■%^., M^:. f tbrarg of t^c Puscum COMPARATIYE ZCJOLOGY, AT HARVARD COLLEGE, CAMBRIBCE, MASS. jFounìieìJ bj pvîbate sulisrvfptton. tn 18G1. 0^,^^ è^l^X,.V.K^lLw No.\\\^. Ilio / / /.^- K. il i*5 f ikari) of tl^t Itusmm COMPAHAÏIVE ZOOLOGY, AT HARVARD COLLEGE. CAMBRIDGE, MASS. iFûunliei) bs jpcîbate .^ubscifptfoit, m 1861. DR. L. DE KONINCK'S LIBRARY. DISSERTAZIONE ITALIANA £ FRANCESE SOPRA LA PRODUZIONE DE' CO R A L L I E RIFLESSIONI CRITICHE D E L L' ABATE R O c: C () ^ O V I DI SCILLA PraoRE, Consigliere, e Presidente nell'Università' DI Bologna , Accademico Fiorentino , ed Apatista , e Socio dell' Accademia Fisico- Bottanica, e dell'Agricoltura in Fikenze . SOPRA 1 POLIPI CREDUTI COSTRUTTORI DEI MEDESIMI CORALLI DEDICATA AL NOBILISSIMO s I O N O li CAVALFEIIB LORENZO N I C G O L I N I , ÌTAIRIZIO IlOrENTlNO, MARCHESE DI VoNiACCO, E Camugliano , E Ciamberlano DELLE LL. MM. II. , E AA. RR» I N • F I R E N Z E 17^9. Nella Stamperia di Giufeppe Allegrini e Comp. C(?« Licenzia dsi Superiori, .^ ( ••' , r ,... .-T l.!A^ L^thl . .'^ i.i s ''*' w NOBILISSLMO SIGNORE -^ eco , o llluftre Mecenate , che animato dal più iniiip.o angolo dell' Italia vengo a prefentarvi una , fcbben piccola DifTcrtazione fopra i Coralli ; niilladimcno farà in * 2, qual- qualche maniera dilettevole per chi ama penetrare gli arcani della Natu- ra : L' uomo il quale è d' una mente limitata volendo fare da fa piente fo- pra le cofe tutte, fcmbra poi refcar confufo quando vuol preferi vere le leggi ad ogni cofa creata: VOÎ che di tanta virtù ornato fiete, e di un talento cesi raro fornito; VOI dun- que fubiro intendete, Uomo valorofif- j limo e grande , che quello mio Li- bricciuolo non doveva cffer ad altri , fé non che a VOÎ prefentato . La li- bertà rifpettofa con cui io rilevo in quella operetta le opinioni azzardate di moki infigni Scrittori intorno a quello argomento , non farà, io fpero, difapprovata da VOI, che faDete sì benignamente compatirmi , e mi ave- te più volte partecipati gli effetti! della Voih'a fingolare gentilezza , e benignità : Onde pieno di fiducia di poter fcmpre godere della Voftra au-l ì V torcvolc protezione con ptofonda vc- nernzione e riljpctto mi abbandono alla niedefima . DI VOI NOBILISS. SIGNORE Firenze 20. Luglio 1769. VmîlîUîmo Servo Rocco Bovi. VI PREFAZIONE DELL' AUTORE A CHI VORRÀ' LEGGERE. Fin dal me fé di Genna'p dell' anno fccrfo ef- fondo in varj con^rejji Letterari in Bologna ^ mi forprefe fentire un Siftema per me affatto nuo- vo: ed è che i Coralli fiano cagionati da fpe eia- li Polipi: Sentendo adunque con commune feri- mento di tutti quei Letterati Boloytefi ^ che i Co- . valli venivano prodotti da fpeciall Polipi; fcrif- fi fubito in Scilla a mio Z,io Doit. Giupppe Bovi, affinchè efjendo vicino ai lidi del mare , dove fi fa tal pefca di Coralli, potejje offervare ^ ed efperimentare fé mai potevano ejjer Polipi quelli , che fabbricano il Corallo nella grcf[e:i^a , nella ramificazione , e nella belle y^a . Da 1) a poco tempo il mio 7Jo me ne diede alcun dettaglio nel qual diceva.^ che non era poffibile , che i Coralli fofjero fabbricati da particolari Poli- pi. Sentendo ciò feci leggere tal lettera manda- tami dal mio 7Jo in Bologna allora quando colà mi ritrovavo per adempire i miei ftud'j: feci leg^'i^e- re dunque tal lettera alla Immortai Donna Sig. Dottore ff a Laura Maria Caterina Baffi Verati mia Maeftra nelle facoltà Fifiche cfperimentali per tutto quello fpa^io di tempo, che colà dimorai, mentre fempre con fpecial amor e voi e zz^ y ^ beni- gni- vii) gnità, m'ha nìoftraìo gli effetti della fua fìngola- re ({entile:siza , e frotez^ione : V ho fatta anche ìe%%ere al Sig. Dottor Gaetano Monti , Sìg. 7.an- mtti ^ Sig, Ferdinando Baffi, e ad altri mìei Letterati amici , i quali fehhene incontrava- no delle difficoltà fui prefente Sifìema dei Polipi , nulla di meno lafciavano ì affare non in ahhan- dono. Ma vedendo, che il Sijìema Polipi fio s'era talmente promidgato per certo da tutti quei Let- terati^ e che a qualcuno lafciava delle difficolta da non poterlo così facilmente ammettere . Dunque per tal motivo volli rendermi più ficuro di ciò, ed avendone fatto copia per mandarla in Rimini al Sìg. Dott. Giovanni Bianchi, per fentire anche il fuo parere; que fi a tal copia effendo da me pr e fìat a ad uno di quei Sigg. Letterati Bologne fi, il quale la porto fé co in di ver fé Citta per farla leg- o^ere a varj fuoj amici , più non mi fu reftìtuita : Onde mi convenne refluir fé n^ia , poiché l originale V avevo rimeffo qui in Firenze al celebre ed im- mortai ^f an Letterato Sig. Abate Dott.Gio. Lami ^ affinchè facendo leggere al Sig. Abh. Dott. Fon- tana , ed al Sig. Dott. Manetti , me ne poteffero dare^ il loro parere . ^/ando non mei penfavo , poiché era p affato molto tempo, che nulla fapevo più di qucfto mio def derato piacere per mia diludda^io- ne a tanto dibattuto Sifìema: veddi all' improvifò nelle Novelle Letterarie del menzionato Sig. Ahh. Dott. Lami al N. 28. ec. la lettera , che io fcriffi adjffo Sig. Abh. Dott. Lami ^ e la lettera che mio mh Zio aveva ferìtìo a me. Il S^g. Dott. B/'afi- fhi vedendoft citato in quelle Novelle Letterar/r fiihito ne ufcì fuori con una sferrante penna contro di me , e di mìo 7Jo , che non credevamo meritare così afpro trattamento. Mio Zio vedendujt critica- to in quella maniera, ne fece fibito rifpofla al Sig. Dott. Bianchi conforme fi Icgcje jielle No- verile letterarie d' effo Sig. Ah. Dott. Lami al n. lì. 14. 17- iS. 19. 2^. dell'anno prefente talmente moderata che di più non fi può dire e di cui non poteva offenderfi il Sig. Dott. Bian- chi . Ma io poi ftarmene cori ^itto non me ne fono voluto, con digerire tutto quello che il Sig. Dott. Bianchi prometteva nella fua lettera; pri- ma però ho fcritto una lettera nella quale pre- gavo il prefato Signor Dottore affinchè ripetejfe qualche altra lettera a quefto Sig, Ah. Dott, Lami giujìificandofi in qualche maniera piti pro- pria ; ma non fui capace riceverne rifpo- fla , e perciò ho voluto giuflificarmi con ejpor- re al Pubblico que fi e difficoltà , che tuttavia s'in- contrano nel Siftema dei nuovi Polipi , per f^r cedere , che non è così facile abbracciare ad occhi chiufi un così nuovo Siflema , da chi per 10 piti 0 non ojferva , oppure non vuole e fier vare . 11 coraggio con cui m" efpongo al Pubblico , mi fa fperare di riportarne un benigno compatì- mento dal Leggitore; riferbandomi altra occafione dì parlare pia a lungo allora quando unitamente con mio F ratei Cugino P. Ant. Mìnaffi Domenicano do- vremo 5? vremo fu di dò trattare fer V Opera y che hìra* frenai amo . Ojferverà il Leggitore , che la preferite Dif. fertazione è mejfa ancora in lingua Francefe : dee Capere però, che è fiata trafportata in quefto idioma da Mr. N. N. intelligente di Storia Katurale Dott. di Medicina della Corte di S. A. R. il Gran-Duca di Tofcana : col quale avendo avuto var) colloqu] let- terar] fu di tal punto ^ ed effendo molto intefo di tal Siftema sì per le varie ojfervazioni , ed efpe- rienxp fifiche cavate tanto dal fuo vafto Gabi- netto Fi fico Katurale ; come ancora per altre ojfer- va:^ioni fatte in altri luoghi : ha fiìmato più ac- concio aggiungere alla prefente Differta^ione mol- te fue rifleffioni critiche contro quefto odierno Si- ftema^ fen^a però^ che flaffe legato alla Tra du- ^ìone ^ che fogliono alcuni fare de littcra ad litte- ram , ERRORI X) CORREZIONI Paj 9 R gannir 15 niiocara 14 fementate 16 paizccti Zi une ■i4 Lybici z$ ToaL^matograph 26 Hec ib. Ariftotilis. 