y /i DEI FUNGHI Sfocivi 0 SOSPETTI CON riGURE COLORATE, La prpsenle edizione è posta setto k protezione della Le"«»e io fiorile anno IX ( < ra frane. ) , ed in adempimento della Legiie slessa si sono consegnate le dovute r o^ ie alle Piegie Biblioteche . DESCRIZIONE ESATTA DEI FUNGHI NOCIVI o SOSPETTI CON FIGURE COLORATE S Z Z .1 I a N O K G. BAYLE » BARELLE y, PROFESSORE P AGRARIA NELLA REGU UNIVERSITÀ DI PAVIA O^; MILA NO i8o5. Presso Giovanni Silvf.stri Siampatore-LiLraj agli Scalini del Duomo N." Qq4- S37^ SCOPO DELL' OPLR\. ia storia dei Funghi è un vasto camino , nel qunle la Fisica, la Chimica, e la Bor-.nica non hanno fatto (he i>o- chi , ed incerti passi. Sia la creduta inipos?ihiUtà di po- terli conservare senza aherazioue dei h>ro caratteri, coinè si pratica con altri vegetabili, per indi sottoporli ad nu con- fronto tra di loro; sia la pressoché uniforme interna, ed esterna struttura delle loro specie, o varietà; sia intine la difficolià di trovarli in ogni stagione o la fugacità loro che impedisce di esattamente studiarli , egli è di fatto , chi; non si ha per anco una esatta cognizione degli stessi, e che le dift'orenze delle loro specie sono quasi unicamente desunte da caratteri molto accidentali, e che uno stesso individno è sovente nelle nonjenclature Botaniche sotto duplice, o tri- plice diverso nome presentato. La forma medesima, die somministra dei caratteri di ctuta entità per rapporto ad altre piante, è invece assai dubbiosa, e quasi nulla in que- ste, venendo in esse non solo rapidamente alterata durante il loro sviluppo e nei diversi periodi della quaji efimera loro vita; ma ben anche da molte altre circostanze l(>cali , a motivo della pieghevolezza e della fragilità del loro tessuto. Mal/;rado però .•-i presentino tanti ostacoli nello studio dei Func;hi , dacché la ghiottoneria, od il bisogno degli uomini li ha convertiti in cibo, e rpiesto alimento fu loro in diverse non infrequenti circostanze funesto; pare, che avesse dovuto sorgere almeno colla storia degli accidenti dai Funghi nocivi prodotti , 1' esatta loro cognizione botanica , onde poterli distinguere dalli mangerecci, ed evitare. Pure quest' opera importante manca ancora alla umanità , o se esiste, si riduce essa ad una mera, ed imperfetta loro indi- cazione, sparsa in opere voluminose e ostose , o le (piali per essere scritte nella lingua de' dotti non possono giovare, Barelle i die .1 poche persone (o,) . Non già, che i Botanici abl)iauo ncjiiigentato di (lescrivcrc nioltissinii Fiuighi ; ma perchè si occuparono soHanto della nomenclatura , rendendo scopo della scienza ciò, che è mi mezzo di ac(|uistarla , ond' essa ahro quasi più non presenta j che le tinte di un quadro, senza indicare il disegno al quale vogliono essere applicate le tinte stesse; sicché viene poi da molti erroneamente con- siderala la Hotanica, siccome scienza di lusso, e di sterile curiosità . E poiché sono divisi i dotti ncll' assegnare quale sia il princi])io, che ronde alcuni lunghi letali alla economia ani- male; l'autore dell' opera si jncfige di fare intanto il primo passo in questa carriera , (piello cioè di precisare i caratteri ignoti , o finora duhhiosi di queste nocive vegetabili produ- zioni ; di svelare le cinostanze accessorie , le quali possono renderli sosjietti ; il luogo , il tempo, la durala, le meta- ano rt'osi , che presentano nei diversi periodi della loro vita; di darne inlìne la fìgiua miniata al naturale . Egli ha pensato, che prima di determinare il grado della azione di un \egetahile nocivo, in ragicne de' suoi cliimii i princi|)j è d'uopo di esattamente conoscerlo, onde non equivocare nel sottoporlo ad esperimenti , e che questa cognizione raj>porto ai Funghi velenosi è la più importante per saperli escludere dagli alimenti; iiduie giudicò, die il ri:erhare ipieste cogniirioni al Pubblico, in attenzione della spiegazione chimica dei sintonu che producono , sarebbe sta- ti) un mancare alla umanità. Seguendo egli pertanto questi jMineijj. jìrese in esame i soli latti della natura e sepai'ò le ipotesi, ed i concetti digli uomini, per riunirli storica- mente in separato discorso, ed abbreviare cosi la strada a chi volesse per amcav^ de' suoi simili proiiredire a mapfiori cognizioni , studiando un arsomenlo di tanta inqiortanza . {.;) fochi privati acquistar possono le opere di Scliaefcr , Boltoii, Lu ksoil, Aiiclirli , BLitt.ira , UuliiarJ eJ altri, ricche di rami, sovente colorati, e spendere ;i!cune njigli.iia di lire per pescare dxUe alesse gualche confusa uozioae iutoruo i funghi nocivi . DISCORSO PRELIMINARE. Della origine dei Funghi. J^a nniTiProsa classe di questi esseri tiene tuttora divise le opinioni sì de' Botanici , che dei Fisici. Altri vogliono che appartengano alle vegetabili , ed altri alle animali produzio- ni. l fautori di questa seconda opinione a ciò si apjtoggiano, eh' eglino non ritrovano applicabile ai funghi med^-simi la moderna teoria della vegetazione , avvegnaché lungi dall' essere ipoti-tira , essa presenti incontrastabili caratteri di ve- rità . DilTatii questi corpi non possono coordinarsi colla luce, che è lo stimolo attivo pel quale si economizza il pas- saggio delle sostanze alimentari nei vegetabili, onde pare, che assai diverso sia il modo, pel quale bi svilnppann , e cresco- no . Che ciò sia vero , anche i meno abituati alla osserva- zione dei fisici fenomeni sanno , che le muffe tutte, (lequili sono vere specie di Funghi microscopici) non si dirigono mai verso il sole , come le altre piante ; che anzi la proprietà an- tissetica della luce impedisce la loro nascita ; che infine la Criptogame tutte (a) languiscono se il sole venga a percuo- tere su di esse i suoi raggi. Oltre questo carattere , [:[ ma- le i Funghi differiscono dagli altri vegfta])ili un altro \ i da, il cui esame potrebbe forse spargere un utile raggio di luce sulla maniera loro di agire , qualora applicati vengano alla ecoriouìia animale, e questo è, che es[)Osti alla luce, lungi dall'espirare il gas ossigene , come fanno li altri veg'-tabili. (a) Cioè le [jiautR nill'' qH^li non si scorgono diitint^niente gli organi di-Ua ri- produzione, come .ippuiUo i fuiij;!M. niidi- in boi.inico liiigung^io dicoiisi celebr.ire le loro nozze occulte dallii giiC.i Irase XOVWTOC; VailÒ^. danno invece il gas acido carbonico unito a qualche porzione di idrogeno; altronde si conservano assai bene, e per lungo tempo nel gas ossigeno stesso , di cui ne assorbiscono gran quantità . Si osserva pure ch'essi non sono quasi mai di co- lor verde, e che i loro semi si svihippano soltanto nel caso , che siano circondati da sostanze , le quali si trovino in cer- to grado di scomposizione. Questa osservazione ha fatto cre- dere ad alcuni Fisici , che i Funghi fossero cristallizzazioni vegetabili , cioè una riunione delle molecole dei vegetabili stessi, o degli animali dalla putrefazione scomposti , e ]»oi dalle leggi di afllnità riordinate con simmetrica disposizione in determinate costanti figure, siccome veggiamo accadere delle molecole dei sali. Altri furono d'avvilo, che il diverso grado di marcimento dei vegetabili, sui quali comunemente nascono i Funghi, fosse la cagione produttrice di tale, o tal altro di questi corpi, sicché le diverse loro specie, dai Bo- tanici annoverate, altro non fossero , che moJiiScazioiii di una stessa sostanza ; e jiarve loro di trovare la ,-piegazione onalogica di questa opinione nelle Galle di diversi alberi, le quali htiniio sempre origine dall'i pun..ecchiature dei Cinipi ; ma pure vai iano j)er ima parte nei diversi alberi , e per l'al- tra costante è la loro forma nelle rispettive specie di piante. Senza approvare , né confutare le opinioni di questi indagatori della natura ^ confesserò ingenuamente aver io pure esitato molto tem[)o ad ammettere i Funghi fra i ve- getabili , sembrandomi di trovare piuttosto nella loro stiut- tura r inmjagine di una produzione di Polipi. Infatti vi hanno delle Millepore , delle Madrepore, delle Sertularie , ed altri Polipi marini, la cui figura si avvicina onninamente ad alcuni Agarici sgambati, a diversi Boleti, e Licheni; i quali Polipi furono ritrovati ovipari dal celebre Cavoiini;an- ' zi da lui riprodotti mettendo le uova loro in circostanze analoghe allo sviluppo di esfi. Per quanto però fosse lusinghiera all' amor proprio 1 idcit della scoperta di Polipi terrestri , essa non mi ha accecato s al segno dì vedere ciò, che non esiste, e tutte le mie fati-* che , onde scorgere nei pori o nelle lamelle delle produzioni fungose alcun corpo polipiforme, dotato di moto, confesso , andarono deluse. Dietro pelò le osservazioni del citato Sig. Cavolini in- torno i Polipi di mare, non devo tacere, che male si ap- porrehbe, chi volesse riputare i Funghi una decisa vegetabi- le })roduzione perciocché in diversi luoglii della Francia si geminano i Tartuffi , e l' arte sa riprodurre a piacere nella Toscana l'Agarico campestre, ivi detto Prataiolo; o per l'e- splosione manifesta della polvere, ossia dei semi, che si scor- ge nelle Vesse (^ Licoperclon); o infine per la costanza colla quale determinate specie di Fungili sbucciano dalla terra in località pure determinate. Diffatti non sarebbe cosa strana, qualora i Funghi fossero sostanze prodotte da Polipi, che l'uomo a suo grado li riproducesse dalle loro uova, o semi, siccome egli fa coi Barelli da seta, e come fece il Sig. Ca- vedini per riguardo alle Sertularie , altro non trattandosi in questo caso, che di porre le uova, ossiano i semi in luoghi, e circostanze favorevoli al loro sviluppo . Io credo pertanto , che onde formarsi una giusta idea del Fungo sia mestieri cercare ali arijomenti di analoiiia tra eli esseri, che li av- vicinano, anzicchè tra quelli, che sono lontani, e da quanto sono per espone in projiosito nell' articolo terzo i Botanici giudicheranno s' io abbia, o no colto nel segno . S- a. Degli Organi , che costituiscono il Fungo. Non essendo possìbile di dare 1' esatta cognizione