0 -«K„ ■o*** *« : *r . ■ •* \ > Tjr *> /*** SX&K ^dJ? ' > >** ^ 3f te FILIPPO PARLATORE. FLORA ITALIANA, CONTINUATA DA TEODORO (1RIKL Profeusure di Botanica nell'Istituto 'li Stn.li Superimi di Firenze. Voi,. Vili. PARTE PRIMA. OAMPANOLACEE. JASMINACEB. OLEACEE. PBB i:\KICO TAWWANM, CORNAI 1:1: FIRENZE. rll'OCIlAFIA ini ni ii MONNIBK Lo a I plot. A ro wi.i i i FLORA ITALIANA. FILIPPO PARLATORE. FLORA ITALIANA, CONTINUATA DA TEODORO 200 (Salis Marschl., Mars., Ma- bilie!), Ponto, ili Dolo e sponda del Fiumalto (Marschl.), bagni di Guagno, Bocognano, Bastehca (Mais), diaccio (l»ert., Cren. Godr.), Zieavo, monte Coscione, Multane, monti di Sartene (Gren. Godr., ecc.). Sardegna: isola della Maddalena (Moris), Predasde- fogu (Moris!), Laconi nel Sarcidano (Gennari!, Ascherson cilia: Madonie Fra l-<»(> e l»'»0'i metri, comunissima in alcuno 28 campanulac.ee. località (Strobl), nella regione Pomieri (Guss.), al Passo della Botte, a Petralia soprana (Strobl), alle Fava re , a Polizzi (Pari.!), alla fontana di S. Nicolò sul monte Pietrafucile (Heldreich!) ecc., Palermo (Tineo!) lungo il fiume Oreto alla Guadagna, a S. Erasmo (Pari. !), sotto il Parco (Guss.). Fiorisce da aprile a settembre. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Portogallo , alle Baleari, a Corfù , a Creta, a Cipro, e nella Turchia asiatica. ce Descrizione. — Pianta piccola, glabra, in cespuglietti. Il rizoma è orizzontale, carnoso, di un bianchiccio-giallognolo, un po' schiac- ciato da sopra in sotto, ramoso con i rami corti, dentato di sopra per le prominenze donde partivano le foglie già cadute, con radici fibrose, bianche, lunghe, carnose, discendenti, che partono dalla parte inferiore del rizoma. Le foglie sono piccole, molte, in cespu- glietti all'estremità del rizoma e dei rami, aperte, ellittiche o allun- gate, assottigliate alla base in un lungo picciolo che è leggermente scanalato di sopra e convesso-angolato di sotto , di un bel verde di sopra, di un verde più pallido di sotto e ivi con un nervo longitu- dinale che si continua nel picciolo e che manda poc^e vene carnose che si perdono nel tessuto delle foglie stesse ; sono leggermente re- pando-dentate nei margini e leggermente smarginate all'apice, con un piccolo mucrone ottuso o bianchiccio, tanto nella incavatura del- l' apice come in quelle laterali dei margini. I peduncoli sono ascel- lari, solitarii, ascendenti, delicati, lunghi più del doppio delle foglie, cilindrici, verdi, e portano poco più in sotto o verso la metà due brattee, poste a poca distanza l'ima dall'altra e quasi opposte, li- neari-lesiniformi, quasi acute, verdognole, erette in basso, un po' patule all'apice e ivi fornite di qualche raro e lungo pelo. I fiori sono solitarii all'apice dei peduncoli. Il calice è 5-fido, ed ha il tubo quasi tondo, con cinque angoli, verde, glabro, le lacinie sono due volte e mezzo circa più lunghe del tubo, lineari, ottusette , erette, patule all'apice, glabre, verdi. La corolla è più del doppio più lunga del calice; il tubo è intero, di un celestognolo-bianchiccio, glabro; il lembo è diviso in due labbri, uno superiore più corto, bifido, con le lacinie lineari-lanceolate , un po' acute, erette, e con l'apice un po' rivolto in dietro, di colore violetto chiaro e con qualche raro e lungo pelo bianco nella parte anteriore verso la gola, il labbro in- feriore è molto più grande, patente-reflesso, trilobo con i lobi la- terali ovali, e un po'più piccoli e meno tondeggianti all'apice del me- diano, tutti hanno all'apice una piccola punta sporgente e sono di color violetto chiaro come le lacinie del labbro superiore, però con una mac- LAURENTIA. 29 chia bianca triloba, che corrisponde alla metà della base dei tre lobi, e più con una- macchiolina gialliccia verso la gola: questo labbro è pure fornito ivi di peli lunghetti, rari, eretti, ed ingrossati alquanto verso l'apice a guisa di mazza. Gli stami sono cinque, lunghi più del tubo della corolla e distinti da questa. I filamenti piani, lineari, di un violetto assai chiaro, glabri, saldati insieme tra loro nella parte superiore. Le antere sono saldate tra loro, biloculari, alquanto disuguali, le tre posteriori più lunghe, curvate verso l'apice in avanti/dapprima rossicce, poi di color violetto-scuro, tubercolato- scabre nel dorso e segnatamente verso 1' apice, dove hanno pure qualche piccolo e corto pelo ; le due anteriori sono quasi diritte , dapprima giallognole, poi anch'esse violetto-scure, aventi all'apice un fascetto di pochi peli bianchi, disuguali e diretti in avanti. Il polline è giallo. Vi sono cinque glandole quasi tonde e verdognolo- giallicce all'apice dell'ovario. Il pistillo è da principio diritto e poco più corto degli stami, poi curvato all'apice in avanti e poco più lungo di questi, sporgendo lo stimma dall'apice del tubo formato dalle antere. Vi è un disco gialliccio quasi in cerchio sull'apice del- l'ovario. Questo è saldato in gran parte con il tubo del calice e solo libero all'apice, ha due logge: dal setto partono due placente car- nose e verdognole, ciascuna delle quali riempie quasi per intero la loggia e porta una gran quantità di piccoli ovoli anatropi. Lo stilo è quasi cilindrico, bianchiccio, glabro; sotto dello stimma ha dap- prima molti peli collettori, quasi un collaretto: tali peli sono corti, orizzontali, bianchicci, e allora lo stimma è racchiuso in mezzo ad essi, poi lo stimma si allunga e si curva in avanti, dividendosi me- glio in due labbri quasi orbicolari, papillosi e divergenti, e i peli spariscono. La cassula è piccola, tonda , coperta anche dalle lacinie persistenti del calice e si apre all'apice di ciascuna loggia nella parte che è al di sopra del tubo del calice. I semi sono numerosis- simi, piccolissimi, bislunghi, lisci, radi. (Pari. ms. , descr. di pianta dell orto botanico di Firenze, avuta da Palermo). 30 CAMPANULAGEE. TFLIBÙ SECONDA.. Campaiiiilee. Campanulace^e prò parte Jass. gen. p. 163. Campanulace^e sect. 1 R. Br. prodr. fi. Nov. Holl. p. 559. Campanulace^e Cand. Dui), hot. gali. 1 . p. 311 . Lindi, nat. syst, ed. 2. p. 237. Cand. prodr. 7. p. 414. Campanule^: trib. Campanulacearum Cand. inonogr. Camp. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 554. Corolla regularis. Stamina sequalia, fìlamentis liberis. II. JASIONE. Jasione Limi. gen. p. 266. Cand. monogr. Camp. p. 101. Gen., pi. fi. gemi. fase. 28. t. 9. Benth. Hook, gen. pi. 2. p. 554. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 429. t. 68. f. 4. Corolla fere ad basini 5-partita, laciniis angustis. Filamenta basi haud dilatata, libera. Antherge basi coniunetse. Gemmularium latitudine subaequilongum, gemmulis coacervatis. Stylus basi nudus. Tretum intra calycis lobos dehiscens. Portamento. — Erbe bienni o perenni, alte da 1 a 5 decimetri, con foglie sparse, strette, con fiori azzurri o bianchicci, disposti in ombrelle terminali simulanti capolini, involucrate, a fioritura cen- tripeta. 1. «Iasione montana. J. biennis vel perennans, caule erecto, simplici vel ramoso, in- ferne rigide piloso, superne glabro, foliis lineari-lanceolatis, basi angustatis, margine cartilagineo incrassatis , subcrenatis, undulatis, pilosis, pedunculis elongatis nudis, bracteis subcrenatis, margine cartilagineo incrassatis. Jasione montana Limi. sp. pi. ed. 1. p. 928. Bert. fi. ital. 2. p. 526 ; et auct. omn. JASIONE. 31 Figure. — FI. dati. t. 319. Lam. encycl. t. 724. f. J.Reich. k. fi. germ. 19. t. 217. f. 1. [è dentata, basi subciespitosa, caulibus crebrius foliosis, bracteis involucrantibus spinoso-dentatis. -Iasione montana fì Bert. I. e. Jasione montana dentata Cand. prodi- . 7. p. 415. Jasione montana £ stolonifera? Cand. I. e. Jasione montana Guss. fi. sic. syn. 1. p. 253. Jasione montana )3 echinata Strobl fi. Nébr. (hi Flora 1883) p. 548. FI. Etti, (in Dot. zeitichr. 1883) p. 20. y depressa, caulibus brevibus, prostratis, ca3spitosis, bracteis involucrantibus subintegris. Jasione montana y depressa Ces. Pass. Gib. comp. p. 429. Are. coìnp. p. 450. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi boschivi asciutti del piano e dei monti, e talora nelle sabbie marittime. Pie- monte: presso Mondovì (Ing.), a Nava (Ardissone !), a Susa (Re) sino all'abitazione del larice (Pari.!), presso Torino (Balbis, Re), sul Gran S. Bernardo sino a 1700 metri (Tissière) , a Oldenico (Malinvemi!), a Gressoney (Carestia!), nel Novarese (Bir.), sul Sempione (Favre). Canton Ticino , ov' è comune (Comolli). Lombar- dia : nel Pavese, comune (Noce. Balb.) , nel territorio di Monza, sul monte Barro (Pari.!), nella vai Tellina inferiore ove' abbonda (Coro., Mass.), nel Bergamasco fra 100 e 1200 metri (Rota), nel Bresciano frequente (Zersi), nel Cremonese a Grumone (Pari.!). Tirolo, sino a 5500' : nelle Giudicane, a Roveredo (Ambrosi), a Trento (Perini!), a Bolzano, a Merano (Uausm.), in vai Sugana (Ambrosi). Veneto: presso Verona (Manganotli!), nel Vicentino (Hall!), negli Euganei (Trev., Rigo!), nel Friuli presso Pontebba (Pir.). Emilia : sulle rolline di Noceto (Pass.!), sui monte Prinzera (Pari.!), aS. Va- lentino nel Reggiano (Gi belli!), presso Varana e Sassoraereo (Mori), presso Montese, all'Acero, alla Porretta , a Gastiglion dei Pepoli (Cocc), ecc. Liguria: a Berrà (P-arla!), a Contea (Dorando!), nel territorio -li Tenda (Sternberg!), a Viosenne (Ricca!), a Porto Mau- rizio Berti!), a Pegli (Carrega!), a Genova (Rigl." tri Le- vante (Delpino!), b Chiavari (Caldesi!). Toscana: in Luni (Pari. . nelle alpi Apuane dall'abitazione dell'olirò a quella del faggio (Situi!), a Viareggio, i Lucca (Beccar!!), nelle alpi di Mommio (Calandrimi), nell'Appennino lucchese (Car.l ecc.) e in quello pistoiese (Pari.!, Piccioli!), nella selva Pisana, in vai di Ni- 32 CAMPANULACEE. vole (Car.!), a Citille in vai d'Elsa (Reboul!), a S. Gasciano invai di Pesa (Ricci!), a Firenze in diversi luoghi, a Vallombrosa (Gar.!, Pari.!), a Figline (Pari.!), in Casentino (Gar.!, Pari.!), in vai Tibe- rina (Cherici!), nel Volterrano (Amidei !) , nel Senese, nel monte Amiata (Gar.), nelle isole della r"p"aia (Mor. De Not.), dell'Elba (Car.), e del Giglio (Bert.). Marche: nel Piceno a Montemonaco (Marzialetti!), sul Vettore (Bert.), a Montacuto (Orsini!). Lazio: a Castelnuovo in Sabina (Narducci !) , presso Viterbo (Macchiati!), nei dintorni di Roma, comune (Rolli!), a Frascati (Pari.!). Abruzzo (Ten. !): sul Pizzo di Sivo, sulla Maiella (Ten.). Calabria: a Co- senza, sul monte Cocuzzo (Ten.), a Pizzo nelle sabbie marittime (Ricca!), presso la foce del fiume Angitola (Are.!), a Serra S. Bruno (Zwierlein!), a Pecoraro, a Pazzano , a Palme (Biondi!), a Reggio (Aiuti!), al Castello di Bova (Biondi!), a Palizzi (Arcangeli!). Si- cilia: a Mandanici, Montescuderi (Nic), Messina (Seguenzàl, Car. !), Milazzo, Patti, Gioiosa, Caronia, S. Fratello (Guss.), nelle Madonie, piuttosto scarsa nella regione inferiore, assai comune fra 900 e 1400 metri, cosi a Castelbuono (Huet du Pavillon !), Polizzi (Pari.) ecc., sull'Etna (Pari.!) dal livello del mare sino a 7000', a Catania, a Bronte (Strobl), nell'isola di Lipari, rara (Lojac). Sardegna (Mor.!): sul monte Santo di Pula (Biondi!), a Capoterra, a Iglesias (Ascher- son!), a Caprera (Genn.). Corsica, comune nella regione littorale e media (Mars.): a Bastia (Sai. Marschl.). Fiorisce nell'Alta Italia da maggio a settembre, e nel Mezzogiorno da marzo a luglio. Distribuzione geografica. — In tutta 1' Europa, nell'Asia Mi- nore e nell'Affrica settentrionale. ce Descrizione. — Pianta alta da 5 a 6 decimetri, verdognola, pelosa, ispidetta o quasi glabra. La radice è fusiforme, ramosa, bianchiccia. I fusti sono molti , i laterali giacenti per terra o ascen- denti, il centrale diritto, angolati, con gli angoli un po' rilevati, ispidetti, segnatamente negli angoli, per lo più ramosi, con i rami eretti, delicati, e nudi in alto per lungo tratto. Le foglie sono al- terne, un po' lontane, patenti, sessili, lineari-lanceolate, acute, ondeggianti nel margine, ed ivi intere o sinuato -crenulate, scabro- sette, di un verde pallido e quasi bianchiccio, piegato-solcate di sopra ed ivi con rare sete lunghe e bianche, di un verde ancora più pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato ed ispido per sete simili a quelle della pagina superiore. I fiori sono forniti di un pedicello, raccolti in capolino quasi sferico all'apice dei rami e del fusto, e circondati da un involucro. Questo si compone di 9 JASIONE. 33 o 10 foglioline, patenti, poco più corte dei fiori, erbacee, un po'em- briciate, ovali, acuminate o acute, crenate o come dentate nel mar- gine verso l'apice, ovvero intere, un po' ristrette alla base ed ivi con qualche setola a guisa di ciglia, piane, verdognole, glabre. I pedicelli sono delicati, quasi filiformi, più corti dei fiori, di color violetto-chiaro, glabri. Il calice è di color violetto-chiaro, glabro; il suo tubo è quasi ovato, con cinque nervi rilevati che lo rendono quasi pentagono; le lacinie sono quasi il doppio più lunghe del tubo, setacee, patenti. La corolla è di color violetto, il doppio più lunga del calice, divisa profondamente in cinque lacinie lineari-lanceolate, acute, un po' scanalato-concave di sopra e un po'convesse-carenate di sotto, dapprima coerenti, poi gradatamente separantisi dalla base all'apice e finalmente patenti; talvolta è divisa in 6 lacinie o in 4, nello stesso capolino. Gli stami sono cinque, alterni con le lacìnie della corolla , la metà circa più corti di questa e inseriti alla base della stessa. I filamenti sono eretti, lesiniformi, del colore della corolla, glabri. Le antere sono erette, allungate, ottuse, smargi- nate alla base, inserite nel dorso poco sopra di questa, introrse, biloculari, di color rossiccio-carneo. Il pistillo è più lungo della co- rolla. Lo stilo è cilindrico, di color violetto , dapprima corto ed in- grossato in alto a guisa di clava, con ivi molti peli collettori, lunghetti e curvati in su, poi si allunga ed è ingrossato un poco gra- datamente verso alto, con i peli rientrati , ed ha all'apice uno stimma quasi bilobo, papilloso e bianchiccio. La cassula è piccola , papiracea, con cinque angoli; ha due loggie e contiene due semi piccoli, allungati, angolati, lisci, scuri, si apre per due fori all'apice. (Pari, ms., descr. della pianta di Gr limone). » Osservazioni. — La specie passa per una serie di gradazioni nella varietà |3 che è forma meridionale; questa generalmente è perenne e si sostituisce alla forma tipica in Calabria ed in Sicilia. La varietà y è una forma montana raccolta nei pascoli aridi sopra Mandanici in Sicilia da Iluet du Pavillon ! Altre forme umili a fusti diffusi si trovano nelle arene marittime, e con esse dagli autori sono state fatte le varietà littoralit, humilis, ecc. Non soo rari in questa specie casi di prolificazione. t. .laMdiic pereimiM J, perennis, rhizomate stolonifero, caulibus basi suffruticosi* re« pentibus , iscendentibus, Bubsimp liei bus, inbglabris, foliis linearibus Flora Itauasa. - Vor. vili 34 CAMPANULACEE. sublaevibus , margine haud incrassatis, planis, obtusiusculis, pedun- culis elongatis nudis , bracteis involucrantibus serrato-dentatis , haud incrassatis. Jasione lsevis Lam. fi. frane. 2. p. 3. Jasione perennis Lam. encycl. 3. p.216. Petit add. cat. pl.cors. (in hot. tidsskr. 14) p. 247. Figure. — Lam. encycl. t. 724. f. 2. Bot, reg. t. 505. Bot. mag. t. 2198. Reich. te. fi. germ. 19. t. 217. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Questa pianta che suol crescere nei luoghi montuosi, viene segnalata in Corsica a Capiletto da Petit. Fiorisce nell'estate. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Francia , nella Germania occidentale, in Spagna e in Barberia. Osservazione. — A questa specie, per ragione di priorità spet- terebbe il nome di Jasione Icevis, datole da Lamarck per esprimere che la pianta era glabra; più tardi lo stesso Lamarck riconoscendo che non sempre la pianta era tale , sostituì al primo nome quello di J. perennis, ed essendo ormai questo da tutti accettato, mi è sem- brato conveniente conservarlo. 3. Jasione supina. J. perennis, caespitosa , caulibus plurimis, repentibus, diffusis, tenuibus, glabriusculis, foliis integris, margine haud incrassatis, ba- silaribus spathulatis, basi attenuata ciliatis, caulinis oblongo-lanceo- latis, glabriusculis, pedunculis breviusculis, glabris, bracteis acute dentatis, margine haud incrassatis. Jasione supina Sieber in Spreng. syst. veg. 1. p. 810. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Scoperta in Basilicata nei pascoli a 2000 metri, fra il monte Serino e il monte del Papa, in terreno granitico quarzoso (Huter Porta Rigo!) , nel 1877. Fiori- sce in giugno. Distribuzione geografica — Cresce inoltre nella penisola Bal- canica e nell'Asia Minore. III. WAHLEMBERGIA. Campanula^ sp. Linn. gen. p. 46. Wahlenbergia Schrad. cat. hort. Goetting. 1814 (ex Cand.). Cand. mon. Camp. p. 129. Gen. pi. fi. germ. fase. 18. t. 14. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 555. WAHLENBERGIA. 35 Wahlenbergia et Edraianthus Cand. prodr. 7. p. 424 et 448. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 430. t. 69. f. 2 et 4. Wahlenbergia et Hedrseanthus Wettst. mon. Hedr. Corolla tubuloso-campanulata sive campanulata, quinqueloba. Filamenta libera, basi dilatata. Antherae liberse. Gemmularium la- titudine subaequilongum, gemmulis coacervatis. Stylus basi nudus. Tretum intra calycis lobos dehiscens. Portamento. — Erbe annue o perenni, talora appena suffrute- scenti, con foglie sparse, talora addensate in basso, con fiori az- zurri o bianchi, subsessili , o lungamente pedicellati nutanti. Osservazioni. — Le piante che costituiscono questo genere diffe- riscono notevolmente fra di loro pel portamento. Alfonso de Candolle, dopo aver fondato il genere nella sua monografia delle Campanu- lee, nel Prodromo volle smembrarlo nei due generi Wahlenbergia ed Edraianthus, ma relativamente a questo ultimo dovè dire: cha- racteres pauci a Wahlenbergiis discrepantes , sed habitus diuersissi- mus. Anche Wettstein nella sua monografia del genere Hedroeanthus pubblicata testé (Denkschrift. der math.-natur. Class, der Kais. Akad. voi. 53.°) volendolo conservare distinto , si appoggia oltreché sul modo di deiscenza del frutto, sulla forma della infiorescenza , sulla struttura e forma delle foglie, caratteri cui non si può dare im- portanzi , giacché anche nel genere Campanula l'infiorescenza e la forma delle foglie sono variabilissime, e il modo di deiscenza del frutto (per rottura irregolare nel Hedrozanthus, e per distacco di valve regolari, corrispondenti alle caselle del gemmulario, nella Wahlenber- rjia) invero diversifica tanto poco da non potersene tener conto, tanto più che anche nello stesso genere Campanula si hanno differenze non minori. Inoltre nel genere Campanula abbiamo differenze di portamento non meno palesi. Floribus capitatis , caeruleis. 1. \1 Rhlenhertfiii tenuifolia W. perennis , foliis linearibus Bubintegris, ICBtiosculis, toto margine regulariter cilintis, tnflorescentia capitolata, braciai* invo- lticrantibus exterioribus a bui Kit.' arala longe linenri-acuminatis, in parte superiori follia nmilibus, llorilnis multo loDgioribua, ciliatis. ceterum glabris, remote dentiealatia, gemmulario pilosiotcuk), caly- 36 CAMPANULACEE. cis laciniis basi sublatiore linearibus, angustis, acuminatis, remote denticulatis, corollam dimidiam superantibus, stylo corolla in nervis pilosa paullo breviore. Campanula tenuifolia Waldst. Kit. plani, rar. Hung. 2. p. 168. Bertol. fi. Hai. 2. p. 490. Wahlenbergia tenuifolia Cand. mon. Camp. p. 133. Are. comp. fi. Hai. p. 451. Edraianthus tenuifolius Cand. prodr. syst. nat. 7. p. 449. Rock syn. fl. germ. ed. 2. p. 543. Reich. ic. fi. germ. 19. p. 109. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 430. Smith! fi. Fiume p. 35. Hedraanthus tenuifolius Wettst. mon. Hedr. p. 13. Figure. — Bocc. ieon. et descr. rar.plant. p. 78. f. 2. Waldst. Kit. o. e. t. 155. Reich. o. e. 19. t. 228. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei luoghi rupe- stri aprici e nei prati sassosi dei colli e dei monti nell'Istria: presso Trieste (Koch), a Materia (Bert.) a circa 1500 metri (Wettst.), fra Lippa e Sopianes a circa 600 metri, fra Ciana e Fiume (Wettst.), a S. Caterina (Smith !, Noè!), a Drnnova, fra Svilno e Cavlje, a Grobnic presso Fiume (Wettst.). Fiorisce dal maggio al luglio. Distribuzione geografica. — Lungo l'Adriatico da Trieste al Montenegro. Osservazioni. — Reichenbach (le. fl. germ. 19. p. ' 109) dice di aver veduto esemplari di Sardegna, ma questo è senza dubbio un errore. Questa specie si distingue dalla Wahlenbergia graminifolia pei lobi calicini molto più stretti , pei fiori più piccoli, per le brattee più lunghe e ristrette ad un tratto sopra una base cuoriforme, per le foglie più lunghe, più strette e cigliate sino all'estremità. 9. Wahlenbergia gram ini foli a. W. perennis, foliis angustis, linearibus, vel lineari-spathula- tis, acutiusculis, integris, basim versus breviter subciliatis, inflore- scentia capitulata, bracteisinvolucrantibus floribus haud longioribus, exterioribus a basi ovata lineari-caudatis , patulo-recurvis, integris, ovario glabro in nervis piloso , calycis laciniis lineari-lanceolatis acutis, ciliatis, dimidiam corollam haud aequantibus, stylo corolla extus in nervis hirsuta breviore. Campanula graminifolia Linn. sp. pi. ed. 1. p. 166 (ex loco). WAHLENBERGIA. 37 Ten. fi. nap. 1. p. 68. Seb. Maur. fi. rom. prodr. p. 101. Ors. cat. (Capp. opusc. scient.) p. 280. Ten. syll. p. 99. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 197. Terr.l rei. Terr. Lav. p. 137. Sec. rei. p.87. Terz.rel. p. 72. Quart. rei. p. 104. Wahlenbergia graminifolia {prò parte) Cand. moti. Camp. p. 130. Are. comp. fi. Hai. p. 451. Campanula graminifolia (prò parte) Schouw prosp. descr. geogr. p. 35. Beri. fi. ital. 2. p. 488. 3. p. 599. 5. p. 611. 10. p. 475. Edraianthus graminifolius (prò parte) Cand. prodr. p. 448. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 430. Edraianthus graminifolius Ces. el. piant. Maiella p. 21. Jatta rie. Gran Sass. p. 218. Groves fi. Sir. p. 64. Wahlenbergia graminifolia Dat. contr. fi. umbr. p. 34. Hedraeanthus graminifolius /S et y Wettst. mon. Hedr. p. 16. Figure. — Barr. icon. p. 332. Wettst. o. e. f. 15-17. fi sicula, villosa, bracteis linguaeformibus. Campanula graminifolia Smith prodr. fi. graie, p. 138. Sibth. Smith fi. groze. 3. p. 5. Schouw prosp. descr. geogr. p. 35 (pi. e Sic). Guss. prodr. fi. sic. 1. p. 245. Beri. fi. ital. 2. p. 488 (quoad piantavi e Sicilia). Guss. fi. sic. syn. 1. p. 248. Wahlenbergia graminifolia (proparte) Cand. mon. Camp. p. 130. Are. comp. fi. ital. p. 451. Edraianthus graminifolius Cand. prodr. p. 448 (prò parte). Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 430 (prò parte). Nic. prodr. fì. mess. p. 305. IMraianthus siculus Strobl fi. Nebr. (Flora 1883) p. 551. Hedraeanthus graminifolius a australis Wettst. mon. Hedr. p. 11. Figure. — Sibth. Smith o. e. t. 206. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 227. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura Fra le l'Upi nei moliti della Penisola e di Sicilia. La specie nasce nell'Appennino umbro-mar- chigiano: al Furio (Narducci!, Bért.), sul Catria (Piccinini !) a 1000 metri (Pari.!), sul monte S. Vicino a 1300 metri (Bucci!), sul monte Pennino presso alla cima!, sul monte Bino (P.ert.i, sul monte Priore, sul vertice della Sibilla alla Corona (Martialetti !), sul Vet- tore nella regione Buperiore (Parli, Car.l); nell'Appennino ibra sul monte dei Fiori quasi alla cima (Pari.! , Car.! , (lemmi' Pi//..» di Si?o (Pari.!, Car.!), ini monte Corno (Oninil, Levierl) . Bttlla sommità del Velino (Clu-rici !), sul monte CoCCOrello (Pevier !), 38 GAMPANULAGEE. sul Sirente a 7000' (Groves!), sul Morrone (Levier!), sulla Maiella fra 2000 metri e 2800 metri (Levier!, Groves!, Porta Rigo!); nei monti del Lazio e della Campania: sul monte Gennaro (Seb. Maur.), sul Lucretile (Webb !) , sui monti Lepini (Rolli!), sul monte Meta presso Settefrati e presso S. Biagio, sul monte Cairo (Terr.) , nel Matese sul monte Miletto (Terr.!) e sul Mutria (Terr.), presso Frasso Telesino sul monte S. Michele (Terr., Pasq.!) , sul monte Vergine (Ten.), sul monte S. Angelo di Castellamare (Avellino ! , Pasq.!); nella Calabria: presso il monte Pollino (Biondi!). La varietà cresce fra le rupi a solatio nei monti in Sicilia : a Monte- scuderi (Nic), sul monte Salvatesta presso Novara (Seguenza!), nelle Madonie fra 1000 e 1600 metri (Strobl) sullo Scalone (Hel- dreich!), a Quacedda, a Rocca di Mele (Pari.!) ed altrove, a Bu- sarnbra (Lojac.!, Todaro!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Grecia. « Descrizione della specie. — Folia radicalia erecto-patentia, viridia, sulfuso-purpurascentia, supra canaliculata, subtus convexa, margine ad basim ciliata, ciliis tenuibus, longiusculis, reflexis. Caulis adscendens vix angulatus, e viridi-purpurascens. Flores sessiles, fa- sciculati. Capsula subglobosa, angulata, e viridi-albida, glabra, laci- niis calycinis persistentibus, patulis, lato-lanceolatis, margine ciliatis, dorso nervo longitudinali parum prominente notatis, supra rubentibus, capsula vix subduplo longioribus coronata. Bractese ovales vel ovali- oblongae , margine virides, ciliatae, vel a basi ad medium villosae, dorso ex albido-rubentes, exteriores striatse, apice longe acuminatge, acumine viridi, patulo-recurvo. Calix bracteis subbrevior, turbinatus, o-angulatus, pallide viridis, laciniis rubentibus, pilosulus, 5-fidus, laciniis lanceolatis, obtusiusculis, basi parum dilatatis, patulis, pi- loso-ciliatis, sinubus pilosis edentatis. Corolla tubuloso-campanulata, ccerulea? violacea, extus glabra sed ad nervos 5 longitudinales pilo- sula, intus villosula, ad tertiam partem superiorem 5-fida, laciniis aeu- tiusculis, apice patulis. Stamina corollis subdimidio breviora. Filamenta basi late ovata, plana, dorso convéxa , margine ciliata, alba, reliqua parte stricta, linearla, glabra, alba. Antherge long», lineares, luteae, glabrae. Pistillum corolla paullo brevius. Stylus longus, crassiuscu- lus, inferne trigonus, albus et glaber, apice 2-fidus, laciniis erectis apice vix divergentibus, obtusis, violaceis, introrsum et apice stigma- tosis, ibique viridulis. Capsula conica, angulata, laciniis limbi ca- lyeis coronata, 2-locularis, loculis septo medio seminiferis , apice concaviuscula valvis dehiscens. Semina plurima parviuscula, oblongo- WAHLENBERGIA. 39 ovalia, laevia, glabra, albida. (Pari, ms., descr. della pianta del monte Catria. Il calice e la corolla descritte dalla pianta del monte S. Vicino). t> ». Wahlenbergia eroatica. W. perennis, foliis linearibus vel anguste lanceolatis, basi at- tenuata ciliatis, ceterum subglabris, inflorescentia capitulata, bracteis involucrantibus nunquam floribus longioribus, sensim attenuatis, basi calloso-incrassata 1— 2-denticulatis , extus subglabris, gemmulario glabro, calycis laciniis latitudine multoties longioribus, lanceolatis, acutis, ciliatis, ceterum glabris , stylo corolla glabra aaquilongo. Edraianthus Kitaibelii (non Cand.) Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 543. Reich. ic. fi. germ. 19. p. 108 (prò parte, non figura). Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 430. Campanula eroatica Rem. ber. naturiu. med. ver. Innsbr. 3. p. LXXI (fide Wettst.). Edraianthus croaticus Rem. in (esterr. boi. zeitschr. p. 68. Wahlenbergia Kitaibelii Are. comp. fi. Hai. p- 451 (non Cand.). Hedreeanthus croaticus Wettst. mon. Hedr. p. 18. Figure. - Wettst. o. e. f. 18-21. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei luoghi S3S- sosi aprici alpini : è stata raccolta nel Carso sullo Schneeberg (Koch, Reich.) in suolo calcareo a circa 1700 metri (Wettst.). Fiorisce in luglio. Distribuzione geograBca. — Carniolia orientale , Croazia e parti adiacenti della Dalmazia. Osservazioni. — Questa specie è vicina alla Wahlenbergia grami- nifolia. Fu confusa con la Wahlenbergia Kitaibelii figurata da Wald- stein e Kitaibel (PI. rar. Hung. t. 154) e da Reichenbach (le. /!. germ. 19. t. 227. f. 42), ma se ne distingue subito per la mancanza di appendici ai seni del calice. Dalla Wahlenbergia gramim folU si di- stingue: per le foglie più corte, relativamente più larghe e general- mente meno pelose, per le brattee più numerose con un ingi mento calloso alla base, pei Bori meno numerosi, pel gemmulario glabro, pei lobi ''all'ini più profondamente divisi, per la corolla esternamente affatto glabra e più profondamente divisa, per lo stilo più lungo, eguale in lunghezza al la corolla. 40 CAMPANULAGEE. 4. ll'alilenbergia dalmatica. W. perennis, foliis lineari-lanceolatis vel lineari-spatulatis, sub- integris, glabris, sed basi fere ad medium margine ciliatis, inflores- centia capitolata, bracteis involucrantibus longissimis, exterioribus flores multo superantibus, basi ovata longe attenuatis, pagina utraque glabris, gemmulario pilosiusculo, calycis laciniis latitudine sequi- longis, triangularibus, ciliatis, stylo corolla extus glabra sequilongo vel brevi ore. Wahlenbergia dalmatica Cand. mon. Camp. p. 134. Edraianthus dalmaticus Cand. prodr. syst. nat. 7. p. 449. Campanula dalmatica Bert. fi. ital. 2. p. 491. Campanula caudata Vis. ! fi. dalm. p. 136. FI. dalm. suppl. p. 74. Hedraeanthus dalmaticus Wettst. mon. Hedr. p. 21. Figure. — Reich. ic. fi. germ. 19. t. 228. f. 2. Wettst. o. e. f. 39-42. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle rupi Calcaree presso Fiume (Wettst.)- Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — L' area geografica di questa specie si estende sui lido del mare Adriatico da Fiume a Spalato. Osservazione. — Questa specie si distingue dalle congeneri italiane pei sepali in forma di triangoli equilateri. ** Fioribus paniculatis, albis. 5. Wahlenbergia mitabiinda. W. annua, foliis lanceolatis acutis, irregulariter dentatis, in- florescentia paniculata, bracteis parvis lanceolatis, gemmulario gla- bro , calycis laciniis lanceolatis corollam dimidiam superantibus , stylo corolla dimidio breviore. Campanula nutabunda Guss.! in Ten. fi. neap. prodr. app. 5. p. 8. PI. rar. p. 94. Wahlenbergia nutabunda Cand. mon. Camp. p. 151. Bert. fi. ital. 3. p. 525. Mor. fi. sard. 2. p. 545. Cren. Godr. fi. Fr. 2. p. 421. Mars. cat. pi. Cors. p. 93. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 430. Lojac. is Eoi. p. 117. Contr. fi. sic. p. 18. Are. comp. fi. WAHLENBERGIA. _ 41 Hai. p. 451. Macch. cai. piani. Reggio p. 82. Barò. fi. >zrd. comp. p. 43. Figura. — Guss. pi. rar. t. 18. Stazione, Abitazione e Fioritura. — È rara e nasce nei luo- ghi aridissimi : a Reggio di Calabria (Guss., Ten., Pasq.!); nel- l'isola di Panaria alle coste del Capraro(Lojac); in Sardegna presso la Torre vecchia di Carbonara e presso Tortoli (Moris!); in Corsica ad Aiaccio (Gren. Godr.). Fiorisce in marzo e aprile. Distribuzione geografica — Cresce inoltre in Spagna al Cabo di Gata, e nelle Canarie. IV. PHYTEUMA. Rapunculus Town, inst. p. 1)3. t. 38. Phyteuma Linn. gen. pi. p. 46. Gen. pi. fi. germ. fase. 28. t. 10. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 561. Phyteuma et Campanula sp. Cand. mon. Camp. p. 180. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 427. t. 68. f. 3. Corolla usque ad basim 5-partita, lobis linearibus. Filamenta libera, basi dilalata. Antherse liberse. Gemmularium latitudine subae- quilongum, gemmulis coacervatis. Stylus basi nudus. Tretum extra calycis lobos dehiscens. Portamento. — Erbe perenni con la radice spesso ingrossata , col fusto prostrato o eretto , con gli internodi inferiori spesso accor- ciati, con le foglie sparse, le superiori generalmente diverse dalle basilari, coi fiori muniti di brattee e disposti in spiga, in capolino, in ombrella o in pannocchia, con corolla diritta od incurva, cerulea, porporina, bianca o giallognola. 'Flores pedicellati ; laciniae corollinae apice nunquam discreta). 1. Pliyteuma coiiiosuiii. l'I), glabrum, sive interdum lanuginosum , foliis argute seque dentatis, baailaribus cordato ?el cuneatis, longe |»«'ti<>latis , superioribus Bensim breriter petiolalis, OTito-lanceolatis, floribus brevitcr pedicellatis umbellato, biacteis involucrantibus magma, obo- vatis, grosse serrati*. 42 CAMPANULACEE. Phyteuma comosum Linn. sp. pi. ed. 1. p. 171. Cani. mon. Camp. p. 181. Bert. fi. Hai 2. p. 546. S. p. 600; et auct. Rapunculus coruosus Scop. fi. carn. 1 . p. 151. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 19. t. 218. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle fessure delle rupi calcari, nelle Alpi. Nel Novarese sulle alpi di Alagna verso S. Giu- seppe, e sulle alpi di Rima (Bir.); nel Comasco su diversi monti in- torno al lago, cosi sul S. Martino sopra Griente (Com.), sui Corni di Canzo (Thomas!), sul Resegone (Aiuti !), invai Meria sopra Man. dello (Bert.), in vai Sassina (Gay!), ecc.; in vai Tellina sulle alpi di valle Fontana e sul Valdone (Com.); nel Bergamasco fra 600 e 1800 metri (Rota), sul monte Ocone (Rota!), sul monte Cavallo (Rota), presso Serina in vai Brembana (Bert.), sul monte Presolana (Rota); nel Bresciano frequente, sui monti Ario (Bert.), Paio, Fronden (Zersi), Corna del Mantice e Corna Biacca (Pari.!); in Tirolo fra 1500' e 6000', nella valle di Vestino (Ambrosi), in vai d'Ampola (Reich.), nella valle di Daone sopra Carassone (Porta!), a Riva nel- l'abitazione dell'olivo, in vai Arsa, sul Bondone, sulle alpi di Trento (Hausm.), in vai Sugana (Ambr.), in Canal S. Bovo (Ambr.!), in Ampezzo, in Fiemme (Hausm.), sullo Schlern , in Pusteria (Ambr., Hausm.), in Badia, ma non cresce al di là del Brennero (Ambr.); nel Veronese sul Baldo (Barbieri! , Manganotti! ecc.) e al passo della Pertica nei monti Lessini (Goiran!); nel Vicentino sopra Recoaro (Martelli!), sul monte Summano (Zanardini!), sopra Marostica (Poli.), nei Sette Comuni (Bert.), alle grotte di Oliero , alla Grappa, negli scogli sopra Cismon (Montini!), ecc.; nel Bellunese sopra Fonzaso (Ball!), sulle vette di Feltre (Poli.) , fra Agordo e Belluno (Ambrosi); nel Friuli a Tolmezzo, Amaro (Poli.), Gemona, Osopo (AVulf.), Pontebba (Tacconi!), Malborghetto (Poli.), sui monti Vo- chinensi (Scop.) , ecc. Fiorisce da giugno a settembre. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Austria. « Descrizione. — Folia vix carnosula, patentia , inferiora ap- proximata, supra viridia, subtus pallide viridia , nervo longitudinali prominente et nervis lateralibus prominulis notata, glabra, margine dentata, dentibus grandibus, apice callo obtuso albido terminatis, basi in petiolum vix canaliculatum attenuata, petiolo viridi, basi atropurpureo. Folia basin umbellae cingentia 4, foliis caulinis colore similia, sed saepe sparse ciliata. Flores umbellati, speciosi, bracteati, bracteis linearibus, viridibus, ciliatis, flore brevioribus, pedunculati, pedunculis exterioribus 2— 3rfìdis, interioribus simplicibus , viridi- PHYTEUMA. 43 bus, glabris, pedicellis calyce brevioribus, bracteolatis, bracteolis setaceis, pedicello subsequalibus, glabris, apice pilosulis. Calyx viri- dis , tubo subturbinato, subangulato , glabro, laciniis tubo subaequa- libus , setaceis, patentibus, subciliatis. Corolla laciniis calycinis plus quam duplo longior, basi ventricosa et dilute violacea, ibique in lacinias 5 fissa!, superne angustata, cylindracea et atropurpurea, apice 5-dentata, dentibus brevibus, acutiusculis, erectis. Stamina 5, corolla breviora , inclusa, in basi corollae inserta. Filamenta planius- cula, a basi ad apicem sensirn angustata, erecta , alba , a basi fere ad medium piloso-ciliata. Anthere liberae, lineares, longee, apice con- nectivo parum prominente mucronulatce , basi emarginata , dorso supra basin aftìxae , erectaj, biloculares, introrsae, glabree. Pollen rubrum. Pistillum corolla subduplo longius. Ovarium cum calycis tubo connatum, 2-loculare ; ovula plurima, oblongo-obovata , pia- centis centralibus affìxa. Stylus longus , longe exsertus, cylindra- ceus , atropurpureus, pilis a medio ad apicem munitus; stigmata 2, filiformia, patenti-reflexa , stylo concoloria. (Pari. ms. , descr. della pianta del Bresciano). » Flores sessiles; lacinias corollinae demum subliberae. f Inflorescentia capitulata , bracteis involucrantibus inter se subaequalibus. 9. Pliy tellina patir i fiorii in Ph. subglabrum, capitulis abbreviatis vel cylindraceis, foliis imis rosulatis , obovato-lanceolatis, obovatisve, caulinis paucis an- gustioribus, capitulis subglobosis , bracteis involucrantibus subcor- dato-ovatis, obtusis, villoso— ciliatis , subintegris, capitulo breviori- bus, (lobis calycinis ciliatis). l'byteuma pauciflorum Limi. sp. pi. ed. I . p. 170. Quid. mon. Camp. p. 183. Beri. //. Hai. 2. p. 530. 3. p. 600; et auct. Phyteuma globulariaefolium Slemb. Hopp. denktchr. hot. get. p. 100. Cand. mon. Camp. p. 182 ; et aliorum nonnullorum auct. Figure. — Reich. icon. 4. f. 545, 547, 549. Ir. fi. gemi. 19. /. M8. /'. 2 ;. Colla herb. ped. t. 17. /'. /, :}- Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegetti liti ItlOghJ S8S- sosi elevati delle Alpi, in suolo granitico o calcareo misto. Co- mune nelle Alpi Marittime (De Not.), coai nel territorio di Briga (Sternberg !) e di Tenda (Pari.!, Stembergi), e sui monti di Val- 44 CAMPANULACEE. dieri (Bert.); sul Cenisio (Re, Pari.! ecc.), sui monti di Viù(AlL), sul monte Ollen in vai Sesia (Ges. Pass. Gib.), sul Sempione (Favre) e in generale su tutte le alpi del Novarese (Bir.) ; sul monte Gene- roso (Penz.) ; nel Comasco segnalato soltanto alla sommità dell'alpe Arengo (Coni.); nella provincia di Sondrio sulla cima del Pizzo Stella sopra Chiavenna (Ball!), in vai Malenco al passo del Muretto (Gi- belli!), sul monte Bernina, in valle Fontana, e in quasi tutti i luoghi altissimi nelle alpi di Bormio (Anzi) , così sul monte Sobretta fra 8500' e 9500' (Ball !); nel Bergamasco in vai di Scalve e in vai Ca- monica (Rota), cosi sul Tonale a 2600 metri (Pari.!); nel Bresciano sul monte Gazzo nel pendio del Benaco, rarissimo (Zersi) ; nel Tirolo fra 6-7000' (Ambr.), sul giogo di Bormio, sull'Ortler, sull'alpe di Loaso in vai Venosta (Hausm.), sul monte Levi in vai di Sole, nelle Giudicane sul Frate (Ambr.), sull'alpe di Zil presso Merano, sui monti presso Bressanone (Hausm.), sullo Schlern (Ambr.), in Fassa (Hausm.) , in Fiemme (Sardegna!), sui monti presso Trento (Peri- ni!), in vai Sugana e per esempio sul Montalone (Ambrosi!), alla forcella del Jurebrutto in Primiero (Ambrosi); nei monti del Bassa- nese (Bert.); nel Friuli sui monti di Peralba, raro (Pir.), e sui monti Vochinensi (Scop.). Fiorisce da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Monti elevati dell'Europa cen- trale. c( Descrizione. — Pianta perenne, piccola, alta 5 a 4 centi- metri, verde, glabra. Rizoma delicato, ramoso, con i rami corti , parte sterili, parte fioriferi. Fusti eretti o ascendenti, angolati, ver- dognoli, sfumati di violetto, semplici. Foglie dei rami sterili e della base dei fusti fioriferi in rosetta, patenti, obovato-ovali o obovato- bislunghe, ottuse, ristrette in basso in un picciolo lunghetto o lungo, piano e leggermente scanalato di sopra, un po' concave di sopra, verdi, con un nervo longitudinale alquanto sporgente e più chiaro di sotto, intere nei margini. Le foglie del fusto sono due, lontane, una sotto la metà e l'altra in alto, eretto-patenti o patenti, simili a quelle delle rosette ma più strette. I fiori sono circa 5, in un capolino quasi tondo, all'apice del fusto. Le brattee sono circa 5, avvicinate ai fiori, larghe, ovali-tonde, ottuse, intere, verdi, con un nervo longitudinale poco sporgente nel dorso, da cui partono molti rametti delicati che vanno obliqui verso l'apice e il margine della brattea per formare con la loro divisione una rete fine nel pa- renchima di questa; hanno dei peli disuguali, taluni lunghi, altri più corti, ora più ora meno radi, a guisa di ciglia sul margine. Il PHYTEUMA. 45 calice è glabro, angolato, con il tubo più largo in alto, di colore violetto, saldato con l'ovario, con lembo diviso in cinque lacinie, lunghe quanto il tubo, patenti in alto, lanceolate, acute, con un nervo longitudinale, verdognole. La corolla è circa tre volte più lunga del calice, di colore violetto più carico verso alto, divisa fin quasi alla base in cinque lacinie. Le lacinie sono lineari in alto ed ivi unite tra loro, si allontanano in basso dove la corolla è quasi in lampioncino, e ove si slargano alquanto, ed hanno tre nervi delicati longitudinali, di colore più carico, e dalla parte interna sono pelose con peli lunghi e bianchi. Gli stami sono poco più corti della corolla, inseriti in basso di questa. 1 filamenti sono lunghi, piani, gradata- mente più stretti in alto, bianchicci, cigliati in basso, con le ciglia fìtte. Le antere sono lunghe, giallicce. Il pistillo è lungo quasi quanto gli stami. L'ovario è saldato con il tubo del calice. Lo stilo è lungo, grossetto, cilindrico, glabro, violetto, trifido in alto, con le lacinie lineari, dapprima avvicinate insieme ed erette, poi curvate in fuori. (Pari, ms., descr. della pianta del Tonale). » Osservazione. — Nelle alpi Marittime esistono forme di questa specie che grandemente si avvicinano alla seguente. 3. PliyteiiBua lieniisplisericuiii. Ph. glabrum, foliis linearibus vel lanceolato-linearibus, gra- miniformibus, integerrimis vel apice subcrenatis, basilaribus nume- rosis, caulinis paucis, capitulis globosis, bracteis involucrantibus ovatis, acuminatis, villoso-ciliatis, subintegris, capitulo brevioribus, (lobis calycinis haud ciliatis). Phyteuma hemisphaericum Linn. sp.pl. ed. /. p. 110. Cand. moti. Camp. p. 184. Beri.! (I. ital. i. p. 532. 3. p. 600. 5. p. 6ft; et auct. Phyteuma pauciflorum Dir. fi. acon. I. p. 72 (non Linn.). Figure.— Lam.enc. t. 124. f. 2. sup. Jacq. te. pi. rar. t. Reich. icon. hot. t. 362. f 544. le (l. germ. IO. t. 219. f. i. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Pascoli tirila regione scoperta delle Alpi e dell'Appennino, in suolo granitico o calca- reo. Nel Veneto: al Nassfeld (Car.|),a Paralba (Pirona, Venio!), sul monte Mauria , sul monte Sover^'na ili Lotto (Vento!), nelle tipi di Feltro, sul Montalone (Montini!), sul Baldo (Barbieri!). In Tirolo, comune fra 5000' e 70UO' illausm., Ambrosi): in vai Su- 4G CAMPANULACEE. gana (Ambrosi!), alla Cima d'Asta (Bert.), a Sadole in Fiemme, ai Monzoni e a Vigo in Fassa (Bert.), sui monti intorno Bressanone e Bolzano, sull'alpe di Zil presso Merano (Hausm.), in Passim (Pe- rini !) , al giogo di Bormio (Hausm.) , sullo Spinale , sul monte Gazza, a Fierozzo, sul Bondone (Perini!), in vai di Genova, nelle Giudica- ne (Hausm ). In Lombardia: sulle vette delle Colombine a 2200 me- tri (Pari.!), sul Mufetto (Zersi), sul Cigoletto (Bert.), sul Pisgane e sul Tonale a 2000 metri, sullo Stelvio a 2400 metri, fra il giogo dello Stelvio ed il Braulio a 2900 metri, in Piagherà a 2600 metri (Pari.!), sull'alpe di Lagazzolo (Mass.), sul Pizzo Porcellezza sopra Chiavenna (Ball!), a Madesimo (Tranquilli!), sul monte Legnone (Com.). Nella Svizzera italiana sul S. Bernardino dei Grigioni (De Not.!), sul S. Gottardo (Com.), sopra Campo di vai Maggio (Ram- poldi!) ecc. In Piemonte comune nei pascoli elevati dei monti (Ali.): cosi nelle alpi del Novarese (Biroli) e per esempio sul Sempione (Favre), sui monti di Alagna e di Valdobbia (Care- stia!), nonché sul monte Rosa (Bert.), in vai d'Aosta a Gres- soney la Trinile (Piccone!), sul S. Bernardo fra 1700 e 2900 metri (Tiss.), sul monte Bianco (Delponte!), sul Cramont (Pari.!), sul Cenisio (Bert., Beccari!), al col di Tenda (Bert.!), sul monte Bego (Sternberg!). Nell'Emilia sull'alpi di Rigoso (Pass.!), sulVentasso, a Fiumalbo(Gib., Pir.), sul Cimone (Pari.!). In Toscana : sul monte Orsaio (Car.!, Pari.!), sul monte Prado nelle alpi di Mommio (Ca- landrini!), nell'alpe di Barga a 1900 metri (Pari.!), sul Rondinaio, alle Tre Potenze (Giannini!), a Boscolungo , al Libro Aperto a 1950 metri (Pari.!), al lago Scaffaiolo (Car.), al Corno (Bert.!), presso la Caldaia (Car.!), a Mandromini (Bert). Nei monti Umbro- piceni: al Castelluccio (Sang.), sul Vettore, sul monte Sibilla , al balzo Borghese presso le nevi (Paol.). Nel Napoletano: alla cima del Sirente (Groves) e del Mutria (Terr.). Fiorisce dalla fine di giugno sino all' agosto. Distribuzione geografica. — Negli altri monti elevati dell' Eu- ropa centrale. ce Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 15 centimetri, verde, glabra o pubescente (Greti.), fornita di un rizoma delicato e bianchiccio, da cui partono all'apice delle foglie e il fusto o ramo fiorifero. Questo è eretto, spesso un po' flessuoso, semplice, deli- cato, angolato, con una a tre foglie. Le foglie sono erbacee, le radicali sono molte, in cespuglietto , patenti od eretto-patenti, strette, li- neari-lanceolate , o quasi lanceolate a rovescio e lineari, acute od PHYTEUMA. 47 ottusette, intere o con qualche raro dente verso l'apice, scanalate di sopra, con un nervo longitudinale di sotto che le rende quasi carenate, verdi, glabre. Le foglie del fusto sono lontane, erette o eretto-patenti, l'inferiore lineare, la seconda, e la terza quando vie, generalmente più corte e più larghette , con qualche dente e con qualche raro ciglio nel margine. I fiori sono circa dodici, distribuiti in capolino quasi tondo, solitario all'apice del fusto. Alla sua base sono da 5 a 7 brattee, più corte dei fiori ai quali sono avvicinate, ovali-acuminate, talvolta con qualche raro dente e fornite di corte ciglia nel margine, con una leggiera carena nel dorso, un po' con- cave, verdognole o in parte rossicce. Il calice è campanulato , con cinque angoli, glabro, violetto-scuro, con cinque lacinie, poco più lunghe del tubo, eretto-patenti, lineari-acuminate , con qualche raro e lungo ciglio nel margine. La .corolla è più del doppio più lunga del calice, di color violetto, gonfia alla base, divisa in cinque la- cinie unite verso alto, e con cinque denti all'apice che corrispondono agli apici delle cinque lacinie ; è pubescente di dentro nella gola. Gli stami sono più corti della corolla. I filamenti sono larghi in basso e curvi in dentro, in modo da formare ivi come una vòlta sull'ovario, ivi nel margine sono forniti di ciglia lunghette e fitte, ristretti in alto e glabri, di colore violetto chiaro. Le antere sono lineari e gial- licce. Il pistillo è più lungo della corolla. L'ovario è saldato con il tubo del calice, triloculare. Lo stilo è lungo, curvato in su, cilin- drico, in alto con peli collettori, di color violetto. Gli stimmi sono tre, filiformi, divergenti e curvati in giù. (Pari. ms.y descr. della pianta di Boscólungo). » Osservazione. — Nelle Alpi Marittime e nell' Appennino que- sta pianta si presenta talora con le foglie un poco più larghe ed ottuse. 4. IMijteimm liumile. Ph. glabrum, foliis linearibus, rigidis , remote serratis vel inte- gris, basilaribus conferlis, caulinis paucis, capitulis ^lobosis, bracteis involucrantibiis lanceolato-linearilms, capitultim subiequaiitibus vel longe supcrantibus , ilcntatis, serrulato-suhi-iliatis. Phytcuina huinile Schìeich. iti Cand. mon. Camp. p. 1S0. Iìeich. (I. germ. exc. p. 296. Mass. prodr. //. vali. p. 131. Bert. fi. Uni. :\ p.53i. Kochsyn.ll. germ. <•M'r. r.i//..), sull'Antellao (Venzo!), sul Wjschberg (Mar- ha Italiana. — Voi.. Nili. 50 CAMPANULAGEE. chesetti). Candolle nella sua monografia delle Campanulee , e dietro la sua indicazione Cesati, Passerini e Gibelli, ed Arcangeli, nei Com- pendi, segnalano questa pianta nell'Appennino, ma ritengo questa indicazione come sospetta. Fiorisce in luglio ed agosto. Distribuzione geografica. — Alpi centrali ed orientali. 7. Pliy tenuta orbiculare. Ph. glabrum, in facie inferiori foliorum nervis interdum pilo- sulum , foliis basilaribus petiolatis, subcordiformibus-ovatis, crenatis, superioribus sessilibus, lanceolatis, linearibus, crenatis, capitulis glq- bosis denique ovoideis, bracteis involucrantibus ovatis oblongisve, subserratis, ciliatis, capitulo longioribus vel subbrevioribus. Phyteuma orbiculare Linn.sp. pi. ed. 1. p. 170. Bert. fi. ital. 2. p. 535. 3. p. 600. 5. p. 612 (excl. Phyteuma Sieberi); et auct. Figure. — Vili. hist. pi. Dauph. 1. 11. f. 1 (Phyteuma cordata), 2. t. 12. f. i. Bot. mag. t. 1466. Reich. k. fi. germ. 19. t, 222. f. 1,2,3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nei prati e nei boschi montani delle Alpi e dell'Appennino, prediligendo il suolo cal- careo. Nell'Istria sul monte Schneeberg (Beck !), sul monte Maggiore (Bert., Smith) e sul monte Berlosnik (Smith); sui monti presso Go- rizia (Wulf.), a Venzone (Pir.) , a Tolmezzo (Pir., Smith!), aPon- tebba (Car.!)fra 1000 e 2000 metri (Tacconi!) ed altrove nei monti del Friuli, nei monti Bellunesi a Lozzo (Venzo!) e nelle alpi di Feltre (Bert.), nei monti Trevigiani (De Vis. Sacc), cosi presso Cornuda (Siemon;!), nei monti Vicentini sui pascoli della Grappa, sopra Oliero (Montini!), sopra Asiago in vai d'Assa (Bert.), sul Portole(Ambr. !), nei monti Veronesi sul Baldo (Bert., Massalongo!); in Tirolo fra 1500' e 6000' (Ambr.): in vai Sugana, in Folgaria, sul Bondone di Trento, sul monte Gazza, sui monti di Roveredo, nelle Giudicane (Ambr.), in Fassa e Fiemme, sui monti intorno Bol- zano comune, nella valle Venosta (Hausm.); frequentissima nelle subalpi Bresciane (Zersi), cosi sul Dosso Alto, sulla Gornablacca sino a 2000 metri (Pari.!), sul Guglielmo, sulle Colombine, ecc. (Zersi), nel Bergamasco fra 600 e 4900 metri (Rota), cosi sul Tonale (Pari.!), a Selvino (Bert.), in valle Brembana' (Rampoldi!) ed a Carenno (Rota!), in molte alpi della vai Tellina (Com.), così nei prati di valle PHYTEUMA. 51 Fontana (Goni., Mass.), a S. Caterina ed allo Stelvio ove si eleva a 2300 metri (Pari.!), presso il Lario sul Resegone (Aiuti!), in vai Sassina (Goni.), sul monte Legnone, sul monte Generoso (Bert.), in copia nella valle Intelvi (Bert., Gom.), in valle Cavargna , nel Canton Ticino (Comolli); sul Sempione (Favre) , in vai Sesia a Campello, Rimella , Rima (Bir.), a Gogne in vai d'Aosta (Care- stia!), sul S. Bernardo ove non oltrepassa i 2400 metri (Tiss.) , presso Susa frequente (Re), sul Cenisio in varie località (Pari.!, Are. ! ecc ), nelle valli Valdesi (Rostan!); qua e là in tutte le Alpi Marittime, così in vai di Pesio (Bert.), presso Mondovi (Ing.) , nelle alpi di Tenda (Reuter!, Bourgeau!), nei monti sopra Mentono (Ard.), sopra Diano (Ricca!), sopra Albenga (Bert.); sopra Genova (De Not., Bert., Beccari!); nella regione scoperta e nella sottostante abitazione de! faggio nei monti Toscano-emiliani: monte Orsaio in Lunigiana (Car.!), alpi Apuane al Sagro, al Pisanino (Bert.) , alla Tambura (Celi!), all'Altissimo, alla Pania della Croce, alle Boc- chette di Forno Volasco, ecc. (Simi!), alpe di Soraggio in Garfa- gnana (Ad. Targioni!), Appennino lucchese e pistoiese a Pratofio- rito, al Rondinaio (Giannini!), alle Tre Potenze, presso Boscolungo (Pari.!), al Corno, alla Caldaia (G. Bert.), al Teso (P. Sav.!), ver- sante settentrionale dell'Appennino ai piedi del Cimone, a Fiumalbo, fra il Libro Aperto ed il Lago Scaffaiolo (Gib. Pir.) ; ricomparisce nelle cime dell'Appennino centrale sul monte Birro in quel di Ma- cerata, a Pietralata e a Sasso Borghese in quel di Camerino (Bert.), sul Vettore (Narducci!), sul monte dei Fiori (Gemmi!), sul Pizzo di Sivo (Pari.!), sul Costone, sull'Intermesole (Ten.), sul monte Corno (Orsini!, Levier!), sul Velino (Cherici!), sul Sirente (Groves), .sul Morrone (Ces.), sui monti di Caramanico (Pedicino!), sul monte Meta (Terracc.!). Fiorisce da giugno ad agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Nei monti dell'Europa centrale, donde in alunni luoghi si spinge verso il settentrione e verso il mezzogiorno. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 3 B ~ decimetri e mezzo, i ibra, fornita di un rizoma piuttosto delicato-, 11 fusto é eretto, un pò* flessuoso, mi po' fistoloso, striato, , semplice lie sono erbacee, le inferiori e quelle dei fascetti sterili sono patenti o eretto-patenti , cordato-ovate ooyato- lanceolate, ottuse, crenato-sc verdi di sopra ed ivi con leg- gieri solchi che corrispon tono ai nervi >li sotto, ili un verde chiaro disotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato, da cui partono 52 CAMPANULAGEE. dei nervi laterali, obliqui, che si dirigono verso l'apice e il margine e si diramano per fare una rete alquanto rilevata nella pagina infe- riore della foglia: sono fornite di un picciolo quasi eguale alla fo- glia, scanalato di sopra, convesso di sotto e appena slargato alla base. Le foglie del fusto sono poche, eretto-patenti, lontane, le in- feriori simili a quelle della base del fusto , le altre senza picciolo , lanceolate o lanceolato-lineari, del resto simili alle altre. Le brattee che accompagnano il capolino sono 4- o 5 , avvicinate a questo, aper- tissime, disuguali, le più lunghe eguagliano quasi i fiori, tutte sono ovate alla base, poi lanceolato-acuminate, seghettate e cigliate nei margini, di un verde chiaro. I fiori sono sessili, distribuiti in un capolino tondo, che dopo la fioritura diviene un po' ovale, accom- pagnati da una bratteola simile ma più piccola delle brattee e for- nita di lunghe ciglia. Il calice ha cinque angoli sporgenti, ed è diviso da poco sotto la metà in cinque lobi o lacinie lanceolato-li- neari , fornite di poche ciglia : è verdognolo eccetto nelle facce del tubo, dove è quasi violetto. La corolla è circa tre volte più lunga del calice , di color violetto scuro , curvata quasi ad arco, più larga in basso, divisa nel mezzo in cinque lacinie lineari, unita alla base e all'apice dove ha cinque denti ottusetti. Gli stami sono circa la metà più corti della corolla. I filamenti lineari, piani, bianchicci, glabri. Le antere lunghe, lineari, giallicce; il polline violetto. Il pistillo è più lungo della corolla. L' ovario é saldato in gran parte con il tubo del calice. Lo stilo è lungo, cilindrico, curvo, di color violetto. Gli stimmi sono filiformi, ottusi, un po' curvi in fuori, dello stesso colore dello stilo. (Pari, ms., descr. della pianta di Boscolungo). » Osservazioni. — Questa pianta è assai polimorfa, ma le sue forme passano cosi insensibilmente da una nell'altra, che non è dato distinguerle in varietà. Nyman riferisce al Phyteuma orbiculare, come sottospecie, il Ph. fistulosum, indicandolo in Lombardia; egli inoltre riferisce a quest' ultimo, come sottovarietà, il Ph. confusum di Kerner il quale non è che una forma del Ph. hemisphwricum. Jan ha distribuito il Ph. orbicnlare coli' indicazione « in agro vastallensi » ma deve essere incorso in un errore, giacendo il ter- ritorio di Guastalla tutto in pianura. f f Inflorescentia capitolata , bracteis involucrantibus paucis , inaequalibus. PHYTEUMA. 53 S. Pliy temila Sclieuclizeri. Ph. glabrurn , foliis basilaribus petiolatis, e basi cordata vel ro- tundata ovatis vel lanceolati^, superioribus sensim brevius petiola- tis, lanceolato-lincaribus linearibusve, omnibus obtuse serratis, margine crassiusculis, capitulis globosis , bracteis involucrantibus longissimis, insequalibus, linearibus, acuminatis, integerrimis, rarius serratis, maioribus capitalo longioribus, glaberrimis, (calycis lobis glabris). Phyteuma Scheuchzeri Ali. auct. ad syn. meth. st. h. r. taur. in mise. taur. 5. p. 92 (fide Gras in bull. soc. bot. 1861). FI. ped. 1. p. 116. Cand. moti. Camp. p. 190. Bevi. fi. Hai. 2. p. 542. 3. p. 601. 5. p. 612 (excl. var. j3). Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 428 (excl. syn. Ph. Charmelii). Are. comp. fi. ital. p. 449 (excl. syn. Ph. Charmelii); et auct. Phyteuma corniculatum Petiz. mont. Gen. p. 144. Phyleuma Columme Penz. I. e. Figure. — Ali. o. e. t. 39. f. 2 (non sat bona). Reich. te. bot. t. 360. le. fi. germ. 19. t. 223. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nelle Alpi , liei luoghi rupestri e sassosi, e in quelli aridi e selvosi, dall'abitato della vite sino a circa 4700 metri, tanto in suolo calcareo che in suolo granitico. In Piemonte presso Giaveno (He), sul Gran S. Bernardo presso l'Ospizio (Tiss.), presso Ivrea (Ali.), presso Biella (Malinver- ni!) segnatamente abbondante intorno al Santuario di Oropa (Ali.), nelle alpi di vai Sesia (Carestia!) e in generale di tutto il Novarese, donde scende nei colli di Homagnano, Prato, ecc. (Bir.); nel Canton Ticino fra Cavigliano e Intragna (Franzoni!), sul monte Cenere e sul S. Salvadore presso Lugano (Bert., Siegfried!), sul monte Generoso (Penz.); in Lombardia sul Lario nelle valli Intelvi (Coni.), Sassina I) , presso Como (Bampoldi!), sui Corni di Ganzo sino a 1500 metri l'ari.! i, sul Uescgone (Aiuti !) ecc., a Medesimo (Tranquilli!), a Campodolcino alla salita dello Spinga (Webbl), comune nella vai Tellina (Com.) ;i Sondrio (Bert.), a Bormio iterina sino a 1700 metri (l'ari.!), a Carenili» pn in vai Brembana (Rampoldi!), ai Ponti di Sedrina , (Bert.), a Edolo, a Ponti' ili I ino a 1330 metri, fra BoTOgho e Collio (l'ari.!); in Tirolo nella valle di l'i -un, a Salorw tré, in 54 CAMPANULACEE, vai di Non (Hausm.), in vai di Genova (Ambr.), in vai Rendena, sul monte Gazza (Hausm.), sul Dos Trento (Perini!), alla Vela di Trento, sopra Toblino, nelle Giudicane (Ambr.), a Roveredo (Hausm.), nella valle Lagarina (Ambr.), in vai Sugana (Ambr.!); nel Veneto sul Baldo (Kellner!), sul Grezzana (Goiran!), sul Pastello (Bracht!), presso Recoaro (Martelli !) , nei monti e nei colli del Bassanese (Montini!), negli Euganei (Trev.), presso Sappada, sul monte Peralba, lungo il fiume Iderza presso Idria (Freyer!), sul monte Kokusch presso Basovizza nel Triestino (Bert.). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Nelle Alpi. Osservazioni. — Molti autori hanno confuso con la specie se- guente forme di questa a brattee corte , e le hanno considerate come varietà sotto il nome erroneo di Charmelii. Jan erroneamente ha distribuito il Phyteuma Scheuchzeri come raccolto nell'Appennino. 9. Pliyfteuma Cliaritielii. Ph. glabrum , foliis basilaribus petiolatis subreniformibus , su- perioribus sensim brevius petiolatis lanceolato-linearibus, grosse et irregulariter serratis, margine minime incrassatis, capitulis globosis, bracteis involucrantibus lineari-lanceolatis capitulo subbrevioribus , limbo et margine pilosiusculis, (calycis lobis ciliatis). Phyteuma Charmelii Vili. hist. plant. Dauph. 2. p. 116. Cani, moti. Camp. p. 189 (excl. syn. nonn.). Ard. fi. Alp.-mar. p. 246. Phyteuma Scheuchzeri j3 Bert. fi. ital. 2. p. 542 (nec alior. auct. ital.). Figure. — Vili. hist. pi. Dauph. t. 11. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 220. {. 1, 2. Stazione, Abitazione e Fioritura Nasce nelle Alpi Marittime fra 800 e 1600 metri (Gand.): a Vinadio, Valdieri (ArdJ, Entracque (Balbis!, Bert.), Limone (Boiss. Reuter!), Tenda, ma raro (Ard.), Carlino (Ricca!). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Alpi Marittime , Giura , Pirenei , Aragona. Osservazione. — Questa specie può confondersi facilmente con la forma a brattee corte del Phyteuma Scheuchzeri , ma un esame accurato lo fa riconoscere alle foglie più delicate , non ingrossate nel margine e con dentature più acute ed irregolari, e perle brattee PHYTEUMA. 55 generalmente più brevi e cigliate siccome i lobi del calice. Occupa inoltre un'area geografica affatto diversa. f f f Inflorescentia per anthesin spiciformis ; bracteas involu- crantes paucae, interdum subduaj. IO. Pliy teuina ftliclielii. Ph. subglabrum , foliis basilaribus petiolatis cordato-oblongo- acurninatis , vel ovato-lanceolatis, remote crenatis, superioribus sen- sim brevius petiolatis, lanceolato-linearibus, linearibusve, subinte- gris, inflorescentia ovoidea denique longe spicata, bracteis invo- lucrantibus subduabus, linearibus integris, glabris sive hirsutis, flore proximo subbrevioribus. Phyteuma Michelii Ali. fi. pei. 1. p. 115. Dert. fi. ital. 2. p. 538. 3. p. GOL 5. p. 612. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 428 (excl. prò parte var. S). Are. comp. fi. ital. p. 449 (excl. pr. parte var. ò); et auct. Phyteuma scorzonersefolium Vili. o. e. p. 519 ; et auct. Phyteuma spicatum Noce. Balb. fi. tic. 1. p. 102. Figure. — Ali. o. e. t. 7. f. 3. Vili. o. e. t. 12. f. in medio. Reich. ic. hot. f. 411, 529. le. fi. germ. 19. t. 224. f. 3. (ò betonicocfolium , foliis obtuse crenatis, basilaribus cordatis , oblongo-acuminatis. Phyteuma betonicaefolium Vili. hist. pi. Dauph. 2. p. 518. Ambr. fi. Tir. mer. 2. p. 766 (ce); et auct. Figure Vili. o. e. t. 12. latere dextro. Reich. ic. bot. I. 250. le. fi. germ. t. 224. f. 1, 2. y petrecum, foliis levitcr crenatis subintegris, basilaribus cor- datis. Phyteuma Balbisii fì petramm Cani. man. Camp. p. 200. Phyteuma Micheli] 0 Dert. fi. Hai. 2. p. 539. Phyteuma Michelii 3 Alpini (quoad piantemi ) Gei. Pan. Gib. comp. fi. dal. p. I ital />• 149. Figura. — Alp. de pi. Ci il. p. Stazione, Abitazione e Fioritura. \ltn •' Della Media Italia nei prati e nei boschi montani, dalle alte cime dei monti uno alle loro radici, (auto in lei. che granitico. Valle Recina presso Fiume (Smith!), monte Mataiur (Pir.)i monti intorno 56 CAMPANULACEE. Pontebba (Car.!, Tacconi!), pascoli di Lozzo (Venzo!), monte Grappa (Kellner!), Frontale di Crespano, selve di Solagna, collidi Rubbio, di Valstagna, Montalone (Montini!), Lessini, Baldo (Goir.), Chiesa Nuova (Simoni!); Primiero (Ambr.) , Valsugana (Ambr.!), Fiemme, Fassa, Bolzano, Bressanone, Merano, monte Bondone , Giudicane (Hausm.) ed altrove in Tirolo; Bresciano (Zersi), vai Camonica, Tonale sino a 2000 metri (Pari.!), vai Tellina (Com.) cosi a S. Ca- terina (Pari.!), monti presso Como ed altrove sul Lario (Com., Bert.), Edolo (Tranquilli!); S. Bernardino (De Not.l), S. Gottardo (Bert.), monte Generoso (Penz.), monte S. Salvatore (Bert.) ed altrove in Canton Ticino ; colli e pascoli subalpini della provincia di Novara (Bir.) , cosi all' Ospizio del Sempione(Cuboni !) , a Varallo , a Borgosesia (Bir.), Biella (Soyer!), Gran S. Bernardo, Cramont (Pari.!), colli Torinesi (Re, Delponte!), Susa (Re), Cenisio (Pari. ! ecc.), valli Valdesi fra 500 e 1500 metri (Rostan !) , monte Viso (Jordan!); Alpi Marittime (Ard., De Not.), così al col di Tenda (Reuter ! ecc.), a Viosenne (Ricca!), Roncolongo presso S. Stefano d'Aveto (Bert.), colli presso Genova (Bert., De Not.); monte Lesima (Bert.) , ed altri monti in quel di Bobbio (Rota), col- line Parmensi (Pass.), Passo della Cisa (Pass.!), Appennino mo- denese (Gib. Pir.), cosi al Cimone (Pari.!), Appennino bolognese (Bert.!) in molte località (Cocc), Sasso di Castro (Martelli!); Lu- nigiana (Car.!, Pari.!), alpi Apuane (Car.), Versilia (Sinai!), Gar- fagnana (Calandrimi, Car.), Appennino lucchese (Giannini!, Car.!), Pieve S. Stefano presso Lucca (Car.), monte Pisano (Car.! Pucc.!), Appennino pistoiese alle Tre Potenze, a Boscolungo (Pari.!), al Corno (Bert.), al Teso (Car.!) ecc., Mugello a Panna (Car.), a Vallombrosa (Car.!), Falterona (Martellìi), monte Amiata(Sommier!), Arcidosso (Car.!); Terracciano l'indica in Terra di Lavoro presso Picinisco ai Treconfini, ma tal località mi sembra sospetta come troppo meridio- nale, e l'indicazione forse sarà dovuta ad una confusione col Phyteuma orbiculare. La varietà 0 mentre prevale nelle Alpi , manca affatto nell'Appennino. La var. y nasce presso Bassano (Alpino, Bert.), nei colli di Angarano e di Romano (Montini!), e in vai Sugana presso Strigno (Montini !). La fioritura ha luogo in maggio e giugno nei luo- ghi bassi e meridionali, in luglio ed agosto in quelli più alti e set- tentrionali. Distribuzione geografica. — * Alpi, Pirenei, Carpazi. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 8 decimetri, verde, glabra, fornita di un rizoma grossetto, semplice o diviso al« PHYTEUMA. 57 l'apice in modo che manda da uno a due e più raramente a tre fusti. Il fusto è eretto, appena flessuoso, duretto, un po' angolato, vestito di foglie fin quasi all'apice. Le foglie sono erette o eretto-patenti , le radicali lanceolate o lanceolato-lineari, gradatamente assottigliate in un picciolo più corto di esse , largamente crenato-dentate nel margine, le cauline lineari-lanceolate, lunghe, gradatamente più piccole dalle parti inferiori alle superiori, sessili, con i denti e le crenature meno o quasi punto manifeste, tutte verdi, un po' lucenti di sopra, ed ivi con un nervo longitudinale più chiaro, poco rile- vato e con leggeri solchi laterali che corrispondono ai nervetti di sotto, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale molto rilevato, e con nervetti laterali ramosi, che terminano ai denti del margine. I fiori sono molti , distribuiti in capolino fitto, ovoide, che si allunga dipoi e diventa cilindrico. Le brattee dei fiori che sono in basso del capolino sono lanceolato-lineari, acuminate, più corte o quasi uguali ai fiori, le altre sono quasi setacee, più corte del calice. Questo è campanulato, verdognolo, glabro, con cinque denti poco più corti del tubo, lanceolati, acuti, patuli. La corolla è di color violetto, due a tre volte più lunga del calice, divisa in basso in cinque lacinie e ivi gonfia, unita in alto e cilindrica con cinque denti ottusetti all'apice. Gli stami sono cinque, più corti della co- rolla. I filamenti piani, più larghi alla base ed ivi forniti di lunghe ciglia o pelosetti di dentro, lineari e glabri in alto, di color violetto chiaro. Le antere sono lunghe quasi quanto i filamenti, lineari, giallicce. Il pistillo è più lungo della corolla. Lo stilo è cilindrico , diritto, o quasi diritto, violetto, glabro in basso, con molti peli collettori nella metà superiore. Gli stimmi sono due , un po' patuli, ottusi, del color dello stilo. (Pari. ms.y descr. della pianta di Do- scolun (jo). » Osservazioni. — Questa specie è estremamente polimorfa e passa per innumerevoli gradazioni alla forma considerata da molti botanici come specie, e distinta da essi col nome di Phyteuma betoni- rrrf'iliitm, ma che appena merita di essere riguardata rome varietà. La varietà y è la forma che più si avvicina alla specie se- guente. Il carattere del nomerò degli stimmi , che più spesso sono tre nella varietà /3, non ha valore alcuno, e si trova incostante sopra una medesima infiorescenza. 58 CAMPANULACEE. 11. Phyteunia sjpàeatuui. Ph. glabrum, foliis interdum nigro-maculatis, basilaribus pe- tiolatis, ovato-cordatis, acutis, leviter subduplicato-crenatis, supe- rioribus sensim brevius petiolatis, ovato-lanceolatis, simpliciter crenatis, inflorescentia ovoidea denique cylindracea, bracteis invo- lucrantibus paucis, lineari-lanceolatis, subintegris, spica brevioribus, glabris sive ciliatis. Phyteuma spicatum Limi. sp. pi. ed. 1. p. 171. Bert. fi. ital. 2. p. 543. 5. p. 612. Haasm. fi. Tir. 1. p. 552. Rota prosp. piani. Pav. p.266. Prosp. fi. Berg. p. 60. Pir. fi. for. syll. p. 92. Facch. fi. S. Tir. p. 22. Ambr. fi. Tir. merid. p. 770 {prò parte). Wulf. fi. nor. p. 275. Tiss. guid. St. Bern. p. 63. De Vis. Sacc? cai. piant. Ven. p. 119. Favre? guid. boi. Simpl. p. 137 . Ing.?cat. sp. Mond. p. 56. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 429 (ari prò parte?). Gib. Pir. fi. Mod. p. 108. Ces. sguard. tur. fi. Biell. p. 12. Are. comp. fi. ital. p. 450. Phyteuma nigrum Schmidt fi. bohem. 2. p. 87. Rota prosp. fi. Berg. p. 60. Pir. fi. for. syll. p. 92. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 119. Penz. mont. Gen. p. 144. Phyteuma Halleri var. nigrum Zersi prosp. piant. Bresc. p. 137. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 428. Are. comp. fi. ital. p. 450. Figure. — FI. dan. t. 362. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 225. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Abita nelle selve e nei prati montani, tanto nel suolo calcareo che nel granitico, e non sem- bra comune in Italia. Gorizia (Wulf.); Gamia (Pir.); Tirolo : in Primiero a Fedai, in vai Arsa sopra Camposilvano, nelle Giudicane in vai di Bondone a Panevaggio e al lago di Molveno (Ambr.); alpi Lombarde: S. Vigilio sulla sponda del Mella (Zersi), Edolo, Schil- pario, vai Brembana, vall'Imagna (Piota), monti di Como (erb. Or- sini!), monte Generoso (Penz.); alpi Piemontesi: Sempione? (Fa- vre), Biellese (Ces.), Gran San Bernardo (Tiss.), monte Cenisio (Bert., Thomas !), dintorni di Mondovì? (Ing.); Appennino : distretto di Bobbio (Bota), Appennino parmense (Ges. Pass. Gib.), Appen- nino modenese al Ventasso, all'alpe di Succiso, al lago Cerretano, a Fiumalbo (Gib. Pir.). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa media e settentrionale. PHYTEUMA. 5i*ii. Ph. glabrum, (caule interdum flexuoso), foliis basilaribus pe« tiolatis, superioribus sensim brcvius petiolatis, omnibus cordatis, ovato-acuminatis, acute et remote dentati* , inflorescentia ovoide;), demum cylindraceo-oblonga , bracteis involucrantibus pancia, paros, lineari bus, pilosiusculia, (calycis l<>i>is ciliatis), Pbyteuma cordata Halli, wwc, alt. /». In (non Vili. hùt. pi. Dauph. /. //). Phyteama Balbisii Cand, mon, Camp, p. 200 {exel. var.), Reich. ic. //. fjerm. IH. />. 10$, 62 CAMPANULACEE. Phyteuma Michelii 8 Alpini (quoad plantam pedemontanam) Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 428. Are. comp. fi. ital. p. 449. Figure. — Reich. o. e. t. 221. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei luoghi om- brosi delle Alpi Marittime in vai di Pesio (Balb.), e nella valle della Miniera di Tenda sulle rupi verso il piede del monte (Burnat!). Fio- risce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Non fa ili altri luoghi. Osservazioni. — Villars (Hist. pi. Dauph. 2. p. 517) aveva de- scritta una forma del Phyteuma orbiculare sotto il nome di Ph. cor- difolia e non già di Ph. cordata, come asserisce erroneamente Balbis e come, copiando il suo errore , ripetono gli autori; il nome di Ph. cordata sì trova solo nella leggenda della t. 11. Il Ph. Balbisii è assai diverso dalla pianta figurata da Alpino (De pi. exot. p. '343), e dal Ph. Michelii; esso si avvicina invece moltissimo al Ph. HaU Ieri, e forse un esame accurato di un numero maggiore di esemplari potrebbe dimostrare che esistono forme di passaggio. Generalmente il gineceo presenta 3 stimmi , mentre nel Ph. Haìleri prevalgono i fiori con 2 stimmi. *** Flores sessiles , interrupte spicati; lacinia} corollinae sem- per liberai. 14. Pliy temila liiiioiiifoliimi. Ph. glabrum vel scabrum, foliis subdentatis, basilaribus petio- latis lanceolatis, caulinis sessilrbus linearibus, inflorescentia inter- rupte spicata. Campanula limonifolia Linn. sp. plant. ed. 2. p. 239. Phyteuma limonifolium Sibth. Smith fi. grcec. prodr. 1. p. 144. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 429. Groves! comr.fi. Otr. p. 62. Are. comp. fi. ital. p. 450. Groves fi. Terr. Otr. p. 169. Campanula virgata Ten. fi. nap. p. 66 (excl. syn.). Syll. p. 101. Phyteuma collinum Guss.! pi. rar. p. 97. Bert.»fl. ital. 2. p. 548. Podanthum limonifolium Boiss. fi. or. 3. p. 951. Figure. — Sibth. Smith fi. grcec. t. 218. BoU mag. t. 2145. Guss. pi. rar. t. 19. Reich. ic. fi. gemi. 19. t. 226. f. 1. PHYTEUMA. 63 Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei Colli aridi marittimi della terra d'Otranto: alle Murgie di Ginosa (Ten.), a Massafrà (Guss.!), a Leucaspide presso Taranto (Groves!), verso la Palascia d'Otranto (Groves), fra Lecce e S. Cataldo (Porta Piigo !). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Penisola Balcanica , Asia Minore. Flores pedicellati , racemosi; lacinia corollina3 semper liberai. 15. Pliyteiiiiia trieliocalycimiiii. Pli. subglabrum, foliis brevipetiolatis, argute serratis, imis sub- rotundis , reliquis oblongis, inflorescentia racemosa. Phyteuma amplexicaule Sibth. Smith prodr. fl. grcec. I. p. 144 (non Willd.). Campanula trichocalvcina Ten.! fl.nap. 1. p. 67. Syll. p. 98. Syll. app. 5. p. 9. Schouw prosp. descr. geogr. in giorn. Conf. Brugn. 7. p. SI. Cand. mon. Camp, p. 276. Beri, fl. Hai. 2. p. 474. Guss.! fl. sic. syn. 1. p. 248. Ces. Pass. Gii. comp. fl. ital. p. 434. Are! camp. fl. ital. p. 454. Tom. fl. sic. p. 356. Campanula alburnica Brigant. stirp. rar. 1. p. 3. Campanula Pichleri Vis. fl. daini, suppl. p. 74. Podanthum trichocalycinum Boiss. fi. or. 3. p. 955. Figure. — Ten. fl. nap. t. 16 (corolla mala). Brigant. o. e. t. 2, Sibth. Smith jì. graie, t. 219. Vis. o. e. t. 6. fi Minai , foliis minus argute et crebre serratis. Campanula Mina Strobl fl. Nebr. (in Flora 1883) p. 549. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle selve montane del Napoletano e della Sicilia in terreni ubertosi. La specie la sulla .Maiella, sul monte Cerealto , sul monte Vergine, nel distretto di Avellino (Ten.), sul munte Palermo (monte Alburno degli antichi) (Brig.), sui monti di Laurino, sul monte Scrii).) prèsso La gm (T.ui I) , sul niente Pollino fra 1800 e 2000 metri (Huter Porta ila Sila (Ten.), sul monte Alto d'Aspromonte (Are! ecc.). La varietà cresce nelle Madonie (Guss I) alle Fosse di S. Gandolfo (Lojac.l), dalle Gandolfo in su verso il monte di Scalo- na/./.o piuttosto Frequente (Strobl) e alla Fontana de] l'ore,. 1 1 Fiorisce in giugno e luglio. 64 CAMPANULACEE. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Asia Minore, in Greta , in Grecia, in Dalmazia e in Barberia. Osservazione. — Questa pianta fu descritta e figurata per la prima volta da Sibthorp e Smith (Prodr. fl. groec. e FI. grceca), ma fu con- fusa da essi con la pianta descritta da Willdenow sotto il nome di Phyteuma amplexicaule (Spec. fi. 1. p. 925). Dopo, la pianta fu sco- perta da Gussone nel Napoletano, e Tenore la distinse eia distribuì col nome di Campanula trichocalycina , ma la figura eh' egli ne dette è talmente inesatta per la forma della corolla , che Briganti non la ravvisò e credette di descrivere e figurare una nuova specie nella sua Campanula alburnica. Riferisco al genere Phyteuma questa pianta per la forma della sua corolla ; il carattere della infiorescenza non può avere, come già è stato detto, valore generico nella famiglia. Anche Boissier si era già accorto che questa pianta non poteva ri- manere nel genere Campanula, e l'aveva ascritta al suo genere Podanthum, distinto dal Phyteuma solo per la forma della infiore- scenza. La pessima figura di Tenore ha poi contribuito a prolungare l' errore. V. CAUIPANUIiA. Campanuloe spec. Tourn. inst. 1. p. 112. t. 37. Linn. gen. pi. p. 46. Campanula (excl. C. trichocalycina) Cand. mon. Camp. p. 215. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 56 J. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 431. t. 28. f. 6. Campanula Gen. pi. fl. germ. fase. 28. t. 11. Corolla campanulata vel scutellata, apice 5-loba. Filamenta libera, basi dilatata. Antherae libera. Gemmularium latitudine subse- quilongum, gemmulis coacervatis. Stylus basi nudus. Tretum extra calycis lobos dehiscens. Portamento. — Erbe annue o perenni, di rado suftrutescenti, ora prostrate, ora erette, alte da pochi centimetri a un metro, ora glabre, ora ispide o tomentose, con foglie sparse, con fiori celesti, bianchi o giallicci, ora solitari, ora disposti in racemi, in spighe, in capolini, o in dicasi con un ramo talora abortito. * Calyx sinubus appendiculatus. ■j- Capsula quinquelocularis. CAMPANULA. G5 i. Campanula Medium. C. hispida, caule erecto, foliis crenatis, basilaribus ovato-spa- thulatis, in petiolum alatum contractis, caulinis lanceolatis, sessilibus, floribus laxe racemosis, in pedicello suberecto solitariis, calycis la- ciniis lanceolatis, corolla ventricoso-campanulata triplo brevioribus, sinuurn appendicibus lobis dimidio brevioribus, reflexis, maximis, obtusis, stylo corollam subasquante, 5-lobo, treto 5-loculare, nu- tante, basi dehiscente. Campanula Medium Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 167. Beri, fl.ital. 2. p. 501 ; et auct. Figure. — Dod. pempt. p. 163. Rekh. ic. fl. germ. 19. t. 230. f. 1,et t. 231. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi incolti asciutti dell'Italia superiore e media sui colli e sui monti. Trieste (Scop.); Gorizia (Scop.), Ignano, Udine, Dignano, ed altrove nel Friuli (Pir); Bellunese (De Vis. Sacc); Vicentino (Marz., Poli.); Monaldina presso Ravenna (Pasolini!), Brisighella (Caldesi!); Bolognese ove è rara ed ove è stata raccolta a Sasso , aSabbiune di montagna, a Gaibola (Cocc); Modenese a Fiumalbo, a Vignola, a Maranello (Gib. Pir.), a Sassuolo (Pirotta !), lungo il Crostolo sopra Vezzano e nella valle di Riarbero (Gib. Pir.); Parmense a Montechiarugolo (Pass.!); pro- vincia di Pavia sui colli della destra del Po a Canevino, presso Varzi, ecc. (Noce. Balb.); provincia di Novara, rara, fra Pombia e Varapombia (Bir.); dintorni d'Alba (Bourgeau !); Liguria, comune (De Nat.): a Nizza (Ilaria!), Montone (Ard.), Lantosca (Ball!), Tenda (Sternberg!) , Dolcedo (Berti!), Cervo (Ricca!), Bnsalla (Figaril), Genova (Baglietto), Chiavari (Delpino!); Toscana qua .; li ai Gruppi neri presso Pontremoli (Car.!), a Sarzana (Bért.), a Massa (Ball!), a Stazzema , Lcvigliani ed altre località della Ver- sili» (Siuii!), a Camporgiano, sul monte Pisano ! i Die- cimo sopra Lacca (Pace.!), fra Ponte a Moriano e Bo amo, ai Bagni *li Lucca (Car.!), a Tereglio (Giannini!), ; Monte caio nelLAppennino pistoiese (Car.), a Salvi; i Livorno (Biondi l), a Castiglioncello (Pampanal Volterra (Amidei!), sul monte Calvi presso Canapiglia (Aiuti'), sul monte Amiate, i Radicofani, a monte Follonico in vai di Chiana La2Ì0 In Porli, e luminino (San-.); G I indica ad 14 tTMIAnA. VOI \ IH 66 CAMPANULATE. Otranto nelle paludi, ma io non l'ho trovata nel suo erbario e forse si tratta d'altra specie. Fiorisce da maggio ad agosto, secondo i luoghi. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Catalogna, in Provenza, e forse in Transilvania. •J--J- Tretum triloculare. 9. Campanula alpestri». C. pilosiuscula, caule erecto, basi stolonifero, foliis subintegris,- inferioribus rosulatis, obovatis, caulinis paucis, angustioribus, ses- silibus, flore terminali subsolitario, subnutante, calycis ìobis lineari- acuminatis, corolla campanulato-inflata dimidio brevioribus, sinuum appendicibus lobis triplo brevioribus, reflexis, ovato-acutis , stylo corollam a3quante, 3-lobo, treto 3-loculare, nutante, basi dehiscente. Campanula alpestris Ali. mise. taur. 5. p. 63 (1774) fide Gras in bull. soc. bot. 1861. FI. ped. 1. p. 113. Re fi. seg. p. 20. Ard. fl. Alp. mar. p. 248. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 435. Are.! comp. fl. ital. p. 456. Campanula Allionii Vili, prosp. hist. pi. Dauph. p. 22 (1779), fide Vili. hist. pi. Dauph. 1. p. 302, 338. 2. p. 512. Bert. fl. ital. 2. p. 503. De Not. rep. fl. lig. p. 266. Ces.? sagg. geogr, bot. Lomb. p. 53. Figure. — Ali. rar. Ped. stirp. spec. 1. t. 6. f. 3. Fl. ped. t. 6. f. 3. Vili. hist. pi. Dauph. 2. t. 10. Reich. te. fl. germ. 19. t. 230. f. 2,3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce fra 1500 e 2000 metri di altezza (Cand.) nei luoghi sassosi delle Alpi piemontesi: sul monte Moro, sul Turlo (Bir.), sul Cenisio a Ronche (Ali., Re, Are.!, Bucci! ecc.) e presso la Posta (Are.!), presso Oulx (Aiuti!), nelle alpi di Rodoretto, nella vai di Luserna sino al col della Croce (Rostan!), al passo del Lupo in valle Maira (Delponte!), nelle pra- terie sotto monte Scaletta nella valle della Stura (Càr.!), nelle alpi di Entraunes, di Bouziejo sopra S. Stefano (Ard.), sul monte Mon- nier (Burnat!), sulle alpi di Tenda (Bourgeau!). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Provenza e nel Delfinato. CAMPANULA. 67 « Descrizione. — Rizoma delicato, bianchiccio. Foglie in rosetta all'apice dei rami, i quali son corti e quasi in cespuglio, eretto- patenti, un po' consistenti, lanceolato-lineari , ottuse o ottusette all'apice, ivi un po' curvate in giù, di un verde piuttosto chiaro di sopra ed ivi con un solco longitudinale larghetto, nel cui fondo è una striscia non sporgente, longitudinale, bianchiccia, quasi dello stesso color verde di sotto ed ivi con un nervo un po' sporgente e quasi convesso, con i margini forniti di ciglia, i di cui peli sono lunghi, bianchi, diretti in giù e avvicinati in parte al margine stesso. Le foglie del fusto son poche, alterne, lontane, quasi uguali alle inferiori, un po' più piccole. Il fusto è corto, cilindrico, spesso vio- letto chiaro, glabro. Il fiore è grande, solitario all'apice del fusto, un po'cernuo. Il calice è diviso sin presso il quarto inferiore in cinque lacinie erette, lanceolato-acuminate, di un verde piuttosto chiaro, con ciglia nel margine e con peli nel dorso simili a quelli dei margini delle foglie. Le appendici dei seni sono discendenti, poco più corte del tubo, avvicinate a questo, con i peli come le lacinie. Il tubo è corto, quasi campanulato, di colore spesso violetto, come sono tal- volta le appendici dei seni. Corolla circa 2 volte e mezzo più lunga del calice, di color violetto, campanulato-cilindrica , con cinque denti grossi ovati, ottusi, un po' patuli. Gli stami sono più della metà più corti della corolla. I filamenti sono molto larghi in basso ed ivi avvicinati tra loro in modo da formare una specie di vòlta , largamente ovali, ottusi, violetti, con peli a guisa di ciglia nel mar- gine e in vicinanza di questo: sono corti, stretti e eretti in alto, e dello stesso colore. Le antere sono lunghe, lineari, giallicce. Il pi- stillo è più lungo degli stami, poco più corto della corolla. L'ovario è grande, saldato nella metà inferiore con il tubo del calice, quasi tond.), gialliccio-violetto. Stilo lungo, eretto, bianchiccio. Stimma 3-fido, lacinie curvate in fuori e in giù, lineari, ottusette, giallicce. (Pari. ms.} dencr. della pianta del Cenisio). » 3. €';iiii|i:iiiiilu Im ri» il tu C. hirsuta , caule erecto, subsirnplici , follia subintegris, basila- ribttjB confertis, lanceolato, caulinis paucis, lingulatis, Qoribus mosis nutantibus, calycia lobia acuti», corolla subtriplo brevioribus, silumin Bppendicibus lobis subdimidio brevioribus , ovatis, obtusis . 68 CAMPANULACEE. stylo tubo corollse sublongiore, trilobo, treto nutante, triloculare, basi dehiscente. Campanula barbata Linn. sp. pi. ed. 2. p. 236. Cand. mon. Camp. p. 246. Beri. fi. ital. 2. p. 504. 3. p. 600; et auct. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi in luoghi er- bosi alpini e subalpini , tanto in suolo calcareo che granitico. Alpi Nizzarde (De Not.), vallone di Puriac (Ard.), col della Maddalena (Ard., Car.!), monti sopra Dronero (Manuel!), Cenisio (Bert., Pari.! , Are.!), Susa (Re, Aiuti!), Torino presso la Veneria (Re), Cramont, col du Géant (Pari. !), Gran S. Bernardo, ove sale sino a 2480 metri (Tiss., Pari.!) , Riva ed Alagna in vai Sesia (Carestia!), Borgosesia, Grignasco (Bir.), Sempione (Pari.!), dintorni del lago Maggiore (Rampoldi!), S. Gottardo (Pari.!), monte S. Salvatore (Com.), monte S. Bernardino (De Not.!), monti del lago di Como, comune (Com.), Madesimo (Tranquilli !), vai Tellina (Barbieri ! , Com.), Stelvio (Pari. !) , monti del Bergamasco fra 400 e 2000 metri (Rota, Rampoldi!), monti del Bresciano (Pari.!) ove abbonda (Zersi), ed ove nelle alpi Colombine giunge a 2200 metri, Tonale (Pari.!) , Giudicane ,. monti di Folgaria (Ambr.), di Roveredo (Hausm.), di Trento (Pe- rini!), vai Sugana (Ambrosi I), Primiero, Fiemme, Fassa (Ambr.), monti di Bolzano, di Merano (Hausm.) , monte Baldo (Goiran!), ed altri monti presso Verona (Poli.), monti Vicentini (Poli.), Vette di Feltre (Montini!) ed altrove nel Bellunese (De Vis. Sacc, Venzo! , Siemoni!), monti del Friuli (Pir.), così presso Pontebba (Car.!). Fiorisce dal mese di giugno ai primi di agosto. Distribuzione geografica. — Monti dell'Europa centrale e Nor- vegia ov' è rara. ce Descrizione — Pianta perenne, alta da 2 a 3 decimetri, verde, irsuta per peli lunghetti, bianchi, un po' rigidi, fornita di un rizoma orizzontale, lunghetto, delicato, scuro, ramoso all'apice, che manda delle libre radicali e all' apice di su dei fusti e delle foglie. Il fusto è diritto, duretto, cilindrico, striato in alto , verde, irsuto, semplice. Le foglie sono quasi erbacee, le inferiori patentissime, allungato- lanceolate, ottuse o ottusette, intere ma leggermente ondeggianti nel margine, verdi di sopra ed ivi con un nervo longitudinale bian- chiccio in basso, e con leggieri solchi laterali che corrispondono ai nervi di sotto , di un verde un po' pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale molto rilevato, da cui partono dei nervetti late- rali obliqui o curvi , un po' rilevati , che si uniscono ad arco tra loro verso il margine , sono ispide in ambedue le facce e nei margini , CAMPANULA. 69 assottigliate alla base in un picciolo corto, larghetto, piano e quasi scanalato di sopra, convesso di sotto, fornito nel margine di lunghe ciglia. Le foglie del fusto sono poche, due o tre, lontane, alterne, eretto-patenti, più piccole, allungato-lanceolate e le superiori quasi lineari, del resto simili alle inferiori. I fiori sono pendenti, portati all'apice da peduncoli per lo più uniflori, talvolta billori , formanti un racemo unilaterale di 2 a 7 fiori. I peduncoli inferiori sono uni- biflori, gli altri uniflori, quelli il più delle volte più lunghi, questi più corti dei fiori; tutti sono eretti, cernili all' apice, angolati, verdi, ispidi e aventi una brattea alla base, e gì' inferiori nel mezzo o verso alto delle bratteole. Le brattee sono lanceolate o lanceolato-lineari, acute, intere, erette o eretto-patenti, più corte dei peduncoli: le bratteole sono da una a due simili alle brattee ma più piccole. Il calice è campanulato, con il tubo corto, aderente all'ovario, con dieci nervi o angoli un po' rilevati, glabro e di color violetto scuro e con il lembo diviso in cinque lacinie eretto-patenti, più del doppio più lunghe del tubo, lanceolate, acute, con una carena convessa nel dorso, con i margini uri po' piegati in fuori, verdi, glabre, eccetto nei margini che hanno delle lunghe ciglia: ha inoltre cinque ap- pendici che partono dai seni, lunghe quanto il tubo al quale sono avvicinate in modo che lo cuoprono interamente, ovali, ottusette , un po' concave nella faccia che guarda in fuori, cigliate, verdi. La corolla è più del doppio più grande del calice, a guisa di campana, con il lembo diviso in cinque lobi, lunghi circa un terzo della co- rolla, patenti, quasi triangolari, acuti, e di color violetto chiaro, glabra, eccetto nei lobi, dove dalla parte interna segnatamente verso il seno di essi è fornita di lunghi peli bianchi che la rendono barbata. Gli stami sono molto più corti della corolla. I filamenti sono ascendenti, molto larghi e concavi in basso, ivi di color vio- letto e forniti nei margini di ciglia, ristretti in alto ed ivi bianchicci. Le antere sono verdognole. Il pistillo ò lungo quanto la corolla. 1/ ovario è saldato per metà con il calice, circondato nella parte libera da un disco circolaro, bianchiccio, è libero soltanto all'apice ed ivi glabro e di color violetto. Lo stilo è cilindrico in bas ivi glabro e bianchiccio, appianato in alto ed ivi con molti peli col- lettori. {Pari. mt.t deecr. di pianta del Bresciano). > 70 CAMPANULACEE. 4L. Campanula alpina C. lanuginosa, caulibus solitariis vel caespitosis, erectis, sulcatis, foliis subintegris, basiiaribus confertis, lanceolatis, obtusis, basi an- gustatis, caulinislanceolato-linearibus sessilibus, floribus nutantibus, subracemosis, longe pedicellatis, calycis iobis longe acuminatis , corollae campanulata^ tertio brevioribus, sinuuni appendicibus lobis multoties brevioribus interdum subnullis, stylo corolla subbreviore. trilobo, treto nutante, triloculare, basi dehiscente. Campanula alpina Linn. sp. pi. ed. 2. app. p. 1669. Beri. fi. Hai. 2. p. 505. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 53. Kochsyn. fi. germ. ed. 2. p. 542. Hausm. fi. Tir. p. 565. Ambr. fi. Tir. merid. 2. p. 788. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 121. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 435. Are. comp. fi. ital. p. 456. Figure. — Jacq. fi. austr. 2. t. 118. Bot. mag. t. 957. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 233. f. 4. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Vegeta nei pascoli pie- trosi alpini, d'ordinario in suolo calcareo fra 5500' e 6500' (Ambr.), ed è rarissima in Italia. Nelle Alpi trentine (Kellner!) sullo Spinale (Poli.), in valle Fredda sul Baldo (Bert.), e nelle alpi del Bellu- nese (De Vis. Sacc). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Alpi orientali e Carpazi. Osservazione. — Cesati la fa figurare nel suo elenco delle piante di Lombardia, ma poi nel Compendio di Cesati, Gibelli e Pas- serini non viene indicata che nella valle Fredda. 5. C-amiiaiiisla sibirica. C. pilosa, caule erecto, ramoso, foliis crenulatis, basiiaribus petiolatis obovatis obtusis, caulinis sessilibus lanceolatis acutis, flo- ribus paniculatis nutantibus, paniculae ramis subtrifloris, calycis lo- bis longe acuminatis corolla infundibuliformi triplo brevioribus , sinuum appendicibus lobis conformibus at dimidio brevioribus, stylo corollae longitudinis, trilobo, treto nutante, triloculare, basi dehi- scente. Campanula sibirica Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 167. Cand. mon. Camp. p. 244. Bert. fi. ital. 2. p. 506. 3. p. 600; et auct. Figure. — Bot. mag. t. 659. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 232. CAMPANULA. 71 Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nei dirupi calcarei dei monti, sui colli aprici, ecc., della Penisola settentrionale e me- dia. Piemonte: presso Susa, comune (Ali., Re, Pari.!), nei dintorni di Torino (Balb. , Delponte!), presso S. Rafaele, presso Gassino (Ali.). Lombardia: sulle rupi lungo l'Adda presso Trezzo (Bert.), e sulla sponda bergamasca (Rota), nel Bresciano presso la Badia di S. Eufemia ov'è frequente, come pure lo è presso Montechiaro e sui colli Benacensi (Zersi). Tirolo: presso il lago di Garda (Hausm.), presso Avio, a Roveredo (Ambr.), a Trento (Perini!, Ambr.), a Gar- dolo, a Bolzano (Hausm.). Veneto: nei colli fra Brescia e Verona (Pari.!), nei colli Veronesi (Poli., Bert., Kellner!), Vicentini (Poli.), di Angarano (Bert.; Montini!), Padovani (Poli., Trev.), nelle arene marittime presso Venezia al Cavallino (Zanardini!), e alle foci del Piave (De Vis. Sacc), nelle colline presso Udine, rara (Meneghini!), presso Monfalcone , presso Duino (Pir.), presso Gorizia (Wulf.). Istria: ai bagni di S. Stefano (Bert.), e fra i cespugli a solatio presso Camizza, Veruda, e nell'isola Veruda (Freyn). Emilia: presso Guiglia (Gibelli !), a Sasso e sul vicino monte Mariano, copiosa (Bert.), presso Bologna (Cocc), nell'alveo del Santerno presso Imola (Bert.), sulle rupi di monte Mauro presso Faenza (Cald.). Marche: al Furio (Narducci!), sul Catria (Piccinini!), a Fabriano (Narducci!), nei dintorni d'Ascoli (Orsini!, Pari.!). Abruzzo: a Torricella presso Te- ramo (Ten.). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa austro-orientale, Asia Mi- nore, Caucaso, Asia centrale. Osservazione Gli esemplari da me veduti dell'Istria e del- l'Emilia avevano aspetto più rigoglioso e fiori più grandi, carat- teri che sembrarono ad alcuni autori sufficienti per una distinzione specifica o di varietà , sotto il nome di Campanula diveryens o di C. sibirica fi maior. G. Campanula ilieliotoina. C. Iiirsuta, caule erecto anguloso, ramosissimo, sape dicbotomo, foliis sessilibns ovato-acutis, crenatis, Qoribus in ramis et ramaseli- listerminalibus, BoliUriis, cerauis, pedicellalis, calycia lobia lon l)ulatis, corolla tabulosa dimidio brevioribus, Binuum appendicibuà lobis Bubdimidio brevioribus, Bubulatis, stylo tubo incluso, 3-lobo, Irete notante, 3-loculare, basi dehiscente. 72 CAMPANULAGEE. Campanula dichotoma Linn. amwn. acad. 4. p. 306. Sp. pi. ed. 2. p. 237. Beri. fi. ital. 2. p. 508; et and. Campanula catinensis Tom. fi. sic. p. 357. Figure. — Sibth. Smith fi. grozc. t. 211. Jacq. coli. t. 12. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 231. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei greppi a Solatio , fra le rupi e nei muri in Sicilia e nel Napoletano. Sicilia: Avola, rara (Bianca), Catania dal piano sino a 2000' sull' Etna (Strobl) , Taormina, Mandanici, Itala (Guss.), Messina , non rara (Nic!) , Noara (Mina!), Brolo, Patti, Militello, S. Fratello, Caronia (Guss.), Ma- donie, assai comune dal mare sino a 800 metri (Strobl), cosi a Cefalù (Heldreich!), a Castelbuono (Pari.!), a Finale e Ferro (Mina!), a Polizzi, ecc. , spingendosi al Passo della Botte sino a 1500 metri (Strobl), Palermo a Misilmeri (Guss.), a Sferracavallo, al Parco, a Pizzuta, a Gibilrossa (Pari.!), la Piana (Huet du Pavillon!), Ficuzza (Lojac.!), Castellammare, S. Vito (Guss.), isole di Pantellaria (Calca- ra !), Ustica (Bert.), Alicuri, Filicuri, Saline, Panaria (Guss.), Lipari (Mandralisca !). Napoletano : Reggio (Macch.), Scilla, Palme, S. Cri- stina, Oppido (Are.!), Pizzo (Ricca!), Potenza (Giord.), Sessa del Cilento, Omignano, Salerno, Cava dei Tirreni (Ten.) , falde del Vesuvio (Bert., Kuntze!), dintorni di Napoli (Ten.), isole di Capri (Pasq.) e d'Ischia (Guss.), isole Tremiti (Gasp.). È stata pure rac- colta presso Genova (De Not.), ove probabilmente fu introdotta coi grani della Barberia. Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Barberia, Italia e Spagna meridio- nali, Canarie. « Descrizione. — Pianta annua , alta da 6 a 7 centimetri sino a 4 decimetri, di un verde chiaro, peloso-ispida per peli lunghi, un po' radi, duretti, orizzontali e bianchi. La radice è delicata, du- retta, verticale, flessuosa, fibrosa, bianchiccia. Il fusto è eretto o ascendente, un po'angolato, ispido, per lo più ramoso con i rami quasi dicotomi e angolati, talvolta semplice. Le foglie sono erbacee, alterne, patenti, e spesso un po' curvate in fuori e din giù, ovali o ovato-allungate, ottuse, ottusette o quasi acute, seghettate, con i denti ora più ora meno manifesti e talvolta intere, fornite di ci- glia ispide nei margini, di un verde chiaro e ispidette in ambedue le facce, con un solco longitudinale di sopra e con uno o tre nervi longitudinali rilevati di sotto; le inferiori sono più piccole e quasi ovali. I fiori sono cernui e solitarii all'apice dei rami e dei rametti. I peduncoli sono delicati , ispidi come i rami ed il fusto. Il calice è CAMPANULA. 73 erbaceo, verde, ha un tubo cortissimo, turbinato, ed è diviso pro- fondamente in cinque lacinie, erette, con l'apice patente, poco più lunghe del tubo della corolla, largamente lanceolato-acuminate, con un nervo longitudinale, ispide in questo e nei margini: il seno è prolungato in una appendice lunga quasi il terzo delle lacinie, diretta in giù e talvolta con l'apice avvicinato al peduncolo, quasi lanceo- lata, acuminata, cigliato-ispida come le lacinie. La corolla è poco più lunga del calice, tubuloso-campanulata, con il tubo piuttosto stretto, quasi cilindrico, con cinque nervi un po' rilevati, e il lembo diviso in cinque lacinie ovate, quasi acute, patenti, con un leggiero solco longitudinale dalla parte interna, è di color violetto chiaro , e glabra in ogni parte. Gli stami sono più della metà più corti della corolla. I filamenti sono slargati e quasi ovati alla base ed ivi di- stribuiti in modo da formare quasi una volta all'apice dell'ovario , forniti di corte ma fitte ciglia nei margini , sono cortissimi nel re- sto, eretti e poi rovesciati in fuori, stretti, glabri, bianchicci in ogni parte. Le antere sono lunghe, quasi lineari, ottuse e con un corto mucrone puntiforme all'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse , biloculari , giallicce, glabre. Il pistillo è più corto della corolla. L'ovario è aderente in gran parte al calice, libero di sopra e ivi bianchiccio. Lo stilo è lungo, cilin- drico, bianchiccio, peloso irsuto nella metà superiore per i peli col- lettori, i quali sono bianchi, orizzontali, e poi spariscono. Gli stimmi sono tre, quasi lineari, ottusi, dapprima eretti, poi diver- genti e curvati ad arco in fuori ed in giù, bianchicci-giallicci , pa- pillosi; quando sono aperti corrispondono esattamente all'apice del tubo della corolla. (Pari. ms.). » 7. Cniiipnmila Ungulata. C. hispida,caulibus erectós, angulatis, foliis sessilibus, utnlulato- crenatis, basilaribus lingulato-spathulatis, obtusis, caulinis amplexi- caalibus lineari-lanceolatis, iloribus in glomerulo terminali, aliisque interdum axillaribua congesti*, bracteis ovato-acutis, calycis lobis oblongia, obtusis, corolla tubolosa duplo brevioribus, sinuosi ap- pendicibos lobis Bubaequalibus, Btylo corolla tubimi acquante, trilo- bo, treto erecto, triloculare, basi debisoente. Campanula Ungulata Waldit. Kit. pi. rar, Hung. p. 65. Cani, monogr. Camp. p. 250. I : fi. ital. p. 435. Are. comp. //. ital. p. \57. 74 CAMPANULACEE. Campanula tenuiflora Ten. fi. nap. 3. p. 207. Syll. p. 99. Figure. — Waldst. Kit. o. e. t. 64. Ten. fi. nap. t. 210. f. 1. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 234. f. 3. Abitazione e Fioritura. — E rara e cresce nel Napoletano fra Vallo di Novi ed Ascea, ove l'ha raccolta Tenore. Fiorisce in primavera. Distribuzione geografica. — Austria e penisola Balcanica. Osservazione. — Waldstein e Kitaibel dicono che il frutto é uniloculare, ma i frutti di esemplari della Serbia che ho esaminato erano triloculari. * * Calyx sinubus exappendiculatis. •j- Tretum basi dehiscens. X Flores glomerati.' 8. Campanula petrwa. C. incana, caule decumbente vel erecto, foliis crenatis subtus cinereo-tomentosis, basilaribus petiolatis, ovato-oblongis , obtusis , superioribus lanceolato-oblongis, sessilibus, floribus in capitula cau- lem et ramos terminantia congestis, bracteis involucrantibus obtusis, calycis lobis linearibus, obtusiusculis, corollae campanulata} tubum sequantibus , stylo trilobo , longe exerto , treto erecto , 3-loculare , inferne dehiscente. Campanula petraea Linn. sp. pi. ed. 2. p. 236. Schouw prosp. descr. geogr. (in giorn. Conf. Brugn.) p. 35. Cand. monogr. Camp, p. 252. Bert. fi. ital. 2. p. 500. 5. p. 611. Ces. sagg. geogr. bot. Lomb. p. 53. Hausm. fi. Tir. p. 561, 1456. Facch. fi. Sudtir. p. 21. Ambr. fi. Tir. merid. 2. p. 785. De Vis. Sacc. cai. piani. Ven. p. 121. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 138. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 435. Are. comp. fi. ital. p. 456. Figure. — Barr. icon. 890. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 234. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nelle fessure delle rupi e nei muri nel Bresciano , e nel Veronese: sul monte Gazzo presso la cima nel Bresciano (Zersi), e nel Veronese nell'abitazione del faggio a circa 4000' (Ambr.) sul monte Baldo al Santuario della CAMPANULA. 75 Corona (Bert., Goiran!), al confine del Trentino fra la Chiusa e Peri (Ambr.), alle rupi di Cologna presso Grezzana (Manganotti !) , e sul monte Pastello (Rigo!). Fiorisce in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Provenza. 9. Campanula foliosa. C. subpilosa, caule simplici, erecto, foliis ovatis , duplicato- serratis, basilaribus subcordatis, Ionge petiolatis, petiolis alatis , floribus in capitulum terminale globosum congestis , bracteis amplis ovato-acuminatis, calycis lobis lineari-angustis , remote denticulatis, corolla tubulosa subtriplo brevioribus, stylo trifido corollam subae- quante, treto erecto, triloculare, basi dehiscente. Campanula foliosa Ten.l fi. nap. 1. p. 71. Syll. p. 100. Schouw prosp. descr. geogr. p. 36. Guss. pi. rar. p. 94. Ors. cat. in Capp. opusc. scient. p. 280. Cand. mon. Camp. p. 253. Bert. fi. ital. 2. p. 499. Sang. fl. rom. prodr. alt. p. 197. Terr. rei. Terr. Lav. p. 137. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 435. latta rie. Gran Sass. p. 218. Groves fl. Sir. p. 80. Are. comp. fl. ital. p. 456. Paol. piant. March, (in Malp.) p. 521. Figure. — Ten. fi. nap. t. 18. Iìeich. ic. hot. t. 560. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce Sili monti del- l'Italia Meridionale fra 4500 e 6000 piedi di altezza (Schouw): al Castelluccio (Sang.) e nei boschi di Cavaliere presso Norcia (Bert), sul monte Acuto alle Pezze (Orsini!, Pari.!) nella catena del Pizzo di Sivo, e sul monte Pelone (Bert.), sul monte Intermesole (Guss.), sul monte Corno (Ten.), nel bosco di Pietracamela (Jatta) , nella serra S. Antonio di Filettino sui prati per andare sulmonte Potente (Rolli !), sul monte Velino (Ten.), sul Sirente a 0000 piedi (Groves!) , sul monte Morrone (Profeta!), sulla Maiella (Ten.), sul Matese pi MontemilettO (Terr.!), al S. Eremo nel Principato Citeriore (Schouw), in Calabria (Ten.!) sul monte Pollino (Ten.). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Montenegro B In Macedonia. Oitervazioni. — Ho veduti) speSSO fratti che pn Mutavano due soli pori di deiscenza per la riduzione grande di una delle Ire caselle. 76 CAMPANULACEE. « Descrizione. — Pianta d'un verde pallido. Rizoma duretto obliquo, che manda all'apice delle foglie radicali e dei fusti. Fusti eretti, leggermente flessuosi, fìstulosi, semplici, striati, verde-chiari. Foglie radicali ovate , erette o eretto-patenti , un po' in cuore alla base, con leggieri solchi di sopra corrispondenti ai nervi di sotto poco sporgenti. Picciolo lungo, scanalato di sopra, convesso, angolato di sotto, con peli curvi come nella lamina. Foglie del fusto alterne, eret- to-patenti o patule, ristrette in basso e ivi quasi scorrenti nel fusto. Fiori quasi sessili, molti in capolino fitto, circondato alla base da 5, 6 o 7 brattee in forma delle foglie superiori, patenti, più lunghe dei capolini stessi. Calice fruttifero-, avente il tubo obovato-ovale , con 3 leggieri solchi longitudinali. Lembo diviso in 5 lacinie pro- fonde, le quali sono patule o eretto-patule , lanceolate, assotti- gliate, con una carena ottusa nel dorso, con dei peli lunghi nel margine; queste lacinie sono più lunghe del tubo del calice. (Pari, ms., descr. della pianta del Pizzo di Sivo). » f O. Campanula glomerata. C. pubescens, interdum subtomentosa, caule erecto ex tereti an- gulato, foliis serrulatis, ovato-acutis, subcordatis, basilaribus petio- latis, superioribus sessilibus, floribus in glomerulum terminalem, aliisque interdum axillaribus congestis, bracteis foliiformibus, ca- lycis lobis lanceolato-linearibus, acuminatis, corolla tubuloso-in- fundibulare dimidio brevioribus, stylo trifìdo, incluso, treto erecto, triloculare, basi dehiscente. Campanula glomerata Limi. sp. pi. ed. 1. p. 166. Cand. moti. ■Camp. p. 253. Beri, fluitai. 2. p. 495. 3. p. 600; et auct. Campanula petrgea (non Linn.) Vitm.? ist. erb. p. 16. Ali. fi. ped. 1.p. 112. Re? fi. tor. 1. p. 130. Ten. fi. nap. 1. p. 71 (excl. syn.). Ing.? cat. sp. Mond. p. 23. Figure. — Barr. ic. 523. f. 3. Ali. o. e. t. 39. {. 1. FI. dan. t. 1328. Noce. Balb. fi. tic. 1. t. 5. Reich. ic. hot. f. 754. Ic. fi. germ. 19. t. 235. f. 5, 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nei prati mon- tani e nei luoghi sterili in suolo calcareo o granitico. Piemonte, comune (Ali.): Alba (Bertero!), Mondovì (Ing.), Bagni di Valdieri (Bert.), col della Maddalena (Car.!), Cenisio (Bert.), Susa , Viù CAMPANULA. 77 (Pari.!), Torino (Re), S. Bernardo ove non oltrepassai 1700 metri di altezza (Tiss.), Gressonney (Carestia!), Vellarboit presso Vercelli (Malinverni!), Intragna (Bir.), Arona (Ricca!). Canton Ticino: Scu- dellate (Franzoni!) e il vicino monte Generoso (Penz.). Lombardia : valle Intelvi, ov' è copiosa (Com.), monti sopra Lecco (Pari.!), vai Sassina, bosco Valdone in vai Tellina (Com.), Bormio sino a 1230 metri (Pari.!), Bergamasco, comune fra 500 e 1300 metri (Rota), Bresciano, frequentissima (Zersi, Pari.!). Tirolo sino a 5000 piedi (Ambr.): Giudicane (Ambr.), dintorni del lago di Garda (Hausm.), Roveredo, Trento, Bolzano, Merano (Ambr.), vai Venosta (Hausm.), Fiemme, Fassa, vai Sugana, Primiero (Ambr.). Veneto, dovunque nei colli e nei monti (De Vis. Sacc): Mantovano (Poli., Kellner!,ecc), Vicentino (Marz , Montini!), Padovano (Trev.), Bellunese (Venzo!), Trevigiano (Pari.!), Friuli (Pir., Tacconi!). Istria : monte Spaccato (Angelhart!, Bert.), e Draga d' Orlich presso Trieste (Bert.), Fiume (Smith); cresceva anticamente presso Pola , ma ora è scomparsa (Freyn). Emilia : monti di Lesima (Noce. Balb.), colli di Caneto presso Broni (Rampoldi!), colline nel Parmense presso Tobiano (Pass.!), e monte Prinzera (Pari.!), Montegibbio e Spezzano presso Sassuolo , Civago, Montese nel Modenese (Gib. Pir.), colline ed Ap- pennino del Bolognese (Bert., Cocc.) , monte della Bicocca nel Faentino (Cald.). Liguria, dovunque (De Not.): Levenzo, S. Martino Lantosca (Ard.), Tenda (Boissier Reuter!, Bourgeau !), S. Remo nei castagneti (Panizzi!), Dolcedo lungo la fiumana (Berti!), colli sopra Genova (Bert., Figari!), monti del Bracco (Bert.). Toscana: monti di Sarzana (Bert.), alpi Apuane in molte località (Beccari!, Simi!), alpe di Mommio (Car.!), Appennino lucchese a Luccliio (Beccari !), a Pratofìorito(Car.!), a Montefegatese (Giannini!), Appennino pistoiese a Mandromini (Car.), alpe della Luna nell'Aretino (Amidei I). Mar- che ed Umbria: Furio (Amidei!), monte Catria fra 1000 e 1450 metri (Pari.!), monte Pennino!, Appennino di Fabriano (Rai -geli ini II, ili Sefnano (Amidei!), qua e là in tutti i ramiti Sibillini (Mania- letti!, Gemmi!, l'ani.). Abruzzo: monte dei Fiori, Pizso di Sito (P ari. I, Car.!), monte Como (Marzialetti!), Velino (Levierl mite a 5000' (Gro?es !) , monte Morrone (Guss.), Maiella (Pedici- no!). Lazio: monti della Sabina, monte Gennaro (Sang.), monte Lucrétile (Beri }. Campania (Terr.l): monto s. Angelo presso Bora, monte Mutua (Tcn.), monte Vei ine (Ten.), Sardegna: monto /arri in \nrra nella provincia di Sassari (Hiniia'). Fioii>ce ila giugno a settembre. 78 CAMPANULACEE. Distribuzione geografica. — Europa, Siberia, Asia Minore. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 15 centimetri a 5 o 6 decimetri, un po' irsuta, o pubescente-biancheggiante o glabra, fornita di un rizoma duretto , un po' obliquo, che manda fibre radi- cali lunghette e bianchicce e dei fusti eretti, semplici, duretti, un po' angolati, vestiti di foglie in tutta la loro lunghezza. Le foglie sono membranacee, le inferiori eretto-patenti , ovate o ovato-lan- ceolate, tondeggianti , un po' scavate in cuore alla base, fornite di un picciolo quasi uguale o poco più lungo della foglia, profonda- mente solcato di sopra, convesso di sotto; quelle del fusto sono alterne , poco lontane tra loro , eretto-patenti o patenti , un po' ri- strette e quasi in cuore alla base con la quale abbracciano il fusto: tutte sono ottusette , con piccole crenature nel margine , con un nervo longitudinale rilevato di sotto , da cui partono pochi nervetti o venette laterali , le quali si uniscono tra loro ad arco a qualche distanza dal margine, dopo avere con i loro rami formata una rete minutissima nella pagina inferiore della foglia : son verdognole di sopra, di un verde ancora più pallido e quasi bianchiccio di sotto , ruvidette in ambedue le facce pei peli corti e curvi come nel fusto, i quali abbondano nel margine e le rendono cigliate. I fiori sono sessili, da 4 a 12 circa in un fascetto all'apice del fusto, spesso con uno o pochi fiori a qualche distanza, anch'essi sessili, e in fascetto all' ascella della foglia, che è sotto di quella del fascetto dei fiori terminali : sono accompagnati da brattee lunghe , patenti, verdognole, ovato-acuminate, più lunghe del calice, quasi intere nel margine ed ivi con qualche glandoletta gialliccia. Il calice è verdognolo, pe- losetto-irto ; il suo tubo è angolato, aderente all'ovario; le sue la- cinie sono eretto-patenti, lanceolate, acute, poco più lunghe del tubo. La corolla è il doppio più lunga del calice, quasi campanulata, di color violetto; pelosetta di fuori, glabra di dentro, eccetto verso la base dove è puberula, divisa in cinque lobi , poco più corti della metà di essa, i quali sono patuli, allungato-ovali, ottusetti. Gli stami sono più della metà più corti della corolla, eretti. I filamenti sono molto più corti delle antere , quasi piani , ristretti all' apice , bianchi, pelosi, con peli corti dalla parte interna e nei margini, glabri di fuori. Le antere sono lunghe, lineari , con un piccolo mu- crone all' apice, smarginate alla base, inserite pel dorso sopra di que- sta, introrse, biloculari, aprentisi longitudinalmente dalla parte interna, giallicce, glabre. Il pistillo è molto più lungo degli stami, uguagliando la corolla. L'ovario è triloculare, con gli ovuli inseriti CAMPANULA. 79 nell'angolo interno di ciascuna loggia. Lo stilo è lungo, cilindrico, grossetto, bianchiccio, con molti peli collettori orizzontali. Gli stimmi sono tre, lineari, curvati fortemente in fuori ed in giù e poi in dentro, papillosi dalla parte interna, di color quasi gialliccio. (Pari, ms., descr. della pianta del Bresciano). » 11. Campanula Orticaria. C. hispida, caule erecto, sulcato, foliis crenatis, basilaribus linea- ri-lanceolatis, obtusiusculis, in petiolum alatum angustatis, caulinis lineari-acuminatis subamplexicaulibus, floribus in capitalo terminali glomerulisque interdum lateralibns sessilibus minoribus congestis , bracteis ovato-acutis, latis, convexis, calycis lobis oblongis, obtusis, corolla infundibuliformi-campanulata duplo brevioribus, stylo trifido subexerto, treto erecto, triloculare , basi dehiscente. Campanula Cervicaria Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 167. Cand. mon. Camp. p. 258. Beri. fi. Hai. 2. p. 494 (excl. syn. Campanula? tenui- flora?) ; et aact. Figure. — FI. dan. t. 787. Reich. ic. hot. f. 778. le. fi. germ. 10. t. 235. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nelle Selve , SUI colli incolti e nei cespugli, ed é meno frequente della precedente. Presso Mondovì lungo lo stradale che unisce le colline di Vicoforte con quelle di Briaglia (Ing.); lungo le vie nei boschi dei colli Tori- nesi sopra S. Mauro (Ali.), presso l'Eremo (Delponte!) e alla Mandria (Pie); presso Vercelli negli scopeti di Villarboit (Malinver- ni!); nelle alpi di Crodo e di Cravegna, rara (Bir.) ; in Lomellina a Confienza (Bert.); presso Como a S. Martino (Moretti!, Com.); nel Bergamasco in luoghi incolti presso Rovetta e Schilpario (Rota) ; rara nel Bresciano sui monti a sinistra della via da Bovegno a Collio (Zeni); rarissima nei dintorni di Bolzano sull'alpe di Seis (Hausm.); sul Baldo in vali.; Fredda e d'Artillon (Poli.); nel Vicentino (Man.); negli Euganei (Tre?.); nel Trevigiano , nel Bellunese (De Vis. Sacc); nei colli presso Gorilla (Pir.); presso Bologna a Barbiano, aS. Vet- tore, a Ifoglio (Cocc), lungo il torrente Aposa (Mattai); nella Li- guria occidentale sui monti ili desso (Genn.)j rara in Toscana : sul monte S. Giuliano di Pisa unti'), nei castagneti pi ii 'li Lucca, •• -ni monte Senerio presso Firenze (l'ari.!); colta nel Piceno presso Montefortino in una località donde poi è 80 CAMPANULACEE. scomparsa (Marzialetti !), e nei prati subalpini del monte Acuto (Or- sini!). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Europa. Os.ervazione. — Si distingue dalla precedente, oltreché pei ca- ratteri indicati nella diagnosi, per avere il caule più robusto, le foglie più lunghe ed i fiori più minuti. X X Flores spicati. 12. Campanula spicata. C. hirsuta, caule erecto, simplici, saapius solitario, striato, foliis obsolete crenatis, sessilibus , basilaribus confertis lineari-lanceolatis, superioribus lineari-acuminatis amplexicaulibus, floribus sessilibus spicam continuam sive interruptam elongatam efformantibus, calycis hispidi lobis lanceolato-linearibus, acuminatis, corolla infundibuli- formi triplo brevioribus, stylo trifido incluso, treto erecto, triloculare, basi dehiscente. Campanula spicata Linn. sp. pi. ed. 1. p. 166. Cand. moti. Camp. p. 261. Beri. fi. Hai. 2. p. 491. 3. p. 599. 5. p. 611; et auct. Figure. — Ali. fi. ped. t. 46. f. 2, et t. 47. f. 1. Reich. te. fi. germ. 19. t. 236. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Frequente nelle Alpi nei luoghi asciutti pietrosi, dalla base dei monti a circa 1500 metri; rara nell'Appennino ove non cresce che in alto. Veneto : Gorizia sul monte Santo, Pontebba (Wulf.), Gemona, Tolmezzo, Ampezzo ed altrove nel Friuli (Pir.), monti del Bellunese (De Vis. Sacc), cosi presso Lozzo (Venzo!), monti del Trevigiano (De Vis. Sacc), del Vicentino (Marz., Montini!), del Veronese (Poli.). Tirolo, frequente: monte Baldo, Riva, colli di Roveredo e di Trento, monte Gazza (Ambr.) , vai Sugana (Ambr.!), Fiemme, Fassa (Ambr.), Bolzano (Alioth !) sin nella vallee sul Ritten comune a 5900' e sullo Schlern, colline di Bressanone scarsa, Passiria, media e bassa vai Venosta comune a 4000', Mendola, Giudicane (Hausm). Lombardia: Bresciano, indi- cata solo sul monte Maddalena (Zersi) , Bergamasco frequente sui monti Presolana, Ocone, Resegone (Rota), vai Tellina, comune su tutti i monti, cosi a Bormio sino a 1220 metri (Pari.!), monti di tutta la provincia di Como (Gom.), così sul monte Barro presso CAMPANULA. 81 Lecco (Pari.!). Cantori Ticino, frequente (Com.) , così presso Men- drisio (Siegfried!), presso Lugano (Bert.), ecc. Piemonte: vai In- trasca (DeNot.!), alpi d'Ossola, frequente (Bir. , Rossi!), sino al Sem- pione (Pari.!) , alpi di vai Sesia, frequente (Carestia!), monte Cramont (Pari.!), dintorni di Torino (Re, Bertero!), Susa (Re, Pari.!) e Moncenisio (Re, Balbis!, Pari.!) frequentissima, valle di Fenestrelle (Ali.) e valli Valdensi (Rostan!) pure frequente, monte Viso (Grenier!), colli di Dronero (Manuel!), Bagni di Valdieri a 1140 metri (Pari.!), S. Anna di Vinai (Ard.). Liguria: alpi sopra S. Ste- fano, S. Dalmazzo (Bourgeau !) , alpi di Tenda (Bada!, Bourgeau!), di Carlino (Ricca!), di Ormea (Gentile!), di Triora e di Albenga (De Not.). Toscana, rara: radici del monte Carchio nelle alpi Apuane (Celi!), e Appennino lucchese nelle vicinanze del monte Rondinaio ai Freddoni, al solco di Biagio (Giannini!), e a Belvedere (P. Savi!). Ricomparisce nel Piceno e nell'Abruzzo: monte Priore, Volubrio (Marzialetti !) , falde del Vettore (Sang.), Quintodecimo (Pari.!, Car.!), monte dei Fiori (Ten.), monte Acuto (Orsini!), Pizzo di Sivo, monte Corno (Ten.). Sarebbe stata scoperta in Sardegna sul monte Manai in Macomer nel Sassarese (Binna !). Fiorisce da giu- gno ad agosto. Distribuzione geografica. — Cresce pure in altre località delle Alpi. « Descrizione. — Pianta di un verde bianchiccio, ispida, fornita di una radice grossa, carnosa, fusiforme, verticale, e bienne. Il Insto è eretto, semplice, duro, solido, bianchiccio o in parte di un violetto-rossiccio, ispido. Le foglie inferiori sono bislungo- lanceolate, assottigliate verso la base, ottusette, le cauline sparse, avvicinate alquanto tra loro, eretto-patenti, un po' slargate alla basr ed ivi abbracciatiti il fusto, lanceolato-acuminate , lotte leg- germente increspate e con fini denti nei margini, di un verde bianchiccio, con un solco longitudinale bianchiccio di sopri un nervo longitudinale rilevato e bianco, più grosso alla base, ispi- do. Le foglie fiorali sono simili alle foglie cauline, ma con la base un po' più larura, più strette e più corte: le inferiori di esse sono pio lunghe dei Bori rispettivi, le superiori più corte ili questi. I li"ii sono distribuiti in una spica lunga, fitta, continua o interrotta e sono ascellari, sessili, ~rli inferiori a tre a tre o a due i due. tri solitari!, accompagnati da due bratteole disuguali , ovaio-lanceo- late, acuminate, SpeSSO più mite del calice al «piale >ono avvicinate. Il calice è quasi campanulato, ingoiato, di un verde bianefa Floha I fai : ■ ■ Nili 82 CAMPANULAGEE. ispido come le bratteole, diviso nella metà circa superiore in cinque lacinie quasi uguali, lanceolato-lineari, acute o quasi acute, verdo- gnole, erette. La corolla è quasi tre volte più lunga del calice, in- fundibuliforme, di color violetto, più chiaro e quasi bianchiccio nel tubo, pelosetta di fuori, pelosa con lunghi peli bianchi nel tubo di dentro , divisa circa nella metà superiore in cinque lobi lineari-lan- ceolati, acuminati, patenti e un po' curvati con l'apice in giù, cia- scuno dei quali ha di fuori un nervetto longitudinale bianchiccio. Gli stami sono poco più corti del tubo dentro il quale sono racchiusi; i filamenti sono corti, molto più corti delle antere, filiformi, slar- gati e con molta barba bianca in basso ; le antere sono strette , li- neari, di un giallo pallido, glabre. Il pistillo è poco più lungo della corolla. L'ovario è saldato in gran parte con il calice, libero in alto ed ivi quasi ombelicato , gialliccio , glabro. Lo stilo è lungo quanto la corolla, ma per la direzione in fuori dei lobi di questa pare più lungo e si vede di fuori; è diritto, cilindrico in basso ed ivi glabro e bianchiccio, più grosso nel resto ed ivi gialliccio con molti peli collettori. Gli stimmi sono tre, lineari, disuguali e avvolti in spira, solcati di sopra o internamente, verdognoli, papillosi. (Pari. ms.t descr. della pianta raccolta da Bada presso Tenda). » 13. Campanula thyrsoides. C. pilosa, caule erecto, simplici, foliis integris, sessilibus, ba- silaribus lanceolatis, obtusis, caulinis linguaeformibus, floribus ses- silibus spicam densam pyramidalem efformantibus , calycis glabri lobis ovato-lanceolatis, acutis vel obtusis, corolla campanulata (ochroleuca) dimidio brevioribus, stylo trifìdo eserto, treto erecto, triloculare, basi dehiscente. Campanula thyrsoides Linn. sp. pi. ed. 1. p. 167. Cand. mon. Camp. p. 263. Poli.? fi. ver. 1. p. 278. Mass. prodr. fi. volt. p. 37. Ben. fi. ital. 2. p. 493. 3. p. 599. Ambr. fi. Tir. mer. 2. p. 787. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 434. Are. comp. fi. ital. p. 455. Campanula thyrsoidea Schouw prosp. descr. geogr. (in Giorn. Conf. e Brugn.) p. 37. Colla herb. ped. 4. p. 13. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 53. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 541. Hausm. fi. Tir. 1. p. 559. 3. p. 1456. Rota prosp. fi. Berg. p. 61. Pir. fi. for. syll. p. 94. Ard. fi. Alp.-mar. p. 249. Tiss. guid. S. Bern. p. 63. De Vis. Sacc. cai. piani. Yen. p. 120. Zersi prosp. piant. Bresc. CAMPANULA. 83 p. 139. Anzi auct. fi. Nov. Coni. p. 193. March, pass. Alp. Cam. p. 21. Figure. — Jacq. obs. 1 . t. 21 . Dot. mag. t. 1290. Reich. te. fi. germ. 19. t. 236. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce liei prati e fra i cespugli nelle Alpi fra 600 e 2000 metri (Cand.) e talora anche più in alto, in suolo calcareo; è piuttosto rara in Italia. Presso Roc- cabigliera nelle Alpi Marittime (Ard.), sul monte sopra Bardonec- chia (Ali.), sul Genisio (Huguenin!) presso la Ramassa (Re), sul Gran S. Bernardo a 2550 metri , rara (Tiss.), presso il lago di Como (Bert ) nei prati di Valmeria nei monti di Mandello (Gom.), nei prati di vai Toleggio e di vai Camonica frequente e gregaria (Rota), nel Bresciano in una valletta del monte Vaia scendente al laghetto (Zersi), in valle Fontana (Mass.), presso Bormio nei prati della valle di Fraele a 2000 metri (Anzi), in vai Venosta rara (A^br.), cosi al piede dello Spitzlat (Hausm.) , nei prati alpini del Veronese (De Vis. Sacc), nel Bellunese sul monte Doana (Venzo!), nel Friuli a Montasio fra 1000 e 2000 metri (Tacconi!), sul Vischberg (Mar- chesetti). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Giura , Alpi. XXX Flores plus minus longe pedicellati. fc Corolla campanulata. 11. 4 it ni patitili* TrAclieliiiin. C. piloso-scabrida, caule erecto, simplici vel ramoso, argute angulato, pilnso, foliis grosse et duplicate in&qualiter serrati*, acuminatis, basHaribiis triangulari-cordatis longe petiolatis, Buperio- ribua oblongis sessilibus, lloribus gemina ti s vel ternis in pedunculis brevi bui axillaribus racemum cornpositum vel paniculam efformtn- libua, calycla lobis triangularibua corolla campanulata triplo brevio- ribus, rtylo trilobo corolla Bubsquilongo, treto nutante, trìloculare, baii dohiscento. Campanula Trachelium Linn. tp. pi. ti. f.p. 166. Cini, man Camp. p. 266. Bert. fi. ital. I p, 165; ti auct. Campanula urticifolii Sckmidt fi, hekm n. preér. fi. vom. p. 34, Mau. /l. vali, p, 96. Penz. mont, Gen. p. 141 84 CAMPANULACEE. Campanula pyramidalis Terr. ! rei. Terr. Lav. p. 136 (non aliorum). Figure. — Morison pi. hist. oxon. 2. sect. 5. t. 3. f. 28. Bauh. hist. 2. p. 805. f. 2. FI. dan. t. 1026. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 239. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comune liei luoghi bo- schivi e fra i cespugli; nell'Italia superiore dai monti ove non si eleva oltre i 1500 metri scende al piano sin presso al mare, nella inferiore non cresce che sui monti. A Fiume (Smith); rara nell'Istria meridionale ov' è segnalata a Dignano, probabilmente comune nel rimanente dell'Istria (Freyn). Nel Veneto, in tutte le provincie: così nel Friuli (Gar.!, Tace!) dovunque (Pir.), nel Bellunese (Venzo!), nel Trevigiano (De Vis. Sacc), presso Venezia (Morie, Nacc.) , e presso Chioggia (Bert.), negli Euganei (Trev.), nel Bassanese (Mon- tini!), nel Vicentino (Marz., Bert.), nel Veronese (Goiran!). Nel Tirolo in vai Sugana , nei dintorni di Roveredo e di Trento, nella valle di Fiemme (Ambr.), nei dintorni di Bolzano, di Merano , in vai di Non, nelle Giudicane (Hausm.). In Lombardia: nel Manto- vano (Bert.), nel Bresciano (Pari.!) frequentissima dal piano ai monti (Zersi), nel Bergamasco (Piampoldi!) comunissima in tutta la pro- vincia (Rota), come pure nella vai Tellina (Mass ), e nei dintorni del Lario (Com.), presso Pavia (Noce. Balb.), nei dintorni del lago Mag- giore (Rampoldi!). In Piemonte, comune (Ali , Zum.): così in pro- vincia di Novara (Bir., Malinverni!, Carestia!), nei dintorni di To- rino frequente (Re), presso Susa dovunque (Re, Pari.!), ai Bagni di Valdieri sino a 1140 metri (Pari.!), presso Limone (Reuter!), presso Mondovi (Ing.). Qua e là nella Liguria: cosi nelle alpi Niz- zarde assai comune (Ard.), al col di Tenda (Bourgeau!), a Dolcedo nei canneti (Berti!), nella valle di Polcevera (Carrega!), presso Chia- vari (Delpino !). Nell'Emilia : sul monte Prinzera, a Borgotaro(Parl.J), presso Parma(Pass.), nel Modenese (Pirott.!)sino aFiumalbo (Pari.!), nel Bolognese dai dintorni della città sino alla Porretta (Bert.) e ad altre località dell'Appennino (Cocc), nel Faentino (Cald.). In Toscana è comune nell'abitazione dell'ulivo e del castagno, donde sale in quella del faggio, però manca nella parte più calda della regione marittima e nelle isole: a Pracchiola in Lunigiana (Pari.!), a Fivizzano (Car.!), a Sarzana (Bert.), nei monti Apuani (Bert., Simi!), a Viareggio lungo il fiume Camaiore, sul monte Pisano, a Lucca, nelle alpi di Mommio (Car.!), nell'Appennino lucchese (Pari.!, Giann.!), nell'Appennino pistoiese (Pari.!, ecc.), sul monte CAMPANULA. 85 Senario a Firenze, a Vallombrosa (Car.!), in Casentino sino a 2200' (Pari.!), presso Arezzo, nel Senese, in vai di Chiana (Car.), in vai Tiberina presso la Pieve S. Stefano (Amidei!) Nelle Marche presso Urbino (Serpieri!), sul monte Catria a 1100 metri (Pari.!), presso Tolentino (Pucci!), sul monte S. Vicino (Bucci!), presso Macerata (Narducci!), sul monte Birro presso Sernano (Bert.), presso Ascoli (Pari.!). Nell'Umbria alle falde del monte Tezio presso Pe- rugia (Bat), sul monte Subasio, presso Nocera!, in valle Canetra presso il Casteiluccio (Sang ). Nel Lazio presso Viterbo (Macchiati!), sul monte Gennaro, presso Roma (Sang.), a Frascati (Pari.!). Nel- l'Abruzzo sul monte dei Fiori (Pari.!), ai piedi del monte Corno (Orsini!), nelle valli della Maiella (Pedicino!, Levier!). Nella Cam- pania comune nelle selve e nei luoghi ombrosi (Terr.) ,• cosi a Pi- cinisco (Terr.!) ecc., presso Napoli (Pari.!) frequentissima (Pasq I). In Basilicata sul Vulture, a Muro (Terr.), a Tricarico (Giord.), ecc. In Calabria (Schouw). In Sicilia era stata segnalata sul monte Chavi da Ucria, e nuovamente è stata raccolta nelle selve di Milazzo (Che- lussi!). Fiorisce secondo i luoghi dal giugno all'ottobre. Distribuzione geografica. — Europa , Affrica settentrionale , Asia occidentale, Siberia, Giappone. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 4 decimetri a circa un metro, di un verde chiaro, ispida. La radice è grossa, lunga , poco ramosa , bianchiccia. Il fusto è eretto, angolato, con gli angoli acuti o sporgenti, ispido in questi e nelle facce, rossiccio o verdo- gnolo, semplice. Le foglie inferiori sono cordato-triangolari, acute o acuminate, fornite di un picciolo, il quale ò lungo, profondamene scanalato di sopra, convesso di sotto; quelle che seguono sono meno in cuore alla base e con il * picciolo più corto, le superiori sono bislunghe, acuminate, ristrette alquanto alla base in un pic- ciolo più corto o cortissimo, tutte sono eretto-patenti o un po' pa- tenti, doppiamente dentate con i denti ottusi o ottuseti i e disuguali, di un verde chiaro ili sopra ed ivi con solchi che corrispondono ai nervi di sotto, di un venie più chiaro (li sotto ed ivi con un ne longitudinale sporgente da cui partono pochi solchi laterali, i quali si dirigono obliquamente verso il mai-ine e l'apice, e si diramano molto per formare una rote sporgente nella pagina inferiore della foglia e tenoni. ne in naite ;u denti del margine di quota: SOnO ispide in ambedue le nel margine. I fiori sono pioti grandi, da l a 3 e talvolta 4, un po' cernui , sostenuti da un duncolo '-orto e ciascuno da un pedicello ani he cori., .di a 86 CAMPANULACEE. delle foglie superiori, e tutti facendo così un racemo bislungo ed interrotto. Il peduncolo e i pedicelli sono duretti, angolati , spesso rossicci, glabri o quasi glabri, questi più corti del calice, l'uno e gli altri accompagnati alla base da brattee o bratteole bislungo- lanceolate o lanceolate, dentato-seghettate nel margine e con una glandola bislunga rossiccia all' apice di ciascun dente e più con ci- glia ispide. Il calice è verde o in parte rossiccio, con il tubo corto, quasi turbinato , saldato con V ovario, il lembo grande, più del dop- pio più lungo del tubo , diviso fin poco sopra la base in cinque la- cinie erette o larghette, lanceolate o quasi ovato-lanceolate, acute, con rare ciglia ispide nel margine, con un nervo longitudinale nel dorso, sporgente alquanto a guisa di carena, e due vene anche lon- gitudinali, una per lato, che si diramano lateralmente e all'apice. La corolla è quasi due volte più lunga del calice, quasi campanu- lata, un po' più stretta alla base, con cinque angoli, divisa per poco più del suo terzo superiore in cinque lobi eretti, lanceolati, acuti, forniti di lunghe ciglia bianchicce: è glabra di fuori, pelosa di dentro, massime nella faccia interna dei lobi. Gli stami sono circa la metà più corti della corolla. I filamenti sono larghi, ovali in basso e un po' concavi per formare quasi una volta all'apice dell'ovario, ivi cigliato-barbati nel margine, sono lineari, eretti e glabri nella parte superiore, ovunque bianchicci. Le antere sono gialle. Il pistillo è poco più corto della corolla. Lo stilo è eretto, cilindrico in basso, bianchiccio e glabro, peloso per più della metà superiore per i peli collettori del polline. Gli stimmi sono tre, talvolta quattro, quasi cilindrici, ottusi, verdognolo-giallicci, curvati in fuori ed in giù. La cassida è per lo più cernila , turbinato-ovata , angolata, verdo- gnola o rossiccia, coronata dalle' lacinie del calice persistenti e al- lora aperte. (Pari, ms., descr. della pianta del Casentino). » Osservazione. — Si distingue dalla Campanula latifolia per le foglie più profondamente dentate, pei fiori più piccoli, di rado so- litarii. 15. Campanula latifolia. C. puberula, caule erecto simplici obsolete angulato, foliis am- plis, ovato-lanceolatis, acuminatis , duplicato-crenatis , in petiolo alato angustatis , basilaribus interdum subcordatis, superioribus ses- silibus basi attenuatis, floribus in axillis solitariis, in racemo CAMPANULA. 87 folioso dispositis, calycis lobis acuminatis, basi latis, corolla cam- panulata infundibuliformi maxima 3— 4-plo brevioribus, stylo in- cluso tritido, treto nutante , triloculare, basi dehiscenle. Campanula latifolia Linn. sp. pi. ed.l.p. 165. Cand. mori. Camp, p. 264. Beri. fi. Hai. 2. p. 480. 10. p. 475 ; et auct. Figure. — Lob. icori. 2. t. 278. Flora dan. t. 85, et 782. Bot. mag. t. 2553, et 3347. Reich. ìc. fi. germ. 19. t. 238. Stazione, Abitazione e Fioritura — Qua e là nei boschi delle Alpi e dell'Appennino. A Pontebba (De Vis. Sacc), e nel Bellunese nei prati (Venzo!); nelle selve di Collio alle Zerle nel Bresciano (Zersi), nei boschi del monte di Taleggio e del Resegone nel Berga- masco, rara (Rota), nel bosco Valdone in vai Tellina (Com., Bert.), e nei luoghi ombreggiati di valle Intelvi sul lago di Como (Com.); nei prati d' Intra e di Pallanza , frequente (Bir.), nei monti del- l'Oropa (Colla), presso Susa alla Fabbrica del marmo (Re), nei prati intorno alla rocca di Exilles (AH., Re), nelle alpi di Pinerolo in vai Germagnasca fra i cespugli (Rostan!), ai piedi delle alpi di Autaret, presso i bagni di Vinadio (AH.), a S. Anna di Vinai (Ard.), ai Bagni di Vaìdieri (Ali.), in vai di Pesio (Ard.), in Viosenne (Ricca!), nel monte Antola fra Genova e Bobbio (Moretti!); nel Casentino alle falde della Falterona nel luogo detto le Calle, per la cresta di quei monti detta la Giogana (Car.) , e all'Alvernia (Pari.!), nell'Appen- nino aretino nelle valli ad oriente dell'alpe della Luna (Bert., Ami- dei!); sul monte Catria nel bosco della Farfarella fra 1000 e 1100 metri (Piccinini!, Pari.!), in valle Canetra presso il Castelluccio (Or- sini!), sul monte Volubrio alle Svolte di S. Leonardo (Marzialetti!); sul Pizzo di Sivo (Ten.), sul monte Costone, a Chiarino, sulla Maiella (Guss.), sul monte Meta a Picinisco nella valle di Canneto (Terr.!) , sul monte S. Angelo di Castellamare nel luogo detto Aerina dei porci e nella valle di Campochiaro (Ten.). Fiorisce dal giugno all'agosto, secondo i luoghi. Diitribuzione geografica. — Europa , Caucaso, Asia Minore. De.crizione.— La3te viridis, usque ad 13 decim. alta. Kln- zoma crassnm, fibras crassas longas luteas emittens. Canlis teres, laevis, fistolosi». Eolia patentia, superiora erecto-patentia , sapra l.i te vi ridia, surcifi profundis nervis prominentibus pagina inferioris respondentibus untata, lubtus pallide-viridia. Peduneuli cernui, apice ingrassati, Bubtriquetri et fere radiatili) in nenros 3 bw basim calvi- excurrentes. Calyi lete tiridis : tubai subglobosus, ?h 5-angulatu8j lacinia ereeto-patuto, tubo iub-3-plo longiores, late 88 CAMPANULACEE. lanceolata, acuminata, dorso nervo crassiusculo long. notata?. Co- rolla Isete co?rulea , laciniis calycinis plus quam duplo longior, cam- panulata, fere ad medium 5-loba, lobis late ovato-acuminatis, margine piloso-ciliatis. Stamina corolla plus quam dimidio breviora. Filamenta basi ovali, parum convexa, coeruleo-albida , margine longe barbata, parte superiore basi paulo breviora, latiuscula, subcom- pressa. Anthera? longae, fere lineares , sensim superne angustiores, apice mucronulo breviusculo praedita? , basi emarginata?, dorso su- pra basin inserta?, pallide lutea?. Pistillum corollam subaequans. Stylus longus, inferne pubescens, superne pilosus et demum gla- bratus , pallide luteolus. Stigmata longiuscula , lineari-subulata , divergenti-recurva, viridi-luteola. Capsula globosa, laevis, nitidiuscu- la, viridis, decemnervis, pendula , laciniis persistentibus patulis, parvum dilatatis. (Pari, ms., descr. della pianta del Catria). » Osservazione. — L' abate Romano nelle Piante fanerogame eu- ganee segnala negli Euganei questa specie, che poi non vi è stata più trovata da altri. 16. Campanula i*aputtculoides. C. scabrida, caule erecto, substriato, subsimplici, foiiis acu- minatis , ina?qualiter crenulatis, basilaribus ovato-cordatis longe pe- tiolatis, superioribus oblongo-lanceolatis sessilibus. lloribus solitariis cernuis in racemo longo , haud foliato, subsimplici, secundo dispo- sitis, calycis lobis lanceolato-linearibus, corolla turbinato-campanu- lata 3-plo brevioribus, (demum reflexis), stylo trilobo subexerto, treto nutante, triloculare, basi dehiscente. Campanula rapunculoides Linn. sp. pi. ed. 1. p. 165. Cand. mon. Camp. p. 268. Bert. fi. ital. 2. p. 481 ; et auct. Campanula rhomboidalis Scop. fi. cani. 1 . p. 146 (excl. syn.). Pir. fl. for. syll. p. 93. Wulf. fi. nor. p. 262 {excl. syn). De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 120. Campanula rhomboidea a Poli. fl. ver. 1 . p. 274 (quoad plantam e Foroiulio). Campanula nutans Ing. cat. sp. Mondov. p. 23. Figure. — FI. dan. t. 1327. Boi. mag. t. 2632. Reich. k. hot. f. 701, 102. le. fl. germ. 19. t. 239. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vegeta nei luoghi mon- tuosi selvatici, ai margini dei campi e nelle vigne dell'Italia supe- CAMPANULA. 89 riore. Qua e là presso Fiume (Smith) , nel Triestino in Rozzol sotto Melara (Bert.); nel Veneto, comune (De Vis. Sacc), così presso Gorizia (Bert.), presso S. Daniele (Poli.), presso Montefalcone , nelle siepi presso Udine (Pir.), presso Pontebba (Tacconi !), intorno Aviano (Kellner!), negli Euganei (Trev.) , nelle Vette di Feltre (Poli.), nelle selve montane presso Passano (Montini!), nei monti presso Vicenza, nei colli Veronesi, sui gioghi più bassi del Baldo (Poli.); comune in vai Sugana (Ambr.I), nelle valli di Fiemme e di Fassa, nei dintorni di Roveredo , di Folgaria (Amhr.) , di Trento (Perini!), nella valle di Sarca, a Bolzano, a Bressanone (Ambr.); nel Bresciano nella valletta da Virle a Botticino, frequente (Zer- si), e sui colli di Uragò (Brachi!) , nel Bergamasco dal piano ai monti (Rota), così presso Ponte di Legno a 1320 metri, in vai Tellina sopra Bormio fra 1300 e 4400 metri (Pari.!), comune nelle messi (Levier!), sul lago di Como in vai Sassina (Daenen !) e in valle Intelvi (Coni.); in Piemonte lungo i boschi nei monti e nei colli (Ali.), cosi presso Intra ed altrove nel Novarese (Bir.), presso Oulx (Pari.!), nelle valli Valdesi (Rostan!), presso Alba (Bertero !), presso Mondovi (Ing.); in Liguria nelle Alpi Marittime a S. Auban (Ard.), presso Nizza (Barla !), sopra Montone, assai comune sino al col di Braus (Ard.), sopra Tenda (Sternberg!), a Carlino e Viosenne (Ricca!), e nell'Appennino (De Not.); nell'Emilia sui colli presso l'arma (Pass.), a Carpineti, a Montese alla Rocca (Gib. Pir.), al monte Donato, lungo la via da Vergato a Labante , a Monzuno so- pra Labante, a Sasso sotto la Quiete, a Bologna nel prato dell'Uni- versità (Cocc). Terracciano inoltre l'indicherebbe sul Matese nella Difesa di Laurenzano, ma questa località mi sembra troppo meridio- nale. Fiorisce dal luglio al settembre. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale e media sino al Caucaso, Asia Minore. 19. C'iinipaiiiilu hoiionieiiKiN C cabro-subeanescens , caule erecto si m pi ici, follia aaqaaliter dentato ovato-acuminatis, aubtua pallidia plus minus albo— tomento* sia, basilaribus cordatia petiolatis, superiori bua implexicaulibue , ftoribua parvia cernuta, binia ternia rei abortu aoKtariis, brevtc pedicellatia , in racemo atreplici rei beai ramulia aucto diapoaitis, eilycia lobia lanceolato-acuminatia, corolla caropanulato-infundibuli- 90 GAMPANULACEE. forme subquadruplo brevioribus, stylo trilobo exerto, treto triloculari, cernuo, basi dehiscente. Campanula bononiensis Linn. sp. pi. ed. 1. p. 165. Cand.mon. Camp. p. 270. Bevi. fi. ital. 2. p. 483. 3. p. 599. 5. p. 611 ; . et atict. Campanula simplex Cani. fi. fr. 3. p. 730. Com. fi. corti. 1 . p. 271. Campanula obliquifolia Ten. fi. nap. 1. p 69. Syll. p. 98. Figure. — Reich. icon. hot. f. 221, 222. le. fi. germ. 19. t. 237. f. 3. Ten. fi. nap. t. 17. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei balzi, nei pascoli asciutti e fra i cespugli nei luoghi montuosi dell' Italia superiore e media, non frequente. Qua e là nelle siepi e lungo i margini dei boschi presso Fiume (Smith!), molto sparsamente presso Dignano fra 14-0 e 160 metri di altezza (Freyn), presso Trieste sul monte Spaccato e nella selva di Lipizza (Bert.). Presso Gorizia (Wulf.) , presso Dignano del Friuli (Pir.) , nei prati d'Aune presso Feltre (Bert.), presso Asolo nel Trevigiano (Bert.), nei colli e monti di Angarano, Pove, Solagna (Montini!) e Valstagna presso Bassa- no, nei monti Lessini (Poli.), sul Baldo (Barbieri!), sul lago di Garda presso Castelletto, e nei colli di Marciaga (Rigo!), nei colli Euganei (Zanardini!). In vai Sugana presso Telve e Borgo, al Dosso e alle Laste di Trento, alle Coste nella valle di Fiemme, ad Egna , a Bolzano (Ambr.), a Castelrotto, a Bressanone, a Merano, in vai di Non (Hausm). Nei ronchi suburbani di Brescia, rara (Zersi), rara e gregaria nei pascoli a Rossino (Rota!) e a Sarnico nel Berga- masco (Rota) , sui monti di Esino nella vai Sassina (Com.), sul monte Boletto presso Como (Bert ), nella valle Intelvi, e sopra Livo (Com.), a Groppello d'Adda (Rampoldi!). Fra Chiasso e Balerna nel Canton Ticino (Heldreich!). Presso Arona (Ricca!), fra S. Vincent e Cha- tillon in vai d'Aosta (Pari.!), nei luoghi elevati presso Borgomasino (Ali.), sul monte Bianco (Colla), presso Torino lungo le vigne del Rio di Sassi (Balb.), e lungo la via di Chieri andando alle Taver- nette , lussureggiante presso Condove alla Grangietta , e nella valle di Exilles (Re), nei monti di Garessio (Ali.), presso Alba (Ber- tero!). Presso Godiasco, nella vai di Staffora e sopra Bobbio (Noce. Balb.), lungo le siepi nella strada Castellina a S. Martino Sanzano nel Parmense (Pass.!), lungo il rio di Valle Urbana sopra Sassuolo e lungo il rio Pescaro nella provincia di Modena (Pirotta!), nei boschi presso Bologna (Bert.) in varie località, e nelle selve di Sca- CAMPANULA. 9i scoli presso Loiano (Cocc). Nelle alpi di Nizza sul monte Rasel sopra Mentone, a Levenzo, La Croix, Villanuova d' Entraunes, S. Salvatore (Ard.), S. Martino Lantosca (Thuret !), Tenda (Bour- geau!), nella valle d'Albenga (Bert.), nell'Appennino ligure sul monte Rosso sopra Serravalle (Figari!). Nell'agro Pontremolese (Car), nell'agro Fiorentino a monte Morello (Martelli!), a monte Senario (Pari.!) e a Fiesole (Reboul!). Nei monti di Terni (Sang.). Sul monte Morrone, sulla Maiella nella valle Buglione, sul Matese a Scarano (Ten.). Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa centrale sino al Caucaso, Siberia Altaica. 18. Campanula ritornilo idilli* C. subpubescens, caule erecto subsimplici, foliis ovato-acutis serratis, basilaribus breviter petiolatis, superioribus sessilibus , flo- ribus paucis laxe racemosis , calycis lobis subulatis corolla? campa- nulata duas tertias partes vix superantibus, stylo trilobo subincluso, treto nutante, triloculare, basi dehiscente. Campanula rhomboidalis Linn. sp. pi. ed. 1. p. 165. Bert. fi. ital. 2. p. 475. De Not. rep. fi. lig. p. 267. Ard. fi. Alp.-mar. p. 250. Tiss. guid. S. Beni. p. 63. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 138. Favre guid. boi. Simpl. p 139. Ces. Pass. Gib.! comp. fi. ital. p. 434. Are! comp. fi. ital. p. 45 \. Campanula rhomboidea Bir. fi. acon. 1 . p. 70. Poli. fi. ver. 1. p 274 (excl. var. j3, et pianta e Foroiulio). Sir. /l. Mai, p. 108. Strobl fi. Nebr. />. 5 ; apanala rotundifolii Vitm. ist. ab. p. l:}. IO, 35, Sai. due cent. p. 54. Bert. fi. apuan, y 342. Sav, boi. «Ir. I. /'■ 135, Pucci syn.pl lue p. UH Facch. //. S. Tir. y. M(pn parla?). Bert. : Hai ì. p. iti;: [ex pan,). $%$$, fi. ne. tyn. /. p. %48. Amar, fi Tu %. p. 77; (fi), Tom. //. rie. p l'i y. 136. »<• rei. /- U i '•'""/'• Il itul p '•""' 94 CAMPANULACEE. Campanula glareosa Huet du Pavillon! exs. neap. a. 1856, n. 388. Nym. consp. fi. ear. p. 480. Campanula cespitosa Ces. Pass. Gib. comp.fl. ital. p. 433 (prò parte). Are. comp. fi. ital. p. 453 (prò parte). Figure. — Vili, hist.pl. Dauph. 2. t. 10. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 241. f. 1, 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce in terreni calcarei freschi, nei pascoli elevati e nei boschi montani dell'Italia superiore e media, ov' è comune, mentre si fa più rara verso mezzogiorno. Istria: monte Maggiore (Smith). Veneto: Friuli sul Mataiur (Car.!), al ponte del Natisone , sui monti Pizzul , Lipgnac (Pir.) , Veneziana presso Pontebba (Tacconi!), Peralbe (Pir.), Cavallo (Siemonil); Bellunese (De Vis. Sacc.) nel Cadore (Venzo!), presso Agordo (Mon- tini!) ; Trevigiano presso il bosco Cansiglio sul monte Croce (Sacc, Bizz.); Vicentino (De Vis. Sacc); Veronese (De Vis. Sacc,) sul monte Pastello (Manganotti!), sul Baldo (Ambrosi). Tirolo (Ambrosi!): vai Sugana, Fiemme (Ambr.), Fassa (Ambr.!), alpi intorno Bolzano, Giudicane, vai di Genova, vai di Sole, vai Venosta (Hausm.). Lombardia: monte Guglielmo, ov' è rara (Zersi), e Corna Biacca a 1800 metri nel Bresciano, Tonale sopra a 2000 metri (Pari.!), e in generale frequente nei monti del Bergamasco fra 200 e 1800 metri (Rota) , così in vai Bione sopra Ponte di Legno (Ricca !) e sul monte Venerocolo (Pari.!), monti intorno Bormio (Pari.!, Le- vier!), così sullo Stelvio sino a 2600 metri (Pari.!), Madesimo (Tranquilli!), monti S. Primo, Codeno, Canzo (Com.) e Generoso (Levier!) sul Lario. Canton Ticino: S. Gottardo (Pari.!). Piemonte: alpi del Novarese (Bir.), cosi sul Sempione dovunque (Favre), Riva in vai Sesia (Carestia!), Biella (Malinverni !), Gran S. Bernardo, col du Géant, lago di Combal, Cramont (Pari.!), colli Torinesi (Re), Cenisio (Pari.!, Arcang.!), col di Sestrières (Rostan!), Fenestrelle (Ali.), valli Valdensi (Rostan!), valle della Stura, vallone di Robu- rent, valle del Gesso fra S. Giacomo e Praiet (Car.!). Liguria: col di Fenestre (Bourgeau! , Car.!), alpi di Tenda (Ard.), Viosenne (Ricca!), Appennino ligustico (De Not), così sul monte delle Lame (Delpino!). Emilia: Appennino pavese (Rota), Ventasso, Fiumalbo Cimone, Sestola (Gib. Pir.), Corno alle Scale (Bert), campi di Lu stroia nel Bolognese (Cocc). Toscana, comune: alpi Apuane (Car.! Simi! ecc.), Pracchiola (Car.!) e monte Orsaio (Cocchi!) nel Pontre molese, alpe di Mommio (Calandrimi, Car.!), di Corfino, di S. Pel legrino e Gallicano (Car.) in Garfagnana, Appennino lucchese (Car.! CAMPANULA. 95 Pari.!), Appennino pistoiese! (Car.!, ecc.), Camaldolk (Are.!). Marche: Pietralata (Sang.), monte della Sibilla alla Corona (Marzia- letti !). Abruzzo: monte dei Fiori (Car.!), Umito , Pizzo di Sivo (Pari.!), monte Corno in luoghi ghiaiosi, fra 2500 e 2700 metri (Huet!), bosco di Pietracamela (Jattaj. Lazio: Campo Latino sopra Filettino, sommità della Semprevisa monte più alto dei Lepini (Rolli!). Campania: S. Biagio (Terr.), Picinisco sul monte Meta (Terr.!). Basilicata (Ten.). Calabria (Ten.). Sicilia: boschi elevati delle Madonie (Meli!, Lojac.!), a Piocca di Mele (Tineo!, Guss.) e all'Acqua del Canale (Guss., Strobl). Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa , Siberia e America del Nord. « Descrizione. — Foglie eretto-patenti, verdi , scanalate di so- pra, un po' più pallide e quasi carenate di sotto, fornite verso la base di ciglia rade e durette. Fusto angolato , dapprima giacente per terra, poi ascenderne, verde, glabro. Fiore solitario, terminale, o 4 o 5 fiori, grandi, pendenti. Calice con il tubo quasi turbinato, angolato, con gli angoli rilevati, di color verde-scuro, glabro , diviso in cin- que lacinie patentissime, lineari-lanceolate, acute, carenate nel dorso. Corolla quasi infundibuliforme, di color violetto cupo , con cinque lobi, aventi meno del terzo della lunghezza della corolla, ovato-triangolari, acuti: è glabra, con dieci nervi, cinque dei quali più rilevati vanno all'apice dei lobi e cinque nei seni intermedii. Gli stami sono circa la metà più corti della corolla. I filamenti sono bianchicci, larghi alla base ed ivi quasi ovati e formanti insieme una specie di vòlta sull'ovario, ivi forniti nel margine di ciglia grosse e fitte, poi si restringono e sono piani, strettamente lineari, eretti, glabri. Le antere sono lineari, strette, giallicce. Il pistillo è lungo quanto la corolla. L'ovario è saldato in gran parte con il tubo del calice, libero in alto ed ivi glabro e gialliccio: è triloculare, con molti ovoli in ciascuna Joggia. Lo stilo è lungo, cilindrico, gla- bro e di color violetto in quasi la metà superiore, fornito nel resto di peli collettori e di colore bianchiccio. Lo stimma è trifido !'■ lacinie divergenti, larghette, ottuse, papillose dalla parte interna o BUperiore e rerdognolo-bianchicce. (Pori ma., n, parie?), Nacc. fi. ven. 2. p. 36. Gaud. fi. helv. 2. p. 144. Cani. man. Camp. p. 281 . Coni. fi. com. 1. p. 264. Mass. prodr. II. valt. p. 36 (excl. var.). Colla herb. ped. 4. p. 6 (prò parte). Bert. fi. Hai. 2. p, 463. 3. p. 599 (prò parte). Beri. it. boa. p. 13. De Not. rep. fi. lig. p. 268. Uausm. (l. Tir. p. 555. Rota protp. piant. Pav. p. 266. Pass A fi. Parm. p. 187. Rota prosp. fi. Berg. p. 60. Gri>). ili. piani. Poi. p. 60. Pir. //. [or. syll. p. 93. Ambr. //. Tir. p. 777. Wulf. /l. nor. p. 261. Car. prodr. fi. tose. p. San;). (1. rum. prodr. alt. p. 195. Ard. fi. Alp.-mar. p. 251. C. Beri. veg. moni. porr. p. 76, et not. moni. porr. p. 40. Tiit. quid. Si. Bern. p. 63, De Vii. Sacc. cai. piant. Yen. p. 120. / piani. Brete. p. 137 (prò parte). Arehb. fi. alt. Serch, p. (jaid. hot. Simpl. p. 139. .latta rie. Cran San. Cib. comp. //. lini. fi. p, 140 Manli. nlp. carn. p. 21. Freyn il. moni. Magg.p. 10. Grovet fi. Sir.p Cib. l'ir. il. Mod. //. 108 {prò pai comp, fi Hai. p. (pm parte). Coee. //. Boi. p. 325. Bai. cenlr. fi. umbr. p. floha Italiana. — \<>i \ iti. 98 CAMPANULACEE. ' Campanula Bertola3 Colla! herb. ped. 4. p. 24. Are, comp. fl, ital. p. 454. Campanula Re Colla o. e. p. 25. Campanula pcenina Tiss. guid. St. Berti, p. 63. Campanula minor Ing.? cai. sp. Mond. p. 23. Figure. — FI. dan. t. 855, 1086. Ali. fi. ped. t. 47. (. 2 (luxurians). Colla herb. ped. t. 76. f. 1 . Reich. ic. fl. germ. 19. t. 242. j3 micrantha, foliis callose denticulatis, corolla tubulosa exigua brevissima, stylo longe exerto. Campanula micrantha Beri, fl. ital. 7. p. 623. Sang. fl. rom. prodr. alt. p. 759. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 434. Are. comp. fi. ital. p. 455. Paol. piant. March, (in Malp. 1) p. 320. Stazione, Abitazione e Fioritura.- — In luoghi rupestri, erbosi o boschivi sui monti, donde in qualche luogo discende verso il basso nell'Italia superiore, mentre è confinata nei monti ed è più rara nel mezzogiorno. Istria: monte Maggiore (Freyn). Veneto sui monti, nei prati e nei letti dei fiumi di tutte le provincie (De Vis. Sacc.) : alpi Carniche (Scop.), Lido al Cavallino (Mor., Nacc), Polesine nei luoghi arenosi ombrosi (Grig.) , Veronese (Poli.). Tirolo: Primiero, vai Sugana, Roveredo, Trento, Fiemme, Fassa (Ambr.), Bolzano sino a 4500' sul Ritten (Hausm.), Brunecco, Merano (Ambr.), vai di Non, Tione, Ponale sul lago di Garda (Hausm.), ecc. Lombardia: Bresciano (Zersi), Bergamasco, comunissima fra 200 e 2000 metri (Rota), così a Ponte di Legno (Pari.!), vai Tellina (Mass.), Chia- venna (Rampoldi!), dintorni del Lario sui Corni di Canzo (Com.) , presso Lecco (Pari.!) e su tutti i monti delle valli Sassina , Intelvi e Cavargna (Com.). Canton Ticino (Ccm.): monte Generoso (Penz.), Gottardo (Gaud.). Piemonte: alpi Novaresi (Bir.), così al Sempionc (Favre), Gran S. Bernardo, comune sino a 1700 metri (Tiss.), tra Lanzo e Viù (Pari.!), colli presso Torino (Re, Delponte!, Bertero!, Colla!), monti sopra Givoletto (Ferrari!), Susa (Re, Pari.!, ecc.), Cenisio, Oulx (Aiuti !), valle S. Martino (Rostan!), monti fra i bagni di Valdieri e S. Anna a 1000 metri, monte Bissa (Pari.!), vai di Pesio (Ard.). Appennino ligure (De Not.). Emilia : monte Lesima sopra Varzi (Noce, Balb.), rupi serpentinose del monte Prinzera (Pari.!, Pass.!) nel Parmense, Ventasso (Re), Fiumalbo, Libro Aperto, Cimone , Corno alle Scale (Gib. Pir.) , monte Granagliene (G. Bert., Cocc). Toscana: Appennino presso Fivizzano , lungo la strada che conduce a Reggio (Pari.!), Bagni di Lucca (Archb.) , Casentino presso la CAMPANULA. 99 cima di Poggio Penna, al poggio allo Spino (Pari.!), all'Alvernia (Pari.!, Amidei!). Marche: monte Catria a 1000 metri (Pari.!, Piccinini !), monte Pennino !, monte della Sibilla (Marzialetti !), monte Acuto (Orsini!). Abruzzo: monte dei Fiori (Pari.!), Pizzo di Sivo (Orsini!), Terminillo (Are), bosco di Pietracamela (Jatta), Velino (Ten.), Sirente (Groves), Maiella (Ten.). Terra di Lavoro: Matese (Ten.). La varietà fu raccolta da Marzialetti! ai piedi dei Sibillini, lungo le sponde del fiume Lambro presso la Madonna, ka fioritura ha luogo dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa, Siberia, America setten- trionale. Osservazioni. — Ho registrato con parsimonia le indicazioni di località fornite dagli autori per questa specie, nondimeno avverto che per la variabilità dei criteri secondo i quali i diversi autori smembrarono la specie linneana e per la incertezza dei limiti di que- ste specie minori, è facile esser indotti in errore. La pianta raccolta dal Marzialetti diversifica a prima vista notevolmente dalla C. rottiti- difolia, ma un esame più accurato rivela che non si tratta che di un caso singolarissimo di riduzione nello sviluppo dei fiori, giacché la dentellatura callosa delle foglie si trovava talvolta in esemplari ordinari della specie. Probabilmente il fiume Lambro trasportò al- cuni semi di C. rotundifolia in una località poco propizia al loro normale sviluppo. Il latto che nessuno ha più trovato questa pianta convalida la mia opinione. In questa specie il frutto non si apro superiormente come asserisce Bertoloni. 93. C'amila il ni si liiiifolia. G. glabra, caule suberecto, subsirnplici, foliis basilaribus pe- tiolatis, cordato-rotundatis, sinuato-serratis, interdum evanidis, cau- linis inliniis lauceolatis, saepe remote serratis , eeteris linearibus, angustia, acuipinatis, floribus solitariis vel paucis , longe pedicella- tis, calycia lòbis lineari-filiformibus , incurvis, (demura valde re- , corollam elcragato-campanulatam sub®quantibus,stylo trilobo, «■ I,.iiii acquante, Irato (lutante, triloculare, basi dehiscente. Campanula linifolia Seop. ann. 2. ki$t, nat. p, 47. FI. cani. I. p. 144. Beri. //. ital. I. s W? (pi i parte). Wulf, fi. nor. p. (exel, $yn. Vili). R //• fprm. 19. p. 116. mpanula cantica Schiede in Meri. Kock DeuUchi. /'. 2. p. Cand. mon. Camp. p. 277. Koeh tyn. //. gem. t 100 CAMPANULACEE. Maly enum. pi. Imp. austr. p. 156. Hausm. fi. Tir. 1. p. 556. Pir. fi. for. syll. p. 93. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 120. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 434. Goir. app. hot. p. 27. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 25. Are. comp. fi. ital. p. 454. Campanula rotundifolia Bert. fi. ital. 2. p. 463 (prò parte). Figura. — Reich. ic. fi. gemi. 19. t. 241. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei monti in luo- ghi rupestri calcarei. Nel Friuli sui monti presso dividale (Moretti!), sul monte Krn fra 5000 e 7000' (Huter!), presso Plezza (Reich.), sul monte Wischberg (Huter!), fra Resiutte e Pontebba (Reich.), a Pontebba nei vecchi muri (Tacconi!); nel Trevigiano sul monte Collalti, presso Vittorio (Sacc. Bizz.), e sul monte Grappa (Zanar- dini!); nel Bellunese sul monte Croce, sulle Vette di Feltre , ecc. (Venzo!); nei Vicentino presso Bassano in vai di S. Felicita (Ball!), negli scogli di Crespano, ad Angarano, a Solagna, al Buso d'Oliero, a Valstagna (Montini!), presso Recoaro sul monte Spitz (Martelli!); nel Veronese nel Vaio del Falcone alle falde dei Lessini, e sul Baldo fra le rupi lungo l'Aviana (Goiran) ; in Tirolo (Perini!), nelle alpi venete sopra il Canal di Brenta (Ball!), a Vigo in vai di Fassa (Miiller!), presso Bolzano (Reich.), nelle Giudicane (Porta!); sul monte Cenisio (Huguenin!). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Transilvania. Osservazione. — Questa pianta che cresce fra le rupi è sosti- tuita nei luoghi erbosi dalla Campanula rotundifolia coi lobi del ca- lice patuli o eretti. Si trovano forme di transizione verso la specie seguente. £4. Campanula macrorrliiza. C. glabra vel cinereo-pubescens, caulibus ascendentibus, basi saepius rhizomatosis, foliis basilaribus cordatis profunde et acute ser- ratis, caulinis lanceolato-linearibus, latiusculis, obtusis , plus minus profunde serratis, floribus subracemosis, calycis lobis lineari-acumi- natis, subfoliaceis, incurvis, (patulo-reflexis), corolla infundibuli- formi-campanulata saapius dimidio brevioribus, stylo trilobo corollam «quante, treto saepius erecto, triloculare , basi dehiscente. Campanula niceensis Risso ex Cand. moti. Camp. p. 302. Campanula macrorrhiza Gay in Cand. o. e. p. 301 . De Not. rep. fi. lig. p. 269. Rota prosp. fi. Berg. p. 60. Ard. cat. fi. Meni. CAMPANULA. 101 p. 23. FI. Alp.-mar. p. 20. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. % 432. Are. comp. fi. ital. p. 452. Campanula Lostrittii Ten. syll. p. 96. Campanula rotundifolia Bert. fi. ital. 2. p. 463 (prò parte) . Figure. — Reich. ic. fi. germ. 19. t. 243. f. 2, 3. j8 sabatia, calycis vesiculoso-glandulosi lobis arcuato-incurvis vix patulis, stylo demum exerto. Campanula sabatia De Not. rep. fi. lig. p. 268. Prosp. fi. lig. p. 35, 52. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 433. Are. comp. fi. ital. p. 433. Campanula rotundifolia Bert. man. piant. Lig. p. 407. Ricca ! rat. piant. Diano Cerv. p. 105. Figura. — Bert. man. piant. lig. t. 5. • y sardoa, glabra, foliis imis ovatis, Iseviter crenulatis, cauliiiis obtusis integris. Corolla rotundifolia Bert. fi. ital. 2. p. 463 (prò parte). Mor.l fi. sarà. 2. p. 546. Barb.fl. sarà. comp. p. 43, 178. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 433 (prò parte). Are. comp. fi. ital. p. 454 (prò parte). Campanula rotundifolia var. Forsythii Are.! in atti soc. tose, se. nat. proc. verb. 5. p. 138. Campanula macrorrhiza var. sardoa Levier ! in herb. 5 angustifiora, glabra, humilior, foliis angustioribus, calycis lobis corolla subtubulosa triplo brevioribus. Campanula cespitosa Paol.? piant. March, p. 320 (non alior.). Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nelle fessure delle rupi. La specie sulla Corna dei Trenta Passi sul lago d'Iseo nel bresciano (Pari.!); fra Sarnico e Predore nel Bergamasco (Rota); presso Cernobbio nel Comasco (Rampoldi!); sulle rupi di tutto il Nizzardo da Tenda e S. Martino Lantosca a Mentone, Monaco, Nizza (Ani., Gay!, Pari.!), nonché sui monti di Triora (De Not.); nelle Marche alle falde del monte Catria fra le rupi del Balzo della Valle e -ul muro del Campanile (Piccinini!), sul monte S. Vicino a circa inno metri (lincei!); nella catena del Vettore a S. Gemi; a S. Marco sopra Ascoli (Gami., Gar.!, Pari.!), Nelle località propizie e dm-, iute (piasi tutto L'anno. La vari m Liguria nelle rupi marittime o nei colli in terreno sterile: presso AH (Vi?. !), nei colli di Cervo, di Diano, e di ( i, al capo S. Croce pre o i io Gentili!), al capo di Noli (De Not, Piccone!, Canepal) ; fiorisce in ma gna Ira le rupi montane cii di Gattelli, di Tonnari 102 CAMPANULACEE. d'Irgini, di S. Vittoria d'Esterzili (Moris), di Laconi nel Sarcidano (Reinhardt !) , nell'isola di Tavolara (Moris, Forsyth-Major!). Fio- risce in maggio e giugno. La varietà S cresce nell'Appennino cen- trale: sul monte Catria al Corno, al Pian d'Ortica a 1450 metri e alla Rocchetta a 1350 metri (Pari.!), sul Vettore a S. Gemma (Pari.!, CarJ), sul Volubro (Marzialetti !), sul monte dei Fiori (Pari.!), al pie del Velino alle grotte di S. Benedetto (Gherici ! , Levier!). Nelle Alpi Marittime presso Lantosca, al col di Cerese (Ball !), e sul monte Bissa (Pari.!) cresce una forma intermedia fra questa varietà e la specie. La fioritura ha luogo in luglio ed agosto. Distribuzione geografica. — Cresce pure in Provenza e in Ispagna. « Descrizione della spècie. — Pianta in cespuglieti , alta da un decimetro al */2 , verde-opaca, glabra. Rizoma ramoso, con i rami corti che portano all'apice delle foglie sterili e dei fusti. Fusti angolati, con gli angoli puberulo -scabri, duretti, verdi, con po- chi fiori, vestiti di foglie. Foglie radicali o dei rami sterili consi- stenti, quasi coriacee, cordate, con i lobi tondeggianti, acute al- l'apice, smerlate in tutto il margine, con i denti larghetti, ottusi, forniti all'apice di una punta o piccolo mucrone corto ed ottuso, sono un po' concave di sopra , con nervi poco rilevati e conco- lori, che si diramano per terminare all'apice dei denti, di un verde più chiaro di sotto ed ivi quasi lucenti , con i nervi squisita- mente manifesti, ma piuttosto delicati: hanno un picciolo lunghetto, più lungo di esse , profondamente scanalato di sopra , convesso an- golato di sotto, puberulo-scabro , con i peli corti, bianchicci e di- retti un po' in giù. Le foglie del fusto sono sparse, alterne, alquanto vicine tra loro, strette, lineari-lanceolate, ottusette , leggermente scanalate di sopra, con un nervo longitudinale più manifesto di so- pra che di sotto, del colore stesso delle foglie radicali. Fiori pen- denti, piuttosto grandi, unilaterali. Peduncoli un po'cernui. Calice verdognolo; tubo corto, quasi turbinato, con dieci grossi angoli di- visi da solchi profondi, papilloso per papille corte, quasi tonde e bianchicce nel tubo, meno gli angoli e alla base delle lacinie del lembo; questo diviso da cinque lacinie, tre volte circa più lunghe del tubo, rovesciate interamente in giù in modo da coprire l'apice del peduncolo , strette , lanceolato-lineari , assottigliate gradata- mente in alto. Corolla grande, circa il doppio più lunga del calice, di un violetto chiaro , più chiaro e quasi bianchiccio di dentro , campanulata, divisa per più del terzo superiore in cinque lobi pa- CAMPANULA. 103 tuli, ovati, ottusetti. Il pistillo è poco più corto della Corolla. L'ovario é saldato al tubo del calice. Lo stilo è lungo , grossetto , cilindrico, violetto, trifido in alto, con le lacinie lineari un po'più strette verso l'apice, ottusette , curvate ad arco in fuori, papillose di sopra, bianchicce. (Pari. ms. , descr. della pianta del Lago d' Iseo). » « Descrizione della varietà )S. — Pianta alta da 2 e mezzo a 6 decimetri, glaucescente, in cespugli. Rizoma grosso, quasi verticale o obliquo, gialliccio, con fibre radicali delicate, dello stesso colore : dall'apice del rizoma molti fusti orami, ascendenti o eretti, quasi cilindrici, rossiccio-violetti in basso, verdognoli in alto, vestiti di foglie nella metà o quasi nei due terzi inferiori , nudi in alto. Fo- glie sparse; le infime piccole, ovate, e quasi in cuore alla base, acute, intere e con qualche piccolo dente, con un picciolo da due a tre volte più lungo di esse: le altre inferiori che sieguono sono ovali-lanceolate, bislunghe-lanceolate o lanceolate, acute o ottusette, con pochi e radi denti a guisa di sega nel margine., con un nervo longitudinale di sotto, da cui partono dei nervetti laterali obliqui che vanno a terminare all'apice di ciascun dente: le altre sono lineari , strette, con qualche piccolo e rado dente e le superiori intere nei margini, tutte patenti o eretto-patenti, e talvolta curvate ad arco in fuori. I fiori sono pochi, da 2 a 6 , distribuiti in un racemo corto verso V apice del fusto : i peduncoli inferiori sono più lunghi, i su- periori gradatamente più corti , curvati ad arco in su o eretto- patenti , accompagnati da foglie iiorali o brattee, strette e quasi lesiniformi, scanalate, più corte di essi. Il calice ha il tubo quasi tondo-campaniforme, di un verde molto chiaro e coperto da papille grosse, disuguali, tonde e bianche quasi come le gocciole cristal- line di alcuni Mesembryanthemum. Il lembo è diviso in cinque lacinie, più di due volte più lunghe del tubo, lesiniformi, curvate ad arco, divergenti in Inori, verdi, e senza papille. La corolla é i i lei doppio più lunga del calice, campanulata, di un vio- letto chiaro , ossia lilla , più chiaro e (piasi bianchiccio nel fondo la gola, è un pò '.ristretta in basso, ivi é di inori un pò* an- golata e aiolo' di fuori con papille quasi peli cilindrici o bislunghi, quasi acuti e radi: è divisa fin poco dopo della metà in cinque lobi patenti, ovati, acuti, (ili stimmi la mela più corti dalla corolla. I filamenti sono piani, larghetti in ivi curvati ad arco in dentro in modo da forra Una vòlta all'apici' del- l'ovario, sono pine ivi un pò papillosi nel dorso, sono più stretti 104 CAMPANULACEE. in alto e glabri , ovunque bianchicci. Le antere sono più lunghe dei filamenti, erette, bislungo-lineari , introrse, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra della base, biloculari , giallicce. Il pistillo è lungo quasi quanto la corolla. L'ovario è saldato in gran parte con il tubo del calice. Lo stilo è grosso, cilindrico , eretto , bianchiccio in basso: è coperto di peli in quasi due terzi superiori, che sono i peli collettori. (Pari. ms. , descr. della pianta del capo di Noli). » (( Descrizione della varietà o\ — Caulis viridis, SubangulatllS. Folia viridia , radicalia supra subcocleariformia , subtus vix pallide viridia, nervis palmatis basi panini prominentibus. Petioli supra canaliculati, subtus convexi. Folia caulina patula, supra leviter cano- muricata. Calyx viridis, cujus tubus obscure quinque-angulatus, nervoque crasso longitudinali in quoque facie notatus unde fere angulatus, laciniae etiam in flore patentissimae-subreflexae. Corolla violacea, campanulata, lobis brevibus ovatis , obtusis, patulis. Sta- mina corollaa tertio breviora , fìlamentorum basis dilatata , albida , ovato-concava , margine puberula , pars superior fere ejusdem lon- gitudinis; antherae erectae , lineares, lutese. Pistillum corollam aaquans; stylus inferne cylindraceus, albus, superne pilosus demum glabratus; stigmata 3 linearia, obtusa, recurva, supra papillosa, e viridi-luteola. (Pari, ms., descr. della pianta del Catria). » Osservazioni. — Questa Campanula si avvicina da una parte alla C. rotundifolia ; dall'altra alla C. pusilla; si distingue dalla prima pel calice reflesso o patente e per la larghezza e la crenatura delle foglie , dalla seconda per la forma della corolla. La specie ha sempre la corolla molto più grande della C. pusilla, ma nella va- rietà 6* la corolla è spesso assai piccola. La stazione asciutta e ru- pestre della specie fa sì che il rizoma distruggendosi lentamente , sia molto appariscente e rechi foglie basilari abbondanti, ma questa particolarità non ha valore tassinomico. Si ritiene. che questa Campa- nula abbia sempre i frutti eretti, e perciò Candolle la collocò lonta- nissima dalla C. rotundifolia, ma io ho veduto spesso il frutto nu- tante, ed anche in esemplari originali del Gay; perciò ho riferito qui anziché alla specie precedente, la pianta raccolta da Parlatore sul lago d' Iseo : essa non di meno rappresenta una forma di transi- zione fra le due specie. Anche la figura di Reichenbach non rappre- senta la forma tipica della specie. Il nome di Gay sarebbe da riget- tare, giacché il rizoma e non la radice è vistoso in questa pianta, ma non ho voluto coniare un nuovo nome per questa specie un po' incerta. CAMPANULA. c 105 Bertoloni (Man. piani. Lig. p. 47) asserisce erroneamente che nella var./B la deiscenza dei frutti avvenga nella parte superiore. La varietà fi, come del resto anche la specie, si avvicina infinitamente alla Campanula ro hindi folta. Anche sopra alcuni esemplari auten- tici della specie ho riscontrato una certa papulosità come nella var. fi. Ho riferito alla specie la C. Lostrittii che può essere una forma di transizione verso la G. linifolia. Invano questa pianta fu ricercata negli erbari di Tenore e di Gussone dal prof. Savastano, che ebbe la gentilezza di fare per me questa indagine. £5. Campanula Bel lardi. C. nitida, raro subhirta , caulibus tenuibus, ascendentibus , foliis carnosulis , imis petiolatis ovatis calloso-dentatis , caulinis lineari-lanceolatis parvis , floribus solitariis vel 3 —4 racemosis , nutantibus, calycis lobis subulatis, (patulis), corolla subhemispha> rico-campanulata 5-plo brevioribus, stylo trilobo corollam «quante post anthesih interdum exerto, treto nutante , triloculare, basi dehiscente. Campanula rotundifolia Limi. sp. pi. ed. 1. p. 163 (fi). Poli. fi. ver. 1. p. 269 (fi). Schouw prosp. in giorn. Brugn. 7. p. 30 (fi). Mass. prodr. fi. valt. p. 36 (var. cespitosa). Beri. fi. ital. 2. p. 463 (prò parte). Simi! fi. vers. p. 48. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 137 (prò parie). Campanula Bellardi AHI fl.ped. 1. p. 108.Collaherb.ped.4. p. 4. Campanula cespitosa (non Scop.) Ali.! //. ped. /. /). 109. Re jl. teg.p.20. Cand. man. Camp. p. '283 (prò parte). Facch. //. Svilir. p, W (pm parte). De Not.! rep. jl. lig. p. 268. Ambr. fi. Tir. me- mi. 2. p. 775 (fi). Car.l prodr. //. tOSC. p. 423. Archi,. /!. alt. Scrch. .. Ce*. I>ass. CU», comp. //. ital p. 133 (prò pari,'), .latta rie. (Iran SatS. p. 218. Gib. l'ir. jl. Mod. p. 108. Air. comp. ti. ital. p, 153 !/"'" parte). Campanula pusilla Hasnke in Jaeq. coli. 2. p, Schernii-..). Re ad II. pai. app. I. p. /.;. Gaud. //. helv. 2. p. 145. Cm. II. ami. I. p. 265. Colla hciU. ped. /'. /'. '"'• Haiism. / U. Ilota prosp. fi. Berg. p. (Ut. Pir. il. [or. t*U. e Car.f prodr. jl. iota. p. 124, Ard, fi. Alpei-mar. /». 251. Tiu.guid. St. Rem. p. Hi. De Vii. Sacc. tal piani. Yen. p. 119, Cm sappi, prodr. il t«sr. p. 21. Terr.l tee. rei. Terra Lav. \ 106 CAMPANULACEE. Favre guid. bot. Simpl. p. 137. Anzi anct. fi. nov. com. p. 193. March, pass. alp. carn. p. 21 . Penz. moni. Gen. p. 140. Campanula gracilis Jord. in Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 419. Tiss. guid. St. Bern. p. 64. Campanula subramulosa Favre guid. bot. Simpl. p. 138. Figure. — Ali. o. e. t. 85. f. 5 (haud bona). Bot. mag. t. 512. Beich. ic. bot. t. 78. f. 161, 162 (forma pubescens). le. fi. germJ9. t. 245. f. /, 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei pascoli ubertosi, nei boschi e talora fra le rupi, sui monti, donde discende talora lungo i torrenti verso il basso. Veneto: sul monte Lipgnac presso Luse- vera (Pir.), sul Wischberg (March.), nella valle di Bombaseli (Car.!), nei prati del Bellunese (De Vis. Sacc, Venzo !), nei luoghi erbosi di Grappa, di Valstagna , di Portole (Montini!) presso Bassano, nei Sette comuni (erb. Reboul!), sui Lessini (Poli.), sul Baldo (Barbieri!, Manganotti!). Tirolo: in vai Sugana presso Borgo , in Fiemme, in Fassa (Ambr.), sui monti intorno Bolzano (Hausm.), a Livinallongo verso Laste, in Badia, al sud di Brunecco (Ambr.) , sul Brennero (Pari.!), in vai Venosta, nelle Giudicane' sull' alpe di Lenzada (Hausm.), ecc. Lombardia: sul monte Gerle nelle alpi Bresciane fra 1600 e 1800 metri (Pari.!), nel Bergamasco fra 400 e 5000 metri (Rota), per esempio in vai d'Avio, presso Ponte di Legno, sul Tonale (Pari.!), sul monte Venerocolo a 6000' (Pari.!), nell'alveo del Brembo presso i Branzi (Rampoldi!), nella provincia di Sondrio presso i bagni di Bormio sullo Stelvio a 2290 metri (Pari.!, Levier! , ecc.), presso Chiavenna (Rampoldi !), a Made- simo (Tranquilli!), nel Comasco sui monti intorno al Lario (Com.), così sul Resegone (Pari.!), sui corni di Ganzo (Gaud., Com.), ecc. Ticino : sul monte Generoso (Levier !) , sul S. Bernardino (De Not.!), sul S. Gottardo (Gaud.), in vai Bavona (Franzoni!). Pie- monte, non rara (Re): sul Sempione (Pari.!, Cuboni!, Favre), presso Riva ed Alagna in vai Sesia (Carestia!), a Champor- cher in vai d'Aosta, sul Gran S. Bernardo a 1850 metri (Tiss.), presso la Veneria (Re), presso Susa al piano del Trucco (Aiuti!), sul Cenisio (Are.!), presso Oulx (Pari.!), lungo il Chisone , sul- l'Autaret (Ali.), nei pascoli alpini della Stura all'Argenterà ed a Roburent (Car.!), presso la Certosa di Pesio (Thuret!). Liguria: sulle alpi di S. Stefano, presso Clanzo (Ard.) , nelle alpi di Tenda (Sternberg!, Pari.!), di Viosenne (Ricca!). Emilia: nell'Appennino di Bobbio al Penice (De Not.). Toscana, rara: nelle alpi Apuane CAMPANULA. 107 nelle fessure delle rupi e negli scopeti della regione nuda dei monti, presso Levigliani, all'alpi di Pian di Lago e di Campanice, nella valle di Mosceta, al monte Forato, sul vertice della Pania, ecc. (Simif), nelle rupi al Rondinaio (Giannini !) , e sul Corno alle Scale (Mar- telli!), in Casentino all'Alvernia? (Car.). Abruzzi: sui sassi nel bosco di Pietracamela (Jatta) , sul Corno grande del Gran Sasso verso la Conca di Maldi fra 2600 e 2700 metri (Levier!). Cam- pania: presso Picinisco alla Meta (Terr.!). Fiorisce dal giugno al- l' agosto. Distribuzione geograBca. — Monti dell'Europa centrale. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 8 a 12 centimetri, formante dei graziosi cespuglietti, di un verde chiaro, glabra o pu- bescente in basso per peli corti, bianchi, diretti un po' in giù. Ri- zoma delicato, ramoso, bianchiccio, con fibre radicali delicate, dall'apice del quale vengono dei rami, alcuni corti e sterili e altri fioriferi. I primi portano delle foglie che sono in rosette o fascetti, eretto-patenti, piccole, ovate o quasi tonde, ora più ora meno sca- vate in cuore alla base , con pochi denti nel margine, quasi in forma di sega e fornite all' apice di una glandoletta tonda e bianchiccia , di un verde chiaro e quasi lucenti di sopra, ivi un po' concavo- piegate , di un verie più chiaro di sotto con un nervo longitudinale piuttosto delicato, i diramano per faro una rete e terminare all'apice dei denti. Picciolo quasi uguale o poco più lungo dello foglie, stretto, imi un l< solco longitudinale di sopra, convesso-angolato di sotto, un po' più largo alla base, venie un po' più chiaro dello loglio. Fiori piuttosto radi in racemo all'apice del fusto e dei rametti. Peduncoli poco piti lunghi dello foglie fiorali, «> quasi uguali ;i queste, eretti o eretti patenti, delicati, verdognoli. Foglie fiorali cimili ai supe- riori, ma gradatamente più piccole , quasi ovate, poco o punti HLonA ITALIANA. \ 01 Vili. | 114 CAMPANULACEE. vate in cuore alla base, con i denti piccoli. Calice verde, tubo quasi tondo, lacinie 5, patentissime, lunghe circa il doppio del tubo, lineari-lanceolate, acute. (Pari, ms., descr. di pianta fiorita nell' Orto botanico di Firenze). » 31. Campanula elatinoides. G. canescenti-tomentosa , caulibus decumbentibus ascendenti- bus, simplicibus vel ramosis, robustis, foliis acute dentatis in pe- tiolum breve decurrentibus, imis cordato-ovatis, reliquis ovato-oblon- gis, floribus in racemulis axillaribus dispositis, calycis lobis lineari- subulatis , corolla extus villosa saltellata paullo brevioribùs , stylo trilobo exerto, treto triloculare, suberecto, inferne dehiscente. Campanula elatinoides Moretti! de quib. pi. ital. dee. 3. p. 5. Int. fi. ver. p. 31. Giorn. Conf. Brngn. dee. 2. 7. p. 45. Coni, fi. coni. 1. p. 274. Bert. fi. ital. 2. p. 517. 3.p. 600. Maly enum. pi. Imp. austr. p. 157. Rota! prosp. fi. Berg. p. 60. Reich. te. fi. germ. 19. p. 1 14. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 137. Ces. Pass. Gib.! comp. fi. ital. p. 433. Are. comp. fi. ital. p. 453. Campanula Elatines Poli. fi. ver. 1 . p. 278. 3. p. 782 (excl. syn.). Zersi 1. e. (ex loco). Figure. — Clus. cur. post. f. ad p. 68. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 246. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce fra le rupi SUÌ monti in Lombardia e nel Veneto: sui monti di Como (Zanardini!), al Resegone (Moretti!, Com., Rampoldi!); nel Bergamasco frequente e gregaria, fra 195 metri e 1600 metri (Rota), così a Zogno (Ram- poldi!), in vai Taleggio, al Cornelio in vai Brembana, al Corno d'Aviatico (Bert.), sui monti Cavallo, Presolana , ecc. (Rota), sui muri di Castione (Rota!); nel Bresciano sulle rive del lago d'Iseo (Cesati!) frequentissima, cosi a Tavernola (Zersi), a Pisogne (Rota), sulla Corna di Trenta Passi fra Toline e Marone (Pari.!), a Vello, a Marone, a Costaricca sul Guglielmo (Zersi), sui colli sovrastanti a Brescia (Kellner!, Bracht!), nelle mura dell'ospizio sulla cima del monte Maddalena (Reich. , Zersi); nel Bellunese nel bosco Cansi- glio (Siemoni!). Fiorisce in luglio e agosto. Distruzione geografica. — Non cresce altrove. « Descrizione. — Pianta lattiginosa. Fusti ascendenti ade- renti alla rupe , quasi quadrangolari , tomentoso-canescenti. Foglie «retto-patenti, radicali con picciolo quasi piano di sopra, convesso CAMPANULA. 115 di sotto, tomentoso-canescente; foglie tomentoso-canescenti , mas- sime di sotto, nervo principale e laterali un po' rilevati di sotto. Brattee patenti-reflesse , con il margine ondulato più del margine delle foglie, un po' concave di sopra, con nervi di sotto un po'spor- genti. Bratteole eretto-patenti, allungate, un po' ristrette alla base, peloso-tomentose, con i peli diritti. Pedicelli verdognoli, più corti del calice, cilindrici, peloso-tomentosi. Calice verdognolo tomen- toso-peloso, con peli diritti e tubo corto, quasi tondo, con cinque coste a guisa di lobi. Lacinie lineari, acute, erette, quasi due volte più lunghe del tubo. Corolla poco meno del doppio più lunga del calice, violetto-chiara, puberula di fuori, glabra di dentro, divisa in cinque lacinie lineari-lanceolate, patenti, reflesse, acute, due volte più lunghe del tubo. Stami più corti della corolla; filamenti cilindrici, glabri, violetto-chiari; antere rossicce, poi quasi gial- licce, acute all'apice con una piccola punta, smarginato-bilobe alla base, introrse, biloculari. Pistillo molto più lungo della corolla. Ovario triloculare con molti ovoli in ciascuna loggia , inseriti su di una placenta sporgente dall'angolo interno. Stilo lungo, diritto, azzurrognolo. Stimma trifido, con le lacinie ottuse e lunghette, ver- dognolo. (Pari, ms., descr. della pianta della Corna dei Trenta Passi). » Osservazione. — Questa pianta è molto affine alla Campanula Elatines ; essa ne è più robusta. 39. Campanula garganica. C. subpubescens, caulibus cespitosis procumbentibus, foliis deotalis, petiolatis, imis reniformibus, superioribus cordato-ovaiis , floribus axillaribus in pedicello filiformi subsolitariis, calycis lobis anguste lineari-lanceolatis, corolla saltellata duplo brevioribus, slylo saepius tritìdo exerto, treto saepius 3-loculare, sicuti piantarli de- pendente , basi dehiscente. Campanula g.nganica Ten.l cai. som. hort. neap. 1827 (ex etili fi. mip. 3. p. 203). Descr. Camp, gavq.'lctla acc. se. 1827. \ (land. man. Camp. p. 299. lievi, fi. ilal. 2. p. 516. Koch IO», fi. germ, ed :'. p. 540. Sang. fi. rom. praàr. alt. p. 199. Retcfc, te. fi. germ. 19. p 114. Paio. Lic.i mgg. Garg. p 20. Ce*. Pait. Ctu. camp. fi. Hai. p. I38. Are. camp. fi. ital. p I Figure.— Ten. detCr. Camp. garg. UlLocc, te. 1827. t. •''. Bei. reg. t. 1789. Di Vis.l fi. ialm. I 14. Reich. k. fi germ. 19. i. 247. f. I. 116 CAMPANULACEE. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E rara. Nasce nelle fes- sure delle rupi e fra le rovine nell'Italia Meridionale e nell'Istria. Nel Gargano fra 1000' e 2000' di altezza sul livello del mare (Porta Rigo!), sulla cima del monte Sacro, pendente dalle rovine del con- vento, a Monte Santangelo nelle mura del santuario e del castello (Ten.!) e sul campanile, nella strada di Matinata, nella discesa di Manfredonia (Pasq. Lic); crescerebbe nel Lazio, sulle rupi del monte della Trinità di Valle Pietra presso il Santuario, secondo il San- guinetti; nell'Istria a Fianona (Koch, Reich.). Fiorisce in giugno. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Dalmazia e nel- l' isola di Cefalonia. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 1 a 2 decimetri, verde, glabra o pelosetta. Rizoma obliquo, grossetto, con fibre delicate e altre grosse e lunghe. Fusti molti, delicati, procum- benti, angolati, con gli angoli rilevati e bianchicci-verdognoli , glabri e pelosetti per peli radi, quasi orizzontali, bianchi e lun- ghetti. Foglie piccole, cordato-ovate, ottuse, disugualmente smer- lato-dentate, con gli smerli ottusi e forniti all'apice di una piccola punta come un callo quasi corneo, verdi di sopra, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con nervi raggianti e ramosi, che vanno a ter- minare alla punta degli smerli e dei denti e si uniscono in rete tra loro: sono glabre o pelosette in ambedue le pagine e nel margine. II picciolo è più lungo delle foglie, con un solco longitudinale di sopra, è convesso disotto. Le foglie superiori sono gradatamente più piccole, quasi ovate, con i denti quasi acuti e meno manifesti. I fiori sono piuttosto piccoli, per lo più solitarii all'apice del fusto e di pochi peduncoli, i quali sono ascellari , solitarii , di raro gemini, o bifidi, più lunghi delle foglie, accompagnati da brattee e i pe- dicelli da bratteole lineari-lanceolate o lineari. Il calice è verde, gla- bro o pubescente, il tubo è quasi turbinato, con cinque nervi o an- goli alquanto sporgenti: il lembo è diviso in cinque lacinie, più del doppio più lunghe del tubo, eretto-patenti nel fiore (patenti-recurve nel frutto Bert.) , lanceolato-acuminate, intere o con qualche den- tino in basso. La corolla è poco più lunga del calice , di colore vio- letto , con la gola bianchiccia, divisa profondamente in cinque la- cinie bislunghe-lanceolate , ottusette , patenti-recurve. Gli stami sono sempre poco più corti della corolla. I filamenti hanno la base larga , ovata , fornita di corte ciglia nel margine , si ristringono in seguito e sono quasi filiformi: bianchi in ogni parte. Antere lunghe, quasi lineari, giallo-pallide. Pistillo più lungo della corolla. Ovario CAMPANULA. 117 saldato con il tubo del calice , libero in alto , ivi verdognolo. Stilo lungo, grossetto, cilindrico, bianchiccio in basso , violetto- chiaro in alto. Stimmi 5, di color violetto chiaro, papillosi. (Pari, ms., descr. di pianta del Gargano a monte S. Angelo). » Osservazioni. — Tenore e Bertoloni asseriscono che il gemmu- lario sia quinqueloculare, ma io in numerosi fiori 1' ho riscontrato triloculare; lo stimma è talora anche 5-fido ma più spesso trifìdo. È poi erronea l'asserzione di Tenore relativamente alla deiscenza del frutto nella sua parte superiore. Questa specie è molto affine alla Campanula Elatines. 33. Campanula isolili? Ila. G. pubescens, caulibus decumbentibus, angulato-striatis, flexuo- sis, ramosis, foliis petiolatis, cordato-ovatis, acutis, crenato-dentatis, floribus paniculato-corymbosis, calycis lobis acuminatis, latis, corolla campanulato-scutellata duplo brevioribus, stylo trilobo exerto , treto triloculari erecto, basi dehiscente. Campanula isophylla Moretti! in giom. Conf. e Brugn. dee. 2. 7. p. 44. Ibid. p. 98. Cand. mon. Camp. p. 306. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 432. Are. comp. fi. ital. p. 453. Campanula floribunda Vivian. nov. spec. diagn. in calce fi. lyb. p. 67. Bert. fi. ital. 2. p. 511. De Not.! rep. fi. lig. p. 269. Prosp. fi. lig. p. 35. Zum. fi. ped. 1. p. 293. Figure. — Reich. ic. hot. t. 202. /'. 344. le. fi. germ. 19. t. 950. f. 2 (corolla haud bene). Stazione, Abitazione e Fioritura^ — Cresce nelle fenditure delle rupi calcaree nella Liguria occidentale : al capo Caprazzo|i|ia presso Finale (Buhani!, Bert.), a Verezzi presso Finalmarino (Pic- cone!), a Varigotti (Moretti!), al Capo di Noli (De Not.!). Fiorisce dal ffiuftno all'ottobre. Distribuzione geografica. — Non ( ICSCe altrove. :i I i u iti p un il In fragili* glabra sive hirsuta, cantibus basi interdilla suffratescenfr boa, diffusis, ramosis, sngolatis, foliis petiolatis inequaiiter crenato- 118 CAMPANULACEE. lobatis, basilaribus reniformibus, superioribus ovatis, floribus laxe corymbosis, calycis lobis lineari-lanceolatis , acuminatis, corollam scutellato-campanulatam subaequantibus , stylo trilobo exerto, treto erecto triloculare, basi dehiscente. Campanula fragilis Cyrill.pl. rar. 1. p. 32. Schouw! in giorn. Brugn. Conf. dee. 2. 7. p. 28. Ten.l fi. nap. 3. p. 200. Cand. moti. Camp. p. 306. Beri. fi. ital. 2. p. 513. 3. p. 600. 5. p. 612. Sang. fl.rom. prodr. alt. p. 198. Pasq.l fi. ves. p. 65. Terr.ì rei. Terr. Lav. p. 137. Ces. eLpiant. Maiella p. 20. Ces.Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 433. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 104. Are! comp. fi. ital. p. 453. Gravis herb. Mar. Pont. p. 29. Campanula Cavolini a Ten.l fi. nap. 3. p. 201 . Figure. — Bocc. ic. et descr. t. 27. Cyrill. t. 11. f. 2. Ten. fi. nap. t. 119. Beich. ic. fi. germ. 19. t. 250. f. 1. fi hirsata, incana, calyce albo farinoso. Campanula Cavolini Ten.! fi. nap. 3. p. 201 (/3). Terr.! enam.pl. mnr. p. 85. Campanula fragilis j3 Schouw l. e. Cand. I. e. Beri. l. e. Figure. — Barr. ic. 453. Bot. reg. t. 1738. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle rupi calcaree e nei muri dell'Italia media e meridionale. Cresce in Abruzzo a Pretoro (Orsini!), nelle valli della Maiella, cosi nelle valli di S. Spirito, di S. Bartolomeo (Ten.!), dell' (Menta (Orsini!, Levier!) sino a 4-000' (Groves!), nelle mura del castello di Caramanico e nelle rupi sovra- stanti al paese (Cesati, Levier !), a Campo di Giove (Colaprete !), sul monte Morrone (Ten., Bert.), alle radici del Sirente presso Castel- vecchio (Groves!), alla foce di Scanno (Ten.); nel Lazio, a Terra- cina nelle rupi marittime (Sang.) e sulle mura e le fortificazioni della città (Gravis); nella Campania, a Rocca d'Arco nei vecchi muri (Terr.!), a Gaeta nelle fortificazioni (Ten.!, Terr.), nei monti di Stabia (Ten.), cosi a Gragnano (Avellino !), a Castellamare (Bert.), a Vico Equense, a Sorrento (Ten.), e ad Amalfi (Ten.!), a Vietri (Levier!), a Salerno (Ten.), alla Trinità della Cava dei Tirreni (Pasq.!), nell'isola di Capri (Pasq., Bolle!), a S. Giovanni a Piro (Ten.); in Basilicata (Gasparrini !), a Muro alle Ripe presso il Ca- stello (Terr.), a Rotonda (Ten.); in Calabria (Schouw!), sul monte Pollino (Terr.!), a Stilo a 300 metri sul livello del mare (Are.!). La varietà cresce qua e là con la specie, segnatamente sui monti. La fioritura ha luogo in giugno e luglio, e in località propizie continua fino all'ottobre. CAMPANULA. 119 Distribuzione geografica. — Crescerebbe anche in Dalmazia, secondo il Nyman. « Descrizione della specie. — Pianta perenne, pendente dalle rupi, di un verde chiaro o quasi biancheggiante , glabra o irsuta. La radice è grossotta, fusiforme, ramosa, gialla. 1 fusti sono sparsi, lunghi da 1 a 3 e talvolta anche 4 decimetri, semplici, cilindrici. Le foglie sono quasi carnosette , le radicali reniformi o quasi orbi- colari-reniformi , crenato-dentate, con i denti ora poco manifesti,, ora più ora meno grossi e forniti all'apice di un mucrone corto ed ottuso, con nervetti ramosi appena rilevati nella pagina superiore, eh' è un po' concava, e un poco più nella inferiore, i quali partono dall'apice del picciolo e vanno cosi ai denti ed ai margini di questo : sono fornite di un picciolo, il quale è molto più lungo della lamina, piano e con un canale assai superficiale di sopra, convesso di sotto. Le foglie del fusto sono molte, sparse, ora più ora meno lon- tane, gradatamente più piccole, ovato-orbicolari, ovate e le supreme bislunghe o quasi lineari, tutte un po' strette alla base nel picciolo, il quale è più lungo della foglia e quasi uguale a questa nelle foglie supreme: le foglie stesse sono pure dentate o dentato-seghettate , e le supreme con i denti più stretti e più acuti o quasi intere. I fiori sono inodori, eretti, pochi e distribuiti in un corimbo all'apice dei fusti, ciascuno con un peduncolo più corto del calice e quasi uguale all'ovario. Il calice è verde, ha il tubo saldato con l'ovario, penta- gono, con un crosso nervo longitudinale in ciascuna faccia, e con tante papille bianche in mezzo ai nervi ed agli angoli : le lacinie sono il doppio più lunghe del tubo, quasi la metà più corte della corolla, quasi uguali, patenti, lanceolato-lineari, con un nervo lon- gitudinale rilevato di sotto. La corolla è di un color violetto chiaro, campanulata-patente, quasi rotata, divisa un po' più sotto della metà in cinque lobi, ovati-ovali, quasi acuti, con tre leggierissimi solchi longitudinali di sopra , a cui corrispondono di sotto un ner- vato e due vene longitudinali: è glabra. Gli stami sono la metà circa più «orti della corolla. 1 filamenti sono di color violetto, slar- gati alla base ed ivi curvati in modo da faro insieme una vòlta al- l'apice dell' ovai io, in quota parte hanno il margine peloso-barbato, ino delicati ed eretti nel roto ed ivi quasi lanceolati. Le antere sono lineari. Ottuse, ma con un mucrone sporgente all'apice, smar- rito alla base, inserite nel dorso sopra ili questa , introrae, bilo- cnlari, aprentiai longitudinalmente verso la parte interna, glal rossicce. Il pistillo è lungo quasi quanto la corolla e perciò il doppio 120 CAMPANULACEE. degli stami. Lo stilo é grosso, cilindrico, coperto di peli collettori lunghetti, orizzontali e bianchi, bianchiccio da prima come lo stimma , ma poi questo diventa di color violetto scuro per il polline che vi si raccoglie sopra: infine gli stimmi, che sono tre, stati fin qui eretti e avvicinati tra loro , si allontanano e si curvano in fuori e un po' in giù: di nuovo sono allora bianchicci: tali stimmi sono piani dalla faccia interna, un po' convessi di fuori, ottusi. (Pari, ms., descrizione di pianta coltivata nelV Orto botanico fiorentino da semi di Napoli e di Capri). » « Descrizione della var. — Pianta formante dei cespuglietti fitti, lunghi da 1 1ji a 2 */2 o 3 decimetri; di un verde bianchic- cio per peli lunghetti, disuguali, un po' increspati, che la rendono villosa. Rizoma ramosissimo, con i rami corti, duretti, gialli-scuri. Fusti giacenti, un po' angolati, verdognolo-bianchicci, pelosi, peli bianchi. Foglie inferiori o radicali piccole , reniformi-orbicolari , o cordate, con pochi o grossi denti a guisa di smerli, un po' concave di sopra ed ivi di un verde bianchiccio: più chiare di sotto, ed ivi con un nervo longitudinale e altri nervetti palmati meno manifesti, villose in ambedue le pagine: sono fornite di un picciolo molte volte più lungo della lamina, il quale è stretto, con un solco longitudi- nale di sopra, convesso di sotto, verdognolo-bianchiccio, villoso. Le foglie inferiori del fusto sono cordate o cordato-ovate, le supe- riori bislunghe e le supreme bislunghe-lanceolate o lanceolate, que- ste poco dentate o quasi intere, le altre simili alle radicali, tutte con un picciolo gradatamente più corto, tanto che questo è molto più corto della lamina nelle foglie supreme o fiorali. I fiori sono solitarii all'apice dei peduncoli molto più corti del calice e distribuiti in un piccolo corimbo. Il peduncolo è eretto, un po' angolato , ver- dognolo, in gran parte glabro. Il calice ha il tubo turbinato, con cinque nervi grossi, sporgenti a guisa di angoli, e cinque altri nervi intermedii meno sporgenti: è verde nelle facce ed ivi con molte papille o glandolette bislunghe, ottuse, bianche, di un verde gial- liccio e nudo nei nervi. Il suo lembo è diviso in cinque lacinie pa- tenti, lineari-acuminate, piane, con nervo longitudinale, verdognole, pelosette. La corolla è una metà circa più lunga del calice, divisa per più della metà in cinque lacinie , le quali sono ovate , acute e quasi acuminate, curvate ad arco in fuori ed in giù, con un solco longitudinale ed altri leggieri solchi di sopra, con un nervo longitu- dinale di sotto: è di color celeste molto chiaro e quasi bianchiccio. Gli stami sono cinque, più corti della corolla. I filamenti hanno in CAMPANULA. 121 basso una parte larga, quasi tonda, un po' concava dalla parte in- terna, con il margine cigliato, quelle di tutti gli stami fanno cosi una volta all'ovario: nel resto sono piani, lineari-lanceolati , poco più lunghi della parte larga, eretti; sono bianchicci e glabri. Le antere sono bislunghe-lineari, lunghe, con una piccola punta al- l'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, biloculari, dapprima quasi rossicce , poi gialle. L'ovario e saldato con il tubo del calice. Lo stilo è lungo, più lungo della corolla , cilindrico in basso , ivi glabro e bianchiccio : è di color violetto in alto, ivi con i peli collettori. Lo stimma è trifido , con le lacinie patule, ottuse di sopra, bianche e papillose. (Pari. ms. , descr. di pianta di Car amanico , raccolta da Levier). » «Osservazioni. — La specie è variabilissima per la forma e la peluria delle foglie, per la larghezza delle lacinie del calice che ora sono anche quasi lineari, per la grandezza e il colore del fiore, che talvolta è più piccolo e più chiaro: queste particolarità non sono costanti. (Pari. ms.). » La Campanula Carolini , secondo Tenore, sarebbe pianta abruz- zese, e la Campanula fragilis invece crescerebbe nelle altre località indicate. E vero che gli esemplari abruzzesi hanno più spesso le foglie più acutamente dentate , i lobi calicini più lunghi e più stretti, la corolla meno grande, il gemmulario farinoso, ma queste diffe- renze sono cosi incostanti che su esse non mi è stato possibile, con la miglior mia volontà, basare neppure una distinzione di varietà. Questa specie fu segnalata da Cupani e da Rafinesque in Sici- lia, ma a quanto sembra erroneamente, giacché nessuno ve l'ha più trovata. 35. < uiii|iitniilu versicoloi*. G. glabra, caulibus decumbentibus vel ascendentibus, siroptici- bus, foliis coriaceis, leviter serrati* , basilaribus subcordato-ovatis, petiolatis, superìoribua in petiolum attenuatia, Boribus lliyrsi paniculatis, calycia lobia lanceolato-linearibus , corolla Bcutollato- campanulata dimidio brevioribus, Blylo trifido exerto, Irete erecto, triloi alare , basi dehiscente. Campanula versicolor Andr. i«>t. rep t. S9&. Sibth. Smith prodr. fi. ;jr. p. )., p|a nir. p, 92. f.rmrs //. Trrr. Olr. p. 16 122 CAMPANULACEE. Campanula Tenorii Moretti in giorn. Conf. e Brugn. dee. 2. 7. p. 41. Bevi. fl. ital. 2. p. 479. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 432. Are. comp. fl. ital. p. 452. Giord. contr. fl. lue. p. 27. Figure. — Andr. I. e. Sibth. Smith fl. grcec. t. 207. Ten. fl. nap. I. 120. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle rupi del- l'Italia austro-orientale: fra Otranto e Gallipoli (Guss.), presso Gal- lipoli nei dirupi fra S. Bruno e le Murgie (Groves) , a Grotlaglie (Ten.), presso Taranto nella gravina di Leucaspide (Groves), a Gi- nosa(Ten.), a Matera sulle pareti della gravina (Giord.); in Cala- bria « ad Leucopetram » secondo Bertoloni, ma io ritengo erronea l'indicazione, proveniente forse dall'aver scambiato il capo di Leu- copetra, o delle Armi, col capo di Leuca. Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Grecia e in Tes- saglia. « Descrizione. — Fusti decumbenti, cilindrici, verdi. Foglie patenti, carnosetto-coriacee , verdi in ambedue le pagine; nervo un po' sporgente nella pagina inferiore. Picciolo solcato di sopra. Pe- duncoli eretti, cilindrici, verdi. Calice glabro; tubo quasi tondo, con cinque angoli ottusi, verde; lacinie più del doppio più lunghe del calice, patenti, strette, lanceolato-acuminate , verdi. Corolla poco meno del doppio o quasi il doppio più lunga del calice, un po'strettà alla base, di color violetto chiaro, più chiaro di fuori, ivi con cin- que leggieri angoli, che dalla base del tubo di essa vanno sino al- l'apice delle lacinie, divise fin verso o poco sotto la metà in cinque lacinie o lobi ovato-bislunghe , ottusette; la corolla di dentro alla base del tubo ha una macchiolina violetto-scura che corrisponde a ciascuna lacinia, ma non è in questa ma come ho detto alla base del tubo. Stami poco meno della metà più corti della corolla. Filamenti slargati in basso ed ivi ovato-acuminati, un po' convessi di fuori, violetti verso i margini, bianchicci nel centro, con pochi peli gros- setti nei margini, filiformi e corti nel resto, eretti o eretto-patenti, bianchicci e glabri. Antere erette, strette, lineari, giallicce. Pistillo poco più corto della corolla. Ovario saldato in gran parte con il tubo del calice. Stilo grosso, cilindrico, bianchiccio, con peli collettori in alto. Stimmi 3 verdognoli, poi patuli? (Pari, ms., descr. di piatita coltivata nelV Orto botanico di Napoli). » Osservazione. — Non ho veduto esemplari della pianta italiana spontanea , ma ho veduto la pianta nata nell' Orto botanico fioren- tino da semi di Taranto, e dal suo confronto con gli esemplari greci CAMPANULA. 123 mi sono convinto che si tratta di una sola specie, benché Bertoloni asserisca il contrario. ~j Tretum lateraliter superne sive medio dehiscens. X Corolla cylindracea ore constricta. 36. Campanula Zoysii. C. glabra, caulibus cespitosis ascendentibus, foliis integrissive obtuse serratis, basilaribus petiolatis ellipticis, caulinis spathulatis, supremis ovato-lanceolatis et linearibus , floribus paucis racemosis, vel solitariis, calycis lobis subalatis, corolla cylindracea infra lobos constricta multo ties brevioribus, stylo breviter trilobo incluso, treto nutante, triloculari, lateraliter superne dehiscente. Campanula Zoysii Wulf. in Jacq. coli. 2. p. 122. Kochsyn. fi. germ. ed. 2. p. 536. Maly en. pi. Imp. auslr. p. 156. Pir. fi. for. syll. p. 93. Wulf. fi. nor. p. 259. De Vis. Sacc. cai. piani. Ven.p. 119. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 432. March, pass. alp. carn.p. 21 . Are. comp. fi. Hai. p. 451. Figure. — Jacq. ic. pi. rar. 2. I. 334. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 249. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle fessure delle rupi calcaree delle Alpi orientali: sul Wischberg (Marchesetti) fra 5 e 7000' (Huter!), sul monte Canin (Ces. Pass. Gib.), e sul giogo calcareo che conduce a Plezza verso vai Ravolana a circa 2200 me- tri (Ball!), sul monte Crii (Koch), sul monte Sedra (Ces. Pass. Gib.). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Alpi orientali. XX Corolla late campanulata, profunde divisa. :*?. Cimi sitimi la rniiNin. C. Bubpilosa, caulinna cespitosi! decumbentibus, foliis integri* oboiatis, parvis, in petiolurn breve oontractis, Qoribns terminalibu solitariis, calycis lobis i basi lata lanceolatis, ilimidiam corollam cara panulatam profunde lobatam perequantibua, stylo triti. lo subexerto treto erecto, iriloculare, lateraliter sopra medio dehiscente. 124 CAMPANULACEE. Campanula cenisia Linn. sp. pi. ed. 2. app. p. 1669. Ali.! fl. pei. 1. p. 108. Cand. monogr. Camp. p. 337. Colla herb. ped. 4. p. 4. Bert. fl. Hai. 2. p. 459. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 53. Zum. fl. ped. 1. p. 290. Favre gaid. bot. Simpl. p. 140. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 432. Are. comp. fi. ital. p. 451. figure. —Ali. rar. ped. st. spec. 1. t. 5. f. 1. Fl. ped. t. 6. f. 2. Reich. ic. bot. 1. t. 85. f. 179. le. fl. germ. 19. t. 248. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi elevatissimi frigidi delle Alpi Piemontesi, prediligendo le morene dei ghiacciai : all'Argenterà (Ali.), nelle alpi del colle Sestriere in valle di Fene- strelle (Rostan!), sul monte Cenisio sino a 2500 metri (Cand.) a Ronche presso le nevi eterne nelle morene (Ali., Malinverni ! ecc.), a Roccia Melone (Beccari!), sul Gran S. Bernardo (erb. Webb!, Gaud.), nelle morene del monte Cervino (Malinverni !) presso Breuil , presso Alagna in vai Sesia sulle vette dell'alpe Granos e al passo della Coppa tra la valle d'Otro e l'alpe Gabiet (Carestia!), sul monte Rosa verso settentrione (Colla), sul monte Moro nella località detta il Ghiacciaio (Bir.), nei luoghi ciottolosi presso i ghiacciai del Sem- pione (Favre). Cesali la registra nel suo prospetto delle piante di Lombardia (Sagg. geogr. bot. Lomb.), ma nel Compendio poi non ne fa menzione come di pianta lombarda. Distribuzione geografica. — Alpi occidentali e Vorarlberg. « Descrizione. — Radice lunghetta , scuretta. Fusto ramosis- simo, delicato, flessuoso, con foglie nei rametti sterili in rosetta formante cespuglietti, rametti in alto cilindrici, verdognolo-bian- chicci , glabri. Foglie delle rosette sterili, patule in alto, eretto- patenti nella parte inferiore , obovato-bislunghe , ottuse, verdi piut- tosto chiare di sopra e ivi appena concave, pelosette con i peli eretti e bianchi, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo lon- gitudinale poco sporgente e più chiaro, glabre, con i margini cigliati, ciglia patenti. Fusti fioriferi delicati, corti, flessuosi, glabri o pelo- setti per peli bianchi e lunghetti. Foglie piccole, alterne, patule, lanceolato-lineari o lanceolato-bislunghe , del resto simili a quelle delle rosette e come queste intere. Fiore solitario, eretto , piccolo, nell' apice del fusto con un peduncolo corto , peloso-irto. Calice quasi violetto scuro, diviso fin verso il terzo inferiore in cinque la- cinie erette, lanceolate, ottusette, scanalate di fuori, pelosetto-irte in ambedue le pagine e fornite di ciglia piuttosto corte. Seni ton- deggianti senza appendici. Corolla poco più lunga del calice, larga- mente infundibuliforme , divisa fino al terzo o quarto inferiore in CAMPANULA. 125 cinque lacinie lanceolate, ottuse, erette, pelosette all'apice; è di color violetto piuttosto chiaro. Gli stami sono più corti della corolla. I filamenti larghi in basso, ovati, ottusi, un po' curvati in dentro a guisa di volta, violetti, con i margini cigliati; sono stretti, piuttosto corti, lineari in alto ed ivi un po' più chiari e glabri. Antere lineari, lunghe, giallicce, glabre, inserite nel dorso sopra della base. Pi- stillo lungo quasi quanto la corolla. Ovario quasi tondo, gialliccio, un po' schiacciato da sopra in sotto, glabro. Stilo lungo, eretto, ci- lindrico, violetto. Stimmi 5, dapprima eretti, poi patenti, gros- setti, ottusi, papillosi. (Pari, ms., descr. della pianta del Cenisio a Ronche). » XXX Corolla campanulata. 3S. Campanula Raiiierii. G. subpubescens, caulibus cespitosis suberectis ramosis, foliis ovatis , inferne cuneato-petiolatis , remote serratis, floribus 1 — 2 in apice caulium breviter pedicellatis, calycis lobis late lanceolatis, corolla turbinato-campanulata duplo brevioribus, stylo incluso tri- lobo, treto erecto, triloculare, apice dehiscente. Campanula Rainerii Perpetui inbibl. ital. toni. 5. p. 134. Poli. //. ver. I. p. 219. Cand. mon. Camp. p. 305. Com.! fi. com. I . ',. Beri. IL ital. 2. p. 460. Kochsyn. jl. germ. ed. 2. p. 540. Hautm. /l. Tir. I. p.558. Rota! prosp. fi. Berg. p. 60. Zersiprosp. piant. Prese, p. 137. Ges. Pass. Gib. ! comp. fi. ital. p. 432. Peni. moni. Gen. p, 140. Are. comp. fi. ital. p. 452. Gremii exeuri. fi. Schweiz p. 297. .Figure. — Perp. I. e. Reich. ic. hot. t. 211. /'. 354, 355. le. II. germ. /•'>. t. 249. f. I. Stazione, Abitazione e Fioritura. — CreSCC W SUOlo calcari'.) nelle fonditure delle rupi e nei crepacci dei muri sui monti della Lombardia e nel Tirolo. Intorno al lago (li (nini. >ul monte Gene- roso (Peoz., Gremii), sol monte S. Primo, fra i delle ili.- fra Lezzeno e Bellagio (Com.), sui Corni di Canto alla cima (Gib.!, Com.!) a I300 metri (Pari.!), sul monte Barro (Comi.), sul Resegone (Rota!), presso la Orca vi. -ino ;» Lecco lungo la strada (Pari.!), sui monti di Mandello (Com.), sul monte Godono (Gay!), -"I monte Bobio presso Introbbio (Ball!), presso Pe 126 CAMPANULACEE. sul monte Legnone sino a 7000' (Coni.); nel Bergamasco fra 600 e 2500 metri, frequente sui monti Cavallo, Presolana , ecc. (Rota); nel Bresciano in vai di Paver per salire al Blennone, sulla Corna- biacca (Zersi) , sul monte Miser in valle di Bagolino fra i ciottoli (Huter!, Porta!) ; nelle Giudicane in valle Daone sul monte Scor- tegade, sullo Scaletta (Porta !); segnalata da Hausmann anche in vai Sugana. Fiorisce dal luglio al settembre. Distribuzione geografica. — Non cresce altrove. « Descrizione. — Pianta perenne , formante dei piccoli ce- spuglieti che sporgono dalle fessure delle rupi, di un verde bian- chiccio, tomentosa per corti peli bianchicci. Rizoma delicato, molto ramoso, gialliccio, con fibre radicali delicate e che manda molti rametti o fusti, parte sterili, parte fioriferi. Fusti ascendenti, per lo più uniflori, vestiti di foglie sino in alto. Foglie inferiori in rosetta, eretto-patenti, ovate e talvolta quasi obovate, con pochi e radi denti nel margine, i quali sono grossetti, un po' in sega, con una piccola punta a guisa di un callo bianchiccio all'apice , di un verde bianchiccio di sopra ed ivi con un leggiero solco longi- tudinale, e altri laterali che corrispondono ai nervi di sotto; di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco sporgente, dal quale partono dei nervetti laterali che vanno un po' curvi verso l'apice e il margine della foglia e si diramano per unirsi tra loro e terminare all'apice dei denti, sono lanosette in ambedue le pagine per peli corti, quasi conici, bianchi e con ciglia simili nel margine, fornite di un picciolo più lungo o quasi uguale alla foglia, stretto, scanalato disopra, convesso di sotto, pubescente nel margine per peli corti e bianchi come quelli delle foglie. Le fo- glie del fusto sono alterne, ravvicinate tra loro, patenti, più piccole delle inferiori, ellittiche, ottuse o ottusette, assottigliate in basso, quasi sessili, con i denti più piccoli. Il fiore è eretto, solitario e sessile all'apice dei fusti. Il calice ha il tubo turbinato, violetto, con dieci grosse costole longitudinali, coperte di papille grosse co- niche e bianchicce: ha il lembo diviso profondamente in cinque la- cinie, le quali sono eretto-patule, quasi il doppio più lunghe del tubo, lanceolato-acuminate, con una costola che è la continuazione di quella corrispondente del tubo, con i margini rovesciati e con pochi e piccoli denti; sono verdognole, papillose nella costola e cigliate per corti peli bianchi nel margine. La corolla è poco più lunga del calice , campanulata , con cinque lobi i quali sono circa il terzo della corolla, larghi, ovato-tondi, e aventi all'apice una piccola punta; è CAMPANULA. 127 di un color violetto chiaro con poche vene in rete appena più cari- che. Stami 5, più corti della corolla. Filamenti corti, larghetti, quasi piani, e quasi tondi nella metà inferiore e ivi cigliati nei mar- gini, quasi cilindrici, grossctti e curvati in dentro e glabri nella metà superiore, bianchicci. Antere lunghe, bislunghe-lineari, ottuse e con una piccola punta all'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse, biloculari, aprentisi longitudinal- mente, giallo-pallide. Pistillo più lungo degli stami, uguale alla co- rolla. Ovario saldato con il tubo del calice. Stilo grosso , eretto , quasi cilindrico, bianchiccio, liscio in basso, e con peli collettori molto abbondanti nel resto, trifido. (Pari, ms., descr. della pianta dei Comi di Canzo). » S». Campami!* affaretti a uà. (.:. cano-pilosa, caulibus prostratis filiformibus , foliis serratis , basilanbus subrotundo-cordalis, longe petiolatis , caulinis ovatis in petiolum breveni attenuatis, floribus solitariis, terminalibus, insigni- bus, calycis lobis lanceolatis, corolla turbinato-campanulata qua- druplo brevioribus, stylo corollam «quante, treto triloculari, erecto, lateraliter ? dehiscente. Campanula pulla Poli. fi. ver. 1. p. 268 (excl. syn.). Campanula Morettiana Reich. ic. hot. 4. p. 18. Beri. fi. Hai. 2. p. 461 y 775. 3. p. 599. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 540. Maly enum. pi. Imp. auslr. p. 156. Hausm. fi. Tir. l.p. 557. Facch.! //. Sudtir. p. 21. Ambr.ì fi. Tir. merid. 2. p. 778. Reich. ic. fi. germ. IH. p. 119. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 120. Ces. Pass. Gib. comp. //. Hai. p. 432. Are. comp. fi. Hai. p. 452. Uizz. contr. fi. veti. p. il. Campanula fìlitbrmis Moretti! hot. ital. p. 21 (non lini: Pav.). Figure. — Reich. ic. hot. t. 320. Perini euv. Alpenfl. Reich. ir. fi. germ. 19. t. 248. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle fessure delle rupi calcaree in Tirolo tra 1000' e 6000' (Ambr.), e nel Bellunese: nel distretto di Castelrutt sul munte Sellimi nel lato occidentale (Fac- chini, Ball!), e a Rochlajattel «i meaaogiorno dell'alpe Seis (Z(il- lìngerl); sul monte Tofana sopra Coi tuia ili Ampesxo (Ball'.;; nella regione alpina e subalpina del distretto di Fassa nella parte orientale e meridionale (Facchini, ambrosi!), coal sai monte Vodai 128 CAMPANULAGEE. ove la rinvenne Moretti ! ; nelle alpi di Paneveggio del distretto di Fiemme, principalmente al Gastellazzo (Facchini!), e nelle altre alpi ai confini di quel di Agordo e di Feltre (Facchini, Hausm.), così a Sassomaggiore (Perini!), ed in vai Noana in Primiero (Montini !), sulle Vette di Feltre (Zanardini!, Ambrosi!); nel Veneto sui monti Pelmo fra 5000' e 7000' (Ball!), Pramper, Bosco Nero, ecc., assai frequente (Bizzozzero). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — E assai dubbioso se cresca an- che in Dalmazia. Osservazioni. — La pianta non fu ancora trovata in vai Sugana, come asserisce Pollini, e gli esemplari ch'egli ebbe provenivano dal Castellazzo. Non ho veduto il frutto maturo, e da alcuni saggi che me ne favori gentilmente il rev. Porta non si poteva riconoscere il luogo della deiscenza. Come pure il rev. Porta mi scriveva di aver riscon- trato in altri esemplari, non si scorge alla base segno di deiscenza. Neppure Gandolle aveva veduto il frutto di questa specie e della C. Rainerii, e solo per pretesa affinità con la Campanula isophylla e con la C. fragilis, le collocava fra le Campanule a deiscenza basilare del frutto. Ritenendo questa specie molto vicina alla C. Rainerii, la colloco vicino a questa. Se osservazioni ulteriori accertassero che la deiscenza del frutto è basilare, questa Campanula dovrebbe collocarsi dopo la C. cespitosa. 40. Campanula pyramidalis. G. glabra, caule erecto, simplici, foliis basilaribus cordato- ovatis, longe petiolatis, acutis, argute serratis, caulinis ovatis ses- silibus, floribus compluribus pyramidatim racemósis, calycis lobis lan- ceolato-linearibus, corolla patule campanulata dimidio brevioribus, stylo trilobo subincluso, treto erecto, triloculare, lateraliter medio dehiscente. Campanula pyramidalis Limi. sp. pi. ed. I. p.164. Cand. mon. Camp. p. 309. Rert. fi. Hai. 2. p. 478. Trev. prosp. fi. eug. p. 28. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 540. Pir. fi. for. syll. p. 93. Wulf. fi. nor. p. 264. De Vis. Sacc. cai. piant. Yen. p. 121. Zersi prosp. piant. Rresc. p. 137. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 432. Smith fi. Fium. p. 35. Freyn fi. mont. Magg. p. 10. Are. comp. fi. ital. p. 452. CAMPANULA. 129 Figure. — Sweert fiorii. 2. t. 16. f. 2 . Ketch, ic. fi. germ. 19. t. 251. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle rupi e nelle vec- chie mura dell'Italia nord-orientale. Presso Fiume, comunissima (Koch , Smith) , sul monte Maggiore nella parte occidentale presso Delegnavas (Freyn) , presso Trieste (Beri., Koch), nel Carso (Bert), presso Gorizia (Koch) nella selva Sahhatina alle falde del monte S. Valentino e sul monte Santo (Wulf ) , presso Cividale , Udine, Gemona, Venzone, nel Trevigiano(De Vis. Sacc), nei muri di Venezia (Bert.) frequente (Morie), nei colli Euganei (^Trev.), nelle mura e nelle macerie a Verona (Poli., Manganottil, Brachi!), nel Bresciano al monte. Concile salendo al Santuario, rara (Zersi). Fio- risce dal luglio all'ottobre. Distribuzione geograGca. — Cresce inoltre nella Dalmazia , nella Croazia e nell' Erzegovina. 41. Campanula persiesfolia. C. glabra, caule leviter striato, erecto, simplici vel inferne ramoso, foliis coriaceis , rigidis , crenulatis, imis oblongis, basi in petiolum angustatis, reliquis sessilibus lanceolato-linearibus, fiori- bus paucis in racernum laxura dispositis, calvcis lobis e basi lata li- neari-lanceo'latis, acuminatis, dimidiam corollam late campanulatam «quantibus, stylo trifido corollam subaequante, treto erecto, trilocu- lare, superne deiscente. Campanula persicifolia Linn. sp. pi. ed. I. p. 164. (Mini. mori. Camp, p.322. Bert. fi. ital. 2. p. 471, 775. 3. p. 599. 5. p.6ll; et auct Campanula vesuld Ali. fi. ped. 1. p. 108. Figure. — Lob. ic. p. 327. sin. FI. dan. t. 1607. Sibth Smith fi. greBC. t. W5. Heich. ic. //. germ. 19. t. 25$. f. I. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boschi C ll»'i prati rollini e montani, facendosi verso il mezzogiorno meno frequente nei luoghi bassi. latria: Fiume (Smith), fra Mariana e la vaile Bado (Freyn), boschi presso Trieste (Bert.), monte Nano* (Scop, . Veneto in tutte le provinole (De) : per esempio, Friuli (l'u. , bosco Cansiglio (Siemonil), Cadore Venzol), Venezia a s. Anna (Nticc), colli Euganei (Zanard.!, Trei >, colli Bai (Montini!), Vicenza (Poli ). Tirolo: monte Bai lo, Boveredo (Hausm ). I'i"»« Ita! ia> ^ V,.t N |||, 130 CAMPANULACEE. vai Sugana (Ambrosi!), Trento (Perini!), Fiemme presso Capriana, Bolzano ove sale sui monti a più di 4500' (Hausm.), vai di Ledro (Ambr.), ecc. Lombardia: colli suburbani di Brescia, comunissima (Rampoldi!, Zersi), vai di Gardone (Zersi), Bergamasco, comunis- sima nelle selve, sui colli e sui monti (Bota), vai Tellina (Mass.) e Comasco pure comune (Com., Bampoldi!), Milanese lungo il Lam- bro presso Agliate e nei boschi di Rovello (Beri.). Cantori Ticino, comune (Com.): monte Generoso (Penz., Siegfried !). Piemonte, fre- quente (Ali.): valle dell'Ossola (Rossi), Sempione (Favre) , fra Va- rallo e Borgosesia (Bir.), vai d'Aosta a Fenis (Carestia!), colline Torinesi (Ali.), Mondovi (Ing.). Emilia: Casteggio (Noce, Balb.) , monti Parmensi sul Prinzera (Pass.) e a Cassio (Pass.!), prati presso Miliara nel Reggiano, valle Urbana, tra Montalto e Pavullo (Gib., Pir.), colline bolognesi (Bert.) sino a Montese e Porretta (Cocc), Bagno in Romagna (Marcucci!). Liguria, frequente (De Not.): Niz- zardo, nella regione montuosa (Barla!) à S. Martin Lantosca (Ard.), a Tenda (Sternberg!), ecc., monte Fasce presso Genova (BerL), monte Croce presso Chiavari (Delpino!), monti del Bracco (Bert.). Toscana: alpi Apuane sopra Cageggi (Bert.), al Pisanino (Car.) e sopra Camporgiano (Car.!) , monte Pisano (Beccari!), alpi di Morn- mio (Car.), Appennino di Barga (Ad. Targioni!), Appennino luc- chese (Car.!, Giannini!), Appennino pistoiese (P. Savi!, Pari.!), Fie- sole (Profeta !), monte Senario (Car.), giogo di Scarperia (Pari.!), Vallombrosa (Car.!), i Camaldoli di Casentino (Pari.!), alpe della Luna nell'Aretino (Amidei!), Montioni in vai d'Ema (Car.), Cornate di Gerfalco in Maremma (Amidei!), monte Amiata (Car.!). Marche ed Umbria : pascoli del Catria (Piccinini!), monte Pattino nel Norcino (Batelli). Lazio: poggi della Palanzana presso Viterbo (Macchiati!) , monte Lucretile (Bert.), monte Gennaro, monte Calvo presso Su- biaco (Sang.), Filettino alle sorgenti dell'Amene (Rolli!). Abruzzi: Umito presso il Pizzo di Sivo (Pari.!), Pietracamela (Jatta), monte Corno (Orsini!), Sirente (Groves) , Maiella (Ten.). Campania: Pastena, Picinisco (Terr.), Matese (Terr.!), Frasso Telesino (Terr.), monte Vergine (Ten.), monti di Stabia (Pasquale!). Basilicata e Puglia: selve elevate del Vulture (Terr.!), Martina (Ten.). Sarde- gna: colle d'Osilo in provincia di Sassari (Binna!). Fiorisce dal maggio all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa, escluse le parti più me- ridionali, Siberia. « Descrizione. — Pianta perenne, verde, glabra, fornita di un CAMPANULA. 131 rizoma delicato, bianchiccio. Il fusto è eretto, flessuoso, delicato, angolato per linee rilevate che scendono dalle foglie, verde, glabro, semplice, vestito di foglie in tutta la sua lunghezza. Le foglie ra- dicali sono bislunghe-obovate, lungamente ristrette nel picciolo, le cauline alterne, eretto-patenti o patenti, sessili, lineari-lanceolate, acute, con pochi e corti denti in sega nel margine, il quale è sea- broselto quando si guarda con una lente, scorrente nel fusto sino alla foglia inferiore per due linee rilevate scabrosette: sono scanala- te, verdi e lucenti di sopra, di un verde appena più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato: le superiori sono grada- tamente più piccole. I fiori sono grandi, eretti, disposti in un ra- cemo terminale, rado. 11 calice ha il tubo di color violetto scuro, quasi turbinato, angolato, e il lembo diviso in cinque lacinie pa- tenti, da due o tre volte più lunghe del tubo, più corte della corolla , lanceolato-lineari, acuminate, convesso-carenate nel dor- so, verdognole o in parte sfumate di violetto. La corolla è grande, campanulata, un po' ristretta verso la base, con cinque lobi, lunghi circa un terzo della lunghezza della corolla, ovato-orbicolari , con una punta all'apice, di color violetto. Gli stami sono la metà circa più corti della corolla. I filamenti hanno la base larga , ovata, con- cava di dentro, convessa di fuori in modo da formare una vòlta sul - l'apice dell'ovario, barbata-cigliata nei margini: nel resto sono eretti, filiformi, glabri, bianchi. Le antere sono lineari , gialle. Il pistillo è più alto degli stami e più corto della corolla. Lo stilo è. eretto, cilindrico, glabro, bianco. Gli stimmi sono tre, lunghi più dello stilo ma curvali sopra loro stessi in fuori ed in giù, lineari , papillosi di sopra, bianchicci. (Pari, ms., descr. della pianta del- l'Appennino Pistoiese). 49. i '41111 |»t«ll II lil ltU|lllll«*lllll« C. pubesce'nti-scabra, caule ereclo, angulato, subsimplici, foliis undnlato-crenulatis, imi* obovatia in petiolura angustatis , caulinis sessilibus lanceolato-linearibus, floribus in paniculam racemiformetn dispositi*, calycia lobis lineari -subulatia Lenuissimis, corolla angusta campanulata brevioribus, stylo trifido \i\ exerto, treto erecto, su- perne dehiscente, Campanula Rapuncului Linn. tp. pi. ti. l. p. f6 mon. Camp. p. 825. Bert.fi. ttal. J. p. \70. • <'. p '>'■'■'; ti *uct. 132 CAMPANULACEE. Figure. — Fi. dan. t. 1326. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 252. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei luoghi erbosi dei campi, nei prati ed anche nei luoghi boschivi, dalle pianure sino ad una certa altezza nei monti. Istria: Fiume, comunissima (Smith), monte Maggiore, parte meridionale della penisola Istriana e isolette circonvicine (Freyn), Trieste (Bert.). Veneto, dovunque: Friuli (Wulf., Pir.), Venezia (Morie, Nacc), Chioggia (Bert.), Rovigo (Grig.), Padova (Trev.), Primolano (Bert.), Bassano (Montini!), Vicenza (Marz), Verona (Poli., Bracht!). Tirolo : dintorni del lago di Garda, Roveredo, Trento (Hausm.), Caldaro, Bolzano (Ambr.). Lombardia: Brescia, frequentissima (Zersi), Bergamasco, fra 150 e 1900 metri, comunissima (Rota), vai Tellina presso Morbegno (Mass.), Chiavenna (Rampoldi !), Comasco, frequentissima (Com.) , Grumone nel Cremonese (Pari.!), Milanese (Bert.), Pavese (Noce. Balb.). Piemonte, per tutto (Ali.): Novarese (Bir.), valle Ossolana (Rossi), Torino (Balb.), Susa (Re), Mondovì (Ing.). Emilia: Par- mense (Pass., Pari.!), Modenese (Gib. Pir., Pari.!), Bolognese (Bert., Cocc.), Faentino (Cald.). Liguria, dovunque (De Not.): Nizza (Durando!), Tenda (Slernberg!), Dolcedo (Berti!), Cervo, Diano (Ricca!), Genova (Bagl.), Chiavari (Delpino!). Toscana, comunis- sima: Sarzana (Bert.), Pontremoli (Pari.!), la Versilia (Simi !) , Lucca (Pucci), Bagni di Lucca (Pari.!), S. Marcello (Martelli!), Pisa, Firenze, Vallombrosa (Car.!), Casentino (Pari.!), Campiglia (Aiuti!), Siena, Pienza (Car.), monte Amiata (Pari.!), Radicofani (Car.), monte Argentaro (Gavanna !), isola d'Elba (Car.!). Marche: monte Catria (Piccinini!), Albacina (Bucci!), Fabriano (Bargellini!), monte S. Vicino (Bucci!), Macerata (Narducci !) , Givitanuova (Ca- vatina!), Montefortino (Marzialetti !), Ascoli (Pari.!). Abruzzi: Caramanico (Ces.). Umbria: dintorni del Trasimeno!, Perugia (Bat.),Castelluccio di Norcia (Bert.). Lazio, dovunque (Seb. Maur.). Terra di Lavoro (Terr.), Napoli (Pasq.!) e isola di Capri (Pasq.). Basilicata: Vulture, Muro (Terr.). Puglia: Gallipoli, Leucaspide presso Taranto (Groves). Calabria: Serra S. Bruno (Zwierlein !) , S. Eufemia d'Aspromonte (Are.!), Scilla presso Reggio (Macch). Corsica, comune nella regione bassa e media (Mars.): cosi a Bastia (Sa1.. Marschl.) e nella valle di Bastelica (Req.). Fiorisce da maggio a giugno e talora sino in settembre. Distribuzione geografica — Europa , esclusa la parte più set- tentrionale, Affrica settentrionale, Asia occidentale. CAMPANULA. 133 « Descrizione — Pianta perenne, alla da 3 a 8 decimetri, verde, pelosa, fornita di una radice grossa, carnosa, fusiforme, bianchiccia , con fibre spesso carnose alla base. Il fusto è eretto ,• cilindrico, rossiccio o verdognolo, peloso, con i peli bianchi, tal- volta quasi irsuto, ramoso sin dalla base, con i rami eretti, lunghi, simili al fusto. Le foglie sono erbacee, le radicali lunghe, eretto- patenti, bislunghe, ottuse, assottigliale alla base in un picciolo , il quale è lungo, poco più lungo o quasi uguale alla foglia, piano o leggermente scanalato di sopra, con un angolo sporgente come una carena di sotto ed irsuto; sono piegate un poco a onde nel margine, verdi di sopra ed ivi con un nervo longitudinale poco rilevato, tal- volta di color violetto scuro, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo rilevato, acuto ed irsuto che continua l'angolo del picciolo, dal qual nervo partono dei nervetti laterali curvi, che si uniscono ad arco tra loro vicino al margine e formano una rete un po' rilevata sul parenchima della foglia. Le foglie del fusto sono alterne , al- quanto lontane, patenti, sessili, bislunghe-lanceolate o lanceolate- lineari, con il margine appena ondeggiante, del resto simili alle radicali. I fiori sono piccoli e molti in una pannocchia terminale , stretta e lunga, quasi un racemo, quasi eretti o un po'cernui al- l'apice dei pedicelli, i quali sono più lunghi o quasi uguali ad essi, eretto-patenti, o un •po'cernui , filiformi, verdi, che nascono al- l'ascella di una brattea lineare ed hanno vicino alla base due brat- teole laterali, ora vicine l'una l'altra, ora alquanto lontane e molto piccole. Il calice è verde, glabro, ha il tubo piccolo, conico a ro- vescio, angolato e il lembo diviso in cinque lacinie molto più lun- ghe del tubo, uguali, o talvolta fin la metà più corte della corolla, eretto-patenti, lineari-selacee con pochi denti glandolosi e bian- chicci verso la base, il seno è ottusetto. La corolla è pie» ohi, di co- lor violetto chiaro, talvolta bianca, ristretta quasi in un tubo, divi>a fin poco sopra della metà in cinque lobi uguali, lanceolati, acuti e patuli: è glabra con rari peli, lunghi e- Inanelli in una linea longi- tudinale di.' scende dalla linea mediana dei lobi nel tubo dalla parte interna. Gli Btami sono circa la metà più corti d l la. I Illa- menti sono piò larghi per più della metà intcriore ed ivi curvati in dentro in modo da Lire con la base degli altri filamenti una lòlla all'ovario, bislunghi, piani, con il margine fornito di tolte « sono filiformi , un pò* piani, eretti a glabri nei resto, bianchi in ogni parte. Lf antere sono lineari, un po' più strette in alto, lunghe , ottuse e con una piccola punta ali** apice, smarginate alla bai 134 CAMPANULACEE. rite nel dorso sopra di questa, introrse, biloeulari, aprentisi longi- tudinalmente dalla parte d'avanti, di color violetto-celestognolo. Il polline è gialliccio. Il pistillo è più lungo degli stami e quasi uguale alla corolla. L'ovario è saldato con il tubo del calice, triloculare. Lo stilo è eretto, quasi cilindrico e glabro in basso, in alto dap- prima coperto di peli collettori bianchi , poi per il ritiro di questi , quasi cilindrico anche in alto, ma più grosso che in basso e coperto ivi di granelli di polline. Lo stimma è trifido, con le lacinie un po' disuguali, dapprima erette, poi curvate ad arco in fuori e un po' in giù. La cassula è eretta, conica a rovescio, coronata dalle lacinie del calice più lunghe di essa, triloculare, aprentesi per un foro sotto dell'apice in ciascuna loggia. I semi sono piccolissimi , ovali, schiacciati, lucidi, di un giallo scuro. (Pari, ms., descr. della pianta di Grumone). » Osservazione. — Si distingue dalla seguente oltreché per- i caratteri indicati nella diagnosi per avere la corolla più piccola , gli stimmi più brevi ed il treto solcato obconico, e non ovoideo al- lungato. Uso. — Questa Campanula viene ricercata e raccolta con le sue radici carnose per mangiarsi in insalata; per questo scopo viene anche coltivata. 43. Campanili a pallila. C. subhispidula, caule erecto, angulato , superne valde ramoso, foliis inferioribus obovatis, crenatis, basi angustatis, superioribus lineari-lanceolatis, acutiusculis, sessilibus , subintegris, floribus in paniculam patulam subcorymbosam dispositis, longe pedicellatis , calycis lobis lanceolato-linearibus, basi serratis, longe acuminatis, corolla late campanulata duplo brevioribus vel interdum eam sub- aequantibus, stylo trifìdo coroliam «quante, treto triloculare, erecto, superne dehiscente. Campanula patula Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 163. Cand. mon. Camp. p. 329. Bert. fi. ital. 2. p. 468. 3. p. 599 ; et auct. Figure. — FI. dan. t. 373. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 253. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei prati , fra le siepi e al margine delle boscaglie nell' Italia superiore , ove non sorpasserebbe i 5000' di altezza sul livello del mare (Schouw). Ve- neto: Carnia (Pir., Bert.), così a Pontebba (Car.!), e a S. Daniele CAMPANULA. 135 (Pir.) , Bellunese (Venzo !), Veronese, lungo il Benaco presso i vil- laggi Castelletto e Brenzone ed alle falde settentrionali del monte Baldo presso Castione e Brentonico, frequente (Poli.). Tirolo, comu- ne : vai Sugana (Ambr.!), Boveredo, Trento, Fienime, Fassa, Bol- zano (Amhr.), Merano (Hausm.) , Giudicane (Ambr.). Lombardia: colli al Benaco frequente, vai di Marone sino alle vette nel Bre- sciano (Zersi), pascoli ghiaiosi nelle vallate Bergamasche, frequente (Bota), spingendosi sino a 1500 metri presso Pontagna ed a Ponte di legno in vai Camonica ed a H00 metri nei campi presso Bonco in vai di Scalve (Pari.!), vai Tellina (Mass.), Comasco non molto frequente (Com.), così sul monte Legrtone , sul Pastino in vai Sas- sina, a Bellagio (Bert.) , nella valle Intelvi (Com., Levier!), in Tremezzina (Rampoldi!). Piemonte, qua e là: monte Calvario nella valle Ossolana (Bossi), Sempione (Favre), Varallo presso il Santuario (Bir.), Biva in vai Sesia (Carestia !) , Biellese (Cesati!), Canavese (Ali.), valle dell'Orco presso Lila (Beccari!), Viù (Ali.), Torino a Druent, alla Veneria , a S. Mauro (Re), Alba (Bertero!), valle del Gesso fra Entraque e S. Giacomo (Car.!), Yiosenne (Ricca!). Niz- zardo: fra S. Stefano e S. Salvadore, S. Martino Lantosca, Clanzo, Bollena (Ard.). Emilia, rara: Bobbio (Noce. Balb.), Parma nelle colline (Jan !, Pass.). Sarebbe indicata in Sardegna sul monte Zarri in Nurra (Binna!), ma questa località sembra inverosimile. Fiori- sce, secondo le località, dal maggio al luglio ed all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa centrale ed anche setten- trionale. XXX X Corolla scutellata. 4 4. Cu mi» Mini a ramosissime* - C. subpiloso-papillosa, caulibus ascendentibus ramosis, foliis imis spathulatis obtusis, reliquis sessilibus lanceolati^ acutis, subin- , lloribus solitariis in caule et in ramis terminalibus, calycia lobis lanceolato-Hnearibus acuminatia, corollam acuteilatara subequan- tibus, stvlo subexerto, lieto erecto, tri locatore, poria 3 superne debi- I «lite. Campanula ramosiaaima Siblh. Simili prodr. fi. grme, /<■ 137. Cand.tnon.Camp.fi m. *agg. geogr. hot. Lomb. p, 53. I; : fi. Bdrg. p. 61. he Vi , S*CO. Ctt. piani. Yen. p. 190 Pass. Gib. comp. .fi. ital. j 136 CAMPANULACEE. Campanula Loreii Poli. cat. hort. veron. ann. 181%. p. 9 (ex eius hort. et prov. veron. pi. nov. p. 6). FI. ver. 1 . p. 271. Cand. mon. Camp. p. 333. Bert. fi. ital 2. p. 518. 5. p. 612. Pir. fi. for. syll. p. 93. Figure. — Sibth. Smith fi. grcet. t. 204. Poli fi. ver. 1. t. 2. f. 4. Boi. mag. t. 2581. Reich. ic. fi. germ. 19. t. 254. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei luoghi er- bosi, nei campi, negli argini del Lombardo-Veneto ed è rara. Nella provincia d'Udine, nelle prunaie in valle Calda presso Monaio (Pir.); nel Veronese sul Baldo (Bert.), presso Valeggio lungo la strada per cui si scende al Mincio (Moretti!, Manganotti!) e alla voltata verso Borghitto (Kellner!), e presso Monzambano (Bigo!); nel Bergama- sco nei pascoli fra Caprino e Carenno (Rota). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Dalmazia ed in Grecia. ce Descrizione. — Pianta annua , alta da 2 a 4 decimetri , di un verde chiaro , scabra in alcuni punti. La radice è delicata , fusi- forme, fibrosa, discendente, bianchiccia. Il fusto è eretto, angolato, con gli angoli rilevati, bianchicci, scabrosetti , ramoso, con i rami eretto-patenti o semplici. Le foglie sono alterne, patenti, le inferiori alquanto avvicinate, ovali o quasi tonde ma ristrette molto e quasi ad un tratto nella metà circa inferiore da parer quasi fornite di un picciolo, quelle di mezzo sono spatolato-bislunghe, ottuse, e come le inferiori, leggermente crenate e scabre nei margini, di un verde chiaro di sopra, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale un po' rilevato, da cui partono pochi nervetti laterali che si dirigono curvi e un po' obliqui verso l'apice e il margine della foglia, glabre in ambedue le pagine: sessili e scorrenti , con il loro margine bianchiccio e stretto negli angoli del fusto; le foglie superne sono strette, quasi lanceolate, acute, meno crenate o quasi intere, nel resto simili alle altre. I fiori sono solitari all'apice di lunghi peduncoli che terminano il fusto ed i rami, eretti, e sono piuttosto grandi. Il calice è verdognolo, con il tubo corto, quasi turbinato, coperto di lunghi e grossi peli ottusi, quasi conici, un po' disuguali, orizzontali o obliqui, che lo rendono strigoso-ispido, saldato con l'ovario e il lembo molte volte più lungo del tubo, di- viso in cinque lacinie quasi uguali o poco più corte della corolla , patenti, lanceolato-lineari, acuminate, verdi, con un nervo longi- tudinale nel mezzo molto rilevato e bianchiccio e due altri nervi la- SPECULARIA. 137 terali meno manifesti , fornite nel margine di rari e corti denti a guisa di grossi peli corti e conici che le rendono ivi scabre. La co- rolla è quasi patente, divisa fin quasi al quarto inferiore in cinqne lacinie ovate, acute, di color violetto chiaro, con tre vene longitu- dinali più cariche in ciascuna lacinia, che corrispondono a tre pic- cole pieghe dalla parte esterna , è più chiara di fuori. Gli stami sono più del doppio più corti della corolla. I filamenti sono larghi, piani e quasi tondi alla base con la quale cuoprono V apice dell' ovario , e ivi fornite nel margine di folte e corte ciglia, filiformi, eretti e corti nel resto. Le antere sono lineari, un po' più strette verso alto, ottuse, con una piccola punta , inserite sopra della base, introrse,, biloculari, aprentisi longitudinalmente dalla parte interna. Il pistillo è più corto della corolla, eretto, cilindrico, con peli collettori bian- chi e lunghetti: bianchiccio. Gli stimmi sono tre , lineari, ottusi , bianchicci, dapprima eretti, poi divergenti, appena più lunghi dello stilo. (Pari, ms., descr. di pianta coltivata). » VI. SPECULARI A. Campanula? sp. Tonni, inst. 1 . p. 1 12. Specularla Heist. syst. pi. gen. ex Cand. mon. Camp. p. 344. Gen. pi. fi. gemi. fase. 28. t. 13. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 562. Ces. Pass. db. comp. fi. ital. p. 431. t. 69. f. I. Prismatocarpi sp. non capenses L'Her. sert. augi. p. I . Corolla rotata 5-loba. Filamenta libera basi band dilatata. An- therac libere. Gemmularium lineare latitudine pluries longius, gem- mulis seriatis. Stylus basi nudus. Tretum extra calycis lobos dehi- scens. Portamento. — Erbe annue umili , ispide o glabre, con foglie sparse, con Gori rosei, violacei, cerulei o bianchi, sessili o su sili ascellari e terminali, eretti. Osservazione. — \] noto che sul geramulario delle Specularle sono spesso inserile alcuni' foglie <• anche talora dei rami (V, Trécul in Ann. se. nat. 2. ter. ÌO, ■ 138 CAMPANULACEE. I . Specularla falcata. S. caule subsimplici, floribus longe spicatis , vel superne ap- proximatis, lobis calycinis lanceolato-acuminatis, apice reflexis co- rolla duplo longioribus. Campanula hybrida (non Limi.) Ali. fi. ped. 1 . p. 114. Re fi. seg. p. 20. Colla herb. ped. 4. p. 23. Sav. fi. pis. 1. p. 230. Bot. etr. 4. p. 137. Prismatocarpus falcatus Ten.l fi. nap. 1 . p. 77. Syll. p. 101 . Seb. Maur. fl. rom. prodr. p. 102. Sal.-Marschl. aufz. Kors. pflanz. p. 27. Campanula falcata Rcem. Schult. syst. veg. 5. p. 154. Bert. fl. ital. 2'. p. 523. Colla herb. ped. 4. p. 23. Specularla falcata Cand. mon. Camp. p. 45; et auct. Specularla Speculimi var. falcata Pasg. fl. ves. p. 65. Figure. — Ten. fl. nap. t. 20. Reich. te. fl. germ. 19. t. 255. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Qua e là nei campi 0 nei luoghi selvatici montuosi della penisola e delle isole, ma non fre- quente. In Piemonte (Bert.): a Susa (Ali.). A Fiume viene indicata da Koch come frequente, ma la signora Smith non la menziona ; anche Maly la segnala in Istria, e Freyn asserisce che queste indica- zioni derivano da confusioni con la Specularla hybrida. In Liguria è frequente (De Not.) e nasce nei campi sassosi presso il mare a Nizza (Ard.), a Villafranca (Bourgeau!), a Mentane e Monaco (Ard.), a Civezza, a Diano (Ricca!), a Porto Maurizio (Berti!), a Pegli , a Sestri (Figari!), a Genova (De Not.!). In Toscana è rara: fa nel colle di Sarzanello a Sarzana (Bert.), nel monte Pisano, in Maremma presso Campiglia (Car.) e alla Sassetta alla costa di S. B.istiano (Ant. Targ.!), sul monte Argentario (Beccari!), e nell'isola di Montecristo (Car.). Nel Lazio: a Frascati, ad Albano (Sang.). Nel- l'Abruzzo: sui monti di Caramanico (Ces.). In Campania: presso Uri (Terr.!), a Mondragone (Terr.) , ad Agnano (Ten.), nelle isole di Capri (Bert.) e d'Ischia (Guss.) , a Sessa del Cilento (Ten.). In Pu- glia: nel Gargano '(Ten. , Porta Rigo!), a Gallipoli, a Leucaspide presso Taranto (Groves). In Calabria : a Pizzo, a Palme (Are.!). In Corsica: a Bastia (Soleirol!), a Vico, a Bocognano, a Bastelica , nella valle del Cauro e del Taravo, a Sartene (Mars.), a Bonifacio SPECULARLA. 139 (Kralik!). In Sardegna (Moris!): per esempio sopra la miniera d'Ingurtosa presso Iglesias (Ascherson!). In Sicilia : presso Messina (Nic), nelle Madonie (Mina!) sino a 800 metri di altezza, non rara (Strobl), presso Palermo (Pari.!), ad Avola (Bianca!), a Siracusa (Cassia!), a Catania (Strobl), a Taormina (Biondi!), nell'isola di Lipari, rara (Lojac.) , in quella d'Ustica (Calcara!). Fiorisce in maggio e giugno nell'Italia settentrionale e media, in aprile e mag- gio nella meridionale. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Affrica set- tentrionale , Asia occidentale. «. Specularla Speciilum-Veneris. S. caule ramoso, ramis 3-floris, lobis calycinis lineari-lanceo- latis, patulis demum retlexis, corolla aequilongis. Campanula Speculimi Yeneris Linn. sp. pi. ed. I. p. 168. Beri, fi. Hai. 2. p. 520; et auct. Specularla Speculum Cand. mon. Camp. p. 347 ; et auct. Specularia arvensis Trev. prosp. fi. eug. p. 28. Campanula hybrida (non Linn.) Sim. ! fi. vers. p. 49. Specularia cordata Cald.? fi. fav. tent. p. 131. Figure. — Sibth. Smith fi. (jroec. t. 116. Ten. fi. nap. t. 19. Rekh. k. fi. germ. 19. t. 255. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei campi di pianura e della parte bassa dei monti nella Penisola, nella Sicilia e nella Cor- sica. Comune in Piemonte (Ali., ecc.): cosi a Susa (He), Torino (Balbi*), Alba (Bertero !), Ivrea (Carestia!) , Oldenico (Malinverni!), Novara (Bir.), ecc. In Lombardia, frequentissima: nel Pavese (Noce. Balb.), nel Milanese (Bampoldi!), nel Comasco (Coni.), in vai Tellina (Mass.), nel Bergamasco (Rota), nel Bresciano (Zersi), elevandosi a Ponte di Legno sino a 1520 metri (Pari.!), nel Manto- vano (Bert.) In Tirolo pure comune (Ambr.): nelle Giudicane, a Roveredo, a Trento (Ambrosi), in vai Sugana nei dintorni di Telve (Ambrosi!), in Flemme, in Fassa (Ambrosi), nella vaile dell'Adige presso Bollano, nei dintorni di Merano (Hausra > Copiosa nel Veneto in tutti.' le pmvincie (Poli., De Vis. Sacc.ecc.): cosi nel Bas se, negli Euganei (Montini!), nel Lido (Kellner !) ecc. Nell'Istria, pure comune (Freyn, Smith), nell'isole Brioni Maggiore e Veruda (Frevn). Nell'Emilia, comunissima : cosi a Panna Pasi ' , presso 140 CAMPANULACEE. Modena (Pirotta!), nel Bolognese (Cocc), in quel di Ravenna (Bert.), nel Faentino (Cald ). In Liguria, frequente: cosi a Nizza (Durando!), Diano (Ricca!), Porto Maurizio (Berti!), Sestri Po- nente (Galdesi!), ecc. Comunissima in Toscana: a Sarz^na (Bert.), in Versilia (Simi!), a Lucca (Car.!), a Tereglio (Giannini !), a Pisa (Car.), a Citille in vai d'Elsa (Reboul!), a Vallombrosa (Car.!), a Frataglia in Casentino (Pari.!) , a Pieve S. Stefano (Cherici !) , a Siena (Campani!), ai Bagni di Vignoni sotto il monte Amiata (Bert.), a Pitigliano, nell'isola di Montecristo (Car.). Nell'Umbria segnalata solo da Batelli nei colli di Bettona ; nelle Marche solo da Bertoloni a Macerata, e da Parlatore ad Ascoli. Nel Lazio, comune (Seb. Maur.): cosi presso Viterbo (Macchiati!), presso Frascati (Webb !), a monte Compatri (Bolli!). Nell'Abruzzo (Ten.): nel monte dei Fiori (Pari.!), nei monti di Caramanico (Ces.). In Campania: presso Ca- serta (Terr.), presso Napoli (Ten.), sul Vesuvio (Pasq.), nelle isole d'Ischia e di Capri (Bert.), a Salerno (Milani!). In Basilicata presso il Vulture, a Muro (Terr.), a Potenza, a Tricarico, a Pomarico (Giord.). In Puglia a Barletta (Bruni!), ad Otranto (Groves !). In Sicilia, non comune (Strobl) : a Messina (Seguenza!), Mistretta (Nic ), Ceraci, Gangi, Petralia (Guss., Strobl). Finalmente in Corsica, ove sembra rara giacché non è mentovata da Marsilly: ad Aleria (Soleirol!), a Bastia (Salis-Marschl.). Fiorisce nell'alta e nella media Italia dal maggio al luglio, e nella meridionale dall'aprile al maggio. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , Affrica settentrionale, Siria s Asia Minore. Osservazioni. — Questa pianta è più o meno robusta , più o meno pubescente, secondo il luogo ove cresce. La forma pubescente e robusta prevale nel mezzogiorno e di essa Tenore fece il suo Prismatocarpus hirlus, e gli altri autori ne fecero una varietà, che a me non è sembrata meritevole di venir distinta. 3. Speculari» H v brilla S. caule subsimplici, floribus apice approximatis, lobis calycinis erectis, ovato-lanceolatis , corolla duplo longioribus. Campanula hybrida Limi. sp. pi. ed. 1. p. 168. Bert. fi. Hai. 2. p. 522. SanL? viagg. 2. p. 173, 248. Pucci syn. pi. lue. p. 122. Prismatocarpus hybridus L'Herit.sert. angl. p. 2. Salis-Marschl. .aufz. Hors, pflanz. p. 27 Mor. De Not. fi. Capr. p. 88. SPECULARLA 141 Specularla hybrida Cani. mon. Camp. p. 348. Car.! prodi- . fi. tose. p. 426 (excl. si/n. Situi) ; et auct. Specularla Speculum var. hybrida Pasq. fi. vesuv. p. 65. Figure. — Morison hist. oxon. sec. 5. t. 2. f. 22. Reich. ic. fi. gemi. 19. t. 255. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Qua e là nei campi, lungo le strade, ecc. Piemonte: a Mondovì? (Ing.). Lombardia: a Mon- talo nel Pavese (Rampoldi!, Gibelli !), e nel Bresciano presso Li- mone (Ambrosi). Tirolo: fra Tenno ed Arco, e presso Vòls nelle vicinanze di Bolzano (Ambrosi, Hausm.). Veneto: a Valeggio (Kellner!), presso Verona (Bert.), ad Avesa (Manganotti !) , negli Euganei (Montini!), presso Montefalcone (Pir.), presso Gorizia (Wulf.). Istria: a Trieste (Koch) , nelle macchie da Fasana e Dignano sino a Medolino, in alcuni luoghi assai copiosa (Freyn), a Fiume (Moller!), nell'isola di S. Andrea presso Rovigno (Bert.), nell'isola Veruda (Freyn). Emilia: a Sasso nel Bolognese (Cocc). Liguria: qua e là presso Nizza e Monaco (Ard.), a Tenda (Sternberg!), a Torrazza, a Porto Maurizio, a Sestri Ponente (De Noi ), nella valle del Lagaccio presso Genova (BagL). Toscana: a Ghiatri (Pucci) e a Gattaiola (Beceari !) presso Lucca, a Firenze in varie località (Re- boul!, Car.!), nel monte Amiata a Rocca d' Orcia (Pari.!), nelle isole di Capraia (Mor. De Not.) e dell'Elba (Car.). Umbria: Isoletta sul Trasimeno (Bat.). Marche: sul Catria (Piccinini!), presso An- cona (Paol.), al Porto di Recanati (Narducci!). Lazio: presso Viterbo (Bert.), presso Roma, frequente (Seb. Maur.). Abruzzo: nei monti di Caramanico (Ces.). Campania: a (tri (Terr.), nelle isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Bert., Pasq.). Basilicata: sul Vulture ed a Muro (Terr.). Puglia: fra Bau e Monopoli (Bert.), a Otranto, a Gallipoli, a Leucaspide presso Taranto (Groves). Calabria: a Reggio (Pasqua- le!). Corsica: a Bastia, comune (Sal.-Marschl., Debeaux!), Calvi (Soleirol!), Aia. io | Mars.), Bonifacio (Bert., ecc.). Sardegna (Moris ' . Sicilia, dovunque (Guss.): cosi a Montescuderi (Pari.'"), a Messina (Nic.)i nelle Madonie (Mina !) dal mare a 1900 metri (Strobl I, l Pa- lermo (Pari.!), a Vittoria (Aiuti'), ad Avola (Bianca), a Sir il), a Catania (Strobl ; nelle isole di Lipari, di Salma (I.. e d'Ustica (Calcara!). Malia (Gulia!). Fiorisce Becondo i luoghi da aprile a loglio. Distribuzione geografica. — Kuropa inedia e meridionale. \ Urica settentrion 142 CAMPANULACEE. VII. A li i:\0 5MIOK4 Campanula} sp. Linn. sp. pi. ed. 1. p. 163. Flòrkea Sprenq. ami. 1818 , non aliorum. Adenophora Fisch. gen. pi. duo. Cand. mon. Camp. p. 354. Gen. pi. fi. germ. fase. 28. t. 12. Berilli. Hook. gen. pi. 2. p. 563. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 436. t. 69. f. 3. Corolla campanulata, apice 5-loba. Filamenta basi dilatata, cilia- ta, libera. Antherae liberae. Gemmularium latitudine subaequilongum, gemmulis coacervatis. Stylus basi disco cinctus. Tretum extra calycis lobos dehiscens. Portamento. — Erbe perenni dalLa radice carnosa , dai fusti eretti, dalle foglie sparse, dai fiori cerulei o bianchi, numerosi, di- sposti in pannocchia, nutanti. Atlenopliorn liliifolia. Campanula liliifolia Linn. sp. pi. ed. 1. p. 165. Campanula Alpini Linn. sp. pi. ed. 2.p. 1669. Marz. el.piant. Vie. p. 57. Beri. fi. ital. 2. p. 476 et 775. 5. p. 611. F aceti : fi. S. Tir. p. 20. Ambr. fi. Tir. mer. p. 790. Wulf. fi. nor. p. 271. Campanula rhomboidea /3 Poli. fi. ver. 1. p. 274. Adenophora liliifolia Bess. en. pi. Volli, p. 90. Cand. mon. Camp. p. 358. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 436. Are. comp. fi. ital. p. 451. Adenophora communis Fisch. gen. pi. duo p. 6. Adenophora suaveolens Fisch. inReich. ic. exot. 1. p. 22. Ces. sagg. geogr. bot. Lomb. p. 53. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 543. Maìy enurn. pi. Imp. austr. p. 159. Pir. fi. for. syll. p. 94. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 122. Figure. — Waldst. Kit. pi. rar. Hung. t. 247. Bot. reg. t. 236. Reich. ic. exot. t. 32 et 45. Cand. o. e. t. 1. f. A. Ic. fi. germ. 19. t. 252. f. 1 , 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Sili monti e SUÌ Colli del- l'Italia settentrionale e segnatamente nella sua parte orientale. Nei monti di Givoletto presso Torino (Delponte!); sul monte S. Giorgio ADENOPHORA. TRACHELll'M. 143 nel Cantori Ticino (Franzoni!); a Bagolino nel Bresciano (Bert.); al castello di Lodrone sopra il lago Idro, alla Pieve di Turano (Ambr.), in vai di Vestino (Rigo!), nella valle di Ledro (Hausm.), a Tram- billano (Porta!), a Susà di Pergine (Ambrosi); sulla cima del monte Pastello (Manganotti !, -Kellner!), sul monte Summano (Moretti!), nelle selve montane della Gampesana, a Solagna , a Vallerana, e a Bocaor di Crespano (Montini !), nei colli Trevigiani ad Asalon (Bert.), nel Friuli in varie località, cosi sul monte Raut di Maniago fra 5 e 4000 (Huter Porta!), a Tolmezzo (Tommasini !) , a Moggio, a Resiutta (Poli.), sul monte Lipgnac presso Lusevera (Pir.), a Givi- dale (Wulf.). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Siberia ed Europa orientale. Vili. I It \i III II I u Trachelium Town. inst. p. 130. t. 50. Cand. morì. Camp. p. 352. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 563. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 429. t. 68. f. 5. Corolla elongata, tubulosa, apice 5-loba. Filamenta basi haud dilatata, libera. Antheroe liberae. Gemmularium longitudine subcequi- longum, gemmulis coacervatis. Stylus basi nudus. Tretum extra ca- lycis lobos dehiscens. Portamento. — Erbe perenni , sutTrutescenti , con foglie sparse, con fiori eretti, azzurri, disposti in pannocchie corimbi- formi, ramosissime. I I il< ll( lllllll 4'4i lllll'll III Trachelium coerulenm Linn. sp. pi. ed. I. p. 111. (land, man Cami>. P- . WO.Pro&p.'fi. lì'i.p. SS. Car.! prodr.fi. tou p, \t$. Sano. // rom.prodv. ali. p. ÌOQ /' , ' p >;,; /•...,■ ,/ T ,r.La, p. /.;;. Cet, Pass. liti,, cnmp. //. ital. p. /'.'.'' VtC. prodi, fi. tness 05. .\rc! comp. fi. ital. p. I Figure. - Barr. icon. 683. Boi. rea. t, 72 144 CAMPANULACEE. |3 halteratum, foliis lance olatis nec ovatis, liti in specie inae- qualiter dentatis, dentibus acutis, ciliolatis. Trachelium halteratum Bianca ! nov. Trach. sp. Tracheliiim coeruleum jS Ces. Pass. Gib. I. e. Are. I. e. y lanceolatum, foliis Ianceolatis nec ovatis, dentatis, dentibus obtusis nudis, nec acutis ciliolatis. Trachelium lanceolatum Guss. fi. sic. syn. 1.p. 252. 2. p. 795. Beri. fi. Hai. 5. p.63i. Bianca! fi. Avola p. 351. Trachelium coeruleum y Ces. Pass. Gib. I. e. Are. I. e. Stazione, Abitazione e Fioritura Nasce nei muri umidi e fra le rupi. La specie fa: in Sicilia a Messina (Seguenza!), Palermo (Guss.!, Pari.!), Avola (Bianca!); in Calabria a Grotteria (Pasq.!), Pozzano (Biondi!), Stilo (Arcangeli!), Tropea, Briatico (Ricca !), Castrovillari (Huter Porta Rigo !j ; in Campania a Portici (Pasq.), e Caserta (Ten., Terr.!); nel Lazio a Roma in molte località (Rolli!, Gennari!, ecc.), specialmente nelle mura della città!; in Toscana nell'agro Lucchese a Pozzuolo (Pucc.!, Car.!, ecc.) e presso il tor- rente la Fraga nel barco di Marlia (Biechi!), a Mnntecatini.(Bert.); in Liguria presso Genova nel torrente di Varena (Figari!) e presso Pegli (De Not.). La varietà j3 è stata segnalata nei colli presso Avola (Bianca!); e la varietà y pure presso Avola, ove sarebbe rarissima (Huet du Pavillon !, Bianca!, ecc.), ed inoltre a Melilli, Siracusa, Notò, Spaccaforno (Guss.). La specie fiorisce da maggio ad agosto ed anche a settembre ; la varietà y è più precoce. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Ispagna , ed in Barberia. « Descrizione della specie. — Il fusto è suffruticoso alla base, ascendente, diritto, alquanto angolato inferiormente, superiormente cilindrico, glabro, verdognolo-rossiccio , alto da 4 a 6 decimetri, ramoso, con i rami piuttosto delicati, eretti-patenti, più corti del fusto, all'ascella delle foglie inferiori o superiori del fusto, rima- nendone parte raccorciati e senza fiori. Le foglie sono alterne, pa- tenti, ovato-acuminate o ovali-allungate ed acuminate, disugual- mente seghettate nei margini, con i denti delle seghe cioè in gran parte grandi, e con alcuni altri piccoli, quasi che fossero raddop- piato-seghettati, tutti però acuti, hanno inoltre delle piccole ciglia con i peli cortissimi, bianchi, e rivolti verso l'apice della foglia , sono verdi di sopra , di un verde pallido di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale e con diversi nervi laterali, curvati un poco e diretti verso il margine e l'apice, i quali si diramano in una rete TRACHELIIM. 145 di venette, glabre in ambedue le pagine, e fornite di un picciolo circa la metà più corto della lamina, scanalato di sopra, convesso di sotto e quasi alato nel margine per la lamina scorrente in esso strettamente, un po' più largo alla base. I fiori sono numerosissimi, piccoli, distribuiti in corimbi all'apice del fusto e dei rami. I pe- duncoli e i pedicelli sono delicati e quasi filiformi, eretto-patenti, glabri, verdi, e ciascuno di essi ha alla base una brattea od una bratteola, patente-reflessa, verde e glabra: le brattee sono lineari— lanceolate, le bratteole lineari e quasi setacee, tutte con un nervetto longitudinale di colore più chiaro, e più corte dei peduncoli e dei pedicelli. Il calice è piccolo, verdognolo, glabro; il suo tubo è ovale-tondo, con tre angoli ottusi rilevati, saldato con l'ovario; il lembo è diviso in cinque lacinie quasi uguali tra loro ed al tubo , lineari-lanceolate, un po' acute, diritte e avvicinate alla corolla. Questa è di color violetto chiaro , più chiara nel tubo ; il suo tubo è stretto, quasi filiforme, cilindrico, appena appena più largo in alto, tre volte più lungo del calice e del suo lembo ; questo è diviso in cinque lacinie ovali-lanceolate, ottusette, patenti, leggermente sol- cate di sopra. Gli stami sono cinque, lunghi quanto il tubo della corolla, liberi interamente dalla corolla sino alla base. I lìlamenti sono filiformi, non dilatati alla base, quasi bianchicci e glabri ; le antere di color violetto scuro, lineari-allungate, con un mucrone all'apice, inserite per la base, erette, biloculari, aprentesi longitu- dinalmente. Il polline è violetto. L'ovario è triloculare , con molti ovoli piccoli, anatropi, inseriti all' angolo interno di ciascuna loggia. Lo stilo è il doppio più lungo del tubo e perciò per metà fuori, fili- forme, in parte violetto, inferiormente con peli corti, orizzontali e rari, glabro nella parte esserta eccetto sotto lo stimma dove ha un collaretto di peli bianchi e diretti ad arco in alto. Lo stimma è quasi in capolino, ottuso, un po' lobato, bianco, papilloso. La cassala è ']ua>i tonda, triangolare, con gli angoli ottusissimi e aventi per lo più tre costole rilevate, è delicata, triloculare e si apre per tre fori con valvole, posti alla base delle logge. I Bemi > numerosissimi e piccolissimi, di colore giallo-scuro, lucenti, allungati, ottusi. [I':rl. mt, t descr. di pianta coltivata nell'Orto botanica di l'a- D.^crixioue della var. y. — || fusi ivi ramoso, con i rami ascendenti o un po' flessuosi , angolati infe- riormente, cilindrici in alto, verdi , glaberrimi , e aventi inferior- mente alto dei r ri, più corti dei rami l'inBA ITAI Vili. 146 CAMPANULACEE. principali ovvero dei rametti raccorciati e ridotti alle sole foglie. Le foglie sono molto vicine tra loro, patenti o patentissime, quasi car- nosette, lanceolate o ovali-lanceolate, acute, leggermente piegate a onde , dentato-seghettate nei margini e con i denti ottusamente mucronati, disuguali, senza ciglia, verdi di sopra, di un verde chiaro di sotto, con un nervo mediano assai rilevato e bianchiccio, a cui corrisponde di sopra una riga bianchiccia, e con nervi laterali obliqui e curvi, diretti verso il margine e l'apice che si diramano in fina rete di venette: le foglie inoltre sono assottigliate alla base in un picciolo corto, scanalato di sopra e convesso di sotto. I fiori sono maggiori di quelli del Tracheliam coeruleum e di color violetto chiaro, in gran numero distribuiti in un corimbo fitto. I peduncoli e i pe- dicelli sono verdi e delicati. Le brattee e le bratteole sono patenti, e le prime anche reflesse , verdi, glabre: le brattee lanceolato- lineari e le bratteole lineari. Il calice è verdognolo : il tubo è quasi ovato a rovescio e tondo, con un angolo rilevato in ciascuna delle tre logge dell'ovario, con il quale è saldato. Le lacinie sono quasi uguali tra loro ed al tubo, lineari-lanceolate , ottusette, un po' di- stanti tra loro, erette e con l'apice un po' patulo. Il tubo è più di tre volte più lungo del calice, è diritto, cilindrico, appena appena più largo in alto con il lembo diviso in cinque lacinie , uguali , pa- tenti, allungate, ottuse, leggermente solcate di sopra. Gli stami sono cinque, racchiusi dentro il tubo, del quale uguagliano la lun- ghezza; i filamenti sono delicatissimi, bianchicci, glabri, liberi; le antere lineari-allungate , fornite di un mucrone lunghetto all'apice, inserite per la base, erette, biloculari, di color violetto scuro. L'ovario è quasi ovato a rovescio, triloculare, con molti ovoli ana- tropi in ciascuna loggia. Lo stilo è il doppio più lungo della corolla, cilindrico, con peli collettori orizzontali e corti nella parte inferiore, e con un ciuffo di peli lunghi, bianchi e curvati in alto sotto dello stimma, il quale è quasi in capolino, bianchiccio, papilloso e come bilobo. (Pati, ms., descr. di pianta coltivata nell'orto botanico di Fi- renze, da semi di Sicilia). » Osservazione. — In Toscana ed in Liguria il Trachelium cwru- leum è da considerarsi come naturalizzato (v. Cand. géogr. hot. 1 . p. 125). È cosa singolare come questa pianta mentisca l'aspetto di una Valerianacea. OLEIFLORE. 147 ORDINE <^TTAJR/TO. OLEIFLORE. Sepiarle Lìmi. phil. hot. p. 30 (excl. Brunfelsia). JasmineìE Juss. gen. pi. p. 104 (fam ). Oleacea Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 672 (fam.). LiGUSTRiN.E Eichl. bliithend. 1. p. 234. Olejflor.e Car. pens. tass. hot. p. 73. Flores regulares. Calyx manifestus, rarissime abortivus , hypo- gynus. Corolla cura calyce isomera alternans, rarissime pleiomera , nuncO, hypogyna, gamopetala v. rarius subdialypetala. Androceum 2-merum cum corolla alternans sive lobo altero contrapositum, raro 4-merum alternans, in corolla gamopetala epicorollinum aut sub- hvpogynum. Gyneceum 2-rnerum , cum androceo quando 2-rnero alternans. Gemmularium superum. Osservazioni. — Quest'ordine fu riconosciuto già da Linneo col nome di Sepiarice, ed è naturalissimo, anzi le due famiglie che lo compongono, cioè le Oleacee e le Jasminacee sono cosi vicine, che molti autori le riunirono in una sola famiglia. I caratteri differenziali fra le Oleacee e le Jasminacee furono cercati nella preflorazione della corolla, nella direzione delle gemmule erette o pendenti, nella man- dorla sviluppata o ridotta, ma tutti questi caratteri sono incostanti. Infatti le Oleacee hanno preflorazione ora valvare, ora embriciata; la direzione delle cremmule varia nelle Jasminacee e nello stesso genere Jasminùm; nel genere Myxopijrum a differenza che nelle altre Oleacee le gemmule sono erette; la mandorla nelle Jasminacee è or molto or poco sviluppata. Il vero carattere differenziale fra le due famiglie è dito dalla simmetria fiorale : nelle < Meacee si ha corolla tetramei androceo generalmente dimero, alternante con la corolla e situato in modi) che gli stami seguendo la disposizione decussata si trovano di coltro ai 2 lobi calicini più intorni, considerando il calice come costituito da dne verticilli decussati fra loro e con le bratteole; nelle Jasminacee invece gli stami sono contrapposti ai due lobi calicini più esterni nel caso di sepali in numera cari, a contrapposti al sepalo dispari, e quindi a un lobo corallino, nel caso -li sepali in numero dispari. E questa disposinone fa supporre i he fra la corolla e gli stami ■ Pei B I 148 JASMINACEE. vi sia un verticillo di stami soppresso, o che la corolla debba con- siderarsi come costituita da due verticilli. Vicino a queste due famiglie sembra debbano collocarsi le Sal- vadoracee col fiore tetramero, eccettuato il gineceo che è dimero, e con la corolla dubbia fra gamopetala e dialipetala (vedi Benth. in Journ. of Unti. soc. 15. p. 14). Distribuzione geografica. — L' ordine si estende per le regioni calde o temperate dei due mondi, ed, è escluso dai luoghi freddi ed alpini. FAMIGLIA PRIMA. 7 metri presso l' ex-monastero di Santa Maria del Bosco di Calatamauro poco lungi da Bisacquino in provincia di Palermo, ed a 810 metri a S. Mauro Castelverde, pure in provincia di Palermo (Caruso); anche in Sar- degna la coltivazione dell'olivo è estesa, e nella parte meridionale 1' ulivo s'innalza sino a 700 metri o 800 metri (Caruso); nel rima- nente della Sardegna e nella Corsica l'ulivo si coltiva sino a 500 o 550 metri ed in alcuni punti sino a 600 e 700 metri (Caruso). Riassumendo, apparisce che eccettuata la gran valle Padana e la parte più elevata dei monti, l'Italia è tutta compresa nei contini _■■ fìci ed altimetri. 'i dell'abitazione dell'olivo. Da Niiza per la Liguria, .■ima, il Lazio, la Campania e i Principati alla Calabria, l'abi- tazione dell'ulivo •■iiltiv.it.) si stende pel versante occidentale d.-l- r Appennino, giungendo ad una altezza massima che è di 7X0 metri va diminuendo verso l'Italia centrale, scendendo in alcuni punti in Toscana a -ino metri .'.I anche a Ino metri, per radatamente ed elevarsi a 800 metri in Calabria ed aneli.' a .piasi inno metri in Sicilia sull'Etna. Soli' opposto versante del- 158 OLEACEE. l'Appennino, l'ulivo non comparisce che presso Rimini, S. Marino, Montescudo, Verrucchio, San Leo, e da quei luoghi pur mantenen- dosi ad altezze sempre minori che sul versante tirreno , si stende senza grandi interruzioni sino ad Otranto, Cotrone e Reggio (Caruso). Naturalmente il clima, la natura del terreno, e la varietà della pianta coltivata, influiscono su questi limiti culturali superiori, ed uno dei principali fattori di questo limite superiore deve ricercarsi nel tor- naconto culturale. La fioritura tanto della pianta spontanea che della coltivata ha luogo secondo le località o l'andamento delle stagioni, da aprile a giugno. I frutti maturano sul principiare dell'inverno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale , Affrica set- tentrionale, Canarie, Nubia, Asia occidentale sino alla Persia set- tentrionale. Osservazioni. — Molto varia il modo di cultura secondo le lo- calità e molte sono le varietà dell'ulivo coltivato. In generale le piante nate da semi e non innestate si avvicinano molto più al- l'ulivo selvatico che alla madre pianta. E dubbio se l'ulivo sia in- digeno in Italia o se vi sia stato portato da parti più orientali del bacino mediterraneo; questa ultima opinione pare più probabile. E indubitato peraltro che l'opera dell'uomo e degli uccelli ha contri- buito ad allargare notevolmente la sua abitazione. Del resto non è nemmeno facile il giudicare sempre della spontaneità di una pianta così longeva e che ha la facoltà di gettare polloni dal piede. Infatti presso Grosseto all'Alberese fu atterrato un bosco nel quale crescevano delle piante di ulivo e fu ordinato che queste venissero rispettate; quando il bosco fu atterrato, si potè osservare che quelli ulivi che si credevano spontanei si trovavano regolarmente allineati ed appartenevano ad una antica coltivazione abbandonata. Si consulti sulP ulivo G. P. Papasogli , Studi genetici ed isto- logici sopra l'ulivo (in Nuovo giorn. hot. ital. 1878. p. 109). Occorre notare per altro che in quel lavoro i diagrammi sono errati (vedi le generalità della famiglia, p. 153). Usi. — Dalle ulive, mediante la frangitura e la pressione, si estrae l'olio, contenuto principalmente nel pericarpio. Le ulive si mangiano secche, o avanti che maturino, dopo averle sottoposte all'azione del ranno dei saponai. PHILLYREA. 159 li. IMI1ULYR1 % Phillyrea Tourn. inst. p. 596. t. 367. Limi. gen. pi. ed. 1. p. 2. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 677. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 40 1. t. 62. f. 5. Inflorescentia axillaris. Corolla imbricata, gamopetala, tubo brevi. Drupa endocarpio tenuiter crustaceo. Semen globosum. Portamento. — Arbusto cespuglioso sempreverde, glabro, con foglie opposte, intere o seghettate, con fiori piccoli, bianchi, disposti in grappoletti quasi sessili. Osservazione. — EndlicLer nei suoi Genera plantarum consi- dera questo genere come sezione del genere Olea; egli non aveva av- vertito la differenza della preflorazione della corolla, embriciata nella Phillyrea, valvata ne\V Olea, senza il quale carattere potrebbe con- siderarsi come insufficiente quello della consistenza dell' endo- carpio. Pliillyrea variabili* Pliii lyrea variabilis Timb. et Lor. in Bull. soc. bot. de Ir. 7 p. 18. Car.l sec. suppl. prodr. //. tose. p. 21. Phillyrea vulgaris Car.! prodr. fi. tose. p. 444. Suppl. prodr. (L tose. p. 39. Archi, fi. alt. Serch. p. 55. Mil. suppl. alp. vers. p. 25. Phillyrea maior et Phillyrea minor Zum. fi. ped. 1. p. x lati folta, l'oliis ovato-ellipticis, acute serratis. Phillyrea latifolia Linn. $p. pi. ed. /. p. 8. Bert. fi. ital. 1. p \2 ; et auct. Phillyrea stricta Bert. //. ital. ì. p. 13. 10 p. 37 ; et auct. nonn. Figure. — Clus. hist. p. 51 et j>. 52. f sup. tinistr. Sibili. Smith fi. gr. t. %. Reich. ic. fi. genn 11. t. 34. f f-j media, foliis lanceolato subintegris. Phillyrea inedia Linn. tp. pi ed %. p. 10. Bert. o. e. p. \0. 10 p i>7 : et atlCt Figure. —CIUM. l'I f slip \fatth, td 1565. i>. 172. Reich. ». e. 11 t. 34. f 5 7 anguttifoh lineari-lanceola 160 OLEACEE. Phillyrea angustifoiia Limi. sp. pi. ed. 2. p. 10. Beri. o. e. 1. p. 41 ; 10. p. 437; et auct. Figure. — Gius. hist. p. 52. {. inf. Reieh. o. e. 17. t.35.f.3, 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comunissima nella regione marittima della Penisola e delle isole, ove entra a far parte delle macchie basse. Nella Liguria a Nizza (Àrd.), Cervo (Ricca!), Porto Maurizio (De Not.), capo Mele (Berti!), capo di Noli (Canepa!), Sa- vona (Bertero!), Albissola Marina (Piccone!), Portofino sino al golfo della Spezia e all'isola Palmaria (De Not.); nella Toscana, da Sarzana (Bert.) per la Versilia (Simi !) a Viareggio (Bert.) , ed in luoghi vicini come la Pieve a Elici, Massaciuccoli (Car.), intorno Lucca in varii luoghi (Pucc.!, Calandrini!, ecc.) e fino verso Ghiviz- zano nell'alta valle del Serchio se si deve prestar fede al Vitman , nel monte Pisano in gran copia (P. Savi!, ecc.), in Tombolo (Beccari!) e nella paduletta di Livorno (Magnaguli !), anche ad Artimino e al monte Ferrato di Firenze , nelle colline Pisane (Narducci!), in vai di Cecina, abbondantissima poi in tutta la maremma Toscana (Car.!), sino all'Argentario! e si estende nell'in- terno sino a Siena (Campani!), a Montalcino (Car.) ed al monte Amiata (Car.!); nasce pure nelle isole della Gorgona (P. Savi), dell'Elba (Car.!), di Montecristo (Bert., Car.), di Giannutri!; prose- gue in giù per la maremma Romana, comune, presso Viterbo (Mac- chiati!), a Maccarese!, Ostia, Terracina(BerL), nei dintorni di Roma (Narducci!), sul monte Gennaro (Bert.), e comparisce anche nel- l' Umbria a Castel Rigone (Batelli) ed a Terni presso la cascata (Nar- ducci !); nel Napoletano a Itri , nella spiaggia del Garigliano, a Mon- dragone, Castelvolturno, ecc. (Terr.), al monte Nuovo (C. Gaudin!), ai laghi Fusaro e Licola (Bert.), presso l'antica Cuma (Heldreich!), nelle isole d' Ischia (Guss.) e di Capri (Pasq.), presso Persano(Ten.), nell'interno a Pomarico, al Bosco Cognato e Gallipoli (Giord.) e sul Vulture (Terr.), poi presso Taranto a Leucaspide, presso Otranto (Groves), sul monte Gargano (Porta Rigo!), nelle isole Tremiti (Gasparr.), e finalmente in Abruzzo presso Accumuli (Ors.); nelle Marche presso Ascoli Piceno (Pari.!) e all'Acquasanta (Bert.), aTreia, sul monte d'Ancona (Narducci!), internandosi al Catria presso Fonte Avellana a 500 metri (Pari.!), ed al Furio (Narducci!); nell'Emilia nella pineta di Ravenna (Bert.) e di nuovo nell' interno presso Bologna (Bert., Baldacci!); nel Veneto presso il mare nel terri- torio d'Adria (Grig.), a Pineda (Pir.I) , presso Duino, Montefalcone, S. Giovanni (Pir.), e verso l'interno negli Euganei (Trev.), e nel LIGUSTRUM. 161 Veronese (Poli.); si trova pure qua e là sulla riviera del Benaco nel Bresciano (Zersi, Kellner!), e nel Tirolo sul lago di Toblino (Sar- dagna!), e presso Vezzano (Hausm.) ; nell'Istria (Wulf.) presso Pirano (Stef.), nella parte meridionale della penisola istriana e nelle isolette circostanti (Freyn), presso Fiume (Noe!, Koch); cresce nelle macchie della Corsica (Mars.), così a Bastia (Sal.-Marschl., Pucci!), Calvi (Soleirol!), Vico, Aiaccio, Bonifacio (Requien!); abbonda in Sardegna (Moris!), ove si spinge anche verso l'interno, e cresce alla Maddalena (Moris) e a Caprera (Genn.); si trova in Sicilia nelle mac- chie presso il mare, nella provincia di Messina non comune (Nic.) , nelle Madonie (Bert.) dal mare sino a 600 metri (Strobl), così a Finale ecc. (Todaro!), al monte Castellana presso Palermo (Guss.), ad Alcamo (Tom.), Castel vctrano , Spaccammo (Guss.), Avola (Bianca!), Siracusa (Bert.), Sodino (Tom.), Lentini (Bert.), Cata- nia (Tom.), e nelle isole di Lipari (Lojac), di Ustica , di Marettimo (Guss.), di Pantellaria (Calcara! ecc.), di Linosa, di Lampedusa (Guss.). Fiorisce dal maggio al giugno. Distribuzione geografica. — Bacino del Mediterraneo. Osservazioni. — Da alcuni autori questa specie è stata smem- brata in quattro, da altri in tre, da altri ancora in due, e questo dissenso ù*già ijrave indizio che si tratta di una sola specie assai polimorfa. Le tre varietà che ho distinto passano per gradi così insensibili l'una nell'altra, che è quasi impossibile circoscriverle. Tutte e tre si estendono da un capo all'altro d'Italia, solo la forma latifolia si trova a preferenza nei luoghi più lontani dal mare. Un carattere sussidiario per la limitazione specifica è stato cercato nella forma del frutto, ma quella è soggetta a variare e nei frutti immaturi é acuminata all'apice, e nei maturi è ottusa. L'apice è coronato dallo stilo persistente, sotto il quale si scorge al suo di- sarticolarsi una depressione più o meno profonda. Gasparrini (hescr. delle isole di Trem.) dichiara di aver ten- tato l' innesto a scudo e a mazzo dell'ulivo sulla Fillirea e che gl'in- nesti allignarono. 111. LICW8TBUII. //. iìist. p. .'>'.)(>. ■ ina. gen. pi. ed. /. p, :' . pi, fi. ijenit. fatò. 21. t. 8, BetUh. Hi ■' gen. j>l J \ . comp. //. //"/. p. 401. t. 62. f. 2. /' Syr. in nour. ardi. mUi, I. ;>. l'i r i . . « \ Italiana. — Voi. Vili. il 162 OLEACEE. Inflorescentia terminalis. Corolla subinduplicato-valvata, gamo- petala, tubo subbrevi. Bacca. Semen globosum. Portamento. — Arboscello glabro, con foglie lucenti, lanceo- late, intere, opposte, coi fiori bianchi, disposti in pannocchia. Iiigiistrum vulvare. Ligustrum vulgare Linn. sp. pi. ed. 1.p. 7. Bevi. fi. ital. 1. p. 37. Dee. mon. Lig. Syr. p. 25; et auct. fere omn. Figure. — Matth. ed. Valgr. 1565. p. 170. Reich. ic. fi. gemi. 17. t. 33. f. 1 , 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Comune nelle siepi e nelle boscaglie della Penisola, donde si estende alla Sicilia. In Piemonte, dovunque (Ali.), così a Mondovi (Ing.), Bardo- necchia (Aiuti!), Susa (Pari.!), Torino (Re), in vai Sesia (Carestia !), a Novara (Bir.) , ecc. Canton Ticino (Com.). Lombardia, frequente: Pavese (Noce. Balb.), Comasco, vai Tellina (Com.), Bergamasco fra 100 e 1300 metri (Piota), Bresciano (Zersi) sino all'abitazione del- l'abeto (Pari.!), Cremonese (Pari.!). Tirolo , comune: vai Venosta, Merano, Bolzano ove sul Ritten sale a 4000', vai di Non , Trento, Tione, Roveredo (Hausm.), vai Sugana (Ambrosi!). Veneto, in tutte le provincie (De Vis. Sacc): Veronese (Poli.), Vicentino (Marz.), Bassanese (Montini!), Euganei (Trev.), Polesine (Grig.), Veneziano (Morie), Bellunese (Venzo!), Friuli (Car.!). Istria : Trieste (March.), Pirano (Stef.), parte meridionale della penisola Istriana, ed isole Brioni (Freyn) , Fiume (Smith). Emilia : Parma (Pass.) , Modena (Gib. Pir.) , Bologna (Cocc), Faenza (Cald.), Ravenna (Caldesi!). Liguria, frequente (De Not.): così nel Nizzardo (Ard.), fra Briga e S. Dalmazzo (Sternberg!) , a Dolcedo (Berti!), nella valle di Polce- vera (Carrega! ecc.). Toscana, comunissimo ovunque: Pontremoli (Pari.!), Sarzana (Bert., Aiuti!), Versilia (Simi!), Garfagnana (Car.!), Lucca (Pucc.!), Tereglio nell'Appennino lucchese (Giannini!), Pisa, Firenze (Car.!), Vallombrosa (Borzi!), Casentino, Siena (Car.!), Chianciano, Maremma (Car.), monte Amiata (Car.!), ecc. Umbria: S. Sepolcro (Cherici!), Trasimeno, Perugia (Bat.). Marche: monte della Strega presso il Catria (Piccinini!) , Macerata (Bert.), Ascoli (Pari.!). Lazio, comune: Viterbese (Macchiati!), Roma (Fiorini!), Terracina (Bert.). Napoletano: Terra di Lavoro, comune (Terr.) , Napoli, isola di Capri (Pasq.), Basilicata (Giord., Poli!), Pizzo (Rie- SYRINGA. 163 ca!), Otranto (Groves). In Sicilia è raro: alla Favorita presso Palermo (Lojac. !), sull'Etna (Strobl), presso Lentini, ad Augusta (Tom.), a Piazza Armerina (Guss., Citarda !). Fiorisce secondo i luoghi da maggio a giugno, o da aprile a maggio; fruttifica in no. vembre. Distribuzione geografica. — Europa, eccettuata la Spagna me- ridionale, Asia Minore, Caucaso, Persia settentrionale. IV. §YRnTGA. Lilac Tournef. inst. p. 601. t. 372. Syringa Rupp. fi. jen. p. 24 (fide Pfeiff.). Linn. gen. pi. p. 3. Gen.pl. /l. germ. fase. 30. t. 13. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 675. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 402. Dee. mon. Lig. et Syr. p.39. Inflorescentia terminalis. Corolla induplicato-valvata, gamope- tala, tubo longiusculo. Capsula bivalvis. Semen anguste alatimi. Portamento. — Arboscelli con foglie opposte*, intere, glabre, con fiori disposti in pannocchie. Syringa vulturi* Syringa vulgaris Linn. sp. plani, ed. 1. p. 9. Dee. mon. Lig. et Syr. p. 39; et auct. Lilac vulgare Ali. fi. pei. 1 . p. 83. Figure. — Boi. man. t. 183. Reich. ic. //. germ. 17. t 32. /'. /. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E pianta, a quanto Sem- bra, inselvatichita. Cresce spontanea in molti luoghi ; cosi nei colli presso Turino, nelle selve dei monti di Crea in Monferrato, lungo la strada che da Ivrea conduce in vai d'Aosta (Ali.), presso Riva in vai Sesia (Carestia!), nei monti .li Varallo ove è tanto abbondante da far sospettare che sia indigena (l'ir, i ; plesso Pavia nelle siepi .li Godiasco e nei boschi di Fortuna-.», inselvatichita (Noce. I spontanea ma non frequente sul Eario nelle siepi di Ionio, a Cuc- », nrlla Trementina e sulle mura .li Como I piasi spon- tanea a Bergamo, s Predore, in valle '".anioni : in Tirolo o 'Merano, presso Bolzano, sul Ritten comunisaima in alcuni 164 OLEACEE. luoghi sino a 4600' (Haustri.), nel Trentino presso gli orti (Am- brosi!), in Fassa (Hausm.); nelle siepi di tutto il Veneto divenuta affatto spontanea (De Vis. Sacc), così nell'agro Veronese, nel Vicen- tino (Poli.), negli Euganei (Trev.), nel Cadore (Venzo!), nel Friuli (Pir.); quasi spontanea anche nelle siepi del Modenese (Gib , Pir.), così a Finale (Chelussi!); presso Bologna (Cocc). Fiorisce nei luoghi riparati in aprile e maggio , nei monti in giugno. Distribuzione geografica. — Ungheria , Transilvania , Serbia. V. FONTANESIA. 4 Fontanesia Labili, ic. pi. Syr. dee. /. p. 9. t. 1. Benth. Hook. gen. pi. 2. p 676. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 402. t. 62. f. 6. Inflorescentia axillaris. Corolla induplicato-valvata , dialypetala, petalis per paria mediantibus staminibus basi cohaerentibns. Ache- nium alatimi. Semen lineari-oblongum. Portamento. — Arboscello con foglie opposte, intere, con fiori piccoli, bianchicci, raccolti in grappoli o fascetti. Fontanesia pliillyreoitles. Fontanesia phillyreoides Lab. ic. pi. Syr. dee. 1. p. 9. Beri, fi. ital. /. p. 48. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 12. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 402. Are. comp. fi. ital. p. 466. Tom. fi. sic. p. 362. Figure. — Labili, o. e. t. 1 . Lam. enc. 1. t. 22. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce ili Sicilia (Pari. !) ove la scoperse Gussone nei luoghi montuosi di natura calcarea fra Siracusa ed Avola (Guss.); è stato sollevato il dubbio che fosse coltivata, e sembra quasi distrutta (Citarda!). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre nell'Asia Minore e in Siria. VI. FRAXINUS. Fraxinus Town, inst.p. 577. t.343. Linn. gen.pl. p. 318. Gen.pl. fi. germ. fase. 30. t. 12. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 676. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 402. t. 73. f. 2. FONTANESIA. FRAXINUS. 165 Inflorescentia terminalis sive axillaris. Corolla induplicato-val- vata, dialypetala petalis per paria basi coniunctis, interdum nulla. Achenium alatum. Semen compressimi. Portamento. — Alberi con foglie opposte, disparipennate, con fiori poligami o dioici, piccoli, disposti in pannocchie od in grappoli. 1. Fraxinus Ornus. F. foliis synanthiis, foliolis petiolulatis, floribus calyce et co- rolla praìditis. Fraxinus Ornus Linn. sp. pi. ed. 1. p. 1057. Bevi. fi. ital. 1. p. 52. 2. p. 758. 10. p. 438; et auct. Fraxinus rotundifolia Lam. diet. 2. p. 546. Beri. fi. ital. 1. p. 54, 841. Fraxinus fiorifera Seop. fi. carn. ed. 2. 2. p. 282. Sal.-Marschl. aufz. hors, pflanz. (in FI. 1834) p. 26. Fraxinus argentea Lois. /l. gali, p. 697. Beri. fi. ital. 1. p. 55. Fraxinus excelsior Simi! fi. alp. vers. p. 14. Car.prodr. fi. tose. p. 443 (qnoad piantata e Versilia). Figure. — Mich. nov. gen. t. 107. f. 1-7. Sibth. Smith fi. grcec. t. 9. Reich. ic. fi. genn. 17. t. 31. f. 1-2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce ili quasi tutti i boschi della Penisola e delle isole, nei luoghi sassosi e sterili. Pie- monte: nelle colline del Monferrato (Malinverni !) , del territorio di Alba (Zum.) e di quello di Acqui (Ali.), nella bassa vai Sesia sul monte Fenera (Carestia!), sul monte Calvario presso Domodossola (Rossi), fra Canobbio ed Intra, raro (Bir.). Canton Ticino (Beri., Kocli). Lombardia: nel Pavese presso S. Colombano (Noce. Balb.), nel piano e nei colli poco elevati del Comasco (Rampoldi!, Com.), nelle selve del Bergamasco dal piano (Bota) sino a 900 melri ed anche 1700 metri (Pari.!), nel Bresciano pure frequentissimo (Z nel Cremonese a Grumone (Pari.!), nel Mantovano al bosco Fontana (Bert.). Tirolo: nelle Giudicane a Riva (Ball!) e a Stelle, presso Trento, m vai di Non, presso Bolzano, ove Baia sul Ritten Bino 0f, a Merano, in vai di Passino, a Chiosa (Hausm. , in vai Sngana (Ambrosi !). Veneto, in tutte le provincia (De Via, Sacc.): nel Veronese, comune [Poli., Kelloer!), nel Bassi so (Montini! 1 : tei (Trev.), nel Polesine (Grig.), nel Luto (Ruch.), nel Friuli 166 OLEACEE. (Pir.), Istria: nel Triestino, a Pirano (Stef.), nell'Istria meridionale (Freyn), presso Fiume (Smith, Noe!). Emilia: nelle colline del Par- mense, nei monti e nei colli del Reggiano (Pirotta !) e Modenese (Gib. Pir.), comune nei boschi del Bolognese, risalendo sino o Salto di Montese e a Porretta (Cocc), nei dintorni di Faenza (Cald.). Li- guria: nei colli presso Nizza (Webb!) e Monaco (Ard.), nei monti sopra Dolcedo (Berti!), fra gli oliveti di Diano (Ricca!), presso Al- bissola Marina (Piccone!), presso Genova (Figari!), presso Chiavari (Delpino!), ecc. Toscana: a Sarzana (Bert.), nei monti della Versilia (Simi!, Mil.) ove sale nelle alpi Apuane sino al Pisanino (Car.), a Lucca (Pucci), nell'Appennino lucchese (Giannini!, Pari.!), nel- l'Appennino pistoiese (Bert.), nella selva Pisana (Beccari!), e nel monte Pisano (P. Savi!), a Firenze!, in tutta la Maremma (Car., Pari.!) sino ad Ansedonia (Ricasoli!), a Siena, a Montalcino (Car.!), sul monte Amiata (Campani !) , ecc., in Casentino (Siemoni ! , Pari.!). Umbria: sul Trasimeno!, a Perugia, sul monte Pennino (Bat.). Mar- che: sul Catria (Piccinini!), iti quel di Macerata (Narducci!), in quel di Camerino (Bert.) , presso Ascoli (Pari.!). Lazio: presso Roma (Sang.), nei monti Tusculani (Rolli!), nei monti presso Terracina (Bert.). Napoletano: nel territorio di Accumoli (Ors.), sul monte Gargano (Ten.), in Terra di Lavoro, comune (Terr.), presso Napoli (Ten.), sul Vesuvio (Pasq.) , presso Salerno (Milani!), nelle isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Pasq.), sul Vulture (Terr.), a Pomarico, nel bosco Cognato, nel bosco Gallipoli (Giord.), a Policoro (Ten.), in Calabria a Cariati, Ciro, Stilo (Ten.), Rosano (Pasq.). Corsica, comune nelle regioni bassa e media (Mars.): cosi presso Bastia (Ma- bilie!), a Calenzana (Soleirol!), a Vico (Requien!), ecc. Sardegna, assai frequente (Mor.!) nella parte orientale e settentrionale: a Sas- sari, Alghero, Monte Santo Torralba, Orosei, Dorgali (Mor.). Sici- lia: a Mandanici , Capizzi, Militello, Mistretta , nelle Madonie dal livello del mare sino a 1400 metri, cosi a Castelbuono, Cefalù, Isnello, Collesano, Geraci, ecc. (Strobl) , presso Palermo (Guss., Pari.!), presso Avola, coltivato (Bianca !), sull'Etna (Guss., Bert.), presso Catania (Tornab.l), nell'isola di Lipari (Guss.), nell'isola di Lampedusa (Bert.). Fiorisce fra l'aprile ed il maggio. . Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia Minore. ce Descrizione. — Arboscello o albero, spesso formante quasi una macchia nella rupe. Tronco diritto, con scorza cinerina, liscia. Rami ascendenti o eretti, rametti patenti o eretto-patenti, con scorza verdognolo-scuretta , cilindrici, un po' schiacciati, un po' più grossi FRAXINUS. 167 nei nodi. Foglie opposte, patenti, imparipennate, con 9 o 7 e le superiori anche con 5 foglioline, bislungo-lanceolate o ovali- lanceolate, acuminate all'apice, spesso un po' ristrette alla base, dentellato-seghettate nei margini , di un verde piuttosto chiaro , e glabre di sopra ed ivi con un solco longitudinale e con leggieri sol- chi laterali che corrispondono ai nervi di sotto , di un verde più chiaro di sotto e con un nervo longitudinale sporgente, bianchiccio, dal quale partono dei nervi laterali sporgenti, i quali si dirigono obliquamente e curvi verso il margine, dove si uniscono ad arco tra loro e mandano rametti che vanno ai denti e altri che si uniscono insieme per fare una rete fine nel parenchima delle foglie : sono pubescenti-fulve nei lati del nervo longitudinale e nell'origine dei nervi laterali di questa pagina inferiore. Ciascuna fogliolina ha un picciolo proprio, con un solco longitudinale di sopra, è convesso di sotto e pubescente quasi fulvo nel margine superiore; anche il pic- ciolo comune ha un solco di sopra , ed è pubescente-fulvo da ambo i lati verso alto, alla base è un po' più grosso, è di colore verdo- gnolo e in parte verdognolo-gialliccio. Le gemme laterali sono pic- cole, quasi tonde, scure, puberule , la terminale è molto più grossa. I fiori sono per lo più ermafroditi , e sono coetanei allo svolgimento delle foglie, in racemi composti all'ascella delle foglie superiori e in un racemo terminale, i quali tutti insieme formano un tirso. I peduncoli sono opposti, eretto-patenti, un po' schiacciati da avanti in dietro, le loro divisioni sono quasi cilindriche, come pure i pe- dicelli, i quali sono delicati, più corti dei fiori, tutti sono verdo- gnolo-giallicci e glabri. Il calice è piccolo, quasi campanulato , ver- dognolo-bianchiccio, diviso fin sotto la metà in quattro lacinie o denti disuguali, eretti, lanceolati o quasi lineari, acuti. La corolla è divisa fino alla base in quattro lacinie disuguali, per lo più lunghe, eretto-patenti, un po' contorte, lineari o lineari-spatolate , ottuse , bianche. Gli stami sono due, eretto-patenti o un po' pendenti in Inori per la delicatezza dei filamenti, lunghi quanto le lacinie più lunghe della corolla, ipogini. I filamenti sono filiformi, bianchi. Le antere ovali, appena smarginate all'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra ili questa , bilocularì , con il connettivo mi po' lar- ghetto, aprentisi longitudinalmente, gialle, glabre. Il pistillo è quasi uguale o più corto degli stami. L' ovari. i .'■ ovato, schiacciato, verde, glabro. Lo stilo è lunghetto, spesso curvato verso una parte del fiore, schiacciato, bianchiccio, glabro. Lo stimma è quasi bilobo, grossetto, gialliccio. {Pari, mi., descr. iella pianta iti Casentino a Pr ataglia; 168 OLEACEE. la descrizione dei fiori è fatta sopra esemplari di Pratolino presso Firenze). » Osservazioni. — Questa pianta reca foglie con numero inco- stante di coppie di foglioline. Anche la forma delle foglioline è in- costante, essendo esse ora quasi rotonde, ora strette ed allungate; su questo carattere sono state fondate diverse varietà ed anche specie, sotto i nomi di Fraxinus rotundifolia, di Fraxinus Ornus j3 angusti- folia, ecc. È da osservare che la forma delle foglioline ed il loro nu- mero varia con 1* età della pianta. Usi. — Coltivasi in qualche luogo per reggere le viti. Fornisce inoltre la Manna, la quale si ottiene durante la stagione calda, fa- cendo, con un arnese di ferro, delle incisioni nella scorza dei fusti, e raccogliendo il succo che ne è defluito e che a poco a poco si è addensato. La estrazione della manna si fa presentemente su più larga scala in Sicilia, ove a questo scopo si coltivano dei frassineti. Circa un secolo fa in Calabria la produzione della manna era fiorente e questa si otteneva dagli alberi che crescevano spontanei nei boschi, segnatamente della Calabria Citeriore. In oggi questo ramo d' indu- stria vi è divenuto assai meschino ed insignificante (v. Hanbury, Sulla manna di Calabria, in Nuovo giorn. hot. ital. 4. p. 267). Nel monte Gargano la manna si estrae tuttora e non si ottiene da alberi coltivati ma nati bensì spontaneamente , intorno ai quali si è nettato il bosco dalle altre essenze (Pasq. Lic. Viagg. Garg.). Anche nella Maremma toscana in addietro si estraeva la manna. Il legno di que- sto albero è tenace e forte ma soggetto a tarlare. £. Fra xi mi!» exeelsior. F. foliis hysteranthiis, foliolis subsessilibus, floribus nudis. Fraxinus excelsior Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 1057 '. Bert. fi. ital. 1. p. 50. Car.l prodr. fi. tose. p. 443 (excl. syn. Simi); et auct. excl. Simi fi alp. vers. Figure. — Reich. ic. fi. germ. 17. t. 31. f. 3-6. /B oxyphylla, gemmis cinereo-fuscis nec ut in specie nigris, fo- liolis minoribus, magis coriaceis, oblongo-lanceolatis acuminatis. Fraxinus oxyphylla Bieb. fi. laur.-caucas. 2. p. 450. Mor. fi. sard. 3. p. 14. Barb. fl. sard. comp. p. '43. Fraxinus rostrata Guss. pi. rar. p. 374. Fl. sic. syn. 1 . p. Ì3. FRAXINUS. 169 Strobl fi. Etri, (in hot. zeitschr. 1883) p 59. FI. Nebr. p. 5U. Tom. fi. sic. p. 364. Fraxinus excelsior /3 Beri. 10. p. 438. Fraxinus excelsior y Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 403. Are. comp. (I. ital. p. 466. Figura. — Guss. pi. rar. t. 63. y parvi folia, differt a var. /3 foliolis ovatis saepe obtusis. Fraxinus parvifolia Lam. enc. 2. p. 546. Ten. syll. p. 11. Beri. fi. ital. 1. p. 52. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 13. Cocc. fi. Boi. p. 335. Strobl fi. Etna (in bot. zeitschr. 1883) p. 00. FI. Nebr. (in FI. 1884) p. 524. Tom. fi. sic. p. 364 (prò errore parviflora). Fraxinus excelsior 5 Ces. Pass. Gib. I. e. Are. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boschi freschi di pia- nura e di monte. La specie sale nelle Alpi sino a 5500' (Koch). In Piemonte cresce dovunque nei monti ed anche nei colli (Ali.) : cosi presso Mondovi (Ing.), presso Susa, presso Torino (Re), presso Riva in vai Sesia (Carestia!), sul Sempione (Favre), nella valle Osso- lana (Rossi), fra Ameno e Miasino (Bir.) ; nella valle di Perosa nasce una forma a frutti bilobi (Rostan!). La specie cresce inoltre in Lom- bardia presso Pavia (Noce. Ralb.) , nel Comasco (Com.), nella pro- vincia di Sondrio in vai S. Giacomo di Chiavenna, nelle valli d'Am- bria eMalenco, e in altri boschi (Mass.), nel Bergamasco (Rota), nel Bresciano lungo il Mella e nelle selve montane, ma poco fre- quente (Zersi). E rarissima in Tirolo ov'è segnalata sul Ritten (Hausm.) e sul monte Totoga di Primiero (Ambrosi!). Nel Veneto cresce nei boschi montuosi del Veronese e Vicentino (De Vis. Sacc), cosi a Solagna (Montini !), negli Euganei (Trev.), nel Trevigiano (De Vis. Sacc. , Sacc. Bizz.), nel Bellunese (De Vis. Sacc), nel Friuli (Pir.). Nell'Istria cresce presso Pirano, ma rara (Stef.) , e presso Fiume (Smith). Neil' Emilia la specie cresce presso Parma (Pass.), nel Modenese nei boschi di tutta la regione, cosi nel bosco di SaKceta, nei contorni di S. Felice, di Montegibbio (Gii). Pir.), nel Bolognese fra Paderno e Sabbiune di Montagna (Cocc.) ; presso Porretta cresce la varietà y ina è rara (Cocc). La specie i pure nel Nizzardo lungo i torrenti uri i iti (De Not.i. C altrc-i m Toscana dal piano all'abitazione del faggio, ma è meno frequente del Fraxinm Ornut-; è stata trovata nelle alpi Apuane (Archb.), i Viareggio, a Massa ciuccoli, in vai ih Pesa presso Firen- ill'Alvernia fcar. e ai j » « . _i _r i • > Penna in Casentino (Pari.!), a Siena, in Maremma in varii luoghi (i.ar.i per esempio press 170 OLEACEE. vena (Campani !), ecc. ; mentre la varietà jS è stata trovata in Tom- bolo presso Pisa (Pari.!), e presso Castiglione in Maremma (Car.!). La specie cresce inoltre nel Lazio all' Allumiere (Bert.) , sul monte Gennaro, presso Roma, sul monte Circello (Sang.). Nell'Abruzzo presso Accumoli (Orsini). Nella Campania a Treglia di Pontelatone (Terr.), a Licola (Avellino!), a Persano (Ten.). Nella Basilicata cresce al bosco Cognato, al bosco Gallipoli (Giord.) ; mentre nelle selve di Policaro cresce la varietà j3. In Calabria alla Sila si trove- rebbe la specie (Ten.), a Stilo, Ciro, Cariati la varietà j3 (Guss.), e pure a Stilo la varietà 7 (Ten., Bert.). La specie è comune presso Bastia in Corsica (Sal.-Marschl.). In Sardegna non si trova che la varietà fi che è segnalata presso Ozieri, Bonorva , Bono, Macomer (Bert.), Muravera , Siliqua (Mor.), Iglesias (Gennari!). Anche in Sicilia manca la specie (Strobl) e la varietà ]8 cresce nei boschi di Ca- ronia, di Mistretta (Guss., Nic), nelle Madonie (Calcara!) comune dal livello del mare sino a 600 metri (Strobl.), nei boschi di Ficuzza (Huet!) e di Palermo (Todaro!), presso Ragusa, presso Noto (Guss.), presso Avola (Bianca!), sull'Etna ove risale sino a 2000' (Strobl); la varietà 7 è segnalata nelle Madonie (Guss.) in varii luoghi sino a 500 metri sul livello del mare, presso Siracusa (Strobl), presso Bronte (Guss.). La pianta di Malta (Zer.)è probabilmente rife- ribile alla varietà fi. La fioritura ha luogo dall'aprile al maggio nel- l'Italia settentrionale , dal febbraio al marzo nella media, dal di- cembre ed anche dal novembre al gennaio nella meridionale. Distribuzione geografica. — Europa , Affrica settentrionale, Asia Minore, Persia. Osservazioni. — Il Fraxinus excelsior varia per la forma delle foglie e dei frutti, e su questi caratteri incostanti all'estremo gli autori hanno istituito specie, ohe solo a fatica possono mantenersi distinte come varietà. La specie -è una forma settentrionale, la va- rietà fi è una forma parallela meridionale. La varietà 7 che nes- suno ha visto fruttificare, sembra uno stadio giovanile della va- rietà fi. Io ho riferito alla specie l'esemplare a frutti bilobi, raccolto da Rostan in vai Perosa, di cui non ho veduto le foglie e che gli autori dei Compendi hanno distinto come varietà biloba ; mi conferma nella mia opinióne 1' aver veduto un esemplare raccolto da Ambrosi in Primiero pure coi frutti bilobi, ma con le foglie tali da non la- sciar dubbio si trattasse della forma tipica, settentrionale. Uso. — Anche questo frassino serve qua e là di sostegno alle viti. UMBELLIFLORE. 171 ORDINE CiXJITVTO. I mi;i i i il ioiìi Umbelliflor.e Car. pens. tass. hot. p. 73. Flores regulares, vel partim et sparsim irregulares. Galyx sae- pius atrophicus vel abortivus, epigynus. Corolla cum calyce isomera alternans , epigyna, dialypetala. Androceum cum corolla isomerum alternans, rare pleiomerum, epigynum. Gyneceum rarius cum andro- ceo isomerum alternans, saepius reductum 2-merum, etiam 1-me- rum, rarissime pleiomerum. Gemmularium inferum , rarius semi- inferum vel fere superum. 0»servazioni. — L'ordine, come qui 1* ammetto, comprende le seguenti 4 famiglie : 1° Le Cornacele Link, fornite di un disco epigino, di petali vahati , e di gemmule pendenti con rafe estrorsa. 2° Le Hederace.e Link, che differiscono dalle Cornacee per le gemmule con la rafe introrsa , come sono anche nelle due fami- glie appresso. 3° Le ApiacE/E Lindi., che differiscono dalle Ederacee per i petali embriciata 4° Le Bruniace.e R. Brown, sprovviste di disco epigino. Sono stati molto discussi i limiti fra le Apiacee e l'altro gruppo affine, generalmente noto col nome di Araliacee. Certi generi sono stati sbalzati dall'uno all'altro, e da ultimo Baillon nel 7° volume del- l' Hist. des piante* ha riunito i due gruppi in unica famiglia, ritor- nando cosi all'antico concetto di Adanson nelle Fam. des plantes. Il l'usto legnoso, le foglie composte, o articolate alla base, il gine- ceo più che 2-mero, gli stili congiunti, il frutto carnoso, il seme libero, servivano a distinguere bene le Araliacee cosi conformate; ma dove la conforma/ione di tutte quelle parti era come nelle Apia- cee, Ogni distinzione sembrava che sparisse. Il più valide carattere differenziale ri te ne va si fosse La preflorazione tirila corolla, embriciata nelle Apiacee, valvata nelle Araliacee, e ciò dopo l'osservazione fattane da R. Brown, e ricordata da Candolle \fém. Omb. p. ì) e da Bennetl | PI, jù |; ma poi si morti che Io stesso genere Aralial che ba data il nome slls famiglia, hai petali 172 CORNACEE. embriciati; e vi fu chi dichiarò valvati quelli di Apiacee indubbie , le Hydrocotyle e il Crithmum (Seemann in Journ. of bot. 1864. p. 5) : ma questo è un errore, sono certamente embriciati in quest'ul- timo genere giusta le mie osservazioni, e direi anche nell'altro, sol- tanto come in molte altre Apiacee per la loro piccolezza si ricuoprono appena e per poco tempo , e facilmente n' è travisata la preflorazione. In questa condizione di cose, io ritengo opportuna la separazione delle due famiglie, in base al carattere additato da R. Brown; a patto però di escludere le Aralia dalle Araliacee, il che vuol dire cambiando il nome alla famiglia nell'altro di Ederacee, dal genere molto più tipico Hedera: com' era stato proposto già da gran tempo. . Mediante le Cornacee, il presente ordine si connette alle Loni- ceracee nelle Asteriflore. Distribuzione geografica. — Le Bruniacee sono esclusive del Capo di Buona Speranza. Le Ederacee sono quasi tutte tropicali , non hanno in Europa che due soli rappresentanti. La piccola fami- glia temperata delle Cornacee è sufficientemente rappresentata in Italia da un genere con due specie. Il vasto gruppo delle Apiacee, pur esso di climi temperati e freddi , è fra le maggiori famiglie della flora italiana. FAMIGLIA PRIMA. CORWACEJE. Cornacele Link handb. 2. p. 2. Petala valvata. Discus epigynus. Gemmulae penduta , raphe extrorsa. Descrizione. — Vedasi quella delle due specie nostrali. Considerazioni geografiche — Delle 5 o 4 specie europee, di unico genere, l'Italia ne possiede 2, essendo escluse la Comus sue- cica, nordica, e la C. anstralis, dell'Oriente. CORPUS Comus Town. inst. p. 641 . t. 410. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 950. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital, p. 566. t. 89. f. 6. CORNUS. 173 Portamento. — Arboscelli, con foglie caduche, opposte, in- tere, con fiori piuttosto piccoli , bianchi o gialli, riuniti molti in- sieme. 1. Conili» mas. G. floribus ante folia, luteis, in urnbellis, simplicitus involu- cratis, drupis olivseformibus, rubris. Gornus mas Linn. sp. plant. ed. 1. p. 1 17. Beri. fi. ital. 2. p. 195; et auct. omn., aliquorum G. mascula. Figure. — Lam. ili. t. 74. f. I. Boi. ma700', in vai Venosta presso Ke- maten ancora a 5150 (Hausm.). Veneto, tutto (De Vis. Sacc.) : alle radici del Baldo (Poli.), negli Euganei (Trev.), nel Bassanese (Mon- tini!), nel Bellunese (Venzo!), nel Friuli (Pir.), a Gorizia (Wulf.). Istria: a Trieste (Bert.), comune nell'Istria meridionale (Freyn). Emilia: nel Parmense (Pass.), a Montegibbio, Montefiorino, Villa Mmo/./.o, nell'alpe di Cusna, al Ventasso (Gib. Pir.), nelBoloj in molti siti (Bert., Cocc.), sopra Pianoro!, ne' monti Pori ottani ii. Bert.), nel Faentino (Bert., Cald.), a Ravenna (Bert.). Liguria, lembra molto raro: a Rezzo (Berti !), e nell'Appennino a Tonno, -opra Sottri Ponente, nell'Appennino di Chiavari (De Vot.J nelle regioni maremmana e campestre ed anche submontana : pi ina (Bert.), nella Versilia, comune (Simi !) , intorno i ! (Piic'.' ecc. >, presso Barga (Ad. Targionil , in vai di Lima (Arcbb.), 174 CORNACEE. lungo il Limestre (P. Savi!), nel monte Pisano (Savi), a Livorno (Reboul!), presso Firenze sotto monte Morello! e verso monte Se- nario (Bechi!), a Tosi sotto Yallombrosa (Borzi!), in Casentino a Prataglia, a Chitignano (Pari.!) e altrove, a Siena (Tassi), e sotto Siena in molti luoghi (Santi) sino a Massa (Pari.!), e monte Amiata (Campani! ecc.), e a Cetona , infine in vari siti dell' Or- betellano (Santi !). Umbria: a Caprese (Cherici!), a Perugia (Bat.). Lazio: presso Viterbo al monte Palanzana (Macch.!). Marche ed Abruzzo: in quel d'Accumoli (Ors.), all' Orfenta, a Pacentro (Ces.). Campania: a S. Leucio, Campello presso Uri, S. Biagio (Terr.) , Salerno (Mil.!). Basilicata: sul Vulture, a Muro (Terr.), Gallipoli, Cognato, ecc. (Giord.). Fiorisce in febbraio, marzo od aprile secondo i luoghi; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geograGca. — Europa media e meridionale, Asia Minore. ce Descrizione. — Rami cilindrici, di color castagno scuro, rametti corti, eretto-patenti o patenti , distribuiti quasi in corimbo e portanti ciascuno all'apice un ombrellino di fiori. Fiori gialli, odorosi, che si mostrano prima delle foglie, da 8 a 10 in ombrellini corti e for- manti quasi dei capolini, fitti: l'ombrellino è circondato alla base da 4 foglioline o brattee, formanti quasi un involucro all'ombrel- lino, quasi uguale a questo, cioè che uguaglia i fiori, due esterne un po' più larghe e meno ottuse delle due interne , ovali , concave dalla parte interna, convesse di fuori ed ivi pubescenti, di un ver- dognolo sfumato di rossiccio, eretto-patenti o quasi patenti. I pe- duncoli sono eretti, quasi cilindrici, un po' più grossi in alto, ver- dognolo-giallicci, pelosi. 11 calice ha il tubo saldato con l'ovario, quasi turbinato, oscuramente quadrangolare, peloso, verdognolo- .bianchiccio: il lembo è corto, delicato, giallognolo, glabro con 4 piccoli denti ottusetti o ottusi. I petali sono 4, piccoli, aperti, e un po' rivolti in giù, ovato-lanceolati , acuti, glabri, gialli. Gli stami sono 4, alterni coi petali, poco meno della metà più corti di que- sti, inseriti sul calice. I filamenti sono lesiniformi, eretti e un po' curvati ad arco in dentro, giallicci, glabri. Le antere quasi tonde, didime, giallicce, inserite nel dorso sopra la base, introrse, bilocu- lari. 11 pistillo è lungo quanto gli stami. L'ovario saldato con il ca- lice. Lo stilo è eretto, un po' flessuoso o curvo verso alto, quasi cilindrico, verdognolo, glabro. Lo stimma è come troncato. Fra la base dello stilo e quella dei filamenti è un disco quasi circolare , un po'schiacciato da sopra in sotto, giallo. — Albero o arboscello alto GORNUS. 175 circa 12 a 50 piedi, con chioma poco larga, scorza scura che si scre- pola e sfoglia anche negli alberi non vecchi, legno bianco, forte, peso, adoperato per far casse da legnaiuolo, pialluzze, le bacchette per battere la lana, le materasse. Rami e rametti patenti, rossiccio-scuri, opposti: i giovani dello stesso colore, pubescenti, con i peli corti ed avvicinati ai rametti. Gemme strette, bislunghe, acute, un po' schiacciate , rossicce, pubescenti. Si formano in autunno anche le gemme fiorifere all'apice dei rametti, le quali sono più grosse di quelle che portano le foglie, ovate, con una punta acuta all'apice, verdognolo-rossicce, pubescenti, portate da un corto peduncolo, eretto, e fornito all'apice di due piccole brattee ovato-acuminate , e formate da quattro foglioline, quasi uguali, due esterne un poco più grandi delle due interne, ovate, acute, concave, pubescenti di fuori, glabre e verdognole di dentro, le quali compongono l'invo- lucro che si vede poi nei fiori e che dura anche nel frutto , essendo in questo tali foglioline patenti o un po' dirette in giù : nella gemma fiorifera esse racchiudono i fiori che sono verdognoli, con gli stami e il pistillo, sostenuti ciascuno da un pedicello corto e pubescente. Le foglie sono opposte, alquanto vicine, patenti, ovali-acuminate, intere e con il margine appena ondeggiante, di un verde chiaro , glabre e lisce di sopra ed ivi con solchi che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde ancora più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente , più chiaro e quasi bianchiccio , da cui par- tono dalla base sin verso la metà dei nervi laterali anche sporgenti, ma del colore stesso della pagina inferiore della foglia, i quali si dirigono molto obliquamente e un po' curvi verso l'apice e il mar- gine diramandosi e unendosi tra loro ad arco: tanto nei nervi quanto nella faccia medesima hanno dei peli avvicinati a questa, ruvidi, bianchi, che rendono scabra al toccare questa stessa faccia; le foglie inoltre hanno un picciolo corto, piano di sopra, convesso di sotto, verdognolo o in parte rossiccio e pubescente, con i peli avvicinati in ogni parte. Il frutto è una drupa" bislunga, un po' om- belicata alla base, pendente ila un peduncolo delicato, cilindrico , verdognolo, più corto di esso, è lunga da 15 a 18 millimetri, larga 8-10 millimetri, rossa, lucente, simile quasi alle ciliegie, edule, un po' agretta. 11 nocciolo è lungo, angolato , quasi quadrangolare, osseo, molto duro, biloculare. Ciascuna loggia è empita interamente da un seme lungo, cilindrico, ottuso allo due estremità. I frutti sono anche talvolta ovali-tondi, lunghi 13-16 e larghi 12 a 16 mil- limetri. {Pari, m., ieecr. delia pianta del Casentino). » 176 CORNACEE. £. i orini* sanguinea. C. floribus post folia, albis, in dichasiis corymbosis, drupis pisiformibus, nigris. Gornus sanguinea Limi. sp. plani, ed. 1 . p. 117. Bert. fi. ital. 2. p. 196 ; et auct. emn. Figure. — FI. dan. t. 481. Lam. ili. t. 74. f. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — La Sangui- nella nasce nelle siepi e nei boschi di tutta l'Italia. Abbonda nell'Alta Italia, dove sale nei monti sino alla regione subalpina (Rota), però nelle Alpi preferisce le vallate (Hausm.). In Toscana si stende, sempre comunissima, dalla regione maremmana alla montana: esclusa però dalle isole; e seguita ad essere comune per l'Italia media e meri- dionale, trovandosi per esempio a Perugia (Bat.), Nocera (Tanf.!), Muccia!, Macerata (Narùucci!). Ascoli (Pari.!), Accumoli (Ors.) , Caramanico, eall'Orfenta (Ces.), Viterbo (Macch.!), Roma (Rolli!), Terracina (Fior.!), sul Vesuvio, in Capri (Pasq.) e Ischia (Guss.) , sul Vulture, a Muro (Terr.) e Pomarico (Giord.), a Otranto (Groves), presso Bagnara e Scilla, e a capo Spartivento (Macch.). Rara per contro nelle grandi isole, vi nasce in Corsica a Castagniccia (Sai.) ; in Sardegna verso Bonorva (Mor.); in Sicilia a Polizzi (Strobl) , a Militello (Seguenza!), Mirto (Tod.I) e Montalbano (Nic), a Piazza (Guss.), e Caltagirone (Tar. Gerb.) , e a Noto (Sii.). Fiorisce se- condo i luoghi in aprile e maggio, o in maggio e giugno, e spesso rifiorisce in autunno; fruttifica in settembre e ottobre. Distribuzione geografica. — In tutta Europa , meno le sue parti più nordiche, nella Siberia occidentale. « Descrizione. — Frutice alto circa un metro, ramoso, con i rami eretti o eretto-patenti, quasi cilindrici o appena angolati, sca- brosetti in alto per peli corti e avvicinati, verdognoli, poi di un rosso-scuro. Le foglie sono opposte, alquanto lontane , patenti, ovali o ovali-orbicolari, acuminate all'apice, tondeggianti o appena scavate in cuore alla base, quasi intere nel margine, verdi disopra e ivi con solchi curvi e con leggieri solchi quasi trasversali tra que- sti che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde assai chiaro nella pagina inferiore ed ivi con un nervo longitudinale grossetto, da cui partono lo 5 nervi laterali per parte , i quali sono curvi e si dirigono obliquamente verso l'apice e il margine per unirsi tra loro e mandano nervetti o venette trasversali per fare così una rete Il prezzo di questa prima parte dell'Ottavo Volume è di L.5.50. Si trova in vendita presso il prof. Garuel al R. Istituto di Studi Su- periori in Firenze, e presso i principali librai d'Italia. Le altre parti dell'opera sinora comparse sono le seguenti: Volume I Lire 15. — » II Parte la 5.75 » 2a 10.90 > III. » la... 4.20 ■> 2a 13.85 » IV. » la 9. - »> 2a 11- V. » la 9. — » 2a 9. - » VI. >. la 10.50 . r io.— » » 3a : io.— )) VII. » Jà 8.— Lo sconto ai librai è del 20 per cento, più la 13a copia a chi ne prende 12 alla volta. NUOVO GIORNALE BOTANICO ITALIANO DlltETTO DA T. CAPOIEL. Esce quattro volte all'anno in fascicoli che riuniti formano un volume di( almeno 20 fogli di stampa, con tavole e figure nel testo. Il prezzo di associazione è di Lire 20 all'anno. Lo sconto ai librai è del 20 per cento. È in pubblicazione il volume XX. Altre Opere del prof. Caruel in vendita. Illustratio in hortum sieeum Andreae Caesalpini. . — Firenze, 1858. In-16 di pag. xn-128 Lire 2. Prodromo della flora toscana, ossia catalogo metodico delle piante che nascono selvatiche in Toscana, o che vi sono estesamente coltivate. — Firen- ze, 1860-64. In-8 di pag. xxu-767 10. Guida del botanico principiante, ossia compendio di consigli ed istruzioni per quelli che si vogliono iniziare nello studio della botanica. — Firenze, 1866. In-16 di pag. 104, con figure 1. Statistica botanica della Toscana, ossia saggio di studi sulla distribuzione geografica delle piante tosca- ne. — Firenze, 1871. ln-S di pag. 374 e una carta 10. La morfologia vegetale.— Pisa, 1878. In-8 di pag. 433, con 87 figure "• Pensieri sulla tassinomia botanica. Roma, 1881. In -4 di pag. 93 4. L'erborista italiano, chiave analitica per aiutare a trovare sollecitamente il nome delle piante che nascono selvatiche in Italia.— Pisa, 1883. In-16 di pag. 162 2. FILIPPO PARLATORE. FLORA ITALIANA, CONTINUATA TEODORO (AIUTI- Professore eli Botanièa nell'Istituto di Studi Superiori di Firenze. Vol. Vili. PARTE .SECONDA. EDERACEE. APIACEE. FIRENZE. TIPOGRAFIA IMI SI CC1 5SORI LE MONNIER. M i % U; CORNUS. 177 nel parenchima della foglia: sono pubescenti in questa pagina infe- riore e fornite di un picciolo molto più corto della lamina, legger- mente scanalato di sopra , convesso di sotto , verdognolo o in parte rossiccio. I fiori sono molti in una cima composta all'apice di un peduncolo, che termina il fusto ed i rami: essi con il peduncolo uguagliano o superano di poco le foglie corrispondenti. Il peduncolo è eretto, quasi cilindrico, appena più grosso e un po' angolato in alto, verdognolo o in paste rossiccio. I pedicelli sono eretti o eretto- patenti , cilindrici, più lunghi del calice e quasi della lunghezza dei fiori. Non vi è involucro né vi sono brattee o bratteole. 11 calice è piccolo, verdognolo-gialliccio, glabro: il suo tubo è quasi tondo, saldato con l'ovario, il lembo è cortissimo, pattilo, con quattro piccoli denti acuti che corrispondono in mezzo ai petali. Questi sono quattro, patenlissimi, reflessi, quasi tre volte più lunghi del calice, bislungo-lanceolati, ottusetti, assai caduchi. Gli stami sono quattro, inseriti sul disco, opposti ai denti del calice, lunghi quasi quanto i petali, eretto-patenti. I filamenti sono lesiniformi, bianchi, glabri. Le antere sono bislunghe, ottuse, smarginate alla base, inserite quasi nel mezzo del dorso, introrse, biloculari , bianchicce. Il pi- stillo è lungo quasi quanto gli slami. L' ovario è saldato con il tubo del calice, biloculare, e con un solo ovolo in ciascuna loggia. Il suo apice è coperto da un disco quasi circolare, grossotto, ottuso, bianco, che ha quattro fossette esterne, dove s'inseriscono le basi dei fila- menti. Lo stilo è eretto, circa tre volte più lungo dell'ovario, cilin- drico, ingrossato e quasi tondo all'apice, ed ivi verdognolo, bian- chiccio nel resto, glabro. Lo stimma è quasi in capolino, schiacciato da sopra in sotto , con quattro leggieri lobi poco manifesti , papil- loso, bianchiccio. Frutti piccoli, quanto un piccolo pisello, in cime terminali erette , con un peduncolo verdognolo , più corto della fo- glia corrispondente, puberulo ; pedicelli delicati, eretti, più lunghi e quasi uguali al frutto, puberuli , vcrdognolo-giallicci. Frutto una drupa quasi tonda, ombelicata all'apice, nericcia, puberula,, < 011 i peli avvicinati al frutto, di fi a 7 millimetri di diametro, talvolta di 5. Polpa verdognola, amaretta. Nòcciolo tondo, osseo, bilocu- lare: seme in ciascuna loggia convesso-piano , piano di dentro, con- vesso di fuori. [Pari, mg, i. d Flora Italiana — Vol. Nili. l'i 178 EDERACEE. FAMIGLIA SECONDA. JEJD^RACJEJE. Hederace,e prò parte Linn. Hederace^e Link handb. 2. p. 5. Petala valvata. Discus epigynus. Gemmulae pendulse, raphe in- trorsa. Descrizione. — L'unica Ederacea nostrale, la comune Ellera, è pianta notissima , e non ahbisogna di speciale descrizione. Si può consultare sulla sua morfologia Wydler in Flora 1860 , e special- mente Buchenau in Bot. zeit. 1864. Considerazioni geografiche. — L' Ellera è pianta troppo diffusa perchè la sua presenza in Italia abbia un qualche significato spe- ciale. HEDERA. Hedera Tourn. inst. p. 612. t. 384. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 949. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 567. t. 90. f. 1. Portamento. — Liana sempreverde, radicante, con foglie pal- matilobate, però sono intere sui rami fertili non radicanti. Fiori gial- licci, in ombrelle semplici , per lo più riunite in pannocchie. Bacche nere, o gialle in una varietà. Hedera Helix. Hedera Helix Linn. sp. plant. ed. 1. p. 202. Beri. fi. Hai. 2. p. 686; et auct. omn. Figura. — FI. dan. t. 1027. ]3 chrysocarpa , baccis luteis. Hedera Helix jS Linn. Le. Hedera chrysocarpa Walsh (1826). Hedera poetarum Beri, prozi, rei herb. p. 78 (1827). FI. Hai. ì. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 278. Sang. fi. rom. prodr. alt. HEDERA. 179 p. 208. Terr. rei. Terr. Lav. p. 116. Cocc. fi. Boi. p. 248. Strobl fi. Etna p. 254. Tom. fi. sic. p. 281. Hedera Helix chrysocarpa Ten.l fi. nap. 3. p.277. Car. prodr.fl. tose. p. 300. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 567. Are. comp. fi. ital. p. 304. Hedera Helix poetarum A'ic. prodr. fi. mess. p. 242. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Trovasi più o meno abbondante per tutta Italia, strisciante sulla terra nei boschi, rampicante nelle siepi, o attaccata ai tronchi degli alberi e ai vecchi muri. .Sale nelle Alpi fino a 1300 metri nel Bergamasco secondo Rota (ma è un'altezza troppo spinta stando agli altri dati appresso), fino a 2000', raramente di più nel Tirolo (Hausm.); nel- l'Appennino è indicata fino a 2400' in Toscana (Pari.!); in Corsica è indicata nelle regioni bassa e media (Mars.); in Sardegna trovasi anche nelle più alte valli del Genargentu (Mor.); sale nelle Madonie sino a 1200 metri, sull'Etna sino a 4000' (Strobl). Trovasi anche nella più parte delle isole minori. La varietà , molto rara , nasce in Sicilia nei boschi della Ficuzza, di Caronia, di Francavilla, ecc. (Guss.), a Catania, sull'Etna a Misterbianco, Paterno, Licatia , Ognina (Tom.); nei dintorni di Napoli (Ten.j, nel parco di Caserta "(Terr.); a Roma, sugli antichi monumenti della via Appia (Webb! ecc.) e altrove; in Corsica (Boiss.); alle Cascine di Firenze, introdotta (Ba- roni) , e al Pian di Giullari (Sommier!); nelle vicinanze di Paderno presso Bologna (Cocc). Fiorisce in settembre e ottobre, sin da agosto nei luoghi più freddi ; fruttifica in gennaio , nei luoghi più freddi in primavera. Distribuzione geografica. — Europa tutta , eccettuate le sue parti affatto boreali, Asia Minore, e sino nell'India settentrionale, Giappone. FAMIGLIA TEKZA. Genus FEROLACBUM ' Umbelliper e Morii. Spiaci e l.n»ll imi. tyst, hot. ed. 2. j>. ^J . Pelai;! miliricata. Discus epigynus. Gemmili» pendui», raphe introrsa. 180 APIACEE. Osservazioni. — II gruppo delle Apiacee, o come assai più generalmente si chiamano, delle Ombrellifere, essendo dei più na- turali è stato riconosciuto sin dai primordi della scienza tassinomica. Ma, appunto per la sua estrema naturalezza, la suddivisione in gruppi minori, tribù, generi, n' è stata sempre difficile e poco soddisfacente , per quanto vi si siano provati in diversi tempi molti monografì. Il primo da ricordarsi è Morison, che nel 1672 pubblicò la sua Plantarum umbelliferarum distributio nova , fondata sulla figura del seme: intendansi i cocchi del frutto, considerati molto all'ingrosso come lo concedeva la scienza d' allora. Al medesimo criterio si at- tenne essenzialmente Tournefort nello stabilire i generi della classe 7a del suo sistema, dei Rosacei Umbellati; aiutandosi ancora con la infiorescenza, e spesso con la figura delle foglie. Linneo nei Genera plantarum (1737), ai caratteri dell'infiorescenza e del frutto ag- giunse quello dell' involucro , tanto universale che parziale , e non trascurò quelli del fiore. Nel 1767 Grantz , nella sua Classis umbel- liferarum emendata, ripudiando altri caratteri non volle adoperare che il frutto , quasi esclusivamente. Con una memoria rimasta ine- dita, ma che fu fatta conoscere per estratti pubblicati nel 1788 da A. L. de Jussieu, Cusson aprì una nuova via agli apprezzamenti ge- nerici, esponendo minutamente la struttura del frutto con i suoi juga primaria e secundaria, le sue valleculce , la sua commessura , e le principali modificazioni relative, nonché la struttura interna del pericarpio, le variazioni di forma del periembrium ossia mandorla , e le minute particolarità dei petali; impartendo insomma quell'in- sieme di cognizioni, che di poco aumentato ha servito da base agli ulteriori riordinamenti della famiglia. Primi ad usufruirne furono Sprengel {Plani, umb. denuo disponend. prodr., 1813), ma parzial- mente, giacché servendosi del frutto, tralasciò la corolla, e adoperò invece l'involucro; e molto più latamente HorTmann (Gen. plant. umbell., 1814), che insistendo sulle novità addotte da Cusson, altre ne aggiunse rispetto allo stylopodium, allo spermapodium o coccoforo, e soprattutto alle vittce, e dando valore a tutti i caratteri del fiore e del frutto e anche dell'involucro, precipitò nella necessaria conse- guenza di una moltiplicazione grande di generi. Venne infine Koch, col suo classico lavoro Generimi tribuumque plant. umbell. nova di- sposilo (1824), riputato il migliore di quanti siano stati fatti sulla famiglia ; il metodo suo non differisce guari da quello dell'Hoffmann : rigettati alcuni pochi caratteri come non buoni, Koch adopera come AP1ACEE. 181 buone a distinguere generi quasi tutte le modificazioni più minute del fiore, del frutto e del seme, con la stessa conseguenza di una moltiplicità di gruppi generici. Le vedute e la pratica di Koch ebbero la sanzione quasi intera del Candolle nel suo Mémoire sur la fam. des Ombellifères (1829), e poi nel 4° volume del Prodr. syst. nat. (1830); e l'adesione pressoché universale dei botanici, neppure eccettuati coloro come Tausch {Syst. der Doldenyeiuàchse, in Flora 1834) o Moris (FI. sard.), che proposero un altro ordinamento generale della famiglia. Non è a dire con ciò che non fossero avvertiti gl'inconvenienti di siffatto metodo, che aveva portato in questa famiglia a una pro- porzione di generi rispetto alle specie doppia del consueto, e a generi spesso appena distinguibili gli uni dagli altri, come conve- niva lo stesso Koch. Già sin dal 1826 La Gasca aveva sollevato molti dubbi, dimostrando con una serie di osservazioni e di rifles- sioni consegnate nel suo scritto pregevolissimo Observ. sokre la fam. naturai de las plant. aparasoladas , la incostanza di parecchi carat- teri adoperati come generici dall' Hoffmann e dal Koch; ma la rea- zione fu portata ad atto solo nel 1865 per la pubblicazione della 2a parte del 1° volume dei Genera plantarum per Bentham e Hooker. Senonchè fu tale da non sodisfare alcuna esigenza tassinomia , avendo gli autori accordata primaria importanza a caratteri dei più fallaci, quali le liste resinose del frutto o la forma dei petali, ed avendo soprattutto nella trattazione di questa famiglia come dell'al- tre, disconosciuto il principio della equivalenza dei generi, da fon- darsi sempre su caratteri comparativi: onde l'opera loro è una ridu- zione generica, fatta con criteri non ovvi, anzi più per apprezzamenti individuali che in ordine a un criterio qualunque, a segno che spesso non appare perchè un genere sia soppresso e un altro conservato. Riduzione al doppio maggiore si ha nel 7° volume dell' Histoire des plantes di Baillon, alla quale possono esser fatti i medesimi ad- debiti. L' Ilistuire des plantes è una bella illustrazione delle famiglie e delle loro primarie suddivisioni, i Genera plantarum sono un ricco ed utilissimo repertorio Biografico, ma né runa né l'altra open possono essere guida coi fidarsi nella classa/ione. Non volendo se- guirle, e neanco per altri motivi i lavori anteriori di Koch e di Can- dolle, io sono entrato in un'altra via, già additata da A. L. de .lussieu perla istituzione delle famiglie naturali (Geli, plant. , inlr. p 39 e seg., A. de Jussieu Boi., ed. 1844 . p. 622-25). Ho pn 182 APIACEE. esame quei pochi generi, come Eryngium, Hydrocotyle, Bupleurumy o quelle sezioni di generi , che nei successivi rivolgimenti della fa- miglia erano stati più rispettati; ho riscontrato quali caratteri vi si presentavano più costanti, e quali meno ; da siffatto criterio ne ho dedotto il relativo valore; rigettando quelli di minor valore perchè più incostanti, mi son servito degli altri per ricostruire su di una medesima base le tribù, le sottotribù e i generi, che sono perciò riusciti equivalenti. L'esposizione e la discussione del valore di ogni singolo carat- tere risulteranno dalla descrizione che segue delle Apiacee italiane. Intanto compendiando posso dire: che nessun carattere del fiore e* del frutto è assolutamente costante ; che tale è la indeterminatezza delle svariatissime modificazioni delle parti di ambedue, da obbligare a prendere in considerazione solamente le modificazioni estreme , così gli estremi di grandezza dei sepali , o di forma della corolla , o d'incavatura della mandorla, e via dicendo; che, sotto tali riserve, io ritengo i caratteri migliori essere forniti da la natura dell'infiore- scenza, la grandezza del calice, la forma della corolla, la forma generale del frutto, la grossezza e consistenza del suo pericarpio, la presenza o no di un coccoforo , la forma dei cocchi, il numero 7 la posizione, la natura delle loro costole, l'aderenza o no dei semi, l'incavatura o altrimenti della mandorla; che invece caratteri non adoperabili sieno quelli dell'involucro, della sessualità dei fiori, de- gli stili e dei stilopodi, della divisione maggiore o minore del coc- coforo, del vario sviluppo di costole della medesima natura, delle liste resinose rispetto al loro numero ed alla loro distribuzione. Dal seguente prospetto è offerto il risultato del lavoro fatto sulle 221 specie di Apiacee italiane, in base agli anzidetti criteri: 1. Lagoecie^e Rekh. 1. Lagoecia Linn 1 2. Petagna^:^:. 