l^fr i^^. v^ iv;.. ^V FLORA ITALIANA FLORA ITALIANA, OSSIA DESCRIZIONE DELLE PIÀNTE CHE NASCONO SALVATICllB O SI SONO INSALVATICHITE IIM ITALIA E IVELLE ISOLI: AD ESSA ADIACENTI; (iis(ribui(a secondo il metodo naturale, DI FIIiIPPO PARliATORE. VOL. IV. Fluram hsoc iwr |>«rtej eJiturus , necessitimi fi-re absuliilaiii (jerspeti iiielhodi naiuralls •dbibeaiii, tjiiia hac *ia suliim hallucinatiunes grarìures rvi- tandas , |irsci|»ie in nu»ij grnrriLus constilnendis, qiiibus emiDct Nuia Hullaodi* , sperare iHisieni. i; Bkuwr, Frudr. Ilor. NoT. Hullaod. H o r A N I e A I FIRENZE TirOGRAl lA DKI SUCCESSORI LE MONNIER. 1867. » ì /. ^ TIPO II PIANTE DICOTILEDONI. DicoTYLEDONES et ACOTYLEDONARUM ord. V. pars. Juss. Geu . pi. pag, 70 et 16. ExoRRHiz^ et SYNRHIZ.4-: fìich. Anal. pag. 53. DicoTYLEDONE^. seu EXOGEN^. Dec. TJiéor. élém. pag. 200. Syst. veget. l. pag. 123. Prodr. syst. nat. /. pag. 1. Vegetabilia vasgularia piianerogama dicotyledoxea Darti. Ord. nat. pag. 76. Cormophyta Class. 10. Zamia3, Hysteropiiita et Sect. V. Acram- PHiBiA Endl. Gen. pi. pag. 70, 72 et 258. Phanérogames 4'"f' ernbranchement digotylédones Brongn. Énum. des plant. pag. 26. Rhizogens, Gymnogens et Exogens Lindi. Veg. Kingd. pag. 83 221 et 235. Dicotiledoni Pari., Considér. sur la mélhod. natur. pag. 43. Plantae e cellulis vasisque etiam spiralibus composita?. Radix saepissime conica, ramosa. Caulis plerumquc ramosus, ambita simul et apice crescens, e cortice, ligno stratis concentribus anniiis conflato, medulla radiisque mednllanbuscompositus. Folla opposita, verticillata, -alterna aut sparsa, rarius fasciculata, e petiolo basi plerumquc cum caule vel ramo articulato, unde folia decidua, et lamina sa^pius den- tata, lobata, plus minusve incisa, partita, composita vel decomposita, constantia, nervis ramosis anastomosantibusinstructa. lutegumontum florale duplex, exterius cal}!^, interius corolla, ejus noe non or^^ano- rum sexualium partium (stamina et pistilla) numerus saepius quina- rius vel quinarius multiplicatus , abortu aliquando diminutus , aut corolla vel interdum etiam calyx nulli. Semina carnosa, cornea, oleosa aut farinacea. Embryo saepius exhorrizeus sive radicala in ra- dicem propriam apice elongata. (^otyledones 2, integre aut lobata^ vel plus minusve incisa, raro profonde partita? unde videntur 5-15, rarissime coiiiiat;!' aut nulhe. Portamento. — Le piante dicotiledoni italiane , (piantunque abbiano un portamento diverso ncllr diverse famiglie, pure (»n"n)no 0 DICOTILEDONI. alcune forme generali che dipendono dalla uguale o quasi uguale loro struttura. La radice nelle specie annui e bienni e in molte specie perenni , segnatamente negli alberi, è conica o fusiforme, spesso verticale, con- ficcata in terra a guisa di un cuneo, ramosa, con rami gradatamente più sottili , formando sotterra un albero inverso e spessissimo più corto di quello che fa il fusto con i suoi rami fuori di terra, ma che porta V estremità delle fibre radicali un poco più in là dai rami dell' albero aereo per godere cos\ del benefizio della pioggia e della rugiada. In altre piante perenni per il raccorciamento del fusto , quando questo è sotterraneo e per la distruzione del cono delia- radice, le fibre radicah allora più grosse e molto avvicinate le une alle altre simulano una radice in fascio come quella delle piante monocotiledoni. Raramente la radice ha le fibre ingrossate o tube- rose per tutta la lunghezza loro come è nella Thrincia tuberosa Dee, nella Apargia cichoracea Ten., nel Raminciihis mille foliatiis Vahl e in altre specie affmi, ovvero qua e là in ciascuna fibra in guisa che questa somigli quasi a una coroncina come si vede , per esempio , nella Spircea Filipendula L. Nelle piante parasite la radice spesso manca interamente, al- meno nelle piante adulte, per cui queste o s'impiantano con la base del fusto direttamente sulla radice di altre piante, come il Cynomo- riiim coccineum L. sull' Inula crithmoides L. e sopra altre piante ma- rittime, il Cijtinus hypocistis Linn. sopra alcune specie di Cistus, alcune Orohanche su diverse Leguminose , sui Galiiun , sull' Fi- lerà ec, ]3i Monotropa Hypopytis L., sui Faggi, sui Pini, e poche sul tronco di diversi alberi come il Loranthus eiiropceus Linn., il Viscum album L., ovvero s'immedesima al fusto delle piante erbacee per mezzo di alcune sporgenze, dette succhiatoi, per le quali stabi- lita una via ai succhi, questi passano dalla pianta soggetta alla pa- rasita con grave danno di quella , come fanno le Cuscute che di- struggono cosi i trifogli e le altre piante dei nostri prati. Il fusto ha quasi sempre la forma di un cono la di cui base corrisponde per Io più a livello del terreno ed è congiunta con la base del cono formato dalla parte centrale della radice : esso è pure quasi sempre verticale, e composto di tanti meritalli, posti l'uno so- pra dell' altro , gì' inferiori più corti e più grossi , i superiori grada- tamente più lunghi e più sottili, uniti o articolati nei cosi detti nodi vitali, spesso non sporgenti, talvolta un po' gonfi come per esem- DICOTILEDONI. 7 pio nelle Ephedra, nei Polijgonum, nei Dianthus e in altre piante. Il fusto inoltre è spessissimo ramoso, con i rami che partono dai nodi vitali e che sono vere moltiplicazioni e non divisioni del fusto , spettando ad una generazione posteriore, come si vede nei nostri al- beri e meglio in quelli che perdono le foglie in tempo d'inverno, perché in essi al principio dell' autunno si formano le gemme , com- poste dalle perule e dai rudimenti dei giovini rami che si svolgono poi in primavera. I rami si moltiplicano anch'essi per formare i loro rami e rametti: la direzione, il numero, la lunghezza loro concor- rono principalmente a dare un portamento diverso , che si dice la chioma o fronda, a ciascun albero o a ciascuna pianta, per cui facil- mente si distingue un Cipresso da un Platano, un Pioppo da un Ca- stagno e via dicendo. Nelle piante erbacee la superficie del fusto è per lo più liscia e verde , ma nelle piante legnose e segnatamente negli alberi questa , dapprima per lo più liscia e verde nei giovini rami , diviene poi ru- vida e scura o cinerina e si fende infine per lo svolgimento dello strato sugheroso e per la successiva formazione degh strati corti- cali e legnosi. In alcuni alberi poi il fusto si spoglia in parte della sua scorza come nella Betula, fornita come è noto di due strati sughe- rosi, il superficiale dei quali è composto di lamine bianche, che fanno biancheggiare il fusto di quell' albero in modo che si vede nei boschi anche da lontano : nei vecchi alberi , il legno stesso si di- strugge talvolta in gran parte, per cui questi diventano vuoti come succede dei Salci e dei Castagni, di che dirò meglio nel suo luogo. Alcuni fusti sono spinosi o carnosi; le Rosa, i Ruhus hanno aculei ora più ora meno grossi e pungenti, diversi Prunus , Cra- twgus, il Poterium spinosum ed altri hanno i rami spinosi; talvolta le spine delle nostre piante non appartengono al fusto o alle sue moltiplicazioni, come si dirà qui ajìpresso. Sono carnosi i fusti e i rami delle Crassulacce, delle Opuntia, della Slapelia europcva Giiss. ec, e alcuni di questi anche spinosi. Altri fusti sono deboli, scandenti o volubili; per sostenersi si attaccano ai muri o alle piante per mezzo di radici avventizie come la r Ellera , o si appoggiano alle piante vicine attorcigliandosi ad esse in vario modo con il fusto, con i rami o con i loro piccioli, come fanno i\i\ ersi Couvoli'ulus, il Cnuanchum laAum lìartl., ìllumii- lus Lupulus />., /■/ Puliigonum Convolvulus L. e il Pohjijonnm dume- tornm L., la l^umaria capreulala L. ed altre, o attenendosi per 8 DICOTILEDONI. mezzo di viticci come fanno la Vite salvatica , le Bryonia , molti Lathynis, molte Vida ec. Non di raro il fusto iielle specie perenni delle nostre piante dicotiledoni è sotterraneo e raccorciato, per cui le fibre radicali, che allora vengono da esso, fanno, come ho detto, parere la radice quasi fatta in fascio, e i rami sembrano i fusti ovvero sono ridotti al solo penducolo : le foglie allora sono raccolte in fascio e quasi in cespuglio, come è per esempio nelle Soldanella, nelle Bellis, nei Bellnim e in tante altre piante In tal caso non è raro di vedere la pianta fornita di stoloni o flagelli, che talvolta metton radice nei nodi vitali, come chiunque avrà notato nella Fragaria Vesca L., nella Potentina reptans L. ec. Tah stoloni sono pure in alcune piante nelle quali i rami che vengono dal rizoma si svolgono a guisa di fusto, come nel Ltjcopus eiiropceiis L., nella Menlha aquatica L. e in tante altre. Le foghe delle nostre piante dicotiledoni sono opposte, come per esempio nelle Salvia, nelle Mentha e in tutte le Labiate, nelle Ci- stinee, Ipericinee, Valerianee, Dipsacee e in molte altre famiglie ; in giro da tre a molte, come nel Nerinm Oleander L-, nei Galinm, nelle Asperula, nelle Rtihia ec, o più spesso alterne come nelle Viola, nei Papaveri, nelle Fumaria, nelle Medicago , nelle Ononis, nei Trifolium, in alcune Composte, nei Convolvulus ec; sparse o avvi- cinate tra loro come nelle Euphorhia, in altre Composte, negli Abeti; rivolte da ogni parte come nel Pinus Picea Duroi o da due lati come nel Pinus Ahies Duroi, nel Taxus baccalà L., o finalmente per il raccorciamento dei rami o dei rametti a due a due come nel Pinus Pinaster Soland., nel Pinus sylvestris L., o in fascetti come nel Pinus Larix L., e come sono le foglie che vengono comunemente dai rizomi, già da me disopra menzionate. Le foglie inoltre constano quasi generalmente di due parti : del gambo 0 picciolo e della lamina. Il primo è per lo più cilindrico, con un solco 0 scanalato di sopra, articolato nel cuscinetto del nodo vi- tale, dal quale si stacca, per cui la foglia cade ; la lamina é spes- sissimo larga o larghetta, con il margine dentato, seghettato, smer- lato , lobato , sinuoso , ondeggiante , inciso , diviso talvolta più profondamente in lacinie o in fogUoline , formando così le foglie pennatifìde, pennatipartite , bipennatifìde o bipennatipartite ec, le foglie composte o sopraccomposte, nel qual caso le fogliohne hanno un picciolo proprio articolato con il picciolo comune, come è per DICOTILEDONI. \) esempio nei Trifogli, nelle Veccia, nella Cohitea arhorescens L., e in tutte le nostre Leguminose. I denti, i lobi, le lacinie della lamina dipendono dalle diverse diramazioni dei nervi di essa, dappoiché le fibre che sono avvicinate nel picciolo, si allontanano nella lamina, ed ivi si uniscono tra loro in parte con nervetti o vene laterali per for- mare una rete spesso rilevata nella pagina inferiore della foglia, e in parte terminano all' apice dei denti o delle lacinie e dei denti loro. Più raramente si uniscono soltanto tutti tra loro e in tal caso si vedono gli estremi nervetti unirsi ad arco vicino al margine per cui non si formano denti, come è in molte Vieta, mentre per esempio nelle Medicago i nervetti terminano sporgenti nel margine della fogliolina che per questo è dentata. Raramente le foglie mancano nelle piante dicotiledoni italiane interamente come in diverse specie parasite, nelle Orohanche, nella Lathrcva, nella Monotropa, nel Cunomorinm, nel Cytinus ec. essendo allora ridotte a semplici squame per lo più carnose, scure o ros- sicce. La lamina manca pure nel Lathyrus Aphaca L., nel quale tutta la foglia è cangiata in un viticcio e le stipole hanno l'apparenza e fanno le funzioni delle vere foglie. Nel Lathyrus Nissolia L. il pic- ciolo è slargato in forma di foglia , è un fillodio simile a quello delle Acacie della Nuova Olanda, privo delle foglioline. Anche le foglie di alcune Ranuncoli, del Ranunculus gramineus L. e specie alTmi sono da considerarsi come fìllodii. In molte Leguminose lo ultime foglioline sono spesso cangiate in viticci, come nella Vieta, noi Lathyrus, negli Ervum ec; secondo il numero maggiore o minore delle foglie cangiate in viticci questi sono ramosi o quasi semplici ; noi Derherift poi lo foglio dei rami sono cangiate in spino trifide, svolgendosi naturalmente soltanto (|uollo dei rametti che nascono all' ascella di quelle spine. Nelle piante aquatiche le foglie quando sono sommerso sono fine, delicate, corno nei Myriophylliim, Ceratophylhim ec, largh*e quando sono galleggianti come nelle Nymphiva, noi Limnanthemum ec. ovvero dilTormi, ossia le inferiori fino e le superiori larghe quando sono in parte sommerso , in parto irallogiriiinti come si m'Aì' noi Ra- nitnciilìis I ripari ittts ec. Il jiicciolo ò cortissimo o manca nolh- loglio (piasi sessili o sos- sili; tidvolta allora le foglio opposto si iniiscono alla baso, come è in molle (lariofilleo, o le alterno prolungano la loro lamina «li là dalla insor/ione nel Insto o n(M laini in forma di orercliiolle rome r 10 DICOTILEDONI. in alcune Arabis, o circolarmente come nel Bupleunim 7'otiindifoliiimL, e protractum Link, nello Srmjrnium rotundifoliiim MilL^ e perforatwn Mill., 0 scorrendo sui rami e sul fusto come in molte specie di Gir- slum, di Carduus ec. Più spesso il picciolo è slargato alla base o in tutta la sua lunghezza quasi in una guaina, massime nelle piante della famiglia delle Ombrellate. La degenerazione spinosa dei pic- cioli si osserva di raro, nell' Astragalus sÌ7Ìnicus Ten., neWA. arisia- ttis Herit. e in altre poche specie. Le stipole che si vedono in molte famiglie delle nostre dicoti- ledoni sono per lo più due ai lati della base del picciolo, libere come meìPisum, nella Viola ec, o saldate con questo come nella Rosa, nel Trifoliiim ee,; piccole, uguali in ambedue i lati di esso. Non di raro però quelle che accompagnano le foglie inferiori hanno una forma diversa dalle altre che spettano alle foglie superiori ovvero la stipola di un lato è dissimile da quella dell' altro lato, le quali particolarità si osservano spesso nelle Vida e nei generi affini . Tali stipole sono talvolta delicate, membranacee, e cadono presto, per cui mancano nello stato adulto, come è nelle Querci, nei Carpini ec. ; più raramente sono grandi quanto le foglioline delle foglie come nel Lotus, ov- vero si svolgono a guisa di foglie quando queste mancano come ho già detto di quelle del Lathyriis Apliaca. Pochi esempi abbiamo nelle nostre piante di stipole spinose nella Fagonia eretica L., nel Paliiims milgaris Lamk., nel Zizyphus Lotus L. ec, non mai però nelle Leguminose come si vede segnatamente nelle Acacie spinose dei paesi della zona torrida. In taluni Astragalus le stipole dei due lati si saldano insieme per il margine esterno da che risulta una stipola opposta alla foglia mentre in altre piante con foglie opposte , come è nella Putoria ca- labrica Pers., della famiglia delle Rubiacce, le stipole spettanti ad una foglia si saldano con quelle dell' altra e si trova cosi per ciascun lato una stipola in mezzo alle due foglie. I Polygonum e i Rumex hanno una guaina all'ascella delle foglie, che si chiama ocrea, ora come troncata, ora frangiata o fornita di ciglia, che a quanto pare dipende da due stipole saldate tanto per il margine esterno quanto per l'interno. Rarissimamente anche le foglioline delle foglie composte hanno delle piccole stipole parziali [stipellm) alla base dei loro pic- cioli proprii ; se ne ha un beli' esempio nel Thalictrmn aquilegifo- lium Lììin. DICOTILEDONI. Il I fiorì delle piante dicotiledoni italiane, composti per la mas- sima parte, come quelli di questa sezione del regno vegetale, di calice, di corolla, di stami e di pistilli e spesso di un disco, mancano in al- cune famiglie di corolla, come nelle Cupolifcre, nelle Betulinee, ec. e talvolta anche di calice come nelle Gnetacee, nelle Conifere ec, es- sendo allora ridotti agli stami ed ai pistilli, i quali sono accompagnati da brattee, e spesso in fiori distinti, per cui tali piante sono dioiche o monoiche: essi formano con le brattee degli amenti ora lunghi, ora raccorciati. Più spesso i fiori sono distribuiti in racemo , in spiga , in ombrello, in corimbo e via discorrendo come sarà detto nelle par- ticolarità di ciascuna famigha. Non si distingJiono per la grandezza loro, essendo spesso piccoli e molti o moltissimi; i fiori italiani più grandi sono quelli degli Hibiscus , delle Lavatera e della Nìjmphcea alba L. Considerati nei fiori composti i capolini più voluminosi sono quelli dei Cirsium, delle Cynara, delle Carlina ec. Le brattee che accompagnano i capolini di tali piante composte e che fanno il cosi detto involucro sono per lo più ridotte allo stato di scaglie, spesso con ciglia, con appendici inermi o spinose, verdognole o scurette, e diversamente macchiate; sono di un bel color d'oro negli Helichrysiim, che abbondano nelle parti meridionali della nostra Italia. I frutti sono per lo più cassule, legumi o achenii, con o senza pap- po, di raro sono carnosi, o per una parte o per tutto il pericarpio o per la polpa racchiusa nella cavità delle logge, i semi sono spesso car- nosi, cornei, farinacei ce, e l'embrione che non di raro forma tutta la mandorla è dicotiledone, con le foglie seminali intere, lobate, divise ora più ora meno profondamente in lacinie, talvolta sino alla base da parere di avere molte foglie seminali come è principalmente nelle Conifere. La radichetta è di raro saldata con l'albume come è in queste, quasi sempre libera. CoDsideraziom geografiche- — Le piante dicotilcdoui italiane sono poco meno dei ([uattro quinti della fiora fanerogama d' Italia, essend(» l'altro quinto formato dalle piante monocotiledoni, la qual proporzione è in generale quella dei paesi che couje l' Italia si tro- vano in parte nelle parti centrali, e in parte nelle meridionali della nostra Europa. Per tah coiulizioni e p<'r le alte catene dei monti del nostro paese, le piante dicotilc^doni italiane hainio generalmente, come già vedenniio delle monocotiledoni, I' aspetto delle piante che appart(nigono alle famiglie naturali proprie delle zone fredde e tem- perali', principiando a mostrar>i :ili mir .lie jirr l;i \\)\\ni\ .• la natura 12 DICOTILEDONI. loro 0 per la famiglia alla quale spettano si possono quasi considerare come messaggiere dei tropici. Il tappeto di flora che si stende infatti sui nostri monti e sulle nostre pianure , oltre alle Graminacee abbon- dantissime, già altrove rammentate, si compone generalmente di piante erbacee, piccole o poco alte, appartenenti in gran parte alle Ranuncolacee , alle Crocifero, alle Rosacee, alle Sassifragacee , alle Campanulacee, alle Scrofolarinee , alle Labiate, alle Ombrellate, e massime alle Composte, alle CariofiUee e alle Leguminose nelle quali segnatamente sono ricchi o ricchissimi di specie i generi Rammcidus, Anemone, Cardamine, Arahis, Alyssurn,Brassica, Potentilla, Saxifraga, Campanula, Veronica, Linaria, Pedicularis, Salvia, Stachtjs, Teucriim, Daiiciis, Centaurea, Hieraciuni, Senecio, Silene, Alsine, Arenaria, Me- dicago, Vida, Ononis, Lathyriis, Lotus, Astragalus, Trifolium; questo ultimo essendo tra le dicotiledoni il più ricco di specie nella nostra flora , cedendo solo il primato tra le fanerogame al genere Carex. Anche i Sedum, le Orohanche e le Euphorbia contano molte specie in Italia in famiglie che non sono poi molto abbondanti. Di questo tappeto alcune piante si spingono fino alla regione delle nevi eterne a darci un saggio della flora della zona ghiacciata del nostro emisfero. Tra esse meritano speciale menzione il Banun- culiis glacialis L., la Petrocallis pyrenaica R. Br., V Arahis cxrulea Hoenk., la Cardamine alpina L., la Silene acaidis L., il Dianthiis gla- cialis Hxnk., il Cerastium trigijnum Vili, e lati f olimi L., hSibhaldia procumhens L., YAlchemilla pentaphyllea L.,la Cherleria sedoides L., la Potentilla aurea L., il Sedum repens Schleich., la Saxifraga hryoi- des L., stellaris L., aizoides L., il Meum Mutellina Gcertn., la Gaya simplex Gaud., VAronicum scorpioides Koch, il Chrysanthemum alpi- ìium L., ì\ Senecio incarnisi., VAndrosace glacialis Hopp. e helvetica Gaiid., la Soldanella mìnima Hopp., la Gentiana havarica L. e imbri- cala Froel, la Campaìiula Scheuchzeri Vili., la Pedicularis rostrata Jacq., la Veronica hellidioides L. e alpina L., la Salix erbacea L. e reticulata L., le quali coperte per dieci e alcune anche per quasi undici mesi dell' anno si mostrano per la maggior parte come pic- coli cespuglielti, tappetini o guancialetti verdi a fior di terra, spesso coperti di una gran quantità di piccoli fiori di colori vivaci o viva- cissimi: molte di esse si spingono sino a 2900 e anche talvolta sino a più di 3000 metri sul livello del mare, estremo contine della ve- getazione delle piante fanerogame nella acquapendenza meridionale delle Alpi italiane. DICOTILEDONI. io Molte sono da un' altra parte le piante che palesano nel nostro paese il principio di una flora orientale e meridionale. Sin dagli Appennini dell' Umbria e degli Abruzzi e segnatamente nelle parti meridionali d' Italia ed in Sicilia alcune piante si mostrano con le forme che sogliono distinguere quelle della Grecia, del Monte Tauro, dell'Armenia e della Persia. Già alcune specie di Ginepri, Jimiperiis phoenicia L. e Jtmiperiis macrocarpa Sibth., si rendono emuli nelle nostre parti dei grandi alberi di Ginepri, Junipertis dru- pacea Labili., Juniperus fmtidissima W. e Jiiniperus excelsa M. Bieb. dell'Oriente; alcuni Astragalus, VA. sirinicus Ten., VA. sicu- lus Biv. e r^. pseudo-tì^agacantha L., la Drypis spinosa L., ì\ Po- teriuin spinosum L, rammentano in quelle parti le tante spe- cie di Astragalus, gli Acanthophylliun dell' Oriente e al pari di essi formano quei cespugli grandi, quasi tondi e spinosi che hanno tanta parte all'aspetto proprio della flora orientale. Le Ferula, la Prangos ferulacea Dee, la Magydaris tomentosa Dee. ed altre Ombrel- late, sono alte o gigantesche, e talune Scabiose come la Scabiosa ere- tica L., la crenata Cyr., ed altre fanno già quasi dogli alberetti come le Ferule e le Scabiose del Levante. Alcune specie orientali di Quercus, la Q. coccifera L., la Q. yEgylops L., la Celtis Toiirnefortii principiano tra noi, le Silene, i Dianthus, le Gypsophila, le Stachys, le Sideritis, le Phloniis hanno già molte specie, delle quali quei generi sono ric- chissimi nelle parti orientali ; la Wulfenia carinthiaca Jacq., la Celsia ereticai., la Molucella spinosa L., VAcanthus mollis L., VA. spinosus L. ec, VOnosma montana Sibili., V Alkanna lutea Dee, i Lithosper- mum, V Aubrietia deltoidea B. Br., la Isatis tmctoria L. e canescens Dee, alcune Matlhiola, la Crozophora tinctorìa Adr. Juss., V Andra- chne telephioides L.,l' Arbutus Unedo L., sono messaggieri di generi che contano spesso molte specie in Grecia, in Asia minore, in Per- sia e fin sui monti dell' Imalaja. Maggiore ù il numero di quelle che prendono l' as])etlo o che appartengono a famiglie proprie delle piante della zona torrida. Ab- bondano tra ({iieste le Leguminose, lo Sparlitim juncrum L., diverse specie di Genista e di Gytisus che tanto concorrono a distinguere cofi altre Leguminose, li' Vida, i Lalhyrns, i Pisum, i Trifoliuni, le .Me- dicago, i Mclilotìis, le Onnuis, i Lotus, e con le specie di Cistus e ili Ilelianlhcniuni, la flora mediterranea d' Italia e dell' Kuropa in gene- rale, e segnatamente il Cercis Silifjunstruin L. e la Ceratonia Sili- qua Ij., spettanti 'ìile Iribù delle Sophoretr e delle desalpivico' , ri- U DiCOTILEDONl. strette in gran parte dentro i confini dei tropici. Abbondano pure le specie di Malva e di Lavatera, e talune come la Lavatera maritima Gouan, la L. arborea Limi., la L. Olbia Limi., la L, hispida Desf. e la L. agrigentina Tin., diventano alberetti, oltre ad alcune specie del genere Hibiscus, che conta tante specie nei paesi della zona tor- rida. Alberetti o frutici sono pure diverse Eiiphorbia, V Etiphorbia dendroides L . , la E. Bivonce Boiss., la E. orientalisL., la E.Uglandulosa Desf., VE. Characias L., la £J. melapetala Gasp., e via dicendo. Al- tre specie si mostrano come vere liane ; vedendo come nelle nostre foreste e massime in quelle di alcune parti della regione mediter- ranea, l'Ellera, Hedera Helix L., la Vite salvatica o Zampino, Vitis vi- wi/e?'aL., la Vitalba, Clematis Vitalba L., VAristolochia altissima Desf., la Brionia, Brijonia dioica L., la Periploca graeca Sibili, insieme alla Smilax asperae al Tamus communis, già da me descritti, si avviticchiano agli alberi, li circondano, li cingono, ne cuoprono i rami, passano come festoni da albero ad albero , il forestiero rimane maravigliato di tanta bellezza e si crede portato quasi per incanto nelle foreste vergini delle Indie orientali o del Brasile. Già le Terebintacee della zona torrida hanno alcuni rappresentanti in Italia nelle diverse specie di Pistacia e di Rhiis, le lAIirtacee nella Mortella, Mijrtus coniìmmis L., e nel Melagrano, Punica Granatum L., le Asclepiadee nel Gomphocar- pus fruticosiis R. Broivn, nella Periploca grceca Sibth. e angustifoUa Labili, e nelF Apternnlhes Giissoniana Mik., Stapelia europcea Guss., le Apocinee nella Mazza di S. Giuseppe, Nerimn Oleander L., e nel- r Apocymim venetiim L., le Acantacee nelle belle specie di Acanto, le Convolvolacee nelle molte specie di Convolvulus, tra le quali è un frutice, il Goìivolvulus Gneormri L., e nella Ipomcea sagittata Poir., unica pianta di un genere ricchissimo di specie nei paesi della zona torrida, le Solanacee nelle Datura, nella Witheriìigia, nelle Physalis, in diverse specie di Solamim, nelle Mandragora, nel Lijcium, le Ver- tenacee nella Verbena, nella Zapania, nel Vitex, le Laurinee nel Laii- rus nobilis L., le Amarantacee in diversi Amaranthus e segnata- mente ììgW Achijranlhes argentea L., \e Zigofillee nel Tribulus terre- stris L. e nella Fagonia eretica L., le Capparidee in tre s,pecie di 6'a|jp«m, le Cucurbitacee neìV Ecballion Elaterium Ridi, e massime nella Cucumis Golocynthis L, le Mesembriantemee nel Mesembryan- ihemnm nodiflonini L. e crystallinum L , e le Balanoforee nel Cyno- morinm coccinemn L. La tribù delle Ammaniee della famiglia delle Litrarie neW Ammania verticillata Lamk., quella delle Graziolee delle DICOTILEDONI. 15 Scrofolarinee nella GratìolaoffmnalisL. e nella LinderniapyxidariaL., le Idrocotilee delle Ombrellate nella Ihjdrocotyle natans Cyr. e H. vul- garis L., le Spermacocee delle Rubiacee nella Putoria calahrica Pers., il genere Psoralea nella Psoralea hituìninosa L. e nella P. alnifoìia Bert., il genere Kleinia, nella Kleinia MandralisciB Tin. ed altri. Al- cune di queste piante, i Mesemhryanthemum, la Klemia, la Stapelia, il Cynomorium, le Periploca, la Ceratonia, la Cucumis, lo Pteranlhiis echiììatìis L., la Fagonia eretica L., mi sembrano essere le specie più meridionali tra le nostre dicotiledoni. Circa cento specie di alberi sono tra queste che ascendono a meno di quattromila per cui vi è un albero in ogni circa trentasei specie di piante dicotiledoni. Fra tutti gli alberi sono giganti 1' Abeto di Moscovia, Pimis Picea Duroi, l'Abeto o Abeto nostrale, Pinus Ahies Duroi, ed il Larice, Pinus Larix L., i quali pure sono i più alti alberi di Europa , giungendo segnatamente nelle Alpi a cento e più piedi di altezza. Tutti e tre fanno i boschi in gran parte sempreverdi che cuoprono i fianchi delle nostre Alpi sino ad una certa altezza, tal- volta insieme ad alcune specie di Pini, Pinus Cemhra L., Pinus sylve- stris L. ec, e l'Abeto nostrale nasce pure qua e là sugli Appennini e sui monti delle Madonie in Sicilia, di raro facendovi dei boschi. Il Faggio, Fagus syl valica L., la Quercia, Quercus Robnr L., con le sue molte varietà, il Castagno, Castanea vesca Scop., compongono per la massima parte i boschi delle parti meno alte delle Alpi, degli Ap- pennini e dei monti delle isole principali, dove sono frammiste ad altre specie di querci e ad altri alberi di diverse famiglie. I boschi poi delle parti meridionali o delle spiagge dei mari sono principalmente di Leccio, Quercus Ilex L., di Sughero, Quercus Suher L., di Olivo salva- tico, Olca europwa L., di Pliillyrea, di OrncUo, Fraxinus Ornus L., di Alloro, Laurus nobilis L., di Alaterno, Rhamnus Alaternus L., di Scopa, Erica arborea L. e di altri alberi che per la massima parte conser- vano le fo^^lie in tempo d'inverno, come è proprio di quelli dei paesi racchiusi dentro ai tropici. La primavera cosi è colà meno ri- dente che ncdle parti settentrionali, perciiè in queste gli alberi sono tutti nudi d' inverno e i prati e i campi tutti copcTti allora di neve, mentre nelle i)arti meridionali i prati, che principiano dopo lo prime pioggic autunnali, som) smaltati di liori per tutto l' iiivrrno v (juasi tulli gli alberi couscrN.iim la vt-rd*' hu* vesto iiuclie nei mesi nien<» tepidi dell' inverno. Dalle rupi maritlinie alle iei;ioiii :dte dei molili non \i è luot:»» 16 DICOTILEDONI. terrestre, non acqua corrente o paludosa dove la natura non abbia profuse nella nostra Italia le ricchezze di flora. Sugli scogli e sulle rupi logorati dai flutti marini, segnatamente nelle isolette, ab- bondano diverse specie di Daucus, di Lepigonum e di Lotus, alcune S'ìlenee Plantago, il Critìimum maritimum L., la Cakile maritima L., e sopra le altre i graziosi cespuglietti delle Slatice. Altre specie di Statice nascono nei luoghi inondati marittimi convertendo questi tal- volta quasi in prati floriti di bellissimo aspetto: in essi pur nascono le Sahcornie, alcune 5a/so/a, V Inula crithmoides L . , Y Aster Tripo- lium L. ed altre piante. Nelle arene marittime sono comuni la Ono- nis variegata L.,.la Medìcago ìnaritima L. e littoralis Rliod.^ la Mat- thiola sinuata Dee. e tricnspidata Dee., la Malcolmia parviflora Dee, h Silene niccBìisis L . e sericea Ali., la Orlaya maritiìna Koch, YEnjn- giummarititmim L., V Echinophora spinosa L., la Diotis candidissima Desf., la Centaurea sonchifolia L. e splicerocephala L., il Convolvidus Soldanella L., V Echiiim calycinum Viv. e arenarium Guss., il Centrane thiis Calcitrapa Diifr., la Crucianella maì^itima L., la Camphorosma monspeliaca L., hSalsola Tragus L., alcune Plantago, la Daphne Gni- dium L., la Passerina hirsuta L., il Poly gommi maritimum L., le Eu- phorhia Peplis L., Paralias L., pinea L., Pythiusa L. ed altre, la Juniperus macrocarpa Sihth. ec. Nei luoghi marittimi e nei colli vicini alle spiagge dei mari nascono abbondantemente diverse specie di Cistus, dì Helianthemum, di Cyiisus, di Genista, di Erica, di Phillyrea, di Juniper US, ìa Pistacia Lenti scus L., il Mirtus communis L., il Teu- crium fruticans L . , il Prasium majus L., il Rosmaiinus officinalis L., la Lavandula Stmchas L. ed altre, facendovi talvolta delle macchie dove non si può penetrare. Nuotano nelle acque lentamente correnti 0 si bagnano in quelle delle rive dei fiumi e dei paduli, la Nyniphcea alba L., ììNuphar luteum Smith, il Limnanlhemum nymphoides Link, la Menyanthes trifoliata L., la Hottonia palustris L.. le Utricularia, la Trapa natans L . , V Aldrovanda vessìculosa L., le Callitriche, ì Cera- tophyllum, ì Myriophyllum, diverse specie di Ranuncoli, di Polygonnm, di Nasturtium, di Siam, di Helosciaduni, di Scrophularia, di Lythrum, di Inula, di Euphorhia, di Epilohium, dì Bidens, dìHypericum, dì Salix, V Angelica sylvestris L., l' Eupatorium camiahinum L., il Cucuhalus hac- ciferus L. , il Malachium aquaticum Fries, la Scutellaria galericulata L., il Lotus decumhens Poir., il Galium palustreL., VAllhcea officinalis L., la Isnardia palustris L., alcune Lysimachia,\e Laurentia, la Tamarix afri- cana Desf. il Nerium Oleander L., il Ricinus communisL. e molte altre. DICOTILEDONI. 17 Ho già parlato lungamente dei prati nelle diverse parti d' Italia nelle considerazioni geografiche sulle piante graminacee le quali formano principalmente il tappeto verde dei prati italiani. Debbo qui soltanto aggiungere che molte piante dicotiledoni smaltano con i loro fiori quel tappeto nei monti, nelle parti settentrionali e nelle meri- dionali d'Italia nostra. Nei prati dei monti, segnatamente della re- gione del faggio e della querce, sono prevalenti il Ranunculus acris L., ìiTì'olliuseiiropceiisL., il Trifulium attreum Poli, e montanum L., la Pimpinella magna [,., V Heì^acleiim Spondìjlium L., il Carum Carvi L., il Lotus coriìiculatus L., il Thymiis Serpyllum L., il Leucanthemiim vul- gare Dee, la Bellis perennis L., la Plantago media L., il Rhinanthiis major e minor Elirh., VEuphrasia officinalis L., la Primula snaveolem Beri, la Phìjteuma Michelii Ali. il Rumex Acetosa L., il R. Acetosella L. e il R.arifolius AlL, il Polygonum Bistorta L., la Viola tricolor L., VAlchemilla vulgaris L., il Galium verum L., la Scabiosa succisa L., la Lijchnis Flos Cuculi L., alcune Campanula e Genliana, il Tragopogon pratense L., il Leontodon hispidum L., la Polygala vulgaris L., alcuni Hieracium, e in luoghi un po' pivi alti, V Anemone nar c'issi jlor ah., alcune Pedicularis, Y Arnica montana L., il Cluerophyllum Villarsii Koch, alcune Potentilla ed altre. Molte di queste specie nascono pure nei prati delle parti settentrionali, segnatamente il ranuncolo, il Lotus, i Rhinanthus, ì Rumex, la Pimpinella, il Leucanthemum , la Bellis , la Viula, la Lychnis Flos Cuculi L., la Scahiosa succisa L., il Galium ve- rum L., il Tragopogon; vi abbondano pure il Trifolium montanum L., ì\ Lathyrus pratensis L , la Vida Cracca L.^VErvurn hirsutum L , WRa- nunculushulhosusL.yXdi Coronilla varia L., il Daucus Carota L., VOr- laya grandijlora Uoffm., la Cardamine Matthioli Morelt. Diverse sono in generale le specie dicotiledoni che entrano nella composizione dei prati delle parti meridionali della penisola e delle isole italiane. Vi abbonda in tempo di autunno e d'inverno la Diplotaxìs erucoides Dee, e di primavera vi prevalgono il Tordy- lium apuluni L., le diverse specie di Trifolium, di Ononis, di Lotus, di Medicago, di Lathyrus, di Vida, di Malva, di Lavatera, di Gera- niuni, d'iErodiiim, di Convolvulus, dìAdonis, dì Nigella, di Chrysanthe- munì, che talvolta in primavera rendono mirabili quei prati per i loro bei fiori di color d'oro, il Rhagadiolus slellalus L., alcune Sileno Olì altre piante. Il Trifolium pratense L, la Silene injìala L., ed altre poche sono comuni a tutti i prati della penisola dalle parti alte dei monti sino alle vicinanze (Ielle spiagge dei mari. ri 1)11 ^ Italiana ^ Hi. I\ . 18 • DICOTILEDONI. Le /iosa, ìRuhns, i Cratmgtis, i Prumis, il Berhet'is viilgaris L., il Paìiurus ed altre piante spinose formano le nostre siepi o nascono nei luoghi salvatici dei monti ; ad esse si avviticchiano le Clematis, le Lonicera, i Convolvulus , ìLathyriis, le Bryonia, che confondono spesso con quelle i rami loro in modo inestricabile. Si piacciono dell'ombra dei boschi 1' Anemone nemorosa L., 1' Oocalis Acetosella L., la Carda- mina Impatiens L., e la C. tì'ifolia L., VAremonia agrimonoidesNeck., la Sanicula euro'poea L , il Galinm rotnndifolium L., la Stellarla ne- morum L., il Geranium nodosiim L., la Veronica montana L.J' Eiiphor- Ua dulcis L., alcune Dentaria, Corydalis, le Pyrola, ìdi'Èonotropa e via dicendo. Altre piante amiche della luce nascono tra le pietre ed i sassi nelle rupi dei monti rischiarate dai raggi del sole, diverse Po- tentina, Heliaìithemum , Ranimculns^ Primula, Veronica, Pcederota, Glohularia, Saxi fraga, Biipleurum, Laserpitiiim , Peiicedanum^ le Vesicaria, la Kernera saxatilis L., VAmelanchier viilgaris Moench, il Cotoneaster vulgaris Lindi, e tomentosa Lindi., alcuni Zflm«fwi, Tha- lictrum, la Drypis spinosa L., le Micromeria, diverse Eiiphorhia, Brassica, Matthiola, il Lithospermiim rosmarinifolium Ten., il Seseli Bocconi Guss.y le quali ultime con altre piante ornano le rupi dei monti marittimi nelle parti più meridionali d' Italia. La fioritura delle nostre dicotiledoni è più sollecita nelle parti basse e meridionali che nelle alte e settentrionali. La maggior parte delle piante fiorisce nelle prime di primavera e nei mesi estivi nelle seconde. In Sicilia e in altri paesi assai meridionali, dove nelle parti basse la sferza del sole brucia ogni cosa in tempo di estate, si rav- viva la natura per le grandi pioggie autunnali che generalmente ca- dono in Settembre. A un tratto allora si formano i prati i quali già si smaltano di fiori, massime di quelli della Diplotaxis erucoides Dee, che prevalendo spesso su tutte le altre piante, fa biancheggiare quei prati in modo assai mirabile. Essa è cosi tra le più sollecite a fio- rire e ad essa tengon dietro i fiori del Senecio vernns Biv., della Fu- maria agraria Lag., della Barkhausia hyemalis Biv., della Lohularia maritima Desv., del Lithospermum rosmarinifolium- Ten., del Seseli Bocconi Giiss., dell' Anagyris foetida L., della Eiiphorhia Bivonce Boiss. e di poche altre. Nell'Italia centrale, come in Firenze, prima a fio- rire è V Eranthis hyemalis Salish., che fa nei campi bella- mostra dei suoi fiori gialli sin dalla prima metà del mese di Gennaio ; poco dipoi si vedono fiorire la Veronica cymhalaria Bod., la Fumaria offi- cinalis L., la Viola odorata L., la Draha verna L. e la miiralis L., VHel- DICOTILEDONI. 19 leborus viridis L. e foetìdiis L., ì\ Lamiiiììi purpureum L., V Ane- mie Coronaria L. e \n A. stellata L., V Ulex eiiropams L. ed altre piEmte. L' Hellehoriis niger L. è primo a fiorire nelle parti setten- trionali; il suo fiore si mostra in prossimità del Natale per cui è chiamato in alcuni luoghi la Rosa di Natale : assai per tempo fioriscon pure diverse specie di Salix, il Corijhis Avellana L., V Oxalis Aceto- sella L., la Yeronica Buxhaumii Ten. ed altre. Ultime a fiorire nelle alte regioni dei monti sono alcune specie che nelle Alpi rimangono come ho detto di sopra coperte per dieci o undici mesi dalle nevi, YAndrosace glacialis Hopp., la Veronica alpina L., V Alchemilla penta- phyllea Z,., il Cerastium tnjginmn Vili., il Ranunculus glacialis L., la Saxifraga hryoides L., la Silene acaulis L., e poche altre. PITOIDEE. PiTOiDE/E Pari. CoNiFEitE Darti. Ord. nat. p. 92. ZamiE/E et CoNiFER.E E7idl. Gen. pi. p. 70 et 258. CoNiF£R.E et CycadoidE/E Brongn. Enum. des genr. p. 44. Arbores vel frutices, raro sulTrutices, trunco saìpe elato, ramoso vel ramosissimo, corticc, slratis ligneis e celluhs plerumcpie poroso- areolatis (in Coniferis) vel e cellulis vasisque areolatis compositis (in Gnetacois), radiis meduUaribus et medulla conllato, raro simplicissimo, cxtus Ibliorum dclapsorum cicatricibus brevibus, latis squamoso, medulla ampia cylindro hgnoso, fascicuhs vasorum scalariforniium et annulatoruin stratum unicum sa^pissime elTormantibus, cincia, larcto. Foha soHtaria, opposita, verticillata aut in ramis abbreviatis gemina, tema, ((uina aut plura fasciculata, sa^pissime persistentia , linearla, vel latiuscula aut lata, rarius (in Cycadeis; apicem trunci coronantia et pinnatisccta , sajpe mucronato-pungenlia, rarissime nulla (in pluribus K[)liedris), vernatione (in Cycadeis) circinnalim involuta. Flores (linci, monoici, rarissime polvi^anii (in Welìi'itschin) , 20 PITOIDEE. pleruraque amentacei. Amenta mascula e rachide, bractea vel inter- dum vaginula, e bracteolis duabiis margine conjunctis composita, et staminibus conflata. Stamina ad antheram ssepissime redacta. Antherae plerumque uniloculares (in Cycadeis et Coniferis) raro 2-3- loculares (in Gnetaceis). Filamentum nullum vel subnuUiim, vel fi- lamenta libera aut saepius plus miniisve monadelpha , apice tantum libera. Amenta foeminea saepissime squamosa sive e bractea et le- pidio, quod ramulum abbreviatum refert, vel bracteolis vario mo^^» dispositis et interdum involucrum sive urceolum efform^bus et pistillis composita. Pistilla (ovula nuda pi. auct.) gemina, ^ra vel solitaria, inversa vel erecta. Ovariumbasi squamas adnatum, uniovu- latum. Stylus (ovuli tubillus pi. auct.) brevissimus vel longiusculus. Stigma (apex tubilli ovuli stigmatiformis pi. auct.) pervium, orbiculare, bifidum, fìmbriatum vel subinfundibuliforme. Fructus strobilaceus , interdum drupaceus vel subdrupaceus. Nuculae 1-3 pterae vel apteraB. Integumentum seminis saepissime tenue. Albumen carnosum vel carnoso-oleosum, interdum duriusculum. Embryo ssepe in axi albu- minis, ejusdem fere longitudine. Cotyledones 2, saepe profunde par- titae, raro apice connatae. Radicula plerumque supera, cyìindracea. Osservazioni. — In questa classe comprendo le Dicotiledoni in- feriori, cioè le Cicadee, le Conifere e le Gnetacee, piante grande- mente affini tra loro segnatamente per la struttura degli organi di riproduzione. Le Cicadee in vero segnano l' estremo confine delle Dicotiledoni per la struttura assai semplice del loro tronco , compo- sto di una massa di tessuto celluioso , pieno di fecola e di un cilin- dro legnoso , formato di fasci vascolari , di vasi scalariformi , di vasi anellati, alcuni dei quali ho veduto talvolta con porzioni di filo spirale nella Cijcas revoluta Timnh. come già li ha descritti e figurati Karsten nella Zamia miiricata Willd., ì quali fasci sono spesso di colore gialliccio e vanno poi alle foglie : per tale struttura come per il modo di volgersi delle foglie e per altre particolarità esse sono grandemente affini alle Felci e uniscono cosi talmente le piante crit- togame vascolari alle Dicotiledoni da far credere che le Monocotile- doni debbano essere collocate in cima al regno vegetale. Le Gne- tacee, e segnatamente le specie del genere Gnetiim, lo Gnetim edule Bliwi., lo Gnetim funicidare Blum. hanno certamente dei vasi areolati, talvolta molto grossi , più grossi di quelli della Vite, come si trovano nella maggior parte delle piante Dicotiledoni , congiungendo cosi le pretese piante gimnosperme alle angiosperme delle stesse piante Di- l'ITOlDEE. 21 cotiledoni. Molti botanici moderni distinguono, come è noto, quelle da queste per considerare nelle prime come ovoli nudi ciò che io con altri considero come pistillo, ma io non credo di dovere abban- donare la mia opinione tanto perchè trovo molte affinità tra la strut- tura degli organi di riproduzione di tali piante e quella degli stessi organi nelle Casuarinee , nelle Betulinee, ec, quanto perchè le Gne- tacee mi paiono formare il vero passaggio dalle Conifere alle cosi dette angiosperme. I fiori ermafroditi della Welivitschia , nei quali lo stilo si svolge e si slarga all'apice in uno stimma a guisa d'infundibolo ed è ivi papilloso, sono per me una chiara prova che i pretesi ovoli nudi sono pistilli. Vedi i miei Studi organografici sui fiori e sui frutti delle Conifere negli Annali del Museo di Storia Naturale di Fi- renze, Nuova Serie, voi. 1. p. Joo. Considerazioni geografiche. — Delle tre famiglie, chc Com- prendo in questa classe, una manca interamente in Italia come in Europa, la famiglia delle Cicadee, la quale si compone di piante per la maggior parte della zona torrida e delle parti vicine ad essa, mas- sime dell'altro emisfero. Delle Gnetacee mancano pure interamente la Welwitschia e il genere Gnetum, le di cui specie sono racchiuse dentro i confini dei tropici. Le Ephedra sparse per quasi tutto il mondo hanno alcuni rappresentanti nella nostra Italia ; vi sono pure quasi tutte le Conifere europee ; però queste sono poche di fronte alle molte specie che di quella famiglia nascono nelle parti bo- reali di Asia e di America , nei monti della zona torrida e che for- mano in parte le foreste dell'altro emisfero. C)C) FAMIGLIA VIGESIMASECONDA. CONIFERE. CoNiFER.E Linn. Phil. hot. pag. 28. excl. Ephedra. Jiiss. Gen. pag. 41 1 . excl. aliq. gener. M'irh. et Schoub. in Mém. du Mu- seum d'Hist. Nat. de Paris. 18. pag 68. excl. Ephedr. Conifera Sect. I. Taxi>'e^ excl. Ephedr. II. Cupressine^. et HI. Ahietinece Ridi. Comm. bot. de Conif. et Cycad. pag. J24. 137 et U5. CupREssiKE^, AbietinE/E et Taxine^ Endl. Gen. pi. pag. 258. 259. 261. Taxinej: excl. Ephedr. et Gnet.y Cupressine.'E et AbietinEvE Spac/i Hist. des vèg. phanèr. 1J. pag. 279. 303 et 355. Conace^ Lindi. Key n. 232. PiNACEyE Lindi. Veg. Kingd. pag. 226. CupressinEìE, Abietl^e^, Podocarpe^ et Taxine^ Endl. Conif. pag. 3. 78. 205. 229. Carr. Conif. pag. 3. 179. 433 et 493. Araucarie^, AbietinExE, Cunninghamie.e , CupRESsiNE^ et Taxi- NE^ Henk. et Hocast. Nadelhòlz. pag. 1. 19, 209, 230 et 350. Arbores , rarius frutices , saepe excelsae vel gigantese , saepis- sime sempervirentes et resinosae. Truncus saepius rectus, ramosus, Ugno albido vel discolore, ut plurimiim compacto , e cellulis porosis sive poris areola seu excava- tione subrotunda circumscriptis notatis, (quae vasa areolata dico- tyledonarum aliarum referunt) et aliquando (in Taxo) spira interna simplici vel duplici instructis radiisqiie meduUaribus composito. Rami saepius verticillati; ramuli teretes, complanati vel ob folia squamaeformia decussatim opposita et quadrifariam imbricata tetra- goni vel subtetragoni , rarius phyllodinei. Folia ut plurimum perennia , rarissime annua, spiraliter dispo- sita vel decussatim opposita aut ternatim verticillata, basi vel maxima ex parte ramulo adnata et decurrentia vel in ramulis abbreviatis ge- mina , terna , quina aut plura fasciculata , basi vagina scariosa cincia , saepissime linearia, rarius lanceolata vel late-ovata, plana, semitc- CONIFERE. 23 retia, triqiietra aiit tetragona, facie interiore vel rariiis superiore aut faciebns omnibus stomatifera , stomatibus pauci-vel pluri-seriatis cre- brisve, sgepe squamaeformia , interdum difformia, dorso gianduia re- sinifera sa^pius notata. Flores monoici aut dioci. Amenta mascula terminalia, solitaria vel-2 plura fasciciilata , aut axillaria, solitaria, rarius subracemosa vel racemoso-paniculata , simplicia, rarissime composita. Bracteae (con- nectivum pi. auct.) plurimse, axi inserta?, spiraliter disposita? vel decussatim opposita3 aut ternatim \erticillata3, plus minusve con- fertae aut imbricatae , basi fere in stipitem angustatJB , apice dila- tatae , peltatae aut semipeltatjje , integrai vel rarissime lobatae , gianduia resinifera dorso interdum pr9odita3 , subtus vel lateraliter antheriferae. Calyx et corolla nulli. Stamina ScTpissime ad antheras redacta, filamento brevissimo vel nullo. Antherse sub quavis bra- ctea 2-plures, (anthera 2-plurilocularis plur. auct.) subglobosae, oblonga3 vel lineares, simplici vel raro duplici ordine dispositse, pen- dulae, uniloculares , loculo rima longitudinali antice vel postica aut rarius rima transversa antice dehiscente. Pollen sa3pius e cellulis duabus sphaericis cellula arcuata, pontis ad instar, conjunctis com- positum. Amenta focminea terminalia, solitaria, vel 2-plura, fascicula- tim congesta aut varie disposila, e racbide sive axi, squamis aut bracteis involucrisve et pistillis composita. Squamae 4 plures , liberai vel basi aut totidem connata3 , axi spiraliter dispositi; , vel decussa- tim oppositae aut ternatim vel quaternatim vorticillattc, inferiores et superiores interdum steriles, e bractea foliacea aut coriacea et lepidio (sive organo proprie squamoso quod ramos alibreviatos ex axilla brac- tearum ortus illorumque folia sive bracteas abortivas intcr se con- natas aut coalitas et saepissime induratas refert,) nunc basi , nunc maxima ex parte adnatis , in Al)iotineis nostris composita) ; in Taxineis vero amenta inMninea e racbide et bracteis interdum car- nosis et l)asi vel totidem adnatis et tunc receptaculum rarnosum cflbrmaiitilius, et involucro siiiqilici voi duplici (cjuod bracteas su- prenias margine coimatas refert,) nunc abbreviato, nunc pistilluui, urceoli modo , ;q)i(e tantum sa'pc pervio, (tbtegeiite, cnnilata. Pi- stilla (ovula nuda plur. auct., gcmmuhe Endl.) :2-plnra, rarissifuc solitaria, sa-pissimc ctdlatoralia aut superposita , crccla , pateutia vel inversa. Ovarinin |ik'riMm|U(' ((iiiiprcssuMi aiit snlirniiijtri'ssum , uiiiovulaliini , ((Milo ()illi(itio|i(i Nel rarisb.inie anatropo Sl\lii> U CONIFERE. (ovarii tubillus pi. auct.) brevis vel brevissimus. Stigma siiborbi- culare vel bidentatum aiit bifiduni. Fructus saspissirae strobilaceiis, primo, secmido vel tertio anno maturescens , aut drupaceus vel spurie drupaceus ; strobilaceus e rachide , squamis et nuculis , drupaceus vel subdrupaceus, e bracteis supremis ssepissime inter se connatis et involucrum simplex vel du- plex efformantibus, et nuculis conflatus. Squamge plurimse, raro 4- paucse, lignosae aut coriaceae , persistentes vel rarius a rachide so- lutae, liberae aut basi vel totidem connatse, rarissime galbulum carnosum efformantes, spiraliter dispositae vel decussatim oppositse aut ternatim vel quaternatim verticillatse , imbricatae aut valvatim verticillatae, e bracteis basi vel maxima ex parte aut totidem adnatis, apice saepius sub mucronis vel appendicis forma manifesto, etlepidio indurato bracteis breviore , subaequali aut lorigiore, integro vel den- tato, apice sequah vel in discum aut in apophysim dimidiatam aut pyramidatam incrassato , apophysi apice umbonata, umbone centrali vel terminah, mutico vel saepius mucronato, compositaB, saepius prò receptione nucularum basi excavatae, intus canalibus rcsiniferis interdum praeditse, apice demum saepe hiantes. Involucrum sim- plex vel duplex , saepissime carnosum , liberum vel basi aut totidem nuculis adnatum, raro membranaceum , interius si duplex, exterius saepe nuculam obtegens vel illam tantum basi amplexans. Nuculae geminai aut 5-plures , raro solitariae, collaterales aut superpositae, erectae , patulae aut inversae, squamis saepissime breviores, con- vexse, angulatae aut compressae, rarius canalibus resiniferis notatse. Pericarpium saepius osseum aut lignosum vel membranaceum, sae- pissime in alani vel in alas 2-5 tenues productum, rarius apterum. Epispermum tenue. Embryo (interdum in eodem semine embryones plures) saepissime in axi albuminis carnosi, carnoso-oleosi vel farina- cei et ejusdem fere longitudine , rarius in apice albuminis. Coty- ledones 2, saepius profunde partitae unde videntur 3-15, germi- natione epigeae vel rarissime hypogeae. Radicula teretiuscula, saepius brevis vel brevissima, infera vel supera. Foha seminalia 2, saepius profunde partita unde videntur o-plura, S32pissime linearia. Osservazioni. — La famiglia naturale delle Conifere, quale presso a poco la riconobbero Linneo e Jussieu, esclusa V Ephedra e altri pochi generi che appartengono ad altre famigUe , e quale io . r ammetto qui , è stata divisa e suddivisa in altre famiglie come meglio si vede dai sinonimi di sopra riferiti. Però tra queste sono CONIFERE. ^25 alcuni generi che manifestamente accennano al passare dell'una nell'altra e dimostrano, a mio avviso, che le Abietinee, le Cupres- sinee e le Tassinee compongono una famiglia naturalissima di al- beri ed arboscelli per lo più sempreverdi e resinosi, con il legno fornito di cellule poroso-areolate , con i fiori monoici o dioici , di- stribuiti in amenti , con i fiori maschi ridotti spesso alla sola an- tera uniloculare e accompagnati da brattee, con i fiori femminei composti, secondo me, di un ovario contenente un solo ovolo, di uno stilo corto o cortissimo e di uno stinima pervio, con i frutti squamosi ossia accompagnati da squame composte della brattea e di rami raccorciati con le foglie o brattee loro saldate insieme e spesso dure, ai quali rami in forma di squame io ho dato il nome di le- pidio , ovvero con i frutti racchiusi dentro involucri fatti a guisa di orcioli e composti delle brattee supreme saldate tra loro nei mar- gini e spesso carnose nel frutto medesimo per cui questo pare una drupa. La distinzione delle Abietinee dalle Cupressinee per avere queste i frutti eretti e quelle per avere i frutti pendenti non regge quando si osservano i gewerì Seqiioja , Sciadopytis ed altri nei quali i frutti sono parte pendenti, parte eretti , parte patenti nella stessa pina. La tendenza delle diverse parti delle Conifere a saldarsi tra loro mentre ci spiega la difficoltà di conoscere i diversi organi delle piante di questa famiglia ci dà in parte la ragione delle tante divisioni fatte di essa in famiglie diverse. Sulla morfologia dei coni delle piante di questa famiglia avendo scritto diverse memorie (Note sur la composition da cane des Conifères nei Comptes-rendus de VAcadémie des sciences de Paris, 9 Juillet 1860; Deuxicme note sur la composition du cònedes Conifères Le, Féirier 1861; Note sur une monslruositè des cùnes de /'Abies Brunoniana Walhch in Ann. des scienc. nat., o""^ sér. 1862, tom. 16, e Studii organografici sui fiori e frutti delle Conifere , negli Annali del Museo di Storia Natu- rale di Firenze. Nuova serie, voi. 1 . p. 155), non credo di dovere qui tornare a ripetere le cose dette: solo rammenterò che nella squama doi coni nella quale gli autori avevano veduto un organo solo si trovano spesso due cose, la brattea e l'organo squamoso che io chiamo lepidio, i quali quasi distinti negli Abeti e noi Pini, sono ora più ora meno saldati insieme nei diversi generi di Cupres- sinee, da che dipemle la forma diversa delle squame loro, nelle rpiali si vede nettamente l'apice della brattea , che vi forma una pic- n>la jiiiiitn sporgente •• spesso anche il roiitoriio di (piella, o che 26 CONIFERE. il lepidio è un ramo raccorciato con le foglie o brattee saldate in- sieme e spesso dure. Rammenterò pure che io ho considerato come brattea ciò che negli amenti maschi la maggior parte dei bota- nici han creduto il connettivo delle antere , nella quale opinione son venuto per la distribuzione di tali brattee secondo la distribuzione delle foglie della specie alla quale esse appartengono e per la pre- senza talvolta di una glandola resinifera , come si vede nelle foglie. Le antere finalmente credute con due o molte logge sono state da me considerate come aventi una sola loggia. Sulla natura del pi- stillo si può vedere anche quanto qui sopra ne ho scritto nelle os- servazioni alla classe delle Pitoidee. Abito. — Le Conifere italiane sono piante perenni, frutici e più spesso alberi e alberi di alto fusto , quasi tutte sempreverdi, essendovi solo il Larice che perde le foglie in tempo d'inverno, fornite nella scor- za, nel legno , nelle foglie e nei frutti di resine ora più, ora meno ab- bondanti e preziose , che servono ad usi diversi nelle arti e che rendono i legni di alcune specie utilissimi alla costruzione delle navi e ad al- tri usi. La radice delle nostre Conifere è generalmente legnosa, ra- mosa 0 ramosissima, con i rami spesso saldati tra loro, la qualcosa si vede manifestamente nell'Abeto di Moscovia e nel Cipresso, quando il terreno è arenoso o in pendio. 11 fusto 0 tronco è per lo più diritto e notabile per il grande accrescimento della gemma terminale in modo che alcuni di questi al- beri diventano altissimi formando, come ho già detto nelle considera- zioni generali sulle piante dicotiledoni italiane, gU alberi più alti tra tutti quelli di Europa. Da ciascun nodo vitale nascono generalmente più rami in giro , per cui segnatamente nei Pini e negli Abeti , si vedono come tanti palchi tanto più lontani tra loro per quanto sono più in alto dell' albero : tali rami che per lo più partono dal tronco ad angolo molto aperto hanno spesso l'apice curvato in su, e si dira- mano anch'essi in rami secondarli o rametti , in giro, opposti, alterni, eretti, patenti, pendenti, per formare cosi la chioma o fronda del- l'albero che ora è a guisa di piramide, ora è larga, ora tondeg- giante in alto, e via dicendo. Nei luoghi alti e freddi, ovvero presso le spiagge dei mari gli alberi diventano più piccoli o si gettano quasi per terra ovvero somigliano ad altre specie di Conifere, segnata- mente ai Ginepri che sono ramosissimi e fanno spesso delle mac- chie 0 delle boscagUe. La scorza delle nostre Conifere il più delle CONIFERE. 27 volte è cinerina scura e di sotto rossa o rossiccia, e spesso si fende irregolarmente o si sfoglia per cascare da se ; su di essa nei vecchi tronchi dei Pini e degli Abeti hanno stanza molti licheni che spesso pendono dai rami loro come lunghe barbe. Il legno è spesso compatto, resinoso , bianchiccio|, ovvero rossiccio con l'alburno bianco, come nel Tasso e in alcune specie di Ginepri, formato, come ho detto, di cellule porose, ossia aventi un poro circondato da una areola 0 cavità quasi tonda. Nel Tasso le cellule sono spesso molte lun- ghe da parere dei vasi, e hanno inoltre di dentro uno o due fdi spirali. Le foglie del fusto e dei rami sono spesso ridotte a scaglie in forma di perule, dalle cui ascelle partono rami che hanno altre foglie svolte bene. Tali foghe sono spessissimo lineari, a guisa di aghi, ora più corte, ora più lunghe, dure o durette, spesso pungenti alla punta, piane, semicilindriche o quasi quadrangolari, con la faccia superiore avente talvolta uno o due canali superficiali , con la infe- riore spesso avente una carena e due righe bianche formate dagli stomi bianchicci, distribuiti in linee e avvicinati tra loro; in altre Conifere, come nei Pini ec, queste righe sono in tutte le facce. Le foglie inoltre sono o sohtarie , avvicinate , distribuite in ispira o quasi distiche o distiche, con la base inserita alquanto obbliqua- mente sopra un cuscinetto dei rami eh' è sporgente e che rende quasi verrucosi o irti i rametti degli Abeti, ec, o nascono a due a due 0 a tre a tre in giro a ciascun nodo vitale , come nei Ginepri e allora sono spesso alla base o per gran tratto saldate con i rami e spesso anche embriciate e quasi in forma di squama, o finalmente per il raccorciamento dei rami sono a due a due e di raro nei rametti superiori anche a tre a tre ovvero a cinque a cinque come nei Pini, o in fascetti come nel Larice , e racchiuse alla base da una guaina. I fiori sono per Io più monoici, noi Pini, negli Abeti, nel La- rice, nel Cipresso, e in alcune specie di Ginepri, sono dioici in altri (lini'pri e nel Tasso. I fiori maschi sono distribuiti in amenti ora solitaiii, piccoli, quasi tondi o ovali, all'apice dei rametti dei Ginepri, del Cipresso o all'ascella delle foglie del Tasso, ora molti e per lo più lunghi , avvicinati in fascetti all' ascella delle foglie sca- gliose in alto dei rametti. Gli amenti si compongono di una rachide 0 asse, di brattee distribuite in ispira, opposte o a tre a tre in giro, avvicinate tra loro, ristrette in basso ([nasi in uno stipite, slargate in alto e ivi quasi tondr , o quasi peliate, intere o dentellato, di cdlore 28 CONIFERE. verde o verdognolo. Da esse pendono da 2 a. 5 antere quasi tonde o bislunghe, gialle, che si aprono longitudinalmente o per una fes- sura quasi trasversale. Nel Tasso la brattea è peltata, con circa sette lobi, dai quali pendono circa sette antere che si aprono longitudi- nalmente dalla parte interna. Gli amenti femminei sono per lo più assai piccoh , solitarii , al- l' apice de' rametti che pajono peduncoli squamosi , e si compongono di brattee, dell'organo squamoso o lepidio e dei pistilH. Le brattee ed i lepidii che sono alla loro ascella sono distribuiti in ispira come nel Pinus, ovvero sono opposte come nel Cipresso e in alcuni Gi- nepri, ora più piccole ora maggiori del lepidio, per lo più saldate alla base o in gran parte con questo. Il lepidio è carnoso da princi- pio, poi a poco a poco diviene più duro e si allunga in modo che supera quasi sempre nel frutto la brattea corrispondente: spesso le brattee inferiori e talvolta le superiori sono steriH. I pistilli sono eretti nel Ginepro, nel Cipresso e nel Tasso, sono pendenti nelle specie del genere Pinus : in questo sono due , uno nel Tasso, molti nel Ginepro e nel Cipresso all'ascella della squama. I frutti sono degli strobiU che noi chiamiamo pine nel Pinus, e coccole nel Cipresso, delle drupe nel Tasso e nel Ginepro che il volgo chiama anche coccole. I primi maturano per lo più in due anni ovvero nell'anno stesso come negli Abeti e nel Larice, le ultime per lo più in un anno. Sono gli strobili di diversa gran- dezza, piccoli nel Pinus montana Diiroi e nel Pinus sylvestris L. ec, assai grossi nel Pinus Pinaster Soland. e nel Pinus Pinea L., spesso solitarii 0 in gruppi, pendenti o eretti, con le squame ingrossate all'apice in una parte quasi romboidale, fornita di una carena tra- sversa ora più ora meno sporgente e di una punta spesso pungente nel centro: tah squame sono spesso persistenti, si aprono verso r apice alla perfetta maturità del frutto per lasciar cadere i pinocchi che stanno per lo più in fosserelle della faccia superiore della squa- ma: rare volte come nel Pinus Ahies Duroi le squame si staccano dalla rachide del frutto, la quale rimane sui rami dell'albero mentre le squame cadono con i pinocchi a terra dove spesso germogliano in mezzo ad esse. Le drupe sono per lo più piccole, di colore tur- chiniccio nel Ginepro comune, nella Sabina , ec, , rossiccio nell' Ju- niperus phoenicia L., rosso neìV Juniperus Oxycedriis L. nel Taxus laccata ec. Le piccole noci sono spesso alate, con l'ala piccola . CONIFERE. 29 come nel Cipresso, ovvero grande come in molti Pini, negli Abeti e ne' Larici, ovverò senza ala come nel Ginepro e nel Tasso. Considerazioni geografiche. — La famiglia delle Conifere, per qnanto sia poco rappresentata in Italia di fronte alle molte specie e ai molti generi che nascono segnatamente nelle parti boreali del- l'Asia e dell'America, ha pure in Itaha quasi tutti i generi e quasi tutte le specie che vivono nella nostra Europa. Fra i generi europei manca soltanto il Cupressiis, dappoiché il Cipresso, oramai comune nella nostra penisola, non è, a mio avviso , salvatico, ma fu intro- dotto sin dalla più remota antichità nella nostra Italia, ed ora vi è abbondantemente coltivato per vari usi come dirò nel suo luogo. Il genere Pinus prevale tra noi per il numero della specie : esso com- prende quasi tutte le specie europee dal Pinus Picea Duroi e dal Pimis sylvestris Linn, che possono essere considerate come le specie più settentrionali delle nostre Conifere e che si spingono in Lap- ponia a 68» 20 e a QS^ 40 gr. di latitudine settentrionale come pure dal Pinus Cembra Linn. che manca alle parti boreali di Europa ma che si estende molto in Siberia, al Pinus Pinea Linn. e al Pinus halepensis Linn. che nascono nei colli e nei luoghi marittimi delle parti meridionaU d'Italia e delle nostre isole lungo le spiagge ba- gnate dal Mare Mediterraneo. L' Abete , Pimis Ahies Duroi , il Mugo, Pinus montana Duroi, e il Larice, Pinus Larix Linn. di- stinguono principalmente la catena delle nostre Alpi come dello Alpi dell'Europa centrale: i due primi si vedono pur qua e là sugli Appennini e l' Abete si estende anche nei monti della Grecia sino al Caucaso. L'Abeto stesso ed il Larice insieme all'Abeto di Mosco- via, Pinus Picea Duroi, sono, come ho detto, nelle considerazioni geografiche sulle piante dicotiledoni, i giganti degli alberi d'Italia e di Europa tutta, e formano i boschi in gran parte sempreverdi, mo- notoni e cupi che si trovano nelle Alpi tra i iOOO e 1800 metri sul livello del mare. E stato notato che mentre nella zona ghiacciata, come io medesimo ebbi campo di osservare nel mio viaggio del- l'anno 1851, il Pimis sìjlvestiis Linn. si spinge poco più a set- tentrione del Pinus Picea Duroi, nelle Alpi al contrario il confine superiore di questo ù più in alto di quello del primo. 11 genere Jiiniperus che con il Pinus rappresenta quasi tutte le nostre Conifere non ha come questo alcuna specie esclusivaiueule propria della penisola o delle isole italiane. L\lnuiperus Sabina Linn. e la varietà alpina iU'W Junipcrìis communis soììo le specie più sei- 30 CONIFERE. tentrionali di questo genere, come V Juniperus phosnicia Limi, e la Juniperiis rnacrocarpa Sihth. ne sono le più meridionali. 11 Taxus baccalà Limi, è pianta erratica, sparsa per quasi tutta r Europa. TRIHU PRIMA. ABIETINEE. CoNiFER/E Sect. II. CupRESSiNE^ et III Abietine;E Rich. Conif. p. 187 et 145. CupRESSiNE^ et ABIETINE.E Spacli. Hist. des veg. phaner. 11 p. 303 et 355. Endl. Gen. pi. p, 258 et 259 et Comf. p. 3 et 79. PiNACE^ Lindi. Veg. Kingd. p. 226. Araucarie^ , Abietine.*:, CuNNiNGHAMiE.E et CuPRESSiNE.E Heuk. et Hocììst. Nadelhòlz. p. /, 19, 209 et 228. Flores monoici vel raro dioici. Amenta mascula terminalia vel axillaria, solitaria aut capitato-congesta, rarius subracemosa vel ra- cemoso-paniculata. Bracteae plurimae, axi insertai, spiraliter dispo- sitae vel decussatim oppositas aut ternatim yerticillatae, saepissime imbricatae, stipitatsB, apice dilatatas et saepe subpeltatse. Antherae 2-plures, simplici vel duplici ordine dispositae, subglobosae vel li- neares. Amenta foeminea terminalia, solitaria vel 2-plura aggregata aut fasciculatim congesta. Squamae 4-plures , liberae vel rarius basi aut totidem connatae , e bractea et lepidio saepe carnoso basi vel maxima ex parte adnatis compositae. Strobilus secundo, tertio vel primo anno maturescens. Squamae 4-plurimae , liberae vel basi aut ra- rissime totidem connatae et tunc galbulum carnosum efformantes, spiraliter dispositae vel decussatim oppositae aut ternatim vel quater- natim verticillatae , lignescentes aut coriaceae, imbricatae, apice aequa- les vel apophysi incrassatce, saepe mucronata vel appendiculatae, per- sistentes vel rarius a rachide solutae , bracteis lepidio basi vel maxima ex parte adnatis. Nuculae geminae-plures , collaterales vel superpo- sita3, rarius solitariae, erectae , patentes vel pendulae, saepissime 1-5- pterae, raro apterae. Embryo in axi albuminis carnosi vel carnoso- oleosi, ejusdem fere longitudine, cotyledonibus 2, saepe profunde partitis unde videntur o-15. ABIETINEE. 31 SOTTO-TRIBi: PRIMA PIMKE. Flores monoici. Amenta mascula. Bracteaeaxispiraliter insertse. Antherae 2, subglobosae vel oblongae, longitiidinaliter aut transverse antice dehiscentes. Strobili squamae axi spiraliter insertae, imbricatae, S3epiiis persistentes , raro a rachide solutoe. Nnculai geminse, colla- terales vel rarius abortu solitarige , pendula^. Pericarpium alatimi, ala solitaria, rarissime apterum. Cotylcdones 2, profunde partita unde videntur 5-15, germinatione epigeae. Folia linoaria , plana , compresso-triquetra , seraiteretia aut subtetragona, solitaria, con- ferta aut distiche patentia , in ramis abbreviatis 2-5 , rarius phira fa- sciculata . CCXIiVII. PlRfUS. Linn. Gcn. edit. 2. n. 879. Ende. Gen. pi. p. 260 et Conif. p. 81 . Piiius, Abies, Larix Tourn. Inst. p. 585. 586. Pinus et Abies Linn. Gen. pi. edit. 1 . n. 73J . 732. Juss. Gen. p. 4i4. Rich. Gonif. p. 145. 147 tab. li. 12. 13. 14. 15. 16. 17. Pinus, Picea, Abies, Larix et Cedrus Link in Linnaea 15. p. 482. 516. 525. 533. 537. Pinus, Abies, Cedrus et Larix Spach Hist. des vè(j. phanèr. 11 p. 369. 403. 427. 451. Tsuga, Abies, Picea, Larix, Cedrus, Pinus Carr. Conif. p. 185. 195. 236. 269. 281.291. Abies, Cedrus, Larix, Picea, Pinus, Pseudolarix Go?'d. Pin. p. 1.39. 193. 143. 162. 292. Pinns, Larix, Pseudolarix, Cedrus, Abies ìlenk. et Ilochst. Nadelhòh.. p. 19. 128. 139. 140. 147. Kotclecria Garr. in fìev. Uovi, anno 1866, p. 449. Flores moiioi* i. Masculi. Amenta solitaria, axillaria vel in ramu- lis al)brevialis lerminalia ani lateralia spicata, sa'|)e capitato-congesla. BracleaB, pluriuKe, axi inserta;, inferne angustata; et fere stipitatae, apice stepesnborlii.nlaros et siirsnm versa', snbliis ;intbt'rir»M;i'. Antlie- 52 CONIFERE. rae 2, subglobosie vel oblongae, uniloculares, loculo rima longitudi- nali aut subtransversa antice dehiscente. Foeminei. Amenta terminalia, solitaria vel fasciculatim congesta. Squamae plurimge e lepìdio car- noso vel coriaceo et bractea tenui breviore aut longiore distincta vel basi adnata compositge. Pistilla ad basim squamarum gemina, colla- teralia, inversa, squamae adnata. Ovarium oblongum vel subglobo- sum. Stylus brevissimus. Stigma orbiculare vel bifidum. Strobilus globosus, ovatus, conicus vel cylindraceus , secundo vel raro primo anno maturescens. Squamse plurimge, coriacese vel ssepius lignescen- tes, apice aequales vel in apophysim incrassatiB, apopbysi saepe mucro- nata , basi prò receptione nucularum excavatae, persistentes et demum hiantes vel rarius a rachide solutse ; bracteae distinctae vel plus mi- nusve lepidio adnatae. Nuculae geminae, collaterales, vel abortu soli- tariae, inversee. Pericarpium osseum vel coriaceum, basi in alam membranaceam productum vel apterum. Epispermum tenue, facile separabile. Embryo in axi albuminis carnoso-oleosi , ejusdem fere longitudine, cotyledonibus 3-15 , linearibus, germinatione epigeis, radicula cylindraceo-conica, infera. Eolia seminalia 5-15, anguste linearia, patentia. Osservaaioni. — Il genere Pimis di Linneo è stato in questi ul- timi tempi a mio parere, ingiustamente diviso in molti generi, in parte fondati da Tournefort , più sopra il portamento che nasce dalle foglie solitari^ 0 unite da due a cinque insieme in una guaina co- mune 0 molte in fascetti.e sopra la forma delle squame delle pine ora ingrossate ora piane all'apice che sulla struttura delle piante che compongono questo genere grandemente naturale. Ed in vero i li- miti tra un supposto genere e l'altro vengono meno quando si con- sidera che le foglie sembrano in fascetti nei Larici e nei Cedri e da due a cinque nei Pini per il raccorciamento dei rami terminali , che sullo stesso individuo come è nel Pseudolarix o Pinus Kaempfeì^i le foglie sono in fascetti ne' rami inferiori e solitarii nei rami superio- ri, che nel Larice stesso di Europa, Pinus Larix L. le foglie spesso sono solitarie nei rami superiori e che i Pini hanno pure sovente solitarie le foglie nelle parti inferiori massime nelle giovani piante. Da un'altra parte le squame nei veri Pini presentano tutte le grada- zioni di forme per passare a quelle degli Abeti e dei Larici, mas- sime in queUi della mia sezione Cemhra. Seguendo perciò la opi- nione di Endlicher io comprendo tutti questi pretesi generi nel genere Pimis e ne distinguo due sottogeneri come si vedrà qui appresso. PINUS. 55 Portamento. — Le piante italiane di questo genere sono tutte alberi , per lo più alti o altissimi , essendo tra essi , come ho già detto, i giganti tra gli alberi italiani ed europei, tutti, eccetto il Larice, sempreverdi, abbondanti di resina, con il tronco per lo più diritto avente la scorza scura e di sotto rossa o rossiccia che si fende irregolarmente e talvolta si sfoglia per cascare da sé , e il legno ora più ora meno compatto; con i rami nascenti dal tronco in giro a certa distanza per la lunghezza degli internodii gradatamente mag- giori dalle parti basse alle parti alte , per cui ne risultano dei pal- chi per lo più quasi orizzontali che concorrono a dare a tali alberi un portamento veramente pittoresco essendo la fronda o chioma dell'albero spesso in forma di una piramide o di un ombrello e via dicendo. Le foglie sono quasi sempre piccole , dure, con una punta spesso pungente, strette, lineari, semicilindriche, piane o quasi quadrangolari, solitarie, avvicinate tra loro, dirette per ogni parte ovvero rivolte quasi da due parti dei rami come negli Abeti, o a due a due o a cinque a cinque come nei Pini , o molte in fascetti come nel Larice. Sotto genere primo. PiNus Elìdi. Conif.,p. 181. Amenta mascula lateraha , in infima ramulorum novellorum parte congesta , indeque in spicam compositam disposila, freminea terminalia, solitaria vel fasciculatini congesta. Strobilus secundo vel tcrtio anno maturus. Squamai coriaceae vel li- gnosse, apice in apophysim dimidiatam vel pyramidatam incrassatae, apophysi vertice umbonata , persistentes. Bracteaì lepidio basi vel fere totidem adnat», illoque semper breviores. Nucula; alatae vel rarius apterae. Arbores vel rarius arbusculae semperviventes. Gemmae perniata) , pcruljE numerosissima) per frondescentiam a se invicem remotae et per totum ramum foliorum loco dispositaì , membranaceae, aridae. Raniuli abbreviati. Folia gemina, terna, quaterna vel quina, semiteretia voi compresso-triquetra , stomatibus in utraque facie in seriessimplices, numerosas disposilis.Pinus lAnn. Gen.cdit. I .n. 131 . Juss. l^c. et pi. nuct. Pinus, sect. l. Kupytis Spach l. r. p. 37 i. ^ 1' PINKA. Squamanim apophysis pyramidata, umboiio centrali. Niicnl.r alata* vel rariiis aplcnt*. Fiora Italiana. Voi. IV. 3 34 CONIFERE. * PINASTER. — Eolia gemina, semiteretia aut rarissime prope apicem ramulorum terna et compresso-triqiietra. Pinaster et Pinea Endl. Cowf. p. 166 et 182 et pi auctor. 999. Piniis Pìnea Linn. P. arbor excelsa , coma umbelliformi, ramis verticillatis, co- rymboso-fastigiatis , squamis fulchrantibus ovato-lanceolatis , atte- nuato-acuminatis, superne recurvis , fimbriato-ciliatis , vaginis brevi- bus, strictis, demum fuscescentibus , foliis geminis, longis, rigidiu- sculis, patentibns subdeflexisve, semiteretibus, margine scabriusculis , breviter mucronatis , subpinigentibus , viridibus , amentis masculis numerosissimis, parvis , in spicam crassam oblongam dense conge- stis , cylindraceo-oblongis , obtusis , rectis vel curvulis , bracteis antheriferis suborbicularibus , subcrenulato-ciliolatis , strobilis soli- tariis vel 2 oppositis , junioribus in ramulo crasso , strobilo ipso subsequali erectis vel erecto-patentibus , globosis, adultis in ramulo brevi vel brevissimo subhorizontalibus vel subpendulis , magnis , ovato-globosis, squamarum apophysi crassa, elevato-pyramidata , ni- tida, angulata, angulis carinaque transversa vix prominentibus , acu- tis, umbone subtetraquetro , lato , planiusculo vel parum prominente, mutico vel in squamis superioribus submucronato , mucrone brevis- Simo, subreflexo, nuculis geminis solitariisve , magnis, obovato- oblongis, subangulatis , osseis , ala brevi, lata, obtusissima, facile decidua longioribus. Pinus Pinea Linn.! Sp. pi. p. 1419. Scop. fi. carn. edit. 2. p. W. Ali. FI. ped. 2. p. 177. Ucria. H. R. Panorm.p. 404. Savi, R pis. 2. p. 352. et Tratt. degli alberi della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 150. Sìbili, et. Smith FI. gmc. prodr. 2. p. 247. Dee. FI. frang. 3. p. 273. Beri. Amoen. ital.p. 253. Pollin. FI. veron. 3. p. 137. Boiss. Voy. en Espagn. 2.'p. 584. Yis. FI. dalm. 1. p. 199. Koch Syn. fi. germ. et helv.'edit. 2. p. 768. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 614. et Enum. pi. Inarim. p. 312. De Not. Rep. fi. lig. p. 375. Griseb. Spie. fi. rum. et bìth. 2. p. 347. Schouw Conif. d'Italie in Ann. des ,sc. 7iat. ann. 1845. p. 236. Gren. et Godr. FI. frane, 3. p. 154. Bert. FI. ital. 10. p. 265, Ambros. FI. Tyr. Auslr. 2. p. 13. Moris FI. sard. 3. p. 544. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 588. Pinus maderensis Ten! in Ind. sem. H. H. Neap. ann. 1855. Pinus Plìn. Hist. Nat. hb. 16. cap. 16. PINUS. 35 Pinus ingens .... in montibus apricis Ccesalp. De plani. Uh. S. cap. 52. p. 129. Vmo Diirani. Herh. ed'it. Rom.p.3o9. fig.elVì^noVil.c.p.iiSi.fig. ITome italiano. — PinO da pinOCclli. /S nuculis moUibus. Pinocchi stiacciamani. Figure. — Laniì). Pinet. edit. 2. voi. 1 . p. //. lab. 6-8 et edit. 3. voi. t. p. 23. tal). 10-11. Antoin. Conif. p. 20. lab. 3. f. 2. . stazionef Abitazione e Fioritura! — Nelle arene marittime e nei colli per lo più esposti all' aria marina delle coste occidentali e delle parti centrali e meridionali della penisola, come pure delle isole di Sicilia, di Sardegna, d'Ischia, ecc., nei quali luoghi nella massima parte si propaga ora da sé, ma non pare vi sia veramente salvatico. Bellissime sono le Pinete di Migliarino vicino a Pisa , dei tomboli della Maremma toscana, dei poggi tra Pisa e Firenze, di Castel Fusano ed altre, e sopra tutte la Pineta di Ra- venna celebre sin dai tempi di Roma antica , che si compone di tre grandi pinete. In Sicilia, dove io l'ho veduto soltanto coltivato in molti punti, Gussone scrive che esso nasce nei rolli e nei monti vi- cino a Messina e Nicosia. È pure coltivato qua e là nelle parti più tepide dell' Italia settentrionale vicino ai laghi e in luoghi bene esposti ; si trova pure vicino a Fiume. Fiorisce in Aprile e nelle parti più meridionali fìn da Marzo o da Febbraio. Distribuzione geografica. — Si trova comunemente, a quanto pare, una volta coltivato ed ora inselvatichito, in tutte le coste ba- gnate dal Mare Mediterraneo , nelle arene marittime , nei colli e nei monti soleggiati. In Europa dal Portogallo e dalla Spagna , dove si spinge sino a 1000 metri sul livello del mare, per le parti meridio- nali della Francia, la Dalmazia, la Morea, la Grecia, la Macedonia, l'isola di Creta, donde Kndlicher crede sia veramente oriundo, sino in Asia minore. Si trova pure, anche probabilmente coltivato, nelle costi'- boreali dell'AllVica , nelle Isole Canarie e in Madera. Descrizione. — Albero resiuoso con la resina dapprima di un bianco sudicio, poi di un giallo chiaro e hnaimcnte di un giallo su- dicio con parti jiiù scure, odorosa quasi come incenso, allo da 15 a 22 metri, nudo nei (Uw. terzi circa inl'erioii, con la chioma grande, latta quasi in lurina di ombrello o ineglio di corimbo, un po' tondeg- giante di sopra, con la scorza die si fende e si sfoglia, di colore cenerino senio e tii sotto rossiccia, con il Icliiio bianchiccio. I rann 36 CONIFERE. principali nascono in giro per lo più cinque o quattro, con i palchi vicini tra loro; i rami secondari sono poi per lo più a tre a tre e i supremi anche opposti, tutti diretti in modo da formare quasi un ombrello; taU rami sono spesso di colore cenerino scuro e segna- tamente in alto squamoso-verrucosi per la sporgenza del cuscinetto dove sono inserite le foglie dei rametti raccorciati e per la persi- stenza della base delle foglie dei rami, le quali sono a guisa di squame ovato-lanceolate , assottigliato-acuminate, con la parte superiore cur- vata ad arco in giù , di color quasi di castagno chiaro , fornite mei margini di lunghe ciglia a guisa di frange bianche e unite con quelle delle squame vicine. Le foglie dei rametti raccorciati sono a due a due , lunghe da 15 a 20 centimetri, larghe da un millimetro e un quarto a un millimetro e mezzo, durette, eretto-patenti, diritte o unpo'fles- suose, massime in basso, semicilindriche, scabrosette nei margini, con una punta pungente, verdi, e hanno alla base una guaina corta, lunga appena 6 o 7 millimetri, stretta, come rugosa trasver- salmente , di colore scuro e quasi nericcio. Gli amentì maschi sono molti, piccoh, erótto-patenti, avvicinati tra loro e formanti quasi una spiga grossa e bislunga: sono bislunghi-cilindracei , diritti o un po' curvi , lunghi da 8 a 10 millimetri e larghi da 2 Va a ^ mììM- metri, gialli: le brattee anterifere sono slargate in alto ed ivi quasi tonde, irregolarmente e leggermente smerlate con finissime cigha: le antere sono quasi tonde, gialle. Le pine sono per lo più due, oppo- ste, 0 ve n'è una sola; quando son giovani sono tonde, erette-patenti e portate da un ramo grosso che è quasi uguale ad esse ; adulte sono molto grosse con il ramo corto o cortissimo onde paiono quasi sessili 0 sessili, sono quasi orizzontali o un po' pendenti, pesanti, di una forma ovato-tonda , resinose, lunghe da 11 alo centimetri e larghe da 7 a 10, formate di squame le quali sono grosse, lunghe da 4 72 21 ^ centimetri e larghe da 2 a 2 centimetri e mezzo, bislunghe- cuneate, rossiccio-gialliccie, con due fosse profonde, bislunghe e ne- riccie per ricevere i frutti e con l'apofìsi grossa, di un rosso scuro, ri- levato-piramidata , nitida, con quattro o sei angoli, compresi quelh che risultano dalla carena trasversale , poco rilevati ma acuti , con r umbone quasi quadrangolare , quasi piano , di colore cenerino- bianchiccio, senza punta o mucrone o con una punta corta e quasi pungente : tutte le squame si allontanano alquanto le une dalle altre nella maturità del frutto per lasciar cadere cosi le piccole noci. Le noci sono per lo più due, di raro una sola in ciascuna squama, obo- PINUS. 57 vato-bislunghe o quasi bislunghe, angolate , lunghe da 1 8 a 20 mil- limetri, larghe da 7 a 11 millimetri, rossicce-scure e talvolta quasi nericcie; hanno un'ala molto corta, larga, ottusissima, gialliccia, che si stacca facilmente dalle noci stesse insieme a un prolungamento laterale stretto ed acutissimo. L'epispermo è delicato, di colore gial- liccio-ranciato. L'albume è di un bianco sudicio. L'embrione è lungo quasi quanto l'albume, bislungo-cilindrico e ha molti cotiledoni li- neari un po' disuguali , quasi acuti all' apice, avvicinati in modo da somighare le dita di una manina: è saldato con la base della radi- chetta all'albume medesimo. Le foglie seminali sono circa dodici, lineari, quasi acute. Osservazioni. — Mi è occorso di vedere qualche seme germo- gliare nella pina stessa appena le squame principiavano ad aprirsi prima (.he la pina si staccasse dall'albero. Usi. — E coltivato principalmente perchè i suoi semi , che da noi si chiamano pinocchi, sono comunemente mangiati tanto natural- mente quanto fatti in chicche con zucchero. Si usa il legname per fare delle antenne, delle piccole navi e le sue pine sono bruciate nei cammini e nei forni. lOOO. Pìniis Pìnaster Soland. P. arbor excelsa , coma subpyrami^ali, ramis verticillatis, paten- tibus, scpiamis fulchrantibus late ovato-lanceolatis , attenuato-acu- minatis, superne margine longe tìmbriato-ciliatis , connexis, vaginis longiusculis, laxiusculis, cito fuscescentibus , laceris, foliis geminis, longis, crassis, rigidis, patulis vel patentissimis, semiteretibus, mar- gine vi\ scabriusculis , nmcronatis, pungentibus, vihdibus, amentis masculis numerosis, longiuscidis, oblongis, obtnsis, in spicam cras- sam, obloiigam congestis, bracteis antherileri^ suborbicuiaribus , denticulatis, strobilis 4-2, raro 7)-l verticillatis aut solitariis, junio- ribus ovaliliiis oblongisve in raniulo crasso strobilo ipso breviore patulis vel erf'cto-patentibus, adultis in rafuuio crasso et brevi sub- pendulis pendulisvc, oblongo-conicis , obtusiusculis, rectiusculis , squamarum ap(ipli\si iiilida, (devato-pyraniidata , carina transversa in plicam acutaiii idevata, umbone lato, conqiresso, acuto, stibpuu- gcnte, subincurvd vel recto, nuculis ovalilms oblongisve, utrinque convexis, ala ( ullril'ormi, a|>i((' trumatft-ojitusa, o-iplo hrevioribus. 38 CONIFERE. Pinus Pinaster Soland. in Ait. H. Kew. edit. 1 . tom. 3. p. 367. Beri. Rar. pi. ìtal. dee. 3. p. 43 et Amosn. ital. p. 49. Savi Tratt. degli alberi della Tose. edil. 2. tom. 1. p. 151. Boiss. Voy. en Espagn. 2. p. 583. Vis. FI. dalm. 1. p. 199. Puccin. Syn. fi. lue. p. 488' Giiss. Syn. fi. sic. 2. p. 615. Sehoim in Ann. des scienc. nat. 3'^' sèrie, voi. 3. p. 235. Gren. et Godr. Fi. de Frane. 3. p. 154. Bert. PI it. 10. p. 260. Carnei Prodr. della Fi. tose. p. 588. Pinus sylvestris j3. Linn. Sp. pi. p. 1418. Pinus Laricio Santi Viagg. terzo, p. 60. tnv. 1. Savi, FI. pis. 2 . p. 353. Pinus maritima Poir. Dict. eneycl. 5.p. 337. Dee. FI. frane. 3. p, 273. De Not. Rep. FI. lig. p. 375. Pinaster Ccesalp, De plani. Uh. 3. eap. 52. p. 130. BTome italiano. — Pino da fastella. Pino salvatico. Figure. — Lami). Pin. edit. 2. p. 17. tah. 9 et 10 et edit. 2. p. 21. tah. 9. Antoin. Conif. p. 16. tah. 6. f. 1. j3 minor, foliis paulo brevioribus, strobilis minoribus, subpen- dulis. Pinus Pinaster minor Lois. in Noiiv. Duham. 5. p. 242. tah. 72. Pinus Escarena Riss ? Hist. nat. des princ. produci, de V Eu- rope 2. p. 340. Stazione , Abitazione e Fioritura. — NaSCe comunemente nei colli e nei poggi della costa occidentale e delle parti centrali della pe- nisola nella regione dell'olivo, come pure in Corsica e nell'isola di Pantellaria. L' ho raccolta in molti punti delle due Riviere di Ge- nova, dei luoghi marittimi del lucchese, come di Viareggio, delle vicinanze di Lucca, di Pisa, dei colli e poggi dell' Empolese, del Fio- rentino , del Senese , delle arene marittime di Castiglione della Pe- scaia e di Orbetello nei quali luoghi forma spesso delle pinete; lo possiedo pure di Corsica (Soleirol!) e vicino a Corte (Bernard!) e di Pantellaria (Guss!) Bertoloni scrive che questo albero si trova pure nelle isole del Porto della Spezia. Ho raccolta la varietà /3 insieme alla specie segnatamente nelle arene marittime. Fiorisce in Aprile e Maggio e in Pantellaria in Febbraio e Marzo. Distribuzione geografica. — Albero delle parti meridionali di Europa. Si trova nelle parti meridionali della Spagna, nelle coste occidentali e meridionali della Francia e nel monte Olimpo di Tes- saglia. Descrizione. — Albero fornito di molta resina di un giallo di PINUS 59 zolfo, poi di un giallo scuro e odorosa, allo da iO a 25 metri , con il tronco diritto , con i rami principali a cinque a cinque o a quat- tro a quattro in giro, e con i secondari a quattro o a tre, con i palchi poco lontani, formanti tutti una chioma quasi come una pi- ramide. Tali rami secondari sono ascendenti, squamoso-sporgenti , per il cuscinetto alquanto rilevato e larghetto e per la base larga e persistente delle foglie dei rami non raccorciati. La scorza è rossic- cia-cenerina , scura nella parte più superficiale ; si fende e poi si sfo- glia. Il legno è bianchiccio. Le foglie dei rami sono in forma di squame largamente ovato-lanceolate, assottigliato-acuminate, curvate in giù nella parte superiore, di color castagno, con lunghe ciglia bianche a guisa di frange , le inferiori delle quali si uniscono tra loro in modo che la squama è lateralmente in basso fornita quasi di due orecchiette larghe , bianche e trasparenti. Le foglie dei rami raccorciati sono a due a due, aperte o apertissime, diritte, più grosse e più resistenti di quelle del Piniis Pinea L. , lunghe da 12 a 20 centimetri, larghe 2 milhmetri , semicilindriche, appena sca- brosette nei margini, fornite all' apice di una punta pungente, verdi. Le guaine che le abbracciano alla base sono dapprima lunghette, e un po' lasche, formate da squame di color castagno chiaro unite tra loro per le ciglia del margine a guisa di frangia e bianche , però presto si raccorciano e diventano scure o quasi nericcie. Gli amenti maschi sono molti , litti in modo da formare quasi una spiga grossa e bislunga, bislunghi, ottusi e quasi tondeggianti all'apice, lunghi da 18 a 20 millimetri e larghi i o 4 millimetri e mezzo , gialli. Le brattee anterifere sono slargate in alto ed ivi quasi tonde, con picco- lissimi denti irregolari nel margine. Le antere sono due , quasi tonde, gialle. Le pine nascono per lo più da 4 o 2 in giro, talvolta se ne trovano lino a 7 : (piando sono giovani sono ellittiche o bislunghe , portate all'apice di rametti a guisa di peduncoli squamosi, i quali sono più corti di esse ; quando sono mature sono quasi pendenti o pendenti dall'apice di rametti corti e grossi: sono diritte o un po' curve, bislnngo-coni<'he,ottusett(', di color rossiccio-gialliccio, (piando son chiuse le squame perchè si vedono allora soltanto le loro apolisi, lunghe da IT) a l'I centimetri e larghe da 7 a (S iiMitirnctri ; nella varietà ft> sono Inni-'lie da 7 a i"> centimetri e lari^lie da X a 0. Le sfpiame delle pin(^ sono bislunghe-ciineate , piò lunghe »• meno ^osse di (pielle del /'//. /). 5^5. Carr. Co- nif. p. 195. Picea Don in Loud. Arh. brit. 'i. p. i:ìi9. Abies sert. Peucc et Piccaster Spach Ifist. drs rrq. phaucr. il. p. Hi. Flora Italiana. Vi«l. IV. •' 66 CONIFERE. tOOO. Plnns Ables Dur. P. arbor excelsa, coma pyramidali, ramis subverticillatis , infe- rioribus horizontalibus , reliquis palentibus vel patentissimis , ramu- lis suboppositis, subdistichis , junioribus puberulis , foliis solitariis, confertis, subsecimdis , basi tortis, patentibus, rigidis, brevibus, re- ctis vel curvulis et subfalcatis , linearibus , planis , obtusis vel emar- ginatis aut obtuse mucronatis, supra sulco Isevi longitudinali nota- tis, amentis masculis plurimis, congestis , oblongo-cylindraceis, obtusis, sessilibus, subpendulis, folio subbrevioribus , foemineis in ramulorum supremorum apice solitariis , erectis, cylindraceo-oblon- gis , obtusis , bracteis suborbicularibus , fimbriato-ciliatis , apice longe cuspidatis, cuspide patentissimo-subreflexa, lepidiis crassiu- sculis, subcordato-orbicularibus , subintegris, bractea brevioribus, strobilis erectis, cylindraceis, obtusis et fere truncatis, squamis e basi cuneata rotundato-dilatatis, dorso prope marginem superiorem puberulo-tomentosis , caducis, bractea exserta, lineari-spathulata , denticulata , cuspidata , apice reflexa brevioribus , rachide recta, su- bulata , dentata , nuculis cuneatis , angulatis , ala latiuscula , subcu- neata brevioribus. Pinus Picea Linn. Sp. pi. p. i420. Scop. FI. carn. edit. 2. tom. 2. p. 245. Ali. FI. pei. 2. p. 179. Suffren PI. du Frioul p. 190. Re FI. seg. p. 80. Savi Tratt. degli Aìb. della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 156. Pollili. FI. verni. 3. p. 139. Koch Syn. FI. germ. et helv. edit. 2. p. 769. Beri. FI. ital. 10. p. 270. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 155. Comoll. FI. comens. 7. p. 160. Pinus Abies Diiroi Observ. hot. p. 39. Targ. Tozz. Ohserv. hot. dee. 3-5. p. 63. Endl. Conif. p. 95. Christ Eiiropaisch. Pinus Arten p. 1 . Pinus pectinata Lamk. FI. frane. 2. p. 202. Abies vuìgaris Poir. Dict. suppl. 6. p. 5U. Amhros. FI. Tyr. aiistr. 2. p. 16. Abies taxifolia Desf. Cat. H. Paris, edit. 3. p. 356. Abies pectinata Dee. FI. frang. 3. p. 276. Rich. Conif. p. 73. tah. 16. f. 2. Link in Linnwa 15 p. 525. Ten. FI. nap. 5. p, 269. Schomu in Ann. des. se. nat. ^«'c. sér. ami. 1845. p. 239. De Not. Rep, FI. lig. p. 376. Puccin. Syn. FI. lue. p. 488. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 616. Garuel Prodr della FI. tose. p. 587. PINUS. 67 Abies Picea Lindi, in Penny Cyclop. n. 1 . Abies excelsa Link in Abhandl der Berlin. Akad. 1827. p. 182. Picea pectinata Loud. Arhor. hrit. 4. 2329. f. 2237-2239. Abies cephalonica Loud. Arhor. hrit. 4. p. 2325. f. 2235-2236. Link in Linncea 15 p. 529. Piniis cephalonica Endl. Conif. p. 98. Piniis Nordmanniana 5/ey. in Bull. Soc. nat.Mosq. ann. 1838. p. 45. tah. 2. Endl. Conif. 93. Abies Nordmanniana Spach Hist. nat. des vég. phanér. Il.p. 418. Picca Nordmanniana Loud. Encycl. of trees 1042. f. 1950. Pinus lejoclada Stev. l. e. p. 44. Abies Apollinis Link in Linnoia 15. p. 528. Pinus Apollinis Antoin. Conif. p. 73 Abies Panachaica Heldr ! pi. exsicc. Abies Reginae Amaliae Heldr! in Regel Gartenflora 1860 p. 313 et 1861. p. 286- EXaT>i Tlieophr. Hist. plani. 3. cap. iO. Ahies Ccesalp ! De plani. Uh. 3. cap. 53. p. 133. et Herh. fol. 10. n. 30. Abete Calzol. Viagg. di Moni. Bald. p. 12. Pon. Monte Baldo p. 237. Abies conis sursum spectantibus seu mas C. Bauh. Pin.p.505. Seg. PI. verni. 2. p. 253 Abies alba seu foemina Ctip. H. Cath. p. 1. Abies taxi folio fructu sursum spectante Tourn. Inst. p. 585. Mich. Cai. H. Florent. in app. p. 105. Nome italiano. — Abcto, Abcto nostrale, Abeto comune, Abeto liianco. Figure. — Lamh. Pin. edit. 2. p. 50. tah. 32 et 3. p. 70. tah. W. Antoin Conif. p. 68. tah. 27. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In tutta la catena delle Alpi e delle loro propaggini tra 800 e 1500 metri, dove forma estesi boschi mescolato per lo più all'Abeto rosso e al Larice; raramente fa boschi da se solo : sale talvolta nei monti sino a i 700 metri e anche più e discende anche qualche volta iuio a oOO o iOO metri, e nella catena degli Appennini dalla Liguria alla Calabria , dove si vede qua e la salvatico in poca quantità per osservi stato in gran parte distrutto, essendovi snesso coilivalo come negli Appennini modenesi , pi- stoiesi, rasentincsi , facendovi hellissime ed estese abietine tra 68 CONIFERE. i 1000 e 1500 metri e in quelli meridionali sino a 1850 metri. Nasce finalmente sulle alte cime dei monti delle Madonie in Sicilia a circa 2000 metri di altezza alla Serra dei Pini , dove è però raro essendovi stato in gran parte distrutto e dove 1' ho veduto piccolo e senza frutti, vicino a Petralia Sottana ed altrove. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Albero dell' Alpi dell'Europa cen- trale e meridionale dai Pirenei al Caucaso. Descrizione* — Albero abbondante di una resina bianca che poi diviene gialliccia ; gigantesco, alto da 20 a 50 metri e talvolta forse più, di bellissima forma piramidale con i rami orizzontali, e i supe- riori aperti o apertissimi , quasi distribuiti in giro da o a 5, però spesso, massime in alto irregolari, coni palchi alquanto vicini, e con i rametti opposti , aperti. La scorza è cenerino-bianchiccia e quasi argentea nelle vecchie parti, liscia, di sotto è di un rossiccio sbiadito ; ha molta resina liquida nota con il nome di olio di aheto. Il legno è bianco, leggiero, resinoso. Le foglie nascono ad una ad una, assai vicine tra loro, dirette quasi da due parti nei rami inferiori , ma nei rami e nei rametti superiori sono quasi tutte rivolte verso la parte superiore dei rami, dure, lunghe da 20 a 50 millimetri, larghe da 2 miUimetri a due millimetri e un quarto, diritte o unpo'curvate a guisa di falce, hneari, un po' ristrette alla base, ed ivi un po' con- torte e verdi, quasi lucenti nella pagina superiore ed ivi con un leggiero solco longitudinale, con un nervo longitudinale sporgente ed ottuso di sotto ed ivi con due righe o fasce argentee laterah; hsce nei mar- gini, ottusamente mucronate, ottuse o appena smarginate all'apice e ciò nelle diverse parti del medesimo rametto; Gh amenti maschi sono molti, avvicinati verso l'apice dei giovani rametti dell'anno, bislunghi-cihndrici , ottusi, quasi uguali o poco più corti delle foglie corrispondenti, lunghi da 1-4 a 17 millimetri e larghi 5o 6, sessili, diritti 0 un po' curvi, pendenti, circondati alla base da brattee sca- ghose, bislunghe, ottuse, fornite di corte ciglia e di colore scuro. Le brattee anterifere sono ristrette gradatamente in basso in uno stipite lunghetto egialUccio, un po' slargate all'apice che è diretto in su, a guisa di piramide, crestato-quasi trilobo, di colore porporino. Le antere sono due, l'una posta accanto all'altra, aprentisi longi- tudinalmente , gialhcce. Il polline si compone di tre cellule unite tra loro. Gli amenti feminei sono solitarii nei rametti supremi, di- ritti, circondati alla base da scaghe ovato-acuminaté , fornite di PINUS. 69 ciglia e scure : sono sessili, bislungo-cilindrici, ottusi, verdi, lunghi da 4 a 6 centimetri e larghi da 16 a 20 millimetri. Le brattee sono lunghe , le superiori però più corte, embriciate, apertissime, quasi tonde, fornite nel margine di ciglia a guisa di frange, e nell'apice di una lunga punta rivolta in giù. Il lepidio è grossetto , molto più corto della brattea, compreso in questa anche l'apice, quasi tondo e quasi fatto in cuore alla base, un po' concavo e porporino di sopra, gialliccio di sotto e nel margine, glabro, saldato un po' verso la base di sotto con la base della brattea. I pistilli sono due, laterah, rivolti in giù. L'ovario è slargato alla base, schiacciato , saldato con il lepi- dio. Lo stilo è corto, grossetto. Lo stimma è quasi tondo e pervio. Le pine sono solitarie, erette, nei rametti e rami superiori dell'albero vicino all' apice di questo, sessili, lunghe da 14 a 20 centimetri, larghe 4o5, cilindriche-bislunghe, ottuse o come troncate all'apice con resina bianca, limpida, non abbondante; sono dapprima di color verdognolo- rossiccio, poi scure ; maturano in Ottobre e cominciano allora a cadere. La rachide è diritta, lesiniforme, dentata, e resta spesso attaccata ai rami dopo la caduta delle squame. Queste sono molte, embriciate, quasi orizzontali , con il margine superiore o apice rivolto un po' in su ed ivi un po' convesse, puberolo-tomentose, strette alla base e ivi quasi in forma di cuneo, slargate e irregolarmente quasi tonde nel resto, scure in ambedue le pagine , con leggiere fossarelle di sopra verso la base per ricevere i frutti , con i margini laterali appena den- tati. La brattea che corrisponde sotto a ciascuna squama e più lunga di questa in modo che il suo apice sporge in fuori, è rivolto un po' in giù e si mostra di forma ovato-acuminato, con il margine un po' la- cero: nella parte nascosta la brattea stessa è quasi largamente lineare; è saldata alla base con la base della squama. Le noci sono due, quasi in forma di cuneo, o bislungo-cuneate, angolose, giallo-scure, quasi lucenti, larghe da 11 a 13 millimetri elargbe da 2 7j ^ ^ "lil' limetri; 1' ala è larga, corta, un po' più lunga, talvolta un po'più corta della noce, quasi in forma di cuneo o cuneato-quadrangolare, scuretta; tah noci spesso germogliano nelle pine stesse appena aperte, e già ca- dute a terra. Le foglie seminali sono per lo più cinque, qualche volta da 4 a 7 in giro, apertissime, lineari, con due piccoli denti all'apice, cun un nervo longitudinale sporgente ed ottuso di sopra e ivi con una serie di punti biaiulii, e glauclii, convesse di sotto, verdi, nilid»', ollnse n«.'i margini. 11 fnsticino è rosso in basso, ver- dognolo in alto. 70 CONIFERE. Usi. — Il legname è adoperato comunemente per far correnti e travi per le fabbriche, assi e tavoloni per armadii, tavole, finestre, porte e via dicendo : delle abetelle si fa pure uso per le fabbriche : gli alberi più grossi poi , più alti e più diritti servono per antenne di navi. L'olio di Abeto è usato nei nostri Appennini per le pigia- ture, ec. SOTTO-TRIBII SECONDA. CIIPRESiSEE. Flores monoici, raro dioici. Amenta mascula. Bracteae decus- satim oppositaì vel ternatim verticillatae. Antherae 3-5, raro 2 , sub- globosae vel oblongae, uniloculares, loculo longitudinaliter dehiscente. Strobih squamse 4-|ilures, decussatim oppositae vel ternatim aut qua- ternatim verticillatae, persistentes, liberae vel basi aut totidem con- natae et tunc galbulum carnosum efformantes. Nuculae plurimae, ssepius 2-3-pterae , alis latiusculis subaequalibus vel altera valde inaequali, rarius apterae. Cotyledones 2, rarius profunde bipartitae unde videntur 4-, radicula supera. Eolia opposita, ternatim vel quater- natim verticillata , saepius squamaeformia , interdum in rarais com- planatis difformia, raro linearia. * Strobili squamae decussatim oppositae vel ternatim verticilla- tae , basi connatae vel liberae. eCXIi'VIII. CUPRESSIJS Tourn. Tonni. Inst. p.358. Limi. Gen. pi. n. 1079. Jtiss. Gen. p. 4i3. Rich. Conif. p. J42. tab. 9. Endl. Gen. p. 259. et Conìf. p. 55. Spach Hist. des vég. phanér. 11 . p. 323. Carr. Conif. p. 114. Gord. Pili. p. 56. Flores in ramis diversis monoici. Masculi. Amenta in ramuHs lateralibus terminalia, oblonga vel oblongo-cylindracea , ovalia aut ovali-globosa. Bracteae in axi decussatim oppositae, quadrifariam im- bricata?, fohacea?, suborbiculares, subpeltatae, subtus sub stipite sta- CUPRESSUS. 71 minigerae. Filamenta nulla. Antherae sub quavis squama 5-5, glo- boso-angulatK, uniloculares, loculo longitudinaliter dehiscente. Foe- minei. Amenta in ramulis lateralibus solitarie terminalia, bracteis sterilibus nullis. Squamae G-10, raro A-ì-ì, decussatim oppositae, patulae, e bractca foliacea, lepidioque carnoso, crasso, breviore basi arcte adnatis compositae, liberae, superiores steriles. Pistilla plurima, pluriseriata, erecta. Ovarium ovoideum, uniovnlatum. Stylus brevis- sirnus, teretiusculus, crassus. Stigma fere orbiculare, pervium. Stro- bilus secundo anno maturescens, e squamis lignescentibus, suborbi- cularibus, angulatis , excentrice pcltatis , dorso prope medium apice bracteae plus minusve mucronatis et saepe umbonatis, primum arcte conniventibus , demum hiscentibus compositus. Nuculae ssepissime plurimae , pluriseriatae, raro paucse , erecta3, distinctae, ovoideae vel oblongae, subcompressae aut angulatas. Pericarpium osseum, utrinque in alam membranaccam angustani vel latam saepissime expansum. Semen solitarium, oblongo-cylindraceum. Embyo in axi albuminis carnosi, ejusdem longitudine. Gotyledones 2-4, radicula teretiuscula, supera. Folia seminalia 2-3 , raro 4, stricte linearla, patentia vel patentissima. Portamento. — Il Cipresso, unica specie di questo genere che è in Europa, e che in Italia come in gran parte della regione medi- terranea è comunemente coltivata, è un albero alto, notabile per la forma conica della sua chioma che talvolta si converte in una pira- mide perchè i rami avvicinati di solito al fusto diventano orizzontali. Ha un aspetto tristo perii color verde cupo delle sue foglie, si cuo- pre di iiori maschi in primavera per la gran quantità degli amenti maschi e porta delle coccole grosse, le più grosse tra tutte le specie di questo genere, di varia forma e grandezza, di coloro cenerino di piombo. flOlO. C'uprcssiiK »»ciiipcrTlrciis Linn. C. arbor excolsa, coma roniro-pyramidali , ramis slrictis, fasti- giaiis, confertissimis, ramulis patulis, siibdistichis, cumpresso-tetra- gonis, obscurc viridibus, foliis squamaìformibus, decussatim opposi- tis, arcte imbricads, adprossis, ovatis, obtusis, dorso convexis et su- pra medium siibiFiiprcsso-glauihilosis, amentis rnasculis in ranndo longiusculo aiit brc\iiis(iilo (M-(m(ìs , olil(tnL:istribuzione geograGca. — Pare che qucsto albero sia salvatico nei monti dell'Isola di Creta, donde lo credettero oriundo Teofra- sto e Plinio , e dove lo trovò salvatico Tournefort , dell'Asia minore , della Seria, della Persia e dell' Imalaja: però coltivato e quasi in- salvatichito in tutta la regione mediterranea. Descrizione. — Albero alto da 20 a 20 metri. La radice è molto ramosa, con i rami spesso saldati insieme da formare talvolta quasi tome una grossa rete , superficiale, scoperta nei luoghi scoscesi. Il tronco è diritto, gradatamente più sottile verso alto, tìn quasi dalla base 0 poco sopra di questa ramosissimo , con i rami fitti , diretti in alto e avvicinati al tronco , ramosi dalla parte esterna e con i rametti cretti 0 un po' aperti, quasi distichi e schiacciato-quadrangolari, formanti tutti una chioma conico-piramidale , quasi acuta all'apice: nella varietà ft i rami sono orizzontali e gl'inferiori quasi pendenti, tutti ramosi da ogni parte e formanti una piramide larga e quasi ottusa alla cima: tra l'una e l'altra forma si trovano varie forme inteniicdie coni rami meno aperti, anche sullo stesso individuo, la qual cosa dimostra che non sono ambedue che semplici varietà di una medesima specie. La scorza ò di un colore ceuerognnlo-rossic- cio di fuori, di un rpsso-cupo di sotto, si fende longitudiiiahneute e quasi si sfila, poi in parte cade per cui l'albc^ro ò ivi nudo. Il legno t'^ fdinpatto , crialliccio, odoroso Le foglie sono piccole, di mlor 74 CONIFERE. verde scuro , ^opposte in modo da risultarne quattro file nei rametti , avvicinate a questi, quasi in forma di squame, ovate e quasi rom- boidali, convesse nel dorso e ivi sopra o verso la metà con una depressione o fossarella glandolosa, ottuse; hanno il margine fornito di piccole ciglia bianche. Gli amenti maschi.sono moltissimi, solitarii all'apice di un rametto ora più ora meno lungo o corto, eretti, bi- slungo-cilindrici , ma per la distribuzione delle brattee appena qua- drangolari, lunghi da 5 a 8 millimetri e larghi appena 2. Le brattee loro sono opposte, embriciate in quattro linee, quasi tonde, verdi nel dorso e poi spesso rossiccie , bianche nel margine eh' è fornito di corte ciglia. Le antere sono per lo più quattro , gialle o rossicce. Il polline è abbondantissimo e cuopre cadendo tutto V albero e spesso il terreno d' intorno nel tempo della fioritura. Gh amenti femminei sono solitarii all'apice di un corto rametto alquanto curvato, quasi tondi: le loro brattee sono dapprima strettamente embriciate, poi per l'ingrossamento della loro base formatovi dallo svolgersi del le- pidio che è di color giallo cupo, diventano quasi orizzontali e si ro- vesciano in giù: sono largamente ovate o quasi tonde, verdi di fuori, con il margine bianco e fornito di piccole ciglia: una o due brattee inferiori sono sterili, le altre che sono poche, portano i pistilli. Questi, sono molti, posti nella loro base in più file, piccoli, schiac- ciati, di color gialliccio cupo; lo stilo è corto, Io stimma circolare, pervio. Le coccole sono quasi solitarie o avvicinate tra loro, quasi pendenti dall'apice di un rametto cortissimo e curvato in giù, va- riabiU di forma e di grandezza, essendo ovali, ovali-bislunghe, bi- slunghe , 0 quasi tonde , lunghe per lo più da oO a 42 millimetri , larghe da 22 a 50 millimetri, talvolta lunghe soltanto 22 o 23 mil- limetri e larghe quasi altrettanto , di color verdognolo dapprima , poi di un cinerino di piombo. Le squame sono per lo più 10 o 12, talvolta sino a 14 ovvero 8, disuguali, peltate, quasi quadrilatere nella parte slargata e ivi grosse, con il margine irregolarmente an- golato 0 con qualche punta o dente, molto convesse per Io più di fuori ed ivi ora più ora meno sporgenti, con una punta più rilevata, corta, ottusa e diritta, eh' è l'apice della brattea saldata con la squama, di dentro sono di un colore rosso scuro ; il loro stìpite è grosso , quasi cilindrico, un po' schiacciato dalle parti, rosso con macchiette bi- slunghe bianche : nella maturità le squame si allontanano alquanto tra loro per cui i frutti cadono. Le noci sono piccole, molte, distri- buite in più file, erette, fitte, di colore rossiccio, con l'ala stretta CUPRESSUS. 75 in ambedue i margini , spesso con un ajigolo longitudinale da una parte. Usi. — Piantato come ho detto, nei cimiteri, per difendere le ville dal vento di tramontana e per ornamento degli stradoni il Ci- presso è da qualche tempo coltivato tra noi per la bontà del suo legno, adoperato comunemente per fare porte, finestre, armadii, e via dicendo , e scatole e casse per conservarvi la roba di lana e le pelli in tempo di estate con il fine di preservarle dalle tarme. Strobili squamge decussatim oppositae vel ternatim verticillatae inter se coalitae et calbulum carnosum elYormantos. CCXIilX. JUXIPERIJS. Linn. Limi. Gen. pi. n. i J34. Juss. Gen. p. 413. Gcerlìi. Fruct. 2. p. 62. tal). 01. Ridi. Conif. p. 137. tab. 5. 6. Endl. Gen. p. 238. et Conif. p. 7. Spach in Ann. des se. nat. 5'"^ sér. voi. 16. p. 282 et Ilist. desvéfj. phancr. il. p.305. Carr. Conif. p. 7. Cord. Pin. p. 01 . Junipcrus et Cedrus Tourn. Inst p. 588. tab. 361 . Arccuthos, Juniperus et Sabina Antoin. Die Cupress. Galtung. p. 3. 8. 3ó. Flores dioici aut in ramis diversis monoici. Masculi. Amenta axillaria vel in ramulis latcralibus terminalia, globosa, ovalia vel oblonga, interdum tetragona. Bracteae in axi decussatim opposita3 vel ternatim verticillataì, laxiuscule imbricatae , subfoliaceae , suborbicu- lures, dorso interdum glandulilerae, subtus sub stipite staminigera3. Filamenta nulla. Anthora} sub quavis bractea 5-G, subgloboso-an- gulatic, miiloculares, loculo longitudinaliter dehiscentc. Fa3minei. Amenta axiliaria vel in ramulis latcralibus solitarie terminalia, bra- ctcis paucis , adprcssis, stcrilibus basi sull'ulta. Squama} 4-0 , de- cussatim opposita) vel 3-0, ternatim vcrticillataj, patula3, superne stcrilcs, e bract<'a foliacea lepidio(|ue carnosulo subie(|uiIongo arcte adnatis composita), basi connatic. Pistilla erecta, parva, ad basini squamarum inlrriorum gemina, collateralia, inter se rcmotiuscula, ad basini srpianiarum snporiorum plcrumfpio solitaria. Ovarium fere orbiculare , subienlii ulare vel compressuin. St\his brcvissimus, tore- (iusculus,crassus.iSligma l'ere orbiculare, per\ium. (lalbulus secundo 76 CONIFERE. anno malurescens , e squamis carnosis el e nuculis osseis distinctis vel rarissime in putaminis speciem inter se coalitis drupaceus, ver- tice umbilicatus , Igevis vel apicibus bractearum distinctis tubercula- tus, 1-0 raro 4-8 nuculas gerens. Nuculae erectae, subangulatae vel angiilatse, distinctae vel squamis adnatae aut rarissime inter se coalitae nucem trilocularem vel bilocularem referentes , juxta basini vel prope medium foveolis resiniferis exculptae. Pericarpium osseum. Semen solitarium , oblongum , superne saepe attenuatum. Integu- mentum tenuissimum, facile separabile, basi pericarpio adhserens. Embryo in axi albuminis carnosi, ejusdem fere longitudine, coty- ledonibus 2 , (interdum o Spach), oblongis, obtusis, plano-adpres- sis , radicula teretiuscula , supera , apice albumini adhgerens. Eolia seminalia 2 vel o?, linearla vel lineari-oblonga , obtusiuscula, pa- tentissima, planiuscula. Portamento. — Le specie italiane sono alberi poco alti o frutici sempreverdi, forniti di una resina odorosa, formanti spesso delle mac- chie 0 giacenti per Wra , con la scorza che spesso si stacca e casca da se, con il legno spesso di due colori, rosso o rossiccio nel centro e bianchiccio nella circonferenza, con i rami spessissimo sparsi, con i rametti quasi triangolari ovvero quando sono coperti dalle foglie quasi cilindrici o leggermente quadrangolari, con le foglie ora a tre a tre in giro, scorrenti alla base, libere nel resto, durette, lineari, pungenti, spesso con due canali longitudinali e glauchi di sopra accanto al nervo longitudinale sporgente, e convesse e quasi con una carena di sotto , prive di glandolo nettarifere ; ovvero a due a due opposte in modo da essere distribuite in quattro linee longitudinali , pìccole , in forma di squame , saldate ai rami ed ai rametti eccetto all'apice, per lo più fornite di fuori di una glandola nettarifera, con i fiori maschi in amenti ovali o bislunghi, di color giallo, con poche antere, con le coccole ora più piccole ora più grosse, quasi tonde, di colore turchino o rossiccio alla maturità. • OXYCEDRUS Spachin Ann. des se. nat. 2^^ sér. voi. i6. p. ì'82. et Hist. des vég. phanèr. //. p. 307. Juniperus Tonni. Instit.p. 588. tal). 361 . Caryocedrus et Oxycedrus Endl. Conif.p. 8. et 9. Arceuthos et Juniperus Antoin. Cnpress. Gatinng. p. 3. 8. Flores dioici. Araenta mascula et foeminea axillaria , folio bre- viora, bracteis et squamis ternatim verticillatis. Nurula? plerum- JUNIPERUS 77 que 3, rarissime inter se coalitoe, nucem trilocularem efformantes. Ramuli Iriqiietri vel subtriquetri. Folia libera, ternatini verticillata, acicularia , rigida , pungentia , basi articulata , plus minusve patentia , eglandulosa , supra saepissime justa ncrvum medianum iitrinque ca- naliculata et glauca, subtus convexo-carinata et viridia. ioti. Jimiperus iiiacrocarpa Sihth. J. dioica, frutex vel arbuscula , corticc cinereo-rubro , trunco ramoso, ramis patentibus vel patentissimis , teretibus, superioribus ramulisque subpendulis, triquetris , angulis prominentibus obtusis, foliis ternis, approximatis, patentibus vel patentissimis, lineari-lan- ceolatis, mucronato-pungentibus, mucrone obtuso , supra planiu- sculis, linea viridi longitudinali, angusta , vix prominente notatis , reliqua parte albo-fasciatis, subtus acutiuscule carinatis marginibusque anguslis, obtusis, viridibus , eglandulosis, amentis rnasculis ovalibus oblongisve, obtusis, subsessilibus , folio subduplo brevioribus , bra- cteis ovato-orbicularibus, obtusiusculis, margine basin versus denti- culatis, dorso carinatis, antlieris sub-5, subglobosis , galbulis soli- tariis, subsessilibus, lateralibus, pendulis erectisve, raagnis , folio longioribus vel subaequalibus , squamis 3, raro 6, trifariam dispo- sitis, arcte connatis, vix infra apicem apiculatis , apiculo acuto, nu- culis plerumquc3, ovatis obovatisve, compresso-angulatis vel subtri- quetris , margine apicem versus acutis et emarginatis. Juniperus Oxycedrus LÌ7m! herb. non Sp. pi. Savi FI. pis, i^. /). SSJ. et Tran, defili Alh. della Tose. edit. 2 p. i28. Desf. FI. alt. S. p. 370. Moris Stirp. sari. Elench. fase. 1. p. 49. et FI. sard. 3. p. 549. Rich. Conif. p. SO lab. 6. f. I. Seh. et Maur. FI. rovi, prodi', p. 339. Schouw in Ann. des. se. nat. ami. 1845. p. 244. Vis. FI. dalm. 1. p. W2. Elidi. Conif. p. 10. fìert. FI. Hai. 10. p. 381. var. a. Juniperus Oxycedrus pj. Lamk. Divi. 9. p. 695. .lunijierus macrocarpa Stbth. et Smith FI. Grwc. prodr. 9. p. 263. Ten! FI. nnp. 5. p. 282. Guss! Sj/n. FI. sic. 2. p. 635. Kocìi Sijn. FI. (jerm. et helv. edit. 2. p. 765. Link in alti della Quinta Riu- nione deijli Scienziati in Napoli ann. 18 i5. p. 878. Carnei! Prodr. della Fior. to.sc. p. 586. .liMiipcrus IJiasolclli IjìiI ' I, <■ 78 CONIFERE. Juniperus umbilicata Cren, et Godr, FI. de Frane. 3. p, 158. in adnot. ad J. Oxycedrum. Juniperus Willkommii Anloin. Ciipress. Gattung. p. 9. lab. 7. Juniperus sphaerocarpa Antoin. l. e. p. 12. tab. 11-15. Juniperus attica Orphanid! PI. exsicc. Juniperi genus alterum in maritimis Ccesalp. De plant. Uh. 3. cap. 58. p. 137. Nome italiano. — Ginepro. Figure. — Juniperus macrocarpa Reich. Icori. FI. germ. et helu. cent. 11. f. 1146. Antoin. Cupress. Gattimg. p. 10. tah. 8. j3 Lobelii, gaibulis ovalibus, subturbinatis. Juniperus oblongata Giiss! PI. exicc. Juniperus Lobelii Guss! Syn. fi. sic. 2. p. 635. Juniperus macrocarpa Endl. Conif. p. 10. Carr. Conif. p. 11 . Juniperus Oxycedrus jS Bert. FI. Hai. 10. p. 382. Juniperus maximusillyricus/coerulea bacca Lok/. /e. 2. p. 225. Figure. — Antoin. Ciipress. Gattung. p. 8. tab. 6. Stazione , Abitazione e Fioritura. - — Nei luOghi marittimi mas- simamente nelle arene della costa occidentale e della parte meridio- nale della costa orientale della penisola come pure delle spiagge del- l'Istria, della Sicilia e di Sardegna: di raro si trova lontano dal mare. Nasce vicino a Nizza (Mounoir!) nel Promontorio di Noli(Ba- glietto!) nel Golfo della Spezia alla Marinella (Bert. De Noti), lungo la spiaggia di Pisa a Cecina, a Piombino, a Castiglione della Pe- scaja , all'Alberese, a Orbetello, dove l'ho raccolto; vicino a Fiumi- cino (Webb!), lungo la spiaggia romana (Rolli!), a Terracina (Fio- rini!) nelle spiagge del Napoletano al Fusaro (Ten! Guss! Heldr !) in Istria tra Trieste e Duino, a Nabresina e vicino a Pola (Tomma- sini!) in Sicilia nelle arene marittime di Reitani (Guss !) vicino a Ca- tania (Cosentini), tra Catania e Siracusa dove l'ho raccolto io stesso, a Yaccarizzo presso l'Agnone (Tini) vicino a Caronia (Mandralisca!), in Sardegna vicino a Piscinas (Archerson!) La varietà jS nasce in- sieme alla specie e spesso sulla stessa pianta si trovano i frutti tondi e gli altri ovali. Io l'ho veduta e raccolta in più luoghi; è stata tro- vata vicino a Napoli (Ten!) al Fusaro (Rich!) in Puglia vicinoa Lesina (Gasparrl), in Sicilia a Comiso, Scoglitti (Guss!) a Vaccarizzo presso l'Agnone (Tin!) in Istria (sec. Endl.). Fiorisce in Febbraio e Marzo e nei paesi più meridionali in Dicembre e Gennaio ; frutti- fica in estate ed in autunno. JUNIPERUS. 19 Distribuzione geografica. — Pianta dei luoghi marittimi segna- tamente arenosi della regione mediterranea dallo Stretto di Gibil- terra fmo alla Soria. Nasce in Portogallo, nelle parti meridionali della Spagna, in Italia, in Sardegna, in Sicilia, in Dalmazia, in Gre- cia, in Creta, in Rodi, in Soria, ec. Descrizione. — Pianta dioica, ora un frutice , ora un alberetto alto sino a 5, 4 0 5 metri e talvolta anche più, con un tronco quasi diritto, avente un diametro di lo a 20 centimetri, la scorza rossiccia- scura che si fende irregolarmente per lungo, e il legno compatto e alquanto rossiccio. I rami sono molto aperti e talvolta quasi orizzon- tali e i rametti un po' pendenti: questi sono triangolari, con gli angoli sporgenti ed ottusi, rossicci, i giovanissimi sono diritti e ver- dognoli. Le foglie sono a tre a tre, aperte od apertissime, lineari- lanceolate, lunghe da 12 o H a IG o 18 millimetri, larghe verso la base quasi 'due millimetri, verdi di sotto ed ivi con una carena un po' acuta, quasi piane di sopra ed ivi bianchicce, eccetto nei mar- gini che sono stretti e verdi e nella linea mediana dove è una stret- tissima riga verde che spesso non arriva fino all'apice ed è poco ma- nifesta : questa linea è formata da un leggerissimo solco ; nelle piante secche essa si mostra come un nervo poco sporgente : hanno alla base di sopra un rigonfiamento gialliccio e all'apice una punta di color gialliccio-scuro, pungente ma ottasetta. Gli amenti maschi sono solilarii all'ascella di ciascuna foglia, essendovene una, due e talvolta tre in ciascun giro, sono sostenuti da un rametto cortissimo, ovali 0 bislunghi, ottusi e come tondeggianti all'apice: sono lunghi da 4 a 5 millimetri e perciò poco meno della metà delle foglie, larghi tre millimetri o appena più; le loro brattee sono ovale o rpiasi tonde, hanno l'apice acuto o quasi acuto, e dei denti irrego- lari alla base: nel dorso eh' è verde si vede spesso una carena più manifesta verso l'apice. Le antere sono cinque o sei, grandi, quasi tonde, di color giallo-pallido. Le coccole sono quasi sessili o sessili, composte per lo più di tre o di raro di sei squame intimamente sal- date, di raro vedendosi distinte verso l'apice, poco sotto al quale hanno una piccola punta ; sono allora quasi tonde o ovali-tonde, di un verde sfumalo di rossiccio e glauche, più glauche all'apice delle squame: giovanissime sono come tricuspidale all'apice, mature sono di un rosso turchiniccio, e un una L^^lauceilinc o fiore ora più ora meno abbondante, lunghe da 12 a 15 nnllimetri e larghe quasi nlln'tlanto : nella varietà /3 sono ovali o un po' più larghe v«mso 80 CONIFERE. l'apice, trovandosi le diverse forme di tali coccole non di raro sulla medesima pianta. Le noci sono per lo più tre, talvolta quattro o an- che più, in mezzo a una polpa carnosa che fa del frutto quasi una bacca : sono ovali o ovate a rovescio, schiacciate-angolate o quasi triangolari, più schiacciate in alto dove il margine è acuto e quasi alato, smarginate segnatamente quando sono giovani, di colore quasi badio. . tOlS. JiiiAipcruìs ©xyceclrws Linn. J. dioica, frutex vel raro arbuscula , cortice laevi , e rufescenti- cinereo, caule ramoso , ramisque teretibns, patentibus vel erectis, ramulis secundariis brevibus , erectis vel patentibus, triquetris, an- gulis prominentibus, obtusis, fohis ternis approximatis, patentissimis, linearibus , mucronato-pungentibus , supra leviter prope nervum medianum viridem bisulcatis, sulcis angustis, albo-fasciatis, subtus acutiuscule carinatis marginibusque obtusiusculis, viridibus, amentis masculis globosis , subsessilibus, parvis, folio 4-5 pio brevioribus, bracteis subrotundis, apice acutiuscuhs , margine eroso-crenulatis , antheris sub-5, subglobosis, galbulis solitariis, numerosis, subsessilibus, lateralibus, parviusculis, folio brevioribus, globosis, rufescentibus , nitidiuscuhs, sub apice cujusve squamge glaucescentibus, squamis 6 vel 3, infra apicem vix apiculatis, apiculo acuto , arcte connatis , nuculis 3-2, raro 4 vel solitariis, late ovatis vel suborbicularibus, subtriquetris , superne compressis , margine apicem versus acuto , subemarginatis. Juniperus Oxycedrus Linn. Sp. pi. i470, Rich. Conif. p. 39. tah. 6. f. /. .4//. FI. ped.2. p. 182. Dee. FI. frane. 3. p. 278. Re FI. Seg. p. 82. Ten. FI. nap. 5. p. 282. De Not. Rep. FI. lig. p. 374. Koch Syn. FI. genn. et helv. edit. 2. p. 765. Boiss. Voyag. en Espogn. 2. p. 582. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 158. Beri. FI. Hai. 10. p. 382. Moris FI. Sard. 3. p. 549. ex parte. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 586. Juniperus rufescens Link, in Fior. ann. 1846. p. 579. Endl. Conif. p. 11. Antoin. Cupress. Gaitung. p. 18. tah. 23-25. Juniperus ten ella Antoin. l. e. tah. 27-29. Juniperus Marshalliana Stev. PI. exicc. ex Nixita Taiirice. An- toin. l. e. tah. 30. fructus magnopere in icone aneti. Oxycedrus Clvs. Bar. pi. hist. p. 39. JUNIPERUS. 81 Wome italiano. — Ginepro, Ginepro rosso, Ginepro con le coccole rosse. Figure. — Reich. Icoii. fi. geìiii. et helv. cent. 11 . f. ii45. Antoin. Le. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi sterili Soleggiati, nei colli e nei monti delle parti occidentali e centrali della penisola , in Istria e nell'isole di Corsica e di Sardegna nella regione della querce e del faggio e spesso anche in quella dell 'olivo. Vicino a Nizza (AlL Moris) , a Coarazze (Canuti), a S. Remo (Panizzi), a Dolcedo , a Porto Maurizio (Gentih !), a Oneglia(All.), a Diano Marina (Ricca !), a Voi- tri (Baglietto !), a Sestri di Ponente (De Net !), a Sestri di Levante (Passerini), nel Monte della Castellana vicino alla Spezia dove 1' ho raccolto io stesso, vicino a Sarzana nella Brina di Ponzali (Bert. Marcucci !], vicino a Firenze all' Impruneta dove l'ho raccolto io medesimo, a Poggio Mandorli (Reboul!), nel Volterrano a Ortali (Ca- rnei), nel Senese nel Castelletto Mascagni al Poggio della Canonica (Santi), nel Monte Argentario (Giuli sec. Rert.) nel Casentino tra Arezzo e Ribbiena (Siemoni!), tra S. Sepolcro e Pieve S. Stefano nel Poggio delle Salajole (Cherici!), nel Faentino a Casola di Val- senio a Settefonti (Tassinari) , nei Monti Lepini nei faggeti sopra Carpineto (Rolli !) , negli Abbruzzi nel Monte Salviano (Orsini) , sotto Turri presso al fiume Pescara (Guss!), sul Monte Gargano (Ten !) ; in Istria vicino a Pola (Tommasini !), a Fiume (Noè), in Cor- sica a Calvi (Soleirol.), in Sardegna (Moris! Thomas!) Fiorisce in Febbraio e Marzo e nei luoghi più alti in Marzo ed Aprile. Distribuzione geografica. — Nella Europa meridionale e in Oriente dal Portogallo sino al Monte Tauro ed in Soria , segnatamente nelle regioni della querce, del faggio e dell' abeto, donde si spinge tal- volta sino alla regione subalpina ed alpina e discende sino a livello del mare. Nasce pure in Madera e nell'Affrica boreale. Descrizione, — Fruticc, Comunemente alto un metro o poco più, di raro fjuasi un albero, dioico. La radice è grossa, ramosa, nericcia e un po' rossa di dentro. Il fusto ù diritto, cilindrico, ramoso, con i. rami cretti o patenti, anch' essi cilindrici, e aventi una scorza di color rossiccio-cinerino e liscia : i rametti ultimi sono corti, cretti 0 aperti, triangolari, con gli angoli rilevati ed ottusi, da prima verdognoli , poi rossicci. Le foglie nascono a tre a tre in giri vicini, sono apertissime, lineari, lunghe da 15 a 20 millimetri e larghe da un millimetro a im millimetro e mezzo, assottigliale al- Ki'«i\A lTAtiA:«A. Voi.. IV. r» 82 CONIFERE. l'apice in una punta pungente, quasi gialliccia; verdi di sotto ed ivi fornite di una carena alquanto acuta ; con un nervo longitudinale di sopra, verde, accanto al quale sono due solchi stretti nei quali molti punti bianchi formano due righe bianchicce e glaucescenti : i mar- gini sono verdi. Gli amenti maschi sono piccoli , più piccoli di un pisello , avendo quasi 3 millimetri di lunghezza e di larghezza , e perciò molto più corti delle foglie, quasi tondi, e quasi sessih, so- litari air ascella delle foglie , ma in ogni giro vi sono uno o due amenti. Le loro brattee sono quasi tonde con 1' apice acuto e tal- volta quasi acuminato , con il margine smerlato e quasi roso ; sono di un color giallo scuro : le antere sono per lo più cinque sotto di ciascuna brattea, quasi tonde, gialle e sporgendo fuori di questa fanno si che tali amenti paiono gialli o quasi dorati. Le coccole sono quasi sessih, solitarie all'ascella di ciascuna foglia, però spesso in ciascun giro vi è una sola coccola e talvolta due; sono tonde, for- mate per lo più di sei e talvolta di tre squame saldate tra loro , la- sciando vedere ciascuna di esse 1' apice della brattea a guisa quasi di una punta o laminetta acuta poco sotto dell'apice loro; dapprima sono di colore verdognolo sfumato di rossiccio , un po' glaucescenti neir apice di ciascuna squama , poi di colore rossiccio scuro , infine rossicce e quasi nitide ; variano molto per la grandezza , per lo più sono grosse, lunghe e larghe circa 11 o 12 millimetri, talvolta pic- cole come nei luoghi sterili sino ad avere 6 o 7 millimetri di dia- metro. Ciascuna di esse contiene per lo più 5 o 2 noci, di raro una sola; queste sono grosse, largamente ovate o quasi tonde, quasi triangolari con gU angoli laterali più estesi ed acuti , con il margine superiore acuto e quasi smarginato all' apice ; aderiscono alla polpa eh' è fibrosa e quasi gialliccia. La parte ossea è molto grossa. tOt3. Jiinipertis comiiiuiiis Limi. J. dioica, frutex vel raro arbuscula, cortice rufescenti-cinereo, secedente, ramis patentibus apice cernuis subpenduhsve , teretibus, ramulis brevibus , triquetris, angulis prominentibus, obtusis , basi incrassatis, foliis ternis, subapproximatis, patentissimis aut patenti- bus, rigidis, linearibus, apice acuminatis, mucronato-pungentibus, mucrone acuto , supra leviter canaliculatis et fascia subcontinua alba notatis, subtus obtuse carinatis, carina leviter sulcata, marginibus- JUNIPERUS. 85 qiie obtusis , viridibus, eglandulosis, amentis masculis ovali-globosis vel.o>ali-oblongis, subsessilibus , parvis , folio 2-4plo brevioribus, bracteis late ovatis, longiiiscule acumiiiatis, integris, galbulis soli- tariis, nnmerosis, lateralibus, subsessilibus, parvis, folio 7)-4 raro subduplo brevioribus, subglobosis, (atro-violaceis, subnigricanti- bus) , subglaucescentibus , squamis 5 , raro 6, arcte connatis, infra apicem apiculatis, apiculo brevi, acuto, rectiusculo, nuculis 3 vel raro 2 aut 1 , ovali-oblongis, triquetris , apice obtusiusculis. Juniperus communis Li/jn. Sp. pi. p. filO. Scop. FLcarn, 2. p. 268. AH. FI. ped. i2. p. 180. Suffr. PI. du Frioul p. 193. Savi FI. pis. 2. p. 38 L et Tratt. degli Alberi della Toscana 1. p. 128. Dee. FI. frane. 3. p. 278. Seh. et Maur. FI. rom. prodr. p. 339. Morie. FI. venet. 1 . p. 430. Nacc. FI. venet. o. p. 2. Poli. FI. ve- ron. 3. p. 190. Ten. Syll. p. 483 et FI. nap. 5. p. 281. Puccin. Syn. fi. lue. p. 520. Vis. FI. daini. 1. p. 206. Koch Siju. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 763. De Not. Rep. fi. lig. p. 374. Griseb. Spie. //. rum. et bith. 2. p. 351 . Schouw Conif. d'Italie in Ann, des scienc. nat. ann. 1845. p. 242. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 157. Bert. FI. Hai. 10. p. 378. Atnbros. FI. Tijr. austr. 2. p. 24. Comoll. FI. comens. 7. p. 230. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 586. Juniperus fructu magnitudine Myrtbi, in maturitate nigro Coesalp. De plant. lib. 3. sub cap. 8. p. 136. Juniperus Ccesalp! Ilerb. fol. 10. n. 28. Juniperi non resiniferi Calz. Viagg. di Monte Baldo, p. 12. Ginepro minore ovvero volgare Pona Moni. Bald. p. 152. Juniperus vulgaris fruticosa Zannich. Istor. p. 151. Seg. Plani, veron. 2. p. 200. Blome italiano* — CiincprO. Figure. — Engl. boi. lab. 11 10. FI. dan. lab. 1 119. llich. Co- nif. p. 33 tal. 5. Antoin. Cupress. Gatlung. p. 26. lab. 38-42. fi) hcmisphicrica , XmmWìs , ctcspitosa , foliis subimbricatis, pa- tcntibus , Siepe nervo medio niagis prominulo notatis , amentis ma- sculis ovali-oblongis, folio subduplo brevioribus, galbulis globosis , saepe majoribus, tolio semel longioribus. Juniperus Ii('mispba3rica Presi ! Delie, pragens. p. 1 12. Ten! Syll. p. 483 et FI. nap. 5.p. 282. Guss ! Syn. jl. sic. 2. p, 034. Schouw Conif. d'Italie in Ann. des se. nat. ann. 18 i5. p. 243, Juni|)erus rommunis Feria li. /^ Panami, p, 420 ex loco niitalì. 84 CONIFERE. Juniperus vulgaris fruticosa Clip. H. Cath. p. 105. ex loco natali. Figure. — Antoin. Ciipress. Gattiing. p. 29. tah. 43. fig. C. y alpina , frutex decumbens , foliis subiinbricatis , curvulis re- ctisve , lanceolato-linearibus , fascia albida vel nivea subcontinua , amentis masculis folio plerumque semel brevioribus subaequalibusve, galbulis ovatis vel subglobosis, folio subgequalibus aut brevioribus. Juniperus communis Linn. Sp. pi. p 1470. var. y. Ali. FI. ped. 2. p. 180. var. B. Amhros. FI. Tyr. aiistr. 2. p. 24. var. /5. Juniperus nana Wiìld ! Sp. pi. 4. p. 854. Ten. Syll. p. 483 et FI. nap. 5. p. 281. Polì. FI. veron. 3. p. 191. Sang. Cent. p. 121. Puccin. Syn. FI. lue. p. 520. De Noi, Rep. fi. lig. p. 374. Vis! FI. daini. 1. p. 203. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 764. Boiss. Voyag. en Espagn. 2. p. 582. Griseh. Spie. fi. rum. et hith, 2. p. 351 . Schoinu Conif. d'Italie in Ann. des scienc. nat. ami. 1845. p. 243. Bert. FI. ital. 10. p. 380. Moris FI. sard. 3. p. 248. Carnei Prodr. della fi. tosc.p. 583. Juniperus alpina Cliis. Hist. pi. 1 . p. 38. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 157. Juniperus minor, montana, folio latiore, fructuque longiore Seg. PI. veron. 2. p. 261. Juniperus communis alpina Gaud. FI. helv. 6. p. 301 . Figure. — Antoin. Ciipress. Gattung. p.30. tah. 43. fig. A.B.D. et 44. 45. Stazione , Abitazione e Fioritura. Il Ginepro è COmune nei luo- ghi boschivi e nelle siepi di tutta la penisola nelle regioni del ca- stagno e del faggio; è meno comune nella regione dell'olivo. La specie manca nelle isole. La var. ]S si trova nei monti delle parli meridionali della penisola in Calabria ad Aspromonte (Ten ! Guss ! Avellino ! Pasquale !) e in Sicilia nei Monti delle Madonie nella re- o-ione del faggio dove 1' ho raccolta io stesso e donde 1' ho avuta dalle Serre della Battaglia dall'amico Mina, e dell'Etna dove pure l'ho raccolta, e donde me l'hanno favorita Gussone ! Tornabene ! Inzenga ! La var. y è comune nella regione subalpina ed alpina ne- gli ultimi boschi di Pini, di Abeti, di Larici, nei pascoh alpini e fm vicino alle ghiacciaje di tutta la catena delle Alpi da 1500 a 2000 e più metri sul livello del mare dove 1' ho raccolta in mol- tissimi luoghi. Nasce pure nei pascoli alpini degli Appennini luc- chesi, nel Monte Prado (Calandrini), nell'alpe di Barga, dove l'ho JUNIPERUS. 85 raccolta, nel Monte Rondiiiajo e alle Tre Potenze (Giannini), mo- denesi nel Monte Cimone e pistoiesi nella cima di Libro Aperto e nel Balzo del Valloncello dove T ho raccolta, al Corno alle Scale (Carnei), bolognesi (Bertol !), del Piceno al Monte Vettore (San- guin.) degli Abruzzi nel Monte Corno (Ten ! Orsini'.), nel Monte Ve- lino, nel Monte Morrone , nella Majella ec. (Ten!) Si trova pure in Corsica nel Monte Piotondo (Soleirol.) e in Sardegna nei Monti Orgosolo e Gennargentu (Moris.) Fiorisce da Febbraio ad Aprile se- condo i luoghi. Distribuzione geografica. — Pianta comune in quasi tutta Europa dalla Lapponia, dalla Norvegia, dalla Piussia e dall'Inghil- terra per la Germania, la Francia, la Svizzera e il Tirolo sino ai monti di Portogallo , di Spagna , di Sicilia e del Caucaso. Nasce pure in tutta la Siberia, nel Camciatca , nell'Armenia, e nell'Ame- rica boreale dove è rara e pare indigena. Descrizione. — Pianta variabilissima per la diversa natura dei luoghi e per l'altezza loro sul livello del mare. Nei luoghi bassi è per lo più un frutice alto da un metro a un metro e mezzo, ma talvolta s' innalza sino a quattro metri, di raro diviene un albero alto da sei a otto metri. Il suo tronco è diritto, con la scorza rossiccia scura che si fende e si sfoglia; il legno è rossiccio, compatto e l'alburno bianco; i rami sono ascendenti alla base, poi patenti, cernui all'apice o quasi pendenti; i rametti irregolari, eretti, eretto- patenti 0 patenti, corti, triangolari, rossicci, i più giovani verdognoli. Le foglie sono a tre a tre in giro, distribuite con le altre quasi in sei linee longitudinali , avvicinate alquanto tra loro quelle di sopra a quelle di sotto , apertissime o aperte , scorrenti per tutto l' interno- dio per cui si vedono in questi tre solchi stretti longitudinali : sono rigide, lineari, strette, lunghe da 12 a 25 niillimetri , di raro sino a 50, e larghe da un millimetro e mezzo a due millimetri ; for- nite air apice di una punta bianchiccia , poi gialliccia e pungente ; hanno di sopra \m leggiero solco longitudinale, largo e di un bianco- glauco, e di sotto una carena con un solco longitudinale che fmi- sce prima (li arrivare air apice; sono verdi in questa pagina inferiore e nei margini che sono ottusi e larghetti. (Ili amenti maschi sono molti, solitarii all'ascella delle foglie, quasi sessili, eretto-patenti, piccoli, da due a (juattro volte più corti delle foglie corrispondenti, ovali-tondi o ovali-bislunghi, gialli; le loro brattee sono ovate , ai u- minale, intere. Le antere sono per lo più tre, quasi tonde, Liialle. 80 CONIFERE. Le coccole sono sostenute da un cortissimo rametto, solitarie ma avvicinate quasi in gruppi , circa tre o quattro volte e talvolta la metà circa più corte delle foglie ; quando son giovani sono ovali o ovato-tonde, ottuse, verdognole con l'apice glauco e ivi con tre punte un po' sporgenti ed acute che rappresentano gli apici delle brattee di ciascuna squama : mature sono tonde o quasi tonde, del diametro di 6 a 8 millimetri, spesso un po' più larghe che alte, di color turchino-scuro e quasi nericcio , con una glaucedine all' apice dove si distinguono ancora le tre squame : la parte carnosa della coccola è poco succulenta, giallo-scura. Contengono per lo più tre piccole noci , talvolta due o una sola: tali noci sono erette, avvici- nate in modo da toccarsi , ovali-bislunghe , triangolari , con gli an- goli manifesti più in alto ed ivi talvolta quasi alati, con le facce in- terne piane e l' esterna un po' convessa in basso, ottusetta all'apice, di color badie , glabre. La varietà /3 è un frutice ramosissimo , alto da tre decimetri a circa un metro , in cespuglio', simile alla specie nelle sue parti ma con le foglie più avvicinate, spesso un po' più larghe, con le coccole per lo più la metà più corte delle foghe : essa è intermedia tra la specie e la varietà alpina, alla quale somiglia talvolta an- che di più. La varietà 7 è un frutice basso, ramosissimo, quasi giacente per terra , con le foglie più corte, spesso curve, più larghe e quasi lan- ceolato-lineari, con le coccole poco più corte 0 quasi uguah alle foglie. Osservazioni. — A prima vista la varietà alpina parrebbe di- versa dalla specie, segnatamente per la statura e per la forma e di- rezione delle foglie ma tali particolarità sono dipendenti dalla di- versa natura dei luoghi e dalla altezza loro sul livello del mare. Io ho potuto esaminarne il graduato passaggio andando dalle parti basse alle alte regioni dei monti , e posseggo diverse piante raccolte sul Monte Cramont nella Valle di Aosta, nelle Alpi bresciane, nell'Ap- pennino di Barga ed altrove, le quali non si saprebbe dir bene se spettano alla specie 0 alla varietà j3 0 alla varietà y per essere fru- tici bassi, quasi giacenti per terra e con le foglie ora diritte ora curve, più strette 0 più larghe, più lunghe 0 più corte, le coccole più grosse 0 più piccole e via dicendo. Tali graduati passaggi potei meglio vedere in grande nel mio viaggio per la Svezia, la Norvegia, la Lapponia e la Finmarchia, talmente che non ho il menomo dub- bio che siano tutti una sola e medesima specie. JUNIPERUS. 87 Usi. — Il legno è adoperato per diversi lavori di tarsia e di tornio , brucia con bella fiamma e manda un odore piacevole con il quale si profumano le stanze. Le coccole sono mangiate da diversi uccelli e servono a fare un li. Pollin. FI. veron. 3. p. 192. Ten, Syll.p.483et FI. mp. 5. p. 281. Sang. Cent. p. 131. Yis. FI. dalm. 1. p. 207 Boiss. Voij. en Espagn. 2. p. 583. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit 2. p. 765. De Not. Rep. FI. lig. p. 375. Schouw Conif. d'Italie in Ann. des se. nat.ann. 1845. p. 245. Gren.et Godr. FI. de Frane. 3 p. 159. Bert. FI. Hai. 10. p. 387. Comoll. FI. comens. 7. p. 232 Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p.\26. Juniperus Sabina mascula Targ. Tozz. Decad. 