de' Fuiiohi velenosi, senza far no di alcuni termini tecnici de- stillati a denotare le loro parti, siccome quelle,, dal cui att(nto esame si desumono i caratteri di ^differenza , giova pi ima di tutto far conoscere jgli organi dai quali è il Fungo 6 •composto, e così clnre la spiegazione dei pochi termini suri- detti per la pivi facile iut<-lligeuza di queeto scritto . Nei diversi generi delie produzioni FungoàC ìi trovano le parti seguenti, cioè la Valva E' una membrana carnosa rifila rjnale stanno involti , come in un uovo diversi Funghi nella prima luioetà. Questa membrana alla sua base poita talvolia delle radici^ ed il Fungo nello sbucciare da tale invoglio, per la [ìiopria t'orza di vegetazione, lo lacera alla sonnnità jìoitandtuie in diversi casi qualche i imasuglio attaccato al suo CnpALó^ sia per r aderenza , che ha la Voìva con esso a motivo di qualche imiore vischioso, che dalla superficie sua trasuda; sia per la velocità colla quale il Fungo sbuccia dalla Valva stessa. Chi ha veduto il Vuovolo , ossia il volgarmente detto Fungo Cocco (Agcnicus Caesareus Linn.) ancor giovine ha un' idea di quest' organo , il quale altronde può paragonarsi per le sue funzioni alli cotiledoni di un seme (^a). JNB. molti Fan- ghi non hanno la Valva . Lo Slijnte "i Ossia gambo è la parte, che sostiene il capello de' Fun- ghi ; in alcuni luanca. , , L'Anello Ossia collare è una membrana la quale fa parte dello Sfijtite^ e che lo circonda alcune linee dissotto al ca[)Lllo . Finché il Fungo è ancora assai giovine 1' anello difende la parte inferiore del Capello medesimo coprendola, e baccian- (fl) Per Cotiledoni s' intendono quei due corpi cimosi assieme agglutinati , che stanno sotto la scorza di un seme qualunque , e ne costituiscono la maggiore porzione • Nella geriiingliazìone i (Cotil'-dimi si dividono (mt lasciare sortire l'e.nbrione della piun- tiiia ch'essi racclnudoiio. Vi hauiw dei vegetaliili con un iolo cotiledone. 7 tfone colla sua periferìa il eli lui bordo; ma dilatandosi il Capello^ il collare non cresce con lui, ed invece si curva talvolta all'in giù a guisa di gonella lungo lo Stipite. Pare, che l'officio di quest'organo sia lo stesso di quello del ca- lice (a) nei fiori perfetti. Le Lamelle Cosi si chiamano quelle laminette sottili ora eguali , ed ora ""ineguali di dimensione, le quali stanno sempre attaccate orizzontalmente sotto il capello di certi Funghi detti per questo carattere Agarici. Le Lamelle sono i licettacoli os- siano i punti di appoggio, sui quali si impiantano i fiori, ed i semi quasi invisibili di queste piante. Si può averne uu esempio nel Vuovolo citato. / Pori Sono essi pure una specie di ricettacolo parziale, come le Lamelle^ e racchiudono a guisa di quelle gli organi della rijiroduzione ; ma di uu altro genere di f tiiigui detti perciò Boleti . I Pori sono egualmento ff-rmati da laminette ; ma con questa differenza, che quelle degli agarici sono ut-ila lo.ro lunghezza orizzontali, ed alquanto distanti tra di loro ; niei'.- tre invece quelle àf^ì Boleti sono perpendicolari al suolo, fit- te, e serrate le une contro le altre; come nel \oìgarmeu(e detto Fungo ferrajo [Boletus hovimis Linn. ) che si uAangia. Il Capello Parte notiisima del Fungo, che ne forma la sommità , e non abbisogna oi spiegazione. KB. Vi hanno diversi Funghi sospetti , o velenosi , nei quali queste parli, sono talmente modificate, sicché costi- tuiscono un genere loio proprio . Di (juesti si farà cenno a suo luogo nella seconda parte di quest'opera. (a) I Botanici chiainaiio calice quella porzione àA fiori." che r.rcchiuJe la parte colorita Uel fiore stesso . Un Garofiino non ancora aperto sta rinchiuso nel ci'lice. Diversi fiori iiiaucano di calice per la stessa guisa che alcuni Funghi sono privi Jell' anello . 8 §. 3. Quale idea formar si deve del Furilo. Quando nello sturi io della Bjtanica sonosi precisate le idee intorno le parti, che costituiscono un vog^tabile ; fpiin- di si esamina un Fungo , e non si scorgono in esso , né fio- ri , né foglie, né frutti apparenti; meno poi veruna parte di questi organi medesimi , si d -ve certamente esitai'* da prima se appartenga esso , o no alle vegetabili produzioni ; ma se si rifletta alla minutezza „ ed alla varietà prodigiosa delle forme, di cui la natura ha dotato gli organi delle pian- te, non sarà difficile di trovare una analogia tra i Funn-hi , ed alcune delle stesse. Questo studio de' rapporti esistenti fra i vegetabili, e che io giudico il più essenziale per bsn conoscerli , mi determina a cjui riferire un mio pensiere su questi corpi. Io penso cioè , che siano vegetabili per la dispo- sizione delle loro parti affini in certo modo alle piante dette aggregate, od alle composte; dico per certo modo; giacche l'identità del numero, della forma, e della distribuzione degli organi non è pure molte volte ritrovabile fra que^ ve-, getabili stessi, la di cui affinità non è dubbiosa. Per noa essere prolisso il seguente parallello ne darà l'idea. CARATTERI Della Pianta aggregata . , Del Fur.go . Colile/ioni due , i quali sliucciati dagli Cotiledoni ignoti ; ma che sombran» invogli del seme si mostrano soprala terra, rappresentai ia molti Kunghi dalla Vulva, ed alimeutano per qualche tempo la giovi- che li Copre nei primi periodi della loro ne pianticella, fino che è ancora tenera; vita, e sembra alimentarli, finché sbuccijno onde facendo 1' officio di mammelle vanno dalla stessa , divenendo essa pure mem- perdenJo della loro sostanza carnosa , e branosa di carnosa che era , e cadendo cadono prt^^to . quand ha terminato quest'officio. Radic» varia. Radice in molti visibile , in alcuni rap- presentata dilla base della Volva , o dello Stipite , che ne fa le veci . NB. Nissan Polipo ha una radice propriamente detta . stelo per lo più ramoso , foglioso. Calire doppio > cioè altro comune a molti fiori uniti su di un ricettacolo di Ibrma conica, cilindrica , o emisferica i altro parziale a cadauno di essi . Corolla , e sue parti varia . Ricettacolo conico , o globoso, paleaceo, o piumoso, Semi varj nella grossezza , e figura . Stipite assai di raro ramoso , sempre privo di t'obli'- i ^ifl qual cir.Utpre il fuugo si avvicina alle piante grasse , di cui molte essendo , come i Funghi . di natura paren- chimatosa sono senza toglie. Calice : esiste un i specie di calice co- mune in molti Kunghi ra|ipresentato dal loro anello, il qu. 1 ; difende per uu certo tempo la parte inferiore del luro cappello (sotto il qu.le sono iiTipiautati gli organi della riproduzione ) e ne baccia colla sua periferia i di lui bordi. Questa prima spe- cie di calice manca in alcuni Funghi per la stessa miniera, che non si trova in altre piantf. Il calice parziale nei Funghi è pure rappresentato in certo modo dalle lamelle , e dai pori , difendendo questi , e quelle Ira i loro interstizj gli organi riproduttori. Corolla, e sue parli finora ignote. Ricettacolo . Quest'organo è rappresenta- to dal capello del Fungo esso pure ora conico , ora globoso , ed ora convesso ; le cui laminette , inferiormente sostenute, pos- sono considerarsi o sotto I' aspetto del ca- lice parziale; giacché al maturare del Fun- go esse cadono talvolta, come avviene in altre produzioni vegetali , o sotto quello delle pagliuzze , che si trovano sul ricettacolo di varj fiori composti . Semi microscopici . Gli atomi di pol- vere bigia o d'altro colore, che cadono dalle Lamelle , o dai pori dei Funghi inv.f ehiati, sono i loro semi , o le loro gemme . Queste differenze unite a tanta somiglianza di carat- teri mi presentano quindi il Fungo alla immaginazione, come una pianta a fiori aggregati; ma pvrò in partioolar modo disposti; cioè una classe di vegetabili, di cui alcuni generi , o specie sono dotati di un cotiledone massimo in grandezza, e sferico; che hanno il ricettacolo capo volto, ossia , che presenta la sua base al cielo , e porta i suoi fiori verso terra tenendoli dalla luce difesi con quella stessa di lui parte, che in altre piaute sta attaccata immediatamente Barelle a allo stelo. Tale disposizione^ degli organi era necessariissima a queste produzioni , per essere loro nemica la luce. Essa si manifesta pure in altri vegetabili . i quali a ^uisa dei Funghi amano i luoghi umido ombrosi, coinè la Marcanzia polimorfa , ed altre. La differenza però mag- giore di questi esseri sembra in ciò riposta, che il Fungo tanto rinchiuso nella voli a , quanto sbucciato dalla stessa presenta immediatamente tutte le parti che lo costituiscono, mentrecchè gli organi dt^gli altri vegetabili sembrano for- marsi successivamente gli uni dopo gli altri ; abbenchè pro- priamente parlando essi preesistano già nelle gemme e non facciano che svilui)parsi. Malgrado però tanta somiglianza dei Funghi con altri vegetabili , siccome vi fu chi re(ientemente li collocò fra i polipi terrestri appoggiato a ciò che i Funghi nella chimica analisi danno l' a^.oto ^ e l'ammoniaca; non è inutile il rilevare, che queste due sostanze non sono esclusi- vamente proprie? detili aniiiiali, e si ritrovano in quasi tutte le piante tetradiname , siccome i lafani , e le verze. Altronde il Fungo non è appena sbucciato dalla terra , eh' egli tosto diventa il ricettacolo di migliaja di minutissimi insetti , i qtiali vivono , e subiscono tutte le loro metamorfosi nella di lui sostanza , lasciando in essa le loro spoglie. Perchè dun- que non ripeteremo I' ammoniaca , e l'azoto da questi insetti anziché della sostanza Fungosa ? Ove «piesta notissima osser- vazione non basti a far sentire la debolezza di un tal argo- mento prego i miei leggitori ad osservare che i Funghi pre- sentano tanta varietà di materiati , quanta ne offrono le al- tre piante ; mentre questa varietà non si rileva nelle sostanze animali. Né perciò è necessario di ricorrere ad osservazioni chimiche. Chi ha veduto molti Funghi non può a meno di non avere rilevato che ve ne hanno di latticinosi a latte acre , degli altri latticinosi a latle dolce, altri il cui sugo è colo- rato, altri che sono legnosi aftatto, e biuciano come la miglior legna seu/.a dar indizio di aniinalità; altri gelati- ir nosi, altri fraojrantl aromatici, altri puzzolmili di aglio, ed altri ino(k>rorfi , e che per codesti caiatteri si inaiiitV'stuuo si- mili a inultissime consimili altre vegetabili produzioni. Ciò posto io sarei d' avvi.