2. Peta^naea Guss 1 o. SaniculEvE Koch. 3. Eryngium Tourn 11 4. Astrantia Tourn 5 5. Hacquetia Neck 1 6. Sanicula Tourn 1 APIACE.E. 183 4. Hydrocotyle.e Bum. 7. Hydrocotyle Tourn. . 2 5. Ferule^;. /. Crithme^e. 8. Magydaris Koch 1 9. Hippomarathrum Hoffm. Link 4 10. Lecoquia Cand 1 11. Cachrys Link 2 12. Globocarpus 1 15. Crithmura Tourn 1 2. Peucedane,e. 14. Tordylium Tourn 3 15. Sphondylium Tourn 3 16. Pastinaca Tourn 6 17. Peucedanuin 13 18. Archangelica Hoffm 1 19. Aethusa Linn 1 20. Anethum Town 1 21. Ferula 5 '22. Bonannia Guss 1 23. Krubera Hoffm l 3. Sesele.-e. 24. Kuiulmannia Scop. 1 25. Fceniculum Hoffm - 26. Seseli Koch 27. Ligusticum ' 2S. Levisticum Koch 29. Athamaiitha Koch 30. Grafia rWcfc r>i . Pleurospermum Hoffm. 52. Colladonia (land 53. Echinophora Tourn 184 APIAGEE. 4. Scandice^;. 54. Falcaria DUI 5 35. Chaeropbyllum Hoffm 5 36. Scandix Tourn 4 37. Myrrhis Scop * 5. Anthrisce^e. 38. Anthriscus Hoffm 5 39. Biasolettia Koch 1 6. Apie/e. 40. Bupleurum Tourn. . ■• i? 41. Ridolfia Mor * 42. Lereschia #oiss 1 43. Conopodium Koch 1 44. Apium *9 45. Trochiscanthes Koch 1 46. Sium 1 47. Cicuta Limi. . * 48. Conium Linn 49. Smyrnium Tourn * 50. Cicutaria Tourn 51. Danaa Ali* l 52. Bifora Hoffm 2 6. Silehe^:. 1. Oenanthe^e. 53. Siler * 54. Portenschlagia De Vis 1 .55. Oenanthe Lam 9 56. Apinella Neck ' 1 2. Thapsie^e. § Laserpitie^ Tausch. 57. Etgeoselinum Koch 4 58. Thapsia Tourn 1 59. Laserpitium Tourn 9 APIACEE. 185 §§ Caucalide.£ Tausch. 60. Daucus Benth. Hook 11 61. Caucalis 6 6'2. Turgenia Hoffm 1 7. CORIANDRE/£. 63. Coriandrum A'ec/c 1 Species 221 Descrizione. — Le Apiacee nostrali, come in generale tutte, sono, ad eccezione di un frutice (Bupleurum fruticosum) e di pochi suffrutici, erbe annue o perenni, di varia statura, da 1 decimetro a più di 2 metri, di vario portamento per essere ora semplici o poco ramose, ora ramosissime, più spesso erette, talora sdraiate o stri- scianti, talora nuotanti nelle acque. Sono glabre, o pelose ma par- camente, di rado più abbondantemente. Le varie loro parti sono occupate da condotti intercellulari ri- pieni di succhi oleo-resinosi, sia limpidi, sia lattiginosi bianchi o gialli, che impartiscono odore alla pianta, e difatti le Apiacee sono d* ordinario aromatiche. Su tali condotti si può leggere Trécul , Des vaisseaux propres dans les Ombellifères (in Ann. se. nat.oa ser. 5), N. Mùller in Pringsh. jahrb. 5. p. 4/5, Van Tieghem in Bull. soc. boi. de France, 19 , e in Ann. se. nat. 5a ser. 16, p. 141, lMoynier, Des canaux sécréteurs des Ombellifères (in Bull. soc. boi. de France, 25), Van Tieghem in Ann. soc. nat. T ser. 1. p. 22. Il fusto ha la particolarità di essere spessissimo accannellato. È percorso da strie, o da scanalature, e quando queste sono più profonde, le costole interposte fanno si con la loro sporgenza che rendono il fusto angoloso. I nodi sono spesso marcati; e sotto di essi il fusto si presenta talora rigonfiato (Cluerophyllum nodo- sum , ecc.). Le radici sono talora tuberose ; ciò specialmente nel genere Oenanthe. Neìì'Apium Bulbocaslanum e aflini, nella liiasoleitia , il fusto termina in basso in un tubero, che deriva dall' ingrossamento dell' ipocotiU , e consta per conseguente di radice a di fusto in- sieme (Irroisch in Flora 1858, p 88). La radice della Cmta virosi è scavata internamente e tramezzata. Dove il insto (o il rizoma) è strisciante, le radici avventizie BÌ partono da' nodi. 186 APIACEE. Le foglie sono sparse, e solo per essere molto ravvicinate possono sembrare opposte o verticillate. Mancano le stipole ; sono però state ascritte al genere Hydrocotyle (Richard , Monogr. p. 9) , e linguette sono state attribuite all' Oenanthe pimpinelloides e al- YApium Podagraria (P. Savi , Sul valore tassonomico delle stipole , p. 6). Eccettoché nel Bupleurum frnticosum, dove le foglie breve- mente picciolate hanno ristretta base d' inserzione, e sono caduche, e a quanto sembra anche nelle Hydrocotyle , in generale nella fa- miglia le foglie, siano esse lungamente o brevemente picciuolate o sessili, abbracciano il fusto con larga base d'inserzione, che anzi bene spesso doventa vera guaina, e marciscono in posto. Interis- sìme nei soli Bupleurum , sono più o meno divise in tutti gli altri generi , anzi la molta divisione è la regola , senza però che ne ri- sultino mai foglie composte con foglioline articolate alla base. Il modo della divisione è naturalmente d'accordo con la nervazione , ora semplicemente palmata, ora palmato-ternata , ora pennata; su di che si può consultare Rossmann , Beilr. zur kenntn. der spreiten- formen in der fam. der Limbelli f. A riguardo delle loro foglie , le Apiacee offrono una singolare rassomiglianza , già sovente notata , con una famiglia assai lontana per altri rispetti, le Ranunculacee ; e difatti il decorso delle fibre dal fusto nelle foglie è secondo i me- desimi due tipi (Acqua in Ann. ist. hot. di Roma, ann. 3. fase. 1). Sullo sviluppo delle foglie si può riscontrare Payer, in Ann. se. nat. 3a ser. 20. p. 111, e specialmente Wretscko, Zur entivi- ckelungsgeschichte des Umbelliferen-blattes (in Bot. zeit. 1864). Su altri loro particolari , nonché del corpo vegetativo in genere, si ri- scontrino : Hoffmann, Ueber die wurz. der Doldengeiv. (in Flora, 1849-52) , Jochmann, De Umbellif. struttura et- evoluitone nonnulla, Wydler, in Flora 1860, p.422, Buchenau, Der Bluthenstand u. die zweigbild. bei Hydroclyle vulgaris (in Bot. zeit. 1866), Van Tie- ghem, in Ann. sor,, nat 5a ser. 13. p. 223, Clos , La feuille et la ramific. dans la fam. des Ombell. (in Mém. de Vacad. de Toulouse , T ser. 6), Courchet, Etude anat. sur les Ombell. (in Ann. se. nat. 6aser. 17). L'infiorescenza tipica è l'ombrella composta, doppia. E quasi sempre tale prettamente; in alcuni casi peraltro, o per riduzione dei raggi insino all'unità, o per la loro dispersione, l'ombrella com- posta passa nell'ombrella semplice;1 come da un' altra parte l'om- 1 Nel genere esotico Leucolcena R. Brown ba seguito il passaggio dal- l'ombrella composta al fiore solitario (Gen. rem. on the bot. of Terra Auslralis), APIACEE. 187 brella semplice dei generi Lagoecia o Hacquetia, tende a farsi com- posta nel genere Astrantia , e medesimamente nella Sanicula, dove a di più passa nel capolino, che poi nel genere Eryngium si pre- senta tale senza fallo. Comunque siano d'altronde, queste infiore- scenze possono essere solitarie terminali, o laterali ascellari oppure opposte a foglie, spessissimo però sono riunite in corimbi o in om- brelle maggiori , o in pannocchie , o grappoli , o dicasi. Il peduncolo n' è assai variabile per lunghezza. La Lagoecia ha i singoli fiori dell' ombrelja semplice involucrati da brattee, per cui sta nella famiglia come gli Echinovs nelle Aste- racee. Nei capolini degli Eryngium i singoli fiori stanno all'ascella di altrettante brattee. Ovunque altrove i fiori non sono accompagnati che da brattee esterne sia all'ombrella, sia all'ombrellelte, costi- tuenti un involucro generale e involucretti parziali, e variabilissime per grandezza, per fattezza , per numero, spesse volte sono anche mancanti del tutto; anzi la variabilità n' è tale, che al presente non sono più ritenute atte a fornire caratteri generici, mentre che la natura dell'infiorescenza, o a ombrella doppia, o a ombrella sem- plice, o a capolino, dà certamente un buon carattere. Tutte queste infiorescenze sono considerate definite, abbenchè manchi d'ordinario il fiore centrale. Vedasi in proposito Warming, in Boi. tidsskrift, 3a ser. 1 . p. 94. Nelle Hydrocotyle il centro del- l'ombrella facilmente si prolunga , e porta di nuovo fiori più in alto, l'ombrella si può dire normalmente prolifera, e i fiori compariscono verticillati (vedasi Buchenau , o. supra bit.). Il fiore centrale dove esiste, può anche distinguersi dagli altri per diversa conformazione e colorito, così nei Daucus (vedasi Germain de Saint-Pierre, in Bull. soc. boi. de France. I. p. 121), o per essere bisessuale, op- pure unisessuale pistillifero, mentre gli altri sono unisessuali sta- miniferi, così nelle Echinophora e nella Pelagica: in quest'ultima si dà il caso (eccezionalissimo in tutto il regno vegetale) di fiori pe- riferici staminiferi, impiantati sul gemmulario del fiore centrale. Il ricettacolo suol essere di poca entità, soggetto però ad au- mentare dopo la fioritura (Daucus Gingidi um , Apium Visnaga, ere); negli Eryngium è allungalo conico; nelle Echinophora all'inveì grandemente incavato, tonto da nascondere nel suo fondo l'unico fiore pistillifero, nel mentre che i fiori staminiferi stanno esterior- mente nella sua parte superiore. I peduncoli delle ombrellette nelle ombrelle doppie,' detti raggit bene spesso presentano particolarità di struttura diverse nei due lati, esterno ed interno. Talora dopo la 188 APIAGEE. fioritura l'ombrella tutta quanta si chiude (Dauci sp., Apium Visnaga) . Essendo già stata avvertita la possibile diversità sessuale dei fiori, occorre aggiungere eh' è frequente , e consiste per lo più nella presenza simultanea di fiori unicamente staminiferi con altri bises- suali: sia nella medesima ombrella speciale, quando i primi so- gliono essere più specialmente periferici (Astrantia, Hacquetia, ecc.) ; sia in ombrellette diverse della medesima ombrella generale (Chce- rophyllum} ecc.); sia in diverse ombrelle composte, quando pare che stia nei laterali la tendenza ad essere sterili (Ferula, ecc.). Ra- ramente si hanno fiori ? e $ , sia nella medesima pianta, quando quelli sono solitari attorniati da questi (Petagnm, E 'chinophor a) , sia in piante diverse (Apinella). Dopo la fioritura sogliono persistere i pedicelli dei fiori ^ , e talora ingrossano (Echinophora). I fiori sono di una grande uniformità di struttura e di appa- renza. Sono sempremai assai piccoli, i più grandi essendo quelli del Pleurospermum austriacum, di 8 millimetri di diametro, dai quali si scende d\Y Apinella per esempio, dove non hanno che 1 '/2 rol- lini. Il color dominante è il bianco, talora volgente nel porporino; è il giallo in una minoranza di specie. Sono di tipo regolare (acti- nomorfo) , ma con facile tendenza alla irregolarità (zigomorfismo) parziale, specialmente nella corolla, anche nel calice, rarissima- mente nel gineceo. Calice , corolla e androceo sono prettamente epigini. II calice pentamero, dialisepalo, non ha i sepali bene svilup- pati che in un ristretto numero di generi, quali Lagoecia (dove sono anzi più grandi dei petali e riproducono le fattezze delle foglie) , Eryngium, o Astrantia: quando mostrano preflorazione embriciata. Nella gran maggioranza sono ridotti a minuti dentini , o soppressi del tutto, e allora non comparisce in cima al gemmulario che un margine smussato. Possono essere eretti , o patuli. Sono persistenti. Per cavarne partito tassinomicamente, giova scinderli in due cate- gorie, secondochè siano piccolissimi o nulli, oppure grandi o gran- detti. Alternanti co' sepali stanno 5 petali, con ristretta base d'inser- zione. Tutte le volte che nel loro rimanente sono larghi assai , si ricuoprono a preflorazione embriciata; ma d'ordinario sono troppo piccoli a ciò , ed hanno preflorazione aperta , che può anche assu- mere apparenza di valvare: anzi col crescere del fiore possono pas- sare dalla embriciata alla apparente valvare, come si vede nel APIACEE. 189 Critfnnum. Sono più o meno tardivamente caduchi. Eretti quando vi sono costretti dal calice grande e pure eretto , si fanno più o meno pattili quando il calice è ridotto o nullo, anzi sono d'ordinario patuli quanto mai. Questi due atteggiamenti, essendo così collegati a mo- dificazioni del calice, doventano buoni caratteri generici; va subito notato però che il collegamento non è necessario, avendosi una ec- cezione nei fiori $ dell' Af>inella. La forma dei petali è peculiarissima. Variando nell'insieme fra la forma lanceolata e l' arrotondila, avendo frequentemente la forma obovata, sono affatto spianati in via ecceziònalissima (Pleurusper- mum) , mentre nella regola sono ripiegati inenlro. La ripiegatura può essere meramente dell'apice del petalo (Apium nodiflorum, Ligusticum Mutellina, ecc.), o facendosi per gradi maggiore, e ciò anche nella medesima specie (Ligusticum Meum, ecc.), può arrivare insino alla metà della lunghezza del petalo stesso; la parte ripiegata è svariatissima per forma: essendo tenuta obbligata al posto da un rialzo interno della linea mediana del petalo, ha bene spesso in cor- rispondenza alla propria base una insenatura , che fa parere smargi- nato il petalo, e bilobo quando dai due lati vi è grande sviluppo della lamina, i due lobi potendo anche essere disuguali. Da tutto ciò risulta tale una varietà, che neanche le 42 l'unire della tavola del Koch (Gen. trib. pi. umb.) bastano a* darne cognizione completa ; e se, dentro certi limiti, possono i petali somministrare buoni carat- teri specifici, fu certo pensiero infelicissimo il farne uso per distin- zioni generiche, non avendo i loro caratteri né la costanza né la determinatezza necessarie; tutt'al più si possono adoperare schie- rando le varie forme sotto due tipi : uno dei petali ricisameute ri- piegati, rimanendo la corolla aperta, l'altra dei petali piuttosto arrotolati, < he danno una corolla chiusa a cercine ; ma anche facendo così si hanno casi dubbi {Ferula communis, Apium segetum , ecc.). Infine è cosa frequente die alla periferia delle ombrelle, e magari delle ombrellette, i petali si facciano raggianti, i più esterni in quei fiori Facendosi assai maggiori degli altri. Cinque stami alternano coi petali; e tanta n'è la uniformità, che mai si è attentato ricavarne caratteri per la cìassazione, Hanno un filamento filiforme, che nella preflorazione è ripiegato in dentro; e un' anteri piccola, tondeggiante, attaccata per il dorso, di due caselle die si aprono per ima fenditura ventrale. Il polline è ovale cilindrico. L'impollinazione è sollecita, avviene innanzi il pieno svi- luppo degli stili, e i fiori sono dicogamici proterandri nel tipo pre- 190 APIACEE. valente nella famiglia; ma negli Eryngium, e forse in altri generi dal fiore ugualmente chiuso, vi sarà invece autogamia, o dicogamia proterogina. Cadono gli stami, con i petali o più sollecitamente. Il gineceo è dimero, i due pistilli essendo antero-posteriori. Consta di un gemmulario completamente infero, e biloculare; e di due stili sovrapposti alle due caselle, filiformi, terminati da un pic- colo stimma, e slargati esternamente alla base in guisa da formare ivi una espansione o piana, o convessa, o conica, intera nel mar- gine, o smerlata, eh' è il cosi detto stilopodio: i due stilopodi, pure restando separati , o talora congiungendosi come negli Ei'ynghm , formano il disco epigino. Com'è già stato avvertito, lo sviluppo degli stili suol essere tardivo , a tale che al tempo della fioritura non vedonsi spessissimo che gli stilopodi, e nel loro margine in- terno le capocchiette degli stimmi, e solo più tardi si allungano gli stili propri, stando diritti o ripiegandosi in fuori. Nella Lagoecia manca uno stilo, e lo stilopodio corrispondente è diminuito (Baillon, Hist. des pi. 7. f. 182, 184). Nei fiori unisessuali staminiferi, gli stili sono ridotti agli stilopodi. Delle due caselle del gemmulario una si atrofizza nella Lagoecia, ed è quella corrispondente allo stilo normale, e nelle Echinophora. Le piccole differenze di conformazione degli stilopodi non ba- stano a dare caratteri generici f come hanno voluto alcuni classatori. Nemmeno la lunghezza degli stili , per Y altra ragione della loro variabilità in specie vicinissime, come quelle dei generi Bifora, Cluerophyllum , anche Peucedanum. In ogni casella del gemmulario sta pendente dall'apice una gemmula anatropa , con integumento scempio , e con rafe introrsa. Alcuni autori, anche recenti (Cramer, Baillon), hanno erronea- mente creduto che si trattasse di gemmula costituita da una nocella nuda. Quell'unica gemmula sarebbe la superstite di due collaterali originarie, stando alle osservazioni di Payer, di Jochmann, di Sieler; però, secondo Roeper (in Bot. zeit. 1852 , 1856), il fatto sarebbe ristretto alle Apiacee con grosso frutto compresso per il dorso dei cocchi, dove egli ha trovato eccezionalmente due semi invece di uno solo. La storia genetica, del fiore è reperibile in Payer, Tratte Horgan, comp. p. 401. t. 88 , Jochmann, o. e, Sieler, Beitr. zur en- tiuickelungsgesch. des bliitìienst. u. der bliithe der Umb. (Bot. zeit: 1870); e, per quel che riguarda il gineceo, parte di più difficile investigazione e di più oscura interpretazione morfologica, oltracciò APIACEE. 191 in notizie sparse in vari lavori più generali. I fiori, e specialmente quelli di Carota, vanno soggetti a mostruosità, di cui è ricca la let- teratura botanica. Sono sempremai persistenti gli stili nella loro interezza, e si ritrovano in cima al frutto. Sono pure persistenti i sepali , immu- tati , o raramente (in alcune specie di Seseli) spostati in basso sul frutto. Sulla struttura del frutto vanno consultati più specialmente La- nessan in Bull, de la soc. limi, de Paris, 1874, e Bartsch, Beitr. zur anat. u. entwickl. der Umbelliferenfruchte , 1882. Esiste anche un lavoro di Lojacono , Sulla sist. delle Ombrell. dei jughi e della natura del frutto, 1882. Il frutto tipico è dirompente in due cocchi, che separandosi l'un dall'altro restano per breve ora appesi per il loro, apice alla sommità di un sottile corpo centrale, il così detto carpoforo, nome affatto improprio, che io proporrei di mutare in coccoforo. Molli ha dimostrato (in Bot. zeit. 1863) che il coccoforo risulta da una spe- ciale differenziazione istologica nell' asse del setto che separa le due caselle del frutto. È diviso in due lobi, ora per brevissimo tratto, ora maggiormente, il più delle volte fino alla base; le quali varia- zioni nella divisione non possono dare carattere generico, perchè si ritrovano nel medesimo gruppo riconosciuto indivisibile, cosi nei DaucuSy o nei Chcerophyllum, dove il Ch. hirsutum per esempio ha il coccoforo diviso soltanto all'apice, e il Ch. Villarsii sino alla base. Meglio si potrebbe dare valore generico alla presenza del coc- coforo, o alla sua assenza quale si verifica nelle Saniculee, nelle Uijilrocotyle , Oenanlhe , Echinophora , ecc. In quest'ultimo genere, come nel Coriandrum, e nella Kr ubera, il distacco reciproco dei coc- chi non si fa tanto facilmente; non si fa punto nel Bupleurutn tu- bovatum , notevolissima eccezione nel suo genere. Naturalmente i frutti uniloculari della La(\oecia, e della Petagncci, non si dirompono in cocchi. La commettitura dei due rocchi, ora corrisponde a tutta la loro larghezza, ora è minore, quando il frutto si presenta ristrinto per quel verso. Salvo qualche caso dubbio, delle HydrocotyU por esem- pio, dove il carattere raria alquanto da specie a specie, o dtWApium Anitum, che ha il frutto ristrinto da un lato solo, in generale il suddetto carattere è abbastanza evidente e costante da aver servito utilmente alla distinzione di generi non soltanto, ma di gruppi mag- giori. D'ordinario a superficie pinna, la commettitura pud anche 192 APIACEE. presentarsi curva rientrante (Anthì'iscus , Coriandrum,ecc). Nel ge- nere Ferula è fatta come forforosa dal disfacimento del tessuto su- perficiale. Nel genere Bifora è cospicua per il foro vistoso che vi nasce dal distaccarsi dei cocchi. E sovente percorsa da quelle liste resinose, comuni nel frutto, cui gli autori hanno data tanta impor- tanza quando sono esterne, mentre molto arbitrariamente l'hanno negata quando sono commissurali. Varia la grandezza del frutto, da 1 o 2 millimetri a mezzo de- cimetro. Ne varia la forma generale , dalla globosa del Coriandrum alla schiacciata dello Sphondylium , dal frutto più largo che alto di una Hydrocotyle o di una Bifora al frutto allungassimo di una Scandix. Raramente si assottiglia all'apice in un corto becco, che nelle Scandix doventa un lungo rostro. Il frutto schiacciato o com- presso lo è nel senso della commettitura , corrispondente al dorso dei cocchi, o in senso contrario, corrispondente ai loro lati. Tutte queste variazioni di forma sono state fra i primi caratteri adoperati per distinguere generi nella famiglia, e si possono seguitare ad ado- perare, con la solita condizione di porre le differenze soltanto fra forme alquanto lontane le une dalle altre, trascurandole differenze minime, come quelle che passano tra gli Apium e i Carum degli autori per il frutto un poco più corto o un poco più lungo. Il pericarpio per la sua natura e consistenza si può riferire a due tipi. Per lo più è sottile crostoso, o alquanto più grosso duro ; ma in un ristretto numero di generi , dei quali per questo motivo ho fatta la sotto-tribù delle Critmee, il pericarpio è invece di note- vole grossezza , raramente duro (Hippomarathrum) , d' ordinario (Cachrys, ecc.) molle e come sugheroso, e difatti cosi viene chia- mato, abbenchè non abbia subita nessuna suberificazione delle sue cellule. Meritano speciale attenzione le costole longitudinali, che, sib- bene talora oscure (Lagoecia , Petagncea, Eryngium, Sanicula, Bi- fora), o variabili per numero {Hydrocotyle, Oenanthe, Apinclla dove la variabilità ne dà frutti dimorfi) , in generale però più o meno ovvie, e determinate riguardo a numero e a natura, percorrono il frutto e sono fra i caratteri primari per la classazione. Nel Corian- drum sono in numero di 20, sottili, alternatamente sinuosi, e diritti, e di questi ultimi 2 corrispondono alla commettitura, e sono lace- rate nell'atto del dirompimento del frutto. Siffatta struttura, speciale al genere, mi pare che autorizzi a costituirlo in tribù distinta, delle CoriandrecB. Il rimanente della famiglia si spartisce a quel riguardo APIAGEE. 193 in due gruppi. Nel primo (Silente) le costole sono in numero di 18, 9 per cocco, ben di rado pressoché uguali fra di loro (Tur genia), quasi sempre disuguali, con prevalenza delle 5 dispari (tuga prima- ria Cuss.) sulle 4 pari {tuga secundaria Cuss.) (Oenanthece) , o vice- versa (Thapsiece). Nel secondo gruppo , di gran lunga maggiore (Astrantia, Harquetia , Fernlex), le costole sono soltanto 10, e cor- rispondono alle dispari dell'altro tipo. Sono variabilissime per na- tura, ora filiformi, ora più sporgenti e vere costole, ora distese in ali, ora armate di pungiglioni, talora cave internamente (Astrantia* Myrrhis), ecc.; le quali variazioni danno buoni caratteri generici, sempre dentro certi limiti e quando non si guardi a minime diffe- renze; non cosi il loro maggiore o minore sviluppo, indipendente- • mente dalla loro natura, giacché a questo riguardo possono variare nella medesima specie o in specie vicinissime (Laserpitium , Bu- pleurum, Caucalis nodosa, ecc.). Riguardo alla loro positura sui cocchi, si distinguono in dorsali, marginali, e ventrali, queste es- sendo possibili soltanto nei frutti ristrinti nel mezzo e perciò coi lati dei cocchi rientranti. Ora stanno a ugnale distanza fra dì loro, ora a distanze disuguali. Altra particolarità, alla quale è stata annessa molta importanza tassinomia, sta nelle liste resinose (vittce) sparse per il pericarpio, tanto nella parte dorsale che nella commissurale dei cocchi , e cor- rispondenti alle costole, ma più spesso agli spazi intercostali (valle- culrp Cuss.), ed ivi solitarie, o no, o pure distribuite in un cerchio continuo, e nell'insieme numerose, o poche, .ora sottili appena percettibili, ora grandi vistose, anzi per lo più palesi anche al di fuori; possono anche mancare del tutto. Si sono particolarmente oc- cupati della loro struttura Moynier de Villepoix, Reeh. sur ìkui.i scrrt'ieurs dir fruii des Ombrìi. (Ann. se. tint. 6a ter. ■ Lange, Uèber die enlwickl. ier oeìbehàlter in denfriiehl. ier ! mbelL, Le moltissime loro gradarioni di numero e dispositura, dando indeterminatezza a' caratteri da desumerne, già dovevano mettere in sospetto il valore di questi ; il quale poi si perde del tutto subito che iccertata rincosianz i dai caratteri stessi ;©me risulti appunto dall'esame dei generi più naturali»' di varie specie, come: Bupleu- rum, dove le list»' ara ci sono e ora no, e nel primo caso sono •> o l che ha da I i i liste ìum , di cui alcune specie ne difettano completamente, ed altre ne hanno 6 per frutto , e l ali i le hanno lium , di «ti i non si ammel e in due . Flora Ita tu vm 13 194 APIACEE. fondata sulle liste solitarie, o trine, Apium alpinum, dove le liste variano da 1 a 3 fra costola e costola (Gren. Godr.), Chamcescia- ■dium (lavescens Mey., dove* variano ila 5 a 4 (Boiss.) In ordine a queste considerazioni, io ritengo che sia miglior consi- glio non tener conto delle liste nella costituzione dei generi; ed in ciò mi trovo d'accordo con La Gasca, che nei suoi appunti alle idee del Koch aveva giudiziosamente fatto rilevare che il carattere delle liste era superfluo per distinguere i generi più accreditati, ed altrove rompeva i legami più naturali. Com'è già stato avvertito , non vi ha mar che un solo seme per cocco, eccettochè in casi anormali. Nel progresso del suo svi- luppo, o prima o poi contrae sempre aderenza intima con le pareti della casella dove sta rinchiuso (Tanfani, Nola preliminare sul fratto e sul seme delle Apiacee, in Nuovo giorn. hot. ital. 1888), e la man- tiene dipoi. Alcune volte però, quando il suo accrescimento non cor- risponde a quello del frutto, si distacca, ma portando via seco por- zione del pericarpio (Archangelica, Grafia, C or iandrum, Bifora); il solo caso in cui si distacchi veramente è dato dalla Danaa (Tan- fani). I due casi dell'aderenza permanente e del distacco, sono ab- bastanza opposti per dare un buon carattere differenziale , checché dicano Bentham e Hooker (Gen. plant. /. p. 915). U guscio proprio del seme è sottilissimo. La forma corrisponde necessariamente a quella del cocco, all'ingrosso. Dove questo è rientrante sulla còm- missura , anche il seme ha un solco, che deriva da una sporgenza del setto del frutto lungo la sua parte mediana (Anthriscus , ecc.); oppure ha un incavo, quando la sporgenza è molto forte e tondeg- giante, ciò che ha dato luogo alla categoria delle Apiacee così dette coslospermce (Coriandrum , massime Bifora). Quest'ultima modificazione nel seme, sempre considerato nel suo complesso, non è a confondersi per la sua origine, come da molti si fa e. anco dai più recenti scrittori (Bentham e Hooker, Bail- lon), con una singolare modificazione della mandorla del seme, la quale non di rado si presenta come scavata nel suo interno, ora non molto, ora in altissimo grado (Caucalis, Smymìum, ecc.), stando la mandorla come ripiegata attorno a un corpo centrale , che poi sparendo lascia una cavità. Le Apiacee cosi conformate sono le cosi dette campylospermce , in opposizione alle altre che non offrono sca- vatura , dette orlhospermcu. Sin dal 1854 Jochmann (o. e. p. 23) aveva spiegato che la differenza fra queste e quelle deriva dal diverso sviluppo della rafe, che nelle orthosperma? resta sottile e lascia che la APIAGEE. 195 mandorla occupi tutto o quasi tutto il some, mentre nelle campylo- spermas la rafe ingrossando s'interna, e respinge la mandorla verso la periferia e attorno a sé ; e le recenti osservazioni di Tanfani con- fermano quelle di Jochmann. Non mancano le gradazioni fra le Apiacee ortosperme elécam- pilosperme, come già avverti Tausch [in Fièra 17. p.337). Si pos- sono eziandio riscontrare nel medesimo genere , cos'i nei Buplenrum ortospermi, dove il B. subovatum e il H. rotundifolium sono campi- lospermi, o nel genere Danaa secondo La Gasca (o. e. p. 30), o pure nella medesima specie, rosi nel Ligusticum Meum secondo Benth. Hook. (Gen. pi. 1. p. 911), o rome l'ho osservato nell' Archangeiica Ciò non ostante, la differenza si può ritenere buon carattere, se non d'importanza primaria come volevano Koch e Candolle , almeno d'importanza generica: al solito prendendo di mira soltanto le dif- ferenze estreme e non le intermedie. La mandorla è di consistenza cornea. Nel suo apife sta annidato un piccolissimo embrione diritto, con embrionali paralleli al setto del frutto (Jochmann, ecc.). Pare che talora manchi un embriofillo, per esempio ne\Y Apium Bulbocastanum ed in altri congeneri. Nel germogliamento pare che in certe specie di Ferula e di Caehrys si formi una guaina mediante la riunione degli embriofilli. Su «li che e sul germogliamento in generale si può leggere Bernhardi, in Linn. 7. p. 574, e Candolle, Mém. sur la fam. des Omb. p. 14. Gli em- briofilli del germoglio sono fogliacei, epigei. Considerazioni geografiche. — La distrihuzione geografica delle Apiacee italiane presenta un primo fatto, contrario a quanto > osservato per altre grandi famiglie studiate nel «V volume (Lam Scrofulariacee), ed èia prevalenza delle specie largamente diffuse Difatti se alla categoria di quelle che si trovano per tutta Itali aggiungono una 20* che sono da un capo all'altro della Penisola ma non nelle i-ole , -i ha ima gomma ^iijieriore alla cifra di lonque altra categoria, ed equivalente ai , del numero totale. I generi monotipici Sanicnla , Crithmum , Aethusa, Anelimi», podiun ", Apinella, Tur genia, Cariatidi lo Bifora, la maggioranza degli Apium, e Caucali . ap] a qdesta piò numei "ria. Lo rimanenti Apiai sono soltanto dell'Italia media, -i spartiscono ira le dui ttentrionali dell'Alta Italia . o che da quell i dono più o meno verso ; delle meridionali . 196 APIAGEE. Bassa Italia o che da quella risalgono più o meno verso alto, e ciò in proporzione quasi uguale, però con una leggera prevalenza delle settentrionali (6/2o del totale della famiglia contro °/20). Alla prima categoria appartengono per intero o iti gran maggioranza i generi Astrantia, Hacquetia, Peueedanum, Seseli, Ligusticum, Levisticum , Grafia, Pleurospermum , Falcarla, Myrrhis , Trochiscanthes , Sium9 Cicuta, Cicutaria, Danaa, Laserpitium; alla seconda categoria ap- partengono i generi Lagoecia, Petagniea , Magydaris, Hippomara- thrum, Clobocarpus , Ferula, Bonannia , [(ruberà, Kundmannia, Col- ladonia, Biasolettia, Ridolfia,Lereschia, Portemi-Magia, Elceoselinum, Thapsia, Daucus. S'intende che le specie di quest' ultima categoria, delle meridionali, sono la più parte di luoghi hassi, e che le specie dell'altra categoria, delle settentrionali, sono nelja regola piante di montagna. Le Apiacee esclusivamente peninsulari sono il quadruplo delle esclusivamente isolane. Fra le specie maggiormente localizzate vanno notate da prima quelle in non piccolo numero del nord-est delia Penisola: Eryngium planimi,' Astrantia camiolica, A.gracilis, Hacquetia Epipactis, Sphondyìium austriacum, PastuiacaFleischmanni, Peucedanum parisiense, l.igusticum minus, Falcaria latifolia, Scandix grandiflora, Anthriscus fumarioides, Apium ferulaceum, A. monta- nini. Al nord-ovest, invece non si possono notare che : Eryngium Spina-alba, Cachrys Icevigata, Seseli carvi folium, Bupleurunt rigidum. Al centro: Ei*yngium creticum, Lecoquia eretica, Apium rigidulum. Al sud: Lagoecia Cuminoides, Fosniculum virescens , Ligusticum saxi- fragum, Colladonia angustifolia , Lereschia Thomasii, Portenschlagia ramosissima, Oenanthe Jordani. In Sicilia: Petagncea saniculcsfolia , Eryngium triquetrum, Ferula geniculata, Dupleurum elatum, B. fru- ticescens, Daucus parvi florns. In Sicilia e Sardegna: Eryngium tri- cuspidatum , Magydaris tomentosa ; e in Corsica ancora : Seseli Bocconei. In Corsica e Sardegna: Pastinaca divaricata; nella sola Cor- sica : Pastinaca Corsica, Pencedanum pani cuìatum , Ligusticum corsicum, Bupleurum spinosum , Apium verticillatum . Elazoselinum Lagascce, E. polygamum; nella sola Sardegna : Osnanthe Lisce. In isole minori del mare siculo: Aj>ium luleum , e Daucus lopadusanus. Sono troppo controversi i generi della famiglia per potere sta- .bilire a loro riguardo un paragone tra la flora italiana e la flora europea. In quanto alle specie, di quelle annoverate da Nvman nel Consp. fi. europcece, quasi la metà sono attribuite all'Italia. Di specie proprie ne abbiamo 21: Petagniea saniculcefolia , Astrantia pauci- APIAGEE. 197 flora, Pastinaca divaricata, P. Corsica, Peucedanum paniculatum , Bonannia resinifera, Seseli Bocconei,Liguslieum corsicum, Colladonia angustifolia, Falcaria lutifolia , Bupleurum elatum , B. fruticescens, Lereschia Thomasii, Apium flexuosum, A. rigiduhun, A. criniium , Oenanthe Jordani. 0. Lisic; Laserpitium nitidum, L. siculum, Daucus lopadusanus; delle quali si può notare , che sono tutte piante più o meno localizzate nella stessa Italia. Si potrebbero quasi aggiun- gere altre 11 , che oltrepassano di pochissimo i confini settentrio- nali della Penisola. Tolte le specie proprie o quasi proprie, tolte altre poche da considerarsi meramente avventizie, le rimanenti (180) si distribui- scono approssimativamente secondo le cifre seguenti : '/io occupano tutta l'Europa, altrettante l'Europa meridionale soltanto, '/« sono delle Alpi e altre catene montuose dell'Europa centrale, delle quali 4 solamente stanno pure nei Pirenei, '/,„ occupano l'Europa e l'Asia contermine, 4/15 occupano ì' Europa, e l'Asia e l'Affrica più vicine, delle quali 76 sono ristrette al bacino Mediterraneo, 2/,B stanno ad occidente d'Italia, sia in Europa o in Affrica soltanto, sia (per la maggior parte) in amendue, J/s sono dell' Europa media o meridio- nale orientali, e di esse pochissime passano in Oriente. Sono cosi poche le Apiacee nostrali con più larga diffusione geografica, da non disturbare il fatto, che anche questa famiglia sta ristretta dentro i limiti di quel dominio botanico , da me indicato a pag. 410 del volume G° della presente opera. TFtIBTJ F>FIIMJL. Lagocciee. Lagoeciea Reich, eon$p, régni veg. p. 144. Flores sin^iili involucrati, in umbellani simplicem coi Ca!\\ magnus. Pructoa irruptilis, obscure costati». Osservazioni. — QuesU tlll'l'l è 'Il UflICO _»'!i>iv isolato licìlì famiglia, e che anzi n era stato escluso da taluni. 198 APIACEE. I. f,.tGOFC1.4. Cuminoides Tourn. inst. p. 300. t. 155. Lagoecia Limi. gen. plant. p. 61. Benth. Hook. gen. plant. 1. p.880. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 6/5. t. 91. f. 1, t. 99. f. 8. Flores in umbella simplici, bracteolis involucrati. Calyx maxi- mus , sepalis elongatis pectinatis. Corolla expansa, petalis patulis , infracto-bilobis, lobis setoso-acuminatis. Fructus ovoideus.hinc pla- niusculus, pericarpio tenui, irruptilis, obscure costatus, loculo altero obliterato 1-locularis. Semen adhaerens, convexo-planum. Portamento. — L' unica specie del genere è un'erba annua, bassa, gracile, ramosa a corimbo, con foglie lineari, pennalisezio- nate coi lobi divisi. I fiori, bianchi, sono in grosse ombrelle globose, oppositifoglie e terminali , rese piumose dalle brattee e bratteole e dai sepali tutti pettinati. I frutti sono assai piccoli , e sanno di Cumino. Osservazioni. — Concordano tutti gli autori, fino ai più recenti, nel negare liste resinose al frutto di questa p.ianta. Il solo Cesati ve le descrisse e figurò sin dal 1837 (in Linncea 11. p. 324. t. 7. f. 11-13), 3 dorsali e 2 ventrali; e l'osservazione è stata confer- mata nel Compendio di Ces. Pass. Gib. , con l'avvertenza che le liste dorsali sono talora 4, ma brevissime, appena sotto l'inserzione dei sepali; e cosi è difatti, ed aggiungerò che talora sono in nu- mero minore, fino ad 1 , mentre le due ventrali, assai evidenti , scendono fin oltre la metà del frutto. Vi è un solo stilo, corto, eretto. Iiftgoecia Ciiiiiiiioides. Lagoecia Cuminoides Linn. sp. plant. ed. 1. p. 203. Ces. Pass. Gib. I. e. Are. comp. fi. ital. p. 265. Groves! fi. Terr. Otr. p. 153. Figure. — FI. grcBc. t. 243. Baili, hist. pi. 7. f. 181-183. Stazione, Abitazione e Fioritura. — 'Scoperta di recente in Italia nelle Puglie, nella campagna di Taranto a Leucaspide a S. Gio- vanni, in boscaglie pietrose, dal Profeta erborista: e non a Otranto LAGOECIA. PETAGN/EA. 199 com'è indicato nel Compendio dell'Arcangeli , ma forse trovata an- tecedentemente a Gallipoli (Groves). Fiorisce in primavera. Distribuzione geografica. — In tutto l'Oriente, ed anche in Spagna (Boiss.). TRIBÙ SECOJSTJDA.. Petagnee. Petagn.-e.-e. Flores simpliciter umbellati. Calyx magnus. Fructus irruptilis , ohscure costatus. II. PETÀ«HifJEA'. Petagnia Guss. fi. sic. prodr. /. p. 311. Benth. Hook. gen. pi, 1 . p. 88 f. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 574. t 90. f. 2. Flores simpliciter umbellati, peripnerici tf in gemmulario unici 3 inserti. Calyx magnus, sepalis lanceolatis. Corolla clausa , petalis erectis , infractis. Fructus ovoideo-subglobosus, compressus, pericarpio crassiusculo, irruptilis, obscure 8-costatus, 1-locularis. Semen adhserens, compressum. Portamento. — L'unica specie del genere è ampiamente de- scritta qui appresso. Petagiiwit sanàciilsefolia. Petagnia saniculaefolia Guss.! I. e. Beh. fi. ital. 3. p 120. 4, p. 780. Guss. fi. sic. syn. I. p. o06. Nic. prodr. fi. viess. p. Jìi. Ces. Pass. Gib. o. e, p. 575. Are comp. fi. ital. p. 965. Stazione, Abitazione e Fioritura. - In Sicilia, Ih'i ruscelli freschi «lei boschi della Valdemone, ;i Tortorici (Pari.!, Todaro (), e tra Floresta (Guss.!) e Maniaci (Tineo!), a Cannata (Guss., Nic). Fiorisi e in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Pianta propria di quel ristretto luogo di Sicilia. Descrizione. — I .;» pi.i Illa § glabra in tutti' I»' Sili' parti. Il rizoma è oriizontale-, quasi cilindrico, un po' schiacciato da 200 AP1ACEE. in sotto, bifido all'apice, nericcio, eccetto nei rami che son verdi, quasi dentato per le cicatrici rilevate trasversalmente per la caduta delle foglie , con le fibre radicali che partono da ogni parte e si di- rigono poi tutte inferiormente: tali fibre sono delicate, scurette, e poco ramose. Le foglie nascono dall'apice e presso l'apice del ri- zoma, un po' distanti tra loro, e sono erette, fornite di un picciolo lungo, duretto, cilindrico, un po' assottigliato in alto e verde, il quale alla base si allarga molto a guisa di guaina bianchiccia che abbraccia quasi tutta la circonferenza del rizoma. La lamina delle foglie è. pettata , divisa profondamente in cinque lacinie obovato-cre: nate, quasi trilobe all'apice e .con i margini erenato-seghettati, con l'apice delle crenature fornite di una aresta o acume, è glabra , verde di sopra, di un verde più chiaro di sotto , con un nervo lon- gitudinale in ciascuna lacinia-, dal quale partono dei nervi laterali delicati che si diramano per formare una rete a larghe maglie. Il fusto (peduncolo) parte dal mezzo della biforcazione dei rami del rizoma , è eretto , cilindrico , verde , semplice per gran, tratto e di- viso in alto in due rami che sono eretto-patenti, solcati di sopra e che si suddividono anch' essi in due o più raramente in tre rametti o raggi dell' ombrello. Alla base dei due rami sono due foglie o brattee opposte, quasi sessili, essendo fornite di un corto picciolo dilatato a guisa di guaina cbe abbraccia la base dei rami, e con la lamina tripartita con le lacinie allungate acute o un poco acuminate, crenato-incise e con le crenature fornite di un acume , nel resto si- mili alle lacinie delle foglie radicali. Le brattee che stanno alla base dei rametti o raggi dell'ombrello sono sessili, quasi trilobe, con la lacinia di mezzo molto maggiore delle due laterali, allungato- acuminata , e come le laterali inciso-crenata e con le crenature for- nite di un acume. I raggi dell'ombrello sono tre volte dicotomi, con una ombrelletta sessile a ciascuna biforcazione dei rametti superiori, tali raggi o rametti sono scanalati di sopra e con i margini della scanalatura rilevati e bianchicci. Alla base di ógni dicotomia sono due brattee opposte, patenti, lanceolate-lineari o lineari, acuminate, pinnatifide o intere e allargate alla base lateralmente in due orec- chiette, quasi in forma di piccolissime stipole. Gli ombrelletti si compongono di un fiore centrale quasi sessile, ermafrodito, e di due, tre o più raramente quattro fiori masclii , i quali sono sostenuti da un pedicello capillare ed eretto, saldato inferiormente con il calice del fiore ermafrodito per metà e talvolta due terzi del calice stesso, facendovi una rilevatezza o costola nel punto saldato II calice, del PETAGX.EA. 201 fiore ermafrodito ha il tubo saldato con gli ovarii, un po' schiacciato, con dieci costole, di cui cinque più pronunziate e verdi. Il suo lembo ha cinque denti eretti, lanceolati, acuti, bianchi, con una piccola carena, che è una continuazione delle costole principali del calice. I petali sono quasi il doppio più lunghi del calice, alterni con questi, allungati, con l'apice molto lungo e rivolto in dentro ed in giù, scanalati di sopra, onde paiono smarginati, bianchi ed eretti. Gli stami sono cinque. I filamenti filiformi, bianchi, curvati in den- tro. Le antere sono piccole, allungate, giallognolo-rossicce. Lo sti- lopodio è quasi tondo, verdognolo. Gli stili sono più lunghi dei petali, atteso la curvatura di questi, filiformi, divergenti, bianchi. 1 fiori maschi hanno il calice campaniforme con il tubo cortissimo e verde, e i denti del lembo lunghi, bianchi, simili a quelli del calice del fiore ermafrodito: anche i petali e gli stami sono come in questo, ma un po' più piccoli. (Pari, ms., descr. di yianla coltivala). » Il frutto è bruno-chiaro, lungo 2 J/2 millimetri, coronato dagli stili e dai sepali conniventi, e porta sui fianchi i pedicelli dei fiori staminiferi caduti. Il pericarpio n' è grossetto, legnoso ; sembra che manchi olfatto di liste resinose. Il seme è aderente al pericarpio. Osservazione. — Questo tipo distintissimo interessa grande- mente la geobotanica per la sua area limitatissima di abitazione ; e altrettanto la morfologia per il fatto, forse unico, dei fiori periferici staminiferi dell' ombrella portati dal gemrnulario del fiore pistillifero centrale : fatto che una vieta teoria cerca spiegare mediante una pretesa saldatura di pedicelli con il gemrnulario riputato di natura appendicolare, mentre dottrine più conformi al vero riconoscono nel fatto un'altra prova della natura stipitale, o assile che si voglia dire, del gemmulario infero. TJRIJBU TEHZJL. Sa ni eia le e. SanigulBìC Koeh gen. trib. }>l. umb. p. Flores sirapliciter umbellati vel capitati. < ius. Fructus ruptilis, nunc obscure costatus nunc evidenter IO-»coatatus. Osservazion.- i i 1 1 >t ili mimo allungati iu tutta la tribù. Manca tempre il coi co foro. 202 APIACEE. III. ERYJVCllTjfl. Eryngium Tourn. inst. p. 327. t. 173. Delar. eryng. hist. 1808. Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 5. Benth. Hook, gen.pl. 1. p. 878. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 576. t. 90. f. 6. Flores capitati, capitulis paleaceis. Galyx magnus , sepalis lan- ceolatis. Corolla clausa, petalis erectis , infractis. Fructus ovali-sub- tetragonus , pericarpio tenui, dicoccus sine coccophoro, coccis dorso convexo-subcarinatis, facie planis, obscure costatis, costis 2 margi- nalibus nunc incrassatis. Semina adhaerentia, convexo-planiuscula. Portamento. — Piante bisannue o perenni , basse, più o meno ramose, spinose, glabre, tendenti al violaceo in tutte le loro parti, con foglie variamente divise , con fiori violacei o bianchicci, in ca- polini cinti da un grande involucro spinoso. Osservazione. — Il gemmulario e poi il frutto son d'ordinario coperti più o meno completamente da peli squamosi, che sono spesso più grandi verso alto, e* danno allora al corpo figura obovata. Gli stilopodi sono depressi. Le liste resinose, secondo le specie , ora sono 6, evidenti, ora sono irregolari oscure, ora mancano del tutto: le quali variazioni sono già state avvertite da vari osservatori recenti. * Fructus cocci crasse marginati. 1. EryngiiiBia snarii intimi. E. e glauco violascens, caule corymboso-ramoso, foliis fìssis lobis lalissimis valide spinoso-dentatis, capitulis pedunculatis, sub- globòsis, involucri bracteis spinoso-dentatis, paleis tricuspidatis , calyce corollam longe superante. Ervngium maritimum Limi. sp. pi. ed. 1 . p.233. Beri. ft. ital. 3. p. 108 ; et auct. omn. Figure FI. dan. t. 875. Reich. k. fi. germ. 21. t. 8. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In tutte le nostre arene marittime, più o meno abbondante, da Nizza a Napoli (aut.) , a Reggio (Macch.), a Otranto (Groves), dalle Marche al Friuli (aut.), nell'Istria meridionale (Freyn) , e in Corsica, Sardegna e Sicilia ERYNGIUM. 203 (aut.), nonché nelle isole minori di Capraia (Mor.. De Not.), del- l'Elba!, di Pianosa (Simonelli !), di Montecristo (Wats.-Tayl. '•), di Maddalena -(Genn.) e Tavolara (Mor.), d'Ischia (Guss.) e Capri (Pasq.), di Salina e Vulcano (Loj.), di Pantellaria (Guss.), di Malta (Zer., Grech), di Brioni (Freyn). Fiorisce da giugno e luglio a set» ternbre. Distribuzione geografica. — Europa tutta, meno le sue parti più settentrionali, Asia Minore, Affrica settentrionale. « Descrizione. — Il fusto è alto circa un piede , flessuoso , cilindrico, striato, di colore azzurro-bianchiccio, ora più ora meno carico o chiaro, assai ramoso a poca distanza dalla base, con i rami alterni, alquanto divaricati e due volte tricotorni. Le foglie radi- cali e le cauline inferiori hanno un picciolo poco più lungo o quasi uguale alla lamina, più largo alla base che inguaina la parte infe- riore dell' internodio, convesso di sotto ,• scanalato di sopra, di co- lore bianchiccio con vene longitudinali verdognole , la loro lamina è quasi tanto larga che lunga, lobata, con i lobi aventi grandi o pic- coli denti terminati in una lunga spina; sono un poco incavate alla base a guisa di cuore , di colore verde azzurrognolo quasi glauco- bianchiccio, con i nervi diramati in una rete e con il margine dei • denti e le spine di color bianco. Le foglie superiori, gradatamente un poco più piccole, sono simili alle radicali e alle inferiori, ma con un picciolo ridotto alla sola guaina che è anche nelle foglie supreme, le quali sono anche meno lobate. Gli involucri sono anche più sem- plici, essendo le loro foglioline quasi trilobe con il lobo medio mag- gioro dei laterali, tutti però spinosi all'apice. I capitoli dei fiori sono quasi tondi. Il ricettacolo è quasi cilindrico. Le pagliette o brattee di esso sono tricuspidate con le cuspidi spinose, e lunghe quanto i fiori. Questi sono sessili. Il tubo del calice è irto di peli lunghetti e bianchi, diretti in alto. Le lacinie del lembo sono a guisa di foglioline lanceolate, acute, spinose all'apice, diritte e di color verde o azzurrognolo. I petali sono Inanelli 0 azzurrognoli, diritti , allungato-obovati, con una lacinia all'apice , la quale è lunga quanto il petalo ed è rivolta in dentro in modo che la sua faccia esterna guarda la taccia interna del petalo; questo è smarginato assai nel punto dove si continua con la lacinia. (ìli stami sono inseriti sul (1ÌSC0 epigino alternativamente ai petali: >ono il doppio più lunghi dei petali e delle lacinie del calie. I filamenti sono filiformi, azzur- rognoli. Le antere sono allunj iri, smarginate ad ami estremità, verdognole nella preflorazione, poi portate fuori per il 204 APIACEE. raddrizzamento dei filamenti, sono azzurre, inserite nel mezzo del dorso, biloculari e aprentisi longitudinalmente. Il disco epigino è bianchiccio di sopra, con dieci piccoli lobi nel margine. Gli stili ven- gono dal centro depresso del disco, sono filiformi, bianchicci, poco più lunghi dei petali e divergenti in alto. Gli stimmi sono ottusi. (Pari, ms., descr. di pianta di Spezia). » * * Fructus cocci obscure marginati. £. Eringi ima Spina-alba. E. albidum , caule corymboso-ramoso, foliis partitis fìssis lobis latiusculis valide spinoso-dentatis, capitulis pedunculatis, ovoideis (maximis), involucri bracteis pinnatifidis spinoso-dentatis, paleis integris vel spinoso-dentatis , calyce corollam superante. Eryngium Spina-alba Vili prosp. ex Hist. pi. Dauph. 2. p. 660. Ard. fi. Alpes-mar. p. 172. Are. comp. fi. ital. p. 263. Figure. — Vili. o. e. t. 16. Delar. eryng. hist. t. 3. Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi Marittime, al col1 di Braus, a Sansone ed alla Briga (Ard.). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Specie propria di quelle Alpi e delle contermini della Provenza e del Delfìnato. 3. Eryngium campestre. E. pallide viride vel vis superne ca?rulescens, caule divaricato- ramoso , foliis sectis partitis fissis lobis latis valide spinoso-dentatis, capitulis pedunculatis , subglobosis , involucri bracteis subspinoso- dentatis, paleis integris, calyce corollam superante. Eryngium campestre Linn.sp. pi ed. 1. p. 233. Bert. fi. ital. 3. p. 111 ; et auct. omn. Eryngium Biliardieri (non Delar.) Macch.! eat. piani. Regg. p. 75. Figure. — FI. dan. t. 554. Savi mat. med. veg. tose. t. 31. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 11. 1 È strano l' equivoco nel quale sono incorsi i nostri trattatisti e le nostre carte geografiche, anche più accreditate, traducendo per colle il col dei Fran- cesi. Questo, che significa un passo fra due alture, vien da collum, e si deve rendere per collo o col; mentre il colle (da Collis) significa invece un' altura. ERYNCtfUM. 203 Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Comu- nissimo per quasi tutta Italia nei campi e nei luoghi incolti. Peral- tro nell' Alta Italia è detto infrequente nel Tirolo (Facch.), dove difatti è indicato solamente al lago di Garda, a Egna e a Bolzano (Hausm.); nel Friuli non fa che a Gemona e Ospedaletto (Pir.), e a Grado e Aquileia , da dove passa nell' Istria meridionale , neppure ivi comune (Freyn); è raro nel Bolognese (Cocc.) , e manca a Faenza (Cald.). Nelle Alpi Marittime sale sino a Tenda (Ungern- Sternberg!); in Toscana occupa le regioni maremmana, campestre, submontana e montana , ma nelle isole non è stato trovato che in quella dell'Elba!. Essendo adunque abbondante nelle provincie liguri e toscane, nasce pure nel Viterbese (Macch.!) , nel Piomano, sempre comunissimo (Seb. Maur. ecc.), in Terra di Lavoro (Terr.), manca a Napoli, ricomparisce verso il Vulture (Terr.), a Castro- villari (Terr.!) e a Reggio (Macch.!). Nell'altro lato della Penisola trovasi sparso da S. Elpidio (Bert.) per l'Abruzzo e le Puglie (Ten., Ors, ece. ecc.) sino a Otranto (Groves!). Nasce in più luoghi di Corsica (Mars. ecc), in Sardegna (Mor.) , in Sicilia, ovunque (Guss. ecc. ecc.) : però non indicato in alcuna delle sue isole mi- nori, come neppure nelle Maltesi. Fiorisce in luglio e agosto; frut- tifica in ottobre. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Siberia rontermine, Asia Minore, Affrica settentrionale. 4 Ei»yiigiiim ametliystiiiiuu E. e viridi superne praeseriim intense violascens, caule pani- culato-ramoso, foliis parlitis fissis lobis angustis valide spinoso- dentatis, capitulis pedunculatis, subglobosis , involucri bracteissub- spinoso-dentatis, paleis integris, externis tantum subspinoao-dentatis, caryce coi olla breviore. Eryngiura amethystinum Limi. tp. pi- ed. I. p. $33. Ed ' 3). barn ene. méth. I. p. 752. Detar. eryng. hiit. p. 27. Bert. //. Hai. .,' p. 112; ti auvt. Eryngiom dilatatum (non barn.) Bert. ». e. p. US {exd. tyn. exc.ital ). Guss. ;i se. tyn. I p. ■ p s<>) Sang. fi. rom, . alt. p. ■■'■■■> Terr.! fi. Vult. tyn. p. 74. Enum. pi. mur. Eryngiura muitifidum Ten. lyll. fi, nenp. p. ) 206 APIACEE. Figure. — FI. grcec. t. 259. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 10 (err. quoad fruct.). Stazione, Abitazione e Fioritura. — In buona parte d'Italia, nei luoghi incolti asciutti, e simili. Nasce a Fiume (Noè!), comu- nissimo (Smith), nell' Istria meridionale, pure comunissimo (Freyn), a Pirano (Poli.), e Trieste (Solla!), nel Friuli, qua e là (Pir.l), così tra Udine e Cividale, e verso Tolmezzo!, presso Zorzoi (Ball!), a Feltre (Ambrosi!), a Bassano (Bert .), a Possagno (Pari.!), a Tre- viso, presso Venezia al Cavallino , raro (Morie, ecc.), nell'isola d'Ariano. in quel di Rovigo (Grig.), negli Euganei (Trev.) presso Arquà (P. Savi!), nel Vicentino (Ma'rz.), nei Sette Comuni (Bert.), nel Veronese (Poli, ecc.), nei Lessini a Spredino, e Rovere di Velo, nel Baldo a Spiazzi, Basiana, Ime (Goiran!) , in Tirolo ad Ala, Ro- veredo, Tenno , Pergine, e da Trento a Merano e verso Chiusa (Hausm. ecc.), infine nel Bresciano da Serie a S. Gallo, e da Salò a Gargnano, abbondante (Zersi), ultimo limite occidentale nella valle del Po; nell'altro Iato della valle non è stato trovato che nel Parmense a Vigheffio (Pass.!), e nel Modenese presso Sassuolo (Gib. Pir.!)e a Ranocchio di Montese (Cocc). Ricomparisce più giù nelle Marche ad Urbino (Bert.), e prosegue per Ancona (Paol.!), per il Catria al Corno e a Roccabaiarda tra 500 e 1000 metri (Pari.!), Tolentino, comune (Ricci!), S. Elpidio (Bert.), tutti i monti Sibillini alla loro base, al Pian perduto di Castelluccio , al valico di Gualdo ecc. (Paol.), Ascoli!, il monte de' Fiori (Pari.!), Accumoli (Ors.), il Sirente (Groves) e la Maiella verso Roccamorice (Levier!), sopra Carama- nico e all' (Menta (Ces.) , il Tavoliere , e il monte della Stella in Basilicata (Ten.) , dove termina. Nella Penisola occidentale principia a Porto Venere nel golfo della Spezia (Figari!); trovasi in Toscana nelle regioni campestre, submontana e montana: nel vai d'Arno di sopra a Castelfranco (Beccari!), nel Casentino in molti luoghi (Marc.!, Pari.! ecc.), a Pieve S. Stefano in vai Tiberina, dov'è comune (Amid.), nel monte Amiata fra Montelatrone e S. Processo (Santi, Savi); in Umbria intorno a Perugia (Bat.) e Assisi (Bat., Tanf.l), tra Spoleto e Terni (Bert.) , e sul Vettore (Gemmi !); nel Lazio presso Roma a Tivoli (Pari.!, Cuboni! ecc.), e a Carpineto nei Lepini (Rolli!); in Campania a Uri, Cairo (Terr.) , S. Biagio (Terr.!), Mondragone, intorno a Caserta, ecc. (Ten., Bert., Terr.), al Ma- tese, nè'monti di Castellamare (Ten.); più giù a Bovino (Bruni!), a Melfi (Poli!), nel Vulture (Terr.!) dov'è comune, a Muro (Terr.), a Leucaspide (Groves). Manca in Corsica e in Sardegna. Nasce in ERYNGIUM. 207 Sicilia, ma raro: Palermo al Parco, a Chiarandà (Pari.!), a Piemia (Sorrentino!), Polizzi e Mandarini, Val di Mazzara (Guss.). Fiorisce da luglio e agosto a ottobre. Distribuzione geografica. — Europa meridionale-orientale. Osservazioni. — Facchini (FI. Siidlir. p. 30) parla di un ibrido fra questa specie e la precedente, da lui osservato presso Montan nella valle dell'Adige. Fu Boissier (in Ann. se. nat. 1844-, e Voy. en Esp. 2. p. 731) primo a rilevare che V Eryngium dilatatimi degli autori italiani non è il vero, del Mediterraneo occidentale: al quale d'altronde è vici- nissimo, e forse non è diverso specificamente. Riflettendo sulla distribuzione geografica di questa pianta e dell' E. campestre, nasce il sospetto che ambedue siano di antica introduzione in Italia, questo venuto dall'occidente, l'altra specie dall'oriente. « Descrizione Rizoma grosso, scuro. Fusto cilindrico, verde pallido, liscio, in alto ametistino e non coperto dalle guaine. Foglie patenti, Sguainanti e coprenti il fusto, con guaine verde-chiare, riga- te. Foglie verdi con nervo in tutte le lacinie rilevato e bianco tanto di sopra che di sotto, più bianco di sopra. Foglie fiorali dell'involucro ametistino o di un verde più chiaro, patenti. Capolini sessili, quasi tondi. La brattea che accompagna ciascun fiore è eretta, appena più lunga del fiore, lanceolato-lineare , acuminata, spinosa, pungente, carenata, ametistina. Il calice ha il tubo quasi quadrangolare, più stretto in basso, coperto in gran parte di lunghe papille o appendici conico-lanceolate, quasi acuminate, quasi piane, eretto-patule e bianche: il lembo è divido in cinque lacinie erette o ijuasi eretto- patule, lanceolate, con acume lunghetto, un po' convesso nel dorso ed ivi con un nervo rilevato quasi in forma di carena , che è di color violetto-azzurrognolo e lateralmente verdognolo, con il margine piano e bianchiccio, ametistine all'apice, poco più corte del tubo. I petafi sono cretti, appena più lunghi «lille lacinie del calice, lanceo- lato— lineari , ottusetti, poco scanalati di dentro, convessi di inori, glabri, ametistini. (ìli stami sono il doppi.» più lunghi dei petali , eretti. I filamenti filiformi, -labri, celestognoli. Le antere violetto- cerulee, bislunghe, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso poco sopra della base, spremisi per il margine esterno delle . (ìli .stili som» più lunghi dei petali e poco più «orti degli stami, filiformi, un po' divergenti in alto, «li color turchino chiaro. ms , ili'sn-. (irli ti pianta del mori » 208 APIACEE. 5. Eryiigium creticuiti. E. e pallide viridi vivide violaceum, caule divaricato-ramoso, foliis partitis fissis lobis latiusculis spinoso-dentatis, capitulis pedun- culatis, subglobosis, involucri bracteis spinoso-dentatis, paleis tri- cuspulatis, calyce corolla subbreviore. Eryngium creticum Lam. enc. méth. 4. p. 754. Boiss. fl.orient. 2. p. 827. Figure. — FI gf&c. t. 258. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 9. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Pianta nuova per l'Italia, stata scoperta nel 1884 dal prof. Paolucci presso Ancona, alla Piana S. Lazzaro, e nel 1885 dal conte Costa-Reghini a Livorno fuori Porta Vittorio Emanuele: di amendue io ho visto i saggi. Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Tutto l'Oriente. 6. Ei»yiigiiuii ti* è quei rum. E. glauco-viride superne violascens, caule divaricato-ramoso, foliis partitis fissis lobis angustia spinosi* subdentatis, capitulis longe et breviter pedunculatis, applariatis (parvis), involucri bracteis sub- spinoso-dentatis, paleis integris , calyce corollam superante. Eryngium triquetrum Vahl symb. hot 2. p. 46. Beri. fi. ital. S. p. 107. GussJ fi. sic. syn. /. p. 302. Tar. Gerb.cat.pl. calat. p. 15. Nic. protìr. fi. mess. p. 241. Ces. Pass. Gib.comp. fi. ital. p. 576. Are. comp. fi. ital. p. 263. Strobl fi. Etri. p. 136. Figura. — Desf. fi. ali. t. 54. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei Campi argillosi di Si- cilia , ovunque (Guss.), per esempio a Palermo (Pari! ecc.), a Messina (Nic), molto sparso sull'Etna fino a 3000', da Catania a Adernò e Bronte, comune soprattutto tra Bronte e Maletto (Strobl), a Galtagirone (Tar. Gerb ), a Terranova (Sommier!), presso Gir- genti (Aiuti!). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Barberia. Osservazione. — Il frutto è quasi nudo , non avendo che po- che asperità dal lato interno. ERYNGIUM. 209 9. Eryngium Barrelieri, E. kete viride, caule divaricato-ramoso, foliis spinuloso-serratis, superioribus basi lobatis, capitulis subsessilibus, applanatis , invo- lucri bracteis inferne subspinulosis, paleis integris, calyce corollarn superante. Eryngium pusillum Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 233 (ex parte). Bert. fi. ital. 3. p. 105. 10. p. 478. Mor.! fi, sarà. 2. p. 168. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 304. 2. p. 801 . Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 64. Terr. enum. pi. mur. p. 57. Groves! contr. fi. Terr. Otr. p. 58. Barò. fi. sarà. comp. p. 35 (177). Tom. fi. sic. p. 258. Ervngium Barrelieri Boiss. in ann. se. nat. 3a ser. 1. p. 125. Gayibid. 9. p. 175. Gren. Godr. fi. Fr. 1. p. 753. Mars. cat. pi. Cors. p 71. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 576. Are. comp. fi. ital. p. 264. Macch. cat. piant. Regg. p. 75. Barò. I. e. Strobl fi. Etn. p. 137. Groves! fi. Terr. Otr. p. 152. Figura. — Barr. icon. 1247. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoghi umidi inon- dati dell'Italia meridionale: nel Romano a Maccarese presso il ca- nale delle Pulci (Sang.) , e nella macchia di Mattone tra Nettuno ed Astura (Rolli!); in Puglia a Manfredonia (Porta Rigo!), Ginosa (Ten.), Otranto (Groves!) verso gli Alimini e presso il Cliitro a S. Pietro in Bevagna (Groves); in Basilicata presso Muro ai Cappuc- cini (Terr.); in Calabria a Camporizzuto presso Cotrone (Bert.), e presso Reggio a Capo delle Armi (Macch.); »n Sicilia a Randazzo , Brontr, Catania, Girgenti ai Macai 'ubbi, ad Altavilla al gurgo di Serra a mare (Guss.), alla Piana dei Greci al gurgo di DJingoli (Pari.!), ad Alcamo (Sorrentino!), a Cotrano al gurgo lo Drago, al bosco di Castelvetrano , a S. Maria del Bosco (Guss.); in Sardegna a Capoterra (Thomas!), Pula (Ascherson!), S. Antioco, Terralha , Arcidano (Mur.), Cabras (Bert.), Tempio Asfossado (Barb.); in Cor- sica a Bonifacio (Requien!, Kralik! ecc.), e Vico (Requien!). l;i<>- {110. Distribuzione geografica. — Nasce inoltri' ni.'H' A lìrica M'tU'U- trionale e in Sori i. Flora Itai IA1 \ \ 01 \ III I » 210 APIACEE. S. Eryiigiimi tricuspidafuni. E. pallide viride superne violascens, caule parce paniculato- ramoso, foliis spinuloso-dentatis, superioribus palmato-partitis lobis angustissimis partitis, capitulis pedunculatis et subsessilibus , sub- globosis, involucri bracteis subspinulosis , paleis tricuspidatis, calyce corollam superante. Eryngiurn tricuspidatum Linn. amcen. acad. 3. p. 405. Bert. fi. ital.S. p. 106. Mor.! fi. sarà. 2. p. 166. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 303. Nic. prodr. fi. mess. p. 240. Ges. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 577. Are. comp. fi. ital. p. 264. Barò. fi. sarà. comp. p. 35. Strobl fi. Etn. p. 136. Figure. — Bocc. ic. descr. rar. plant. t. 47. Belar, eryng. hist. t. 9. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoghi aridi saSSOSI di Sardegna e di Sicilia: in Sardegna ad Arizzo (Thomas!), ed Iglesias (Mor., Genn.!); in Sicilia ovunque (Guss.), così a Palermo (Biv., Pari.!, Loj.!),a Sagana (Pari.!), nelle Madonie assai comune (Strobl), a Messina (Nic), sull'Etna e nella Piana di Catania? (Strobl). Fiorisce da giugno a settembre. Distribuzione geografica. — Inoltre in Spagna e nell'Affrica settentrionale, e forse in Oriente. Osservazione. — Non vi può essere dubbio che questa sia la specie di Linneo, poiché egli nelle Amoznitates descrisse esattamente la pianta d'Italia, e citò il solo sinonimo di Boccone, che vi si ri- ferisce. Più tardi nella 2a edizione delle Species vi aggiunse, e forse malamente, altri sinonimi e altre località. O. Eryng; iu ni «lieliotoimiiii. E. pallide viride superne violascens, caule divaricato-ramoso , foliis spinuloso-dentatis, superioribus palmato-partitis, capitulis pe- dunculatis, subglobosis, involucri bracteis spinulosis, paleis exter- nis tricuspidatis , inlernis integris , calyce corollam superante. Eryngiurn dichotomum Besf.! fi. atl. 1. p. 226. Bert. fi. ital. 3. p. 106. Guss.! fi sic. syn. 1. p. 303. Gale, descr. is. Lamp. p.24.. ERYNGiUM. 211 Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 577. Nic. prodr. fi. mess. p. 240. Are. comp. fi. ital. p. 263. Strobl fi. Etti. p. 136. Figura. — Desf. 0. c. t. 55. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoghi campestri 0 marittimi argillosi dell'Italia più meridionale: in Basilicata a Poli- coro e Pisticci, in Calabria a Catanzaro (Ten.)e S. Leonardo (Bert.), in Sicilia (Guss.!), per esempio a Messina (Nic), sull'Etna fino a 2000', raro, intorno a Randazzo, Bronte e Catania, nella Piana di Catania (Strobl), al Fiume Grande (Loj.!), e a Scoglitti (Aiuti!), neir isola di Lampedusa (Guss., Cale, Aiuti!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Inoltre in Spagna, nell'Affrica settentrionale, in Dalmazia (Nym.) , forse nell'Asia occidentale. IO. Eryiigiitin |ila incili. E. viride superne violascens, caule corymboso-ramoso, foliis grosse spinuloso-dentatis, superioribus lobatis, capitulis peduncu- •latis, subglobosis, involucri bracteis subspinuloso-dentatis , paleis integris, externis tantum subdentatis, calyce corollam «quante. Eryngium planum Limi. sp. pi. ed. 1. p. 233. Hausm. fi. Tir. p. 348 , 1433. Pir. fi. for. syll. p. 61. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 168. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p.576. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 7. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoglli arenosi asciutti dell'Alta Italia, rarissimo: in Istria a Pola e aPirano, secondo Zannichelli (Poli.), in Friuli a Gorizia (De Vis. Sacc), e a Lava- riano (Pir.) , sul confine del Veneto col Tirolo (De Vis. Sacc), forse in Tirolo slesso nella valle Venosta (Hausm.). Floris giugno , luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Europa inedia f meridionale orien- tali , e Asia contermine. Il Irriifcium al|iiiiinii. E, viridi' superne violascens, caule simplici rei parca corym- boao-ramoso, foliis grosse spinuloso-dentatis , superioribus lobatis, capitulis peduncul itis, OToideo-cylindricia (magnis , involucri bi 212 APIACEE. spinuloso-pinnatipartitis , paleis integris vel tricuspidatis , calyce corollam superante. Eryngium alpinum Linn. sp. pi. ed. 1. p. 233. Beri. fi. Hai. 3. p. 110. Ces. sagg. geogr. boi. Lomb. p. 46. Zum. fi. ped. 1. p. 410. Hausm. fi. Tir. p. 348, 1433. Pir. fi. for. syll. p. 61. Ard. fi Alpes-mar. p. 172. De Vis. Sacc. cai. piani. Ven. p. 168. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 577. Are. comp. fi. ital. p. 263. Figure — Boi. mag. t. 922. Beick. io. fi. germ. 21. I. 6. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle praterie delle Alpi, raro: nelle Marittime sui monti di Fenestrc e di S. Dalmazzo Sel- vatico, e al col della Maddalena (Ard.), in Piemonte a Pralugnan, alla Gipriera dell'Argentara , sopra Termignon (Ali.) , in valle del Mastalone (Bir.), in Lombardia (Ces.), in Friuli sui monti Plauris , Canin, Pizzul (Pir.), e nei monti di Tolmeno (Scop.). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nel tratto montuoso dalla Pro- venza al Montenegro. IV. ASTRANTI A. Astrantia Totirn. insl. p. 314. I. 166. Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 4. Stur beilr. monogr. gen. Aslranlia (1860). Benlh. Hook, gen. pi. 1. p. 879. Ces. Pass. Gib. comp, fi. Hai. p. 577. I. 90. f. 1. Flores simpliciter umbellati. Galyx magnus, sepalis lanceolatis. Corolla clausa, petalis erectis, infractis. Fructus ovalis, a dorso coccorum subcompressus, pericarpio tenui, dicoccus sine coccophoro, coccis convexo-planis , 5-costatis costis aequidistantibus , crassis , transverse plicato-lobatis, vesiculosis, 3 dorsali bus 2 marginalibus. Semina adhserentia, convexo-plana. Portamento. — Piante perenni, glabre, rizomatose, con fo- glie basilari lungamente picciolate, palmatilobate, con fusti alti da pochi decimetri fino a un metro, pressoché semplici, e nudi, ramosi soltanto in alto dove i singoli rami sono terminati da un' ombrella cinta da un involucro molto cospicuo , di brattee colorate in bian- chiccio e in rossiccio. I fiori sono gli uni staminiferi , gli altri pi- stilliferi. Havvi una grossa lista dentro alla base di ogni costola del frutto. ASTRANTIA. 213 i. Astranti» pauciflora. A. caule tenui, ad summum i/3 metrali, foliis palmatisectis, lobis anguste lanceolatis subserratis. involucri umbellam superantis bracteis 1 — 1 *\t centim. longis, fructus 4 millim. longi costistran- sversim fìssis. Astrantia pauciflora Bert.injourn. debot. ex FI. Hai. 3. p. 128. Pucci syn. pi. lue. p. 146. Simi! fi. alp. vers. p. 56. Car.ì prodr. fi. tose. p. 266. Sang. fi. rom. prodr. alt. p, 224. Terr.l sec. rei. Terr. Lav. p. 76. Archb. fi. Alto-Serch. p. 39. Jatta rie. hot. Gr. Sasso p. 208. Groves fi. Sir. p. 60. Are. comp. fi. ital. p. 264. Astrantia minor Ten.l (non Linn.). Astrantia minor /3 Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 51 1. Figure. — Bocc. te. descr. rar. plant. t. 5. f. 3. Reich. ic. bot. t. 378. le. fi. germ. 21. t. 5. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura Neil' Appennino, pei pa- scoli : in Toscana nelle alpi Apuane, sulle più alte vette ed anche più in basso nella regione montana, cosi al Pisanino (Ad. Tar- gioni! ecc. ecc.), al Sagro, alla Tambura , al Cavallo (Bert.), alla Pania!, al monte Alto, per le strade di Campanice e di Puntato (Simi!); in Piceno-Abruzzo al monte Priore (Sang.), nel territorio d'Accumoli (Ors.), sul Corno a 2000—2800 metri (Ors.!, Huet! , Levier! ecc.), sui monti Costone e Intermesole, al bosco Schiop- pito (Ten.), al Sirente (Groves) , sulla Maiella a 6000' (Groves !) e a 5 — 4000' (Porta Piigo!); infine in Campania sui monti Meta (Terr.) a 0500' (Levier!), e Cavallo (Terr.!). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Pianta propria dell'Italia. « Descrizione. — Pianta perenne, verde, glabra. Rizoma obliquo, lunghetto, ramoso, con fibre radicali grossette , scure: dall'apice dei rami del rizoma vengono il fusto e le foglie radicali , che fauno insieme dei cespuglietti. I fusti o rami sono delicati, cretti. cilindrici, striati, talvolta un pò* flessuosi, Mi un verde piuttosto chiaro, con qualche rametto fiorifero in alto. Foglie radicali mollo più corte del fusto, eretto-patenti o patenti, palmato-partite, con cinque o sette lacinie strette, lanceolate <> lineari, Fornite ne* margini di denti rari, con i denti .eoli e <\u<\>\ incurvati a guisa di BOga, perù in- tere m basso ovvero tutte intere, leggermente scanalate di sopra, 214 APIACEE. ed ivi verde-chiare e con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto, un po' lucenti, di un verde-chiaro di sotto e ivi con un nervo longitudinale che le rende ottusamente carenate e da cui par- tono poche venette laterali che si diramano e uniscono fra loro. Il picciolo è più lungo delle foglie, delicato, schiacciato lateralmente, con uno stretto solco longitudinale di sopra , slargato in basso a guisa di guaina e ivi bianchiccio. Le foglie del fusto sono una o di raro due, lontane, più strette, sono divise, e con il picciolo più corto , spesso ridotto quasi alla sola guaina. Gli ombrelli sono sem- plici, dapprima un po'cernui, poi eretti, solitarii all'apice dei ra- metti e del fusto. Quando vi è più di un ombrello , allora alla base dei pedicelli o rametti laterali vi sono delle foglie florali o bratteole simili alle foglie del fusto ma più piccole , meno divise e con i mar- gini delle lacinie bianchi. L'involucro è grande, uguale o poco più lungo dei raggi , si compone di circa 1 1 foglioline, talvolta 40 o 12, patentissime nell'atto della fioritura, un po' disuguali tra loro, lan- ceolate, acuminate, intere nel margine, appena convesse di sotto, appena concave di sopra , bianche o bianche sfumate in alcune parti di rosa , con un nervo longitudinale verdognolo e con due altri nervi uno per lato, ugualmente longitudinali, più corti, tutti con venette laterali corte e diramate. I raggi sono disuguali, eretto-patenti o patenti, filiformi, appena ingrossati sotto i fiori, bianchi, glabri. I fiori sono alcuni ermafroditi, altri maschi. Il calice dei primi sal- dato con l'ovario ha il tubo verdognolo , coperto di tubercoli conici, corti, ottusi, diretti in su e bianchi, il lembo è diviso in cinque lacinie eretto-patenti, ovate, acuminate, verdognole nel dorso verso la base, bianche nel resto: è lo stesso nei fiori maschi. 1 petali sono larghi e ovati e lunghi quanto le lacinie del calice nella parte eretta, con una lacinietta o appendice stretta, lineare , scanalata di sopra , curvata in dentro e in giù, lunga quanto il petalo stesso, bianchi in ogni loro parte. Gli stami sono cinque, da due a tre volte più lunghe dei petali non compresa la lacinia. I filamenti filiformi , bianchi, dapprima curvati in dentro ed in giù, poi eretto-patenti. Le antere sono ovali-tonde, un po' schiacciate da avanti in dietro, smarginate ad ambedue le estremità , inserite nel dorso subito dopo la base, biloculari; si aprono longitudinalmente, sono scurette e glabre. Gli stili sono filiformi, un po' divergenti, bianchi, poco più lunghi delle lacinie del calice. (Pari. ms. , descr. della pianta delle alpi Apuane). » ASTRANTI A. 215 9. A*ti*antia minor. A. caule tenui, ad summum i/3 metrali, foliis palmatisectis , lobis ex ovali vel lineari lanceolatis inciso-serratis , involucri umbel- lam subaequantis bracteis dimidium centimetrum cireiter longis , fructus 5 millim. longi costis transversim partitis. Astiantia minor Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 235. Bert. fi. Hai. 3. p. ì^l; et auct. Figure. — Lam. ili. t. 191. f. 2. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 3. Stazione , Abitazione e Fioritura. — In tutta la catena delle Alpi, nei prati e nei pascoli. Rarissima nelle Alpi orientali, l'ho trovata ivi sul monte Mataiur del Friuli nella regione alpestre; na- sce poi nel monte Raklo a 5000' (Bracht l ecc.), in Tirolo al Ron- done,'sul calcare (Ambrosi!, Sardagna ! ecc.), in vai di Ledro nelle cime, sul calcare, a 1800 — 3300 metri (Porta!), in vai d'Am- pola (Hausm.) , nelle Giudicane , sui monti più alti (Ambrosi!), in vai di Breguzzo, Rendena, S. Valentino, e sull'alpe Pelugo, sullo Spinale, in vai Sugana (Hausrn.), in Fiemme , sul calcare e sul granito (Facch.), a Rovazzo (Rert., Hausm.), sull'alpe Non presso Rabbi, sul Gant, in vai Venosta sull'alpe Laas, sul calcare (Hausm.); in Lombardia sui monti Pisgana sopra 2000 metri , Venerocolo dove abbonda a 1300 — 1800 metri, Epolo dov' è pure comune nei boschi di abeti a 1200—1300 metri (Pari.!) , nel Rresciano , frequente nelle prealpi, così a Castellino e Porle Ratte (Zersi) , alle Colombine a |{)uO—2200 metri, alla Corna Biacca a 1800 metri, al Dos alt.» a |i)|)0—2000 metri, in valle di Seremando a 800 -1000 metri, a S. Colombano a 950 metri (Pari.!), nel Bergamasco, frequente (Piota), così a Carenno (Rota!), ai Branzi (Rampoldi !) e a Pre- sol ara (Bert.), nel Comasco in copia nelle valli Intelvi, Cavai Sassina, e nei monti della Tremezzina, S. Primo, Are ; lavo. Lemma sopra Dumenza (Coni.), sul Resegone (Aiuti'), sul ione (Bert.), in vai Tellina nelle valli ili Togno e d'Arigna (Mass. ecc.), sullo Spluga presso Campodolcinoa 1070 metri { WYbb!), e a Madesimo (Tranquilli !) ; nel ricino sul monte Generoso (Peni.), sul Camoghè (Com », sul Gottardo (Pari. I «'<<•.); in Piemonte a' giore ;i Intra Piccarolit), Cannerò, Canobbio, in valle lina (Gib.!), nei colli del Novarese, comune, covi di Amen.» e 216 APIACEE. Miasino (Bir.) , a S. Giovanni d'Andorno (Ges.lj e Oropa (Rampoldi!), a Riva di Sesia (Carestia!), Macugnaga (Cuboni!), al Sempione (Favre), nell'alpi di Monastero (Bert.), all'Allée bianche (Webb!) e col della Seigne nella catena del monte Bianco (Pari.!), al monte Solerà nelle alpi di Viù (Beccari!), al Cenisio , sopra i Bagni di Valdieri a 1200—1300 metri (Pari.! ecc.), alla Bissa (Bourgeau!), al col di Tenda (Ungern-Sternberg!) , e in generale abbastanza co- mune nelle Alpi Marittime , donde scende sino alla foresta della Mairis nel Nizzardo (Ard.), presso Mondovi alle Frabose (Ing.), so- pra Viosenne (Ricca!) e nell'alpi d' Ormea (Bertero!), sul monte Annetta (Gentile!), e finalmente al Sassello nell'Appennino ligure (De Not.). Ricomparisce un'ultima volta nell'Appennino toscano più settentrionale sul monte Prado (Calandrimi) : il Savi l'aveva indi- cata dell' Appennino pistoiese, ma non vi è più stata trovata ; TArchbald erroneamente la dà di S. Pellegrino inGarfagnana e delle alpi Apuane; l'Arcangeli dell'Abruzzo, senza dubbio seguendo Te- nore, la di cui pianta però è VAslrantia pauciflora. Fiorisce in giu- gno, luglio , agosto. Distribuzione geografica. — Alpi e Pirenei. « Descrizione. — Pianta perenne , delicata , verde , glabra , alta da 2 */a a 4 decimetri, fornita di un rizoma corto, scuro , da cui discendono fibre radicali lunghette scure e fibrillose e partono in alto diversi fusti o rami, eretti, gracili, duretti , un po'angolati, quasi semplici o poco ramosi, talora con un rametto alterno verso la metà del fusto, e uno o due rametti verso l'apice. Le foglie in- feriori che partono dal rizoma sono membranacee, patenti, digitate, divise in sette o nove lacinie lanceolate o obovato-cuneate, inciso- seghettate, con i denti o le incisioni fornite di un mucrone o corta aresta, talvolta trifide verso l'apice, verdi di sopra ed ivi con leg- gerissimi solchi reticolari che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde appena più pallido di sotto ed ivi con nervi reticolati poco rilevati, fornite di un picciolo più lungo della lamina, con un leg- giero e stretto solco di sopra, quasi cilindrico nel resto, slargato un poco alla base in una guaina piccola e abbracciarne in parte il fusto. Le foglie del fusto sono gradatamente più piccole, divise in cinque o tre lacinie strette, lineari e radamente seghettate , con il picciolo assai più corto. Le brattee sono simili alle foglie cauline superiori , soltanto con la sola guaina e trifide. Le bratteole che si vedono quasi costantemente verso la metà dei peduncoli o rametti laterali che portano gli ombrelli maschi sono opposte, patenti, lanceolato- ASTRANTIA. 217 lineari, intere o trifìde, essendo formate dalle sole guaine o anche dalla lamina delle foglie. I peduncoli o rametti laterali sono 1 o 2, eretto-patenti, dapprima nutanti all'apice, delicati, angolati, più corti del peduncolo centrale eh' è eretto; quelli portano all'apice un ombrello maschio , per lo più con un fiore femmineo nel centro , questi porta dei fiori femminei e neutri. Tutti gli ombrelli hanno quasi la medesima grandezza e quello del centro è spesso più grande. L'involucro è apertissimo in tutti, si compone di 8 o 10 e in quello del centro di 10 o 12 foglioline, le quali sono lanceolate, acute , mucronato-arestate, quasi intere o intere nel margine, con tre nervi longitudinali aventi qualche rara venetta trasversale verso 1' apice che li unisce fra loro; sono bianche un po' verdi all'apice e nel nervo longitudinale di mezzo, quasi uguali o appena più corti dei fiori in tutti gli ombrelli. I fiori maschi sono portati da raggi o pedicelli filiformi, bianchi. Il loro calice è campanulato, con il tubo cortis- simo e il lembo diviso in cinque lacinie o denti, fogliacee, ovali , ottuse e smarginate all'apice, con una punta cortissima nella smar- ginatura, un po' concave di dentro, convesse di fuori edivi con un nervo longitudinale, verdognole nel dorso, bianche nel margine e nell'apice, tre volte più lunghe del tubo. I petali sono quasi obo- vati, larghetti, più lunghi dei denti del calice, scanalati nel dorso , bianchi con la lacinietta inflessa e lunga quasi quanto il petalo , ugualmente bianca. Gli stami sono cinque , molto più lunghi del calice; i filamenti filiformi, bianchi; le antere ovali, smarginate alle estremità, inserite quasi nel mezzo del dorso, estrorse, bilo- culari , aprentesi longitudinalmente, di color bianco. I raggi o pe- dicelli dei fiori femminei sono come quelli dei maschi ma più corti o quasi uguali ai fiori 'stessi; il calice di questi ha le lacinie come nei fiori maschi, ma il tubo aderente all'ovario. Gli stili sono fili- formi, bianchi, dapprima eretti e avvicinati tra loro, poi divergenti, più lunghi delle lacinie del calice. (Pari, ms., descr. della pianta della valle di Seremando). » 3. Istrantia earniolieu A. caule tenui, ad Minimum ' , metrali, follia palmatipartitis , lobis oyalibus inciso-serratis, involucri umbella subbrevioris bracteiN /, centi ni. longis, fructia 3 tnillim. longi costis traosYersim partitis. Astrantia carniolica Jacq. (I. austr. ic. 5. p. 81, Beri, fl.ital. 218 APIACEE. 3. p. 126. Hausm. fi. Tir. p. 347. Pir. fl.for. syli. p. 61. De Vis, Sacc. cai. piani. Ven. p. 168. Kern.l sched. fi. aulir, p. 30. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 577. Are. comp. fi. Hai. p. 264. Figure. — Scop. fi. cam. t. 7. Jacq. o. e. t. 10. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 4. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi friulane , in luoghi erbosi o boschivi: intorno ad Idria (Scop.), nella valle del- l'Isonzo da Gaporetto in su, a 800—3000' (Huter!), fino al Predil a 1100 metri (Pernhoffer!), nel monte Lipgnac, presso Musi (Pir.); forse in Tirolo in vai di Breguzzo (Hausm.). Non in Corsica, com'è detto nel Compendio ài Ces. Pass. Gib. per evidente sbaglio tipo- grafico invece di Carnia; così anche per la specie seguente. Fiorisce in giugno, luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Pianta propria di quelle Alpi e delle finitime di Carinzia , Carniola e Croazia. 4. Astranti» gracili». A caule tenui , ad snmmum '/3 metrali, foliis palmatipartitis , lobis ovalibus inciso-serratis, involucri umbellam superantis bracteis 1 — 1 72 centim. longis, fructus 3 millim. longi costis transversim partitis. Astrantia gracilis Barll. sec. auci. Are. comp. fi. Hai. p. 2,64. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 577. Astrantia alpina Sehultz. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21 . t. 4. f. 1. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi friulane (Kellner!) nei pascoli al monte Confin sul calcare a 6000' (Huter!); e nei castagneti del monte Zuel sopra Caffaro sul granito a 1500—1600' (Huter Porta!), sul confine fra il Tirolo e il Bre- sciano. Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nelle catene montuose dalla Ba- viera air Ungheria e alla Dalmazia. Osservazione. — Alcuni autori riferiscono Y Astrantia gracilis Bartl. alla specie precedente , e danno a questa il nome di A. alpina Sehultz. ASTRANTIA. 219 5. Astrantia major. A. caule crasso, (ìstuloso, edam metrali, foliis palmatipartitis, lobis ovalibus inciso-serratis , involucri umbellam subsuperantis bracteis 1— -2 centim. longis, fructus 5 millim. longi costis transver- sim partitis. Astrantia major Linn.sp. pi. ed. I. p. 235. Beri. fi. ital. 3. p. 124; et auct. omn. Astrantia carinthiaca Groves! fi. Sir. p. 60. Figure. — Lam. ili. t. 191. {. /. Reich. ic. fi. germ. 21. I. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati e nei pascoli delle Alpi e dell'Appennino. Principia in Istria al monte Maggiore (Poli.); continua per: il Veneto presso Iplis (Pir.), al monte Mataiur (De Vis. Sacc.) , al Wischberg (March.), a Pon- tebba!, tra Pontebba e Moggio, presso Verzegnis , al monte S. Si- meone (Pir.), all'Antelao e vicinanze, alle Vette di Feltre (Venzo!), a Oliero (Bert.), al Sumano (Poli.), al Baldo (Barbieri! ecc.) e al Pastello (Manganotti !); il Tirolo intorno a Roveredo (Hausm.), in vai Sugana a Sella e altrove (Ambr.!), nei monti Bondone , Gazza, Primiero, in Fiemme, sul Mendel, intorno a Bolzano, nelle Giudi- carie (Hausm.); la Lombardia ad Asola (Paglia!), nel Bresciano, frequente, dal piano alle prealpi, cosi a Molla, Calcinato, al Gu- glielmo (Zersi), nella valle di Scremando a 900—1000 metri, al monte Gerle a 1500 metri (Pari.!) , nel Bergamasco, ovunque (Bota), così al monte Epolo, a Ponte di legno a 1520 metri, al Tonale a 2000 metri (Pari.!), a Carenno (Rota!), ai Branzi (Rampoldi!), a Gamico, a Serina alta (Bert.) , nel Comasco, dove abbonda (Com.), ...si all'Orrido di Givate, a Pasturo a 600 metri, al monte Barro a sdii metri, ai Comi di Canzo'a 1000 metri (Pari.!), al monte «li Pusiana (Bert.), in vai 'rollimi, in ispeeie sopra la Cà dei Cani I.); il Ticino, dove pure abbonda (Com.), COSÌ ni moni neroso (Brecht!); il Piemonte, abbondanti' pure (Ali.;, aCannobio (Piccone!) e al monte Rosso -ni lago Maggiore (Cuboni!), nel Novarese, anche in pianura a Lumellogno (Bir.), a Riva di (Carestia!), nel Sempione (Favre in S. Bernardo, non so- pra 1850 metri (Tiss.)l a Torino stesso in qualche luogo (Re), presso Vie (Pari !), sul Cenisio, fino a 2000 metri I e), a 220 APIAGEE. Bardonecehia (Aiuti!), e in generale abbondante in quel di Susa (Re), verso Mondovì e a Roccaforte (Ing.), sopra Limone (Pari.!) ; la Liguria a Tenda (Ungern-Sternberg !), nel Nizzardo (Barla!), abbastanza comune (Ard.), a Nava (Ardissone! ecc.), a Dolcedo (Berti!), al monte Fando (Ricca!), a Gaudebella , Castellerno e Galle (Bert.), finalmente sopra Sestri di ponente (Rosellini!). Or son più di cent'anni fu segnata da Vitman dell'Appennino pistoiese , e su! principio di questo secolo nuovamente dal Savi, ed ancora del Casentino : ma ai tempi nostri non è più stata riveduta né ivi nò altrove in Toscana. Ricomparisce nel Piceno-Abruzzo , dove trovasi al monte Frondoso (Marzialetti !), in valle Canetra (Sang.), nel Pizizo di Sivo al monte Acuto ! e altrove, al Corno (Ten., Bert.), al Sirente (Profeta!) , alla Maiella nella selva di Pacentro (Pedicino!); e ter- mina lì prossimo al Cerasolo sopra Filettino (Rolli!). Fiorisce se- condo i luoghi in giugno, o in luglio, e fruttifica nel mese se- guente. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Asia contermine. « Descrizione. — Pianta perenne, glabra, verde, alta da 4 a 6 decimetri, fornita di un rizoma quasi orizzontale, ramoso, scuro, da cui partono molte fibre radicali, scure e fibrillose, e dall'apice il fusto o ramo, il quale è eretto, fistoloso, duretto, striato, sem- plice, o con qualche rametto opposto verso l'apice. Le foglie infe- riori che nascono dal rizoma sono quasi membranacee, palmato- quinquepartite, con le lacinie allungato-obovate o quasi ovali, acute, quasi trifide verso l'apice, inciso-seghettate nei margini, con i denti o le incisioni fornite all'apice di una aresta, sono verdi di sopra , con solchi corrispondenti ai nervi di sotto , di un verde pallido di sotto ed ivi con nervi grossi e rilevati, i quali si uniscono tra loro in rete e terminano in rametti all'apice di ciascun dente: hanno un lungo picciolo, quasi cilindrico, con uno stretto solco dalla parte di sopra, slargato un po' alla base in una guaina con la quale abbraccia il fusto; le foglie del fusto sono pochissime, da 1 a 3, distanti, un po' meno divise e fornite di un picciolo gradatamente più corto delle inferiori e con la guaina più larga e avente un margine bianchiccio. Le brattee alla base dei peduncoli che portano gli ombrelli son for- mate in gran parte dalle sole guaine, patenti, verdi, allungate o al- lungato-lanceolate , trifide o tridentate , o con più denti , hanno il margine bianchiccio, e sono molto più corte dei peduncoli o rametti : questi sono da 2 a 5, dapprima un po'nutanti, poi eretti, striati , ASTRANTIA. 221 con due bratteole opposte, verso la metà o poco più in sotto o poco più in sopra di questa , le quali sono eretto-patenti , allungate , acute, quasi intere nel margine dove sono bianchicce , verdi nel resto, con venette reticolate come le brattee: i peduncoli laterali sono sempre più corti del. peduncolo centrale eh' è la continuazione del fusto. Gli ombrelli sono semplici all'apice dei peduncoli, i late- rali maschi talvolta con qualche fiore ermafrodito , quello del centro femmineo, con fiori neutri, questo è un poco più grande degli altri. L' involucro dei primi è apertissimo, e si compone di circa 15 o 14 foglioline lanceolate, acute, munite di una corta aresta nell'apice, intere nei margini o con uno o due denti verso l'apice, un po' con- cave di sopra, un po' convesse di sotto , ed ivi con un nervo longi- tudinale e due nervetti laterali che si uniscono tra loro a guisa di rete, sono bianche o leggermente rosee, con l'apice e le venette vicine di color verde, poco più lunghe dei fiori. Questi fiori sono numerosi, i piccoli raggi sono filiformi, scabrosetti quando si guar- dano con una forte lente, di color quasi amaranto. Il calice ha il tubo corto e campanulato e il lembo diviso in cinque lacinie o denti, fogliacei, più lunghi assai del tubo e lunghi quanto i petali, meno l'appendice di questi, eretto-patenti, lanceolato-acuminati, con un nervo longitudinale, verdi in basso, bianchicci rosei nel resto. I petali sono eretto-conniventi, obovati , scanalati nel dorso, bianchicci rosei, con una lunga appendice o lacinietta, lunga quanto il petalo e diretta in dentro ed in giù, dello stesso colore dei petali. Gli stami sono cinque, opposti ai denti del calice. I filamenti sono filiformi bianchicci, piegati dapprima in dentro ed in giù, poi eretti o eretto- patenti, bianchiccio-rossi. Le antere sono quasi ovali, smarginate ad ambedue le estremità, inserite quasi nel mezzo del dorso , estrorse, biloculari, aprentisi longitudinalmente verso il margine esterno, di colore rossiccio. L'ombrello femmineo è più grande dei maschi: il suo involucro è eretto-patente, e si compone di 15 a 17 foglioline, un po' più grandi di quelle dei fiori maschi e più lunghi dei Bori femminei. Questi hanno i raggi come i maschi ma più corti, e più corti dell'ovario. Il calice ha il tubo saldato con questo e le lacinie come nei fiori maschi, anche i petali sono come in questi. Gli stili Bono filiformi, dapprima eretti ed avvicinati tra loro , poi diverj molto più lunghi dei denti del calice, bianchicci. Gli stimmi sono ottusi. Il frutto è allungato, un po' schiacciato uri dorso. I nericarpii hanno cinque costole longitudinali, ottuse, fornite di denti bianchi e quasi coni,!, distribuiti in modo da tonnare quasi delle pieghe, e 222 APIACEE. gonfi: tali costole hanno un canale longitudinale. (Pari, ms., descr. della patita della valle di Ser emando). » Oaservazione. — La maggiore o minore grandezza degli invo- lucri non fa carattere di varietà, come hanno creduto alcuni, e molto meno di specie : è in relazione con la qualità dei fiori , es- sendo l'involucro più grande nelle ombrelle di soli fiori pistilliferi, più piccolo in quelle di soli fiori staminiferi, e di grandezza media in quelle che hanno misti fiori dell'una e l'altra qualità. V. IIACOUIvFIA Hacquetia Neck. elem. bot. 1. p. 182 [1790). Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 3 (opt). Benth. Hook. gen. pi. 1 . p. 879. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 575. t. 90. f. 4. Dondia Spreng. plani, imb. prodr. p. 21 (1813). Flores simpliciter umbellati. Calyx magnus, sepalis lanceolatis. Corolla clausa, petalis erectis, infractis. Fructus ovoideo-rotundus, a latere coccorum compressns constrictus, superne prgesertim corru- gata, pericarpio crassiusculo, dicoccus sine coccophoro, coccistere- iusculis incurvatis, «quidistantibus, tenuibus , 5-costatis costis 5 dorsalibus, 2 marginantibus. Semina adhaerentia, teretiuscula ambitu sinuato-lobata. Portamento. — Vedasi la descrizione dell'unica specie di que- sto genere. Osservazione. — Non si comprende come abbiano potuto scri- vere della Hacquetia Bentham e Hooker (Gen. 1 . p. 879): « Genus vix ac ne vix ab Astranlia distinctum fructus forma , » nel mentre Che fra i frutti dei due generi corrono le massime differenze che vi possano essere nella famiglia. Hacquetia Epipaetis. Astrantia Epipaetis Scop. fi. cani. ed. 2. 1 . p. 185. Dondia Epipaetis Spreng. l. e. Zum. fi. ped. 1 . p. 411. Hacquetia Epipaetis Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 85. Bert. fi. ital. 3. p. 118. Pir. fi. for. syll. p. 61. De Vis. Sacc. cai. piani. Veti, p. 168. Smith! fi. Fiume p. 26. Are. comp. fi. ital. p. 265. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 575. HACQUETIA. 223 Figure Scop. o. e. t. 6. Jacq. fi. austr. 5. t. 11. Reich. ic. fi. gemi. 21. t. 1 . f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoghi boschivi pie- trosi presso Fiume nella valle Recina verso Grahovo (Smith!), nel Carso in fondo alla valle Lisnich (Bert.) , a Trieste (Fleischer!, Jan!), ad Adelsberg (Kerner!), sul monte Xanos a 2500 — 4300' (Ball! ecc.), a Monfalcone per la strada di Gorizia (Bert.), abbon- dante intorno a Gorizia e ad Idria (Scop.), presso Cormons, presso Cividale al colle di Formalis (Pir.). Haller lasciò scritto che nasce pure « in valle Augusta, haud longe a monte Pennino » (Nom. ex hist. plani, ina1. Helv. p. 68); ma non è più stata veduta né ivi né in alcun luogo d'Italia ad occidente del Friuli, e Haller stesso in una nota soggiunse: « plantae rarissima specimen misit cel. Scopoli , » cosi mostrando di non averla raccolta da sé, anzi col citare Lobel , che aveva scritto di averla raccolta « in vallis Ostensis saltibus, non procul a -Jovis monte » (Advers. p. 298), Haller dà a vedere che da lui aveva tolta la località. Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Questa pianta è estesa dall' Italia alla Transilvania, e dalla Carinzia alla Slesia. « Descrizione. — Perenne, alta da 6 o 7 a 15 o 18 centimetri, di un verde chiaro, glabra, lucente. Rizoma obliquo, nericcio, che manda molte fibre radicali , le quali si dirigono in giù e sono lunghe, grossette, ramose e anch' esse scure quasi nericce, e dall'apice delle gemme, le quali sono accompagnate da scaglie: queste sono erette o eretto-patenti, larghe, abbracciantesi in parte tra loro, ovali, acute, di color scuro e glabre. Da esse vengono fuori le foglie e lo scapo o peduncolo fiorifero. Le foglie sono poche, per lo più una o tal- volta due in ciascuna gemma, erette o appena eretto-patenti, fornite di un lungo picciolo, il quale è triangolare, con gli angoli acuti, con la faccia superiore avente un leggiero solco longitudinale , è rossiccio-violetto, verdognolo in alto, e da due a tre volte più lungo della lamina, questa è quasi orizzontale, divisa sino alla base in tre lacinie larghe, cuneate, divise sin verso o poco meno della metà in line o tre lacinietle, tondeggianti all'apice: tale lamina è tornita in ciascuna lacinia e lacinietta 'li piccoli denti tatti a guisa di disuguali e aventi all'apice una pie. ola punta, è di uu verde chiaro e lucente di sopra ed i\i con un nervo longitudinale in ciascuna la- cinietta, da cui partono dei neivetti laterali die si Uniscono in una rete venosa e vanno a terminare all'apice jdei denti: tali nervi sono più manifesti nella pagina inferiore, la oliale è di colore piò pallido. 224 APIACEE. Il peduncolo o scapo è poco più alto o quasi uguale alle foglie , eretto, duretto, con tanti angoli acuti quanti sono i lobi delle fo- glioline dell'involucro, glabro, con il picciolo rossiccio-violetto in basso, verdognolo in alto. L'ombrello è semplice, portato all'apice del peduncolo. L'involucro è grande e si compone di 5 e talvolta di 6 o più raramente di 7 foglioline , patenti e quasi orizzontali, molto più lunghi dell'ombrello, obovati o obovato-tondi , talvolta disugnali, con tre leggieri lobi, seghettati e con i denti aventi una piccola punta all'apice come le lacinie delle foglie, di un verde gial- liccio di sopra, di un verde pallido di sotto, con nervi delicatissimi a guisa di vene manifeste in ambedue le pagine e simili per la di- stribuzione a quelle delle lacinie delle foglie. I fiori sono raccolti in un capolino fìtto, poligami in ombrelli diversi o nello stesso om- brello, gli uni ermafroditi, gli altri maschi, gli altri femminei. I primi e i secondi hanno un pedicello cortissimo, i femminei sono sessili. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario e ii lembo diviso in cinque denti eretto-patenti, ovali, acuti e con una piccola punta all'apice, for- niti di una leggiera carena nel dorso, e bianchicci. I petali sono eretti, poco più lunghi dei denti del calice, obovati, ristretti in basso in una unghia, scanalati nel dorso verso l'apice, ed ivi for- niti di una lacinietta rivolta in dentro ed in giù, lunga quanto il petalo: sono di color gialliccio. 'Gli stami sono 5, più del doppio più lunghi dei petali, eretto-patenti. I filamenti filiformi, un po' più stretti in alto, giallicci. Le antere sono ovato-ellittiche, appena ap- pena smarginate ad ambedue le estremità , inserite nel mezzo quasi del dorso, giallicce, aprentesi longitudinalmente. Il pistillo è lungo quasi quanto gli stami nei fiori ermafroditi. Lo stilopodio è quasi in forma di anello, poco rilevato, verdognolo-gialliccio. Gli stili son due, qualche volta tre, lunghi, divergenti e curvati ad arco in fuori, filiformi, verdognoli, giallicci. Lo stimma è quasi in forma di un punto. In basso della pianta nella gemma eh' è all'apice del ri- zoma in mezzo alle squame di sopra descritte è un ombrello quasi sessile, con l'involucro piccolo, più corto dell'ombrello e con le lacinie avvicinate a questo. I fiori sono maschi, Io sono intuitele piante? (Pari, ms., desw, di pianta coltivata). » SANICULA. 225 VI. ^*\KIL4 Sanicula Tourn. inst. p. 320. t. 173. Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 2. Benth. Hook. gen. pi. I. p.880. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 575. t. 90. f. 5. Flores capitati, capitulis epaleaeeis. Calvx magnus, sepalis lan- ceolatis. Corolla clausa, petalis erectis, infractis. Fructus oblongus, a latere coccorum compressus constrictus, dense echinatus, pericar- pio tenui , dicoccus sine coccophoro, coccis teretiusculis , obscure costatis. Semina adhserentia, teretiuscula. Portamento. — Vedasi la descrizione appresso dell'unica specie nostrale. I capolini di fiori bianchi-rossicci sono in ombrelle termi- nali, composte o semplici, irregolari, di pochi raggi. I fiori sono parte bisessuali, e parte staminiferi soltanto. I frutti sono cospicui per yli aculei uncinati da' quali sono ricoperti. Osservazione. — Sono numerose sottili le liste nel frutto. Sanicula europa»». Sanicula europea Linn. sp. pi. ed. I . p. 235. Bert. fi. ital. 3. p. 121 ; et auct. omn. Figure. — FI. dan. t. 283. Ketch, k. fi. germ. 21. . I. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boschi OllìbrOM freschi, specialmente di collina e ili montagna, in tutta l'Italia. Pie- monte, comune (Zum.): a Torino (Balb.) , almeno alla Vcnaria (Re), a Crea nel Monferrato (Negri !) , a Carassone in quel di Mondovi (Ing.)j in quel «li Susa, ovunque (Re), a v. Mirtino in vai d'Aosta, b Borgosq|ia (Carestia!), verso il lago d'Orta (Figari!), in quel di Novara, non rara (Bir.). Ticino: pel monte S. Giorj i Men- drisio (Franzoni!). Lombardia: nel Pavese a Broni, al Noce, Balb ), in tutto il Comasco (Com.), in vai Tel- Ima nel bo me e in quelli di Cedrasco e Fusine (Mass. , nel :o , ovunque (Ilota), nel Bresciano, frequente (Zi p Stelle, juI Baldo , a B i , Bolzano (Haùs V Manto vai «eri !), nel Kiora Itm ias n — VOI Nili I > 226 APIAGEE. Veronese, non rara (Poli.), negli Euganei a Rua (Kellner!), nel Vicentino (Marz.), nel Bassanese (Bert.), nel Trivigiano (De Vis. Sacc), nel Bellunese (Venzo I), sul monte Cavallo (Poli.), nel Friuli e nella Carnia, comune (Pir.). Istria: nel Triestino (Bert.), a Fiume (Smith), presso Pola , in basso, rarissima (Freyn.). Emilia: nel Par- mense (Pass.) al monte Prinzèra (Pari.!), nel Modenese in parec- chi luoghi (Gih. Pir.), nel Bolognese parimente (Bert. , G. Bert. , Cocc), presso Faenza (Gald.). Liguria, comunissima (De Not.): presso Briga (Ungern-Sternberg!), al col di Braus (Bourgeau !) , a Nizza, a Mentone (Ard.), a Dolcedo (Berti!), a Pegli (Bert.), sopra Genova (De Not.! ecc.). Toscana, comune dalla regione montana alla campestre, da dove si spinge anche nella regione maremmana: a Sarzana (Bert.), sul monte Gotro di Lunigiana (Pari.!), nelle alpi Apuane (Bert. ecc.), nel monte Pisano!, nel Lucchese (Pucc! ecc.), e su per le valli del Serchio lino all'alpi di Mommio (Calandrini !), e della Lima fino a Boscolungo (Pari.!), presso Firenze alle Ca- scine (Gemmi!), nel Mugello !, a Vallombrosa (Bechi!), nel Casen- tino!, in vai Tiberina a Pieve S. Stefano e nell'alpe della Luna, a Volterra (Amidei!), a Massa marittima (Pari.!) e a Prata (Santi), nel Senese (Campani! ecc.), nel monte Amiata (Santi), nel monte Argentaro (Pari.!), infine nell'Elba a Marciana!. Umbria: presso Perugia (Bat.). Lazio: intorno a Roma, frequente (Seb. Maur. ecc.). Marche: nel Catria (Piccinini!), nel monte S. Vicino (Bucci!), nel Maceratese (Narducci !), a Montefortino (Bert.), ad Ascoli (Pari.!). Abruzzo: ad Arapietra (Jatta), a Pacentro, sul Morrone (Ces.). Cam- pania, comune (Terr.): nei dintorni di Napoli (Bruni!, Pasq.), in Ischia (Guss.) e Capri (Pasq.). Basilicata: a Melfi (Poli!), nel Vul- ture, a Muro (Terr.). Calabria: al Pollino (Terr.!), a Scilla (Macch.). Corsica, nella regione media (Mars.) : a Castagniccia (Salis), Cagna, Bogomano (Bert.), Bocognano , Vico, ecc. (Mars.). Sardegna: ad Arizzo, Fonni, Desulo (Mor.). Sicilia: a Ficuzza , S. Maria del Bo- sco, Castelbuono (Guss.), nelle Madonie (Pari, ecc.), a Caronia (Pari.!), in Valdemone (Todaro! ecc.). Fiorisce da maggio a luglio secondo i luoghi. Distribuzione geografica. — In tutta Europa, eccettuate le sue parti più settentrionali e più meridionali', nell'Asia minore, in Per- sia, nell'India fino al Ceilon, nell'Affrica settentrionale e TAbissinia, forse al Capo. « Descrizione. — Pianta perenne, glabra, di un bel verde, alta da 3 a 5 e talvolta a 6 decimetri, fornita di un rizoma obliquo, HYDROCOTYLE. 227 duretto, che manda fibre radicali, fibrillose o ramose e scure e al- l'apice un fusto o ramo eretto o ascendente, duretto, angolato, striato, semplice e nudo o con un rametto fiorifero, all'ascella del quale è una piccola foglia. Le foglie nascono dall'apice del rizoma attorno al fusto, onde paiono radicali: sono per lo più da 8 a 10 , quasi in giro, disuguali, patenti o patentissime , un po' consistenti, palmate e divise in cinque lacinie, con le lacinie larghette , trifide o incise , seghettate nei margini con i denti acuti , aventi all' apice un mucrone setaceo diretto verso l'apice della lacinia, sono verdi di sopra, di un verde chiaro e lucenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco rilevato, da cui partono delle vene oblique, che si diramano e si uniscono in rete e terminano all'apice dei denti. Il picciolo è più lungo della lamina, piano di sopra con gli angoli aiuti e un po' rilevati, convesso-carinato di sotto, verde, allargato alla base in una guaina corta, membranacea e rossiccia scura. La foglia che accompagna il rametto, quando vi è, è 5 — 5-partita con le lacinie più strette e più acute e con il picciolo più corto della lamina; (Pari. ms.y descr. della pianta di Boscolungo). y> TFtIBXJ QTJA.HTA.. Iclrocotilee. HydR0COTYLE/E Uum. an. fam. pi. p. 34. Flores simpliciter umbellati vel (umbella prolifera) verticillati. Calyx parvus vel obsoletus. Fructus ruptilis , 18 — G-costatus. vii. hv»ho(ot\m: Hydrocotyle Town. inst. p. 328. t. 173, A. Rkh, moti, du genre Hydr. 1820. Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 16. t. 1. i Hook. yen. pi. I . p Gib. eomp. //. ite/, p. t. 90. f. 3. Florei simpliciter umbellati vel verticillati. Calys obsoletus. (lordila expansa, petalis patulis, vii apice incun lm rotunda- uni complanatos, pericarpio tenui, ài 228 APIAGEE. coccophoro , coccis compresso-carinatis , 5-costatis (in speciebus nostris) eostis subaequidistantibus, 1 dorsali, 2 lateralibus, 2 margi- nantibus. Semina adhserentia, a latere complanata. Portamento. — Piante perenni, striscianti. Dai nodi del fusto s' innalzano ciuffi di foglie lungamente picciolate, palmate, stipolate, e peduncoli assai più brevi , che portano in alto verticilli di pochi fiori brevemente pedicellati. Osservazioni. — Nella Bot. zeit. 24 {1866) havvi un lavoro di Buchenau sulla ramificazione e la infiorescenza dell' Hydrocotyle vul- garis. Mancano le liste resinifere nel frutto. 1. Hydrocotyle viilgnris. « H. caule horizontali, ad nodos radicante, llagellifero, terete, glabro, foliis alternis, distantibus, longe petiolatis, petiolo terete, superne piloso, lamina orbiculari , peltata , supra umbilicata et gla- bra , subtus quandoque subpilosa , margine grosse obtusissimeque duplicato-crenato, venoso-novemnervio, venis dichotomis , stipulis late oblongis, obtusissimis , submembranaceis , petiolo multoties brevioribus, floribus subsessilibus, paucis , in spicam vel in umbel- lam simplicem pedunculatarn dispositis, pedunculo filiformi, semper erecto , bracteatis vel subinvolucratis , bracteis vel involucri foliolis oblongis, obtusiusculis, flore brevioribus, petalis ovatis, acutiusculis, fructu suborbiculato-truncato, basi emarginato, piano-compresso, mericarpiorum jugis 2 intermediis manifestioribus, valleculis sub vitro punctulatis. (Pari. ms.). » Hydrocotyle vulgaris Linn. sp. plant. ed. I . p. 234. Beri. fi. ital. 3. p. 115; et auct. omn. Hydrocotyle pleiantha Ces sulle ombr. p. 7, et in linn. 11 . p.313. Figure. — FI. dan. t 90. Rieti, mon. f. 1. Reich.ic. fi. germ. 21, t. 1. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei fossi e nei luoghi pa- ludosi di tutta l'Italia, ma non comunemente. Piemonte: in Mon- dovi, lungo l'Ellero, nei gorghi così detti del Molino e di Coppadò (Ing.), in quel di Susa (Re), intorno al lago di Avigliana (AH., Re), lungo il Sangone presso Giaveno (Ali.).. Lombardia (Ces.): nel Man- tovano (Barbieri!) a S. Giovanni buono (Bert.). Tirolo: in vai di IIYBROCOTYLK. 229 Ledro (Poli.). Veneto: nel Veronese (Bert., De Vis. Sacc), negli Euganei (Trev.), a Venezia sulle cuore dei Lanzoni (Nacc). Emilia: a Parma (Pass.). Toscana, in prossimità al mare: presso Sarzana alla Marinella, presso Massa e Castagnetolo (Bert.), nel letto della Vezza presso Fornetto in Versilia (Simi), a Viareggio lungo la fossa Burlamacca (Biechi!) e la fossa dell'Abate (Mezzetti Beccari!), a Migliarino!, nel Pisano nella Selva (P. Savi! ecc.) e a S. Giuliano nelle acque termali (Corinaldi! ecc.), nel Lucchese a Colle di Com- pito (Pucc.!)eal lago Sibolla (Are.!), nel padule di Fucecchio (Are). Lazio: intorno ad Ostia (Seb. Maur.), a Fiumicino ecc. (Sang.). Campania: a Castelvolturno alla Paneta (Terr.!), ai canali di Mad- daloni, di Acerra (Ten.). Corsica: a Bastia (Salis ecc.) , presso Calvi lungo la Foce (Soleirol!), alle bocche della Gravona, e della Solenzara (Mars.). Manca in Sardegna, Y H. vulgaris di Moris stirp. sarà. el. p. 22 dovendosi riferire alla specie seguente. Sicilia : a Spaccaforno ai Pantanelli (Guss., Ross!). Fiorisce da aprile e maggio a giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa tutta. « Descrizione. — Il fusto è delicato, cilindrico, glabro, ros- siccio o verdognolo, orizzontale, radicante ai nodi vitali e manda lunghi flagelli. Le foglie sono alterne, distanti, fornite di un pic- ciolo-lungo, cilindrico, verde o verdognolo, per lo più glabro in basso e nel resto peloso, con peli orizzontali, bianchi, lunghetti e duretti. La lamina loro è quasi tonda, carnosetta, peltata, e di so- pra quasi ad ombelico, verde, glabra e di sotto pelosetta, con circa nove nervi o meglio vene che partendo dal centro s' irradiano verso la circonferenza, dividendosi sempre in due in modo che i rami di essi sono più volte dicotomi: il margine della lamina ha delle lar- ghe crenature a guisa di corti lobi tondi e ciascuna crenatura ne ha altre più piccole. Alla base del picciolo lateralmente ci sono due sti- pole larghe, allungate, ottusissime, quasi membranacee, biancl sfumate di rossiccio, I bori son piccoli, quasi se-sili, pochi e. posti a due e tre in Lriro in una corta spiga interrotta e mute all'apice un fiore abortivo. Ciascun fiore ha una brattea allungata, Ottusetta, un po' concava, più corta del Bore, bianchiccia e sfumata di ros- siccio i! ili verdognolo. Quando i Bori sono solo tre o 'piatir. trovau vicinissimi e in giro, ne risulta allora un semplice ombrello eie brattee vi fanno un involucro. Tanto la spighetta quanto l'om- brello è t'ornila ili un peduncolo creilo, poco lungo, molto più corto del jucciòlo, delicato, cilindrico, glabro, ovvei alto. 230 APIACEE. L'ovario é schiacciato, verdognolo-rossiccio. Il lembo del calice è quasi nullo. I petali sono ovati, alquanto acuti , un poco concavi con l'apice non piegato, di colore bianco-rossiccio. Gli stami sono poco più corti dei petali. I filamenti lesiniformi , diritti , bianchi. Le an- tere ovali, quasi didime, gialle. Il polline è giallo. Il disco è verdo- gnolo: vi ho veduto delle gocciole giallicce , raccolte come tanti globetti trasparenti verso la parte esterna di ciascuna metà del disco medesimo. Gli stili sono verdognoli, rivolti dapprima in dentro, poi eretti. I frutti sono schiacciati-piani, quasi tondi ma come troncati all'apice, scavati quasi in cuore alla base, verdognoli, scuretti nel mezzo. Ciascun mericarpio ha cinque costole filiformi, delle quali le due intermedie sono più rilevate : è glabro e nelle vallette sem- bra punteggiato con la lente. {Pari, ms., descr. della pianta di Fu- cecchio). » Osservazione. — L' Hydrocotyle pleiantha Ces. é identica con YH. vulgaris, cóme già accertò Seemann nel suo Joum. of bot. 8. p. ni. £. Hydrocotyle natan§. c< H. glabra, caule horizontali, ad nodos valde radicante, ramoso, terete, foliis alternis , distantibus, longe petiolatis, petiolo tereti., lamina cordato-reniformi vel cordato-suborbiculata, subpeltata, um- bilicata, 9 — ll-loba , lobis crenatis, venoso-9 — 11-nervia, venis dichotomis, stipulis late oblongis, obtusissimis , submembranaceis, petiolis multoties brevioribus, floribus breviter pedicellatis, sub— 12, in umbellam capitatam pedunculatam dispositis, pedunculo crassiu- sculo, demum curvato, bracteatis , bracteis late ovatis , concavis , truncato-dentatis, pedicello sublongioribus , petalis ovatis, acutis , fructu suborbiculato, basi haud emarginato, plano comprèsso, me- ricarpiorum jugis 2 intermediis filiformibus manifestioribus , valle- culis glabris. (Pari. ms.). » Hydrocotyle natans Cyr. pi. rar. fase. 1 . p. 20. Bert. fi. ital. 3. p. 116. Mor. fi. sard. 2. p. 170. Guss.! fi. sic. syn. 1. p. 307. Bicch.! agg. fi. lucch. p. 11. Car. prodr. fi. tose. p. 265. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 223. Terr.J rei. Terr. Lav. p, ///. Nic. prodr. fi. mess. p.242. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 575. Are. cotnp. fi. ital. p. 262. Barb. fi. sard. comp. p. 35. Tom. fi. sic. p. 257. Hydrocotyle vulgaris Mor. slirp. sard. el. p. 26 (ex loco). . HYDROCOTYLE. 231 Figure. — Cyr. o. e. t. 6 B. Ten. fi. nap. t. 1U. Rìch. moti. f. 20. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei ru- scelli e nei fossi di alcune parti più calde d'Italia. Comincia in To- scana, dove nasce nel Lucchese e nel Pisano, presso Massaciuccoli (Beccari!), sotto Balbano presso Lucca (Biechi), al lago diBientina (Biechi!), alle radiei del monte Pisano ad Asciano, ai Bagni ecc. (P. Savi!). Più giù trovasi al lago di Bracciano (Sang.); poi a Ter- racina (Rolli!), a Pontarnmare (Terr.!), presso Napoli al Sebeto (Ten.!, Guss.!), al Pascone (Pari.! ecc.) e Pasconcello (Bert); in- fine in Calabria presso S. Ferdinando al lìume Mesina (Pasq.). Nasce in Sardegna a Tanca di Nizza (Mor.); e in Sicilia a Barcellona (Guss.), Milazzo (Pari.!) e Spadafora , a S. Cosimano sotto Mililli (Guss.) , presso Siracusa alla Pisma (Bianca! ecc.), a Spaccaforno (Guss.). Fiorisce e fruttifica da aprile e maggio insino ad agosto. Distribuzione geografica. — In altri luoghi del globo molto distanti fra loro, al Caspio, in Palestina, in Abissinia (Boiss.), in California, in Perù (Cand.), « Descrizione. — La pianta è glabra. Il fusto è orizzontale, nuo- tante, con un fascio di lunghe fibre radicali, assai delicate a ciascun nodo vitale , cilindrico , finamente striato longitudinalmente , verde o con sfumature o macchiette rossicce, ramoso, con i rami corti. Le foglie sono fornite di un picciolo molte volte più lungo della lamina, cilindrico ma assottigliato verso alto, diritto, finamente striato come il fusto e verdognolo. La lamina è cordato-reniforme , o cordato- quasi tonda, con la incavatura della base assai profonda, con 5 o 11 lobi, crenati, le crenature dell'apice sono più larghe e più pro- fonde e quelle vicine alla base meno manifeste e meno ottuse : è ombelicata, e di color verde di sopra, di color verde più pallido di sotto, dove si vedono partire dalla base Doli vene dirette a guisa di raggi verso il margine, le quali si dividono in dicotomie. Le stipole sono larghe, un poco concave, ottusissime, trasparenti, hian- chicce, abbracciano la giovine foglia e anche i fiori ma presto si ino. 1 fiori sono distribuiti in un ombrello a guisa «h capolino all'apice «li nn peduncolo, due o tre volte più corto*del picciolo, al quale somiglia per la forma ed il colore ma del quale è più sottile : questo peduncolo è dapprima eretto , poi si curva in giù quando i i frutti. Tali fiori sono circa dodici, di colore verdognolo, for- niti di un pedicello più ••orto .li suno di i ampa- i da ima brattea larga, concava, che abbraccia quasi coinè una 232 APIACEE. guaina tutto il pedicello, e che ha l'apice troncato-dentato, per lo più con due denti laterali più manifesti, è verdognolo con i margini rossicci. Il tubo del calice è schiacciato, di color verde. I petali sono ovati, acuti, curvali in dentro, verdognoli, cadono presto. Gli stami sono poco più corti dei petali. I filamenti sono bianchicci. Le antere giallo-pallide, tonde, didime. Il disco è verdognolo. Gli stili cilin- drici, grossetti, corti, dapprima curvati in dentro in modo che gli stimmi si toccano, poi quasi divergenti e diritti. I frutti sono quasi tondi, schiacciati, nericci, le due costole laterali più manifeste e con le valvette glabre. (Pari. ms.). » THIBÙ aUINTA., Ferule*. FERULE/E. Flores bisumbellati. Calvx parvus vel obsoletus, nunc maior. Fructus ruptilis, 10-costatus. SOTTOTRIBU PRIMA. Critmee. SeselinE/E prò parte, Smyknf.e prò parte Koch. Crithme^e. Fructus ovaiis, teres vela latere compressiusculus, pericarpio crasso. Vili. MACìYDARIS. Magydaris Koch in Cand. mém. fam. Omb. p. 68. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 904. Ces. Pass. Già. comp. fi. ital. p. 591. t. 93. f. 2. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla expansa , petalis patulis, infractis. Fructus ovaiis, pericarpio crassiusculo molli, di- coccus cum coccophoro, coccis convexo-planis.5-costatis costis aequi-' MAGYDAR1S. HIPPOAIARATHRUM. 233 distantibus, crassissimis cylindricis, lateralibus marginantibus. Se- mina adli^erentia, convexo-sulcata, profundissime excavata. Portamento. — E quello dello Sphondylium. Il fusto è alto un metro e più, ramoso; le foglie sono grandissime, le inferiori indivise, le superiori lobate, tutte dentate. Grandi ombrelle di fiori bianchi. Tutta la pianta è pelosa, i frutti poi sono biancheggianti per fitta pelurie. Osservazioni. — Coccoforo sezionato. Molte liste attorno al seme. Iflagydaris tomentosi*. ■ Cachrys pastinacea Lam. enc. méth. Bot. 1. p. 260. Cacbrys tomentosa Desf.! fi. atl. 1. p. 249. Magydaris tomentosa Koch in Cand. prodr. syst-. nat.4. p. 241. Beri. fi. ital. 3. p. 423. Mor. fi. sard. 2. p. 180. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 345. 2. p. 84. Cale, descr. is. Lamp. p. 24. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 591. Are. camp. fi. ital. p. 284. Strobl fi. Etn. p. 114. Barò. fi. sard. comp. p. 35. Figure. — Bocc.ic. descr . rar. plant. p. 2. Mor. plant. hist. univ. 3. s. 9. l. 1, f. 4. Stazione* Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In Sar- degna, nei pascoli e nei margini dei campi, non rara (Mor.), cosi presso Siliqua (Biondi!). In Sicilia, in luoghi boschivi, nei pruneti, nelle valli ombrose piuttosto umide, alle siepi (Guss.): presso Pa- lermo a S. Martino (Tod.!), alla Moarta, alla Pizzuta, al fiume Greto (Pari.!), presso Randazzo, e alla Ficuzza (Huet!), a Polizzi, a Ca- stellobuono, in Val di Mazzara, a Castrogiovanni (Guss.), forse nel basso dell' Etna e nella Piana di Catania (Strobl), a Terranova , a Modica, e in Favignana e Levanzo (Guss.) , nonché in Lampedusa (Aiuti ! ecc.). Fiorisce in maggio e giugno. Principia a fruttificare in luglio. Distribuzione geografica. — Inoltre in Tunisia , Algeria e Ma- rocco (Ball). IX IIIIMMMI Alt VI IMO 11 Cachrys prò parte Tourn. Linn, Hippomarathrum (non Gàrtn, Mey. Scktrb.) Hoffm. Link fi. por p. il I . Batik. Hook. gen. pi. I.p. fl // ital. i>. 592. t. ! 234 APIAGEE. Aegomarathrum et Lophocachrys (yen.) Koch in Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 237, 238 {1830), et in Meisn. pi. vaso. gen. 1. p. 108. 2. p. 150, 151 (1836-43). Trachymarathrum Tausdì in flora 1834. 1. p. 344. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla circinata, petalis involutis. Fructus ovalis, pericarpio crasso durissimo, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis, 5-costatis costis subaequidistan- tibus elevatis erassis , lateralibus marginantibus. Semina adhasren- tia, convexo-succata , profundissime excavata. Portamento. — Pianta perenne, alta fino a un metro, glauca, ramosissima , dura in tutte le sue parti. Foglie grandissime , liscie o scabre, replicatamente sezionate, con lobi stretti, ora lunghi, ora corti. Ombrelle di fiori gialli, con involucro e involucretti. Frutti grandi, variabilissimi per la presenza o no, e nel primo caso per la quantità e la grandezza di tubercoli o di spine di cui sono allora co- perti. Osservazioni. — A questo genere, assai diverso dal Cachrys, si può benissimo conservare il nome di Hippomarathrnm , che ap- plicato da prima nella Flora der Wetterau al Seseli Hippomarathrnm, non è più stato adoperato dipoi per questa pianta. Il seme ha costole corrispondenti a quelle del frutto. Io non sono stato buono a vedere, almeno chiaramente , le liste numerose che gli sono figurate attorno nel Compendio. Ili l»l»<»iim rallini ni siciilimi . Cachrys Libanotis Linn. sp. plant. ed. 1. p. 246 (excl. syn. nomi). Cachrys Libanotis (excl. syn. nomi.): forma fructu laevi , et C. sicula (excl. syn. Bauli.): forma fructu aspero Linn. o. e. ed. 2. p. 355. Hippomarathrum siculum Hoffm. Link fi. port. 2. p. 411 : forma fructu aspero, bracteis involucri divisis. Cachrys sicula Guss. fi. sic. prodr. 1. p. 369. Cachrys pungens Jan! el. pi. hort. parm. p. 4: forma fructu aspero, laciniis foliorum elongatis. Cachrys Libanotis: forma fructu laevi, C. pterochlsena et C. cri- stata: formse fructu aspero, et C. pungens: forma fructu aspero, laciniis foliorum elongatis Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 237, HIPPOMARATHRUM. 235 Hippomarathrum Libanotis Koch in Cand. o. e. p. 237: forma fructu levi. Lophocachrys echinophora Beri. fi. ital. 3. p..456. Cachrys echinophora: forma laciniis foliorum abbreviatis, et C. pungens: forma laciniis elongatis Guss. fi., sic. syn. 1. p. 347 , 348. 2. p. 804. Tom. fi. sic. p. 278. Hippomarathrum pterochlaenum : forma fructu aspero , bracteis involucri divisis, H. Bocconi: forma fructu sublevi, bracteis indivisis, et H. cristatum: forma fructu aspero, bracteis indivisis Boiss. in ann. se. nat. 3a ser. 2. p. 74, 75. Aegomarathrum siculum Mor.! fi. sarà. 2. p. 176. Barò. fi. sari. comp. p. 35. Cachrys pungens Groves! contr. fi. Otr. p. 58. Are. comp. fi. ital. p. 284. Hippomarathrum siculum Nic. prodr. fi. mess. p. 239. Hippomarathrum Bocconi Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 593. Groves! fi. Terr. Otr. p. 152. Cachrys echinophora Strobl fi. Etna p. 253. Figure. — Bocc. ic. descr. rar. pi. p. 37. Mor. pi. hist. univ. 3. s. 9. t. 1. f. 3, 6. FI gnec. t. 278. Stallone, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione.— Nell'Italia meridionale, per i pascoli asciutti, i luoghi arenosi marittimi o ar- gillosi. In Sardegna, a Torralba, Sassari (Mor.), Porto-Torres (Mor.,Marcucci!). In Sicilia, abbastanza frequente (Bocc), ovunque (Guss.) : presso Palermo (Bocc.) alla Vergine Maria (Guss.), a Mon- dello (Guss., Pari.!), al Piano della Consolazione, ai Colli, nei monti della Piana , a S. Martino (Pari.!) , nel monte d'Abate (Cale.!), a Marsala (Tom.), a Girgenti (Bocc.) alla Rupe atenea (Aiuti!), a Siracusa (Tom.), Villarosa, Gran Michele (Guss.), all'Arena di Ca- tania e al Simeto, rara (Strobl), a Olivieri (Guss.), Patti (Guss., Bert.), Milazzo, Messina (Guss.) a Gravitelli (Pari.!) e a S. Raineri (Bocc, Pari.!), in Lipari (Maudralisca !) a Quattro Pani (Guss:). In Calabria a Reg-io (Bert.), Francavilla, Corigliano, al Cosci: (Ten.), a Gastrovillari(Terf.!); in Puglia a Otranto (Groves! la lurre dell' Ort«» dove abbonda , a Barlette, i Callosa (Brunii), e al Gargano (Ten. a Manfredonia (Bert., Porta Kigo!). Fiorisi' in giugno e luglio. Fruttifica in luglio e agosto. Diitribuzione geografica. — Klliopa nn'i idioiuilr , dal Porto- gallo alla Grecia. O. seriazioni. — Rimando B quello orulatlSsiim' di Mori- 236 APIACEE. Flora sardoa sulle molteplici variazioni di questa pianta , le quali non avendo limiti precisi , e spesso trovandosi in un medesimo individuo , non danno possibilità di scindere la specie in varietà. Linneo nella la edizione delle Species col nome di Cachrys Libanotis deve avere intesa questa pianta, da lui precedentemente notata neWHortus Cliffortianas , ciò risulta principalmente dalle figure citate. É vero però che v'immischiò sinonimi che si riferi- scono alla Cachrys Icevigata e alla C. alata. Nella 2a edizione spezzò la specie in due, dando un mal' esempio ch'è poi stato seguito da molti. X. IiECOOLIA. Lecokia Cand. mém. fam. Omb. p. 67. t. 2. f. L. Benth. Hook, gen. pi. 1 . p. 882. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 591. t. 93. f. 7. . . Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa , petalis breviter infractis. Fructus ovalis, lateraliter compressus, pericarpio crassissimo molli, dicoccus cum coccophoro , coccis teretiusculis , 5-costatis costis gequidistantibus , latissimis convexis , lateralibus marginanlibus. Semina adhaerentia , teretiuscula , profondissime excavata. Portamento. —La sola specie del genere ha l'aspetto del Peti- cedanum Angelica, con fiori bianchi poligami, che sono succeduti da grossi frutti scuri, tutto lappolosi. Osservazioni. — La commettitura dei cocchi è uguale a tutta la larghezza del frutto per cui questo non è constrictas come vien descritto. Il coccoforo è sezionato. Attorno al seme stanno moltissime liste. IJecoquia eretica. Cachrys eretica Lam. enc. méth. Dot. 1 . p. 259. Lecokia eretica Cand. mém. fam. Omb. p. 67. Beri. fi. ital. 4. p. 781. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 592. Are. comp. fl. ital. p. 267. Figure. — Desf. choix de pi. t. 42. FI. graie, t. 284. LECOQUIA. CACHRYS. 237 Abitazione e Fioritura. — A Roma nella villa Panatili (Bert.), ma ivi non più ritrovata (Pirotta). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Nell'Arcipelago , e nell'Asia oc- cidentale fino in Persia. La località romana è molto probabilmente casuale. XI CACHRYS. Cachrys prò parte Tonni, inst. p. o'2o. t. 172. Cachrys Link ennm. pi. ìiort. berol. f . p. 270. Cachrys prò parte et Prangos Cand. Cachrys et Prangos Benth Hook. gen. pi. I. p. 904. Ces.Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 593, 592. t. 93. f. 0\ 5. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus vel minimus. Corolla expansa, petalis breviter infractis. Fructus ovalis, pericarpio crassis- simo molli, dicoccus cum coccophoro , coccis convexo-planis, 5-co- statis costis aequidistantibus, latissimis convexis nunc in alas elevatis, lateralibus marginantibus. Semina adliaerentia , convexc-sulcata , profundissime excavala. Portamento. — Erbe perenni , alte da */, metro a 1 metro , ramosissime. Foglie grandi, replicatamele sezionate, dai lobi sottili, lanciolati. Ombrelle di fiori gialli o giallicci , con involucro e imo- lucretti poco appariscenti. Fruiti grandissimi, bianchicci, lisci. Osservazioni. — Il coccoforo è sezionato. Attorno al some sta un cerchio di fitte minute liste resinose. Come altri ha già tatto rilevare, la Prangos ferulacea, tipo del gen. Prangos di Lindi éy, possiede frutti quasi identici con quelli della Cachrys levigata, con la sola differenza delle costole alquanto rilevate in ale, e non può esserne separata genericamente. 1. Cachi»?* Ia>\iffaiu foliis levissimis, lobis Piliformibus, floribu* flavis, fructibus ipteris. Cachrys levigata Lam. enc. méth. Boi. I. p. 259 [178 I fl. Hai. 3. Ot X»t. rrp. jl. li,,. P. mr, Ari. //. Alpes-mar. p. ìli. Cei !' : ... //. tini. \ \uA. 238 APIACEE. Cachrys Morisonii Ali. auct. fl. ped. p. 28 (1789). Zum. fi. ped. i.p. 425. Figure. — Mor. pi. umb. t. 3. f. 1. Gar. hist. pi. Aix t. 113. Stazione, Abitazione e Fioritura Nel Nizzardo, in siti roc- ciosi montani (Bert.) di Breglio al luogo detto Mauriana(AU., Bert., Balb.!); nell'alpi di Tenda (De Not.). Fiorisce in maggio e giugno (Bert.). Distribuzione geografica. — Inoltre in Portogallo, Spagna, e Francia meridionale. £. Caclirys alata. C. foliis scabridis , lobis angustissimis, floribus luteis, fructibus alatis. Laserpitium ferulaceum Linn. sp. pi. ed. 2. p. 358. Cachrys alata Marsch. fi. taur.-cauc. 1. p. 217. Jatta rie. Gr. Sasso p. 209. Prangos ferulacea Lindi, ex auct. Bert, fi. ital. 3. p. 459 (excl.syn. Linn.). Guss.l fi. sic. syn. 1.p. 346 {excl. syn. Linn.). Satig. fi. rom. prodr. alt. p. 243. Nic. prodr. fi. mess. p. 232. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 592 (excl. syn. Linn.). Are. comp. fi. ital. p. 284 (id.). Slrobl fl. Etn. p. 222. Tom. fi. sic. p. 279. Cachrys cylindracea Guss. Prangos cylindracea Cand. Figura. — Reich. ic. fl. gemi. 21. t. 199. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei monti dell'Italia inferiore. Nella Penisola principia nell'Appennino centrale, al monte Beiro del Maceratese, al monte Corona, a Mon- tefortino (Bert.), a Castel Manardo all' Ara. del re, alla Sibilla (Mar- zialetti!), al Vettore al Cavaliere (Sang.) e a Furca di Presto!, a Chiarino (Ten.), al Corno alla Fonte delle figliole (Ors> !); seguita per il monte Vergine (Ten.!, Guss.!), e per il monte S. Angiolo di Castellammare (Ten.); e termina in Calabria alla Dirupata di Morano (Ten., Bert.) sul calcare a 800—1300 metri (Huter Porta Rigo !). Nasce poi in Sicilia nei pascoli, nel piano del Simeto, all'Amenanus presso Misterbianco (Strobl), a Maniaci, a Mandanici, al monte Scuderi, a Noara, a Cannata, nei monti di Mistretta (Guss.), nelle Madonie sopra 1000 metri, comunissima (Mina!, Loj.!), a Busambra (Huet!), presso Palermo alla Pizzuta (Pari.! ecc.), a monte Cuccio GLOBOCARPUS. 239 (Tod.! ecc.) e S. Anna, al monte di Cammarata, a Delia (Guss.). Fiorisce in maggio e giugno. Fruttifica da luglio in là. Distribuzione geografica. — Inoltre in Dalmazia, e nelle parti Gaucasiche fino in Persia. Osservazioni. — Questa pianta varia non poco per la sua levi- gatezza, o scabrosità, per la lunghezza delle lacinie fogliari, per quella del frutto, da 1 !/s a 2 '/, centimetri, e la sua conseguente forma: su di che sono state stabilite varietà, che però passano le une nelle altre. XII. GliOBOCARPUS. Oenanthes sp. auct. Flores bisumbellati. Calyx magnus, sepalis lanceolatis. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovali-globosus, pericar- pio crassissimo molli , dicoccus sine coccophoro , coccis convexo- planis, 5-costatis costis a?quidistantibus, latissimis depressis, late- ralibus marginantibus. Semina adhasrentia , convexo-plana. Portamento. — È quello delle Oenanthe, con le radici tuberose fatte a clava, con un fusto ramoso, poco alto, foglie divise in lobi stretti, fiori bianchi in ombrelle di pochi raggi, senz' involucro ; le ombrelle fruttifere sono globose. Osservazioni. — Il portamento essendo quello delle Oenanthe , lo è pure il fiore, e il frutto per la mancanza di coccoforo : ma per gli altri caratteri se ne allontana troppo perchè la pianta possa es- sere conservata nello stesso genere. Il nome è stato fatto con kXw€ój e xao-ós. Glol»ocar|»us oeiiaiitlioidcs. Oenanthe izlobulosa Linn.sp. pi. ed. I. p. $55; et auct. Phellandrium globulosum Bert. fi. ital. 3. p. 23/. Sang. //. rom. prodr. alt. p. : Oenanthe fistolosa (noti Lt'wi.) Terr.l tee. rei. 1 . / p. 77. Figura. — Gouan HI. obs. hot. Stazione, Abitazione, Fioritura 0 Fruttifìrazione. V i luoghi paludosi sul man- , raro, Nasce nella Penisola p al Varo, a Mentone, rarissimo (Ard.), nella pianura di Albenga UO APIAGEE. (Genn.); nella Selva pisana a S. Rossore (Beccari!), al Gombo (P. Savi!), a Coltano (Savi), e nella Paduletta di Livorno (Calan- drimi); allo Stagno d'Orbetello (Pari.!, Sommier !) ; presso Gorneto (Rolli!), a Civitavecchia (Bert., Sang.), Ostia, Tor di Quinto, e anche in luoghi montuosi a Quadagnolo (Sang.); in Terra di La- voro a Pontarnrnare (Terr.!); in Basilicata ai laghi di Velia (Ten.); nel Tavoliere di Puglia al canale del Demanio (Ten.) ; in Abruzzo- Piceno a Pescara (Ten., Kuntze !) e al Salino (Ten.), e a Silvi (Bert.). Nasce poi in Corsica al Campo di Loro, a Bonifacio e Ma- cinaggio, nelle isole Lave/zi e Cavallo (Mars. ecc.); in Sardegna, frequente abbastanza (Mor.!), così a Lacona (Marcaceli); in Sicilia a Palermo (ParL!), nelle Madonie (Bert.), a Messina (Nic), Catania (Tom.), Siracusa (Bianca!); in Malta (Grech). Fiorisce e fruttifica in aprile e maggio, o in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Xel bacino occidentale del Medi- terraneo. XIII. CRITinit.ìl. Grithmum Tourn. inst. p. 317. t. 169. Benth. Hook. gen. pi. 1. . p. 905. Ces. Pass. Gib. comp. //. Hai. p. 611. t. 98. f. 6. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla circinata , petalis involutis. Fructus ovalis, pericarpio crassissimo, dicoccus cum coc- cophoro, coccis convexo-planis, angulato-5-costatis costis subaequi- distantibus, tenuissimis, lateralibus marginantibus. Semina adhge- rentia , convexo-plana. Portamento. — Il genere constadi unica specie, ch'è un'erba perenne o piuttosto un suffrutice, basso, sdraiato, carnoso, glauco, con foglie più volte sezionate, dai segmenti lanciolati , interi. I fiori sono bianchicci, in ombrelle con involucro ed involucretti. Osservazioni. — I! coccoforo è sezionato. Attorno al seme sta un cerchio di fitte minute liste resinose, che talora per distruzione della porzione più vicina del mesocarpio restano aderenti al seme , come vien figurato dal Reichenbach nella tavola citata appresso. CRITHMUM. 241 Criduii uni iiiarìtiiiiiiiii Grithmum maritimum Linn. sp. pi. ed. /. p. 246.Bert. fi. Hai. 3. p. 333; et auct. omn. Cachrys mariti ma Spreng. in Schult. syst. veg. 6. p. 442. Zum. fi. ped. 1. p. m. Bianca! fi. Av. p. 116. Figure. — Tourn. inst. (. 160. Iìeich. ic. fi. gemi. 21. t. 59. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Sulle scogliere marittime di tutte le coste italiane, sui muri esposti al mare, anche nelle ghiaie e nelle arene. Penisola: comune nel Niz- zardo, a Mentono (Ard.), S. Remo, abbondantissimo (Panizzi!), Porto Maurizio (Berti!), Diano e Cervo, dove pure abbonda (Ricca), Genova (Canepa! ecc.), al golfo della Spezia (Bert.), a Livorno!, Casti gì io ne elio (Are), S. Vincenzo (Aiuti!), Piombino, Porto Ba- ratto, Talamone (Santi), al monte Argentaro (Pari.! ecc.), ad Ansi- donia (Ricasoli !), comune nel littorale romano (Seh. Maur.), a Fondi (Terr.!), Traelto (Terr.), Napoli (Ten. , Pasq.!), Portici e Torre An- nunziata, raro (Pasq.), da Acropoli oltre il capo Palinuro (Ten.), a Gallipoli, Otranto (Grovcs), Giulianova (Bert.), Porlo S. Elpidio (Narducci!), Porto Civitanova (Cavatina !), Ancona (Narducci! ecc.), Cervia (Bert.), Venezia, comune (Kellncr! ecc.), Monfalcone (Pir.), Duino (Wulf.), Trieste (Tommasini! ecc.), nell'Istria meridionale, ovunque (Freyn), a Fiume, lo stesso (Noe! ecc.). Arcipelago to- scano: nella Gorgona (P. Savi), la Capraia (Biondi! ecc.), l'Elba a Portoferraio! , la Pianosa (Simonelli! ecc.), in Montecristo (Tay- lor !). Corsica: a Bastia (Pucci!), Aiaccio (Req.!), ecc. Sardegna, frequente (Mor.!); e isole S. Stefano (Genn.), Maddalena e Tavo- lara (Mor.). Ischia e Capri, ovunque (Guss., Pasq.! ecc.). Sicilia tutta (Guss.): a Palermo (Pari.! ecc.), a Messina (Nic.!), ovunque da Giarre all'Arena di Catania (Strobl), a Siracusa (Tom.), Avola, raro, al fiume ("assillili (Bianca!); e tutte le Eolie (Loj.ecc), Ustica (Cale.!), Marchino e. Levanzo, Pantellaria, Linosa G Lam- pedusa ( Aiutili. Isole Maltesi iZer., Credi). Bau" volte OaSCC in luoghi lontani dal mare: cosi in Mondovi- Piazza sui muri dell'antica cittadella nel lato Bud (Ing.) , nel Comasco a Gravedona in luoghi rocciosi (Rampoldi!), negli Euganei (TrevM De Vis. San-.), nel Lucchese a Valgiano sui muri delle ville (Pucci), nella città di Vol- terra, sotto l'influenza d' infiltrazioni saline , come ri-ulta da Flora Italiana. — Voi.. Vili. h» 242 APIACEE. che sta scritto nel mio Prodr. fi. tose, a pag. 282. Fiorisce da luglio a settembre ; fruttifica da settembre a novembre. Distribuzione geografica. — Nel Mediterraneo e nel Mar Nero, nell'Atlantico dall' Isole Britanniche alle Canarie. Usi. — In Toscana si conosce la pianta sotto il nome -di Ba- cicci, altrove sotto quello di Spaccasassi, o con vernacoli analoghi, e si adoprano le foglie acconciate a uso di condimento. SOTTOTRIBU SECONDA. Peucetianee . TordylinE/E , SelinE/E, Angelice/E prò parte Rock. Peucedane/e, Angelice^e prò parte Reich.consp. regni veg. p. 142. Benth. Hook. gen. pi. Peucedane^:. Fructus ovalis , a dorso coccorum valde compressus imo com- planatus, pericarpio tenui riunc crassiore. XIV. TOKJDIXHJJI Tordyliurn Tonni, inst. p. 320. t. 170. Benlh. Hook. gen. pi. 1. p. 924 (prò parte). Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 610. t. 98. f. 5 Tordyliurn et Hasselquistia Limi. Condylocarpus et Tordyliurn Hoffm. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla espansa , pelalis patulis, infractis. Fructus ovali-rotundatus, a dorso complanatus , pericarpio tenui, circumcirca in alam expanso , dicoccus cum cocco- phoro, coccis complanatis, 5-costatis costis 3 dorsalibus approxi- matis tenuissimis nunc obsoletis , 2 lateralibus distantibus crassis alas marginantibus. Semina adhoerentia, complanata. Portaménto. — Erbe annue, alte da 73 di metro a 1, metro , ramose a corimbo , discretamente pelose. Le foglie sono pennati- sezionate, coi lobi larghi, dentati incisi. I fiori sono bianchi obian- TORDYLIUM. 243 chicci, e raggianti, in ombrelle lungamente peduncolate, con invo- lucro e involucretti. Osservazioni. — Gli stili sono corti. Il coccoforo è bisetto. Le liste sono ora in numero di 6, ora moltissime sottilissime (Condylo- carpus). Nelle Hasselquistia di Linneo alcuni frutti più interni delle om- brellette hanno un solo cocco, foggiatosi a barchetta. Ne viene una curvatura del seme, che Tausch (in Flora 1834. 1. p. 330) ha scam- biato con ciò eh' è stato designato col nome di celospermia. 1. Toni? li uni maximum. T. caule pilis retrorsis adpressis scabro, segmentis foliorum ex ovali vel oblongo lanceolatis, inciso- dentatis, extremo maiore , involucello umbellula subbreviore, floribus viridulis, fructu s/a ccntim. metiente , toto piloso , margine integro. Tordylium maximum Linn. sp. pi. ed. 1. p. 240. Beri. fi. ilal. 3. p. 442; et auct. omn. Tordylium officinale (non Limi.) Re fi. at. prodr. p. 32. Tordylium intermedium Pass, in Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 610: forma segmentis foliorum magis abbreviatis. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 2J. t. 139. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nello siepi, nei campi, nei luoghi incolti ecc., per tutta l'Italia. Pie- monte, frequente (AH.): in Mondovi, comune (Ing.), in quel di Susa, a Torino (Un), frequente (Balb.), a Novi (De Not.), nel Novarese, medesimamente (Hir.), a Carbonara in Lomellina (Bert.). Lombardia: a Pavia (Kampoldi ! ecc.), avventizio (Rota), nel Comasco nelle vicinanze di Lomazzo, Kovellasca, Rovello e Bregnano (Cbm.), in vai Tellina nel piano di Morbegno (Mass.), nel l'ergamasco, al piano, avventizio (Rota), nel Bresciano, frequente, cosi a Ponto S. Marco, Calcinato (Zersi), ne! Cremonese a Grumpne (Pari.!), press,) Man- tova a S. Giorgio, e P radei la (Bert.). Tirolo: presso Trento ,i "Su- gare, presso Bolzano tra Schreckbùchl e il Colei , e presso Merano abbastanza comune a Burgstall illausm.). Veneto: a Verona, e \i- cenza, e negli Euganei , comune (Poli.), alle Marchesane di \ rano (Beri.), a Gorizia verso Salcano (Wulf.). (stria: a Trieste (Woll.), a Pola, rarissimo (Freyn), in Brioni d'oli.). Emilia: a Parma presso Otzano (Parl.l ecc.), a Modena, Livizzano, Piumalbo 244 AP1AGEE. (Gib. Pir.), Bologna in parecchi siti (Bert., Cocc), Porretta (G. Bert. ecc.), Faenza (Calti.). Liguria: presso Nizza a Montgros, so- pra Mentane, poco comune, a Levenzo, ecc. (Ard.), a Tenda (Ung- Sternb. !), a Triora (Bert.), sopra Savona (De Not.), a Gambaro (Bert.), a Spezia (De Not.). Toscana, dalla regione maremmana alla sub- montana, non raro: a Pontremoli!, presso Massa a S. Giuseppe, e alle sorgenti del Frigido (Bert.), a Lucca in più siti (Pucci ecc.), in vai di Serchio ai Bagni (Pari.!), Ghivizzano (Pucci) e Tereglio (Giannini!), a Pisa (Savi), a Gasciana (Bérenger!), Volterra (Ami- dei!), Montemurlo (Baroni!), a Firenze in Arcetri ! e a Paterno (Calandrimi), in Casentino a Prataglia a 2200' (Pari.!), a Bapolano (Sommier!), Siena (Bart.), Pienza (Santi), alla Cornia, a Grosseto!. Marche: nel Catria (Piccinini!), tra Fossato e Scheggia , comune (Pari.!), a Macerata, a Monte forti no (Bert.), sopra Arquata (Pari.!). Abruzzo: ad Arapietra (Jatta), presso Roccamorice sino a 2000' (Porta Rigo!), nei monti di Caramanico (Ces.). Puglia: a Manfre- donia (Pasq. Lic). Lazio: a Canino (Bert.), Roma (Rolli!), fre- quente (Seb. Maur.), Terracina (Bert.). Campania: a Picinisco , Piedimonte, Caserta, Morrone (Terr.). Basilicata: a Muro, e Melfi (Terr.). Corsica: a Bastia, raro, in vai di Niolo (Sai.), ad Aullena, Vico, Bocognano, Aiaccio (Mars). Sardegna: a Tempio (Barb.), a Barbargie (Mor.), presso Oliena (Ascherson !). Sicilia settentrionale: a Isnello, Castellobuono (Guss ) , Mistretta (Tineo !), Noara (Se- guenza!), Cannata, Floresta , Maniaci, S. Fratello (Guss.). Fiorisce e fruttifica in giugno e luglio , sin da maggio nelle parti più calde, sin dentro nell'agosto nelle parti più fredde. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, fin oltre il Caucaso. « Descrizione. — Pianta alta da 3 a 8 decimetri e anche un metro, verde, irta e ruvida. Radice fusiforme, ramosa, di un bianco sudicio. Fusto eretto, ramoso, con i rami alterni, eretto-patenti; e come questi fistoloso, cilindrico, striato, verde-chiaro, irto e ru- vido per peli rigidetti, lunghi, bianchi, un po' diretti in giù, più abbondanti nelle parti inferiori del fusto e dei rami. Foglie pennati - divise con 4 o 5 lacinie bislunghe o ovali, inciso-dentate, con i denti ottusi, la lacinia terminale più grande e più lunga, verde-pallida di sopra, più chiara di sotto, con un nervo longitudinale che manda rametti nelle lacinie e nei denti, ruvide per peli rigidetti e corti. Picciolo profondamente solcato di sopra, angolato di sotto, ruvido ivi e verdognolo. Foglie superiori più piccole, con 5 o 6 supreme TORDYLIUM. 245 con 5 lacinie più lunghe. Ombrello portato all'apice da peduncoli lunghi, irti e ruvidi per peli corti diretti in su, striati, che termi- nano il fusto ed i rami, di 5 a 8 o 10 raggi, piuttosto corti, con un solco di sopra, striati nel resto, irti e ruvidi, i raggetti molto più corti. Involucro composto per lo più di 5, talvolta anche di 5 o di più foglioline, molto più corte dell'ombrello, patcntissime, linea- ri-setacee, verdognole, irte e ruvide con i soliti peli. Foglioline dell' involucello quasi in ugual numero, della stessa forma ma lun- ghe quanto gli ombrelletti. Frutto portato all'apice di un raggctto o pedicello cortissimo, ovale-tondo, schiacciato nel dorso; mericarpii quasi piani d'avanti in dietro, coperti ovunque dalla parte esterna e nel margine di peli corti, rigidi, diretti in su, che lo rendono irto, bianchi e forniti alla base di un tubercolo gialliccio: hanno un margine o orlo largo, quasi piano, appena rugoso-tubercolato, bian- chiccio, sono quasi piani nelle facce e ivi scurette, con tre vitto di fuori , una per ciascuna valletta, e due di dentro, una per ciascuna commissura , sono coronati dagli stili persistenti, divergenti, verdo- gnoli, grossi in basso, lesiniformi in alto e persistenti, e spesso di fuori da due denti del calice ingranditi e simili' quasi agli stili, però piani , eretto-patenti. (Pati. ms. , descr. della pianta di Gr timone). » 9. Tortivi inni officinale. T. caule minute piloso, segmentis foliorum ovato-cordatis , crenalis, superiorum ovato-lanccolatis, involucello umbellula l<»n- giore , Qoribus albis, fructu '/tcentim. mettente, in disco subpiloso, margine glabro crenato. Tordylium officinale Linn. ap.pl. ed. 1.p. 239. Beri. fi. Hai. 3. j>. 444. Song. fi. rom, prodi, alt. p. 240. Terr. enum. pi. mar. p. 62. Grovet! conti- . //. Otr. p. 58. Ces. Fan. Gib. eomp. //. lini. p. 610. Are vamp. jl. Hai. p. 296. Grom //. Terr. Otr. p. 150. Baal. //. Lag. p. 17 . Figure. Col, ecphr p. 124, /. iextr. Reich. ir. //. germ. :>!. t. 138. Staziona, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nt'll.l Penisola meridionale, rarissimo, \i è stato trovato ;» capo Colonna (Guss.) e Torre ;i mare (Ten.) in Calabria, ;i Gallipoli , Leacasp de (Groves), Taranto I Otranto (Guss.), Lecce (Ten.), Ostuni 246 APIACEE. nei colli solatìi sul calcare a 2 — 400' (Porta Rigo !) , nelle col- line di Eboli (Bert.) a S. Giovanni, a Salerno (Ten.), nell'agro Mu- rense presso la taverna di Stacella (Terr.), a Cerignola (Col., Guss.), nel Tavoliere di Puglia , nel Gargano (Bert.) a Ischitella e Peschici (Ten.), alle siepi nei monti Abruzzesi (Bert.), nel Lazio presso Vallerano per andare alla mola di sotto, ed alla salita della Spiaggia per andare a Subiaco (Sang.). I due Compendi lo danno pure del- l' Istria, probabilmente sulla fede di Nyman (Consp. fi. eur. p. 291). Linneo V indicò in Sicilia, ma non vi nasce. Il Baglietto l'ha trovato a Genova nella valle del Lagaccio al di sopra della terza polveriera. Fiorisce e fruttifica da aprile a giugno. Distribuzione geografica — Nell'Europa meridionale orientale, dall'Italia a Costantinopoli. 3. Tonlvlimii apuliim. T. caule hirsuto, segmentis foliorum ovali-rotundatis, inciso- crenatis, superiorum anguste lanceolatis, incisis vel integris, invo- lucello umbellula breviore, floribus albis, fructu 1 centim. metiente, in disco minute tubercolato, margine glabro crenato. Tordylium apulum Limi. sp. pi. ed. 1. p. 239 (excl. syn. Col. et Bauh.). Bert. fi. ital. 3. p. 445; et auct. omn. Tordylium concinnum Ten. ! Figure. — Lob. ic. p. 736. f. dexlr. Riv. ord. pL fi. irreg. petit, t. 2. Desf. fi. atl. t. 58. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 137. f. 2, 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luo- ghi erbosi di tutte le parti calde e temperate d'Italia. Nasce ovun- que in Sicilia (Guss.): a Palermo, abbondante (Pari.! ecc.), Castel- lobuono (Guss.), Girgenti (Aiuti!), Caltagirone, comunissimo (Tar. Gerb.), Avola (Bianca!), Siracusa (Cassia!), Catania, comune (Strobl), Messina (Seguenza! ecc.), nelle Eolie (Loj.), e più pre- cisamente in Lipari. (Mandralisca!), in Ustica, ovunque (Calcara!), in tutte le Egadi, in Pantellaria (Guss.), e Lampedusa (Aiuti!); nonché nel gruppo di Malta, ovunque (Grech! ecc.). E comune in Sardegna (Mor.!), così a Cagliari (Thomas!). In Corsica è stato sco- perto di recente in vai di Fango (Petit). Nella Penisola nasce dalla parte occidentale in Calabria presso Reggio (Bert.) a Vigna di mare e Gallico (Macch.), a Rossano (Are!) e a Castrovillari (Terr.!); in TORDYLIIM. 247 Campania a Caserta a S. Silvestro (Terr.), presso Minlurno (Gasp.!), a Lenola , Pastena e S. Giovanni Incarico (Terr.); nel Lazio a Ter- ragna, Ostia (Bert.), Roma!, ovunque (Seb. Maur.), Tivoli (Mauri), Viterbo alla Pallanzana (Macch.!), Canino (Bert.); nei contorni di Perugia (P>at.); in Toscana nelle regioni maremmana e campestre, nel monte Argentaro a Port' Ercole !, Orbetcllo e Porto S. Stefano (Pari.!), ai Bagni ili S. Filippo, a Pienza (Santi), a Volterra (Biondi!), nel Pisano alla Madonna del Piano (P. Savi!), a Ma- rianna, ad Asciano (Beccari!) e a Cascina (Amidei!), a Signa , a Firenze dove abbonila !, ad Arezzo (Gemmi!), nel Lucchese, tro- vato una volta sola a Vicopelago (Pucc.!) ; infine in Liguria a Ge- nova nella valle del Lagaccio (Bagl.), e a S. Remo (Panizzi ! ecc.), uniche località. Dalla parte orientale delia Penisola nasce in Basilicata a Muro, e Melfi (Terr.!), in ambedue i luoghi in più siti (Terr.); in tutta la Terra d'Otranto (Grovesl), nel Tavoliere (Bert.), e a S. Severo (Porta Rigo!); nell'Abruzzo (Ten.); nelle Marche ad Ascoli, Macerala (Bert.), S. Severino (Aiuti!), Sasso- l'eltrio (Bert.); nell'Emilia a Forlì (Chelussi !) , a Ravenna (Bert.), a Cotignola presso Lugo (Bubani !), nel Faentino, frequente (Cald.!), a Casal Fiuminese (Bert.), nei dintorni di Porretta in più siti (G. Bert., Cocc); in Istria (Mùller!) a Rovigno , Dignano, Pola, nel- l'isola Brioni (Bert.), e generalmente comune per tutta l'Istria me- ridionale (Freyn), a Fiume (Smith). Fiorisce e fruttifica secondo i luo- ghi in marzo ed aprile, o in aprile e maggio, o in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Nell'Europa meridionale, spe- cialmente orientale, nell'Asia Minore, nell'Africa settentrionale. Osservazioni. — Nella mia Statistica botanica della Toscana ho addotto a pag. 555 le ragioni per le quali questa pianta è da rite- nersi d'introduzione abbastanza recente in Toscana, da parti più meridionali d'Italia. Lo studio della sua distribuzione geografica fa supporre che dal bacino orientale del Mediterraneo, dov'è più co- mune, si sia diffusa nel bacino occidentale, dov'è ancora rarissima in Francia e in Spagna. » XV. SPIIOYIIYMI H Sphondylium Tourn, inst. p. 320. t. 170. Untici , Scopoli, Moduli . Aitandoli, Gaerlner . eie. rleracleura Linn. gen. pi. /». 81. Benth. Hook. gen. pi. I . />. 921 Ce». Past.Gtb, comp. fi. Hai p. 607. t. .'T. / 248 APIACEE. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, petalis patulis, apice infractis. Fructus late ovalis, a dorso complanatus, pericarpio tenui, circumcirca im alani expanso, dicoccus cum coc- cophoro, coccis complanatis , 5-costatis, costis 5 dorsalibus appro- ximatis tenuissimis , 2 lateralibus distantibus membranaceis alas marginantibus. Semina adhaerentia, complanata. Portamento. — È quello della prima specie descritta, dalla ' quale non differiscono le altre due che per la statura minore. Osservazioni. — Oltre le specie appresso, n' è stata indicata in Italia un' altra della sezione del genere che ha la faccia commis- surale dei cocchi senza liste: V Heracleum minimum Lam., nell'Alpi Cozie, però con dubbio {Are. comp. fi. ital. p. 295). Gli stili sono corti. Il coccoforo è sezionato. Il frutto è ben ri- conoscibile alle 4 liste dorsali fatte a clava e che non arrivano sino alla base del frutto. Linneo sostituì il nome di Heracleum a quello di Sphondylium, in ossequio al principio di non ammettere nomi generici comuni ai tre regni della natura (Phil. hot. p. 164, 165). Ma il nome di Sphon- dylium, ch'era presso i Greci un nome d'insetto come di pianta, pare che in zoologia non sia mai esistito come appellativo generico, e certamente nelle stesse opere di Linneo non si trova. 1. Sifthontlyliiiin Branca. S. foliis lobatis vel sectis, fructibus 1 centim. metientibus, coc- cis cornmissura manifeste 2-vittatis. Heracleum proteiforme Crantz stirp. auslr. 3. p. 11. c Vis. Sacc. I. e. Zeni l. e. Arehb. II. altoSeréh. p. 41. Ces. Pass. Gib. I. e. Gib. Pir, fi. Mai, p. 76. Are. I. e. Ileraclcum asperum Ces. Le. Ilausm. I. e. Rota l. e. De Vii. Sacc. I. e. Ces. Pass. Gib. I. e. Heracleum pyrenaicum Ces. Pass. Gib. I. <\ Kem.! tched. fi. auttr. p Heracleum cordatum (non Presi) Terr.! rei. Terr. Lav. p. liti Heracleum pai ma tu m Mudi. pass. alp. eam. p. 20, Figure. - Manli, ed. Valgr. 1566 p. 749. Guss, pi, rar, i. 27. Reich. o. e. t 180, 135 St ifioiic, Abitazione , Fioritura • Fruttificazione. \t'i|u,lll b Dei luoghi erbosi dei boschi f della Penisola superiore in piano 6 250 APIAGEE. in monte, e della media e inferiore soltanto nei monti. Nasce presso Fiume, qua e là (Smith), presso Trieste, la var. 7 (Bert.), in Friuli a Fagagna, Udine e altrove, nonché (le var. 7 e 5) nel monte Pa- ralba della Carnia (Pir.) e (la var. S) nel monte Wischberg (March.), nelle Vette di Feltre, var. a (Bert.) e 5 (Ambrosi !), nel Bassanese alla Campesana (var. 7) (Bert.), nel Vicentino (Marz.) , negli Euga- nei (Trev.), nel Veronese, e particolarmente nel Baldo le var 7 e 5 (Poli, ecc., Kerner!), in Tirolo a Trento (Hausm.), sul Campo- bruno, il Bondone (Poli.) e lo Spinale (Perini!), la var. S, in Fassa e Fiemme (Facch.!), intorno a Bolzano ovunque, intorno a Wels- berg in Pusteria, presso Laas e Trafoi in vai Venosta, presso Tione, e altrove (Hausm.), nel Bresciano, frequente, così nei monti Gazzo' e Cornablacca, la var. a, rara la var. S nel monte Catino (Zersi), a Collio e sopra a 850-1000 metri (Pari.!), e giù ad Asola nel Man- tovano (Paglia!), frequente pure nel Bergamasco fra 200 e 1900 metri (Bota), cosi in vai Camonica a Ponte di legno a 1320 metri (Pari.!), e la var. a nelle valli Seriana e Brembana, rara, la var. $ nei monti Epolo, di vai Camonica, Imagna, Brembana e di Scalve (Rota), nella Brianza (Bampoldi!), nel Comasco dove abbonda, come pure in vai Tellina (Com.), cosi a Bormio a 1220 metri, e la var. 7 in vai Furva (Pari.!) e in vai Forcola (Ball!), nel monte Generoso del Ticino (Penzig), al lago Maggiore (Rampoldi !) , in Piemonte comune ovunque (Ali.): nel Novarese, non rara neppure la var. a (Bir.), al Sempione (Favre) , a Riva di vai Sesia (Carestia!), a Biella (Zum.) , presso S. Vincent nella vai d'Aosta (Pari.!), al S. Bernardo fino a 1700 metri (Tissot) , a Courmayeur (Webb!), a Torino, nella collina, in quel di Susa, ovunque (Re ecc.), nel Cenisio al lago (Bucci!), anche la var. 7 (Bonjean!), presso Oulx, la var. a (Pari.!), nelle Alpi Marittime ai Bagni di Valdieri (Bert.), a S. Martino Lantosca, la var. a (Thuret!), a Tenda (Ung.-Sternb.!), e generalmente comune abbastanza per quei monti, scendendo fino a Sospello e a Drappo (Ard.), nell'alpe di Frontero (Berti!), sopra Dolcedo (De Not.), a Carlino e Viosenne (Ricca!), a Mondovi, ovun- que (Ing.), più oltre in Liguria nel monte Galle, presso Genova alla Serra di Croce, a S. Stefano d'Aveto, la var. a (Bert.), nei monti di Bobbio (Rota), nel Pavese (Noce. Balb.), nel monte Le- sima del Piacentino (Bert.), nel Parmense (Pass.), nel Modenese a Sestola, a Fiumalbo, al Cimone (Gib. Pir.), nell'alta valle del Reno a Castiglione dei Pepoli, a Porretta , all'Acero ecc. (Cocc. ecc.), in Toscana (le var. jS, 7, 5) nella regione montana, da dove si spinge SPHONDYLIUM. 251 in su e in giù: sopra Sassalbo nel Fivizzanese (Bert.) , nelle alpi Apuane al Pisanino (Vitm.), la Tambura (Bert.), la Corchia (Ad. Targioni!), le alpi di Puntato, Betigna , Pian di Lago, nei dintorni di Levigliani, e in valle del Cardoso (Simi !), nell'alpi di Mommio ai Cingi!, nell'Appennino lucchese al Rondinaio (Giannini!), al Solco di Biagio (Bert.), presso Tereglio (Pucc.) e alla Musceta (Giannini), nell'Appennino pistoiese a Boscolungo (Pari.! ecc.) e al Teso (Vitm., Beccari!), a Montepiano (Bert.), a Vallombrosa !, in Casentino a Poggio Penna (Pari.!) e a Camaldoli (Bert.), più giù al Fumaiolo (var. a) (Araidei!), e al Sasso di Simone nelle Marche (Cherici!), quindi al Catria, anche la var. a (Piccinini!), nel Piceno alla Sibilla (var. 7), al Priore (var. S) (Marzialelti!), a Castelluccio, al Vettore (Orsini!), al Regnolo (Bert. ecc.), nell'Abruzzo al Gran Sasso, al Corno grande a 2500—2600 metri, la var. 3 (Orsini!, Levier!), e a S. Niccola, la var. a (Ten., -latta), a Pizzoli ecc. (Bert.), al Morrone (Bert., Levier!), alla Maiella (Ten., Bert.), ai valloni di S. Spirito , e di Caramanico, ad Assergio, e Pietracamela, la var. 5 al Velino e a Campoaprico (Ten.), nel Lazio presso Filet- tino, in copia (var. 5) (Rolli!), infine nei monti di Campania a Picinisco (Terr.), al monte Meta e al Matcse (Terr.!). Nasce ancora nei monti della Sicilia settentrionale (var. y e 5) a Mandanici (Cuss., Nic), Noara, Montalbano (Seguenza!), Fondachelli (Nic), Caronia, Mistretta (Gnss.), nelle Madonie (Pari.! ecc.), a Busambra (Bert.), alla Ficuzza (Loj.! ecc.). Fiorisce in luglio e agosto, sin da giugno in Sicilia ; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geograGca. — In tutta V Europa, nella Siberia oc- cidentale, recentemente scoperto nel Marocco (Cosson!). ce Deicrizione della var. |3. — Pianta perenne, alta circa un metro, verde, irsuta. 