. percioche contengono mag- gior parte di terra inutile alla tintura. è chiamata da molti la Gial- lamina, Tutia, e Cadmia di caua, Della Pompholige. La Pompholige, ò Bolla, è fuftanza fimile à fiocco di lana, generata nelle fucine dal- la effalazion de metalli;che iui di continuo fi fondono. la migliore è la generata dalli fumi nella fufion dirame: &ènell’vfo medici- nalcequiualente alla Cadmia , ma di operazion piurimefla, e fen- za mordacità. e perciò molto lodata nelli medicamenti di occhi. è chiamatala Pompholige da alcuni Arabi Tutia. Pri " I Spodio, ò Cinerula. Lo Spodio,0 Cine- rula tiene il nome dallaefigie c'hà dicenere, &è fuftanza raccolta dalle fauille,e fottili parti di vene, che nelle fufioni de metalli con. spodio mate- l’eflalazione, s'inalzano ,,& abandonate dal calore finalmente ri- Da vr der cadono negli volti alti delle fucine. hà l'vfo della Pompholige, Ma je,riccde neh è di virtù inferiore. | . ci ‘ lì fuol delle ... Fior di Rame. Il fiordi Rame ff" pa piglia confiltenza dalla denfa fumofità del Rame, mentre il me- zior di Rame rallo fufo per nettarfi dalle loppe nelli iftefli fuoi vafi di fufione , fi £ pa riftringe dall'acqua fredda gittatagli sù : oueil detto fiore fl COn- me inminute denfa in piccolcgranella. è dunque il fior del Rame di color rof- granella. fo ramingo, proprio alla fuftanza metallica da cui vapora: e fi pe- fta facilmente. Adoprafi nella medicina all'vicere degli occhi, delleorecchic, e de genitali, perla virtù che tiene di mundificare,. reprimere,faldare,e fermare.hà virtù anco dato nelli proprij modi, dipurgareil corpo da grolihumori. Pompholize fimile è fiocco Nan..3. Delle 708 DELL'HIST. NATVRALE Delle pietre mesalligneo. Cap. viti. Pietre che € Onooltre delle dette,alcune pietre c'hanno la lor fuftanza par- participano SEPARATA cecipe di natura metallica , pet quanto la loro effigie, pelo, & ni mesalliche. operazione dimoltrano : quantunque non fi eftragga dalla lor fu- ftanza parte di metallo alcuna. rali fonola Galainità, Zaffara,e Gial- lamina: :<25 Calamita. ‘0° LaCalamita è è pietra di color nero ferrigno , ché nelle percofle gagliarde fi fende in fcheg- gie, nel modo della Selce, & altre pietre fimili dure. non fi fonde nell’efler fuo:& fe non fia pria perviolenza di faoco vfcita dalla fua natura, e conuettita in fuftanza di pietra propinqua alla condizion calamita fî di verro, & hà propria couenienza col metallo del ferro;alle cui ve- ia pa ne fiaccompagna. oltre di'ciò hà la Calamitale bande naturalmére Quelche amé diftinte fecodo le piaggie del mondo, fiche & in tutta lagleba,& in ganella retta cialcuna fua minima i parte fono le ifteflfe differéze,n6 alerimene chie ra della cala- Ul nelle piaate è diftinto il sue giù. fatta dunque fecondo che nelle piante, diuifione della lunghezza; le faccie fatte da vna iftefla diui- fione fono di rifpetto oppofto, l’vna verfoil centro della terra, l'al- tra verfo il cielo,nella qual differenza anco dall’vna parte piolia nu- trimento, dall'altra fà produzzione inoltre de rami: nell'ifteflo mo- calamita nel do la Calamita rifponde alle piaggie oppofte del mondo , fecondo mondo ba de- j] (uo natural fito, e corrifpondenza ch'ellahàconle dere: piaggie, serininata po- firurase giaci- aPpetifce di collocarfi , & in i quellofi riduce , fe da alcuno Impedi- tura. mento datogli, draltrbrlde | ò dall’ ifteffo fuo pelo non fia rattenuta, Ten a È perciò polta la Calamita sù ò di vn fuuero;ò di altro legno leggic- ro à nuoto, non fiferma finche ilfuo fito non fia nella propria cor- rifpondenza verfol'vno,e l’altro polo.perloche fi diftinguono nel- la Calamita le dette due bande, l’una della Tramontana, l’altra di fttrattion Oftro, Attrahe ancola Calamitaslifarò; &1l ferro la Calamita, RA percioche perla natural fomiglianza, lie èrra di effi , l'una fegue communica. l'altro. &ilferro anco dal toccamento della Calassiti acquifta di- ftinzione delle regioni del mondo, rifpondenti alroccaméto, cioè che la banda del ferro c'hà tocco JaTramontana della Cala fti banda di Oltro: e quella c'hà tocco l’Oltro refli bada di Tramon tana, non altrimente che nel diuiderla iftefla Calamita in pezzi, la parte che toccaua Tramontana, è di Oftro : e la parte, che toccaua l’Oftro è di Tramontana. oltre di ciò l'abbracciamento , e feguela che LIBRO VIGESIMOSESTO. 70; che fa il ferro alla Calamita, non folo fi fà fenza mezo, ma anco per «9Atezi che molti mezi. c veggiamo,che mentre fiano infieme più piccoli ferri 9490 ‘com toccando con la Calamita l’vn di efsi, feguono gli altri tutti. e per- a ciò poftala Calamita ue fialimatura di ferro, mentre fi moua,fatta Efesre della con leguenza dell’vn granello all'altro, fi fà dalla limatura formafi- Fs mile a barba, fendo che dalla continuazione dell'un granello all'al- rerno la cate- tro ficompone corpo lungo in forma di pelo; e dalla moltitudine mita. de peli accoltatiinfieme, formadibarba: vue la drittura de peli và fecondo la natural drittura, che è nella Calamita da Tramontana ad Oîtro.fecondo qual ragione anco veggiamolicorpigraui fopra . terra fecondo ladrittura delle linee,che concorrono al centro della terra, fottenerfì l’unl’altro;efar drittura di linee,che nella virtù del perpendiculo fiseggono : cla parte più al centro propinqua foftie- ne la parte rimofla.. la adherenza iftelfa che fi uede nelle limature, c ferri foctili, dalla virtù della Calamita : fi uede anco farfi da ferri terfi, e puliti: diqualcondizione fono le punte de fcalpelli. dalla communicanza che fà la Calamita al ferro di drizzarfi fecondole senefcio del- parti del mondo, neè feguito il beneficio nel poter diftinguere in le («arie qualunque hora,e condizion di tempo le piaggie del mondo:e per Yan die. confeguenzala facilità delle navigazioni, e modo di defcriuer la Serinere il mò terra: & il facilmodo di portarle caue fotterra. à quefti ufi fi prepa- ©’ rauna fottilaguglia di ferro, in mezo della cui lunghezza fia fede, Fabriva della onde pofla foltenerfi in bilancio potta sù duna acuta puta di itilo. ‘8444 duaque l’aguglia toccata dalla Calamita, mentre fia foitenuta in equilibrio, fi colloca da fe ftefla nella propria pofitura, & indi fi di- ftinguono le diuerfe piaggie delmondo.. Ifuanifceladetta uirtà cofe che noc- communicata dalla Calamita al ferro,nel corfo deltempo dall’aria, Pei eficoturba da gli odori auuerfi,come manifeftamete fi uede avue- mita, erime- nirli dall'aglio; e fimili. fi diuerte anco dalla fua pofitura per uici- 4» nanza di altro ferro,che lo uolga à fe: perloche da gli orefici fi pro- curalo ftile c'ha da (oftenere l'aguglia , cquaro e d'intorno efla tut- to,che fia di altro metallo. alcuni dunque prohibire il turbamen- to, che da altri odori cattiui l’auuenifle, ui tengon il zaftarano per antidoto:e l’aguglia temperata,fitiene fotto uetro,ò in altro modo couerta per ouuiare all’iluanimento dall'aria. Conferuafi il vigor nella Calamita,s'ella fi ritenga fepolta nella limatura del ferro.qual quanto più purgata fia, e netta da rubigine , tanto è in quefto ufo migliore. con quefto dunque non folofi conferua,ma fi ravviua la virtù Effetti della Calamita nel tirare,e ribut tare il ferro, Manzanefe purifica il vee tr0. Quantità di Maganefe de bita nel uetro Miganefe idà felleuamento Al UELTo è 704 DELL’HIST. NATVRALE: virt»perfa. Horacoloro che vogliono far proua della feguela del ferro,& dellacomunicaza della Calamita ,ediftinguere indile piag He del mondo, è Ò mettono perciò fottili, e lunghe aguglicà nuoto su l’acqua;ò le fufpédono nell'ariadal lor mezo con'fottil flo:d pur fi feruono dell’aguglia c'habbia fede nel mezo della fua lunghezza, onde fi Coftenga< con alcuna punta. nel qual modo fi veggono ma- nifeftamente li mouimenti dell’aguglia. Ma auuiene,che commu- nicato c'habbia la Calamita al ferro l'odor fuo: fe dopodi ciò fe gli auuicini con la parte ri{pondente.alla piaggiaoppotta della prima, lo va dell’aguglia ch'era accoftato; fi difcolta; quafi cacciato, e fe gli aunicina lo ftremo oppofto. il che èl'ifteflo, chel ferro dalla Calamita difpofto, accommodarfi nella pofivura propria di effa Ca- lamita, dalli detti mouimenti,;da alcuni male offeruati, è n'ata opi+ nione efler due pietre:di natura contrarie: l'vna chetitii I ferro, Du trachelocacci. + | + Manganefe. ; Alla Calamita è molto fomigliante di effigieedi pefo il Manga: nefe che nel colore inchinaal bertino, é principio dipauonazzo » pofto il Manganefeal fuoco, dopo lunga alterazione , acquifta fu: fion vitrea:8 hà virtù di purificare il vetro,fe gli fiaaceompagnato in pocaquantità. nelqual modo le:toglie ilcolor verdaccio che egli hà naturalmente.percioche incorporandofi con le lordure del vetro,le fepara,e le fa feco eflalare.ma accrefciuto di mifura}il: tinge di pauonazzo . farà dunque indizio della giufta quantità del Man: ganefe, che il vetro non inchinialverdaccio , ne ila tinto dipavo- nazzo, mentre fivoglia nellafua debita chiarezza.ma dato in abon- diza,& accompagnato da alquanto di Zaffara, tinge di colornero. fictefecondo lets dere mifure, fiadopraàtre varie intentioni , dico al chiarimento del vetro, al pallonazzo, &al nero. Solleva ria: turalmente il Manganefe il SS ftà à fuoco;e perciò li vali vue è copia di Manganefe, fi lafcian uoti in i ua Bat accioche il uetro non fi coni iZeaffara: nov 3 Simile agli dati è la Zaffara, così nella fultanza; come nel pelo; e nella fufione tarda, € Zaffara dd il uitrea, fi alcolore azurro, e fiadopra nella tintura de uetri,c na, cole celelli» qell' irbpieroncà ibgendi dirmi ina Rico» LIBRO VIGESIMOSESTO, 705 Riconofcimento degli marmi nella narrazsion degli antichi . Cap. IX. Ora riconofceremo alcune altrecofe della dottrina de anti- chi ne gli marmi. DiPlinio. —Degligenide mar- mi, elor varijcolori non occorre trattarne, e perlatanta notizia , che fenchà, e perlatanta moltitudine , non facile ad efler narrata. c pofliamo dir che quafiquanti fonogli luochi, tante fiano le fue diuerfità. Narraremo dunqueli più celebrati geni nel giro della terra,con le genti cue nafcono. Nonfitaglianotutti li marmi nel- le caue,ina molti fe ne ritrouano fparfi fra terra. il verde Laconico verde 'Lace- cin gran ftima,e più degli aleri tutti allegro. vi fono il Marmo Au- gufto, & il Marmo Tiberio , ritrouati nel lor principato in Egitto, diuerfi dal marmo Serpentino . percioche il Serpentino hà le mac- chie nel modo ifteffo delle ferpi : gli altri due detti gli hanno altri- nico, e fpezie diuerfe di fer pentinio amére. & l’Augufto hà le macchie,che ondeggiano in mododicer-. ridi capelli. il Tiberio ha quali capillatura fparfa inuolta. del Ser- pentino non fi ritrouan colonne,eccetto che molto piccole: e fono dieflo dui geni: il bianco molle, &ilnereggiante duro. diambi fi dice, che acchetino il dolor di capo ligatoui sù, eche giouino con- tro le morficature de ferpi. alcuni vogliono; che alli frenetici, e le- targie.fi leghi quelche biancheggia : e contro le morficazioni de ferpiquel che è chiamato Tephria dal color della cenere ch'egli hà. il marmo Memphite è così detto da Memphi città di Egitto,di na- turadigemma. Quefto fi pefta, e fi adopra con aceto oue fia bifo- gno di bruciare, efecare : percioche il corpo à cui è applicato, ftu- pidito non fente iltormento. fi ritroua nell’itteffo Egitto il Porfido dicolorrofleggiante,in cui intrauengono bianchi punti.che fi pof fonotagliar nelle caucin qualunque gradezza fi vogliono. di que- fta pietra fene portarono di Egitto in Roma ftatue da Claudio Triario Pollione Procurator di Cefare, con nouità non molto lo- data:onde dopo di effo non vi fù chi l’imitaffe. l’ifteflo Egitto ritro- Pietra Meme phite . Porfida uò nell’Ethiopia la pietra detta Bafalte,di colore,e didurezza di fer pafalte,e fta- ro;onde ne riceue ilnome. e n6 fe ne ritroua maggiore di quel che da Vefpefiano Imperatore fù dedicato nel tempio della Pace.il fog- getto è del fiume Nilo, con fedici figliuoli, che d'intornole giocf- no,da quali s'intende l'altezza di altri tanti gobiti,che nel {uo mag- giore D tue di effe è LI 706 DELL’HIST. NATVRALE giore accrefcimento fi alza il fiume. non diffomigliante da quefto u narra, che ne fia neltempio di Serapi, in Thebe, dicato, quanto . fi tima, per ftatua di Mennone,qual dicono; che tocco nel leuar del Onycha, e fua Sole dalli fuoi raggi , dia fchioppo. L'Onycha crederono gli An- galere tichi noftri , che non nafcefle altroue, che nelli monti di Arabia » e Sudine,che fi ritrouaffe in Germania, facendone primavafi da be- re,c dopo anco piedi diletto,e fedie. Cornelio Nipote, dice,che fù di gran marauiglia , quando Publio Lentulo Spinthere ne moftrò anfore in grandezza de cadi di Scio: ma che eflo cinque anni dopo ne vide colonne dilunghezza di piè trentadue. è auuenuto dopo variamente in quefta pietra : percioche Cornelio Balbo moftrò quattro colonne di grandezza mediocre , come cola digran mara- uiglia,ncl fuo Theatro. e noi ne habbiamo vifto più di trenta mol- to maggiori, in vna fala , che fi hauea fabricato Callifto liberto di Claudio Cefare conofciuto, dal molto fuo potere. Alcunianco LAlabafro ilchiamano Alabaftrite, &ilcauano perfarne vafi da vnguenti. percioche è in opinione, che conferui bene gli vnguéti incorrotti. laiteffa pietra bruciata , è in vfo diempiaftri. nafce l’Alabaftro preffo Thebe di Egitto, e Damafco di Soria : &è quefto più degli altri bianco. lodatiflimo è quel che fiha di Carmania, & appreflo l'Indiano. fegue lo di Soria;e di Afia. il più vile;e fenzaluftrore èlo di Cappadocia. fi approuano fopragli altri quelli che fono di co- to ni lor melleo,e nella cima macchiati, e non trafpatenti. fono vizij di 10% quefta pietra ilcolorcorneo, ò bianco, e quanto vi è fimileà vetro. Pietra Legdi Poco da efla diuerfe,fi ftimanole pietre Lugdine, ritrouate nel m6- neo te Tauro; di grandezza, che non eccedonoli piattelli je lecoppei che fiportauano prima di Arabia folamente,di notabil biachezza, hanno ancora grande honore due pietre di contraria condizione tra di fe, dico il Coralitico ritrouato in Afia,-di milura,che non cc> cede due gombiti , dicerta bianchezza , e fomiglianza di Avorio. «elabandica + Ja Alabandica, che è pietra nera, così detta dalnome-della fua terra, quantunque nafca ancora in Mileto; ‘ dechinainondimeno quefta pietra alquanto allapurpura. l’ifteffafiliquefàalfuoco, e fifonde Titta The- invfodi vetro. la pietra Thebaica'è macchiara di goccie dioro; dii firitroua nelle parti dell’Africa;iche appartensonoall'Egitto. &è di propria condizione vtile è macinar li collirij, medicamenti di &cchi: d’intorno Syene di Thebaida vi è la pietra Syenite, che pri- ma chiamauan Pyrropeccoila ; cioè divario colore; di cui faccano 10Î2 liRe LIBRO VIGESIMOSESTO. 