30 dinfcrci 32, B pilli 33 Ancidiluviani. 36 annni 3 S Tubbolarie 40 Matcufalera 4 S Hano. 51 Titius. ib Hyppocrates. Reaiimur. nuotare. fetnente. pezzetti. fine. Libyci . Thaunucograph . Ha;c. Ariftotalis. diferci. Bìpedi. Podiluviarai, anni. Tubolarie. Matuialem. fi fiano Titus . Hippocrates. 56 Phyloroph. 69 Mycrofcopes . 70 abie£lis 71 mufeus. 75 Zephyro. ib. Taumatographya. SS ceafpiciantur Philofoph. Microfcopes . abielis . mufeus. vide pag. 14. Thaumatographia# confpiciuntur . Xlì E C CLE SI A S T E S Cap. III. VcrC XL Cun5ia fecit hond in tempore fio , & miindum tradidit dijpuìationi eorum , ut non ìnveniat homo opus , . qmd opera- ÎUS c(l Deus ab initio iijqtie ad finem . CunS^ res dìfjìciks non potcfl eas homo explìcare fcrmone , fion faturatur voulus vifu ^ ne e auris audit u impktur * DISSERTAZIONE Rande, magnifica, e d'incredi- bile contento piena è una ma • niera di penfare,che alcuni Uo- mini dabbene col lajo indodb, ed a fcranna ledenti elcrcitano , per ifcoprire fino al fondo , e ben' addentro i più iegreti arcani della Natura, e con una folida prefunzione gli occhi del cor- po chiudendo, e folo imm^aginando li lulìnga- no, che non polla altramente andar la taccen- da, le non com'eiïi la fìngono, ed all'attonito volgo degl' ignoranti con pelanti parole, con elegante nictodo , e con fovracciglio grave la danno ad intendere. Non s'avveggono quefri malauguroii Letterati , che fra le miferie di quella terra una delle principali fi è la cali- gine della mente umana , d' onde non folamente la necelìicà d'errare, ma l'amor degli errori ne mfce, pel quale, entrandovi la p^iuonc, e per A lo 1) più la malizïiî 3 tentano j montati per cesi dire in bigoncia, di ibftencre in tutti i modi le cole Tue, e pigliare a gabbo T alerai , e fin- gendo infino miracoli della Natura , e dell' Ar- te con idcrra politica , con ilpeculazioni (Ira- volte, e con ujaniere terribili, e contrarie al fenfo, di iegnalarii procurano. Eh che noo' bi- fogna portarli tani'alto a \ olo con i luoi penlie- ri , né crederli d'ingegno sì acuto, e pénètre- vole, eh' arrivar pofî'a ad indovinarla, le non s' appoggia al ienib , clV è il mezzo per cui en- trano a farli conofcere dall' anima V operazioni della gran madre, lenza il quale dirò col Fi- lolblb Latent omnia crajjis occulta , ^ circum- fu fa teneùris , ut nulla ac'ies humam tngenit tanta jiì , 'qu£ jìenetrare cœlum^ terram in^ trave pfjh . Uno dei principali requiiiti , che debbe aver un buon Filorofo,s'è a mio giudi- zio un chiaro difcerni mento della (omnia , e terminata difparità, eh' e tra la fapienza uma- na, e la Divina, dal che nalce la cognizione della nodra ignoranza j e come il noilro penfa- re polla eiì'er iminitamente diftante da ciò, che quella gran mano maeilra ha l'apulo operare. Dobbianìo bensì con ogni rivereniiffima umiltà ringraziarla, perchè non ha volato allatto pri- varci del diletto di conoscere, e d'ammirare le fatture lue, la notizia delle quali entrando par- ticolarm.ente per gli occhj, non per gli orec- j chi , non abbiiogna di tante rpeculazioni fotti- ' iif. li (lime, acciocchc la pura e (emplice verità il nianifelli. Già agn* uno concordamcnre con- fclìii = che le dottrine figliole del Iblo intel- letto, faranno o vere o ìalfe, fé approvate, o dilapprovate dal fcnfo -: dunque a quello macr- gior fede prellar dobbiamo, e conrenrarci di fa- per quel poco che dal medeiimo per fola divina niiiericordia fonimi nitrato ci viene. In verità quando riilcrto al lifcema del corrente fecolo iopra r origine del Corallo mn fo capacitarmi fopra quali fondate ragioni hanno piantate le loro idee, vedo bensì che il Mondo corre tal- mente frettolofo per ritrovarne la cagione dea-li ciietti, che continuamente fi danno ^ ma giam- mai iarci d'opinione, che la troverebbe, a mo- tivo che la mente dell' Uomo è finita, e per- ciò limitata ; ma la fcienza , o (la la maniera di poter fcoprire la cagione] di rutti li corpi, che lono /;/ rerum natura^ è infinita a parao-one della mente umana. L'Attrazione appartenente alla Calamita; il Fluido Elettrico fpettante all' Elettricità, il moto dei Pianeti attribuito alia Forza Centripeta e Centrifuga ; il Flufib e Refiuf- fo del Mare, come pure l'Alta e Balfa jMarea cagionata dalla Luna &c- Cofe tutte eh' a pri- ma vifia, e per una fola fpiegazione fatta da un bravo ed erudito Filofofo, e che di già ha venduta la propia fua fama per una cifra^ Ara- bica con cinquanta Zeri apprellb fanno reilarc appagato V Intelletto umano febbcn giovanile ; A 2 nia "^fe rnì il ain^andiac a quello (Spiente da ma le voi ìì vì*. ..-—-•-- - i - . . s liloloio cola vuoi une /\iik.£..v.uw, Forza Centripeta e Ccntnruga c^a oppine a. dove n'hann' origine quelle taU ^^^- ^'l^ "^ pondercbbe ch'ancora con la iua l'iiolona non ha potuto arrivarci ;c che ha lalciato i proprj iuoi^ icritti ad un altro Fiioioio, che verra nel fL-olo v-ruro. in verità allora rinteilctîo relte- rcbbe confulb della Ipiegazionc , nia tuttavia anlloib anderebbe a palli giganteldii a cercarne la cadone dal venturo Filoiblo.^ Siccome nie- ri'ceS A-^-oilino contr. Acad. lib. 3- cap i- Homnis finis eft ferfcHe qrmrre veriîaîcm : nia h ibn^nùi diiIicoiràVhe conolbcva di ritrovarla i\ìbito ib-giunge L.TU't verìmis qn^raia^ mo- éiis E Seneca ebbe a dirne anche, che l'cu- ■ Uis In alto latct. F pur veriilimo che natUia- n^o per la veriià, e ch'ella h^ il ^ole della ji-^'-r'^ninva, e F amìiia dei noitii ioid] ^ail av- vifar del P. Lamy ; ma pur troppo icarli_ e fievoli ibno i mezzi, che adopra l'umano in» oe.'Tpo per rintracciarla. Fa dcbole:^za deli u- nwi' ipu-iro e grande, l'ha dimoftrato F Uc^ zio. 11 lapere a fondo i Naturali iegreti e di pochi, o'per meglio dire non e dell' nomo,- iamerocchò' queir opere, che tono formate da un Fabbro d'inlinita faviezza adorno, non h ■lafciano conoRxrc a fondo da chi ha lo ipi- Yiio iimitaro. Per la ricerca dei vero ottJUìo convenevoi m.czzo egli è l'cLmiinare da cima lì 5 a fonJo , c con efattezza i nngolari , giufla l' infcgnanicnro del X'crulamio /';; ///^ de A'^tg- mentis omnium Jcicfitidrinn ; ir.a pcc ciò fare 1! umano i'pirito è così poco inclinato , che inimantincnrc dalla diiìicolni deli' iiiiprefa ^it- tcrrito, ncghitioib, e iVogliato rimaiHi . All' incontro qualor li tratta dì condurli dieiro all'i' dee generali , ed ailrarte, rinrclletro ò tutroaìc, tutto vigore, tutto lena, fenz' avvederci, che quelle Lc^mi di «renerali nozioni , ricavare uai iìn- golari niaiichcvolfùcnte novcrari , e mai conce- piti , ad altro non fervono , che a iarci precipi- tare ncfj-li errori . L' ciperienze ancorché replica- tainenie , e da cfperta mano iatic, {ìure ioven- te riulcir ibgliono infruttuofe e tallaci ; con.e io dimoftrò il Boile, e che noi turto giorno