11 fusto è grosso, fistoloso, cilindrico, forte- mente striato, verde, sfumato di rossiccio in basso, con peli piutto- sto rari, lunghetti, orizzontali e bianchi, ramoso con i rami intc- riori alterni e i superiori opposti, tutti eretto-patenti e più corti del fusto. Le foglie inferiori sono ternato-pinnatipartite , con le la- cinie allungato-lanccolatc, acuminate, inciso-dentate e con 1 denti ottusi ma con un piccolo mucrone all'apice, fornite «li ciglia: sono di mi color venie carico di sopra ed ivi con rari peletti corti, di pn verde chiaro di sotto ed ivi con nervi rati che si dira- mano por terminare all'apice dei denti dopo avere formato una reto rilevata nella pagina inferiore: sono gl.il.ro, eccetto nei nervi dove sono dei peli lunghetti e bianchi; i piccioli proprii e il picciolo co- 252 APIAGEE. mime sono solcati di sopra e di color violetto, convesso-angolati di sotto e di colore verdognolo; il picciolo comune si allarga alla base in una guaina larga e membranacea con la quale abbraccia il fusto. Le foglie del fusto sono poche, alterne, e le due supreme opposte, simili alle inferiori ma gradatamente meno divise e con il picciolo ridotto alla sola guaina , che nelle foglie supreme è più lunga della foglia. I rami o peduncoli fioriferi sono fortemente striati come il fusto. Gli ombrelli sono grandi ed aperti , quello centrale maggiore dei laterali, si compongono di poco meno di 20 raggi, lunghi, striati, verdi, pelosi, ciascuno dei quali porta all'apice un ombrel- letto di circa 25 raggetti , disuguali , striati, scabrosetti dalla parte interna e pelosetti. L' involucro è per lo più formato da una sola fogliolina lanceolato-lineare, acuminata, verde, eretto-patente, molto più corta dei raggi; gli involucelli sono formati da 3 a 5 foglioline lineari-setacee , eretto-patenti, disuguali, quasi uguali o poco più corti degli ombrelletti. I fiori sono grandicelli e bianchi. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario, verde e peloso, e i denti cortissimi, quasi acuti e verdi. I petali sono patentissimi , disuguali, l'esterno è il maggiore di tutti, bipartito, con lacinie lineari, un po' curvate a falce in dentro, ottuse e con un piccolo lobo o appendice in mezzo ai due lobi, la quale è corta, rivolta in dentro e un po' in giù, quasi quadrilatera, un po' smarginata e con una piccola punta nella smarginatura, i due petali laterali sono molto disuguali, essendo bifidi anch' essi ma con la lacinia esterna grande e simile a quella del petalo esterno e la lacinia interna molto corta e ottusa, e con il lobo o appendice come nel petalo esterno; i due petali interni sono obovati, smarginati all'apice, con una appendice simile a quella degli altri petali ; tutti i petali sono pelosetti di fuori verso la base. Gli stami sono patenti , più corti dei petali esterni. I filamenti sono bianchicci. Le antere sono ovate, ottuse, smarginate alla base, in» serite per il dorso, verdognole, glabre. Gli stipolodii sono semi- orbicolari, convessi di sopra, crenulati nel margine esterno, bian- chicci, glabri. Gli stili sono più lunghi degli stilopodii , eretti , un po' divergenti , cilindrici, bianchicci. Gli stimmi sono ottusi, bian- chicci. (Pari, ms., descr. della pania di sopra Coìlio). » « Descrizione della var. 5. —Pianta perenne, alta da 8 a 15 decimetri, verde, ruvida e irta. Il fusto è eretto, fistoloso, con strie forti, irsuto, ruvido, verdognolo o in parte rossiccio, poco ramoso in alto, con i rami eretti o eretto-patenti, quasi uguali al fusto. Le foglie sono grandi, le inferiori semplici, palmato-lobate , scavate SPHONDYLIUM. 253 in cuore alla base , con i lobi larghi , acuminati o cuspidati , den- tato-seghettati, con i denti disuguali, ovvero ternate, con le due foglioline laterali lontane dalla terminale eh' è più grande e più lo- bosa: tutte verdi di sopra ed ivi con solchi che corrispondono ai nervi di sotto, ruvidette per peli corti, rari, e rivolti verso l'apice della foglia , di un verde chiaro di sotto , ed ivi con grossi nervi bianchicci che si diramano e formano una rete rilevata nella pagina inferiore della foglia : sono ivi pelosette-irte nei nervi e nelle loro diramazioni. 11 picciolo è più lungo della foglia, scanalato di sopra, un po' schiacciato lateralmente, convesso di sotto, irto e scabro, slargato alla base in una guaina. Le foglie superiori sono poche , lontane, ternate, gradatamente più piccole con il picciolo più corto, che nella suprema è ridotto alla sola guaina. Gli ombrelli si compon- gono di 15 a 20 raggi , i quali sono striati , scabrosetti dalla parte interna, verdognoli. L' involucro manca nell' ombrello centrale , e negli ombrelli laterali si compone di 2 a 4 foglioline lineari-lan- ceolate, acuminate, patenti o rivolte in giù, molto più corte dei raggi, poste dalla parte esterna. Gli involucelli sono in tutti gli om- brelletti, simili agli involucri, anch'essi posti dalla parte esterna, poco più corti degli ombrelletti. Il calice ha il tubo saldato con l'ova- rio, verde, irto, i denti sono cortissimi, ottusi. I petali sono piut- tosto piccoli, patenti, ovali, smarginati, e quelli dalla parte esterna più grandi, cordati a rovescio, con i lobi ovali, tutti con un lobo o appendice nella smarginatura, rivolta in dentro e acuminala, e divisi nella parte interna quasi in due cavità per una laminetta o piega rilevata longitudinale. Gli stami sono il doppio più lunghi dei petali, patenti. I filamenti sono lesiniformi, bianchicci, -labri. Le antere ovali, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso sopra della base, biloculari, aprentisi longitudinalmente, verdognolo- rossiccc, glabre. Gli stilopodii sono semi-conici, smerlati nella cir- conferenza, di un bianco gialliccio. Gli stili sono lunghi quanto gli stilopodii, un po' divergenti, cilindrici, bianchi. Gli stimmi ottusi, anche bianchi. {Pari, rns., descr. della pianta mi sono determinato a riunirle tutte ni una, corrisi dente *\V Heracleum proteiforme Oranti, àvre potuto risparmiarmi la fatica, qualora ivessi presa subito in conside- razione la gran discordanza degli autóri riguardo alle lóro specie, e 254 APIACEE. la conseguente massima confusione nella sinonimia : segno dei più sicuri del poco fondamento delle proposte distinzioni specifiche e della incostanza dei caratteri indicati allo scopo. Difatti lo Sphondyliam Branca varia: 1° per la pelurie, scarsa, o abbondante, in particolare nella pagina inferiore delle foglie; 2° per la divisione delle foglie, ora divise fino alla metà, ora fino alla costola: non però palmate o pen- nate come dicono le descrizioni, poiché la nervazione attentamente considerata è sempre di una medesima sorta, pennata, e ciò spiega come pel vario sviluppo del parenchima sieno le foglie semplicemente lobate, o divise in tre segmenti, o in 5, o in maggiore numero an- cora; 3° per la forma dei segmenti, più o meno larghi; 4° per il colore dei fiori , bianchi , o verdeggianti , o rosseggianti ; 5° per la maggiore o minore grandezza dei petali raggianti: su questi due ultimi caratteri, meglio che alle osservazioni mie sul secco, mi affido a quelle fatte sul vivo da Gaudin (FI. helv. 2. p. 315) e da Fac- chini (FI. Siidt. p. 32); 6° per la forma del frutto, ora alquanto più largo e perciò smarginato all'apice, ora più stretto. £. Spianiti y li uni austriacimi. S. foliis pinnatisectis , fructibus !/2 centim. vel paullo ultra me- tientibus, coccis commissura subevittatis. Heracleum austriacum Limi. sp. pi. ed. 1. p. 240. Crantz stirp. austr. 3. p. 0. Hausm. fi. Tir. p. 373. Reich. pi. ic. fi. germ. 21. p. 70. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 608. Are. comp. fi. ital. p. 205. Tordylium siifolium et Sphondylium austriacum Scop. fi. carn. ed. 2.1. p. 194, 204. Heracleum siifolium Reich. fi. germ. exc. p. 456. Reich. pi. I. e. Figure. — Crantz o. e. t. 1. Scop. o. e. t. 8. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 136, 137. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rarissimo, nei prati al- pini del Friuli nell'alpe Storshez presso Idria (Reich. tìl.), e nel- l'alpi Vochu (Scop., Reich. fil.); indicato ancora nella Carnia da Ces. Pass. Gib., forse per iscambio con Camiolia; ancora nel Ti- rolo (Ces. Pass. Gib., Are), ma non fa che nel Tirolo settentrionale (Hausm.), al di là dei confini della flora italiana. Fiorisce in luglio. Distribuzione geografica. — Nei monti d'Europa, dal Tirolo alla Transilvania. SPIIONDYLIUM. 255 3. epitomi vii mi» al pi mi in S. tbliis palmatilobatis, fructibus ìjì centim. metientibus, coc- cis commissura subevittatis. Heracleum alpinum Linn. sp. plant. ed. I. p. "250. Murith guide hot. Val. p. 71 . Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. Favre guide hot. Simpl. p. SO. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p.OOS. Are. comp. jl. ital. p. 295. Figura. — Bauli, prodr. thealr. bot. p. 83. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rarissimo : in Lombardia (Ces., Are), nelle Alpi lombarde (Ces. Pass. Gib.), sul Sempione, nella valle di Gondo (Mur.), a Gondo, nei pascoli (Favre). Fiorisce in luglio (Mur., Favre), nell'estate (Ces. Pass. Gib.). Distribuzione geografica. — Nel Giura, indicato anche in altre montagne d'Europa, ma dubbiamente. XVI. PASTINACA. Pastinaca Tourn. inst. p. 310. t. 170 (ex parte). Koch gen. trib. pi. umb. p. 00. Pastinaca et Malabaila Hoffm. Peucedani sp. et Malabaila Beath. Hook. gen. pi. I. p. 010, Opopanaci* sp. et Pastinaca Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 600. t. 07. f. 3. OS. f. 2. Flores bisumbellati. Calyx minimus vel obsoletus. Corolla cir- cuiate, petalis involutis. Fructua late ovalis, a dorso complanatus, pericarpio tenui, circumcirca in alani expanso», dicoccus cura eoe- copboro, coccis complanatis, 5-costaiis , costis 3 dorsalibus ap< proxiroatis, tenuissirais, 2 lateratibus distaniibus membranaceis alas mafginantibus. Semina adhaerenlia, complanata. Portamento. — Nelle 5 prime Bpecie é quello della Pastinaca sutini appre so descritta. La /'. hispida invece rassomiglia intera mente alla Ferula Opopanaa . Ostervaziom. - Avendo Bentham <: Hooker riunito il gen /' 258 APIAGEE. Distribuzione geografica. — Europa, Siberia orientale. ce Descrizione. — Pianta aromatica , alta da 4 decimetri a un metro, verde, scabrosetta o scabra, per peli corti, rigidi e diretti in giù. La radice è fusiforme, carnosetta, o carnosa e grossa nelle piante coltivate, fibrillosa o con fibre grossotte, bianchiccia. Il fu- sto è eretto , pieno , angolato , con gli angoli rilevati e con le facce un po' scanalate, scabrosetto o scabro o quasi irsuto, ramoso, con rami alterni, eretto-patenti. Le foglie sono molli, le inferiori grandi, patenti, pennate, con nove o undici foglioline, ovali-allungate o allungate, ottuse o quasi acute, le inferiori delle laterali trilobe e talora quasi tripartite, tutte crenato-seghettate, con i denti forniti di un piccolo mucrone e di ciglia corte, verdi e lucenti di sopra, ed ivi glabre, di un verde pallido di sotto ed ivi pubescenti e con un nervo longitudinale poco rilevato, da cui partono dei nervetti laterali che si diramano per formare una rete nella pagina inferiore della foglia e terminano all'apice dei denti del margine; il picciolo è un po' schiacciato lateralmente, con un solco stretto di sopra, angolato di sotto, verdognolo o in parte rossiccio, slargato alla base in una guaina larghetta e rossiccia, scabrosetto o scabro. Le foglie del fu- sto sono alterne, lontane, gradatamente più piccole, meno divise, con le lacinie più strette, acute e con il picciolo gradatamente più corto e ridotto nelle superiori alla sola guaina eh' è lunghetta e poco larga. Gli ombrelli si compongono di circa sei raggi delicati, ango- lati, di un verde chiaro, scabrosetti dalla parte interna, i quali si allungano nel frutto: essi portano all'apice un ombrelletto, di circa 10 o 12 raggetti, piuttosto corti, parte dei quali si allungano un po' anche nel frutto, rimanendo gli altri corti perchè sterili. L'in- volucro e gli involucelli mancano. Il calice ha i denti cortissimi e quasi nulli. I petali sono piccoli, ovali-orbicolari, con un piccolo lobo rivolto in dentro od in giù, gialli, glabri. Gli stami sono lun- ghi quanto i petali, gialli. I filamenti sono filiformi, le antere quasi tonde, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso, bilocu- lari. Gli stilopodii sono larghetti, semiemisferici, un po' convessi di sopra, crenulati nel margine esterno, giallicci. Gli stili sono cor- tissimi e gii stimmi capitati appena sporgono dagli stilopodii. I frutti dell' ombrello centrale sono sempre più grossi di quelli degli ombrelli laterali, tutti ovali schiacciati dal dorso, con un margine piano un po' rilevato. I mericarpi hanno cinque nervi o linee rile- vate, le tre intermedie delle quali sono ad ugual distanza e le due esterne più lontane, vicine al margine piano; in ciascuna valletta è PASTINACA. 259 una striscia o ritta lineare, acuta, lunga quasi quanto la valletta e scura ; dalla parte della commessura ossia interna vi sono due stri- sce o vittce come le strisce delle vallette. Il carpoforo è bifido sin dalla base. (Pari, ms., descr. della pianta di Bovegno). » Osservazione. — Qua e là se ne coltiva negli orti una varietà domestica, dalla radice carnosa edule. £. Pastinaca latitali». P. caule cylindrico tenuiter aequaliter striato , foliis petiolo te- nui, pinnatisectis segmentis obsolete nervatis , subincisis grosse submucronato-dentatis, umbellis inaequaliter radiatis, fructibus ova- libus, 5 — 6 millim. longis, angustissime marginatis , coccis com- missura 2-vittatis. Pastinaca latifolia Cand. in meni. soc. yen. Prodr. 4. p. 189. Sal.-Marschl. aufz. in Hors. p. 42. De Not. rep. fl. lig. p. 182. Pastinaca sativa (non Linn.) Ard. cai. pi. Meni, 15 (ex loco). Pastinaca opaca (non Bernh.) Ard. fl. Alp.-mar. p. 159. Terr.ì rei. Terr. Lav. p. 116. Pastinaca urens (an Req.9.) Ricca! cai. piani. Dian. p. 88. Pastinaca teretiuscula Boiss. fl. or. 2. p. 1060. Peucedanum sativum jS Are. comp. //. ilal. p. 294. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — III luo- ghi campestri o incolti di alcune parti d'Italia: nella Liguria occi- dentale a Mentone, Sospello, Giandola (Ard.), Dolcedo (Berti!), Porto Maurizio (De Not.), Vasia , Diano (Ricca!); in Abruzzo in- torno a Caramanico fino a 2000' (Porta Huter!); in Campania a Fondi lungo il fiume Acquachiara (Terr.!), e a Castellammare (Pasq.!); in Corsica a Dastia (Sai.), a Vico (Requien!), a Ghisoni (Jordan!), alla Restonica, a Dragone, presso Corte (Mabille!). Fio- risce e fruttifica da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Europa meridionale , Asia dentale. Osservazioni. — A bbenché >u\ secco non sia appariscente altro carattere che distingua questa specie dalla precedente se non il fusto cilindrico striato e ioni angoloso solcato, pure il carattere ì- abba- stanza marcato da permettere la separazione, fino a nuovi studi. itrc Candolle «lice della sua pianta: i caule tereti striato.... Differì a I'. satini caule tereti nec sulcato, 260 APIAGEE. autori (Grenier e Godron, Boissier, ecc.) insistere per riferire alla Pastinaca latifolia ima pianta col fusto solcato , eh' è la mia P. Corsica. 3. Pastinaca divaricata. P. caule cylindrico striato, foiiis petiolo tenui, pinnatisectis , segmentis evidenter nervatis, subincisis grosse mucronato-dentatis, umbellis inssqualiter radiatis, fructibus suborbiculatis, 4-5 miUim. longis, angustissime marginatis, coccis commissura obsolete pluri- nervatis. Pastinaca divaricata Desf. cat.hort. par. Cand. prodr. 4.p. 189. Bert. fi. Hai. 3. p. 438. 10. p. 481. Gren. Godr. fi. Fr. 1. p. 694 (ex parte?). Mars. cat.pl. Cors. p. 68 (ex parte?). Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 607. Barb. fi. sarà. comp. p. 36. Peucedanum divaricatum Are, comp. fi. ital. p. 294. Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In Corsica , nella regione media (Mars.), al capo Corso (Cand., Gren. Godr.), a Ba- stia (Sai., Cand., Gren. Godr.), S. Fiorenzo (Lois., erb. Webb!), Calvi (Lois., Cand., Bert. ecc.), Vico (Bert., Gren. Godr.) al ponte di Belfiore (Mars.)., al Ponte d'Estro, nella gola del Nioio (Gren. Godr.), presso Cervione (Sai.), a pie del Cervione (Gren. Godr.) , alla Restonica, nella foresta di Vizzavona , a Bocognano, ecc. (Mars.). Barbey l'indica pure in Sardegna. Fiorisce e fruttifica da luglio in poi. Distribuzione geografica. — Parrebbe pianta corso-sarda. Osservazione. — Questa specie si distingue difficilmente dalla precedente senza l'esame del frutto. 4. Pastinaca Corsica. P. caule angulato sulcato, foiiis petiolo crasso, pinnatisectis segmentis fortiter nervatis, subincisis grosse dentatis dentibus va- lide mucronatis, umbellis inaequaliter. radiatis, fructibus ovalibus , ò millim. longis, angustissime marginatis, coccis commissura obso- lete plurivittatis. Pastinaca lucida (non Linn. nec Gouani) Gren. Godr. fi. Fr. 1. p. 695 (excl. syn.). Mars. cat. pi. Gors. p. 68. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 606. PASTINACA. 261 Pastinaca latir'olia (non Cand.) Nynt. consp. //. eur. p. 289. Peucedanum lucidum Are. comp. fi. ilal. p. 294. Stazione, Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — In Corsica, comunissima lungo i torrenti a Bastia e nel nord dell'isola (Mars), a Bastia (Gren. Godr.) lungo il ruscello Toga (Debeaux Manille!) e nei pascoli montuosi (Kralik!), a S. Fiorenzo (Gren. Godr.) lungo la strada in luoghi umidi, a Calvi (Soleirol!). Fiorisce e fruttifica da luglio in poi. Distribuzione geografica. — Pianta corsa. Osservazioni. — La Pastinaca Incida di Linneo (Mani. p. 58) e di Gouan (///. obs. hot. p. 19. t. 11, 12), propria delle Baleari, è specie distintissima da tutte le congeneri nostrali. Tenore (FI. nap.S. p. 329) racconta di aver raccolta nel monte Vergine, e in nessun altro luogo del Napoletano, una P. Incida, che da quanto egli ne dice corrisponderebbe alla vera. 5. Pastume» Fleiscliiuaiuii. P. caule angulato-sulcato, foliis bipinnatisectis segmentis pin- natilobatis lobis subintegris, umbellis inaequaliter radiatis, fructibus ovalibus , angustissime marginatis , coccis cornmissura 2-vittatis (ex Koch et Reich.). Pastinaca Fleischmanni Hladnik in Koch syn. fi. gemi. ed. /. p. 307. Reich. fìl. ic. //. germ. 21. p. 70. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 607. Peucedanum Fleischmanni Are. comp. //. ital. p. 294. Figura. — Reich. 0. e. t. 140. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoghi montuosi sassosi (Koch), dell'Istria a Fiume (Reich.)- É indicata da \ geli in Carniolia , dove nasce difatii ma presso Lubiana (Koch, Reich.) , ossia fuori dei confini della presento Bora. Ces. Pass. Gib. la danno della Gamia, per iscambio con Garniola. Fiorisce in luglio osto (Koch.). Distribuzione "eo^rafica. — Piatita Ilota soltanto ,|| quelle parti. * • Fructus late alatus . • > multivittatil Gen. Malabaila Hoffm. 262 APIACEE. e. Pastinaca Hispida. P. caule cylindrico tenuissime striato , foliis bipinnatisectis segmentis crebre denta tis, umbellis subaequaliter radiatis, fructibus ovalibus, 8 millim. longis, latissime alato-marginatis, coccis com- missura raultivittatis. Ferula hispida Friv. in flora 1835. 1 . p. 333. Pastinaca hispida Fenzl in flora 1843. 2. p. 462. Opopanax hispidus Gris. spie. fi. rum. 1 . p. 378. Nym. consp. fi. eur. p. 288. Nic. prodr. fi. mess. p. 228. Opopanax orientale Boiss. in ann. se. nat. 8a ser. 1. p. 330 (excl. syn. Linn. et Sibth.). Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 606 (excl. syn. Linn.). Groves contr. fi. Otr. p. 58. FI. Terr. Otr. p. 150. Malabaila orientalis Are. comp. fi. ital. p. 296 (excl. syn. Linn.). Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Sicilia Secondo Bois- sier e Nyman , e più precisamente nel Messinese, nei colli e nei boschi, secondo Nicotra; a Otranto secondo Groves, nelle rupi presso le paludi, e a Gallipoli; l'indicazione data da Ces. Pass. Gib. « dalla Liguria, per la Toscana, al resto della Penisola ed in Sicilia, » non è esatta. Fiorisce in maggio e giugno (Nic), in giugno e luglio (Ces. Pass. Gib.). Distribuzione geograGca. — Italia, Grecia, Turchia, Asia Minore, Mesopótamia. Osservazioni. — Vedansi quelle alla Ferula Opopanax. Questa pianta qui se ne distingue male allo stato fiorifero, almeno sul secco; e non sapendo se gli autori citati ne hanno veduto saggi italiani in frutto, e non ne avendo veduto io di alcuna sorta, resto tuttora molto in dubbio se sia realmente specie italiana. XVII. PEUCEDANUUI. Imperatoria (prò parte), Peucedanum, Oreoselinum (prò parte), Thys- selinum Tourn. inst. p. 316, 318, 319. t. 168, 169. Peucedanum, Imperatoria et Angelica Koch gen. trib. pi. umb. p. 94, 97, 99. PEUCEDANUM. 263 Angelica, Palimbia, Peucedanum, Imperatoria Cand. prodr. syst. naL4. p. 167, 175, 176, 183. Angelica (prò parte) et Peucedanum Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 605, 608. t. 97. f. 4. t. 98. f. 4. Angelica et Peucedani sp. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 916, 918. Flores bisumbellati. Galyx minimus vel obsoletus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovalis, a dorso compres- sus vel complanatus, pericarpio tenui nunc crassiore , dicoccus cum coccophoro, coccis compressis yel complanatis , 5-costatis costis subaequidistantibus, 3 dorsalibus tenuibus nunc parce elevatis nunc latilisculis, ì lateralibus alas marginales membranaceas efformanti- bus. Semina adhaerentia, compressa vel complanata. Portamento. — Piante perenni, più o meno alte. Foglie grandi, variamente sezionate. Ombrelle terminali , lungamente peduncolate, di fiori bianchi o gialli. Osservazione. — La Tonwiasinia di Bertoloni, eh' è lo stesso dell' Imperatoria Koch non Lino., spetta a' questo genere. Medesima- mente il gen. Angelica Hoffm., come opinavano già .coloro che lo riunivano ad Imveratoria, ora riconosciuta identica con Peucedanum. I. Peucetlnmim (artifoliu P. parce subcorymboso-ramosum , caule silicato, foliis pinna- tisectis segmentis multipartitis, lobis ex oblongo vel lineari lanceo- latis planis acutis, involucro 0, involucellis paucibracteatis bracteis setaceis, floribus albidis , stylis brevissimis, fructibus pedicello sub- gequahbus, ovalibus vel ovali-oblongis , 5 millim. longis, latiuscule marginatis, coccis dorso'inter costas plurivittatis, commissura 2-?it- tatis. irvifolia Chaì>r . ttirp. teiagr. p. 389. i Carvifolia Linn. tp. pi. ed. 1. p. 26N Selinum Carvifolia [non Linn.) Crani, ttirp. au$tr. et class, inni', p Selinum I fi. auttr. I (177S). Jatt p. W9. Peucedanum Carvifolia Vili, hitt.jl. Dauph. %. p. 6 fi. ir. fi. ama. li. \ H •• | ■ comp. fi. ital. p. 29 264 APIACEE. Imperatoria Chabrsei Spreng. sp. umb. p. 64 (1818). Zum. fi. ped. 2. p. 13. Peucedanum Chabraai Gaud. fi. hefo. 2. p. 330 (1828). Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. De Not. rep. fi. lig. p. 183. Hausm. fi. Tir. p. 367. Pass. fi. Parta, p. 126. Rota prosp. piant. Pav. p. 260. Prosp. fi. Berg. p. 45. Facch. fi. Stidtir. p. 3*2 (ex parte). Pir. //. for. syll. p. 65. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 98. De Vis. Sacc. cat. piant. Veti. p. 174. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 609. Sacc. Bizz. agg. fi. irev. p. 20. . Palimbia Chabraai Cand. prodr. 4. p. 176. Bert. fi. ital. 3. p. 354. 5. p. 618 (ex parte, et excl. nomi. syn.). Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 238. Pterosefinum nebrodense Guss.? fi: sic. syn. 1. p. 356. Peucedanum nebrodense Ces. Pass. Gib.? l. e. Figure. — Chabr. l. c.Riv. ord. pi. fi. irr.pent. t. 18. Vaili, hot. par. t. 5. f. 2. Crantz oo. ce. t. 3. f. 2. Reich. ic.fl. gemi. 21. t. 113. Stazione., Abitazione e Fioritura. — Nei prati montuosi e in luoghi boschivi di varie parti d'Italia, e principalmente a quanto pare della Penisola superiore. E indicato in quel di Mondovì lungo la Branzola presso il Rifreddo (Ing.), presso Torino alla Venaria (Ali.) e alla Mandria (Pie), in quel di Novara abbondante, così a S. Pietro di Mosezzo (Bir,), nel Comasco, sui monti Corni diCanzo, Resegone, Valmeria, Codeno, S. Iorio sopra l'abitazione del faggio (Com.), sopra Carenilo nel Bergamasco (Rota), frequente nel Bre- sciano, cosi sopra Bogliaco (Zersi), nel Tirolo meridionale secondo Pieichenbach (Hausm.), e precisamente sul Bondone, nonché sul Baldo, sul Summano ecc., comune (Poli.), alle radici dei Lessini nel monte Tonde in valle Pantena (Coir.!), presso Belluno (Facch.), nel Trivigiano a Giavara e Selva, raro (Sacc. Bizz.), nel Friuli verso S. Daniele secondo SufTren (Pir.), in Istria a Fianona (Reich. hi.), nel monte Ghiarolo del Pavese (Noce. Balb.), nell'alto Appennino di Bobbio, e di Chiavari (De Not.), nel Parmense (Pass.), nel Piceno sui monti Birro e Frondosa (Marzialetti!, Bert., Sang.), nell'Abruzzo al Corno (Ten.), a Pietracamela (Orsini!, Guss., Bert., Jatta) , ad Aquila a San Demetrio (Guss.), e alla Maiella (Guss., Ten.), sul monte Capraro del Sanino (Guss.), in Calabria sul Pollino (Ten.), in Sicilia nelle Madonie (Bert.) alle fosse di S. Gandolfo (Tineo! , Guss.) ed al Vallone reale (Tineo!). Fiorisce in agosto e set- tembre. PEUCEDANUM. 265 Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale. Osservazioni. — Per quanto parecchi buoni caratteri distinguano questa specie dal Peucedanum Schottii, però l'aspetto n' è cotanto simile, che alcuni botanici le hanno confuse, sia a bella posta come Bertoloni, e Facchini, sia inconsciamente. Per questa ragione non ho potuto citare le località di Bertoloni; e riguardo alla più parte delle altre havvi molta incertezza. La pianta di Sicilia mi resta dubbia, non avendo veduto di essa che un saggio molto imperfetto. Fra il Pene. Carvifolia, il Ligusticum Carvi (olia e il L\g. cicu- tcefólium corre tale una rassomiglianza nell'aspetto, che facilmente si confondono se non sono in frutto. 'i. Peiiceclaiiinii Scliottii. P. parce subcorymboso-ramosum, caule striato, foliis pinnati- sectis segmentis subpartitis, lobis anguste lineari-lanceolatis planis acutissimis, involucro involucellisque 0, floribus albis, stylis elon- gatis, fructibus pedicello multo longioribus, ovalibus , 1 centi m. longis, late marginatis, coccis commissura 2-vittatis. Peucedanum Schottii Bess. in Cani, prodr. 4. p. 178. Koch syn. fi. gemi. ed. 2. p. 334. Hausm. jl. Tir. I. p. 368. Pir. fi. (or. syll. p. 60. Car. prodr. fi. tose, p "285. Reich. pi. ic. fi. germ. p. 58. De Vis. Saee. cat.piant. Yen.p. 17 ì. Smith! fi. Fiume p. 27. Ces. Pass. Gib. comp. jl. Hai. p. 609. Freyn //. mònt. Magg. p. 8. Are. romp. jl. Hai. p. 293. Selinum Chabrfci {non Jacq.). Beri. fi. apnan. p. (excl. syn.). Peucedanum Chabraei (non Gaud.) Coni.! //. com. 2.p. Ili parte). Palimbia Chabra3Ì (non Cane.) Bert. fi. ital. 3. p. ■>■' parte). Pucci syn. pi. lue. p. 16 Peucedanum petraeum Ari. fi. Alp.-mar. p. I Figure. — Hocq. pi. nlp. us flavis, fructibus pedicello tenui multo brevioribus, ovalibus, 5 millirn. longis, anguste marginatis, costis dorsalibus plicatis , coccis com- missura 2-vittatis. Peucedanum officinale Linn. sp. pi. ed. 1. p. 245. Bert. fi. ital. 3. p. 345; et auct. omn. Peucedanum italicum Mill. : forma lobis foliorum quam maxime angustis. Figure. — Lob. ic. p. 782. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 112. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione.. — Nella Penisola superiore e media, qua e là nei prati montuosi ed anche in luoghi boschivi. Nasce nella valle sinistra del Po negli Euganei (Trev.), forse nel monte Baldo (Poli.), in vai Sassina sul monte Biandino , oltre l'abitazione del faggio, e sul monte Legnone (Com.), in vai Tellina (Mass.), sul monte Generoso del Ticino (Penz.), sul monte Musine presso Torino (Re, Bert.), nella valle della Dora Ili- paria presso Vaies (Re), e presso la Sagra di S. Martino (Ball!); nella destra valle del Po nasce nel Bolognese a Paderno verso il Reno, a Casola Canina (Cocc.) , e sul monte Sabbione (Bert.), nel Modenese a Ronconuovo sul Ventasso (Gib. Pir.), e sul munte del- l'Evangelo presso Scandiano (Pir.!), sul monte Prinzera del Par- mense (Pass.), presso Mondovi nella vallata dell' Er mena dov'è co- mune (log.); dall'altra parte di quest'ultimi monti è frequentissimo in Liguria secondo De Notaris, cosi sopra Tenda (AH.), mente ud Nizzardo qua »• là nella regione montuosa fin pr e Montone a 250 metri (Ard.), a Dolcedo (Berti!), Bopra Diano Manna (Riccal , nei contorni di Genova (Canepa!) Botto io Forche vecchie, sopra Oreggina e al Lagatzo (Bert.), sul monte S. Giacomo di Chiavari (Del pino l), nei monti del ! Bert.); finalmente in ■ Ir. Salili.- Volterrane (Amid S a Lu- 268 APIACEE. cignanello d'Asso (Bert ). Da Tenore è indicato nel Napoletano sul monte Vergine, sul Matese, sulla Maiella, sul Gargano, nel Tavo- liere. Fiorisce da luglio a settembre; fruttifica in settembre e ot- tobre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media e in parte nella meridionale, nella Siberia occidentale. 5. Peiicedaiiimi parisiense. P. parce subcorymboso-ramosum, caule striato, foliis pluries sectis, lobis anguste lineari-lanceolatis planis acutissimis, involucro paucibracteato, involucellis multibracteatis bracteis sétaceis, lloribus albis, fructibus pedicellum subaequantibus, ovalibus , 4 — 6 millim. longis, latiuscule marginatis , coccis commissura 2-vittatis. Peucedanum parisiense Cani. fi. fr. 4. p. 336. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 333. Pir. fi. for. syll. p. 65. Are. camp. fi. ital. p. 293. Peucedanum coriaceum Reich. fi. germ. exc. p. 886. Reich. fil. ic. fi. germ. 21 . p. 57. Are. I. e. Peucedanum Petteri De Vis. in Bert. fi. ital. 3. p. 347, et Fi. dalm. 3. p. 51 : De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 114. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 609. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 108. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei prati fertili del Uttorale Friulano secondo Brumati (Pir., De Vis. Sacc), ad Aidussina , e Adelsberg (Reich. fil.), nei prati intorno a Trieste (Koch) di Muggia (Bert, De Vis.), Zaule, Servola, e della valle di S. Clemente (Bert.), tra Paos e Pisino (Reich. fil.), e sul monte Maggiore (Koch). Fiorisce da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Inoltre in Francia da una parte, in Carniola, in Dalmazia e nel Montenegro dall'altra. Osservazioni. — Io non ho veduto saggi italiani di questa spe- cie, ma dalle descrizioni date dagli autori italiani non ho potuto ri- levare alcuna differenza sostanziale con il Peucedanum parisiense di Francia, di cui mi sono servito perciò per la diagnosi. Però la cosa merita migliore esame da chi abbia più ampi materiali. PEUCEDAXDJ. 269 6. Peiiceclaiiiim palustre. P. parce subcorymboso-ramosum, caule silicato, foliis bi-tri- pinnatisectis segmentis partitis, lobis ex lineari vel oblongo lanceo- latis planis acutis , involucro multibracteato bracteis e lanceolato longe acuminato-setaceis , involucellis multibracteatis bracteis seta- ceis , floribus albis, stylis brevissirnis, fructibus pedicello subbre- vioribus, ovalibus turgidis, 5 millim. longis , latiuscu'.e marginatis, coccis dorso inter costas l-vittatis, commissura vittis obsoletis. Selinum palustre tinn. sp. plant. ed. I. p. 244. Beri. fi. ital. 3. p. 358, 608. Pace. sijn. pi. Inc. p. 160. Grig. ili. piant. Poi. P. 47. Peucedanum palustre Mandi meth. p. 82. Trev. prosp. fl.eug. p. 21. Car. prodr. fi. tose. p. 286. Sec. suppl. p. 17. Ing. cat. sp. Mond. p. do. Ces. Pass. C,tb. cemp. fi. ital. p. 609. Are comp. fi. ital. p. 292. Selinum sylvestre (non Linn.) Marz el. piant. Vino. p. 25. Mass. prodr. fi. vali. p. 17 4. Thysselinum palustre Spreng. in Schult. syst. veg. 6. p. 463 (exel. j3). Colla herb: pei. 3. p. 58. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 16. Hausm. fi. Tir. p. 370, 1435. Facch. fi. Stidttr. p. 32. Pir. fi. (or. sijll. p. 66. De Vis. Sacc. cat. piant. Veti. p. 175. Zeni prosp. piant. Bresc. p. 99. Zum. fi. ped. 1. p. 427. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 20 Peucedanum sylvestre Cand. prodr. 4. p. 179 (excl.syn. Limi. 4. Com. fi. coni. 2. p. 115. Zan. prosp. fi. ven. p. 21. Figure. — Biu. ord. pi. fi. irr. pent. t. 19. FI. dan. t. 257. Beich. ic. fi. gemi. 21. t. 125. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi paludosi del- l'Alta Italia: in Mondovi, lungo l'Ellero (Ing.), a Marsaglia (Ali.), in quel di Susa, lungo il Sangonc (Re), al lago di Vivarone (Ali.), die Intrasca al rgo Maggiore Bert.), nel Comasco pr< Iti di Alserio, Pusiano, Montorfano, e nelle seWe della valle Intelvi (Coni.), iu vai Tellina in alcune selve di Caii i.), nel iano a Capriano, raro / rrento alle Laste, tra Bolzano a Merano a Sigmundscron , Ròhrig , Girlan , :omune (Hausm.), in vii Venosta, rarissimo il dia Vasini in vai Sngan i II lusm. |, in tutto il Veneto (De Vis. Sacc.) : i Mantova (Barbieri ! e B 270. APIACEE. volone, Legnago, Montagnana (Poli.), nel Polesine (Grig.) e nelle isole del Po presso Mesola, dove abbonda (Bert.), negli Euganei (Trev.), nel Vicentino (Marz.), nel Bassanese a S. Anna Morosina (Bert.), nel Trivigiano presso il lago di Tarzo , non copioso (Sacc. Bizz.), nel littorale Friulano (Pir.) , e più precisamente alle bocche del Piave, in abbondanza (Poli. ecc.). Altrove nella Penisola none stato trovato che in Toscana intorno al padule di Bientina (P. Savi!) a Porcari (Pucc), ad Altopascio (Aiuti!) e al lago Sibolla (Marcucci). Fiorisce da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — In Europa , eccettuate le sue parti più settentrionali e più meridionali. 9. Peueedanum veneium. P. inferne paniculato superne umbellato-ramosum, caule striato superne silicato , foliis tri-bipinnatisectis segmentis partitis fìssis , lobis ex oblongo vel lineari lanceolatis mucronatis, involucro in- volucellisque multibracteatis bracteis lineari-acuminatis patentiuscu- lis, floribus albis, stylis elongatis , fructibus 4 — 5 millim. longis, latiuscule marginatis , coccis dorso inter costas i-vittatis , commis- sura 2-vittatis. Selinum venetum Spretig. sp. umb. p. 73. Bert. fi. ital. 3. p. 360 ; et auct. Peucedanum alsaticuin jS albiflorum Cand. prodr. 4. p. 179. Ces. sagij. geogr. hot. Lomb. p. 46. Peucedanum venetum Koch syn. fi. gemi. ed. 1. p. 305; et, auct. Peucedanum alsaticum (non Limi.) auct. ital. omnium. Angelica controversa Zum. fi. ped. 2. p. 11. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21 . t. 121. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luoghi prativi o boschivi della Penisola superiore e media. E fre- quente in Piemonte (AH.): a Torino (Bonjean! ecc. ecc.), Condove (Re), Alba (Bert.), Balzola (Negri!), Benna e Versone (Zum.), Novara (Bir.), Confìenza (Bert.), generalmente difatti indicato co- munissimo; nasce nel Ticino ad Ascona sul lago Maggiore (De Not.!), a Balerna (Franzpni!) e altrove (Com.); in Lombardia nel Pavese in più siti (Noce. Balb. ecc.), a Como e nelle vicinanze (Com.), così al monte Barro e all'Orrido di Civate (Pari.!), in vai Tellina PEUCEDANUM. 2 71 nel piano di Sondrio e Morbegno (Mass.) , comunissimo nel Ber- gamasco (Rota) , frequente pure nel Bresciano, così a Badia , Go- letto (Zersij, e vicino a Iseo (Pari.!), a Solferino (Bert.), e . Casalpoglio (PagHa!); nelle parti basse del Tirolo : intorno a Trento, Galdaro, Bolzano (Hausm. ecc.), presso Borgo (Ambrosi!, Hausm.), a Roveredo, e Brentonico (Reich. fil.) ; in tutto il Veneto, abbastanza frequente (De Vis. Sacc): a Verona (Reich. fil.), alle radici dei Lessini a Spredino (Goiran!), nel Bassanese sopra Pri- molano, e a Mussolente (Bert.), negli Euganei (Trev.) , a Brondolo, e Venezia (Beri.), nel Friuli medio (Pir.!), a Monfalcone (Bert.); intorno a Trieste (Koch, Bert.), presso Dignano, e Pola (Freyn) , presso Fiume (Smith!); nell'Emilia al monte Prinzera del Parmense (Pass.), nei dintorni di Modena (Pir.!), e a Casinalbo (Gib. Pir.), attorno a Bologna in molti siti (Bert., Cocc), alla Porretta, comune (G. Bert.), presso Faenza (Gald.!), a Bagnacavallo (Bubani!), a Ravenna (Bert.). È ancora frequente in Liguria (De Not.): a Nizza, Sospello , Giandola , Mentone (Ard.) , Dolcedo (Berti!), Diano (Ricca!), Genova (Canepa! ecc.), Chiavari (Delpino!). Dopo diche non si ritrova più che nelle Marche al monte S. Vicino (Bert.) , e nel Maceratese, dov'è frequente (Narducci !) , cosi a Tolentino (Ricci!), e nell'Abruzzo a Montorio, a Teramo (Ten.), presso Ca- ramanico a 5500' (Groves!), nel Morrone sopra Salle (D. Profeta!), e nel Sirente (Groves). Fiorisce da luglio a settembre; fruttifica in settembre e ottobre. Distribuzione geografica. — Nell'Europa meridionale, dalla Spagna alla Grecia. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 8 a 12 metri, glauca, glabra. Fusto fistoloso, cilindrico, solcato, segnatamente verso alto, rossiccio, eretto, un po'llessuoso, ramoso verso alto con i rami [latenti o patentissimi, alterni e i superiori spesso A — 5 in giro. 1 g bacee, grandi, patenti o patentissime ; foglioline piane, di un verde glauccscente di sopra, con solchi leggieri corrispondenti ai nervi di sotto, di un verde chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco rilevato di sotto ila eoi parte un nervi-Ito delicato per ciascuna lacinia. Piccioli proprii e comuni, solcati di sopra con un solco !.. e profondo, angolati ad angolo aiuto di sotto, rossicci in bai verdognoli nel resto, il picciolo conni' in la quale abbraccia il fusto. Foglie superiori assai più semplici con il pie- ilo ridotto ad una guaina. Peduncoli lunghi, stri. iti. brattee, le quali SOJ10 talvolta oppi 272 APIAGEE. patenti. Foglioline dell'involucro disuguali, molto più corte dei raggi, lineari-setacee, carenate, rossicce verso l'apice. Involucelli quasi uguali alle foglioline dell'involucro, quasi uguali o poco più corte dei raggetti. Raggi solcati, appena scabrosetti dalla parte interna. Denti del calice ovati, acuti, eretto-patenti, grandicelli, verdi, bianchicci all'apice. Petali bianchi, eretto-patenti, obovati, smar- ginati con una lacinia più corta del petalo, inflessa, ottusetta. Stami più lunghi dei petali; filamenti filiformi, bianchi; antere quasi tonde, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso. Stilopodii emi- sferici, schiacciati da sopra in sotto, smerlati nel margine esterno, bianchicci. Stili lunghi quasi quanto i petali, cilindrici, eretti o ap- pena divergenti, bianchi. Stimmi in capolino, bianchi. (Pari, ras., descr. della pianta d' Iseo). » Osservazioni. — Bertoloni riferisce qui, dietro esame dell'er- bario di bilioni , il Selinam argenleum della Flora pedemontana , indicato (o. e. 2. p. 364) nei monti di Fenestrelle. Il Compendio di Ces. Pass. Gib. lo tiene separato sotto il nome di Peucedannm invo- lucratum Koch , eh' è il Sei. peacedanoides Desf.!, una varietà del Pene, austriacum Koch. 8. Peiiceclamiiii Cer varia. P. parce subcorymboso-ramosum , caule striato, foliis bipinna- tisectis segmentis subovatis grosse mucronato-dentatis subincisis , involucro involucellisque multibracteatis bracteis acuminato-setaceis reflexis, floribus albis, stylis brevissimis , fructibus 4 — 5 millim. longis, latiuscule marginatis, coccis dorso inter costas 1-vittatis , commissura 2-vittatis. Selinum Gervaria Linn. sp. pi. ed. 1. p. 1191. Bert. fi. ital. 3. p. 365 ; et anct. vet. nonn. Athamantha Gervaria Limi. sp. pi. ed. 2. p. 352; et auct. vet. pler. Peucedanum Gervaria Lap. abr. pi. pyr. p. 149 ; et auct. ree. Ligusticum Gervaria Zum. fi. ped. 2. p. 5. Figure. — Clus. rar. plant. hist. 2. p. 193. f. dextr. Viv. fi. ital. fragni, t. 21, 22. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 118. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione, — Nei luoghi boschivi, ed anche in luoghi prativi o campestri, asciutti, di collina e di montagna, della Penisola superiore e media. Nasce in quel di Susa, ovunque (Re), presso Torino (Delponte!) alla Mandria, alla PEUCEDAMJM. 273 Praglia di Pianezza e altrove (Balb., Re), ad Alba (Merlerò!), nel Novarese a Gemme, Sizzano ecc., frequente (Bir.), nel Pavese (Xocc. Balb.) , in quasi tutti i monti del lago di Como e della vai Sassina, sul Resegone, nel Tremare sopra Mondello, e sul monte Barro tra l'abitazione del faggio e dell'abete (Com.), nel Bergamasco sul cal- care (Rota), in vai Camonica a Sonico fra i castagni (Pari.!), fre- quentissimo nel Bresciano , a Mompiano , Maddalena (Zersi), presso Stelle nelle Giudicarle, presso Trento alle Laste, sul monte Calis (llausm.) e a Oltrecastcllo (Perini !) , presso Bolzano in diversi punti, e comune intorno a Klobenstein sul Ritten fino a 4G00' , presso Chiusa a Trostburg , a Merano (llausm.), nel monte Ciolino di vai Sugana (Ambrosi!), presso il lago di Loppio (Ball!), sul Baldo in quel di Brentonico (llausm.), nel Veronese alle radici dei Lessini a Spredino (Coir.!), nel Mantovano (De Vis. Sacc), negli Euganei (Trev.), a Venezia al Cavallino (Nacc.) , nel Vicentino (Marz.), a Bassano (Bert.), nel Trivigiano, e Bellunese (De Vis. Sacc), nel Friuli a Fagauna, Tricesimo e altrove, non infrequente (Pir.) , a Gorizia, Monfalcone presso Controvello, Vipaco (Wulf.), Trieste (Bert.); nel Parmense (Pass.) presso Ozzano (Pari.!), nel Reggiano e Modenese presso S. Valentino (Pir.!), a Caslellarano, a Castelve- Iro, nei dintorni di Montardone, salendo il Ventasso (Gib. Pir.), a Salto di Montese, a loia, nelle vicinanze di Bologna in più siti, a Porre tta, presso Pianoro (Cocc. ecc.), qua e là presso Faenza (Cald.); ovunque in Liguria (De Not.) : abbastanza comune nella regione montuosa del Nizzardo, scendendo fino ad Eza, Roccabruna e Mentone (Ard.), a Dolcedo (Berti!), Diano Marina (Ricca!), Ge- nova (Ardissone ! ecc.), nei monti del Bracco (Bert.); in Toscana dalla regione montana alla campestre ed anche alla maremmana : nei monti Groppolo presso Sarzana, e Corneviglio (Bert.), in diversi monti della Versilia (Simi!), intorno a Lucca dov'è comune (Pio e nell'Appennino lucchese a Pratofiorito (Giannini!), a Livorno Ma- gnaguti!), nel monte Pisano (Savi), nel Fiorentino, dov'è comune!, a Volterra (Amidei) , ai Bagni di S. Filippo nel monte Amiata (Santi), alla Pieve S. Stefano in vai Tiberina (Àmideil); m'Ho Marcbc: a Felino, alle Pacche J'Arcevia e al monte della Croce (Bert.), al Catria (Piccinini!), presso Macerata alla Piastra e a S. Liberato (Carducci!), a Tolentino (Ricci!). Fiorisce da lu i set- tembre e ottobre; fruttifica in ottobre e noveml Distribuzione geografica. — Lurop.l 1 1 1 « " « I Ul e 1 1 1 ri i .1 i . • 1 1 a I <* , Si- beria occidentale. l'l"M IHP'.'M \ I \ Il l . I ^ 274 AIMACEE. « Descrizione. — Pianta glabra. Fusto cilindrico , striato , verdognolo, duretto , glabro. Foglie un po' consistenti , di sopra verdi, di sotto glauche con nervo e nervetti poco rilevati e delicati. Piccioli proprii scanalati di sopra, quasi cilindrici, angolati, distesi alla base in guaina larghetta e verdognola. Foglie superiori solo con guaina lunga, abbracciante il fusto, verdognola con margini quasi membranacei. Raggi scabrosetti internamente, striati, verdognoli, angolati. Involucro e involucelli di molte foglioline, rivolte in giù, disuguali, erbacee, lineari-acuminate, verdognole. Calice con cinque piccoli denti, eretto-patenti, acuti, verdognoli. Petali patentissimi, ovali, non smarginati, con una appendice all'apice più corta del pe- talo, quasi lineare, bi'dentata o intera, rivolta in dentro e in giù. Stami più lunghi dei petali, patentissimi. Filamenti e antere bianchi, quelli filiformi, queste ovali, profondamente smarginate. Stilopodii emisferici , un po' schiacciati da sopra in sotto , convessi di sopra , smerlati nel margine esterno, giallognolo-bianchicci. Stili divergenti, poi curvati in giù, più lunghi degli stilopodii, cilindrici, bianchi. Stimmi in capolino, bianchicci. (Pari. ms. , descr. della pianta di Sonico). » Osservazione. — L' Athamatitha latifolia Viv., generalmente riferita a questa specie come varietà , n' è piuttosto una forma estrema per la larghezza dei lobi delle foglie, che variano moltis- simo a questo riguardo. 9. Peuceilaiiimi Oreoselismiu. P. parco subcorymboso-ramosum , caule striato, foliis tri— bipinnatiseclis, segmentis cuneato-ovatis varie incisis lobis acutis , involucro involucellisque mullibractcatis bracteis acuminato-setaceis reflexis, lloribus albis, stylis brevissimis, fructibus ovali-rotundatis, 5 millim. longis, late marginatis , coccis dorso inter costas 1-vitta- tis., commissura ad marginem 2-vittatis. Athamantha Oreoselinum Limi, sp. pi. ed. I . p. 244; et aucl. vet. nonn. Selinum Oreoselinum Scop. fi. cani. ed. 2. I. p. 201. Beri, fi. ital. 3. p. 362; et and. nonn. Peuccdanum Oreoselinum Moench meth. p. 82; et anct. ree. Selinum affine Zum.? fi. ped. 2. p. 7. Figure. — Clus. rar. plani, hist. 2. p. 195. f. dextr. Reich. ic. fi. gemi. 21. t. / 19. PEUCEDANUM. 275 Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei boschi, nei luoghi erbosi asciutti, della Penisola. Piemonte: a Torino (Re), ad Alba (Colla), tra Vicoforte e Fiammenga (Ing.), nel monte Stella sopra i Bagni di Valdieri fra i faggi a 1*200 metri (Pari. !) , presso Susa fra i castagni (Aiuti!), a Gressoney St Jean (Carestia!), a Biella? (Zum.), nel Novarese (Dir.), al Sem pione (Favre). Ticino: a Lugano (Bert.), nel monte Generoso (Penz.). Lombardia: nel Pavese (Noce. Balb.), nella Brianza a Usmate (Pari.!), nei contorni di 'Ionio, di Varese ecc. (Coni.), cosi al monte Barro e andando ai Corni di Canzo a 1000 metri (Pari.!), in vai Tellina al Valdone e in valle Malcnco (Mass.), nel Bergamasco, comunissimo Rota), cosi in vai Camonica alle Corna dei Trenta passi, e vicino a Edolo a 600 — 700 metri (Pari.!), frequentissimo pure nel Bresciano (Zersi), cosi a Brescia (Bracht!), Ronchi, Mompiano (Zersi), e verso Colilo a 800 — 1000 metri (Pari.!). Tirolo : al lago di Garda, presso Tione (Hausm.), a Oltrecastello (Perini!), Vela, Mezzotedesco, Eppan , ih vai Venosta a Merano e Tschirland, a Bolzano, sul Ritten comune tino a 4700', a Bressanone, a Welsberg, sopra Predazzo (Hausm.), in vai Sugana (Ambrosi!). Veneto tutto, comunemente (De Vis. Sacc.) : nel Veronese alle radici dei Lessini a Spredino, e sul Baldo in vai Fredda, Basiana ecc. (Coir.!), a Mantova (Bert.), negli Euganei (Trev.) , a Venezia (Zan.), nel Vicentino (Marz.), nelle Vette di Feltro, nel monte Cavallo (Poli.), nel Friuli (Pir.) , per esempio presso S. Daniele, Gemona ecc. (Wulf.), a Pilifero!, a Gorizia (Wutf.). Istria: presso Trieste a monte Spaccato, Kokusch e Bussell (Bert.), intorno a Pirano , nel monte Maggiore (Poli.), presso Fiume (Smith!). Emilia: presso Berceto (Pass.!), nel Par- mense (Pass.) , presso Bologna, in parecchi siti dei monti più pros- simi (Bert., Cocc). Liguria: alla Madonna di Fenestre (Boiss. Ueut.! ecc.), a S. Martino Lantosca (Thuret! ecc.), alla Miniera di Tenda (Ung.-Sternb.t), a Giandola (Webb!), india valle di Cairos (Anl.i, sopra Veltri (Figari !), alla Bocchetta, nei monti del Bracco (Bert.). Toscana, in tutte le regioni: in Lunigiana al monte Come* viglio (Bert.) e a Pracchiolal, nelle alpi Apuane intoni.» a Carrara , nella valle del Frigido!, e nell'Altissimo (Ad. Targionil), a Viareggio!, in vai di Sercbio a Diecimo (Pucci), Pratofiorito I , Vagli di sopra (Bert.), e nell'alpe di Monomio, nella Selva pisana!, id Altopascio (Levierl , a Volterra Biondi 1), i S. Vincemo (Aiuti!). .Marcio-: nei monti «li Fabriano ed Ar< e 0 1000 metri gelimi!), in quelli di Sentano (Narduccit), nei monti Upone(Mar- 276 APIACEE. zialetti!), dell'Ascensione (Orsini!), Corona e Vettore (Bert.) del Piceno. Abruzzo: al Como (Orsini!), al Velino (Tén.), al Sirentc (Groves), alla Maiella (Ten.), a Cararnanico (Pedicino ! ecc.). Lazio: nel Lucretile (Sang.). Campania: fra S. Biagio Saracinesco e Atina (Terr.!), nel Matese (Ten.), a Treglia di Pontelatone (Terr.), e nel monte Vergine (Ten.). Fiorisce da luglio a settembre; fruttifica da agosto a ottobre. Distribuzione geografica. — . Europa, eccettuate le sue parti più settentrionali e più meridionali. « Descrizione. — Pianta perenne , verde , glabra o puberula in basso, alta per lo più da 3 a 6 decimetri, talvolta anche fino a 10. 11 fusto è diritto, cilindrico, striato, verde, glabro o puberulo infe- riormente, ramoso verso alto, con i rami alterni, eretto-patenti , il superiore quasi uguale o poco più lungo del fusto. Le foglie sono un po' consistenti e triplicato-pinnatipartite, con le foglioline larghette, ovate , pinnatifide o inciso-dentate , con le incisioni o i denti ottusi ma con un cortissimo mucrone; sono di un color verde-scuro di so- pra , di color verde di sotto , ed ivi con nervetti e venette leggiere , quasi lucenti; i piccioli proprii sono divaricati-refratti, solcati diso- pra, con un angolo alquanto sporgente di sotto; il picciolo comune è quasi piano di sopra e convesso-angolato di sotto , è rossiccio in- feriormente e slargato un poco alla base in una guaina membranacea con la quale abbraccia il fusto. Le foglie del fusto sono poche, lon- tane, patenti, gradatamente meno divise, con le lacinie piccole, cuneate o lineari , poco dentate o intere , e con il picciolo gradata- mente ridotto alla sola guaina eh' è lunghetta e verdognola. Gli om- brelli sono portati all'apice dei rami o peduncoli: quello centrale è più grande dei laterali : i rami o peduncoli di questi hanno verso la metà una piccola guaina con una fogliolina piccola , poco divisa con le lacinie lineari. L'involucro si compone di diverse foglioline, molto più corte degli ombrelli, lineari-setacee , acute, verdi, glabre, ri- volte in giù: in quello dell'ombrello centrale vi è spesso una foglio- lina più grande, pinnatifida con le lacinie lineari; le foglioline del- l'involucello sono simili a quelle dell'involucro, più corte dei raggetti e dirette in giù. 1 raggi dell'ombrello sono da 15 a circa 20, piuttosto delicati, striati, glabri, scabrosetti dalla parte interna. I raggetti sono circa nel numero stesso dei raggi, più delicati. Il calice ha i denti cortissimi, un po' acuti, verdognoli e patenti. I petali sono uguali, patenti, obovato-ovali, forniti di una unghia corta , con un'appendice all'apice, la quale è rivolta in dentro ed in giù, PEUCEDANUM. 277 è più della metà più corta del petalo, lunghetta, con qualche pic- colo dente all'apice o smarginata: sono bianchi. Gli stami sono più lunghi dei petali , patentissimi. I filamenti filiformi, bianchi. Le an- tere ovali , smarginate, inserite nel mezzo del dorso, biloculari , bianchicci Gli stilopodii sono semiemisferici, un po' piani disopra, con il margine esterno grosso , convesso e leggermente crenuìato in basso: sono bianchi; gli stili dell'ombrello terminale fertile sono più lunghi degli stilopodii, un po' divergenti, filiformi, bianchicci; gli stimmi ottusi: sono quasi obliterati negli ombrelli laterali. (Pati, vis., descr. della pianta di vai Trompia). » Osservazione. — Zumaglini dice della nuova specie da lui pro- posta: « affine quidem S. Orcoselino, sed toto cacio diversum ut patet ex descriptione. » Piuttosto che servirsi di questa frase, cara ai botanici per quanto contradittoria nei termini, l'autore avrebbe fatto meglio indicare in che cosa la sua specie differisce dall' altra , ciò che non si rileva dalla sua diffusa descrizione. f O. Peuceilnimiii austriaeimi. P. parco subcorymboso-ramosum, caule silicato, foliis bi-tri- pinnatisectis, segmentis parlitis fissis lobis lanceolatis linearibusve mucronatis, involucro involucellisque multibracteatis bracteis e li- neari-lanceolato acuminatis reflexis, floribus albis, stylis brcvissimis, fructibus ovalibus, 8 — 10 rnillim. longis, latissime marginali*, eoe* i is dorso inter costas 1-vittatis, commissura sub-2-vittatis. a latifolium, lobis foliorum latiusculis lanceolatis. Selinura austriacum Jacq. enum. stirp. in auro vindob. ]>. /'.'' , 220. Srop. fi. cani. ed. 2. /. p. 200. Wulf. //. carn. p. Peucedanum austriacum Kochgen. trib. pi. umb, ;>. Hi. Pir. fi. fnv. sìjll. p. 66. De Vis. Sncc. cat. piani. Yen. p. 175. Zeni? }>ros}>. piant. Bresc. p. 98. Ce*. Pass. Gib. camp, jl . Hai. p. 608. Are. eomp. II. Uni. p. MI {e.rcl. (3). Figuro. — Crantzttirp. anstr. /'. 8. /. 4. /. 2. Rtich. ic, jl. germ. 21. i. 122. /'. /, 2. gUitifolium, lobis foliorum ,m_'iMis linearibuS. Sii inni ii peucedanoides Detf. ! Peucedanum montanum Koch I. e Peucedanum involucratura Koch t, e. ( Pi Gii t pi 278 APIACEE. Selinum sulcatum Beri. fi. ital. 3. p. 367. 10. p. 481. Pucc. syn. pi. lue. p. 163. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 237. Peucedanum sulcatum Nym. syll. fi. eur. p. 152. Car. prodr. (I. tose. p. 285. Suppl. p. 31. Archb. fi. alt. Serch. p. 40. Cocc. coìitr. fi. Boi. p. 19. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 609. Groves fi. Sir. p. 59. Are. o. e. p. 292. Gib. Pir. fi. Mod. p. 76. Gocc. fi. Boi. p. 235. Selinum austriacum Terr.? rei. Terr,; Lav. p. 115. Jatta rie. Gran Sasso p. 209. Peucedanum austriacum jS Are. o. e. p. 291 . Figura. — Reich. I. e. f. 3. y anguslissimum, lobis foliorum angustissime linearibus lon- gioribus, fructibus minoribus (6— 8 millim.). Ferula rablensis Wulf. iti Jacq. coli. 4. p. 312. Selinum rablense Spreng. pi. min. cogn. pug. 2. p. 51. Beri, o. e. 3. p. 369. 5. p. 618. 10. p. 481. Selinum austriacum (non Jacq.) Mass. prodr. fi. vali. p. 174 (ex loco). Peucedanum rablense Koch l e. Syn. fi. gemi. ed. 2. p. 335. Ges. sagg. geogr. bot. Lomb. p. 46. Hausm. fi. Tir. p. 369, 1435. Rolaprosp. fi. Berg. p. 45. Facch. fi. Sildt. p. 32. De Vis. Sacc. l. e. Zersi l. e. Anzi auct. fl. nov.-com. p. 189. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 608. Penz. moni. Gen. p. 144. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 20. Are. o. e. p. 291. Selinum lineare Zum. fi. ped. 2. p. 6. Peucedanum austriacum j3 rablense Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 62. Figura. — Bauh. hisl. pi. lib. 27. p. 34. Balb. hort. taur. stirp. ic. descr. fase. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — La Spe- cie, rappresentata più propriamente dalle var. r . \ IH. |'i 290 APIACEE. 5-costatis costis alas membranaceas efformantibus , 3 dorsalibusap- proxiraatis, lateralibus marginantibus. Semina secedentia, compressa, nunc excavata. Portamento. — Pianta perenne , alta fino a 1 metro e mezzo, ramosa, glabra. Foglie grandi, con larga guaina, sezionate, dai lobi grandi, ovati, seghettati. Grandi ombrelle di fiori verdognoli, senza involucro. Frutti grandi , bianchi , con ale strette. Osservazioni. — Alla perfetta maturità del frutto , per l'allon- tanarsi dell'esocarpio dall'endocarpio che resta attaccato al seme, il frutto comparisce molto meno compresso. Vi sono molte liste resi- nose che restano attaccate al seme. Il coccoforo è sezionato. I .semi presentano varie gradazioni fra l'ortospermia e la campilo- spermia. Arcluinselicn officinali». Angelica Archangelica Linn. sp. pi. ed. 1. p. 250. Bert. /?. ital. S. p. 410; et auct. Archangelica officinalis Hoffm. gen. pi. umb. p. 168 ; et auct. Angelica officinalis Ing. cat. sp. Moni. p. 15. Figure. - FI. dan. t. 206. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 99. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rara nella Penisola , e forse non ovunque spontanea. È indicata in Piemonte, nei boschi ombrosi di Roccaforte (Ing.), in luoghi ombrosi piuttosto umidi dei colli Torinesi (AH.), e nei dintorni di Allagna (Bir.); in Lombardia (Ges.) nella vai Tellina tra Bocca d'Adda e Morbegno (Gaud.), e sulle rupi della Pirolina (Mass.); nei monti Tirolesi delle Giudicane, e nella valle dell' Artillon del monte Baldo (Poli.); lungo i rivoli alpini del Bellunese (De Vis. Sacc.) ; nei monti di Gorizia (Scop., Pir.), andando verso Ternova, Trebuschina e Tschapovano (Wulf.), e in luoghi montuosi del Littorale (Pir.); nell'Appennino tosco- emiliano a Ronconuovo sul Ventasso (Gib. Pir.), e a S. Pellegrino Cassero nella valle del Reno (Bert.); nelle alpi Apuane a Vagli di sotto (Bert.), e in Versilia nei prati della Retaia (Mil.); in Basilicata nei dintorni di Potenza, nel monte Arioso (Giord.). Fiorisce in agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale, media e in parte meridionale. AETHUSA. 201 XIX. AITIIISA Cicuta prò parte Tonni, inst. p. 306. Aethusa Linn. gen. pi. p. 78. Benlh. Hook. gen. pi. I. p. 907. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 615. t. 92. f. 9. Flores bisumbellati. Calyx obsolctus. Corolla cxpansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovatus (ob crassitiem costarum specie glo- bulosus) , dorso compressus, pericarpio tenui, dicoccus cum cocco- piloro, coccis compressis, 5-costatis costis crassissimis, subsequidis- tantibus, 5 dorsalibus elevatis acutis , 2 laleralibus marginantibus anguste membranaceo-alatis. Semina adhaerentia, convexo-plana. Portamento, — Vedasi la descrizione dell'unica specie del genere. Osservazioni Il coccoforo è sezionato. Le liste sono 6. Aetltusa Cynapiuiii. Aethusa Cynapium Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 256. Beri. fi. Hai. 3. p. 224; et anct. omn. Aethusa cynapioides Marsch. fi. laur.-cauc. t . p. 227. H ausiti. //. Tir. p. 369, 1134. Jatta rie. Gr. Sass. p. 209. Figure. — Savi mat. mei. veg. tose. t. 34. Reich. ie. fl.germ. 21. t. 60. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Negli orti, nelle macerie, ed in simili luoghi coltivati o abitati , di tutta la Penisola. Piemonte, comune (Ali.): a Mondo?!, ovunque (Ing.), abbondante a Condove, e in specie nella Grandetta (Re), a Torino, non molto comune (Balb.) , in quel di Novara (Bir.), a Sempione, Algaby, Gondo (Ftvre). Ticino: nel monte Generosa (Penz.). Lom- bardia: nel Pavese a Sairano, Linarolo e altro\ Olmeneta e Grumone -Pari.!), i Mantova (Bert.), ■ Milano (Ram- poldil), abbondante nel Con na.), in vai Tellina (Mass, Bormio (Levierl), in tutto il Bei (Bota), sino a Pontedi- legno (Ricca!), frequente nel Bresciano (Zerai), cosi i Collio ■ 850 metri (Pari.!). Tirolo: presso Tione, in vai Venosta presso Castel- 292 APIACEE. beli, presso Bolzano a Karneid, e sul Rilten in più siti, a Naturns (Hausm.)- Veneto: nel Baldo verso la Corona (Poli.), negli Euganei (Trev.), nel Polesine (Poli.), a Bassano (Bert.), nel Friuli, qua e là (P.r.) , così a S. Daniele (Poli.). Emilia: nel Parmense (Pass.) , tra Reggiolo e Guastalla (Pir.!), a Gonzaga (Paglia!), nei dintorni di Fiumalbo (Gib. Pir.), anzi comune nei monti modenesi (Re), a Bo- logna (Bert.), a Porretta alle Capanne, al Ravone (Cocc), a Gra- nagliene, e Lustrola, comune (G. Bert.). Liguria, frequente (De Not.): nei monti del Nizzardo, poco comune, così a S. Albano , Revest, Lantosca, S. Martino Lantosca (Ard.), presso Tenda (Ung.- Sternb.!), poi a Castel S. Bartolomineo (Gentili!), presso Genova a Rivarolo (Bert.) e a Feglino (Canepa!), presso Chiavari a Costa S. Salvatore e a Prato sopra la Croce (Delpino!). Toscana, nelle re- gioni campestre e submontana ed anche nella regione maremmana: nei monti Apuani a Vinca, Monzone (Bert.), Stazzema (Simi), in vai di Serchio presso Lucca (Pucc! ecc.), a Mutigliano (Biechi!), Valdottavo (Giannini!), Partigiano (Pucc), ai Bagni (Archb.) , a Tereglio (Giannini!), a Pisa dov'è comune (Savi), nel Pistoiese a S. Marcello (Beccari!), in Mugello a monte Senario (Bucci!), in Casentino a Prataglia (Pari.!), nel monte Amiata a Santa Fiora e alla Badia S. Salvatore (Santi). Umbria: presso la Pieve S. Stefano (Amidei!). Piceno-Abruzzo: nel monte Volubrio alle Svolte (Marzia- letti!), in quel di Accumoli (Ors.), nel Corno a S. Nicola (Bert.) , a Pietracamela (Ten.). Campania: a monte S. Angiolo (Ten.). Ca- labria : a Reggio (Macch.). Corsica: in valle di Bastelica (Req.). Fiorisce in luglio e agosto; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Europa tutta, meno le sue parti più settentrionali ed alcune parti più meridionali, Siberia occiden- tale e Transcaucaso. ce Descrizione. — Pianta annua, di color verde-scuro, alta da 4 a 6 decimetri. La radice è ramosa, duretta, fibrillosa, bianchiccia. Il fusto è un po' angolato in basso e cilindrico in alto, striato, fisto- loso, eretto, ramoso, quasi dicotomo, con i rami eretto-patenti, rossiccio-violetto scuro in basso, verde in alto. Le foglie sono er- bacee, molli, alterne, patenti, triangolari nel loro contorno, tri- bipinnatidivise, con le lacinie larghette, ovali-lanceolate, inciso- dentate, con le laciniette lanceolato-lineari, acute e fornite di un piccolo mucrone: sono di un colore verde-scuro di sopra, di un co- lor verde-chiaro e quasi nitide di sotto ed ivi con un nervo longitu- dinale delicato, un po' sporgente, da cui partono dei nervetti laterali AETIIUSA. 293 delicati che vanno, diramandosi, a terminare all'apice delle laci- niate e dei denti e si uniscono tra loro con poche venette; i piccioli proprii e il picciolo comune sono solcati di sopra, convessi, ango- lati e striati di sotto e il picciolo comune si allarga alla base in una guaina che abbraccia il fusto. Le foglie superiori hanno il picciolo ridotto alla sola guaina. Gli ombrelli sono all'apice dei peduncoli, i quali sono opposti alle foglie, quasi uguali a queste in lunghezza , eretto-patenti, striati: gli ombrelli si compongono di 11 a 15 raggi, i quali sono striati, scabri dalla parte interna, ciascuno ha all'apice un ombrelletto, composto di circa 15 raggetti, corti, striati anch'essi e scabrosctti dalla parte interna. L'involucro manca; gli involticeli sono formati di tre foglioline poste dalla parte esterna degli ombrel- letti, pendenti e lunghe in modo da uguagliare o superare i raggi dell'ombrello, sono lineari-setacee, verdi, glabre e scabrosette nei margini verso l'apice. Il calice ha i denti piccolissimi , acuti, verdi. La corolla è disuguale , essendo i petali esterni un po' più grandi degli interni. I petali sono patenti, obovati, smarginati, con un'ap- pendice corta quasi bidentata all'apice e rivolta in dentro ed ingiù, ristretti in basso in una unghia, bianchi, con una macchiolina verde verso l'unghia, più manifesta o soltanto nei petali esterni. Gli stami sono quasi uguali o poco più corti dei petali, patentissimi; i filamenti sono filiformi, bianchi; le antere sono piccole, quasi tonde, smar- ginate alla base , inserite nel dorso sopra di questa , introrse, bilo- culari , bianche. Gli stilopodii sono convessi di sopra, bianchicci. Gli stili sono poco più lunghi degli stilopodii, un po' divergenti, ci- lindrici, bianchi come lo stimma ch'è ottuso. Il frutto è ovato tondo, con cinque costole sporgenti, le due laterali meno sporgenti, più larghe. (Pari. m,t descv. della pianta di Collio). » Osservazioni. — Principalmente sulla diversa grandezza degli involucelli, variabilissimi, è stata foggiata YAethusa cynapioidest che non regge ncanco come varietà. Si consultino in proposito Haus* mann //. ce, Bertoloni o. e. IO. p. ìSt). Boissier /•'/. orient. 3. v. uni. Semina che a torto siano .state ascritte proprietà venefiche a questa pianta [Unii. soc. boi. Ir. 99. rev, /< ?! 294 APIACEE. XX. AKETHUM. Anethum Tonni, inst. p. 317. t. 169. Hoffm. gen. pi. umb. p. 117. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 608. t. 98. f. 3. Anethi sp. Limi. Peucedani sp. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 919. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla circinata, petalis involutis. Fructus ovalis, a dorso compressus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis compressis, 5-costatis costis sub- aequidistantibus, 3 dorsalibus tenuibus, 2 lateralibus alas margi- nales membranaceas efformantibus. Semina adhserentia , plano- convexa. Portamento. — L' unica specie del genere è una pianta annua, aromatica, ramosa a corimbo, alta fino a 1 metro, snella, con fo- glie divise in lobi capillari, con ombrelle lungamente peduncolate, senz' involucro né involucretti , di fiori gialli, succeduti da frutti lunghi 4 millimetri, bruni coli' orlo chiaro. Osservazioni. — Gli stili sono cortissimi. Il coccoforo è sezio- nato. Le liste sono 6. Il genere Anethum sta ai Peucedanum come le Pastinaca stanno agli Sphondylium , ossia , rassomiglia per il frutto e differisce per il fiore. Aiielhiiiii graveolente. Anethum graveolens Limi. sp. plant. ed. 1. p. 263. Bert. fi. Hai. 7. p. 626; et auct. Peucedanum graveolens {non Ser.-Wats.) Are. comp. fi. ital. p. 294. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 127. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Allevato in qualche orto per uso di cucina, trovasi qua e là in luoghi coltivati, o inselvati- chito, o forse realmente indigeno. È indicato in Tirolo come insel- vatichito intorno a Bolzano da Reichenbach (FI. germ. exc. p. 459), ma secondo Hausmann (FI. Tir. p. 1194) per iscambio col Finoc- chio; nel littorale Veneto (De Vis. Sacc.) ; in Istria presso Trieste al Campo Marzio (March.), a Pola, inselvatichito ma raramente ANETHUM. FERULA. 295 (Freyn), e a Fiume (Smith); a Oneglia da Allioni; negli Abruzzi a Piscina e a Ortona (Bert.) , e nelle vigne a mezzogiorno d'Aquila presso S. Benedetto (Levicr!); nelle isole Maltesi da Zerapha, Fio- risce in giugno e luglio. Distribuzione geografica — Europa meridionale, Asia occiden- tale, Egitto. XXI. FERULA. Ferula et Pastinaca} sp. Tourn. Opopanax, Ferula, Ferulago Koch gen. trib. pi. umb. p. 96, 97. Ferula et Opopanax Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 917, 922. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 605, 606 (excl. 0. orientale). •*. 98. f. 1. Flores bisumbellati. Calyx minimus vel obsoletus. Corolla cir- cinata, petalis involutis. Fructus subovalis, a dorso complanatus , pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis complanatis, 5-costatis costis subaequidistantibus, 3 dorsalibus tenuibus vel cras- siusculis, 2 lateralibus marginalibus incrassatis nunc in alam dila- tatis. Semina adha3rentia , complanata. Portamento. — Piante perenni, più o meno alte, anzi fra di esse trovansi le altissime delle Apiacee, che arrivano a più di due metri, col fusto e le foglie in proporzione. La Ferula Opopanax è più o meno ispida, ha le foglie bipennatisezionate, co' lobi ovati o ovato-bislunghi , inequilaterali, fortemente dentati ; le altre specie sono glabre, hanno le foglie suddivise in lobi strettissimi. I fiori sono gialli, in ombrelle riunite in grandi corimbi irregolari o in pannocchie, dove le ombrelle laterali spesso riescono sterili per es- sere di fiori o tutti o in gran parte staminiferi soltanto. Osservazioni. — Gli stili sono cortissimi. Il coccoforo è sezio- nato. Le liste sono numerosissime. 1. Ferula Opopunux P. caule lereti, folta ampie ovati*, bipinnaiiaecUa lobù am- plia dentato, involucro involucelliaqnfl paucibracteatia, bracteia lan- ceolati! adpreeais, froctibui oralibui 8 raillim. longia, coecìa in sime marginalia, dorso lenniaairoe coatatia, commissari glabra. 296 APIAGEE. Pastinaca Opopanax Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 249. Beri. fi. itali, 3. p. 439; et auct. vet. Ferula Opopanax Spreng. sp. umb. p. 77. Zum. fi. ped. 2. p. 9. Opopanax Ghironium Koch gen. trib. pi. umb. p. 96; et auct. ree. Opopanax orientale (non Boiss.) Terr.? fi. Vaìt. syn. p. 84. Opoponax glabrum Are. comp. fi. ital. p. 296. Figure. — Mor. liist. plant. univ. 3. s. 9. t. 17. f. 2 (mala). Gouan ili. obs. bot. t. 13 (bona), 14 (mala). FI. grcec. t. 288.Reich. te. fi. germ. 21 . t. 102 (mala.quoad frnclus). Stazione, Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — In luo- ghi boschivi, o erbosi, o incolti, in varie parti d'Italia. Nasce nella Penisola presso Nizza a Drap, in abbondanza (Ard.); sopra Genova ai monti Creto, Fasce, e altrove (Bert., De Not.); in Toscana qua e là nelle regioni maremmana, campestre e submontana, ed anche nella montana: nelle alpi Apuane tra Massa e Forno (Beccari!), e a Radicesi (Bert.) , nel monte Morello sopra Firenze (Gemmi!), nelle Salaiole tra Firenze e Borgo S. Lorenzo (Savi), all'Alvernia in Casentino, non rara, a Volterra (Amidei!), presso Piombino agli Aranci, dove abbonda (Santi, Savi), e alla Cornia (Marcucci!) , a Campagnatico sopra Grosseto (Santi), a Siena (Bart.) , a Pienza (Santi, Savi), sotto il monte Labro alla Banditella!, a Port' Ercole (Santi); a Roma, comune (Seb. Maur.), e nei colli Albani (Bert.); in Campania nel Matese e nel monte Vergine (Ten.), e nel Taburno a Porcaprena (Terr.!) ; in Calabria a Monteleone (Ten.) e presso Bova (Biondi!) ; in Basilicata a Muro (Terr.), e sul Vulture (Terr.!); in Puglia a Lecce, Mesagne, Barletta (Ten.), e sul Gargano tra Monte S. Angelo e S. Giovanni rotondo (Porta Rigo!); in Abruzzo nel monte di Caramanico (Pedicino!), al Maiellone (Ces.), al Corno a Costa riflessa (Bert.); a Montigno presso Camerino (Bert.); nel monte Maggiore d' Istria , forse (Freyn). Nasce poi in Sardegna in Tavolara, a Siliqua, e Iglesias (Mor.); in Sicilia, qua e là (Guss.): presso Palermo a monte Pellegrino (Loj.!), alla Pizzuta (Pari.!), e a Busambra (Loj.), nelle Madonie (Bert.), da Catania verso Ognina e verso la Piana abbastanza comune sulle lave, traAdernò e Bronte, e sotto Bronte al Simeto (Strobl), a Caltagirone, frequente (Tar. Gerb.), ad Avola, rarissima (Bianca), tra Vittora e Terramare (Aiuti !). Fiorisce in maggio e giugno, o in giugno e luglio; frut- tifica un mese più tardi. FERULA. 297 Distribuzione geografica. — Nell'Europa meridionale, dalla Spagna alla Grecia, nell'Affrica settentrionale. Osservazioni. — Non v' ha motivo di dubitare che questa sia la Pastinaca Opopanax di Linneo , checché abbia opinato in contra- rio Boissier (in Ann. se. nat: 3a ser. 1. p. 330, e Fi. orient. 2. p. 1059): i sinonimi citati nell' Hort. cliff\ (p. 105) e nelle Species, e la patria in Provenza, Italia e Sicilia combinano esattamente. In- vece il Laserpitium Chironimn Linn., al quale Boissier vorrebbe ri- ferita la presente pianta , non corrisponde , prima per i caratteri generici, e poi per le figure citate, di Dodoneo (Pempt. p. 309), che rappresenta una pianta dei segmenti fogliari interi, e di Morison {Hist. plant. 3. s. 9. t. 17. f. /), copiata per le foglie da Dodoneo, mentre i frutti sono dell' Opopanax. Gouan (///. obs. p. 19) primo riferì alla Ferula Opopanax il problematico L. Ghironinm di Linneo che gli aveva dato per patria Mompellieri, per non sapere a quale altra pianta del paese riferirlo, ed è stato seguito da tutti gli autori. La tavola citata della FI. grceca rappresenta bene la nostra pianta, e la descrizione del frutto corrisponde. £. Ferula communi*. F. caule tereti, foliis amplissimis ovatis ampie vaginatis, lobis plus minus elongatis angustissime linearibus nunc setaceis mucro- natis, involucro 0, involucellis pluribracteatis bracteis adpressis , fructibus ovalibus 12— 18 millim. longis, coccis anguste marginatis, dorso tenuissime costatis, commissura furfuracoa. Ferula communis Linn. sp.pl. ed. 1. p.246. lev. fi. mei. thes. p. 21. Sal.-Marschl. aufz. in Kors. p. 43. Guss. fi. sic. sijn. I. p. 352. 2. p. 804. Tar. Gerb. cat. pi. calat. p. 16. Grech Del. //. mei. p. Iti. Guss. enum. pi. Inar. p. 143. Pasq. Lic. viagg. Garg. p. 19. Loj. is. Eoi. p. 106. Ges. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 605. Are. comp. fi. Hai. p. 290. Nic. prodv. fi. mess. p. 227. Slrobl //. Fin. p 174. Tom. fi. sic. p. 268. Ferula glauca Linn. o. e. p. 247. Bert. o. e. p. S74. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. Ì38. Buq. I. e. I Gib. l. t. Are. o. e. p. 291. Grovet fi. Terr. Otr. p. 150. Ferula nodiflora Linn. o. e. p. 247. Bert. fi. ilei. 8. p. 872t 508. 5. p. 618. Mar. De Nat. fi. Cepr. p. 62. Uor.l fi. tari. 2. p, 248. Culi, //. ite. tyn. f. p. 858. De Nat. rep. fi. Mg. p. 181. 298 APIACEE. Bianca fi. Av. p. 142. Cale, descr. is. Lamp. p. 24. Descr. is. Lin. p. 21. Guss. enum. pi. Inar. I. e. Zum. fl. ped. 2. p. 10. Car. prodr. fl. tose. p. 284. Tassi fl. prov. sen. p. 45. Sang. o. e. p. 237. Genti, fl. Capr. p. 129. Mars. cat. pi. Cors. p. 68. Are. o. e. p. 290. Barò. fl. sard. comp. p. 36. Ferula neapolitana Ten.l fl. mei. 1 . p. 216. Guss. enum. pi. Inar. I. e. Terr.l rei. Terr. Lav. p. 115. Enum. pi. mur. p. 63. Quarta rei. p. 93. Giord. contr. fl. lue. p. 21. Figure. — Dod. pempt. p. 32 f. f. sin Lob te. p. 778. f. dextr. (Dodonaei), 783. f. sin. Bauh. hist. pi. 3. lib. 27. p. 45. Riv. ord. pi. fl. peni. irr. t. 9. Scop. del. fl". faun. ins. 3. t. 9, 10. Fl. grcec. t. 279. Fl. nap. t. 132. Reich. ic. fl. germ. 21. t. 103, 104. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luo- ghi aridi sassosi, sia campestri, sia selvatici, nei ruderi ecc., delle parti più calde d'Italia. Nella Penisola nasce in Calabria sul monte Catania sopra Pellaro sul granito a 2 — 300 metri (Huter Porta Rigo!), presso Palizzi (Are.!), e a Tarsia (Bert.); in Basilicata a Tricarico (Giord.) e a Muro (Terr.!); in Puglia (Bert.) a Leucaspide (Groves), al Tavoliere e altrove (Ten.), e a Piana di Puglia (Pasq. Lic.) ; in Campania sul Taburno a Porcaprena (Terr.!), presso Napoli a Ca- stellammare, in Capri (Ten., Bert., Pasq.), a Camaldoli, Bosco tre case (Pasq.), Pozzuoli (Ten.!, Bert.), all'Arco felice (Ten., Bert.), in Ischia in molti siti (Guss.) , a S. Leucio presso Benevento, a Frasso Telesino, a Piedimonte (Terr.); in Pioma in parecchi siti sulle ro- vine (Rolli!, Seb. Maur., Bert., Sang.), e nei dintorni (Canepa!)a Tor di quinto (Bert.), Caffarella (Sang.) , Tivoli (Webb!) ecc. ; nel monte Arge,ntaro di Toscana (Cesalp.); nell'isola del lago Trasimeno (Bert.)'; sulla costa ligure nell'isola Bergezzi presso Noli (De Not.), e nell'isola Gaìlinara presso Albenga (Bert.!, De Not.), nel Niz- zardo secondo Allioni; infine secondo Linneo in Istria, e secondo Bertoloni al lago di Garda presso Tremosine , e in Tirolo alla Sega di Roveredo. Nasce nelle tre grandi isole: in Sicilia a Palermo (Guss., Bert.) a Mondello (Pari.!), ai Bagni di Cefalà (Guss.), in Val di Mazzara (Guss.), presso Terranova sotto il monte Settefrine (Huet!), in Val di Noto (Guss.), ad Avola, in diversi siti, ma in poche piante e forse non spontanee (Bianca) , al settentrione di Cal- tagirone, non rara (Tar. Gerb.), sull'Etna fino a 2500', comune (Strobl), tutt' in giro da Catania ad Acireale, Linguagrossa, Bronte, Adernò ecc. (Guss., Strobl), a S. Filippo e Regalbuto, a Taormina (Guss.), a Messina (Nic.) ecc.; nonché nelle Eolie a Lipari (Man- FERULA. 299 dralisca! ecc.), Panaria dov'è abbondantissima, Basiluzzo (Loj. ecc.), Saline e Felicuri , in Ustica, inMaretimo e Favignana, in Pantellaria (Giiss.), in Linosa, e Lampedusa (Guss., Cale), e cosi pure nelle isole Maltesi (Zer., Grech); in Sardegna, frequente (Mor.!), presso Pula (Biondi!), a S. Vito al monte Narba, tra Muravera e Tertenia (Sommier!), a Castelsardo (Bert.), nelle isole Tavolara (Mor.), Ca- prera dove abbonda, Maddalena, S. Stefano (Genn.), Asinara (Mor.); in Corsica, pure comune (Bert., Gren. Godr.), in tutto il cantone di Bonifacio e Portovecchio, a Solenzara, Monaccia, Pianottoli, Appieto, al monte Aregnasca (Mars.), a Corte, comune, S. Fio- renzo, Bastia, poco comune (Sai.); nonché nella vicina Capraia (Mor. De Not.). Fiorisce in aprile e maggio, e anche in giugno ; fruttifica da maggio in poi. Distribuzione geografica. — In tutto il bacino Mediterraneo, e nelle Canarie. Osservazioni. — Questa pianta polimorfa varia: 1° per l'infio- rescenza, dalle ombrelle con peduncoli pressoché uguali (Fenda commutiti Linn.), o con l'ombrella centrale assai più brevemente peduncolata (F. ìiodiflora Linn.); 2° per il colore delle foglie, verde- chiaro, o verde-scuro, o glauco di sotto (F. glauca Linn.); 5° per i lobi fogliari, ora lunghi strettissimi, ora più corti e più larghi; 4° per il frutto, più grande o più piccolo, più largo o più stretto. Sopra ognuno di tali caratteri, preso separatamente, avrei potuto fondare varietà; oppure le avrei potuto basare sopra una combina- zione di due o più caratteri. Io non l'ho fatto, perchè sono troppi gl'intermedi fra i tipi «stremi di ogni carattere; e in secondo luogo perchè sarei stato molto imbarazzato volendo riferire a ogni varietà la sua sinonimia , avendo gli autori inteso col medesimo nome chi una combinazione di caratteri e chi un' altra : così la F. ìieapolitana di Tenore ha le foglie verdiscure di sopra, coi lobi corti, quella di Gus- sonc ha le foglie pallide di sopra e glauche di sotto, essa vien rife- rita da Bertoloni ad una varietà a frutto stretto della F. nodi(lora, e dai più recenti nostri fioristi invece alla F. glauca; cosi la F. covi- munii degli uni dovrebbe avere il frutto stretto, degli altri il fruito largo; e via dicendo. Bertoloni, De Visiani, hanno dato por carattere distintivo della F. ijlauca la commettitura dei frutti pubescente : ma è cosa comune a tutte l'altre l'orme della nostra specie. Il frasario vago usato da Linneo nel caso presente, come gene* ralmcnte, per definire la specie, e V essersi trovai.» nel suo erbario 300 APIACEE. una foglia di tutt' altra pianta a rappresentarla , hanno sviato i bo- tanici dalla retta determinazione di essa, e indotto perfino il De Vi- siani a riproporla col nome nuovo di F. Lobeliana (in Nuov. giom. hot. ital. 2. p. 2 15). Vedansi in proposito le osservazioni di De Vi- siani nella FI. daini. 3. p. 48, e di Boissier nella FI. orient. 2. p. 991.. 3. Ferula Perniavo. F. caule angulato-sulcato, foliis ampie ovatis, lobis nunc bre- vioribus nunc longioribus angustissime linearibus sulcatis mucronatis, involucro involucellisque pluribracteatis, bracteis lanceolatis reflexis, fructibus obovato-ellipticis 1—1 1/2 centim. longis, coccis late mar- ginatis, dorso depresso-costatis, commissura glabra. Ferula Ferulago Limi. sp. plani, ed. 1 . p. 247. Beri. fi. ital. 3. p. 375; et aact. Ferula nodiflora (non Linn.) auct. muli. Ferulago galbanifera Koch syn. fi. germ. ed. 1 . p. 302. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 354. S'uni fi. alp. vers. p. 62. Haasm. (l. Tir. p. 367, 1435. Pir. fi. for. syll. p. 65. Freyn fi. Sud-Islr. p. 344. Nic. prodr. fi. mess. p. 227. Smith fi. Fiume p. 27. Tom. fi. sic. p. 269. Ferula galbanifera Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 605. Gib. Pir. fi. Mod. p. 76. Gocc. fi. Boi. p. 236. Ferula sulcata (non Desf.) Are. comp. fi. ital. p. 291. Figure. — Barr. ic. f. 835. Reich. ic. fl\ gemi. 21. t. 107. Stazióne, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Qua e là nei pascoli asciutti, nei luoghi selvatici aridi sassosi, per i colli e i monti, e talora anche in luoghi bassi, di quasi tutta l'Italia. Pie- monte: nell'agro Tortonese e principalmente nella valle Stafora , frequente (Ali.). Lombardia: nel Pavese oltre Po presso Pegazzera , e al luogo detto il Poggio presso Godiasco (Noce. Ball).), frequenle nel Bresciano, a Mompiano, Riviera (Zersi). Tirolo: sul Dosso di Trento (Perini!), e agli Zoccolanti, molto comune in Folgaria sul monte Finocchio, presso Roveredo verso Vallarsa, e alla Sega (Hausm.). Veneto: nei monti Baldo (Bonjean!) e Pastello (Hugue- nin!), nel bosco del Mantico presso Verona, negli Euganei, nel Vi- centino (Poli.), intorno a Conegliano (Kellner!), nel Bellunese (Venzo!), intorno ad Udine, Fagagna, Dignano (Pir.), a Pilifero nella valle del Natisone!. Intorno a Gorizia, frequentissima, e nel FERULA. 301 monte S. Caterina di Salcano (Wulf.). Istria: a Trieste (Bert.) , a Fiume, comune (Smith), presso Marzana (Freyn). Emilia: nel Par- mense a Golestano (Pass.!), nel Modenese al monte Chiaruculo (Bert.) , lungo il Diepido in vicinanza di Montefestino, a Montardone, a Semelano presso Montese (Gib. Pir.), nel Bolognese a Casalecchio, nel monte Sabbione (Bert.) , a Sasso (Cocc), a Porretta (G. Bert.), nel Faentino ai monti Mauro (Bert., Gald.) e di Brisighella (Bert.). Liguria, ovunque frequente (De Not.): nel Nizzardo presso Drap (Canuti), al col di Braus (Ard.), e al monte Toet , a Oneglia (Ali.), a Genova (Woodslj sopra Oreggina dove abbonda (Bert.), e al monte Fasce (Ardissone!), nei monti del Bracco (Bert.). Toscana, dalla regione campestre alla montana: nelle alpi Apuane in diversi monti di Versilia (Simi !), nelle valli del Serchio e della Lima presso S. Don- nino (Ad. Targioni!), ai Bagni di Lucca (Pucc!),aLucchio (P. Savi!), a Pratofiorito (Giannini!), nel Fiorentino sui monti a settentrione!, in vai di Cecina a Montecatini e Monterufoli, sul serpentino (Ami- dei!), nel Senese a Mensano , a Pitigliano in vai di Fiora (Santi), nel monte Amiata a Seggiano (Sommier!), a Badicofani (Savi), presso Pienza, a Montepulciano (Santi), in vai Tiberina a Cerbaiolo (Amidei!). Marche: nel Catria (Piccinini! ecc.) a 500 — 1000 metri, vicino a Scheggia (Pari.!), nei monti di Fabriano e Arcevia a 700—1000 metri (Bargellini!), nel monte Gemmo di Matetica (Nar- ducci!), nei monti di Fiastra (Bert ). Abruzzo: adAvezzano (Ten.). Lazio: sulla Serra S. Antonio al di là di Feletino (Mauri), nei monti di Segni (Bolli!), a Terracina (Bert.). Campania: a Fondi (Bert.), Uri (Terr.!), Gaeta (Ten.), Sora sul monte S. Angelo (Terr.!). Ca- labria: a Mongrassano, e Sanmarco (Ten.), e a Castrovillaji a S. Ba- sile (Terr.!). Sicilia: a Mandanici nel Messinese (Nic), a Ognina, Aci-castello (Tom.), Nicosia, Sperlinga (Guss.), Polizzi (Todaro !), sopra Palermo a Petralia Soprana (Loj.!). Manca in Corsica e in Sardegna. Fiorisce da giugno ad agosto; fruttifica da agosto in là. Distribuzione geografica. — Tutta l'Europa meridionale. « Descrizione. — Caulis augulalis, ad nodos parem incrassatus, albidiis, sulcatus, sulcis pallide viridibus. Folia Iste viridia, sapra tulco longitudinali exarata, subtus convexiuscula el nervo sulciformi levi notata. Involucri foliola patentiasima-reflexa, ovalia veloblonga a u t oblongo-lanceolata, obtusa vel obtusiuscula, supra concaviuscula, e viridi luteola, involucelli foliola -— r>, fere conforroia, lutea vel luteola. Radii et radioli angulati, solcati, lutei, Calyx e viridi— luteolus: dentes ejua patentes, triangulares, acutiusculi. Potala lutea, 302 APIACEE. late ovato-orbicularia, concava, apice appendice sive lobulo lato subtumente inflexo petalis dimidio breviore aucta. Stamina ascen- dentia, petalis duplo longiora; fìlamenta filiformia, lutea; antherae subrotundae, apice obtusae, basi emarginata, 2-loculares, lutea?. Sty- lopodia compressa, semiorbicularia, margine vix crenulata, laevia , pallide viridia. Styli brevissimi, erecti; stigmata subcapitata, glabra, luteola, vix stylopodia superantia. (Pari, ms., descr. della pianta di presso Scheggia) » 4. Ferula giovai iea. F. caule teretiusculo, foliis oblongis, lobis brevibus oblongo- linearibus mucronatis, involucro involucellisque pluribracteatis, brac- teis lanceolatis reflexis, fructibus ovalibus, 6 rnillim. longis, coccis anguste marginatis, dorso elevato-costatis, commissura glabra. Ferula sylvatica Bess. in Sch. syst. veg. 6. p. 592 (1820). Are. comp. fi. ital. p. 291 . Ferula Barrelieri Ten.! //. nap. 3. p. VI (1824). Beri. fi. ital. 3. p. 377, 608. Terr. fi. Vult. syn. p. 8i. Ces. el. piant. Maxell. p. 16. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 605. Cocc. fi. Boi. p. 236. Ferulago silvatica Reich. ic. hot. 4. p. 53. figure. — Barr. ic. f. 836. Ten. o. e. t. 133. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rarissima nell'Appen- nino: nel Vulture (Ten.!, Bert.), nei pascoli elevati al Pizzuto di S. Michele (Terr.); nel Gargano nei boschi presso Vico sul calcare a 1-2000' (Porta Rigo!); nei monti del Sannio e dell'Abruzzo a Campobasso, Trivento, Avezzano (Ten.), al Morrone nelle prunaie per andare al Salto dell'Orso (Barr.), a Solmona (Pedicino !, Ces.), e Campo di Giove (Ces.); nel Bolognese a Sabbiune di montagna (Cocc.) , non nel Modenese com'è notato da Ces. Pass. Gib. (Gib. Pir.). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Inoltre nella Penisola balcanica e a traverso l'Austria-Ungheria sino in Podolia e Volinia , forse nel Caucaso. Osservazione. — Non ho veduto campioni italiani in frutto , quelli in fiore differiscono dai campioni esteri. BONANNIA. 303 5. Ferula geniculata. F. caule tereti ad nodos tumido, foliis ampie ovatis, lobis bre- viusculis angustissime linearibus sulcatis mucronatis, involucro in- volucellisque pluribracteatis, bracteis lanceolatis reflexis, fructibus oblongo-ellipticis 1 '/a — 2 centim. longis, coccis latiuscule mar- ginatis , dorso elevato-costatis , commissura furfuracea. Ferula Ferulago (non Linn.) Zer. fi. mei. thes. p. 49. Ferula geniculata Guss. fi. sic. prodr. 1 . p. 366. Bert. fi. ital. 3. p. 378. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p.605. Are. comp. fi. ital. p. 291. Ferulago geniculata Gnss. fi. sic. syn. 1. p. 354. 2. p. 804. Bianca! fi. Av. 5. p. 143. Grech Del. fi. mei. p. 16. Figure. — Pona mont. Baldo p. 122. Chaub. Bor. exp. Mor. t. 9. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei colli calcarei aridi sassosi della Sicilia meridionale a Sortino (Tineo!), Tremilia presso Siracusa (Guss.), Avola (Bianca!), Noto : non nelle Madonie come scrisse Tenore (Guss.); inoltre in Malta (Grech). Il Prodromo Candolleano e i due Compendi la danno del Napoletano , ma certa- mente per un equivoco, per avere Tenore inserita la descrizione della sua Ferula rigida siciliana (sinonimo della presente specie) nell'Appendice quarta al Prodromo della flora napoletana. Fiorisce da aprile a giugno. Distribuzione geografica. — Oltracciò in Grecia (Bory). XXII. IfOWVIIV Bonannia Guss. jl. sic. syn. 1. p. 355. Benth. Hook. yen. pi. I . p. 010. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla ci rei nata, petalis involulis. Fructus ovalis, a dorso compressus, pericarpio tenui, di- coccus cum coccophoro , coccis compressis , 5-costatis costis cras- siusculis , subaequiflistantibns, lateralibus marginantibus. Semina adhaerentia , compressa. Portamento. — 1/ unica spedo del genere è un'erba perenne, alta circa mezzo metro, ramosa a corimbo, con foglie basilari I»i- 304 APIACEE. pennato-sezionate, da' lobi lanciolati inciso-dentati, col fusto senza foglie altro che guaine, con grandi ombrelle rade di fiori gialli, fornite d'involucro e d'involucretti. Osservazioni. — Questo genere ha non poca affinità coi Fxni- culum nelle Seselee. Bon n a ni a resinifera. Ferula nudicaulis (non Nutt.) Spreng. neue entd. 2. p. 149 (1821). Laserpitium resinosum Presi del. prag. p. 137 (1822). Ligusticum resinosum Guss. 1826. Beri. fi. ital. 3. p. 464 (excl. syn. Linn., Tourn., et Lig. grgecum Cand.). Bonannia resinifera Guss. fi. sic. syn. 1. p. 355. 2. p. 805. Are! comp. fi. ital. p. 287. Nic. prodr. fi. mess. p. 227. Tom. fi. sic. p. 269. Meum resinosum Ces. Pass. Gtb. comp. fi. ital. p. 613. Bonannia resinosa Strobl! fi. Etn. p. 174. Stazione, Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — In Sicilia, in luoghi erbosi solatìi dei monti: ad Alcamo, Busambra (Guss.), Lercara (Citarda!), Polizzi, Geraci Siculo (Loj.!), nelle Madonie (Pari.! ecc.) al Cozzo de' Suarenti (Presi), a Mistretta, Capizzi, Nicosia, Traina, Maniaci, Bronte, Randazzo (Guss.), sotto Maletto (Strobl). In Calabria a Bova (Bert.), Palizzi, Stilo al monte Stella (Are.!), nella Sila (Bert.), e a Castrovillari (Terr.!). Fiorisce in maggio e giugno ; fruttifica in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Specie propria dell' Italia meri- dionale. XVIII filli BIKi Krubera Hoffm. gen. pi. umb. p. 103. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 610. t. 98. f. 7. Capnophylli sp. Benth. Hook. gen. pi. 1 . p. 908. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa , petalis patulis, infractis. Fructus ovalis, a dorso compressus, pericarpio tenui, vix ruptilis dicoccus cum coccophoro, coccis fompressis , KRUBERA.. 305 5-eostatis coslis acquidistantibus , crassissimis , pfieatis, lateralibus marginantibus. Semina adhserentia, compressa. Portamento. — L' unica specie del genere è un'erba annua, ramosa, alta al più mezzo metro, glabra. Le foglie sono più volte sezionate, co' lobi ultimi piccoli, stretti. Le ombrelle, di 2 a 5 raggi, sono ascellari e terminali, oppure opposte alle foglie, per lo più brevemente peduncolate , senza o quasi senza involucro , con piccoli involucretti. I fiori sono bianchi. I frutti sono scuri, lunghi 6 — 7 mil- limetri. Osservazioni. — Gli stili sono cortissimi. V'è un coccoforo bipartito. Mancano le liste. Questo genere è vicino al Capnophyllum del Capo, il quale peraltro si distingue bene per la diversa natura delle costole del frutto, che sono membranose. Uni liei*» peregrina. Tordylium peregrinum Linn. mani. p. 55. Gonium dichotomum Desf.! fi. ali. 1. p. 246. Krubera peregrina Hoffm. gen. pi. umb. p. 104 (18 14). Krubera leptophylla Hoffm. o. e, ed. 2. p. 104 (1816). Bert. fi. Hai. 3. p. 448, 608. Mor.! fi. sarà. 2. p. 242. Gnss. /l. sic. syn.. I. p. 348. De Not. rep. fi. lig. p. 181. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p.610. Barò. fi. sarà. comp. p 36. Capnophyllum dichotomum Lag. gen. et sp. pi. p. 13. Capnophyllum peregrinum Langein Willk- Lange prodi- . //. http. .;. p. 33. Are. comp. fi. Hai. p. 287. Strobl fi. Ehi. p. 222. Figure. — Desf. o. e. t. 66. Hoffm. o. e. ed. 2. t. 3. . Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — campi argillosi delle parti più calde d'Italia: in Sardegna a Masti (Mor.), Tcrralba (Bonjcan!, Mor.), Assemini nel Campidano di Ca- gliari (Genn.l); in Sicilia a Polizzi, Alimcna, Alia (Cuss.ì, Lercara (Sorrentino!), Misilmeri (Pari.!, Tod.! ecc.), S. Giuseppe (Gì Partinieo (Pari.!), Alcamo, Trapani (Tod.!) , Marsala (Iluet!), (Ur- genti (Tod.! ecc.), Caltanisetta (Ciiss.), Terranova (Sommici-!), Ca- tania, Fondaconuovo ecc. (Guss.); in Calabria a Pentadattilo ((ìuss.!), Melito,.Brancaleone (Guas.), Bruzsano (Gusi.!), Roccella, Catan- zaro (i ìuss.) , Cuti-mie (Guai., leu.), Cassano (Ten.), Monti tlaio» (Guss.); in Basilicata a Policoro, presso il Buine Basente Flora Italiana. — Vol. Vili 306 AP1ACEE. (Guss.); in Puglia a Mandarla , e Avetrana (Guss.), nel Tavoliere (Bert.) a Siponto (Ten.), e presso Foggia a Tresanti (Guss., ten.) e alla Monica (Guss.). È stata pure raccolta a Genova nei pascoli fuori porta S. Bartolomeo, ma supposta avventizia (De Not.). Fiorisce in aprile e maggio; fruttifica in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Nel bacino Mediterraneo, in Ma- dera e nelle Canarie. SGTTOTRIBU TERZA. Se sei e e Gen. Angelicearum , Seseline^: prò parte, Smyrne^e prò parte Koch. SESELEiE. Fructus ovalis vel oblongus, teres vel a dorso vel a latore coc- corum leviter compressus , pericarpio tenui. XXIV. KUNIIOTASnriA. Kundmannia Scop. intr. hist. nat. p. 116 (1777). Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 903. Brignolia Bert. in Desv. journ. hot. 2. p. 76 (1813). Ces. Pass. Gib. comp. II. Hai. p. 586. t. 93. f. 1. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla circinata, petalis involutis. Fructus elongato-cylindraceus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis convexo-planis , 5-costatis costis aequidi- stantibus , tenuibus, lateralibus marginantibus. Semina adliasrentia, convexo-concaviuscula compressa. Portamento. — Erba perenne, glabra, alta circa */, metro , poco ramosa, con foglie sezionate, dai lobi larghi, arrotonditi o lanciolati, e seghettati, con. grandi ombrelle di fiori gialli, fornite d'involucro e d'involucretti reflessi. Il frutto è lungo l centimetro. Osservazioni. — Le liste sono numerose, del resto variabilis- sime per numero e per posizione. Genere vicinissimo a Famiculum. KUNDMANNIA. 307 Kuiiclitiamiia sicula. Sium siculum Limi. sp. plant. ed. /. p. 252. Zer. fi. mei. thes. p. 71. Brignolia pastinacaefolia Beri, in Desv. journ. de hot. 2. /». 76. FI Hai. 3. p. 299; et auct. Kundmannia sicula Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 143; et auct. Figure. — Zan. rar. stirp. hist. t. 128. Seb. rom. plant. fase, alt. t. 2. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 58. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nel- l'Italia più calda. Già si affaccia in Liguria nei pascoli delle, colline di Pegli (Cald.!), dov'è comunissima (De Not.), per esempio nel bosco Doria (Bert.). Si ripresenta nella Maremma toscana ad Ansi- donia (Pari.!), nelle arene marittime dell'istmo di Feniglia!, nel monte Argentaro presso Porto S. Stefano (Levier!) e a S. Liberata (Sommier!); quindi prosegue per Civitavecchia (Bert.), Boma fuori porta Portese fra il settimo e l'ottavo miglio in gran copia (Seb. Maur.), e cosi pure nelle colline sopra Ponte Galera (Bolli!), la Campania a Sperlonga (Terr. ! ecc.) e sino ad Itri e a Gaeta (Terr.), e nell'isole di Ventotene , e di Capri dove abbonda (Bolle ! ecc. ecc.), la Calabria a Beggio, capo Brazzano , capo Colonna, Crucoli, Mon- tegiordano (Guss.), Bova e Stilo in luoghi sassosi (Are.!), la Puglia a Gallipoli (Groves), Brindisi nei margini erbosi dei campi (Porta Itigo ! ecc!), Foggia, Incoronata, Cerignola (Guss.), dove termina. Occupa le tre grandi isole: la Corsica a Bastia dov'è rara (Sai.), e Bonifacio (Beq.! ecc.) dove invece abbonda (Sai., Mars.) ; la Sar- degna (Mor.); la Sicilia nei campi calcarci ma principalmente argil- losi (Guss.!) : presso Palermo (Pari.! ecc.) a Sferracavallo (Aiuti!), all'Abate (Cale!) ecc., a Castellobuono, Tusa, Patti, Olivieri (Guss.), Barcellona (Nic), Messina allo Scoppo (Guss.) , a Catania (Tom.), nella Piana tra Motta S. Anastasia e Paterno non rara (Strobl) , a Caltagirone in più siti (Tar. Gerb.), ad Avola (Bianca!), a Comiso, tra Vittoria e Terranova, presso (Urgenti (Aiuti!), presso Mazzara (Huet!), e in Saline alla .Malfa, Pavignana, Levanzo (Guss.). Isole Maltesi: Malta, dov'è rara (Bulli.), in Coronia (Zer., Grccli) , in Gozzo io più siti (Duth.L). Fiorisce da aprilo e maggio a giugno; fruttifica in giugno e luglio. 308 APIACEE. Distribuzione geografica. — Nell'Affrica settentrionale, in Spagna e nelle Baleari, in Italia, in alcune isole greche ed in Candia. XXV. FtENlCUKiUItt. Foeniculi sp. Tonni. Foeniculum Hoffm. gen. pi. nmb. p. 120. Bisch. gen. pi. (1. gemi. fase. 26. t. 19. Benlh. Hook. gen. pi. 1. p. 902 Silai sp. et Foeniculum Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 612 1 614. t. 99. f. 7. Flores bisumbellati. Galyx obsoletus. Corolla circinata, petalis involutis. Fructus ovalis teretiusculus , pericarpio tenui , dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis, 5-costatis costis gequidi- stantibus, crassiusculis, lateralibus marginantibus. Semina adhseren- tia, convcxo-planiuscula. Portamento. — Piante perenni, alte, un poco ramose a corim- bo, glabre, con foglie molto sezionate, dai lobi strettissimi, coi fiori gialli o verdognoli, coi frutti piuttosto piccoli. Osservazione. — Il coccoforo è sezionato. 1. Fwiiiciiliuti ca|»illaceiiiii. F. caule tereti, lobis foliorum capillaceis , involucris involucel- lisque 0, floribus luteis, coccis 5-viltatis. Anethum Foeniculum Limi. sp. plant. ed. I . p. 263; etauct. vet. Foeniculum capillaceum Gilib. (178J—82) ex anct. Freyn fi. Stid-Istr. p. 342. FI. moni. Magg. p. 7. Nachtr.fl. Sild-Istr. p. 22. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 614. Macch. cat. piant. Regg. p. 76. Foeniculum officinale Ali. fi. ped. 2. p. 25 {1785). Beri. fi. ital. 3. p. 339 ; et anct. ree. plnr. Foeniculum vulgare Gaertn. de fruct. 1 . p. 105 (1788) \ et anct. ree. plnr. Figure. — Riv. ord. pi. fi. irr. pent. t. 61. Reich.ic. fi, germ. 21. t. 89. f. /, 2, FfENICULUM. 309 (Z piperitum, humilius, laciniis foliorurn abbreviatis , umbellis depauperatis. Anethum piperitum Ucria. Anethum Foeniculum )3 piperitum Gami. cai. plani. ìiort. inonsp. p. 79. Foeniculum piperitum Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 142. Beri, o. e. p. 342; et auct. omn. Foeniculum officinale ]3 piperitum Car. prodr. fi. tose. p. 279. Foeniculum capillaceum j3 piperitum Ces. Pass. Gib. 1. e. Figura. — fìeich. o. e. t. 90. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Il Fi- nocchio cresce per quasi tutta l'Italia, nei luoghi aprici asciutti , tanto selvatici, quanto nei cigli erbosi dei campi, o ne' luoghi in- colti sassosi; la var. peraltro è esclusa dalle parti meno calde della Penisola. Piemonte: intorno a Pinerolo (AH.), frequente in quel di Susa (Re), per esempio verso la Brunetta (Aiuti!). Lombardia : neh' Oltrepò pavese , cosi alla Rocca del Vescovo (Noce. Balb.), nel Comasco a Geno, sopra S. Agostino fuori di Como, alla villa d'Este, a Moltrasio, a Carate, ed in diversi luoghi della Tremezzina (Com.), nonché alla Cassina Modrone (Rampoldi!), in parecchi siti della vai Tellina (Com.), anzi comunissimo negli orti e nelle vigne del distretto di Sondrio (Mass.), quasi spontaneo a Bergamo, Adrara , Predore (Rota), nel Bresciano a? Ronchi e a' colli Benacesi , fre- quente (Zersi), nel Mantovano sull'argine del Po (Barbieri !). Tirolo, quasi spontaneo (Facch.): nel Trentino, a Eppan, a Bolzano, dov'è spontaneo in diversi siti (Hausm.). Veneto: nel Veronese, quasi ovunque dalla pianura ai monti, cosi a' piò dei Lessini a Spredino (Coir.!), e in Verona (Bracht! ecc.), nel Vicentino (De Vis, Sa ce), negli Euganei (Trev.), nel Lido veneto (Kellner! ecc.), nel Trivi- giano e Bellunese (De Vis. Sacc), nel littorale Friulano qua e là da semi sparsi (Pir.) , per esempio vicino a' bagni di Monfalcone (Wulf.). Istria: presso Trieste al Campo Marzio (March.), comune a Fiume (Smith) , sul monte Maggioro negli oli ve ti a Moschiehizze, u. 'Il' Istria meridionale, comune la var., raro il tipo (Freyn). Emilia: nel Parmense (Pass.), nel Modenese non raro nei colli, a Sassuolo, Fiorano, presso la Gatta (Gib. Pir.), nel Bolognese a Montese (Gocc.), e monte Sabbione, nel Faentino a Biffolco (Bert.). Liguria, frequente (De Not.): al col di Bruis (Reich.), a Nixza, S. \ Mentone (Ard.), Porto Maurizio, Dolcedo (Berti!), Oneglia (Bor- ierò*!), Diano, Cervo (Ricca l), Genova (Figari!), ecc. Toscana, ab- 310 APIAGEE. bondante nelle regioni maremmana e campestre: a Sarzana ! , in Versilia (Simi!), a Lucca (Pucc), ai Bagni di Lucca (Pari.!), nel Pisano (Savi) verso Cascina , a Pescia (Beccari!), a Pieve a Nievole (Giannini!), a Firenze!, Siena (Bart.), Volterra (Amidei!), in Ma- remma alla Badiola , ad Ansidonia (Santi) , e a Porto S. Stefano (Aiuti!), nelle isole di Capraia (Mor. De Not.) , dell'Elba! e di Montecristo (Wats.-Tayl.). Umbria: frequentissimo nei contorni di Perugia, al monte Malbe , nell'isola Polvese (Bat.), a Terni (Bert.). Marche : nel Maceratese (Narducci!), ad Ascoli (Pari.!). Lazio: alla Palanzana (Macch.), a Monterotondo (Pari.!), intorno a Roma (Ca- nepa! ecc.), comune (Seb. Maur.), a Terracina (Bert.). Campania: a Roccasecca, Uri (Terr.), Pozzuoli (Ten.), sul Vesuvio, in Capri (Pasq.) ed Ischia (Guss.). Puglia: a Barletta (Bruni !), Otranto, Gal- lipoli (Groves). Basilicata: sul Vulture, a Muro (Terr.). Calabria: a Castrovillari (Terr.!), Cotrone , Siderno (Ten.) , Reggio (Macch.). Corsica, nella regione bassa e in parte della media (Mars.): a Ba- stia (Sai.). Sardegna, frequente (Mor.). Sicilia tutta (Guss.): a Pa- lermo , Messina , Giardini (Pari.!), sull' Etna e nelle vicinanze molto comune, da Taormina a Bronte e alla Piana di Catania, e fino a 5000' (Strobl), a Caltagirone (Tar. Gerb.), ad Avola (Bianca !) , nelle Eolie, in Ustica j nelle Egadi, in Linosa, e Lampedusa (Guss. ecc.). Isole Maltesi (Zer., Grech). Fiorisce da giugno e luglio insino all'autunno; fruttifica da agosto a settembre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa meridionale ed an- che nella media , nell'Affrica settentrionale, nell'Asia occidentale. « Descrizione della var. — Pianta glabra, di un verde glauce- scente. Fusto cilindrico, liscio, con leggierissimi solchi longitudinali e con punti bianchicci, piccoli, visibili con una forte lente in mezzo ai solchi, ramoso, coi rami dicotomi, eretto-patenti o quasi divaricati. Foglie con la base del picciolo slargata a guisa di guaina, la quale è verde-glaucescente , striata, bianchiccia nei margini; le foglie su- periori ridotte alla sola guaina trifìda all'apice con le lacinie disu- guali, la media un po' più lunga delle laterali, tutte corte, lineari, quasi cilindriche, ottuse. Ombrelli da 5 a 7 raggi eretti nella fiori- tura, in un peduncolo o ramo laterale opposto alla guaina delle fo- glie superiori. Involucro e involucelli mancano. Raggi disuguali, eretti o eretto-patenti, cilindrici, verdognoli, glaucescenti, con i solchi leggerissimi come il fusto ed i rami, un po' più grossi alla base ed ivi di colore più chiaro e quasi bianchiccio. Raggetti corti, poco più lunghi dei fiori, un po' schiacciati da avanti in dietro, simili ai raggi, FCENICULUM. 311 ma patenti o eretto-patenti e i primi, che sono gli esterni, curvati un po' all' apice in su. Calice col tubo saldato con V ovario, più largo un po'in alto, schiacciato un po' lateralmente, verdognolo, glabro, col margine assai acuto e un po' ingrossato con cinque cortissimi denti appena manifesti. Petali piccoli, ovali-tondi, concavi e curvati in dentro con l'apice dove è una appendice larga, lunga quasi quanto il petalo , ottusa , un po' smarginata , diretta in modo quasi da toccare la base del petalo: giallo-chiari, glabri. Stami 5, alterni coi petali, più del doppio più lunghi di questi, patenti. Filamenti quasi filiformi, un po' curvi, poi diritti, giallo-chiari, glabri. Antere «piasi tonde, smarginate, biloculari , gialle-chiare, glabre. Stilopo- dii semiconici, assai convessi, gialli-chiari. Stili cortissimi. Stimmi quasi in capolino, del colore degli stilopodii. (Pari, ms., descr. della pianta di Messina). » Osservazioni. — La varietà è molto distinta in generale , ta- lora però si danno forme intermedie fra di essa e il tipo specifico , e non è difficile poi trovare le due forme caratteristiche di foglie riunite nella medesima pianta: cose già avvertite da altri, e da me ripetutamente osservate. Non vale in contrario l'argomento del Ber- toloni in favore del Fceniculum piperitum (o. e. p. 342), che esso ha persistito con la coltura, perchè in primo luogo non è spiegato come sia stata la coltura, e in secondo luogo sarebbe ciò argomento negativo e non positivo. Sono state battezzate co' nomi di F. sativum Bert. e F. dulce Cand. due forme ortensi, di cui si mangiano come antipasto o pure alle frutta, della prima i frutti carnosi e assai ingrossati, della se- conda i polloni fatti parimente gonfi e carnosi. Si coltivano più o meno per tutta Y Italia , e sono conosciute con diversi nomi , di cui il più usato è quello di Finocchio dolce. 9. Fwiiiciiluiti virescens. F. càule sulcato, lobis foliorum anguste linearibus integris, involucro involùcellisque multibracteatis , floribus virescentibus, coc- cia sub-10-vittatis. Btfnium peucedanoides Manék. //. laur.-cauc. 1.p. 211. Cand. prodr. $yst. niiiiMiiii virescens Cand, inmém. toc. phyt, Gtn, tx I e Terr. fi. Vidi. sijn. p. iti. 312 APIACEE. Silaus carvifolius C. A. Mey. verz. pfl. Cane. p. 125. Gris. spie. fi. rum. 1 . p. 362. Gasparrinia virescens Bert. fi. ital. 3. p. 615. Silaus virescens Gris. I. e. Boiss. in ann. se. nat. 3" ser. 1. p. 301. Silaus Gasparrinii Nym. syll. fi. eur. p. 154. Silaus peucedanoides Boiss. fi. orient. 2. p. 974. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 612. Foeniculum virescens Are. comp. fi. Hai. p. 283. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 83. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Basilicata, a Castel- grande (Bert.), sul Vulture (Ten.!) nei pascoli elevati sul pendio settentrionale del pizzuto di S. Michele (Terr.), e a Rapone (Gasp.!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica — Nei Pirenei e nella Francia cen- trale, nell' Italia meridionale, nella penisola Balcanica, in Ungheria, nei paesi Caucasici. ' Osservazione. — Sembrami felice il ravvicinamento fatto da Bentham e Hooker della presente pianta al Foenicidum. Avverto però che non ne ho potuto esaminare frutti ben maturi. XXVI. SESEM Seseli (non alior.) Koch gen. trib. pi. vmb. p. 109. Benih. Hook. gen. pi. 1. p. 901 (excl. sp.). Ces. Pac*. Gib. comp. fi. ital. (et Athamanthae sp.) p. 587. t. 94. f. 1. Seseli et Libanotis Cand. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa , petalis patulis, infractis. Fructus ovali-teretiusculus , pericarpio tenui, di- coccus cum coccophoro, coccis convexo-planis , 5-costatis costis sequidistantibus, crassis vel crassiusculis, lateralibus marginantibus. Semina adhaerentia, convexo-planiuscula. Portamento. — Piante perenni, una forse bienne, spesso glau- che, generalmente glabre, di varia altezza da 1 decim. a 1 metro , variamente ramose. Foglie sezionate, con lobi' lineari più o meno stretti. Ombrelle peduncolate, di fiori bianchi o rosseggianti, accom- pagnati da involucretto di molte brattee, essendo ora presente, ora SESELI. 31S assente l'involucro; il gemmulario n'é per lo più coperto di peli , che sogliono cadere più tardi, lasciandone ordinariamente sprovvisto i frutti, che sono piccoli. Osservazioni Oltre alle specie appresso enumerate, sono state indicate in Italia le seguenti : Seseli tomentosum De* Vis.., del- l'Istria (Are, sotto il nome di Cijathoselinum); S. (jlobiferum De Vis., con dubbio dell'Istria (Are); S. gracile Waldst. Kit., pure con dubbio del littorale istriano (Ces. Pass. Gib.); S. Hippcmarathrum, del Canavese in Piemonte (Ali.). Il coccoforo è partito; le liste variabili per numero, ma più spesso i). Variabili sono pure i sepali per forma e per grandezza , dentro certi limiti, per cui non regge il genere Libanolis che alcuni autori hanno voluto separare, perchè i sepali ne sono alquanto più tanghi e marcescenti in alto. I. Sciseli Boccone! . S. glabrum, apice vix ramosum, caule tereti, foliis inferioribus pluries sectis partitis, lobis (crassis) anguste lanccolatis vel laiiceolato- linearibus, umbellis 8— 15-radiatis, radiis crassiusculis, involucro 0, involuccllorum bracteis lanceolato-acuminatis umbellulam aiquanti- bus, sepalis (vix conspicuis) dentiformibus , persistentibus in apice fructus, fructibus glabratis. Seseli Bocconi Guss.! cai. plani, in hort. Doccadif. p. 80. Beri. //. Hai. 3. p. 331. Mor. jl. sarà. 2. p. 218. Guss. //. sic. tyn. /. p. 322. 2. p. 802. Gale, descr. is. Lamp. p. 24. Greti. Godr.jl. Fr. I. p. 708. Mt ini . S Hila guenza 1 1 dov' «'• copioso Nii », isole Pan iria i rissimo (Loj ). Egadi, lotte (Guis. ) , Lampedu ile | In Sardegna parimente 314 APIACEE. nelle fessure delle rupi calcaree di Dorgali , Oliena e dell'isola Ta- volara (Mor.). In Corsica, nelle rupi (fella Piana al golfo di Porto (Soleirol!), e a Sagone (Gren. Godr.). Fiorisce in ottobre; fruttifica in novembre. Distribuzione geografica. — Pianta propria di quelle isole. « Descrizione. — I fusti sono legnosi, ramosi, con i rami eretto - patenti , alti sino a 4, 5 o 6 decimetri non compresi i rami fioriferi, hanno in basso un diametro di due a tre centimetri e la scorza scura e screpolata. I rami fioriferi sono eretti, cilindrici, alti circa o decimetri o più. Gli sterili sono verso V apice coperti dalle guaine e piccioli secchi delle foglie cadute negli anni precedenti, e portano all'apice un ciuffo di foglie. Queste sono triternate, con le foglioline cuneiformi, divise per lo più in tre lacinie lanceolate, o lanceolato-lineari, intere o 2 — 3-dentate all'apice, il quale è quasi acuto e munito di un piccolo mucrone: tali foglioline sono per lo più larghette, glaucescenti o glauche, come i piccioli e fornite di tre delicati nervi longitudinali, che si dividono nelle lacinie: alla base di ciascuna divisione, tanto delle foglioline quanto delle lacinie, vi è una piccola glandola , bianchiccia e quasi trasparente. I piccioli proprii e il picciolo comune sono quasi triangolari, solcati di sopra, striati; quest'ultimo si allarga alla base in una guaina, fornita di un margine larghetto e bianchiccio, la quale con la guaina delle foglie vicine abbraccia i rami. Le foglie della base dei rami fioriferi sono come quelle dei rami sterili, ma in alto vanno decrescendo, diventano alterne e un po' lontane tra loro e meno divise, avendo le foglioline con le lacinie più strette ed intere, e la guaina del pic- ciolo più lunga e più larga che abbraccia in parte l' internodio : le supreme o brattee che stanno alla base dei peduncoli che portano gli ombrelli laterali verso l'apice del ramo fiorifero, sono ridotte alla sola guaina, e l'apice è intero e acuminato. L'ombrello princi- pale è all'apice di un peduncolo terminale , il quale è lungo tre o quattro centimetri, grossetto, quasi cilindrico, con molti solchi lon- gitudinali, di colore gialliccio-verdognolo; dalla base di questo pe- duncolo partono tre o quattro peduncoli vicini tra loro, i quali sono eretto-patenti, corti, più corti delle brattee già descritte di sopra, dalle quali sono accompagnati, e aventi spesso verso la metà una bratteola. L'involucro è formato da poche o molte foglioline quasi lanceolato-acuminate, quasi setacee, bianchicce, molto più corte dei raggi: questi sono molti con pochi solchi e puberuli ; gì' invo- lucelli si compongono di molte foglioline simili a quelle dell' invo- SESELI. 315 lucro ma generalmente in maggior numero, maggiori e lunghe quanto i raggetti degli ombrelletti : tali raggetti sono pure puberuli. I denti del calice sono grossotti , larghi, acuti, di un verdognolo bianchic- cio, il tubo di esso è verdognolo, saldato con l'ovario. I petali sono piccoli, concavi, ovati ma prolungati all'apice in una linguetta che è rivolta in dentro ed in giù ed è un po'più larga e smarginata all'apice, sono verdognoli nel dorso, bianchicci nei margini. Gli stami sono apertissimi, più lunghi dei petali. I filamenti sono quasi lesiniformi, di colore bianchiccio ; le antere sono pure bianchicce, quasi tonde, ottuse all'apice, smarginate alla base. Il polline è bianchiccio. Gli stilopodii sono bianchicci-verdognoli , convessi di sopra ed hanno il margine crcnulato. Gli stili sono quasi nulli dapprincipio in modo che o non giungono ad uguagliare o uguagliano appena gli stilopodii, sono dello stesso colore di questi, cilindrici e con gli stimmi molto ottusi. (Pari. ms. , descr. della pianta di Palermo). » «. Seseli tortiaosiiiii. S. glabrum, divaricato-ramosissimum , caule subangulato sili- cato, foliis pluries sectis, lobis brevibus anguste lineari bus, umbel- lis 3— 10-radiatis, radiis tenuibus minute pilosis, involucro sub-O, involucellorumbracteislanceolato-acuminatisumbellulam aequantibus, sepalis (vix conspicuis) dentiformibus, persistentibus in apice fructus, fructibus minute hirtulis. Seseli tortuosum Linn. sp. pi. ed. I. p. 200. Bert.ì fi. ital. 3. p. 320 ; et auct. omn. Seseli flexuosum Ors. in Gap. op. scient. p. L2S7. Figure. — Bauli. litui, plani, unir. 3. Uh. 27 . p. 10. /'. sup. Iteich. te. fi. germ. 21. i. 05. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — 111 gran parte d'Italia, nei luoghi caldi, aridi, sassosi o arenosi, nei pa- scoli ecc. Secondo Koch trovasi già nel Tirolo meridionale; è stalo indicato anche nel littoralo Friulano (l'ir. > , creace poi certamente in Istria tra Trieste e Fiume (Kocb), e nella parte più meridionale della penisola qua e là, più comune nelle vicine isolette (Freyn); è frequente nella Liguria occidentale (De Not. , cosi a Niixa o S. An- drea (Ani.), tra Scarena e Lucerame (Ali.), a Dolcedo (Berti!), al capo Punta preaso Diano (Ricca!), nei monti del Ceriate (B< cresce a l'orto Venere nel golfo di Spezia ibbonda nel 310 APIACEE. littoràle tra bocca di Magra e Livorno!, e viene pure nei vicini poggi di Avane e nel monte Pisano (P. Savi! ecc.); nell'interno della Toscana è stato trovato nel fiume Era sotto Volterra (Amidei!), a Rapolano nel Senese (Bert.) , a Pienza in terreni tufacei (Santi) , nell'Aretino sul monte Castellare e a Gapodimonte (Gemmi !) ; poi nel Lazio sui terreni vulcanici del monte Cimino presso Viterbo (Pari.!), sul monte della Croce presso Tivoli (Seb. Maur.) , nel lit- toràle a Civitavecchia (Sang.), Ostia (Bert.), alla Torre del Vaianico (Rolli!), a Castel Fusano, S. Felice presso Terracina ecc. (Sang.); dall'altro lato della Penisola in Abruzzo nel territorio di Accumoli (Ors.), nel piano di Mana (Chericil), ad Aquila, e Popoli (Ten.), tra Massa d'Alba e Avezzano (Levier!), e nel Tavoliere di Puglia (Bert.); infine in Calabria presso Gallico (Macch.). In Sardegna non è stato trovato che nelF isola Tavolara (Mor.). In Sicilia occupa il littoràle da Trapani (Pari.! ecc.) a capo Passaro (Guss.), poi fa ad Avola (Bianca!), Catania (Guss.) , Messina (Pari.! ecc.), Milazzo. (Nic.) , Olivieri, Cefalù (Guss), Balestrate (Tod.!), e in parti in- terne cresce nei pascoli a Freschia di Castanea sopra Messina a 470 metri!, a Maniaci, S: Filippo d'Argirò, Leonforte, Priolo, Vil- larosa, e nasce pure in Levanzo e Favignana (Guss.). Fiorisce da agosto a ottobre; fruttifica in ottobre e novembre. Distribuzione geografica. — Tutta l' Europa meridionale. ce Descrizione. — La pianta è fornita di un rizoma grosso, le- gnoso, obliquo, dall'apice del quale partono due o più fusti, duri, pieni, diritti o decumbenti, flessuosi, alti da un piede e mezzo a tre piedi, dicotomi-ramosissimi , con i rami divaricati, cilindrici, leggermente striati, glauci. Le foglie inferiori sono tripennate, hanno il picciolo duretto , solcato di sopra , cilindrico e striato nel resto , allungato alquanto alla base per abbracciare il fusto e i rami a guisa di guaina. Le foglioline sono strette, lineari, acute e fornite all'apice di una punta bianca, sono di color verde glauco come il picciolo, leggermente solcate longitudinalmente tanto di sotto come di sopra dove si vede un nervetto longitudinale bianchiccio: nel margine verso 1' apice sono scabrosette. Le foglie superiori sono gradatamente meno composte e con il picciolo più corto. Gli ombrelli sono all'apice del fusto e dei rami, portati sopra peduncoli poco più lunghi o quasi uguali ad essi, angolati e fortemente striati, di un verde glauco e si compongono di sei a dieci raggi apertissimi, gl'interni dei quali sono cortissimi ed eretti, angolati e pubescenti. Non vi è involucro. Gli ombrelletti si compongono di molti fiori, sostenuti da piccoli SESELI. 317 raggi quasi filiformi e più lunghi dei fiori, angolati e aneli' essi pu- bescenti. GÌ' involucelli sono lanceolati, acuminati, con un largo margine bianchiccio e con un nervo carenale anche bianchiccio in modo che restano due parti verdi a guisa di due righe laterali: sono lunghe quasi (pianto l'ombrelletto fiorifero e pubescenti-cigliolate nel margine. Il tubo del calice è un poco schiacciato lateralmente , con cinque costole longitudinali filiformi, quasi uguali: è verde e pubescente; il lembo ha cinque denti orizzontali, grossetti, ovati, e con una punta bianca all'apice, sono verdi e pubescenti anch'essi. I petali sono bianchi, quasi ovali acuminati, con l'acume o lacinietta curvata in dentro, quasi interi all'apice. Gli stami sono apertissimi, il doppio più lunghi dei petali. I filamenti sono filiformi, bianchi. Le antere quasi tonde, didime, bianche. Lo stilopodio è grossetto, assai convesso di sopra , con il margine leggermente crenato, bian- chiccio. Gli stili sono dapprima corti, poi si allungano e divergono tra loro. Lo stimma è in capolino, liscio, bianco come gli stili. Il frutto è verdognolo , ovale, appena schiacciato lateralmente, pube- scente-scabro , con cinque costole longitudinali quasi uguali in ciascuna metà. (Pari, ms., descr. di pianta Pisana). » «*. Seseli coloratimi. S. glabrum, parce remote ràmosura, caule subangulato-sulcato , foliis pluries sectis, lobis brevibus angustissime lincaribus, umbellis 15— 50-radiatis , radiis tenuibus minutissime pilosis , involucro sub-0, involucellorum bracteis lanceolato-acuminatis umbellulam aequantibus, sepalis dentiformibus, persistentibus in apice fructus , fructibua -lahratis. Seseli aiimium Limi. sp. pi. ed. I. p. 260. Beri, fl. Hai. 3. "'; ti Hìlit. VCl. Seseli bienne Crauti ttirp. aiutr. fase. :J. p. $agg. geogr. hot. Lomb. p Seseli coloratura Ehrh, ex auct. Cani, prodi*, tyst. tult. i. l>. 147; et nìnt. ree. Figure. l!n\ onl. pi, //. irreg, peni. t.83. / v'"- Reich.ic, 11. germ. li. /. 66. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttili»-. izione. — Neil Alta li, il ,i \ isce in li. risia (Beri.), in tutto il Veneto nei prati e pascoli magri dei colli e delle pianare I1 318 AP1ACEE. Sacc), cosi intorno a Udine, Fagagna ecc. (Pir.),nei pascoli mon- tani presso Vittorio a Colfosco (Sacc. Bizz), nei colli d'Angarano nel Bassanese (Bert.), nell'agro Veneto (Bert., Zan.), negli Euganei (Trev.) a Battaglia (Bert.), nel Vicentino (Marz., Poli.), e nei pa- scoli e le boscaglie dei colli Veronesi, qua e là (Goir.!), poi nel Mantovano (Barbieri!) a Castellerò e Solferino (Bert.), in Tirolo a Roveredo (Poli.), in vai Sugana nei monti (Ambrosi!), per esempio in vai di Sella presso Borgo, nel Trentino (Hausm.) a Oltrecastello (Perini!), nelle Giudicane a Prada presso Tione , in Fiemme a Pre- dazzo, comune intorno a Bolzano, a Boimond presso Eppan, presso Merano verso Fragsburg, e a Welsberg in Pusteria (Hausm.), nei colli Bresciani alla Badia e a Desenzano , frequente (Zersi), in luo- ghi arenosi del Bergamasco tra 300 e 1300 metri a Galolzio, monte Albenza (Rota), Fopenico (Rota!), in vai Tellina nei prati maggesi sopra Arigna e a S. Salvatore sopra Albosaggia (Mass.), non raro nei luoghi aridi del Comasco presso Erba , nella Tremezzina , sul. Sasso di Musso, e nei monti Barro e Resegone (Com.), nei boschi del Ticino presso Buffalora (Bert.), e presso Pavia (Moretti! ecc.), nel Monferrato (Ali.) ad Alba (Bert.), enei monte S. Michele (Ali.), presso Torino nei boschi della Mandria, alla Molinetta, e circa l'Idraulica in luoghi asciutti declivi (Re), e alla Praglia di Pianezza (Bert.), in quel di Susa nei pascoli magri (Re), infine nel Nizzardo al col di Braus, e a Raus (Ard.). Fiorisce e fruttifica da agosto a ottobre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media e in parte della meridionale, in Siberia. I. Seseli montanina!. S. glabrum, parce remote ramosum , caule tereti, foliis pluries sectis, lobis nunc elongatis nunc abbreviatis angustissime linearibus, umbellis 4— 12-radiatis, radiis crassiusculis, minute pilosis, invo- lucro sub-O, involucellorum bracteis lanceolato-acuminatis umbel- lula brevioribus, sepalis (vix conspicuis) rotundatis, persistentibusin apice fructus, fructibus glabratis. Seseli montanum Limi. sp. pi. ed. /. p. 260. Bert. fl.ital.3. p. 324 (excl.syn. plur.); et auct. Seseli glaucum {non Linn.)All. fi. ped. 2. p. 20. De Not. rep. SESELl. 319 //. lig. p. Ì85. Zum. fi. pei. t. p. 417 (excl. syn. Ali.). Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 234. Ani. fi. Alpes-mar. p. 162. Zersi prosp. piani. Dresc. p. 96. Seseli polyphyllum Ten.l 1825. FI. nap.3. p. 326. Bevi. o. e. p.328. Pasq.lfl. ves. p.5f. Terr ! rei. Terr. Lav. p. 115. Enum. pi, mur. p. 59. Quart. rei. Terr. Lav. p. 93. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 588. Are. comp. //. Hai. p. 982. Giord. contr. fi. lue. p. 21. Seseli Tommasinii Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 34. Freyn fi. Siid-Istr. p. 343. Ces. Pass. Gib. I. e. Seseli elatum {non Linn.) Terr.! I. e. Seseli lucanum (non Barb.) Terr.! enum. pi. mur. I. e. Figure. — Bauli, hist. pi. univ. lib. 27. p. 16. f. inf. Ten. o. e t. 134. Reich. te. fi. germ. 21. t. 64, 204. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei monti della Penisola. Nasce nell'Istria meridionale a Pola (Reich.), anzi comune per i luoghi erbosi asciutti, i colli sassosi , i margini delle boscaglie , nonché in Levano grande e Cielo (Freyn), poi presso Parenzo sul calcare (March.!), sul monte Maggiore (Koch), ed a Fiume (Noe!), e ira Monfalcone e Gorizia (Pir.) ; quindi nelle rupi di Resiutta presso Pontebba, everso Tolmezzo (Poli.), nel Bellunese e Vicentino (De Vis. Sacc), nei Lessini e sul Baldo (Poli.), in Ti- rolo, ma senza luogo specificato (Hausm.), nel Bresciano nei pascoli subalpini di S. Pietro presso Limone , e sui colli tra Montechiaro , Lonato e Castiglione, raro (Zersi), nel Bergamasco e Comasco nei pascoli del monte Resegone (Rota), sull'alpe di Biandino e sui Corni di Canzo (Com.), in vai Tellina nei prati subalpini di Bormio, abbastanza frequente (Anzi), alla radice del Pizzo delle Disgrazie, e sull'alpe di Scaiz (Mass.), nel Novarese rarissimo nei colli di Pro- mosello (Bir.). Dopo lungo intervallo ricomparisce nella Liguria oc- cidentale, molto frequento da Nizza a Savona (De Not.): presso Ni/za a S. Andrea, tra Torretta e Levenzo, a S. Salvatore (Ard.), tra Tenda e l'ontano (Reich. fil., Ung.-Sternb.l), a Scarena, sopra Mentono (Ard.) , a Portò Maurizio (Carrega!), Dolcedo (Berti' », Diano Marina e Cervo , abbondante nei luoghi aridi sassosi (Rii Capo di Noli (Piccone!), Genova (Webb !). Uopo altro intervallo si presenta nei colli Parmensi (Pass.). Poi sparisce ili mono, per ri- ntani nelle Marche <• nell'Àbraso all'Acqua canina nel Carne- riiiese, perla Irada Ira Fermo ed Ascoli (Bert.), ad Ascoli a S. Emi- dìo delle Grotl « ea Venarotta (Marxialetti !), nei monti Pizzo (Narducci l) e Birro presso Montefortino , nel Corno a Forca 320 APIAGEE. di valle (Bert.), nelle rupi sopra Filetto (Huet!), e tra Paganico e Camarda (Levier!), nel monte di Rocca valle oscura, e alle radici della Maiella al Campo di Giove (Bert.), al Picco di Pietra Maiura presso Pettorano (Ten.), nel Morrone sulle rupi presso Popoli (Gro- ves!), e tra Pacentro e il Guado di S. Leonardo (Levier!), nel Si- rente (Groves), nel monte Salviano , e a Pescina sul Fucino, in Molise a Monte Gapraro (Bert.); e nell'altro lato occidentale della Penisola a Viterbo (Bert.), sul monte della Croce presso Tivoli (Sang.), nel territorio di Tivoli (Mauri), nei Lepini presso Carpi- neto alla Costa (Rolli!), presso Subiaco (Seb. Maur.), a Vicalvi presso Sora (Terr.), Picinisco a Canneto , S. Biagio sul monte Ca- vallo, Roccodarce tra i sassi e sulle mura, Caserta a S. Leucio (Terr.!), Piedimonte nella valle del Muto, Villalatina nell'andare a S. Biagio Saracinesco (Terr.) , presso Napoli a Castellammare , Amalfi (Ten.), Salerno (Ces. Pass. Gib.), e in Capri (Ten.!, Pasq.! ecc.); poi in Basilicata a Muro (Terr.!) al vallone di S. Paolo e presso al Castello (Terr.), e a Pomarico , Grassano, Tricarico (Giord.); infine in Calabria a Castrovillari e a Frassineto (Terr.!). Indicato con dubbio da Requien nel monte Renoso di Corsica , ma da nessun altro in quell'isola. Fiorisce e fruttifica da agosto a ottobre. Distribuzione geografica. — In gran parte dell' Europa meri- dionale ed in parte della media. Osservazioni Questa pianta essendo polimorfa, ha dato agio secondo il solito alla costituzione di parecchie specie poco buone, e a denominazioni errate negli autori. Le forme glaucne sono state spesso designate col nome di Seseli glaucum Limi. Il S. Tommasinii era dubbio per il suo stesso autore, e dall'elaborata descrizione che ne dà Freyn non risulta diverso specificamente; anche Koch non l'aveva distinto. Parimente Tenore stesso mostra di dubitare della bontà del suo S. pblyphyllum , che trovava intermedio al S. glaucum e al S. monlanum. 5. Seseli ^lancimi. S. glabrum, laxe corymboso-ramosum , caule tereti , foliis pluries sectis , lobis elongatis angustissime linearibus, umbellis 5 — 45-radiatis, radiis tenuibus glabris, involucro sub-O, involucel- lorum bracteis lanceolato-acuminatis umbellula brcvioribus, sepalis ovatis, persistentibus in apice fructus, fructibus glabratis. SESELI. 321 Sesuli glaucum (an Lina.?) Jacq. fi. austr. ìc. 2. p. 27. De Vis. Sacci cai. piant. Ven. p. 277 . Figure. — Jacq. o. e. t. 144. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 62. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei monti Vicentini (De Vis. Sacc.) , e spontaneo sui muri vecchi dell' orto botanico di Padova (Sacc.!). Fiorisce e fruttifica in giugno e. luglio. Osaervazioni Specie vicinissima alla precedente. Ha i frutti più grandi (4 millim. e non 3), con le costole più rilevate. H. Seseli eludi in. S. glabrum, corymboso-ramosissimum , caule tereti , foliisplu- ries sectis, lobis elongatis angustissime linearibus, umbellis 5— 15- radiatis, radiis tenuibus glabris, involucro 0, involucellorum bracteis lanceolato-acuminatis umbellula brevioribus, sepalis ovatis , persi- stentibus sub apice fructus, fructibus glabratis. Seseli elatum Linn.? sp. pi. ed. 2. p. 375. Gouan ili. etobs. hot. p. 16. Beri. fi. ital. 3. p. 322. Trev. prosp. fi. eug. p. 21. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. Pass. fi. Parm. p. 124. Rota prosp. fi. Berg. p. 45. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 97. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 588. Are. comp. fi. ita!, p. 281 . Seseli glaucum (non Jacq.) Beri. o. e. p. 324 (excl. syn. Ali.). Hausm. fi. Tir. /. p. 360. Pir.l fi. (or. syll. p. 64. Ces. Pass. Gib. I. e. Are. o. e. p. 282. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 172. Seseli Gouani (non Koch) Hausm. o. e. p. 350. De Vis. Sacc. I. e. Smith! fi. Fiume p. 26. ( Seseli varium (non Trev.) Hausm? o. e. p. 360. Facch.? fi. Sùdtir. p. 31. Are? l. e. Seseli montanum, glaucum, elaliim Facch. fi. Sùdtir. p. 31 locis) . Figura. — Canali o. e. t. 8. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei monti dell* Alta ftalia: in Piemonte qua e là nei pascoli sterili SOSÌ, anclic dulie alpi (Ali.) , nel Comasco sui monti di Baino sopra Varenna (Cora >, nel Bergamasco frequenta ne' pascoli de* monti di valle S. Martino (Rota), frequente pure ne' colli Benacesi «lei Bre- sciano (Zersi), a Castiglione (Beri.), presso Una sul Bastione, sopra Storo nelle Giudicane | Bausm. ecc. ), in valle di Vestino ecc. I Rigo! I, noi colli Trentini (l'oli.), più su in vai Venosta sullo schisto I Facch. . I UHM Italiana. — Voi.. \ III. .1 322 AP1AGEE. Kerner!) da Galzana a Schlanders , ma precipuamente sopra Castel- beli (Hausm.), in val'Sugana sulle roccie calcaree dei dintorni di Grigno, delle Tezze, e nella valle di Sella (Ambrosi!), intorno a Roveredo, in cima al Ealdo, nel Bassanese alla Chiusa (Poli.) e a Yalstagna (Bert.), negli Euganei (Trev.), nel Friuli in luoghi roc- ciosi alle radici delle alpi tra Gemona e Venzone (Pir.) , e a Capo- retto in luoghi pietrosi solatìi sul calcare a 800' (Huter!), da Gorizia a Fiume (Koch), e in Istria più precisamente nel monte Spaccato sul calcare a 150-400 metri (March.! ecc.), a Fiume (Noe!) sulle rupi tra Fiume e Orchovica (Smith); indicato anche nei colli Par- mensi (Pass.). Fiorisce e fruttifica da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Nell'Europa meridionale dalla Spagna alla Dalmazia. Osservazioni. — La pianta di vai Venosta è una forma del Se- seli elalum più robusta e ad ombrelle più ricche, ed è ben diversa dal vero S, varitim, col quale io dubito che l'abbiano scambiata gli autori tirolesi. Alla medesima forma si riferisce il S. glaucum di Bertoloni e di Hausmann. Secondo Benth. Hook. (Gen. pi. 1. p. 902) il Seseli Gouani del Koch sarebbe una specie di Pimpinella. 9. Seseli carvifoliiiiii S. glabrum , parce remote ramosum , caule subangulato7 silicato, foliis pluries sectis, lobis brevibus angustissime linearibus, umbellis 12 — 20-radiatis, radiis tenuibus minutissime pilosis, invo- lucro e bracteis pluribus adpressis, involucellorum bracteis lanceo- lato-acuminatis umbellulam aequantibus , sepalis (vix conspicuis) rotundatis, persistentibus in apice fructus , fructibus glabratis. Seseli carvifolium Vili. hist. pi. Dauph. exeius Hist. pi. Dauph. 2. p. 586. Gren. Godr. fi. Fr. 1.p. 710. Ard. (l. Alp.-mar. p. 163. Reich. (il. ic. fi. germ. 21. p. 33. Seseli montanum (non Limi.) Pari.! viagg. cai. monte Bianco p. 15, U. Figura. — Reich. 0. e. t. 68. Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi occidentali: a S. Martino Lantosca (Ard., Reich., Thuret!), e presso Fontano (Boiss. Reut.!); a Bardonecchia (Beccari!); nella regione boschiva del monte Cra- mont a 1550 metri (Pari.!). Fiorisce in luglio e agosto. SESELI. 323 Distribuzione geografica. — Nasce ancora nella porzione fran- cese delle medesime Alpi. Osservazione. — La iigura citata mostra i lobi delle foglie più larghi che non sono nei campioni da me veduti. 8. Seseli Ijitiaiioti* S. glabrum vel pubescens, corymboso-ramosum, caule silicato, foliis pluries sectis partitis, lobis brevi bus lanceolato-linearibus , umbellis 50 — 40-radiatis, radiis crassiusculis minute pilosis , invo- lucro e bracteis plurimis reflexis, involucellorum bracteis setaceis umbellulam ajquantibus, sepalis subulatis, marcescenti-persistenti- bus in apice fructus, fructibus hirtulis. Athamantha Libanotis Limi. sp. pi. ed. 1. p. 244. Beri.! /l. ital. 3. p. 450 ; et auct. vel. Libanotis montana CranU stirp. austr. fase. 3. p. J 17 (1767). MI. fi. ped. 2. p. 30 {1785), et auct. Libanotis Riviniana Scop. //. cani. ed. 2. I. p. 198 {1172). Seseli Libanotis Koch yen. trib. pi. umb. p. 111; et auct. ree. nomi. Libanotis vulgaris Caiul. prodr. syst. nat. 4. y. 150. Libanotis athamantoides Cand. I. e. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 172. Ces. el. piant. Maiella p. 16. Athamantha condensata Wulf. fi. nor. p. 373. Figure. — FI. dan. t. 754. Ali. o. e /. 62. Reicli. ic. //. germ. 21. t. 74. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle Alpi, a quanto pare a molte altezze diverse, e negli Appennini setten- trionali e centrali, por i pascoli, i prati , i luoghi boschivi. Princi- pia sin dall'Istria nel monte Maggiore (Smith), e nel monte Ro- taseli (Beri.), prosegue per Monfalcone, Gorizia (Wulf. ecc.), Ipli>, S. Daniele, Venzone , Chiusa, la Carnia (Pir. ecc.), il mónte Pe- ralba del Bellunese (Venzo l), Crespano alle radici del monte Grappa nel Bassanese (Bert.), il Vicentino (Marz ecc.), gli Euganei (Trev.), il Veronese, dove pare che sia comune (Poli.), il Tirolo in ! (Brachi!) nei monti Marmorata (Perini!), Penìa, Padon, Duron (Bert.), sulle alpi Seta e Schieri), a Reifenstein presso Sten ■ Welsberg, in vai Venosta, sul monte Non, a Campogrosso, in Primiero (Hausm.), il Bresciano nei colli lungo il Benaco non 3M APIACEE. raro , e in valle dì Toscolano (Zersi) , il Bergamasco in vai di Scalve (Rota), la vai Tellina sopra Chiesa in valle Malenco (Mass.) e al- l'alpe di Entoa, il Comasco all'alpe di Arengo e sul monte S. Iorio al di sopra degli abeti (Com.) , la vai Infrasca al ponte di Pallanza (De Not.!), e la valle Canobina presso Falmenta (Gib.!), Domodos- sola (Bert.), il Sempione da Isella al villaggio, in quantità (Fa- vre ecc.), la vai Anzasca e il monte Moro (Gaud.), i .subalpini di Premosello, e il Margozzo (Bir.), il Cenisio (Delponte!), i monti di Giaveno , raro (Re) , terminando nelle Alpi Marittime nel territo- rio di Vicoforte (Ing.) , nelle alpi di Viosenne e di Nava (Genn.), a Lupega e Sansone (Ard.). Abita anche le Alpi Apuane , nella re- gione montana, e cioè la Versilia al Luogo del Demonio, a Campi- glia sotto la cima del monte Alto, Botrione, Foce della Serretta ,' Acereto nel monte Corchia (Simi!). E indicato nelle colline Par- mensi (Pass.); ma nell'Appennino toscano-emiliano propriamente detto occupa soltanto le regioni montana ed alpestre , essendovi assai raro: al Rondinaio!, presso lo Spedaletto , a Misera Ciancia (Giannini), alle Prata di Montefegatese (Beccari!), a Pratofìorito (Giannini!), nell'alpe di Barga presso la-Vetrice (Ad. Targioni !) , alle Tre Potenze (Becc.!), al Balzo del Valloncello presso Bosco- lungo a 1900 metri al Cimone (Pari.!), al Corno alle Scale (G. Bert.! ecc.); ritrovasi nel monte Catria delle Marche presso Roc- cabaiarda (Piccinini!) e al Pian d'Ortica a 1450 metri (Pari.!); e .finalmente occupa l'Appennino piceno-abbruzzese nei monti Corona, e Vettore (Bert.) , nel Corno al Corno piccolo (Orsini !) , nella Maiella alla valle dell'Inferno (Bert.) e al monte Amaro (Ces.), e nel Mor- rone sopra Bocca di Caramanico (Levier!) e presso Salle (Ten.). Fiorisce in luglio e agosto ; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — In tutta Europa, eccettuate le parti più settentrionali e più meridionali , e nelle parti contermini del- l'Asia; nel Marocco (Cosson!). « Descrizione. — Pianta perenne, alta 3 decim. e più, ver- de. La radice è grossa, fusiforme, ramosa, scura. Il fusto è eretto, angolato, solcato, con gli angoli acuti, rilevati e bianchicci, pube- rulo, verde, con due rami opposti, corti e patenti. Le foglie infe- riori vengono dalla base del fusto e sono patenti , membranacee , allungate nella loro circonferenza, bipinnatidivise, con le lacinie opposte, ovali, o allungate, pinnatifide, e le laciniette allungate o allungato-lanceolate, acute: sono verdi e glabre di sopra, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale che si di- SESELl. 325 rama per mandare un nervetto a ciascuna lacinietta e terminare al- l'apice di questa: tale nervo o nervetto è puberulo. Il picciolo è piano di sopra, convesso di sotto e slargato alla base in una guaina membranacea di colore bianchiccio con righe rossicce. Le foglie del fusto sono opposte alla base dei rami e dei rametti, sono patenti , simili ma più piccole, meno divise delle inferiori, con le lacinie e laciniette più strette e con il picciolo quasi interamente formato dalla guaina. Gli ombrelli sono terminali all' apice del fusto e dei rami: quello è grande, si compone di più di trenta raggi, diretti in modo che esso ha la forma di più di mezzo emisfero, molto con- vesso e fitto. I raggi sono angolati, verdognolo-bianchicci, puberuli. L'involucro si compone di molte foglioline patenti, persistenti, mem- branacee, la metà circa più corte dei raggi, lanceolato-lesiniformi perchè prolungate all'apice in una punta setacea assai lunga , ver- dognole, puberule nel dorso e fornite di corte ciglia. Gli ombrelloni si compongono di moltissimi raggetti, delicati, corti. Gl'involucelli sono simili agli involucri ma poco più lunghi o quasi uguali agli ombrelloni. 1 fiori sono piccoli, bianchi, ermafroditi. 11 tubo del calice è quasi tondo, irsuto; i suoi denti sono piccoli, lesiniformi, patenti, bianchicci, pclosctti. I petali sono ovati, concavi di dentro, con una carena e puberuli nel dorso, smarginati in alto e prolungati all'apice in una lacinietta bidentata, rivolta in dentro ed in giù: sono bianchi, sfumati di rosa. Gli stami sono quasi il doppio più lunghi dei petali, curvati in dentro. I filamenti sono filiformi, bian- chi, glabri. Le antere quasi tonde, giallicce, biloculari , introrse , inserite nel mezzo del dorso. Lo stilopodio è ovale , bilobo, alquanto convesso di sopra, verdognolo-gialliccio. Gli stili sono corti, avendo quasi l'altezza dello stilopodio, sono cretti, bianchi. Gli stimmi sono ottusi, bianchicci. (Pari, in*., descr. della pianta di lìoscolungo). » Osservazioni. — Questa specie varia grandemente per la Ca- lura , per la pelurie, per la grandezza e forma dei suoi lobi fogliari: onde presso molti autori la distinzione in essa di varietà, che però mio le une nello altre, e che perciò meritano untiti» meno ili re costituite in Bpecie. Cri-obito (///. piant. Poi. i>. \7) indica questa pianta nelle parti più elevai»' del Polesine, sugli argini del I'", ili rado; se non vi è errore di determinazione, deve trattarsi d* individui avventiti, portati dalle acque del fio 32G APIACEE. XXV 11. LIGUSTICI 11 Selinum Hoffm., Meum Tourn., Ligusticurn Koch, Silaus Bess., Cni- dium Cuss., Koch gen. trib. pi. umb. Silaus, Meum, Ligusticurn, Selinum Benth. Hook. gen. pi: 1. ■p. 910, 911, 914. Gaya, Cnidium ,■ Selinum, Ligusticurn, Silaus, Meum prò parte Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 587, 588, 604, 611, 612, 613. t. 92. f. 10. 94. f. 2. 97. {. 2. 99. f. 2, 3, 5. Meum prò parte Baili. Flores bisumbellati. Galyx minimus vel obsoletus. Corolla ex- pansa, petalis patulis , plus rninus infractis. Fructus ovalis, teres vel a lalere compressus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis , 5-costatis costis aequidistantibus, elevatis vel submembranaceo-alatis, lateralibus marginantibus. Semina ad- ha3rentia, convexo-planiuscula angulosa vel cylindrica , nunc facie eanaliculata. Portamento. — Erbe perenni , ad eccezione di una sola eh' è annua , glabre , ramose , alte circa 7 a metro , con foglie più volte divise, dai lobi più o meno stretti, con ombrelle lungamente pedun- colate , di fiori bianchi o rosseggiane, giallognoli in una specie sola. Un gruppo di specie alpine ha un portamento proprio , per essere bassine, col fusto semplice nudo, o quasi, e le foglie a rosetta ba- silare. Varia l'involucro, gì' involucretti ci sono sempre. Osservazioni. — I generi che qui riunisco sotto Ligusticurn non differiscono fra di loro che per caratteri di valore non generico, come ho cercato dimostrare più sopra nel discorso sulla famiglia. Il genere, vicinissimo a Seseli , non se ne distingue che per la natura alquanto diversa delle costole del frutto. Gostae fructus aequales. -J- Vittae plurimae. Gen. Meum Tourn. et Ligusticurn Koch. 1. liigusticuiii ferulaeeuiii. L. subcorymboso-ramosum, caule leviter silicato, foliis pluries sectis, lobis brevibus angustissimis cuspidatis , involucri bracteis LIGUSTICUM. 327 subsectis, involucellorum lanceolatis late membranaceo-marginatis umbellulam a3quantibus, costis fructus margine integris. Laserpitium dauricum Jacq.? Ligusticum ferulaceum Ali. fi. ped. 2. p. 13. Beri. fi. itaì. 3. p. 462. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. .p. 46. Zum. fi. ped. 2. p 5. Ard. fi. Alpes-mar. p. 161. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 612. Gii. Pir. II. Mod. p. 75. Are. comp. fi. Hai. p. 2S8. Cocc. fi. Boi. p. 237. Figure. — Ali. o. e. t. 60. Reich.. ic. fi. gemi. 21. t. 84. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi, assai raro : in vai Camonica nei prati del Tonale (Ricca !) a 2000 metri (Pari.!), nel Comasco sul Legnone al di sopra dell'abitazione del mngo (Com.) ; nelle Alpi Marittime nella valle della Stura (Balb.l) nel- l'alpi di Vinadio alle Barricade (Ali.) e alle Baccide (Zum ), al col Bertrand tra Tenda e Lupega, in vai di Bourdous sopra Entraunes, e a Salsamorena (Ard.). Nell'Appennino tosco-emiliano nelle sco- gliere del Corno alle Scale (Gib. Pir., Cocc). Vitman(/sf. erb. p. 45) lo riporta della « parte superiore ed altissima » del Pizzo d'uccello nelle alpi Apuane; ma dev'essere un errore, perchè questa pianta non vi è mai stata ritrovata, e di più Vitman ne fa seguire la cita- zione da un Foeniculum sylvestre, elatius , F end ce ' folio longiore I. R. H. posto là quasi come sinonimo , che si riferisce invece alla Apinella glauca. Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Anche nelle Alpi francesi , e nel Giura. « Descrizione. — Pianta perenne, alta 1 decimetri e più, glaucescentc, glabra. Kizoma grossetto , scuro. Fusto eretto, fles- suoso, ramoso, duretto, cilindrico, con rami pochi, lontani, eretto- patenti, fioriferi soltanto. Foglia o foglie inferiori triternato-divise , la foglia terminale di ciascuna terna è maggiore delle due laterali , tutte sono larghe, ovate, ottuse, quasi trilobe o bilobe, con i Idia dentato-incisi con i denti acuti , sono verdi di sopra e con solchi ;i che corrispondono ai nervi di sotto , ili un verde glauco- scente di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente , più chiaro, da cui partono dei nervetti laterali un po' Sporgenti elio si diramano per terminare ai denti. Il picciolo e le sue divisioni sono quasi cilindrici; è slargato molto in basso, in modo da formare quasi una guaina per abbracciare il fusto, ivi è di un verde molto chiaro: i margini di tale guaina sono tondeggianti. Le foglie del Insto sono poche, due, lontane, la inferiore triternato-divisa io i 328 APIACEE. con le lacinie strette, quasi bislungo-lanceolate o lanceolate, inciso- dentate, con la guaina più larga, l'altra con la lamina piccola assai, poco divisa, con le lacinie strette, quasi lineari e quasi intere, por- tate all'apice della guaina. Involucro di due foglioline setacee, corte, o nulle. Foglioline dell'involucro simili a quelle dell'invòlucro, poche o nulle. Raggi dell'ombrello da 8 a 10 , patenti, disuguali. Raggetti in maggior numero, corti, gli uni e gli altri striati. Lembo del calice manifesto per cinque denti ovali , terminati da una punta patentissima , stretta, lesiniforme. Petali piccoli, ovali, con una punta all'apice, la quale è larghetta ed ottusa, curvata in dentro : sono verdognoli bianchicci, con il margine di colore violetto. Stami il doppio più lunghi dei petali. Filamenti lesiniformi , bianchicci; antere verdognolo-giallicce, quasi tonde, smarginate alla base, in- serite nel mezzo del dorso. Stilopodii larghetti, emisferici, smerlati nel margine, verdognoli. Stili dapprima cortissimi ed eretti, giallicci, poi lunghi quanto gli stilopodii, cilindrici e curvati ad arco in fuori, rossicci. Mericarpii un po' schiacciati lateralmente, con cinque costole delicate, uguali, violette, verdognole nel resto. (Pari, ms., descr. della pianta del Tonale). » Osservazione. —Suppongo che un'altra località: valle dell'Are, registrata nel Compendio di Arcangeli , stia per valle di Larche in Francia . $. Ligustici! in sax i Ir agi ini. L. ampie corymboso-ramosurn , caule leviter sulcato, foliis plu- ries sectis, lobis brevibus ovalibus vel longioribus oblongis, cuspi- datis, involucri involucellorumque bracteis lanceolatis membranaceo- marginatis , his umbellula brevioribus, costis fructus margine in- tegris. Ligusticum saxifragum Boiss. Spran. in ami. se. nat. 3" ser. 1. p. 300. Carum multiflorum Boiss. fi. or. 3. p. 882 (excl. sun. Sibth. Sm. et Spreng. et forsan alior.). Grovés! fi. Terr. Otr. p. 151. Stazione e Abitazione. — Pianta nuova per l'Italia, scoperta dall'erborista Profeta sui dirupi fra S. Mauro e la Montagna Spac- cata a Gallipoli , nell' estremità meridionale-orientale della Pe- nisola. Distribuzione geografica. — Pianta greca e italiana. LIGUSTICI] M. 329 Osservazioni. — I campioni d'Italia corrispondono esattamente a quelli di Grecia , su cui Boissier stabilì la specie. V Athamantha multi flora della Fl. grceca t. 276 , alla quale Boissier ha poi riferito il suo Ligusticum saxifragum , è pianta simi- gliante nell' aspetto, ma diversa principalmente per i suoi stili assai corti, e per il suo frutto corto didimo, che ne fa un vero Apium. 3. liigiisticiim |iyreiiseiiiii. L. subcorymboso-ramosum, caule leviter sulcato, foliis pluries sectis, lobis brevibus lineari-oblongis obtusis cuspidatis in margine et subtus in nervo scabridis , involucro sub-0 , involucellorum bracteis lineari-acuminatis umbellula multo brevioribus, costis fructus margine integris. Ligusticum pyrena3um Gouan ili. obs. hot. p. 14 (1773). Ligusticum cuneifolium Guss. pi. rar. p. 130. Ces. el. piani. Maiell.p. 16. Groves ! fi. Sir. p. 61. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. spieg. della tav. 99. Are. comp. fi. Hai. p. 288. Coristospermum cuneifolium Beri. fi. ital. 3. p. 467. Cnidium cuneifolium Gris. spie. fi. rum. 1 . p. 363. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 589. Figure. — Gouan o. e. t. 7. f. 2. Guss. o. e. t. 26. /3 Seguieri, lobis foliorum longioribus angustioribus laeviu- sculis. Selinum Seguieri Jacq. hort. vind. 1. p. 24 (1770). Unii. fil. mppl plani, p. 179 (1781). Wulf. fi. nor. V. 384. Ligusticum pyrenaeum Ali.? fl. ped. 2. p. 1 1. Imperatoria Seguieri Spreng. sp. umb. p. 65, Zum. //. ped. 2. p. 13. Ligusticum Seguieri (non VUl.) Koehgen.trib.pl, umb. />. 105 (1824). Gami, prodr. tyst. nat. 4. p. 158. Bert. o. e. p. iti:!. Cet. sagg. geogr. boi. Lomb. p. ili llausm. (I. Tir. />. 868. Pir. //. [or. syll. p. 65. I)'' Vis. Sua:, rat. piani. Yen. />. 173. Zefiì j>rosj>. piant. Brete. p. 96. Simili //. Fiume /<. 26. Freyn //. m t, Ha p s Cet, Pa . Gib, ». e. j>. 612. Are. I. e. Cnidium pyrenaeum Zum.? <>■ e. /. />. li Figure. — Jaeq. n. e. i. 61. Rekk. ie. fl. gtrm, 21. i s 330 APIAGEE. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nell'Ap- pennino abruzzese: nella Maiella al monte di Caramanico (Pedicino!), al Maiellone (Ges.), nella valle d' Orfenta al Piano del Molino, e nella valle dell'Inferno (Guss.), nel Morrone in luoghi ghiaiosi a 5__6000' (Porta Rigo!), nonché alle radici agli Ozzi di Caramanico (Groves!), alla Ravaroxia (Bert.), alla discesa della Mucchia verso Caramanico, nella valle Malacupa verso Sulmona (Guss.), e fra i faggi sopra Rocca di Caramanico (Levier!), nel Sirente a monte Canale a 500C (Groves!), nel Velino (Bert.) in dirupi subalpini sopra Grotta di S. Benedetto (Levier!). La var. nelle Alpi orientali e centrali: in Istria sui monti Maggiore (Bert., ecc.) ne' pascoli in- torno a Mala-Utzka e di contro Vela-Utzka (Freyn), e Plavnik (Smith), a Gorizia, in Carnia (Pir.), nell'alpe Boscada sopra Erba di Friuli (Venzo!), e ne' prati sassosi di Corofoli sopra Cimolais a 4000' (Huter Porta!), sul Baldo fra gli abeti, in luoghi scoscesi verso gli Zocchi, il prato di Brentonico, Tolghe, e soprattutto ab- bondante lungo il torrente Aviana (Poli.), in Tirolo sull'alpe Seis Ira S. Michele e il Frómbach (Hausm.), nel Bresciano ne' pascoli a Lodrino, poco frequente (Zersi), nel Comasco sul Gordona in vai In- telvi (Coni.), e nel Ticino nella salita del monte Generoso , sopra l'alpe di Melano, abbondante (Gaud. ecc.); indicato, ma con dub- bio , in Piemonte dallo Zumaglini ne' boschi sopra Susa alla Losa , nel monte Musine, a S. Michele della Chiusa presso Caselette ed Entrague, indicato forse dall' Allioni nelle alpi Valdesi; indicato da Candolle nelle alpi Apuane e in Corsica, dove però non esiste. Fio- risce in luglio e agosto; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Ad oriente d' Italia fino in Tran- silvania, dall'altra parte nei Pirenei e in Spagna. Osservazioni. — Il Ligiisticiim cunei folium Guss. corrisponde esattamente al L. pyrenoeum più tipico, come bene giudicò Tenore nella Flora napolitano. (3. p. 304). La var. # legionense dì Lange (in. Willk. Lange prodr. fi. hisp. 3. p. 56) è, come l'avverte egli stesso, una forma intermedia fra il tipo e il L. Seguieri. Le liste dei cocchi sono nella pianta abruzzese, come nell'al- pina e nella pirenaica, moltissime minute, né mancano come asserì Bertoloni per il suo genere Coristospermum. L' altro carattere del genere da lui proposto, l'essere il seme libero, deve attribuirsi a qualche errore, almeno non mi è slato dato osservare nei frutti quasi maturi della pianta abruzzese. LIGUSTICUM. 331 4. Ijigiigticiiiii corsìa ii iti L. simplex vel parco alterne ramosum, caule tereti, foliis plu- ries sectis, lobis brevibns angustis cuspidati*, involucro sub-O, in- volucellorum bracteis lineari-acuminatis umbellulam aequantibus, costis fructus margine denticulato-scabris. Ligusticum corsicum Gay cor. Endr. in unti. se. nat. 26. p. 222. Sal.-Marschl. aufz. in Kors. p. 46. Mars. cai. pi. Cora. p. 68. Ges. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 612. Are. comp. fi. Hai. p. 288. M.eum corsicum Beri. fi. Hai. 3. p. 615. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In lllOglli erbosi dei monti altissimi di Corsica a 5—6000' (Sai.), nonché sulle rupi (Mars.), e cioè sui monti presso Calvi (Soleirol!), Rotondo (Gay, Mars.), Pa- tro, Incudine (Gay), D'oro (Jord.!), Pictramala (Mars.). Fiorisce in luglio e agosto. . Distribuzione geografica. — Pianta Corsa. Osservazione. — Non ho veduto frutti maturi di questa pianta, ma già sul fiore se ne scorgono i caratteri distintivi. 5. Iiigiistieiuii Iflutelliiin. L. simplex vel vix ramosum, caule vix silicato, foliis iterimi sectis segmentis enneato-incisis , lobis angustissimi^ lineari-lanceo- latis acuminato-cuspidatis, involucro sub-O, involueellorum bracteis lanceolato-acuminatis membranaceo-marginatis umbellulam 9Bqu an- dini-, costis fructus margine integris. Phellandrium Mutellina Lina. sp. pi. ed. I. /<. 266 M proir. /i. vali. p. 130. Wulf. //. nor. p. 361. Ligusticum Mutellina Grani:, ri. umb. p. 82(1767). Are. camp. II. Hai. p. 288. Meum Mutellina Gaertn. . fruct. I. p. 100. Beri. fi. Uni p. S11 ; <'/ a uri. ree. Figure. — Ginn, il,' jil. rpit. p. 8. AH. Iridi. ir. //. gem. ti i. Stazione, Abitazione, Fioritura v Fruttificazione. — Nelle Alpi, ne' prati , specialmente se umidi, e anche ne* pascoli : nel 332 APIACEE. Nizzardo (Arci.); nel Genisio (Pari.! ecc.), per esempio al lago (Bec- carli), e nel Piccolo Moncenisio (Rostan!), in quel di Susa (Re), nell'alpi di Viù , frequente (AH.), e di Corio (Beri.), nel Gran S. Bernardo a 7800' (Pari.!), da 2100 a 2800 metri, comune at- torno al lago, alla Combaz ecc. (Tiss.) , in vai Sesia nell'alpe Olen (Carestia!), e alla Balma, non raro (Bir.), in vai di Strona (Bert.), nel Sempione, ovunque (Favre), nel S. Gottardo (Bert.), nell'alpi di Quadrelle sopra Campo in vai Maggio (Franzoni!), sui monti dei dintorni della valle di Lei nel distretto di Chiavenna (Rampoldi !) , abbondante sui monti del lago di Como, S. Iorio, Pizzo di Gino , Camoghè, Arengo, ecc., sopra i faggi (Com.), nelle prealpi Bergama- sche da 700 a 3000 metri, frequente (Rota), in vai di Scalve sul monte Venerocolo a 7000' (Pari.!), in molti luoghi della vai Tellina (Mass.), così in vai Malenco (Com.), sullo Stelvio da 2400 a 2850 metri , e in Piagherà sopra S. Caterina a 2000 metri (Pari.!), in vai Camonica sopra Pontedilegno (Ricca !), e in Pisgana a 2600 metri (Pari.!), nell'alpi Bresciane dalle Colombine al monte Vallo, rarissimo (Zersi),in Dos Alto e monte Gerle a 1800—2000 metri (Pari.!), in Tirolo nelle Giudicane ai laghi di vai Buona , e nell' alpi Cengledina e Stracciola, sopra Molveno(Hausm.), sullo Spinale (Perini!), nell' alpi Flavòn, nel monte Non, e Pieza in Livinalongo, sul giogo di Bormio, in vai Martello , sull'alpe Zeil presso Merano, sul Schneeberg presso Sterzinga, sull'alpi Jaufen, Schlern , Seis e Ritten (Hausm.); sul Baldo al prato di Brentonico secondo Pona , nelle Vette di Feltre (Poli.), nel Cadore sul Comelico (Venzo! ecc.); nelle alpi Vochinesi del Friuli (Wulf.). Nasce ancora secondo Bertoloni in Corsica nel monte Grosso, raccolto da Soleirol, ma dubito forte che Bertoloni abbia preso per la presente specie il Ligusticum corsicum, almeno spetta a questo la pianta di Soleirol che sta nell'erbario Webb sotto il nome di Meum Mutellina. Fiorisce in luglio e agosto; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Nei monti dell' Europa media- meridionale, dai Vosgi e dall' Alvernia ai Sudeti, ai Carpazi, alla Ma- cedonia. ce Descrizione. — Pianta perenne, verde, glabra, alta da 2 a 3 decimetri , fornita di un rizoma delicato, nericcio, obliquo, co- perto dalle guaine ridotte in fibre delle foglie degli anni precedenti, che manda delle fibre radicali e all'apice le foglie e il fusto o ramo, il quale è eretto, cilindrico, striato , semplice o con. un solo ramo fiorifero in alto dove porta una foglia; nel resto è nudo. Le foglie LIGUSTICUM. 333 inferiori sono patenti o eretto-patenti, membranacee, di circoscrizione quasi ovale, profondamente bipinnatipartite, con le lacinie multifìde e le lacinietle lineari-lanceolate, acuminate e mucronate, verdi di sopra, di un verde pallido di sotto ed ivi con nervetti poco rilevati e ramosi; il picciolo è lungo quasi quanto la lamina, cilindrico, striato, strettamente solcato di sopra e slargato alla base in una guaina lasca, corta e membranacea con la quale abbraccia in parte il fusto. La foglia che sta sotto al rametto fiorifero verso l'apice del fusto è molto meno divisa, con le lacinie lineari-lanceolate intere o tripartite, e ha solo la guaina mancando il picciolo: è patente e lunga quasi quanto il rametto medesimo. L'ombrello è all'apice del fusto e l'altro all' apice del rametto, e si compone di 8 a 15 raggi, patenti e eretto-patenti, piuttosto corti, solcati longitudinalmente, scabro- setti nel margine interno , gli ombrelletti sono piccoli e si compon- gono di un numero maggiore di raggetti, non solcati. L'involucro e l'involucello o mancano interamente ovvero vi è solo una fogliolina lineare-lanceolata, acuta, verdognola, con i margini bianchicci, pa- tente, più corta assai dell'ombrello e quasi uguale agli ombrelletti. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario e i denti quasi nulli. I petali sono cinque, ellittici, ristretti alla base in una corta unghia, ottu- sctti all' apice eh' è rivolto in dentro, concavi dalla parte interna, scanalati nel dorso, di un roseo carico, glabri. Gli stami sono cin- que, alterni con i petali, quasi il doppio più lunghi di questi, cur- vati dapprima in dentro, poi patenti o patentissimi. 1 filamenti sono filiformi, glabri, e rosei. Le antere sono ovali, smarginate, inserite nel dorso sopra la base, estrorse, biloculari , aprentisi longitudinal- mente, verdognole-rosee , glabre. Gli stilopodii sono semiconici, verdognoli; gli stili cilindrici, eretti, bianchicci; gli stimmi ottusi. Frutto ovale-allungato, un po' schiacciato dalle parti, rossiccio scuro, glabro, i mericarpii con i margini vicini per essere un po' corrati ma non si toccano, con 5 costole longitudinali eguali, rilevate quasi in forma di carene e alquanto acute, due delle quali commissurali, con più «ritte nelle vallette e nella COmmissura. Seme pieno dalla parte della cominisMiia , con (iti. pie costole ottuse, poco rilevate. [Pari, me. , ieser. delia pianta di Dot Mio, <■ per i frutti di quella del In Stri rio). )> 334 APIACEE. 6. Eli gusti cimi Menni. L. vix ramosum, caule leviter sulcato, foliis pluries sectis , lobis capillaceis cuspidatis, involucro sub-O, involucellorum bracteis (paucis) setaceis umbellula subbrevioribus, costis fructus margine integris. Athamantha Meum Linn. sp. plant. ed. 1. p. 245. Ligusticum Meum Crantz. ci. umb. p. 82 (1767). .Meum athamanticum Jacq. 1776. Bevi. fi. Hai. 3. p. 310; el auct. ree. Figure. — Matth. ed. 1565. p. 24. Reich. ie. //. germ. 21. t. 91. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle Alpi e negli Appennini, per i prati e i pascoli. Dicono che si trovi già nel monte Maggiore dell'Istria, secondo Zanichelli (Poli.), poi nel Friuli (De Vis. Sacc), e più propriamente nella Gamia secondo Suffren (Pir.), e nel Bellunese (De Vis. Sacc); però è dubbia la sua presenza in quelle Alpi orientali, e manca nel Tirolo meridionale ; nel Bresciano è raro lungo i sentieri da Valle al Guglielmo (Zersi), frequente invece nelle prealpi di vai Brembana (Rota), raro da capo nel Comasco , dove nasce sul Pizzo dei tre Signori , e sul Camisolo nella vai Sassina, ed anche sul Pizzo di Gino nella valle Gavargna (Gom.). Diventa più abbondante nelle Alpi occidentali , così al Gran S. Bernardo, tra 1680 e 2500 metri, comune tra Proz e Fourtz , alle Lancette,, raro alla Pierraz , ecc. (Tiss.) , poi nell'alpi di Viù (Ali.), nel Cenisio, frequente (Re), per esempio alla Ramasse (Malinverni!), al lago (Beccari.!) , nel Piccolo Moncenisio (Ali.), in vai Varaita (Ball!), al col della Maddalena!, nell'alpi di Vinadio (Ali.), alle Terme di Valdieri (Delponte!), al Vallasco a 1400 metri (Pari.!), tra il col e la Madonna di Fenestre!, alla Miniera (Bour- geau!) e al col di Tenda (Ung.