-.o , che si dovessero dai Bota- nici nuovamente , e metodicamente classificare le numerose specie dei Fung;hi, non già dietro la forma particolare del cappello, o dello stipite, o dal Ijro coloie; perciocché ca- ratteri troppo variibili , e di piccola entità ; ma segnata- mente in ragione della mancanza, o presenza della volva , e dell'anello, non che della figura, e disposizione delle La- melle; giacché essendo questi organi di loro natura o essenzia- li , o quasi essenziali , debbono somministrare delle ci.'nside- razioni di una certa entità. I caratteri costanti , che io ho rilevato nei pochi agarici nocivi, che descrivo in questa pri- ma parte dell' opeia , e che hanno servito a dividerli in ses- sioni, indicano abbastanza, che una serie di osservazioni intraprese su questi organi stessi , potrebbe spargere im non debole raggio di luce, su questa bella parte della iìotanica , che sta tuttora nelle tenebre avvolta. S. 4- Del modo di agire dei Funghi. L' oggetto più importante della storia dei Funghi è q;uello di ben conoscere la loro maniera di agire, qualora vengano applicati alla economia animale , onde porgere un pronto , e conveniente soccorso a quelli , che per avrentura ne avessero mangiati dei nocivi. Come Botanico io ho fatto in qucst' opera il primo passo , quello cioè di precisare j. caratteri dei Funghi detti velenosi finora noti in confronto di quelli, che pi'esentano li mangerecci, ogni qualvolta una certa uniformità di parti, o di colorito possa indurre in er- rore , e far cogliere imprudentemente gli uni per gli altri. A questi caratteri lio aggiunto la figura dei primi n^i di- 12, versi siali «Iella loro età; ma p^r c|nanfo io possa assicurare il mio leggitore sulla certezza di queste nozioni , e non ab- bia risparmiato diligenze per essergli decisamente utile, non ardirei di garantire egualmente la verità di quanto sono per addurre relativamente alla maniera di agire di questi corpi? giacche egli è questo un argomento totalmente nuovo, la cui soluzione esige una lunga serie di chimico-fisico-mediche os- servazioni. Infatti non è possibile di giungere allo sciogli- mento perfetto dell'enunciato problema, se prima non ven- gano diincidati i dubbj seguenti . I. / Funghi agiscono essi tutti neW eguale maniera ; ossia sono essi tutti composti dai medesimi chimici principj ed in quella dose che sempre ne risultino in loro i medesimi materiali immediati? Sì.. Le combinazioni chimiche , cui canno soggetti i materiali dei Funghi^ ( siccome degli altri vegetabili ^) nei diversi periodi della loro vegetazione ; possono elleno modi- ficare talmente i di loro principj costitutivi ; sicché siano nocivi in una età, non lo siano in un'' altra! 3. ha diversità dei princij'j chimici del suolo., nel qua- le nasce il Fungo , può essa renderlo funesto alla econo- mia animale, mentre non lo sarebbe stato, se nato fosse in diverso terreno ? Replico, che io non pretendo di sciogliere f[uestl quesi- ti , e che mi riputerei fortunato di aprire la carriera a qualche ingegno sagace , il ([uale ne trovasse la assoluta spie- gazione. Per non lasciare però digiuna l' aspettazione di chi legge , esporrò alcune osservazioni intorno questi medesimi quesiti. , E quanto al primo dubbio io non credo, che i principj chimici dei Funghi siano gli eguali in ogni loro specie , op- pure se mai , rigorosamente parlando , lo fossero , non so in- durmi a credere , che i loro materiali immediati siano sem pre i medesimi. Dall'esame, che io ho fatto di moltissimi di essi , ho trovato , che sotto questo rapporto somigliano i3 ajJjli altri vegptaliilì , e che la diversità dell' odore, e del sapore; (i) quella de' loro sughi, ora visc.idi , ora insipidi» ora acri caustici , ora diafani , ed ora colorati ; che la di- versità infine de' loro effetti , qualora si convertano in ciho, indica chiaramente , non essere una sola , ed eguale in tutti la sostanza, che li compone; epperò cresce la diftìcoltà di rinvenire il principio, che rende alcuni di essi nocivi. Anzi questa difficoltà è sì grande, che talvolta i caratteri di di- stinzione fra il Fungo mangereccio ed il velenoso, sfuggono r attenzione pili esercitata, come si vedià nel decorso dell'o- pera quando caderà il discorso sugli Agarici, lactifluus , ed integer di Krapf. Il secondo quesito pare doversi sciogliere colla afferma- tiva; p-iacchè se i Funghi sono, come non v'ha dubbio, esseri vegetabili, devono di questi seguire le leggi, e noi troviamo appunto diversi frutti, per esempio, il Fico insipido, quan- d' è ancora assai giovine , che ingrossando diventa caustico ; fatto maturo è invece dolce, nutriente; infine passato que- st'ultimo periodo si Ca acido, amaro, nauseoso, nocivo; a questa induzione di analogia viene in appoggio il fatto ; Vjì- garicus tuberosus e ramosus ( Bull.) sono squisiti se giovini^ (i) L' Aj^aricus imbricatus (JAa\\.)ha\'oàore dylJ.i Geaz\3na. L'Agaricus alliaceus : l'Aga- tìcus aiomaticus L. che h;inno tratto il nome dal loro o lore indicano chiaramente che diversi sono i raateriali immediati dell' uno e dell' altro ; cosi l' Agaricus odorus ha un odore di mezzo tra quello del muschio , e del garofano ; il Boletm suaveolens spande odor di vaniglia ; V Agariciis uquosus ( Bull. ) V Agaricus Melleus di Schaeffer ; la Peziza ftipitatn L. puzzano di cimice. Quanto poi al sapore; V Agaricus Betulinus è acido: l'Aga- ricus aianeosus , e crustuliniformis ( Bull- ) e la clavaria pistillaris L. hanno un sapore amaro disaggradevole; finalmente V Agaricus vaginatus che manca dt odore, manifesta sul- la lingua un sapore salato , che non si ravvisa in alcuna altra specie di Agarici. Pare dunque dimostrato che i materiali immediati dei Funghi non sono sempre gli stessi in tutte le loro specie, epperò che la loro azione, allorchò vengono applicati all'economia animale per uso dietetico , dtrbba produrre degli effetti diversi , giusta le specie loro. E quindi meno vera 1' opinione di quelli i quali pretendono nociva qualsiasi specie di Fun- ghi usata in copia , e di quegli altri pure che le reputano tutte innocue , attribuendone al loro abuso i sinistri effetti, che cagionano di sovente. Queste due opinioni applicabili alle sostanze alimentari riconosciute per le più utili, mi sembrano dettate dall'inerzia, e fatte per areuuro i progressi della scienza. r4 ma diventano di una insopportabile amarezza allorché invecchia- no ; r Agaricus sulfureus ( Bulh ) appena sbucciato da ter- ra ha l'odore della canape in macerazione; fatto poi adulto puzza di cadavere; VAgaricus contiguus^ il cui su2;o dappri- ma è acido , diventa poi amaro, allorché e^io è latto adulto. Ma quale sarà 1' epoca della vita di un Fungo , nella cpiale sia impunemente mangiabile ? E se i principi , ossia i mate- riali immediati dei Fun^ilii non sono eli stessi in tutte le loro specie , come pare indubitato , non è egli probabile , die sianvene alcuni corrosivi , o per altro titolo nocevoli in ogni perijdo della loro vita? Come si potrebbero essi distin- guere ? Soddisferò per quanto è in mio potere nel seguente articolo a queste due domande. Venendo ora al terzo quesito , crescono di molto le dif- ficoltà. Noi veggiamo da una parte diversi vegetabili acqui- stare delle qualità amare, e perniciose in certi suoli, (i) mentre sarebbero stati dolci, e salubri, colti in diverso ter- reno; e dall'altra posso asserire con vera ingmiuità di avere trovato nel medesimo suolo il Funi^o decisamente velenoso a canto del mangereccio. Come dun([ue conciliare le lagnanze nostre sulla sapidita , e sanità di diversi, ed eguali legumi, con questa mia asserzione appoagiata al fatto? Non altri- menti , che coir ammettere una particolare disposizione ne- gli organi di ogni pianta per comliinare tra di loro in un modo, piuttosto che in un altro le materie prime, sic- ché risultino da queste sostanze stesse diversissimi materiali immediati, ora salubri, ed ora nocivi, ritenuto sempre, che il suolo stesso inllnisca per una data parte a queste com- binazioni , essendo indubitato, che i vegetabili perdono del- la attività loro , se collocati vengano in un terreno , nel (li II sellerò, o sedano, che spontaneo nasce nello pniudi è sempre velenoso, noB cos\ quello eh è coltivatu. La zucca spontanea è amara purgante i la coltivata dolce e zuccKerosa . ■ . ' * ' •• i5 quale i loro organi non possano coordinarsi coi chimici prin- cipi del suolo stesso, e colla di lui esposizione (i). Appare quindi da ciò doversi rilegare fra le favole l'o- pinione di quelli uomini volgari, i quali sono d'avviso, che i Fwighi contraggano delle qualità nocive pel morso delle serpi; giacciiò i pii^i accrediiati fisici ci assicurano, die il veleno dei rettili vuol essere a contatto col sangue , perchè sia letale, e che ingojato da corpo sano, ossia senza interna lesione è innocuo. Altronde i sintomi cagionati da tale vele- no non corrispondono con quelli , che il Fungo velenoso produce. § 5. Caratteri dei Funghi i;elenosi , o sospetti generalmente parlando. Non vi ha cosa più difficile, di quella di ben precisare i caratteri dei Funghi velenosi a;eneralmente parlando., tut- tavia r importanza della cosa esige , che qui si registrino se non le regole certe ; onde individuarli per tali , almeno le più probabili. Io riduco questi caratteri a tre sorta : r botanici , ai caratteri / chimici , ' di induzione. Si potrebbe anche fare parola dei caratteri risultanti dai loro effetti ; ma quando questi effetti si manifestano nocivi alla salute, il Fungo è già giudicato velenoso; onde pare , che il discorso debba cadere sulle tre pi ime consi- derazioni. (i) LAcconito napello e rAtropa