veggiamo . Or che avverrà qualora formar vo- gliamo ed aiTionù e liflemi diverlì dopo il languido e fame di pochi ifimì corpi. Da û tatta inclinazione adunque del no (Irò fpirito per le generali nozioni, e dalla quafi naturale ivoglia- tezza, che fcrba per un compiuto eianìe rigo- rofo delie particolari foilanze , naicono poi molte altre cagioni , che hanno malmenato la ricerca del vero, come infen;nano il Carte- lio , il Gaiìendo, il Muratori, il Ncwcon . tiamente fi olFcrvâno. An^i ancora la durezza del Corallo io la dedurrei dalla gran colonna d'acqua n:iarìna, che di fopra gli giace, poiché più prelTionc facendo , bifogna , che i corpi re- liftano più , e nel relìdere ta d' uopo , che pren- dano una certa durezza : gli alberi grandi fono di maggior durezza perche maggior colonna d* aria fopra di loro hanno , e perchè ancora fo- no pili foggetti alle percolle dei venti gagliar- di, onde viepiù il vanno rinforzando : come clifie Ippocrate labor firmat corpus perciò i Co- ralli per la veemenza dei fiuflì, reiiulTì, e ma- ree, che in quelle profondità vengono ad eller prodotte dalle valli dei gran fcogli , che in tali luoghi vi fono : per tali motivi dunque , e per do- ver refiilere a tante percolle d' acqua , bifogna che di giorno in giorno lì vadano conColidando , a diiTerenza d'alcuni luoghi come dice il Sig. Alleo, che l'acqua marina nei più baflì fondi non fa nioto alcuno ; ed io credo , che ciò fegua quando il mare è in calma, poiché quando è in tem- pera , direi , che lì muoverebbero anche gli fcogli le foife polFibile di diilaccarfi dal proprio fo- glio , come fi diflaccano le arene al riferire Vir- gilio Geòrgie, iib. 2. Quem qui fare ve Ut ^ Lyhicl ve/it £quorh idem ^ Dìfcere quam miiltiS Zephyro turbentur arens:^ La i5 La iuperficlc del Corallo, e particolarmen- te l' eftreniità il vede gonfiata alla fine dell' Au- tunno , ed in quella gonfiezza o rotondità , crcdcli , che vi lia un certo latte acre gluti- notb • Quedo latte caduto ncir acqua , lenza niefcolarìi con quella, attaccafi ai corpi , che incontra, ed è probabile ch'egli vi porti una pic- colifluua pianta, p Icmc, o fia ovo, il quale venendo a IVilupparli, fa vedere fullc prime un punto roiliccio, da cui fecondo la congettura del Sig. Tournefort, nafce una pianta (»)• ^^ ^^' rallo ha i Cuoi fiori lo dice il Sig. Conte Mar- lìgli. Sono quelli bianchi, ognuno ha il fuo picciuolo, ed 8. foghe: ma di tutto ciò credo, che il Sig. Conte Marlìgli lì Ila fervito del pal- io di Plinio al Cap. 2. Lib. 3 -• il quale così dice: For?;: a ejì et fr litici s ^ color viridi s . Bacc o che il Corallo | abbia boccie e fiori ^ nulla ni cale» Solo dico, 1 menrre, che il Sig. Dottor Bianchi di Ria ino ' il quale vuole, unito alla caterva di tutti i luoi favoriti Aurori , che il Corallo venga prodotto ; da fpeciali Polipi , ed infetti , comunque li vo- \ gìiono nominare , ciò non fa al cafo noftro , cre- do che fiano quelli di cinque generi , come ven- gono riferiti da Scaligero nel lib. di Aridotile \ Hec fiiiìt verba ArìJìotiUs H. A. l. 4. e. 2. ex Scalìgeri iuterpretatione. Polyporum inulta funi genera • Unum genus efl frequentijjime fmnma \ a qua natans , quod . Dottor Targiout Tozze tti àovQnào trattare ibpra l'o- rigine dei Coralli nella fiia Opera in:uolaca il Viiiggio F'ijico cklld Tofcana ; lalciò l'aliare in- decilb , puichc tutta via va vcderjdo i grandi diipareri, che vi i'ono lopra qieHj lìilema, e perciò lalcia la briga a chi è anante d' appi'o- piani quell'onore di nuova invenzione» Io allo- ra farò del parcico dei Sigun Polipitli quan- do lento, che lia arrivato in q leilo noiiro inon- do un tilofoto Urinarorio, che abbia trovavo la maniera di potervi (lare iotto le grandi al- tezze d'acqua marina, non per un'ora e tre, ma per pù ore a poter ben oii'ervare e ri/leccervi l'opra, con quella (lena comodità , che potrebbe avere cii'endo ("opra la. terra ed all' aria libera: ma biiogna pare che ritrovi un'al- tra via per far dirigere la luce inlìno a quel bal- lo tondo di mare, poiché il raggio Colare non è capace di pallore tante fupenicie d* acqua fenza patire refrazione, anzi arrivato ad una cerca dillanza d'acqua piià non vi lì vede luce, ma quella dillanza è di poche braccia, a para- gone dell'altezza d'acqua, nei quali ïonài vi a- bitano i Coralli. Spero però in qualche manie- ra, dopo che mi farò ritirato nella Patria, di dover intraprendere una iacica , conlimilc , e dif. 48 differente ancora, a quella del Celebre Signor Dottor Saverio Manetti intitolata Y Ornitologia ^ cioè di raccorre tutte l'Erbe, Piante, e Pelei d' acqua marina delincati al naturale con tutti li loro colori, nomi, virtù, e fìivolc date dagli antichi : ed allora con più lìcurtà voglio parla- re fopra la natura dei Coralli, poiché (pero d' aver più tempo , comodità , e più idee da po- ter oiì'ervare, ed efperimentare fu di quella mate- ria. Non creda , d* eiler oftinato nella mia idea, che il Corallo iia più toilo Pianta , che Anima- le : lodo bensì il fiilema odierno , poiché (i vede il modo, e la maniera che hanno tenuto quei Celebri Oltramontani in mettere in campo quelle loro idee alte, e lottili , degne veramen- te di quelle Nazioni, alle quali, hi fogna dire, che noi altri Italiani adcffo non pofììamo eiferli neppure Scolari , perchè ci mancano tutte quel- le prerogative, che in loro vi fono: ma non poilo talmente uniformarmi alla credenza facile del^Sig. Dottor Bianchi, che mi farebbe rcftar confuto nelle mie idee , perchè crederci , che il Corallo lia foflanza • Animale , Vegetabile, e Minerale ancora . Diffidi un poco più in avvenire, fé mi è lecito di rivcrentemenre avvifarlo, delle gloriofe leggende d'alcuni farragginofi fcrittori , e d'al- tre limili boriofe novellette, che /';/ buon dato li contano, non ami tanto il mirabile, li ricordi, che iiamo affai obbligati al dubitare, lo che, quan- 49 quantunque abbia molto di contraflo, ha anco- ra molto di premio . Prenda lingua e conlìglio nella contrallata materia da quei grandi , e va- lenti Segretari della Natura. Son licuro, che il iao bel cuore dilingannato li Ipicgherà con altro linguaggio di quello, che ha tatto finora, edendo liato in laoghi dove la virtìa , e la lin- ceriià rifedettc con molta invidia dei paelì efie- ri . Non credali , che io parli in univerfalc di sì Gloriole, e Letterate Nazioni; parlo bensì di alcuni italiani, i quali tanto poco (limano la noilra Italia, che ho rollbre a penfarlo, non che a ridirlo, lapendo già, ellervi al contraria molti che T auìano, e che hanno tutt' altra opi- nione. Sanno ben coloro ciò, che il tam.olb Guglielmo Buddeo, Parigino, e Regio Confi- glierc nel primo Tuo libro della Filoiofia pag. m. 137. laiciò Icritto ingenuamente confelìando come Carlo Vili, portò dall'Italia nella Francia il nome delle buone lettere: r///;;^r// (dicendo ) l\ex Girobus hinnanìtate fingiiìari ^ lìbera Ut ute- que memorabili prdaditus , (^ litterarum elegan- tìx opinione quadam imbutus^ quorum tiomeìi ijt Italia raptim ^ quafique per tranfennam audie- rat , earnm me gratìa , e^ Grscarum precipue , qH£ tum in Francia pœne erant inaudita , evo- candam mandarat . Né per aver