3-5. p. 75 tah. 13. f, 62. Sabina sterile Dur. Herb. ed. Rom. p. 406. fig. STome italiano* — Sabina. Figure. — Reìch. Icou. 11. p. 6. tab. 536. f. 1143. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghl boschivi 6 nelle rupi soleggiate delle Alpi e degli Appennini sino agli Abruzzi, da 1300 a 1700 metri circa sul livello del mare, però è piuttosto rara. Na- sce nelle Alpi del Piemonte nel Col d'Abries (Rostan!), nel Monte Gramont presso Courmayeur dove l'ho raccolta io stesso e nelle Alpi Cogne nella Valle di Aosta (Carestia !), nell'Alpe del Cenisio (Bonjean), nelle Alpi di Togno, di Painale e in altri monti della Valtellina (Massar. Gomoll.) nel monte Albéno in Val Brembana (Ball.), sulle rupi di Fassa (Facchini), in Fedaja, a Bufaure, ai Moerins, sopra Gries e Fontanazze, in Badia salendo a S. Martino, a Livinallongo, nelle Giudicane sul confine della provincia di Bergamo, a Teferecken e nella Valle di Fiemme a Forno sopra il luogo detto Le Part dove fu distrutta secondo Ambrosi, nelle Alpi del Trentino (Pollin.) nella Valle Turfer (Heufl.), in luoghi boschivi vicino a Borgo di Valsu- gana e nei boschi di Assiago (Montini) , nell' Appennino genovese di Albegna (De Not), sotto Viosenne nelle roccìe di Armasse e Collarea (Ricca !) neir Appennino piceno a Castel Manardo alla Boccaccia (Marzialetti) nel Monte Vettore a Santa Gemma, (Mauri, Orsini!) JUNIPERUS. 89 negli Abbruzzi nel Monte Corno alle Tre toni e al Conio grande (Orsini!) e alla Lama Manca (Ten !) nel Monte Majella (Ten! Gnss ! Orsini!), nei monti di Gaeta (Ten.) Fiorisce in Aprile e Maggio enei luoghi più alti in Maggio e Giugno. Distribuzione geografica. — Pianta delle Alpi dell' Europa cen- trale e meridionale. In Isvizzera ! nel DeUinato ! nei Pirenei ! in Spagna nella Sierra Neva&i ! nella Sierra de Tolon ! e nell' Arago- nia ! , nelle Alpi d' Italia ! , del Tirolo ! , negli Appennini !, nei monti della Dalmazia!, nelle parti centrali e meridionali della Russia! Nasce pure nel Caucaso ! in Crimea ! in tutta la Siberia ! nella America bo- reale ! Descrizione* — Frutice 0 alberetto che ha un odore grave e quasi puzzolente, alto da due a quattro metri, con il tronco obli- quo 0 quasi diritto, con la scorza cinerina-scura , che si sfoglia, di sotto rossiccia ; talvolta giacente , ramosissimo , con i rametti eretti 0 un po' aperti, delicati, lunghetti, quasi cilindrici perchè coperti dalle foglie , verdi. Le foglie dei rami sono a tre a tre , saldate in gran parte con i rami stessi , liberi e un po' aperti all' apice , lan- ceolato-lineari, quasi acute e fornite di una punta quasi pungente : quelle dei rametti sono opposte , distribuite in quattro linee longitu- dinali , coprentisi un poco le une con le altre , piccole , a guisa di squamette romboidali o romboidali-lanceolatè , acute o ottusette , fornite di una piccola punta, convesse nel dorso ed ivi con una piccola glandola ovale o bislunga : spesso si svolgono come nelle specie della sezione precedente e allora sono soltanto saldate alla base con i rami, libere nel resto, lineari, acute, con una piccola punta all' apice , quasi piane e glauche di sopra , verdi e convesse di sotto ed ivi con una glandola lineare-bishinga, con i margini ottusi. Gli amenti maschi sono eretti, ovali, tondeggianti all'apice, lunghi da 2 a 2 millimetri e mezzo e larghi circa un mil- limetro e mezzo : le loro brattee sono quasi tonde , intere , quasi piane nel dorso ed ivi verdi e con una glaiulola quasi toiula, gial- liccc nei margini. Le coccole sono solitarie e pendenti all' apice di un rametto, il quale è più corto della coccola e curvato in giù : dap- princij)i() sono ovali, scurctte , con tre punte lunghette formate dal- l'apice libero delle tre brattee, poi quasi tonde o tondo-ovali , di color turchiniccio scuro, coperto di un fiore bianchiccio, con le tre punte quasi sparite; sono lunghe da 0 a S millimetri e larghe da 5 a 7, forniate di 1 o Ti squame saldate intimamente tra loro e .on- 90 CONIFERE. tengono per lo più due o una sola, talvolta tre o quattro piccole noci : queste sono ovali o ovate , convesse in ambedue le facce , ot- tusette all' apice , con i margini ottusi , quasi lucenti e di color badio. Usi. — Adoperata in medicina per attivare le funzioni del- l' utero e considerata come cagionante 1' aborto. 1015. «fimipcriis Plioenicia Linn. J. monoica aut dioica, frutex vel arbuscula, corticc e rnbido- cinereOjSecedente, ramis teretibus, erectis aut subadscendentibus, ra- mulis foliis tectis , subteretibus , longiusculis , subgracilibus , erectis aut adscendentibus patulisve , foliis ramorum ternis , adnatis, apice libero, acuto, adpresso, dorso convexo-carinatis , ramulorum prima- riorum ternis et secundariorum saepe quadrifariam oppositis, squa- maeformibus, minutissimis , arcte adpressis, imbricatis, ovato- rhombeis , obtusis, dorso convexis et in medio gianduia oblonga , subimpressa notatis, amentis masculis in ramulo breviusculo erectis, ovalibus oblongisve, obtusis, bracteis eorum suborbicularibus, dorso convexis, margine subintegris, galbulis solitariis, in ramulo brevi erectis vel subsessilibus , numerosis, subglobosis, (fusco-rubris , vix glaucescentibus), nitidis, squamis 6 vel raro 8, quadrifariam oppo- sitis, infra apicem apiculatis, apiculis brevissimis, obtusiusculis, de- mum obliteratis, nuculis 3-6, ovatis , subtriquetris , obtusiusculis, (fuscis). Juniperus Phoenicia Lììiìi ! Sp. pi. p. 1A7i . Ali. FI. ped. 2. p. i82. Dee. FI. frane. 3. p. 279. Bert. Amcen. ital. p. A2A. Sihth. et Smith FI. grxc. prodr. 2. p. 264. Ten ! Syll. p. 484 et FI. nap. 5. p. 282. var. A et B. Piicein. Sijn. fi. Ine. p. 520. Vis. FI. dalm. 1, p. 207. Boiss. Voij. en Espagn. 2. p. 583. Koeh Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 765. De Noti Rep. fi, lig. p. 374. Guss! Plant. rar. p. 370 a. Syn. fi. sie. 2. p. 634. et Enum. pi. inarim. p. 314. Schotiw Conif. de l'Italie in Ann. des se. nat. ann. 1845. p. 245. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 159. Bert. FI. ital. 10. p. 384. Moris! FI. sard. 3. p. 350. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 587. Juniperus Lycia Li?in. Sp. pi. p. 1471. Ali. FI. ped. 2. p. 182. Viv. Ann. hot. 1 . pari. 2. p. 187. Sihth. et Smith, l. e. Juniperus Sabina Ucria H. R. Panorm. p. 421 . ex loco natali. JUNIPERUS. 91 Seb. et Maur. FI. rom. prodr. p. 339. Savi Mat. med. veg. Tose. p. 49. et Tratt. degli Alberi della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 131. Juniperus Sabina foeniina Targ. Tozz. Observ. Decad. 3-5. p. 75. tab. 13. fig. 61. Sabina vulgaris arbor in maritimis saxosis Ccesalp. De plant. lib. 3. cap. 57. p. 136. Sabina fruttifera Durani. Herb. edit. Rom. p. 405. fig. Sabina folio Tamarisci Dioscoridis et S. folio' Cupressi Clip. Hort. cath. p. 194. SSTome italiano. — Sabina. Figure. — Giiss. Plant. rar. tab. 62. Sabina phtónicia et Sabina lycia Antoin. Cupress. Gattiing. p. 42 et 44. tab. 57. et 59. P> turbinata, galbulis ovatis vel subturbinatis. Juniperus turbinata Guss ! Syn. FI. sic. 2. p. 63i. Bert. FI. Hai. 10. p. 386. Juniperus oophora Kxinze ! in Flora ami. I8i6. p. 637. Juniperus oblongata Guss ! Pi. exsiec. Figure. Sabina baccifera, bacca turbinata Ciip. Pamph. 1. tab. 34. Bonann. tab. 43. f. 1. Raf. tab. 11. f. 1 . Sabina turbinata Antoin. Cupress. Galtung. p. 41. tab. 56. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi aridi, nelle rupi e nei colli e poggi marittimi di tutta la costa occidentale della ' penisola da Nizza alla Calabria e della costa orientale dal Monte Gargano alla Calabria medesima , come pure d' Istria vicino a Fiume (Dietrich !), delle grandi isole di Corsica (F. Thomas !) dove pare meno comune, di Sardegna e di Sicilia e di quasi tutte le piccole isole sino a quelle di Pantellaria , di Linosa e di Lampedusa (Guss ! Calcara !). La var. p> è stata da me raccolta nella Maremma toscana all' Alberese e in altri punti della spiaggia toscana ; in Calabria vi- cino a Uoseto (Guss !) in Sicilia alla Secciara (Gasparr ! Tineo ! Sor- rentino !) e in Montallegro (Guss !) nell'isola di Montecristo (Tayl.) e di Giannutri (Caruel.) Fiorisce in Marzo ed Aprile. Distribuzione geografica. — Pianta dell(^ Spiagge del mare Me- diterraneo dal Portogallo sino in Crimea ! , in Asia minore !, nel Tu- nisino ! ed in Algeria ! Nasce pure nelle Isole Canarie ! e in Ma- dera 1 Descrizione. FrutiLi' o albcrctto the la spesso tilti e grandi cespugli alti por lo \nn sino a tre metri e che talvolta giungono al- l' altezza di quattro o cin(jue metri come si vede nelle macchie della 92 CONIFERE. Maremma toscana : tal altra però rimane basso , strisciando sopra i massi e le rupi. Il tronco è diritto, ramosissimo, con la scorza ros- siccio-cinerina la quale si sfoglia : i rami sono eretti o ascendenti del colore stesso del tronco, spesso scabri peri resti delle foglie già cadute : i rametti sono eretti o eretto-patenti , lunghetti , piuttosto delicati, quasi cilindrici e coperti interamente dalle foglie. Le foglie sono per lo più a tre a tre nella parte inferiore dei rametti e oppo- ste in croce nella parte superiore, piccole, squamiformxi , avvicinate ai rametti, coprentisi in parte tra loro, ovate, ottuse, convesse di fuori ed ivi con una glandola bislunga quasi in forma di solco; di color verde con il margine bianchiccio. Le foghe inferiori si svolgono spesso come nei Ginepri della sezione precedente e allora sono sal- date ai rami soltanto con la base, libere nel resto, patenti, lineari- lanceolate , lunghe da 5 a 8 millimetri e larghe circa un milhmetro e mezzo, con una punta quasi pungente all'apice, con un nervo longitudinale sporgente in mezzo a due solchi nella pagina superiore, e convesso di sotto e ivi con un solco longitudinale , esteso dalla base fm verso l' apice. Gussone , Tenore e Bertoloni hanno de- scritto questa forma come una varietà della specie che Gussone ha chiamato Lohelii. Gli amenti maschi sono molti, solitarii all'apice di rametti piuttosto corti ed eretti, ovah o bislunghi, ottusi, lunghi * da 3 a 5 millimetri e larghi da un miUimetro e mezzo a due milli- metri; le loro brattee sono quasi tonde, convesse nel dorso, intere nel margine, giallicce. GU amenti femminei sono solitarii all'apice di rametti laterali in rami diversi della pianta, composti di sei o otto squame , opposte in croce , ottuse o quasi ottuse , gobbe e scure dalla parte interna, quasi piane di fuori e ivi con una punta lar- ghetta e sporgente e glauche : le inferiori di esse sono aperte e por- tano da 2 a 5 pistilli , quelle di mezzo due o un solo pistillo. I pi- stilH sono quasi lenticolari, schiacciati, tondi, appena incavati in alto nel punto donde parte lo stilo eh' è molto corto , cilindrico : lo stimma è aperto con 1' orificio tondo. Le coccole sono solitarie, erette all' apice di rami corti e forniti di foghe come quelle degli altri rami: sono quasi tonde o perfettamente tonde, del diametro di 8 a 14 millimetri ; le squame sono ora più ora meno saldate in- sieme in modo che talvolta si distinguono in gran parte i contorni di esse , fornite di una piccola punta a poca distanza dall' apice eh' è r apice della brattea saldata con la squama : non mature sono dure , mature sono molli , di un color rosso-scuro , glaucescenti se- JUNIPERUS. 95 gnatamente nelle commettiture delle squame e quasi nitide quando si toglie loro la glaucedine ; contengono da 5 a 5 piccole noci, ovate , quasi triangolari , scure , un po' lucenti , aderenti alla carne della coccola eh' è gialliccia. ■ La varietà /3 ha le coccole ovate e quasi in forma di pera, essa è una semplice forma dell'/. Plimnicia : più volte ho veduto le due forme di coccole sulla stessa pianta ed anche sul medesimo ramo. TASSINEE. Conifera Secl. I. Taxine^e Ridi. Conif. p. 124. Bar il. Ord. nat. p. 95. Endl. Gen. p. pi. p. 201. Henk. et Hoclist. Nadellwlz. p. 350. Taxin'E;E et Abietinarum Sect. IH. Podocarpé.e Spach ILst. des vég. phanér. 11 . p. 290 et 487. T.\XACE.E Lindi. Veg. Kingd. p. 230. PoDOCARPE/E et Taxine.e Elìdi. Conif. p. 203 et 231 . Flores dioici vel raro monoici. Amenta mascula axillaria sive in famulo hrevi vel brevissimo ex axillis foliornni orto terminalia, sim- plicia vel composita, rarius terminalia, solitaria vel 2-plura fascicu- lata. Bracteai anthcrifcrse apice plus minusve dilatata, interdum pel- tatae vel semipeltata3. Anthera} 2-8, pendula?, subglohosa? veloblongne, uniloculares, loculo longitudinaliter dehiscente. Amenta foeminea in apice pedunculorum solitaria vel 2-pauca approximata aut varie di- sposita e rachide , hracteis interdum carnosis et basi vel totidem adnatis et tunc receptaculum carnosum elTormantibus et involucro simplici vel duplici, nunc abbreviato, nunc pistillum omnino obtc- genle, apice tantum pervio, composita. Pistilla erccta aut inversa. Fructus ereclus vel inversus, ex involucro simplici.aut duplici saepc carnoso bracteisvc simul connatis et nucula involucro bractcisvc adnata drupaceus vel involucro band adnato spurie drupaceus. Peri- carpium osseinn vel fere osscum. Fpispermum tenue Finbryo in axi vel in apice albuminis carnosi aut farinacei, colyledonibus 2, radi- cula s/. p. 13 i. ci llcrb. fai. 10. n. 31. Smilacc arbore Uiiranl. Ilcrh. cdit. limn. p. 435. f. I . Tasso arbore Cahol. Viagg. di Moni. Unld. p. II. Taxus arbor Til. Il in. p. 22. 96 CONIFERE. Nome italiano. — Tasso, Nasso. In Sardegna e in altri luoghi Libo. Figure, Gaertn. Fruct. p. 35 tab. 91 f. 6. Ridi. Conif. p. 19, lai). 2. Stazione, Abitazione e T'ioritura. — Nei bosclli OmbrOsi e nelle rupi della regione della querce e del faggio delle Alpi sino a 1200 metri,. degli Appennini e dei monti della penisola sino a 1350 metri sul livello del mare essendo per lo più raro e sparso qua eia. Scende raramente nella regione dell' olivo , come vicino a S. Remo nella Riviera di Genova, vicino a Genova, vicino a S. Lorenzo nel Vol- terrano, nel Monte dei Fiori a S. Marco vicino ad Ascoli nei quali luoghi l'ho raccolto io stesso. Nasce pure nelle isole di Corsica nel Monte Terribile (Soleirol) , di Sicilia nei boschi di Caronia (Guss ! Mandralisca !), di Mistretta (Guss.), di Montesoro (lodar !) e del Monte Etna (Cosentini), e di Sardegna nei monti Oliastra , OUena, Nieddu, Monte Santo di Pula , di Gennargentu da 600 a 1700 metri circa sul mare (Moris !). Fiorisce in Gennaio e Febbraio e nei luoghi più alti in Marzo ed Aprile. Bistribuzione geografica. — Nei boschi di tutta l' Europa dalle Isole brittanne , dalla Norvegia, dalla Svezia e dalla Russia sino in Ispagna, in Sicilia, in Grecia. Nasce pure in Asia, nel Caucaso, in Armenia, nei Monti d' Imalaja, e in Affrica nei monti dell' Algeria. Descrizione. — Albero di diversa grandezza ora alto sino a 5 0 6 metri, ora anche più di 10, talvolta un semplice frutice : la sua chioma è grande, larga. La scorza è dapprincipio cinerina e liscia, poi scura e quasi nericcia , e si stacca in forma di lamine : 1' al- burno è bianchiccio e il legno duro , rosso , della cui struttura ana- tomica ho parlato di sopra a pag. 22 e 27. I rami sono molti, avvi- cinati tra loro , aperti , con la scorza rosso-scura ; i rametti sono corti, aperti, quasi diretti da due parti, un po' curvati in giù o quasi pendenti, un po' angolati per lo scorrere in essi della base delle fo- glie. Queste sono molte, avvicinate tra loro, distiche o quasi di- stiche, aperte, di consistenza quasi di cuojo , un po' curvate a guisa di falce, lunghe da 18 a 28 milhmetri e larghe da un milhmetro e mezzo a due e mezzo , lineari , per lo più acute , talvolta acuminate 0 ottusette, però sempre con una corta punta la quale è dapprima bianchiccia e poi si secca, non pungente ; sono quasi piane di sopra ed ivi verdi, un po' lucenti e con un nervo longitudinale larghetto, ottuso , alquanto sporgente , piane di sotto ed ivi di un verde gial- TAXUS. 97 liccio , verdi ed ottuse nei margini , ristrette alla base quasi in un picciolo, il quale è corto, piano-convesso e di un verde gialliccio e scorrenti finalmente sui rami , essendo ivi sporgenti ed ottuse nei margini e di un verde chiaro. Gli amenti maschi sono molti, so- litarii air ascella delle foglie dei rametti , principiano a formarsi in autunno, si svolgono da Gennaio ad Aprile : sono allora da tre a quattro volte più corti delle foglie corrispondenti, gialli, lunghi da 6 0 7 millimetri e larghi circa due millimetri e mezzo , cur- vati in giù e quasi pendenti dall' apice di un corto rametto, cir- condati alla base da alcune brattee largamente ovate , ottuse , con- vesse nel dorso, le quali sono distribuite in modo da formare quasi un piccolo corpo tondo , ed uguagliano quasi 1' asse dell' amento : le brattee anterifere sono in forma di ombrellino , quasi piane , con sette 0 sci lobi tondeggianti nel margine, dai quali pendono sette o sci antere : ciascuna di queste ha una sola loggia che si apre longi- tudinalmente dalla parte interna o posteriore. I frutti sono maturi in Settembre e Ottobre , lunghi da 8 a 11 millimetri e larghi da 9 a 12, quasi sessili, e formati da una parte esterna molle, di un co- lor rosso ora più ora meno cupo , ora lunga quanto od anche più della piccola noce ora poco più corta di questa la quale è ovale, un po' convessa in ambedue le facce, con gli angoli ottusetti, con una piccola e corta punta all' apice, lucente, con tanti piccoli punti sporgenti quando si guarda con una forte lente, dapprima verdo- gnola, poi di color di oliva, finalmente turchiniccia-scura. Usi. — Le foglie sono letali alle bestie di piede tondo, come cavalli, muli; sono innocue, a quanto mi è stato assicurato, alle bestie vaccine : gli uccelli mangiano i frutti. Il legno ò adoperato comunemente dai montanari delle Alpi per far lavori di due colori, come stecche, scatole e cose simih. Flora Italiana. Vol. IV FAMIGLIA VIGESIMATERZA. Gnetace^ hlum. Nov. fam. exposit. p. 23 et in Ami. des se. nat. 2^^ sèrie, tom. 2. p. iOi. Lindi, in Bot. Reg. 1686. et Veg. Kingd. p. 232. C. A. Mey. Ephedr. p. 62. Endl. Gen. pi. p. 263 et Conif. p. 247. Carr, Conif. edit. 2. p. 753. CONIFERARUM PARS Limi. Phil. hot. p. 28. Urticarum et Coniferarum pars Juss. Gen. p. 406 et 411. Taxinearum et Chloranthearum pars Bartl. Ord. nat.p. 86 et 96. Taxinearum pars Spach Hist. des vég. phanér. 11 . p. 290. Arbores aut arbusculae ramosissimae vel frutices sarmentosi, aut suffrutices humiles, gummi translucidum sgepe exsudantes. TruTicus cortice saepe rimoso , ligno e cellulis porosis et inter- dum vasis areolatis vel spiralibus radiisque meduUaribiis composito , ramosissimus , rarissime simplex et crassus. Rami oppositi vel fasci- culati, nodoso-articulati. Folia opposita, late exstipulata, penninervia aut raro nervis paral- lelis notata, saepe ad vaginam minutam apice 2-4 dentatam, demum laceram redacta, dentibus interdum in folium breve strictum abeun- tibus. Flores dioici vel monoici, raro polygami, interdum paleis se- taceis laceris vel filis articulatis (bracteolis) immersi. Amenta ma- scula solitaria vel 2-pauca aggregata aut fasciculata, sessilia aut in pedunculo simplici vel subramoso aut rarissime dichotome ramoso solitaria, globosa aut cylindracea aut oblongo-cylindracea. Bracteae plurimae, decussatim oppositae, plus minusve in involucrum (vagina Endl.) bilobum bifidumve aut in discum connatae, rarissime (in Welwitschiae amentis hermafroditis) distinctse. Bracteolae 2, sin- gulo flore insidentes , simul connatse et involucellum (Perianthium Blum. Hook. fil. ; Perigonium sive vaginula Endl.) apice bilobum efformantes, rarissime (in Welwitschia) 4, per paria oppositae, exte- riores angustiores, omnes basi in tubum coalitse. Calyx et corolla nulli. Stamina 1-pauca, e fundo involucelli orta. Filamentum simplex vel apice bifidum vel filamenta basi in stipitem apice saepe ramosum GNETACEE. 99 aut basi in tubum coalita. Anlherce biloculares, rarissime trilocula- res, loculis contiguis vel in filamenti cruribus sejunctis, apice rima transversa demum poro dehiscentibus. Pollen ovale, loevc. Amenta fceminea solitaria vel 2-pauca, sessilia aut subsessilia aut in ramulo brevi vel longiusculo erecta , cernua vel pendula. Bracteae paucae vel plurimae, decussatim opposita?, in involucrum (va- gina Endl.) bifidum bilobumve plus minusve aut ad basim tantum connatGB, plus minusve imbricataì, inferiores sa3pius niinorcs , in frnctu saepe incrassatae et carnosae , rarius aridae. Bracteolae 2-4, de- cussatim oppositae, simul coalitne, urceolum simplex vel duplex, initio bifidum vel fissura longitudinali notatum, apice prò styli emis- sione perforatum et pistillum includens, efformantes; urceolum exte- rius raro in fructu ampliatum et alatum. Pistilla solitaria, ad axillas bractearum omnium, aut floribus masculis vel in disco carnoso e bractearum coalitione efformato intermixta, erecta. Ovarium unilocu- lare, uniovulatum. Ovulum erectum. Stylus longiusculus, saìpe teres, rectus vel tortus. Stigma oblique ligulatum vel disciforme aut fimbria- tum , in iloribus Welwitschia^ hermaphroditis apice infundibuliforme et papillosum. Fructus siccus, urceolo vel urceolis aridis, membranaccis aut induratis vel incrassatis bracteisque carnosis inclusus et spurie dru- paceus. Embryo in axi vel in apice aut in cavitate albuminis car- nosi voi dense carnosi, nunc rjusdem longitudinis, nunc parvus et in filum longissimum flexuoso-intricatum desinens. Cotyledones 2, nunc ampia?, nunc parva? et fere dentilbrmes. Radicula supera, saepe incrassata. Osservazioni'. — La famiglia delle Gnetacee é certamente alììnc a quella delle Conifere massime per la struttura degli organi ripro- duttori, ma io la considero come distinta percliè le sue parti hanno un tipo diverso di struttura dalle Conifere medesime. Le Gnetacee non sono resinose, ma hanno una sostanza liquida come gommosa. I fusti e i rami loro sono articolati nei nodi vitali; il legno ha spesso dei vasi areolati ; le foglie sono opposte e quando son larghe spesso, come nei Gnclum^ con i nervi pennati; le brattee e le bratteole sono opposte , le antere hanno du(! o tre logge e si aprono |)er un foro all'apice; lo stilo è lungo; lo stimma molto più manifesto e nei fiori ermafroditi della Welwìtschia si slarga in alto a guisa di un imbuto pajtilloso di sopra ; l' embrione iia spesso, eccettc» nelle E\ihc{lra, la ra- dichetta con un lunghissimo filo sospensorio llessuoso. Per (.ile ultima 100 GNETACEE. particolarità questa famiglia è affine alla Cicadee, mentre per VEphe- dra è più affine alle Conifere e segnatamente alla tribù delle Tassi- nee , e per il Gnetum alle Clorantacee. Le Gnetacee cosi formano il legame delle infime dicotiledoni, impropriamente secondo me dette gimnosperme con le angiosperme , e il vero passaggio dalle Cicadee e dalle Conifere alle Betulacee, alle Causarinacee e alle Clorantacee. Portamento. Esscndovi soltanto in Italia tre specie di Ephedra io rimetto i lettori a quanto dico qui in seguito del portamento del genere Ephedra medesimo. Considerazioni geografiche. — L\Italia possiede le tre specie di Ephedra che nascono in Europa. I generi Gnetum e Welwilschìa non sono , come è noto , europei, essendo le specie loro tutte della zona torrida. Ceiil. EPHEDRA Tourn. Toiirn. Coroll. p. 53. Linn. Gen. n. li 36. Jiiss. Gen. p. 411. Rich. Conif. p. 135 tah. 4 et 23. Endl. Gen. p. 263. C. A. Meyer Ephedr. p. 63. Endl. Conif. p. 253. Carr. Conif. edit. 2. p. 765. Chsetocladus Nelson Pin.p. 161 . Flores dioici , aut rarius in diversis ramis monoici, filis articula- tis nullis. Masculi. Amenta solitaria vel 2-plura ad ramorum articulos aggregata, sessilia vel in ramulo (pedunculo auct.) brevi vel breviu- sculo, articulato vel continuo solitaria, rarius in ramulo panicu- lato-racemosa , subglobosa. Bractese decussatim oppositge, plus minusve connatse et involucrum bilobum bifìdumve efformantes, ap- proximatae vel subimbricatse. Flores in singula bractearum axilla so- litarii, bracteolati. Bracteolae 2, involucro ssepius longiores, simul con- natae et involucellum bilobum efformantes. Stamina 4-8, e fundo involucelli orta. Filamenta in stipitem sive columnam, apice interdum ramosam sive in stipitulos divisam coalita, stipite involucellum saepis- sime superante. Antherae sessiles vel centrales interdum stipitulatse, erectae , terminales , subrotundas vel basi parum angustat^ et subcu- neatse, biloculares,loculis apice rima transversa demum poro dehiscen- tibus. Foeminei. Amenta ad ramorum articulos solitaria vel 2-pauca aggregata , plerumque in ramulo brevi vel breviusculo, articulato vel continuo, recto vel curvo erecta, cernua aut pendula. Bractese de- cussatim oppositae, simul connatae, involucra 2-4-, emarginata, biloba EPHEDRA. 101 vel bifida referentes; involucra infcriora minora, siiperiiis majus, 1-2 florum. Pistillum vel pistilla 2, crecta, bracteolata. Bracteoiaì duae, oppositae, iirceolum apice prò styli emissione perforatum et pistil- lum includens, efformantes. Ovarium saepius ovali-oblongum. Stylus rcctus vel tortus, teres. Stigma oblique ligulatum vel disciforme. Fructus saepe spurie drupaceus e bracteis saepius incrassatis et carno- sis vel aridis et nucula vel nuculis compositus. Semen solitarium. Embryo in axi albuminis carnosi ejusdem fere longitudinis, cotyle- donibus duabus oblongis, radicula longa, cylindracea, obtusa, supera. Frutices vel suffrutices ramosissimi, erecti vel scandentes. Rami articulati, equiseiiformes , teretes voi raro subcompressi, vaginati, vaginis breviusculis , saepe 2-4 dentatis , dentibus aphyllis , raro in folium breve abeuntibus. Portamento. — Le nostre Ephedra sono frutici simili agli Equi- seti , ramosissimi , alti da pochi decimetri a un metro o un metro e mezzo, legnosi alla base, con la scorza che spesso si fende, con i rami eretti o tortuosi , spesso nati molti da uno stesso nodo vitale , articolati, con i pezzi che si staccano spesso nelle articolazioni , cilin- drici, rigati e ora più ora meno scabri nelle righe , dioici o più ra- ramente poligami , con gli amenti maschi gialli , quasi tondi , soli- tarii 0 da due a molti aggruppati a ciascuna articolazione, ciascuno sessile 0 all' apice di un rametto, e con gli amenti femminei anch'essi distribuiti quasi come i maschi, fatti di diverse brattee saldate in- sieme e quasi in forma di squame , che ingrossano , diventano car- nose e rosse nel frutto, il quale contiene uno o due fruttini, cia- scuno racchiuso dentro un orciolo duro, formato da due bratteole saldate insieme. 1017. Kplicdra Tiilg:aris Rich. E. dioica, frulex ramosissimus , ramis reclis , tuberculato-sca- bris, vaginis breviusculis, bidcntatis, dcmum bilidis, anientis ma- sculis ad ramorum articulos, pedunculatis vel subsessilibus , subter- nis vel solitariis, podunculo recto, antheris sub-8, centralibus sli- |titiilatis, stipile (uiniiiuni involuceilo subduplo longiore, amcntis l'temincis solitariis gominisve, pedunculatis, pedunculo recto, brc- viusculo , billoris, involurris o-i, inimargiiiatis, bifidis, supremo pislilki ovalo-oblonga subiequante, IVuctihus subglobosis , nuculis gcminis, ovato-oblongis , facic planis, dorso convoxis. 102 GNETACEE. Ephedra vulgaris Ridi. Conif. p. 26. tab. 4. exclus. fig. a D. E. F. ad Ephedram fragilem spectantibus. C. A. Mey. Ephedr, p. 80. Moris ! FI. sarà. 3. p. 555. Ephedra distachya Limi, Sp. pi p. 1472. Ali FI ped, 2. p. 177. Ucria H. R. Pan. p. 421. Dee. FI frane. 3. p. 281. Tenl Syll p. 484 et Flnap. 5. p. 273. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 764. Guss! Syn. fi. sic 2. p. 637. Cren, et Godr. FI de Frane. 3. p. 160. Bert. FI Hai 10. p. 329. Amhros. FI Tyr. austr. 2. p. 30. Ephedra monostach^a Linn. Sp. pi p. 1472. et pi. auct. Ephedra polygonoides Pali FI ross. 2. p. 87. tab. 83, excl. nonnull. syn. Ephedra arborea Lag. Bert. FI ital 10. p. 394. Ephedra minor Host. FI austr. 2. p. 671 . Ephedra helvetica C. A. Mey. Ephedr. p. 87. f. 10. Ephedra intermedia Schrenk et C. A. Mey. l e. p. 88. Uva marina MonspeUensumLo6ei. Icon. stirp. p. 796 cum icon. Polygonum IV PUnii minus Gius. Hist. stirp. p. 183 et 185. cum icon. et Hist. p. 92. cum icon. Ephedra maritima minor Tourn. Inst. App. 633. Figure. Tragos Camer. Icon. tab. 46. Polygonum fruticans botroides narbon. minus Barr. Icon. p. 731. f.2. Stazione, Abitazione e Pioritura. — Nelle rupi aride e Soleg- giate, nei colli pietrosi e nelle arene marittime della penisola e delle isole di Corsica, di Sardegna e di Sicilia: però è piuttosto rara. Na- sce vicino a Susa alla Brunetta (Rostan!), nel Tirolo meridionale nelle rupi del Boss di Trento (Facchini ! Perini ! Moretti ! Porta !), e vicino a Bolzano secondo Ambrosi: nell'agro di Nizza (AH.), nei colli pietrosi marittimi del Napoletano a Fondi , Basihcata , Lecce , Calabria (Ten !), in Calabria a S. Ferdinando (Pasquale!); in Sicilia nelle arene marittime di Caronia (Guss. Tini), di Santo Stefano (Guss!), nelle rupi del Capo di Milazzo (Tin.), di Terranova sotto Sant'Agata (Guss.) ; in Corsica a Calvi (Soleirol. sec. Bertol.); in Sar- degna nei luogi marittimi di Porto Scuso (Muli! Moris !), Oristano (Moris ! De Not !) , Gallura (Moris !), Cabras (De Not!), vicino a Igle- sias (Ascherson !) e nell'Isola della Maddalena (Gennari !). Fiorisce da Aprile a Giugno e nei paesi più meridionali sin da Marzo. Distribuzione geografica. — Pianta dell' Europa meridionale e EPHEDRA. 105 orientale dalla Spagna al Caucaso , e dell' Asia boreale , centrale e occidentale. Descrizione. — Frutice alto da 4 a 9 0 10 decimetri, ramosis- simo, con i rami che nascono per lo più in molti dal nodo vitale, eretti, articolati, con i pezzi che non si staccano, cilindrici, con righe longitudinali, forniti di tanti piccoli tubercoli che li ren- dono scabri , verdi. Le guaine di ciascuna articolazione sono corte ; quando sono giovani sono lunghe appena da un millimetro e mezzo a due millimetri e allora sono bianchicce e con due corti e larghi denti air apice , poi si dividono in due lacinie sino alla base. Gli amenti maschi sono per lo più due o tre , talvolta solitarii o in mag- gior numero e allora raccolti quasi in fascette a ciascun nodo vitale, ora forniti di un peduncolo più corto o più lungo dell' amento stesso, ora quasi privi di esso e perciò quasi sessili e formanti un capolino, ovali 0 quasi ovato-tondi, ottusi, lunghi circa 6 o 7 millimetri e larghi 4-, gialli. Gl'involucri sono da 6 a 10, distribuiti in croce, avvicinati tra loro, bifidi, con le lacinie aperte, quasi tonde, in- tere nel margine. L' involucello proprio di ciascun fiore è sessile all'ascella di ciascuna lacinia dell'involucro, ch'esso supera un po' tanto in altezza quanto in larghezza, è bifido con le lacinie tondeggianti. Le antere sono da sei a otto, ovali-tonde ma ristrette un po' alla base a guisa di cuneo , gialle , biloculari , aprentisi al- l'apice per una fessura trasversale che poi si converte in un foro; i loro filamenti sono saldati insieme per gran tratto in uno stipite o colonnetta eh' è quasi il doppio più lunga della guainetta propria e hberi in alto nelle antere del centro che hanno perciò un piccolo sti- pite proprio mentre le esterne sono sessili o quasi sessili. Gli amenti femminei sono solitarii o a due opposti in ciascun nodo vitale, for- niti di un peduncolo diritto, più corto dell'amento: sono quasi ovali 0 ovali-tondi e si compongono di tre o quattro involucri, distri- buiti in croce , avvicinati e coprentisi in parte tra loro , gì' inferiori più piccoli, tutti bifidi; il superiore, eh' è il maggiore, è lungo quasi quanto i pistilli ch'esso porta, gli altri involucri essendo sterili. l pistilli sono due, all'apice dell'amento, eretti, avvicinati l'uno all'altro, anzi si toccano per la faccia interna, ovato-bislunghi, con- vessi nel dorso, piani dalla parte interna, scuri. Lo stilo ò per lo più corto e diritto, ma varia essendo talvolta più lungo o contorto. Lo stimma è obliquo , aperto , ora più lungo ora più corto. Il frutto è (|uasi tondo, l'ormato datali involucri divenuti carnosi e rossi e dalle iO-i GNETAGEE. due piccole noci clie sono racchiuse dentro di esse. Tali noci sono piccole , lunghe circa 4 millimetri e mezzo e larghe 2 e mezzo , convesse e quasi lucenti di fuori , piane di dentro , nericce. Osservazioni. — Specie proteiforme e perciò erroneamente di- visa in molte specie e varietà , essendo molto variabile per la sta- tura, per gli amenti maschi ora solitarii, ora due opposti o molti in fascetto a ciascuna articolazione, forniti o no di peduncolo, per lo stilo ora più corto ora più lungo , diritto o contorto , la quale ultima cosa , sulla quale è fondata la Ephedra helvetica di C. A. Meyer , è variabile anche nel medesimo individuo come mi è toccato di osser- vare nelle piante del Trentino. 1018. llpliedra fragiliìs Desf. E. dioica vel raro subpolygama , frutex ramosissimus , ramis ra- mulisque teretibus , erectis vel flexuosis , distortis et scandentibus , scabris, in sicco plus minusve secedentibus, vaginis brevibus, 2-raro 4 dentatis , interdum foliatis , foliis brevibus , lineari-subulatis , re- ctis vel subrecurvis, amentis masculis ad ramorum articulos 2-5 ag- gregatis, raro solitariis, sessilibus aut suLsessilibus, antheris 5-4, rarius 6 , sessilibus , stipite communi involucello subduplo longiore, amentis foemineis pluribus, subsessilibus vel in pedunculo sive ramulo articulato erecto vel recurvo solitariis, 1-2 floris, involucris 5-2, in- ferioribus emarginato-bilobis , supremo apice bilobo pistillum ple- rumque solitarium ovali-oblongum subaequante, fructibus globoso- ovatis vel globosis (rubris), Ephedra fragilis Desf! FI. atl 2. p. 372. Boiss. Voy. en Espagn. 2 p. 581 . Griseh. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 3oi. Giiss. Syn. fi. sic. 2. p. 637. C. A, Meyer. Ephedr. p. 69. Beri. FI. ital. 10. p. 395. Ephedra distachya Brot! FI. hisit. 2. p. 6. Asso Stirp. arag. p. 114. Smith Prodr. fi. grxc. 2. p. 265. non Linn. Ephedra major Host FI. aiistr. 2. p. 271. Vis! FI. dalm. 1. p. 204. Ephedra campulypoda C. A. Mey. Ephedr. p. 73. tab. 2. Ephedra altissima Boiss. l. e. Wehh ! Phyt. cariar. 3. p. 276. Ephedra dissoluta Wehh ! l. e. p. 275. Ephedra Glusii Dufour ! in Bull, de la Soc. hotan. de Frane. 7. V. 445. EPHEDRA. 105 Polygonum IV Plinii majus Clus. Hisp. p. iS3, 1S4. et Hist. pi. p. 9i\ 92. Tragos sive Uva marina major Lóbel. Hist. p, 462. Ephedra maritima major Tourn. Inst. app. p. 663. Ephedra eretica, tenuioribus et rarioribus flagellis Toum. Co- roll. p. 53. Figure. — Sihth. et Smith FI. grcec. tah. 961 . Polygono baccifero minori similis florida sed infructifera Cup. Pamph. 2, tah. 222. pi. masc. Polygonum fruticans botroydes hisp. medium Barr. Icon. 731, f. 1. Polygonum fruticans aphyllon, crassioribus tlagellis Barr. Icon. 732. f. 4 ? Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi arenosi e nelle rupi marittime della Sicilia , dove è più comune nella costa meridio- nale. Si trova vicino a Palermo a Sferracavallo, a Scopello, Castel- lammare , da Còfani a Martogna nelle basse falde del Monte di Tra- pani, a Butera, Discari, da Girgenti a Spaccaforno (Guss ! Tin ! Bianca !), Secciara, Marsala, Niscemi (Tin.), vicino a Trapani (To- daro !), a Terranova (Huet de Pavill !). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Nelle parti meridionali e austro-oc- cidentaU dell'Europa ed occidentali dell'Asia dal Portogallo! per la Spagna meridionale!, le isole Baleari!, la Sicilia!, la Dalmazia!, la Grecia!, l'Isola di Creta! e la Turchia! sino in Soria!. Nasce pure nelle parti boreali dell'Affrica! e nelle Isole Canarie!. Descrizione. — Frulicc ramosissimo , alto sino a un metro o un metro e mezzo , ora eretto e attenentesi ai frutici vicini, ora gia- cente quasi per terra o quasi pendente dalle rupi , verde , poi di un verde cupo, con il tronco legnoso, la di cui scorza si fende longi- tudinalmente e si stacca , con i rami i quali sono spesso molti in fa- scio, cilindrici, rigati e scabri, articolati con i pezzi che si staccano ora più ora meno facilmente l'uno dall'altro quando la pianta è secca. Le guaine dei rami giovani sono corte, lunghe appena un millimetro e mezzo, bianchicce, con due denti, poi si fendono in quattro lacinie 0 denti disuguali , sono per Io più afille; talvolta però si svolgono le foglie ehe sono corte, lineari-lcsiniformi, diritte o un po' curvate in fuori ed in giù. Gli amenti maschi sono da due a cinque in ciascun lato dell' articolazione, ([uasi sessili o all'apice di un corto ramo, patenti o eretto-patenti, aggruppati quasi in un capolino a ciascuna 106 GNETACEE. articolazione : sono più piccoli di quelli della Ephedra vulgaris , quasi tondi , giallicci e si compongono di tanti involucri opposti in croce, smarginato-bilobi , con i lobi tondeggianti, convessi di fuori con qualche dentino nel margine. L' involucro proprio è poco più lungo dell' invducro , bilobo , con i lobi simili a quelli di questo. Le antere sono cinque o quattro in ciascun fiore, ovali-tonde, bilo- culari , con le logge che si aprono all' apice con una fenditura tra- sversale la quale si converte in un foro , giallicce , sessili , essendo i filamenti loro saldati insieme sino all' apice in uno stipite eh' è quasi due volte più lungo della guainetta propria. Gli amenti femminei sono ovali-bislunghi, per lo più da due a cinque e talvolta soli- tarii in ciascuna articolazione; ciascuno di essi è all'apice di un peduncolo o rametto il quale è più corto o talora più lungo del- l'amento, diritto 0 curvato in giù per cui questo è eretto, cernuo 0 pendente. Gl'involucri sono 3 o 2, gl'inferiori molto più piccoli del superiore il quale è grande tanto da uguagliare il pistillo o i due pistilli che esso racchiude, bilobo, con i lobi tondeggianti. Il pi- stillo è per lo più solitario ed allora è ovale-bislungo; quando son due è convesso nella faccia esterna e piano nell'interna, sempre ottuso. Lo stilo è corto , diritto e lo stimma è obhquo , ora più lungo ora più corto. Il frutto non maturo è ovale, maturo è tondo- ovato 0 tondo, carnoso, rosso. NB. V Ephedra altissima Desf., che Richard scrive di avere ri- cevuto di Sicilia da Gussone e Meyer da Tineo, non nasce in Sicilia né in alcun altro luogo del dominio della Flora itahana. foto. Epliedra ncbrodeiiisis Tin ! E. dioica, frutex ramosissimus , ramis rectis, scabris, in sicco secedentibus , vaginis longiusculis , cylindraceis, bidentatis, demum bifidis , amentis masculis ad ramorum articulos sessilibus , solitariis vel 2-pluribus, parviusculis , subglobosis, antheris 4-8 sessilibus vel centralibus vix stipitulatis , stipite communi involucellum vix supe- rante, amentis foemineis solitariis, oppositis, subsessilibus vel brevi- ter pedunculatis, pedunculo continuo , recto vel subrecurvo, unifloris, rarissime bifloris, involucris 2-3, marginatis, bifidis, supremo pistillo ovali-oblongo , obtuso, subbreviore , fructibus.... EPHEDRA. 107 Ephedra nebrodensis Tin! in Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 638. Beri. FI. ital, 10. p. 894. excl. syn. Hostii et Visianii. Moris ! FI. sarà. 3. p. 556. Ephedra distachya Vili! PI. du Dauph. 3. p. 816. non Linn. ex loco. Ephedra fragilis Moris Slirp. sarà, elench. fase. 2. p. 8. non Desf. Ephedra equisetiformis Wehb ! Phijt. cariar. 3. p. 275. Ephedra Villarsii Cren, et Godr ! FI. de Frane. 3. p. 161. Ephedra scoparla La7ige ! Prodr. fi. hisp. 1. p. 24, Equisetum nebrodense, fruticosum, duris setis, flosculis liiteis, stiptici acuti , aromatici saporis seu Polygono maritimo minori simi- lis lutea, florida sed infructifer Clip. Hort. Cath. p. 62. et Tragus sive Uva marina major Cup. l. e. Stipp. alt. p. 89. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi pietrosi e nelle rupi del monte Oliera a circa 1500 metri sul Hvello del mare in Sar- degna (Moris!) e dei monti delle Madonie a Sealamadaggio (Guss.), alla Colma grande {Gas^ .) e nella valle che scende ai Favari d' Isnello (Tin !) Fiorisce in Maggio e Giugno. Distribuzione geografica. — Oltre ai monti di Sardegna e di Si- cilia nasce pure nelle parti meridionali della Francia sui muri della fortezza di Sisteron ! e nei monti detti Alpines vicino a Arles ! e della Spagna vicino a Aranjuez! come pure nei monti dell'Algeria e dell' Isola di Teneriff'a. Descrizione. — Fruticc alto da 5 a 10 decimetri e talvolta an- che più, ramosissimo, con i rami fitti, legnosi e scuri in basso e ivi variamente torti e spesso ascendenti , diritti in alto, articolati, ci- lindrici, scabrosctti, verdi. Le guaine giovani sono piuttosto strette, lunghe da un millimetro e mezzo a due e mezzo , spesso di colore bianchiccio, con due denti ottusi o ottusetti, poi si dividono sino alla base in due lacinie, diventano scure e si raccorciano. Gli amenti maschi sono da 2 a molti, sessili a ciascuna articolazioni; , talvolta solitari!, o con un corto peduncolo, piuttosto piccoli, giallicci. Gl'in- volucri loro sono distribuiti in croce, bilobi, con i lobi tondei,^gianti e con il margine quasi rosicchiato. L' involucello è appena più lungo dell'involucro ma più stretto, anch'essa bilobo e con il mar- gine simile a (|uello di questo. Le antere variane» di numero da l ' a 8 , sono quasi tonde , biloculari, aprenlisi nel modo medesimo iì(!ll(' specie precedenti, j)er lo più sessih , talv 114 AMENTACEE. io più aperti, talvolta pendenti, per cui quasi tutti gli alberi o gli arboscelli hanno la chioma larga e fanno una buona ombra nei bo- schi dove esse abbondano. Le foglie sono fornite di un picciolo ora più ora meno corto , per lo più patenti, alterne, spesso alquanto avvicinate tra loro verso l'apice dei rami o dei rametti, spessissimo un po' consistenti e quasi come cuojo, per lo più larghe o larghette, ovali, ovate, quasi rom- boidali, quasi tonde, e via dicendo, ora strette in cuneo ora scavate più 0 meno alla base a guisa di cuore, tondeggianti, ottuse, smar- ginate 0 più spesso con una corta punta all'apice^ dentate, seghet- tate, doppiamente seghettate, sinuose, lobate, talvolta anche spinose nel margine ; con un nervo longitudinale da cui partono molti nervi laterali, tutti ora più ora meno sporgenti, dai quali partono molti nervetti o venette per formare una rete nel parenchima della foglia e terminare ai denti del margine; pubescenti o pelose massime nei nervi o all'ascella dei nervi laterali di sotto, talvolta vischiose, o re- sinose e odorose; nella sola Jtiglans regia sono a guisa di penna con le foglioline intere : per lo più durano un solo anno cadendo cioè in autunno o nel principio dell'inverno: di raro persistono per più anni come nelle specie di Querci della regione mediterranea, nella Qiier- cus Siiber L., Q. Ilex L,, Q. pendo Suher Santi ed altre. É notabile la grande varietà delle forme delle foglie nelle piante di questa fami- gha, massime negli Ontani, nelle Betule, e nelle Querci, la qual cosa, che pur si vede comunemente anche nei Pioppi, ha dato ori- gine a una quantità di cattive specie, segnatamente nelle Querci, fondate su questa forma delle foglie come sulla grossezza o forma delle ghiande e sulla lunghezza maggiore o minore del peduncolo, variabili non meno delle foglie. Le stipole sono per lo più membra- nacee e caduche: di raro mancano come nel Noce. L fiori sono monoici e più raramente dioici. I maschi sono di- stribuiti in amenti o codohne, per lo più lunghe, ciUndriche, ed ot- tuse e pendenti, che nascono nei rametti lateraU presso l'apice di questi e sono solitarie o poche avvicinate tra loro , sessih o distribuite in un racemo. Sono formate di una rachide sulla quale sono inserite le brattee che sono ora più ora meno radamente embriciate, a guisa di squame ovvero ristrette in basso in uno stipite, e slargate in alto ed hanno spessissimo alla ascella loro due, quattro o poche bratteole, saldate in parte tra loro e con la brattea e talvolta distribuite in modo da formare quasi un calice diviso in 4 o 6 lacinie. Su di esse, verso AMENTACEE. 115 la base o sulla loro sutura ovvero alla base della brattea s'inseriscono i fiori che variano da uno a pochi e sono ridotti ai soli stami. Questi sono per lo più 4, talvolta anche uno. I filamenti sono corti o cor- tissimi, lesiniformi, semplici ovvero divisi in due all'apice o per metà 0 interamente fino alla base in modo che le antere, che sono biloculari, per tale divisione che si vede nelle Corilee, sembrano uniloculari, essendo le due logge separate e portate una all'apice di una e l'altra all'apice dell'altra divisione del filamento; sono gialle, glabre o fornite all'apice di pochi o molti peli e si aprono longitu- dinalmente. I fiori feminei sono anch'essi in amenti i quali sono più piccoli dei maschili, spesso ovali, quasi tondi o bislunghi, sessili o con un pedun- colo, alterni alla base dell'amento maschile, talvolta all'apice di ra- metti diversi. Si compongono di brattee, di bratteole, e dei fiori. Le brattee sono per lo più embriciate strettamente, di varia forma, ora persistenti, ora caduche: alla loro ascella sono due, poche o molte bratteole, intere o laciniate, libere o saldate insieme tra loro o con la brattea in modo da avere libero soltanto l'apice. I fiori sono o soli- tarii 0 pochi, per lo più privi di calice, talora forniti di questo il quale allora ha il tubo saldato con l'ovario come nelle Corilee e nelle Quercinee e saldato anche con l'involucro formato dalle bratteole come nelle Juglandee, ed ha il lembo con 4 o più denti. L'ovario è spesso piccolo, infero nelle piante che hanno un cahce, con una, due 0 più logge, con uno o due ovoli in ciascuna di queste i quali sono ora pendenti e anatropi ora eretti ed ortotropi. Gli stili sono due, per lo più lunghi, filiformi, rossicci o rossi e stimmatosi, divisi sino in basso 0 ivi saldati tra loro; talvolta sono forniti di stinuni grandi, slargali a guisa di una lamina, e frangiati e bianchicci come nel Noce. II l'iMitto ù una piccola o una grossa noce che si dice nocciòla nel Covìjlus, ghianda nelle Oucrci, noce nel Jiujlam, talora con pic- cole ali come nelle Betule e in alcuni Ontani, racchiusa o avvolta o protetta dalle brattee o dalle bratteole o dalle une e dalle altre, le quali s'ingrossano o si slargano nel frutto e vi formano un involuero ora a guisa di squame distribuite in modo da parer che tali piante abbiano dei piccoli coni come negli Ontani, ora trilobo o (piasi tri- lobo come nelle l'etnie <; nei Carpini, (ua a gtiisa di un tubo foi;lia- ceo come nel Conjlns, ora a guisa di un orciolo od otre come ncl- VOstnia, ora in lonua di cupola abhraccianle paite della gliiamla 116 AMENTACEE. come nelle Querci o racchiudente le ghiande medesime come nel Castagno e nel Faggio, ovvero formante un involucro carnoso ade- rente al calice come nel Noce. Il pericarpio è coriaceo come nelle Castagne e nelle ghiande delle Querci, o osseo come nelle nocciòle e nelle noci. Il seme è spessissimo solitario. L'embrione piccolo o gros- setto 0 grossissimo, privo di albume. I cotiledoni sono piani o emi- sferici, toccandosi con la faccia piana, lisci o sinuosi o lobati o in- crespati come si vede particolarmente nei Carpini, nel Noce, nel Castagno, farinacei come nelle castagne, oleosi come nelle nocciòle, nelle faggiòle, nelle noci: la radichetta è piccola e costantemente superiore. Distribuzione geografica. La famiglia delle Amentacee fornisce molti alberi che per la loro abbondanza concorrono a formare in gran parte i boschi delle parti mezzane dei monti e anche delle parti basse della nostra penisola e delle isole. Alcuni di essi anzi, come il Faggio, la Querce ed il Castagno con i loro grandi boschi formano regioni distinte nei monti medesimi, che si chiamano dal nome loro. Il Faggio, uno degli alberi più belli delle nostre parti, fa, come tutti sanno, grandi foreste, notabili per la ombra loro fresca ed amena, da circa 900 a 1500 o UOO metri sul livello del mare, l'impero delle quali è in parte contrastato in alto nelle Alpi dall'Abete, dall'Abete nostrale e dal Larice, e in basso nelle Alpi come negli Appennini e negli alti monti delle isole principali dalla Querce e dal Castagno. Pochi altri alberi nascono in generale dove domina il Faggio, tanto- ché negli Appennini e nelle Madonie in Sicilia si va spesso per lun- ghissimi tratti per boschi di Faggio sopra un terreno ombreggiato dalle sue foghe e coperto da quelle cadute nell'autunno precedente. La Querce o Rovere ha il suo dominio più in basso estendendosi dalle parti basse della regione del Faggio sino a quella dell'Olivo, la stessa regione quasi che occupa il Castagno, cioè da circa 1000 o 900 a 600 metri circa sul livello del mare. In questo spazio sono ora boschi di Querci e talvolta anche di Cerri, ora boschi di Casta- gni, i quali sono coltivati comunemente in gran parte di quella re- gione, dove essi vengono assai bene, per la bontà dei loro frutti. Alcuni di questi Castagni sono secolari e di bellissimo portamento : io dirò nel suo luogo di essi e segnatamente di quello famosissimo dei cento cavalli del monte Etna. Il Noce è pure coltivato in questa regione e talora, come in alcuni punti delle Alpi, fa boschi da se esten- dendosi sino a 1000 e più metri sul hvello del mare. Nella medesima AMENTAGKE. 117 regione vivono il Carpino nero, il Carpino bianco e il Nocciòlo, che si mostrano qua e là spesso isolati e senza far mai boschi da sé, eccetto- chè il Nocciòlo non sia coltivato come si pratica in Sicilia nelle Ma- donie vicino a PoHzzi. Dalle spiagge del mare sino a circa 600 metri il Leccio, Qiierciis IlexL. e il Sughero, Quercus Suher L., fanno in generale i boschi della regione mediterranea comunemente detta del- l'Olivo, perchè questo albero vi si trova salvatico e vi è abbondante- mente coltivato. Più del Sughero è comune il Leccio, il quale tal- volta forma da sé estesissimi boschi, come se ne ha un bellissimo esempio nella Foresta di Berignone vicino a San Lorenzo e alle Saline di Volterra, estesa per circa venti miglia e dove sono Lecci gigante- schi quali non rammento di aver veduto in altra parte d' Italia. Questi boschi di Sughero e di Leccio si distinguono principalmente per es- sere sempre verdi, poiché oltre a tali alberi vi vengono l'Olivo, l'Ala- terno, le Phijllirea, l'Alloro e via dicendo, alberi o arboscelli che come quelli conservano le foghe d'inverno, mentre i boschi di Fag- gio, di Querci e di Castagno sono assai tristi d'inverno perchè tali alberi e quasi tutti quelli che vi nascono, il Carpino nero, il Carpino bianco, il Nocciòlo, il Pero, il Melo, il Ciliegio, alcuni Aceri, i TigU, l'Olmo, diversi Salci, il Pioppo tremolo, e via dicendo sono nudi d'inverno: soltanto l'Agrifoglio, Ilex Aquifolium L. e il Ginepro Juniperus communis L. , per quanto rammento, conservano le loro foglie in mezzo allo squallore generale. Le Betule e gli Ontani, appartenenti ad una tribù general- mente amica dei paesi freddi del nostro emisfero e degli alti monti di quelli posti nella zona temperata e nella zona torrida hanno al- cuni rappresentanti nella nostra llora. La Betula alba e puhescens e r Alnus incana possono essere considerate come le specie più settentrionali ; poiché esse mentre si spingono sino alla regione subalpina delle nostre Alpi si avanzano molto in Lapponia e in Fiu- marchia : io ho trovata la Betula puhescens sino a 70 40 minuti di latitudine settentrionale nell' Isola di Qualoe in Finniarchia e VAlniis lucana sino a 69 60 nel Golfo di Linghen nella Finmarchia medesima : la Deliila puhescens in quell' isola era ridotta a un piccolo frutice, alto appena 0 o 8 decimetri V Alnus viridis , quantunque si trovi in altre parti di Europa ed anche in Asia ed in America, concorre in qualche modo a distinguere la regione ilei Faggio e del- l'Abeto nelle nostre Alpi , donde ora sale nella regione subalpina, ora discetuie in «(uella della (Juerce. Una sola spcci»' di/l/««5, l'/l/zi^i' 118 AMENTACEE. smveolens Req. è particolare all' Isola di Corsica, un'altra, V Alnus cordifoìia Ten. , è anch' essa quasi italiana, poiché oltre alla Corsica, alle Provincie napoletane e all' Isola d' Ischia, si trova soltanto nelle Provincie caucasiche. La Querce-sughero, Quercus pseiido-suher Santi e la Quercus coccifera L. sono quasi distintive della nostra Italia, come il Car- pino nero, Oslrija carpìnifolia Scop., la quale accenna già a una flora orientale insieme al Carpiniis duinensis Scop., al Corylus tu- hulosa Willd., alla Quercus Aegylops L. Poche specie, tali alcuni Ontani, più che nei boschi vengono nei luoghi umidi dei monti, lungo il corso dei fiumi e dei torrenti e talvolta nei luoghi paludosi : spesso formano macchie ma non mai boschi da se soli. La maggior parte delle Amentacee cominciano a formare i loro amenti maschi sul cadere dell'estate o nel principio dell'autunno ; questi rimangono corti sino alla primavera o al cadere dell'inverno quando si allungano e fioriscono : tra tutte le specie, primo a fiorire è il Nocciòlo che ha già i suoi amenti aperti nel mese di Gennaio , quando nelle nostre parti non è fiorito alcun altro albero o arbo- scello. Questa ed altre specie come i Carpinus, la Ostrya fioriscono prima di mettere Te foglie, in altre i fiori si vedono insieme a queste. TRIBIJ PRIMA. BETULEE Betuline^ L. C. Rtch. l. e. Betulace^ Bartl. Endl, Lindi. Le Mahout et Decaisn. l. e. Flores monoici. Amenta mascula 1-pauca, terminalia, sessilia vel in racemum disposita. Bracteae stipitatae, subpeltatae, bracteolis 2 vel 4-5 stipatae. Flores 5, bracteola sohtaria squamseformi vel bracteo- hs 4-raro 5-6, calycem 4-5-6 partitum efformantibus suffulti. Sta- mina 2-4, raro numerosiora. Filamenta brevissima, filiformia, bifida vel bipartita. Antherae biloculares, loculis ssepius disjunctis. Amenta foeminea solitaria , lateralia , vel 2 panca sub amentis masculis in BETULEE. 119 racemiim disposila. BracteìB imbricatse, curii fructu increscentes , bracteolis 2-4 inferne adiiatis stipatae, 2-5 florae. Galyx et corolla nulli. Ovarium compressum, biloculare , ovula in loculis solitaria, e dissepimenti apice pendula, anatropa. Styli 2, filiformes , elon- gato , stigmatosi. Fructùs-e squamis (bracteis bracteolisque inferne adnatis et incrassatis) nuculisque strobilum fere efformantibus com- positns. Squama? lignoscentes, basi cuneatae , apice incrassatae et subquinqueloba? vel membranaceac aut coriaceae, trilobae, rarius subintegrae, persistentes et demum paulo hiantes voi deciduae. Nu- culae compressae, sgepius ala membranacea cinctae et samaroideae, rarius apterse, abortu uniloculares, monosperma?. Semen pendulum. Cotyledones 2, planiusculae, germinatione epigeae , foliaceae. Eolia petiolata, ovata vel ovato-rhombea aut ovato-orbiculata, dentata vel serrata, glabra vel subtus pubescenti-tomentosa aut ad axillas ner- vorum lateralium villosa, interdum glutinosa, stipulata, stipulis libe- ris, membranaceis, caducis. Considerazioni geografiche. — Ambedue i generi di questa tribù sono rappresentati da alcune specie, in proporzione più il genere Alnus che la Detula; poiché del primo abbiamo tutte le specie euro- pee e del secondo soltanto la Betula alba e puhescens mentre diverse specie di Betule vengono nelle parti settentrionali e centrali di Euro- pa, di che forse è cagione la scarsezza dei luoghi torbosi nelle nostre Alpi dei quali abbondano segnatamente la Svezia, la Finlandia, la Lap- ponia, la Russia, e via dicendo. Di altre particolarità geografiche sulle piante di questa tribù vedi quanto ne ho scritto di sopra nelle con- i>iderazioni geografiche sulla famiglia. celili. AIiiyiJ!§ Tourn. Tonni. Imt.p. hfil . tah.SbO. (iicrln. Fntc.l. '2. p. oi. lab. 00. f. 2. Spach Uhi. (les vég. phaticr. il. p. SW. et Rev. beliti, in .\nn. des se. nal. i?""', scric. lom. 1,"). p. W'ì. Eudl. Ccn. pi. /». '^?"J. Hegel Belnl. p. 7S. Betula? spccies Lìnn. Sp. pi. p. ioO'i. .Inss. Cen. />. W9. et aliq. auctor. Alnastor Spach Ilisl. des vrg. yhaucr. il. p. ^^iL et Rev. belnl. in Ann. des scicìic. uahir. '■J"*^' serie lovi. /»">./'. 'i^lHh 120 AMENTACEE. Chletropsis Spach Rev. betul. in Ami. des se. natur. 5'^e ^érie tom. 15. p. 201. Semidopsis Ziimaglini FI. ped. 1 . p. 294. Flores monoici. Masculi. Amenta 1-pauca, cylindracea , elon- gata. Bractege carnosulse, stipitatae, subpeltatae, supra bracteolatae , bracteolis plerumque 4, l-triflorse. Flores bracteolati. Bracteolse plerumque 4 raro 5-6, calycem quadripartitum, raro 5-6 partitum mentientes , rarissime solitariae. Corolla nulla. Stamina 4 , raro numerosiora, laciniis calycinis basi inserta iisque opposita. Filamenta brevissima. Antherge biloculares, loculis ssepe disjunctis, dorso affixis, longitudinaliter dehiscentibus. Pollen minutissimum, subquadratum. Foeminei. Amenta 1 -panca, oblonga vel ovata, brevia cum masculis in racemum disposita. Bracteae arcte imbricatae, carnosge, supra bracteo- latae, bracteolis plerumque 4, bracteae adnatis, apice tantum liberis et bracteam superantibus, 2-3 florae. Ovarium compressum, bilocu- lare. Ovula in loculis solitaria, e dissepimenti apice pendula, ana- tropa. Styli 2, filiformes, elongati, stigmatosi. Strobili parviusculi, ova- les vel ovali-oblongi, e squamis (bracteis bracteolisque adnatis et auctis) lignescentibus, persistentibus compositi. Squamge horizontales, sub- cuneatge, apice subtruncatae et supra subquadrilobae, persistentes, de- mum paulo hiantes. Nuculae compressae, apterae vel ala cinctae, abortu uniloculares, monospermae. Semen pendulum, testa tenuissime mem- branacea. Embryo exalbuminosus, cotyledonibus 2, planiusculis , cor- dato-suborbicularibus, radicula brevi, exserta, supera. Arbores vel fru- tices , corticc fusco , ligno compacto. Bami alterni. Gemmsc sessiles vel breviter stipitatae. Eolia alterna, saepius ovalia, obovata aut sub- orbicularia, interdum ovali-lanceolata , plus minusve dentata et ser- rata, petiolata, stipulata, stipulis membranaceis , caducis. Portamento. — Le spccic italiane di questo genere sono per lo più alberi di mezzana altezza , con la chioma larga , o frutici formanti dei cespugli, con i rami principali eretti o eretto-patenti, e i secondarii e i rametti patenti o eretto-patenti e questi talvolta anche un po' pendenti; hanno le gemme sessili o all'apice di un corto rametto , talora coperto come i rametti di squamette di un color giallo scuro nel mezzo e bianchicce nel contorno ; le foglie alterne, larghette, ovali, ovali-tonde, ovali-lanceolate, spesso ton- deggianti 0 in forma quasi di cuore ovvero un po' strette alla base, acute, quasi acuminate o tondeggianti e talvolta anche smarginate ALNUS. 121 all'apice, con il margine ora più ora meno dentate-seghettato, spesso vischiose, con un nervo longitudinale nella pagina inferiore dal quale partono dei rami laterali che vanno obliquamente al mar- gine e all'apice a terminare nei denti principali; spesso pelose al- l' ascella dei nervi laterali o pubescenti e quasi tomentose in tutta la pagina inferiore, di raro glabre in essa o quasi glabre; fornite di un picciolo da 2 a 4 volte più corto della foglia , quasi cilindrico e con un solco longitudinale di sopra : hanno le stipole larghe, erette e caduche. Gli amenti maschi e feminei sono all' apice dei rametti , questi sotto ai maschi , tutti formanti un racemo : tanto gli uni quanto gh altri si formano nel corso dell' estate , ma fioriscono poi quando è per finire l' inverno : i primi sono allora corti ed eretti , poi si allungano e diventano pendenti e gialli : i secondi sono sem- pre eretti e spesso rossicci. 1 coni sono piuttosto piccoh , ovali o ovali-bislunghi, tondeggianti all'apice, spesso con una sostanza vi- schiosa , gialliccia : le squame avvicinate tra loro all' apice si allon- tano poi alquanto per far cadere i piccoli frutti che sono schiacciati, con piccole ali o senza queste. toso. Aliiuis cordifolia Ten ! A. arbor, coma subpyramidali, ramis sparsis, patentibus vel erecto-patentibus, ramulis floriferis subnutantibus, gemmis ovatis vel ovato-globosis , acutis vel acuminatis, in ramulo breviusculo erccto- patulis, foliis alternis, cordato-ovatis, acutis vel acuminatis, scrratis, supra laete viridibus, glabris et nitidis, subtus ad axillas nervorum la- teralium villosis, petiolo foliis 2-5 pio breviore, basi crassiusculo, amentis masculis 5-5, longis, cylindraceis, obtusiuculis , pcndulis , bracteis suborbicularibus , subpeltatis, basi in stipitem angustatis, antheris late ovalibus , amenlis foemineis 2-i, interdum solitariis , oblongo-cylindraceis, obtusis, strobilis majusculis, ovalibus, apice rotundatis, squamis horizontalibus, subcuneatis, fructibus ovali-or- bi(iilari])iis, apice acutiusculis, compressis, margine anguste alalis. Alnus cordilolia Ten! FI. uap. prodr. />. ÙL Sijll. p. 467 ci FI. nap. 2. p. 340. Dee. FI. frane. 5. p. 350. Beri. FI. Hai IO. p. KJO. Regel Beluì. p. 110. tal. 16. f. 21 e 23. iJetula cordata Loia. IS'ot. p. 130. Alnus cordata Lois. FI. (jall. edit. 2. tom. :^ /». 317. Gren. ci Godr. Fi de Frane. 3. p. 150. ì±l AMENTAGEE. Alnus neapolitana 5ayi / Tratt. degli Alb. della Tose. edit. 2. tom. 2, p. 21. Alnus subcordata C. A. Meij. Ind. cane. p. 43. Alnus rotunclifolia Beri. FI. Hai. JO. p. 160. Alnus macrocarpa Req! PI. exsicc. ex Corsica in Herh. R. Mus. florent. Alnus montana , neapolitana , Mali armeniaci folio , fructu cras- siore Mich. in Till. Cat. hort. Pis. p. 6. Figure. — Ten! FI. nap. lab. 99. Stazione j Abitazione e Fioritura. — E COmune nelle valli e nei boschi, segnatamente nei luoghi umidi e paludosi, talvolta anche nei luoghi aridi dei monti, delle province di Napoli, di Terra di La- voro, dei Principati e delle Calabrie fino a circa 1500 metri sul li- vello del mare. Si trova vicino a Napoli nella Valle San Rocco e ai Camaldoli, nel bosco dei Maddaloni, nel Monte S. Angelo vicino a Castellammare, nel Monte della Stella, Lagonegro, Pollino, Cocuzze (Ten !). Nasce pure in Ischia nei boschi del Monte Rotaro (Bolle I), e in Corsica (Robert), nei Bagni di Guagno, Vico (Req!) nel Monte Canagno (Seraffini , sec. Bert. Boiirg. PI. cors. n. 555), vicino ad Ajaccio (Erb. di Jordan !), nella Valle di Lavaggina tra Erba-Longa e Bastia (Mabille !). Fiorisce in Febbrajo e Marzo. Distribuzione geografica. — Specie di Corsica , del Napoletano, d' Ischia e delle province del Caucaso. Descrizione. — Albero alto sino a 7 0 8 metri , con la chioma quasi piramidale. Il legno è bianchiccio, la scorza del tronco scura con macchie bianchicce e screpolata e quella dei rami rosso-scura e quasi cinerina. I rami sono aperti o eretto-patenti e i rametti fio- riferi un po' curvati in giù all' apice , tutti alterni o irregolarmente sparsi. Le gemme sono ascellari, eretto-patenti, molto più corte del picciolo delle foghe corrispondenti, portate all'apice di un rametto il quale è più corto o quasi uguale ad esse , grossetto , e quasi ci- lindrico : sono ovate o ovato-tonde , acute o acuminate , tanto esse quanto il rametto che le sostiene sono di un rosso scuro e coperte di molte squamette tonde, schiacciate da avanti in dietro, scure nel centro e bianchicce nella circonferenza. Le foglie sono alterne, al- quanto avvicinate tra loro nei rametti , patenti , un po' consistenti , ovate, ovali o ovali-tonde, acute o quasi acuminate ovvero ottusette 0 tondeggianti all' apice, ora più ora meno scavate in forma di cuore alla base, di un verde chiaro, glabre e lucenti di sopra, di un verde ALNUS. 1-25 ancora più chiaro di sotto , ed ivi con un nervo longitudinale al- quanto sporgente e bianchiccio, da cui partono dei nervi laterali più delicati , bianchicci , i quali si dirigono obliquamente verso il margine e 1' apice della foglia dove si uniscono ad arco tra loro e con i rametti e le venette loro per formare una rete con piccole ma- glie nel parenchima della foglia : sono glabre anche in questa pa- gina inferiore eccetto all' ascella dei nervi laterali dove sono dei peli folti, corti e di color quasi leonino: tali nervi laterali sono anche puberuli nella parte inferiore : le foglie inoltre hanno nel margine, dei piccoli denti a guisa di sega ma ottusi , talvolta con un dentino in ciascun dente maggiore , e sono fornite di un picciolo il quale è lungo circa la metà o il terzo della foglia, quasi cilindrico, un po'più grosso alla base, piuttosto delicato, con uno strettissimo solco lon- gitudinale di sopra , di un verde assai chiaro e quasi gialliccio e glabro. Gli amenti maschi sono per lo più quattro, avvicinati al- l'estremità dei rametti, talora tre o cinque, più raramente due; si formano nel corso dell' estate ed allora sono eretti o quasi eretti e verdi, fioriscono poi in Febbraio, ed allora sono spesso pen- denti, cilindrici, lunghi da 0 a 11 centimetri e larghi circa 7 o 8 millimetri, di un verde giallognolo, sfumato talvolta di rossiccio: ciascuno è sostenuto da un peduncolo cilindrico, rossiccio o verdo- gnolo, lungo da 8 0 10 a 20 0 22 millimetri e coperto come la parte superiore dei rametti di squamette simili a quelle delle gemme. Le brattee sono carnosette , in forma di squame, assottigliate in basso in uno stipite orizzontale , lunghetto , sul quale sono inserite in modo da essere quasi peliate : sono quasi tonde , convesse di fuori, ed ivi di un verde gialliccio, sfumato talora di rossiccio, concave di dentro, dove sono quattro bratteole o squamette simili alle squame ma più piccole e tutte sporgenti fuori del margine su- periore della brattea o squama principale e avvicinate ad essa in modo da parere quasi quattro lobi della stessa. Sopra ciascuna squama sono tre fiori, forniti di un piccolo calice, lungo cpiasi quanto le bratteole, e diviso profondamente in quattro lacinie disu- guali, ottusissime, bianchiccc con qualche dente o frangia all'apice di colore scuro. (Hi stami sono quattro, opposti alle lacinie del ca- lice, inseriti alla loro base e più lunghi di essa. I iilamenti sono filiformi, diritti, bianchicci, bifidi all' apice con le lacinie corte. Le antere sono gialle o in parte rossiccc, grandi, largamente ovali, con due logge separate, essendo ciascuna inserita nel mezzo do\ ÌU AMENTACEE. dorso all' apice di ciascuna lacinia del filamento, e aprentesi per una fessura longitudinale. Il polline è quasi quadro e giallo. Gli amenti feminei sono due o tre , talvolta quattro o solitarii , posti in alto dei rametti sotto agli amenti maschi : sono bislunghi-cilindrici , ottusi , aventi un peduncolo simile a quello di questi ma un po' più grosso. Le brattee o squame sono strettamente embriciate , carnose , le in- feriori ovate, ottusette o quasi acute, le altre quasi tonde, di co- lore verdognolo gialliccio con 1' apice rossiccio ; le inferiori sono sterili, le altre hanno alla loro ascella quattro bratteole o squamette, corte, quasi in forma di cuneo, saldate alla base con le squame principali e due fiori. Questi si compongono di un ovario piccolis- simo, sessile, glabro, verdognolo e diviso in due logge in ciascuno dei quali é un ovolo , il quale è pendente dal setto verso l' apice dello stesso ed è anatropo , e di due stili fihformi, lunghi, sporgenti fuori della squama, stimmatosi, glabri, rossi e un po' divergenti in alto. I coni sono quasi ovali, tondeggianti all'apice, lunghi 18 a 20 millimetri e larghi 13 a 15, scuri e quasi nericci ora più ora meno vischiosi, con il vischio che si addensa quasi come una sostanza resinosa, di un giallo di zolfo. Le squame sono quasi in forma di cuneo , orizzontali , scure in ambedue le facce , hanno 1' apice o margine esterno formato dagli apici della brattea e delle bratteole un po' rivolti in su. I frutti sono ovali-tondi, un po' acuti all'apice, schiacciati da sopra in sotto, nericci, con due strette ali; l'apice offre i resti dei due stili. Osservazioni. — Pianta molto variabile per la forma e grandezza delle foglie ; quando nasce nei luoghi umidi e paludosi le foghe sono larghe , spesso ovate e quasi acute e talvolta anche acuminate come si osserva principalmente nelle piante dei dintorni di Napoli , ma nei luoghi secchi esse sono più piccole, ottuse e anche tondeggianti all' apice , più manifestamente ovali o quasi tonde come si vede nelle piante córse e dell'isola d'Ischia. Io ho veduto le diverse forme delle foghe nello stesso individuo non solo ma sullo stesso ramo. tOlSt. Alniis g^lutinosa Gcertn. A. arbor mediocris, ramis primariis erectis vel erecto-patenti- bus , secundariis patentibus vel patentissimis , ramulis patuhs sub- pendulisve, gemmis in ramulo brevissimo erecto-patulis , oblongis, ALNUS. 1-25 obtusiusciilis vcl obtusis, foliis alternis patentibus vel erecto-paten- tibus, ovalibus, suborbicularibus vel obovatis , apice saepe retusis, emarginatis vel rotundatis , basi attenuatis vel subcordatis, margine subundulatis , irregulariter et obtusiuscule dentatis , sublobatisque , supra viridibus et glabris , subtus pallide viridibus et ad axillas ner- vorum villosis , junioribus glutinosis, petiolis folio 2-5 pio brcvio- re, amentis masculis 4-5, raro 5-6, longiusculis, cylindraceis, obtusis, pendulis, antberis suborbicularibus, amentis fcemineis 3-4-, raro 2-1, ovalibus vel ovali-ublongis, obtusis, strobilis ovalibus vel ovali-oblongis , apice rotundatis, squamis triangulari-deltlioideis , fructibus orbiculari-obovatis , compressiusculis , apteris. Alnus glutinosa Gcertii. Fruct. 2. p. 5i. tab. 90. f. 2. Savi FI. pis. 2. p. 327. et Tralt. degli Alb. della Tose. edit. 2. toni. J. p. C)1 . Dee. FI. (rane. S. p. 303. var. a. Seh. et Maiir. FI. rom. prodr. p. 326. Morie. FI, venet. 1. p. 396. Ten. Sijll. p. 467. et FI. nap. 2. p. 339. Puecin. Sijn. jl. lue. p. 50 J. Vis. FI. daini. 1 . p. 211. Koch Syn. fi. germ. et ìielv. edit. 2. p. 763. Guss! Syn. fl. sic. 2. p. 578. De Noi, Uep. jl. lig. p. 373. Grìseh. Spie. jl. rum. et bith. 2. p. 342. Bert. FI. Hai. 10. p. 103. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 149. Moris FI. sard. 3. p. 535. Anibros. Fi. Tyr. austr. 2. p. 41 . Conioll. FI. comens. 7. p. 109. Carnei Prodr. della jl. tosc.p. 584. Hegel Belnl. p. 100. tab. 11. f. 1-2. Ardoin. Fi. des Alpes maritim. p. 343. Betula Alnus a glutinosa Linn. Sp. pi. p 1394\ Scop. FI. earn. edit. 2. lom. 2. p. 233. Ali. FI. ped. 2. p. 187. Suffr. PI. du Frioul p. 188. Pollin. FI. veron. 3. p. 105. Nacc. FI. venet. 5. p. 31. Betula glutinosa Vili. PI. du Dauph. 3. p. 189. Savi FI. pis. 2. p. 3^7. Alnus elliptica Req ! in Ann. des se. nat. ann. 1SÌ5. toni. 5. p. 381. Bert. FI. i/a/. 10. p. 161. Greti, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 150. Alnus suaveolens Moris! Stirp. sard. Sìench. 2. p. 9. non \\vi\ Alnus Morisiana Beri! FI. Hai. 10. p. 163. Alnus intermedia iìeq! PI. exsicc. e Salen:.ara in herb. Webb, Alnus glutinosa macrocarpa Ileij ! PI. exsiec. e Corsica propc Vico. Alnus C(vsalp. De plani. HI). 'J. cap. 9. p. 39. Alnus rotundiluliu, glutinosa, viridis Zannich. Istor. p. 7 . Scg. PI. veron. i\ v. tV>y. 1-2(3 AMENTAGEE. SiTome italiano. — Ontano. Figure. — Lamk. III. lab. 760. Gaertn. l. e. j3 laciniala, foliis inciso-pinnatinidis. Alnus foliis eleganter incisis Zann. Istor. p. 7. lab. 277. Stazione 9 Abitazione e Fioritura. — E COmime lungO i filimi, i torrenti e i fossi e nei luoghi umidi e paludosi delle regioni della Querce e del Castagno di tutta la penisola salendo nei monti sino a circa 1000 metri sul livello del mare e scendendo talvolta nella re- gione dell'olivo sino alle spiagge del mare. Nasce pure in Corsica vi- cino al convento di Vico, al Ponte alla Leccia, sulle sponde del fiume Salenzara (Req!) ed altrove, in Sardegna dove si spinge sino a 1600 metri, e in Sicilia vicino a Palermo, a Mondello, a Catania (Cosen- tini) e sull'Etna (Ten !). La var. /S. fu trovata da Zannichelli vicino a Venezia al Cavallino. Fiorisce in Marzo. Distribuzione geografica. — Albero dell' Europa centrale e me- ridionale esteso dalle parti meridionali della Svezia e della Norvegia e dalle Isole britanne per la Francia , la Germania e il Tirolo sino in Sicilia e in Oriente. Nasce pure in Algeria. Descrizione. — Albero alto sino a 8 0 10 metri, con la chioma larga. Il tronco è diritto , del diametro di 2 a 3 decimetri ed ha la scorza cinerino-scura e quasi nericcia e screpolata , il legno è com- patto di color quasi ranciato. I rami principah sono eretti o eretto- patenti , gli altri aperti o apertissimi , con la scorza liscia , ma del colore di quella del tronco ; i rametti sono aperti e spesso anche quasi pendenti, tutti glabri, i rametti giovani sono verdi, con tante piccole glandole giallicce-scure o rossicce. Le gemme sono eretto-patenti, all'apice di un rametto molto corto, un po'curve o quasi diritte, bislun- ghe, ottusetteo ottuse, angolate, rossiccio-verdognole, copertein basso massime nel rametto di glandolette giallicce, con il margine scagHoso e bianchiccio. Le foglie sono alterne , avvicinate tra loro nei rametti, patenti o eretto-patenti, ovali, quasi tonde o obovate, tondeggianti o più spesso retuse o smarginate all'apice, un pò 'ristrette alla base o ivi quasi in forma di cuore, un po' ondeggianti nel margine e ivi legger- mente lobate e dentate, con i denti disuguali ed ottusetti, e con pic- cole cigha, verdi e glabre di sopra e con leggieri solchi che corrispon- dono ai nervi della pagina inferiore ; di un verde un po' più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale grossetto e sporgente, da cui partono dei nervi laterali i quali sono meno grossi e meno spor- genti , si dirigono un po' obliquamente al margine e verso l'apice per ALNUS. 127 terminare all' apice di ciascun lobetto del margine stesso dopo avere mandato molti rametti trasversali un po' sporgenti, che si uniscono con quelli dei nervi laterali vicini e fanno con le loro venette una rete fina nel parenchima della foglia : tanto il nervo longitudinale quanto i nervi laterali sono di un colore molto più chiaro della pa- gina inferiore e quasi giallicci , e i laterali hanno all' ascella molti peli di color leonino ; le foglie giovani sono vischiose. Il picciolo è più di due volte e quasi tre volte più corto delle foglie, con un leg- giero solco longitudinale di sopra, convesso di sotto, un po' più grosso alla base, verdognolo-gialliccio o rossiccio e verde alla base, glabro. Gli amenti maschi sono per lo più 4 o 5, talvolta 5 o 6; si formano sul cadere dell' estate e sono allora lunghi da 4 a 4 centimetri e mezzo, larghi circa 4 millimetri, verdognolo-rossicci e pendenti, si aprono in Marzo, e sono allora lunghi da G o 7 centimetri e larghi circa 6 0 7 millimetri, ciHndrici, ottusi, ed anche pendenti dal- l'apice di un peduncolo proprio, il quale è cihndrico, verdognolo, glabro e formanti insieme quasi un racemo : sono composti di brat- tee 0 squame , con uno stipite stretto e con la parte larga quasi peltata, eretta, ovata, ottusa, dapprima verdognola poi rossiccia. Le bratteole sono piccole , quasi tonde. Le antere sono gialle, quasi tonde, biloculari. Gli amenti femminei sono circa o o 4, talvolta 2 0 1 , in rametti laterali, spesso poco più sotto degli amenti maschi, eretti in peduncoli i quali sono eretti o eretto-patenti, più corti o quasi uguali agli amenti medesimi : si formano anch' essi sulla fine dell' estate e sono allora ovato-ovali o ovato-tondi e verdognoli o verdognolo-rossicci ; si aprono in Marzo e allora sono ovali o ovali- bislunghi, ottusi: le brattee sono quasi triangolari-deltoidee ossia strette alla base, larghette e ingrossate all'apice, ivi si distingue, bene 1' apice della brattea carnosotto , ovato , molto ottuso e quasi tondeggiante all' apice ; alla ascella della brattea sono quattro pic- coli lobi carnosi, quasi tondi, formati da quattro bratteole saldate in gran parte con la brattea medesima, dalla quale sporgono in alto e più lateralmente. L' ovario è piccolo , gli stili sono rossicci e fili- formi. Gli strobili sono ovali o ovali-bislun^Mii, toiuleggianti, lunghi da 17) a 18 e talvolta anche :20 , e larghi da 10 a 1^2 millimetri, scuri e quasi iicrijci, glutinosi. Le squame sono triangolari-deltoi- dee, noricce , con poche costole poco sporgenti disopra, con rajiicc della brattea ben distinto e con i (piattro jiiccoli lobi di sojira de- scritti. I IVulti sono api^'tia |tiù corti (Ielle >>qnanH', «piasi tondo- 128 AMENTACEE. obovati , un po' schiacciati , con i margini ottusetti e privi di ale, glabri, di colore quasi leonino, coronati dai resti degli stili. Osservazioni. — Questa specie varia come quelle di questo ge- nere per la forma delle foglie e per la grossezza dei coni , la qual cosa ha dato origine alle diverse specie fatte a spese della medesima : tanto le foghe piccole e quasi tonde che quelle grandi , obovate e smarginate, quanto gU strobili più grandi o più piccoli si trovano spesso sui rami di uno stesso albero. Usi. — Il legno che resiste molto all' azione dell' acqua è ado- perato per palafitte, pali, e cose simili; le foghe sono mangiate dal bestiame. 1039. Alnus iiicana Willd. A. arbor mediocris , ramis rumulisque patentibus , teretibus , junioribus puberulis vel subtomentosis, gemmis subsessilibus vel in ramulo brevi erectis, oblongis, obtusiusculis , foliis ovalibus vel ovali-lanceolatis, acutis vel breviter acuminatis aut ovali-subrotun- dis, basi subattenuatis, sgepissime argute duplicato-serratis, rarius inaequaliter dentatis aut duplicato-dentato-crenatis, supra viridibus et siepe puberulis , subtus glaucis et pubescentibus vel subtomento- sis, petiolis folio subtriplo brevioribus, amentis masculis 3-4, raro 2-5, longiusculis, cylindraceis, obtusis, penduhs, antheris suborbi- cularibus, amentis foemineis 3-8, oblongis, cyhndraceis , obtusis, strobilis ovalibus , apice rotundatis , squamis basi cuneatis , apice dilatatis, fructibus ovoideis , compressiuscuhs, cum ala angusta ovali- obovatis. Alnus incana Willd. Sp. pi. 4. p. 355. Dee. FI. frane. 3. p. 304. Gaiid. FI. helv. 6. p. 139. a. Puecin. Syn. fi. lue. p. 502. Rock Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 272. a. De Not. Rep. fi. lig. p. 373. Beri. FI. Hai. 10. p. 165. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 150. Ambros. Fi. Tyr. austr. 2. p. 40. Comoll. Fi. comens. 7. p. 110. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 584. Regel Betnl. p. 94. Ar- doin. FI. des Alpes marittim. p. 344. Betula Alnus ]S incana Lmn. Sp. pi. p. 1394. Betula incana Linn. fil. Suppl. p. 417. Bellaì^d. App. in Mém. de VAcad. des se. de Turin. ann. 1790-1791. voi. 5. p. 250. Naca. FI. venet. 5. p. 32. Pollin. Fi. veron. 3. p. 106. Alnns folio incano Zannich. Opnsc. posth. p. 42. ALNUS. 129 Alnus liirsuta Sey. Suppl. p. 285. Figure. — Clus.. Hist. pi. /. p. 12. fig . -2. Reg. l. e. tah. 10. fig. 11-20 et 17. {. 1-8. Stazione, Abitazione e Fioritura. — LuilgO i filimi C liei luOghi umidi e freschi delle valli delle Alpi e degli Appennini sino a quelli di Lucca e di Pistoia nelle regioni del Faggio e subalpina tra i 1500 e i 1800 metri sul livello del mare, donde discende talvolta sino a 900 ed anche a 800 metri , di raro più in basso. L' ho raccolto in quasi tutta la catena delle Alpi e nei monti che ne dipendono. Vi- cino a Nizza al Fiume del Varo (Ardoino); negli Appennini genovesi della Riviera di Levante alle Cabanne e ad Aveto (Turre), parmigiani (Passerini), Alpi di Mommio (Calandrini I), pistojesi alle Tre Po- tenze e a Boscolungo ^iW Imposto e vicino ai Prati dì Macerino, dove l'ho raccolto io stesso; in Garfagnana a Ghivizzano lungo il Serchio (Giannini), nelle Alpi Apuane" al Pisanino (Biechi) a Gorfigliano (Giannini) e lungo il fiume di Gramolazzo (Adolfo Targioni !). Ber- toloni scrive di averlo ricevuto dal signor Tassinari del Monte Mauro vicino a Faenza. Fiorisce in Febbrajo e Marzo. i>istribuzione geografica. — Albero cstoso in Europa dalla Fin- marchia 1 e dalla Lapponia ! dove 1' ho raccolto io medesimo sino a 09 00 di latitudine boreale e dalla Piussia ! fino al Caucaso ! Na- sce pure in Siberia !, nel Gamciatca e nell'America boreale. Descrizione. — Albcretto 0 albero alto 5 o 0, talvolta sino a 10, e di raro anche 15 metri, con la chioma larga, la scorza cine- rina, liscia, il legno meno duro della specie precedente. I rami sono patenti, cilindrici, cinerino-rossicci , e i rametti patenti, ver- dognolo-rossicci , puberuli o quasi tomentosi. Le gemme sono quasi sessili o all'apice di un rametto corto, erette, bislunghe, ot- tusette, pubescenti. Le foglie sono alterne, patenti, un po' consi- stenti , ellittiche o ellittico-lanceolate e talvolta quasi obovate o el- littico-tondo, acute o con una corta punta ovvero ottusette e tondeg- gianti all'apice; sono uu po' ristrette alla base, e hanno il margine doppiamente seghettato con i denti principali grandi ora più ora meno profondi e con i denti secondarii ottusotti e aventi all' apice un callo ottuso e scuretto ; sono verdi, uu po' lucenti e puberule di .sopra ed ivi con solchi corrispondenti ai nervi della pagina inferiore, glauche di sotto , pubescenti , tomentose e con un nervo longitudi- nale vcrdognolo-gialliccio e assai sporgente dal quale partono molti nervi laterali, anche essi sporgenti, i (juali si dirigono obliquamente P'ioRA Italiana. Voi.. IV. 'J 130 AMENTACEE. al margine dove terminano all' apice dei denti principali dopo avere mandato diverse venette laterali che si uniscono tra loro. Il picciolo è circa tre volte più corto della foglia, quasi cilindrico, con un leg- giero solco di sopra, rossiccio-verdognolo, pubescente e quasi to- mentoso. Le stipole sono membranacee, erette, più corte del pic- ciolo, lanceolate, ottusette, con un nervo longitudinale, verdognole, glabre dalla parte interna , pubescenti di fuori e pubescenti-cigliate nel margine. Gli amenti maschi sono 3 o 4, talvolta 2 o 5 all'apice di rametti o peduncoli ramosi , i quali sono cilindrici e tomentosi ; si formano in Agosto e sono allora eretti, cilindrici, verdi, poco più 0 quasi il doppio più lunghi dei rametti o peduncoli che li so- stengono : si aprono in Febbrajo e Marzo e allora sono pendenti , lunghi da 4 a circa 7 centimetri, larghi da 5 a 7 miUimetri, cilin- drici, ottusi, in parte gialli. Le brattee sono quasi tonde, quasi peltate, ristrette in basso in uno stipite: le bratteole sono quattro, piccole, quasi tonde, sporgono dal margine e dai lati della brattea, e sono come questa di colore rossiccio. Il calice è diviso in quattro la- cinie disuguaU. Le antere sono quasi tonde, gialle. Gli amenti femmi- nei sono 3 0 4, spesso sino a 8 in rametti o peduncoli ramosi e tomen- tosi, posti sotto degli amenti maschi: sono bislunghi, ottusi, ros- sicci. Gli strobili sono ovali, tondeggianti all'apice, scuri, lunghi da 10 a 14 millimetri e larghi da 7 a 12. Le squame sono orizzon- tali , larghette , strette in basso a guisa di cuneo , slargate all' apice eh' è quasi troncato e dove si vede in mezzo e di sotto l' apice della brattea e di sopra quattro lobi, tondeggianti o come troncati, for- mati dalle quattro bratteole saldate nel resto con la brattea; hanno delle costole longitudinali di sopra. I frutti sono quasi ovoidei, schiac- ciati alquanto , con una stretta ala che li rende quasi ovali-obovati , coronati dalla base persistente degli stili. 10^3. Alniis Tiridis Dee. A. frutex coespitosus, ramis erectis, ramuhs erecto-patulis vel raro arbor, gemmis sessilibus , oblongis, acutis, foliis alternis, pa- tentibus, ovatis vel ovalibus, acutiusculis, acutis vel subacnminatis, aut ovato-orbicularibus , basi attenuatis rotundatisve , irregulariter et minute serratis , interdum sublobatis , supra viridibus et glabris , subtus pallide viridibus et ad nervos villosis, petiohs folio subtriplo ALNUS. 151 brevioribus, amentis masculis saepius 5-2, breviusculis , cylindra- ceis, obtiisis, pendulis, bracteis ovato-orbicularibus, acutiusculis , basi stipitatis, antheris oblongis, amentis fo3mineis 5-5, oblongis , obtusis, bracteis carnosulis, strobilis parviusculis, ovalibus vel ovali- oblongis, apice rotundatis, squamis cuneatis, fructibus ovali-oblon- gis , compressis, cum ala lata fere ovali-orbicularibus vel obovatis. Betula ovata Schrank Dajer. fi. 1. p. 4i9. Willd. Sp. pi. 4. part. i.p. 465. Poìlin. FI. veron 3.p. 106. et Morett. Meni, i.p. 298. excl. syn. Bocc. Beri. FI. ital. 10. p. 230. Betula Alnobetula Ehrh. Beitr. 2. y. 72. Betula viridis Chaix. in Vili. Dauph. 3. p. 789. Bellard. App. in Métn. de VAcad. de Tiirin. ami. 1790-91. voi. 5. p. 250. Re FI. seg. p. 79. Gaud. FI. helv. 6. p. 171. Alnus viridis Dee. FI. frane. 3. p. 304. Koch Syn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 762. De Not. Rep. fi. lig. p. 373. Beri. FI. ital. 10. p. 162, Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 149. Amhros. FI. Tyr. austr. 2. p. 38. Comoll. FI. com. 7. p. 111. Regel Betul. p. 76. tab. 14. f. 12-15. Ardoin. FI. des maritim. p. 343. Alnaster viridis Spach Hist. des vég. phan. 11. p. 246. Semidopsis viridis Znmagl. Fior. ped. I.p. 250. Alnus alpina minor Seg. Suppl. p. 286. Figure. — Rei eh. Cent. Icon. 1290. b. minor, humilis, foliis strobiiisque minoribus. Alnus brcmbana Rota! Prosp. della Fi. di Bergamo, p. 79. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi umidi e boschivi di tutta la catena delle Alpi e dei monti che ne dipendono nella re- gione dell' Abeto e subalpina da .1220 a 2000 e più metri sul li- vello d(d mare : discende talvolta lungo i fiumi nelle valli sottostanti nella regione del Faggio sino a circa 1000 metri. La varietà j3 è molto rara; è stata raccolta in Piemonte nella Valle Vandain in mezzo alla specie da Bostan ! e vicino a S. VAovanni d' And orno dal Prof. Passerini. Rota la trovò nei boschi sopra Bronzi in Val Brem- bana. Fiorisce da Aprile a Giugno. Distribuzione geografica. — Pianta delle Alpi centrali di Europa. Si trova anche in Siberia, nel Camciatca e nell'America boreale. Descrizione. — Frutico alto per lo più da uno a due metri, tal- volta sino a tre o «piattro, molto ramoso e formante dei cespugli, con i rami eretti , con i rametti eretto-patenti , tutti spesso curvati un po' ail arco, raramente è un albero alto sino a 5 e perfino S o 132 AMKNTAGEE. più metri come mi è occorso di vederlo nell' alta Valtellina vicino a Bormio lungo il torrente Frodolfo, con la scorza rosso^scura e quasi nericcia e con il legno bianchiccio. Lo gemme sono ascellari, ses- sili, bislunghe, acute, di colore rosso-scuro: le perule glabre con i margini forniti di corte ciglia. Le foglie giovani sono erette o eretto- patenti, di un verde chiaro, lucenti un po' di sopra, con molte pie- ghe e vischiose in ambedue le facce, con i nervi molto sporgenti; adulte sono quasi patenti , ovate o ovali , quasi acute , acute o acu- minate all' apice, o ovato-tonde, ottuse o tondeggianti all'apice, un po' ristrette alla base nePpicciolo ; seghettate nel margine con i denti disuguali , fini e quasi acuminati , talvolta quasi lobate con i lobi ora più ora meno profondi ; verdi , glabre e con leggieri solchi di sopra che corrispondono ai nervi di sotto; di un verde più chiaro di sotto, ed ivi con un nervo longitudinale da cui partono dei nervi laterali alquanto sporgenti che vanno obliquamente e quasi diritti a terminare all' apice dei denti più grossi dopo avere mandato dei ner- vetti e delle venette che si uniscono tra loro per fare una rete fine nel parenchima della foglia : tutti i nervi sono pelosi con i peli corti e rossicci. Il picciolo è circa tre volte più corto della foglia, delicato, leggermente scanalato disopra, convesso di sotto, verdognolo. Le stipole sono una o due, scagliose, ovali o ovali-lanceolate, ottuse, erette , con 1' apice un po' curvato in fuori , concave e bianchicce di dentro, convesse di fuori e ivi rossicce -scure, con il margine e r apice gialliccio, fornite di corte ciglia. Gli amenti maschi sono per 10 più 3 0 2, talvolta più, sessili, pendenti dall'apice dei rametti, grossetti , cilindrici, ottusi, lunghi da 3 a 5 centimetri: e larghi circa 7 0 8 millimetri ; si formano già nell' Agosto e sono allora corti, eretti o ascendenti, di color verde-cupo, vischiosi, si aprono poi da verso la fine di Aprile al Giugno seguente. Le brattee sono fornite di uno stipite orizzontale, poco più corto di esse, sono ovato- tonde, un po' acute, quasi intere nei margini. Le bratteole sono due poste internamente e un po' ai lati delle brattee, un poco più piccole di queste , quasi tonde e come leggermente smerlate : tanto esse quanto le brattee sono erette in alto, verdognole o rossicce, glabre. 11 calice è poco più corto delle bratteole, diviso in quattro lacinie disuguali. Gli stami sono quasi il doppio più lunghi delle bratteole , i filamenti grossetti, cilindrici, giallicci, glabri, lunghi quasi quanto le antere : queste quasi bislunghe, appena smarginate ad ambe- due le estremità , inserite sopra della base verso la metà , dirette ALNUS. 155 in avanti, con due logge, aprentisi longitudinalmente in avanti, giallicce 0 in parte rossicce, glabre. Gli amenti feminei sono 5 o 4, talvolta anche 5, all'apice di peduncoli i quali sono corti, posti sotto agli amenti maschi, eretti, cilindrici, verdognoli, con molte glandolo grossette e giallicce : tah amenti sono accompagnati da brattee lunghette, bislunghe, ottuse o ottusette, verdognole e con qualche raro e corto ciglio verso l'apice: sono bislunghi, ottusi, lunghi circa 5 millimetri e larghi 2, e si compongono di brattee piccolissime, erette e in parte embriciate, carnosette , ovali, ver- dognole, glabre, con una piccola punta all'apice quasi una glan- doletta tonda e rosea: all'ascella di ciascuna brattea sono due pistilli che sporgono in parte con i loro stili. L' ovario è piccolo, quasi tondo , verdognolo. Gli stili sono saldati alla base , poco disuguali, un po' divergenti, grossetti, rosso-scuri, un po' papillosi verso alto. I coni sono piccoli, ovah, tondeggianti all'apice, liui- ghi da 7 a 12 di raro sino a 14 millimetri e larghi da 5 a 8, di colore bianchiccio o bianchi , poco vischiosi. Le squame sono pic- cole, in forma di cuneo, troncate e verdognole all'apice ed ivi con quattro piccoli lobi tondeggianti e carnosi oltre all'apice della brat- tea , con costole longitudinali di sopra. I frutti sono piccoli, bian- chicci, ovali-bislunghi, schiacciati, ma con una ala larga e delicata nei margini, che li rende quasi ovali o obovati, talvolta appena smar- ginati all'apice dove sporgono i resti degli stili. La var. ^ è bassa , ha le foglie molto piccole , i coni lunghi da 7 a 9 mill. e larghi da 4 a 5. 1094. Aliiiis i^iiaveolcni^. Req ! A. frutex valde coespitosus, ramis crectis , ramulis crecto-pa- tulis, gemmis sessilibus, ovato-oblongis, acnlis , foliis altornis, patentibus , ovali-orbicularibus , raro acutiusculis , basi subcordatis rotundatisvc, margine crispis, irregulariter et minute serralis , su- pra fusco-viridibus , subtus pallide viridibus, utrinque viscosis, gla- bris vel raro subtus ad axillas nervorum subvillosis, petiolis folio multo brevioribus, amentis masculis 2-1, breviusculis, cylindracois, obtusis , pendniis , bractcis ovato-orbicularibus , acutiusculis , basi stipitatis , antheris ovali-orbicularibus, amentis fci'mincis 5-i, oblongo-cylindraceis , obtusis, bracteis camosuiis, slrobilis parvin- 134 AMENTACEE. sculis, ovalibus, apice rotundatis, squarais cuneatis, fructibus ovali- oblongis , compressis , cum ala lata obovato-rhombeis. Alniis suaveolens Req ! in Ann. des scienc. nat. 5. p. 381, Lois. rigali. 2. p. 3i7. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. U9. Alnus viridis y suaveolens. Regel Betid. p. 81 . Alnus montana, crispo glutinoso et denticulato folio et Alnus montana lato, crispo glutinoso folio serrato Bocc, Mtis. di piani, p. 138. Nome italiano. — VaSSO. Figure. — Alnus montana denticulato crispo folio et Alnus lato, crispo folio Bocc. l. e. toh. 96. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Nei monti alti di Corsica a Campolile, sulle rive del Lago d' Ino (dove già primo lo raccolse Boc- cone), discendendo da quel lago nel Bosco di Vuldoniello, nel Monte d'oro e nel Monte Renoso (Req!), nel Monte Grosso (Soleirol.), nel Monte Coscione (Erb., Jord ! Kralik! PI. cors. n. 783.) nel Monte Rotondo (Mabille!) e altrove. Fiorisce in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. — Specie dell' Isola di Corsica. Bescrizione. — Frutice alto da un metro e mezzo a circa due metri o poco più , che forma delle macchie talmente fitte che non vi si può penetrare e che manda intorno un odore balsamico piace- volissimo. I rami sono eretti, con la scorza scura, i rametti patenti. Le gemme sono sessili, ovato-bislunghe , acute, di colore rossiccio scuro come i rami. Le foglie sono alterne, avvicinate tra loro nei rametti, patenti, ovali-tonde, tondeggianti all'apice ed ivi talvolta anche appena smarginate , raramente quasi acute , tondeggianti an- che alla base e ivi spesso appena scavate in cuore ; hanno il mar- gine increspato e seghettato , con i denti piccoli , disuguali , acuti o acuminati : sono di un color verde scuro di sopra ed ivi glabre e con solchi che corrispondono ai nervi di sotto , di un verde più chiaro di sotto, ed ivi con un nervo longitudinale dal quale par- tono dei nervi laterali , alquanto sporgenti che si dirigono obliqua- mente verso il margine e l'apice, in vicinanza del quale si diramano spesso dalla parte esterna per terminare ai denti principali del mar- gine dopo avere formato una rete delicata nel parenchima della fo- glia : sono per lo più glabre anche in questa pagina inferiore ma talvolta sono pelosette all' ascella dei nervi laterali : sono coperte di una sostanza vischiosa eh' è quella che dà 1' odore sopra descritto. Il loro picciolo è molto corto, con un solco longitudinale di sopra, ALNUS. 135 convesso di sotto. Le stipole sono larghe, ovate, ottuse. Gli amenti maschi sono per lo più due, talvolta un solo , pendenti , grossi, ci- lindrici, ottusi, lunghi da 5 a 4 centimetri e larghi da 8 a 9 milli- metri. Le brattee sono ristrette alla base in uno stipite, ovate e quasi tonde, quasi acute, intere; le bratteole sono due, quasi la- terali, tondeggianti: tanto esse quanto la brattea sono di colore rosso scuro. Le antere sono ovali-tonde , con due logge gialle. Gli amenti femminei sono 5 o 4, bislungo-cilindrici, ottusi, lunghi 8-10 millimetri e larghi 2 a 2 e mezzo in peduncoli ramosi, i quali sono eretti, più lunghi degli amenti o quasi uguali a questi. Le brattee sono carnosette. Gli stili sporgenti. I coni sono grossi quasi quanto quelli dell' ^/nws viì^idis, ovali, tondeggianti all'apice, di colore scuro, lunghi circa 14 o 15 millimetri e larghi 9 o 10. Le squame sono orizzontali, in forma di cuneo, come troncate all'apice, dove si vede 1' apice della brattea quasi ovato di fuori e verso sotto nel mezzo e quattro lobi pìccoli , tondeggianti e quasi smerlati , formati dalle quattro bratteole saldate con la brattea ; hanno delle costole longitudinali di sopra. I frutti sono piccoli, schiacciati, ovali-bi- slunghi, ma forniti di un'ala larga, delicata, bianchiccia che li rende quasi obovato-romboidali : al loro apice si vedono i resti dei due stih. Osservazioni. — Specie molto affme all' Alnus viridis ma forse distinta per la sostanza odorosa che trasuda e invischia le sue foglie le quali sono lucenti anche nelle piante secche; per la forma delle foglie , che sono comunemente glabre in ambedue le pagine e for- nite di un picciolo più corto ; per gli amenti maschi più corti e più grossi; per i frutti obovato-rombei ; però merita di essere meglio studiata sul posto nelle piante vive. Usi. — Boccone scrive che le acque che bagnano le radici di questa pianta pigliano un colore rosso pallido e che i pastori dei monti della Corsica non danno a bere al gregge di quell'acqua, che dal nome dato da loro alla pianta chiamano vassina, per che la credono nociva. Le donne còrse, secondo lo stesso auto- re, sono abilissime a tingere in celeste i panni con la scorza del vasso. 156 AMENTACEE. eeiilll. BETUIiA. Tourn. Tourn. Inst. p. 588. tah. 360. Gcertn. Friict. 2. p. 53. tah. 90. (. 1. Spach Hist. des vég. phanér. 11 . p. 228. et Rev. hetul. in Ann. des se. nat. 5™^ sèrie toni. 15. p. 184. Endl. Gen. pi. p. 272. Re gel Betul. p. 9. Betulae species Linn. Sp. pi. p. 1393. Jiiss. Gen. p. 409. Betulaster Spach Rev. heliil. l. e. p. 198. Flores monoici. Masculi. Amenta 1-3, cylindracea, elongata. Bractese stipitatae, subpeltatse, bracteolis 2, trifloraB. Flores bracteola solitaria suffulti. Calyx et corolla nulli. Stamina 2-3, Filamenta brevissima, bifida vel bipartita. Antherae biloculares, loculis disjunctis, longitudinaliter dehiscentibus. Foeminei. Amenta solitaria , cylindra- cea, lateralia. Bracteae imbricatse, supra bracteolatae , bracteolis 2 adnatis, trilobse, lobo medio majore, vel rarius subintegrae, 2-5 flo- rse. Ovarium compressum, biloculare. Ovula in loculis solitaria, e dissepimenti apice pendula, anatropa. Styli 2, fìliformes, elongati, stigmatosi. Strobili parviusculi, sgepiusoblongo-cylindracei, e squamis (bracteis bracteolisve inferne connatis et auctis) membranaceis , com- positi. Squamae imbricatae, trilobse, rarius subintegrge, cum fructu deciduae. Nuculae compressae, utrinque ala lata membranacea cinctae, samaroideae, abortu uniloculares, monospermae. Semen pendulum, testa tenuissime membranacea. Embryo exalbuminosus , cotyledo- nibus 2, planiusculis, ovali-oblongis, radicula brevi, exserta, supera. Arbores vel fi'utices. Bami alterni. Eolia alterna, saepius ovato-orbi- cularia aut fere orbicularia, rarius ovato-oblonga aut ovato-lanceo- lata , duplicato-vel raro simpliciter serrata , dentata aut crenata , glabra vel subtus ad nervos villosa, petiolata. Portamento. ■ — Alberi 0 arboscelli con la chioma larga, la scorza di fuori bianchiccia che si sfoglia in lamine , i rami aperti e in parte pendenti, le foglie alterne, quasi romboidali-ovate, in forma di cuneo 0 un po' scavate in cuore alla base , con una punta ora più ora meno prolungata all' apice , doppiamente seghettate nel margine , con i fiori maschi in codoline ciUndriche, ottuse, con brattee embriciate, e i fiori femminei più delicati, sohtarii e pendenti, come poi i piccoli coni, dall'apice di un peduncolo: tali coni sono piccoli di fronte alla BETULA. 157 pianta, composti di squamette trilobe che hanno all'ascella per lo più due fruttini alati, i quali cascano come le squame. 1095. Bettila alba Limi. B. arbor, coma lata, trunco erecto , corticis strato suberoso tabulari albo in laminas secedente, ramis primariis erectis velerecto- patentibus , reliquis ramulisque eleganter pendulis , gemmis ovali- oblongis , obtusiusculis , foliis alternis , patenti-pendulis , rhombeo- vel subcordato-ovatis,plus minusve acinninatis, basi integris, reliqua parte duplicato-serratis , glabris, subtus sparse glanduloso-resi- nosis , petiolis folio panilo vel subduplo brevioribus, amentis ma- sculis 2-3, raro solitariis, cylindraceis, obtusis, foimineis, solitariis^ in pedunculo amento ipso 2-3plo breviore pendulis, strobilis oblon- go -cylindraceis , obtusis, pendulis, squamis basi cuneatis , apice trilobis , lobo medio majore ovato-acuminato , acumine obtuso , la- teralibus ovato-orbicularibus, patenti-recurvis , fructibus ovalibus vel ovali-oblongis , compressis, alatis, ala fructu 2-5plo latiore apicem stylorum attingente. Betula alba Linn. Sp. pi. p. 1303. Scop. FI. cani. edit. ^. p. S32. Ali. FI. ped. 2. p. I8G. Su/frea PI. du Frioul. p. 188, Dee. FI. (rane. 3. p. 301. Polliiu FI. veroii. 3. p. 107. Savi Tratt. degli Alb. della Tose. edit. 2. lom. 5. p. 34. Gaud. FI. helv. 6. p, 174, Ten. Syll. p. 474. et FI. nap. 5. p. 264. Piiccin. Syn. fi. lue. p. 502. Koch Syn. fi. fjerm. et helv. edit. 2. p. 760. Guss. Syn. FI. sic. 2. p. 612. De Not. Hcp. p. 373. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 147. lievi. FI. Hai. 10. p, 228. Amhros. FI. Tyr. austr. 2. p. 33. Go- moll. FI. coma. 7. p. 145. Garuel Prodr. della (l. tose. p. 583. Regel Belili, p. 16. lab. 4. f. 1-18. Ardoin. FI. des Alp. maril. p. 3i3. lietulu aitncnsis Raf. ! in Giovn. Specchio delle scienze, toni. 1 . p. 17. Presi. Del. pray. p. 141 . Betula Calz. Viayy. di Monte Baldo, p. 12. Dona Monte iialdo p. 238. Gitp. Ilort. cath. p. 30. Nonie italiano. — Bctulu , Bcola , Bt'dollo , Bettola. Figure. Dnhani. Arb. edit. 2. Ioni. 3. lab. 50. Ilcich. icon. fi. yenn. et helv. 12. f. 1282. pj verrucosa, raruulis dense verriicosis. Bi'lida \(MTM(o^a Fhrii. licilr 6. p. t18 138 AMENTACEE. Betula gummifera Bert. FI. ital. 10. p. 229. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boSchi di Faggio e nella regione subalpina di tutta la catena delle Alpi e dei monti che ne dipendono , come pure degli Appennini dove si fa ognora più rara dalle parti settentrionali alle meridionali della penisola e finalmente anche dell' Etna : discende talvolta alla regione della Querce e del Castagno. L' ho raccolta o veduta in quasi tutti i punti delle Alpi. Negli Appennini nasce in quelli di Genova (De Not. Roseli.), di Parma al Bosco di Corniglio (Passerini !), nel Monte Orsajo di Lu- nigiana ai cosi detti Piani dove 1' ho raccolta , in Versilia presso le case dei pastori d'Arni e nella pendice dell'Alpe Pian di Lago (Simi), negh Appennini lucchesi all' incontro della Turritacava nel Ser- chio (Puccin.), a Foce Cavallajo vicino a Tereglio (Giannini!), a Pratofiorito (Pietro Savi! Giannini!), pistoiesi tra Boscolungo e Libro Aperto dove 1' ho trovata io stesso , a Maresca (Galandrini !) e al Teso (Caruel), dal Piceno al Farneto (Orsini !), nel Monte S. An- gelo di Castellammare e in Calabria ad Aspromonte (Ten.) Nell'Etna si trova sopra Linguagrossa , Maletto e Randazzo (Guss.) e Bronte (Inzenga !). Ho la varietà jS dell'Alpi del Sempione sotto al paesetto, e del Monte Legnone sul Lago di Como (Passerini !), delle vicinanze di Bormio dove 1' ho raccolta, e dei monti dell'Istria (Tommasini !). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Albero delle parti settentrionali e centraU di Europa, dalla Svezia e dalla Norvegia, sino all'Etna in Sicilia, ai Monti del Caucaso come pure nella Siberia sino ai Monti Altaici. Una varietà di essa, la Betula jwjmlifolia W,, nasce nella America boreale. Descrizione. — Albero alto per lo più circa dieci metri, talvolta anche sino a quindici o sedici, con la chioma larga e leggiera. Il tronco è diritto , la scorza scura nella parte superficiale , ma questa si screpola e cade presto, per cui si vede lo strato sugheroso superfi- ciale eh' è bianco e che si stacca in lamine delicate dal sottostante strato sugheroso rossiccio : i rami principali sono eretti o eretto-pa- tenti , con la scorza egualmente bianca , gli altri e i rametti sono pendenti, e questi ultimi con la scorza di color castagno scuro e glabri. Le gemme sono all' apice dei rametti ultimi , i quali sono molto corti ; sono erette o eretto-patenti , da due a tre volte più corte dei piccioli delle foglie corrispondenti, ovali-bislunghe, ottu- sette, dapprima verdi e un po' vischiose, poi del colore dei rametti. BETULA. 139 glabre con le perule embriciate , tondeggianti o ottuse all' apice e con corte ciglia nel margine. Le foglie sono alterne, avvicinate tra loro air apice dei rametti , patenti-pendole , romboidali-ovate , ora più, ora meno acuminate all'apice, un po' ristrette o quasi tondeg- gianti e un po' scavate in forma di cuore alla base ed ivi intere, dop- piamente seghettate nel resto, con i denti disuguali, quasi acuti, e con i denti principali prolungati in una punta ottusa ; sono verdi e quasi lucenti di sopra ed ivi con un nervo longitudinale piuttosto de- licato, gialliccio in basso, dal quale partono pochi nervetti laterali, anche un po' sporgenti che si dirigono obliquamente al margine per terminare all' apice di ciascun dente principale e mandano lateral- mente dei rametti anche un po' sporgenti che vanno agli altri denti e alcuni si uniscono in rete con quelli dei nervi vicini nel parenchima della foglia ; sono di un verde chiaro di sotto ed ivi con i nervi come di sopra, ma meno sporgenti che nella pagina superiore e for- nite di piccole glandolette ora più ora meno abbondanti, tonde, di un giallo scuro e resinose : sono glabre in ambedue le pagine. Il picciolo è più del doppio o poco più corto della fogha, stretto , con uno stretto solco longitudinale di sopra, un po' convesso di sotto, appena più grosso alla base, gialliccio, talvolta rossiccio in basso , glabro. Gli amenti maschi sono 2 o 5, talvolta solitarii all' apice dei rami o di corti rametti laterali verso l'apice di quelli, sessili, cilin- drici, ottusi, di colore scuro, lunghi da 5 a 7 centimetri, larghi 7ì 0 4 millimetri: si formano sul cadere dell'estate e fioriscono in Aprile e IMaggio. La rachide è cilindrica, flessuosa e glabra. Le brat- tee sono durette, embriciate, poi un po' patule , quasi peltate, con uno stipite stretto, quasi orizzontale e scuro e con la parte larga in- serita sotto della metà della faccia interna, ovata, acuta, un po' pro- lungata in basso, fornita di corte ciglia nel margine , scura in alto, bianchiccia in basso, e accompagnata da due bratteole , poste late- ralmente alla inserzione dello stipite, adattate in gran parte alla fac- cia intorna della brattea, di cui sono poco più corte sporgendo solo per una \rdvU'. del margine loro esterno, di forma ovale, bianchicce eccetto nella parte sporgente eh' è scura, fornite di ciglia nel mar- gine. Vi sono tr(! fiori, ciascuno acconqtagnato da una l)ralteola ovale, ottusa, bianchiccia, con ciglia, ora un poco più lunga ora un poco più corta di essi , la rpiale è stala considerata conu; un pe- rigonio, l fiori manicano di calice e di corolla. (Ili stami sono per lo più q\iattro all' asii'lla ili ciascuna di (picsli' tic bratteole, lal\i>li;i 140 AMENTACEE. sei e siccome le antere sono uniloculari, è da credere che sieno due 0 tre stami soltanto. I filamenti sono cortissimi e filiformi e proba- bilmente ciascuno è la metà di un filamento profondamente diviso in due. Le antere sono erette, bislunghe, ottuse^ gialle, glabre; la loggia unica che forma ciascuna di esse e che io considero come metà di un' antera bilocidare , si apre longitudinalmente. Il polhne è giallo. GH amenti femminei sono sohtarii, cilindrici, ottusi, più dehcati dei maschi e pendenti dall'apice di un peduncolo delicato, cilindrico , rossiccio e quasi la metà più corto di essi. Le brattee sono strettamente embriciate e verdognole , sono bislunghe , ottuse con qualche piccolissimo dente all'apice, dirette in alto, ristrette alla base, dove sono dirette quasi orizzontalmente e ivi in gran parte saldate con due bratteole laterali, quasi tonde, un po' concave, puberule di fuori , e fornite di corte ciglia come la brattea inferior- mente. All' ascella della brattea e delle bratteole sono tre fiori fem- minei , uno per ciascuna di esse , privi di calice e di corolla e ri- dotti al solo pistillo. L'ovario è piccolo, quasi tondo, schiacciato da avanti in dietro , verdognolo e fornito nel margine di due ali lar- ghe, quasi tonde e bianchicce : ha due logge, in ciascuna delle quali è un ovolo anatropo pendente dall'apice del setto. Gli stili sono due, filiformi, bianchi in basso, rossicci in alto, ivi divergenti, poco più lunghi dell'ovario e sporgono appena fuori delle bratteole. Gli stro- bih sono pendenti dal peduncolo, il quale è due o tre volte più corto di essi, bislungo-cilindrici, ottusi, lunghi da 2 a 4 centime- tri, e larghi da 7 a 12 millimetri, verdognolo-bianchicci. La rachide è lesìniforme , diritta , dentata , persistente per le squame o brat- tee che cadono. Le squame sono sempre embriciate, orizzontali in basso ed ivi in forma di cuneo , ascendenti in alto ed ivi trilobe, con il lobo medio quasi eretto, ovato-acuminato e con la punta ot- tusa, e con i lobi laterali un po' più corti, quasi tondi, patenti- recurvi, con ciglia nei margini dei lobi e con peli alla base. I frutti sono per lo più due in ciascuna squama , un po' soprapposti 1' un all'altro con le ali loro , poco più corti della squama , ovali o ovali- bislunghi, schiacciati, giallicci, con due ali delicate, trasparenti, bian- chicce , tondeggianti , più del doppio più larghe del frutto medesimo e giungendo in alto ad uguagliare gli stili persistenti. P.ETULA. 141 t096. Betula piiliesceiis Ehrli. B. arbor vel frutcx , ramulis crectis, pubescentibus , villosis vel glabris, foliis alternis, ovatis, subcordato-ovatis, velrhombeo-ova- tis, acutis vel vix acuminatis, basi integris, reliqua parte simpli- ciler vel subduplicato-serratis , junioribus pubescentibus , adultis glabris vel subtus ad nervorum axillas pubescentibus , petiolis folio subduplo brevioribus, amcntis masculis gcminis , foemineis solita- riis, strobilis oblongo-cylindraceis, obtusis, squamis basi cuneatis, apice trilobis , lobis lateralibus suborbicularibus vel subtruncatis, pa- tentissimis vel rccurvatis, fructibus obovatis, compressis, alatis, ala fructus latitudinem aequante vel vix superante, stylis breviore. Betula pnbescens Ehrh. Beitr. 6. p. V8, Dee. FI. frane. 3. p.30^. Koch Syn. fi. germ, et helv. edit. 2. p. 76 J. Beri. FI. ital. 10. p. 230. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 1i7. Ambros, FI. Tyr. aiistr. 2. p. 35. Betula tortuosa Ledei? FI. Ross. 3. p. 652. Regel Betul. p, 30 an ex parte ? Stazione, Abitazione e Fioritura. — Ne' luoglli umidi della re- gione subalpina delle Alpi dove è rara. L' ho raccolta nel Cenisio nella foresta di Larici e di Abeti che sovrasta a Lanslehourg presso il contine della nostra llora, però senza fiori né frutti e l'ho ricevuta della Valle Fassa nel Tirolo italiano da Facchini il quale 1' ha raccolta a Penia ; nella selva ombrosa di faccia a Campo-Trevisan sotto la cascata d'acqua, come pure sotto la ghiacciaja di Fedaja a Ghiamplié, a Soraga verso Pallia in un prato umido , a Viasena ed altrove nella Vali»; di Flemme secondo scrive Ambrosi. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta, a ((uanto pare, delle parti settentrionali e centrali di Europa; in Finmarchia ! , in La^^jonia!, nelle Alpi Dovrelield di Norvegia! , e nei monti Iligìilands di Scozia! nei quali paesi l'ho raccolta io slesso , in Francia! in Germania donde si spinge sino alla regione subalpina delle Alpi e dei Carpazii !, e dei monti Altaici della Siberia : però è dillicile ili precisarne i conlini per la confusione che regna negli autori sii quota e sulle specie aniiii. Descrizione. I', iiii .illicro poco allo, (' più spcsso u!i albt'rello o un riiilicc alto da T» a i metri, con il tronco diritto, i rami aperti 142 AMENTACEE. 0 apertissimi, con la scorza dapprima rossiccia-scura con lenticelle più chiare e bianchiccie; i rametti hanno lo stesso colore e sono pubescenti o pelosi, con i peli corti, bianchi e quasi orizzontali. Le gemme sono eretto-patenti, diritte o un po' curve, bislunghe, acute: le loro squame o perule sono di color quasi castagno , disuguali, embriciate, con una punta all'apice, con peli fìtti e bianchi a guisa di ciglia nel margine. Le foglie sono variabilissime per la forma come per la peluria , sono ora scavate in cuore alla base, ora ivi tondeg- gianti 0 ristrette quasi in un cuneo per cui la loro forma ovata è diversa passando sino all' ovato-romboidale, il loro apice è più spesso acuto , talvolta un po' acuminato , tal' altra quasi tondeggiante ; il margine intero alla base è per lo più con denti semplici, acuti o acuminati , fatti a sega e spesso profondi , talvolta però con denti doppi ossia con i denti principali aventi qualche dentino nel mar- gine esterno : sono di un color verde cupo di sopra , più chiaro di sotto; giovani sono pubescenti, adulte sono glabre o con peli corti e bianchi all' ascella dei nervi principali : il picciolo è più della metà e talvolta sino a tre volte più corto della foglia. Non ho veduto fre- schi gli amenti maschi e femminei né gli strobih nelle piante ita- hane. Questi mi pajono pendenti e non eretti, come alcuni 1' hanno descritto , ad ogni modo son certo d' averli veduti pendenti nelle piante d' altre parti di Europa : sono bislunghi-cilindrici , ottusi ; le squame loro sono quasi orizzontali nella maturità , a guisa di cuneo alla base, con tre lobi all'apice, i quali sono disuguali, quello di mezzo è un poco più lungo , ovato-bislungo, ottuso, i due laterali quasi tondi o più spesso come troncato-retusi e quasi obovati, aper- tissimi 0 anche curvati alquanto in giù, tutti pubescenti di fuori e forniti di ciglia nel margine. 1 fruttini sono obovati, schiacciati, pu- bescenti-pelosi all' apice , alati con le ali appena più larghe o quasi uguali ad essi, più corte degli stimmi persistenti e rossicci. Specie dubbia. Betula nana Lift/L 5p. p/. p. 1394^. Massar. Prodr. della Vaiteli, p. 28. Bergamaschi Prospetto della Flora di Bergamo p. 79. Comoll. FI. comens. 7. p. i46. Ambvos. FI. Tyr. austr. 2. p. 38. Massari scrive che essa nasce nei boschi della Valtellina, però né Comolli né io l'abbiamo trovata mai in quella valle, e dubito ch'egli abbia creduta come tale altra specie di Betula. Comolli scrive però di BETULA. Uò averla trovata in luoghi umidi sul Monte Legnone ; però nel suo erbario non vi è la pianta : scrive pure eh' essa nasce nel Monte Forca di Bosco nel Canton Ticino. Bergamaschi dice che questa specie si trova nei luoghi sassosi dei monti della Val Camonica. Dal sig. Carestia ho ricevuto un rametto giovanissimo con le toglie appena sbocciate senza fiori e senza frutti , raccolto sui greti del fiu- micello Vogna presso il Ponte del Carte nella regione subalpina del territorio di Riva di Valsesia , eh' egli crede appartenere alla Belula nana e che a me pare non le spetti, quantunque sia difficile il dire cosa sia per lo stato non perfetto di quel ramo. Il sig. Ambrosi non porta questa pianta del Tirolo italiano : né il sig. Ball, che ha fatto uno studio speciale delle piante di tutta la catena delle Alpi, né io nelle mie gite e nelle diverse stazioni fatte sulle Alpi abbiamo mai rac- colta 0 veduta quella pianta, la quale se vi é , è certamente rara. CORILEE CoRYLE.-E Pari. CoHYLACEiE Hart. Alph. Dee. Le Maliont et Decaisn. l. e. Flores monoici. Amenta mascula solitaria, in ramulis lateralia. Bracteaì laxe imbricata^ , membranaceue vel subscariosie , ovato-acu- minata}, basi interdum angustatic. Bracteolae 2, ad axillas bractea- rum vel sa3pius nulla}. Stamina G-plura , basi bracteaì vel bracteola- rum sutura iuserta. Filamenta filiformia, apice bifida vel profundc bipartita. Antherae biloculares , loculis in filamenti partitionibus vel ejus summo apice disjunctis, apice plus minusvc villosis. Amenta fueminea in ramuloruui apice solitaria vel 1 -panca infra amenta ma- scula alterne sessilia. Bracteaì plus minusvc imbricatic. Bracteola) ad earum axillas ^-pauca', integric, dentata: aut iiiciso-dontatic. ('.al\cis ÌU AMENTACEE. tubus ovario adnatus , lirabus denticulatus. Corolla nulla. Ovarium inferum , hiloculare, loculis unioviilatis. Ovula a dissepimenti apice pendula , anatropa. Styli 2, fìliformes, elongati, stigmatosi. Fru- ctus e bractea bracteisve vel iitrisque saepe connatis et involucrum trilobum aut urceoliforme vel tubulosum efformantibus, nuculisque constans. Nucu]a3 vel nuces intra involucra solitariae , sublignosae aut ossese , calycis limbo coronatse , basi late umbilicatse , uniloculares , saepissime monospermse. Semen pendulum. Cotyledones 2 , carnosge vel oleosae , plano-convexge. Eolia breviter petiolata , ovalia vel oblonga aut ovali-orbicularia , duplicato-serrata vel subinciso-lobata, stipulata, stipulis caducis. Considerazioni geografiche. — Tutti i generi e quasi tutte le specie europee di questa tribù sono nella nostra flora. Ho già detto nelle considerazioni sulla famiglia che la Ostrya e segnatamente il Carpinus duinensis e il Conjlus tuhulosa sono piante orientali che principiano a mostrarsi tra noi. CCIilV. CARPi:»[US Tourn. Tonni. Inst. 1. p. 582. tah. 348. Limi. Gen. p. 407. excl. Ostrya Juss. Gen. pi. p. 409. excl. Ostrya. Gcertn. Defriict. 2. p. 52. tah. 80. Elidi. Gen. pi. p. 274. Alph. Dee. Prodr. 16 p. 125. Flores monoici. Amenta mascula oblongo-cylindracea in ramu- hs lateralia, solitaria. Bractese laxe imbricata3, ovato-acuminata^, concavoe. Bracteolae nullae. Stamina 6-plura , basi bracteae inserta. Filamenta filiformia, erecta, apice bifida. Antherae oblongae, dorso panilo supra basin affixae, loculis disjunctis, apice barbatis, unilo- culares , longitudinaliter dehiscentes. Pollen sphaericum , laeve. Amenta foeminea in ramulorum apice solitaria. Bractege laxe imbri- catse , ovatge vel ovato-lanceolatse, persistentes. Bracteolae ad earum axillas 2, margine integroe aut inciso-dentatae , uniflorae. Calycis limbus superus, denticulatus. Ovarium inferum, parvum, ovatura , biloculare, loculis uniovulatis. Ovulum apice dissepimenti appensum , anatropum. Styli 2, inferne connati, totidem stigmatiferi. Fructus racemosi e bractea bracteisque basi connatis et maxime auctis , in- volucrum trilobum simulantibus, nuculisque compositi. Nuculse intra involucra solitariae, sublignosije, compressa3 , phirinerviae, calycis CARPINUS. 145 limbo denticulato coronatae, uniloculares, monospermae. Semen pen- dulum. Emhryo exalbuminosus. Cotyledones 2, obovatae , carnosae, radicula immersa, supera. Arbores vel altbusculae, ramosae. Rami sparsi. Folla alterna, breviter petiolata, ovalia vel oblonga, acuta vel breviter acuminata, penninervia, duplicato-serrata, secus ner- vos laterales in vernatione plicata , stipulis caducis. Portamento. — Alberi 0 arboscelli ramosi , con i rami patenti 0 eretto-patenti, con il legno duro , le foglie alterne , alquanto vi- cine tra loro, patenti, poco consistenti, ovali-bislunghe, acute o poco acuminate, doppiamente seghettate , con un nervo longitudi- nale da cui partono molti nervi laterali e obliqui, con un picciolo corto, con le stipole strette che cadono presto, con i fiori monoici, i maschi distribuiti in un amento quasi cilindrico , solitarii nei lati dei rami, cadenti e con le brattee un po' rade , e i femminei soli- tarii all'apice dei rametti, con i frutti distribuiti in grappoU pendenti formati da larghe brattee membranacee a guisa d' involucro ora più ora meno profondamente trilobe e da piccole noci scure, aventi delle costole longitudinali e con una piccola corona di denti all' apice. 1027. Carpinus Betulas Linn. C. arbor, coma lata, ramis primariis erectis vel erecto-paten- tibus , secundariis ramuUsque patcntibus , patentissimis vel subpcn- dulis, foliis alternis, approximatis, ovali-oblongis, acutis vel breviter acuminatis, raro obtusis, basi subcordatis vel rotundatis, duplicato- serratis, nervis prsesertim subtus longe pilosis, lateralibus ad axillas barbatis, stipulis lineari-oblongis, obtusis, petiolo subiequalibus , caducis , amcntis masculis solitariis, lateralibus, pendulis, longiu- sculis, oblongo-cylindraceis, obtusis, bracteis ovato-acuminatis, mar- gine un(lif[ue ciliatis, staminibus bractea subdimidio brevioribus , fructibus in strobilos, cum bracteis bracteolisque ampliatis, pendulos dispositis, bracteis fructiferis inaìqualiter trilobis , lobo medio sub- duplo majore et latiore sparsim dentato vel omnibus intogris, nu- culis parviusculis, ovato-orbicularibus, compressis, 7-11 nerviis , apice 4-8 dentutis. Carpinus lietulus Limi. Sp. pi. p. l'tlG. Scop. FI. cani. edit. 2. tom. 2. p.243. Ali. FI. ped. 2. p. i88. Suffren PI. dn Frioul. p. iSiì. Savi FI. pis. 2. p. :UH. et Tratt. degli Alb. della Tose. edit. 2. tom. I. Fiora lrAMAN\ Voi. I\. 10 146 AMENTACEE. p. 74. Dee. FI. frane, 3. p. 305. Noce, et Balb. FI. tic. '2. p. 193. Pollin. FI. veron. 3. p. 131. Gaud. FI. helv. 6: p. 179. Ten. Syll. p. 474 et FI. nap. 5. p. *26i. Pucein. Syn. fl. lue. p. 509. Vis. FI. dcdm. 1. p. 210. Koch. Syn. fl. germ. et helv. edit. 2. p. 738. De Not. Rep. p. 370. Griseh. Spie. fl. rum. et bith. 2. p, 341. Bert. Fl. Hai. 10. p. 232. Cren, et Godr. Fl. de Frane. 3. p. 120.Amhros. Fl. Tyr.' austr. 2. p. 21. Comoll. Fl. comens. 7. p. 141. Carnei Prodr. della fl. tosc.p. 574. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 126. Ard. Fl. des Alp. marit. p. 343. Carpino Po7ia Moni. Bald. p. 157. et 230. Arbor Fago similis altera...... in iimbilicis foliaceis singula aut bina semina ferens majuscula et striata Ccesalp. Deplant. Uh. 2.p. 39. Carpeni Cahol. Viagg. di Monte Baldo p. 12. Carpino bianco Dnr. Herh. ed. Rom. p. 95. fig. 1. Carpìniis Seg. PI. veron. 2. p. 246. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boSchi C talvolta nelle siepi della regione del Castagno e della Querce qua e là in tutta la penisola , dove s' incontra anche nella pianura nelle parti settentrio- nali e soltanto nei monti nelle parti centrali e meridionali. Manca nelle isole. Fiorisce in Aprile e Maggio ed é in frutto da Agosto ad Ottobre. Distribuzione geografica. — Specie estcsa dalle parti meridio- nali dell' Inghilterra e della Svezia! per la Francia! la Germania! la Svizzera! il Tirolo e l'Italia ! sino al Caucaso , e al Ghilan in Persia. Descrizione. — Albero alto da dieci a venticinque e più metri, con la chioma larga, con il tronco diritto, con la scorza sottile, li- scia e cinerina e con il legno compatto e di un bianco sudicio, con i rami principali eretti o eretto-patenti o potentissimi, con la scorza dello stesso colore di quella del tronco, e con i rametti piuttosto delicati, pelosetti o pelosi per peli lunghi, avvicinati alquanto ad essi. Le gemme sono ovali-bislunghe, ottusette o acute, più corte del picciolo, erette, grossette ; le perule sono embriciate, le inferiori sono tondeggianti all' apice e le superiori ottuse o quasi acute, tutte convesse di fuori ed ivi di color castagno chiaro e in parte verdo- gnolo-bianchicce, con lunghe ciglia nei margini. Le foghe sono al- terne , avvicinate alquanto tra loro , eretto-patenti o patenti , poco consistenti, ovah o ovali-bislunghe, acute e con una corta punta al- l'apice, di raro ottuse; tondeggianti e spesso un po' scavate in cuore alla base, doppiamente seghettate con i denti terminati al- CARPINUS. 147 l'apice da un callo scuretto od ottuso; di un verde scuro di sopra ed ivi con un solco longitudinale e con solchi laterali corrispondenti ai nervi di sotto e con il parenchima un po' convesso o sporgente tra i solchi laterah ; di un verde chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente e con molti nervi laterali anche sporgenti e di colore gialliccio-bianchiccio che partendo quasi opposti o quasi al- terni dal nervo principale si dirigono diritti e obliquamente verso il margine dove terminano all' apice dei denti principali, mandando però moltissime vene o nervetti laterali appena rilevati che fanno una rete con maglie strettissime nel parenchima della foglia: tanto il nervo principale quanto quelli laterali sono pelosi per lunghi e rari peli avvicinati ad essi e i nervi laterali sono anche all' ascella un po' barbati, con i peli poco lunghi; le foglie inoltre sono fornite di un picciolo il quale è quattro o cinque volte più corto della fo- glia, quasi cilindrico, con un leggiero solco longitudinale di sopra , verdognolo-gialliccio o verdognolo, pelosetto o peloso come il nervo principale della foglia. Le stipole sono lineari-bislunghe, ottuse, fornite di ciglia in alto , lunghe quasi quanto il picciolo : cadono presto. Gli amenti maschi sono sohtarii nei lati presso l' apice dei rametti, sessili, pendenti, bislungo-cilindrici, ottusi, lunghi da 2 e mezzo a 4 centimetri, larghi circa 7 o 8 millimetri. Le loro brat- tee sono radamente embriciate, patenti, larghette, ovato-acuminate, concave di dentro, convesse di fuori ed ivi di un giallo-verdognolo, ma rosso-scure verso l' apice , fornite nel margine di ciglia bianche dalla base sino all'apice. Gli stami sono circa la metà più corti della brattea : i filamenti divisi in alto in due per cui l' antera biloculare ha le logge divise , ciascuna di esse all' apice di ciascuna divisione del filamento: la loggia medesima è quasi bislunga, gialla, ed ha all'apice un ciulTo di peli bianchi e lunghi. I frutti sono in grap- poli pendenti dall' apice dei rametti e quasi uguali o poco più lun- ghi delle foglie, sono solitarii all'ascella e abbracciati di fuori dalla base concava della brattea ingrandita, della quale sono circa quattro volte più corti. Il peduncolo o rachide è quasi cilindrico, scuretto, pelosetto, nudo in basso, flessuoso, dentato e portante nel rusto i frutti con i loro involucri avvicinati tra loro. Lo brattee sono per lo più a (lue a due , con un pedicello il (juale è grossetto , corto , saldalo in i)asso con quello della brattea vicina, libero e divergenlo in alto, verdognolo e pelosetto; soni» un po' patule , trilobe , con i lobi laterali la metà circa più corti e più >lret(i ili quelli dì mezzo, f48 AMENTACEE. tutti e tre bislunghi, ottusi o ottusetti , forniti di un nervo longitu- dinale sporgente, da cui partono delle venette laterali che si uni- scono ad arco tra loro e fanno una rete sottile nel parenchima della brattea ; il lobo di mezzo è spesso fornito di radi e piccoH denti : sono verdognole, glabre, eccetto di fuori alla base e nel nervo prin- cipale. La piccola noce è ovato-tonda , schiacciata da avanti in die- tro, con circa 7 a 11 costole sporgenti, longitudinali e un po'curve; ha all'apice una corona di circa 4 a 8 piccoli denti disuguali, è scura, glabra o con qualche pelo. Il pericarpio è duro e legnoso. La log- gia è una e contiene un solo seme. Usi, — 11 legno è cattivo e adoperato soltanto per piccoli lavori, come per bacchette da far calze, per manichi di frullini da uova e cose simili. 1038. Carpinuis diiinensis Scop. C. frutex vel arbuscula, ramis patentibus tortuosis, intricatis, foliis alternis, approximatis , ovali vel ovali-oblongis, basi subcor- datis, acutis vel acuminatis, duplicato-serratis, nervisprsesertimsubtus pubescentibus, stipulis lineari-lanceolatis, obtusis vel obtusiusculis , caducis, amentis masculis solitariis, lateralibus, cernuis , brevibus, oblongo-cylindraceis, obtusis, bracteis ovato-acuminatis, a basi fere ad medium longe ciliatis, staminibus bractea subdimidio brevioribus, fructibus in strobilos , cum bracteis ampliatis , subpendulos dense dispositis , bracteis fructiferis ampie ovatis , obtusis , basi subtrilo- bis, rariter acuteque dentatis, nuculis parvis, ovatis, 8-13 nerviis, apice 5-dentatis. Carpinus duinensis Scop. FI. carn. edit. 2. toni. 2. p. S43. Suf- fren PI. du Frioul p. 190. Vis. FI. dalm. i. p. 210. Koch Syn. fi. germ. et ìielv. edit. 2.p. 738. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 611. et FI. ina- rim. p. 309, Beri. FI. Hai. 10. p. 233. Carnei Prodr. della fi. tose, p. 574. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 127. Carpinus orientalis Lamk. Dict. 1 . p. 707. Savi Tratt. degli al- beri della Toscana edit. 2. tom. 1. p. 76. Ten. Syll. p. 474 et FI. nap. 5. p. 264. Griseh. Spie. fi. rum. et hith. 2. p 341. Figura. — Scop. Le. tah.JoO. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boschi e nei luoghi Sal- vatici delle parti orientali della penisola e delle isole di Sicilia e d'Ischia, però in generale rara. Nasce in Friuli (Brignoh), a Mon- CARPINUS. U9 falcone (Brumatti), vicino a Duino dove già lo scoperse Scopoli, nel monte Carso ed altrove vicino a Trieste (Tommasini! Fleischer !) nella Maremma toscana tra Capalbio e Manciano (Savi), vicino ad Ascoli nel bosco sopra il torrente Chiaro , dove 1' ho raccolto , nei boschi di Corese in Sabina (Rolli!) in Basilicata ed altrove (Ten.) in Sicilia a S. Maria del Bosco vicino a Busacchino dove forse è coltivato (Guss.) e nel Bosco della Colomba (Gasparr.) e in Ischia a Campagnano e al Monte Vezza dov'è raro (Guss.). Fiorisce da Marzo a Maggio secondo i luoghi. 3>istribu2Ìone geografica. — Pianta delle parti meridionali ed orientali di Europa e delle occidentali dell' Asia , estesa dal Friuli , dall' Istria, dalle parti centrali ed orientaU d' Italia e dalla Sicilia per la Dalmazia (Vis.) per la Grecia (Heldr!) e la Romelia (Friwald.) in Asia minore (Balansa), in Crimea (Godet), alle provincie del Cau- caso (Szovits ! ed altri), e al Ghilan (Aucher-Eloy !) Descrizione. — Alberetto alto da 3 a 5 metri, con i rami torti, patenti, intrecciati, di colore rosso scuro e quasi nericcio: i giovani rametti sono verdognoli, pubescenti. Le foghe sono alterne, av\'icinate tra loro, ovali o ovali-allungate, appena smarginate o un po' scavate in cuore alla base, acute o acuminate, doppiamente seghet- tate, con i denti acuti e forniti di una punta; di un verde chiaro e quasi lucenti in ambedue le facce, con leggieri solchi nella fàccia superiore che corrispondono ai molti nervi della inferiore, i quali partono late- ralmente da un nervo longitudinale e si dirigono obbliquamente per terminare all' apice di ciascun dente primario del margine dopo avere mandate molte venette laterali che si uniscono tra loro e con quelle dei nervi vicini in una rete sottilissima : tutti i nervi sono sporgenti nella pagina inferiore della foglia. Le foglie inoltre sono glabre in ambedue le facce , eccetto nei nervi dove segnatamente di sotto sono pubescenti , e fornite di un picciolo corto , cilindrico e pubescente. Le stipole sono lineari-lanceolate , ottuse o ottusette , fornite di lunghe ciglia verso l'apice, verdognolo-bianchicce ; ca- dono presto. Gli amenti maschi sono solilarii nei lati dei rametti, sessili, cernui, bislungo-cilindrici, ottusi, lunghi circa due centime- tri e mezzo e larghi da Sa 7 millimetri. Le loro brattee sono embri- ciate lascamente, [Iptenti, ovato-acuminate, concave, molli, sca- gliose all'apice e nella parte vicina del margine ed ivi di colore rossiccio-scuro, verdognolo-giallicce nel resto, con righe fine, gla- bre in ambedue le fa della foglia ; sono quasi glabre di sopra e di sotto, eccetto nei nervi i quali sono pubescenti in ambedue le pagine con i peli più abbon- danti all' ascella dei nervi laterali nella pagina inferiore. Il picciolo è corto, quasi piano di sopra, convesso di sotto, un po' più grosso in basso, di color verdognolo chiaro, pubescente. Le stipole sono bislunghe o bislunghe-lineari , ottuse , pelosette di fuori , glabre di dentro , con qualche ciglia nel margine verso la base , con nervi o righe longitudinali verdognolo-bianchicce ; sono più lunghe del pic- ciolo e cadono presto. GU amenti maschii si principiano a formare verso la fine di Agosto o nei primi di Settembre all' estremità dei rametti principali e sono allora cilindrici, acuti, corti, un po'cernui, con le brattee strettamente embriciate, verdognole con la punta lunga e rossiccia , pubescenti ; si svolgono in primavera e sono per lo più tre 0 quattro avvicinati all' apice dei rametti laterali , sessili , pendenti, ciUndrici, lunghi da 4 a 7 o 8 centimetri, larghi da 5 a 7 milhmetri , ottusi. Le brattee sono un po' radamente embriciate, largamente ovate o quasi tonde , concave , con una punta al- l'apice, fornite nel margine di corte ciglia, verdognolo-giallicce ec- cetto all' apice ch'é rossiccio-scuro, glabre, però pelosette di dentro segnatamente alla base dove s' inseriscono gli stami : questi sono molti, diritti, ora poco più corti, ora anche poco più lunghi della brattea. I filamenti sono filiformi, eretti, giallicci: si biforcano in alto 0 all'apice per portare separatamente le due logge. Giascuna log- gia delle antere è bislunga e quasi lineare , inserita nel dorso sopra della base, gialhccia , con un ciuffo di lunghi peli bianchi all'apice: ;>i apre longitudinalmente e contiene un polline giallo , minuto, tondo e liscio. Gli amenti femmìnei sono solitarii all' apice dei rametti , curvati in giù, bislungo-lineari, stretti. La rachide è quasi cilindrica, verdognola, pelosa. Le brattee sono embriciate: le inferiori più lun- ghe e più rade e sterili, le superiori più vicine tra loro, largamente 'Ovate , acute , verdognole , fornite di ciglia nel margine , pelosette nel dorso , glabre di dentro, con l'apice un po' aperto. Alla sua ascella sono due bratteole assai più piccole della brattea, bislunghe, ottuse, intere, fornite di ciglia nel margine e verdognole; ciascuna di esse porta un solo fiore. Il calice è verde, glabro, aderente all'ova- rio, eccetto nel suo lembo ch'è cortissimo, troncato e peloso. L'ova- rio è infero , biloculare e contiene un solo ovolo anatropo in cia- scuna loggia. Gli stili sono due ma saldati inferiormente in modo rhe par vi sicno due stimmi i quali sono pubcscenti-papillosi, rosei e sporgono in parte fuori della brattea. I frutti sono raccolti in grap- poli a guisa di strobili, simili a quelli del Luppolo, ovali o quasi tondi, lunghi .da 'due centimetri e mezzo a tre e mezzo, e larghi circa due 0 due e mezzo, curvati in giù o pendenti dall' apice di un pedun- colo il quale è più corto di essi, cilindrico, un po' curvato in giù, rossiccio, pubescente, fornito di poche brattee alquanto lontane, so- litarie, piccole, ovato-acuminate , scagliose, scure, pubescenti, ca- duche. La rachide è dentata, con i denti vicini ed alterni per l'in- serzione di ciascun frutto, verdognola, pubescente. Ciascun frutto ha alla base una brattea corta , largamente ovata , acuminata , sca- gliosa, scura, pubescente, caduca, con nervi longitudinali; è eretto- patulo di fronte alla rachide e si compone di un involucro e della piccola noce. L' involucro è dapprima bianco , di poi di un bianco rossiccio, a guisa di un otricello, chiuso da ogni parte, ovale, acuto, gonfio-schiacciato da avanti in dietro, peloso con i peli radi e avvi- cinati i quali bucano la pelle e vi cagionano prurito, con pochi nervi longitudinali che si uniscono all' apice e mandano dei rami laterali i quali si uniscono con quelli dei nervi vicini e formano una rete squisitamente sporgente nell' otricello medesimo. Dentro a questo è racchiusa la piccola noce , la quale é molto più piccola di esso e sta alla sua base : è ovato-acuminata, un po' schiacciata da avanti in dietro, glabra, scura, ha all'apice una piccola corona corta, verdo- gnola, e fornita di ciglia bianche dirette in su ; in mezzo a questa è la base persistente dello stilo che vi sporge come una punta. Il pericarpio è duro, coriaceo : vi è un solo seme con i cotiledoni piano-convessi. Usi. — Il legno per la sua compattezza e durezza è comune- mente adoperato dai carrai , come pure per fare ruote di molini, di macchine che lavorano ad acqua , per carrucole : se ne fa pure un l)Uon carbone. CCIiVI. CORYIiUS. Tnurn. , Tourn. Insl. p. .'>(S7. lab. oi7. Linn. (ien. n. Ì.