707 liRe gli Obelifci dedicati alSole.. fonoquetti lunghi in forma de traui,e nell ‘effigie tengono argomento dalliraggi Solari. il che vie- ne anco fisnificaro dal nomeche fe glida.da. ghi Egizzij. Degli altri geni di pietre dalla dottrina di Antichi. CAP. xi Di Plinio. Ono trale marauiglie; le crefcenze de Marmi nelle lor caue. S de quali ne fà fede Papyrio Fabiano. viene anco affermato da cauatori , che fpontaneamente fi Lriempian l’apriture, che vi fauno. Hora paflando dalli marmi àgli altri geni notabili di pietre;occor- re la Calamita, a cui par che la natura habbia dato e fenfo, e mano. è cofa certo di ‘marauiglia, che il ferro materia domatrice quali del- Obelifci figni- ficatory. . de raggi folari. Toffanza del- la Calamita. Je cofetatte,fia vinto; e corra ad vna, che par vana forza, da cui vien. ritenuta. fù chiamata Magnete dall'inuentore,e fù ritrouata,come Nicandro narra,in Ida.ma hi ritroua in altre parti. l'ottima è l'Ethio pica;c fi argomenta, che fia di quefto paefe, ur étre ella attragga al- tre Calamite. nonlontano dal luogo delle Calamitein Ethiopia è é vn'altro monte, che dà la pietra detta Theamede, che caccia, e rifu- tailferro. La pietra dell’ifolaScyro mentre tintiera và à iiuoto sù l’onde: marotta in pezzi,fi fommerge.in Aflo di Troade è il Sarco- faso pietra che fi fende conil proprio verfo di vene. li corpi in eflo ripofti, fi ficonfumano tra quaranta giorni,eccetto gli denti. E dice Mutiano, cheli fpecchi, (treghie, Si ecalzati, 3 vi fi mettono diuengonodi pietra. Dj quelto geno fono anco pietre in Lycia, & in Ebiante e,che attaccate à corpi viui, li corrodono. Dicondizion meno mordace à conferuarli corpi è la pietra Chernite, limililima all’Auorio,in cui dicono cfler ripolto Dario. La pietra Poraè fimile nella biancheszz® durezza al marmo Pario, ma meno greue. Dice Theophrafto ritrouarfi pietre trafparentiin Egitto,fimili à Serpen- tino,il che forfeall'hora fù:hora fono quefte mancate,e fe ne ritro- uano dell’altre nuoue. La pietra Afia è di fapor falfo, mitiga le po- dagre,pofto li piè dentro di bagno nel vale cauato di efla. perloche ‘in quefte caue figuarifcono li di di gambe, fendo che nelle ca- ‘ue delle altre miniere le ia sinfermano. quelche chiamano Fiore della pietra Afia è molto fimile à farina, efficace à morte cofe. \&nhell effigie fi fimileàpomicerofla. Theophrafto , e Mutiano cre- COLO vi fiano pietre che partorifcano. e dice Theophratto,che {i ritro- Firtà della Calamita E- thiopica. Sarcofago. Chernite pie- tra di minor violenza del Sarcofago. Pietra “Pera di condition leggiera. Nelle caue della pietra Afia fi guari- (cano difetti delle gambe. Fior delia pie tra Afia 708 DELL’'HIST. NATVRALE Anorio fofi- fi ritroui l'Auorio di caua di color bianco,e nero: e che nafceno of: dò Cameo. {a di terra. eche fi ritrowin pietre di condizion di ofla, c pietre che moftrano effigie di palme intorno Monda d’I{pagna, e ciò fempre che firompono. vi fono anco le pietre nere, ftimate in vfo de mar- Zuochi di Mi, come è la pietra Tenaria. Dice Varrone, che limarmi neri di Varrone nelli Africa fono più faldi,che li di talia. eche li bianchi fono più duri me 5€P' al torno,che'l marmo Pario. Dice l’iteffo,che la Selce Lunefe fi fe- ga con la ferra:eche la Tufcolana falta in pezzi al fuoco.e la Sabina tofca di colore, dandoli l’oglio pigli luftrore: e che in Bolfena fi fiano ritrouate le mole giratili.certo è che non fi ritroua quefta pie- tra più vule,che in Italia, & è propriamente pietra, non faflo. in al- Pietra mac. cune prouintie del tutto non fi ritroua. e vi fono in quefto geno al- e cune più tenere,che fi pulifcono con pietre da arrotare,e che di lon pi, boggi pi- tano fanno apparenza di ferpentini. refifte quefto geno molto all'- perno « aria,fendo che molte pietre non altrimente,che li legni, patifcono dal Sole, dalle pioggie, e dalle tempefte. fono altre pietre,che non foffrifcono il lume della Luna. & altre che dalla vecchiaia fi rugini- fcono,e che dall’oglio perdono la candidezza. ‘ Molara,e Pyrite. Alcuni chiaman la pietra varie diferé Molara Pyrite,voce che fignifica l'ifteffo che focara: percioche det- ze de Pyrite. ta pietra contien fuoco. mavi è vn'altro Pyrite,c'ha fomigliaza co'l Rame, tra quali è vn geno di condizion grauiflima,chiamato viuo, che dì molto fuoco. La pietra Oftracita hà fomigliaza di teftola:e fe neferuono à pulir la pelle. l’Amianto è fimile all’Alume.non perde niente dal fuoco.il Geode intendiamo dall’argomento,che abbrac- eMelitite. cialaterra. il Melitite rimette il fugo dolce; &in fapordi mele. il Gagate hà il nome dal luoco,e fiume Gage di Lycia. Dicono,che in Leucola fia cacciato dalmare , e fi raccolga iui fra dodici ftadij. & è la pietra Gagate nera, piana,pumicofa,non differente molto dal le- Ofiracite. Gagate è ; eno,leggiera,fragile,e di graue odore, fe fi pefti. delineando co ella li vafi di terra, non fi {cancellano . e quando fi brucia, rende odor maraviglia di folfo. è marauiglia, che fi accenda con l’acqua ,e fifpenga con nel Gagate. l’oglio.Le pietre di {pongia fi ritrowano naturalméte nelle fpongie. La pietra Frigia hàil nome dal paefe,& è gleba pumiciofa. fi brucia bagnata prima de vino, e fi foffia con mantici, finche arroflifca , di nuouo fi {penge con vin dolce,il che fi fà tre volte. & è in vlo di tin- . # ° | . . È è . picera sele- gerle velti. La pietra Selenite,che alcuni chiaman Spiuma di luna, nice è ilTalco per ritrouarfi piena la notte nellecrefcenze lunari, nafcein Arabia bianca, LIBRO VIGESIMOSESTO. 709 bianca, trafparente, leggiera, rafchiata. fi dàin beuandaagli epi- lertici. e fi feruono di efla appefa al collole donne controle malie, fi lima anco; che appefaà gli alberi, gioui lalorfruttificatione . Autore, E noi diciamo; che la pietra Selenite fia nelgeno de Talchi , che per efler lucida; e perche nelle minere di pictre fegue alquanto l'apparenza di (piuma, fù detta Spiuma lunare. alcuni fti- mano , che dagli antichi fuffe con quefto nome chiamata la Perla de noltri tempi. FUIT Thvicta. Diofcoride. La pietra Thyi- ta nafce in Ethiopia, haue alquanto del verde,nel che imita l'Iafpi. rimette il fucco latteo, e morde molto; ande hà virtù di purgar gli annuuolamenti della vifta; ‘Autore. Dalcke intendia- mola detta pietra efler nel geno de Morochthi. Pietra Hematite,e Schifto. Diofcoride, La pietra Hematite la eccellente fi rompe facilmente , &è di color fatio, nero. &in fe ftela dura, e fimile. fenza mefcolanza di brut- ture; ò difcorfo di lince. fi ritrouanella subrica finopica. e fi fa an- cora dalla Calamita lungamente cotta. Quella che è naturale,fi ri- troua nelle minere di Egitto. ma lo Schifto fi ritroua in Iberia di Spagna. fi {tima eccellente,quel c'hà color di zaffrano,chefirompe facilmente,e fi fende in file lunghe, che egli ha in guifa di pettine, edifaleammoniaco. alcuni contrafanno l'Hematite con la radi- ce dello Schifto , fotterrato nelle ceneri calde , finche pigli il colore di Hematite. ma fi conofce il falfificaro, perche fi fende in fila drit- te, come pettine ; il che non fail vero Hematite. ficonofce anco Pietra Seleni te,fecondo al= cuni è la Per= la. Thyita fi fi- mea effer fpe- gie di Mo- rochtho » Hematite du- rase (imile. Schifto fi fen- de in fila, & è di color cro- ceo. Hematite con trafatto con la radice dello Schifto. nel colore, percioche il falfificato haue ileolor florido, & l'Hema- tite vero l’ha carrico, e fimile al Cinnabari, Pietra Aquilina, Plinio. La pietra Actite hagran fama, ecomefe ne piglia argomento dal nome, fi ritroia nelli nidi delle Aquile. e dicono, che ve fe ne ri- trouino due fpezie : dico mafchio, cfemina. le fue maniere fono quattro. In Africa è piccola, e molle, & hà dentro di fe, quali nel ventre, argilla fuaue, c bianca. & eflaèfriabile.'quefta è itimata di feflo feminino. il mafcolo nafce in Arabia,duro fimile à galla,rof- ferto,e c'hà nel ventre pietra dura. il terzo geno fi ritroua in Cypro, fimile di colore à quelli che nafcono in Africa, ma più ampio,e più dilatato. percioche gli altri fono di rotondità più gonfia. hà quefto nel ventre vna arcna gioconda con pietruzze. & eflo è così molle, Qoo che eAquilina Africana. Aquilina Arabica. Aquilina Cypria. 709 DELL'HIST: NATWVR ALE. chefi farertola con le:dita? nel quarto. luocoèl'Aquilina Taphiu= di. fia; chemafce:preflo Leucade, & illuocorone nalcedadeftra à colo= >! ro, cheda Taphiufia vannoè'Leucade (‘fi ritrowanelli fumi bian- .: Cillimo netutco , eritondo:.:.nel ventre di detta Aquilina ff ritrouà l’altra pietra: tre déll'AqRiI‘‘dett e aCallimo, di corporetieriflimozallegate le Aquiline alle don- . lima Taphiws i | Ss fia. ne, ò aquadrupedi ritengono ibparto ce firimouono mentre fiano © Pietra Samia per.partorire.:La pietra Samia fi ritrowa pell'itefla ifola ‘vue hab- biam detto ritrouarfila terra Samia, vtile in vfo di pulirl’oto:, e di-. uerfì vfi dimedicina.la fu prouaièche fia graue,ebianda.La pietra Araba è fimile ad avorio vele bruciataàdenufricij;: Imi Syphno:è 9? È n DI . ° È ER 7 . ia RR) N , pietra Sypha vna {pezie di pietra,chies'incaua,e lauoraalirorno;in vafivtilia cuo:? mir delltéon-Tcerc il cibo; & 2 c6feruartevinande. il che vediamo ancofarfi della» dizion della ego,“ sPietra verde da Como.!manella pietra Syphonia'è di fegnalatojchen eifcaldata;idall'oglio fi annerifca,& indunifca, effendo ella di natura pietra che fi MOlliflimaxin Belgio fecano vna pietra bianca con ferra,nel modo! lauora fa î delegni, e:corimaggiorfatilità; in feruizio ditegole, &imbrici; e fire conla fer a va . ici sa _ AL ARIDI DN 7 È SSA ocra Sepurpiacciasinmododicoprire detto à coda di pavone, quefte: Pietre Speen pietre fifamno tali conla fetra.male pietre fpeculari volendo dargli . larifi fendono» sn fogli fottili; epiani, nomedipietra »come fe gli dà ; fl aprono da fe fteffe facilmente in; qualfiuaglia fotrigliezza di crufta.. vn tépo fi haucano quefte dalla’ Spagna diqua.dopo fi fono hauute diCypro,Cappadocia;e Sicilia. : è fono nondimeno da pofponerfi le altre tutte alle di Spagna,e Cap-, | padocia,che fono e molliffime:% ampiffime. fono'ancole fpeculari, \«< 1n Bononia;che è inItalia;brewiè macchiate,legate a felci;che non, men fono della condizioneliftefla delledi Spagna ychefi:cauano da: pozzi in molta profondità. fenecauano ancora rinchiufe dentro faflo fotterra: qual fi eftrae,c taglia,ma per lo.più fi cauano libere;e, da fe,non niai più ampie di piè cinque. ftimano alcuni, che fia hu- ‘mordi terra;che fi agghiacci,nel modo dello criftallo. due fi vede manifeftamentel'humor condenfarfiin pietra. perche mentre le greuità di rè- fiere calcano inidetti pozzi; lemidolle delle loro ofla tra fpazio di po sella con- vno Inuerno fi tralmutano in pietra dell’iftefla natura. fi ritrova al- i sa levoltenera::malanaturaitella biancaè marauigliofa,che eflendo clan. dicosì conofciura mollezza,patifce il Sole,e lifreddi;e nons'inuec- DA «chia. quantunque veggiamo molte pietre inuecchiarti.. Nel prin+ do ana cipato di Neronein Cappadocia:fi ritrouò vna pietra didurezza di cdrimuafimile Marmo bianco , trafparente nelle parti anco cue auueniflero vene alla speculare gialle, che dall'effetto èftata chiamata-Phengite. ediquefta pietra nella trafpa- Di | 3 Rene renzA. soa * vi LIBRO VIGESIMOSESTO. zi: nefabricò il tempio della Fortuna, chiamata Seia, confecrata dal © Re Seruio, abbracciandolo nella a cafa aurea, Tio di cui aper- te.le porte di giorno era luce,chenon parea trafmefla, ma rinchiu- fa, nel modo che le pietre Speculari fanno. De gli altri geni di pietre ‘vrili ad opere». i CAP. XI. DipPlin. f Ora paffaremo alle pietre operarie, e prima ragionaremo i À delleCoticonqualiaguzzanoliferri. fono molti fuoi ge- ni. le Cretefi han lungo tempo ritenuta lalode prima . appreflo le Laconice dal monte Tayg eto, l’vna, el'altra de quali han bifo- Ceti olearie, gno dioglio. tra le Coti Aquarie la primalode è della Naxia, ap- (ori aquarieo preilo dell’ Armeniaca. le Cot Cilicie richiedono oglio, & acqua. big dpr Je Arfinoetice richiedono l’acqua folamente. fe ne fonoritroua- e. LA te in Italia, che con acqua prefti{simamente tirauano iltaglio. & oltre le Alpile chiamate Palfernici. Vi è vnaquarta manicra de Coti vtile a tofatori, che ferue con lo fputo humano, molle, e frale. Coti falivari. nelqual geno fono principali le Fiamminitane, nella Spagna di quì. Sinquì delle Cori. Hora trattiamo delle pietre in vfo de edificij. alcune ne fono tanto molli efacili a diliparfi, che Pietre incon perciò fono ftimate inutili negli edificij. maalcuni luochi non a ne hannoaltra, come è è Carthagine n Africa. lacui pietra viene. {cauata dall'odore del mare, fregata dal vento, e battuta dalle piog- gie. e pur ficonferuano con lac diligentia de gli huomini, che im- Peceinafodi pegolano li muri . al qual rimedio ricorrono, perche fe l’intoni- RA caflero, l'iftefacalce dell’intonicatura le corroderebbe. indi ne è tre. nato il motto, che Carthaginefi fi feruano della pece pergli muri, e della calce per gli vini. a contrario diquel cheglialerifanno , che nell’vfo de terti della calce e nell'vfo de vini della pece fi ler- uono. èvn’altra fpezie di mollezza nelle pietre di Alba , e di Fide- na prefflo Roma. nel Genouefato anco, e nell'Vmbria, e Mar- ca a vi è vna pietra bianca, che fi fega con la ferra à den- i. qu: ali quantunque fiano facili al o tefiltono nondime- Pietre refihé no molto alla fatiga, mentre ftiano al coperto. ma rilafciano le ia f{cheggie allo (pruzzo dell acque, & allighiacci, e brine. e men re- ai fiftono all'humidità, & all’aura dal mar ol il Teuertino for- selci di condi» te, per quanto all Ta cofe appartenga, falta nondimeno in pez- 30% diaerfe. OQoo 2 zi nel 71% DELL’HIST. NATVRALE ziinel vapore. delle Selci.le nere fonole ottime. in alcuni luochi fo* no buoneleroffe, & in alcuni luochi le bianche, come fononel- - lecaue Aniciane, del tenimento Tarquinicfe d'intorno il lago di Bolfena.e nello Statonicfe, a quali nonnuoce'ilfuoco. e fcol- pitein vfo de monimenti, ftanno incorrotte contro la vecchiaia. di quefte fi fannolcforme datragittarui il Rame. viè anco Pietra verde vna pietra verde, che grandemente refifte al fuoco, CIONI (ito main nefluna parte abondante: & cue nefia; srowain faffi + firitrouapietra, e non faflo. lapietra gialla poche volte è vtilein vfo cemento. 