io Icritto col dovuto rifpetto per non incontrare Tulle prime , riotte , e contefe , contra i i iioi lentimenti , do- D veva 5^ ^ veva sì acremente rampognare y non clTcndo naoyo, che le conrelc ieucrarie pregiudicare non debbono a quel ìraon ge:ìia di amicizia, che (noi paliJirc tra Uomini amand del vero, e dell' oncda, e che ci e ilrtra fra entrambi, ben- ché di Patria e di icnrcnza molto diviiì . L' in- telletto, e la Voionrà iormano due potenze di- vcrfc, a quello appartiene il lilolotare , a que- fca il voler bene e l'amare. Chi difcorda ncli* una può concordare ncll'ahra, né a due amici d'animo il contrattare d'ingegno il diiconviene. Come riferiice Ciaud. nùn. ad Embl. Alciar, 179. il quale dice: ///• alia a a intcr ftiidiofos conteu- rio , feci abjit a maledïâis , a CQuìitmeìììs , a ri- xii\ Quante volte Cicerone , ed Orrendo ad el- i'ere nella caufa medciìma di contrario parere obbligati il ritrovarono ì Cadauno la parte Tua coraggiolamcnic diicic, e Io fjcc con quel tcr- vore dello Ipirito, che richiedeva la riputazio- ne dei Roflri r e pure fcmprc amici rimalero : Onde Cicerone nel libro degli Oratori la morte di lui piangendo lo dille : 7W?i ut plcrique pu- tabanì , adverfariiim , a ut obtrcâatorem landum iuearum , jcd focìum pothis (^ confortcm glorìofi Lihorìs . Augnilo e l'ito Livio amici furono, ' fìuantunque uniibrmi nei loro pareri non fodc- vo , mentre il priino fu Cefariauo , Pompcjano il Iccondo . Così lo racconta prellb 'l'acito , Crc« muccio Cordo lilurico , dilcndendod al Tribu- nal 51 nal di Tiberio Tittns Lìvins ( dicendo ) eloquen- Ut? , ac fidei prisciariis in primis , Cn. Poui^ejum tantis landibus tttlit ^ ut Pompe) unum eiim Au- giiftus appellaret : neqne id amicitle eornm oi]i- cit ^ Non può alcuno vietare air Uomo ingenuo ed amante del vero la critica e la difputa. Cicero- ne Hello fovralodato , che non la Tempre nel parlare dei Tuoi avverlarj così mire, tatto nelle dil'grazie della Tua Repubblica Filolbfo: lalciò fcritto .' Dìjjentiavnm iuter fé rcprehi^nfiQues non [unt vitnpeì'and£ , contumelie , titm iracnndi^ , contentiones , concertationefqne in difputando pertinaces indigna rnihi Pbiìofophia videri fo- le nt . Non doveva dunque il Sig. Dottor Bian- chi cotanto meco, e verfo del mio Sig Zio Dott. GiuCeppe Bovi incollerirli; imperocché rutti cerchiamo di ritrovare la verità in una cola così occulta, che ha fiancate le penne di rami fecoli , e che prelìb alcuni pare, che vacil- li ancora . Uniamo tutti concordi mano a ma- no, ed occhio ad occhio : ila il nollro Colo ico- po lo fcoprimento del (inora nafcoilo, né ci vcrgognamo, fé qualche volta lìamo colti in errore , ma confelTiamolo con quella llnceri- tà, che c'infegna il noflro ïppocrate, quando ad efempio dei poderi dille : Sutm^s decepe- rimi me ; perlochò meritò il celebre elogio di Cello nel lib. 8. cap. 4- che dice così, A futa- ris je deceptum effe Hyppocrates memorile prò- D 2 didit^ 5^2 didit , more fcïUcet magnorum vlrorum , ns nous (ervir de cette comparaison, ne font point des pîantes herbacées, no js en connoiffons ce piufieures cfpeces, Mr. Ellis P. ^5. nous dit q-ac la Coralline H. 17. dì attachée aux pier* res , <& aux autres produélions qu'on trouve aij . fo'rt'd ^c la mer par plufìeitrs petits filemcns tu* beteus, ôc kmblabl'cs à de k belle foyc=. Cts ^ ■Gorarinês , font de nature pierreu^s. Voyci^ pian che Xî. F. 6. B, il dit miflî à îa p. i"§. c^tte coralline s*attache aux huitrcs aux îiioulcs, 6c à d^autres corps, par une racine Tu* bcileu^ '& ridée, qui forîî'îe diverfes tiges rt)ide$ •creu'cs, de d'une tebdâncc fcmblablc à celie dt ia corne N. z. Coraflifia inarlka ^U$tÎis forma 71 fmufeut Véidrinus fili cu folio ^C ) : .\ . . . . lur quclqunes eie ces Corallincs, cueillies au mois d'avril; j'ai obfèrvé òts reftcs d'animalcules (em- bîabes à des Poly^^^es fixés pa'r leur queux à l'ex- térieur du cou des vciïicules. Sont ce donc les Polypes qui ont produits ces plantes? &c. Par ces obferVations de Mr. Ellis^ nous pòurións dire <]ùe ces filaïnents pouroicnt Ken être dfs racines. Mais le Corail ne pouroit-il Ipas avoir dès racines aufTi ? Les obftrvations qu'on a fait à cet cgard ne fcroicnt -elles point fautives? on n'a pu robfèrvèr iôus i'cau; cela s'efl: fait, ou nn:on dans fa Taumatographya de folFil. c. 1 2,^ diipenfator. Chimie. îiv. i. c. 49. s'exprime de cette facon " Oritur ex fucco 3, lapide cenre. Eft vero frutex, (ub aqua marina ^y viridis, Ôc mollis; baccas habens fimiles cor- nis nativis , fpecie & magnitudine , item molles, & candidas . Re:eélus (latim indu- ratur . Omne priufquam prsccidatur, viride effe videtur : interdum cnim unius Coralii flirpcs , ramique , partim (unt rubri , par- tim candidi , partim nigri , Maxima in mari Mediterrraneo colligitur quantitate , ôc Maiïïiienfës quotannis adeunt pifcatores, re- 5, tibufque ex imis Oceani vifceribus extra- 5, hunt „ Mais laiiïbns ces queftions que le Corail ait des fleurs ou âts bayes, ce n'efl: pas cela qui décidera particulièrement la difficulté, & prouvera l'opération des Polypes que. Mr.. Bianchi & d'autres veuillent attribuer à une ef- pece particulière de ces infectes, comme (c foit qu'ils- les- veulent appelkr , Sçaliger d'après A- 77 rid'jte en compte de cinq genres, & de diver- ks efpeces; voici comment il s'exprime d'après le Texte Grec. " Polyporum multa funt genc- „ ra. Unum genus e(l frequentiflimc (umma a- „ qua narans, quod & maximum eft. Ho^uni „ littoris accolai longe ili.n majores quam qui „ m alto degunt. Aliud genus parvorum, va- yy rio funt colo-e , neque edtan^ur. Item alia yj duo . Nam E edjîn tum peculiari cruruin yy longitudine: tum quia mollu co'-um ola fui- „ gularibus tantum acetabulis p disdirà eft.Cum y^ bina alii habent. Et quam alii vocant Biltta- „ nam , alii Olenti am. Porremo alii duo in yy conchis. Unus a quibuidam oc HAUtilufy &c „ Nauticuf appellatur , ab aiis au em ovum 3, Polypi. Ejus tefta peélunculo fîmilis efl, ca- yy va: ncq^îe ei connexa natura. Is prone tèr- ram pa citur (kpe numero: quare a fiuélibus ciicitur in aridam , ubi clap us de concha , aut capitur, aut in humo périt. Hoc genus s5c pufillum eft, & fimile BJit^nif. Alter in tefla tamquam limax, is ex ea nunquam exit: (èd interdum brachia exerit . Tantum Ariftoteles. Qiiinque itaque Polyporum gene- 3> J> J) yy j> yy ra funt, quorum duo in conchis h.'