ÌO. .luss. iirn. p/tiO. Gaerln. FrucL p. 02. tal. SU. f. .1. l'.mll. dcn. jl. p. 91 i. Alph. Iler. Vrmìr IO. p. h>ff. Flores monoici. Anu'iila mascula rylindrarca , in ramis laterali- biis prope apicem approximata. Eraclea) imbricat;n , basi anj^ustata', superne ft-n» ovatrr et erertop. F'ractcolap ad axillas iiracteanmi '2 , 150 AMENTACEK. collaterales, basi inter se connatae» bractea subaequales. Stamina 4, bracteolarum sutura versus basin diversa altitudine inserta. Filamenta usque ad basin divisa , un de videntur simplicia et stamina 8 , vel tantum apice bifida. Antherse oblongge, dorso supra basin affixge, e partitione vel bifurcatione filamentorum uniloculares , apice setosae, longitudinaliter dehiscentes. Pollen subsphgericum. Amenta foeminea 1- pauca, infra amenta mascula alterne sessilia, parva. Bractege imbri- catae, bracteolae ad axillas bractearum superiorum, basi connatse, in- ciso-dentatae. Ovarium inferum, biloculare. Ovula in loculis solitaria, dissepimenti apice appensa, anatropa. Styli 2, elongati, filiformes, stismatosi. Fructus e bracteolis maxime auctis et involucrum cam- panulalum vel tubulosum superne inciso-dentatum vel laciniatum efformantibus et nuce compositus. Nux intra involucra solitaria, sub- globosa vel ovali-globosa, ossea, monosperma. Semen ssepissime soli- tarium, pendulnm. Testa tenuissime membranacea. Embryo exalbu- minosus. Cotyledones 2, ovatse, plano-convexge , oleosse. Radicula brevis, immersa, supera. Arbores vel frutices. Rami alterni. Eolia alterna, subdisticha, late ovalia vel.suborbicularia, basi subcordata vel cordata, duplicato-serrata, secus nervos laterales in vernatione plicata, breviter petiolatis, stìpulis caducis. Portamento. — Arboscelli 0 frutici , con la chioma larga, i rami alterni , la scorza scura , le stipole bislunghe , ottuse e caduche e le foglie ovali o ovali-tonde, con una corta punta all'apice, quasi sca- vate 0 scavate in cuore alla base ed ivi con un picciolo molto corto, doppiamente dentato-seghettate e spesso quasi inciso-lobate nel margine , ora più ora meno pubescenti nei nervi e nelle facce : fiori- scono prima di metter le foglie ; i fiori maschi sono in amenti o codoline cilindriche, lunghe e pendenti da rametti laterali corti presso l'apice di que.sti , di colore giallo, sfumato di rossiccio; i femminei sono in amenti ovati o quasi tondi come piccole gemme alterne e sessili alla base dei medesimi rametti che portano gli amenti maschii, con le brattee strettamente embriciate e gli stili rossi e in parte sporgenti dall' apice dell' amento. Le nocciole che variano da una a poche sono quasi tonde o ovali-tonde ovali, bislunghe o quasi cilindriche, ossee, rossicce, racchiuse in parte o interamente dentro un involucro grande carnoso in basso, erbaceo in alto ed ivi laciniato e dentato che è talvolta più corto ma spesso più lungo della nocciola e nel Corylus tuhulosa il doppio ed anche più del dop- pio più lungo di questa. CORYLUS. toso. Corylus ATcllana L. C. arbuscula, coma elTusa , ramis patentibus , genimis parviii- sculis, sessilibus, ovalibus, subcompressis, obtusis, pubescentibus, fo- liis alternis , reraotiusculis , subdistichis, late suborbicularibiis voi orbiculari-ovalibus, breviter acuminatis, basi subcordatis, duplicato- serratis, saepe inciso-lobatis , subriigosis, nervis, proesertim in pa- gina inferiore, et seepe in utraque pagina pubescentibus, breviter pe- tiolatis, stipuìis oblongis , obtusis, amentis masculis 5-5 prope apicem ramulorum lateraliuni approximatis , cylindraceis , obtusis, pendulis, bracteis superne ovato-triangularibus, breviter acuminatis, bracteolis apice rotundatis staminibusque bracteam subaequantibus , amentis foemineis 1-3, raro 4, infra amenta mascula alterne sessili- bus, ovalibus vel oblongis , bracteis imbricatis , bracteolis 2-3 basi connatis, involucro nuca longiore vel subbreviore, subcampanulato, superne laciniato, laciniis suboequalibus , subpatulis, nuca subglo- Ijosa, ovali-globosa vel oblonga. Corylus Avellana Linn. Sp. pi. p. 1417. Scop. FI. carri, edit. 2. torti. 2. /). U5. Ali. FI. ped. 2. p. 188. Ucria H. B. Panorm. p. 403. Suffren PI. du Frioul p. 190. Savi FI. pis. 2. p. 350 et Tralt. de- (jli alb. della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 95. Dee. FI. frane. 3. p. 308. Seh. et Maiir. FI. rom. p. 330. Morie. Fi. venet. 1. p. AIO. Nace. FI. venet. 5. p. 45. Pollin. FI. veron. 3. p. 129. Gaud. Fi. helv. 6. p. iG9. Zeraph. FI. melit. Thesaur. I.p 15. Ten. Syll. p. 474 et FI. neaprS. p. 263. Puce'm. Syn. jl. lue. p. 505. Vis! FI. daini. 1. p. tW. Koch Syn. fi. gcrni. et helv. edit. 2. p. 738. Guss. Syn. fi. sie. 2. p. 610. et Fi. inarim. p. 308. De Not. Hep. fi. lig. p. 369. Griseb. Spie. fi. rum. et bilh. 2. p. 340. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 120. Bert. FI. ital. 10. p. 237. Moris ! FI. sard. 3. p. 521. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 49. Comoll. FI. co- mens. 7. p. 152. Carnei Prodr. della fi. toi^e. p. 574. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 130. Ardoin. FI. dcs Alp. marìt. p. 343. Nux Avellana Ccesalp De plani, lib. 2. cap. 6. p. 38. Avellane Dnrant. Iferb. edit. Rom. p. 56. fig. Noccioli Pana Moni. ììaldo. p. 163. Corylus sylvcslris Cup. Uovi. Calh. p. 60. Srg. PI. triaii. :' 158 AMENTACEE. Home italiano. — Nocciòlo , Avellana. Figure. — Lamk. III. tah. 780. Reich. Icon. cent. /2. n. 1300. Stazione, Abitazione e Fioritura. — É COmiine nei bosclli della regione della Querce e del Castagno di tutta la penisola , donde si spinge talvolta a quella del Faggio e dell' Abeto sino a 1500 metri circa sul livello del mare : discende nelle pianure nelle parti setten- trionali e qualche volta anche nelle parti centraU della penisola : nelle parti meridionali e nelle isole si trova principalmente nei monti, in Sardegna (Moris, Ascherson !) in Sicilia a Polizzi ! a Buccheri , a Piazza, in Ischia (Guss !) e in Malta (Zeraffa). Il Nocciòlo o, come in alcune parti si chiama. Avellana ha dato il suo nome al luogo dove S. Romualdo fondò il celebre convento sul Monte Catria nell'Umbria che tuttora conserva il nome di Avellana. Fiorisce da Gennaio a Marzo. Bistribuzione geografica. — In Europa dalle parti centraU della Svezia dove ho trovato gli ultimi Nocciòh tra Elfkarleby e Harnàs a 60 gr. 30 min. di latitudine settentrionale, dalla Norvegia e dalla Scozia , nei quali paesi ho raccolto io stesso questa pianta , sino in Sardegna, in Siciha, in Morea e nel Caucaso, come pure in Algeria secondo Munby. Descrizione, — Arboscello, alto da 2 a 5 metri, con la chioma larga, il tronco quasi diritto, con la scorza cinerina scura che si screpola appena, con i rami patenti, conia scorza rossiccio-seura che si screpola e si sfogha nella parte più superficiale; i rametti giovani sono cilindrici, rossicci-scuri, però coperti di un tomento bianco e con altri peh piuttosto radi, lunghi, grossetti , aventi all'apice una glandola quasi tonda e scuretta. Le gemme sono piuttosto piccole, sessili, ovali, un po' schiacciate da avanti in dietro, ottuse, verdi o verdognole-rossicce, pubescenti. Le foghe sono alterne , alquanto lontane, quasi distiche, larghe, quasi tonde o tondo-ovali, scavate in cuore alla base, a un tratto acuminate all'apice, doppiamente den tato-seghettate , con i denti quasi acuti , i principali dei quali spesso sono più grandi verso 1' apice della foglia in modo che que- sta sembra ivi quasi inciso-lobata ; sono verdi di sopra ed ivi con molti solchi che corrispondono ai nervi di sotto, e con il parenchima un po' sporgente in modo che la foglia è alquanto .rugosa; di un verde chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente da cui partono molti nervi laterali anche sporgenti che si dirigono obliquamente verso il margine per terminare all' apice dei denti CORYLUS. 15'.) priiicipali dopo avere mandato dei iiervctti poco sporgenti e trasver- sali che si uniscono con quelli simili che vengono dai nervi vicini ed i più esterni di essi dalla parte esterna mandano anche dei ner- vetti più grossi : le foglie sono pubescenti in fjuesti nervi della pa- gma inferiore e poco in quelli della superiore in parte di esse : hanno un picciolo molto corto, più grosso in basso, quasi piano di sopra, convesso" di sotto, verdognolo o rossiccio, pubescente e con ])eli più lunghi e più grossi aventi all'apice uua glandola tonda giallic- cia, poi scuretta. Gli amenti maschi principiano a mostrarsi in Ago- sto prima assai della caduta delle foglie all' ascella di queste nei ra- metti superiori, diversi da quelli che portano allora il frutto, ma fioriscono fholto dipoi, in Gennajo o Febbrajo : sono generalmente da 5 a 5, avvicinati tra loro, sessili, cilindrici, ottusi, luncrhi da (> a 0 centimetri e larghi da 6 a 8 millimetri, pendenti, giallicci. La ra- chide 0 peduncolo è cilindrica, rossiccia, ma biancheggiante per un tomento fitto. Le brattee sono appena carnoselte, orizzontali nella metà loro inferiore ed ivi quasi in forma di cuneo , dirette in su nella parte superiore e cuoprentisi per essa a guisa di em- brici ; sono ivi ovato-triangolari , acute , verdognole, pubescenti, con i peli corti e bianchi, e con una punta quasi in forma di una aresta corta , pelosa e rossiccia all' apice : sono fornite di ciglia nel margine, concave e glabre in gran parte nella faccia interna. Le bratteole sono due , poste lateralmente nella faccia interna della brattea, quasi uguali a questa , dalla quale si staccano verso alto piegandosi in dentro e con la quale sono saldate in basso ; sono tondeggianti in alto , un po' concave , bianchicce , pubescenti e for- nite di corte ciglia bianche ; tali bratteole che rappresentano per me due fogliolinc non bene svolte di un rametto ascellare raccorciato sono state descritte da Endlicher come un perigonio : si può scor- gere anzi in mezzo ad esse il rudimento del rametto dove sono di- versi peli. All'ascella di ciascuna bratteola sono 4 stami, inseriti verso la base di questa nrdla sutura a diversa altezza, i (juali giun- gono quasi ad uguagliare la brattea. I filamenti sono tortissimi, Icsi- niformi, glabri e giallicci; io li considero come divisioni di filamenti divisi sino alla base per cui gli stami paiono 8 , e le antere hanno ima sola loggia: (picste sono bislunghe, ottuse all'apice ed ivi for- nite di pochi peli lunghetti, bianchi e diretti in su, leggermente smarginate alla baso, inserite nel dorso sopra di (jucsta, con un bulci» longiludinalc in avanti «; in dicho , -labre , gialliccie. Il 160 AMENTACEE. polline è quasi tondo e giallo. Gli amenti femminei sono o so- iitarii all' apice di piccoli rami laterali o 2 a o o raramente 4 , al- terni, nella parte inferiore della rachide che porta gli amenti maschili: sono a guisa di gemme ovali o bislunghe, ottuse all'apice, schiac- ciate un po' d' avanti in dietro e si compongono di molte brattee o squame peruliformi, strettamente embriciate, larghe, concave, oltu- sissime e quasi tonde, verdi o verdognolo-rossicce nel dorso e ivi glabre o quasi glabre , fornite di ciglia bianche e di glandole rossicce nel margine : tali cigUa sono gradatamente più lunghe nelle brattee superiori. Alla loro ascella sono 2 o 3 bratteole , quasi uguali in lunghezza ma più strette , bislunghe , ottusette , concave, peloso-nericce nel dorso, fornite nel margine di lunghe ciglia ; sono saldate in basso tra loro in modo da formare un piccolo involucro dentro al quale si trovano due o talvolta un solo fiore fe- mineo. Questo si compone di un cahce aderente all'ovario, pelosetto, con il lembo cortissimo, appena con qualche piccolo dente e peloso - cigliato. L'ovario è piccolissimo, quasi tondo, infero , biloculare e contiene in ciascuna loggia un solo ovolo anatropo sospeso. Gli stimmi son due, lunghi in modo da superare di quasi il doppio la lunghezza della brattea , filiformi , eretti , appena divergenti , rossi. I frutti 0 nocciole sono da uno a cinque, talvolta pendenti dall'apice di un rametto o peduncolo , il quale è più corto e quasi uguale al frutto, cilindrico, verdognolo o rossiccio, pubescente e con radi peli glandolosi come quelli dei rametti : sono accompagnati alla base da brattee corte ma larghette, quasi tonde o ovate, dentate, verdognole, pubescenti, avvicinate al frutto medesimo, e circondati da un involu- cro formato dalle bratteole grandemente cresciute ; questo involu- cro il più delle volte é più lungo della nocciola, talvolta più corto, (|uasi tondo e come carnoso alla base di questa, quasi erbaceo, slargato in alto ed ivi diviso in lacinie poco disuguali , un po'patule in modo che si vede dall' apice quasi tutta la nocciola, un po' incre- spate, acute, disugualmente dentate, con i denti anche acuti, for- nite di ciglia : tale involucro è verdognolo in basso , di un verde chiaro in questa parte superiore. La nocciola è quasi tonda o ovale- tonda , con una piccola punta all' apice ; verdognolo-bianchiccia e da prima pubescente, poi di un color rossiccio. Il pericarpio è os- seo. La testa è delicata, di colore quasi di cannella. Il seme è per lo più solitario. I cotiledoni sono emisferici, piani nella faccia in- terna con la quale si toccano, convessi nella esterna, bianchi, oleosi. GORYLUS. 10 1 La radichetta è piccola , posta all' apice del seme e nascosta dai co- tiledoni. Osservazioni. .— Le nocciòle sono variabili per la forma come per la grossezza, essendovene più piccole e molto più grosse, quasi tonde, ovali, bislunghe, tondeggianti all'apice o ivi quasi acute: tali varietà o forme si osservano principalmente nelle parti meridio- nali ed in Sicilia anche nello stato salvatico. Usi. — Il legno è pieghevole e adoperato talvolta per far cerchi. Le nocciòle sono comunemente mangiate; di esse si conoscono molte varietà, tonde, bislunghe, quasi cilindriche, grosse e piccole, e da esse si ottiene un olio detto di nocciòle il quale è adoperato quasi come quello di noce e di pinocchi per la mestica dei colori e mas- sime per la estrazione della ghcerina e per la fabbrica dei saponi. t03t. Coryliis tubiilosa Willd. C. foliis alternis, remotiusculis, subdistichis, late ovatis vel lato-ovalibus aut ovali-orbicularibus , breviter acuminatis , basi cor- datis , irrogulariter duplicato-serratis , sa^pe inciso-lobatis , ad ner- vos, proesertim in pagina inferiore, pilosis, in utraque pagina subgla- bris, stipulis oblongis, obtusis, amentis masculis 2-5, in ramulis lateralibus approximatis , cylindraceis , obtusis, pendulis , bracteis superne ovato-orbicularibus, acutis vel subacuminatis , bracteolis apice rotundatis, bracteam superantibus, staminibus bracteolis vix brevioribus, fa:5mincis l-ò, sessilibus, alternis, ovalibus vel ovato- subglobosis, involucro nuce subduplo longiore, inferne tubuloso-cy- lindraceo et pubescenti-velutino , superne coarctato et inciso-den- tato, nuce oblonga, subcylindracea vel subglobosa. (^.orylus tubulosa Willd. Sp. pi. i. p. iJO. Griseb. Spie. //. rum. et hilh. 9. p. 34f . Koch Sijn. fi. germ. et helv. edit. 5. p. 738. Bert. FI. Hai. Hi. p. ^SO. Alph. Dee. Pmlr. IO. p. 132. Figure. — Hcich. IcoH. fi. (jcriìi. J2. ////. J 30 / . Stazione, Abitniione e Fioritura. — Nei luoglli boschivi del- r Istria vicino a Pareiizo , nella valle iMolendina , ed altrove (Tom- masini !) Fiorisce in Febbrajo e Marzo. Diftribuziono Reografica. — Nelle parti iMcritliouali-orieiilali di europa, nel Danaio, in Istria, presso Costantinopoli , in Macedoiiia. in lloniania. Fl.oHA iTAtiAPiA. Voi. IV II 16^2 AMENTAGEE. Descrizione* — Ho vediito viva Soltanto la pianta con i fiori e i frutti freschi favoritimi dal Ch. Tommasini. E arboscello come il Noc- ciòlo comune. I rami sono cilindrici, rossicci o rossicci-scuri , verso l'apice, come i rametti laterali, pubescenti o tomentosi per peli stella- ti, fitti e bianchi. Gli amenti maschii sono per lo più 3 o 4, talvolta 2 o 5, cihndrici, lunghi da 5 a 8 centimetri o poco più o poco meno, larghi circa 6 millimetri , di un gialliccio-verdognolo, sono sessili , avvicinati tra loro e pendenti. Le brattee sono strette quasi in cuneo nella metà inferiore ed ivi orizzontali , ovato-tonde e dirette in alto nella metà superiore, acute o con una piccola punta all'apice, convesse nel dorso, ivi pubescenti, concave dalla parte interna, con ciglia nel margine , spesso sfumate di rossiccio. Le bratteole sono due , poco più lunghe della brattea, larghette, quasi tonde, un po' con- vesse e pubescenti nel dorso , concave di dentro, bianchicce e for- nite di ciglia. Gli stami sono circa otto , poco più corti o quasi uguali alle bratteole ; i filamenti corti , filiformi e bianchicci : ie antere sono inserite nel dorso sopra della base , di un giallo- verdo- gnolo, fornite all'apice di pochi peh lunghetti, bianchi e diretti in su. Gli amenti femminei sono da 1 a 5, sessili ed alterni alla base dei rametti laterali sotto degli amenti maschii ed anche solitarii al- terni e lontani nella parte superiore dei rami : sono ovali o ovali- tondi , un po' schiacciati da avanti in dietro , con le perule embri- ciate> tondeggianti all' apice, un po'convesse, rossicce e le superiori un po' pubescenti verso alto nel dorso, fornite nel margine di ciglia bianche e lunghette. Gli stili sporgono da esse e sono di colore rosso-scuro. Le nocciòle sono solitarie o raccolte in gruppi di 2 a * poche. L' involucro è il doppio più lungo della nocciòla , a guisa di un tubo in basso , un po' ristretto o come strozzato sopra di essa e nella parte superiore è diviso in lacinie disuguali, quasi lanceolate, acute 0 ottusette, dentate. Le nocciòle poi sono spesso bislunghe, perciò più lunghe che larghe e talvolta quasi cilindriche, ottuse al- l'apice, presso il quale sono quasi tomentose o bianchicce, rossicce con righe più scure nel resto, con una larga cicatrice quasi tonda verso la base. Il seme è anch'esso bislungo, la buccia rossiccia, i co- tiledoni sono bianchicci ed oleosi. Usi. — Le nocciòle sono mangiate in Istria come presso noi le nocciòle comuni : le più pregiate sono quelle di forma bislunga e chiamate colà le longhe. OUEUCINEE. IG') TRIBII TORZA. QUERCINEE CUPULIFER.'E L. C. fìich L e. Alph. Dee. l. e. Quercine.^!: Juss. l. e. QuERciNE/E et FaginE/E Dumort. Aliai, p. 12. Flores monoici vel raro androgyni. Masculi in amenta solitaria vel panca, approximata , erccla vel pendula, sgepc gracilia et basi nuda, floribus saepissime glomeratis, raro in capitula subglobosa, longc pedunculata, pendula dispositi. Bracteae parva?, deciduae, inter- dum nullai. Calyx subcampanulatus, 4-7 lobus vel 4-7 partitus , lobis laciniisve sgepc inaequalibus. Stamina 3-plura, basi vel fundo calycis inserta, exsertac Filamenta fìliformia, simplicia. Antberse bi- loculares , loculis longitudinaliter debiscentibus , glabris vel rarius apice pilosis. Pollcn globosum, la^ve, triporosum. Focminei singuli vel pauci in cupola (ramulo abbreviato) immersi , cupula sive invo- lucro , bracteolis pliiribus squamiformibus vel aculeiformibus sero auctis tecta. Calycis tubus ovario adnatus , limbus sa^pe sexfidus vel sexlobus. Ovarium inferum , uniloculare vel placentis plus minus prominentibus 5-rarius 4-7 locularc. Ovula in loculis gemina e basi erecta vel ex apice pendula, analropa. Styli tot quot loculi, indi- visi, sursum stigmatosi. Frnctus ex involucro seu cupula accrecta, et nuculis (glandcs dictaì) constans, involucro nunc glandem vel glan- des lotidem includente, demum regulariter vel irregularitcr 2-t partito, nunc vero cupulaiformi et basin vel partim glandis inferio- rcm cingente. Nuculaì 2-3 vel solitaria). Semen pendulum. lìni- bryo exalbuminosus. Cotyledones 2, crassa^, plano-convexae, la3ves vel varie plicaUu, oleosae vel farinacea, gcrminatione liypogeae vel epigea). Hadicnla parva, supera. Folia alterna , approximata, saipe coriacea, serrata, plus minusvc sinuato-lobata, raro subintegra vel margine dcntato-spinosa , penninervia, anima vel in spccicbus au- slralioribus pcrennanlia, stipulala, slipulis liburis , mcnibranaceis , caducis vel sero deciduis. 164 AMENTACEE. Considerazioni geografiche. — Le Specie di questa tribù formano in gran parte i boschi delle varie regioni della nostra penisola e delle isole. Sotto la zona sempreverde dei boschi di Abeti e di Pini delle parti alte dei monti è subito quella dei boschi di Faggio , di Querci, di Cerri e di Castagno che perdono le foglie in tempo d' in- verno e tra questa e la spiaggia del mare nelle parti meridionali sono i boschi di altre specie di Querci, cioè di Lecci e di Sughere che con altri alberi conservano le foglie in inverno e annunziano colà il principio dei boschi proprii delle parti basse dei paesi della zona torrida, per cui nei monti delle parti meridionali d' Itaha , di Sicilia e via dicendo vi sono i rappresentanti dei boschi tanto delle parti fredde quanto delle calde della terra ; ambedue però quei bo- schi sono poco estesi , la massima parte essendo formata dai boschi proprii della zona temperata. Alla Querce comune si aggiungono in questi il Cerro, che lussureggia nelle parti centraU d'ItaUa, in alcuni rari punti la Quercus Farnetto Ten., eh' è forse una semplioe varietà della Q. Toza Bosc. e il Cerro-Sughero, Quercus pseudo-Suber e in alcune parti della regione dell'Olivo la Quercus coccìfera L. e la Q. Aegylops L. rappresentanti tra noi di una flora orientale. Gran parte delle Cupolifere europee è così nobilmente rappresentata nella nostra flora. Gli alberi di questa tribù principiano a presentare una chioma larga per la direzione aperta e talvolta anche orizzontale o un po' pendente verso terra dei rami che distingue gli alberi della zona temperata e segnatamente quelli della zona torrida ; il Castagno anzi ha spesso quella chioma più larga che alta. eCIiVII. FACtUS Tourn. Totirn. Inst. p. 584. tab. 351 . Linn. Gen. p. 172. excl. Casta- nea. Gmrtn. Fruct. I.p. 182. tab. SI. {. 2. Juss. Gen. pi. p. 409 excl. Castanea. Endl. Gen. fi. p. 275. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 117. Flores monoici. Masculi capitati, capitulis longe pedunculafis , ex apice ramulorum pendulis. Bracteae parvse, deciduge. Calyx sub-" campanulatus , 5-7 lobus. Stamina 8-16, basi calycis inserta, ex- serta. Filamenta fìliformia , simplicia. Antherse basi insertae, bilo- culares , loculis a connectivo interposito et excurrente sejunctis , longitudinaliter dehiscentibus. Foeminei 3,2,1 intra involucrum FAGUS. iG5 quadrilobum. Calycis tubus ovario adnatus, limbus sexfidiis. Ova- rium inferum, triquetrum, biloculare. Ovula in loculis ^, ex angulo superiore pendula, anatropa. Styli 5, basi connati, fìliformes, secus rimam stigmatosi. Fructus ex involucro acereto, ovoideo , demum 4-partito , lignoso, dorso squamis , vel lìnibriis vestito et nuculis plerumque 2, inclusis, liberis constans. Nuculae acute triquetrae, su- perne alatie , abortu monospermae. Pericarpium coriaceum. Semen pendulum. Testa membranacea, tennis. Embryo exalbuminosus, cotyledonibus 2, crassis, carnosulis , intus mutuo plicatis et adpres- sis, oleosis , radicula exserta, supera. Arbores, rarius frutices ra- mosi. Folla alterna, parviuscula, elliptica , ovata vel oblonga, grosse serrata vel repando-dentata, penninervia, breviter petiolata, stipu- lata, §tipnlis fngacibus. Flores coetanei. Portamento. — Esseudovi in Italia come in Europa una sola specie di questo genere vedi la descrizione di questa. 1039. Fag;u!S syl valica L. F. arbor excelsa, coma ampia, trunco erecto, corticc laevi, ci- nereo-albo, ramis patentibus vel patentissimis, sccundariis terlia- riisque Siepe pendulis, gemmis oblongo-cylindraceis , acutis, foliis alternis, approximatis , patentibus, coriaceis , ovalibus, basi angu- statis, apice acutis vel breviter acuminatis , supra viridibus nervisque prominentibus notatis, subtus pallide viridibus et nitidis nervisque exquisite prominentibus praiditis, ad nervos utrinfjuo pubescentibus et ad axillas nervoruni lateraliuiii subtus villosis, margine repando- dentatis et subundulatis, breviter petiolatis, stipulis linearibus, ol»tu- sis, floribus niasculis in capitulum globosum in apice pedunculi penduli disposilis, l'cemineis paucis in pedunculo brevi, crassiusculo erectis, involucro obovato-elliptico, obscure -i-angulato, quadripartito, laciniis ovalibus, obtusis, dorso apponjicibus nunierosis, subulatis pruiditis, lacie sericeo-nitido, nuculis plerumque 2, ovato-oblongis, acute triangularibus, angulis superne l'ere alatis, nitidis, glabris. Fagus sylvatica Linn. Sp. pi. p. f iJO. excl. 1. e. aineric bo- real. Ali. FI. ped. )> . p. iUO. Verta il. R. Pationn. p. iO'J. Su/fmi PI. (In tnoul. p. ISO. Dee. ri. fvanr. S. p. SOÓ. Seb. et Maur. FI. rom. prodi- . />. ,ViO. fìcrt. Amoen. ital. p. 49)?. et FI. ilal, IO. p. i?ì?^. VoUtn FI. veron. :i. p. /^j'. Gami. FI. heìv. 6. p. lOÌ. Savi! Tran, defili Alberi della Tour. edit. i\ toni. /. /). ///>. Ten ! 166 AMENTACEE. Syll. p. 474 et FI. nap. 5 p. 608. Puccin. Syn. fi lue. p. 508. Vis. FI. dalm. 1 . p. 206. Koch Syn. fi. gertn. et ìielv. edit. 2. p. 736. Guss! Syn. fi. sic. 2. p. 608. De Not. Rep. fi. lig. p. 368. Griseb. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 340. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. H5. Aìnbros. FI. Tyr. austr. 2. p. 59. Comoll. FI. comens, 7. p. 142. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 578. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 118. Ardoin. FI. des Alpes maritim. p. 341 . Fagus sylvestris Gcertn. Friiet. 1. p. 182. tah. 37. f. 2. Castanea Fagus Scop. FI. cara. edit. 2. tom. 2. p. 242. Fagus Ccesalp.! De plant. Uh. 2. cap. 3. p. 35. herh. fol. 1. n. 3. Seg. PI. veron. 2. p. 251 . Fago Pona Mont. Bald. p.258. Nome italiano. — FaSiìio. Figure, — Gaerln. l. e. Reich. leon. fi. germ. 12. n. i30i. jS purpurea, foliis purpureis. Fagus sylvatica var sanguinea Reich. FI. germ. exeurs. 1 .p. 176. Fagus sylvatica jS hepatica Ambros. l. e. Fagus sylvatica jS colorata Alph. Dee. l. e. ex parte. Stazione, Abitazione e Tioritura. — Albero di alto fustO che da se solo fa estese foreste fresche ed ombrose nella regione boschiva superiore delle Alpi, degli Appennini dove è comune, degU alti monti delle Madonie ! di Garonia ! dell' Etna ! e altrove in Sicilia e della Corsica (secondo Salis.) estendendosi comunemente da 900 a 1500 0 1400, e talvolta anche sino a 1600 metri sul livello del mare e nei paesi più meridionali da 1 100 a 1200 e sull'Etna da' 1500 o 1400 sino a 2000 metri circa : però in alto diviene basso e fa piuttosto boscaglie. La varietà jS nasce sopra Castellano nel distretto di Ro- veredo dove fu trovata per la prima volta dal Sig. Cristofori. Fiori- sce in Maggio e matura le sue ghiande in Ottobre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa centrale e nei monti dell'Europa meridionale e dell'Asia occidentale, esteso dalla Norve- gia ! vicino a Berghen a 60 20 gradi di latitudine settentrionale, dalla Svezia nel Monte Omberga vicino al Lago di Wettern ! a 58 gr. circa e dalla Scozia ! a 54 50 di latitudine settentrionale nonché dai monti della Spagna sino al Caucaso ! e al Ghilan ! in Persia. Descrizione. —Albero alto da 12 a 26 0 27 metri, del diametro sino ad un metro o a un metro e tre decimetri , con la chioma grande che dà un ombra fresca ed amena, creduta salutare al gregge, con il tronco diritto , con la scorza liscia , cinerino-bianchiccia e FAGUS. 167 che non si fende e con il legno di un bianco-rossiccio e fornito di molti raggi midollari i quali in un taglio longitudinale del legno medesimo si mostrano come tante linee spezzate e larghette. I rami sono aperti o apertissimi e quelli di secondo e terzo ordine spesso pendenti : i rametti sono del colore stesso , con righe trasversali sporgenti quasi come pieghe. Le gemme sono lunghe circa 15 o 20 millimetri, bislunghe-cilindriche, acute, fornite di perule disuguali, fortemente embriciate , verdi in basso , scagliose e di colore quasi castagno nel resto, concave, ottuse, con poche ciglia nel margine e air apice. Le foglie sono numerosissime , alterne , avvicinate tra loro all'apice dei rametti , patenti, di consistenza quasi di cuoio, annue, ovali, un po' ristrette alla base, quasi acute o come corta- mente acuminate all'apice, leggermente repando-dentate e un poco ondeggianti nel margine e ivi con ciglia fine, lunghe e bianche; di un verde piuttosto cupo di sopra ed ivi con nervi che corrispondono a quelli della pagina inferiore e che sono alquanto sporgenti anche in questa pagina superiore ; di un verde più chiaro e quasi lucenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente , di un bianco sudicio, dal quale partono dei nervi laterali, anche squisitamente manifesti, i quali vanno obliquamente e quasi diritti al margine per ivi unirsi ad arco tra loro dopo avere mandato molte vene che fanno una rete fine nel parenchima della foglia : sono pubescenti nei nervi di ambedue le pagine e massime di sotto all' ascella dei nervi late- rali, glabre nel resto delle facce. Il picciolo è corto, quasi piano di sopra, convesso di sotto, di un bianco sudicio o quasi rossiccio, pubescente, appena più grosso in basso, non abbraccia la gemma. Le stipole sono lunghe, lineari, ottusette, ferruginee con righe lon- gitudinali più cariche, pelosette di fuori, fornite nel margine di lunghe ciglia, caduche. I fiori maschi sono distribuiti in capolini quasi tondi, all'apice di lungbi peduncoli che pendono dall'apice dei rametti : spesso si trovano tre o quattro di questi capolini, tal- volta cinque. I peduncoli sono cilindrici, verdognolo-bianchicci e pelosi. Le brattee sono'piccole, strette, lineari, simili alle stipole per il colore e la peluria. Ciascun fiore ha un corto pedicello o e quasi sessilc e si compone di un calice a guisa di una campanina bian- chiccia , con sei denti o lobi ottusi o ottusetti e scuretti, forniti di lunghi peli bianchi, n di 8 a 10 stami, (]uasi il doppio più lunghi del calice, eretti, inseriti alla base del tubo di questo. I filamenti sono filiformi , bianchi, glabri. I^o antere bislungo-lineari , ottuse, 168 AMENTACEE. quasi bilobe alla base, inserite in questa, biloculari, con le logge verdognolo-giallicce , glabre , separate dal connettivo eh' è larghetto e bianchiccio. Il polline è giallo. I fiori feminei sono sostenuti da un peduncolo più corto di quello dei fiori maschi , più grosso , du- retto, quasi diritto, cilindrico, un po' ingrossato in alto, e peloso: tali fiori sono per lo più due , talvolta tre , racchiusi dentro un in- volucro formato dalla saldatura di tante brattee , quattro , tre o due delle quali esterne, maggiori, lanceolate-acuminate, rossicce, rigate, pelosette di fuori e fornite di lunghi peU nell' apice e nella garte vicina del margine , sono libere fino in basso in modo da formare quasi un involucro esterno , mentre tutte le altre più piccole e più strette, lesiniformi, irsute e di colore più pallido fanno un involucro interno, il quale è diviso in quattro parti ed è quasi carnoso e verde nel punto di unione di tutte le brattee. Il calice é coperto di peli quasi sericei , il suo tubo è saldato con V ovario ed ha la forma di questo , quasi triangolare ; il lembo è poco più corto del tubo , stretto, eretto , diviso in sei lacinie hneari, ottuse, conniventi. Gli stili sono tre , il doppio più lunghi del lembo del calice , saldati però in un solo in basso, pelosi e nella parte libera rivolti in fuori e in giù e anche attorcigliati sopra loro stessi, ivi sono molto pe- losi 0 quasi glabri , solcati longitudinalmente dalla parte esterna , di colore gialloguolo-verdiccio. Il frutto è solitario, eretto all'apice del peduncolo, il quale è nell' ascella di una delle foglie superiori dei rametti, più corto del picciolo della fogha e due o tre volte più corto del frutto medesimo , diritto, cilindrico , un po' più grosso in alto , verdognolo-rossiccio e pubescente ; il frutto medesimo è obovato-eUittico , con quattro angoh ora più ora meno manife- sti , dapprima verdognolo , poi biondo in basso e fulvo in alto : è formato dall'involucro e dalla ghianda. L'involucro, che comune- mente è chiamato riccio, è quasi legnoso, ha di fuori tante appen- dici, moUi,non pungenti, lunghe, lesiniformi, semplici, pube- scenti, più numerose verso alto , che sono gli apici delle brattee saldate insieme alla base ; si apre alla maturità fin quasi alla base in quattro pezzi longitudinaU, ovaU e ottusi, a guisa di stella e curvando questi un po' in giù : la faccia interna di essa è di colore più chiaro, tomentoso-sericea, lucente come seta. Le ghiande che si dicono faggie o faggiòle , sono per lo più due , ovato-bislunghe , triangolari, con gU angoU acuti e sporgenti alquanto a guisa di ale verso alto degU angoli, scure, quasi lucenti, glabre, eccetto verso FAGUS. 169 r apice dove sono pubescenti con i peli bianchicci : hanno all'apice i resti del calice a guisa di tante lacinie lineari, corte, erette e pe- lose. Il pericarpio è coriaceo , assai meno duro di quello delle ca- stagne, scuretto e peloso di dentro: contiene un solo seme della forma stessa della ghianda, triangolare con gli angoli acuti, acuto all'apice. L' epispermo è fulvo, delicato. L'embrione forma tutta la mandorla, ha i cotiledoni bianchi, oleosi, piegati in modo molto irregolare e abliracciantisi 1' un V altro con le loro pieghe e con le incavature che ne risultano : la radichetta e superiore, grossa, ottu- setta , sporgente con 1' apice all' apice del seme. Le foglie seminali sono epigee, larghe, più larghe che lunghe, tondeggianti, e quasi troncate, leggermente rcpande nel margine, verdi di sopra, bian- chicce di sotto , glabre. Usi. — Il legno è buono e adoperato a molti usi : con esso si fanno cerchi per i tini, remi per la marina, stanghe da baroccio, casse da tamburo, manichi di vanghe, fusi, mestole, romajoli, vagli, stacci, tamburlani, ruzzole, pale da grano, taglieri, travi, cassoni e cose simili. Il carbone è buono ma non cosi forte come quello del Cerro. Dalle ghiande si ottiene l'olio detto di faggia o di faggiòla adoperato per uso della cucina e più per ardere. CCIiVIlI. CASTAl^EA. rourn, Tourn. Inst. p. 581. lab. 352. Gaertn. Fnict. p. 181. lab. 37. f. -/. Endl. Geli. p. 225. Alph. Dee. Prodr. IO. p. US. Fagi spec. Linn. Gen. p. i72. Juss. Gen. p. 400. Castanoj)sis 5/)ac/i Hht. des véij. phan. il.p. 185. Alph. Dee. Prodr. W. p. JOO. Flores monoici aut androgini. iMasculi glomerati , glomerulis bractea sulVullis in amenta mascula longa , cylindracea, axilUria, propoapicem ramulorum approximata, dispositis. Calvx profundc 5-G partituMi vel .")-() lobum. Stamina 7-15, rarius numerosiora, liindo calycis inserta, cxserta. Filamenta filiformia, siinplicia. Anthene dorso su|)ra basili inserlie , bilocularcs, loculis opjiositis, loiigitudi- nalitcr dchisceiitibiis. Fd'iiiiiiei :2-o , rarius jìlurt's vel solitarii, intra iiivoliicruni sili. (ImIncìs luliiis ovario adnatus, liiiibus sexfidus. Ova- rium iiiferuiii, Ó-O loculare. Ovula in loculis :2 , ex angulo supe- riore peudula, aiiatropa. Styli tot quot loculi, basi connati, siibii- II' 170 AMENI ACEE. lati, rigidi, basi pubescentes vel pilosi. Fructus ex involucro acereto, globoso , demum irregulariter 2-4 partito , coriaceo , dorso aculeato et niiculis 0-2 , vel solitariis , inclusis , liberis constans. Nuculae ovato-trigonse vel subangulatae, abortii monospermse. Poricarpium coriaceum. Semen pendulum. Testa membranacea, plicis intra nu- culae rimas se se insinuans. Embryo exalbuminosiis, cotyledonibus 2 maximis, crassis, farinaceis, plano-convexis, plicato-undulatis, ad- pressis, ssepe ingequalibus vel laevibus, radicula immersa, supera. Arbores vel arbusculae, ramosse. Eolia alterna, latiuscula , oblonga, vel oblongo-lanceolata vel ovato-oblonga , acuminata , serrata , vel integerrima, penninervia, stipulata, stipulis fugacibus. Flores coetanei. Osservazione. — Genere naturalissimo e ingiustamente distinto in due da Spach e da De Candolle per il numero delle logge del- l' ovario minore e per i cotiledoni lisci o quasi lisci nella sezione di esso su cui è fondato il genere Castanopsis : per le stesse ragioni dovremmo dividere in più generi il genere Quercus , anch' esso naturalissimo. Portamento. — Vedi la descrizione dell' unica specie nostra di questo genere. 1033. Caistanea satina 3IUL C. arbor, coma lata, subrotunda , trunco ramisque tortuosis, cortice profunde rimoso, foliis alternis, prope apicem ramulorum approximatis patentibus subpendulisve , coriaceis, oblongo-lanceola- tis, acuminatis , basi angustatis vel subcordatis, serrato-acuminatis, supra viridibus, subtus Isete viridibus, utrinque glabris, petiolo fo- liis multo brevioribus, amentis masculis solitariis prope apicem ra- mulorum approximatis, longis, cylindraceis, crassiusculis, calyce sex- fido, staminibus calyce multo longioribus, fcemineis paucis in apice ramulorum sitis, breviter pedunculatis vel glomerulis fcemineis ad basin amentorum masculorum , fructibus in apice pedunculorum bre- viorum erectis , involucro subrotundo , dorso spinis longis , rectis , subfasciculatis , intricatis undique tecto , facie sericeo , nuculis ple- rumque 3 , fere ovatis , acutis, plano-convexis vel utrinque pla- niusculis. Fagus Gastanea Limi. Sp. pi. p. 14J6. Ali. FI. ped. 2. p. 190. Ucria E. R. Panorm. p. 402. Suffren PI. du Frioul. p. 189. Pol- lin. FI. veron. 3. p. 122. CASTANE A. 171 Castanea saliva Mill. Dici. n. 1 . Scop. FI. carn. edit. 2. toni. 2. p. U2. Vis. FI. dalm. /. p. 207. Amhros. FI. Tyr. austr. 2. p, 61. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 578. Ardoiìi. FI. des Alpes maritim. p. SAI. Castanea vulgaris Lamk. Encycl. 1 . p. 708. Savi FI. pis. 2. p. 347. Dee. FI. frane. 3. p. CM. a. Gaud. FI. helv. 6. p. 168. Tenl FI. nap. 5. p. 263. Koch Syn. (l. germ. et helv. edit. 2. p. 736. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 115. Moris FI. sard. 3 p. 519. Comoll. FI. comens. 7. p. IH. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 114. Castanea vesca Gu^rln. Fruet. i.p. 181. tah. 37. f. 1. Willd. Sp. pi. 4. p. 450. Noee. et Ball. FI. tiein. 2. p. 192. Seh. et Maur. FI. rom. prodr. p. 331. Savi Tratt. deyli Alò. della Tose. edit. 2. toni. 1 . p. 76. Ten, Syìl. p. 475. Puecin. Syn. fi. lue. p. 509. Guss! Syn. fi. sie. 2. p. 609. De Not, Uep. fi. lig. p. 358. Gri- seb. Spie. fi. rum, et hith. 2. p. 339. Bert. FI. Hai. 10. p. 225. Castanea Cmsalp. De plani. Uh. 2. cap. 4. p. 36. Castagna Calzol. Viagg. di Moni. Baldo p. 10. Pona Monte Baldo p. 157. Castanea sylvestris qua? peculiariter Castanea Seg. PI. veron. 2. p. 252. Chataignier aiix cent clievaiix De Borch Letlres sur la Sieile 1 . p. 121 . cum icone. Figure. — Beich. leon. fi. germ. 12. n. 1305. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Il Castagno è COmune nella regione inferiore dei monti sino a circa 800 o UOO metri sul livello del mare tanto delle Alpi quanto degli Appennini e dei monti alti della penisola quanto dei monti delle grandi isole, nelle quali come nelle parti meridionali si spinge sino a circa 1200 metri sul livello del mare ; forma estesi boschi di un' ombra fresca essendovi in gran parte coltivato, ma nascendo anche da se. Ai boschi di Castagno diversi paesi, principalmente di Toscana, devono il nome loro, così Pian Caslagnajo, Castagnana , Castagneto ed altri: vive per lunghi anni e molti vecchi Castagni si ammirano principal- mente nelle parti meridionali della nostra penisola e nelle Isole. Tutti sanno che uno dei più vecchi Castagni visse sino a pochi anni fa nel Monte Amiata della provincia senese e che sotto di esso il Papa Pio 11 scrisse alcune lettere, e castanea nostra , e che vecchis- simi Castagni sono segnatamente sulle falde orientali del Monte Klna in Sicilia. Fra questi celeberrimi è il Cnslagnn detto dei cento cavalli 172 AMENTACEE. perché si crede che la Regina Giovanna per isfuggire a un temporale vi si sia rifugiata con cento cavalieri. Io vidi tale Castagno nel di 15 di Settembre dell'anno 184-5 : il suo tronco era allora profonda- mente diviso in cinque parti , una delle quah tanto lontana dalle altre da rimanere in dubbio se appartenesse al tronco principale; tutte le parti, prese insieme, avevano la circonferenza di 64 metri e 2 decimetri : i rami erano corti e mostravano la decrepitezza, pure r albero fioriva e dava delle buone castagne : ne presi dei saggi in frutto che conservo nell' Erbario centrale italiano : bellissimi mi parvero i vicini Castagni comunemente chiamati della Nave e della Navotta perchè quantunque fossero vecchissimi e cavi di dentro come quello dei cento cavalli, pure la scorza loro era in gran parte intera, più numerosi e più vegeti i rami : il primo di essi aveva 22 metri e il secondo 18 metri e 7 decimetri di circonferenza. Erano pure bel- lissimi due altri Castagni, poco lontani da quelli verso Greco che si chiamano di Santa Agata, l'uno con il tronco intero aveva 22 me- tri e**6 decimetri, l'altro 26 metri e 3 decimetri di circonferenza. Fiorisce in Giugno, matura i frutti verso i primi di Ottobre : le ca- stagne salvatiche maturano comunemente un po' più tardi. Distribuzione geografica. — È cosa assai difficile di assegnare la patria del Castagno , essendo questo da remotissimi tempi colti- vato nei monti di quasi tutta 1' Europa meridionale e di Levante , dove si propaga anche da sé. La sua coltivazione si spinge qua e là sino vicino a Berghen in Norvegia ! ma nei paesi settentrionali non matura o non matura bene i suoi frutti e se ne adopera il legno per ardere. Descrizione. — Albero alto dal0ol2a20e talvolta sino a 25 0 50 metri, con la chioma molto larga , spessissimo più larga che alta e tondeggiante in alto, avendo talvolta sino a trenta e più metri di larghezza, con il tronco torto, che si scava molto nei vecchi alberi, fornito di scorza cinerina scura, profondamente screpolata per lungo, con i rami torti, i principali eretto-patenti e patenti che si esten- dono molto quasi orizzontalmente e talvolta pendenti all'apice verso terra, con gli altri rami patenti e in diversa direzione, eipiù piccoH fa- cili a rompersi di color castagno con molte piccole verruche quasi tonde e bianche : i rametti fioriferi sono un po'angolati, verdognolo- giallicci, anch' essi con verruche. Le foglie sono appena o un po'pen- denti, alterne, consistenti, bislunghe-lanceolate, acuminate, ristrette alla base o ivi quasi scavate in cuore con il margine fornito di grossi CASTANEA. 173 denti a guisa di sega, ciascuno dei quali ha all' apice una punta lunghetta diretta verso 1' apice delia foglia ; glabre in ambedue le facce, verdi e un po' lucenti di sopra, ed ivi con un nervo longitu- dinale gialliccio e con nervetti laterali di colore più chiaro della fo- glia e quasi giallicci; di un verde-chiaro di sotto e quasi bianchiccio nelle giovani foglie ed ivi con un nervo longitudinale sporgente e con naolti nervi laterali obbliqui che si dirigono al margine dove terminano all'apice di ciascun dente, da questi nervi, che son pure sporgenti e di un verde gialliccio come il nervo longitudinale, par- tono molte venette laterali che si uniscono tra loro per formare una rete nel parenchima della foglia. Il picciolo è corto, è un po' più grosso alla base, ivi verdognolo-gialliccio, gialliccio nel resto, quasi piano di sopra, molto convesso ossia cilindrico nel resto. Gli amenti maschii sono molti , spesso avvicinati insieme all'apice dei giovani rami, talvolta un po' distanti per l'allungamento di questi, sempre però solitarii all' ascella delle foglie superiori , delle quali sono più lunghi 0 quasi uguali, avendo da 1 a 2 decimetri di lunghezza e da a 9 millimetri di larghezza , cilindrici , assottigliati verso alto, diritti 0 un po' curvi. La loro rachide o peduncolo è quasi cilindrica, ver- dognola, puberulo-glandolosa. I fiori sono piccoli, numerosissimi, sessili, raccolti in gruppetti di 0 o 8 fiori, i quali gruppetti sono molto avvicinati tra loro e accompagnati da una brattea, ovato- tonda, verdognola, pubescente, glandolosa e fornita di ciglia nel mar- gino, più corta dei fiori. Il calice è diviso in sei lacinie , le quali sono eretto-patenti, bislungo-lanceolate, quasi acute, cigliato-fran- giate, bianche nel margine, verdognole nel dorso. Gli stami variano da7o8a10ol!2; sono inseriti nel fondo del calice, molto più lunghi di questo, erotto-patenti. 1 filamenti sono filiformi, diritti, bianchi, glabri. Le antere sono quasi tonde, smarginate ad ambedue le estremità, inserite nel dorso sopra della base, estrorse, hiloculari, aprcntisi per una fessura longitudinale, di un color giallo pallido, glabre. I fiori mandano un odore piuttosto spiacevole. 1 fiori fem- minei sono (la 2 a 5 in ciascun gruppetto, essendovi due o un solo gruppetto di essi nella parte inferiore dell' ultimo o degli ultimi due amenti maschii. (liascun gruppetto è fornito di un pedicello proprio, corto, grosso, verde, puborulo e appena glandolosn, alla base del quale è una brattea simile a quella dei gruppetti maschii ma molto maggiore. Alla base di ciascun gruppetto ossia all' apice del pcdun- rolo che Io sostieni^ r nn involucro, irregolare, verde, posto nella 174 AMENI ACEE. parte esterna, che è certamente formato dalla unione di diverse brat- teole, diviso in 4 o 2 lacinie quasi tonde, larghe, bidentato-bifide; siegono poi le bratteole numerosissime, aderenti con la base al tubo del calice e libera nel resto, lineari, o lanceolato-lineari, ottuse o acute 0 acuminate, patenti-reflesse , puberulo-glandolose. Il calice ha il tubo saldato con 1' ovario ; il lembo è diviso in sei lacinie ovali , ottuse , erette , verdognole , pelosette , fornite di ciglia nei margini. Gli stili sono per lo più sei, talvolta cinque o sette, patenti, rigidetti , lesiniformi, giallicci, pelosi alla base nella parte interna , glabri nel resto, ottusetti , molto più lunghi delle lacinie del cahce. Quando la pianta è in frutto si vedono i rametti estremi portare per lo più da 2 0 3 a 5 frutti, talvolta sino a 10, vicinissimi l'un l'altro, eretti all' apice dei peduncoli i quali sono eretti o eretto-patenti , semplici 0 bifidi, grossetti, quasi cihndrici, più corti dei frutti, ver- dognoli, puberuH. Il frutto è quasi tondo , spesso un po' più largo che alto, essendo lungo da 4 a 4 centimetri e mezzo e largo da cin- que e mezzo a sei centimetri e si compone dell' involucro e delle ghiande. L'involucro, comunemente chiamato riccio, è verde, rac- chiude interamente le ghiande o castagne ed è formato di quattro pezzi i quali si aprono poi disseccandosi ; tali pezzi hanno in fuori di lunghe spine, disuguali, lesiniformi, diritte e divergenti, intrec- ciate tra loro in modo quasi inestricabile e da nascondere intera- mente r involucro, raccolte in fascetti ora in maggiore ora in minor numero : i pezzi stessi hanno la consistenza quasi di cuojo e sono di dentro concave, liscie, sericee come raso bianchiccio. Le ghiande 0 castagne sono per lo più tre, le due esterne convesse di fuori e quasi piane dalla parte interna, la terza posta tra esse è piano-con- vessa in ambedue le facce : tutte sono quasi ovate, acute all' apice. Il pericarpio è coriaceo, di color castagno spesso con righe longitu- dinali più scure e quasi nericce, con una larga cicatrice trasversal- mente ovale e gialliccia alla base per l' inserzione nella base del riccio , di fuori glabro o quasi glabro in basso e pelosetto o peloso- sericeo verso l'apice, si continua negli stili persistenti, lesiniformi, diritti, scuri; è di color bianco-sudicio di dentro e ivi peloso-tomen- toso, contiene un solo seme e di raro due o tre. Il seme è grande quanto la cavità del pericarpio eh' esso empie interamente. La testa è delicata, di un bianco sudicio, con nervi piuttosto grossi longitu- dinali, penetra in cavità formate dai cotiledoni ; spesso é facile a staccarsi da questi e dal pericarpio. I cotiledoni sono grandi, disu- CASTANEA. 175 guali, piegati e come increspati, farinacei, dolci, di un bianco-gial- liccio. La radichetta è molto più piccola dei cotiledoni, posta all'apice del seme, nel quale non sporge, diritta, cilindrica, ottusa. Usi. — Il Castagno è un albero utilissimo ed una vera provvi- denza per gli abitatori dei monti. Le castagne, abbondanti di buona fecola, sono un cibo gradito a questi che le mangiano crude e cotte, fresche e secche e ne fanno polenta, necci che sono molto nutritivi : sono pure portate nella città e mangiate comunemente dai poveri come dai ricchi in vario modo : le salvatiche non sono buone per far bruciate né ballotte ma la farina loro è buona per far polenta. Il legno poi è forte, resiste all' acqua ed è adoperato a molti usi come per pah, affissi, intelajature di finestre, doghe, tini, e cose simili. In alcune parti del Piemonte il Castagno è per lo più piccolo perchè tagliato per sostenere la vite coltivata colà a pergolati. CCIilX. QUERCIJIS Limi. Linn. Gen. p. 495. Juss. Gen.p. 410. Gaerln. Frnct. 1 . p. 18i. lab. 37. Elìdi. Gen. pi. p. 274. Alph. Dee. Prod. IO. p. 2. Flores monoici. Masculi in amenta gracilia, ssepissime pendula saepe basi nuda , solitarie vel sa3pius glomeratim dispositi , bractea suffulti. Calp regulariter vel irregulariter 4-7, saepius 3-6 lobum vel partitum. Stamina numero variabilia sed saepius calycis lobis laci- niisve numerosiora, fundo calycis inserta. Filamenta lìlilormia, sim- plicia. Antherae dorso supra basin aHì.xae , biloculares , loculis lon- gitudinaliter dehiscentibus , apice glabris vel raro pilosis Fceminei plerumque in involucro (cupula) singulo solitarii , involucro basi bracteolis pluribus squama3formibus tecto. Calycis tubus ovario ad- natus, limbus sexfidus voi obsolete denliculatus. Ovariinn infeiiun, superne uniloculare, interne placcntis in centro vix coahtis o-locu- lare. Ovula in quoque loculo ^, ejusque angulo interiore nunc basi, nunc supra basin vel saìpius propc apicem inserta. Styli o-i, linea- res, facie sulcati, vel ligulati et crassi. Fructus ex involucro scu cupula acereta , sfpiamis numerosis tecta, et nuce (glande) conslans, cupula nucum plus mimisve cingente vel foro totidem includente. Semen aborlu unicum. Testa membranacea, ttMuiis. Kmbrvu cxal- buminosus. Cotyledoncs ^, crassa), plano-convexaj , laevcs vel dorso iVfM|uonler umluiala' , rarius siiniato-lobala'. Uadiculn supera, inclusa 176 AMENTACEE. vel vix exserta. Arbores vel frutices ramosi, coma saepe lata, cortice rimoso , raro valde suberoso , Ugno duro , compacto , radiis medul- laribus numerosis, crassiusculispraBdito. Eolia alterna, approximata, saepe coriacea , annua vel perennantia, breviter vel brevissime petio- lata, saepius sinuoso-lobata, interdum spinoso-dentata, penninervia , stipulata , stipulis caducis vel sero deciduis. Portamento. — Le uostrc Quorci sono per la massima parte grandi alberi, con la chioma larga, i rami per lo più aperti, la scorza ora più ora meno screpolata , talvolta con lo strato sugheroso molto grosso come nella Quercus pseudo-Suher Santi e massime nella Q. Sii- ber L. con il legno duro , compatto , pesante e fornito di grossi raggi midollari ; di raro sono frutici o alberetti come la Quercus coccifera L. Le foglie sono alterne, consistenti quasi come cuojo, spesso con lobi e seni ora più ora meno manifesti o profondi, di raro spinoso- dentate nei margini , variabilissime nella forma e nella peluria non soltanto negli individui della stessa specie ma ancora nei rami di uno stesso albero, con nervi pennati, fornite di un picciolo corto e cortissimo, spesso un po' più grosso in basso : cadono al finire di autunno o al principio d' inverno o rimangono talvolta secche sul- r albero stesso in quella stagione ovvero le foglie durano per al- cuni anni cadendo poco per volta in modo che 1' albero è sempre verde. I fiori maschi sono piccoli, sessili o quasi sessih , solitarii o in gruppetti, giallicci o giaUi in codoline dehcate, lunghe, spesso pen- denti, nude in basso. I fiori femminei sono pochi, dentro una cupola, in peduncoli cortissimi, corti o lunghi. La ghianda è grossa, per lo più bislunga, scura, abbracciata in parte o quasi intera- mente dalla cupola , la qual cosa varia nella stessa specie e sullo stesso albero : la cupola è quasi legnosa , coperta di squame di varia forma e grandezza : è grande assai nella Quercus /Egylops L. Il seme è amaro , di raro dolce. Osservazioni, — Tuttc le Specie di Querci italiane da me osser- vate maturano le ghiande loro nell'autunno dell'anno medesimo, non esclusi il Cerro, Quercus Cerris L. e il Cerro-Sughero, Quercus Pseudo'Suber Santi che alcuni, tra i quali G. Gay {Notice sur une noiivelle espèce de Chéne francaise, sur les caraclères qui la distinguent et sur la classificati on des chenes en general, Paris, 1857, p. 23) hanno scritto maturare le ghiande nell'autunno seguente. Il Cerro maturale sue ghiande o cerre alcuni giorni prima delle ghiande della Querce , Quercus Rohur L. cioè sui primi del mese di Ottobre : soltanto i QUERGUS. 177 cerrini giovani le maturano un poco più tardi come conservano le foglie un po' più a lungo dei grossi cerri: però in Dicembre o in Gennajo son cascate tanto le foglie quanto le cerre e 1' albero rimane nudo. Anche il Cerro-Sughero matura le sue ghiande ncir autunno dell' anno medesimo : io non ho raccolto queste in autunno da me medesimo ma le ho mandato a raccogliere, però ho veduti gli alberi di primavera in fiore quando non vi erano punte ghiande dell' anno precedente. La stessa cosa posso dire della Querms cocci fera L. che alcuni credono anclie che maturi le ghiande nell' autunno del secondo anno. 11 Leccio e il Sughero maturano anch' essi certamente le loro ghiande nell'autunno dell'anno stesso in cui fioriscono. Da ciò si vede quanto sia poco fondata la divisione delle querci per il tempo della maturità delle ghiande loro: essa almeno ha bisogno di nuovi studii fatti in campagna e non sui rami secchi negli erbarii. * Folia autumno decidua vel exsiccata et hyeme persistentia. t034. Qucrcus Robur L. Q. arbor, coma lata, corticc crebre rimoso, ramis patenlibus , gemmis ovali-subrotundis, ramulis subangulatis, foliis subcoriaceis, alternis, approximatis, obovato-oblongis ellipticisve, basi cordatis vel rarius obtusis aut acutis , sinuato-lobatis , lobis rotundatis, obtu- sisve, muticis, junioribus subtus soepe pilis stellalis et partim sim- plicibus pubescentibus , raro glabris , adultis saBpe glabratis , brevi- ter vel brevissime petiolatis, stipulis spathulato-linearibus, peliolo subtequalibus vel sublongioribus, cito decjduis, amentis masculìs gracilibus, pendulis, iloribus sessilibus vel subsessilibus, rcmotiu- sculis vel glomcratis, bractea lineari sulTultis, calyce 5-7 partito, laciniis patcntibus vel patcntissimis, louge ciliatis, staminibus 7-10, calyce lougioribus , anlheris ovato-globosis, fomiineis paucis, in cu- pula subglobosa immersis, stylis 5-4, patenti-recurvis, late lincaribus, fructibus nunc longc vel longiuscule aut broviter vel breviusculc pcdunculatis subsessilibusve et varie glomerato-rongostis, cupula iicniisphacrica dorso brarteolis tomcntosis basi adnatis et incrassato- tubcrculosis, aj)i('C libero ovato-triangulari obtiiso adprosso tecta, phM'umf|ue glaiulibus oblongis vel ovali-oblongis , obtusis , apice umblicatis , sublriplo brcviore , rotylcdonibus hevibus. (ìucrcus Uobur Linn. Sp. j>l. p. /4/ 4. Ali. FI. ped. l^ p. ISi). ri.OBA Itaiiana. Voi.. \\ I > 178 AMENTACEE. Ucria H. R. Panorm. p. 400. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 4. Ardoin. FI. des Alpes marit. p. 341. a pedunmlata^ foliis breviuscule petiolatis, fructibus longe vel longiuscule pedunculatis. Quercus pedunculata WilU. Sp. pi 4. p. 450. Seh. et Maiir. FI. rom. prodr. p. 330. Pollin. FI. veron. 3. p. 126. Gaud. FI. helv. 6. p. 161. Teti! Sijll p. 470 et FI. nap. 5. p. 258. Savi Tratt. de- gli A Ib. della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 171. Pueein. Syn. fi. lue. p. 508. Koch. Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 737. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 116. Bérang. Antie. stor. foresi, inltaliap. 291. et in Siippl. ziir Aìlgem. Forst-und Jagd. Zeit. 1865. p. 95. cim icon. Ambros. Fi. Tyr. austr. 2.p. 53. Comoll. FI. eomens. 7.p. 135. Carnei l Prodr. della fi. tose. p. 575. foliis glabris. Quercus ViohuY Ali. FI. ped. 2. p. 189. Yis. Fl.dalm. 1. p. 207. Beri! FI. ital. 10. p. 219. Quercus racemosa Lanik. Encycl. 1. p. 715. Savi FI. pis. 2. p. 342. Dee. FI. frane. 5. p. 309. Quercus brutia Ten ! Sem. ann. 1825 emim. in adnot. p. 12. Ad fi. neap. prodr. appeìid. 5. p. 29. Syll. p. 471. et FI. nap. 5. p.259. tab. 197. f. 2. Beri. FI. ital. 10. p. 221. foliis subtus pu- bescentibus. Quercus Thomasii Ten 1 l. e. FI. neap. tab. 197. f. 2. Beri. FI. ital. 10. p. 221. foliis glabris, glandibus majoribus. Quercus fastigiata Lamk. Eneycl. 1. p. 725. Dee. FI. frane,. 5. p. 351 . Ten! FI. neap. 5. p. 258. ramis erectis , fastigiatis. Quercus apennina Lamk. l. e. Dee. FI. fr. suppl. p. 352. Tenl Syll. p. 470. et FI. neap. prodr. p. 259. et FI. nap. 5. p. 259. De Not. Rep. fi. lig. p. 369. Guss! Syn. fi. sie. 2. p. 606. foliis subtus pubescentibus. Quercus macrostipulata Guss! PI. exsiee. prope Neapolim ad Portici. Quercus cylindracea Guss! PI. exsiee. prope Neapolim e nemore di Capodimonte. Quercus tertia , erecto similiter caudice non adeo excelsa , folio latiore modice sinuato, glande maxima rotundiore ; appellant in Etfuria Farniam. . . . Caesalp. De plant. lib. 2. sub. eap. 2. j3. sessiliflora , foliis longiuscule petiolatis, fructibus breviter pedunculatis vel sessilibus. Quercus sessilinora Smith Engl. //. 4. p. 150, Dee. FI. frane,. 3. OUERCUS. 179 p. 310. Gaud. FI. helv. (j. p. 162. De Not. Rep. (ì. lig. p. 369. Cren. etGodr. FI. de Frane. 3. p. 116. Amhros. FI. Tyr. aitstr. 2. p. 52. Comoll. FI. comens. 1 . p. loi. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 575. var. a. Quercus Robur Willd. Sp. pi. i. p. 450. Savi FI. pis. 2. p. 343. et Tratt. defjli alberi della Tose. edit. 2. toni. 1. p. 171. Seh. et Maur. FI. rem. prodr. p. 300. Ten! Sijll. p. 468. et FI. nap. 5. p. 262. Piicein. Syn. fi. lue. p. 508. Déranfj. Antic. star, foresi, in Italia p. 292. Sappi, zur AlUjeni. Forst-und Jagd-Zeit. 1865. p.'95. cimi icon. Quercus Esculiis Ali. FI. ped. 2. p. 190. Pollin. FI. veron. 3. p. 135. Ten! Sijll. p. 470. Griseb. Spie. FI. rum. et bitìi. 2. p. 336. Beri. FI. ilal. 10. p. 215. Dérang. Antic. Star, foresi, in Italia tav. 1 . A. Quercus Esculus pseudo-alba et pseudo-rubra Dérang. Antic. Stor. foresi, in Italia tav. 1. A. Quercus Dalechampii Ten! Sem. II. R. neap. ann. 1830 in notis p. 15. Syll. p. 469. et FI. nap. 5. p. 260. Dérang. Antie. Stor. fo- resi, in Italia tav. 1 . B. Quercus intermedia Dérang. Antic. Storia foresi, in Italia ta- vola 1. A. Quercus Raineri Bérang. Antic. Stor. foresi, in Italia tav. 1 . B. Quercus pubescens Willd. Sp. pi. 4. p. 450. Dee. FI. frane. 5. p. 552. Gaud. FI. helv. 6. p. 162. Vis. FI. dalm. 1. p. 208. Ten! FI. nap. 5. p. 261. Guss ! Syn. fi. sic. 2. p. 607. et Enum. pi. ina- rim. p. 207. Koch. Sgn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 737. Beri. FI. Hai. 10. p. 219. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 116. Ambros. Fi. Tyr. austr. 2. p. 55. Comoll. FI. comens. 7. p. 137. foliis subtus pubcsceutibus. Quercus faginea Ten ! Syll. p. 469. foliis subtus pubescentibus. Quercus Robur pubescens Moris FI. sard. 3. p. 513. Quercus sossilillora /3. pubescens Carnei l. e. Quercus VirL^iliana Ten! FI. nap. 5.p. 262. Guss! Enum. pi. inarim. p. 307. foliis sippius aiuplis, i^landc edub'. Quercus Cupaniana Guss! Sgn. fi. sic. 2. p. 606. et Enuui. pi. inarim. p. 308. Dérang. Antic. Stor. foresi, in Italia tav. 1 . li. Quercus ainpiifolia Gms! Syn. fi. sic. 2. p. 607. Bérang. Antic. V/or. foresi, in Italia tav. I . A. foliis ainpiis. (Mirnus coni^esla Presi Delie, prag. p. 52. Ten! FI. nnp. 180 AMENTAGEE. p. 26L Guss! Syn. fi. sic. p. ^(?7. fructibus saspe gloraeratis, bre- vioribus. Querciis leptobalana Guss! Sijn. /?. sic. p. 608. glandibus mi- noribus. Quercus roburoides Bérang. in nuovo dizioii. di Agricolt. di Fr. Gera toni. 19. p. 74. Antic. Stor. foresi, in Italia p. 293. et in Siippl. zur Allgem. Forest-und Jagd-Zeit. 1865. p. 55. cum icon. foliis pii- bescentibus. Quercus pubescens var. pinnatifida. Bérang. Antic. Stor. forest. in Italia tav. 1 . B. Quercus brachycarpa Guss ! PI. exsicc. prope Neapolim. Quercus microcarpa Guss ! id. Quercus frequens in collibus , caule intorto , ramis in multam latitudinem sparsis Coesalp. De plani. Uh. 2. siih cap. 2. p. 32. Nome italiano — Quercia, Iscbia, Rovere, Farnia. Figure. — Reich. Icou. fi. germ. 12. n. 1309, 1310, 1312, 1313, 1314, 1316. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Fa i boSchi dei luogbi baSsi delle parti settentrionali, dei colli, dei poggi e dei monti delle parti centrali e meridionali e delle grandi isole , generalmente nella re- gione stessa del Castagno e del Cerro, cioè dal confine della regione dell' Olivo sino a quello della regione del Faggio. Nei monti nasce più abbondantemente la var. jS come pure nelle grandi isole e in al- cune delle piccole, come in Ischia, in Capri, in Lipari, dove la pianta è generalmente piccola e si trova nei luoghi boschivi o nelle siepi. Fiorisce in Aprile e Maggio e matura le ghiande in Ottobre. Distribuzione geografica. — Dalla Svezia dove ho trovato le ul- time Querci a 60 gr. e 50 min. di latitudine boreale tra la Stazione di Elfkarleby e Harnàs, dalla Norvegia, dalla Russia vicino a Pie- troburgo e dalla Scozia, dove l' ho raccolta vicino a Killin, per tutta r Europa centrale e meridionale facendovi estesi boschi nella cosi detta regione della Querce. Nasce pure neh' Asia occidentale. Descrizione. — Albero alto da 15 a 2lO metri, con chioma larga e quasi tonda, con il tronco quasi diritto, con la scorza cinerina scura e quasi nericcia , screpolata poco profondamente per lungo e in parte anche per traverso, con il legno duro, compatto, pesante, di un bianco-sudicio , fornito di molti raggi midollari : talvolta è più piccolo e quasi alberetto o frutice nei boschi cedui e nelle siepi. I rami principali sono eretto-patenti e gli altri più o meno aperti; i QUERCUS. 181 rametti sono cilindrici, hanno la scorza liscia, e sono cilindrici o un po' angolati, glabri, rossicci o cinerini, ovvero pubescenti o to- mentosi 0 bianchicci o di un bianco pendente al leonino. Le gemme sono ovah-tonde, di color quasi di castagno un po' chiaro , con le perule coprentisi a guisa di embrici, tondeggianti all'apice, con- cave, fornite di ciglia. Le foglie sono alterne, patenti e alquanto av- vicinate tra loro ; giovani sono erbacee, di un verde chiaro, glabre in ambedue le pagine e puberule nel margine verso la base e nei nervi della pagina inferiore ovvero pelosette, pubescenti, e quasi tomentose di sopra e tomentose e bianchicce di sotto per peli sem- plici nei nervi e per altri peli stellati, lunghetti e flessuosi; adulte sono quasi coriacee , glabre o quasi glabre in ambedue le facce ovvero pubescenti di sotto per peli stellati , corti ed avvicinati alla foglia stessa : sono verdi di sopra ed ivi quasi lucenti, con un nervo longitudinale gialliccio e con nervi laterali un po' più chiari della pa- gina stessa verso basso, di un verde chiaro e quasi bianchicce di sotto ed ivi con un nervo longitudinale grosso e bianchiccio e con nervi laterali molto meno sporgenti , i quali mandano dei nervetti delicati per formare con le loro vene e venette una rete minuta nel parenchima della foglia ; talvolta sono barbate all' ascella dei nervi laterali. Le foglie variano pure molto per la loro forma : esse sono ora più grandi, ora più piccole, obovato-bislunghe, bislunghe o quasi ellittiche, ottuse o ottusette all'apice, spesso disugualmente assottigliate alla base nel picciolo, ovvero ivi smarginate o quasi in cuore in modo che ivi sono quasi due corte orecchiette ; sono si- nuato-lobate con i lobi tondeggianti e mutici , di raro ottusetti o quasi acuti , ora più ora meno profondi in modo da essere talvolta quasi pcnnatifide , con i seni ottusi ed ivi talora con i margini un po' rovesciati : di raro sono intere senza lobi o semi di sorta , bi- slunghe ; lanceolate ed ottuse e ciò nel medesimo ramo dove sono foglie ora |)iù ora meno sinuato-lohate. Il picciolo è quasi piano di sopra, convesso di sotto, un po' ingrossato in basso, verdognolo- gialliccio, giallo o bianchiccio, glabro o puboscenlc, varia per la sua lunghezza essendo ora un po' più lungo, ora un po' più corto ov- vero cortissimo. Le stipole sono erette, lunghe quasi quanto o poco più lunghe del picciolo, scagliose, scurette , spatdlato-liiu'arì, for- nite di una carena nel dorso ed ivi pubescenti (! di lunghe ciglia nel margine: cadono prestissimo. Gli amenti maschii sono delicati, lun- ghi da ia 7 conliinplri . brighi circa tre rnillinielri . nudi iii basso, 182 AMENTACEE. pendenti. La rachide è delicata, cilindrica, glabra o pubescente per peli parte semplici e parte stellati, gialliccia. I fiori sono piccoli, ses- sili 0 quasi sessili , un po' lontani o avvicinati tra loro in gruppetti accompagnati da una brattea un po' più lunga o quasi uguale al calice , lineare , più stretta alla base , acuta , fornita di lunghe cigHa nel margine. Il cahce è scaghoso, scuretto, pubescente un poco di fuori , profondamente diviso per lo più in cinque talvolta sino a 7 lacinie aperte e poi apertissime, bislunghe, lineari, ottuse o quasi acute, fornite di lunghe ciglia. Gli stami sono da 7 a 10, inseriti nel fondo del calice, più lunghi o quasi uguali a questo. I filamenti sono eretti o eretto-patenti, bianchicci, glabri. Le antere sono ovali- tonde, smarginate appena all'apice ed ivi mutiche, smarginato-bi- lobe alla base , inserite nel dorso sopra di questa, estrorse , bilocu- lari , aprentisi longitudinalmente, verdognole, glabre. Gh amenti femminei sono da 2 a 4, alterni, sessili, alquanto lontani o avvicinati sopra una rachide ora più lunga ora più corta e nata all' ascella delle foglie superiori, pelosa o più spesso tomentosa e bianchiccia : sono tondi. Le brattee sono avvicinate alla cupola, embriciate, ovato-tonde, pelose, fornite di ciglia, di colore rossiccio. Gli stili sono tre o quattro, sporgenti, patenti ma curvati un po' ad arco in fuori ed in giù, lineari, scanalati nella faccia interna, giallicci e glabri, tondeggianti e stimmatosi all'apice ed ivi rossicci. I frutti sono portati sopra una rachide lunga quanto o poco più delle foglie ovvero più corta di queste, corta o cortissima per cui sono allora quasi sessili o sessili all'ascella delle foglie: nel primo caso sono da 1 a 3 sessili ed alterni verso 1' apice della rachide , nel secondo sono ora più ora meno avvicinati tra loro quasi in gruppi; si com- pongono della cupola e della ghianda, variabili per grossezza e per forma. La cupola è emisferica, un po' ristretta nell'apertura, lunga per lo più circa da un terzo a un quarto della ghianda, talvolta sino a quasi la metà di questa eh' essa abbraccia strettamente alla base ; è verdognola e in parte rossiccia o quasi color di cannella, un poco tomentosa per cui pare cinerina, con le bratteole ingrossate alla base a guisa di grossi tubercoli ottusi e ivi saldate con la cupola, libere nell'apice eh' è corto, ovato-triangolare, ottuso o quasi acuto, 0 acuminato, e avvicinato alla cupola. La ghianda è bislunga o ovale- bislunga, ottusa e con un ombelico all' apice ed ivi con una piccola punta ottusa; dapprima verdognolo-gialliccia, poi scura e quasi di color di cannella scuro, spesso con righe longitudinali nericce, liscia. QUERGUS. 183 glabra , coriacea , lunga da 50 a 55 millimetri e larga da 1 7 a 20 millimetri , talvolta più piccola : è uniloculare e contiene un solo seme pendente. La testa è delicata, di color di cannella, aderisce alla ghianda. I cotiledoni sono grossi, piano-convessi, si toccano per la faccia piana e sono scuri ; la radichetta è corta , ottusissima , po- sta all'apice del seme mostrandosi ivi scoperta. Osservazione. — Specie veramente polimorfa e perciò erronea- mente distinta in molte specie per particolarità non costanti e che spesso si osservano sullo stesso albero e fino sullo stesso ramo ; così è dei peduncoli ora più lunghi ora più corti ora cortissimi, delle foglie ora meno ora più profondamente sinuato-lobate e perfino in- tere come le ho vedute sullo stesso ramo in querci raccolte a Val- lombrosa nell' Appennino, ora glabre, ora pubescenti di sotto anche sullo stesso ramo ; dei rametti glabri o pubescenti ; delle squame della cupola con l'apice ora ottuso, ora acuto, ora acuminato, sempre però ingrossate alla base , delle ghiande ora più grosse ora più pic- cole , bislunghe o ovah e quasi cilindriche. Usi» — La Querce è utilissima per molti rispetti. La scorza è adoperata per la concia delle pelli: il legno duro, pesante, resi- stente all' acqua, serve a far l'ossatura e le fiancate delle navi, mac- chine da mulino , botti e via dicendo : se ne fa carbone eh' ò molto forte. Si raccolgono le ghiande , e si danno a mangiare ai majali e se ne fa una bevanda per addolcire il sangue. 1035. Querelle Farnetto Ten ! Q. arbor vel arbuscula , coma densa, gemmis ovoideis, obtu- sis, fohis subcoriaceis , alternis, approximatis , amplis, obovatis , subsessilibus vel brevitcr petiolatis, basi cordatis, crebre pinnatifido- sinuatis, laciniis apice rotundatis, muticis ScTpius subsinuato-lobatis, supra glabiatis, subtus sparsim stellato-pubesccntibus, stipuhs liuca- ribus, cxtus pilosis , sero deciduis , amentis masculis..., glandibus oblongis, obtusishaud umbilicatis, cupula subliemispb;orica bractcohs adpressis cvtus pubcscontibus, infcrioribus ovatis, snj)erioril)ns lau- ceolatis , obtusis , tecta , subtriplo longioribus , in pcdniiculi ])revi apice 2-4 scssihbus , subglomcratis, cotylcdonibus l;cvil»us. Quercus Farnetto Ten ! FI. ìieap. pmlr. aiippl. -J. p. Gii. Sijìì. p. AIO. ci FI. nap. .0. /). t^^'O. lìcrt. FI. Hai. HI. /.. :V7. in obscrv. ad U. Lsculum. Aìph. Ikv. Vrodr. Ili. p II. 184 AMENTACEE. Quercus pyrenaica forma orientalis Bérang. Antic. Stor. foresi, in Italia p. 29 A. Figure. — Bérang. in Sappi, zur Allgem. und Jagd-Zeit p. 96. tab. 4. f. b. Stazione) Abitazione e Fioritura. — Nei bosclli 6 nelle siepi delle parti meridionali. L'ho ricevuta di Terracina e della Macchia di Decima dal Prof. Rolli, e dei Boschi di S. Germano dal Prof. Ga- sparrini. Tenore scrive di averla raccolta sulla strada consolare tra Sessa e San Germano , ricevuta dei boschi di Terra di Lavoro e che essa fu raccolta in Calabria da Thomas presso Rogliano e da Gussone tra Rova e Staiti. Non si conosce ancora la pianta in fiore : matura i frutti in Ottobre. Distribuzione geografica. — Nasce pure in Grecia e una varietà di essa, Q. congesta Kit ! , nel Bannato. Osservazione. — Non ho veduta viva questa pianta ma essa è certamente distinta dalla Quercus Robur L. e dalle sue numerose va- rietà. Le gemme sono ovoidee, ottuse, con le perule coprentisi a guisa di embrici, pubescenti-sericee nel dorso. I rametti sono pe- losi, con i peli un po' radi e lunghi. Le foglie sono grandi, lunghe da 10 0 12 a 18 centimetri e larghe da 5 a 12, obovate, strette alla base e ivi scavate in cuore e quasi con due orecchiette tonde e di- suguali : ora più ora meno profondamente divise in lacinie, le quali sono da 7 a 9 in ciascun lato, bislunghe, tondeggianti e senza areste all'apice, spesso sinuato-lobate nel margine inferiore con i seni e lobetti tondeggianti e poco profondi : sono glabre di sopra eccetto nel nervo principale dove hanno qualche pelo; pubescenti di sotto e nelle piante secche quasi di color ferrugineo, massime nei nervi, per peli corti, poco fìtti e stellati. Il picciolo è corto o cortissimo e ingrossato alla base e ivi rossiccio, peloso. Le stipole sono strette, lineari , pelose di fuori, più lunghe del picciolo e persistono sino al frutto. I frutti sono da 2 a 4, sessili all'apice o presso l'apice di un rametto o peduncolo corto e grossetto. La cupola è quasi emisferica, poco tondeggiante alla base, coperta dalle bratteole le quali sono avvicinate ad essa ma non ricevute quasi in una incavatura della stessa come nella Quercus Robur L. né ingrossate in guisa di tuber- coli come in questa : le inferiori di esse sono ovate, ottuse all'apice, le superiori più lunghe , lanceolate , ottuse ; esse superano il mar- gine 0 apertura della cupola : tutte sono pubescenti e quasi sericee di fuori. La ghianda è circa 2 a 3 volte più lunga della cupola, bi- QUERGUS. 185 slunga 0 ovale-bislunga, ottusa e con una punta ottusa all' apice ma senza essere ivi scavate quasi in ombelico , liscia , del resto as- sai simile a quella della Q. Robur. Questa specie è molto aiììnc alla Q. Toza Bosc. e merita di essere meglio studiata nelle piante vive e sul posto. 1036. Qucrcus Cerris Linn. Q. arbor , coma lata, cortice profunde rimoso , ramis subhori- zontalibus, ramulis subangulatis, foliis subcoriaceis , alternis , ap- proximatis , oblongis, vel obovato-oblongis obovatisve, basi inaequa- liter emarginatis, sinuatis vel sinuato-pinnatifidis aut pinnatifidis , lobis vel laciniis obtusis vel acutiusculis, mucronulatis, supra fusco- viridibus et nitidis , pilis stellatis, raris, scabriusculis, subtus pilis stellatis , crebris pubescentibus vel subtomentosis , e viridi-albidis , breviter petiolatis, stipulis lineari-setaceis, petiolo brevioribus, sero deciduis, amentis masculis gracilibus, pendulis , floribus sessilibus vel subsessilibus , remotiusculis vel glomeratis , bractea setacea suf- fultis, calyce 2, 5-4 lobo, lobis ina^qualibus , ciliatis, staminibus 3-6 raro numerosioribus, calyce subduplo longioribus , antheris ellipticis, pilosis, amentis foemineis solitariis, subsessilibus vel 2-5 in pedun- culo brevi; iloribus in cupula subglobosa immersis, stylis plerum- que4-, patenti-recurvis, linearibus, obtusis, fructibus geminis, ternis vel solitariis, breviter pcdunculatis vel sessilibus, cupula bemisphaerica dorso bracteolis sive squamis elongatis, subiilatis , patenti-reflexis , subuncinatis , pube^cntibus echinata, glandibus oblongo-ovoideis vel oblongis, subdimidio breviore, cotyledonibus lajvibus. QuercusCorris Linn. Sp. pi. p. Iil5. Ucria II. R. Pan. p. 401 . Dee. FI. frani;. 3. p. 301. var. a. Swi Tvatl. degli alò. della Tose. 2. edit. Ioni. L p. J62. Seb. et Maur. FI. rom. prod. p. 330. Poi- Un. FI. leron. 3, p. 1:27. Gaud. Fi. helv. 6. p. 163. Ten ! Syll. p. 47 f et FI. nnp. 5. p. 258. Puccin. Syn. fi. lue. p. 503. Vis. FI. daini. I. p. 208. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. p. 737. De Not. R>'p. p. 360. Bevi. Fi. Hai. iO. p. 213. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. i 18. Ambros. FI. Tyr. aush'. 2. p. 56. Comoll. FI co- mens. 7. /». 137. Carnei Prodr. della //. tose. p. 576. .\lph. Dee. Prodr. i6. p. 'il. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 3i2. Qucrcus austriaca Willd. Sp. pi. 4. p. 454. Savi Tratt. degli Alberi della Tose. 2. edit. toni. I. p. 163, Polliti. FI. veron.3.p. 1^27. 1." 18(5 AMENTACEE. Ten! SylL p. A7 ì . et FI. nap. o. p. 251. Giiss. Syn. (l. sic. 2. p. 605. Quercus Tournefortii Willd. l. e. Ten! Syll. p. 47 J. forma fo- liis pinnatifìdis. Quercus crinita Lamk. Dici. 1. p. 718. Savi Fi. pis. 2. p. 34i Quercus Haliphleos Lamk. l. e. Giiss! Syii. fi. sic. 2. p. 605, Quercus i^gylops Ali. FI. ped. 2. p. i90. Scop. FI. carn. edit. 2. tom. 2. p. 241. Quercus altera erecto caudice in ingentem altiludìnem folio maxime sinuato, glande in echinato calyce insuavi, quae Cerrus ap- pellatur Ccesalp. De plani. Uh. 2. sub cap. 2. p. 32. Figure. — Reich. Icori, fi. germ. 12. n. 1816. Xome Italiano. — Cerro. Stazione, Abitazione e Fioritura. — li CcrrO naSCC nella regione stessa della Querce e del Castagno dove si spinge talvolta più in alto della Querce medesima frammischiandosi ai Faggi e donde discende ancora nella regione dell'Olivo : spesso è mescolato alle Querci e ad altri alberi , talvolta fa bosr^hi da sé solo i quali sono talora molto estesi e si dicono cerreti. Si trova in tutta la penisola dalle parti settentrionali , dove è meno comune sino in Calabria ; nasce pure in Sicilia nei boschi della Ficuzza e di Capizzi e forse in altri luoghi. Fiorisce in Aprile e Maggio e matura le ghiande in Ottobre. Distribuzione geografica. — Nell'Europa meridionale e in Oriente. ©escrizione. — Albero alto 20 ed anche 25 o 27 metri, del dia- metro sino a un metro e a un metro e mezzo , con il tronco quasi diritto 0 diritto, con la scorza cinerina, profoniiamente screpolata , con il legno duro e pesante ma meno della Querce , con raggi mi- dollari grossi , con la chioma più lunga e i rami più orizzontali della Querce medesima : questi sono cilindrici , scuretti ; i rametti an- ch'essi ciHndrici, o alquanto angolati, piuttosto delicati, meno scu- retti e pubescenti-tomentosi. Le foglie sono quasi coriacee, alterne, patenti , di forma assai variabile , bislunghe, obovato-bislunghe o obovate , ottuse all'apice , disugualmente smarginate alla base, ora sinuate, ora sinuato-pinnatifide o pinnatifide, con i lobi o le lacinie larghette, ottuse o un poco acute, con una piccola punta a guisa di un callo all'apice, intere ovvero con qualche dente o sinuosità nel margine esterno : sono di un verde scuro e lucenti di sopra , con peli stellati piuttosto rari che le rendono ivi un po' scabre; di un verde pallido di sotto o ivi quasi verdognolo-bianchiccc , con peli QUERCUS. 187 stellati come nella pagina superiore ma in maggior quantità e tal- volta tomentose, e con un nervo longitudinale grosso, sporgente, di un bianco sudicio o bianco-gialliccio, da cui partono alcuni nervi laterali obbliqui assai meno sporgenti che terminano alla punta del- l' apice di ciascun lobo o lacinia e si diramano lateralmente in tante venette che fanno una rete un po' sporgente nella pagina inferiore della foglia. 11 picciolo è corto, un po' più grosso in basso, quasi piano di sopra, convesso di sotto, gialliccio o scuretto, tomentoso. Le stipole sono erette, lineari-setacee, lunghe, però più corte del picciolo , pubescenti-cigliate , rossicce in alto , verdognole in basso , e cadono tardi. Gli amenti maschi sono delicati, pendenti, nudi verso 0 alla base, lunghi da 4 a 11 centimetri. La rachide è cilin- drica, delicata, pubescente-pelosa per peli stellali, bianchi. I fiori sono piccoli, sessili o quasi sessili, alcuni vicini tra loro, altri un po' lontani , per cui 1' amento è interrotto , massime in basso ; cia- scuno è accompagnato da una brattea setacea , poco più corta o quasi uguale al calice, verdognola o rossiccia, pubescente. Il calice ha la forma di una campanina, scaglioso, scuretto, pubescente-peloso per peli stellati , con 2, 5 o 4 lobi disuguali e forniti di ciglia. Gli stami sono quasi il doppio più lunghi del calice, da 5 a 6 o più, eretti, in- seriti nel fondo del calice. I filamenti sono filiformi, glabri. Le an- tere più corte dei filamenti, ovali, ottuse all'apice, appena smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, estrorse, biloculari, aprentisi longitudinalmente dalla parte esterna, pelose segnatamente verso r apice , gialle. Gli amenti femminei sono nell'ascella delle foglie superiori dei^rametti, solitarii, quasi sessili o :2 o 5 all' apice di un corto peduncolo, il (juale è eretto, cilindrico, grosselto, ver- dognolo, pubescente per peli stellati. Il pistillo è circondato dalla cu[)ola, le di cui bratteole sono disuguali, le esterne più corte, le intiM'iie più lunghe, tutte quasi tondeggianti all'apice, pubescenti, rossicce. Gli stili sono per lo più rpiattro, saldati alla base, lunghi, rivolti in fuori ed in ^iù, carnosetti, lineari, ottusi, leggiermente solcati di sopra verso la base, verdognoli e pubescenti in basso, glabri e venhiL^nolo-rossicci in alto. I frulli sono per lo più due o tre, talvolta solitarii all'apice di un corlo pt'duncolo r grosso. La cupola che si chiama riccio come nelh* castagne, «'• da più della metà a un quarto circa dell;» lunghezza della ghiaiula, tondeggiante alla base, con 1" orificio largo e irregolare, quasi ilentato, coperta di Inori di lunghe snuame lesiniformi . ingrossai»^ alla base, libere 188 * AMENTACEE. per pili della metà superiore ; le inferiori dirette in giù , quelle di mezzo patenti e le superiori dirette in su e avvicinate alla ghianda, tutte un po' curve all' apice quasi ad oncino , pubescenti-tomentose e di colore gialliccio-scuro. La ghianda è bislunga-ovoidea o bislunga, ottusa, appena appena o punto ombelicata all'apice^ fornita ivi di una piccola punta ; é glabra con qualche raro peletto verso 1' apice , lunga da 28 a 58 mill. e larga da U a 18 mill. Il pericarpio è coriaceo, di color castagno-scuro; la cicatrice è circolare gialliccia. Il seme è pendente ed empie tutta la cavità del pericarpio. La testa è piuttosto delicata, scura con nervi longitudinali ed obbliqui nericci, non aderisce al pericarpio ma all'embrione. I cotiledoni sono grandi, convessi esternamente , piani e lisci nella faccia interna con la quale si toccano ; la radichetta è cihndrica , ottusa , posta all' apice del seme dove non sporge, lunga circa il terzo o il quinto dei cotiledoni: il fusticino è quasi piramidale, angolato, la più scelta ha due foglio- line un po' disuguali e bianche. Osservazione. — Questa Specie varia molto meno della Querce, pure le sue foglie sono molto variabili principalmente nei lobi ora meno ora assai più profondamente divisi, per cui quelle sono allora pennatifide. Usi. Le ghiande, chiamale comunemente cerre o ghiandone per la loro grossezza , sono amare ; però sono mangiate dai majali che talvolta le rifiutano : del legno si fanno cerchi e bocche da barili, doghe , travi e cose simili come pure si fa carbone. " Eolia perennantia. • 1039. Quercas Pseudo-Suber Santi. Q. arbor excelsa, trunco recto, cortice suberoso, rimoso, coma lata, ramis patentibus vel erecto-patentibus , foliis coriaceis, peren- nantibus, ovato-oblongis oblongisve, basi ssepius subrotundatis et vix cordatis vel angustatis, grosse dentato-serratis vel sinuato-den- tatis , dentibus obtusis , apice mucrone obtuso praeditis, supra fusco- viridibus, nitidis et pilis raris stellatis notatis, subtus e viridi-cane- scentibus , tomentosis , breviter petiolatis , stipulis Hneari-setaceis , petiolo brevioribus, caducis, amentis masculis pluribus, 3-5 saepe approximatis , gracihbus, pendulis, floribus subsessilibus sessilibusve, QUERCUS. 189 Lractea setacea calycem aequante suifultis , calyce subcampanulato , inaequaliter 5-6 lobo , staminibus 4-6 , calyce paullo vel sabduplo longioribus , antheris subglobosis , pr3Bsertim apice pilosis , cupula nunc hemisphaerica et glande subduplo breviore, nunc ovoideo-turbi- nata, superne irregulariter fìssa et glandem fere totidem includente, extus cinereo-pubescente, squamis basi adnatis, reliqua parte liberis, inferioribus ovato-lanceolatis et mediis lineari-lanceolatis , longis, apice recurvis, superioribus anguste linearibus erectis vel demum recurvis , glande ovoideo-vel ovali-oblonga , obtusa , haud umbili- cata, mucronata, cotyledonibus la^vibus. Quercus Pseudo-Suber Santi Viaggio al Monte Amiata p. 156. tah. 3. Desf. Fi. atl. 2. p. 348. Bert. Amoen. ital. p. 48. Savi Due cent. p. 20f. et Tratt. degli alberi della Tose. edit. 2. tom. 1 . p. 177. Ten. Syll. p. 472 et FI. nap. 5. p. 257. Bert. FI. ital. 10. p. 209. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 43. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 576. Quercus hispanica Lamk. Eìicycl. 1. p. 723. Webb Iterhisp,p. 13. Quercus ^gylops Pollin. FI. veron. 3 p. 124. excl. syn. Quercus Fontanesii Gnss! Ind. Sem. H' R. in Bocc. ami. 1825. et Syn. fi. sic. 2. p. 605. Bert. FI. Hai. 10. p. 210. Ardoin? FI. des Alp. marit. p. 342. Suberella in caìteris Suberi similis , corticc tenui, folio latiore, modice sinuato Coesalp. De plant. lib. 2. sub cap. 2. p. 82. Severo Cerro Durant. Herb. edit. Rom. p. 448. fig. Subcr perpetuo -vireus , cortice tenuiori, Cerri folio, glande majore, cylindracea , obtusa, cupula crinita Mieli! in Till. Cut. hort. pis. p. 162. et'Cat. hort. fìorent. p. 92. BTome italiano. — Ccrro-Sugliero. Figura — Santi 1. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boSchì dclla parte cen- trale e meridionale, raramente nella settentrionale della penisola, e di Sicilia, spesso qua e là solo, di raro in quantità, nella regione del Castagno dove si spinge sino quasi al confine di questa e donde discende talvolta nella regione dell' Olivo. Si trova vicino a Verona nei colli caldi di (Caprino (Poli.) sul Lago di Garda a Mancsina (Mo- retti Fontana !) vicino a Sarzana in Pratola nel bosco Remedi e nei monti di Marciaso virino a Fosdinuovo (Rert.) presso Massa Marit- tima a Monte Pozzali (Carnei), all'Accesa, a l\occastrada e nel Grossetano tra Pereta e Montiano (Santi), nel Monte Amiata vicino a Arcido.'^so, nel Monto Merrano dovp 1* lio raccolto, e al Poggio. 190 AMENTAGEE. della Madonna vicino alla Chiesina dei Fabbrazzoni (Santi , Webb !) nelle macchie di Populonia alle Fahhriciaìie dove io l'ho raccolto, e al Mal' Assalto (Beccari!) vicino a Firenze a Casignano, a Mosciano e altrove (Micheli), e sulla strada romana poco prima del sesto miglio sulla destra di chi viene da Firenze (Emm. Fenzi !), nell' Appennino del Casentino alla Motta e nel Piceno tra Acquasanta e Trisungo dove è un vecchio albero detto del Salvatore, nei quali luoghi l'ho rac- colto io medesimo, nel distretto di Camerino a S. Donnino vicino a Arcevia (Ottaviani), vicino a Roma nella Macchia dei Mattei e presso il Castello Porziano (Webb!) presso Ardea (Rolli !), presso Antio (Fiorini !) nei boschi di Terracina (Mauri) , nel bosco di Rosarno in Calabria (nell'erbario Webb.), in Sicilia nei boschi di Ceraci e a Vicaretto (Mina) e nel bosco della Ficuzza (Guss. Todar !) Fiorisce in Aprile e Maggio, matura le ghiande in Ottobre. i>istribuzione geografica. — Specie dell'Europa meridionale e dell'Affrica boreale. Nasce in Portogallo nelle Algarvie (Brot.), è dubbio che sia in Ispagna, anzi pare che vi manchi e si trova in Italia e in Sicilia nei luoghi sopra indicati. È ancora in Algeri vicino a Tlemsen. Descrizione. — Albero alto da 15 a 20 metri e talvolta anche più , con il tronco diritto o quasi diritto , con la scorza sugherosa , ma grossa da 1 a 2 centimetri e perciò molto meno, grossa di quella della Sughera, screpolata per lungo profondamente, con il legno duro, e con molti raggi midollari, grossetti. La chioma è larga, i rami sono aperti 0 eretto-aperti , rossiccio-scuri , i rametti ultimi piuttosto corti , puberuli o tomentosi. Le foglie sono alterne , avvi- cinate tra loro , consistenti quasi cuojo e si conservano anche du- rante l'inverno, ovato-bislunghe o bislunghe, lunghe da 6 a 7 centimetri e larghe da 5 o 4 , spesso tondeggianti alla base e ivi appena scavate in cuore ovvero ristrette ed acute, con pochi e grossi denti e talvolta anche sinuose-dentate, con i denti ottusi, forniti al- l' apice di una punta ora corta ora lunghetta a guisa di un callo ot- tuso e giaUiccio e di corte ciglia nel margine ; di un verde scuro e lucenti di sopra ed ivi con rari peli stellati e avvicinati al nervo longitudinale ; di un verde bianchiccio e tomentose di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente e con nervi laterali dehcati meno sporgenti che vanno poco obliquamente a terminare ai denti del margine e mandano rametti o vene laterali per unirsi tra loro : sono fornite di un picciolo piuttosto corto, quasi piano di sopra, QUERCUS. lui convesso di sotto, tomentoso, bianchiccio. Le stipole sono strette, lineari o quasi setacee , più corte del picciolo , erette , scagliose , puberiile in basso, fornite di ciglia nel margine , caduche. Gh amenti maschii sono avvicinati tra loro da 3 a 5 in modo che paiono in gran numero , pendenti dai rametti dell' ovario , lunghi da 5 a 5 centi- metri e mezzo, delicati; la rachide è cilindrica, quasi tomentosa, bianchiccia , e i fiori nascono lontani in basso e vicini in alto in modo che l' amento ù interrotto in basso e in alto è continuo.^ Alla base di ciascun gruppetto di amenti sono alcune perule scagliose, bislunghe, ottuse, concave, con ciglia nel margine. I fiori sono quasi sessili o scssili , accompagnati da una bratteola setacea , ros- siccia, puberula, lunga quanto il calice. Questo è quasi scaglioso, a guisa di una campanina, con 5 o G lobi, i quaU sono poco pro- fondi, un po' disuguali, tondeggianti, interi o un po' smerlati , pu- beruli di fuori, con corte ciglia nel margine , e ivi spesso rossicci. Gli stami variano da 4 a G, eretto-patenti, poco o quasi il doppio più lungbi del calice e partono tutti dal fondo di questo. I filamenti sono filiformi, glabri, bianchicci o sfumati di rossiccio. Le antere sono quasi tonde, smarginate all'apice, bilobe alla base, inserite nel dorso appena sopra di questa, estrorse, biloculari, con le logge aprentisi longitudinalmente , pelose segnatamente verso 1' apice , gialle. 11 polline è giallo. Gli amenti femminei sono solitarii al- l'ascella dei nuovi rami, corti, eretto-patenti, per lo più con 5 o G fiori, portati dalla metà superiore all'apice della rachide: gl'infe- riori lontani tra loro, i superiori avvicinati all'apice. La rachide è cilindrica, tomentosa, verdognolo-bianchiccia. Ciascun fiore è ses- sile e accompagnato da una brattea setacea, rossiccia, puberula, .lunga quanto il fiore. L'involucro è coperto di molte bratteole , pic- cole, ovate, ottuse o ottusette, verdognolo-rossicce, libere all'apice, puberuli. Il tubo del calice è saldato con 1' ovario, il lembo è diviso in cinque o sei piccoli denti, uguali, ottusi o ottusetti, eretti e pu- beruli. Gli stili sono da 4 a G, lineari, ottusi all'apice con un solco longitudinale nella faccia interna, rivolti in fiiori , giallicci, glabri. 1 frutti sono solitarii o due in un peduncolo corto, cortissinu) o lun- ghetto, grosso e pubescente o tomentoso, e variano per la grossezza loro, essendo ora più grossi, ora più piccoli, ora di una grossezza mezzana. La cupola varia infdto per la l'orma secondo che abbraccia quasi la metà inleriore o quasi tutta la ghiamla : nel primo caso è «piasi einisferira, nel seconilo è ovoidea o (piasi ovale, un po' .slar- iUi AMENTAGEE. gata in alto ed ivi ora più ora meno profondamente divisa longitu- dinalmente, ma in modo irregolare, in due o di raro in tre pezzi : è cinerina e pubescente, coperta di squame o bratteole lunghe, però disuguali, tutte saldate in basso , libere nel resto , le inferiori quasi ovato-lanceolate e quelle di mezzo, che sono le più lunghe, lineari- lanceolate , curvate in fuori ed in giù , le superiori più strette lineari e quasi lesiniformi , dapprima erette , poi patenti e anche curvate un po' in giù. La ghianda è rossiccia-scura , ovoidea o ovale-bislunga, ottusa , senza ombelico all' apice dove è una punta sporgente e diritta. Osservano ai. — Ho ritenuto il uome di Querciis Pseudo-Siiher dato da Santi a questa specie quantunque essa fosse stata descritta prima da Lamark con il nome di Q. hispanica perché né Webb , né Bois- sier, né Willkomm, ne Lange né altri che io sappia hanno mai tro- vata questa specie in Ispagna donde la suppose oriunda Lamark che però descrisse le piante coltivate nel giardino di Trianon. Gussone scrive che la pianta del Bosco della Ficuzza perde le foghe in tempo d'inverno, per la qual cosa egli considerava quella come specie distinta. Giudicando esatta quell'osservazione, come merita un botanico tanto diligente, io non so darle lo stesso peso, perchè il conservare le foglie ora più ora meno d' inverno massime per le querci è cosa che dipende dalla maggiore o minore rigidità dell' inverno medesimo. Usi. — Non si fa alcun uso del sughero poco buono e poco abbondante di questa specie. Del suo legno si fa carbone poco buono ; le ghiande sono mangiate volentieri dai majali. 1038. Quercus ISuber Linn. Q. arbor, trunco saepe contorto, cortice crasse suberoso, late ri- moso, coma lata, ramis patentibus vel erecto-patentibus, foliis coria- ceis, perennantibus, ovalibus, ovali-oblongis vel ovatis , obtusis vel acutiusculis , parco dentato-serratis , dentibus acutis apice mucrone obtuso praeditis , vel raro integris, supra viridibus et pilis paucis stellalis notatis, subtus incano-tomentosis, breviuscule petiolatis, stipulis lineari-setaceis , petiolo subbrevioribus , caducis , amentis masculis pluribus, 2-paucis approximatis, erecto-patulis pendulisve, floribus sessilibus, bractea lineari, calycem subaequante suffultis, ca- lyce campanulato , inaequaliter 4-7 lobo , lobis integris cihatis vel subfimbriatis , staminibus 4-7 calyce subduplo longioribus , antheris OUERCUS. IV)") subgloblosis, mucromilatis, pilosis , cupula subiioiiiispliLerica, basi saspe angustata et subcuneaca, ore integro vel lobato, gìandibus ssepe plus quarn dimiclio breviore, tomentosa, e viridi-alba, squamis patulis vel patentissimis, inl'erioribus ovato-lanceolatis, superioribus longioribiìs, lincari-ìanccolatis, omnibus utraque facie plano-convcxis tecta, glande ovali vel oblonga , vix umbilicata, obtusa, mucronata, cotyledonibus laevibus. " Quercus Subcr Limi. Sp. jd. p. J4J3. AH. FI. ped. 2. p. J89. Ucria H. R. Panonn. p. 400. Savi! FI. pis. 2. p. 346. et Tratt. degli Alh. della Tose. edit. 2. p, i77. Dee. FI. frane. 3. p. 313. Seh. et Maur. FI. rom.prodr. p. 330. Moris ! Slirp. sard. elench. fase. /. p. 42. et FI. sard. 3. p. 515. Ten. Sijll. p. 471. et FI. nap. 5. p. 255. Boiss. Voìjag. en Fspagn. p. 577. Koch Syn. II. germ. et helv. edit. 2. p. 737. Guss.! Sgn. fi. sic. 2. p. 603. Simi FI. di Versilia p. 198. Bert. Fi. Hai. IO. p.. 208. Cren, et Godr. Fi. de Frane: 3. p. 118. Biechi Aggiunte alla FI. Inceli, p. 17. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 577. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 40. Ardoin. FI. de^ Alp. marit. p. 342. Ouercus Pseudo-Suber Puccin. Sijn. fi. Inc. p. 507. non Santi. Quercus Uex var. ]S. suberosa Vis. FI. dalm. 1. p. 208. Griseb. Spie. fi. rum. et bith. 2. p. 333. Suber Cfrsalp. De plani, lib. 2. snbcap.'2. p. 32. Sovero Dxrant. Ilerb. edit. Boni. p. 442. fig. Blome italiano. — Suglicro , Suvcro , Sughera, Suvera. Figure. — Suber latifolium tlus. Ilist. 1. p. 22. ic. I . (^. Bivonìana, Ibliis sinuato-lobatis vel 3-5 lobis, lobo medio multo majore , lineari-oblongo , integro vel dentato aut inciso-den- tato, latoralibus brcvibus. Oucifus Bivoniana Guss! Sun. p. 004. Bert. FI. Hai. IO. p. iti. Alph. Dee. Prodr. 16. p. SO. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Noi boscbi 0 talvolta ancllP nelle arene marittime della regione dell'Olivo, ora raro, ora abbon- dante e quasi formante boschi da sé. Si trova nella costa occidentale da Nizza in poi, nelle parti centrali e meridionali della penisola, in Istria ! in Sicilia ! in Corsica ! e in Sardegna ! La var. fo si trova in Sicilia nelle Madonie nei Hosclii di (leraci (Rivona!) a (innato (Tini), e alla Cava (Minai). Fiorisce in A[)rile e Maggio e matura b' gbiandr in Ottobre. Distribuzione geografica. Albero delia regione mediterranea. 1 IKRA Itai.ia.na. Voj.. IV. 1^ ^94 AMENTACEE. Nasce in Europa , nelle parti meridionali della Spagna ! e della Francia ! in Italia e nelle grandi isole qui sopra ricordate , in Dal- mazia, in Albania. Descrizione. — Albero più basso e di un verde meno cupo del Leccio al quale somiglia, con il tronco per lo più torto, con la scorza molto sugherosa , screpolata largamente per lungo, grossa da o a 5 centimetri, con il legno compatto e con molti e grossi raggi mi- dollari, con la chioma larga, i rami aperti, cilindrici, scuri : i ra- metti giovani sono bianchicci e tomentosi. Le foghe sono alterne, avvicinate alquanto tra loro , patenti , dure , consistenti e restano suir albero anche in tempo d' inverno , ovali o ovali-bislunghe e an- che talvolta ovate, spesso convesse di sopra e concave di sotto, ottuse 0 quasi acute, con pochi denti, poco profondi, acuti e for- niti all' apice di una punta piuttosto lunghetta ed ottusa, ovvero quasi intere, senza peli nel margine; verdi di sopra ed ivi con pochi peli stellati verso la base e nel nervo longitudinale il quale è giallo- gnolo; vellutate e bianchicce di sotto per peli fìtti e stellati ed ivi con un nervo longitudinale da cui partono pochi nervi laterali obliqui che terminano nella punta di ciascun dente e mandano molte vene laterali che si uniscono tra loro per formare una rete : hanno un picciolo piuttosto corto , quasi piano di sopra e convesso di sotto , tomentoso e bianchiccio. Le stipole sono erette, libere, lineari o quasi setacee , acute, scagliose, fornite di ciglia, più corte o quasi uguah al picciolo, cadono presto. Gli amenti maschii sono raccolti due, tre o più in fascetti alla base dei giovani rametti dell'anno ed alcuni anche nei rami dell' anno precedente , sono lunghi da 5 a 7 centimetri, cihndrici-bislunghi , ottusi, eretto-patenti e in parte pendenti ovvero interamente pendenti ed hanno in basso delle pe- rule embriciate, ovali o quasi tonde, rossicce, con una carena nel dorso e con fme ciglia nel margine. La rachide è cilindrica , vellu tata, biancheggiante, e porta molti fiori sessih, vicini tra loro, o un poco lontani verso basso. Ciascun fiore è accompagnato da una brattea ferruginea , lineare , acuta , fornita di ciglia , lunga quasi quanto il calice e caduca. Questo è largo , in forma di campanina , verdognolo alla base, delicato in alto e ivi diviso in 4 a 6 o 7 lobi disuguali, interi o un po' smerlati, rossicci nel margine, forniti di ciglia e come un po' frangiati. Gli stami sono eretto-patenti, inse- riti nella base del calice, quasi il doppio più lunghi di questo, e va- riano da 4 a 6 o 7. 1 filamenti sono filiformi, bianchicci, glabri. QUERCUS. 105 Le antere quasi tonde , con una piccola punta all' apice , la quale è fatta dalla sporgenza del connettivo ed è ottusa, obbliqua, diretta in dentro, verdognola; sono bilobe alla base, inserite nel dorso poco sopra di questa, estrorse, biloculari, aprentisi longitudinalmente , pelose, gialle e in parte rossicce. Il polline è ellittico, glabro, giallo. Gli amenti femminei sono lunghi da 7 a 10 millimetri , eretti, de- licati, portano da 2 a 5 fiori, per lo 'più raccolti verso 1' apice e po- chi altri lontani nella rachide; questa è cilindrica , vellutata, bian- chiccia. Ciascun fiore é piccolo ed è accompagnato da una brattea lineare, stretta, più corta del fiore, verdognola o in parte rossiccia, vellutata. L'involucro è coperto di molte bratteole verdi, carnose in basso, rossicce, membranacee e libere in alto, quasi tonde all'apice, fornite di ciglia. Il tubo del calice è aderente all' ovario; il lembo è diviso in 4 0 6 lobi o denti ottusi simili all' apice delle bratteole dell'involucro. Gli stimmi sono da 5 a 4, di raro sino a 5, patenti- reflessi, giallicci, glabri, lineari, un po' più larghi verso l'apice con un leggiero solco dalla parte interna. I frutti sono solitarii o due , patenti , quasi sessili , forniti di un peduncolo corto , grosso , cilin- drico e vellutato. La cupola è quasi campanulata, tondeggiante alla base ovvero ivi più spesso un po' ristretta (juasi in forma di cono , con r orifizio tondo ed intero e talvolta quasi smerlato, è lunga poco meno della metà o quasi due quinti della ghianda, verdognolo-bian- chiccia per un velluto corto e poco fitto, coperta dalle squame o bratteole, che sono patenti o patentissime, le inferiori ovato-Ianceo- late, le superiori Uneari-lanceolate, più lunghe, tutte piano-con- vesse in ambedue le facce e con l'apice scuretto diretto in su. La ghianda è ovale o bislunga , lunga da 50 a 55 millimetri e larga da 14 a 10, ottusa e appena ombelicata all'apice ed ivi con una punta ottusa ; contiene un solo seme. La testa è delicata , di un bianco sudicio con nervi longitudinali. I cotiledoni sono grandi , piano-convessi, si toccano strettamente con le facce piane : la radi- chetta è sui)erion', ([uasi cilindrica , diritta, ottusa, circa (juattro volte più corta dei cotiledoni, non sporgente ma racchiusa. Nella var. (o le fogli(^ sono sinualo-lobate o in parte (|iiasi con tre 0 cinciue lobi, con il lobo di mezzo lungo , lineare-bislungo, in- tero o dciilato 0 inciso-dentato, e con i lobi laterali piccoli. Osservazione. — Non lio il meiiomo dubbio cIk^ la Quercus ìii- voniaìia di (lussoiu; sia una torma più che una varietà o una specie (lisliiila della IJiicrciis Sul»'!- \. perchè siigli sicsi imimì
  • assano dove 1' ho raccolto, a Treviso (Kellner !) ed altrove. Fiorisce in Aprile e Maggio e ma- tura le ghiande in Ottobre. Distribuzione geografica. — Albero della regione mediterranea, esteso dal Portogallo ! sino all' Isola di Creta ! in Soria ! e nell'Af- frica boreale! Nasce pure urli' Imalaja in Kishtwar (Gius. Hook. Tlìomps !). Descrizione. — Albero allo da I T) a ^i."» metri circa, con il trom-o iUS AMENTACEE. diritto 0 uà po' torto , la scorza cineriiia scura e quasi nericcia che si screpola finamente per lungo e per traverso in modo da risultarne tanti pezzetti quasi quadri o irregolari , con il legno duro , compatto e peso, con raggi midollari meno manifesti che nella Sughera, con la chioma larga di un verde cupo, con i rami principali eretto-pa- tenti 0 eretti, gli altri aperti e gli ultimi talvolta pendenti. Questi sono cilindrici, tomentosi, di un bianco sudicio quando sono gio- vani, rosso-scuri quando sono adulti. Le fqglie sono di consistenza quasi di cuojo, alterne, avvicinate tra loro, patenti o eretto-patenti, fornite di un picciolo piuttosto corto , quasi piano di sopra , convesso di sotto, tomentoso, rosso-scuro o bianchiccio ; sono di forma va- riabilissima, ovali-lanceolate, ovali, lanceolate, quasi acute, acute 0 acuminate all' apice ed ivi con una corta spina , un po' tondeg- gianti 0 alquanto ristrette alla base, intere o nella parte superiore 0 in quasi tutto il margine con pochi denti e poco spinosi ovvero con denti più profondi e spinosi ; verdi , un po' lucenti e glabre di sopra, eccetto verso la base e in parte nel nervo longitudinale ch'è giallognolo 0 bianchiccio, dove sono dei peli stellati; bianche o bianchicce e tomentose di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente ed ottuso, da cui partono molti nervi laterali, poco spor- genti, obbliqui, i quali si dirigono verso il margine e si uniscono tra loro ad arco ovvero terminano a ciascun dente dopo di avere man- dato alcune venette laterali per fare una finissima rete nel paren- chima della foglia. Le stipole sono erette, più lunghe del picciolo , lineari , acute o quasi acuminate , bianchicce , pelose di fuori e nel margine, e cadono presto. Gli amenti maschii sono per lo più molti, avvicinati tra loro e quasi in fascetti alla base dei giovani rami dell'anno, talvolta pochi o solitarii, lunghi da 4 a G centimetri e larghi A- o 5 millimetri, cilindrici, ottusi, pendenti: hanno alla base una brattea ferruginea, quasi tonda, pelosa di fuori e fornita di ci- glia. Il peduncolo 0 rachide è cilindrico, tomentoso, bianchiccio e porta molti fiori solitarii, sessili, gì' inferiori spesso alquanto lontani, i superiori più avvicinati , ciascuno è all' ascella di una brattea fer- ruginea, larga, quasi tonda, pelosa nel dorso, con cigha nel mar- gine , quasi uguale al calice. Questo è in forma di campanina, verde e quasi glabro in basso , quasi ferrugineo in alto e ivi diviso in tre 0 quattro lobi, talvolta 5 o 6, ovali o quasi tondi, tondeggianti al- l'apice, pelosi di fuori e con lunghe ciglia nei margini. Gli stami variano da 5 a 5, il più delle volte son quattro , il doppio più lunghi QUERCUS. 199 del calice, eretto-patenti. I filamenti sono filiformi, bianchi, glabri. Le antere ovali-bislunghe, ottuse all'apice ed ivi con una piccola punta verdognola formata dal connettivo, smarginate alla base, in- serite nel dorso poco sopra di questa , estrorse , biloculari , con le logge aprentisi longitudinalmente, glabre! gialle. In mezzo ai fila- menti si vede un ciuffetto di lunghi peli bianchi , proprio nel posto del pistillo. Gli amenti feminei sono solitarii all' ascella delle foglie di mezzo dei giovani rami dell'anno, eretti, corti, più lunghi del picciolo della foglia corrispondente , portano per lo più due , tre o quattro fiori, sessili, alquanto lontani tra loro , ma posti tutti verso l'apice della rachide, la quale è cilindrica , tomentosa e bianchiccia. Ciascun fiore è accompagnato da una brattea stretta , lineare-acu- minata, verdognola in basso, ferruginea verso l'apice, lunga quanto il fiore e tomentoso-pelosa , e spesso da due bratteole quasi tanto grandi e simili alla brattea , poste lateralmente a questa: talvolta la brattea del fiore inferiore si svolge in guisa di piccola foglia. L' in- volucro è carnoso alla base, composto di diverse bratteole saldate insieme in gran parte, libere soltanto all'apice eh' è ottuso e ton- deggiante: tale involucro abbraccia più della metà dell'ovario. Que- sto è quasi tondo, saldato con il tubo del calice. Gli stili sono per lo più tre, di raro quattro, eretto-patenti, con l'apice rivolto in giù, lunghetti, grossi, lineari, un po' più larghi verso l'apice, scanalati dalla parte interna o superiore, di un gi<ìllo sudicio. I frutti sono so- litarii all'apice ovvero due o tre alquanto lontani verso l'apice di un peduncolo ascellare il quale é più lungo del picciolo della foglia e molto più corto di questa, cilindrico, tomentoso, di un bianco sudicio. La forma del frutto è variabilissima come la grandezza. La cupola e in forma di campana, tondeggiante alquanto alla base ov- vero ivi un po' ristretta , per lo più due quinti o circa la metà più corta della ghianda , talvolta lunga circa un terzo di questa ovvero cuoprendola quasi interamente eccetto l'apice, le quali cose come le diverse forme delle foglie spesso si osservano nei rami di uno stesso albero : la stessa cupola è vfrdognolo-hianchiccia , poco to- mentosa , coperta dalle bratteole , le quali sono un po' ingrossate e sporgenti nella parte saldala alla cupola, corte nella parte libera, e ivi ovali o ovali-bislunghe, ottuse o ottusettc, avvicinate alla cu- pola e scurette. La ghianda è ora grande, ora piccola, lunga da 1") a 50 millimetri e larga da 10 a 15, ovale-bislunga, ovale, spesso assottigliata verso alto, senza ombelico all'apice, ivi oUuì.a o ot- 200 AMENTACEK. tusetta e con un mucrone grossetto: è liscia, glabra, di colore gial- liccio e poi quasi castagno , ha una sola loggia e contiene un solo seme il quale è amaro o dolce anche sullo stesso albero. La testa è delicata , non aderente alla ghianda , dapprima ossea con nervi longitudinali, poi di colore quasi castagno. I cotiledoni sono piano- convessi, si toccano per le facce piane, sono giallicci-bianchicci. La radiclietta è piccola, molto più corta dei cotiledoni, ottusa, po- sta all' apice del seme ma non scoperta o appena scoperta. ■Usi. — Il legno è forte e durissimo e resiste molto all'aria e per- ciò adoperato molto per i lavori che devono essere lungamente esposti a questa, come per i lavori di tornio, come palle, ruzzolo e altri ; è principalmente adoperato per far carbone eh' è preferito a quello di Querce perché è più dolce. Con l' anima di Leccio si fanno le bacchette degli schioppi. Il Leccio è pure coltivato per orna- mento dei giardini per avere del verde in tempo d' inverno come è in Firenze nel Giardino Boboli ; la bella cerchiata di questo è fatta di Lecci. 1040. Qiiercus Coccifera L. Q. frutex vel arbuscula , ramosissima, cortice vix vel haud ri- moso , ramis erectis , rectis vel tortuosis, ramulis patentibus, foliis coriaceis , perennantibus , oyali-oblongis , oblongis vel ovali-orbicu- laribus^ basi rotundatis vel cordatìs aut raro acutis, margine plus minusve dentato-spinosisaut integris, utrinque pallide viridibus, gla- bris vel subtus rariter stellato-pilosis , breviter petiolatis , amentis masculis pluribus , cylindraceis, obtusis, pendulis, floribus.sessilibus, bractea lanceolata acuta, calycem subsequante, stipatis, calyce cam- panulato 4-5 lobo , lobls rotundatis, staminibus 4-8, calyce longio- ribus , antheris ovalibus vel ovali-oblongis , mucronulatis , glabris , fructibus solitariis geminisve, sgepius breviter et crasse pedunculatis vel subsessihbus, cupida hemisphaerica, glandibus subduplo breviore raro illas subsequante, bracteolis velutinis , basi adnatis , reliqua parte liberis, ovato-lanceolatis vel ovatis, obtusis vel obtusiusculis, adpressis, mediis denique patuli-recurvis , patulis vel subpatuhs, glandibus ovahbus vel ovali-oblongis, obtusis, haud umbilicatis, mu- cronatis, cotyledonibus Igevibus. Quercus coccifera Linn. Sp. pi. p. 141S. Ali. FI. ped. 2.p. 189. Ucria? H. Reg. Panorm. p. 400. Desf, Fi. ali. 2. p. 3i8. Dee. FI. QUERCUS. 201 frane. 3. p. SIS. Ten. FI. iiap. 5. p. 255. Webh iter hisp. p. 15. Vis. FI. dalm. 1. p. 209. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 604. Koch Sijn.fl. germ. et helv. edit. 2. p. 7S7. Boiss. Voy. en Espagn. p. 578. Beri. FI. Hai. 10. p. 211. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 119. Moris FI sard. S. p. 517. Alph. Dee. Prodr. 16. p. 52. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. S42. Quercus pseudo-coccifera Desf. FI. atl. 2. p. 348. Ten. FI. nap. 5. p. 256. Wehb. l. e. Guss. I. e. Boiss. l. e. Bert. FI. ital. 10. p. 212. Moris! l. e. forma cupulae squamis patulis vel subpatulis iiec reciirvis. Quercus Auzandri Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 119. Figure. — Nouv. Duìiam. 7. tal). 46. Labili. Dee. 5. tab.6.f. 2. Boiss. Voy. en Espagn. tab. 165. Stazione, Abitazione e Fioritura. — • Nei COlli vicini al mare della regione dell'Olivo, però qua e là nella costa occidentale e nella parte meridionale della penisola dove è rarissima, in Sicilia, in Corsica e in Sardegna. Vicino a Nizza dove è rara (Ali.), al Capo di Lecce e presso Castro sulla spiaggia bagnata dal Mare Adriatico (Guss. !) in Si- cilia vicino alla Bagheria al Monte Catalfano dove l'ho raccolta, nella costa meridionale da Trapani a Castelvetrano , Vittoria , Comiso e Terranova (Guss. ! Tin !) in Campobello al Bosco delia Campana (In- zenga !) tra Catania e Siracusa al Fondaco dell' Agnone (Guss. I) nell'Etna (Coscnt.), in Corsica secondo Greuier e Godron, in Sar- degna vicino a Piumini major, Porto Pino, S. Antioco (Moris!). Nasce pure in Istria (Tommasini !) Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta della regione mediterranea. Si trova nel Portogallo ! in Ispagna ! in Francia ! in Italia ! e nelle isole grandi italiane ! in Dalmazia ! nell' Isola di Zante (Margot) in Grecia (Heldr. !) , nella Turchia di Europa e di Asia , in Sorla (An- cher-Eloy !), nell' Afirica boreale (Dcsf. Bove). Descrizione. — Arboscsllo alto da 2 a o metri e mezzo, talvolta ancora più basso ed alto appena otto decimetri, ramosissimo, con la scorza cinorina scura e quasi nericcia, che si screpola poco o punto, con i rami eretti, diritti o un po' torti, con i rametti patenti e con i giovani rami pubescenti per peli stellati. Le foglie sono coriacee, per lo più piccole, patenti, ovali-bislunghe, bislunghe o ovali-tonde, tondeggianti o appena scavate in cuore alla base, raramente ivi acute, ondeggianti un poco nel margine eh' è bianchiccio e fornito di po- chi e rari denti ora più ora meno profondi e terminati da una spina bianchiccia, ovvero quasi intere o intere; sono glandolose in ambedue 13' 202 AMENTACEE. le pagine quando sono giovini, ed allora con qualche pelo stellato nel nervo longitudinale e talvolta anche lateralmente nella pagina superiore o nel nervo principale o in tutta la pagina inferiore; per lo più glabre quando sono adulte ovvero con rari peli stellati nella pagina inferiore medesima, verdi e quasi lucenti di sopra ed ivi con un leggiero nervo longitudinale , da cui partono dei nervetti laterali che vanno a terminare alla spina di ciascun dente , formando però tra loro una rete finissima; di un verde un po' pallido di sotto ed ivi con nervi simili alla pagina superiore ; sono fornite di un picciolo tipolc sono piuttosto piccole, erette, con 2-2i SAUCACEE. l'apice patulo, quasi semicord ato-reniformi, dentate con'i denti glandolosi air apice o quasi intere, verdi o glauche di sotto. Gli amenti maschi sono deUcati, eretto-patenti o patenti, diritti o curvati in giù, cihndrici, ottusetti, hmghi da 5 a 8 centimetri e larghi 4 0 5 millimetri , peduncolati ; il peduncolo porta da 5 a 5 foglie ed é pubescente. I fiori sono moltissimi, distribuiti quasi in giri, poco lontani l'uno dall' altro e patenti. La brattea è ovale-tonda, ristretta alla base, tondeggiante all' apice, convessa di fuori, gialliccia e gla- bra, concava didentro, bianchiccia e pelosa, quasi intera e glabra nel margine. Gli stami sono tre , da più del doppio a circa tre volte più lunghi della brattea, liberi ovvero saldati alla base. I filamenti sono apertissimi e quasi orizzontali, filiformi, bianchiccio-verdognoli, con lunghi peli alla base, glabri nel resto. Le antere sono piccole, quasi tonde , ottuse o appena smarginate all' apice , smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse, glabre, gialle. Il polline è giallo. Vi sono due glandolo, una posta tra gli stami e la brattea, e l'altra in avanti degli stami, questa è un po' più bassa e più larga, molto più corta degli stami stessi e della brattea, quadrato- tonda 0 quasi ovata, troncata all' apice , verdognola, poi gialla; l'altra è più stretta e più lunga, più della metà più corta della brattea, quasi cilindrica, gialla. Gli amenti femminei sono anch' essi delicati, patenti, un po' curvi e deboli, cilindrici, quasi acuti, lunghi da 2 e mezzo a 6 centimetri e larghi da 5 a 4 millimetri, verdognoli, pe- duncolati ; il peduncolo è fornito alla base di foglioline come negli amenti maschii. I fiori sono moltissimi, piuttosto fitti, embriciati, patenti. Le brattee sono simili a quelle dei fiori maschi per la forma, il colore e la peluria, ma fornite nel margine di lunghi e rari peli bianchi e sono circa un terzo più corti del pistillo. Questo è portato da un pedicello corto, cilindrico. L' ovario è ovoideo-conico, verdo- gnolo e glabro come il pedicello. Lo stilo è corto e grossetto. Gli stimmi sono divergenti , quasi orizzontali , corti , bilobi o quasi bi- fidi e verdognoli sfumati di rossiccio all' apice. La cassula è piccola, ovoideo-conica, ottusa all'apice, con le valve ovate, ottusette, con» vesso assai nel dorso, concave molto di dentro che si curvano in fuori all' apice : la lana è bianca , i semi assai piccoli. Osservazione. — Qucsta spocìc varia più cho per la forma per il colore delle foglie , le quali sono ora anche verdi di sotto e sol- tanto ivi di un verde più pallido che di sopra , ora glauche o glau- che-cineree e perciò di due colori. SALIX. -i-25 Usi. — È adoperata per far ceste e altri lavori e per riparo dei fiumi. 1046. ISalix incana Schrank. S. frutex vel arbor, ramis erectis vel erecto-patentibus , foliis alternis, crebris, lanceolato-linearibus linearibusve, acutis vel aciimi- natis, margine undulato , revoluto, scrrulato-glandulosis, supra saturate viridibus, puberulis et sulco longitudinali exaratis , subtus tomentoso-incanis et nervo longitudinali prominente notatis , petiolo brevissimo, pubescente, stipulis glanduloeformibus, amentis pras- cocibus, numerosis, approximatis, erectis vel erecto-patentibus, subsessilibus, cylindraceis, obtusis, masculis densitloris , bracteis oblongo-spathulatis, dorso apicem versus pubescentibus, margine ci- liatis, staminibus 2, filamentis inferno connatis, foemineis laxifloris, bracteis fere ut in masculis, o viario brevissime pedicellato subaequali- bus, stylo longo, stigmatibus bifidis, capsulis parviusculis, ovoideo- conicis, oblongis, glabris , brevissime vel breviter pedicellatis, gian- duia pedicello subdimidio breviore. Salix incana Srhrank Bajer, fi. 1. p. S30. Dee. FI. frane. 3. p. 284 et 5. p. 337. Gaiid. FI helv. 6. p..S30. a. Vis. Fi. dalm. 1. p. 2i3. De Not. Rep. lì. lig. p. 371. Koch Syn. fi. (jerm. et helv. edit. 2. p. 747. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 128. Comoll. FI. com. 7. p. 194. Ambros ! FI. Tijr. austr. 2. p. 64. Caruel Prodr, della FI. tosc.p. 580. Ardoin FI. des Alp. marit. p. 345. Salix riparia ^Villd. Sp. pi. 4. p. 698. Noce, et Dalb. FI. ticin, 2.p. 199. Pollin. FI. veron. 3. p. 158. Ten. Sijll. p. 480 et FI. nap. 5. p. 274. Puccin. Syn. fi. lue. p. 516. Beri. FI. itaL IO. p. 308. Salix viminalis \iìl. Pi. da Danph. 4. p. 785. lab. 51. Balb. Fi. taur. p. 165. Savi! Tratl. deijli Albjri della Tose. edìt. 2. tom. 1. p. 195. S'uni FI. di Versilia p. 203 non Limi. Salix augustifolia Nuuv. Duhani. 3. p. 1^25. lab. 29. Salix oblongo, incano acuto folio Zannich. Op. posth. p. 73. Seg. PI. vcron. 2. p. 265. Nomn itni.ano. — Votricc bianca. Vctricc bottaja. Figure. lieich. kun. //. gemi. 11. n. 1247. Stnziono, Al.itnrinnf- o Fioritura. — NaSCC Sullc Spoudc C UClla gliiaja dtii torrenti e dei fiumi di «[uasi lulta la peninola segnatamente Flora Itamasa. Vol. IV. *^ 226 SALICACEE. nella regione del Castagno ed inferiore del Faggio tanto delle Alpi quanto degli Appennini, sino a 1500 metri circa sul livello del mare. Discende di raro nella regione dell' Olivo e alle spiagge del mare. Nasce pure in Corsica , manca in Sardegna , in Sicilia e nelle isole minori. Fiorisce in Marzo ed Aprile. i>;stribuzi'one geografica. — Pianta delle parti centrali e in parte meridionali di Europa. BescnzJone. — Frutice alto per lo più due o tre metri e for- mante grandi cespugli , talvolta albero alto sino a 6 o 7 metri, con il tronco grosso , la scorza cinerina , molto screpolata. I rami sono eretti, o eretto-patenti, cilindrici o un po' angolati, assai fragili, rossicci-scuri , verdognoli-rossicci o in parte giallicci ; i rametti gio- vani sono bianchi e tomentosi. Le gemme sono bislunghe, ottuse, schiacciate da avanti in dietro , pubescenti. Le foglie sono alterne , avvicinate tra loro, patenti o eretto-patenti, lunghe e strette, lan- ceolato-lineari , acute o acuminate, ristrette alla base, di un verde cupo e quasi lucenti di sopra ed ivi puberule e con un solco longi- tudinale; bianche e vellutate di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale bianchiccio da cui partono moltissime venette laterali, oblique , che si uniscono tra loro in rete e mandano dei rametti a ciascun dente del margine; questo è leggerissimamente ondeggiante e rovesciato con piccoli denti a guisa di sega con una glandoletta gialliccia all' apice di ciascuno di essi. Il picciolo é cortissimo, con- vesso di sotto, verdognolo-bianchiccio, pubescente, e con diverse glandole verso 1' apice vicino ai margini. Le stipole sono ridotte ad una piccola glandola gialliccia, posta a ciascun lato della base del picciolo. Gli amenti nascono prima delle foglie , quasi sessili e for- niti alla base di due piccole foglie, strette, lineari e patenti. I ma- schi sono molti, laterali, avvicinati tra loro, eretti o eretto-patenti, spesso un po' curvi, cilindrici, ottusi, lunghi da due a tre centimetri e mezzo , larghi circa quattro millimetri, di un giallo chiaro. La ra- chide è soUda e poco grossa. I fiori sono molto vicini tra loro. Le brattee sono eretto-patenti , embriciate, obovato-spatolate, tondeg- gianti e quasi troncate all'apice, convesse verso alto nel dorso, ivi pubescenti, concave di dentro, con il margine fornito di lunghe ciglia bianche, di un giallo chiaro in ogni parte, raramente un po' più carico e quasi ranciato verso l'apice nel dorso. Gli stami sono due, più del doppio più lunghi della brattea, eretti o eretto- patenti, l filamenti sono filiformi, saldati nel terzo inferiore e tal- SALIX. 227 volta fin quasi alla metà, bianchicci-giallognoli , pelosi in basso nella parte interna, glabri nel resto. Le antere sono ovali-tonde, appena smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, bi- loculari, aprentisi longitudinalmente, gialle, glabre. La glandola è ovale-bislunga, ottusa, un po' schiacciata da avanti in dietro, dap- prima olivacea, poi gialla, molto più corta della brattea. Gli amenti femminei sono anch'essi molti, laterali, vicini, eretti o eretto-pa- tenti, cihndrici ed ottusi, lunghi da due a tre centimetri, e larghi circa quattro millimetri: i fiori sono meno fìtti di quelli degli amenti maschii. Le brattee sono simili a quelle dei fiori maschi , lunghe quasi quanto l'ovario. Questo ha un pedicello cortissimo, ed è ovoi- déo-conico , bislungo, ottuso, glabro. Lo stilo è lungo e gli stimmi sono bifidi, anch' essi lunghetti. La glandola è piccola e circa la metà più corta del pedicello. La cassula è piuttosto piccola, con un pedicello corto o cortissimo, ovoideo-conica , bislunga, lunga circa i a 5 millimetri; le sue valve sono quasi lanceolate, ottusette, curvate in fuori in alto. La lana è bianca. Usi'. — E adoperata per far vinchi da panieri e paniere, per vestir fiaschi, far culle da bambini e cose simili. Non è buona per legare perchè si rompe. A^. B. La Salix viminalis Linn! che il Sig. Hausmann scrive nella Flora del Tirolo di trovarsi a Sterzing e a Rilten di Bolzano vi è stata per quanto scrive il sig. Ambrosi nella sua Flora Ti/rolia' australis 5. p. 74, introdotta con la coltivazione. Io non l'ho rac- colta né la possiedo di alcun luogo d' Italia: si distingue facilmente dalla S. ìncana, con la quale alcuni botanici italiani 1' hanno con- fusa, per le sue foglie lucenti di sotto quasi fossero di seta. 1047. Siili:«. Serin^eaiia Gami. S. frutex vcl arbuscula, ramulis glabris vel subpubescentibus, junioribus tomentoso -albidis , foliis alternis, subapproximatis, fir- mulis, lanccolalo-oi)longis , acuminalis, subundulato-crenulatis, su- pra saturate viritlibus, nilidis , glabriusculis, subtus tomentoso-in- canis, nervo loiiL^iludiiiali valido nervisquc latoralihus promincntibus notatis, peliolo brevi, stipulis inieijualiler cordalis, aculis, dcntalis V(;l subreniformibus, ameni is laleralibus, coctanois vcl subpraìcocibus, ^28 SALICAGEE. masculis patentibus vel erecto-patentibiis, cylindraceis , obtusis, ar- cuatis, sessilibus vel breviter pedunculatis , densifloris , bracteis oblongo-lanceolatis , obtusis, subconcoloribus , longe pilosis, stami- nibus 2, filamentis saepe basi vel inferne connatis, capillaribus ; foemineis capsulis. Salix Seringeana Gaiid. FI. helv. 6. p. S5J. Koch Syn. fi. germ. et liete, edit. 2. p. 746. Salix lanceolata Sering ! Sai. helv. p, 37. non Smith. Dee. FI. frane. 5. p. 348. Salix longifolia Schleich ! Cat. pi. exsicc. Salix Smithiana jS obscura Cren, et Godr. FI, de Frane. 8. p. i3S. Figure. — Reich. leon. fi. germ. 11 . n. 2029. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei COnfìni della no- stra Flora in Istria nei contorni di Vrera donde F ho avuta dal chia- riss. sig. Tominasini. E probabile che si trovi in altre parti delle valli alpine. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Specie delle Alpi dell' Europa cen- trale, donde discende talvolta nei paesi sottoposti. Nasce in Francia ! in Isvizzera ! in Tirolo ! in Illiria ! Descrizione. — Frutice 0 alberetto alto da 5 a 6 o 7 metri, con i rametti rossicci, glabri o un po' pubescenti, giovani tomentosi e quasi bianchicci. Le foglie sono alterne, alquanto avvicinate, un po' consistenti, lanceolato-bislunghe , acuminate, leggermente on- deggianti-crenulate , di un verde carico di sopra ed ivi lucenti e quasi glabre o glabre con il nervo pubescente in basso ; tomentose e bianchicce di sotto ed ivi con un nervo longitudinale grossetto e sporgente dal quale partono molti nervetti laterah un poco spor- genti che si dirigono un po' curvi verso il margine, si diramano e si uniscono tra loro formando una rete nervosa nella pagina inferiore della foglia : le giovani foglie sono pelose di sopra, sericee di sotto, bianchicce in una o in ambedue le facce. Il picciolo è corto, quasi piano di sopra e ivi scanalato alla base dove è più largo per ricevere le gemme , convesso di sotto , pubescente. Tali gemme sono ovoi- dee, convesse di fuori, quasi piane di dentro, ottuse, rossicce, pu- bescenti. Le stipole spesso mancano; quando vi sono, sono disugual- mente in forma di cuore, acute, dentate, talvolta quasi reniformi. GU amenti sono laterali , si svolgono ora poco prima ora insieme alle foglie e sono quasi sessili e con piccolo brattee sericee, o forniti dì SALIX. 229 un corto peduncolo che porta poche e piccole foghe, quasi cihndrici, ottusi,- curvi. I maschi sono patenti o eretto-patenti, lunghi circa 8 centimetri. I fiori sono fitti. Le brattee sono bishmgo-lanceolate , ottuse, giallicce, pelose, con i peli lunghi. Gh stami sono 2. I fila- menti capillari, per lo più saldati in basso o anche fin sopra la metà, talvolta liberi. Le antere piccole e gialle. Non ho veduto gli amenti femminei nò le cassule nelle nostre piante. ** Caprear. Bracteae discolores vel subdiscolores. Stamina 2, hbera vel plus minusve connata. Gianduia solitaria. 1048. Salix purpurea Linn. S. frutex, ramis erectis vel erecto-patentibus, foliis oppositis alternisve , erecto-patentibus, lanceolatis, sursum latioribus, acutis velacuminatis, serrulato-glandulosis, supra saturate viridibus, subtus glaucescentibus , utrinque glabris, petiolo brevissimo , stipulis soepis- sime nullis, amentis prsecocibus, patentibus vel erecto-patentibus, subsessilibus, basi bracteatis, curvulis vel rectiusculis , cylindraceis, obtusis, densifloris, masculis plerumque soUtariis, bracteis ovalibus, apice rotundatis, discoloribus , pilosis, staminibus 2, fìlamentis con- natis, basi pilosis, bractea 5-4plo longioribus, antheris subglobo- sis, rubris dein nigrescentibus ; foemineis saepe geminis , bracteis fere ut in masculis, ovario subsessili , ovoideo, pubescente, stylo brevi vel brevissimo, stigmatibus bilidis, laciniis oblongis, gianduia ovario multo breviore, capsulis parvis, ovoidois, obtusis, tomentosis. Salix purpurea Linn. Sp. pi. p. 1442. Scop. FI. carn. edit. 2. lom. 2. p. 256. Vis. FI. daini. /. p. 213. Mseb. Spie. ft. rum. et hith. 2. p. 3U. De Not. Rep. fi. lig. p. 371. Guss! Syn. jl. sic. 2. p. 624. Koch Sijn. fi. genn. et helv. edit. 2. p. 744. Boiss. Voijag. enEspagn. p. ÒSO. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 228. Dert. FI. Hai. 10. p. 328. Comoll. FI. comens. 7. p. 181. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 72. Moris FI. sard. 3. p. 528. Carnei Prodr. della Il tose. p. ÒSO. Ardoin. FI. des Alpes maritim. p. 345. Salix Ilchx Linn. Sp. pi. p. 1W. Ali. FI. ped. 2. p. 185. Desf. FI. ali. 2. p. 362. Savi Trall. degli alò. della Tose. edit. 2. lom. 1. p. 105. Scb. et Miiur. FI. rom. prodr. p. 335. Sahx monandra UoUm. Sai. p. 18. lab. 1. f. 1. 2. Ard. Mr- mor. I . p. 67. tab. li. Savi /•'/. pis. 2. p. 303. Ikr. ^7. (vam;. 3. 230 SALICACEE. p. 297. Moretti in Memor. 1. p. SOi. Morie. FI. venet. i. p. 4J6. Polliti. FI. veron. 3. p. ili. Naccar. FI. venet. 5. p. 60. Ten. Syll. p. 479 et FI. nap. 5 p. 273. Salix oppositi folla ^//os^ Sai. p. 11. tah. 38. 39. Salix mutabilis Host l. e. p. 12. tah. 42. 43. Salix carniolica Host l. e. p. 13. tah. 44. 45. Salix minor fluminalis, humilis, Olesefolio Clip. H. Cath. p. 195 nrome italiano. — Velrice rossa, Vetrice da panieri. Salicella. Figure* — Engl. hot. voi. 20. tah. 1388. Reich. Icori. Fl.germ. li. n. 2030, 203 f, 2032. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Abbonda lungO i fiumi ed i torrenti di tutta la penisola e delle grandi isole di Corsica, di Sar- degna e di Sicilia segnatamente nella regione della Querce e del Ca- stagno donde si spinge alla regione inferiore del Faggio sino a circa 1500 metri sul livello del mare e discende talvolta nella regione del- l' Olivo. Fiorisce in Marzo ed Aprile e nei luogbi bassi e meridio- nali in Febbrajo e Marzo. Distribuzione geografica. —In Europa estesa dalla Scozia! e dalla Scania! sino in Sicilia! ed in Grecia! Nasce pure nell'Algeria! Descrizione. — Frutice glaberrimo , alto comunemente da uno a due metri e mezzo , talvolta sino a tre o quattro , in cespuglio. Le gemme sono erette, diritte, bislunghe-lanceolate, ottusette, piane dalla parte interna, convesse di fuori, rossicce, glabre. 1 rami sono eretti o eretto patenti, cilindrici, cinerini-rossicci : i rametti lunghi, delicati, eretti o eretto-patenti, lisci, rossi e talvolta sfumati di gial- liccio, quasi lucidi. Le foglie sono opposte o alterne, eretto-patenti, membranacee, lanceolate, un po' più larghe verso alto, acute o quasi acuminate, di un verde carico di sopra e ivi quasi lucenti e con un nervo longitudinale non sporgente e più chiaro ; di un verde un po' pallido e quasi glaucescenti di sotto dove hanno un nervo longitudinale sporgente di colore più chiaro da cui partono delle vene curve ed oblique che si dirigono verso il margine e l' apice , si uniscono tra loro e mandano un rametto che termina ad ogni dente del margine stesso : questo è seghettato-dentato con i denti corti , rari e aventi all' apice una glandoletta gialliccia che li rende un po' ottusi ; le foglie hanno un picciolo molto corto , scanalato di sopra, convesso di sotto, rossiccio o verdognolo. Le stipole man^ cano. Gli amenti maschii sono laterali nei rami superiori , patenti o eretto-patenti, curvati ad arco o quasi diritù, cilindrici, ottusi, SALIX. -231 lunghi da 2 e mezzo a 4 cenlimetri e larghi da 8 a 10 miHimetri, quasi sessili essendo il peduncolo o rachide, grosso, verdognolo, pu- bescente , nudo in basso per cortissimo tratto ed ivi con due o tre e talvolta con quattro o cinque piccole foglie a guisa di brattee. I fiori sono molto fìtti. Le brattee sono piccole, ovali, tondeggianti all'apice, convesse di fuori, uu po' concave di dentro, bianche in basso, rosso-scure e quasi nericce in alto, fornite nel. dorso e nel margine di lunghi peli bianchi. Gli stami sono due ma per essere i filamenti saldali insieme pare che vi sia un solo stame con un' an- tera quadriloculare : sono da tre a quattro volte più lunghi delle brattee. I filamenti sono patenti, cilindrico-schiacciati, bianchi, hanno alcuni peli lunghetti verso la base , sono glabri nel resto. Le antere sono quasi tonde, ottuse all'apice, appena smarginate alla base, biloculari, si aprono longitudinalmente, dapprima sono rosse e punteggiato-scabre quando si guardano con una forte lente , poi scure e nericce. Il polline è giallo, piccolo, tondo e liscio. La glan- dola è ovato-bislunga, troncata all'apice, un po' curva, verdognola, sfumata di rossiccio, glabra e molto più corta del filamento. Gli amenti femminei sono anch' essi laterali nei rametti , spesso av- vicinati in parte tra loro in modo da parere talvolta quasi opposti , eretto-patenti o patenti, diritti o un po' curvi in su, cilindrici, ottusi, lunghi da due centimetri e mezzo a tre centimetri e lar- ghi da 7 a 8 millimetri, verdognolo-rossicci, sono quasi sessili per lo più con due piccole foglie ed altre due più piccole, tutte pa- tentissime-rcflesse , verdi e pelosette di sotto. I fiori sono molti, fitti, patenti. Le brattee sono simili a quelle dei fiori maschii, poco più corte del pistillo. L'ovario è quasi sessile, ovoideo, verdognolo, pubescente. Lo stilo è cortissimo o corto, grossctto, rossiccio, gla- bro. Gli stimmi sono bifidi, con le lacinie quasi erette, bislungo- cilindriche, grossette, papillose, di un rosa carico o quasi rossicce. La glandola è corta, quasi lineare, troncata all'apice, verdognolo- rossiccia o gialliccia, glabra, molto più corta dell'ovario. La cassula è piccola, lunga due millimetri e mezzo o tre millimetri, sessile, ovoidea, ottusa, tomentosa; le valve sono ovali-lanceolate, ottuse. La lana è bianca. Osservazioni. — Ouesta s[)ccie varia per la lunghezza dello stilo ora corto, ora cortissimo e (piasi mancante e per gli stami che tal- volta sono in parlo o anche rpiasi interamente distinti. Usi. — E adoperata comunemente per far panieri, ceste, cullo 232 SALICACEE. dei bambini, gabbie da uccelli ed altri lavori. Le bestie bovine non mangiano o mangiano poco di questo salcio. 1049. I§alix daphnoldes Vili. S. arbor vel frutex, ramis erectis, ramulis saepe coesio-pruino- sis, foliis alternis, subcoriaceis, oblongo-lanceolatis, acnminatis, ser- rulato-glandulosis, supra viridibus et nitidis, subtus glaucescentibus, glabris , nervo longitudinali supra basin versus pubescente , petiolo brevi, stipulis semicordatis, acutis, denticulatis, caducissimis, amen- tis lateralibus, solitariis, sessilibus, curvulis vel rectis, oblongo-cy- lindraceis, obtusis, densifloris , villosissimis , masculis praecocibus , bracteis ovalibus, apice rotundatis , undique pilosis, staminibus 2, filamentis liberis, glabris, antberis luteis , fuemineis subcoetaneis , s»pe longioribus, bracteis panilo minoribus et minus obtusis, ovario subsessili, ovoideo-conico, glabro, stylo longo, stigmatibus bifidis, linearibus, stylo brevioribus, capsulis ovoideo-conicis, latiusculis , breviusculis, glabris. Salix daphnoides Vili. PI. du Dauph. 3. p. 765. Bellard. Ap- pena, in Accad. des sàenc. de Turin. ami. 17 90-9 i . voi. o. p. 251. Suffren PI. du Frioul p. 192. Dee. FI. frane. 3. p. 286 et 5. p. 340. Gaud. FI, helu. 6. p. 228. Puccin. Sijn. fi. lue, p. 516. Koch Sijn. fi. germ et helv. edit. 2. p. 743. Anders. Sai. Lapp. p. 90. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 130. Bert. FI. ital. 10. p. 310. Amhros. FI. Tijr. austr. 2. p. 70. Carnei. Prodr. della FI. tose, p. 580. Salix preacox Hoppe in Willd. Sp. 4. p. 670. excl. syn. Villar- sii. Balh. Elench. in Accad. di Torino anno 1818. tom. 23. p. 108. Noce, et Balh, FI. tic. 2. p. 199. Nome italiano. — Salice nero, (Salcio nero) nel Tirolo italiano. Figure. -^ Reich, koih fi, (jerm. 11. n. 1253. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luogbi paludosi della re- gione subalpina ed alpina sino a 2000 metri delle Alpi piemontesi e del Tirolo donde discende nelle valli e di raro nelle pianure sot- toposte lungo i fiumi. Nel Cenisio vicino al Lago (Bonjean! Bucci!) a Penereggio nella Valle di Flemme (Facchini!) nei monti alti di Valsugana vicino a Strigno (Montini !) e sulle sponde del Fiume del Ticino vicino al suo incontro con il Pò (Bertoloni), Nasce pure nel- SALIX. 