713 D.E-EL:HISTCORrA NAT: MORALE DI FERRANTE IMPERATO. LIBRO VIGESIMOSETTIMO. . Nel quale fitratta delle confiftenze, e vegetali marmi. Riaffunto di quel che fi è trattato: eg che refta da trattarfi. CAP. L, i As51amo finqui trattato delli primi corpi 3 femplici, e delle prime differenze decompotfti, 1 cheineflificoncreano.e varie fpezie di minere, > emoftrato infieme come le dette cofe vengano È accommodateall'humano vfo. fegue la confi- i da ò » Ya Te n È ra Atrattat’= derazion dell'altre cole da principio da noi pro- (i nelli feguer pofte nelgeno di piante,e dianimali,o cralafcia- tilibri. te-del tutto da fcrittori, enon autertite: ò in parte non ofleruate, lafciandone la diftefa dottrina à coloro, che di proprio inftituto han pigliatoà trattarne. Del geno de Coralli. Cap. It I Coralli fono numerati trale piante c'han vita nell’humore: oue naturalmente molli fi ritrovano , quantunque eftratti nell'aria s'indurifcano in confiltenza manifefta di pietra da calce, lia come veggiamo effere molte parti di animali aquatici. fono li Co- zanonell'aria. ralligeneralmente ramofi, & han differenza nellicolori, che altri Dizerfe pro, ne fiano rofsi,altri bianchi, altri neri: & altri Ariari, altri cò impref- gica fioni ftellari. cuui oltra di ciò vn’altra differenza di Coralli artico- rallino . lari, il cui corpo è compofto de parti l'vna de quali all'altre con ar- ticoli fi alliga, nel modo delle ofla, e membri animali. Coralle roflo. Il Corallo roffo, e vegetale matino, il fuo primo tronco di mano in mano fi diftribuifce in ra- OQo0 3 mi mi- 714 DELL’HIST. NATVRALE mi minati, quafi albero nudo priuodifogli,efrutti. &è difuftan» Corallo uege- tada fefteffo &° anco in mo do di vele di altre piante. Tunica che ue fte il Corallo. Corallo cam- pojto di tuni- che infenfibil mete diflinte. Tintura de Co rallo commu- nicata adaliri corpi. Impreffi oni în modo di ftelle nel Corallo fiellato. Corallo artico lato nelmodo delle giuture di animsali. zapetrigna denfa,che ricete pulitura eccellente.fi ritroua attaccata a (cogli,0 forfe è (uftanza.teftacea,efi ritroua vegetare.non folo nel fuo proprio foltenimento; maancoappoggiato inmodo di velte ad altre piante legnofe, di figura, erami ad cflo fimili, che mentre ftannò interi non nioftratio diuerfità aléuna da oli Lili Corallifin- che fatta rottura per qualche accidéte,fi (copre È interaneo legnofo. & è per lo più il Corallo di colot vivace, di rughe piccole, che con filo continuato accompagnano di mano in mano litronchi. ftà nondimeno naturalmente fopraueltito di vna fottilifsima tunica culi che copre mentre egli è rozo, l'apparenza del viuace colo- re,che poi fe gli (copre dal puliniento. Lauoralrin Bottonesili pet ornamento coronale delle dénne,à quali giunge grazia: e fe ne ap- pendono ramià colli de fanciulli, quafi amuleto, contro le malie. La fodezza del Corallo,quando fia pofto à fuoco, fi fcioglie in-parti circolari, dequalil vnacirconda l’altra, nel cala Itclle piante le= gnofe: quantiique priachefiatocco da TI fenfo nonle diftin- ua8 e fuftanza,che interamente fi cuoce in calce. calcinato dérro, dipomice pelta, lecommunicala tintura. fono nondimeno nella detta fpezie de Coralli diuerfe maniere de colori : perciòche al- tri fono rofli,di colot carrichi;altri dilauati, & altri pendonoal gial- lo: alcuni fonodi color fofco;e fanno varie mefcolanze,quafi kabs bian gr da fuge- men purgato, e vario. orallo nero. Il Corallo nero nella AA del tutto i al roffo:diuerfo folamente nel colore,che in'eflo è nero: & è rare 01 veduto. _.,.° Corallo bianco. Il Corallo bianco non altrimenteche il nero, nella denfità , e puli- tezza chericene,& imattitte;l'altre cofe fomiglia al toflo; lafua bian chezza è pura,e lattea: &:é alquanto raro... Corallo ftellato a.» .. IbCorallo FATA G de dall oi no, &è nella fuftanza fimileà gli altri detti, dicolor puro bianco, ma nella efterna fuperficie notato per tutto di.piccole, e folte im-. preftioni fimilrà ftelle,onde ne hail nome.è pianta nelgeno de Co- ralli alquanto grande;di tronchijerami ritondi, fchiacciati alquan to per vn isti: Corallo articolato. ! AI Corallo articolato fidà queto nome da gliannodamenti, che tiene fimili alle giunture di animali. è è vegetale fiflo à fcogli, e ra- mofo nel modo de gli altri Coralli,compolto di pezzi fimiltall' ofla de ftinchi LIBRO VIGESIMOSETTIMO, 715 deftinchi di animali fanguigni, de quali l'vno all’altro con profon- diarticoli ficongiunge. fono dunque'detti pezzi di figura dritta, nodofinelle refte,e ftriati nella fuperficie perlungo: di fuftiza den- 1a; bianca, forati {olo con vn fottil meato dritto nella parte intima, che è via della midolla, che facendo principio dalla radice per tutti lirami fi comparte.(ciogliefila groflezza diciafcuno oflo in più ru- riche manifeftamente : e percoffo facilmente fi fende per lungo. neil ittefli Coralli oltre delle dette parti, che fono in vece dioflo, € Corteccia nel che figiuntano , vi è vna grotfa corteccia bianca di fuftanza fimil- co artico mente corallina continua,che la pianta tutta vefte.dalle quali offer: uazioni tutte man:feltamente conofciamo nel geno de Coralli il mouimento articolare. | Porte loro differenze: © | Car. 111. I Pori fono vegetali di fuftanzaà Corallo propinquasdifferenti daquello nella porofità,che è de Pori propria-fono nodimeno di etti alcuni più , alcuni meno all'eflere de Coralli vicini : ma tutti pori vicini al communemente bianchi. quelli chepiù bianchi, e più denfi fono, 7 (0103/98 de oltre che nella fuftanza più a Corallifi fomigliano ; ritengono an- co più P'ifteflo modo di ramificare. Sono lilor tronchi in altri di ga nel fuperficie rugofa,in altri puntata. lirugofi hannole linee delle ru- dr cie ghe correnti per lo lor lungo, che dimano in mano fecodo li rami n fi appartano;&cefle l'accompagnano. hanno ancoli meati nella lo- pi ia ro interna fpongiofità correnti perlolungodellirami, con patti. iso rellizn, menti'appoggiati fu'lcommun filo dimezo.Quelli la fuperficie de gol. ii quali è puntata, hanno li meati,che modo di linee dal centro, par- et tendofi dal filo mezano verfo.il circuito j la groflezza del Poro tra- zano nelli pun uerfano. - Poro grande.» Il Poro chechiamia- tt. 5 gi inni ; PT MIE } < Nel Porogrà mo grande, da vna radice fi diffonde in rami. iltronco alla radice è de jr byego f quafi in groflezza di braccio humano: ma paragonato al geno de diminufte la Coralli non haue altezza cofrifpondente: perciochecon breuiin: & iezza de terualli , fecondo che caccialitronchi ;diminuifce nella groflezza: onde in poca altezza del tutto manca.termina in germogli di gran- dezza di piccoli pollici. dunque nellitronchi maggiori è denfa come Corallo,ne gli vltimi germogli è molto porofo;e frale.è que- fto di color bianco, di fuperficie rugofa, & ha le altre confeguenze nella general comfiderazion dette. Poro 716 . DELL'HIST. NATVRALE Poro ramofo. » — Il Pororamofo hà fimilmente speffezza din effigie di bianco Corallo. tine il nome di ramofo dalla molta fre- forcatuese di quenza d'inforcature,erami,che li danno dilatazione. hà nella ra- samameti nel >. 3 2 Bei Sa Wi Pororamofo, dice groflezza di deto humano: de rami propriaméte ritondi di fu- perficie punteggiata con la confeguenza detta de Pori, che dal filo «Meati co- di mezo partendofi, trauerfano la fua groffezza . fi dilata per lo più me difcorra- ; n ampiezza di vna fpanna: & è nella durezza del geno de Pori più i a Coralli vicina, Mille pora. | «Meati co- La Mille pora hà moltitudine di germogli,che à modo di folte can me di[corra- nuccie accozzate infieme nafcono. hà dunque ciafcun nafcimento, le pera. formadi canna con fuoinodi, con la fuperficie rigata per lungo, e fua confeguenza de meati, Diuerfità altre de Pori. Oltre delle dette, vi fono diuerfìtà altre de Pori, de quali hora Porn fimile è diremo. dequali vi è la fpezie nel figuramento fimile alla Saui- lan na,pianta terreftre:percioche hà ella rami fottili;e comprefhì per vn verfo: &edi fuperficie punteggiata con piccole eminenze da gli Poro fimileà punti. & vn’altro che nel rameggiare imita le corna de cerui,di fu- ng dee" berficie punteggiata, di altezza men di fpanna. 8&laRetepora,che Retapora. è difoglio conunuo alquanto crefpo, ordinatamente trasforato , fi che ratlomiglia rericciuola, che dal nafcimento và verfo l'orlo, di- Frondipora. latandofiin mododitazza co l'orlo increfpato. & la Frondipora di condizionvicina alla detta Rete pora, con le forme de frondi fimi- li ad afenzo,, &herbe nello ifteflo modo intagliate, con eminenze nella parte efteriore fimili a coftole , e nerui de fogli: oue li ftremi ‘delli foglitntagliati fi giungono in modo, che fanno anco alquan-, Poro in figu- to apparenza di rete. & vn'altra {pezie de Pori fimilià matafla,di fi- vadimatalfi: Jo concauo, quantunque fottil fia, efiappoggia ad altre fuftanze. Porotsbulo . e vi è il Poro tubulare, che tien formade piccolitubuli , da cui na- fcono altritubuli,rugato nella fuperficie di dentro, e puntato nella di fuori,e porofo nella iftefla fuftanza delle crufte. fi ritroua dentro di effo {peflo materia di Alcyonio;ò altra fuftanza. & vn'altro da al- poro enguino cuni detto Anguino, perche raflembra fpoglia di ferpe. Quefto è, confittenza apprefa d'intornoleradici di alga, 6 di altra fimil ma- reria,e quafi incruftatura compoftadi molte,e fottilifsime {poglic, de quali l’vna vefte l’altra, fimili perla condizion delcolore,fotti- gliezza,& impreflioni, delineamenti a fpoglie de ferpi. è fultanza porofa, e molto fragile per la ftrema fottigliezza delle PAniche sdi color LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 717 color bianco, & ue l’vna tunica dall’altra fi (epara di (plendidez- za argentina. Oltre delle dette vi fono le:chiamate da alcuni Madripore, nafcimenti cannolari, che provengono da vn com- mun ceppo , attaccatitra di fe nellé radici. onde rapprefentan for- ma fimile a fauo. fono quefti nafcimenti cannolari di fuftanza fi- mile ad oflo [pongiofo, eciafcun finifce in vna concauità com- partita con partimenti dal'centro;, e con vn fioretto in mezo del- l’iftefla fuftanza. di grandezza‘di piccolo deto: di groflezza egua- le dal principio allo tiemotr ugati di fuori di trauerfo,il che in EE fun degli altri detti Pori auviene. fono anto couerti, mentre fono direcente pefcati, di alquanta fordidezza purpurea, ch dopo nel tempo feguente fi annerifce. Tubulara purpurea. Alle dette maniere de Pori è di condizion fimile la Tubulara pur- purea, confiftenza marina , compofta di piccoli tubuli , ordinata- mente accoltati infieme, di color viuo puniteo, concaui, e lifci di dentro, e fuori, vnit1da aeinie trauerfe crufte, difpofte con eguale interualio.fi {tima madre oue li concreino animali marini,nel mo- do, chele api nellifaui. daalcuniè numerata tra gli Alcyoni). Riaffunzsion delle cofe dette. | Cie una Elle dette cofiftéze lapidee altre fono riconofciute femplice- DD mére fotto fpezie di piante lapideè,come li Coralli fono,e le ipezie de Pori:altre degeneranti al.geno di'animali,come le Madri- pore,dequali altre fono di primo ‘nafcimiento, e diramano, ce pi- liano afliduamente aggiunta, indurandofi la parte antica in ma- n’fefta coufiftenza corallina jè concreandofi le nuoue, aggiunte in confiftenza mifta di Poro, e di fordidezza carnofa. mala Tubu- lara vltimamente detta, è fem plice concettacolo di concrcazioni animali. Madripora. Tubulara. 718. DELL’HIST. NATVRALE ss. SPEZIE DI CORALLO DI COLOR. PIV BIANCO: ._ °° punetechiato nella fua (aperficie: tubercolofo: di tronchi molto più grofsi, che il rogo: nafce nell’Occano,e fi ritraua anco nel Mar maggiore Ma "PRI Ma Sesia ( ge. 7 N pid Hi CORALLO STELLATO SPEZIE DI CORALLO MEN SOLIDA, emen bianca, che il precedente, portata a noî da mari di Spagna. pri sN eS dI ite io) L l'AA), Ce | it pag Ù) CSI Rini ato Fo * LA #8 CAT » a SIE =: Da (:4 Vaia AN 719. LIBRO /VIGESIMOSETTIMO. O FISTVLOSO, SPEZIE DI CORALLO CORALLO BIANC $ di rami frequenti, bucati nella (uperficie s portata noi da Sicilia. NVSZ AXTZINI, (A SU =\0)z IATA SF € dè DA ) TIRI ER Ò Ò Ò 3 L'LO ARTICOLATO 0 CO RA SULA LE portato ànoi da Maiorca ifola. © 720 DELL'HIST. NATVRALE:. MILLEPORA. _— ET.TT ESE = = SE; DI = == KYTYYS DE MADREPORA , 5NASCIMENTO FOLTO DE PORI intagliati în modo di Rella,con firemità piana: ban alcuni neftigij di mera- brane in detta firemità,e nelle canità che in effa peruengono. 11, UL ZZZ NWI _r_ età = LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 7.1 MADREPORA RAMOSA CON LE STREMIT_a O TERMINATE un piano, nel modo dell'altra detta: fi vede nelle parti de fuoitronchi molia differenza, percioche le parti che fono in lurco de tronchi primi, fono denfe, e binche in modo de {vralli. le feguenti e che fono quafi annue aggiunte , fono rare, e deboli, e di color ojcura,e purpureo, e contenenti alquanto di fisftunaza fim le d membrana , onde puote argomentarfi e(fere in effe participazion di mita fcnfitima,nel modo che è nelle uele marine,e nelle fpongie. F= SI: \ LES =f ZZZ I) Y, 7 DE 7 (ONE NÒ (i NITIZOSI: CN 254 SD ch d; Dif, I SALA PALLA E MAALLIGLILIÀ 7:13 . DELL’'HIST, NATVRALE RETE PoR.A Efchara marina. n (ANI ND or I RO N D IPO RA. Efchara marina. pd 05 2 SS DÒ LIBRO VIGESIMOSE TTIMO: 723 TVBVLARA PVRPVREA , ALLYONIO MILESIO SECONDO ALCUNI. Fa (Îlu SN ANA f} i] 24 DELELHIST.:NAEIVRALE Sanaglia di- uerfa dal C0- rallo nera. Sauaglia vefli ta di Corallo nero. Tartufi. Tartufi di fu- perficie lifcia fciappiti al gu Os suftaze eftra- nee ritrouate détro de Tar- tufi Ù Tartuf di fun gi, e loro gr4- dezzae id Sauaglia. La Sauaglia è pianta nelrameggiarte, c n. ; n î N . 5 el eftizie tueta fimile à Corallo » di fultanza dilegno, nera, denfa, e lucida ta modo di Ebeno pulito. Hanno ftimato li medici de tem- ; n ‘ 5 ! - ’ s , È n RI pi noltri,che fufle l'Antipathe,e Corallo nero di Diofcoride,ing4- nati dalla molta fomiglianza Che la Sauaglia tiene col Corallo pu- lito. ma come fi è detto, fi ritroua vna propria (pezie di Corallo ne- . ù CIA 3 . ro. creicelaSauaglia in groffezza più che di pollice, & altezza più è en . . A LI . che di gobito, e fi ritrowa fpeflo di futanza di nero Corallo veftita . Alla confiderazion de Coralli,e Pori, che quantunque fiano di c6- dizion petrigna,e fi cuocano in calce, fono nondimeno riceuuti in pumero di piante, fegue la confiderazion de vegetali di confiften- za herbacea,o carnea,la condizion de quali s'incarbona, & incene- ra, &èé manifeftamente fibrofa, ò carnofa. Tartufi. Car. v. Li Tartufi fono vegetali di forma globofa ineguale , gene- rati fotto la corteccia della terra. di fuftanza callofa tene- ra,atta a nutrire. nafconoin luoghi arenofi ye tra le fterpi. li no- ftrari crefcono perlo più in groflezza di melo, con corteccia-ne- ra, ruvida jerimofa: la fuftanza di dentro è di colorlatteo; e fono comunemente grati al'cufto. fono altri Tartufi, che altroue nafco- no di fuperficie lifcia, pallidi, più piccoli,ma al gufto fciappiti.alcu- ni fe ne ritrouano, che contengono dentro di fe arena , e brecciuo- le, ò altra materia. il che loro auuiene perche il principio della lor generatione è l'humore, che pigliando confiftenza fopra di tal ma- teria, dopo di ciò crefce. conofconfigli luoghi oue fiano concrieati li Tartufi, dalle rime che iuifà la fuperficie della terra. Tartufi fungari. . «Li Tartufi fungari fono confiftenzecongenerià gli Tartufi di cibo, più duri, c più fibrofi, e nella grandezza molteplici : onde fe ne veggono oltre il pefo di li- bre cento. produconoli Fungi nella Primauera, e nell'Autunno. e da alcuni fi tengono fotterrati, bagnandoli moderatamente, per raccoglierne li Fungi, percioche dall'humorfouerchio fi ammar- ciicono . Fungi. LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 725 Fungi. Car. vr. 7 IFungifono vegetali di natura à piante propinqua: di fuftan- zalatia, e provengono da humor c'habbia penetrato nella Generation di futtanza legnofa de tronchi, radici, frondi, 0 altra cola fimile, che si pigli ammarcimento. pigliano in breue confiftenza, ecrefcono