^rent^ tria yy fine conchis con^piciuntur. Mr. Bianchi & d'autres penfent que le Co- rail efl produit par une efpjce particulière de Polypes; il ne nous donne pas ccpeixlant les clafles diverics des Polypes des genres de co^'caux que que nous voyons, jentcns du rouge, du bîanc^ du gris, du violet, du pourpre, & des auTcs qualités, que Charles Parin dit avoir remarque dans (es vojoges , relat. i. & qu'il cite avoir obrcrve' dans ks armoires de la gallerit d'Inf- pruck fcavoir du blanc, du blond, du rouge, du vcrd, du cendre, du noir, violet, du bleu; & que Cardan dans fcs oeuvres rapporte au(fi ,5 L. 7. de £ibc ili tate . .cjus Tpeciss, iîint candida, ,, rubens, & nigra, quîE tamen omnes in ca- „ dem planta conCpiciantur, quo fit ut nec ^- ^, tare, nec fpccie différant fed velut lapides rc- yy iiqui vapore maris tinguntur „ il faudra donc que les Polypes ayent cette propriété de les tein- dre de divcr.es couleurs, ou par les fucs qu'ils afpirent & rejettent , ou par leur propriété na- turelle, qui probablement demandent une varieté et leurs individus , mais que iufan à precnt oii n*a pas démontré; es ne lèra pas feulement dans les efpeccs de corcaux ou cela devroit être fënfible; mais dans ks fabriquants des Coraîlines, de plu* iieurs fortes dont je ne décrirai pas \t^ noms, & qu'on peut voir dans les planches de Mr. Élis, ainfi quie les Keratophytes, que Mr. Do- nati cependant n*a point décrit dans iès Polypes legionaires «Sec. mais que Mr. Elis a remarqué; il a Vìi également dans les alcions des figures régulières iemblabics à àt^ coquilles placées lune fur r autre 3 de mcme à peu prés qu'il avoit ob»- ferve fur ks Corallincs ceîîuleufes, ks nies, ou les 79 les inatrîces de certains animaux tcflaces, (èm- blablcs à des limaçons ou a des Neritcs. La plus grande partie des Polypes ont prcque tous la même forme maigre la différence des couleu- rs & les figures varices des productions , fi on ne veut pas les appcller plantes, à moins que le nom de Polypiers ne leur convienne mieux ; nous observons des fibrilles & une ba-e iiar les quels les Polypes font fixes, qui paroiiTent au microicope moins grofTes que Tanimal, comment ce la s*operc-t-il ? Dans le Corail, dans quelques Lytophytes, le Polype paroit occuper le cen- tre, tandis que dans les Corallines, les Polypes font jultement pofes à l'extérieur, ou à h fu- pcrfice de ces mêmes, p. 49. p. 50. ou dans des velTicules qui contiennent les embrions , & qui a. leur maturité tombent ; fans doute pour faire naure d'autres Corallines p. 7. pi. XXIII. on nous dc'crit les pores, les looes , les celuUes , que les mycrofcopes expo^nt , & dé- couvrent dans ces fortes de productions, & el- les font di'pofces ces cellules , dans un lèns partie verticales , & partie orizontales , nous remarquons cependant que les Keratophitcs font di pofes en couches circulaires, & quelques fois applaties mais couche liir couches comme font à peu près les aubiers de nos arbres; dans d'au- tres keratophites on voit des fibres ligneuics , il y en a qui font creufes ou cannelés en dedans . Certains genres de Polypes formeront donc des pia- plantes cornea, & d*âurres du p'errrjcs, let uns ont la verra de colorer en gris, en rou« £i, en bn:::, ca Doir, «5c çn bÌ23c, les un? b^« tiron: en p'ein, les 2'a:res en creus, une aurrc ibrre formera des reîta.:x comrrK les cenrelles, CJeic^rss trsvaUleronr à faire des Tubes, c'iu- très à former des corps pore:-ix cirpoies en diïic- i^^ lens, cerraîns feront ks fjngire?, divers fc- rcnt les cersbr::és, ceus-cy fèronr les a:tro::cs. Er.tn rouies ^es p^anres auro::: leurs ouvriers; 6: ce eu': pi-ohra plus étonnant; ceit que la pins pe:::s, & ce:2X cul ont rooios cks bra?, *"::-- ':? p:ân:es les p'us dures. Nous c*avo.-:s 7- .:.^2: v'i les ouvrages d^ Po'vpes d'eau -;:;, dont une parr:e reuemble à ceux c-e mer ce ce qu'on voit ics Polypes aux extrem:rés des zàm^zix des Coralibes, & des keratopbyres ; en e:t-:i rcur cela cu*:!s aurcn: îorms roures css prc:uCv:c-C5 ? Mr. B-ancb: De doir rzs s'immae'ner çuc faie llnrcirion , ni les idées aiTez bornées, pour c-::^ p CTck que les Poiypçs ouvriers du Corail io>enr yufrenien: ce ceux que mangent les hom- D*e3 de gros aperir, Ôc don: Teilomac eîl anez iort pour les d'gerer; il voulu: me donner un petit r:: '; en éludant mes cbiedlions, ce n'é- tc*?t ri: ,.:a: de h queftion ; cette forte de polype, ne con ft ru: : pas plus que la {êiche, le tante, k calamar, Toirk, ÓC cuaatiré d'autres ijui^Jbat doues d ur. grand nombre de bras & Al des ^mte. û k pc« «p'«rr=.?^ «^ ^'ìf^t L* inœniJiî farpotcic fur ia te - — rail a k: ^ à^ -f^' - ' ^l^^"!^!^ ils n-:iin^nr nis e erre cont-eii^ tocis r. ^ me-is, :cj:esoi>3enrarK>"5 icir s-^ì ^r-.^^ .; crovi-i: mi^ voir, CC me^ ?^^ q^ .f,-^' rrcs', & ils D^ reniEire- e er^Jr ^ ^Ifl ,/céiur ù£ c^r air ^ r-r^'=:^ C- ^ j^:/^:. '_.!;" tire- cia-i5 k m>3:>i ajx C-i^ ^ -^-- ^— " -ìr= LôTrai>Pai;o.opb^a3run2:irr;>^rac3^ «1 •■^* — *—>— » - — ^_ __ ^.:^,, ^-e:e-i J5, connKii ils îin|nîno>sa. jci.>^- 1-I-- -- -e V» \1 . . i_ - .^ ^- ^ -^ ^ -^CA a € T'aeri ^^ v^C-i^ — —*— 'i X TTisf- 2 examine dirò ìeì AIzlous. 11 y a roaV^ars sn «^y^^ "?* -lì. :. ioT^ts c-i .uivaa: leda: e iri Jivs -^ -, , •^ "i'^^''*^^-' "'"'-z^ " CCii- 8i couvrir lavcrite. H efl bon que les Philofophes s'exercent de cette façon -la, & qu'ils ne s'adon- nent tout d' abord à la crédulité , comme des petits enfans aux quels on a fait croire la tête de Meduiê convertie en Corail après avoir été couverte par Perfée de diverlès plantes marines, que des hommes ont été transformés en des oi- fêaux, en des arbres, même en des cailloux. Ce- la ne feroit plus penièr en homme , mais à la façon des Poètes s'égarer avec la fantaifie pour enieigner aux mortels par une fuite des fables le chemin de la vertu. Ce n'ell pas ainfi des Phi- lofophes qui doivent prefenter leschofês toutes niîes, & de la plus fimple façon, & en trou\^ant des op- posants à leurs fiftêmes , approfondir toujours la matière, & ne s' aigrir jamais contre ceux qui les forcent , pour ainfi dire , aux recherches ks plus difficiles de la vérité. Ce ci nVft pas la premiere réfutation qu'on a fait fur la formation poffible du Corail, &des autres Lytophites par les Polypes; cette opinion, inife au jour depuis environ vingt cinq à trente ans, n'a pas manqué de frapper plusieurs phyfîciens amateurs de 1' hifloire naturelle ; tout ce qui a été dit jusqu à prefent, ne femble pas affez fort, ni pour renverler les préjugés des uns, ni pour perîuader ks autres , la queftion refle toujours indecife, on n'aime point à deviner . Les appa- rences d'un coté, & les doutes d'un autre , ré- veillent de tems en tems de motifs à fiire de nouvelles obieClions. Mr. de Reaumur a très -bien lènti «3. icntl les dIfRcuItcs dont ce fyfleme efl fufceptî- ble, il a très-bien répondu au plus grand nom- bre des objecftions; une fagacite fi profonde, des x'oux aLiifi clairvoians que les ûcnSy que ceux de Mr. Gucttard. de Juflleu, Lyonnet,ccs hom- mes célèbres, pouroicnt-ils s'ctre trompes? Les obfer varions & les expériences de Mr. Trembley, celles de Mr. Elis, & de Mr. Donati, femble- roient ne rien laiflcr à defirer , jc Tavouc; le Comte Marfiii avoic pris les Polypes pour la fleur des corcaux , & cela peut être; Le Com- te Ginanni contemporain de Mr. Donati, & des autres, n'accepte pas les idées de Donati, il n'a pas ete frape' comme ce dernier de ce qu'a- voit dit fervante imperato il y a environ deux fiéclcs, au quel il veut attribuer la gloire de cet- te découverte fans le ( fecours des microfcopcs ; ^ c'efl jugement de toutes les reflexions qu'on peut iiaire, &L lire dans leurs ouvrages, qu'il fcmble qu'on doit retarder fon jugement & mieux exa- miner les points dont il s'agit; c'efl morne d'après Mr. de Rcaumur que je fortifie, puis qu'il luy paroit que le fujet n'cfl pas cpuife', & qu'oa peut encore en appeller à de meilleures obferva- tions, comme