255 l'Appennino lucchese ai Freddoni di Tereglio (Giannini). Fiorisce in Maggio e Giugno e nei luoghi bassi in Marzo ed Aprile. Distribuzione g;eografica. — In Europa dalla SvGzia e dalla Nor- vegia per la Germania! alle Alpi del Delfmato!, della Svizzera!, del Tirolo! , dell' Itaha e agli Appennini lucchesi. Bescrizione . — Albero alto sino a G 0 12 metri, con la scorza del tronco cinerina e liscia, poi scura e screpolata, talvolta un semplice frutice. I rami sono eretti, di un rosso cupo e tanto essi quanto i rametti spesso coperti di un fiore azzurrognolo^ glabri , pubescenti soltanto verso la base degli amenti, ovvero pelosi e quasi tomentosi. Le fo- glie sono alterne, patenti o eretto-patenti, consistenti, bislungo - lanceolate, acuminate, finamente seghettate nel margine, con i denti radi e piccoli, aventi all'apice una piccola glandoletta tonda ; verdi e lucenti di sopra , glaucescenti di sotto ed ivi con un nervo longi- tudinale sporgente e gialliccio da cui partono dei nervetti laterali che vanno curvi ed obliqui verso 1' apice e il margine , e vanno a terminare ai denti dopo essersi uniti tra loro lateralmente : sono glabre in ambedue le pagine eccetto nel nervo di sopra verso basso dove sono pubescenti e fornite di un picciolo piuttosto corto e an- ch' esso di sopra pubescente. Le stipole sono quasi semicordate , acute, con piccoli denti; cadono prestissimo. Gli amenti maschii si svolgono prima delle foglie e sono laterali nei rametti, sessili, privi di piccole foglie, curvi o diritti, bislungo-cilindrici, ottusi, lunghi da poco più di due a tre centimetri, e larghi circa 10 o 12 milli- metri , pelosissimi e bianchi. I fiori sono molto fìtti. Le brattee sono strettamente embriciate, ovali, tondeggianti all'apice, nericce, co- perte in ogni parte di peli lunghi, htti e bianchi che uguagliano dapprima gli stami. Questi sono due , poi da tre a quattro volte più lunghi delle brattile. I filamenti sono liberi, filiformi, glabri. Le an- tere gialle. Gli amenti femminei sono anch'essi laterali, solitarii, scssili e privi di foglie alla loro base , ma nascono poco prima o quasi nel tempo stesso delle foglie, curvi o quasi diritti, bislungo- cilindrici, più lunghi per lo più degli amenti maschi essendo spesso lunghi sino a i o 5 centimetri e talvolta anche più : sono pure pc- loiiissiiui , ed hanno i fiori molto fitti e (juasi interamente nascosti dai peli delle lirattee. (jueste somigliano a (luelle dei maschi ma sono più piccole e meno tondeggianti all' apice. L' ovario è quasi sessile, ovoideb-tonico, glabro. Lo stilo è lungo circa due mil- liuielri. Gli slimnn sono bifidi, con le lacinie lineari, papillose, lo* -234 SALIGACIÌE. poco più corte dello stilo. La cassida è quasi sessile, ovoidco-co- nica, larghetta, verdognola, glabra, piuttosto piccola, essendo lunga 4 0 5 millimetri : le valve sono ovato-acuminate : la lana è bianca. 1050. Sallx Fontcdcrcana Willd. S. frutex, ramis erectis, foliis alternis, approximatis , erecto- patentibus, obovato-lanceolatis , acuminatis, serrulato-glandulosis, supra fusco-viridibus et glabris, subtus glaucescentibus, subpilosis, petiolo brevi , pubescente , stipulis parviusculis , semicordato-lanceo- latis, acutis, dentato-glandulosis , caducis, amentis masculis staminibus monadelphis (Koch.), foemineis numerosis, lateralibus, ap- proximatis , breviter pedunculatis , pedunculo bracteato , praecocibus vel raro foliis coetaneis , rectis vel curvulis , cylindraceis vel cylin- draceo-oblongìs , obtusis , bracteis oblongo-ellipticis , apice rotunda- tis , basi subangustatis , imdique villosis , superne atro-rubris , ova- rio subsessili, bractea longiore, conico-subulato, tomentoso, stylo brevi , stigmatibus stylo longioribus , oblongis , emarginatis , capsu- lis tomentosis. Salix Pontedereana Willd. Sp. pi. 4. p. 661 . excl. syn. Koch Syn. fl. germ. et helv. edit. 2. p. 7U. Beri. Fi. ital. 10. p. 331. Ambros. Fi. Tyr. aiistr. 2. p. 96. Salix discolor Host Sai. p. 18. tah. 60, 61. Salix austriaca Host l. e. p. 19. tah. 64, 65. Figure. — Reich. Icoìi. Fl. germ. 11 n. 2037. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi umidi delle Alpi dove è rara. Nasce nell'Alpe del Cenisio (Huguenin !) e nel Tirolo italiano nella Valle di Fassa lungo l' Avisio a settentrione del Ponte di S. Giovanni (Facchini!) e nel monte Piitten di Bolzano (Hausmann). Fiorisce in Aprile. Distribuzione geografica. — Specie delle Alpi centrali di Europa. Si trova in Boemia, in Austria, in Carinzia, nel Tirolo meridionale e in Isvizzera. Descrizione. — Frutice alto da 1 a o metri, secondo Ambrosi, con i rami eretti, di color rosso scuro o giallicci, glabro. Le foglie sono alterne, avvicinate tra loro, eretto-patenti, obovato-lanceolate, acuminate, ristrette alla base, larghette, seghettate nel margine con una glandoletta all' apice di ciascun dente , di un verde scuro e gla- bre di sopra , glaucescenti di sotto ed ivi pelosetto-sericee quando SALIX. 235 son giovani , glabre o con qualche pelelto verso la base , massime nel nervo longitudinale quando sono adulte : con questo nervo spor- gente e gialliccio nelle piante secche dal quale partono molti nervi laterali , obliqui e un po' curvi che si uniscono in rete tra loro e mandano un rametto a ciascun dente. Il picciolo e corto, un po' più largo in basso, pelosetto o quasi pubescente. Le stipole sono semi- cordato-lanceolate , acute , dentate , piuttosto piccole , e cadono pre- sto. Gli amenti maschi hanno gli stami monadelfi secondo Koch e le antere dapprima rosse poi gialle secondo Ambrosi. Gli amenti femminei si vedono prima delle foglie, pur talvolta sono quasi coe- tanei a queste: sono molti, laterali, avvicinati tra loro, eretto-pa- tenti, diritti 0 un po' curvi, quasi cilindrici o cilindrico-bislunghi , ottusi , lunghi da 22 a 26 millimetri e larghi circa 6 ; sono bian- chicci, forniti di un peduncolo, il quale è corto e porta poche brattee piccole, disuguali, patenti e pelose. I fiori sono molti e fitti. Le brattee sono bislungo-ovaU, tondeggianti all'apice, ristrette un po' in basso , pelose in ogni parte massime nel dorso per peli lunghi , di- retti in su e bianchi : sono di colore rosso-scuro in alto. L' ovario è quasi sessile, poco più lungo della brattea, conico-lesiniforme , to- mentoso, bianchiccio. Lo stilo è corto, grossetto. Gli stimmi sono bislunghi , più lunghi dello stilo , smarginati all' apice. Osservazione. — Ho descritta la pianta femmina dei molti saggi che ne ho del Tirolo , favoritimi dai signori Facchini e Ambrosi. 1051. ^ali^ aurata Linn. S. frutex ramosissimus, ramulis junioribuF^ pubcscentibus, adul- tis glabris, gemmis glabris vel raro pubcsccntibus , foliis altcrnis, approximatis, parviusculis , obovatis vel obovato-oblongis, obtusis, rotundatis vel brevitcr acuminatis , undulato-serratis intcgrisve , supra saturate viridibus, pubescentibus vel subgiabris, subtus ciua- rescentibus, hirto-tomcntosis , et reticulato-nervosis, petiolo bre- vissimo , amentis lateralibus , numerosis, primum sessilibu.s bractci- sque sericeis pra^ditis , demuni brcvitor pcdunculatis et foliolati.s , subpraìcocibus, rcctis vel curvulis, masculis dcnsifloris, ovalibus vel ovaii-rylindraccis, obtusis, bracteis obovato-spalulatis, obtusissimis, superne fuscis, villosis , staminibus 2, fdamcntis liberis vel basi connatis, foemineis laxiusculis, bracteis fere ut in masculis, ovario ex ovaia basi clongabt-laiiceoliilo, lomoiìlnso , alltido, stylo brevis- 236 SALICACEE. Simo, stigraalibus ovalibus, emarginatis, interdum bifidis , capsulis pedicellatis, gianduia pedicello o-4pIo breviore. Salix aurita Linn. Sp. pi. p. i446. Gaiid. FI. helv. 6. p. 245. Koch Sijn, FI. germ. et helv. edit. 2. p. 750. Cren, et Godr. Fi. de Frane. 3. p. 136. Amhros. Fi. Tyr. austr. 2. p. 82. Salix ulmifolia Vili. Pi. du Dmiph. 3. p. 776. excl. var. C. Salix uliginosa Willd. Enum. h. herol. p. 1007. Salix rugosa Ser ! Salic. Helv, p. 18. Figure. — Linn. FI. lapp. tah. 8. f.y. Reich. Icon. Fi. germ. 11. n. 2020. Stazione, Abitazione e fioritura. — Nei luOghi Umidi e torbosì delle parti settentrionali della penisola. Vicino a Idria (Tommasini !) Si trova forse in altri luoghi, essendo stata probabilmente confusa con la Salix cinerea alla quale è molto affine. Fiorisce in Maggio. Bistribuzione geografica. — Specie dell'Europa centrale. Si trova iu Svezia, dove 1' ho raccolta, in Germania, dove l'ho pure raccolta vicino a Berlino , nelle Isole Britanne ! in Francia ! e in Svizzera ! Descrizione. — Frutice per lo più alto da 6 decimetri a un me- tro , talvolta fino a due metri , molto ramoso , con i rami allungati , un po' angolati, di color rosso-scuro o rossìccio, pubescenti quando sono giovani , poi glabri. Le foglie sono alterne , avvicinate , piutto- sto piccole, obovate o obovato-bislunghe, ottuse, tondeggianti o con una corta punta all' apice , ondeggianti o quasi increspato-den- tate e con una piccola glandola all'apice di ciascun dente ovvero in- tere; di un verde scuro di sopra ed ivi pubescenti o quasi glabre e rugose; di color cinerino e irto-tomentose di sotto ed ivi con un nervo longitudinale e con nervetti laterali curvi e ramosi i quali tutti fanno una rete alquanto sporgente nella pagina inferiore delia foglia. Il picciolo è corto, con un solco longitudinale di sopra, con- vesso di sotto, tomentoso-irto. Le stipole sono reniformi, del co- lore e del tomento delle foglie. Gli amenti sono molti, laterali, ses- sili 0 quasi sessili, dapprima con piccole brattee sericee, poi hanno un peduncolo corto che porta poche e piccole foglie, eretto-patenti, diritti 0 appena curvi, si svolgono poco prima delle foglie. I maschii sono quasi ovali, poi si allungano un poco e diventano quasi cihn- drici, ottusi, lunghi da 10 a 16 millimetri e larghi da 5 a 7. I fiori sono fìtti. Le brattee sono obovato-spatolate , ottusissime , scure in alto , pelose , con i peli lunghi e sericei. Gli stami sono 2. I fila- menti liberi 0 saldati insieme alla base, giallicci. Le antere quasi SALIX. 237 tonde e gialle. Gli amenti femminei sono ovali o ovali-bislunghi , ottusi, lunghi da 12 a 25 millimetri. I fiori sono piuttosto radi. Le brattee sono simili a quelle dei fiori maschi. L'ovario è più del dop- pio più lungo della brattea, ovato alla base, bislungo-lanceolato , tomentoso, bianchiccio. Lo stilo è cortissimo. Gli stimmi sono corti, ovati, smarginati, talvolta anche bifidi, giallicci. Le cassule sono simili all'ovario, pedicellate, con la glandola da tre a quattro volte più corta del pedicello. Osservazione. — Si distingue facilmente dalla Salix cinerea L., alla quale è per altro grandemente afRne, per i rametti più delicati e glabri quando sono adulti, di un color rosso-scuro, per le foglie più piccole, obovate e spesso ondeggianti-dentate , per gli amenti più corti e i femminei meno fitti, per le brattee loro ottusissime e via dicendo. 105^. fi>alix cinerea Lmn. S. frutex vel arbuscula , ramis erecto-patentibus , ramulis etiam adultis gemmisque tomentoso-incanis , foliis alternis, obovato-oblon- gis vel obverse lanceolatis , obtusis vel breviter acuminatis, integris subdenticulatisve , subundulatìs, supra saturate viridibus, nitidis, glabris vel pubescentibus , sulcis rcticulatis notatis , subtus glaucis , cinerascentibus, tomentosis, hirtis vel glabrcscentibus , exquisite reticulato-nervosis , petiolo brevi, stipulis majusculis, subreniformi- bus vel semicordatis, erecto-patulis , amentis lateralibus, numerosis, proccocibus, erecto-patentibus vel erectis, sessihbus, densifloris , masculis ovali-oblongis vel oblongo-cylindraceis, obtusis, bracteis obovato-oblongis, obtusis voi acutiusculis , discoloribus, pilosis , staminibus 2, filaincntis liberis, basi pilosis; fcemineis oblongis vel oblongo-cvlindraceis , obtusis, ovario bractea duplo longiore, ovoi- deo-lanc(;olat(), stylo brevissimo, stigmatibus bifidis, capsulis ovoi- deo-lanceolatis, tomentosis, pedicellatis , glaudula pedicello subqua- druplo breviore. Salix cinerea Linn. Sp. pi. p. liW. Gaud. Fi. helv. 6. p. "241. var. i 240 SALICACEE. foliatis, rectis voi curvulis, oblongo-cylindraceis, obtusis vel mascu- lis ovalibus , bracteis oblongis , basi angiistatis , obtusis , pilosis , staminibus 2, fìlamentis bberis, basi pilosis ; fffiniiiicis minus den- sifloris , ovario ovoideo lanceolato , stylo brevissimo , stigmatibus bifidis vel indivisis , capsulis ovoideo-lanceolatis , tomcntosis, pedi- cellatis , gianduia pedicello 5-6 pio breviorire. Salix grandifolia Sering. Salic. p. 20. Dee. FI. frane. 5. p. 343. Gaud. FI. helv. 6. p. 247. Koch Sìjn. (l. germ. et helv. edit. 2. p. 750. Anders. Sai. Lapp. p. 33. Pneein. Sijn. fi. lue. p. 517. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 134. Dert. FI Hai. iO. p. 332. Comoll. Fi. co- mens. 7. p. 197. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 80. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 581 . Salix aurita Po//i/i. FI veron. 3. p. 163. Comoll. FI. comens. 7. p. 105. Salix polymorpba Pollin. l. e Salix alpina auriculata , foliis inferioribus lanuginosis, cxtrcmi- tatc subrotundis, superioribus utrinque acuminatis Seg. PI. veron. suppl. p, 291. Nome italiano, — Salciaccio. rigare. —Reìcìi. Icou. //. gemi. cent. 11 . n. 2025. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghì umidi C boSchivl, lungo il corso dei torrenti e dei fiumi della regione del Faggio e della Querce , tanto nelle Alpi quanto negli Appennini sino a quelli del Casentino dove è abbondante e del Piceno : discende di raro per le valli nella pianura lombarba. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — In Europa dalla Lapponia per le parti centrali sino agli Appennini d' Italia. Descrizione. — Fruticc 0 arbosccllo alto sino a 5 metri e più, con i rami eretti o eretto-patenti , di color rosso-scuro , con i ra- metti giovani tomentosi e bianchicci. Le gemme sono erette, ovate, ottuse, un po' schiacciate da avanti in dietro, dapprima pubescenti, poi glabre, rossicce. Le foglie sono alterne, eretto-patenti o patenti, bislungo-obovate o bislungo-lanceolate o ovali-bislunghe , con una corta punta o quasi acuminate, ristrette un po' o tondeggianti alla base, spesso seghettate o quasi intere nei margini e ivi un po' ondeg- gianti, di color verde cupo di sopra, ed ivi glabre o pubescenti e con leggieri solchi in rete , glauche , cinericce , pubescenti o quasi glabre di sotto, ossia glabre con i nervi con corti peli spesso rossicci nel nervo longitudinale verso basso o in alcuni dei nervi laterali , SALIX. 241 con questo nervo longitudinale sporgente e di colore spesso giallic- cio, dal quale partono dei nervi laterali che diramandosi fanno una rete alquanto sporgente nella pagina inferiore della foglia. Il pic- ciolo è corto, pubescente. Le stipole sono grandi, patule, reniformi, dentate , del resto simili alle foglie. Gli amenti si svolgono quasi insieme o poco dopo le foglie, e sono forniti spesso di foglie in basso, diritti 0 un po' curvi, bislungo-cilindracei , ottusi o i maschi quasi ovali. I fiori di questi sono molli e fitti. Le brattee sono piuttosto piccole, bislunghe, un po' ristrette in basso, ottuse, pelose con i peli non molto lunghi. Gli stami sono da due a tre volte più lunghi della brattea. I filamenti Uberi, filiformi, giallicci, pelosi alla base. Gli amenti femminei sono meno fitti dei maschi. L' ovario è il dop- pio più lungo della brattea, ovoideo-lanceolato, tomentoso, bian- chiccio. Lo stilo è molto corto. Gli stimmi sono bifidi o interi. La cassula è ovoideo-lanceolata , tomentosa, bianchiccia, larghetta, so- stenuta da un pedicello : la glandola è circa 5 o 6 volte più corta di queste. 1054. l^aliiL Caprea L. S. frutex vcl soepius arbor mediocris, raniis ercctis patentibu- sve, ramulis junioribus puberulis vcl pubescentibus, foliis alternis , ovalibus, ovali-lanceolatis vcl obovato-ovalibus , recurvato-acumi- natis, basi angustatis, subcordatis vcl rotundatis, margine undulato- crenulatis, subintegris vel grosse dentato-scrrulatis, supra saturate viridibus et sulcis reticulatis priedilis, glabris vel puberulis, nitidis, ^ubtus cinorasccntibus et moUiter tomentosis , levitcr reticulato-ner- vosis, pctiolo subtereti, tomentoso, stipulis parvis, patcntibus, se- micordatis, amentis lateralibus, numerosis, praicocibus , erecto-pa- tentibus vel erectis, sessilibus, ovali-oblongis , obtusis , rachide listulosa , masculis paiicioribiis, bracteis ovali-oblongis, basi angu- statis, discoloribns, pilosis , staminibus 2, lilamentis libcris ; focmi- neis numerosioribus, ovario bractea subduplo longiore, ovoideo- lanceolato, stvlo brevissimo, stigmatibus bilidis, capsulis ovoideo- lanceolatis, subulatis, tomentosis, pedicellatis, gianduia pcdÌLcll<> 5-0 pio breviorc. Salix Caprea Lìnn. Sp. pi. p. IU8. Scop. FI. cani. edit. :2. p. 2oS. var. L MI. FI. ped. 2. p. l8o. Savi Fi. l'is. 2. p. oOi- et Tran, deijli alb. della Tose. cdU. '2. lum. I. p. l'W. Suffren PI. du I-'I.0BA ItAMANA. IV. '•• 242 SALICACEE. Frioulp. 191. Dee. FI. frane. 3. p. 290. Seb. et Maiir. FI. rom. prodr. p. 835. Morie. FI. venet. 1. p. 417. Polliti. FI. veron. 3. p. 165. Nace. FI. venet. 5. p. 59. Gaud. FI. lielv. 6. p. 239. Ten. Sijll. p. 480. et FI. nap. 5. p. 274. Piiccin. Syn. fi. lue. p. 517. De Not. Rep. fi. lig. p. 371. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 750. Boiss. Voijag. en Espagn. p. 580. Anders. Sai. Lapp. p. 31. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 135. Beri. Fi. Hai. 10. p. 335. Comoll. FI. coniens. 3. p. 199. Amhros. Fi. Tyr. austr. 2. p. 83. Carnei Prodr della FI. tose. p. 581. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 345. Salix sphacelata WillA. Sp.pl. 4. p. 702. Smith Engl. hot. 33. tah. 2333. Savi ! Tratt. degli Alb. della Tose. edit. 2. p. 196. Salix tomentosa Sering. Sai. helv. p. 14. Salcio di lunga foglia o Leucofleo del Dalecampio Pon. Mont. Bald. p. 987. Salix folio ex rotunditate acuminato Zannich. Istor. p. 233. Salix latifolia rotunda Seg. PI. veron. 2. p. 264. Nome italiano. — Salica. Salicone. Figure- ^- Reich. Icou. fl. germ. cent. 11. n. 2024. Stazione, Ahitazìone e Fioritura. — Nei boschi , segnatamente nei luoghi umidi , della regione del Faggio tanto delle Alpi e delle loro propaggini quanto degli Appennini di tutta la penisola , donde discende nella regione della Querce e talvolta ancora, ma di raro in quella dell' Olivo lungo il corso dei torrenti o dei fiumi. Fiorisce in Marzo ed Aprile e nei luoghi più alti in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — In Europa dalla Lapponia lulense, dalla Svezia ! dalla Norvegia ! e dalla Scozia ! sino alla Sierra Ne- vada di Spagna (Boiss.) e agli Appennini. Nasce pure in Siberia (Le- deb.) e lungo il fiume Amur (Maxim !) Descrizione. — Frutice di 2 0 5 metri e più spesso albero alto sino a 10 0 11 metri, ramoso con i rami eretti o aperti, cilindrici, scuri, e con i rametti dell'anno eretti o eretto-patenti, ciUndrici , rossicci 0 in parte verdognoli, pubescenti o puberuli per peli poco fitti, alquanto avvicinati ad essi e bianchi. Le gemme sono sessili , erette e alquanto avvicinate al rametto, ovate o ovato-lanceolate, un po' schiacciate da avanti in dietro, oltusette, con le perule embri- ciate del colore stesso e con gli stessi peli dei rami. Le foglie sono alterne, patenti, ovali o ovali-lanceolate e talvolta come obovate, con una punta all' apice rivolta in giù , un po' ristrette alla base ov* SALIX. 245 vero ivi scavale appena in cuore o tondeggianti, di un verde scuro e lucenti di sopra ed ivi glabre o puberule massime nel nervo lon- gitudinale e con leggieri selcili in rete corrispondenti ai nervi della pagina inferiore, di colore glauco-cinerino e mollemente tomentose di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale di colore più chiaro 0 gialliccio dal quale partono molti nervi laterali un po' sporgenti obliqui e curvi che si diramano per fare una rete nervosa, alquanto sporgente, hanno il margine ora più ora meno leggermente ondeg- giante con piccoli smerli un po' obliqui, i quali talvolta sono a guisa di denti di sega piuttosto grossi. Il picciolo è molte volte più corto della foglia, quasi piano e rossiccio di sopra, convesso e gialliccio di sotto, pubescente. Le stipole sono piccole, molto più corte del picciolo, patenti, semicordate, ottusette, verdi di sopra^ tomentose disotto, leGfGfermente crenulato-se^Miettate nel margine esterno ed ivi glandolose, caduche. Gli amenti maschi sono sessili, eretto- patenti 0 eretti, grossi, ovali-bislunghi, ottusi, dapprima nericci ma con lunghi peli bianchi quasi di seta che li rendono pelosissimi , poi per lo svolgersi degli stami di colore giallo, odorosi ; sono ahora lunghi da 5 a più di 5 centimetri e mezzo e larghi poco più di due. La rachide è grossa, verdognola, fistolosa. Le brattee sono moltis- sime, embriciate , ovali-bislunghe, un po' ristrette in basso ed ivi verdognole, nericce nel resto, un po' concave, ottuse, fornite di lun- ghi peli nel dorso e nel margine e in parte anche nella faccia in- terna verso alto. La glandola è lunga circa un terzo della brattea, è eretta, quasi lineare, appena più larga verso basso, quasi troncata e un po' più grossa all'apice, piana d'avanti in dietro, dapprima verdognola poi gialla. Gli stami sono due , da due a tre volte più lunghi della brattea, eretti. I filam.enti sono liberi, filiformi, pelo- setti in basso,, bianchi. Le antere sono ovali-tonde , un po' smargi- nale ad ambedue le estremità, inserite nel dorso sopra della base, biloculari, con le logge abiuanto distinte per il connettivo un po'largo, gialle e glabre. Gli amenti femminei sono molto più numerosi dei maschi, sessili anch'essi ed eretto -patenti o eretti, ovali-bislunghi, ottusi , simili daj)prima ma più piccoli dei maschi nel colore e nella peluria, poi con gli stinnni manifesti di colore gialliccio , lunghi da 17 a 20 e larghi 0 o IO millimetri. Le brattee sono simili a ((uellc (li ([uesli ma un po' più corte, come pure la glandola la quale è però un po' più larga. Il pistillo è (piasi il doppio più lungo della brattea, (•rello. L" ovariit lia un jn^diiello il (piale «'t saldato in basso con la <2U SALICACEE. base della glandola, quasi il doppio più lunga di questa, poco più corta della brattea , stando alla ascella di questa tra essa e la glan- dola , è cilindrico, verdognolo e pelosefeto : l'ovario poi è di forma ovoideo-lanceolato , verdognolo , pelosetto. Gli stili sono saldati in- sieme , cortissimi e si continuano con 1' ovario del quale hanno il colore. Gli stimmi sono due , bifidi , con le lacinie quasi erette ; quasi cilindriche , ottuse , giallicce e papillose. La cassula è ovoidea alla base , lanceolato-lesiniforme nel resto , lunga circa 8 millimetri, biancheggiante , tomentosa : è sostenuta da un pedicello delicato , lunghetto , del quale la glandola è circa 5 o 6 volte più corta : le valve sono strette, fortemente curvate ad arco e attorcigliate in fuori, scanalate dalla parte interna; la lana è lunghetta , bianca. Usi. — Le bestie mangiano con piacere di questo Salcio che neir Appennino pistojese è chiamato Salicone : i montanari ne fanno ceste , corbeUi e cose simili. 1055. I^al&x crataeg^ifolia Bert. S. frutex diffusus velerectus, rarnulis junioribus piloso-sericeis, adultis glabris, fohis alternis, ovali-oblongis, obtusis, rotundatisve, S3epe breviter acuminatis, subundulatis, remote leviterque serrulato- glandulosis , supra viridibus , nitidis , glabris vel in nervo longitudi- nali pubescentibus, subtus glaiico-cinereis , glabriusculis, junioribus subtus sericeo-argenteis , petiolo brevi, stipulis nuUis , amentis ma- sculis foemineis lateralibus, paucis , elongatis , cyUndra- ceis, coetaneis, erecto-patentibus , pedunculatis , basi late foliatis, sublaxifloris , bracteis obovato-oblongis, apice eroso-denticulatis, pi- loso-ciliatis , subdiscoloribus , ovario breviter pedicellato, ovoideo- lanceolato, glabro, stylo longo, bifido, stigmatibus bifidis, capsula basi ovata et subcompressa, superne lanceolata, glabra, breviter pe- dicellata, gianduia pedicello subaequali. Salix crataegifolia Bert. in Desv.- Joiirn. de hot. 3. ami. 1813. p. 76. et Amoen. ital. p. 103 et p. 427. et FI. ital. 10. p. 312. Simi ! FI. di Vers. p. 203. Carnei Prodr. della jl. tose. p. Ò81. Figure. — Nessuna. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle feSSUre delle rupi delle Alpi Apuane nelle parti alte della Tambura (Bert. P. Savi!) nel Sagro nella parte orientale sopra h Valle Catino (Bert.) e nel luogo SALIX. 245 detto il Vetriceto (Simi!) il quale me ne ha favorite le piante vive che ho descritto, Fiorisce in Maggio. Distribuzione geografica. — Specie finora nota delle Alpi Apuane. Descrizione. — E un frutice ora basso e quasi giacente per terra , ora eretto e alto sino a circa un metro , con i rami di color rosso-scuro, e glabri e con i rametti dell'anno verdognoli e peloso- sericei, con i peli lunghi, lucenti e quasi argentei massime in basso. Le gemme sono piccole , erette , bislunglie-ovali o ovali, ottuse, un po' schiacciate da avanti in dietro, verdognole, rossicce, pubescenti, poi glabre. Le foglie sono alterne, patenti, larghe, ovali-bislunghe 0 ovali, ottuse o tondeggianti spesso con una piccola punta che le fa parere acute o quasi acute , leggermente ondeggianti e con larghi e leggeri smerli a guisa di sega formati da denti corti, ottusi, curvati in dentro e aventi all' apice una glandoletta tonda e rossiccia : sono di un bel verde di sopra e ivi lucenti , con un nervo longitudinale più chiaro, spesso rossiccio in basso, e con leggieri solchi laterali che corrispondono ai nervi della pagina inferiore : di un glauco-cinerino di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale più chiaro e con molti nervi laterali curvi ed obliqui , i quali si diramano e fanno una rete squisitamente nervosa nella pagina inferiore medesima : sono quasi glabre nello stato adulto o con il nervo pubescente di sopra e con pochi peli nella pagina inferiore : giovani sono di sotto pelose- sericee con i peli lunghi, avvicinati alla foglia e lucenti quasi fos- sero di argento; anneriscono un poco nelle piante secche. Il picciolo è corto, quasi piano e con un leggerissimo solco longitudinale di sopra, convesso di sotto, un po' più largo gradatamente alla base, dapprima bianchiccio e peloso-sericoo , poi vordognolo-rossiccio e quasi glabro. Le stipole mancano o almeno non erano nelle piante da me vedute. Non ho veduti gli amenti maschii. I femminei sono pochi , nascono lateralmente nei rami dell' anno precedente, si svol- 1,^0110 insieme alle foglie e sono cilindrici, delicati, lunghi 5 o G o in iVntto da 7 a 0 centimetri e larghi circa 10 millimetri, eretto- patenti ma poi un po' curvati in giù e quasi pendenti in alto, forniti di un peduncolo il rpiale è lunghetto, cilindrico, verdoi„niolo e porta una (> due foglin , più piccole di quelle dei rami ma (bd resto simili a ([ueste. 1 liori sono molti, poco fitti, eretto-pat(Mili. Le brattee sono obovate-bishnighc , rosicchiato-dcntr'llatc all'apice, convesse di fuori, concave di dentro verso alto, bianrliicce in basso, rosee o rosco-rossiccc in alto, pelose mnssim;ìiiieiite di fuori in alt(ì e nel 246 SALIGACEE. margine con i peli lunghi e sericei. L' ovario é più lungo della brat- tea , obliquamente ovoideo o quasi ovato in basso , stretto gradata- mente e come lanceolato in alto, glabro, verdognolo. Lo stilo è lungo, diviso sin quasi alla base in due stili filiformi. Gli stimmi sono bi- fidi, ottusi, papillosi e giallicci. La cassula è lunghetta, quasi ovata in basso, ivi schiacciata da avanti in dietro, quasi lanceolata in alto, (li un verde chiaro, glabra, liscia! ed ha un pedicello cortissimo, lungo circa im millimetro e mezzo e quasi abbracciato da una glan- dola quasi quadrata, larghetta e gialliccia. Osservazione. — È Specie ben distinta anche dalla S. nigricans^ alla quale è affine, non solo per le foglie e per i peli argentei di esse e dei rami giovani, ma per la mancanza delle stipole, per gli amenti lunghi e con i fiori radi , per le brattee, lo stilo, la forma della cas- sula e per il pedicello cortissimo. 1056. .^all:s. peloritana Prestandr. S. friitex , ramis erecto-patentibus , ramulis junioribus vix pu- bescentibus, foliis alternis, oblongo-ovalibus vel obovato-oblongis , breviter acuminatis, serrulato-glandulosis, supra viridibus, subtus glaucescentibus, utrinque glabris , junioribus, praesertim subtus, sericeo-pubescentibus , petiolo brevi, stipulis , amentis subcoetaneis, lateralibus, erectis vel erecto-patentibus , cylindraceis, obtusis, masculis subsessilibus, basi bracteatis, densifloris , bracteis oblongis, apice subrotundatis , pilosis, discoloribus, staminibus 2, fìlamentis fere ad apicem vel usque ad apicem connatis, foemineis breviter pedunculatis, basi minute foliatis , ovario ovoideo-oblongo, pubescente, pedicellato , stylo breviusculo, stigmatibus emarginatis, capsulis ovoideo-oblongis, obtusis, pubescentibus, breviuscule pe- dicellatis, gianduia pedicello subtriplo breviore. Salix peloritana Pì^est. in Tin. Plani, rar. Sic. fase. 3. p. 31 . Salix Villarsiana? Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 624. Salix nigricans Beri. FI. ital. 10. p. 313 ex parte. Figure. Nessuna. Stazione, Abitazione e Fioritura. In luOghi umidi marittimi vicino a Messina nei fossi del luogo detto le Mortelle e ad Ortora donde me ne sono state favorite le piante vive dal Sig. Prof. Se- quenza. Fiorisce in Febbraio e Marzo. Blstributiore geografica. — Specie finora nota di Messina. SALIX. m Descrizione. Friiticc alto siuo 3 2 metri 0 poco più, ramoso, con i rami eretto-patenti , verdognolo-nericci e con i rametti ver dognolo-rossicci , i giovani dei quali sono appena pubescenti. Le fo- glie sono avvicinate tra loro verso l'apice dei rametti, bislungo-ellit- tiche 0 quasi obovato-bislunglie, quasi acute e con una corta punta all'apice, con rari e corti denti nel margine i quali sono curvati in avanti e a guisa di sega e forniti all' apice di una piccolissima glan- dola rosea ; sono verdi di sopra e ivi con un nervo longitudinale gialliccio; glauccscenti di sotto, con il nervo longitudinale anche gialliccio ma sporgente, da cui partono molti nervetti laterali, deli- cati, un po'curvi, che si diramano lateralmente e si uniscono ad arco tra loro e fanno una rete fine nel parenchima della foglia : adulte sono glabre in ambedue le pagine, giovani sono pubescenti-scricee massime di sotto e bianchicce. Il picciolo è corto , piano di sopra , convesso di sotto, pubescente, rossiccio. Non ho vedute le stipole. Gli amenti si svolgono quasi nel tempo stesso delle foglie. I maschii sono eretti o eretto-patenti, quasi sessili, con poche brattee pelose in basso, cilindrici, ottusi, lunghi da 5 a 4- centimetri e larghi 0 0 7 millimetri, pelosissimi, sericei, bianchi. I fiori sono molti e fitti. Le brattee sono embriciate, bislunghe, ottuse e quasi tondeg- gianti all'apice, nn po' convesse di fuori con lunghi peli, bianchi, sericei , diretti in su , più abbondanti nel dorso eh' è un po'convesso che nella faccia concava ; sono bianchicce in basso , rosee in alto e ivi poi scure. Gli stami sono due, più lunghi della brattea ma sal- dati insieme sin presso o sino all'apice, grossetti , verdognoli, gla- bri. Le antere sono dirette in fuori e si toccano tra loro per il dorso, hanno due logge, ma por la saldatura dei filamenti pare vi sia una sola antera quadriloculare : sono smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, gialle, glabre. La glandola è molto corta, quasi ovale , schiacciata da avanti in dietro, gialliccia. Gli amenti femminei hanno un peduncolo corto con qualche piccola fogliolina , cilindrici, ottusi, lunghi 4 o 5 centimetri, larghi S o 10 millimetri. 1 fiori sono poco fitti. La rachide è quasi tomentosa per peli bianchi e sericei. Le brattee sono simili a quelle {\c'i fiori maschi, però qiiasi troncate all'apice e violette-scurt^ in allo, pubescenti di fuori massime in basso. [1 pedicello è lungo quasi o poco più corto della brattea. L' ovario è ovnideo-allunf^ato , ottuso, venlognolo, pube- scente. Lo stilo è piuttosto corto, (ih sliimui smar,L;iiiati. Le cassule sono ovoideo-]»islini;4he , ottuse, pubescenti, sostenute da un pedi- ^248 SALICACEE. cello più della metà o circa tre volte più coito di esso, lunghe circa 5 0 6 millimetri. La glandola è circa 3 volte più corta del pedicello. 105^. ^allx j^iedlcetlata Desf. S. friitex vel arbuscula , ramis erectis, ramiilis jimioribus pu- bescentibus, foliis alternis, obovato-oblongis, oblongis vel oblongo- ovalibus , breviter acuminatis , integris vel leviter crenato-denticula- tis, glandulosis, supra viridibus, adultis glabratis , subtus cinereis etiam adultis, plus minusve tomentosis, petiolo brevi, stipulis reni- formibus, caducissimis , amentis subcoetaneis, lateralibus , erectis vel erecto-patentibus , pedunculatis , basi minute foliatis, masculis ovali-oblongis vel oblongo-cylindraceis, obtusis, densifloris, bracteis obovato-oblongis, apice rotundatis, pilosis, discoloribus, stamini- bus 2, bractea subtriplo longioribus, filamentis liberis vel basi usque ad tertium vel quartum superiorem connatis, basi pilosis, antheris ovalibus , amentis foemineis cylindraceis, obtusis, laxifloris, bra- cteis valde pilosis, ovario longe pedicellato, ovoideo-attenuato , gla- bro, stylo longiusculo, stigmatibus bifidis, capsulis ovoideo-attenuatis, giabris , pedicellatis , pedicello subcapillari , capsula subaequali, gian- duia pedicello 6-8 pio breviore. Salix pedicellata Desf. FI. atl. 9. p. 362. Ten. Syll. p. 480, Boiss. Voij. en Espagn. p. 580. Guss. Sijn. fi. sic. 2. p. 623. Grech Delicata FI. melit, p. 32. Salix. nigricans Bert. FI. ital. 10. p. 313 ex parte. Salix cinerea ]3 pedicellata Moris FI. sarà. 3. p. 529. Stazione, ALitazione e Fioritura. — E COmune nei luOghi Umidi, lungo il corso dei fiumi e nelle siepi della regione dell'Olivo, di Sicilia dove 1' ho raccolta in molti luoghi e di Sardegna (Moris). Thomas F ha raccolto in Calabria, secondo Tenore. L'ho pure di Malta (Guha!) Fiorisce dalla fine di Gennaio ai primi di Marzo. Distribuzione geografica. — Pianta della regione mediterranea , però non comune. Nasce in Siciha ! in Sardegna! in Malta! in Ispagna ! in Algeri ! nel Tunisino ! ed in Egitto ! Descrizione. — Frutice 0 più spesso alberetto, alto sino a 4 o 5 metri, simile alla Salix cuprea. Limi. I rami superiori ed i rametti sono cilindrici, giovani sono pubescenti o quasi toi^ientosi, con i peli bian- chi; adulti sono rossicci-scuri e glabri o quasi glabri. Le gemme sono piuttosto piccole, sessiH, erette, ovaU, ottuse, un po' convesse di SALIX. -249 fuori, quasi piane dalla parte interna, Ji un rosso chiaro con una pubescenza bianchiccia. Le foghe giovani sono molli, di un verde- chiaro e un po' lucenti di sopra ed ivi quasi glabre o con pochi peli bianchi; bianchicce e più o meno pubescenti-tomentose di sotto, con i margini rovesciati di sotto e quasi glandolosi nella loro strut- tura ; principiano a svolgersi insieme agli amenti femminei : adulte sono patenti, obovato-bislunghe o bislunghe o bislungo-o\;jili , con una corta punta all' apice, intere o leggermente crenato-dentellate, con i denti aventi all' apice una piccola glandola , verdi e rugosette di sopra , di color cinerino di sotto ed ivi ora più ora meno tomen- tose e con un nervo longitudinale da cui partono dei nervetti laterali alquanto sporgenti che si uniscono tra loro per formare una rete nella pagina inferiore della foglia. Il picciolo è corto. Le stipole sono reniformi e cadono subito. Gli amenti maschii sono eretti , alterni , avvicinati nella parte superiore dei rami e dei rametti, forniti di un corto peduncolo il quale porta delle piccole foghe, ovali-lanceolate, quasi acute e pclosette : si mostrano poco prima delle foglie e sono ovali, bislunghi 0 bislungo-cilindrici, ottusi, lunghi da 15 a 25 millimetri e larghi circa 10 compresi gli stami. La rachide è poco fistolosa, verdognola. Le brattee sono piccole, embriciate, obovato- bislunghe ossia più strette in basso ed ivi verdognolo-bianchicce , più larghe in alto ed ivi quasi tonde , un po' convesse di fuori, con- cave di dentro, scurette e fornite in ogni parte di lunghi peli bian- chi. Gli stami sono due, da più di due a tre volte più lunghi della parte larga della brattea, eretti. I filamenti sono liberi sino in basso ovvero saldati in parte e sin quasi al terzo o quarto superiore, fili- formi, bianchicci, glabri, eccetto in basso dove hanno pochi peli bianchi e lunghetti. Le antere sono ovali , appena smarginate al- l'apice, smarginate aUa base, inserite nel dorso sopra di questa, biluculari, aprentisi longiludinahuente nel dorso . gialle o in parte rossicce. La glandola è più della metà più corta della brattea , lar- ghetta, quasi lineare, piana in avanti ed in dietro, troncata al- l'apice e spesso ivi smarginata, dapprima verde, poi vcrdognolo- gialliccia, glabra. (Ih anu'uti femminei sono molti, alterni, avvicinati tra loro nei rann , eretti o eretto-p.iteuti , (juasi cilindrici, lunghi da tre a sei centimetri e. mezzo, forniti in basso di un corto peduncolo 0 ramo eh' è la (oiiliuuazioue della raclndc, il (juale è tomentoso- hianrhiccio e porta alcune piccole foglie. La rachide «'» pelosa, bian- fhiccia. Le brattee sono piccole, eretto-patenli , avvicinate al pedi- 250 SALICACEt:. cello che sostiene l' ovario, dapprima quasi uguali a questo, poi per r allungamento di esso quasi due volte o più di due volte più corte del medesimo , bislunghe , un po' più larghe in basso , ottuse, un po' convesse di fuori, dapprima quasi rosee, poi scurette e pelose e con lunghi peli bianchi. La glandola è quasi uguale a quella dei fiori maschii , più della metà più corta della brattea, un po' più larga in basso, troncata all' apice, gialliccia. 11 pistillo è pedicellato. L' ovario è ovato alla base, quasi lanceolato nel resto, un po'schiac- ciato lateralmente, ottuso all'apice, glabro, verde, con un solco lon- gitudinale bianchiccio in ciascuna faccia. Lo stile è lunghetlo, ros- siccio. Gli stimmi sono bifidi, bislunghi, ottusi, papillosi, di colore rosso-scuro. Le cassule sono glabre, verdognole, ovate alla base, assottigliate nel resto , lunghe da 6 a 8 millimetri , sostenute da un pedicello quasi capillare poco più corto o quasi uguale alla cas- sula, patenti o un po' pendenti : le valve sono in alto curvate molto in fuori. La glandola è da 6 o 8 volte più corta del pedicello. 1058. ISali-s. nìg^ricans Sìnith. S. frutex vel arbuscula, ramis erectis vel erecto-patentibus , ramulis junioribus hirto-pubescentibus, foliis alternis, ovahbus, ovali-oblongis, obovato-oblongis vel lanceolatis, leviter undulatis , serrulato-glandulosis , supra viridibus et nitidis , subtus glauco-ci- nereis, glabris, nervo longitudinali supra et interdum subtus pube- rulo, in sicco nigrescentibus, junioribus plus minusve pubescentibus, petiolo brevi, stipulis semicordatis, leviter undulato-serrulatis, paten- tibus vel patenti-reflexis , amentis subcoetaneis , lateralibus, erectis, breviter pedunculatis , basi minute folialis , masculis ovali-oblongis vel oblongis , obtusis , crassiusculis , saepe curvulis , densifloris , bra- cteis parviusculis/oblongo-obovatis, apice rotundatis, pilosis, di- scoloribus, staminibus 2, bractea subtriplo longioribus , fìlameutis liberis, basi pilosis, antheris subglobosis, amentis foemineis oblon- gis vel cylindraceis, obtusis, laxifloris, bracteis fere ut in masculis, magis pilosis, ovario longe pedicellato, ovoideo-attenuato, glabro, pubescente vel tomentoso, stylo longo, stigmatibus emarginatis vel bifidis, capsulis longe pedicellatis , glabris, pubescentibus vel to- mentosis, gianduia pedicello subtriplo breviore. Salix nigricans Smith Trans, of the Limi. Soc. 6. p. iSO. Fries Nov. mani. i. p. 59. Puccin. Syn. fi. lue. p. 516. De Noi. SALIX. -251 Hep. fi. lig. p. S7! . Kocìi Sijii. jl. gemi, et helv. edit. 2. p. 748. Anders. Sai. Lavp. p. 56. f. 15. Cren, et Godr. FI. de Franc.3. p. 1S8. Beri. FL ital. 10. p. 312. e\ parte et excl. pi. syn. Carnei Prodr. della FI, tose. p. 581 . Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 345. Salix Amaniana Willd. Sp. pi. 4. p. 663. Ten. %//. p. 479. et FI. nap. 5. p. 273. Salix stylosa Dee. FI. frane. 5. p. 339. Salix stylaris Ser. Sul. Helv. p. 62. Salix Wulfeniana Pollin. FI. veron. 3 p. 160. non Willd. Salix silesiaca Ten. FI. nap. 5. p. 275. non Willd. Salix phylicifolia Ambros. FI. Tìjr. austr. 2. p. 77. Salix pumila, alpina, nigricans, folio oleagino, serrato Ponted. Camp. p. 148. Seg. PI. veron. 2. p. 265. Figure. — Reich. Icon. FI. germ. cent. 11 . n. 2017 . Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi boscllivi umidi della regione del Faggio di tutta la catena delle Alpi e degli Appen- nini donde si spinge talvolta nella regione subalpina ed alpina sino a 2000 metri sul livello del mare o discende per le valli lungo il corso dei torrenti e dei fiumi nelle regioni sottoposte. Manca nelle isole. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — In Europa dalla Lappouia ! e dalla Finmarchia! e dalla Scozia ! per la Svezia! la Norvegia! l' Inghilterra! la Francia! la Germania! la Svizzera! e il Tirolo! sino agli Appennini di Calabria. Descrizione. — Frutice 0 alberetto , alto da I a 5 o 7 metri, con il tronco diritto, la scorza cinerina, liscia e che si screpola poco in basso, con i rami eretti o eretto-patenti, scuri, e i rametti ros- sicci 0 giallognoli e in parte verdognoli, ora più ora meno pube- scenti e quasi irti quando son giovani , glabri nello stato adulto. Le gemme sono erette e avvicinate al ramo, ovali-bislungbe , ottuse, convesse nel dorso, piane d'avanti, giallicce-fulve , pubescenti. Le foglie sono alterne, avvicinate, eretto-patenti, ora grandi, ora più piccole, ovali, bislunghe, bishmghc-lanceolate o obovate-bishmglie, con una corta punta uti po' curvata in giù, \\\\ po' ondeggianti e con lini denti a guisa di sega nel margine eh' è un po' sporgente e ro- vesciato, con i denti forniti all'apice di una glandoletta (juasi tonda, di color roseo-jìallido; verdi, e lucenti ih sopra ed ivi con solchi la- terali cbe corrispondono ai nervi di sotto; glaucbe-ciiierine di sotto <'(\ ivi (Oli un nervo louL^Mlndinalc spor-ciile Iiiancbiccio-L^iaìliccio , 55^2 SALICACEE, da cui partono dei nervi laterali meno sporgenti e delicati che si dirigono un po' curvi verso il margine e si dividono in rametti e venette per formare una rete un po' sporgente nella foglia : sono glabre in ambedue le pagine eccetto nel nervo longitudinale di so- pra e talvolta di sotto eh' é pubescente o puberulo come sono pube- ruli talora anche i nervi laterali di sotto; giovani però sono pelosette di sopra e fornite di ciglia nel margine : hanno un picciolo corto il quale ha di sopra un leggiero solco ed è convesso di sotto : anneri- scono nelle piante secche. Le stipole sono patenti o patenti-rellesse, semicordate, leggermente ondeggianti-dentate , verdi, lucenti e gla- bre di sopra, cinerino-glauche di sotto come le foglie. GH amenti maschi si vedono poco prima delle foglie, le quali allora principiano appena a svolgersi, e sono laterali nei rametti, alterni, eretto-patenti 0 eretti , forniti di un corto peduncolo il quale è pubescente e porta due 0 tre foglioline assai piccole e patenti : sono ovali-bislunghi, o bislungo-ciUndrici , ottusi, grossetti, lunghi da 2 centimetri e mezzo a quattro, spesso un po' curvi. I fiori sono molti, fìtti, patenti. Le brattee sono piuttosto piccole, bislunghe-obovate, quasi tondeggianti 6 quasi intere all'apice, convesse nel dorso, concave in avanti, pe- lose di fuori e in parte anche di dentro , rossicce nella metà supe- riore e quasi nericce all'apice, verdognole o bianchicce alla base. Gli stami sono due, circa tre volte più lunghi della brattea. I fila- menti sono fihformi, liberi, pelosi con lunghi peU in basso, glabri nel resto, bianchicci-giallicci. Le antere sono quasi tonde, appena smarginate ad ambedue le estremità, glabre, dapprima gialle, spesso sfumate di rossiccio, poi scure e quasi nericce. La glandola è ovale- quadrilatera , troncata all' apice , larghetta , da due a tre volte più corta della brattea, gialliccia. Gli amenti femminei sono anch'essi laterali nei rametti, eretti o eretto-patenti, diritti o un po' curvi, bislunghi 0 cilindrici, ottusi, lunghi per lo più da 2 a 4? centimetri, con i fiori un po' radi, forniti alla base di un peduncolo che porta 2 0 5 foglioline. Le brattee sono quasi simili a quelle degU amenti maschi , soltanto un po' più strette e di colore più scuro in alto e con i peli più lunghi. Il pistillo ha un pedicello poco più lungo della brattea , grossetto , eretto , glabro o pubescente-vellutato , roseo o verdognolo-bianchiccio. L'ovario è ovoideo in basso, assottigliato in alto, verdognolo o rossiccio, pubescente-vellutato o glabro, con un leggiero solco longitudinale in ciascuna faccia laterale. Lo stilo è lunghetto , larghetto , quasi piano , del colore dell' ovario , sempre SALIX. i255 glabro. Gli stimmi sono del colore dello stilo, smarginati o bifidi, papillosi. La glandola è quasi quadrilatera, un po' più larga in alto, troncata all'apice, gialliccia, circa il terzo della lunghezza del pedi- cello. Le cassule sono ovoideo-coniche , ottusette, glabre, pube- scenti 0 vellutate, lunghe circa 7 millimetri; le valve si aprono mollo e sono ovato-lanceolate , ottuse, scanalate dalla parte interna. 1059. ISalix glabra Scop. S. frutex, ramis ercctis, etiam junioribus glabris, foliis alternis, ovalibus obovatisve , breviter acuminatis, serrulato-glandulosis, su- pra viridibus et nitidis, subtus glaucis , utrinque glabris, stipulis nullisvel glandulaeformibus, petiolo breviusculo, amentis lateralibus, subcoetaneis, pedunculatis, pcdunculo follato, erectis, masculis oblon- gis vel oblongo-cylindraceis, obtusis, densifloris, bracteis oblongis obtusis vel obtusiusculis, pilosis, denique pubescentia decisa glabris, discoloribus, staminibus 2, fìlamcntis a basi fere ad medium villosis, foemineis subdensifloris . bracteis fere ut in masculis , ovario bra- ctea longiore, pedicellato, ovoideo-subulato, glabro, stylo elongato, latiusculo , stigmatibus brevibus , bifidis vel emarginatis , capsulis ovoideo-subulatis, glabris, pedicellatis, pedicello breviusculo, gian- duia pedicello subdimidio breviore. Salix glabra Scop. FI. cani. edit. 5. tom. 2. p. 255. Koch Syn. (l. (jerm. et lielv. edit. 2. p. 752. Comoll. FI. comens. 7.p. 119. Salix Wulfeniana \Yilld. Sp. pi. 4. p. 660. et Salix coruscans Wilìd. Sp. pi. 4.p. 681 . fide Koch. Salix nigricans Bert. FI. Hai. 10. p. SI3. ex parte. Salix phylicifolia jS glabra Amhros. Fi. Tyr. austr. 2. p. 77. Figure. — Reich Icon. FI. gemi. cent. 11 . n. 2011. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli UUlidi Subalpini delle Alpi, però assai meno comune della Salix nigricans Smith. Nasce neir Alpe del Cenisio vicino al Lago e nel Nfonte Bianco nel- V Alice lilanche vicino al Lago di Combal nei quali luoghi l' iio rac- colta, nella (iiii^Mia sul Lago di Como (Boiss. et lleut.) nella Valle Intclvi e nel Tremare sopra ]\Iandello (Comolli, (-esali) in molti luo- ghi del Tirolo italiano secondo Ambrosi, nel Monte Comen ossia Mo- drascora sopra Aidissuna iTominasini!) Fiorisce in Maggio e Giugno. Distribuzione geogralica. Nellc .\lpi dcU' Kuropa Centrale , di Bavicia , Sali^hiuLM» , Tirolo , Carinzia , Sliria ed altre. -254 SALICACEE. Descrialone . — Frutice basso, con i rami eretti, di color rosso scuro, e con i rametti glabri anche giovani. Le foglie sono alterne, alquanto avvicinate, ovali o obovato-ovali, con una corta punta al- l'apice, seghettate, con i denti piccoli, radi, curvati in avanti e in dentro e forniti all'apice di una piccola glandola scuretta : sono verdi e lucenti di sopra , glauche di sotto ed ivi con un nervo longitudi- nale sporgente , gialliccio o rossiccio in basso , da cui partono dei nervetti laterali delicati e un po' curvi che si dirigono obliquamente verso r apice e il margine della foglia per formare una rete fine e terminare ai denti del margine stesso ; sono glabre in ambedue le pagine, anche giovani. Il picciolo è corto, un po' più largo in basso, rossiccio. Le stipole mancano o sono sostituite da una glandoletta , quasi tonda. Gli amenti si svolgono quasi insieme alle foglie e sono laterali, eretti, forniti di un peduncolo che ha in basso delle pic- cole foglie. I maschii sono bislunghi o bislunghi-cilindrici , ottusi, lunghi circa 2 centimetri e larghi 7 o 8 millimetri. I fiori fitti. Le brattee sono bislunghe, ottuse o ottnsette , scure in alto, pelose con i peU i quah cadono presto. Gli stami sono due, più del doppio più lunghi delle brattee. I filamenti liberi , pelosi in circa la metà inferiore con i peli lunghi e bianchicci ; sono glabri nel resto, gial- licci. Gli amenti feminei sono cilindrici, ottusi, lunghi da 3 a 3 centimetri e mezzo, larghi circa 7 miUimetri. I fiori sono piuttosto fitti. Le brattee sono simili a quelle degli amenti maschi. L' ovario è ovoideo-lesiniforme , glabro , con un pedicello corto : la glandola è poco più corta di questa. Lo stilo è lungo, grossetto e mostra ma- nifestamente risultare di due stili saldati insieme. Gli stimmi sono corti, grossetti, bifidi o smarginati. Le cassule sono ovoideo-lesini- formi, glabre; il pedicello è piuttosto corto, e la glandola circa la metà più corta di esso. toeo. ISaliiK^ baistata Linn. S. frutex, ramis ramulisque etiam junioribus glabris, fohis al- ternis , ovalibus, ovali-oblongis, lanceolatisve , obtusis vel breviter acuminatis, integris vel remote serrulato-glandulosis, supra la^te viridibus, subtus glaucescentibus , reticulatis, utrinque glabris, pe- tiolo brevi, stipulis majuscuhs, semicordatis, apice erecto, amentis coetaneis vel subcoetaneis, lateralibus , pedunculatis, pedunculo fo- liato, erectis vel erecto-patentibus, rectis vel curvulis, cylindraceis, SALIX. '^^^ oljtusis , masculis densilloris, bracteis oblongo-spathulatis , apice ro- tundatis, villosissimis, villo longo, moxcrispato, discoloribus , sta- minibus 2, filamentis glabris; foeraineis sublaxifloris , bracteis fere ut in masculis, ovario bractea multo longiore, pedicellato, ovoideo- subulato, glabro, stylo filiformi, elongato, stigmatibus brovibus, subemarginatis bifìdisve, capsulis ovoideo-acuminatis, glabris , pe- dicellatis, pedicello breviiisculo, gianduia pedicello ^-oplo breviore. Salix bastata Linn. Sp. pi. p. i443. Ali. FI. ped. 2. p. 18A. Willd. Sp. pi. 4. p. 664. Dee. FI. frane, 5.p. 838. Moretti in Memor. 1. p. 303. Pollin. Fl.veron. 3. p. 161. Gaud. FI. helv. 6. p. 2^5. Koch Sijn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 752. Anders. Sai. Lapp. p. 48. f. 11. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 137, Amhros. Fi. Tyr. auslr. 2. p. 75. Salix serrulata Willd. l. e. Balh. et Nocca FI. ticin. 2. p. 199. Salix Pontederae Vili. PI. du Dauph. 3. p. 766. tah. 50. f. 8. Hellard. Appen. in Accad. di Torino ann. 1790-91. voi. 5. p. 251 . Salix Ludwigii Schk. Tab. 316. Salix nigricans Bert. FI. ilal. 10. p. 313. ex parte. Figure. — Reich. Icon. fi. germ. cent. 11 . n. 2013. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luogbi umidi , lungO i torrenti della regione alpina delle Alpi tra i 1600 e 2200 metri sul livello del mare. Nasce nel Cenisio vicino al Lago dove 1' ho rac- colta , nelle Alpi piemontesi (Rostan !) nella Val Sesia all' Alpe La- ghetto Gia7i'ìona (Carestia!), nel Monte Penice secondo Balbis e Nocca, nel Monte Baldo nel ruscello detto le Acque negre (Pollini), in diversi luoghi della Valle di Fassa sopra il Lago di Fedaja, alla Greppa , al Castellazzo, nel Monte Duron ed altrove (Facchini!), in Folgaria al piede della Filadonna presso Vigeolo Vattaro (Heufler). Fiorisce in Giugno e Luglio. Bistribuzione geografica. — Pianta dt'i luoghi freddi. In Europa in Lnpponia!, nelle Alpi del Delfinato I nei Pirenei secondo L. Diifour, »' nelle Alpi centrali ! Nasce pure in Dauria (Ledeb). Descrizione. — Frutice alto per lo più da 4-3 10 decimetri, di raro sino a un metro e mozzo o due metri, di forma graziosa, con i rami eretti, cilindrici, nodosi, di color rosso scuro, glabri e con i lametti glabri anche (juando sono giovani ovvero con qualche raro pelo. Le gemme sono bislunghe, schiacciate da avanti in dietro, ottuse, rossicce, pubescenti. Lo foglie sono alterne, avvicinate tra loro, ovali, ovali-bislimghe o lanceolate, con una corta punta ni- -250 SALICACEE. l'apice, ristrette alla base o ivi appena scavate in cuore, intere o più spesso con piccoli denti a sega i quali sono un po' lontani, con r apice curvato in avanti e in dentro e fornito di una piccola glan- dola, di un verde chiaro e lucente di sopra, ed ivi con un leggiero nervo longitudinale più chiaro; glaucescenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente di colore più chiaro dal quale par- tono molti nervetti delicati che si diramano per fare una rete nervosa talora rossiccia o gialliccia nella pagina inferiore della foglia : sono glabre in ambedue le pagine nello stato adulto , glabre anche giovani ovvero con lunghi peli sericei in basso del picciolo. Questo è corto, pubescente, scanalato appena di sopra, un po' più largo in basso. Le stipole sono erette, semicordate, con leggeri denti, di un verde-chiaro dalla parte interna, glaucescenti di fuori. Gli amenti sono all'apice di rametti laterali, per cui portano molte piccole foglie, eretti o eretto-patenti, diritti o un po' curvi, cilin- drici , ottusi e si svolgono nel tempo stesso delle foglie. I maschi sono lunghi da 3 a 4 centimetri e mezzo non compreso il ramo o peduncolo, larghi 8 o 9 miUimetri, pelosissimi, sericei e quasi argentei prima dell'apertura dei fiori. La rachide è pelosissima. I fiori sono molti e fìtti. Le brattee sono bislunghe-spatolate , quasi tondeggianti all'apice , scure in alto, pelosissime, con i peli lunghi e increspati. Gli stami sono due, da due a tre volte più lunghi della brattea. I filamenti liberi , giallicci , glabri. Le antere gialle. Gli amenti fenmiinei sono lunghi da 4 a 5 centimetri , con i fiori meno fitti degli amenti maschi. Le brattee sono quasi le stesse. L' ovario è molto più lungo della brattea, ovoideo-lesiniforme , verdognolo, glabro. Lo stilo è lungo, delicato. Gli stimmi sono corti, bislunghi, ottusi, smarginati o bifidi, papillosi, giallicci. Le cassule sono ovoideo- acuminate , glabre, sostenute da un pedicello piuttosto corto ; la glandola è quasi quadrilatera, troncata, verdognola, da due a tre volte più corta del pedicello. lOGl. li^alix liappoiiiitn Linn.- S. frutex, ramis glabris , rarnulis junioribus sericeo-tomentosis , foliis alternis , approximatis , ovali-lanceolatis , lanceolatis vel elli- pticis , subacuminatis , basi angustatis vel subrotundatis , integris vel vix remoteque denticulato-glandulosis, supra saturate viridibus et subtomentosis, subtus tomentosis, subcanescentibus, junioribus sub- SALIX. 257 tus sericGO-argenteis, pctiolo brevi, stipulis ovato-acuminatis , ero- ctis vel nullis, amentis subpraecocibus, lateralibus, subsessilibus vel breviter pedunculatis , pediinculo minute foh'ato, saepe incurvis , densifloris , masculis obloiigis vel oblongo-cylindraceis, obtusis, bra- cteis ovalibus vel ovali-oblongis , basi pariim angustatis , obtusis vel obtusiusculis , villosis , fuscis, staminibus 2, filamentis liberis, gla- bris ; foemineis oblongo-cylindraceis vel cylindraceis , obtusis, bra- cteis fere ut in masculis, ovario subsessili, ovoideo-lanceolato, to- mentoso, stylo longo , filiformi, stigmatibus linearibus, emarginatis, capsulis subsessilibus, basi ventricosis, ovato-lanceolatis , tomento- sis, gianduia pedicellum superante. Salix Lapponum Linn. Sp. pi. p. H47 . Fries Nov. Mant. I . p. 59. Koch Syn. fi. genn. et helv. edit. 2. p. lol. Anders. Sai. Lapp. p. 22. f. 4. Pari. Viaggio per le parti sett. 1 . p. 177. Cren, et Godr. Fi. de Frane. 3. p. iS9. Bert. FI. ital. 10. p. 323. Co- moli. FI. com. 7. p. 101 . Amhros. FI. Tijr. austr. 2. p. 87. Salix arenaria Willd. Sp. pi. i. p. 689. Ali. FI. ped. 2. p. 186. Pollili. FI. veron. 3. p. 169. Salix helvetica Vili. PI. du Daiiph, 3. p. 783. Balh. Mise. hot. 1. p. 45. Dee. FI. frane. 3. p. 291 et 5. p. 343. Gaud. FI. helv. 6. p. 267. Salix limosa Wahlenh. FI. lapp. p. 265. Salix nivea Ser. Sai. helv. p. 51 . Figure. — Reich. Icou. fi. germ. cent. 11. n. 2016. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luogbi umidì e palu- dosi delle Alpi nella regione superiore dell' Abeto e subalpina ed alpina tra i IGOO e 2100 metri sul livello del mare : però non è comune. Nasce nell'Alpe del Cenisio, dove l'ho raccolta, nelle Alpi Cozie, di S. Martino e di Angrogna (Rostan !) nel Monte Piosa (De Not.) in Valsesia lungo un ruscello sotto l'Alpe il Tiglio (Carestia!) nel Sempionc dove l'ho raccolta, nei Monti Generoso, Legnone, Pizzo di (lino , Aigua, Tabano, S. Jorio e nella Valtellina nelle Alpi di Zana, Mara, Campagnola e sulle cime di Ceresuncolo (Comolli!), nel Tirolo in Valle di Sole nell' Alpe Venezia al piede della Vedretta, presso la Vedretta di Pelùgo in llendena eil altrove (Face bini). Fio- risce in (lingMo e Luglio ed è perenne. Distribuzione geografìcH. — In Fiumarcliia, in iMipponia dove è cmninic e dovi; 1' ho rac colta in moltissimi luoghi •• dalle parti sel- lentrioiiali della Svezia dove ne iio veduto il coniiiu' meridionale tra l'i.oRA iTAr.lANA. Viir.. IV. 47 258 SALIGAGEE. Homo e Herrsborg a 02 gr. e 40 min. circa di lat. seti., per le Alpi della Norvegia dove 1' ho raccolta nel Dovrefield e dalla Scozia per le Alpi della Svizzera, per i Sudeti e i Carpazii sino alle Alpi del Piemonte, della Lombardia, della Valtellina e del Tirolo. Nasce pure neir America artica. Descrizione. — Frutice ora basso ora alto sino a un metro' o un metro e mezzo e talvolta anche due metri o più , ramoso , con i rami eretti o eretto-patenti , di un rosso scuro o di un rosso-gial- liccio , glabri , e con i rametti giovani, tomentoso-sericei e quasi argentei. Le foglie sono alterne , molto vicine tra loro, ovali-lanceo- late, lanceolate o ellittiche, quasi acuminate o acute all'apice, ri- strette 0 talvolta quasi tondeggianti alla base , intere o con radi o piccolissimi denti forniti di una piccola glandola ; di un verde cupo di sopra ed ivi con un solco longitudinale e con altri piccoli solchi che corrispondono ai nervi di sotto , un po' rugose e pubescenti o quasi glabre ; bianche e tomentose di sotto , ed ivi con un nervo longitudinale sporgente dello stesso colore, dal quale partono dei nervetti laterali alquanto sporgenti che si dirigono un po' curvi ed obliqui verso il margine , fanno una rete nella pagina inferiore della foglia e terminano in parte ai dentini del margine : quando sono giovani sono di sotto sericee e quasi d' argento. Il picciolo è corto, gradatamente un po' più largo in basso, quasi piano di sopra, pube- scente. Le stipole sono ovato-acuminate, erette, sericeo-pelose. Gli amenti si svolgono un po' prima delle foglie, e sono laterali, quasi sessili 0 con un peduncolo corto , che porta poche fogholine assai piccole; sono eretti o eretto-patenti, un po' curvi. I maschi sono bislunghi 0 bislungo-cilindrici , ottusi, lunghi da 2 centimetri e mezzo a tre e mezzo non compreso il peduncolo , larghi circa 10 0 12 millimetri. I fiori sono molti e fìtti. Le brattee sono ovali- bislunghe, ottuse 0 ottusette all'apice, convesse nel dorso, concave d' avanti , scure in alto , pelosissime massime di fuori con i peli di- retti in su, bianchi, sericei. Gli stami sono due, da due a tre volte più lunghi delle brattee. I filamenti liberi sino in basso, filiformi, glabri! bianchiccio bianchi. Le antere sono quasi tonde, smargi- nate ad ambe le estremità, di un giallo-roseo, scurette. La glandola è stretta, lineare, troncata, lunghetta, verdognolo-giaUiccia. GU amenti feminei sono fitti , bislungo-cilindrici o cilindrici , ottusi , lunghi da due centimetri e mezzo a cinque non compreso il corto peduncolo, larghi circa 8 millimetri. Le brattee sono simili a quelle SALIX. 250 di questi. L'ovario è quasi sessile, poco più lungo della brattea, ovoideo-lanceolato , tomentoso, bianchiccio. Lo stilo è lungo, fili- forme, peloso-sericeo in basso. Gli stimmi sono lineari, divergenti, curvati in fuori ed in giù, smarginati o bifidi. Le cassule sono quasi sessili, ovato-lanceolate, come gonfie alla base, tomentose, bian- chicce. La glandola è verdognola, la metà circa più corta del pedicello. toe;^. Salix g^lauca Limi. S. frutex ramosissimus, ramis glabris , junioribus sericeo-to- mentosis, foliis alternis, approximatis, lanceolatis vel ovali aut oblongo-lanceolatis subobovatisve , plerumque acutis vel subacumi- natis , basi angustatis vel raro subrotundatis , integerrimis, utrinque sericeo-villosis vel supra et raro subtus subglabratis, pctiolo brevi, stipulis ovato-lanceolatis , erecto-patulis , saepe nullis, amentis sero- tinis, lateralibus, pedunculatis , pedunculo longiusculo , follato, oblongis vel oblongo-cylindraceis, obtusis , masculis erectis , densi- lloris , bracteis oblongis vel oblongo-obovatis , apice obtusis vel rotundatis, villosis, fuscis, staminibus 2, fìlamentis liberis , basi pilosis vel barbatis, foemineis subdensifloris , demum. subincurvis, bracteis fere ut in masculis , ovario subsessili , ovoideo-lanceolato , tomentoso, stylo breviusculo , saepe bipartito, stigmatibus bifidis, li- nearibus, divaricatis, capsulis subsessilibus , ovoideo-lanceolatis , tomentosis, gianduia pedicellum superante. Salix glauca Linn. Sp. pi. p. 1440. Wahlenb. Fi. lapp. p. '264. lab. t6. f. S. excl. var. y. Gaud. FL helv. 6. p. 273. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 757. Anders. Sai. Lapp. p. 72. f. 21. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 140. Beri. Fi. ital. 10. p. 325. Gomoll. Fi. comens. 7. p. 192. Ambros. FI. Tijr. austr. 2. p. 89. Salix sericea Vili. PI. du Dauph. 3. p. 782. lab. 51. f. 27. Dee. FI. frane. 3. p. 299. et 5. p. 3U. Balb. Elenrh. in Mem. della R. Accad. di Torino anno 1818. tnm. 23. p. 108. Pollin. FI. veron. 3. p. 112. Salix Lappoiunu Ali. FI. ped. 2. p. 180. Figure. Reich. Icon. fi. gemi. cent. 11. n. 2014. StarJone, Abitazione e Fioritura. — lu luoghi umidi C talvolta nei pascoli della regione subalpina ed al|)ÌMa delle; Alpi dove si estende da 1700 a circa -000 metri sul livello del mare ed è meno comune ^260 SALICACEE. della Salix Lapponum L. Nasce sull'Alpe del Cenisio, nella Foresta di Lanslebourg (Huguenin!) e nei luoghi alti alpini (Bonjean! Del Ponte !), nelS. Gottardo (Gaud.), nelle Alpi della provincia di Como senza indicazione di luogo (Gornolli) e della Valtellina (Moretti !) e del Tirolo in Val di Fassa (Moretti! Facchini!) e forse in altri punti delle Alpi medesime. Fiorisce in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. —Dalla Finmarchia dove l'ho raccolta dalle spiagge del mare sino presso alle nevi eterne di quei monti, e dalla Lapponia dove è meno comune della Salix Lapponum L. e l'ho raccolta tanto nella Lapponia russa quanto svedese ed anche nelle parti settentrionali della Svezia per le Alpi della Norvegia dove l'ho pure raccolta nel Dovrefield sino alle Alpi del Delfinato! della Sviz- zera! del Tirolo! e dell' Italia! e forse anche ai Pirenei. Nasce pure in tutta la Siberia ! e nell' America artica. Descrizione. — Frutice basso , alto per lo più da tre decimetri a un metro, molto ramoso, con i rami angolosi, un po' nodosi, di color rosso-scuro o rossiccio, e glabri e con i rametti giovani ver- dognolo-bianchicci , quasi. tomentosi. Le foglie sono molte, avvici- nate tra loro , lanceolate , ovali o bislungo-lanceolate , talvolta quasi obovato-lanceolate, per lo più acute, qualche volta acuminate, ot- tuse 0 come tondeggianti all' apice , ristrette alla base , di raro ivi un po' tondeggianti , intere , con peli lunghi , sericei e avvicinati alla fogha stessa in ambedue le pagine, i quaU peli ora sono abbon- danti e cuoprono ambedue le pagine , ora meno nella pagina supe- riore 0 anche nell' inferiore in modo da essere quella o ambedue quasi glabre ; in tal caso sono di un verde cupo di sopra , di un verde pallido di sotto; giovani sono anche sericee in ambedue le facce 0 soltanto di sotto : nelle piante pecche sono un po' glauche, hanno un nervo longitudinale di sotto sporgente di colore più chiaro, dal quale partono molti nervetti laterali delicati , curvi ed obliqui che si uniscono in rete tra loro. Il picciolo è piuttosto corto, verdo- gnolo-gialliccio , un po' più largo in basso, con un solco di sopra, convesso di sotto. Le stipole mancano quasi sempre; quando vi sono, sono eretto -patule, ovato-lanceolate, ottusette, con un nervo longitudinale. Gli amenti sono all' apice di rametti laterah , i quali portano diverse foglioline , alquanto lontane tra loro , simili ma più piccole alle giovani foglie del fusto le quali si svolgono prima d» essi; sono bislunghi o bislunghi-cilindrici, ottusi. I maschi sono cretti, lunghi da 2 a ^ centimetri e mezzo non compreso il pedun- SALIX. -261 colo e larghi circa IO niiliiinetri , piuttosto l'itti, massime in alto. Le brattee sono bislunghe o bislungo-obovate , ottuse o tondeg- gianti all' apice , pelose per molti peli , lunghi , sericei , di colore scuro in alto. Gli stami sono due. I lilamenti liberi, filiformi, pe- losi e quasi barbati alla base. Gli amenti femminei sono ora quasi ugualmente lunghi dei maschi, ora più corti, eretti e poi un po'curvi in giù. Le brattee sono simili a quelle degli amenti maschi. L'ova- rio è più del doppio più lungo della brattea, ovoideo-lanceolato, to- mentoso, bianchiccio, fornito di un pedicello corto. Lo stilo ù corto, diviso in due sin quasi alla base ovvero soltanto in alto e in parte nascosto dai peli dell'apice dell' ovario. Gli stimmi sono bifidi, li- neari, ottusi, divergenti, di color rossiccio-leonino. Le cassule sono quasi sessili o con un corto pedicello, ovoideo-lanceolate, tomen- tose, bianchicce, lunghe circa 7 o 8 millimetri : la lana è lunga, quasi sericea : la glandola è bislungo-cilindrica, troncata , più lunga del pedicello. fOes. HalìyL rosmarini folla Linn. S. IVutex humilis, prostratus, ramosus, ramis adscendentibus vel erectis, glabris, ramulis junioribus pubescentibus , foliis alternis, approximatis , angustis, lanceolato-linearibus vel linearibus , breviter acuminatis vel acutis, supra viridibus et adultis glabratis, subtus albo-sericeis , margine planis, integerrirnis vel remote et vix denti- culato-glandulosis , petiolo brevissimo, stipulis caducissimis, amentis masculis , foemineis numerosis, lateralibus. praicocibus, erectis , parvis, subrotundis, scssilibus voi subsessilibus , minute foliatis , bracteis obovato-oblongis , apice rotundatis vel obtusis, vil- losis , superne fuscis, ovario breviter pedicellato , ovoideo-lanceo- lato, tomentoso, stylo brevi, stigmatibus crassiusculis, bifidis vel emarginatis, capsulis longe pedicellatis ex ovata basi lanceolatis , tomentosis, dcmum pubescentibus, gianduia pedicello S-óplo bre- viore. Salix rosmariintolia Linn. Sp. pi. p. JliS. Morie. II. vcnei. I. p. il!). Pollin. FI. l'cron. .1. p. IGi). (pioad pi. venet. A'acc. FI. ve- net. 5. p. (')(). Ktnh Sun. //. (inin. et helv. cdit. l\ />. /.>.>. fieri. FI. Hai. IO. p. :;i>/. Salix tcnuis llosl Sai. p. l'i. tali. iS. Saliv parvillora Ihisl l. e. 262 SALICACEE. Salix littoralis Host l. e. p. 15. tah. 62. Salix pumila, linifolia, lucana Zann. Ist. p. 233. tah. 44. Salix humilis , angustifolia Zann. l. e. tah, 125. Figure. — Reich. Icon. FI. germ. cent. 11. n. 1242. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe in luoghi arenosi 0(1 umidi vicino a Venezia al Cavallino , segnatamente alla foce del Fiume della Piave (Zannich. Moricand, Naccari , Zanardini!). Fiori- sce in Aprile. Distribuzione geografica. — In Europa ÌYi Svezia ! , Norvegia , nelle parti settentrionali della Germania ! e in Italia vicino a Venezia. Descrizione. — Frutico alto da o decimetri a un metro, in parte giacente per terra, ramoso , con i rami ascendenti o eretti , di un rosso scuro e glabri e i rametti pubescenti e bianchicci. Le foglie sono alterne , avvicinate tra loro , eretto-patenti o patenti , strette , lanceolato-lineari o Hneari, acute o con una corta punta all'apice, con i margini piani, interi o con piccolissimi denti lontani forniti di una glandoletta; verdi di sopra, ed ivi glabre o quasi glabre nello stato adulto , e con un solco longitudinale ; sericee e biancheg- gianti di sotto per peli avvicinati alla pagina inferiore, massime quando sono giovani e con un nervo longitudinale rilevato dello stesso colore. Il picciolo è cortissimo, un po' più grosso in basso. Le stipole cadono prestissimo. Gli amenti femminei son molti, late- rah, si svolgono prima delle foglie, piccoli, eretti, quasi tondi, ses- sili 0 quasi sessili, con due o tre foglioline assai piccole, sericee che ne abbracciano la base. I fiori sono pochi e fitti. Le brattee sono obovato-bislunghe , tondeggianti o ottuse all'apice, convesse nel dorso, di colore rosso-scuro in alto, pelose segnatamente in alto e nel margine con i peli lunghi e sericei. L' ovario è sostenuto da un pedicello , ed è ovoideo-lanceolato , tomentoso , bianchiccio. Lo stilo è corto e gli stimmi sono bifidi o smarginati , grossetti. La glan- dola è quasi la metà più corta del pedicello. Le cassule sono lunghe 6 0 7 millimetri, tomentose, bianchicce , poi pubescenti e rossicce; hanno un pedicello lungo e peloso : la glandola è da due a tre volte più corta di questo. 1064. S»Utl rcpcnis Limi. S. frutex humilis , prostratus, repens , ramosus , ramis adscen- dentibus erectisve , glabris, ramulis junioribiis pubescentibus, foliis SALIX. 205 alternis , approximatis , ovalibus , ovali-oblongis vel ovali-Iinearibus lanceolatisve, obtusis, siipra viridibus, saepe adultis glabratis , siib- tus saepe sericeis glabratisve , margine subrevokitis , integerrimis vel remote et vix denticulato-glandulosis , petiolo brevissimo , stipulis caducissimis, amentis prgecocibus, lateralibus, erectis, parvis , ses- silibus vel subsessilibus , minute Ibliatis , mascuiis ovali-oblongis, obtusis, densifloris, bracteis ovali-rotundatis , villosis, superne fu- scis, staminibus 2, filamentis liberis, basi pilosis; foemineis subro- tundisjructiferisovali-cylindraceis, ovario pedicellato, ovato-oblongo, tomentoso vel glabro , stylo brevi, stigmatibus bifidis, capsulis ovato- oblongis, tomentosis vel glabris, longe pedicellatis, gianduia pedi- cello 2-3plo breviore. Salix repens Limi. Sp. pi. p. I U7 . Pollili. FI. veron. 3. p. 168. Nacc. FI. venet. 5. p. 59. Gaud. FI. helv. 6. p. S33. Koch Syn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 754. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 137. Beri. FI. Hai. 10. p. 326. Comoll. FI. comens. 7. p. 193. Amhros. FI. Tyr. aiistr. 2. p. 84. excl var. jS. Salix arenaria Linn. Sp. pi. p. 1447. foliis utrinque sericeis. Salix depressa Dee. Fi. frane. 5. p. 293. Morie. FI. venet. 1. p. 417. non Linn. Salix prostrata Engl. hot. voi. 28. tab. 1959. Salix fusca Engl. hot. l. e. toh. i960. Salix adscendens Engl. hot. l. e. tab. 1962. Salix incubacea Engl. hot. suppl. voi. 1. tab. 2600. Salix latifolia repens Seg. Pi. veron. 2. p. 265. et Suppl. p. 309. rilute. — Reich. Icon. fi. germ. cent. 11. n. 2039. 2040. 2041. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi paludosi delle Alpi dove però non è comune; di raro discende nelle valli, e lungo i fiumi. Nei pascoli del territorio di Grandate vicino a Como (Co- rnollij, nel Monte Tonale, Pisgana, al Lago d'Arno in Val Camonica (Sartorclli, Rota), nel Monte P.aldo e principalmente nella Valle Lo- sana (Poua, S('gui(T) nel Tirolo sopra Colfosco per Gardena ed al- trove in luoglii subalpini ed alpini (Facchini!) sul Monte Dondone di Trento (Ambrosi) nel monte Cavallo e nella Valle di Feltro (/an- nich.) presso Venezia al Cavallino (Morie. Naccari, Zanardini!) in luoghi ghiaiosi dell' Isonzo (Tommasini). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — ^Dalla Svezia ! e dalle Isole britanne! per la Francia! , la (iciinaiiia ! , la Svizzera ! e il Tirolo siiui alle parti 264 SALICACEE. settentrionali della nostra penisola. Nasce pure in America nei White Moimtains ed altrove. Descrizione. — Frutice alto sino a circa un metro , giacente in parte per terra e radicante, ramoso , con i rami eretti o ascendenti , di un rosso vivace o di un rosso gialliccio, glabri, con i rametti pu- bescenti 0 puberuli e bianchicci. Le foglie sono molte, alterne, av- vicinate tra loro, piccole, ovali, ovali-lineari, ovali-bislunghe, o lanceolate, ottuse, con i margini un po' rovesciati, interi o con pic- colissimi denti lontani e glandolosi all'apice, di un verde chiaro nelle giovani foglie poi scuro nelle adulte , con un nervo longitudi- nale poco sporgente di sotto e più chiaro , variabihssimo per la pe- luria, ora di sotto pelosette e sericee, ora anche di sopra, ora glabre nello stato adulto di sopra e talvolta anche in ambedue le pagine. Il picciolo è cortissimo. Le stipole cadono presto. Gh amenti si svol- gono poco prima delle foglie e sono molti , laterali , eretti , diritti , con un peduncolo corto , il quale ha due o tre foglioline , patenti , verdi, pelosette o sericee di sotto, ottuse. Gli amenti maschii sono ovali-bislunghi, ottusi, lunghi da 10 a 13 miUimetri, e larghi circa tre, ottusi. I fiori sono fìtti. Le brattee sono ovali-tonde, cioè ton- deggianti air apice , ristrette un pò' alla base , rosso-scure e quasi nericce in alto, pelose con i peli lunghi, bianchi, diretti in su. Gli stami sono due , circa tre volte più lunghi della brattea. I filamenti liberi, filiformi, un po' pelosetti alla base. Le antere gialhccie. Gli amenti femminei sono dapprima quasi tondi , poi ovali-cilindri- ci, lunghi circa un centimetro o poco più. L'ovario è pedicellato, ovato-bislungo , tomentoso o glabro, verdognolo-bianchiccio. Lo stilo è corto, rossiccio, glabro. Gh stimmi sono bifidi, ottusi, ros- sicci. Il pedicello è corto , pubescente ; la glandola circa la metà più corta di questo. Le cassule sono lunghe circa 6 miUimetri, ovato- lanceolate , tomentose o glabre , pedicellate , con il pedicello lungo e con la glandola da due a tre volte più corta del pedicello. 1065. S»U^ caesia Vili. S. frutex humilis, prostratus, ramosus, ramis ramulisque etiam junioribus glabris, fohis alternis, approximatis , parvis , elhpticis , obovato-ellipticis lanceolatisve , breviter acuminatis , glaberrimis , ntrinque glaucis , opacis , margine revolutis, integerrimis, petiolo brevissimo , stipuhs nullis , amentis coetaneis, numerosis, laterali- SALIX. 265 bus, erectis vel erecto-patentibus , parvis, breviter pedunculatis , pedunculo follato, densifloris , masculis ovali-oblongis vel ovali-ro- tundatis, bracteis oblongo-obovatis, apice rotundatis vel obtusis, pilosis, superne fuscis, staminibus 2, filamentis liberis vel basi aut usque ad medium coalitis , inferne pilosis; foemineis ovalibus vel ovali-oblongis , ovario subsessili , ovato-conico , tomentoso , stylo breviusculo vel longiusculo, stigmatibus ovato-oblongis, integris vel emarginatis , capsulis subsessilibus, ovato-conicis , subtomentosis , gianduia basin capsulae superante. Salix csesia Vili. PI. dii Daiiph. 3. p. 768. tah. 50. f. li. Dee. FI. frane. 3. p. 294. et 5. p. 347. Pollin. FI. veron. 3. p. 169. Gaiid. FI. helv. 6. p. S54. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 758. Cren, et Godr. FL de Frane. 3. p. HO. Beri. FI. Hai, iO. p. 140. Comoll. FI. eornens. 7. p. 190. Ambros. FI. Tijr. aitstr. 2. p. 89. Salix mvrtilloides Willd. Sp. pi. 4. p. 686. non Linn. Ali. Austr. p. 35. Salix prostrata Elirh. PI. select. p. 159. Figure. — Reich. Icou. fi. fjerm. cent. 11 . n. 2005. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli paludosi delle Alpi nella regione alpina a circa 2000 metri sul livello del mare : è rara. Nasce nel Cenisio presso il Lago dove 1' ho raccolta, nelle Alpi piemontesi (Rostan)! nelle Alpi novaresi che sovrastano alla Val Formazza (Biroli) ^ nei monti della provincia di Como senza in- dicazione di luogo (Comolli), nelle Prealpi di Scalve e Camonica (Rota), nelle Alpi tirolesi in quelle di Trento (Sartorelli), al Cam- polongo in Badia e al Monte della Corte di Livinallongo (Facchini!) Fiorisce in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. — Specie delle Alpi centrali di Europa. Nasce pure nel Delfinato a Lautaret (Vili.), al Col de Vars (Grenier.) Descrizione. — Frutice alto da tre o quattro decimetri a un piede, in parte giacente per terra, ramoso, con i rami di colore rosso scuro, lucenti e glabri come i rametti che sono rossicci o ver- dognoli. Le foglie sono alterne, avvicinate tra loro, piccole, ellit- tiche, obovato-ellittiche o lanceolate, spesso con una piccola punta all'apice, talvolta ristrette alla base, intere nel margine , ch'é quasi cartilagineo, stretto e un po' rovesciato, glabre e glauche in ambe- due le facce e massime nella inferiore; in questa con un nervo lon- gitudinale sporgente da cui partono dei ncrvetti laterali un po' obli- i>06 SALICAGEE. qui che si diramano per formarfì unendosi poi tra loro una rete venosa nella pagina inferiore della fogliq. Il picciolo è corto , un po' più largo in basso , leggermente scanalato di sopra , di colore rossiccio. Le stipole mancano. Gli amenti si svolgono insieme alle foglie, sono piccoli, eretti o eretto-patenti, forniti di un corto pe- duncolo il quale porta per lo più da 3 a 5 foglioline glabre o pelo- sette di sotto, i maschi sono ovali-bislungi o ovali-tondi, ottusi, limghi da 7 a 15 millimetri e larghi circa 5. I fiori sono molti e fitti. Le brattee sono bislunghe-obovate, tondeggianti o ottuse al- l'apice, convesse di fuori, concave di dentro, di colore scuro in alto , pelose , con i peli un po' radi , non lunghi , bianchi e sericei. Gli stami sono due , circa tre volte più lunghi delle brattee. I fila- menti sono liberi sino alla base o saldati insieme tra loro in basso 0 fin quasi alla metà o al terzo superiore, fihformi, gialhcci, pelosi nella parte inferiore. Le antere sono quasi tonde," gialle. Gli amenti feminei sono ovali o ovali-bislunghi, ottusi, lunghi da 8 a 12 mil- limetri non compreso il peduncolo e larghi da 4- a 5 millimetri, l fiori sono fitti. Le brattee quasi come negli amenti maschi, un po' meno pelose e più strette. L'ovario é più lungo della brattea, sessile 0 quasi sessile, ovato-conico, tomentoso, bianchiccio. Lo stilo è piuttosto corto o lunghetto, grossetto , rossiccio. Gh stimmi sono ovah-bislunghi, interi o smarginati, dello stesso colore. Le cassule sono piccole, lunghe da 4 a 5 millimetri, ovoideo-coniche , quasi tomentose, quasi sessili, bianchicce o rosseggianti; la glandola supera la loro base ed è lineare-quadrilatera , verdognola. 1066. S»U^ llyrsinites Linn. S. frutex humilis, saepe prostratus, ramosus, ramis glabris, ramuhs junioribus villosis, foliis alternis , approximatis, ellipticis , lanceolatisve , breviter acuminatis, tenuissime serrulato-glandulosis, supra Isete viridibus et nitidis, subtus subconcoloribus , utrinque ner- vi s exquisite reticulatis praeditis, junioribus utrinque vel supra pi- loso-sericeis sublanatisve , adultis saepius glaberrimis, petiolo bre- vissimo , stipulis lanceolatis hnearibusve, serrulato-glandulosis, saepe nullis, amentis coetaneis, lateralibus, longe pedunculatis, pedunculo villoso amentum subaequante, follato, densitloris, masculis oblongis vel oblongo-cylindraceis , bracteis obovatis , apice rotundatis , su- perne fuscis , villosis, staminibus 2, filamentis hberis, glabris?. SALIX. "207 foemineis longioribus , crassioribus, saepe cylindraceis, ovario bra- ctea duplo longiore , subsessili , ovato-lanceolato , stylo clongato , stigmatibus bilidis vel emarginatis, capsulis siibsessilibus, ovato- lanceolatis, demum subglabratis , gianduia basili capsuloe superante. Salix Myrsinites Linn. Sp. pi. p. iUo. Ali. FI. ped. 2. p. 185. Willi. Sp. pi. 4. p. 678. Dee. Fi. (vane. S. p. 296. et 5. p. 5-/7. Morett, in Meni. f. p. SOS. Polliu. FI. verni. 3. p. 106. Gaud. FI. helv. 6. p. 262. Ten. Syll. p. 480. Koch Syn. //. germ. et helv. edit. 2. p. 7Ò8, Anders. Sai. Lapp. p. 76. {. 22. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. JU. Beri. FI. Hai. iO. p. S20. an ex parte? Co- ' moli. FI. eomens. 7. p. i8S. Ambro^. FI. Tìjr. austr. 2. p. OJ. Ar- duin. FI. des Alp. marit. p. 345. Salix arbutitblia Willd. Sp. pi. 4. p. 682. Ser. Sai. helv. p. 44. Figure. — Reich. Icon. (l. germ. cent.lJ. n. il88. UGO. 1194. (o. Jaeqniniana, foliis integcrrimis. Salix fusca Jaeq. Austr. 5. p. 4. tah. 409. Salix Jacquini Host Syn. p. 529. Salix alpina Scop. FI. cara. edit. 2. p. 255. tah. 67. Salix Jacquiniana Willd. Sp. pi 4. p. 692. Figure. — Reich. li Oh. l. e. n. 1 I9i. Stazione , AbitarJone e Fioritura. — Nei luOghi Umidi della re- gione alpina delle Alpi come pure degli Appennini del Piceno e de- gli Abbruzzi, perì, non è comune. Nasce nelle Alpi del Cenisio vi- cino al Lago dove l' bo raccolta e di Vinadio (Allioni), nelle Alpi della Valle di S. Martino sopra Fcnestrclle ed altrove (Rostan!) nelle Alpi di Viosenne (Gennari), nel Monte Turlo e sopra Macugnaga (Bi- roli), nel Monte Genei'oso, nell' Alpe di Zana e nel Monte I5raulio in Valtellina e nel Monte Forca di Bosco in Valmaggia (ComoUi), nelle l'realpi bcrgamascbe (Rota), nelle Alpi di Brescia, di Trento, di Verona e Vicentine (Pontedera , Seguier , Brocclii , Sternberg, Pollini), nelle Alpi di Trento al Castellazzo (Perini!) in Val Fassa (Facchini!) nel Monte di Portole ai confini della Valsugana con il Vicentino , alle Vette di Feltre, nelle Giudicarle suH' Alpe Lanciada ed allo Spinale, secondo Ambrosi, negli Appennini degli Abbruzzi lungo i i ruscelli alle Moricanc (Orsini!) e nel Monte Corno, alla Lama bianca (Tenore). La varietà jS nasce nello Alpi (uùentali e pare sia ivi o più ronnme o la sola che vi si trovi. Facchini la raccolse in Ampezzo sull'Alpe di Uembianco , al passaggio del l»ascolo ih Cimoncga alla Neve di Primiero, a Camerloi, a Padon, al Monte di 268 SALICACEE. Pozza e alle Soraghe in Val di Fossa , sotto Saslong di Gardena , alla Seiseralpe e in Badia secondo Ambrosi : in diversi luoghi delle Alpi Giulie, nel Monte Wogotin, Wochu, Matajur e altrove (Tom- masinì !). Fiorisce in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. — In Finmarcliia dove r ho raccolta in molti luoghi nell' Isola di Qualoe, nel Lyngenfiord, nel Tromsdal- tind ; in Norlandia vicino a Bodoe dove V ha raccolta , nella Lap- ponia dove è rara, nella Norvegia! nella Svezia, nei Monti Higlands di Scozia, nelle Alpi centrali di Europa nel Delfinato!, in Svizzera ! , in Tirolo ! , in Italia , in lUiria e negli Appennini degli Abbruzzi. Nasce pure in Groenlandia ! Descrizione. — Frutice per lo più alto da tre a cinque decimetri e talvolta sino a un metro o più , ramoso , con i rami torti di un rosso scuro, glabri e con i rametti giovani pelosi. Le foglie sono al- terne, avvicinate, ellittiche, obovato-eUittiche o lanceolate, con una corta punta all'apice, spesso ristrette alla base, con molti pic- coh denti curvati in dentro a guisa di seghe e forniti all' apice di una glandola quasi tonda, pelose o sericee quando son giovani e talvolta quasi lanate, in ambedue le pagine, quasi sempre glaber- rime nello stato adulto, lucide e di un verde chiaro di sopra; quasi dello stesso colore di sotto , ivi fornite di un nervo longitudinale sporgente e di nervi squisitamente manifesti e uniti in rete in am- bedue le pagine. Il picciolo è cortissimo o corto , piano di sopra, convesso di sotto , verdognolo o rossiccio. Le stipole sono grandi- celle, erette, lanceolate o Uneari, seghettate, con i denti forniti di una glandola tonda o gialliccia ; spesso mancano. Gh amenti sono laterali, all'apice di rametti o peduncoli pubescenti e quasi lanati, lunghetti o lunghi quasi quanto gli amenti stessi e forniti di foglie piccole, ma simili a quelle dei rami ; sono eretti o eretto-patenti. I maschi sono più piccoli e più stretti dei feminei , bislunghi o bi- slungo-cilindrici , ottusi , lunghi da 12 a 14 miUimetri e larghi da 5 a 6. 1 fiori sono fitti. Le brattee sono obovate, tondeggianti all'apice, scure in alto, pelose, con i peh lunghi, bianchi e sericei. Gli stami sono due, da due atre volte più lunghi della brattea. I filamenti fihformi, liberi, glabri. Le antere sono ovali, di colore violetto scuro. Gli amenti feminei sono bislunghi o cilindrici, ottusi, lunghi da 18 a 30 millimetri e larghi circa 6 millimetri, non compreso il rametto o peduncolo. I fiori sono molti e fitti. Le brattee sono molto pelose. L' ovario è il doppio più lungo della brattea , ha un pedi- SALIX. 269 cello corto, è ovato lanceolato, tomentoso, bianchiccio. Lo stilo è lungo, grossetto , verdognolo. Oli stimmi sono per lo più bifidi, tal- volta smarginati, rossicci. Le cassule sono quasi sessili, ovato-lan- ceolate, di color violetto-scuro, infine quasi glabre. La glandola è quasi quadrangolare, verdognola, lunga quanto il pedicello o poc<) più di questo. iO€(7. Salix arhiiscala Linn. S. frutex ditfusus vel erectiusculus, ramulis gemmisque pube- rulis, foliis alternis, approximatis, parvis, ovali-lanceolatis vel ovali- oblongis aut interdum ovali-obovatis, obtusiusculis vel breviter acu- minatis, remotius densiusve serrulato-glandulosis , supra vlridibus , nitidis et glabris, subtus glaucis , opacis, glabris vel adpressc pilo- sulis, petiolo brevi, stipulis , amentis subcoetaneis, lateralibus, erectis vel erecto-patentibus ; masculis breviter pedun- culatis, pedunculo panca foliola gerente, oblongis vel oblongo-cy- lindraceis, obtusis, densifioris, bracteis obovato-oblongis , apice rotundatis, discoloribus , pilosis, staminibus 2, filamentis liberis; foemineis longius pedunculatis , pedunculo foliola numerosiora ge- rente, subcylindraceis, obtusis, subdensitloris , ovario breviter pe- dicellato, ovato conico, tomentoso, albido, stylo longiusculo, inter- dum bifido, stigmatibus bifidis, capsulis ovario conformibus, tomeii- tosis. Salix arbuscula Liiui. Sp. pi. p. / 445. Ali. FI. yed. :\ /). J85. Vili. PI. du Dauph. 3. p. 171. Dee. FI. frane. 3. p. ^295. et 5. p. 347. Wahlenb. FI. lapp. p. 263. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 756. Anders. Snlic. Lapp. p. 79. f. 23. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 140. Comoll. FI. cnmens. 7. p. 184. Amhros. FI. Tyr. austr. 2. p. 86. Salix myrtilloides Vili. l. e. p. 770 non Limi. Salix Waldsteiniana Willd. Sp. pi. 4. p. 670. forma foliis re- motius serrulatis, stylo s.Tpissime diviso. Salix footida Schleich. Cent. 2. p. 49. Dee. FI. frane. 3. p. 296. et 5. p. 347. forma foliis crebrius serrulatis, stylo sippc iiuliviso. Salix alpina Siit. Helv. 2. p. 283. FI^ure. — Wahlenb. l. e. lab. 16. f. 2. Anders. Le. Stazione f Abitarione e Fioritura — Nei luogili umidì C palli- dosi o talvolta anrora iifjlo rupi umid»- drlla iPirionc subalpina <'«! 270 SAL[CAGEE. alpina delle Alpi tra 1600 e 2000 metri sul livello del mare ; però non è comune. Nasce nel Monviso (Vili.), lungo i ruscelli scendendo dal Col d'Abriès, e in luoghi torbosi delle Alpi della Valle di San Martino e della Valle Luserne (Rostan!) , nel Cenisio vicino alla vec- chia strada che dal 5° ricovero va alla Gran Croce, abbondantemente vicino al Lago e al Reservoir dove 1' ho raccolta , nell' Allée Bianche del Monte Bianco nella Valle di Aosta ^Dec. Herb. Webbl) ad Alla- gna in Valsesia , presso la miniera del ferro nell' Alpe Olen (Care- stia!) nel Sempione dove 1' ho raccolta, nel Camoghé , sulle cime di Oresso e in Fianca Bella, nella cima del Monte Generoso, e dei Monti Pizzo di Gino , Tabano ed Aigua nella Valle Cavargna , sul Braulio e nelle Alpi di Zana e di Painale in Valtellina (Comolli) , so- pra la 2^ cantoniera dello Stelvio a circa 2000 metri e sulla regione superiore dell' Abeto sopra S. Caterina e nell'Alpe di Piagherà in Val Furva nei quali luoghi l'ho raccolta, nei pascoli della Grappa e nei pascoli sopra Telve in Valsugana (Montini!) nelle Vette di Fel- tre ! Fiemme ! Fassa ! nei Monti di Folgaria , nel Monte Baldo , a Malcesine, al Colsanto (Ambrosi), al Laghetto di S. Pellegrino e per Folcade a Campolongo di Araba, alle Soraghe a ponente di Piz- d' Aloe, sul Monte Tzisa di Livinallongo , sul Monte Levi di Cela- dizzo in Val di Sole (Facchini), nel Col di Lacca nel Tirolo meridio- nale (Griseb!) nei pascoli della Carnia (Pirona), nelle Alpi Tolminesi e Giuhe (Tommasini !). Fiorisce in Giugno e Luglio. Bistribuzione geografica. — Dalla Lappouia dovo l' ho raccolta tra Karessuvando ed Enontekis per le Alpi della Norvegia dove V ho raccolta nel Dovrefield a Kongsvold e Jerkind vicino alle nevi eterne sino alle Alpi del Delfìnato ! ai Pirenei , alle Alpi itaUane nei luoghi sopra indicati. descrizione. — Frutice alto da 5 a 8 decimetri , diffuso o al- quanto eretto , con il fusto e i rami spesso torti e di colore rosso- scuro 0 nericcio, con i rametti e le gemme rossicce e puberule. Le foglie sono alterne, avvicinate alquanto tra loro, eretto-patenti, ora più ora meno piccole , ovali-lanceolate o ovali-bislunghe e talvolta ovali-obovate , ottusette o con una corta punta all' apice , tondeg- gianti alla base , con piccoli denti nel margine i quah sono ora più radi ora più fitti , curvati in dentro e con una piccola glandola quasi tonda e gialliccia al loro apice, sono verdi, lucenti e glabre di so- pra ed ivi con un leggiero nervo longitudinale più chiaro , glauche di sotto e con un nervo longitudinale sporgente e un po' più chiaro, SALIX. '-i'I da cui partono delle venette che tanno una rete nel parenchima della foglia, glabre o con piccoli peli avvicinati alla pagina stessa i quali non si vedono che con una forte lente. Il picciolo è corto, stretto, un po'più largo in basso, piano di sopra, convesso di sotto, spesso rossiccio, puberulo. Gli amenti si svolgono poco dopo le fo- glie e sono lateraU all' apice di un peduncolo o rametto più corto nei maschi che nei femminei, in ambedue però con piccole foglie che sono più numerose in questi. I maschi sono eretti o eretto-pa- tenti, bislunghi 0 bislungo-cihndrici, ottusi, lunghi circa 15 milli- metri 0 larghi cinque non compresi gli stami. I fiori sono molti e fitti. Le brattee sono obovato-bislunghe, tondeggianti all' apice, ver- dognole in basso, rossicce in alto, pelose e con i peli poco abbon- danti e poco lunghi. GU stami sono due, più del doppio più lunghi della brattea. I filamenti liberi, filiformi, gialHcci. Le antere gialle. Gli amenti femminei sono cretti, quasi cilindrici, lunghi da 12 a 20 millimetri , larghi circa 4, I fiori piuttosto fìtti. Le brattee sono simili a quelle degli amenti maschi. L' ovario ha un corto pedicello, è ovato-conico, tomentoso, bianchiccio. Lo stilo è lunghetto, in- tero 0 bifido. Gli stim.mi sono bifidi, rossicci. La glandola è stretta, lunga, scuretta, supera la base dell'ovario. Le cassule sono tomen- tose, giallicce e poi quasi rossicce, lunghe circa 6 millimetri. jj 2. Amenta terminalia sive e gemma terminali orla. loe8. HaUiL rcticiilata Limi. S. suflrutcx prostratus, ramis glabris, juniorlbus pilosulis, foliis alteriìis, approximatis , ellipticis vel elliptico-orbicularibus, margine integerrimo, revoluto, supra saturate viridibus, rugosis et nitidis, subtus albido-;;laucis et reticulatis , utrinque glabris , junioribus in- terdum villoso-sericeis , petiolo longiusculo, stipulis nullis, amentis lerminalibus, longe pedunculatis, masculis cylindracco-linearibus , obtusis, bracteis obovato-orbicidaribus, subdiscoloribus, parce pilo- sis, staminibus 2, iilamentis liberis, basi pilosis ; foemineis cylin- draceo-oblongis, obtusis, bracteis fere ut in masculis, ovario sub- sessilì, ovoidco , tomentoso, stylo brevi, rrassiusculo , stigmatibiis bilìdis, liiifMri-ovoidois, capsulis ovario cout'ormibus tniinnlosis ili SALICACEE. Salix reticulata Liun. Sp. pi. p. 1446. AlL FI. ped. 2. p. 185. Dee. FI. frane. 3. p. 289. Moretti in Memor. 1. p. 302. Pollin. FI. veron. 3. p. 166. Gaud. FI. helv. 6. p. 256. De Not. Rep. fi. lig. p. 312. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 758. Anders. Sai. Lapp. p. 83. f. 25. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 142. Beri. FI. ital. 10. p. 319. Comoll. FI. eomens. 7. p. 188. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 92. Ardoin. FI. des Alpes maritim. p. 345. Salix puraila folio rotando Seg. PI. veron. 2. p. 266. Salice serpeggiante di larga foglia. Zanon. Istor. edit. Moni, tah. 147. Figure. — Reieh. Icon. FI. germ. cent. 11 . n. 1184. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle mpi umide ed alpine di tutta la catena delle Alpi da 1900 a 2600 metri sin presso le nevi eterne , di raro nella regione superiore dell' Abeto , però non è co- mune. Nasce nell' Alpi del Cenisio a Ronche dove 1' ho raccolta , nel Monviso secondo Grenier e Godron, nelle Alpi marittime alla cima del Monte Bissa (Bourgeau!) al Col de Jallorgues (Bornet!) e al Passo del Bocchino sopra Viosenne (Ricca!) m\V Allée Bianche al Lago di Combal nella Valle di Aosta dove 1' ho raccolta , nelle Alpi sopra Angrogna (Rostan!) nei Monti di Valdobbia nella Valse- sia (Carestia!) nella Valle Formazza presso la ghiacciaja del Gries (Franzoni !) sul Camoghè, nella cima della Valle Marrobia nel Can- tone Ticino, sul Legnone , sui Monti Codeiro , Bobbio, e Barbisino in Valsassina, sull'Alpe di Darengo, e in parecchi monti della Val- tellina (Comollil), nei boschi sopra S. Caterina in Val Furva e nello Stelvio tra la Casa dei Rotteri e la 3^ Cantoniera nei quali luoghi l'ho raccolta, nelle Prealpi bergamasche (Rota 1) presso la cima della Corna Biacca in Val Trompia dove l' ho raccolta , nel Monte Baldo nella Valle delle Ossa (Manganotti! Barbieri! Bracht!), in più luoghi delle Alpi di Trento, sui Monti Sconnuppia e Spinale (Perini!) a Val- caldiera, alle Pozze, in Portole in Valsugana (Ambrosi!) sui monti di Recoaro, Sette Comuni ed altrove (Moretti!), nei pascoli alpini di Portole e Vette di Feltre (Montini!), sul Monte Cavallo (Kerner!) sulle Alpi di Carnia (Brumati) , nel Monte Manhart (Tomraasini!). Fiorisce in Giugno e Luglio e anche in Agosto. Distribuzione geografica. — Nelle parti settentrionali di Europa in diversi luoghi della Finmarchia, nelle Alpi Kiolen dalla parte di Lapponia e nelle Alpi Dovrefield di Norvegia, nei quaU luoghi l'ho raccolta, nei monti Highlands di Scozia dove pure l'ho raccolta, SALIX. -27: nelle Alpi del Delfinato ! nei Pirenei , nelle Alpi della Svizzera ! di Savoja! dove l'ho raccolta sul Monte Vergy, dell'Italia! del Tirolo ! della Carinzia! ec. Nasce pure nell'America artica ! Descrizione. — Suffrutice grazioso, giacente per terra. Il fusto è grossetto , ramoso, e come i rami duro e legnoso, cilindrico, in- grossato un poco e quasi nodoso nelle articolazioni, strisciante per terra; é di color rosso-scuro e manda delle fibre delicate, ramulose e scure : i rametti giovani sono verdognolo-rossicci , pelosetti come le gemme. Le foglie sono alterne, avvicinate, appoggiate o avvici- nate al terreno, ellittiche o eUittico-tonde , tondeggianti all'apice, con il margine integerrimo e rovesciato, di un verde scuro di sopra ed ivi con solchi profondi, rugose e lucenti; hiancheggianti-glauche di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente , spesso rossic- cio in basso, da cui partono pochi nervi laterali i quali si dirigono obliquamente e curvi verso l'apice e fanno con i rametti loro tra- sversali una rete squisitamente sporgente nella pagina inferiore della foglia: giovani sono talvolta peloso-sericee. Il picciolo è poco più corto 0 quasi uguale alla foglia, scanalato leggermente di sopra, un po' convesso disotto, gradatamenle un po' più largo in basso, rossiccio. Gli amenti sono solitarii, portati da peduncoli i quali na- scono dall'apice del fusto e dei rami e sono eretti, più lunghi O' quasi uguali agli amenti medesimi, cilindrici, rossicci, tomentosi in alto con i peli bianchi: gli amenti stessi sono coetanei alle foglie. I maschi sono cilindrico-lincari, ottusi, lunghi da 1 a 2 centimetri e mezzo, larghi da 2 e mezzo a 5 millimetri, l fiori sono piuttosto fitti. Le brattee sono piuttosto piccole, obovato-tonde, tondeggianti all'apice, convesse di fuori, rossicce in alto, con pochi peli bian- chi, concave dalla parte interna e più pelose. Gli stami sono due, da due a tre volte più lunghi della brattea. I filamenti liberi, filiformi, bianchicci, pelosi alla base. Le antere sono quasi tonde e gialle. Gli amenti femminei sono lunghi da 10 a 25 millimetri, larghi da i a 0 , cilindrici-bislunglii , ottusi , rossicci. 1 fiori sono meno fitti dei maschi. Le brattee simili a quelle degli amenti maschi. L'ovario è (juasi sessile, più lungo della brattea, spesso curvato in fuori, ovoi- deo, tomentoso, rossiccio. Gli stimmi sono bifidi, lineari-ovoidei , ottusi. Le casside sono piuttosto piccole, quasi sossili, nvoidec, ros- siccf , t(iiii('iitf»st' , con le l.iciriii' oMiisr. TtoHA Ita/ lAN \ I \ IS -274 SALICACEE. toeo. iSaliiiL retusa Linn. S. suffrutex prostratus, ramis , etiam junioribus , glabris, foliis alternis, approximatis , parvis, obovato-oblongìs vel oblongo-cunea- tis, retiisis vel obtusis, margine integerrimis vel basin versus denti- culato-glandulosis, Isete viridibus, supra nitidis , subtus opacis et nervosis, petiolo brevi vel brevissimo , amentis terminalibus, rectis, pedunculatis, pedunculo follato , oblongis, obtusis, floribus laxiu- sculis, bracteis ovali-obovatis , retusis, siibconcoloribus, màrgine parce ciliatis vel glabris, staminibus 2, filamentis liberis, fìliformi- bus, glabris, ovario subsessili , ovoideo-conico, glabro, stylo brevi, stigmatibus bifìdis, sublinearibus , capsulis breviter pedicellatis, ovoi- deo-conicis, glabris, gianduia pedicello subaequali. Salix retusa Linn. Sp. pi. p. 1445. Ali. FI. ped. 2. p. 185. Dee. FI. frane. 3. p. 289. et 5. p. 275. Moretti in Memor. 1. p. 302. Pollin. FI veron. 3. p. 153. Gaud. FI. helv. 6. p. 2J8. Ten! Syll. p. 480, et FI. nap. 5. p. 275. Koch Syn. FI. gemi, et helv. edit. 2. p. 750. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. U2. Bert. FI. ital. 10. p. 316. Comoll. FI. eomens. 7. p. 187. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 93. Ardoin. FI. des Alpes marit. p. 346. Salix Kitaibeliana Willd. Sp. pi. 4. p. 683 Figure. — Reich. Icoìi. fi. germ. cent. 11 . n. 1186 e 1187 . j3. serpìjllifolia , minor, foliis minoribus , amentis subglobosis, paucifloris. Salix serpyllifolia Scop. Fi. carn. edit. 2. voi. 2. p. 255 tah. 61. Gaud. FI. helv. 6. p. 217. De Nat. Rep. fi., lig. p. 372. Salix alpina minima, repens , retuso serpyllifolio lucida Roec. Mus. di piante rare p. 16. Salix alpina Serpylli folio lucido Rocc. l. e. tah. 1. Figure. — Reich. l. e. n. 1185. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei pascoli e nelle rupi al- pine della catena delle Alpi da 1700 a 2700 metri sino alla regione delle nevi eterne e degli Appennini degli Abbruzzi. Nasce nell'Alpe del Cenisio dove l'ho raccolta a Ronche, nel Piccolo Cenisio (Bocc.) nel Monviso secondo Grenier e Godron , nelle Alpi marittime alla cima del Monte Formoso vicino al Col di Tenda (Bourgeau!), e in altri luoghi (Traverso, Ardoino), nelle Alpi di Viossena (Sassi), nel- r Alleé Rianche vicino al Lago di Combal nella Valle di Aosta dove SALIX. ^215 l'ho raccolta, nelle Alpi delle Valli Valdesi (Rostan !) nell'Alpe di Olen nella Valsesia (Carestia!) nelle Alpi di Novara (Biroli), tra Iselle e Gondo presso la Strada del Sempione e in Pizzo di Anzasco in Val Vegezzo (De Net.), nel Monte Rosa (Pestalozza), nella Valle For- mazza vicino alla gliiacciaja di Gries (Fransoni!), nelle Alpi della Valle di Lei (Rampoldi !), nei monti della Valle Gavargna , nell'Alpe di Darengo alla cima del S. Salvatore presso Lugano , nelle Alpi di Zana e Mara e nel Monte delle Disgrazie in Valtellina (Comolli) , nello Stelvio tra la 1^ e 2' Cantoniera dove l' ho raccolta, nelle Pre- alpi bergamasche (Rota , nel Monte Baldo, nella Valle della Ossa (Polhni, Manganotti! Bracht! Barbieri!) nelle Alpi del Tirolo meri- dionale (Facchini!) sull'Alpe Lanciada (Ambrosi) e sul Monte Spi- nale in Giudicarie e Castellazzo in Primiero (Perini! Ambrosi), nei pascoli alpini di Montalon in Valsugana e di Portole nei sette Co- muni vicentini (Montini!), ai Sette laghi, sopra Torcegno, a Monta- lon, e alla Ciolèra sopra Telve come pure ai Monzoni ed altri monti della Valle di Fassa e di Fiemme (Ambrosi), nelle Alpi Giulie (Tom- masini!), negli Appennini del Piceno nel Monte Vettore (Ottaviani, Mauri, Sanguinetti) , degli Abbruzzi a Pizzo di Sivo dove l'ho rac- colta in più luoghi, nelle rupi sopra la Valle Orfenta (Huet de Pa- villon !) nel Monte Corno e Costone (Guss.) e in altri monti (Tenore). La varietà ^ é meno comune. Nasce nel Cenisio stesso a Ronche, nella cima del Monte Cramont in Val d' Aosta , nei quaJi luoghi l'ho raccolta , nel Monte Bissa vicino al Col di Tenda (Bourgeau!) nelle rupi alte della Valle di Maira (Manuel!) nello Stelvio sopra la 2^ Cantoniera e in Val Furva sopra S. Caterina dove l'ho raccolta, nel Monte Baldo nella Valle delle Ossa (Bracht!) nelle rupi più alte delie Alpi Giulie (Tommasini !) Distribuzione geografica. — Pianta dcllc Alpi dell' P]uropa cen- trale. Una l'orma di essa si trova nelle Alpi di Norvegia. Descrizione. — SiilìVutice giacente per terra, con il fusto grosso, legnoso che manda libre radicali scure, nericcio, ramosissimo, con i rami grossetti , (piasi articolati, scuri e con i rametti di un rosso scuro 0 verdognoli e glabri. Le foglie sono alterne, avvicinate tra loro, patenti 0 eretto-patenti, obovato-bislinighc o bislungo-cuneate, retuse e talvolta ottuse o appena smarginate, integerrime ovvero verso la base con piccoli denti formati da glandolette bianchiccc, di un verde chiaro e Incidi? di sopra ed ivi quasi scanalato-concave , di un vt'rdc più rlii;ii(t ctl (»p;i» ho di sotto, r'(| ivi con mi nervo lon- 270 SALICACEE. gitudinale poco sporgente da cui in basso partono pochi nervetti lon- gitudinali e curvi che si diramano o restano semplici e si perdono verso alto ; sono glabre in ambedue le facce , con qualche peletto nel margine. Il picciolo è corto o cortissimo , delicato, quasi piano 0 leggermente scanalato di sopra, convesso di sotto, verdognolo o bianchiccio come talvolta sono bianchicci i nervi della pagina infe- riore della foglia , glabro o pelosetto nel margine. Gli amenti sono all' apice dei rami ed hanno dei peduncoh lunghetti e forniti di pic- cole foglie simili a quelle dei rami : sono diritti, bislunghi, ottusi. 1 maschi sono lunghi da 10 a 12 o 15 millimetri e larghi circa 5 0 6 , con i fiori un po' radi e talvolta anche più radi in modo da es- sere l'amento quasi interrotto in basso. Le brattee sono ovali-obo- vate, retuse, convesse nel dorso, concave d'avanti, verdognolo- bianchicce, glabre, con poche ciglia lunghe e bianche o glabre nel margine. Gli stami sono 2, quasi il doppio più lunghi della brattea. 1 filamenti fihformi, hberi , glabri, giallicci o bianchicci. Le antere quasi tonde , gialle. La glandola é quasi lineare , verdognola. Gli amenti femminei portano per lo più meno fiori e questi sono meno radi che negli amenti maschi; sono pure bislunghi, ottusi ma spesso più corti 0 più stretti di quelh. Le brattee sono simiU. L' ovario è quasi sessile, ovoideo-conico , glabro, verdognolo. Lo stilo è corto, grossetto. Gli stimmi sono bifidi con le lacinie quasi lineari. Le cas- sule sono ovoideo-coniche , con un corto pedicello , verdi , glabre , lunghe da 5 a 7 millimetri. La glandola è quasi uguale al pedicello. La varietà ]3 è più piccola iu tutte le sue parti. Le foglie sono ottuse, intere o appena retuse ; gli amenti più corti , quasi tondi e portano pochi fiori , da 5 a 6 o poco più. 1070. ^alix lierbacea Linn. S. suflfrutex prostratus, ramis etiam junioribus glabris, foliis alternis , approximatis , parvis, orbicularibus vel ovali-orbicularibus, basi Scepe subcordatis , apice rotundatis , emarginatis vel retusis , margine serratis, utrinque laste viridibus, nitidis et glabris, subtus reticulatis , petiolo brevi , stipulis nuUis , amentis terminahbus , brevibus , paucifloris , masculis ovato-oblongis oblongisve , obtusis , lloribus laxiusculis , bracteis obovatis , obtusissimis vel emarginatis , apicem versus ciliatis , discoloribus, staminibus 2, filamentis liberis, foemineis subglobosis vel oblongis, ovario ovoideo-conico, glabro, SALIX. 277 stylo brevi, crassiusculo , stigmatibus bitìdis, capsulis breviter pe-. dicellatis, ovoideo-conicis, glabris, longiusculis, gianduia capsulae basin superante. Salix berbacea Linn. Sp. pi. p. 682. Ali. FI. ped. 2. p. 182. Dee. FI. frane. 3. p. 288. Pollin. FI. veron. 3. p. 159. Gaud. FI. helv. 6. p. 2/6. Koch Syn. fi. germ. et ìielv. edit. 2. p. 759. An- ders. Sai. Lapp. p. 85. f. 27. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 142. Bert. FI. ital. 10. p. 319. ComoU. FI. comens. 7. p. 185. Amhros. FI. Tyr. anstr. 2. p 94. Ardoìn. FI. des Alpes marit. p. 346. Salix alpina minima, lucida, repens , Alni rotundo folio Bocc. Mns. di piante p. 19. Salix alpina Alni rotundo folio repens Bocc. l. e. tah. I . Salix saxatilis, minima Zannich. Opusc. posth. p. 62. Figure. — Reìch. Icon. fi. gemi. cent. 11 . n. 1 182. Stazione, Abitazione e fioritura. — Nelle feSSUre delle rupi della regione alpina presso le nevi eterne e le ghiacciaje delle Alpi e de- gli Appennini degli Abbruzzi , da sopra 2000 a 2700 e talvolta an- che 2800 0 2850 metri sul livello del mare. Nasce in diversi luoghi dell' Alpe del Cenisio dove già la raccolse Boccone e segnatamente a Ronche do\eVho raccolta, nelle Alpi di Ceresole (Re), sul iMonviso secondo Grenier e Godron, nelle Alpi marittime alla cima del Monte Formosa vicino al Col di Tenda (Bourgeau !) e in altri luoghi , nei pascoU alpini freddi delle Alpi Valdesi (Rostan!), nella Valle Vegezzo al Pizzo di Anzasco (De Not.), in diverse parti delle Valli novaresi, (Biroli), nelle Alpi di Valsesia (Carestia!), sul Monte Moro(Muller !), nel Gran S. Bernardo vicino all' Ospizio dove V ho raccolta, nella Valle Formazza presso la gliiacciaja di Grics (Fransoni!), nel S. Got- tardo, nella Spinga, nella cima del Monte Legnone, come pure nelle Alpi di Zana e di Aqiianegra in Valtellina (Comolli), nella Spluga (Rampoldi!), Ira la 4'' Cantoniera e il Giogo dello Stelvio e presso la cima del Braulio , nei quali luogbi l' ho raccolta sino a 285t) metri sul liv(;llo del mare, nelle Proalpi bergamasche vicino alle ghiacciaje (Rota), nel Monte Baldo nella Valle di Manmaor (Pollini), nel Tirolo nel Monte Spinale (Sternberg) , presso la ghiacciaia di Pejo (Perini!) noi pascoli alpini di Montalon (Montini!) a Settesello, ili Cincpiclaghi ed altrove in Valsugana, nella Valh" di Pelargo in Giudicarie, al Gobricon tra la Valle di Primiero o ([uolla di Fiomme ri\ altri luoghi (Amhrosi), noi pascoli alpini dello Alpi della (ìaruia e del Friuli ^Pirona), nelle Alpi Giulio i^Tonunasini ' > no-li Appou- ^278 SALIGACEE. nini del Piceno nel Monte la Cavata (Orsini), nel Monte Vettore (Sanguinetti e Ottaviani) e degli Abbruzzi nel Monte Pizzo di Sivo dove l'ho raccolta. Fiorisce in Giugno e Luglio e talvolta anche in Agosto. Distribuzione geografica. — Specie delle parti fredde di Europa e delle parti alte dei suoi monti, estesa dalla Finmarchia dove l'ho veduta estendersi grandemente per terra, dalle Alpi Kiolen di Lap- ponia , dai Monti Dovrefield di Norvegia e dagli Highlands della Sco- zia, in tutte le quali parti l'ho raccolta in più luoghi, per i monti Sudeti e le Alpi della Svizzera ! della Francia ! e della Savoja ! ai Pirenei, alle Alpi itahane e agli Appennini degli Abbruzzi. Descrizione. — Suffrutice giacente per terra. Il fusto è di color rossiccio scuro e quasi nericcio, ramoso, manda molte fibre delicate e nericce. I rami sono spesso nascosti sotto le pietre o nelle fessure delle rupi per cui sporgono soltanto le foglie ed i fiori: sono glabri, erbacei in alto. Le foglie sono piuttosto piccole, quasi tonde o ovali- tonde, spesso scavate in cuore alla base ovvero ivi intere, un poco smarginate o retuse o intere all' apice , seghettate nel margine con i denti ottusi per essere curvati in avanti ed in dentro, di un verde chiaro e lucenti in ambedue le pagine, con molti nervi nella pagina inferiore, i quali partono dal picciolo e si diramano in modo da for- mare una rete, glabre di sopra e di sotto, o con peli radi e lun- ghetti in questi nervi e qua e là sui denti del margine massime verso l'apice della foglia. Il picciolo è corto, scanalato di sopra, convesso di sotto , glabro o con qualche pelo. Le stipole mancano. Gli amenti sono piccoli, all'apice dei rami, forniti di un peduncolo il quale è lunghetto e porta due piccole foglie in basso: si compon- gono di pochi fiori , i maschi generalmente di 2 a 7 e i femminei di 3 a 12, i primi sono ovato-bislunghi, i secondi quasi tondi o bislunghi. I fiori sono un po' radi. Le brattee sono obovate , con- vesse nel dorso, concave in avanti, ottusissime o un poco smargi- nate, fornite nel margine verso l'apice di ciglia lunghe e bianche ; hanno leggere vene longitudinali e sono di color verdognolo o gial- liccio, rossicce in alto. Gli stami sono due, il doppio più della brat- tea. I filamenti liberi, filiformi, giallicci. Le antere quasi ovali, gialle. L'ovario è quasi sessile, ovoideo-conico, più lungo della brattea, verdognolo, glabro. Lo stilo è corto, grossetto, talvolta in parte bifido. Gh stimmi sono bifidi, hneari-bislunghi, giallicci. Le cas- sule sono fornite di un corto pedicello , ovoideo-coniche, lunghe SALIX. ^^"^ 0 8 millimetri, glabre, spesso rossicce. La glandola è più lunga del pedicello e supera la base della cassula, è lineare, lar- ghetta, troncata all'apice, talvolta bifida con le lacinie lineari e cH'ca i divergenti. CCIiXI. POPUIiUS Tonni Tourn, Inst. p. 592. tab. S65. Linn. Gen. p. 526. Juss. Gen. p. 409. Gaertn. De fruct. 2. p. 56. tah. 90. Endl. Gen. p. 290. Flores dioici, in amenta solitaria, lateralia, prgecocia vel coetanea dispositi, bracteati, bractea dentata vel-fimbriata. Calyx et corolla nulli. Torus urecolaris, antico productus. Masculi. Stamina soepe plu- ra, disco inserta. Filamenta libera. Anthera? ovales, utrinque saepe subemarginatae , dorso supra basin affìxae , biloculares, longitudina- liter debiscentes. Foeminei. Pistillum solitarium. Ovarium toro basi cinctum, uniloculare, placentis 2, parietalibus, multiovulatis. Ovula adscendentia, anatropa. Styli 2, brevissimi, connati. Stigmata 2, elongata, bipartita. Capsula unilocularis, bivalvis, valvis apice solutis, demum revolutis , prope basin medio seminiferis. Semina plurima, erecta, comosa. Testa membranacea. Funiculusbrevissimus, crassus, in comam lanuginosain adscendentem, totum semen obvolventem fatiscens. Embryo exalbuminosus, radicula infera. Arbores saepius excelsse, ramosse. Gemma? imbricato-perulatcc , balsamit'erse. Folla alterna, angulato-dentata vel sublobata, eadem in arbore et saepe in eodem ramo valde variabilia, glabra vel pilosa aut tomentosa, longe vel longiuscule pctiolata , petiolis latcralitcr compressis et siepe su- perne dilatatis, saepius tremula, decidua, stipulata, stipulis squa- maceis, deciduis. Portamento. — Alberi alti 0 altissimi con il tronco diritto , la scorza liscia o screpolata, il legno poco compatto e bianchiccio, la chioma larga o di raro stretta e conica come quella del Cipresso maschio, con le gemme composte di scaglie o perule coprentisi come embrici, talvolta vischiose, con le foglie di forma e grandezza va- riabili nello stesso albero o nello stesso ramo, spesso larghette, quasi tonde o triaiigolari-mmhoidce, an-olato-dentatc , dentate n lobate, con i denti glandolosi , glabre in ambedue le facce o più spesso tomentose e bianchicce di sotto, fornite di un picciolo lungo (» lunghetlo, stretto, £,^radatamente un po' più largo verso l'apice e 280 SALICAGEE. mobili in esso al menomo soffio di vento per cui spesso tremano di continuo. I fiori sono in amenti maschi e femminei portati da piante diverse, i quali si svolgono poco prima delle foglie e sono laterali , pendenti , lunghi e cilindrici o quasi cilindrici , accompa- gnali da brattee ora più ora meno frangiate e caduche. Le cassule contengono molti piccoli semi avvolti da una lana bianca che quando è abbondante fa biancheggiare l'albero. * Leuce Duby hot. gali, p. i27. Stamina 8. Bracteae ciliatae. 10*71. Poptilus alba Linn. P. arbor excelsa, cortice rimoso, fusco, coma lata, ramis ju- nioribus albo-tomentosis , gemmis ovatis, acuminatis vel acutis, haud viscosis , foliis alternis , patentibus , ovali-orbicularibus , basi subcordatis, ingequaliter angulato-lobatis, lobatis dentatisve, dentibus obtusis, glandulosis, supra viridibus, nitidiusculis , glabris vel sub- tomentosis ; subtus niveo-tomentosis , petiolo foliis subdimidio bre- viore, amentis solitariis paucisve, lateralibus, pendulis, cylindraceis, obtusis, mascuUs subsessilibus, densifloris, bracteis subcuneatis, apice dentatis , et ciliatis, staminibus 8; foemineis pedunculatis , sublaxifloris , bracteis subconformibus lanceolatisve , plus minusve dentatis, ciliatis, ovario breviter pedicellato, ovoideo-oblongo, viridi, glabro, stylo brevi, stigmatibus profunde bipartitis, laciniis linea- ribus, divaricatis, capsulis ovatis, breviter pedicellatis, glabris. Populus alba Limi. Sp. pi. p. 1463. Scop. FI. cani. edit. 2. tom. 2. p. 265. Ali. FI. ped. 2. p. 137. Ucria H. R. Pan. p. 418. Savi FI. pis. 2. p. 375. et Tratt. degli Alb. della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 161. Desf.Fl. atl. 2. p. 368. Suffr. Frioul p. 192. Dee. FI. frane. 3. p. 298. Morie. Fi. venet. 1. p. 426. Pollin. FI. veron. 3. p. 185. Nacc. FI. venet. 5. p. 68. Gaud. FI. helv. 6. p, 286. Ten. Syll. p. 482. et FI nap. 5. p. 278. Piiccin. Syn. FI. lue. p. 523. Vis. FI. daini. 1. p. 214. Griseh. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 345. De Not! Rep. fi. lig. p. 372. Guss! Syn. fi. sic. 2. p. 631. et Enum. pi. inarim. p. 309. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 759. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 144. Bert. FI. ital. 10. p. 361. Comoll. FI. comens. 7. p. 219. Amhros. FI. Tyr. austr. 2. p. 101 . Moris FI. POPULUS. 281 sard. 3. p. ÒSO. Cantei Prodr. della fi. tose. p. 582. Ardoin. FI. des Alpes maritim. p. 34i. Popolo bianco Durant. Heib.ed. Rom. p. 372. fig. Fona Monte Baldo p. 139. Populus alba vulgo Albarus Cuesalp. De plant. Uh. 3. sub. cap. 45. p. 120. et herb. fot. 6. n. 15. Populo bianco Cah. Viagg. di Monte Baldo p. 9. Populus alba majoribus foliis Zannich. Istor. p. 217. Seg. PI. veron. 2. p. 267. Nome italiano. — GatticG , Alberello, Pioppo bianco. Figure. — Reich. Icon. fi. germ. cent. IL n. 1270. Stazione, Abitazione e Fioritura. È COmune lungO i fiumi 6 nei luoghi boschivi umiJi di tutta la penisola e delle isole di Sicilia, di Corsica e di Sardegna, e in alcune delle piccole, come in Ischia, in Saline, Lipari, ec. Fiorisce in Marzo e in alcuni paesi anche in Febbrajo. Distribuzione geografica. — Albero delle parti centrali e meri- dionali di Europa ! , delle parti occidentali dell' Asia e boreali del- l' Affrica! Descrizione. — Albero alto da 10 a 20 metri, con il tronco di- ritto 0 quasi diritto, del diametro di 4- a 6 decimetri, con la scorza scura, di sotto rosso-scura, screpolata , con le screpolature larghe, profonde e longitudinali, con il legno bianchiccio, e con la chioma larga, l rami principali sono eretto-patenti, i secondarli eretto-patenti 0 patenti e i rametti patenti o quasi patenti, rossiccio-scuri o cine- rini, coperti di un tomento bianco Le gemme sono piccole, erette 0 eretto-patule, ovate, quasi acute o acuminate, con le perule em- briciate, tondeggianti, rossicce ma coperte di un tomento bianco, non vischiose. Le foglie nascono subito dopo la fioritura o quasi sul finire di questa, e sono alterne, poco lontane, patenti o eretto-pa- tenti , di varia grandezza e forma , ovali-tonde , appena scavate in cuore alla base, angolato-lobate o lobate, e dentate , con i lobi e i denti ottusi o oltusetti, disuguali e aventi all'apice una glandola quasi tonda e scura ; verdi di sopra ed ivi un po' lucenti, glabre o appena tomentose , con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto ; di un bianco di neve e tomentose di sotto , talvolta poi glabre 0 quasi glabre nello stesso ramo, con un nervo longitudinale e due e talora quattro nervi principali che partono da questo alla basp della foglia per dinnnnr^i prinripalmpnto in fuori nei lobi latp- >28^2 ■■ SALICACEE. rali, mentre altri nervi laterali che partono dal longitudinale nella parte superiore della foglia mandano i loro rametti in questa ed all'apice: i nervi principali sono quasi egualmente molto sporgenti, gli altri gradatamente meno , tutti del colore della pagina inferiore. Il picciolo è circa la metà più corto della foglia , talvolta giunge ad uguagliare due terzi della lunghezza di questa, è schiacciato lateral- mente e gradatamente un po' più largo in alto , un po' più grosso alla base ed ivi di sotto convesso , stretto e senza solco nel margine superiore, bianco, tomentoso o talvolta glabro. Gli amenti sono pochi, laterali, all'apice dei rametti, cilindrici, ottusi, pendenti. I maschii sono sessili, con i fiori piuttosto fitti. Le brattee sono scao-liose, quasi in forma di cuneo, dentate e fornite di lunghe ci- glia in alto, giallicce. Gli stami sono per lo più 8, disuguaU. Le antere sono rossicce, poi gialle, finalmente nericce. Gh amenti fem- minei sono lunghi da 3 a 5 centimetri e larghi da 6 a 8 millimetri, si allungano poi nel frutto sino a 8 centimetri. 11 peduncolo o ra- chide è verdognolo, cilindrico, pubescente, privo di foglie e un po' nudo alla base. I fiori sono molti, patenti, piuttosto vicini tra loro ; ciascun pedicello è corto, cilindrico, come rugoso trasversal- mente, verdognolo, puberulo. Le brattee sono pure scagliose, va- riano per la forma, obovate, ovate o quasi lanceolate, con i denti ora più ora meno profondi e quasi frangiate e con le ciglia come nei fiori maschii. Il toro è assai corto e quasi tondo, quasi intero nel margine, bianchiccio, verdognolo e glabro. L'ovario è ovato-bi- slungo, verde, puberulo o quasi glabro. Lo stilo è corto, grossetto e anche verde. Gli stimmi sono profondamente bifidi, con le lacinie lineari, giallicce, divaricate e quasi in croce. Le cassule sono for- nite di un corto pedicello, ovate, glabre. Usi. — 11 legno del Gattice non resistendo all' umido è prin- cipalmente adoperato per lavori al coperto o per masserizie che de- vono essere impiallacciate o tinte , come pure per lavori d' intaglio grossolano ; dei rami si fanno pali e forche : le foglie si danno a mangiare alle bestie. tOVS. Popnliis canescens Smith. P. arbor excelsa, cortice laevi, albido, coma lata, ramis junio- ribus albo-tomentosis , gemmis ovatis vel ovat'o-oblongis, acutiuscu- lis, band viscosis , foliis alternis, patentibus, ovato-orbicularibiis , POPULUS. '1^'^ basi subcorLÌatis , ina3qualiter repaiido-dentatis , dontibus obtusis, glandulosis ; supra viridibus, nitidiusculis , glabris vel ad nervos pu- bescentibus, subtus cinereo-tomentosis, petiolo foliis siibdimidio bre- viore, amentis solitariis paucisve, lateralibus, pendulis, cylindraceis, obtusis, subsessilibus, oiasculis densifloris, bracteis ovatis oblongisve apice plus minusve deiitatis et ciliatis, staminibus 8; foemineis de- mum sublaxitloris , bracteis ovatis oblongisve , apice timbriato-lace- ris et ciliatis , ovario capsulisque breviter pedicellatis, ovato-lanceo- latis, glabris pubescentibusve , stylo fere nullo, stigmatibus profunde bipartitis, laciniis linearibus, papillosis, divaricatis. Populus canescens Smith FI. hrit. 1080. Dee. FI. frane. 3. p. 299. Savi Tran, degli Alb. della Tose. edit. 2. tom. 1. p. i62. Gaud. FI. helv. G. p. 288. Tea! FI. nap. 5. p. 278. Koch Sijn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 759. Greti, et Godr. FI. de Frane. 3. p. iU. Bert. Fi. ital. 10. p. 363. Comoll. FI. eomens. 7. p. 221. Ambros. FI. Tyr. aiistr. 2. p. 102. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 582. Populus alba var. B. Ten. Syll. p. 482. Figure. — Reìch. Icori, fi. germ. cent. 11 . n. 1273. /S lobata , foliis 5-5 lobis. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi umidi 6 boSchivi e lungo i fossi ed i fiumi delle parti settentrionali della penisola; diviene più raro nelle parti centrali e meridionali. Manca nelle isole. Nasce nei colli di Marano e presso Oleggio (Biroli), nei luoghi umidi della Valle Intelvi e nelle siepi del piano di Faedo e di Piateda , nella Valtellina (Gomolli], lungo i fiumi dell'Adda e dell' OgUo (Rota), nei colli di Parma (Passerini), nei fossi di Grumone e presso Alfiano nella provincia di Cremona dove V ho raccolto, in Valsugana alla Spagolla presso Borgo (Ambrosi), a Civezzano sopra Trento, sulla strada sotto i bagni di Cornano del distretto di Stenico e nella Valle di Non (Facchini), nel Triestino presso Zaule (Tommasini!), presso Lucca a S. Martino di Vignale (Calandrini!), vicino a Camerino alla Fiuminata (Ottaviani), vicino a Pescara (Kuntze!)c a Vomano, Saii- gro ed altrove (Tenore), nel Principato citra nel bosco di Persano ^(iuss.) Ho raccolta la var. /3 vicino a Grumone lungo la strada di Cre- mona passato di poco il Camposanto. Fiorisce in Marzo ed Aprile. Distribuzione geograficB . Albero dclIc parti centrali e in parte meridionali di l^niopa esteso dalle parti meriilionali della Svezia e dall' Inghilterra p(u- la Germania, la Francia e la Svizzera sino alle pritvince naindclanc. 284 SALICAGEE. Descrizione. — Albero alto da 12 a 16 metri, con il tronco di- ritto, del diametro di circa 3 decimetri, con la scorza bianca e liscia di fuori, appena screpolala alln base, con il legno bianco, con la chioma circa un leizo della altezza dell'albero e larga. I rami fono patenti e i rametti rossicci-scuri ma coperti di un tomento bianco quando sono giovani, appena o poco angolati. Le gemme sono piccole, molto più corte del picciolo, erette, ovato-bislunghe o ovate, quasi acute, quasi piane di dentro, convesse di fuori, com- poste di poche perule larghe, ovate, tondeggianti o ottuse, embri- ciate," rossicce ma coperte di un tomento bianco, non vischiose. Le foglie sono alterne, poco lontane, patenti, di varia grandezza, ovato-tonde, spesso appena scavate in cuore alla base^ repando- angolate , dentate, con i denti ottusi e aventi all'apice una glan- dola grossetta, quasi tonda e rossiccia, verdi, glabre e un poco lucenti di sopra eccetto nei nervi che sono talvolta un po' pubescenti e di colore gialliccio o rossiccio ; di un bianco bigio e tomentose di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente , da cui partono alla base due nervi laterali che si dirigono obliquamente verso il margine e si diramano nella metà inferiore della foglia e talvolta anche due altri nervi più esterni e più piccoli di questi e inoltre dalla metà circa in su altri nervetti che si dirigono un po' obliqua- mente e un po' curvi verso il margine e 1' apice nella metà su- periore della foglia : lutti i nervi si uniscono tra loro in rete e man- dano rametti ai denti del margine. Le foglie dei giovani getti della base dell' albero sono più grandi, un po' più scavate in cuore alla base , con l' apice spesso prolungalo in una corta punta , più bian e di sotto, con il margine meno repando ma soltanto disu- gualmente lobato, 11 picciolo è poco più lungo della metà della fo- glia, gradatamente un po' più largo verso alto ed ivi schiacciato la- teralmente, più largo alla base, con un leggiero solco longitudinale di sopra, gialliccio o rosiiccio ma coperto di un tomento bianco. Le stipole sono erette, caduche, lanceolato-acuminate , intere, ver- dognole nel dorso , bianchicce o di colore quasi violetto nei margini, pubescenti in ambedue le facce. Gli amenti sono solitarii o pochi lateralmente verso l'apice di corti rametti , pendenti, cilindrici, ot- tusi. I maschi sono lunghi da 5 a 5 centimetri , talvolta anche sino a 7, larghi 7 o 8 millimetri, quasi sessili. I fiori sono fìtti. Le brattee sono scagliose, scurette, ora più ora meno dentate e cigliate all'apice. Gli stami sono per lo più otto. Gli amenti femminei sono POPULL'S. i85 lunghi da 3 a 6 centimetri e larghi 608 millimetri, poi si allun- gano sino a 9, 10, 0 12 centimetri. I fiori dapprima fitti diventano poi un po' radi. Le brattee sono lunghe quasi quanto il pistillo, ovate 0 bislunghe, disugualmente laciniato-lacere all'apice, un po' convesse nel dorso, concave in avanti, quasi ferruginee, glabre, con lunghe ciglia nel margine. 1 pedicelli sono corti, eretto-patenti, cilindrici, un po' più grossi in alto, quasi glabri 0 glabri. Il toro è quasi tondo, obliquamente tagliato, quasi intero, verdognolo, gla- bro, abbraccia la base dell'ovario. Questo è ovoideo-lanceolato, dapprima diritto, poi un po' curvato a guisa di falce, con un leg- giero solco longitudinale in ciascuna faccia. Lo stilo è cortissimo e quasi manca. Gli stimmi sono profondamente divisi in due con le lacinie lunghe, lineari, divaricate, papillose e rossicce. Le cassule sono fornite di un corto pedicello , ovato-lanceolate , pubescenti 0 glabre. Nella varietà j3, che non mi pare sia stata finora notata, le foglie sono con tre 0 cinque lobi ora più ora meno manifesti. Osservazione. — QuGsta spGcie è forso da considerarsi come si- nonimo del Po,iuliis hybridu lìieb. FI. laur-caiic. 5. p. 4^23., suppo- sta ibrida del Populus alba e del Pupulm tremula L.; però io la credo una buona specie avendone vedute molte piante lungo i fossi e non una isolata qua e là come è proprio delle piante ibride. 1093. Populus tremula Linn. P. arbor, cortice cinereo-albo, laevi vel basi parum rimoso , ramis junioribus glabris vel pubescoulibus, gemmis ovato-acumina- tis, haud viscosis, foHis alternis, patentibus, suborbicularibus, ova- tisve vel ovato-rhomboideis, basi vix aut subcordatis, sinuato-den- tatis, dentibus obtusis , glanciulosis ; supra viridibus, subtus pallidt» viridibus vel subglaucescentibus, utrinrjue glabris vel pubescenti- setaceis pilosisve, petiolo longo vel longiusculo, strido, ameutis solitariis, paucis, lateralibus, pcndulis, longis, cylindraceis , obtu- sis, bracteis digitato laciniatis, longe piloso-cilialis , scariosis, fu- scis, caducis, staminibus 8, ovario breviter pcdicellato , ovaio-lan- ceolato, viridi, glabro, stylo subnullo, stigmatihus profuiulo biparlitis, laciniis crassiusculis, divaricatis, capsidis breviter pcdiccllalis, o\ato- lanceolatis, parviusculis, glabris. Pnpnius trfniuln J/mn Sft. pi. /'. !<(!(. Smp. Il cain. rdit. :^ v)86 SALICACEE. toni. 2. p. :265. Ali. ti. ped. 2. p. 187. Ucria IL li. Pan. p. 118. Su/fren PI. dii Frioul. p. 192. Savi Tratt. degli alh. della Tose, ediz. 2. toin. 1. p. 162. Dee. FI. frane. S. p. 299. Bert. Amoen, ital. p. 424. Noce, et Dalb. FI. ticm. 2. p. 204. Morie, FI. venet. 1. p. 426. Pollin. FI. veron. 3. p. 186. Nacc. FI. venet. 5. p. 69. Gaud. FI. helv. 6. p. 289. Ten. FI. nap. 5 p. 278. Sang. Cent, p. 150. Piiecìn. Syn. fi. Ine. p. 523. Vis. FI. dalm. 1. p. 214. Griseb. Spie. fi. rum. ethith. 2. p. 345. De Not. Rep. jl. lig. p. 372. Glissi Syn. fi. sic. 2. p. 631. Koeh Syn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 759. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 143. Bert. FI. ital. 10. p. 364. ComolL FI. comens. 7. p. 221. Amhros.! FI. Tyr. anstr. 2. p. 102. Moris FI. sard. 3. p. 531. Carnei Prodr. della fi. losc.p. 582. Ardoin. Fi. des Alp. marit. p. 344. Populus australis Ten! Syll p. 482. et Fi. nap. 5. p. 278. Gnss. Enum. pi. inarim. p. 310. Populus villosa Lang. Reieh. leon. fi. genn. cent. 11. n. 1273. Popolo libico Durant. Herh. ed. Boni. p. 373. fig. Pona Monte Baldo p. 139, Populus in alpibus Ccesalp. De plant. Uh. 3. sub. cap. 45. p. 120. Populus tremula Cup. H. cath. p. 171. Zannich. Istor. p. 218. et Opusc. posth. p. 83. Nome italiano. — Alberello, Tremolo, Popolo libico. In Cala- bria Candelisi (Pasquale). Figure. — Reicli. Icou. fi. gevm. cent. 11. n. 1274. stazione Abitazione e Fioritura. Nei luogbi Umidi boscbivi della regione della Querce e del Faggio sino a 1400 e più raramente sino a 1800 metri sul livello del mare; discende di raro nella regione dell'Olivo. Nasce in tutta la penisola e nelle Isole di Corsica, di Sar- degna e di Sicilia! dove è piuttosto raro, d'Ischia! e di Capri (Bol- le!). Fiorisce in Mar/o ed Aprile e nei luoghi più alti sul finire di Aprile 0 nei primi di Maggio, Distribuzione geografica. — Pianta cstcsa dalla Finmarchia dove r ho veduta alta appena "> o 4 decimetri e dalla Lapponia dove l'ho pure raccolta sino in Sicilia, in Macedonia. Nasce pure nell' Asia e neir Affrica boreale. Descrizione. — Albcro alto da 8 a 12 metri , con il tronco di- ritto , con la scorza cinerino-bianchiccia , che si screpola poco in basso, con il legno bianco e fragile, con i rami principali cretti o POPLILUS. -287 eretto-patenti e gli altri patenti , e con la chioma larga ; i rametti sono rossicci o quasi rossicci , glabri , ovvero coperti di im tomento bianchiccio o come pelosi. Le gemme sono ovato-acuminate, lucide, rossiccc , con le perule embriciate, tondeggianti all'apice, glabre 0 pubescenti. Le foglie sono consistenti, alterne, avvicinate alquanto all' apice dei rametti , piuttosto piccole , di varia forma e grandezza tantoché si crederebbe appartenessero a specie diverse se non si vedessero nei rami o sullo stesso ramo di un albero : per lo più sono quasi tonde, appena scavate in cuore alla base, sinuato-dcntate , con i denti disuguali, ottusi, con l'apice curvato in dentro e fornito (M una glandoletta ; tali denti sono più rari e meno profondi alla base ; le foglie stesse sono verdi di sopra con i nervi delicati, dira- mati e bianchicci ; di un verde più chiaro e talvolta quasi glauce- scenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale appena sporgente in basso, da cui partono subito dalla base due nervi laterali e più in là altri ncrvetti, tutti poco sporgenti e che vanno un po' curvi verso l'apice e il margine e si diramano per terminare con i loro rami nei denti della foglia oltre ad altri rametti o venette che fanno una rete nel parenchima di questa : tutti i nervi sono appena più chiari del resto della pagina inferiore. Talvolta le foglie sono ovate, ora acute ora quasi acuminate all' apice , più manifestamente sca- vate in cuore alla base, ovvero quasi ovato-romboidali, spesso con i denti meno sporgenti : sono spessissimo glabre in ambedue le facce , però talvolta sono pubescenti-setacee o pelose in esse o sol- tanto di sotto , la quale varietà di forma e di peluria si osserva an- che nelle foglie di un medesimo ramo e principalmente nei rami che vengono dalla base dell' albero. Il picciolo è stretto e lungo ora quasi quanto la foglia, ora quasi quanto la metà o il terzo di questa, delicato, gradatamente appena più largo in alto, schiacciato late- ralmente , un po' ingrossato alla base dove di sopra ha un leggiero solco, è rossiccio o gialliccio, glabro o pubescente-setaceo come le foglie ; queste per la delicatezza e forma del picciolo tremolano di continuo al menomo solilo di vento. Gli amenti sono pochi, solita- rii, avvicinati aira[)ice dei rametti, pendenti da essi, cilindrici, ottusi, lunghi da 7 a iO centimetri e larghi circa dicci millimetri , rossicci, pelosissimi. I fiori sono generalmente poco fitti tanto negli amenti maschii quanto nei femminei. Lo brattee sono larghette , scagliose, scure, digitato-laciniate , con le lacinie lanceolato-acumi- nate, intere o bindf. con IcL'LMt'ri nervi nd dorso, peloso-cigliate 288 SALIGACEE. nei margini e nell' apice , con i peli lunghi e bianchi ; cadono pre- sto. Gli stami sono otto. I filamenti filiformi, le antere ovali-tonde, di color rosso. Il pistillo è eretto-patente, all'apice di un pedicello il quale é grossetto , verdognolo, glabro, gradatamente un po' più largo in alto per continuarsi nel toro ; questo abbraccia la base del- l' ovario a guisa di un disco semicircolare ma più largo dalla parte esterna , e perciò come obbliquamente tagliato, di color verdognolo- chiaro, glabro, intero o appena smerlato nel margine. L'ovario è ovoideo-acuminato, verde, glabro, un po' scabrosetto per piccole sporgenze, con un solco longitudinale in ciascuna faccia. Gli stimmi sono sessili , bifidi , con le lacinie grossette , divaricate , rosee o quasi ranciate. Le cassule sono fornite di un pedicello corto e sono ovato-lanceolate, ottuse, piuttosto piccole, glabre, verdi di fuori, bianchicce di dentro. I semi sono pochi con molta lana, la quale per la gran quantità delle cassule fa biancheggiare tutta la chioma dell'albero. ** AiGEiROS Duby Bot. gali. p. 427. Stamina plura. Bracteae glabrae. 1094. Popnlas nig^ra fJnn. P. arbor excelsa , cortice rimoso , ramis junioribus glabris vel pubescentibus , gemmis ovato-acuminatis, viscosis , foliis alternis, patentibus, triangulari-rhomboideis, plus minusve acuminatis, basi trnncatis vel subcuneatis, margine superiore dentato-glandulosis, utrinque viridibus et glabris , petiolo longo vel longiusculo, foliis subaequali, amentis soHtariis, paucis, lateralibus , pendulis, longis; masculis cylindraceis , obtusis, bracteis fìmbriato-laciniatis , basi an- gustatis, glabris, caducis, staminibus numerosis ; foemineis utrinque angustatis, bracteis fere ut in masculis, ovario globoso-ovato, vi- ridi, glabro, stylo subnullo, stigmatibus bifidis, laciniis crassiuscu- lis, sursum versis, capsulis laxiusculis, pedicellatis, ovato-orbicula- ribus, crassiusculis, brevibus, glabris. Populus nigra Linn. Sp. pi. p. ii64. Scop. FI. carn. edit. 2. tom. 2. p. 265. Ali. FI. ped. 2. p. i87. Ucria. H. R. pan. p. 418. Savi FI. pis. 2. p. 374. et Tratt. degli alb. della Tose. ediz. 2. tom. i. p. i6J. Suffren. PI. du Frioul p. 19. Dee. FI. frane. 3. p. 299. S;eh. et Mnìtr. Prodr. fi. rom. p. 338. Morie. FI. ven. 1. p. 427. POPULUS. 289. Pollin. FI. veron. 3. p. 186. Nacc. FI. veti. ò. p. 69. Gaud. FI. helv. '6. p. 290. Ten. Syll. p. 481 et FI. nap. 5. p. 279. Puccin. Syn. fi. lue. p. 525. Vis. FI. dalia. 1. p. 215. Griseb. Spie, fi, rum. el bith. 2. p. 346. De Not. Rep. fi. lig. p. 372. Guss! Sgn. fi. sic. 2. p. 631. et Enum. pi. inarim. p. 310. Koch Syn. fi. gerin. et helv. edit. 2. p. 760. Boiss. Voyag. en Espagn. 2. p. 581. Cren, et Godr. FI de Frane. 3. p. 143. Beri. FI. Hai. 10. p. 365. Comoll. Fi. comens. 7. p. 223. Ambros. FI. Tyr. austr. 3. p. 103. Moris! FI. sard. 3. p. 532. Cantei Prodv. della fi. tose. p. 583. Ardoin. FI. des Alpes. marit, p. 344. Populus neapolitana Ten. Ad fi. neap. syll. app. 5. p. 50. et FI. nap. 5. p. 279. Populus caudina Ten. Ad fi. neap, syll. app. 5. p. 50 et FI. nap. 5, p. 230. Popolo nero Dur. Herb. ed. Rom. p. 373. fig. Pona Monte Baldo p. 139. Populus nigra Ccesalp. De plant. lib. 3. sub cap. 45. p. 120. Nome italiano. — Albero, Pioppo nero. Figure. — Reich. Icon. fi. germ. cent. 11 . n. 1275. jS pyratnidalis , ramis erectis, fastigiatis. Populus pyramidalis Rozieì' in Lamk. Dict. 5. p. 255. Koch Syn. fi. germ, et helv. edit. 2. p. 760. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 145. Ben. FI. ital. 10. p. 366. Comoll. FI. comens. 7. p. 224. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 104. Moris. FI. sard. 3. p. 533. Populus fastigiata Pers. Syn. pi. 2. p. 623. Dee. FI. frang. 3. p. 300. Pollin. FI. veron. 