in cia. breue: e fono varij di fpezie, fecondo la proprietà de foggetti onde prouengono.fono dunque differenti e nella fultanza,e nelle figure. E nella fuftanza, altri fono mucidi, di faciliflima putrefazzione, & Differenze de inutili. altri di fuftanza alquanto callofa, riceuuti ne gli cibi. altri SEI fimili à corio, come fon quelliche fi preparano in efcola di fuoco, altri fono duri,e legaoii. E fecondo le figure, altri fono fimili à ca- pi di chiodi,& à cappelli: alrri fimili è (pongia:altri di figura riton- da,& ouale: altriin forma dialberi privi di fogli. E nel nafcimen- Nefeiméti di to, altri nafcono foli, altri folti in ceppa, altri in vn certo ordine, F°8' ef che dal fatto ne tengono ii nome di ordinati. E fecondo il fapore, altri ne fono di fapor conucniente,altri ne fono infipidi, altri ama- | ri, & alcuni di fapor molto acuto, e piperigno. le figure fimilià te- Figure più fre fte de chiodi, echerapprefentan cappello chiacciato sù del piede 1% 4F#: che’l regge nel centro, fono li più frequenti, così nel geno de muci- di,come nel geno da cibo. di queltila parte conuefla, e fuperiore è lifcia. la parte concaua di fotto è piena di fpefli partimenti. Spongiola, Le Spongiole, così dette dalla forma sporgiola. di fpongia che imitano, fono fungi di cibo, di telta n6 fchiacciata, ma globofa, tefluta nella fua giobofità tutta in modo fimile è faui, Ramofo. ilramofo è nel numero de fungi Figo ramofo, dicibo, dicolor bianco, & alquanto purpureo. fi diuide da va tronco in molti rami. Borfaro. Il Borfiro è (pezie di Fungo coriaceo, fimile nella fufanza è co- Figoborfaro, rio camofcio, che altri chiamano aluta, che da vna radice fuol N diuiderflin rami, che finifcono in capi fimilià palle, & adoua, ò cornetti.dunque dette telte fono affatto fimilià borfe:il fuo piè è di fuftanza più denfa : & è quefto Fungo materia diefcola idonea è conceper il fuoco. Veflicchia Fungo,altri ovo lupino. La Vellicchia Fungo è nel numero de Fungimolli , inutili al cibo, forge da terra in figura di globo, foftenuto da vn piccino : & il fuo colore così nella corteccia, come in tutto l’interaneo è di colore in- tieramente bianco, mentre è nella fua giouanezza: ma nella matu- Ppps; rità 726 DELL'ADBTINKTVRAIE rità fimutal'interanco in materia fuliginofa je finalmente (chiop- pando firifoluein polueraccio volatile , di halito grane puzzolen- to; onde mentre fi {cuote, ne falta l’interanco rutto, reftando la cor- teccia quafi corio bianco. ‘Fungo Cambiacolori. Il Fungo Cambiacolori è nel numero de Fungi maligni interi, di refta fchiacciata alli communi fimile: di fuftanza, che perde prefto il vigore,c paffain confiltenza mucida,con partimenti di fotto,non dritti, ma intrigati in modo di rete,e che nel mucidirfi facilmére fi appartano dal refto del corpo. il Fungo è dicolore alquanto giallo, ma prefto paffa in verdaccio , & azurrigno. AEREZLE i Fungicommuni. Li Fungi communi n4- fcono su delegni, con tefte conuefle dalla banda foprana, e con partimenti dalla fottana dritti fecondole linee dal centro all’ambi- ro,profondi,facili ad inuerminarfi. fono li partimenti neri,e le te- {te crefcono a molti in ampiezza di fpanna. Fungo di pietra. Il Fungo detto di pietra, fopranafce ad vna fpezie de Tartufi grandi,di cui habbiamo ragio- nato , è Fungo intero; la cui tefta dalla parte fottanaha partimento di color impagliato,ottimoà cibo, Orecchiuole. orecchiwola Le Orecchiuole fono fpezie de Fungi coriacei in forma di foglio ; Fungo. che da vn peduccio fi dilata in curuatura femicircola, intagliato pell’orlo in modo de meza rofa. ha il dritto,& il rouerfo, ue fono li partimenti come ne gli altri fungi,che dal piccino partendofi per ruttalalarghezza fi riftribuifcono. nafcono negli alberi , e fegna» tamente nelle nocare, di color bianchiccio. Fungo Furfuraro . ll Fungo da cuici feruia- ‘ atrungo rur MO fcuoter la furfura dal capo, è nel numero de Fungi legnoli, furaro è di fw grande,e quali vn mezo capo di altro gran Fungo. perloche quefto Razalegnofe non hà piede, mafiattaccaà gli alberi, sù de quali pafce nella fua fpezzatura . hagli fuoi partimenti di fotto molto eminenti, con l'aiuto de quali fcuotono la furfura. Fungo Villofo. Il Fungo Villofo è fpezie di mezo Fungo, di grandezza per lo più eguale alle due mani infieme aggiuntate,couerta fimilmente dall'yna parte,e dall'altra di vna tu- nica muccaginofa , che fi difcioglie in villi breui, la lunghezza de uali è l’iftefla groflezza di tunica: la fultanza di dècro è imilmente villofa, li cui villi dalla {ua radice vue attacca all’aibero, partendofi vannoàritrouar li villi delle tuniche, così dall'vna, come dall'altra parce. LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 727 parte. raccogliefi da gli alberi de meli nel color di dentro di Ochra, e feccato fl annerifce. adoprafi la fua decozzione dalle donne per ungerlìi veli nelle occalioni è loro lugubri. Spongieo. CAP. VIT Ono alli Fungi di natura propinquale Spongie vegetali ma- sufanza del- rini, la confiftenza de quali è fimile à corpo di lana compatta, ‘/Perg:e. fitulofo, veftito, e {parlo pertutto di muccagine membranofa . viuono le Spongie nelli fcogli,nelle refte,& nell'arena; fermati nel- Spongia piàta la lor radice.&hasno la virtù motiua intrinfeca di riftringerfi,ò di- anale afffa latarfi corri(podente alla proprietà della lor materia: onde percof- fe dalle tempefte,ò comunque altriméte toccate, fi riftringono nel - le fue radici,e più gagliardamente abbracciano il luogo vue ftanno afhile.fuelte le Spongie dal nafciméro,métre vi reftano radici,ritor= ripullulamen nano quelle à pullulare, e crefeere nel modo proprio delle piante . #0 delle Jpone purganfi fotto l'arena per toglierfeli la muccagine pilcolenta, e re- £° fta lalor fibrofità pura, & vtile àgli feruizi] a quali.fi richiede. è proprio di quefta {pongiofità il facilmente riftringerfi , e riftretta Proprietà del ritornar nell’efier fuo,&l'efler beuaciflima dell'humore,qual riftret la fuftaza del ra poi facilmente ributra. manellamuccagine è propriamente il ui fenfo,e la vita,con la virtù di poter ritirarfi in fe (teifa. perloche di- ge della [pò ciamo, che delli due fuot mouimenti l'vno fia proprio dell'anima, pale l'altro della materia. e che le Spongie viue folamente poffono da fe “r_sftringime ftefle rittringerfi, ma il dilatarfi dal riftretto è commune anco alle 0 /ponzaneo priue di vita, & alla lanofità mondata dalla muccagine. fafli diffe- DER. renzanelle Spongie fecondo il Haccido , e tenente, duro: e molle: denfo, e raro: &il poco, ò molto filtulofo, differenze tutte proprie della materia:e nelle fisure fecodo il globofo,fchiacciato,e ramofo. Spongia globofa. La Spongia globofa è propria de noftri liti, di forma di melo cacuminato alquanto, di fu- ftanza tenente, arrendeuole,& vtile nell’vfo delle Spongie,ma mol- to fittulofa,di buchi grandi,& aperti. ritrovafi {pello in grandezza dicapo humano,& anco maggiore. Spongie fchiacciate . Le Spongie fchiac- ciate , fono di forma ritonda lata, di poca groflezza, di fuftanza arrendeuole, e tenente, filtulofa di meati non grandi, & è per lo concorfa delle condizioni, miglior dell’altre Spongie tutte . Furono + SRds de LITI” 728 — DELL’HIST. NATVRALE Spongie dette Furono quefte Spongie chiamare da gli antichi Achillee, per la lor eAchillee è Forma lati/[i- ma nelle Spor gie dell'Ocea- 0 è Spongie Hir- cine di figura inegnale e t4- berofa fottigliezza, e faldezza, e perciò vtili fotto l’armature ad impedi- rc leloro ftretture,& intronamenti.appoggianfi alloro più nel me- zo,nel modo che li Fungi,a quali fono di formafimili. Schiaceiata dell'Oceano. La Schiacciata dell’- Oceano è vrile per ja fua confiftenza, denfa, c trattabile,& notabile per l'ampiezza della fua forma . hà quefta diametro di due braccia, con groffezza di due dita, informa piana, ampia, e fchiacciata . inoltre haue nella fua continenza tutta alcunifeneftramenti in gui fa di (telle di quattro raggi. viue appoggiata nel centro come l'altre. Spongie Hircine. Spongie Hircine furono chiamate le dure, che perciò fono dalla bontà delle Spongie dege- neri. fogliono quefte effer di figura ineguale, con eminenze diuer- fe,concaue, per quali rutta l’acqua marina. Spongie velati. Velari diciamo le Spongie s. il tefimento de quali è raro; fiche toltane la muccagine, che riem- - pie lo fpazio delle fibre, refta la lanofita fimile a fili, e capillamenti Velari dege- nerano dall’al tre Spongie, e fue vane fpe- gie é Fusigi [pogiali in che (iano dalle Spongie diuerft» Diuerfe fpe- zie de Fungt Jpongiali. infiemelegati:e perciò non fono ftimate in vfo di Spongie. tra di quefte ne è vna, che co li fuoi proceflirapprefenta piè divcelli, & la {ua fuperficie hauc afprezzeeminéti, che fono in mododi piccole punte. & vna che rapprefenta figura fimile à coda di vcello ; le cui fibre dal nafcimento fi difendono nell'vitimo . & vm'altra fpezie fimile a corne ceruine : percioche forgendo dalla radice fi dilata in rami fchiacciati per vn verfo. e quefta ha la {ua confiftenza fimile advnlaffo,e non denfato feltro. Fuchi fpongiali. Sono li Fuchi [pongiali differenti dalle Spogie, nella compolitione c'hanno delle vergelle interne dure, e denfe, veitite di fuori di ma- teria più molle, e {pongiofa, ilche nelle Spongie non auuiene, fen- do queite materia tutra di confiltenza eguale. In quefto geno fono diverfe maniere,l'vna c'ha fomigliaza di barba, di più verghe da vn nafcimento fimilià fibre de radici di alberi, veftite nella lor Iighez- za tutta di bseuicrini di fuftanza {pongiofa,con andamento fimile alli capellamenti delle hedere con qualiàmuri, & alberi fi attac- ca, &edilunghezza pedale. l’altra che diciamo Tufa fimile ad ar- bofcello diva tronco, che fi divide inrami: lecui vergelle fono fi- milià feltro duro;e fiflile, vellite dal nafcimento nel d’intorno tut- 10 di folta fpongiofità fimile è fiori della 'Tufa pianta paluftre. que- fta è materia,che facilmente fi rilafla,e coraprefla non bene ritorna nell’efler LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 79 nell'effer priftino : perloche degenera dalla natura delle Spongie. fono li rami diquefta pianta veftiti fimili a dita humane: & alcuni dietli ramificano in forma diftefa, in modo di mano di huomo aperta. altre fono raccolte in tondo, onde ne vien figura fimile à pino. eAlcyonij. CAP. vIII. Lle Spongie fono propinqui di confideratione gli Alcyonij A materia communemente porofa; ftridola nel maneggiare, di confiftenza fimile è lana, fpongia, e paglie, fpongiofità molle di offa,e fuftaze fimili. partecipe di vegetatione,e che fl ferma à radici. tralidetti è l'Alcyonio molle, di confiftenza fimile a materia di {po giainfrata molle,e che cede nel roccare,couerta da velo,da cui for- gono altri germogli di veli in modo di gionchi in groflezza di pen nadioca,concaui. nella qual parte fi vede inteflimento riquadrato di fila foctili nel modo diraro velo.&viè l’altro duro fiftulofo,nel- la fua confittenza fimile è {pongiofità di offo,veftito di fottilifima, e lifcia coperta,con ramiin groflezza di pollice,che in alcuna parte fiattrauerfano, e ligano infieme: feneftrato interuallatamente di buchi di grandezza di lenticchie , che penetrando procedono per Ja {ua fpongiofità, e danno l'ingreflo,e regreffo all'acqua. qual chia- mano duro, perche men de gli altri cede al tatto. Euuiiltuberofo fimile alquanto a radice enfia di rapo, di corteccia grofletta, e fer- ma, punticchiato nella fuperficie. è nella confiftenza di dentro fi- brofo,di fibre, che dritramente dalla concauità della corteccia par- tendofi,ncl mezo fuo fiammaffano,e fanno inuoglio.Quefto dun - queè nella {ua confiftenza tutta bianco , attaccato {pelo à radici di alga, di forma tuberofa ineguale, edi groflezza alle volte quanto uore abbracciarfi . Euuianco lo fiuppofo nella confiftenza inte- ranca fimile del tutto à ftoppa inuogliata,e perciò molle al tatto. di coperta, che imita l’Alcyonio duro,di figura concaua, e che imita {peflo la forma di calice, di odor nelle (ue concauità pifcolo, e cac- cia alle volte germogli nel modo chefi è detto nel molle. Balla marina. La Balla marina è confiftenza non di vegetatione , maraccolta da minute paglie , e peli in forma riconda,dal rotulamento dell'acqua marina. fono dunque nella fu- ftanzadelle Balle alcune differenze : percioche altre fomigliano à {ultan- Confienza di Alcpony. eAlcyonio molle. Alcyonio duro è edlcyonio tuberofo. Alcyonio fiuppofo. Dinerfità nel e palle mari- ne. 730 DELL’HIST: NATVRALE fultanza di feltro: altre fono inuoglio di pagiie minute: & altre in- uoglio di minute radici, fimili nella figura alli ricci delle piante terreftri. i Vermicchiara marina. dona #" La Vermicchiara marina è confiftenzatimiie adimuoglio di lune ‘ghi filaccioni: di materia vicinaall’Alcyonio molle, più tenero, c che inchina alla condizion della gomma driganta. fi ftima efla anco fpezie di Alcyonio. |. Rete marina. Rete marina. Alla Vermicchiara è di condizion vicina la Rete marina, diuerfa neltelfimento che moftra del tutto fimile à rete, di fili fottili, và nel colore al purpureo ofcuro, SPONGIA DI FORMA ARBOREA: LIBRO VIGESIMOSETTIMO. AVI ALCYONIO DF RO. ALCYONIO PRIMO DI DIOSCORIDE pefcato di frefco ha odor grane di pefce )} < 443))}) )} 77 D9/AI4A, Dj 4 Li FAVAGINE DARISTOTELE, {PEZIE PRIMA COMPOSTA di formelle cane neresnembranofe,ordinate in modo di fauo. A leyonio fecondo di Diefc, FAVAGINE D'eld RISTOTELE, SPEZIE SECONDA compofta di formelle cane membranofe fottili, accumolate,e colligate: ciafcuna de quali ba alquanto di piegamento . Alcyonio fecondo di Diofcoride. 732. DELL’HIST, NATVRALE VERMICCHIARA: ALCYONIO UMILESIO, Alcyonioterzo di Diofcoride. fi (e% ZII) po” LR d LT ONTO M OICR E; | Alcyonio quarto di Diofcoride. LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 733 ALCTONIO STPUPPOSO: Alcyonio quarto di Diofcoride = 2D == =" ZZZ VV > AN ) ) i Da IATA 4 o) 5 S® xi ISLES ER s va OqS' A flo A RIE dd ALCYONIO FORAMINOSO: «Alcyonio quinto di Diofcoride >.