il le dit vers la fin de fa preTace du 6. volume in 8. Qi-i'on fuppofe fi on veut pour un mo- ment , que le Corallines , les Coralîoides , les Coreaux les Madrépores , les Retepores & les Keratophytcs i j-cntens entre ces derniers, ccuij 84 qui ibnt recouverts de cette înc^uflatîon blanche grilè ou rouge, (ur les quelles je ne nie pas,qu' on y observe des Polypes; co m ne Font démon- tres Mr. De Reaumur, de J.iiiieu, Elis, & d' autres . Comment dls-je ces iniè-fles fbnr-ils fi régulièrement leurs habitations & leurs ouvrages en forme de plantes de tant d'e peces différentes, qu'elle eft cette induH-rie pour qu'ils travaillent, dans le go^^t des pk-ntes arborefcentes tantôt de figures à bui lions , à roufrès, à eVanialls oc me fera-t-il Dcrai's de dire à haut vent; me di- ra-t-on que c'eli la le terme de la declinai Ton ou le chainoi m wcn du R :a ic aniinil ou vesei'al? Ce raironnemen: poi'oit contenez* queîq'iii; mais il on suie bien ce lyiiene on ve'";'a com- bien il eîl defei1:ueux. Je crois avoir déjà beau- coup dit fur ce îùjet , mais ce^te natie re étant fort étendue il faut y rt venir plus d'uie fols avant de s'être, bien expliqué. Si les yHematiqu-^s, nous avolent: farisfàit, (ur toi: es les objections, nous ferions moins di.'Tas; ils ne (è contentent point de faire végéter c:s animi ix, ils ne le font pas même gene'rer comme les aut^'es individus car ils îuy donnent gratiiiment la vertu de pro- duire d'eux mêmes, comme celle de faire des o- eufs, ils font vivipares, ovipares, & les font bâtir. Donati fuppoie que le Corail jeune di l'oeuf d'un Polype, il en donne la mesure la couleur & la forme, ces oeufs, ne ibnt pas plus gros que le quarantième d'une ligne, fans doute vu *5 y'ì au mîcroQ:ope, car il dîf, qu-il luy a paru voir des petits grains rouges, mcks dans le vo- lume de ces oeufs. Ce Corail Polype, ne (era donc pas ne du corps de fa itic"c comme il efl: démontre qu'ils ih îliccedent les uis aux autres, & que de ce qu-ils rejettent par la bouche, ils fabriquent les coreaux, les Madrépores , les Ret- tepo"es , ôc les Keratophitcs &c. ainfi les oeufs des Pol}pes, (e de'tacbant ou en diflèrcns tems, ou tous à la fois, pouroit tomber en divers endroits, ou iur une pierre, ou iùr un coquil- lage, on fur un Polypier de quelqu'autre genre ôc ncamoins chacun de ces infeòtes produira ièloii fon eipece, ou le Corail, ou la madrepore, ou le Keratophite , les uns feront des corps cellu- Icux, des Tubes, & d'autres des Rezeaux, & quelquns enfin des loges comme des Nerites po- fee's les unes fur les autres, les uns travailleront d'une confiflance plus Iblide plus compadle, quel- que^ autres, d'une plus flexible, plus molle, & variants presque toutes en couleur fbit en blanc , en gris , en jaune , en rofe, & rouge fonce, en brun Sc en noir. Si ce n'elt pas par le moïen des oeufs que le Polype fe rnultiplie, car cela n'cit pas bien démontre , commenc pourront fè former journellement tant de plan- tes animales; il faudra necefl ai rement que quelqun de ces infèóles prenne la revolution d'abbandonner l'ancien domicile & aile s'e'tablir dans les envi- rons pour fonder fa nouvelle coloine, l'ouvrage F 3 qu- S6 que fa mere avo't commence poiiroît donc re" fier imparfait, il manqueroit tantôt une bran- che au Polypier, ou bien il y auroit des troncs 3. demi élevées; & beaucoup des ouvrages impar» faites, cependant cela ndl pas bien apparent, car il femble que les plantes dures, comme les ten- dres, approchent toutes d'un terme dont la for- me c(i gracicufe & fouvent bien finis, & nous ne voyons pas que s'il manque un rameau du Polypier, ces iniècles s'attachent à le reparer» On i>e lait pas, par ce qu'on ne peut voir, ce qui fe padè dans la mer , combien il faut de tems à un Polype pour confrruire là cellule, en rejettant comme on le croit de fon petit eflho- mac, cette matière pierreuiê ou calcaree, dont les Polypiers font compoies. Je crois avoir dit que la lubflancc de toutes ces produdiions pier- reufes, ou corne'es, difiêrent beaucoup entre el- les; toutes ne font pas auiTi compattcs, ni or- ganisées comme le Corail, celui cy cil fufccpti- ble de prendre le plus beau poli, on y apperçoit avec l'aide du microfcope, comme auffi a oeil nud, des fibres longitudinales, comme encore des cir- culaires, ce qu'on ne verra pas dans les pores cervins, & d'autres corps qu'on croit pouvoir comparer à quelques traveaux d'infeóles, comme les guêpiers, & les ruchers, dans ks quels ceux la le logent, a cela près que je crois devoir fai- re, remarquer , que dans le Corail & dans d'au- tres produdlions , les pores ôc ks alueoles de ceux ceux cy font combles , Se bouches, fans qu'il rcftc intérieurement la moindre apparence de ces cellules ce qui ne le voit que dans les millepores ou celles de cette clafÎe. Et cette irrégularité de travail, ne laifTc pas de nous fournir de grands doutes, & de grandes difficultés. Entre les derniers obieélions qui me rcflenC à faire, & celles que d'autres perfonnes Tentent nuiîi bien que mo}' , c'c(\i de propolèr qu'on ex- plique le mechanil'me que doivent emploier les Polypes dans la fabrication du Corail; tout Co- rail a une plaque ou une balè qui lèrt de peint fixe :\ la produélion. Mr. de Reaumur die luy même " C'eft ce que nous ne devons pas nous ^, hafarder d'expliquer jufqu'à ce que nous aj-ons ,, rallembles affcz d'oblêrvations immédiates fur ,, ces Polypes marnes , ou fur d'autres genres ^, approchans des leurs. '^ Il faudra comme je le fuppoè au Polype premier conftru'fbeur du Co- rail, un teins confiderable pour que du premier point il s'e'tende, fufnfament à fin de donner à fon ouvrage une iolidite, ôc une force propor- tionelle à la grandeur qu'il veut donner à fon e- dificc, qu'il donne au tronc la dimenfion con- venable , & que les rameaux qui partent du mê- me tronc, correfpondent à la groileur du pied comme il arrive aux plantes terreflres. On (âic que tous les correaux ont différentes groffeures, cela dependra-t-il du nombre des Polypes ou de quclqu'autre loix ? on en voit de plufieurs pouces jp ^ de u de diamètre , comme de très-dclics ou de très minces, mais on remarque toujours que plus le fuft eft fort, plus les rameaux lont diltants de Ja bafe, Se plus ils s'elcvent, plus ils font dcli- cats; j'ajouterai encore que toutes ces propor- tions s'obrervent dans les coreaux de difîerens aaes; mais à mefure aue le Corail vicHit,la ba- fc & les rameaux augmentent de volume. Ce que je dis du Corail, je le vois dans les Ma- drépores, & les autres efpcces . Cecy-reiTcmble bien à ce qui arrive aux corps végétants. Et je dis que il ces produiSlions ne lont pas des végé- tations, mais que ce foit l'ouvrage des Polypes, il paroit inconcevable qu ils opèrent félon la loix delà végétation , & Tans aucun fin ny pour leur vie, ny pour que leur famille y trouve les mêmes commodités , que l'on pouroit comparer aux alvéoles des Guêpiers ou des Ruchers, ces ouvraocs font réauliers . Au refte les Polvpes comme on le voit étant en h grand nombre devroient augmenter ks diamètres en tous ihnSy lurtout s'ils ont un même meccanifme, s'ils vi. vent & rendent une même quantité de