Belladona, dei quali fa uso la medioina, moltissimo variano di attività secondo che sono colti al monte dove preferiscuuo di allignare ; o sono invece coltivati negli orti Botanici. iO Dei caratteri Botanici. Questi caratteri sono df^lla massima importanza , e forse gli unici, die possano dinotarci il Fungo nocivo, e farcelo almeno con qualche prol^ahilita cousiilerare per sospetto. E-si però suppongono già 1' esame anatomico interno , ej esterno dei Funghi tutti , non che la storia , e l'esatta descrizione di quelli , che V u*o dimostjò per awentura letali , e su questi caratteri si aggira particolarmente quest'opera; ma chi è qupglij che andando al mercato abbia l'occhio bota- nico , e sap[)ia conoscere dalla forma , dalla disposizione , e dalla frattura degli organi di un Fungo , eh' esso può essere sospetto , o eh' egli è realmente pernicioso ? I caratteri bo- tanici non sono dunque fatti per tutti ; poiché esigono stu- dio, cognizione , e paragone de' rapporti , avvegnaché sia molto desiderabile, che gli uomini portino un'occhio più osservatore su di oggetti , che attaccano cosi d* appresso l'e- conomia vitale. Si aggiunge a ciò ;, che questi caratteri de- vono essere considerati collettivamente nella rispettiva specie di Fungo, che si vuol sottoporre all'esame, onde averne una precisa idea , e che variando essi moltissimo per una parte nelle specie diverse , e per l' altia presentandosi tal- volta eguali parzialmente , o nella loro totalità , tanto al Fungo nocivo , che all' innocuo , cresce vieppiù la diificoltà di ritenerli (i), onde tali caratteri al solo Botanico utili esser possono. A quegli intanto, che vorranno avere un occhio osservatore su di un oggetto così importante , io posso dir loro , essere decisamente nocivi que' Funghi , che hanno I. ia Volva spuria , o incompleta , (iz) e le Lamelle dimezzate- ' Ci) L'Agarico inosc:irio , che è decisamente velenoso ha lo stipite tubuloso, e scavato lo hanno pure gli Aijatiri mamillaii , abbenché questi ultimi si.ino iaaocui. (t) Volva spuria , ud iiìcoiiipleu si chiama quella , che non involgi; interameate il Bolilarie ; II. quelli , che alla tuancanza dell' anello , e rie- Ha Vulva accoppiano il carattere d'Ili- lann-Ue ramose; l[l. doversi riputare almeno assai pu^pt^tti que' Funghi, la base del cui stipite è bulbosa , e nei quali coucoirono i carat- teri esposti nella tavola analitica , che sta a fianco delle descrizioni dei Funghi in que»t' opera nominati . Veiiaiaino ora se i .caratteri •chimici siano più facilmen- te rilevabili da ogni persona essendo a tutti quest' opera di- retta . Dei caratteri Chimici . Per assegnare i veri caratteri Chimici, hisognerebbe da- re i risultati di una chimica analisi, fatta paragonativamen- te , delle specie riconosciute le più nocive , e delle inocue , ed eseguita nei diversi stadj della vegetazione loro ; ma essendo questo un lavoro lungo , ed una operazione che gli amatori dei Funghi non possono lare tutti , né eseguibile al mo- mento sarà essa il tema di altra Memoria. Per chimici caratteri intendo solo in questo luogo di esporre il mo- do nel quale si comportano i diversi Funghi esposti alla cucinatura . Hanno creduto alcuni , che annerendosi una cipolla cotta coi Funghi ; che indurando essi sotto la cottura , fosse questo un segno manifesto della loro vene- lira qualità , ed altri autori , non so su quali dati , opi- nano, che si privino del loro veleno i Funghi, se cotti sia- no unitamente ad un pezzo di ferro . Io posso assicurare i primi , che questi segni nulla indicano né di certo , né di probabile sulla loro indole nociva , ed i secondi , che non gusterei l' agarico lattifluo , o piperino , od altro di qut^lli , de' quali parlo nel decorso dell' opera j abbenchè cucinati fungo , quando è giovimi ; fa corpo in purtR collo itipite stesso , sicché sembra una meniLirani J i quello prulongata . Barelle 3 i8 fossero assieme ad un ferro . Il carattere pertanto , che io giudico meno dubbioso e che pare dover supplire, qualora le note caratteristiche dalla Botanica somministrate non ba- stino a determinare un Fungo per nocivo , si è quello del sapore ; quindi sarei vago di v-edere, che i cuochi , nel pu- lire questi vegetabili , li assaggiassero per escludere dalla cottura quelli , che si manifestassero acri al palato . Che se i cuochi credessero , eh' io esigga troppo, possono invece ser- virsi di un altro spediente , cioè tenere pronta della carta tinta col tornasole , e strisciare sopra la stessa un pezzetto di ogni Fungo , che preparano , per rigettar quelli , che sottoposti a tale prova cangiassero in rosso il colore della carta suddetta. Questo sperimento servirebbe tuttavia ad indicare sol- tanto i Funghi i quali contenessero qualche acido principio, e se per avventura ve ne avessero fra li nocivi di rpielli , la cui azione fosse da altro principio proveniente, non sareb- be mai questa la prova decisiva della loro qualità innocua, o perniciosa . Dei caratteri di Analogìa . I caratteri di analogia sono «empre dipendenti da quel- li della Botanica, e dove concorrano con questi., se non de- cidono della proprietà di un vegetabile somministrano per lo meno il maggior grado di probabilità ; sicché trattandosi della salute , pare non si debba esitar molto ad ammetterli . Ora per l' egual maniera , che diversi vegetabili ancor tene- ri , e giovini sono innocui; ma perniciosi divengono se adul- ti (i) si può ragionc\olmente sospettare, che un Fungo ben* (I) Tali sono le radici della Pastinaca tatua Linn, ; le fcglii- della Fitclacca decan- tila ec. ec. ^9 anche riconosciuto innocnt) ; ma ìa cui rpj»«^tazione sia inol(o avanzata, non possa essere più uii alimento sano. Geripialmente poi parlando io escluderei dalla cucina tutti que' Funghi , che lacerati mostrano un umore latticinoso , o colorato , napcllanto (!al!(> loro fibre (i); quelli , che nasco- no su tronchi imputriditi; o che essendo di tessuto fiacco, e debole si dis(";mno pront unente in un liquame nerastro , o bigio, siccome l'Agarico de' Letamai [ A^arìcus fimetarìas ); di cui a suo luogo; quelli, che sono di un'odore tetro nau- •eoso , o cadaverico, come il Phallus impudicas Fungo pe- niforme (2). Finalmente que' Funghi ben anche ch'io ripu- tassi innoc^ui vorrei fossero cotti lungrmente in molta acqua prima di essere in qualsiasi modo cucinati. E' vero, che sa- rebbero perciò meno sapidi; ma si allontanerebbero aneli* più sicuramente i perniciosi loro effetti (3) . S VI. Cura delle persone avvelenate dai Funghi . Non vorrei si credesse da taluno de' miei leggitori eh* io voglia qui fare il Galeno senza esser medico: detesto troppo i Ceretani d' ogni classe siccorn»-: più forse venefici da' Fun- ghi stessi, e riguaido con troppo orrore chiunque preten.le dar leggi, in medicina senza averne attinto li priiici])) , pfir cadere in quest' errore funestissimo all' umanità. Questo arti- (1^ I Funghi latticinosi sono sem[>re più, o incuo cmH'ci , el hanno in ciò un ca- rattere comunt i.gli Apocini, alle Euloibie, agli AuLpiat , tÀ altra pi. iute ucle prc-si» tutti li Bot.aiici p' r vi'l.m.se. (2; Pare, che la D tura ubiiia riposto un odore tetro uans.^cso in qua^i tutti i vege- tabili nocivi, onde avvertirci ciei danno, che usandoli ci potieùbcro ree, re . (ì) L'acqua è il migliora dei s dventi, ei in t-mj.ì di carestia s.iij'.i inaugiate delle erbe nocive senza dmno, pj-r essere st.,t.' diluUe iu ossi le loro cittive niiaia^. Qui^sta proprietà «eli' acqua si accresce coiabia.uUola col calorico, cioè rendendola ooilente . ao colo io lo devo ad un rispettabile medico mio amico . cui è accaduto più d' una volta di dover curare persone avvele- nate dai funghi , e con felice successo . Brevi cenni sui funghi considerati come alimento , e come cause di inalatile . 1. Qualità dietetiche. I funghi sono un genere di alimento mo'to sospetto . Non solo riescono generalmente difficili a digerirsi , e nuo- cono per la quantità, che se ne mangia cagionando ansietà, senso di peso al ventricolo ec. ; ma sono causa di mali assai jìeggiori allorché sono venefici. Il TartutFo solamente non ò mai soggetto a questo pericolo , e tutte l' altre specie sono tanto più terribili , quantochè neppure i Fuuahi , che si credono comunemente mangerecci, sono sfni|>re innocenti iu qualunque luogo vengano colti, ed in o])res50 si aggiunga air infusione dello spirito di vino rettificato nella propor- zione di una pinta per ogni a del fluido stesso ; finalmente vi s' immei-ga il Fungo avuto la cura di filtrare per carta eniporetìca il liquido prima dell' addizione dello spirito di viuo. Ricetta II. Si sciolga nn quarto d' oncia di zuccaro di Saturno ( aceto to di piombo cristallizzato ) in una pinta di acqua distillata; vi si aggiungano y- pinte di pura acqua fredda, ed una pinta di spirito di vino rettificato; si filtii il li- quore e si conservi in bottiglie per T uso. La proporzione indicata dello spirito di vino sarà suffioioiue pei Fungili densi e succosi; meno poi ne richiederanno quelli poco carnosi , e di meno consistente tessuto. Quanto al modo poi di conservare i Funghi negli an- zidetti liquori, è da avvertii si , che ogni vaso deve contenere una sola specie; ch'essi debboii essere di bocca lar^a ; esat- tamente pieni del liquido; sicché vi sia meno aria po-sibile; e che la bocca stessa deljb' essere coperta da saldo turaccio- lo catramato, o coperto almeno da una vescica vernicciata, o se teina piit comodo da sottili lamine di stagno o di piombo, che ricoprano esattamente V orlo del vaso. JNIa siccome allorché si va alla campagna raccogliendo dei Funghi, per istudiaili. non si possono sempre traspoita- re seco i lliudi, di cui abbiamo parlato, e molte di queste produzioni sono facilmente alterabili dacché sono colte ; co- sì non e inutile l' indicare il modo di trasportarli intatti a grande distanza. Ciò si eseguisce mettendo in un vaso di terra dei muschi ; { volgarmente teppe ) adaggiandovi sopra i Funghi; ricoprendoli con altri