-((©) ; SI md 2 x ® * @ | (OI 1 —_-vXx (dI: tr YU iu ‘ 7 RI ® - CODVYL _ _ LN . ) . @ A DI > ® = ALTA H@3 £ @ (@ gl el@ FE NW 3 (e 2 ES i gg Pi DELL'HIST. NATVRALE ‘ Ù ‘934 ALCTONIO TYBEROSO IN FORMA DI FICO) FRUTTO: sAlcyonio quinto di Diofceride SS TT "SS -- SN 7 “): Ya, x IO NET 33) IS Ò “5 (A 1/ z = SI ( LE +‘ si È = f DI 754% 4, IU, = Pi 29) 4 z CAR: » DA E Lù PRA af Lt e VEE ASS 290 O; FC: 0: | PR E:T..R 0-5 @ da alcuni Alcyonio quinte di Dio fcoride. pet \V A Vf Ul), I WNW INNS NI È) I FI-,3% YI MIIIPEZA SEARAIRA: “% LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 73j Fauagine- La Fauagine è vegetale di confilt quente LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 737 quente adoprata da pefcatorià coprirne li pefcr, mentre fi voglio- Proprietà del no nellaloro recenzaconferuare. la ftimano alcuni per la quercia ,; dadi SR Br di Thesphrafto. Scopara,Pennacchio marino. La Scopara ha l'infrondimento fimile à villi di penna de peli lun- ghetti, di altri brevifsimi peli veftiti. hail nome dalla maniera dello infrondimento folto d’intorno fuoi rami,che con le fummi- tà terminano in vaa eguale,e rafa pianezza,onde rapprefenta figura di fcopa , ò pennello d ingellatori +. Qual fixura ha diuifamente ciafcun ramo, e tutta la pianta giunta infiéràe gli fuoi tronchi fo- no di materia pierheuole, del tutto fimili à lacci di lana. Laccio. Il Laccio è nel geno de Fachi ver- micolari, di ramialquanto lunghi e flefsili, egualmente vefliti di vellifimilià breue filamento di fenico. il fuo colore è nero lucido, mentre fia humido. raffembra nel modo delli rameggiamenti alla Scopara: ma diff.rifce nella lughezza de rami, che nel laccio è mag- giore;e nella terminatione: percioche l'iftendimérto di peli,che nel laccio finifcono in mediocre capitello,nella Scopara li accogliono scopare ha li in vnaampia fommità,come fi è detto: pugni Palmetta marina, La Palmetta marina, fotto ze pianezza. tal none da Theophrflo anco conofciuta , è pianta di fisura fi- mile è felce,di lunghezza di meza fpanna, di fultanza forte quali di pergameno bagnato: nel che in parte ficonfà con la Corallina vol- gare: di color glauco nel mezo de fogli, e purpureo nelli ftremi. fono di elle più i (pezie c bianche,e rufe, & ha increfpaméti de fogli Diverle fe nel fine fimili à foncho. Ve ne è vn'altra fpezie fiocca, fottileje mor- e Palmes bida,intito checumulata nò fi dilternono gliarticulaméti de fogli. Fuchi follicolari. Sono Fuchi folliculari quelli nella com- pofition de quali intrauézono parti concaue diaria ripiene.trà det- ri fono la Gongolara, e l' Aciadra marine. Gongolara. La Gongolara dunque è di {capo lungo, e fleffile, fimile a fottillac- peferizzion cio, da cui ordinatamente con interuallo efcono ramiin modode dela Gongo= fogli di herbe minutiflimamente tagliati. dunque cefla nelli rami di pae mano in mano piglia concauità i fimilià gongole di rape, e gufci di alcre herbe hottolizie; (uccedendol’vnaall'altra. crefce in altezza di due gombiti, & è Lam daT heophrafto Abete marina. Acinara,o Agrefto marino. Hal'Acinara più che l'altre piante marine,conle terreftri conuenienza:percioche in ella fono diftinti li (capi, le frondi , e gli acini che da fcapi con loro Qqq 3 picciuoli 738 DELL’HIST. NATVRALE. picciuolinafcono in modode frusti fono nondimeno gli acini va- aAcini della cui, econtengono folamente aria. perloche non può darlelinome Pai di frutto . oltre che manifeltamente fiveggono detti acinieflere in ‘ vfodifoftentazione, perl'aria rinchiufa;chemnell’acqua fà folleuaè mento.è chiamato quefto Fuco con comun nome Agrefto marino. sini Vence vn'alera (pezie dilunghe:frondi,il cui fcapo è più che nella Snars. dettafleftile fimile a laccio je mentamofo ; ele fue frondi.raflomi Terza [pezie gliano à Linaria. Et vn'altra fpezie difronde dentata, lunga, e la Cara pianratutta di rami più:folti,e che meglio da (e-ftefli fifofiengono. ° uefta ha nello fcapo alcuneruwidezze apputate.fonole Acmatefi; mili nella fuftanza, quantunque differéti nel più,e.meno delle loro Acinara non PALLI. S'ingannail Lobellio medico, ftimando.le-dette due piante è la Léticchia per Ja Lenticchia marina: fendochela Lenticchia de antichi;è dif, MF ferente deltutto dalle dette, comieappreflo apparirà, stiosm Fuchi creltati.-. . .. Fuchicreftati diciamo Qual geno de quelli de quali la natura.non è femplice fcapo, ne femplice foglio, Fuchi fimten ne diftinta di ambidue..i mala pianta tutta è quafi vn foglio ,che fi su croato diuide in altri fogli in modo dilinze. eli fogli fono accom pagnati ‘ dallo {capo,che èloro.ia vece di neruo,e foftenimento.& altrimére illoro fcapo diftribuito in rami è perpetuaméte feguito dal foglio; - e pciò vieneattaccata la parte fogliofa da ambele parti allo capo, nel modo che le crefte;di penne fono accompagnate all'hafta della Diuerfità nel factta:auuicne inquefto perche nelli primi tronchi la groflezza del primotronco, tronco è maggiore,claeminenza del foglio minore, & è contrario dii negli vitimi diramamenti fi diminuifce la groffezza dello fcapo,e fiaccrefce l'ampiezza del foglio; che nel principio il foglio faccia più apparenzadi crefta ; e nel fine più di foglio da neruo foftenuto. no hanno dunque quefti fogli dritto,e rouerfo,comeè nelle piante terreftri,ma fono daambe.le bande fimili,& da ambe hannò fimili eminenze di coltole: & oltre degliramiche fono in-vna pianezza, glialtri che dall'vna,ò l'altra bada efcono, feguono tutti l'ilteflo ver fo de fogli, cfiaccoftano nelmodo chele palme della mano flag» gpezie di Fu giuntano infieme.In quefto numero fono la Quercia,c la Elce ma- sbicreftati. rina.tienel'vnanome di Quercia dall’incifure delli {uoi fogli nelle ftremità, onde rende apparenza derami diquercia, e quelta crefce in altezza poco più che di (panna.mal'altra ha più fomielianza con l’elce perla maggior fortezza de fogli, e maggiore inciefpamento. fuolequefta pianra inchinare nel colore al purpureo. i Vermi- LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 739 _ Vermilaren. CAP. Xx. Y E Vermilare fono Fuchi fimilià vermili di pata che fi lauo- -, ranoinvfodicibo, iaguifadelacci: e quantunque fiano di color verde mentre vegetano,diuengono nondimeno, perfa la vit- tù vitale nel mare, di colorbianco, fimileà patta, di materia arren- dedole in' modo dicorio camofcio. “| Vermilara Ritùfa. LaRitufa è fpezie di Fuco vermicolare,di appendici grandi,efqui- firamenteritonde,c nellalunghezza loro tutta eguali, percioche né: fiappuntano nel fine. la fua confiftenza è quafi coriacea, il colore mentre vegeta, verde ofcuro. ma fecco fi trafmuta in color bianco, nel modo che fanno gli altri Fuchi, onde viene à rapprefentare è punto le forme vermicolari di pafta, da noftri detti maccheroni. e perciò appo moltiriticiel’iftelto nome. ha di proprio la equalità continuata dal principio fino all’vitimo, diuidendofi di mano in mano in rami ritendi , & terminandofi in vna ampia chioma di pianezzaraa. . “»«._’ Vermilarafempia. La Vermilara fempia è di nafcimenti tutti dal pedagno, diftinti fen Proprietà del la Ritufa» Permilara zarami, &caltre appendici, e diminuiti nello ftremo, nel che dalla fempia. Ritufa e differente. Fogli marini. . Car. xt. Eguela confideration de fogli marini,la confideration de qua- GS li è oppofta alli Fuchi vermicolari , e che à radice fomiglia- no: di figura ampia; e fottile: nella qual differenza fono la Lattuca, cil Palmifoglio.» —’—’Lattucamarina. La Lattuca marina è pianta di vn foglio continuo diuifa in altri fo- gli,che da vn centro, e quafi vmbilico commune,s’inalzano nell’ac qua fimili à frondi di lattuca terreftre,e crefpe in modo di fcariola. ha fotto il fuo vmbilicò vno attaccamento in modo di piccola, & ofcura radice : &èherba di color verde,mentre viue nell'acqua,ma bianca nel feccarfi fuori dell'acqua.chiamolla Plinio Mofco mari- no, clalodò nell'infiammation de tumori, fpezialmente de poda- srofi. Palmifoglio . Il Palmifoglio crefce nell'acque marine,nell'altezza perlo più di meza panna, di foglio piano,che dalla radice di mano in mano dilatandofi fi divide in lin zequafiin forma di mano humana. | Palmi- Lattuca mao rina. Mofco mari- no di Plinio, Palmifoglio è Palmifozlio giganzeo 749 GDELL'HISTI. NATVRALE Palmifoglio giganteo,altri Brandone. Il Palmifogliogiganteo, così detto dalla lunghezza del fuo foglio, — nella quale giunge alle volteà venti fpanne, nafce negli curipi di mare, con vn gambo di grandezza di pollice, di altezza quali il ter» zo del foglio, il cui piede con folto numero di breui radici fi atrace, caalla 0 mail foglio fidiuide inlunghittime linze,nella manie ra dell'altro già i derro, gh habitatori del Faro, oue fol ritrouarfi, il chiamano Brandone,dalla forma di brando ò fpada c'hanno, le det te linze del foglio; qual nome ifteflo ancora danno alle canne. PALMA MARIÌINA. LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 741 ABETE «MARINA DI YHEOPHRASTO; Spezie di Fuco follicolare . ì 74% DELL'HIST. NATVRALE FVCOCAPILLARE: PORTATO ef NOI DALLE PARTI orientali, fotto nome di Roccella, eccellentifsimo in ufo di tinture. ALGA FVCO: PORTATO DI CANDIA: adoprato anco fotto nome di Roccella da tintori. AN II pig te, TA TR Lù IEFIOLIATIT hi 1 IAN N IRR, } JR Rex È Su 7 17% \ i] LIBRO VIGESIMOSETTIMO: 943 FVCO CGIGMNTEO. ALTRI ALCAH LATTA», nafce ne gli firetti di mare: il (uo foglio è di fuftanza temente,e coriacea è e perciò gli babitatori dell'Oceano fi feruono de fuoi fogli inuece di carta,e ne coprono li zuccheri » Adofchi gene ralmente che colasinitda. 744 DELL’HIST. NATVRALE: EFCO VERRVCOSO,NSATO ANCO SOTTO NOME DI ROCCELLA «melle tintozieznel mado dell'altro, eMochi. CAP. XI. , fr OCchi Aeon e communemente tutteleforme de fogli, ocapill amenti che su iglitronchi diaiberi, fafl1, e terre ve- geraàdo li veltono. nafcono per lo più he gli luoghi ST ,& opa- chi, fenza manifefte radici,conle iftefle conditioniche ritrouiamo nelle piante marine, o di femplici fogli fenza tronchi, 6 ditronchi e barbe, fenza fogli. perloche lara aggior parte de Fuchi marini può venir fotto nome de Mofchi. fomento Mofcho, o Conferua. ; Il Tomento Mofcho è confiltenza de piccoli, e folti nafcimenti fi- miliàcapellitofati colligati infeme. fuelta dal luogo rapprefen- ta forma fchiacciata; e fpongiofa : nafce nelle ripe , e cadute di ac- qua dolce, scappogli antichi hebbe nome di Conferua dalla vir- tù di confolidare le rotture fatte dalle cadute di alto, come Plinio cinf.gva. nelche fi adopraligata sùle parti lefe, 8 inhumidita che non fecchi. ne nafceanco vn'altra fpezie nelli (cogli di mare. Lino LIBRO VIGESIMOSETTIMO: 34; Linoaquatico, - —Il Lino aquatico piouiene nelle acque Lino aquarico ftagnanti con lunghi , e fottili capellamenti fimili del tutto à lino battuto,e dalle relte purgaro,di color verde, mentre vegeta : è com- muneall’acque dolci,& alle marine,oue fpeflo crefce in lunghezza di più braccia. Alghetta Mofco. L'A!shetta è fpezie di foglio e Mofco marino, di frondi fimili à esleherra fottilitimelinze fenza radici.ritrouafi attaccata alle pietrese myto- Mv liin modo di chioma. è quefta mentre viue nelle parti dentro ac- qua di color verde viuace,e nelle parti di fuori è fecca,e molto bian ca,come auuiene nella Lattuca marina. chiamolla Diofcoride fpe- zialmente Bryo, che li noftri dicono Mofcho. Ciottolara Mofco arboreo. LaCiottolara è fpezie di Mofco arboreo sche da vn piè ramifica in modo di na- fiente affenzo , di (ultanza alquanto cartilaginofa ; e che finifce in piccole ciottole.nafte sù le quercie,e fi adopra da profumieri in pol uc per dar corpoa gli odori : alla conferuation de quali eflaè vrile er la confiltenza fua membranofa priua di aufterità,o altra qualità rifolutiua di odori. Foglio diramato, Mofco arboreo. Il Foglio diramato , Mofco arboreo fi ritroua sù gli tronchi de gli alberi, accompagnato dalla Ciottolara già detta, con cui alquanto nelle conditioni fi confà:e perciò da profumieri è adoprata all’iltel- Foglio Ite- fi effetti. è fimile à pergameno intagliato, & è fomiglianza del per- Sf0 41 pref gameno haue il (uo dritto, & il rouerfo,nella qual banda feccoli ri- i picga. è dunque quefto largo nel principio,e nel ramificare egual- mente fi diminuifce quafi diltrabuita la prima larghezza in più. Mofcoamaro. Il Mofco amaro ramifi- Mofce ame cain modo di nafcente affenzo in altezza di tre oncie in circa, di fa- "® porcamaro. hadi proprio,da angufto principio dilatarfi ouc vuol ramificare,nel modo di corne ceruine. Pulmonaria Mofco. LaPulmonaria Mo. Difintion del {co arboreo, nafce sù le quercie con foglio largo colcato fu'l tron- a Pulmnona» co dell’ifteffo arbore, con incifure ritonde nell’orlo , di color ver- de nella parte verfo l'aria, e fegnata de impreffioni concaue.. gial- lanelrouerfo, & infiata conlacorrifpondenza del concauo det- to: perloche dall’ifteffa banda rapprefenta effigie di pulmone. dali da paftori trita con fale in cibo alli quadrupedi nell'infer- miride pulmoni. Ciottolara. Rrer Epatica ii 746 (DELL’HIST. NATVRALE: ‘ Epatica Mofco:,o Lichena.. La Lichena Mofco nafce nelle ripe cuefiaabondanza di humo-. re,in modo di foglio,di larghezza digitale,che diftendendofi fi di-- Lichena come rama,dilatandofi alquanto nelli ftremi, oue viene intagliata ditre, proceda. o quattro incifure. il fuo colore è verde, & è la {ua efterior (uperfi- cie lineatain modo di fpoglia ferpentina; di fotto haue vna ofcura coftola lanuginofa, che li fa vece deradici, onde caccia alcuni pic- coli fulti con capitello ftellato: e perche dimano in mano è (opra- pofto l’un foglio all’altro, ne fegue ordinatione fimile è (quamedi animali. è dunque quefta pianta fecondo la proprietà della forma vtile al impetigini,& difquamamenti:cutanei. Mofco Villofo. Il MofcoVillofo è di Mofco vi- compofition folta di filamenti herbacei, che dal pedigno s'inalza- lofo no in altezza di femplice pollice fenza diramarfi. — Gofsipio Molto marino. Il Gofsipio Mofco Gofipio mo- nafce sù de fcogli,e di altri Fuchi,che velte. quefto nelmaneggiare, Îco. e difcioglimento niente è dalla bambagia difsimile. Pennacchio Mofcoarboreo. rernacchio Il Pennacchio Mofco nafce sù gli alberi; e sù lemura inhumidite, Hue ar-d’infrondimento che rapprelenta fili di fottile,e breue pelo, veftito ° di celor verde, molle altatto in modo di ferico. caccia nel feccare alcuni piccoli fufti con capitelli nel fommo. i Barbuta Mofco arboreo. B:rbuta mo- La Barbuta Mofco arboreo prouicne con tronchi fimili à corde Seo arboreo. veftite di lunghi capillamenti,che da quelli pendono,di color ver- daccio. Infolta Mofco Marino. : i Infolta Mo- L'infolta è Mofco marino di più nafcimenti, erami in trauerfo Seo marino » folti,& implicati l’un con l'altro,e che in vna rafa fommità finifco- rafsembra il N ; riccio terre- O , di color pullo, onde ralembra nella veduta Riccio terreltre. fire. li fuoi germini fono ritondi mentre ftà nell'acqua, e piani nel fec- carfi all'aria. nel qual tempo piglian figura de frondi di afienzo ; 0 Molcoarboreo. &è nella fultanza nel geno di Lumbricare. Aflungiole. L’Affungiole fono Fuchi pla di confiltenza graffa,e tenera,mentre fono nell'acqua,e fimiliin ap PE iena parenza all'aflongia, che ficaua da corpi animali, onde iui appena mentre fi dif- toccati fi laflano,e disfanno : macacciate all'aria, eiiatandone l'hu- Lal a more,reftano in mébrane fottili. Veneèvnafpezi. fimile a crefta mébrane fet- di gallo, che da picciol nafcimento fi dilata in modo di rofa grafsa. ile li fuoi LIBRO VIGESIMOSETTIMO. 