matière folide; & les Keratophites dévoient avoir une Croutte plus épaiffe, de toutes ces différences je crois qu'on pouroit conclure que puis que toutes ces produdlions varient dans leur grofTeur, Ôc grandeur, figure & couleur, quoique du même gen^'e & de même elpece; que ce cy n'efl pas l'effet d'un mcchaniime animal. Je crois avoir déjà S9 ò^]3 avoue que l'on ne peut nier rexificncc des Polypes iur les Coreaux, furies Coralloides, lur d autres plantes pierreuies &: Cornées; ils font tre's viiiblemenc loges dans ces petits vuides, où on a cru ctre en état de juger que les lieurs & les femences du Corail avoient êtes , avant que ces petits infecles y ajent pris leurs habiri- tions, ou ils y font fixes par la queu, & d'o. on les voit fortir leurs bras pour attraper leurs proje; mais je doute qu'on ks ait vii bâtir au- tour d'eux & augmenter le fond de la bafe cellu- laire des Madrépores ou des Coreaux, mais com- ment expliquera-t-on la conftruvflion de ces grands funglres? on n*y trouve pas des Polipes dans les filions , ce corps marin n'a pas me me de pedi- cul vifible, je n'expliquerai point ih. formation ; on ne peut, comme le Comte Ginanni, avoir les heureules occafions devoir croure les plan- tes marines, il dit qu'en tenant dans un va(c d'eau de mer plufieurs plantes marines, il vit une Retepore qui dans fon premier état luy pa- ru comme une matière blanche de confi fiance gommeule, & qui après quelques jours acquit une fondite' . Il e(i: très vray que lors qu'on tient des Retepores dans Teau commune pour les nettoïer, il y en a qui le détachent, & qui femblent avoir été adaptés les unes près des autres avec une forte de mucofitc comme la gomme arrabique> ou adragante. Pour ce qui efl de juger par la voie de Tana- 90 î'analifc cbyniique que le Corail eft d'une fub- ftancc animale, & non végétale, elle me parole peu concluante on (ait dis-je que par le moicn dzs opérations cbyiniques , on retire tous ks principes, que les corps contiennent, & on fait que C'ZiiK des herbes ou des plantes, font en plus grande partie diffèrens de ceux des animaux , mais tous les pfocedés ne reuffifTent pas avec la mê- me facilité. Il faut aufTi convenir, que les plan- tes terrefîres difièrcnt de plantes marines. On retire du Corail des particules ferruggineuiês qui {ont attireées par l'aimant. Les célèbres Leme- ry & Valbnicri nous en (ont «tarants mais fi le Corail ne contcnoit que ces parties ferrugineu- ses, il ne feroit plus de la nature des plantes ÒC des animaux, mais de celles des minéraux. Nous favons que dans la mxer il y a beaucoup de corps de fubftance diverles , nous en connoi^bns qui font formés de parties bitumineufès, ligneufes, pierreufes, & herbacées, l'eau delà mer contient tous les principes, & toutes ces matières s'y diilblvent s'y mêlent s'y confondent, de même que bien d'autres parties foit animales, de minérales, de faiines, de muriatiques, d'alcalines & d'aci- des; ce qui doit communiquer aux corps qui y naiflent des principes diffèrens félon les combi- naiions, & les loix de leurs formation. Quant au Corail, il efl vray qu'il donne un fel vola- til, comme celuy qu'on retire des fubflances ani- niales^ voudra-t-on attribuer aux Polypes donc .quel- 9ï quelques pors font garnis, ce produit ?_ ou par ce ou on croit que ce que le Polype rejette, c- tant' une iubibnce animal, il doit en refulrcr les mêmes principes que ceux qu'on retire des os & des chaires des animaux. Mais pour don- ner des Tels volatils, ne peut on pas trouver d* autres principes dans les plantes marines, que le principe animal? IVau delà mer comme je l'ai ce- ja infinue contient en elle un principe acide, bi- tumineux ou fulphureux, qui Te combinant avec la partie calcaree ou terreftre, donne par la di- flillation âui Tel volatil. Le iH armoniac con- tient beaucoup de Tel marin, ceux qui connoh- fent les principes de la chimie, conviendront de ces veritcs; mais les plantes marines qui ne font pas pierreufes, telles que Fal^a & d'autres, don- ncnt un Tel volatil, ce qui (e ikit dit Mr. Mac- qucr '' Par une certaine quantité d'acide combi- nr^ ôc enaaaé dans une portion delà terre du '' mixte dont on le tire. Mais il entre auHi ]] dans Ta compofition une aflez grande quantité de matière graille ou huilcufe, ce qui iait vo- ]\ latihler l'alkali fixe. " de cette obfervation je ne vois pas quelle contèquence on tire qui puilTe nous convaincre que le Corail eft une lub- ftance animale. , Plus je cherche à me convaincre de ce qu on dit des perfonnes pour lefquelles j'ay beaucoup d'eflime, moins je puis me perfuader de ce qu ils ont prononce fur la formation du Corail, je ^ vou- 9^ voLidrois par exemple qu'on m'^t (bus les yeux d'un homme qui ne Ht pas prévenu les parallè- les fuivans. Qj-i'on prit dis je un beau morceau de Corail qu'on le mit dans un f^rand va'e d'eau de mer , & que cette branche de Corail , fut garnie de Tes Polypes, les quels à leur aile iè remuent, & étendent leurs bras, fortent pour ainfi dire pour (e faire voir en fàiiânt leurs fon^^Vions naturelles ; luy viendroit-il à l'e'prit de tirer la conicquence que ces infeiles fabriquent k Corail? furtout il d\in autre cote on luy prelènte un jeup.e chOne chargé de quantité de noix de galle , qu'on fait cire le produit delà picquure des fcarabés qui font naître ces petits îTJobes; qu'on lui pre;ente encore un houx, lur le quel on receuiiie les graines de kermes ôc qu* on luy di:^ que ce font eux qui auront fait vé- géter ero u re & ramifier ce che ne & ce houx, ôc que de leurs perlpirations de leur fuperflu, & fi l'on veut de leurs dejeórions , ils ont for- més ces arbriffeaux , eux qui font dans leurs noix de galle, dans leurs belles graines rouges, pour leur commodité, & leurs fins comme je crois que les Polypes (ont fur le Corail, il me femble que cet homme s'il til doué d'une certai- ne quantité de bon fens, ne pouroit fe pcrfuader que ce qu'on luy dit eft vray, à moins qui! n' ait eu le tems de s'affurer par luy mcm.e d'un phénomène au(ïi fingulier , & dont il douteroit iufqu'à ce qu'il auroit vérifié cette prétendue de fibr'cation ou du moins quii ait vu je ne dirai p.is un demi pouce , Dieu fait combien de tcms il faut, mais ieulement un quart de ligne fabrique par je ne fai combien de dixaines & pcut-c tre de centaines de Polypes. Cette idee cependant de croire que les Polypes batifiènt, me paroit bien plus probable que celle d'un Phylofophe que par égard je ne nommerai pas, qui immagine que h ramification du Corail peut fe f^ire moyennant les Polypes, comme font les tenia dans le corps humain, lesquels s'attachant d'un corps à l'au- tre, ou il l'on veut bout à bout, parviennent enfin à iaire cette ramification. Juiqu'à ce .que de toutes ces opinions on en voie quelqu'une de vérifiée, il feroit bon de les laiilèr pour ce qu' elles lont , à moins que quelque nouveau phylo- lophc ne trouve le moyen d'aller fous la cloche au fond de la 'mer avec toute la commodité, pour y observer de plus près ce qui s'y pafTc pourvu toute fois que les rayons de la lumiere puKfent l'aider à voir ce qui s'y pafîe , puis que les rayons folaires, ne font pas en e'tat de