muschi, siccliè ogni inter- sti/'io sia turato ; e dopo averli dis[)osri a strati , per modo che il vaso sia pieno , col versarvi sopra il liquore della ri- ^7 cetta prima, sino a elio il musco continua ad iinbeverseue , per. finalmeute turare il vaso stesso. Giova pure di avvertire, che il lirjuore della ricetta num. 2. è più acconcio a conservare alcuni colori più dili- cati , ed a mantenere la tessitura più ferma; e di^.' il prvj- paratore aver deve la cura di non mischiare i due li.juorj , e di non cangiare V uno coli' altro dopo che una pianta è stata umettata con uno di essi . E sebbene una debole solu- zione di sai comune combinata collo spirito di vino giovi a conservare i Fuchi ed altri vegetabili marini , egli non creda che gli acidi , od i sali neutri possano suppli- re alle suenunciate ricette. I Funghi coi detti sali pre- parati si ammolliscono prontamente , e passano alla pu- trescenza. Descrizione degli Agarici nocivi o sospetti che si trovano nel suolo italiano . Di imostrando 1' osservazione , che la forma , ed il colore di quasi tutti i Funghi soggiacciono a grandi variazioni di- pendenti dai periodi diversi della vegetazione loio , e da circostanze particolari del suolo nel quale nascono , trovo conveniente di desumere invece i caratteri di differenza (per quelli che descrivo) dalla presenza, o dalla mancanza d.dia Volva , e del Colletto-^ dalla struttura delle Lame/^e, e dalla Bulbosità dello Stipite attesa la costanza dei caratteri „ che codesti organi ci pi esentano . Infatti qualsiasi Agarico pren- de successivamente una forma diversa: appena sbu. ciato da terra è emisferico; dappoi si a[)piana il suo Cappe/Io; ì suoi bordi diventano ondeggianti ; finalmente prende nella sua vecchiaja una figura più o meno concava , od imbutiforme . Tanta diversità di forme non può dunque sommini trare de- cisivi caratteri differenziali, dacché elleno sono comuni agli Agarici tutti . Lo stesso vale pel colore : L' /ìgnrico intero passa quasi a tutte le tinte , e mi è avvenuto pure di tro- a8 vaie talvolta YJgarico cesareo, ossia il fungo Cocco man- giabile, perfettamente bianco. Pel contrario I' esistenza o la mancanza della Voka e del Colletto ; 1' essere ella completa od incompleta (i); il trovarsi le lamelle rette o curvilinee; intere tutte o dimezzate; semplici, o forcate e jamose , e l'aver il fungo la carne zeppa di qualche sugo , od il colore facilmente alterabile, allorché nuda si inette a contatto del- l' atmosfera , sono pioprielà dipendenti dall' anatomica strut- tura del Fungo , e quindi le più valevoli a somministrare dei caratteri costanti per distinguere gli uni dagli altri. Se pertanto nella descrizione degli Agarici faccio cenno della forma, e del colore loro, ciò s'intenda come un carattere secondario, il cui valore è dipendente dai caratteri, che somministrano gli organi suenunciati . Quanto poi ai nomi di codesti Agarici ho creduto di ritenere i Linneani quando esistevano, e di seguire Bui Hard per i Funghi da Linneo non descritti, attesoché sono i y\à ricevuti; non ho perciò tralasciato d' indicale al dissotto dei primi quelli pure di altri autori , che hanno pubblicato le ligure più esatte di tali produzioni, onde potessero ser- vire di guida a chi farne volesse il confronto . Era pure mio pensiero di dare per ciascun fungo da me descritto i nonù vernacoli; ma vedendo ch'essi variano moltissimo da un paese all' altro ; che il medesimo nome è di frequente usato per indicare delle specie diverse, ho dovuto desistere da tale intrapresa per evitare delle confusioni che avrebbero potuto riescire funeste; annotando solo i principali. (O Volva completa dicesi quella che racchiude interamente il fungo, nella di lui giovinezza , e chi fa 1' ufficio di una tunica propria . Tale volva è forzata a fendersi n Ilo svilupparsi del P'un^o , e quando è sliucciato , essa rimane aderente allo siifiite sotto 1.1 forma di uni membrana diversamente plejjata. Volva incompleta è quella , che non copr»? per intero il fungo , né è obbligata a frndersi per lascinrlì un lib ra pr.ssaggio . E' quindi necessario di esaminare il fungo nello stato di giovinezza per assicurarsi della f jrnia della V'olva . Un occhio esen italo potrebbe riconoscere anche nel fungo sviluppato l'indicato carattere; giacché hi mem- brana coinpouenle la volva completa forma un piccolo bordo sopra il bulbo dello Sti- pite , quantunque ella svuoisca allorché il fungo è adulto . Tavola aiìolitica del cMrntter'i costanti che presentano gli agarici nocivi, o sospetti, che sono descritti in quest"" Opera. Valva. Arifìlo. Lamelle. Bulbos Gli A- garici ossiaiij Fuiighi ,' Lattiginosi a frut- ' tifica- \ zone laniel- Iosa si divido- no in non latti- ginosi Ineomplt' Ì Persistente \ i Agaricus muscarius Persistente \ intere, e dimezzate^ caduco ( — *— — — - I persistenti ^ — — — — completi i nullo ( di variii dimensione^ null.i nulla nulla spurio { — — — nullo nullo Curvilinee ! carne non altetcibile (i) Curvilinee ; carne niu labile. ramose; carne non alterabile, ramose i carne mu- tabile. I staccabili varie fi::: i- persistente/ „on staccabili varie „ \ altre i """° < tre ri mere, ed ai- ramose. piistulatus bulbosus vernu* bulbosus volvaceus radicosus tormìuosuE deliciosu» ' theiogalus zonarius lactifluus plumbeu« azonites dygmogalu» • lactifluus Krapf lactifluus acri* • crustuliniformi* contiguus pipiratus ■ rnulaiius uren» ■ canlharellut integer cyathiformic (i^ Cioè che rotta a contatto dell' atmosfera non cangia di colore. 3o SEZIONE I. agarici bulbosi , lagìnati . T A V O L A . I. Agaricus muscarius . Linnei (t). pseado aurantiacus . BuHiard Tav. laa. FuiigiH non vescus Loesel p^g- 88. Mei muscaruin venenosum . Sferbek. Theat. Fung. p. ar.4. Agaiio nioiicheté . Lamark . I Francesi lo chiamano Fausse oronge-morfou : Gli Italiani Falso cocco-uo l'a- nello C'jlla Volva , quasiché fosse un organo sol) il quale avesse due nomi diversi ; io coasegueu^a uelU figura che ne ha dato om nise il vero carattere distintivo di esso per cui inutile alfatto se non anche danno'a si rende .1 Pubblico la memoria (tessa comt già X'u rilevato aAle notizie politico - letterarie di Mantova . deleteria ffimVità di tale specie si hanno gli argomenti più sicui i , e convengono tutti i Botanici nel dicliiararla no- civa . I fintomi oli' e5S0 produce d' ordinaiio si succedono coir ordine seguente . Dapprincipio eccita disposizione al vomifo ; quindi ansietà, ed un mal' essere generale. Se il vomito non è provocato sopraggiugne l'abbattimento, la stu- pidezza , r intirizzimento e la morte. 1 signori Panlet , o Bulliard speritnentarono questo Agarico sui cani e sui gatti, i quali costantemente perirono iu meno di 6 ore. Alcuni pretendono che i Russi lo mangino impunemente; ma con- viene dir»; che abbiano un metodo particolare di cucinarlo, il quale lo privi ilelle sue nocive qualità ; o die il Fungo da loro mangiato sia diverso da quello , di cui parliamo. Attesa la grande somiglianza di codesto Agarico col fungo Ciocco mangiabile , che iu alcune stagioni dell' anno fa le delizie delle mense meglio imbandite , ciediamo fare cosa grata ai nostri leggitori mettendo loro soit' occhio un paralello dei caratteri di ambedue , acciò sia più tacile di esclude) lo dalle cucine, qualora fosse comperato assieme ad altri funghi innocui. Cara/teli dell' Agarico moaarico , ossia del Fulso Cocco . Voh'a incoinp/eta , subrotonda , stroz- zata all'apice, inegiuìle di superficie; bian- castra , od oscura . Stipile bulhosu , ossia ingrossato alla ba- se 3 guisa Ji Cipolla ■ cavo nel me?zo an- chf allor eh' è giovine ; biancastro , e !a cui pelle si scjuaiDa. Anello grande, bianco, mciubranoso , persistente . Lani^-lli; dimezzate , solitarie , lib'Te , {i) bianctie . Caratteri dell' Agarico Cesareo , ossia del Cocco rrìar,^iabile . Voh-a completa, oviforme, color di latte liscia nella superficie . Stipite di quasi eguale dimensione nelle sue parli , p:!gli;aino al ài lui ri , piuuo nel fungo giovine i cavo iiell adulto . Anello gr; nde , pagliai ino, caduco allor- ché r Agarico invecchia . Lamelle pagiiarine , dimezzate, solitarie, libere . (1^ Per libere intendo che la loro sostanza non f.i corpo colla carne di cappello, a che ncll'ultiiTio stadio della vegetazione del Fungo, precedente quello della di lui scom- posizione, le lamelle abbandonano il Cappello staccandosi da esso; per sclitaiie inltaJo die Irovauii ad una ad uua le lamelle, e con sono ne forcute, né ramose. Sa Cappello a foggi» di campana se t^lovi- Cappello emisferico se giovi ne. convesso »e ne; piauo-dilUato se adulto; la cui pelle adulto, la cui pelle si può facilmente sUc- i assai densa non staccabile i alla parte care , ed è sottile . carnosa senza lacerazione i e macchiata di bianco (t ) . Carne consistente. Carne fragilissima. Odore e sapore eguile in ambedue . N.B. ri ha una varietà di uovolo maledico , il cui cappello non resta macchialo . Tavola II. Ajj:;:iricus pnstulatns . Linn. Fior. Spec. Agaricus pnstulatus PoUik. — pustulatus Schaeffer Tab. 90. verrucGsu^ Bulliard Tab. 3 16. Agarico verucoso, o rognoso . L.i forma e la disposizione degli organi di questo fungo ha troppa affinità coli' Agarico moscario { fig- /• ) perchè lar se ne debba una specie separata. Esso non diiferisce da quello se non pel col 01 e , e perciocché la superficie del di lui capp(-llo è seminata da minuti bitorzolini , che la ren- dono veruco^a . S'egli è difficile di determinare ciò eh' è specie, e ciò eh' è varietà allorché trattasi di vegetabili , che presentano , colla nioUip licita dei loro organi , la mag- giore varietà delle forme ; tale dilficoltà deve crescere rap- porto ai funghi , presentando essi la maggiore uniformità di parti. Intanto egli è di fatto che chi volesse dare tutte le varietà dell' Agarico Moscario , al quale credo doversi ripor- tare il presente, correrebbe rischio di far perdere di vista (I; Alcuni Botuiiici hiinnu opinalo , che tali larghe macchie risultjssero da alcuni aviinzi delibi Vulva rimasti aderenti al cappello nell itto che sbuccia da essa; nja l'os- servazione della volva sua eh' ó incompleta dimostra 1' erroneità di una tale opinione . Tali macchie tanno altronde corpo Culla sostanza carnosa del fungo né si possono lavare Senta lacer.izione della stessa , ciò che accadere dovrebbe , «e risultasiero dalla sovrafo- sizioue di un corpo «opra l'altro . 