247 li fuoi fogli nel fommo finifcono in folta eminenza di punti in modo dicieila digallo, di color nel principio alquanto Croceo . Oltre della detta Go: vièl'Ampifoglia,ilcui foglio vieneall'am effeagiola piezza dimano, fimbriato nel d’intorno nel modo HZ Filaguglia ampifoglia pianta Americana, di colorfimile all'altra detta,rofo,e croceo : na- {cono ambe nellegrotte ,eluochiopachi. fi danno da alcuni alli confumati di carne, e nelle febri ettiche. Penna marina; | LaPenna marina haue il {uo gambo nella fuftanza fimile all’Adianto.la figura infieme tutta Gul apennedialadi vcello,dipelicherati efcono dali'afta.nafce su li fcogli,etelte marinein croppè, di nafcimenti {e cparat. con al- quanto di (pazio tra l'uno,e l’altro. - Penpara marina. La Pennara è alla Penna fimile,differéte nella ramofità che è in ella. had dunque lirami fottili, e faldi nel modo dell’Adianto polti tutti Ramofità del inunapianezza, come fanmoaltemalie piante marine, nélli ia- Ao forcamenti adherifce muccuginofità in modo di aranca: ilche an- xa piauezza. co fi vede nelle penne. Polypodio marino. Il Polypodio marino, cofi derto dalla fomiglianza chetiene nell’andamento dello (capo Polydio mari alterreftre. haue il {capo repére, & attaccato a gli luoghi oue nafce, DOSE & alza di mano in mano li fogli nel modo ifteflo A Polypodio, 0 quantunque nella figura de fogli fia diuerfo, & imiti l’Adianto . il (uo fcapo è di fuftanza lanuginofa : firitroua fpeflo attaccato alla {pezie de Zoophyti, da noftri ‘detta Carnume. Caua. La Caua Fuco marino hafce con fogli Herba cane. lunghi fimili alinze,concani nel modo delli fogli di cipolle, di co- lor AL di nisi fotuliflima. Linza. LaLibza Linza. è Fuco el refto alla Lattuca marina fimile, differente neli’efler tutta in lunghelinze diuifa. L'OMmbi ico marino. L: Ombilica:è è Fuco di foglio inuolto nel modo dicono, dicolot ombilicame bianchiccio,di auucnamentitrauerfi,il fuo foglio mentre fpiegato rino. fi fpande ha Ggura triangolare, di cui la puvta fa radice. crefce in al- tezza difpanna. Alga. L Alga è pianta marina fimile alle (padelle herbe terreftri : di foglilunghi io guifà dilinze che nello ftremofiappuntano. l’iftelli fogli nel primo lor nafci- gabalife- mento fi accoltano, & ini fecondola lor larghezza giuftamente af- e fettano. ha il nome di Alga dall'effetto che fa di allizare . adoprafi Sa vin DG comunemente à Sia de vafi fragili... , ghezza affene 6ANO è Ric 2 Serto- °* 748 DELL'HIST.: NATVRALE Sertolara. La Sertolara è nell'ordine de fogli. Sertolara fa marini,nell’effigie fimile alquanto ad Afpieno, de fogli femicirco- pia li, dequali l’vno con piccioliiiimo piccino attaccando alla fommi- 8272" tà dell altro, fanno continuata filza de frondi fenza tronchi,e fenza coltole, ilche communemente neili fogli marini fiè detto. l'iftefia maniera fegue nel ramificare,attaccandofi ad vno iftelo foglio duc fogli c:pidi filze diverfe:aliunganfi circa due terzi di fpanna.li fo- gli fono da ambe le bande di confiftenza fimile è velloammalflato. il fuo colore é verdaccio. S E RT OLA RA: i Ù % cs SÙ E S SD D N VAG Fuchi Fungolari. Sonoli Fu:hi Fungolari nelnume- ro de fogli marini, di orlo attondato quali di circiac, con imprel fioni lincari, che con l’ifteffo ordine girano . adherifcono al corpo onde nalcono con ia parte che fi vece di centro, & imitano nel co- lore, efigura alcune fpezic de Fungi, che nafcono sugli alberi. fatto accrelcimento, fi fendono fecondo le linee, che fi diltendono Prima,e mag dall’orlo verfo il centro. In detto genola fpezie maggiore c'haue Dn ampiezza di panna, alza nell'acqua con piccolo peduccio , e s'n- SA crelpa nell’orlo : la minore non giungeall'ampiezzi diquarro di Minor fpezie {panna, & è piana. e {peflo l'un foglio {tà fopra dell’altro. il colore di Fuco fungo IR (o perlo piué caftagno. Nodo» LIBRO: VIGESIMOSETTIMO. 749 . N(odolare. CAP. xr1t. E Nodolare fono nel numero de Mofchi marini, nodofe, di nodolare sue ; nodi brcui,e piccoli, nella grandezza de grani di miglio, * di era | giunti tra di fe nel modo che fi giuntano gli articuli di animali : di DO di. fuftanza petrigna. fono dunque le dette piante flefsili da gli artico- li,e ne fono più (pezic. Nodolara pulla. La Nodolara pulla, prouien folta, erapprefenta fommità fecche npodolare di dierica ligate infieme,di color noncerto : li nodi fono nella com. eolerpala. .. mune deferizzion detta: ma di efsi fono maggiori più che gli altr oueramificando, l'uno a più ficommertte. | Nodolara bianca. La Nodolara bianca è di apodolzrs big confiltenza petrigna, condition commune, madi fuftanza più che cadi faftanza la pulla fottile; e perciò nella fua fommità termina in fottdifsimi ie villi,in forma di piuma. è anco meno ramofa. Nodolara Pusicea. La Nodolara Punicea nella maniera apodolara pa de nodi,e tronchi imita la pulla, ma nella viuacità del colore è fimi- ricea în color. le à Corallo. Peluccio petrigno. | IlPelucciope- 2 di (0- trigno è fpezie di Mofcho marino ramofo nel modo delle Nodo- Peluccio pe- lare,folto,e ditanta fottigliezza,che raflembra pelo ruuido di corio ti de quadrupedi, di colore incerto, parte bianchiccio, parte verdac- ui cio,e purpurco,vedefi attaccato alli fcogli,& altri Mofchi fecchi,8 è frequente nel laccio Mofcho, non piùalto che di vnaoncia. Mofcho bianco marino. Il Mofcho bianco rpofcha bian marino ha gli fuoi (capi lunghetti con altri piccoli progrefsi, che co marizo. dal principal fcapo diramano . di materia piegheuole , e frale, fomiglia nella bianchezza, e confiftenza alle vetti dialcuni Fuchi marini. nafce folta fi che le fuctroppe rendono fomiglianza di bianca chioma. Fuchi incamiciati, da alcuni detti Palme marine. Cap. XIIII. Oto alcuni Fuchi legnofi veftiti di tunica fimileà vefte lina,di suffanza det. materia nella confiftenza trail polline, & il minuto tomento, “e camicie del friabile in cuifa del molle Alcyonio, nitrofa alquanto nel fapore, rata bianca,& alle volte di purpureo partecipe,il loro legno è lifcio fen- Rir 3 za altra PT hd Dai s è a. . cad be RT ta ni mr < : » yfor * DELL'HIST: NATWRALE ‘@ Condition del za altra appendice,oltre che la diuifione in rami; ma la vefte ha pro- fegno veltito. Drie appendici ye lavori, fecondole fpeziali conditioni del Fuco. laramofità di detti Fuchi è perlo più pofta in pianezza è modo di mau diftefa: onde pigliano il nome di Palme marine, Dunque Fuco con ue- trali detti vene e vno c'ha ilfuoJegno in fuftanza fimile è gambo. fierugofa» —duro;difelce,o di Adianto,che fi diuide fuccefsiuamente in alti ra- mi fottili. la vefte che’l cuopre è rugofa fecondo il lungo de rami ordinatamente, fparfa di tubercoli cocaui,e pertugiati nel fommo. crefce in altezza di gobito,c più,e meno. Veneè vn°altra fpezie il Fuco conue- cui legno è duro,& ofleo,di fuperficie lifcia,la runica è fenza rughe * fte difcia x si la n a modo di vefte ftrettamente cucita,le appendici dalle bande fono fimilià piccole nocche con l'asucchia di filo lauorate,frequéti nelle © fommità,e più rare nelli primi tronchi. crefce in altezza di gobito. peli Vegetali fenfitini in fisura di piante, e lor parti. CAP. XV. Vegetalima- (* Ono oltre di ciò alcuni vegetali, che confiderati efteriormente #y: Asa rapprefentan lemplici piante, o loro parti, come èl'Arancio fo,come è la Marino di color verde,e figura ritonda di arancio. qual nodimeno ritafa,el'ari fatto del fuo corpo apritura,firaccoglie di nuouo in figura ritoda,e comarito=. {i(nifce, quafi che in effo fia fenfo,e virtù cotrattrice, propria delle parti animali. non diffimile in virtù, quantunque di figura difli- mile, è il vegetale confiderato fotto nome di Vermicchia- ra Ritufa, che fi divide dal centro in rami ritondi non appuntati, ma di groffezza eguale al principio, che rotti nel modo dell'arancio detto, incontanen te firitirano, chiudendo la rottura, onde ne reftano di fuper- ficie continua. RIS (CIMATIDMAZI) MATTDIALI CIA I) CO) SISAITI NI IANI INI IAI 34 “ EER Ro DEL- 751 DELL HISTORIA: NAT WR RS: LIBRO VIGESIMOOTTAVO. Nel quale fi contiene la riconofcenza di alcune piante, & animali, l'hiftoria de quali è {tata da gii altri meno ofleruata . (ontinnazsione della prefente dottrina con la precedente . GaPp;oi Aspiamo nel precedente libro fatta confide- É razion de gli vegetali,e confiftenze marine,e ter- reftri,la natura de qualiè vicina alla natura delle piante perfette. Hora paflaremoalla confidera- zion delle piante, & animali, l'hiftoria «ie quali fia meno dagli altri {tara ofleruata. rimettendo la compita Joduti di quefto à coloro che inte- ramente han propoltotrattarne. Eupatorio, + L’Eupatorio e de Greci,& di Arabi, — Espatorio k i i ; ò Sa qual piata fia. è la noftra volgare Agrimonia. ma perche nelle deferizzioni da effi dare fono auuenute alcune diuerfità,nel darlt,o non darli la fra- rantia dell'odore,& nel ralomigliarla ad vna,o ad vn’altra pianta, ne è feguito che da fuccetlori fiano ftate aflegnate diuerfe piante Diverfe opi- fotto nome di Eupatorio. e quanto alla figura: è ftaro da alcuni {o- na O l'Eupatorio al canape per l’iacilure delli fogli. da altri per dipendano. le piccole frondicciuole,che nel foglio tutro fono,é itato fomiglia- to al Cinquefoglio. da altri perla figura del foglio tutto da Cen-d fia taurea è cui fomiglia nel nafcimento, fe intendiamo in ciò la Cen- *É pe taurea maggiore, enon la minore, come alcune defcrizzioni falfa- gha l'Enparo- mente hanno. e quanto all'odore, quantunque nel proprio capito. ro. lonon faccia Diofcoride mentione alcuna del fuo odore, nondi- meno nel capo dell’auuclenamento fatto dalla mandragora, fa mé- tione o ì PA . iii n n° 751. DELL'HIST. NATVRALE. © tione dell’Enpatorio ;cotne di pianta'odorata ; che nella commun - fpezieè poco,e quali nullo:fe ne titroua nondimeno vn'altra diffe- . renza nel refto tutto alla commun fimile, di odore eccellente , qua- le nabbiamo ne gli altiflimi monti del Matele,-parte-dell’Apen- nino. Moly Indico. O. E' lato moftrata da fcrittori de noftritemyi forto nome di Cauca- {o,e di Moly Indico, vna fpezie di Bulbo,nella fommità del cui cau le fono piccoli bulbi in vece de fiori,e femi.in quefto geno dunque Bulbi nella è la noftra pianta,differente dal Moly de gli altri,che quello habbia fommita del " ; pipa: i a idol/i, lio pochi fogli, e quelli fottili: & il noftro ne hà molti, e grandive che felle. nel fommo del caule fia copiofo numero de bulbi, ciafcun diftin- tamente contenuto nella {ua borfa. Valeriana Tuberofa. Non fappiamo chela Valeriana Tuberofa da noi propofta, fia ftata da altri ferittori mo» ftrata. produce lì [uoi fogli di effigie proflima alla Valeriana mino- re, più grafietti: li fiori bianchi nel modo della maggiore, odorati palerianatu alquanto. lefueradici fono tuberofe, & hanno odor di nardo. AE nafce ne gli monti della Liguria. i Valeriana bulbofa. La Valeria bulbofa, da neflun ch'io fappia deferitta, produceli fogli nel principio fimilià lufquiamo bianco, quantunque minori: mali feguenti profonda» mente intagliati: ha li fiori di Valeriana maggiore:la radice vnica,e paleriazabul bulbota,di odor di nardo. e perche molto fomiglia al nardo mon- of ore tano e nella forma, e nell'odore,ficonnumera daalcunitrale fpezie. di nardo. nafce neilirmonti di Liguria. I Cichoria globulare. La Cichoriaglobula-, Cichoria glo- re è pianta portata a noi di Candia, cue ein vfodi cibo con l’aceto,. lari Di alcuni laripongono fotto il geno di Limoni] . hà le radici rofleg- mata nel geno Gianti dentro,quantunque il color di fuori fia fofco. li fulti crefco- de Limoni. = no in lunghezza di tre fpanne. Lanaria. | La Lanaria pianta così detta da paefani, nafce in Calabria , e nella. parte di Bafilicata ad ella vicina, prouinzie ambe del Regno Napo- Lanaria da litano. hà in quelti luochi nome di Lanaria,percioche delle fue ra- ie: dici,efrondi pefte fe ne feruono vrilmere à purgar le lane. produce. fodipurgarle quetta pianta nel principio le fue frondi fimili alla comun Sapona. lane. ria,0 pur alla Lychnide, ma nella generazion dellitutti, diminuite, e piccole : e molto più tali, nella generation delli fiori, che efla pro- duce piccoli,e bianchi. fono li fufti della Lanaria fortili,e di mano in mano ” * w Peo «di i Da -. _ LIBRO VIGESIMOOfTAVO. in manofi ditribuifcono i in molti rami, epiegano in angoli. pro- duce li fuoi emi neri in grandezza digrano Ampiglio» Li fapore amaretto, contenuto nel {uo piccolo inuoglio, h Txlepl 10. Il Telephio di Pi lintide, da noi rapprefentato,è pianta da altri ftimata Helenio di Crateua. Papauero fpinofo.. Il Papauero fpinofo è pianta nouamente portata in Italia,e coltivata nelle telte fotto nome di Fi- co Infernale. produce le frondi fimili a cardo [pinofo: li fiori di co- lor giallo nel modo di papauero cornuto: sli frutsi in capitelli trian- golati, fpinofi, ouati in groflezza di noce gioglanda, & il feme in eli minuto. ftilla la pianta di vn fugo, di A di odorc al- quanto rerro,e che con'qualche amarezza morde la lingua. Cardo nato in forma moltruofa di cornucopia. Non fuori del noftro inftituto il moftrare alcune forme di piante auuenute dal cafo in figura moftrofa, come è Ja propofta da noi di ettizie piana,di dintorno fimile a cornucopia. la pianta in fe ftefla, per quanto ftimo, è l'Onopvxo di Theophrafto. Tithymalo Aphyllo. Il Tithymalo da noi detto Aphyllo,alcuatintendono che fia il Xabra,e Camatrono di Rbafi, edifutti dritti, enudi nel modo di fparto, o genilta, per lo più fen- zafogli, o pur quell pochiflimi nellitempi mezani di Primauera, edi Autunno, cò alquanti fiori di color pallido nel fommo de fuoi cauli,che poco dopo ricadono: reftandoli fufti nedi per lo refto tut to dell’anno. produce nel fiorimento autunnale li femi, che quan- tunque compiti, nondimeno feminati appo noi non He ono. ma è quelta pianta molto frequente nelle maremme dell’Africa, vue fi coltiva fotto vo proprio nome, chein noftra lingua fignifica pepe lungo. ftilla abondantiflimamente di latte di color bianicosdi lapo- re iubito acuto, e quali cauftico.. li Mori fi feruono di efla fecca in poluere per condimento, nel modo che facciamo noi del pepe» Pomi di Hierico. Il Pomo di Hierico è pianta fo- raftiera d'Italia,e da altri non ancora defcritta: produce li fuoi fogli biapchicci, efimili molto'alli fogli di Melangiana, ma alquanto minori. Ian: cele coftole de fogli fono (pinoli, li fiori cerulei nel modo di fiori di buglofla,li Fraeei ritoodiin modo di melo, il colo- rede quali dianzi dei maturarfi è verde, e dopo il maturamento è giallo,di fapore infipido,& alquanto bdotato, Paitno di Diolcoride. La pianta da noi mprelngli fotto 753 Fico Inferna- le nel geno de Papauert. Forma mo- frruofa di Ono p}x9 . Defcrizzion del Titbyma- lo Aphyllo. Tithymalo Aphyilo na- fce per femi . nelle regioni calde. Pomi di Hie- rico congene- ri alla Melan grana COMMA ne. Pomo di Hie rico d: color gial (0) al quan to odorata, Doryonio di Diofcortde , & ( neoro di Theophrafto. tn chela RUb bir fpicata babbis diuer- fità di figura . Spine nel fa- Sto della Ci- choria Crett- Ca Proprietà dell’ Acar- Mi è Thapfia Lati- foglia adopra ta da France- fi e siciliani in luico di Turbit Couoluolo ma rino Jpezie di Soldancilao 7:54 DELEL’'FAITST. NATVR ALE fotto nomedi Doricnio , rifponde puntualmente allo Doricnio di è Diofcoride, con frondi fimili ali oliuo ; e fiori di yn foglio conti- nuo , fenza incifura, in modo di piccola campana, chiamaio dal Dalechampio Cneoro di Theophiafto. Rubbia fpicata. La Rubbia fpicata è pianta pro- pria di Cadia, e raflomiglia in tutte le fue fatrezze alla Rubbia no- frate, quantunque fia meno afperà. feli dà nome di fpicata, dalli fiori ordinati nel modo di fpica, e fegnatamente della {pica di Zea. Cichoria fpinofa. favi fufli vefliti di fpine : è pianta Candiota. Rapuncolo Cretico. Il Rapuncolo che dicia- mo Cretico, è pianta propria di Candia, chiamata iui pietra Maro- la, & è herba tenera latticinofa,con ficriceleftini grati alla vifta, Acarna di Theophraflo. L'A carna da noi detta di Theophrafto,ha li fuoi fogli lunghi,e {p 7 nofi, nel circuito di fuori bianchicci , di dentro verdi : fono le {pi- ne dicolor bianco,ordinate nell’ambito delli fogiratrea tre. il fio- re èazurrigno, ilfemenero, e pappofo. Thapfia Larifogha. La Thapfia detta da mo- derni Latifoglia,é in vfo di Tarbirto nell’ifola di Sicilia;scon {uccef- fo buono.il volgo la chiama Ferulacula. fi feruono anco dell’riteffa in Francia is vece di Turbitto : e nafce nel Regno Napolitano nel D monte Virgineo di Campania, e nel monte Gargano dell’Appulia. fa li fogli di Thapfia,ma molto piùlati, il fiore in ombelladi color giallo, il feme lungo alato, di fapor medicamentofo. Je fue radici fono gralle latticinofe, di dentro bianche; di fuori nere, amare con alquanto di acrimonia. Chetmio pianta Soriana. 