3. p. 187. Populus italica Moench Weissenst. p. 79. Griseb. Spie. fi. rum. et bith. 2. p. 346. Populus dilatata Ait. //. Kew. edit. 2, voi. 5. p. 396. Noce, et Balb. Fi. ticin. 2. p. 205. Gaud. FI. helv. 6. p. 291. Ten. Syll. p. 481. Vis. FI. dalm. 1. p. 214. Populus nigra ^ Seb. et Maur. FI. rom. prodr. p. 338. De Not. Rep. fi. lig. p. 372. Caruel l. e. Nome italiano. — Pioppo ciprcssino. Figure A^occ. et Balb. FI. ticin. 2. tab. 19 bis. y pubescens, ramis, pctiolis, fbliis utrinque pubescentibus. Stazione, Abitazione e Fioritura. — TautO la Specie quantO lo varietà sono comuni lungo i fiumi , i fossi e nei luoglii umidi bo- schivi di tutta la penisola e delle isole di Corsica , di Sardegna, di Floha Italiana. Voi.. IV. ^i) 290 SALICAGEE. Sicilia, d'Ischia ec. Ho ricevuta la var. r dal Prof. Rolli, che l'ha raccolta nei fossi della Macchia Mattei vicino a Roma. Fiorisce in Marzo ed Aprile. Distribuzione geografica. — Nelle parli centrali e meridionali di Europa e nelle parti occidentali di Asia. Descrizione. — Albero alto 20 0 25 metri , del diametro di 3 0 4 decimetri e talvolta sino a un metro , con il tronco diritto, con la scorza cinerino-scura , screpolata per lungo profondamente , di dentro rosso-scura; nei giovani alberi cinerino-bianchiccia e liscia, con il legno poco compatto, di un bianco sudicio e quasi rossiccio, con la chioma bislunga o quasi ovale, un po' ristretta alla base, con i rami eretto-patenti e con i rametti appena angolati , giallicci o verdognoh, lisci, glabri o di raro pubescenti. Le gemme sono piut- tosto grandi, circa 3 o 4 volte più corte del picciolo, eretto-patenti, ovato-acuminate , composte di perule embriciate, bislunghe, ottuse, rossicce, glabre, vischiose; le inferiori di queste sono più corte e tondeggianti. Le foglie sono consistenti , aherne, di varia grandezza e forma, triangolari-romboidah, con gli angoli laterali tondeggianti, quasi troncate o quasi in cuneo alla base, ivi con piccoli e rari denti a guisa di sega , ora più ora meno prolungate in punta all'apice, ov- vero un po'più lunghe che larghe, seghettate nei margini, con i denti curvati in dentro e aventi all'apice una glandola scura, la quale è anche nei denti della base; verdi e quasi lucenti di sopra con i nervi giallicci; di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longi- tudinale da cui partono alla base due nervi laterali obliqui che si dirigono verso il margine e mandano rami in fuori nell' angolo la- terale e più in su altri nervi laterali un po' obliqui e un po' curvi, i quali diramandosi forniscono un rametto a ciascun dente e si uni- scono anche tra loro : questi nervi sono gradatamente meno spor- genti e meno distinti per il colore loro eh' è gialliccio nei principali di essi. Le foglie dei getti della base dell' albero sono molto larghe e un po' ondeggianti nel margine. Il picciolo è eretto-patente, un po' curvato in giù in alto per il peso della foglia, lungo quanto que- sta 0 poco più corto di essa, stretto, gradatamente un po'più lar-o verso alto, schiacciato lateralmente, un po' slargato alla base, con un solco superficiale e stretto di sopra , gialliccio-verdognolo o ros- siccio. GU amenti maschi sono da 1 a 3, di raro sino a 6 in ciascun rametto , laterali , pendenti, quasi cilindrici, ottusi, lunghi da 5 a 9 centimetri, e larghi da 8 a 10 millimetri. La rachide è cilin- POPULUS. 291 drica, verdognolo-gialliccia, puberula, con i peli corti e orizzontali. I fiori sono molti, piuttosto fitti, quasi sessili. La brattea è scuretta, ristretta in basso, quasi tonda in alto dove è lungamente frangiata; cade presto. Gli stami sono molti, inseriti nel centro del toro, più lunghi di questo, eretti. I filamenti sono filiformi, glabri, bian- chicci: le antere ovali, ottuse, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso appena sopra la base, biloculari, aprentisi longi- tudinalmente , rosse , punteggiate quando si guardano con una lente, glabre. Il polline è tondo, piccolo, giallo. Gli amenti feminei sono da 1 a 5 in ogni rametto, anch' essi laterali e pendenti, lunghi da 6 a 8 e talvolta sino a 10 o 11 centimetri, larghi 8 o 9 a 12 millimetri, un po'assottigliati ad ambedue le estremità, di un colore verdognolo-gialliccio. Il peduncolo è quasi cilindrico , pubescente con i peli lunghetti, bianchi, orizzontali; i pedicelli sono alquanto avvicinati, assai corti, eretto-patenti, inseriti sopra un punto spor- gente quasi tondo del peduncolo e un po' più grossi in alto. La brattea è scagliosa, in forma di cono a rovescio o trapezoidea , la- ciniato-frangiata all'apice, scura e cade presto. Il toro è slargato a guisa di una cupola con il margine tondeggiante e quasi diviso in due labbri; abbraccia la base dell'ovario. Questo è tondo-ovato, verde, glabro, con una loggia, con le pareti grosse segnatamente in allo e con due placente parietali alla base della loggia. Gli ovoli sono molti e anatropi. Gli stimmi sono due, sessili, grandi, per più della metà divisi in due lobi i quali sono grossetti, ottusi, rivolti in alto e un po' in dentro , giallicci e papillosi. Le cassule sono un po' rade nel peduncolo, fornite di un pedicello, quasi ovate, grosse ma corte, glabre. La varietà ]S è generalmente più alta , avendo talvolta 1' altezza di 50 e di 40 metri!, ha i rami eretti e avvicinati al tronco per cui r albero somiglia molto al Cipresso maschio. Osservazione. — Il Populus pìjramidalis è certamente una va- rietà e non una specie distinta del P. 7iigra : spesso sullo stesso albero si trovano le due diverse direzioni dei rami : la forma delle foglie ù variabilissima nella medesima pianta. Usi. — Le foglio di questo Pioppo, più di quelle delle altre specie, sono date a mangiare alle bestie, per cui spesso tra noi i;li alberi sono spelacchiali e perdono la loro forma naturale. Il suo legno è adoperato conumemente per correnti, per afiissi come usci e finestre. FAMIGLIA VIGESIMAQUIIVTA. ORTICACEJE. CastanEìE Sect III. Adanson Fam. des plant. 5. p, 376. ScABRiD^E Linn. Phil. hot. p. S9. excl. Acnida. Urtici excl. nonn. generib. et Amentacearum pars Jmss. Gen. p. 400 et p. 408 et 410. ArtocarpEìE et Urticele excl. Ambrosia et Xanthio Dee, FI. frane. 3. p. 318 et 321. Urtici et Ulmace^ Agardh Aplior. hot. p, 2H. Urtice^ excl. aliq. gener. Gaudich. in Freydn. Voyag. p. 492. Ulmace^e, Urtice^ et Artocarpe^e 5ar//. Ord. nat. p. 100, 104, 105. Ulmace^ , Celtide^ , More^, Artocarpe^, UrticacEìE, Cannabi- ne^ et Platane/E Ejidl. Gen. pi. p. 275, 276, 217 , 279, 282, 286, 289. Urticace^, Cannabinace^ , Moracej:, Artocarpace^ , Platana- CE^, Ulmace^, Lindi. Veg. Kingd. p. 260, 265, 266, 269, 280. Urticele Planchon in Ann. des se. nat. 3. sér. tom. 10. ann. 1848. p. 254. Urtice^, Artocarpe^, Morej:, Celtide^, CannabinEìE, PlatanEìE, Brongn. Enum. des genr. p. 38 et 40. Ulmace^, Cannabine^, Artocarpe^, Morene, UrticacEìE, Wedd. Monog. des Urtic. p. 2. Cynocrambe^, Gannabine-e, Urtice^, Ulmace^, Celtide^, Mo- rene, Platane^, Le Mahout et Decaisne Traile general de bolan. p. 506, 507, 509, 511, 512, 513, 518. Arbores, frutìces, suffrutices vel herbae, succo aqueo vel lacteo. Rami teretes vel teretiiisculi , alterni vel rarius oppositi. Folia alterna vel rarius opposita, ssepe coria(iea et scabra , pe- tiolata, petiolo rarissime gemmam basi cava includente, simplicia, saepissime lata vel latiuscula et basi ingequilatera, raro integra vel integerrima , saepius dentato-serrata et palmato-vel pinnato-lobata , ORTICACE.E. 293 rarissime peltata, saepissime stipulata, stipulis liberis, vel in unam interaxillarem, si folia opposita , aut axillarem vel oppositifoliam , si folia alterna, plus minusve connatis, caducis. Flores monoici aut raro dioici vel polygami, rarissime herma- phroditi, spicati, racemosi, cymosi, paniculati vel supra receptacu- lum carnosum, globosum aut plus minusve dilatatum, planum, con- cavum aut iuterdum cavum , (Amphanthium Link, Synconus Mirb.) simplex aut ramosum conforti, rarissime solitarii et axillares; omnes saepe bracteati, bracteis aequalibus inaequalibusve, interdum in invo- lucrum 1-polyphyllum coalitis aut calycis basi adnatis. Corolla nulla. Calyx 4-5 raro 1-6 partitus vel 4-5 raro 1-6 sepalus , laciniis vel sepalis gequalibus vel suba^qualibus , «stivatione imbricatis aut val- vatis, rarius basi in tubum connatis, in floribus foemineis , post anthesin sa3pe accrescens et tunc membranaceus vel carnosus aut fa- rinaceus ; rarissime calyces florum focmineorum omnium simul coa- liti, vel calyx nuUus. Masculi et hermaphroditi. Stamina tot quot sepala aut lacinia, eisque opposita, rarius plura aut pauciora, fundo, rarissime medio calycis, inserta. Filamenta soBpe aestivatione inllexa et sub anthesi elastice patentia. Antherae biloculares, introrsae vel extrorsae, longitudinaliter vel raro transverse dehiscentes, rarissime uniloculares et valvatim debiscentes, connectivo obsoleto vel plus minusve incrassato et interdum supra locula in discum carnosulum expanso. Foeminei. Ovarium liberum vel rarius calycis tubo adnatum, rarius biloculare, vel loculo altero saepissime abortiente aut sterili uniloculare, rarissime triloculare. Ovulum vel ovula in loculis solita- ria , ortbotropum et a basi loculi erectum, aut anatropum, ampbitro- pum vel campulytropum ex apice loculi pcnduhim, rarissime ovula 2, suporposita. Styli 2, liberi vel basi connati, aut saepius stylus 1, sublateralis, stigmatosi, papillis interdum elongatis. Fructus varius, saepius acbenium calyce persistente et saepius accrescentc, membranaceo aut carnoso , cinctus, rarissime bacca, samara vel nucula, interdum setosusaut more seminum Gossypii lon- gissimo lanatus, stylorum vel styli basi piTsistente notalus : fructus in- terdum valde conierti simul conuati syncarpia parviuscula aut magna cfformantes. Semiuis testa membranacea, raro cbartacea vel crustacca. Em- bryo in axi albuuiiuis vel, albumine delicientc, cavitatem totani se- minis explens, cotylcdonibus accumbentibus vel incumbenlibus, in- terdum inaequalibus, radicula supera, rarissime infera. 294. ORTICACEA. Osservazioni Le Orticacee compongono una famiglia talmente naturale che non so farmi ragione della divisione che se ne è fatta in tante famiglie diverse, a meno del mal vezzo invaso di dividere e suddividere le famiglie, i generi e le specie per uno o V altro dei caratteri ai quali si dà una importanza che questi non meritano , per cui anche in questa famiglia è accaduto che quasi per ogni ge- nere si è fondata una nuova famiglia; di alcuni generi naturalissimi, come il Ficus, si sono fatti molti generi, e di una sola specie, come del Ficus Carica, fatte tante specie distinte. Io non so davvero dove, andando di questo passo, ci andremo a tenere. Non è forse sover- chio di ripetere qui ciò che ho con qualche estensione svolto nelle mie Considérations sui' la mélhode natiirelle e più volte ancora ram- mentato in questa Flora, che per avere famiglie, generi e specie naturali bisogna tener conto di tutta la struttura delle piante e non delle singole particolarità di uno o di un altro organo , poiché tali particolarità vengono meno in alcune delle piante che fanno una fa- miglia , un genere o una specie , ma non viene mai meno per que- sto il tipo di struttura di esse. Ora le particolarità che si sono con- siderate come buone per distinguere come famiglie quelle che io qui considero appena come semplici tribù , non osservandosi ora in uno ora in un altro genere delle Orticacee, non ne viene per questo che il tipo della famiglia non sia il medesimo per tutte. Nessuna di tali particolarità per altro è costante nelle pretese famiglie fatte a spese delle Orticacee medesime: cosi la natura aquea del succhio delle Orticee non è generale in questa, mentre le Neraiidia son for- nite di succhio latteo come ne son forniti i Ficus, gli Artocarpiis ed altri generi delle supposte famiglie delle Woracee e delle Artocarpacee. La mancanza di elasticità degli stami delle Olmacee e delle Celti- dee, non è un carattere generale di queste due pretese famiglie, perchè vi sono alcune specie di Cellis e di Spoiiia che hanno gli stami i quali nella fioritura si aprono con elasticità come quelli delle Orticee: le Moracee hanno generalmente, eccetto i Ficus, i filamenti curvati nella boccia del fiore , questi sono curvati pure allora nelle Trophis quantunque queste appartengano alle Artocarpee le quali sono fornite di filamenti diritti nella boccia medesima. Nes- suna distinzione sicura si può fondare sulle foglie opposte o alterne, sulle stipole, sulla presenza o mancanza del calice, sul numero delle sue parti, sulla saldatura di queste tra loro o con V ovario, sull' em- brione, la di cui direzione come la forma e posizione dei cotiledoni, ORTICACEyE. 295 la presenza o mancanza dell'albume variano nelle diverse tribù e nei diversi generi di ciascuna di queste. Io non istarò qui ad entrare in minute particolarità per dimostrare come quelle che io considero come tribù non debbano essere riguardate come famiglie, poiché già la somma affinità di esse e la variabilità di alcuni di quei carat- teri sono state sopra tutti gli altri bene sostenute da Trécul nella sua Mémoire sur la FamiUe des Artocarpées negli Annales des sciences na- turelles, 3"" sèrie, tom. 8, p. 38, ami. 1847, e da Planchon nel suo lavoro sulle Olmacee negli stessi Annali, tom. 10, p. 244, ann. 1848. Il tipo di struttura di tutte le Orticacee è sempre lo stesso non ostante le tante variazioni ora dell' uno ora dell' altro organo che dipendono dalla natura erbacea o legnosa delle piante, dalla distri- buzione dei nervi delle foglie, dallo stato libero o dalla diversa sal- datura delle stipole , dalla presenza , mancanza e saldatura delle la- cinie 0 dei sepali del calice e dalla loro aderenza all' ovario , dal loro accrescersi o no e dal divenire o no carnosi nel frutto, dall'a- borto degli stami o dei pistilli nei fiori diversi, dalla diversa distribu- zione e dallo slargamento e forma della rachide o ricettacolo per cui i frutti sembrano o sono diversi e via dicendo : ma la tendenza di tutte queste forme è in tutte le tribù di questa famiglia, e talvolta dirò anche nelle specie di uno stesso genere come per esempio noi vediamo nella Urtica specie con la rachide sottile e altre con que- sta che principia a slargarsi in alcuni individui della stessa specie come segue nella Urtica membranacea Poir. , specie nelle quali il calice rimane nel frutto come nella fioritura , ed altre nelle quali , come nella Urtica pilulifera Limi., esso gonfia e tutti i calici avvi- cinati anzi stretti gli uni gli altri fanno come un globo: ebbene fate che questi calici cosi fìtti sieno anche canmsi, e voi avrete il frutto di \n\ iMorus alba o nigra; fate che sieno carnosi o farinacei non solo ma saldati tra loro, e avrete un frutto di un Albero da pane {Artoca?'- pns incisa L. ec.) : come per lo slargamento della rachide voi vi avvicinate già ai ricettacoli slargati delle iMoree e delle Artocarpec, slargamento del resto che nelle stesse Orticeo vi si presenta in modo assai manifesto in alcune specie di Elatostemma e massime nella Elaloslemma ficoides Wedd. , nella quale il ricettacolo è slargato e cavo, della forma di un piccolo fico con una pillila all'apice a guisa di un tubo fornito di un orificio ; tale ricettacolo si apre poi irre- golarmente e si slarga. La famiglia delle Orticacee è alfine da una jiarle alle Amentacce, 296 ORTICACEA. checché ne abbia scritto in contrario uno stimabile autore moderno, dall' altra alle Aloragee , alle Euforbiacee , alle Tigliacee e alle Mal- vacee per cui io 1' ho posta in mezzo ad esse quasi anello di con- giunzione tra la prime e le altre. Composta di piante perla massima parte dicline come le Amentacee, alcune Aloragee, diverse Eufor- biacee e alcuni generi delle Malvacee {Sterculia) , nel vasto signifi- cato da me ammesso di questa famiglia anch'essa, a mio parere, ingiustamente divisa in tante famiglie diverse , essa conta alcuni generi ermafroditi come sono quasi tutti i fiori delle Tigliacee e delle Malvacee. La corolla e talvolta il calice mancano nelle Ortica- cee come la prima manca in molte Euforbiacee, in alcune Stercu- liacee ed Aloragee, e in quasi tutte le Amentacee, e il calice manca pure in queste e in alcune Euforbiacee , nel genere Etiphorhia tra le altre. Il calice stesso è talvolta ridotto a una sola o a due fo- glioline come nelle Amentacee; è libero come in molte delle famiglie qui dette, o saldato in parte con l'ovario come in pochi generi di Amentacee, in molte Aloragee e via dicendo, dappoiché oramai la particolarità del calice infero o supero non si può portare in campo per distinguere le famiglie, né per questo portare una famiglia con r ovario infero a gran distanza da un' altra con 1' ovario supero come non si possono mettere a gran distanza due famiglie per la sola particolarità di avere l' una i fiori ermafroditi e l' altra i fiori diclini. Il pistillo delle Orticacee rende ancora più stretta l'affi- nità di esse con le Amentacee ; in esse come in queste l' ovario é biloculare, ma di raro si svolgono come in quelle ambedue le logge per cui più spesso si mostra uniloculare, però la frequenza di due stili stimmatosi, come è pure nelle Amentacee, palesa i due carpelli che formano il tipo di struttura dell'ovario delle Orticacee, e quando Io stilo é solitario questo é perciò ora più ora meno laterale. In al- cuni generi di Artocarpacee vi è tendenza alla moltiplicazione dei carpelli dell' ovario, formando cosi un legame maggiore tra la fami- glia in esame e le Aloragee e le Malvacee. Altre affinità si palesano pure negli ovoli spessissimo solitarii in ciascuna loggia, eretti dalla base di questa o pendenti dall' apice del setto o dalla parete di essa; nei semi con o senza album.e e via dicendo. Io potrei qui moltipli- care queste affinità ma, oltreché quelle tra le Orticee e le Tigliacee ed Euforbiacee sono state egregiamente indicate dal sig. Weddel nella sua Monographie des UrticéeSy che il lettore potrà ivi consul- tare, mi riservo di farne più estesamente parola in ciascuna di ORTICAGE.E. 297 quelle famiglie che sieguono subito quella di cui qui tratto. Tali affinità sono ancora nella natura lattea dei succhi delle Artocarpee e delle Euforbiacee, nella presenza delle stipole, nella forma delle foglie, nella distribuzione dei nervi di queste, nella distribuzione spesso valvata dei pezzi del calice , nel numero di questi e dei pezzi della corolla e degli stami , nella forma e inserzione delle antere , nella natura dell'albume e simili: ma lasciamo tali particolarità nel luogo loro. Portamento — Le nostre Orticacee sono piante erbacee, annue 0 perenni, umili o poco alte, ovvero frutici e spesso alberi anche di alto fusto, con la chioma larga ed ombrosa. Il fusto delle piante erbacee è cilindrico o un po' angolato , o quadrangolare con gli angoli ottusi e le facce spesso con un solco longitudinale, ovvero cilindrico, eretto o ascendente o giacente e anche strisciante per terra, mandando talvolta in basso fibre radi- cali che si sprofondano nel terreno ; di raro è volubile come nel Lup- polo ; é semplice o più spesso ramoso con i rami opposti o alterni, è fistoloso 0 solido. Il fusto dei frutici è legnoso e il tronco de^li alberi è per lo più diritto, ramoso, con i rami alterni o sparsi che formano una larga chioma come ho già detto : la sua scorza è spesso screpolata nei vecchi alberi, di raro lo strato sugheroso si svol^-e molto, come in una varietà dell'Olmo, e allora esso forma nei ra- metti e nei rami meno grossi delle sporgenze sugherose spesso di- stribuite a guisa di lamine ; gli strati corticali sono per lo più forti e atti a dare buone fibre testili, massime nelle Orticlie e nella Ca- nape ; il legno è spesso compatto, duro e pesante con i raggi mi- dollari piuttosto piccoli e stretti. Le foglie sono spessissimo alterne e distiche, raramente opposte, per lo più scabre in ambedue o in una delle pagine loro ; talvolta, come in molte Ortiche, con peli, così detti orticacei, i quali hanno alla base una glandola che forma un umore acre e irritante, sono lunghi , con l' apice diritto ed acuto o curvato ad oifcino e hanno di dentro un canale pieno dell'umore suddetto; messo in con- tatto con la pelle l'apice del pelo si rompe, per cui si versa quel- r umore che cagiona sulla pelle delle piccole vesciche le quali si chiamano cocciòle e sono accompagnate da mollo prurito : tali peli sono pure in altre parti delle Ortiche medesime, nel fusto, nei piccioli e via dicendo : tal altra volta le foglie delle nostre Orticacee sono pelose e pubescente, con peli niellali o templi- 298 ORTICACEiE. ci , massime di sotto , raramente sono lisce ; spesso larghe o larghette e ora più ora meno disuguali alla base e ivi per lo più scavate in cuore ; hanno pure 1' apice spesso prolungato in punta , ora più lunga ora più corta, e il margine dentato con i denti fatti a sega , disuguali e spesso con dentini nei denti maggiori ; in alcune specie le foglie stesse hanno dei lobi o delle lacinie: i nervi sono distribuiti secondo le dita della mano. Nelle foghe si trovano spes- sissimo le cìstoliti, ossia dei corpi formati di concrezioni di carbo- nato di calce o di celluUna, sospesi per un filo alla cellula: esse sono per io più piccole, tonde, bianchicce, opache, talvolta sono più grosse e bislunghe , di raro quasi lineari : nelle piante secche fanno parere le foglie come punteggiate o fornite di peli. Il picciolo è per lo più corto , quasi cilindrico ; nel solo Platano esso è ingros- sato alla base in forma di cono o di cappuccio e cavo di dentro per racchiudere dapprima la gemma. Le stipole sono in quasi tutte le nostre Orticacee; nelle Ortiche, che hanno le foghe opposte , sono quattro in ciascun nodo vitale, due per ciascun lato della base del picciolo , libere da questo e talvolta libere tra loro , tal altra quella di una foglia si salda in parte o quasi interamente con 1' altra vicina che appartiene alla foglia opposta, per cui tra le due foglie si forma una sola stipola , quasi nel modo me- desimo che si vede nelle stipole delle Piobbiacee della zona torrida. Nelle altre nostre Orticacee, che hanno le foglie alterne, le due sti- pole sono spesso saldate insieme in una stipola ascellare, di raro opposta alla foglia , la quale racchiude la gemma : nel solo Platano le stipole sono ristrette in basso quasi in un tubo e slargate in alto in un lembo fogliaceo che è quasi orizzontale e quasi intero nel mar- gine : quasi tutte le stipole cadono presto. I fiori sono piccoli e non belli, generalmente verdognoli o bianchicci, spesso in gruppetti distribuiti in racemi, sovente raccor- ciati a guisa di spighe o in capolini o in pannocchie o cime e accom- pagnati spessissimo da brattee, le quali talvolta fanno quasi un in- volucro al fiore stesso, come nelle Ortiche ; involucro singolare per le nostre specie nella Urtica eretica Linn. per la disuguaglianza grande delle brattee medesime. I fiori sono inseriti o sessili o con pedicelli sopra un peduncolo o rachide, per lo più cilindrica, di raro in parte slargata come nella Ortica memhanacea Poir. ovvero sopra un ricet- tacolo tondo, carnoso, come nel Morns ec; talora alveolato, come nel Platano, o grande, cavo, con un orificio all'apice e perciò rac- ORTICACEiE. 299 chiusi nella cavità di esso , come nel Fico : si compongono in gene- rale di un calice che di raro manca , degli stami e dei pistilli , i quali ora gli uni ora gli altri non si svolgono , per cui i fiori sono diclini, eccetto neh' Olmo in cui sono ermafroditi. Il calice il più delle volte è di quattro sepali saldati in parte tra loro , due esterni e due interni, i quali nella hoccia del fiore sono valvati o embriciati ; talvolta di cinque o di due sepali an- ch' essi saldati in parte tra loro , ovvero di un sepalo solo : spesso è peloso 0 ispido di fuori ; raramente come nel Thelygonum «3 sal- dato con r ovario , per cui questo è allora infero. Gli stami sono pure per lo più 4, talora 5, opposti ai sepali ovvero in minor numero ed anche ridotti a un solo. I filamenti sono per lo più curvati in dentro nella boccia del fiore, poi aperti con elasticità ed hanno spesso delle pieghe trasversali. Le antere sono spesso introrse, biloculari , e si aprono per una fessura longitu- dinale. L' ovario è spesso uniloculare per 1' aborto totale 0 parziale dell'altra loggia. Gli stili sono per lo più due, stimmatosi, saldati spesso alla base, ovvero vi è uno stilo ora più ora meno laterale : le papille dello stimma sono molto lunghe nelle Ortiche e spesso anche nelle Pai^ietaria. V ovolo è solitario. Il frutto è spessissimo un achcnio, racchiuso dalle lacinie 0 dai sepali del calice, i quali talvolta sono allora gonfii come nella Or- tica pihiìi fera Linn., 0 carnosi come nel Morus alba Linn.\ raramente è una samara come nell' Olmo 0 una drupa come nel Cellis, modi diversi che tendono tutti allo stesso fine dello spargimento dei semi della pianta. Considerazioni geografiche. — La famiglia dollo Orticacee, con- fmata perla massima parte nella zona torrida, ha in Italia tulli i generi e quasi tutte le j)oche specie di esse che sono nella nostra Europa. Tra le sue tribù noi vediamo meno scarsamente rappresen- tata quella delle Orticce per i due generi Urtica e Parielaria, per essere questi meno ristretti alla zona torrida degli altri generi della tribù medesima e dei generi delle Moree. Tra questi infatti appena possiamo vantare il Morus niijra Linn. se pure questo è pianta ve- ramente oriunda d' Italia, e il Fico, Vicu^ (lavica lAìin., unito rap- presentante di un genere che conta più di \7A) specie nelle parti calde dalla terra. Le Ortiche e le Parielaria sono più amiche forse delle zone temperate o IVeilde die della zitiia torrida , dove s'incoii- 500 ORTICACEA. trano più frequentemente nei luoghi alti e temperati che nei bassi delle pianure. L' Urtica urens q dioica , tanto generalmente sparse in Italia come in Europa ed anche fuori di questa , devono consi- derarsi come le specie più settentrionali tra quelle della nostra flora, avendo io trovata la prima sino nell'Isola di Qualoe a più di 70 gr. eoOm. di latitudine settentrionale, e la seconda vicino a Linghen a un grado di latitudine più meridionale, e spingendosi, segnata- mente questa ultima, sino alla regione subalpina dei nostri monti a circa 2000 metri sul livello del mare. Vengono dipoi il Luppolo, di cui ho trovate le ultime piante in Norvegia vicino a Hof nel So- gnedal a circa 63 gradi di latitudine settentrionale e 1' Ulmus mon- tana Linn. , che principia a mostrarsi nelle vicinanze di Cristiania. Dall' altra parte il Fico è la specie più meridionale delle nostre Orti- cacee e del Fico sarebbe più meridionale la Canapa, ma questa è sol- tanto insalvatichita in Italia, introdotta per la coltivazione di essa dalle Indie Orientali. Distinguono la nostra flora in questa famiglia la Urtici atrovi- rens Req. e riipestris Guss., e la Parietaria Soleiroìii Spreng., proprie in gran parte delle nostre isole : accennano il principio di una flora orientale la Parietaria eretica Linn. e segnatamente il Celtis Tonrnefortii Lamk. e il bellissimo Platano orientale. La maggior parte delle nostre Orticacee preferiscono di vivere sui muri, lungo le strade, sulle rovine delle fabbriche e nelle rupi; tali le Ortiche, le Parietaria, il Thelygonim, ed il Fico; altre, come il Luppolo, s'incontrano principalmente nelle siepi e nei luoghi sal- vatici ; altre stanno nei boschi come gh Olmi , altre finalmente come il Platano lungo il corso dei fiumi e dei torrenti. Gli alberi perdono tutti le foglie in tempo d' inverno , fioriscono assai per tempo e al- cuni, come gli Olmi, anche prima di mettere le foghe : le Ortiche e le Parietaria sono fiorite per gran parte dell' anno. Piante coltivate ed usi — Cinque Specie di Orticacee sono col- tivate in Italia; la Canapa, il Luppolo, il Fico e le due specie di Morus, nigra e alba, massime questa ultima per far servire le sue foglie air allevamento del baco da seta e per mangiarne in alcune parti d'Italia anche i frutti. Della Canapa, del Luppolo, del Fico e del Gelso nero, vedi ciò che ne ho scritto nel luogo loro. CANNABINEE. oOl TRIStJ PRIMA. Urticarum genera Juss. Gen. p. 408. Drtice.^ § 8 CannabinE/E Gaudich. in Freycin. Voy. p. 507. CANNABINEE End/. Geu. pi. p. 286. Linài. Yeg. Kingd. p. SG5. Drongn. Enum. des genr. p. 38. Le Mahout et Decaisn. Traile génér. de hot. p. 507. Flores dioici. Masculi. Calyx 5-sepaliis, sepalis aìqualibiis. prcc- floratione imbricatis. Stamina 5, sepalis opposita. Filamenta brevia vel brevissima. Anthera3 oblongge vel oblongo-lineares. Pistilli rudi- mentum nullum. Foeminei. Cal}-x monosepalus, squamiformis , ova- rium amplectens vel incliidens , demiim accrescens vel ventricoso- inflatus. Ovarium liberum , uniloculare, uniovulatum. Ovulum ex apice loculi pcndulum, campulytropum. Styli 2, fililormes, stigma- tosi, hirsuti. Achenium calyce acereto sufTultum vel caryopsis calyce inclusa. Semcn penduUim. Embryo cxalbuminosus , cotyledonibus incumbentibus vel spiraliter involutis, radicula supera. Ilerbae an- nua3 et erectaì vel perennes et volubiles, hispidie , succo aqiieo. Folia opposita vel superiora alterna, pctiolata, cordato-lobata vel palmati-partita , rarius indivisa, dentata. Stipuhi? liberai vel ad folia opposita in unicam simplicem voi bifulam connata}. Considerazioni geografiche. — Dei duC generi, ciasCUUO COmpO- sto di una sola specie, di questa tribù, l' uno, l' Iliimulns, i' salva- tico nella nostra Italia , V altro , la Cannabis , già coltivato , si è insalvatichito. CCIiXII. mmiTit^S Linn. Linn. Gen. n. f)0'?. Jiis^. Gen. p. Wì. Endl. Gen. p. 986. Lnpuliis Tdurn. Insl. p. 535. lab. 309. Garin. De (mei. I. p. 358. lab. 75. f. 2. Flores dioici, brncleali. Masruli racemosi vel paniculali. CalN-x 5-sepalus, sepalis n'(nialibus , praìllorationc» imbricatis, in autlie.si 302 ORTICACE.€. patentibus. Stamina 5, sepalis opposita. Filamenta conico-filiformia, brevissima. Antherge oblongae, connectivo excurrenteapiculatae, basi affixse, erectae, biloculares, loculis longitudinaliter dehiscenlibiis. Pistilli rudimentum niillum. Foeminei in amentum subglobosum di- spositi, in axilla cujusve bracteae gemini. Calyx monosepalus, squa- maeformis, ovarium amplectens, demum increscens. Ovarium ovale, obtusum, compressum , uniloculare, uniovulatum. Ovulum ex apice loculi pendulum, campulytropum. Styli 2, filiformes, stigmatosi, hirsuti. Fructus strobiliformis e calycibus accretis, bracteam foliaceam simulantibus, imbricatis, et achenio compositus. Achenium globoso- lenticulare, resinoso-glandulosum. Semen pendulum, testa tenuis- sime membranacea. Embryo exalbuminosus, cotyledonibus linearibus, spiraliter involutis. Radicula breviuscula, teretiuscula, supera. Herba perennis. Caules sinistrorsum volubiles , alte scandentes. Folia op- posita , petiolata , cordata , 5-5 loba vel indivisa , dentata , subtus glandulis resiniferis adspersa. StipulaB saepissime retlexoB , saepe ad folia opposita in unicam simplicem aut bifidam connatae. Portamento. -^ Vedi la descrizione della specie. 1075. Humulus liupulus Linn. Liìin. Sp. pi. p. 1457 . Ali. FI. ped. 2. p. 19 i . Ucria H. r. pan. p. 417. Savi FI. pis. 2. p. 370. Siiffren PI. du Frioid p. 192. Dee. FI. frane. 3. p. 325. Seh. et Maiir. FI. rom. prodr. p. 337. Morie. FI. venet. 1 . p. 425. Pollin. FI. veron. 3. p. 180. Nacc. FI. venet. 5. p. 66. Gaud. FI. helv. 6. p. 283. Tenl Syll. p. 481 et FI. nap. 5. p. 277. Piiccin. Sijn. fi. lue. p. 522. Vis. FI. dahn. 1. p. 219. Griseb. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 329. De Not. Rep.fl. lig. p. 367. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 628. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 733. Simi FI. Alp. versil. p. 206. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 112. Bert. Fi. ital. 10. p. 353. Comoll. FI. comens. 7. p. 215. Ambros. FI. Tyr. aiistr. 2. p. 142. Mons. FI. sard. 3. p. 507. Ca- ruel Prodr. della fi. tose. p. 568. Ardoin. FI. des Alp. marit.p. 340. Cannabis Lupulus Scop. Fi. carn. edit. 2. tom. 2. p. 263. Lupulus Coesalp. De plant. lib. 4. cap. 17. p. 157. Lupolo Durant. Herb. ed. Rom. p. 269. fig. Lupulus mas et foemina Zannich. Istor. p. 171. tab. 259. Lupulus sylvestris minor sine fructu Seg. PI. veron. 1 . p. 109. HUMULUS. 50S Lupulus n. 2. Seg. l, e. p. HO. Nome italiano. — Luppolo , Lupolo. Figure. — Lamk. III. lab. 815. Stazione , Abitazione e Fioritura Nelle sicpi e nei luOglli sal- vatici delle parti settentrionali della penisola dove è molto comune, come pure delle parti centrali e meridionali e delle isole di Sarde- gna e di Sicilia , rendendosi gradatamente più raro in queste ultime e nelle isole qui dette ; si trova segnatamente nella regione della Querce e di raro discende in quella dell' Olivo. In Sardegna si trova nei monti di Cuglieri (Moris) e in Sicilia vicino a Palermo ai Fica- razzi (Guss.) e ai Porrazzi (Tin.) e vicino a Mistretta ai Piomei (Guss.) Manca nelle piccole isole. Fiorisce da Giugno a Settembre. Distribuzione geografica — In Europa dalla Norvegia, dove io r ho raccolto nel punto più settentrionale vicino a Ilof nel Sognedal, a circa 05 gradi di latitudine settentrionale, e dalle parti meridio- nali della Svezia e dall'Inghilterra sino in Sardegna, in Sicilia, in Turchia (Sibth.). Nasce pure nelle parti boreali di America ! Descrizione — Pianta perenne, volubile, che s'innalza molto, attenendosi alle piante delle siepi ed agli alberi, verde, scabra. Il fusto è cilindrico o poco angolato, listoloso, volubile da sini- stra a destra , verdognolo o in parte rossiccio , ramoso , con i rami opposti , patentissimi , e come il fusto ingrossati nei nodi vitaU e quasi articolati con questo. Le foglie sono opposte, patentissimc 0 patenti, spesso rivolte in giù, larghe, scavate in cuore alla base e divise in 5, 4 o 5 lobi disuguali, ovali-acuminati, dentati, con i denti forniti all' apice di una punta lunghetta ; sono verdi e scabre di sopra, ed ivi con leggieri solchi; verdognole-bian- chic«ie e lisce di sotto dove hanno molte glandolo sparse , quasi tonde , schiacciate e di un giallo chiaro quasi trasparente ; con nervi palmati, sporgenti, giallicci, che mandano dei nervi e delle vene laterali , le quali si uniscono tra loro per formare una rete nel pa- renchima della foglia. Il picciolo è lungo quasi quanto la foglia o poco più corto di questa, spesso torto, cilindrico, un po'più grosso alla base, con un solco longitudinale di sopra, convesso di sotto, rossiccio o in parte verdognolo con linee rossiccc , scabro. Le fo- glie fiorali sono opposte o alterne , cordato-ovale , o cordato-lan- ceolate, acuminate, dentate nel margine ; il loro picciolo è più corto o «piasi uguale alla foglia. Le stipole sono membranacee, larghe, lanceolate, acuiiiiiialt', talvolta acute, rivolte un po' in giù, vcnlo- 304 ORTICACEA. gnole-bianchicce o sfumate di rossiccio nel margine ed ivi con peli a guisa di ciglia; talvolta saldate insieme in parte o quasi intera- mente nel margine interno quelle dello stesso lato , per cui pare vi sia in ciascun lato una stipola sola intera o con due denti o due lacinie all' apice. I fiori maschi sono distribuiti in piccoli grappoli opposti o solitarii all' ascella delle foglie fiorali ; nell' apice poi dei rami per essere le foglie fiorali superiori molto piccole o mancanti, i fiori maschi formano una pannocchia; la rachide, o pe- duncolo, è flessuosa; i pedicelli sono per lo più a due a due, gonfii alla base, patentissimi , divisi, con le loro divisioni parte fertiU e parte sterili, in modo che queste pajono quasi come delle areste ; tanto esse quanto i pedicelli e il peduncolo sono verdognoli e pube- scenti : alla base di ciascun peduncolo e di ciascuna divisione è una brattea o bratteola, rivolta un po' in giù, o patente, ovata, ovato- bislunga, ovato-lanceolata o lanceolata, ottusetta o acuminata, con- cava di sopra, convessa di fuori., verdognola nel dorso, bianchiccia e fornita di ciglia nel margine, più" corta dei peduncoli e delle loro divisioni. I fiori maschi sono piccoli, eretti, quasi tondi quando son chiusi verdognoli. Il calice si compone di cinque sepali rivolti un po' in giù, delicati, quasi trasparenti , bislunghi, ottusi, bianchicci, con un nervo longitudinale-, forniti di ciglia nel margine e aventi nel dorso diverse glandolo simili a quelle delle foghe. Gli stami sono cinque , opposti ai sepali , quasi uguali ad essi, dapprima eretti, poi pendenti. I filamenti sono più grossi e quasi informa di cono in basso , filiformi in alto , due o tre volte più corti delle antere, bianchicci. Le antere sono bislunghe, un po'più grosse in alto, con una corta punta verdognola all'apice formatavi dal con- nettivo, smarginate alla base e ivi inserite, biloculari, aprenti^ lon- gitudinalmente dalla parte interna verso alto in modo che vi si vede dopo r uscita del polline una larga apertura ellittica a guisa di foro ; sono verdognole e glabre : di fuori in mezzo alle logge hanno di- verse glandolo come quelle delle foghe. Il polline è giallo. I fiori femminei sono distribuiti in un amento corto, quasi tondo e por- tato da un peduncolo lungo il quale nasce all' ascella delle foglie superiori per cui vi sono due amenti opposti e uno all' apice del ramo o del fusto. Il peduncolo è più lungo dell' amento fiorifero , quasi uguale all'amento fruttifero, cilindrico, pendente, pubescente, e porta diverse brattee distanti tra loro , patenti o patentissime o rivolte in giù, lanceolate, acuminate o acute, cigliolate. L'amento HUMULUS. 305 poi si compone di brattee embriciate , ovato-acuminate, concave in- feriormente, con r apice patulo o un po' rivolto in giù, puberale , glandolose nel dorso con le glandole giallicce, tornite di corte ciglia nel margine, verdognolo-giallicce e con molti nervi longitudinali più sporgenti dalla parte interna. I fiori femminei sono quasi a due a due all'ascella di ciascuna brattea. Il calice è a guisa di una squama ovata, ottusa, accartocciata alla base in modo che è aperta obliqua- mente solo in alto e chiusa alla base, circondando così e nascon- dendo in gran parte l' ovario : è verde , puberulo e poco più lungo dell' ovario. Questo è ovale, ottuso, schiacciato, glabro, verdognolo, uniloculare e contiene un solo ovolo. Gli stimmi sono 2, lunghi più della brattea, filiformi, eretto-patenti, bianchi, irsuti. Gli amenti fruttiferi sono ovali, ottusi, pendenti. Il calice è divenuto grande, membranaceo-scaglioso , a guisa di una larga brattea, ovale, ottu- setta, bianchiccia o verdognolo-bianchiccia, con i nervi più mani- festi e uniti obliquamente in alto tra loro , e con le glandole più manifeste e più abbondanti alla base dalla parte esterna, le quali sono gialle, più larghe all'apice ed ivi quasi concave di sopra. L'ache- nio è per lo più solitario, racchiuso in parte in una piega fatta da uno dei margini della base del calice, è ovato-tondo, lenticolare, con i margini ottusi e sporgenti un po' a guisa di una carena ; il suo pericarpio è delicato, bianchiccio-gialliccio, coperto in gran parte di glandole simili a quelle della brattea e molto odorose. Il seme è lenticolare , scuretto. L' embrione ha i cotiledoni lineari o curvati in ispira. Usi. — II Luppolo è coltivato in alcune parti d' Italia, come a Forli ed altrove, perchè i suoi calici fruttiferi sono adoperati per dare il sapore amaro e l'aroma proprio alla birra. Tali coltivazioni sono però ancora molto ristrette tra noi, facendosi venire il Lup- polo stesso dalla Germania. CXXXlll. CAIViìTAIIl!!) ToHvn. Tourn. Inst. p. 5'Ì5. tal. 300. Linn. Gen. n. 301. Jitss. Gen, p. 40i. Gaerln. De frucl. I. p. 3o7. lab. 75. f. I . Endl. Gcn. pU p. 2S0. Flores dioici, bracteati. Masculi racemosi. Calyx 5-scpalus, sc- palis a3({ualibus, prii'lloratione imbriralis, in anlhosi patentibus. Flora Italiana. Vol IV. -0 306 ORTIGACE.€. Stamina 5, sepalis opposita. Filamenta filiformia, brevia. Antherae oblongo-lineares , basi subemarginatse et affixae, demum pendulae , biloculares, loculis longitiidinaliter dehiscentibiis. Pistilli rudimen- tum nullum. Foeminei glomerulato-spicati. Galyx monosepalus, utriculiformis , oblique apertus, ovarium includens, demum ventri- coso-inflatus. Ovarium suborbiculare , basi angustatum, uniloculare, uniovulatum. Ovulum ex apice loculi pendulum , campulytropum. Styli 2, lìliformes, stigmatosi , hirsuti. Caryopsis unilocularis , bi- valvis, indehiscens , subglobosa. Semen pendulum, oleaginosum. Testa tenuissime membranacea. Embryo exalbuminosus, cotyledoni- bus incumbentibus , dorso convexis , radicula subaequilonga, teretiu- scula, supera. Herba annua. Caulis angulosus , ramosus, ramis oppositis, erecto-patentibus. Folla inferiora opposita, superiora al- terna, petiolata, palmatipartita , laciniis 5-9 lanceolatis, acuminatis, serratis , glandulis obsita. Stipulae parvse , liberae , imae petiolorum basi adnatae. Portamento. — Vedi la descrizione dell' unica specie di questo genere. 1070. Cannabis nativa Linn. Linn. Sp, pi. p. 1457, Dee, FI. frane. 3. p. 325. Koch Sijn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 733. Boiss. Voy. en Espacjn. 2. p. 573. Greti, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 112. Comoll. FI. eomens. 7. p. 214. Ambros. FI. Ttjr. anstr. 2. p. 140. Moris. FI. sard. 3. p. 506. Cantei Prodr. della fi. tose. p. 568. Cannabis Ccesalp. De plani. Uh. 4. snh cap. 16. p. 157. Nome italiano. — Canapa. Figure. — Lamk. III. tab. 814. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Coltivata segnatamente nelle parti settentrionali e centrali più che nelle meridionali della peni- sola e nelle isole principali , la Canapa si è qua e là insalvatichita nei fossi o nei margini dei campi come 1' ho veduta e raccolta in più luoghi principalmente della provincia di Cremona a Olmeneta , a Casalsigone, a Robecco, a Grumone, a Ossalengo ed altrove. Fio- risce da Giugno ad Agosto. Distribuzione geografica. — Specie delle Indie Orientah , colti- vata però in quasi tutto il mondo nei paesi temperati e nella zona torrida. CANNABIS. 507 Descrizione. — Pianta annua, dioica, alta da 1 a 5 metri, verde, ruvida. La radice è ramosa , bianchiccia. Il fusto è fistoloso, diritto, angolato, solcato, per Io più ramoso, con i rami opposti, eretto- patenti. Le foglie sono opposte, patenti, divise in forma di mano, con cinque divisioni quasi uguali, lanceolate-acuminate, aventi nel margine dei denti acuti quasi in forma di seghe, verdi, glabre e ruvide di sopra ed ivi con leggieri solchi che corrispondono ai nervi della pagina inferiore ; di un verde un po' chiaro di sotto ed ivi pu- berule per peli corti e avvicinati alla foglia e con un nervo longitu- dinale e molti nervetti laterali, tutti un po' sporgenti che terminano air apice dei denti e si uniscono tra loro per venette in guisa da fare una rete : nella sostanza della lamina sono poi tante piccole glandolette , quasi tonde. Il picciolo é più corto della foglia, stretto, con un solco longitudinale di sopra, convesso di sotto, ruvido, in parte rossiccio. Le foglie superiori hanno per lo più tre lacinie, la intermedia delle quali è maggiore delle due laterali. Le stipole sono piccole , quasi lineari-setacee. I fiori maschi sono distribuiti in ra- cemi corti e ramosi all'apice dei rami e dei rametti, che nascono all'ascelle di brattee lunghe, lineari-lanccolate, verdi, simili alle lacinie delle foglie, e più lunghe dei racemi stessi: i pedicelli sono filiformi, più corti dei fiori, rossicci, ispidetti e hanno alla base una bratteola corta, lineare o quasi setacea, verde. Il calice si compone di cinque sepali patenti, dehcati , bislunghi, ottusi, concavi di so- pra, convessi e quasi forniti di una carena di sotto ed ivi verdognoli nel mezzo e bianchicci nei margini che sono pclosetti e forniti di corte ciglia. Gli stami sono cinque, appena più lunghi dei sepali, dapprima eretti, poi pendenti, inseriti sul toro. I filamenti sono filiformi, più corti delle antere, verdognoli, scabrosetti. Le antere sono bisluiigo-lineari, ottusette, appena smarginate alla base, ed ivi inserite, biloculari, aprentisi per una larga fessura longitudinale dalla parte interna, verdognole, glabre e aventi cinque o sei glan- dolo tonde e bianche, quasi perline, nel connettivo tanto dalla parte esterna quanto dalla interna, il polline è bianchiccio. I fiori femminei sono pochi, circa 7> o4-, scssili, raccolti in gruppetti o glomeruli al- l'ascella delle foglie superiori o brattee dei rami e dei rametti : cia- scuno è accompagnato da una In allea lineare o lineare-setacea , verde, dentatn-rigliala , poco più lunga del fiore e più corta del frutto, avente lal(!ralmente due stipole projìrie, le quali sono poco più corte della brattea, ovato-lanccolate^ un po' concave e biau- 308 ORTICACEA. chicce. Il calice è a guisa di un otricello , più convesso di fuori , quasi piano dalla parte interna, verde-scuro, ispido, coperto di glan- dolette bianche e quasi tonde , che racchiude l' ovario ed è aperto obliquamente in alto per lasciare uscire gli stimmi : esso gonfia nel frutto, ha allora una lunga punta all' apice ed è aperto di sopra per una fessura longitudinale, rimanendo verde-scuro. L' ovario è quasi tondo, ristretto alla base, un po' convesso nelle facce, verdognolo, glabro. Gli stimmi sono due, filiformi, bianchicci, irsuti, meno della base dove sono lisci. Il frutto è una cariopside quasi tonda, lenticolare, scura, indeiscente, che si può dividere in due valve, liscia , glabra o con qualche peletto verso la base ; secca ha di fuori una rete leggiera: è abbracciata in'gran parte dal calice divenuto, come ho detto, gonfio. Il seme è eretto, oleoso. La testa è delicata. L' embrione è curvato quasi in cerchio, con la radichetta quasi cilin- drica, ottusa ed uguale in lunghezza ai cotiledoni, i quali sono obo- vato-tondi, convessi dalla parte esterna e piano-concavi dalla interna. Usi. — La Canapa è abbondantemente coltivata in quasi tutta la penisola, segnatamente per la bontà delle fibre testili che si ot- tengono con la macerazione dai suoi fusti. Celebre è sovra tutte le altre la Canapa di Bologna per la bianchezza, finezza, flessibilità e divisibilità della fibra : vengono poi per bontà la Canapa di Fer- rara, di Napoli, di Piemonte, di Cesena, di Ascoli. La Canapa è adoperata principalmente per gli usi della marina inglese ed è un ricco prodotto per quelle provhice : si fanno funi, canapi, spago, tele grossolane: i suoi steli sono adoperati per zolfaneUi; se ne fa carbone. I semi sono mangiati torrefatti in alcune parti d' Italia e adoperati con il nome di Aschisch anche in medicina nelle malattie nervose : da essi si ottiene pure un olio. CINOCRAMBEE. Cynocrambe^ Endl. Gen. pi. p. %85. Le Mahout et Decaìsn. Traile génér. de hot. p. ò06, Flores monoici. Masculi. Calycis tubus brevis, limbus bipartitus, laciniis praefloratione sibi invicem applicitis, demum revolutis. Sta- CINOCRAMBEE. 309 mina 0, raro pandora vel mimerosiora , tubo calycis inserta. Fila- menta brevia. Antherae lineares. Foeminei. Calyx ovario adnatus, limbo subexcentrice supero, tubuloso. Ovarium inferum, uniloculare, uniovulatnm. Ovulum basilare, campulytropum. Stylus lateralis, fili- formis, superne filiformi-clavatus, stigmatosus. Drupa monosperma. Semen hippocrepicum. Embryo in axi albuminis carnosi homotro- pus, cotyledonibus incumbentibus , linearibus , radicula infera. Horba annua, carnosula. Caulis nodoso-articulatus. Rami opposili. Folia opposita, superiora alterna, omnia ;petiolata, integra. Stipulae caulem subamplexantes. Considerazioni geografiche — L' unica spccic dell' uuico genere di questa tribù , il Thelygonum Cynocramhe Limi., è pianta della regione mediterranea , donde si spinge sino alle Isole Canarie. CCIiXlV. TIIFXYGOlVUlfI Lìnn. Limi. Gen. n. 1068. Juss. Gen. p. 405. Endl. Gen. pi p. 285. Cynocrambe Tornii. Coroll. p. 52. iah. 485. Gosrtn. De fruct. 1. p. 362. tah. 75. f. 9. Flores monoici. Masculi in axillis foliorum superiorum 2-5 ses- siles, ebracteati. Calycis tubus brevis, strictus, limbus bipartitus, laciniis oblongis , apice rotundatis , gestivatione sibi invicem applici- tis, demum revolutis. Stamina plerumque 9, raro panciera vel nu- merosiora, imo tubo calycis inserta. Filamenta brevia, filiformia. Anthcra3 longa^ , lineares, acutiusculai, basi vix emarginati!?, intror- sae, dorso infra medium adlxa), mobiles, biloculares, longitndinaliter dehiscentes, demum spiraliter contorta?. Pollen subglobosum, la3ve. Flores foeminei in axillis foliorum 5-4 sessiles, bractea postica bra- ctcisque 2 latcralibus stipali. Calyx ovario adnatus, limbo subexcen- trice supero, tubuloso, apice prò styli emissione perforato, demum laterali. Ovarium globosum , inferum, uniloculare, uniovulatnm. Ovulum basilare, campylotropnm. Stylus lateralis, fdiformis, su- perne Oliformi-clavalus, stigmatosus, papillosus. Drupa monosperma. Semen liipjKK'rrpicum. Fmbryn in axi albuminis carnosi bomotropus, uncinalns, cotvli'donibns inciunbentibns, linearibus, radicula terrte, infera, llerba annua, carnosula. Caulis fistnlosus, a basi ramosus , decumbcns vel prostratus, teros, nodoso-arliculatus. lìami Appositi. Folia inferiora opposita , superiora alterna , onniia ovata vel subcor- 310 ORTICACE.E. data, integra, petiolata. Stipulae membranaceo-liyalinae caulem sub- amplexantes, denticulato-ciliatge vel subintegrae. Portamento Vedi la descrizione della unica specie di questo genere. t077. Thelys^onnnt €ynocraiiil»c Linn. Limi Sp. pi. p. U11. Ali. FI. ped.l^. p. 218. Ucria H. R. Panorm. p. 399. Savi FI. pis. 2. p. 339. Desf. FI. atl. S. p. 346. Dee. FI. frane. 3. p. 399. Seh. et Maur. FI. rom. prodr. p. 329. Ten. Syll. p. 468 et FI. mp. 2. p. 349. Puecin. Syn. fi, lue. p. 507. Vis. FI. dalm. 1. p. 238. Griseh. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 329. De Not. Rep. fi. lig. p. 366. Guss! Syn. fi., sic. 2. p. 600, et Fi. inarim. p. 283. Koeh Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 703. Boiss. Voy. en Espagn. 2. p. 512. Moris et De Not. Fi. Caprar. p. 112. Grech-Delicata ! Fi. melit. p. 32. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 111. Beri! FI. ital. 10. 'p. 204. Moris! FI. sard. 3. p. 509. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 570. Ardoin. FI. des Alpes marit. p. 340. Cynocrambe prostrata Gcertn. l. e. Alsine Caesalp. De plant. lib. 4. cap. 37. p. 169. Alsines facie pianta nova Column. Plant. nov. hist. in Phyt. ed. Neap, part. 2. p. 28. fig. p. 30. Alsine foetida Columnae et Eadem maculis aureis infecta Cup. H. cath. p. 6 et Suppl. alt. p. 7. Figure Sìhlh. et Smith FI. grcee. 10. p. 32. tah. 941, Cynocrambe alsinefolia Barr. le. tah, 335, Stazione, Abitazione e Fioritura E COmune nei luoghi aridi pietrosi , nei muri , nelle rovine delle fabbriche e nelle fessure delle rupi della costa occidentale da Nizza in poi e delle parti centrali e meridionah, come pure delle isole di Corsica ! di Sardegna ! e di Si- cilia ! e di quasi tutte le piccole isole ! sino a quelle di Lampedusa , di Linosa e di Malta ! nella regione dell' Olivo. Fiorisce in Marzo ed Aprile e nelle parti meridionali sin da Febbrajo. Distribuzione geografica — Pianta della regione mediterranea di Europa estesa dal Portogallo e dalla Spagna ! sino in Dalmazia , in Grecia ! e Costantinopoli ! Nasce pure in Algeria ! e nelle Isole Canarie ! Descrizione. — Pianta annua , carnosetta in tutte le sue parti. THELYGONUM. oli La radice è bianchiccia, raraoso-fìbrillosa alla base. Il fusto è ra- moso fin dalla base e come i rami giacente o decumbente, cilin- drico, un po' ingrossato e quasi nodoso nei nodi vitali, liscio, gla- bro, verdognolo-bianchiccio e in parte rossiccio, fistoloso, con il canale assai stretto. I rami sono opposti. Le foglie inferiori sono opposte, le superiori alterne, patenti, ovate, o quasi un poco in cuore alla base, ottuse o ottusette; di color verde opaco e come punteggiate di sopra con i punti un po' sporgenti quando si osser- vano con una lente; di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco rilevato da cui verso la base partono da ogni lato due nervetti o venette curve che si dirigono verso 1' apice in modo che la foglia pare quasi avere cinque nervi ; hanno il margine in- tero ma fornito di grosse e corte ciglia che lo rendono scabro, e sono fornite di un picciolo lunghetto , più corto o quasi uguale alla foglia, leggermente scanalato di sopra, convesso di sotto e stretta- mente alato nel margine. Le stipole sono larghe, abbraccianti quasi il fusto , membranaceo-scagliose , bianche , erette o eretto-patenti , quasi ovate , irregolarmente dentate e con qualche cigho nel mar- gine. I fiori maschi sono privi di bratteole, 2 o 5 verso l'apice dei rami , all' ascella delle foglie supreme. Il calice ha un tubo corto ed il lembo più grande diviso in due lacinie bislunghe, tondeggianti all' apice , quasi piane di fuori , appena concave di dentro , di color verdognolo-bianchiccio , glabre , lisce , dapprima erette e toccantisi per il margine per cui il fiore è schiacciato , poi rovesciate 1' una in alto e in dietro , 1' altra in giù e in dietro. Gli stami sono per lo più 0, inseriti alla base del tubo del calice. I filamenti sono fiU- formi, bianchi, più corti delle antere. Le antere sono lunghe, lineari, un po' acute air apice , appena smarginate alla base, glabre, gial- licce, introrse, inserite nel dorso sotto della metà, mobili, bilocu- lari, si aprono longitudinalmente e dopo l'uscita del polline si contorcono in ispira. Il polline è quasi tondo o un poco angolato, liscio, gialliccio. I fiori femminei sono tre o quattro all'ascella delle foglie che stanno al di sotto di quelle dove sono i fiori maschi; sono molto piccoli, accompagnati da 5 bratteole, una posteriore più larga e due anteriori più strette, tutte bianche, membranacee-sca- gliosc e lunghe quasi quanto i fiori medesimi ; vi sono poi (\\\c fo- glioline fiorali simili alle foglie e di color verde ma assai più piecole di queste. Il calice è saldato con 1' ovario e si i)rolunga sopra di ({uesto in un tubo membranaceo, bianchiccio, che circonda lo stilo, 312 ORTICAGEiE. e che poi cade come questo ; tale tubo è un po'laterale da principio e poi interamente laterale come lo stilo. L'ovario è tondo, verde, liscio, uniloculare e contiene un solo ovolo basilare. Lo stilo è fili- forme, esce dall' apice del tubo del calice, è glabro, bianchiccio. Lo stimma è fìliforme-clavato, ottusetto, bianchiccio, papilloso. Per lo più 2 0 3 dei fiori femminei abortiscono, per cui vi sono 1 o 2 frutti. Il frutto é una piccola drupa. 11 seme è a guisa di un ferro di cavallo. L' embrione è racchiuso dentro dall' albume carnoso ; ha la forma del seme : è lungo ed ha i cotiledoni lineari, incumbenti e la radichetta cilindrica e inferiore. TRIBII TERZA. ORTICEE Urticarum genera Juss. Gerì. p. 408. Urtice^ § 1, Elatostemme^, § 2. Urkre^, | 5. Boehmerie^, § 4. Parietarie^, § 5. FoRSKALiE^ Gaiidich. in Freijcin. Yoy. p. 493 et seg. Urticace^ Endl. Gen. pi. p. 282. Lindi. Veg. Kingd. p. 260. Wedd. Monogr. p. 49. Urtice^ Brongn. Eniim. des genr. p. 38. Le MahoiU et Decaisn. Traité general de hot. p. 509. Flores saepius monoici vel dioici, rarius polygami, saepissime cy- mosi vel racemoso-aut glomerulato-paniculati, rarius in receptaculo convexo vel concavo conforti, rarissime solitarii. Mascuh. Calyx vi- ridis vel rarissime coloratus, plerumque 4-5, rarissime 2-3 sepalus vel partitus, sepalis vel laciniis praefloratione imbricatis vel valvatis. Stamina sepalis vel laciniis calycinis opposita earumque basi inserta et numero. Filamenta prgefloratione inflexa, sub anthesi elastico patentia. Antherae introrsae. Pistilli rudimentum saepe obovoideum vel cupuliforme. Foeminei. Calyx tubulosus aut 3-5 sepalus vel 3-5 partitus; interdum monosepalus, post anthesin saepissime accrescens, raro nullus. Ovarium liberum vel calyci adnatum, uniloculare, unio- vulatum. Ovulum basi loculi affixum , erectum vel adscendens , or- ORTICEE. 515 thotropum. Stylus saepe lateralis vel terminalis , superne stigmato- susvel stigma distinctum et saepe papillosum, rarissime brachiatum. Fructus, aclienium vel drupa , calyce immutato vel aucto , sicco aut carnoso vestitus aut cum ilio adnatus. Semen erectum. Embryo re- ctus, in axi albuminis, vel, albumine deficiente, totam seminis ca- vitatcm implens , cotyledonibus carnosis, plano-convexis , radicula tercti vel conica, supera. Ilerba? , sufl'rutices , frutices rarius scan- dentes, vel raro arbores, succo aquco, rarissime lacteo. Folia al- terna vel opposita, decidua vel persistcntia, ut plurimurn petiolata, saepe inaequilatera , dentata vel dentato-incisa, rarius integra, pen- ni-vel s3Bpius palmatinervia, rarissime palmatiloba. Stipulai liberoe vel cum illis folii oppositi magis minusve connatae. Considerazioni geografiche. — Le piante di questa tribù spet- tano per la massima parte ai paesi della zona torrida o ai paesi caldi •in vicinanza dei tropici. Molti generi di essa mancano alla nostra Italia per quanto il numero di quei generi debba, a mio parere, essere molto ristretto, perchè i botanici hanno per particolarità di poco valore considerate come di generi diversi, le specie di Paìie- taria e di Unica ^ generi naturalissimi. Nelle nostre Orticee non è alcun albero come le Laportea, nò alcuna pianta scandente come le Urera. Ho già detto di sopra nelle considerazioni geografiche della famiglia che questa tribù è rappresentata tra noi dai due generi Ur- iica e Parielaria e notate le specie che la distinguono nella nostra Flora. Solo qui mi piace di aggiungere che le Ortiche e la Pariela- ria, come già notò il sig. Weddel, sono talmente moltiplicate in Europa che esse stanno quasi a rappresentare per il gran numero degl' individui la massa delle Orticee di tutto il resto della terra. CCIiXV. URTICA Tourn. Tourn. InsL p. 53 i. tah. 308. excl. spec. Linn. Con. p. tOoi. excl. spec. Jnss. Gen. p. 403- Caudich. Dot. Voy. Uran.p. 400. Endl. Gen. pi. p. '2H3. W'cdd. Monogr. dcs Urtic. p. 55. lab. 1. C. Flores monoici vel dioici, sa}pissime bracteati, glomcrulati, glo- mcrulis in rachide indivisa, rarissime alata , vcI siinplicitcr ramosa, sessilibus allernis. 41. Helsine Soleirolii Req. in Ann. des se. nat. i^^ sèrie, voi. 5. p. 384. Duhj Bot. gali. p. 418. Wedd. in Ann. des se. nat. 4'"^ séì'ie voi. 1 . p. 210 et Monogr. des Urtic. p. 529. tab. 18. f. A. Soleirolia Corsica Gmidich. Bot. Voy. Uran. p. 504. et Bot. Voy. Bollite tab. 114. f.B. Figure. — Viv. l. c. f. 1 . Wedd. l. e. Gandich. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi umidi ed Om- brosi sotto e tra le fessure delle rupi delle isole di Corsica , di Sar- degna e di Capraja. In Corsica a Cervione (Soleirol !) e al Capo Corso (Soleirol, Piuinagnoli in Kralik! PI. cors. n. 770, P. Mabille!), a I>a- stia (secondo Cren, et Godr.) ; in Sardegna nel Monte Santo di Pula (Moris ! Gennari I) nelF Isola di Tavolara (Viv.) e alle sorgenti vicino a Tculada (Moris); nell'isola di Capraja (De Not.). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta delle isole (|ui dette. Descrizione — • Pianta cou radicc perenne, delicata, bassa, con moltissimi Insti, liliformi , bingbi da 5 a 10 o 15 centimetri, gia- ceiì4i per terra o un po' alzati , quasi intrecciati tra loro, quadrango- lari, rossicci, ora più ora meno pubc^ruli per peli radi, lini, orizzon- tali, disuguali e bianclii ; (ili fusti mandano in basso fibre radicali corte e dedicate, e soru» ramosi verso alto. Le fo^^die sono alterne, alquanto lontane, |Mccole , patenti, fjuasi tonde?, tondoL^gianti o ot- tuse all'apice, ristrette per poco tratto alla base nel piceiòlo, e ivi 344 ORTICACEA. quasi in forma dì cuneo ed oblique; di un color verde chiaro di so- pra, più pallido di sotto ed ivi con due nervi, alquanto sporgenti , i quali si dirigono curvi verso il margine e l'apice della foglia di- ramandosi dalla parte esterna : sono ora più ora meno pelosette mas- sime nei nervi della pagina inferiore e con piccoli e radi peli nel margine i quali sono curvati verso 1' apice della foglia. Le cistoliti sono abbondanti, piccole, bislunghe, ottuse alle estremità. Il pic- ciolo è molto più corto delle foglie, delicato. Le- stipole mancano. I fiori sono monoici, solitarii all' ascella della foglia, ora i maschi e i femminei in rami dello stesso fusto o in fusti diversi della stessa pianta, i superiori maschi e gl'inferiori femminei; ora al contrario quelli femminei e questi maschi. I maschi sono forniti di peduncolo deHcato, corto e sono, compreso questo, molto più corti della foglia, poco più lunghi del picciolo. All' apice del peduncolo sono tre brat- tee che accompagnano il calice e sono quasi uguali tra loro, più corte ed avvicinate a questo^ strette, hneari , ottuse o ottusette, pe- lose con pochi peli lunghetti verso V apice e nell' apice. Il calice è quasi in forma di campanina, diviso profondamente in quattro laci- nie, le quaU sono ovato-triangolari, acute o quasi acuminate, con- vesse nel dorso ed ivi verso alto ispide. Gli stami sono quattro, poco più lunghi del calice. I filamenti sono dapprima un po' curvati in dentro, poi eretti, con pieghe trasversah dalla parte interna; le an- tere quasi tonde, didime, inserite nel dorso, biloculari. Il rudimento dell' ovario è quasi in forma di uovo a rovescio , accompagnato alla base da peli in fascetto. I fiori femminei sono quasi sessili, obliqua- mente situati all' ascella della foglia , anch' essi accompagnati da tre brattee ovato-bislunghe o quasi lanceolate, acute o ottuse, lun- ghe quasi quanto il calice , saldate tra loro per circa la metà infe- riore, ed ivi nel nervo longitudinale del dorso slargate a guisa di ala eh' è crestata e fornita di lunghi peli curvati nell' apice ad on- cino. 11 calice è ovato-bislungo , a guisa di tubo un po' gonfio, con quattro denti all'apice i quali sono eretti, strettamente lanceolato-li- neari e puberuli. L' ovario è bislungo. Lo stilo è corto. Lo stimma con lunghe papille formanti insieme quasi un capolino. L' achenio è racchiuso dentro l' involucro persistente ed ingrossato con le ali grosse : è ovoideo , lucente , Uscio. 545 TRll»! QIIAR'O'A. Amentacearum genera Juss. Gen. p. 400, UL3IACE.E Mirò. Ehm. p. 905. Agardli Aphor. hot. p. 224. Urtice/E § VII. Celtide.e Gaudich. in Freycm. Voij. p. 507. Ulmace^ Bartl. Ord. nat. p. 100. Lindi. Veg. Kingd. p. 580. Ulmace/E et Celtide^: Endi. Gen. pi. p. 275. 276. Le Mahout et De- caisn. Tratte génér. de hot. p. 5ì 1 et 512. Geltide^ Brongn. Enum. des genres p. SS. Flores hennaphroditi vel polygami. Calyx: 5-8 sepalus vel 5-8 partitus , sepalis saepe inferne in tubum connatis , sepalis laciniisve praefloratione imbricatis. Stamina numero varia, soepe 5-8, sepalis laciniisve opposita earumqiie basi inserta. Filamenta praefloratione rccta vel leviter incurva , rarissime in anthesi elastice patentia. Ova- riunì, loculo altero abortientc, uniloculare, uniovulatum. Ovulum ad apicem loculi suspensum, anatropum vel campylotropum. Fructus drupa vel samara. Semen pendulum. Albumen parcum, carnosum vel nullum. Cotyledones plani vel plicati, radicula supera. Arbores vel frutices, succo aqueo. Folla alterna, disticha, petiolata , sa?pe inaìquilatera , serrata vel integra , ut plurimum trinervia. Stipulai libera), caducai. Considerazioni geografiche. — La nostra flora lia ambedue i ge- neri più comuni all'Europa, Ulmxis e CeltiSy e tutte le specie eu- ropec di essi, poicbè la Planerà, cbe ba un rappresentante in Eu- ropa nella sola isola di Candia, manca nelle nostre parti. Notabile è la presenza in Sicilia della Celtis Tournefortii Lamk. , die accenna il principio della llora orientale. CtXlLVlI. IX.ÌIL'S Tounu Totirn. Inst. p. 001. lab. 371. Linn. Gen. n. 316. Juss, Cén. p. 408. Gaerln. De frnct. 1. p. 224. lab. 40. f. 5. Spnch in Ann. dcs se. nat. 5'"" srr. tom. 15. ann. 18i1 . pag. 350. Planck, in Ann. des se. nat. 2'"" scr. toni. 16. p. 250. 22» 546 ORTICACEA-. Microptelea Spach L e. p. 358.'EndL Gen. pi suppl. 2. n, 1850 et 1849. Flores hermaphroditi, fasciculati vel glomerulati, pedicellati , pedicellis sub flore arliculatis. Calyx turbinato-campanulatus vel subcampanulatus , 4-5-8 lobus , lobis subaiqualibus vel inajquali- bus, prsefloratione imbricatis, marcescens. Stamina 4-5-8, calycis basi inserta, ejusque lobis opposita. Filamenta filiformia, praeflora- tione recta. Antherse ovales vel orbiculares , apice emarginatge, basi bilobjB vel subcordatae , dorso siipra basin afììxce , extrorsae , bilocu- lares, loculis dorso a connectivo dilatato disjimctis, longitudinaliter dehiscentibus. Discus nuUus. Ovarium ovoideum vel ovale, compres- suni, loculo altero abortiente uniloculare, uniovulatum. Ovulum anatropum, ad apicem loculi suspensum. Styli 2, crassi, compressi, divergentes, introrsum apiceque stigmatosi. Samara calycis basi per- sistente cincta, unilocularis, monosperma. Semen inversum, lenti- culari-compressum. Embryo exalbuminosus, cotyledonibus plano- convexis, crassiusculis, basi cordato-bilobis , radicula brevi, supera. Arbores sa3pius excelsse, corticc demum rimoso et interdum suberoso, ligno compacto, rarius frutices. Rami alterni. Folia alterna, subdi- stica, breviter petiolata, ovata, ovalia vel obovata aut lanceolata, apice ssepissime plus minusve acuminata , basi siEpe inaequilatera et subcordata, duplicato vel rarius simpliciter serrata, scabra vel sca- briuscula, penninervia. Slipulge liberae, caducae. Portamento I nostri Olmi souo alberi di alto fusto , con la chioma larga , con il tronco diritto , con la scorza scura che si scre- pola nei vecchi alberi, con il legno duro e compatto, con i rami alterni, con le foglie alterne, quasi distribuite in due lati dei rami, avvicinate tra loro, un po' consistenti , patenti, fornite di un corto picciolo, ovali-ovate o quasi obovate, prolungate all'apice in una punta ora più corta ora più lunga, spesso disuguali alla base e ivi quasi in forma di cuore, doppiamente o quasi doppiamente dentate nei margini , con i denti ottusetti o acuti o forniti di una piccola punta all'apice e spesso curvati verso l'apice della foglia, di un verde scuro e per lo più scabre di sopra, di un verde più chiaro di sotto, ivi scabrosette, pelosette o pubescenti e con nervi pennati sporgenti e di colore più chiaro , con le stipole libere e che cadono presto Fioriscono prima di metter le foglie ; i fiori sono in gruppetti o fascetti nei rametti dell' anno precedente , sostenuti da corti o da ULMUS. 347 lunghi pedicelli che dipendono dalla divisione del peduncolo corto che si vede alla base di essi , articolati con i pedicelli medesimi , piccoli , accompagnati da brattee o perule che cadono presto ed er- mafroditi. 11 calice e diviso in 4-5 a 8 lobi, spesso forniti di ciglia. I frutti distribuiti come i fiori sono delle samare membranaceo-fo- gliacee, quasi ovali, obovate o quasi tonde, schiacciate, verdognole, glabre o con fìtte ciglia nel margine , smarginate all' apice : il seme che sta vicino al centro o all'apice della samara è lenticolare, sciiiac- ciato , quasi ovale. 1088. Ulmii»» campestri s Lmn. U. arbor, interdum excelsa, trunco recto, cortice cinerco-fusco, leviter crebreque rimoso, coma ampia, gcmmis ovalibus, obtusiu- scuhs vel obtusis, foHis alternis, subdistichis, approximatis , petio- latis, oblique ovalibus vel obovato-ovalibus aut obovato-rhombeis, breviter acuminatis, basi rotundatis vel subcordatis, subsimpliciter vel duplicato-serratis , dentibus obtusiusculis, supra fusco-viridibus, scabris et glabris, subtus scabriusculis, pubescentibus vel ad axillas nervorum lateralium piloso-barbatis aut omnino glabratis, stipuHs liberis, petiolo subjoqualibus longioribusve , lineari-oblongis , sub- spathulatisve , acutis vel obtusis, caducis, floribus hermaphroditis in ramulis fasciculato-capitatis, penta-tctrameris, calyce turbinato- campanulato, 5-4 lobo, lobis cilìatis, staminibus sub anthesi calyce sublongioribus , pistillo calycem subduplo superante , samaris obo- vato-ovalibus , emarginatis , breviter pedunculatis, glabris, pericar- pio sinu emarginaturic subcontinuo. Ulmus campestris Linn. Sp. pi. p.\8^7. Scop. FI. rarn. edit, 2. tom. 1. p. 176. AH. FI. ped. 2. p. 212. Ucria IL r. pan. p. 120. Savi FI. pis. 1. p. 273. et Tratt. degli nlheri della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 22S. Desf. FI. ali. 1. p. 220. Suffr. PI. da Frioulp. 123. Dee. FI. frtiìir. S. p. 315. Seh. et Maur. FI. rom. prodr. p. 108. Mo- rie. FI. venet. I. p. 130. ì'ollin. FI. veron. 1. p. 331. Naca. FI. ve- net. 2. p. 66. Gaud. FI. helv. 2. p. 262. Ciiss. FI. sic. prodr. 1. p. 202. et Suppl. 1. p. 66 et Syn. 11. sic. 1. p. 251. Ten. Sijll. p. 12S. FI. nap. 3. p. 251. Comoll. FI. coinens. 2. p. 3i. ììert. FI. ital. 3. p. 63. Puccin ! Syn. fi. Inc. p. 130. Vis. FI. dalm. 1. p. 221. Gri- seh. Spie. 11. rum. et hilh. 2. p. 330 De Nat. ììep. (1. lig. p. 36,9. 348 ORTICACEA. Koch Syn. (l. genn. et ìielv. edit. 2. p. 734. Planck, in Ann. des se. nat. ann. 1848. p. 272. Cren, et Godr. Fl.de France 3. p. 105. Amhros. FI. Tyr. aiistr. 2, p. 127, Moris FI. sard. 3. p. 491. Ca- rnei Prodr. della fi. tose. p. 572. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 340. Ulmus nuda Ehrh. Beitr. 6. p. 80. Ulmiis glabra Mill. Engl. hot. lab. 2248. Ulmus major Bert. FI. ital. 2. p. 613. Ulmi alterum genus Coemlp. De plani. Uh. 2. cap. 9. p. 40. Ulmus montana Clip. H. calli. 235. Ulmus italica Cast. H. mess. p. 24. Ulmus campestris et Teophrasti Zannich. Islor. delle piante p. 279. Seg. PI. verni. 2. p. 278. Nome italiano. — Olmo. . Figure. — Engl. hot. l. e. /S suherosa, ramis ramulisque suberoso-alatis. Ulmus suberosa Ehrh. l. e. Savi Tratt. degli alb. della Tose. edit. 2. tom. 1. p. 230. Seh. et Maiir. l. e. Gaud. FI. helv. 2. p. 264 et 606. Giiss. l. e. et Enum. pi. itiarim. p. 305. Ten. l. e. Noce, et Balh. FI. tic. 1. p. 122 et 353. Comoll. FI. comens. 2. p. 35. Ulmus Coesalp. l. e. Ulmus campestris Cnp. H. cath. p. 235. Figure. — E7igl. hot. tah. 2161. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce abbondantemente nei boschi e nelle siepi di tutta la penisola , delle isole di Sardegna e di Sicilia e in alcune delle piccole isole come in quella d' Ischia, di Lipari , segnatamente nella regione della Querce donde discende spesso in quella dell' Olivo : è pure comunemente coltivato lungo i fossi e le strade. La varietà jS nasce insieme alla specie. Fiorisce assai per tempo, in Marzo ed Aprile e nei paesi meridionali e nelle parti più basse in Febbraio ed in Marzo. Distribuzione geografica. — Nelle parti Centrali e meridionali di Europa !, nel Caucaso, in Siberia, nella parte orientale dell'Asia vicino ad Aleppo (Kotschy !), nell'Imalaja (Hook, fìl.!) e nelle parti boreali dell'Affrica, nel Tunisino (Kralik !) e in Algeria (Desf.) Desci^izione. — Albero alto circa 10 o 12 metri, talvolta altis- simo fino a 25 0 28 metri, del diametro di 2 a 5 decimetri, emulo del Pioppo cipressino. Il tronco è diritto ; la scorza dei giovani al- beri è cinerino-scura, molto screpolata ma con le screpolature poco profonde e corte , anche trasversali ; di dentro è scura e quasi ne- ULMUS. 549 riccia : l' alburno è di un bianco sudicio tendente al giallo , il legno è duro, compatto, pesante, scuro. La chioma è larga. I rami princi- pali sono ascendenti o eretti , gli altri e i rametti, eretto-patenti o patenti e alcuni di questi ultimi anche quasi pendenti: i rametti con la scorza rosso-scura , glabri o pelosetti , spesso con lamine su- gherose longitudinali continue o interrotte, distribuite in una o più linee ovvero con semplici sporgenze o tubercoli stretti e lunghi, su- gherosi. Le gemme sono eretto-patenti, ovali, ottusette od ottuse, piccole, da 2 a 4 volte più corte del picciolo , con poche perule le quali si cuoprono a guisa di embrici, tondeggianti, pelosette o gla- bre nel dorso, di color rosso scuro e fornite di ciglia nel margine. Le foglie sono alterne , quasi distiche , avvicinate tra loro , patenti , ovali, obovato-ovali o quasi obovato-romboidali , prolungate al- l'apice in una corta punta o ivi soltanto acute o tondeggianti, le quali forme sono spesso nel medesimo ramo, obliquamente tondeg- gianti 0 quasi in cuore alla base , semplicemente o quasi doppia- mente dentate, con i denti a guisa di sega, disuguali ed ottusi ; di un verde scuro di sopra ed ivi scabre e con solchi che corrispondono ai nervi di sotto ; di un verde più chiaro di sotto ed ivi scabro- sette, e con un nervo longitudinale di colore assai più chiaro della pagina inferiore, dal quale partono molti nervi laterali, tutti sporgenti che si dirigono obliquamente in fuori verso il margine e l'apice per terminare ai denti del margine stesso e mandano venette che for- mano una rete delicata nel parenchima ; pelosette o pubescenti in tutta la faccia inferiore o soltanto nei nervi principali di essa o alle loro ascelle ovvero interamente glabre. 11 picciolo é corto, quasi ci- liìidrico , verdognolo , pubescente o pelosetto, scanalato di sopra all' apic(; verso la foglia. Le stipole sono libere, delicate, più lunghe 0 quasi uguali al picciolo delle foglie, lineari-bislunghe o quasi bi- slungo-obovate, ora più larghe, ora più strette, acute o ottuse, di color giallo-pallido, talvolta sfumato di rossiccio ; cadono presto. I fiori nascono prima delle foglie e sono ermafroditi , raccolti in fa- scelti a guisa di capolini, da 10 a 15 nei lati o vicino all'apice dei rametti: i pedicelli sono cilindrici, appena più grossetti verso l'apice, dove di sopra olirono una piccola fosserella jx'r articolarsi con il fiore, verdi, pubcruli : ciascuno è accompagnato da una brattea più corta o quasi uguale al pedicello stesso, (piasi obovata, smarginata, con il margine e particolarmente con l'apice fornito di lunghe ciglia quasi in forma di frange, scagliosa , scuretta e che cade presto. Il 350 orticacea:. calice è turbinato-carapanulato, un po' schiacciato , con .quattro o cinque angoli ottusi e verdognoli e con quattro o cinque lobi quasi tondi, concavi di dentro, convessi di fuori, delicati, bianchicci o rosei e con molte e lunghe ciglia nel margine. Gli stami sono quat- tro 0 cinque opposti ai lobi del calice, inseriti sopra la base di que- sto, appena più lunghi dei lobi medesimi in modo che rimane solo di fuori una parte delle antere : dopo la fecondazione e la caduta delle antere i filamenti si allungano molto da uguagliare il pistillo. I filamenti sono filiformi, di color roseo-bianchiccio o rosei, eretti, glabri. Le antere sono ovali , appena smarginate all' apice, smargi- nato-bilobe alla base sopra della quale s' inseriscono sul filamento con un connettivo largo e un po' convesso che divide le due logge dalla parte interna poiché le antere stesse sono biloculari ed introrse, con le logge aprentisi longitudinalmente ; sono di colore violetto e glabre. Il polline è giallognolo-bianchiccio. Il pistillo è quasi il doppio più lungo del calice. L'ovario è schiacciato, verde, glabro, liscio 0 con piccole papille bianche nel centro delle facce, bilocu- lare, con una delle logge vuote e l'altra contenente un solo ovolo anatropo. Gli stili sono poco più corti dell' ovario, schiacciati, grossetti, divergenti un poco, con l'apice un po' rivolto in dentro, verdi, quasi glabri o con piccole papille bianche; portano gli stimmi all' apice e nel margine interno manifesti per lunghe e molte pa- pille di color roseo. Le samare sono molte, avvicinate tra loro in gruppi, pendenti in parte , dapprima verdi, poi giallicce, lunghe 18 0 20 millimetri e larghe 12 a 15, glabre , ovali, però un po' ri- strette alla base , smarginate all' apice , con l' apice di ciascun lobo della smarginatura curvato in dentro in modo che ambedue i lobi si toccano e si cuoprono in parto con gli apici loro ; le ali sono lar- ghe più del pericarpio che racchiude il seme, delicate, quasi traspa- renti, con vene o nervetti ramosi, intere e tondeggianti nel mar- gine stesso: il seme è ovale, un po' ristretto alle estremità, schiacciato, gialliccio ed è vicino al seno della smarginatura della samara. Usi — In diverse parti d'Italia si usa di maritare le Viti agU Olmi. 11 legno è adoperato dai carradori per fare stanghe e traverse di barocci, raggi di ruote e simih. ULMUS. 551 1080. Ulmus montana Smith. U. arbor excelsa, trunco erecto, coma ampia, gemmis ovali- oblongis, obtusiusculis, foliis alternis , subilistichis , approximatis , petiolatis, oblique vel subobliquo obovato-ovalibus ovalibusve, abru- ptc acuminatis , basi rotundalis vel subcordatis, duplicato-serratis, dentibus acutiusculis subacurninatisve, supra fusco-viridibus, scabris et glabris, subtus minus scabris, pubescentibiis vel ad axillas nervo- rum laterabum piloso-barbatis, stipulis . . . . , lloribus . . . . , samaris breviter peduncuìatis, glabris, ovalibus vel suborbiculari- bus, cmarginatis, pericarpio a sinu emarginatura) remoto. Ulmus montana Smith Enfjl. jl. 'ì. p. 22. Gaud. FI. helv. 2. p. 263. Bert. FI. ital. 3. p. 613. Planck, in Ann. des se. nat. ann. i8i8. p. 274. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 106. Ulmus major Smith Engl. fi. 2. p. 21 forma cortice suberoso. Ulmus folio latissirao scabro Gerard Em. p. 1481. fuj. Nome italiano. — Olmo. Figure. — Eiujl. hot. tab. 1887. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei boscllì dei mOUti della parte settentrionale e centrale d' Italia, nella regione del Faggio e della Querce ; però piuttosto rara. Io 1' ho dei boschi dei monti vi- cino a Idria (Tommasini!), nella provincia di Parma vicino a Castel- guelfo (Passerini!), nell'Appennino del Casentino dove l'ho raccolto nella regione del Faggio al Pozzone e alla Buca dell' Orso, nel Pi- ceno nei monti di Fabriano a S. Silvestro, nel monte Gemmo (Nar- ducci!) nel Monte Corona (Orsini!), e^ sopra Umito nei boschi di Faggio dove l'ho raccolto io medesimo. Distribuzione geografica. — Specic CStCSa dalla Scozia , dal- l' Itigliilterra ! dalla Norvegia vicino a Cristiania ! e dalla Svezia dove ho veduti gli ultimi alberi viciiu) a Sundavalle presso le spiagge del Marc Botniro a i'd gr. e mezzo circa di lat. seti, sino al Piceno. Descrizione. — Albero alto sino a '25 0 27 metri, con il tronco diritte», i rami principali eretti o ascendenti, gli altri eretti o pa- tenti, ciliiiilriii , (piasi rossiccie i più giovani pelosetli o puberuli. Le gemme sono piccole, ovali-bislunghe, ottusettc, rossicce, pube- scenti, con molle perule cuibriciate, ovate, ottuse, fornite di corte cii^dia nel margine e del colore slesso dei rauii. Le foglio sono alterne, 352 ORTICACEiE. quasi distiche, avvicinate tra loro, patenti, grandi, obovato-ovali o ovali, prolungate all' apice quasi ad un tratto in una punta ora più lunga ora più corta, molto o poco disuguali o quasi uguali alla base dove sono tondeggianti o quasi scavate in cuore ; doppiamente dentate nel margine , con i denti disuguali , ottusetti o acuti e quasi prolungati in una punta e un po' curvati verso 1' apice della foglia ; talvolta quasi con due o tre punte per esservene una o due laterali oltre a quella dell'apice ; di un verde scuro e scabre di sopra ed ivi con solchi che corrispondono ai nervi di sotto ; di un verde chiaro nella pagina inferiore ed ivi molto meno scabre che nella su- periore, pubescenti nei nervi o di raro in tutta la faccia inferiore 0 soltanto con peli all' ascella dei nervi laterali, con un nervo longi- tudinale sporgente da cui partono molti nervi laterali, anch'*essi sporgenti e come quello di colore più chiaro e quasi bianchiccio, i quali si dirigono obliquamente verso il margine e 1' apice per termi- nare semplici 0 biforcati nei denti principali del margine dopo avere fornito dei nervetti o vene appena rilevate. Il picciolo è molto corto, con un leggiero solco longitudinale di sopra, convesso di sotto, più grosso alla base, verdognolo, pubescente. Le samare sono general- mente più grandi di quelle dell' Olmo comune, ovali o quasi tonde, lunghe da :25 a 27 e larghe da 17 a 19 millimetri, con le ali più larghe dalla parte del frutto che contiene il seme , delicate e quasi trasparenti con nervi delicati che vanno diramandosi al margine : sono glabre, poco smarginate all' apice con le divisioni della smargi- natura curvate ad arco in dentro e con la parte del seme ovale o quasi tonda, lontana dal seno della smarginatura in modo che cor- risponde poco sotto del centro della samara. Osservazioni. — Nou ho veduta questa pianta nel tempo della sua fioritura : essa si distingue subito bene, non tanto per la forma del frutto, quanto perchè la parte di essa che contiene il seme è si- tuata molto lontana dalla smarginatura della samara e corrisponde sotto 0 verso la metà di questa. Gli autori descrivono il fiore come avente un calice diviso in 6 o 7 lobi. 1090. Uiinns peduuculata Fonger. U. arbor excelsa, coma ampia, foliis alternis, subdistichis , ap- proximatis, petiolatis, junioribus moUiter pubescentibus , adultis ULMUS. 555 supra scabriusculis, subtus pubescentibus , ovalibus vel subobovato- ovalibus, breviter acuminatis, basi oblique subcordatis , dupiicato- serratis, dentibus acutis, incurvis, floribus , samaris longe pedicellatis , pedicello riliforini , ovalibus vel snborbicularibus , mar- gine villoso-ciliatis , emarginatis, pericarpio a sinu emarginaturae remotiusculo. (Jlmus pedunculata Fongeroux de Bondaroy Mémoir. sur une nouv. espèc. d'Orme in Mém. de l'Acad. roy. des se. de Paris ann. 1784 p. Sii cum icon. Poir. Encyc. hot. 4. p. 610. Planck, in Ann. des se. nal. ann. 1848. p. 267. Ulmus effusa Willd. Prodr. fi. herol. n. 9.96. Dee. FI. Frane. 3. p. 316. Mauri? Cent. 13. p. 14. Comoll. FI. eomens. 2.p. 36. Rock Syn. jl. gemi, et helv. edit. 2. p. 735. Gren. et Godr. FI. de France 3. p. 106. Ulmus cibata Ehrh. Beìtr. 6. p. 88. Gand. FI. helv. 2. p. 265. Ulmus octandra Schkuhr. Handh. tab. 57. f. 6. Figure. — Fonger. l. e. figura buona. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei bosclli dei monti vi- cino a Como, nella Valle Intelvi e Sassina (secondo ComoUi) e del- l' agro romano a Castelgandolfo (secondo Mauri) ; però dubito che Mauri si sia ingannato non avendo il eh. Dott. Rolli trovato mai questa specie entro i confini dell' agro romano. Noterò pure che nel- r erbario di ComoUi non si trova questa specie dei luoghi qui so- praindicati , per cui è dubbio eh' essa sia veramente una specie ita- liana. Distribuzione geografica. — Nell'Europa centralo, dalla Svezia neir Isola di Oelandia! per la Germania dove 1' ho raccolta vicino a lierlino a Zehlendorf, il lielgio, la Francia! la Svizzera sino in Italia. Descrizione. — Alboro di alto fusto , cou la chioma larga, i rami .^curi e i rametti giovani puljcscenli ! Lo foglie sono alterne , (|uasi distiche, avvicinate tra loro, ovali o quasi obovalo-ovali, pro- lungate all'ajìice in una corta punta, spesso mollo disuguali alla base ed ivi da una parte assottigliate e dall' altra (piasi come una metà o orecchielta di cuor»; ovvero scavate disugualmente in cuore, doppiamente dentate nei margini, con i denti disuguali, (piasi acuti e un po' curvi verso l'apice della foglia ; molli, pubescenti in am- bedue le pagine e massime nella inferiore (piando son giovani ed in (jucsta anche adulte, allora scabrosctte di so|ira, con un nervo Ki.oBA Itamana. Vi>f. IV. -Jil 354 orticacea:. longitudinale e con molti nervi laterali obliqui che terminano ai denti principali e mandano rametti o venette laterali per fare con quelli dei nervi vicini una rete a piccole maglie. Il picciolo è corto, pubescente come i rametti. Le stipole sono libere, delicate, lineari- bislunghe, talvolta più larghe verso alto, cadono presto. Le samare sono portate all' apice di lunghi pedicelli disuguali ma lunghi per lo più da 2 a 3 volte più della samara stessa, eretti o sparsi, filiformi , glabri , i quali dipendono da un peduncolo corto che si divide in essi disugualmente : sono di forma ovale o ovale- tonda, talvolta un po' ristrette in alto, le ali sono poco più strette della parte del frutto che contiene il seme, delicate e fornite di nervi che si diramano per formare una rete e si uniscono poi a un nervo che contiene il margine della samara ; hanno inoltre delle fitte e lunghe ciglia nel margine e sono smarginale all' apice con i denti 0 lobi della smarginatura convergenti e curvati in dentro con r apice loro : la parte che contiene il seme è ovale, poco lontana dalla smarginatura ed occupa quasi il centro della samara ovvero è un po' più in sotto di questo. Osservazione. Ho descritto qui le piante forestiere, non avendo veduto né possedendo la pianta italiana. €CIiXVIII. CEIiTIS Tonni. Toiirn. Inst. p. 612. tab. 383. Linn. Gen. n. 1143 excl. spec. hiss. Gen. p. 408. Gcertn. de friict. 1. p. 374. toh. 17. f. 3. Endl. Gen. p. 276. n. 1851. Spach in Ann. des se nat. 2^^ sér. tom. 16. ann. 1841 . p. 34. Planch. in Ann, des se. nat. 3^^ sér. tom. 10. ami. 1848. p. 262. Geltidis species et Mertensia H. B. K. Nov. gen. et sp. 2. p. 31 tah. 103. Solenostigma Endl. FI. Norf. p. 41 . Mertensia Endl. Gen. pi. p. 277. n. 1853. Flores polygami. Hermaphroditi axillares plerumque solitarii, pe- dunculati vel pauci pedunculo ramoso pedicellati. Calyx 4-5 sepalus, sepalis concavis , deciduis, praeflora tiene imbricatis. Stamina 5, hipogyna, sepàlis opposita, plerumque inclusa. Filamenta brevia, subulata, praefloratione incurva, in Geltide tetrandra, elastice dissi- CELTIS. 555 lientia. AntheraD basi biloba3, medio dorsi affixae, introrsae, hilocula- res, loculis apice confluentibus, longitudinaliter dehiscentibus et basi in sacculum tumentibus uniloculares. Ovarium disco barbato basi cinctiim, magnum, uniloculare, uniovulatum. Ovulum prope api- cem loculi affixum , campylotropum. Stigmata 2, magna, divergen- tia, lineari-lanceolata , glanduloso-pubescentia , interdum basi con- lluentia. Masculi pauci vel sublasciculati aut solitarii ad basin ramu- lorum, pedicellati vel pedunculati. Drupa carnosa, laevis, saepe ovalis vel subglobosa disco pubescente vel barbato imposita. Semen pen- dulum, arcuatum. Embryo Iiomotropus, albumen carnosum, parcum includens, cotyledonibus magnis, foliaceis, planis vel plicatis, in- cumbentibus, apice bifidis, radicula conico-subulata, supera. Galyx et stamina ut in lloribus hermapbroditis. Pistilli rudimcntum fere nuUum. Arbores vel frutices. Rami alterni. Folla alterna, subdi- j>tica , breviter petiolata, ovato vel ovali-lanceolata, sgepe apice acu- minata et basi inaequilatera, simpliciter vel duplicato-serrata, scabra vel scabriuscula, subtrinervia. Stipula? liberai, caducae. Portamento. — Le nostre specie sono alberi o alberetti, talvolta quasi frutici, con legno bianchiccio ed elastico, con la scorza cinerino- scura, i rami alterni, le foglie alterne, patenti, quasi dirette da due parti, un po'consistenti , scabre o scabrosettc, ovali o ovato-lanceolate 0 ovate, prolungate all'apice in una punta corta o assai lunga, disu- guali alla base ed ivi quasi scavate in cuore o tondeggianti , dentate nei margini con i denti a guisa di sega o tondeggianti, fornite di sotto di nervi sporgenti e aventi un corto picciolo. I fiori sono piccoli, i maschi in fascctti alla base de' giovani rametti, i feminei solitarii all' ascella delle foglie : tutti con peduncoli o pedicelli lunghetti, il frutto è una piccola drupa, carnosa, dolce, che si mangia, di color verde dapprima e gialliccia o nericcia quando è matura, portata da un peduncolo da 2 a 5 volte più lungo del picciolo. ioni. €.el(i» uuì«(rali«% Lmn. i]. arbor vel arbuscula, coma ampia, ramis patcntibus, llcxibi- libus, rumulis junioribus, gracilibus, dependcntibus, pubesccntibus, foliis alternis, subdistichis, patcntibus, breviter pcliolatis, oblique (»vali-vel ovato-lanceolalis , acuminato-cuspidatis , argute simpliciter vi'l subdu|)liralo-scrratis ; su|)ra obscure viriilibus et piloso-scabris 356 ORTICACEE. velsubglabratis, subtus moUiter pubescentibus, stipulis parvis, oblon- gis sublinearibusve, obtusiusculis, caducis, floribus masculis geminis ternisve, approximato-fasciculatis, pedunculatis, pedunculo saepe profunde bi-trifido, basi bractea oblonga, ferruginea suffulto, singulo flore cum pedicello articulato , calyce 5-sepalo , sepalis erectis , oblongis, obtusis, concavis, margine fimbriato-ciliatis, staminibus5, calyce siiblongioribus, antheris oblongis, basi bilobis ; floribus her- maphroditis solitariis, pedunculatis, pedunculo foliis junioribus bre- viore, cum flore articulato, fructifero petiolo 2-3plo longiore, calyce staminibusque ut in masculis, ovario ovato-oblongo, apice pilosulo, stigmatibus lineari-lanceolatis , ovario plus quam duplo longioribus, drupa ovali-globosa, apiculata, Isevi, (demum atra). Celtis australis Limi. Sp. pi. p. i478. Scop. FI. cani. edit. 2. voi. 2. p. 271. Ali. FI. peci. 2. p. 226. Scop. Del. fi. et faun. in- star. 2. p. 97. tal. 18. Ucria H. r. panorm. p. 423. Desf. Fi. atl. 2. p. 376. Siiffren PI. du Frioul p. 193. Savi Tratt. degli Alb. della Tose. edit. 2. toni. 1. p. 80. Dee. FI. frane. 3. p. 315. Seb. et Maiir. FI. rom. prodr. p. 108. Noce, et Baiò. FI. ticin. 2. p. 221. Pollin. FI. veron. 3. p. 219. Gaud. FI. ìielv. 6. p. 328. Ten. Syll. p. 28 et FI. nap. 2. p. 374. Vis. FI. dalm. 1. p. 221. Griseh. Spie, fi. rum. et hith. 2. p. 329. De Not. Rep. fi. lig. p. 368. Giiss.! Syn. fi. sic. 2. p. 645. excl. var. b. et Emim. pi. inarim. p. 305. Koch Syn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 734. Boiss. Voy. en Espagn. 2. p. 573. Spach in Ann. des se. nat. 2'^^ sèrie tom. 16. ann. 1841 . p. 38. Planehon in Ann. des se. nat. 3^^ sèrie tom. 10. ann. 1848. p. 283. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 104. Bert. FI. ital. 10. p. 424. Comoll. Fi. comens. 7. p. 248. Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 130. Biechi Aggiunte alla fior, liicch. p. 17. Moris ! Fi. sard. 3. p. 492. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 572. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 340. Lotus arbor Coesalp. De plant. lib. 2. cap. 52. p. 86. Perlaro Ang. Sempl. p. 74. Loto Albero Durant. Herb. ed. Rom. p. 265. fig. Loto domestico Durant. l. e. in fig. agg. tav. f. 3. Lotus fructu Cerasi Clip. H. cath. p. 115. Eadem fructu exalbido Cnp. l. e. Lotus arbor Cast. H. mess. p. 13. Nome italiano. — Giracolo, Ciiragolo , Bagolaro, Perlaro, Boz- CELTIS. 357 Figure. — Lamk. III. tah. 844. f. 1. Scop. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NasCe qua e là isolato nei luoghi pietrosi e nelle rupi e talvolta ancora nelle siepi della peni- sola e delle isole di Sardegna ! di Sicilia ! e d' Ischia (Guss.) nella regione della Querce e talora anche in quella dell' Olivo : è più co- mune nelle parti settentrionah , presso le rive dei laghi , nelle rupi dei luoghi caldi delle valli delle Alpi e nelle siepi della pianura lom- barda, dove l'ho veduto e raccolto in molti luoghi, che nelle parti centrali e meridionali e nelle isole. In Sicilia invero si trova vicino a Palermo, Termini, Cefalù dove l'ho veduto, presso Militcllo di Val di Noto (Guss.) e vicino a Catania dove l' ho raccolto nelle rupi aride vulcaniche, poiché nasce anche in queste come nel Vesuvio ed altrove. Fiorisce sin dai primi giorni di Aprile o in Maggio, ma- tura i frutti da Agosto ad Ottobre secondo i luoghi. Distribuzione geografica. — Albero delle parti meridionali di Euro})a, esteso dalla Spagna alla Grecia ! e alla Romania , e dell' Af- frica boreale dove si trova in Algeri! e nel Tunisino ! Descrizione. — Albero alto per lo più 6 a 8 metri, talvolta an- che sino a l'^ 0 10, spesso piccolo e quasi arboscello o frutice. Il tronco è diritto , con la scorza liscia , cinerina-scura , con il legno bianco ed elastico , con la chioma larga , con i rami principali eretti 0 eretto-patenti, i secondarli patenti , con la scorza quasi nericcia , e pieghevoli, e con i rametti giovani delicati, pendenti o quasi pen- denti, pubescenti, verdognoli o di color quasi leonino. Le gemme hanno le perule ovato-lanceolate, acute, fornite di una carena, fer- ruginee, pelosette nei margini. Le foglie sono alterne, quasi disti- che, eretto-patenti o patenti, ovali o ovato-lanceolate, acuminate, disuguali e tondeggianti alla base , defitate nei margini, con i denti a guisa di sega, grossi, ottusi, aventi all'apice una piccola punta ottusa e spesso con altri denti più piccoli frammisti ad essi ; sono di un color verde un po' scuro di sopra ed ivi scabre per peli diretti verso l'apice della foglia e talvolta quasi glabre, e con solchi piut- tosto profondi che corrispondono ai nervi di sotto; di un verde chiaro nella pagina inferiore ed ivi mollemente pubescenti e con un nervo longitudinale sporgente da cui partono pochi nervi laterali, anch'essi sporgenti e di colore più chiaro , i quali si dirigono obliquamente verso l'apice e il margine della foglia e si diramano per termiiiare. ai denti del margine oltre ad altri rami tr,isvtM>.ili (he si uniscono .1 qn<*l!i dei nervi vicini. Il picciolo r nuld, quasi cilindrico, un 558 ORTICACEA jjo' piano di sopra, pubescente, verdognolo-gialliccio in modo che stacca bene sui rami, ovvero del colore di questi. Le stipole sono piccole, bislunghe o quasi lineari, ottusette, concave, molto più corte del picciolo, verdognole, pubescenti di fuori e cadono presto. I fiori sono poligami. 1 maschi sono per lo più due o tre, molto vi- cini tra loro o quasi in fascetti nella parte inferiore dei giovani ra- metti, all'apice di pedicelli lunghetti, filiformi, verdognoli, pelosi, articolati con i fiori stessi i quaU sono molto caduchi : i pedicelli sono spesso formati per la divisione profonda in due o tre del pedun- colo. Il calice si compone di cinque sepali eretti , bislunghi , ottusi, concavi, ferruginei, pubescenti di fuori, frangiato-cighati nei mar- gini, caduchi, inseriti sopra un toro carnoso, verde, glabro di fuori e peloso-irsuto di sopra nella parte che corrisponde in mezzo agh stami. Questi sono cinque, opposti ai sepali e appena più lun- ghi di essi. I filamenti sono larghetti e grossetti , assottigliati in alto, curvati in dentro dapprima, poi aperti, glabri, di colore quasi bianchiccio. Le antere sono grandicelle, larghette, ottuse all'apice, bilobe alla base, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, con le logge aprentisi longitudinalmente dalla parte esterna e confluenti all'apice per cui le antere sono in realtà uniloculari , hanno un piccolo sacco ottuso e bianchiccio alla base di ciascuna loggia e sono verdognole e glabre. I fiori ermafroditi sono solitarii all'ascella delle foglie dei rametti. Il peduncolo è filiforme, verde, peloso, più corto delle foglie giovani , articolato con il fiore, ma questo non è caduco. Il toro , il calice e gli stami sono come nei fiori maschi. Il pistillo è molto più lungo del calice e degli stami. L'ovario è posto sulla parte centrale del toro eh' è concava e verde, ma circondata da molti peli bianchi: è ovato-bislungo , liscio, verde, glabro in basso, pelosetto in alto, uniloculare e contiene un ovolo campilotropo, inserito presso r apice della loggia. Lo stilo è corto , grossetto , pelosetto. Gli stimmi sono due, grandi, divergenti, lineari-lanceolati, acuminati, pubescenti-glandolosi con i peli fitti; sono bianchi, verdognoH di sotto nella carena, più di due volte più lunghi dell'ovario. Il frutto è una drupa portata all'apice di un peduncolo, il quale è diritto, da due a tre volte più lungo del picciolo della foglia corrispondente, delicato, cilindrico, verdognolo, pelosetto. La drupa stessa è ovale- tonda con una piccola punta all' apice, dapprima verde, poi giallic- cia , poi turchiniccia scura e quasi nericcia , liscia , circondata alla base da poche scagfiette corte e peloso-barbate con i peli lunghetti. CELTIS. 559 lìtti e bianchi. La polpa è poca, gialliccia, dolce, si mangia. L'en- docarpo è osseo. Il seme è pendente. L' epispermo è delicato e bianchiccio. I cotiledoni sono grossi, piegati. La radichetta è gros- setta e superiore. Usi. — Questo albero , creduto dagli antichi il Loto dei Loto- fagi, è pregevole per il suo legno, compatto, duro, pesante e non soggetto a intarlare , per cui è adoperato per molti usi , segnata- mente per fare stanghe da carrozze e da carri , i raggi delle ruote di questi, pali, forche, racchette. I suoi rami pieghevoli sono ado- perati per farne fruste e scamati : la scorza è conciante ; le foglie sono mangiate con piacere dalle capre e i frutti dai ragazzi , princi- palmente in Sicilia, dove sono conosciuti con il nome di cdccami. Uì91è. Celtas ToiirnctbrUi Lamh. C. arbor, coma ampia vel ssepius frutex, ramis patentibus, foliis alternis, subdistichis, patentibus, breviter petiolatis , oblique ovatis, breviter acuminatis , basi rotundatis subcordatisve , inoequaliter ser- ratis subcrenatisve, dentibus mucronulatis , supra viridibus et mu- cronulato-scabris, subtus scabriusculis , stipulis lineari-setaceis, pe- tiolo suba)fjualil)us , caducis, floribus. . . . , pedunculo fructifero petiolo subduplo longiore, drupa ovali vel ovali-globosa, apiculata, laevi (demum lutesccnti). Celtis TourncCortii Lamk. Encìjcl. 4. p. loS. Spach in Ann. des se. mil. 5'"e 5^;,. iQi^i^ fQ dfiji iSil. p. S8. Planck, in Ann. des se. nat. >'' sér. tom. 10. ann. 18 't8. p. '280. Ledei. FI. ross. 3. p, 633. Tornai). Sopra un nuovo albero indig. suIV Etna del genere Celtis p. 8. Celtis australis b. lutescens Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 6io. Lotus aetiiensis, Mali armeniaci foliis, fructu exalbo-lutescentc, suaviori Cup. II. cath. p. 115. Celtis orientalis minor , foliis minoribus et crassioribus , l'ruclu flavo Tourn. Coroll. p. 4:2. el Voìj. du Levant. 2. p. 425. cum icon. Figure. — Tourn. Le. Tornai). Le. Lotus dfhor, .Mali arniL'uiaci foliis, fructu e luteo-nilirn .l'Incii- sis Cup. Panph. sic. 2. toh. 1511. Haf. lab. 11 :l. f. 1. Staziono, Abitazione e Fioritura. — NaSCC SulT Ì'AWH a HrontO ((ìupani; nulla parte di mezzogiorno a mezzogiorno e ponente in im punto ristretto dell' Ktna mrdesinio al (lavaliere. (Tornabene ! ). I'- in tìiitlo in Si'ltcmbrc. 360 ORTICACEA. Distribuzione geografica. — Pianta Orientale estesa dall' Etna di Sicilia per la Morea (Heldr.!) il Monte Tauro vicino alle Porte di Cilicia (Balansa !) al Ciir distano vicino a Gara (Kotschy ! n. 593.) e ai monti che sovrastano al Mar Caspio (Aucher, Eloyl). Descrizione. — Albero alto da 5 a 7 metri , con la chioma larga, con la scorza cinerino-rossiccia , con il legno bianchiccio ed ela- stico , con i rami patenti, più spesso frutice e formante quasi delle macchie. Le gemme sono piccole, ovali-tonde, ottuse, composte di molte perule embriciate, tondeggianti all'apice, convesse di fuori, concave di dentro, del colore dei rami, pubescenti con i peli corti e avvicinati alle perule, e con corte ciglia nei margini. Le foglie sono alterne, quasi distiche, più consistenti di quelle della Celth au- stralis Limi., obliquamente ovate, prolungate all'apice in una punta corta , disuguaU alla base e ivi quasi tondeggianti o appena appena scavate in cuore , disugualmente dentate nei margini, con i denti fatti a sega ovvero tondeggianti , e aventi all' apice una corta punta; tah denti sono ora più ora meno manifesti; le foglie poi sono di un color verde chiaro !, lucide e molto scabre di sopra per piccole punte sporgenti e con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto ; di un color verde ancora più chiaro di sotto ed ivi opache e scabrosette e con un nervo longitudinale da cui partono pochi nervi lateraH piuttosto dehcati che si dirigono un po' curvi verso r apice e il margine della fogUa e si diramano per unirsi tra loro e per terminare all' apice di ciascun dente ; due di questi nervi partono dalla base del nervo principale in modo che la foglia è quasi trinerve. Il picciolo è corto, con un solco longitudinale di sopra, convesso di sotto. Le stipole sono lineari-setacee , lunghe quasi quanto il picciolo, con qualche pelo grossetto e bianco e cadono presto. Non ho veduti i fiori nella pianta siciliana. Le drupe sono soUtarie all'ascella delle foghe, grosse quasi quanto un pisello, quasi ovaU, o ovali-tonde, con una piccola punta all'apice, dapprima di color verde , poi gialliccie : mature sono dolci. Il peduncolo fruttifero è quasi il doppio più lungo del picciolo della foglia, pubescente. Osservazioni. — Ho descritta la pianta viva portata dall' Etna nel Giardino botanico di Catania e i frutti della pianta secca favori- tami dal Prof. Tornabene. Tanto questa specie quanto la Celiis caucasica Willd. e la Celtis glabrata Stev. meritano di essere meglio studiate in Oriente sulle piante vive, per vedere se esse sieno o no veramente distinte l'una dall'altra. 361 TRIBÙ OmiìfTA. MOREE. MoRE.E Pari. Urticarum genera Juss. Gen. p. 400. Urtice^ § VI Cecropie^, § IX Broussonetie^ , § X More^, § XI FicE^, § XII DoRSTENiE.^, § XIII Artocarpe^ et § XIV Pou- ROUME/E Gaiidich. in Freycin. Voy. p. 506 et seg. Artocarpe^ Darti. Ord. nat. p. 104. MoRE/E et Artocarpe.e Elìdi. Gen. pi. p. 277 et 279. MoRACE^ et Artocarpace/E Lindi. Veg. Kingd. p. 266. 269. Artocarpe^e et More^ Trécul Mem. sur la famille des Artocarpées in Ann. des se. nat. 5'"^ sér. toni. /?. /). SS. Drongn. Eimm. des genr. p. 38. More.e Le Maìwut et Decaisn. Traile gén. de hot. p. 51 S. Flores monoici vel dioici. Masculi. Calyx 4-5, raro "2-5-6 sepa- lus vel partitus, sepalis laciniisve prgetloratione imbricatis, interdum tiibiilosus vel nulliis. Stamina tot qiiot calycis lacinia} vel sepala, inter- dum pandora , iisdem basi inserta et opposita. Filamenta saepe pri- mum inflexa, demum patentia. Foeminei, Calyx 5-4, raro 5-6 sepalus vel partitus, interdum tubulosus vel nullus. Ovarium liberum vel calyci tubo adnatum , saepe uniloculare , rarissime 2-5 loculare , loculis uniovulatis. Ovulum basilare , orthotropum , vel ex apice lo- culi pendulum, anatropum aut campulytropum. Stylus lateralis vel terminalis, aut styli 2, rarissime 5, stigmatosi. Fructns (acbeniuni vel drupa), calyce saepe carnoso, involucratus , aut (utriculum) in receptaculo carnoso plauo vel cavo situs. Semen ercctuni vel pen- dulum. Kmbryo in axi albumiuis inclusus vel exalbuminosus, coty- ledonibus oblongis, planis, incumbentibus, radicula supera. Arbores, interdum insigues , vel fruticos lactescentcs , raro scandenlt^s, ra- rius lierbai acaules. Rami alterni. Folia alterna, potiolata, simplicia, integra vel integerrima aut sajpius lobata, lobis ncrvisque pinnatis aut paliiiatis. Stipulii' libn-p, caducai Distribuzione geografica. • - Di (JUCSla tribù , !«' di (Ili piailtc sono quasi p. i(HL C'rrdi. Ih' fnirt. '2 /'. fl(i. lab. HI. Emll. Ccn. }>. 27S. .Mi'j. 366 ORTICACE.^L. in Ann. des. se. nat. 3^^^^ sér. toni. 1. ami. 18A1. p. SI. Gasparr, Nov. gener. fici spec. p. 5. et in Guss. Syn. (l. sic. 2. p. 880. et in Ricerche sulla natura del Caprifico e del Fico e sulla Caprificazione p. 76. tav. 5 , 6. Caprificus Gasparr. Nov. gen. fici spec. p. 6. et in Giiss. Syn. fi. sic. 2. p. 882. et in Ricerche p. 79. tav. 1, 2,3. Tenorea, Urostigma , Visiania, Cystogyne, Galoglychia et Covel- lia Gasparr. Nov. gen. fici spec. p. 6, 7, 9, 10, il . Tenorea, Urostigma, Macrophtalma, Cystogyne, Galoglychia et Covellia Gasparr. Richerchep. 8i , 83, 84, 85 tav. 7-8. Flores monoici vel dioici in superficie interna receptaculi. car- nosi (Amphantinm Link, Synconus Mirb.) globosi vel pyriformis, cavi, basi saepe bracteis cincti , apice umbilicati, ibique ore squa- mulis sive bracteolis obsito, angusto, pervio. Masculi. Calyx 5-5 partitus, laciniis agqualibus vel subaequalibus. Stamina 3-5, calycis laciniis opposita vel raro staraen unicum. Filamenta cylindracea, linearia vel filiformia, recta, Antherge subrotundse vel oblongae, in- trorsse, biloculares, loculis longitudinaliter dehiscentibus. Feminei. Calyx 5-5 sepalus, sepalis aequalibus vel ingequalibus. Ovarium gy- nophoro brevi suffultum vel sessile, uni-vel rarius biloculare, loculis uniovulatis. Ovulum vel ovula parieti ovarii styligerae appensa, am- phitropa. Stylus sublateralis vel in ovario biloculari stylus termina- lis , e stylis 2 simul connatis compositus. Receptaculum fructiferum succulentum. Utriculi, calyce stipati , parvi, crustacei, monospermi. Seminis testa dura, fragilis. Embryo fere in centro albuminis carnosi, incurvus , homotropus, cotyledonibus ellipticis, incumbentibus, ra- dicula elongata, liilo contigua, supera. Arbores interdum excelsse aut frutices, raro scandentes, lactescentes , ramosissimi. Folia al- terna, raro opposita, petiolata, integerrima vel saepius plus minusve lobata, saepe coriacea, Stipulae magnae, solitariae vel gemina?, con- volutae, gemmam terminalem occludentes, deciduae vel persistentes. Osservazioni. — Genere naturalissimo e ingiustamente diviso in molti generi dal defunto prof. Gasparrini, il quale giunse a con- siderare il Fico salvatico non solo come specie ma perfino come genere distinto dal domestico, e di quello e di questo fece anche diverse specie , mentre dai semi del Fico salvatico deriva il Fico domestico, come si è praticato e si pratica in diversi paesi, e ne ven- gono tutte lo varietà di questo ultimo. FICUS. ^^07 1094. FiciH!>i Carica Linn. F. t'rutex vel arbuscula, subca^spitosa, rariiisarbor, ramis patenti- bus adscendentibusve, ramulis junioribus villosis vel pubescentibus aut piiberulis, foliis alternis, patentibus, suJjcoriaceis , petiolatis, latis, e basi cordata vel subcuneata palmato-5-5 raro 4-7 lobis, lobis obtusis, margine acutiuscule deiitatis et ciliatis , raro indivìsis ; supra satu- rate viridibus , nitidis et pilis curvulis scabris ; subtus pallide viridi- bus, molliter pubescentibus, nervis 5 palraato-ramosis, eximie re- ticulatis, priìeditis ; stipulis liberis, lanceolatis, acuminatis , am- pliantiis pra3cocibus , prope apicem ramuloruni serotinoruni 2-4 approximatis , pyriformibus , pedunculatis, basi bracteis 5, parvis sullultis, apice parviis sed bracteolis clausis , androgynis, lloribus masculis paucis, in parte cavitatis ampbantii superiore sitis, pedi- cellatis, calyce sub 5-sepalo, staminibus sub-5 ; foemineis numero- sissiinis, maximam ampliantii cavitatem occupantibus , brevius pedi- cellatis, calyce 5-5 sepalo, ovario uniloculari, subrotundo-lenticulari, uniovulalo, stylo plus minusve laterali et adscendente, stigmate late- rali, simplici, acuminato; vel ovario biloculari ! biiobo-lenticulari, 2-ovulato, stylo terminali e stylis 2 simul connatis composito, stigmate profunde bifido, amphantiis aestivis in ramulo annotino, praecocibus conformibus, androgynis , lertilibus , achenio globoso-lenticulari. Ficus Carica Linn. Sp. })l. p- fòlS. Scop. Fi. cani. edit. 3, Ioni. "2. p. 283. Ucria II. FI. Panorm. p. 4Si . Savi FI. pis. 2. p. UJO. et Tratl. degli Alh. della Tose. ed. 2. tom. i. p. 116. Desf. FI. ali. 2. p. 3!)6. Su/fren PI. du Frioul p. 195. Dee. FI. fran^. 8. p. oiS. Sei). HManr. FI. rom. prodr. p. 336. Devi. FI. Mp. apuan. p. 425 et FI. Hai. IO. p. 430. Morie. FI. venel. 1. p. 420. Polliu. FI. veron. 3. p. 236. Nacc. FI. veti. 5. p. 87. Gaiid. FI. helv. 6. p. 333. Teli. Syll. p. 30 ci FI. nap. 5. p. 299. Pucciii. Sun. //. lue. p. 528. Vis. FI. dalin. I. p. 220. Griseb. Spie. (l. rum. ci bitli. 2. p. 331 . De Not. Rrp. //. li,j. p 368. Guss! Syn. jl. sic. 2. p. 646 et Fiumi, pi. inarini. p. 300. Koch Sijn. //. genti, et helv. edit. 2. p. 734. Uniss. Vuyag. en Fnpagn. 2. p. 574. Moris ! et De Sot. FI. Captar, p. 120. Siitiì FI. versil. p. 197. Grech. Delie. Fi. iiielit. p. 33. Grcn. et Gmlr. FI. de Frane. 3. p. 103. Omoll. Fi cnmrns. 7. p 21 f. .\ìnliros. FI. Tyr. nii^lr. 2. p 137. Morix' FI r,68 ORTICACE.^. sarà. S. p. 486. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 57 1 . Ardoin. FI. des Alpes marit. p. 340. Caprificus insectifera Gasparr. Nov. gener. fici specieh. p. 6. Caprificus leucocarpa, oblongata, rugosa et gigantea Gasparr. in Guss. Syn, fi. sie. 2. p, 882 et 883 in add. et emend. Caprificus leucocarpa, oblongata, rugosa, gigantea, sphaero- carpa et pedunculata Gasparr. Ricerche p. 80 tah. 1, 2, 3. Fici sylvestre genus Coesalp. De plant. Uh. 3. cap. 1 . p. 87. Ficus sylvestris Dioscoridis et Ficus sylvestris minori albo pallido rotundo fructu immiti intus rufo-granuloso et Ficus sylvestris minori, oblongo, fusce coeruleo fructu, minus acerbo, intensius rubro, granuloso Cup. H. cath. p. 78. Caprificus Cast. H. mess. p. 35. Nome italiano. — FicO SalvaticO. Figure. — Lamk. 111. gen. tah. 851 . Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCC qua 6 là Sui muri , nelle fessure delle rupi calcaree ad anche talvolta sulle rupi vulcani- che nella regione dell' Olivo, donde si spinge talvolta nei luoghi più caldi e soleggiati di quella del Castagno e della Querce di tutta la penisola e delle grandi e piccole isole sino a quella di Malta : è più abbondante nelle parti meridionali che nelle settentrionali della pe- nisola dove s' incontra segnatamente nei luoghi bene esposti sulle rive dei Laghi. Vedi per la fioritura e la maturità dei frutti la de- scrizione che siegue. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti meridionali di Europa!, occidentah dell'Asia! e boreah dell'Affrica ! Descrizione. — Frutice 0 alberetto molto ramoso quasi in ce- spuglio, raramente albero, con il tronco torto e con la scorza cinerina e liscia. I rami sono patenti o ascendenti, cilindrici, un po' flessuosi, rosso-scuri, sporgenti un po' dove sono le cicatrici delle foghe già cadute negli anni precedenti, le quali cicatrici sono quasi tonde. I rametti giovani sono cihndrici , verdognoli , puberuh , pubescenti o pelosi. Le foglie sono alterne, avvicinate all'apice dei rami o un po' lontane, patenti, consistenti, larghe, scavate in cuore alla base, con tre e spesso con quattro, cinque o sette lobi, tre dei quali sono sempre maggiori degli altri e tra essi quello di mezzo è il più lungo : tali lobi sono ottusi, dentati nei margini con i denti larghi, poco spor- genti e poco acuti e forniti di ciglia : di raro le foglie sono intere : que- FICUS. 569 ste sono di un verde scuro di sopra ed ivi lucenti e scabre per peli ruvidi, curvati verso 1* apice della foglia e bianchi ; di un verde pallido di sotto ed ivi mollemente pubescenti con cinque nervi palmati , assai sporgenti, ottusi, verdognolo-giallicci, dei quali quello di mezzo è il più grosso e il più lungo ed i laterali sono gradatamente meno grossi e più corti, i quali nervi principali mandano dei nervetti la- terali che si diramano e si uniscono tra loro con nervetti di secondo e terzo ordine per formare una rete sporgente nella pagina inferiore della foglia. Il picciolo è lungo circa un terzo o poco meno della metà della foglia, cilindrico, gialliccio, pubescente o puberulo. Le stipole sono lanceolate-acuminate, verdognole, glabre nelle facce e fornite di ciglia nel margine e di un ciuffetto di peli all' apice ; sono dapprima alquanto accartocciate e avvicinate in modo da ab- bracciare la giovine foglia ; cadono presto e lasciano anch'esse una cicatrice quasi in forma di anello nel nodo vitale. GU anfanti sono di due o tre sorta : gU uni principiano sul cadere dell' in- verno e son chiamati fichi-fiori o fichi-primaticci, {Orni, Grossi), gli altri si formano durante l'estate e son detti fichi, (Forni- tes) ; di questi i più tardivi e più giovani sono detti {Cralires). I primi sono da due a quattro, alquanto vicini tra loro all'apice dei rami dell'anno precedente, eretto-patenti o patenti in forma di pera, verdi, puberuli in basso, glabri in alto, portati da un pedun- colo ora molto più corto ora lungo circa un terzo o la metà dell'an- fanto : questo peduncolo è leggermente angolato, verdognolo e pu- berulo e porta all'apice, nel punto in cui si continua nell' anfanto, tre brattee distribuite quasi in giro, piccole, ovate, acute o ottu- sette, verdognole-bianchicce nel dorso ed ivi glabre, rossicce-sc verso il marinine il quale è fornito di ciglia. L'apice dell' anfanto pervio ma chiuso da molte squamette o bratteole, delle quali tre esterne larglie , ovate, ottuse, fornite di ciglia e le altre interne, più strette, nttiisette e glabre. La cavità interna dell' anfanto è pu- berida con i peli bianchi e orizzontali e porta hori ioininiuci e ma- schi ovvero tutti femminei per cui l' anfanto è androgino o fennni- neo, però sempre sterile. 1 priuù sono in gran ([uantità e piccoli, ciioprono più dei tre (piarli iiilV-riori della cavità ; i maschi sono po- chi e stanno in alto e in gran parte pendenti dall' apice della ca- vità stessa. Questi fiori iiiasclii sono luriiiti (h mi pedicello diritto, angolato, poco più lungo drl hore, verdognolo e appena puhcrnlu ili basso. Il calice si compone per lo più di cìikiuc sepali, lineari- Fmiba Italiana. Voi.. IN. -' ure è 370 ORTIGACEiE. spatolati, concavi in alto ed ivi delicati, bianchicci e come dentali, forniti di una carena longitudinale ottusa , verdognoli , glabri e con- niventi all'apice. Gli stami sono per lo più cinque, opposti ai se- pali del calice di cui sono più della metà più corti. 1 filamenti sono grossi, quasi cilindrici, corti. Le antere ovali, ottuse all'apice, erette, introrse, biloculari, aprentisi longitudinalmente, bianchicce, glabre. 1 fiori femminei hanno anch' essi un pedicello il quale è il più delle volte più corto del fiore, ciUndrico e un po' schiacciato , bianchiccio, glabro. Il calice si compone di tre, quattro o cinque sepali slretti, lineari-acuminati, disuguali, eretto -patenti, bianchicci, glabri. Il pistillo è più lungo o quasi uguale ai sepali. L' ovario è ora uniloculare, ora biloculare; nel primo caso è quasi tondo-lenti- colare , contiene un solo ovolo ed il suo stilo è ora più ora meno laterale, ora più ora meno ascendente ed ha lo stimma laterale e semplice ; nel secondo caso è bilobo-lenticolare e porta due ovoli , ciascuno appeso alla parte superiore del setto , lo stilo é terminale e diritto ed è manifestamente formato dalla saldatura dei due stih, pervio all' apice e lo stimma è bifido con le lacinie acuminate e pa- tenlissime. Tanto l' ovario quanto lo stimma sono sempre glabri e bianchicci : lo stilo è poco più lungo dell' ovario e l' ovolo o gh ovoli sono anfitropi. Gli anfanti estivi nascono nei rami già svolti nella primavera dello stesso anno, e sono sohtarii all'ascella o poco più sopra dell' ascella delle foghe superiori del ramo medesimo ; si- miU a quelli di primavera, spesso più piccoli o come obovati o quasi tondi, androgini e portan semi. Gli achenii sono tondo-lenticolari. I cratiri che si formano più tardi e durano per parte o per tutto l'in- verno sono generalmente femminei. Tanto gU anfanti primaticci quanto gli estivi maturi sono di color verde o violetto, hanno molto latte, sono asciutti e stopposi e per lo più cadono da sé. Usi. — Questa specie è abbondantemente coltivata in tutta la penisola e nelle isole per la bontà e squisitezza dei suoi frutti , che sono dolci per la quantità di zucchero che vi si contiene. La pianta coltivata è un albero grande, con la chioma larga, con i rami torti e gì' inferiori curvati verso tèrra ma con l'apice rivolto in su, le fo- glie larghe, meno divise della pianta salvatica e i frutti più grossi, più succosi e dolci. Anch' essa produce due sorta di anfanti , i pri- tnaticcì 0 fichi-fiori, dei quali molti cadono senza maturare e come si dicono annebbiati, perchè aprendo il fico questo di dentro è bianco-gialliccio , per cui spesso si trovan grinzosi in terra ; quei FICUS. 7^1\ che restano sono molto grossi e generalmente più lunghi quasi come una pera, maturano in Giugno, non sono così huoni come i secondi che maturano in Settembre; di essi sono principali varietà il cosi detto Fico di S. Piero, il Fico albo e il Fico dottato. I secondi maturano dalla seconda metà di Agosto a tutto Settembre ed anche ai primi di Ottobre , sono chiamati Settembrini , generalmente più tondi e più saporiti, specialmente i primi i quali sono dolci assai; perdono di sapore quando é venuta un po' d'acqua; sono varietà di essi il Fico dottato, il Fico verdino, il Fico brugiotto ed altre, I fichi si mangiano freschi e secchi, interi o tagliati per lungo; aV interi sono o con la buccia e si dicono fichi secchi tondi , dei (juali celebri sono in Sicilia quelli di Giojosa , chiamati passulimi, o senza buccia e si dicono pchi mondi, ai quali si aggiunge un po' di farina dolce : questi sono assai pregiati. I fichi secchi tagliati per lungo si appiccicano insieme dopo avervi messo un po' d'anice e son chiamati Fichi appicci; con essi infilati in un ramo secco o, come in Sicilia, in una funicella fatta di Palma di S. Pier Martire, si fanno delle rotelle o delle lunghe fde che i Siciliani chiamano reste e che sogliono appendere ai muri nelle case : di molti fichi secchi si fa commercio essendo portati in altre parti d' Italia e fuori. TRIBÙ NK^Tit. PLATAÌVEE. . PlatanE/E Pari. Amentacearum genus Juss. Gen. p. ìiO. Artocarpeauum cf.nus Darti, ord. nat. p. lOi. Platane.e Leslib. ex Mari. Ilort. mmac. p. 40. Endl. Gen. pi. p. '2S!f Brongn. Enum. des genr. p. 40. Decaisn. et Le Mahmil Trnil gen. de boi. p. 518. Platanace.k Lindi. Veg. Kìngd. p. '?7''J. Flores in ramis diversis monoici. Masculi. Calyx uidhis. Sta- uuiia appondiciiìus subclavalis irrcgulariter mixta. Filaincnta brevis- sima. Authera; bilocularcs, conuuctivo siipra aiilhcras in discum carnosulum cxpanso. Focminei. (ialyx iiulhis sed ejus loco appcinli- cps sive s(|uamul;i' subclavata'. (Kariiuu uuilnculare. nvniuui suiila- 372 orticacea:. rium vel ovula 2, superposita. Stylus ìateralis, stigmatosus. Nucu- Ige monospermse. Semen pendulum. Embryo in axi albuminis parci carnosi, cotyledonibiis planiusciilis , radicala infera. Arbores saepe excelsse, succo aqueo. Rami alterni. Folla alterna, petiolata, nervis palmatis. Gemmse intra petioli basim cavam primum latentes. Stipulae oppositifolise, basi tubulosae, limbo foliaceo. Considerazioni geografiche. — Dell' uulco genere di questa tribù noi possediamo l'unica spece europea, il Plataniis orientalis Linn. , decoro della nostra flora e indizio del principio di una flora orientale. CCIiXXI. IPIiATAWUS Tourn. Toiirn. Inst. p. 590. tah. 363. Linn. Genn. n. 1073. Jiiss. Gen. p. AIO. Gcertn. De fruct. 2. p. 57. tah. 90. Endl. Gen. p. 289. n. 1901. Flores monoici. Masculi et foeminei in ramulis diversis , supra receptacula globosa conforti. Masculi ad stamen redacti, appendici- bus subclavatis suffulti. Filamentum filiforme, brevissimum. Anthera lineari- spathulata, basi inserta, bilocularis, loculis oppositis, longi- tudinaliter dehiscentibus, connectivo apice supra antheras in di- scum carnosulum, angulato-lobatum expanso. Foeminei ad pistillum redacti, appendicibus subclavatis suffulti. Ovarium parvum, unilocu- lare. Ovulum solitarium vel ovula 2, superposita, orthotropa. Sty- lus sublateralis , elongato-subulatus, bine stigmatosus. Nuculae co- riaceae, stylo persistente mucronatae, basi pilis articulatis suffultae, monospermae. Semen pendulum. Embryo in axi albuminis parci carnosi antitropus , cotyledonibus planiusculis , ellipticis , radicula longa, cylindracea, infera. Arbores saepe excelsae, raro frutices, cor- ticc saepe in laminas secedente, ramis patentibus vel erecto-patentibus. Eolia alterna , petiolata , subcoriacea , lata , plus minusve angula- to-lobata vel lobato-palmata , lobis saepe sinuato-dentatis, palmi- nervia. Gemmae intra petioli basim cavam latentes. Stipulae oppositi- foliae, basi tubulosae et saepe limbo foliaceo integro vel dentato co- ronatae, fugaces. Portamento. — Vedi la descrizione dell' unica specie italiana di questo genere. PLATANUS. 573 t095. Plataifiiis oracntalis Linn. P. arbor, coma lata, cortice laevi, demiim rimoso, foliis alter- nis, petiolatis, latis , 5-lobo-palmatis , lobis plus minusve siiiuato- dentatis, dentibus apice obtiise iTiucronatis ; basi cuneatis, triplinerviis, junioribus, praesertim subtiis, albido-tomentosis, petiolo compresso, basi conico-incrassato et gemmam occludente, stipulis oppositifoliis, basi subtubulosis , limbo integro , patulo , floribus in ramis diversis monoicis , numerosis, in receptaculo globoso dense congestis et ca- pitula globosa :2-5, raro plura efformantibus, fructibus obovato-lan- ceolatis, compressis. Platanus orientalis Linn. Sp. pi. p. i4l7. Ucriall. r. panorm. p. 403. Savi Tran, degli Alb. della Toscana ed. 2. tom. 2. p. 142. Dee. FI. {rane. 3. p. 314. Ten ! Syll. p. 475 et Fi nap. 5. p. 265 et Ricerche sulla classificazione dei Platani p. 17. Griseh. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 331. Guss. Syn. fi. sic. 2 p. 613. Cren. etGodr. FI. de Frane. 3. p. 145. Beri. FI. Hai. 10. p. 340. Moris FI. sard. 3. p. 538. Platanus cuneata Ten. Syll. p. 475 et FI. nap. 5. p. 265. Platanus acerifolia Ten! FI. nap. 5. p. 475 et Ricerche p 18. Platanus vulgaris Spach in Aìin. des se. nat. S'"*^ sér. tom. 15. ami. 1841. p. 291 . excl. var. 5 acerifolia partim et i angulosa. Platano Anguili. Sempl. p. 49. Diirant. Ilerh. ed. Rom. p. 366. figura. Platanus Ccesalp. De plani, lib. 2. cap. il. p. 41. Cup. II. p. 169. Nome italiano. — Platano. Figure. — Lamk. III. gcn. tnb. 783. Sihlh. et Smith FI. gnvc. IO. p. 36. lab. 945. Stazione, Abitazione e Fioritura. — LimgO il COrSO dei tor- renti e dei fiiMiii delle parti meridionali della penisola e della parte orientale e meridionale di Sicilia. In Basilicata nella Fiiuuana degli StalToli vicino a Sessa nel Cilento (fiiordano), in Calabria a Nicaslro (Miunmoli), Tenore scrive ch'esso nasce isolato nei boschi degli Ab- bni/./.i e di averlo veduto abbondantemente hmgo la strada da Acqua- santa a Cavaccjipo vicino ad Ascoli nel Piceno. In Sicilia si trova nel Vallone dell'Orto drl Monaco viriiU) a Mililli (lineo), nel Val- lone di Pollar;! sotto Maiulaiiici (C.uss.ì, vicino a Mandanici lungo 574 OPiTICACE^. il Fiume di Agro (Sequenza), fra Noara e Bafia, fra Avola e Sira- cusa, Noto, Ragusa e sotto Chiaromonte (Guss.) Io l'ho raccolto lungo il Torrente di S. Venera vicino al fiume di Alcantara sopra Giardini nel letto e lungo le sponde del torrente. E coltivato per or- namento delle strade e dei giardini in quasi tutta Italia e nelle isole principali. Di esso sono grandi ed antichi alberi di una gran bel- lezza, alti da 30 a 55 e più metri, con la chioma del diametro di 12 0 15 metri, con il tronco del diametro di 4 a 5 metri, con la scorza scura in basso e ivi screpolata , che si stacca in alto a guisa di lamine e nel mese di Settembre casca in piccoli pezzi per cui si scuopre V alburno eh' è bianco , con i rami patenti che vengono poco più sopra della base del tronco, di una ombra fresca. Tra essi è degno di speciale menzione quello della Villa Lodovisi vicino a Roma e segnatamente il famoso Platano piantato, come si crede, da S. Severino circa 1400 anni addietro, e che tuttavia si conserva nel Chiostro di S. Severino dentro la città di Napoli. Quel Platano è bi- forcato, e in mezzo ai due rami principali è nato un Fico, divenuto poi grosso, che vive con la terra e l'umidità raccolta in quel punto. Fiorisce in Aprile e Maggio : matura i frutti in Settembre ed Ot- tobre. Distribuzione geografica. — Pianta Orientale che si estende dalle parti meridionaU d' Italia e dalla Sicilia per la Grecia dove è comunissimo lungo i fiumi sino in Asia minore (Webb! Tchihatcheff) e in Persia nel Ghilan (Aucher-Eloy !). Descrizione. — Le piante salvatiche, che io ho vedute e rac- colte nel torrente di S. Venera, qui sopra indicato e che qui de- scrivo, sono alberi alti circa 4o 5 metri, con il tronco diritto e ramoso fin da basso , con la scorza liscia , con i rami eretto-patenti 0 patenti, bianchicci e i più giovani di essi gialhcci, leggermente solcati, glabri o pubescenti nello stesso individuo. Il Prof. Sequenza mi ha assicurato di averne veduti dei grandi alberi a Mandanici lungo il fiume di Agro. Gussone scrive che la scorza degli alberi di questa specie veduti nei fiumi di Sicilia era screpolata o non si stac- cava in lamine come quella del Platano occidentale. Le foglie sono alterne, alquanto lontane tra loro, patenti o eretto-patenti, pal- mato 5-lobe , con i lobi più larghi che lunghi , ora meno ora più profondi, ora più ora meno sinuato-dentati, con i seni tondeggianti e i denti disuguali, un po' curvati verso l'apice, ottusi ma forniti all'apice di una punta che termina in un collo ottuso, il dente che PLATANUS. 575 corrisponde all'apice di ciascun lobo e massime quello del lobo di mezzo è prolungato di più : le foglie sono generalmente strette alla base quasi in forma di cuneo, segnatamente nelle giovani foglie; di un verde chiaro di sopra con i nervi principali e parte dei seconda- rii di colore gialliccio, glabre e con inervi principali puberuli per cortissimi peli ; di un verde assai più chiaro di sotto ed ivi con tre nervi principali, uno longitudinale e due laterali che presto man- dano un ramo esterno per i due lobi più esterni e più piccoli della foglia: tutti questi cinque nervi sono sporgenti, giallicci, e mandano dei rami a ciascun grosso dente dei lobi, e dei nervetti che fanno con le divisioni loro una rete nel parenchima della foglia : i nervi principali sono pubescenti per peli corti e stellati e quando sono liiovani le fodie sono tomentose e bianchicce in ambedue le facce e massime nella inferiore per peli stellati ; tomentosi e bianchicci sono pure allora i picciòh ed i giovani rami. Il picciolo è da 5 a 4 volte più corto della foglia, un po' schiaccialo dalle parti, ingrossato in basso a guisa di cono , ivi rossiccio o gialliccio e cavo di dentro per racchiudere la gemma come un cappuccio: iia di sopra un solco longitiulinale, è verdognolo-gialliccio nel resto e pubescente per peli stellati nel solco o in ogni parte. Le gemme sono, come ho detto, racchiuse dapprima nella cavità conica formata dalla base del picciolo ; poi la fendono per cui si vedono in parte di sopra ; sono interamente scoperte dopo la caduta delle foglie e allora sono quasi tonde 0 ovate, acute, scure, glabre. Le stipole sono a guisa di un anello, con una parte patente e quasi orizzontale, intera nel mar- gine ; cadono presto. I peduncoli sono solitarii all' apice dei rametti corti eh' essi terminano e paiono quasi opposti alla foglia suprema dei rametti medesimi; sono lunghi quasi quanto la foglia stessa, pendenti, cilindrici, tomentosi e bianchicci quando sono giovani, verdi e glabri nello stalo adulti, e portano per lo più duo, talvolta tre e più raramente quattro capolini tondi di fiori e poi di frulliui. I fiori sono molti, fitti, inseriti sopra un ricettacolo tondo e sono monoici, i maschi e i femminei nei capolini portali dai peduncoli in rami diversi dell'albero. Non ho veduto nelle piante salvatiche i fiori maschi perchè già passali. I capolini femminei già avanzati avevano da '20 a '25 centimetri di diametro, (di ovarii, già avanzali, sono obovato-Iaiiceolati, schiacciati, verdi all' apic. Lo stilo è late- rale, hm'dictti», curvatf) un po' ad uncino all' apice, solcato \o\vj,\- ludinalmcnle dalla p^ilc inlcui.i, verde in basso, rossiccio in allo. 576 ORTICACE/E. I peli che accompagnano 1' ovario sono moki , lunghi quasi quanto questo, a guisa di setole, articolati ossia formati di cellule lunghe , unite tra loro per le estremità , bianchicci. Descrivo qui i fiori maschi e meglio i fiori femminei che ho potuto studiare nelle piante coltivate intorno a Firenze. I peduncoli dei fiori maschi portano per lo più 5 o 4 capolini di fiori che sono grossi quasi quanto un pisello. La superficie del ricettacolo è areo- lata e fornita di appendici carnosette, lunghe, fitte, lineari e quasi in forma di mazza, bifide o come frangiate all'apice, bianchicce , che la cuoprono interamente e che devono forse essere considerate come bratteole. In mezzo ad esse stanno i fiori ridotti ai soli stami. I filamenti sono cortissimi, filiformi, bianchi. Le antere lunghe più del doppio delle appendici, lineari-spatolate, inserite per la base, erette, biloculari , con le logge aprentisi longitudinalmente di fuori ed opposle, gialle e con il connettivo che sporge all'apice di esse e si slarga quasi in un disco carnosetto , angolato e come lobato , verdognolo-rossiccio e peloso. Il polline è giallo. Il peduncolo dei fiori femminei è generalmente più grosso di quello dei fiori maschi e i capolini eh' esso porta sono maggiori, per lo più due o tre, tal- volta 4 0 5. Il ricettacolo è carnoso, verdognolo, la sua superficie areolata e come alveolata, con gli alveoh poco profondi o forniti nel margine di piccole pagliette corte , a guisa di peli o di ciglia bianche. Vi sono inoltre delle appendici fatte a guisa di mazze , frammiste ai pistilli, e poco più lunghe degli ovarii , molto sottili in basso, ingrossate in alto ed ivi fornite di piccoli peli, giallognolo- bianchicce che forse sono delle bratteole. L' ovario è piccolo, ovato, verdognolo , peloso alla base , uniloculare e contiene uno o due ovoli pendenti. Lo stilo è lungo, un po' laterale, eretto e pei cur- vato in fuori , verdognolo, stimmatoso dalla parte interna dove é rossiccio. 577 FAMIGLIA VIGESIMASESTA. nAEiAlXOFOnACEm. BalanopiiorE/E Rkk. Mómoir. sur les Balanophorées p. 1. Bartl. Ord. nat.p. 70. Endl. Gen. pi. p. 72 et Sappi. 1. p. 1352. Brongn. Eniim. des genr. p. 4L Wedd. in Ann. des se. nat. 3"^^ sèrie tom. ii. ami. 1850. p. 166. Hook. fil. in Trans, of the Lìn- nean Soc. ann. 1856 voi. 22. part. 1. p. 1. lab. 1-16. Le Mahout et Decaisn. Traìté génér. de hot. p. 480. UalanopiiokacE/E Lindi. Veg. Kingd. p. 80. IIcrba3 carnosa3, parasiticoe, rhizomate hypogaeo , saepissimc siibgloboso aiit tuberoso, rarissime cylindraceo, simplici vel ramoso, squamis vel papillis tccto , aliarum plantarum radicibus adnatoe vel radicidis rbizomalis aliarum stirpium radicibus adlxag. Caulis sive peduiiculus rhizoma continuans aut pedunculi plures ex eodem rhizomate orti , saepissimc simplices, squamis (foliis abor- tivis) plus minusve numerosis, spiraliter vel rarissime subhexastiche dispositis, rarius deficientibus , vestiti, squamis supremis rarissime in involucrum connatis, interdum basi aut etiam in medio prope capitulum involucro vel involucris annularibus cincti. Flores monoici vel dioici aut rarissime polygami, in capitulum globosum, oblongum aut cylindraceum dispositi, saipe dense con- tcrti et squamis, ])racteolis vel filis articulatis sa3pe immixti, raris- sime in apice pedunculi ramosi (in Sarcopbyte) paniculali. Masculi. ^d\^\ [Perigonium Endl. Perianlìiiiini Hook, lìl.) 5-6 sepalus, sepalis saepe inferno connatis , tubo plus minusve elongato , laciniis sepa- lisve pnelloratione valvalis aut induplicatis, rarius tubuloso-campaiui- latus, limbo subintegro. Corolla nulla. Slamina 5-0, rarissime l-:2, sepalis sive hciniis calycinis opposita, libera el basi sepalorum ii>- serta, vel connata et tubo calycino inserta. Filamenta lunga, brevia vel brevissima. Anlberai 2-1-, rarissime 5- (in (ìorynaìa) vel niulli- loculares , (in Sarcopliyto) , loculis longitudinaliler vel apice rima transversa aut poro debiscentibus , introrsie aut e\trors;i;, lib(»ra^ vel rarissime connata;, l'islilli rudiun'uluui (Palca llicli.) in nouindlis intra (ubiun staniiueuni lalitaiis vel raiins lilauienloruni basin ain- 578 BALANOFORACEE. plectens aut subvaginans. Foeminei. Calyx modo 5-6 fidus aut 5-6 sepaliis, tubo vel sepalis basi coniiatis et ovario adnatis, modo nul- lus. Ovarium 1, rarissime in nonnuUis Helosis speciebus 2-5 locu- lare. Ovuliim in loculis solitaria, orthotropa, ex apice loculi pendula. Slyli 2 vel slylus 1 , sublateraìis. Stigma subcapitatum , papillosum. Fructus coriacei, sicci, rarissime baccati. Semen pendulum, testa coriacea. Albumen carnosum vel oleosum. Embryo parvus, in- divisus , aut nullus ? Osservazioni. — Alcuni illustri botanici hanno considerato le piante di questa famiglia come semplicissime di struttura e quasi intermedie tra le Fanerogame e le Crittogame, tali, sopra gli altri, Martius, Endlicher e Lindley, V ultimo dei quali ha creduto di farne un tipo 0 classe del Regno vegetale tra le une e le altre, quello delle piante Rhizogens , comprendendovi, come Endlicher nelle sue Rhizanthecey oltre alle Balanoforacee anche le Rafflesiacee e le Citinee, illusi dall' apparenza e dalla consistenza carnosa di tah piante , si- mili quasi a quelle dei funghi , dalla mancanza delle foghe, dal co- lore loro diverso dal verde, e considerando anche taluni di essi il rizoma di alcune di queste piante come un micelio e il seme come un ammasso di sostanza sporacea priva di embrione. Tale conside- razione è certamente erronea e tale 1' hanno già prima di me giu- dicata per altre ragioni R.. Brown, Griftith e Giuseppe Hooker, quest'ultimo nel suo bel lavoro On the structiire and affinities of Baia- nophorece pubblicato nelle Transactions of the Linnean Society di sopra citate. La somiglianza di tali piante con i funghi può soltanto farli avvicinare a questi da chi vede le piante con gli occhi del volgo, non da chi ne studia la intima struttura e sa ben distinguere ciò che nelle piante appartiene al progredire degli organi nella serie vegetale da ciò che è dovuto alla maniera speciale di vivere di cia- scuna di esse, cosa sulla quale ho insistito nelle mie Lezioni di bo- tanica comparata. E prima di ogni altra cosa debbo qui notare che nelle piante parasite, esseri che vivono in condizioni tutte speciali perchè non tirano da sé i liquidi dal terreno e spesso non h possono ridurre in succhi nutritivi, manca la radice come mancano le foglie, che sono soltanto ridotte a piccole scaglie , e non facendosi perciò la scomposizione del gas acido carbonico non si colorano le parti in verde, e non fissandosi il carbonio queste sono succulenti e carnose: spesso pure l' embrione è semplice senza distinzione dei cotiledoni. Tali particolarità sono in tutte le piante parasite , eccetto quelle che BALANOFORACEE. 