péné- trer une fi grande colonne d'eau, fans qu'il ar- rive une grande refravSlion; dil'ons mieux, à pei- ne efi: on arrivé à une certaine difi:ance ou pro- fondeur, qu'on n'y voit plus & cette profon- dcure n'cil que de quelques brafies, & bien moin- dre que cet abnne fi je puis dire ainfi, ou naît le Corail. Je me propofe à l'exemple de quelques grands obfervatcurs qui m'en ont fait naître l'envie que- 94 , ^ . de voir par moi mome de fuivre cette partie &: de donner mes obfervations, mais pour me mè- tre en état d'exécuter ce deffin, je tacherai d'ac* quérir en voyageant les connoifTances que je kns qui feront neceliaires, & fi mes expériences me procurent quelques lucces, je me croirai luffifa» ment dedomagé" de mes peines ôc de mes de- pcn fes . Je ne m'immagine pas qu'on dut me re- garder comme un homme prévenu & opiniâtre dans fes idées , & qui n'abbandonnera pas fes opinions, & qu'enfin le Corail ne puifie être une produ6>,ion animale; je me rendrai toujours aux preuves; j'admire au contraire la pcnfce in- genieufe de plufieurs phylolôphes d'au-delà les monts, d'avoir ouvert ce ientiment, qui poura Tervir à faire d'autres découvertes , & nous guider dans des voyes obfcures; leurs travcaux, & la fertilité^ de leur ?enie démontre combien ils ont: d'avantages & prérogatives fur nous, mais juf- qu'àprefent je ne puis pas penfer comme Mr. le Do- âeur Bianchi, qui voudroit me periuader que le Corail eO: non feulement une fubflance anima- le , mais auffi minerale; qu'il me donne h fatisfailion de luy dire avec toute l'eflime que je lui dois, qu'il foit à l'avenir un peu p^us circonf^ pe6^ , s'il veut qu'on le diflingue de la clafTe des écrivains vulgaires, de d^s conteurs d'hiRorict- tes; Un philofbphe e(l fouvent obligé de douter; 4 i' exemple des grands interprOtes de la nature i - . ' fe 95 fc tioìt toutes CCS confìder^àtions , il a vl les temples & Jcs écoles', ou à l'envie des autres Nations on découvrit tant de verire's; je ne prerens point: parler indifcré'tement: contre dçs nations aujour- dhuj fi éclairées & qui (c font acquilès tant de gloire; je m'adrefTe à un certain nombre de mes CcUegues Italiens qui au lieu dcilimer la patrie lui projudicient par ce qu'il ne travaillent pas à en foiîtenir le luftre comme ont fait tant dcfti- mables phylofophes des tems pre'cns & paffes; ceux cy favent affez l'opinion favorable du (a- vant Guillaume Bude'e Confèiller du Roy . Dans fon pr. livre delà phylofbphie P. 137. ou il raconte que le Roy Char/es VIII. rdporta d'I- tali e ^ non feulement le goût des lettre s ^ ?naif en- cor de précieux monumens . *^ Tainccil Rex Ca- j, rolus humanitate fingulari pr.Tditus liberalita- ^, te quas memorabili, & litterarum elegantins 5, opinione quadam imbutus , quorum nomen ^, in Italia Raptim, quafique per tranfennam ^, audierat earum megratia, & Gra:carum pr^- 5, ci pue, qua; tum in Francia pœne erant inau- 5, dit.'e evccandum mandarat, Mr. Bianchi de Rimini ne devoit point: fe fâcher fi fort ne peut-on pas dire fon fentiment^ Les disputes littéraires ne doivent point atti- rer de haine entre des perfonnes qui cherchent & aiment la vérité" , celuy qui penfè différem- ment fur un point, peut convenir dans' d'au- tres; Claudien dit à ce fujet, f.t aliqua intcr flu- 96 ftudhfof content io y fed ahfit a fnakdifî/'f y a con- tumdiif ^a rixir ; combien de fois n^eO: il pas ar« rive à Ciceron & à Hortenfius d'être d'opi- nion contraire? chacun dcfcndoit fa partie avec la chaleur qu'on empîoyoit d'ordinaire à la Tri- bune pour y faire admirer les^ t^ns de l'ora- teur, ils x\tï\ furent pas cependant moins bons amis & remplis d'une confkieration mutuelle , de façon que Ciceron dit à la mort de l'autre ces beaux mots. De Orat. non utplerique putahant , £{d-vcrfarium y aut obtre^atorem laudum me arum y fed focium potîtis , & confortem gloriofi lahoris . Je n'ai point la prétentions de me croire aufTi inftruit que Mr le Doòleur Bianchi, je luy demandois alors quii m'eclaira, il fait que je le regarde comme un homme d' une grande capacité . Homi nef fumus & occupati Officiis , ma's il ne fèroit pas le ièul qui fê feroit mépris Hippocrates ce fage de bonne foy dit, futura deceperunt me & Celfe fait IVloge de fa candeur L. 8. c. 4. &c. Comme toutes les découvertes que l'oa fait, & qu'on poura faire fur le Corail, & le Syfteme dts. Polypes , font infiniment inter- reffantes; je crois ne pouvoir mieux terminer ce petit ouvrage, qu'en donnant une belle observa- tion, de Mr. l'Abbé Fontana, qui comme on fait efl: très-attaché à la recherche de la vérité; . ce 'phyiicien mit au microlcope quelque petits corps marins , qu'il avoit trouvé dans les fa blés. 97 l)Ics, le long du rivngc a Li tourne il examina aulTi une phnie marine venue de Scilla^ garnie & remplie en diflèrens endroits d'une grande quantité d'autres petites plantes de mer de di- verfes elpeces, & furtout de nature pierrcule & des herbacées. Il vit comme moy, qu'il y a- voit entre ces objets beaucoup de petits coquil- lages, & un bon nombre de particules de plan- tes , du genre àzs corcaux , îurtout de couleur rouge, qui paroifToient comme entiers, Oc bien formes à peu-près comme font les coreaux de belle forme, ils étoient à leurs bafes parfaitement liifes , & proportionces à la grandeur de la plante; le tronc s'elevoit de cette même bafe & il fe diviibit proportionellement , en pîufieures branches qui fè diramoient encore en plus petites. La grandeur de c^s plantes microfcopiqucs n'e- toit pas plus haute qu'une ligne de pied de Paris, elles paroiflbient à leurs furfàces percées de grand nombre de pores fort diitinóls, & fèmbloient grands, en égard a la hauteur de la plante, ce qui les montroit comme Ipongieufes, lors qu'on les prefîoit entre les doigts elles le briloient facil- lement . Cette oblèrvation lèmblcroit appuier l'hypotefe àzs phylolbphes qui croient que le Corail eft une plante vegetante, & non le tra- vail àts Polypes, car il e(t certain que les plantes pjfïent par toute les grandcures, la chC- ne dans lôn principe e(i: peut être fi petit que pour le bien voir, il faudroit le mettre au my- crof- 98 crofcope, s'il eft permis de s'expliquer ainfi. Si on fuppofoit donc que ces petites plantes iufiènc l'ouvrage des Po^^pes, & d'une fubllance anima- le, ce qui raifonablement ne peut iedirc, à mo- ins qu'on ne veuille confidcrer le tronc d'une plante de Corail, d'une certaine grofTèur ^ Toit un amas d'une multitude de petits coreanx my- crofcopiques , ce qui feroit abfurde car on ne voit rien de femblable à cette ltrud:ure dans le Corail tout au contraire, on y remarque des dirpofuions fibreufes comme des flries qui ré- gnent tout le long du tronc & des branches, èc dans certains, on y diflingue des couches, ce qui eil contraire à ce qui a ete fuppole'. Je ne vois point de reponfè & d'objeélion à ce que cette obievvation démontre; que de fuppolèr en- core qu'il y a d'autres familles, d'autres genres de Polypes inconus, & prefque imperceptibles, dont les naturalises n'ont pas parle; qui mis en parallele avec ceux que nous connoifTons, fe- ront des baleines ou des Craxens vis à vis de ces nouveaux . FIN. <^t