33 i veri caratteri clie lo diiùnguono dugìi altri, ]ier tcneiro dietro a caratteri molto varia[»ili, ed a( ci.lentali . In (juesto errore cadde già Schaeffer, clic lo moltiplicò sotto inumi di ^g'irica^ miodcs ; di Jgariciis maculatiis ; di Ac,aricas ci- trinus , e di Jgaricus fuLvus . Io credo quindi di presen- tarlo unicamente siccome una varietà insigne del primo, es- sendo queste le sole , che sia permesso al naturalista di regi- strare . Code^to Agarico non è infrequente nei bosclii di rovere, e nei pineti dal principio della state sino in autunno avan- zato, cioè dopo le prime pioggie del mese di luglio sino a tutto settembre. Non mi è per verità mai avvenuto di ve- derlo laccato ai mercati , forse peicliè è geneialmente invalsa l'opinione eh' ei sia nocivo .. I raccoglitori di funghi lo di- stinguono da altri per essi egualmente sospetti col nome an- tonomastico ai Jung niatt . I suoi caratteri sono : Volva incoiipleta della (juale non rimane alcuna trac- cia tosto che si è bene sviluppato . Anello persistente, membranoso, talvolta ondeggiante. Stipite bulboso, cavo , per lo più solitario, squamato alla base nel fungo adulto. Lamelle dimozzate, solitarie, bianchiccie, libere. Cappello dap[)rima emi^^ferico , indi piano; finalmente concavo, la cui carne è continuata collo stij)ite, e la cui superficie è coperta da minute e numerose protuberanze su di un fondo rossiccio (i) . Carne bianca o rossiccia , continuata dallo stipite nel cappello, non alterabile al contatto dell'atmosfera. Odore non disaggradevole, sapore alquanto salato. (I) Si tri>vi tiilvulta senza bitorzoletti , e macchie di sorta sul cappello Barelle 5 Tavola III. Agaricus bull)Osus vernus BuUìard Tav. io8. Agarico vernale a radice Luibosa. Considerando l'esterna fisonomia di questo agarico (astra- zione fatta dal suo colore costantemente bianco , e dal sa- pore, che è acre ) non si esiterebbe a giudicarlo una varietà dell'Agarico bulboso, di cui caderà il discorso in appresso; ma i due indicati caratteri , cui quello si aggiugne di sbuc- ciare da terra soltanto in primavera, indicano patentemente ch'esso è una specie distinta, e separata. Che un Fungo no- civo venga facilmente confuso con un altro egualmente dan- noso , può essere un grave errore pei soli Botani- ci ; (i) ma il vedere di frequente colto quest' Agarico in luogo del Prataiuolo, o del Campestre (Jgaricus edulis , et Agaricus campestris ) aml^edue sani , ed innocui ; ed il tro- vare presso i più accreditati autori centinaja di esempi fu- nesti da tale errore cagionati , mi mette in dovere di esporre in via di paralello i caratteri tanto dell'Agarico cam- pestre che del bulboso di primavera. Prescindendo anche dagli esempj funesti suindicati , la di lui venefica qualità da ciò si può desumere, che messo in bocca nello spazio di otto o dioci minuti vi eccita un bruo- ciore , come di pepe , con senso di costrizione alle fauci , per cui esso aver deve presso a poco le medesime nocise qualità óeW Agaricus jnperatus di Linneo, di cui a suo luogo si darà la descrizione. (ij Non può essere difficile neppure pei Botniiici il distiujjuere questo Fungo diUA- g^irìco Bulboso; <}LJesto secondo hi sempre il cnpp;llo macchiato djgii avanzi della vulva sua seinicoinplota ; mentre quello di cui parliamo non offre mai tale carattere- 35 Si trova nei boschi alle ripe dei torrenti , e talvolta anche in vicinanza dei campestri fabbricati. Caratteri dell' Agarico Campestre^ Caratteri dell'Agarico Bulboso di primavera. Valva nulla. Valva incompleta, persistente. Stipite appena ingrossato di qualche po- Stipite bulboso, pieno. CO alla base. Anello grande, distante deille lamelle, Anello grande, molto approssimato ai- rosicato al suo lembo, caduco. le lamelle, umido, a bordo intero regolare , persistente. Lamelle lunghette , quasi eguali , bian- Lamelle brevissime per riguardo al rag- che nel Fungo giovine , rossiccie nell'adulto, gio del Cappello , comunque sieno di varia dimensione ; libere , sempre bianche. . ' Cappello la cui pelle si può facilmente Cappello la cui pelle non si può stao-» staccare. care senza lacerazione della sostanza fun- gosa. Odore leggiero che si avvicina a quello Odore piuttosto disaggradevole. del cerfoglio. Carne non molto consistente , che posta Carne alquanto soda, il cui colore non in bocca cioè a contatto dell' ossi-carbonico si altera a questa prova, prende un colore vinato. Tavola IV. Jgaricus bulbosus Bnlliard Tab. 4 ef 577. Fungus phalloides anulatus sordide virescens , et patulus , Vaillant Tab. 14 fig- 5. Agaricus pluinbeus Schaeffer tab. 85. 86. et 245. Consultando le figure pubblicate dai citati autori si ri- leva in esse qualche differenza per riguardo ai caratteri ac- cidentali del colore e della forma del Cappello ; ma la Folio, incompleta che si ravvisa nelle .«tes^e ; l'indicazione ficìV .-J- nelLo persistente, e la fisonomia tutta di tali Agarici, chia- ramente ci denota eh' elleno sono varietà dell' Agarico di cui sono per dare la descrizione ; che anzi questo fungo ha i maggiori rapporti di analogia con quelli, di cui ho già fatto cenno . Bnlliard infatti non esita a chiamarlo velenoso sulla testimonianza del sig. Paulet , cui siamo dei^itori di 36 una eccellente memoria intorno questo agarico . Quest' au- tore ne diede a mangiare due denari circa ad animali di- versi : scorsero dieci ore j)rima eh' essi soggiacessero ad alcun sintomo, che denotasse la di lui deleteria qualità; rna pas- sato tale spazio di tempo furono presi da deliol^^zza; manda- rono urli lamentevoli con vomito; in appresso non poterono rep:gersi sui piedi, quindi caduti in assopimento morirono. Egli è vero che gli sperimenti tentati sugli aniniali noti provano evidentemente, che lo stesso furtgo applicato all' ri- mana economia vitale debha nocivo riescire ; essi sono però un argomento di analogia , il quale combinato coi caratteri Lotanici dell' agarico stesso ce lo rendono oltremodo so- spetto . Lo stesso Paulet aggiugne di a\ere sperimentato di- versi rimedi per mitigare i sintomi negli animali prodotti, e che il solo etere vetriolico produsse il desiderato efletto. L'Agarico bulboso si trova nelle selve, e nelle brughie- re ; ma più frequentemente nei terreni grasso untuosi . Sbuc- cia da terra due volte all'anno^ cioè in maggio, e dopo le prime pioggie d' agosto . Da ciò è nata P opinione presso alcuni , che tale agarico sia (j nel lo stes'^o (he si è preceden- temente descritto sotto il nome di yJi^arico Inilhoso di Pri- mavera ; ma il confronto de' carattt-ri rispettivi dell'uno e dell' altro fa invece ragionevolmente bospetfare eh' esio sia o una specie diversa, od almeno una insigne varietà di quello . I suoi caratteri sono: Voha semicompleta (i) persistente, strozzata verso T o- rigine del Cappello nel Fungo giovine , radicata . (1^ Chiamo volva sfiri completa quella, clie copre ben,-) il fingo dalla base dello stipite all'apice del cappf Ilo ; ma che è contantemente fessa da un hito. N. B. Questo Agarico ed il seguente dai racrojjlitori di funghi vengono facihnrnie confusi coir Ag; rico comnieflibile , cioè 1' eiìiilit , ti il cawpestn's . Per evitare ;■,!). i (I 39 cui alcune porzioni rimangono attaccate alla periferìa del cappello. Cappello suLrotondo ; indi emisferico , la cui superficie è secca , unita , suscettibile di essere pellata ; ed è mac- chiata. Lamelle non mai decorrenti sullo stipite, piuttosto nu- merose; fiangiate ; di varia dimensione, rosso-oscure. Carne soda. Si trova nei boschi da settembre a tutto ottobre. SEZIONE II. Agarici senza volva , e lattiginosi (i). Tavola VII. Agaricus necator Bulliard Tab, 14 et aS^. . . scrobiculatus. Ihid. tah. aaj. — crinitus. ibid. tav. ocj. — — torminosus Schaeffer. tah. la. Pungus perniciosus lateritio colore variane. Micheli N. O. P. pag. 141- Atfarico letale o torminoso. Mourtou , e Rafouet dei Francesi. Pare che Linneo non abbia conosciuto od abbia con- fuso quest'agarico nocivo coW Jgaricus deliciosus ^ il <[uale appartiene a questa medesima sessione; ma differiste per ai- stipite per uno tlei di lui lembi , come si scorge nell' anello proprio ; ma invece mostra ambedue i suoi lembi, e perciò sta allo stipite attaccato per una linea, che corrisponde alla metà dell' anello medesimo. (1) Chiamo lattiginosi quei funghi dalla cui carne rotta trr'pella in goccioline un Ifuidu bianco e di altro cokjre. 4o Clini caraff'eii , e segnatamente ppr quello di non avere mai la superficie del cappello fclpita. Altri K) Inaio pare conlìi^o coW jl;^aric!is Pip'rata<; i! fpiale non è lattiginoio. Schi'ifFer m-j- de^imo lo lu dato sorto tre diversi ii>:ni , considerando tante specie le di Ini virieta. IMa se (come vedrassi in a,)pres=o) i due sunnominati Agirici sono j>er lo meno sospetti, non ci riinane alcmi dnb'jio ?nlla deleteria qualità delT A/,arico tormi'ioio ^ dìd cpi ilo qni si tratta, bastando la più pic- cola quantità a produrre dei sinistri accidenti, e \enendo accresciuta anzicidiè affievolita sotto la cottura la di lui azione; nociva. Egli è forse perciò, che i nomi si ver- nacoli che scientifici dati a questo fungo dagli autori in- dicano quasi tutti ch'esso è letale. Si trova di estate, e di autunno nei boschi, sempre sopra terra, e non su- gli alberi; per lo più solitario; di rado aggruppato con altri iuilisidui. I suoi caratteri sono: Valva nulla. Siifjìte pieno , nudo ^ radicato , di diverso diametro alle due estremità bianco in alcuni individui, rossastro in altri. Anello nullo. Cappello rotondo se aiovine; indi emisferico; final- mente imbutiforme, la cui periferia è ciliata , e la cui superfìcie pare minutamente felpata a motivo della desqua- mazione della sua cuticola ; ora rossiccio , ora giallo fer- ruginoso , ora di color lionato oscuro ; talvolta con delle /.ovìtì concentriche di color più intenso. ' La mei e strette, curvilinee di varia dimensione, ora rossasti-e, ed ora pagiiarine. Carne tenue, biancastra, soda, che non cangia sensi- bilmente di colore , e che rotta lascia trapellar uu latte bianco, o color di crema, (i) di accerrimo sapore. (■■) Se 1.1 stagione corre piovosa il su^o proprio di qu-sto Fuii^o , ( il quale costi- tuisce poi il latte di cui parlo ; venendo molto diluito dall' acqua resta bianco , se in- 4i Tavola Vili. /ìg. i. Agiiricus cleliciosus. Linneì . cleliciosus. Scìiaeffer tnh. Xì. pyrogalus. BulLiard lab. òi(). Fungus esculentus sucum acrem croceum faiKleiis. 