11 Chetmio così detto da Soriani,è fpezie di Alcca;& è pianta fruti- cofa, coltivata da efli in diletto della vifta. 1 Conuo!uolo marino. Il Conuoluolo marino nafce nelle fpiaggie del mar noftro , e fi diftende su la terra per cinque, o feigombiti. hali fuoi fogliincifi di futanza grafla , di fapor falfo. produceli fiori bianchi, di circuito continuo in figura dicampana. il femerinchiufo in folliculo triangolo pelofo, nel modo che l’ha la Soldanella,à cui quefta pianta è congenere. e per- che l’è nelle operazioni fimile,, fi adopra nell’iftelì vin, mentre no- ucilamenteè vfcita dalla terra. | Leon- La Cichoria fpinofa raflo-. miglia nel refto tutto alla Cichoria noftrate, differente nell’hauerli ‘, hi LIBRO VIGESIMOOTTAVO: 755 Leontopodio. Il Leontopodio da noi defcritto è pianta propria di Candia , e rifp6de interamente alla deferizzion datagli da Diofcoride. fà li fogli lunghi,e bianchicci,& il fiore che semidelzes» nel bianco val cinereo. alza da terra non più che meza (panna, e topodio inuol produceli femiarricciati,e rauoltiinfe ftelliin mododecirri. * Eur RR Ranunculo Illirico. Il Ranunculo Illirico ha le fuefrondi incife di profonde incifure ferrate nell’ambito,alqua- to fucchiofe, e pelofe, di color pallido, e verde, di gufto ingrato, e che morde. produce li fiori bianchi,& alle volte di color di minio, seri del Ra- li femi alati, onde hanno effigie de fogli, fenza alcun fapore. hale nenculo illri radici tuberofe. perloche da molti è chiamato Ranticulo tuberofo. ni Verbenacare pente, cuer Nodiflora. La Verbenaca repente ha li fogli della propria Verbenaca: ferpeg- yrerbenaca gia rameggiando sù la terra con capitelli fimili à ftecade,ma molto FEE: minori nelle quali fonoli fiorini, che nel bianco porporeggiano. Ao i Ja pianta tutta è di fapor aftringence. Dende. Il ieme della pianta chiamata da Mauritani Albelmoluch, da Sera- pione,& altri ferittori antichi Arabi, è {tara defcritta fotto nome di Dende. hoggi è in commune vfo appo l'ifteila natione, di purgare il corpo. e perche ha fomiglianza molta col feme di Cataputia,fti- mano molti che fia il Dende l'ifteffo che il Ricino Americo. il che 11 pende non etallo. deferiue Serapione con altri Arabi tre (pezie di Dende, il èSeme dica- Ciunef:, l'indiano, & il Sabati, dequali il di Chinefe ha il feme SARO groilo fimile è peltacchil Sahati ha la grandezza del feme di Cata- puria: & l’Indo è mezanotra Puno,e l'altro de gli detti: ilpiù dalui lodato è 1 Chinefe, il più bialmato e per la tardità della {ua opera- zione, € per la ventofità che genera, € per li cattiui, e timorofi acci- denti che apporta, è il Sahati. Debbonfi, comeeflo n'infegna, ri- purgare li femi dalla corteccia di fuori, e dalle linguelle interance, che fono pericolofe, e corruttrici della carne, fiche nel mangiarle mutano il color de gli labri feli tocchi.perloche hanno in maraui- glia che con tanta caldezza fia giunta tanta ventofità. Pepe del Rabo. E' portato à noi per via de Por- Pepe del Ra- trughefi vna fpezie di Pepe racemofo, alcuni ftimano fia l'Amomo ri de gli antichi, ha il fapor del Pepe,c nella (ultaza è fimile è Cubebe. r4momo de Garofalo Pliniano, o Negunda. antichi» E'anco portato à noi per via di Portughefi vna fpezie di feme aro- matico in groflezza del commun Pepe nero , di odore, e fapore fi- mile 756 DELL'HIST. NATVRALE ‘’ Garofalo Pli mile al Garofalo aroma conofciuto , quantunque nell’inuecchiar- niuno mfiza= Î x > i fra. pr i # 1perdal’odorfuo. li moderni fcrittori il chiamano col nomeIn- ra del comun © i MIEI pepesti osore diano Negunda. erifponde molto alla defcrizzion del Garofalo, . get commis che fi vede neltelto Pliniano. Favara. Garofalo. 3 ig i S ; La Fagara vna fua fpezie è ftara deferitta diligentemente da gli Ara- Due fpeziedi bi, cquefta io chiamo maggiore : ma neè vn’altra fpezie minore, Egg portataci fimilmente da paefi orientali. vi Inchioftro Indiano. Sono nelle Indie occi- x dentaliin vfode fcrittori due maniere d’inchioftri, dico e nero, e isso fr roflo: l’uno,el’altro de quali fi prepara nelle botteghe. il roflo è co. ni rojse,e 4 = day 5 E; 5 È qa pi pofto di polue fottiliflima di rafchiatura di verzino ammaflata con su cogomma. certa {pezie digomma.il nero è fatto diterra bituminofa nera,con l’ifteffa maniera de glutino. fono ammaflatili detti inchioftri in ta- uolette, e figillati come nelle foggette figure fi rapprefenta, MOL I NEDISC O. > i 1%; A È 74 ra SS N Ò Ò À Ò NS urrfoa > SR TARE I) SIGH “è SS MO è Ci CO LIL "a TETTE MIULI N\ ALLE ta Upi iiitetpatateie == S AN TRS TL z = as! TYWùs ton MERONI x RIT SETS Lo <@ vee x" n) = CA: Veg CRZNIZ - HF QI LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 757 VALERIANA tuberofa PALERIANA bulbofa,di odore eccel lente. può riponerfi nel geno di Nardo more dano, 5, WA SÙ A 14% TEOTA pr 358 \VDELT'HIST. NATVRALE:: STRFTHIO DI DIOSC. RADICETTA, HEGBA LANARIA DE NOSTRATI: LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 759 CICHORIA GLOBVLARE, DA ALCUNI STIMATA SPEZIE DI LIMONI Nr di DE UR I 2 \ IRAN 0a A OS IDO NVAII DI dl id Ti \ Se SAVI N ENO ) SW Vvwv—, MW TT Tv PAPAVERO SPINOSO,DI FIORGIALLO STUILE ALPAPAVERO CORNPTO da alcuni è chiamzato Fico dell'inferno ,dali'effigie del frutto fimile a fico (pisofo. O MOSTRZIOSO an figura di cornucopia. a ® i DZ NC AZZARDO E 4 BLA ie DELL’HIST. NATVRALE 769 CARD LIBRO VIGESIMOOTTAVO: 261 T 1 T::HYM kKNAWiLO ef PH YL L 0 pianta di Mauritania , adoprata iui in condimento de cibi, nel modo del Pepe. a " ve IP ; dh) LI 39 iN 9 di 23 ju np! 4 AFRRA C PU pn) di) Ye Retn ‘A NL SV, SVEN ATI SC 3 "6%. DELL'HIST. NATVRALE::: PO MM 1 > D IcH INER ECvOS herbaconfufti,e coftole defogli fpinofe >... #' È i > - A x AA N Di À\ MU ine È : LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 763 DORYCNIO DI DIOSCORIDE, CNEORO BIANCO DI ALCINI; sArgentea volgarmente è RV BET AS DUICCATA: Nella radice ye fogli fimile allanoftrate, diverfa nelle fpiche c'ha in vecede fori. V\ 1) VA LV % 764 DELL'HIST. NATVRALE — — CICHORIA SPINO Sd: 1»: MII È N IIS È oo) a 10 y a A H DI Ò ia ea te 4 i, i È (Rs d to) AVVIA, 7 N Vi h a x NI È 07, li Vil Ù) X SR n “i fi ( pi \ Le; Ù/ È Ba dì A. UN DI 9/4 Kt PAL 746, N NU N A Yi (fi or Sa PED VUIREE. peo — a ra = ETA a = 6 st rela NSEO e O Ù» SERI vi TCU(_QRRRRWRZÌ DI )) «Le N - RR TA i e Po. = = LIBRO VIGESIMOOTTAVO: 765 PIETRA MAROLA, RAPPNCOLO CANDIOTO, grato ne gli acetarif» VTEAINI À sl beni RL hy p st pie (oe a; CINANi Na NA "2798 Z: , mi A \ \ i ot O o ù x o E 42 E 3 = Le AFEN 4 ha pd ) 7: i SI li | AIA i £ A n È = S N E (ZA Ì 2 LOR N hi LL N 166 DELL'HIST. NATVRALE ACARNA fo di Theophrafio. IZ CHETMIO fianta Sortana, € Candiote: fpezie di «Alcea arborefcen- IE è LIBRO VIGESIMOOTTAVO. -767 (ONFPOLVOLO MARINO herba lattifera,congenere alla Soldanella, È A Ò 6 SITI YI LIS ANN ka ATTI € i e | \ o eta tetta tl en Ù i 7 ( \ da alcuni fumato Catanance è DELL’'HIST. NATVRALE EONTOPODIO LEGITTIMO, L . DI 63 È (| ° VPA\ VE ù < (È STA dI - *_ RR Li «iù s È EER lì 2 Cosa ww = \ È, VD S xTyTL[_{_X%Xà 3 ù; ù È % :S d Sa 1 e »v Cal N >; 1; dad: MAG SISSI UO: o.ì | n= o È Cè TRN fe IL) te \ Uiiita Lv TTT: RAVMATI TITO Me RANr va LIBRO VIGESIMOOTTAVO! © 769 DENDE DI ARABI... AAT -AAATTE EN NN IN IÒ SS ipa NOVA SPEZIE DI PEPE) da alcuni Rimato Amonso de gli antichi, 770 DELL'HIST. NATVRALE: GAROFALO PLINIAUNO e£ROM A; di xuzuo portato dall'Indie orientali. INCHIOSTRO INDIANO | INCHIOSTRO INDIANO. roffo. rofso + LIBRO VIGESIMOOTTAVO: 771 INCHIOSTRO INDIANO NERO mella fna caffetta e TITTI NANI 1) d N ÙN TANE VANNI VALINZ Da N NN! N SS ” x Ra A \ È ZI i N \ x TUTO] FITTI è ESMUEN N 2. Ù Ù NS NARGI caio \ ANSINI fil "a Halofantho, o Fior dimare. | Hchiamato feme di Ceto è l'ifteffo,che l'Halofantho, quafi Fiot di Halofantho mare, percioche firitroua nelli ftagni marini, à quali fopranata in ir LA modo di fiorimento: e Diofcoride c'infegna,chefi ritrovi nelli fta- fiagni marini. gni del Nilo,oue con cflo haue il mare communicanza. Noi hab- biamo vna tal materia nello ftagno Tarentino, che è forgenza di acqua , 0 laco ue il mar penetra. fù daalcuni chiamato fperma di ceto,quafi feme di balena:percioche è opinion de molti,che tal co- fafuflela materia da noi propolta . Dunque nel tempo di Prima- uera, e nell'hora matutina fi vede nuotar nel mare quefta materia quafi furfura sù l'acqua, Gmile ì minute,e tenere fcame di pefce, di color bianco, &alle volte nel bianco pallide. e fe il mare {ta nella quiete,il detto fiore fopranuota all'acqua:ma segli fluttua, fi dirom pe, &attacca alle parti fode nelle qual sincontra, 0 fiano legni, di o altro, Bifparizione dell’Halofan - tha. Halofantho fuftanza fe- minale Ffo del Ha- lofantho nella medicina è Differ&ze dal le Telline pe- date alle com MUNi è Telline peda- te madri di #- celletti. Scinco da noi defcritto è lo Scinco di Dio- Scoride. 77% ‘DELL'HIST. NATVRALE:. o altro.nello;inalzaméto ancor del Sole rifoluendofi la parte fottile, e calando la materia al fondo , difparifce, & è chiamata da efli Fito, che è nome di fuftiza feminale. dal detto Fito figenerano in breue tempo piccoliflime forme de Mituli neri di grandezza di grano di miglio, che ingranditi dopo di alquanto di tempo firaccogliono, e trafpiantati fi feminano per pigliar il compiméto della lor gran- dezza in vfo di cibo. Quefto habbiamo dell’Halofantho, da altri fcrittori non offeruato.. E' in vfol'Halofantho appo di molti per medicamento del difficile refpirare, pigliato arroltito a pefo divn fcopulo. l'adoprano contro le cadute dialto a disfar li grumi di fangue,e confolidarle rotture.altri l'accompagnano à medicamen ti colici, eche disfanno il vento nelle membra generato. mafi fti- ma il fuo fouerchio vfo nociuo.fi difipa,e cola all’humido nelmo do dell’altre fuftanze falfe. Telline pedate. Sonole Telline communemente conofciute in vfo di cibo, feparate dal luoco que fi ritrovano, ebiualue; aquali nella contenenza del corpo fono fimili le affife : quantunque nel refto delle condizioni fiano diffimili. percioche iù vecedi due gufci n’hanno cinque, di pezzi commedli,con fuftanza membranofa trameza. dunque le duc bande che rifpondono alli due gufci delle communi Telline cia- fcuna è di due pezzi, cla minore delle due è verfo l’appuntato. il quinto pezzo fimile alla tagliatura dell'vnghia bumana, ftà nella commiflura anteriore tral’vna,e l'altra banda. fono tutte le Telline diformaamendolare,ma con maggior fomiglianza le affifle, o pe- date , che nello ftremo piuù:ritondo con lo piede membranofo adherifconoalegni, & fpeflo conlo pitatraccato ad altro piede, quafi rami de fterpi. dunque le nofirari hanno femplicemente vita nelmodo dipianteanimali. le foraftiere del paefe Settentrionale contengono concetto di animali volatili, che cafcando dopo la maturazione nell'acqua crefcono in forma di anate, non altrimen+ te,che a noi molerinfetti volatili prouégono da madri diuerfe pro- dotte da piante viventi,quafi lor propri] parti,nelqualmodo fono li Ricci,Crefte, Veflichie,corna, e varie forme che nafcono dalla na tura di diuerfe piante,nel modo delli lor proprij frutti. Scinci di Diofcoride. Li Scinci delcommune vfo fono à noi portati dal marroffo , fotto nome di Sunci manni, Ma noi hora defcriuiamo lo Scinco delcritto da gli antichi, e fe- gnatamente da Diofcoride, frequente nella riviera di Africa. qual anco >» LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 773 acofivede, quantunque men frequente, nell’ifola di Sicilia nelle rune di editicij,che fono a mare verfo l’Africa,chiamato da paefa- ni T'hyro,con nome fofpetto di veneno.fono dunque li detti Scin- ci di corp, fimili à Lucertule, di color pullo ; di fquame sula pelle raliectate, & vnite fi che ne diuiene la uperficie lucida, e nel ma- peggiar lubrica. di quefta fpezie,come men conofciuta,ne habbia- mo fatta copiaà gli amici. Echinei, o Remora. Quantunque la Remora de gli antichi da molti fia dimoftrata fot- totorme de diuerfi pefci, non è perciò che alcuna ne rifponda, ol- tre della propolta da noi. Ha quelta nella parte del capo (oprana le prefe nel modo cheli cirri delli polpi,con quali apprendendofi al- le naui, o corpi di altri pefci grofsi cetacei le impedilce il proprio corfo,e le ritiene a fuo modo non altrimente che’l temone con po Scinco frequé tein Africa $ ma fi ritroua anco in alcn- ne parti di Ste cilia verfo l'Africa. Defcrizzion della K_emoe ra. Onde la Re- mera habbia poftanza d’im pedi: il mous- mento de va- caeminenza ch'egli habbia dal vafcello ha poffanza di drizzare il Selliye cera- fuocorfo. & il rapprefentato quì da noi è della propria grandezza, che miè peruenuto nelle mani. Spada marina. Vedefi nel golfo della città noftra vna fpeziedi pefce chiamata qui- ui Spada marina, dalla molta fomiglianza, che egli hà con la [pada delcommun vfo. ilfuo colore è argentino, che toccato facilmente attacca.