379 si chiamano clorofille, come i Loranthiis, i Viscum , ed altre che fornite di foglie scompongono il gas acido carbonico e perciò si co- lorano in verde e sono consistenti. Ora come ognun vede non si può da queste particolarità nulla dedurre sul posto che le piante parasite devono occupare nella serie vegetale, né avvicinare le une alle altre in una classe e sostenere per esse le afìinità di una famiglia di tali piante con un' altra di esse , come si è preteso di fare delle Balano- foracce e delle Uafllesiacee, famiglie di piante, che tranne tali par- ticolarità, che come ho detto sono comuni a tutte le piante parasite, hanno una struttura diversa per la quale le une devono stare in un punto della serie lontano da quello delle altre. Cosi operando, io non vedo ragione perchè non si debbano avvicinare alle Balanofo- raccc le Orobanchacce, le Monotropee, le Cuscuta, le Cassyta , al- cune Orchidee, Scrofulariacee, e via dicendo, piante parasite, prive spesso di radici, come pure di foglie, carnose, non verdi, talvolta senza cotiledoni, ec. Per conoscere il posto che tali piante devono occupare nella serie vegetale e meglio apprezzare le allinità loro con le famiglie vi- cine, è necessario , come già ho detto nelle mie Comidérations sur la méthode nalurelle, Florence, ì8G:ì, di ricorrere all' esame delle parti del fiore che spesso sono le sole non alterate profondamente dal pa- rasitismo e talvolta le sole quasi che restano nella pianta parasita di un' altra. Ora la struttura del fiore delle Balanoforacoe palesa non solo che queste sono piante fanerogame, ma le allontana dalle Ballle- siacce e le avvicina grandemente alle Orticacee e alle Aloragee. lo non entrerò (pii nell'esame della opinione del sig. Weddel, botanico cIk! per altro io stimo molto per i suoi lavori , la quale concerne r alVuiità di (juclle due famiglie, ch'egli considera come mancanti di ovario e fornite perciò di ovoli nudi, perchè oramai, dopo il lavoro di Ilooker che ha confutata quella opinione , mi pare che i botanici più illustri sieno d'accordo a ritenere le Iialllesiacee, come già primo opinò \\. Brown , sommamente allini alle Aristolochiacce. I.inneo meilesimo aveva avvicinato il Cytinus ^W Asannu. L' ailìnità (lolle l'alanoforacee alle Orticacee fu vagamcule indi- cala da Cirillilh, sembrandogli clu; i generi Sarcophyte e lialanopìwra accennassero a un avviamento verso le Orticacee medesime: egli però non dimostrò con prove la sua opinione, rigettata interamente dal Dott. ilooker, che considerò invece le Balauofoiacce vomc gran- demente allini alle Abu'jgee Auinielteudo questa ultima opinione 380 BALANOFORACEE. che io trovo convalidata da molte attinenze, lungi di allontanare le Balanoforacee dalle Orticacee, io credo di scorgere in esse anche una grande affinità con queste, e di doverle considerare quasi come una famigha intermedia tra le Aloragee e le Orticacee o se si vuole come una variazione di queste per la natura loro parasita. Restringendo l'esame alle parti del fiore e del frutto, le sole che possano servire di criterio per conoscere nel caso nostro le af- finità delle Balanoforacee con le Orticacee , perchè gli organi della nutrizione sono profondamente alterati per la natura loro parasita , noi troviamo nelle Balanoforacee come nelle Orticacee i fiori diclini, ora monoici, ora dioici, ora androgini, le infiorescenze spesso rac- corciate nelle prime , pure talvolta svolte come per lo più è nelle se- conde ; i fiori piccoli, per lo più in gran numero, accompagnati da brattee o da bratteole , spesso sopra un peduncolo ossia un ricetta- colo ingrossato e carnoso , per cui 1' infiorescenza è un capolino tondo, bislungo o quasi cilindrico, cosa che siegue spesso, come abbiamo veduto nelle Orticacee, massime nelle Moree. I fiori ma- schi come i femminei hanno un calice composto di pochi sepali, spesso valvati nella boccia del fiore, come è spesso anche in quelle, liberi 0 saldati tra loro in tubo come è nelle Orticacee medesime. La corolla manca sempre come in queste ; gh stami sono uguali al numero dei sepali o delle lacinie del cahce o in minor numero di queste , essendo talvolta ridotti a un solo e le antere spesso bilocu- lari, cose tutte che si vedono nelle Orticacee. L'ovario è sempre infero, ma è infero in alcune Orticacee; e questa particolarità, alla quale un tempo si dava molta importanza, non ne merita più ai tempi nostri quando si vede nei diversi generi di una famiglia l'ova- rio ora infero, ora semi-supero ed ora supero e quasi nelle specie di uno stesso genere come ho rammentato nelle mìe Considérations, sur la méthode naturelle di sopra citale. Per la stessa ragione non si può dare molta importanza alla inserzione epigina e ipogina degli stami: tutto ciò che non altera il piano di struttura della pianta ma dipende soltanto dall' essere le parti saldate tra loro un poco più o un poco meno, non ò cosa che si possa isolatamente considerare come buona ragione per avvicinare o allontanare un genere o una famiglia. E questo dico perchè il Dott. Hooker, a quanto pare , ha data molta importanza all'ovario infero e alla insezione epigina dello stame dei fiori ermafroditi del Cijnomoriiim per collocare le Balanoforacee tra le Calyciflorce e avvicinarle cosi alle Aloragee al- BALANOFORACEE. 581 lontanandole dalle Orticacee. Per le sole particolarità dell' ovario infero e degli stami epigini noi non possiamo staccare generi o fa- miglie che hanno il medesimo piano di struttura di altri generi e di altre famiglie, come non possiamo fare lo stesso per le piante che mancano di corolla. Le Caliciflorx come le Thalainiflorce e le Mono- clamidefe di De Candolle vanno avvicinate o allontanate per il piano di struttura e non per il solo carattere della inserzione degli stami sul calice o sul toro e per la mancanza della corolla. Continuando a notare le alfmità delie Balanoforacce e delle Orticacee dirò clic in quelle come in queste l'ovario è biloculare, ma per lo più una delle logge non si svolge o vien meno a poco a poco per cui esso si mostra uniloculare; che in ciascuna loggia è in am- bedue quelle famiglie un solo ovolo; che nelle Balanoforacce questo è sempre pendente dall' apice della loggia come in alcune delle Orti- cacee ; che gli stili sono due e talvolta un solo e quasi laterale , cosa comune ad ambedue le famiglie, che infine il frutto è per lo più secco e monospermo come in molte Orticacee. Tale e per me la convin- zione della somma affinità delle Balanoforacce con le Orticacee che non esiterei quasi a fare di quelle una semplice tribù di queste , al- terate principalmente nei loro organi di nutrizione per la natura loro parasita. Griffith ha pure ammessa un' aflinità delle Balanoforacce con le Santalacee e le Proteacee e veramente anch' io trovo molta afll- nità di struttura tra esse massime nel fiore, ma non mi pare ne sia nell'ovario e segnatamente nella placenta e negli ovuli, per i quali le Santalacee e le Proteacee sono più affmi alle Lorantacee come diremo nel suo luogo. É certo eh' è cosa impossibile di distribuire le famiglie in una serie unica perchè alcune presentano certi punti di attinenza con altre che pur bisogna mettere in luoghi lontani : ho già dimostrato in altro lavoro, nelle mie Lezioni di botanica com- parala, che non vi è una serie unica vegetale ma che gli organi di- versi delle piante si svolgono ora più ora meno e si distribuiscono nelle parti loro secondo i bisogni delle piante. Portamento. — Ksscudovi di (picsta famiglia una sola specie, il Cìjnomov'unn coccineum Liiin. rimando [uiv il portauKMito alla de- scrizione di essa. Considerazioni geografiche. — Di (picsta singolare cd impor- tante famiglia, amica dei luoghi temperati e caldi della zona torrida e iu parte di quelli delle zone temperate, la nostra Flora vanta una 382 BALANOFORACEE. sola specie , il già ricordato Cynomormm coccineum Limi. , la sola che si avanzi nel nostro emisfero sulle spiagge del Mare Mediterra- neo e dell'Oceano Atlantico sino a circa 41 gradi di latitudine set- tentrionale. È da notare la sua stazione marittima , venendo esso nei. luoghi arenosi e salsi delle spiagge, bagnate dai flutti marini, mentre le altre Balanoforacee sono amiche dei luoghi umidi e spesso boschivi dei monti o talvolta delle parti basse dei paesi posti tra i tropici 0 in vicinanza di questi. CCIiXXlI. CYlKiOlUORlU]»! Mich, Mich. Nov. gen. pi. p. 17. lab. 02. Linn. Gen. p. 476. Juss. Gen. p. 445. Ridi. Balan. p. 17. lab. 3. et in Meni, du Museum 8. p. 420. tah. 21. Endl. Gen. pi. p. 74. Wedd. in Ann. des se. nat. >e sèrie tom. 14. anno 1850. p. 180. lab. 11. f. 43-47. Hook. fil. in Trans, of the Linn. Soc. voi. 22. pari. 1. p. 29. lab. 1. f. A. Inflorescentia e squamis (bracteis iraperfectis), pedunculis axilla- ribus valde contractis , bracteolis, floribusque numerosissimis com- posita, capitulum subcyhndraceum efformans. Flores monoici, ahqui rarissime (ex Brownii et Morisii observationibus) hermaphroditi, corolla destituti. MascuU. Calyx (Perianthiiim Hook, fìl.) 4-8 sepa- lus, sepalis sed si velis bracteolis sepala mentientibus {Paleolx Rich.) inoequalibus. Stamen unicum, rarissime stamina 2. Filamentum ere- ctum, tereti-fusiforme , basi corpusculo turbinato sive pistilli rudi- mento {Palea Rich.) suifultum vel subvaginatum. Anthera elliptico- orbicularis, apice obtusa et subemarginata, basi emarginato-biloba , introrsa, dorso prope medium affixa, bilocularis, loculis bilocellatis, longitudinaliter dehiscentibus. Pollen subglobosum, laeve. Foeminei. Calyx 2-4 raro 5 sepalus, sepahs minoribus quam in floribus mascuhs et basi ovario adnatis. Ovarium inferum, uniloculare, uniovulatum. Ovulum sphgericum , pendulum. Stylus longus, com- pressus , sulco longitudinali uno latere notatus. Stigma obtusum , subbilobum. Fructus et semen non vidi. Herba carnosa, in aliarum plantarum radicibus parasitica. Rhizoma crassum, cyhndraceum, squamis (foHis abortivis) undique tectum. Caulis cum rhizomate con- CYNOMORIUM. 585 tinuus, crassus, cylindraceus, squaniis (foliis abortivis) etiam tectus, vasis aériferis caulem solitarie perciirrentibus. Portamento. — Vedi la descrizione dell' unica specie di questo genere. 109G. Cyiioinoriaiii cocciiiciiiii Linn. Linn. Aìnoen. Acad: 4. p. 355, 357. tah. 2. et Sp. pi ;?. 1375. UcriaH. r.panonn. p. 39 L Desf. FI. ali. 2. p. 330. Ridi. Balan. p. 17 . tah. 3 et in Menu, du Museuni. 8. p. 420. tah. 21 . Zeraph. FI. melit. p. 33. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 561. Wedd. in Ann. desse, nat. 3^^sér. ami. 1850. toni. 14. p. 180. tah. 11. f. 43-47 et in Bull, de la Soc. hot. de Frane. 4. p. 513 et 705. Grech. Delie. FI. melit. p, 33. Hook. fìl. in Trans, of the Limi. Soc. pari. 1. p. 29. p. 1. tah. 1. fig. A. Beri. FI. Hai. 10. p. 4. Moris FI. sard. 3. p. 445. Lange Prodr. jì. hisp. 1 . p. 223. Fungus typiioides coccineus melitensis Bocc. Icon. et descr. var. plani. Sic. p. 80. tah. 43. Fungus typhoides coccineus tuberosus , melitensis Bocc. Mas. di fisica p. 69. Fungus typhoides liburnensis Till. Cat. liort. pis. p. 64. lah. 25. Cynomorium purpureum, officinarum Mieli. Nov. gen. pi. p. 17. lab, 12. f. A. D. Nome italiano. — FungO di Malia. Figure. — Lamk. IH. 8. tah. 7ì2. Bocc. Mich. Ridi. Wedd. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Noi luoghi arenosi e Salsi marinimi parasita dello radici dcW Atriplex portulacoides Linn., i\e\- V fiiìila chritnioides Linn.y della Salsola fruticosa Linn. e di altre piante iiiariltimo in Sardegna, nella Scaffa di Cagliari, donde ne ho ricevute le pianto vive dal Prof. Gennari e dal sig. Marcucci, e sec- che da Moris, Ascherson; a S. Antioco, Muravera e Lungo Sardo (Moris!), in Sicilia nelle Saline di Trapani secondo Boccone, dove pare ora non si trovi più, e nella vicina Isola del Tuiuciglio! in Fa- vii^naua (Iioccoiic, Huot de Pavillon !), in Lampedusa ((luss.), in Malta ncir Isola di Gozzo e abbondantemente nello Scoglio del Generale Ifdgret el General, donde primo Io descrisse boccone. Tilli e Mi- riicli srrivoiio «-sscrc cL(li stato raccolto vicino a Livorno presso il 584 BALANOFORAGEE. Ponte delle due Scale dal sig. Tiberio Scali, ma per quanto io ed altri lo abbiamo cercato in quel luogo dove è ora il Lazzaretto, non ci è riuscito di trovarlo , la qualcosa fa credere che esso vi sia stato distrutto. Fiorisce in A}3rile e Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta principalmente delle parti calde della regione mediterranea. Nasce in Spagna a Cadice (Lan- glov!) a S. Miguel deUFay e a S. Llorens del Munt (Colm.) presso Cartagena (Ortega) a Cullar presso Baza (Bourg.!) ad Aranjuez (Willk.!) ed altrove; nelle isole qui notate di Sardegna, di Sicilia, di Favi- gnana , di Lampedusa e di Malta , nel Tunisino e in Algeria vicino a Mascar (Desf.) e a Orano (Coss. !) nella regione del Monte Sinai (Schimper!) nell' Isola di Lancerotta (Webb I) Descrizione. — La pianta principia a mostrarsi in forma di tu- bercoli alle estremità delle radici della pianta di cui è parasita , i quali sono di varia forma e grossezza, quasi tondi, come lobati o della forma di un cono , scuri di fuori , bianchicci o bianchi rosei di dentro e carnosi : in essi si continuano i vasi rigati o false trachee delle fibre radicah. Ciascun tubercolo svolgendosi dà origine a un rizoma cilindrico , semplice , quasi orizzontale o obliquo , grosso e lungo, avendo un diametro di 17 a 50 millimetri eda3al5ol6 centimetri di lunghezza. Questa parte sotteranea è scura , coperta di scaglie ovate o ovate-acuminate , avvicinate al rizoma , piuttosto delicate, scure, spesso in parte distrutte, e in mezzo a loro segnata- mente nella parte inferiore del rizoma si vedono alcuni tubercoli , ottusi, di colore meno scuro del rizoma medesimo, diretti in giù, che par sieno le fibre radicali del rizoma non interamente svolte : la loro lunghezza è di 1 a 1 millimetro e mezzo e quasi altrettanta la larghezza. Dall' apice di questo rizoma principia il fusto il quale è una vera continuazione di quello da cui è appena distinto per una parte un po' più stretta, ma sempre ben manifesta, e per un colore più chiaro. Subito dopo la sua origine questo fusto s' ingrossa un poco quasi in forma di cipolla , s' innalza diritto ed è ivi in basso come una colonna che porta la parte destinata alla infiorescenza, la quale termina il fusto in forma di un ovoide ovvero quasi di un cilindro ed è più larga della parte inferiore e della colonna qui no- tata : essa ha in una parola la forma quasi di uno spadice di un Ariim. In tutta questa sua parte aerea il fusto è lungo da 1 2 a 20 centimetri , la parte che porta i fiori essendo lunga da 6 a 1 2 o 15 centimetri : è coperto di fuori di scaglie simili a quelle del rizoma CYNOMOmUM. 585 ina quasi peliate , avendo uno stipite lunghetto e carnoso , le quali diventano gradatamente meno fìtte in modo che nella parte supe- riore della colonna lasciano vedere la superficie del fusto, ivi di co- lore quasi roseo ; ed ha tante sporgenze o squamette irregolari , bianche, composte di solo tessuto celluioso e che rappresentano le pagliette della parte superiore : nella parte dell' infiorescenza si ve- dono i fiori che sono di colore quasi amaranto scuro. Tali scaglie inoltre sono gradatamente meno acuminate in modo che quelle che corrispondono ai fiori hanno il diametro trasversale più lungo del verticale, sono di forma quasi bislunga trasversalmente, nericce an- che nel dorso con il margine più chiaro. Tanto il fusto quanto la parte che porta i fiori sono carnosi di dentro, di color roseo-bian- chiccio, con i fasci fibrosi sparsi nel tessuto celluioso di cui si com- pongono. Da tutta la superficie della parte superiore partono innu- merevoli bratteole, lineari o spatolato-lineari, disuguali, con l'apice largo, un po' concavo, diretto in dentro e come smerlato nel mar- gine; papillose quando si guardano con una lente, di colore ama- ranto-rossiccio e quasi nere all' apice , gradatamente assottigliate sino alla base a guisa di una lunga unghia , scanalate leggermente nella parte interna, un po' convesse nella esterna. In mezzo a que- ste bratteole stanno i fiori che sono monoici , i maschi mescolati ai feminei e quasi raccolti in piccole cime o pannocchie raccorciate, imperocché essi sono all' ascella delle scaglie o brattee di sopra de- scritte sopra un punto più sporgente della infiorescenza il quale per me rappresenta un ramo di questa raccorciato , ramo che si svolge nel genere Sarcoplujte. I fiori maschi hanno un calice composto di 4, 5 0 G sepali, simili alle bratteole di sopra descritte e che forse sono da considerarsi anche come bratteole, variando cosi di numero come di lunghezza. Lo stame è per lo più solitario, quasi il doppio più Itmgo del calice. Il filamento è diritto, grossetto, cilindrico o quasi fusiforme , perchè è un po' più grosso nel mezzo, glabro, bianchiccio in basso, rosso in alto, ed è abbracciato da un corpo il quale è grossetto', della forma di un cono a rovescio, piano di so- pra, come smerlato o con costole ottuse nel margine, bianchiccio in basso, rossiccio o rpiasi porporino in alto, poco più corto del calice: in questo corpo è perciò un solco dalla parte che corrisponde al filamento , il f|Mal»' talvolta è interamente circondato da quel <()r|)(t, essendovi un vero canale per mi passa il filamento. Questo corpi» è il nuliMiento del pistillo e più |)er me dell'ovario ehe dello l-l.oHA iTAI.lAriA. Voi, l\. '-' ' 386 BALANOFORACEE. stilo come crede Giuseppe Hooker, di che ho potuto avere una cer- tezza avendo trovato alcuni fiori diandri , nei quali questo corpo corrispondeva in mezzo agli stami alla base dei filamenti : esso si allunga dipoi tanto da uguagliare quasi in altezza il calice. L'antera è grossa, ovale o un poco più larga in alto , ottusa e leggermente smarginata all'apice , quasi biloba alla base, introrsa, perchè guarda la parte dove è il rudimento del pistillo, la qual cosa meglio si os- serva nei fiori diandri ; fissata al filamento verso la metà del suo dorso, composta di due logge ciascuna delle quali si apre per una fessura longitudinale : è di colore rosso scuro. Il polline è quasi tondo, hscio, giallo. I fiori femminei sono più piccoh e si svolgono un po' più lentamente dei maschi e sono dapprima quasi nascosti dalle bratteole. Il calice si compone di due a cinque sepali, piccoli, lineari e quasi diritti, saldati in basso tra loro e con l' ovario. Que- sto è perciò infero, ovoideo, ha una sola loggia in cui è un solo ovolo ortotropo, pendente, quasi tondo. Lo stilo è quasi laterale, lungo, quasi il doppio più lungo delle lacinie del calice, grossetto , quasi diritto, un po' piano lateralmente ed ivi con un leggiero solco longitudinale di modo che par che risulti , come probabilmente è, di due stili saldati insieme : è glabro, bianchiccio in basso, rossic- cio in alto, ivi termina nello stimma eh' è quasi nero, ottuso, un po' papilloso e pare offra la traccia della divisione dello stilo. Non ho veduti mai i fiori ermafroditi osservati da R. Brown e da Moris. Non ho nemmeno veduto la pianta in frutto. Usi. — Boccone, che primo descrisse e figurò questa pianta, scrive lungamente nel suo Museo di fisica della virtù astringente di essa, per cui era allora adoperata in medicina massime contro la dissenteria. 387 FAMIGLIA VIGESIMASETTIMA AFjOUAGjEJE. Najadum et Onagrarum genera Jitss. gen. p. 18. et 318. et in Ann. du Musemn d' ìiist. nat. 3. p. 315. Halorage^ R. Drown in Flinders Voy. 2. p. 549. Dee. Prodr. 3. p. 65. Bartl. Ord. nat.p. 314. Endl. Gen.pl. p. IlOo.Brongn. Enum. des genres p. 178. exclusa Trapa. Benth. et J. D. Hook. Gen. pi. p. 673. Le Mahout et Decaisn. Traile génér. de hot. p. 282. CercodianEìE Jiiss. in Dict. des se. nat. 7. p. 441 . Hygrobi^ Rich. Anni. fr. p. 34. Ceratopiiylle.e Gray Brit. pi. arr. 2. p. 54. Dee. Prodr. 3. p. 73. Bartl. Ord. nat.p. 418. Endl. Gen. p. 267. Brongn. Enim. des genr. p. 176. Le Mahout et Decaisn. op. cit. p. 505. Callitriciiine^ Link Enum. hort. herol. 1. p. 7. Endl. Gen. pi. p. 268. Le Mahout. et Decaisn. Op. cit. p. 285. CERATOPHYLLACE.E, Callitrichace.e, et IIaloragace.e Lindi Veg. Kingd. p. 263, 284 et 722. Gunnerace/E Endl. Gen. p. l. p. 285. Le Mahout et Decaisn. Op. cH. p. 254. Herbte vel sulfruticcs perennes, rarius animai, aqiiaticse vel ra- riiis torrcstres, rarissime, in Ceratophyllo et in aliquis Gallitrichis, totidcm vel maxima ex parte vasis carentes. (ìaulis simplex vel saepius ramosus aut ramosissimus, in aqua- ticis sa:(pe teres, arliculatus et lacunosiis. Rami oppositi vel alterni. Folla opposita, verticillata aut rarius alterna, simplicia, inte- gerrima vel dentata, in aquaticis submersis rarissime lacunosa, plc- rumciue pectinato-pinualipartita , bipinnalipartita , aut dicliotome laciniata, laciniis lineari-selaccis aut capillaccis , rarius dilVormia :Mit variil'ormia; rarissime, in (lumiera, omnia radicalia, petiolata, ovaia vel cordato-orbicularia, simplicia aut lobata, carnosula; cxsti- pulata vel tantum, in (lumiiTa , stipulala, stipnlis pctiolo adnatis. Flores bermapbidditi aut aborlu uumoici, dit»ici aut polygami, axillares, sulitarii , sa-pins minuti et incompleti ci caivco vel corolla 588 ALORAGEE. destituii, sessiles vel subsessiles, rarius pedunculati, foliis floralibus interdum abbreviatis in spicam interrupte verticillatam dispositi , aut spicati, interdum bibracteolati vel involucro multipartito stipati. Calycis tubus ovario adnatus, globosus vel angulatus, limbus brevis vel brevissimus, integer vel 2-4 lobus, rarius 5-lobus, lobis aequalibus vel insequalibus vel calyx nuUus. Corolla in plerisque nulla. Potala 2-4, ssepissime minuta et concava, summo calycis tubo inserta, decidua, aestivatione valvata vel marginibus imbricatis. Stamina 4-8 rarius 2 vel plurima aut sta- men unicum, antherae lineares vel oblongge , basitìxge-, biloculares, s*pius longitudinaliter dehiscentes, rarius uniloculares. Filamenta brevia vel elongata , rarissime nulla. Ovarium inferum vel rarissime liberum, 2-4, rarius 1, rarissime 5-loculare, loculis vel locellis uniovulatis, aut rarius, septis evanidis, ovula in loculi cavitate quatuor. Ovula pendula, anatropa, amphi- tropa vel orthotropa. Styli 2-4, distincti, rarius 1, bine vel totidem stigmatosi. Fructus drupaceus vel nucamentaceus aut carnoso-membrana- ceus, 2-5-4 aut typice vel interdum abortu unilocularis, indehiscens vel in coccos partibilis aut rarissime superne transverse dehiscens. Semina in loculis solitaria, pendula. Testa tenuissime membranacea. Albumen carnosum, saspius copiosum, rarissime parcum vel nullum. Embryo in axi albuminis, fere ejusdem longitudine, teres, rectus vel curvulus , cotyledonibus 2 , sa^pissime brevissimis vel brevibus , rarius magnis, radicula elongata, supera, vel brevi et infera; raris- sime, in Gunnera , embryo minimus, fere obcordatus vel pyriforrais, in apice albuminis situs. Osservazioni. — La famiglia delle Aloragee , quale io qui la considero, comprende oltre alle Cercodianee, anche le Callitrichi- nee, le Ceratofìllee e le Gunneree, che alcuni hanno creduto di distinguere come famiglie diverse, principalmente per la mancanza nelle due prime del calice e della corolla , per gli stami, nelle Ce- ratofdlee anche per la mancanza dell' albume e nelle Gunneree prin- cipalmente per la presenza delle stipole , per la piccolezza dell' em- brione, situato all'apice dell'albume. Ma tah particolarità sono per me bastanti solo a distinguere i generi Callilriche, Ceratophijlliim e Gunnera come tribù e non già come formanti tipo di famiglie di- verse, poiché in tutti e tre è il piano di struttura delle Aloragee de- scritto qui sopra. ALOP.AGEE. 589 E noto come le Aloragee siono state collocate da De Candolle tra le piante Caliciflore e perciò molto lontane dalle Orticacee e dalle Balanoforacee, presso alle quali io le pongo in questa flora. Ma ho già notato nelle generalità delle Orticacee che la saldatura del tubo del cahce con 1' ovario non deve considerarsi da se sola talmente im- portante per collocare una famiglia lontana da un' altra con la quale essa ha grandemente affine il suo piano di struttura. Bentham e il Dott. Hooker hanno già notato nelle loro Genera plantarinn che le Aloragee, considerate come affini alle Oenoteracee, ne debbano stare molto lontane e il secondo ha pure mostrato nel suo lavoro sulle Balanoforacee l'affinità di queste con le Aloragee medesime come ho ricordato nelle osservazioni alla famiglia delle Balanoforacee. Ag- giungerò qui che tale affinità appare ancora più manifesta , parago- nando insieme la struttura dell' Hippuris con il Cynomorium , che legano quelle due famiglie : i fiori sono diclini ma talvolta er- mafroditi nel Cynomorium come sono ermafroditi e talvolta diclini neW Hippuris , in ambedue vi è un solo stame, un'antera biloculare, che si apre longitudinalmente, un calice con il tubo saldato con r ovario, manca la corolla, vi è un' ovario uniloculare, che contiene un solo ovolo, pendente, uno stilo lungo : più nei fiori ermafroditi del Cynomorium si è veduto lo stame essere epigino come nella Hippuris. Da un' altra parte il Myriophyllum e segnatamente le Cd- litriche rendono affini le Aloragee alle Euforbiacee. Nelle Callitriche infatti si vede la mancanza del calice e della corolla, un solo stame, nn pistillo che tanto per l'ovario quanto per gli stiH rammenta bene (pielli di alcune Euforbiacee , massime delle Mercurialis, e un frutto con lobi che per la loro separazione in alcune specie rammentano i cocci di quelle , tantoché Bailloii inclina a considerare le Callitriche come spettanti alle Euforb acce vedi Bull, de la soc. hot. de Franco 5. p. 337, ann i(S5S. Per tali ragioni io ho creduto di collocare le Aloragee tra h) Italanoforaccc e le Euforbiacee , delle quali sono una famiglia intermedia. Portamento. — Le uostro AloracTce sono piante tutte erbacce e perenni, aquatiche, stanno in gran parte o interamente sommerse e nuotanti nelle acque, glaberrime, ora di un verde chiaro ora di un verde scuro, fornite per lo più di un rizoma strisciante e radi- cante e di rami o fusti i (juali sono semplici e diritti nella Hippuris, ramosi o ramosissimi nei Myriophyllum , nei Ccrato\ìhyllum e nelle Callilrirhr. Tali fusti s(M1o ciliiidrici , lisci, arlicohili , (itn le arlico- 390 ALORAGEE. lazioni per lo più assai vicine per cui le foglie sono più lunghe dei meritalli ; di dentro hanno delle cavità o lacune come è proprio delle piante aquatiche, le quali però sono diversamente distribuite nei diversi generi. Nei Mijriophyllum vi è un asse o cordone cen- trale , dal quale partono molti setti che vanno rettilinei alla circon- ferenza come i raggi di una ruota, per cui le lacune sono poste tra questi : sono quelle lacune che io ho chiamato ruoti formi. Nella Hippuris vi è l'asse centrale ma da questo i setti partendo non vanno diritti alla circonferenza ma si uniscono tra loro a guisa di rete , nelle cui maglie sono le lacune che io ho perciò chiamate retiformi. Nelle Callitriche in parte sommerse e in parte galleggianti vi è r asse 0 cordone centrale e poi un tessuto celluioso rado, che. lascia poche e piccole lacune presso a quello , in modo che vi sono quasi delle porzioni di ruota , talvolta due , essendovi due tratti intermedii quasi solidi perchè pieni di tessuto celluioso senza cavità. Simile a quella delle Callitriche qui dette è la distribuzione delle lacune nei Ceratophylliim poiché vi è un cordone centrale , piuttosto grosso , un tessuto celluioso rado nel resto e, tra questo e quello delle pic- cole lacune che non occupano tutto lo spazio intermedio e che s'ir- radiano dal cordone : è da notare però che mentre in tutte queste piante 1' asse o cordone centrale si compone di cellule allungate e di vasi spirali o vasi anellati, il Ceratophyllum manca assolutamente di vasi tanto nel fusto quanto nelle foghe : queste hanno pure in esso delle cavità o lacune, grandi, divise da setti trasversali e di- stribuite in file longitudinali che sono semplici nelle divisioni e due 0 tre nella parte inferiore delle foglie medesime : mancano pure di vasi. Tale mancanza di vasi è notabile in queste piante come pure nelle specie di Callitriche, come la C. aiitumnalis, interamente som- merse nell'acqua e che sono, con alcune Podosteraacee le sole dico- tiledoni che ne son prive, la qual cosa farebbe collocare queste piante tra le cellulose se quella mancanza non dipendesse dall' essere tali piante interamente sommerse nell' acqua. Esse hanno per questo molta affinità con le Chara, alle quali i Ceratophyllum somigliano anche per la fragilità loro dipendente dalla mancanza dei vasi, ma tale affinità è soltanto derivata dalla stazione aquatica soinmersa commune ad ambedue quei generi, come sono affini per la carnosità dei fusti o delle foghe loro piante di diverse famiglie e di diversi tipi del re- gno vegetale. Sulla distribuzione delle lacune e dei vasi nelle piante aquatiche vedi i miei studi pubblicati negli Alti della sesta riunione ALOPiAGEE. 591 degli scienziati italiani, tenuta in Milano nel Settembre 1844, p. 492. Milano, 1844 e negli Atti della settima riunione degli scienziati ita- liani tenuta in Napoli nel Settembre 1845 , p. 881. Napoli, 1845. Le foglie delle nostre Aloragce sono opposte e più spesso da 4 a 8 0 0 ed anche 12 o 13 in giro , per lo più patentissime o patenti, ora intere strettamente lineari , ovvero obovato-bislunghe o quasi spatolate o diilbrmi in alto e in basso del fusto o dei rami, acute, ottuse, quasi troncate o con due denti all'apice, ora divise in lacinie a guisa di penna ovvero in un modo dicotomo, le quali sono gene- ralmente fine 0 capillari, intere o con qualche dente, talvolta disu- guali anch' esse nella parte interiore e superiore del fusto o dei rami. Mancano sempre di stipole. Alcune specie di Callitriche, e precisamente quelle che sono in parte sommerse e in parte galleggianti, hanno sulla superfìcie del fusto e nella pagina inferiore delle foglie tanti piccoli punti bianchi, i quali veduti con un forte ingrandimento del microscopio sono dei piccoli corpi, quasi tondi, convessi di sotto, che sporgono sulla epidermide e che si staccano talvolta da questa fregando sopra il pezzo, i quali si compongono per lo più di otto cellule, quasi uguali, in forma quasi di cuneo, distribuite come tanti raggi le une in giro accanto alle altre, e che partono da una cellula cen- trale quasi tonda : tutte le cellule hanno dei granelli di .clorofilla, segnatamente la cellula centrale, eh' è perciò di colore più scuro e che pare come immersa nel tessuto parenchimatoso della foglia : le otto cellule fanno si che il corpo apparisca come smerlato nella sua circonferenza: quando questi corpi sono giovani, la cellula centrale è molto grande, in modo che supera le cellule periferiche; queste sono dapprima per lo più quattro, poi diventano otto. La Callitriche aulumnalis e la sua varietà truncata mancano di questi corpi come interamente o in gran parte dei vasi e degli stomi che si vedono nelle altre specie principalmente nella pagina superiore delle fo^-lic supreme. Il Prof. Chatin descrisse il primo questi corpi che chiamò cìjslies, perchè ossi sono pieni di aria nel tempo della fioritura delle piante ed assegnò ad essi l'uso di fare galleggiare la pianta nel tempo della fecondazione. Vedi Bulletin de la Socictr botani(]ue de France, t>. p. W5,anno 1855. Il sig. Ilcgelineier li considera come peli stellati. I fiori sono piccoli, solitarii , scssili o quasi sessili all'ascella (Ielle foglie, le (piali sono cosi per lo più molle volle più lunghe ilei fiori stessi, (alv(dta ridotte piccole e meno divise od inlere per 59^2 ALaRAGEE. cui i fiori allora formano delle spighe interrotte : sono ermafroditi nella Hippiiris , monoici nei Ceratophyllum , nei MyriophylUim e in alcune Callitriche, gl'inferiori femminei, i superiori maschi, di raro poligami in altre specie di Callitriche. Forniti di un calice con un tubo saldato all' ovario e con un corto lembo nella Hippuris e nei Myriophylhm , e in questi ultimi talvolta di corolla, mancano di calice e di corolla nelle Callitriche e nei CeratophijUum , essendo in questi un involucro, diviso profondamente in molte lacinie strette e Uneari, che cinge la base dell'ovario o gli stami quasi come un calice, e in alcune specie di Callitriche due bratteole laterali spesso curvale in dentro a guisa di falce. La corolla, quando esiste, nei Myriophyllnm si compone di quattro piccoli petali inseriti come gli stami sul calice. Gli stami sono otto nei Myriophyllnm cioè in numero doppio dei lobi del calice e dei petali , sono molti nel CeratophijUum, ridotti a un solo nella Hippuris e nelle Callitriche, nelle quali talvolta sono due. Le antere sono per lo più biloculari, soltanto uniloculari nelle Callitriche, nelle quali l'antera si apre per una fessura trasversale, mentre le logge delle altre si aprono longitudinalmente, anche nei Ceratophyllum, che hanno le antere assai grandi, sessili e con le logge immerse in una massa cellulosa : 1' apertura però delle logge di essi ò un po' irregolare. Negli altri generi il fdamento è filiforme 0 lesiniforme e si allunga dipoi il più delle volte. L' ovario è infero nella Hippuris e nel Myriophyìlum, con quat- tro 0 di raro con due logge in questi e nelle Callitriche, nelle quali ciascuna loggia è divisa da un falso setto in due loggette ; 1' ovario ha una sola loggia nella Hippuris e nel Ceratophyllum. Vi è un solo ovolo pendente in ciascuna loggia o in ciascuna loggetta. Lo stilo è lungo, lesiniforme, stimmatoso : nelle Callitriche vi sono due stili centrali. Il frutto è una pìccola drupa o una piccola noce , ovvero è car- nosetto-raembranaceo , con una o quattro e talvolta con due cavità in ciascuna delle quali è un solo seme : nei Ceratophyllum ha tal- volta alla base due appendici a guisa di spine curvate in giù ed ha un rostro o una punta all' apice formata dallo stilo persistente e di- ventato duro. Nella Hippuris vulgaris L. il fruttino si apre in alto, 0 per meglio dire ivi la parte superiore che porta lo stilo , già secco, si stacca intorno intorno quasi come un piccolo coperchio al quale di sotto è attaccato il seme pendente come primo Retz (Ohs. hot. fase. 3, p. 7) 0 poi megho dimostrò e figurò il chiarissimo sig. Tu- ALORAGEE. oOo lasnc nei suoi Eludes d'eìiibrijo genie vegetale in Ann. des se. nat. 5'"^ sér. ami. 18A9, toni. 12. p. 67 e seg. tah. 5. f. 13. i6. Sui cotiledoni che alcuni botanici hanno considerato come quat- tro nei Ceratophyìhwi vedi ciò che ne ho scritto nella descrizione del Ceratophyllum demersum Limi. Considerazioni geografiche. — Le AlorageC UOStre , CSSeudo piante aquatiche , sono , come e proprio di queste , generalmente sparse sulla terra. Noi possediamo tutti i generi e quasi tutte le spe- cie di esse che nascono nella nostra Europa , e possiamo anzi con- siderare la Callitriche capillaris Noh. e la varietà |S ti^nncata della Callitriche aiitnmnalis come particolari alla nostra flora, non essendo queste finora state trovate fuori della nostra Italia. Tutte le nostre Aloragee sono piante che vengono nelle acque lentamente correnti dei fossi e dei fiumi o stagnanti degli stagni e delle paludi , sommerse interamente e nuotanti in esse come i Ce- ratopìiylhun e alcune Callitriche o in gran parte come altre Callit- riche, la Hippiiris , i Myriophyllum. Fioriscono per lo più in tempo di estate e in parte ancora di autunno, ed alcune anche sin dal principio della primavera. TRIBIJ PROIA. 8PPUR1DEE. IIippURiDEyE Link Enum. hort. herol. 1. p.5. Dee. Prodr. 3. p. 71. Flores hermaphroditi vcl abortu intcrdum unisexuales. Calycis tuhus ovario adnatus, limbus super, brevissimus, integer. Corolla nulla. Stamen unicum, limbo calycis insertum. Ovarium inferum , uniloculare, uniovulatum. Ovulum anatropum , pendulum. Stylus lateralis , subulatus, stigmatosus. Drupa monosperma. Semcn pen- dulum. Albumcn parcum. Cotyledones parvge, radicula elongata, su- pera. Ilerbjtt aqiiatic;T3. Caulis erecti, simpliccs, articulati , roliculatim lacunosi. Eolia vciiirill.jta , linearla voi ohlonira, iiitrgerrinia , cxsti- pulata. Considerazioni geografiche. — In (picsta tribù (he comprcndc il solo genere ////)/>///'/.s , la nostra Flora possiede la sola Ilippnris vnlgaris Linn , specie; comune come in Europa co>i in allre parti della terra. 25* 394 ALORAGEE. CCliXXIII. HIPPURIS Linn. Linn. Gen. n. 11 . Jiiss. Gen. p. 18. et in Ann. du Museum (l'hist. nat. 3. p. 323. tah. 30. {. 3. Gcertn. De fruct. 5. p. S4. lab. 84. f. 7. Tulasne in Ann. des se. natiir. o'"^ sòr. ami. 1849, tom. 12. p. 67. tal). 5. f. 8-18. Endl. Gen. yl. p. 1196. Hook, et Denth. Gen. pi. 1 . p. 075. Flores hermaphroditi vel abortu interdum unisexuales, parvi, solitarii, axillares, sessiles. Calycis tubus subglobosus, ovario adna- tus , limbus superus, brevissimus , integer. Corolla nulla. Stameli unicum, calycis limbo insertum. Filamentuni crasse subulatum. An- Ihera introrsa , bilocularis , loculis longitudinaliter dehiscentibus. Ovarium inferum , uniloculare. Ovulum solitarium, anatropum, pen- dulum. Stylus lateralis, subulatus, stigmatosus. Drupa parva, elliptico- globosa vel oblonga , putamine crustaceo , monosperma , demuni apicem versus trasverse dehiscens. Semen oblongo-cylindraceum, pendulum. Albumen parcum. Embryo cylindraceus, cotyledonibus parvis, radicula obtusa , supera. Herbae aquaticae, glaberrimìe, rhi- zomate repente, caulibus (rami) erectis, simplicibus, crebre articu- latis, reticulatim lacunosis. Eolia 4-14 natim verticillata, linearia vel oblonga , integerrima. Portamento — Vedi l' unica spccie di questo genere ch'è nella nostra Flora. 1097. Hippuris» vnlg^aris Linn. H. rliizomate tereti, radicante, caulibus sive ramis erectis, sim- plicissimis, teretibus, striatis , crebre articulatis , ad nodos inferio- res saepe radicantibus , foliis verticillatis , 8-14, internodia saepis- sime superantibus , sub aquis plerumque reflexis, emersis patenti- recurvis vel erecto-patentibus , omnibus anguste linearibus, acutis, integris , lloribus axillaribus , verticillatis , parvis , drupis parvis , oblongis. Hippuris vulgaris Lin. Sp. pi. p. 6. Ali. FI. ped. 2. p. 192. Dee. FI. frane. 4. p. 415. Noce, et Bali). FI. tiein. 1 . p. 2 et 307. Poi- lin. FI. veron. I.p. 1. Gaud. FI. helv. 1. p. 2. Ten. FI. nap. 3. p. 2. IIIPPUPilS. 595 et SijlLp.8. Fiorini! in Giord. Arcad. tom. 18. y. 161. Beri. FI. ital. 1 . p. 23. Koch Syn. fi. gertn. et helv. edit. 1. p. 270. Cren, et Godr. FI. de Frane. 1. p. 589. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 239. Limnopeuce Hall, lìist. slirp. indig. Helv. 2. p. 2Gi. Seg. PI. veron. siippl. p. 64. Ilippuris aquatica foetida et Ilippuris subcinerca, fragilis Seg. PI. veron. 1. p. 10/ et 102. tah. 2. Figure. — FI. dan. tab. 87. Lamk. IH. 1 . tah. 5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nci luOghi pallltlosi C nelle acque che corrono lentamente ; è piuttosto comune nelle parti settentrionali della penisola, diviene piuttosto rara nelle parti cen- trali e meridionali, donde l'ho di Val di Chiana lungo il canale detto il Vaglio, raccolta da Raddi , e nelle acque di Montepulciano (Savi!) nei fossi di S. Apollinare presso Ravenna (Caldesi! Reccari!) del Lago di Pùeti (Rolli!) delle paludi pontine (Fiorini!). Tenore scrive che questa specie nasce nelle paludi, nei fossi , nei fiumi del- l' antico regno napolitano, ma non ne indica i luoghi. Manca nelle isole. Fiorisce in Maggio e Giugno e nei luoghi più settentrionali in Luglio ed Agosto. Distribuzione geografica. — Specie cstcsa in Europa dalla Lap- ponia! dalla Norvegia! e dalle Isole britanne! sino nel Napoletano. Nasce pure in Asia ! dove giunge sino agli alti piani del Thibet a 14500 piedi sul livello del mare tra il lago Pangong e il paesetto di Muglieb!, neir America artica, nella Groenlandia! e temperata, negli Stati-Uniti di America ! Descrizione — Pianta perenne, alta da due a sei decimetri, di un bel verde, glabra, talvolta interamente sommersa e allora ste- rile, più spesso immersa soltanto con la parte inferiore. Il rizoma è orizzontale, cilindrico, liscio, bianchiccio, con lunghi internodii , articolato nei nodi vitali, da questi partono segnatamente in basso, le fibre radicali piuttosto delicate e in alto i fusti o rami, i quali sono eretti, semplicissimi, cilindrici, articolati e un po' ristretti nei nodi vitali, con gì' internodii corti, striati largamente per lungo, di im verde chiaro : i nodi inferiori mandano spesso delle fibre radi- cali ; tanto i fusti quanto il rizoma hanno nell' asse un fascio fibro- so-vasc(tlaro, sono lacunosi nel resto con le lacune distribuite a guisa di rete. Le foglie sono in j^iro per lo più da S o '.) a 1^ o 15, più lunghe (i(^gr internodii corrispondenti; (pielle che stanno im- merse sono per lo più dirette in giù e più pallide , quelle che sono 396 ALOtlAGEE. fuori di acqua sono da sotto in su patenti e curvate un po' ad arco in giù, poi patenti, poi anche eretto-patenti, gradatamente più corte dalla parte inferiore all' apice del fusto , strette, lineari, quasi acute , appena appena convesse e di un verde chiaro di sopra, leg- gerissimamente scanalate e di un verde più chiaro di sotto, intere nei margini; quando cadono lasciano delle cicatrici bislunghe tra- sversalmente. I fiori sono ermafroditi, piccolissimi, sessili, in giro neir ascella delle foglie superiori. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario, il lembo corto ed intero. La corolla manca. Lo stame e unico , inserito nel lembo presso alla gola del calice ; l'antera è quasi sessile dapprima, poi si svolge il filamento, il quale diventa più lungo di essa ; è quasi tonda , smarginata alla base , introrsa , bilo- culare, con le logge che si aprono longitudinalmente. L'ovario è infero, quasi tondo, con una loggia nella quale è un solo ovolo ana- tropo, pendente. Lo stilo è laterale, semplice, lungo quanto lo stame, eretto, avvicinato e quasi ricevuto nel solco formato dalle due logge dell'antera, assottigliato in alto, stimmatoso. Il frutto è una piccola drupa bislunga, coronata dal lembo del calice e contiene un solo seme : del resto vedi i caratteri del genere. CERATOFILLEE. Ceratophylle^ Grmj Brìi, pi arr. 9. p.- 54. Dee. Prodr. 3. p. 73. Endl. Gen. p. 267. Le Mahout et Decaìsne Traile génér. de hot. p, 505. Flores monoici, calyce et corolla destituti , involucro profunde multipartito basi cincti. Masculi. Antherse plurimae, sessiles, bilocu- lares. Foeminei. Ovarium uniloculare, uniovulatum. Ovulum ortho- tropum, pendulum. Stylus terminalis, subulatus, stigmatosus. Nu- cula monosperma, stylo persistente indurato rostrata vel apiculata. Semen pendulum. Albumen nullum. Cotyledones grandes, radicula brevissima, infera, plumula polyphylla inclusa. Herbae aquatica^, sub- mersge, vasis carentes. Gaules ramosi, articulati. Folla verticillata, dichotome lafciniata , laciniis lineari-setaceis vel capillaceis. Considerazioni geografiche. — Sono nella nostra flora due CERATOPHYLLUM. 507 delle tre specie di Ceralophtjllum clic siano in Europa nostra, unico ge- nere di queste tribù che conta altre specie in altre parti della terra. CCIiXXIV. CERATOPHYIililHn Linn. Limi. Gen. n. 1055. Juss. Cen. p. 18. Gaertn. De fnict. 1. p. 212. lai). Al. f. 12. Chamiss. in Linncm 4. p. 503. et 6. p. 336. Endl. Gen. pi. p. 2G8. Hydroceratopliyllon Vaili, in Meni, de lAcad. des se. ann. 1710 p. 16. tal). 2. Flores monoici, superiores masculi, inferiores foeminci , soli- tarii, axillares, subsessiles, calyce et corolla destituii , basi involu- cro profunde multipartito , laciniis anguste lincaribus, cincti. Ma- sculi. Antlieric plurima}, sessiles, biloculares, irregulariter dehiscentes. Foeminei. Ovarium unicum, sessile, uniloculare, uniovulatum. Ovu- lum pcndulum, orthotropum. Stylus tcrminalis, subulatus, bine sti- gmalosus. Xucula ovalis velovoidea, lateraliter subcompressa, supra basin spinis :2 recurvatis praìdita vel inermis , apice stylo persistente indurato longo vcl brevi rostrata aut apiculata. Semen unicum, pcn- dulum. Testa tenuissime membranacea, ad umbilicum incrassata. Embryo exalbuminosus, cotyledonibus (Vitellus Gaìrtn.) 2, magnis, oblongis, dorso convexis, tacie concavis, radicula brevissima, infera, plumula (Cotyledones Ga)rtn.) polypbylla, inclusa. Ilerba3 submersa), vasis carentes, rigida?. Caulis ramosus, teres , articulatus. Eolia sub 8 verticillata, dichotome in lacinias tcnues, margine laìves vel dcn- ticulatas divisa, lacunosa. Portamento. — Piante afpiaticlie quasi interamente sommerse nelle acque lentamente correnti o stagnanti, prive di vasi, con il fusto cilindrici», ramoso, articolato, con i nodi o articolazioni vicine, con le foglie per lo più a otto a otto in giro, le quali sono divise pro- fondauicute e in un modo dicotomo in lacinie strette, line e (piasi capillari, intere o con piccoli denti nel margine, e aventi di dentro molte cavità o lacune distribuite in jilc longitudinali per galleggiare nelle acque. I fiori sono piccoli, sessili o (piasi sessili, monoici, gì' inferiori iiiascbi con molle antere grandi , i superiori femminei con un solo pistillo, lutti circondali alla base da un involucro |>ro- l'ondaminle (IìnÌso in molte lacinie lini, ( be fa ai foni le vc( i di ca- 508 ALOUAGEE. lice; questi mancano tanto di calice quanto di corolla. Il lìullo è una piccola noce ovale o ovata, fornita all' apice dello stilo persi- stente e diventato duro e talvolta alla base di due appendici a guisa di spine un po' curvate in giù. 109$. Ccratopliylluiii clciucr><$iiui Limi. C. monoicum, caule ramoso, tereti, articulato, foliis subcor- neis, 8-7 approximate verticillatis , dichotome in lacinias 2-4, raro 5-6, lineari-filiformes margine dentato-spinosas, divisis, nuculis ova- libus , lateraliter compressis , apteris^, supra basin bispinosis, spinis recurvatis , apice stylo persistente indurato nuculam suba3quante vel superante praeditis. Ceratopbyllum demersum Limi. Sp. pi. p. 1A09. Scop. FI. cani. edit. 2. tom. 2. p. 2S8. Ali. FI. ped. 2. p. 222. Savi FI. pis. 2, p. 336. Gmrtn. De fruct. 1. p. 212. tab. U. Desf. FI. ali. 2. p. SU. Slip. PI. du Frioul p. 189. Dee. FI. frane. A. p. 413. Morie. FI. ve- net. 1. p. 407. Pollin. FI. veron. 3 p. 119. Maur. Cent. 13^ p. 48. Nacc. FI. venet. 5. p. 40. Gaud. FI. helv. 6. p. 151. Teti. Syll. p. 48. et FI. nap. 2. p. 347. Puccin. Syn. fi. lue. p. 512. Morìs FI. sard. 2. p. 65. Griseh. Spie. fi. rum. et hith. 2. p. 346. Giiss. Sijn. fi. sie. 2, p. 599. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 272. Gren. et Godr. FI. de Frane. 1. p. 592. Bert. FI. Hai. 10. p. 195. Comoll. FI. comens. 7. p. 125. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 242. Ceratopbyllum oxyacanthum Chamiss. in Linncea 4. p. 504. tal). 5. f. 6. b. Hydroceratophyllon folio aspero quatuor cornubus armato Vaili, in Mém. de VAcad. des se. ami. 1719. p. 16. tah. 2. f. 1. Seg. Suppl. p.62. Figure. — Lamk. III. tah. 775. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle acquC lentamente correnti, nei fossi, negli stagni di tutta la penisola e delle isole di Sicilia , di Corsica e di Sardegna : però in queste è meno comune e piuttosto raro, cosi nasce in Sicilia vicino a Palermo nelle acque delle Favare presso Villabate e nel Fiume Ciane vicino a Siracusa nei quali luogbi l'ho raccolto, in Corsica vicino a Bastia (Soleirol.), in Sardegna pare più comune perchè Moris scrive che esso nasce CERATOPHYLLUM. 599 nelle acque stagnanti, ma non indica i luoghi. Fiorisce da Giugno a Settembre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa centrale ! e meridio- nale ! neir Alfrica boreale ! e nell' America boreale ! Descrizione. — Pianta aquatica, di color verde dapprima chiaro poi scuro e finalmente quasi olivaceo, glabra. 11 fusto è cilindrico, articolato, liscio, ramoso, con i rami opposti o alterni, solitarii o gemini , disuguali , semplici o ramosi : tanto esso quanto i rami hanno nel centro un asse o cordone, il quale è interamente formato (li cellule allungate, cilindriche e perciò manca di vasi, e nel re- sto un tessuto celluioso , con cellule grandi , che contengono molti granelli di fecola, e lasciano tra loro delle piccole cavità o lacune. Le foglie sono di consistenza quasi cornea, sette o otto in giri, per lo più vicini in modo che le foglie sono più lunghe dei meritalli ; patenti e un po' curvati quasi ad arco in su , ovvero patentissime e talvolta anche dirette un po' in giù ; sono divise in modo dicotomo in quattro o due e talvolta tre, cinque o sei lacinie lineari-filiformi e fornite nel margine esterno e nell'apice di rari denti, spinescenti e curvati un po'verso l'apice della foglia : tali foghe sono interamente cellulose ed hanno internamente delle lacune o cavità, divise da setti e distribuite longitudinalmente essendovene una sola fila nelle divi- sioni, e due 0 tre file, di cui l'intermedia più stretta, nella parte inferiore della foglia. I fiori sono monoici , ascellari , solitarii, quasi sessili, i superiori maschi, gl'inferiori femminei; tutti mancano di .calice e di corolla ma sono circondati alla base da un involucro il quale è diviso profondamente in 10 o 12 lacinie erette , strette, li- neari, come troncate all' apice e ivi con piccoli denti a guisa di sete, rossicce, mentre l'involucro è in basso verdognolo. I fiori maschi hanno molte antere, le (juali sono molto più lunghe dell'involucro, sessili nel centro di questo, grandi, bislunghe, quasi bilobe all'a- pice, con i lobi quasi acuti e forniti di una piccola seta, biloculari, aprentisi irregolarmente per lungo, giallicce o bianchicce con righe rossicce. I fiori femminei hanno un solo pistillo. L' ovario è molto più lungo dell'involucro, ovale, con due appendici laterali soj)ra alla base, lo quali sono corte e curvate un po' in i^iù, ha una sola loGjgia e contiene un solo ovolo ortotropo, pendente dall' apice di (|uesta. I.o stilo è terminale, diritto, lungo più dell'ovario, lesini- fi)ruie, papilloso-stimmatoso verso allo da uua parte e all'apice, il il ulto è patente o patenlissiuH), ovale, schiaccialo laleraluii'ulc jicrò 400 • ALORAGEE. ivi un po' convesso, glabro, nericcio, senza ale, fornito di sopra alla base di due lunghe spine, un po' curvate in giù, lesinitbrmi, ottusette e giallicce , ha all' apice un rostro a guisa di spina formato dallo stilo persistente, il quale è uguale o poco più lungo del frutto , si compone di un epicarpio quasi erbaceo e di un endocarpio quasi osseo. Il seme è bislungo-ellittico, sospeso: la testa é delicata, quasi trasparente, bianchiccia, un po' ingrossata verso l'ilo ed ivi bian- chiccia. Manca l' albume. L' embrione è grande , ha due cotiledoni, grandi, opposti, bislunghi, ottusi e quasi troncati all'apice, con- vessi di fuori, un po' concavi di dentro; la radichetta è cortissima, la piumetta è grande, formata di molte foglioline lineari e quasi con due denti all' apice, giaUicce e racchiuse nella cavità lasciata dai due cotiledoni dei quaU la piumetta è appena più corta. Alcuni descrivono quattro cotiledoni, due più grandi e due più piccoli. Questi sono li- neari e bidentati all' apice come le foghe della piumetta e forse da considerarsi come parte di questa, ma non c'è dubbio ch'essi stanno nel medesimo giro dei due grandi cotiledoni. 1099. Ccratopbylluin subiiierisuiii Limi, C. monoicum, caule ramoso, tereti, articulato, foliissub-8 ver- ticillatis , ter dicholome in lacinias 8, capillaceas divisis , nuculis oblique ovatis, lateraliter compressis, apteris, supra basin inermibus, apice stylo brevi persistente indurato prgeditis. Geratophyllum submersum Limi. Sp. pi. p. i409 Bellard in Mém. de VAcad. de Turin ann. 1790-91 voi. 5. p. 251. Dee. FI. frane. 4. p. 413. Noce, et Balb. FI. ticin. 2. p. 187. Pollin. FI. veron. 3. p. 119. Gaud. FI. helv. 6. p. 152. Piiccin. ! Syn. fi, lue. p. 512. Gtiss. Sijn. fi. sic. 2. p. 598. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 272. Cren, et Godr. Fi. de France 3. p. 592. Beri. Fi. ital. 10. p. 196. Comoll. FI. comens. 7.p. 127. Carnei. Prodr. della II. tose. p. 242. Geratophyllum muticum Chamiss. in Linnxa 2. p. 336. tah. 4. f. A. B. Hydroceratophyllon folio la3vi, octo cornubus armato Vaili, in Mém. de VAcad. des se. de Paris ami. 1719. p. 16. tah. 2. f. 2. Figure. — Lamk. III. gen. tah. 775. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei foSsi, nci luoghi pa- CERATOPHYLLUM. 401 ludosi della penisola e di Sicilia, però è piuttosto rara. Nasce nei fossi del Piemonte presso il Lago di Aselio e nel Lago Moncrivelli (Bellardi), nei fossi e stagni della provincia di Novara (Biroli), nelle acque lentamente correnti della provincia di Pavia presso il fiume del Po e del Ticino (Nocca e Balbis), presso le rive dei laghi di Lu- gano e di Como e in Valtellina nei fossi tra Piantedo e Delebio (Co- molli), in luoghi paludosi vicino a Bolzano (Heuiler, Facchini), nelle paludi di Mantova (Barbieri !), presso Lucca alla Cunetta (Puccin.). In Sicilia nel Lago di Catellaro presso Mineo e grart Michele e nel Fiume di Ciane vicino a Siracusa (Guss,). Fiorisce da Giugno ad Agosto. Distribuzione geografica. — Pianta dell' Europa centrale e in parte della meridionale, però rara. Descrizione. — Pianta affine alla specie precedente dalla quale però si distingue bene per essere di un color verde chiaro, per avere le foglie distribuite in giri meno vicini, divise in modo tre volte di- cotomo in lacinie più fine e quasi capillari, lisce o con qualche raro dentino nei margini, per le lacinie dell'involucro quasi acute ed intere all'apice e segnatamente per il frutto, il quale è obliqua- mente ovato, manca delle due appendici spinose sopra alla base ed ha il rostro, formato dallo stilo persistente, cortissimo, molto più corto di esso. TRIBIJ TJERZA. CERCODIANEE. Cemcodiank.k ./««. Dirt. des se. niil. 7. ji. 44 J. Dee. Prodr. 3. p. 05. HvGitoiu.K ììkh. Anal. fr. p. 3i. Flores hermaphroditi vel unisexuales. (^alycis tubus ovario adna- lus, limbus 2-i lobus. Pelala 2-4, calycis tubo inserta, iiiterdum nulla. Stamina lobis calycinis numero aiqualia vel dupla cum petalis inserta. Antheraì biloculares , basifixaì, filamenta brovia. Ovarium 2-4 locnlarc, vel si^ptis evanidis, uniloculare. Ovula in loculis soli- taria, in ovario uniloculari 4 vel aborlu solitaria, in omnibus ana- tropa, pendula. Slyli 2-4, siepe brevcs , stigmatosi. Fnirlus drupa vi'l nii\ , coriacco-crustarca voi ossea. Semina pcndiila. Albujuen Fl.iiHA iTAr.IANA Vol.. IV'. :!(» 402 ALORAGEE. carnosiim. Colyledones breves vel brevissimae , radiciila elongata, supera. Herbae aquaticae, rarius herbee vel sufFrutices terrestres. Cau- les ramosi, in aquaticis articiilati, ramosi et lacunosi. Folla verticil- lata, opposita aut rarius alterna, saepe dentata, pinnatipartita aut bipinnatipartita, rarius integerrima aut difformia, extipulata. Considerazione. — Di questa tribù, che comprende la maggior parte delle Aloragee, noi abbiamo il solo genere europeo il%no/j%/- Itim e tutte e tre le specie di questo che nascono in Europa. CCIiXXV. IflYKIOPHYIiliUJfl Vaili. Vaili. Mém. de l'Acad. de Paris 1719. p. '23. tah. S. f. 3. Linn. Gen. lì. 1066. Gxrtn. Defruct. J. p. 331. tah. 58. Juss. Gen. pi. p. 18 et in Ann. du Museum 3. p. 521. tah. 3. f. 2. Endl. Gen. pi. p. 1169. n. 6135. Hook, et Benth. Gen. pi. 1. p. 676. Pelonastes Hook. pi. in Lond. Journ. of. hot. 0. p. 474-. Flores monoici, superiores masculi, inferiores foeminei, raris- sime dioici vel hermaproditi, solitarii, axillares, plerumque sessiles, bibracteolati. Masculi. Galycis tubus teretiusculus , hmbus quadri- vel biparlitus, interdum evanidus. Pelala 4—2, calycis tubo inserta, ejusque laciniis alterna, sessilia, concava, caduca, raro persistenlia. Stamina 8, rarius 6-4-2, cum petalis inserta. Filamenta filitormia, erecta. Antherae lineari-oblonga), basi affìxae, biloculares, longitu- dinaliter dehiscentes. Pollen sphsericum , Iseve. Pistillum rudimenta- rium. Foeminei. Calycis tubus profunde quadri vel bisulcatus, ovario adnatus, limbus superus, quadripartitus, laciniis minutis, subulatis vel nullus. Pelala minuta vel nulla. Stamina nulla vel rudimentaria. Ovarium inferum, quadriloculare. Ovaia in loculis solitaria, ana- tropa, ex apice anguli centralis pendula. Styli 4, breves, ssepissime recurvi et piumosi. Nux vel drupa quadrisulcata, vel in coccos 4, rarius 2, partibilis, coccis monospermis. Semina pendula, oblongo- cylindracea , testa membranacea. Embryo in axi alburainis carnosi, cylindraceus , cotyledonibus brevissimis , radicula longa, tereti, su- pera. Herbae aquatici», demersae, sub anthesi emergentes. Caulis parce ramosus, articulatus , lacunosus , lacunis rotiformibus. Eolia opposita, alterna vel verticillata, linearla vel ovata, integerrima vel dentato-serrata aut pinnatipartita, sa'.pe difìormia vel variiformia. MYRlOPIIYLLUiM. 40r> Portamento. — Lc iiostre specic soiio piante aquatiche , som- merse in gran parte nelle acque stagnanti o lentamente correnti e con la spiga dei fiori fuori dell'acqua, con i fusti cilindrici, artico- lati, aventi di dentro delle lacune divise da setti che partono da un asse centrale e vanno alla circonferenza come i raggi di una ruota; radicanti nei nodi inferiori e che portano le foglie negli altri nodi. Oneste sono piccole, spesso più lunghe o quasi uguali ai meritalli corrispondenti, a4a4^,a5a5,a6aGin giro in ciascun nodo vitale, divise profondamente in lacinie distribuite come le barbe di una penna, le quali sono opposte o quasi opposte o alterne, fine, più fine e più lunghe nelle foglie inferiori. I fiori sono piccoli, ses- sili all' ascella di ciascuna foglia nella parte superiore del fusto e dei suoi rametti ; tali foglie che corrispondono ai fiori ora sono si- mili a quelle del resto del fusto , ora poco più lunghe o quasi uguali ai fiori ed allora pcnnatifide o intere ; il frutto è una piccola drupa 0 noce, quasi tonda, con 4 o di raro con due cocci, saldati insieme, in ciascuno dei quali è un seme. 1100. llyriopliylliini Ycrficillatiiiii Linn. M. monoicum vel raro dioicum, caule tcrcte, arliculato, interne radicante, parce ramoso, ramisque ut plurimum demersis, foliis 5, raro 6-i verticillatis, internodia suba3quantil)us supcrantibusve, pin- nati-pariitis , laciniis capillaribus, plerumque oppositis, floribus ses- silibus 5, raro G-4 verticillatis, axillaribus, foliis fioralibus omnibus, foliis caulinis similibus, multoties brevioribus, florum masculorum caivcis tubo subcylindraceo aut subgloboso, limbi laciniis lanceola- tis, acutis, tubo brevioribus, petalis obtusis, laciniis duplo longio- ribus, lìlamentis anthcra sublongioribus, foemineorum calycis tubo et fructu globoso, subquadrangulari , faciebus unisu'.catis, petalis nullis , an semper ? MyriophylhuM vcrlicillalum Jjinn. Sp. /»/. /'. 1 iJU. Ali. 11. jicd. I. p. JS^2. Ucria II. r. panorm. p. .191). Desf. FI. (iti. I. p. 345. Sufjr. PI. ih Frinul p. ISO. Dee. FI. frane, i. p. 417. Moris. FI. veticl. I. p. WS\ VoUin. FI. verun. :ì. p. US. Xocc. et lìaìh. FI. tic. t^ p. iSS. Fiorini App. al Prodr. della //. rom. p. i^.>. Nacc. FI. vcììcI. ;>. /). 40. (Uiud. il. Iielv. 0. p. Ii)5. Pnccin. N////. //. Inc. p. MHI. Vis. fi. dnlm. I. /». IDÒ. (]risi'b. Spie. //. rum. ci hillt. i.^ /». ^tOO 404 ALORAGEE. De Not. Rep. fi. lig. p. l'tl. Koch Sijn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 270. Greti, et Godr. FI. de Frane. 1. p. 587. Bert. FI. Hai. 10. p. 199. Comoll. FI. comens. 7.p. 128. Biechi Aggiunte alla fi. hicch. p. 11. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 239. Ardoin. FI. des Aìpes marit. p. 137. Myriophyllum siculum Guss. ! Syn. fi. sic. 2. p. 599. Myriophylliim alterum in iisdeni locis foliatum usque ad verti- cem Coesalp. De plant. Uh. 6. cap. 60. p. 263. Figure. — Engl. hot. tah. 218. j3 pectinalum, foliis floralibus flores in spicam interruptam fere dispositos paulo superantibus subaequantibusve , omnibus pectinato- pinnatis. Myriophyllum pectinatum Dee. FI. frane. 5. p. 529. Guss. Syn. fi. sic. 2.p.599. Bert. FI. ital. 10. p. 199. Myriophyllum spicatum Ali. herh. sec Moris. Myriophyllum verticillatumTe». FI. nap. 2. p. 348. Myriophyllum verticillatum var. y Koch. Syn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 270. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 588. Figure. — Myriophyllum verticillatum FI. dan. tah. 1046. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle acqUB dei laghi & degli stagni e in quelle lentamente correnti dei fossi e dei fiumi di tutta la penisola e di Sicilia, però più rara in questa dove l'ho rac- colta nelle acque del Fiume Ciane vicino a Siracusa e si trova nel Gurgo di Carcaci vicino a Lercara (Gasparrini), e nelle parti meri- dionali che nelle settentrionali. Ho veduta e descritta la pianta dioica delle vicinanze di Vercelli, favoritami dal sig. Malinverni. La va- rietà jS nasce nelle paludi di Mantova a Pradella (Barbieri) , di Bo- logna a Gandazzolo (Bert.), vicino a Parma a Frassinara (Passer.) nella Fiumara di Andora nella Riviera di Ponente (Berti !) vicino alla Spezia nei fossi dove 1' ho raccolta, nei laghi di Bientina e di MassaciuccoU (Biechi) , nel Piceno ai Guazzi presso al Porto di Re- canati, nel Napoletano (Ten.), in Siciha al Gurgo di Carcaci (Gasparr.). Fiorisce da Giugno ad Agosto. Distribuzione geografica. — Dalle parti centrali e meridionali della Svezia ! e dalle Isole brittanne ! sino in Sicilia. Nasce pure in Algeria ! Ho la varietà j3 anche degli Stati-Uniti d* America ! Descrizione. — Pianta monoica, di raro dioica, in parte som- mersa, fornita di un rizoma obliquo, cilindrico, articolato, con le lacune ruotiformi , che manda fibre radicali lunghe , delicate quasi MYRIOPHYLLUiM. 405 come capelli , discendenti e nericce. Il fusto è dapprima ascendente, poi eretto , spesso appena flessuoso , cilindrico , articolato , legger- mente striato , verdognolo, glabro, con le lacune in ruota come nel rizoma e con qualche ramo in basso, il quale è corto e nasce all'ascella di una delle foglie che sono in giro nei nodi vitali: dagli inferiori di questi manda pure delle fibre radicali lunghette, delicate e bianchicce. Le foglie nascono per lo più a cinque a cinque, tal- volta anche a sei a sei o a quattro a (piattro in giro nei nodi vitali, e superano per lo più, massime le superiori, la lunghezza dei meri- talli : sono dirette un po' in giù , di color verde o quasi rossiccio , pennatifide-divise, le inferiori con le lacinie più delicate e più lun- ghe e le superiori più strette con le lacinie rigidette ed acute; que- ste lacinie sono opposte in tutte. 1 fiori sono sessili, uno all'ascella di ciascuna foglia dei giri superiori, dappoiché le foghe si conser- vano della uguale lunghezza e della stessa forma quasi di quelle del resto del fusto o del ramo, e sono perciò molte volte più lunghe dei fiori, eccetto nella varietà /3 come ora vedremo. I fiori maschi hanno il calice con il tubo quasi cilindrico o tondo, aderente all'ova- rio e con il lembo diviso in quattro lacinie le quali sono più corte del tubo, lanceolate, acute, patenti e verdi. I petali sono quattro, il doppio più lunghi del calice, alterni con le lacinie di questo, con- cavi, ottusi, con una leggiera carena, giallognoli, con sfumature verdognole; nella boccia del fiore sono valvati ; cadono quasi subito dopo che questo si apre. Gli stami sono otto: i filamenti filiformi, diritti, bianchicci, poco più lunghi dèlie antere ; queste sono linea-, ri-bislunghe, ottuse all'apice, ivi leggermente smarginate , inserite alla base, diritte, biloculari e si aprono longitudinalmente. L'ovario è vuoto e gli stili e gli stimmi sono rudimentarii. 1 fiori femmiuci hanno il calice quasi come nei fiori maschi, male lacinie del lembo sono un poco più corte. Non ho veduto i petali, forse picchè caduti. L'ovario è quasi tondo, con quattro angoli ottusi e con un solco longitudinab; in ciascuna faccia, con quattro logge, ciascuna delle quali contiene un ovolo anatropo , pendente dall'apice dell'angolo centrale. Gli stili sono quattro , cortissimi. Gli stimmi sono curvati in fuori ad arco, grosselti, acuti, bianchicci di sopra ed ivi convessi e coperti di limghi e t^rossi peli disuguali e biancbicci che li ren- dono (piasi jtiuniosi. Il frullo è una piccola noce, e un po'palcnte , quasi tonda, con quatlro angoli ottusi e con un solco longitudinale in ciascuna faccia, xerde, poi rossiccio, glabro, coronato dai (piai- 406 ALORAGEE. tro stimmi resi piccoli e rossicci ; ha quattro semi , uno in ciascuna loggia. Nella varietà jS le foglie fiorali sono più piccole , poco più lun- ghe 0 quasi uguali ai fiori, i quali formano perciò una spiga inter- rotta : tra essa e la specie si trovano tutte le gradazioni delle foglie fiorali, variando la lunghezza di queste riguardo ai fiori medesimi. tflOI. llyriopliyllniii spicatuiii Limi. M. monoicum, caule tereti, articulato, inferne radicante, parce ramoso , ramisque demersis , foliis 4 verticillatis , internodia subsB- ((uantibus superantibusve , pinnato-partitis, laciniis capillaribus, pie- rumque oppositis, floribus sessilibus, 4-verticillatis, verticillis remo- tiusculls vel remotis in spicam gracilem, longiusculam, interruptam, erectam et emersam dispositis, bracteis inferioribus foliis similibus, reliquis valde minoribus, subintegris flore subaequalibus aut brevio- ribus,tìorum masculorum calycis tubo subgloboso, limbi laciniis par- vis, lanceolatis, acutis, petalis oblongis , obtusis vel vix emargina- tis, laciniis subduplo longioribus, filamenlis anthera subaequalibus, foemineorum calycis tubo subquadrangulari, limbi laciniis petalisque minutis , fructu subgloboso , quadrisulcato, quadricocco , interdum bicocco. Myriophyllum spicatum Lhiìi. Sp. pi. p. 1409. Ali. Fi. ped. 1. p. 182. Ucria H. r. panorm. p. 398. Savi Fi. pis. 2. p. 336. Desf. IL ali. 2. p. 345. Suffren PI. du Frioul p. 189. Dee. FI. frane. 3. p. 6S et 4 p. 416. Seh. et Maur. FI. rom. prodr. p. 329. Morie. FI. venet. I.p. 407. Morett. in Memor. 1. p. 301. Polliti. FI. veron. 3. p. 118. Naee. FI. venet. 5. p. 39. Gaud. FI. helv. 6. p. 153. Ten. Sijll. p. 468 et FI. nap. 2. p. 348. Puecin. Syn. fi. lue. p. 536. Vis. FI. dalm. 1. p. 195. De Not. Rep. fl. lig. p. 1 i7 . Guss! Syn. fi, sic. 2. p. 600. Rodi Syn. fl. germ. et helv. edit. 2. p. 270. Boiss. Voy. en Espagn. 2. p. 212. Moris et De Not. Fl. Capr. p. 54. Gren. et Godr.Fl. de Frane. 1. p. 588. Bert. Fl. ital. 10. p. 198. Cornali. Fl. comens. 7. p. 127. Moris Fl. sard. 2. p. 63. Carnei Prodr. della fl. tose. p. 240. Myriophyllum aquaticum majus Seg. PI. veron. 1 . p. 100. Potamogeton foliis pennatis Seg. l. e. p. 406. Nome italiano. — Millcfolio d' acqua. MYRIOPHYLLUM. 407 Figure. — Lamk. III. 8. tah. 775. Engl. hot. 2. tah. 83. FI. (Jan. tah. 681. Stazione, Abitazione e Fioritura Nelle acque (lei laglli, delle paludi e nelle acque lentamente correnti dei fossi e talvolta anche dei fiumi di tutta la penisola e delle isole di Sardegna, di Sicilia, dove è raro trovandosi soltanto nelle acque di S. Ciro vicino a Pa- lermo (da me raccolto), a Paterno (Tornabene!) a Spaccaforno e Si- racusa al Fiume Ciane (Guss.) e di Capraja (Moris e De Not.). Non l'ho di Corsica nò delle altre piccole isole. Fiorisce da Giugno ad Agosto. Distribuzione geografica. — È comunc nelle acque stagnanti e lentamente correnti di quasi tutta V Europa, dalla Lapponia tor nense vicino a Karessuvando (La^stadius) dalle parti meridionali della Norvegia nel Guldbrandsdal (Blytt !) e dalle Isole brittanne! sino in Sardegna ed in Sicilia. Nasce pure in Algeria (Desf. Bove!). Descrizione.— Pianta in gran parte sommersa nell'acqua, avendo per lo più soltanto la spiga dei fiori fuori di questa. Il fusto è cilindrico, liscio, rossiccio e in basso quasi violetto, articolato, con qualche ramo alterno, con le lacune divise da setti distribuiti come gli spazii lasciati dai raggi di una ruota , che sono circa sedici e par- tono da un asse o cordone centrale rossiccio, composto di cellule al- lungate e di vasi anellati : dai nodi inferiori manda poche fibre ra- dicali le quali sono lunghe, delicate, un po' flessuose, bianchicce e poi quasi di color violetto ; negli altri porta le foglie le quali sono a (piattro a quattro in giro, poco più lunghe o quasi uguali ai meri- talli, patenti, pennati-divise, con le lacinie lunghe, line, quasi capillari e per la maggior parte opposte, fornite di pochi vasi anel- lati nella parte centrale : cadendo lasciano delle cicatrici quasi toiuK' e rossicce nel nodo vitale. I fiori sono monoici, i snperiori maschi, gli inferiori femminei, tutti a (piattro a qnattro in giri lontani e for- manti cosi nna spiga Innga da 5 a 8 e talvolta anche IO centimetri, stretta ed interrotta. Tali fiori sono sessili, accompagnati da brattee molto diverse per la gramlezza e la forma : quelle del giro inferiore dei fiori feiiuiiÌMGÌ sono simili alle foglie del fusto, cioè grandi, |U"o- fondamente penmili-divise con le lacinie capillari, e molte volte più hmglK! dei fiori; quelle dei giri superiori sono molto piccole, lunghe (pianto i fiori o più corte di (pu\sti , (piasi intere o intere e di coUv verde che stacca bene sui fiori maschi che sono di ( olore rosso scuro. Ciascun iioic poi lia alcune biatteole, ovate, acute, biandiicce, sin- 408 ALORAGEE. mate di rossiccio. I fiori maschi hanno il calice molto piccolo e verde; il suo tubo è quasi in forma di campana, il lembo è diviso in quattro lacinie piccole, lanceolate, acute e diritte. I petali sono quattro, bi- slunghi, ottusi 0 leggermente smarginati all'apice, con una carena di fuori , concavi e di colore rosso scuro ; sono il doppio più lunghi delle lacinie del calice e cadono presto. Gli slami sono otto. I fila- menti filiformi , bianchicci , lunghi quasi quanto le antere ; queste sono bislungo-lineari, ottuse all'apice, di un giallo verdognolo: vi è il rudimento del pistillo. 1 fiori femminei hanno il tubo del calice di colore rossiccio, quasi quadrangolare, con gli angoli ottusi e con un solco longitudinale in ciascuna faccia : le lacinie del lembo sono piccolissime e pajono quattro piccoli denti alterni con gli stimmi. Tali si mostrano pure i petali che si vedono sotto degli stimmi e che sono rivolti in fuori. L'ovario è aderente al tubo del calice, ha quat- tro logge con un ovolo solitario pendente dall'angolo interno di cia- scuna loggia, talvolta ha due sole logge e perciò due solchi di fuori nelle facce e di dentro due ovoU, uno in ciascuna loggia. Gli stili sono quattro, rivolti in fuori, grossetti e stimmatosi in alto e ivi coperti di peli lunghetti e bianchi. Il frutto è una piccola noce, eret- to-patente 0 patente, quasi tonda, con quattro profondi solchi e quattro angoli ottusi, coronata dagU stili persistenti, che vi riman- gono quasi come quattro denti ; di raro ha due solchi e due angoli ; nel primo caso porta quattro semi, nel secondo due, i quali sono pendenti, quasi cilindrici. L'embrione è grande quasi quanto il seme, quasi cilindrico, appena appena curvo nell'asse di un albume piuttosto scarso : i cotiledoni sono cortissimi e piccolissimi, la radi- chetta è lunga, cilindrica, superiore. li O*^. llyrìophylluiii alternifloruni Dee. M. monoicum, caule terete, articulato, inferne radicante, ra- moso, ramisque demersis, foliis 4-verticillatis , internodia aequanti bus superantibusve, pinnato-partitis, laciniis capillaribus , tenuissi- mis, alternis, floribus sessilibus, inferioribus subverticillatis 2-5 raro solitariis in axilla folii fioralis foliis caulinis similis, superioribus solitariis, bractea integra sublongioribus , omnibus in spicam graci- lem, brevem, interruptam primum nutantem, dein erectam et emer- sam dispositis, filamentis brevissimis. MYRIOPHYLLUiM. 409 Myriophyìlum alternitlorum Dee. FI. frane. 5. p. 520. Giiss. Syn. fi. sic. 2. p. 600. Koch Syn. fi. germ. et ìielv. edit. 2. p. 270. Boiss, Voyag. en Espagn. 2. p. 212. Greti, et Godr. FI. de France 1. p. 588. Moris FI. sard. 2. p. 6i. Beri. FI. Hai. 10. p. 201. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 240. Figure. — Nessuna. Stazione, Abitazione e Fioritura./ — Nelle acqUC dei laghi 6 degli stagni e in quelle lentamente correnti dei fossi e dei ruscelli delle parti centrali della penisola e delle isole di Sardegna e di Si- cilia. Nasce nel Lago di Bientina (Puccin.) e presso Altopascio (Bec- cari !), in Sardegna nelle acque correnti di Guspini e negli stagni di Siliqua (Moris) e nei ruscelli sopra Mara Galagoni (Gennari!), in Si- cilia nello stagno detto Gurgo di Carcaci vicino a Lercara (Gasparr. lineo ! Todaro!). Probabilmente si trova in altre parli d'Italia, es- sendo stata confusa con il Myriophyìlum spicatuni. Fiorisce da Giu- gno ad Agosto. Distribuzione geografica — In Europa dalla Fiumarchia e dalle Isole brittanne per la Germania! e la Francia! sino in Ispagna, in Si- cilia ed in Sardegna, però meno comune della precedente. Descrizione. — Quosta Specie è adìnc alla precedente e come essa in gran parte sommersa nell' acqua con le spighe dei fiori fuori di questa; è generalmente più delicata nelle sue parli. I suoi fusti sono cilindrici, articolali, generalmente più ramosi che nel Myrio- phyìlum spicalum, massime verso alto , con i rami per lo più corti, diretti in su. Le foglie sono anch' esse a quattro a quattro ma più fine e con le lacinie capillari , le quali nascono alterne e non per lo più opposte come in quello: sono più lunghe dei meritalli corrispon- denti, l fiori sono in minor numero ed alterni, gl'inferiori per lo più due o tre, talvolta anche solilarii all'ascella di una foglia fiorale simile a (jiiella del fusto o dei rami, i superiori solitarii all'ascella di una brallea intera e spesso più corta del fiore, ne risulta cosi una spiga la ([iiale è delicata , interrotta , lunga soltanto due o tre centimetri , con V apice un po' curvalo in giù quando i fiori sono in boccia, poi eretta. Non ho avuto agio di descrivere la pianta viva, per cui tralascio (pii le particolarità dei fiori, (ili slami sono otto, i lilamciili corti, l<' antere bislunghe, lineari. 410 ALORAGEE. TRIBIJ ©UAKTA. flALLITRlCHINEE. Callit RIGHINE^ Link Emim. ìiort. herol. i .p. 7. Dee. Proclr. 3. p. 70. Endl. Gen. p. 268. Le Mahoiit et Decaisn. Traile general de boi. p. 285, Flores monoici aut polygami, calyce et corolla destituti, basi saepe bibracteolati. Stamen unicum, posticum, rarissime 2, anticum et posticum. Filamentum demum elongatum. Anthera reniformis , unilocularis. Ovarium e carpidiis 2 , bilobis conflatum , quadrilocel- latum. Ovula in locellis solitaria, angulo centrali prope apicem af- fixa, amphitropa , pendula. Styli 2, centrales, patentes vel reflexi, stigmatosi. Fructus carnoso-membranaceus, 4-lobus, 4-loculare vel locellis duobus abortientibus 2-loculare, locellis monospermis , fru- ctus maturi dimidia in aliquis speciebus secedentia. Semina pen- dula. Albumen carnosum. Cotyledones parvse, radicula elongata , supera. Herbae aquaticae vel terrestres , submersge, omnino vel ma- xima ex parte vasis carentes. Caules ramosi. Eolia opposita, linearia vel obovato-oblonga aut obovato-spathulata, in demersis cystis pun- ctiformibus notata , et superiora sepe rosulato-congesta, in submer- sis cystis destituta, in omnibus exstipulata. Considerazioni geografiche. — Qucsta tribù che Comprende il solo genere Callitriche , è notabile nella nostra Flora per il numero delle specie , tra le quali , come ho notato di sopra , sono speciali ad essa , la mia Callitriche capllaris e la varietà triincala della C. aiitiimnalis Linn. CCIiXXVI. €AE.IilXRl€IIE Linn. Linn. Gen. n. 18. Juss. Gen.p. 19. Goertn. De friict. 1. p. 330. lai). 68. Dee. Prodr. 3. p. 70. Kiitzing in Linnosa 7. aìin. 1832. p. 174. Endl. Gen. pi. p. 268. Hegeltn. Monogr. der Gali. Callitri- che p. 54. Benth. et J. D. Hook. Gen. pi. 1 . p. 676. Character generis idem atque tribus. CALLITRICHE. 411 Portamento Piante aquatiche, ora sommerse in gran parte e galleggianti soltanto con le parti superiori, ora interamente im- merse e nuotanti nelle acque, nel primo caso con stomi e vasi spi- rali e con piccoli corpi a guisa di vescichette stellate, nel secondo prive di stomi, di vescichette e di vasi o almeno con pochissimi vasi, sempre delicate , glaherrimc, di color verde per lo più chiaro, con i fusti ramosi e formanti spesso dei cespuglietti. Le foglie sono opposte, le inferiori alquanto lontane, le superiori spesso avvici- nate in piccole rose, le prime spesso più strette e lineari, le seconde bislunghe o obovato-bislunglic o quasi ovali , ovvero tutte dell' una 0 dell'altra forma, spesso smarginate o come con due piccoli denti air apice , con un nervo longitudinale semplice o diviso in altri due verso la base della foglia, i quali talvolta mandano un rametto dalla parte esterna in modo che in tal caso le foglie hanno tre o cinque nervetti longitudinaU ; sono intere nei margini e saldate all'infima base tra loro. I fiori sono piccoli, per lo più monoici, talvolta poli- gami, privi di calice e di corolla, accompagnati spesso di due brat- teole laterali, lineari, per lo più a guisa di falce e avvicinate tra loro con Y apice , e formati i maschi di un solo stame con un' an- tera uniloculare e con nn filamento che poi si allunga, e i fem- minei di un ovario e di due stili , spesso lunghi e curvati in giù. Il frutto è con quattro lobi e quattro loggette, in ciascuna delle quali è un solo seme pendente ; i lobi talora si staccano gli uni dagli al- tri quasi come i cocci delle Euforbie: talvolta uno o due dei lobi dello stesso lato mancano. Osservazioni. — Souo stato parco nel citare i sinonimi dei no- stri botanici, attesa la confusione che nelle diverse fiore di questi regna sulle specie di questo genere. ^. 1' IIerba3 amphibi;o, palustres vel natantcs, vasis , stomati- bus et cvstis stellatis in superlìcie foliorum et caulinni predille. Folia omnia vel superiora obovato-oblonga aut obovato-ovalia , tri- plincrvia aiit sub((uiiiqucn('rvia aut inferiora lincaria , uninervia, suprema in rosidarn congesta aut approximata. Flores bibracleolali vel raro abortu nudi. Fructus maturi dimitha connata. Kl'cali.ITIU- cilE Ifegrìm. Gntiun. /it. 412 ALORAGEE. tt03. Callitriclie sta^iialls Scop. C. caule ramoso ramisque subcsespitosis, inferne radicantibus, foliis oppositis , pateiitibus vel patentissimis , infima basi connatis , inferioribus remotis, supremis in rosulam congestis, omnibus obo- vato-ùvalibus vel obovato-oblongis, obtusis vel vix emarginatis , tri- plinerviis vel subquinquenerviis, floribus polygamis vel raonoicis, inferioribus foemineis, supremis hermapbroditis vel. masculis , bra- cteolis falcatis , apice obtusiusculis et convergentibus, stylis demum reflexis, fructibus subrotundis, compressis , quadrilobis, lobis cari- nato-alatis, quadrilocularibus. Callitriche stagnalis Scop. FI. carn. edit. 2. p. S5J. Kiltz. in Linnosa 7. p. 178. Koch Syìi. fi. gerin. et helv. edit. S. p. 271. Giiss. Syn. jl. sic. 1 . p. 8. Cren, et Godr. FI. de F'ranc. 1. p. 50! . Morisl FI. sard. 3. p. à81 . Dicchi Aggiunte alla fior. Inceli, p. il. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 240. Hegelm. Gatt. Callitr. p. 58. tab. 3. f. 7, 8. Callitriche verna Savi FI. pis. 1 . p. 4. ex parte. Seb. et Maur. FI. rom. prodr. p. 2. var. a. Ten. FI. nap. 3. p. 3. var. A. Gnss. PI. rar. p. 2. var. e. et Prodr. fi. sic. var. b. Bert. FI. ital. 1 . p. 26. a, j3, K, Pari. FI. panorm. 1 . p. 7 . var. /S. Ambros. FI. Tgr. au- str. 2. p. 152. Figure. — Reich. Icon. 9. tab. 882. f. 1184-86. p>. pìatycarpa, foliis inferioribus angustioribus vel sublinearibus. Callitriche platycarpa Kiltz. in Linnma 7. p. 181. Koch l. e. Cren, et Godr. FI. fran^. 3. p. 591. Figure. — Reich. Icon. 9. tab. 883-889. fig. 1187-1199. et Icon. tab. 129. f. 4748. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E COmUUe nelle acquC lentamente correnti , nei fossi e negli stagni di tutta la penisola e delle isole principali , in Sardegna (Moris, Aschcrson!) in Sicilia dove è piuttosto rara e nasce negli stagni dei monti, come al Giirgo di Ddìngoli vicino alla Piana dei Greci e al Gnrgo lo Drago e al Gnrgo lungo vicino al Cotrano dove l'ho raccolta, nelle Madonie (Mina!), a Caronia (Todaro!), nelle piccole isole di Ponza (Bolle !). Fiorisce dalla primavera all' autunno. È perenne. CALLITRICHE. 415 Distribuzione geografica. — Pianta aquatica dell' Europa cen- trale e meridionale, e delle parti calde di Asia e di Affrica. Descrizione. — Pianta in gran parte nuotante nell'acqua, di un verde chiaro , glaberrima, spesso accestita perchè il fusto è molto ramoso sin dalla base. Questo ed i rami sono cilindrici, cretti, un po' flessuosi , lisci, con i meritalli lunghetti, meno i superiori che sono molto corti , i quali mandano sotto di ciascun nodo vitale e in mezzo alle foglie una o due fibre radicali , 1' una accanto all' al- tra, lunghe, delicate, flessuose, bianchicce che nuotano nelle acque; tali fibre mancano nei meritalli superiori : tanto il fusto quanto i rami hanno il solito cilindro vascolare nel centro e un tessuto cel- luioso irregolarmente lacunoso nel resto. Le foglie sono patenti o patentissime, opposte; le superiori per essere i meritalh molto corti sono avvicinati in una piccola rosa , la quale però si compone di po- che foglie gradatamente più piccole da fuori verso il centro: tutte le foalie sono obovato-ovali o obovato-bislunghe , le inferiori meno larghe delle superiori, tutte ristrette in basso quasi in un picci()lo e saldate tra loro alla base, ottuse all'apice o ivi appena smarginate ma con i lobi della smarginatura tondeggianti; piane, di un verde chiaro di sopra, di un verde più chiaro di sotto, con un nervetto longitudinale, da cui sopra della base partono due nervetti laterali, diretti longitudinalmente ; questi nelle foghe superiori si biforcano in modo che in esse in alto vi sono cinque nervetti : le foglie hanno tante piccole fossarelle a guisa di piccoli punti in ambedue le facce che corrispondono alle cistoliti. I fiori sono spesso poligami, gì' in- feriori femminei, i supremi ermafroditi o maschii, tutti sessili, ascellari e piccoli. I femminei sono accompagnati da due bratteole, le quali sono distinte, falcate, ottusette all'apice, che è convergente, più lunghe dell'ovario, bianchicce. L'ovario è quasi tondo, un po' schiacciato, con un solco longitudinale profondo in* ciascuna fac- cia e negli angoli in modo eh' è (piasi quadrilobo , verde, glabro. Gli stili sono lunghi, un po' divergenti, poi curvati in giù. Il frutto è quasi tondo, un po' smarginato all'apice, schiacciato, quasi piano e con un leggero solco longitudinale nelle facce , profondamento scanalato nei margini, i quali sono cosi divisi quasi in due parli, ciascuna con un'ala biaiica e juuttosto stretta: ò glabro, bianchic- cio, (piadrilocidari!, con un seme in ciascuna b)ggia. 1 fiori maschi o ermafroditi hainu) le due bratteole simili a quelle dei fiori feiunii- nei. Lo stame è dapprim.i più C(»rto delle bratteole che fanno quasi 414 ALORAGEE. un arco sopra dell' antera , poi si allunga ed è molto più lungo di esso. Il filamento è cilindrico , glabro , bianco. L' antera è reniforme , gialla, glabra, inserita alla base e uniloculare, il polline è giallo. 1101. Callitriclic veraaa Kiitz, C. caule ramoso ramisque subca^spitosis, inferno radicantibus, foliis oppositis, patentibus vel patentissimis, inferioribus remotis , linearibus vel lineari-lanceolatis, retuso-bidentatis, subtriplinerviis , superioribus in rosulam congestis approximatisve, oblongo-obovatis vel oblongo-ovalibus, obtusis emarginatisve , sub-5 nerviis, floribus monoicis, inferioribus foemineis, supremis masculis, bracteolis sub- linearibus, obtusis vel obtusiusculis, rectiusculis, stylis breviusculis, caducis, fructibus ovalibus, compressis , emarginatis, quadrilobis, lobis obtusis, angustissime marginatis, subconvergentibus, Callitriche verna Linn. Sp. pi. p. 6. excl. var. /3. Kiltz. in Liti- ncea 7. p. i74. Guss. PI. rar. p. 2. excl. var. G. et Sijn. fi. sic. I . p. 8. Tea. FI. nap. 3. p. 3. var. B. Pari. FI. panorm. i. p. 7. var. a. Gren.etGodr. FI. de Frane, J. p. oOL Moris! FI. sarà. 3. p. 482. Carnei Prodr. della FI. tose, p, MI. Hegelni. Galt. Callitr. p. 53. lab. 3. f. 10. Callitriche fontana Scop. Fi. cani. edit. 2. toni. 2. p. 261 . an prò parte? Callitriche intermedia Willd. ? Sp. pi. p. 20. Callitriche dioica Petagn.? Istit. hot. 2. p. 10. Callitriche autumrialis var. a Bert. Fi. ital. 1 . p. 29. Callitriche vernalis Koch Syn. FI. germ. et helv. edit. 2.p. 271. Callitriche verna jS divcrsifolia Ambros. FI. Tyr. austr. 2. p. 152. Nome italiano. — Erba gamberaia. Figure. — Reich. Icon. fl. germ. 9. tab. 881. f. 1179-1182 et voi. 5. tab. 129. f. 4746. Callitriche Plinii Column. Ecphr. 1. tab. 316. jS. alpina, parvula , fohis fere omnibus linearibus et obtusis vel emarginatis. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Abbonda nelle acque len- tamente correnti e stagnanti di tutta la penisola e delle isole princi- pali. La varietà jS mi è stata favorita dal sig. Ball, che l'ha raccolta CALLITRICHE. 415 nel Passo del S. Gottardo e dal sig. Beccar! al Lago Nero nell' Ap- pennino pistojese. Fiorisce dal principio della primavera all'autunno. E perenne. Distribuzione geografica — Specie sparsa in Europa dalla Lap- ponia e dalla Svezia settentrionale dove V ho raccolta vicino a Umeo sino in Sardegna ed in Sicilia ed estesa pure ad altre parti del mondo, in Asia ed in America. Descrizione. — Pianta nuotante nelle acque con Y apice dei rami e le foglie, che questo porta, spesso fuori dell' acqua, di un co- lor verde chiaro , glaberrima. Il fusto è delicato, cilindrico, ramoso, con i rami lunghi, eretti e come questi con i meritalli inferiori lun ghetti e i superiori corti ; manda di sotto a ciascun nodo vitale da una parte e dall'altra in mezzo alle foglie ma poco più sotto di esso una fibra radicale lunga, dehcata, cilindrica, un po' flessuosa, bian- chiccia e talvolta anche una seconda fibra radicale molto più corta sotto della prima : tali fibre discendono verso basso e sono nuotanti neir acqua , sono più corte verso alto del fusto e mancano nei mori- talli superiori; di dentro tanto il fusto quanto i rami hanno un ci- lindro solido formato di cellule allungate e di vasi scalariformi o con porzioni di spira, e tra esso e la circonferenza è un tessuto cel- luioso con cellule grosse , quasi esagone , ricco di clorofilla ; però le cellule lasciano in due parti lateralmente delle piccole cavità o lacune , due o tre per lato che sono quasi come nei raggi di una ruota. Le foglie sono patentissime o patenti, le inferiori opposto, al- quanto lontane tra loro, lineari o lineari-lanceolate perchè un po'più strette ad ambedue le estremità, saldato insieme tra loro alla base, retuse-bidentate all'apice con i denti un po' curvati in dentro; piane, di un verde chiaro di sopra, di un verde un po' più chiaro di sotto, con tre leggieri nervi longitudinali, i lateraU dei quali non giungono sino all' apice della foglia e con tante piccole fossarelle tondo in ambedue le pagine che corrispondono alle cistoliti : le fo- glie superiori sono anch' esse opposte ma per essere i meritalli molto corti sono avvicinate in modo da faro una piccola rosa, nella ciualo le foglie esterne o inferiori sono più grandi e le altro gradatamente più piccole verso il centro : tali foglie sono bishmghe-obovalc o bi- slungo-ovali , ottuso o appena smarginate all' apice , ristretto in basso quasi in un picciolo, ciascuna è saldala con quella doli' altro lato alla base come sono ivi saldale le foglio inferiori ; hanno tre nervi longituilinali, spoigonti appena nella face ia supcriore, dei quali i 4-1 G ALORAGEE. laterali , che sono un po' curvi , spesso si biforcano in modo che verso alto vi sono cinque nervetti : ai nervi corrispondono di sotto dei leggieri solchi. I fiori sono piccoli, solitarii , alla ascella delle foglie, monoici, gli inferiori femminei in maggior numero, i supe- riori maschi. Si gli uni che gli altri sono accompagnati da duebrat- teole quasi lineari, un po' più larghe nel mezzo, ottusette , quasi erette o appena conniventi, bianchicce. L' ovario ha un corto pedi- cello, è quasi tondo, schiacciato, smarginato all'apice. Gli stili sono poco lunghi, eretti o un po' divergenti e durano poco. 11 frutto è piccolo, quasi ovale, però un po' ristretto alla base e smarginato all'apice, con gli angoli divisi da un solco poco profondo, ottusi, forniti di un margine strettissimo e bianchiccio e un po' convergenti tra loro : ha quattro logge in ciascuna delle quali è un solo seme. Lo stame è dapprima più corto , poi per 1' allungamento del fila- mento più lungo della bratteola, l'antera è in forma di fagiuolo, uniloculare si apre trasversalmente come nelle altre specie. Osservazioni. — A qucsta spocio probabilmente appartiene la Callitriche dioica di Petagna dello stagno di Crotone in Calabria se- condo la descrizione dell' autore e il parere stesso di lui che crede esser forse la medesima pianta descritta con il nome di C. fontana da Scopoli e di verna da Linneo. De Candolle nella Flora francese ha considerato questa come altre specie di Calliiriche di Francia, come semplici forme o varietà di una medesima specie ch'egli ha chiamato Callitriche sessilis per i frutti sessih o con un cortissimo peduncolo , distinguendo con il nome di C. pedimciilata altra specie che ha i frutti con peduncoli lunghetti e che corrisponde alla nostra specie. La varietà ]3 è alta solo tre o quattro centimetri , dehcata , con le foglie quasi tutte lineari, ottuse o smarginate: però simile alla specie per le bratteole, gh stili ed il frutto: l'ho veduta soltanto secca. 1105. CallUriclic oljtu.<$ai]g;ula Le Gali. C. caule ramoso, inferno radicante ramisque subcaespitoso, fo- liis oppositis, patentibus vel patentissimis, infima basi connatis, superioribus in rosulam approximatis, obovatis, obtusis subretusisve, 5-5 nerviis, inferioribus remotis, angustioribus, bracteolis lineari- CALLITRICHE. 417 bus, superne latioribus, obtusis, stylis longis, crecto-patentibus, persistentibus , fructu subrotundo, compresso, quadrilobo , lobis obtusis, ala omnino destitutis. Callitricbe ol)tusangula Le Gali. FI. ovest edit, 2. p. U5. He- gelm ! Callitr. p. 5i. lab. S. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle acque lentamente correnti in Toscana nei fossetti lungo la strada di S. Alessio presso Lucca (Beccari!), nei fossi vicino a Pistoia (Levierl), in Sardegna vicino ad Arbus (Ascberson!), in Sicilia nel Gurgo lungo della Fi- cuzza (Tin.) e forse in molti altri luoghi d' Italia. Fiorisce da Aprile a Giugno. Distribuzione geografica. — È stata trovata in alcuue parti oc- cidentali della Francia, Cherbourg :Le Jolis!) e in alcune isole dei mari australi. Osservazioni.— Specie molto affine alla Callitriche verna, dalia quale differisce principalmente per gli stili persistenti e per il frutto quasi tondo e maocante negli angoli di uno stretto margine. E pro- babile eh- essa si trovi in altre parti d'Italia e di Europa, essendo stala confusa finora con la C verna o con la C slaonalis; io racco- mando molto ai botanici delle diverse parti d' Italia uno studio dili- gente di questa come delle altre specie di Callitriche per meglio illustrare tutte le nostre specie. Possiedo neir erbario una pianta di Callitriche favoritami dal defunto Prof. Tineo con il nome di C. stagnalis crassifolia e da lui raccolta in Sicilia nel Gurgo lungo della Ficuzza, la quale mi pare spetti alla Callitriche ohtusangnla e per la forma dei frutti e per la direzione e persistenza degli stili : se non che in essa mentre la massima parte dei frutti hanno gli angoli ottusi e dirò tondeggianti e privi di ala, come è proprio della C. ohtusangnla, in due di essi vi è uno stretto margine alato e bianchiccio. Ciò mi fa dubitare della validità di questa specie come distinta dalla C- verna. tlO«. € MllHriclir lianiiilata Kiitz. C. caule subsimplici, infernc radicante, foliis oppositis, patcn- tibus vel patrntissimis, infima basi connatis, infcrioribus remotis, snpromis in rosnlam approximatis, supcrioribus oblongo-obovatis vel obovato-oblongis , basi longe angustatis, obtusis vel obtusiusculis Flora Italiana. Vol. IV. -' 418 ALORAGEE. aut emarginatis , triplinerviis , inferioribus anguste linearibus, apice bidentatis , vel omnibus oblongo-obovatis aut linearibus , tloribus monoicis , inferioribus et mediis foemineis , supremis masculis, bra- cteolis falcato-hamulatis , apice convergentibus, stylis longis, recur- vis et ovarii faciebus approximatis , fructibus suborbicularibiis, com- pressis, angulis obtusis, leviter sulcatis. Callitriche hamulata Kiitz. in Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. f. 271. Cren, et Godr. FI. de Frane. 1 . p. 59i. Biechi Agg. alla Flora lucch. p. 11. Moris ! FI. Sard. 3. p. 482. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 241, Callitriche autumnalis Savi FI. pis. 1 .p. 5. Kiitz. in Linnoea 7. p.,186. Bert. FI. ital. 1. p.29. var. j3. Piiccin. Syn. fi. lue. p. lì . var. jS. Callitriche verna Ten. ? FI. nap. 3. p. 3. var. C. et probabiliter pi. auct. ti. ìtal. Callitriche verna y angustifolia Amhros. FI. Tijr. austr. 2. p. 153. Figure. — Callitriche autumnalis AVi/s. in Reich. leon. cent. 11. f. 1200-1220. Callitriche hamulata lieich. Icon. tah. 130. f. 4749. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei medesimi luOghi della penisola e delle isole principali, ma più rara della C verna, con la quale è stata confusa da molti botanici italiani. Fiorisce dalla pri- mavera all' autunno. Distribuzione geografica. — Estesa per tutta 1' Europa dalla Svezia sino in Sardegna ed in Siciha. Nasce pure in Irlanda e in Groenlandia. Descrizione. — Pianta aquatica, in gran parte sommersa, di un verde chiaro, con i fusti i quaU mandano delle fibre radicali lunghe, dehcate e bianchicce poco sotto dei nodi inferiori; poco ra- mosi e, come i rami, eretti, un po' flessuosi, cilindrici, glabri, verdognolo-bianchicci e con tante piccole glandolette puntiformi. Le foglie sono opposte, sessili, saldate insieme all'infima base, carnosette, le inferiori lontane, le superiori avvicinate tra loro quasi in piccole rose, di forma variabile, ora le superiori bislunghe- obovate o quasi obovato-bislunghe , ristrette lungamente alla base quasi in un picciolo piano, ottuse o ottusette o smarginate e quasi con due dentini all' apice , con un nervetto longitudinale da cui par- tono verso la base due nervetti dehcati e giallicci che si dirigono verso l'apice diramandosi in venette, e le inferiori strette, lineari, con CALLITRICHE. 419 due denti all' apice e con un solo nervetto longitudinale, ora tutte quasi lineari ovvero tutte bislungo-obovate. I fiori sono solitarii, ascellari, sessili, i femminei sono molti all'ascella delle foglie in- feriori sino alle superiori , i maschi pochi all' ascella delle foglie su- preme. I primi sono accompagnati da due bratteole laterali, distinte, lunghe poco più dell' ovario, larghe, quasi con una carena nel dorso, curvate in falce e con una punta all' apice e ivi conniventi in modo da toccarsi e da formare come una vòlta all' ovario, delicate, bianchicce, poi scurette. L'ovario è ovale, schiacciato, con un solco poco profondo in ciascuna faccia e con gli angoli grossetti, ottusi e aventi un solco longitudinale superficiale : è glabro , verde ed ha quattro logge, ciascuna delle quaU contiene un ovolo anfitropo, pen- dente dall'apice della loggia. Gli stili sono due, lunghi, filiformi, glabri, curvati e rivolti giù dalla parte delle facce laterali dell'ovario, di cui sono molte volte più lunghi, bianchicci. Il frutto è quasi tondo, schiacciato, smarginato, con un solco profondo nelle facce, con gli angoli ottusi e aventi un solco superficiale , è glabro, scuretto e qua- driloculare. In ciascuna loggia è un seme bislungo , liscio , con la testa delicata. L' embrione è piccolo, diritto, nell'asse dell'albume, la radichetta in allo. I fiori maschi hanno anch' essi due bratteole si- mili a quelle dei fiori femminei, che fanno dapprima sullo stame una specie di vòlta sotto di cui sta l' antera , quando poi lo stame è svolto, allora sono più corte del filamento : questo è cilindrico, gla- bro, bianco, si allunga molto dopo la fecondazione e si curva ad arco in giù. L'antera é reniforme, inserita alla base, orizzontale, pendente, glabra, gialliccia-scura, uniloculare e si apre per una fessura trasversale del suo margine. Il polline è quasi tondo e giallo. Osservazioni. — A qucsta specic Ilegclmeyer ha riferito come sinonimo la C. bnitia Pelagn. che per me spetta alla C. autumnalis. 1I07. C'allltrlclic peflitiieiilata Dee. C. caule ramoso ramisque gracilibus, subca3spitosis, ad nodos subradicantibus, folliis oppositis, patentissimis vel patentibus, in- iima basi connalis, inferioribus rcmotiusculis, lineari-spathulatis , siiperioribus in rosulam ajiproximatis, obloiigo-obovatis, omnibus obliisis, triplinerviis, floribus monoicis, inferioribus foemineis nu- merosis, supreinis masculis, bractcolis nuUis , frudibus inferioribus 420 ALORAGEE. pedunculatis , pedunculis saepe deflexis, superìoribus subsessilibus, omnibus suborbicularibus, compressis, subquadrilobis, lobis obtusis, anguste marginato-alatis. Callitriche pedunculata Dee. FI. frang. 4. p. 4J5. Giiss ! Plani, rar. p. 3. tah. 2. f. i . et Syn. fi. sic. 1 . p. 8. Ten. Sijll. p. 8. Pari. FI. panorm. 1 . p. 7. Hegelm. Gatl. Gallitr. p. 57. tab. 3. f. 1 . Callitriche verna t minima Beri. FI. ital. I.p. 27. Figure. — GUSS. l. C. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi allagati e negli Stagni dei monti delle parti centrali e meridionali della penisola e delle grandi isole di Sicilia e di Sardegna e di alcune delle piccole isole adiacenti alla Sicilia. Io 1' ho dei luoghi allagati marittimi di Maccarese dello stato romano (RoUi!), di Calabria vicino a Ceraci e a Cotrone (Guss.!), di Sicilia, di Mondello vicino a Palermo e del Gurgo di DdingoU vicino alla Piana dei Greci , dove l'ho raccolta, e di Sardegna vicino a Pula (Aschersonl) Gussone scrive di averla an- che raccolta in Sicilia vicino a Ragusa, Scicli, Modica, Spaccaforno e Siracusa, in Ustica nella strada tra la cala di S. Maria e lo Spal- maturo , in Lampedusa e Pantellaria. Fiorisce in Marzo ed Aprile nei luoghi bassi e marittimi e in Maggio e Giugno negli stagni dei monti. Distribuzione geografica. — Specie delle parti occidentaU del- l' Europa centrale e dell' Europa meridionale. Nasce in Inghilterra!, in Francia nei luoghi paludosi di Fontainebleau e nei luoghi qui notati d' Italia e delle isole italiane. Descrizione. — Pianta piccola , nuotante in parte nelle acque generalmente poco profonde, con il fusto molto ramoso e formante con i rami dei cespuglietti , e con i rami delicati, cilindrici, talvolta con fibre radicali sotto ai nodi vitali. Le foghe sono opposte, paten- tissime 0 patenti, saldate nell'infima base, le inferiori un po' lon- tane, lineari-spatolate ; le superiori avvicinate alquanto tra loro quasi una piccola rosa, bislunghe-obovate , tutte ottuse all'apice e ristrette alquanto in basso quasi in un picciolo larghetto, con un nervo longitudinale dal quale nel punto dove la fogha comincia ad allargarsi partono due nervi laterali che corrono longitudinalmente un po' curvi verso 1' apice della foglia , presso al quale si uniscono al nervo di mezzo : sono glaberrime e di un color verde chiaro. I fiori sono monoici , gì' inferiori in maggior numero femminei, i su- premi maschi, tutti privi di bratteole. I fruttini sono piccoli , quasi CALLITRICHE. 421 tondi, appena smarginati all' apice e alla base, schiacciati, con quat- tro lobi divisi nel margine da un solco poco profondo e con i lobi forniti di un' ala membranacea, bianchiccia e larghetta : talvolta la metà del fruttino non si svolge : tali frutti sono portati all'apice di un peduncolo che è più lungo della foglia nella parte inferioria palustri^ Linn. E. perennis, glaucescens , glabra, rhizomate crasso, caulibus ascendentibus vel erectis, angulatis, superne ramosis, ramis erecto- patentibus , foliis sparsis, sessihbus , patentibus vel erecto-patentibus, oblongo-lanceolatis lanceolatisve , obtusiusculis, integris vel remo- tissime denticulatis, umbella multiradiata , radiis tri-quinquefìdis, radiolis bi-trifidis , foliis umbellaribus pluribus, patentissimi-refloxis, ovato-ellipticis, obtusis, Horalilìus 5-:2 ovali-orbicularibus , basi at- tenuatis, (lutcis), involucri turbinati, angulati lobis truncato-retusis bidentatisve, glandulis 4, transverse ovali-orbicularibus, supra con- cavis, stylis ovario paulo longioribus, inferne connatis, apice bilidis, capsulis subglobosis, profunde trisulcatis, tubérculato-verrucosis,semi- nibus ovoideis, Inevibus, (fiiscis), caruncula ovali-orlnculari, depressa. Euphorbia palustris Lììhì. Sp. pi. p. 602. Su/I'rcn PI. dii Frioul p. J44. Dee. FI. frane. 3. p. Sii. Seb. et Manr. ti. rom. prodr. p. 100. Pollin. FI. vermi. '2. p. f()9. Morie. FI. renet. 1. p. :JSJ. Nace. FI. venet. S. p. 51. Caud. II. helv. 3. p. 2S1 . Ten. Syll. p. 239 et FI. nap. 4. p. 260. Beri. FI. ilal. 5. p. Di. Pueein. Si/n. //. lue. p. 251. h'oeh Sipi. FI. germ. et helv. edit. 2. p. 120. (iren.rl (indr. FI. de Frane. 3. p. Stì. Carnei Prodr. della fi. loxc. p. 501. Pois^. in Dee. Prodr. 15. p. i20. 456 EUFORBIACEE. Euphorbia brachiata Jan Elench. p. 7' Tithymalus palustris Coesalp. De plani. Uh. 9. cap. 6. p. 374. Tithymalus palustris fruticosus Zan/iic/i. Istor. delle piani, venet. p. 259. lab. 217. Seg. PI. veron. 1. p. 154. Figure. — Fior. dan. lab. 886. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi paludosi, lungO i fossi delle parti settentrionali e centrali della penisola, segnatamente di Lombardia, del Veneto, del Friuli , della Toscana , ec, però non comune. Fiorisce in Aprile e Maggio : è in frutto in Luglio ed Agosto. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti centrali e in parte delle meridionali di Europa. Descrizione. — Pianta perenne , alta sino a un metro ed anche più , glabra , glaucescente , fornita di un rizoma assai grosso , ne- riccio, da cui partono diversi fusti o rami grossi, ascendenti o diritti, angolati , rossicci o in parte verdognoli , vestiti di foglie e con molti rami nella parte superiore che sono eretto-patenti. Le foglie sono sparse, quasi membranacee, sessili, patenti o eretto-patenti, bislungo- lanceolate o lanceolate, quasi ottuse e con una punta cortissima, di un verde glaucescente di sopra, più glauco di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente, di colore bianchiccio, dal quale par- tono poche venette laterali , delicatissime che vanno diramandosi quasi dirittamente verso il margine e si uniscono tra loro : sono in- tere nel margine ovvero con piccolissimi e rari denti. L' ombrello si compone di molti raggi, eretto-patenti, un po' angolati, glabri, verdognolo-giallicci, divisi all'apice in tre, quattro e talvolta cinque raggi secondarli, piuttosto corti e suddivisi spesso in due o tre raggi di terzo ordine , un poco più corti : anche questi sono eretto-patenti e giallicci. Le foglie della base dell' ombrello sono molte , patentis- sime-reflesse , più corte dei raggi, ovato-elhttiche, ottuse, abbrac- cianti il raggio dell' ombrello quasi come se vi fossero due orecchiette alla base , di un verde glaucescente , con un nervo longitudinale da cui partono delle venette laterali che si uniscono ad arco tra loro prima di arrivare al margine: questo è intero: le fiorali sono da 3 a .5, e le supreme 3 o 12 , più piccole, ovali-tonde, ristrette alla base, patenti, gialle, uguali in lunghezza ai raggi ai quali cor- rispondono. L'involucro è fornito di un corto peduncolo, turbinato, angolato, gialliccio, glabro. I suoi lobi sono grandi, eretti, troncati, retusi 0 bidentati , giallicci, glabri. Le glandolo sono quattro, stipi- tate , trasversalmente ovah-tonde , scavate di sopra quasi in forma EUPHORBIA. 457 di calice, gialle, glabre. I pedicelli sono cilindrici, verdognoli-gial- licci , glabri come i filamenti. Le antere sono didime con le logge divergenti, jjoco distanti, quasi tonde, verdognolc-rossicce, glabre. Il polline è giallo. L'ovario ha un pedicello piuttosto corto, eretto, cilindrico, verdognolo-gialliccio, glabro. L'ovario è quasi tondo, ottusamente triancrolare, con un solco lonoritudinale in ciascuna faccia, coperto di tubercoli disuguali e tondeggianti, di colore ver- dognolo-gialliccio. Gli stili sono poco più lunghi dell'ovario, saldati inferiormente, bifidi con le lacinie corte, divergenti, quasi cilindri- che e giallicce. Gli stimmi sono quasi in capolino e giallicci. Le capsule sono erette, quasi tonde, ottusamente triangolari, con un solco verde alquanto profondo in ciascuna faccia e meno profondo negli angoli, coperte nel resto di tubercoli o piccole verruche scure, emisferiche o ottuse. I semi sono ovoidei e quasi ovali, ma schiac- ciati, lisci, scuri, forniti all'apice di una caruncola ovale-tonda, schiacciata da sopra in sotto e bianchiccia. 1117. Kupliorltia ceratocarpa Ten.! E. perennis, basi fruticosa, elata, glaberrima , e viridi-glauca , caule basi ramoso ramisque erectis vel adscendentibus, teretibus, foliis sparsis, inferioribus minoribus subreflexis, superioribus majo- ribus, minus approximatis, patentissimis, omnibus lanceolatis, obtusis vel obtusiusculis, mucronatis, integerrimis , subundùlatis, umbella quinqueradiala , radiis 5-i fìdis, radiolis bifidis , patcntibus vel erecto-patentibus, teretibus, foliis umbellaribus 5, patentissimis, radiis paulo brevioribus , ovali-oblongis vel ovali-rhombeis, obtusis, emarginalis, tloralibus mcdiis o—i, ovalibus vel ovali-rhombeis , ob- tusis, patentissimis, reliquis oppositis , obovato-ovalibus, obtusis vel acutiusculis, omnibus distinctis, margine integerrimis, apice mu- cronatis , involucri brevissime pedunculati, subturbiuati, subangulati lobis erecto-inllexis , ovato-oblougis, apice dentato-subtrilìdis et sulìcilialis, glandulis 4, sessilibus, hori/. velutina, Boiss. l. e. cauHbus superne foliisque pubescentibus. y flavicoìna, foHis scepe angustioribus, umbellse radiis brevio- ribus. Euphorbia flavicoma Dee. Hort. monsp. p. HO et FI. frane. 5. p. 36^f. excl. var. y. De Not. Bep. fi. lig. p. 361. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 89. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 129. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 333. Euphorbia verrucosa jS flavescens Benth. Cai. Pyr. p. 79. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi salvatici C boschivi principalmente dei monti delle parti settentrionali della pe- nisola, e degli Appennini sino a quelli dell' Abbriizzo, generalmente nella regione della Querce e del Faggio dove si estende sino a 1500 metri sul livello del mare e donde discende talvolta sino alle spiagge del mare come nel littorale dell' Adriatico , dove l'ho raccolta vicino a Nabresina e a Trieste. La varietà /3 nasce insieme alla specie, ma è piuttosto rara, io l'ho dei colli torinesi (Del Ponte I), dell'Ap- pennino lucchese al Prato fiorito (Giannini). Bertoloni l'ha trovata vicino a Sarzana. La var. y è pure meno comune , pure io l' ho di molti luoghi, segnatamente del Genovesato , a Mentone (Ardoino), Diano Marino (Ricca!), del Monte Pisano (Savi Pietro!), dell'Appen- nino pistoiese e modenese dove l'ho raccolta a Boscolungo, nei prati di Macerino, alla Bugia ed altrove. Fiorisce in Maggio e Giugno ed è in frutto in Lucilio ed Agosto. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti meridionali e in parte delle centrali di Europa, estesa dalla Spagna, dalla Svizzera! o dall'Austria! per la Francia!, l'Italia settentrionale e centrale sino in lllirìa. Descrizione. — Pianta L^'labra o quasi glabra, glaucescente, alta da :2 a T) decimetri. Il rizoma è carnoso, grosso, scuro. Da esso partono molti fusti, ramosi alla base e come i rami ascendenti, ci- lindrici, verdognoli e in j)arte rossicci, vestiti di foglie, dello (piali 468 EUFORBIACEE. le inferiori cadono per cui i rami o fusti sono nudi alla base. Le fo- glie sono sparse, avvicinate alquanto tra loro , sessili , patentissime e alcune anche dirette in giù, ovali-bislunghe, bislunghe o quasi bislungo-lanceolate, ottuse, un po' ristrette verso la base, glabre o con qualche pelo di sotto , verdi di sopra ed ivi con un leggiero solco più chiaro , di un verde chiaro quasi glaucescente di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco sporgente e più chiaro, da cui par- tono delle venette laterali delicate che si dirigono un po' obbhqua- mente verso il margine e si diramano prima di arrivare a questo per unirsi tra loro ; hanno il margine finissimamente seghettato dalla metà all' apice e fornito ora più ora meno di ciglia bianche e lun- ghette verso la base ovvero in tutto il margine e talvolta sono pelose anche nel nervo longitudinale. Le foglie inferiori sono più piccole e quasi ovate a rovescio. L'ombrello si compone di cinque raggi, bifidi 0 dichotomi, eretto-patenti, verdognoli, ed ha talvolta uno o pochi raggi accessori che vengono dall' ascella delle foglie superiori, i quali qualche volta sono veri rami con foglie. Le foglie della base dell'ombrello sono cinque, patenti o patenti-rellesse , più corte dei raggi, bislunghe o quasi ovali, nel resto simiH alle foglie superiori del fusto: le fìorah sono due, opposte, libere, ovali o quasi obova- te, tondeggianti e quasi smarginate all'apice, gialle durante la fio- ritura, patenti , appena dentate nel margine verso l'apice. L' involucro è fornito di un peduncolo corto, è quasi turbinato, poco angolato, glabro, giallicQJo. 1 suoi lobi sono eretti e un po' diretti in dentro, un po' concavi, ottusissirni, glabri, gialli. Le glandolo sono variabili da 2 a 5, fornite di un corto stipite, orizzontali, trasversalmente ovali 0 ovali-bislunghe, intere, senza appendici e senza corna, un po' con- cave di sopra e gialle. 1 pedicelli e i filamenti sono quasi cilindrici, gialliccie glabri. Le antere sono didime, con le logge tonde, un po' divergenti, verdognolo-giallicce. L'ovario è fornito di un pedi- cello dapprincipio corto ed eretto, poi più lungo e un po'cernuo; è quasi tondo, ottusamente triangolare, con i solchi delle facce poco manifesti^ coperto di tubercoli cilindrici, lunghetti, disuguafi, ot- tusi e giallicci per cui pare gialhccio. Gli stili sono poco più lunghi dell' ovario , saldati insieme in gran parte o sino o poco più in su della metà, grossetti, cilindrici, poco divergenti, bifidi verso l'apice con le lacinie corte, quasi cilindriche e grossette, e gialli. Gli stimmi sono ottusi e gialli. La cassula è eretta, quasi tonda, con i solchi poco manifesti, coperta tutta di verruche cihndriche, disugua- EUPHORBIA. 469 li, ottusi e rii colore rossiccio. 1 semi sono ovoidei, ottusi, un po' schiacciati dalla paxte ventrale, lisci, badio-scuretti, con una ca- runcola bianca, tondo-reniforme, convessa di sopra, avente un corto stipite. Osservazioni. — Non lio creduto di dovere considerare come specie distinta la var. y , ossia h Euphorbia flavicoma Dee, perchè le foglie variano per la forma e la larghezza nei rami di una mede- sima pianta e perchè la forma con i raggi dell' ombrello corti si trova anche con le foglie larghette ed ovali; anche la lunghezza delle verruche è variabile in questa specie. ti;33. Eupìfiorbia caruiolica Jacq. E. perennis, viridis, puberula, rhizomate obliquo, carnosulo, ramoso, fusco , supra tuberculoso , caulibus erectis, teretibus, basi squamulosis , dein brevi tractu nudis , reliqua parte foliatis, simpli- cibus vel superne ramulosis , foliis mollibus, remotiusculis, patulis, oblongo-obovatis vel oblongis, obtusiusculis, integerrimis , supra viridibus et glabris , subtus e viridi-subcanescentibus , puberulis, umbella 5-radiata, radiis tenuibus, semel vel bis biiidis, foliis um- bellaribus 5, oblongis, acutiusculis , integerrimis, umbellam sub- gequantibus vel illa brevioribus, tloralibus 2, oppositis , liberis, ovali-oblongis ovalibusve, obtusiusculis, integerrimis, supra viridibus, involucri longe pedicellati , subturbinati, subangulati , pilosi lobis breviusculis, erectis, bifidis, glandulis 5, transverse ovalibus, mar- gine interiore concaviusculo, integris, (luteis), stipitulatis, stylis ovario sublongioribus, tertio inferiore connatis, superne bifidis, capsulis subglobosis, obtuse triquotris, profunde trisulcatis, vorrucis hemispha3ricis parum promincntibus obsitis, seminibus subrotundis, bf'vibus, (nigris), caruncula transverse ovali-globosa, breviter stipitata. Euphorbia carniolica Janj. FI. austr. 5. p. S-i. app. tab. i4. Morelli! in Memor. I . p. 9(){f. Pollin. FI. veron. ^. p. 102. excl. var. y. Beri. FI. il al. .0. p. AV/. Koch Syn. (l. germ. el helv. edit. 2. p. 126. Comoll. FI. comens. 7. p. Io. Doiss. in Dee. l'rodr. io. p. 128. Tithymalus |)ilosns Scnp. FI. varn. edil. 2. Ioni. I. p. 336. lab. 21. non Mujiliorliia pilosa Liun. 470 EUFORBIACEE. Euphorbia ambigua Waldst. et Kit. PI. rar. Ungar. 2. p. IH. tah. 135. Figure — Jacq. l. e. Waldst. et Kit. l. e. Reich. Icon. fig. 4760. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi pietrosi 6 bo- schivi dei monti delle Alpi centrali ed orientali, segnatamente nella regione del Faggio e dell' Abeto alla regione subalpina ed alpina fino a 1800 o 1900 metri sul livello del mare; discende talvolta sino alla parte superiore della regione della Querce. Nasce nei monti del Lago di Como, nella Valmoria sopra Mandello (Cesati, Comolli) e del Resegone (Cesati), nei monti della Val Camonica (Rota!), nel Monte Maddalena del Bresciano (Bracht!), nel Monte Ario, nel Monte Gerle e nella Corna Biacca in Val Trompia dove 1' ho raccolta io stesso, nelle Alpi di Trento (Pollini, Perini!), di Valsugana (Am- brosi!), in Flemme e nei prati della Bella (Facchini!), nel Tirolo italiano , nel Vicentino , nel Monte Summano (Moretti !), vicino a Marostica (Parolini) , ad Angarano , a Oliero (Montini) e Romano (Sternb. Montini), nei monti del Friuli (Brignoli, Cernazajo , Rai- ner), vicino a Drazzano , Cividale ed altrove (Pirona!), vicino a Idria dove già la raccolse Scopoli (Freyer ! Tommasini!), vicino a Gori- zia nel Bosco di Panvirtz e in Istria nel Monte Sila (Tommasini!), presso Fiume (Muller!). Fiorisce in Maggio e Giugno. Distribuzione geografica. — Nasce pure in Croazia , nel Ba- nato ed in Bosnia. Descrizione. — Pianta perenne, verde, puberula, alta da 2 a 3 decimetri e mezzo, fornita di un rizoma quasi cilindrico , obliquo, carnosetto, ramoso, nericcio, da cui partono di sotto delle fibre ra- dicali lunghette; di sopra presenta le cicatrici sporgenti dei fusti degli anni antecedenti, distribuite quasi in due file in modo che pare vi sia una doppia fila di tubercoli. I rami o fusti dell' anno partono da verso l'apice del rizoma e sono piuttosto delicati, diritti, semplici 0 con pochi rametti fioriferi in alto, cilindrici , rossicci alla base dove sono coperti da poche squame carnosette , ottuse e rossicce, poi nudi per corto tratto per la caduta delle poche foglie delle quali si vedono le cicatrici, vestiti di foglie nel resto. Queste sono molli, un po' lontane tra loro, patenti, bislungo-obovate o bislunghe, ot- tusette 0 con una piccolissima punta all'apice, interissime, verdi e glabre di sopra , di un verde-bianchiccio e puberule di sotto per peli lunghi , fini , molli e bianchi che fanno un po' bianchicce le foglie di sotto, con un nervo longitudinale sporgente, da cui partono dei EUPHORBIA. 471 nervetti laterali che si diramano dirigendosi verso il margine dove ter- minano; sono assottigliate un poco alla base in un corto picciolo: le inferiori sono molto più piccole e quasi obovate. L' ombrello si com- pone di cinque raggi, una o due volte bifidi: i raggi e i raggetti sono eretto-patenti, delicati, cilindrici, verdognoli, con qualche raro pelo; vi sono uno, due o tre raggi accessorii, ciascuno dei quali parte dall'ascella di una foglia superiore. Le foglie della base del- l' ombrello sono cinque , più lunghe dei raggi e giungono ad ugua- gliare r ombrello, simili alle foglie superiori, eretto-patenti o patenti, bislunghe, quasi acute, interissime, verdi di sopra. Le foglie fiorali sono due, opposte, libere, ovali-bislunghe o ovali, ottusette, pa- tenti, anch'esse verdi di sopra e più lunghe dei raggetti. L'invo- lucro è sostenuto da un lungo peduncolo il quale è eretto, cilindrico, verdognolo e glabro o quasi glabro : esso è quasi turbinato , appena angolato, gialliccio, con pochi e lunghi peh bianchi orizzontah: i suoi lobi sono piuttosto corti, eretti, con due denti corti, divergenti ed ottusi; sono giallicci e con qualche peletto all'apice dei denti. Le glandole sono cinque , trasversalmente ovali , con il margine in- terno un po' concavo, intere, glabre, gialle, sostenute da un corto stipite. I pediceUi e i filamenti sono filiformi, eretti, giallicci e gla- bri. Le antere sono didime, con le logge quasi tonde, avvicinate, gialle e glabre. L' ovario è eretto, sostenuto da un pedicello lunghetto, grossetto e verdognolo: è quasi tondo, triangolare con gli angoli ottusi, con tre solchi longitudinali, coperto di tubercoli emisferici, tutto verde e glabro. Gli stili sono poco più lunghi dell'ovario, saldati insieme per più del terzo loro inferiore, grossetti , eretti, superior- mente bifidi, con le lacinie lineari, grossette e un po' patenti: sono verdi e glabri: gli stimmi sono ottusi, verdognoli-giallicci. La cassula è eretta, quasi tonda, ottusamente triangolare, con tre solchi longi- tudinali profondi, verde, con tubercoli emisferici poco rilevati dello stesso colore. I semi sono quasi tondi, lisci, neri, bianchicci verso alto, con una caruncola trasversalmente ovale-tonda, convessa in alto, con una stretta fessura dalla parte interna, sostenuta da uno stipite; corto e delicato, bianca e liscia. 472 EUFORBIACEE. tt!34. Enpliorbia Aplos Linn. E. perennis, partirà pilosa, rhizomate verticali, crasso, napi- formi, superne brevi tractu angustato, squamuloso, apice multi- cauli, caulibus decumbentibus vel ascendentibus, breviusculis , piloso-hirtis, simplicibus vel superne parce ramulosis, foliis sparsis, sessilibus, approximatis, ereclo-patentibus vel patentibus, brevibus, oblongis vel oblongo-ellipticis, apice rotundatis vel obtusis, basi subangustatis vel rotundatis, apicem versus serrulatis, glabris vel subtus sparsim piloso-hirtis, infimis minoribus, obovatis vel obovato- orbicularibus, umbella 5 raro 4-3-radiata, radiis tenuibus , bre- vibus, bifidis, foliis umbellaribus foliis caulinis similibus, umbella brevioribus ,. floralibus 2, oppositis, liberis, subrhombeis, magis latis quam longis, integris, involucri campanulati-turbinati, glabri lobis brevibus , dentatis , glandulis 5 transverse fere ovalibus, inte- gris, luteis, stylis ovario paulo brevioribus, basi connatis, bifidis, capsulis globoso-ovatis, trisulcatis, verrucis brevibus, subcylindraceis, fuscis sparsim obsitis, seminibus ovoideo-oblongis, Igevibus, caruncula subrotundo-depressa. Euphorbia Apios Linn. Sp. pi. p. 656. Sihth. et Sm. fi. grcec. prodr. /. p. 326. Ten. fi. nap. 4. p, 259. et Syll. p. 233. Bert. fi. ital. .5. p. ò8. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 126. Apios Diirant. Herb. edit. Rom. 1585 p. 38. fig. Figure. — Boiss. Icou. Eiipk. tah. 78. Tithymalus bulbosus Apios Barr. Icon. 832 non bona. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi argillosi delle Fughe, Bari, Lecce, Monopoh, Ginosa (Ten.), in Basilicata (Guss.!) a Potenza (Ten.). Fiorisce in Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta orientale. Nasce in Grecia (Griseb. Boiss. Sprunn. Heldr.!) in Morea (herb. Webb.!), nell'isola di Creta (Sieber), nell' isola di Scio (Olliver). 11!35. Euphorbia dnlcis Linn. E. perennis, pilosula vel glabra, e viridi-glaucescens , rhizo- mate horizontah, crassiusculo , articulis carnosis, brevibus, obhque concatenatis constante, caule ascendente vel erecto, inferne terete, EUPHORBIA. 475 superne subangulato, simplici vel superne parce ramuloso, foliis sparsis, sessilibiis, remotiusculis, patentibus, oblongis vel obverse oblongo-lanceolatis aut obverse ovato-lanceolatis, obtusis, emargi- natis, integris vel apicem versus vix serrulatis, pilosulis, umbella 5-racliata, radiis semel vel bis bifidis, foliis umbellaribus 5, oblongis vel oblongo-lanceolatis, obtusis vel obtusiusculis, umbella brevioribus, floralibus 2, opposilis, liberis, e basi truncata late ovato-triangula- ribus, obtusis, tenuissime serrulatis vel subintegris, (supra e viridi- glaucescentibus) , involucri turbinati lobis brevibus, bifidis vel fim- briato-ciliatis, glaudulis 4, fere orbicularibus , margine integro vel subdenticulato (e viridi-luteolis demum purpureo-fuscis), stylis ovario longioribus, usque ad medium connatis, bifidis, capsulis subglo- bosis , obtuse triquetris, profunde trisulcatis, verrucis brevibus, ina^qualibus, cylindraceis, obtusis sparsim obsitis, seminibus ovoideis, Isevibus, caruncula pileiformi, stipitata. Euphorbia dulcis Limi. Sp. pi. p. 656. Ali. FI. peci. I . p. 285. Jacq. FI. austr. 3. p. 8. tah. 212. Re FI. seg. p. 40. Balh. jl. taur. p. 77. Gaud. jl. ìielv. 3. p. 282. a et j3. Ten. FI. mp. i. p. 26! A. B. et Sijll. p. 235. Beri. Fi. ital. 5. p. 62. Koch Sijn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 724. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 80. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 561 Ard. FI. des Alp. marit. p. 333. Tithymalus dulcis Scop. FI. carn. edit. 2. tom. /. p. 334. Euphorbia purpurata Thiiill. FI. paris. 2. p. 235. Dee. FI. frane. 3. p. 342. Re FI. torin. 1. p. 255. et Ad Jl. pedeni. app. p. 22. Noce, et Balh. FI. ticin. 1. p. 218. Morett. Nutiz. in Memor. 1. p. 268. Pollin. FI. veron. 2. p. 102. Puccin. Syn. FI. Inc. p. 249. Beri. FI. Hai. 5. p. 62. De Not. Rep. FI. lig. p. 362. Comoll. FI. comens 7. p. 12. Snccard. FI. trevig. p. 118. Euphorbia carniolica Dee. II. (rane. 3. p. 3i2. non Jac([. Euphorbia solisequa Reich. FI. germ. excnrs. p. 756. Icon. f. 4739. Euphorbia incompta Gesali in Linnxa 13. p. 88. Figure. — Jacq. Reich. Le. Tithymalus dulcis tuberosa radice Barrel. Iron. 909. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi ombrOSi dci l)0schi della regione della Querce, del Faggio e dell'Abete fino a 1000 metri sul livello del mare, di tutte le parti settentrionali e centrali della penisola sino agli Appennini delle Marche e degli Abbruzzi a Pizzo di Sivo. Raramente discende nella regione del- ibo» 474 EUFORBIACEE. l'Olivo come vicino a Firenze lungo 1' Ema e nell'Isola del Giglio dove l'ho raccolta. Fiorisce in Maggio e anche in Aprile nei luoghi ' bassi, e in Giugno e Luglio nei luoghi alti. Distribuzione geografica. — Pianta comunc nelle parti centrali e ne' monti delle parti meridionali di Europa. Descrizione Pianta perenne, eretta, di un verde glaucescente, glabra o pelosetta, alta da 4 a 6 decimetri. Essa ha un rizoma formato da diversi nodi a guisa di bulbi, obliquamente articolati tra loro; ciascuno di questi nodi è ovato o bislungo, bianchiccio, con squa- mette corte, membranacee, ovate, ottuse e rossiccie, e manda di sotto delle fibre radicali, bianchicce. Il fusto nasce dall'ultimo di questi nodi che si allunga più degh altri ed è ascendente o eretto, delicato, cilindrico in basso, un po' angolato nel resto, semplice o con qual- che piccolo rametto in alto fiorifero; verde, in parte pelosetto con peli piuttosto rari , bianchi e orizzontali ; è fornito di foghe dalla base all'apice. Le foglie sono molli, sparse, un po' lontane, patenti, sessili, bislunghe o bislunghe-lanceolate a rovescio o quasi ovato- lanceolate a rovescio, ottuse e smarginate all'apice, con un nervo longitudinale di sotto, da cui partono dei nervetti laterali dehcati che si diramano e formano una rete con maglie fine, di un verde glaucescente, pelosetto di sopra e nel nervo e verso la base di sotto, intere nei margini ovvero con piccole e rare seghe verso 1' apice. L'ombrello si compone di cinque raggi, lunghi, delicati, cilindrici, eretto-patenti, bifidi, con le divisioni lunghette e bifide anch' esse, i raggi ultimi fioriferi sono un po' cernui; visone poi da 2 a 5 raggi accessorii, ciascuno dei quali parte di sotto dell'ombrello dall'ascella delle foglie superiori del fusto. Le foglie della base dell' ombrello sono cinque, patenti, bislunghe o bislungo-lanceolate, ottuse o ottusette, quasi intere o finamente seghettate nei margini, più corte dei raggi: le fiorali sono due, opposte, libere, patenti, largamente ovato-triangulari , ottuse, finamente seghettate-dentellate o quasi intere nei margini, di un verde-glaucescente. L'involucro è quasi sessile, turbinato, un po' angolato, verdognolo, glabro e i suoi lobi sono curvati in dentro, bifidi o come frangiato-cigliati, verdognoli. Le glandole son quattro, quasi sessili, patenti, quasi tonde, con il margine quasi intero o finamente dentellato, piegato un po' in giù , di colore verdognolo-gialliccio e poi rosso-scuro. I pedicelU e i fila- menti sono corti : le antere didime , gialle con le logge tonde, poco distanti. L' ovario ha un pedicello corto, eretto; è quasi tondo, EUPHORBIA. 475 ottusamente triangolare, con sporgenze disuguali, lunghe o lun- ghette ; ottuse verso la base e gli angoli, verde. Gli stili sono più lunghi dell'ovario, saldati tra loro nel terzo inferiore, eretti, bifi- di, con le lacinie lineari, poco divergenti e verdognoli. Gli stimmi sono ottusi e scuretti. La cassula è eretta, quasi tonda, ottusamente triangolare, con un solco longitudinale in ciascuna faccia, e coperta nei margini e verso basso di verruche corte, disuguali e scure. I semi sono ovoidei , lisci, con una caruncola bianca, quasi in forma di un capello di fungo con uno stipite in basso. 11*^6. Eiipliorbia a3i;s;'iilata Jacq. E. perennis, pilosula , rhizomate tenui, ad colluui et hinc inde in tuberculos ovoideos minutos inflato , caule erecto, tenui, ari^ute angulato-striato , simplici vel superne parce ramuloso, foliis sparsis, sessilibus, remotiusculis, patcntrbus, oblongo-ovalibus oblongisve , prope basin sa}pe vix angustatis, obtusis, prope apicem tenuissime serrulatis, glabris vel subtus rnargineque pilosulis, umbella 5-radiata, radiis semel vel bis bifidis, foliis umbellaribus 5, rhombeo-ovatis vel rhombeo-oblongis, floralibusque 2, opposilis, libcris e busi truncata late óvato-triangularibus, obtusis, tenuissime serrulatis, (band flavescen- tibus), involucri turbinati lobis brevibus, ovato-orbicularibus, breviter timbriato-dentatis , i^landulis 4-5, fere transverse ovalibus , inte<^ris, luteis, stylis ovario subbrevioribus, inferne connatis , apice bifidis, capsulis subgloliosis, verrucis brevibus , ina?qualibus, subcvlindraceis, obtusis sparsini obsitis, scminibus ovoideis, lanibus, caruncula de- pressa , sessili. Euphorbia ant^ulata Jacg. Collect. 5. p. ,W9 et Icon. rar. t. ASI . KochSìjn. FI. fjenn. et helv. edit. S p, 724. Greti, et Godr. FI. de Frane, ^i. p. SI . Figure. — .ìaai. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — QiiOSta sppcif mi è Stata favorita dal (tli. sig. Tommasiiii clic 1' ha raccolta nel C-arso e nei boschi del Monte Kokiisk. Fiorisce in Mai^gio e (liu^Mio. Distribuzione geografica. — (il Austria!, iu Moravia, ili Stirial, sino in Istria , come jiiirt' nelle parti centrali e meridionali-occidentali della Francia! e in .Aragona. Osservazioni. — Si distingue bene i\d\\di Euphorbia dnlch Linn . , 476 EUFORBIACEE. alla quale è molto affine, per importanti particolarità del rizoma, del fusto , delle foglie che sono sotto all' ombrello , delle glandole , delle cassule e dei semi che sono più piccoli. 11!S9. JEnphorMa spinosa Linn. E. suffruticosa, e viridi-glaucescens, glabra, ramosissima, ramis brevibus, tenuibus, demum ringentibus et spinescentibus , foliis sparsis, subapproximatis, sessilibus, patentibus, parvis, lanceolatis vel oblongo-lanceolatis, obtusis vel acutiusculis, integris, umbella 3-5, raro 2-1 radiata, radiis brevibus, bifidis, foliis umbellaribus ovali- oblongis, obtusis, integris, umbella brevioribus subasqualibusve, flo- ralibus 2, oppositis, liberis, fere obovatis ovalibusve, (supra sub- flavescentibus), involucri turbinati lobis latiusculis , emarginatis, glandulis 5, transverse ovalibus vel suborbicularibus , (luteis), stylis ovario subsequalibus, tertio inferiori ad medium connatis, bifìdis, capsulis globosis T verrucis inaequalibus, subcylindraceis, obtusis, simplicibus vel bifurcatis obsitis, seminibus ovalibus, subcompressis, laevibus, caruncula majuscula, transverse ovali, emarginato-biloba, subsessili. Euphorbia spinosa Linn. Sp. pi. p. 655. Ali. FI. ped. 1. p. 284. Savi FI. pis. 1 . p. 454. et Bot. etrusc. 1, p. 143. Bert. PI. gemiens p. 6i. et Amoen. ital. p. 152. et FI. ital. 5. p. 56. excl. syn. Sibth. Dee. FI. frang. 3. p. 342. Seb. et Maur. FI. rom. Prodr. 1. p. 165. Ten. FI. nap. 1. p. 263. excl. syn. Column. et Sijll. p. 233. Noce, et Balh. FI. ticin. 2. in omiss. p. 7. Pollin. FI. veron. 2. p. 111. et 3. p- 798. Movisi PI. sard. elench. fase. 1. p. 41. et FI. sard. 3. p. 459. Puccin. ! Syn. FI. lue. p. 248. De Not. Rep. fi. lig. p. 361. Vis. FI. dalm. 3. p. 225. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 83. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 562. Boiss. in Dee. Prodr. 16. p. 131. Ardoin. FI. des Alp. martt. p. 332. Euphorbia pungens Lamk. Encycl. 2. p. 431. Alypum CcBsalp.! De plant. Uh. 9. cap. 8. p. 375 et herh. fol. 214. n. 594. Tithymalus angustifolius asper Montis Divi Juliani Zanon. Hist. plant. edit. Mont. p. 2W. tab. 111. Euphorbia lignosa procumbens, pungentibus ramis TilL Gai. Morti piéi p> 59> EUPHORBIA. 477 Tithymalus montanus, saxatilis, fruticosus et caespitosus, liumi- lis, caulibus lignosis, tenuiter et dense ramificatis , Hyperici folio glauco, florum sectionibus quinis, subrotundis, fructu verrucoso, semine laevi Mich. Cat. Hort. jì. app. p. 179. excl. syn. Column. Figure. — Reich. Icon. f. 4766. Esula fruticans seu Pithyusa Romanorum Barrel. Icon. 197. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi aridi e nelle rupi dei poggi e dei monti della costa occidentale da Nizza per am- bedue le Riviere dove è comunissima e dove 1' ho raccolta in molti luoghi ; in Toscana , nel Monte Pisano e nel Monte Cerboli e nel Monte Argentaco al Piano delle Tre Croci dove pure Tho raccolta io stesso, a Montecastelli, nel Monte Calvi alla Sassetta (Ant. Tar- gioni) e al Poggio della Canonica vicino a Castelletto Mascagni (Santi); nelle Marche a Coliiorito dove l'ho raccolta io medesimo, alla Madonna dell' Ambro (Marzialetti! Gennari!) e ad Acquasanta (Orsini!), presso la cascata delle Marmore vicino a Terni (Fiorini Mazzanti), nel Romano a Tivoli (Seb. e Maur., Rolli!), sul Monte Gennaro (Seb. e Maur.) nei Monti Lepini (Rolli!), nel Gargano (Ten.) in Otranto (Webb!), in Basilicata, nei Principati, in Calabria (Ten. Avellino! , Pasquale !), in Corsica a Bastia (Mabille!) Capo Corso ed altrove (erb. Webb.), in Sardegna a Marganai, Monteponi, Dorgeli, Oliena e nell'Isola Tavolara (Moris!), a Carcidano (Ascherson!), nel-, r Isola di Elba a San Pietro in campo (P. Savi!), nell' Isola di Capri alla cima del Monte Solaro (Pasquale !). Fiorisce in Aprile e Maggio e nei luogi piii caldi anche in Marzo. Distribuzione geografica. — Specie della rcgiouc mediterranea. Nasce nelle parti meridionali della Francia, nelle parti occidentali, centrali e meridionali d'Italia e nelle isole italiane qui sopra notate, e in Dalmazia (Vis. Clemenli! Kellner!), Descrizione. — SuflVutico iV \\\\ verde glaucescente, glabro, che fa graziosi cespuglietti, alti per lo più da un decimetro a un deci- metro e mezzo, di raro sino a ^ decimetri o più. La radice è grossa, ramosa, legnosa, scura. 11 iìislo è ramosissimo, e come i rami, ci- lindrico, rossiccio 0 in parto venie, dilTuso o eretto od ascendente: i rami son rigidetti e durano nell' aimo dipoi , quando divengono bianchicci, nudi per la caduta delle foglie, duretti e (piasi spinosi. Le foglie sono sparse, rigidelte, patenti, sessili, di \\\\ verde al- quanto glaucesconto, lanc(M)lato, bislungo-lanceolate, ottuse o quasi acute, con un nervo longitudinale più chiaro, più manifesto di sotto, 478 EUFORBIACEE. intere nei margini. L'ombrello si compone per lo più di 3 a 5 raggi, raramente di due o di un solo raggio, bifidi, patenti, corti, cilindrici. Le foglie della base dell'ombrello sono da 3 a 5, patenti, lunghe quanto o poco più dei raggi primarii dell' ombrello, ovali-bislunghe, ottuse, intere, con un nervo longitudinale e 4 nervetti laterali finissimi che partono dalla base di quello in modo che paiono avere quasi cinque nervi; le superiori sono 2, opposte, hbere, patenti, quasi obovate o ovali, ottuse, verdi o sfumate di gialliccio di sopra. L'involucro è sessile, turbinato, un po' angolato, gialliccio; i suoi lobi, sono eretti, larghetti, un po' smarginati all'apice, giallicci, glabri. Le glandolo sono cinque, sessili, trasversalmente ovali o quasi tonde, intere, senza appendici e senza corna, gialle. L' ovario è fornito di un lungo pedicello cernuo , è quasi tondo e coperto di tante appen- dici lunghe, disuguali, ottuse, verdognole che lo rendono spinosetto. Gli stili sono quasi uguali o poco più corti dell' ovario , saldati tra loro nel terzo inferiore o sino alla metà, bifidi, con le lacinie li- neari, poco divergenti, verdognolo-giallicci. Gli stimmi sono ottusi, gialh. La cassula è eretta, tonda, coperta di verruche lunghe, disuguali , un po' schiacciate dalle parti , più larghe in giù , ottuse all'apice, semplici o di raro biforcate, verdognole e gialHcie verso r apice. I semi sono ovah , piani nella faccia ventrale, di color rosso scuro, lisci. La caruncola è piuttosto grande, trasversalmente ovale, molto convessa di sopra , smarginato-biloba dalla parte interna , quasi sessile, bianca. lt^§. c:ii|>Eioi*l)ia Biiclitensiis Pari. E. suffruticosa, glabra, ramosa, ramis erecto-patentibus , foliis sparsis, subapproximatis , patentibus , obovato-oblongis, acutìusculis vel obtusis, mucronatis, basi fere in petiolum attenuatis, integris , umbella 5-5 radiata, radiis bifìdis, fohis umbellaribus umbella pardo brevioribus, floralibus 2, oppositis, hberis, omnibus obovato-oblongis, obtusis, mucronatis, integris, involucri turbinati lobis subdentatis , glandulis 5, in sicco transverse ovali-sublunatis, supra concavis (lu- teis), stylis fere ad basim distinctis, bifidis, capsulis subglobosis , trisulcatis, verrucis latis, subhemisphgericis, sparsim obsitis, semini- bus ovoideis, haud compressis , Isevibus, caruncula suborbiculari , subsessili. EUPHORBIA. 479 Eiiphorbia verrucosa Grech- Delicata ! FI. melit. p. SI. non alior. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli pietrosi cU Malta (Grech-Delicata! Gulial). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Specie iìnora nota dell' Isola eli Malta. Osservazioni. — E afTine alla Euphoi'hia spinosa L. dalla quale però mi pare distinta per essere più fruticosa e più robusta, priva dei rami indurati e spinescenti, per le foglie obovate-bislunghe, for- nite di una punta all'apice e assottigliate in basso quasi in un pic- ciolo lunghetto, per la forma delle foglie dell' ombrello e iìorali simile a quella delle foglie del fo.sto e dei rami, per la forma curva delle glandolo, per le verruche più rare, corte, larghe ed ottusissime, quantunque tali verruche si trovino talvolta più corte neW Euphoì'hia spinosa L., e segnatamente per la forma dei semi i quali non sono schiacciati dalla parte d' avanti, hanno quasi un angolo sporgente nel dorso e la loro caruncola è più piccola e non smarginato-biloba. È pianta alta circa due decimetri e mezzo. Per la sua abitazione pare debba anche doversi considerare come distinta dalla Eupìiorhia spi- nosi L., il di cui confine meridionale conosciuto è per ora la Calabria e r Isola di Capri dove nasce solo sulla vetta del Monte Solaro, men- tre manca in tutte le isole intermedie, come le Eolie e la Sicilia. Del resto io raccomando lo studio di questa specie ai botanici maltesi. 