3Hchell N. F. G. pcifT. i4j. Omphaloraires acris . Satura tal». i6. H. Agarico delizioso . Probabilmente Linneo ha flato il nome di delizioso a questo agaric-o , comunque acre , [»errhè i popoli ilei Nor.l , cui egli appaiteneva vanno ghiotti di tutte le sostanze che imprimono un forte sapore sul palato . Sia vera o falsa co- desta opinione, egli è indubitato che il nome di deIi-;ioso dato ad un agarico, che contiene un principio acre, e che pei suoi caratteri si avvicina ai funghi più nocivi , può es- sere solo una sorgente di funesti errori. Abbenchè un tale fungo si possa mangiare impunemente nella sua giovinezza ; allorché invecchia diventa accerrimo , e produce, in clii ne abbia gustato, i medesimi effetti, die suole cagionare l'A- garico letale. Sbuccia da terra dopo le prime pioggie del mese di agosto, e si trova sino a settembre nei luogiii più sterili. I suoi caratteri sono: ' ' Volva nulla. , , , I» vece la stagione è asciutta , il sugo prende una tinta gi,illiccia. Questo su.^o proprio sca- turisce dal punto dell uuiune delle lamelle col cappello , e più ancora abboudantemeate dalla scorza dello stipite, che non d ili' altre parti. Quest'osservazione ci denota , che j Funghi non sono già composti unicamente di tessuto cellulare, come pretende il signor Biisau Mirliel nella sua anatomia delle piiintei ma che hanno essi pure a guisa d 'gli altri vegetabili un tessuto tubuloso; quindi una linfa, ed un sugo proprio, quali li rav- visiamo nelle Euforbie, nei titimali, e nelle laluche i e che q'iesto sugo ha di-He pro- prietà diverse nelle differenti loro specie , tanto per riguardo al modo di agire , quanto relativamente al grado della loro azione rispettiva. ,^ barelle 6 4a Anello nullo . Stipite pieno nel fungo giovine, cavo nell' adulto, nudo, solitaiio . Cappello da principio oiLicolare, concavo in appresso, e finalmente inibutilornie , liscio, di color rosso tirante al cinereo , con numerose zone concentriche dell' eguale colore più intenso . Lamelle curvilinee, di varia misura non forcate né ramose . Carne continuata dallo stijjite nel Cappello, non alte- rabile , zeppa di un sugo giallo o aranciato. Applicata alla liiigua pare insipida; ma vi la-eia in appresso un forte pizzicore simile a quello che produce il pepe. •• Tavola Vili. fg. 2.. Agarìcus tlieiogalus . Bulliard tab. 667. a. INon si lianr.o prove che questo agarico sia nocivo, co- me pure si manca di dati per giudicare pernicioso «juello che segue immediatamente la descrizione chf. ne diamo . Il carattere però loro comune di essi^re latrigiuosi basta a ienderceli sospetti; altronde manchiann) pure di fatfi per dichiararli irjuocui. Se niai lo fossero non sarà certamente grave la perdita che ne faressimo escludendoli dal numero delle sostanze alimentarie . I suoi caratteri sono: Volva nulla . Anello nullo . • , Slipile sottile, pieno, nudf), solitario, che spunta sem- pre sopra terra e non sugli alberi . Cappello che prende successivamente le diverse forme comuni a tutti gli Agaiici ; di colore rosso giallast'o ti- rante su quello dei mattoni j e la cui periferia è on- deggiata . ' ' Lamelle larghe ^ carviliuee, terminate a scarpa verso la base . Carne gialliccia sotto la pelle del cappello ; non muta- Lile , zeppa di un sugo giallo sulfureo, amaro , e dappoi al- calino . Si trova nei boschi durante tutta la state. Tavola IX. Jgar'ìCiis lactifluus zonarius. JSullìard toh. io4- Omphalomyces circellatus . Battara Lab. i3 jìg, D. Ho creduto per hmgo tempo codesto agarico un' insi- gne varietà dell' Jgaricus piperatu^ col quale ha i maggiori rapporti di analogia considerandone le forme ; ma allorché mi posi ad esaminarlo, dovetti convincermi che differisce da esso per caratteri troppo essenziali. Si trova dal mese di giugno sino a tutto novembre , sempre sul terreno , non mai sugli alberi, e presenta ì carat- teri seguenti : Volva nulla . jìnello nullo . Stipite pieno, corto j nudo, sodo, grasso , alquanto as- sottigliato alla base . Cappello emisferico nel fungo giovine ^ concavo nell'a- dulto, liscio j di color pagliaiino rossastro, con delle zone concentriche più cariche . Lamelle ciavi linee di ineguale dimensione , la cui tes- situra fa corpo colla carne del cappello ; non decorrenti sul- lo stipite, né ramose. N.B. Bulliard avea credute forcate le lamelle di codesto .agarico, e tale le avea indicate in una n(»ta posta in calce della citata figura N. lo^- Un più attento esame gli ha dimostrato , che non ha lamelle ramo- se, e quindi si è corretto nella descrizione clie ha dato di tale fungo alla pag. ^^i. 44 Carne bianca che non cangia colore mespa nncla a con- tatto dell'atmosfera; non molto al)bonflanfe ; zeppa di un sugo lattiginoso, accerrimo , dal die si deduce che il di lui Uso come alimento non sarebbe senza grave inconveniente djli'' animale economia . Tavola X. - Agaricus lactiflnns plumbeus . BuU/ard tah. ì28j2. Flumbeus. ejusdeni tah. oSq. Agarici dt-liciosi varietas. 'Ratsch. tom. 2,. tah. 1^. fig. 68. Questo Agarico molto sospetto, perchè da esso trapela un sugo lattiginoso, che abhruccia forlemente la lingua, e che si congela all' aria libera, non è dei più frequenti a trovarsi nei bosehi. E-so spunta sempre sonra terra, non mai dai tronthi r<'cisi ; tai\to nella state che nelT autunno , e potrebbe essere una semplice varietà dell' Agarico zonario, giacché non differisce da quelh) die pel colore, e la Tiian- ranza delle zone. Tali caratteri sono troppo variabili, per farne una specie separata, Cr^sendo es-e comuni a diver^e spe- cie di funghi . E' vero che lo stipite di questa varietà coir invecchiare del fungo diventa cavo e cavernoso, ma quest' effetto io lo credo proprio non solo di tutti i funghi ; ma anche di tutti i vegetabili perenni , Tavola XI. fig. r. Agari cus azonites. Jjulliard. lab. 567. Fig. 3 et S5g. Fig. 1. Avrei molto inclinato a riunire cjuesto Agarico col JDelicioiUS ci Linneo, e 1 heicaalus di Bulliard se non lo djstingnesse il carattere particolare che ha la sua carne, la quale tosto che vien rotta acquista un colore vinato. Ecco i caratteri che presenta: Volva nulla. Anello nullo. Stipite solitario sottile, pieno, nudo. Cappello che sembra polveroso nella superfìcie , e dm straordinariamente varia di forma e dimensione. Lamelle curvilinee, che alla loro insersione collo sti- pite vi formano un angolo più o meno rientrante. Fig.G.H, Carne soda bianca che prende un colore vinato, zeppa di un sugo bianco insipido; ma che dopo alcuni minuti fa sentire sulla lingua 1' acredine sua. Tavola XI. fg. a. Agaricus dygmogalus. Bulliard. lab. 584 Agaricus ichoratus . Batich tom. a- lab. lò f. 60. Voli-a nulla. Anello nullo. Sllpite pieno, nudo, grasso. ; Cappello tmi.-ferico , ccncavo , imbuflformc. Lamelle curvilinee, di varia dimensione. Carne mutabile; cioè che rotla prende un coler di bistro screziato di bianco, e the fa corpo con tiuclla dLllo stjpite. f Sugo lattiginoso, insipido, . ,> ; , ,, , 46 Tavola XII. Agaricus lactiflaus. Krapf. ^ lactifluus. Schacffer tab. 5. — _— — rnbe5C(in?. ibicL tab. ^3. • furicus. ibid. tab. 2.3$. F'ig. ^. 5. cimicaiius. Batsch. Tom. a. Fig. i5. et 6g. — livido-rnbescens. ibid. toiii. 3. tab. 36. Fi!te loio. Lamelle di varia dimensione , libere che ]a-;riauo un intervallo tra esse e lo stipite, ocracee. Per ogni lamella intera ve ne hanno ^ o 5. dimezzate. Carne continuata dallo stipite nel cappello, non molto consistente. Tavola XV. Agaricus contiguus. JjuUlard. tav. 2.^0. Ahbenchò ffuesto Agarico non sia di «infoili che f;icil- mente possono allettar l'occhio, e quindi la mano a co- glierlo per essere cucinato; tuttavia a motivo del sapore a- cido che imprime nella bocca (juand' è masticato, e che passa poi ad un'amarezza sensibile, merita che gli si dia un luogo in fjuest' opera. Se venga la di lui carne compressa tra le dita, il sugo espresso le impegola; quindi non è irra- gionevole di considerarlo come un fungo sospetto , il cui u»o non sarebbe assf)lutamente innocuo. Si trova nei bocchi in agosto e settembre ed i suoi ca- ratteri sono : ■ f yolva nulla. ■ ■ '■ ■ • '• ' , ■■','' ^ ^' >' ■' ■ ■ ■ ì Anello nullo. Stipite corto, grosso, svasato all'apice, la cui carne fa corpo con quella del cappello. 