&ceflo è fottil di corpo fimile in ciò a fafcia, perloche ftimia- celo. n: mo che habbiaappo Ariftotele il nome di Tenia, che appo noi fi- reniadi 4ri- gnificafafcia. gli occhi fuoi fono a proportion del corpo grandi. Purpure. Le Purpure da quali fl raccoglie il color pretiofo di purpura fono fpezie di conchigli turbinate, e cir- condate di acute eminenze. quefte dunque raccolte in tempi con- Vela marina. La Vela marina è nel numero de Animati marini mezano tra le piante,e gli animali, di confilten- zacartilaginofa,dilunghezza di duc oncie,couerta di tenera mem- brana,di color ceruleo viuace, mentre viua fia. ha il nome di Vela, perche etlendo efla triigola,di vuunque fi veda mofîra alcuna delie tre faccie fimile a vela diftefa. vedefi di rado,e quando efla fi vegga, fi vede in molto numero. fono alcuni che l'vfano in cibo fritte , e condite di oglio,e fale. non è tata,che fappiamo, moftrata da altri {crittori, Lorica marina. La Lorica marina è (pezie di animale imperfetto, fimile à corio delineato in mododi frame commefie. procede nell'acqua con mouimento ferpeggian- Ttt 3; te, d’in- fiotele è lano fra Spada ma find Porpora fpe- zie di conchi- | i i n glio , animal waenienti dell’anno fi ferban viue, e punte con iftromento a ciò de- marino di il ftinato, vomitano il lor colore di nobiliflima tintura. nobilifsimo co lore di purpie- ra. Vela animal marino appa» ve di rado,ma in molta copia quando fi vee da. vga DELL’HIST. NATVRALE te, d'inceffo dritto,e non colcato,come di bande deftra,e fini&tra fi- mili. Rete marina. La Rete marina ha con» catenamento fimilc a rete, & inuoglio de filiccioni aggruppati , di fullanza tenera,nel modo della Vermicchiara,& Alcyonio Milefio. e perciò può riponerli nel geno d’Alcyonij molli. bamouimento animale. Eftrice marino. L’Eftrice marino rftrice mari- è nel geno diIncini marini, differente dalli conofciuti nella lun- ieri ghezza molta,e grandezza delle fpine:n6 altrimente che gli Eftrici © terreftri dalli Ricci terreltri. Ja futtanza delle fue fpine, e corteccia fi cuoce come le Conche, & Oftriche in calce. Ceralta. La Cerafta,che noi diciamo Cornuta, è ferpente di molto veneno. ritrouafi in frequenza nelli deferti di Babylonia, con pelle fquamofa, di fquame grandi eminenti nel Corni delle ce modo del noftro commun Ceruone, di color bianco,che va al cine raflaferpéte. reo ; lungo circa due (panne e meza : dicapo fchiacciato , con due eminenze nel luogo del fopraciglio fimili à piccolecorna, che eila muoue nel modo delle Lumache: in quefto diuerfa,che non come quelle fi allungano,o abbreuiano. reftano dopo la morte della Ce- rafta le dette eminenze in guifa de fpine. è chiamata da Ariftotele Ja Cerafta,Colubro Thebano: e come il Bellonio approua,è nel nu mero de lerpenti Viuipari, Cecilia. La detta da noi Cecilia è nel numero de Viuipari , il volgo la chia- cecilia ferpe ma Cecella. ha quattro piè nel modo delle Lucertole,ma di tata pic- Pe colezza, che è preflo che ne fufle priua. perloche nel {uo ordinario ve nel fuoor- ingreflo repe nel modo dell'altre ferpi,fenza feruirfi de piedi. fe ne dinario anda- ritrovano in Campania nelli prati paludofi tra fieno:oue non ven di gono fuori anzi l’apparir del Sole. Lalorlunghezzaedi (panne due in circa, dicapo raccolta fimile à Lucertole. dicorpo che dal capo velocità, ele verfo lacoda di mano in mano diminuifce. fono lubricheal tatro, gia e veloci nelcaminare, e perciò difficili ad etler rattenute. il color di efle è pullo, che và al nero ofcuro, , Cecilia di Gefnero. La Cecilia di Gefnero | Cecita fran èfimileallagià deferitta, dell’ilteMo colore, e fattezza, ma di gran- corpo: dezza alquanto minore, chiamata dal volgo con l'iftetlo nome Ce- cella, e per l’iftelle caufe dette difhcili ad eiler prefa. edicommun parere ttimata fenza veneno. Salamandre. Sono le Salamandre nel geno di Lucerte, e quantunque l'altre Lu- certe procreino . quelte nondimeno procreano animali. ma fono in vno La E LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 235 in vno iltelo lor geno due differenze di Salamandre, dico di aqua- tili,jeterreftri, differenze non di nafcimento, madi vita, e nutnzio- n e,onde ne fegue la diuerfità della figura. le terreftei dunque per lo salamandre più habitano nelle cauerne, e filure di terra, in luochi opachi, che rerreftri. fono infi:me & humidi,e freddi, e concepono comele Vipere per mefcolanza di mafchio, e femina. nel tempodi partorire, o vanno ad alcunalacuna di acqua vicina, o pure afpettano tempo piouofo, & fommerfe nell'acqua, dan fuori lelorcreature, non in minor numero di venti, né in maggior di quaranta, inuoltein membrana in modo di fpefla aranea, ilche fanno in vn giorno. dunque calan- do il parto al fondo dell’acqua poco dopo vede mouerfì, e la mem- branain cuierainuolto và a nuoto. Refta dunque la Salamandra nella lacuna, & iui dimora,e viue, fe per concorfo dia'tre caufe non diuenga terreftre. Quiui ha da confiderarfi,che quaniunque le ge- salamandre nitrici fiano di coda tonda, come il geno di Lucertole : le generate eguali pro- nondimeno fono dicoda fchiacciata nel modo delle Anguille:per- par cioche di tal forma han di bifogno nell’vfo del nuotare,e percio tal fi. la conferuano mentre non diuengan terreftri per alcun mincamen to dell’acqua.dunque le dette aquatili fi nutriftono da principio di limo, &efconoalle volte all’atia. alle terretriche tali diuengono, salamandre mentre per difleccamento,o altra caufa loro manchi l’acqua, viuen «quit, che do al fecco, di manoin mano feliritondala coda nel modo dell’al- i tre Lucertole. e viuono nelle cauerne della terra con nutrirfi di lu- zion di figura. mache, vermi,e cofe fimili. han communemente li denti in modo di ferra, fenzali canini. e rimettono il veleno per bocca à modo di Jatte di colorche va al giallo, di fuftanza grafia : & irritate da cofa :molefta cacciano anco per tutto il corpo in mododi fudore vna fu- ftanza lattea fimile alla giò detta, che ftimiamo materia velenofa.. Lacerta Chalcidica. Euui anco vn’altra fpezie rucerta rer- di Lucerta,che viue in luochi opachi,e filure de muri,chiamata da minara,da al- alcuni Italiani Tarantola, di vilta horribile, e dicolor piombino, de de con eminenze per tutta la fgura.fu quefta da gli antichi detta Chal- cidica. » Phalangio. Le fpezie de l'halangi appo noi dette Tarantole, hanno il nome di Tarantole,per efler nel tenimento di Taranto,e luochi conuicini,più frequenti è conofciu teche altroue. fono nella fpezie di Aragni, ma maggiori che gli al. rarantola fpe tri. li Phalangi ftanno fotterra intanati: e nella bocca delle lor tane %! d 412 vi fi vede intellimento di bianca, e fpeffa tela accomodata in modo ci che 776 DELL'HIST. NATVRALE © che non impedifca il tranfito. la prima fpezie quantunque morda; von però porta dolore o accidente graue alcuao. Veneèvn°'altra {pezie da paefani detta Solofizzi , che è più delle fudetre venenofla, più grofla,e dicolornero, che mordendofàtumore. non tellono accidéti dal tele, ma viuono nelle tane foterra. firinouano gli accidenti anno i Sii per anno nell’eftareà coloro che fono ftatimorfi. e fi guarifcono eloro rinous- con la ftracchezza, e fudore moffoli dal ballo, che fanno al fuono aa ano della cerhara: mentre eglino odano fuono conforme alla paflone dell’infezzion fatta. Cantaridi, oca Cantaridi fa- Toda Diofcoridele Cantaridi fafciate, che fi ritrouano trale biade; Sfeiateo - ( , : i tali fono le Otrantine da noi moftrare con fafcie che actrauerfano il corpo. . Talpa fpezie d’infetto. Talpaisfet- La Talpa di proprio nome, da cui fi da il nome all’infetto,, è fpezie Oo di qu adrupede fanguigna,nera di pelle,che viue fotterra, fenza oc- chi manifefti,ma ofcuramente formati fotto la pelle. è fenza voce : con mano nude, e che fi muouono à trauerfo, attiflime allo (caua- mento della terra, ove menala fua vita, a cui nellaforma delle ma- no,e nella vita fotterranea è fimile l’inferto da noi propofto, è chia- mato dal volgo de ruftici Guoffolo, & è odioloa gli hortolani per lo danno che fa alle piante,divorando te loro radici. cacciato detto animale di fotto la terra all'aria, con preftezza fcaualla terra con le mano, nel modo dell’altre Talpe e fi fepelilce. ama luoghi di terra lafla, graffa, & humida. Scarabei Rhinoceroti, Li Scarabei Rhinoceroti, così detti dalla fomiglianza dell’animal quadrupede, dalcorno , che l'vna, e l’altra fpezie ha fingolare, fi veggono tra di noi nelli più caldi mefi dell’anno, che fono il Luglio, & Agolto. il lor volo è pigro, e tardo, fiche facilmente vengono in mano di chi vuol prenderli: il colore rofleggia alquanto. Scarabeo cornuto, che alcuni chiaman Tauro: Lo Scarabeo cornuto, che alcuni chiaman Tauro, è di color più ne- ro del detto Rinocerote,e di forma più lunga. ha nel capo due cor- nalungheal doppio che cefli fono,di fuftanza oflea,ciafcuno arucu- lato diquindici,o fedici giunture. alcuni intendono;che della det- ta fpezie di Scarabeo, faccia Ariftotele menzione , fotto nome di Tauro. ma perche egli difle, che il Scarabeo detto Tauro, nafca da legniaridi, e ritrouiamo vn'altra fpezie d'infetto nella grandezza, efizura di Scarabeo nafcer nelli legni aridi; perciò del tutto dif fentiamo dl, ns LIBRO VIGESIMOOTTAVO'. 777 fentiamo dal parer di coftoro. il Tauro dunque di cui intendiamo che Ariftotele ragioni, è di grandezza, e figura di Scarabeo, ma di condizion più rolto appartenente al geno Apiario.volacon fuono, etriuella [1 legni, cueripone il fuo parto con materia fimile alla ri- polka nelli faui dell’Api. Cerui volanti. Li Cerui volanti fono fpezie de Scarabei, defcritti da Plinio fotto nome de Lucani. hanno Îe corna rameggiate nel modo di corna di cerui. vedefi quefta fpezie d'infetti cruftati in Lombardia prouin- tia d'Italia,e fono ftimati di molta virtù contro li dolori,c ritiramé- Vf medie ti denerui digambe,accidente da noftri detto granchio, che viene - data àtempo. fi portano dun que peramuleto ligati in oro,o inargento. volanti. le femine fono nelle fue parti minori, & nella ftima iftefla di re- medio. Vipere. Delle Vipere qual fia il foro parto, con altri auuertimenti affatto diuerfi da quel chene hanno afferito alcuni antichi grati fcrittori, fono molti anni, che dinoftrarelazione ne ferifle Pietro Andrea Matthiolo. fono do- po venuti aleri diligentiflimi inueftigatori, che riconofcendo la verità delle cofe da noi propofta, fattone curiofa confiderazione, n'hanno diffufamente trattato. Il nomedi Vipera è nato dallo cf- fetto di partorir non l’oua, mail proprio animale, quafi viuipara . &è falfo quel che alcuni hanno ftimato, che il figlio venga fuori rodendo il ventre della madre:ma come in altri molti vengon fuo- ri inuolti nella propria membrana vterina, che chiamano fecon- da, qual poco dopo vfciti che fono, rompono. vengon fuori tutti Figura demi tradi vn giorno, e dipongono lafpoglia nel modo che nelli pro- di prij tempi fanno le ferpi adulte. Hanno dunque le Vipere nelle e genode fer- parti interne li vafi feminali tutti,cheli animali fanguigni, ma che P* nellafigura feguano la lunghezze del lor corpo. Stimò Ariftotele qbbagliame che la Vipera partorifse vna fol creatura per giorno, e che il {uo a parto duraffe per giorni venti. inoltre che li primi fuflero partoriti delle ne: i inuolti nella membrana che effi rompono nel fefto giorno, e che gli altri che tardauano rompeffero dentro del ventre la membrana in cui erano inuolti. macomefi è detto, habbiamo vifto partorirli in va giorno tutti inuolti nelle loro membrane,che efle poco dopo dell’efici partoriti, rompono,& il fefto giorno dipongono vn'altra membrana, o pelleciuola, che gliè come vecchiaia. 778 - DELL’ HIST. NATVRALE TELLINE PEDATE Congeneri alle (onche anazifere delle parti Settentrionali y da quali nafcono vcelli in forma di Anaieo CONCHA MARGARITIFERA;, 0 MADREPERLA: ilprefente ritratto fi uede effer di vna condizion fecondifsima è o; EITUOUNE Nip ZZZ «LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 779 ECHENEI, SEV REMORA; PESCE, conla parte foprana della teSta fi attacca a va- fcelli,et animali cetacei,e lor ferma il corfa» SCINCO DI LYDIA Prouncia di Mauritania 4 defcritto da Diofcoride. i Di si iS his A | BIN SSA é È Via. Tr. All; IS CA I{{l 2A ot 5 LAI RI TÀ E ii > > pod È ; Pera pet } = «> = $ => > || RICA v > TÈ di ong ETA 15 7 7 Ni G = | Hi Ag > RR 7A > > % —— bg vai 4 13 er, VIALI #7 ta SIA 4; DIA CASO —*+&F NN 380 LIBRO VIGESIMOOTTAVO. ECHINO SPATAGO NUDO: la fua figura è owata. i ANN N 27774139) 4, 42 LIZ DIPPPZZEPEO, ”, TZ r=_r_—_urre oe*= . Ce 783 ESIMOOTTAVO. LIBRO VIG PELA IMARINIA;g da molti vfatain cibo fritta. «Animale di color celeftino: LORICA MARINA, fi vede rare volte, & intempi feren dono incontanente il mouimento. Î. eftratti dalmare per Ma mouimento nel mare » 9 RETE MARINA Le =" ) AAT ts 334 —— DELLHIST. NATVRALE ESTRICE MARINO: firitroni nell mari profondi. ni / W// 1 / 3\ \ it ZMNNNNNN INI 7 Sì N S VSS | JI Ri. VIT d ti KI CERASTA: SET CORNITÀA «Animal di molta virulenza; di pelle fcamofa, e fcame cininenti, lungo preffo a tre fpanne + LIBRO VIGESIMOOTTAVO: 385° CECILIIA MAGGIORE; È con veftigiy de piedi, animal viuiparo. S CI Ce pui n INTO, VNLGO CECELLA» Vuu 3 736 DELL’HIST. NATVRALE SALAMANDRA COL SVO PARTO: Altra fpezie di Salamandra di rado veduta. Vi è oltre della (Ra vn'altra fpezie di Salamandra mont:na,più di rado veduta, di corpo minore, e coda è proporzion del cot po più lunga,& acuta. il color fuo del dorfo,e parti foprane è nero intera- mente. il color del ventre, e parti fottane della coda, e piedi tutti, rofio affatto, e fanguigno. hanno oltrediciò aleune linee bianche pallide nelli fopracigli, & eltremita del mento inferiore , econfini laterali del ventre, LACERTA CHALCIDICA, volgarmente detta Verminara. x È pai © np se ve lee si Set dona na pa (I dt =" 0h “Cade = ARE È gs RR = NA Cona I LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 787 P HA LA N G1 0, ; >. geno di Aragna vencnofo» è CANTARIDI FASCIATE, lodare per ottin e *4 Diofcoride. Ì 38 = DELL’HIST. NATVRALE SCARAÀABE0 RIINOCEROTE acl geno feasinino il CRERRO, & il rane: fo. SCARABEO DA edLEVNI CHIAMATO TAVRO il fuo dritto. ” Re e. sa SCARABEO DA ALCUNI CHIAMATO TAP RO, il fu ronerfo. LIBRO VIGESIMO'O'TTA VO. 739 CERPO VOLANTE: E SCARABEO RHINOCEROTE: da altri Scarabei Lucani, nel geno mafcolino. ver Tea # ATL ata le AAEZE: SCARABEI BICORNI SCARABEI LPVCANI del geno feminino. RHINOCEROTI IN ATTO DI VOLO: il lor corno è di durezza o[fèa + Cebi ATVRADE! E SVO PARTO. 9 HIST VIPERA; MALL è HO DI GIOVENC.A, Balla generata nel ventre vaccino i fuftanza tophacea. ecouerta di di si peli inuolti, sutu PL TOPHO DI GIOVENCA fecato per mezo è va Ci LIBRO VIGESIMOOTTAVO. 791 Conchiufione di tutta l'opera . CAP. 1r Y_ FArrebbe il foggetto ifteflo richiefto , checon alquanto di . È fpeculazion diltefa,fi fule profeguita l'hiftoria delle piante, cde gli animali. ma comenel principio fù da me propofto, l’in- tenzion mia non cra di abbracciar quefta parte d'hiftoria tutta : ma folo quanto io ritrouafsi da altri non offeruato . . monrelterò perciò, mentre conofcale noltre fati- che efler grate a ftudiofi, cla quiete di animo così permetta, in altra edizione dilatarmi in quefta par- te. I L F I NE. CATIA SIONI 5 TASTI RR Imprimatur. Ludonicus Boidus Vic.Gen.N eap. Rurilius G allacinus Canonicus deputatus vidit. eM.Cherubinus Veronen. AuguSt. Theologus (urte eArchiep. Neap. vidbt. Reg. fol.xvty. . . si i vi ; SPA n: i A Ss la né ta D'sggdo Lo, Po -0Asidi Di ua Lapso Lig su MSI pile o ott b; late ME Pai di SIgurp sis MIT EIZO SMTHIOI Spf tnt pla ian im di see vecia aiar pi crac id risi rune DUO ‘ASA NR e E MD pre Cu | i — ri De: (0 x 5 t ' ù ra VESPA into inch n ù . . À di o ! xi es È gi ia, * . NI cad È , da sir E SELES SASSO è de CA: ASBUN vat: n i 4 3 s o ‘, Ii Pirati I RCA TAL nad Bone age alii) GR" z iù ; % ULI n © y Ue nai ci REX pe met 101 ® NI mola DI ud ai he RE e n dii ut