1190. lOiipliorhia Itivoiiac Steud. E. fruticosa, glabra, e viridi-glaucescens , ramosissima, ramis erectis ascendentibusve di-trichotomis, teretibus, inferno denudatis, foliis sparsis, subsessilibus, approximatis, mollibus, patenlibus, lanceolatis, acutis , nnicronatis, integerrimis , umbella sub-5 radiata, radiis 2-5 fulis , foliis umbellaribus sub 5, foliis rameis similibus, floralibus obovatis vel obovato-spatliulatis, mucronatis, primariis subsecundis , omnibus llavescentibus, involucri subsessilis, subtur- binati lobis erectis, subtruncatis, denticulatis , intus dense villosis, glandulis 4-, subscmicllipticis , supra planiusculis, glabris, stylis ovario brevioribus , erectis, crassiusculis , basi coiniatis, apice bifi- dis, capsulis subglobosis, oblusissime triquctris, profundc trisulcatis, vcrrucis brcvibus , ( ylindraccis , simplicibus, obtusis, seininibus ova- 480 EUFORBIACEE. libus, Igevibus, (fuscis), carunciila depressiuscula, ovali-subrotiinda , (albo-luteola). Euphorbia BivonaB Steud. Nomencl. edit. 2. tom. 1 . p. 610. Boiss. iti Dee. Prodr. 15. p. 130. Eiiphorbia spinosa var. A Desf.! FI. atl. 1 . p 380. tah. 101. Euphorbia fruticosa Biv.! Sic. pi. cent. 1 . p 35. Giiss. FI. sic. prodr. i . p. 546. et Siippl. i- p. 149. a et Syn. FI. sic. 1. p. 536. Bert. FI. Hai. 5. p. 74. Figure. — Desf. l. e. Tithymalus arboreus, tuberosa radice, mollioribus foliis, semine verrucoso aspero Bocc. Mas. di piante p. 109. tah. 88. pessima. j3 , papillaris, ramis abbreviatis, foliis ovato-lanceolatis, obtusis Boiss. l. e. Euphorbia papillaris Jan Elench. p. 7. Euphorbia fruticosa 1). Giiss. l. e. Bert. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle feSSUre delle FUpi della costa settentrionale di Sicilia e di alcune isolette adiacenti a questa. Nasce vicino a Palermo nelle rupi di Monte Pellegrino dove primo la trovò Bivona e in quelle che sovrastano al Convento di Santa Maria di Gesù dove primo la scoperse Boccone, ed altrove a Villabate, Monreale, ec, nei quali luoghi l'ho raccolta io stesso, ad Altavilla, a Termini, a Cefalù , a Scopello, a Sciacca (Guss.!), a Trapani al Monte Cofani dove 1' ho raccolta e nelle isolette di Favi- gnana e Levanzo (Guss.). La varietà ]3 è rara- vicino a Palermo; più comune in Favignana e Marettimo. Distribuzione geografica — Nasce purc in Algeria (Desf.! Bove! Boiss. Balansa!) Descrizione. — Frutice alto circa un metro e talvolta anche un metro e mezzo , che fa dei cespugli di un verde glaucescente , glabro in tutte le sue parti. Il fusto è cilindrico, un po' ingrossato alla base, diritto, molto ramoso , con i rami eretti o ascendenti, sparsi e spesso avvicinati in modo da parere di-trichotomi e come questi rossiccio. Le foglie sono moHi, patenti, sparse, avvicinate spesso tra loro nei rami e nei rametti, sessili, lanceolate, integerrime, acute e con una piccola punta all'apice, di un verde glaucescente di sopra, glau- cescenti di sotto ed ivi con tanti piccoli punti bianchi visibili con una forte lente, con un nervo longitudinale verdognolo-bianchiccio manifesto in ambedue le facce dal quale partono pochi nervetti o venette che si uniscono tra loro verso il margine. L'ombrello è spesso EUPHORBIA. 48! composto di quattro o cinque raggi che si dividono una o più volte in due o tre raggi secondarii, di raro vi sono dei rametti fioriferi sotto dell'ombrello ; questo talvolta è semplicissimo costando di 3 a 5 invo- lucri fioriferi. Le foglie della base dell' ombrello sono quasi simili alle foglie dei rami, solo un poco più larghe e dello stesso colore, le superiori o fiorali sono obovate, ottuse, con una piccola punta, giallognole : di esse quelle che corrispondono alla base dei primi rametti dei raggi fioriferi sono quasi seconde cioè dirette alquanto verso la parte esterna dell' ombrello , le altre gradatamente quasi opposte. 1 peduncoli sono cortissimi , grossetti e glabri. L'involucro è più stretto in basso, glabro, gialliccio : le sue lacinie sono erette, come troncate e dentellate all' apice , di dentro fornite di lunghi e folti peli bianchi. Le glandolo sono quattro, quasi semiellittiche, con il margine interno quasi diritto, con l'esterno convesso, piane o leg- germente concave di sopra, giallicce. Le bratteole sono frangiato- cigliate. I pedicelli sono corti, giallicci e glabri; glabri, lunghetti e giaUicci sono i filamenti. Le antere hanno le logge quasi tonde e separate dal connettivo, di color giallo-scuro. Il polline è giallo. L'ovario è quasi tondo, con tre lobi poco profondi per solchi longi- tudinah, verde e coperto di verruche grossette, ottuse, verdognolo- giallicce. Gli stili sono grossetti, eretti, verdognoli, bifidi. Gli stimmi carnosi, ottusi, giallicci. Le cassule sono quasi tonde, triangolari, con gli angoli ottusissimi e con le facce aventi un solco longitudinale profondo, verrucose, con le verruche corte, cilindriche, semplici, ottuse. I semi sono ovati, lisci, scuri ed hanno una caruncola, schiac- ciata un po' da sopra in sotto, di forma ovale-tonda, bianco-gialliccia. ti30. l]ii|ili€>i*l»ia piiliesccus Vahl. E. percnnis, villosa, viridi-cinerca , rhizomate crassiusculo , caulibus erectis vel ascendentibus , basi interdum ramis sterilibus consociatis , superne sajpc ramulosis , teretibus, foliis sparsis, cre- bris , patcntibus vel patentissimis, oblongo-laiiccolatis, acutis, mu- cronulatis, serrnlatis, basi cordato-auriculata scmiamplexicaulibus, umbella 5-radiata , radiis primariis trifidis , secundariis bili- dis, foliis umbellaribus 5, patentissimis, ovalibus, foliis caulinis similibus sed minus serrulatis, umbella multo brevioribus , fìorali- bus o-:2, liberis, ovalibus vel ovalo-orbicularibus aut uvato-rhombeis. Flora Italiana. Vol. IV. 'òl 482 EUFORBIACEE. basi subcordatis, involucri subsessilis, campanulati iobis brevibus, truncatis, glandulis 4, transverse ellipticis, extus villosis, stylis ovario longioribus, basi connatis, capsulis subglobosis, trisulcatis, • coccis rotundatis, pilosis, verrucis brevibus, cylindraceis , obtusis sparsim obsitis, seminibus orbiculari-ovoideis , subcompressis^ li- neolis tuberculiformibus tenuiter exasperatis, caruncula fere transverse ovali, emarginata, breviter stipitata. Euphorbia pubescens Yahl! Symh. hot. 2. p. 55. ex ejus herb. sec. Boiss. Desf. FI. ali. 1. p. 386. Dee. FI. frang. 3. p. 3U. Ten. FI. nap. 4. p. S62 et SijlL p. 235. Guss. FI. sic. prodr. 1. p. 551 et Siippl. 1 . p. 150 et Syn. fi. sic. 1 . p. 541 et FI. inarim. p. 291. Sangiiin. Rom. pi. cent. p. 68. Moris et De Not. FI. Capr.p. 118. Boiss. Voy. en Espagn. p. 564 et in Dee. Prodr. 15. p. 134. Gren. et Godr. FI. de France p. 79. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 563. Moris FI. sard. 3. p. 457 . Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 333. Euphorbia pilosa Ali. FI. ped. 1 . p. 288. Pollìn. FI. veron. 2. p. 106. Ben. FI. Hai. 5. p. 90. Yis. FI. dalm.3. p. 225. De Not. Rep. fi. lig. p. 364. Puccin.l Syn. fi. lue. p. 250 non Linn. Euphorbia platyphylla Savi FI. pis. 1. p. 457. Seh. et Manr. FI. rom. prodr. p, 165. var. |3. Wehh et Berth. Phyt. canar. 3. p. 245. Tithymalon latifolium aliud apud nos passim juxta flumen oriens Coesalp. Deplant. Uh. 9. cap. 12. p. 397. Tithymalus miaor, palustris , canescens, Myrthi folio hirsuto Cup. H. cath. suppl. alt. p. 88. Tithymalus Salicis folio tenuissime serrato et villoso Seg. Suppl. p. 92 non Tourn. Figure. — Jacq. Eclog. 1 . p. 98. toh. 66. Reich. Icon. tah. 4769. j3 snhglahra , foliis et capsuhs glabriuscuUs. Euphorbia pubescens /^ Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 79. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 134. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi umidi 0 palu- dosi, nella ghiaia dei torrenti e dei fiumi e nei luoghi coltivati della costa occidentale della penisola da Nizza in poi; comune nelle due Riviere dove l' ho raccolta in più luoghi , e nelle parti centrali e meridionali, qua e là nel Lucchese a Serbano (Puccin.!), nel Pisano nella Selva Pisana (P. Savi!), al Gombo (Piccioli!), nel Volterrano (Amidei) , vicino a Orbetello dove 1' ho raccolta, nel Romano a Porto d'Anzio (Rolli!), presso la Foce del Tevere (Seb. e Maur.), nelle paludi Pontine (Fiorini !) , presso il lago Trasimeno (Brunner sec. EUPHORBIA. 483 Bertol.), nei fossi di S. Benedetto lungo il Mare Adriatico (Orsinil), nel Napoletano dove è comune , in Sicilia dove è abbondante e dove 1' ho raccolta in più luoghi, in Corsica a Calvi, ad Ajaccio, a Bastia, a Bonifacio (Soleirol. Requien !), in Sardegna dove è pure comune e iwlle isolette di Capraja (Moris e De Not.) e d'Ischia (Guss.). La varietà jS è piuttosto rara. Io l'ho di Diano Marina (Ricca!), di Serbano (Puccin.!), di S. Benedetto (Orsini), di Siracusa (Cassia!;. Fiorisce da Maggio ad Ottobre. Distribuzione geografica. — Pianta della regione mediterranea estesa dal Portogallo in Dalmazia, in Grecia!, in Asia Minore, in Soria , in Palestina, sulle coste boreali dell'Affrica in Tunisi! ed Algeri! Nasce pure nelle Isole Canarie! Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 8 decimetri, di un verde pallido, però cinerino per avere dei peli lunghi e bianchi. Il rizoma è quasi orizzontale o obliquo, scuro; manda in basso delle fibre radicali e dall'apice il fusto o ramo, talvolta accompagnato da rami sterili, più corti di esso. Il fusto è eretto o ascendente, cilin- drico, liscio, spesso rossiccio, massime in basso, dove è glabro, l)ubescente nel resto, semplice o con pochi rami fioriferi in alto. Le foglie sono sparse, avvicinate tra loro, sessili, patenti o patentissi- me, molli, bislunghe-lanceolate , acute, con una piccola punta al- l'apice, seghettate nei margini con i denti della sega piccoli: sono quasi cordato-auricolate alla base e cosi abbracciano in parte il fusto; di un verde pallido di sopra, pnbcscenti in ambedue le pagine, e con un nervo longitudinale di sotto il quale è di colore più chiaro e quasi bianchiccio ; da questo nervo partono pochi nervetti o ve- nette laterali che si dirigono verso il margine e diramandosi si uniscono tra loro. L'ondjrello è spesso piuttosto grande e si compone di cinque raggi, aperti, i primari dei (juali son trilldi, i secomlarii bilidi, quasi cilindrici, pubescenti o puberuli, in parte rossicci o in- teramente verdognoli, ed è spesso accompagnato da pochi rami so- litarii che nascono all' ascella delle foglie superiori e portano dei lioii. Ke foglie (Iella base diiH" ombrello sono cinque, apertissime, molto più corte di (jucsto , ovali, del resto simili a quelle del fusto, ma con i denti del margine meno manifesti ; 1<.' fiorali sono tre nelle primi; divisioni, due nelle altre, libere, ovali, ovato-tonde o ovato-ronibuidali, loiue scavate in cuore alla base. L'involucro è (juasi sessilc , in forma di una campanina, vcrilognolo-gialliccio , pcdoso; i suoi lobi sono corti, cretti, (piasi troncali, un po' concavi, forniti 484 EUFORBIACEE. di ciglia e di colore pallido o gialliccio. Le glandole sono quattro, trasversalmente ellittiche, gialle, glabre e concave di sopra, con molti e lunghi peli di sotto. Le bratteole dei fiori maschi sono li- neari, bianchicce, con lunghe cigUa in guisa che paiono pennine. I pedicelli sono cilindrici, verdognoli, glabri. I filamenti corti, as- sottigliati in alto e bianchicci. L' antera è didima, con le logge poco distanti, divergenti, ovali, gialle. L'ovario è quasi tondo, verde, pubescente, con alcune piccole sporgenze bianchicce o verdognole. Gh stili sono più lunghi dell'ovario, saldati in basso tra loro, li- neari, verdognolo-giallicci, poco divergenti, bifidi all' apice con le lacinie molto corte e gU stimmi ottusi e giallicci. Le cassule sono erette, quasi tonde, con un solco piuttosto profondo nelle facce, verdognole, sfumate di rossiccio o rossiccie, pelose, con verruche disuguali, corte, cilindriche, ottuse , del colore stesso delle cassule. I semi sono tondo-ovoidei, un po' schiacciati da avanti in dietro, di colore rossiccio scuro , con leggiere sporgenze che li rendono un po' scabri; la caruncola è trasversalmente quasi ovale, convessa di sopra, smarginata dalla parte interna, con il margine non perfetta- mente intero, ha uno stipite corto ed è bianca. b. Annuae. tl3t. Eiiphorbia platyphylla Linn. E. annua, e viridi-glaucescens, glabriuscula , radice fusiformi, tenui, ramulosa , caule erecto, simplici , raro basi ramoso, superne ssepius parce ramuloso, tereti, glabro, foliis sparsis, patentis- simis vel subreflexis, approximatis , infimis parvis, obovatis, obtusissimis, in brevissimum petiolum attenuatis, apicem versus subserrulatis, reliquis obverse lanceolatis vel sublanceolatis , acutis et submucronatis, basi subcordata sessihbus, a medio ad apicem serrulatis, uninerviis , umbella 3-5 radiata, radiis trifidis , ra- diolis dichotomis, foUis umbellaribys 3-5, foliis caulinis simiH- bus, floralibus 2, liberis, oppositis, late ovato-triangularibus , obtu- sissimis, mucronulatis, superne serrulatis, subpetiolatis, petiolis basi connatis, involucri sessihs, sublurbinati lobis brevibus, truncato- bidentatis, ciliatis, extus pilosis, glandulis 4 , transverse ovalibus vel suborbicularibus , integris, supra planis aut convexiusculis , sty- EUPHORBIA. 485 lis tertlo inferiore connatis , laciniis bifidis , ovario duplo longiorìbus , stigmatibus parvis, obtiisis , capsulis subglobosis, obsolete trisnlca- tis, verrucis irregularibus, paiilo prominentibus , obtusis obsitis, seminibus sublenticiilaribus, Licvibus , (fuscis) , caruncula parva. Euphorbia platypbylla Limi. Sp- pi. p. 660. Savi Dot. etrusc. /. p. i4S. Sei), et Maiir. FI. rom. prodr. p. i6o a. Bert. Amoen. Hai. p. 242. et FI. ital. 5. p. 92. excl. syn. Euph. stricta?. Gaud FI. helv. 3. p. 285. Ten. FI. nap. 4.p.262. A. B. et Syìl. p. 235. A. B. Ben. FI. Hai. 5. p. 92. De Not. Bep. fi. lig. p. 264. Koch Syn. fi. genn. et helv. edit. 2. p. 723. Puccin. Syn. fi. lue. p. 250. Vis. FI. daini. 3. p. 224. Cren, et Godr. FI. de Fraic. 3. p. 77. Comoll. FI. comens. 7. p. 9. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 560. Ardoin. FI. des Alp. marit.p. 333. Saccard. FI. trevig. p. JI7 a. Euphorbia platyphyllos AH. Fi. ped. 1. p. 288, Su/fr. PI. da Frioul p. 145. Re FI. seg^ p. 40. et FI. tor. I. p. 255. Dee. FI. frane. 3. p. 343 oc. Morie. FI. venet. 1. p. 380. Morett. in Memor. 1. p. 270. Pollin. FI. veron. 2. p. 106. Nace. FI. venet. 3. p. 50. Gnss. FI. sic. prodr. I. p. 352. Titbymaliis platyphyllus Scop. FI. corn. edit. 2. toni. 1 . p. 337. Euphorbia Coderiana Dee. FI. frang. 5. p. 365. Euphorbia strida Ten.! Ad fi. neap. sijll. app. 4. p. J8. Gnss. Syn. fi. sic. 1 . p. 541. Tithymalus arvensis, latifolius , Germanicus Zannich. Op. posili. p. 32. et 84. Seg. PI. veron. 1. p. 153. Figure. — Jacq. Austr. 4. tab. 376. Reich. Icon. f. 4758. p> pilosa, foliis subtus ad margines vel undique pilosis. Euphorbia subciliata Pers. Syn. 2. p. 18. Euphorbia lanuginosa Thuill. FI. paris. p. 238. non Lamk. Euphorbia platypbylla j3 subciliata Saccard.! FI. trevig. p. 118. y lilerata, loliis subtus vel ulrinque dense villosis, sa^pc fusco- maculatis. Euphorbia platypbylla p> literata Koch Syn. fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 723. Hoiss. in Dee. Prodr. 15. p. 133. Stazione, Abitazione e Fioritura. - LuUgO i foSsi , UCi luoghi coltivati, noi \\\q^\\\ umidi di tutta la parte scttcntrioualc della pe- nisola, dove è abboudaiitissiuia, e delle parli centrali e nieridiouali dove è molto meno comune : nasce pure in Corsica e in Sicilia vicino a Catania (Cuss.). La varietà pj nasce principalmente nei luoghi ma- rinimi come la varietà y. Fiorisce da Giugno a Settembre. 486 ' EUFORBIACEE. Distribuzione geografica. — Pianta dell' EuFopa Centrale ! e meridionale!, dell'Asia occidentale! e dell'Affrica boreale. Intro- dotta nel Canada e negli Stati Uniti di America! Descrizione Pianta annua, alta per lo più da 4 a 6 o 8 de- cimetri , di un verde glaucescente , quasi glabra o pelosetta. La ra- dice è fusiforme, un po' flessuosa., ramoso -fibrillosa , di color bianco sudicio. Il- fusto è eretto, semplice, di raro ramoso alla base con i rami ascendenti, spesso con rametti fioriferi in alto, cilindrico, ros- siccio 0 in alto verdognolo, glabro. Le foglie sono sparse,, vicine tra loro, quasi orizzontali o dirette un po' in giù, di un verde quasi glauco, più manifesto di sotto; le infime assai piccole, obovate, ottusissime, assottigliate alla base quasi in un corto picciolo , leggermente se- ghettate nel margine presso l' apice ; le altre sono lanceolate a ro- vescio 0 quasi lanceolate , un po' slargate in cuore alla base e sessili, acute e come mucronate all' apice ; finamente seghettate dalla metà all'apice, con un nervo longitudinale di sotto da cui partono delle vene laterali che si diramano per andare al margine e con qualche raro e lungo pelo bianco nel nervo. L' ombrello è composto di 5 e talvolta di 3 0 4? raggi , spesso accompagnati da uno a molti rami fioriferi e corti che vengono dall'ascella delle foglie superiori; i raggi sono patenti, giallicci, trichotomi o trifidi e con i raggetti ultimi bifidi. Le foglie della base dell' ombrello sono da tre a cinque, simih alle foglie superiori del fusto e più corte dei raggi. Le fiorali sono opposte, libere, verdi con sfumature giallicce segnatamente di sopra e nelle superiori, largamente ovato-triangolari, fornite di un picciolo cortissimo e saldato con quello della foglia compagna , ottu- sissime con una piccola punta all'apice, con seghette acute dal- l' angolo esterno all' apice , con un nervo longitudinale che termina nella punta qui detta e dacui partono delle venette ramose laterali. L'involucro è sessile, quasi turbinato, gialliccio, pelosetto, quasi troncato in mezzo alle glandole ovvero con lobi cortissimi troncato- bidentati e forniti di ciglia. Le glandole sono quattro , ovali o quasi tonde, intere, gialhcce, piane o un po' convesse di sopra, pelosette di sotto. Le bratteole sono lineari, cigliato-frangiate, bianche. I filamenti sono filiformi, articolati con i pedicelli, glabri. Le antere sono quasi tonde, didime, giallicce, glabre. Il polline è giallo. L'ovario è sostenuto da un pedicello curvo, verdognolo e glabro che si allarga sotto dell'ovario: è tondo, di un verde pallido, verrucoso, con lun- ghi e rari peU. Gli stili sono più del doppio più lunghi dell' ovario , EUPHORBIA. • 487 saldati in basso sino al terzo inferiore , lineari , bifidi in alto , diver- genti e verdognolo-giallicci: gli stimmi sono gialli, ottusi. La cas- sula è eretta, verde, poi scura, piccola, quasi tonda, un po' più liuiga che alta, con tre leggieri solchi longitudinali, coperta di ver- ruche corte , disuguali ed ottuse. I semi sono quasi lenticolari con un angolo longitudinale poco sporgente nel dorso , di color castagno scuro e quasi nericci , lisci , glabri, con la caruncola trasversalmente bislunga , schiacciata da sopra in sotto , smarginata dalla parte in- terna e bianca. La varietà y somiglia molto a\V Euphorhia piihescens di Vahl, dalla quale si distingue subito per essere annua e per avere i semi lisci. Osservazioni. — Pianta molto variabile per la statura e per la grandezza dell' ombrello , il quale è ora accresciuto da pochi o molti rami che vengono dall' ascella delle foglie superiori e formano con esso quasi una grande pannocchia: questa forma è V Euphorbia pa- inculata Ten, l'rodr. della Flora napoletana p. LXVIII in FI. nap. 1 . f 13*^. EiiplLiorliia «tricta Limi. E. annua, glabra vel pilosula, caule erecto, simplici vel sa^pius superne ramuloso, tereti, glabro, foliis sparsis, patentissimis vel subreflexis, approximatis, oblongo-vel obverse lanceolatis , acutiu- sculis, basi subcordata sessilibus, infimis basi attenuatis subpetiola- tis, obtusis, omnibus a medio ad apicem serrulatis, umbella 5-7 radiata, radiis 5-5 fìdis , radiolis dichotomis, foliis umbellaribus foliis caulinis similibus, lluralibus 2, oppositis , liberis, ovato-trian- gularibus, mucronulatis, superne serrulatis, involucri turbinato- campanulati lobis brevissimis , fuiibriatis , glandulis 4, transverse ovalibus, integris, stylis ovario sublongioribus, interne connatis, bi- fidis , capsulis parvis, subglobosis , profunde trisulcalis, verrucis cylindraceis, breviusculis, simplicibus , obtusis obsitis , seminibus obloiigis! , fuscis, caruncula minima. Euphorbia strida Linn. Syst. nnt. H^. p. JOiO. Kovh Siin. FI. (jerm. et helu. edit. 2. p. 7:^5. Cren, et Codr. FI. de Frane, o. p. /S. Uuiss. in Dee. l'rodr. 1ò. p. I8S. Euphorbia micrantha M. lìieh. FI. lanr. -etnie. I . p. o77. Euphorbia jtlatyphylla Caud. FI. helv. o. p. 2SG y minor. Uert. 488 EUFORBIACEE. FI, ital. 5. p. 92. prò parte. Saccard. FI. trevig. p. 118. var. y micrantha. Figure. — Sibth. et Smith FI. groec. 5. p. 53. tab. 469. Reich. Icon. f. 4756. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghì Coltivati, liei fossi, lungo le strade delle parti settentrionali, segnatamente in Lombardia! e nel Veneto!, e in Corsica, però piuttosto rara. Fiorisce da Maggio a Settembre. Distribuzione geografica — Pianta delle parti centrali di Eu- ropa! e dell'Oriente dove nasce in Asia Minore , nel Caucaso e nelle parti boreali della Persia! Osservazioni. — Si distingue dalla Eiiphorhia platyphylla, alla quale è molto affine, principalmente per essere più piccola e più delicata in tutte le sue parti, per le foglie meno consistenti, per le cassule molto più piccole , con i solchi più profondi e con le verru- che più lunghe e cilindriche e per i semi bislunghi e non quasi tondi. 1133. Eiiphorliia ciiBieifolia Guss. E. annua, laete virens, glabra, caule erecto, tereti , simplici vel basi ramoso, ramis ascendentibus, foliis alternis, remotiusculis, inferioribus minoribus patulis , obovato-subrotundis vel obovato- spathulatis, vix emarginatis , subintegris, superioribus subreflexis reflexisve, obovato-spathulatis vel cuneato-spathulatis, emarginatis, antice serrulatis, basi auriculatis, umbella 5-radiata, radiis tri- Lifidis, erecto-patulis , foliis umbellaribus 5, foliis caulinis superio- ribus similibus, umbella brcvioribus, floralibus liberis, subrombheis, emarginatis, antice serrulatis, involucri subglobosi lobis brevibus, integris, glandulis 4, parvis, transverse oblongis, stipitatis, intror- sum flexis, stylis ovario paulo longioribus, patentibus, fìliformibus, ima basi connatis, bifidis, capsulis parvis, globosis , trisulcatis, coccis dorso rotundatis et papillis longis, subulatis obsitis, semi- nibus ellipticis , punctato-rugulosis, caruncula minima. Euphorbia cuneifolia Giiss.! PI. rar. p. 190 et FI. sic. prodr. 1 . p. 542 et Syn. fi. sic. 1. p. 533. Ten. FI. nap. 4. p. 259 et Syll. p. 234. Bert. FI. ital. 5. p. 45. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 77. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 135. Mons FI. sard. 3. p. 457. Euphorbia stellulata Lois. Nouv. not. p. 23. EUPHORBIA. 489 Figure Guss. PI. rar. tab. 88. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi erbosi della parte meridionale della penisola, in Sicilia, in Corsica e in Sardegna, però è piuttosto rara. Nasce nella Calabria orientale a Brancaleone, Roseto, Capo Brazzano (Guss.), a Persano (Tcn); in Sicilia vicino a Misilmeri al Piano della Stoppa (Todaro!), ad Alcamo presso Se- geste. Trapani e iMarsala (Guss.!), in Corsica a Portovecchio, Sar- tena, Bonifacio (secondo Cren, e Godr.), vicino allo Stagno di Biguglia (Mabillc!), nelle parti settentrionali di Sardegna (Moris) , vicino a Cagliari al Capoterra (Gennari!). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Nascc pure in Algeria (Cosson). Descrizione. — Pianta annua, di un verde chiaro, glabra. La radice è delicata, ramosa, di un bianco sudicio. 11 fusto è eretto, cilindrico, di un verdognolo assai chiaro, alto sino a 5 decimetri, semplice o ramoso dalla base, con i rami ascendenti, quanto il fusto 0 la metà circa di questo. Le foglie sono alterne; le inferiori pic- cole, patule, obovato-tonde o obovato-spatolate, ottuse, leggermente smarginate all' apice , quasi intere nei margini ; le superiori grada- tamente più grandi, un po' più rade, dirette alquanto in giù, obo- vato-spatulate, smarginate all'apice, con piccole seghe nel margine, fornite alla base di due orecchiette che abbracciano il rametto rac- corciato 0 svolto che é alla loro ascella : tutte sono di un color verdognolo chiaro ed hanno un nervo longitudinale da cui partono delle vene laterali che si portano obliquamente in fuori verso il margine, finamente diramandosi. L'ombrello ha cinque ra^-^^i che RI dividono in due con un involucro di fiori pedicellato nel mezzo di ciascuna divisione, più vi sono dei raggi solitarii che partono dall' ascella delle foglie della parte superiore del fusto. Le foglie della base dell'ombrello sono cinque, simili alle foglie superiori del fusto e più corte dell'ombrello; le fiorali sono quasi romboidali, smar- ginate all' apice e seghettate nel margine anteriore. L'Tnvolucro è qirasi tondo, di un bianco-gialliccio, glabro, sostenuto da un pe- duncolo più lungo di esso e dello stesso colore, ed ha i lobi interi e (piatirò glandole bislunghe trasversalmente, verdognolo e stipita- te, dirette un po' in dentro. 1 lilainenli degli stami sono corti, bianchicci, glabri, le antere rossicce , con le logge distinte, il pol- line è giallo. L'ovario è pedicellato, tondo-triangolare, verde, con il dorso di ciascuna loggia coperto di grosse papille, lunghe, di- 490 EUFORBIACEE. siiguali, spesso saldate in gran parte tra loro a due a due, ottuse, dirette in alto. Gli stili sono patenti, saldati all'infima base, bi- fidi, filiformi, ottusi, un poco papillosi all'apice. Le cassule sono piccole, simili all'ovario ma di colore bianchiccio : i cocci sono deiscenti. I semi sono piccoli, ellittici, ottusi, di colore quasi badio con punti 0 lineette rilevate e piegate, di colore bianchiccio, la caruncola è piccolissima. B. Foliis floralibus liberis, capsulis laevibus vel punctis ele- vatis minutis raro setulis paucis adspersis. a. AnnuaB. 1134. Eiipliorlìia heliofscopia Linn. E. annua, virens, pilosula, caule simplici vel basi ramoso, ra- mis brevibus, ascendentibus, erecto vel ascendente, flexuoso , te- reti, pilosulo, inferno follato, superne sa^pe nudo, foliis sparsis , patentibus, sessilibus, subamplexicaulibus, obovato-cuneatis, apice rotundatis vel subemarginatis , margine superiore crebre serrulatis , glabris , umbella sub-5 radiata , radiis primariis trifìdis , secundariis bìfidis , omnibus erecto-patentibus , teretibus , pilosis , foliis umbel- laribus sub-5, patentissimis, ingequalibus, foliis caulinis conformibus, umbella brevioribus, floralibus primariis 3, distinctis, patentissimis, insequalibus , 2 exterioribus valde majoribus, obovato-ovalibus, basi obliquis, radio longioribus , tertio minore ovato, acutiusculo, secun- dariis suboppositis, erecto-patulis, subinsequalibus , obovatis, basi obliquis, omnibus margine superiore crebre serrulatis, glabris, in- volucri subturbinati, vix angulati, subpedunculati , glabri lobis brevibus, erectis, apice bifidis , glandulis 4, transverse ovalibus, integris, basi stipitatis , stipite facie interiore piloso , stylis ovario subseqiialibus , inferno connatis, bifidis, laciniis linearibus, patenti- subreflexis, capsulis subglobosis, obtuse triquetris, angulis sulcatis, Icevibus, glabris, seminibus ovoideis , reticulato-rugosis , subalveo- latis, (fuscis), caruncula erecta , compressa, transverse ovaH. Euphorbia heViosco^ìai Linn. Sp.pl p. 658. All.Fl.ped.i .p.S87. Ucria H. r. panorm. p. 198. Desf. FI. ali. 1. p. 382. Suffren PI. du Frioul. p. 145. Savi FI. pis. 1. p. 456. Dee. FI. frane. 3. p. 235. EUPHORBIA. 491 Re FI. seg. p. 40 et FI. tor. /. p. S55. Dalh. FI. taiir. p. 77. Ten. FI. nap. 1. p. 268 et Sijll.p. 234. Noce, et Balb. Fi. ticin. 1. p. 2W. Seh. et Maur. FI. rom. prodr. p. 164. Morie. FI. venet. 1. p. 380. Pollin. FI. veron. 2. p. 104. Nacc. FI. venet. 3. p. 49. Guss. FI. sic. prodr. 1. p. 550 et Siippl. 1 . p. 150 et Sijn. fi. sic. 1. p. 539. et FI. inarim. p. 291. Gaud. FI. helv. 3. p. 277. Bert. FI. ital. 5. p. 46. Puccin. Syn. fi. lue. p. 250. Koch Syn. FI. germ. et helv. edit. 2. p. 723. DeNot. Rep. //. lig. p. 360. Vis. FI. daini. 3. p. 223. Grech-Delicl FI. melit. p. 31. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 76. Comoll. FI. comens. 7. p. 8. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 560. MorisI FI. sard. 3. p. 455. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 136. Ar- doin. FI. des Alp. marit. p. 334. Tithymalus helioscopius Seop. FI. carn. edit. 2. tom. 1. p. 337. Titliymalo Helioscopio Calz. Viaggio di Monte Baldo p. 7. Pona Mont. Bald. p. 237. Tithymalus helioscopius Coesalp.! De plani. Uh. 9. cap. 14. p. 378 et herh. fol. 214. n. 593. Cast. IL rness. p. 46. Seg. PI. veron. 1. p. 159. Tithymalus major, subrotundis foliis crenatis Cup. H. cath. p. 213. Tithymalus rosaceus, purpureus, nanus, Portulaca^ folio ser- rato Cnp. H. cath. p. 214 et Panph. sic. 1 . tab. 2J4. Nome italiano. — Erba Calenzuola, Figure. — Engl. hot. tah. 883. Reich. Icon. f. 4754. Esula rotundifolia , serrata , carnosior Barr. Icon. 242. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghì coltivati di tutta la penisola e delle isole grandi e piccole sino a quelle di Lam- pedusa e di Malta. Fiorisce da Maggio o da Aprile a Settembre e nei paesi più meridionali e nelle piccole isole sin da Febbraio, da Gennaio e anche da Dicembre. Distribuzione geografica. — Comunc nei luoghi Coltivati di tutta Euro|)a dalla Norvegia , dove io 1' ho raccolta a 65 gradi di la- titudine settentrionale a Bierkagcr, sino in drccia. Linneo scrive di averne raccolta una sola volta una sola pianta in Laj)ponia in un campo. Nasce pure mdle parti settentrionali e centrali dell* Asia dall'Anatolia all'Arabia pclrca!, alle Valli dell' Imalaial , nel Giap- pone!, nelle Isole Canarie!. Introdotta nel C;ipo di lUiona Speran- za, neir Anit'rica borealcl <' ncll" Isola di Sant' Elena. Descrizione. — i'ianla annua, alta da 1 a 5 decimetri, verde, 492 EUFORBIAGEE. pelosetta. La radice è fusiforme, flessuosa, ramosetta e fìbrillosa, bianchiccia, glabra. Il fusto è semplice o ramoso alla base con i rami corti e fioriferi, eretto o ascendente, flessuoso, cilindrico, spesso tutto rossiccio ovvero in basso rossiccio e verdognolo verso alto, pelosetto con peli rari, delicati, lunghetti e bianchi, fornito di foghe nella parte inferiore o sino al terzo superiore, nel resto spesso nudo. Le foglie sono sparse ; le inferiori più vicine tra loro delle superiori, patenti, sessih, obovate in cuneo , tondeggianti al- l'apice ed ivi intere o spesso un po' smarginate , quasi abbraccianti il fusto alla base, di color verde ora carico ora piuttosto pallido in ambedue le pagine, e di sotto con un nervo longitudinale più chiaro da cui partono dei nervetti lateraU obhqui i quah si diramano e si uniscono tra loro verso la metà della distanza che è tra il nervo longitudinale e il margine o l'apice della foglia; sono glabre ed hanno il margine finamente seghettato eccetto verso la base dove sono intere. L'ombrello si compone di cinque, raramente di 4 o 3 raggi , lunghetti , eretto-patenti , cilindrici , rossicci o verdognoli , pelosi, e ciascun raggio porta all' apice un' ombrelletto formato per lo più di tre raggi secondari ciascuno dei quali è bifido. Le foghe fiorali della base dell'ombrello sono per lo più cinque, simih alle foglie del fusto, patenti o patentissime o un po' dirette in giù, più corte dei raggi; quelle degli ombrelli secondarli sono tre, patentis- sime, disuguali, essendovene due esterne molto più grandi della terza che è interna ed é ovata e quasi acuta mentre le due esterne sono obovato-ellittiche , un po' oblique alla base, e più lunghe dei raggi corrispondenti; le altre sono due alla base degli involucri , quasi uguah tra loro o poco disuguali, molto più piccole delle altre, quasi erette o eretto-patenti, obovate e oblique alla base: tutte sono ver- 'di, sfumate di gialliccio di sopra, segnatamente le superiori, glabre e con il margine finamente seghettato , eccetto verso la base. L'in- volucro è quasi turbinato, un po' angolato, glabro, gialliccio, for- nito di un corto peduncolo. I suoi lobi sono piccoli, eretti, bifidi all'apice. Le glandolo sono quattro, trasversalmente ovali, intere nei margini, orizzontaU, carnosette , verdognolo-giallicce, senza appendici e senza corna , sostenute da un corto stipite che è peloso dalla parte interna. I pedicelli sono cilindrici, glabri, bian- chicci. 1 filamenti corti , lesiniformi , glabri , bianchicci. Le antere sono quasi tonde, didime ma con le logge non distanti, aprentisi trasversalmente, gialle e glabre. Il polline è giallo. L' ovario è ovato- EUPHORBIA. 493 tondo, triangolare, con gli angoli ottusi e aventi un solco longitu- dinale, glabro, liscio, verde. Gli stili sono lunghi quanto l'ovario, saldati insieme alla base, poi divergenti, bifidi, con le lacinie li- neari e un po' curvate in giù, verdognolo-giallicce. Gli stimmi sono ottusi e giallicci. La cassula è pendente, quasi tonda, ottusamente triangolare, solcata negli angoli, glabra, liscia, tricocca. I semi sono ovoide! , scuri, reticulato-rugosi, con le cavità poste tra le maglie della rete alquanto profonde onde paiono alveolati; la caruncola è eretta, schiacciata, quasi ovale trasversalmente e bianca. 1135. Uiipliorliia akenocarpa Gtiss.! E. annua, viridis, glabriuscula , caule erecto vel ascendenti, tereti , simplici vel basi ramoso, foliis sparsis, patentibus, approxi- matis, sessilibus , obovato-spathulatis, mucronatis , apicem versus tenuiter serrulalis , pilosulis, umbella 5, rariiis 4 radiata, radiis di- chotomis, primariis interdum trifidis , glabris, foliis umbellaribus foliis caulinis superioribus similibus vel fere ovalibiis, umbella bre- vioribus, lloralibus 3-2 libcris, rhombeo-ovatis, mucronatis, tenuis- rime serrulatis , involucri campanulato-turbinati , pilosuli lobis rotundatis, denticulatis, glandulis transverse ovalibus, integris, stylis ovario longioribus, ad meLÌiiim connatis, bilobis, capsulis globosis, haud sulcatis , setis paucis raris induratis adspersis vel nudis, in- dcliiscentibus , seminibus ovalibus, compressis, la^vibus , caruncula parva , patellari. Euphorbia akenocarpa Guss.! Cai. IL R. Docc. ann. 182/. p. 75 et Prodr. FI. sic. 1. p. 350 et Syn. fi. sic. I. p. 5W. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 78. Boiss. in Dee. Prodr. Ì6. p. 78. Euphorbia muricata Smith Fntjl. //. 4. p. 05. in observ. ad E. strictam, Euphorbia spluerococca Saìzìu.! PI. cxsicc. ex Tnng. Euphorbia verrucosa IJert. FI. Hai. 5. p. 45 non Laiiik. Figure. — Tilhymalus siccus polycoccos Portulaca) folio Uocc. Sic. p. 39. tal. }'J. Cnp. Panph. sic. 2. tal. 00. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli argillosi, SC- gnatameiitii umidi (ielle parti meridionali della penisola e dell'isola di Sicilia. Nasce in Calabria vicino a Ihancaleone (Guss.), in Sicilia (l(tv(; è (jua e là iu (|ua:>i tutta 1' isola e dove l' lio raccolta o (joude 494 EUFORBIACEE. r ho ricevuta di più luoghi principalmente del Val di Mazzara, vicino a Palermo, Solunto, Monreale, Piana dei Greci, Alcamo, Trapani, Mazzara ed altrove. Distribuzione geografica. — Specie mediterranea. Nasce nelle parti meridionaU della Spagna a S. Lucar (Bourgeau), di Francia vicino a Marsilia (Blaise) , in Calabria , in Sicilia , e in Marocco vi- cino a Tangeri. Descrizione. — Pianta annua , simile per il portamento alla Euphorbia helioscopia L ma con l'ombrello spesso più grande, alta da 2 a 6 0 7 decimetri, verde, in gran parte glabra o pelosetta. La radice è fusiforme, un po' torta, ramosa. Il fusto è eretto o ascendente, cilindrico, semplice o ramoso alla base, è verdognolo o rossiccio, glabro, vestito di foglie fm poco sotto dell'ombrello. Le foglie sono molte, sparse, avvicinate tra loro, patenti, sessili, obo- vato-spatulate , tondeggianti all'apice e ivi con una punta ottusa o come più grossa nell' apice suo ; sono finamente seghettate verso l'apice, verdi e con un solco longitudinale di sopra, di un verde più chiaro e con un nervo longitudinale di sotto, pelosette e quasi pu- bescenti in ambedue o in una delle due pagine. L' ombrello è spesso molto grande, talvolta piccolo, si compone di 5 e di raro di 4 raggi eretto-patenti, verdognoli o rossicci, glabri, i quali si dividono ora in tre ora in due; spesso ciascuna delle divisioni primarie si suddi- vide una 0 più volte in due, da che nasce la diversa grandezza dell'ombrello. Le foglie della base di questo sono cinque o quattro secondo il numero diverso dei raggi , patentissime , più corte assai 0 quasi uguali a questi, simili alle foglie superiori del fusto ovvero quasi ovali per essere meno ristrette alla base. Le foghe fiorali sono tre 0 due, libere, patenti, romboidali-ovate, con una punta all'apice ed ivi spesso minutamente seghettate : sono del colore stesso delle foglie. L'involucro ha un pedicello corto, è campanulato-turbinato, verdognolo, pelosetto: i suoi lobi sono quasi tondi, con denti pic- coli e ivi con ciglia. Le glandolo sono trasversalmente ovali o quasi bislunghe, intere, giallicce, glabre. I filamenti sono bianchicci, le antere didime , con le logge tonde , gialle. L' ovario è tondo. Gli stih sono più lunghi dell' ovario , saldati insieme sin quasi alla metà, bilobi, poco divergenti. Le cassule sono tonde, più piccole di un pisello , senza solchi , con rare setole larghette , durette alla base ovvero prive di esse , racchiuse dapprima dentro l' involucro che poi si rompe e le lascia nude, non si aprono ma restano intere per EUPHORBIA. 495 lungo tempo sulla pianta finché questa si secca. In ciascuna loggia è un seme ovale, schiacciato, scuro., liscio : la caruncola è piccola, quasi un piccolo disco. Osservazioni — È singolare nel genere per le cassule che non si aprono mai. tlS6. Kapliorbia pfcrococca Brot. E. annua, la}te virens , glabra, caule erecto, tereti, simplici vel ramoso, foHis sparsis, pateniibus vel patentissimis, remotiusculis, sessilibus, oblongo vel obovato-spathulatis, obtusis vel subemargi- natis, tenuissime serrulatis , inferioribus attenuato-subpetiolatis, imibella 5-4- radiata, radiis trifido-bifidis vel dichotomis , c^labris, foliis umbellaribus, foliis caulinis similibus , umbella brevioribus , floralibus 5-2, libeiis, ovato-rhombeis, obtusis, involucri campa- nulati lobis truncatis, glandulis5, transverse oblongis, subreniformi- bus, stylis ovario longioribus , basi connatis, apice bifidis, capsulis parvis, subglobosis, supra depressiusculis , subtrigonis , angulis bia- latis, alis cristato-dentatis, ad basin alarum lateraliter subverru- cosis, seminibus globoso-ovoideis , subcompressis , rufescentibus, alveolato-reticulatis , ecarunculatis. Euphorbia pterococca Brot. FI. lusit. S. p. Si2. Guss. PI. rar. p. i92 et FI. sic. prodr. 1. p. 54J et Syn. (l. sic. 1 . p. 582. Bert. FI. Hai. 5. p. 44. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 77. Gariiel Prodr. della fi. tose. p. 560. Moris FI. sard. 3. p. 456. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. iob. Euphorbia h'iaìaia Link Enuni. alt. Uovi, berol. 2. p. 10. Euphorbia stellulata Salz-m. Fior. od. boi. Zeil. ann. 18ii. p. 1 10. non Lois. Figure. — Brot. FI. lusit. l. e. lab. 76. Stazione, Abitazione e Fioritura. ÌNei luoglli Crbosi marit- timi delle parti centrali e meridionali della penisola e delle isole di Corsica, di Sardegna e di Sicilia, però piuttosto rara. Nasce in Toscana alle laide del iMonte Argentario vicino a Porto Ercole dove primo la raccolsi, in Calabria a lirancaleonc. Roseto e Capo IJrazzano (Guss.), in Sicilia vicino a Palermo a iMonreale ed alle falde del Monte Pizzuta dove V ho raccolta , e al l\occazzo (Ileldr.), a Scgeste, Alcamo, Trapani, Marsala, Sciacca e Monlallegro ((ìuss.), in Corsica 496 EUFORBIACEE. ad Ajaccio (Requien! Jordan!), Porto Vecchio, Sartena ed altrove (sec. Cren, e Godr.), in Sardegna a Carbonara, Paullilatino, Dor- gali, Orosei, nell'Isola di S. Pietro e nelle isole intermedie (Morisj, viciao a Iglesias (Gennari !) tra Gennamari e Rio di Ban (Ascherson !). Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta della regione mediterranea. Nasce in Portogallo!, nelle parti meridionali della Spagna, nei luo- ghi qui indicati d' Italia e delle isole adiacenti, nell' Isola di Zante, in Algeria !, in Marocco ; si trova pure nell' Isola di Teneriffa (Webb !) Descrizione. — Pianta annua , alta da uno a tre decimetri , di mi verde chiaro, glabra. La radice è fusiforme, flessuosa, con fibre de- hcate. Il fusto è eretto, cilindrico, rossiccio in basso, di un verde chiaro in alto, semplice o ramoso con i rami piccoli e corti. Le foglie sono sparse, patenti o patentissime , alquanto lontane T una dall'altra, bislunghe o obovato-spatolate, ottuse o un po' smarginate , strette alquanto alla base e sessiU, con piccoli denti acuti, disuguali, a guisa di sega nel margine , di un verde chiaro di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco sporgente, da cui partono dei ner- vetti 0 vene lateraU che riportano al margine ; le foglie inferiori sono in basso assottigliate quasi in un picciolo. L' ombrello si compone di cinque e talvolta di quattro raggi i quali sono una o due volte bifidi ovvero la prima volta trifide , i raggi sqpo eretto-patenti, ci- lindrici, verdognoli e glabri; vi sono dei rametti o raggi accessori air ascella delle foghe superiori. Le foglie della base dell' ombrello sono patentissime , simili a quelle del fusto , lunghe quasi quanto i raggi; le fiorali sono opposte o terne, libere, patentissime o pa- tenti, più lunghe delle divisioni dei raggi, ovato-romboidali, ottuse, del resto simili alle foglie fiorali inferiori e alle foglie del fusto. L'involucro è campanulato, bianchiccio, con i lobi troncati. Le glandolo sono cinque, piccole, trasversalmente bislunghe, un po' curve quasi in forma di fagiuolo, di un giallo pallido. Gli stami sono pic- coh. Il filamento corto , bianco. Le antere piccolissime , didime, con le logge tonde, gialle: il poUine è giallo. L' ovario è trilobo , con i lobi angolato-alati nei margini, schiacciato-smarginato all'apice, verdognolo, liscio. Gli stili sono lunghi quanto l'ovario, saldati in basso, lineari, diretti in fuori ed in giù e bifidi all' apice con le la- cinie divergenti: è verdognolo-bianchiccio : gli stimmi sono un po' papillosi. La cassula è eretta, un po' schiacciata da sopra in sot- EUPHORBIA. 497 to, triangolare con gli angoli alati e le ali crestato-dentate, con po- chi denti: è verde, glabra con punti quasi piccolissime verruche alla base delle ali. I semi sono tondo-ovoidei, appena schiacciati, rossicci, con leggiere fossarelle in rete, privi di caruncola. 1137. Eiiplfeorliia Pcpliiiii Liìin, E. annua, ìxie virens, glabra, caule erecto vel ascendente, terete, simplici vel basi ramoso, t'oliato, foliis sparsis , patentibus vel patentissimis, parvis, ohovatis vel inferioribus et ramorum obo- vato-orbicularibus, obtusiusculis vel obtusis et subemarginatis. basi in petiolum attenuatis, integerrimis, umbella 5-radiata, radiis di- chotomis, erecto-patentibus, tbliis umbellaribus ó, foliis caulinis similibus, umbella multo brevioribus, floralibus 2, liberis, oppositis, subsessilibus sessilibusque , eorum inferioribus oblongis , superiori- bus fere ovatis vel ovato-trapezoideis, obtusiusculis, omnibus inte- gerrimis et patentibus, involucri ovalis, angulati, breviter pedunculati lobis brevissimis , obtusis, ciliatis, glandulis 4, horizontalibus, sessi- libus, lunatis , cornubus tenuibus , longis , vix divergentibus , stylis ovario plus quam dimidio brevioribus, infuna basi connatis, bifidis, capsulis subglobosis, basi fere truncatis , obtuse triquetris, coccis dorso sulco profundo bicarinatis, carinis fere alatis, prope carinas ruguloso-punctatis , seminibus oblongo-hexagonis , obtusis, (cinereis) ad facies binas interiores foveola longa fere sulcatis, ad A exteriores fi)veolis 4-5 subrotundis exculptis, caruncula conica, depressa. Euphorbia Peplus Linn. Sp. pi. p. 658. Ali. FI. ped. I. p. 283. Desf. FI. ali. 1. p. 378. Su/fren IH. da Frioul p. 144. Savi FI. pis. 1. p. 4Ò2. Dee. FI. frane. 3. p. 331 a. Re FI. seg. p. 40 et FI. torin. /. p. 253. Ball. FI. taur. p. 77. Ten. FI. nap. 1. p. 26t. A et Syll. p. 233. Noce, et Ball. FI. ticin. I. p. 217 et 382. Seb, et Maur. FI. rom. prodr. p. J62. Morie. FI. venet. t . p. 379. Pollin. FI. veron. 2. p. 00. Nane. FI. venet. 3.p. 48. Cuss. FI. sic. prodr. I. p. 541 et Sijn. II. sie. 1. p. 532 et FI. innrim. p. 20 J. excl. var. /B. CuHd. FI. helv. 3. p. 272. Moris et De Nat. FI. Capr. p. 118. Bert. FI. Hai. 5. p. 4i?. excl. var. /3. Pueein. Syn. fi. Inc. p. 348. Koeii Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 730. De Not. Rep. jl. lig. />. 300. Vis. FI. dalm. 3. p. 2^J8. Grech-lìclir. Fi melit. p. 3i . Cren, et Flora Italiana. Vol. IV. .VI 498 EUFORBIAGEE. Godr. FI de Frane. 3. p. 93. Comoll. FI. eomens. 7. p. 23. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 565. excl. var. j3. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. HI . Moris FI. sard. 3. p. 470. excl. var. ]S. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 334. Peplus Ccesalp. De plani. Uh. 9. rap. 15. p. 378 et herh. fol. 214. n. 592. Peplo Duroni. Herh. Rom. 1585. p. 344. excl. fìg. Calz. Viagg. di Monte Baldo p. 10. Tithymalus rotundis foliis non crenatis Cup. H. cath. p. 213. Mieh. Cai. Hori. Fior. p. 95. Seg. PI. veron. 1. p. 158. Peplus sive Esula rotonda Cast. H. mess. p. 42. Figure. — FI. dan. tah. 1100. Reich. Icon. f. 4775. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi Coltivati ed erbosi dalle spiagge del mare per la regione dell' Olivo a quella del Castagno e della Querce di tutta la penisola, delle grandi isole e di quasi tutte le isolette sino a quella di Pantellaria!, di Linosa, di Lampedusa e di Malta. Fiorisce da Aprile e Maggio sino ad Ottobre e nei paesi più meridionali e nelle isolette da Marzo ed anche da Dicembre, da Gennaio o da Febbraio. Distribuzione geografica. — Specie dell' Europa centrale e me- ridionale estesa dall' Inghilterra! , dalle parti meridionali della Svezia e centrali della Russia sino in Portogallo , in Malta ed in Grecia ! Nasce pure in Asia Minore, in Seria, nell'Arabia petreal , in Egit- to!, in Persia, in Algeria, in Madera!, nelle Isole Canarie!, nelle Azere e nelle Bermude. Introdotta negli Stati Uniti di America! Descrizione. — Pianta annua, alta da uno a quattro decimetri, di un verde chiaro, glabra, delicata. La radice è dehcata , fibrosa, ramosa, di un bianco sudicio. Il fusto è eretto o ascendente, sem- plice 0 ramoso alla base con i rami eretti e per lo più poco lunghi, ci- lindrico, verdognolo o in parte rossiccio, tutto vestito di foglie. Le foglie sono sparse, vicine le une alle altre, piccole, patenti o pa- tentissime, obovate , ottusette o ottuse e appena smarginate, le inferiori e quelle dei rami sono quasi obovato-tonde, ristrette alla base in im picciolo lunghetto , scanalato di sopra e convesso di sot- to, di un verde chiaro, più pallido di sotto, dove il picciolo si con- tinua in un nervo delicato, più chiaro , poco rilevato, dal quale partono pochi nervetti laterali ed obliqui che si diramano per formare una piccole rete: hanno il margine intero. L'ombrello si compone di tre raggi, più volte dichotomi, eretto-patenti; tanto i raggi che EUPHORBIA. 499 le loro divisioni sono cilindriche, verdognole e glabre: spesso sotto dell' ombrello vi sono uno o pochi rami fiuriferi accessorii che ven- gono dall'ascella delle foglie superiori. Le foglie della base del- l' ombrello sono tre , simili alle foglie del fusto ; le altre sono op- poste, quasi sessili o sessili, patenti, gradatamente un poco più piccole, le inferiori di esse sono quasi bislunghe, le superiori quasi ovate, ottusette, di un verde chiaro. L' involucro è quasi ovale, angolato, gialliccio-verdognolo, glabro, pedunculato, con il pedun- colo «rosso. I suoi lobi sono cortissimi, rivolti in dentro, ottusi, verdognoli di fuori e forniti di ciglia nel margine e all'apice. Le glaniiole sono quattro, orizzontali, sessili, semilunari, verdi di so- pra e con le corna sottili, lunghe più delle glandole, un po' divergenti e hianchicce. I pedicelli e i filamenti sono corti, cilindrici, glabri, bianchicci. Le antere sono didime, con le logge un po' distanti e divergenti, giallicce-scure. Il polline è giallo. L'ovario è quasi tondo , ottusamente triangolare , con gU angoli solcati , glabro, ver- doi;nolo. Gli stili sono più della metà più corti dell'ovario, uniti all'infima base, bifidi, patenti, con le lacinie corte, lineari, ver- dognoli. Gli stimmi sono quasi in capolino , bianchicci. La cassula è pendente, quasi tonda, triangolare, con gh angoli profondamente solcati in modo da risaltarne quasi due carene quasi alate che sono rugosette e punteggiate lateralmente; é tricocca, verde, glabra. I semi sono bislunghi-csagoni, ottusi, cinerei, con 4 o 5 fossette quasi tonde e disuguali nelle quattro facce esterne e con una fossetta lunga a guisa di solco longitudinale nelle due facce interne che cor- rispondono alla sutura delle valve. La caruncola è piccola, conica e schiacciata. tl3H. l<:ii2iliorl>iA iieploidcN Gouan. E. annua, pumila, la'te vircns, glabra, caule basi ramoso vel rarius simplici, foliato, foliis sparsis, patenlibus vel patentissimis, parvis, obovato-orbicularibus vel obovatis , emarginalis, basi in pe- tiolum attenuatis, integerrimis, umbella ò-l radiata, radiis semel vel bis bifidis, erecto-palentibus, foliis umbellaribus 5-:2, foliis su- perioribus similibus scd saipe paulo majoribus, umbella brevioribus, lloralibus '1 , lilx'ris, opposilib , ovato-delthuidcis vel suborbicula- ribus, oblu>.iusculis, emarginalis, basi subcordalis, involucri sub- 500 EUFORBIAGEE. sessilis, globoso-turbinati lobis brevibus, subfimbriatis, glandulis 4-, transverse ovalibus , bicornibus , cornubus gracilibus , acutiusculis , glandulge latitudinem aequantibus vel siiperantibus , stylis ovario multo brevioribus, basi connatis, apice bifidis, capsulis parvis, ovato-gìobosis , basi fere truncatis, obtuse triquetris, bicarìnatis, carinis fere alatis , prope carinas punctis minutis adspersis, semi- nibus ovali-hexagonis, obtiisis, (cinereis), ad facies binas inte- riores foveola longa fere sulcatis , ad 4 exteriores foveolis 5-2 sub- rotundis exculptis , caruncula conica. Euphorbia peploides Gouan FI. vionsp. p. 174. Dee. FI. frane. 5. p\ 858. Koch Sijn. fì. germ. et helv. edit. 2. p. 730. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 94. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 141. Ardoin. FI. des Alp. inarit. p. 335. Euphorbia Peplus Willd. Sp. pi. 9. p. 903 var. ^. Dee. FI. frane. 3. p 331. var. /3. Ten.Fl. nap. I.p. 261. var. B. Gaud. FI. helv. 3. p. S72. var. /3. Guss. FI. sic. prodr. 1 . p. 541 et Siippl. 1. p. 147 et Syn. fi. sie. 1. p. 533. var. b. Beri. FI ital. 5. p. 43. excl. syn. E. peploides Ali. Piiecin. Syn. FI. hic. p. 248. var. jS. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 565. var. /3. Euphorbia rotundifolia Lois. Not. p. 75. tab. 5. f. /. et FI. gali. edit. 2. tom. 1. p. 338. tah. 29. Ten. FI. nap. 4. p. 259 et Syll. p. 333. Figure. — Lois. l. c. Reìcli. Icon, f. 4774. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli aridi ed erbosi marittimi della costa occidentale e delle parti centrali e meridionali della penisola, d'Istria, di Sicilia, di Corsica e di Sardegna e di alcune delle isolette, però non è comune. Nasce vicino a Nizza, dove r ho raccolta , a Yillafranca (Sarato ! Darla !), a Mentone e lungo tutta quella parte della Riviera (Ardoino), nel lucchese a Gattaiola (Puccin.), nella Maremma toscana a Talamone e vicino a Porto Er- cole dove l'ho raccolta, nella parte meridionale dell'Istria vicino a Veruda, nella isoletta di Santa Caterina presso Piovigno e nell'Isola di Sansego nel Quarnero (Tommasini!), vicino a Bassano a Pove (Montini sec. Bertol.), presso Viterbo (Camillo), Roma e Pozzuoli (Mayer sec. Bert.), in Puglia (Ten.), in Calabria (Guss.), in Corsica a Bastia (Mabille!), in Sardegna (Moris), in Sicilia vicino a Palermo alla Scala del Mezzagno (Todaro!), a Segeste ed altrove e nelle Isole Eolie, di Favignana e Pantellaria (Guss.), in Malta (Gulia!) Fiorisce in Marzo ed Aprile e nei paesi più meridionali in Febbraio e Marzo. EUPHORBIA. 501 Distribuzione geografica — Pianta (Iella regione mediterranea, estesa dalle parti meridionali della Spagna e della Francia! sino in Grecia , nell' isola di Candia. Nasce pure in Algeria ! Descrizione. — Descrivo qui le piante da me raccolte a Nizza e quelle nate dai semi delle piante di Bastia. Pianta annua , alta ap- pena da 5 a 10 centimetri , di un verde chiaro, glabra. La radice è delicata, fibrosa, ramosa, bianchiccia. Il fusto è per lo più ramoso alla base e come i rami un po' sdraiato in basso, poi quasi eretto, di raro semplice, quasi cilindrico, verdop;nolo o rossiccio. Le foglie sono sparse-, per lo più poche e un po' lontane tra loro , patenti o patentissime e talora un po' dirette in giù, molto piccole, obovato- tonde 0 obovate, intere nei margini, smarginate all'apice, ristrette alla base quasi in un picciolo molto stretto, di un verde chiaro di sopra , ed ivi con un leggiero solco longitudinale , di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un leggero nervo longitudinale. L' ombrello si compone di 5 o di 2 raggi, eretto-patenti, bifidi o dichotomi, con i raggi secondarli delicati, quasi cilindrici, verdognoli o verdo- gnoli-rossicci. Le foglie della base dell' ombrello sono 3 o 2, spesso un po' maggiori di quelle del fusto alle quali sono simili. Le fiorali sono due, opposte, libere, patenti, ovato-deltoidee , quasi scavate in cuore e ristrette un po' alla infima base, ottuse e smarginate al- l'apice, del resto simili a quelle della base dell'ombrello, anche nel colore. L' involucro è sessile o con un peduncolo corto, è quasi tondo, un po' ristretto alla base, di un verde pallido, glabro? i suoi lobi sono corti, quasi frangiati. Le glandolo sono i, trasversalmente ovali, piane di sopra, ivi nettarifere e rossicce , con due corna uguali 0 poco più lunghe del loro diametro trasversale, curve, (juasi acute, anch' esse rossicce o di raro bianchicce. 1 filamenti sono bian- chi. Le antere didime, con le logge tonde e gialle. L'ovario è quasi tondo, con un solco profondo nelle facce, verdognolo, liscio. Gli stili sono molto più corti dell' ovario, saldati alla baso , bifidi in alto, verdognoli; gli sliuimi quasi tondi o rossicci. Le casside sono pic- cole, ovato-tonde, quasi troncate alla base, quasi triangolari con un solco le^^giero nelle facce e due carene negli angoli, vicino alle quali sono alcune leggiere asprezze. I semi sono ovali-esagoni , ci- nerini, con tre o due fossette larghe e tonde nelle quattro facce esterne e con una fossetta lunga a guisa di solco longitudinale in ciascuna delle due facce interne. La caruncola è piccola, conica, ottusa. 502 EUFORBIACEE. Osservazioni. — È molto affine alla E. Peplus L., pure da essa ben distinta non solo per essere più piccola ma principalmente per la forma delle glandole e del seme e per le fossette di questo. Iiao. E:upSso£*ibia suicata De Lens. E. annua , pumila, gracilis, laete virens, glabra, caule basi ra- moso, foliato, foliis sparsis, crebris, minutis , bnearibus vel lineari- cuneatis , obtusis vel truncato-retusis , umbella 2-4 radiata , radiis dichotomis, foliis uftibellaribus 2-"4, foliis caulinis similibus, umbella multo brevioribus, floralibus *2, liberis, oppositis, patentibus, ovato- lanceolatis lanceolatisve, acutis vel obtusis et submucronulatis, involucri turbinati lobis lineari-oblongis , glandulis 5, lunatis, cornubus glandulae latitudinem superantibus, stylis ovario multo brevioribus, subdistinctis, bilobis, capsulis parvis, globosis, depressis, dorso sub vitro minute punctatis , seminibus ovoideis, truncatis, sulcis 6, profundis, longitudinalibus exculptis , (cinereis), caruncula conico-reniformi, substipitata. Euphorbia sulcata De Lens in Lois. FI. gali. edit. 2. tom. 1 . p. 339. Greti, et Godr. Fi. de Frane. 3. p. 92.Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. UO. Figure. — Nessuna. Stazione , Abitazione e Fioritura. — In luOghi aridi viciuo a Susa alla Brunetta dove è stata scoperta dal prof. Vincenzo Cesati che me ne ha favorite alcune piante. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica — Pianta delle parti meridionali della Francia dove è stata raccolta vicino a Mompelieri e a Marsilia e dell'Algeria vicino a Mascara, Oran e Tlemcen e nota soltanto d'Italia del luogo sopra indicato. Osservazioni. — È Specie ben distinta da tutte le affini per i semi forniti di sei solchi longitudinali : è piccola , alta appena 5 o 6 centimetri. 1140. Etipliorbia exig^ua Linn. E. annua, humilis, e viridi-glaucescens, glabra, caule simplici vel saepius basi ramoso ramisque ascendentibus vel decumbentibus, te- retibus, foliatis, foHis sparsis, confertis vel remotiuscuhs, patentibus. EUPHORBIA. 503 patentissimis vel erecto-patentibus , sessilibus, linearibns , aciitis, vel inferioribus obtusis, umbella 5-5 radiata, radiis semel vel bis bifidis, foliis umbellaribus 5-5, patentissimo-reflexis, lanceolato- aciiminatis, basi latiusculis, floralibus 2, liberis, oppositis, foliis umbellaribus similibus sed minoribus, involucri turbinati, angulati lobis ovato-lanceolatis, acutis , ciliolatis , glandulis 4, transverse ovalibus, bicornibus, cornubus cylindraceis , obtusis, glandulfe lati- tudinem superantibus, stylis ovario paulo brevioribus, ima basi con- natis, bifidis, capsulis globoso-triquetris , trisulcatis, laevibus vel prope angulos vix scabriusculis, glabris, seminibus ovoideo-oblongis, subtetra£fonis,(nÌ2frescentibus), minute tubereulatis, tuberculis albidis, caruncula suborbiculari , supra convexa , emarginata, sossili. Euphorbia exigua Lwn. Sp. pi. p. 654. a. Ali. FI. ped. 1 . p. 284. Desf. FI. ntl. 1. p. 370. Bert. PI. fjen. p. 64 et Amoen. Hai p. io2 et. FI. ital. 5. p. 54. Dee. FI. frane. 2. p. 332. Re FI. seg. p. 40 et FI. tor. i. p. 254. Ten. FI. nap 1. p. 262 et Syll. p. 234. Noce, et Balb. FI. ticin. /. p. 218 et 382. Seb. et Maur FI. rom. prodr.p. 163. Nacc FI. venet. 3.p. 48. Pollin. FI. veron. 2. p. 100. Savi Dot. etriisc. 1. p. 141. Cnss. FI. sic. prodr. 1. p. 543 et Sijn. lì., f^ic. 1. p. 534. Gaud. FI. ìieìv. 3. p. 274. Moris et de Not. FI. Capr. p. 117. Puccin.! Syìi. fl. Ine. p. 248. Boiss. Voy. en Espagn. p. 569 et in Dee. Prodr. 15. p. 139. Koch Sijn. fl. germ. et helv. edit. 2. p. 731. De Not. Bep. Fl. lig. p. 361. Vis. Fl, daini. 3. p. 229. Grech-Delicata Fl. melit. p. 32. Cren, et Godr. Fl. de Frane. 3. p. 91. Carnei Prodr. della (1. tose. p. 564. Moris! Fl. sard. 3. 471 . Ardoin. Fl. des Alp. marit. p. 33 i. Cataputia pusilla Ccesalp. De plani, lib. 9. eap. 13. p. 378. Peplus parva ùesalp. Herb. fol. 210. n. 584. Tilliymalus exiguus, erectus Cnp. H. calli, p. 213. Tithyrnalus sive Esula oxigua i»/?f/i. Cat. ììort. Fior. p. 95. Seg. PI. veron. 1 . p. 158. Tithyrnalus arvensis, anniuis, minimus , foliis Lini angustissi- mis, acutis, fioro perexiguo , sectionibus quaternis ovatis aut reni- formibus, lutescenlihus, barbuta longa coiìcolore auctis, fructu trigono, ad angulos verrucoso, semine hì'vi Mieli. Cat. Ifort. Fior. App. p. 177. Figure. — /'/. dan. 592. Beieh. Icon. f. 4777. Euphorbia omnium minima ac rxilissima (jip. Panph. .«?/>. /. lai). 161 et 176. 504 EUFORBIAGEE. Tithymalus humillimiis, perpusillus, Lini folio brevi Clip. Panph. sic. 1. tab. 226. jS r elusa , foliis lineari-cuneiformibus , retusis vel truncatis, mucronulatis. Euphorbia retusa Cav. Icon. et descript, i.p. 21 . tah. 34. f. 3. Dee. FI. frane. 5. p. 358. Euphorbia exigua j3 vQiwsdiRoth Tent. FI. germ. 2. />. 526. Koch l. e. et pi. aiict. et y tricuspidata Boiss. in Dee. Prodr. 15, p. 139. Euphorbia tricuspidata Lnpeyr. Abr. p. 271. Euphorbia rubra Dee. FI. frang.. 5. p. 359. non Cav. Euphorbia diffusa Jacq. Mise. 2. p. 311 . Euphorbia exigua y tricuspidata Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 731. Figure. — Cav. l. c. Jacq. Icon. rar. tab. 88. Reich. Icon, f. 4777 et 4778. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi coltivati, nei colli e nei poggi della regione della Querce , del Castagno e del- l'Olivo , sino a circa 800 nietri di altezza sul livello del mare, della penisola, dove è rara nelle parti settentrionali e delle isole di Cor- sica, di Sardegna, di Sicilia e di alcune delle piccole isole come in quelle di Capraja (Moris e De Not.), di Ustica (Guss. Calcara!), di Lipari , di Favignana , di Lampedusa (Guss.) e di Malta (Grech-Deli- cata ! Gulia!). La varietà nasce insieme ma è meno comune della specie. Fiorisce in Aprile e Maggio nelle parti basse e meridionali, e in Giugno e Luglio e fino in Agosto nei monti e nelle parti meno meridionali. Distribuzione geografica. — In Europa dall'Inghilterra!, dalle parti meridionali della Svezia! e centrali della Russia sino a Malta ed in Grecia ! Nasce pure nel Caucaso , nella Turchia asiatica , nelle parti boreali dell'Affrica!, nell'Isola di Teneriffa!, nelle Isole Azore! Descrizione. — Pianta piccola , alta da 7 a 20 o di raro a 25 centimetri, glabra, verde, appena glaucescente. La radice è fusifor- me, con fibre delicate , bianchiccia. Il fusto è cilindrico , sdraiato in parte per terra o ascendente, semplice o più spesso ramoso alla base, con i rami quasi uguali o più corti del fusto e fioriferi , vestiti di foglie sino in alto. Le foglie sono sparse, ora avvicinate assai tra loro ora un poco distanti, ora eretto-patenti, ora patenti o patentis- sime , sessili , lineari, acute e le inferiori ottuse all'apice, fornite di sotto di un nervo longitudinale rilevato , di colore più chiaro del EUPHORBIA. 505 resto della foglia , intere nei margini. L' ombrello si compone di 3 a 5 raggi, dicotomi, eretto-patenti, cilindrici, verdognoli, ed é accompagnato talvolta da uno o pochi raggi accessorii, nato ciascuno air ascella delle foglie superiori. Le foglie della base dell' ombrello sono da 3 a 5, patentissime o un po' dirette in giù, lanceolato- acuminate, un po' più larghe alla base, ed ivi scanalate di sopra, nel resto simili alle foglie superiori del fusto: le fiorali sono ^, opposte, libere, più piccole ma della stessa forma e colore di quelle che sono alla base dell'ombrello. L'involucro è fornito di un peduncolo; è turbinato, angolato, bianchiccio, verdognolo negli angoli verso alto, glabro: i suoi lobi sono diretti in alto e in dentro, ovato lanceolati, acuti, forniti nei margini di corte e pic- cole ciglia. Le glandole sono quattro, sessili, piccole, trasversalmente ovali, rosse e piane di sopra e aventi agli angoli esterni due corna lunghe quasi quanto la larghezza della glandola, cilindriche, deli- cate, ottuse, diritte, divergenti, di colore bianchiccio-roseo. I pe- dicelli dei fiori maschi sono cilindrici, bianchi; i filamenti corti, grossetti, assottigliati in alto, bianchicci. Le antere sono didime, con le logge quasi tonde, poco divergenti e poco distanti, giallicce. Il polline è giallo. L' ovario è fornito di un pedicello corto e diritto che poi si allunga e si curva: è ovato-tondo , triangolare, con gli angoli e con le facce aventi un solco longitudinale poco profondo, di color verde pallido e glabro. Gli stili sono poco più corti dell' ovario, saldati insieme all' infima base , divaricati sin da questa e quasi oriz- zontali, lineari, verdognoli-giallicci, bifidi all'apice con le lacinie assai corte. Gli stimmi sono ottusi , giallicci. Le cassule sono pen- denti, fornite di un lungo pedicello, quasi tonde, triangolari, ot- tuse, e talvolta scabrosctte negli angoli o in vicinanza di questi, con un solco longitudinale poco profondo nelle facce, glabre e verdi. I semi sono ovaio-bislunghi, quasi «luadrangolari , nericci con tanti punti 0 tubercoli ottusi e bianchicci su tutta la superficie. La carun- cola è piccola, quasi tonda, convessa di sopra, smarginata dalla parte interna o posteriore, sessile, bianca. La varietà /5 ha le foglie lincari-cuiieilormi , talvolta molto larghe in alto, come troncate all'apice ed ivi .smarginate e con una piccola punta. K difficile assegnare i limiti tra la forma reliisa e tricuspidata per cui io le ho fuse insieme nella mia Nar. /5. 3r 506 EUFORBIACEE. 1141. EiMphorliia aleppica Linn. E. annua, glabra, glauca, caule erecto, simplici vel ssepius basi ramoso, tereti, superne ssepius ramuloso-florifero , foliato, infame saepe denudato, foliis confertissimis, inferioribus setaceis, superioribus sensim lineari-setaceis et anguste linearibus, omnibus acuminatis , mucronatis, margine et subtus scabris, umbella 5-4, rarius 5-6 ra- diata, radiis bifidis vel dichotomis, radiolisque inaequalibus, diva- ricatis, foliis umbellaribus lanceolatis vel lineari-lanceolatis, acumi- natis, mucronatis, umbella multo brevioribus, floralibus ^, liberis, opposilis, ovato vel oblongo-rhombels, mucronato-cuspidatis , mar- gine scabris vel irregulariter subdentatis aut subtrilobis, involucri turbinati-campanulati lobis fìmbriatis , glandulis semilunatis , cornu- bus divergentibus, latiTndinem glandulae gequantibus vel superantibus, stylis ovario brevioribus, subdistinctis, bifidis, capsulis parvis, ovato- globosis, profunde trisulcatis, laevibus, coccis carinatis, seminibus ovoideis, subtetragonis, tuberculatis , tuberculis obtusis, albidis, caruncula nulla. Euphorbia aleppìcaLùm. Sp. pi. p. 657. Bert. FI. ital. 5. p. 80. De Not ! Rep. ft. lig. p. 363. Vis. FI. daini. 3. p. 228. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 90. Boiss.in Dee. Prodr. 15. p. 138. Euphorbia pinea Ali. FI. yed. 1 . p. 286. Euphorbia juncea Jacq. SchÓnhr. 1 . p. 57. tah. 107. Euphorbia condensata Fish. in March. Bìeb. FI. taur.'Cauc. 3. p. 329. Tithymalus Cyparissias Alp. Exot. p 65. fig. p. 64. Tithymalus (annuus) argenteus maritimus leptophyllus Mich. Cat. Hort. florent. p. 95. Tithymalus maritimus, (annuus), admodum glaucus et quasi argenteus , foliis crebris , tenuissimis , florum sectionibus lunatis et barbatis, fructulasvi, semine rugoso aut punctato Mich. l. e. app. p. 179. Figure. — Sihih. et Smith FI. grcec. 5. tah. 462. Reich. Icon. f. 4779 et {.4781. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi Coltivati di am- bedue le coste della penisola, però è molto rara. Nasce nell'agro nizzardo (Ali.), vicino a S. Remo (Gentili!), a Porto Maurizio EUPHORBIA. 507 (Berti! in erb. De Not.) nella Pineta di Ravenna (Mich.), nelle Pu- glie nel Monte Gargano e in Calabria a Priatico vicino a Monte- leone (Giiss.). Fiorisce in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. — Pianta Orientale. Nasce pure in Dal- mazia!, in Macedonia, in Grecia!, nel Caucaso!, in Anatolia, in Sc- ria!, in Persia. Si trova vicino a Tolone dove forse è stata intro- dotta, e in Madera. Descrizione. — Pianta annua, alta da circa un decimetro a due decimetri e mezzo e talvolta anche tre, glauca, glabra. La radice è fusiforme, torta, con poclie fibre, bianchiccia. II fusto è eretto, semplice o più spesso ramoso alla base , con i rami eretto-patenti 0 patenti, corti e fioriferi; è nudo in basso ed ivi con cicatrici pic- cole e sporgenti che Io rendono un po' scabro , coperto di foglie nel resto come nei rami. Le foglie sono numerosissime, fitte e quasi coprenlisi le une le altre, eretto-patenti, le inferiori sono fini, se- tacee, quelle che seguono sono gradatamente meno strette cioè li- neari-setacee e le superiori strettamente lineari, tutte acuminate e con una punta all'apice, glauche, scabre nei margini e di sotto. L' ombrello si compone per lo più di 5 o di 4-, talvolta di 5 o 6 raggi e spesso con raggi accessorii che vengono dalla parte superiore del fusto, ed è di varia grandezza, ora piccolo, ora grande in modo da formare più della metà di tutta la pianta , oltre agli ombrelli che sono all' apice dei rami che vengono dalla base del fusto : tali om- brelli hanno per lo |)iù due o tre raggi: la diversa grandezza del- l'ombrello dipende dalla diversa diramazione dei raggi che sono ora una 0 due volte ora tre o qnattro volte bifidi; i ratini ed i raa2retti sono ora più ora meno aperti e disuguali. Le foglie della base del- l'ombrello sono di numero uguali ai raggi, quasi simili alle foglie superiori del fusto, ma più larghe, lanceolato-lineari o lanceolate, spesso molte volte juù corte dell'ombrello: le fiorali sono due, li- bere, opposte, patenti, ovato-romboidali o bislungo-romboidali, con una punta lunghetta all'apiL-e, scabre nel margine eil ivi spesso con denti 0 lobetti disuguali in modo da parere quasi tiilobc, le supe- riori di esse sono sp(.'sso rossicce. GÌ' invohu ri sono (piasi in campa- nina ma più stretti in basso, angolati, sostenuti da un peduncolo corto e grosselto: i suoi lobi sono corti e frangiati. Le glandole sono (juattro , quasi a mezza luna con Ir corna .sottili, tlivcr^M'iili , lunghe fjuanto o poco più del diametro trasversale delle glandole, gialle. Gli stili sono più corti dell'ovario, (piasi distijiti sino alla base, hi- 508 EUFORBIAGEE. fidi: gli stimmi sono ottusetti. Le cassule sono piccole , ovato-tonde, con tre solchi longitudinali profondi , con i cocci forniti di una pic- cola carena, glabre e lisce. I semi sono ovoidei, oscuramente qua- drangolari, bianchicci, tubercolati con i tubercoli grossetti ed ottusi: sono privi di caruncola. 1143. £apliorbia falcata Linn. E. annua, glaucescens, glabra , caule simplici vel basì ramoso, erecto vel ascendente aut decumbente, terete, superne saepe valde ramuloso , follato, foliis sparsis, confertis, patcntibus vel patentis- simis, sessilibus, obverse lanceolatis, obtusis vel acutis, integris, inferioribus interdum retusis, umbella 5-3 radiata, radiis dichoto- mis, foliis umbellaribus 5-5, patentibus vel subreflexis, obovato- oblongis, mucronatis, umbella multo brevioribus, floralibus 2, liberis, oppositis, patentibus, e basi obliqua ovato-acuminatis, basi subcor- datis , supremis cordato-triangularibus , mucronatis , integris vel vix serrulatis, involucri subsessilis, subturbinati lobis parvis, bidentatis vel fimbriatis , glandulis 4 , transverse oblongis , bicornibus , cornubus cylindraceis, obtusis, latitudinem glandulae subaequantibus, stylis ovario brevioribus, infima basi connatis, apice bifidis, capsulis ova- tis, triquetris, obtusis, profunde trisulcatis, ad angulos carinatis, seminibus oblongis , tetragonis , acutiusculis , faciebus planis sulcis 4-6 transversalibus et parallelis notatis, caruncula nulla. Euphorbia falcata Linn. Sp. pi. p. 654. Ali. FI. ped. 1 . p. 284. Desf. FI. atl. i. p. 379. Suffren PI. du Frioul p. 145. Dee. Fi. frane. 3. p. 331. Re FI. seg. p. 40 et FI. tor. 1. p. 253. Balb. FI. tuur. p. 77. Noce, et Balb. FI. ticin. 1. p. 217. Seh. et Maiir. FI. rom. prodr. p. 163. Beri. Amoen. ilal. p. 242 et FI. ital. 5. p. 48. Moretti in Mem. 1 . p. 468. Pollin. FI. veron. 2. p. 100. Ten. SylL p. 234. Giiss. FI. sic. prodr. 1. p. 541 et Syn. FI. sic. 1 . p. 534 et FI. inarim. p. 290. Gaiid. FI. helv. 3. p. 283. Pueein.! Syn. fi. lue. p. 248. Koeh Syn. FI. germ. et helv. edit. 2. p. 731. De Not. Rep. fi. lig. p. S61. Vis. FI. dalm. 3. p. 229. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 92. Comoll. FI. comens. 7. p. 25. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 565. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 140. Ard. FI. des Alp. marit. p. 334. GennW'i Spec. e var. daaggiung. alla FI. sard p. 11. Euphorbia mycrQi'tata Lamk. Dict. 2. p. 426. EUPHORBIA. 509 Euphorbia acuminala Savi Bot. etrusc. 1. p. 1H. Ten.l FI. nap. 1 . p. S6J. Euphorbia obscura Lois. Not. p. 76. tab. 5. f. 5. Dee. FI. fraiiQ. 5. p. 358. Tithymalus annuus, erectus, folio oblongo , acuminato Seg. Siippl. p. 92. Figure. — Jacq. Austr. 2. p. 13. tah. 121. Reich. Imi. f. 4776. Pithyusa angustis, aculisque EsuIjb foliis annua Barrel. Icon. 752. Pithyusa minor subrotundis et acutis foliis Barrel. Icon. 751 . Peplis annua, foliis acutis, flore muscoso Bocc. Sic, p. 24 et p. 25. tab. 13. f. L F. Tithymalus foliis acutis Zannich. Istor. delle piani, venet. tah. 199 confusa con 1' Euphorbia Pepli L. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi coltivati ed in- colti delle regioni dell'Olivo, del Castagno e della Querce sino a circa 800 metri sul livello del mare di tutta la penisola , d' Istria e di Sicilia dove l' ho raccolta in moltissimi luoghi e di Sardegna dove il sig. Gennari 1' ha trovata tra Quartu e Quartucciu, e in alcune delle piccole isole come in quelle d'Ischia (Guss.), di Capri (Pasqua- le!), di Ustica, di Lipari, di Favignana e di Marettimo (Guss.). Non r ho di Corsica. Fiorisce nei paesi meridionali sin da Aprile e in quelli meno meridionali e nei luoghi alti da Maggio o Giugno ad Agosto e Settembre. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti centrali e meri- dionali di Europa. Si trova pure nel Caucaso, in Asia minore, in Soria, in Persia, nel Regno di Mascate!, nell'Affrica boreale! Descrizione. — Pianta piccola , alta da 8 o 10 a 50 centimetri, glabra, di un verde glaucescente. La radice è lunga, fusiforme, fles- suosa , con fibre delicate, bianchiccia. Il fusto è cilindrico, ascendente 0 diritto e talvolta sdraiato in parte per terra, verdognolo o rossiccio, semplice o di raro ramoso alla base , vestito di foglie. Queste sono vicinissime tra loro, sessili, patenti, patentissime e le superiori che sono alla base dei raggi accessori dirette in giù ; lanceolate a rovescio, ottuse 0 acute, e le inferiori talvolta retuse, intere nei margini, di sotto trinervi con il nervo di mezzo rilevato e che giunge fino al- l'apice e manda qualche raro rametto o vena laterale e con i nervi laterali delicati che si perdono prima di arrivare all'apice. L'ombrello si compone di 5, 4 o 5 raggi, dicotomi, cilindrici, patenti, ed è spessissimo accompagnato da molti raggi acccssorii che partono dal- 510 EUFORBIACEE. r ascella delle foglie superiori o di quasi tutte le foglie del fusto in modo che allora l' ombrello è ramosissimo e forma quasi tutta la pianta: tali raggi accessori sono patenti o patentissimi. Le foglie della base dell' ombrello sono da 5 a 5 secondo il numero dei raggi, sono patenti o anche dirette in giù, della forma quasi delle foglie superiori o quasi obovato-Lislunghe , con una piccola punta all'apice, più corte 0 quasi uguali ai raggi primarii dell' ombrello. Le foglie fiorali sono due, opposte, patenti, ovato-acuminate , quasi scavate in cuore alla base e le supreme quasi cordato-triangolari, con una punta all'apice, verdi-glaucescenti , come tutte le altre, o sfumate di ros- siccio nei margini, e fornite di sotto di cinque nervi dei quali i laterali sono poco manifesti: tutte sono spesso oblique alla base e intere con piccolissimi denti a guisa di sega nel margine. L' involucro è quasi sessile, quasi turbinato, pallido, glabro; i suoi lobi sono piccoli, diretti in dentro ed in alto, con due denti frangiati all'apice. Le glandole sono quattro, sessili, trasversalmente bislunghe, piane e rossicce di sopra, fornite di due corna, lunghe quasi quanto la lar- ghezza delle glandole, diritte, divergenti, dei 'late, cilindriche, ot- tuse , di colore più chiaro delle glandole. I pedicelli dei fiori maschi sono corti, cilindrici; sono corti anche i filamenti, un po' più sottili in alto e bianchi. Le antere sono didime, con le loggie tonde, non distanti e un po' divergenti, gialle o sfumate di rossiccio. L'ovario è fornito di un pedicello lunghetto, cernuo ; è ovato, triangolare, con gli angoli molto ottusi e con un solco profondo nelle facce , ver- dognolo, glabro. Gli stili sono più corti dell'ovario, saldati solo al- l'infima base, divaricati sin da essa, lineari, verdognolo-bianchicci 0 sfumati di rossiccio, bifidi all' apice, con le lacinie corte. Gli stimmi sono quasi in capolino, piccoh , giallicci. Le cassule sono piccole, erette sopra un pedicello lungo e filiforme , ovate , ottuse , triangola- ri, con gli angoli aventi una carena ottusa scavata da un leggerissimo solco e con un solco profondo nelle facce. I semi sono bislunghi, quadrangolari , alquanto acuti all' apice eh' è privo di caruncola, con le facce piane e aventi da 4 a 6 solchi trasversali, paralleH, poco profondi; sono di colore ranciato e poi scuri. EUPHORBIA. 511 1143. Keipliorhia fauràiiensis Ali. E. annua, e viridi-glaucescens , glabra, caule basi ramoso vel simplici , superne rainuloso, ascendente vel erecto, tereti, follato, foliis sparsis, patentissimis vel patentibus, superiorihus sessilibus, lineari-lanceolatis vel lanceolatis, acutiiisculis, integris, iiiferioribus minoribiis, obovato-orbicularibns, obovato-lanceolatis vel obverse lanceolatis, basi fere in petiolum attenuatis, obtusis vel subemargi- natis, umbella o-3 radiata, radiis dicbotomis , foliis iimbcllaribus 5-3, patentibus vel patentissimo-reflexis, foliis caulinis supcrioribus similibus, umbella multo brevioribus, floralibus 2, liberis, oppositis, basi obliquis , integris, inferioribus ovalo-oblongis, acuminatis, su- pcrioribus ovato-vel cordato-triangularibus, involucri sessilis , fere ovalis lobis ovatis, subintegris, ciliolatis, glandulis 4, transverse oblongis , bicornibus, conuibus obtusiusculis, glanduUv latitudine brevioribus vel illam subcequantibus, stylis ovario paulo longioribus, infima basi connatis, apice bifidis, capsulis ovato-globosis, obtuse triquetris, trisulcatis, ad angulos granulosis, seminibus ovoideis , irrcgulariter et profnnde foveolalis , caruncula orbiculari, emargina- ta , supra convexa , sessili. Eiiphorbia taurinensis Ali. FI. ped. i . p. 287. tah. 83. f. 2. Re Fi. seg. i. p.40 et FI. tonn. i. p. 254. Daìb. FI. taurin. p. 77. Lois. FI. gali. 1. p. 340. Beri. FI. Hai. 5. p. 52. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 93. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. J4L Ard. FI. des Alp. marit. p. 334. Figure. — Ali. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Ncllc vignc 0 ili altri IllO- gbi coltivati vicino a Susa'.. dove è comunissima , da meritare come scrive Re, che fosse stata nomìndiiiì Fiiphorbia segusiensis, piuttosto che E. taurinenfiis, trovaiulosi vicino a Torino soltanto a Lucengo sulle sponde del fiume della Dora, portatavi dalle acque di quel fiume che vi discendono da Susa e donde me ne ha favorite le piante vive il sig. Gras. Nasce pure tra Susa e Torino vicino a San- t' Ambrogio, ad Avigliana (Rostnn!). Si trova anche nei campi della regione montana della liivicra di Ponente tra (Castiglione e Sospello, la Giandola, Saorgio (flawler), vicino a Tenda (Loretj ed altrove secondo Ardoino. Fiorisco in Majcfio r f.itjjjno. 512 EUFORBIACEE. Distribuzione geografica. — Nasce piire nelle parti meridionali della Francia. Descrizione. — Pianta annua, glabra, alta da 2 a 3 decimetri, di colore verde glaucescente. La radice è fusiforme, un po' torta, con qualche rametto, scuretta. Il fusto è per lo più ramoso alla base, di raro semplice e come i rami ascendente o eretto, cilindrico, rossiccio 0 in parte verdognolo. Le foglie sono sparse, sessili, patentissime o patenti , lineari-lanceolate o lanceolate , un po' acute o ottusette al- l' apice, e appena più strette verso la base, verdi di sopra e con un solco longitudinale leggiero , glaucescenti di sotto e con un nervo longitudinale poco rilevato, intere; le inferiori più piccole, obovato- tonde, obovato-lanceolate o lanceolate a rovescio, assottigliate alla base quasi in un picciolo, ottuse o quasi smarginate all'apice, in- tere nei margini. L' ombrello è grande e spesso più lungo del fusto, formato di cinque o di tre raggi, più volte dichotomi, eretto- patenti 0 patenti, lunghi, cilindrici e verdognoli, ed è accompa- gnato spesso da altri raggi accessorii che partono dall' ascella delle foglie superiori. Le foghe della base dell' ombrello sono cinque 0 tre, simili alle foglie superiori del fusto o dei rami, patenti o un po' dirette in giù, spesso acute, più corte dei raggi: le fiorali sono due, libere, opposte, più larghe, le inferiori ovato-bislunghe, acu- minate, le altre gradatamente ovato o cordato-triangolari, tutte e segnatamente le inferiori spesso un po' obhque alla base , acute all'apice, intere nei margini, verdi e le superiori di un verde gial- liccio di sopra, patenti, un po' concave nella pagina superiore, con un nervo longitudinale di sotto. L'involucro è sessile, ovale, un po' gonfio quasi in forma di otricello, di un giallo pallido, pelo- setto; i suoi lobi sono ovati , quasi interi, con corte ciglia nei mar- gini, rivolti in dentro e quasi nascosti interamente dalle glandole, di colore gialliccio pallido. Le glandole sono quattro, sessih , quasi orizzontali, trasversalmente bislunghe, piane o appena concave di sopra , con le due corna più corte o quasi uguali alla larghezza delle glandole , delicate , quasi diritte e ottusette , di colore giallo. L'ovario ha un pedicello lunghetto, cilindrico, bianchiccio, ed é un po' curvato in giù , quasi tondo , tria^igolare , con gli angoli ottusi, e ivi con un leggerissimo solco, con un solco più profondo nelle facce, un po' scabro verso gli angoli, verdognolo e glabro. Gli stili sono poco più lunghi dell' ovario , saldati insieme all' infima base, lineari, divergenti, bifidi verso l'apice e con le lacinie anche EUPHORBIA. 513 divergenti e lineari, verJognolo-giallicci: gli stimmi sono ottusi, giallicci. La cassida è eretta, pedicellata , ovato-tonda, triangolare, con gli angoli ottusi, e ivi con tante piccolissime sporgenze a guisa di granelli, liscia nelle facce dove ha un solco longitudinale. I semi sono ovoidei , di colore rosso scuro , con tante fossette profonde e irregolari in tutta la superficie, ed hanno una caruncola grandicella, quasi tonda, convessa di sopra, sessile, smarginato-biloba dalla parte interna e glabra. 1144. Eupliorhia scg^etalis Linn. E. annua, glabra, glaucescens, caule simplici vel inferne parce ramoso, ramisque erectis vel ascendentibus, teretibus, superne saepe ramuloso-floriferis, foliatis, foliis confertis, patentissimis, sessilibus, anguste linearibus, acutis vel acuminatis, integerrimis, superioribus e basi parum dilatata lanceolatis, umbella 5-radiata, radiis dichotomis, foliis umbellaribus 5 , foliis caulinis superioribus similibus aut la- tioribus , umbella subbrevioribus, floralibus 2, liberis, oppositis, pa- tentibus vel patentissimis, reniformi-ovatis vel cordato-triangularibus, apice acutiusculis, mucronulatis , integerrimis, supra concaviuscuhs, involucri subsessilis, ovalis, subangulati, puberuli lobis brevibus, erectis, bidentatis bifidisve, glandulis 4, lunatis, cornubus glan- dulae latitudinem aequantibus , acutiusculis vel obtusiusculis , stylis ovario longionbus , basi connatis, bifidis, capsulis fere ovatis, obtu- sissime triquetris, profunde trisulcatis, ad angulos grannlosis, se- minibus ovoideis, irregulariter foveolatis, caruncula conica, postica sulcato-biloba. Euphorbiascgetalis Limi. Sp. pi. p. 657. Ali. FI. ped. I . p. 286. Noce, et Dalb. FI. ticin. /. p. 210. Ten. FI. nap. 1. p. 266 et Sijll. p. 235. Bert.l FI. ital. 5. p. 66. De Not. Rep. jl. lig. p. 362. Koch Syn. fi. germ.et helv. edit. 2. p. 730. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 04. Comoll. FI. comens. 7 p. 22. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. Ji5. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 33i. Figure. — Jac(i. Austr. 5. p. 25. tab. 450. Sibth. et Smilh FI. graec. 5. p. 52. tab. 467. Reicii. Icon. [. 4780. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli coltivati, mas- sime negli oliveti , lungo le strade della costa occidentale della pe- nisola da Nizza in poi in ambedue le Uiviere dove è abbondantissima Flora Italiana. Vol. IV. i'i 514 EUFORBIAGEE. e dove 1' ho raccolta in molti luoghi sino a Sestri di Levante, come pure alla Spezia a S. Terenzo (Bert. !). Nasce pure in Istria, nel Porto di Ascoli (Orsini!), in Puglia (Bruni!). Comolli scrive di averne raccolte poche piante nei campi coltivati a grano del circon- dario di Orlante nella Provincia di Como Secondo Nocca e Balbis si trova a Montù Berchello sopra la Stradella. Bertoloni nota di averla ricevuta da Gussone del Principato ultra , dell'Abruzzo e dell' Isola d'Ischia, però essa non è compresa nella Flora inarimensis di Gus- sone. Tenore 1' ha trovata a Pizzo in Calabria. Fiorisce da Marzo a Luglio. Distribuzione geografica. — Specie delle parti meridionali di Europa, in Portogallo, Spagna! Francia! Italia occidentale e meri- dionale, Istria, Isola di Candia. Nasce pure in Madera e nelle Isole Canarie! Descrizione. — Pianta annua, glabra, glaucescente , alta per lo più 3 0 4" decimetri. La radice è fusiforme, semplice o poco ramosa, torta, con fibre delicate, di un bianco sudicio. Il fusto è semplice o manda pochi rami verso la base, e come questi eretto o un po' ascen- dente, diritto 0 un po' flessuoso, cilindrico, rosso in basso, verdognolo in alto , tutto vestito di foglie : i rami sono più corti del fusto e per lo più fioriferi. Le foghe sono vicinissime tra loro, quasi membra- nacee, aperte o apertissime, sessili, lunghette, lineari, acute o acu- minate, leggerissimamente -scanalate disopra, con un nervo longi- tudinale più chiaro di sotto , intere nei margini ; le superiori vicine air ombrello sono un po' più larghe alla base e quasi lanceolate. L'ombrello si compone di cinque raggi, dicotomi; tanto i raggi principali che secondarli sono eretto-patenti, cilindrici; sotto del- l' ombrello vi sono spesso da 3 a 8 altri rami fioriferi , ciascuno dei quali nasce sohtario all' ascella di una delle foglie superiori del fusto. Le foglie della base dell' ombrello sono cinque , simili a quelle supe- riori del fusto 0 un po' più larghe , poco più corte o quasi uguali all'ombrello; le florali sono due, libere, opposte, patenti o paten- tissime, quasi in forma di fagiuolo o ovate o triangolari ed in cuore alla base, con l'apice un po' acuto, avente una piccola punta; sono intere nei margini, un po' concave e di colore gialliccio di sopra. L'invo- lucro è quasi sessile, ovale, un po' angolato , gialliccio, puberulo, i suoi lobi sono corti, eretti, con due denti o corte lacinie all' apice. Le glandolo sono quattro, a mezza luna, con le corna lunghe quanto la larghezza della glandola , divergenti , acute o ottusette , gialle come EUPHORBIA. 515 le glandole: queste sono piane disopra, quasi orizzontali o un po' di- rette in alto con le corna, sessili e gialle o giallicce. -I pedicelli sono cilindrici e bianchi; i filamenti un po' assottigliati in alto e bianchicci. Le antere didime con le logge quasi tonde, poco distanti, divergenti, gialle 0 sfumate di rossiccio. Il polline è giallo. Il pedicello del pistillo è lunghetto, cilindrico, curvato in giù, bianchiccio. L'ovario è pic- colo, quasi tondo, ottusamente triangolare, verdognolo, appena gra- nelloso verso gli angoli. Gli stili sono più lunghi dell' ovario , saldati insieme alla base, bifidi, con le lacinie lineari, divergenti, verdo- gnoli. Gli stimmi sono ottusi, giallicci. Le cassule sono erette, quasi ovate, ottusamente triangolari, con le facce aventi un solco longi- tudinale e con gli angoli granellosi, l semi sono ovoidei , bianchicci- cinerini , con tante fossarelle disuguali , poco profonde e scurette e con una caruncola conica e bianca la quale è divisa posteriormente da un solco profondo che la rende quasi biloba. 1145. Eiipliorhia Lag^aseac Spreng. E. annua, glaucescens, glabra, caule erecto, tereti, simplici vel parco ramoso, foliis sparsis, subapproximatis,patentissimis, lanceolato- oblongis, basi angustatis, obtusis retusisve, margine integris vel subsi- nuatis, umbella sub-5 radiata, radiis dichotomis, foliis umbellaribus foliis superioribus similibus sod paulo latioribus et basi subcordatis, floralibus oppositis, patentibus , subcordato-ovatis vel subcordato- ovaUbus, apice mucronulatis , involucri subglobosi lobis majusculis, erectis, ovali-orbicularibns, dentatis, glandulis 4, parvis , transverse oblongis, stylis ovario subiiD(jualibus, basi connatis, apice hifidis, capsulis majusculis, ovali-glubosis, triquetris , angulis acutiusculis , laivibus, glabris, seminibus ovali-oblongis, comprcssiusculis, laìvibus, (cinereo-fusco-variegalisj , caruncula patellari. Euphorbia Lagascic Spreng. Sijst. veg. o, p. 706. Doiss. Voy. en Espagn. p. 667 et in Dee. Prodr. IO. p. 117. Wehhl Phgt. caniir. S. p. tM.9. Moris! FI. sani. :). p. 45'f. Euphorbia terracina Lag. PI. ìwit. matrit. ann. ISIO. p. 6. non Limi. Figure. — Kuphorbia t(M'raciua Rekh. leun. lab. f 4f . pg. i775. Kuphorbia Lagascie liuisa. Kui'hurl). Icun. Kuph. lab. 67. Stazione, Abitazione e Fioritura. — III luoghi Cdllivali ili Sar- degna dove è rara (Morisl). Neil' t'ibaric» di Goquebcrl ilu* fa pari.' 516 EUFORBIACEE. dell'erbario di Webb è una pianta di questa specie con il nome di Eiiphorhia terracina raccolta vicino a Messina. Però non è a mia no- tizia che alcuno dei moderni botanici ve l'abbia trovata. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Pianta della regione mediterranea. Nasce in Spagna nelle parti centrali e meridionali , in Sardegna e nell'Isola di Canaria (Dupreaux!). Descrizione. — Pianta annua , alta da un decimetro e mezzo a quattro decimetri o poco più, glaucescente , glabra. La radice è fu- siforme, corta, ramosa, flessuosa, giallo-scura. Il fusto è eretto, cilindrico , semplice o con qualche rametto in basso , spesso rossic- cio alla base, di un verde chiaro glaucescente in alto. Le foglie sono sparse, alquanto vicine, patentissime , lanceolato-bislunghe, ottuse 0 smarginate all' apice, ristrette verso la base sopra della quale, eh' è eretta, le foglie ad un tratto cambiano direzione e diventano apertis- sime, con il margine intero o leggerissimamente sinuato; di un verde glaucescente di sopra ed ivi con un nervo longitudinale poco rileva- to; di un verde chiaro e glaucescente di sotto ed ivi con un nervo longitudinale alquanto sporgente. L'ombrello si compone per lo più di tre raggi bifidi o dicotomi con un fiore solitario nella dicotomia , ora è piccolo, ora alquanto grande o grande. Le foglie della base dell'ombrello sono per lo più tre, patentissime, quasi uguali o più corte dei raggi , più larghe alla base ed ivi quasi scavate in cuore, con il margine più manifestamente sinuoso che nelle foglie del fusto alle quali somigliano nel resto. Le foglie fiorali sono due, libere, opposte, patenti, ovate o ovali e un po' scavate in cuore alla base, con una punta all'apice, di colore più chiaro delle foglie e spesso anche di un verde giaUiccio. L' involucro è quasi tondo, verdognolo chiaro, glauco; i lobi sono eretti, piuttosto grandi, ovali-tondi, dentati. Le glandole sono quattro, piccole, trasversalmente bislunghe, un po' cur- vate in modo che il margine convesso corrisponde in fuori e il con- cavo in dentro, un po' oblique, verdognole e poi giallicce o gialle. 1 filamenti sono corti, più grossi in basso, assottigliati in alto, gla- bri, bianchicci. Le antere didime con le logge quasi tonde, verdo- gnolo-giallicce. Il polline è di un giallo-dorato. L' ovario è ovato- tondo, triangolare, con gli angoU alquanto acuti, e le facce un po' convesse aventi un nervo longitudinale poco rilevato ; è di un verde glaucescente e glabro. Gli stili sono lunghi quanto l' ovario, saldati sopra della base , bifidi con le lacinie corte , verdognoli. Gli EUPHORBIA. 517 stimmi sono grossetti, ottusi, giallicci. La cassula è eretta, grande, ovale-tonda, triangolare, con gli angoli un po' rilevati e quasi acuti, di un verde glaucescente, liscia, glabra. I semi sono ovali-bislun- ghi, un po' schiacciati ma con un leggiero angolo nelle facce, ottusi alle estremità , glabri, lisci, di un color cinerino-scuro variegato; la caruncola è quasi tonda, smarginata dalla parte interna o posteriore, bianchiccia. b. Perennes, herbacese, suffruticosse vel fruticosae. it40. Enpliorliia l»iiiiiibcllata Poir. E. perennis, glabra, e viridi-glaucescens , caule basi ramoso ramisque erectis, teretibus, ramis brevioribus, sterilibus consociatis, foliatis vel inferne denudatis, foliis crebris , approximatis, inferiori- bus ramorumque sterilium linearibus vel lineari-lanceolatis, obtusis vel obtusiusciilis, mucronatis, subdenticulatis, superioribus latioribus, lineari-oblongis, acutis vel obtusiusculis, trinerviis, umbella duplici, raro triplici, multiradiata , radiis semel vel bis bifidis, foliis umbel- laribus pluribus, oblongis vel oblongo-rhombeis, umbella brevioribus, lloralibus 2, liberis, oppositis , late cordato-reniformibus, involucri subglobosi lobis strictis, bifidis, glandulis 5, interdum 4-6, transverse ovalibus, bicornibus, cornubus cylindraceis , apice incrassatis, gian- duia) latitudincm cTquantibus, stylis ovario brevioribus, inferne con- natis, apice bifidis, capsuhs globoso-ovatis, profunde trisulcatis, granulatis, seminibus ovalibus, facie ventrali compressiusculis, irre- gnraliter corrugato-sulcati, caruncula majuscula conica, emarginata, stipitata. Euphorbia biiunbellata Poir. Voynri. en Barh. 2. p. iJ-L cum icone. Desf. ri. ali. I. p. 887. Dee. FI. franr. ò. p. 360. Guss. FI. sic. prodr. 1. p. 649 et Syn. FI. sic. I. p.ÙoO. De Noi. Rep. FI. Ui}. p. S('r2. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 04. Doiss. in Dee. Prodr. 15. p. 146. Euphorbia sci^'ctalis var. y. Dee. FI. franr. 3. p. 335. Euphorbia Cyparissias /5 luxurians Beri. FI. Hai. 5. p. S2. Figure. - poir. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Xci coHi virino al niarC 0 poco lontani da questo della rosta occidentale della penisola e delle isole di (lorsica e di Sicilia, però rarissima. Si conosce soltanto di 518 EUFORBIACEE. Sestri di Levante dove è abbondante (De Not.) e dove 1' ha raccolta a Santo Stefano e in basso della salita del Bracco il signor Delpino che me ne ha favorite le piante fresche da me descritte ; di Corsica secondo Boissier e di Sicilia dove nasce alla Macchia di Alcamo tra Alcamo e Partenico (Guss.!, Tineo!, Todaro!, Citarda!, Reina!) e dove r ho pure raccolta. Bertoloni scrive di averla ricevuta da Turio che la raccolse a Lavagna vicino a Chiavari. Fiorisce in Aprile e Maggio. Distribuzione geografica. — Specie mediterranea. Nasce pure nelle parti meridionali di Francia! e boreali deh' Affrica. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 8 o 10 decimetri, glabra, di un verde glaucescente. La radice è grossa, fusiforme, ra- mosa, flessuosa, di un bianco-sudicio. I fusti sono ramosi alla base e come i rami sono eretti, cilindrici, rossicci e quasi nudi in basso per la caduta delle foglie e con cicatrici trasversali, verdo- gnoli e glaucescenti nel resto e vestiti di foglie. Queste sono molte, sparse, le inferiori e quelle dei rametti sterili, patenti e un po'cur- vate ad arco in giù, più strette, lineari o lineari-lanceolate , ottuse 0 ottusette e con una piccola punta all' apice , un po' più strette in basso , con qualche dentino segnatamente verso l' apice , di un verde glaucescente di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale; di sotto con un nervo longitudinale di colore un po' più chiaro del resto della pagina inferiore, dal quale partono poche venette laterali molto oblique e quasi longitudinali che vanno al margine e all'apice della foglia. Le foglie superiori sono meno fìtte ed eretto-patenti, più larghe, lineari-bislunghe, acute o ottusette , del resto simili alle inferiori, però con le due venette che vengono dalla base del nervo longitudinale più manifeste in modo che le foglie paiono quasi tri- nervi. Gli ombrelli sono due, l'uno soprapposto all'altro e divisi da uno spazio il quale è privo di foglie; il superiore generalmente più grande, l'interiore talvolta manca o è ridotto a pochi raggi o a un solo raggio; talvolta vi è di sotto un terzo ombrello, più piccolo e ridotto a pochi raggi in modo che possono dirsi più dei raggi acces- sorii che un altro ombrello. I raggi sono molti, da 15 a 25 o più, eretti o eretto-patenti, una o due volte bifidi, cilindrici, verdognolo- giallicci come i raggetti. Le foglie della base dell' ombrello sono molte, patenti e un po' curvate ad arco in giù, molto più corte dei raggi, bislunghe, o bislunghe-romboidali , del resto simili alle foglie superiori anche per il colore, però spesso con i dentini irregolari e EUPHORBIA. 519 talvolta come rosicchiate. Le foglie fiorali sono due, libere, opposte, patenti, largamente in cuore reniformi con una piccola punta all'apice, con qualche dentino irregolare nel margine, di colore gialliccio-verdognolo sofrnatamente nella pagina superiore. L'invo- lucro è sessile, qtiasi tondo, gialliccio, glabro: i suoi lobi sono eretti, stretti, bifidi, con le lacinie strette, lineari, pelosette dalla parte interna. Le glandole sono cinque, talvolta quattro e di raro sei, larghette, quasi ovali trasversalmente ma un po' più larghe in fuori che in dentro, piane, di colore giallo-scuro: hanno due corni lunghi quasi quanto la larghezza della glandola , diretti in fuori e in avanti, cilindrici, giallicci, ingrossati all'apice ed ivi di un colore giallo più scuro. I fiori sono alcuni tutti maschi, altri con un fiore femmineo, oltre ai maschi, nel centro dell' involucro. I pedicelli sono grossi e corti come pure i filamenti , giallicci e glabri. Le antere sono didime, con le logge poco discoste , quasi tonde, gialle, si aprono per lina sutura trasversale. L' ovario è quasi tondo, con un solco in ciascuna faccia, tondeggiante negli angoli, coperto ovunque, eccetto nel solco delle facce, di piccole verruche disuguali e quasi tonde, è verdognolo-gialliccio , glabro. Gli stili sono più corti dell'ovario, eretto-patenti, saldati insieme in basso, bifidi in alto, verdognolo- giallicci , stimmatosi all'apice. Le cassule sono tondo-ovate, con tre solchi profondi , con i cocci convessi nel dorso e con tanti piccoli granelli o punti sporgenti. I semi sono ovali, come troncati all'estre- mità, un po' schiacciati nella faccia ventrale, con tante rughe irre- golari, poco sporgenti e bianchicce divise da leggerissimi solchi scuretti, la qual cosa li rende quasi marmorati : la caruncola è grande, conica, convessa di sopra, smarginata, bianchiccia, con uno stipite corto. 114?. l<ìii|>li«>i*l»ìa piiiea Linn. E. pcrcmiis, glabra, glaucescens, caìspitosa , caule basi ramoso ramisqne ereclis vel ascendeutibus, teretibus, foliis confertis, nume- rosissimis, patontibus ve! rcllcxis, lineari-lanceolatis, acutis vel obtu- siusculis , mucronalis, integris, uiiinerviis, superioribus latioribus, ovato-vel e ba'>i suhtriloba lanceolatis, umbella 5-7 radiata, radiis dichotomis, foliis urnhcllaribus subquinis , foliis caulinis superioribus .siniilibus, iloralibus ^, liberis , opposilis, subcordato-renirormihus, 520 EUFORBIACEE. subintegris, mucronulatis , concavis, involucri subsessilis, ovato- globosi, angulati lobis inflexis, 2-5 dentatis, intus pilosis, glandu- lis 4, lunatis, cornubus subulatis, subdenticulatis, supra planiusculis, stylis ovario sublongioribus, erectis, basi connatis, bifidis, capsulis ovato-globosis , profuiide trisulcatis , dorso convexis, prope angulos granulosis, seminibus ovoideis, obtusis, dorso subcarinatis, irregulari- ter et leviter foveolatis, (cinereo-albis) , caruncula suborbiculari , emarginata , supra valde convexa , substipitata. Euphordia pinea Limi. Sijst. p. 376. Biv.ì PI. rar. sic. manip, 4. p. 19. tib. 5. Guss. PI. rar. p. 195 et FI. sic. prodr. 1. p. 548 et Siippl. 1. p. 149 et Sijn. fi. sic. 1. p. 538 et FI. inarim. p. 293. Bert. FI. ital. 5. p. 64. Koch Syn, fi. gemi, et helv. edit. 2. p. 730. De Not. Rep. fi. lig. p. 361. Vis. FI. dalm. 3. p. 226. Savi P. FI. Gorg. n. 212. Gren. et Godr. FI. de Frane. 3. p. 95. Moris FI. sard. 3. p. 468. Carnei Prodr. della FI. tose, p.565. Boiss. in Dee. Prodr. i5. p. 145. Euphorbia Pithyusa Ucria ? E. R. Panorm. p. 198 non Linn. Euphorbia portlandica Dee. FI. frane. 5. p. 359. non Linn. Euphorbia Artaudiana Dee. l. e. p. 360. Euphorbia linifolia Ten.! FI. neap. prodr. in FI. nap. 1. p. XXIX. Euphorbia cespitosa Ten.! Syll. p. 235 et FI. nap. 4. p. 261. Euphorbia segetahs Seh. et Manr. FI. rom. prodr. p. 163 non Linn. Euphorbia ragusana Reich. FI. germ. exc. 3. p. 873. Tithymalus minor, Araygdali foho, tantillum breviori, multi- caulis, humilis Clip. E. cath. p. 214 et Snppl. alt. p. 88. Esula minor Cast. E. mess. p. 37. Tithymalus Lini folio major italicus Mich. Cat. E, Fior. p. 95. Tithymalus perennis, non repens, Linariae foliis creberrimis et angustioribus , umbella virescente , sectionibus florum lunatis atque bicornibus, fructu oblongo ad angulos subaspero^ semine punctato Mich. Cat. Eort. Fior. app. p. 179. Figure Biv. l. c. Euphorbia ragusana Reich. Icon.tah. 143. fig. 4782. Tithymalus Lini folio major italicus Barrel. Icon. 821. Tithymalus Cyparissius 1. Tabernaemontani Cup. Panph. sic. 2, tal. 105. Raf. tah. 86. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle arene e nelle Sco- gliere marittime , di raro nei monti poco lontani dal mare, delle parti EUPHORRIA. 521 centrali e meridionali della penisola e di quasi tutte le isole : però non è comune. Nasce vicino a S. Remo (Panizzi!) e a Spotorno nella Riviera di Ponente (De Not.) , vicino a Genova (Grioleti sec. Rert.), nella penisola di Sestri di Levante (De Not.), nel Monte Castellana e nell' Isola Palmaria della Spezia (Rert.), nella Maremma Toscana all'Alberese presso Colle Lungo, a Porto Santo Stefano, nel Monte Argentario , a Orbetello e ad Ansidonia nei quali luoghi l'ho raccolta, vicino a Roma fuori di Porta S. Pancrazio (Seb. e Maur.), in diversi luoghi dell'antico regno di Napoli, a Leuca, Castro (Guss.), nel Tavoliere, Vestri, Rarletta (Ten.); in Sicilia vicino a Pa- lermo in luoghi marittimi alla Renella, a Mondello e a Sferracavallo e in monti poco lontani dal mare a S. Martino, in tutti i quali luo- ghi l'ho raccolta, a Trapani, Sciacca, Scicli, Modica, Ragusa (Guss.), a Messina (Sequenza !), a Siracusa (Cassia !), ad Avola (Bian- ca) ; in Corsica a Ronifacio, Rastia, Ajaccio, Santa Manza (Salis. So- leirol, Requien!, Mabille!, Carnei!), in Sardegna dove è comune (Moris), e nelle isole di Gorgona (P. Savi!, Marcuccil), di Elba (P. Savi!), della Pianosa (Giuh), del Giglio dove 1' ho raccolta, d' Ischia (Guss Rolle!), di Capri (Ten. Pasquale), di Ustica (Guss. Calcara!), di Alicuri, Levanzo, Favignana, Pantellaria (Guss.), di Lampedusa (Calcara!) e di Malta (Tod. e Calcara!). Nasce pure in Istria vicino a Pola (Tommasini !). Fiorisce da Marzo a Giugno. Distribuzione geografica — Pianta delle parti meridionali di Europa e boreali dell'Affrica. Nasce in Portogallo, nelle parti meri- dionali della Francia!, in Dalmazia!, in Ritinia e in Madera. Descrizione. — La pianta è glabra, glaucescenle, formante dei graziosi cespuglietti, alta da 2 a 5 o 4 decimetri, talvolta bassa, alta appena pochi centimetri. La radice è fusiforme, ramosa, lef^ìio- sa. 11 fusto è ramo.^io alla base, con i rami eretti, avvicinati al fusto e come esso cilindrici e rossicci in basso. Le foglie sono sparse , patenti o dirette in giù, sessili; le inferiori vicinissime tra loro, .strette, lineari, acute o ottusette , con una piccola punta, intere, uuiiicrvi ; le superiori sono meno vicine tra loro, più larghe e quasi ovato-lanceolate e leggermente trilube alla base , ottuse o ottusette air a|)ice. L'ombrello è |(er lo i»iù composto di 5, talvolta di 6 o 7 raggi, eretti, quasi ciliiulrici e dicittiuni con altri raggi sotto dell' om- brello per lo più bifidi. Le foglie della base delF ombrello sono cin- (pie simili alle foglie superiori del fusto o romboidali-ovate, ottusette con una piccola punta o acute. Le fiorali sono reniformi e spesso 552 EUFORBIACEE. scavate in cuore alla base, concave, intere o quasi intere nel margine, con una piccola punta all' apice, opposte e di color giallo-verdognolo. L'involucro è quasi sessile, ovato-tondo, angolato, glabro, gialliccio; i suoi lobi sono piccoli, diretti in dentro con due o tre denti all'apice, di dentro pelosi. Le glandole sono quattro, in forma di mezza luna, con le corna lunghe e lesiniformi, intere o con qualche piccolo dente, quasi piane e di color giallo di sopra. L' ovario è curvato in giù, sostenuto da un pedicello glabro, è quasi tondo, triangolare con gli angoli ottusi e verdi e con piccole verruche bianchicce presso gli angoli. Gli stili sono corti, poco più lunghi dell'ovario, verdo- gnoli, diritti , saldati tra loro alla base, bifidi all' apice , talvolta di- visi una seconda volta in modo che gli stili sono dicotomi ; le loro lacinie sono lineari, eretto-patenti, ottuse all' apice e stimmatose e ivi giallicce. Le cassule sono ovato-tonde, con tre solchi profondi, convesse nel dorso, ivi con leggieri sporgenze a guisa di granelli vicino all' angolo rappresentato da un leggiero solco, lisce nelle facce e glabre. 1 semi sono ovoidei , ottusi, con una leggiera carena nel dorso, con piccole fossette superficiali e disuguali, cinerino-bian- chicci : la caruncola è quasi tonda , molto convessa di sopra , inca- vata dalla parte interna, bianca, fornita di un corto stipite. 1148. M^upitorlìla Pitliytisa Linn. E. perennis, basi suffruticosa, glabra, glauca, caule basi ra- moso ramisque erectis vel ascendentibus, superne ramuloso-floriferis, foliis coriaceis , sessilibus , inferioribus ramorumque sterilium con- fo rtis , reflexis, imbricatis, linearibus lanceolatisve, superioribus la- tioribus, longioribus et rarioribus , lanceolatis, omnibus apice convo- luto-acuminatis, supra planiusculis , integris, glaucis, umbella sub- quinqueradiata , radiis bifìdo-dichotomis , fohis floralibus late ovalis vel suborbicularibus, mucronatis, involucri campanulati lobis triangu- laribus, ciliatis, glandulis 4, obscure lunatis , integris, capsulis subglobosis, obtuse triquetris, trisulcatis, Igevibus, glabris, semi- nibus ovoideis, obscure tetragonis, leviter foveolato-rugosis, caruncula minuta, depressa. Euphorbia Pithyusa Linn. Sp. pi. p. 656. Dee. FI. frang. 3. p. 334. Savi Bot. etrusc. /. p. i46. Beri. FI. ital. 5. p. 67. De Not. Rep. fl. lig. p. 362. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 85. Moris EUPHORBIA. 523 FI. sard. 3. p. 462. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 562. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 148. Tithymalus maritimus, Juniperi folio Bocc. Sic. p. 9. tah. 5. f. IL Figure. — Reich. Icon. f. 4788. jS honifaciensis , elatior, loliis caulinis superioribus lalioribus, oblongis \el oblongo-lanceolatis. Euphorbia bonifaciensis Req.l iìied. Euphorbia Pithyusa jS procera Cren, et Codr. l. e. Boiss. l. e. Euphorbia Pithyusa jS latifoha Moris l. e. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Nelle arene e nei luo- ghi marittimi della costa occidentale della penisola e nelle isole di Corsica , di Sardegna e di Gorgona. Nasce abbondantemente vicino a Genova nella spiaggia di S. Giuliano (Baglielto!), di S. Nazaro (Ardissone !), tra Quarto e Sturla e alla Foce (Bert.), nel Monte Fascie nella Riviera di Levante (Berti !), nella spiaggia di Livorno dove l'ho raccolta, in Corsica (Thomas!), ad Ajaccio, al Porto alla Leccia, a Calvi (Req.!), al Capo Corso (erb. Webb.), in Sardegna dove è piuttosto comune (Moris), in Gorgona (Baroni, Antonio Tar- gioni-Tozzetti). La varietà /S nasce in Corsica vicino a Bonifacio (Req '.) e nelle scogliere del Capo Sagro vicino a Erba-lunga (Mabille!). Si trova pure in Sardegna (Moris). Boissier riporta pure questa specie di Sicilia (Guss.!), però io non la trovo notata nella sua Synopsis Florce Smdce né so ch'egli o altro botanico l'abbia mai raccolta in Sicilia. Fiorisce da Giugno ad Agosto ed in alcune parti (la Maggio a Luglio. Distribuzione geografica. — Pianta della regione mediterranea. Nasce pure nelle parti iinM'idionali della Francia!, in Spagna (i-rb. di Pavon sec. Boissier) e in Ali^eria. Descrizione.— Pianta sulììuticosa, alta da 1 a 3 deciinetii, for- mante dei cespugli, glabra, glauca. Il fusto è cilindrico, molto ra- moso alla base, con i rami eretti o ascendenti , e con rametti sterili. Le foglie di questi e drlla |)arte inlVriore dei fusti e dei rami sono in gran muncro, iìtte, riv.dti! mi poco in -iù e coprentisi in più lile a guisa di cndjrici, consistenti e (piasi fossero di cuoio, piccole, li- neari 0 lanceolate, un poco concave di sopra con l'apice piegato- acuminato, glauche; le superiori dei rami ledili .m.uo più Imiglie, più lar^die e meno fitte, lanceolate ed acuminate, peiV» meno -lancile. i; ombrello ("• coinposlo spesso di cimjiie ra:-:gi, ciascuno dei (piali e bifido dichotonio ; \\ soim pure mio o p(ìclii laim-tti soilo 1 ombrello 524 EUFORBIA CEE. che vengono dall'ascella delle foglie superiori e portano fiori. Le fo- glie fiorali sono largamente ovate o quasi tonde con una punta lun- ghetta all'apice, intere e glauche. L'involucro comune è a guisa di una campanina, verdognolo, glabro, con cinque denti diretti in dentro. Le glandole sono quattro, quasi in forma di mezza luna, o quasi come un fagiuolo, gialle. Le bratteole sono frangiate. Il fila- mento è filiforme, bianchiccio. L'antera è didima, con le logge quasi tonde e gialle. Il polline è minutissimo, tondo, liscio, giallo. L'ova- rio è ovato-tondo, glabro, di un bianco-gialliccio. Gli stili sontre, bifidi, scanalati di sopra, rivolti in fuori e in giù, dello stesso colore dell' ovario. GH stimmi sono scuretti. La cassula è quasi tonda , triangolare con gli angoli ottusi, con tre solchi longitudinali , verdo- gnola, liscia e glabra. I semi sono ovoidei, quasi quadrangolari, scuretti con parti di color di cenere , con tante piccole fossarelle che li rendono quasi rugosi: la caruncola è piccola, schiacciata, quasi tonda, bianca. La varietà j3 è alta sino a 4 o 5 e talvolta anche 6 decimetri , con le foghe superiori spesso più larghe, bislungo-Ianceolate o bislunghe. 1149. Eupborbfa Cupaiii Gtiss.! E. perennis , basi suffruticosa , glabra , viridi-glaucescens, caule basi ramoso ramisque erectis, saepius superne ramuloso-floriferis , foliatis vel inferne oh folia delapsa nudis , foliis confertis, imbricatis, sessilibus, coriaceis , inferioribus lineari-spathulatis , obtusis, sub- mucronatis, sub vitro serrulatis, superioribus lanceolatis vel oblongo- lanceolatis, mucronatis, integris, umbella 5-5 radiata, radiis bifidis vel dichotomis, foliis umbellaribus 3-5, oblongis, umbella brevioribus, floralibus 2,liberis, oppositis, rhombeo-orbicularibus, plus minusve mucronatis, saepe sterilibus, involucri campanulati lobis ovatis, ci- liatis, glandulis 4, lunatis, (viridibus), cornubus obtusis, latitudi- nem gianduia^ sequantibus, capsulis globoso-ovatis , trisulcatis , mi- nute granulatis, (laevibus Guss.) , seminibus ovoideis, subtetragonis, grosse et irregulariter rugosis , caruncula reniformi-orbiculata (Boiss.) Euphorbia Gupani Giiss.! Prodr. fi. sic. 1 . p. 548 in ohs. et Syn. fi. sic. 1. p. 638. Beri. FI. ital. 5. p. 70. Moris FI. sard. 3. p. 461. Boiss. in Dee, Prodr. 15. p. 149. EUPHORBIA. 525 Euphorbia tanaicensis Guss.! Prodr. FI. sic. 1 . p. Ò48. Ten. Syll. p. 234. Figure. — Moris FI. savd. lab. 100. Tithyrnalus Thymeleio linearifolio foliis Cup. Panph. sic. 2. lab. io5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei CoUi e nei luoglù ar- gillosi poco lontliii dal mare nella regione dell' Olivo di Sicilia dove nasce vicino a S. Giuseppe, Pietralonga, da Alcamo a Segeste, Tra- pani e Marsala (Guss.! Tineo !j e in Sardegna vicino a Flumini maggiore, Sant'Antioco, Sassari e nell'Isola di S. Pietro (Moris), Tenore scrive che essa nasce nei colli marittimi vicino a Pescara e a Bari, Fiorisce da Maggio a Settembre. Distribuzione geografica. — Specie finora nota dei luoghi qui indicati della nostra Flora. 1150. Eupliorbia Paralias Linn. E. perennis, glabra, glaucescens, caulibus ereclis vel ascenden- tibus, teretibus, basi ramosis ramisque sterilibus, caespitosis, erectis, superne simplicibus vel ramosis , fohis crebris , imbricatis , paten- tibus velerecto-patentibus, subcoriaceis, linearibus vel lineari-oblon- gis, acutis, integris , supra concaviusculis, caulinis paulo majoribus, umbella subquinqueradiata, radiis dichotomis, foliis umbellaribus ovato-rhombeis, basi subcordatis, acutis, concaviusculis, floralibus cordato-reniroriiiibus, submucronatis , concavis , involucri sessilis, subglobosi lobis ciliatis, glandulis -4, lunatis , margine concavo dentato-inciso, stylis ovario subbrevioribus , inforne connatis, apice billdis, capsulis subglobosis, supra depressis, prol'unde trisulcalis, coccis dorso convoxis , rugulosis , glabris, seminibus ovoideo-glo- bosis, dorso vix carinatis, lajvibus, cinerco-albis, caruncula minuta, depressa, reniformi, sessili. Kuphorbia Paralius Linu. Sp. pi. p. 657. Ali. FI. pai. I. p. 286. Lena? II. R. Panorm. p. 108. Desf. FI. ali. 1. p. 28. Su/fren Pi. da Frioulp. i4i. Savi FI. pis. I.p. 4où et Dot. etrusc. 1. p. 144. Beri. PI. genuens. p 65 et Amoen. ihil. p. i5:ì et FI. ilnl. 5. p. 68. Dee. FI. frane. 3. p. 334. Ten. FI. nap. 1. p. 265 et Syll. p. 234. Seb. et Manr. FI. rom. prodr. p. 163. Morie. FI. venel. /. p. 370. Pollin. FI. veron. 2.p. 104. Naee. FI. vcncl.3. p. 40. (hiss. FI. sic. prodr. I. 526 EUFORBIACEE. p. 547 et Syn. fi. sic 1. p. ò36 et FI. inarim. p. 293. Puccin.! Syn. fi. lue. p. 249. Boiss. Voyag. en Espagn. p. 567. KochSyn. FI. germ. et helu. edit. 2. p. 729. De Not. Rep. (l. lig. p. 363. Vis. FI. dalm. 3. p. 226. Grech-Delk. FI. melìt. p. 31. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 86. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 562. MorisF'l sard. 3. p. 463. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 167. Arduin. FI. des Alp. marit. p. 336. Maritimus Tithymalus Cmsalp. De yìant. Uh. 9. cap. 9. p. 375. Paralius Maritimus Coesalp. Herb. fot. 210. n. 583. Tithymalus maritimus Cup. H. calli, p. 214. Tithymalus ParaUas Cast. Hort. mess. p. 23. Donat. Dei sem- plici p. 101 . fig. Tithymalus maritimus glauco foHo Mich. Cai. Hort. Fior. p. 95 et Tithymalus maritimus, semper virens, glaucus, foliis hinnciali- bus ad polygonum accedentibus , iieque serratis, ncque auriculatis, flore luteo, fructu nonnihil rugoso, semine \di\ì Mich. Cat. Hort. Fior. app. p. 178. Figure. — Jacq. Hort. vindob. tah. 188. Reich. Icori, f. 4789. Tithymalus Paralias, maritimus Zannich. Istor. delle piani, venet. p. 259. tah. 40. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle arCUe marittime di tutte le spiagge della penisola, dell'Istria e delle grandi isole di Corsica!, di Sardegna! e di Sicilia 1, e di quasi tutte le piccole isole sino a quelle di Lampedusa e di Malta. Fiorisce in Luglio ed Agosto e nei paesi meridionali in Maggio e Giugno. Distribuzione geografica. — Pianta comime nelle spiagge di Eu- ropa dall'Irlanda!, dall'Inghilterra! e dal Portogallo per la Spagna!, le Isole Baleari, la Francia!, l' ItaUa ! e la Dalmazia sino in Grecia! ed in Creta! Nasce pure in Asia minore, in Soria , in Palestina, in Egitto, in Tripoli! in Algeria!, nelle Isole Canarie! e di Madera. Descrizione Pianta perenne , alta da 5 a 6 decimetri , gla- berrima e glaucescente. La radice è fusiforme, flessuosa, ramosa, di un color bianco sudicio e glabra. I fusti sono diritti e hanno in basso molti rami sterili e molto vicini tra loro, facenti un cespugliet- to, ed eretti, i quali talvolta vengono in parte anche dalla radice, sono semplici o più spesso ad una certa altezza verso la metà o più in alto hanno dei rami fioriferi, patenti o ascendenti , che non giungono ad uguagliare il fusto : tanto questi che i rami sono cilin- drici, rossicci in basso, verdognoli in alto. Le foglie sono numero- sissime, sparse, sessiU, durette e quasi di cuojo, piccole e vicinis- EUPHORBIA. 527 sime nei rami, più grandi e meno vicine nel fusto, patenti o eretto-patenti, lineari o lineari-bislimghe, acute, intere, scanalato- concavo di sopra, convesse di sotto, con un leggiero nervo longitu- dinale. L'ombrello si compone di circa cinque raggi, ciascuno dei quali si divide in alto du(* o tre volte in due: è accompagnato da diversi raggi fioriferi poco divisi che vengono dall'ascella delle foglie supreme e superiori del fusto sotto all' ombrello. Nei rametti e nelle foglie fiorali superiori dell' ombrello si vede qualche raro pelo bianco. Le foglie della base dell'ombrello sono ovate-romboidali , acute, quasi in cuore alla base, un poco concave; le fiorali sono due, li- bere, opposte, quasi cordato-reniformi , con una piccola punta al- l'apice, e concave. L'involucro è sessile, quasi tondo, con cinqi;e angoli ottusi poco sporgenti, bianchiccio. Le glandolo sono quattro, gialle, in forma di mezza luna, con il margine concavo irregolarmente smerlato e quasi inciso e con le corna spesso acute o acuminate. I filamenti sono cilindrici, verdognolo-bianchicci. Le antere quasi ovali, didime, con le logge distanti e di color gialliccio-pallido. Jl polline è giallo. Il pedicello del pistillo è pelosetto. Gli stili sono corti, diritti, bifidi con le lacinie corte, bianchicci: gli stimmi sono scuri. La cassula è quasi tonda, un po' schiacciata di sopra, con tre solchi longitudinali profondi, con i cocci convessi e aventi un solco longitudinale, verdognola, glabenima, con rughettine piccole, corte e irregolari, non liscia come la descrive Bertoloni. I semi sono ovoideo-tondi, cinerino-bianchi, spesso con macchiette tonde, scure, e con un solco scuro nel ventre, lisci: la caruncola è piccola, schiac- ciata, quasi in forma di fagiuolo, scssile e bianchiccia. 1151. ICiipliorliia Barreléeri Savi. K. pcrennis, glabra, glauca, cu»spitosa, caulibus ascendenlibus, tcrctibus, superno parco ramuloso-lloriferis, folialis, foliis sparsis, patentibus vel erecto-patentibus , ~)-5 nerviis , margine scabro-don- ticnlatis, mucronatis , infcriorihus confortis , parvis, sessilibus, oblongo-spalhulatis vel oblongo-obovatis , obtusis, superioribus re- motiiisculis, sensim majoribiis et bai>i dilatato-auriculata subamploxi- cantibus, lanccolato-clliplicis, obtusis, umbella 7ì-(t, raro 5-1- lìila, radiis l)ilidis, foliis umbollaribus 3-12, patentissimis vel subrellexis, iloralibus 2, liberis, opposilis, ercciis,.concavis, omnibus cordalo- 528 EUFORBIACEE. orbicularibus , mucronulatis, margine scabro-denticulatis , involucr subsessilis, turbinati, angulati lobis late ovalibus , obtusis emargi- natisve, dense ciliatis, glandulis 4, transverse ovalibus oblongisve, margine anteriore concaviusculo, supra planis, bicornibus, cornubus clavatis , obtusis , glandulae latitudinem suba?quantibus , stylìs ovario longioribus , inferne connatis , bifidis , capsulis ovato-globosis , leviter trisulcatis, granulatis, (seminibus cylindraceis, laevibus, gri- seis Ten.). Euphorbia Barrelieri Savi! Hot. etriisc. i . p. i45. ann. 1808. Carnei l Prodr. della FI. tose. p. 563. Euphorbia Baselices TenJ Fl.nap. i. prodr. p. 29. anno 18 li et FI. nap. 4. p.- 265 et Syll. p. 237. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 164. Euphorbia nicaensis 5 Bert. FI. ilal. 5. p. 77. Euphorbia nicaensis De Noi. Rep. fi. lig. p. 263. prò parte. Tithymalus semper virens, totus glaucus, foliis per basmi cau- lem vaginae instar amplexantibus , florum sectionibus lunatis et testi- culatis, fructu oblongo et semine Isevibus Mich. Cai. Hort. Fio- rent. app. p. 178. Figure. — Ten. FI. nap. tah. 143. f. 1. Reich. Icon. f. 4786. h. Tithymalus marinus , latifolius, Italicus Barr. Icon. 823. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle arene marittime e nei luoghi arenosi boschivi della parte occidentale e anche della orientale della penisola, però è rara. Io l'ho del Capo di Noh nella Riviera di Ponente (Baglietto !), dei tomboli di Castiglione della Pescaja, dove già la raccolsero Micheli e Savi, e dell'Alberese e di Orbetello nella Maremma toscana nei quali luoghi 1' ho raccolta io stesso, e del Monte Gargano nella costa orientale dove primo la trovò Baselice e donde me la favori Tenore. Bertoloni scrive di averla ricevuta di Marta nella Valle di Albenga nella Riviera di Ponente da Badarrò e da Sassi, dell'agro volterrano da Narducci e tra Cerignola e S. Cassano da Gussone : scrive pure di averla avuta mandata di Valstagna e della Valle della Corda nel Canale della Brenta. Fiorisce dalla fine di Aprile a Giugno. Distribuzione geografica Specie italiana: una varietà di essa, secondo Boissier , nasce in Macedonia e in Romania. Descrizione. — Perenne , formante dei graziosi cespugli , alti da tre a cinque decimetri, glabra, glauca. La radice è grossa, le- gnosa, ramosa, nericcia. I fusti sono ascendenti, cilindrici, in parte EUPHORBIA. 529 rossicci, in parte di im verde pallido e quasi bianchiccio, vestiti di foglie dalla base all' apice. Le foglie sono eretto-patenti o patenti, le inferiori in gran numero, fitte, più piccole, bislungo-spatolate 0 bislungo-obovate, ottuse, con una punta all'apice, sessili, con tre 0 cinque nervi, longitudinali e ramosi, poco manifesti nella pagina inferiore , con il margine scabro-dentellato e di colore bianchiccio: le altre sono crradatamente mai^ì^iori, meno vicine tra loro , e con la base un po' più larga tanto che questa nelle supe- riori è fornita di due orecchiette larghette e tonde, con le quali essa abbraccia in gran parte il l'usto; la loro forma è ellittica o lanceo- lato-ellittica, hanno pure tre o cinque nervi, ma questi sono più ma- nifesti massime nella pagina inferiore; sono ottuse con la solita punta all'apice, ed il loro margine bianco è più manifestamente dentato-scabro. L'ombrello si compone spesso di 5 o G, di raro di 10 a 12 0 anche 5 o 4 raggi, eretto-patenti, quasi cilindrici, glabri e bifidi, ed è accompagnato da qualche raggio solitario che nasce al di sotto di esso dall' ascella delle foglie superiori. Le foghe della base dell' ombrello sono in egual numero dei raggi , cordato- tonde, orizzontali o un po' dirette in giù, più corte dei raggi e quando l'ombrello è contratto, più lunghe di questi, dentellato-scabre nel margine, e con una punta all'apice; le fiorali sono due, libere, opposte, concave, anch' esse cordato-tonde e con una punta all'api- ce, di colore gialliccio di sopra ed anche di sotto, più delle foglie fiorali dell'ombrello. L'involucro è quasi sessile, turbinato, ango- lato, di un verdognolo-gialliccio, glabro: i suoi lobi sono grandi, eretti, largamente ovali, ottusissimi e quasi smarginati, forniti nei margini e all' apice di lunghe ciglia bianche , glabri nel dorso ed ivi dello stesso colore dell'involucro. Le glandolo sono quattro, oriz- zontali, trasversalmente ovali-bislunghe, con il margine esterno un po' concavo , piane e verdognole di sopra e inventi in ciascuno dei due angoli esterni ed anteriori una ap[)ondice lunga quasi quanto il dia- metro trasversale delle glandolo e l'atta a guisa di una mazza, più grossa cioè all'apice e ristretta alla base, gialla, glabra, ottusa o come smarginata alla punta, per le quali appendici le glandolo paiono come fornite di due corna. Le bratleole sono frangiate, fornite di ciglia e bianche. I pedicelli dei fiori maschi sono cilindrici, bianchicci, glabri. I filamenti sono cretti, cilindrici, un po'assotligliati verso l'apice, glabri, verdognolo-giallicci. Le antere sono didime, con le logge distinte ma vicine e tonde, aprentisi per una fessura trasversale, di colore Flora Italiana. Vol. IV. 34 530 EUFORBIACEE. trialliccio-verdognolo. Il polline è giallo. Il pedicello del fiore fem- mineo è molto lungo, diritto, gialliccio-verdognolo. L'ovario è eretto, ovato, appena angolato, verdognolo, glabro. Gli stili sono più lunghi dell'ovario, saldati insieme in basso dove si continuano quasi con l'ovario, liberi nel resto, lineari, quasi eretti, bifidi in alto con le lacinie lineari, un poco divergenti. Gli stimmi sono ot- tusi, gialli, papillosi. Le cassule sono ovato-tonde, con tre solchi molto superficiali, con i cocci convessi, con tanti piccoli granelli quando si guardano con una lente. Non ho veduto i semi maturi. ttòt. Eupliorbia iiicaensiii Ali. E. perennis, glabra, e viridi-luteola , glauca, coespitosa, rhi- zomate crasso, longo, ramoso, caulibus erectis vel decumbentibus, teretibus, inferne denudatis , cicatricosis, superne saepe parce ramu- loso-floriferis , foliis sparsis, approximatis vel confertis, patentibus vel reflexis, sessilibus, oblongo-lanceolatis vel oblongo-spathulatis, obtusis vel acutiusculis , mucronatis , integris vel apicem versus sca- bro-serrulatis , umbella 7-9, raro 10-1:2 radiata, radiis bifidis vel dichotomis, foliis umbellaribus ovalibus, ovali-orbicularibus vel oblongis, umbella brevioribus, floralibus 2, liberis , oppositis , se- miorbicularibus vel suborbicularibus , omnibus mucronatis , involucri campanulati lobis acutiusculis, longe ciliatis, glandulis 5 vel pluribus, lunatis, cornubus brevibus, crassis , stylis ovario subaequalibus, basi connatis, apice bifidis, capsulis ovato-globosis, obsolete trisul- catis, in sicco granuloso-rugulosis , glabris vel sparse pilosis, semi- nibus fere ovatis, laevibus, cinereis , caruncula supra valde convexa, margine subcrenulata , emarginata, luteola. Euphorbia nicaensis Ali. FI. ped. 1. p. 285. tab. 69. f. 1 . Dee. FI. frane. 3. p. 358. Pollin. FI. veron. 2. p. 108. Ten. fi. nap. 1. p. 273 et Syll. p. 238. Beri. FI Hai. 5.p. 76. excl. var. 5. et nonnull. syn. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 729. DeNot. Rep. fi. lig. p. 363. excl. syn. E. Baselicis Ten. Vis. FI. daini. 3. p. 226. var. (/. PI. veron. 2. p. IH . Figure. — Jacq. Le. Ileich. [con. f. 4794. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi arenosi e pie- trosi, lungo il corso dei torrenti e dei fiumi della penisola, più comune nelle parti settentrionali e massime nelle valli delle Alpi che iii'llc ccnlrali e meridionali nelle (piali è più rara. Nasce vicino a Susa lungo la Dora (Uè, Rostan!), nella Valle di Aosta nel Monte Oamont nella regione dell' Abeto dove l'ho raccolta, nel Piemonte comune nel letto dei fiumi (AH.); a Sanlhià (Cesali'.), nell" Alpe del Sempione nella regione dell' Abeto dove P ho raccolta , lungo il fiume del Ticino (P.iroli) e del Vo (Nocca e Halbis) , nel Veronese lungo il iiuMie dell'Adige presso Uoveredo , Ala, Piivole , il Porlo di S. Pan- 554 EUFORBIAGEE. Grazio ed Alpeone (Pollin.), vicino a Verona (Clemente!), in Istria (Kellner!), in Toscana nel Monte Ferrato vicino a Prato e air Im- priineta vicino a Firenze nei quali luoghi V ho raccolta e nel quale ultimo luogo già la raccolse Micheli , nel Napoletano nei monti di Caserta e a Sant' Angelo presso Capua (Ten.). Fiorisce da Maggio a Giugno sino a Luglio od Agosto secondo i luoghi. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti centrali ! e meri- dionali! di Europa, della Songaria !, del Caucaso !, della Persia e del- r Asia minore. Descrizione. — Pianta perenne, in cespuglio, alta da 12 a 50 e talvolta sino a 40 o 45 centimetri, glaucescente , glabra, fornita di un rizoma grosso, lungo, legnoso, verticale, ramoso, nericcio di fuori, bianco di dentro. 1 fusti sono molti, ascendenti o eretti, ci- Hndrici, piuttosto delicati, verdognoU o in parte rossicci, nudi verso la base e con piccole cicatrici trasversali per la caduta delle foglie, forniti nel resto di foglie le quali sono un po' consistenti, vicine tra loro, eretto-patenti o patenti, diritte o un po' curvate lateralmente a guisa di falce, sessili, bislungo-lineari o lineari, ottusette e con una piccola punta all'apice, un po' concave-scanalate di sopra, un po' convesse e con un nervo longitudinale di colore più chiaro di sotto , con tanti piccoli punti bianchicci in ambedue le facce quando si guardano con una lente, intere nei margini e ivi strettamente bianchicce. L' ombrello si compone per lo più di 7 a 10 o 11 raggi, talvolta nelle piante piccole dei luoghi aridi e pietrosi di 4 o 5 ; tali raggi sono eretto-patenti, cilindrici, giallicci, una o due volte bi- fidi ; spesso vi sono uno o più raggi sotto dell' ombrello , ciascuno neir ascella delle foglie superiori del fusto. Le foglie della base del- l'ombrello sono in numero stesso dei raggi, più corte di questi, orizzontali o dirette in giù , ovali o ovali-romboidali , con una punta all'apice, intere, un po' giallicce di sopra: le fioraU sono due, li- bere , opposte , orizzontali , cordate-romboidali , con una punta al- l'apice, intere o con qualche raro smerlo, gialhcce o gialle di so- pra. L'involucro è sessile, quasi in campanina, glabro, gialliccio; i suoi lobi sono piccoli, eretti, bifidi, forniti di ciglia, gialli. Le glandole sono quattro, orizzontali, trasversalmente ovali o quasi tonde, talvolta con due piccole punte alle estremità le quali sono molto più corte delle glandole ; sono intere nel margine esterno ov- vero ivi smarginate o come smerlate, un po' concave di sopra, dap- prima giallicce, poi di un giallo carico e quasi ranciate o rossicce. EUPHORBIA. 535 I pedicelli sono eretti, cilindrici, bianchicci, glabri. I filamenti sono pure eretti, un po' assottigliati all'apice, verdognòlo-giallicci, gla- bri. Le antere sono didime, con le logge quasi tonde, un po'schiac- ciate, avvicinate e verdognole. Il polline è giallo. L'ovario è pendente da un pedicello lunghetto , ovato-tondo , con un leggiero solco in ciascuna faccia, glabro, di un verdognolo-chiaro. Gli stili sono lun- ghi quasi quanto l'ovario, divisi fin quasi alla base, lineari, bi- fidi, un po' divergenti in alto, verdognoli-giallicci. Gli stimmi sono ottusi e giallicci. La cassula è ovato-tonda, con tre solchi longitu- dinali , con tanti piccoli punti bianchicci rilevati quando si guarda con una lente, giaUiccia , tricocca. I semi sono quasi ovali, convessi di fuori, con un angolo un po' sporgente di dentro, bianchicci, sfu- mati di giallo in alto, lisci e forniti all'apice di una caruncola bian- ca, sessile, quasi piramidale e poco alta. 1154. Eupliorhia tei*i*»ciiia Linn. E. biennis vel perennis, glabra, laete virens vel subglaucescens, caispitosa, caulibus erectis, ascendentibus vel procumbentibus, su- perne sa3pe parce ramuloso-lloriferis, foliatis, foliis confertis, erecto- patulis, submembranaceis , inferioribus minoribus, superioribus sensim latioribus , oblongis , oblongo-lanceolatis vel lineari-lanceo- latis, basi saepe angustatis, apice obtusis vel obtusiusculis aut acu- tiusculis, sa3pe emarginatis, mucronatis, margine serrulato-scabris, viridibus , uninerviis, umbella ò-t fida, radiis bifìdis vel sa^pe di- chotomis, foliis umbellaribus 5-2, foliis caulinis superioribus simi- libus, patentibus, umbella brevioribus, floralibus2, liberis, oppositis, cordato-semiorbicularibus vel ovalo-triangularibus, mucronatis, ser- rulato-scabris, involucri sessilis , ovati, subangulali lobis latiusculis, acuminatis, denticulato-ciliolatis, glandulis 4, lunatis, setis loiigis divcrgcntibus ad extremitatcs muuitis, stylis ovario longioribus, basi connalis, bilidis, capsulis subglobosis , depressis, profonde trisulca- lis , liovibus, glabris , seminibus ovoidcis, k'vibus, (fusco-cinereis), caruncula ovali-oblonga , postico elongata, obliqua. Kuphorbia terracina Linn. Sp. pi. p. Ooi. Div. Sic. pi. cent. i?. p. '24 et Mani}!, i. p. S8. Guss. FI. sic. prodr. I . p. .W^ et Suppl. /. p. JiS et Sijn. //. SIC. /. p. .WJ et FI. inarim. p. 292. Uert. FI. ilal. Ò. p. ÒO. excl. syn. E. harrulieri Savi. IJui^s. Yoy. en Fspayn, 536 EUFORBIAGEE. p. 568. De Not. Rep. fi. lig. p. S61 . Greti, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 89. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 564. Moris FI. sard. S. p. 469. excl. syn. E. Barrelieri Savi. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p, 157. Ardoin.l Fi. des Alp. marit. p. 335. Euphorbia obtusifolia Lamk. Encycl. 2. p. 430. Euphorbia seticornis Poir. Encycl. suppl. 2. p. 617. Euphorbia Esula Ucria H. R. panorm. p. 199. non Linn. Euphorbia provincialis Willd. Sp. pi. 2. p. 914. Euphorbia diversifolia Willd. Enuin. Suppl. p. 27. Euphorbia heterophylla Desf. FI. ali. 1. p. 385. lab. 102. Euphorbia obhquata Forsk. Fi. cegypt. arah. p. 93. Euphorbia alexandrina Delil. FI. d'Egypt. p. 90. lab. 30. f. 2. Euphorbia Valentina Ortega Dee. p. 127. Euphorbia italica Tm. Syn. pi. Iiort. hot. acad. R. Panorm. anno 1802, p. 13. Ten. Syll. p. 235. Euphorbia neapohtana Ten. Prodr. p. XXVIII et FI. nap. 2. p. 166. tah. 42. Euphorbia ramosissima Lois. Nouv. not. p. 23. Euphorbia nicaensis Seb. et Maur. FI. rom. Prodr. p. 164 non AH. Tithymalus marinus, folio retuso , Terracinensis Barrel. Plani, per Gali. Hisp. et hai. p. 5. icon. 833. Figure. — Barrel. l. e. Ten. l. e. Euphorbia provincialis Reich. Icon. f. 4770. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei luOghi marittimi, nelle arene marittime, nei coHi e lungo le strade, segnatamente in vici- nanza del mare, della costa occidentale e delle parti meridionali della penisola, delle grandi isole e di molte delle isolette. Nasce nella Ri- viera di Ponente vicino a Nizza (Moris), a Ventimiglia, a Bordighiera (Ardoinol Ricca!), tra Albenga e Borghetto (Ardoino!), nella Ma- remma toscana all' Alberese (Oberici !), vicino a Orbetello nei tomboli dell' Istmo di Feniglia, vicino a Porto Ercole e nel Monte Argentaro sotto il Convento dei Passionisti, nei quali luoghi l'ho raccolta, nel Romano alla Pineta di Chigi (Seb. e Maur.), nella spiaggia di Ostia (RoHi !), nella spiaggia di Terracina donde la descrisse Barrelieri e dove abbonda (Fiorini! Baruffi!), nelle Marche nella spiaggia di Grotta a mare(Narducci!, Marzialetti!), negli Abruzzi nella spiaggia di Pescara (Kuntze!); è comune nelle province napoletane (Ten.!) donde l'ho di molti luoghi e di molti botanici; abbonda pure in Siciha dove l'ho EUPHORBIA. 