5r Cappello con poca carni? , il cui Jiovdo è rivoltato per dissolto, ed alquanto cannellato quando è giovine. Lamelle crespate nella di lui giovinezza, intere molte, di- mezzate pochissime^ e tutte formateda una membrana cli-j faiil- meute si stacca dal cappello , e dallo stipite sul quale scor- rono , non avendo esse alcuna continuità con quello . Sapore assai acido j e colore giallo-terreo, sbiadato, uniforme . T A V OLA XVI. Agaricus piperatus. Bulliard. tab. aga. Agarico peperino. Non bisogna confondere quest' agarico coW Agaricu Poli a nulla. Stipite nascente sempre da qualche tronco reciso soma terra , o da altro avanzo di legname putrescente ; i iuuito alla base in gruppo con altri assai; lungo, liscio, talvolta minutamente squamato sino all' origine dell'Anello ; (a) pie- no , la cui carne è continuata con quella del Cappello . Cappello talvolta liscio di superiìcie ; talvolta felpato nel centjo; emisferico; di uu giallo ocraceo, ossia color di bistro . (a) La desquamazione dello stipite non può essere un carattere differenziale ameno- elle non si trovi costantemente tan'o nel Fungo giovine, che nell'adulto della medesima specie; giacché se ad uu tempo umido sopravenga repentinamente una temperatura assai calda, i.i forza colla qujle succede la traspirazione nei Funghi, ne sfianca seaipre più 0 ineno 1' epiderme loro , essendo essi d' ordinario di un floscio tessuto , 53 Jncllo 1 cui bovcTl sono sovente frangiali, e che non li- rade sullo stipite, se non qnando esso è iutievamente svilup- pato . Lamelle di varia dimensione , di cni le più lunghe so- no alrruanto decorrenti sullo stipite . Carne non molto consistente , bianca . Tavola XTlII. /?g. i. Agaricus nrens. Bulliard. tab- 5:i8. Il nome che dà Bulliard a codesto Agarico dinota in lui una qualità perniciosa ; ond' è che sulla di lui fede cre- diamo di darne colla descrizione la figura, mossi dal parti- colare riflesso, che tranne la sottigliezza del di lui stipite, e la proprietà di impiantarsi sulle foglie cadute dagli alberi, del rimanente molto si avvicina per gli altri caratteii a (fuei Funghi aggruppati che nascono al piede dei salici , e dei quali tanto consumo si fa alla campagna . I suoi caratteri sono : Volva nulla . Jnellr» nullo. ^ Stipite pieno , lungo in confronto della grandezza del cappello, sottile, gracile, alquanto ingrossato alla base, di- latato all'apice, dov'è munito di un bordo glandoloso. Cappello emisferico , ìndi concavo , di color giallo ter- reo dilavato . Lamelle di varia dimensione, rossastre. Carne scarsa, continuata dallo stipite nel capitello, che masticala abbrucia la bocca . , ,,, 54 Tavola N. X V 1 1 I. flg. 2.. Agaricus cantharellns. Un nei sp, fi. iq^q. caiitharellu?. Schaeffer Tah. 206. cantal•^^lI^3. BrUsch. Tom. a. tah. £>3. fig, 12,0. canth. irei III?. OEder fi. Dan. tab. :i6.\. cantharellus. BuUiard. tab. 62. 5o5. INlerulius canlliai-elln?. Scopali fi. Car. Fungus esculentus aciis. Micheli JS. G. P. pag. i44- Fra i diversi agarici dai botanici descritti, qiiesfo gli è forse quello , sul quale non po>sa cadere dubbio veruno , tanto sono i suoi caratteri patenti, e tanto lo distingnono da qualsiasi altra specie . Essendo mio pure di quelli rli& più comunemente si trovano, si nei prati, che alle falde dei colli , e lungo le ripe dei torrenti , 1' uomo io lia con- vertito in cibo con tanta maggicTre facilità, quanto che esso manda un grato odore di pruno. Giova però avvertire eli' e- gli è innocuo soltanto nella sua giovinezza ., e che invec- chiato cagiona dei tormini tali da potere riescire molto dannoso alle persone delicate, allora segnatamente chf? ne avessero mangiato in copia . Altronde se per avventura na- sca in terreno arido rimane piccolo quand' anche sia vec- chio, e si corre rischio di cadere nell'equivoco di crederlo giovine . In tale stato si conosce tuttavia dall' essere la dì lui carne come secca e coriacea . Si trova dal mese di lu- glio , sino a settenibre inoltrato . I suoi caiatteri sono: ' Valva nulla . - ' Anello nullo . ' Stipite pieno, nudo ora solitario, ora aggregato a due, od a tre, che invecchiando diventa laterale e la cui carne è confinuata con quella del cappello. (appello carnoso, rotondo nel fungo giovine, che dappvìi diventa depresso nel centro , e finalmente concavo ^ 55 imlniiiroi-me ; per lo più maggiormente dilatato da un lato, col Lordo ineguale, e come lacero in molte pavti , giallo. Lamelle rarnoso-nervose , ossia rilevate , grosse, scorren- ti sullo stipite, e che fauno corpo con esso. Carne soda, non lattiginosa giallicoia . Sapore : masticato pizzica ahjuanto la lingua ; raa dopo fi lascia un sapore gradito . Tavola XIX. Agaricus integer. Linnei. sp. pi. integer. Krapf. emeticus. Scìiceffcr. ■ — pectinaceus. làniUard. tao. 5nq. • saijguincus. ejitsdem. tnb. 42- F (a) Agarico intero volgarmente detto Kossttto nel Torinese . Linneo ha chiamato integer quest' agarico , perchè cre- deva a primo appetto che avesse le lamelle tutte tli eguale dimensione; per l'eguale ragione Bulliard lo chiama in un luogo pecfinaceus , giunche le sue lamelle sono uniformi co- nte i denti ili un pettine , ed in un altro , d<^sumendo il Home dal colore che prende comunemente lo appellò san- guineus . Il confronto però delle diverse figure puLhIicate dagli autori, «he trattarono dei Funghi indirà evid«ntemen- te, che 2,li Agarici pectinaceus et sanguineus di Bulliard, nonché V en emus di Schaefter sono una medesima specie cioè V integer di Limieo . La moltipli«n(à dei colori, che prende questo Fungo, ingannò tanto Bulliaid quanto Schaef- ( a; iaquin nel tomo a. delle suf> miscellanee tav. i5. fig. ì. descrive sclto il nome di sanguireus un i'guriio ih esso iLfUta noci\o, e che nt>n \ml' essere confuso coi sc^uireus ùi tulliiifd cioè con sula tah. 58 / come si può vedere palmarmente consultando la di lui opera co- ynunissima Vì'.A\ì- biblioteche . Dulia innocuità o forza nociva di tale Fungo vi è pure dispaiere tra i Botanici , ed è perciò che Plenk nella sua Toxicoìoain fa distinzione tra l'Agaiico intero velenoso, e rAi?:aiico intero manfjiabile, quasiché vi avessero due specie identiche nei caratteri, e dissimili nelle proprietà. Ma sic- come pare meno vero che la natura abhia creato due corpi identicamente eguali , e la cui azione sia opposta, bino a che non si scopre quale sia la differenza, forse nascosta, che passa tra l'Agarico intero sano e 1' Agarico intero nocivo, non ci è peimesso farne due specie separate-, e giova sH[>porre piut- tosto ch'esso già nocivo in uno stadio della vegf'^tazione , e non nell'altio; cioè che imateiiali componenti codesto Fun- go subiscano nel decorso della vegetazione dei cangiamenti "tali, pei ([uali di innocui diventino nocivi, o viceversa . Ija di lui forza nociva in ciò consiste, che rende vertiginosa la pers-ina clje ne abbia mangiato, e che cagioni un flusso d i- senterico con meteorismo, cui talvolta succede la morte. Fra ì diversi Autori, che parlano di questo Agarico come veleno- so, Krapf riferisce che ne basta uno solo cotto con altri man- gerec(-i per guastarli tutti. Alligna nelle selve elevate, e le pii!ì ombrose , e spunta sempre da terra nei mesi di agosto , e settembre . , , -. , ^ . , , - ; I suoi caratteri sono: ^, i ,,,| • ■ ^ .,,<,,•,' '* -ì VoUa nulla . , ^ . , ^ '.^ ._. .^,, , , Aììeilo nullo . Sli/dfe c<»rto retto, di eguale dimensione, pieno, in seguito sp.)ngo^o, cavo. Cjappello che passa dalla forma emisferica all' imbutifor- nie, ora bianco, ora roseo o sanguigno; talvolta lionato, o verdastro . Lamelle inCere affatto in alcuni inillvie^ui , in altri in- tere, e biforcate, coàtantemeutc bianche. Carne continuata dallo stipite nel cappello, e clie masti- cata lascia nella bocca un brncioi'e eguale a quello che producono i caustici . Tatola XX. Agaricus cyat hi formi; Schaeffer tah. a5:a. Tom. 4- Fungns oureus iiiinnUibuliformis Micheli, l. e. Ferverà malefica volgarmente detta dai montanari dell' alto IMilancse . Agarico napiforme . Il nome clic si dà a questo agarico dagli abitatori de' colli, ove esso cresce in antnnno alle radici degli Abeti ab- battuti , o naturalmente morti , sembra indicare , che diver- si accidenti funesti da esso prodotti abbiangli meritata l'in- fausta sua denominazione , addottata prue dal sucitato Mi- cheli , il quale altronde inclinava a trovare mangerecci molti funghi, senza che realmente lo fossero; esso ha la Volva nulla . Stìpite assai corto, rotondo, pieno, pallido . giallo . Anello nullo. Cappello poco carnoso sempre a forma d' imbuto quantunque sia moho giovine, col margine ondeggiato, e la superficie punteggiata . Talvolta anche si presenta come diviso in lobi , ossiano ])orzioni . , Lamelle jiallide ramose . Carne scaisa , soda . SohaelFer dà una varietà di questo agarico sotto il nome specifico di /jgaricus infundihuliformis , Barelle - 8 58 Ù Conclusione . Il siff. Plenk nella sua Toxicoìogia cita pure come aga- rici nocivi, il ji,lutiiioso , Gliitinosus, ed il Fimelarius , os- sia r agarico dei letamai ; ma siccome del primo non dà veruna descrizione e tutti i funghi sono più o meno gluti- nosi se per avventura corra umida la stagione ; così cre- diamo di differire a darne la figura quando saremo accer- tati di quale specie o varietà si tratta. Per verità troviamo due tavole in BulUard rappresentanti degli agarici col norao di gIviìTio3us ( tah. 253, e S5() ) uno prn-e con questo nome lo Ila dato Scliaeffer al tomo 4 ^^^- 36, ma i loro caratteri sono cosi diversi , che non può questo nome convenire per ambedue f[nelle specie ; altronde nissimo dei due citati au- tori ci indica per nocivo, od almeno sospetto il i'ungo da loro descritto . Anche riguardo all' agarico dei letamai ( clypeatus di SchaefFer ) nasce la medesima difficoltà. Esso varia tanto di misura e di forme che per farlo Lene cono- scere hisognerehbe dai'e una ventina di fìguie; ma sia o no nocivo , (i) egli è certo , che nulla alletta a coglierlo, per- chè è di quelli, che hanno un' esistenza quasi efimera, e che si disfanno tosto in un liquame nerastro; onde non abbiamo creduto di darli un luogo in quest' opera . Luiigi da noi tuttavia ogni presunzione di avere fatti conoscere con que- sto scritto tutti gii agarici nocivi o sospetti, ci lusingliiaujo in un' altra opera , che tratterà dei Boleti di potere fare a questa quella aggiunta, che nuove ricerche in uno studio cosi difficile ci potranno suggerire. (I) Lungo le rive del Ticino i villici maagiano iii gran copij una varietà di codesto Agarico di' essi chiamano Sabbieu e die nasce suil arena dove i cavalli d'atlirjglio depe- sero le loro feccie. Ejsi noa hanao esempio che sia mai stato loro nocivo. l'ciùlU ■^v\\^\ •■vx-^'V \-"*^f^iff^^?,~X-i\ Ti ì T)Tf '■■? / ''■(.yy^ /i8» fLS. # ^ -\ is^ :iM|\ *■ ^A^ / 7;r^\^' e / r/.^/y^Y/c/ o// ./^;,. ^//^ (U^/'/7 // rr ^<^ Ó/////<^//t ^ Tu IATI ■^'m.. V \ pfìf^i QyL(/(//v r//^ // e ^ra/c > / '