-Sternb.!), e sul monte Bissa (Pari.!), sul monte Ceppo della provincia di S. Remo (Panizzi!), sul monte Grande sopra Borgomaro (Ricca!), finalmente a Garezzo (Berti!) dove si ferma. Riprende nelle Alpi Apuane, al Pisanino (Pucci, Biechi!) e al Fatonero tra 1200 e 1500 metri (Cocchi!), e nel vi- cino Appennino nell'alpi di Mommio (Calandrimi) e di Soraggio (Ad. Targioni!) , alla Pania di Cortìno!, e S. Pellegrino (P. Savi!), a Pretina presso Coreglia (Giannini !) , a Gasoli di vai di Lima LIGUSTICUM. 335 (Pucc), nell'alpe di Controne (Vitm.), a Pratofiorito, alla Musceta di' Montefegatese (Giannini !), alle falde del Cimonc sopra Fiumalbo, a Montevecchio sopra Civago, tra Barigazzo e Montefìorino (Gib. Pir.) . S'interrompe di nuovo per riprendere nell'Appennino piceno- abruzzese, nel monte la Rosa (Sang.), nel Pizzo di Sivo al monte Acuto alle Pezze!, nelle Moficane (Orsini!). Termina al Pollino (Ten., Bert., Terr.!). Fiorisce in giugno e luglio; fruttifica in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nei monti di tutta Europa, ec- cettuata la più nordica. « Descrizione. — Pianta perenne, verde scuretta, glabra. Uizoma obliquo, aromatico, ramoso, coperto in alto dalle guaine delle foglie degli anni precedenti ridotte in fibre nericce e fitto. Dall' apice dei rami del rizoma manda le foglie dei fusti. Questi sono eretti, cilindrici, duretti, con uno stretto canale di dentro, striati per solchi leggieri e stretti longitudinalmente, verde-chiari, glabri, semplici e nudi, portano soltanto in alto qualche rametto fiorifero. Foglie della radice tripennato-partite , con le lacinie corte, strettis- sime, quasi capillari, fornite all'apice di un mucronetto , verdi-scu- rette, con un leggiero solco longitudinale, più chiaro di sopra, con- vesso di sotto. Picciolo lungo più o quanto le foglie , rossiccio in basso, ivi slargato dalle parti in una guaina aperta, bianchiccia, poi curvalo in su e come ascendente, quasi piano di sopra, cilin- drico nel resto, appena striato, di color verde-chiaro. Foglie alla base dei rametti portanti l'ombrelli, più piccole assai delle radicali, eretto-patenti o quasi patenti, meno divise; picciolo ridotto aliasela guaina larghetta ed aperta. Ombrelli piccoli nel fiore, con circa 10 raggi o più; involucro nessuno; raggi corti, patenti, angolati, con i due angoli superiori forniti di una stretta ala bianchiccia, verde chiari del resto; raggelli corti, cilindrici; involucelli da 5 a S l'o- glioline, patenti, strettissime, lesinìformi , acute, verdognole, poce più corte dei raggetti. ('alice con il lembo piccolissimo. Petali ovali o quasi "vali bislunghi, stretti ossi.; acuminati all'apice, ch'é acuti» i) ottuso o rivolti, in dentro e in giù, bianchi, con un nervo lon- gitudinale concolore. Stami eretto-patenti, poco più lunghi della (•untila. Filamenti filiformi, bianchi; antere ovato-tonde, smarg naie, a una estremità (l'apice?) inserite nel dorso Bopra della base. Stilopodii grassetti, quasi tondi, convessi ili sopra, giallicci. Stili còrd, eretti o eretto-patenti, bianchicci (l'ari, mi., descr. della pianta di Fatonero 336 APIACEE. Osservazioni. — Bentham e Hooker (Gen. pi. I. p. 01 1) ten- gono separato il genere Meum , ristretto a quest' unica specie, per i pelali appena inflessi e per i semi scavati, notando in una che am- bedue i caratteri sono variabili: ciò eh' è verissimo, anzi per quanto riguarda i petali io ho osservato che in generale sono maggiormente spianati nel Ligusticum Mutellina .(da loro ritenuto fra i Ligustici) che nel L. Meum. f f Vittae paucae. Gen. Cnidium Guss. 9. Ligitsticiiui fieni idoli Hill. L. subcorymboso-ramosum , caule leviter sulcato, foliis iterum sectis segmentis partitis fissis, lobis oblongis cuspidatis, involucro sub-O, involucellorum bracteis setaceis umbellula brevioribus.costis fructus margine integris. Laserpitium silaifolium Jacq. fi. austr. 5. p. 52. • Ligusticum Lobelii Vili, prosp. hist. plani. Dauph. (excl. syn. Lob.). Ligusticum cicutaefolium Vili. hist. pi. Dauph. 2. p. 612 {1787). Ligusticum apioides Lam. enc. méth. Bot. 3. p. 577 (1789). Zum. fi. ped. 2. p. 5. Jatta rie. bot. Gr. Sass. p. 209. Cnidium apioides Spreng. pi. umb. prodr. p. 40. BerU fi. ital. 3. p. 351 ; et auct. Cnidium orientale Boiss. in ann. se. nat. 3a ser. 1. p. 299. Terr.l fi. Vult. syn. p. 77. Selinum apioides Are. comp. fi. ital. p. 289. Selinum Carvifolia (non Limi.) Gib. Pir! fi. Mod. p. 75, et suppl. p. 13. Figure. — Lob. ic. stirv. p. 775. f. sin. Tilt. cat. pi. hort. pis. t. 39. f. 2. Vili. hist. pi. Dauph. t. 15. f. sin. Jacq. I. e. t. 44. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 81. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In luo- ghi montuosi asciutti, o boschivi o erbosi, qua eia per tutta l'Italia, fuorché in Corsica, in Sardegna e nelle piccole isole. Trovasi in Pie- monte ad Alba (Bert.) , Entraque , Caselette (Ali.) , nel monte Mu- sine , presso S. Michele della Chiusa , sopra Susa alla Losa (Re) , L1GUSTICUM. 337 forse sul Sempione a Ganter o a Gondo (Favre) , nel Ticino sui monti S. Giorgio (Godet!) e Generoso (Ball ! ecc. ecc.), in vai Tel- lina (Koch), nel Bergamasco in vai Imagna e Taleggio (Rota), nel Bresciano da Graticcile alle Zerle, raro (Zersi), nel Bellunese, in Friuli (De Vis. Sacc.) nel Littorale (Pir.) presso Monfalcone , a Trieste e Lippizza (Bert.), nella Carsia . (Wulf.), sul monte Maggiore dell'Istria (Freyn), intorno a Fiume in più punti (Noe!, Smith !) ; in Liguria qua e là, frequente (De Not.) : nel Nizzardo al monte dell'Aggel a 690 metri, rarissimo (Ard.), e presso Genova al monte Creto (Bert.) ; nel Pavese a Ritorbido presso la Madonna del Monte (Noce. Balb.), nel monte Prinzera del Parmense (Pass.), nel Mo- denese a Nirano (Gib. Pir.), lungo il Pescaro sopra Sassuolo (Pir.!), e sopra S. Michele, nel monte dell'Evangelo , a Montese, e Ranoc- chio di Montese (Gib. Pir.), nel Bolognese a Montecastello (Bert.), alla Porretta e all'Acero (Cocc), nel Faentino alle Torselle (Bert.) e al monte Mauro (Cald.); in Toscana nelle regioni submontana e montana, non comune: nelle alpi Apuane a Torrano , al Forno (Bert.), sopra Rasceto (Beccari!), ad Aglieta e la Retaia, raro (Mil.), nell'Appennino lucchese a Tereglio (Giannini!), verso il Rondiuaio (Calandrini !), a Casoli (Pucc.!), nell'Appennino aretino alle Balze (Amidei!); nei monti dell'Umbria, di Camerino (Bert.), di Fabriano a Pratoliorito (Narducci !), a Castelluccio di Norcia (Sang.), nel- l'Abruzzo al Corno, al Velino (Ten.), sopra. Caramanico a circa 700 metri, abbondante (Levier! ecc.), in valle d'Orfenta (Pedicino !) , al Maiellone (Ces.), al Gargano tra S. Angiolo e Marinata (Ten.); nelLazioalLueretile,ecopiosissirnopresso Rocca di Papa (San. _ nei Lepini (Rolli!), in Campania a Sora sul monte S. Angelo (Terr.!), a Setlefrati, a [tri nel Catascone a Campello, a Treglia a Serra di mezzo (Terr.), a Pietraroia nel monte Mutria (Terr.!), a Frasso Teiesino sul monte S. Michele (Terr.), nel monte Vergine (Ten.), in Basilicata sul Vulture (Terr.!); in Calabria (Pasq.!) sulla Sila tra S. Marco e Mongrassano (Ten.); in Sicilia sali* Etna al Sambuco, a Milo (Guss.), Francavilla (Nic), Bronte, a Castrogiovanni , nelle Madonie, a Mistretta (Guss.), a Lercara (Tod.!), Ficuzza (Guss.), Pizzuta (Pari.!), Palermo al monte De* Cani (Guss.), a 8, Martino (Pari. Salini ecc. (Guss.) Fiorisce in giugno e luglio, o in luglio • ; Fruttifica in agosto <> in settembre. Distribuzione geografica. — VII' Kuropa meridimiak'-urien- b, il confine i nord essendo dal Delfinato alla Transilvania. Fiora Itai iam I fot Vili. 22 338 APIAGEE. 3. Ijigiistieiiiii miiiiis. L. (annuum) subcorymboso-ramosum , caule leviter sulcato , foliis sectis segmentis profunde partitis , lobis anguste linearibus mine incisis acutissimis, involucro sub-0 vel etiam pluribracteato , involucellorum bracteis setaceis umbellulam aequantibus , costis fructus (minimi) margine integris. Selinum Monnieri Linn. ameen. acad. 4. p. 269. Wnlf. fi. nor. p. 383. Are. comp. fi. ital. p. 289. Ligusticum minus Lam. fi. fr. 3. p. 454. Cnidium Monnieri Cuss. sec. auct. Pir. fi. for. syll. p. 64. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 172. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 589. Figura. — Jacq. hort. hot. vind. t. 62. Stazione, Abitazione, Fioritura e Distribuzione geografica. — Questa pianta, d'incerta origine, ma probabilmente dall'Asia orien- tale o dalla centrale, è avventizia e fugace in qualche punto d'Europa. Non è nota d'Italia in tempi recenti, ma in tempi passati la indicano raccolta nel Friuli nei prati di S. Daniele, Tolmezzo, Clauzet se- condo Suffren (Pir.), pure intorno a S. Daniele, a Gorizia presso le macine da tabacco neile prunaie e fra i frutici, e per la strada di Salcano sotto alle siepi ai fossi (Wulf.); il Consp. fi. eur. di Nyman aggiunge l'Istria, forse alludendo a queste ultime località; il Com- pendio di Ces. Pass. Gib. aggiunge la Corsica, senza dubbio per scambio tipografico con Carnia. Fiorisce in agosto e settembre (Wulf.). f f f Vittae sub-O. Gen. Silaus Bess. 9. JLigiisticimi Silaus. L. subcorymboso-ramosum, caule angulato-sulcato , foliis plu- ries sectis , lobis anguste lanceolatis margine et subtns in nervo scabridis cuspidatis, involucro sub-O, involucellorum bracteis lineari- acuminatis umbellulam aequantibus, (floribus flavis), costis fructus margine integris. Peucedanum Silaus Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 246. LIGUSTICI^. 339 Seseli selinoides Jacq. enum. stirp. vind. p. 227. Seseli pratense Crantz stirp. austr. fase. 3.' p. 96. Ligusticum Silaus Vili, prosp. hist. pi. Dauph. ex Ali. fi. pei. 2. p. 14. Gnidium Silans Spreng. pi. umb. prodr. p. 40. Colla herb. pei. 3. p. 39. Zum. fi. ped. 1. p. 422. Silaus pratensis Bess. in Schult. syst. veg. 6. p. XXXVI. Beri, fi. ital. 3. p. 349; et auet. Figure. — Lob. te. stirp. p. 738. f. sin. Riv. ori. pi. fi . irr. peni. t. 58. Crantz o. e. t. 6. Reich. ic. fi. germ. 21 . t. 82, 149. f. 5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nell'Alta Italia, liei prati : in Piemonte (Beri., Barbieri!), non infrequente nei prati montani (Ali.), cosi in Mondo vi lungo V Ellero (Ing.); al lago di Como , nel monte Generoso (Penz.) , nei prati umidi montani della valle Intelvi, nella valle del Varrone e in vicinanza dell' oratorio di Pumaleggio (Com.), nel Bergamasco presso Taleggio, e Adrara (Rota) , nel Bre- sciano da Vello al Guglielmo, frequente (Zersi) , nel Veronese (De Vis. Sacc.) nella valle Vaccaria del Baldo secondo Pona (Poli.), nel Vicentino (De Vis. Sacc), a Venezia (Zan.), nel Friuli secondo Bromati (Pir.). Fiorisce in giugno, luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Nell'Europa settentrionale e media e in parte della meridionale. Osservazioni. — Come a Reichenhach (o. e. p. 45) e a Bentham e Hooker (Gen. pi. 1. p. 910), a me pure non è stato dato vedere nel frutto le liste , che Kocli (Gen. trib. pi. umb. p. 105) gli attri- buisce numeri» Costa? laterale*: fructus maiorcs. \ Vitt.r plurima?. Gen. Sei in ura Hojjm. IO. IjìjciiMticiiiii Carvifolia 1,. parce subcorrtaboso-ramosarn , caulo ingutato-sulcato, follia lus ternati m saetta segmenti* partttia filala, lobii hnaari-oblongii cuspidato, involucro iub-0, mvohicaUorum braetah Mtaeaja um- bellola brevioribui, ccatis fraatue margina int. Selinura Carvifblia Liuti ip. fi. 340 APIACEE. Angelica Carvifolia Spreng. plani, umb. prodr. p. 16. Zum. fl. ped. 2. p. 11. Peucedanum Carvifolia {non Vili.) Lois. fi. gali. ed. 2. I . p. 204. Mylinum Carvifolia Gaud. fl. helv. 2. p. 344. Beri. fi. ital. 3. p. 389 (excl. syn. Vaili.). Figure Gmel. fl. sib. t. 48. Hall. hist. stirp. Helv. t. 20. FI. dan. t. 667. Reich. ic. fl. germ. 21. t. 101. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luo- ghi umidi, prativi o boschivi dell'Alta Italia: in Mondovì lungo 1' Ellero (Ing.), presso Torino a Stupinigi, a Veneria e alla Stura, e nel monte Musine, nei monti di Giaveno (Re), nel Pavese al Ti- cino, frequente (Noce. Balb., Rampoldi! ecc.), nel Cremonese presso Grumone (Pari.!), nel Novarese alle radici dei colli di Grignasco, di Ara, non raro (Bir.), al lago Maggiore in vai Intrasca (De Not.!), nel Cantone Ticino a Pianezzo a circa 1000' (Franzoni!), nel Co- masco in diversi luoghi (Com.), così intorno ai laghetti d'Alserio e di Pusiano a 300 metri, abbondante (Anzi), nella vai Tellina in valle Fontana (Mass.), nello Spluga (Bert.) , nel Bergamasco lungo l'Adda, raro (Rota), nelle prealpi Bresciane, raro , nell'alpi di Zarde (Zersi), presso Bolzano, rarissimo, e sul Ritten a Wolfsgruben e Waidach, sul Baldo alla Novesa (Hausm.), a Losana e agliZocchi, nonché nei monti Durlo e Bolca del Veronese (Poli.), negli Euganei (Trev.), nel Lido veneto (Kellner ! ecc.), nel Trivigiano e Bellunese (De Vis. Sacc), nel Friuli a Udine, Fagagna (Pir.) , Vergenis, Ca- vasso (Poli.), a Gorizia frequente nel monte Santo e alla Torre, a Monfalcone , a Duino e Trieste (Wulf.) , nel Parmense, a Noceto (Pass.!), nel Bolognese a Sabbione di Montagna, a Casalecchio, dal Molinetto a Prunarolo, a Porretta, al Corno alle scale ecc. (Cocc). Fiorisce da giugno e luglio a settembre. Fruttifica da luglio in poi. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media , ed in parte nella settentrionale e più meridionale. « Descrizione. — Pianta perenne , alta da 6 a 12 decimetri, verde, glabra, fornita di un rizoma quasi orizzontale, il quale manda in basso delle fibre radicali grossotte e carnosette , e dal- l'apice il fusto. Questo è eretto, solido, angolato , con gli angoli rilevati e bianchicci, quasi piano nelle facce, verdognolo, un po'ros- siccio in basso, con uno o pochi rami in alto, i quali sono eretto- patenti e giungono ad uguagliare il fusto. Le foglie sono erbacee , eretto-patenti , le inferiori avvicinate tra loro alla base del fusto , L1GUSTICUM. 341 tripennato-partite, con le lacinie profondamente incise, e le laciniette corte, allungato-lineario lineari-lanceolate, ottusette ma mucronate all'apice, scabre nei margini, verdi di sopra ed ivi con solchi leg- gieri che corrispondono ai nervi della pagina inferiore, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato , da cui parte un nervetto laterale un po' rilevato per ciascuna lacinietta che termina nel mucrone dell'apice di questa. Tanto i piccioli proprii come il picciolo comune sono solcati di sopra, angolati di sotto ed ivi con uno degli angoli sporgenti a guisa di carena; il picciolo co- mune è lungo quanto la foglia e slargato un po' alla base quasi in forma di guaina per abbracciare il fusto. Le altre foglie del fusto sono alterne, lontane, gradatamente più piccole, meno divise e con un picciolo mano mano più corto e ridotto nelle superiori alla sola guaina. G i ombrelli sono terminali all'apice del fusto e dei rami, piani di sopra, e si compongono di 12 a 16 raggi, i quali sono an- golati, scabri dalla parte interna e portano all'apice un ombrelletto, il quale ha un numero di raggetti. quasi eguale o poco maggiore dei raggi dell'ombrello e un po' scabri anch'essi dalla parte interna. L'involucro manca ; gì' involucelli si compongono di 8 o 9 foglioline patenti, lunghe quanto i raggetti, lineari-setacee , scabrosette nei margini, verdi. Il calice ha i denti quasi nulli. 1 petali sono eguali, eretto-patenti, profondamente smarginati, con una appendice stretta, più corta del petalo, rivolta in dentro ed in giù. Gli stami sono poco più lunghi dei petali. I filamenti filiformi, bianchi. Le antere quasi tonde, smarginate, biloculari, giallicce , glabre. Gli stilopodii sono conici, bianchi. Gli stili molto più lunghi degli stilopodii e dei pe- tali, divergenti, cilindrici, bianchi. Gli stimmi in capolino, bianchi. Il frutto è ovale-tondo, tondo in un taglio trasversale. 1 mericarpii soiin vicini nei margini, con cinque ale ottuse e membranacee, quasi uguali, le due laterali esterne corrispondenti alla co m miss lira ap- pena più grandi delle altre. (Pari. m$. , descr. della pianta di Grumone). » Vill.r pau Gen, Gaya Gaud. Neogaya M ti i. 342 APIAGEE. fi. Ligiisticiiiii mutellinoides. L. simplex, caule vix sulcato , foliis iterum sectis segmentis partitis, lobis angustissimis lineari-lanceolatis muticis, involucro e bracteis plurimis subsectis , involucellorum bracteis lanceolatis mem- branaceo-marginatis umbellulam a3quantibus, costis fructus margine integris. Laserpitium simplex Linn. mani. pi. p. 56 {1761). Mass.? prodr. fi. valt. p. 98. Laserpitium mutellinoides Crantz ci. umb. p. 67 (1767). Ligusticum mutellinoides Vili, prosp. hist. pi. Dauph. (1779) ex Ali. Ligusticum simplex Ali. fi. ped. 2. p. Io (1785). Zum.fi. pei. 2. p. 4. Are. comp. fi. ital. p. 289. Gaya simplex Gaud. fi. helv. 2. p. 389. Beri. fi. ital. 3. p. 387; et auct. ree. Pachypleurum simplex Reich. fi. germ. exc. p. 471. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. Figure. — Jacq. mise, austr. 2. t. 2. Ali. o. e. t. 71. f. 2. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 87. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In tutta la catena delle Alpi, ma qua e là, nei pascoli altissimi: nelle Ma- rittime al monte Bego , al lago d'Entrecoulpes (Arci.) ecc., al col di Fenestre (Bourgeau!); poi presso il Veio, al col d'Abries (Ro- stan!), al col di Clapier (Beccari!), aJ Cenisio a Ronche (Pari.! ecc.) e altrove, al Piccolo S. Bernardo (Bonjean!) , nella catena del monte Bianco al Cramont a 2510 metri e nella cima a 2703 metri, al col della Seigne (Pari.!), e all'Allée bianche (Webb!), al Gran S. Ber- nardo a 7800' (Pari.! ecc.), intorno al lago ecc. a 2500—2900 me- tri (Tiss.) ; poi in vai Sesia nelle cime del Turlo , al monte Moro (Bir.), e in vai d'Otro presso Alagna, fra i dirupi nordici del monte Cefalegno (Carestia i) , sul Sempione in vari siti presso le sommità (Favre ecc.) ; nello Spluga (Bert.), forse in vai Tellina nei boschi (?) del Valdone e di vai d'Ambria (Mass.), nel Comasco molto raro nei monti Legnone, S. Iorio, e Pizzo di Gino tra le abitazioni dell'abete e del mugo (Coni.) , raro nelle prealpi di vai Brembana tra 1200 e 2500 metri (Rota) , secondo il Zantedeschi sulle rupi di Prada e ai piani di Cigoletto nel Bresciano (Zersi); raro nel Tirolo (Facch.) : LKVISTICUM. 343 sul Scanaiol in Primiero (Hausrn.), ne' monti di Fierozzo fra i mu- ghi (Perini!), in vai Sugana (Ambrosi!) sul Montalon e sui monti Casa Pinello e Odai, in Fiemme e Fassa (Bert.) sull'alpe Rodellà (Sardagna!) ; nel Vicentino (De Vis. Sacc), nel Trivigiano sul monte Grappa (Sacc. Bizz.), nel Bellunese (De Vis. Sacc), nel Friuli se- condo Brumali (Pir.). Fiorisce in luglio e agosto; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — ! Dalle Alpi occidentali alla Tran- silvania; forse nella Russia artica (Nym.). VVV1II LEVISTICI?*!. Levisticum Koch gen. trib. pi. umb. p. 101. Denth. Hook. gen. plant. 1. p. 916. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 604. t. 07. f. 1. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla circinala, petalis involutis. Fructus oblongo-cylindraceus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis convexo-planis , 5-costatis costis cras- siusculis elevatis acutis quasi alas efficientibus, o dorsalibus appro- ximatis, lateralibus marginantibus. Semina adhaerentia, convexo- planiuscula. Portamento. — L' unica specie del genere è descritta ap- presso. Levisticum officinale Ligustinim Levisticum Linn. èp. pi. ed. 1 . p. 250. Mar:., el. piani. Vie. p, 25. Re fi. nt. prodr. p. 84. Voli. fi. ver. I. / Atos, proir. fi. volt, p. WS. Colla herb. peà, 8. p. 19. Wulf. fi. HOT p. 898. Zum. II. peti. 2. p. I. ilica paludapifolia Lam. fi. fr. -V. p. 'i>~>l. Angelica Levisticum Ali. fi. pei. 2. p. in. Levisticum offiomata Koch gen. irib. pi. umb. p. )<>i. Uautm. fi. Tir. p. .;ii-) Reta prèep, /' Berg. /• 15. l'ir. fi. far. >■>///. p. 65. Ih- Vii, Sare. cut. piani. Yrn. p. lì Otlttf. /'"/• Simpl. }>. 87. Ces. J'a COmp. fi. Uni. p. (iOi. \rr COt*p. fi. ilal. i>. 299. 344 APIACEE. Levisticum vulgare Reich. fi. germ. exc. p. 463. Levisticum paludapifolium Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 50. Figure. — Riv. ord. pi. fi. peni. irr. t. 60. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 100. Stazione , Abitazione, Fioritura e Distribuzione geografica. — Per quanto sia ritenuta pianta dell'Europa media-meridionale, in Italia non pare che sia spontanea in alcun luogo, ma soltanto in- selvatichita qua e là ne' monti della Penisola superiore, dove si col- tiva ad uso di cucina. Pertanto è indicata nella valle Rodoretto di Pinerolo (Rostan !), nel bosco Valdone di vai Tellina (Mass.), in vai Camonica a Ponte di legno (Ricca!) lungo l'Oglio (Rota, Pari.!), ma di dubbia spontaneità secondo Rota e Ricca, certamente insel- vatichita secondo Parlatore, in Tirolo intorno a Klobenstein sul Ritten e altrove, inselvatichita (Hausm.), sul Baldo alla pra di Malcesine secondo Seguier (Poli.), nel Vicentino (Marz.) in luoghi aprici montani, e nel Bellunese (De. Vis. Sacc), nel Friuli sui cigli .dei campi presso la Madonna del Monte di Cividale secondo Brignoli (Poli.), nell'Appennino (Ces. Pass. Gib.) Modanese per i luoghi bo- schivi, e alle loro radici in luoghi ombrosi secondo Re, ma non figura nella Flora di Gibelli e Pirotta , nell'alpe di Controne dell'Appen- nino lucchese secondo Vitman (Ist. erb. p. 44), dove non è più stata riveduta, in Liguria (Linn.) tra Savona e Genova secondo Lo- belio (Ali.), ma, come ha bene rilevato Bertoloni (FI. ital.3. p. 466), è palesemente tutt' altra cosa il Lygusticum di Pona e Lobel nei Stirp. adv. nova p. 316, cui è fatta allusione, e non ve n'ha men- zione nella Flora di De Notaris, peraltro in tempi recenti è stata da capo indicata nella Liguria orientale ne' boschi che da Camogli si protendono verso Rapallo, Portofino ecc. (Figari!). Fiorisce e fruttifica in luglio e agosto. « Descrizione. — Pianta alta circa un metro, verde, glabra. Fusto eretto, cilindrico, fistoloso, striato, ramoso in alto, co' rami corti, eretto-patenti , alterni o opposti e anche tre in giro. Foglie grandi, bipinnati-divise, con le lacinie larghe, romboidali-cuneiformi, inciso-dentate, e nella metà superiore con i denti pochi disuguali, acuti, o trifide con le laciniette cuneate, dentate in alto e nell'apice: sono verdi e lucenti, con leggieri solchi di sopra che corrispondono ai nervi di sotto, i quali sono squisitamente manifesti. Il picciolo principale o comune è cilindrico, fistoloso, striato; i piccioli secon- darti sono scanalati di sopra, convessi e striati di sotto; quello ha alla base una guaina verde e striata. Le foglie del fusto sono più ATHAMANTA. 345 piccole e meno divise, con le lacinie meno divise o intere, con il picciolo comune ridotto alla sola guaina. Gli ombrelli si compongono per lo più di 9 a 12 raggi, piuttosto corti , striati. L'involucro si compone di molte foglioline, molto più corte dell'ombrello, dirette verticalmente in giù, lanceolate, acute e quasi acuminate, con due larghe righe verdi nel dorso , divise da un leggiero solco longitudi- nale, con un largo margine bianchiccio come rosicchiato. Gli invo- lucelli sono simili alle foglioline dell'involucro ed egualmente dirette in giù, lunghe quanto gli ombrelletti. Il calice ha i denti appena manifesti. I petali sono ovali, con un piccolo lobo all' apice curvato in dentro ed in giù, giallicci. Gli stami sono il doppio più lunghi dei petali. Filamenti filiformi, giallicci; antere quasi tonde, appena smarginate all'estremità, giallicce. Stilopodii grossetti ,' emisferi , leggermente lobulati nel margine, di un giallo verdognolo. Stili dap- prima corti, poi si allungano e si curvano fortemente ad arco in fuori ed in giù abbracciando lo stilopodio. Frutto bislungo, schiac- ciato nel dorso, con cinque costole ad uguale distanza, le qiìali sono alate, quelle del margine un po' più larghe delle tre dorsali. Vallette con una vitta ! Albume quasi piano dalla parte interna, con tre leggieri sporgenze longitudinali dalla esterna. (Pari, ms., descr. della pianta di Ponte di legno). » XXIX AllllìIAMA Athamanta (non alior.) Koch gen. trib. pi. umb, p. 106. Tinguarra, Athamanta, et Seseli prò parte Benth. Hook, gen.pl. /. p. 896, 900, 901 , Athamanta prò parte Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 612. t. 99. f. 4. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa , petalis patulis, infractis. Fructus ovali vel oblongo-teretiusculus api tenuatus, pericarpio tenui, dicoccus cura coccophoro, coccia con- rexo concaviusculis, 5-costatis coatta aequidistantibus, tenuibus edam tenuisaimia, lateralibua marginantibus. Semina adhaerentia , convezo- concaviusnila. Portamento. — Ki In- pi'ivnni , più 0 NL'im pelOM , poco alti', ramose, con fof , ombrelle 'h Bori bianchi, dotate 346 APIACEE. d'involucro e d'involucretti. I petali sono pelosi; e così pure i frutti, che sono piuttosto piccoli, e scuri. Osservazioni. — Il coccoforo è sezionato. Vi sono liste resi- nose, variabilissime per numero e per posizione. 1. Athamaiita macedonica. A. pubescenti-tomentosa , foliis pluries sectis, lobis grandibus (1—2 centim.) rotundatis inciso-dentatis, fructibus ovalibus, sparse hirtis. Bubon macedonicum Limi, sp.pl. ed. 1. p. 253. Ten. fi. nap. 1. p. m Athamanta macedonica Spreng. in Schnlt. syst. veg. 6. p. 491 . Ten syll. fi. neap. p. 134. De Not. rep. (I. lig. p. 485. Zan. prosp. fi. ven. p. 21. Zum. fi. ped. 1 . p. 432. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 173. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 613. Libanotis macedonica Beri. fi. ital. 7. p. 626. Seseli macedonicum Are. comp. (I. ital. p. 283. Figure. — Riv. ord. plant.fl. irr. petit, t. 42. Matth. ed. 1565. p. 769. Reich. ic. fi. gemi. 21. t. 93. f. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Raris- sima, è stata trovata nell'isola Murano della Laguna veneta, sui vecchi muri (Kellner!), naturalizzata (Zan.), ad un muro dell'isola di S. Giulio nel lago d' Orta (Bert., Franzoni!), nei pascoli asciutti presso Nizza (AH.), ma ivi non più riveduta (De Not.), sulle vec- chie muraglie ed in mezzo ai sassi , in siti ove non era sicuramente trasportata ad arte, ma forse da semi scappati da giardini, sul Gar- gano a Monte S. Angelo, ed altrove nelle coste meridionali (Ten.). Fiorisce in giugno, o in luglio; fruttifica in luglio, o in agosto. Distribuzione geografica. — Dicesi spontanea in alcune isole Greche. Osservazione. — A ragione avverte Boissier (FI. or. 2. p. 970) che il frutto non è dei genere Seseli, al quale questa specie era stata riferita da Bentham e Hooker. 2. Athamanta sicula. A. pubescens, foliis pluries sectis, lobis parvis ovatis ovali- busve incisis, fructibus ovali-oblongis, dense hirto-velu'tinis. ATHAMANTA. 347 Athamanta sicuia Limi. sp. plant. ed. 1. p. 244. Guss.! fi. sic. syn.' 1. p. Sìa. 2. p. 802. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 613. Nic! prodr. fi. mess. p. 231. Sirobl /?. Etn. p. 174. Tom. fi. sic. p. 267. Bubon garganicum Ten..' Libanotis sicuia Beri. fi. Hai. 3. p. 317. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 235. Terr.l quart. rei. Terr. Lav. p. 03. Tinguarra sicuia Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 897. Are! comp. fi. ital. p. 277. Figure. — Zan. ist. hot. t 31. Ten. fi. nap. t. 25. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nel- l'Italia meridionale, nelle rupi calcaree, sui vecchi muri, ecc.: nel Gargano al monte Sacro , a S. Giovanni Rotondo , a Grotta di S. An- giolo, a Castelpagano (Ten.), intorno a Monte S. Angelo e sopra da 1000 a 2400' (Porta Fugo!); nel Lazio a Terracina (Fior.! ecc.) e nel monte Circeo, copiosa (Sang.); in Campania presso Ausonia nei monti Dirupati (Terr.!) e a Selvacava , a Piedimonte nella valle del Muto (Terr.), a Pietraroia (Terr.!) ; in Calabria nel monte Stella presso Stilo e a Palizzi (Are.!); in Sicilia sul monte Salvatesta presso Xoara, a Mandanici, all'Acqua d'Issala (Nic! ecc.), a S. Fratello, a Mola, al monte Scuderi, a Taormina (Nic. ecc.) , forse ne-U' Etna (Strobl), a Lentini , Mililli, Castrogiovanni, in Val di Mazzara (Guss.,), presso Palermo a S. Martino (Pari.!), Capaci (Aiuti!), monte Pel- legrino (Tod.!) , ad Alimena, Caltavuturo, Polizzi, nelle Madonie, e in Favignana, Levanzo, Maretimo (Guss.). Fiorisce in maggio e giugno; fruttifica in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Nasce ancora nelle Baleari , in Marocco (Ball) e in Algeria. «: Descrizione. — Pianta alta da 5 a 5 o 6 e di raro sino a 7 o 8 decimetri. Il fusto è eretto, flessuoso, cilindrico, striato, ros- siccio, pubescente, con i peli bianchi, delicati, orizzontali, talvolta quasi glabro in basso, talaltra ivi .piasi peloso: si dirama verso alt.., con ì rami allenii, eretto-patenti. Le toglie sono tre volte pennate, con le foglioline piccole, ..vate, pinnatifide, e le lacune ottusette, i,li ,i, iopra e con un leggiero solco longitudinale, di uo col, ut più pallido di sotto e con un nenretto longitudinale., sodo puberale o le inferiori quasi glabre: queste sono molte <■ grandi, eon un picciolo inaiate <\ir sì allarga inÉeriormenU il una guaina rossiccia per abbracciare con le compagne li baae del fusto; Le superiori sono ,n(,jt„ più piccole, il loro picciolo è più eorto e «piasi tutto «lilat al. 348 APIACEE. a guisa di guaina che è in gran parte aperta e quasi ondeggiante nel margine, abbracciando solo il fusto o i rami con l'infima base. Gli ombrelli sono all'apice dei rami o del fusto, si compongono di molti raggi, da 12 a 25, aperti, cilindrici, striati, pubescenti, cia- scuno dei quali porta all'apice un ombrelletto , i di cui raggi sono corti. L'involucro si compone di 3 o 2 foglioline strette, lineari, acuminate, aperte e avvicinate ai raggi , dei quali sono da 2 a 5 volte più corte, verdognole, pubescenti e come fornite di lunghe ciglia. Le foglioline degli involucelli sono circa 9, aperte anch' esse e av- vicinate ai raggi dell' ombrelletto , dei quali sono quasi ugualmente lunghe, lineari-Ianceolate, acuminate, verdi, pubescenti, con il margine bianchiccio ma non scaglioso come scrive Gussone. Il calice è quasi campanulato, verde, quinquedentato, con i denti piccoli, acuti, pubescenti. La corolla è di 5 petali, uguali, ovali, con una corta unghia alla base e con una appendice lunga all'apice, la quale è lineare, curvata in dentro e scanalata di sopra , bianca, pubescente di fuori. Dopo la fecondazione i petali si rovesciano in fuori ed in giù in modo che si vede la faccia loro interna, la quale è divisa in due parti concave da un nervo o carena interna longitudinale. Gli stami sono curvati dapprima, poi si spiegano e diventano eretti, al- terni con i petali, dei quali sono più lunghi, inseriti sopra dell'ova- rio. I filamenti sono filiformi, bianchi, glabri. Le antere sono ovali-tonde, smarginate all'apice, inseritene! dorso poco al di sopra della base, estrorse, biloculari, si aprono longitudinalmente e sono bianche e glabre. L'ovario è piccolo, aderente al tubo del calice. Gli stilopodii sono larghi, quasi piani di sopra, di un verdognolo gialliccio. Gli stili sono lunghetti, filiformi, bianchi, glabri, uri po' divergenti. Gli stimmi sono ottusi, bianchicci. Dopo la feconda- zione il tubo del calice e l'ovario si allungano molto. (Pari, ms., descr. di pianta coltivata da semi di Palermo). » 3. Atliamaiita Lobelii. A. pubescenti-villosa , foliis pluries sectis lobis abbreviatis an- gustissimis, fructibus oblongis , densissime hirsutis. Daucus cretensis Lob. plant. hist.p. 416. Athamanta cretensis Linn. sp. plant. ed. 1 .p. 245 ; et auct. omn. Libanolis cretensis Scop. fi. carn. ed. 2. 1 . p. 192. Bert, fi. ital. 3. p. 318. ATHAMANTA. 349 Athamanta mutellinoides Lam. enc. méth. Bot. 1. p. 325: forma glabrior. March, pass. alp. carn. p. 20. Athamanta pratensis Marz. ? el. piant. Virus, p. 25 (prò cre- tensi ?). Figure. — Lob. I. e. Cam. de plant. epit. p. 5oG. Lam. ree. de pi. t. iU. f. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In tutta la catena delle Alpi , nelle fessure delle rupi e nei pascoli sassosi. Principia nelle Alpi Marittime ai monti Armetta (Gentili!), e Galle (Bert.), all'alpi di Frontero , Triora, Viossene (De Not.), al passo del Bocchino sopra Viosenne e all' Alpetta (Ricca!), nelle alpi Niz- zarde abbastanza sparsa lino al col di Bruis (Ard.), e così al col di Tenda (Bourgeau! ecc.) e sul monte Orno (Ung. -Sterni).!), e prosegue per la valle della Stura nel vallon di Roburent ! , la valle Maira (Delponte!), il col des Echelles , il Cenisio all' Eau bianche (Beccari!), e fra il 5° Ricovero eia Gran Croce (Pari.!) ecc.; dopo un intervallo segnato dalle Alpi Graie e Perniine, riprincipia in vai di Sesia presso l'Ospizio di Valdobbia, e a Riva (Carestia!), al Pizzo d'Anzasca, dov'è comunissima (Bert.), al Sempione (Fa- vre), e abita poi i monti verso il Lario sulle creste di Cadrò (Coni.) , sul monte Generoso in cima (Siegfried! ecc.), in copia sulle cime dei monti Resegone, S. Primo, Cordona, Griglio (Coni. , Bert.), sui monti Aralta, Presolana (Rota), Misma (Bert.), Codeno (Daenen !), sopra Mandello, sul monte Barro (Bert.), ai Corni di Canzo a 1500 metri (Pari.! ecc.), nonché la vai Tellina nel bosco Valdone a Brac- cia (Mass.), e in luoghi calcarei solatìi tra gli abeti e i mughi di quasi tutto il distretto di Bormio (Anzi), cosi presso Bormio e sullo Stelvio tra 1220 e 1700 metri (Pari.! ecc.), e più lungi tro- vasi nel Bresciano sul Dragone, la vetta verso Serie, sul monte Ario alle falde, sul Fronden sulle vette (Zersi), sulla Corna Biacca ♦•altrove tra 1 700 a 11)00 metri (Pari.!); nel vicino Tirolo trovasi nelle Giudicane sulla Bastia ili Preore , in Folgaria sul Cornetto presso la cima, sul Blemroone, Spinale »• Bondone (Hausm.), -ni monte Maranza (Sardegna!), e il Canini.' di Chegullo (Meneghini!), in mi di Vestino sul calcare ;i 2-3000' (Porta !) , in vai Sugana nella I.in/nia ili Sella e L'alpi di Montalon Ambrosi!), e in valle Sellane presso Borgo, in Fass i o Fiorame, -opra Eppan -ni Mendel, sul calcare presso Salorno fin ^>ù nella valle, e sull'alpi Schiera e Seis Hausm.); incora -ni Baldo a 4-6000* Brecht! >si in vai Fredda (Manganotti !i. sul Pastello a 3000 (Brecht!), al pass., della Loca 350 APIAGEE. presso Recoaro (Smith!), sui monti Sumano, Portole (Poli.), e in vai di Portole (Ball!), sul monte Grappa (Bert.), sulle Vette di Fel- tre (Poli.), sul monte Cavallo (Kellner!), in Cadore sull'Antellao e sul Peralba (Venzo!), in Friuli frequente (Pir.), cosi presso Tol- mezzo (Poli.), e sul calcare del Wischberg a 6000' (Huter!). Fio- risce in giugno, o luglio, o agosto; fruttifica in luglio, o agosto, o settembre. Distribuzione geografica. — Nei monti dell' Europa media- meridionale, dalla Francia centrale all'Austria e alla Dalmazia. « Descrizione. — Pianta perenne, pubescente per peli disuguali, bianchi, molli. Il fusto è cilindrico, striato, rossiccio in basso, verdo- gnolo, ramoso con i rami eretto-patenti, quasi della lunghezza stessa del fusto. Le foglie sono membranacee, eretto-patenti, le inferiori in cespuglietto, tripinnalipartite, con le lacinie 2— 3-fide e le laci- niette corte, lineari-allungate, ottusette ma con un piccolo mucrone che le fa parere acute, verdi, quasi glabre e con un leggiero solco longitudinale di sopra, un po' convesse di sotto, e ivi pelosette; i piccioli proprii e il picciolo comune sono solcati di sopra e convessi di sotto, striati e pelosetti, questo si allarga in basso in una guaina in parte rossiccia con la quale abbraccia la base del fusto. Le foglie del fusto, che son poche e vengono alla base dei rami, sono simili alle inferiori ma più piccole e con il picciolo più corto o ridotto alla sola guaina. Gli ombrelli sono solitarii all'apice dei rami e del fusto e si compongono di circa venti raggi patenti o eretto-patenti, cilindrici, verdognoli, striati, pubescenti, ciascuno dei quali porta un ombrelletto composto di un numero maggiore di raggetti distri- buiti in modo che 1' ombrelletto è di forma quasi emisferica. L'in- volucro si compone di 4 a 6 foglioline , erbacee, patenti, molto più corte dei raggi, lineari-lanceolate , acuminate, verdi e striate nel dorso, bianchicci nei margini, pubescenti. GÌ' involucelli hanno per lo più dieci foglioline lunghe quasi quanto i raggi , più piccole di quelle dell'involucro, del resto simili a quelle anche nella direzio- ne. Il calice ha il tubo saldato con 1' ovario, peloso, con peli lun- ghi, bianchi e diretti un po' in su: il lembo ha cinque cortissimi denti, verdognoli ed acuti. I petali sono patentissimi, obovati , con una unghia lunghetta, scanalati nel dorso, con una appendice o acume rivolto in dentro ed in giù, sono bianchi, sfumati di fuori di rosso ed ivi pelosi, concavi e glabri didentro. Gli stami sono più lunghi dei petali, patentissimi; ì filamenti sono filiformi, bianchi, glabri; le antere sono ovali, smarginate alla base,- inserite nel ATHAMANTA. 351 mezzo del dorso, biloculari , giallicce, glabre. Gii stilopodii sono conici, verdognolo-giallicci; gli stili più del doppio più lunghi de- gli stilopodii, filiformi, eretti, avvicinati, glabri, bianchicci; gli stimmi ottusi, dello stesso colore. (Pari. ?ns., descr. della pianta del Bresciano). » Osservazione. — Sono dispiacente dovere in obbedienza alle leggi della nomenclatura botanica, mutare un nome così universal- mente accettato come quello di Athamanta cretensis: ma la pianta, propria dei monti centrali d'Europa, non la assolutamente in Creta. È pianta variabile per peluria, lunghezza di lobi fogliari, ampiezza d'ombrelle. Forme coi lobi fogliari più lunghi sono state spesso scambiate per l'affine .4. Matthioli; così è da ritenersi quella indicata nella discesa settentrionale del col di Bruis nelle Alpi Ma- rittime (Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 155). 4. Atliainaiita Mattliioli. A. glabriuscula, foliis pluries sectis lobis elongatis, fìliformibus, fructibus oblongis, hirsutis. Meon Matth. Libanotis rupestris Seop. fi. carn. ed. 2. /. p. 192. Athamanta Matthioli Wulf. in Jacq. coli. 1. p. 211. Hausm. fi. Tir. p. 302. Pir.l fi. for. sylL. p. 64. Facch. fi. Siidlir. p. 32. Wulf. fi. nor. p. 372. De Vis. Sacc. rat. piani. Yen. p. 173. Smith /!. Fiume p. 26. Freyn fi. moni. Magg p. 8. Ces. Pass. Gib. camp, fi. Uni. p. 613. Are comp. fi. Hai. p. 281 (exvl.pl. lue.). Athamanta rupestris Suffr. Libanotis Matthioli Beri. fi. Hai. 3. p. 320. 5. p. 618. Figura. — Reich. k. fi. germ. 21. I. 93, /. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei moliti a nord-est della Penisola, sulle rupi, sai vecchi muri ecc. Nasce nell'Istria sol monte Maggiore, a pie (Noe!), e nella piccola cima ili contro a Mala-Utzka in quantità (Freyn), sul monte Plavnik (Smith), sulla , del monte Slevniza presso Pinguente a 540 tese (Tomm asi- ni!), nel Triestino, a S. Canziano, nella cima del monte Slavnik, ,u Bagni di S. Striano (Bert.); in Friuli a Decimo (Rei< rizia 'sii Ita sinistra dell' Isonzo , nei monti Santo e ili S. Caterina i Salcano (Wulf. ecc.), a Capon t.), Clamai (Poli.), . , ia < l'ir.' ; presso Vicenza a Co volo di Costosa (Bert.); 352 APIACEE. nel Tirolo più meridionale tra Predazzo e Primiero (Bert.), tra Fiemme e Primiero, sopra Avio di contro al Baldo, in vai Aviana sul Baldo, nelle Giudicane sul monte Para , e in vai Maggiore del- l'alpe Lenzada (Hausm.); in Lombardia (Ges. Pass. Gib.). Fiorisce in maggio, o giugno, e luglio. Distribuzione geografica. — Oltre i confini italiani fino all' Al- bania e alla Serbia. Osservazioni. — Specie vicinissima alla precedente. Come ha fatto rilevare Bertoloni , la figura del Meo nella più parte delle edizioni del Mattioli non è di questa pianta , ma del Li- gusticum Meum. V Athamanta Mattinoli della Flora lucchese è la Bifora radians. XXX. «RAFIA. Malabaila {non Hoffm.) Tausch in flora 1834. I . p. 357. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 351 . Ges. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 594. t. 94. (. Q. Pleurospermi sp. Benth. Hook. gerì. pi. 1. p. 915. Hladnikia (non Reich.) Koch in flora 1836. 1 . p. 166. Grafia Reich. handb. nat. pflanz. p. 219 (1837). Flores bisumbellati. Galyx minimus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovali-teres, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis, 5-costatis costis subaequidis- tantibus, submembranaceo-alatis, lateralibus marginantibus. Semina secedentia , convexo-concaviuscula. Portamento. — L' unica specie del genere è una pianta peren- ne, alta fino a 1 metro, poco ramosa, con grandi foglie basilari, lungamente picciuolate, triangolari, ternatisezionate coi lobi inciso- dentati. Le ombrelle di fiori bianchi sono fornite d'involucro e d'in- volucretti, dalle brattee larghe. I frutti sono scuri, grandetti. Osservazioni. — Le liste dei cocchi sono molte ; il coccoforo è sezionato. L'uso dei nomi di Malabaila o dì Hladnikia, dati oltre che a questo , ad altri due generi di Apiacee , porta tale confusione , che ho creduto meglio adottare il nome di Grafia proposto da Reichenbach. GRAFIA. 353 Grafia Golaka. Athamantha Golaka Hacq. pi. alp. carn. p. 1 1. Ligusticum Sprengelii Sieb. in Spreng. sp. umb. p. 124 Ligusticum Hacquetii Guss. pi. rar. p. 132. Ligusticum carniolicum Host fi. austr. 1 . p. 378. Pleurospermum Golaka Reich. fi. gemi. exc. p. 4/1. Malabaila Hacquetii Tausch in flora 1834. 1 . p. 356. Hausm. fi. Tir. p. 385. Pir. fi. for. syll. p. 68. Faceti, pi. Siidtir. p. 35. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 179. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 594. Are. comp. fi. Hai. p. 296. Hladnikia golacensis Koch in flora 1836. 1. p. 167 . Bert. fi. ital. 3. p. 469. 5. p. 619. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 236. Grafia Golaka Reich. handb. nat. pflanz. p. 219. Hladnikia Golaka Reich. (il. ic. fi. germ. 21. p. 0">. Ligusticum austriacum (non Linn.) Jatta rie. Gr. Sass. p. 209. Figure. — Hacq. o. e. t. 5. Reich. ic. fi. germ. 21 . t. 193. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nella porzione orientale delle Alpi : nell'Istria (?) (Nyrn., Ces. Pass. Gib.), nei monti d' Idria (Huguenin! ecc.), nei prati subalpini del monte Lipgnac presso Lusevera in Friuli, rara (Pir.), nella Gamia (?) (Ces. Pass. Gib.), nel Tirolo in vai Arsa nell'alpe Campogrosso (Faccb., Bert.) su di una pendice sassosa (Ilausm), e in vai di Vestino nei monti Cingolross, rara (Facch.), o Cengirosso, e Stino, nei prati sul calcare a 4000', presso Moerna (Porta!). Neil* Appennin i trale: al monto Birro (Bert.), al monte la Uosa al Sasso Borghese (Sang.), alla Sibilla, in capo del Tenna , al Vettore (Marzialetti!) e Vettoretto, ai monti Meta è Corona (Bert.), al Corno (Orsini!), iil Morgone (Ten.), al monte Intermesole (Guss.), al Velino (RoHil] nelle fessure delle rupi della regione subalpina , al Morrone alla ira della Rocca (Levierl), alla Minella (Guss., Bert.) in vai d' ( h lenta alle radici del monte Mucchio , regione subalpina alla Maielletta presso gli Troccbi (Ten . I' ani he al monte ipra Avellino, località data da Tenore al 1° volume della PI, nap., ma non più ramment it;i da lui in luglio e agosto; fruttifica in ag ittembre. Distribuzione geografica. Inoltre nella GiniioLi e nel Mon- .m. I ni. 354 APIACEE XXXI. PJLEUROSPERjflU]?!. Pleurospermum Hoffm. gen. pi. umb. p. 8 (inpraem.). Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 593. t. 94. {. 5. Pleurospermi sp. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 915. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla espansa, petalis patulis, planissimis. Fructus ovoideus apice constrictus , pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis, 5-costatis costis subsequidistantibus, crassis acutis, excavatis, lateralibus mar- ginantibus. Semina adhaerentia, convexo-concava. Portamento. — Vedasi la descrizione appresso. Osservazioni. — Il coccoforo è sezionato ; le liste sono poche. Invecchiando il frutto , tutto 1' esocarpio tende a distaccarsi dal re- stante del pericarpio, a cui seguita ad aderire il seme. «Pleiirosperiiiiuii austriaeuiii. Ligusticum austriacum Linn. sp. plant. ed. 1. p. 250. Marz. el. piant. Vinc. p. 25. Mass. prodr. fi. vali. p. 103. Pleurospermum austriacum Hoffm. gen. pi. umb. p. 10 (in prcem.). Bert. fl>. ital. 3. p. 471 . Ces. sagg. geogr. boi. Lomb. p. 47. Zum. fi. ped. 1. p. 427. Hausm. fi. Tir. p. 384, 1436. Bota prosp. fi. Berg. p. 47. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 179. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 102. Favre guid. hot. Simpl. p. 90. Penz. mont. Gen. p. 145. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 593. Are. comp. fi. ital. p. 289. Figura. — Beich. ic. fi. germ. 21. t. 192. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle Alpi, per i prati e i pascoli: sopra Fenestrelle (Ali.), comune in quel di Susa alla Fabbrica del marmo, sopra il monte Musine (Re), comune nel Cenisio e nelle alpi di Viù e Lahzo (Ali.), a Riva di vai Sesia (Carestia!), alle radici delle alpi di Rima, Rimella (Bir.), nel Sempione ad Algaby , al Zwischberg, presso Gondo, e tra Gondo e Isella (Favre), al lago di Lugano (Bert.), al lago di Como nei monti Generoso (Bert., Penz.) in cima (Gaud.), Resegone e Bian- dino oltre V abitazione del faggio (Com.), in vai Tellina nel bosco PLEURGSPERMUM. 355 Valdone e in quelli diTogno (Mars.), allo Stozzo per la strada dello Spluga (Rert.), in vai Camonica (Bergamaschi!), nel Bresciano sotto alle vette del Rroffione, raro (Zersi), nel Trentino a Lanciada (Perini!), invai Sugana nei monti di Torcegno , Suerta , Gava- rello ecc. (Ambrosi!), nel Veronese nel monte Alba alle Scalette, e nella regione alpina del monte Sumano (Poli.), nel Vicentino (Marz.), nel Bellunese sopra Visdende di Comelico (Venzo!), e nel Friuli (De Vis. Sacc), nel monte Nanas delle alpi Giulie (Freyer!). Fiorisce e fruttifica da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Nei monti dell' Europa media-me- ridionale , dalla Provenza alla Polonia , e alla Russia per gli stati Danubiani. « Descrizione. — Pianta perenne, alta circa 12 decimetri, verde-chiara, in gran parte glabra. Rizoma grosso, ramoso, giallo- scuro. Fusto erbaceo, grosso, cilindrico, scanalato, verde-chiaro, quasi glabro in basso, pelosetto in alto, fistoloso, con qualche ra- metto ombrellifero in alto. Foglie inferiori grandi, triangolari nella circonferenza, tripinnatrdivise, con le lacinie bislungo-lanceolate , acute, cuneiformi alla base, inciso-seghettate, scorrenti nei piccioli, di un verde chiaro di sopra ed ivi con un nervo longitudinale poco sporgente con leggieri solchi che corrispondono ai nervi laterali, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale grossetto, da cui partono dei nervetti alquanto sporgenti che si di- ramano per unirsi tra loro e terminare all'apice dei denti o incisioni. Il picciolo è grosso, lungo, quasi triangolare per una carena o an- golo acuto che ha di sotto, è largamente scanalato di sopra, striato nelle facce, con peli e ciglia nei margini e nella carena, è slar- gato quasi in una guaina alla base, è verde chiaro come il fusto. Le foglie superiori sono patenti, gradatamente più piccole, meno divise, col picciolo più corto, le superiori sessili. Ombrello grande, con altro ombrello all' apice di ciascun rametto del fusto; si compone ili moltissimi raggi, solcati ed angolosi, con l'angolo sporgente (piasi una >tretta ala bianca, verde-chiari nei solchi, scabrosetti. Foglio- line dell'involucro molte, dirette m giù, per lo più divise in tre lacinie disuguali, lanceolato-lineari , acute, lucetti molti, lun- ghetti, scabri, Calice verdognolo; tul>'> Bai dato con l'ovario; lembo diviso in cinque piccoli denti, patenti, ovati, ottusetti. Petali pie- coli, però molte volte più Intimili dei denti del calice, ovali. Ottusi, con l'apice curvato in dentro e in giù, un po' concavi di dentro, un po' convessi di fuori, bianchi, stretti alla base «piasi in una 356 APIACEE. unghia corta. Stami 5. Stilopodii emisferici, convessi di sopra, con il margine esterno oscuramente lobulato, verdognolo-bianchicci. Stili dapprima cortissimi, poi sporgenti dagli stilopodii e allora quasi cilindrici, eretti, bianchicci, infine allungati e divergenti nel giovine frutto; stimmi ottusi. Frutto ovoideo, un po' schiacciato dalle parti; mericarpii che si toccano per i margini, con cinque costole longitudinali, formate da una membrana esterna, le quali sono alate bianchicce e quasi* crestate e alle quali corrispondono di den- tro cinque piccole costole opposte a quelle e formate da un' altra membrana che è aderente al seme, restando tra loro uno spazio li- bero per essere la membrana esterna gonfia. Le vallecole sono 1 o 2. (Pari, ms., descr. della pianta di vai Sesia). » XXXII. COLIiAUONIA. Colladonia Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 240. Prangos prò parte Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 904. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 592. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus vel minimus. Corolla expansa, petalis breviter infractis. Fructus oblongo-cylindraceus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis convexo-planis, 5-costatis costis sequidistantibus, in alas elevatis , lateralibus margi- nantibus. Semina adhserentia, convexo-sulcata , excavata. Portamento Dalla descrizione che dà Bertoloni della specie nostrale, dev'essere qualcosa di simile alla Fenda Opopanax. Osservazioni. — Questo genere non ha che vedere col genere Prangos, ossia Cachrys, col quale 1' hanno confuso alcuni autori. Colladonia angustifolia. Cachrys triquetra (non Spreng.) Ten. ad fi. neap. prodr. app. quinta p. 10. FI. nqp. 3. p. 294 (excl. syn.). Syll. p. 136 {excl syn.). Colladonia angustifolia Bert. fi ital. 3. p. 408 Prangos angustifolia Nym. syll. fi. eur. p. 164. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 592. Are. comp. (I. ital. p. 285. Abitazione e Fioritura. — In luoghi montuosi di Basilicata , COLLADONIA. ECHINOPHORA. 357 a Serra del ponte presso Tricarico (Ten.); e in luoghi marittimi di Puglia presso Gravina (Bert.). Fiorisce in giugno (Ten., Bert.). Distribuzione geograBca Specie nota soltanto di quei luoghi. Osservazione. — Questa pianta mi è affatto sconosciuta. XXXIII. ECHIIVOPIIORA. Echinophora Tourn. Hnst. p. 656. t. 423. Beìith. Hook. gen. jdant. 1. p. 881. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 599. t. 96. f. 1 (err. quoad fruct.). Flores bisumbellati (polygami, periphserici staminiferi cum unico centrali pistillifero). Calyx maiusculus. Corolla semi-clausa, petalis erecto-patulis, infractis. Fructus oblongo-cylindraceus, pericarpio tenui, a3gre ruptilis sine coccophoro, coccis convexo-planis vel (altero saape abortivo) altero teretiusculo , longitudinaliter rugoso- striatis. Semina adhgerentia , teretiuscula, profundissime excavata. Portamento.— Piante perenni, poco alte, ramosissime, sbrac- ciate, dure rigide, con foglie pennati-divise, e con ombrelle termi- nali od opposte alle foglie, brevemente peduncolate, di fiori bian- chi o gialli, raggianti nel calice e nella corolla. Que' fiori in ogni ombrelletta sono : uno pistillifero centrale , sessile dentro un ricet- tacolo concavo carnoso, sul quale esternamente stanno impiantati vari fiori staminiferi, pedicellati. Il frutto è racchiuso nel ricettacolo ingrossato, e carico dei pedicelli caliciferi dei fiori sterili, essi pure accresciuti. Osservazione. — Io ho veduto il frutto come lo si descrive generalmente , né tampoco come è figurato nella tav. 96 di Ces. Pass. Gib. e descritto in fondo alla spiegazione di detta tavola. Manca il coccoforo. Le liste attorno al seme sono appena vi- sibili. I . I f!iino|>lioi*:i spinosa. E. lobia foliorum subulatis pungentibus, Qoribus albis, | glabris. Echinophora spinosa Linn. tp. pi. ed. I . p. -•-•'. Btrt. fi. itti, $. p. 158; ti auct. omn. Figure. — Cav. ii'. t. 127. il. grac. t. 265. Reich. ic. fi. germ. :'/. t. 190. 358 APIAGEE. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comune assai nelle arene marittime. Nella Penisola nasce da Nizza (Balb.! ecc.) a Cervo (Ricca!), a Pegli (Bert.), a Chiavari (Cald.!); da bocca di Magra (Bert.) a bocca d'Arno!, a S. Vincenzo (Aiuti!), da Castiglione al- l'AIbegna (Santi), da Maccarese (Baccarini!) a Ostia (Sang.), da Terracina (Fiorini!) a Gaeta (Bert.), a Napoli (Ten. ecc.), al capo dell'Armi (Macch.), a Taranto (Giordano!), Gallipoli, Otranto (Gro- ves), Pescara (Kuntze!), da Giulianova (Bert.) a Civitanova (Ca- vatina !), a Senigallia, a Ravenna, alle bocche del Po (Bert.) , a Venezia (Pari.! ecc.), Aquileia , Monfalcone (Pir.). Nasce nelle isole minori di Pianosa (Simonelli!) , e Ischia, di Panaria, di Pantellaria (Guss.); e nelle maggiori di Corsica a Bastia (Pucci!), al capo Corso, a S. Fiorenzo, Aleria (Mars.), Fiumorbo (Requien!), S. Manza (Bert.), .Bonifacio (Mars.); di Sardegna (Mor.!); di Sicilia a Tra- pani (Pari.!), Castellammare (Guss.), Palermo (Pari.!), Messina (Nic.!), tra Catania e il Simeto, non rara (Strobl), ad Avola (Bianca!) ecc. Fiorisce da giugno e luglio alla fine dell'estate. Distribuzione geografica. — Dalla Francia occidentale e la Spagna alla Grecia e l'Asia Minore, nell'Affrica settentrionale. ce Descrizione. — Pianta alta sino a 6 o 8 decimetri , spesso più bassa. Fusto eretto, ramoso e con i rami solcato-angolati, con gli angoli sporgenti, ottusi e bianchicci, con i solchi di un verde glaucescente , i rami eretti o eretto-patenti , un po' ingrossati quasi in nodo alla base, e ivi bianchicci. Foglie alterne, patenti, e un po' curvate ad arco in giù, rigide, grossette, patenti-divise, con le lacinie opposte, disugualmente trifide o intere, grossette, gradata- mente assottigliate all'apice e ivi fornite di una spina pungente e gialliccia, leggermente scanalate di sopra, con una carena di sotto, solcato-angolate come il fusto ed i rami, però con i solchi più su- perficiali; le inferiori ristrette in basso quasi in un picciolo, le su- periori in una guaina corta, striato-solcata per un margine bian- chiccio. Gli ombrelli sono all'apice di peduncoli, i quali sono opposti alle foglie, eretti , lunghi quasi o più dell' internodio corri- spondente, angolati, solcato-striati , eretti. L'involucro si compone di molte foglioline patenti o patenti-recurve, disuguali, quasi uguali o poco più lunghe dell'ombrello, altre pennati-divise, altre intere lanceolato-acuminate, tutte simili alle foglie o alle loro lacinie, ci- gliate. L'ombrello ha molti raggi disuguali, patenti o eretto-patenti, angolosi, solcato-striati. Gl'involucelli sono composti di molte fo- glioline disuguali , intere, ovato-lanceolate, acuminato-spinose, con ECHINOPHORA. 359 il margine bianchiccio e cigliato, solcato-striate nel dorso, puberule, quasi uguali agli ombrelletti. I raggetti sono molti, disuguali, corti, simili ai raggi. 1 fiori sono maschi, eccetto il solo centrale eh' è femmineo. Il calice ha il tubo poco più corto delle lacinie o denti i quali sono eretti, disuguali , Janceolato-acuminati, spinescenti, con la spina bianchiccia, sono verdi come il tubo, con una linea longi- tudinale bianchiccia e puberuli. I petali sono cinque, eretti, poco più lunghi o quasi eguali ai denti del calice, obovati, con un lobo lungo e piegato in dentro e in giù, scanalati nel dorso, bianchi. Gli stami sono 5 alterni con i petali, poco più lunghi di questi. I filamenti dapprima curvati ad arco in dentro, poi eretto-patenti, un po' lesiniformi, bianchi, glabri. Le antere sono piccole, quasi ovali, bianchicce. Gli stili del fiore femmineo sono lunghi, da 2 a Svolte più lunghi dei petali , divergenti e un po' curvati in fuori, cilindrico- lesiniformi , bianchi, glabri; gli stimmi ottusi, dello stesso colore. Tanto i rami come le foglie, i peduncoli, l' involucro, l'involucello, i raggi, i raggetti e il calice sono puberuli. (Pari. ms.). » 3. !<:cliiiH'|ilim*a lemiifolia. E. lobis foliorum planis inermibus , floribus luteis , petalis ei- liatis. Echinophora tenuifolia Limi. sp. pi. ed. I . p. 239. Beri. fi. Udì. 3. p. 154. 5 p. 617. Gusi.fi. sic syn. 1. p.304< Are. comp. fi. Hai. p. 266. Ces. Pass.' Gib. comp. fi. Hai. p. 590. Gr&veg fi. Terr. Gir. p. 151. Tom. fi. sic. p. 280. Echinophora Sibthorpiana Guss. sappi, ad. fi. sic prodr. ex san. I. e. Tom. l. e. Figure. —Col. eephr. p. 10 1. Lam.ìlì. t. 190. f. Z.Fl.gtWc. t. 266. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei Colli arenai 0 argillosi dell'Italia più meridional. •: in Puglia presso Foggia (Iluti-r I Rigo!), a Barletta (Bruni!), a Canoa* Ten., Guss., Bruni!), a M<.la (Col., Ten., Guas.), a Bari (Ten.), a Otrani in Basilicata a Torre a mare e Policore I ten., Guss.), in Calabria a MimtruMu.iaii.MT'ii ,Guss.); in Sicilia a Nissoria (Tom.), Leon- Forte (Guss., rari.'), Gaitanisetta (Bert), P i, Ai. Ione, ,( Butera,Cotnì >, Grammichele (Tineo! >, Lentkii ecc. 1 ioriace da agosto .1 ottobre. 360 APIACEE. Distribuzione geografica. — Si stende dall' Italia per la Penisola Balcanica e l'Asia Minore alla Persia e al Turkestan. Osservazione. — Io ho seguito Grisebach (Spie. fi. rum. 1 . p. 386) nel riunire nuovamente l' Echinophora Sibthorpiana d'Oriente all'È, tenuifolia d'Italia, perchè non mi sembrano le differenze addotte da Bertoloni e da Gussone oo. ce. tali da meritare che si dia loro valore specifico ; al quale parere inclina anche Boissier (FI. orient. 2. p. 949). SOTTOTRIBU QUARTA. Scamiicee. Gen. Amminearum, ScandicinEjE prò parte Koch. SCANDICE^. Fructus oblongus ssepe elongatus, a latere compressus, pericar- pio tenui. XXXIV. FA ILARIA. Falcaria DUI. app. ad cai. plant. circa Giss. p. 98 (1719). Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 12. Prionitis Adans. fam. pi. 2. p. 499 (1763, non Linn. 1737). Ptychotidis sp. et Falcaria Bùch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 11 , 12. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 585, 586. t. 92. f. 7. Cari sp. et Falcaria Benih. Hook. gen. pi. 1 . p. 890, 892. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus oblongus, a latere compressus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planiusculis fere teretibus, 5-costatis costis aequidistantibus, vix elevatis , lateralibus marginantibus. Semina adhserentia , teretiuscula.' Portamento. — È vario. Si tratta di erbe bisannue o perenni, di mediocre altezza, ramose, glabre, con foglie sezionate, con fiori bianchi , in ombrelle ora con ora senza involucro. I frutti sono pallidi. FALCARIA. 361 Osservazioni. — È un errore l'attribuire, come generalmente si fa, il genere a Rivino, il quale non ha fatto altro che dare una figura di una specie sotto il nome di Falcarla, che per lui era nome specifico. 1. Falcarla vulgaris. F. perennis, lobis foliorum elongatis lanceolato-linearibus, cre- bre serratis, umbellis involucratis, petalis basi rotundatis , fructibus obtuse costatis. Sium Falcarla Limi. sp. pi. ed. 1. p. 252. De Not. rep. fi. lig. p. 485. Wulf, fi. nor. p. 369. Falcarla vulgaris Bernh. syst. verz. pfl. Erf. p. 176 {1800). Falcarla Rivini Host fi. austr. 1. p. 381 (1827). Beri. fi. ital. 3. p. 302. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. Hausm. fi. Tir. p. 352. Facch. fi. Sudtir. p. 30. Pir. fi. for. syll. p. 62. De Vis. Sacc. cai. piani. Yen. p. 169. Ing. cai. sp. Mond.p. 36. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 586. Are. comp. fi. ital. p. 275. Figure. — Riv. ord. pi. fi. irr. peni. t. 48. Reich.ic. fi. gemi. 21. t. 21. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nell'Alta Italia, assai rara: in quel di Gorizia (Wulf.), nei prati presso Aqui- leia secondo Host (Pir. ecc.), in Tirolo nei campi della valle del- l'Adige (Ambrosi!) presso Magre rarissima (Facch.) , sul lago di Como nei colli a Bellagio (Barbieri!, Com., Bert.), in Piemonte a Candiolo (Ali.) e nei campi presso Vicoforte (Ing.); indicata nel Nizzardo dall'Allioni ma ivi non più riveduta. Fiorisce e fruttifica da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa, principalmente me- dia, nella Siberia occidentale, nell'Asia occidentale. £. Falraria iati l'olia. F. perennis, lobis foliorum rotundatis, inaèqualiter dentato , umbellis involucratis, petalis basi rotundatis, fructibus obtn- statis. Hladnikia pastinacifolia Reich.! te. hot, 9. p. 9. 11. germ. exc. P. 176. 362 APIACEE. Falcaria latifolia Koch! syn. fi. gemi. ed. 1. p. 285. Beri, fi. Hai. 3. p. 30/. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 586. Are. comp. fi. ital. p. 275. Falcaria pastinacifolia Reich. fil. ic. fi. germ. 21 . p. 12. Figure. — Reich. ic. hot. 9. t. 825. Ic. fi. germ. 21. t. 22. Abitazione e Fioritura — Nelle Alpi Giulie, sul monte Zhaun (Graf! ecc.) sopra Aidussina (Bert.) a circa 4000' (Koch). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Unica località. 3. Falcarla snxifraga. F. biennis, lobis folioruni basilarium rotundatis inciso-dentatis, caulinorum capillaribus, umbellis exinvolucratis, petalis basi angusta- tis, fructibus acute costatis. Seseli saxifragum Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 261 . Canini Bunius Linn. syst. nat. ed. 12. 2. p. 733. Art. comp. fi. ital. p. 274. Aethusa Bunius Murr. syst. veg. ed. 14. p. 286. Ing. cat. sp. Mond. p. 10. Meum heterophyllum Mosnch meth. pi. p. 86. Zum. fi. ped. 1. p. 423. Ptychotis heterophylla Koch gen. trih. umb. p. 124. Bert. fi. ital. 3. p. 304; et auct. Ptychotis Bunius Reich. fi. germ. exc. p. 474* Trev. prosp. fi. eug. p. 21. Falcaria saxifraga Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 12. Figure. — Mor. hist. plant. un. 3. s. 9. t. 2. f. 16. Reich. o. e. t. 38. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Neil' Alta Italia, in luoghi montuosi aridi sassosi, sia campestri sia selvatici: negli Euganei (Trev.), nel Veronese copiosa , segnatamente presso Verona lungo l'Adige non lungi da Tomba (Poli.) e a S. Zengi (Bert.), e alle radici del Baldo verso Castione, Peri, Roveredo (Poli.), e presso Brentino nella salita alla Corona (Goiranlj, presso Roveredo verso vai Arsa allo Spino (Hausm.), tra Torbole e Nago a 4—500' (Huter !), presso Trento (Ambrosi ! ecc.) a Ravina, Masi dell'Aria ecc. (Hausm.), a Sirmione sul lago di Garda frequente, e sul declivio FALCARIA. 363 occidentale del colle Badia (Zersi) : in tutto questo tratto sul cal- care; quindi dopo lungo intervallo in quel di Snsa (Pari.! ecc.) ovunque (Re), a Bardonecchia (Beccari!), in valle di Fenestrelle lungo il Girone (Ali.). aa* Entraque (Pieich. f.) , a Torre-Mondovi, Roburent e Montaldo (Ing.), tra S. Martino Lantosca e la Madonna di Fenestre (Bourgeau !), al col di Tenda (Reuter!), a Saorgio e Lucerame (AH.), presso Nizza lungo il Vaio (Pari.!), a Mentane comune (Ard.), a Dolcedo (Berti!) e Cavezza (Ricca 1), nel monte Acuto presso il Geriate (Beri.) , verso Savona (DeNot.)v e finalmente ad Alba (Bertero!). Cresce poi in Sardegna nelle rupi calcaree a 500— 1 000 metri a Laconi, Tonnara, Tonneri d' Irgini (Mor ) , Oliena (Ascherson!). Fiorisce e fruttifica da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Dalla Spagna per la Francia sino al lago di Ginevra e all' Italia. Osservazioni. — Mi sembra felicissimo ravvicinamento questo fatto da Reichenbach , che cosi aiuta anche a togliere di mezzo il genere Ptychotis dei più artifiziali, rappresentato in Europa da due specie, le quali riunite per una comune particolarità dei petali, hanno poi frutti assai diversi. XXXV. CHiEROPIElTIiTiLT.n. Myrrhis prò parte Tourn. Chaeropliylliirri prò parte Limi. Chaerophyllum llu/[m. gen. pi. umb. p. 31. Korh gen. trib. pi. umb. p. 131. Denih. Hook. gen. pi. I. p. 808 (excl. Freyera). Chcerophyllum et Physocaulos Ces. Pass. Gib. comp. //. ilal. p.596, 697. /. 95. f. :\ 6. Flores Insnmliollati. (':» l vx minimus voi obsoletus. Corolla es- pansa, pctalis patulis, infarctis. Fnu-tus oblongus, a latore compros- sus, pericarpio tenui, dicoccus cura coccophoro, coccis convexo- Bubconcavis ac insuper ventre sulcatis, 5-costatis costis aaquidistan- tibus, latis depressa, fiteralfbuarrrafgimintibus. Semina adhaerentia, convexo-sulcata , excavata. Portamento. - Piante , ninne, bienni 0 perenni, raÒQOSe, alte lino a un inolio, pelose. Foglie grandi, sezionate, co' lobi più o 364 APIACEE. meno larghi. Ombrelle con involucretti ma senza involucro, di fiori bianchi , i periferici nelle ombrellette spesso sterili in gran parte. Osservazioni. — Oltre le specie qui registrate , sono state indi- cate in Italia le seguenti: Chasrophyllum buìbosum Linn. : in Piemonte nei boschi tra il fiume Sangone e Moncalieri, se vi si deve riferire la Myrrhis bulbosa di Allioni, la qual cosa è posta fortemente in dubbio da' botanici piemontesi (vedasi Colla herb. ped. 3. p. 85) ; nel Pavese sui monti Penice e Ghiarolo secondo Nocca e Balbis {FI. tic. 1. p. 143), ma è segnato con dubbio dal Cesati nel Sagg. geogr. bot. Lomb. p. 47. Chcerophyllum coloratum Linn., indicato, ma dubitativamente, nell'Istria dall'Arcangeli (Comp. fi. ital. p. 279). Chcerophyllum levigatimi De Vis., dato dallo stesso (o. e. p. 280) dell'Istria, ma noto sicuramente soltanto della Dalmazia, del Mon- tenegro e dell' Erzegovina. Del resto Nyman {Gonsp. fi. eur. p. 300) l'aggiunge come varietà al Ch. buìbosum. Chcerophyllum peucedanifolium, del monte Generoso , che non si sa cosa sia (Penz. geogr. bot. m. Gen. p. 141). Un Ch. minimum Vand., pianta rimasta altrimenti ignota, dei monti Milanesi (Schultes syst. veg. 6. p. 526, Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 228). Non posso concordare nell' opinione di Ascherson nel suo ela- boratissimo lavoro sul Chcerophyllum nitidum (Verhandl. bot. ver. Brandenb. ann. 6) che i moderni generi Chcerophyllum e Anthriscus corrispondano rispettivamente a Myrrhis e a Chcerophyllum di Tour- nefort e debbano perciò portare questi nomi. Per non rientrare nel relativo ginepraio sinonimico io credo che migliore partito sia di attenersi ai nomi di Hoffmann , che fu primo a fermare que' generi come ora s'intendono. I Chcerophyllum presentano variabilità in parecchi di quei ca- ratteri ritenuti generici da molti tassinomisti. Gli stili variano di lunghezza, dai cortissimi del Ch. nodosum ai lunghi del Ch. hirsutum; il coccoforo è brevemente o profondamente diviso; i semi sono pro- fondamente scavati nei Ch. nodosum e Ch. aromaticum } appena nel Ch. temulum. * Fructus echinatus, costis latissimis fere contisfuis. Gen. Physocaulis Tausch. CrUEROPHYLLUM. 365 1. Cltaerogiliyllui» ìiodosvuii. Ch. annuum, caule sub nodos demum insigniter tumido, segmentis foiiorum incisis, umbellis (2— 5-radiatis) haud longe pe- dunculatis, ante anthesin erectis, fructiferis laxis, involucellorum bracteis sub-5, lanceolato-acuminatis, hispidis, petalis glabris , fructibus 1 centim. longis, basi nudis, ovato-oblongis, pallidis, co- ronatis a stylis brevissimis rectis. Scandix nodosa Limi. sp. pi. ed. 1. p. 257. Wulf. /!. nor. p. 354. Anthriscus nodosa Pers. syn. plant. 1. p. 320. Zani, fi. ped. 1. p. 435. Chserophyllum nodosum {non Lam.) Cani, prodr. syst. nat. 4. p. 225. Morii fi. sarà. 2. p. 229. De Not. rep. fi. lig. p. 485. Gren. Godr. fi. Fr. ì. p. 745.Mars. cai. pi. Cors. p. 70. Are. comp. fi. ital. p. 279. Barb. [I. sard. comp. p. 36. Biasolettia nodosa Beri. fi. ital. 3. p. 192. Terr.l fi. Vult. syn. p. 82. Physocaulus nodosus Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 348. Freyn fi. Siid-Istr. p. 346. Smith fi. Fiume p. 28. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p, 597. Freyn nachtr. fi. Siid-Istr. p. 22. Figure. — Mor. pi. hist. un. 3. s. 9. t. 10. f 4. Reich.ic.fl. germ. 21. t. 174. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In aldine parti più calde della Penisola: nel Nizzardo (Ali., Bert.) e in Ligu- ria, punto raro, nelle vigne e in luoghi sterili (Ali.), però non più visto ivi; sui monti Albani, nel bosco della villa Doria (Rolli!) ; in luoghi montuosi boschivi solatii di Campania a Gallo (Terr.!); in luoghi boschivi ombrosi alla Frasca presso Melfi (Terr.!); nei colli argillosi di Calabria (Ten.); e di Puglia alle murgie di Ginosa [Ten.)j al Gargano nei boschi del monte Sacro sul calcare a 1 000 — ^OOO' (Porta Rigo!); in Istria nelle boscaglie tra Stignano e Pola, e nelle siepi tra Prato grande e la batteria Carniale (Freyn) , e poi nei cespugli a Bergudi presso Castua (Smith), e sopra Fiume nei boschi montuosi (Wulf.). Nasce poi in Corsica a Calvi (Soleirolf, Cren. Godr.) e a Calen/ana (Soleiroll, Beri.); in Sardegna nei ; (Mor.!)a Villamassargia, Samugheo , Arizzo, Fonni (Mor.); in Si- cilia sopra Palermo in luoghi boschivi a S. Maria del Bosco presso 366 APIACEE. Bisacquino (Tod.!), in luoghi aspri calcari a Busambra (Loj.!), e nelle Madonie a Pomieri sopra Castellobuono (Huet!). Fiorisce in maggio; fruttifica in giugno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia occiden- tale, Affrica settentrionale. Osservatone. — 11 Chcerophyllum nodosum Lam. (Enc. méth. Bot. 1 . p. 685) , a motivo dell' abitazione Parigina e della descri- zione , è probabilmente YAnthriscus vulgaris. Fructus levis , costis a valleculis evidentioribus seiunctis. $. diserò)» Iiyllum temiiluiii. Ch. bienne, caule sub nodos subtumido, segmentis foliorum incisis, umbellis longe pedunculatis, ante antbesin cernuis, fructi- feris laxis, involucellorum bracteis sub— 5 , lanceolato-acuminatis , ciliatis, petalis glabris, fructibus 5 millim. longis , basi nudis oblongo-linearibus, fuscescentibus, coronatis a stylis brevissitnis sub- recurvis. Chcerophyllum temulum Limi. sp. pi. ed. 1. p. 258; et auct. Myrrhis temula Gaerln. de fruct. 1 . p. 109. Zum. fi. ped. 1. p. 433. Myrrhis temulenta Smith engl. fi. 2 p. 51 . Bert. fi. ilal. 3. p. 213. Pace. syii. pi. lue. p. 151 Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 243. Anthriscus sylvestris (non Hoffm.) Terr. ! rei. Terr. Lav. p. 112. (ò erìocarpum, fructibus sparse villosis Guss. enum. pi. Inar. p. 150. Figure. — FI. dati. t. 918. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 175. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — In Oliasi tutta Italia, per le siepi e le boscaglie e in luoghi incolti. Piemonte, comune ma soltanto nelle parti più calde (Ali.): presso Torino alla Mandria, a Stupinigi e presso le Tavernette (Re), presso Alba (Colla), nel Monferrato (Zum.). Ticino : sul monte Generoso (Penz.). Lombardia: nel Pavese, frequente (Nocca Balb.), e nell'Appennino al monte Antola (Carrega !), a Panilo, Seveso (Rampoldi !), in quasi tutta la provincia di Como (Com), in tutto il Bergamasco da 100 a 1600 metri (Rota), frequentissimo nel Bresciano (Zersi) , a Man- CrLEBOPHYLLUM. 367 tova al Bosco fontana (Bert.). Tirolo : presso Trento a Terlago e al Doss Trent, comune intorno ad Eppan , a Bolzano in quantità in diversi siti, a Merano (Hausm.). Veneto: nel Veronese (Poli.), e Vicentino (Marz.), negli Euganei (Trev.), a Venezia (Zan.), presso Bassano (Kellner!), e alle Grotte d'Oliero (Bert.), vicino a Treviso a S. Artica (Sacc. Bizz.), nel Friuli qua e là (Pir.!). A Gorizia , Merna ecc. (Wulf.). Istria : a Trieste (Bert.) al Campo Marzio (March.), a Fiume, raro nell'Istria meridionale, nella valle Bandon, a Fasana e sul monte Grande presso Pola (Freyn). Emilia: nel Par- mense (Pass.), a Modena, Rubiera, Fiurnalbo, al Gimone, aSparavara (Gib. Pir.), attorno a Bologna, a Minerbio (Cocc), a Bocca di Rio, al monte Salverò (Bert.), ne' monti Porettani dov' è comune (G. Bert.), a Salto di Montese (Cocc), al Covigliaio (Bert.), nei contorni di Faenza (Cald.!). Liguria, frequente (De Not.) : a Lantosca, Tenda, Sospello, raro a Mentone (Ard.), a Viosenne (Ricca!), tra Montalto e Triora (Panizzi!), a Rivarolo (Ardissone!) e al Belvedere (Figari!), ad Entella (De Not.). Toscana, comune, dalla regione maremmana alla montana: a Sarzana (Bert.), Pontremoli (Pari.!), nei monti Apuani ad Agiieta , Palagnana (Mil.) , sopra Pariana (Celi!) e alle sorgenti del Frigido (Bert.), a Lucca (Calandrimi ecc.), ai Bagni (Pari.!), a Castelnuovo e Corfino in Garfagnana!, e nell'Appennino di S. Pel- legrino (Calandrimi), a Pisa (Savi), Firenze \, monto Senario (Bucci!), Tosi (Bérenger!) e Vallombrosa , Piomena, La Lama!, Prataglia a 2200' (Parl.!)el'AI\ ernia (Gemmi!) in Casentino, a Volterra (Biondi!), Radda (Beccari!), Siena (Bart.), Chiusdino, Castel del piano, Mon- tepulciano, Monte Follonico , Pereta (Santi), monte Argentaro (Pari.!), ned' Elba a Marciana!. Umbria: Montatilo in vai Tiberina (Cherici!). Marche: nei monti di Fabriano ed Arcevia a 700 — 1000 metri (Bargellini !) , presso Urnito nel Piceno (Pari.!). Abruzzo: a Caramanico (Ces.), al Maiellone (Pedicino !), al Sirente (Groves). Lazio.: a Viterbo (Beri.) alla Palanzana (Maccfr.1), intorno a Roma! qua e là (Rolli!), comunissimo (Seb. Mauri). Campania: a 1' solido (Terr.), S. Biagio Saracinesco, Difesa di Laurenzano al Ma- tese (Terr.!), T reglia, Caserta, Carditello (Terr.)i Camaldoli, Canteroni Pasq.), in Ischia (Guss.). Basilicata: a Melfi, comune, e Muro (Terr.). Calabria a S. Bufemia (Are.!), Corsica : a Bastia, comune (Sai.), a Calvi (Bert.), in valle «li Basteliea (Réq.), a Gri- done ed ni altri luoghi (Petit). Sardegna (Mor '). Sicilia: presso Palermo alla Pizzuti e alla Ficozza (Tod.l ecc.), a 8. Maria del Bo ;.), a Caitelbuonq (Parl.t), nelle Madonie a S. Cu- 368 APIACEE. glielmo e altrove (Mina! ecc.), a Caronia (Nic), Militello (Se- guenza!), Messina, Mandanici (Nic), sull'Etna (Riv.!) intorno a Catania e Milo e nel vallone di Ulli (Strobl). La var. è propria del- l'isola d'Ischia (Guss.). Fiorisce in maggio e giugno; fruttifica in giugno e luglio. Talora trovasi fiorito d' autunno. Distribuzione geografica. — Europa tutta ad eccezione delle sue parti più nordiche, Dauria e Affrica settentrionale (Boiss.). c( Descrizione. — Pianta bienne , alta da 3 a 6 decimetri , di un verde chiaro, pelosetta , in parte ispida. La radice è fusiforme, ramosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, spesso flessuoso, cilindrico, più grosso sotto i nodi vitali, striato, verdognolo, con macchioline rosso-scure nella parte inferiore, ispidetto in alto, ispido in basso per peli rigidi e bianchi, ramoso in alto con i rami eretto-patenti. Le foglie sono piuttosto delicate, bipennati-divise, con le lacinie ovate, ovali o bislunghe, ottuse, inciso-dentate, verdi di sopra ed ivi con un leggiero solco in ciascuna lacinia , al quale corrisponde di sotto un nervetto poco sporgente, di un verde pallido di sotto, pelosette in ambedue le facce e fornite di ciglia ispide nel margine; le inferiori sono fornite di un picciolo stretto, avente un solco stretto di sopra, convesso di sotto, striato, pelosetto, slargato alla base con la quale abbraccia il fusto: questo picciolo è gradatamente più corto nelle foglie superiori tanto che le supreme sono quasi sessili, queste sono anche meno divise. Gli ombrelli sono portati all'apice del fusto e dei rami, cernili avanti l'infiorescenza, eretti in questa, e si compongono di 6 a 9 e talvolta sino a 12 raggi eretto-patenti, delicati, verdognoli, striati, ispidetti per rari, corti e rigidi peli diretti in su. Gli ombrelletti di mezzo sono spesso sterili. L' invo- lucro manca o si compone di una sola fogliolina piccola, molto più corta dell'ombrello, patente, ovale-lanceolata, acuta, verdognola, fornita di corte ciglia. L'involucello si compone per lo più di cinque, talvolta sino a otto foglioline, patenti e un po' dirette in giù, lun- ghe circa il terzo degli ombrelletti , simili alla fogliolina dell' invo- lucro, un po' concave di sopra. Il calice manca di lembo. I petali sono piccoli, patenti, in forma di cuore rovesciato, con un'appen- dice nella incavatura, diretta in dentro ed in giù, che giunge fin quasi alla base del petalo: bianchi, glabri. Gli stami sono poco più lunghi dei petali. I filamenti sono lesiniformi, bianchi, glabri. Le antere sono quasi tonde , bianche. Gli stilopodii sono quasi tondi di fuori e di sopra, un po' piani di dentro, verdognolo-bianchicci. Gli stili dapprima corti, eretti ed avvicinati l'un l'altro, si allungano CILEROPHYLLUM. 369 dipoi e divergono, sono cilindrici, verdognolo-bianchicci ; gli stimmi ottusi e quasi in capolino. Il frutto è bislungo , un pò 'assottigliato in alto, un po' schiacciato lateralmente, glabro, lungo circa 6 mil- limetri, verdognolo con linee delicate , rossicce-scure , coronato dagli stilopodii di forma quasi conica e dagli stili divergenti e lunghi quanto gli stilopodii. (Pari. ms.t descr. della pianta di Prataglia). » 3. Clisero|iliylluni aureuiii. Ch. perenne, caule sub nodos subaequali, segmentis foliorum incisis, umbellis longe pedunculatis , fructiferis coarctatis , involu- cellorum bracteis 5 — 8, lanceolatis acuminato-cuspidatis, ciliatis , petalis glabris, fructibus 7 — 10 millim. longis, basi nudis, oblongo- linearibus, flavidis, coronatis a stylis brevibus subrecurvis. Chaerophyllum aureum Limi. sp. plani, ed 2. p. 370 ; et auct. Cheerophyllum hybridum Ten.l fi. nap. 1. prodr. p. 67. Terr. fi. Vult. syn. p. 81. Ces. el piant. Maiell. p. 16. Jatta rie. hot. Gran Sasso p. 200. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 596. Myrrbis aurea Spreng. pi. umb. prodr. p. 29. Beri. fi. ital. 3. p. 208, 606. 10. p. 480. Pucc. syn. pi. lue. p. 151. J. Bert. it. bon. p. 18. Zum. fi. ped. 1. p. 433. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 242. Chserophyllum magellense (ìion. Ten.) Terr. ! rei. Terr. Lav. p. 112. Figura. — Ten. o. e. t. 129. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati e nei luoghi boschivi delle Alpi e degli Appennini. Si affaccia in Istria sul monte Maggiore (Smith) nell' altipiano tra vai Trebi- schko e Mala-Utzka e sopra Vela-Utzka (Frevn); riprincipia uni Friuli a Venzone e Tolmezzo (Pir.), e continua per: il monte Sesis vicino al Peralba (Venzo!), le alpi di Feltre sulle Pezze sopra Anne (Bert.), Valdobbiadene , il monte Grappa (Sacc. Bizz.), il monte Campo del Bassanese (Poli.), la Campesana, Kubbio, i Collatti, il canal di Brenta, il monte Smiiano (Bert.), il Baldo in valle Ba- siana, alla pia «li MaJcesine (Poli.) e a S. Giacomo, i dintorni di Roveredo, vai Fassa, il Uitten a Klobenstein e altrove, la Pusteria a Welsberg, vai Venosta ed Eiera (Hauam.), ral Trompia tutte rette del Dragone, al monte Guglielmo sopra Zone (Zersi), e sotto il colle -li Croce a 1500 metri . Bormio a 1^J<» metri (Pari.! ) . I VlOtkh iTMIAnA — ?Ol Vili. 370 APIACEE. nanze di Como e le valli Intelvi e di Menaggio (Gom.), il Gran S. Bernardo (Tiss.), il Cenisio (Beri.), Fenestrelle e la valle S. Mar- tino (Ali.), Argenterà!, la valle di Giallorghe e S. Martino Lanto- sca (Ard.), il col di Tenda (Bourgeau!) e Gastarin (Ung.-Stern- berg!), Viosenne (Ricca!); prosegue per: l'Appennino di Bobbio (De Not.) e i monti Penice e Lesima (Rota), le alpi Apuane nel monte Corchia, in valle d'Arni ecc. (Simi !), l'Appennino tosco-emiliano nei dintorni di Civago (Gib. Pir.), nell' alpi di Mommio e di S. Pel- legrino (Calandrimi), alla Musceta di Montefegatese, a Pratofìorito, a' Lagacciuoli (Giannini !) e alle Tre potenze (Gib. Pir.) , e lungo la Lima (Calandrini !), a Boscolungo , sopra Pianasinatico!, al Pian degli Ontani (Beccari !) , alla Cartiera di S. Marcello (Bert.) , al Ci- mone (Gib. Pir.), a loia (Berti, all'Acero (Pari.! ecc.), al monte Acuto (Bert.), nei monti di Porretta (G. Bert., Cocc), a Salto di Montese (Cocc), nell'alpe di S. Crispino a Biana, nelle vicinanze di Marradi al Fonte Caldini (Bert.), in Mugello a monte Senario (Reboul!), in Casentino a Campigna , Prataglia! e Cotozzo (Are.!), a Vallombrosa!, a Pieve S. Stefano in vai Tiberina (Amidei!), l'Ap- pennino umbro-marchigiano al Sasso di Simone (Cherici!), al Ca- tria (Piccinini!), ne' monti di Fabriano e Arcevia a 700 — 1000 metri (Bargellini!), nel monte S. Vicino (Narducci!), nel monte Pennino (Tanf.i), in Castel Maliardo alle Mise (Marzialetti!), nel monte Birro, nella Sibilla all' Infernaccio, in valle Canetra (Bert.), sul Vettore a S. Gemma, l'Abruzzo al monte De' fiori, presso Umito!, alle Mori- cane, al Corno (Orsini!), alla Maiella nelle valli di S. Spirito, del- l'Inferno (Ten.), d'Orfenta (Levier!) a 3—4000' (Porta Rigo!), e al Maiellone (Ces.) e altrove (Ten.), al Sirente (Groves!), al Velino (Ten.), l'Appennino di Subiaco a Camposecco sopra Cammarata (Rolli!), la Campania a Picinisco a Canneto, a Letin.o, sul monte Mutria all'Acero (Terr.!), al Taburno (Guss.!, Terr.!); e termina in Basilicata nel Vulture verso la valle di S. Spirito (Terr.!). Fiorisce in maggio, giugno, luglio; fruttifica in giugno, luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Neil' Europa meridionale e media e fin oltre il Caucaso. 4. Cltseropliylluiii liirsiituiii. Ch. perenne, caule sub nodos subaequali , segmentis foliorum incisis, umbellis longe pedunculatis, fructiferis coarctatis, involti- cellorum bracteis 5 — 8, lanceolatis acuminato-cuspidatis, ciliatis , CH^EROPHYLLUM. 371 petalis ciliatis, fructibus 7—12 millim. longis, basi nudis, oblongo- linearibus , flavidis , coronatis a stylis longiusculis rectis divergen- tibus. Chaerophyllum hirsutum Linn. sp.plant. ed. 1. p. 258; et auct. Myrrhis hirsuta Spreng. pi. umb. prodr. p. 28. Bert. fi. ital. 3. p. 211, 606. 10. p. 480. Pucci syn. pi. lue. p. 151. J. Bert. it. bon. p. 8. Zum. fi. ped. 1 . p. 433. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 242. Chaerophyllnm Cicutaria Vili. hist. pi. Dauph. 2.p.644: forma maior glabrior. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 47. De Not. rep. fi. lig. p. 179. Ard. fi. Alpes-mar. p. 170. Favre guid. bot. Simpl. p. 90. Jatta rie. Gran Sass. p. 209. March, pass. alp. carri, p. 20. Chaerophyllnm magellense Ten.l flx nap. 3. prodr. suppl. 4. p. 7 (var. )3): forma fructibus maximis. Car. prodr. fi. tose. p. 297. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 92. Archb. fi. alt. Serch. p. 42. Jatta l. e. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 597. Groves fi. Sir, p. 60. Gib. Pir. fi. Mod. p. 78. Are. comp. fi ital. p. 280. Myrrhis magellensis Bert. o. e. p. 213. Pucc. o. e. p. 152. Saìig. l. e. Chcerophyllum elegans Gaud. fl. helv. 2. p. 364: forma lobis foliorum angustioribus elongatis. Rota prosp. fi. Berg. p. 46. Tiss. guid. St-Bern. p. 49. Are. I. e. Gib. Pir. I. e. Suppl. p. 14. Chaerophylluni calabricum Guss. sec. Cand. prodr. 4. p. 227 : forma minute parce pilosa , lobis foliorum latis , involucellis ruben- tibus. De Not. I. e. Ces. Pass. Gib. I. e. Are! I. e. Contr. fl. tose. p. 187. Gib. Pir. suppl. fl. Mod. p. 14. Chaerophyllum aureum (non Linn.). Terr.! rei. Terr. Lav. p. 112. Figure. — Ten. o. c. t. 130. Reich.ic. fi. gemi. 21. t. 178, 180. fi Viliar sii, coccophoro plus minus profunde partito nec bre- viter fìsso. Clueropliyllum Villarsii Koch syn. fi. gemi. p. 317. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 178. lìausm. //. Tir.p. 381 , I agg. fi. trèv. p. 21. Gib. Pir. fl. Mod p 78. Are o. e. / Myrrhis Villarsii Bert. o. e. 7. /». 626. Figura. — Reieh. o. e. t. 1 79. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati, nei luoghi boschivi , nei luoghi umidi delle Alpi e degli Ap- pennini di tut tu la Penisola. Cominciando dalle Alpi orientali : in Friuli sui monti Peroni, c.rn eco. (Wulf.), sul Wiscliberg (March.), 372 APIACEE. presso Malborghetto (Wulf.), e Pontebba (Tacconi!), a Tolmezzo, a Verzegnis (Pir.); in Cadore sul monte Mauria, a Lorenzago e in parecchi altri siti (Venzo!); nel Gansiglio, sui monti Collalti (Sacc. Bizz.), Grappa, di Vallerana, Assiago, Valstagna, e Gallio (Bert.), sul Baldo alla Novesa (Manganotti !) , al col Santo e alle coste di vai Fredda (Goiran !) e in selva d'Avio (Hausm.); in Tirolo a Campo- silvano, Campogrosso, in vai di Ronchi (Hausm.), sul Bondone (Perini !), nelle Giudicarie sul Pissone ed Amò, sul Geiersberg presso Salorno (Hausm.), in Fassa (Facch.!), sullo Schiero, sul Ritten in diversi siti fino a 5500', a Brunecco, intorno a Welsberg, sull'alpe di Toblach, presso Merano a Kuens e sopra Mari-in ga , e altrove (Hausm.); frequentissimo nel Bresciano, cosi ad Agnosine, in vai d'Inzino, sul Guglielmo (Zersi), sopra Collio a 900-1000 metri, in valle d'Ivino a 1300 metri, sotto il collo di Croce a 1600 — 1700 metri, sul monte Gerle a 1300-1400 metri, sul Dossalto a 1 bOO— 1800 metri (Pari.!); in tutto il Bergamasco, da 200 a 2000 metri (Bota), così a Pontedilegno a 1300, e sul Tonale a 2000 me- tri (Pari.!); in vai Tellina presso S. Caterina a 1200 metri, vicino a Bormio a 1230 metri (Pari.!), in valle Malenco e altrove (Mass.) ; sul S. Bernardino verso Campofiori (De Not.!), tra Campodolcino e Chiavenna (Rampoldi!), nelle valli di Pona (Levier!), Intelvi, Sas- sina , Cavargna, sui monti Resegone, S. Primo, S. Iorio, Legnone, Corni di Canzo ecc., e giù fin nelle vicinanze di Erba (Com.), non- ché sul monte Generoso (Levier!); in vai Intrasca frequentissimo (De Not.!), presso Crodo in valle Antigono (Bir.), in valle For- mazza (Rampoldi!), sul Sempione (Favre), a Riva di vai Sesia in più siti (Carestia!); al Gran S. Bernardo (Gaud., Pari.!) da 2000 e 24(50 metri (Tiss), presso Courmayeur (Webb !); nel Cenisio presso al lago, presso Ouli al Sappè (Pari.!), ovunque in quel di Su-sa (Re); nel monte Canvi sopra Dronero (Manuel!), ai Bagni di Val- dieri (Bert.), alla Certosa di Pesio (Thuret!), alla Madonna di Fe- nestre (Boiss. Reut.!), nelle valli di Boreone, e di Libare presso Venanzone (Ard.), a Sansone presso Briga (Ung.-Sternb.!), a Rezzo (De Not.), presso Garessio (Gentili!), sopra Savona (Figari!); nel Pavese nei monti di Lesime , e Boglelio (Noce. Balb.) , nel monte Antola, nell'Appennino di Chiavari (De Not.); nell'Appennino tosco- emiliano nei dintorni di Civago (Gib. Pir.), nell'alpi di Mommio al monte Prado e altrove, a S. Pellegrino (Calandrini l), a Mulino di Villa presso Castelnuovo di Garfagnana!, alla Musceta di Monte- fegatesi (Giannini!), forse a Pratofiorito, e giù lungo il Camaglione CHjEROPHYLLUM. 373 ai Bagni di Lucca (Pucci), e lungo la Lima (Cai.!) alla Cartiera (Bert.), nella Lamaccia (Giannini), sotto le Tre potenze, vicino al lago Santo (Pari.!), a Boscolungo!, a Fiumalbo (Gib. Pir.), al Cimone, al Teso (Pari.!), alla Caldaia (Beccari !), al Corno!, all' Acero (Bert.), nei monti Porrettani in diversi siti (G. Bert.). Qui s'interrompe e ricomparisce soltanto nell'Appennino piceno-abruzzese a Plamigino, nella Sibilla all' infernaccio (Bert.), nel monte Le Petenelle (Mar- zialetti!), in valle Canetra (Sang.), presso Trisungo, sopra Umito (Pari.!), nel Pizzo di Sivo!, nel monte Le Moricane (Orsini!), al Corno sopra Pietracamela (Huet!), nella valle delle Cornacchie (Bert.) e ad Arapietra (Jatta) , nella Maiella al Maiellone (Ces.) e in valle Orfenta (Levier!), nel Morrone sopra Solmona (Huet!), nel Sirente a 5 — 6000' (Grovesl); prosegue per la Serra S. Antonio sopra Filettino (Rulli!), per la Campania a Pescosolido a Pozzocor- varo , a Settefrati al monte Maro, a Pietraroia sul monte Mutria (Terr.), al Matese nella Difesa di Lorenzano (Terr.!), e altrove. Dopo nuova interruzione, ricomparisce in Calabria al Pollino nel Piano e sulla Schiena e al Pollinello (Terr.!), e termina a Serra S. Bruno (Are.!), ai Giffoni (Ten.!), e in Aspromonte (Pasq.!) ai Coraci (Bert.). Fiorisce in giugno, luglio e agosto; fruttifica in lu- glio, agosto, settembre. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media e più special- mente nella meridionale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 decimetri a un metro , verde, ora più ora meno irsuta , fornita di un rizoma grosso, ramoso, scuro. Il fusto è fistoloso, eretto, flessuoso, quasi cilin- drico, appena più gonfio sotto i nodi, verde, ora più ora meno ir- suto per peli piuttosto corti e curvati un po' in giù, ramoso, con i rami eretto-patenti che giungono ad uguagliare il fusto. Le foglie sono erbacee, le radicali eretto-patenti, le cauline alterile, patenti, un po' lontane, le prime e le inferiori delle seconde grandi, duv rolt6 tornato-divise, con le lacinie lanceolate, pinnatifide, dentate con i denti quasi acuti, verdi «li sopra e ivi con leggieri solchi che spendono ai nervi di sotto, di un venie un po' chiaro (li sotto cil ivi con un nervo longitudinale in ciascuna lacinia da cui partono dei nervetti laterali rilevati clic si dir, iniaiin per terminare air api denti: sono peloaette-irante in imbedoe le facce e fornite ili un picciolo il quale e più lungo 0 quasi Uguale alla foglia, lia un solco longitudinale di i di sotto e pelosetto*irsuto slarga alla basa in una guaina; le foglie superiori del Insto yum più 374 APIAGEE. piccole, meno divise, con le lacinie più strette e con il picciolo ri- dotto alla sola guaina. Gli ombrelli sono molti, ciascuno all'apice del fu-sto o dei rami o rametti di questi , un po' pendenti prima della fioritura, poi eretti, e si compongono di 15 a 20 raggi angolati , verdi e lisci. L' involucro manca talvolta e si compone il più delle volte di una sola fogliolina molto più corta dell'ombrello, quasi pa- tente, lanceolato-lineare, acuminata, verde, con un nervo longitu- dinale bianchiccio, fornita di lunghe ciglia nel margine. L'involu- cello si compone di circa 6 foglioline, poco più corte degli ombrelletti, dirette un po' in giù, lanceolate, acuminate, verdi, con un nervo bianchiccio longitudinale e con lunghe ciglia come la fogliolina del- l'involucro. Il calice è verde, glabro, con i denti quasi punto ma- nifesti. I petali sono piccoli, patentissimi , cordati a rovescio, con una lacinietta rivolta in dentro ed in giù, lunga quasi poco più della metà dei petali, bianchi e glabri (non cigliati secondo Gren. e Godr.). Gli stami sono circa tre volte più lunghi dei petali, eretto-patenti; i filamenti filiformi , bianchi; le antere assai piccole, quasi tonde, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, bi- loculari, bianchicce. Gli stilopodii sono quasi emisferici, molto con- vessi di sopra, verdognoli. Gli stili corti, eretti, verdognoli, gli stimmi ottusi. Il frutto è lungo circa 12 millimetri, lineare, un po' schiacciato dalle parti, coronato dagli stilopodii conici e dagli stili divergenti e poco più lunghi degli stilopodii. (Pari. ms. , descr. della pianta di Boscolungo). » Osservazioni. — Come tutte le congeneri, questa specie varia molto per la pelurie, assente, o presente e più o meno abbondante. Varia poi per la larghezza dei lobi fogliari, e conseguentemente per la loro forma, le foglie dai lobi stretti lanciolati essendo le più facili a incontrarsi. Varia ancora per le brattee degli involucrettì , più o meno strette, col margine membranoso più o meno disteso oltre la parte erbacea; e talora colorate in roseo. Ancora per la lun- ghezza dei frutti , e la conseguente proporzione con gli stili. Sono tutte variazioni molto graduate , sulle quali perciò non si possono stabilire varietà. Più marcata è quella che interessa il coccoforo , e singolare perchè da molti vien riputata carattere generico nella fa- miglia, e che per lo meno valse a Koch per distinguere il suo Ch. Vìllarsii « carpophoro ad basim usque partito » dal Ch. hirsutum « carpophoro apice bifido; » mentre il fatto sta, come me ne sono dovuto persuadere per l'analisi di parecchie diecine di frutti , che nella forma ordinaria della specie il coccoforo è talora appena in- CrLEROPHYLLUM. 375 taccato in cima, e talora fino a l/3 della sua lunghezza, e nella forma Villarsii è diviso ora fino alla base, ora poco sopra la base, ora fino ai 2/3 o alla metà : dimodoché la distinzione non è più cosi re- cisa, e può servire per varietà ma non per specie. Comolli (FI. com. 2. p. 148) riferisce ad una varietà del Ch. hirsutum il Ch. minimum Vand. 5. Cliseropliyllum a rumatici! ni. Ch. perenne, caule sub nodos subgequali, segmentis foliorum serratis , umbellis longe pedunculatis, fructit'eris laxis , involucello- rum bracteis 5 — 8, lanceolatis acuminato-cuspidatis, vix ciliatis , petalis glabris, fructibus 8 — 9 millim. longis, basi nudis, oblongis, tlavidis, coronatis a stylis brevibus recurvis. Chaerophyllum aromaticum Linn. sp. plant. ed. 1. p. 259. Hausm. fi. Tir. p. 382. De Vis. Sacc. cat. piatit. Yen. p. 118. Ces. Pass. Gib. tomp. fi. ital. p. 596. Are. comp. fi. ital. p. 280. Gib. Pir. fi. Mod. p. 78. Suppl. p. 14. Myrrhis aromatica Spreng. pi. umb. prodr. p. 28. Beri. fi. ital. 3. p„ 215, 606. Figure. — Reich. ic. bot. t. 51 ì. le. (I. germ. 21. t. 181. Stazione. Abitazione e Fioritura. — In qualche punto del- l'Alta Italia: nel Tirolo in Fassa (Bert.) , in luoghi selvatici del Mantovano (De Vis. Sacc), nel Ferrarese a Quartesana nei coltivati, nell'Appennino alle radici del Cimone di Fanano (Bert.), sul Cimone, e sul Ventasso (Gib. Pir.). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa orientale media e meri- dionale. XXX.VI. M' t\l»IY. Scandix Tonni, inst.p. 326. 1. 173. Benth. Hook. gerì. pi. 1. p. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 597, t. 95. f, > ■ Flores bisumbellati. Caryx minimus rei obsoletus, Corolla ex- pansa, petalis patulis, infracti». Fructus oblongua, i latera eompres- ras, in rostruni longaoi produetns, pericarpio tenni, dicoccns cum ipboro, coccia convexo-concavis, 5-costatii cqnidistan- 376 APIAGEE. tibus, depressis, lateralibus marginantibus. Semina adhserentia , convexo-concava. Portamento. — Erbe annue, bassine, ramose, con foglie sot-. tilmente divise, con ombrelle di fiori bianchi e spesso raggianti, senza involucro ma con involucretti. I frutti con lungo becco sono propri del genere. Osservazioni. — Gli stili sono cortissimi , eretti. Il coccoforo è appena diviso in cima. Le liste sono solitarie. t. Scamlix Pecteii-Veneris. S. umbellis 1 — 3-radiatis , bracteis involucellorum integrisvel divisis , acuminatis, petalis subaequalibus , fructibus ijt decim. lon- gis, rostro a dorso valde compresso partem seminiferam subqua- druplo superante. Scandix Pecten Veneris Linn. sp. plani, ed. 1. p. 256. Beri. fi. ital. 3. p. 199; et auct. fere omn. Scandix australis (non Linn.) Pucci syn. pi. lue. p. 151 . Car. prodr. fi. tose. p. §95. j3 brevirostris , rostro dimidio breviore. Boiss. fi. or. 2. p. 915. Scandix hispanica Boiss. Scandix australis (non Linn.) Are.! comp. fi. ital. p. 278 (quoad pi. e Pedem.). Figure. — FI. dan. t. 844.. Reich. ic. fl. germ. 21. t. 188. f. 3-5. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi fra i seminati, ed anche in luoghi erbosi, di tutta l' Italia , più o meno comune. Nell'Alta Italia s' inalza nei subalpini di Val- dobbia sopra Riva (Genn.!); é notata come non rara nel Comasco a Blevio, Garzola, Camnago (Gom.); nelTirolo fa soltanto nella parte più meridionale; in vai di Ledro al Benaco. a 2000' (Porta!), a Roveredo, Borgo (Hausm.), Trento (Perini!), sul Doss Trent e sotto la Malga di Sardagna , e presso Magre (Hausm.); nasce sul Baldo presso Campedello a 1000 metri (Goiran!); del Friuli è data soltanto di Sagrado, Brazzano, Villaraspa (Pir.) , ma poi da capo è comunissima a Gorizia, Monfalcone ecc. (Wulf.); in vai di Reno arriva fino ai monti Porrettani (G. Bert.). Nelle Alpi Marittime ar- riva tino a Tenda (Ung.-Sternb.!); in Toscana occupa le regioni maremmana, campestre e submontana, e trovasi nelle isole di Gor- SCAND1X. 377 gona (P. Savi), Capraia (Mor. De Noi.), Elba! e Montecristo (Tay- lor!); nell'Abruzzo fa nel Maiellone (Pedicino!) e nel Morrone (Ces.). Nel Napoletano fa pure in Ischia (Guss.) e in Capri (Pasq.). Per la Sardegna fa pure in Caprera (Genn.); per la Sicilia in Lipari (Man- dralisca!),. Panaria, Feliouri, Alicuri, Ustica, Favignana (Guss.), e Lampedusa (Aiuti!), e sull' Etna sale fino a 1500' (Strobl); nasce infine nelle isole Maltesi (Green! ecc.). La var. è stata trovata in Piemonte a Riva di vai Sesia (Carestia!), e nell' alta valle di S. Ger- mano di Pinerolo (Rostan!). Fiorisce da febbraio ad aprile nei luo- ghi più caldi , da maggio a luglio nei meno caldi; fruttifica dopo terminata la fioritura. Distribuzione geografica. — Tutta Europa meno le sue parti più settentrionali, Africa settentrionale, Asia occidentale. Osservazione. — Variabilissime per la grandezza e la divisione sono le brattee degl'involucretti, che talora sono perfino penna- tifìde. S. Scandi v nracliycarpa. S. umbellis ± — 3-radiatis, bracteis involucellorum integris, li- nearibus, petalis subaequalibus, fructibus 1 */. — 2 centim. longis, rostro a dorso valde compresso partem seminiferam dimidio vel du- plo superante. Scandix brachycarpa Guss.! 1825, ex eius fi. sic. prodr. 1. p. 350. Beri. fi. ital. 3. p. 901. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 341. Terr. emnn. pi. mur. p. 61. Ges. Pass. Gib. comp. fi. ita!, p. 598. .1 r. cotnp. fi. ital. p. 277. Tom. fi. sic. p. 277. Figura. — Bufi. t. 17. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In Si- cilia, nei pascoli delle Madonie alla Colma grande (Pari.!, Tod.!, Guss), al Piano della Principessa (Guss.) 1600—1800 metri (Huet! , alle Fosse ili S. Gandolfo (Guss.), al Pizzo dell'Antenna (Mina!;, alla Battaglia di Petralia a 5000' (Heldreichl), nonché a Busambra lopra Palermo (Tod.!), e in Maretimo (Guss.); Fra le messi in Ca- labria, Puglia e Basilicata (Ten.), e in quest' ultima nei pascoli ele- vati (Beil wwo ed a Pisterola presso Muro(Térr.). Fiorisce e fruttifica m maggio e giugno. Distribuzione geografica I Utrecht'* in Italia, ili Tollerila t l.e- dru l) e in Oriente (Lai 378 APIACEE. 3. Scandi* australi». S. umbellis 1 — 3-radiatis, bracteis involucellorum subintegris, latis, petalis parviradiantibus, fructibus 3 — 4 centim. longis, rostro lateraliter compressiusculo partem seminiferam plus quam duplo su- perante. Scandix australis Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 257. Bert. fi. ital. 3. p. 200. Mor.ì fl. sarà. 2. p. 37. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 341. 2. p. 803. De Not. rep. fi. lig. p. 485. Genn. pi. lig. cent. 3. p. 465. Ges. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 598. Are. comp. fi. ital. p. 278 (qaoad pi. ex Sic et Sarà.). Barb. fi. sarà. comp. p. 36, 177, 226. Groves fl. Terr. Otr. p. 151 . Bagl. fi. Lag. p. 17. Tom. fi. sic. p. 276. Figure. — Col. ecpkr. p. 90. Fl. graica t. 285. Beich. ic. fl. germ. 21. t. 189. f. 2 , 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione.. — In Sar- degna , fra le messi (Mor.!) nelle colline di Pula (Bert.), nei con- torni di Cagliari (Genn.!) al capo S. Elia (Sommier!), verso Ser- renti (Mor.), a Sanluri (Barb.), in Oliastra (Mor.); in Sicilia in luoghi erbosi montuosi, alla Pizzuta sopra Palermo (Par!.!, Tod.!), a Busambra (Tod.!), nel monte di Cammarata , a Castellobuono , nelle Madonie (Guss.) alla Colma grande e a Marrapulegio (Pari.!), a Catania ovunque nelle messi (Torn.); in Calabria, in Puglia (Ten.) a Leucaspide e S. Pietro in Bevagna (Groves), e a Cerignola (Col.). Oltracciò è data dell' Istria da Nyman(Consp. fl.eur. p. 302); Allioni già V indicò del Nizzardo , dove però sembra che non sia più stata veduta; l'hanno trovata a Genova Gennari in luoghi erbosi sopra l'acquedotto del Zerbino, e Baglietto nella valle del Lagaccio; in quanto alla località piemontese di Riva notata dall'Arcangeli nel suo Compendio , si riferisce alla var. jS della Scandix- Pecten-Veneris. Fiorisce in aprile e maggio; fruttifica in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Bacino Mediterraneo. 4. Scandi* grandiflora. S. umbellis 5 — 5-radiatis , bracteis involucellorum subintegris, latis membranaceo-marginatis, petalis grandiradiantibus, fructibus 3 centim. circiter longis, rostro lateraliter compressiusculo partem seminiferam 5 — 4- pio superante. MYRRHIS. 379 Scandix grandiflora Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 257. Reich. ic. fi. germ. 21. p. 91. Boiss. fi. orient. 2. p. 917. Figura. — Reich. o. e. t. 189. f. I . Abitazione. — la Istria a Fiume al lazzaretto S. Francesco (Reich.)- Distribuzione geograHca. — Dall' Istria e la Dalmazia per la Grecia e l'Asia Minore sino al Transcaucaso , in Crimea. XXXVII. TIYHUHIS v Myrrhis (non alior.) Scop. fi. cani. ed. 2. 1. p. 207. Benth. Hook, gen. pi. 1. p. 897. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ital. p. 595. I. 95. f. 1. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus oblongus, a latere compressus, in rostrum breve attenuatus, pericarpio tenui , dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis, 5-costatis costis sequidistantibus, crassiusculis ele- vatisalas eflìcientibus, demum excavatis, lateralibus marginantibus. Semina demum cum endocarpio a costerò pericarpio soluta , con- vexo-concava, profunde excavata. Portamento. — È pianta perenne, ramosa, alta tino a 1 me- tro, pelosa, di odore d'anaci, con grandi foglie molto divise, dai lobi lanciolati dentati. Le ombrelle di fiori bianchi sono con invo- lucro e involucretti. I frutti, grandi, scuri, lucenti, sono in om- brelle contratte. Osservazioni Per il frutto la Myrrhié presenta qualche ana- logia col Pleurospermum. Le figure analitiche che ne sono date da Reichenbach e da Ces. Pass. Gib. (//. ce) non corrispondono esat- tamente al vero. .flyrrliiM ottonila. Scandix odorata Linn. tp. pi. ed. I. p. 256; ti auct. vet. Myrrhis odorata Scop. fi. carn. ed. %. 1. p. ~'<>7. Bert.fl. ital. :',. p. 207; ti auct. ree. Figure. — Ood. ìtirp. hi$t. ed. 1616. p. 701. /'. tup. Ri». ani. //. fi. irrta. pent. t- 57. Reich. ic. //. germ. 24. t. 172. 380 APIACEE. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luoghi ombrosi umidi dei boschi, nei prati grassi delle Alpi e del- l'Appennino settentrionale: in Friuli nel Vochino (Scop., Wulf.) , sul Wischberg (March.) e sul Luschariberg (Wulf.) , presso Pon- tebba sul monte Veneziana a 1.300 metri (Tacconi!), nel cimitero e negli orti a Venzone (Pir.); nel Bellunese (Venzo!), Trivigiano (De Vis. Sacc), Vicentino (Marz.) al monte Sumano (Kellner!), Veronese sui Lessini verso la Podestaria, verso Calavena , e nel Baldo per la via dei Lavaci (Poli.); molto sparso nel Tirolo meri- dionale ad altezze medie (Hausm.) , così in vai Arsa sul calcare (Kerner!), presso Roveredo sul Campogrosso (Hausm.), invai Su- garla (Ambrosi !) presso Borgo di fronte a Sette Selle (Hausm.) , a Trento (Perini!), sull'alpe Gostabella , ad Agnerola in Primiero, a Lenzumo in vai di Ledro (Bert.) , nell'alpe Lenzada delle Giudicane, in vai di Ronchi, altra volta anche a Bolzano in unico sito, ora di- strutta (Hausm.); frequente nel Bresciano, a Cornablacca, Maniva, Dossalto (Zersi), frequente pure nel Bergamasco, dai 300 ai 1800 metri (Rota) , così sul Resegone (Rota !), poco frequente invece nel Comasco, dove trovasi presso Blevio, Tavernerio, e Gamnago nelle vicinanze di Como (Com.), e nei dintorni di monte Orfano (Ram- poldi!), in vai Tellina nel bosco Valdone e di valle di Togno (Mass.); nel Novarese al Margozzolo rarissima, e a Turlo (Bir.) ; nelle valli di Fenestrelle e di S. Martino , presso Vinadio (Rostan !), ai Bagni di Valdieri (Bert.), nelle quali alpi è abbondante, come pure verso Limone (AH.), è poco comune invece nell'altro versante, in vai di Giallorghe, a Buziejo (Ard.), al col di Tenda (Bourgeau !) , nelle alpi di Tenda e di Briga (Ard.), nel monte Frontero (Gentili!), poi a Carlino e Viosenne (Piicca!), e nel monte Galle (Bert.); finalmente nelle alpi Apuane al Pisanino (Vitm .), e nel prossimo Appennino a Ronconuovo sul Ventasso, alla Fonte dei Carboni presso Fiumalbo, al Cimone (Gib. Pir.), presso Fanano (Bert.), nel Teso dalla parte di Maresca!, nella valle della Dardagna (Gib. Pir.) e alla Madonna dell'Acero (Pari.!). Fiorisce in maggio, o in giugno; fruttifica in giugno, o in luglio. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media e in parte nella settentrionale e nella meridionale. ANTHRISCUS. 381 SOTTOTRIBÙ QUINTA. Antriscee. ScandicinE/E prò parte Koch. Anthrisce. 958. Beri. fi. ital. .V. [> 204; et auct. vet. 382 APIACEE. Anthriscus sylvestris Hoffm. gen. pi. umb. p. 40 ; et auct. ree. Chasrophyllum aureum {non Linn.) Car. suppl. prodr. fi. tose. p. 32. Anthriscus vulgaris b (nonalior.) Terr. ! rei. Terr. Lav. p. 112. Figure. — Lam. ili. t. 201 . f. 2. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 183, 184, 185. f. 2. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati, nelle siepi dell'Alta Italia, nel restante della Penisola nei boschi. Piemonte, in abbondanza (Ali.): in quel di Mondovi fra Torre e Pamparato (Ing.), e abbondante presso le certose di Casotto, e Pesio (Ali.), in quel di Susa frequentissimo nei prati alpini, e presso Susa abbondante a S. Lazzaro (Re), a Riva di vai Sesia (Ca- restia!), a Novara, e abbondante nei monti del Novarese (Bir). Lombardia: a Pavia (Rota), a Melegnano (Rampoldi!), presso Mi- lano lungo il Seveso (Bert.), nel Comasco, dove abbonda in pia- nura, nelle colline e nei monti (Com.), in vai Tellina (Mass.), nel Bergamasco, comunissima (Rota), nel Bresciano, frequente nel piano e nei colli (Zersi). Tirolo: presso Tione (Hausm.), a Trento (Perini!), in Fiemme e Fassa (Bert.), a Bolzano, e sul Ritten , invai Venosta presso Kortsch, a Brunecco , a Welsberg (Hausm.). Veneto, tutto (De Vis. Sacc.) : sul Baldo nella valle delle Pietre, nei Lessini, sul monte Summano (Poli.), nel Vicentino (Marz.), negli Euganei (Trev.) , presso l'isola di Ariano (Grig.), a Brondolo (Bert. ecc.), a Collalti nel Bassanese (Bert.), a Vittorio, e nel bosco Cansiglio (Sacc. Bizz.), a Valdella nelle Vette di Feltre, e nel monte Cavallo, in Friuli a S. Daniele, e Tolmezzo (Poli.). Carsia-Istria : sui monti Nanas (Nym.), e Maggiore (Smith), raro anziché no presso Dignano, e Pola ecc. (Freyn). Emilia: indicata dal solo Re nel Modenese. Liguria: nei monti Nizzardi (Ard.), e giù fino a Levenzo (Bour- geau!), nei monti di Rezzo (De Not.). Toscana, dalla regione ma- remmana alla montana , ma non comune: nella selva Pisana (Savi), nel Volterrano (Bert.), a Siena (Bert.), e nel Senese fra il Doccio e Frontignano e nel Vescovado, in Maremma a Pereta, Montemerano, Pitigliano e Sorano, sul monte Amiata alla Trinità e al Vivo (Santi), a Vallombrosa!, ecc. Marche: sul Catria alla Grotta di S. Pier Da- miani (Piccinini!). Abruzzo: alla Maiella (Ten.) in valle d'Orfenta (Pedicino!). Lazio: presso Viterbo alla Pallanzana (Macch.!), intorno a Roma e nei monti, frequente (Mauri). Campania : a Picinisco ai Tre contini ed allo Zaffineto (Terr.), alla Difesa di Laurenzano al Matese (Terr,!), ai monti Vergine, e S. Angiolo di Castellammare (Ten.). ANTHRISCUS. 383 Basilicata: nel Vulture alla valle dei Piloni, e del Nucelleto, presso Muro alla Difesa (Terr). Calabria (Ten.!) al Piano di Pollino (Terr.!). Puglia a Martina (Ten.). Fiorisce in maggio e giugno; fruttifica in luglio. Distribuzione geografica. — In tutta Europa , meno le sue parti più meridionali, fino al Caucaso, in Siberia e Dauria, nell'Affrica settentrionale fino in Abissinia. Osservazioni. — Questa pianta varia per le foglie, glabre o pe- lose, dai lobi più larghi o più Stretti. Sembra variabile pure per i frutti, che talora presentano qualche tubercoletto: non però in alcun campione italiano ch'io abbia visto. 2. Antlii'isciis iiemorosa. A. perennis, caule silicato fistuloso, umbellis longiuscule pe- dunculatis, involucellorum bracteis sub-5, ciliatis, fructibus 8 — IO millim. longis, basi corona pilorum cinctis, ovato-oblongis, pallide aut fusco viridibus, nitidiusculis, crebre muriculato-aculeolatis , in rostrum sulcatum brevissimum attenuatis, coccis cylindricis. Chserophyllum nemorosum Marsch. fi. taur.-cauc. 1. p. 232 (1808). Anthriscus nemorosa Spreng. pi. umb. prodr. p. 27 (1813). Cliaerophyllum siculum (b) Guss. (I. sic. prodr. 1. p. 352 (1827). Anthriscus sicula (fi) Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 223(1830). Iiert. fi. Hai. 3. p. 106. Guss.! fi. sic. syn. 1. p. 338.2. p. 803 (b). Sang. fl.'rom. prodr. alt. p. 241. Terr.! quart. rei. Terr. Lav. p. 92. Nic. prodr. fi. mcss. p. 232. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 598. Are comp. fi. ital. p. 278 (fi). Slrobl fi. Etn. p. 252, Tom. fi. sic. p. 277. Figura. — Reich. ic. II. gerin. 21. t. 185. f. 1. fi gymnocarpa, fructibus leviusculis. Ces. Pass. Gib. I. e. Chaerophyllum siculum Guss. fi. sic. prodr. I. e. Anthriscus sicula fi Beri. I. e. Anthriscus sii uhi Guss. //. Ite. syn. I. C. Are. I. e. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — l\t'i bo- rili montuosi della Penisola centrale e meridionale e della Sicilia. Comparisce nell'Appennino marchigiano (con la var.) al monte Ca- tria alla Rocchetta a 1350 metri (Pari.!), e nei munti dì Norcia in 384 APIAGEE. valle Canetra (Satig.); ritrovasi poi in Campania al Taburno (Terr.!), in Basilicata (Bert.), in Calabria (Ten.!) sul Pollino (Terr.!), sulla Dirupata di Morano dal lato settentrionale sul calcare a 134-0 — 50 metri (Huter Porta Pùgo!), e in Aspromonte (Bert., la var.) al con- vento di Polsi sul granito a 800—900 metri (Huter Porta Rigo!). In Sicilia dicesi essere ovunque (Guss.) , nondimeno sembra ristretta alla parte settentrionale dell'isola: intorno a Catania nel vallone di Faggi, e di UUi (Strobl), nel Messinese (Nic), presso Capizzi(Se- guenza!), nelle Madonie (Mina!), nel Palermitano alla Ficuzza, alla Pizzuta (Pari.! ecc.); la var., più rara, nelle Madonie, presso Ca- stellobuono, alla Ficuzza (Guss.), in Val di Mazzara (Bert.). Fiorisce in maggio, o giugno; fruttifica in giugno, o luglio. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , ad oriente del 10° di longitudine, Asia Minore e fino in Persia, Si- beria e Dauria. Osservazione. — Per quanto vicinissima alla precedente, questa specie ne sembra sufficientemente distinta. 3. Antliriseus fumarioides. A. biennis, caule sulcato fìstuloso, velutino, umbellis longiu- scule pedunculatis, involucellorum bracteis sub-5, ciliolatis, fructi- bus 6 — 7 millim. longis, basi nudiusculis, oblongis, fulvidis, opacis, creberrime muriculato-aculeolatis , in rostrum sulcatum brevissimum attenuatis, coccis cylindricis. Scandix fumarioides Waldst. Kit. descr. ic. pi. rar. Hang. 3. p. 249. Anthriscu? fumarioides Spreng. pi. umb. prodr. p. 27. Bert. fl. ital. 3. p. 195, 606. Reich. fil. ic. fl. germ. 21. p. 89. Freyn fl. mont. Magg. p.8. Ges. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 598. Arc.comp. fl. ital. p.278. Figure. — Waldst. Kit. o. e. t. 224. Reich. o. e. t. 186. Abitazione e Fioritura. — Nell'estrema parte settentrionale- orientale della Penisola, a Ottelza , a Idria (Reich. fil.)-, sul monte Nanas e a Planina (Hladnik!), a Fiume (Reich. fil.), sul monte Maggiore (Bert.) a Utzka (Tomm., Reich. fil., Freyn), e altrove. Per la Gamia indicata nel Compendio di Ces. Pass. Gib. intendasi Gamìolia. Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Nel tratto dalla Carniolia al Mon- ANTHRISCUS. 385 4. Anthriscus vulgaris. A. annua, caule striato fistoloso, umbeHis lateraìibus sobsessi- libus , involucellorum bracteis 2—4, ciliolatis, fructibus 4-5 millirn. longis, basi corona pilorum cinctis, ovatis , fusco-viridibus, opacis, strigosis , in rostrum sulcatuin breve constrictis , coccis cylin- dricis. Scandix Anthriscus Linn. sp. pi. ed. i . p. 257; et auct. vet. Anthriscus vulgaris Pers. syn. plani. I. p. 320. Bert. fi. ital. 3. p. J9'f ; et auct. ree. Figure. — Col. eephr. p. 112. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 128. (. 1, :> /3 yymnocarpa, fructibus levibus, nitidis. Mor. //. sarà. 2. p. 935. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 598. Are. comp. //. ital. p. 219. Anthriscus vulgaris j3 Bert. I. e. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Olia e là per la Penisola, nei luoghi incolti, nei rottami, nei campi, alle siepi, ecc. E stata trovata iti Piemonte presso Moncrivello. e Borgo- masino (Ali.), intorno a Pavia a Carbonara (Bert.) , Gravellona (Gib.!), Trumello, S. Sofia, Belgioioso, Corte Olona, Chignolo , nonché nei monti di Varzi, segnatamente a Monteforte (Noce. Balb.), nel Cantori Ticino, nel Comasco, nella vai Tellina (Coni.), nel Ber- gamasco al piano (Rota) , frequentissima nel Bresciano , così a Ve- rolanuova (Zersi) , nel Mantovano (Barbieri!) a Gazuolo e alla Mon- tanara (Bert.), nel Veronese a Rivoli (Rigo!), Cogolo, Montebello, Manerbe, Bevilacqua, Montagnana ecc. (Poli.), a Venezia in \ Scarpa (Nacc), nel Friuli verso Aviano (Kellner !) ed altrove (Pir.)i nel Parmense in valle del Ceno (Pass.!), nei dintorni diMo- dena, e a Benno (Gib. l'ir), nei Bolognese al Battedizzo (Bert.), a Montese, al munte dei Boschi di Granaglione, a Castelluccio di Porretta, alla Calìa nel monte Acuto dell'alpe (Cocc). In Liguriaé -t.it, i trovata lu Starla, rara (Genn.); in . dalla re- gione maremmana alla montana, pn !), nel Volterrano (Àmidei!), a Canapiglia, comune (Maitucci), vieti io di Montini, a Chiusdino, a Nontepescali «• SUcciano nel Grossetano, i Cani sotto il monte Labbro (Santi), a Novella sotto Radicofani bV I , in vai Tiberina (Amidei!), ali Alvernia ! , nel« Klura ìtauan*. — V..|.. Nili 386 APIACEE. l'Elba presso S. Pietro (P. Savi!); nel Piceno al monte Birro a Balzorosso (Marzialetti!); nell'Abruzzo (Ten.); nel Lazio a Soriano (Mauri), e nei monti di Subiaco alla Cammerata (Rolli!); in Campa- nia al Matese (Terr.) ; in Basilicata a Castelgrande (Bert.), e presso Muro alla Pietrosa (Terr.); in Calabria a Reggio (Macch.). Cresce in Corsica a Fiumorbo (Sai.), forse a Vico (Mars.), a Portovecchio (Sai.), comune (Mars.); in Sardegna a Campidano di Cagliari, Ar- cuventu, Babargie (Mor.) , Oliastra, Gallura ecc. (Mor.!). La var. è propria della Sardegna (Bert., Mor.). Fiorisce e fruttifica da aprile e maggio a giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa tutta meno le sue parti più nordiche, Affrica settentrionale, Asia occidentale. Osservazione. — Dev' essere altra cosa VAnthriscus vulgaris del Vulture indicata da Terracciano FI. Vult. syn. p. 81 . 5. Aiitliriseus CerefoUisim. A. annua, caule tenui striato, umbellis lateralibus subsessilibus, involucellorum bracteis 1 — 5, ciliolatis, fructibus 7—9 millim. longis, basi nudis, linearibus, atris, opacis , levibus, in rostrum sulcatum coetero fructu 2 — 5-plo brevius constrictis , coccis angulosis. Scandix Cerefolium Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 257; et aact. prce- sertim vet. Chaerophyllum sativum Spreng. pi. umb. prodr. p. 30. Bert. fi. Hai. 3. p. 203; et auct. Anthriscus Cerefolium Hoffm. gen. plant. umb. p. 41 ; et auct. ree. Figure. — Lam. ili. t. 201. f. 1. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 187. f. 1—3. ]3 trichosperma , fructibus strigosis.- Anthriscus trichosperma Roem. Seh. syst. veg. 6. p. 525- Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 598. Anthriscus Cerefolium jS trichosperma Koch in Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 22 i. Mor. fi. sard. 2. p. 233. Are. comp. fi. ital. p. 278. Anthriscus longirostris Bert. o. e. p. 197. Figura. — Reich. I. e. f. 4. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In Pie- monte il Cerfoglio è coltivato ovunque negli orti (Colla, Zum.), tro- vasi poi comunissimo lungo le siepi nel Monferrato (Negri !) ; nasce ANTHRISCUS. 387 presso Pavia (Gib.!), nell'Insubria soltanto (Rota); nel Comasco coltivasi in alcuni giardini (Coni.) ; Io si dice frequente nei campi del piano e nei montani della vai Tellina (Mass.), dov'è stato tro- vato segnatamente a Montagna sopra Sondrio (Com.); nasce nelle siepi e le vigne a Bergamo , Treviglio (Rota); nel Bresciano è di- chiarato non indigeno, ma essendo coltivato da alcuni trovasi tal- volta sporadico fra le siepi (Zersi); in Tirolo è considerato da Fac- chini come emigrato dagli orti, raro e appena spontaneo, pertanto è indicato in vai Venosta , raro in cespugli presso il castello Mon- tani (Hausm.), presso Bolzano (dov'è coltivato) nei rottami e alle siepi a 800—900' (Hausm.!), cosi in quantità presso Frangart, una volta anche altrove, poi presso Magre, raro, presso Borgo, al lago di Garda (Hausm.); nel Veronese fu trovato soltanto da Pona in valle di Caprino, ma coltivasi negli orti (Poli.); a Conegliano pure coltivato, si riproduce spontaneamente (Sacc. Bizz.); è quasi spon- taneo nel Bellunese, nel Friuli (De Vis. Sacc.) , dove si coltiva (Pir.), a Cividale, a Gorizia e altrove per i campi ecc. (Wuìf.) ; nasce presso Trieste al Campo Marzio, accidentale (March.), e per le strade tra Dignano e Galesano (Freyn); nel Parmense (Pass.), nel Modenese e Bolognese, dov'è coltivato (Re, Cocc), selvatico a S. Valentino e nei contorni di Montese (Gib. Pir.). Nel restante della Penisola è molto meno comune; vi è statò raccolto presso Tenda (Ung.-Sternb.!); in Toscana, dove a quanto pare si coltivasse al tempo del dominio napoleonico , ma ora n è cessata la coltura , trovasi in qualche luogo, cosi sulle mura di Lucca, e nel parco di Marlia (Beccari!), in luoghi freschi erbosi presso Volterra (Amidei!), alla Sassetta in Maremma (Bert .) , sui monti sovrastanti alla Pieve S. Stefano (Ami- dei!); cresce a Roma fuori porta S. Paolo (Bert,), lungo le strade e alle siepi, h spesso coltivato negli orti (Sang); nel Napoletano , dove si coltiva comunemente, trovasi qua e là (Ten.), erratilo a Portici, Resina (Pasq.). In Corsica è coltivato soltanto (Mais.). In Sardegna invoce , dove del resto viene pure coltivato , Moris lo di- chiara certamente indigeno, indicandolo di luoghi salvatici al monto S. Padre, al monte Santo di Torralba, a Bono, Samngheo. Zera- pha lo dice spontaneo negli orti Maltesi. Fiorisce da aprii.- a giugno; fruttifica da giugno in là. Dintribuzioue geograGoa. — Si ritirile sia veraimMlto «lei DieSÌ i il Caucaso {Cani. orig. pi. cult, p. 7S)\ intanto é allo stato avventizio più che veramente selvatico in gran parte dell'Europa media e meridionale. 388 APIACEE. XXXIX. BIASOliETTIA. Biasolettia (non Presi. 1836, me Beri. 1837) Koch in Flora 1836. p. 163. Freyera Reich. handb. nat. pflanz. p. 291 (1837). Chserophylli sp. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 898. Bunii sp. Ces. Pass. Gib. comp. fi. itàl. p. 584. Flores bisumbeliati. Calyx obsoletus. Corolla expansa , petalis patulis, infractis. Fructus oblongus, a latere compressus constrictus, pericarpio tenui , dicoccus cum coccophoro , coccis teretiusculis in ventre sulcatis, 5-costatis costis elevatis, sequidistantibus, laterali- bus marginantibus. Semina adhaerentia, angulosa , excavata. Portamento. — È quello dell' Apium Bnlbocastanum e simili, con lo stesso tubero tondo, il fusto semplice, snello, poche foglie molto divise, poche ombrelle di fiori bianchi, senz' involucro ma con involucretti. I frutti sono mezzani , nereggianti. Biasolettia tuberosa. Myrrhis cynapioides Guss. pi. rar. p. 127. Biasolettia tuberosa Koch in flora 1836. p. 163. Groves! fi. Sir. p. 60. Bunium cynapioides Bert. fi. ital. 3. p. 217. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 584. Freyera cynapioides Gris. spie. fi. mm. 1. p. 366. Freyera tuberosa Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 92. Chgerophyllum cynapioides Are. comp. fi. ital. p. 280. Figure. — Guss. o. e. t. 24. Reich. o. e. t. 173. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Già in- dicata nel monte Maggiore dell'Istria (Koch), ma secondo Reichen- bach per errore, e difatti le più recenti flore istriane non ne parlano. Nasce nella Penisola orientale meridionale: nelle valli montuose dell'Abruzzo in luoghi terricciosi alla Maiella in valle d'Orfenta nel piano del Molino (Guss., Bert.), nei prunai sassosi del Morrone presso Salle a 4000' (Profeta !)., nei prunai del Sirente ai Pozzi di Cerasolo a 5000' (Groves!); nel Gargano in luoghi ombrosi del BUPLEURUM. 389 monte Nero sopra S. Marco in Lamis a 1500—2000' (Porta Rigo!); in luoghi montuosi di Basilicata presso Castelgrande (Gasparrini !). Fiorisce in giugno e luglio; fruttifica in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Inoltre nella penisola Balcanica dalla Croazia all'Albania. SOTTOTRIBU SESTA. Apiee. Coriakd-rejE prò ]>arte , Seseline^: prò parte, AmmikEjE prò maxima parie , SmyrnejE prò parte Koch. Apie&. Fructus ovalis , a latere compressus coristrictus , pericarpio tenui. Xli. BUPIiEURUJJI. Bupleurum Town. inst. p. 309. t. 163. Bisch. gen. pi. fi. gemi, fase. 26. t. 18. Benlh. Hook. gei), pi. 1. p. 886. Ces. Pass. Gib. comp. //. ital. p. 577. t. 91. f. 3. Flores bisurnbellati. Calyx obsoletus. Corolla ci remata, petalis involutis. Fructus ovalis mine rotundato mine oblongo-ovalis , a latere compressus constricUis, pericarpio tenui vel crassiusculo, di- coccus cum coccophoro (in unica specie irruptilis), cocci* convexo- planis, 5-costatis costis squidistantibus, plus minus elevatis mine elianti obsoletis, lateralibus marginantibus. Semina adhserentia, convexo-plana vel teretia vel angulata, nunc lèviter excavata. Portamento. — F assai svariato per alcnni rispetti, essendovi in questo genere erbe annue, o perenni rizomatose, più spesso bas- sine o gracili, e poi suffrutici, <; anche un frutice ben alto. Pero le foglie Simo sempre interissime, e questo carattere solo basta .< fai riconoscere il genere fra tutte le nostre Apiacee. i linri sono gialli, in ombrelle composte . spesso involucro è presente o assente; gl'involucretti sono" variabilissimi per grandetta e oon- 390' APIAGEE. formazione delle loro brattee. I frutti' sono piccoli o mediocri , bruni. Osservazioni. — Gli stili sono cortissimi, alla fine patuli. Ora non v'è coccoforo , ora v'è e sezionato. Ora mancano le liste, ora vi sono e allora variabilissime per numero e per posizione. Come ben osservò Koch , queste ed altre variazioni del frutto passano tal- mente le une nelle altre, e si manifestano in specie d' altronde fra loro vicinissime (p. e. Btipleurum rotundifolium e B. subovatum , B. Fontanesii e B. odontites) , eli' è impossibile spezzare il genere , e difficile dividerlo in sezioni. Ora v' è ortospermia , ora campilo- spermia. Oltre le specie qui annoverate , vi sarebbe il Bupleurum fru- ticescens Linn., indicato dall'Ardoino nelle Alpi Marittime al bosco di Liauson presso S. Stefano Selvatico (FI. Alpes-mar. p. 45?) : ma è località poco probabile per una pianta, che in Europa è quasi esclusivamente spagnuola, e non s'inoltra nella Francia meridionale al di là di Narbonne. 1. Bupleiiruiii subovatum. B. annuum, divaricatum , foliis inferioribus ovali-oblongis su- perioribus ovatis, perfoliatis, obtusis apiculatis , umbellis terminali- bus t 2— 3-radiatis , involucro 0, involucellorum bracteis 5, rotun- datis apiculatis (coloratis), umbellulas duplo triplo superantibus , fructibus ovalibus, acute costatis , reticulato-rugosis muriculatis. Bupleurum subovatum Link in Spreng. sp. umb. p. 19 (1818, excl. syn. Adams. et? Nectoux). Bupleurum protractum Hoffm. Link fi. port. 2. p. 387(1820). Beri. fi. Hai. 3. p. 132; et auct. Bupleurum rotundifolium (ex loco, non Linn.) Bart. cut. piant. Sien. p. 48. Zer. fi. mei. thes. p. 9. Macch. cat. piant. Regg. p. 75. Figure. — Reich. k. hot. t. 824. le. fi. gemi. 21. t. 39. f. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per i campi. Baro nell'Alta Italia, ivi manca in Piemonte, e più giù su tutta la sinistra del Po, fino a Venezia, dove nasce nel Lido (Kell- ner!) , e più oltre comparisce in Istria, a Trieste (Bert.) al Campo Marzio (March.), a Fiume (Noè!), e in tutta l'Istria meridionale, comune (Freyn); mentre sulla destra del Po fa la prima comparsa nel Bolognese a Bologna agli Arienti (Bubani !), a Barbiano, Tizzano, BUPLEURUM. 391 Iula, Monteveglio, Sasso, Salto di Montese (Bert., Cocc.)e Porretta (G. Bert.), e nel Mantovano a Sermide (De Vis. Sacc), e poi si ritrova a Ferrara , presso Castelbolognese a Vernelli (Bert.), intorno a Faenza in parecchi punti (Bert., Gald.), a Ravenna (Bert.). È co- mune, più o meno, in tutto il restante d'Italia. Liguria, qua e là (De Not.): Nizza (Bada! ecc.), abbastanza comune, Mentone, ab- bastanza raro (Ard.), S. Remo (Panizzi!), Porto Maurizio (Berti!), Diano, Cervo, assai comune (Ricca!), Finalmarina (Piccone!), Se- stri (CaldJ), Pegli (Bert.), Genova (De Not.! ecc.), Chiavari (Dei- pino!), Spezia! , isola Tino (Bert.). Toscana, comunissimo nelle regioni maremmana e campestre, e anche submontana : Sarzana (Bert.), Lucca (Pucc! ecc.), Partigliano e Lucignana in vai di Ser- chio (Giannini!), Pisa (Corinaldi!) , Volterra (Amidei!), Citille in vai d'Elsa (Reboul!), Serravalle pistoiese (Calandrini !), Firenze!, monte Senario (Aiuti!), Scarperia (Pari.!), Regello (Borzi!), Radda (Beccari!), Siena, S. Quirico!, S. Vincenzo, Porto S. Stefano (Pari.!), Monterchi e Borgo S. Sepolcro (Amidei!), isole di Capraia (Mor. De Not.), e dell' Elba a S. Martino (Marcucci!). Marche: Sassofel- trio (Bert.), Urbino (Serpieri!), Sinigaglia (Bert.), monte S. Vicino a 1000 metri (Bucci!), Macerata, comunissimo (Narducci! ecc.), Grottamare (Orsini !) , Montefortino (Marzialetti !), Ascoli (Pari.!). Abruzzo: Chieti, Caramanico (Ces.). Umbria : monte Subasio (Bat.). Lazio: Tivoli (Pir.! ecc.). Campania: Sperlonga (Bert.), Uri (Terr.!), Spigno , Ausonia (Terr.), Ischia (Guss.). Basilicata: Melfi, Muro (Terr.). Puglia: Otranto (Groves ! ecc.), capo di Letica (Porta Rigo!). Calabria: Monteleone, Conidoni (Are.!), Condot'un (Macch.). Corsica: Rogliano, Bastia, S. Fiorenzo, comune (Mars. ecc.), Bo- nifacio (Requien ! ecc.). Sardegna: Igìesips (Aseherson!). Sicilia, ovunque (Guss.): Palermo (Pari.! ecc.), Noara (Seguenza ! ecc.), Messina (Nic.)/ Etna (P>ert.), Caltagirone (Tar. Gnl..), Siracusa ial); \vola , ovunque (Bianca!). Girgenti fAiuti!), Salina, rarissimo (Loj.), Lipari "(Guss., Mandralisca 1), Marciumi (Guss.), Lampedusa (Aiuti!). Malia (Gulia! ecc.). Fiorisce secondo i luoghi in aprile, <> ma^io, o giugno; fruttifica nel mese dopo la fio- ritura. Distribuzione geografica. — Buropa meridionale, Asia occiden* tali-. Ali, na settentrionale. <( Deicrixione. — Pianta anima, alta la ì a ■"' decimetri . glabra, glauca! La rad forme, verticale, fibrinosa , bian- chicci i. Il fasto è quasi '-retto , un po' Rei 392 APIACEE. verdognolo-gialliccio, ramoso, con i rami alterni, un po' lontani , molto aperti. Le foglie sono alterne, patenti, le inferiori sono al- lungato-lanceolate , le seguenti allungate , abbracciane il fusto con ]a base, le superiori gradatamente più piccole, ovate, perfoliate e talvolta quasi scavate in cuore alla base stessa: tutte ottuse, con un mucrone all' apice, intere nel margine, glauche in ambedue le facce, con un nervo longitudinale rilevato di sotto , a cui corrisponde di sopra un leggiero solco longitudinale, e con molti nervi delicati che partendo dalla base della foglia vanno quasi senza mandar rami a terminare all'apice o nel margine della foglia medesima. Gli om- brelli si compongono per lo più di 5 raggi, talvolta di 2 o 4 raggi, corti, patenti, un po' disuguali, ingrossati nel punto di loro origine comune, giallicci. L'involucro manca. Le foglioline dell'involucello sono variabili da 4- a 6 , disuguali o quasi uguali, patentissime , più lunghe dei fiori, largamente ovato-orbicolari, fornite di un mucrone lunghetto all'apice quasi in l'orma di aresta, glauche e in parte giallicce o interamente giallicce o gialle nella faccia loro superiore. I fiori di ciascun ombrelletto sono molti, ciascuno portato da un raggetto o pedicello più corto del fiore medesimo. 11 calice ha i denti appena manifesti. I petali sono piccoli, gialli, ovato-orbicolari, eretti, con l'apice rivolto in giù e in dentro, il quale è corto, quasi tron- cato-bidentato. Gli stami sono più lunghi dei petali. I filamenti eretti , un po' curvati ad arco in dentro, filiformi , giallicci. Le antere sono quasi tonde, scurette. Il polline è bianchiccio. Gli stilopodii sono larghi-, semi-orbicolari, concavi di sopra, gialli, interi nel margine. Gli stili sono corti, eretti, paralleli, filiformi, bianchicci. Gli stimmi sono ottusi. I frutti sono ovali, un po'schiacciati dalle parti, coronati dagli stilopodii divenuti più concavi di sopra e dagli stili divergenti; ciascun mericarpio ha cinque costole, delle quali le due commessurali sono meno rilevate, e molte papille grosse e quasi tonde negli spazii intermedii. (Pari, ms., descr. della pianta Fiorentina). » — Il frutto non si divide, e manca di coccoforo. Osservazioni. — A questa specie riferiscono come sinonimi , Sprengel il Buplearum triradiatum Adams (in HorTm. gen. pi. umb. ed. 2. p. 115), e Cesati (Sulle Ombr. p. 14), dubbiamente però, il B. vapincense Vili. (Hist. pi. Danph. 2. p. 574): un'occhiata alle relative descrizioni mostra che si tratta di piante ben diverse. Spren- gel riferisce inoltre il B oigyptiacwn Nect. , ch'è il B. heterophyllum Link, considerato da Boissier (FI. orient. 2. p. 836) varietà di que- sta specie. BUPLEURUM. 393 Nel Rep. fi. lig. a pag. 176 De Notaris descrisse quale varietà un B. protractum Savignonii , raccolto nel letto del torrente Sturla presso Genova, che poi ne! Prosp. fi. lig. a pag. 29 e 51 egli elevò a specie sotto il nome di B. Savignonii, adottata da Bertoloni (FI. ital. 6. p. 623) e da Ces. Pass. Gib., nel mentre che è ritornata a varietà dall'Arcangeli. Da una nota manoscritta * i i De Notaris , co- municatami dal dott. Baglietto, pare che di quella pianta fosse tro- vato un saggio solo, che fu da lui diviso con Bertoloni e con Moris, egli ritenendo solo un frammento, ch'èora neh' erbario dell'istituto botanico di Roma. Io l'ho potuto esaminare^ e veramente dall'esame non rilevo alcun carattere per cui debba ritenersi pianta sostanzial- mente diversa dal tipico B. subovalum. La circostanza che essa pre- senta di tre brattee dell' involucretto congiunte insieme, farebbe credere piuttosto a una mostruosità. £. llniileiii'iiiii rotiiiidifoliiim. B. ànnuum, corymboso-ramosum', foliis inferioribus elILpticis superioribus rotundatis, perfoliatis, obtusis apiculatis, umbellis ter- minalibus, sub-5-radiatis, involucro 0, involucellorum bracteis 5, late ellipticis vel rotundatis apiculatis (coloratis), umbellulas duplo triplo superanlibus, fructibus ovalibus, tennissime costatis, levibus. Bupleurum rotundifolium Linn.sp. plani, ed. 1. p. 236. Beri. (I. Hai. 3. p. J30 (excl. syn. Savii); et auct. plurim. Figura.— Reich. ic. /l. germ. :;/. /. 39. f. t. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. -— Nella metà superiore della Penisola, fra le messi. Comune anziché no nel- l'Alta Italia, vi è stato trovato nei rolli del Monferrato (Ali.), per esempio -ad Alba (Bertero!), nei monti del Pavese a Varzi (Noce. Balb.), avventizio I Rota > , e più sopra al monte Antola (De Not.), nei .olii Novaresi di Lesa, .■ Belgirate (Bir.), nel Comasco in pianura ma nmi Frequente presso Rovello e Mozzate (Coro.), a *'.a->auo d'Adda (Rampoldil), nel Bergamasco, avventizio (Rota), nel Bresciano, frequentissimo al piano e ai colli (Zersi), per esempio (Ball!), sul Margone presto Trento, a Eppan, in quel di Bolzano tra i istelrutl , Seisa e Ratze all'alpi presa i Wi - . in Fiemme, a Roveredo (Haus/n.), buI Baldo (Bert.) , nel Veronese, principalmente in collina, frequente (Poli.), i •hi | ,. nel Mantovai! Bert, . nel Polesine . piò che ;il- 394 APIAGEE. trove nell'isola d'Ariano (Grig.), presso Cavarzere (Bert.), negli Euganei (Trev.), a Venezia (Ruch. ecc.), nel Bellunese (De Vis. Sacc), in Friuli a Ronchi, e Monfalcone (Pir.) , a Trieste (Scop.) al Campo Marzio (March.), presso Rovigno , rarissimo presso Fa- sana e Pola (Freyn), infine a Fiume (Noè!); quindi sulla destra del Po nel Parmense a Tabiano (Pass.!), nel Modenese e Reggiano lungo l'argine di Secchia, a Bosco di Rubiera , in valle di Fabbrico, nei colli di Fiorano , sopra Rotteglia, presso il Ponte di vai di Sasso, a Fiumalbo, al Ventasso (Gib. Pir.), nel Bolognese, raro, a Montese (Gocc.) e a Bologna (Bert.). Poco comune nel Nizzardo , vi nasce pure a Nizza a Montgros, tra Castiglione e Sospello, alla Glandola, a Levenzo, a Venanzone (Ard.) , sopra Bollena (Ball!)', presso Tenda (Reuter!); più oltre a Porto Maurizio (Ardissone!) e Oneglia (Ali.), e poi a Genova, meno frequente del Bupleurum subovatum , forse a Chiavari (De Not.); prosegue per la Toscana, dove, reso rarissimo, è stato scoperto in Chianti a Radda (Beccari!), in Casen- tino a Partina (Marcucci!), e in vai Tiberina a S. Sepolcro (Che- rici !) ; per le Marche, dove, rarissimo pure, è stato scoperto nel Maceratese a Fermanello (Narducci!), e vicino ad Ascoli (Bert.); e infine termina da un lato nell'Abruzzo a S. Valentino, Chieti e Caramanico (Ces.), e dall'altro lato nell'Umbria a Rieti (Sang.). Fio- risce in maggio, o giugno, o luglio; fruttifica nel mese seguente. Distribuzio&z geografica. — Nell'Europa media e in parte nella meridionale^ nell'Asia Minore e fino in Persia. « Descrizione. — Pianta annua, alta da 12 a 55 centimetri , di un verde glaucescente, glabra. La radice è delicata , fusiforme , verticale, poco fibrosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, semplice o ra- moso e come i rami delicato, cilindrico, rossiccio in basso, verdo- . gnolo in alto; i rami sono per lo più in alto ed eretto-patenti o patenti. Le foglie sono alterne, poco lontane, patenti o le inferiori un po' curvate in giù, queste bislunghe, assottigliate alla base con la quale inguainano il fusto , le superiori quasi ovali e perfogliate alla base, tutte ottuse e fornite di una piccola punta all'apice, intera con il margine stretto e bianchiccio, di un verde chiaro e quasi glaucescente di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale ed altri solchetti laterali che corrispondono ai nervi di sotto , di un verde ancora più chiaro e un po' più glaucescente di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato , da cui partono lateralmente verso la base quattro o cinque nervetti, che si dirigono molto obliquamente verso il margine e l'apice della foglia. Gli ombrelli si compongono BUPLEURUM. 395 di 5 a 7, di raro di 3 a 8 raggi, corti, cilindrici e glabri. L' invo- lucro manca. Gli involucelli si compongono di 5 a 5 foglioline disu- guali, più lunghe dei raggi e degli ombrelletti , patenti nel fiore, rivolte in su e conniventi nel frutto, ovali, acute e mucronate al- l'apice, un po' strette alla base, del colore delle foglie, con il mar- gine stretto, bianchiccio come queste, fornite di una carena poco rilevata e con diversi nervi longitudinali più chiari. Il calice è privo di denti. I petali sono piccoli, quasi orbicolari , concavi dalla parte interna, con una appendice larga, troncata, corta, piegata in den- tro ed in giù. Gli stami sono poco più lunghi dei petali; i filamenti filiformi e come le antere gialli. Gli stilopodii sono larghetti, un poco concavi di sopra, verdognoli-giallicci. Gli stili sono corti , filiformi; gli stimmi ottusi. (Pari. ms. , descr. della pianta del Ca- sentino). » 3. iSupleiiruiii stellatimi. B. perenne rhizomatosum, subsimplex , foliis basilaribus an- guste lineari-lanceolatis, basini versus attenuatis, acutatis , caulinis perpaucis, umbellis terminalibus, 5 — 8-radiatis , involucro sub-5- bracteato, involucellorum bracteis 5 — 8, inter se coniunctis, rotun- datis apiculatis (coloratis), umbellulas subsuperantibus , fructibus ovalibus, alato-costatis , levibus. Bupleurum stellatimi Linn. sp. plant. ed. I. p. 230. Bert. fl. ital. 3. p. 133 ; et auct. omn. Bupleurum petraeum Linn. I. e. (excl. syn. Pon. et Bauli.). Bupleurum graminifolium (non Vahl) Favre guid. but. Simpl. p. 85, "250. Figure. — Hall. hist. ttirp. ìlelv. t. 18. Rcich. ir. boi. t.817, sin. le. fl. germ. 21. t. 41. f. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle Alpi , dalle Marittime alle Carniche.tra le rupi e nei pascoli asciutti: In delle Maraviglie sopra i. Bert. //. hai. 3. p. 134 icirl. gyn. Vili.). De Xot. rep. //. lig. p. 17$. Zum. I l. p. ili. Hautm, //. Tir. I. p. 356, 1 Rota prosp. fi. p. \5. l'ir. II. [or. sgll. p. 63. Facch, il. Stidtir. p. SI, De Vi Sacc. rat. piani. Yen. p. 171, Bupleurum petrasum {tifiti Linn.) Ces. tagg. geogr. hot. Lomb. p. \6. Ari. fi. \lpe$-mar, p. 165. < Pa Gib. camp. //. ttnl. p 578. Are. eomp. fi. ital. p. 269, Ka ' \ehed. fi. tu$tr. p, %9. Bupleurum incurvum et \\ bicaliculitum Bell. 398 APIACEE. Figure. — Pona Monte Baldo p. 246 (mala). Bell. app. fi. pei. t. 4. Stirp. nov. Ped. t. 2. Reich: ic. boi. t. 820. le. fi. germ. 21. t. 42. f. /. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle alte Alpi, SU rupi ed in luoghi sassosi: frequente nelle Alpi Marittime (De Not.), cosi nel monte Ermetta e nell'alpe di Ruscara (Gentili!), che veramente sono del finitimo Appennino, al monte Galle (Bert.), sopra Ormea, ad Armellino (Ali.), all' Alpetta sopra Viosenne (Ricca!) , a Limone (Bell.), al col di Tenda (Reuter! ecc. ecc.) verso il Limonetto a 1900 metri (Pari.!) e a Formosa (Bourgeau !) , al Garretto, a Croues-de-1'Ase, a Buziejo (Ard.), nei monti della Briga (Bert.), e alla Madonna delle Finestre (AH.), nell' alpi di Fenestrelle (Bert.), in quelle di Allagna, e al monte Grestesem (Bir.) , nel Cantone Ticino (Koch), ai Corni di Canzo a 1300 metri (Pari.! ecc.), ai monti Campione presso Lecco (Ball!) , Codeno (Com.), Resegone (Rota! ecc.), Cavallo, Presolana, Epolo (Rota), nell'alpe Lanciada delle Giudicarie (Facch., Porta!) e in vai di S. Martino sul Bondone (Hausm.) , sul Baldo all'Altissimo di Nago (Goiran!), a Costabella, Covalsanto, e nella via di Ventrar (Hausm.), nell'alpe Campobruno (Facch.), sulle Vette di Feltre sul calcare (Ambrosi!) e sulla pros- sima alpe Agnerola (Hausm.), nel Bellunese al canale di Suola (Venzo!), nel monte Cuch di Carnia, nel monte Pench di vai di Resia (Pir.) , a Idria (Pittoni!). Nel Compendio di Ces. Pass. Gib.* è data per abitazione anche la Corsica, senza dubbio per errore ti- pografico invece di Carnia. Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Tutte le Alpi, dalla Francia alla Stiria. « Descrizione. — Pianta perenne, alta 2 decimetri e mezzo, formante dei graziosi cespugli , di un verde glaucescente , glabra. Rizoma obliquo, ramoso, scuro, coperto dalle basi persistenti delle foglie degli anni antecedenti; dall' apice dei'rami nascono molte fo- glie in rosette, in mezzo a queste i fusti. I fusti sono eretti, semplici, cilindrici, striati, verde-glaucescenti, in gran parte nudi. Foglie radicali lunghe' quasi quanto il fusto, erette o eretto-patenti, strette, lineari, acuminate, scanalate di sopra, convesse di sotto, con molti nervi longitudinali, verde-glaucescenti, un poco più larghe alla base e ivi abbracciaci il fusto. Foglie del fusto 1 o 2 , in alto , eretto- patenti, lanceolate, acuminate, con un nervo longitudinale grossetto di sotto; talvolta vi è un'altra foglia sopra la metà, simile ma più corta delle foglie inferiori o radicali. Ombrello terminale , eretto , BUPLEURUM. 399 composto di circa 8 o 9 raggi, i quali sono disuguali, striati, un po' più grossi sotto il fiore. Involucro formato di cinque foglioline disuguali, le più grandi quasi uguali o poco più corte dell'ombrello, eretto-patenti, lanceolate, acute, erbacee, con molti nervi carnosi. Involucelli formati di circa 7 foglioline, patenti, più lunghe dei fiori, saldate all'infima base fra loro, ellittiche o ovali, acute o con una piccola.punta sporgente, erbacee, con nervi ramosi. Calice col lembo quasi nullo. Petali quasi tondi, scanalati nel dorso , con una lacinia o appendice all'apice, larghetta, diretta in giù e in dentro, verdo- gnoli dapprima, poi gialli. Stilopodii giallicci. (Pari, ms., descr. della pianta dei Corni di Canzo). » 5. Bii|ileuruiii ranimeiiloides. B. perenne rhizornatosum, simplex vel corymboso-ramosum , foliis basilaribus angustissime lineari-lanceolatis acuminatis, canlinis pluribus, basim versus plus minus dilatatis amplexantibus, umbellis terminalibus, 4 — 12-radiatis, involucro 1 — 4-bracteato , involucel- lorum bracteis 5, obovatis apiculatis vel lanceolatis acutis , umbel- lulas subaequantibus, fructibus ovalibus , acute costatis, levibus. Bupleurum ranunculoides Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 237. Bert. fi. ital. 3. p. 135 (excl. pi. hetr.). Marz. el. piant. Vie. p. 25. Mass. prodr. jì. vali. p. 34. Ces. sagg. geogr. bot. Lomb. p. 46 De Not. rep. fi. lig. p. 173. Prosp. fi. lig. p. 29. Hausm. fi. Tir. p. 356 , 1 134. Rota prosp. piant. Pav. p. 2G0. Prosp. fi Uerg. p. 45. Faich. fi. Siidlir. p. 31. l'ir. fi. for. syll. p. 63. Car. suppl. prodr. fi. tose. p. 31. Ard. fi. Alp.-mar. p. 165. De Vis. Succ. cat. piant. Veti. p. 171. Zersi prosp. piant. Dresc. p. 94. Ing. cat. sp. Monti. p. 22. Sacc. BizzJ agg. fi trev. p. 19. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p.578. Are camp. fi. Hai. p. 269. Gib. Pir. suppl. fi. Mod. p. 13. Bupleurum angulosum Zum. fi. ped. I. p. 414. Iwj. I. e. r^ure. — Heieh. ie. bot. t. 816, 821. h. fi germ. li. i \Ò /. iricinvm, foliis basilaribus convoluti* subulatis Bupleurum gramineum Vili. hist. pi. D&uph. % Bupleurum caricifolium Willd. tp. piant, I. p Peni, monte (Ini. p. 140. Bupleurum ranunculaid< inura Cand. prodr. \. p. 131. Gib. Pir. II. Mod. p. 400 APIACEE. Bupleurum canalense Wulf. fi. nor. p. 343. liern.l sched. fi. austr. p. 29. March, pass. alp. cani. p. 20. Figure. — Reich. ic. hot. t. 822. le. fi. germ. 21. t. 45. f. 3. Stazione, Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nelle Alpi e nell'Appennino settentrionale, nei prati e nei pascoli. Nasce presso Trieste nei monti Kokusch , e Slavnik (Bert.); in Friuli sul Visehberg (March.), presso Malborghetto, e Pontebba (Pichler!), nel canale di Ferro frequente, presso Venzone fino a 3200' (Tommasini!), Gemona (Pichler!), Tolmezzo (Tonini.!), nel canale di Silesia, nel- l'alpe Boscada sopra Erbo (Venzo!); fra Lozzo Cadore e Domegge (Venzo!), presso "Longarone (Ball!), al Cavallo (Venzo!), alla cima Fadalto!, nei monti attorno al lago Morto (Sacc!) copiosamente, e vi- cino Vittorio (Sacc. Bizz.), sulle Vette di Feltre (Bert.), sulla dolomite di Portole a 7100' (Ambrosi!), sul monte Sumano (Bert.), sul Baldo alla Corona (Bert.) e in vai Fredda a 5500' (Bracht!), e sul Pastello (Manganotti !); in Tirolo sul calcare (Facch.), in vai Sugana sul Manasso (Hausm.), in Primiero (Bert.) , sullo Schlern, intorno a Trento (Hausm.), in vai di Ledro a 5 — 7000', nell'alpe Lanciada delle Giudicane (Porta!) e sul Campiglio (Hausm.); nel Bresciano nei monti Caino , Conche, Cruxdomini, Cigoletto, frequente (Zersi), e sul lago d' Iseo fra i castagni (Pari.!); nel Bergamasco sul calcare tra 300 e 1600 metri, in vai d'Erve, a Clusone, in vai Brembana e di Scalve . (Rota), nei monti di Susia (Bert.); nel Comasco nei monti più alti delle valli Cavargna e Sassina , di Dongo , Liyo, al Blandino, al Pizzo dei tre Signori, a Barbisino (Coni.), al monte Barro a 700—900 metri, ai Corni di Ganzo a 1500 metri (Pari.!) , a pie della Grigna (Muller!) e al monte S. Martino (Sacchi!) presso Lecco , al monte Generoso in cima (Levier !) , a Porlezza nel monte Palo (Franzoni !); in vai Tellina nelle alpi Valdone e di Mara (Mass.) ; nel Ticino al monte S. Saldatore (Siegfried !) al piede (Com.), e alla Furca (Siegfried !); in Piemonte, dove abbonda (Ali.), nella valle di Vedria sopra Varzo , intorno ad Allagna , nel monte Rosa , nel monte Cistella, nell'alpi di Scopa Rossa ecc., comune e così pure in valle di Vegezzo (Bir.), a Riva fra i larici nell'alpe Ovaich (Ca- restia!), alla Riviera del lago d' Orta (Bert.), a Gressoney la Trinité nella salita a Betta Furke (Piccone !), fra S. Vincent e Chatillon fra i castagni, nel monte Cramont fra gli abeti e più sopra a 2000 metri, tra Lanzo e Viù fra i castagni (Pari.!), nel Cenisio ovunque (Re), al lago, a Ronche ecc. (Bucci! ecc.), presso Bardonecchia , presso Oulx sul monte Praman (Aiuti !), intorno a Susa (Pari.! ecc.), BUPLEURUM. 401 nell'alpi di Giaveno (Re) , nel monte Genevre (Gren. Godr.) , in valle della Stura ad Argenterà!, in valle del Vallasco e soprai Bagni di Valdieri a 1500 metri, al col di Tenda a 1900 metri, e al monte Bissa (Pari.!), a Pirnaude (Bourgeau!) ecc., ad Alpetta sopra Vio- senne (Ricca!), nei monti di Frambosa e di Pamparato , fra Sca- gnello e Battifollo (Ing.); nel Nizzardo, abbastanza sparso (Ard.), nel monte Ceppo (Panizzi!), sopra Dolcedo, sul Garezzo (Berti !) , sul monte Moro (Garrega!), nei monti della Scaggia alla Polla (Bert.); nell'Appennino ligure, molto comune (De Not.), sopra Voltri (Ganepa!) all'Acqua santa,* sui monti Gazzo (Figari !) e Fron- tero (Rosellini !); nel versante settentrionale dell'Appennino, dive- nuto molto raro, a S. Stefano d'Aveto (Bert.), nel monte Lesima (Bert., Rota), nell'alpe di Succiso (Cocchi !), nell'alpe di Cusna e a Vallisniera (Gib. Pir.), infine sul Cimone (Giannini!, Pari.!). Te- nore dà questa pianta del Vulture come raccolta da Gasparrini {Syll. p. 535): ciò sembra poco probabile. Boccone lasciò scritto {Osserv. nat. p. 287. fig.) di averla trovata in Corsica , « in un luogo detto monte Asinai nel Gran Coscione ; » i moderni non ne fanno men- zione ivi: però ne ho trovato un saggio nell'erbario Webb , con « Corse » sul cartellino, senz' altra indicazione. Fiorisce in luglio e agosto; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geograGca. — Nel tratto montuoso d' Europa che si stende dai Pirenei alla Transilvania. oc Descrizione. — Pianta perenne, di un verde glaucescente , glabra. Rizoma obliquo, legnosetto, ramoso, con fibre radicali delicate scurette: dall'apice dei rami manda foglie radicali e fusti che for- mano piccoli e graziosi cespuglietti. Fusti eretti , un po' flessuosi , delicati ma rigidetti, leggermente striati, cilindrici, verde-chiari, semplici o con qualche corto ramo in alto. Foglie inferiori erette o eretto-patenti, line'ari-lanceolate o quasi lineari, acute o quasi acu- minate, di un verde glaucescente di sopra , più ancora di sotto, con cinque o tre nervi longitudinali, quasi scanalati alla base e con que- sta abbracciatiti il fusto, t'orniti! di uno stretto margine bianchiccio, scabrosetto con la lente. Foglie del fusto poche, lontane, eretto- patenti, le inferiori simili allo radicali, le superiori gradatamente più larghe alla base, che è quasi ovata , smarginata, tondeggiante e ab- bracciante il Fusto Ombrello nia9raggi, eretto-patenti, delicati , verdognolo-giallicci. Involucri» ili una sola fogliotina, ovato- acuminata, tondeggiante alla base, variabile per grandezsa, ora il terzo dell'ombrello, ora molto più corta di questo. Involucello di Flo»a Italiana.— Voc. Vili. 36 402 APIACEE. 5 foglioiine patenti, poco più lunghe dei raggetti, o ovali-obovate, con una piccola punta, gialliccio-verdognole, con nervi delicati. Fiori piccoli, gialli. Raggetti o pedicelli corti, più lunghi del calice, delicati* giallicci. Tubo del calice saldato con l'ovario, questo schiac- ciato lateralmente, con le costole eguali, verdognolo. Petali piccoli, gialli, stretti alla base, quasi tondi, concavi dalla parte interna con un lobo all'apice, largo, smarginato e curvato in dentro. Stami pòco più- lunghi dei petali. Filamenti filiformi; antere gialle. Stilo- podii emisferici, piani di sopra, gialli. Stili un po' divergenti, gros- setti, giallicci; stimmi ottusetti. (Pari. ms.,descr. della pianta dei Bagni di Valdieri). » « Descrizione della var. — Pianta glabra. Rizoma nericcio , ramoso in alto, che manda dall'apice di questo delle foglie in fa- scio e dei fusti. Foglie radicali erette, lunghe, strette, lineari-lan- ceolate, scanalate di sopra, convesse e con un nervo longitudinale rilevato di sotto, e con uno o altri due nervi per ciascun lato, meno rilevati, di un verde chiaro in ambedue le pagine, con uno stretto margine bianchiccio. Fusti delicati, cilindrici o leggermente ango- lati, striati, duretti , verde-chiari. Foglie del fusto alterne, lontane, erette o eretto-patenti, simili alle inferiori, gradatamente più corte, le superiori più larghe alla base, quasi lanceolate. Ombrelli per lo più con 5 a 8 raggi, eretti o eretto-patenti, angolati, striati. Invo- lucro per lo più di una fogliolina lanceolata acuta, larghetta, patente, molto più corta dell'ombrello, del colore delle foglie. Involucello di 5 foglioiine patenti, quasi uguali agli ombrelletti o poco più corte, saldate alla base, obovato-bislunghe, con un mucrone al- l'apice, con tre leggieri nervi longitudinali, giallicce-verdognole. Denti del calice quasi nulli. Petali piccoli, gialli, orbicolari, con il lobetto troncato , curvati in dentro e con il lobetto in giù. Stami poco più lunghi dei petali. Filamenti lesiniformi , glabri, giallicci, curvati in dentro. Antere tonde , appena smarginate all'apice, smar- ginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, gialle, glabre. Stilopodii larghi, semiemisferici, schiacciati da sopra in sotto, gialli. Stili dapprima cortissimi, eretti, con stimmi ottusi, giallicci, poi gli stili si allungano un poco ma sono sempre più corti dello stilopodio, sono diretti in fuori e coricati sullo stilopodio. Frutto ovoideo, schiac- ciato dalle parti, rossiccio, glabro; mericarpi bislunghi, con cinque costole filiformi, rilevate, tre dorsali e due commessurali , non alate: coronati dallo stilopodio rossiccio. (Pari, ms., descr. della pianta del monte Barro). » BUPLEURUM. 403 Osservazioni. — Com'era da aspettarsi per una pianta così lar- gamente sparsa, essa presenta molte variazioni, per la statura, per la larghezza delle foglie, per gl'involucri e involucretti ecc., come hanno fatto rilevare Candolle (Prodr. 4. p. 131) e De Notaris (o. e. p. 174). Il Bupleurum carici foliinn è una forma estrema; vi si rife- risce il B. canalense con un aspetto più gracile; ecc. 6. llii|ileiiriiiii falcatimi. B. perenne rhizomatosum, paniculatum , foliis basilaribus lan- ceolatis basim versus attenuatis immo petiolatis (margine cartilagi- neis) acutis, caulinis anguste lineari-lanceolatis acuminatis, umbellis terininalihus, 3 — 10-radiatis, involucro 1 — 3-bracteato, involucel- lorum bracleis 3 — 5, lineari-lanceolatis acutis, umbellulis subbre- vioribus, fructibus ovalibus, alato-costatis, levibus. Bupleurum falcatum Litui, sp. pi. ed. 1. p. 237. Salis- Marschl. aufz. in Kors. p. 43. Dert. fi. Hai. 3. p. 137. Zum. //. ■ped. I . p. 415. Pass. fi. Parm. p. 122. Rota prosp. fi. Derg. p. 44. Pir. fi. (or. sfjll. p. 63. ìVulf. fi. fior. p. 342. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 17 1 . Zeni prosp. piant. Bresc. p. Oi. Favre guide hot. Simpl. p. 85. Ing. cat. sp. Mond. p. 22. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 578. Are- comp. fi. Hai. p. 270. Cocc. fi. Boi. p. 141. Gib. Pir. sappi, fi. Mod. p. 13. Bupleurum corsicum Coss. not. quelq. pi. p. 50. Are. o. e. p. 260. Figure. — Rfa. ori. piant. fi. pent. t. i5. Reich. ic. fi. gemi, t. 43, 44. f. 1. fi angusti folium, foliis basilaribus angustissime lineari-lanceo- latis acuminatis, caulinis conformibus. Bupleurum baldense Hoilf tyn. pi. irt Austr Boiss. il. orient, 2. p. 848. Bupleurum exaltatura Marsch. beschr. der land, am hasp.m {1800). Koch tyn. fi. germ. ed. 2. p. 319. Pir. I. e. I. e. Bupleurum obtusifolium Ten. (I. nap. U prodr. p 18(1811). Bupleurum eerhuum Ten.! <> e. /. p 822 (1811 270. Bert. o. e. 3. p, 139, 605» Sang. fi. rum. prodr. ali. p, :'.;/. fatta rie bui. Qr. San > p. .' Bupleurum neglectum Cet. sui rep. II. Ini p p, fi lig Gib. I. e. 404 AP1ACEE. Bupleurum falcatum Beri. o. e 3. p. 605. J. Beri. il. Apenn. boti. p. 13. Simi! fi. alp. vers. p. 60. Archb. fi. Alt. Serch. p. 40. Bat.! contr. fi. umbr. p. 26. Bupleurum ranunculoides (non Linn.) Pucci syn. pi. lue. ». 146. Gib. Pir. fi, Mod. p. 74 (var. elatius). Bupleurum falcatum fi Bert. o. e 5. p. 616. Bupleurum graminifolium (non Vahl) Biechi agg. fi. lucch. p. 11. Bupleurum falcatum var. angustifolium Car. prodr. fi. tose. p. 276. Bupleurum gramineum (non Vili.) Ard. fi. Alpes-mar. p. 165. Ces. Pass. Gib. I. e. Are. I. e. Cocci nuov. contr. fi. Boi. p. 15. FI. Boi. p. 241. Bupleurum junceum (non Limi.) Terr.l rei. Terr. Lav. p. 111 (ex parte). Ces. el. piant. Maxell, p. 15 (ex loco). Bupleurum Gerardi (non Ali.) Terr.l quart. rei. Terr. Lav. p. 91. Gib. Pir.! suppl. fi. Mod. p. 13. Figure. — FI. grcec. t. 264. Ten. o. e t. 125 (mala). Reich. ic bot. t. 823. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei monti della Penisola, soprattutto al nord, per i luoghi aridi sassosi, o boschivi: in Piemonte presso la rocca di Exilles (AH., Re, Bert.), nella vallata dell'Ermena (Ing.), raro nella cima del monte Castella (Bir.), al Sempione (Favre); in Lombardia ne' monti sopra Carena e Glusone, raro (Rota), nei colli a Virle, rarissimo (Zersi); nel Baldo in valle Fredda e a Covalsanto (Poli.); presso Gorizia verso Ternova e Chapovan, a Trieste ecc. (Wulf.), a Capo d'Istria (Poli.); nel Pavese ne' monti di Lesime e Boglelio (Noce. Balb.), nei colli Parmensi (Pass.), al Corno alle scale nell'Appennino tosco-emiliano (Bert., Cocc); nelle alpi Apuane (Are); nei monti di Gubbio nelle Marche (Cherici!); infine alla Maiella e al monte Vergine (Ten.). Nasce ancora in Corsica nei monti Rotondo e Patro a 5000' secondo Salis-Marschlins, e Kralik ve l'ha ritrovato precisamente al monte Rotondo (Goss.). La varietà trovasi soprattutto nell'Italia media: a Fiume sopra Kamenjak, ad Adelsberg (Reich.), nel monte Nanos (Freyer!), a Trieste (Huguenin!) e Bassovitza (Reich.); nel Reg- giano a Vallisniera (Pir.!), nei colli Parmensi (Pass.); nelle Alpi Marittime a Viosenne (Ricca!), tra Vernante e Limone fra i castagni, sopra Limone, al col di Tenda per andare al Limonetto a 1900 me- tri (Pari.! ecc.), a Tenda (Ungern-Sternberg ! ecc.), a S. Martino BUPLEURUM. ' 4Q5 Lantosca (Thuret!), a S. Dalmazzo Selvatico (Ard.); in Toscana nelle regioni alpestre e montana ed anche submontana: nell'Appen- nino al monte Orsaio, all'alpe di Mommio , al Rondinaio!, alle Tre Potenze, a Pratofìorito ecc. (Giannini! ecc.), al Corno (G. Bert.), al Crocicchio (Pari.!), al Pian de' termini (P. Savi!), al lago Scaf- faiolo (Cocci), nelle alpi Apuane al Pisanino (Ad. Targioni!), alla Corchia, alla Pania (Simi !) ecc. , in Casentino al poggio Penna (Pari.!), nell'alpe della Luna, e verso Pieve S. Stefano (Amidei!); in Umbria al Subasio (Tanfani!); nelle Marche al Catria in parec- chi siti (Piccinini! ecc.), a 600 — 800 metri (Pari.!), al S. Vicino a 1000 metri (Bucci!), a Muccia!, nel Maceratese (Narducci!) al monte Birro, al monte Corona, a S. Ginesio (Bert.), nel Serna- nese (Narduccii), a Montefortino e Piedevalle, alla Sibilla (Mar- zialetti!), al Vettore sopra S. Gemma, presso Umito!; in Abruzzo al monte de' Fiori!, al Pizzo di Sivo fra i faggi (Pari.!), in quel d'Accumoli (Ors.), al Corno (Ors.! ecc.) e alla Forca di Corno , al monte Canetra (Bert.), al Velino (Cherici ! ecc.), al Sirente e al Morrone a 5000' (Groves!), nel monte di Caramanico (Pedicino !) e al Campo di Giove (Ces.), presso Pettorano (Levier !) ecc. ; nel Lazio a S. Salvatore Maggiore (Sang.), a S. Polo presso monte Gennaro, al monte Caprèo sopra Carpineta, a Filettino (Rolli !) ; in Campania a Sora sul monte S. Angelo, a Picinisco a Canneto, al monte Mutria (Terr.!), al monte Capraro , al monte di Mezzo, al Matese(Ten.); in Calabria nel Pollino alla Scala diGandolino (Terr.1). Nell'erbario Webb esistono saggi imperfetti, raccolti da Thomas in Corsica nel 1825, che sembrano riferirsi a questa varietà. Fiorisce in luglio, agosto e settembre; fruttifica un mese dopo. Distribuzione geograOca. — Europa media e meridionale, Asia Minore, Siberia. « Descrizione. — Perenne, alto circa un metro, verde glau- ccsccnte , glabro. Fusto eretto, striato, verde-glaucescente, ramoso, coi rami alterni, (.'rotto-patenti o patenti. Foglie inferiori e seguenti lanceolato-lineari, acuminate, assottigliate alla base, concava nalate e glaucescenti