537 raccolta in molti luoghi; in Corsica a Bastia (Mabille !), a Bonifacio (Req.!), in Sardegna dove è comune (Moris ! Ascherson ! Gennari!), nelle isole d'Ischia (Guss. Bolle!), di Ustica (Guss. Calcara!), di AHcuri, Stromboli, SaUne , Panaria, Basiluzzo, Lipari, Vulcano, Favignana, Panlellaria (Guss.) e Linosa (Guss., Calcara!). Fiorisce da Aprile o Maggio a Settembre e nei paesi più meridionah sin da Febbraio o da Marzo. Distribuzione geografica. -^ Pianta della regione mediterranea estesa dal Portogallo! per la Spagna!, la Francia! e l'Italia alla Grecia!, alla Soria!, alla Palestina!, all'Egitto!, al Tunisino!, in Algeri!, a Tangeri! Nasce pure nella regione di Sahara, nelle Isole Canarie!, in Madera! e nelle Isole Azere! Descrizione. — Pianta bienne o perenne, glabra, di un verde chiaro o quasi glaucescente, formante dei cespuglietti, alta da 5 a 4 decimetri. La radice è fusiforme, grossetta, ramosa. Il fusto è diritto 0 ascendente o in parte giacente per terra, ramoso alla base, con i rami corti o lunghi quanto il fusto, anch'essi ascendenti o diritti, di raro semplice; cilindrico, carnosctto, verde o rossiccio in parte, tutto vestito di foglie. Queste sono fitte, quasi mem- branacee, eretto-patenti, sessili, bislunghe o bislungo-lanceolate 0 lanceolato-lineari, un po' ristrette alla base, ottuse o come smar- ginate 0 quasi acute all' apice ed ivi sempre con una piccola punta ; le superiori spesso più larghe, tutte seghettato-scabre nel mar- gine, verdi, con un nervo longitudinale di sotto da cui partono dei nervetti laterali i quali diramandosi in venctte si uniscono tra loro: tali foglie sono talvolta più larghe e quasi dentate alla base in modo da essere quasi astato-lanceolate. L' ombrello si compone per lo più di cinque raggi, talvolta di meno, spesso con due o tre raggi accessori!, ciascuno dei quali nasce sotto di esso dall'ascella delle foglie superiori. I raggi sono dicotomi, eretto-patenti, cilindrici, verdognoli, un po' ingrossati all'estremità dove sono come articolati. Le foglie (Iella base dell'ombrello sono cinque o meno secomloil nu- mero dei raggi, jialcnti, bislunghe, ottuse e smarginatij|;laBBclBDlosa Desf. E. glaberrima , glaucescens, caulibus suffrutlcosis, simplicibus, erectis vel ascendentibus, teretibus, foliis confertis, subimbricatis, junioribus erecto-patentibus, adultis patentibus vel palentissimis, se- nescendo subrellexis, coriaceis, lanceolatis, acuminato-mucronatis, supra concaviusculis, subtus nervo longitudinali subcarinatis, integris, umbella 6-1*2 radiata, radiis semel vel bis bifidis, foliis umbellaribus plurihus, verticillatis, obovato-oblongis subspathulalisvc, acutis, lloralibus 2, liberis, oppositis, ovato-orbicularibns, acutis, involu- cri subglobosi, angulati, lobis erectis, suborbicularibus, subcniar- ginatis, margine dense ciliatis, glandulis 4, lunalis, cornubus crassiusculis, brevibus, apice incrassato-glandulosis, obtusis vel cmarginatis, stylis ovario scscpiilongiorihus, tertio inferiore connati.s, apice bilidis, capsulis ovato-globosis , obtuse triquetris, bevibns, seminibus ovoideis , obsolete liitragonis , (albiilis), hevibus , carun- cula cuiiica, depressa, |tli(ato-lobidata , slipital;i. Wi EUFORBIACEE. Euphorbia biglandulosa Desf. in Ann. du Miis. d'Hist. nat. 12. p. //4. tah. 14. Giiss. PI. rar. p. 197 et FI. sic. prodr. 1 . p. 555 et Suppl. 1. p. 152 et Syn. fi. sic. 1. p. 546 et FI. inarìm. p. 294. Beri. FI. Hai. 5. p. 72. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 175. Euphorbia Mirsinites Linn. Hort. Cliff. p. 199 et Hort. ups. p. 141. Euphorbia rigida Bieh. FI. tatir.-canc. 1 . p. 375. Ten. FI. nap. 4. p. 265 et Syll. p. 237 quoad pi. calabr. Figure. — Desf. l. e. Bot. reg. tah. 274. Tithymalus Myrsinites Matthioli Cnn. Panpìi. 1. lab. 213. Bonann. tah. 158. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi pietrosi ed aridi dei colli della parte meridionale della penisola e dell' isola di Sicilia nella regione dell' Olivo e della Querce. Nasce in Calabria da Reggio a Capo di Bova e poi rara sino a Cariati (Guss.), in Cala- bria (Ten.), in Sicilia vicino a Palermo a S. Martino e a Monreale dove r ho raccolta , a Caltanissetta , Priolo , Cannata , Maniaci, Pe- tralia, Bronte , Cangi, Castrogio vanni , Caltavuturo, Linguagrossa e Nicolosi (Guss.). Fiorisce in Febbraio e Marzo. Distribuzione geografica. — Specie Orientale, estesa dalla Ca- labria e dalla Sicilia in Grecia! in Morea! e nell'Isola di Creta! in Asia minore! in Crimea. Descrizione. — Pianta glabcrrima, glaucescente, formante gra- ziosi cespugli , alti sino a quattro o cinque decimetri. I fusti sono diritti 0 ascendenti, cilindrici, biancheggianti, con cicatrici scurette e trasversah per la caduta delle foglie e forniti in alto di foglie fitte e coprentisi quasi in forma di embrici; le superiori o giovani eretto- patenti, le adulte patenti o quasi orizzontali, le quali invecchiando si dirigono alquanto in giù, tutte consistenti e quasi fossero di cuoio, un po' concave di sopra e con un nervo bianchiccio di sotto che le rende ivi quasi carenate, larghette, lunghe circa 5 a 3 centimetri e mezzo e larghe da 7 a 10 millimetri, lanceolate e fornite all'apice di una punta che le rende quasi acuminate , intere nei margini. L'ombrello ha per lo più da 8 a H raggi, di raro di più o meno, i quali sono cilindrici, per lo più bifidi, di colore bianchiccio-giallo- gnolo. Le foglie della base dell' ombrello sono quasi nello stesso numero dei raggi di questo, più corte di essi, obovato-ellittiche o quasi in forma di spatola, acute all'apice, intere nei margini, un po' concave di sopra, meno consistenti, di colore gialliccio : le fiorali EUPHORBIA. 545 sono due, libere, opposte, ovato-tonde, acute, più concave e di colore anche gialliccio. L'involucro ha un peduncolo corto, grosso ed angolato; è quasi tondo con angoli sporgenti, glabro, gialliccio; i suoi lobi sono quattro, eretti, larghi, quasi tondi con un nervetto longitudinale, spesso con due denti o smarginati all' apice e forniti nel margine di ciglia fitte e bianche. Le glandolo sono quattro, grandi, concave di sopra ed ivi di colore verdognolo, trasversalmente bislun- ghe e fornite nei due angoli esterni di un'appendice o corno lungo, largo, ottuso o smarginato all' apice ed ivi glandoloso che le rende quasi semilunari; tali appendici o corna son dirette un po' in su. Le bratteole sono piccole, lineari o setacee, poco frangiate. I pediceUi sono cilindrici e glabri come i filamenti con i quali sono articolati. Le antere sono tonde, didime, con le loggie distinte dal connettivo ma non lontane, di color giallo. Il polline è anche giallo. L'ovario è sostenuto sopra un pedicello lunghetto, verdognolo-bianchiccio; è ovato-triangolare, con gli angoli ottusi, verdognolo, glabro. Gli stili sono lunghi una volta e mezzo dell'ovario, saldati nel terzo infe- riori, eretti, appena patuli verso l'apice, che è bifido, con le laci- niette ottuse, gialliccie. Le cassule sono ovate o quasi ovali-tonde, triangolari, con gli angoli ottusi, lisce, di un verde rossiccio. 1 semi sono ovoidei, appena quadrangolari, cinerini, lisci; la caruncola è grandetta, conica, schiacciata, piegata e con piccoli lobi, bianchicci e fornita di uno stipite. Osservazioni. — Comc già notai nelle osservazioni alla specie precedente, questa specie fu confusa da Linneo con quella alla quah^ è certamente alTme e dalla quale è però benissimo distinta. Gussone osserva che Tanore nota nei luoghi nativi della sua Euphorbia ri- gida, che in gran parte corrisponde alla nostra Euphorbia bigìanduìom, anche l' Isola d' Ischia, ma che questa specie non si trova in (piel- r isola. f 15N. ICiipliorhia varialiilili<»rliia Gnyi Salh. L. perenuis, humilis, glabra, rhizomate gracili, longe repente, caulibus gracilibus, ascendentibus vel decumbentibus, simplicibus vcl basi ramosis , intcrdum superne parco ranudoso-lloriferis, foliis sparsis, subapjtroximatis, oblongis, inferioribus brevioribus, obovatis, omnibus plus minusve obtusis, intogris, basi fere in petiolum atte- uualis, umbella t-\ raro ^-radiata, radiis gracilibus, semel vel bis bilidis, foliis umbcllaribus iuliis cauliuis superioribus similibus , um- bella bre^ioiilius, lloralibus tJ, liberis, oppositis, ovalibus oblongisvc, obtusis, mucroiudatis, involucri campanulati lobis latiusculis, apice liilnbis, ciliiilis, glandulis lunatis, coruubu> bre\ibus, obtusis, capsulis 550 EUFORBIAGEE. subgloboso-ovatis, trisulcatis, laevibus, seminibus ovoideis , laevibus, caruncula conica, depressa, emarginata, subsessili. Euphorbia Gayi Salis in Flora ann. i834. p. 6. excl. var. y. Bert. FI. ital. 5. p. 53. Greti, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 94. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 158. Figure. — Nessuna. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei monti dell'Isola di Corsica a Dimetta , al Capo Corso , ad Aleria , Fiumorbo , Monti di Bastia (Salis, Bernard, Kralik), Rionte Pigno sopra Parinola a 900 metri (Mabille!). Distribuzione geografica. — Pianta COrsa. Osservazioni. — Pianta piccola , alta appena da cinque centi- metri a un decimetro, ben distinta da tutte le specie affini peri pochi raggi dell'ombrello, per la forma delle foglie fiorali, per le cassule lisce , e da alcune per i semi lisci. 1161. Euphorbia !sax.atilis Jacq. E, perennis, pumila, caespitosa, glabra, glaucescens, rhizomate gracili , ramoso , caulibus basi procumbentibus ascendentibusve , foliis patentibus, sessilibus, crassiusculis, integris, inferioribus ramo- rumque sterilium crebris, e basi attenuata lineari-cuneatis, retusis, supremis ovato-ellipticis , basi S3epe cordatis, umbella 5 raro 4-5 radiata, radiis bifidis , foliis umbellaribus suborbicularibus , umbella brevioribus, floralibus semiorbicularibus, transverse latioribus, invo- lucri subsessilis, campanulati lobis brevibus, glandulis antice truncatis, bicornibus , cornubus brevibus , obtusis , stylis ovario longioribus , inferne connatis, apice bifidis, capsulis ovato-subglobosis , trisulca- tis, angulis sub vitro minute granulosis, seminibus ovoideis, dorso obtuse carinatis, laevibus, caruncula conica, emarginata, sessili. Euphorbia saxatiHs Jacq. FI. aiistr. 4. p. S3. tah. 345. Suffren PI. du Frioid p. 144. Moretti! in Memor. 1. p. 269. Pollin. FI. veron. 2. p. 103. Bert.! FI. ital. 5. p. 63. Koch Syn. fi. germ. et helv. edit. 2. p. 728. Pirona FI. foroj. p. 126. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 164. Figure. — Jacq. l. e. Reich. Icon. tah. 144. f. 4786. Stazione, Abitazione e Fioritura • Nelle fesSUre delle rupi e in luoghi pietrosi e salvatici delle parti settentrionali e orientali della EUPHORBIA. 551 penisola. Nelle rupi del Firozzo di Portule nei Sette Comuni di Vi- cenza (Moretti) e nella stessa provincia di Vicenza (Marzari), in basso del Monte Mariana vicino a Tolmezzo (Suffren) , nelle Alpi del Friuli nella Valle di Resia vicino a Modio e Dogna (Pirona), nelle ghiaje dei Rivi Bianchi vicino a Venzone nello stesso Friuli e nel Monte Zaun di Carnia (Tomniasini I). Fiorisce da Maggio a Luglio. Distribuzione geografica. — Nasco pure nei moutl di Austria! vicino a Vienna!, nella Stiria!, nella Carniolia! e nel Tirolo meri- dionale. Descrizione. — Pianta perenne e quasi suffruticosa, formante dei cespuglietti glaucescenti e glabri, alta poco più di un decimetro 0 di un decimetro e mezzo , fornita di un rizoma delicato , obliquo 0 quasi orizzontale, ramoso , che manda fibre radicali piuttosto deli- cate e dall' apice dei rami i rami o fusti , parte fioriferi, parte sterili. Tali fusti 0 rami sono in parte sdraiati per terra o ascendenti, cilin- drici, semplici 0 con qualche rametto fiorifero in alto, nudi in basso ed ivi con cicatrici sporgenti per la caduta delle foglie e spesso ros- sicci, vestiti di foglie in alto ed ivi verdognoli e glaucescenti. Le fo- glie della parte inferiore dei fusti e quelle dei rami sterili sono molto vicine tra loro, lineari-cuneiformi , assottigliate in basso, smargi- nate, quelle della parte superiore dei fusti sono sparse, alquanto vi- cine tra loro, più corte e più larghe, ovate-ellittiche, ottuse, spesso quasi scavate in cuore alla base , tutte intere nei margini, glaucescenti e sessili. L'ombrello si compone di cinque e talvolta di quattro o di tre raggi bifidi, ed è talora accompagnato da uno o due rametti accessorii, corti, i quali nascono dall'ascella delle foglie superiori. Le foglie della base dell' ombrello sono del numero stesso dei raggi di questo, più corte di esso, quasi tonde o tondo-romboidafi ; le fio- rali sono due, libere, opposte, simili, ma più larghe, a quelle della base, di colore gialliccio. L'involucro è sessile, quasi in campani- na, glabro, con i lobi corti: le glandole sono quattro, quasi in mezza luna, con il margine esterno o anteriore troncato, con le corna ottuse e molto corte, di colore giallo scuro. Gli stili sono poco più lunghi dell'ovario, saldati in basso tra loro, lineari, bifidi. Le cassule sono ovaio-tonde, con tre solchi longitudinali, con piccoli granelli vicino agli angoli visibili con una lente. I semi sono ovoidei, con una leggiera carena ottusa nel dorso, cinerini, lisci: la carun- cola è conica, smarginata dalla parte interna o posteriore, sessile. 552 EUFORBIAGEE. 1169. Eupliorliia dendroide^ Linn. E, fruticosa, glaberrìma , e viridi-glaucescens, caule ramosis- simo ramisque erectis , teretibus , 2-3 fidis vel 2-5 chotomis , foliis mollibus, confertis, patentibus subreflexisque, lanceolato-linearibus, obtusiusculis vel obtusis, mucronatis muticisve, integerrimis, um- bella multiradiata , radiis 2-fidis vel subdichotomis, foliis umbella- ribus pluribus, foliis rameis similibus, umbella brevioribus, floralibus 2, liberis, oppositis, suborbicularibus, subemarginatis, mucronatis, involucri subglobosi lobis erectis, bifidis , subulatis, intus dense vil- losis, glandulis 4, subovalibus , externe emarginatis et irregulariter crenulatis, supra concaviusculis , glabris, stylis ovario longioribus, basi connatis, apice bifidis, capsulis subglobosis, profunde trisulcatis, laevibus, glabris, coccis lateraliter compressiusculis, seminibus sub- globosis, laevibus, (fiiscis), caruncula oblonga, cristaeformi , sessili. Euphorbia dendroides Limi. Sp. pi. p. 662. Ali. FI. ped. 1 . p. S89. Ucria H. R. Pan.p. 199. Desf. FI. ali. 1. p. S77. Dee. FI. frane. 3. p. 340. Biv.l Cent. 1. p. 34. Seb. et Maur. FI. rom. prodi' . p. 165. Ten. Syll. p. ^34 et FI. nap. 4. p.S60. Moris et De Noi. FI. Capr. p. 118. Dert.! FI. ital. 5. p. 73. Puccin.! Sijn. fi, lue. p. 249. Vis. FI. dahn. 1. p. 225. De Not.l Rep. FI. Hg. p. 363.. Giiss. Syn. fi. sic. 5. p. 536 et PI. inarim. p. 292. Grech-Delic.l FI. mela. p. 31. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 86. Moris FI. sard. 3. p. 464. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 563. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 109. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 330. Euphorbia divaricata Jacq. leon. rar. 2. p. 9. tah. 87. Tithymalus arborescens Ccesalp. Deplant. Uh. 9. cap. 11. p. 376. Tithymalus arboreus , altissimus , folio Salicis , caulibus rube- scentibus Mich. Cat. Hort. Fior. p. 95. Figure Sihth. et Smith FI. grcec. 5. p. 54. tah. 470. Reich. Icon. tah. 140. f. 4772. Tithymalus dendroides , major et varior. Ital. Barrel. le. 910. Tithymalus siciliensis olese folio caule tumente Zanon. Hist. ed. Mont. p. 219. tah. 168. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle rupi C nei Colli della costa occidentale della penisola da Nizza in poi e in rari punti delle parti meridionali della costa orientale , come pure in Calabria, nelle EUPHORBIA. 555 grandi isole e in alcune delle piccole. Abbonda vicino a Nizza , a Villafranca e a Mentono , nei quali luoghi 1' ho raccolta o veduta , tra Alessio ed Albenga (Ricca !), al Capo Noli (Baglielto! Carrega!), a Levante (De Not.), nell' Isola Palmaria e Tino nel Golfo della Spe- zia (Bert.!), nel promontorio di Portofino (De Not.I Delpinol), nella Pineta di Chiavari (Tur.), tra Massa e Pietrasanta a Montignoso (Piiccin.!), vicino a Orbett-llo alla Tai^liata (Caruel), a Terracina (Fio- rini-Mazzanti!), presso Posillipo, Baja dove 1' ho veduta, a Bagnara, Scilla (Ten.), nel Monte Gargano (Ten.); in Sicilia dove è comune e dove r ho raccolta in molti luoghi; in Corsica a Bonifacio (Req.!), nelle rupi degli Stretti a S. Fiorenzo (Mabille ! , in Sardegna dove abbonda (Thomas!, Moris!), nelle piccole isole di Capraja (Moris et De Not.), di Giannutri (Carnei!), di Montecristo (Giuli), d'Ischia (Guss.), di Capri (Pasquale), di Ustica (Guss. Calcara!), nelle Isole Eolie, di Favignana, Levanzo, Marettimo, Lampedusa, Linosa (Guss.), di ]\Ialta (dulia!). Fiorisce da Marzo a Maggio e nei paesi più meri- dionali sin da Novembre o Dicembre. Distribuzione geografica — Pianta della regione mediterranea. Nasce nelle parti meridionali della Spagna in Catalogna, della Fran- cia nelle Isole di Ilyùrcs!, in Italia e nelle isole italiane qui sopra notate, in Dalmazia!, in Grecia!, in Creta, in Palestina!, in Alge- ria! ed altrove. Descrizione. — Frutice glaberrimo , formante graziosi cespugli, quasi tondi, alti da quattro o cinque decimetri a un metro e talvolta anche sino a due metri. Il fusto è cilindrico, rossiccio, ramosissimo, con i rami sparsi, vicini tra loro e divisi in due o tre una o più volte, eretti e quasi formanti insieme un corimbo : i rametti sono verdognoli e forniti di foglie, mentre i rami principali sono rossicci e nudi per la caduta delle foglie. Queste sono sparse, avvicinate tra loro, segna- tamente in alto dei rametti, sessili, patenti o patentissime e talvolta anche un po' dirette in giù, imdHì, di un verde glaucescente, più pallido di sotto, lanceolato-liucari o lanceolate, otlusetle o ottus»; e talora come smarginate all'apice ed ivi c(uì una piccola punta che talvolta manra , integerrime nel margine, hanno un nervo longitu- dinale verdognolo, più manifesto di sotto, dal quale partono delle veneltc delicatissime che si uniscono tra loro verso il margine. L' ombrello si compone di molli raggi bifidi o di raro dicotomi , cretti, fjuasi cilindrici o un po' schiacciati , verdognolo-giallicci, lun- ghi circa 5 centimetri: i piccoli raggi sono lunghi circa 2 centimc- 3ó- 554 EUFORBIACEE. tri. Le foglie della base dell'ombrello sono molte, simili alle foglie dei rametti, lunghe quasi quanto i raggi; le fiorali sono due, libe- re, opposte, quasi tonde, un po' concave, smarginate all'apice e ivi con una piccola punta, verdi e quelli della base degl'involucri in parte gialli. L'involucro è quasi sessile, quasi tondo, angolato, di color gialliccio; i suoi lobi sono bifidi con le divisioni strette, lesiniformi e con folti peli dalla parte interna. Le glandolo sono quattro , alquanto disuguafi, quasi ovali, con il margine interno intero e con 1' esterno quasi smarginato e spesso con piccoli smerli irregolari; sono un poco concave e gialle di sopra, verdognole di sotto e con molti peli fitti dalla parte interna che corrisponde alla cavità dell'involucro. Le bratteole sono molte, grandi, frangiate, bianche, l pedicelli superano l'invo- lucro, sono cilindrici, giallicci^ glabri. I filamenti, articolati con essi, sono pure giallicci e glabri. Le antere hanno le logge quasi tonde , giaUicce, discoste e divergenti II polline è giallo. Il pedicello che sostiene l'ovario è lunghetto, verdognolo, un po' curvo, poi si rad- drizza. L' ovario è quasi tondo, triangolare con gli angoli ottusi, ver- dognolo glabro. Gh stih sono lunghi, eretto-patenti, saldati tra loro alla base, in alto bifidi, verdognoh, con le lacinie lineari-spatolate, ottuse, giallicce. Le cassule sono erette, quasi tonde, divise profon- damente da tre solchi , con i cocci un po' schiacciati dalle parti , glabre e lisce. I semi sono quasi tondi, lisci , scuri: la caruncola è bislunga, in guisa di cresta, sessile, bianchiccia. 1163. Eupìiorbla Esula Limi. E. perennis, glabra, e viridi-glaucescens, rhizomate obliquo, gracih, stolonifero, caulibus erectis vel adscendentibus, teretibus, superne ramuloso-floriferis, foliatis, foliis lanceolatis, oblongo-lan- ceolatis vel lineari-lanceolatis, obtusis vel obtusiusculis, mucronula- tis, basi attenuatis, margine scabriusculis, ramorum sterilium angu- stioribus, umbella multiradiata, radiis bis bifìdis, foliis umbellaribus pluribus, umbella brevioribus, foliis caulinis superioribus similibus , floralibus ^2, liberis, oppositis, rhombeo-ovatis vel triangulari-ovatis, basi cordatis , acutiusculis , mucronulatis, transverse latioribus, in- volucri campanulati lobis latis, cihato-fimbriatis, glandulis 4, bre- viter bicornibus, stylis ovario longioribus, fere ad medium connatis, apice bifidis, capsulis ovato-globosis, profunde trisulcatis , dorso EUPHORBIA. .555 piinctulato-scabridis, seminibus ovoideis, Lnevibiis, fuscis, ^arunciiìa siiborbiculari, depressa, sessili. Euphorbia Esula Linn. Sp. fi. p. 660. Ali. Fi. pe^l. 1. y. S88. Savi FI. pis. 1. p. 458. et Boi. etrusc. 1. p. 361. Dee. FI. frane. 3. p. 36 L Noce, et Balb. .FI. ticin. 1. p. 220. Savi Dot. etruse. 1. p. 141. Beri. FI. Hai. 5. p. 83. Puccin.! Syn. fi. lucens. p. 250. Boiss. Voyag. en Espnfju. p. 567 et in Dee. Prodr. 15. p. 160. Koch Syn. fi. genn. et helv. edit. 2. p. 728. Simi FI. Vers, p. 103. Dicchi Agg. alla FI. lucch. p. 17. Gren. et Godr.! FI. de Frane. 3. p. 67. Comoll. FI. comens. 7. p. 19. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 563. Euphorbia Triumletti Dert. FI. Hai. 5. p. 8o. forma foliis lan- ceolato-linearibus, umbella strictiuscula. Tithymalo Cvparissio alTmis, lato Leucoij folio , erecta , non ra- mosa, multicaulis Docc. Mas. di piant. p. 30. lab. i5. Tithymalus repens, folio Esulae minoris Dodonaei glauco tameu et elatior Triumf. Obs. p. 65. Mieli. Cat. Hort. Fior. p. 95. Titliymalus repens (quandoque non repens, radice crassa) elatior, Olea? folio glauco non serrato, radiis umbella? praelongis, florum sectionibu? lunalis et breviter caudatis, fructu et semine bevi Mieli. Cat. H. Fior. app. p. 178. Figure. — Reich. Icon. lab. 146. f. 470 J. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NoÌ luogbi umidi, nei fossi e lungo i torrenti ed i Dumi delle parti settentrionali e centrali della penisola però non comune e preferendo le regioni della Querce e del Faggio. Manca nelle isole. Fiorisce in Aprile e Maggio nei luoghi alti. Distribuzione geografica Pianta delle parti settentrionali e centrali d'Europa estesa dalla Scozia, dalla Svezia! e dalla Russia sino in Spagna nella Sierra Nevada (Boiss.!) e in Toscana! Nasce pure nel Caucaso, ! in Persia, nel Kurdistan,! in Siberia, nella Son- goria, ! e in Maiuiuria. Descrizione Pianta [(ficnue, glabra, alta da 7ì a 7 decimetri. Il ri/.otiia è delicato, ohlitiuo, llessuoso, cilindrico, si'uretto, iiiamla lihre radicali ilcssuose e poio ranmse e dei rami o fusti che sono eretti o as(-cndenti, cilindrici, rossi in basso, di un verde chiaro e quasi giallognolo nel resto, semplici o più spesso verso alto con ra- metti corti e sterili e con rametti linrifcri sotto dell' ombrello; sono vestiti di foglie sino in alto. Le foglie sono sparse, un po' lontane o vicine tra loro, patentissime e talvolta un po' curvate ad ano in 556 EUFORBUCEE. giù, quasi membranacee, sessili, lanceolate, biskmgo-lanceolate o lineari-lanceolate, un po' ristrette alla base, ottusette o ottuse e con una piccola punta, di un verde scuro di sopra, di un verde pal- lido 0 glaucescente di sotto ed ivi con un nervo longitudinale spor- gente più chiaro, da cui partono molte venette laterali che si diri- gono diramandosi e unendosi verso il margine ; questo è bian- chiccio, intero o scabro e quasi con piccoli denti : le foglie inferiori sono più piccole, quasi lineari e ottuse. L' ombrello si compone di molti raggi (da 8 a 15), due volte bifidi, quasi cilindrici, di un verde giallognolo, eretto-patenti ed è accompagnato da molti raggi acces- sorii che vengono dall'ascella delle foglie superiori. Le foglie della base dell' ombrello sono uguali di numero ai raggi, alcune dirette in giù, altre patentissime o patenti, disuguali, ma sempre più corte dei raggi, simih alle foglie del fusto. Le foglie fiorali sono due, libere, opposte, romboidali-ovate, quasi in cuore alla base, quasi acute o ottusette all'apice ed ivi con una piccola punta, più larghe che lun- ghe, patentissime, un po' concave di sopra dove sono quasi giaUiccie più che di sotto, quasi intere ovvero con qualche smerlo o lobo nel margine. L' involucro è quasi sessile, turbinato, angolato, gialhccio. I suoi lobi sono larghi, tondeggianti all' apice, forniti di ciglia quasi frange diretti, in dentro ed in alto, di colore gialliccio. Le glandole sono quattro, quasi sessili, orizzontali, quasi ellittico-lunate trasver- salmente, piane di sopra e gialle, con due piccole corna all' estremità, le quali corna sono molto più corte della larghezza delle glandole e talvolta poco manifeste, dirette in fuori, ottusette e dello stesso co- lore delle glandole. I pedicelli dei fiori maschi sono cilindrici, bian- chicci, glabri. I filamenti un po' assottigliati verso alto, giallicci, glabri. Le antere sono didime, con le logge tonde, poco distanti e poco divergenti, di colore rossiccio. 11 pistillo è fornito di un pedi- cello curvato all'apice in giù e verdognolo. L'ovario è ovato-tondo, triangolare, con gli angoli ottusi e forniti di un solco longitudi- nale poco profondo e con un solco profondo io ciascuna faccia; è verdognolo, punteggiato-scabro , con i punti bianchicci, negli an- goli. Gli stili sono più lunghi dell' ovario, saldati fin quasi alla metà tra loro, lineari nel resto, divergenti, bifidi in alto con le lacinie di- vergenti-reflesse ; sono giallicci. Gli stimmi sono ottusi e gialli. Le cassule sono ovato-tonde, triangolari con gli angoli tondeggianti, con un solco longitudinale in ciascuna faccia, glabre, punteggiato- scabre presso gU angoli e in questi. I semi sono ovoidei, ottusi ed EUPHORBIA. 557 anche le estremità, scuretti, lisci: la caruncola è quasi tonda, schiac- ciata da sopra in sotto, hianchiccia. Osservazioni. — Questa specie varia moltissimo per la forma delle foglie ora più larghe, ora più strette, per quella delle foglie fiorali ora romboidali-ovate ora triangolari-ovate, per l' ombrello ora grande ora stretto e quasi ramoso, per il fusto ora semplice ora con rami sterili in alto, per la statura maggiore o minore secondo la na- tura diversa dei luoghi. 1164. KtipSsorliia Srtratl Ardoin! E. perennis, glabra, glaucescens, rhizomate crasso, caulibus erectìs, teretibus, interne denudatis, superne ramosis, ramis inferio- riJMis brevibus, sterilibus, superioribus floriferis, foliis sparsis, ses- silibus, erecto-patentibus vel patentibus, linearibus, utrique vix an- gustatis, obtusis vel acutiusculis, mucronatis, leviter canaliculatis, inferioribus latioribus, lanceolatis, umbella 10-ii2 rarius 5-9 radiata, radiis bifìdis vel dichotomis, foliis nmbellaribus linearibus vel li- neari-oblongis, umbella multo brevioribus, floralibus 2, liberis, op- positis, fere orbicularibus, basi saepe subcordatis, magis latis quam longis, mucronatis, involucri turbinati lobis brevibus, truncato-emar- ginatis, ciliatis, glandulis 5, lunatis, cornubus glanduhc latitudine brevioribus, stvlis ovario longioribus, inforne connatis, apice bifidis, capsulis parvis, globosis, profunde trisulcatis, dorso granulalis, semi- nibus ovoideis, kevibus, maculatis, caruncula orbiculari, supra valde convexa, emarginata, sessili. Eupliorbia Sarali Ardoin! FI. des Alpes mavìl. p. oSo. Figure. — Nessuna. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E Stata Scoperta dal sig. Sa- rato vicino a Nizza all' Ariana lungo la riva destra del Paglione , donde egli me ne ha favorite le piante vive che ho descritte. L'ho pure ricevuta dal sig. Ardoino a cui l'ha mandata lo stesso sig. Sarato. Eiorisce in Ciiugno o Luglio. Distribuzione geografica. - Specie finora nota ilei dintorni di Ni /za. Descrizione. — IMaula perenne, alta da quattro a otto liecimctri, glabra, glancescente, lornita di un rizoma grosso e scuro che manda fibre radicali e in alto molti rami o fusti. Questi sono eretti, cilin- 558 EUFORBIAGEE. drici, segnatamente in basso dove sono nudi e con cicatrici trasver- sali e lontane per la caduta delle foglie, verdognoli in alto, dove hanno pochi rami i quali sono eretto-patenti, giungono quasi ad uguagliare 1' ombrello e sono sterili ossia portano delle sole foglie, oltre ai rametti fioriferi che nascono nella parte suprema del fusto e che vengono ad accrescere l'ombrello. Le foghe sono sparse, avvi- cinate alquanto tra loro, più nella parte superiore del fusto e nei rami che nella inferiore di quello, sessili, un po' torte sopra loro stesse, strette, lineari, un po' ristrette ad ambedue le estremità ; le inferiori più lunghe, quasi lanceolate, tutte ottuse o quasi acute, leggermente scanalate di sopra, ed ivi di un verde chiaro glauce- scente e con un nervetto longitudinale bianchiccio; più manifesta- mente glaucescenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale spor- gente, di colore più chiaro il quale si prolunga spesso sotto 1' apice della foglia in una punta un po' curvata in su: hanno il margine in- tero, un po' rivolto in su, talvolta di color violetto chiaro. L'ombrello si compone di 10 o 1:2 raggi, di raro in minor numero sino a 5, i quali sono eretto-patenti, glabri, striati, una, due e di raro tre volte bifidi; oltre ai raggi accessoria Le foglie della base dell'ombrello sono lineari o lineari-bislunghe, molto più corte dell' ombrello, del resto simiU alle foglie del fusto: le fiorah sono due, libere, opposte, quasi tonde, spesso scavate un po' in cuore alla base, più larghe che lunghe, con una punta lunghetta all' apice. L' involucro è turbinato, glabro, con nervi longitudinali: i suoi lobi sono piccoli, quasi tondi, come troncato-smarginati all'apice, forniti di cigha. Le glandole sono cinque, in mezza luna, con le corna quasi acute, un po' più corte del diametro trasversale delle glandole, gialle. L' ovario è quasi tondo, con tre solchi profondi, verdognolo, granelloso nel dorso. GU stili sono verdognoli, lunghetti, saldati per poco meno della metà inferiore tra loro, bifidi in alto, con le lacinie lineari, un po' curvate in fuori, stimmatose e giallicce. Le cassule sono piccole, tonde, con tre sol- chi profondi, con un leggiero solco negli angoli, con tanti piccoli punti sporgenti nel dorso. I semi sono ovoidei, lisci, di un violetto- rossiccio con macchioline tonde più scure; la caruncola è quasi tonda, molto convessa di sopra, smarginata dalla parte posteriore e sessile. Osservazione. — Specie affine ma ^en distinta dalla Eiiphorbia Esula L. EUPHORBIA. 550 ltC»5. £ii|)liorhia Cy|iaris>'$iaii» Linn. E. perennis, i,4abra, e viridi-glaucescens , rhizomate flexuoso, stolonifero , caulibus erectis , simplicibus vel sgepius superne ramo- sis, ramis inferioribus brevibns, stcrilibus, superioribus fiori fé ris , foliis sparsis, confertis, sessilibus, patentissimis vel reflexis, anguste linearibns linearibusve, ramorum lineari-setaceis, omnibus obtu- siusculis, sa^pe mucronulatis , integris, unfibella rnultiradiata, radiis tenuibus, semel vel bis bifidis , foliis umbellaribus umbella breviori- bus, foliis caulinis similibus, Ooralibus 2, li])eris, oppositis , e basi rotundata vel subcordata ovatis vel reniformibus, obtusissimis , mu- cronatis vel muticis , luteis vel saepius demum rubentibus, involucri breviter pedunculati , globoso-turbinati , angulati lobis brevibus , bilobulatis, ciliatis, glandulis A, lunatis, cornubus brevibus, obtusis vel obtusiusculis , stylis ovario longioribus, fere ad medium connatis , bitidis, capsulis subglobosis, depressis, profunde trisulca- tis, sparsim punctulato-scabris, seminibus ovoideis, lajvibus, fuscis, caruncula fere orbiculari, sessili. Euphorbia Cyparissias Limi. Sp. pi. p. 661. Ali. FI. ped. 1 . p. 288. Suffren PI. du Fi ioni. p. 144. Bert. PI. (jenuens. p. 65 et Amoen. ital. p. 153 et FI. ital. 5. p. 81. excl. var. /5. Dee. FI. frariQ. 3. p. 337. Re FI. seg. p. 40 et FI. tov. 1. p. 251. ììalh. FI. laiir. p. 78. Savi Dot. etriisc. 1. p. 146. Ten. FI. nap. 1 . p. 271 et Syll. p. 238. Noce, et Dalb. Fi. licin. 1. p. 221 et 383. Seb. et Maur. FI. rom. prodi- . p, 16i. Morie. FI. venet. 1 . p. 381. Pollili. FI. ve- ron. 2. p. 107. Nacc. FI. venet. 3. p. 51. Caud. //. helv. 3. p. 278. Pnccin. Sijn. FI. lue. p. 250. KochSyn. FI. (jerm. et helv edit. 2. p. 728. De Not. lìep. jl. li;i. p. 363. V/.s. FI. daini. 3. p. 225. Simi FI. vers. p. 103. Gren. et Cudr. FI. de France 3. />. 20. (joninll. Fi. comens. 7. p. 18. Carnei Prodr. della /l. tose. p. 564. Ardoin. FI. des Alp. inarit. p. 335. Titbymalus Cyparissias Svop. FI. cani edit. 2. toni. 1. p. 330. Ksula in ollicinis vocalur, in campestribus provcnicns Civsalp. De pian t. lib. 0. cap. 7. p. 374. Cyparissias. Esula minore Cir.mlp.! lierh. fot. 200. n. 580. Cyparissa Calz. Viaug. di Monte Baldo p. 7. 560 EUFORBIACEE. Tithimalo Ciparissio del Lobelio e da altri (malamente) stimato Esula minore Fona Monte Baldo p. 3. Tithymalus Cyparissias major et Tithyraalus Cyparissias Mieli. Cat. Hort. Fior. p. 95. Titliyraahis repens, humilis, Cyparissias dictus , foliis Linaria?, umbella florum rubente, floriim sectionibus lunatis, fructu ad an- gulos verrucoso , semine laevi et Tithymalus repens , humilis , Cyparissias dictus , foliis Linariae tenuissimis, umbella lutea, floribus concoloribus, sectionibus lunatis, fructu ad angulos verrucoso Midi. Cat. Hort. Fior, in app. p. 177. Figure. — Jacq. anstr. 5. p. 16. tab. 435. Reich. Jcon. f. 4793. f) esuloides , major, foliis latioribus. Euphorbia Esula TenJ FI. nap. 1. p. 273. Euphorbia esuloides Ten.! Syll. p. 258. Euphorbia Cyparissias jS major ^oiss. in Dee. Prodr. 15, p. 160. Figure. — Ten. FI. nap. tab. 232. {. 1. y monstruosa, foliis floralibus lineari-lanceolatis , foliis caulinis concoloribus. Euphorbia Cyparissias ]3 longebracteata Lecoq et Lamotle Cat. Auvergn. p. 329. Stazione, Abitazione e Fioritura. — È COmune nei luOghi aridi, lungo le strade, nei colli e nei monti di tutta la penisola, nelle regioni del Castagno, della Querce e del Faggio donde si spinge fino alla regione subalpina ed alpina a 2000 metri circa sul livello del mare e discende talvolta sino alla regione dell' Olivo ; è meno comune, anzi piuttosto rara nelle parti meridionah : manca nelle isole. Ho la varietà jS della Strada nuova di Poggioreale nel Napoletano (Ten.!); la varietà y è slata da me raccolta lungo i fossi vicino ad Olmeneta nella provincia di Cremona. Fiorisce in Aprile e Maggio e nei luoghi più alti in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica Pianta dell'Europa centrale, estesa dalle parti meridionah della Svezia!, dalle |^rti centrali della Puis- sia!, dalla Polonia !, nei quaU paesi l'ho raccolta, e dall' Inghilterra! hno ai monti del Napoletano!, alla Dalmazia! e in Macedonia. Descrizione. — Pianta perenne , alta da un decimetro e mezzo a quattro e talvolta sino a cinque o sei decimetri, di un verde glaucescente o glaucescente , glabra , fornita di un rizoma torto, che manda dei corti stoloni e delle fibre radicali. Da esso partono dei rami o fusti i quali sono eretti, cilindrici, verdognoli, con squamette EUPHORBIA. 561 lanceolate alla base , nudi in basso e ivi con piccole e rade cicatrici per la caduta delle foglie , per lo più ramosi in alto con i rami corti 0 poco più lunghi dell'ombrello eh' è all'apice del fusto, eretto- patenti 0 patenti, sterili e con rametti fioriferi sopra di essi che vanno ad accrescere l' ombrello. Le foglie sono patentissime o dirette in giù; quelle del fusto vicine tra loro, strettamente lineari o lineari, quelle dei rami in maggior numero, fitte e lineari-setacee, tutte ottusette, ma spesso con una piccola punta all'apice, intere, di un verde glaucescente di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudi- nale , glaucescenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale spor- gente e con i margini appena rovesciati. L'ombrello si compone di molti raggi, piuttosto delicati, eretto-patenti, una o due volte bi- fidi , con pochi 0 molti raggi accessorii che nascono dalle ascelle delle foglie superiori. Le foglie della base dell' ombrello sono molte, simili a quelle del fusto, però spesso appena più larghe alla base e più ottuse all'apice. Le foglie fiorali sono due, libere, opposte, pa- tenti, ovate 0 in forma di fagiuolo, scavate in cuore alla base, spesso con una piccola punta all'apice, gialle e che divengono per lo più rossicce quando la pianta è in frutto. L'involucro è fornito di un peduncolo, assai corto e grosso, è tondo-turbinato, molto an- golato, gialliccio, glabro: i suoi lobi sono piuttosto piccoli, diretti in alto ed in dentro, convessi di fuori, concavi di dentro, smargi- nato-bilobi con i lobetti tondeggianti e forniti di ciglia nel margine, giallicci e glabri nel resto. Le glandolo sono quattro, sessili, piane e gialle di sopra, a mezza luna; con il margine interno convesso, l'esterno concavo e spesso con un leggiero angolo verso la metà di esso, con le corna molto più corte della larghezza delle glandole, del colore stesso di queste ed ottuse od ottusette. I pedicelli sono cilindrici, bianchicci, glabri. I lilamenti cilindrici, un po'assottigliati verso alto, giallicci, glabri. Le antere sono didime, con le logge quasi tonde, un po' schiacciate, poco distanti e poco divergenti, verdognolo-giallicce, glabre. L'ovario è quasi tondo. Gli stili sono poco più lunghi dell'ovario, saldati insieme sino (jiiasi jlla metà, bifidi in alto, con le lacinie lineari o curvate in fuori. La cassula è (piasi tonda, un po' schiacciata di sopra, con tre solchi profondi, con i cocci convessi e aventi tanti piccoli punti radi, poco sporgenti ed ottusi, l semi sono ovoidei, lisci, scuri: la carnncola è quasi tonda, sessile e bianchiccia. La varietà p> e soltanto un po' più grande, del resto similissiuia Flora Italiana. Vol. IV. ii(5 562 EUFORBIAGEE. alla specie. Nella varietà 7 le foglie fiorali opposte sono lanceolato- lineari, molto più lunghe che larghe, e dello stesso colore delle foghe del fusto e dei rami. 1166. EupUorbia coralloldes /Ann. E. perennìs, pallide viridis, molliter pilosula, caulìbusteretibus, erectibus vel ascendentibus , simplicibus vel superne parce ramuloso- floriferis, foliis sparsis, remotiusculis, patentibus vel patentissimis sessilibus, lanceolato-oblongis , obtusiusculis, basi vix subcordatis tenuissime serrulatis , umbella sub 5-radiata , radiis trifidis , radiolis bifìdis, foliis umbeharibus 5, umbella brevioribus, foliis caulinis su perioribus similibus, floralibus inferioribus ternis, oblongo-ellipticis, superioribus oppositis, hberis, ellipticis vel ovato-ellipticis, obtusis involucri turbinati, glabri, sub glandulis pilosi lobis elonsjatis, linea ribus, bidentatis, glandulis 4, transverse ovalibus vel suborbicu laribus, stylis basi connatis , bifìdis, capsulis subglobosis, vix sulca tis, laevibus vel subverrucosis, pilosis, seminibus ovato-globosis, vix compressis, Isevibus, (rufescentibus), caruncula parva, suborbiculari supra convexa, stipitata. Euphorbia coralloides Linn. Sp. pi. p. 659. Ten. Syìl. p. S34 Gu^s.l FI. sic. prodr. 1 . p. 546 et Syn. fi. sic. 1 . p. 537. Bert. FI ital. 5. p. 88. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 117. Euphorbia lanuginosa Lamk. Dict. encijcl. S. p. 436. Ten. FI nap. 1. p. W4. Euphorbia procera /5 trichocarpa Koch Syn. FI. germ. et helv edit. 2. p. 726. Figure. — Beich. Icon. FI. germ. iab. 137 . f. 4768. Tithymalus nemorosus, villosns , mollior Barrel. Icon. 198. jS glahrata, capsulis glabratis, subverrucosis. Euphorbia coralloides G. glubrata Ten. Syll. npp. p. 602. Euphorbia denudata Bert. FI. ital. 5. p. 91. Stazione , Abitazione e Fioritura. — In luoghi umidi ed Om- brosi dei boschi delle parti meridionali della penisola, di Sicilia e d' Ischia. Nei Monti Albani sopra Palazzuola (Rolh!) , nel Napoletano ai CamaldoU, Pollino, Montevergine, Avvocata (Ten,), in Calabria a Oppido (Ten., Guss.!), ad Anoja (Pasquale!), in Sicilia vicino a Messina, Mandanici, Bosco di Cannata e di Floresta (Guss., Mu- EUPHORBIA. 563 nafò!), nei boschi di Valdemone alla Codda vicino a Randazzo (To- daro!), boschi di Caronia (Guss. Todaro !), a Monlesoro (Todaro!}, nell'Etna al Milo (Guss.! Tineo!), ad Avola (Bianca!). La varietà ^ nasce nel iMonte Vulture della Puglia (Ten. scc. Bert.), in Sicilia a Montesoro (Todaro!), in Ischia nelle Selve dell' Ulivella vicino a Buceto e sul principio di questa valle, nelle Selve delle Falanghe, di Catreca , del Pausano e delle coste di PoUetricllo (Guss !). Distribuzione geografica. — Specie finora uota dei luoghi qui indicati della penisola italiana, di Sicilia e d' Ischia. Descrizione — Pianta perenne, alta da 4 a 7 decimetri, molle- mente peloselta. La radice è ramosa, fibrosa, contorta. I fusti sono eretti o ascendenti all' infima base, semplici, cilindrici, mollemente pubescenti e poi glabri o interamente glabri, rossicci e un po' nudi in basso, verdognoli in alto, e vestiti di foglie. Queste sono sparse un po' lontane, sessili, patenti o patentissime o un po' dirette in giù, lanceolate-bislunghe, ottusette e appena appena in cuore alla base, finissimamente seghettate nel margine bianchiccio ; di un verde pal- lido di sopra ed ivi con un nervo longitudinale poco rilevato e bian- chiccio ; di un verde ancora più pallido di sotto e spesso sfumate di rossiccio, con un nervo longitudinale più rilevato, da cui partono molti nervetti laterali, poco rilevati: mollemente pelosette in ambe- due le facce per peli delicati, lunghi e bianchi. L'ombrello è piuttosto grande, aperto, si compone di cinque raggi trifidi con le divisioni di questi in due, ed è accompagnato da qualche raggio bifido che parte dall'ascella delle foglie superiori. Le foglie della base dell'om- brello sono cinque, simili alle foglie superiori, patentissime; quelle della base dei raggi secondarli sono tre, libere, bislungo-ellittiche, del resto simili alle altre : le supreme sono due, anche libere, op- poste, gradatanientft più piccole, ellittiche o ovato-elliltiche, ottuse, in parte giallicce o rossicce. L* involucro ha un j)edicello corto ed é turbinato, gialliccio, glabro, eccetto sotto le glandolo dove è pe- loso: i suoi lobi sono lunghetti, lineari, bidentati, cretto-conniventi: le glandolo sono quattro, trasversalmente ovali o quasi tonde, piane di sopra, gialle. L'ovario è quasi tondo, (juasi carneo, peloso, con peli lunghi e bianchi ed è portato da un pedicello curvato all'apice in giù; gli stili sono saldati alla base, bifidi, divergenti, verdognolo- rossicci () giallicci. La cassula è quasi eretta, (piasi tonda, scurctta o rossiccio-cenerina, jielosa, liscia o con piccoli punti o sporgenze a guisa di verruche, ora jiiù (»ra meno manifeste, goneralmente rade. 564 EUFORBIACEE. I semi sono ovato-tondi, appena schiacciati, glabri, di un rossiccio- cenerino e lisci: la caruncola è piuttosto piccola, quasi tonda, con- vessa di sopra, e fornita di uno stipite piuttosto corto. La varietà /5 non è da considerarsi come specie distinta, poiché le piccole verruche o i punti che si trovano nelle sue cassule sono pure talvolta anche nella specie che ha le cassule pelose : del resto i peli sono ora più ora meno abbondanti in questa specie, per cui le foghe sono ora più ora meno pelose ed ora quasi glabre, ora con molte 0 poche cigUa nel margine. Talvolta pure varia questa specie per avere i raggi bifidi e non trifidi e perciò ivi due invece di tre fo- ghe fiorali, la qual cosa varia anche in uno stesso ombrello. 1169. Eaipliorbia pSlosa Linn. E. perennis, palhde viridis, molliter pilosa, rhizomate crasso, caulibus erectis, simplicibus vel ramosis, superne ramuloso-floriferis, foliis sparsis , remotiusculis, patentibus vel patentissimis , oblongo- lanceolatis , obtusis vel superioribus acutiusculis, apicem versus te- nuissime serrulatis , caulinis sessilibus , omnibus utrinque moUiter pilosis vel facie superiore subglabratis , umbella saepe 5-radiata , ra- diis trifidis, brevibus, radioHs bifidis , fohis umbellaribus ovalibus vel ovali-oblongis, mucronulatis, dentatis , umbella brevioribus, fo- his florahhus inferioribus ternis, superioribus oppositis, liberis, obovato-ovaUbus ovahbusve, mucronulatis, subintegris, involucri breviter pedunculati, campanulati, intus hirti lobis ovatis, ciliatis, glandulis 4-, fere orbicularibus , stylis ovario brevioribus, crassis, basi connatis, bifidis, capsulis subglobosis, trisulcatis , coccis dorso convexis, laevibus vel sparsim granulosis, sparsim pilosis vel glabris, seminibus ovoideo-globosis , laevibus, caruncula patellari, valde de- pressa, sessili. Euphorbia pilosa Lììiìi Sp. pi. p. 659. Vis. FI. dalm. 3. p. 2Sò. Cren, et Godr. FI. de Frane 3. p. 79. Boiss. in Dee. Prodr. 15. p. 116. Euphorbia illyrica Lamk. Eììcycl. 3. p. 435. Lois. FI. gali. 1. p. 3U. Euphorbia villosa Waldst. et Kit. Hung. 4. p. 96. tab, 93. Euphorbia procera Marsh, a Bieb. FI. taiir.-cauc. 1. p. 378. Koch Syìi. FI. germ. ethelv. edit. 2. p. 726. var. a. EUPHORBIA. 565 Euphorbia paniculata Lois. FI. gali. 1 . p. 345. non Desf. Figure Waldst. et Kit. l. e. Reich. Cent. 3. tab. 269. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei lllOglli umidi 6 boscllivi della parte settentrionale della penisola, dove è rara. Nasce vicino a Torino (Bertero!), nel Lago di Casalette (Balbis! in erb. Webb.), negli scopeti di Arbora (Malinverni !) e probabilmente vicino a Lo- l)ia (Pontedera), alle falde dei Monti Lessini e lungo la strada che da Castagne va a S. Rocco (Pollini) se a questa specie devono piut- tosto che alla ^. puhescens riferirsi come sinonimo l' Euphoìhia piìosa Pollini FI. veron. 2. p. 106. cxcl. syn. Ali. et Barrel. e il TìHujina- lus Salicis folio tenuissime servato Serj. PI. veron. 3. p. 92, da me in tal caso erroneamente riferiti all' Euphorhia puhescens. Boissier scrive di avere veduta questa pianta raccolta da Gussone ad Eboli , però il sig. Pasquale, a cui ho scritto per avere tale pianta dell' er- bario di Gussone, mi ha risposto che in questo non vi ù tale pianta di Eboli ma si trova soltanto una pianta con il nome di Euphorbia pilosa di Bertoloni eh' è la nostra E. pubescens e che secondo lui spetta alla E. pilosa Linn. Fiorisce in Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. — Pianta dell' Europa centrale e me- ridionale e dell' Asia boreale e occidentale. Nasce nelle parti boreali di Spagna, nelle parti occidentali e meridionali della Francia!, nelle orientali e meridionali della Germania!, in Ungheria!, nelle parti centrali e meridionali della Russia, nei luoghi indicati d'Italia!, nel Caucaso!, in Siberia. C. Foliis tloralibus connato-perfoliatis , capsuhs verrucosis vel lajvibus. Planile perennes. flljB;itivatione valvatus aut rarius imbricativus. Pelala libera, calycis laciniis numero acqualia voi numcrosiora, ra- rius in corollam i^amopctalam coalita , iiil«!nhMn ìiulla. Stamina 5-1 0, rarius 1. Filamenta libera ve! polyadelphia. Anther;L' in alabastro crccta). Fccmitiei. Calyx 5-10 partilus. Potala sajpe nulla. Ovarium Flora Italiana. Voi. IV. 37 578 EUFORBIACEE. 3, rarius 2-loculare , loculis uniovulatis. Capsula 5-rarius 2-locula- ris, 3-rariiis 2 cocca, coccis monospermis. Semina saepius ecaruncu- lata. Herbse, saepius frutices vel arbores, saepissime pilis stellatis to- mentosae. Considerazioni geografiche. — Di quGsta tribù, che io ammetto qui nel modo estesissimo secondo Mùller, T Italia possiede tutti e tre i generi europei e quasi tutte le specie che si conoscono della nostra Europa. Sono piante in gran parte proprie della regione me- diterranea e dell' Oriente dove alcune si spingono in paesi ancora più caldi di quelli dei dominii della nostra flora. La Mercurialis cor- sica Coss. è forse la sola che sia esclusivamente propria della flora italiana nascendo soltanto nell'Isola di Corsica. Ho già notato di sopra a pag. 437 , che 1' Acalypha virginica Linn. tende a insalvatichirsi nel giardino botanico di Verona. CeiiXXVIII. HERCURIAIilS Toiirn. Toiirn. Inst.p. 534. tah. 308. Linn. Gen.n. 1125. Gmertn. De fruct. 2. p. 114. tah. 107. f. 1. Juss. Gen. p. 385. Lamk. III. 9. tah. 820. Adr. Juss. Eiiphorh. p. 46. tah. 14. f. 47. Endl. Gen. pi. p. 1111. Baillon Eiiphorh. p. 488. tah. 9, {. 12-29. Muller in Dee. Prodr. 15. p. 794. Flores norraaliter dioici, plantis foemineis interdum monoicis. Masculi saepe pauci, sessiles vel breviter pedicellati in apice vel prope apicem pedunculi axillaris , solitari! , glomerati vel glomerato- spicati , glomerulis remotiusculis vel confluentibus , bracteatis. Calyx tripartitus, aestivatione valvatus. Corolla nulla. Stamina 8-20, re- ceptaculo inserta. Filamenta libera, fìliformia. Antherae biloculares, loculis distinctis , globosis. Pollen laeve. Foeminei in apice pedunculi simplicis, bifidi aut ramosi, axillaris, solitarii, gemini vel fasciculati, rarius in spicam depauperatam dispositi. Galv'x fere ut in mare. Sta- mina ad filamenta vel fìlamentum sterile reducta , ovarium , juxta sulcos, stipantia, marcescentia. Ovarium sessile, biloculare , rarius et innormaliterhincindetriloculare. Ovula in loculis solitaria. Styli 2, maxima ex parte stigmatosi. Capsula didyma , compressiuscula , echi- nata, tomentosa vel glabra autlaeviuscula, bilocularis, 2-raro 3-cocca, coccis elastico bivalvibus , monospermis. Semina carunculata, saepe MERCURIALIS. 579 subglobosa et ruguloso-foveolata. Embryo fere albuminis magnitudi- ne. Gotyledones latie, suborbiculares. Radicula attenuata, brevis , supera. Herbae annusB vel perennes, interdum basi fruticosa}. Caulis ad nodos plus minusve incrassatus, ramosus, rami s«pe tetragoni. Folia opposita, petiolata vel subsessilia, membranacea vel firmula, elliptica , oblongo-lanceolata , ovata aut ovato-lanceolata , saepe cre- nato-dentata vel serrata, dentibus apice glandulosis, stipulata, sti- pulis parvis, liberis. Portamento. — Le uostre Mevcurialìs sono piante annue o pe- renni, e in tal caso talora con un lungo rizoma orizzontale, di un verde chiaro o scuro, glabre o pelosette, con i fusti eretti o un po' sdraiati per terra, ramosi, con i rami opposti e quadrangolari o con due angoli alternativamente sporgenti nei mcritalli, ora più ora meno, come il fusto, ingrossati nelle articolazioni, con le foglie membranacee o un po' consistenti , opposte, alquanto lontane tra loro, patenti o patentissime , fornite di un picciolo ora più corto ora un po' più lungo , ellittiche, bislunghe-lanceolate o ovate, ottuse o quasi acute all'apice, smerlato-dentate con i denti piuttosto radi a guisa di sega e aventi all'apice una piccola glandola, con le stipole piccole, libere, spesso lanceolate, una in ciascun lato della base del picciolo ; sono piante dioiche e irregolarmente talvolta le piante fem- mine sone monoiche perchè portano dei fiori maschi insieme a quelli femminei: i fiori maschi sono piccoli, per lo più pochi, sessili o con un corto pedicello e in gruppetti all'apice o verso l'apice di un peduncolo, il quale nasce dall'ascella delle foglie superiori ed è spesso più lungo di queste : tali gruppetti sono ora distanti 1' uno dall'altro, ora vicini in modo da fare una spiga ora interrotta ora quasi contimia, sempre accompagnati da una piccola brattea. Il calice è diviso jtrofondamcntc in tre lacinie ; la corolla manca ; gli stami variano da 8 a 20, sono inseriti sul ricettacolo, più lunghi o quasi uguali al calice, con i filamenti filiformi, con le antere didime e le logge (piasi tonde. 1 fiori feiuuiinei sono anche piccoli e per lo più solilarii all'apice di un peduncolo ascellare più corto della foglia o ilei pic- ciolo di questa. Il calice è (piasi come nei fiori maschi. Gli slami sono ridotti ai filamenti privi di antera: l'ovario è grande, bilobo: l;Ìì, stili sdUi» in gran parte stiiiiiiiatosi e jterció cortissimi se questa parte si vuol considerare come stimmi i (piali sono frangiati o in fiocchetti papillosi. lia cassula è didima , spesso irsuta o glabra, con due logge in ciascuna delle quali si contiene un seme (piasi tondo e con rughe 580 EUFORBIACEE. distribuite quasi in rete in modo da lasciare delle fosserelle super- ficiali. 1193. Mercuriali^ perennis Linn. M. dioica, perennis , glabra vel pilosula, obscure viridis, vhi- zomate horizontali, elongato, caulibus erectis, simplicibus, basi nu- dis, alternatim biangulatis, ad nodos subincrassatis, foliis oppositis, remotiusculis , petiolatis, inferioribus brevioribus , ovali-oblongis vel ovali-lanceolatis, superioribus oblongo-lanceolatis, acuminatis, omni- bus crenato-dentatis , dentibus scabro-ciliatis, apice glandulosis, utrinque glabris vel pilosulis, stipulis liberis, minutis, lancciolato- acuminatis, floribus masculis parvis, sessilibus, in pedunculo axillari, solitario, folio longiore vel subaequali, glomerato-spicatis , glome- rulis remotiusculis, bracteatis, calyce tripartito, laciniisovato-ovalibus, mucronulatis , staminibus 8, calyce subaequalibus brevioribusve , flo- ribus foemineis in axilla foliorum superiorum solitariis pedunculatis , pedunculo folio multo breviore , calyce tripartito , laciniis angustiori- bus , filamentis castratis 2-1 , marcescentibus , stylis facie superiore grosse papillosis, capsulis majusculis, didymis, hispidis, seminibus subglobosis, rugoso-foveolatis. Mercurialis perennis Linn. Sp. pi. p. 1465. Ali. FI. ped. 2. p. 2i9. Ucria H. R, panorm. p. 419. Siiffren PI. du Frioul. p. 190. Dee. FI. frane. 3. p. 328. Re FI. tor. 2. p. 147. Balh. FI. taur. p. 167. Noce, et Balh. FI. ticin. 2. p. 206. Seb. et Maur. FI. rom. prodr. p. 338. Pollin. FI. veron. 3. p. 188. Gatid. FI. helv. 6,p. 294. Ten. Syll. p. 483 et FI. ìiap. 5. p. 281. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 632. Piiccin.Syn. FI. Inc. p. 524. KochSijn. FI. germ. et helv. edit. 2. p. 731. De Not. Rep. fi. lig. p. 365. Vis. FI. dalm. 3. p. 230. Gren. et Godr. FI. de France 3. p. 99. Bert. FI. Hai. 10. p. 368: Co- moli. FI. comens. 7. p. 226. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 566. Sac- cardo! Fi. trevig. p. 118. Ardoin. FI. des Alp. marit. p.331. Muller in Dee. Prodr. 15. p. 796. Mercurialis Cynocrambe (errore typograficoCynocrampe)5co/). FI. carn, edit. 2. tom. 2. p. 266, Mercurialis longifolia Host FI. anstr. 2. p. 666. Cinocrambe Calz. Viagg. di Morite Baldo p. 13. MERCURIALIS. 581 Mercurialis altera in montibus Ccesalp, De plani. Uh. 8. siihcap. S. p. 818, Mercurialis montana CAesalp. Herb. fol. 192. n. 531. Cinocrambe di alcuni ovvero Mercuriale silvestre Fona Monte Baldo p. 131. Mercurialis montana, spicata (pi. masc.) Clip, tiort. cath. p. 144 et Mercurialis montana, latifolia (pi. focm.) Cup. Uovi, cath, p. 143. Pbyllum rcpens siculum Cast. Ilort. mess. p. 118. Figure. —FI, dan. lab. 400. Reich. Icon. f. 4804. P> ovata, foliis breviter petiolatis vel subsessilibus, ovatis. Mercurialis ovata Slernb. et Hoppe in Denkschrift. d. hot. Ge- selschaft Regetisb. ann. 1815. p. 170. lab. 4. Host FI. aiistr. 2. p. 666. Ten,! Ad fi. neap. sijll. app. 4. p. 43 et FI. nap. 5. p. 281. Koch Sijn. fi. genn. et helv. edit. 2. p. 732. Bert. FI. ital. 10. p. 370. Saccardo! FI. trevìg. p. 118. Mercurialis perennis j3 ovata Vis. FI. dalm. 3. p. 230. Mercurialis perennis y ovata Muli, in Dee. Prodr. 15. p. 796. Figure. — Sternb. et Hoppe l. e. Reich. Icon. f. 4803. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei luoglli boscbivi, per lo più ombrosi , tanto dei pog^i quanto dei monti nelle regioni della Querce e del Faggio, spesso in gran quantità all'ombra di quest'ul- timo albero, di tutta la penisola dove 1' bo raccolta in molti luoghi, d'Istria (Tommasini !) e di Sicilia. È più comune nelle parti setten- trionali, si fa più rara nelle parti centrali e meridionali. In Sicilia nasce vicino a Palermo noi monti di Sant'Anna, dell' Occhio, di Sagana, di Renda, della Pizzuta dove l'ho raccolta, nei boschi della P'icuzza (Gnss.), delle Madonie dove l'ho raccolta, di Capizzi (Se- quenza!), di Mistretta , di Caronia e di Florosla (Guss.). Non l'ho di Corsica. La varietà ^ nasce in P»rianza in Inverigo (Rampoldi!), in Valsugana nella selve di Tezze (Ambrosi !), a Ceneda e Serravalle nel Trevigiano (Saccardo!), vicino a Trieste nel Carso (Jan! Tom- masini!), nel Monte Kokusch (Tommasini!), nel Monte Spaccato (r.iasoletto!),aLippizza (Rainer); negli Abbruzzi nei monti di Harrea nella gola della Calinola, a Picinisco, Meta (^Tcn.!). Fiorisce in Aprile e Maggio e nei luoghi iiiù alti in Maggio e Giugno. Distribuzione goograHca. — Nelle parti centrali e meridionali dell' FiMopa, dalla Svezia e dalla Daiiiniaiva dove l'ho raccolta e 582 EUFORBIAGEE. dalle Isole Britanne! sino in Sicilia. La varietà jS si trova anche in Armenia ! Descrizione. — Pianta dioica, perenne, alta da due a quattro de- cimetri, di un verde scuro, glabra o pelosetta, fornita di un rizoma lungo, orizzontale, che manda nei nodi molte fibre radicali lunghe e bianchicce e in alto i rami o fusti. Questi sono erbacei, semplici, cilindrici, ma con due angoli rilevati e bianchicci alternativamente nei meritalli, un po' ingrossati e come nodosi nelle articolazioni, di un verde piuttosto chiaro, nudi in basso. Le foglie sono opposte, poco 0 alquanto lontane le une dalle altre, patenti; le inferiori più corte, ovali-bislunghe 0 ovali-lanceolate; le superiori bislungo-lan- ceolate , acuminate, smerlato-dentate , con i denti larghi e con rare setole a guisa di ciglia che li rendono scabri e con una glandola al- l'apice di ciascun dente; di un verde scuro di sopra ed ivi con un nervo longitudinale più chiaro e con solchi laterali curvi che corri- spondono ai nervi di sotto; di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale più chiaro da cui partono molti nervi laterali del colore della pagina inferiore della foglia , i quali si dirigono curvi verso il margine e l'apice di questa, diramandosi e unendosi tra loro in una rete un po' rilevata: sono glabre o poco pelose in ambedue le pagine e fornite di un picciolo scanalato di so- pra , convesso di sotto , di colore più chiaro della foglia. Le stipole sono piccolissime , una per ciascun lato della base del picciolo , per cui ve ne sono due per parte in ciascun nodo vitale, lanceolato-acu- minate, più larghette alla base dove hanno spesso qualche dente, verdognole o verdognole-bianchicce , dapprima patenti, poi dirette in giù. I fiori maschi sono piccoli, in piccoli gruppetti un po' lontani tra loro e sessili , posti in peduncoli i quali sono solitarii all'ascella delle foglie superiori, eretti, più lunghi o quasi uguah alle foglie corrispondenti, quasi quadrangolari, con le facce aventi un solco longitudinale e con gli angoli sporgenti e bianchicci , glabri e verdo- gnoli. Alla base di ciascun gruppetto di fiori è una brattea, patente e un po' diretta in giù, ovata, acuta, verdognola e glabra. Il cahce è diviso sin quasi alla base in tre lacinie patenti e poi un po' dirette in giù, ovato-ovali, con una piccola punta all'apice, convesse nel dorso, concave dalla parte interna, verdognole, glabre, valvate nella boccia del fiore. Gli stami sono otto, quasi uguali o poco più corti delle lacinie del calice, eretti o eretto-patenti. I filamenti filiformi, verdognoli, glabri. Le antere hanno le logge quasi tonde, separate MERGURIALIS. 583 dal connettivo eh' è grosselto e verde, aprentisi per una fessura trasversale, giallicce e glabre. Il polline è giallo. I fiori femminei sono solitarii nell' ascella delle foglie superiori , portati alP apice di un peduncolo , il quale è lunghetto ma molto più corto delle foglie corrispondenti, eretto, angolato, verdognolo, talvolta con un altro fiorellino laterale e in tal caso ivi con una piccola brattea. Il calice è diviso in tre lacinie un po' più strette che nei fiori maschi, quasi ovato-lanceolate, acute, quasi piane, verdognole e glabre. Vi sono due filamenti sterili ossia senza antera , ciascuno dei quali corrisponde al solco laterale dell' ovario , filiformi , bianchicci e marcescenti al- l' apice che sonò stati considerati come un disco ipogino ; talvolta vi è un solo filamento. Il pistillo è grande, quasi il doppio più lungo del calice. L'ovario é grande, quasi tondo, un po' schiacciato late- ralmente, smarginato in alto, con un solco longitudinale in ciascuna faccia ed altro meno profondo in ciascun angolo, verde, irsuto per peli radi, piuttosto corti, diretti in su e bianchi i quali partono da un piccolo tubercolo verde. Gli stili sono due, lunghetti, grossetti, eretti e dapprima un po' curvati ad arco in dentro in modo che si toccano verso l'apice, poi curvati in fuori, sono verdi nel dorso e stimmatosi con grosse papille quasi tonde e bianchicce nella parte in- terna e nell'apice. Le cassule sono bilobe, perchè smarginate in alto ed in basso, con i lobi tondi, un po' schiacciati lateralmente, ora più ora meno irsuti: ciascun lobo o cocco contiene un seme grosso, quasi tondo, rugoso e quasi con piccole fossette. Osservazioni. — A prima vista parrebbe che la varietà nostra /3 fosse da considerarsi come una specie distinta , ma tanto la lunghezza dei piccioli quanto la forma delle foglie varia molto nella nostra spe- cie e talora si trovano piante che fanno il passaggio da questa alla varietà, perchè questa dipende da un terreno più sterile e sassoso per cui le foglie sono più piccole, i piccioli più corti e le cassule più irsute. 1174. llcTC'iirlAll. ambigua, pianta foeminea flores foemineos bine inde cum ma-' sculo uno vel paucos mixtos gerente. Mercurialis ambigua Linn. Sp. pi. p. 1465. Dee. FI. frane. 3. MERCURIALIS. 587 p. 357. De Not. Rep. fi. lig. p. 365. Cren, et Godr.Fl.de Frane. 3. p. 99. Beri. FI. Hai. 10. p. 372. Sangiiin. Fi. rom. prodr. in Ann. Acad. Line. ann. 1857. p. 249. Carnei Prodr. della FI. tose. p. 567. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 331 . Mercnrialis annua j3 ambigua Duby Dot. fjall. 1. p. 417 . Yis. FI. dalm. 3. p. 230. Mons FI. sard. 3.p. 478. Muli, in Dee. Prodr. 15. p. 797. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comunissinia liei luOghi coltivati, lungo le strade e nei luoglii salvatici nella regione del- l'Olivo, del Castagno e della Querce, sino a 800 metri circa sul livello del mare, di tutta la penisola, delle grandi isole di Sicilia, di Corsica e di Sardegna e di tutte le piccole isole sino a quella di Malta. La varietà /5 è piuttosto rara. Io l'ho de! Milanese (Hampoldi!), della Riviera di Ponente degli Oliveti di Diano Marina (Ricca!), fra Massa e Pietrasanta (Beccari !), di Roma vicino a Porta S. Sebastiano (Rolli!) e di Terracina (Fiorini!). Nasce pure qua e là in altre parti della penisola, come pure in Corsica (Req., Soleir.) e in Sardegna (Moris). Fiorisce quasi tutto l'anno. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti centrali e meri- dionali di Europa! e boreali delPAlTrica! Nasce pure nelle Isole Ca- narie!. Descrizione. — Pianta annua, glabra, di un verde pallido. La radice è fusiforme , bianchiccia , ma ramosa e fibrillosa con i rami e le libre che si allungano orizzontalmente. Il fusto è eretto, alto da 2 a 4 0 5 decimetri e nei luoghi salvatici ombrosi sino a un me- tro, quadrangolare, con gli angoli ottusi, con i meritalli ingrossati- nodosi sopra di ciascun nodo vitale; è ramoso, con i rami opposti, lunghi, eretto-patenti. Le stipole sono piccole, distanti tra loro, lan- ceolato-lesiniformi, bianchicce, eretto-patenti, quasi intere. Le foglie sono opposte, patenti, membranacee, fornite di un picciolo più lunghetto nelle inferiori e quasi in esse la metà più corto della lami- na, gradatamente più corto nelle superiori in modo che nelle su- preme è molto corto, ù scanalato di sopra , convesso di sotto: tali foglie sono ovato-lanceolate, ottusctle, di colore verde di sopra, più pallido di .sotto ed ivi con. un nervo longitudinale più chiaro da cui partono dei nervetti laterali, piuttosto lontani , ciir\i. che si dirigono verso l'apice ed il margine, si uniscono tra loro all' apice a guisa di arco e per mezzo di tante venclte che l'ormano una ret(^ tra ner- vello e nervetto : sono fornite di denti a guisa di smerli grandi ed 588 EUFORBIACEE. obliqui, che hanno dei peli rari , bianchi ed obliqui a guisa di ciglia. I peduncoli fioriferi della pianta maschia sono eretti o eretto-patenti, ascellari, più lunghi delle foglie, delicati, ottusamente quadrangolari, nudi in più della metà inferiore : essi portano verso alto i fiori. Questi sono sessili o quasi sessili , distribuiti 6 o 7 in gruppetti un po' lon- tani l'uno dall'altro ovvero quelli superiori sono molto vicini da risul- tarne ivi quasi una spiga. Ciascun gruppetto è accompagnato da una brattea piccola , ovata , concava , ottusetta , bianchiccia e glabra. I fiori sono piccoh. Il calice é quasi ovato, trifido, con le lacinie ova- te, piuttosto acute, poi patenti, verdognolo , glabro. La corolla man- ca. Gli stimmi sono da 9 a 12 , appena più lunghi del calice , inseriti nel fondo del tubo di questo. I filamenti sono filiformi, bianchi, gla- bri, eretto-patenti. Le antere sono biloculari, con le logge quasi tonde, distinte e separate da un connettivo larghetto e verdognolo ; sono gialle, glabre, quasi orizzontaU e si aprono con una fenditura longitudinale dall' apice alla base lungo il margine quasi in due valve. II polline è ovale , liscio , giallo. I fiori femminei sono uno o due alla ascella delle foglie , segnatamente delle superiori , forniti di un corto peduncolo o quasi sessili. Il calice è simile a quello dei fiori maschi, ma le lacinie sono più larghette ed ottuse. Vi sono due stami ridotti ai soli filamenti e perciò privi di antere , situati nel punto in- termedio alle due logge dell' ovario , uno in avanti ed uno dietro e dirò più precisamente sono alterni con le logge dell' ovario : essi su- perano di poco il calice. Il pistillo è grosso , più lungo di questo. L'ovario è bilobo, un po' schiacciato da avanti in dietro, smarginato all' apice , coperto di punte assai rilevate e verdi , dall' apice di cia- scuna delle quali parte un lungo pelo bianco : è biloculare e contiene in ciascuna loggia un ovolo inserito nella parte superiore dell' angolo interno, anatropo. GH stili sono 2, grandi, molli, aperti, frangiato- papillosi, giallognoli-bianchicci. Le cassule sono più piccole di quelle della Merciirialis peremis L., didime , con i cocci quasi tondi, schiac- ciati un po' lateralmente , di un verde chiaro, coperti di tubercoli lunghi, dall'apice dei quah parte una seta lunga e bianca. Il seme è quasi tondo, rosso-scuro, con piccofissime rughe che lasciano tra loro quasi piccole fossette molto superficiaH : è fornito di una carun- cola larga , ottusa , convessa di fuori , un po' concava dalla parte in- terna 0 posteriore, bianca. Le piante femminee portano talvolta anche uno o pochi fiori maschi mescolati con i femminei , ciascuno fornito di un peduncolo RICINUS. 589 piuttosto corto che nasce dall' ascella delle foglie superiori, la qual cosa ha indotto alcuni botanici a considerare questa particolarità conae una specie distinta. CCE.XXIX. Ricm'rs Tourn. Tonni. Inst.p. 532. tah. 307. Limi. Gen. n. 1805. Gaerin. De fruct. 2. p. 1IG. tah. 107. f. 4. Jiiss. Gen. p. 388. Lamk. Ili (jen. tab, 792, Adr. Juss. Euphorb. p. 36. Endl. Gen. p. Ì115. Baillon Euiìhorb. p. 289. lab. 10 et IL ic. 1-5. Mailer in Dee. Prodr. 15. p. 1016. Flores monoici, terminales, racemoso-paniculati , bracteati, inferiores masculi , superiores foeminci. Masculi. Calyx 5-partitus, pfcctloralione valvatus. Corolla nulla. Stamina plurima, receptaculo inserta. Filamenta filiformia , polyandra, multifariam ramosa. An- therae biloculares, loculis distinctis , globosis. Fo'minei. Calyx 5-par- titus vel 5-lìdus. Corolla nulla. Ovarium triloculare. Ovula in loculis solitaria. Styli5, basi plus minusve connati, bifidi vel bipartiti, la- ciniis linearibus, valde papillosis. Capsula subglobosa, trilocularis , echinata vel rarius inermis, tricocca, coccis elastice bivalvibus, mo- nospermis. Semina ovalia, compressiuscula, laevia , glabra , oleosa, testa vario pietà, carunculata. Embryo fere magnitudine albuminis. Cotyledones latae, ovales , basi subcordatic. Uadicula teretiuscula, brevis, supera. Frutex glaber et sa^pe glaucus. Caulis fistulosus, arti- culatus, valde ramosus, ramis erecto-patentibus patentibusve. Folla peltato-palmata, lobis 7-9, rarius 5, ovali-lanccolatis lanceolatisve , acuniinatis, irrcgulariter dentato-serratis, stipulata, stipulis in unam caulem amplexantem connatis, cito deciduis. Portamento. — Siccomc qucslo genere si compone di una sola specie , della quale sono varietà quelle coltivate o insalvatichite nelle diverse parti della terra, così jtcr il portamento di essa il lettore po- trà leggere la descrizione della medesima 590 EUFORBIAGEE. ItTlS. Riciniiii eoiiittiiinis Linn. Linn. Sp. pi. p. 1450. Ucria H. R. Panorm. p. 406. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 617. Miiller in Dee. Prodr. 15. p. 1017. Movisi FI. sarà. 3. p. 473. Ricinus scaber Bi'rt.! in Morìs Stirp. sarà, elench. fase. 1 .p. 41 et in Annali di storia natnr. di Bologna 1829. tom. 1 . p. 382 et FI. ital. 10. p 280. Ricinus Ccesalp. De piani. Uh. 9. cap. 19. p. 380 et Herh. fol 208. 11. 577. Ricinus vulgaris Clip. H. Cath p. 190. Cast. H, Mess. p. 19. Nome italiano. — Ricino. Figure Lamk. 111. gen. tah. 792. Sibth. et Smith FI. grcec. 10. p. 42. tah. 952. /3 africanus, caule, ramis petiolisque rubentibus, haud glauco- pruinosis , panicula densiuscula , stylis bìpartitis. Ricinus africanus Willd. Sp. pi. 4. p. 565. Guss. Syn. fi. sic. 2. p. 618. Ricinus communis Desf. FI. ail. 2. p. 355. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Specie certamente intro- dotta con la coltivazione , ma insalvatichita nei luoghi marittimi di Sicilia, di Sardegna e di alcune delle piccole isole adiacenti a quella. Nasce vicino a Palermo lungo il corso dei fiumi dove 1' ho raccolta, a Buonfornello , Roccella, Cefalù, Milazzo, Brolo , Sant' Alessio, Noto, Terranova (Guss.), Messina dove l'ho raccolta e donde T ho avuta dal sig. Sequenza, tra Messina e Catania a Fiume di Nisi dove r ho raccolta , e in Catania dove 1' ho veduta , in Lipari (Mandralisca !), Pantellaria (Guss), in Sardegna a Piumini Maggiore, Pula, Sarrabus, Bari, Orosei (Moris!). La varietà j3 nasce vicino a Messina a Giam- piliero donde il sig. Sequenza me ne ha favorite le piante vive, e a Catania a Cibali dove l'ho veduta. Fiorisce da Maggio ad Agosto o Settembre. Distribuzione geografica. — Pianta oriunda probabilmente delle Indie orientali , coltivata in molte parti della zona torrida e delle zone temperate calde e insalvatichita in alcune di esse. Descrizione. — Pianta annua o bienne , alta da circa un metro a due metri e mezzo e talvolta anche più di tre metri in modo da RICINUS. 591 essere quasi un alberello, glauca nel fusto e nei gambi delle fo- glie e di un verde chiaro nelle foglie. La radice è fusiforme, discen- dente, flessuosa, il fusto è eretto, fistoloso, cilindrico, articolato, con una cicatrice a guisa di un anello rilevalo in ciascuna articola- zione 0 nodo vitale, semplice o ramoso verso alto con i rami eretto- patenti e come questi di un verde glauco o rossicci glauchi. Le foglie sono grandi , alterne , eretto-patenti , poltato-palmatc , con 7 a 9 lobi ovali-lanceolati o lanceolati, acuminati, irregolarmente dentato- seghettati , di un verde chiaro di sopra ed ivi con solchi leggieri che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde molto più chiaro di sotto. Oli ivi con nervi palmati, rilevati, molto più chiari e quasi bianchicci o rossicci, dai quali partono molti nervi laterali curvi, al- (fuanto rilevati che si uniscono per via di vene in una rete e termi- nano all' apice dei denti; il picciolo è lungo, più lungo o quasi uguale alla lamina, cilindrico, ingrossato alla base, glauco-pruinoso, scabrosetto al tatto o liscio; di sopra nell' apice, proprio al punto dove principia la lamina della foglia, esso ha per lo più due glandole, poste r una accanto all'altra, grandi, tonde ma concave di sopra e verdognole e vicine o alquanto lontane dalla base : anche di sopra ha una glandola simile, piana di sopra e rossiccia, con un contorno ri- levato e verdognolo. Le stipole sono solitarie, opposte alle foglie, mem- branacee, bislunghe, ottuse e spesso dentate all' apice, concave di dentro dove abbraccian la giovine foglia, verdognole; cadono prestis- simo. I fiori sono monoici, distribuiti in un racemo composto quasi una pannocchia; i fiori maschi sono in basso, i femminei in alto. I primi sono portati da pedicelli poco più lunghi o uguali al calice, cilindrici, accompagnati alla base da brattee le quali sono ovali-lanceo- late, in gran parte scagliose, più corte dei pedicelli. Il calice ha il tubo cortissimo e il lembo diviso fin sopra la base in cinque lacinie valvate nella boccia eh' è londo-ovata, con una piccola punta all'apice, rivolte in giù nella fioritura, lanceolate, acuminate, un po' concave dalla parte interna, verdognole. (Ili stami sono moltissimi, inseriti nel centro del fiore, disuguali; fpielli di luez/o sono più alti ili (pu-lli della circonferenza, poco più lunghi o quasi ui^niali alle lacinie del calice, •; divisi in ciufiue o sei gruppi. 1 filamenti sono saldati tra biro in cinque o sei fascelti alla base, erello-pateuti , ramosissimi in alto , hiam-hicci , cilindrici, prolungati all' a|)ice in un Ilio lunghetto oltre le antere, (juesle sono piccole, ipiasi tonile, ilidime, gialle, ^'labre. 1 fiori femmiuei Ikiuuo il calici; (|iia>i sinnle a quello dei fiori 592 EUFORBIACEE. maschi ma con le lacinie più strette, quasi lineari, ottusette, erette, avvicinate all' ovario , che esse uguagliano o superano di poco. L'ovario è ovato, verde, coperto di tante sporgenze come grossis- sime papille, ora più corte, ora più lunghe, ottuse, verdognolo- giallicce 0 rossicce , terminate da una seta lesiniforme , lunga e bianca , e avvicinata all' ovario. Gli stili sono tre , più lunghi del- l' ovario , saldati in basso tra loro o liberi sino alla base , carnosetti, bifidi nella metà o quasi nella metà superiore o soltanto in alto, con le lacinie alquanto acute, coperte dalla base all' apice di papille coniche, ottuse; sono di un color rosso vivo. Le cassule sono piut- tosto grandi , ovali-tonde, oscuramente trilobe , glauche, echinate, con gli echini lunghi , lesiniformi , diritti o poco curvi , non molto fitti. I semi sono ovali, un po' convessi di fuori, meno convessi e quasi piani dalla parte interna, di colore piuttosto chiaro con mac- chie disuguali in forma di linee o di punti e più scure, che li ren- dono variegati; sono lisci, glabri e lucenti: la caruncola è trasver- salmente ovale-tonda, biloba dalla parte interna o posteriore, bianchiccia. L' albume è oleoso. L' embrione è lungo quasi quanto questo ma più stretto. I cotiledoni sono larghi, piani, ovali, un po' scavati in cuore alla base. La radichetta è piccola, quasi cilin- drica, ottusa e superiore. Osservazioni. — Pianta molto variabile per la statura e più an- cora per il colore e la glaucedine del fusto e dei rami , per la mag- giore 0 minore grandezza e divisione degli stili e per la grossezza delle cassule e dei semi i quali però , come le cassule , nella nostra pianta sono piuttosto piccoli. Varia pure per avere i piccioli lisci ov- vero scabri per piccole verruche, sulla quale ultima particolarità Bertoloni fondò il suo Ricinus scaher. Usi. — Il Ricino è coltivato in alcune parti d' Italia e delle isole adiacenti per estrarne dai suoi semi 1' olio abbondante , il quale li- berato con r acqua bollente dai principii caustici che questi gli dan* no, è comunemente adoperato in medicina come purgativo solo o insieme a quello di mandorle dolci. eCIiXXX. CUOZOPHORA Neck. Neck. Ehm. hot. 2. p. 337. Adr. Juss. Eiiph. p. 27. tah. 7, {. 25. Endl. Gen. pi. p. 1117. Baili Euph. p. 321. tah. 15. f. 12-22. Mailer in Dee. Prodr. 15. p. 746. CROZOPHORA. 595 Crotonis species Linn. Sp. pi. p. 1 'i2o et pi. aiict. Tournefolia Scop. Introd. p. 243. Flores monoici, in racemos axillares dispositi, inferiores pauci foeminei longius pedicellati, rcliqui masculi. Mascuìi. CaljTì 5-par- titiis, aestivationc valvatus. Pelala 5, calycis laciniis alterna. Stamina 5-10, sa3pius 8, rarius 4, in alabastro creda. Filamenla in columnam centralem inferne connata, superne libera. Antherae biloculares, saepe apiculatse. Foeminei. Calyx decempartitus, laciniis anguste li- nearibus. Corolla sa^pius nulla. Ovarium sessile, triloculare, loculis uniovulatis. Styli 5, bifidi, intus stigmatosi. Capsula globoso-trigona, tricocca, sa^pe lepidota, coccis elastice bivalvibus, monospermis. Semina ovato-globosa , apicem versus acute triquetra, irregulariter rugosa, ecarunculata. Cotyledones latge. Radicula brevis. Herbae vel rarius frutices, ssepius succo purpureo vel cocrulescente praeditae. Fo- lia alterna, petiolata, sinuata et sa^pe plicata, pilis stellatis moUiter tomentosa , subtus ad basin biglandulosa vel secus totum marginem sparse glandulosa, stipulata, stipulis deciduis. Portamento. — Esscudovi uua sola specie di questo genere, il lettore potrà riscontrare la descrizione di essa. 1177. CrozopBaora tiiictoria /!(//'. Juss. C. monoica, annua, stellatim tomentosa vel liirtula, e viridi- ca?rulescens vel cinerea, caule decumbente vel erecto, saepius ra- moso, foliis alternis, palontibns, petiolatis, rhombeo-ovatis, obtusis, basi subemarginatis, margino siiporne sinuato-undulatis, subtus ca- nescentibus, trinerviis et basi biglandulosis , stipulis liberis, angu- stissime! liucaribiis, deciduis, lloribus racemosis, supcrioribus masculis breviler pedicellatis, calyce quinriuepartilo, laciniis lincari-lanceolatis, aculiusculis, petalis calyce paulo longioribus, lineari-lanceolatis li- nearibusve, obtusinsculis , staminibus 5, raro i , iniuqualibus , co- rolla brevioribus, inlerioribus lu'mineis, sa}pc paucis , longius pedi- cellatis, pediccllis demuin elongatis et subrecurvis vel recurvis, calyce decempartito, laciniis anguste linearibus, petalis srrpc nullis, stylisS, j)rofunde bifidis, ovario brevioribus, capsulis pendulis, gin- boso-triquetris, deprcssinsculis , protende trisulcatis, coccis globosis Flora Itai-iama. Vol. IV. 3* 594 EUFORBIAGEE. squamulosis et tuberculatis , seminibus ovato-globosis, apice acute trìgonis, irregulariter rugosis, (cinereis), caruncula nulla. Crozophora tinctoria Adr. Jiiss. Eiiphorh. p. 28 toh. 7. f. %^ì. De Not.l Rep. fi. lig. p. 366. Vis. FI. dahn. 3. p. S30. Grech-Delic. FI. melit. p. 32. Bert. FI. ital. iO. p. 278. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 101. Moris! FI. sard. 3. p. 475. Croton tinctorium Lìnn. Sp. pi p. 1425. Ali. FI. ped. 2. p. 47. Ucria H. R. Panorm. p. 406. feti.! FI. nap. 2. p. 357 et' Syll.p. 478. Sei), et Maur. FI. rom. Prodr. p. 332. Guss. Syn. FI. sic. 2. p. 617 et Emim. PI. inarim. p. 295. Crozophora tinctoria y genuina Mailer in Dee. Prodr. 16. p. 749. Heliotropium Ccesalp. De plani. Uh. 9. cap. 20. p. 38f. Heliotropium minus. Tricoccum desalp. Herh. fol. 207. n. 575. Heliotropio minore Dnr. Herh. ed. Rom. p. 223. fig. Heliotropium tricoccon Clus. Hist. 2. p. 47. ic Cnp. H. calli. p. 93. Heliotropium minus Cast. H. mess. p. 39. Figure. — Sihth. et Smith FI. grcec. 10. p. 40. tah. 950. Adr. Jiiss. l. e. Reich. Icon. f. 4805. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei campi e nei luOghi coltivati dopo la messe nella regione dell' Olivo e di raro nella parte bassa di quella della Querce, della Riviera di Genova, delle parti centrali e meridionali della penisola, dell' Istria, delle grandi isole e di alcune delle isolette. Abbonda nella Riviera di Genova negli oli- veti e nelle vigne vicino a S. Remo (Panizzi!), a Diano Marina (Ricca!), a Nizza, a Porto Maurizio ed Oneglia (De Not.!), a Ceriale (Sassi sec. Bert.), in Istria presso Trieste (Tommasini!], vicino a Rimini (Caldesi I), ad Arcevia alle Brecciole del Pitlcchio (Ottaviani sec. Bert.), al Porto di Sant'Elpidio, all' Avenale vicino a Cingoli e vicino a Macerata (Narducci!), vicino ad Ascoli (Orsini), a Pescara (Kuntze!), in Puglia a Tressanti (Guss.), nella Terra di Lavoro, in Basilicata, nei Principati, Molise (Ten.'.) e in Calabria (Ten.! Pasqua- le!); in Corsica a S. Fiorenzo (Soleirol , Mabille!), a Bastia (sec. Gren. e Godr.) ; in Sardegna a Pauli-Gerrei e a Perdas de Fogu (Moris!); in Sicilia dove è comune e dove T ho raccolta in più luoghi vicino a Palermo, Messina, Catania ed altrove, nelle isole di Ischia e di Lipari (Guss.) e in Malta (Zeraffa, Grech-Delicata). Fiorisce in Giugno e Luglio. CROZOPHORA. 595 Distribuzione geografica. — Specie della regione mediterranea donde si estende in Oriente. Nasce nelle parti calde della Spagna! , della Francia!, dell' Italia, della Dalmazia, della Grecia !, in Sniir- ne!, in Cappadocia!, in Arabia, in Persia!, nel Penjab ! ed in Egitto! Descrizione. — Pianta annua, alta da 1 a 5 decimetri, di un verde azzurrognolo e quasi bigio e in parte bianchiccia e sfumata talvolta di porporino, vellutata con peli stellati. La radice è fusi- forme, discendente, flessuosa, di un giallo scuro. Il fusto è in parte sdraiato per terra o ertitto , cilindrico, ramoso, con i rami divarica- ti, verdognolo, talvolta porporino con un velluto stellalo. Le foglie sono sparse, alquanto lontane, patenti, romboidali-ovate, appena smarginato alla base, ottuse all' apice , sinuate e leggermente ondeg- gianti nella metà superiore del margine, intere e piane o quasi piane nella metà inferiore, di un verde azzurrognolo di sopra ed ivi con solchi che corrispondono ai nervi di sotto e con peli stellati i quali ora sono un po' rari per cui le foglie sembrano ivi quasi glabre, ora più fitti in modo da render le foglie ivi quasi vellutate ; sono di un verde chiaro e quasi bianchicce di sotto ed ivi con peli stellati for- manti quasi un velluto, e con un nervo longitudinale rilevato dal quale partono dei nervi laterali che mandano dei nervetti, tutti rile- vati ; due di questi nervi laterali sono vicini alla base delle foglie per cui queste paiono trinervi; di sotto stesso alla base vicino al pic- ciolo sono fornite di due glandolo , una per parte , le quali sono piut- tosto grossette, quasi tonde, verdognole, circondate da un cercine più chiaro a guisa di un anello. Il picciolo è più lungo o quasi uguale alla foglia, talvolta più corto nelle foglie superiori, quasi cilindrico, con un leggiero solco di sopra, bianchiccio, vellutato, con i soliti peli stellati. I fiori sono monoici; i maschi sono circa 10 o 12, in un racemo corto, fitto, all'apice di un peduncolo ascellare; i femminei sono :2 0 5 , alla base del peduncolo qui detto, l primi sono portati da un pedicello corto, più corto del calice, cilindrico, eretto-paten- te , bianchiccio, vellutato, accompagnato da una brattea lineare- sctacca, più lunga del pedicello. Il calice è diviso fin poco sopra la base in cinrpie lacinie erette, lineari-lanceolate, (piasi acute, delicate, convesse e tomentoso-stellate di fuori, concave di dentro. I petali sono ciufjue, poco più lunghi del calice, eretti con l'apice paiolo, lineari-lanceolati o lineari, ottuselti, bianchicci con l'apice ;;ialli(- cio , con line «iglia nei margini. Gli slami sono 5 o 4, un po' disu- guali , più corti lidia corolla o «piasi uguali al calice; i lilainenli sono 596 EUFORBIACEE. saldati in una colonna quasi cilindrica e bianchiccia. Le antere sono quasi in forma di freccia, inserite nel dorso, biloculari, verdognole, glabre. I fiori femminei sono per lo più pochi, solitarii all' apice de' pe- dicelli che talvolta si biforcano e portano un' altro fiore: tah pedicelli sono dapprima eretto-patenti, poi si allungano e si curvano un poco in giù, più lunghi del calice, del resto simili a quelli dei fiori maschi. Il calice è diviso profondamente in dieci lacinie eretto-patenti e av- vicinate all'ovario, un po' disuguali tra loro, quasi uguali a questo, lineari-setacee , bianchicce, tomentoso-stellate. I petaH spesso man- cano. L'ovario è quasi tondo, oscuramente trilobo, verdognolo, coperto di squame tonde, bianche con un punto centrale verdogno- lo, avvicinate all'ovario. Gh stih sono 5, eretto-patenti, più corti dell'ovario, grossetti e quasi cilindrici, giallicci, profondamente bi- fidi, stimmatosi nella parte interna e anch' essi con peU stellati. Le cassule mature un po' schiacciate da sopra in sotto , quasi trilobe os- sia con tre cocci tondi, divisi da tre solchi profondi: laU cocci sono dapprima verdognoh, poi azzurrognoli e seccando pigliano un colore violetto-rossiccio, hanno molte squamette tonde, piane, peliate, parte quasi sessiU, parte all' apice di piccole punte, bianche, dentel- late nel margine, che partono come tanti raggi da un punto cen- trale verdognolo: le cassule stesse hanno pure pochi peli stellati: i cocci si aprono con elasticità in due valve. I semi sono quasi tondo- ovali , triangolari all' apice con gli angoli acuti, cenerini-bianchicci, con la testa un po' duretta , scura e irregolarmente rugosa , coperta da una membrana esterna delicata, faaile a distaccarsi. Usi. — Con il sugo di questa pianta, manifatturato e unito ad altre sostanze, si fanno piccoli panetti quadrati che si trovano in commercio con il nome di Lacca Muffa, i quali sono adoperati per tingere di celeste la carta e alcuni dolci o confetture. 1 Chimici si servono della soluzione di quel sugo come reagente, divenendo rossa con gli acidi. FILLANTEE. 597 TlilSCJ TJEliZA. FILLAXTEE. PhyllantiiE/E Muller in Dee. Prndr. 15. p. 2J5. Darti. Ord. nat. p. ^70 prò parte. Endl. Cen. pi. p. 1 119 prò parte. BuxE/E Darti, l. e. prò parte. Endl. Le. prò parte. Phyllantiiace^ prò parte, Anthìesmace.e prò parte et Boxacele prò parte Klotzsch Tricoce. p. 12. Flores monoici, rarius dioici, bractcati aut foliis floralibiis sti- pati, raro involucrati et tum involucra unisexnalia. ìMasculi. CalN'X 5-0 rarius 4-partitiis, ,'cstivatione iinbricativus. Petala calycis laci- niis isomera vel abortu paiiciora aut nulla. Stamina 5, rarius plura aut pauciora. Filamenta libera vel basi coalita. Disci glandulas vel squamukc calycis laciniis vel petalis oppositoe , liberic vel connatio. Foeminei. Calyx fere ut in floribus masculis. Petala stepissime nulla. Ovarium 3-rarius 2-pluriloculare , loculis 2-ovulatis. Styli 3, liberi vel basi coaliti, bifidi, interdum nulli et tum stigmata sessilia. Capsu- la 5-rarius 2-plurilocularcs , o-rarius 2-pluricocca3 , coccis elastico bivalvibus, dispermis , rarissime fructus indebiscens vel carnosus, abortu 1-5 spermus. Semina s.nepius ecarunculata , siepissime albu- minosa. Cotyledones amphe vel latiuscula}. Radicula cotyledonibus brevior vel longior. Arbores, frutices, suffrutices vel bcrbae plus minusve glabra^, raro pilosic. Caulis ramosus vel ramosissimus , ra- mis raro pliyllodineis. Folla alterna, sa>pissime disticba , petiolata, stipulata, stipnlis :2, saepius parvis. Considerazioni geografiche. — L' Italia, COUIC 1' Kuroita, lia Uìì solo rappresentante di (juesta tribù cbe vanta, nel Pliijllantlìus , uno dei generi |)iù numerosi della famiglia delle Euforbiacee e cbe com- prende in gran parte piante della zona torrida. La nostra specie ap- partiene a un genere ancb' esso di paesi caldi die si estende nei paesi temperati dell' uno e ilelT altro emisfero. 598 EUFORBIACEE. Linn. Gen. n. 1059. Juss. Gen. pi. p. 387. Gaertn. De fruct. 2. p. 1U. tah. 108. f. 4. Adr. Juss. Eiiphorh. p. U. tah. 6. f. 20. Endl. Gen. pi. p. 1119. Baili. Eiiphorh. p. 575. tah. 27. f. 18. Mailer in Dee. Prodr. 15. p. 232. Telephioides Toiirn. Coroll. p. 50. lab. 485. Flores monoici , axillares , saepe solitarii , rarius gemini , ternati aut plures fasciculati, rarius racemosi, pedicellati. Masculi. Calyx 5-partitus, aestivatione imbricativus. Retala 5, membranacea, par- va, libera. Disci squamuLie 5, petalis oppositae, calycis laciniis sta- minibusque alternae, bifidae, liberae vel in urceolum crenatum connatse. Stamina 5. Filamenta saepius basi coalita , superne distincta vel omnino libera. Antherae subdidymae, loculis subglobosis. Pistillum rudimentarium. Foeminei. Calyx ut in floribus masculis sed laciniae ssepe latiores. Corolla et stamina nulla. Disci squamulae minores et minus bifidse. Ovarium subgloboso-depressum , triloculare , loculis ^2-ovulatis. Styli tres, breves, profunde bifidi. Stigmata subcapitata. Capsula subglobosa, tricocca, trilocularis, coccis elastico bivalvibus, dispermis. Semina coUateralia , pendula, scepe triquetra, caruncula nulla. Embryo arcuatus, fere albuminis longitudine. Cotyledones ovatae, parviusculae. Radicula subfiliformis , cotyledonibus longior, supera. Herbse vel suffrutices aut frutices glabri vel pilis vestiti. Caulis ssepe virgato-ramosus. Eolia saepissime parva , sparsa, breviter petiolata, integerrima, stipulata, stipulis parvis. Portamento. — Vedi la descrizione della sola specie di questo genere. 1178. Andraclioe tclcpliioides Linn. A. perennis, glaucescens, glabra, caule basi fruticuloso et ra- mosissimo, ramis gracilibus, teretibus, aliis sterilibus brevibus, erectis, aliis fertilibus, elongatis , decumbentibus , apice surrectis, foliis parvis, subcoriaceis, sparsis, patentibus, breviter petiolatis , obovato vel ovali-orbicularibus , acutiusculis, margine anguste carti- ANDRACHNE. 599 lagineo scabriusculis , stipulis parvis, petiolo subaequalibns et adpres- sis, ovato-acuminatis, dentatis, floralibus solitariis, axillaribus, pe- dicellatis, monoicis, masciilorum calyce quinquepartito , laciniis pa- tentibiis, oblongis , acutiusculis, denticulatis, petalis calyce paulo brevioribus, angiistis , liiiearibus , erosulis, squamulis calyce dimi- dio brevioribus, petalis oppositis, bifidi?, laciniis linearibus, diver- gentibus, staminibus petalis paulo brevioribus, filamentis tertio inferiore connatis, superne liberis, fìliformibus, patentibus , apice inflexis, antheris subrotundis, pistillo rudimentario , staminibus multo breviore , florum fa^mineorum calyce quinquepartito, laciniis ellipticis, patentibus, acutiusculis , petalis staminibusque nullis, squa- mulis calyce multo brevioribus , erectis , ovarii basin cingentibus , bifidis , pistillo calyce plusquam dimidio breviore, ovario subgloboso, sexcostato, stylis 5, profunde bilìdis, laciniis crassiusculis , horizon- talibus, stigmatibus subcapitatis , capsulis reflexis, calyce persistenti patente longioribus, subgloboso-depressis, nervoso-reticulatis, semi- nibus triquetris , punctulatis , caruncula nulla. Andrachne telepbioides Linn. Sp. pi. p. 1429. Sibth. et Smith FI. graec. prodr. p. 250 et FI. grccc. 10. p. 43. lab. 953. Ten. Syll. p. 478 et FI. nap. 5. p. 271. Guss. Syn. //. sic. 2. p. 622. Vis. FI. dalm. 3. p. 231. Grech-Delic. FI. melit. p. 32. Bert. FI. Hai. 10. p. 293. Mailer in Dee. Prodr. 15. p. 235. Linuni minus, spisso myrthifolio parvo, flosculis pallidulis Cup. II. calli, suppl. alt. p. 56. Figure. — Sihlh. et Smith l. e. Reich. Icon. f. 4807. Linum minus, denso myrtbifolio parvo, ilosculis luteolis Cup. Panph 1. lab. 38. Glaux procumbens, Myrtbi Tarentina? folio Docc. Miis. di piante rare p. 168. tab. 119. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli aridi C pietrosi e nella ghiaia dei torrenti e dei fiumi della liiviera di Ponente, delle parti meridionali della penisola e della parte orientale di Sici- lia , in Malta ed in Istria nella regione deirr)livo vicino ;il mare. Nasce nella Riviera di Ponente nel torrente Piino wnuo a Porto Maurizio (Ardissone ! Gentili I) e negli oliveli e nei luoghi ghiaiosi presso il torrente dei Piani vicino a Diano Marino (Ricca!), nelle Puglie (Pasquale!), nella Terra di I»ari , nella Terra di Otranto, in Basilicata, a Ginosa , Lecce, Grottaglie e Mnrge (Ten.!), a Barletta (Bruni!), a Otranto (Bocc), in Sicilia vicino a Siracusa presso 600 EUFORBIACEE. r Orecchio di Dionisio ed altrove dove 1' ho raccolta , sopra Avola (Bianca! Huet de Pavillon!), Spaccaforno, Pozzallo, Scicli, Modica, Noto, Gassaro, Feria, Mililli (Guss.), in Malta (Zeraffa, Grech-Deli- cata), in Istria nell' Isola dei Brioni (Tommasini!). Fiorisce da Marzo ed Aprile a Giugno e Luglio. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti meridionali ed orientali di Europa e delle parti occidentali di Asia e boreali del- l'Affrica. Nasce oltre ai luoghi indicati della nostra Italia, in Dal- mazia!, in Grecia!, nella Georgia!, in Asia minore!, in Persia, in Arabia! e nell'Affrica boreale. Descrizione. — Pianta perenne, glaucescente, glabra. La radice è grossetta , fusiforme , fìbroso-ramosa , di un bianco sudicio. Il fusto é fruticoloso e ramosissimo alla base, con i rami parte sterili, corti ed eretti e parte fertili, lunghi da un decimetro e mezzo a quattro decimetri, sdrajati per terra e con l'apice diretto in su, semplici 0 di raro ramosi presso l'apice, tutti delicati e cilindrici, verdognoli o in parte rossicci e vestiti interamente di foglie. Queste sono sparse, più avvicinate tra loro nei rami sterili , patenti e quelle dei rami fertili dirette un poco in alto in modo che sono ivi quasi dirette da un sol lato, piuttosto consistenti, obovate-tonde o ovali-tonde, piccole, lunghe da 5 a 7 millimetri non compreso il picciolo e larghe da 3 a 4 millimetri, scabrosette nel margine eh' è bianchiccio, con una piccola punta all' apice, ristrette alla base in nn picciolo delicato, corto, piano di sopra, un po' convesso di sotto, di colore più chiaro della lamina, glaucescenti in ambedue le pagine, fornite di sotto di un leggiero nervo longitudinale da cui partono due nervetti o vene la- terali che si dirigono verso il margine e l' apice e altre meno mani- feste; sono accompagnate alla base da due piccole stipole, lunghe ap- pena quanto il picciolo, avvicinate a questo , ovato-acuminate, dentate segnatamente alla base, bianchicce e sfumate di rosso. I fiori sono piccoli, solitarii all' ascella delle foglie superiori dei rami fertili, mo- noici; i maschi più verso l'apice e ciascuno di essi generalmente all' ascella di ciascuna foglia , e i femminei spesso un po' lontani perchè tra uno e 1' altro vi sono una , due o tre foglie senza fiori , tutti pedicellati. I fiori maschi sono più corti delle foglie, hanno un pedicello lungo quasi quanto il calice, delicato, gradatamente un poco più ingrossato verso l'apice, rossiccio, glabro, non articolato. Il calice è diviso profondamente in cinque lacinie, patenti, bislun- ghe, ottusette 0 come acute , con il margine un po' rosicchiato o ANDRACHNE. 601 dentellato, e ivi bianchicce, un po' concave, verdognole nel dorso e con qualche macchiolina rossiccia. La corolla si compone di cinque petali patenti, poco più corti delle lacinie del calice, quasi lineari, ottusetti 0 poco acuti, bianchicci, glabri. Internamente ad essi, cioè tra essi e gli stami, vi sono cinque squamette giallicce , la metà più corte dei petali stessi, ciascuna delle quali è divisa sino alla metà in due lacinie lineari, ottusette e divergenti, in modo che i petali corrispondono in mezzo a queste lacinie : tali squamette sono perciò opposte ai petali e avvicinate ad essi. Gli stami sono cinque, appena più corti dei petali. I filamenti sono saldati per circa il loro terzo in- feriore in una colonnetta che circonda la parte inferiore e liberi nel resto dove sono filiformi e patenti con 1' apice un po' curvato in fuori ed in giù; sono glabri e bianchi in tutta la loro estensione. Le an- tere sono quasi tonde, quasi didime, gialle, introrse. Il polline è giallo. Il pistillo è rudimentario e gli stimmi sono molto più corti degli stami. I fiori femminei sono un poco più grandi dei maschi, forniti anch' essi di un pedicello simile a quello dei fiori maschi ma che poi s' ingrossa e si allunga in modo da uguagliare in lunghezza la fotjlia ed è contorto un poco alla base, dirigendosi in fine in giù. Il calice ha le lacinie un po' più larghe e quasi ellittiche. La corolla manca , come mancano gU stami: però vi sono le squamette, le quali sono più corte e quasi erette tantoché circondano la base dell' ova- rio : sono molto più corte del calice e di colore gialliccio, anch' esse bifide. 11 pistillo è circa la metà più corto del calice. L'ovario è (juasi tondo, gialliccio, con sci costole longitudinali poco rilevate. Gli stili sono tre, profondamente bifidi, con le lacinie dirette quasi orizzontalmente in fuori, grossette e bianchiccie. Gli stimmi sono quasi in capolino, di color roseo pallido. Le cassule sono dirette in giù, quasi tonde, un po' schiacciate da alto in basso, leggermente triangolari con gli angoli ottusissimi, divisi da sei solchi longitudi- nali, tre dei quali che corrispondono alle facce di ciascun cocco sono più superficiali, verdognole, glabre e come reticolate ; sono più lunghe delle lacinie persistenti del calice le quali sdiio cillura pattMiti: gli stili sono persistenti ed eretti, l semi sono due in ciascuna loggia, uno accanto all'altro, quasi triani^olari , con gli angoli acuti, con- vessi nel dorso, piani nelle due facce laterali, scuri u (piabi nericci con un velo bigio, con tanti punti come tubercoli ottusi; sono privi di caruncola. 38- 602 EUFORBIACEE. TRIBIJ QUARTA. BUSSEE. BuxEiE Pari. BvxEJE Bartl. Ord. tiat. p. 370 prò parte. EndL Gen. pi. p. 1112 prò parte. Boxine^ Baillon in Bull, de la Soc. hot. de Frane. 5. ann. 1856. p. 285 et Monogr. sur les Bixac. Plée. Le Mahout et Decaisn. Traile génér. de hot. p. 498. Flores monoici aut rarius dioici , axillares vel terminales , spicati vai racemosi aut glomerulati , bracteati, terminales vel pauci inferio- res foeminei, reliqui vel omnes masculi. Masculi. Calyx 4-sepalus sive profunde 4-partitus , sepalis phyllisve decussatis , rarius nullus et ejus loco squama antherifera, prsefloratione imbricativus. Corolla nulla. Stamina 4, calycis foliolis opposita , vel numerosiora, sub ovarii rudimento inserta. Filamenta crassiuscula , exserta vel nulla. Antherge introrsae. Foeminei. Calyx ut in floribus masculis vel rarius 5-5 partitus. Ovarium 5-loculare , loculis biovulatis, rarius 2-4 lo- culare, loculis uniovulatis? Ovula pendula. Styli 3-2, liberi, intus glanduloso-canaliculati , ssBpissime persistentes et partibiles. Capsula 3-rarius 2-4 locularis, 5-2 cornis , coccis elastice bivalvibus, 2-raro monospermis, rarius drupa indeliiscens, abortu monosperma. Semina in speciebus nobis notis subcompressa, laevia, nitida, raphe exte- riori, testa'crustacea vel fragili Embryo fere albuminis longitudine. Cotyledones plano-convexae. Radicula brevis, supera. Arbores , fru- tices vel suffrutices, saepius sempervirentes , ramis oppositis, rarius herba procumbens. Folia saepissime opposita et coriacea, integerri- ma, rarius alterna, rarissime repando- crenata, exstipulata. Considerazioni geografiche. — Di quCSta piccola tribù , che come ho detto nelle osservazioni sulla famiglia delle Euforbiacee comprende oltre al Bnxiis anche i generi Pachymndra, Sarcococca e Styloceras , noi possediamo in Italia le due specie del genere Bnxus, del quale altre specie, che alcuni considerano con Swartz come spettanti a un genere diverso , il genere Tricera , vivono nelle An- tiUe. BUXUS. 605 CCIiXXXll. BUXrS Tourn. Tourn. Inst. p. 578. tab. 3i5. Linn. Gen, n. lOòS. Juss. Gen. j)L ]). 388. Gaerln. De fruct. 2. p. 1^5. lab. 108. f. 0. Adr. Juss. Euph. p. 13. tab. 1. f. 3. Endl. Gen. pi. p. 1123. Flores monoici, axillares, glomerulati , bracteati , masculi plii- res unum foimineum cingentes vel onines masculi. Calyx 4r-sepalus, sepalis decussatis, exterioribus niinoribus, astivatione imbricalis, marium uni foeminearum tribracteolatus. Masculi. Corolla nulla. Sta- mina 4, sub ovarii rudimento inserta. Filamenta libera, crassiuscula. Amberai adnatai , ovatae , introrsiu. Ffjeminei. Corolla nulla. Ovarium apice inter stylos torulosum, triloculare, loculis biovulatis. Ovula ex angulo centrali pendula, anatropa. Styli 3, liberi, crassi, nilus glanduloso-canaliculati, persistentes, bifidi, demum bipartiti. Capsula globosa , trirostris , extus coriacea , loculicido-trivalvis , valvis e sty- lis bipartitis bicornibus, intus tricocca, coccis dispermis vel abortu monospermis. Semina la?.via, nitida, atra, testa crustacea. Embryo subarcuatus, fere albuminis carnosi longitudine. Cotyledones plano- convexa3. Radicula brevis , teretiuscula. Arbores, IVutices vel sulTru- tices sempervirentes, ramosa) vel ramosissimio , ramis erectis vel erecto-patulis, superioribus tetragonis. Folia opposita, integerrima, sa?pe emarginata , in duas laminas margine tantum colierentes facile parlibilia. Stipuhi' nulla'. Osservazioni. — IIo fatta la descrizione del genere sulle specie italiane ed europee , poiché le specie delle Autille devono forse es- sere considerate come distinte e messe nel genere Tricera. Portamento Le duo spccie italiane ed europee di questo genere sono dei snlVrutici o frutici ed alberetli, ramosi, con i rami opposti e di raro alterni, eretti o eretto-patenti, con i rami supe- riori quadrangolari, con le foglie consistenti, (piasi di cuojo, fomite di un corto picciùb) , ovali, bislunghe o ellittiche, interissime nei margini, smarginate all'apice, verdi, lucenti di sopra, con un nervo longitudinale di sotto, composte di due lamine, una superiore più grossa e l' altra inferiore delicata, unite soltanto tra loro nel margine e facili a separarsi, l hori sono piccoli, monoici, in gruppetti ascel- lari più corti delle foglie e aventi in basso delle bratteol.-. 1 trulli 604 EUFORBIAGEE. sono delle cassule tonde, aventi tre valve e tre logge, che si aprono con elasticità , ciascuna delle quali è fornita all' apice di due corni per la divisione di ciascuno stilo in due parti: i semi sono un po' schiac- ciati, neri e lucenti. tl^9, Buxus fsemperTirens Limi. E. frutex vel arbuscula sempervirens , saturate viridis, glabra, ramosissima, ramis ut plurimum oppositis, erectis vel erecto-paten- tibus, superioribus tetragoni s, junioribus pilosulis, foliis oppositis, subdistichis , breviter petiolatis , subcoriaceis , ellipticis. ovalibus vel ovato-ovalibus, emarginatis , integerrimis, supra nitidis, saturate viridibus, stipulis nullis, floribus monoicis, glomeratis, glomerulis axillaribus, subsessilibus, masculorum calyce 4-sepalo, sepalis 2 exterioribus interioribus subduplo brevioribus, staminibus 4, sepala interiora subduplo superantibus , floris foeminei calyce 4-sepalo , stylis 3, distinctis, divaricatis , bifìdis, ovario magno multo brevio- ribus , capsulis subglobosis , elastice trivalvibus , valvis apice bicor- nibus, trilocularibus , seminibus in quoque loculo 2 vel abortu soli- tariis, oblongis, laevibus, fuscis. Buxus sempervirens Linn. Sp.pl.p. i394. Scop. FI. carn. edit. 5. tom. 2. p. 234. Ali. FI. ped. 2. p. 220. Savi FI. pis. 2. p. 328 et Tratt. degli alh. della Tose. edit. 2. iom. 1 . p. 71 . Siiffren PI. du Frioul p. 188. Re FI. seg. p. 79. Dee. FI. frariQ. 3. p. 345. Seh, et Maur. FI. rom. prodr. p. 326. Morie. FI. venet. I.p. 397. Pollin. FI. ve- ron. 3. p. 104. Nacc. FI. venet. 5.p. 30. Gand. FI. helv. 6. p. 142. Ten. Syll. p. 467 et FI. nap. 5. p. 255. Puccin. Syn. fi. lue. p. 503. Vis. FI. dalm. 3. p. 230. De Mot. Rep. fi. lig. p. 359. Koch Syn. fi, germ. et helv. edit. 2,p. 722. Cren, et Godr. Fi. de Frane. 3. p. 101. Bert. FI. ital. 10. p. 167. Comoll. FI. comens. 7. p. 112. Carnei Prodr. della fi. tose. p. 568. Ardoin. FI. des Alp. marit. p. 331. Buxus arborescens Lamk. Dict. 1. p. 511. Buxus suffruticosa Lamk. l. e. Buxus Ccesalp. De plani. Uh. 3. cap. 48. p. 126. et Herb. fot. 16. n. 53. Bosso Durant. Herh. ed. Rom. p. 75. fig. Buxus foliis rotundioribus Seg. PI. veron. 2. p. Nome italiano. — Bossolo , BoSSO. Figure. — Reich. Icon. f. 4803. BUXUS. 605 Stazione, Abitazione e Fioritura Nei luoglli aridi 6 negli spacchi elei sassi e nelle rupi dei poggi e dei monti delle parti setten- trionali e centrali della penisola nella regione del Castagno e della Querce donde sale talvolta sino alla regione subalpina, però non è co- mune. Nasce vicino a Susa dove l'ho raccolto, qua e là nella pendenza settentrionale delle Alpi Marittime, talvolta in grande abbondanza da fare quasi dei boschetti , come tra Garresio ed Ormea (AlUoni) , tra Roccavione e Robilante dove la raccolse Rellardi , tra Vernante e Li- mone dove l'ho raccolto, e in altri luoghi sino a Sospello fArdoino), nelle parti meridionali del Tirolo (Perini !), a Verona nei colli di Bus- solengo lungo il fiume dell'Adige (Calz., Fona, Seg., Pollin., Bracht!) dal quale forse, come molti di questi botanici pensano, è venuto il nome del luogo, nelle siepi vicino a Bassano (Montini), in Istria tra Fola ed Altura e presso Sissano (Tommasini !), nei colli di Scipione nella provincia di Parma (Passerini!), nei colli della Riviera di Levante a Levanto, Moneglia (De Not.), alla Spezia (Bertol., De Not.), nel Monte Nuda di [^nzano vicino a Sarzana (Bertol.), a S. Pellegrino in Garfagnana (Calandr.!), in diversi luoghi del Lucchese (Puccin.,Calan- dr.I). nei Bagni di Lucca andando dai Bagni caldi al Mulino dove l'ho raccolto, a S. Giovanni Bernardi e a Poggio a Cajano (Carnei) e alla Mofeta di Rapolano nel Senese (Ant. Targioni-Tozzetti), vicino a Sar- teano dove è abbondantissimo (G. Savi) formandovi dei boschetti che in Toscana si dicono bossolaie, presso i Bagni di S. Filippo nel Monte Amiata, dove io pure l'ho veduto, incrostato dall'acqua termale, ed è in quello stato venduto dalla gente del luogo o conservato nei Musei, nella Val di Chiana in Toscana (Giuli), nel Monte Catria sopra Scheggia nell' Umbria dove l'ho raccolto, negli Abbruzzi (Ten.). Fiorisce in Marzo ed Aprile. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti centrali e meri- dionali di Europa dall'Inghilterra! e dalla Germania! per la Fran- cia, la Svizzera!, il Tirolo!, la Croazia!, la Dalmazia! sino nel Na* poletano e in Tessaglia! Nasce pure nel Caucaso, nell' Inialaja! Descrizione. — Fruticc sempreverde , per lo più hasso , rara- mente arboscello alto sino a tre metri , fornito di un legno gialliccio, ramoso, in cespuglio, con i rami eretti o rretto-patenti, opposti e alterni, gì' inferiori (piasi tondi e con la scorza scuretta che si scre- pola longitudinalmente lasciando vedere nelle screpolature il sotto- stante strato erbaceo; i rami superiori e i rametti sono quadrangola- ri , bigii nelle facce anteriore e posteriore , v(M-di nelle fa( ce laterali 606 EUFORBIAGEE. perché il picciolo vi scorre per tutta la loro lunghezza, pelosetti con i peli orizzontali e bianchicci. Le foglie sono opposte , quasi dirette da due lati, patenti o eretto-patenti ma un po' curve ad arco in modo che sono convesse di sopra dalla base all' apice e concave di sotto, dure, consistenti e quasi di cuoio, formate da due lamine una superiore più grossa che contiene i nervi e 1' altra inferiore membra- nacea, le quali sono hbere in modo che si possono facilmente stac- care come due foglietti, eccettoché nel margine dove sono unite: tah foglie sono ellittiche, ovali o ovato-ovali , smarginate all'apice, intere nei margini , fornite di un picciolo corto , leggermente scana- lato di sopra alla base, convesso di sotto, gialliccio e pelosetto; sono di color verde scuro di sopra e un po' lucenti, di un verde più pal- lido di sotto dove hanno un nervo longitudinale bianco, da cui par- tono dei nervetti laterah, un po' obliqui, che biforcandosi o dira- mandosi finiscono per unirsi tra loro e con i loro rami nel margine della fogha. I fiori mandano un odore piuttosto spiacevole; sono monoici, raccolti in gruppetti quasi sessili all'ascella delle foglie: i maschi sono da 6 o 7, aventi nei gruppetti superiori un fiore femmi- neo nel centro di ciascuno di questi. I fiori maschi sono accompagnati da una bratteola ovato-tonda, larghetta, ma più corta del calice, sca- gliosa e scuretta , verdognola in basso , fornita di corte cigha e ca- duca. Il calice si compone di quattro sepaH, opposti in croce, due esterni più piccoli e due interni quasi il doppio maggiori, tutti ovati 0 quasi tondi, convessi e verdognoli nel dorso, bianchicci nel re- sto, spesso bilobi e quasi fessi, con qualche raro cigho nel margine 0 all'apice. Gli stami sono quattro, opposti ai sepali, più del doppio più lunghi dei sepah interni , un po' patenti , inseriti sotto il rudi- mento del pistillo eh' è verdognolo o verdognolo-gialliccio , più largo e quasi con quattro lobi in alto, e sostenuto da una parte più stretta a guisa di una colonnetta quadrangolare ; l' inserzione degli stami è alla base di questa. I filamenti sono cilindrici, bianchi, glabri. Le antere sono ovato-ellittiche, ottuse all'apice, smarginato-bilobe alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse , biloculari; si aprono longitudinalmente e sono gialle e glabre. Il polline é tondo, liscio e giallo. I fiori femminei sono circondati alla base da tre brat- teole, piccole e quasi bislunghe, verdognole nel dorso, scagliose nei margini e fornite di piccole ciglia. Il calice è formato di quattro sepali, quasi distribuiti in croce, più larghi e più lunghi delle bratteole, meno concavi e quasi tondi , bianchicci e scagliosi in parte nei margini BUXUS. 007 dove offrono pure alcune piccole ciglia: sono molto più corte del pistillo. Questo è molto grosso e verde: l'ovario ù quasi tondo, un po' triangolare con gli angoli ottusi, ha tre logge con le pareti e i setti grossi e nettariferi, uscendo il nettare loro per tre fori, uno al- l' apice di ciascuna loggia dell' ovario stesso in un punto sporgente e ottuso che corrisponde in mezzo agli stili. Ciascuna loggia ha due ovoli, i quah sono bislunghi, ottusi all'apice, bianchicci, anatropi, appesi con un corto funicolo all' angolo interno Jella loggia che oc- cupano per più della metà e poi interamente. Gli stili sono corti, grossi, divergenti, scanalati dalla parte interna, convessi di fuori ed ivi con un leggiero solco longitudinale. Gli stimmi sono bifidi, bislunghi , giallicci e papillosi , posti obliquamente all' apice degli stili dalla parte interna. Le cassale sono quasi tonde, con tre corni corti, grossi e divergenti, i quali partono da poco sotto dell'apice di ciascuna valva in modo che tra essi si vede uno spazio all' apice della cassula: in ciascuno dei corni è un solco di dentro che con- fluisce nell'apice della cassula con quelli degli altri. La cassula verde da principio diviene poi rossiccia e si apre con elasticità in tre valve nel mezzo delle logge , rimanendo ciascun setto attaccato alla valva : questa ha allora all' apice due corni perchè ciascun corno formato dallo stilo persistente si divide longitudinalmente in due. I semi sono due, l'uno accanto all'altro, pendenti, bislunghi, piani dalla parte colla quale si toccano, convessi nella parte opposta, nericci, lucenti, lisci: talvolta vi è un solo seme. L'albume è carnoso. L'embrione è un po' curvato ad arco, lungo quanto l'albume, quasi cilindrico; i cotiledoni sono piani dalla parte dove si toccano, convessi di fuori: la radichetta è ottusa, corta. Osservazioni. — Pianta uiolto variabile por la statura secondo che nasce nei luoglii bassi o alti sul livello del mare e per la forma delle fo;;die, sulle quali particolarità di poco momento Lamarck fondò le due supposte specie del Biuiis nrhoresccna e del D. su/l'ruticosa. Usi. — È coltivata coinunomenle per fare i contorni delle ajuole dei giardini cosi detti all' itidiana , però ora assai meno che nei tempi andati, jx-rchè sjìiaccvole è l'odore che manda e perchè vi si anni- dano molte chiocciole. Il suo lec^Mio duro, couqìatto , pesante, giallo, è adoperato per midti usi per lavori di tornio, per l'.ir prillili, vili. rote, fusi, cucchiai, strumenti da fiato, mac( bine fisiche, pezzi da scacchiera e per incidervi figure che si stampano frapposte al testo. 608 EUFORBIACEE. 1180. BiiiLiis lialcarica Lamk. B. arbuscula sempervirens, viridis , glabra, ramosissima, ra- mis oppositis , erectis vel erecto-patentibus, superioribus tetragonis, junioribus glabris , foliis oppositis, subdistichis , breviter petiolatis, coriaceis, oblongis vel ovato-oblongis, emarginatis, integerrimis, supra nitidis, stipulis nullis , floribus capsulis Buxus balearica Lamk. Dìct. 1 . p. 511 . Camhess. Enum. pi. ba- lear. in Mém. da Museiim d'hist. nat. de Paris 14. p. 308. Boiss. Voyag. en Espagn. p.562. Gennari! Spec. e varietà da aggiimg. alla Flora Sarda p. il. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Questa Specie è Stata tro- vata nei monti di Barbasi in Sardegna dal prof. Gennari che me ne ha favorito un ramo secco senza fiori e senza frutto. Fiorisce pro- babilmente in Marzo ed Aprile. Distribuzione geografica. — Pianta delle parti meridionali ed occidentali di Europa. Si trova in Spagna nel Regno di Granata , e sopra Nerja o Torre de la Mar , nelle Isole Baleari e in Sardegna. Osservazioni. — Il prof. Gennari scrive di non esser certo che questa specie sia veramente salvatica dei monti di Barbusi, avere però certezza che essa vive nei medesimi da molti secoli: io non vedo ragione perché non si debba considerare come pianta salvatica di Sar- degna, essendo ivi nella zona della sua vegetazione. Sarebbe desidera- bile che questa specie fosse descritta da chi può osservarla sul posto, poiché né Boissier né Gennari 1' hanno descritta, e la descrizione di Lamarck, fatta per altro a quanto pare sulla pianta coltivata, è molto sommaria. Essa é ben distinta dal Bnxus sempervirens Linn. non solo per avere le foglie più grandi , ma ancora per i fiori e massime per gU stami molto lunghi : non ho veduti i frutti di questa specie. TRIBtJ OUIiVTA. EMPETUEE. Empetreae Pari. Empetreae Nutt. Gen. 2, p. 233. Bartl. Ord. nat, p. 372. EndL Gen. pi. p. 1105. Lindi. Veg. Kingd. p. 285. Le Mahoiit et Decaisn. Traile gén. de hot. p. 489. EMPETREE. 609 Flores dioici , rarius polygami , in axillis foliorum sessiles , so- litarii vel pauci aggregati, rarius in apice ramoriim glomeratim conferii, nudi vel bracteolis imbricatis cincti. Cal}'x 5-vcl rarissime 2-sepalus, aìstivatione imbricativus. Corolbe pelala bypogyna, sepa- lis numero aìqualia et alterna. Stamina cum pctalis inserta , iisdem numero aequalia et alterna, in floribus foemineis nulla vel rudimen- taria. Filamenta libera, exserta. Anlherae didyma^, subglobosaì, extror- sae, biloculares, rima longitudinali debisccntes. Ovarium in floribus masculis rudimenlarium , 5-9 raro 2-loculare, loculis uniovulatis. Ovula adscendenlia. Stylus brevis vel brevissimus. Stigma 5-9 ra- diato-lobatum, lobis laciniatis vel inciso-pinnatifidis. Drupa baccifor- mis , G-9 raro 5-2 pyrena , pyrenis in axi colierentibus vel dislinclis, monospermis. Semina erecla, triquelra. Albumen carnosum. Embryo fere albuminis longitudine, teretiusculus. Cotyledones breves, radi- cula teretiuscula , infera. Considerazioni geografiche. — Di quCSla piccola tribù , clie i botanici considerano come una famiglia distinta (vedi ciò che ne ho scritto di sopra a pag. 4-55), noi abbiamo in Italia un solo rappre- sentante, r Einpetrum nigrum Linn., pianta dei climi freddi e co- mune a molte altre parti di Europa. Altra specie di Empetrunif V Empetrum album L. nasce in Portogallo. CCIiXXIII. EiTIPETRUIfl. Tonni. Tonni. Inst. p. 579. iah. 42f. Linn. Gen. pi. n. JIOO. Juss. Gen. pi. p. 162. Endl. Gen. pi. n. 1100. Flores dioici vel inlerdum polygami, parvi, solitarii, axilla- res, sessiles. Calyx basi bracteis sex cinctus , 5-sepalus, a-stivalione imbricativus. Pelala 5, sepalis alterna. Stamina 5, exserta. Fila- menta libera. Anlheraì subgloboso-didymm, exstrorsae, biloculares, longitiidinaliter debisccntes. Ovarium disco carnoso insidens, glo- boso-dt'pressum , sex-noveiiilocnlare , loculis uniovulatis. Ovula ascendeiilia , anatropa. Stylus brevis \el brevissimus. Stigma sex-no- vemradiato-lobalum, lobis laciniatis. Drupa bacciformis, depressa, hexa-enii('a|)vn'na, pyrenis monospermis. Semina creda, Iriquetra. Embryo fere aihuminis (arnesi longitudine. Cotyledones brevissima). ]\adirula elongata , infera. Fruticidi ericoiilei , procumbentes, ramo- Flora Italiana. Vol. IV. JVJ 610 EUFORBIAGEE. sissimi. Folla sparsa, subverticillatim conferta , linearla vel llneari- oblonga, obtusa, margine revoluta. Stipulae nullae. Portamento. — Essendovi in Italia una sola specie di questo genere, il lettore potrà consultare la descrizione di questa. 1181. Empctriiiu nig^rum Linn. E. frutex decumbens, ramosissimus , glaber, ramis erectls vel erecto-patentibus , inferne nudis, superne subangulatis et foliatls , folils sparsis , confertls , interdum subverticillatis , patentissimis vel patentibus, subcoriaceis , lineari-oblongis, obtusis , saturate viri- dibus, breviter petiolatis , floribus solitariis, axillaribus , sessilibus, calyce basi bracteis sex, calyce ipso longloribus , stipato, sepalis 3, petalis 3, obovato-oblongls, apice denticulatis, staminibus 3, corolla longioribus, stylo brevissimo, stigmate 9-radiato-laciniato , drupa bacciformi subglobosa , pyrenis obovato-triquetris. Empetrum nigrum Linn. Sp. pi. p. 1A50. Ali. FI. ped: 1. p. 236. Re FI. seg. p. Si. Dee. FI. frang. 3. p. 686. Savi Bot. elrusc. 2. p. 236. Pollin. FI. veron. 3. p. 173. Gaud. FI. helv. 6. p. 275. Pnccin. Syn. fi. lue. p. 5i8. Koch Syn. fi germ. et helv. edit. 2. p. 721. Cren, et Godr. FI. de Frane. 3. p. 74. Beri. FI. ital. 10. p. 339. Comoll. FI. comens. 7 . p. 206. Carnei Prodr. della fi. tose, p. 560. Ard. FI. des Alp. marit. p. 85. Figure. — Reich. Icon. fig. 4810. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nel luOghl pietrosi ed umidi della regione superiore deli' Abete e della regione alpina di tutta la catena delle Alpi e degli Appennini settentrionali e centrali. L'ho raccolta e l'ho di quasi tutta la catena delle Alpi, dalle Alpi marittime, dove é piuttosto rara, sino alle Alpi Giulie, da 1600 sino a circa 5000 metri sul livello del mare nel Col du Géant del Monte Bianco sin quasi al limite della vegetazione delle piante fa- nerogame. Degli Appennini 1' ho dell' Appennino di ^ Parma a Ri- gasso (Passerini!), delle Alpi di Mommio nella cima del Monte Prado (Calandrini !) , del Monte Rondinajó nell'Appennino lucchese (Gian- nini!), dell' Alpe di Barga, delle Tre Potenze, dell' Alpe di Faidello e del Balzo del Valloncello nell' Appennino pistojese , nei quali luo- ghi r ho raccolta e che sono , per quanto finora mi è noto , il limite meridionale di questa specie. Fiorisce in Giugno e Luglio. EMPETRUiM. 611 Distribuzione geografica. — Specie estesa dalla Finmarchia ! , dalla Lapponia! e dalla Scozia! nei quali paesi l'ho raccolta io me- desimo, per la Norvegia I, la Russia, l'Europa centrale! sino agli Appennini pistoiesi. Nasce pure nelle parti artiche e settentrionali dell' Asia ! e dell' America ! Descrizione. — Frutice quasi giacente per terra o poco alzato da questa, ramosissimo, glabro, con il fusto che manda fibre radi- cali alla base , e con i rami eretti o eretto-patenti , nudi e scuri in basso, un po' angolati, rossicci, scabrosetti e con molte foglie in alto. Le foglie sono piccole, quasi della consistenza del cuojo, sparse, molto vicine tra loro e talvolta quasi in giro, patentissime o patenti, lineari-bislunghe , ottuse e spesso un po' convesse di sopra ed ivi un po'scabrosette, con un solco longitudinale di sotto dove è una riga 0 nervo longitudinale bianco , fesso longitudinalmente e con peli nel fondo della fessura; sono di un color verde scuro, fornite di un picciolo cortissimo, quasi piano. 1 fiori sono piccoli, solitarii e sessili all'ascella delle foglie presso all'apice dei rametti, più corti delle foglie medesime. Il calice è circondato da sei brattee a guisa di scaglie, coprentisi come embrici, quasi tonde, concavo dalla parte in- terna, convesse di fuori, con piccoli denti e piccole ciglia nel margine e si compone di tre sepali patenti, simili alle brattee, i petali sono tre, obovato-bislunghi, più lunghi del calice, con piccoli denti all'apice, eretti, con l'apice patente, persistenti. Gli stimmi sono tre, alterni con i pelali, più lunghi di questi. 1 Ulameuti sono liberi, filiformi, persistenti. Le antere sono quasi tonde, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi longitudinalmente. Il pistillo è più corto dei pe- tali. L'ovario è quasi tondo, schiacciato da sopra in sotto, verde, glabro; con nove logge, in ciascuna delle quali è un ovolo ascen- dente ed anatropo. Lo stilo è cortissimo. Lo stimma grande, raggiato, con le lacinie quasi troncale all' apice e ivi un po' più larghe , ros- siccio-scuro , glabro. Il frutto è poco più piccolo di un pisello, quasi tondo, schiacciato-ombelicato, verde, poi nericcio, glabro, coronato dallo stimma persistente; spesso con nove pirene obovato-lriangolari, ciascuna delle (juali contiene un seme. U»i. — Adoperata comunemente dagli Alpigiani per bruciare. FINE i»i;l voll'mk yUAnio. INDICE DELLE PIANTE COWTE.lflJTE 1^ QL'ESTO QCi%RTO VOI.U11E. ARIES Tourn. 31. — ApoUìnis Link 67. — cephalonica Loud. 67. — excelsa Dee. 63. — excelsa Link 67. — Larix Lamk. 69. — Nordmanniana Spach 67. — Panachaica Ileldr. 67. — pedinala Dee. 66. — Picea Lindi. 67. — Picea Mill. 63. — Regina} ÀmalioB Ileldr. 67. — laxifolia Desf. 66. — rulgaris Poir. 66. ABIETIl^EyK Pari. 30. AJBMJETMJTJEj^ Rich. 22. ACAMEi:!": Pari. o77. Al'Al.YrilKyK Wull. 577. ADENOPETALUM Kiotsch 4 50. ALECTOROCTOyUMKMschliO. ALSASTER Spach 119. — viridis Spach 131. ALNUS Tourn. 119. — hrcmhana Rota 131. — cordata Loi.>?. 121. — cordi folla Ten. 121. — clliplica Hcq. 121. — t?lulino«a (iaerln. 122. — incana Willd. 128. — inlcrmcdia Heq. 123, — macrocarpa Keq. 122. — Morisiana Beri. 123. ALNUS ncapoUlana Savi 122. — rolundifolia Beri. 122. — suaveolens Moris 123. — suaveolens Req. 133. — subcordala C. A. Mey. 122. — viridis Dee. 130. AI^OKAGKE Pari. 387. A3IEI\TACE^ Linn. Juss. 108. 110. ANDRACILNE Linn. 598. — telephioides Linn. 598. ANISOPHYLLUM llaw. 4iO. A:\TII0!^TK1IK/E Boìss. 439. ANTWESMA CE/EK\oisch 429. ANTWESMEjE Sweel 429. Aperislhmium 432. Apinagia? Preissii Tulasn. 425. ARAUCARIE/E llenk. ci Hochsl. 22. ARCEUTOS Antoin. 75. ARTJIHOriIAMyUS Klolsrh 4 10. AitrOVAMiHA^X: Dee. 292. ATIIÌMALUS Neck. 410. « Balanophora 370. 15x\LAA(>PII0UAClvi: Lindi. 377. BALAIVOIMIOUACEE Pari. 377. BALANAPIIOUE E Rirh 377. 614 INDICE DELLE PIANTE BETULA Linn. 119. 136. BETULA Toiirn. 136. — cBtnensis Raf. 137. — alba Linn. 137. — Alnohelula Ehrh. 131. — Alnus Linn. 123. 128. — cordata Lois. 121. — glutinosa Vili. 123. — gummìfera Beri. 138. — incana Linn. f. 128. — nana Linn. 142. — ovata Schrank 131. — pubescens Ehrh. 141. — tortuosa Ledeb ? 141. — verrucosa Ehrh. 137. — viridis Chaix 131. BETULACEJE BBiri\. no. BETUTASTER Spach 136. BETUliEvE Pari. 118. BETULINEjE l. C. Rich. no. Blandovia slricta Corda 425. BOMBACEyE Kanlh 426. BUSSEE Pari. 602. BUXINEJE Baili. 429. BUXUS Tourn. 432. — arhorescens Lamk. 604, — balearica Larak. 608. — sempervirens Linn. 604. — suffruticosa Lamk. 604. BYTTNERIACE^ Dee. 426. Calelia Baili. 433. CALLITRICHE Linn. 4l0. — autumnalis Beri. 414. — autumnalis Kutz. 418. — autumnalis Linn. 421. — autumnalis Savi 418. — brutta Pelagn. 421. — capillaris Pari. 423. — dioica Petagn.? 414. — hamulala Kutz. 417. — intermedia Willd.? 414. — fontana Scop. 4 14. CALLITRICHE obtusangula Le Gali. 416. — pedunculata Dee. 419. — platycarpa Kutz. 4l2. — stagnalis Seop. 412. — tenui folia Gennari 424. — truncata Guss. 422. — verna Bert. 420. — verna Linn. 414. — verna Savi 412. — verna Ten. 418. — vernalis Koch 414. — virens Goldb. 421. CALLITRICHINEyE Link 387. 410. CALYCOPETALUS Planch. 440. CANNABINEjE Endl. 292. eAi\MABIl%EE: Pari. 301. CANNABIS Tourn. 303. — Lupulus Scop. 302. — saliva Linn. 306. CAPRIFICUS Gasparr. 366. — gigantea Gasparr. 368. — insectifera Gasparr. 368. — leucocarpa Gasparr. 368. — oMongata Gasparr. 368. — pedunculata Gasparr. 368. — sphaccelata Gasparr. 368. CARPINUS Tourn. 144. — Betulus Linn. 143. — duinensis Scop. 148. — orientalis Lamk. l48. CASTANEA Tourn. 169. — Fagus Scop. 166. — saliva Muli. 170. — vesca Gaertn. 171. — vulgaris Lamk. 171. CASTAHE^ Adans. 292. CASTANOPSIS Spach. 169. CEDRUS Link 31. CEDRUS Tourn. 73. CELTIDE^ Endl. 292. CELTIS Tourn. 334. — australis Linn. 333. — Tournefortii Lamk. 339. CONTENUTE IN QUESTO QUARTO VOLUME. 615 CUPULIFERjE l. C. Rich. 110. 163. Cycas revoluta Thunb. 60. CYNOCRAMBE Tourn. 309. — prostrala Scop. 310. CYNOCRAMBE/E Le Mahout et Decaisn. 292. CYNOMORIUiM iMich. 382. — coccineura Linn. 383. CYSTOGYNE Gasparr. 366. Ceratiola 433. CERATOFILI.EE Pari. 396. CEBA TOPHYLLE/E Gray 387. 396. CERATOPHYLLUM Linn. 397. — demersum Linn. — mulicum Chaoìiss. 400. — oxyacanthum Chamiss. 398. — subraersum Linn. 400. €ER€0DIA:>E.*: Juss.387.401. CEIi€0»IA.\EE Pari. 401. CH^TOCLADUS Nels. 100. CHLETROPSIS Spach 120. CICADEE 19 l.i:%0€RAMBEE Pari. COLUMNIFER/E Bani. 426. CONIFERE 22 Coreraa 433. COlilI.EE Pari. 143. CORMOPIIYTA Endl. 5. CORYLACE/EiUvi.va. €*OUYIiE;C: Pari. 143. CORYLUS Tourn. 155. — Avellana Linn. \o1. — tubulosa Willd. 161. COVE L LIA Gasparr. 366. CROTON tinclorium Linn. o9L C'HOrOJVEy^ Blum. 577. CMlfàTOI¥OMM9EyE Baili. 577. CROZOPIIORA Neck. 592. — linctoria Adr. Juss. 593. CUNN/NGHAMJE/E iionk. oi Hochsl. 22. €ri»lll-:SM7. — saxalilis Jaeq. 550. — segclalis Linn. 513. — srijrldlis Seb. ci Maur. 520. — Si'(juivri Ali. 33;i. 617 EUPHORBIA semiperfoliala Viv. 569. — serolina IIosl 531. — serrala Linn. 538. — sclicornis Poir. 536. — solisequa Reich. 473. — sphcerocarpa Salzra. 493. — spinosa Linn. 476. — spinosa var. A. Desf. 480. — sleUulala Lois. 488. — SleUulala Salzm. 495. — slrieta Linn. 487. — strida Ten. 485. — subciliala Pers. 485. — sulcala De Lens 502. — sylvalica .lacq. 565. — tanaicensis Guss. 525. — laurinensis AH. 511. — Icrracina Lag. 515. — lerraeina Linn. 535. — lerraeina Reich. 515. — Tommasiniana Beri. 547. — Iricuspidala Lapeyr. 504. — Irinervis Beri. 443. — Trium felli Beri. 555. — valenlina Orleg. 536. — variabilis Cesali 54o. — venda Ten. 571. — renela Willd. 573. — verrucosa Beri. 493. — verrucosa Grech-Delic. 479. — verrucosa Guss. 465. — verrueosa Lamk. 466. — villosa W. el K. 564. — virgala /3 monlana Reich — Wulfoni ll()p|>e 573. ELPUOIUMACE^ Air Juss. 429. EIIPIIOIUM E lus. «29 JW/'HOIilUASrni M Kl..lsch '•{(). EUPIIOUBIEJ: B.m .27. 439. EXOGEN J^: Dee. 5. EX. \ 548. 618 INDICE DELLE PIANTE ExcaBcaria 432. EXORRHIZ/E Rich. 5. WAGINEj^ Dumor. 103. FAGUS Tourn. 164. — Caslanea Linn. 170. — sylvestris Linn. 16o. — sylveslris Gaerltt. 166. FICUS Tourn. 365. — Carica Linn. 367. FIIiLAUTEE Pari. 597. FREIREA Gaudich. 333. — lusilanica Gaudich. 340. GÀLOGLYCHIÀ Gasparr. 366. GALARRHOEUS Haw. 440. Garda 432. GNETACE^ Bium. GUNNERACEyE Endl. 387. GYMNOGEI\S Lindi. 5. H HALOBAGACEJE Lindi. 387. HALORAGEAE R. Br 387. HELXINE Req. 333. — SoleiroUi Req. 343. HJPPURIDEjE Link 393. HIPPURIS Linn. 394. — vulgaris Linn. 394. IIUMULUS Linn. 301. — Lupulus Linn. 302. HYDROCERATOPHYLLON Vai! HYGROBIAE Rich 387. IJ aATROPHEMME^JE Baili. 577. IPPUUIDKE: Pari. 393. JUGLANDACE^ Lindi. 204, JUGLANDE^ Dee. 204. JUGLANS Linn. 205. — regia Linn. 206. JUNIPERUS Linn. 75. — alpina CIus. 84. — ■ Biasolellii Link 71. — coramunis Linn. 83. ~ hemisphcBrica Presi 83. — Lycia Linn. 90. — macrocarpa Siblh. 77. — Marslialliana Slev. 80. — ìinna Willd. 84. — oblorigala Guss. 91. — oophora Kunze 91. — Oxycedrus Linn. 80. — Phoenicia Linn. 90. — rufescens Link 80. — Sabina Linn. 87. — Sabina Ucria 90. — tenella Antoin. 80. — turbinala Guss. 91. K KERASELMA Neck 440. RE TELERIA Carr. 31. LARIX Tourn. 31. — decidua Mill. 59. — europcea Dee. 59. — excelsa Link 59. — pyramidalis Salisb. 59. LE/'TOPUS Klotsch 440. LIMNOPEUCE Hall. LUPULUS Tourn. 301. un MACROPHTALMA Gasparr. 366. MALVACEAEjuss.426. MALVOIDEAE 426. Mappa 432. CONTENUTE IN QUESTO QUAKTO VOLUME. G19 MEDUSEA Haw 440. MERCURIALIS Tourn. 578. — ambigua Linn. S86. — annua Linn. 58o. — ciliala Presi 586. — Corsica Co'^s. 583. — Cynocramhe Scop. 580. — elUpiica Duby 584. — longifolia II osi 580. — ovaia Slernb. 581. — perennis Linn. 580. iVERTENSIA Endl. 354. Micranlheiim Desf. 433. MICROPTELEA Spach 3i6 Monolaxis 432. JftOREjX: Endl. 292. IIOKE.C: Pari. 361. llOKEft: Pari. 361. MOKUS Tourn. 362. — nigra Linn. 362. Myrica Gale Linn. 109. MYRICACE/E Lindi, no. MYRìCEjE Rich. 110. MVHIOPIIYLLUM Vadl. 402. — jiilernifolium Dee. 408. — peclinalum Dee 404. — siculum Guss. 404. — spicalum Ali. 404. — spicalum Linn. 406. — verlicillalura Linn. 403. — verlicUlalum Ten. 40 i. m .Npuradia 29 L iV(/A' Tourn. 205. OI.1IF.IC Pari. 345. OUTI€'l<:iO Pari. 312. O.SIKVA Mieli. 151. — c.arpinifolia Scop. 152. — ilaliai Spach 152. — vulgaris Willd. 152. Pachysandra 433. PAK1ETARL\ Tourn. 333. — crelica Linn. 338. — crelica Moris 343. — diffusa M. et K. 335. — erecla M. et K. 335. — filiformis Ten. 340. — judaica Vili. 335. — lusilanica Linn. 310. — lusilanica Viv. 343. — officinalis Linn. 334. — Soleirolii Spreng. 342. Pedilanihu.s 432. PELONASTES Hook. lil. 402. PHYLLA NT A CEjE Kloisch 597. i»hvi.IìA:%tE/K muii. 597. PHILOCRENA CEJ^ Bong.425. PICEA Link. 31. — excelsa Link 63. — Nordmanniana Loud. 67. — pedinala Loud. 67. — vulgaris Link 63. PINUS Linn. 31. — Abies Duroy 66. — Abies Linn. 62. — Apollinis Anloin. 67. — austriaca lliiss. 53. — baldensis Zuccagni 63. — brulia Ten. 44. — Cembra Linn. 55. — cinerea Uobling. 63. — dal malica Vi.s. 53. — Esrarena Riss.? 38. — c.rcelsa Lanib. 63. — Ecnzlii Kolscby 53. — halepensis Mill. 40. — Ilrldreichii Chrisl 53. — humilis Link 49. — Laricio Poir. 52. — Lurido Santi 38. — Larix Linn. 59, — lejoclada Slcv. 67. 620 INDICE DELLE PIANTE PINUS maderensis Ten. 34. — magellensis Schow 49. — marilima A il. 52. — marilima Lamb. 41. — marilima Poir. 38. — montana Duroy 48. — Mughus Scop. 49. — nigricans Host 53. — Nordmanniana Slev. C7. — obliqua Sul. 49. — Pallasii Parol. 44. — Paroliniana Webb 44. — Parolinii Vis. 44. — pedinala Lamk. 66. — Picea Duroy 62. — Picea Linn. 66. — Pinasler Moris S3. — Pinasler Soland. 37. — Pinasler Ten. 53. — Pinea Linn. 34. — Pilhyusa Slrangw. 41. — Pumilio Haenk. 49. — pyrenaica Lapeyr, 43. — rigensis Desf. 46. — rolundala Link 49. — rubra Mill. 46. — sanguinea Laptryr. 49. — scolica Willd. 46. — sylveslris Linn. 46c — sylveslris Ucria 40. — sylveslris |S Linn. 40. — uliginosa Wimm. 49. — uncinala Ramond 49. PITOIDE^ Pari. 19. PLATANACEJE Vmàim. PIATANE M Endl.292. PIATANE^ L^sVxh.^U. PLATAMEE Pari. 371. PLATANUS Tourn. 372. — aceri folia Ten. 373. — cuneala Ten. 373. — orienlalis Linn. 373. — vulgaris Spach 373. PODOSTEMACEAE Rich. 425. PODOSTEMAE Endi 425 PODOSTEMONEjE Bongard 425. POINSETTIA Graham 440. POPULUS Tourn. 279. — alba Linn. 280. — auslralis Ten. 286. — canescens Smith 282. — caudina Ten. 289. — dilatala Ait. 289. — fasligiala Pers. 289. neapolilana Ten. 289. — nigra Linn. 288. — pyramidalis Roz. 289. — tremula Linn. 285. — villosa Lang. 286. Poranlhera Rudge 433. Pseudanlhus Spreng. 433. PSEUDOLARIX Gord, 31. JRUTUAJVdrjrVM^^m: End\. 559. Q QrERCIIlEyE Juss. 110. 163. QUERCUS Linn. 175. — jEgylops Ali. 186. — • iEgylops Linn. 203. — jEgylops Pollin. 189. — ampli folia Guss. 179. — Àpennina Lamk. 178. — austriaca Willd. 185. — Auzandri Gran, el Godr. 201. — brachycarpa Guss. 180. — brulia Ten. 178. — Cerris Linn. 185. — coccifera Linn. 200. — congesta Presi 179. — crinita Lamk. 186. — Cupaniana Guss. 179. — cylindracea Guss. 178. — Dalechampii Ten. 179. — Esculus Ali. 179. — faginea Ten. 179. — Farnello Ten. 183. — fasligiala Lamk. 178. CONTENUTE IN QUESTO QUARTO VOLUME. G2i QUERCUS Fontanesii Guss 189. — Ealiphleos Larak. 186. — hispanira Lamk. 189. — Ilex Linn. 197. — inlermedia Bérang. 179. — leptobalana Guss. 180. — macroìepix Kotschy 203 — macroslipulata Guss. 178. — microcarpa Guss. 180. — pedunculala Willd. 178. — pseudo-coccifera Desf. 201. — Pscudo-Suber Pucci n. 193, — Pseudo-Suber Santi 188. — puhescens Willd. 179. — pirenaica Bérana;. IS-i. — racemosa Larak. 178. — Raineri Béranjj. 179. — Robur Linn. 177. — Robur Willd. 179. — roburoides Bérang. 180. — sessili flora Smith 178. — Subcr Linn. 192. — Thomasii Ten. 178. — Tourneforlii Willd. 18G. — Virgiliana Ten. 179. RUIZOGENS Lindi 5 KICINUS Tourn. 589. — africanus Willd. 590. — communis Linn. o90. — scaber Beri. 590. S Ali INA Anioin. 75. SALICACEAE Lindi. 2o«>. SALICACEE Pari. 209. SALICIA'EAE Kich. 209. SALIX Tourn. 214. — acuminala Mill. 238. — alba Linn. 217. — alpina Srop. 2(57. — alpina Sul. 2G9. SALIX Àmaniana Willd. 251. — ambigua Polli n. 238. — amygdalina Linn. 222. — anguslifolia Nouv. Duham. 225. — aquatica Smith 238. — arbuscula Linn. 269. — arhulifoUa Willd. 267. — arenaria Will. 257. — aurita Ali. 238. — aurita Linn. 235. — aurita Pollin. 240. — austriaca IIosl 234. — caesia Vili. 264. — Caprea Linn. 241. — carniolica Ilost 230. — cinerea Linn. 237. — coruscans Willd. 2Ó3. — cralaegifolia Bert. 244. — daphnoides Vili. 232. — decipiens Smith 221. — discolor IIosl 235. — fwlida Schleich.269. — fragilis Linn. 220. — fusca Jacq. 267. — glabra Scop. 253. — glauca Linn. 259. — grandifolia Sering. 239. — bastata Linn. 255. — llelix Linn. 279. — helvetica Vili. 257. — herbacea Linn. 276. — Iloppeana Sturm 222. — incana Linn. 225. — Jacquiniana Willd. 267. — Jacquinii Ilost 267. — Kilaibrliana Willd. 274. — lanceolata Sering. 228 — Lapponum Ali. 259. — Lapponum Linn. 256. -- limosa Wabloiil). 257. — long! folla Schleich. 22S. — Lndu'igii Srhk. 255. — monandra HolTm. 229. — mulabilis Host 230. — inurlilhtidrs Vili. 269. — myrlillnidcs Willd. 265 622 INDICE DELLE PIANTE SALIX Myrsiniles Linn. 266. — nigricans Smith 230. — nìvea Sering. 257. — olecB folla Smith 238. — opposilifolia Hosl 230. — parvi flora Host 261. — . pedicellata Desf. 248. — peloritana Prestandr. 246. — pentandra Linn. 215. — pentandra Ucria 221. — phylicifolia Ambr. 231. — polymorpha Host 238. — polymorpha Pollin. 240. — Pontedereana Willd. 234. — PonledercB Vili. 233. — prcecox Hoppe 233. — prostrata Ehrh. 263. — purpurea Linn. 229. — reticulata Linn. 271. — retusa Linn. 274. — riparia Willd. 223. — rosmarinifolia Linn. 261. — rugosa Sering. 236. — sericea Vili. 259. — Seringeana Gaud. 227. — serpyllifolia Scop. 274. — serrulala Willd. 233. — silesiaca Ten. 238. — Smilhiana /3 obscwa Gren. Godr. 228. — sphacelata Willd. 242. — stylaris Sering. 251. — stylosa Dee. 251. — tennis Host 261. — tomentosa Serinsz. 242. — Iriandra Linn. 223. — uliginosa Willd. 236. — ulmifolia Vili. 236. — Villarsiana? Guss. 246. — Villarsiana Willd. 222. — viminalis Linn. 227. — viminalis Vili. 225. — vitellina Linn. 218. — Waldsteiniana Willd. 269. — Wulfeniana Pollin. 251. — Wulfeniana Willd. 233. et Sarcococca 433. Sarcophyte 379. SCABRIDjE Linn. 292. Scepa 431. SCEPACEM Enà\.m. m. SEMIDOPSIS Zumagl. i20. — viridis Zumagl. 131. SOLEIROLIA Gaudich. 333. — Corsica Gaudich. 343. SOLENOSTIGMA EndL 354. Sponia 294. STERCULINEM 425. STERIGMANTHE Klotsch 440. STILAGINE.^ LìndlJi26. Styloceras 433. TAS*#. i «^^ ■ ^^< t*^