  • o e» in ciascuno ombrelletto, eretti, quasi uguali, portati sopra 416 APIACEE. pedicelli o raggetti più corti dell'ovario, eretti e verdi. I denti dei calice sono quasi nulli. I petali sono piccoli, gialli, quasi orbicolari, con una appendice larghetta, curvata in dentro ed in giù, lunga quasi quanto il petalo, troncato-smarginata all'apice. Gli stami sono poco più lunghi dei petali, eretto-patenti, con i filamenti filiformi, un po'curvati in dentro; le antere piccole, quasi tonde, unpo'smar- ginate alla base, gialle. L'ovario è saldato, al tubo del calice, bis- lungo-lineare , un po' schiacciato lateralmente, con 3 coste longitu- dinali fine , delle quali una dorsale e due intermedie a questa e alla commissura, verde, glabro. Gli stilopodii sono quasi semiorbicolari, schiacciati da sopra in sotto, verdognoli-giallicci. Gli stili cortissimi, eretti, un po' divergenti, filiformi; gli stimmi ottusi. (Pari, ms., descr. della pianta Fiorentina). » Osservazioni. — Si trovano ogni tanto, in piante del resto nor- mali, alcune ombrellette coli' involucretto che non supera i fiori. Parmiche da quanto scrisse Linneo del suo Bnpleurimodontites, risulti assai chiaramente che sia la stessissima pianta riconosciuta dai moderni col nome di B. aristatum, come già rilevò Koch in ap- posito articolo nella Flora del 1832. La ricognizione della specie linneana poggia su tre prove: la descrizione, i sinonimi, e le loca- lità. 1° La descrizione (con la diagnosi) non decide, perchè monca, ma neppure contradice , perchè si adatta a sufficienza alla pianta in discorso, salvo un carattere, del fiore centrale più alto degli altri: il quale però non trovandosi in nessuna specie del gruppo, dev' es- sere considerato accidentale, se pure non è una mala interpretazione della figura citata di Colonna. 2° 1 sinonimi sono 3: di Haller , di Bauhin, e di Colonna. 1 due ultimi sono decisamente del B. aristatum, e l' ultimo include l'unica figura citata, che è la figura classica appunto del B. aristatum. Quello di Haller altresì è del B. aristatum, a giudicarne dai sinonimi addotti, che sono tutti di quella specie, fra i quali la figura di Colonna con l'annotazione « optime.' » 3° La località indicata è il Vallese, Linneo seguendo in ciò Haller, che a sua volta segue, dubitando però, Scheuchzer, il quale peraltro (Itin. per Helv. p. 32) l'aveva data, non del Vallese, ma dei cantoni centrali della Svizzera. Pare che in Isvizzera non sia più stata veduta la pianta; forse vi fu avventizia, il che è molto più probabile per il B. aristatum ài paesi finitimi, che perii B. Fontanesii di abitazione assai più meridionale, nel quale i moderni vogliono vedere il B. odontites di Linneo. Ad osmi modo, sbagliasse o no Scheuchzer nella determinazione della sua pianta, è evidente per tutte le ragioni anzidette, che Haller, e BÙPLEURUM. 417 con lui Linneo, intesero quella specie che venne poi chiamata B. aristatum. Reiehenbach (le. boi. 2. p. 7/) dà per motivo di credere diversamente, che Linneo ha adoperato il termine « acuti , » e non « aristati, » parlando delle brattee involucellari: ma e la figura di Colonna a cui si riferisce Linneo, e la pianta stessa si acconciano bene al termine usato da lui, che non aveva da insistere sulla dif- ferenza fra la specie in discorso e il B. Fontanesii a lui ignoto. 13. Bugile uniiu Foiitaoesii. B. annuum, paniculatum divaricatimi , foliis angustissime li- neari-lanceolatis, acutissimis, umbellis terminalibus, 5 — 7-radiatis, involucro 3— 5-bracteato , involucellorum bracteis 5, lineari-lanceo- latis sensim acuminatis (hyalinis reticulato-nervatis) , umbellulas (floribus longe pedicellatis) subduplo superantibus, fructibus . . Bupleurum odontites Desf.! fi. ali. 1. p. 22,9 (non Linn., et exclrsyn. omn. prceler Jacq.). Beri. fi. Hai. 3. p. 145 (excl. syn. Ali.). Mor.l fi. sarà. 2. p. 208. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 308. 2. p. 80 J. De Not. rep. fi. lig. p. 113. Bianca! fi. Av. p. 103. Tar. Gerb. cat. pi. calai, p. 15. Nic. prodr. fi. mess. p. 237. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 579. Are. comp. fi. Hai. p. 268 (excl. ]3). Barb. fi. sari. comp. p.36. Strobl fi. Etn. p. 173. Tom. fi. sic. p. 173. Bupleurum Fontanesii Guss. ina. sem. hort. Bocc. 1825. Bupleurum odontites t Linna^anum Ces. in linn. 11. p. 316. Figure. — Beich. ic. bot. t. 177 . Guss. pi. rar. t. 22. Reich. ic. fi. (jeruu 21. t. 47. f. 1 . Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Sicilia tra le messi, oltremodo comune (Guss.) : cosi presso Palermo a Misilmeri (Tod.! ecc.), alla Piana de' Greci (Pari.!), e alla Ficuzza (Loj.!), a Messina (Nic), a Cesari» (Nic!), nel piano del Simeto ovunque, intorno a Mascalucia, Catania, Acicastello (Strobl), a Galtagirone (Tar. Gerb.), Siracusa (Cassia!), Avola dove abbonda (Bianca!), Girgenti (Aiuti!), in Ustica (GuS8.). Nasce pure in Sardegna, non raro (Mor.l); ed in Calabria sul mare da Meliti» a Gassan una volta presso Genova ne! letto della Sturla (De Not.). Fiorisce in aprile e in maggio. Diftribuzioue g««ograGca. — In tutto il Mediterraneo . Oficrvaiioue. - Velatisi le osservazioni al Bupleurum odon- tites. I-'luha Italiana. — Vol. \ III. 418 APIAGEE. il. Biipleiiriim elattiiu. -B. suffrutescens , paniculatum, foliis (nervosis) inferiorihus oblongo-lanceolatis basini versus attenuatis apiculatis , superioribus angustioribus acuminatis, umbellis terminalibus, sub-10-radiatis, involucro 4— 5-bracteato, involucellorum bracteis 5, lanceolatis acuminatis, umbellulas subsuperantibus, fructibus (ex Guss. et Bert.) oblongis, acute costatis, levibu-s. Bupleurum elatum Guss. fi. sic. prodr. 1 . p. 316. Bert. fi. ital. 3. p. 150. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 310. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 578. Are. comp. fi. ital. p. 270. Tom. fi. sic. p. 260. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Sicilia Sulle rupi cal- cari a ponente in luogbi freschi (Guss.) delle Madonie (Gasparrini!) alla Colma grande (Tineo!) nella vallata che scende sopra le favare d'Isnello (Guss.), e a Isnello (Todaro!) nel Vallone del Monaco (Tineo!). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Pianta siciliana. Osservazione. — Specie oltremodo vicina al Bupleurum pian- tagineum Desf., di cui la tav. 57 della FI. ali. ritrae esattamente la nostra pianta , eccettochè gl'involucretti sono più corti delle ora- brellette; inoltre Desfontaines dice della sua pianta eh' è un frutice ramoso. 15. Biipleuriiiu diaiitliifoliuiti. B. suffrutex, parce paniculatum, foliis (coriaceis) inferioribus confertis angustissime lanceolato-linearibus acutis convoluto-canaH- culatis, caulinis paucissimis exiguis , umbellis terminalibus, sub-5- radiatis , involucro 4 — 5-bracteato, involucellorum bracteis 5, lan- ceolatis acutis, umbellulis multo brevioribus, fructibus oblongo- ovalibus, acute costatis, rugosis. Bupleurum dianthifolium Guss. suppl. ad fi. sic. prodr., ex auct. Bert. fi. ital. 3. p. 149. 10. p. 479. Guss. fi. sic. syn. 1.p. 311. 2. p. 801, 888. Ces. ic. stirp. ital. fase. 3. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 578. Are. comp. fi. ital. p. 270. Figura. — Ces. l. C. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Neil' isola Maretimo di Sicilia, sulle rupi calcari marittime volte a nord (Guss., Tineo!), presso il Telegrafo (Tod.!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Pianta speciale a quel luogo. BUPLEURUM. 419 IO llupleiiruiii spili asiuii. B. fruticosum, divaricato -ramosissirnum, spinescens, foliis li- nearibus acutatis , umbellis terminalibus, 3 — 5-radiatis , involucro J— 3-bracteato, involucellorum bracteis 5—5, lineari-lanceolatis, cxiguis, fructibus acute costatis, levibus. Bupleurum spinosum Gouan ili. obs. hot. p.8. Limi. fil. sappi. pi. p. 178. Greti. Godr. fi. Fr. 1 .p.722. Mars. cat. pi. Cors. p. 69. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 578. Are. comp. fi. Hai. p. 269. Figura. — Gouan o. e. t. 2. f. 3 (mala). Abitazione. — In Corsica, secondo Grenier e Godron. Distribuzione geografica. — In Spagna, e nell'Affrica setten- trionale. 19. IBiipleurinii friiticosiiiu. B. f'rutex , foliis (confertis coriaceis margine cartilagineis) oblongo-lanceolatis, subpetiolatis, apiculatis, umbellis terminalibus, multiradiatis, involucro multibracteato (deciduo), involucellorum bracteis 5, oblongis obtusiusculis, umbellulis brevioribus, (deciduis), fructibus ovalibus, acute costatis, levibus. Bupleurum fruticosum Litui, sp. plant. ed. 1 . p. 238. Beri. //. Hai 3. p. JoJ ; et auct. omn. Figure. — FI. grcec. t. 263. Reich. ic. fi. germ. t: 46. f. I . Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luoghi boschivi asciutti delle tre isole maggiori. Sicilia: [snello (Strobl!), Cefali Guss.), Castelbuono (Loj.!), Tusa, Nistretta ai Ramei, Militello, capo Calava (Guss.), Noara (Munafò!), Messina a Fiumara (Mina!), a Trapani (Seguenza!), al Caramaro, Fiumedi- uhi (Nic.!), Ali (Nic), Scaletta, Mola, Taormina (Guss.), Franca- villa (Nic i (Calcara!), Ca I anni, Militelle dì Val ili Noto (Guss , Avola (Bianca!) al monte Ceiidonio, alla cava di Pisciarello e al il .Mulino (Biai iguana (Marchal!) e Maretimo (G irdegna, principalmente al mare, frequente (Mor.l): Laconi (Reich.), (sili, presto S Sebastiano (Àschersonl). Corsica, nella maggior parte della i «tale, mentri' maina in iteti parte della sdentale (Mars,): Boni- 420 APIACEE. facio (Bert., Mars.), Portovecchio (Gren. Godr.), Corte (Kralik! ecc.), Pontenovo (Mars.), Calvi (Soleirol !) , S. Fiorenzo (Mars.), Bastia!, capo Corso (Mars.). Spesso coltivato nei giardini della Penisola, in qualche luogo è stato ritenuto salvatico , per esempio a Nizza se- condo Candolle, ma erroneamente (De Not.); a Capo eli Leuca (Grò - ves). Fiorisce in giugno e luglio; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Nel bacino Mediterraneo. XM. RIDOLFÌA. Ridolfìa Mor. enum. sem. hort. taur. 1841. p. 43. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 581. t. 91. f. 7. Cari sp. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 891. •Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla circinata, petalis involutis. Fructus ovalis, a latere compressus constrictus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis convexo-concaviusculis, 5-costatis costis latis quam maxime depressis fere obsoletis. Semina adhaerentia , convexo-concaviuscula. Portaménto. — La sola specie del genere è una pianta annua, di un verde glauco, glabra, ramosa a pannocchia, alta da pochi decimetri sino a un metro, con foglie divise in lobi capillari, con fiori gialli in ombrelle senz' involucro né involucretti, con frutti pie- colini , scuri. Ridolfìa scgetiuii. Ànethum segetum Linn. mant. alt. p. 219. Bert. fi. ital. 3. p. 343. Wulf. fi. nor. p. 378. De Vis. Sacc. cat. piani. Veti, p. 175. Ridolfìa segetum Mor.! l. e.; et auct. ree. Anethum graveolens (non Limi.) Ard. fi. Alpes-mar. p. 159. • Carum Ridolfìa Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 891. Are. comp. fi. ital. p. 273. Figure. — Mor. (I. sarà. t. 75. Reich. ic. fi: germ. 21. t. 91. f. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi della. Bassa Italia, ed anche dell'Alta, ma in pochi luoghi isolati. È indicata dal Wulfen a Gorizia e nel resto del Littorale, dal RIDOLFIA. LERESCHIA. 421 Marchesetti al Campo Marzio presso Trieste ; anche nel Mantovano (De Vis. Sacc.) ; ed è stata trovala nel Bergamasco a Monasterolo di Levate (Rampoldi!). È stata trovata nel Nizzardo a Drappo, e a Pogetto Teniers (Ard.); nel littorale presso Oneglia (Ali.); presso Genova nel letto della Sturla (De Not.) , e fuor di porta S. Barto- lommeo (Calti.!). Nasce presso le saline di Corneto (Bolli!); in Abruzzo tra S. Valentino e Chieti, e nelle vicinanze di Solmona presso il Campo Santo per andare al Campo di Giove , e presso Pettorano (Levier! ecc.); nel Tavoliere di Puglia (Ten.), e intorno a Cervago (Porta Rigo!); ai Marroni di Capua (Pasq.!), e a Cardi- tello (Terr.); in Basilicata a Muro, e sul Vulture (Terr.); in Cala- bria presso Stilo (Biondi!), e Bianconuovo (Are.!). In Sardegna è frequente (Mor.!) : per esempio lungo il Bio de Bau (Ascherson !). Parimente a quanto sembra in Sicilia : a Palermo (Tod.!), Misilmeri, Piana de' Greci (Pari.!), Ficuzza (Loj.!), Messina (Nic), Catania nel Piano (Strobl), Caltagirone (Tar. Gerb.) , Avola, non molto fre- quente (Bianca !), Girgenti presso i Macalubbi (Aiuti !); e nelle Egadi (Guss.). Nasce altresì nelle isole Maltesi (Grech). Fiorisce da aprile e maggio a giugno e luglio; fruttifica da maggio o giugno in poi. • Distribuzione geografica. — In lutto il Mediterraneo. XXII LERESCHIA. Lerescbia Boiss. in ann. se. nat. ser. 3. 1 . p. 127. Ces. Pass, Gib. comp. jì. Hai. p. 581. t. 91. f. 6. Pimpinella? sp. Benlh. Hook. yen. pi. 1 . p. 894. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla expansa, petali patolis, infractis. Fructus ovalis , a laterc valde co m pressu s cou- slrictus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccopboro, coccis a latore compressis, 5-costatis costis tenuibus, dorsalibus approximatis , late-1 ralibus ante marginali bus. Semina adhaerentia, a latore compri Portamento, — E peculiare , e rammenta la Petagrusa. I rat- tasi parimente di un'erba, unica del suo genere, rizomatosa, sparsa di pochi cortissimi peli, con foglie basilari lungamente pici untiate, palmate, trisezionate , dai lobi intaccati smerlati, le smerlature »■>- cenilo terminate da una puntolina ; altre poche foglie consimili sono sul fusto, «Ile semplice i snello, alto xj% metro, e porta in pannoc- chia delicatissime ombrelle di pochi minuti Bori bianchi, ai quali succedono frutti piccoli bruni, coronati <\>\ stili conici, ricorrati. 422 APIACEE. Osservazioni. — Nel frutto sono parecchie le liste intercostali. L'unico frutto maturo ch'io abbia potuto esaminare (comunicatomi dell'erbario Boissier dal signor Barbey), era molto più compresso lateralmente che non lo dimostri la fig. e del Compendio sopracitato, che a di più non dimostra il carattere saliente delle costole dorsali ravvicinate. La diagnosi generica data da Boissier e il confronto col genere Cryptotcenia non sono esatti in tutti i punti. Però il genere mi sem- bra ben distinto, e da non confondersi con la Pimpinella, come hanno fatto Bentham e Hooker, i quali intanto tengono separata la Cryptotcenia, eh' è certamente più vicina alla Pimpinella che non sia la Lereschia. Itereschia Thomasii. Sison Thomasii Ten.! fl.nap. 1. prodr. svppl.2. p. 67. Cryptotsenia Thomasii Cani, prodr. syst. nat. 4. p. 119. Beri, fi. ital. 3. p. 285. Terr. rei. Terr. Lav. p. 1U. Lereschia Thomasii Boiss.l in ann. se. nat. ser. 3. 1. p. 128. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 581. Pimpinella Thomasii Are. comp. fi. ital. p. 276. Figura Ten. o. e. t. 128. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Questa rarissima pianta nasce in Calabria nell'Aspromonte (Bert.) sopra S. Stefano nei stil- licidi scoscesi della valle del torrente Telesio sul granito a metri 4000—1200 (Huter Porta Rigo!), e presso i rigagnoli ne' boschi della Serra S. Bruno (Ten., Bort.). Terracciano l'indica ancora nel parco di Caserta; e Tenore nei pascoli alpini dell'Abruzzo, ciò però sopra un cartellino cumulativo con la Calabria , per cui si può ri- tenere che sia una svista di redazione. Fiorisce in giugno, luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Specie propria di quei luoghi. XSilIfl. COWOPOIMfJ]?!. Conopodium ex parte Rock gen. trib. pi. umb. p. 119. Benlh Hook. gen. pi. 1 . p. 896. Bunii sp. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 58 ì. GONOPODIUM. 423 Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovalis , aprce attenuatus, a latore com- pressi^ constrictus, pericarpio tenui,' dicoccus cum coccoplioro , coccis convexo-canaliculatis, 5-costatis costis cequidistantibus , te* nuissimis, lateralibus marginali-ventralibus. Semina adluerentia , convexo-canaliculata. Portamento. — È quello dell' Apium Dulbocastaìium e specie affini. Osservazioni. — Genere assai vicino alla prima sezione del seguente, dal quale differisce principalmente per il frutto ristretto in alto in cortissimo beccuccio, ossia per quel carattere cbe meglio distingue il gen. Athamantha dai più vicini ad esso. CoiiO|io. ) J!>. Aid. //. Alp.-mar. p. 169. Mais. cai. pi. Cors.p. 70. Are. comp. fi. ital. p. :)77. Nic. prodr. fi. mess. p. 237. Myrrhis capillifolia Guss. fi. sic. prodr. I. p. 35 f. Humimi capillifolium Beri, o e. p. 219. Ces. Pass. i>il>. I. e. Bulbocastanum denudatum var. Guss. //. tic. tyn. f. p. 340. Conopodiurn capillifolium Iloiss. voy. I»>t. Esp. 2. /'. ì '< I /. e. Sirbbì fi. Etti. p. 139. Caram flexuosum Die* simun, veg. Svanii. 1.p, :'/'. 11 (iene, illuni capillifolium Co Bulbocastanum capillifolium Tod.! in Tsrn. fi. ìic. p. fi Figura. — L0ÌS, fi. gali '■ Stazione, Abitazione e Fioritura. — Mila f là, raro. Ili Pie- moiiic, nei faggeti ombrosi di Colle Agnon (Bert.). Nei monti del Nizzardo (Da Sol.), e cosi nei dintorni ili Coarazza (Ard.)i sotto i 424 APIACEE. faggi nel monte Ceppo in provincia di S. Remo (Panizzi!). Nel- l'Abruzzo, e nel Gargano (Are.). In Calabria al Pollino (Ten.). In Corsica nel monte Coscione, nei prati di Bastelica (Bert.) , abbon- dante (Sai.), a Vivario ecc. (Mars.). In Sicilia nei boschi montuosi (Guss.): alla Ficuzza (Guss. , Tod.!) all'Acquarotta (Loj.!), nelle Madonie (Guss., Bert.) all'Ortaggio (Pari.!), in Valdemone (Guss.) a Mandanici nei prati e nei pascoli (Nic), sull'Etna (Bert.), aBronte e Maletto (Guss.). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Nell'Europa media e meridionale occidentali. XMV. APIUM. Aegopodium, Animi, Apium, Berula,' Bulbocastanum , Bunium , Carum, Cyclospermum, Helosciadium, Petroselinum, Pimpi- nella, Ptychotis, Sison, Tragium duci. Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 7, 8, 10, 11. {. 1—21. t. 13, U, 15, 16. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 579, 580, 582-585. t. 91. {. 2, 5, 8. t. 92. f. 1—5. Apium, Ammi, Carum, Sison, Aegopodium, Pimpinella (excl. Le- reschia), quoad plant. europ. Benth. Hook. gen. plani. 1. p. 888-893. Flores bisumbellati. Calyx minimus vel obsoletus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovalis vel rotundus vel ovatus, a latere compressus constrictus, pericarpio tenui », dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planiusculis vel saepius angulato- teretiusculis , 5-costatis costis subaequidistantibus, tenuibus nunc crassioribus elevatis , lateralibus marginali-ventralibus. Semina adhgerentia, angulato-teretiuscula vel a dorso compressiuscula. Portamento. — È necessariamente svariato in un genere, do- ventato il più vasto della famiglia. Fuorché avvertire che sono erbe annue o perenni, di statura mediocre o bassa, con piccoli fiori bian- chi o talora gialli , e con frutti più o meno piccoli , non mi pare ci sia altro da dire riguardo al complesso delle specie. Osservazioni. — Non deve sorprendere la costituzione del ge- nere, quale qui resulta dalla riunione di molti altri, e vecchi e nuovi: era in qualche modo preavvisata dalle ripetute osservazioni di Bentham e Hooker sul lieve valore delle note mercè le quali nei Genera ne tenevano ancora separati alcuni, nonché dalla osserva- APIUM. 425 zione antica dello stesso Koch a pag. 126 della sua classica memoria, dove parlandone dice : « Genera 50 ad 57 , etiam 48 et 59 , nisi petala et vittas respicias, nullo sane certo charactere distinguenda sunt. » Invero tanta è la loro mutua affinità , che costituito il mio genere Apium, e volendolo almeno dividere in sezioni, non ci son potuto arrivare che in modo assai monco ed imperfetto. * Fructus ovalis. Gen. Bunium et Carvi auct. f Tuber in basi caulis. Gen. Bnlbocastanum Town. i. A pi uni Biilbocastaiiiiiii. A. perenne, glabrum, caule striato, ima basi cum radice in tuber globosum incrassato, foliis inferioribus bipinnatisectis, segmen- tis partitis lobis lanceolato-linearibus, foliis superioribus pinnati- sectis segmentis angustissimis, supremis saepius ad vaginam reductis, umbellis longe vel longissime pedunculatis, multiradiatis, involucro involucellisque e bracteis pluribus, lanceolato-acuminatis membra- naceo-marginatis, floribus albis, petalis basi subattenuatis, fructibns ovalibus, tenuiter c.ostatis, coccophoro sedo, vittis intercostalibus solitariis. Bunium Bnlbocastanum [Ann. tp. pi. ed. 1. p. 243. Beri. //. Hai. 3, p. 220; et auct. Sium Bulbocastanum Spreng. in Rcem.Sch. sj/st. veg. 0. p. - Zum. (1. ped. 2. p. 3. Canni) Bulbocastanum Koch gen. trio. pi. urna, p. /?/; et auct. Bunium aphyllnm Jan in Cani, prodr, 4. p. 117. Cee. /' (HI), comp. fi. Mal. p. 583. Bulbocastanum Linnaei Schur rnum.pl. Trans, p. Ì4S Vii prodr. fi. met$. p. ì Bunium alpinum {non Walitt. Kit.) Terr. ? tee, rei. Lav. p. 77. Figure. — FI dan. t. Ì20. Reich. te. //. gem. H. t Stazioni', Alntiziono, Fioritura e Fruttificazione. — • Qofl 6 là por (piasi lotta l'Italia, nei prati, nei luoghi erbosi iel?atici, hei campi ecc. , quasi esclusifamente in montagna. Alia Italia-: m'Ha 426 APIACEE. vallata dell' Ermena (Ing.), a Carlino e Viosenne (Ricca!), al col di Tenda (Bourgeau!), in vai di Stura all'Argenterà e nel vallone di Roburent!, presso Dronero in vai Olivenco (Ball!), in quel di Susa ovunque (Re), sul Cenisio (Bert.), ma Moris riporta quella pianta aWApium alpinum, nella valle dell'Orco a Ceresole (Beccari!), nel- l'AUée bianche sotto il monte Bianco (Seringe!), a Riva di vai Sesia (Carestia!), al Sempione (Favre), frequente nel Bergamasco dal piano ai monti (Rota), quindi sulla sola destra del Po nel Pavese a Corbesassi, Godiasco ecc. (Noce. Balb.), nei monti Parmensi (Pass.!), e Modenesi, frequente (Re), a Castelnuovo ne' Monti , Costabona presso Quara, Fiumalbo (Gib. Pir.), e Bolognesi a Porretta (Bec- cari!) e tutt' attorno in parecchi siti (G. Bert., Cocc), tra Vidiccia- tico e l'Acero (Bert.), all'Acero (G. Bert.), a Salto di Montese e al lago di Bracciano (Cocc), da Filigare a Covigliaio (Bert.). Liguria: presso Tenda a Ciapea (Ung.-Sternb.!), e generalmente in tutto il Nizzardo fin sopra Turbia, rarissimo fra Turbia e l'Aggel (Ard.), sopra Deglio (Ricca), al monte Calvo (Bert.), sopra Sestri Ponente (Figari!), presso Genova dietro il monte Fasce (Bert.). Toscana, nelle regioni montana e submontana, mollo più scarso nelle regioni campestre e maremmana: in Lunigiana al monte Gotro!, nelle alpi Apuane alla Tambura presso la Preta.tra monte Bruciana e Cageggi (Bert.), a Rasceto (Becc.!), a Falcovaia nell'Altissimo (Ad. Tar- gioni!) ecc., in Garfagnana nell'alpi di Mommio, a S. Pellegrino (Calandrini !) , allo Spedaletto, presso Montefegatese (Giannini), a Pratofiorito (Giann.!), nell'alpe di Controne (Yitm.), a Casoli di vai di Lima (Pucci), a Boscolungo (Pari.!), al Teso!, al Cimone di Caldaia (Vitm.), a Cigliàrone sotto la Cupola di Scaffaiolo (Levier!), presso Firenze a monte Morello (P. Baroni!) e alla Badia di monte Scalari, a Vallombrosa !, in Casentino a Poggio Penna , Prataglia (Pari.!) e l'Alvernia (Amidei!), nel monte Amiata ad Arcidosso! e tra la Badia S. Salvatore e il Vivo (Sommier!), in Maremma nel monte Calvi e nel monte Argentaro (Marcucci!). Umbria: nell'alpe della Luna, a Pieve S. Stefano (Amidei!), a Castagnolo (Bat.), a' Castelluccio!. Marche: a Urbino (Serpieri!), al Calria , ovunque (Piccinini!), ne' monti di Fabriano e Arcevia (Bargellini !), nel monte S. Vicino (Bucci!), a Colfiorito!, nei monti Priore (Marzialetti!), Sibilla (Bert.) e Vettore (Pari.!). Abruzzo: al monte De' fiori (Pari.!), sopra Umito!, nella Maiella a Prato della Corte a 1600—1800 me- tri (Levier!), al Maiellone, al monte Coccia, in valle Cupa (Ces.) , al monte Amaro, presso Gagliano, nel Sirente (Groves!), nel Ve- APIUM. - 427 lino (Ten.). Lazio: nei Lepini presso Carpineto (Rolli !). Campania: a Picinisco ai Treconfìni (?) (Terr.), nel Matese in valle Cupa (Terr.!), sui monti di Posta, a Treglia sul picco di Caporazurfo, a Sandonato sul monte Croce, a Spigno al Montone, a Pietraroia sul monte Mu- tria (Terr.). Calabria: nel Pollino (Ten.) presso la Mandra Rovitti, nel Piano di Pollino (Terr.!), e nella Dirupata di Morano a 1400 me- tri (Huter Porta Rigo!). Gorgona (Bert.), Elba alla Madonna di Monserrato (Cald.!). Manca in Corsica e in Sardegna. Sicilia : alla Ficuzza (Guss.),a Busambra (Guss., Huet!), nelle Madonie (Guss., Loj.!), a Mistrctta, nei boschi di Caronia, di Cannata, di Montal- bano ecc. (Guss.); a Catania, in luoghi argillosi umidi (?) (Tom.). Fiorisce e fruttifica in giugno e luglio, o in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media e meridionale, dall'Inghilterra e dalla Francia alla Transilvania. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 5 decimetri , di un verde chiaro, glabra, fornita di un rizoma quasi tondo, scuro di fuori, bianco di dentro, con molte sporgenze tondeggianti dalle quali partono delle libre radicali delicate e scure. Dall'apice di que- sto rizoma parte per lo più un fusto , e talvolta un secondo ed un terzo, il quale fusto è eretto, un po' flessuoso , duretto , cilindrico, striato, verde, che porta verso alto 1 , 2 o di raro 3 rami eretto- patenti che giungono quasi ad eguagliare il fusto. Le foglie sono bipinnatidivise con le lacinie larghette, lineari, acute, intere e sca- brosette nel margine , con un leggiero solco longitudinale e verdi di sopra , con un nervo longitudinale di sotto e ivi di un verde più chiaro, fornite di una guaina stretta e lunga, più lunga della foglia. Le foglie cauline sono poche, alterne, lontane, erette, gradatamente meno divise tanto che le supreme sono trifide , con le lacinie grada- tamente più lunghe e con la guaina più corta sino ad essere più corta della foglia. L'involucro si compone di 7 a 0 foglioline quasi uguali, apertissime, molto più corte dell' ombrello, lincari-aeuini- nate, con due nervi verdi nel dorso, bianchicce nei margini e - rossicce verso l'apice. (ìli involucelli sono simili all' involucri» tanto un poco più corti degli ombrelletti. L'ombrello si compone di 10 a 1 i raggi, i quali sono angolati, verdi, scabrosetii. Il calicene i denti eorti, larghetti ed ottuse tu* , è verde e glabro, I petali sono patenti, bianchi, obovati, smarginati in guisa ila parere coniati a ciò, con una appendice nella smarginatura diretta in dentro ed in -ni, più COrU del petalo e ottusa. (ìli stami sono cinqui', patenti, pili lunghi dei potali l filamenti filiformi , inanelli. Le intere pio 428 « APIAGEE. cole, quasi tonde, bianchicce, ottuse all'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso. Gli stilopodii sono quasi emisferici, convessi as- sai da parer quasi tondi , bianchicci. Gli stili sono più corti dello sti- lopodio, eretti,- filiformi, bianchi come gli stimmi, i quali sono in capolino. Il frutto è bislungo , schiacciato lateralmente , coronato dagli stilopodii e dagli stili, i quali sono allora rivolti un po' in giù e più del doppio più lunghi degli stilopodii. Ciascun mericarpio ha cinque costole filiformi , eguali, delle quali le due laterali sono nel margine, con una vitta in ciascuna valletta. (Pari, ms.. descr. della pianta di Boscolungo). » Osservazione. — Il Btinium aphyllum Jan non è che il solito Apium Bulbocastanum , con una maggiore proporzione di foglie ri- dotte alla guaina. %. A pi uni ferulaceum. A. perenne, glabrum, caule fortiter striato, ima basi cum ra- dice in tuber globosum incrassato, foliis (carnosulis) bi— tripinnati- sectis, segmentis linearibus acutiusculis, umbellis longiuscule pe- dunculatis, multiradiatis (radiis divaricatis), involucro involucellisque e bracteis paucis, lanceolato-acuminatis submembranaceo-margina- tis, floribus albis , petalis basi attenuatis , fructibus (ex auct.) oblongo-ovalibus, tenuiter costatis, coccophoro vix diviso, vittis in- tercostalibus solitariis. Bunium ferulaceum Sibth. Sm. fl. grcec. prodr. 1 .p. 186. Ces. Pass. Gib. comp. fl. itali p. 583. Bunium ferulaefolium Desf; choix de pi. du cor. p. 55. Carum .divaricatimi Koch syn. fl. germ. ed. 1. p. 286. Bunium divaricatimi Ces. sulle ombr. p. 9. Carum ferulaceum Are. comp. fl. ital. p. 273. Figure. — Desf. o. e. t. 43. Reich. ic. fl. germ. 21. t. 34. Stazione e Abitazione. — In Istria, ne' campi (Koch , Ces.), sul monte Maggiore (Are). Distribuzione geografica. — Dall'Istria si stende per le contrade vicine e per tutta la Grecia all'Asia Minore e alla Siria. Osservazione. — Non ho veduto frutti di questa pianta. 3. A pi uni moiit ànimi. À. perenne, glabrum, caule striato, ima basi cum radice in tuber globosum incrassato, foliis bipinnatisectis, segmentis (parvis) AP1UM. 429 angustissimis cuspidatis , foliis supremis ad vaginam fere reductis, umbellis longe pedunculatis, multiradiatis , involucro involucellisque e bracteis pluribus, lanceolato-acuminatis submembranaceo-margi- natis, floribus albis, petalis basi subrotundatis, fructibus ovalibus, tenuiter costatis, coccophoro integro, vittis intercostalibus pluribus (ex auet.). Btinium divaricatimi (non Ces.) Beri. //. ital. 3. p. 222, 607 (excl. sijn. Koch.). Ijunium montanum Koch syn. fi. fjerm. ed. 2. p. 3J5. Smith fi. Fiume p. 26. Freyn fi. moni. Magg. p. 7. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 583. Carum montanum Are. comp. fi. ital. p. 274. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 35. f. /, 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nell'Istria, a Fiume (Koch, Reich., Noe!), a Fianona (Reich.) , sul monte Maggiore (Bert., Koch, Smith, Noè!) in luoghi sassosi calcarei a 1000 — 1200 metri (Marchesetti !), e più precisamente presso Mala-Utzka , e in luoghi erbosi sassosi adugiati tra Mala-Utzka e vai Trebischko (Freyn). La località dell'Elba riferita da Ces. Pass. Gib. è àeil'Apium Bnlbocastanum. Fiorisce in maggio e giugno (Smith), da giugno ad agosto (Bert.). Distribuzione geografica. — Dalla Croazia al Montenegro, 4. A pi uni al pili il ni A. perenne, glabrum, nanum, caule (decumbente) striato, ima Itasi cum radice in tuber magnimi subovoideum difforme incrassato, foliis (carnosis vel carnosulis) bipinnatisectis, segmenti* partitis li- neari-oblongis obtusis cum apiculo, umbellis breve vel longiuscule pedunculatis, multiradiatis, involucro involucellisque e bracteis plu- ribus, lanceolatis membranaceo-marginatis , Qoribus ei albo ruben- tibus, petalis basi Bubattenuatis , fructibus ovalibus, argute elevato- la, coccophoro , vittis intercostalìbus pluribus. Bunium alpinum Waldst. Kit. de ter. ic. pi. rar. Hung. 2. 9. Beri. il. ital. S. p. ' //. tard. 2. p Bota protp. piani. Pav. p. Ì60. Ha I p. /<>. Ce piant. Maiell. p. /,; Gib. camp. II. ital. p, 5é /!. tari. comp. p. 86, i Bunium petfaeum I 430 APIAGEE. Bunium corydalinum Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 117. Salis- Marschl. anfz. in Kors. p. 44. Bunium magna (sic) Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 228. Garum alpinum Are. comp. fi. ital. p. 274. Figure. — Waldst. Kit. o. e. t. 182. Rekh. ic. fi. germ. 21. L 35. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nell'alto Appennino: in quel di Pavia nei campi sopra Varzi, ed in valle di Pei (Piota); nel lucchese a Pratofiorito (Beccari!); nel piceno-abruzzese fra i sassi sul Vettore (Orsini! ecc.), sulla Maiella a Scrimacavallo, Focaleto (Ten.), monte Amaro (Ten., Pedicino!), prato della Corte, Fem- mina morta (Ces.), vai Ganella a 2400— 2500 metri, la Rapina sopra S. Eufemia a 2300—2400 metri , Fondo di Maiella tra Campo di Giove e monte Amaro (Levier!) ecc. In Corsica ne' monti del Capo, nel monte Grosso (Gren. Godr.), nella sommità del Pigno presso Bastia a 900 metri (Mabille !) , abbondante tra i sassi della Serra tra Bastia e Nónza, lungo l'Abbatesco nel monte di. Cagna (Sai.), nel monte Restonica e ne'.boschi del monte Terribile (Cand.), nel monte Rotondo, verso Olivesa e Zicavo, ad Aullena (Mars..). In Sardegna in luoghi pietrosi dei monti Fluminimaggiore, Marganai , Arizzo, Limbara (Mor.), sulla cima Paolino Gennargentu (Lovisato !). Fiorisce secondo i luoghi in giugno , o luglio , o agosto. Distribuzione geografica. — Inoltre in Croazia, in Dalmazia e nel Montenegro , e in Spagna se vi si deve riferire il Bunium ni- vale Boiss. Osservazioni. — Non ho veduto frutti maturi di questa pianta. Secondo Grenier e Godron (FI. Fr. /. p. 279) le liste variano dal a 5 fra costola e costola. ■\--\- Tuber nullum. Gen. Carvi Tourn. 5. Aimmi vertieillatum. A. perenne, glabrum, caule striato, radicibus incrassatis suf- fulto, foliis pinnatisectis, segmentis late palmatisectis iterum sectis partitis lobis capillaceis cuspidatis , umbellis longe vel longiuscule pedunculatis, multiradiatis , involucro involucellisque e bracteis pluribus, lanceolato-acuminatis , membranaceo-marginatis, floribus APIUM. 431 albis, petalis basi attenuatis, fructibus ovalibus, tenuiter costatis , coccophoro vix diviso , vittis intercostalibus solitariis. Sison verticillatum Linn. sp. pi. ed. 1. p. 253. • Garum verticillatum Koch trib. gen. pi. umb. p. 122. Cand. prodr. syst. nat. p. 115. Are. comp. fi. itaì. p. 21:). Bunium verticillatum Cren. Goclr. fi. Fr. 1. p. 720. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 584. Figura. — Reich. te. fi. germ. 21. t. 32. Abitazione e Fioritura. — Indicato in Corsica da Candolle , però da nessun altro autore per scienza propria. Dovrebbe fiorire nell'estate. Distribuzione geografica. — È pianta dell'Europa occidentale. . 6. Spillili Carvi. A. bienne, glabrum, caule striato, foliis pinnatisectis, segmentò palmatisectis iterum sectis segmentis partitis lobis (parvis) lanceo- lato-linearibus cuspidatis , foliis superioribus lobis capillaribus, uni- beljis longe vel longiuscule pedunculatis , multiradiatis, involucro involuccllisque sub-O, floribus albis vel rubentibus, petalis basi ro- tundatis, fructibus ovalibus, acute elevato-costatis, coccophoro sedo, vittis intercostalibus solitariis. Carum Carvi Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 263. Beri. (I ital. 3 p. 307; et auct. Apiuro Carvi Crantz ci. umb. p. 101. Bunium Carvi Marsch. fi. taur.-cauc. I. p. 21 1 ; et auct. Figure. — FI. dan. t. 1091. Reich. ic. (I. germ. 21. t. 31. f. I Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. monti della Penisola superiore e inedia, per i prati e i pascoli. Co- mincia sin dall'Istria sul monte Maggiore in vai Trebischko e i Mala-Utzka (Freyn), sul monte Berlosnik presso Fiume (Smith), presso Trieste al Campo Marzio (March.) e alla Lippizza (Beri.) ; continua per tutto il Veneto, più copioso nei colli (De Via. Sacc.): sul monte Mataiur, nella regione montana , sul Nassfeld presso Polir tebbal, nel Ba Bert.), e Vicentino (Marz.), negli Ei il iv\. i, indicato anche i \ l in. | , nel Veronese copioso (Poli.); per il Tirolo, dov'è comune dalla valle fin nelle alpi (Hausm.): nel Baldo, e Campogrosso, i Roveredo (Hansm ». in 432 APIACEE. va! Sugana ovunque (Ambrosi!), così a Borgo (Hausm.), in tutto il Trentino, cosi sul Bondone, e la Gazza, e a Marzola (Perini !) , a Bolzano dappertutto, come sul Bitten a Klobenstein, nelle alpi Schlern e Seis, a Bressanone, in vai Venosta a Schlanders e.in Rayen, in vai di Non a Castel Brughier e Gles, in Rendena (Hausm.); per le alpi lombarde, frequentissimo nel Bresciano, in vai di Ma- rone, a Irma, sul monte Dragone, a Lumezzane (Zersi), ovunque pure nel Bergamasco, (Rota), così in vai Brembana (Rampoldi!) , e a Pontedilegno" fra i larici a 1320 metri (Pari.!), abbonda altresì nel Comasco nell'abitazione del faggio e dell'abete (Com.), cosi a Brunate, intorno a Chiavenna (Rampoldi!), a Madesimo (Tranquilli!), fin nella regione alpina , per esempio dello Spluga (Anzi) , anche in vai Tellina trovasi quasi dappertutto, dal piano di Sondrio fin oltre la regione montana (Mass.), presso Bormio a 1220 metri, presso S. Niccolò in vai Furva a 1300 metri, a Spondalunga sullo Stelvio a 2200 — 2300 metri (Pari.!); abbonda pure nel Ticino (Com.), cosi sul monte Generoso (Penz.), e sul S. Bernardino (De Not.!); fa ovunque nel Piemonte (AH.): sul Sempione (Pari.!) in molti siti (Favre), nel Novarese frequente, principalmente a Ghemme (Bir.), al col di Valdobbia (Malinverni !), al Gran S. Bernardo, fino a 2100 metri (Tiss.) , sul Cramont a 1701 metri (Pari.!), sul Ce- nisio (Pari.! ecc.), in quel di Susa ovunque (Re), cosi verso Rocciamelone e presso Oulx sul monte Praman (Aiuti!), presso Torino alla Venaria (Re) , in vai di Stura all'Argenterà e nel val- lone di Roburent!, ai Bagni di Valdieri al monte Stella a 1200 metri (Pari.!), a Roccaforte-Mondovì (Ing.), Viosenne e Carlino (Ricca!); sull'altro versante delle Alpi Marittime è pure molto sparso (Ard.), così tra la Madonna e il col di Fenestre!, a Tenda (Bour- geau!), a Sospello (Webb!); prosegue per l'Appennino di Savona, di Chiavari, di Bobbio, sempre comunissimo (De Not.), per esem- pio al monte Carneo, presso S. Stefano d'Aveto (Bert.), al Penice abbondante, a Boglelio , Lesime ecc. (Noce. Balb.); per i monti Parmensi (Pass.!), e il restante Appennino tosco-emiliano, dove si riduce raro, al monte Orsaio!, nell'alpi di Mommio al Prado e al- trove, a S. Pellegrino, al Rondinaio (Calandrini!) , a Montefegatese (Pucc), a Boscolungo!, Barigazzo, Pavullo, al lago ScafTaiolo e Corno alle Scale (Gib. Pir.) , all'Acero, ai Campi di Lustrola presso Porretta (Cocc), al Giogo di Scarperia!; terminando nel Casentino alla Lama!, a Ripa nell'alpe della Luna (Amidei!), e finalmente al Catria (Piccinini!). Fiorisce e fruttifica nel basso in aprile e mag- AP1UM. 433 gio, nell'alto in giugno e luglio, e sino all'agosto nei luoghi al- tissimi. Distribuzione geografica. — Tutta l' Europa meno le sue parti più meridionali, l'Asia settentrionale, e la media occidentale. Osservazioni. — I frutti aromatici del Cumino sono adoperati in medicina e in confettureria. 1 fiori nei luoghi alti sono facilmente di colore rosa , anche acceso. 9. Apiuau llexiioPinn A. perenne, glabrum, caule (scope decumbente) fortiter striato, foliis pinnatisectis , segmentis palmatisectis iterum sectis partitis lobis (brevibus) angustissime linearibus cuspidatis , umbellis longe pedunculatis, multiradiatis, involucro involucellisque e bracteis plu- ribus, lanceolato-acuminatis membranaceo-marginatis, floribus al- bidis, petalis basi attenuatis , fructibus ovalibus , acute elevato- costatis, coccophoro fisso, vittis intercostalibus pluribus. Sison flexuosum Ten.ì fi. nap. 1. prodr. p. 67. Ces. el. piant. Maiell. p. 15. Jatta rie. Gr. Sasso p. 200. Bunium carvifolium Cani, 'prodr. sijst. nat. 4. p. 116. Car. prodr. fi. tose. p. 273. Meum carvifolium Beri. fi. itaì. 3. p. 313. 5. p. 618. Bicch. ag; et auct. Petroseiinunp ammoides Reich. jìl. te. //. germ. 21. p. //. Ptychotis heterophylla |3 Ccs. Pass. Gib. camp. //. tial. ji. $85. Carum ammoides Are.! comp. //. Hai. p- - Figure. — Mallh. ed. 1565. p. 761. l'rut. phi/t. lui. t li idi. te. fi. germ. li. t. lì. [. I. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Noi r Italia media e inferiore , in luoghi erbosi asciutti, per le strade ecc. Però trovasi gii nell'Istria più meridionale e in quasi tutte le isole, comune (Freyn), cosi i Rovi ro, in, Brioni (Beri.). In Toscani nasce nelle regioni maremmani i campestre: .i Firenze sul 436 APIACEE. Mugnone!, a Volterra (Amidei !), nel Senese a Rapolano(Sommier !) e Rosia, a Torre S. Vincenzo!, presso Gampiglia (P. Savi!), a Montepescali (Aiuti!), a Castiglione della Pescaia (Santi), vicino a Port' Ercole (Pari.!), nell'Elba (Ces.) e la Pianosa (Bert.); nasce nelle Marche a Urbino (Serpieri !), ne' monti di Fabriano e Arcevia a 700—1000 metri (Bargellini !), a Frontale (Narduccil), nel Ma- ceratese a Recina (Pari.!), S. Grotta (Marzialetti!) ecc., a Civita- nuova, e le foci del Chienti (Ricci!), nel monte Birro (Marzialetti 1), a S. Benedetto (Bert.) , ad Ascoli! ; in Abruzzo a Caramanico (Ces.); nel Lazio a Canino (Bert.), a Roma in più siti, copiosamente (Seb. Maur.), a Tivoli (Mauri), a Terracina (Fiorini!); in Campania ad Arpino neir andare alle Faiete (Terr.!),a Vicalvi, Ausonia a Selvacava, a Pastena salendo a monte Cappiello (Terr.); in Puglia nel Gargano al lago di Lesina e S. Marco in Lamis (Porta Rigo!), a Otranto, e Leucaspide (Groves); in Basilicata (Pasq.!) sul Vulture a Rendina e Macera, e presso Muro ad Araccoli (Terr.); in Calabria a Castro- villari alla Pietrosa (Terr:!), presso Tropea (Ricca!), a Reggio (Ten.) presso Pavigliano (Macch.), presso Sparavento (Are.!). Oc- cupa le tre grandi isole: la Corsica al Capo, a Bastia (Mars.) poco comune (Sai.), tra Bastia e S. Fiorenzo sul Pigno (Mabille!) , a S. Fiorenzo comunissimo (Mars.) , a Calvi (Soleirol !) , Corte (Kes- selmeyer!), Fiumorbo (Gren. Godr.), Bonifacio (Requien! ecc.); la Sardegna, non raro (Mor.!), cosi a Tempio, ed Aggius (Barb.), presso Iglesias (Biondi!), presso Cagliari (Genn.! ecc.); la Sicilia ovunque (Guss.), così a Palermo, ovunque (Pari.! ecc.), a Roccazzo, e Monticelli (Mina!), presso Messina aFreschia di Castanea!, Giam- piero (Nic.!), monte Scuderi (Seguenza!), sull'Etna (Tornabene!) tutto quanto fino a 4000' comunissimo, da Catania a Bronte (Strobl) e Taormina (Nic.!), a Caltagirone (Tar. Gerb.), Siracusa (Cassia!), Avola, frequente (Bianca 1), Comiso, Vittoria, Girgenti (Aiuti!); ed occupa le isole minori di Ustica , Maretimo, Favignana, Levanzo (Guss.), Pantellaria (Cale.!), le Maltesi (Gulia ! ecc.), e Lampedusa (Guss., Cale). Fiorisce e fruttifica da aprile a giugno, o da maggio a luglio. Distribuzione geografica. —Nell'Europa meridionale, dal Por- togallo alla Grecia, nell'Affrica settentrionale. « Descrizione. — Pianta annua, delicata, di un verde chiaro, glabra. Radice ramosa, corta, bianchiccia. Fusto ramosissimo sino dalla base, con i rami divaricato-patenti, e eome questi flessuoso e striato, verdognolo, in basso rossiccio. Foglie del fusto alterne, AP1UM. 437 patenti, piccole, divise profondamente in molte lacinie, fini quasi capillari, aventi all'apice un mucrone delicato, lunghetto e bian- chiccio: sono di un verde chiaro e piane di sopra, ed hanno un leggiero nervo longitudinale di sotto. Ombrelli dapprima pendenti in giù o cernui, poi eretti, con G a 8 di raro sino a 10 o 12 raggi eretto-patenti, disuguali , capillari. Involucro nessuno. Involucello di 3 a 5 foglioline patenti, disuguali per grandezza e per forma, alcune più corte, setacee, altre più lunghe, quasi spatolate, tutte verdognole e in parte bianchicce, e terminate all'apice da una pic- cola aresta. Calice con cinque denti piccolissimi. Petali piccoli, bian- chi , profondamente in cuore a rovescio , con un nervo o carena dorsale sporgente, con un lobetto che partendo dalla marginatura dei petali è diretto in dentro e in giù. Stilopodii emisferici, convessi disopra, bianchicci. Stili corti, bianchicci. Stimmi in capolino, bianchicci. (Pari, ws., descr. della pianta di Montepescali). » IO. Api uni segetum. A. annuum, glabrum, caule striato, foliis pinnatisectis, segmen- tis ovatis lanceolatisve inciso-serratis , foliorum superiorum minimis velnullis, umbellis longe pedunculatis, pauciradiatis (radiis valde inaequalibus), involucro involucellisque e bracteis paucis lanceolato- acuminatis, iloribus albo-rubentibus, petalis basi cordatis, fructibus late ovalibus, crassiuscule costatis, coccophoro secto, vittis intcr- costalibus solitariis. Sison segetum Linn. sp. pi. ed. /. p. 252. Colla herb. ped. 3. p. IO. Zum. fi. ped. 1. p. 417. Seseli segetum Crani z ci. umh. p. VI. Ali. fi, ped. %. p. 10. Petroselinum segetum Korh gen. trib. pi. umh. p. 127, D rep. fi. Ug. p. IG1. Ari, cai. pi. Meni. p, 16. Car. tuppl, prodr. fi. tose, p. SO.Ard. li. Alpes-mar.p, 168. Ing.cat. sp. Monti, p.òò. Cib. Pir.l fi. Mod. p. 72, Apium segatimi Gei, Pati. Gib. camp. //. ito!, p. ■>s" Canun segetara Arci eomp. fi. ito!, p. 278. Figure.- Barr. i* f. 1199. heq, hori. fina, i. 134. Rete*. ir. fi, ijenn. il, l. Ki f, I. Stagione, Mutazione, Fioritura e Fruttiiìc.iione. — KUrO nella Penisola supcriore « media : nelle colline di Sassuolo (Gib. P sui margini dei campi luogo la strida tra Casalgrande e Dtinassano 438 APIACEE. in provincia di Reggio (Pir.!), presso Ozzano nel Parmense (Pari.!), fra le messi dell'agro di Pinerolo, raro (Ali.), in quel di Mondovì, ovunque nei campi ghiaiosi (Ing.) , raro nei campi argillosi a Nizza, e a Mentone al capo Martino (Ard.), in luoghi coltivali sopra Porto Maurizio, e in luoghi umidi della pianura di Albenga (DeNot.), alle Cascine di Pisa all'Arginella di Bandita (P. Savi !, Becc.!). Fiorisce da luglio a settembre; fruttifica da agosto a ottobre. Distribuzione geografica. — Europa occidentale, dal Portogallo e l'Inghilterra alla Svizzera e l'Italia. il. A pi uni Petrosel illuni A. bienne, glabrum , caule striato , foliis inferioribus bipinna- tisectis segmentis rotundatis fissis incisó-dentatis , superioribus ternatisectis segmentis elongatis lineari-lanceolatis , umbellis longe pedunculatis, multiradiatis, involucro sub-0, involucellis e bracteis setaceis , floribus viridulis , petalis basi cordatis , fructibus late ova- libus , tenuiter costatis, coccophoro sedo, vittis intercostalibus solilariis. Apium Petroselinum Linn. sp. plani, ed. 1. p. 264. Beri, fi. Hai. 3. p. 257 ; et and. vet. Petroselinum hortense Hoffm. gen. pl.umb. p. 163. Mor.l fi. sarà. 2. p. 184. De Not. rep. fi. lig. p. 167. Ard. cat. pi. Meni. p. 16. Barò. fi. sard. comp. p. 36. Petroselinum sativum Hoffm. o. e. in indice. Rock gen. trib. pi. umb. p. 127;etauct. ree. Carum Petroselinum Benlh. Hook. gen. pi. 1 . p. 891. Are. comp. fi. Hai. p. 272. Figure. — Lam. ili t. 196. f. 1. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 16. f. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Qua e là per gran parte d'Italia: copiosissimo in tutti i colli attorno Susa, e nelle vigne dì Meana , cosicché si può ritenere indigeno (Pie); in- dicato nel Pavese, non apparisce se coltivato o fatto spontaneo (Bota); lo stesso per il Bergamasco (Rota); al Benaco sulle mura del castello di Sirmione (Bert.) , spontaneo (Zersi); nel Tirolo nei colli e nelle boscaglie, principalmente nel Bolzanese, non raro e quasi spontaneo (Facch.) , per le strade , sui muri , sulle rupi e sui declivi, presso Merano e Zenoberg, comune intorno a Bolzano, lino APIUM. 439 a 1 800' , presso Trento sul Doss Trent (Hausm.); inselvatichito in tutto il Veneto (De Vis. Sacc): nell'Arena di Verona (Poli. , Goi- ran!), negli Euganei (Trev.), nel Polesine (Grig.), a Venezia (Nacc.); a Pola, inselvatichito (Freyn), nel monte Maggiore (Poli.), natura- lizzato a Fiume (Smith); presso Bologna nei boschi ombrosi di Bon- corio (Bert.) , e lungo il rio Bavone , resosi spontaneo (Cocc); nel Nizzardo, quasi spontaneo, così abbastanza comune ne' campi a Mentonc(Ard.), a Diano Cervo (Bieca!) negli oliveti , dov'è fre- quente (Bieca) , nei coltivati sopra Porto Maurizio, nella pianura di Albenga (De Not); divenuto selvatico in Toscana, per esempio presso Firenze a Settignano, nel monte Pisano dalla parte di Lucca a S. Maria del Giudice (Calandrimi), Pozzuolo (Biechi !) e Gattaiola (Beccaril), nell'isola di Capraia (Mor. De Not.); sul Vesuvio al- l'Eremo, spontaneo (Pasq.!), e in Capri negli orti (Pasq.); in Cor- sica a Bastia, poco comune (Sai.); in Sardegna nelle siepi aOliena, Dorgali, Cagliari, non raro (Mor.); nelle isole Maltesi in luoghi ghiaiosi umidetti (Grech.). Fiorisce in maggio, o giugno; fruttifica in giugno, o luglio. Distribuzione geografica. — Si dà per patria V Europa meridio- nale al Prezzemolo , cosi generalmente coltivato poi ad uso cu- linare. X Gen. Ammi Tourn. I«. A pili m A ni ni i -in nj US. A. annuuin, -labrum, caule fortiter striato, foliis semel vel bis—ter pinnaliscetis, segmentis lanceolatis, serratis, foliorum sape- riorum angustis , umbellis louge pedùneulatis , mnltiradiatis , invo- lucro e bracteis seetis, involucellis e bracteis laneeolato-animinatis membranaceo -marginate, fiori bus al bis, petali* basi subattenuatis , froctibuj late ovalibus, argute elevato-costatis , coecophoro secto , vittifl ìntercostalibui solitariis. \ rniiiì ìiiajus ÌÀnn. sj>. plant. té 1. p. 243. Bert. //. M. S. p 952] ti ';///. //. neap. p. 1 | //. ite. tyn. I. />• 319. 2. p. 802. Punica! fi. Ar. p. 136. . /.;/. 446 APIAGEE. . Sium stoloniferum Guss.! (1832). 0. e. 1. p. 318. 2. p. 802. Greck Del. o. e. p. 15. Strobl l. e. Tom. fi. sic. p 263. Ilelosciadium stoloniferum Nym. syll. fi. eur. p. 160. Nic.! prodr. fi. ìness. p. 234. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 580. Apium nodiflorum Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 10. Are. comp. fi. Hai. p. 271 . Figure. — Mor. hist. oxon. s. 9. t. 5. f. 3. Ten. o. e. t. 218. f. 2. Reich. o. e. t. 15. /3 repens, nanum, prostratimi, segmentis foliorum parvisparce dentati's. Sium repens Jacq. sec. Linn. fil. suppl. pi. p. 181. Noce. Balb.? fi tic. I.p. 138. Colla? herb.ped. 3. p. 23. Pass. ? fi, Pa'rm. p. 121. Zum. ? fi. ped. 2. p. 2. Helosciadium repens Koch l. e. Hausm. fi. Tir. p. 1433. Ces. Pass. Gtb. I. e. Figura. — Reich. o. e. t. 14. f. 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per quasi tutta l'Italia, nei fossi e nei luoghi paludosi. Piemonte, ra- rissimo : a Gozzano nell' alto Novarese (Franzoni !).. Ticino : nelle vicinanze di Riva S. Vitale, Agno, Lugano e Bellinzona (Com.). Lombardia: nel Pavese (Noce. Balb. ecc.), nel Milanese (Bert.) a Loreto (Poli.), intorno Como, a S. Giuseppe in Valleggio, presso i laghetti di Montorfano (Gom.), Alserio (Pari !), Pusiano, e del Piano vicino a Porlezza, a Colico, in vai Tellina ad Ardenno e Ber- benno (Gom.), frequente nel Bergamasco (Rota), a Bagnolo nel Bresciano (Zersi), nel Mantovano (Barbieri!). Tirolo, rarissimo : a Trento (Bert.), al lago di Caldaro a 800' (Huter!). Veneto: nel Ve- ronese intorno Villafranca e Vigasio (Poli.), negli Euganei (Trev.), alle bocche del Po (Grig.), e del Piave (Morie.) , in Friuli a Virco, Fagagna e altrove (Pir.).,Emilia : a Castelfranco (Gib. Pir.), Bolo- gna (Bert.), e Faenza a Sarna (Cald.). Liguria, frequente (De Not.): a Nizza (Pari.!) e Mentane, abbastanza comune (Ard.), S. Remo (Panizzi!), Diano (Ricca!), Genova in diversi punti (Carrega ! , Bert.). Toscana, comune nelle regioni maremmana e campestre: a Sarzana (Bert.), Lucca (Pucc.! ecc.), e Bagni di Lucca (Pari.!), Pisa (P. Savi! ecc.), in vai d'Era (Amidei!), in vai di Nievole a Monsummano (Calandrini !) , a Firenze (Ricasoli! .ecc.), Siena Bart. ecc.), Pieve S. Stefano (Amidei!), Pienza, Castel del Piano, Castiglione della Pescaia, Orbetello (Santi), nelle isole di Capraia (Mor. De Not.), dell'Elba a Portòferraio (Marcucci!), e di Monte- APIUM. 447 cristo (Wats.-Tayl.!). Marche: a Cupramarittima (Piccinini!) e Grot- tammare (Bert.). Abruzzo e Molise: in quel di Accumoli (Ors.) , a Chieti (Ces.), Garamanico a 1—2000' (Porta Rigo !), Trivento , Gampobasso (Ten.). Lazio: a Ganino (Bert.), intorno Roma ovun- que (Rolli! ecc.). Campania: a Sora, Fondi (Terr.), Mondragone (Terr.l), Calvi (Terr.). Principato citeriore: nel monte della Stella in diversi punti (Ten.). Basilicata: a Muro, a Monticchio sul Vul- ture (Terr.). Puglia: a Otranto (Groves!), e Leucaspide (Groves). Calabria: presso Palizzi (Are.!). Corsica, comune (Mars.): a Bastia, comune (Sai.), a Bonifacio (Bert.). Sardegna (Mor.!) e isola Asinara, non raro (Mor.). Sicilia: a Palermo, ovunque (Pari.!), Castelbuono (Mina!), Caronia (Nic.!), nelle Madonie (Guss.), presso Messina al Campo (Guss., Seguenza!) e a Curcuraci (Nic), ad Itala (Guss.), Ali, Francavilla (Nic), Bronte al Simeto , Catania all'Arena, comu- nissimo (Strobl) , e altrove (Tom.), Siracusa (Cassia!), Avola (Bianca!), Vittoria, Terranuova (Aiuti !). Isole Maltesi (Gulia! ecc.). Fiorisce e fruttifica da aprile a giugno nei luoghi più caldi, da giugno ad agosto nei meno caldi. La var. è indicata (con dubbio) in Carnia (Ces. Pass. Gib.), nel Pavese oltre S. Salvatore (Noce Balb.), nel Parmense (Pass-.), a Oneglia nel ruscello Impero (Colla), ma trattandosi di varietà più specialmente nordica è da dubitarsi che si riferisce piuttosto a forme intermedie a quella e al tipo specifico ; si può ritener sicura la sola località tirolese di Frangart presso Bol- zano, dove è rara e non fiorisce (Hausm.). Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Af- frica settentrionale, Asia occidentale, introdotto nell' America set- tentrionale. Osservazioni. — Questa pianta varia moltissimo per la statura, per i rami fioriferi eretti o sdraiati, per la grandezza delle foglie e il numero, la grandezza, la forma fra l'arrotondila e la lanciolata dei loro segmenti, nonché la dentatura più acuta o più ottusa di questi, e poi per le ombrelle d'ordinario brevemente ma talora più lungamente peduncolate. La varietà è una l'orma estrema, che si collega però al tipo mediante numerosi intermediari, ai quali ap- partengono appunto il Sium inlermcdium Ten., e il N. stoloniferum Guss. La qual coda è già stata avvertita da più autori, e vicini di- mostrata anche dagli sfoni a. cercare caratteri distintivi stabili di coloro (Gussone , Strobl) che vorrebbero mantenuta la separaiione specifica. In vari luoghi d'Italia questa pianta (pei quanto riputata peri- 448 APIACEE. colosa) si mangia per. condimento come il Crescione; così nel Fioren- tino, dove porta il medesimo nome, così a Otranto secondo Groves. Non può essere di questa pianta, ma sarà di qualch' altra di altro genere, la figura del frutto (f) data nel Compendio di Ces. Pass. Gib. a tav. 91. 1 7 . A pili ibi erassipes. A. perenne, glabrum, caule striato, foliis biformibus, aliisim- mersis (sa3pe deficientibus) in lacinias capillaeeas divisis, aliis emer- sis pinnatisectis aut trisectis segmentis cuneatis incisis dentatis , umbellis breve aut brevissime pedunculatis, pauciradiatis, involucro 0, involucellis e bracteis pluribus lanceolatis, floribus albis, petalis basi rotundatis , fructibus late ovalibus , acute elevato-costatis, eoe- cophoro integro, vittis intercostalibus solitariis. Helosciadium crassipes Koch yen. trib. pi. umb. p. 126. Mor.! fi. sarà. 2. p. 187. Genti.! fi. Capr. p. 128. Mars. cat. pi. Cori. p. 70. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 580. Barb. fi. sard. comp. p. 36, 177. Sium crassipes Spreng. syst. veg. 4. 2. p. 120. Bert. fi. ital. 3. p. 280. 10. p. 481. Helosciadium inundatum (non Koch) Sal.-Marschl. anfz. in Kors. p. 44 (ex loco). Apium crassipes Reich. fil. ic. fi. germ. 21. p. 9. Are. comp. fi. ital.p. 271. Figure. — Reich. ic. bot. t. 218. le. fi. germ. 21. t. 13. f. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. —^ Nei luo- ghi paludosi della Corsica a Bastia (Reich. fil.) , Portovecchio (Sai. ecc.), Bonifacio (Requien! ecc. ecc.) alla Misella (Marnile!) e a S. Manza (Kralik!), e della Sardegna in Caprera (Genn.!) e Mad- dalena (Genn.), a Bancamino presso S. Teresa Gallura (Barb.), Orosei, Paullilatino (Mor.), Laconi (Reich. fil.), Sardara , Iglesias (Mor.), Pula (Genn.!), tra cala d'Ostia e Domus de Maria (Barb.). Nasce pure nel Lazio tra Nettuno ed Astura nella macchia di Mat- tone, copiosamente (Rolli!). La località di Castagnolo presso Pisa, data dall'Arcangeli , spetta invece alla specie precedente. Fiorisce e fruttifica da aprile a giugno. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Algeria (Letour- neux La Perraudière!). AP1UM. 449 I*. A |ii in una colle* zione distribuita da Reichenbach , comò raccolta da Fleiscbmann a Monfalcone e ira Vippaeco e Aidiissina ; però il Tommasini non l'ha ritrovata ivi, secondo dichiara Reichenbach nell'opera citata. Fiorisce di maggio (Ten.), di gj ivi). 452 APIACEE. Distribuzione geografica. — La vera patria di questa pianta è l'America, dove pare che sia comune nelle parti calde e temperate. Trovasi pure nell'Australia orientale (Benth. Muell.). Osservatone. — Le figure 7 e 8 della tavola citata di Reichen- bach sono lontanissime dal vero. * * * Fructus ovatus. X Gen. Pimpinella Limi. £©. Apiuin Pimpinella. A. perenne, gìabrum vel puberulum, caule silicato, foliis omnibus subconformibus pinnatisectis, segmentis ovatis vel ovato- lanceolatis grosse dentatis incisis lobatis, foliorum superiorum par- vis angustis parce divisis, umbellislonge pedunculatis, multiradiatis, involucro involucellisque 0, floribus albis vel purpufascentibus , petalis basi attenuatis, fructibus ovatis, striatis, fenuissime costatis, coccophoro secto , vittis intercostalibus pluribus. Pimpinella saxifraga var. Limi. sp. pi. ed. 1. p. 264, Pimpinella major Huds. fi. augi. p. 110 (1762). Marz< el. piant. Vinc. p. 26. Apium Tragoselinum var. Crantz. ci. umb. p. 100. Pimpinella magna Limi, mant.p. 219 (1767). Bert. fi. ital. 3. p. 262; et auct. omn. Figure. — Fuchs. Iiist. stirp. p. 608. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 27. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per quasi tutta la Penisola, nei prati e nei pascoli, anche in luoghi boschivi, in pianura e in monte nell'Alta Italia, soltanto in monte nella Media e Bassa. Piemonte, qua e là (Ali): ad Alba (Bertero!), ai Bagni di Valdieri (Bert.), presso Oulx sul monte Praman, a Bardonecchia (Aiuti!), nel Cenisio al lago (Beccari!), in quel di Susa in abbon- danza (Re),, nei dintorni di Torino (Delponte!), così ad Alpignano, Druent, la Mandria , la Tesorera, fra Valentino e S. Salvano (Re), presso Viù (Pari.!), nel S. Bernardo, generalmente non sopra 1700 metri (Tiss.), a Riva di vai Sesia (Carestia!), comunissimo nelle alpi della provincia di Novara (Bir.) , nel Sempione al villaggio , a Bel-Eggen, nel Zwischbergen ecc. (Favre). Ticino: nel Gottardo APIUM. 453 (Miiller!), nel monte Generoso (Penz.). Lombardia: nei contorni di Pavia (Canepa!), a Grumone, e Olmeneta (Pari.!), frequente nelle valli Intelvi, Gavargna, e Sassina .(Com.), in vai Tellina nelle valli d'Arigna e Fontana (Mass.), e presso Bormio a 1223" metri (Pari.!), nel Bergamasco ovunque da 100 a 1800 metri, cosi nei monti Albenza, Podona , S. Lucio a Clusone, sopra Carenno, sopra Branzi (Rota) , a Pontedilegno a 1320 metri (Pari.!), frequentissimo nel Bresciano, cosi nei monti da Bovegno a Gollio, al Castellino (Zersi), a Gollio a 850-900 metri, sopra Ivino a 1000 metri (Pari.!), presso Mantova al Bosco Fontana, alla Volta, e a Soave (Bert.). Tirolo: nelle Giudicane, in vai di Rabbi, presso Campiglio di Ren- dena, intorno a Trento e in Pine, sul Bondone e Campogrosso, a Eppan, ovunque intorno a Bolzano, sul Ritten , sull'alpi Seis e Schlern, a Sterzinga ecc. (Hausm.). Veneto tutto, comunemente (De Vis.Sacc.) : nel Veronese ovunque dalla pianura alla regione subal- pina (Goir.), cosi sul Baldo (Poli, ecc.), e alle radici dei Lessini in Vaio Sperzani (Goir.!), in alcuni luoghi del Polesine (Grig.), negli Euganei (Trev.) , nel Vicentino (Marz.), presso Bassano ai Col- lalti ecc. (Bert.), presso Venezia in Campalto , Malgbera (Rudi.) , Mazzorbo, Mira (Nacc), nelle vicinanze di Treviso (Sacc. Biz/..), nelle Vette di Feltre (Poli.), a S. Caterina di Auronzo (Venzo!), nel Friuli al monte Pizzul (Pir.), a Pontebba 1, al Wischberg (March.), ai monti Mataiur nella regione alpestre!, e Cren, a Gori- zia, e Monfalcone (Wulf.). Istria: a Fiume (Smith). Emilia: nel Parmense (Pass.), nei dintorni di Modena, a Villa Albareto , nei monti di Querzola (Gib. Pass.), a Bologna a Beverara (Bert.) e al- trove, ad Argelato, Cento, Crevalcore , Pietra Colora, da Montese a Sassomolare (Cocc.) , nel Ferrarese verso Sabbioncello (Bert.). Li- -una: abbastanza comune in tutte le alpi Nizzarde (Ani.), cosi a Tenda (Ung.-Sternb.!), poi a Bezzo (Bertil), e sopra Dolcedo , nelle alpi d'Albenga (De Not.) , noi monti d'Antola (Carroga!), so- pra Rapallo alla Madonna di monte Allegro (Figari!). Toscana, nella regione montana, non comune: nelle alpi Apuane al Piaanino (Pucc), Della valle Frattetta sotto il Sagro (Bert.), e nei monti della Pie?« ' di Camaiore (Pucci), a Vallombrosal, alla Cella di S. Francesco •opra Camaldoli (Bert.). Dmbria: do' monti di Pratieghi e nell'alpe della Luna (Amidei!) Marche: nel Catria (Piccinini!), nel monte iole alla Macchia di Bert.), nel monte Fronde i Medica (Marsialetti!), nel eolle «li Arquata (Orsini!), nel lerritorio «li Accomoli Ora.). Abruzxo: nel Corno al Caldaio, nel monte Scala 454 APIACEE. (Bert.) , nella Maiella in valle d' Orfenta a 2—3000' (Porta Rigo !), nel Morrone (Groves!), nel Sirente (Groves). Lazio: nel monte Gennaro (Sang.), ne' monti tra la Cervara e la Cammerata (Rolli!). Campania: a S. Biagio e Capodacqua, nel monte Mutria (Terr.!) a Pietraroia (Terr.), anche in Capri, ovunque, secondo Pasquale. Puglia: a Otranto secondo Groves, ma tanto questa località come quella di Capri mi sembrano poco probabili. Calabria: nel Pollino presso la Fontana del Principe (Terr.!). Fiorisce in giugno, luglio, agosto ; fruttifica da luglio in poi. Distribuzione geografica. — Tutta l' Europa meno le sue parti più settentrionali e più meridionali. « Descrizione, -r- Pianta perenne, alta da 5 o 4 decimetri a un metro, verde, glabra, fornita di un rizoma grossetto e ramoso che manda fibre radicali e all'apice dei rami i fusti e le foglie. Il fusto è diritto, angolato, solcato, ramoso, con i rami alterni, eretto-patenti e lunghi quasi quanto il fusto. Le foglie sono erbacee, eretto-patenti: le inferiori pennate, con 7 a 9 foglioline cordato- ovate, acute, inciso-dentate e quasi lobate, con i denti ottusetti, o forniti di un piccolo mucrone e scabrosetti nel margine, quasi sca- vate in cuore alla base, verdi e lucenti di sopra, di un verde un po' più pallido di sotto ed ivi con un nervo rilevato da cui partono dei nervetti laterali, i quali formano una rete un po' rilevata nella pagina inferiore della foglia. Le foglioline inferiori hanno un picciolo proprio un po' più lungo delle altre, le quali l'hanno cortissimo, un po' solcato di sopra : il picciolo comune è solcato di sopra, angolato di- sotto, un po' slargato alla base. Le foglie del fusto sono alterne, un po' lontane, con cinque o tre foglioline, le quali sono gradata- mente più divise, con le lacinie più strette e quasi intere e hanno il picciolo più corto e gradatamente ridotto alla sola guaina, la quale è piuttosto stretta. Gli ombrelli sono composti di 10 a 17 raggi eretto-patenti, delicati, angolati, verdognoli, glabri e sono nu- tanti prima della fioritura: gli ombrelletti sono piccoli ed hanno circa 20 raggetti. L' involucro e gì' involucelli mancano. Il calice ha il lembo non isvolto. I petali sono patenti, ovali, smarginati , con un piccolo lobo quasi troncato, rivolto in dentro e in giù, bianchi' o rosei, glabri. Gli stami sono patentissimi, più del doppio più lun- ghi dei petali. I filamenti filiformi, bianchi; le antere quasi tonde, smarginate, inserite nel dorso, bianchicce. Gli stilopodii sono quasi tondi, mollo convessi, interi nel margine esterno, giallicci. Gli stili sono eretti, filiformi, poco più lunghi degli stilopodii e dell'ovario, APIUM. 455 bianchi. Gli stimmi sono ottusi, bianchi. Il frutto è ovoideo, glabro, schiacciato un po' lateralmente. (Pari, ms., descr. della pianta del Bresciano). » 91. % inalili Tragogelimiiii. A. perenne, glabrum vel pilosum, caule striato, foliis inferio- ribus pinnatisectis segmentis rotundatis ellipticis aut ovatis grosse dentatis, foliorum sequentium minoribus parcius profundius divisis, foliis superioribus ad vaginam fere reductis, umbellis longe pedun- culatis, multiradiatis , involucro involucellisque 0, floribus albis , petalis basi attenuatis, fructibus ovatis, striatis , tenuissime costatis, coccophoro secto , vittis intercostalibus pluribus. Pimpinella saxifraga Limi. sp. pi. ed. 1. p. 26ì (excl. var.). Iluds. fi. angl. p. 11). Beri. fi. Hai. 3. p. 263; et auct. Apium Tragoselinum Crantz ci. umb. p. 100 {excl. var.). Pimpinella nigra Willd. sp. plani. 1. p. 1471 ; forma pilosa. Pir. fi. for. syll. p. 6"2. De Vis. Sacc. cat. piant. Veti. p. 170. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 582. Are. comp. fi. ital. p. 276. rigare. — FI. dan. t. 600. Beich. ic. fi. gemi. 21. t. 28. A /, 2. fi disserta, segmentis foliorum inferiorum incisis , superiorum elongatis angustissimis. Pimpinella alpina Host fi. austr. 1. p. 399. Beri. o. e. p. 266; et auct. Pimpinella saxifraga C Ten. syll. fi. neap. p. 153. Pimpinella saxifraga y Com. fi. com. 2. p. 57. Pimpinella saxifraga p, Hausm. fi. Tir. p. 354. G. Bert. veg. mont. Porr. p. 61. Pimpinella saxifraga var. Gib. Pir. fi. Mod. p. 73. Suppl. p, 18. Figura. — Beich. I. c. f. 3, 4, 5. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — \ei piati asciutti e nei pascoli, nei luoghi erbosi boschivi, ecc., di quasi tutta ii Penisola, ma principalmente della parte superiore e media. Pie- monte, ovunque in abbondanza (AH.): sopra I. un'ine (Pari.!), tra Entraque i omo nella valle del Cesso, ad Argenterà nella valle delia Sturai, frequente i Turino (Balb.), cosi i Druenl (Bonjean!), alla Mandria ecc., in quel di Susa, qua e là (Re), pei 456 APIACEE. esempio alla Brunetta, nel Cenisio, nel monte Cramont fra gli abeti (Pari.!), presso il lago di Candia (Malinverni!), a Riva di vai Sesia (Carestia!), comune in provincia di Novara (Bir.) , per esempio al monte Calvario (Rossi), e fino al Sempione (Favre), e a Pramello in vai Intrasca (De Not.!). Ticino: nel monte Generoso (Penz.). Lombardia : a Confìenza (Ces.) , nel Pavese verso Belgioioso, e nei colli di Broni, e S. Colombano alla Torretta (Noce. Balb.) , a Gru- mone nel Cremonese (Pari.!), a Milano (Bert.), in quasi tutta la provincia di Como (Coni.), per esempio al monte Barro, in vai Tel- lina intorno a Bormio tra 1350 e 1700 metri (Pari.!), in tutto il Bergamasco dal piano ai monti , cosi nei monti di Garenno, Clusone, Adrara (Rota), sulla Presolara in vai di Scalve (Bert.), al lago d'Iseo tra Morone e Toline, e nelle rupi dolomitiche delle Corna dei Trenta Passi fra i castagni, in vai Camonica a Pontagna fra i larici a 1300 metri (Pari.!), frequentissimo nel Bresciano dal piano ai monti (Zersi), così fra Bovegno e Ivino a 800 — 1000 metri (Pari.!), nel Mantovano a Bosco Fontana e a Solferino (Bert.). Tirolo : presso Tione, a Riva, Roveredo, Trento, in Fassa, presso Predazzo , a Castel Brughier, a Klobensteinsul Ritten, comune intorno a Bolzano, a Bressanone (Hausm.). Veneto: negli Euganei (Trev.), a Verona (Goir.!), nel Baldo enei Lessìni (Poli.), nel Vicentino (Marz.), ad Angarano (Bert.), a Possagno (Pari.!), nelle Vette di Feltre (Poli.), in valle di Calalzo (Venzo!), a Udine, Venzone (Pir.), Tolmezzo , Sv Daniele ecc. (Poli.), sul Wischberg (March.), a Gorizia (Wulf.). Istria: a Trieste al Farneto (Bert.), presso Dignano (Freyn). Emilia: nel Parmense (Pass.), presso Pavullo, a Montegibbio, Spezzano, nel monte dell'Evangelo, alle Quattro Castella (Gib. Pir.), presso Bologna sul monte Sabbione, a Monte Scalvato (Bert.), Balbiano, S. Vittore, Casalecchio, Maglio, Pontecchio ecc., fino all'Acero (Cocc), presso Faenza a Errano (Cald.) e Persolino (Cald.!). Liguria: abbastanza comune in tutte le alpi Nizzarde (Ard.) , per esempio a Tenda (Ung.- Sternb.!), rarissimo a Mentone (Ard.), sopra Dolcedo (Berti!), nel colle di Evigno (Ricca !), presso Genova in valle di Polcevera (Carrega !) e nei monti della Guardia (Canepa!). Toscana, in tutte le regioni, ma più scarso nella maremmana e la campestre: a Sarzana, dove abbonda (Bert.), nelle alpi Apuane al Pisanino (Vitm.), sopra Tor- rano, presso Massa a Castagnetolo (Bert.), da Ruosina a Cansoli, nei monti Alto, Gabberi ecc. (Simi!), presso Lucca a S. Martino in Freddana (Pucc.!), nel monte Pisano a Mingale (Calandrimi), sopra S. Maria del Giudice, e in Penna (Beccari!), nell'Appennino pistoiese APIUM. 457 alle Panche (Vitm.), in Maremma al monte Argentaro e a Piligliano (Santi , Savi). Marche ed Abruzzo : nel Maceratese (Narducci !) , a Cupramarittima (Piccinini!), in Amandola (Marzialetti !), a S. An- gelo in Pontano , a Colle d'Arquata, all'Aquila (Bert.), a Trivento (Ten.). Lazio: a S. Felice presso Terracina (Sang.), Vicalvi presso Sora, Picinisco a Canneto (Terr.!). La var. è esclusivamente mon- tana; è stata trovata nel Comasco (Com.), nel Bergamasco sopra Branzi, Desso, Schilpario (Rota), nel Bresciano al Guglielmo e al Fronden , frequente (Zersi), nonché presso Salò (Ball!), al Dossalto a 4800 metri, al Colle di Croce a 1500 — 1700 metri, presso Collio a 850—900 metri, sopra Ivino e Collio a 1000—1100 metri, al monte Gerle a 1500 metri, a Cornablacca a 1800 metri (Pari.!), in Tirolo sul calcare del monte Cavalara in Tesino (Ambrosi!), e in Campobruno, Alba, Bondone, Campogrosso (Poli.), sul Baldo alla Madonna (Hausm.), a Rivolta di Recoaro (Bert.), negli Euganei (Trev.), al monte Grappa, nelle alpi di Feltre alla Vallazza (Bert.), nel Trivigiano, Bellunese e Friuli (De Vie. Sacc); nell'Appennino settentrionale nasce a S. Stefano d'Aveto (Bert.), sopra Pracchiola in Lunigiana!, all'alpe di Succiso (Gib. Pir.), nelle Pizzorne, comu- nissima (Biechi!), a Casoli (Bert.), a Pratofiorito !, alla Musceta, al Rondinaio (Giannini!), alle Tre Potenze (Pari.!); al Pian determi- ni, alla Piastra (Beccari!), a Boscolungo (Pari.!), al Cimone (Bert.), a Fiumalbo (Gib. Pir.), al Corno (Bert.), al Cimone di Caldaia (G. Bert.), al Crocicchio (P. Savi!), al Teso (Calandrini !), all'Acero (Cocc ), nei dintorni della Porretta (G. Beri., Cocc); nasce pure nelle alpi Apuane al Sagro (Bert.); e secondo Tenore al monte Vergine nel Napoletano. Fiorisce nei luoghi bassi da giugno a settembre, e fruttifica da luglio in là; nei luoghi alti principia a fiorire nel luglio. Distribuzione geografica. — Tutta V Europa eccettuata la più meridionale, la Siberia, la Dauria, l'Armenia. . p. Figure. — Col, ecplir. p. 109. Ilcich. ic. //. tjerm. 21. t. 25, Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Per quasi tutta l'Italia, alle siepi, nei luoghi incolti eco. Raro nell'Alta Italia, non vi si trova che nei colli Vicentini (D ' mei (Tre v.), nei colli Parmensi (Pass.) , nei dintorni di l'in- 462 APIAGEE. malbo e nei monti di Querzola (Gib. Pir.), presso Faenza nel monte Mauro (Cald.) , in Istria intorno a Pola dov' è comune (Freyn). Liguria: a Nizza (Ard.) al porto di Limpia (Ali.), a Roccabruna , Mentone, raro (Ard.), Albenga, frequente (De Not.). Toscana, co- mune nelle regioni maremmana e campestre: a Sarzana (Bert.!), Lucca (Pucci ecc.), i Bagni di Lucca!, Pisa (P. Savi! ecc.), Ca- sciana (Bérenger! ecc.), Volterra (Amidei!), Firenze!, Rapolano (Sommier!), Pienza , Radicofani, i Bagni di S. Filippo (Santi), il monte Calvi (Pari.!), il monte Argentaro, Ansidonia (Santi) , l'Elba a Longone ! . Marche : presso Perosara (Bucci !) , ad Ascoli ! . Abruzzo : a Caramanico (Pedicino!), al Maiellone (Ces.). Umbria : a Terni (Bert.). Lazio: a Viterbo (Bert.) , Tivoli (Webb!), Roma, comune (Seb. Maur.). Puglia: nel Gargano presso S. Angelo (Porta Rigo!). Campania: a Caserta, a Piedimonte (Terr.) , in Ischia (Guss.). Ba- silicata: sul Vulture, a Muro (Terr.), Pomarico (Giord.). Puglia: a Leucaspide (Groves). Calabria : a Castrovillari all'Alona* (Terr.!). Corsica: al capo Corso (Mars.), a Bastia (Mabille! ecc.), S. Fiorenzo (Gren. Godr.), Calvi (Soleirol !), Costa, Corte (Gren. Godr.). Sar- degna, non raro (Mor.!). Sicilia : a Palermo in molti siti (Pari.! ecc.), a Messina (Seguenza! ecc.), Catania (Tom.), Avola (Bianca!) , in Saline alla Malfa (Guss.), scarso (Loj.). Isole Maltesi (Zer., Grech). Fiorisce da maggio e giugno a luglio e agosto; fruttifica da giugno o luglio in là. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia oc- cidentale. £G. A ji imi Aaiìsiini. A. annuum, glabrum vel pilosulum, caule striato, foliis basila- ribus rotundatis inciso-dentatis, sequentibus pinnatisectis segmentis cuneatis, superioribus lobis lineari-lanceolatis, umbellis longiuscule pedunculatis, multiradiatis, involucro sub-0 , involucellis e bracteis paucis angustissimis, floribus albis , petalis basi subattenuatis , fructibus ovatis, adpresse sparse pilosulis, tenuiter costatis, cocco- phoro secto, vittis intercostalibus pluribus. Pimpinella Anisum Linn. sp. plant. ed. 1. p. 264. De Not. rep. fi. lig. p. 171. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. Pass, fi, Parm. p. 121. Tassi centi, bot. Sien. p. 53. Are. comp. fi. Hai. p.276. Matt. agg. fi. Boi. p. 17. AP1UM. 463 Apium Anisum Crantz ci. ttmb. p. 10 f. Targ. ist. bot. ed. 3.2. p. 228. Tragium Anisum Zer. fi. mei. thes. p. 74. Figura. — Reich. ic. fi. gemi. 21. t. 24. Stazione, Abitazione e Distribuzione geografica. — Questa pianta d'incerta origine, da taluni ritenuta Orientale, coltivasi in qualche luogo d'Italia, per esempio nel Parmense (Pass.), e Bolo- gnese (Matt.), in Romagna (Targ.), in vai di Chiana (Tassi), sul Velino dalle radici a 1500 — 1400 metri (Levier!), e talora ritrovasi spontanea: così è segnata di Lombardia dal Cesati, è stata trovata nel Bolognese lungo il torrente Aposa dal Mattei, il De Notaris la raccolse sopra Sestri di Ponente ne' pascoli lungo il torrente di Pa- nigà, lo Zerapha la dà delle isole Maltesi. X X Gen. Berula Koch. • V. % ili ii ih Berula. A. perenne, glabrum , caule fortiter striato, ioliis pinnatisectis segmentis ovato-ltfnceolatis insequaliter serratis nunc incisis, um- bellis breve vel longiusculc pedunculatis, multiradiatis, involucro involucellisque e bracteis late lanceolatis, herbaceis , lloribus albis, petalis basi attenuatis, fructibus ovato-rotundatis, rugulosis, tenuis- sime costatis, coccophoro 0, vittis innumeris. Siurn latifoliurn /3 Limi. sp. plant. ed. 2. p. 361. Sium erectum Huds. (l>. ungi. p. 103 {1762). Siurn angustifolium Linn. o. e. p. I67:} (1703). Beri. //. Hai. 3. p. 276 ; et auct. Sium Berula Gotian (l. montp. p. 218. Berula angustifolia Koch Deutsehl fi. %. p. 433; ti auct. Figura. — lieich. te. //. gemi. 21. t. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta l'Italia, nei fossi e |>;nluli ed in altri luoghi acquosi. Piemonte, qua 6 là (Ali.): in quel ili Suaa (Re), a Torino, dappertutto (Baio.), cosi pure in quel di Novara (l'.ir.i. Lombardia: i Pavia per la strada di Ludi, e altrove frequente (Noce Balb.), presso Grumone nel Cremonese | Pari.! ), nel distretto di .Milano (Rampoldit), abbondante ricino a Como, ed altrove nella provincia i anche in tal Tellina nei piani di Animila della Solvila , Mi-.) , nel 464 APIACEE. Bergamasco, frequente e gregario (Rota), frequentissimo nel Bre- sciano, così a S. Eustachio, Bornada, Desenzano (Zersi) , a Man- tova (Bert.). Tirolo : a Riva di Garda (Ball!), a Trento, e Campo Trentino, a Borgo, ad Auer , Pranzoll , Bolzano, in più siti e co- mune in alcuni, presso Laasin vai Venosta (Hausm.). Veneto tutto, comunemente (De Vis. Sacc): nel Veronese (Poli.), e Vicentino (Marz.), negli Euganei (Trev.), nel Polesine (Grig.), a Venezia (Kellner! ecc.), nel Bassanese sotto Roman e a Mussolente , presso la Piave, intorno a Monfalcone (Bert.), intorno a Udine, presso Martignaco (Pir.) , a Vico, a Fagagna (Pir. !). Emilia : nel Parmense (Pass.), nei contorni di Modena (Gib.!), e a Castelfranco (Pir.!), presso Bologna a Medicina (Bubani !), presso S. Agata Bolognese e verso Crevalcore (Cocc), a Ferrara, principalmente fuori porta S. Paolo (Bert.). Liguria, frequente (De Not.): a Nizza (Ard.), Dol- cedo (Berti!), fra Diano e Cervo (Ricca!). Toscana, comune: alla Marinella di Sarzana (Bert.), a Viareggio!, Lucca (Pucc! ecc.), Pisa (Savi), Siena (Bert.), ecc. Marche: di là dal Chienti presso Macerata (Narducci!). Umbria: al lago di Rieti (Rolli!). Lazio: presso Roma a Tor di Quinto (Mauri) , nelle paludi Pontine (Bert.). Campania: ad Arpino nel vallone Magnene (Terr.!), nel Triemmolo presso il Volturno (Terr.), a Triflisco (Terr.!), Maddaloni, Acerra, nel Matese (Ten.), nel monte di Mezzo (Guss.!). Calabria: nel Pol- lino (Terr.!). Corsica: a Bastia, comune (Sai.), nei paduli di Bigu- glia e di S. Fiorenzo (Mars.), a Calvi (Soleirol !). Sardegna: intorno a Sassari (Barb.). Sicilia: presso Palermo a S. Ciro (Pari.!), a Cal- tavuturo, a Catania (Guss.), comune tra Motta S. Anastasia e il Simeto (Strobl) , a Lentini, Agosta , Siracusa (Guss.), Avola in più siti (Bianca!), Spaccammo (Guss.), Caltagirone in più siti (Tar. Gerb.). Fiorisce e fruttifica secondo i luoghi in maggio e giugno, o in giugno e luglio, o in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Europa tutta, eccettuata la più nor- dica , Asia fino all'Afganistan , introdotto in altre parti del globo. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 2 a 7 o 8 decimetri, glabra, di un verde chiaro, fornita di un rizoma strisciante, radi- cante in tutta la circonferenza di ciascun nodo vitale, e avente degli stoloni. Il fusto è eretto od obliquamente inclinato, fistoloso , cilin- drico, finamente striato, ramoso con i rami patenti e quasi dico- tomo, verdognolo, rossiccio in basso. Le foglie sono alterne, un po' lontane, eretto-patenti, pennate-partite, le inferiori con 11 a 21 lacinie, larghette, allungate, inciso-seghettate, con i denti di- APIUM. 465 suguali, acuti e come mucronati, di un verde chiaro di sopra ed ivi con un nervo longitudinale un po' rilevato, da cui partono dei ner- vetti anche un po' rilevati, che si diramano per fare una rete nel parenchima della foglia e mandare un rametto a ciascun dente, di un verde ancora più chiaro e un po' lucenti di sotto, dove corri- spondono delle vene ai nervi della pagina inferiore: sono fornite di un picciolo quasi cilindrico, appena solcato di sopra, e slargato alla base quasi in una guaina. Le foglie superiori sono gradatamente più piccole, con un numero minore di lacinie e con il picciolo più corto che a grado a grado è ridotto alla sola guaina, un po' stretta e lunga. Gli ombrelli sono in gran numero, ciascuno all'apice di un corto pe- duncolo opposto alle foglie: tale peduncolo è ora poco più lungo ora poco più corto dell'ombrello. Questo si compone di circa 10 o 12 raggi, tal' altra anche sino a 6 o più , disuguali, angolati , verdo- gnoli, striati , glabri. I raggetti sono corti e circa da 15 a 20. L'in- volucro è composto per lo più di cinque foglioline, patentissime, reflesse e poi rivolte in giù, disuguali, lanceolate, acute, intere o dentate e qualche volta bifide, trinervi, verdi, con il margine bian- chiccio. Le foglioline degli involucelli sono per lo più cinque, quasi della lunghezza dei raggetti, nel rimanente simili, alle foglioline dell'involucro. Il calice ha i denti piccolissimi, patenti ed acuti. I petali sono patenti, ovali, con la lacinietta acuta, più corta del petalo, rivolta in dentro ed in giù, bianchi. Gli stami sono quasi il doppio più lunghi dei petali. I filamenti filiformi, bianchi. Le antere sono piccole, ovali, smarginate, inserite nel dorso, biloculari, bian- che. Gli stilopodii sono conici, bianchi. Gli stili corti, eretti, bianchi : si allungano dipoi in modo da superare la lunghezza degli stilopodii. Gli stimmi quasi in capolino, d'un bianco gialliccio. Il frutto è ovato- orbicolare, un po' schiacciato da' lati , didimo, coronato dallo stilo- podio conico. I mericarpi sono lisci, rossicci-scuri, un po' lucenti, hanno cinque leggieri solchi filiformi longitudinali, dei quali tre nel dorso a egual distanza e due in vicinanza dei margini commessura)!: le vallette sono rilevate per la sporgenza del pericarpio e contengono molte striscette o viltcc. La commissura è piana e quasi ovale II seme è tondo e perciò convesso tanto dalla parte esterna , quanto dalla commissura. [Pari, nti., ietcr. della pianta di Grupunu XXX Gen. Sison autt. ree. Flora Italiana -- Voi, Vili 30 466 APIACEE. 38. Api uni Ani ornimi. A. bienne , glabrum, caule striato, foliis pinnatisectis, segmen- tis lanceolatis incisis dentatis, superiorum partitis lobis angustissimis subintegris, umbellis longiuscule pedunculatis, pauciradiatis, invo- lucro involucellisque e bracteis lanceolato-acuminatis, membranaceo- marginatis, floribus albis, petalis basi cordatis, fructibus rotundis, tenuissime costatis , coccophoro secto, vittis intercostalibus solitariis (incompletis). Sison Amomum Limi. sp. plant. ed. 1. p. 252. Bert. fi. ital. 3. p. 281; et anct. omn. Figure. — Barr. ic. 1190. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 18. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per quasi tutta l'Italia, nei luoghi ombrosi freschi, nelle siepi, ecc. Piemonte: in quel di Susa fra S. Ambrogio e Avigliana (Re), presso Torino al Valentino (Balb., Reich. f.), comune nei colli di Mondovì (Ing.) , ad Alba (Bert.) , in quel di Casale , e di Tortona (Ali.). Lom- bardia: presso Pavia a S. Maria de' Dossi e altrove (Noce. Balb.), in tutto il Bergamasco dal piano ai monti (Rota), nel Bresciano nei colli sopra Bogliaco , rarissimo (Zersi) , nel Mantovano (Barbieri!). Veneto: sul lago di Garda intorno a Lazise, Peschiera e in valle di Caprino ovunque (Piigo!), negli Euganei (Trev.) , presso Bassano a S. Eusebio d'Angarano (Bert.). Istria: a Fiume (Reich. f.), presso Pola tra l'Arena e monte Chiocchi (Freyn). Emilia: nel Parmense (Pass.), nei dintorni di Modena (Pir.!), a Suzzara (Bert.), Villa Albareto, fra Sassuolo e Fiorano, a Montefestino , nei monti di Querzola, a Ronconuovo sul Ventasso (Gib. Pir.), intorno a Bologna in più siti (Bert., Cocc), e su nei monti sino a Porretta e Salto di Montese (Cocc.) , presso Faenza in Sarna (Cald.). Liguria, qua e là frequente (De Not.) : a Nizza (Webb!), Mentone, abbastanza co- mune (Ard.), Diano (Ricca!), Dolcedo (Berti!), Voltri all'Acqua- santa (Figari!). Toscana, nelle regioni maremmana, campestre e submontana: presso Sarzana a Sarzanello (Beri.), intorno a Lucca in più siti (Pucc! ecc.), a Pisa lungo l'Arno (Savi), presso Livorno a Tombolo (Magnaguti!) , a Firenze sul Mugnone, e a Poggio a Caiano!, a Pieve S. Stefano (Amidei!), nel monte Amiata alla Tri- nità (Santi). Marche: nelle colline di Cupra (Piccinini!), in Amen* dola (Marzialetti !), ad Ascoli (Ors.!). Abruzzo : in quel di Accumoli APIUM. 467 (Ors.), presso Roccamorice (Levier!), presso Gagliano nel Sirente (Groves!). Roma, frequente (Seb. Maur.). Campania: a Fondi lungo l'Acquachiara, a Calvi (Terr.!), S. Germano (Ten.), Picinisco alla Cartiera, tra Cerreto e Pietraroia (Terr.), al monte Vergine (Ten.). Salerno (Ten.). Calabria:. a Castrovillari a Cammarata (Terr.!). Cor- sica : a Bastia, raro (Sai.), S. Fiorenzo, Vico, Nessa, Appricciani (Mars.). Sicilia: alla Ficuzza (Tod.!, Loj.!), a Bisacquino, S. Maria del Bosco, Polizzi alle Nocelle (Guss.). Fiorisce in luglio, e agosto; fruttifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Asia .Minore. X X X X Gen. Podagraria DUI. SO. Api uni i'oilagrai'itt. A. perenne, subglabrum , caule sulcato, foliis inferioribus bi- pinnati aut biternatisectis, superioribus trisectis, segmenti.s (amplis) ovatis, acutis vel acuminatis , mucronato-serratis , umbellis longe pedunculatis, multiradiatis, involucro involucellisque 0, floribus albis, petalis basi rotundatis, fructibus ovatis vel oblongo-ovatis, tenuiter costatis , coccophoro breviter diviso, vittis obsoletis. Acgopodium Podagraria Li nn. sp. pi. ed. I . p. 965. Beri. II. Hai. 3. p. 287'; et auct. omn. Sison Podagraria S}>ren Trochiscanthes Koch gen. trib. pi. umb. p. 103. Benth. Hook. geli. pi. I. p. 010. Ces. Pass. Cib. comp. fi. Hai. p. 01 1. t. 99. f. 1. Flores bisumbellati. Calys miniraua. Corolla expansa , petalis patulis , infractis. Fruclis ovalis, a latore na constrictus, pericarpio tenni, dicoccus cura coccophoro, coccia convexo-planiu- sculis , 5-costatis costia rii eleva to-membranaeeis, su b iaequ id istanti - bus, lateralibus marginantibus Semina adh©fentia, convexo-planiu icola angolosa. Portamento. — L'unica specie del genere è descritta i Onervaiione. Le liste dei cocchi sono moltissime. 470 APIACEE. Trocliiseaiitiies notliflorug. Imperatoria nodiflora Lam. fi. fr. 3.. p. 417. Ligusticum nodiflorum Vili, prosp. liist. pi. Dauph., ex auct. Zum. fi. ped. 2. p. 4. Angelica paniculata Lam. enc. méth. hot. 1. p. 172. Smyrnium nodiflorum Ali. fi. ped. 2. p. 23. Trochiscanthes nodiflorus Koch gen. trib.pl. umb. p. 104. Beri, fi. Hai. 3. p. 417 ; et auct. ree. Figure. — ^1//. o. e. t. 72. Reich. k. fi. germ. 21. t. 77, 88. f. 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. -— Nei bo- schi ombrosi ed anche nei vicini prati delle Alpi e degli Appennini settentrionali. Comparisce a levante nel Tirolo più meridionale, ra- rissimo (Facch.), e cioè in vai Arsa sopra Cam.posilvano di contro a Campogrosso a 5000' (Huter! ecc. ecc.); dopo un intervallo non breve ricomparisce in Piemonte nelle valli di Viù, e di Susa (Ali.) a Fossimagna, e Codizar sopra Chiomonte (Re), e seguita per Vi- nadio e Valdieri dove abbonda (AH.) , S. Anna di Vinai , S. Martino Lantosca, Pioccabigliere (Ard.), Limone (AH.), il col di Tenda (Ard.), Tenda (Ali.) a Fontanalba (Ung.-Sternb.!) , il col di Braus (Bour- geau!), l'alpi di Viosenne (Piicca!), Rezzo (Berti!), i monti diVol- tri (Baglietto!), Pegli e Sestri (Figari!), il monte Fasce di Genova alla Serra di Croce (Beri.), i monti di Varzi e Boglielio (Noce. Balb.), Bobbio (Ali.), i monti di Lunigiana Gotro a Busanca (Pari.!) e Orsaio al lago Santo!, l'alpi di* Mommio, e di S. Pellegrino (Ca- landrini!), Civago lungo il Dolo (Gib. Pir.), i monti dei Bagni di Lucca al Solco di Biagio (Giannini!), presso Forno e alla Turrite Cava (Archb.), Boscolungo a 1500 metri!, Mandromini (Vitm.), il Teso!, la Cartiera di S. Marcello (Bert.), la Caffa sopra Monteacuto, la Segavecchia sotto il Corno alle Scale ecc. (Cocc.) , la Madonna dell'Acero, avendo l'ultimo termine a Castiglione de' P.epoli a Bar- babianca (Bert.). Fiorisce in giugno e luglio ; fruttifica in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre nelle contermini Alpi francesi e svizzere. Alcuni autori lo danno pure dell'Istria, per con- fusione col Laserpitium ver tirili a lam Waldst. Kit. TROCHISCANTHES. 471 « Descrizione. — La radice è grossa, bianca, odorosa. Il fusto e le foglie inferiori sono coperte in basso sopra la radice da una quantità di grosse fibre di color di terra, rimaste dalla distruzione della base delle vecchie foglie. Il fusto fistoloso, eretto, cilindrico , grosso quanto e più di una grossa penna da scrivere, liscio, striato, verde, eccetto alla base dove è rossiccio, alto da 2 a 5 piedi, com- presa la parte superiore che porta i fiori e che ne occupa quasi o più che la metà, è nudo inferiormente, eccetto le foglie radicali che con la guaina loro ne abbracciano la base, e porta solo una foglia gradatamente meno divisa e più piccola alla base di ciascun ramo della pannocchia. Le foglie radicali sono molto grandi, tre volte pennate, il picciolo è slargato alla base, e abbraccia ivi la parte infima del fusto , ivi è
  • gliolina. La foglia che corrisponde al primo ramo della pannocchia è assai più piccola delle foglie radicali e meno composta; la base del picciolo è meno larga, abbraccia la base del ramo, è bianchic- cia con rughe verdi longitudinali , le foglioline hanno i denti del margine più grossi, più rari e forniti di un mucrone un poco più manifesto. La foglia o le due foglie che sieguono e che accompa- gnano i due altri rami della pannocchia, sono quasi trilìde con le lacinie quasi lineari e intere, delle quali la mediana è più larpra e talvolta ili forma quasi lanceolata. Nei rami che sieguono si trovano solo tre o due foglioline, nate in giro o opposte, lanceolato-lineari, acuminate, verdi, un poco concave 'li Bopra, dove corrispondono ai rami. La pannocchia è grande, i rami principali di OSI inferiori sono alterni, patenti; i rami superiori e le diramazioni loro ed i rami inferiori sono per lo più nati a tre a tre ovvero opposti, raramente ve ne è alcuno solitario, e sono diretti quasi orinonftal- mente in Inori, lutti sono verdi, lisci e striati. Gli ombrelli sono piccoli e delicati, solitarii all'apice dei rametti owero BCCOmpagnati da altri uno o due ombrelli laterali, poro distanti ^\-\ essi. L'invo- 472 APIACEE. lucro o manca interamente o è composto di una o due piccole fo glioline, Iineari-lanceolate, acuminate e verdi. Foglioline simili ma più piccole formano gì' involucelli. Il calice ha cinque denti, foglia- cei, ovato-acuti, verdi e diretti orizzontalmente in fuori. I petali sono pure orizzontali, piccoli, bianchicci, sfumati di verde, spesso con un orlo rossiccio nel margine, di forma quasi obovata , assotti- gliati alla base in una unghia lunga e forniti all'apice di una punta curvata in dentro. Gli stami sono orizzontali , poco più corti dei petali; i filamenti sono filiformi-subulati, rossicci; le antere quasi rotonde, verdi, biloculari. L'ovario è piccolissimo, verde, schiac- ciato da avanti in dietro, con costole longitudinali per ciascuna delle due parti. Gli stilopodii sono larghi, verdi, schiacciati da so- pra in sotto e con un margine quasi crenato; gli stili sono cortissimi, diritti, bianchi e appena manifesti in principio, divengono a poco a poco più manifesti dopo la fioritura. (Pari, ms., descr. della pianta di Boscolungo). » xxvi. sium. Sii sp. auct. Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 17 (part.). Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 893. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 587. t. 92. f. 8 (part.). Flores bisumbellati. Calyx maiusculus, sepalis lanceolate. Co- rolla expansa , petalis patulis , infractis. Fructus ovalis, a latere compressus constrictus, pericarpio tenui, dicoccus coccis apice et basi diu cohaerentibus atque simul cruribus coccophori a dh gerenti bus, teretiusculis incurvatis, 5-costatis costis ajquidistantibus , crassis obtusis, lateralibus marginantibus. Semina adhaerentia, teretia. Portamento. — Pianta perenne, alta fino a 2 metri, glabra, con fusto grosso , solcato , con foglie pennate sezionate , dai segmenti lanciolati, seghettati, le*inferiori picciuolate , le superiori inguainate. I fiori, bianchi, sono in ombrelle piuttosto grandi, terminali , con involucro e involucretti. Osservazioni. — Il genere, come è stato da me ristretto al- l'unica specie nostrale e a poche altre esotiche, si distingue dai generi affini per il calice, e soprattutto per il modo di dirompimento del frutto. SIUM. CICUTA. 473 Siimi Iati foli iiBia Sium latifolium Linn. sp. plant. ed. 1. p. 251. Bert. fi. Hai. 3. p. 273; et auct. omn. Figure. — FI. dan. t. 246. Reich. ic. fi. gemi. 21. t. 36. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei fossi e nei paduli dell'Alta Italia : in quel di Mondovì lungo il torrente Ermena presso il Santuario di Vico(Ing.), nel Vercellese (Ali.), nel Novarese a Vinzaglio, Confienza ecc., comune (Bir.), nel Pavese presso Campo Spinoso (Noce. Balb.), presso Como, e in vicinanza dei laghetti d'Alserio , di Pusiano e di Móntorfano, come pure a Colico ed a Morbegno (Com.), nel Bergamasco, frequente e gregario (Bota), nel Bresciano, pure frequente, cosi a Scovola e Chiodo (Zersi), nel Veronese (Poli.), e Vicentino (Marz.) , negli Euganei (Trev.), nel Polesine (Grig.), presso Brondolo e alla Bnsiola (Bert.), comunemente intorno Malghera (Ruch.) , in Tessera presso Mestre (Nacc), nel Friuli (Pir.); e sulla destra del Po nel Parmense (Pass.), cosi presso Colorno (Bert.), nella valle La Veniera presso Reggiolo (Pir.!), a Gonzaga (Paglia!), e Suzara (Bert.), nelle valli di Sermide (Gib. Pir.), nel Ferrarese a Francolino, a Bologna a Gandazollo (Bert.). Nel restante d'Italia non è stato trovato che al padule di Bientina in Toscana, e più precisamente a Porcari (Pucci ecc.). Fio- risce da giugno ad agosto; fruttifica da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Europa tutta eccettuate le sue parti più settentrionali, e le più meridionali (all'infuori della Spagna), Nord-America. Osservazioni. — Le foglie sommerse della pianta hanno i segmenti laciniati. Le liste sono molte, e molto irregolari. VI, VII CICUTA. Cicuta Linn. gen. pi p. 77. Bitch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. (i Denth. Hook. gen. pi. I. p. 889. Ces. Pau. Gib. ùomp. //. itnl. p. 686. t. 02. f. 6. Flores bisumbeUati. Calyx taaiiuculis, sepalis outif. Corolla espansa , petalis patulis, infraetis. Fructua rotnndus, i latcre com- 474 APIACEE. pressus contrictus, pericarpio crassiusculo, dicoccus cum coccophoro, coccis teretiusculis, 5-costatis costis crassis depressis, sequidistan- tibus, lateralibusmarginali-ventralibus. Semina adhaerentia, convexo- concaviuscula. Portamento. — Di questo genere l'Europa non possiede che ima specie, eh' è perenne, alta un metro, glabra, con grossa radice scavata e tramezzata, e ripiena di latticelo giallo. Il fusto è accan- nellato, e cosi pure sono i picciuoli delle foglie, che sono grandi, bi — tripinnatisezionate, co' lobi strettamente lanciolati, fortemente seghettati. I fiori sono bianchi, in ombrelle peduncolate, senz' in- volucro ma con involucretti. I frutti sono giallicci. Cicuta vii-osa. Cicuta virosa Linn. sp. plani, ed. 1. p. 255. Beri. fi. Hai. 3. p. 2H ; et auet. omn. Figure. — FI. dati. t. 208. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 12. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi paludosi, nelle risaie, lungo i fossi e i fiumi ecc., dell'Alta Italia, ma non comune: nella Lomellina (Bert.), al lago di Alserio, all'Acqua negra e al Bassone presso Como (Com.), in vai Tellina nel piano della Selvetta (Mass.), nel Bergamasco fra Fopenico e Villasola (Rota), nel Bre- sciano frequente (Zersi), in Tirolo al lago di Pine (Facch.), a Vili e Egna, a Sigmundscron, comune (IJausm.) , in vai Venosta (Facch.), e a Sterzing (Kerner!), nel Mantovano (De Vis. Sacc), negli Euganei (Trev.), presso Chioggia alla Ca-bianca (Nacc, Bert.), nel littorale Friulano (Pir.). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — In tutta Europa eccettuate le sue parti più meridionali, in Siberia, nel Cascemir (Clarke), al Giap- pone (Tschonoski!). Osservazione. — Nel tomo 3° delle Archives néerlandaises des sciences trovasi un lavoro siili* olio essenziale e il principio tossico di questa pianta velenosissima. XXVIII. COiWUJfl. Cicuta prò parte Town. inst. p. 306. Conium Linn. gen. pi. p. 73. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 883. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 595. t. 95, f. 5. CONIUM. 475 Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla expansa , petalis patulis, i-nfractis. Fructus ovatus , a latere compressus constrictus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planis, 5-costatis costis elevatis acutis, gequidistantibus, lateralibus margi- nantibus. Semina adbaerentia, convexo-planiuscula , anguste ex- cavata. Portamento. — Vedasi la descrizione appresso. Cobi in ni maculatimi. Conium maculatum Linn. sp. plant.ed. 1. p. 243, Beri. fi. ital. 3. p. 227; et auct. omn. Figure. — Savi mat. med. veg. tose. t. 49. Reieh. ic. fi. germ. 21. t. 191. fi leiocarpum., fructus costis fere obliterati?. Conium maculatum )3 leiocarpum Boiss.! fi. orient. 2. p. 922. Figura. — Reieh. I. e. f. V. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta l'Italia, nei luoghi ombreggiati umidi, sia coltivali, sia in- colti, nelle macerie, ai fossi ecc. Piemonte, comune (Ali.): a Mon- etavi, comune (Ing.), Alba (Bertero!), Montobbio (Carrega!), in quel di Susa a S. Ambrogio, ed Avigliana , a Torino (Re), nel No- varese, comune (Bir.). Ticino: nel monte Generoso (Penz.). Lom- bardia: a Pavia, abbastanza comune (Noce. Balb.), presso Como, abbondante nei dintorni di Malnate, Gazzada, Azzate (Cora.), invai Tellina a Ponte, Tresivio e Chiuro (Mass.), in tutto il Bergamasco, da 100 a 1200 metri (Piota), frequente pure nel Bresciano (Zersi), a Mantova (Bert.). Tirolo: al Castel di Stenico (Hausm.), in vai Sugana sopra Boncegno (Ambrosi!), a Salorno, Egna, Auer, Bran- zoll, Eppan, Bolzano, qua e là, Merano, Bressanone (Hausm.). Veneto: nel Veronese (Poli.), nel Vicentino (Marz.) , negli Euganei (Trev.), nel Polesine (Grig.), nel Veneziano in molti sili (Nacc. ecc.), intorno a Udine, raro, ad Arta,Ignano o altrove (Pir.), nel Wisch- berg (March), a Gorizia (Wulf.). Istria: a Trieste (Bert.), e Fiume (Smith). Emilia: nel Parmense (Pass.), a Coloreto (Pati.!), a Fi- nale (Chetassi!), S. Felice, Mirandola, Montefiorino, [ola di Mon- tese, fra Pavullo e Barigazzo (Gib. Pir.), a Bologna (Bert.), Beve- rara, Ba ricella, S. Giovanni in Per ice), Porretta, piuttosto raro (G. Bert.), Mezzolara , Maiali Ito -li Montese 476 APIACEE. Castiglione dei Pepoli, a Valcoloreta, a Ravenna (Bert.). Liguria , frequentissimo oltre l'Appennino, di qua più raro (De Not.) : nel Nizzardo a Utelle, Tenda, Roccasterone (Ard.),a Diano Borello (Ricca!), ad Evigno (Ricca), a Genova (Figari!), nel golfo della Spezia sotto Arcola (Bert.). Toscana, dalla regione maremmana alla submontana: presso Sarzana a Nicola, copioso (Bert.), in Versilia a Stazzema, raro (Mil.), presso Lucca (Calandrini !), e su in vai di Serchio a Diecimo, ai Bagni (Archb.), a Lucchio (Beccari !), Mon- tefegatesi, Tereglio (Giannini!), Sassorosso (Calandrini!), a Pisa, comunissimo (Savi), a Tosi sotto Vallombrosa (Bérenger!), in Ca- sentino alla Lama (Pari.!), a Fitto di Cecina (Amideil), in vai di Chiana a Bettolle, in vai di Fiora a Pitigliano , Soana, Sorano (Santi). Umbria: a Pratieghi (Amidei!), e S. Vito montano (Bat.). Marche-Abruzzo: nel monte S. Vicino (Bucci!), al Castelluccio, a Umito!, in quel di Accumoli (Ors.), a Caramanico , e Campo di Giove (Ces.). Lazio: presso Viterbo alla Palanzana (Macch.!), a Ti- voli (Bert.), a Roma (Canepa!) , comunissimo (Seb. Mauri). Cam- pania: a S. Leucio (Terr.), e Pietraroia (Terr.!). Basilicata: a Muro, sul Vulture, comune (Terr.), a Potenza, e Pomarico (Giord.). Calabria: presso Reggio a Pellero (Macch.). Corsica, comune nella regione media (Mars.) : a Bastia (Sai.), in valle di Bastelica (Req.). Sardegna, frequente (Mor.). Sicilia: presso Palermo alla Pizzuta (Tod.!), alla Ficuzza (Loj.!), e a Guddemi (Guss.), a Termini, a Tordiepi (Pari.!), nel Messinese (Nic), sull'Etna intorno a Cavaleri (Strobl), a Catania, e Vaccarizzo (Tom.), a Caltagirpne in più siti (Tar. Gerb.), ad Avola, lo stesso (Rianca!), a Spaccaforno (Guss.). Isole Maltesi (Zer.). La var. è stata trovata in Sicilia da Mina vicino a Scillato. Fiorisce secondo i luoghi in giugno e luglio, o in aprile e maggio; fruttifica dopo terminata del tutto la fioritura. Distribuzione geografica. — Europa tutta eccettuate le sue parti più nordiche, Siberia, Asia occidentale fino in Persia, Affrica settentrionale fino in Abissinia, introdotto nell'America settentrio- nale e meridionale. « Descrizione. — Pianta foetida , venenata , viridis. Caulis fìstulosus, teres, striatus, inferne saspe maculatus, ad nodos parum incrassatus. Folia viridia, supra in pinnulis sulco levilongitudinaliter notata, subtus pallidiora nervo longitudinali parum prominente notata. Umbellae radii angulati, virides, introrsum scabriusculi. Involucrum saepe 5-phyllum , phyllis umbella multo brevioribus, reflexis, lan- ceolato-acuminatis, viridulis, margine albis. Involucelli phylla 3, SMYRNIUM. 477 radiolis breviora, involucri pliyjlis similia , sa3pe basi confluenza. Calycis limbus obliteratus. Petala 5, sequalia, pattila, obovata , apice lobulata lobulo inflexo, vix marginata alba. Stamina 5 petalis suba3fjualia, patentia. Filamenta filiformia, alba. Anthera3 subrotundae, emarginata, biloculares, introrsse , albidac. Stylopodia semiorbicu- laria , depressiuscula, albida. Styli brevissimi, eredi, liliformes , albi. Stigmata obtusa. (Pari, ms., descr. della pianta del monte Vicino). )) Osservazioni. — Questa Cicuta è pianta velenosa e medicinale ben conosciuta. Nel voi. w25° del Bull. soc. hot. de France trovasi descritto isto- logicamente il frutto. \LI\ SlflYRNIUIfl. Smyrnium tonni, inst. p. 315. t. 168. Smyrnium et Physospermi sp. Denth. Hook, gen.pl. 1. p. 880,882. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 594. t. 94. f. 7. Flores bisumbellati. Calyx minimus vel obsoletus. Corolla expansa, petalis patulis infractis. Fructus rotundatus, a latere com- pressus constrictus, pericarpio tenui, dicpccus cum coccopboro , coccis teretiusculis, 5-costatis costis tenuibus subacutis, dorsalibus approximatis, lateralibus marginali-ventralibus. Semina adhoerentia, teretiuscula, profunde excavala. Portamento. — Erbe perenni o bienni , glabre o con pochi peli, con fusto più o meno ramoso, alto da 4 decimetri a più di un metro, con foglie basilari temati-sezionate , dai lobi larghi, dentati, con foglie caulme o simili alle basilari, o sessili, abbracciane, in- tere o dentate. I lìori sono bianco-rosei o verde-gialli, in ombrelle terminali, con o senza involucro e involucretli. I frutti sono scuri. Fructus commissura latiuscula , vittis intercostalibus solitariis. Gen. Alscbingera De Vis. //. daini. 3. p. 69. Osservazioni. — La specie di B.ue8(a sezione ha il portamento del Physospermum j ragione per cui, e. por la rassomiglianza nel- l'aspetto dei loro frutti immaturi, essa fu posta in quel genere. De Visiani rilevò la differenza m'1 frutto delle due piante, e stabilì per il /'/(. aeUBvfolium il nuovo genere Alschingera, L'esame dei frutti 478 APIAGEE. maturi, comunicatimi dello stesso erbario De Visiani dal professore Saccardo, mi ha fatto riscontrare in essi i caratteri essenziali degli Smyrnium, con lievi differenze, che mi pare non possano valere che a stabilire una sezione nel genere. f . Sniyriiium verticillatum. S. caule tereti, foliis caulinis paucis sparsis , vaginanti-petio- latis, ternatosectis lobis ovatis dentatis, urnbellis lateralibus ap« proximatis subverticillatis, floribus albis. Laserpitium verticillatum Waldst. Kit. descr. ic. pi. rar. Hung. 2. p. 186. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 1025. Physospermum actaeaefolium Presi del. prag. p. 128. Bert. fi. ital. 3. p. 296. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 344. Freyn zur fi. moni. Magg. p. 8. Are. comp. fi. ital. p. 266. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 595. • Physospermum angeliesefolium Guss. fi. sic. prodr. 1 . p. 356. Ces. Pass. Gib. l. e. Alschingera verticillata De Vis.! fi. dalm. 3. p. 69. Smith fi. Fiume p. 27. Physospermum verticillatum Reich. fil. ic. fi. germ. 21 . p. 97. Figure Waldst. Kit. o. e. t. 171. Reich. o. e. t. 198. Stazione, Abitazione e Fioritura In luoghi boschivi : del l'Istria sul monte Maggiore e sul monte Berlosnik, comune (Smith), e sul monte Siia (Koch); della Maiella (Ten.); del Gargano fra Ca- gnano e Montenero, alla Coppa di mezzo nel bosco di Umbra (Ten.), e verso Vico e nel monte Sacro a 1000—2000' (Porta Rigo!); di Basilicata nella vallata di Roccanova presso Carbone (Ten.); di Si- cilia nelle Madonie sul monte Roccazzo di Marrapulegio (Presi , Guss.), all'acqua del Canale (Guss.), alli Pomieri ed al passo della Botte (Loj.!), e presso Palermo alla Pizzuta (Pari.!, Tod.!), a Renda (Sorrentino!), e presso la Portella della Piana de' Greci (Guss.). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — inoltre in Croazia e Dalmazia, e in Algeria (Kralikl). Osservazione. — Lo stesso Gussone fini col congiungere al Phy- sospermum actcccefolium , quale varietà , il suo Ph. angeliccefolium. ** Fructus ob commissuram angustissimam didymus, vittis plu- rimis. Gen. Smyrnium auct. SMYRNIUM. 479 «. Sui y miniti Olimati'iuii S. caule tereti, foliis caulinis superioribus suboppositis, vagi- nanti-petiolatis, ternatosectis lobis ovatis dentatis, umbellis latera- lihus suboppositis, floribus luteis. Smyrnium Olusatrum Li nn. sp. pi. ed. 1. p. 262. Bert. fi, ital. 3. p. 289 ; et auct. omn. Figure. — Lam. ili. t. 20 A. Reich. ic. fi. germ. 21. t. Ì94. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle siepi, lungo i fossi ombrosi e in altri luoghi simili. Rarissimo nel- l'Alta Italia, vi è indicato dall'AUioni ai Bagni di Vinadio in Pie- monte, ivi abbondante, dal Cesati in Lombardia, senza località più precisa, e nasce a Verona in più punti (Seg. , Poli. , Kellner!), negli Euganei (Trev.), nel Friuli (De Vis. Sacc.) , a Trieste al Campo Marzio, assai comune (March.), nell'Istria meridionale, raro, presso Galesano , sul monte Michele , e sopra S. Catarina presso Pola (Freyn.). Nel resto d' Italia è più o meno comune. Liguria, co- mune (De Not.) : da Nizza a Ventimiglia (Ard.), da Dolcedo (Berti!) a Cervo (Ricca!), a Genova (Bagl.). Toscana, nelle regioni marem- mana e campestre: Sarzana (Bert.), Massa (Calandrimi) , Lucca (Pucci ecc.), Pisa!, Volterra (Amideii), Siena (Bart.), Firenze!, Casentino (Siemoni!), isole di Capraia (Mor. De Not.) e dell'Elba a Portoferraio (Marcucci!). Marche: Ancona, Macerata (Bert.), S. Severino (Ricci!). Lazio: lago di Bolsena all'isola Martana (Macoli.!), Roma (Rolli! ecc.), Terracina (Bert.). Campania: Ca- serta (Terr.), Napoli (Webb! ecc.), Ischia (Guss.), Capri (Pasq.). Principato citeriore (Ten.). Basilicata : Vulture, Muro (Terr.). Puglia: Leucaspide (Groves). Corsica, nella regione bassa (Mars.): Bastia!, Lumio, Bonifacio (Bert.). Sardegna (Mor.!), Caprera (Gemi. >. Si- cilia: Monticelli (Mina!), Noara (Miniato!), Messina (Nic.) , Cata- nia ecc. (Strobl, Tom.), Avola (Bianca!) ecc., Eolie (Guss., Loj.), Ustica (Guss.), Lampedusa (Aiuti 1 ecc.), Malta (Grechi ecc.). Fio- risce da gennaio a marzo al sud, da marzo a maggio al nord; principia a fruttificare dopo terminata completamente la fioritura. Distribuzione geografica. — \r| lincino ModitoriMIUM) , liei lo Canarie, nella Francia occidentale ' t 95. f. 7. Flores bisunibellati. Calyx maiusculuS, sepalis rotundaHis. I rolla expansa, petalis patulis, explanatis sei apice vix inflectis. Pruclus ovalis, a la ma conatrictus, pericarpio tenui, di- ii- clini coccophoro, coccia teretiusculi tatis costia ci Fiora Italiana. — Vor . \ III. 31 482 APIACEE. sissimis elevatis quasi alas efformantibus , aequidistantibus , latera- libus marginantibus. Semina adhaerentia, radiatim 5-loba, excavata. Portamento. — Vedasi la descrizione della sola specie del genere. Osservazioni. — Il genere Cicutaria, quale fu fondato da Tour- nefort, comprendeva due specie: dell'una Linneo fece il suo Ligu- sticum peloponnesiacum (la chiamò cosi perchè altra volta fu scambiata per un Seseli peloponense di Dioscoride , ma non cresce affatto nel Peloponneso); l'altra specie è nota soltanto per una figura di Lobel (copiata poi in Bauli, hist. pi. univ.)t che potrebbe essere di una forma della medesima pianta. La Cicutaria di Tournefort è dunque il Molopospermum di Koch e dei moderni ; e il nome non avrebbe dovuto essere ripreso da Lamarck (FI. fr. 3. p. 445) e dagli autori francesi per designare la Cicuta di Linneo. Cicutaria verticillata. Ligusticum peloponnesiacum Limi. sp. plani, ed. 1. p. 250; et auct. vet.y quorumdam L. peloponense. Cicutaria verticillata Mameli suppl. meth. plant. p. 32. Molopospermum peloponnesiacum Koch gen. trib. pi. umb. p. 108. Penz. mont. Gen. p. 144. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 596. Molopospermum cicutarium Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 230. Bert. fi. ital. 3. p. 473; et auct. plur. ree. Figura. — Rekh. ic. jl. germ. 21. t. 171, 169. f. 10-16. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In tutta la catena delle Alpi , in luoghi boschivi , nei prati e nei pascoli sas- sosi: nel Nizzardo intorno a Sospello (Ali., Bert.) e la Grandola (Ali.), a Bruis, all'Aution, e nella montagna di Mulace sopra Men- tone (Ard.), in quel di Susa a Fossimagna (Re), verso Viù (Colla), presso Torino al monte Musine (Bert.) in cima dalla parte di Brione, e nei monti di Fiano (Re), nel Sem pione allo Zwischberg, presso Gondo e Isella, ecc. (Favre), al lago Maggiore nella valle Canob- biana sopra Fornà (Bert.), nel monte Generoso nell'alpe di Melano (Gaud.) e in copia sopra Orimento, nella vai Meria, nel Tremare sopra Mandello, sui monti Codeno, Barbisino e Sasso nella vai Sas- sina (Com.), nel monte di Pusiana (Bert.),. e nella valle Pregalia (Anzi) , in vai Tellina comùnissima nel bosco Valdone e sulle rupi CICUTARIA. 483 delle alpi di Mara e di Togno (Mass.), nelle valli Malenco, del Ma- sino, Fontana, di Tàrtano, d'Ambria (Anzi), sopra Morbegno verso il monte Trona, e presso Poschiavo (Gaud.), nel Bergamasco tra 600 e 2000 metri (Rota), a Valnegra (Bergamaschi!) e Branzi in vai Brembana (Rampoldi !•), al monte Venerocolo a 1400—1500 metri (Pari.!), nel Bresciano frequentissima, così nei monti Cornablacca, Cigoletto (Zersi), Ario a 1700—1800 metri, Singla, le Colombine a 2000 metri, in valle di Scremando a 1000 metri, ecc. (Pari.!), e nell'alpe Sera sul Benaco (Porta!), nel Tirolo più meridionale, raro (Facch.), nelle Giudicane in vai Vestino sul calcare a 1 100 — 1500 metri, in vai di Daone (Porta!), in vai di S. Giovanni del- l'alpe Gavardina, e vai di Breguzzo (Hausm.), nell'alpe Trivona (Koch), e in vai Sugana sopra Torcegno (Bert.), nel Baldo in valle Novesa a 5000' (Bracht! ecc.), ai Lavaci e agli Zocchi , nei Lessini (Poli.), nel monte Sumano, a Lusiana presso Lugo nel Vicentino (Bert.), negli Euganei (?) (Trev.) , sul monte Cavallo (Poli.), nel Friuli presso Venzone, Lusevera (Pir.) v e al Mataiur nella regione montana! , presso Gorizia sul monte Santo presso la cima, e a Ter- nova (Wulf.). Fiorisce e fruttifica in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nei monti dell'Europa meridionale, dai Pirenei al Friuli. « Descrizione. — Pianta perenne, glabra , verde , puzzolente , alta da un metro e mezzo a due. Il fusto è grosso, fistoloso, cilin- drico, striato, eretto, semplice, avendo solo pochi rametti fio- riferi o peduncoli per lo più in giro verso alto. Le foglie sono mem- branacee, le inferiori grandissime, patenti, le quali fanno dei bei cespugli, sono tripennate-partile, con le lacinie lanceolate, molto acuminate, inciso-dentate, di un bel verde di sopra, di un venie pallido e quasi glaucescente di sotto, ed ivi con un nervo longitu- dinale rilevato, da cui partono delle venette che si uniscono fra loro per formare una rete delicatissima nella pagina inferiore ; i pic- cioli proprii sono solcati di sopra , il picciolo comune è grosso , cilindrico, fistoloso, striato come il fusto e slargato alla base in una guaina membranacea per abbracciare il fusto. Le foglie del fusto sono poche, in giro alla base dei peduncoli o rametti fioriferi, pa- tentissime , poco più lunghe di questi, simili alle inferiori ma molto più piccole e meno divise e sessili, essendovi soltanto la guaina e mancando il picciolo. I peduncoli o rametti fioriferi Bono da 2 a 7, patenti, cilindrici, striati; ciascuno porta all'apice un ombrello, il quale è spessissimo sterile ; il fusto poi si prolunga diritto e 484 APIACEE. in un lungo peduncolo che porta l'ombrello centrale. Questo si com- pone di circa 30 raggi patenti o eretto-patenti, angolati, glabri, lisci, rigati di verde e di verdognolo , ciascuno dei quali ha un ombrel- letto di circa 20 raggetti, piuttosto corti. L'involucro è formato di più foglioline disuguali , delle quali le maggiori sono poco più corte dei raggi, patenti, lanceolato-lineari, acuminate, verdi di sopra, di un verde pallido di sotto, con un nervo longitudinale e due altri laterali che non giungono sino all'apice. Gli involucelli sono simili alle foglioline dell'involucro, però quasi uguali o poco più lunghi degli ombrelletti. I fiori sono ermafroditi. Il calice ha cinque denti membranacei, quasi orbicolari, patenti e bianchi. Gli stilopodii sono conici, verdognoli; gli stili filiformi, un po' più lunghi degli stilo- podii, giallicci; gli stimmi ottusi, giallicci. Il frutto è ovale , schiac- ciato lateralmente; i mericarpii hanno cinque costole, delle quali le due laterali che corrispondono ai margini sono più piccole della metà delle altre tre che corrispondono al dorso e che sono spor- genti. Il frutto si svolge spesso disugualmente in modo che il meri- carpio interno è più piccolo e con sole tre costole, delle quali due laterali poco sporgenti e una dorsale molto, le due intermedie non' si svolgendo. Gli ombrelli laterali hanno da 12 a 20 raggi, i quali sono meno grossi di quelli dell'ombrello centrale e generalmente più patenti. L'involucro è ancora più disuguale, essendovi spessis- simo due foglioline assai grandi, più lunghe o quasi uguali agli om- brelli , larghe, lanceolate, acuminate, intere o inciso-dentate verso la base. Anche gli involucelli hanno le foglioline più larghe e più lunghe degli ombrelletti. Il calice ha i denti come nell'ombrello centrale. Tali ombrelli sono quasi sempre sterili, di raro portano dei frutti. (Pari. ms., descr. della pianta di monte Ario). » — I frutti sono grandetti, lucenti, falbi, con una lista nera fra costola e co- stola. Il coccoforo n' è sezionato. LI. DANA A. Danaa Ali. fi. ped. 2. p. 34 (1785). Physospermum Cuss. in hist. soc. méd. Paris (1788). Kochgen. trib. pi. umb. p. 134. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 882. Physospermum ex parte Ces. Pass. Gib. eomp. fi. Hai. p. 504. L 96. f. §. DANAA. 485 Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus cordato-rotundus , a latere compressus constricto-didymus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-planiusculis, 5-costatis costis tenuissimis, oequidì- stantibus, lateralibus marginali-ventralibus. Semina secedentia, convexo-concava, excavata. Portaménto. — Si riscontri la descrizione della specie nostrale. Osservazioni. — Il genere Physospermum fu proposto da Cus- son nella sua memoria letta alla Società di scienze di Mompellieri verso il 1770, e di nuovo comunicata a brani alla Società di medi- cina di Parigi nel 1782 o 1783; ciò non costituisce una pubblica- zione (art. 43 delle Leggi della nomenclatura botanica sancite al congresso di Parigi del 1867), la quale non avvenne per le stampe che nel 1788, posteriormente a quella del genere Danaa di Allioni. Danaa aquilegifolia. Ligusticum cornubiense Linn. ? amoen. acad. 4. p. 310. Danaa aquilegifolia Ali. fi. ped. 2. p. 34. Balb. el. piani. Ter. p. 33. Physospermum commutatum Spreng. pi. umb. prodr. p. 19 (1813, an ex parte?). Zum. fi. ped. 1. p. 427. Physospermum aquilegifolium Koch gen. trib. pi. umb. p. 134 (1824). Beri. fi. ite/. 3. p. 295 ; el auct. Physospermum cornubiense Hook? brit. fi. ed. 4. p. 111 . Figure. — Lob. ic. stirp. p. 786. f. sin. Ali. o. e. t. 63. lleich. ic. fi. germ. 21. t. 197 (mala quoad seni.). Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luoghi boschivi dell'Italia superiore. Nell'Alta Italia è comune nei colli Torinesi (Ali., Bonjean! ecc. ecc.), e trovasi pure nel Monviso (Jordan!), ad Alba (Beri.), presso Novi (Flugge!), a Fontaneto Po (Negri!), nei colli di S. Cristina, Gressa ere. del Novarese, non comune (Bir.), nel Pavese nei colli di S. Colombano (Moretti!), Bronj, Casteggio, comune (Noce. Balb.), nel Parmense a Collecchio (Pass.!, Cib.!), nel Modenese presso Livizzano, a Salto di Montese, in vai ili Sasso (Gib.), nel Bolognese in molti punti, sino a Porretta (Cocc), infine a Castelraniero pi nza (Cald.). La si dice cpmunissima in Liguria (De Not.), dóve poi-tanto non la conosco ohe 'li Genova (Cuoi.', Di di Pegli e di Sestri Ponente APIACEE. (Bert.). In Toscana nasce qua e là, nelle regioni campestre, sub- montana e montana: presso Sarzana (Bert.), a Fivizzano! , presso Massa (Bert.), in Versilia in due punti (Mil.), presso Lucca (Pucci ecc.), ai Bagni di Lucca (Pari.!) , in vai di Lima a Popiglio (Beccari!), nelle colline Pisane a Fauglia (Savi), nel Pistoiese a Casal Guidi (Gosta-Reghini!), nelle colline a mezzodì di Firenze !, a monte Senario (Bucci!), a Vallombrosa!. Nasce pure in Corsica, a Bastelica, e a Quenza (Mars.). Fiorisce in luglio e agosto; frut- tifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia occi- dentale. « Descrizione. — Pianta perenne, alta circa un metro, di un verde chiaro, glabra. Il fusto è eretto, solido, cilindrico, striato, quasi nudo, con pochi rami in alto, i quali sono eretto-patenti, ros- siccio alla base, di un verde chiaro nel resto. Le foglie radicali sono molto più corte del fusto, eretto-patenti con il picciolo curvato- ascendente, talvolta divise con le lacinie terne, larghette, disuguali, le laterali più piccole della terminale, quelle ovato-romboidali, que- sta romboidale-cuneata, trifide, con le laciniette più profonde nella lacinia terminale, e tutte dentate all'apice con i denti larghetti, quasi acuti : sono di un verde chiaro di sopra ed ivi con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto , di un verde pallido e quasi glaucescente di sotto, ed ivi con un nervo longitudinale alquanto sporgente e con dei nervetti laterali, i quali formano poi una rete venosa a strette maglie. I piccioli parziali hanno un solco longitudi- nale di sopra, sono convessi di sotto ; il picciolo comune ha il solco meno manifesto di sopra, e lungo, rossiccio in basso, si slarga un poco alla base in forma di guaina. Di raro si trova una foglia nel fusto verso il terzo inferiore, la quale è simile alle inferiori ma con le lacinie più larghe e più lunghe e con il picciolo più corto: comu- nemente si trovano solo delle guaine lanceolate, verdi, prive di la- mina. Gli ombrelli hanno da 10 a 22 raggi, delicati, leggermente solcati, verdognoli, glabri. L'involucro si compone di 6 o 7 foglio- line, patenti, disuguali, molto più corte dell'ombrello, lineari-lan- ceolate, acute, un po' concave di sopra, un po' convesse di sotto, verdognole con pochi nervi longitudinali. Gli involucelli sono per lo più 2 o 3, spesso soltanto dalla parte esterna dell' ombrelletto, si- mili agli involucri , poco più corti degli ombrelletti. Gli ombrelli la- terali sono sterili, perchè i loro fiori sono maschi, e l'ombrello ter- minale è fertile , tanto quello dell' apice del fusto quanto quello, ma BIFORA. 487 meno, dell'apice di ciascun ramo. Il calice ha i denti piccoli, ovato- triangolari, quasi acuti, patenti, verdognoli. I petali sono bianchi, ovali, con una appendice più stretta del petalo, lunga quasi quanto questo e piegata in dentro ed in giù. Gli stami sono quasi il doppio più lunghi dei petali, patuli, i filamenti filiformi, bianchi, le antere bianche. Gli stilopodii sono conici, giallicci o rossicci. Gli stili sono lunghetti, poi curvati in fuori ed in giù; gli stimmi ottusi. Il frutto è gonfio , quasi tondo, didimo, un po' schiacciato lateralmente, con i mericarpii ovoidei, avvicinati in modo da toccarsi nella commissura, con cinque coste poco rilevale, e con quattro vallette, in ciascuna delle quali è una riga resinosa, rossiccia, scura e larghetta. (Pari, ms., descr. della pianta Fiorentina). » . Osservazioni. — Sprengel e Hooker hanno riferito addirittura a questa specie il Ligusticum cornnbiense Linn. d'Inghilterra; più di recente Willkomm e Lange (Prodr. fi. hisp. 3. p. 67), ma quale varietà; mentre Koch , che ne vide saggi inglesi, dice che ne differisce abbastanza : ed invero le figure di Petiver (Herb. brit. cat. t. 29. f. 6) e di Ray (Syn. meth. stirp. brit. ed. 3. f. 8) dimo- strano piante (non concordanti fra loro) che non sembrano la nostra. MI. BIFORA Goriandrum ex parte Tourn. Linn. Anidrum Neck. eleni, bot. 1. p. 188 (1790). Bifora Hoffm. gen. pi. umb. ed. 2. p. 191 (1816). Benth. Hook. gen. plani. 1. v. 926. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 599. t. 96. f. 5. Biforis Spreng. (1817). Corion Hoffm. Link fi. port. 2. p. 372 (1820). Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus didymus, pericarpio tenui, dicoccus sine coccophoro, coccis globosis, ventre pertusis, dorso obscure 5-striatis rugulosis. Semina secedentia, convexo-eoncava poculiformia. Portamento. — Piante annue , puzzolenti, erette, poco alte, glabre, con foglie molti» divise, con ombrelle ili fiori bianchi, pres- soché senz' involucro nò involucretti. 488 APIAGEE. 1. Bifora radiali*. B. umbellis sub-5-radiatis , floribus externis radiantibus, fructi- bus levissime rugulosis, coronatis a stylis elongatis patulis. Coriandrum testiculatum ex parte Linn. sp. pi. ed. 1. p. 256. Bifora dicocca ex parte Hoffm. gen. plant. umb. ed. 2. p. 192. Bifora radians Bieb. fi. taur.-canc. 3. p. 234. Bert. fi. ital. 3. p. 248 ; et auct. Biforis testiculatà Spreng. in Schult. syst. veg. 6. p. 448 {ex parte). Tom. fi. sic. p. 280. Athamantha Mattinoli (non Wulf.) Pucci syn. pi. lue. p. 281. Car. prodr.fl. tose. p. 281. Archb. fi. Alt. Serch. p. 40. Cfr. Car. sec. suppl. prodr. fi. tose. p. 17. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 201. f. 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Qua e là nei seminati, soprattutto dell' Italia superiore. Piemonte : Chieri, Sciolze ecc. (Chevalier !). Lombardia: Pavia, oltre Po, avventizia (Rota), Rovellasca e Cermenate nel Comasco (Com.), Bergamasco, avventizia (Rota), Bresciano, frequentissima (Zersi), Mantova a Bibbianello (Bert.). Tirolo: Merano, Bolzano (Hausm.), Trento (Pe- rini!), Roveredo (Facch.!), lago di Garda (Hausm.). Veneto: Les- sini a Spredino (Goir.!), Verona (Bracht! ecc.), Arquà (Rigo!), Venezia (Kellner!), Bassano (Bert.), Monfalcone, Villaraspa, Ron- chi (Pir.). Istria: Trieste (Bert., March.), Dignano , Galesano , Al- tura ecc. (Freyn). Emilia: Parma (Pass.!), Modena (Gib.!), Bologna, comunissima (Bert., Cocc. ecc.), Ferrara (Bert.), Faenza (Cald.). Liguria, frequentissima secondo De Notaris , peraltro non indicata che a Mentone, rarissima (Ard.) , e a Genova (Bert., Ardissone !). Toscana, assai rara nelle regioni campestre e montana: Lucca verso Vorno (Are), Garfaghana nell'alpi di Montefegatese (Pucc), di S. Pellegrino ediMommio (Calandrimi), Firenze fuori porta S. Gallo (Pari.!) e a Scandicci alto (Bucci!, Levier !). Sicilia: (Caltanissetta (Tom.), Avola, rara (Bianca!). Malta (Gulia !). Fiorisce e fruttifica secondo i luoghi in maggio e giugno, o in giugno e luglio, o in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media-meridionale dalla Francia al Caucaso, nell'Asia Minore. BIFORA. 489 2. Bifora flosculosa. B. umbellis 2 — 3-radiatis, floribus a3qualibus, fructibus fortiter rugulosis, coronatis a stylis brevissimis recurvis. Coriandrum testiculatum Limi. sp. plani, ed. 1. p. 256 (ex parte). Marz.f el'piant. Vie. p. 25. Grig. ili. piani. Poi. p. 48. Bifora dicocca ex parte Hofftn. gen. pi. umb. ed. 2. p. 192. Bifora flosculosa Bieb. fi. taur.-cauc. 3. p. 234 (1819); et auct. Biforis testiculata ex parte Spreng. in Scindi, syst. veg. 6. p. 448. Bifora testiculata Cand. prodr. 4. p. 249 (1830). Beri. fi. ital. 3. p 246 \ et auct. ree. • Figure. — Lam. ili. t. 196. f. 2. Beich. ic. fi. germ. 21. t. 201. f. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per quasi tutta l'Italia, fra i grani. Piemonte: nella valle della Staffora (Ali.), a Bobbio, rarissima (De Not.). Lombardia: nel Pavese a Campospinoso , Casteggio, Montebello ecc. (Noce. Balb.), conside- rata avventizia, nel Bergamasco, pure avventizia (Rota), nel Bre- sciano, piuttosto rara (Zersi). Veneto : Mantova a Bibbianello (Bert.), Polesine, qua e là (Grig.), Euganei (Trev.), Venezia in più punti (Morie, Nacc), Vicentino (Bert.). Istria meridionale, comune (Freyn). Emilia : Parma (Pass.!), Modenese a Sassuolo e Villa Casi- nalbo (Gib. Pir.), Bologna (Beccari !), Faenza (Calci.!). Liguria: Nizza al Vinaigrier (Ard., Sarato!), capo Berta (Ricca!), Genova , Gbiavari (Bert.), nei quali due ultimi luoghi n' è contradetta l'esi- stenza da De Notaris. Toscana, nelle regioni maremmana e campe- stre: Lucca a Santa Maria del Giudice (Pucci) e a monte Bonelli (Beccari!), Pisa (Savi), Colle (Bert.), Firenze dov' è comunissima!, il Mugello (Bert.), Radda (Beccari!), Pienza (Santi), Pieve S. Ste- fano (Amidei!), isola di Capraia (Mor. De Not.). Marche e Abruzzo: Macerata, abbondantissima (Nardncci!), Montefortino (Marzialetti !), Ascoli (Orsini !), Accumuli (Ora.), Pescara (Kunlze !). Ln/.io : Viterbo, Pontini (Bert.), Terracina (Sang.). Campania: Spigno, S. Leucio, Nola (Terr.), Capri fPasq.IV Basilicata: Melfi, Muro (Terr.). Puglia (Tcn.): Leucaspide, Otranto (Groves). Calabria fTen.), Corsica: Aleria (Boleirolf). Sardegna, comunissima (Mor.!). Sicilia, ovunque 490 APIACEE. (Guss.): Trapani, Palermo (Pari.! ecc.), Madonie sopra Isnello (Huet!), Messina (Nic), Etna in basso, molto comune, principal- mente nel piano del Simeto (Strobl), Siracusa (Cassia !), Avola (Bianca!), Caltanissetta (Tom.), Eolie (Guss., Loj.), Maretimo , Pantellaria -(Guss., Cale). Malta (Gulia! ecc.). Fiorisce in marzo ed aprile, o in aprile e maggio, e fruttifica non ancora terminata la fioritura. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia occiden- tale, Affrica settentrionale. TRIBÙ SESTA.. Sileree. SlLEREjE. Flores bisumbellati. Calyx parvus vel obsoletus, nunc maior. Fructus ruptilis, 18-costatus. S0TTOTR1BU PRIMA. E nate tee. CuminejE, SilerinejE, gen. Seselinearum et Amminearum Koch. Oenanthe^e. Fructus costse primaria^ supereminentes , secundariae nunc obsoleta?. LUI. SILER Siler ex parte Crantz. Siler Scop. fi. cani. ed. 2. 1 . p. 217. Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 908. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 590. t. 95. {. 3. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovalis, a dorso compressus , pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis complanatis , 9-costatis SILER. PORTENSCHLAGIA. 491 coslis eequidistantibus , 5 vix elevatis quarum 5 dorsalibus 2 mar- ginantibus, 4 tenuissimis dorsalibus. Semina adhaerentia, com- planata. Portamento. — Erba perenne, ben alta , glabra , con foglie grandi, tematisezionate, i lobi essendo arrotonditi, lobati e gros- samente smerlati. I fiori, bianchi, sono in grandi ombrelle presso- ché senz' involucro né involucretti. I frutti sono piuttosto grandi, scuri. Siler tri Io li ii ni. Laserpitium trilobum Limi. sp. plant. ed. 1. p. 248. Siler trilobum Scop. fi. carri, ed. 2. 1 . p. 217. Hausm. fi. Tir. p. 373, 1435. Reich. ic. fi. germ. 21, p. 72. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 590. t. 95. f. 3. Figure. — Riv. ord. pi. fi. irr. pcnt. t. 64. Reich. o. e. t. 143. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rarissimo nelle Alpi , in luoghi boschivi, e cioè in Tirolo tra Moos e S. Leonardo in Pas- siria, e presso Trento sulla Gazza, ma raro (Hausm.). De Visiani e Saccardo (Cat. piant. Veti. p. 176) e Ces. Pass. Gib. lo danno delle alpi Carniche e Giulie siili' autorità di Pollini, ma questi (Fi. ver. 3. p. 786) sotto il suo Laserp. trilobum intese altra pianta, il L. alpi- nnm Wahlst. Kit., che non è stata altrimenti trovata in Italia. Però nasce da quelle parti nelle alpi Vochinesi (Reich.). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nell'Europa media e in parte nella meridionale, in tutta l'Asia settentrionale (Cand.). IJV IMMITI \SC II 1,14.1 A Portenschlagia De Vis. fi. daini. 3. p. 45, Reich. ./?/. ic. fi. germ. 21. p. 43. limili. Hook. gen. pi I. p. 901. Flores bisombellati. Calyi minimus. Corolla expansa, peUlis patulis, infractis. Fructus oblongo-teres, pericarpio tenui, dieoceus cum coccophoro, coccis convexo-plaoit, 9-costaftifl cottii nquidistan* tibus, srtuiosis, r> vi\ elentia qnam 5 donalibua i marginanttbtis, ì lenaissimu dorsalibus. Semina idbautntit, coirne, .-piana. 492 APIAGEE. Portamento. — Erba perenne, aromatica, alta, discretamente ramosa, con foglie grandi, più volte sezionate, da' lobi filiformi. I fiori, giallognoli, sono in ombrelle di molti raggi, con involucro e involucretti di parecchie brattee. I frutti sono bruni , piuttosto piccoli. Porteiisclilagia ramosissima. Athamantha ramosissima Port. in Schult. syst. veg. 6. p. 496 (1820). Cand. prodr. syst. nat. 4. p. 155. Seseli ramosissimum Ces. sulle ombr. p. 15 (1836). Seseli luc&num' Barbazita sagg. fi. lue. iti atti ist. ine. Nap. 7. p. 34 (1847). Beri. fi. ital. 6. p. 624. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 588. Are. comp. fi. ital. p. 281. Portenschlagia ramosissima De Vis. fi. dalm. 3. p. 45, Figure. — Port. enum. plont. in Dalm. t. 4 (pessima). Barb. o. e. Reich. ic. fi. germ. 21 . t. 86. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Basilicata (Ten.!, Guss.!) nelle rupi altissime di Balvani (Bert.) al luogo detto Le Armi (Barb.). Fiorisce in luglio (Bert.). Distribuzione geografica. — Basilicata, Montenegro, Dalmazia, Croazia, Bosnia. Osservazioni. — Nella pianta nostrale i frutti sono più piccoli che nella tipica dalmata (4 millim. e non 5), e le costole seconda- rie sono molto meno pronunziate, anzi talora scancellate, e la Por- tenschlagia diventa quasi un Seseli. IiV. OENANTHE. Phellandrium et Oenanthe Tourn. inst. p. 306, 312. t. 161, 166. Oenanthe Lam. .fi. fr. 3. p. 430. Betith. Hook. gen. pi. 1. p. 905. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 614. t. 99. f. 6. Flores bisumbellati. Calyx maiusculus, sepaiis ovatis vel lan- ceolatis subulatis. Corolla expansa, petalis patulis vel erectiusculis, infractis. Fructus turbinatus vel ovali-oblongus, angulosus velteres, pericarpio tenui vel crassiusculo , dicoccus sine coccophoro , coccis convexo-planis, 9-costatis costis a^quidistantibus, 5 primariis dorsa- OKNANTHE. 403 libus sacpius crassiusculis depressis , nunc tenuibus, 2 valde in- erassatis marginali-ventralibus , vel etiam tenuibus , 4 secundariis dorsalibus tenuissimis nunc obsoletis. Semina adhccrentia, teretiu- scula vel compressa. Portamento Sono le Oenanthe tutte erbe perenni , ramose, alte da l/t metro fino a 1 metro e mezzo. Delle radici alcune sono quasi sempre ingrossate tuberose; il fusto è ordinariamente accan- nellato; le foglie sono bipennatisezionate, co' lobi incisi o interi. I fiori sono bianchi , in ombrelle terminali , ora povere ora ricche di raggi, con o senza involucro, gì' involucretti però non mancando mai. Le ombrellette fruttifere sono ordinariamente compatte. Osservazioni. — Non vi è forse genere di Apiacee in cui sieno stati più frequenti gli scambi nella determinazione delle specie: per «ni vanno accettate con riserva le citazioni di autori, non appoggiate a saggi autentici o a chiare descrizioni. Olire le specie annoverate, restano dubbie altre due: una Oenanthe gigantea del Biellese a Gaglianici, descritta da Zumaglini (FI. ped. 1 . p. 421), e una OE. densa di Ostia, descritta da Woods (Tour. fi. p. 147) e accettata da Arcangeli (Comp. fl. ital. p. 286). Gli stili sono allungati. Le liste sono variabili. * Coccorum costae marginali-ventrales crassissima). 1. Oetiantlie fìstulosa. OE. radicibus incrassatis, brevibus ovatis oblongisve, stoloni- fera , caule fistuloso ac petiolis , lobis foliorum angustissimis ple- rumque integris, umbellis 2 — 6-radiatis , involucro sub-0, umbel- lulis fructiferis globosis compactis, crasse pedunculatis, fructibus turbinatis angulatis. Oenanthe fistulosa Linn. sp. plani, ed. I . p. ìSi. Beri, \\. ital. o. p. 233; et auct. Phellandrinm globulosum (non Bert.) Terr.l quart. rei. Terr. Lau. p. 92. Figure. — FI. ian. t. 846 Reìeh. ic. ft. germ, :>/. t. 57. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Xil luoghi paludosi di tutta l'Italia, qua e là. Nasce presso Ivrea al lago ili S, Michele (Ali.), nel Comasco presso Erbai rVlserio , Por- 494 APIAGEE. lezza , all'Acqua negra ed al Bassone (Goni.), in vai Tellina a Colico e Ardenno (Mass.), nelle risaie Bresciane, frequente (Zersi), nel Mantovano (Barbieri!) presso il forte d'Attila e in valle S. Benedetto (Bert.), nel Polesine (Grig.) a Rovigo (Poli.), nel Veneziano (Kell- ner !) comunemente a Chioggia, Fusina, Mestre, Malghera, al Ca- vallino ecc. (Ruch., -Morie, Poli., Nacc.) , a Padova (Bracht! ecc.), nei fossi salsi degli Euganei (Porta!), intorno ad Aquileia e Mon- falcone (Pir.), in Istria presso Pola al Prato grande (Freyn) ; sulla destra del Po a Parma (Pass.) e Guastalla (Pass.!), nel Modenese a Villa Albareto (Gib. Pir.) e S. Felice (Gib.!), nel Bolognese a S. Gabriele al Camerone, a Sala Bolognese, Malalbergo , Rubiz- zano(Cocc), Gandazollo, a Castelbolognese alle Fontane de' Maz- zolai (Bert.) ; in Toscana presso Viareggio a Massarosa ai Piaggioni (Beccari!), nel Pisano a Castagnolo!, a Coltano (P. Savi!) ecc., nel Lucchese al Porto a Chiusi (Pucc), ad Altopascio! ecc., nell'Ap- pennino lucchese (Archb.), nel padule di Fucecchio (Are.!), a Poggio a Caiano (Baroni!); nel Lazio presso le saline di Corneto (Rolli !), nelle paludi Pontine (Bert.); in Campania a Mondragone, nel pan- tano di Minturno (Terr.!), a Capua, Maddaloni, ai Regii Lagni (Ten.), al Matese (Terr.!); in Puglia agli Alimini d'Otranto (Groves); nella Corsica a Calvi (Bert.); nella Sardegna in montagna (Mor.!), e a Iglesias (Bert.); nella Sicilia al bosco di Caronia, a Castellobuono a S. Guglielmo (Guss.), alla Ficuzza (Tod.!), al Gurgo Cerro (Loj.), al Gurgo lungo, lo Drago (Tineo!) e del Cotrano (Guss.), anche a Catania (Tom.). Fiorisce in maggio, o giugno, o luglio; fruttifica al mese seguente. Distribuzione geografica. — Europa tutta meno le sue parti j)iù settentrionali, Affrica settentrionale. £. Oenstiitlie IiAclienalii. OE. radicibus incrassatis, elongatis cylindraceo-clavatis , caule fardo, lobis foliorum angustissimis integris , umbellis multiradiatis, involucro O-polyphyllo , umbellulis fructiferis globosis laxiusculis, tenuiter pedunculatis, fructibus obovoideis , in pedicellis haud in- crassatis. Oenanthe Lachenalii Gmel. fi. bad. 1. p. 678. Salis-Marschl. aufz. in Kors. p. 45. Trev. prosp. fi. eug.p. 21. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. S21 . Ces. sagg. geogr. bot. Lomb. p. 46. De NoU rep. fi. OENANTHE. 495 lig. p. 178 (excl. syn. Beri.). Prosp. fi. lig. p. 29. Zum. fi. pei. 1. p. 419 [excl. sijn. nonn.). Pass. fi. Parm. p. 123. Pir. fi. for. syll. p. 63. Bicch.? agg. fi. Inceli, p. 11. Car. prodr. fi. tose. p. 277 (excl. syn. Bert.). Suppl. p. 31. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 171. Pasq. not. boi. prov. mer. p. 3. Mars. cat. pi. Cors. p. 69. Ing. cat. sp. Mona. p. 53. Cocc. nuov. contr. fi. Boi. p. 15. Terz.contr. p. 40. Ces. Pass. Gib.? comp. fi. Hai. p. 614. Are. comp. fi. Hai. p. 285. Cocc. fi. Boi. p. 240. Groves fi. Terr. Otr. p. 151. Oenanthe silaifolia (non Marsch.) Bert. fi. ital. 3. p. 241 (excl. syn. prceier Guss.). Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 232. Figure. — Gmel. o. e. t. 4 (err. quoad rad.). Beich. ic. fi. germ. 21 . t. 51. Pasq. o. e. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati paludosi ecc., ma non comune, in tutta Italia: lungo il Tanaro presso Bastia-Mondovi (Ing.), negli ericeti di Arboro nel Novarese (Malinverni!), in Lombardia (Ces.), nel Mantovano (De Vis. Sacc), negli Euganei (Trev.), nel Veneziano (De Vis. Sacc), presso Mon- falcone (Koch ecc.), nelle colline Parmensi (Pass.), nel Bolognese a Baricella, S. Gabriele in valle del Camerone, Malalbergo, Mazzo» lara, Sala Bolognese (Cocc), nel Nizzardo (Zum.), ad Albenga (Berti!), a Spezia, comunissima (De Not.!), presso Lucca nei pa- scoli di Vallebuia presso la villa Sardi (?) (Bicch.) , a Bocca d'Arno (Beccari!), nei boschi di Tombolo fra Pisa e Livorno (Magnaguti!) , presso Norcia nella valle dell'Inferno (Sang.), nel Napoletano presso Fondi (Pasq.), al Fusaro (Bert., Pasq.), e a Licola (Pasq., Pari.!), in Puglia a Gallipoli, sotto le Fwggie (Groves), in Corsica al capo Corso (Mars.), a Bastia (Sai.), Biguglia ecc. , Bonifacio (Mars.). Fiorisce da giugno ad agosto; fruttifica da luglio a settembre. Distribuzione geografica. — Europa inedia e meridionale. 3. Oeiiniitlte fieiiceclaiiifolin. OE. radicibus incrassatis, brevibua ovalibua oblongisve, caule fiatuloao, lobia foliorum Bngustissimis integris , umbellia multi- radiatia, involucro. sub-O, nmbellulia (ructiferia hemispbaericia ad glo- boaum vergentibua laxiuaculis, tenuiter pedunculatia , fructibua obo« voideo-oblongia, in pedicelli» baud inorai Oenanthe peueedanifolia /'<-//. hi$t. plant. in Pai. I. /> /,V //. Mg, p, Ì6, Il tur. I. /;. ///;. Coli. Iwrb. jcd. 3, /<• 32. /•' 496 APIAGEE. fi. ital. 3. p. 238. Trev. prosp. fi. eag. p. 21. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 46. Zan. prosp. fi. veri. p. 21 . Zum. fi. ped. 1 . p. 419. Gemi. cent. pi. rep. fi. lig. add. p. 261. Rota prosp. piant. Pav. p. 260. Pass. fi. Parm. p. 123. Rota prosp. fi. Berg. p. 45. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 232. Ard. fi. Alpes-mar. p. 164. De Vis. Sacc. cat. piant. Bresc. p. 171. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 97. Mars. cat. pi. Cors. p. 69. Terr. terz. rei. Terr. Lav. p. 65. Ing. cat. sp. Mond. p. 53. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 615, Are. comp. fi. ital. p. 286. Gib. Pir. fi. Mod. p. 74. Oenanthe australis Wulf.? fi. nor. p. 360. Figure. — Dalech. hist. gen. piant. 1 . p. 773. fig. dextr. Gmel. o. e. f. 3. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 53. f. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — E abba- stanza comune nell'Alta Italia, nei prati paludosi ecc., essendo stata trovata: a Mondovì lungo l'Ellero (Ing.), ad Alba (Golia), presso Torino a Giroletto (Rostan!) e alla Mandria, in quel di Susa (Re), nel Riellese a Verrone, alla Valle ecc. (Zum.), nel Vercellese a Fontaneto Po nel bosco della Favorita (Negri!), sul Ticino (Bir.) , in Lomellina a Contienza nel bosco del Ghiriè (Bert.), e a Sruncello (Rota), presso Milano (Rampoldi!) nei boschi della Merlata (Bert.), nel Comasco, molto rara, presso Porlezza (Com.), nel piano diMa- gadino presso Locamo e a Gordole (Franzoni!), nel Bergamasco, rara, lungo l'Adda (Rota), nel Bresciano, rarissima, ad un fosso presso Corticelle (Zersi) , nel Veronese (De Vis. Sacc), negli Euga- nei (Trev.), a Venezia (Kellner!), nel Friuli (De Vis. Sacc), a Parma (Pass.), a Modena (Gib. Pjr.). Si rende molto più rara nel resto d'Italia: nel Nizzardo al Varo, e al col di Tenda (Ard.), in quel d'Albenga (Genn.) ; presso Lucca (Beccari!); a Civitavecchia , Fiumicino, Ostia (Sang.); in Terra di Lavoro a Mondragone (Terr.); in Corsica (Mars.). Fiorisce in maggio e giugno ; fruttifica in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Neil' Europa media e in parte nella meridionale. 4. Oen alitile silaifolia. OE. radicibus incrassatis, elongatis cylindraceo-clavatis, caule superne tìstuloso infeme farcto , lobis foliorum angustissimis sub- integris, inferiorum nunc latioribus lobatis, umbellis multiradiatis , OENAJNTHE. 497 involucro sub-0, umbellulis fructiferis hemisphaericis compactis , tenuiter pedunculatis, fructibus turbinatis angulalis , in pedicellis incrassatis. Oenanthe silaifolia Marsch. a Bieb. fi. taur. -catte. 3. p. 232. Koch syn. fi. gemi. ed. 2. p. 322. Ces. sagg. geogr. boi. Lomb. p. 46. DeNot. rep. fi. lig. p. 178 (excl. syn. Bert.). Frega fi. S.-Istr. p. 342. Smith fi. Fiume p. 26. Cald. fi. fav. tent. p. 80. Ces. Pass. Gii. comp. fi. ital. p. 615. Are. comp. fi. ital. p. 286. Gib. Pir.! (l. Mod. p. 74. Oenanthe Lachenalii (non Gmel.) Bert. fi. ital. 3. p. 239 (excl. plur. syn.). Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 232. Oenanthe peucedanifolia {non Poli.) Car. prodr. fi. tose. p. 277. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 52. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati paludosi, qua e là: in Istria a Pola (Koch), e in parecchi luoghi attorno (Freyn) , e fra Peschiera e Vos (Smith); a Monfal- cone (Bert.); in Lombardia (Ces.) a Mantova al Mincio (Bert.) , e nelle valli inondate di Sermide (Magnaguti !), a Finale Emilia (Che- lussi!), nel Modenese nelle valli di Rolo lungo la Parmeggiana (Pir. !) e nel bosco della Salicela a S. Felice (Gib. Pir.), nel Ferra- rese al canale di Cento, nel lido Ravennate (Bert.), presso Faenza al Casino del Diavolo e in Celle (Cald.); in Liguria qua e là (De Not.) , cosi a Nizza (Bert.), sopra Porto Maurizio, a Genova (De Not.) ; in Toscana a Sarzana al Corso (Bert.), presso Pisa a Castagnolo, Campaldo (P. Savi! ecc.) ecc., presso Lucca a Sorbanello (Beccari!), ad Altopascio, nel padule di Fucecchio, presso Firenze a Poggio a Caiano!, a Firenze alle diacciaie (Becbi!), nel padule di Castiglione della Pescaia ! ; nel Lazio da Civitavecchia a Palo (Sang.), a Fiumicino (Rolli !), a Ostia (Bert.), a Roma a Ponte Fratta e a Tor di Valle (Rolli!); nel Napoletano a Capua (Bert.), al Fusaro (?) (Are), al Sele morto presso Pesto (Bert.); in Puglia (Guss.!); in Corsica a Calvi (Bert.). Fiorisce in maggio o giugno; fruttifica io giugno o lùglio. Distribuzione geografica. — Neil' Europa meridionale e in parti1 nella media. Osservazione. — (ìilielli 6 Pin>tl.t ì. ''.indicane una forma siluij uliu ' ptucedanifolia. FtoSA Italiana. — Voi, Vili 498 • APIACEE. 5. Oenaittlie |»iiii|iinelloifles. OE. radicibus tenuibus apice Jonginque ovoideo-incrassatis, caule fistuloso, lobis foliorum inferiorum cuneatis incisis, superio- rum angustissimis integris , umbellis multiradiatis , involucro 0-po- lyphyllo, umbellulis fructiferis contractis supra planis, tenuiter pe- dunculatis, fructibus cylindraceis. Oenanthe pimpinelloides Linn.sp. pi. ed. 1. p. 255. Beri. fi. ìiai. 3. p. 236; et auct. Oenanthe virgata Ten.? sijll. jl. neap. p. 147. Oenanthe peucedanifolia (non Poli.) Car. sappi, prodr. fi. tose. p. 31. Oenanthe chaerophylloides Pasq. fi. ves. p. 49. Figure. — Matth. ed. Valgr. 1565. p. 867. Reich. ic. fi. gemi. 21. t. 54. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta l'Italia, in pianura e in montagna, nei prati umidi come nei luoghi erbosi asciutti e nei boschi. Piemonte, comune (Zum.): nel Monferrato fra Acqui e Tortona non rara (Ali.), così a Mombaruzzo (Delponte!). Lombardia: nel Pavese al colle S. Colombano (Noce. Balb.), nel Bresciano daGapriano alla Collina, frequentissima (Zersi), presso Mantova al bosco Fontana e a Bellacqua (Bert.). Veneto, tutto (De Vis. Sacc): nel Baldo, nei Lessini, a Schio, negli Euganei, a Rovigo, a Venezia (Poli, ecc.), presso Treviso a Mogliano, nel Bas- sanese a Roman (Bert.), nel Friuli a Udine, Fagagna , S. Daniele (Pir. ecc.), Gorizia (Wulf.) ecc. Istria: a Trieste verso Servole e Zaule (Bert.), a Pirano (Poli.), comune in tutta l'Istria meridionale (Freyn), nonché a Fiume (Smith!). Emilia: presso Parma a Noceto (Pass.!), nel Modenese presso S. Valentino (Pir.!), a Formigine e a Sparavara (Gib. Pir.), attorno Bologna comunissima (Cocc.) , a Porretta (G. Bert.), a Faenza (Cald.), nel Ferrarese a Mesola(Bert.). Liguria , copiosissima (De Not.): a Bausrous presso Villafranca, Men- lone ai capo Martino (Ard.), Dolcedo (Berti!), Porto Maurizio (Ar- dissone!), Diano (Ricca!), Portofino, Genova (Figari!). Toscana , comune nelle regioni maremmana e campestre, da dove si spinge nella submontana: a Sarzana (Bert.), in Versilia (Simi!), a Lucca (Pucci ecc.), ai Bagni di Lucca!, a Pisa (Amidei! ecc.), presso Fucecchio, a Firenze!, a Siena (Bart.), a Curiano nel Senese, al OENANTHE. 499 Poggio di Montieri, a Torre S. Vincenzo!, a Grosseto (Santi), nel monte Argentaro, all'istmo di Feniglia !, a Pitigliano (Santi), in vai Tiberina (Amidei!), nelle isole di Gorgona (P. Savi) e di Capraia (Mor. De Not.). Marche-Abruzzo: ad Albaccina (Bucci!), a Monte- fortino (Marzialetti !), in quel d'Aecumoli (Ors.). Lazio : a Canino (Bert.), Civitavecchia, Fiumicino, Ostia (Sang.), Roma (Webb! ecc.), comune (Seb. Mauri), Terracina (Bert.). Campania: a Fondi, S.Vito, Caserta (Terr.), Napoli, al monte Vergine (Ten.), in Ischia (Guss.) e Capri (Kesselmeyer ! ecc.). Molise: a Gambatesa (Avellino!). Ba- silicata: a Muro (Terr.), al monte della Stella (Ten.). Puglia: a Leucaspide, Gallipoli (Groves). Calabria: a Serra S. Bruno (Zwier- lein !), a Palizzi(Arc.!). Corsica, nelle regioni bassa e media (Mars.): a Bastia, Aiaccio, Bonifacio (Gren. Godr.). Sardegna: in Caprera (Genn. ), sopra Ingortosu (Ascherson!). Sicilia: nei dintorni di Pa- lermo (Pari.! ecc.), a Castelbuono (Mina !) , a Messina (Nic! ecc.), sull'Etna fino a 2000' non rara, nella Piana, presso Misterbianco , da Bronte al Simeto (Strobl), ad Avola (Bianca), in Lipari (Guss., Loj.). Fiorisce in aprile e maggio , o in maggio e giugno, o in giu- gno e luglio , secondo i luoghi ; principia a fruttificare circa un mese dopo il principio della fioritura. Distribuzione geografica. — Nell'Europa meridionale e in parte nella media, nell'Asia Minore, nell'Affrica settentrionale. 6. Oeiicuitlie Jordani. OE. radicibus incrassatis 0, caule fardo, lobis foliorum basi- larium deltoideis subrotundis incisis, caulinorum angustissimis , umbellis multiradiatis, involucro O-polyphylIo, umbellulis fructiferis subglobosis compactis, tenuiter pedunculatis , fruetibus eyjindraceis vcl ulivcrse oblongis (ex Ten. et Bert.). Oenantbe approxiroata (non Mèr.) Ten. nd //. neap.proir.app. quinta /'. 10. Denantbje Jordani Ten, imi. tetn hort. neap. 1897. il. nap, 6. Syll fi. neap, p. I \7. Bert. //. Hai. .1. r. :>',/. i Gib. comp. //. Uni- p- Sia (-••"•/. si/it. Woois.). Are. eomp. //. ital. />. Stazione, Abitazione e fioritura. — Nel Principato CÌtefÌOf6 ne' ristagni che costeggiano il Scic nel luogo detti» Sele morto (Ten.), tra il Sele e Pesto (Bert.). Fiorisce in giugno. Distribuzione gc l'i. mia indicai i in quel luogo Sol- tanto. 500 AP1ACEE. 9. Oenanthe croeata. 0E. (succo croceo) radicibus incrassatis, oblongis, caule fisto- loso, lobis foliorum cuneatis incisis , umbellis ruultiradiatis , in- volucro O-polyphyllo , umbellulis frnctiferis laxiusculis convexis , tenuiter pedunculatis, fructibus cylindraceis. Oenanthe croeata Linn. sp. pi. ed. 1. p, 254. Bert.ft. ital. 3. p. 235; et anct. omn. Oenanthe apiifolia Salis-Marschl. aufz. in Kors. p. 45. Figura. — Brot. phyt. Insit. t. 33. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Lungo i fossi e i ruscelli , e nei prati umidi. Questa rarissima pianta tro- vavasi una volta in Tirolo a Borgo verso Torcegno e sul colle di Ciolina (Hausm.), e nel Comasco vicino al laghetto del Piano presso Porlezza (Corn.) , ma ora non vi esiste più secondo gli autori sur- riferiti; l'Allibili l'indicò al lago di S. Michele presso Ivrea, l'Inge- gnatti la dà di presso Morozzo lungo il torrente Brobbio in quel di Mondovi; è stata trovata in Liguria sopra Sestri e Pegli (Figari !); Savi l'indicò di Pisa, ma più di recente nessuno ne fa menzione ivi. Dove nasce sicuramente è in Corsica, nelle regioni bassa e media : a Bastia (Mabille! ecc.), a Calvi (Bert. ecc.), ad Aiaccio (Be- quien ! ecc.), nelle gole del Niolo (Gren. Godr.), a Sartene (Jordan!), a Bonifacio (Soleirol!); e in Sardegna: in Maddalena (Genn.), in Caprera (Barb.), in Asinara (Mor.) , a Tempio (Barb.). Fiorisce in maggio e giugno; fruttifica in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — In Inghilterra , e nell' Europa meridionale occidentale. Osservazione. — C' è chi riferisce a questa specie l'enimmatica Oenanthe prolifera di Linneo (Sp. plant. I. e), con le sue località di Sicilia e di Puglia: alle quali Candolle (Prodr. 4. p. 138) ag- giunge la Calabria. S. Oenanthe Phellandriiim. OE. radicibus in imo caule (fistuloso) verticillatis, incrassatis 0, lobis foliorum cuneatis incisis, umbellis multiradiatis, involucro 0, umbellulis fructiferis laxissimis , tenuiter pedunculatis , fructibus cylindraceis. OENANTHE. 501 Phellandrinm aquaticum Limi. sp. plani, ed. I. p. 255; et auct. Oenanthe Phellandrinm Lam. fi. fr. 3. p. 432 ; et auct. Oenanthe aquatica Trev. prosp. fi. eug. p. 21 . Figure. — FI. dan. t. 1154. Reich. ic. fi. gemi. 21. t. 55. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei fossi e nei paduli di tutta l'Italia, ad eccezione della Corsica e della Sardegna. Piemonte, frequente (AH.): nell'agro Torinese al di là di Moncalieri (Ball»., Re), verso Serravalle , Alessandria, Novi (Fi- gari!), nel Novarese (Bir.). Lombardia: nel Pavese, principalmente verso Broni e Campospinoso (Noce. Balb.), a Mezzano. Corti e al Gravellone (Rampoldi!), nel Comasco presso Erba, e vicino al la- ghetto del Piano verso Porlezza (Coni.), nel Bergamasco, rara, lungo l'Adda (Piota), nel Bresciano al padule Lavaione presso Ven- zago, copiosissima (Zersi), nel Mantovano (Barbieri!) a Ceresole e a Mclara (Bert.). Tirolo: rarissima a Enticlar presso Magre (Hausm.). Veneto tutto, comune (De Vis. Sacc): nel Vicentino (Marz.), negli Euganei (Trev.), nel basso Polesine (Grig.), a Chioggia (Bert.), intorno a Venezia in molti siti (Ruch., Morie, Nacc), in Friuli a Villaraspa , Flambro, Portogruaro ecc. (Pir.). Emilia : nel Modenese, rarissima (Re), presso Gonzaga (Gib.!), nelle valli di Fabbrico a Rolo , a Reggiolo , al lago di Pratignano , a Ronconuovo sul Ven- tasso (Gib. Pir.), presso Bologna a Gandazollo (Bert.), a Sala Bo- lognese, Malalbergo (Cocc), nel Ravennate (Bert.). Toscana, nelle regioni maremmana e campestre: presso Sarzana a Limi (Bert.) , a Massaciuccoli (Pucc), a Lucca ai Chiariti (Beccari!), presso Pisa a Castagnolo, ai paduli di Bientina!, e di Fucecchio (Are.!), al lago di Serra Pratignana sopra Pistoia (Vitm.), ai laghi di Castiglione della Pescaia, e di Montepulciano (Santi). Umbria: al lago di Col- fiorito (Bert.). Lazio: a Ostia (Rolli!), a Roma, frequente (Seb. Maur.). Campania: a Carditcllo (Terr.), Capna, Maddaloni, ì I Lagni (Ten.). Sicilia: sopra Palermo a Co tra no (Tod.l) al GurgO li Tineo!), ea Ficozza al Gurgo Cerro (Loj.I), anche a Catania (Tom.). Fiorisce in maggio e giugno, oin giugno e loglio; fruttili. -a un mese dopo il principio della fioritura. Distribuzione geografica. — III tutta l'Eur0p8 menu le Slie parti più settentrionali e alcune parti più meridionali, e in Si- Coccorum costai marginales tenti 502 APIACEE. 9. Oeiiantlte Usse. OE. radicibus incrassatis, nunc elongatis clavatis nunc brevi- bus obovatis, caule subfìstuloso , lobis foliorum (variantium) nunc cuneato-rolundatis incisis nunc lanceolatis vel angustissimis subin- tegris, umbellis 3— 7-radiatis , involucro sub-0, umbellulis fructi- feris contractis supra planis vel convexis , tenuiter pedunculatis , fructibus ovalibus a latere compressis , in pedicellis incrassatis. Oenanthe Lisa? Mor.l in mem. accad. se. Tor. 1835, et in Beri. fi. Hai. 3. p. 242. FI. sarà. 2. p. 223. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 614. Are. comp. fi. Hai/ p. 286. Barò. fi. sard. comp. p. 36. Figura. — Mor. fi. sard. t. 77. Stazione , Abitazione e Fioritura. — In lllOgi paludosi tanto in montagna che al mare in Sardegna, non rara (Mor.l), cosi a Domus novas (Genn.!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Specie sarda. E.VI. APINEIXA. Apinella Neck. ehm. hot. 1. p. 191 (1790). Baili, hist. pi. 7. p. 223. Trinia Hoffm. gen. pi. umb. p. 92 (1814). Bisch. gen. pi. fi. germ. fase. 26. t. 9. Benth. Hook gen. pi. 1. p. 887. Ces. Pass. Gib ( comp. fi. Hai. p. 581. t. 91. f. 4. Flores bisumbellati. Calyx obsoletus. Corolla clausa , petalis erectis, incurvatisi in floribus staminiferis tantum corolla expansa, petalis patulis. Fructusovalis, a latere compressus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis convexo-concaviusculis, 9-costatis, costis primariis gequidistantibus, crassis depressis carinatis, laterali- bus marginantibus, costis secundariis tenuibus: nunc omnino defi- cientibus et tunc costoe tantum 5 , ubi ssepe etiam carina deficit. Semina adhserentia, convexo-concaviuscula. Portamento. — È pianta perenne, bassa, ramosissima, rigida, glabra, con fusto fortemente solcato, con foglie sezionate da' lobi strettissimi, le basilari abbastanza grandi , le altre molto ridotte. I fiori sono piccolissimi, bianchicci, in ombrelle senz' involucro né APINELLA. 503 involucrelti, o di poche braltec; per lo più staminiferi e pistilliferi soltanto , la pianta essendo dioica o poligama, talora monoica. I frutti sono generalmente scuri, ma talora chiari. Osservazioni. — Gli stili sono lunghi. Il coccoforo è sezionato. Havvi in ogni costola primaria un grosso canale resinifero. Da nessuno, ch'io sappia, è stato espressamente segnalato il curioso dimorfismo dei frutti di questa pianta; abbenchè sia stato indirettamente avvertito, e difatti le figure di Ces. Pass. Gib. da una parte, e di Bischoff e di Reichenbach dall'altra, danno i due tipi di frutto. Apinella glauca. Pimpinella glauca Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 264 (1753). Ed. 2. p. 378. Zum. fi. ped. 1. p. 416. Seseli pumilum Linn. syst. nat.ed. 10. p. 962 (1750). Sp. pi. ed. 2. p. 373. Mani. alt. p. 357. Man. el. piani. Vie. p. 57. Pimpinella pumila Jacq. entim. slirp. vind. p. 52, 227 (1762). FI. austr. ic. p. 19. Pimpinella dioica Linn. syst. veg. ed. 13. p. 241 (1774). Piv.l fi. far. syll. p. 62. Wulf. fi. nor. p. 366. Trinia glaberrima , T. hispida, T. Ilenningii Hoffm. gen. pi. nmh. p.94 (1814). Trinia Hoffmanni, T. Ilenningii Rohl. Meri. Koch Deulschì. fi. :>. p. 447, 446. Trinia elatior Gaud. fi. helv. 2. p. 413: forma maior, lobis foliorum elongatis, fruclibus longioribus. Rota protp. fl.Berg.p. l'i. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 581. Trinia vulgaris Cand. prodr. syst. noi. 4.p. 403(1880). Bert. //. ilal. 3. p. 336 ; et auct. ree. omn. ili prolifer Ore. in Gap. op. teient. p. Trinia pumila, T. glauca Reich. fi. germ. exc. p fi Triniii pumila, T. elatior Ces. segg. geogr. hot. Lemb p, \6. Carura Carvi [non (Ann.) Bat.l eontr. fi. umbr. /» Figure. — Jacq. il. amtr. ic. t. 28. Reich ic. boi t. \4% fc. Il germ. 11. i Stazione, Abitazione t Fioritura e Fruttificazione — V'i moiid e nei colli aridi lassosi di quasi tutta la Penisola, dalla loro insino b notevoli altezze. Cre o Fiume (Noe!) tra Mal- 504 APIACEE. tempo e Peschiera (Smith), presso Trieste al Campo Marzio (March.), a Lippizza e al monte Spaccato (Bert.), presso Gorizia al monte Santo (Reich.), e al monte S. Valentino, copiosa, al monte S. Ca- terina e gli altri del Friuli, fino a Osopo (Wulf.) , Ospedaletto , Venzone (Pir.!) e Resiutta (Pir.), nei monti Grappa, e Sumano (Bert.), negli Euganei (Trev.) , nel Veronese presso Quinzano (Goi- ran!) e nella selva Mantica (Bracht!), al lago di Garda, sul Baldo, in quel di Brentonico, a Slavini di Marco presso Roveredo, ad Avio, alla Bastione di Riva, presso Trento sulCalisherg, sul Doss S. Rocco (Hausm.) e sul Doss Trent (Ambrosi!) e a S. Agata (Perini!), sul Mendel a Kankofel, e comune intorno a Bolzano (Hausm. ecc.) , a Solferino e Cavriana (Magnaguti!) , frequente nel Bresciano, anche nel piano, a Badia, Prevaglio d'Iseo, Gardone Riviera (Zersi), fre- quente pure nel Bergamasco, cosi tra Sarnico e Predore (Rota), nel Comasco sul monte Barro a 700-800 metri (Pari.!), sul monte S. Martino in Agra sopra Lecco, sui monti della vai Sassina, sul Resegone, sui Corni di Canzo , nella vai Meria sopra Mandello (Com.), nella Tremezzina (Rampoldi !) , presso Bellagio (Barbieri !) alle Crosgalle (Bert.) ecc., nel Ticino sul monte S. Salvatore (Siegfried!), in vai Sesia (Bir.) , in vai d'Aosta a Donnas a Erbard (Carestia !) , presso Torino tra la Mandria e Druent e altrove (Re), presso Susa a Monpantero (Pari.!), nel Cenisio (Bert.), presso Oulx sul monte Praman fra i larici (Aiuti !) , frequente nelle valli di Bardonecchia, e della Macra (Ali.), a S. Martino Lantosca (Reuter!), al monte Orno (Ung.-Sternb.!), al col di Braus (Bourgeau!), abbondante nella sommità del monte Agel sopra Turbia a 1100 metri (Ard.), all'Alpetta e al passo del Bocchino sopra Viosenne (Ricca!) , a Ga- rezzo (Berti!), tra Cogoletto e Arenzano (Bert.), a N. S. dell'Acqua Santa (Carrega!), sul monte Comarela del Chiavarese (Bert.), nel Pavese sui colli di Montù Berchello (Noce. Balb.), nel Parmense sul monte Prinzera (Pass.!, Pari.!), nel Modenese sulle colline di Vignola (Gib. Pir.) e di Sassuolo (Gib. Pir.!), sopra Porto Venere (Bérenger!), presso Sarzana al monte Nuda!, nelle alpi Apuane alle cave di Carrara (Bert.), sui monti Pania!, Altissimo, Corchia, Matanna, Petrosciana ecc. (Simi!), e alle sorgenti del Frigido (Beccari!), nel monte Pisano!, sugli spalti della città di Lucca (Bie- chi!), al lago Scaffaiolo (Vitm.), presso Firenze sul monte Ferrato!, in Maremma a Castiglioncello (Pampana!), a Monterotondo (Santi) , nel monte Calvi e nel monte Argentaro!, in vai d'Orcia a Toma presso S. Quirico (Pari.!), invai Tiberina nei monti Murlo (Arnidei!), A PINELLA. 505 e Subasio a 800-1 100 metri (Tanf. !), nelle Marche sul Catria (Pic- cinini!), a Pratofiorito sui monti di Fabriano (Narducci!), sul monte S. Vicino a 1300 metri (Bucci!), sul monte Birro (Narducci!), e sul Vettore in più siti e fin nella regione alpestre, in Abruzzo sul monte De' fiori, sul Pizzo di Sivo!, in quel di Accumoli (Ors.), sul Corno ad Arapietra (Bert.),e sul Morrone (Porta Rigo !), nei Lepini sulla Semprevisa presso Carpineto (Rolli !), in Campania presso Pi- cinisco sul monte Meta (Terr.), Settefrati sull'alto di Pietrorosiello, Cassino sul monte Cairo , Uri sul monte Faito, nel Malese sul monte Miletto (Terr.l), presso Pietroia al monte Mutria, a Treglia di Pon- telatone sul picco di Caporazurfo (Terr.), e sul Taburno (Guss.!) a Frasso Telesino sul monte S. Michele (Terr.), infine in Calabria sul Pollino a 1000-2200 metri (Iluter Porta Rigo!). Secondo i luoghi fiorisce da maggio a luglio, e fruttifica da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Asia Minore. Osservazioni. — Com'è già stato avvertito da altri, questa pianta varia molto per la statura, da '/« decimetro a f/s metro, per la lunghezza dei lobi fogliari , da '/j centimetro a -2 , per i frutti ovali-arrotonditi o ovali-bislunghi. È talora monoica, cosa già av- vertita da Linneo. SOTTOTRIBÙ SECONDA. Tapsiee. ThAPSIEìE (non alior.). Fructus eostae secundari;i' supereminentes. SEZIONE PRIMA. Laserpiziec. TflAPSIBJ , l'.i. ì OSI I INI E Koch. lini i Patiteli in // Practus slatti 506 APIACEE. IiVII. ELJEOSEMWUJfl. Elaeoselinum Koch in Canà. prodr. 4. p. 215. Benth. Hook. gen. plant. 1. p. 930. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 590. t. 93. f. 4. Flores bisumbellati. Calyx minimus vel maiusculus. Corolla cxpansa, petalis patulis, infractis. Fructus oblongus, a dorso com- pressus a latere constrictus, pericarpio tenui, dicoccus cum coceo- phoro, coccis complanatis, 9-costatis costis gequidistantibus , 5 te- nuibus quarum 5 dorsalibus 2 ventralibus , 4 in alas membranaceas nunc conspicuas nunc fere obsoletas expansis quarum 2 dorsalibus 2 rnarginantibus. Semina adhserentia , complanata, profundissime excavata. Portamento. — Erbe perenni , alte da '/s metro a un metro , con foglie grandi, minutamente divise, con ampie ombrelle termi- nali di fiori gialli o bianchi, e poi di frutti grandi, e che danno nel giallo. 1. Elseoseli muli Asclepìiiin. E. lobis foliorum verticillatis, tenuissime dissectis in lacinulas setaceas, involucro involucellisque sub-0, floribus luteis, fructibus sub-4-alatis. Thapsia Asclepium Linn. sp. pi. ed. 1. p. 261. Pasq. fi. ves. p. 51. Elaeoselinum Asclepium Bevi. fi. ital, 3. p. 383, 608. Guss.ì fi. sic. syn. 1. p. 359. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 245. Terr. rei. Terr. Lav. p. 115. Enum. pi. mur. p. 63. Terz. rei. Terr. Lav. p. 66. Quart. rei. p. 93. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 591. Nic. prodr. fi. mess. p. 222. Groves! fi. Sir. p. 58. Are. comp. fi. ital. p. 304. Groves fi. Terr. Otr. p. 149. Tom. fi. sic. p. 276. Figure. — Col. eephr. p. 86. FI. grcec. t. 286. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In collina e in montagna nell'Italia meridionale, ne' luoghi aridi sassosi o arenosi. Nasce in Sicilia presso Palermo a Fondachelli (Tod.!), nei monti della Piana di Rebottone (Pari.! ecc.), a Messina (Nic), a Catania, e S. Giorgio (Toni.). Nella Penisola nasce in Calabria presso Palizzi e Bove, e FX/EOSELINUM. 507 nel monte Stella (Are.!), in Basilicata a Forenza (Terr.!), e nel- T agro Murense sulle Coste presso la Taverna di Stacella (Terr.), in Puglia a Leucaspide, Gallipoli, Otranto verso la Palascia (Groves), a Vietri presso Salerno, nel monte S. Angiolo (Ten.), in Capri, ovunque nelle parti più alte (Pasq.), nel monte Vergine (Ten.), in Terra di Lavoro a Spigno salendo al Montone, a Uri a S. Nicola , alla Civita, e alla discesa di S. Andrea, e nel monte Cairo presso Cassino sui Perroni (Terr.), nel Lazio alle radici del Circeo (Sang.), alla fontana dell'Annunziata presso Carpineto (Rolli!), a S. Polo, al monte Gennaro, al Lucretile (Sang.), in Abruzzo nelle gole di Popoli, a Solmona (Orsini!), e al Sirente (Groves), infine nel Gar- gano presso S. Nicandro e Vico sino a 900' (Porta Rigo!). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geograGca. — Bacino orientale del Mediterraneo. c( Descrizione. — Perenne, alto circa 8 decimetri, verde-scuro, glaucescente. Fusto eretto, cilindrico, appena ingrossato nei nodi, liscio, glaucescente. Foglie inferiori in rosetta, patenti, poco solle- vate dalla terra, larghe, obovato-tonde nella loro circonferenza, profondamente tripennatidivise , con le laciniette corte, divergenti , lineari, setacee, acute, aventi un leggiero solco longitudinale sopra ed ivi di un verde scuro, di un verde un po' più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale, rilevato quasi come un angolo. Picciolo primario cilindrico, striato , scabro per peli corti e duretti, slargato in basso in una guaina corta, e verdognolo-bianchiccia e in parte rossiccia; piccioli secondarli scanalati di sopra con i margini rilevati, bianchicci e forniti di peli come il picciolo primario. Foglie del fusto poche, lontane, alterne, patenti o cretto-patenti : Y infe- riore simile a quelle della radice, soltanto meno divisa, più piccola, con il picciolo più corto e più lungamente in forma di guaina , le altre piccole, ridotte a poche laciniette con una guaina lunga. Foglie fiorali ridotte alla sola guaina. Involucro nullo; involucretlo polifillo, •li foglioline disuguali, molto più corte degli ombrelletti, patentissirae e un po' dirette in giù, strette, lineari-acuminate, rerdognole con il margine bianchiccio, glabre. Ombrello terminale più grande, coti molti raggi, i laterali piò pinoli, portati all'apice di peduncoli lun- ghi, eretto-patenti o patenti, poco più corti dell' ombrello terminale. Raggi dell'ombrello e raggetti degli ombrelletti striati noli, ,.„„ |e PUgh, tubo aderente all' ovario: lembo tissimo con cimine piccoli denti, patenti ed ovato-tomìi, ottusiti i l petali sono cinque, piccoli, ovali, convessi di fuori, còncavi. 508 ' APIACEE. una carena longitudinale di dentro con un piccolo lobo o appendice all' apice eh' è ottusa e come troncata e curvata in dentro ed in giù : sono gialli. Gli stami sono cinque , patenti, poco più lunghi dei pes- tali; filamenti filiformi, gialli; antere ovate, smarginate alla base, introrse, biloculari. Stilopodii emisferici, un poco convessi di sopra, leggermente smerlati nel margine, gialli. Stili cilindrici, un po' più grossi alla base, divergenti, gialli. Stimmi piccoli, quasi in capolino, giallicci. (Pari ms., descr. di pianta coltivata da semi di Capri). » $. Elseoseliiumi meoides. E. lobis foliorum verticillatis , tenuissime dissectis in lacinulas setaceas, involucro involucellisque e bracteis pluribns, floribus lu- teis, fructibus 8-alatis. Laserpitium meoides Desf. Elaeoselinum meoides Rock in Cand. prodr. 4. p. 215. Bert. fi. ital. 3. p. 385. Mor. fi. sard. 2. p. 250. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 360. 2. p. 805. Nic. prodr. fi. mess. p. 222. Ces. Pass. Gib. comp. fi. iial. p. 591. Are. comp. fi. ital. p. 304. Strobl fi. Etri. p. 175. Barb. ft. sard. comp. p.36. Tom. fi. sic. p. 276. Figura. — Desf. fi. ali. t. 69. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nasce in Sardegna nei pascoli aridi intorno ad Ozieri, fra Bono e Nuoro, nell'isola del Monaco o del Cappuccino, e intorno a S. Teodoro (Mor.); in Sicilia nei colli erbosi, e in luoghi erbosi nel Palermitano a Sferroveccbio, S. Maria di Gesù (Pari.!), Chirandà,- Sferracavallo, la Grazia, monte Gallo, Partinico, Alcamo, Ficuzza, Amorosa al sud di Busambra (Guss.), Termini (Bert.), quindi a Mistretta , Po- lizzi, Alimena, Leonforte, S. Filippo, Gastrogiovannni, S. Caterina, Caltanissetta, infine a Catania, a Siracusa (Guss.), e in Val di Maz- zara (Bert.); in Calabria a Beggio (Guss.) ; in Terra d'Otranto a Castellaneta, Massafra, e Torre a mare (Guss.). Fiorisce e fruttifica in settembre e ottobre. Distribuzione geografica. — Inoltre in Spagna, e nell'Affrica settentrionale. 3. Elseoseliiiimi fjagasese. E. lobis foliorum oppositis, tenuiter dissectis in lobos lanceo- latos , involucro involucellisque e bracteis pluribus, floribus luteis , fructibus 4 — 8-alatis. THAPSIA. 500 Thapsia tenuifolia Lag. Eloeoselinum Lagascae Doiss. el. pi. nov. in itin. hisp. p. 50. Cren. Godr. fi. Fr. 1. p. 678. Mar 8. cat. pi. Cors. p. 67.Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 591. Are. comp. fi. ital. p. 304. Figure. — Barr. te. f. 556. Doiss. voij. hot. Esp. t. 77. Abitazione e Fioritura. — In Corsica sotto le mura della cittadella di S. Fiorenzo (Gren. Godr.), dove però è stato cercato invano più tardi (Mars.). Fiorisce in giugno. Distribuzione geografica. — Altrimenti proprio della Spagna. 4. Eireos eli mi in |iolygaimini. E. lobis foliorum oppositis, dissectis in lobos lanceolatos latiu- sculos, involucro involucellisque e bracteis pluribus , floribus albis, fructibus 4 — 8-alatis. Laserpitium polyganmm Lam.enc. méth. boi. 3. p. 425(1789). Mars. cai. pi. Cors. p. 67. Laserpitium gummiferum Desf.l fi. ali. 1. p. 254 (1800). Laserpitium tbapsiaeforme Drot. ft. lus. 1. p. 427 (1804). Margotia laserpitioides Doiss.! el. pi. nov. in it. liisp. p. 52. Margotia gummifera Willk. Lange prodr. fi. hisp. 3. p. 25. Figure. — Desf. o. e. t. 72. Drot. phyt. lus. t. 34. Doiss. uoy. boi. Esp. t. 79. Stazione e Abitazione. — In Corsica , Sulla Spiaggia di Porto- vecchio, dove abbonda (Mars.). Distribuzione geografica. — Inoltre nella penisola Iberica e nell'All'rica settentrionali'. E. Vili THAPSIA. Thapsia Toutn.intl. p. 321. t. 171, tienili. Hook, gen.pl. 1. / Gib. comp. //. ital. p. 591. t. 94. f. 4. Flores bisumbellati. Calyi minimus. Corolla expansa , petali* patulis, api"- vi\ infractis. Fructis oblongus, a dorso compi a lati iricarpio tenui, dicoccus cura coecophoro, m pia natia, 9- lidistantibus, ~ tenuibus quarum 5 dorsalibus 2 ventralibus, 2 memi ilatis mar tibus Semina adhaerentia, complanata. 510 ' APIACEE. Portamento. — Erba perenne , con grossa radice lattiginosa , con fusto robusto, alto 1 metro e più, pieno, glabro, con foglie glabre o pelosette , lungamente picciuolate , divise pennatamente in segmenti verticillati, i quali sono poi divisi o suddivisi in lobi linea- ri. I fiori sono gialli, in ampie ombrelle terminali, senz' involucro né involucretti; e sono succeduti da grandi frutti largamente alati. Osservazioni.— Oltre la Thapsia garganica, sono state indicate in Italia : la T. villosa Linn. dall'Allioni nel Nizzardo , dove nessuno l'ha più veduta, però fa nella vicina Provenza; e nella Puglia una T. altissima Mill., che non si sa cosa sia. Thapsia garganica. Thapsia garganica Limi. mant. p. 57. Santi viagg. 2. p. 125. Bert. fi. Hai. 3. p. 380. 5. p. 618. Mor.l fl. sarà. 2. p. 248. Guss. fi. sic. sijn. 1. p. 358. 2. p. 805. Bianca! fl. Av. p. 144. Cale, descr. is. Lamp. p. 24. Car. prodr. fi. tose. p. 289. Tassi fi. prov. sen. p. 45. Loj. is. eoi. p. i06. Nic. prodr. fl. mess. p. 223. Arci comp. fl. ital. p. 303. Ces. Pass. G\b. I. e. Macch. cat. piant. Regg. p. 75(err. germanica). Strobl fl. Étn. p. 222. Barb. fl. sard. comp. p. 36. Groves fl. Terr. Otr. p. 149. Tom. fl. sic. p. 271. Figure. — Goaan ili. obs. bot. t. 10. Fl. graie, t. 287. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi, nei pascoli ecc., della metà inferiore d'Italia. Nella Penisola trovasi in Calabria a Spartivento, presso Cerasia (Are.!), a Capo delle Armi , Reggio-Campi, Borraci ecc. (Macch.), presso Scilla, e Rosarno (Are.!), ad Anoia (Pasq.!), presso Tropea (Ricca!), presso Rossano (Aiuti!), sul Pollino alla Forcata a 1200 metri (Terr.!); in Basilicata a Forenza (Terr.!), alla fiumara di Muro (Ten.); in Puglia a Gallipoli, e Patimisco (Groves), nel Tavoliere, e sul Gar- gano a Spigno , al monte Sagro, a Rignano, S. Giovanni Rotondo, S. Marco in Lamis, Cagnano alla piana di Fedele (Ten.), intorno a S. Nicandro, sul monte S. Angelo a °2000' sul calcare (Porta Rigo!); nella Toscana più meridionale al monte Argentaro intorno a Port'Er- cole (Santi, Pari.!). Nasce ovunque in Sicilia (Guss.): a Palermo, comunissima (Pari.! ecc.), nelle Madonie al Piano de li Nuci (Mina!) e altrove (Guss.), a Messina al Campo (Aiuti!), a S. Ranieri (Guss., Pari.!) ecc. (Nic), oltremodo comune sull' Etna dalla base a 5107' alla Grotta delle Capre, ovunque intorno a Catania , a Ognina , LASEBP1T1UM. 511 Misterbianco, da Nicolosi a Milo, ad Aderno, Bronte ecc. (Strobl), ad Avola (Bianca !) , a Terranova (Huet !) , a Pantano presso Maz- zarino a 400 metri, e tra Mazzarino e Biesi!, nelle Eolie (Guss.) a Lipari (Loj.), in Ustica, in tutte le Egadi (Guss.), in Lampedusa (Aiuti! ecc.). Nasce pure in Sardegna, abbastanza frequente, così a Fonni (Mor.), e a Tempio sul granito (Barb.). Infine nell'isole del- l'Elba (Cesalpino) e della Pianosa (Bert.). Fiorisce in maggio, e sin dall'aprile nei luoghi più caldi; fruttifica in giugno. Distribuzione geografica. — Bacino Mediterraneo. Osservazioni. — Questa pianta varia per la pelurie delle foglie, per i lobi fogliari più o meno stretti, per i cocchi del frutto di- versamente smarginati in basso, per le loro ali talora strettissime e quasi mancanti. Il succhio serve in qualche luogo di Sardegna ad avvelenare le acque per prendere le trote (Mor.). Da qualche anno si usa in me- dicina per le sue proprietà irritanti vescicatorie. Ll\ IìASERPITIUM. Laserpitium Tonni, inst. p. 324. t. 172. Benth. Hook. gen. pi. I. p. 030. Ces. Pass. Gib. comp. //. ital. p. 589. t. 94. f. 3. Flores bisumbellati. Calyx minimus vel maiusculus. Corolla espansa, petalis patulis, infractis. Fructus oblongo-teres, a latere constrictus, pericarpio tenui, dicoccus cura coccophoro, coccis con- vexo-planiusculis, 0-costatis costis aiquidistantibus, 5 tenuibus , qaarura 3 dorsalibus 2 ventralibus, i membranaceo-alatis, quartini 2 dorsalibus 2 marginantibus. Semina adha3rentia , convexo-planiu- scula. Portamento. — Erbe perenni , talora bienni, robuste, alte da un ter/o di metro a un metro e più, con grandi foglie, più volte pennatisezionate, i lobi essendo del resto molto variabili per gran- dezza e divisione. Il fusto è poco ramoso , e porta grandi ombrelle di fiori Inanelli, rossicci o giallognoli, con involucri e involucretti. I frutti sono più <> meno grandi. i. iiU*i<>r|»itiiiiii lattfèliuaa. I.. follia bipinnatisectis, lobi latia , nune ìncisia , mucronato-dentatis. involucri bracteis angustissimi 512 AP1ACEE. natis, radiis umbella? latere interno scabris, petalis albis , fructibus inter alas glabris aut pilosis, alis planis vel- undulato-crispis, subeequalibus. Laserpitium latifolium Linn. sp. pi. ed. 1. p. 248. Beri. fi. ital. 3. p. 404; et auct. Laserpitium aquilegifolium (non Murr.) Mass. prodr. fi. valt. p. 98. Figure. — Bocc. mus. piant. t. 3. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 144. cl Bellunese sull'Àntelao ira i!), nel Trevigiano sol Frontale di Crespan impesana (Bert.), sulle Velie ili Feltra, sul monte Sumano lini i Poli. ) , mi Baldo in vai I ; ">' (Brachi I e< e), vai Brutta I rona (Poli. , Zo :hi II ; (Ambrosi ') , presi i rrento sai munti Boodo Salorno, sul Mendel sopri Caldaro ed Bppan, in vai di Ben- 520 APIAGEE. dena, presso Ponale sul lago di Garda (Hausm.), frequente nel Bresciano, così tra Marone e Vello (Zersi), altresì nel Bergamasco, fra 500 e 800 metri, cosi a Somasca, Erve, Predore (Rota), Corno d'Aviatico (Bert.) , abbonda in tutti i monti del lago di Como , e delle valli Cavargna e Sassina nella regione alpina (Com.), cosi al monte Barro a 700 metri (Pari.!), e trovasi anche nelle Crosgalle, al Castello di Bellagio , al Sasso Rancio e di Musso (Com), in vai Tellina nel bosco Valdone e in quelli di Carpoggio (Mass.), e presso i Bagni di Bormio a 1550 metri (Pari.!), sul Sempione, abbondante (Favre), raro nella valle di Strona nel Biellese (Bir.) , ad Alagna di vai Sesia (Carestia!), frequente presso Susa alla Brunetta (Re), in vai di Stura nel vallon di Puriac (Belli !), a Tenda a Ciapea (Ung.-Sternb.!), nel monte Mulace sopra Mentone (Ard.), nel monte del Gazzo sopra Sestri Ponente (De Not.), nei monti Lesime, Boglelio, Ghiarolo del Pavese (Noce. Balb.), nelle alpi Apuane, frequente, al Pisanino (Bert.), al Piano di Minucciano!, al Sagro (Beccari !) , nel monte Bandiera sopra Fornole, ai Fanti scritti (Bert.), all'Altissimo, alla Corchia, al monte Alto, ad Arni ecc. (Simi!), nell'Appennino toscano- emiliano verso Ghivizzano (Vitm.), a Pratofiorito (Giannini !), a Casoli (Pucc.!), al Passo dell'Aquila (Beccari 1), presso Boscolungo al Vallon- cello a 5700-5800' e al Diaccimi della Volpe (Pari.!), al Ventasso (Re), e al Corno alle scale (G. Bert. ecc.) , nelle Marche a Rocca- baiarda sul Catria (Piccinini!), sul monte Gemmo di Matelica (Nar- ducci!) , e sul monte Birro (Bert.), in Umbria presso la cima del Subasio (Tanf.!), nel Piceno-Abruzzo nei monti Vettore, Corona (Bert.), de' Fiori (Ors.!), Pizzo di Sivo a Fonte Vidone!, Barete , Marino (Bert), in valle Canetra presso Norcia (Sang.), in quel di Accumoli, a Forca di Corno (Ors.), presso Caramanico alla Crocella (Pedicino !), al Maiellone (Ces.), in valle Orfenta a 4000' (Groves!), sul Morrone (Maur., Ped.!), e sul Velino (Ten.), nel Gargano (Ten.!) a Monte S. Angelo e S. Marco in Lamis (Porta Rigo ! ecc.) , nel Lazio sul Lucretile (Bert.), e sul monte Gennaro (Seb. Mauri), in Campania a Picinisco ai Treconfìni (Terr.!) nel salire allo Zaffineto, a S. Biagio sul monte Cavallo, a Sandonato sul monte Croce, a Pie- traroia sul monte Mutria, a Frasso Telesino sul monte S. Michele (Terr.), sul monte di Spigno (Terr.!) , e su quello di Gioia, infine a Castellammare (Pasq.!). Nasce ancora in Sardegna sul monte Oliena nel luogo detto Orto camino (Mor.!). Fiorisce in luglio ed agosto, e sin da giugno ne' luoghi più bassi; fruttifica in agosto e settembre. LASERPITIUM. , 521 Distribuzione geograHca. — Nei monti dell'Europa media-me- ridionale, dalla Spagna alla Transilvania. /. / 154. p glabratum , foliis glaberrimis. Laserpitium cynapiifolium Solis-Marschl, aufz. in A r$. /». 12. Uni. o. e. />. Pati. Gib. l. e. Laserpitium Panax glabratum Gren.'Goir. fi. Pr. i. p. Wars. rat. pi. Cort p, I l iserpithioa Panai cynapiifolium Are. I. e, 528 AP1ACEE. Stazione, Abitazione) Fioritura e Fruttificazione. — Nei prati delle Alpi, principiando dalle Gozie, dove non è infrequente (A1L): nel territorio di Susa , ovunque nei monti, nel monte Musine sopra Torino (Re), nel Cenisio, copiosissimo (Ali.), così al lago (Parla- tore! ecc.), poi nella valle dell'Orco a Geresole (Beccari!), al S.Bernardo (Mercier!), nei monti di Allagna Italiana (Bir.) , al Sempione, in abbondanza (Levier!), al Gottardo (Bert.) , sopra Canobbio nel monte Torino (Ball!), presso Lecco nel monte Barro (Gom.!), sul monte Legnone sopra gli abeti (Com., Bert.), in vai Tellina, in quasi tutte le alpi, particolarmente nei boschi (Mass.): in copia nei prati alpini della valle Malenco , di Mara, Togno, Cam- pendola, Valdone(Com.), a Madesimo (Tranquilli!), frequentissimo nei monti di Bormio (Anzi) , cosi a S. Caterina a 1700 metri (Pari.!), poi nel Bergamasco, frequente, fra 700 e 2500 metri (Rota), cosi al Tonale e a Ponte di legno (Pacca!), nel Bresciano, nei dirupi delle prealpi ai monti Fronden, Pesseda , Gazzo (Zersi), nelle Co- lombine alla Singla a 2000 metri (Pari.!), nel monte Miserili valle di Bagolino sul granito a 5—6000' (Iluler Porta!), in Tirolo sul granito (Facch.) : in vai di S. Valentino e Rendena nelle Giudicane, in vai di Sarn da Oberstùckel verso Passiria , comune sui monti at- torno Bolzano, su Schlern , Ifinger, Seiseralpe, Mendel, Ritten so- pra Klobenstein principiando a 5900' e di lì comune fino a Pemmern e Rittneralpe, in vai Venosta sul Wormserjoch, in valle di Schnals, di Schlinig, di Rayen, nell'alpi di Laas , e in valle di Matsch, in- torno a Bressanone, ecc. (Hausm.); dopo di che si rende assai raro, non trovandosi che in qualche luogo del Friuli, come presso Glau- zetto (Pir.). La varietà è propria della Corsica, dove nasce nel monte Rotondo (Soleirol!) sopra il lago (Mars.), alla Calanca a 6 — 7000', abbondante, nel monte S. Pietro poco oltre 4000' (Salis), nel monte d'Oro (Jordan !), nel monte Renoso, sulle rupi di Pietramala (Mars.), a Vizzavona (Bert. ecc.). Fiorisce in lùglio e agosto; frut- tifica in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Inoltre nelle finitime Alpi francesi, svizzere e austriache. ((Descrizione. — Folia petiolata , petiolis basi vaginantibus, pallide viridia, petiolis communibus striato-viridibus. Caulis teres, longitudinaliter sulcatus, sulcis pluribus parum profundis, albidis vel rubellis, ad nodos parum incrassatus, farctus seu non fistulosus (Co- molli), scabriusculus. Involucrum et involucella polyphyHa, involucri phylla radiis breviora , lanceolata, vel acuminata, integra vel plus DAUGUS. 529 minusve apice partita ,' laciniis acuminatis, dorso viridia, margine lato alba, ciliolata. Involucellorum phylla radiolos aequantia, lan- ceolata, apice longe acuminato-aristata, arista saepe apice violacea, dorso viridia, margine lato alba, plerumque integra, ciliolata. Radii et radioli tenues, pallide virentes, angulares, puberulo-scabri: radii demum incrassati. Umbella terminalis saepe tota hermaphrodita , laterales masculae steriles. Calyx: limbus 5-dentatus, dentibus folio- losis, setaceis, albis, patentibus, vix ciliolatis; tubus in floribus ma- sculis brevissimus, in hermaphroditis lineari-oblongus , ovario adnatus, 5-jugus, jugis vix alatis. Petala 5 alba, obovata , apice acuminata, acumine longo, inflexo, ascendente. Stamina petalislon- giora, incurva. Filamenta fìliformia , alba. Antherae subrotundae , obtusae, basi emarginate, dorso supra basim affìxae, biloculares. Stylopodia subrotunda , alba. Styli in floribus masculis nulli, in hermaphroditis longi , subulati-curvuli , albi. Stigmata obtusa, pa- tula, subcapitata. Pollen album. Fructus a latere compressus, stylis persistentibus, divaricatis, fuscis coronatus. Mericarpia jugis 5 vel abortu saepe 1 — 3, alatis, ala membranacea, alba, subintegra. (Pari, ms., descr. della pania di S. Caterina). » SEZIONE SECONDA. Gaucalidee. Daucine/e , CaucalinEìE Koch. Caucalide.e Tausch in flora I . p. 344. Fructus armatus. LX DAVCU9. Daucus et prò parte Caucalia ti Arte dia Linn. Orlaya, Daucus et Platyspermura Ho/fm. gen. pi. umb. A Orlaya et Daucoa Cani, prodr. tytt. nat. i. p. 209. I Pati, Git comp. //. imi. p. 601, $02. t. 96. /'. 7. t. 97. /. 6. Daucus Iknth. Hook, gen, pi. f.p. 9Ì8. li. .ha Italiana. — Vot. Vili. 3i 530 APIACEE. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, petalis patulis, infractis. Fructus ovalis vel oblongus , a dorso compressus a latere constrictus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro , coccis compressis convexo-concaviusculis, 9-costatis costis subsequi- distantibus, 5 tenuibus setulosis, quarum 3 dorsalibus 2 ventralibus, 4 alatis alis in aculeos scissis, quarum 2 dorsalibus 2 marginantibus. Semina adhaerentia , compressa. Portamento. — Erbe annue o bienni, basse o mezzane , con foglie molto divise, con fiori bianchi , rossicci o gialli, in ombrelle involucrate. Osservazione. — Oltre le specie appresso notate co' loro sino- nimi, figura nel Compendio di Ces. Pass. Gib. un Daucus coadunatus Tin., che non trovo in alcuno degli scritti di Tineo. Involucri bracteas integrae. Umbella fructifera haud con- trada. Fructus costae 2 — 3-seriatim aculeati. Gen. Orlaya Hoffm. I. Daucus srantliflorus. D. glabriusculus, umbellismultiradiatis, involucri bracteis sub-5 lanceolatis membranaceo-marginatis, floribus quam maxime radian- tibus, stylis elongatis, fructibus 7 — 8 millim. longis , coccorum facie commissurali ovali-acutata costis valde dissitis, alis in aculeos subulatos inaequales sectis. Gaucalis grandiflora Linn. sp. plant. ed. 1. p. 240. Bert. fi. Hai. 3. p. 176; et auct. vet. Daucus grandiflori^ Scop. fi. carn. ed. 2. 1. p. 189 {1172, non Desf. 1798). Are. comp. fi. ital. p. 297. Orlaya grandiflora Hoffm. gen. pi. umb. p. 58; et auct. ree. Figure. — Col. ecphr. p. 94. f. sin, Riv. ord. pi. fi. irr. peni, t. 25. Lam. ili. t. 192. f. 1. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 157. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta la Penisola, in luoghi selvatici, ma più ancora nei campi fra i se- minati. Piemonte, qua e là (Ali.): in quel di Susa , abbondante, come pure in più siti attorno a Torino (Re ecc.) , nel Novarese (Bir.), ad Arona (Franzoni!, Ricca!). Lombardia: nel Pavese, in più luoghi (Noce. Balb.), avventizio (Rota), nel Cremonese a Gru- mone, nel Milanese a Vimercate (Pari.!), nel Comasco, in copia (Com.), e ai Corni di Canzo (Bert.), in vai Tellina (Mass.), nel DAUCUS. 531 Bergamasco, importato (Rota), nel Bresciano, frequentissimo (Zersi), a Mantova (Bert.). Tirolo: al lago di Garda, presso Varrone, a Ro- veredo (Hausm.), nelle colline attorno a Trento (Perini !), in copia a Bolzano, a Merano, a Latsch e Castelbel, a Bressanone (Hausm.). Veneto, tutto (De Vis. Sacc): a Verona, ovunque (Goiran!), nel Polesine al Po , non frequente (Grig.), negli Euganei (Kellner !), a Venezia (Rudi, ecc.), nel Vicentino (Marz.), nel Bellunese (Venzo!), nel Friuli ad Udine, Ignano , Fagagna, Brazzano ecc. (Pir.). Gori- zia, Monfalcone, Wipbach (Wulf.). Istria: a Trieste (Bert. ecc.), nell'Istria meridionale, spesso in quantità, e nelle isole Brioni e Veruda (Freyn), pure comune a Fiume (Smith). Emilia: nel Par- mense, comune in colle e in monte (Pass.!) , nel Modenese e Reg- giano a Rolo (Pir.!) , Scandiano, Scstola , Montese, Sparavara (Gib. Pir.), nel Bolognese in molti siti (Bert., Cocc), a Faenza (Cald.!). Liguria, qua e là frequente (De Not.): a Nizza (Canuti, Ard.) , Levenzo, Mentone (Ard.), tra Saorgio e Tenda (Webb !), al col di Tenda (Bourgeau! ecc.), al capo Berta, raro (Ricca), al monte Ca- prione del golfo della Spezia (Aiuti !). Toscana , comune nelle re- gioni campestre e submontana, più raro nelle regioni maremmana e montana: a Sarzana (Bert.), a Pontremoli!, nei dintorni di Car- rara (Pari.!, Bert.) e di Massa (Bert.), e nell'Altissimo (P. Savi!), in vai di Serchio presso Lucca (Calandrimi ecc.), ai Bagni (Pari.!), a Fracchi (Giannini!), Camporgiano e S. Donnino!, nei monti pi- stoiesi alle Piastre (P. Savi!), nel monte Pisano!, abbondante nel Fiorentino, in Casentino a Romena!, a Radda (Beccari!), Siena (Tassi), Volterra (Amidei!), Rocca S. Silvestro!, al Poggio di Mon tieri, a Porchereccia di Cupi nel Grossetano (Santi), ad Arcidosso! nel monte Labbro (Campani!), a Pitigliano (Savi!), a S. Sepolcro (Cherici!). Perugia (Bat.). Marche: nel Catria (Piccinini!), a Ma cerata (Narducci !), S. Angelo in Pontano (Marzialetti!). Abruzzo e Molise: a Pescara (Kuntze!), Caramanico, al Morrone (Ces.), ovun que nei bassi della Maiella (Pedicino!), a Campochiaro (Col.)i Pie tracatella (Pasq.l). Lazio: a Canino (Bert,), al Sortite (8ang.) . a' monte Gennaro (Pir.!), a Palombaro, S. Pòlo (Seb. Maur.), Tivoli (Mann) ecc, Campania: a Ca8teWolturno(Terr.l), a Mon-.. ne , l Basilicata : a Muro, e sul Vulture, comune (Terr.). Otranto ves). L'unica località insulare dote sia itato indicato è Bastia (Sai.) Fiorisce in giugno, o luglio; fruttifica in loglio, o igoato. Distribuzione geografica. — Kuroji.i mnlia 6 meridionale, k\ IVica settentrionale. 532 APIACEE. « Descrizione. — Pianta annua, alta da 2 a 4 decimetri, verde, glabra. La radice è fusiforme, ramosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, cilindrico, striato, verdognolo, ramoso sin da basso, con i rami patenti o eretto-patenti. Le foglie sono alterne, un po' lon- tane, patenti, le inferiori tripinnati— partite , con le lacinie intere 0 2 — 4-fìde e le laciniette piccole, corte, lineari-lanceolate, acute, con un piccolo mucrone all'apice; sono di un verde chiaro di sopra ed ivi con solchi leggieri che corrispondono ai nervi di sotto , di un verde ancora più chiaro di sotto, ed ivi con un nervo longitudi- nale rilevato che si dirama per mandare un nervetto anche rilevato in ciascuna lacinietta : lateralmente al nervo sono ivi leggermente sol- cate, vi è qualche raro pelo corto e rigidetto nel nervo longitudinale. 1 piccioli proprii ed il picciolo comune sono solcati di sopra, con- vesso-angolati di sotto, e questi si allarga in basso in una guaina membranacea, lunghetta, con la quale abbraccia il fusto ed i rami. Le foglie superiori sono gradatamente più piccole e meno divìse , con il picciolo più corto : nelle supreme questo è ridotto alla sola guaina, la quale talvolta si svolge molto e porta all'apice una foglia lineare. Gli ombrelli sono portati all'apice di lunghi peduncoli, eretti o eretto-patenti, angolati e striati, e si compongono di 4 a 5 raggi, quasi uguali, duretti, eretto-patenti o eretti, ciascuno dei quali ha all'apice un ombrelletto composto di un numero maggiore di rag- getti, corti, delicati, quasi cilindrici e bianchicci. L'involucro è formato per lo più di cinque foglioline, un po' disuguali, più corte o quasi uguali ai raggi, patenti e un po' curvate in fuori e in giù, lanceolato-lineari, acuminate, verdi nel dorso con un margine ora più ora meno largo, membranaceo e bianco. Le foglioline dell'invo- lucro sono anche per lo più cinque, però le tre esterne molto più grandi delle interne, queste sono quasi lineano setacee, quelle ovali-lanceolate, acuminate, con un largo margine bianco, tutte verdognole nel dorso , e patentissime o patenti. Il calice ha i denti lunghi, lesiniformi, bianchicci, eretto-patenti. I petali sono bian- chi, eretto-patenti, quasi obovati, smarginati, con una lacinia o appendice lunga quasi quanto il petalo, rivolta in dentro ed in giù, lineare, ottusa, scanalata di sopra: il petalo esterno di due o tre fiori dalla parte esterna degli ombrelletti della circonferenza é molto più grande degli altri petali, patente, profondamente bifido, con le lacinie allungate, ottuse, e con la lacinietta simile a quella degli altri petali. Gli stami sono quasi due volte più lunghi dei petali, patenti. I filamenti sono filiformi, bianchi; le antere sono ovali, biloculari, DAUCUS. 533 bianche. Gli stilopodii sono piccoli , formami insieme come un anello verdognolo. Gli stili sono lunghi, poco più lunghi dei petali, un po' divergenti, bianchi. Gli stimmi sono in capolino, bianchi. Il frutto è ovoideo , schiacciato-lenticolare dal dorso , coronato dai denti lesiniformi del calice , con cinque righe longitudinali primarie filiformi, tre nel dorso e due vicine alla commessura, fornite di due ordini di sete quasi cilindriche , ivi un po' curve e dirette in fuori ed un po' in su, e con quattro costole intermedie, fornite di due ordini di spine lesiniformi , molto più grosse e lunghe delle ri- ghe primarie, patenti e dirette un po' in su, con l'apice curvato ad uncino, in mezzo alle quali nelle costole stesse sono alcune piccole spinette assai corte. La commessura è ovale e quasi piana. (Pad. ms., descr. della pianta di Grumoné). » £. Daucus platycarpos. D. glabriusculus , umbellis 2— 5-radiatis, involucri bracteis sub-3 lanceolatis membranaceo-marginatis, floribus radiantibus , slylis elongatis, fructibus ultra centim. longis , coccorum facie com- missurali ovali-acutata costis valde dissitis, alis dorsalibus in aculeos subulatos inaequales sectis, marginalibus validioribus partitis. Caucalis platycarpos Limi. sp. plani, ed. 1 . p. 241 . Beri. fi. ital. 3. p. 181 ; et auct. vet. Daucus platycarpos Scop. fi. cani. ed. 2. I. p. 190. Are. comp. fi. ital. p. 298. Orlaya platycarpos Koch gen. trib. plani, limò. p. 79 ; et auct. ree. Figure. — Col. eephr. p. 94. f. dextr. Riv. ord. pi. fi irr. peni. t. 26. Reich. te. fi. germ. 21. t. 156. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione Per i|IKì>Ì tutta l'Italia, nei campi fra i seminati. Baro nell'Alta Italia: nel Bergamasco al piano, importato (Rota), nel Bresciano, frequente, per esempio a S. Gottardo (Zersi) e a Brescia (Ces.l), nel Manto- vano (De Vis, San.), aegli Euganei (Trev.), nel Vicentino (Mara.), a Gorbia (Wulf.), a Trieste (Scoi».); e nella destra ralle del Po i Stralicila, avventizio (Rota), i l'arma (Jan!), e al monte Prìnsera (Pari!), nel Moderi laMontegibbio (Gib, l'ir.», presso Scandiano, i Varana e S. Valentino (Morì), nel Bologuesei Monte- castello, orienti, Barbiano, Prenda (Bert.), Crorara, Soriana, 534 APIAGEE. Zola predosa, e Mongardino (Gocc), presso Faenza in molti siti (Cald.!). Liguria, qua e là: a Nizza (Webb! ecc.), Villafranca (Bourgeauì), Mentone (Ard.), Porto Maurizio (Berti!), Oneglia (De Not.), Diano Marina e Cervo (Ricca), Genova a Marassi (Bert.). Toscana, nelle regioni maremmana e campestre, ed anche nella sub- montana: a Serravezza (Bert.), Serravalle Pistoiese (Galandrini !) , nel Fiorentino, non raro!, in Mugello, in Casentino a Prataglia (Pari.!), aRadda (Beccari!), Siena (Bert.), Volterra (Amidei!), Arcidosso!, nel monte Argentaro (Pari.!). Perugia (Bat.). Marche: a Macerata (Narducci!), e Ascoli (Bert.). Abruzzo: a Pescara (Kuntze!), Caramanico, all' Orfenta (Ces.). Lazio: a Roviano ecc. (Seb. Maur.), a Terracina (Bert.). Campania: presso Capuaa Pasto- rena (Terr.!), intorno a Napoli (Ten.). Basilicata: a Muro, comune, sul Vulture (Terr.). Puglia : a Otranto (Groves !) , e Leucaspide (Groves). Calabria: a Pizzo, Palmi (Are.!), Reggio (Pasq.!). Corsica: a Corte (Bert. ecc.). Sardegna, comune (Mor.!). Sicilia: presso Palermo alla Pizzuta (Pari.! ecc.) e nel monte de' Cani, a Polizzi (Guss.), nelle Madonie (Pari.!) alla Colma grande e a Castellobuono, a Floresta (Guss.), Noara(Seguenza!),Bafia, Itala (Guss.), Mandanici(NicJ), Taormina, Catania, Siracusa (Guss-.), Avola (Bianca!), Spaccaforno, Delia, Caltanissetta , Sciacca, e in Lipari (Guss.). Fiorisce e frut- tifica secondo i luoghi in aprile e maggio, o in maggio e giugno, o in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Nel bacino Mediterraneo, in Cri- mea e nel Transcaucaso. 3. Ilaiicug immilli* D. crebre pilosus, umbellis 2— pauciradiatis, involucri bracteis sub-3 angustissimis , floribus vix radiantibus, stylis abbreviatis , fructibus 6—8 millim. longis, coccorum facie commissurali ovali costis valde dissitis, alis dorsalibus in aculeos subulatos inaequales sectis , marginalibus validioribus partitis. Caucalis pumila Linn. syst. nat. ed. 10. p. 955 (1759). Gouan fi. monsp. p. 285 {1765). Bert.! fi., ital. 3.p. 182. Zum. fi. ped. 1. p. 429. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 247. Daucus muricatus 0 maritimus Linn. sp. pi. ed. 2. p. 349 {1762). Caucalis maritima Gouan hort. monsp. p. 135 {1762). Guss. fi. sic. syii. 1. p. 330. Bianca fi. Av. 5. p. 121. DAUCUS. 535 Daucus mariti mas Gaertn. de fruct. 1. p. 80 (1788, non Lam. 1788). Are. comp. fi ital. p. 298. Orlaya maritima Koch gen. trib. pi. utnb. p. 79; et anct. plur. ree. Figure. — Ger. fi. gallo-prov. t. 10. Cav. ic. descr. t. 101. Reich. ic. fi. gertn. 21. t. 205. f. /, 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle arene marittime della Penisola e delle isole. Cresce da Nizza a Mon- tone (Ard.), presso Taggia (Panizzi!), ad Albenga (Berti!, Picconeì), Savona (Borierò !), Spezia (De Not.), presso Sarzana, e Massa (Bert.), presso Pisa!, a Lacona nell'Elba (Marciteci !), presso Orbetello !, a Palo (Sang), Fiumicino, Ostia (Seb. Mauri ecc.), e Castel Fusano (Cuboni!) , a Terracina (Bert.), al lago di Fondi, a Mondragone (Terr.!), e Fusaro (Ten., Bert.), in Ischia (Guss.), a Pesto (Ten.), a Nicotera (Ricca!) , presso Reggio (Macch.), a Torremare (Giord.), in tutta la costa meridionale di Terra d'Otranto (Groves) , a S. Ca- taldo (Porta Rigo!), al Gargano (Ten.) presso Rodi (Porta Rigo!), a Pescara (Ten., Kuntze !) dove par che si fermi sull'Adriatico. Cresce in Corsica a Bastia (Mars.), Biguglia (Mabille !), Aleria (Soleirol!), Portovecchio (Mars.); in Sardegna, dov'è comune (Mor.) , in Mad- dalena, Caprera e S. Stefano (Genn.), a S. Teresa (Barb.), a S. An- tioco (Bert.), presso Piscinas (Ascherson!), e Pula (Mùller!); in Sicilia ovunque (Guss.): a Trapani, presso Palermo a Fondachelli , a Cefalù (Pari.! ecc.), nel Messinese (Nic.) , a Catania (Bert. ecc.), ad Avola comunissimo (Bianca!), a Scoglitti (Aiuti!), a Terranova (Heldreich!); in Gozo (Duthie!) e Malta (Grech). Fiorisce e frut- tifica in aprile e maggio, ed anche sin da marzo e sino in giugno secondo i luoghi. Distribuzione geografica. — In tutto il Mediterraneo, e in Por- togallo. ce Descrizione. — Pianta annua, di un verde cinerino. Ka- dice lunga, fusiforme, fibrosa, bianchiccia, pobescente-pelosa. Fusto giacente in parte per terra, ramoso sin dalla base con i rami corti e divaricati, e come questi cilindrico, verdognolo-bian. luccio, pubescente, peloso per peli copti, bianchi, diretti un po'in basso nelle parti inferiori , orizzontali udir parti superiori, «ole, erette, o eretto-patenti , bipennati-partite con le laciniette corte, bialongo-lineari , ottusette e con un piccolo callo rossiecio-chiaro o rosso all'apice, con un solco longitudinale di sopri e con un nervo longitudinale di sotto, e peloaette pei peli corti, diritti e bianchi: 536 APIACEE. tali foglie sono tutte fornite di picciolo, il quale è stretto, scanalato di sopra, convesso e striato di sotto, con i peli come le lacinie, un po' più largo alla base. Ombrello terminale con un peduncolo corto o cortissimo, e più corto degli ombrelli laterali, i quali uguagliano o più spesso superano le foglie: tutti gli ombrelli con 2 a 5 raggi, i quali sono molto disuguali, striati e pelosi come le foglie e le parti superiori della pianta. Involucro con 2 a 5 foglioline disuguali, quasi uguali o più corte dei fiori, più corte degli ombrelli in frutto, patenti, lineari-lanceolate, intere (o di raro trifìde) , con una pic- cola punta all'apice , verdi, con i soliti peli. Involucelli simili alle foglioline dell' involucro ma più piccoli. Raggetti più corti dei fiori. Calice: tubo saldato con V ovario, lembo con cinque denti piccoli , eretto-patenti, acuti, rossicci. Petali 5, piccoli, quasi obcordato- tondi, convessi nel dorso ed ivi pelosi per rari peli bianchi, con una corta unghia alla base, con una appendice all'apice , la quale è stretta e curvata in dentro ed in giù: sono di color violetto-chiaro. Stami quasi uguali ai petali. Filamenti corti, lesiniformi, curvati in dentro, poi eretto-patenti, bianchicci, glabri. Antere quasi tonde, didime, inserite nel dorso appena sopra della base, del colore della corolla, glabre. Stilopodii emisferici, convessi di sopra, verdognoli. Stili appena manifesti nell'atto della fioritura, poi quasi conici che si continuano con gli stilopodii che hanno cangiato di forma, eretti, un po' divergenti , verdognoli. Stimmi quasi in capolino, violetto- chiari. Frutto ellittico , coronato dai denti del calice che sono allora quasi triangolari-mucronati e dagli stili persistenti. Coste primarie pelose per peli lunghetti e bianchi. Coste secondarie fornite di acu- lei disuguali, grossi, slargati alla base, schiacciati ivi lateralmente, giallicci e terminati all'apice da piccole punte bianche in stelline e curvate in giù. (Pari, ms., descr. di pianta della Maremma toscana). » * * Involucri bractese laciniata. Umbella fructifera contracta. Fructus costai 1-seriatim aculeati. Gen. Daucus auct. 4. Daucus muricatus D. hispidus, foliis uniformibus , pluries sectis partitis lobulis brevibus anguste lanceolatis, involucro umbella multo breviore , bracteis ut partim involucellorum laciniatis laciniis tenuibus, floribus albis, magniradiantibus, umbella fructifera obconica receptaculo am- DAUCUS. 537 pliato pednnculis incrassatis , f'ructibus (pallidis argentinis) 6—8 millim. longis, coccorum facie commissurali oblonga costis contiguis , alis in aculeos planos latitudinem cocci multo superantes partitis. Artedia muricata Limi. sp. plant. ed. 1. p. 242. Daucus muricatus Linn. sp. pi. ed. 2. p. 349 (excl. £). Bert. fi. ital. 3. p. 173 {excl. cit. mant.) ; et auct. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 21. t. 161. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle isole maggiori: in Corsica (Gren. Godr.)a Sisco (Petit); in Sardegna nei campi, frequente (Mor.!) , cosi a Cabras in luoghi erbosi (Bert.), e presso Cala d'Ostia (Ascherson!); in Sicilia ne' luoghi argillosi (Guss.), presso Palermo a Misilmeri (Pari.!, Tod.!), al Piano della Sloppa (Reich.), alla Piana de' Greci (Pari.!), alla Pizzuta in luoghi erbosi (Magnaguti !), a Messina nei campi e nelle prunaie (Nic), a Catania (Tom.), ad Avola tra le biade, e nei campi argillosi , ma non molto frequente (Bianca), a Terranova nei cigli dei campi (Huet!), presso Girgenti (Aiuti!). Nasce anche nella Penisola nella Calabria (Ten., Reich.) orientale (Guss.), in Basilicata, nel Princi- pato citeriore, per i campi (Ten.); quindi a Genova, ne'pascoli fuori porta S. Bartolomeo (De Not.), a Mentone e Roccabruna ne' campi asciutti, raro (Ard.); indicato anche nel Lido veneto (Reich.). Fio- risce e fruttifica in maggio e giugno , o in giugno e luglio. Distribuzione geografica Nella Penisola iberica , in Italia, forse in Grecia, nell'Affrica settentrionale. 5. DaueiiB aureas. 0. hispidulus, foliis uniformihus, plurics sectis partitis lobulis brevibus anguste lanceolatis , involucro umbèlla panilo brevimv , bracteis ut partim bivolucel Ioni m lacinia ti 8 laciniis tenuibus, lloribus albis, parviradiantibna, umbella Fructifera obconica receptaculo am- pliati» pedunculis incrassatis, fructibua (luteacentibua nunc aureis) r>— 6 millim. l< >ccornm facia commissurali oblonga costis contiguis, alia in aculeos planos latitudinem cocci multo superantes lectia. Daucus aureufl Detf.l //. ali. i. p. Ù2. Bert. fi. Uni. S. I>. 175. Gxm.ì fi. tic. tyn. 1.p. 336 Bianca fi. rie. 6 /». 12& Tar. Gtrb, cai. pi. Calai, p. 16. Nic. praèr. fi. man. p. 538 APIACEE. Pass, Gib. comp. fi. ital. p. 603. Are. comp. fi. ital. p. 298. Strobl fi Etn. p. 223. Tom. fi. sic. p. 272. Figura. — Desf. 0. C. t. 61 . Stazione , Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In Si- cilia nei terreni argillosi, fra le semente, alle quali riesce molto infesto, nei margini dei campi e delle vie campestri (Guss. ecc.) : a Misilmeri, Piana de' Greci (Pari.! ecc.), Termini (Guss.) , fra Termini e Fiume grande (Bert.), a Roccapalumba (Loj.!), fra Roc- capalumba e Montemaggiorealli Fiaccati (Tod.!), ad Alia, Collesano, Alimena, Caltanissetta , Castrogiovanni, Nicosia, Gapizzi , Traina (Guss.), Catania (Biv.!, Guss.!), Villa allegra, Nicolosi (Strobl), Galtagirone, copioso (Tar. Gerb.), Siracusa (Guss.), Avola, ma di rado (Bianca), Terranova, da Girgenti a Partanna e Trapani, a Ca- stellammare, Alcamo, S. Giuseppe ecc. (Guss.). Cresce pure in Calabria a Vallelonga (Guss.!) , da Melito a Siderno, a S. Leonardo, Cassano, Francavilla (Guss.); e poi a Genova fuori di porta S. Bar- tolommeo (Genn.!, Cald.!). Fiorisce e fruttifica da aprile a giugno, a Genova in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Inoltre nella Penisola iberica, nell'Affrica settentrionale, in Soria e Palestina. O. Daucus Ulielielii, D. (diffusus) hispidulus, foliis uniformibus, pluries sectis par- titis lobulis brevibus anguste lanceolatis , involucro umbella paullo breviore bracteis laciniatis laciniis tenuibus, involucellorum integris ampie mambranaceis, floribus albis, grandiradiantibus, umbella fructifera obeonica receptaculo nec ampliato pedunculis nec incras- satis, fructibus 6 millim. longis, coccorum facie commissurali oblonga costis parum dissitis, alis in aculeos subulatos latitudinem cocci multo superantes partitis. Caucalis Fiorentina, Dauci sylvestris folio, et facie, fructu parvo Mkh.! in Tilli cat. hort. pis. p. 36. Daucus muricatus Limi, (non sp. plant. ed. 2) mant. plant. p. 352 (excl. syn., et £), et herb. sec. Guss. Gand.l proir.syst. nat. 4. p. 210 (quoad pi. ex agro Senensi). Daucus Broteri Ten.l fi. nap. 4. syll. app. 3. p. 4. Bert.! fi. ital. 3. p. 112. 10. p. 479; et auct. omn. DAUCUS. 539 Daucus pubescens (non Koch) De Not. rep. fi. lig. p. 186. Ces. Pass. Gib. comp. fl.ital. p. 603. Daucus. Micheli! Car. prodr. fi. tose. p. 292. Cald.! fi. fav. tent. p. 111. Figura Ten. o. e. t. 222. f. 2 (pessima). Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi della Penisola media e inferiore. Nel lato occidentale nasce a Porto Maurizio (De Not.); occupa la regione maremmana e cam- pestre di Toscana: a Montecarlo presso Pescia (Chiostri!), presso Livorno ad Antignano! , nel monte Pisano presso i Bagni di S. Giuliano, a Peccioli in vai d'Era (P. Savi!), a Monteca- tini di vai di Cecina (Amidei !) , in tutto il Fiorentino , ab- bondante!, in Chianti a Radda (Beccari !) , a Siena!, a Popolano (Sommier!), a Chianciano (Groves!), ad Arezzo!; trovasi poi in- torno a Roma, frequente (Seb. Maur. ecc.), e nel littorale romano (Bert.); in Campania ad Atina , S. Leucio, Gradillo (Terr.) ; nel Principato citeriore a Casalicchio, ed Acropoli (Bert.); in Calabria a S. Basile (Terr.!). Nel lato orientale trovasi a Melfi (Terr.!); in Puglia a Otranto (Groves), e Canosa (Bruni!); in Abruzzo a Pescara (Kuntze!), Chieti (Pedicino !), Turri Valignano (Ten.), S.Valentino e Caramanico a 500—1000' (Porta Rigo!), Castelvecchio (Groves), Asergio (Cherici!); nelle Marche ad Ascoli, Pedaso!, Porto Civita- nuova (Cavanna!); in Emilia a Forli , Faenza (Cald.!), e fino nel Parmense (Pass.) a Guardafone (Bert.). Fiorisce e fruttifica da lu- glio a settembre. Distribuzione geografica. — Oltreché in Italia, secondo Boissier in Zante, nell'Asia Minore, in Soria e in Palestina. « Descrizione.— Pianta annua, di un verde piuttosto scuro, ispida per radi peli a guisa di aculei, i quali hanno una base larga e sono corti, duri, un po' curvi , bianchi. Radice fusiforme, bianchiccia. Fusto alto da 1 x\t a 5 decimetri, ramoso fin dalla base, con i rami divaricati, e come questi cilindrico, Striato, verdognolo con righe Longitudinali bianchicce, con i peli sopra descritti , i quali Bono più lunghi in basso e presso la divisione dei rami. Foglie radicali pic- cole tripennatidivise, quelle del fusto sono alterne, gradatamente più piccole e meno divise, tutte con le laciniette lanceolato , acuto c.oii una punta all' apice, cigliato-iapidetta nei margini, di un verde chiaro di sopra ed ivi con un solco longitudinale in ciascuna lacinia, più pallido e con un nervo longitudinale «li sotto, ivi con peli ispidotti. Il picciolo è scanalato leggermente di sopra e di sotto. 540 AP1ACEE. rigidetto: è slargato alla base in una guaina più chiara. Gli ombrelli sono all'apice dei rami e dei rametti, piccoli. L'involucro si compone di circa 5 foglioline, patenti, quasi uguali o poco più corte dell'om- brello, per lo più trifide e di raro anche semplici, con le lacinie strette, lineari, acute e quasi acuminate, verdognole, ispidette. Le foglioline dell' involucello sono semplici, del resto simili a quelle dell'involucro. I raggi ed i raggetti sono angolati ,' verdognoli o in parte sfumati di rossiccio, ispidetti per i soliti peli. I fiori della cir- conferenza sono ermafroditi , con i petali esterni più grandi e rag- gianti, quelli del centro sono maschi e con i petali quasi uguali. Il tubo del calice saldato con 1' ovario è verdognolo o in parte rossic- cio, aculeato; il lembo ha cinque piccoli denti verdognoli. Petali piccoli, obovati, smarginati, con un piccolo lobo nella smargi- natura, il quale è stretto, acuto e rivolto in dentro, bianchi, tal- volta sfumati di violetto-rossiccio di fuori. Filamenti filiformi, bian- chi. Antere piccole, quasi tonde, bianchicce o sfumate di violetto rossiccio. Stilopodii semiemisferici, con cinque leggieri lobi in basso, bianchicci. Stili poi più lunghi degli stilopodii, disuguali, bianchi. Stimmi anche bianchi e quasi in capolino. Frutti di un violetto ros- siccio, piuttosto grandi; mericarpi con le costole primarie filiformi e verdognole, munite di due fila di piccole sete o peli ispidi, diver- genti e curvati in fuori, disuguali e bianchi, e con le costole secon- darie alate con le ali divise fin poco sopra della base in 6 a 8 aculei molto più lunghi della larghezza del frutto, distribuiti in una sola linea divergente, lesiniformi, e forniti all'apice di piccoli aculeetti, rivolti in giù. (Pari, ms., descr. della pianta Fiorentina). » Osservazioni. — Ricorderò le ragioni per cui nel Prodr. della fi. tose, io fui costretto , giusta le regole sancite dal Congresso bota- nico del 1867 (art. 3, 36, 60), a cambiare il nome errato di Daucus Broteri: « Tenore, fondandosi sopra un semplice dubbio emesso dallo Schultes nel Syst. vegetabilium , che non spettasse forse al Daucus muricatus Linn. la pianta descritta con tal nome dal Brotero nella FI. lusit. 1. p. 445, credè che un Daucus nuovo da lui trovato nell'Abruzzo, e alquanto affine al D. muricatus, dovesse essere la specie del Brotero, e lo chiamò perciò D. Broteri. Ma ciò non può essere, perchè in primo luogo il dubbio dello Schultes non mi pare fondato, inquantochè la descrizione del Brotero ben conviene al vero D. muricatus, e in Portogallo è stata ripetutamente trovata questa specie; e in secondo luogo la descrizione del Brotero non può appli- carsi alla pianta di Tenore, la quale nemmeno nasce in Portogallo. » DAUCUS. 541 7. Slam-si* bicolor. D. minute pilosus inferne hispidus , foliis pluries sectis partitis lobulis brevibus anguste Janceolatis, involucro umbella subaequali bracteis laciniatis laciniis tenuibus, involucellorum integris ampie membranaceis fìmbriatis, floribus albis, radiantibus, interioribus nunc plurimis coloratis , umbella fructifera obconica , fructibus 3 millim. longis, coccorum facie commissurali oblonga costis parum dissitis, alis in aculeos subulato-setaceos latitudinem cocci multo su- perantes sectis. Daucus bicolor Sibth. Sm. fi. grcec. 3. p. 64. Daucus setulosus Guss. in Cand.! prodr. syst. nat. 4. p. 211. Bert. fi. Hai. 3. p. 158. 10. p. 479. Guss. enum. pi. lnar. p. 144. Sang. (I. rom. prodr. alt.p. 246. Terr.l fi. Vult. syn. p. 79. Pasq. fi. ves. p. 50. Terr.l rei. Terr. Lav. p. 111. Enum. pi. mur. p. 60. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 603. Are. comp. fi. ital. p. 298. Macch. cai. piani. Regg. p. 76. Daucus speciosus Ces. sulle ombr. p. 22, ex auct. Daucus Broleri fi Boiss. fi. orient. 2. p. 1074. Figure. — Guss. o. e. t. 4 {mala quoad fig. d). Reich. ic. //. germ. 21. J. 158 (mala quoad fig. fructus). Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nella Penisola inferiore: abbondante nei prati marittimi del Romano, a Ostia, Fiumicino ecc. (Sang.), più in basso alle falde del monte Circello (Rolli!), poi a Caserta (Terr.!), e S. Leucio (Terr.), presso Napoli (Guss.!) a Bagnoli (Ten., Bert.), Capodimonte, Monte nuovo (Ten.), Portici in luoghi aridi (Heldreich!), copioso sul Ve- suvio sulle lave , in luoghi sassosi e altrove, in Capri (Pasq.) , in Ischia (Bolle!) comunissimo nei campi, nei colli sterili, per le vie in luoghi arenosi, nonché alle fumarole (Guss.), in Basilicata peri campi e le strade a Muro, e Melfi (Terr.), infine in Calabria (Ten., Guss., Bert.) nelle basse murgie del Pollino (Terr.!), e presso gio a Payigliano (Macch.). Nasce pure in Malta (Tod. Calcara !). Fiorisco e- fruttifica da aprile e umilio a giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Oltreché in Italia , in Crocia (Sartori!, Heldreich!, Boargeau!), in Asia Minore, Soria e Pale- stina (IJoiss.). osservazioni. La nostra pianta concorda perfettamente col Daucus bicolor figurato a lav. 270 della l'I. enee*, fcatoo la quan- 542 APIAGEE. tità maggiore in questo dei fiori interni colorati; ma lo stesso Bois- sier ammette la variabilità di questo carattere. Invece non è rappre- sentata dalla tav. 269, del D. guttatus , che da Boissier vien citata per una varietà del suo D. setulosus. 8. Daueus parviflorus. D. minute piloso-scaber inferne hispidus, foliis subuniformibus, bisectis, lobis inferiorum ovalibus incisis, superiorum partitis lo- bulis brevibus anguste lanceolatis, involucro umbella multoties bre- viore bracteis laciniatis laciniis tenuibus , involucellorum integris vix membranaceo-marginatis, floribus pallide flavis (Desf.), haud radiantibus, umbella fructifera conglobata receptaculo parum am- pliato pedunculis haud incrassatis, fructibus 4 millim. longis , coc- corum facie commissurali ovali costis dissitis, alis in aculeos subu- latos sectis latitudine coccorum sublongiores. Daueus parviflorus Desf.! fi. atl. 1. p. 241 ; non auct. Hai. Figura. — Desf. o. e. t. 60. Abitazione. — In Sicilia a Catania (Pari.!), e a Terranova (Tineo!). Distribuzione geografica. — Sicilia , Algeria , Canarie. Osservazioni. — Per il Daueus parviflorus dei nostri autori , vedasi al D. Carota y. Questa specie si distingue bene dalle affini per la grandezza dei frutti. 9. Daueus Carota. D. plus minus hispidus vel etiam glaber, foliis biformibus, bisectis, lobis inferiorum subovatis inciso-dentatis, superiorum li- neari-lanceolatis subintegris, involucro umbella breviore vel fere aequali, bracteis ut partim involucellorum laciniatis laciniis tenuibus, floribus albis vel rubentibus, radiantibus, umbella fructifera con- globata receptaculo parum ampliato pedunculis haud incrassatis , fructibus 2 — 3 millim. longis, coccorum facie commissurali ovali costis dissitis, alis in aculeos subulatos sectis latitudine cocci sub- breviores. Daueus Carota Lìmi. sp. plant. ed. 1 . p. 242. Beri. fi. ital. 3. p. 157 ; et auct. DAUCUS. 543 Daucus maritimus (an Lam.?) Mor. De Not.? fi. Capr. p. 63. Mor.? fi. sarà. 2. p. 260. Trev. prosp. fi. eug.p. 65. Guss.? fi. sic. syn. 1. p. 333. Car.? prodr. fi. tose. p. 291. Mars.? cat. pi. Cors. p. 66. Ces. Pass. Gib.? comp. fi. ital. p. 602. Are.? comp. fi. ital. p. 299. Barò.? fi. sarà. comp. p. 37. Tom.? fi. sic. p. 273. Daucus polygamus Guss. enutn. pi. Inar. p. 145. Terr. fi. Vult. syn. p. 79. Sec. rei. Terr. Lav. p. 76. Enum. pi. mur. p. 60. Terz. rei. p. 64. Quart. rei. p. 91. Daucus sativus Pass. fi. Parm. p. 128. Daucus nitidus Gasp, in Guss. enum. pi. Inar. p. 147. Pasq. fi. ves. p. 50. Ces. Pass. Gib. I. e. Daucus dentatus (non Bert.) Terr.! rei. Terr. Lav. p. 111. Daucus vulgaris Ing. cat. sp. Mond. p. 32. Figure. — FI. dan. t. 72%. Ali. fi. ped. t. 61. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 159. Guss. enum. pi. Inar. t. 5. /3 maximus, umbella grandiore receptaculo conspicue dilatato. Daucus mauritanicus Linn. o. e. ed. 2. p. 348. Savi due cent, p. 66. Re fi. at. prodr. p. 32. Pasq. fi. ves. p. 50. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 91. Daucus lucidus Linn. fil.? suppl. plant. p. 179. Zer.? fi. mei. thes. p. 47. Daucus maximus Desf. fi. ali. 1. p. 241. Salis-Marschl. aufz. in !\ors. p. 42. Bert. o. e. 3. p. 162. 10. p. 479. Mor. De Not. I. e. Mor.! o. e. 2. p. 257. Guss. o. e. 1. p. 331. Bianca! fi. Av. 5. p. 123. Car. I. e. Tassi fi. prov. sen. p. 45. Mars.! I. e. Ces. el. piant. Maiell. p. 16. Freyn fi. Sùd-Istr. p. 345. Ces. Pass. Gib. I. e. Are. o. e. p. 300. Cocc? fi. Boi. p. 231. Barb. I. e. Strobl fi. Etn. p. 223. Sii. conlr. fi. Noto p. 13. Tom. l. e. Daucus Gingidiurn (non Linn.) Gib. Pir. suppl. jì. Mod. p. 14 (ex loco). Figura. — Reich. o. e. t. JC:>. y breviaculealns, aculeis coironini brevissimis dentiformibus. Silvestris Pastinaca Daucoides Apula Col. e'ophr. p. 102. Daucus parvifloru9 (non Desf.) Bert.! o. e. 3. p. 159. 5. p 617. Pucci sìjìi. pi. lue p. 148. /v Not, rep. //. Hj. />. 485. Zum. //. ped. 1. p. 130. Bicch.! ami. fi. Inceli, p. 12. Song. //. rom. prodr. alt. p. %46. Patq. I. e. Terr. ? n-l. Terr. lav. p. ///. C«. Pati. (lib. o. e. p. di:;. Art.: e p. 99 Figura. — Cui. 0. c /'. 104. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. --- OviiniIU*' 5M APIAGEE. nei prati, e negli altri luoghi erbosi, nei campi, ecc., dal piano a molta altezza nei monti. S'innalza nelle Alpi fra gli abeti, così al monte Cramont nella catena del monte Bianco, presso Bormio in vai Tellina a 1223 metri (Pari.!), nel Bergamasco fino a 1900 metri (Rota), nel Bresciano fra i faggi in valle di Seremando a 900—950 metri (Pari.!), in vai di Vestino del Tirolo sino a 3000' (Porta!); nell'Appennino s'innalza a 1500 metri presso la Bugia nel Modenese (Pari.!); occupa tutte le regioni fino alla montana inclusive in To- scana, dov'è stato pure trovato nella Gorgona (P. Savi), nella Ca- praia (Biondi!) e nell'Elba!; nasce in Ischia (Guss., Levier!) e in Capri (Pasq.). In Corsica occupa la regione bassa (Mars.); occupa la Sardegna (Mor.), con Maddalena, Caprera e S. Stefano (Genn.); in Sicilia Gussone dice che si trova qua e là , così nel Palermitano (Pari.! ecc.), nel Messinese (Nic. ecc.), sull'Etna, anche sulle lave fino a 3000', e in tutti i dintorni (Strobl), a Caltagirone, non raro (Tar. Gerb.), al capo Passaro, e Spaccaforno? (Guss.), fra Vittoria e Terranova, presso Girgenti (Aiuti!), a Trapani? (Guss.), nonché in Lipari (Loj.), Saline, Ustica (Guss.); infine nasce in Malta (Zer., Grech). La var. /3 è indicata in Istria a Pola e Ro vigno (Freyn) , e presso Trieste a S. Andrea (Reich.), presso Bologna a Barbiano? (Cocc), nel Modenese, non rara (Re), a Villa Freto, nel Reggiano a Cogruzzo (Gib. Pir.), in Toscana a Borgo S. Lorenzo, e nel ter- ritorio di Pienza (Savi) , nonché nel monte Argentario (Aiuti !) , e in Capraia (Mor. De Not.), in Abruzzo a Chieti (Pedicino !, Ces.), in Campania a Traetto al monte d'Argento (Terr.), e presso Napoli al Fusaro (Pasq.!), a Camaldoli, sulla Somma (Pasq.); in Corsica trovasi nella regione bassa e nel principio della media (Mars.), cosi a Bastia (Mainile!), comune (Sai.), a Bonifacio (Kralik!); in Sar- degna dicesi frequente (Mor.); in Sicilia trovasi a Palermo, ovunque (Pari.!), alla Ficuzza (Loj.!), sopra Giardini, a Catania (Pari.!), ovunque, ad Acicastello, sull'Etna a S. Nicolò vecchio, ecc. (Strobl), a Villasmunda, Siracusa (Guss.), Avola, ovunque (Bianca!), Noto, Spaccaforno (Guss.), Girgenti (Aiuti !); forse in Malta (Zer.). La var. y è stata trovata a Sarzana nei seminati (Bert.!), dov'è copiosa, anzi è copiosissima in tutto l'agro Sarzanese , nonché nel Massese, nel Lucchese, così sulle mura di Lucca, e in Toscana (Bert.), e più precisamente in vari luoghi intorno a Lucca (Pucc.!, Biechi!), non- ché ai Bagni di Lucca (Pari.!); a Roma nei prati e nei pascoli, ab- bondante al Testacelo (Sang.); forse a Caserta a S. Silvestro (Terr.); sul Vesuvio a Salvatore (Pasq.) ; in Puglia a Cerignola (Col.). Fio- DAUCUS. 5&5 risce e fruttifica da maggio sino ad inverno, da aprile sino ad estate nei luoghi più caldi, in luglio, agosto, settembre sui monti più alti. Distribuzione geografica. — Europa tutta , eccettuate le sue parti più nordiche, Affrica settentrionale insino alle Canarie e al- l'Abissinia, Asia occidentale insino all' Afganistan, Siberia. « Descrizione. — Pianta alta da 3 a 6 decimetri e talvolta anche un metro e più, ruvida per peli lunghi, rigidi, bianchi , o glabra, di un verde piuttosto chiaro. Radice fusiforme, grossetta , gialliccia, con fibre piuttosto delicate. Fusto eretto, ramoso, con i rami alterni, eretto-patenti, lunghi quanto esso, e come questi ci-^ lindrico, striato , verde-chiaro, spesso rossiccio nei nodi vitali che sono un po' più grossi del fusto e dei rami, ruvido e ispido per i peli sopradescritti o glabro. Foglie radicali e inferiori bipennatidi- vise con le lacinie bislunghe o ovali , inciso-dentate, con i denti e le lacinie fornite all'apice di una punta acuta, di un verde chiaro di sopra, con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde pal- lido di sotto, con nervo longitudinale sporgente, più chiaro, che manda un rametto a ciascuna lacinia o dente e divisione di essa: sono ispi- dette per peli rigidelti e bianchi in ambedue le pagine, massime nei nervi di sotto, o glabre. Il picciolo è lungo, con un largo solco o ca- nale longitudinale di sopra, striato nel resto e ruvido per i soliti peli, o glabro: è più largo alla base e ivi spesso rossiccio. Le foglie supe- riori del fusto sono poche, lontane, alterne, patenti, gradatamente più piccole e meno divise, con una guaina e con le foglioline nelle supreme lineari-lanceolate o lineari-acuminate. Gli ombrelli sono portati all'apice di lunghi peduncoli che terminano il fusto e i rami e si compongono di molti raggi, più di 20, patenti gli esterni e lunghi gli interni, cretto-patenti e corti, che giungono tutti alla stessa al- tezza: tali raggi sono piuttosto delicati, verdognolo-bianchicci, striati, glabri , essi si rizzano e si curvano ad arco in dentro nel frutto. L'involucro si compone di molte foglioline, poco più corte o quasi uguali ai raggi, dirette alquanto in giù, trifide o pennatidivise le lacinie strette, lineari-acuminate e verdi e con una guaina stretta e quasi lineare, bianchiccia nei margini. Foglioline dell' involucello alquanto divergenti, lunghe quasi quanto gli orobrelletti , fornite di ciglia, lineari-lanceolate o lineari, acuminate, intero o bifide, verdogno'e, con il margine bianchiccio i. Fiori piccoli, quelli esterni con i petali esterni più grandi e raggianti, il fiore centrale sterile a rossiccio. Il tubo del calice è saldato con l'ovari') , ai verdognolo, con cinque costole longitudinali, ispide per peli corti e Klc.R\ |T\F KM. - \ Il . \ III. 546 APIACEE. bianchi; il lembo è verde con cinque piccoli denti. I petali sono obovato-tondi, con una appendice curvata in dentro , convessi di fuori, concavi di dentro, ristretti alla base in una unghia stretta e corta, glabri. Gli stami sono più lunghi dei petali. I filamenti pa- tenti, filiformi, bianchi, glabri. Le antere piccole, quasi tonde, smarginate ad ambedue le estremità, gialle. 11 pistillo è bianco. Gli stilopodii emisferici, molto convessi di sopra, con il margine estremo smerlato-lobato. Gli stili sono più lunghi degli stilopodii, eretti, ap- pena divergenti, filiformi. Gli stimmi quasi in capolino, glabri come gli stili. Il frutto è quasi ellittico, i mericarpii hanno cinque costole primarie delicate, filiformi, e fornite nel margine di due file di peli corti e diretti in fuori, che le rendono ispide, e cinque costole secon- darie più grandi, alate, ma con le ali divise sino alla base in tanti aculei distinti, lesiniformi, diritti, bianchi e forniti all'apice di una e talvolta 2 o 3 pìccole punte dirette in fuori. (Pari. ms.t descr. di pianta di Gramone in Lombardia). ì> Osservazioni. — Il polimorfismo di questo tipo è da tutti rico- nosciuto, ma da nessuno ch'io sappia è stato investigato in tutte le sue modalità e fino ai suoi limiti, e solo abbiamo qualche tentativo: vedasi Fournier in Bull. soc. bot. de France 5, Timbal ibid. 13 , Loret e Barrandon FI. de Montpellier. Io vi ho faticato attorno non poco , sui materiali in erbario , senza giungere ad un risultato che mi soddisfaccia, e che valga a togliere i molti miei dubbi. Non posso dire se nelle forme che ho riunito non vi sia qualche buona specie da separare ; o se invece al Daucus Carota non vada addirittura con- giunto il D. Gingidium, la mercè di certe forme di transizione che non mancano fra l'uno e l'altro tipo. Le Carote coltivate provengono dalla presente specie. IO. Daucus Gingidium. D. glaber retrorsum setuloso-scaber aut hispidus, foliis subuni- formibus, herbaceis aut carnosulis, semel vel bis sectis, lobis subovatis inciso-dentatis partitis, lobulis ovalibus lanceolatisve mucronatis , involucro umbella aequali autetiam triplo breviore, bracteis laciniatis laciniis lanceolatis, involucellorum bracteis lanceolatis membranaceo- marginatis, extimis tantum nunc trifurcis, floribus albis vel ru- bentibus, vix radiantibus, umbella fructifera obconica vel subhe- DAUCUS. 547 misphaìrica receptaculo parum ampliato pedunculis parum incrassatis, fructibus (brunneis) 3— 4millim. longis, coccorum facie commissu- rali late ovali costis dissitis, alis in aculeos subulatos sectis lati- tudine cocci parum vel dimjdio breviores. Daucus Gingidium Limi. sp. plant. ed. 1. p. 242. Colla herb. ped. 3. p. 73. Salis-Marsckl. aufz. in Kors. p. 42. Bert.! fi ital. 6. p. 164 (excl. 5?). 10. p. 479. Mor. De Not. fi. Capr. p. 63 Mor. fi. sard. 2. p. 256.0uss. fi. sic. syn. 1. p. 332. P. Savi fi gorg. p. 265. De Not. rep. fi. lig. p. 186. Greti. Godr. fi. Fr. 1 p. '669. Zum. fi. ped. 1. p. 430. Sang. fl.rom. prodr. alt. p. 246 T err.! rei. Terr. Lav. p. 111. Mars. cat. pi. Cors. p. 66. Groves conlr. fi. Olr. p. 58. Terr. quart. rei. p. 91. Nic. prodr. fi. mess. p. 224. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 602. Are. comp. fi. ital. p. 299. Barò. fi. sard. comp. p. 37. Groves fi. Terr. Otr. p. 149. Tom. fi. sic. p. 273. Daucus gummifer Lam. enc. méth. bot. p. 634. Bert. o. e. 3. p. 170. 10. p. 479. Mor. o. e. p. 254. Guss. I. e. De Not.! o. e. p. 185. Gren. Godr. o. e. p. 668. Zum. I. e. Grech Del. fi. mei. p. 16. Guss. enum. pi. Iuar. p. 146. Car. prodr. fi. tose. p. 292. Tassi fi. prov. sen. p. 45. Car. fi. Montecr. p. 19. Ari. fi. Alpes- mar. p. 155. Genn.! fi. Capr. p. 129. Car. suppl. prodr. fi. tose. p. 31. Mars. I. e. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 603. Are. I. e. Barb. o. e. p. 37, 226. Daucus hispidus Desf.! fi. atl. 1. p. 243. Sal.-Marschl. I. e. Bert. o. e. 3. p. 163. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 331. 2. p. 803. Gren. Godr. o. e. p. 668. Mars. I. e. Groves contr. fi. Olr. p. 58. Nic. I. e. Ces. l'ass. Gib. o. e. p. 603. Are. o. c.p. 300. Barb. o. e. p. 37. Groves! fi. Terr. Otr. p. 150. Tom. I. e. Daucus siculus Tin.! plant. rar. Sic. pug. 1 . p. 6. Bert. o. e. p. 167. Mor. o. e. p. 255. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 333. Cale, descr. is. Lamp. p. H> Ces. Pass. Gib. o. e. p. 603. Mars. I. e Are. o. e. 99. Barb. o. e. p. 37. Groves fi. Terr. Otr. p. 150. Tom. I. e. Daucus muricatiis /Smaritiimis Santi? viagg. 3. p. 5'J (ex loco). Daucus Bocconi Guu.l fi. sic. prodr. I. p. 322. Bert, o. e. p. idi. Gius. fi. sic. tyn. I. p. 333. 9, p.803. Qnum. / e, p, 603 [re, o. e. p. 299, Strobl f. gin. p :>>:;. Tom. i e. Daucus bispaoicua (n<>n Gouan) Colla o. e. p, i Dancufl mauritanicus (non Unn ) Bert. ». <•. /» 168, Gì sic. syn. /. p.334. <>> :> Godr. o. e, p 667. Gutt. enum. pi. fuor. 548 APIACFE. i p. 145. Mars. cat. pi. Cors.p. 66. Loj. is. Eoi. p. 105. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 602. Are. o. e. p. 300. Tom. I. e. Daucus gibbosus Beri. o. e. p. 160. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 334. Loj. I. e. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 602. Tom. o. e. p. 272. Daucus foliosus Guss. sec. Bert. o. e. p. 161 . Guss. fi. sic. syn. 1. p. 334. Loj. I. e. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 60v2. Tom. I. e. Daucus nebrodensis Sirobl? I. e. Figure. — Matth. ed. 1510. p. 373. f. sin. Bocc. ic. descr. rar. pi. p. 28. f. 2. p. 74. f. 3. Mus. piant. rar. t. 20. Desf. o. e. t. 63. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 16% 163, 164, 205. f. 3. fi breviaculealus, aculeis coccorum brevissimis dentiformibus. Daucus australis (non Poepp.) Guss. sec. Bert. o. e. p. 171. Daucus serratus Mor. inMor. De Not. fi. Capt\, et o. e. p. 261. Ces. Pass. Gxb. o. e. p. 603. Barb. I. e. Daucus dentatus Bert. o. e. p. 168. Mor. o. e. p. 258. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 603. Are. o. e. p. 300. Barb. I. e. Daucus rupestris Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 335. Cale, descr. is. Lamp. p. 24. Grech Del. fi. mei. p. 16. Duth. boi. mali. hi. p. 4. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 603. Are. o. e. p. 300. Figura. — Mor. o. e. t. 77 bis. . Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Sulle coste della Penisola e delle isole, in luoghi aridi, sassosi, sulle rupi. Nella Penisola nasce a Nizza (Ali.), ma raro, al Lazzaretto (Ard.), a Porto Maurizio (Berti!), Arenzano (Genti.!), Genova alla Cava (De Not.!, Cald.!, Bert.) dov'è copiosissimo (De Not.) e alla Foce (Ardissone!), presso Rapallo (De Not.), a Sestri levante a S. Anna (Delpino!), nel golfo della Spezia (Bert.!) al Tino, alla Palmaria (Bert.), al Musarone sopra Porto Venere (Bérenger!), a S. Teresa, e alla Bianca (Bert.), presso Livorno (P. Savi!), a Piom- bino (Marcucci!), Castiglione? (Santi), Talamone (Savi, Bert.), Porto S. Stefano (Savi, Levierl), nelle isole di Gorgona (Bert., P. Savi), di Capraia, abbastanza frequente (Mor. De Not.), dell'Elba alle Grotte (Cald.!), di Pianosa (Simonelli!), e di Montecristo (Tay- lor!), sotto Roma a Fiumicino (Rolli !), a Torre S. Lorenzo (Sang.) e al Circeo (Bert.) , presso Gaeta a Sperlonga (Terr.!), nel monte Spaccato (Terr.), e nel monte d'Argento (Terr.!), presso Napoli a Cuma (Bert.), al Capo Miseno (Ten.)', in Ischia (Guss. ecc.) e Ca- pri (Bert. ecc.), a Ponticello e Palinuro (Ten.), a Gallipoli (Bert., Groves), a Otranto (Groves!), al Gargano a Viesti (Ten.) e a Pe- schici (Bert.), infine ad Ancona (Narducci!, Cald.!). Cresce in Cor- DAUCUS. 549 sica a Parata, nell'isole di Pietra (Mars.), allo stagno di Biguglia (Gren. Godr.), a Bastia, Erbalunga, al Capo (Mars.), all'isolelta del Capo (Sai.), nel golfo d'Ostriconi (Soleirol!), ad Isola Rossa (Sai., Gren. Godr.), a Calvi (Sai.), Aiaccio (Gren. Godr.), Bonifacio (Requien!, Kralik!, Bert., Gren. Godr., Mars.), nell'isole Lavezzi (Gren. Godr., Mars.) e Cavallo (Bert., Gren. Godr.). E frequente in Sardegna (Mor.): in Maddalena (Genti.!), a S. Teresa Gallura (Barb.), intorno a Bosa , in S. Pietro (Mor.). In Sicilia cresce a Catania (Tom.) , a Misterbianco , Milazzo, Gioiosa, Brolo, Capacci, Bagberia, Palermo (Guss.), Castellammare (Guss., Pari.!), S. Vito (Guss.), Trapani (Pari.!, Tod.!, Bert., Guss.), Girgenti (Guss.), Li. cala (Tineo!, Tod.!, Guss.), al Capo Passaro (Guss.), in tutte le Eolie (Guss., Beri., Loj.), in Ustica (Bert., Guss.), in Favignana a Maretimo (Guss.), in Pantellaria (Errerà!, Guss. ecc.), e Lampedusa (Aiuti!, Cale, Guss.); infine in Malta (Grech, ecc.). La var., assai rara, cresce in Sardegna (Mor.), in Lampedusa, e Lampione (Bert., Guss.), in Malta e Gozo (Duthie). Fiorisce in maggio e giugno, o in giugno e luglio; fruttifica principiando da giugno, o da luglio. Distribuzione geografica Sull'Atlantico dalle Isole Britanni- che al Portogallo, sul Mediterraneo in Europa, nell'Asia Minore, nell'Africa settentrionale. « Descrizione. — Alto da 5 a 4 decimetri, verde-scuro e in parte rossiccio. Radice fusiforme, discendente, lunghetta. Fusto eretto, flessuoso, angolato-striato , rossiccio in basso e ivi quasi liscio , verdognolo in alto ed ivi ruvido per corti e radi aculei un po' curvati in giù, ramoso con pochi rami, i quali sono alterni, eretto-patenti. Foglie bipennatidivise , con le lacinie inciso-pennati- fide, con le laciniette ottuse ma aventi all'apice un piccolo mucrone, verdi e lucenti di sopra ed ivi glabre e con un piccolo solco che si dirama in ciascuna lacinietta , di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervetto longitudinale in ciascuna lacinietta e glabre e con qualche corto pelo. Il picciolo è stretto, quasi piano di sopra , con- tesso e striato di sotto, slargato alquanto alla base in una guaina corta, ivi rossiccio con i margini bianchicci e forniti di lunghe riglia bianche, ha 'qualche pelo disotto. Le foglie superiori sono quasi uguali alle inferiori, gradatamente un po' |iiù piccole, e con il pic- ciolo avente la Mila guaina più larga e più lunga che nelle ihfei Ombrelli solitarii ali* apice del fusto e dei rami, non grandi. I lucro più corto dei raggi dell'ombrello, formato di molle ; le (piali hanno una guaina stretta e fornita di no margine stai 550 APIACEE. bianco e larghetto, e sono pennatifide con le lacinie lineari-acumi- nate, quasi lesiniformi all'apice, verdi-chiare. Involucelli simili alle foglioline dell'involucro, in basso con un largo margine scarioso , ma trifide e semplici, ovali-lanceolate. Raggi molti, disuguali, gra- datamente più corti verso il centro, striati, ispidetti , non ingrossati nel frutto , in questo curvati in dentro alla maturità , patenti o eretti nel fiore, per cui l'ombrello è quasi tondo. Fiori bianchi; petali esterni dei fiori della circonferenza un po' più grandi degli interni. Manca il fiore centrale porporino. Frutto piccolo, ovoideo, con tre coste filiformi. (Pari, ms., descr. della pianta di Porto S. Stefano). » Osservazioni. — Questo tipo veramente polimorfo varia : per il portamento, eretto o sdraiato;. — per la statura; — per la pelurie, mancante, o presente in forma di corte setole rovescie, o di peli lunghi patuli; — per la grandezza delle foglie; — per la loro con- sistenza, erbacea, o carnosa ; — per la grandezza dei lobi fogliari, da ijt centimetro a diversi centimetri; — per l'ampiezza dell'om- brello; — per la grandezza dell' involucro; — per le brattee degl'in- volucretti, ora col margine largamente membranoso, ora ridotto strettissimo, cigliato in totalità, in parte, o punto; — per la lun- ghezza degli aculei del frutto. Tali variazioni si combinano e s'in- trecciano fra di loro per maniera, che assai malagevole riesce ag- gruppare le forme che ne risultano , in varietà di definizione chiara e non complicata: lasciamo stare l'oscurità delle specie sotto il cui nome dovrebbero essere intese alcune di queste forme o gruppi di forme', e tale invero che spesse volte col medesimo nome specifico è intesa una cosa da un autore e altre cose da altri autori. Per le quali ragioni ho preferito (come per il Daucus Carola) non entrare nel ginepraio delle varietà, contentandomi di separarne una, per un carattere molto evidente. li. Daucus top ari usa mi s. D. hispidulo-scaber, foliis uniformibus , semel vel bis sectis , lobis ovalibus inciso-dentatis partitis lobulis ovalibus mucronatis , involucro umbella subaequali aut etiam dimidio breviore , bracteis laciniatis laciniis lanceolatis, involucellorum bracteis lanceolatis saape trifurcisintimis tantum membranaceo-marginatis, floribus albis, vix radiantibus, umbella fructifera obconica receptaculo parum am- pliato pedunculis conspicue incrassatis, fructibus 2 millim. longis , GAUCALIS. 551 coccorum facie commissurali late ovali costis dissitis, alis sectis in aculeos subulatos latitudine cocci subduplo longiores. Daucus lopadusanus Tin.i plani. rar. Sic. 3. p. 38. Cale! descr. is. Lamp. p. 24. Grech Del. (I. mei. p. 16. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — In lunghi rocciosi sul mare, delle isole di Lampedusa a Cala grande (Cale.) e a Cala francese (Aiuti!) , e di Malta (Tod. Cale!) in diversi siti (Grech). Fiorisce e fruttifica da marzo a giugno. Distribuzione geografica. — Specie propria di quelle isole. Osservazione. — Per quanto si avvicini ad alcune forme di Daucus Gingidium, si può ritenere specie distinta. IiXI. (VKIMS Torilis Adans. et Caucalis Ho/fin. Caucalis prò parte Benth. Hook. gen. pi. 1. p. 928. Caucalis prò parte et Torilis Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 600. t. 96. {. 6. t. 97. f. 7 a-d. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, pelalis patulis, infractis. Fructus ovalis vel oblongus, a latere compressus constrictus, pericarpio tenui, dicoccus cum coccophoro, coccis con- vexo-planiusculis, 9-costatis costis aequidistantibus , 5 tenuibus se- tulosis saepe obscuris, quarum 3 dórsalibus 2 ventralibus, 4 latis depressisaculeis obsitis vel muriculatis, quarum 2 dórsalibus 2 mar- ginantibus. Semina adh&rentia , teretiuscula , plus minus excavata. Portamento. — È vario. Trattasi di piante annue , erette o sdraiato, ramose, ora basse ora alte fino a 1 metro, ruvide , con foglie divise, con ombrelle lungamente o brevemente peduncolate, con o senza involucro, con fiori bianchi o rossicci, a' quali succedono frutti grandi, mezzani o piccoli. Semen profundissime excavalum. Gen. Caucalis lìeich. pi. ic. fi. germ. 21 . p. SI. I. (amali- «litiir»ifl<*H. G. glabra v<-l hitpidula, folii* hi — tripiniiatisecUi lobii incitis Inlniiis partii angustia, ntnbtllìi longe padunealatis, ! — 5-raditti», 552 APIACEE. involucro sub-0, petalis parviradiantibus, fruclu centimetrum me- tiente aculeis in costis 1 -seriatis hamatis levibus. Caucalis daucoides (non Limi, sp.) Linn. syst. nal. ed. 12. 2. p. 205. Beri. fi. Hai. 3. p. 178 ; et avct. omn. Caucalis leptophylla (non Linn.) Dalb. el. piani. Tor. p. 26. Figure. — Col. ecphr. p. 97. f. inf. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 170. f. 1, 2. /3 nutricata, fructibus muricatis nec aculeatis. Caucalis muricata Disch. ex linn. 14. Ut. p. 131 . De Vis. Sacc. cai. piant. Yen. p. 177. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 20. Ces. Pass. Gib. I. e. March, fi. Camp. Marz. p. 9. Caucalis daucoides jS muricata Gren. Godr. fi. Fr. 1. p. 614. Figura. — Reich. I. e. f. 3. Stazione, Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi fra i seminati di tutta la Penisola. Piemonte, comune nelle colline (AH.): Viosenne (Ricca!), Mondovi , ovunque (Ing.), Susa, comune, Torino nei colli, non rara, e presso Venaria al Parco (Re), Novara, frequente (Bir.), Arona (Franzoni!), Sempione (Favre). Lombardia: Pavia a Casteggio, Campo spinoso, S. Colombano (Noce. Balb.), avventizia (Rota), Milano a Mercallo (Bert.), e Cas- sano (Rampoldi!), Comasco, non rara in pianura, e ai piedi del monte Barro (Com.), va! Tellina sopra Trevisio (Mass.), e sopra Bormio e in valle Furva (Anzi), Bergamasco, avventizia (Rota), Bresciano, frequente, nella campagna di Montecbiaro (Zersi) , Sol- ferino (Barbieri!). Tirolo: Preore (Hausm.), Trento (Perini!}, Doss Trent, Bolzano in più punti, monte Non a Corredo e altrove, Fiemme presso Tesero, Roveredo (Hausm.), vai Arsa (Kerner !). Veneto: Veronese, copiosa (Poli.) , Euganei (Trev.), Venezia (Zan.), Bassanese (Bert.), Trivigiano (De Vis. Sacc), Friuli a S. Daniele (Pir.). Littorale : Gorizia (Wulf.) , Trieste (Bert.) al Campo Marzio (March.), Istria meridionale, comune, isola Brioni (Freyn), Fiume, qua e là (Smith). Emilia: Parma (Pass.), Rubiera (Pir.!), Monte- gibbio , Bismantova (Gib. Pir.), Bologna, comunissima (Cocc.) , Porrelta (G. Bert.), Faenza, in più punti (Cald.). Liguria, frequente (De Not.) : Nizzardo, abbastanza comune, Mentone, lo stesso (Ard.), Tenda (Ung.-Sternb.!), Chiavari (Bert.). Toscana, dalla regione maremmana alla submontana, e si spinge ancora nella montana: Pisa (Savi, Bert.), Appennino lucchese ai Bagni (Archb.) , a Casa- basciana (Pucc.) , a Montefegatese (Pucci), ai Pracchi (Giannini !), Garfagnana (Biechi), Firenze, comune assai!, Scarperia (Pari.!), CAUCALIS. 553 Romena in Casentino!, Radda (Beccari!), Siena, avventizia (Tassi), Volterra (Amidei!), Castiglioncello (P. Savi !), Campiglia (Beccari!), Pereta (Santi). Marche: Sasso Fé trio (Bert.), monte Catria (Picci- nini!), Serra S. Quirico (Bucci !), Macerata (Nardticci !) , Ascoli (Orsini!). Umbria: Castelluccio sotto il Vettore (Gemmi !). Abruzzo: monti di Caramanico, Maiellone (Ces.), basse falde della Maiella tra Caramanico e Pacentro (Pedicino!), Morrone, alle radici presso Salii (Profeta!). Lazio: Roma, non infrequente (Seb. Maur.), monte Lucretile (Rolli)!. Campania: Sora, Cassino, Caserta (Terr.), Mon- dragone (Terr.!). Basilicata: monte Vulture a S. Brtizzesa (Terr.). Otranto (Groves). Reggio-Calabria, frequente (Maccli.). Mancando in Sicilia e in Sardegna, trovasi però in Corsica, a Bastia (Salis), e ad Aleria (Mars.). La var. è stata trovata nel Trivigiano lungo la ferrovia a Preganziol frammista alla specie , ma meno copiosa (Sacc. Bizz.), e presso Trieste al Campo Marzio (March.). Fiorisce in mag- gio o in giugno secondo i luoghi, e fruttifica in giugno o in luglio. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , Asia occidentale fino in Persia. ** Semen leviter excavalum. Gen. Torilis Reich. fil. io. //. gemi. 21. p. 82. «. Cu ucitl i* leptopIiyH». C. adpresse setolosa , foliis bipinnatisectis lobis incisis lobulis parvis angnstis, umbellis nunc longe non brevius pedunculatis, sub- c2-radiatis, involucro 0, pctalis haud radiantibus , fructu dimidium centimetrnm metiente aculeis in costis 2-seriatis rectis scabris. Caucalis leptopliylla Limi. sp. pi. ed. 1. p. 942 {crei. tyn.). Mani, ali. p. 351. Beri. //. Hai. 3. p. 180; el auct. Torilis leptophylla Reich. [il ic. fi. germ. 21. p. SS. Figura. — Reich. I. e. t. 100. f. 1. (err. quoad />.). Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi, e nei luoghi incolli, della Penisola, ma non comune. E slata trovata noi .Novarese a Cilavegrta, rara, meno a Gambolò (Dir.)s il Colla perù (llnh pei. $. p, 16) dubita dell'autenticità della lo- calità; presso Ci. ino, meno frequente tifila Caucalii iancoidet (Gom.) ; nel Pavese a Zavatello, Vafzi, Bobbio, avventizia (Rota); nel Vi- centini) (Mar/.) al monte Sommano (Zann.), ma il Pollini (FI, ree. 554 APIACEE. /. p. 344) ne dubita; nel Friuli a Cormons , Brazzano, Lavariano, e presso Iplis (Pir.) ; a Gorizia, Monfalcone , Trieste al monte Me- dea, presso Lazaretto sporco e altrove nel Littorale (Wulf.); a Nizza (Ali., Ard.) , a Tenda (Ard.) a Giapea (Ung.-Sternb.!), a S. Martino Lantosca (Thuret!) ; in Abruzzo nei monti di Garamanico (Pedicino!), al Maiellone (Ces.), sopra Massa d'Albe, abbastanza frequente (Le- vier!), e a Rocca di Cambio (Levier); in Puglia (Ten.). Fiorisce in maggio e giugno; fruttifica in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia occiden- tale, Affrica settentrionale, Canarie. 3. Cauealig Antliriseus. C. adpresse setulosa, foliis pinnatisectis segmentis partitis lobis lanceolatis inciso-serratis, umbellis longe pedunculatis multiradiatis, involucro e bracteis pluribus setaceis, petalis radiantibus, fructu '/4 centim. metiente aculeis in costis multiseriatis sursum arcuatis scabris. Tordylium Anthriscus Limi. sp. pi. ed. 1. p. 240; et auct. Caucalis Anthriscus Huds. fi. angl. p. 99 (1762). Scop. fi. carn. ed. 2. 1. p. 191 (1772); et auct. nonn. Torilis Anthriscus Gmel. fi. bad. 1. p. 615 Beri. fi. ital. 3. p. 186; et auct. ree. Figure. — FI. dan. t. 919. Reich. ic. fi. gertn. 21. t. 165. Stazione , Abitazione , Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta la Penisola, nelle siepi e nei pruneti, scarseggiando gradata- mente dal nord al sud. Piemonte, comune, principalmente in col- lina e in montagna (AH.): Niella-Tanaro, comune (Ing.), Susa, qua e là, Condove, abbondante (Re), Torino, volgarissima (Balb. ecc.), Riva di Sesia (Carestia!), Novarese, comune (Bir.). Ticino: monte Generoso (Penz.). Lombardia: Comasco, dove abbonda (Com.), Milano (Rampoldi! ecc.), Pavia, frequente (Noce. Balb.), Grumone (Pari.!), Bergamasco, comunissima (Rota), vai Tellina (Mass.) a Bormio (Pari.!), vai Camonica a Pontedilegno (Ricca!), Bresciano, frequentissima (Zersi), cosi a Collio fra gli abeti a 900 metri (Pari.!). Tirolo: Tione, Trento, Roveredo, Borgo, comune, Fiemme, Eppan, Ritten, Bolzano, vai Venosta da Schlanders a Naturns (Hausm.). Veneto, tutto (De Vis. Sacc): Veronese (Poli.), Vicentino (Marz.), Euganei (Trev.) , Polesine, di rado (Grig.), Venezia (Zan.), Bas- CAUGALIS. 555 sano (Bert.), Friuli, qua e là (Pir.). Istria: Trieste (Bert.) al Campo Marzio (March), Pola, Lissignano (Freyn), Fiume (Smith). Emilia: Parma (Pass.), Modena, Rocca di Fiumalbo (Gib. Pir.), Bologna in più punti (Bert., Cocc), S. Martino di Montese (Cocc), Porretta (G. Bert.), Faenza (Gald), Ferrara (Bert ). Liguria: S. Martino Lantosca, Mentone, rarissima (Ard.), Chiavari (Delpino!). Toscana, qua e là nelle regioni campestre e submontana : vai di Serchio da Lucca (Calandrimi ecc.) ai Bagni (Pari.!) e a Tereglio (Giannini !), monte Senario sopra Firenze (Bucci!), Vallombrosa (Beboul!), Pratovecchio e Prataglia in Casentino (Pari.!), Rapolano nel Senese (Sommier!), Pienza, Seggiano nel monte Amiata (Santi). Marche: monte Catria (Piccinini!), Macerata (Narducci!). Abruzzo: Maiella, in valle Orfenta (Levier!). Molise (Ten.). Puglia: S. Pietro in Be- vagna (Groves). Lazio: Roma, non comune (Sang.). Campania: Lenola presso Fondi (Terr.), Ischia, in più siti (Guss.). Calabria: GiiToni (Pasq.!). Nasce pure in Corsica: Bastia, comune, ecc. (Mars.). Castagniccia (Salis), e secondo Nyman in Sardegna , secondo Nyman e Ces. Pass. Gib. in Sicilia. Fiorisce e fruttifica in giugno e luglio, o in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Tutta Europa meno le sue parti più settentrionali, Affrica settentrionale. « Descrizione. — Pianta alta da 6 a 8 decimetri, verde, scabra per peli corti, rigidi, avvicinati al fusto, ai rami ed alle fo- glie. La radice è fusiforme, ramosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, ramoso fin da basso, con i rami patenti e come questi cilindrico , striato, scabro, con i peli diretti in giù. Le foglie sono molli, alterne, lontane, patenti, le inferiori bipin nati partite , con le lacinie lar- ghette , inciso-dentate, con le incisioni ci denti acuti e fumiti al- l'apice di un piccolo mucrone e cigliato-scabre nei margini: sono verdi di sopra con solchi longitudinali corrispondenti ai nervi di sotto, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale da cui parte un nervetto per ogni incisione o dente, scabre in am- bedue le pagine per peli corti, rigidi, Inaurili, diretti verso l'apice della foglia o avvicinati a questa. Il picciolo è solcato di sopra, con- vesso, strialo e scabro per i soliti peli di sotto , slargato appena alla base. Le foglie superiori sono gradatamente più piccole e meno di- vise, con il picciolo più corto. (ìli ombrelli sono all'apice di lunghi peduncoli opposti alle foglie, patenti, striali e sclbri per i soliti peli diretti in giù e si compongono di un po'disuguali, patenti o eretto-patenti, striati, acabri per i soliti peli , i quali sono 556 AP1ACEE. eretto-patenti. Gli ombrelletti sono piccoli, composti di molti rag- getti poco disuguali, simili ai raggi. L'involucro si compone di 5 o 4 foglioline patenti, più corte dei raggi, lineari, acuminate, con una linea verde nel dorso , bianche nel resto , irsute nel dorso per peli diretti in su, glabre dalla parte interna. GÌ' involucretti sono formati di 7 o 8 foglioline, simili a quelle dell'involucro, ma più strette e lunghe quanto i raggetti. I denti del calice sono triango- lari, acuminati, patenti, bianchi, molli. I petali sono piccoli, bian- chi, patentissimi, obovati, smarginati, con una piccola lacinia li- neare diretta in dentro e un po' in giù, hanno qualche pelo scabro nel dorso. Gli stami sono appena più lunghi dei petali, patentissimi. I filamenti filiformi, bianchicci, glabri. Le antere quasi tonde, pic- cole, biloculari , introrse , rossicce-violette. Gli stilopodii sono emi- sferici, convessi di sopra, crenulati nel margine esterno o convesso e verdognolo-giallicci. Gli stili sono più lunghi degli stilopodii, fili- formi, bianchi; gli stimmi in capolino, bianchi. Il frutto è piccolo, ovoideo, coronato dai denti del calice che sono patentissimi, e dagli stili, i quali son rivolti in fuori ed in giù, un po' schiacciato dalle parti, con cinque righe longitudinali filiformi, coperte di piccole e corte sete, e con quattro serie intermedie di spine più grossette , curvate in su, lesiniformi, acute, senza punti sporgenti all'apice, ma con tanti punti sporgenti e rivolti in giù in tutto il resto , la qual cosa le rende scabre. (Pari. ms. , descr. della pianta di Gr timone). » 4. Cane ni is arvensis. C. adpresse setulosa, foliis pinnatisectis segmentis partitislobis lanceolatis incisis vel integris, umbellis longe pedunculatis, multi- radiatis, involucro sub-0, petalis radiantibus, fructu 73centim. me- tiente aculeis in costis multiseriatis sursum arcuatis scabris apice glo- chidiatis. Caucalis arvensis Huds. fi. angl. p. 98 (1762). Scandix infesta Limi.? syst. nat. ed. 12. 2. p. 732 (1767). Caucalis helvetica Jacq. hort. vind. 3. p. 12 (1776). Caucalis infesta Curt. ex auct. Wulf. fi. nor. p. 350. Are. comp. fi. Hai. p. 301 (excl. y). Torilis helvetica Gtnel. fi. bad. 1. p 617 (1805); et auct. Torilis infesta Hoffm. gen. pi. timi. p. 53 (1814). Dert. fi. Hai. 3. p. 187 (excl. syn. C. purpurea? et /3); et auct. CAUCALIS. 557 Torilis arvensis Gren. fi. jur. {1865). Ard. fi. Alpes-mar. p. 157. Torilis neglecta )3 helvetica De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 117. Caucalis procumbens Ing.? cat. sp. Monti, p. 26. Figure. — Jacq. o. e. t. 16. Rekh. ic. fi. germ. 21. t. 166. f: /, 2. . j3 ? longistyla. Torilis neglecta Rxm. Sch. sijst. veg. 6. p. 484-. Hausm. fi. Tir. p. 1520. De Vis. Sacc. I. e. Groves! contr. fi. Otr. p. 58. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 601. Cala. fi. fav. tent. p. 112. Torilis infesta b. longistyla Rekh. fil. ic. fi. germ. 21. p. 83. Caucalis infesta ]3 neglecta Are. I. e. Figura. — Rekh. I. e. f. 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta Italia, nei pruneti, nelle siepi e per i campi. Piemonte: Susa fra i castagni a Mompantero (Pari.!) e alla Brunetta, Bardonccchia (Aiuti!), Mondovì, ovunque (Ing.), Alba (Bertero!). Lombardia: Pavia a Bereguardo e S. Colombano, avventizia (Rota), Grumone e Olmenetta nel Cremonese (Pari.!), Como, dove abbonda , e al- trove in pianura (Com.), Cemobbio (Rampoldi !), Bormio a 1223 metri (Pari.!), Bergamasco (Rota), Bresciano, frequentissima (Zersi). Tirolo : vai Sugana (Ambrosi!) a Borgo (Hausm.), Trento (Perini!), Bolzano, in più punti (Hausm.). Veneto: Veronese, Man- tovano (De Vis. Sacc), Polesine (Grig.), Euganei (Trev.), Chioggia (Bert.), Venezia (Zan.), Vicentino (De Vis. Sacc), Friuli a Dignano ,e altrove (Pir.!), e nel littorale (Pir.). Istria: Trieste per la strada di Duino (Wnlf.) e al Campo Marzio (March.), Dignano, Pola, isole Brioni ecc. (Freyn). Emilia: Parma (Pass.), Livizzano, Villa Casi- naro, S. Agnese (Gib. Pir.), Bologna in più punti, Imolese (Cocc), Faenza (Cald.I), Ravenna (Beri.). Liguria, qua e là (De Nof.) : Tenda (Ung.-Sternb.I), Nizzardo, e Mentone, comune (Ard.), Dol- cedo (Berti!), Diano e Cervo (Ricca!), Voltri (Beccari !) , Genova (Canepal), Entella presso Chiavari (De Not.). Toscana, comune, dalla regione maremmana alla submontana: Sa nana, Calice, Colon- nata (Bcrt.), Pon tremoli (Pari. I), Lucca (Calandrimi ecc.), Tere« l;Iìo nell'Appennino lucchese (Giannini!), Pisa (Savi), Casciana Citille di vai d* Elsa (Reboull), Firenze, brezzo, Siena!, S Vincenzo, monte Argenterò (Pari/!), isole di Gorgona P. S dell'Elba a Ri»» (Marcucci!), e «li Montecristo do?*é comonissima 558 APIACEE. (Wals.-Tayl.!). Marche : Catria (Piccinini!), Macerata, qua e là (Narducci!), Montefortino (Marzialetti!). Umbria: Castelluccio (Or- sini!). Abruzzo: Caramanico (Ges.). Lazio: Canino (Bert.) , Roma, dov' è comune (Seb. Mauri), Ostia (Bért.). Campania: Sora a Vicalvi, Uri (Terr.), Caserta (Bert.), Vesuvio, comune (Pasq.). Principato citeriore: Persano(BerL). Basilicata: Potenza (Giord.), Melfi (Terr.). Otranto (Groves). Calabria: Palizzi (Are.!). Corsica: Bastia (Salis). Sardegna, frequente (Mor.): Caprera, S. Stefano (Genn.). Sicilia, ovunque (Guss.): Palermo (Pari. 1 ecc.), Castelbuono (Pari.!), Mi- stretta (Bert.), Messina (Nic.) , Catania (Bert.), Etna fino a 2500' (Strobl), Avola (Bianca!), Castelvetrano (Bert.), Lipari (Guss.) , Saline (Bert.). Fiorisce e fruttifica da maggio o da giugno a luglio o ad agosto. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , Asia occidentale, Affrica settentrionale. (( Descrizione. — Pianta alta da 5 a 6 decimetri , verde , scabra per peli corti, rigidi, bianchi, avvicinati al fusto, ai rami ed alle foglie. La radice è fusiforme, ramosa, fibrosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, cilindrico, striato, verdognolo, scabro per peli di- retti in giù ed avvicinati al fusto medesimo, è ramoso quasi sin dalla base con i rami divaricati. Le foglie sono molli , alterne, patenti o patentissirne, le inferiori bipennato-partite, con le lacinie larghette, ovali-lanceolate, inciso-seghettate, con le incisioni e i denti acuti e forniti di una piccola punta, e con corte ciglia ispidette nel margine, sono verdi di sopra e ivi con leggieri solchi corrispondenti ai nervi di sotto, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudi- nale, il quale manda un nervetto per ciascuna incisione o dente, scabre in ambedue le facce per peli diretti verso l'apice della foglia e avvicinati a questa. Il picciolo è solcato di sopra, angolato di sotto, un po'allargato verso la base. Le foglie superiori sono gradatamente più piccole e meno divise e con il picciolo più corto. Gli ombrelli sono piani, eretti prima della fioritura, portati sopra lunghi peduncoli op- posti alle foglie e si compongono di pochi raggi , per lo più di 4 a 6, talvolta di 2 o 3 a 7 o 8, i quali sono patenti, angolati, verdi, scabri per peli diretti in su e avvicinati ad essi, e portano all'apice loro un ombrelletto che ha quasi un ugual numero di raggetti corti e simili ai raggi. L'involucro è per lo più formato di una sola fo- gliolina, patente, molto più corta dei raggi, lineare, setacea, verde, scabra per i soliti peli: talvolta manca. Le foglioline dell'involucello sono 3 a 4, patenti, lunghe quasi quanto i raggetti o poco più lun- CAUCALIS. 559 ghe di questi, del resto simili alla fogliolina dell'involucro. I denti del calice sono patenti, triangolari-lanceolati, acuti, bianchicci. I petali sono disuguali , essendo i due o tre esterni dei fiori della cir- conferenza maggiori degli altri: questi sono patenti, obovati, smar- ginati, con una appendice lineare, ottusa, poco più corta del petalo, rivolta in dentro ed in giù, quelli più grandi sono patentissimi, bi- fidi, con le lacinie quasi tondeggianti e con l'appendice simile a quella degli altri petali: tutti sono bianchi e scabri nel dorso per i soliti peli. Gli starni sono appena più lunghi dei petali, patenti. I filamenti sono filiformi, bianchi, glabri. Le antere piccole, quasi tonde, bianche. Gli stilopodii sono emisferici, un po' convessi di sopra, con il margine esterno appena crenulato , bianchicci-verdo- gnoli. Gli stili sono appena più lunghi dello stilopodio, eretti, un po' divergenti, bianchicci, ed hanno pochi peli alla base, si allungano dipoi in modo da essere più di due volte più lunghi degli stilopodii e divengono patenti. Gli stimmi sono in capolino, bianchicci. Il frutto è più grosso che nella Torilis Anthriscus , ovoideo-allungato, un po' schiacciato lateralmente, con cinque linee di piccole sete bianche, dirette in su, tre nel dorso e due nel margine nella com- missura e con quattro lunghe linee di aculei, in ciascuna delle quali gli aculei sono in due o tre ordini, i quali aculei sono grossi , lesi- niformi, un po' curvi verso su, bianchicci o in parte violetti, aventi all'apice un ciuffetto di piccole punte, e scabre in tutta la superfi- cie: la commissura è lineare, stretta. Il carpoforo è profondamente bifido (Parl.ms., descr. della pianta di Grumone). » Osservazioni. — La Scandix infesta di Linneo è generalmente riferita a questa specie, sull'autorità di Smith {FI. brit. I. p. 299): ma la sua descrizione non quadra, e non è credibile che egli avesse messo nel genere Scandix una pianta tanto affine alla Caucalis An- thriscus da lui posta nel genere Tordylium. Non conosco la var. longistila che imperfettamente , per saggi d'erbario, nei quali non vedo caratteri distintivi tali da separarla specificamente. 5. CuiiriiliM purpurea. C. adpresse setolosa, foliis pinnatisectis segmenta partitis lobis lanceolati* incisis rei integrisi limbelli* longe pednnculatis, pauci- radiatis, involucro 0, petalis haud radiantibus, fructu , centina. 560 APIACEE. mettente aculeis in costis multiseriatis sursum arcuatis scabris apice glochidiatis. Caucalis purpurea Ten.! cors. hot. lez. 4. p. 209 (1822). FI. nap. 3. proir. p. 6. Syll. fl. neap. p. 181. Torilis purpurea Guss. fl. sic. prodr. 1 . p. 325. Fl. sic. syn. 1. p. 337. 2. p. 803. Bianca! fl. Av. p. 127. Grech-Del. fi. mei. p. 16. Guss. enum. pi. Inar. p. 149. Terr. fi. Vidi. syn. p. 78. Èmim. pi. mur. p. 61. Strobl fl. Ehi. p. 252. Tom. fl. sic. p. 275. Torilis infesta pari. Beri. fl. Hai. 3. p. 187. Torilis helvetica part. Mor. fl. sard. 2. p. 269. Torilis infesta y purpurea Ces. Pass. Gib. comp. fl. ilal. p. 601. CaiKalis infesta y purpurea Are. comp. fl. ital. p. 301. Torilis helvetica b purpurea Nic. prodr. fl. mess. p. 225. Figura. — Ten. fl. nap. t. 131. ^ heterophylla, foliorum superiorum segmentis angustis inciso- serratis, vel angustissimis integris. Torilis heterophyl!a Guss.! fl. sic. prodr. 1. p. 326 (1827). FI. sic. syn. 1. p. 338. Koch syn. fl. germ. ed. 2. p. 345. Be Not. rep. fl. lig. p. 188. Guss. enum. pi. Inar. p. 149. Bicch. agg. fl. lucch. p. 12. Car. prodr. fl. tose. p. 294. Sang. fl. rom. prodr. alt. p. 248. G. Bert. not. mont. porr. p. 32. Veg. mont. Porr, p. 62. Terr.! fl. Vult. syn. p. 78. Mars. cat. pi. Gors. p. 66. Terr. rei. Terr. Lav. p. 112. Sec. rei. Terr. Lav. p. 76. Enum. pi. mur. p. 61. Archb. fl. Alt. Serch. p. 41. Freyn fl. Siid-Istr. p.345. Ces. Pass. Gib. I. e. Gib. Pir. fl. Mod. p. 14. Nic. o. e. p. 226. Strobl l. e. Barb. fl. sard. comp. p. 37, 177. Tom. I. e. Caucalis purpurea B Ten. fl. nap. 3. p. 279. Syll. fl. neap. p. 132. Torilis infesta £ Bert. o. e. p. 188t 606. Torilis helvetica part. Mor.! I. e. Caucalis heterophylla Are. I. e. Figure. — Riv. ord. pi. fi. peni. irr. t. 34. Reich. ic. fl. germ. 21. t. 167. f. 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei luo- ghi boschivi di tutta l'Italia. È stata trovata nell'Istria meridionale in quantità , in valle Bandon , nel bosco Siana, presso Pola sul monte Pero (Freyn), presso Torre d' Orlando e in valle Lavina (Tommasini!), presso il forte Max, a Veruda e su Brioni maggiore Il prezzo di questa seconda parte dell'Ottavo Volume è di L. 12. Si trova in vendita presso il prof. Garuel al R. Istituto di Studi Su- periori in Firenze, e presso i principali librai d'Italia. Le altre parti dell'opera sinora comparse sono le seguenti: Volume I Lirg 15. — » II. Parte la 5.75 y> » 2a 10.90 » III. » la... 4.20 » » 2a 13.85 » IV. » la 9. — » » 2a 11.— » V. » la 9. — » » 2a 9. - » VI. » la 10.50 » , » 2a 10. — » » 3a 10.— » VII. « la. 8. — » Vili. » la 5.50 Lo sconto ai librai è del 20 per cento, più la 13a copia a chi ne prende 12 alla volta. NUOVO GIORNALE BOTANICO ITALIANO DIRETTO DA T. CARUEL. Esce quattro volte all'anno in fascicoli che riuniti formano un volume di almeno 20 fogli di stampa, con tavole e figure nel testo. II prezzo di associazione è di Lire 20 all'anno. Lo sconto ai librai è del 20 per cento. È in pubblicazione il volume XXI. Altre Opere del prof. Caruel in vendita. Illustratio in hortum siccum Andreae Caesalpini. — Firenze, 1858. In-16 di pag. xu-128 Lire 2.— Prodromo della flora toscana, ossia catalogo metodico delle piante che nascono selvatiche in Toscana, o che vi sono estesamente coltivate. — Firen- ze, 1860-64. In-8 di pag. xxn-767 10. — Guida del botanico principiante, ossia* compendio di consigli ed istruzioni per quelli che si vogliono iniziare nello studio della botanica. — Firenze, 1866. In- 16 di pag. 104, con figure 1. — Statistica botanica della Toscana, ossia saggio di studi sulla distribuzione geografica delle piante tosca- ne. — Firenze, 1871. In-8 di pag. 374 e una carta 10.— La morfologia vegetale.— Pisa, 1878: In-8 di pag. 433, con '87 figure = 7. — Pensieri sulla tassinomia botanica. — Roma, 1881. In -4 di pag. 93 4.— L'erborista italiano, chiave analitica per aiutare a trovare sollecitamente il nome delle piante che nascono selvatiche in Italia. — Pisa , 1883. In-16 di pag. 162 2.- FILIPPO PARLATORE. FLORA ITALIANA, COMI MATA DA ■ I ODOICO < Alti ti. Vol. Vili. PARTE TÈRZA. PLUMBAGINACEE. AMOMO MOKI PRIMULACEE. i'IiU LODOVICO (AMMM DIOSBIBACEE. STUtACACER BRICACEE. VACCINI PIKOLAOEE. M< »\'<>TK< >PACEE. FIRENZE. Ill'ui.i; Al l\ IMI CAUCALIS. 56 i (Freyn), quindi a Fiume (Noe!), e a Trieste (Bert.) ; negli Euganei presso Rocca di Cornice (Rigo!); nell'Emilia nell'alpe di S. Crispino a Biana (Bert.), nelle vicinanze di Porretta (G. Bert.), nei dintorni del Castello di S. Valentino (Gib. Pir.) ; in Piemonte ad Alba (Bert.); in Liguria frequente secondo De Notaris; in Toscana nell'alpe S. Antonio delle alpi Apuane (Ball!), nel Lucchese sul monte di Quiesa (Biechi, Beccari!) e nell'Appennino a Tereglio (Giannini !), a Fiesole (Baroni! ecc.), in Mugello al Giogo di Scarperia, in Ca- sentino a Prataglia a 2000' (Pari.!), in Chianti a Badda (Becc.!), nel Senese a Bapolano (Sommier!); sul monte Catria delle Marche (Piccinini!); in Abruzzo alle radici del monte Morrone, sopra Cara- manico (Levier!), a Poggio Ginolfi , Carsoli, Cappadocia , Fucino (Ten.); nel Gargano presso Vico sino a 2000' (Porta Rigo!), e a Peschici (Ten.); ad Ostia ecc. (Sang.); in Campania sul monte Cairo, a Campello presso Uri (Terr.) , ad Astroni, Capodimonte , in Ischia (Guss.); in Basilicata a Persano , Pesto (Ten.), Muro (Terr.), sul Vulture (Terr.!); in Corsica, nelle regioni bassa e.media (Mars.), a Bastia, Calvi, Orezza (Soleirol!), Bonifacio (Requienl ecc.); in Sardegna (Mor.!) al Rio d'Ingurtosu (Barb.); in Sicilia a Castel- vetrano (Guss ), Ficuzza (Loj.l), nelle Madonie (Pari.!), a Polizzi, Castelbuono, Cannata, Mistretta (Guss.), Caronia (Nic), Noara (Seguenza!), Mandanici, Fondachelli (Nic), Giampiliero (Malan- drino!), sull'Etna fino a 2000', e la var. da 2500 a 4000' (Strobl), a Catania (Tom.), Avola (Bianca!); in Saline (Guss.), in Pantellaria (Calcara!), in Malta (Grech). Fiorisce e fruttifica da aprile o da maggio a giugno o a luglio. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia più occidentale. Osservazione. — Bene a ragione Tenore nella l'I. nnp. 3. p. 270 rilevò che la TorilU heterophylla di Gussone non era che una varietà della sua Caucalis purpurea. ii t uuculi* nodosa. i, foliis pinnati mtia partitia lobia lanceolato incisia rei integris, umbellis laterali! lailibua tei bravile/ pedunculatis, 2 — 3-radiatia , involucro e bractei petalis baud radiantibua, fructu ' ( centina, mettente iculeis in co« stia multiseriatia rectia scabria, none ei loto relei parte id granu« lationea reductia Floha Italiana.— \ ol. Nili 562 APIACEE. Tordvlium nodosum Lìnn. sp. plani, ed. 1. p. 240. Caucalis nodosa Scop. fi. carn. ed. 2. p. 192 (1772). Zer. fi. mei. thes. p. 11. Wulf. fi. nor. p. 351. Are! comp. fi. Hai. p. SOI. Caucalis nodiflora Lam. fi. fr. 3. p. 424 (1778). Torilis nodosa Gaertn. de fr. 1. p. 82. Beri. fi. ital. 3. p. 189; et auct. fere omn. Figure. — Mor. hist. oxon. s. 9. t. 14. (. 10. Reich. k. fi. germ. 21. t. 167. f. 1. fibracteosa, bracteis involucri elongatis. Torilis bracteosa Bianca! in giorn. del gab. deìVaccad. gioenia. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei campi e nei luoghi incolti, per tutta l'Italia. Piemonte, rara: nella vallata del Pesio in Breolungi (Ing.) , nel Monferrato (Ali.). Lom- bardia: a Pavia presso Montebello, Cristano, e la casa di Cavigeras* (Noce. Balb.), a Como, e altrove nella provincia (Com.), cosi al la*o di Pusiana (Bert.), nel Bergamasco, nel piano e nei colli, frequente (Bota), nel Bresciano al laghetto di Rezzano, a Casteno- dolo, Ronchi (Zersi), a Mantova sopra la Favorita (Bert.). Tirolo più meridionale, rara (Facch.), intorno a Roveredo e più giù (Hausm.). Veneto tutto (De Vis. Sacc): nei colli Veronesi, Berici, Euganei, qua e là (Poli. ecc.)r nel Polesine in prossimità al Po (Grig.), a Chioggia (Bert.), nel Lido (Kellner ! ecc.), a Treviso presso la porta S. Tomaso (Sacc. Bizz.), nel Friuli a Monfalcone, Villaraspa , Brazzano, Sagrado, e altrove (Pir. ecc.), e a Gorizia (Wulf.). Istria: a Trieste (Bert. ecc.) al Campo Marzio (March.), comune nell'Istria meridionale, anche sulle due Brioni e Levano (Freyn). Emilia: a Parma (Pass.), nel Reggiano e Modenese a Villa Cognento, rimpetto a Vezzano (Gib. Pir.), nei colli di Sassuolo (Pir.!), a Montese, S. Martino di Montese (Gib. Pir), in tre punti dei colli Bolognesi (Cocc), a Ferrara (Bert.), a Faenza (Cald.). Liguria, ovun- que comunissima (De Not.) : nel Nizzardo, abbastanza comune, a Men- tone, comune (Ard.), a Porto Maurizio (Berti!), Diano e Cervo (Ricca), Laigueglia (Bert.), Genova (Piccóne!), Chiavari (Bert.). Toscana, nelle regioni maremmana e campestre, ed anche nella submontana, comu- ne: aSarzana (Bert.), Lucca (Pucc! ecc.), Livorno (Calandrimi), Pisa (Savi), S. Pierino!, S. Marcello (Pari.!), Firenze!, Dicornano (Ad. Targioni!), Prataglia in Casentino a 2200' (Pari.!)', Siena (Bart.), Volterra (Amidei!), Pienza, Pereta (Santi), Orbetello (Pari.!), isole di Gorgona, dell'Elba (P. Savi!) e di Montecristo (Taylor!). TURGENIA. 563 Marche : a Urbino (Serpieri), Macerata (Narducci !), Montefortino (Mar- zialetti!), Ascoli (Orsini!), nel monte Birro a Balzo rosso (Marz.!). Abruzzo: a Chieti, e nei monti di Caramanico (Ces.). Lazio: a Ca- nino (Bert.) , al monte Gennaro (Pir. !) , a Roma dov'è frequente (Seb. Maur.), a Terracina (Bert.). Campania: a Sora, Mondragone, Caserta (Terr.), sul Vesuvio (Pasq.), in Ischia, ovunque (Guss.). Basilicata: a Muro, qua e là, sul Vulture, comune (Terr.), a Car- bone (Ten.). Puglia: a Barletta (Webb !) , Zittarella (Aiuti!), Otranto (Groves). Calabria: presso Pizzo (Are.!), a Gioia Tauro, Gallico e altrove (Macch.). Corsica: a Bastia, S. Fiorenzo (Mars.), Calvi (Bert.) , Aiaccio , Portovecchio dov'è comune (Mars.). Sarde- gna, non rara (Mor.!): in Caprera e S. Stefano (Genn.), a Pula (Bert.), a Cagliari dov'è comune (Ascherson !). Sicilia, ovunque (Guss.): a Palermo (Pari.! ecc.), a Messina (Seguenza! ecc.), sul- l'Etna sino a 3000', assai comune (Strobl), ad Avola (Bianca !) , a Girgenti (Aiuti!), in tutte le Eolie (Loj.), in Ustica (Calcara !) , in tutte le Egadi, in Pantellaria (Guss.), Linosa, Lampedusa (Aiuti!), infine nelle isole Maltesi (Zer., Grech). La var., eh' è piuttosto una mostruosità , è stata trovata ad Avola dal Bianca. Fiorisce e frut- tifica da marzo a maggio nei luoghi più caldi, da giugno ad agosto nei meno caldi. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , Affrica settentrionale, Asia occidentale fino in Afganistan. IìXII. TURGENIA. Turgenia lloffm. gen. pi. umb. p. 50. Caucalidis sp. BenLh. Hook. gen. pi. 1. p. 929. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 600. t. 97. f. 7 e—g. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa , petalis patulis , infractis. Fructis ovalis, a latere compressus constrictus, pericarpio tenui, dicoceus cura coccophoro, coccis convexo-planis, 9-costatis costis subaequidistantibus , crassissimis , 7 aculeis obsitis, quartini 5 dorsalilras 2 marginantibus , - ventralibus muriculatis. Semina adhaerentia, teretiuscula , profondissime excavata. Portameuto. — Pianta annua, eretta, poco alta . pressoché semplice, ruvida, con foglie sezionate, i segmenti essendo bislun- ghi, lobati. Le ombrelle di du ì sono involucrate, !»-• brattee 564 APIACEE. come quelle degl* involucretti, essendo ovali, con largo margine membranoso. I fiori sono bianchi o rossi , gli esterni raggianti. Il frutto è lungo 1 centimetro. Tiirgesiia latifolia. Tordylium latifolium Linn. sp. pi. ed. 1. p. 240. Caucalis latifolia Linn. syst. nat. ed. 12. p. 205. Bert. fi. Hai. 3. p. 183 ; et auct. vet. Turgenia latifolia Hoffm. gen. pLumb. p. 59 ; et auct. ree. Figure. — Col. eephr. p. 97. f. sup. Reich. ic. fi. germ. 21. t. 168 (mala quoad fruct .) . Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Per tutta Italia, nei campi fra i seminati. Piemonte, in alcuni luoghi più caldi : Aosta, Susa (Ali.), Torino (Balb., Re), Monferrato presso Dogliano (Ing.), ad Alba (Bertero!), a Mombaruzzo (Delponte!), a Moncalvo (Malinverni!), Novi, comune (De Not.). Lombardia, lo stesso; Pavia a Casteggio e Montebello (Noce. Balb.), avventizia, Bergamo a Samico e Pelosco, avventizia (Bota), Brescia (Rampoldi!, Gib.!) fra il Benaco e Pozzolengo, frequente nella campagna di Montechiaro (Zersi), Mantovano (Barbieri!) verso Bosco Fontana (Bert.). Tirolo più meridionale: lago di Garda (Hausm.), Roveredo (Poli.). Veneto, lo stesso: Veronese (Goir.!) in valle di Caprino, verso Colà, intorno a Molitorio e S. Martino, colli Berici (Poli.), ed Euganei (Trev.). Istria: Trieste a Campo Marzio (March.), S.Nicolò d'Oltre, Muggia, Capodistria (Bert.) dove abbonda (Wulf.), Pirano (Poli.), comune tra Dignano e Medolino, Brioni maggiore (Freyn), Fiume, rarissima (Smith). Emilia: Parma (Pass.), Modenese e Reggiano in piano e in colle, a Villa Cognento presso Modena, a Casinalbo (Gib. Pir.), a Sassuolo (Pir.!), presso le salse di Nirano, nei colli di Scandiano, a Sparavara (Gib. Pir.), Bologna a Casalecchio -e Miserazzano (Cocc. ecc.), Porretla (G. Bert. ecc.), Salto di Montese (Cocc.) , Pietramala (Bert.), Faenza in più punti (Cald.). Liguria: Nizza, rara, sopra Gorbio, Mentone, rarissima, sulle alture (Ard.), Genova (Cald.!) al Feritore (Bert.) e in valle del Lagaccio (Bagl.). Toscana, dalla regione maremmana alla submontana : Pisa (Savi) , Firenze dov'è comune!, il Mugello (Bert.), Radda (Beccari!), Colle (Bert.), Volterra (Amidei!), Siena!, Pienza (Santi). Marche: Sasso Feltrio, Macerata, S. Benedetto, Monte Santo Polo, monte Acuto ecc. CORIANDRUM. 565 (Bert.), Amandola (Marzialetti!). Umbria: Castelluccio (Gemmi!). Lazio: Tivoli a Roviano, e S. Gregorio ecc. (Sang. ecc.). Abruzzo: (Kuntze !), monte Morrone (Ges.). Puglia: Gargano, presso Vico (Porta Rigo!). Campania: Piedimonte di Gassino , Pastena (Terr.), monte Taburno (Terr.!). Basilicata: Vulture (Terr.!), Melfi, Muro in più punti (Terr.). Sardegna, rara (Mor.). Sicilia: Messina (Nic) , Bronte (Gitarda!), Catania, ovunque (Tom.). Fiorisce secondo i luo- ghi in maggio o giugno, e fruttifica in giugno o luglio. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , Asia occidentale fino al Cascemir e all' Aitai , Affrica setten- trionale. TFLIBU SETTIMA.. Coriandree. Coriandre.e prò parte Koch. Coriandree. Flores bisumbellati. Calyx parvus. Fructus ruptilis, 20-co- status. • LX1II. CORI.-tntDKI'lf. Coriandrum ex parie Tonni., Limi. Goriandrum Neri, eletti, hot. 1. p 188. Ilo/fm. gen. plant. umb. ed. 2. p. 180. Denth. Hook. gen. pi. I. p. 926. Ces. Pass. Gib. comp. lì. Hai. p. 599. t. 96. f. i. Flores bisumbellati. Calyx minimus. Corolla expansa, pelalis patulis, infracti*. Fructus globosus, 20- costa tus , costis aeqoidistao- tilms, tenuibus, alternatim rectis etilexuosis, aegre ruptilis, convexo-concavis. Semina secedentia , convexo-concava poculi- formia. Portamento. — Pianta annua , eretta, alta da 2 a 6 decimetri, molto ramosa, glabra; puna «li cimice. Le foglie sono più folte divise pennatamente, le inferiori coi lobi larghi, !•' superiori coi 566 APIACEE. lobi strettissimi. I fiori sono bianchi, gli esterni raggianti, in om- brelle lungamente peduncolate, senza involucro ma con involu- cretti. I frutti sono biondi, hanno 4 millim. in diametro, sono aro- matici. Coi'iaiidfiain sativum. Coriandrum sativum Linn. sp. pi. ed. 1. p. 256. Bert. fi. ilal. 3. p. 256; et auet. omn. Coriandrum melphitense Ten. Guss.! sec. Bert. o. e. 4. p. 780. Terr.l fi. Vidi. syn. p. 83. Are. eomp. fi. Hai. p. 297. Figure. — Matth. ed. Valgr. 1565. p. 763. FI. grcec. t. 283. Beich. ic. fi. gemi. 21. t. 202. Nome italiano. — Coriandolo. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Sparso per quasi tutta l'Italia, ma non comunemente, per i campi , dove però lo si ritiene avventizio e uscito da culture , la più parte degli autori lo riconoscono tale in modo espresso. Piemonte: Sciolze (Ali.), dove però non è stato trovato dipoi (Colla), Biella (Zum.). Lombardia (Ces.): Milano a Morivione (Rampoldi !). Tirolo : Bol- zano (Hausm.). Veneto: Mantovano (De Vis. Sacc), Euganei (Trev.), Chioggia a Cavarzere (Bert.), Venezia a S. Marta (Ruch., Nacc.) , Friuli (De Vis. Sacc). Istria: Trieste a S. Maria Maddalena (Bert.) e a Campo Marzio (March.). Emilia: Parma (Pass., Reich.), Miran- dola, dove abbonda (Re), monti di Querzola (Gib. Pir.). Liguria: Genova (De Not.) alla Sturla (Bert.) e nella valle del Lagaccio (Bagl.). Toscana: Meleto (Pari.!), Pieve S. Stefano al Tevere (Ami- dei!). Lazio: Roma a villa Borghese, a porta Porteseecc. (Sang.), Pontini (Bert.). Campania: S. Giovanni Incarico, Ischia (Guss.). Basilicata: Melfi (Ten.!, Terr.!), Muro (Terr.). Sicilia: Corleone secondo Ucria (Guss.), Avola (Bianca!). Malta (Zer.). Fiorisce e fruttifica in maggio e giugno. Distribuzione geograGca. — In Oriente, e altrove. Osservazione. — Il Coriandrum melphitense , non che specie distinta, e nemmeno varietà del C. sativum, devesi piuttosto ri- guardare quale forma stentata, con un numero minore di raggi al- l'ombrella. CELASTRIFLORE. 567 OR.I3IIVE SESTO. (ILiSiUlFLOUI Celastriflor/e Car. pens. tass. hot. p. 73. Flores regulares, vel rare partirci et sparsim irregulares. Calvx saepius atrophicus, hypogynus, rarissime epigynus. Corolla prae calyce isomera alternans, hypogyna, rarissime epigyna, dialypetala, rare gamopetala. Androceum pra3 corolla isomerum, nunc alternuin mine contrapositum , rare aut meiomerum aut ob duplicationem pleiomerum, hypogynum, rare epigynum vel epicorollinum. Gyne- ceum prce androceo isomerum alternans , aut saepe meiomerum . Gemmularium superum, rare semi-inferum. Osservazioni. — La presenza o no di un disco, l' androceo meiostemone, o isostemone alternante, o pure contrapposto , la presenza o no di mandorla, ed altri caratteri ancora, servono a di- stinguere sufficientemente le seguenti famiglie : 1 ." HlPPOCRATEACE,E. 2.° Celastrace^e. 5.° AquifoliacEjE. 4.° Olacace.k. Si potrebbe forse aggiungere le Pittosporacec, le quali si al- lontanano peraltro dalle famiglie precedenti per gli spermofori pa- rietali , e per il numero grande delle gemmule. e di cui sembra che il posto più idoneo sia nel prossimo ordine delle Ericiflore. Distribuzione geografica Kssendo le Celastritlore Ordine più . mielite intertropicale, non sono rappresentate in Italia che da tre delle summentovate famiglie, e quelle ognuna da un genere solo , con una o pochissime specie. 568 CELASTRIFLORE. FAMIGLIA PRIMA. CEM* ASTRACI JE. Celastrin^ R. Broiun gen. rem. bot. Terr. Austr. p. 554, Celastrace.e Lindi, veg. Unga. p. 586. Celasthine^: trib. Pdiamnac. Pari. fl. ital. 5. p. 430. FAMIGLIA SECONDA. AQ UMFOWsIACEE. Aquifoliacées Cani, théor. élém. p. 217. Ilicineìe Brongn. in ami. se. nat. 10. p. 329. IlicinevE trib. Rhamnac. Pari. fi. Hai. 5. p. 440. Osservazione. — Fu capriccio dei più arbitrari di Linneo to- gliere al genere 'europeo della famiglia il nome appropriato quanto mai di Aquifolium, per dargli quello altrettanto improprio di Ilex , di' era quello del Leccio. FAMIGLIA TERZA. VWTACEMS. Vites Juss. gen. pi. p. 267. Sarmentace/e Vent. tabi, règne vég. 3. p. 167. .Ampelid-EjE Kunth. VitacE/E Lindi, veg. kingd. p. 439. Ampelide/E trib. Rhamnac. Pari. fi. Hai. 5. p. 480. PRIMULIFLORE. 5G9 ORDINE SETTIMO. PKUflULIFIiOKE. PrimuliflorjE Car. pens. tass. hot. p. 73. Flores regulares , rarissime zygomorphice irregulares. Calyx manifestus, rare atrophicus , hypogynus, rare epigynus. Corolla prae calyce isomera alternans , rare pleiomera , rarissime meiomera aut deficiens, hypogyna , rare epigyna, gamopetala, rarius dialypetala. Androceum prae corolla nunc diplomerum, alternum et contraposi- tum, sanissime auteum isomerum contrapetalum, nunc multiplica- tum (?) pleiomerum, epicorollinum , vel rarius subhypogynum aut subepigynum , rarissime perigynum. Gyneceum prae staminibus con- trapetalis isomerum alternans, rare meiomerum. Gemmularium su- perimi, rare inferum aut semi-inferum. Osservazioni. — La natura dello spermoforo divide ottima- mente quest'ordine in due sottordini. La posizione dei pistilli ri- spetto agli stami, la direzione delle gemmule, la natura del frutto, o deiscente o indeiscente carnoso, distinguono bene inoltre le se- guenti famiglie : 1.° PlUMBAGINACEìE. 2.° Primulace.k. 5.o MYRSINEACE.E. 4.° Sapotacete. 5.° DlOSPYRACE.E. 0.° Styracace .k. Distribuzione geografica — Delle 0 suddette famiglie, l'Italia ne possiede i, le 1 prime, largamente rappresentate, e le -2 ultime, le . Statice cordata Sqv, due ceni. p. 82 {non Linn.). Kluba Italiana. — Vol. Sili. 578 PLUMBAGINAGEE. Statice bellidifolia Guss. fi. sic. prodr. 1. p. 381. Beri. fi. ital. 3. p. 524. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 369. Lojac. escurs. bot. Lamp. p. 135. Tom. fi. sic. p. 368. Statice albida Guss. fi, sic. syn. 1. p. 369. Cale, descr. is. Lamp. p. 24. Tom. fi. sic. p, 370. Statice intermedia Guss. fi. sic. syn. 1. p. 369. Cale, descr. is. Lamp. p. 25. Tom. fi. sic. p. 370. Statice psiloclada Boiss. in Cand. prodr. 12. p. 651. Car. prodr. fi. tose. p. 531. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 287. Are. comp. fi. ital. p. 576. Statice panormitana Tod. index sem. hort. hot. panorm. 1857. p. 45. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 287. Are. comp. fi. ital. p. 576. Tom. fi. sic. p. 368. Statice bellidifolia var. albida Mart. riv. crit. p. 12. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Spiaggie marittime e rupi calcaree prossime al mare. In Toscana nel Grossetano, al monte Argentaro, nel Giglio (Pari.!) e a Portoferraio (Car.!). In Sicilia presso Palermo al monte Gallo dalla parte di Mondello (Tod.!, Ci- tarda!) , al monte Pellegrino (Loj.l), al capo Passero (Tin.!), a Sco- glitti, nelle isole di Favignana, Maretimo (Guss.), Lampedusa (Guss., Calcara!, Aiuti!, Conti!), Lampione (Pasq.!, Tod.!) e Linosa (Loy). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Riscontrasi in Toscana , in Sicilia ed in alcune delle isole adiacenti , nella Spagna e nella Algeria. 9. Statice ìuiiiutiflora. S. perennis, foliis rosulatis, oblongo-spathulatis, in petio- lum longum attenuatis, margine subrevolutis, scapis a medio dicho- tome ramosis, inferioribus sterilibus subnullis, spicis 2-floris, in spicas laxas unilaterales dispositis, bractea interiori externa triplo longiori , lobis calicinis ovatis obtusis. Statice spathulata Guss. fi. sic. prodr. 1 . p. 3.82. Statice minutiflora Guss. suppl. fi. sic. prodr. p. 80. FI. sic. syn. 1. p. 370. 2. p. 806. Car. prodr. fi. tose. p. 531. Tass. fi. prov. sen. p. 51. Loj. is. Eolie p. 124. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 287 (prò parte). Are. comp. fi. ital. p. 576 (prò parte). Nic! prodr. fi. mess. p. 313. Tom. fi. sic. p. 369. Mart. riv. crit. p. 10. STATICE. 570 Stazione, Abitazione e Fioritura Nei terreni in prossimità del mare. Toscana: a Livorno (Gar.). Sicilia: al capo di Milazzo (Tin.!, Pari.!, Tod.!, Nic.!), a Trapani al Mulino al Vento (Tin.!), in Favignana e Levanzo e in tutte le Eolie (Guss.). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Italia , Affrica settentrionale ed isole Baleari a Palma. 8. Statice Sil>tli<>i*|MJ*iirt . S. perennis, foliis obovato-spathulatis, apice mucronulatis, bre- viter petiolatis, glaucescentibus, scapo t ere ti, supra basin alterne et distiche ramoso, ramis sterilibus nullis, spiculis parvis unifloris, bractea exteriore acutiuscula, interiori quadruplo longiore, ovato- rotunda, sub-1-flora , calicis tubo ad costas hirsuto , limbo tubo acquali, quinquelobo lobis obtusis. Statice globulariajfolia Guss. fi. sic. prodr. 1. p. 380. Mari, riv. ait. p. 9. Statice Sibthorpiana Guss. suppl. fi. sic. prodr. p. 87. FI. sic. sijn. 1. p. 368. Beri. fi. Hai. 3. p. 529. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 287. Nic. prodr. fi. mess. p. 313. Are. comp. fi. Hai. p. 576. Tom. fi sic. p. 368. Figura. — FI. grecc. t. 296. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle rupi e nelle l'OCcic vicine al mare ad Ali presso Messina (Guss., Seguenza!). Fi in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Specie propria della Sicilia. e Descrizione. — Pianta perenne , glaucescente. La radice é fusiforme, ramosa, fibrosa, giallo-scura. Le loglio sono picco po' consistenti , patenti e lo superiori eretto-patenti, tutte radicali, obovato-spatolate, tondeggianti e spesso quasi smarginate all'apice dove è un piccolo mucrone rivolto in giù, intere nel mar-ine il quale è delicato, bianchiccio e un po' rivolto in uiù, glauci di sopra ed i\i con un solco longitudinale con un nervo longitudi- nale alquanto rilevato «li Botto da coi partono dei ner?etti 0 veneti.' laterali oblique e poco man i latamente alla quasi in un picciolo. Gli scapi SOM -'retti, delicati, rìgi detti, cilindrici, verdognoli, cu» tanti punti o macchioline bianchicce, ; , (Idia |. .i ; , con i rami alterni, e quasi disti» hi . 580 PLUMBAGINAGEE. eretto -patenti, senza rami sterili; nella parte inferiore nuda dello scapo sono poche brattee, alterne, lontane, avvicinate al fusto me- desimo, ovato-lanceolate, acute, verdognole o in parte rossicce , bianchicce nel margine : alla base di ciascun ramo è pure una brat- tea simile, gradatamente più piccola. I fiori sono piccoli, avvicinati, quasi distichi e rivolti in su, ora due ora solitarii , in spighette corte, quasi diritte e formanti quasi un corimbo all'apice dei rami. Alla base loro di fuori sono due brattee, una esterna ed una interna, piccole, interamente membranacee, ovato-tonde, un po' acute, bian- chicce con un nervo longitudinale rossiccio : vi è poi una brattea superiore all'ascella della brattea inferiore esterna, è quattro volte più grande di questa e della inferiore interna , poco più corta del calice, erbacea, verde, con il margine e l'apice membranaceo e bianchiccio, allungata, tondeggiante all'apice, con cinque nervi longitudinali più chiari. Il calice è tubuloso, stretto, con il tubo verdognolo, avente dieci leggieri nervi longitudinali, peloso con peli corti e patenti, e con il lembo scaglioso, quinquelobo e con i lobi corti, ottusi e con cinque righe rossicce larghette longitudinali che vanno sino quasi all'apice dei lobi. La corolla è più lunga del calice, di- color violetto chiaro, si compone di cinque petali, i quali sono glabri ed hanno l'unghia eretta e il lembo eretto-patulo, quasi obovato, ora più ora meno smarginato, con i lobi tondeggianti, e fornito di un nervo longitudinale più carico. Gli stami son cinque, un po' disuguali, tutti però più corti della corolla, uscendo solo un poco dalla gola di questa, inseriti alla base infima dei petali. I fila- menti sono liberi, filiformi, bianchi, glabri. Le antere ovali, quasi acute all'apice, bilobe alla base, inserite nel dorso verso il mezzo, introrse, biloculari, aprentisi longitudinalmente dalla* parte interna, di un giallo chiaro, glabre. Il pistillo è poco più lungo degli stami e più corto della corolla. L' ovario è piccolo, allungato, ottuso, con cinque costole rilevatissime, glabro , bianchiccio. Gli stili son cinque, liberi e un po' lontani l' un dall'altro alla base, eretti, flessuosi, filiformi, bianchicci, glabri in basso, papilloso-stimmatosi in tutta la superficie in alto. Il frutto è lineare-allungato, lungo quanto il tubo del calice, il lembo di questo essendo allora diviso in cinque lacinie lineari e apertissime, con cinque costole longitudinali verso alto, aprentisi all' apice per un coperchio, il quale ha cinque piccoli denti ottusetti formati dalla base persistente degli stili. (Pati. ms. , descr. di pianta coltivata ottenuta da semi dell'Orto di Palermo). » STATICE. 581 9. Statice virgata. S. foliis glabris, inxta caudicera dispositis, obovatis vel oblongo- spatlmlatis, obtusis, in petiolum altenuatis, scapis numerosis, a basi dichotome ramosis, ramis inferioribus acutis sterilibus , superiori- bus paniculatis snbincurvis, spiculis 2— 4-floris, curvulis, in spicas laxas unilaterales dispositis, bracteis ferrugineo-marginatis , supe- riore inferiore quadruplo longiore , dorso cannata, calicis tubo cur- vulo , costis pilosulo ,. lobis ovatis obtusis. Statice virgata Willd. enum. pi. hort. berol. 1 . p. 336. Greti. Godr. fi. Fr. 2. p. 746. Mar. fi. sarà. 2. p. 44. Car.! prodr. fi. tose. p. 532. Suppl. p. 44. Tassi fi. prov. sen. p. 51. Car. fi. Montecr. p. 29. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 85. Mars. cnt.pl. Cors. p. 118. Strobl fi. Etti, in hot. zeitschr. 32. p. 96. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 287. Are. comp. fi. ital. p. 576. Barò. fi. sard. comp. p. 44. Groves! fi. Terr. d'Otr. in nuov. giorn. bot. ital. 19. p. 183. Statice Smithii Ten.l (l. nap. 3. p. 350. Syll. p. 161. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 370. 2. p. 806. Cale, descr. is. Lamp. p. 2,5. Pasq. fi. ves. p. 82. Nic. prodr. fi. mess. p. 313. Tom.! fi. sic. p. 370. Statice oleaefolia Ten. syll. p. 161. Guss. fi. sic. prodr. 1 . p. 381 . Beri. fi. ital. 3. p. 516 (prò parte). P. Savi! (I. gorg. p. 31. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 254. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 114. Statice minuta var. virgata Mart. riv. erit. p. 15 (prò parte). Figure. — Ten. fi. nap. t. 223. Reich. ic. fi. genti, et helv. 17. t, 92. f. 2. P> dictyocladaf scapis scabris , spiculis unitloris vel bifloris, te- nùibus, bractea non cannata , calicis tubo recto. Slatice reticolata Ruch. //. lid. ven. p. 87. Bert. ameen. ital. 'I. FI. Ha!. 3. p. ■>!(). Pasq. //. m. p. Statica dichotoma Gua. II. sic. prodr. 1. p. 383 (non \ Statice oleasfolia Bert. //. Hai. 3. />. 516 (prò parto. Statice iliihi;i Andrz. ex intct. (iuta, sappi. //. .sic prodr* p. 89. fi. sic. syn. 1. p. 311 . J. p. Ì06. Cale. user. is. Lamp. | Tom. fi. Stati- -V"- 2- / TU. p ■ sic. p. A 582 PLUMBAG1NACEE. Statice gracilis Tin. in Guss. fi. sic. syn. 2. p. 806. Tom. fi. sic. p. 369. Statice parvifolia Tin. in Gnss. fi. sic. syn. 2. p. 806. Tom. fi. sic. p. 359. Statice dictyoclada Boiss. in Cani, prodr. 12. p. 654. Gren. Godr. fi. Fr. 1. p. 747. Mor. fi. sard. 3. p. 46. Mars. cat. pi. Cors. p. 118. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 287. Are. comp. fi. ital. p. 576. Barò. fi. sard. comp. p. 44. Statice minuta var. mulliformis Mari. riv. crit. p. 13. Statice minuta var. virgata reticulata Mart. l. e. p. 17 (prò parte). Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi marittimi. LittO- rale veneto (Kellner!). Toscana: Livorno all'Ardenza (Pari.!, Car.!, Gemmi!), al Boccale (Car.!, Sommier!), al Romito (Biondi!), Piom- bino (Marcucci !), monte Argentaro a Porto S. Stefano, a Port' Er- cole (Pari.!, Aiuti!) ecc., isole di Gorgona (Savi!, ecc.), dell'Elba (Toscanelli!), di Pianosa (Biondi!, Simonelli!), del Giglio (Pari.!), di Giannutri (Car.!). Civitavecchia (Gennari!.), Terracina (Rolli!, Mauri !, Fiorini-Mazzanti !). Campania: Traetto al monte d'Argento, Scardi, Sperlonga (Terr.!), Sorrento (Groves!). Puglie: Manfredonia (Porta Rigo!), Otranto, Taranto (Groves!). Sicilia: Trapani (Pari.!, Tod.!), Palermo (Tod.!), Catania (Pari.!, Tom.!), Avola (Bianca !), Spaccaforno (Tod.!), Port' Empedocle (Loj.!), Marsala (Pari.!), Pan- tellaria (Tin.!, Errerà!, Cale.!), Linosa (Aiuti!). Malta (Grech !). Sar- degna (Mor.). Corsica: Bonifacio (Requien!), Bastia, Santa Manca, Nonza, S. Fiorenzo, capo Corso, isole Sanguinarie (Gren. Godr.). Fiorisce da giugno a settembre. Distribuzione geografica. — In tutta la regione mediterranea dell'Europa, dell'Affrica settentrionale e dell'Asia Minore. « Descrizione. — Pianta in cespuglietti, alta da 1 if2 a 2 deci- metri o poco più, di un verde chiaro, glabra. Radice dura, ramosa, con i rami flessuosi, scura e quasi nericcia. Rizoma corto, legnoso, ramoso, con i rami eretti o eretto-patenti, che sortono di terra , dall'apice dei quali vengono le foglie e gli scapi. Foglie avvicinate in rosetta, piccole, un po' coriacee, obovato vel oblongo-spatolate, ristrette gradatamente in basso quasi in un picciolo, tondeggianti o appena smarginate all'apice, un po' convesse di sopra ed ivi di un verde chiaro con un solco longitudinale , con i margini un po' rove- sciati di sotto ed ivi di un verde quasi bianchiccio e con un nervo longitudinale, glabre in ambedue le pagine e con tante piccole squa- STATICE. 583 mette bianchicce in ambedue le pagine, più manifeste alla infe- riore. Gli scapi sono eretti, delicati, duretti, verdognoli e poi ros- sicci, ramosi quasi sin dalla base, e come i rami arcuati-flessuosi, con i rami inferiori e del mezzo sterili, assottigliati all'apice. Fiori piccoli, alquanto radi in .spighe unilaterali nei rami e rametti supe- riori, formanti insieme una pannocchia ramosa, che ora forma la metà ora più ora meno dello scapo. Brattee tre, due esterne più piccole, ovate, acute, con un margine stretto ferrugineo, verdognole nel dorso; brattea interna circa quattro volte più lunga, abbrac- ciarle strettamente il calice, lanceolata, acuta! (non ottusa Boiss.), con un nervo sporgente a guisa di carena nel dorso , ivi scu- retta, con un margine largo, ferrugineo. Calice appena curvo nel tubo, il quale è stretto, con cinque leggieri angoli un po' pube- scenti in basso, ivi verdognoli, quasi rossiccio-ferruginei e glabri nel resto; cinque denti corti, ovali, ottusi, bianchicci. Corolla di 5 petali, una metà più lunga del calice; l'unghia è stretta , bian- chiccia, la lamina è poco più corta dell'unghia, obovato-cuneata , smarginata, di color violetto-chiaro, con una riga più carica longi- tudinale che giunge fin quasi alla smarginatura. Stami 5, più corti dei petali, quasi a guaina e inseriti alla base della loro unghia. Fi- lamenti filiformi, bianchicci, glabri. Antere ovate, inserite nel mezzo del dorso, introrse, biloculari, di color giallo-pallido. Pistillo quasi uguale agli stami. Ovario piccolo, verdognolo. Stili cinque, filiformi, bianchicci, curvati in alto ad arco in fuori, papillosi in alto. (Pari. ma., descr. della pianta di Porto Ercole nel monte Argentavo). » Osservazioni. — Ilo riunito la Statice dictyoclada Boiss. alla St. virgata Willd. , sembrandomi che fra le due forme vi sieno molti passaggi, e por aver osservato negli esemplari della St. dictijo- dada delle spighette spesso con due fiori e talvolta con tre, IO. Statici* remotisiMCiiI». S. glabra, foliis parvis, o?ato-spathulatis, obtusis, mar-ine re- volutis, in petiolura attenuata, scapis numerosi*, fere a basin raraosis, rami racilibus, inferioribus steri li bus, spiculis 2— 5-floris, inter se valde remotis, bracteis inferioribus acuti», superiori triplo longiori , calici a tubo pili Statica reraotispicula Lacaitaì in uno ihd, 16. l>. 168. 584 PLUMBAGINACEE. Statice minuta var. virgata remotispicula Mart. riv. crii. p. 16. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Sulle rupi calcaree vi- cinissime al mare ad Amalfi (Lacaita!). Fiorisce in luglio. Distribuzione geografica. — Specie italiana, II. Statice articolata. S. verrucoso-aspera , foliis carnosulis, oblongo-spathulatis, in petiolum attenuatis, glabris, scapis ramosissimis, crassis, articulis constrictis, ramis inferioribus sterilibus acutis, superioribus fertili- bus, spiculis 1 — 2-floris, bracteis albo-marginatis, inferioribus mi- nimis, superiori quintuplo longiori, calycis tubo subincurvo, basi pilosulo. Statice articulata Lois. fi. gali. 2. p. 723. Beri. fi. ital. 3. p. 522. 8. p. 640. 10. p. 483. Mor. De Not. fi. Capr. p. 110. Greti. Godr.fl. Fr. 2. p. 748. Mot. I fi. sari. 3. p. 47. Car. prodr. fi. tose. p. 532. Genn. fi. Capr. in nuov. giorni, hot. ital. 2. p. 118. Mars. cat. pi. Cors. p. 118. Ces. Pass.Gib. comp. fi. ital. p. 287. Are. comp. fi. ital. p. 577. Bari. fi. sarà. comp. p. 44. Statice minuta var. virgata remotispicula Mart. riv. crii. p. 16 (prò parte). Figure. — Reich. ic. hot. t. 172. f. 304. le. fi. germ. 17. t. 93. f. 3. t. 94. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Terreni rocciosi del litto- rale. Isole di Sardegna (Mor.!) a Terranova (Fiori!), in Caprera (Genn., Biondi!) ecc., di Corsica a Bastia (Requien!, Manille!, Pucci!), a Biguglia (Mabille !) , ad Aiaccio (Req.!), nelle isole San- guinarie (erb. Webb!) ecc., e di Capraia (Mor. De Not.). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Pianta propria della Corsica e della Sardegna e delle isole adiacenti. f£. Statice minuta. S. suffruticosa, cespitosa, caulibus brevibus, ramosis, inferio- ribus sterilibus, foliis carnosulis, lanceolato-spathulatis , spiculis 2 — o-floris, in spicas terminales laxas dispositis, bracteis membrana* ceis marginatis, bractea superiori inferiori triplo longiori, tubo STATICE. 585 calicino glabro vel tenuissime pilosulo, calicis tubo limbo fere acquali, lobis calicinis ovatis. Statice minuta Liuti, mani. p. 59. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 288 (prò parte). Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 114. Are. comp. fi. Hai. p. 577. Tom. fi. sic. p. 368. Statice cordata Beri. fi. Hai. 3. p. 52 f. Cuss.! fi. sic. syn. 1. p. 327. Tom. fi. sic. p. 319. Statice tenuicula Tin.l in Cuss. fi. sic. syn. f. p. 372. 2. p. 807. Tom. fi. sic. p. 368. Statice cosyrensis Cuss. fi. sic. syn. 1 . p. 372. Tom. fi. sic. p. 370. Statice inarimensis Cuss.! enum. pi. Inar. p. 967. Statice minuta var. virgata Mari. riv. crii. p. 15 (prò parie). Figure. — Reich. ic. hot. t. 186. f.324, 325. Icon. fi. qerm.11. t. 93. f. 2. Guss. enum. pi. Inar. t. 12. f. I. (ò acutifolia, foliis parvis, linearibus, spathulatis, acutis, scapis brevibus, paucifloris. Statice acutifolia Reich.k. hot. 3. p. 23, Beri. fi. Hai. 3. p. 520. Barò. [I. sard. comp. p. 231. Statice tenuifolia Beri, in Mor. stirp. sard. el. fase. 2. p. 8. Colla herb. ped. 4. p. 551. Statice rupicola Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 746. Mor.! fi. sard. 3. p. 43. Mars. cai. pi Cors. p. 118. Ces. Pass. Gib. comp. (I. Hai. p. 288. Are. comp. fi. Hai. p. 577. Barb. fi. sard. comp. p. 4 \ , 179. Statice minuta var. acutifolia Mart. riv. p. 17. Figure. — Reich. o. e. t. 225. f. 374. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei luoghi arenai e nelle fessure delle rupi. Nell'Italia meridionale a Castellammare (Ten.!, Guss.!), a Traetto al monte d'Argento ed a Scavoli (Terr.), nell'isola d'Ischia (Gasa.!, Levier!, Bólle!), in Sicilia a Palermo (l'ari.!, Ti.d.!, ecc.), Alcamo (Cita rda!), in Ustica (Calcarti), Mnv- timo (Tin.l) e Pantellaria (Errerai, Pari.!), in Sardegnaa S. Caterina Pittinurì, l'orto scuso, l'orto Torre. (Mor., Fiorì!), capo della i presso il Panale (Barb.), Alghero, l'orto Conte (Magn.), in Caprera (Ascherson!), in Corsica a Bonifacio (Jordan l,Kralikl). Fio- in luglio. Dittrilmzione geografica. — III |'ro\en/i, in Italia. D« tori sii >!«.•. — I,.' foglie -"no radicali, piccole, ORI il.- alla base in un picciolo lunghetto, con- vesso di lOtl malato di sopra, t Ondeggiai! ti all'apice ed ivi 586 PLUMBAGINACEE. smarginate e quasi scavate in cuore, glabre, verdi, un po'cuoiacee, con un nervo longitudinale di sotto e senza nervi o vene laterali , con il parenchima avente di sopra molte piccole fossette, e ne manca di sotto, lunghe da 4 a 5 centimetri e larghe da 8 a 14 millimetri nella parte più larga. Gli scapi sono poco angolati, eretti, flessuosi, articolati, verdi, glabri, portanti piccoli punti giallicci, forniti di una brattea corta, acuta, ferruginea a ciascun nodo vitale e nella base di ciascun ramo, diramati fin dalla base e con i rami dicotomi, per la massima parte sterili e solo i superiori fioriferi. I fiori sono pochi, solitarii, un po' distanti, secondi in spighe diritte. Ciascuno di essi ha una brattea ovata, quasi acuta, fornita di una carena fer- ruginea nel dorso, e circa trebratteole disuguali, delle quali l'esterna è più del doppio più lunga .della brattea, ovale, larga, ottusa , ros- siccia nel dorso, bianchiccia nel margine e nell'apice eh' è ottusis- simo: le altre bratteole sono più piccole. Il calice è più lungo della bratteola esterna, diritto, con cinque nervi verdi in basso, rossicci verso alto, interamente glabri o quasi glabri, e con il lembo della lunghezza di circa la metà del tubo e diviso in cinque lacinie allun- gate ottuse o come troncate all'apice, di un bianco violetto, e senza denti intermedii. La corolla è lunga circa la metà più del calice. I petali sono obovato-spatolati, con una unghia lunga, delicata e bian- chiccia, con il lembo patente-reflesso , violetto-chiaro e quasi roseo, e smarginato all'apice. Gli stami sono più corti dei petali ; i fila- menti filiformi, bianchicci, inseriti sopra la base dell'unghia; le antere sono ovali, ottuse all'apice, bifide alla base, di un giallo pallido , come il polline. Il pistillo è lungo quanto gli stami e perciò più corto della corolla. L'ovario è allungato, con cinque costole molto rilevate negli angoli e cinque solchi profondi, è bianchiccio, glabro. Gli stili sono bianchi e filiformi, un po' divergenti, ottusi all'apice. (Pari, ms., descr. della pianta di Palermo: St. cordata Guss.). » 13. Statice cancellata. S. suffruticosa, cinereo -pubescens, foliis obovato-spathulatis, in petiolum attenuatis, saspe margine revolutis, scapis a basi ramo- sissimis, inferioribus sterilibus cancellatim dispositis, spicis bifloris raro trifloris, laxiusculis, bractea superiori exteriori triplo longiori, hirsuta, margine membranacea, calicis laciniis oblongo-lanceolatis, acutis. STATICE. 587 Statice pubescens Koch syn. fi. gemi. p. 595. S. cancellata Dernh. in Beri. fi. ital. 3. p. 595. Koch syn. fl.germ. ed. 2. p. 684. Maly enum. pi. imp. austr. p. 103. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 85. Freyn fi. Siid-Islr. p. 408. Ces. Pass, db. comp. fi. Hai. p. 288. Are. comp. fi. Hai. p. 577. Groves! fi. Terr. Otr. in nuovo yiorn. hot. Hai. 19. p. 183. Slatice minuta var. cordata Mart. rìv. crii. p. 18 (prò parte). Figure. — Reich. ic. fi. gemi. 17. t. 95. f. 2. Hall. fi. Deutschl. 19. t. 1996. Groves o. e. t. 5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle rupi marittime del- l'Istria a Fiume (Bernhardi, Rossi!, Smith!), noli' Istria meridio- nale comune (Freyn) , presso Trieste (Koch), nel Veneto (Maly), nelle isole Tremiti (Bert.), presso Otranto (Groves!). Fiorisce in luglio. Distribuzione geografica. — Specie propria di quei luoghi , della Dalmazia e della Grecia. 1 4. Statice cordata. S. cespitosa, velutino-grisea , foliis parvis, obeordatis , mar- gine revoluti*, scapis numerosis, ramosis , inferioribus sterilibus , superioribus fertilibus, spicis 1— 2-floris , laxiusculis, bracteis velu- tinis, exteriori brevissima, intermedia paulo longiori, interiori triplo maiori, omnibus dorso tomentosis, margine membranaccis, calicis tubo hirsuto, fauce qui n quel oba, lobis ovatis. Statico cordata Lina. sp. pi. ed. I. p. 275. Ali. fi. ped. p. 90. Colla herb. yed. 4. p. 550. Ani. cat. pi. Meni, p, Ces. Pass. Gib. comp. //. Hai. p. 2S8. Are. comp. //. Hai p. Statice pubescens Colla herb. ped. \ p. 550. Bert. fi. Hai, p. 527. Cren. Godr. fi. Ir. 2. p. 748. Zum. fi. ped. 2. p. Statice minuta var. cordata Mart. rie. crit. p. 18 (prò parte). Figure. — Reich. ic. hot. t. (87. le. jl. germ. t. 95. /'. l. Stazione, Abitazione e Fioritura. — I Bile lllpi ma- rittime della Liguria: Nixza (Reuter!, Durand Righerà e mo (Panizzi!), capi -li Varigotti di Noli (Patriz- zi^ picco iepa!), Portofino (Delpino!). Fiorisce in loglio. Distribuzione geografica. — Specie propria del litorale pTO- ire. D«gorisioii«. - Pianta perenne, in cetpuglietti, alta da l e mezzo i 1 decimetri, di un ?erde cinerinoj velutina per peli 588 PLUMBAGINAGEE. corti, molli e bianchicci tanto nelle foglie quantonegli scapi, e nei rami ài quésti. Rizoma grossetto , legnoso, ramoso, corto, nericcio : dall'apice dei rami scapi e foglie in rosette! Foglie piccole, patenti o rivolte in giù, un po' consistenti e quasi coriacee, spatulato-obo- vate o spatulate , tondeggianti ma smarginate all' apice, assottigliate gradatamente in basso quasi in un picciolo, un po' convesse e con un solco longitudinale di sopra, un po' concave e con un nervo lon- gitudinale di sotto e con i margini rovesciati in giù. Gli scapi sono eretti, flessuosi, molto ramosi fin quasi da basso, quasi cilindrici, con i rami patenti, gl'inferiori più corti e sterili, i' superiori un po' più lunghi e fertili , tutti corti , articolati e divaricati ; vi sono delle bratteole alla base dei rametti, le quali sono solitarie, piccole, ovali, acute, bianchicce e in parte rossicce o verdognole. I fiori sono distribuiti in una pannocchia corimbiforme , avvicinati tra loro, so- litarii o gemini all' apice degli ultimi rametti assai piccoli, ciascuno accompagnato da tre bratteole, una inferiore piccolissima, ovato- tonda, quasi acuta, verdognola nel dorso, con un margine scaglioso, bianco e stretto, l'altra intermedia, quasi il doppio più lunga, ot- tusa, membranacea, scura nel dorso, verdognola nel dorso con un largo margine bianchiccio: questa abbraccia! non lascamente! il calice: tutte sono velutino-pubescenti di fuori. Il calice è più lungo della bratteola interna, scaglioso-bianco, con cinque leggieri an- goli, rossicci e larghetti a guisa di righe, le quali sono pelose : ha il lembo lungo quanto il tubo, diviso in cinque lacinie eretto-pa- tenti, ovate, ottuse, bianche, con il nervo o riga rossiccio che si continua dal tubo e che non giunge sino all'apice delle lacinie. I petali sono cinque, poco più lunghi del calice, glabri, con l'unghia un po' più larga in alto, eretta e bianchiccia, il lembo è patente, più corto dell'unghia, ovale, smarginato-bilobo , di color violetto- chiaro. Gli stami sono cinque, più corti della corolla e quasi uguali al calice, inseriti in basso dell'unghia. I filamenti sono filiformi, eretti, glabri, bianchi. Le antere quasi tonde, giallo-chiare come il polline. I pistilli sono uguali agli stami. L'ovario è bislungo, li- neare, ottuso, con cinque costole longitudinali, verdognolo, bian- chiccio, glabro: ha in basso un disco quasi circolare, piano, gial- liccio. Gli stili sono 5, eretti, un po' divergenti, filiformi, bianchi, ottusi all'apice, partono dall'apice delle costole in modo che alla base sono alquanto lontane tra loro. (Pari. ms.} descr. della pianta di Capo di Noli). » STATICE. 589 15. Statice ciimaiia. S. caule erecto, pubescenti, a basi ramoso, ramis inferioribus ste- rilibus, foliis obovato-spathulatis, in petiolum attenualis, pubescenti- hirtis, spiculis 1 — 2-floris, in spicas terminales breves laxissimas di- spositis, bracteis glabris, margine membranaceis, inferioribus parvis, superiori sextuplo longiori, tubo calicino pilosulo , limbo quin- quefido. Statice cumana Ten.l fi. nap. 3. p. 351 . Syll. p. 161. Beri, fi. ital. 3. p. 523. 8. p. £40. Ces. Pass. Gib. comp. //. ital. p. 288. Are. comp. fi. ital. p. 577. Statice articulata forma cumana Pasq.l fi. ves. p. 82. Statice minuta var. cumana Mari. riv. crit. p. 19. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle fessure delle rupi marittime a Clima (Ten.!, Pedicino!, ecc.)! Posilippo (Guss.!), e nell'isola di Capri (Bolle !, Avellino!, Pasq.!). Fiorisce in giugno. Distribuzione geografica. — Specie propria dei dintorni di Napoli e dell'isola di Capri. 16. Statice caspia. S. suffruticosa, granulato-scabra, foliis lanceolato-spatliulalis, breviter mucronatis voi muticis, petiolatis, scapis fere a basi ra- mosis, ramis inferioribus steri libus, ramosissimis, capillaceis , spicis brevibus, densilloris, spiculis 2 — 5-lloris, bracteis exterioribus membranaceis, interiori duplo maiori, usque ad medium herbacea superne scariosa, calicis tubo brevi, ad costas pilosulo, lobis ovatis, breviter acuminatis, denticulatis. Statice caspia Willd. enum. pi. hort. berol. /. p, t. 2. p. 103. Beri, fi. Hai. 8. p. 530. Zan. protp. fi, ven. p. 27. Maly enum. pi. imp. austr. p. 103. Pir. fi. fot. tyll. p. 118. k'oth tyn. (I. germ.ed, S.p. 515. Sana. fi, rom. prodr. ali. p. Ih- | il. piani. Yen. p. . riv. crit. p. 11. Statice bellidifoli '. p. 104. Mar. //. tari. 3. p. \8. Cet. Pass. db. comp. II. ital. />. I \ mp, fi. ilal. 77. Ilari', jl. sani. COmp. p. i i. Figure— Ketch, ir. hot. t. 194, le fi. germ. 17. i. 91. f. 3. Hall, li DeuUchl. 19. t. 199 590 PLUMBAGINACEE. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle paludi Salse e sulle spiaggie marittime: paludi salse del Friuli e del Veneto (De Vis. Sacc, Kellner!), Ravenna a Porto Corsini (Beccari!, Gai- desi!), luoghi inondati salsi della Puglia (Ten.!), Manfredonia (Porta Rigo!), Sardegna a Cagliari alla Scaffa (Genn.!) e a S. Antioco (Bert.). Distribuzione geografica. — Catalogna , Francia meridionale , Italia, Dalmazia, Grecia, Macedonia, Piussia meridionale e provin- cie Caucasico-caspiche. 19. Statice ecliioiiles, S. annua, foliis basilaribus obovato-spathulatis, petiolalis, pa- gina superiori tuberculatis, scapis ramoso-dichotomis', spiculis uni — bifloris, in paniculam dispositis, calice gamosepalo, quinquecostato , costis apice uncinatis, corolla petalis basi connatis. Statice echioides Linn. sp. plant. ed. 2. p. 394. Bert. (I. ital. 3. p. 524. 5. p. 619. 8. p. 640. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 373. Cale! descr. is. Lamp. p. 25. MorJ. fi. sard. 3. p. 37. Ard. fi. Alp.-mar. p. 313. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 286. Are, camp. fi. ital. p. 575. Barb. fi. sard. comp. p. 44. Tom. fi. sic. p. 370. Mart. riv. crit. p. 20. Statice Avei De Not. prosp. fi. lig. p. 40, 54. Figure. — Reich. ic. bot. t. 162. le. (I. genn. 17. t. 96. f. 3. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Cresce nei terreni ma- rittimi: a Ventimiglia (Panizzi!, Ard., ecc.), nelle Puglie sulle rupi intorno Manfredonia (Porta Rigo!), al lago di Salpi in Capitanata (Guss.), in Sardegna a Carbonara (Genn.!), S. Bartolommeo presso Cagliari (Ascherson!), Saline di S. Elia (Mor.), nell'isola di Lam- pedusa (Cale.!, Tod.!, Aiuti!). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Propria delle regioni marittime di tutto il Mediterraneo, Affrica settentrionale, Asia Minore ed isole di Creta e Cipro. 18. Statice feriti si cea. S. suffruticosa, ramis ascendentibus, ramosissimis, foliis squa- maeformibus, ovato-lanceolatis, seta terminatis, floribus in apice ra- morum glomerato-spicatis, spiculis unifloris , floribus calice gamo- ARMERIA. 591 sepalo, quinquelobo , lobis longe aristatis , corolla lutea, petalis in tubum connatis. Statice ferulacea Limi. sp. plani, ed. 2. p. 396. Colla kerb. pei. 4. p. 549. Beri. fi. Hai. 3. p. 531. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 374. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 286. Are. comp. fi. Hai. p. 574. Tom. fi. sic. p. 370. Mari. riv. crit. p. 20. Figura. — Reich. ic. fi. germ. 17. t. 96. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei luoghi umidi marittimi in Sicilia a Trapani (Tod.!, Tin.!), e Marsala (Guss.). Fio- risce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Portogallo, Spagna, Francia me- ridionale , Sicilia e Barberia. II. ARMERIA. Statice prò parte Limi. gen. pi. p. 153. Armeria Willd. enum. pi. hort. berol. p. 333. Denth. Hook. gen. pi. 2. p. 626. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 288. t. 42. f. 5. Calyx gamosepalus, limbo scarioso, quinquecostato , costis in mucronem productis. Corolla oestivatione contorta: petala 5 ungui- culata, unguibus in annulum coha)rentibus. Stamina 5, basi petalorum inserta. Gemmularium uniloculare, unigemmulatum, quinquecosta- tum. Styli 5, basi connati, infra medium pilis collectoribus praediti: stigmata filif'ormia. Portamento. — Piante erbacee o suffruticose, a foglie basilari lineari o lanceolate. Scapi semplici, privi di foglie, terminati da molti fiori riuniti in capolino; lo scapo ù superiormente inguauiato da un astuccio membranoso. Capolini provvisti alla base di un in- voglio di brattee scariole. I. Armeria faMCieuIntn. A. glabra, suffruticosa, caulibns dense foliosis, folito lineari- DUS, rigidis . miUTonnlatis , inte-riuribus Mibcan.iliculati.s , Capitulìs hemisphsricis, phyllis involucralibua exlernibna minime marginata, intornia albo-marginatis, bracteia interfloralibui minimis aut nullis, caliciboa rillosis, calcara tis, calici* limbo quinquedentato, dentibus breviter aristatis. 592 PLUMBAGINACEE. Armeria fasciculata Willd. enum. pi. hort. berol. p. 334. Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 738. Mor'.! fi. sard. 3. p. 30. Mars. cat. pl.Cors. p. 118. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 288. Are. comp. fi. ital. p. 578. Barò. fi. sard. comp. p. 44, 231. Statice fasciculata Beri. -fi. Hai. 3. p. 513. 10. p. 483. Sai.- Marschl. anfz. in Kors. p. 12. Armeria pungens Ces. Pass. Gib. I. e. Are. I. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle arene ma- rittime di Sardegna (Mor.!) a Longo Sardo (Mor.), nelle dune fra il mare e lo stagno di Pilo (Nurra!), nell'isole Tavolara e Maddalena (Mor.); di Corsica a Bonifacio (Requien!), Aiaccio , Calvi (erb. Webb!), nell'isola Cavallo (Gren. Godr.). Fiorisce in maggio e giugno. Diatribuiione geografica. — Portogallo, Spagna, Italia. 9. Armeria elongata. A. cespitosa, glabra, foliis linearibus lanceolatis, acuminatis, uninerviis, subconforrnibus, involucri phyllis exterioribus elliptico- triangularibus acutis , interioribus obtusis mucronatis , bracteis fructum sequantibus, pedicellis calicis tubum longitudine aequantibus, limbo tubo acquali, quinquelobo, lobis ovatis aristatis. Armeria elongata Hoffm. Deutschl. flora ed. 2. 1 . p. 150. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 579. Macch. cat. piant. Regg. in nuovo giorn. bot. ital. 16. p. 88. Statice vulgaris Bert. fi. ital. 3. p. 508, 609 (prò parte). 10. p. 482. Mar. fi. rom. 1. p. 233. De Not. prosp. fi. lig. p. 40. Terr. ! rei. Terr. Lav. p. 155. Statice elongata Maly enum. pi. imp. austr. p. 102. Hausm. fi. Tir. p. 1066. Koch syn. fi. germ, ed. 3.p. 513. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 84. Armeria vulgaris Terr.! sec. rei. Terr. Lav. p. 96. Terz. rei. p. 80. Quart. rei. p. 114. Figure Reich. ic. fi. germ. 17. t. 98. f. 2. Hall. fi. Deutschl. 19. t. 1988. jS alpina, scapis glaberrimis , foliis uninerviis vel subtrinerviis, capitulis magnis, bracteis dorso purpurascentibus, lobis calicinis longe aristatis , corollis intense roseis. Armeria alpina Willd. en. hort. ber. p. 333. Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 736. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 175. Jatta rie. Gran Sasso ARMERIA. 593 in nuovo giorn. hot. ital. 9. p. 213. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 114. Ard. fi. Alpes-mar. ed. 2. p. 315. Gremii escurs. fi. Schiueiz p. 357. Statice alpina Mass. prodr. fi. valt. p. 182. Hausm. fi. Tir. p. 725. Pir. fi. fur. sijll. p. 117. Kochsyn. fi. germ. ed. 3. p. 514. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 84. Anzi auct. fi. nov.-com. p. 197. March. pass, alp. carn. p. 22. Armeria vulgaris Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 58. Paol. el. piant. mont. sibili, p. 12. Gib. Pir. fi. Mod. p. 136. Armeria elongata /S alpina Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 579. Figure. — Reich. ic. fi. germ. 17. t. 99. f. 1 , 2. Hall. fi. Deutschl. 19'. f. 1991. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Dilla base dei monti fino alle alte cime. Veneto: nel Friuli (De Vis. Sacc.) a Virco (Pir.!), nel Bellunese e Veronese (De Vis. Sacc ). Titolo (Maly, Hausm.): a Contriti presso Trento (Gelmi!), e sui monti di Primiero (Perini !). Lombardia: nel Bresciano a monte BrofTìone (Zersi) , in vai Tellina (Com., ecc.), al monte Sobretta (Levier!), presso Como sui monti (Barberini!) Piemonte: nell'alpi dell'alta Ossola (Gib.!), ad Alagna in vai Sesia, a St Jacques in vai d'Aosta (Carestia!), al lago di Combal (Pari.!), ai laghi di Roburent (Car.!), nella sommità del col della Madonna delia Finestra (Bourgeau!). Emilia: alpe di Cusna (Pir.!), Cimone di Fanano (Bert.) Liguria: monti di Chiavari a Pieppia (Cald.!). Toscana: alpi Apuane fra il Pisanino ed il Pizzo d'uccello (Bert.), Appennino al Libro Aperto (Pari.!). Appennino piceno al monte Priore (Marzialetti !) e al Vettore (Paol.). Abruzzo : Gran d'Italia (Fiori!). Campania: Picinisco allo Zaffineto, Taburno (Terr.!), Avella al monte Castellone (Terr.), Matese a Valle capa (Terr.!), Cassino sul monte Cairo, Frasso Telesino sul munte S. Mi- chele, Settelrati sull'alto ili Pietro rosi elio (Terr.). Calabria: sul mont.' Catara c te, Dell'Aspromonte a Montalto (Porta Rigo!), a Gioia Tauro (?)(Macch.). Fiorisce ila maggio a settembre. Distribuzione geografica. — Europa. 3. Armeria piantatine*. A. folii.s lanceolati*, 3— 7-nerviis, icuminatis, in petiolum atte- nu3tis , scapo :_ ab ", capitulis globosls, involucri pbyllis exl ha Italiana. — Vol. Vili. .i!> 594 PLUMBAGINACEE. bus cuspidalis flores saepe superantibus, interioribus ovatis membra- naceo-marginatis mucronatis, bracteis fructum aequantibus, pedicellis tubum calicinum aequantibus , limbo lobato lobis longe aristatis. Armeria plantaginea Willd. en. pi. hort. berol. p. 334. Nocca Balb. fi. tic. 2 (omm. et add.). p. 5. Poli. fi. ver. 3. p. 790. Ces. sagg. geogr. boi. Lomb. p. 58. Pass. fi. Parm. p. 241. Car.ì prodr. fi. tose. p. 530. Ard. cat. pi. Ment. p. 30. Tassi fi. prov. sen. p.51 Ard. fi. Alp.-mar. p. 313. Ces. el. piani. Maiell. p. 24. Groves fi. Sir. in nuovo giorn. bot. Hai. 12. p. 64. Gib. Pir. fi. Mod. p. 136. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 579. Bat.ì coìitr. (I. umbr. p. 45. Escars. al monte Terminillo, in nuovo giorn. bot. ital. 20. p. 463. Macch.! prima contrib. fi. Viterb. p. 36. Armeria latifolia Colla herb. ped. 4. p. 553. Statice vulgaris Bert. fi. ital. 3. p. 508, 609 (prò parte). 10. p. 482. Statice plantaginea Rota prosp. piant. Pav. in giorn. bot. ital. anno 2. toni. 2. p. 273. Koch syn. fi. germ. ed. 3. p. 5i3. Figure. — Noce. Balb. fi. tic. 1. t. 6. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 100. f. 1,2. Hall. fi. Deutschl. 19. t. 1987. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Cresce nei monti, fino a ragguardevoli altezze, dell'Italia settentrionale e media. Lombardia (Ces.), Pavia alla Zelata (Rota!). Piemonte: Gressoney (Malinverni!), Riva in vai Sesia (Carestia!), col della Seigne (Mùller!), dintorni di Alba (Bertero!), Torino nei prati presso Givoletto (Gib.!). Emi- lia: monte Prinzera (Pass.!, Pari.!), monte Cusna nel Reggiano (Fiori!). Alpi Marittime: sopra Tenda (Bourgeau!, Reuter!), valle del Gesso (Car.!). Liguria : Mentone (Ard.), Nizza (Barla!), Reppia (Caldesil), Appennino di Voltri (Baglietto!). Toscana: monte Orsaio di Lunigiana (Pari.!, Car.!), alpi di Mommio a monte Prado e monte Vecchio (Calandrini!) , alpi Apuane (Bert.), piano di. Minucciano (Car.!), monte Pisano (Sav), Montecastelli (Bert.), monte Amiata (Bert.), monte Labbro (Sant., Car.!), Strarzano in vai Tiberina (Bert.). Umbria e Marche: Perugia al Subasio (Bat.!), monti Catria (Piccinini!) e S. Vicino (Ricci!), e Vettore (Orsini!, Pari. !, ecc.). Abruzzi: monte Terminillo (Bat.), Maiella (Ces.), Sirente (Groves). Puglia: Gargano (Porta Rigo!). Lazio: Viterbo alla Pallanzana (Macch.!), monti Tusculani (Rolli!, Webb!). Campania: monte Ta- burno (Guss.!). Fiorisce da aprile a luglio. Distribuzione geografica. — Portogallo , Spagna , Francia , Germania, Svizzera, Italia. ARMERIA. 595 « Descrizione. — La pianta è fornita di un Fusto strisciante , il quale con l'andar del tempo manda delle fibre radicali e diventa un rizoma , coperto dalle basi marcescenti delle foglie cadute e di- ramato, mandando all'estremità dei rami dei cespuglietti di foglie lineari o lineari-lanceolate , lunghe 5 o 4 pollici, quasi acute, gla- bre, di color verde pallido, con un nervo longitudinale e due ve- nette laterali non sempre ben manifeste in tutta la lunghezza. Il pe- duncolo o scapo è alto circa un piede o anche più, cilindrico, scabrosetto o scabro, massime verso basso. I capolini dei fiori sono quasi tondi. Le squame dell'involucro sono quasi dello stesso colore della guaina, con i margini un po' bianchicci, le esterne sono ovato- ottuse o ottusette, con il nervo prolungato all'apice con un piccolo mucrone, le interne sono ellittiche allungate, ottuse, muticlie per- chè il nervo non giunge sino all' apice. 1 fiori sono accompagnati da bratteole o pagliette scagliose, simili alle squame dell'involucro ma più piccole: ciascuno è sostenuto da un pedicello, quasi la metà più corto del calice. Questo ha il tubo verdognolo , con cinque strie longitudinali e altre cinque minori intermedie, tutte fornite di peli lunghetti e bianchi: il lembo è scaglioso, bianco, piegato e diviso in cinque lacinie o denti che hanno all'apice una punta lesiniforme lunghetta, formata dal prolungamento delle cinque strie maggiori o nervi del tubo, le quali nel mezzo delle lacinie del lembo sono ros- sicce, onde queste staccano bene sul bianco del lembo medesimo. I petali sono cinque, inseriti sul toro, allungato-spatolati , assot- tigliati in basso in un'unghia, patenti in alto, smarginati all'apice, talvolta con una piccola crenatura nella smarginatura, sono di color quasi roseo, più pallido nell'unghia di questi, i quali in questa parte al di sotto della inserzione degli stami cambiano di natura, sono carnosetti, come glandolosi e giallicci. I filamenti sono fili- t'ormi, bianchi, diritti. Le antere som» allungate, un poco più larghe alla base dove sono Infide, ottuse all'apice, inserite poco al ili della base, introrse, biloculari, con le logge che si aprono longitu- dinalmente, e giallicci II polline é sferico, coperto di piccolissime punte e gialliccio. L'ovario è assai piccolo, quasi ovato a rovescio «••ni cinque ostole più rilevate verso alto, è bianchiccio in ferde in alto. L'ovolo è unico, anatropo e pendente da un lungo funicolo filiforme, ('.li stili som» cinque, filiformi, poco più lunghi dei petali, Inanelli, saldati inferiormente insieme in una colonnetta cilindrica, poi liberi e divergenti fra loro, torniti nel quarto inferiore adii peli lunghetti, orissontali e bianchi, glabri nel 596 PLUMBAGINACEE.. resto. Gli stimmi sono semplici, ottusi. (Pari, rns., descr. di pianta dei pascoli alpini di monte Or saio in Toscana). » 4. Armeria sardo». A. foliis brevibus, acuminatis, saepe involuto-canaliculatis, in- fimis linearibus scapo latioribus, caeteris filiformibus, scapis gracili- bus, capitulis parvis, involucri phyllis exterioribus ovato-lanceolatis mucronulatis , interioribus obtusis scarioso-marginatis , bracteis fructum sequantibus, pedicellis tubo calicino dimidio brevioribus, costis pilosis, limbo tubo breviori, lobis brevissimis breviter aristatis. Armeria sardoa Spreng. syst. veg. cur. poster. 4. p. 127. Mor.l fi. sard. 3. p. 31. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 579. Barb. fi. sard. comp. p. 44. Armeria vulgaris Mor. stirp. sard. 1. p. 37. Statice vulgaris Bert. fi. ital. 3. p. 508 (prò parte). Figura. — Mor. fi. sard. t. 94. j3 nebrodensis, foliis longioribus, capitulis maioribus, lobis ca- licinis acutis in aristas longas terminatis. Statice nebrodensis Guss. fi. sic. syn. 1. p. 366. 2. p. 805. Armeria gracilis 0 nebrodensis Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 579. Armeria nebrodensis Tom. fi. sic. p. 370. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Luoghi aridi delle alte montagne delle isole maggiori, ad un'altezza di 1000 a 1800 metri circa sul livello del mare. Sicilia: nelle Madonie nei monti del Ferro (Huet du Pavillon!), in vallata di Cacacidebbi (Mina!), alla Serra del Soglio (Loj.!), al Ferro ai Pomieri (Pari.!), ecc. Sardegna: monti di Teulada (Genn.!, Bellini !), d'Arizzo (Genn.!), Gennargentu (Genn.!, Lovisato!). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Specie propria di quell'isole. « Descrizione Pianta formante graziosi cespuglietti, con un rizoma diramato all' apice e con ciascuno dei rami portanti un ciuffetto di foglie, dal mezzo del quale sorge un lungo peduncolo o scapo. Le foglie esterne sono lanceolate, assottigliate alquanto alla base, larghe circa due o tre millimetri, lunghe da due a tre centi- metri, con un nervo longitudinale di sotto e con due o di raro con quattro venette laterali, visibili solo verso la base, le interne sono strettissime, lineari, lunghe da 4 a 7 centimetri , tutte sono ARMERIA. 597 curvate in fuori, verdi, glabre ed acute all'apice. Lo scapo è deli- cato, diritto o poco flessuoso, cilindrico, verde, glabro. La guaina è lunga da 10 a 15 millimetri, aperta, lacera inferiormente, di co- lor quasi biondo. Le squame dell'involucro sono dello stesso colore, disuguali, le esterne la metà più piccole. (Parl.ms., descr. di pianta coltivata, ottenuta da semi dell'Orto di Palermo). » 5. Armerìa inajelleiisis. A. glabra, cespitosa, foliis trinerviis, exterioribus latioribus brevibus , interioribus angustioribus elongatis, scapis mediocribus, capitulis magnis, involucri phyllis externis ovatis, cuspidatis vel muticis , internis obtusis, pedicellis inaequalibus, calicis tubo ad costas piloso, costis intervallo angustioribus, lobis calicinis in aristas longas attenuatis. Armeria vulcfaris Ten. fi. nap. 3. p. 353 (prò parte). Armeria alpina Ten. syll. p. 160 (non I\och). Armeria plantaginea Ten. syll. p. 160 (non Willd.). Armeria majellensis Boiss. in Cand. prodr. 12. p. 6S5. Jatta rie. Gran Sass. in nuovo giorn. hot. ital. 9. p. 21 3. Groves! fi. Sir. in o. e. 12. p. 64. Are. in o. e. 21. p. 121 . Atti della se. tose. se. nat. processi verb. 6. p. fot. A lineria gracilis Ces. el. piani. Maiell. p. 24. Groves //. Sir. in nuovo giorn. hot. ital. 12. p. 64, 65. Ces. Pass. Gib. comp. (ì. ital. p. 289. Are. comp. \ì . ital. p. 579. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nel terreno Calcareo delle regioni elevate della Penisola media e inferiore. Toscana: Ap- pennino al Ci mone ed al Libro Aperto (Levier), monte Labbro (Santi), monte Annata nei prati della Bandi tei la (Are). Umbria: monte Vet- tore (Pari.!, Car.!). Abruzzi: Pizzo di Sivo (Pari.!), Gran d'Italia a 2600 metri (Levier!), monte Velino a 2400 metri | Levier!, Ciurmi!), Sirente (Levier!, Groyes!), Maiella a 2400—2800 metri (Porta Rigi ' Levier !), al monte Amaro (Groves!, Pedicinol), al monte Mucchi a (lluct du Pavillon!), al monte Coccorello Le- vier!). Campania: monte Vergine (Pasq.J). Calabria : Sa^rrio Sibilla a 1500 l•!, .;. p, io [noti Willd ». ephalotes Bert. fi. ital. .',. j>. Mi {proparte). 600 PLUMBAGINACEE. Armeria Morisii Boiss. in Cani, prodr. 12. p. 687. Mor. fi. sarà. 3. p. 32. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 578. Barb. fi. sari. comp. p. 44, 231. Figura. — Mor. fi. sarà. i. 95. /S Gussonei, foliis 5 — 7-nerviis, pedicellis tubo calicino dimi- dio brevioribus. Statice plantaginea Guss. fi. sic. syn. 1. p. 366. 2. p. 805. Armeria Gussonei Boiss. in Gand. prodr. 12. p. 687. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. Are. comp. fi. ital. p. 578. Tom. fi. sic. p. 370. y macropoda, foliis 5 — 5-nerviis , pedicellis tubo calicino fere duplo longioribus. Armeria scorzonerifolia Ten. syll. p. 160. Armeria macropoda Boiss. in Cand. prodr. 12. p. 688. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 288. Are. comp. fi. ital. p. 578. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nella regione elevata dei monti, specialmente calcarei, dell'Italia meridionale: nel Napoletano al monte Vergine e al Matese (Ten.); in Sicilia a Busam- bra (Tin.!, Pari.!); in Sardegna ad Oliena (Mor.!, Ascherson!), ed Orgosolo (Barb.). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Specie propria dell'Italia. III. PLUMBAGO. Plumbago Tourn. inst. p. 140. t. 58. Linn. gen. pi. p. 2.13. Benth. Hook. gen. plant. 2. p. 627. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 289. /. 43. f. 1. Calix gamosepalus, tubulosus, 5-dentatus, externe pilis glan- duliferis conspersus. Corolla hypocraterimorpha, tubo rotato, limbo calicem superante. Stamina 5, hypogina, filamentis basi dilatatis. Gemmularium oblongum, uniloculare, unigemmulatum ; stylus fìlifor- mis; stigma 5-fìdum. Capsula unilocularis, apice dehiscens, 5-valvis. Portamento — Vedasi la descrizione dell'unica specie nostrale. Plumbago europsea. Plumbago europaea Linn. sp. pi. ed. 1. p. 215. Nacc. agg. alla fi. ven. p. 11. Zer. fi. mei. thes. p. 62. Sal.-Marschl. aufz. in Kors. p. 12 {in flora 1834). Colla herb. pei. 4. p. 548. Beri. fi. PLUMBAGO. 601 ital. 2. p. 431 , 774. Trev. pro&p. fi. eug. p. 32. Gnss. fi. sic. syn. 1. p. 240. 2. p. 740. De Not. rep. fi. lig. p 338. Bianca fi. Av. 4" meni, p. 285. De Not. prosp. fi. Mg. p. 40. Zan. prosp. fi. ven. p. 27. Maly enum. pi. imp. austr. p. 103. Koch syn. fi. germ. ed. 3. p. 515. Mor.ì fi. sarà. 3. p. 52. Car. prodr. fi. tose. p. 531. Tassi fi. prov. seti. p. 51. Ara. cat. pi. Ment. p.30. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 176. Terr. fi. Yult.syn. p. 141. Terr. rei. Terr. Lav. p. 155. Sec. rei. Terr. Lav. p. 96. Terz. rei. Terr. Lav. p. 80. Enum. pi. in agr. mur. in nuovo giorn. hot. ital. 5. p. 231. Ces. el. piant. Maxell, p. 24. Freyn fi. Siid-Lstr. p. 408. Smith! fi. Fiume p. 42. Groves fi. Sir. in nuovo giorn. hot. ital. 12. p. 55. Strobl fl.Etn. in hot. zeitschr. 32. p.96. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 290. Aid. fi. Alp-mar. ed. 2. p. 314. Are. comp. fi. ital. p. 579. Nic. prodr: fi. mess. p. 312. Barò. fi. sard. comp. p. 44. Macch. cat. piant. fìegg. Calab. in nuovo giorn. bot. ital. 16. p. 88. Giord. conti: fi. lue p. 34. Bat.l conlr. fi. umbr. p. 45 Groves fi. Terr. Otr. in nuovo giorn bot. ital. 19. p. 182. Tom. fi. sic. p. 367. SU. contr. fi. Noto p. 20. Macch.! prima contrib. flora Viterb. p. 36. Gemi. fi. di Paìabanda in nuovo giorn. bot. ital. 21 . p. 32. Figure. — Lam. enc. t. 105. Reich ic. fi. germ 17. t. 87. Hall. fi. Deutsrhl. 19. t. 1997. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce liei luoghi aridi dei colli e del piano, fra le macerie, nelle siepi e lungo le vie. Istria: Fiume (Noè!, Smith !). Veneto: Lidi veneti (Montini!), boschi del Polesine, Padovano, Vicentino (Sacc). Liguria: Nizza (Barla !, Pari.!), Mentone (Ani.), Genova alla Foce, Sestri Ponente (Golia). Toscana : Grosseto, Orbetello (Car.), Pori' Ercole (Aiuti!). Marche: Macerata (Narducci!), Valcimarra, Tolentino (Ricci !), Ascoli (Ors.!). Umbria: Perugia, Spoleto (Bat.). Abruzzi: radici del monte Coni... Rocca Gasale nel monte Morrone (Levierl), S. Valentino (Porta '), Solmona (Groves!), Pescara (Kuntzel), I. zio: Viterbo alla Pallai! zana (Macchiati!,). Roma (Gib.!, Car.!, Tanfani!). Terra di La- voro: Nola, Avella, S. Leucio^ Cassino, Caserta, Roccaseci i rerr.), Puglie: Terra d'Otranto a Pantano del Taro G Calabria: Grotteria (Pasq.!), Piero (Ricca! . Re Lia (Macch - ; li,,- Palermo Pari.!, Tod,!), Messina (Nic), Catania (Tom.!, Pari.!), Nicosia Cale! >, Sua. usa (Car.! Noto (Silipranti !), Girgenti (Aiuti!), Ustica (Gì Mor.l): i iri (Geno. Coi lic i : Corta K- uelroeyei ! bilie!). Malta Grecb!) Fiorisce da giugno ad ottobre. 602 PLUMBAGINACEE. Distribuzione geografica. — Tutta l'Europa meridionale dal Por- togallo fino nell'Asia Minore, la Palestina e l'Affrica settentrionale. « Descrizione. — Pianta perenne , glabra, di color verdescuro e in parte rossiccio-scuro. Il fusto è decurnbente o eretto, angolato, fortemente striato, verde o in parte rossiccio-scuro , ramosissimo , con i rami alterni e patenti. Le foglie sono alterne , rivolte in giù, le radicali obovate, fornite di un picciolo, le inferiori allungate, auriculate, con le orecchiette tondeggianti all'apice, per mezzo delle quali abbracciano il fusto, le superiori lineari-lanceolate, tutte ottuse o ottusette, scabre, e le superiori anche spesso con piccoli denti nel margine ed ivi un po' piegate a onde, con un solco longitudinale disopra e con un nervo longitudinale rilevato di sotto, da cui partono delle vene delicate e ramose che si uniscono fra loro ad arco a qualche distanza dal margine. I fiori sono distribuiti in spighe terminali e laterali, queste cortissime in modo da parere avvicinate in un fa- scette, alla base di ciascun fiore sono tre bratteole, una inferiore più grande e due laterali più piccole, tutte molto più corte del ca- lice ovvero le inferiori nei fiori più bassi quasi uguali al calice di questi: tali brattee sono allungato-lineari, ottusette o acute, ros- sicce o in parte verdognole , glabre o con qualche pelo glandoloso nel margine. Il calice è tubuloso , un po' più grosso verso la base, di colore porporino molto scuro, con molti peli grossi, lesiniformi, patenti, dello stesso colore, aventi una glandola giallognola al- l'apice, distribuiti quasi in due serie nei margini dei denti e del loro prolungamento quasi in lacinia nel calice: ha cinque denti eretti, quasi lineari, ottusi. La corolla è più del doppio più lunga del calice, di color violetto-chiaro con il tubo violetto-rossiccio: questo è più lungo del calice, quasi cilindrico , con cinque angoli ottusi poco rilevati. Il lembo è diviso in cinque lacinie patenti, lan- ceolate o quasi lanceolate a rovescio, ottuse, un po' concave di so- pra, con una riga più carica che si prolunga dal tubo. Gli stami sono cinque, superano appena il tubo e vengono da sotto il disco. I fila- menti sono liberi, piani e filiformi sino alla base! bianchi e glabri. Le antere allungate, appena smarginate ad ambedue le estremità, inserite nel mezzo del dorso, introrse , biloculari, aprentisi longi- tudinalmente, di color violetto-chiaro, glabro. Sotto dell'ovario vi è un disco carnoso, con cinque leggieri lobi, giallognolo, glabro: questo disco non è formato dalla base dei filamenti, come è scritto generalmente, è di natura, consistenza e colore diverso di quelli. Il pistillo è lungo quanto gli stami. L'ovario è piccolo, ovato, con PLUMBAGO. 603 cinque angoli poco sporgenti, glabro, verdognolo. Lo stilo è lungo, grossetto e angolato in basso , dove par si continui con Y ovario , ivi pure puberulo, filiforme e glabro in alto, bianchiccio. Gli stimmi sono cinque, eretto-patenti, più corti delio stilo, filiformi, forniti nella parte interna di lunghe e grosse papille a guisa di clava: sono violetti chiari o quasi rosei. L'otricello è racchiuso dentro il calice , persistente, un po' ingrossato, è poco più corto di questo, ovato- allungato, con cinque angoli un po' sporgenti, rossiccio-verdognolo, glabro, è diviso circolarmente all'infima base, è uniloculare, e con- tiene un solo seme ovato-acuminato, rossiccio, glabro. L'embrione è posto dentro l'albume e della lunghezza di questo. I cotiledoni sono piani, un po' convessi di fuori, la radichetta è supera, diritta, lunga quanto i cotiledoni, ottusetta. (Pari. ms. , descr. di pianta coltivata). » FAMIGLIA SECONDA. JRUJnfMUIjA CJEE. PrimolacejB Veni. tabi. 2. p. 285. DC. fi. fr. 3. p. 430. Duby bot. gali. 1 . p. 379, et in DC. prodr. 8. p. 33. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Uni. p. 404. Are. comp. fi. ital. p. 565. Planta3 herbaceae vel raro suffruticulosae, perennes , annuae vel minus saepe biennes; radice fusiformi, praemorsa, repente vel tube- rosa; caule scapitarmi foliis basilaribus in rosulam confertis; vel fo- lioso foliis vertici I la tis , oppositis aut alternis; Qoribus terminalibus vel axillaribus, solitariis, umbellatis, racemosis vel spicatis; calyce monosepalo, persistente, 5- rarius i-dentato aut plus minus prò- funde partito. 1 11 mio carissimo e compianto amico, Lodovico Caldksi, di Faensa, rlcato «li lavorare questa famiglia; e lavoro con quell'impegno e diligenza somma che frano doti preclare sue. e si riprometteva ' 606 PR1MULACEE. sono gialle, segnatamente in un leggiero rigonfiamento alla gola del fiore, nel quale si vedono alcuni peli glandolosi : tali peli si vedono pure di fuori nel tubo. Gli stami sono cinque, inseriti alla parte superiore del tubo della corolla e si vedono nella gola del fiore. I filamenti sono cortissimi, lesiniformi, gialli, glabri. Le an- tere sono allungato-lineari, leggermente smarginate ad ambedue le estremità, inserite nel dorso poco sopra della base, introrse, bilo- culari, con le logge aprentisi longitudinalmente. Il pistillo è più lungo degli stami e sporgente. L'ovario è tondo, verde, glabro, lascia colare del nettare da fori della sua parte superiore , è unilo- culare e contiene molti ovoli anatropi, quasi tondi, inseriti in una placenta centrale, globosa, e prolungantesi all'apice in una appen- dice lesiniforme nuda, che penetra dentro la base dello stilo. Questo è lungo, cilindrico, quasi diritto, glabro, verdognolo. Lo stimma è largo, convesso di sopra, con un foro nel centro che si continua a quanto pare in un canale dello stilo, papilloso, giallognolo-bian- chiccio. La cassula è poco più lunga o quasi uguale alle foglioline del calice, le quali sono rovesciate in fuori, è ovato-tonda , ottusa , bivalve, uniloculare, con una placenta centrale assile, grossa e car- nosa, sulla quale di fuori sono inseriti i semi. Questi (Pari, ms.) » sono obovati, quasi reniformi, aggrinziti. PRIMULA. Primula Limi. gen. pi. p. 40. Nees gen. pi. fi. gemi. 5. t. 8. Beri. fi. Hai. 2. p. 369. Flores in unaquaque specie, etsi in speciminibus distinctis, P. longiflora excepta, longistili ac brevistili. Calyx campanulatus , vel tu- bulosus, saepe angulatus, 5-fidus aut 5-dentatus. Corolla hypocra- teriformis vel infundibuliformis ; tubus plus minus calyce longior , cylindraceus, e staminum insertione superne ampliatus ; limbus quinquefidus, laciniis obcordatis aut bifidis ; faux nuda , vel mine bullulis glanduliformibus nunc plicis arcuatis callosis coronata. Ge- nitalia inclusa, in P. longiflora tantum stilus saepe exserens. Stami- num insertio varia prout brevistili aut longistili flores sunt. Ovarium ovatum multiovulatum. Stilus fìliformis, staminum insertionem in forma brevistila haud attingens, ultra in longistila prodiens. Capsula ovata, oblongave, breviter 5-vel 10-valvata, polyspermia; placenta? globosse, pedunculatae semina angulata, rugosa, subglobosa affixa. PRIMULA. 607 Portamento. — Piante perenni, con rizoma carnoso,, per lo più troncato (proemorsum) e lateralmente fibroso, a fibre o radichette più o meno grossette semplici o fibrillose. Le foglie derivano dal collo del rizoma a rosetta, o raramente addensate sulla parte supe- riore del rizoma stesso caulescente per isporgenza fuor di terra (/}. tirolensis), più o meno obovate, angustate in picciolo alato più o men lungo, spesso brevissimo e larghissimo, a misura che si allunga egli è più stretto. Dalla rosetta delle foglie sorgono gli scapi ombrelliferi più o meno sviluppati, talora abortiti. I raggi dell'om- brello e le brattee involucrali sono per lo più assai disuguali. Le corolle sono o gialle, le quali disseccando lentamente inverdiscono, ovvero rosee, violacee, o porporine. § I. Prcefoliato revoluta, folia membranacea; calyx pentagonus; stamina fornire longistila (P. longiflora excepta) in medio tubi, for- mae brevistilse in tertia superiore parte orta. * Foliis plus minus pilosis, calycis angulis acute membranaceo- carinatis. f . l'riiiiBilti Yulgaris. « P. rhizomate carnoso, crassiusculo , foliis radicalibus caespi- tosis, membranaceis, obovato-oblongis, obtusis, in petiolum sensim angustatis, margine eroso-denlatis, ciliatis , rugosis, supra glabris, subtus ad nervos villosiusculis, pedunculis axillaribus, bractea lan- ceolato-subulata fultis, gracilibus , folio subbrevioribus , villosiuscu- lis, unilloris, calyce tubuloso , 5-angubto , angulis acutis, villosis, corolkc tubo breviore , supra medium quinquefido, laciniis lanceo- lato-subulatis, corolla? limbo tubo breviore, quinquepartito , laciniis obcordatis, margine integris, planis, staminibus supra medium tubi insertis, pistillo staminibus longiore, tubum corolla ©quante, stylo filiformi ( Pari, ms.). t x aeaulis: foliis oblongo-obovatis , gradatim in petiolum bre- vem angustatis; umbella sessili, pedicellis longis, lanuginosis , pilis •Ili diametro longioribus; bracteis lanceolato-subulatis, i- mtibus; calycis laciniis anguste lanceolato-acuminatis, tubum subaaquantibus ; corolla hypocrateriformi , sulphureaj capsula ovato- cylindracea, calycis tubum ©quante. Primula vulgaris Hui$. fi. angl. ed, I . j>. 70 {1762 Mintiti 608 PRIMULACEE. Prim. ital. p. 7 . Com. fi. coni. I . p. 244. Car. prodr. fi. tose. p. 436. Ard. fi. Alp.-mar. p. 308. Primula acaulis, Bevi. fi. ital. 2. p.370. (excl. )S) Vis.fi.dalm 2. p. 149. De Not. rep. fi. lig. p. 336. Primula grandiflora Goir. spec. morph. veg. p. 29. Figure P. veris pallido flore humilis Gius. hist. 302. FI. dan. t. 194. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 50. f. 2, 3. j3> albi flora: corolla nivea. Primula grandiflora var. albiflora Goiran et Gald. in herb. y canlescens: scapo evoluto umbellifero, longitudine vario, sed foliis plerumque breviore, plus minus'piloso vel lanuginoso; calycis laciniis bracteisque ut in a. Primula acaulis j3 Bert. I. e. p. 371 . Primula acaulis jS caulescens Koch syn. fi. germ. 2. p 674. Figura. — P. veris pallido flore elatior Clus. I. e. 301 . Forma gracilis : pianta gracilior, serius florens; scapo nullo vel evoluto; floribus minonbus, segmentis corollinis interdum obovatis integris. Cald. fi. fav. leni. p. 162 inosserv: Forma calyeantha: quandoque scapigera; calyce hypocrate.' formi , limbo petaloideo corollino simili. Primula vulgaris a calyeantha Are. comp. fi. ital. p. 567. Primula grandiflora /3 calyeantha Ces. Pass. Gib. comp. / al. p. 407. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Ne' declivi erbosi elevati e bassi di tutta la Penisola superiore e media, sin nella Campania (Terracc.!;, presso Napoli (Avell.!, Jatta !) ; trovasi nell'isola di Corsica al monte Coscione (Soleir.), in Sicilia al monte Pizzuta (Pari.!, Todi), alla Ficuzza (Guss., Pari.!, Tod.!), al monte Oc- chio (Pari.!), alle Madonie (Guss.), a Mandanici (Nicotra!), al passo della Botte (Mina!) , ne' boschi di Capizzi (Seguenza!). La varietà j3 alle Terrazze presso Verona (Goiran !). La var. 7 a Bassano (Parol.), presso Sarzana (Bertol.),a Monte S. Quirico presso Lucca (Calandr.!), in Vallebuia (Beccari!), presso Firenze alla Certosa (Cald.!) e a S. Margherita a Montici (Martelli !), nell'Umbria al.Catria (Piccin.!). La forma gracilis ne' colli di Faenza allaBalassa (Cald.!), sul monte Tondo nel Veronese ed in valle Pantena presso Ore (Goiran!). La forma calyeantha spontanea neli'Orto botanico di Parma (Passer.). Fiorisce dal febbraio al maggio, secondo la località. Distribuzione geografica. — Per tutta Europa, e nell' Affrica settentrionale. PRIMULA. 609 « Descrizione. — Il rizoma è grossetto, carnoso, irregolare, tortuoso, ramoso, e manda molte fibre lunghe, lisce, fìbrillose e bianchicce. Le foglie nascono all'apice del rizoma e dei suoi rami, formando un piccolo cespuglio , si abbracciano in parte con la base e sono membranacee, obovato-allungate , ottuse, ristrette gradata- mente verso la base dove scorrono nel picciolo, rosicciato-dentate nel margine che è fornito di ciglia bianche e lunghette, verdi, gla- bre di sopra, dove la lamina offre delle bolle o prominenze tra la rete nervosa che si vede meglio di sotto, imperocché il nervo prin- cipale e le vene che ne derivano sono piane o affondate di sopra nel tessuto della foglia, mentre nella pagina inferiore il nervo prin- cipale ha una carena molto prominente ed acuta, e i nervetti late- rali che da esso derivano sono rilevati e si diramano per fare una vera rete sotto la foglia : tanto la carena del nervo principale quanto i nervetti sono forniti di lunghi peli bianchi. I fiori sono solitarii all'apice di peduncoli ascellari, cilindrici, delicati, diritti, lunghi quasi quanto le foglie o poco più corti di queste, bianchicci e pelo- setti, ciascuno dei quali è accompagnato alla base da una brattea, corta, lanceolato-lesiniforme , un poco concava dalla parte interna, con una carena ottusa di fuori, bianchiccia o in parte verdognola, e quasi glabra. Il calice è tubuloso, con cinque angoli acuti, e ri- levati e forniti di lunghi peli bianchi, glabro e verdognolo nel resto, diviso sopra della metà in cinque lacinie lanceolato-lesiniformi. Il tubo della corolla è poco più lungo del calice, cilindrico, un poco più grossotto da sopra la mela dove di dentro corrispondono le an- tere all'apice, bianchiccio-gialliccio. Il lembo è poco più corto del tubo, piano, di color giallo pallido con una stellina a cinque raggi di color giallo alla base del lembo nel punto dove questo corrisponde alla gola: è diviso fin quasi alla base in cinque lacinie, ciascuna della forma di un cuore a rovescio, intera nel margine. La gola è glabra. Gli stami sono inseriti poco più in sopra della metà del tubo. Le antere sono quasi sessili per essere i filamenti filiformi quasi nulli, sono allungato-lineari, smarginate in basso, ottusette all'apice, inserite nel dorso sopra* della base, introrse, gialle. Il pistillo è lungo quanto il tubo della corolla. L'ovario è quasi tonilo, verdognolo, liscio, glabro e contiene multi ovuli anfitropi e pel tati inseriti su di una placenta centrale, la quale si prolunga all'apice in una punta lesinjforme, che penetra dentro la base dello stilo. Questo è filiforme, bianchiccio, glabro. Lo stimma è quasi tondo, papilloso, verdognolo ed ha un foro «cuti-, ile. [Pari, mi., detcr, dì pianta Fiorentine) Flora Itai una. — Voi . Nili. 610 PRIMULACEE. «. Primula Sibiliorpii. P. foliis, bracteis pedicellisque ut in P. volgari; umbella ses- sili; calycis dentibus e lata basi lanceolato -acuminatis , tubo subdi- rnidio brevioribus; corolla rosea ad faucem stellato-flava, hypocrate- riformi. Primula Sibthorpii Reich. fi. germ. exo. p. 402. Cald. fl. fav. tent. p. 162. Primula grandiflora fi rubra Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 407. Primula vulgaris fi rubra Are. comp. fl. ital. p. 567 . Figure. — Hort. rom. 2. t. 4. Sibth. Sm. fi. grcec. t. 184. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Lungo il LatUOlie a Faenza, in luogo erboso, di faccia a Batticuccolo. Fiorisce in aprile. Distribuzione geografica. — Nella suindicata località, nella Tracia, in Crimea, al Ponto e nell'Armenia russa. 9-. Primula pseutlo-acaulis. P. a simillima vulgari recedit indumento densiore ac breviore; foliis supra brevissime puberulis; umbella ut in illa sessili, pedicel- lis pubescentibus, pilis pedicellorum diametro brevioribus; bracteis puberulis; calyce toto pubescente, angulorum pubescentia crebriore atque longiore, sed semper multo breviore quam in vulgari, laci- niis tubo evidenter brevioribus ; corolla minori subinfundibuliformi. Primula pseudo-acaulis (super-acaulis X officinalis) Porta in herb. centr. ital. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Trovata dal chiar. D. Porta ne' prati di Ledro nel Tirolo meridionale in terreno calcareo ad un'elevazione di circa 7 — 800 piedi. Fiorisce in aprile. Distribuzione geografica. — Unica la suindicata località. Descrizione. — Foliis obovato-oblongis , dentatis, rugosis, to- mentoso-hirsutis. Umbella radicali, pedunculis erectis vel recurvatis, foliis longioribus; calycibus semiutriculosis; corolla luteola, imbuti- formi. (Porta in schei, herb. centr. ital.). Osservazioni. — La pelurie, la nervatura e la forma delle fo- glie presentano un carattere precisamente intermedio fra le due specie ebe hanno generala questa pianta. I peduncoli acauli portano PRIMULA. Gli peli più corti e più fitti deWacaulis, e più lunghi e radi di quelli dell' offici nalis. I denti del calice han scelto pure una larghezza pro- porzionata fra le due specie, come intermedia è la grandezza e co- lore della corolla. (Porla in sched. herb. centr. itili.). 4. Primula variahilis P. fuliis utrinque pubescentibus, oblongo-obovatis in petiolum plus minus longum decurrentibus, inaequaliter crenatis ; scapis elongatis, vel imi i is haud raro in eodem exemplari; pedicellis lon- giusculis, erectis nutantibusve, pubescentibus villosiuseulisve; bracteis lanceolato-subulatis, glabris, glabratis, aut laxe ptiberulis; calycis subcamp-anulali laciniis lanceolatis, acutis , dimidiùm tubi longitudi- nem attingentibus; corolla hypocrateriformi, lutea, quam in P. vul- vari minori; capsula ovata calycis tubo breviore. Primula variabilis Coup.? Cren, et Godr. fi. Fr. 2. p. 448. Ari. fi. Alp. -mar. p. 308, quoad specimina di Montone. Primula brevistyla Fieich. ic. fi. gemi. 17. p. 35. Primula grandiflora-officinalis et P. ofiìcinali-grandiflora Goiran spec. morph. p. 30. Figura. — Reich. o. e. t. 6?. f. I . 0 longifolia: multo major, 5 centimetra attingens et ultra; corolla lutea vel pallide lutea infundibuliformi. An species diversa? Stazione , Abitazione e Fioritura. — Ne' pascoli e ne' prati piuttosto elevati dell'Italia superiore e media; cresce ne' prati di Mi miglia nelle alpi Gozic , e in valle di S. Martino (Rostan!), in vai di Ledro (Rigo!), a monte S. Primo presso Como in una elevazione di circa metri 1000 (Fock), ne' monti Veronesi (Goiran!), a S. Eu- sebio di Angarano, e di Vallerana presso Rubbio (Montini |) , alle sorgenti del Frigido nell'alpi Apuane (fiecceri!), a Montefegatese ,i Pruglio nell'Appennino lucchese (Giannini!), nell'Ombria al (latria (Piccinini!). Fiorisce in aprili' e maggio, e nelle maggiori allena anche in agosto. Distrii.u/ione geografie*. — in Francia , a Montreui nel Can- tone di Vaud in (svizzera (Aliotb !) e nelle località indicate il I -i probabilmente nasce anche altrove , dove ibiata con la rarietà - della vnlgari$ì ovvero con la elalùtr. Descrizione, — Rhitoma crassi uscu 1 um , obliquum, Bbrìa erissiuaculis, longis, albidis. Folia sopra pallide \ ridia, bbIcìs prò- 612 PRIMULACEE. fundis nervis in pagina inferiore prominentibus notata , sulco longi- tudinali lato, parum profundo, albo, nervo infeiiore longitudinali valde prominenti, albo, acute carenato, fere in petiolum latum an- guste alatum dilatata. Scapus erectus, foliis subaequale, teretiuscu- lus, viridis, horizontaliter pilosus. Flores umbellati , inaequaliter subcernui, pedicellati, pedicellis longiusculis, teretiusculis , viridi- bus, inaequalibus, basi bractea lanceolata-attenuata, subcarinata , pallide viridi suffulti et illa multo longiores. Calyx breviusculus , tubulosus, vix inflatus, 5-angulatus, viridulus, pilosus, 5-dentatus, dentibus ovato-acuminatis, apice vix patulis, margine breviter ci- liatis. Corolla fere duplo major quam in P. veris, calyce duplo lon- gior; tubus fere ad apicem strictus, teretiusculus, albidus, apice tantum latiusculus et pallide luteus; limbus planiusculus, 5-fidus , laciniis obcordatis, latiusculis, pallide luteis, macula parva satura- tore ad basin in medio notatis. Stamina 5, inclusa. Filamenta apice tantum libera, ibique plana, luteola. Antherae oblongo-lineares , erectae, apice mucronulo oblongo notatae, basi vix emarginata3, bi- loculares, introrsae, Intese. Pistilluin tubo corolla1 fere dimidio brevius. Ovarium subglobosum, viridulum , glabrum. Stylus ovario subtriplo longior, teretiusculus, rectus, albidus , glaber. Stigma grande, e viridi album, subcapitatura. (Pari, ms., descr. di pianta di Ars in Francia). » Osservazione. — Questa specie , od ibrido che voglia conside- rarsi, differisce dalla varietà )3 della P. vulgaris per le foglie più lungamente picciolate , per l'indumento più rado e men lungo, e più essenzialmente per la forma e proporzione delle lacinie calicinali. Dalla P. elatior , alla quale più che ad altre si avvicina, disso- miglia per la forma e l'indumento delle foglie, pei pedicelli assai più lunghi e diritti o divergenti da ogni parte, e pei calici alquanto rigonfi e quasi campanulati. Con la P. offìcinalis poi nulla ha che fare, e per l'indumento, e. per le lacinie del calice , e per la corolla assai più grande ed ipocrateriforme, e non infundibuliforme. L'in- dumento, la lunghezza dei pedicelli e la forma del calice la distin- guono tosto anche dalla P. intricata. 5. Primula elatior. P. foliis oblongo-obovatis vel ovatis, abruptein petiolum alato- dentatum longum decurrentibus, utrinque longiuscule plus minus pilosis; bracteis anguste lanceolato-acuminatis puberulis; floribus PRIMULA. 613 secundis , pedicellis calice plerurnque brevioribus, pubescentibus ; calice tubuloso angusto, inter angulos dealbato, dentibus lanceolato- acuminatis tubum dimidium aequantibus; corolla hypocrateriforrni , pallide sulphurea, ad faucem stellato-saturatiore, tubo exserto limbi diametrum subeequante; capsula calicis tubimi superante. Primula elatior Jacq. mise. 1 . p. 158. Bert. fi. ital. 2. p. 372. Reich. ic. fi. germ. 17. p. 35. Boiss. fi. orient. 4. p. 25. Coir. spec. morph. p, 37. Figura. — FI. dan. t. 434. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nell'alta Valtellina a Bormio (Pari.!, Levier!) , superiormente alla regione dell'abeto sul monte Ario nel Bresciano (Pari.!), e ne'monti del Veronese (Goiran) a monte Baldo (Kellner!). Fiorisce in giugno. Distribuzione geografica. — Europa media. Osservazione. — Fio omessa la citazione de' varii botanici ita- liani perchè è mollo dubbio che abbiano inteso parlare della P. ela- tior. Non ho citato che l'accurato Goiran, e Bertoloni per la bella descrizione che ne dà, che parmi si attagli bene alla forma tipica , sebbene io ritenga che anch' egli, come gli altri, hanno confusa in una più specie. Per la stessa ragione ho citato la sola località di cui ho veduto esemplari e quella de' monti Veronesi sulla fede del- l'amico Goiran, benché la forma che riferisce alla elatior, e che scostasi dalla sua P. pachyseapa, egli stesso dubiti che sia veramente la tipica (vedi I. e). Del resto per quanti esemplari italici io abbia osservati e nel- l'erbario centrale di Firenze e in altri erbari, e qualcuno abbia ri- cevuto io stesso con la denominazione di P. elatior , appartengono quale ad una quale ad altra specie, ma ninno alla forma tipica , di quelli infuori cui ho accennato più sopra. 6. Primula intricata. P. pianta dilate viridis, scapo pedicellis calycibusque indumento brevi velatino instractis; foliis utriaqae pubescentibus, supra sub- \clulini>, Bubtus in venia birsutiusculis, angustioribua quam in eia- tiori, oblongis vel oblongo*obovatisj eroso-dentatia rei vii ioaa- qualiter crenato-denticulatis , aenaim in longura petiolum alatimi integrala aul raro dentatum decurrentibus; scapo foliis longiore, prorsoa tereti vel superne aubancipiti : bracìeia e lata baai lanceoktis, 614 PRIMULACEE. acutis vel acuminatis, quam in elatiori brevioribus latioribusque, in vertice glabratis; pedicellis brevibus, ad summum calyce vix duplo longioribns, undique nutantibus , post anthesim erectis, raro P.vul- garis instar scapi abortii elongatis, e foliorum rosula prodeuntibus et fere longitudinem eorum pertingentibus ; calice tubuloso angusto, tandem in fructu plus minus ampliato, subtomentoso-pubescente, vix discolore, dentibus ovato-lanceolatis triangularibusve, acutis, tubo subtriplo brevioribus; corollas bypocrateriformis tubo exserto; capsula oblonga, calicis tubum aequante vel superante. Primula intricata Gren. et Godr. fi. Fr. 2. p. 449. Primula variabilis Ard. fi. Alp.-mar., p. 308, quanto agli esemplari del Col di Tenda. Primula pachyscapa Goir. spec. morph. p. 35. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vive ne' pascoli e prati di regioni elevate, segnatamente nell'Italia settentrionale. Nello Stelvio e a Bormio in Valtellina (Levier!, Pari.!), a Ponte di Legno (Ricca!), ne' Prati di Suerta sopra Torcegno in Valsugana (Ambro- si!), ne' monti Veronesi (Goiran!), in vai Calda nel Friuli (Pirona!), presso le nevi al col di Tenda (Bourgeau!), al monte Bissa (Pari.!), in Liguria ai Piani (Gentili!), negli Abruzzi nel Pizzo di Sivo a Furca di Fonte Vidone (Gemmi!). Fiorisce dal maggio al luglio. Distribuzione geografica. — In Francia, in Italia, in Boemia, e nell'Asia presso Erzerum. Osservazioni. — Questa specie è a mio vedere ben distinta dalla P. elatior pei suaccennati caratteri, e per l'aspetto anche sul secco che gli danno il colore pallido e la forma delle foglie, il Par- latore stesso debb' essersi accorto che questa non era la forma tipica della elatior, perchè gli esemplari da lui raccolti li ho trovati bensi nel fascicolo della P. elatior dell' erbario centrale , ma colla scheda su cui è semplicemente scritto Primula, senz' altra denominazione specifica. Alla P. intricata ho riunito la P. pachyscapa, perchè sul secco almeno io non son riuscito ad afferrar caratteri sufficienti per sepa- ramela: l'aspetto è quello, all'occhio mio è la identica pianta. Nei vari esemplari da me posseduti dell'una e dell'altra pianta, ed in quelli de'varii erbari a mia disposizione, la forma delle foglie è perfettamente la stessa, medesima quella dei denti calcinali, uguale la lunghezza della cassida, che il Goiran la dice calycem suboequarite, ed il Grenier égalanl le calice; giacché la differenza di un quasi può dipendere dal modo di vedere, dal modo di descrivere, «lai grado PRIMULA. 615 di sviluppo della pianta descritta, in ogni caso poi non è certo sufficiente alla distinzione della specie. E nemmeno soccorrerebbe abbastanza, a mio credere, la forma più o meno compressa, più o meno cilindrica della parte superiore dello scapo. 9. Primula officinali*. P. foliis ovatis vel obovatis, in petiolum longum alatum decur- rentibus, utrinque viridibus, vel subtus tantum palli Jioribus ; scapi pedicellorum calicumque indumento pene ut in P. intricata; bracteis lanceolato-acuminatis , pubescentibus; pedicellis brevibus, nutan- tibus; dentibus calicis campanulati ovatis, acutiusculis obtusisve , tubo triplo, etiarn quadruplo brevioribus; corolla odora , parva , in- fundibuliformi; capsula ovata, tubi calycinalis longitudinem non at- tingerne. Primula veris x Limi. sp. plant. p. 204. Beri. fi. hai. 2. p. 373. Primula olficinalis Jacq. mise. 1. p. 159. a Poli, fi ver. 1. p. 226. Mor. Pnm. Hai. p. 7. Coni. fi. coni. 1. p. 244. Coir. spec. morph. p. 34. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 407. Are. comp. fi. Hai. p. 566. Figura. — FI. dan. t. 433. fleirh. ic. fi. gemi. 11. t. 49. f. 2. $ micrantha: minor; bracteis in apice glabratis ; umbella saepe pauciilora; floribus parvis; calice gradatim ad extremitatem usque ampliato ; corolla parva. • Primula officinali* var. micrantha (ìoiran et Cald. in herb. ; an idem ac P. macrocalw limine? y ascapa: scapo nullo, pedicellis abbreviata, corollis et ealycibus ut in varietate /3. Primula officinalis var. ascapa Coirmi in herb. Stazione, Abitazione e Fioritura. — i\V prati e colli delle valli Valdesi (Hostan!), presso i Bagni di Valdieri a 1300-1400 metri di altezza superiormente alla regione del Paggio (Pari.!), nei monti di Como (Ramp.l), nel Bergamasco (Rota!), presso Daone e in vai di Ledro (Porta!), in Valsugana (Ambrosi!), al monte Baldo , a monte Pastello | Manganotti ' |, nel rrentino (Pe- rini!), i He ..no (Barbieri!), presso Bassano (Montini!), pi s. Remo in Liguria Panini!), .il monte Due Fra teli il), a mnute Pegino presso Gè ild.l), b S Man.» sul monte dei Fiori nel Piceno (Orsini !). Le vari< i presso le siepi 616 PRIMULAGEE. commiste ad esemplari lussureggianti della forma tipica a Corbiolo ne' monti Lessini del Veronese (Goiran !) , esiste pure nell' erbario del Pollini un esemplare della var. fi, gentilmente speditomi dall'amico Goiran, e che tosto rimandai, sulla cui scheda è scritto: Primula officinalis — In pascuis M. Baldi. Fiorisce dal marzo al giugno se- condo le località. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale e media. ce Descrizione. — Rhizoma obliquum, fibris albidis. Folia supra pallide viridia, sulcis profundis nervis albidiusculis in pagina infe- riore prominentibus notata, sulco medio lato, albo, fere in petiolum latum albo-rubellum margine fere alatum basi attenuata, nervo lon- gitudinale inferiore latiuscnlo, acute cannato, albo vel ex albo ru- bello. Scapus teretiusculus, viridis vel pallide rubellus, pilis bre- vibus horizontalibus articulatis notatus. Flores parvi , pedicellati , nutantes, pedicellis inasqualibus, pilis articulatis brevibus ut caulis notatis , pallide viridibus, basi bractea lanceolato-attenuata, erecta , pallide viridi et pilosula suffultis , bractea ipsa longioribus. Calyx tu- buloso-inflatus, 5-angulatus, pallide viridis, pilosulus, pilis brevio- ribus horizontalibus, 5-dentatus , dentibus erectis, ovatis, acutiu- sculis, margine breviter et crebre ciliatis. Corolla calyce panilo longior; tubus inferne usque ad ultra dimidium stricte cylindraceus, albidus, glaber, superne vix latior et etiam luteolus, cylindraceus, vix 5-angulatus; limbus supra fere concaviusculus, 5-fidus, laciniis erecto-patulis, ovali-obcordatis , e luteo-aureis, macula satura- tore ad basin in medio notatis. Stamina inclusa; fìlamenta tubo corolla? adnata, apice tantum libera, crassa et erecta, luteola; an- therse oblongae, obtusae, basi subemarginata}, biloculares, ad basin partis tubi superioris latiusculae sitae. Pistillum longum, calycem et corolla? tubum superans unde stigma exertum. Ovarium parvum, subglobosum, viride, glabrum. Stylus longus, ovario multoties lon- gior, rectus, teretiusculus, albidus, pilosus, pilis brevibus, rariu- sculis, albis, horizontalibus. Stigma grande, capitatimi, papillosum, viride. (Pari, ms., descr. di pianta di Ars in Francia). » 8. Primula suavcoleiis. P. foliis cordato-ovatis, subtus cano-tomentosis, limbo plerum- que in basi constricto et in petiolum alatum longiusculum decur- rente; scapo foliis longiore; bracteis lanceolato-linearibus, pube- PRIMULA. 617 scentibus, brevibus, interdum longis, pedicellos aequantibus vel etiam superantibus; pedicellis calyce ut plurimum brevioribus, sed quandoque longioribus; calyce ampliusculo, campanulato, laciniis lanceolatis , acuminatis, tubo subdimidio brevioribus; corolla quam in officinali , solis usque ad ortum olente , infundibuliformi, limbo tandem subpatenti, laete luteo, ad faucem nudam maculis 5 lan- ceolatis aurantiacis exornato; capsula oblonga , calycis tubum suba> quante. (v. v.). Primula suaveolens Beri. fi. Hai. 2. p. 375, et manip. 1. piani. Lig. n. 3. Vis. fi. daini. 2. p. 149 Car. prodr. fi. tose. p. 437. Figure. — Lehm. Prim. t. I. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 50. f. 1. Dert. I. e. t. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce ne' prati e luoghi erbosi a preferenza ne' luoghi elevati dalle Alpi giù per l'Appennino fino al Gran Sasso e alla Maiella; manca nelle isole. Trovasi nelle alpi di Bobi (Rostan!), nelle valli Valdersi (Rostan!), a Bardonec- cbia (Aiuti!), a Riva di Valsesia (Carestia!), nel Friuli a monte Venzone (Pirona!), sul colle di Tenda (Bourgeau!, Sternberg!), sili colle del Ciliegio sopra Diano in Liguria (Ricca!), a S. Remo (Panizzi!), ne'monti di Chiavari sopra la Croce (Delpino !) , alla Cisa nell' Appennino parmense (Passerini!), al monte Orsaio su- periormente alla regione del faggio (Pari.!), nelle alpi Apuane (Ricci!, Becc.!, Carnei!, P. Savi!, Celi!, Ad. Targioni ! , Pari.! , Gemmi!), nell'Appennino lucchese (-Giannini!, Beccari!, Biechi, Pnccinelli !, Duthie!), nell'Appennino pistoiese (Pari.!, Carnei!, Ad. T.irg. !), sul Penna nel Casentino (Siemoni!, Pari.!), nel Mu- gello (Martelli!), nelle Marche sul Catria (Piccinini!), e a monte Begnolo presso Sarnano (Ricci!), nell'Abruzzo al monte de' Fiori (Orsini I), alla Rapina e all' (Menta (Pcdicino!), al Gran v (.latta!). Fiorisce dall'aprile al giugno secondo le altezze. Distribuzione geografica. — Dalla Spagna si estende nella Francia, Svizzera, Italia, (stria, Dalmazia, Serbia, e nell'Armenia Bussa. « Descrizione. — Rizoma grassetto, scuro, con libre radicali lun- ghe, grassette, bianchicce. Foglie radicali eretto-patenti, ovate, ottuse, quasi in . 205. Seop. //. rara. I. />. 133. C20 PRIMULACEE. Ali. fi. ped. /. p. 92. Poli. fi. ver. 1. p. 228. Mor. Prim. Udì. p. 19. Com. fi. com. 1. p. 246. Beri. fi. Hai. 2. p. 377. Ard. fi. alp.- mar. p. 309. Are. comp. fi. ital. p. 567. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 407. Figura. — Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. t. 51. f. 1. jS denudata: foliis angustioribus , scapo, umbellaque" farina carentibus. Primula farinosa /3 denudata Koch syn. y pygmcea : parva, 5 centim. circiter alta; scapo vix folia supe- rante, paucos flores 2 — 3 breviler pedicellatos ferente. Primula farinosa y pygmsea Gaud. fi. helv. 2. p. 88. • Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce ne' prati e luoghi bagnati delle Alpi. Al monte Cenisio (Pari.!, Beccari!, Arcangeli!, Bucci !), nelle Alpi Marittime (Canuti), nell'alpi di Cuneo (Manuel!), nelle alpi Valdesi e Cozie (Rostan !) , a Riva di Valsesia (Carestia!), in valle di Gressoney (Piccone!), al S. Bernardo (De Not.!), al Sempione (Pari.!, Levier!) al Gottardo (Heldr.!), in Valtellina a Bormio (Le- vier!), nell'alpe di Togno (Comolli!), nello Stelvio e nel Tonale a 2000—2300 metri (Pari.! , Levier!), a Pontedilegno (Ricca !, Pari.!), al monte Baldo (Barb.). La varietà fi nell'alpi di Cuneo (Ma- nuel!), a Riva di Valsesia (Carestia!), al monte Rosa (Genn.!), in valle Formazza dell'alta Ossola (Gibelli!), nel Tirolo meridionale (Hu- ler!), nel Trentino (Perini!), alle Vette di Feltre ed a Montalon in Valsugana (Montini!), nel Friuli (Pirona!), a Tolmezzo (Smith !), nelle Alpi Marittime (Bornet !). La varietà y ad Avigliano in Pie- monte (Bonjean!). Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale, media ed in parte meridionale. « Descrizione. — La pianta ha un corto rizoma che si di- strugge, per cui resta la parte superiore di esso, donde nascono molte fibre lunghette , bianche e lisce ed in alto le foglie e il fusto. Le foglie sono molte, distribuite quasi in rosetta, allungate o quasi allungato-spatulate perchè ristrette lungamente verso basso, mem- branacee, ottuse, con i margini un poco rovesciati in basso, e con qualche piccolo dente lontano, di un verde pallido di sopra e bian- chicce farinose di sotto. Il fusto, che è un vero peduncolo, nasce lateralmente alla gemma svolta nell'anno e all'ascella di foglie che nascondono alla base altre piccole gemme in rudimento : è diritto , cilindrico., rigidetto, glabro, lungo da 4 a 5 pollici, di colore ver- dognolo-gialliccio. I fiori sono pochi, da 5 o 6 a più, distribuiti PRIMULA. 621 ii) un ombrello all'apice del fusto, portati da pedicelli cilindrici, diritti, verdognolo-bianchicci, papilloso-farinosi, e lunghi quasi quanto i fiori : ciascuno di essi è accompagnato da una brattea , lunga quasi la metà del pedicello, lanceolato-linearc , otlusetta, con una parte slargata a guisa di sacco alla base , verdognola con pa- pille nel margine e di sopra. Il calice ha cinque angoli ottusi, è diviso nella metà superiore in cinque lacinie allungate, ottuse, ver- dognole e con qualche sfumatura di color violetto scuro; nei solchi lasciati dagli angoli ottusi delle lacinie è papilloso-farinoso. La co- rolla è il doppio più lunga del calice. Il tubo è più lungo di questo, cilindrico, più gonfio nella parte superiore che sporge dal calice, dove è. giallo, mentre nel resto è gialliccio. Il lembo è quinquefido , con le lacinie a guisa di cuore a rovescio e quasi bilobe e di color rosso violetto, eccetto alla base di sopra, dove sono quasi bianchicce e con un orlo rilevato e crenulato nella gola di colore giallo. Gli stami son cinque , giungono sino alla metà della parte superiore gonfia del tubo della corolla: ivi si vedono le antere. I filamenti sono saldati con la parte stretta del tubo, sono liberi solo all'apice ed ivi filiformi e giallicci. Le antere sono gialle, lineari, ottuse ad ambedue le estremità; il polline è giallo. L'ovario è quasi tondo , liscio, verdognolo, gialliccio. Gli ovoli sono molti, piccoli, tondi, lisci, inseriti sopra una grossa placenta centrale. Lo stilo è filiforme, bianchiccio. Lo stimma è semplice, allungato, ottuso, gialliccio, e giunge solo alla mela del tubo della corolla e perciò è più corto degli stami. (Pari, ms., descr. della pianta del Sempione). » 11. Primula lon$i flora. I'. Foliis obsolete erenatis; calycis laciniis tubo sublongioribus; fornii, e tubo r\ limi raceo ralvn-m duplo vcl triplo Superante, ad fan- cena, ubi constanter stamina oriuntur, vi\ dilatato; stilo plerumque exserto, saepe abunde, raro ineluso stamina tantum attingente; capsula cylindracea, calycem subaequante. Primula longiflora .1//. //. ped. I. p. 92. Moretti Prim. ital. p. IH. Cam. jl. com. I . p. W. Beri. //. uni. ;\ p. , Pass. (Uh. tomp. //. itnl. p 107. Are comp. //. ital. p. Sé Primula farinosa rar. Seop. //. cani, l . p. i Figura. — Reich. ic fi. germ lì. t. /»/. f. ;:. Stazione, Abitazione <■ Fioritura. — Ama I luoghi acquitrinosi 622 PRIMULACEE. delle Alpi: in Piemonte nella valle di Vraita (Hug.!), nel Valdese (Rostan!), nel Tirolo meridionale (Ambrosi! , Porta ! , ecc.), in Val- tellina (Moretti!, Comolli!), ne' prati di Pontedilegno e al Tonale (Ricca!, Pari.!), a Rendena nel Trentino (Perini!), a Gavanello in Valsugana, ed alle Vette di Feltre (Ambrosi!), in vai di Rabbi (Ball !) , in vai Fassa (Bracht!), a Sappada (Pirona!), a Montatone (Zanard.!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa media. Descrizione. — Pianta glabra, alta circa 2 decimetri. Rizoma corto, obliquo, scuro , con fibre radicali grossette, bianchiccie. Foglie in rosetta, eretto-patenti o patenti, piuttosto piccole, bislunghe-obo- vate o bislunghe, ottusette o ottuse, leggermente e disugualmente smerlato-dentate, verdi di sopra, bianchiccio-farinose di sotto, ivi con un nervo longitudinale , da cui partono dei nervetti laterali obli- qui che vanno diramandosi a terminare all' apice dei dentini degli smerli : sono ristrette in basso quasi in un picciolo. Scapo eretto , cilindrico, verdognolo, glabro. Fiori da 5 a 7 e più in ombrello al- l'apice dello scapo, accompagnati da brattee che fanno un in- volucro: tali brattee sono erette, lanceolato-lineari , acute, più larghe alla base , verdi, glabre, scabrosette nei margini. Pedun- coli disuguali, più corti del fiore, eretti, cilindrici, delicati, ver- dognoli, puberulo-scabri. Calice tubuloso, con cinque costole e diviso fino quasi alla metà in cinque lacinie erette, avvicinate al tubo della corolla, lanceolato-lineari, ottusette, convesse nel dorso, verdognole con macchioline a guisa di lineette violette: è più chiaro e quasi bianchiccio in mezzo alle costole e glabro. Tubo della corolla più di due volte più lungo del calice, stretto , appena più largo in alto, striato-angolato, violetto. Lembo da circa un terzo e meno la metà più corto del tubo di essa, diviso profondamente in 5 lacinie, patentissime, obovato-bilobe, con i lobi tondeggianti all'apice, di colore violetto, con leggiere vene ramose, quasi dello stesso colore. Alla gola ciascuna lacinia ha due piccole squamette Ironcato-tondeg- gianti in alto, di colore gialliccio. Gli stami sono cinque, inseriti in alto del tubo. Le antere giungono poco sotto o quasi sino alla gola, dalla quale si vedono, e sono ovali, ottuse, smarginate in basso, inserite nel dorso sopra della base, biloculari, introrse , gialle, gla- bre. I filamenti sono cortissimi, lesiniformi, bianchicci, glabri. Il pistillo è più lungo del tubo della corolla e poco più corto di questa. L'ovario è tondo, un po' schiacciato all'apice, verdognolo, violetto all'apice, glabro, uniloculare. Lo stilo è lungo, filiforme, violetto- PRIMULA. 623 chiaro, glabro. Lo stimma è in capolino, grossetto , quasi tondo, papilloso , verdognolo-gialliccio. (Pari, ms., descr. della pianta di Pontedilegno) . » § 2. Praìfoliatio involuta, folia crassa; calyx teres; staminum insertio varia. * Involucro bracteali pedicèllis breviore (P. Palinuri excepta). 19. Primula Palinuri. P. tota pianta pilis sub lente vix conspicuis breviter glanduloso- puberula; calyce campanulato quinquenervio, nervis prominulis sub- angulato , dentibus triangulari-ovatis tubo subduplo brevioribus ; formae longistila staminibus in medio tubi, brevistilae ad faucem insertis ; capsula globosa calyce breviore. Primula Palinuri Petagn. inst. boi, 2. p. 332. Ten. fi. nap. I. p. 56. Mor. Prim. H. p. //. Beri. //. ital. 2. p. 387. Ces. Pass. Gib. comp. (I. ital. p. 407. Are. comp. fi. ital. p. 568. Figure. — Column. phytob. ed. Piane, t. 5. Ten. o. e. t. 14 , pessima ne' dettagli. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle rupi della costa Galabra, e principalmente al promontorio Palinuro ed alla Molpa (Iluter Porta Rigo!, Guss. , Giordano!). Fiorisce in marzo, aprile. Distribuzione geografica. — La Calabria sola. « Descrizione. — Pianta fornita di un grosso rizoma , diritto o obliquo, rossiccio, con cicatrici trasversali fatte dalla base delle foglie cadute, che mandano in alto e lateralmente delle gemme che svolgono le foglie e i fiori e in basso delle fibre radicali. Le foglie sono avvicinato fra loro, anzi si abbracciano con la loro baso, sono carnosettc ma flaccide, in modo che con l'apice loro si piegano tal- volta in giù, aperte, grandi, obovato-spatulate, ottuse, e corno tondeggianti all'apice, ristrette alla base ed ivi nitore, con denti aguzzi o disuguali, tornito noi margine di peli c.rti, bianchi, con una glandola all'apice. Nel resto tali foglie sono glabre, più o meno bianchicce farinose, la pagina inferiore «' ili colore più pallido e ha nn gì i longitudinale bianchiccio. Lo scapo nasce spesso all' ascella di una delle foglie laterali, è cilindrico, grossetto, diritto 624 PRIMULACEE. o ascendente e un poco flessuoso , coperto di peli cortissimi e glan- dolosi , alto circa due decimetri e talvolta anche più, in modo che ora uguaglia ora supera di poco le foglie. L'involucro si compone di molte foglioline, le une esterne e le altre interne, è farinoso: le prime sono assai disuguali, essendovene alcune piccole, altre molte volte maggiori di queste, di forma ovata od obovata, simili alle fo- glie per la consistenza e per le ciglia nel margine ma acute o poco ottuse all'apice e con il margine intéro: le interne sono più piccole delle foglioline piccole esterne , poco più corte o quasi uguali ai pedicelli, ovate o ovato-lanceolate, acute e senza ciglia nel margine. L'ombrello è poco più lungo o quasi uguale alle foglioline maggiori dell'involucro, e si compone di molti fiori quasi cernui e diretti quasi tutti da una stessa parte. 1 pedicelli sono lunghi circa 2 cen- timetri, cilindrici, cernui, ingrossati all'apice e farinosi. Il calice è campanulato, con cinque denti profondi, ovati ed acuti, farinoso e circa tre volte più corto del tubo della corolla. Questa è a guisa d' infundibulo, di un giallo-chiaro, con il lembo avente cinque lobi quasi tondi , smarginati e con il margine leggermente crenulato e piegato un poco in dentro, la gola è gialla e nel punto di unione di essa con il lembo si forma un rilievo con cinque angoli , in mezzo ai quali nella parte vicina del lembo si trova un po' di farina. Il tubo è cilindrico senza alcuno ingrossamento, farinoso di fuori, an- che il lembo è di fuori farinoso longitudinalmente in ciascun tubo. Le antere sono rinchiuse verso l'apice del tubo, gialle, allungato- lineari, più larghette alla base che è smarginata, ottuse all'apice, dove si vede una punta sporgente e bianchiccia: sono inserite sul dorso sopra della base, introrse, con le logge che si aprono longi- tudinalmente dalla parte interna. Il polline è minutissimo, quasi tondo, liscio. I filamenti sono cortissimi, filiformi, diritti, giallicci, glabri, inseriti verso il terzo superiore del tubo. 11 pistillo è molto più corto degli stami, giungendo appena alla metà del tubo della corolla. L'ovario è portato sopra un toro grosso e che lo circonda alla base con un margine ottuso; è tondo, liscio, verde e contiene molti ovuli anfitropi e peltati, inseriti sopra una placenta centrale, la quale si prolunga all'apice in una punta lesiniforme e lunga che penetra dentro la base dello stilo. Questo è cilindrico, diritto, bian- chiccio, sfumato di verdognolo in basso. Lo stimma è gialliccio, a guisa di una testa di spillo , con un foro nel centro, (Pari, ms,, descr. di pianta coltivata). » PRIMULA. 625 13. Primula Auricula. P. plus minus pulverulenta; foliis obovatis, vel subrotundis, in petiolum brevem latumque angustatis, glabris , margine brevissime glanduloso ciliolato et quandoque dense farina obducto, integro vel dentato; bracteis brevibus, obtusis vel rotundatis, scariosis ; calycis laeiniis tubo brevioribus, ovatis, obtusis, vel in apice rotundatis; corolla lutea, tubo calyce subtriplo longiore ; ad faucem tubi in forma brevistyla staminibus insertis ; ibidem capsula globosa calyce breviore, in forma longistyla centra longiore. Primula Auricula a Limi. sp. plant. p. 205. Scop. fi. cani. /. p. 133. Mor. Prim. Hai. p. 9. Ten. syll. p. 88. Com. fi. corri. 1. p. 246. Bert. fi. Hai. 2. p. 388. Ces. Pass. Gib. comp. jl. Hai p. 408. Are. comp. fi. ital. p. 568. Figure. — Jacq. //. austr. 5. t. 415. Reich. ic. fi. gemi, et helv. 17. t. 52. f. 1 et 2. j3 pilis glanduliferis brevissimis foliis plus minus pubescentibus, crenatis , margine farina subdenudato; e contra umbella farinulenta; calyce tubuloso-campanulato subadpresso. Primula Auricula b mollis Reich. I. e. p. 37. Figura. — Reich. o. e. t. 52. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle rupi alpine e subalpine: al Resegone (Aiuti!), al monte Barro (Pari.!), nei monti del lago di Como (Mor.!), ne' monti del Bergamasco (Rota!, Bergamaschi!, Pari.!, Bruni!), nel Tirolo meridionale (Ambr. ! , Huter!), a monte Cavallo (Kellner!), a monte Pizzul (Pirona!), nel Carso (Minerbi!), sulle alpi Apuane (Targioni!, Giannini!, Puccinel- li!, Gemmi!, Cocchi!) a' monti Gabberi, Matanna, Forato, Alto, Pania, Corchia, Altissimo (Simi!), nel Piceno al monte Corno al Morgone (Orsini!), negli Abruzzi al monte Focaleto del gruppo della Maii-ila (Tenore). La varietà $ nell'alpi piemontesi (dall'erbario Pieboul!). Fiorisce dall'aprile al giugno. Distribuzione geografica. — Europa centrale, dalla Francia alla Serbia. K Descrizione. — Pianta glauca, formant pu glie Iti quando è in fiore. Rizoma obliquo, con cicatricici trasver- sali per la caduta delle foglie degli anni precedenti , giallo-scuro , che manda fibre rad (sette, lunghe e giallicce, ramoso in Floba Italiana. — Vol. Vili. 40 626 PRIMULACEE. alto: ivi foglie in rosetta, altre secche di sotto e i peduncoli con i fiori. Foglie quasi carnosette, eretto-patenti o patenti, obovate o quasi obovato-tonde, intere o leggermente smerlettate nel mar- gine eh' è anche appena ondeggiante, farinoso, bianchiccio, e fornito di piccoli peli glandolosi e bianchi a guisa di ciglia: sono di un verde scuretto ma glauche e ora più ora meno in parte fari- nose quasi a macchioline di sopra, di un verde più chiaro e glauche di sotto, con un nervo longitudinale più chiaro, larghetto e poco sporgente, da cui partono dei nervi obliqui diritti verso il margine e l'apice, ramosi, ma anch'essi poco sporgenti. Peduncoli eretti, uguali o poco più lunghi delle foglie, un po' schiacciati, di un verde chiaro e in parte farinosi. Fiori da 9 a 27 , di un odore piacente, all'apice di pedicelli alquanto disuguali, eretto-patenti, più corti o quasi uguali ai fiori, cilindrici, verdognoli, in parte farinosi. Brattee disuguali ma spesso più grandi, queste sino ad uguagliare talvolta i pedicelli, le altre corte, larghette, bislunghe o ovali , ot- tuse, verdognole, farinose. Calice campanulato-tubuloso, tondeg- giante, non angolato, verdognolo, farinoso, con cinque denti lar- ghi, ottusi o tondeggianti all'apice, avvicinati al tubo della corolla. Corolla circa tre volte più lunga del calice, di un giallo chiaro. Tubo quasi il doppio più lungo del calice. Lembo patente, diviso fin quasi sopra la base in cinque lacinie quasi tonde, smarginate e quasi bi- lobe all'apice. Gola priva di appendici, farinosa e bianchiccia. Stami cinque , inclusi, alterni con le lacinie della corolla, inseriti nel terzo superiore circa del tubo della corolla. Filamenti cortissimi, lesini- formi , bianchicci, glabri come tutto il fiore. Antere lineari-bislun- ghe, ottuse, appena smarginate ad ambedue le estremità, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, aprentesi longitudi- nalmente dalla parte interna, gialle, glabre. Polline giallo. Il pistillo è lungo quasi quanto il tubo e si vede dalla gola. L'ovario è quasi tondo, di un verde bianchiccio, glabro, nettarifero in alto. Lo stilo è lungo, eretto, diritto, cilindrico, bianchiccio. Lo stimma é in ca- polino, quasi bilobo, papilloso, gialliccio. (Pari, ms., descr. di pianta del monte Sella nelle Alpi Apuane). » Osservazione. — Dagli unici esemplari conservati nell' Erbario centrale di Firenze e derivati da quello di Reboul, ho potuto notare la varietà j3. Essa ha l'indumento della P. pubescens Jacq. , dalla quale differisce per la forma del calice e pel colore della corolla. Dalla P. Balbisii parimente s'allontana per l'indumento delle foglie di cui i peli sono assai più brevi e marcatamente glandolosi , e per lo PRIMULA. 627 scapo e l'ombrello privi di peli e farinulenti. Nella scheda non è ac- cennato sito preciso, è detto soltanto: In Alpibus Pedemontii. là. Primula Bnlbisii. P. plerumque farina destituta, pubescens pilis simplicibus aut vix glanduliferis; foliis pubescenti-villosulis quam in P. Auricula lon- gius et rainus crebre ciliolatis, s&pe exquisitius dentatis, calycis la- ciniis ovatis, ciliatis, tubum subaequantibus; tubo corollino breviore, calyce duplo longiore; reliqiiis similibus. Primula Balbisii Lehm. Prim. p. 45. Primula cibata Moretti ìiotiz.piant. Vicen. p. 7, et Prim. ilal. p. IO. Figure. — Moretti l. e. Reich. ic. fi. germ. et helu. 7. t. 52. f. 4 et 6, 7. /3 glabrata: pilosa tantum, foliorum calycumque ci] i is rario- ribus. Primula Balbisii Ten. syll. p. 88. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Sulle rupi nel Tirolo me- ridionale (Bernard !, Ambr.!), nel Veronese a monte Baldo (Goiran!), nel Veneto sulle Vette di Feltre (Burnat!, Ambrosi!, 'Montini !, Pe- rini!), a monte Campogrosso (Levier!), in Fassa (Facchini!), a monte Sumano (Porta!, Montini!, Moretti), in Portole (Montini), in Grappa (Montini!, Pari.!), alla Tambura nelle alpi Apuane (Martelli!), nell'Umbria al Catria (Piccinini !), alla sommila del Can- tro (Rolli !), al Velino (Cherici!, Levier!), al Morrone (Levier!), ne' monti della Campania (Terracc.!). La varietà (l negli Abruzzi a monte Amaro (Pedicino!, Sommier!, Levier!, Jatta !). Fiorisce in giugno, luglio. Diitribuzione geografica. — Per 01*3 IÌ0I1 SÌ COIÌOSCC die delle suindicate località. i.v i*iiiimi:i venusta. P. glabra, vel pilis brevibus glanduliferis raris io foliorum margine inatructa; foliis obovato-rotundatis, in petielum longin- sculum statura decurrentibus , dentatis rei subintegris; scapo foliis subduplo longiore; bracteis brevibus, oratis ?el ovato-lanceolatia , 628 PRIMULACEE. obtusis; calyce tubuìoso-campanulato, in ore pulverulento , laciniis ovatis, obtusis, quandoque denticulatis, tubum subaequantibus; co- rolla violacea , umbilico luteo albo-pulverulento, tubo latiusculo , cylindraceo, duplo calyce longiore. Primula venusta Host fi. anstr. 1. p. 248. Beri. fi. ital. 2. p. 385. Primula Auricula y venusta Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p.408. Are. comp. fi. ital. p. 568. Figure. — Bot. reg. 23. t. 1983. Reich. ic. fi. germ. et helv. 17.t.53.f.1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nel Veronese al monte Baldo (Welden), e ne' monti presso Idria (Kunze!, Pitto- ni!, Freyer!, Huguenin!). Fiorisce in aprile. Distribuzione geografica. — Propria delle suindicate località. 1G. Primula carniolica. P. precedenti minor, glabra; foliis oblongo-lanceolatis vel obovatis, in petiolum brevem angustatis , obtusiusculis vel in apice rotundatis, integerrimis, aut obsolete crenatis , margine denudato, sed interdum paucis pilis brevissimis glanduliferisque instructo ; scapo foliis subduplo longiore; bracteis ovatis obtusis, vel lanceolatis acutinsculis; umbella pauciflora; calyce brevi, campanulato, pulvere deterso, dentibus ovatis obtusis, aut triangularibus acutiusculis , tubo brevioribus; corolla e roseo violacea, umbilico albo, nudo, tubo obeonico, subtriplo calyce longiore; staminibus tubi corollini prope faucem insertis; capsula calycem subduplo superante. Primula carniolica Jacq. fi. anstr. 5. p. 28. Mot. Prim. ital. p. 15. Beri. fi. ital. 2. p. 364. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 408. Are. comp. fi. ital. p. 568. Figure. — Jacq. o. e. app. t. 4. Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. t. 53. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Abita ne' monti del Tirolo meridionale in Fassa (Menegh), nel Friuli (Nym.), e presso Idria (Kunze!, Pittoni!, Mercier'.^ Graf! , Freyer!). Fiorisce in maggio. Distribuzione geografica. — Pianta questa pure particolare di dette località. PRIMULA. 629 19. Primula marginata. P. glabra; foliis obovatis, vel oblongo-obovatis, profonde inae- qualiter obtuseque dentatis, margine albo-pulverulento; bracteis brevibus , haud scariosis, farinosis; calyce parvo, campanulato- patente , farinoso, laciniis tubum cequantibus, sgepe magis Iatis quam longis, in apice rotundatis; corolla roseo-violacea, tubo plu- ries calyce longiore ; staminibus ad tubi corollini faucem insertis; capsula ovata, acuta, calycem superante. Primula marginata Curi. boi. mag.t. 191. Mor. Prim. il. p. 10. Beri. fi. Hai. 2. p. 386. Ard. fi. Alp.-mar. p. 309. Are. camp. fi. Hai. p.568. Primula crenata Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 408. Figure. — Curi. I. e. Reich. te. fi. germ. et helv. 17. t. 54. f. 2, 5, 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce fra le rupi e ne' luoghi ombrosi delle Alpi, in vai Maira (Mellal), nell'alpi di Vinadio (Rostan!), al monte Bertrand (Gennari!), sul Monviso (Jordan!, Ball!), presso Ario (Rostan!), nelle Alpi Marittime al monte Bissa (Aiuti!), al col di Tenda (Pari.!., Bourg.!, Sternberg!, Reuter!), nei monti sopra Nizza (Pari.!, Barla!), all'alpe Buscara (Ricca !), a monte Marta in Liguria di S. Remo (Panimi). Fiorisce dal maggio al luglio. Distribuzione geografica Pianta del Delfìnato, del Piemonte e della Liguria. « Descrizione. — Pianta piccola , perenne, glauca, fornita di un rizoma lungo, obliquo, gradatamente pi Ci grosso verso alto dove si dirama, gialliccio, coperto dai resti scuri e divisi in lacinie delle basi persistenti delle foglie, che manda in unì «Ielle fibre radicali lunghette, grossette e di un bianco sudicio, fibrinose. Le foglie nà- scono in i-riro all'apice del rizoma e dei suoi rami, sono carnosette, patenti, allungato-obovate, o obovate, o obovato-orbicolari , tondeg- gianti all'apice, profondamente e ottusamente dentate, con an mar- gine bianco-polverulento die stacca bene sul color veni.' glauco delle due pagine delle foglie, COn un nervo poCO rilevato di sotto , dal quale partono dei nervi laterali delicati che si dirigono obliqua- mente verso il margine e terminano all'apice «li ciascun dente dopo aver mandato delle \cnette laterali die sì uni-cono con quelle dei 630 PRIMULACEE. nervi vicini: sono assottigliate alla base in un picciolo corto e dila- tato; le foglie inferiori o esterne sono più piccole assai delle altre e quasi orbicolari. Lo scapo è eretto, quasi uguale o poco più lungo delle foglie, quasi cilindrico, verdognolo-glauco , come farinoso e sfumato talora di rossiccio. L'ombrello porta da 6 a 16 fiori, di raro anche 2, 3 a 5; ha alla sua base poche brattee, verdi, farinose, eretto-patenti, allungate, tondeggianti all'apice, un po' larghe alla base e intere nei margini. I pedicelli sono disuguali, costantemente più corti del fiore, eretti o eretto-patenti, quasi cilindrici, farinosi. Il calice è campanulato, rossiccio, ma farinoso, massime dalla parte interna, e diviso in cinque denti tondeggianti e più larghi che lun- ghi; è molte volte più corto della corolla e anche del tubo. La co- rolla è ipocrateriforme, di color violetto, più chiaro nel tubo, il quale è cilindrico e più lungo del lembo: questo è quasi piano, di- viso in cinque lobi, tondeggianti e smarginati, con vene poco ra- mose di colore più carico; la gola è pochissimo o quasi punto fari- nosa. Gli stami sono racchiusi nel tubo e quasi uguali a questo: i filamenti sono soltanto liberi in alto ed ivi filiformi e bianchi. Le antere sono erette, allungate, ottuse, binoculari, introrse , gialle. Il pistillo è molto più corto degli stami e poco più lungo del calice, abbracciato alla base da un disco circolare verdognolo, è quasi tondo, un po' schiacciato da sopra in sotto, glabro, uniloculare e contiene molti ovoli. Lo stilo è poco più lungo dell'ovario, cilindrico, diritto, sfumato di violetto come la parte superiore dell'ovario. Lo stimma è quasi in capolino, gialliccio, papilloso, con un orifìcio nel centro. (Pari, ms., descr. della pianta dei monti sopra Nizza). » f 8. Primula imbescens. P. ut P. Auricula farinoso-pulverulenta, sed minor et pilis brevissimis glanduliferis plus minus instructa; foliis obovatis, in pe- tiolum latiusculum decurrentibus, in apice rotundatis et exquisite dentato-serratis dentibus uirinque decrescentibus, e medio ad basim margine integro, in utraque superficie glanduloso-pubescentibus ; scapo foliis longiore ; bracteis brevibus, ovatis, obtusis; laciniis ca- lycis patule campanulati subtriangularibus, acutiusculis vel obtusiu- sculis, tubum aequantibus ; corolla purpurea, fauce dense farinosa, tubo quam in P. Auricula graciliori; in forma brevistyla staminihus supra medium tubi insertis; capsula calyce breviore. PRIMULA. 631 Primula pubescens Jacq. mise, auslr. 1. p. 159. Koch syn. 2. p. 67,5. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 408. Primula Auricula X pubescens Are. comp. fi. Hai. p. 568, Figure. — Jacq. o. e. t. 18. f. 2. Reich. ic. fi. germ. et helv. 7. t. 68. Figura} folia non bene referunt. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi del Tirolo (Kerner!). Fiorisce in maggio. Distribuzione geograGca — Della suindicata regione. 19. Primula villosa. P. viscida, tota villosiusculo-glandulosa , et farina denudata; foliis oblongo-obovatis vel ovatis, in petiolum brevem decurrentibus, superne inaequaliter serratis, margine dense ciliato; scapo folia «quante vel parum superante; calycis basi angustato , tubulato- campanulato, 3 — 6 mm. longo, laciniis subovatis, obtusis, adpressis, tubum aequantibus; corolla violacea, tubo subtriplo calyce longiore; formae brevistilae staminibus supra medium tubi insertis; capsula calyce subdimidio breviore. Primula villosa Jacq. fi. austr. 5. p. 41. Primula hirsuta Ali. fi. ped. 1. p. 93. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 408. Are. comp. fi. Hai. p. 568. Figure. — Jacq. o. e. app. t. 27. [. inferior. Reich. ic. fi. germ et helv. 17. t. 66. f. 4, 5. & pygmasa: pollicaris vel vix ultra, visciditate maiore, pilisque erebrioribus; scapo foliis breviore, aut nullo, uiii-paueifloro; calyce aliquantulura minore; corolla siepe in rubrum vergente. Primula viscosa Vili. hist. pi. Danph. 9. p. 46 7. Primula villosa fi pyguuea Dert. fi. Hai. 2. p. 88f. Primula birsuta lieich. o. e. p. 40. Figure. — Jacq, l. e. f. tuperior. Reich. l. e. t. 56. (. /, % 3, 4, 7. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle ni pi delle Alpi e dell'Appennino leUén (rionale: al monte Bianco, il MTonceniaio (Pari,!), al inonic Formolo presso il col di Tenda (Bourg.l), al Monviso, nelle valli Vodeii in ville ili S. .Martino e di Lmeraa (Ro- .stan!), il Sempione (Levier!), i Rivi .li Valseaia (Carestia!), io- pra Ponte .li Legno (Rieeal), in id il Tonala (Pari.!), ne' monti di Bergamo Bergam.), di Brescia (Brunii), a monte Or- 632 PRIMULACEE. saio (Pari.!), nell'alpi di Mommio (Calandrimi). La varietà )3 nel- l'alpi di Tenda (Pari.!), al Monviso (Rostan!), al colle d'Ollen (Arcangeli!), al S. Bernardo (Pari.!, Mella !, Ricasoli!), al Gottardo (Pari.!), in valle di Lei presso Chiavenna (Piampoldi!), nel Braulio (Rainer!), alle Colombine (Bruni!), in vai di Scalve al monte Ve- nerocolo (Pari.!) , nel Trentino allo Spinale (Perini!), al monte Baldo (Barberi!), al Montalone in Valsugana (Kellner!, Montini!, Ambrosi!). Fiorisce dall'aprile all'agosto. Distribuzione geografica. — De' Pirenei e delle Alpi. « Descrizione. — Peli piuttosto corti con una glandoletta tonda e rossiccia all'apice. Rizoma obliquo, grossetto, con fibre radicali giallicce. Foglie in rosetta, carnosette^ piegate longitudinalmente o piane, obovate o quasi tonde, ristrette quasi ad un tratto in un picciolo lunghetto e stretto, di un verde scuro di sopra, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale alquanto spor- gente e più chiaro in basso che viene dal picciolo, e dal quale par- tono delle vene oblique che si dirigono verso il margine e 1' apice ; dalla metà all'apice della foglia sono fornite di pochi denti corti a guisa di sega, hanno dei peli glandolosi all'apice in ambedue le facce, i quali sono abbondanti nel margine e le rendono cigliate; il picciolo è quasi lineare, leggermente scanalato di sopra, convesso- angolato di sotto, bianchiccio e alla base di un violetto-rossiccio, fornito di cigli meno fitti o alquanto radi e glandolosi. Peduncolo eretto, più lungo delle foglie, cilindrico, verdognolo, peloso-glan- doloso. Fiori da 3 a 7 in ombrello all' apice del peduncolo. Pedicelli un po' disuguali, più corti del calice, cilindrici, un po' più grossi in alto, eretti o eretto-patenti, verdognoli, peloso-glandolosi. Brat- tee dell'involucro da due a tre volte più corte del pedicello, erette, ed abbraccianti con la faccia interna eh' è concava la base di questo, convesse di fuori, ovali, quasi troncate all'apice, verdognole, pe- loso-glandolose. Calice verdognolo o sfumato di violetto-rossiccio, peloso -glandoloso, con cinque denti, i quali sono meno della metà del tubo, eretti, ovali, bislunghi, ottusi e quasi tondeggianti al- l'apice, pelosi e cigliato-glandolosi. Corolla molto più grande del calice, di colore violetto, quasi infundibuliforme , con il tubo stretto, gradatamente slargato in alto, con qualche pelo glandoloso; il lembo è diviso in cinque lacinie larghette, smarginato-bilobe; la gola non è farinosa ma puberulo-glandolosa come la parte superiore del tubo. Gli stami sono inseriti nella parte inferiore del tubo. 1 filamenti cor- tissimi. Le antere ovate, introrse, biloculari, gialle. Il pistillo è più PRIMULA. 633 lungo degli stami e giunge alla metà del tubo. L' ovario è quasi tondo, verdognolo, glabro. Lo stilo è 5 a A volte più lungo del- l'ovario, eretto, cilindrico, bianchiccio, glabro. Lo stimma gros- setto, un po' obliquo, in capolino, oscuramente 4-lobo, papilloso, gialliccio. (Pari. ms.} descr. della pianta del Tonale). » 30. Primula confini*. P. procedenti major, villositate tantillum breviore ; foliis grosse et profundius serratis, ciliis rarioribus; scapo pedicellis plerumque longioribus; calyce late campanulato, 8 — 9 mm. longo, laciniissemi- ovatis, apice obtuso vel rotondato, quandoque acutiusculis, tubo brevioribus, patentibus; corolla majore , infundibuliformi, rosea, tubo et fauce albis; capsula calycis tubo breviore, sphajrica , apice depresso, (v. v.). Primula confinis Scìiott ex Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. p. 40. Primula hirsuta )3 cibata Are. comp. fi. ital. p. 569. Figura. — Reich. o. e. t. 62. f. II, 1. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Cresce fra le rupi Umide a Pùva di Valsesia (Carestia !), e al S. Bernardino (De Notaris!). Fio- risce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Piemonte. SI. Primula glaucesceiiti ; %illo*u. P. a simili ima P. villosa recedit foliis ansustioribus et lon2;ius petiolatis; bracteis angustis, elongatis, sublanceolatis, acutiusculis, in fructu pedicellorum longitmlinem hnml attingentibus ; calyce fructifero tubuloso-campanulato , centimetrum circiter longo, la- ciniis elongato-lanceolatis, tubo longioribus ; capsula ovato-globosa, calycis tubo breviore. Corollam non vidi. Stazione, Abitazione e Fioritura Trovata dall'amico dotfor Levier nella vai d'Ambra presso Sondrio in Valtellina il -'.» giu- gno 1 NT I , gii in frutto. Osservazione. Questa Primula ba l'indumento od anche l'aspetto della /'. pti/osa, ma la Formi delle brattee a del calice rammenta la /'. già ond'io la sospetto un loro ibrido. A 634 PRIMULACEE. corroborare questo mio sospetto occorrono osservazioni sul luogo , che sollecito dai botanici italiani, specialmente valtellinesi. Dalla P. Kitaibeliana Schott, cui s'avvicina, parmi pur diversa per la forma, la lunghezza e la dentatura delle foglie, pei pedicelli più lunghi e superanti le brattee, almeno in frutto, come pure per la forma e la lunghezza maggiore delle lacinie calicinali; poiché quelle della P. Kitaibeliana son dette dallo Schott nell' Oesterr. Wochenblalt 2. p. 268 (1852) « lineari-l. obovato-oblongis, apice rotundatis , parie fabulosa panilo brevioribus. » 99. Primula rlisetica. P. pianta glabra , vel pilis glanduliferis brevissimis vix conspi- cuis ac glandulis sessilibus instructa, a simili P. villosa discrepat, fo- liorum tantum margine dense pubescenti-ciliolato; scapo foliis lon- giore, calycis dentibus ovatis obtusis, tubo duplo brevioribus; corolla dilute purpurea, tubo calyce duplo et ultra longiore; in forma brevistila staminibus prope apicem tubi insertis; capsula (ex Reich.) aperta calycem superante. Primula rhaetica Gand. fl.helv. 2. p. 91. Primula latifolia y rhaetica Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 408. Primula viscosa y rhaetica Are. comp. fi. ital. p. 569. Figure. — Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. I. 54 3 et t. 52. f. 9, 10. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi di Valtellina, Fiorisce in marzo e aprile. Distribuzione geografica. — Svizzera, Tirolo ed Alpi suin- dicate. 9S. Primula latifolia. P. viscosa, pilis basi cuneata brevissimis glanduliferis tota pu- berula; foliis oblongo-obovatis , in petiolum longum desinentibus , crebre ciliolulatis, repando-dentatis ; scapo foliis breviore vel lon- giore, multifloro; calyce subgloboso, laciniis ovatis vel triangulari- bus, obtusis aut acutiusculis, tubum subaequantibus; corolla violacea, tubo infundibuliformi duplo triplove calyce longiore, in forma bre* PRIMULA. G35 vistila staminibus ad faucem in longistila infra medium tubi inserlis; capsula globosa, calyce longiore. Primula latifolia Lapeyr. abr. p. 97. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 408. Primula viscosa Ali. fi. ped. 1 . p. 93. Mor. Prim. ital. p. 16. Ard. fi. Alp.-mar. p. 309. a Are comp. fi. Hai. p. 569. Primula villosa x Beri. fi. Hai. 2. p. 381 . Figura. — Rei eh. ic. fi. germ. et helv. t. 57. f. 1,2, 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Sulle rupi nelle Alpi Marittime (Thuret!, Reuter!) al monte Bissa (Pari.!), al monte Formoso (Bourg.!), a Fontanalba (Sternberg !), presso i Bagni di ValJicri (Delponte!, Levier!, Ball!), nell'alpe della Buscara (Genf.!, Bieca!), e ad Ormea (Gentili!), sul monte Generoso a Calvaggian (Levier!), nelle alpi Piemontesi (Balbis!), nell'alpi di Pinerolo e Cozie (Bostan!), in Valsesia (Carestia!, Piccone!), nelle alpi Lom- barde alle cave di vai Bona (Ball !). Fiorisce in maggio fino a tutto luglio. Distribuzione geografica. — Propria dei Pirenei, del Delfinato e delle Alpi elvetiche ed italiche. « Descrizione. — Pianta d' un verde chiaro, alta 15 a 18 cen- timetri, pubescente-glandolosa, non vischiosa. Rizoma quasi verde, più grosso verso alto, ivi coperto dai resti delle foglie secche degli anni precedenti: ha delle fibre in basso, le quali sono poche e bian- chicce. Foglie tutte radicali, eretto-patenti, obovate o obovato- spatolate, ristrette in basso in un picciolo, tondeggianti all'apice, disugualmente dentate nel margine, con i denti piuttosto grandi, ottusi o ottusetti , cigliate nel margine con i cigli corti, fìtti eglan- dolosi all'apice: sono di un verde chiaro di sopra ed ivi con un leg- giero solco longitudinale verso basso , di un verde* più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale grosso e di colore più chiaro e con nervetti laterali che vanno verso il margine e l'apice diradan- dosi per terminare nei denti, pubescente-glandolosa in ambe- due le pagine. Picciolo solcato di sopra, convesso di sotto, bian- chiccio. Peduncolo il doppio più lungo delle foglie, cilindrico, verdognolo, pubescente-glandoloso. Fiori molti in ombrello, odorosi. Foglie dell'involucro molte, disuguali, molto più corte dei pedicelli, ovate o ovato-lanceolate, pttusette o ottuse, convesse nel dorso, ivi rossic.ee e pubescenti, bianchicce verso l'apice e il margine. Pedi- celli cilindrici, verdognoli, puberulo-glandòlosi. Calice un pò* gonfio nel mezzo, di colore violetto, pubescente, diviso in 5 lacinie sino 636 PRIMULACEE. quasi alla metà , ovato-lanceolate , ottusette o ottuse. Corolla più di due volte più lunga del calice, di color violetto-carico; tubo più corto del lembo, gradatamente più largo verso alto, un po' pu« berulo-glandolosa; lembo diviso in cinque lacinie patenti, obovate, smarginato-lobate nell'apice; gola glabra. Stami 5, inseriti alla parte superiore del tubo, poco sotto della gola. Filamenti liberi sotto all'apice, lesiniformi, bianchicci, nel resto saldati e del colore stesso del tubo. Antere sagittate , inserite sopra della base, introrse, gialle. Pistillo lungo quanto il calice e perciò molto più corto degli stami. 'Ovario quasi tondo, glabro, gialliccio, in alto di un roseo violetto. Stilo più lungo dell'ovario, eretto, cilindrico , glabro , roseo-violetto. Stimma grosso, in capolino, papilloso, gialliccio. (Pari. ms.t descr. della pianta delle alpi di Pineroló). » fc4. Primula pedemontana. P. viscosa, pilis brevissimis glanduliferis, glandulis rubidis, plus minus remotis tota prsedita ; foliis oblongo-obovatis, in petio- lum brevem ac latum abeuntibus, vix dentatis, brevissime et crebre glanduloso-ciliolatis; scapo foliis subduplo longiore; calycetubuloso- campanulato, cylindraceo, dentibus ovatis, obtusiusculis, tubo duplo brevioribus; corolla infundibuliformi, tota rubra, fauce tantum alba, tubo calyce plus quam duplo longiore ; staminibus in forma brevi- stila supra medium in longistila ad basim insertis; capsula calycem «quante, (v. v.). Primula pedemontana Thom. pi. exsicc. Koch syn. 1 . p. 588. Primula latifolia jS pedemontana Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 408. Primula viscosa j3 pedemontana Are. comp. fi. ital. p. 569. Figure. — Reich. ict fi. gemi, et helv. 17. t. 57. f. /F, V. t. 63. f. 5, 6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi occidentali Piemontesi (Beccari!, Ball!), al Moncenisio (Huguenin!, Bellot!, Arvet-Touvet!, Reuter!, Bonjean!, Chevalier!), nel piccolo Monce- nisio (Rostan !) , nella valle d'Aosta (Charpentier !). Fiorisce in luglio. Distribuzione geografica. — Svizzera meridionale ed Alpi italiane. PRIMULA. 637 95. Primula wneiisis. P. parva, viscosa, plus minus piloso-glandulosa, glandulisses- silibus intermixtis instructa; foliis obverse lanceolato-cuneatis vel obovato-oblongis, in petiolum angustatis, superne vel in apice tan- tum dentato-serratis , utrinque pilis raris glandulisque sessilibus adspersis, margine crebre ciliolato; scapo uni vel plurifloro, longi- tudine vario, nunc subnullo, mine foliis subduplo longiore , pube- scente; bracteis brevissimis, ovato-rotundatis, ciliolatis; pedicellis brevibus, calyce brevioribus vel duplo longioribus; calyce subcam- panulato, dentibus triangulari-ovatis, obtusis, tubo subduplo bre- vioribus; corolla roseo-violacea, umbilico albo, tubo duplo vel tri- plo calyce longiore; staminibus formai brevistilse circa medium tubi insertis; capsula globosa calyce breviore. Primula cenensis Thom. exs. Schott oestevr. Wochenbl. 2. p. 36. Primula daonensis Leijb. in flora {1855) p. 345. Figure. — Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. t. 55. f. Ili, IV, V. t. 59. f. III. t. 63. (. 9, 10. Leyb. I. e. t. 12. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nell'Alpi granitiche allo Stelvio a 2400 e 2900 metri (Pari.! , Levier! , Sommier!), al Braulio, ed al monte del Gesso (Pari.!), al Tonale (Ricca!), a Piz Gobetta, a monte Sobretta, ed in vai Camonica (Levier!), nella catena delle Colombine (Pari.!, Bruni!), sul Crestone al monte Paio (Bruni.!) , a Porta dell'Amola sopra vai di Genova (Ball !), al Magiassone , a Stabolfresco (Porta !), in valle Venosta nel Tirolo occidentale (Kerner!). Fiorisce dal giugno all'agosto. Di»tribuiione geografica. — Svizzera, Italia e Stiria. a Descrizione. — Pianta piccola, di un verde pallido, pubeseentc- glandolosa per peli corti, e bianchi, aventi all'apice una glandolerà tonda. Rizoma corto, ramoso, nericcio, con fibre radicali bianchiece. Foglie in rosetta all'apice dei rami corti del rizoma, eretto-patenti o erette, carnosette, quasi spatolate, con 5 o 7 denti ottusi e disu- guali in alto, segnatamente all'apice, intere nel resto, ristrette in basso «piasi in un picciolo larghetto, verde-chiare di sopra, più chiare di sotto ed ivi con un nervo longitudinale bianchiccio, pube- scenti-glandolose nella pagina superiore rerao alto e iii basso nel nervo longitudinale cigliato-glandoloae nei margini, Peduncolo eba viene 638 PRIMULACEE. dal centro della rosetta delle foglie, e poco più lungo o quasi uguale a queste, eretto, quasi cilindrico , verdognolo, pubescente, glando- loso. Fiori 3 a 6 in un ombrello terminale. Foglioline dell'involucro erette, circa la metà ed anche più della metà più corte dei pedicelli, larghette, ovali o quasi tonde, come troncate all'apice, verdognolo- bianchicce in parte, in parte pubescenti-glandolose. Calice quasi campanulato, verdognolo, pubescente-glandoloso, diviso sino a circa il terzo superiore in 5 lobi eretto-patuli, ovali, ottusetti. Corolla circa tre volte più lunga del calice, di color violetto; tubo cilin- drico, un po' slargato in alto; lembo diviso profondamente in cinque lacinie patenti, obcordafe, con i lobi ottusi. Stami 5, lunghi circa il terzo inferiore del tubo , inseriti nel terzo inferiore. Filamenti corti, filiformi, violetti. Antere ovali, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse, biloculari, aprentesi longitudi- nalmente, glabre. Pistillo lungo quanto il tubo della corolla. Ovario tondo, verdognolo in basso, rossiccio in alto, uniloculare, glabro. Stilo il doppio più lungo dell'ovario, eretto, filiforme, glabro, gialliccio. Stimma grossetto, in capolino, papilloso, gialliccio. (Pari, ms., descr. della pianta dello Stelvio). » 90. Primula di scoi or. P. a simillima P. ostiensi differt indumento rariore , pilis bre- vissimis constituto; foliis obovato-oblongis, subglabratis, vix ne vix cartilagineo-marginatis, vel obovato-rotundatis , utrinque pilosulis, aut dense ciliolatis; umbella interdum pulverulenta, sed farina saspe destituta; corolla violaceo-purpurea, tubo triplo calyee longiore; forma? brevistilse staminibus tertia in superiori tubi parte ortis; re- liquis ut in illa. Primula discolor Leybold in flora (1855) p. 344. Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. p. 38.. Primula Porta? Huter ex Porta pi. Tir. exsicc. Figure. — Reich. o. e. L 55. {. /, //, /, 2. t\ 52. (. 8. Leyb. I e. t. 11. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Ne' pascoli del Tirolo meridionale in Giudicaria a 2— 2300 metri nell'alpe Magiassone, a Stabolfresco , e sul monte Frate in vai di Daone (Porta!). Fiorisce in giugno. Distribuzione geografica. — Tirolo meridionale. PRIMULA. 639 Osservazione. — Eli' è probabilmente un ibrido della P. oenen- sis con la Balbisii, come sospetta il Leybold. £7. Primula AUiouii. P. pianta acaulis vel caulescens, tota pubescenti-glandulosa , viscosa; foliis rosulatis, vel in rhizomate assurgente dense stipatis, obovato-cuneatis, integris vel in apice crenatis, pilis albis glandu- liferis obsitis, unde albicantibus; scapo subnullo, foliis semperbre- viore, uni-bifloro; pedicello vel pedicellis involucro bracteali longio- ribus; calyce parvo, 4 mill. circiter longo, in basi lato, poculiforme, laciniis triangulari-ovatis, obtusis, tubum aequantibus; corolla pal- lide violacea, hypocrateriformis, tubo calyce sub-triplo longiore , cujus ad faucem in forma brevistila staminibus insertis ; capsula globosa calyce breviore. Primula glutinosa Ali. auct. Primula Allionii Lois. not. p. 28. Mor. Prim. ilal. p. 18. Beri. fi. ital. 2. p. 383. Moggridge còntr. fi. Meni. fase. 3. p. 63. Reuter in bull. soc. hot. Fr. 16. p. LVI. & Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 408. a Are. comp. //. ital. p. 569 Figure. — Lois. o. e. t. 3. f. 1. Reieh. ic. fi. gemi et helv. lì. t. 60. f. IL Moggr. o. e. t. 63. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce sulle rocce cal- caree delle Alpi Marittime a S. Dalmazzo di Tenda poco sopra la regione dell'olivo (Reut., Burnat!, Sternbergì), nella valle di Cairos (Moggr., Burnat!). Fiorisce in aprile. Distribuzione geografica. — Vuoisi in origine scoperta nelle Alpi piemontesi, ma il Reuter nella sua Nota, pubblicata nel su citato bollettino , ne dubita. Ove fosse veramente erronea la cita- zione di quella località, rimarrebbero sole le suindicate delle Alpi Marittimo. * ' Involucro bracteali pcdicollorum apicein attingente vel supe- rante. 99 l'iiiuula tiroleiiNÌN. Primula1 Allionii proxima , aitameli ab illa insignite! : indumento duplo breviore; foliis latioribua brevioriboaque, viride* scentibus, a medio ad apicem linuato-dentatis , dentibus eariilagi- 640 PRIMULACEE. neo-mucronatis; scapo folia asquante vel superante; bracteis duobus oblongo-linearibus, obtusis; pedicellis involucro bracteali longe bre- vioribus; calyce 6 ad 8 mill. longo, e basi angustata campanulato, laciniis ovato-oblongis, obtusissimis, sa3pe mucronulatis, tubo sub- longioribus; corolla purpurascente, limbi segmentis profundius bi- Iobis, subbifidis, tubo subduplo calyce longiore, lata fauce; stami- nibus in forma brevistila supra tubi medium ortis; capsula globosa , calycis tubum subaequante. Primula Tyrolensis Schott. Reich. ic. fl. germ. et helv. 17. p. 44. Primula Allionii /3 Tyrolensis Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 408. Are. comp. fl. ital. p. 569. Figure.— Reich. o. e. t. 60. f. III. t. 67. f. VI, VII. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Abita le TOCCe del Tirolo meridionale (Ambrosi!), presso S. Martino di Castrozza (Ball!), al monte Castellazzo in vai di Fassa (Bernard!) , in vai Caldiera (Bur- nat!, Ambr.!), nelle alpi Venete alle Vette di Fellre (Ambr. !, Ball!, Montini!), a monte Serra (Zanardini!) , al Castellazzo (Perini!), nell' alpe di Valmenon (Huter e Porta !). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Propria di dette località. £9. Primula S|»eetabilis. P. glabra; foliis oblongo-ellipticis vel obovatis obtusis, inferne angustatis, subsessilibus, supra crebre punctatis, integerrimis, car- tilagineo-marginatis , margine scabriusculo; scapo plurifloro, foliis plerumque longiore , superne interdurn , una cum pedicellis bracteis calycibusque, glandulis sessilibus remotis instructo; bracteis lan- ceolato-linearibus, acutiusculis vel obtusis; in anthesi pedicellis ple- rumque involucro bracteali brevioribus, in fructu sa3pius longiori- bus; calyce tubuloso, ex 5 ad 12 mill. pertingente, laciniis oblongis, obtusis, tubo subduplo brevioribus; corolla infundibuliformi, e car- neo violacea, limbo segmentis profunde bilobis, tubo calyce parum longiore, tamen etiam duplo; staminibus formai brevistilae in tubo medio insertis ; capsula ovata, calycis tubo breviore. Primula spectabilis Tratt. Bert. fl. ital. 2. p. 392. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 408. Primula integrifolia Poli. fl. ver. I. p. 230. PRIMULA. 641 Primula Polliniana Mor. Prim. Hai. p. 12. Primula longifolia Poli, ex specim. herbarii fide Goiran. Figure. — Reich. ic. (1. germ. et helv. 17. t. 64. f. /, //, /, 2\ et t. 62. {. Ili, IV, 2. fi ascapa: umbella sessili, multiflora, congesta. (Goiran in sched.). y Facchinii: pianta parva uni-bipollicaris; foliis minus crebre punctatis vel subimpunctatis , superne repando-dentatis; pedicellis brevissimis. Primula Facchinii Schott. Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. p. 45. Primula magiassonica Porta ms. Figure. — Reich. o. e. t. 59. f. IV, V; t. 63. f. 17; et t. 64. f. Ili, IV. Porta l. e. S baldensis: minor, subpollicaris; foliis angustioribus , obverse lanceolatis, repandis, supra crebre punctatis; scapo foliis breviore; floribus duobus, brevissime pedicellatis; corolla parva, longe exserta, laciniis bilobis , lobis divaricatis. Ex specirnine unico. Primula baldensis Goir. in herb. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Fra le rupi e ne' luoghi erbosi del monte Premaggiore (Pirona!) , sul monte Baldo e sui monti Lessini (Goiran !), sul monte Baldo, sul Vestino, sulla Scanuccia (Perini!, Manganotti!), in Valsugana (Montini!, Ambrosi!), a monte Sumano (Zanard.!, Kellner!), a monte Fratele presso Recoaro (Mar- telli!), a monte Campogrosso (Levier!), nel Trivigiano (Montini!), nel Tirolo meridionale in genere (Ball! , Ambr.!, Porta!), nell'alpi Bresciane a Corno del Mantice (Bruni!, Pari.!), in cima a Corna Biacca a 2000 metri, a monte Ario e Dos-alto (Pari.!). La var. fi nei monti Lessini (Goiran), la var. y in vai di Ledro (Porta!), eia var. 5 in vai Losaua nel monte Baldo (Goiran !). Distribuzione geografica. — Propria della suindicata località. ISO Primula Parlatori!. Primula spretatili proxima, glaberrima, glandnlis raris scssilibus adspersa; t'uliis subrotundo-obovatis, in petiolum latuin brevem au- gnatatia, lubsessilibui , supra punctatis, cartilagiueo-marginatis , margine scabriusculo, integris vel repandis; scapo foliis duplo lon- -,'iofe; bracteis ut in P. tpectabili; pedicellis longioribus, spicem versus gradatimi incraasatis; calyce late campanulato, biante, laciniis Fio»* Italiana.— \»i.. Vili 41 642 PR1MULACEE. ovatis, obtusis, duplo tubo brevioribus; corolla rosea, hypoerateri- formi, limbo ampio, tubum a3quante, segmentis late obcordatjspro- fundeque bilobis, tubo e basi angusta latam in faucem sensim am- pliato; formae brevistilae staminibus in tubi tertia superiori parte insertis. Primula Parlatorii Porta ex specimine exsiccato in heibario Cen- trali Muscei fiorentini serbato. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In terreno granitico nel- Talpe Tirolese La Piramide in Giudicaria (Porta!). Fiorisce in gin- gno e luglio. Distribuzione geografica. — Per ora nota soltanto della suin- dicata località. 31. Primula Wulfeiiiaiia. P. parva, subbipollicaris, glabra; foliis oblongo-lanceolatis , acutis, vel spathulatis, obtusiusculis, integerrimis , cartilagineo-mar- ginatis, impunctatis; scapo superne glutinoso, glandulis sessilibus instructo, vel denudato, bracteis lanceolato-linearibus, obtusiusculis; pedicellis brevibus, in fructu involucro bracteali parum longioribus; calyce tubuloso, 4 vel 5 milj. longo, dentibus ovatis, apice roton- dato, tubo dimidio brevioribus, adpressis, margine siccando involuto; corolla violacea, fauce albido-puberula , tubo subsesqui calyce lon- giore; staminibus in tertia superiori tubi parte insertis; capsula ca- lyce breviore. Primula Wulfeniana Schott. Reicli. ic. fi. germ. et helv. 17. p. 44. Figure. — Reich. o. e. t. 63. f. /, //; et t. 64. f. 7, 8. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce in terreni calcarei ed in luoghi ghiaiosi in vai di Torno nell'alpe veneta Valmenon (Huter I). Fiorisce in luglio. Distribuzione geografica. — Trovasi nella Garinzia, nella Car- niola ed in Tirolo. 3£. Primula Venzoides. " P. pianta glabrata, glandulis sessilibus, vel brevissime pedicel- latis plus minus conspersa, subtripollicaris; foliis obovatis, sensim 1 Nome singolarmente contrario alle leggi della nomenclatura bota- nica; lasciamo poi il mal uso di chiamare con nome specifico una pianta data per ibrida. (T. C). PRIMULA. 643 basin versus angustatis, sessilibus, rosulatis, anguste cartilagineo- marginatis, crebre ciJiolulatis, integris vel denticulatis; scapo uni- floro, duplo et ultra folijs longiore; bracteis lanceolato-ligulatis ; pedicello calyce breviore; calyce campanulato, 8 vel 9 mill. longo, laciniis oblongis, apice rotondato , tubum subajquantibus ; corolla rubra, limbo subpollicari, ad faucem amplam pilosulo , segmento bifidis vel profonde bilobis , tubo infundibuliformi, calyce sesquilon- giore; staminibus formai brevistili prope faucem insertis; capsula tubo calycis breviore. Primula Venzoides Venzo rei. viagg. alp. in nuovo giorn. boi. Hai. 5. p. 132. Primula Venzoi (P. lyrolensi X Wulfeniana) Fluter exsicc. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In terreno calcareo a (5 in 7000' di altezza nell'alpe Valrnenon fra vai di Forno e dimoiai (Huter!, Porta!). Fiorisce in luglio. Distribuzione geografica. — Unica località la suindicata. Osservazione. — Pianta cbe all'aspetto se ritrae la P. Wulfe- niana, più ancora rammenta la P. integrifolia , e poco o punto la P. tirolensis. 33. Primula longobarda. P. a simillima Wulfeniana, cujus forte varietas, dilìert tamen foliis interdum sparse punctatis, sed plerumque iinpunctatis, acutio* ribus; scapo, involucro bracteali , pedicellis calycibusque saepe papillis albicantibus perpnsillis plus minusve adspersis; bracteis la- tioribus brevioribusque , ovatis vel ovato-lanceolatis , obtusis; pedi- cellis brevissimis; calyce 0 millimetra vix attingente , tubuloso- campanulato, laciniis ovato-oblongis, obtusis, tubum subsquantibus; corolla violacea u( vidctnr in sicco, ^egmentorum lobis in apice ro- lundatis', tubo panini exserto; staminibus formaa brevistiloe in tertia tubi parte suprema insertis ut in Wulfeniana; capsutam non vidi. Primula longobarda Porti ìm. Figura. — Pori. I. C, Stazione, Abitazione e Fioritura. — In terreni iiVilci e granitici nell'alpi Lombarde orientili in vai di Cadi. Fiorisce io giugno. Diatribuzioue geografica. — Li MI !l llcil.l località llllir.l lino ad ora conosciuta. 644 PRIMULACEE. 34. Primula glaucescens. P. glaberrirna, glaucescens; foliis oblongo-lanceolalis, in basi angustatis, vaginantibus, impunctatis, integerrimis, margine carti- lagineo scabriusculo; scapo elongato, foliis longiore , paucifforo ; bracteis lanceolato-linearibus, acutis; pedicellis brevibus in frtictu elongatis, subclavatis ; calyce tubuloso-elongato, unum ad duo centi- metra attingente, laciniis lanceolato-linearibus, acutis, tubo sub- longioribus; corolla magna, liypocrateriformi , purpureo-violacea , segmentorum lobis angulatis, tubo calycem «quante vel parum su- perante, ad faucem gradatim ampliato ;.formae brevistilae staminibus tubi supra medium ortis; capsula oblonga, subtruncata, calycis tubo breviore. Primula glaucescens Moretti pi. ital. dee. IV {1822). p. 9; et Prim. ital. p. 13. Com. fi. com. 1. p.250. Bert. fi. ital. 2. p. 391. Ces. stirp. ital. fase. 2. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 407. Are. comp. fi. ital. p. 567. Primula calycina Dub. in Cand. prodr. 8. p. 40. Figure. — Ces. o. e t. 2. Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. t. 58. f. IH, et t. 64. f. 6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nell'alpi Lombarde *ai Corni di Ganzo (Moretti l, Passer.!, P\ampoldi!, Gibelli !, Muret ! , Levier!, Com.!), a monte Barro (Pari.!), sul Piesegone (Pari.! , Leresche!), a monte Sellino (Bergam.!) , ne' monti di Brescia (Lanfossi!), ai Laghi Gemelli in vai Brembana (Rampoldi!). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Propria delle suaccennate lo- calità. « Descrizione. — Perenne, in cespuglietti, verde-glaucescente di sotto, glabra. Rizoma lunghetto, grossetto, scuro, ramoso in alto con i rami corti che mandono foglie in rosetta e peduncoli fio- riferi; fibre radicali grossette, lunghe, fibrinose, scure. Foglie ra- dicali in rosetta, patenti o eretto-patenti, bislunghe-lanceolate , quasi acute, con un margine cartilagineo bianco e irregolarmente dentellato, verde-chiare di sopra , glaucescenti di sotto, e ivi quasi bianchicce e con un nervo longitudinale appena sporgente e lar- ghetto, dal quale partono delle venette che vanno quasi come raggi dalla base all'apice e al margine della foglia. Peduncolo eretto , PRIMULA. 645 quasi il doppio più lungo delle foglie, cilindrico, verdognolo o in parte violetto. Fiori pochi, 3 o 4, in un ombrello terminale. Foglio- line dell'involucro disuguali, più corte dei fiori, erette, lanceolato- lineari, acute o ottusette, violette, concave, scanalate di dentro, convesse e con un nervo longitudinale di fuori che le rende quasi carenate. Peduncoli disuguali, spesso più corti o di raro quasi uguali al calice, eretti, un po' più grossi in alto, angolati, di colore violetto. Calice lungo, di color violetto, angolato, diviso fin poco sotto la metà in cinque lacinie, le quali sono eretto-patenti, lan- ceolato-lineari, acute o ottusette, convesse, carenate di fuori, sca- nalato-concave didentro. Corolla: tubo poco più corto o quasi uguale al calice. Stami 5, circa tre volte più corti del tubo, inseriti nella parte inferiore di questo; filamenti cortissimi; antere ovali, ottuse, smarginale alla base, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, giallicce. Pistillo lungo quasi quanto il tubo della corolla. Ovario tondo, un po' schiacciato all'apice, giallognolo, glabro. Stilo molto più lungo dell'ovario, eretto, filiforme, glabro. Stimma in capolino. (Pari. ?ns., descr. della pianta dei Corni di Canzo). » 35. Primula integri foli a. P. pianta pusilla , uni vel bipollicaris, pilis glanduliferis in- structa ; rhizomate ramoso; foliis obovatis, vel elliptico-oblongis , obtusis, impunctatis, in utraque superficie glabriusculis, margine ecartilagineo ciliato, integerrimis; scapo uni-paucifloro, foliis lon- giore vel breviore, pubescente; bracteis paucis, subbinis , oblongo- linearibus, obtusis, pubescentibus, pedicellis brevibus multimi su- perantibus; calyce tubuloso, puberulo, laciniis oblongis, apice ro- tundato vel retuso, subduplo tubo brevioribus; corolla rosea, limbo ad faucem villosiusculo, segmentis bifidis, tubo calyce semilongiore ; staminibus forma) brevistil;p in medio tubi inserta, stilo Mmper incluso; capsula ovata, ealycia tubo aubreviore. Primula integrifolia Linn. tp. />. Ì05, Moretti Prim. ital. p. 12. Coni, fi. coni. 1. p. U9 Bert. fi. ttal. & p. 898. x et Jg Post. Gib. comp. lì. ital. p. U)7. a et $ Ave. camp. //. Hai. p. 568. Primula Candolleana Heich.ic, // gert*. et hrlv. 17. />. 42, Figure.- Fralickalpenfl. ì. t. l. Reick. o. e. t. 68 /. IV, V. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luoghi Umidi Pil eie- vati^imi delle alpi. Alla sommità «l.l s. Bernardino (Me Not.t), al 646 PRIMULACEE. Pizzo Stella, e nell'alpe Angeluga sopra Campo Dolcino presso Cbia- venna (Ball!), nell'alpi della valle di Lei (Gibelli!, Rampoldi !) , ne' monti di Como (Zanard.!), ne' monti di Bergamo (Bergam.!) Fiorisce dal giugno al settembre. Distribuzione geografica. — Pirenei ed Alpi elvetiche ed ita liche. 3G. Primula minima. P. perpusilla, pilis, glutine, farinaque carens; foliis cuneatis, apice subtruncato arguteque dentato, dentibus acuminatis , longe mucronatis; scapo foliis plerumque breviore, 1 — 2-floro; bracteis binis, oblongo-linearibns, obtusis ; pedicellis bravissimi?; calycis campanulati laciniis oblongis, apice rotundato mucronulato , tubo duplo brevioribus; corolla rose3 , hypocrateriformi , tubo subduplo calyce longiore, limbo ad faucem villosiusculo, segmentis latitudine varia, semibifidis; formse brevistilae staminibusin tubi medio ortis ; capsula globosa, calycis tubo breviore. Primula minima Limi. sp. p. 205. Poli. fi. ver. 1 . p. 230. Com. fi. com. 1. p. 249. Moretti Prim. ital. p. 18. Bert. fi. Hai. 2. p. 394. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 407. Are. comp. fi. ital. p. 567. Figure — Bot. regist. 7 . t. 581 . Reieh. te. /7, germ. et helv. 17. t. 59. f. /, //. . Stazione, Abitazione e Fioritura. — Ama le rupi alpine in Valtellina (Barbieri!), nel Tirolo orientale e meridionale (Zanard.! , Perini!), invai di Daone (Porta!), a Panereggio (Burnat!, Ball!), a Montatone (Kellner!), nell'alpe di Agordo (Montini!), a monte Novarza (Pirona!), nel Friuli (Brazza !). Fiorisce in giugno ed in luglio. Distribuzione geografica. — Stendesi dall'Alpi fino alla Ro- mania. 39. Primula Floerkeana. P. a proxima P. minima recedit quia major subbipollicaris , subglutinosa; foliis obovatis vel cuneato-spatlmlatis, superne argute dentatis, dentibus breviter mucronatis, infimis squarrosis; scapo PRIMULA. 647 foliis subduplo longiore, plurifloro, floribus subsessilibus vel brevi- ter pedicellatis, bracteis ovatis vel ovato-oblongis, obtusis, basi sub- saccata; calyce tubuloso-campanulato , dentibus ovatis, obtusis, vel ovato-rotundatis, duplo tubo brevioribus, mucronulatis aut muticis, qoandoque edam retusis; corolla purpurea, infundibuliformi , tubo panini calycem excedente, vel sesqui longiore, segmentis obcordatis; forma? brevistilae staminibus in tertia superiori parte insertis , pi- stillo subdimidio calyce breviore, dum in forma longistila sesqui- longiore; capsulam non vidi. Primula Flcerkeana Sùhràd. in Krùnilz ceeon. enryclop. Uh p. 393. Lehm. monogr. Prim. p. 81. Koch syn. 2. p. 678. Reich. w. fi. gemi, et helv. 17. p. 45. Primula minima X Floerkeaha Are. comp. (I. ital. p. 567. Figure. — Lehm. o. e. t. 8. Reich. o. e. t. 59. f. VI, et t. 63. f. 14 % 15. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce in luoghi Sclli- sjosi delle alpi Tirolesi nella Pusteria (Huter!, Fritze!, Zemmeter!). Fiorisce in Miglio e agosto. Distribuzione geografica. — Tirolo, Garilizia. 3S. Primula glutinosa. P. parva, glabra, glutine obducta, odora; foliis obverse lau- ceolatis, longe basini versus angustalis, obtusis vel acutiusculis , plus ntiuus dentalis; scapo foliis subduplo longiore, pluriQoro ; floribus subsessilibus, bracteis rùbescentibus, ovatis aut late oblon- gis, obtusis vel in apice rotundatis, inaequaltbus, longioribus Qores subsessiles involucrantibus , calyces squantibus vel superantibtis'; calyce tubuloso, dentibus sublriplo tubo brevioribus, ovato-rotun- datis, sa&pe retusis; corolla violacea infundibuliformi, tubo calycem BBquante vel parum superante, limbo -labro; stilo su bei serto \el exserto in forma longistila! ubi stamina infra tubi medium ortantur, qua ad faueem in brevistila; capsula subglobosa, calyce breviore, Primula glutinosa JùCq. //. uustr. 5. p. /'/. Po//. //. ver. f. p. :>.'\\ Morett. Prim. uni. p. 15. Beri II. ital. :*. p. ■.' I Gib limili, fi. ital p. W7, Art comp. //. itoi. p. 56*7^ Figure. — Jacq, o. <\ app. t. 26. Ratea te. //. germ, ti helv. 17. t. IV, \\ VI. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce sulle rupi gnUH" 648 PRIMULACEE. tiche e ne' luoghi erbosi alpini in Valtellina (Barbieri !), presso Bor- mio (Klaatsch!), a monte Gavia presso S. Caterina in Valfurva (Ball!), sopra Pontedilegno ed al Corno de' tre Signori (Bieca!), al Tonale (Pari.!), sul Monzone (Bernard!, Ball!), alla cima di Cima d'Asta a 8500—9100', e alla Porta dell'Annoia (Ball!), sui monti di Passiria, Sole, Paneveggio (Perini!), a Montalone in Valsugana ed in Valstagna (Ambrosi !, Montini!, Kellner!), a monte Cren sopra l'Isonzo (Moretti!). Fiorisce in luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Svizzera , Tirolo , Carintia, Stiria, Baviera. « Descrizione — Rizoma obliquo, scuro, con fibre radicali lun- ghette , fibrose, bianchicce, coperto in alto dai resti delle foglie degli anni precedenti. Foglie in rosetta, eretto-patenti o erette, carnosette , cuneato-lanceolate, ottuse, verdi e un po' lucenti di sopra e un po' glutinose e ivi con un solco longitudinale, di un verde appena più chiaro, con un largo nervo longitudinale poco sporgente e assai più chiaro e quasi bianchiccio di sotto. Scapo eretto, circa il doppio più lungo delle foglie, un po' flessuoso , quasi cilindrico, verdognolo e in parte violetto, glabro: Fiori pochi, 3 o 4, quasi sessili all'apice dello scapo, abbracciati dall' involucro, il quale si compone di 5 o 4 foglioline, larghe, ovali, concave, poco più lun- ghe o quasi uguali al calice, di color violetto scuro ed in basso ver- dognole ò chiare. Il calice è tubuloso , campanulato, verdognolo, glabro, con cinque denti, i quali sono più corti della metà del ca- lice, eretti, larghi, tondeggianti all'apice, talvolta sfumati di vio- letto. Corolla poco più del doppio più lunga del calice; tubo cilin- drico, poco più lungo del calice; lembo patentissimo, diviso fino alla base in cinque lacinie obovate, bilobe, con i lobi sino alla metà e tondeggianti, di un bel colore violetto piuttosto chiaro; gola per- via, concolore. Stami 5, inseriti nella metà circa del tubo. Filamenti filiformi, corti, bianchi, glabri. Antere ovate, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, giallicce. Pistillo più lungo del tubo della corolla. Ovario quasi tondo, verdognolo-gialliecio , glabro. Stilo circa 3 volte più lungo dell' ovario, un po' più grosso alla base, eretto, giallognolo, glabro. Stimma in capolino, quasi bilobo, papilloso, gialliccio. (Pari. ms. , descr . della pianta di vai Camonica). » VITALIANA. 649 VITALIANA. Vitaliana Sesler in Donali stor. nat. mar. Adr. p. 75 {1750). Bert. fi. ital. 2. p. 368. Gregoria Duby boi. gali. 1. p. 383 {1828). Endl. gen. pi. p. 730. Aretia Gaud. fi. helv. 2. p. 95. Nees gen. pi. fi. germ. {ex parte) t. 7. f. 11-17. Calyx tubuloso-campanulatus , profunde quinquefìdus. Corolla hypocrateriformis, tubo calyce longiore, limbo quinquepartito,'fauce pervia, sed plicis 5 horizontaliter oblongis tuberculiformibus in- structa. Stamina corollaa in tubi parte suprema inflata constanter oriuntur. Filamenta brevissima. Anthera? oblonga?, lineares, infra medium dorso affixa?. Ovarium 5-ovulatum , ovatum. Stilus tubo corolla? multo brevior. Capsula profunde 5-valvis, abortii disperma, placenta? compressa? cordata? breviter pedunculata? seminibus affixis ex adverso. Portaménto — Pianta fruticolosa, foglie sparse, peduncoli uni- fiori, fiori gialli che con la disseccazione lenta divengono verdi. Vitaliana priitiuflwflora. V. humilis, plus minus pubescens pilis albidis brevissimis in apice ramoso-stellulatis; radice tenui, ramosa; caule tereti, tenui, ramoso, repente, adscendente; foliis linearibus, acutiusculis, iute gerrimis, plus minusve crebris, ramorum in apice rosulato-appro pinquatis; floribus e foliorum rosulis scatentibus, axillaribus, sub sessilibus, raro pedicellis elongatis ; laciniis calycinis linearibus acutis, tubo longioribus; corolla lutea, glabra, laciniis oblongis obtusis; pistillo calyce breviore ; capsula ovata calyce breviore; semi nibus nigris, ovatis, compressis, in dorso convexis, Primula Vitaliana Limi. tp. pi. p. 906. MI. //. pei. I . p. 0'?. Poli. fi. ver. 1. p. 231. Ces. Pass. Gib. comp. //. ilal. p. WS. Are. comp. fi. ilal. /). 569. Aivtia Vitaliana Re //. ug. p. 18. Biro/, fi. oc, l. p. 63. Ten. viagg. in Abr. p. 51. Androaace Vitaliana Ten, fi. nap. :ì. p. 194. et tyll. p. 88. 650 PRIMULACEE. Gregoria Vitaliana Duby boi. gali. 1. p.383. Ard. fi. Alp.-mar. p. 310. Vitaliana primulaeflora Beri. fi. (tal. 2. p. 368. Figure. — Donati l. e. f. A, B, F, I ; Reich. ic. fi, germ. et helv. 17. t. 75. f. I, II, 2, 3, 5. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Cresce fra le Tlipi e nei prati alpini. Al Moncenisio (Bonj.!, Bucci!, Rostan!, Baruffi!, Hu- guen.!, Malinv:!), nelle alpi di Tenda (Reut.!), sul monteCiaglione (Sternberg!), alla sommità del monte Orno (Bourg.I), sull'Abisso (Stire), nell'alpi di St-Etienne (Canut), nelle alpi d'Ivrea a Ceresole (Carestia!), sul colle La Croix (Rostan!), ne' monti Veronesi sul Baldo (Barbieri), nel Tirolo meridionale in vai di Fassa (Rainer !), sul Cornetto di Bondone (Perini!), sul monte Sette-Selle e a Monta- Ione in Valsugana (Montini !, Ambr.!) ; negli Abruzzi al monte Velino (Orsini!, Levier!), a monte Amaro (Pedicino!, Levier!, Sommier! Groves!). Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geograGca. — Si stende sui monti meridionali europei dai Pirenei al Friuli, a Descrizione. — Rizoma ramoso, delicato, nericcio, con fibre radicali, formante dei cespugli con le foglie. Foglie piccole, in rosetta o quasi alterne, un po' lontane fra loro, patenti, sessili, strette, lineari-lanceolate, oltusette, leggermente scanalate di sopra, con- vesso-carenate di sotto , di un verde-pallido ovunque e con piccoli peli biancbi e stellati. Fiondai a 3 o 5 all'apice delle rosette, ascellari, eretti. Peduncolo corto, più corto del calice e delle foglie, un po'in- grossato in alto, verdognolo, con corti peli stellati come le foglie e in parte il calice. Calice diviso fino al terzo inferiore in cinque la- cinie lineari-acuminate, erette, verdognole, pubescénti-stellate; tubo di colore più chiaro. Corolla il doppio più lunga del calice , giallo-chiara. Tubo cilindrico in basso, un po' gonfio in alto nella parte che supera il calice. Lembo più corto del tubo, patente-eretto, diviso in cinque lacinie bislunghe, lanceolate. Gola fornita di cinque glandole strette, quasi orizzontali, concave dalla parte interna, gialle. Stami 5, inseriti nella parte superiore del tubo della corolla. Fila- menti cortissimi. Antere bislunghe, scurette. Pistillo lungo quanto il tubo della corolla. Ovario quasi tondo, schiacciato di sopra, ver- dognolo, glabro, con cinque costole leggiere, uniloculari. Placenta centrale, quasi tonda. Ovuli quasi tondi, 8 in giro alla placenta. Stilo lungo, diritto, bianchiccio, quasi filiforme. Stimma in capo- lino, tondo, bianchiccio. (Pari, ms., descr. dellapianta del Cenisio). y> ARETIA. 651 AIUTI* Aretia Hall. en. stirp. helv. 2. p. 485. t. 8. Neesgen.pl. fi. germ. 5. t. 7. {. 1—10 et 18—26. Beri. fi. Hai. 2. p. 355. Androsaces Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 409 (ex parte), t. 64. f. 4 a — f. Are. comp. (I. Hai. p. 569 (ex parte). Calyx campanulati^, profonde quinquefidus subquinqueparti- tus. Corollae hypocraleriformis tubus calyce brevior , ventricosus apice coarctato; limbus 5-partitus; faux bullulis 5 tuberculiformibus coronata. Genitalia inclusa. Stamina corollae circiter in medio tubi inserta. Ovarium globoso-depressum, 5-ovulatum. Stilus filiformis, stamina attingens vel fere. Capsula ad basim usque 5-valvis, 5 — 8-sperma, seminibus plus minusve triquetris, minutissime gra- nulati^ vel alveolatis, placenta} columnari vel ovata? affìxis. Portamento — Piante piccole, cespugliose, suffruticulose, con foglie minute addensate embriciate, e fiori solitarii bianchi o più o men rossi. Areti a imbricata. A. pilis brevissimis stellulatis cinereo vel argenteo-tomentosa; cauliculis dense c&spitosis, ramosis, semipollicaribus; foliis angustis, obovato-oblongis, obtusis, inferne saepe glabratis, dense imbricatis; floribus subsessilibus, vel breviter pedunculatis; calycis laciniis oblongis, obtusis, tubo longioribus ; corolla subinclusa, tubo et fauce purp'ureis, limbo albo; stilo ovario longiore; capsula calycis tubimi subacquante; seminibus parvis, lacunosis, sub fortiori vitro minutissime alveolatis, lenticularibus vel orbiculato-triquetris, pla- centa} ovato-apieulatae alveolatae affìxis. Androsaces imbricata Lam. dici. 1. p. 162* Ani. fi. Alp.- mar. p. 310. (les. Pass. Gib. comp. //. ilal. p. 409. Are. comp. fi. lini. p. 570. Androsaces tomentosa Cotn. fi. com. I. p. ?4/. \n'ti,i tomentosa Beri. fi. ital, 2. p. 357. Figure. — Lam. HI. t. 98. /'. 4. lieich. ie. fi. gemi, et helv. lì. i. 72. f. IW VI 7—9. p> mitili /Ina: caulibus laxioribus, elongatis, soboalmaribnt ; 652 PRIMULAGEE. foliis quoque longioribus, supremis obverse lanceolato-linearibus , comantibus; floribus numerosioribus , longiuscule pedunculatis. Aretia multiflora Vandell. fase. pi. p. 8. Aretia tomentosa j3 B'ert. I. e. Figura. — Reich. I. e. f. V. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Cresce Sulle rupi alla sommità del monte Bissa presso il col di Tenda (Bourgeau !) , al monte Viso (Rostan!), a monte Solena (Becc.!), al monte Rosa (Genn.!), nell'alpe Dondina a Champorcher (Carestia!), nell'alpe Novarese al Passo Lissola, a monte Legnone presso Como (Zanard.!), nel Tirolo italiano (Barbieri!) nell'alpe Orena (Ambr.!) , presso Macugnaga in vai Anzasca (Ball !) , a Montatane in Va'sugana (Mon- tini!). La varietà |3 sul monte Viso (Rostan!), a Riva di Valsesia (Carestia!), sopra Campello (Levier!), a monte Biandino in vai Sassina (Daenen !), a monte Legnone (Vandelli, De Notaris), presso Premana sopra Bellano (Ball!). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Trovasi ne' Pirenei , nel Delfinato, nella Svizzera, fino al Tirolo meridionale. A refi a Alpina. A. pilis brevibus in apice stellulato-ramosis pianta plus minusve puberula; cauliculis gracilibus, decumbentibus; foliis obverse lan- ceolatis, acutiusculis vel obtusis, in ramis floriferis superne dense approximatis, inferne ac in ramis sterilibus laxioribus; pedunculis axillaribus aut terminalibus, folio brevioribus vel lonsrioribus; laciniis calycinis triangulari-lanceolatis vel ovato-lanceolatis, acutis, tubi longitudinem sequantibus, vel vix superantibus; corolla alba aut carnea, fauce lutea; stilo aliquantulum ovario longiore; capsula ca* lyce breviore; placenta ovato-acuminata;seminibus orbiculato-scutel- latis, in parte concava vix longitudinaliter angulo instructis,sub forte vitro minutissime alveolatis. Aretia alpina Linn. syst. p. 162. Androsaces alpina Com. fi. com. 1 . p. 242. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 409. a Are. comp. fi. ital. p. 570. Aretia pennina Beri. fi. ital. 2. p. 355. Androsaces glacialis Hoppe in Koch syn. 2. p. 670. Figure. — Reich. ic. fi. germ. et helv. 17. t. 73. f. •/-///, e V-VI1 1—6. ARETIA. 653 p> pedunculata: gracilior, laxior follata; pilis rarioribus, pedun- culis numerosioribus, tenuibus , longe f'olium superanlibus; calycis laciniis acutioribus, plerumque tubo longioribus; corolla alba. Androsaces pedunculata Claii^i'ille man. herb. p. 57. Androsaces pubescens Cand.? Figura. — Reich. I. e. f. [V. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce Slllle rupi e liei pascoli delle Alpi al Moncenisio (Bonj.!, Hostan!), a Gressoney di Aosta (Piccone!), al col della Crocetta e al col du Clapier (Bec- cari!), sul col d'Ollen (Genn.!), al monte Rosa (Ball!), in Valsesia (Carestia!), al Gran S. Bernardo (Bonjean!, l'ari.!, Brachi!), al Pizzo di Porcellizza ed al monte Stella sopra Cliiavenna (Ball!), al monte Sobretta (Lévier!) , a monte Venerocolo (Pari.!), in vai Bione sopra Pontedilegno , ed a Montazzo presso i Tre Signori (Ricca !) , al Tonale ed in vetta al Braulio (Pari.!) , sul monte Cristallo (Pari.!, Levier!), a Collricone e Panereggio (Perini!) , a Montatone in Val- sugana (Montini!, Ambrosi!), alla Porta dell'Amola sopra vai di Genona in Tirolo (Ball!). La varietà ]3 trovasi in Valcamonica sul- l'alpe di Pisgana (Pari.!), e a Montatone in Valsugana (Montini !). Fiorisce in luglio ed agosto. Distribuzione geografica. — Dal Delfinato si stende per la re- gione alpina fino alla Stiria. ce Descrizione. — Pianta perenne, formante graziosi e largii cespuglietti che si alzano appena dal terreno uno o due centimetri, co- perti quasi interamente dai fiori, fornita di un rizoma ramosissimo, delicato, giacente per terra, nericcio, che manda molte libre radi- cali, anch'esse delicate e nericce. Le foglie sono piccole, raccolte quasi in rosette alla parti' superiore dei rametti, quasi carnosette , avvicinate molto fra loro e nei rametti non fioriferi anche embriciate, patenti e un po' curvate in su , sessili, allungate, un po' ristrette alla base, ottusette all'apice, piane, o un po'scanalate e (piasi -la- bro di sopra, un po' convesse di sotto, ed ivi e nei margini con molti piccoli peli, bianchi, tatti a stelline e molto corti , verdognoli. 1 fiori sono solitarii all'ascella di una delle foglie della parte di mezzo delle rosette, essendovene da I a 1 in ciascun rametto, sono eretti, forniti di un peduncolo più lungo delle foglie e del calice, di raro un po' più corto, cilindrico, appena appena un po' più in alto, verdognolo, con molti peli corti e stellati, bianchi. Il ca- lice g quasi campanulato, verdognolo, con i soliti peli corti e stel- lati, diviso profondamente in cinque lacinie, erette, un po' pattile 654 PRIMULAGEE. in alto, lanceolate, quasi acute e più lunghe del tubo della corolla. Questa è rotata, quasi il doppio più lunga del calice; il tubo è ci- lindrico, glabro, gialliccio; il lembo è diviso in cinque lacinie poco più lunghe del tubo, patentissime, quasi orbicolari, intere, un po' convesse di sopra, di color rosso o bianco. La gola ha cinque piccole sporgenze quasi troncate ed ottuse, giallicce. Gli stami sono cinque, inclusi, inseriti verso la metà del tubo. I filamenti sono corti e filiformi. Le antere grandi, allungate, smarginate all'apice, più ancora alla base, inserite nel dorso, biloculari , giallicce. Il pi- stillo è più corto degli stami. L'ovario è quasi obovato, schiacciato un po' di sopra, con cinque lobi poco manifesti, verdognolo, glabro, uniloculare, con una placenta quasi tonda e grossa e pochi ovoli, quasi tondi. Lo stilo è diritto, appena più lungo dell'ovario, fili- forme, bianchiccio, glabro. Lo stimma è quasi in capolino, papilloso, rossiccio. (Pati, ms., descr. della pianta del monte Cristallo). » « Descrizione della var. — Piccola pianta perenne, formante dei tappetini fitti e di color verde chiaro. Rizomi delicati, biforcati, rossicci, con fibre radicali, all'apice con tre o quattro rametti eretti o ascendenti, i quali sono alti un centimetro e mezzo o poco più: tali rametti o fusticini portano alla base delle foglie in rosetta , e sono coperti nel resto di foglie: le prime sono molte, patentissime- reflesse, le altre molto vicine fra loro, in parte embriciate, patenti e curvate ad arco in fuori e un po' in giù , tanto le une quanto le altre sono spatolate-lineari, ottusette o ottuse, piane, di un verde chiaro e glabro nelle facce, intere nel margine ed ivi con piccoli peli stellati e bianchi, più abbondanti verso l'apice e un poco ivi sulla pagina superiore. Dalla parte inferiore dei fusti nascono i pe- duncoli, i quali sono solitarii, ascendenti o eretti, delicati, un poco più grossi all'apice, di un verde chiaro, un po' pubescenti, con peli corti e stellati; tali peduncoli sono lunghi quanto il fusto e perciò molto più lunghi delle foglie. Il calice è verdognolo-pubescente, con il tubo un poco più corto delle lacinie, le quali sono eretto-patenti, quasi lanceolate, acute, appena più lunghe del tubo della corolla. Questa è bianca con la gola gialliccia, dove sono cinque sporgenze poco manifeste ed ottuse. Il tubo della corolla è quasi cilindrico, lar- ghetto , gialliccio. Il lembo è patentissimo, essendo la corolla rotata, diviso in cinque lobi obovato-ovali, tondeggianti all'apice ed ivi appena appena smarginate, glabri. Gli stami sono inclusi, inseriti verso il terzo superiore del tubo. I filamenti sono corti , curvati in dentro, bianchicci, glabri. Le antere sono ovate, scurette. Il ARETIA. 655 pistillo è lungo quasi quanto gli stami. L'ovario è tonilo, un poco schiacciato da sopra in sotto, verdognolo-glabro. Lo stilo è più lungo dell'ovàrio, eretto, filiforme, bianchiccio, glabro. Lo stimma è ottuso e quasi m capolino. (Pari, ms., descr. della pianta della Pisgana). » trititi Cliai'fientieri. A. ab A. alpina rècedit pubcscentia subduplo breviore; cauli- culis brevissimis, dense f'oliatis ; foliis brevioribus oblusioribusque; pedunculis duplo et ultra folio longioribus; calycis laciniis lanceo- lato-acutis, tubo longioribus; corolla coccinea , laciniis angustiori- bus, saepe exquisitius emarginatisi stilo ovarium «quante; capsula effoeta calyce breviore; placenta ovata; seminibus ovato-triquetris , scabriusculis. Aretia Charpentieri Heer in lleg. fi. Schweiz p. 987. Ardrosaces Charpentieri Heer Grànzen p. 18. Figura. — Heer Grànzen f. 14, lo, 16. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce all'altezza di 6000 ad 8000 piedi sul monte Camoghedo nel Ticino (Heer, Levier!, Franzoni!), alla sommità del monte Legnone sul lago di Como (Heer), e sul Pizzo dei Tre Signori (Ball!). Fiorisce in maggio. Distribuzione geografica. — Non è conosciuta che dalle suin- dicate località. Osservazione. — L'Heer dice ottuso le lacinie calieinali, ma in tutti gli esemplari da me esaminati le ho trovate marcatamente acute, come acute le ha figurate lo stesso Heer. ti'4'tiu %1 tiHViaittiiit A. indumento A. Charpentieri , cui simillima; casspitibtu aioribuslong oribusque; foliis obovato-lanceolatis , acutiusculis, pilia rarioribusJnatructis , subglabratia ; pedunculia crassioribua ic bre- vioribus; calyce ampliore, laciniis ovato-oblongis, acutis, tubo bre- vioribus ; corolla magna, centimetrum lata, laciniia late obeordatis, e roseo violacea, rei alba; capsula effoeta calycem acquante; pla- centa brevi cylindracea; leminibua paucia, majusculis, iobglob \i\ conspicue rugoao-lacunoi 656 PRIMULACEE. Androsaces Wulfeniana Sieber ex Koch syn. 2. p. 670. Reich. ic. fl. germ. helv. 17. p. 51. Androsaces Pacheri Leybold in flora (1855) p. 342. Figure. — Reich. I. e. t. 74. f. IV, V. Leybold l. e. t. 9. Stazione, Abitazione e Fioritura. — A Montatane (Kellner!). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Pianta della Stiria, della Garinzia, delle alpi Salisburgesi, e nel 1845 trovata nella suindicata località di Montatane dal Kellner. Aretia lielvetiea. A pilis simplicibus, palenti-reflexis tota pubescens , dense ce- spitosa ; cauliculis simplicibus cylindraceis, vel ramosis obeonico- oblongis , compactis, ab imo ad summum foliatis; foliis parvis , obovato-oblongis , dense imbricatis ; floribus subsessilibus, immersis; calycis laciniis lanceolato-oblongis, acutiusculis , tubo longioribusj corolla alba, fauce lutea; stilo ovario longiore; capsula effoeta calyce breviore; placenta ovata vel cuneata; seminibus ovato-oblongis , compressis, rude triquetris , sub fortiori vitro minutissime al- veolatis. Aretia helvetica Linn. syst. p. 162. Androsaces bryoides DC. fi. fr. 3. p. 440. a Are. comp. fi. Hai. p. 569. Androsaces helvetica Gaud. fl. helv. 2. p. 105. Koch syn. p. 669. a Ces. Pass. Gib. comp. fl. Hai. p. 409. Figure. — DC. ic. rar. t. 7. Reich. ic. fl. germ. helv. 17. t. 72. f. VII-IX, 11. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce fra le fessure delle rupi al Monviso e nel Bellunese (Cesati), in vai Fassa (Am- brosi!). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — In Francia , Svizzera , Italia set- tentrionale ed Austria. Aretia pubeseens. A. pilis simplicibus, quandoque furcatis intermixtis, villosiu- scula; cauliculis dense caespitosis, brevibus, ramosis, ramis totis ARETIA. 657 imbricato foliatis, vel foliorum glomerulo denso in apice ferentibus, et inferne denudatis ; foliis lineari-oblongis, vel oblongo-lanceolatis, obtusis; floribus brevissime pedunculatis; calycis laciniis oblongo- lanceolatis, acutis, tubo longioribus; corolla alba, vel rosea, fauce luteola; stilo ovario longiore; capsula effeta calycem suhaequante; placenta cylindracea, scrObiculata ; seminibus octonis, lenticulari- orbiculatis , sub fortiori vitro minutissime alveolato-reticulatis. Aretia pubescens Lois. fi. gali. ed. 1. p. 1/1. Androsaces helvetica /3 pubescens Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 409. Androsaces bryoides j3 pubescens Are. comp. fi. ital. p. 569. Figure. — Reich. ic. fi. germ. helv. 17. t. 73. f. /-///, 1-6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Vive fra le roccie in vetta all'alpe di Pral (Rostan!), e sul col del Gigante (Pari.!). Fio- risce in luglio. Distribuzione geografica. — Ne' Pirenei, nel Delfinato , [sviz- zera ed in Piemonte. Aretia Hausmniini. A. pilis brevibus ramosis cum simplicibus intermixtis plus mi- nus crebris obducta ; caespitibus densis, brevissimis, subglobosis , saspe solitariis ; foliis dense appropinquatis , subrosulatis , longiu- sculis, anguste ac obverse lanceolatis, obtusis aut aculiusculis; pe- dunculis brevibus vel folium aequanlibus; calycis laciniis lanceolatis, acutiusculis , tubo vix longioribus; corolla lactea vel carnea , fauce lutea; stilo ovario longiore; capsula calycis tubum acquante; semini- bus subgloboso triquetris, sub fortiori vitro minutissime alveolatis. Androsaces Hausmanni Leybold in flora (1852) p. WJ, et {1855) p. 343. Androsaces helvetica y Hausmanni Ces. Pass. Gtb. comp. fi. ital. p. 409. Androsaces bryoides y Hausmanni Are. comp. // ital. p ,r>70. Figure. — L?\jb o. e. (1855) t. 10. lieti li. ir fi. gemi, et helv. 17. I /-///. 1-3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce Ira l crepacci della rupi al monte Brenta-alta sopra Molveno nel Tirolo meridionale a circa oOOO metri ill.ill !), e ne' monti della valle .li Fassa (Àmbri Fiorisce in luglio ed agosto. Distribuzione geografica. — Pianta piuttosto rara del Tirolo e della Carinola. Flosa Italiana— Vol. Vili. 4J 658 PRIMULACEE. A reti a Nlatliildre. A. pilis brevissimis , simplicibus vel ramosis, geniculatis aut curvis instructa; radice tenui, longiuscula , inferne ramosa, superne crassiuscula cauliculos brevissimos caesposos ferente; foliis dense sub- rosulatis, cauliculos tegentibus, glornerulos efforrnantibus , longiu- sculis, anguste lanceolatis vel lanceolato-linearibus, obtusis, integris, vel uno alterove denticulo instructis, glabris, ciliolulatis, vel margine denudato et apicali tantum ciliolis instructo ; pedunculis puberulis , nutantibus, folio parum longioribus , infra calycem aliquantulum gradatim incrassatis; calyce quoque puberulo, quinqueangulato , laciniis ciliolatis, lanceolatis, acutis, tubo sesquilongioribus; corolla alba, tubo ad faucem luteo, limbi laciniis late obovatis, integris; stilo ovario dimidio breviore; capsula effeta calyce breviore; placenta longa, sessili, cylindracea, crassiuscula; seminibus ovato-oblongis , compresso-triquetris, minutissime ac obsolete sub fortiori vitro al- veolatis. Androsaces Mathildae Levier in nuovo giorn. hot. ital. 9. p. 43. Androsaces alpina jS apennina Are. comp. fi. ital. p. 570. Figura. — Lev. I. e. t. 2. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Cresce fra le rupi Sul monte Amaro a 2300 metri (Huet!), al Campo di Giove (Boissier!), ed al Gran Sasso d'Italia presso la sommità del Corno grande sopra Campo Pericoli a 2700-2900 metri (Levier !). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Pianta degli Abruzzi. Osservazioni, — Alla sola A. Haasmanni s' avvicina, dalla quale tosto si riconosce aliena per l'indumento più rado assai, e più breve, per le sue dimensioni maggiori, per la proporzione dello stilo, eia forma dei semi, nonché per altri caratteri suaccennati. Erroneamente il Nyman ha voluto, nel suo Conspectus floroe europceoe a p. 607 aggiungere a questa pianta altro sinonimo chia- mandola A. brutta, mentre appartiene esclusivamente agli Abruzzi e non alla Calabria; quindi in ogni caso egli avrebbe dovuto dirla A. pmtutiana, non mai brutta, sebbene potesse risparmiare tal si- nonimo, giacché meno le specie ne hanno e meglio è. ANDROSACES. 659 AUDKOSACES. Androsace Tourn. inst. reiherb. t. 46. Nees gen. pi. fi germ. 5. t. 6. Beri, fi. Hai 2. p. 359. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 409 (ex parte), t. 64. f. 9y k. Are. comp. II. Hai. p. 569 (ex parte). Calyx quinqnefidus vel quinquepartitiis, corolla? tubo longior. Corolla hypocrateriformis; tubus ovatus aut conoideus, in apice arcte constrictus; limbus 5-partitus; faux bullulis 5 tuberculiformibus callosis plus minnsve prominentibus coronata. Genitalia inclusa. Stamina corollae e medio tubi orta. Ovarium globosum vel ovatum, multiovulatum. Stilus staminibus brevior. Capsula in apice vel ad medium usque 5-valvata, polyspermia , seminibus subtrigonis cor- rugatis placeniae glnbosa3 vel ovatae aftìxis. Portamento. — Piante annue o perenni, con foglie riunite a rosetta sul collo della radice, ovvero ad intervalli lungo gli stoloni. Dal centro di queste sorgono gli scapi portanti un' ombrelletta di piccoli fiori, circondata alla base da un invoglio bratteale. Le corolle sono bianche, carnee o rosee. § l.a Annuae vel biennes. Radix simplex, stolonibus de- stituta. And rosacea maxima A. radice gracili, fusiformi, flexuosa, annua; foliis rhombeo- ovatis vel ovato-ob ongis , obtusis aut acutiusculis, superne mucro- nato-denticulatis , utrinque glabris vel parce pilosis, margine ciliato ; scapis umbellaque pubescentibus, pilis longiusculis eonfervoideis crispulo-reflexis, brevibus aliis glanduliferis interraixtis; bracteìsfo- liorum forma, intenlum integris , magnis , pedicellos asquantibus superantibusve; calyce campanulato, in fructu ampliato, laciniis ova- tis, acuiis, integris aut denticulatis , tubo hirsuto sesquilongioribus; corolla c;»lyre breviore, alba vel r 1 1 1 > » * 1 ! a , in lance Luleola 8 u bilia sulcala, SQpra margine prominulo credo lobato coronati; antheris cuneaiis; stilo ovario multoties bretiorej capsula globosa tubi lycino parum longiore; placenta profunde cristato-scrobiculata ; se- minibus ovato-trigonis, minutissime reiiculato-alveolatis. 660 PRIMULACEE. Androsaces maxima Linn. sp. p. 203. Scop. fl. carn. 1. p. 130. Ali. fl. ped. 1.p. 90. Poli. fi. ver. 1. p. 234. Beri. fi. ital. 2. p. 360. Ard. fl. Alp.-mar. p. 310. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 410. Are. comp. fl. ital. p. 571. Figure. — Jacq. fi. auslr. 4. t. 331. Reich. ic. fl. gemi. helv. 17. t. 70. f. 1. Nees gen. 5. t. 6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce ne' seminati nelle Alpi Marittime a Bézandun e Coursegoules (Burnat!), in Valtellina (Barbieri!), ne' campi Parmensi (Reboul!); a pie di monte Velino negli Abruzzi (Levier!). Fiorisce dal mese di marzo al maggio. Distribuzione geografica. — Si stende dalla Spagna per l'Eu- ropa centrale, all'Asia settentrionale, e si trova pure. nell'Africa set- tentrionale. Androsaces Cliaixii. A.foliis obovato-oblongis vel obverse lanceolatis, acutiusculis, superne denticulatis, denticulis paucis, pilosiusculis, pilis simplici- bus brevibus, ciliolatis ; scapis 4 — y2 decimetra attingentibus, pilo- siusculis vel glabratis , pilis brevissimis ramoso-stellulatis deciduis; bracteis brevibus, ovato-lanceolatis, acutis, basi saccata, pilosiuscu- lis, pilis simplicibus; pedicellis elongatis, etiam 4-pollicaribus, pa- tentibus vel divaricatisi calyce late turbinato, in fructu acereto ac ore magis lato quarn longo, glabro, dentibus in basi ciliolatis, late ovatis, vel ovato-triangularibus, acutis, viridibus, tubo albido bre- vioribus; corolla quam in A. septentrionali , cui simillima, majore , calyce subduplo longiore, dum in A. septentrionali parum calycem superante, rosea; stilo ovarium, capsula calycem subsequantibus ; placenta elongata, columnari; seminibus majusculis, minutissime corrugato-foveolatis, ovato-oblongis, triquetris. Androsaces Chaixii Gren. et Godr. fi. Fr. 2. p. 458. Ari. fl. Alp.-mar. p. 310. Moggr. contr. fi. Meni. Figura. — Moggr. o. e. t. 85. Stazione, Abitazione e Fioritura.— Vive nelle Alpi Marittime a 2800 piedi inglesi a Brianconnet (Moggridge), al monte Cheiron (Montol. e Born.), sul monte Lachen sopra Séranon (Goaty) , al Brec d'Utelle (Risso). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Francia meridionale ed Alpi Ma- rittime, ANDROSACES. 661 Androsaces elongata j3 nana. A. parva, 1 — 2-pollicaris; foliis ovato-oblongis, acutiusculis, superne dentatis vel integris, utrinque glabris, vel pilis brevibus simplicibus supra piloso-scabriusculis, ciliatis; scapis pedicellisque pubescentibus, pilis brevissimis ramoso-stellulatis; bracteis obovatis, acutiusculis, subtus pilosulis, supra glabris, pilis simplicibus ciliatis; pedicellis involucro bracteali parum aut duplo triplove longioribus, erecto-patentibus; calyce turbinato, pentagono, pilis ramoso-stellu- latis puberulo, laciniis triangulari-lanceolatis, acutis, pilis simplici- bus ciliolatis , tubum aequantibus; corolla calycem subaequanle; capsula calyce breviore; placenta ovato-oblonga, apiculata et pedun- culata; seminibus oblongo-trigonis, minutissime sub fortiori vitro corrugato-foveolatis. Androsaces nana Horn. hort. hot. Hafn. 1. p. 184. Gnss. fi. sic. syn. 1. p. 234. Bevi. fi. ital. 2. p. 361 . Androsaces elongata Guss. ind. sem. hort. Boccadif. Ces. Pass. Gib.comp. fi. ital. p. 410. Are. comp. fi. ital. p. 571. Figura. — Boriami, panph. t. 150. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Trovasi in Sicilia ne' pa- scoli de' monti più elevati (Pari.!), alle Fossa di S. Gandolfo, a Pietrafucile, alle Madonie (Guss.!), ed al Piano della Principessa a 16-1800 metri (Guss., Huet!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Indicata soltanto delle suaccennate località, ma ebbi press' a poco la stessa forma di Ungheria dal Richter. § 2\ Perennes. Radix ramosa, vel stolonifera. Androsaceg oMusìfolia. A. radice fusiformi, ramosa, vel repente; foliis in radicis collo rosulatis, obverse lanceolatis, saepe elongatis et superne angustiti!, obtusis aut obtusiusculis , integerrimi* , glabris, vel pilis raris sim- plicibus furcatisve instructis, ciliolatis; scapis plurifloris, raro uni- lloris, longiu8culis , ac pedicellis pilis brevissimis ramoao-stellulatts puberulis; bracteis ovato-lanceolatiSj acutiusculis, pilis Bimplieibus vel genieulato-furcati* una cum calycibus puberulis, pedicellis più- 662 PRIMULACEE. ries brevioribus; calyce turbinato aut campanulato , pentagono, la- ciniis triangularibus, viridioribus, acutis, tubo brevioribus; corolla alba vel rubella , calyce longiore; stilo ovario longiore; capsula effeta calyce parum longiore; placenta elongata, columnari, superne angu- stato-filiformi; seminibus ovato-oblongis, triquetris, minutissime corrugato-foveolatis. Androsaces obtusifolia Ali. fi. ped. I. p. 90. Corri, fi. com. 1. p. 241. Beri. fi. Hai. 2. p. 364. a Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 409. a Are. comp. fi. Hai. p. 570. Ard. fi. Alpes-mar. ed. 2. p. Sìù. Figure. — Ali. o. e. t. 46. f. 1. Reieh. ic. fi. germ. helv. 17. t. 70. f. IV, V. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce ne' pascoli alpini al Tonale (Pari.!, Ricca !), ne' monti Veronesi (Barbieri !), nel Tren- tino (Perini!), a Montatone in Valsugana (Ambrosi!, Kellner ! , Montini!). « Descrizione. — Pianta perenne , alta circa un decimetro , verde. Rizoma piuttosto delicato, obliquo, scuro, con fibre radicali delicate, ramoso in alto con ì rami corti, coperti dai resti delle fo- glie precedenti e che mandano dall'apice una rosetta di foglie e uno. o pochi scapi. Le foglie sono patenti o eretto patenti , piccole, lan- ceolate o ottuse, ristrette in basso, verdi di sopra, di un verde chiaro e quasi bianchiccio di sotto, cigliate con ì cigli corti, radi e semplici, quasi glabre in ambedue le pagine. Scapi eretti, delicati, verdognoli, con peli corti e stellati. Fiori da °2 a A o raramente 5 in un piccolo ombrello all'apice di un peduncolo, il quale è cilin- drico, delicato, eretto, verdognolo, tomentoso, con i peli corti , stellati e bianchi. Pedicelli più corti del calice, eretti o eretto-pa- tenti, simili al peduncolo e con i medesimi peli. Brattee dell'invo- lucro corte, quasi uguali ai pedicelli, erette o eretto-patenti, lan- ceolate, ottusette, un po' convesse di fuori, verdognole con qualche sfumatura rossiccia , pubescenti per peli corti e semplici e con corte ciglia nel margine. Calice quasi turbinato, con cinque angoli, verdognolo e in parte rossiccio, pubescente, con cinque denti o lobi quasi lanceolati, quasi acuti, eretto-patuli , poco meno della metà più corti del tubo. Corolla poco meno del doppio più lunga del calice, glabra. Tubo corto, quasi uguale ai lobi o denti del ca- lice, quasi urceolato, gialliccio. Lembo diviso profondamente in cinque lacinie, le quali sono patenti, obovato-tonde, tondeggianti e appena appena smarginate all'apice, bianche. Gola ristretta con ÀNDROSÀCES. 663 cinque leggiere sporgenze, ed ottusissima, gialliccia. Starai 5, inse- riti quasi nel mezzo del tubo, inclusi. Filamenti cortissimi, filiformi, glabri. Antere ovate, inserite nel dorso sopra della base, introrse , biloculari, aprentesi longitudinalmente, giallicce. Pistillo quasi uguale agli stami. Ovario tondo, grossetto, schiacciato un po' da sopra in sotto, verdognolo, glabro. Stilo lungo quasi quanto l'ovario, filiforme, eretto, bianchiccio. Stimma quasi in capolino, piccolo. (Parl.ms., descr. della pianta del Tonale). y> Androsaces carnea. A. pilis brevissimis, ramoso-stellulatis, involucro bracteali ca- lycibusque exceptis, pubescens; radice fusiformi, ramosa, breviter stolonifera; foliis carnosulis, lineari-subulatis, acuti usculis ; scapis longiusculis, plurifloris; bracteis ovatis vel ovato-lanceolatis, acutis, basi saccata; pedicellisin anthesi involucro bracteali brevioribus, in fructu triplo et quadruplo longioribus ; calyce turbinato, glabro, la- ciniis ovato-triangularibns, acutis, vindibus, tubo albido parimi bre- vioribus; corolla rosea, fauce lutea, subduplo calycem superante; stilo ovario depresso duplo breviore ; capsula effeta calyce semilon- giore; placenta. . . .; seminibus paucis , majusculis, oblongis, mi- nutissime corrugato-foveolatis. Androsace carnea Linn. sp. plani. Ali. fi. ped. 1 . p. 90. Beri, fi. ital. 2.p. 365. Ces. Pass. Gib.comp. fi. Hai. p. 409. Arc.comp. (I. ital. p. 570. " « Descrizione. — Rizoma ramoso. Foglie all'apice dei suoi rami in rosetta, patenti o patentissime, carnosette, lineari-spatolate, acute, leggermente scanalato-concave di sopra, un po' convesse di sotto e ivi con un nervetto longitudinale non rilevato, verdognole, sfumate in parte di rossiccio e come punteggiate di rosso: peli delle ciglia corti, curvi verso l'apice e semplici. Peduncoli o scapi cilin- drici, delicati, rossicci, puberuli per peli cortissimi stellati: lo stesso dei pedicelli che sono quasi uguali <> più lunghi del calice, eretti. Foglioline dell'involucro circa i-, erette, più coite dei pelli- ccili , lineari -lanceolate, ottusette , un po' curvate dalla parte interna, un po' convesse di Inori ed ivi con corti peli semplici, bianchi che le rendono un po' ispidette , rossicce pei tante macchioline di varia forma e grandezza. Il calice é quasi turbinato, con cinque angoli 1 Specie delle Alpi occidentali e (enti ali. (I*. C). 664 PRIMULACEE. convessi, ispidetto e rossiccio come le foglioline dell'involucro, di- viso sopra della metà in cinque denti patuli , triangolari-lanceolati, acuti, un po' concavi e glabri dalla parte interna. La corolla ha il tubo poco più corto del calice. Lo stilo è poco più lungo del tubo, filiforme. Lo stimma è in capolino. La cassula è quasi tonda, più corta del calice, verde, glabra. (Pari. ms.y descr. di pianta del Bratt- ilo a S830 metri circa). — Neil ' Androsace carnea del monte Man- dino (Gentili) le foglioline dell'involucro sono ovali-lanceolate come son descritte da Gren. e Godr. Le lacinie o lobi del calice sono ovali-lanceolate , quasi acute. Corolla una metà circa più lunga del calice; tubo poco più corto di questo, quasi ovale, giallo; lembo diviso in cinque lacinie quasi obovate, rosee; gola gialla. Stami in- clusi. Filamenti corti, giallicci. Antere ovate, ottuse, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, gialle. Ovario quasi tondo, un po' schiacciato da sopra in sotto, verde, glabro. Stilo poco più lungo dell'ovario, filiforme, eretto, bianchiccio, glabro. Stimma in capolino. » Amlrosaces ladra, A. radice tenui, reptante; cauliculis erectis, brevibus, rubenti- bus, ad internodia et in apice foliorum rosulam gerentibus , pilis simplicibus, furcatis, ramosisve instructis; foliis angustissime lan- ceolato-oblongis, obtusis, integerrimis, glabris, superne ciliatis ; scapis tenuibus, paucifloris vel unifloris, urhbellaque glabris; bracteis ovato-lanceolatis, acutiusculis, brevibus; pedicellis longis; calyce turbinato-campanulato, pentagono, laciniis lanceolatis, acutis, tubum inter angulos albentem subaequantibus ; corolla plus quam duplo calyce longiore , alba, fauce lutea, laciniis obcordatis. * « Descrizione. — Pianta perenne, glabra in tutte le sue parti o con qualche raro pelo all'apice delle foglie, alta da 1 a 2 deci- metri e mezzo. La radice è fibrosa, delicata, ramulosa, scuretta. Le foglie sono numerosissime, alcune radicali, altre portate a distanza nei nodi vitali o all'apice di rami, dipendenti da un fusto gracile, cilindrico, e quasi repente: tutte sono distribuite in rosette, sono lineari o lineari-lanceolate, piane o un poco concave o leggermente solcate di sopra e ivi di color verde scuro, un po' convesse e quasi con una leggiera carena dipendente da un nervo longitudinale e di 1 Pianta propria per noi delle Alpi venete, {T. C). ANDROSACES. 665 un verde più pallido di sotto, intere nel margine, quasi acute al- l'apice dove sono talvolta alcuni piccoli peli bianchicci, le giovani eretto-patenti, le vecchie quasi orizzontali o rivolte in giù. I pedun- coli nascono all'ascella delle foglie di mezzo o superiori delle rosette, sono ascendenti o eretti, un po' flessuosi , cilindrici, lunghi da 7 a 15 centimetri, i quali ora sono semplici e portano un sol fiore, ora si diramano all'apice per portare da 2 a 5 e di raro sino a 8 fiori, distribuiti quasi in ombrella, ciascuno all'apice di un lungo pedicello nutante e poi aperto o apertissimo, e accompagnato da brattee quasi in forma di involucro simili ma più piccole e poco più lunghette di quelle delle rosette inferiori. I fiori sono grandi. Il ca- lice è quinquefido, il tubo ha cinque angoli ottusi assai rilevati, verdi , con le lacinie che giungono sino alla metà o poco più del calice, eretto-patenti, ovate, ottusette, convesso-carinate e verdi di fuori. La corolla è ipocrateriforme. Il tubo è corto, cilindrico , grosso, vei'dognolo-gialliccio , con dieci nervi longitudinali, poco più lungo del tubo del calice e perciò assai più corto delle lacinie di questo , con gola gialliccia con le fornici poco rilevate; le lacinie sono quasi il doppio più lunghe del calice, larghe, obcordato-cuneate , con il margine quasi denticolato-crenulato verso la smarginatura dell'apice, bianche, glabre. Gli stami sono cinque, più corti del tubo della corolla, verso la mela del quale sono inseriti. I filamenti sono corti, filiformi, verdognoli, glabri. Le antere sono allungate, smarginate ad ambedue le estremità, e con le divisioni un po'acute, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari , aprentisi longitudinalmente, giallicoe. Il pistillo è appena più corto degli stami. L'ovario è tondo, schiacciato di sopra, verde, glabro: dalla sua superficie colano delle goccioline di nettare; é uniloculare e contiene molti ovoli ovoidei, un po' verdognoli, inseriti sopra una placenta assile, carnosa e fornita alla base di uno stipite cortissimo. Lo stilo è diritto, cilindrico, poco più corto dell'ovario e verdognolo. Lo stimma è quasi in capolino, ma schiacciato di sopra, di colore più chiaro dello stilo e poco papilloso, (/'a/7, ms., descr. di pianta coltivata). » AndroMRcea villosa. ' « Descrizione. — Pianta perenne, alta da ;i a 10 centimetri circa, formando dei graziosi cespuglieti , di un verde bianchiccio, 1 Nelle Alpi, e Degli Appennini-fino all'Abruzzo. [T. C). 666 PRIMULACEE. pelosa con i peli lunghi e bianchi e articolati. Rizoma piuttosto de- licato, ramoso, con i rami accestiti, i quali portano all'apice molte foglie piccole, raccolte in rosetta quasi tonda. Queste sono strette, lanceolate-bislunghe, ottusene o ottuse all'apice, piane o legger- mente scanalate di sopra ed ivi glabre e con tanti piccoli punti bian- chicci e quasi stellati, un po' convesse di sotto ed ivi pelose, fornite di ciglia lunghe, le quali sono bianche, e quelle vicine all'apice avvicinate insieme in modo da fare quasi una punta bianca all'apice della foglia: sono intere e carnosette. I peduncoli sono lunghi da 5 a 10 decimetri, diritti, delicati, cilindrici, rossicci, pelosi, con i peli lunghi, bianchi e crespi. I fiori sono da 4 a 6, quasi in piccoli ombrelli all'apice dei peduncoli, ciascuno ha un pedicello corto, più corto del calice, eretto-patente o patente, cilindrico, rossiccio e peloso come il peduncolo; alla base dell'ombrello sono da 4 e più brattee in giro, patenti, simili alle foglie, bislungo-lanceolate, ot- tuse, cigliate e pelose di sotto, quasi uguali o poco più lunghe dei pedicelli. Il calice è diviso fin quasi al terzo inferiore o solo la metà in cinque lacinie erette, avvicinate al tubo della corolla, bislun- ghe, ottuse, verdognole e con lunghi peli bianchi nel dorso. La corolla ha il tubo lungo quanto il calice, quasi fatto ad orciolo perchè un po' ristretto all'apice e in basso, con cinque nervi longitudinali e altri cinque intermedii più delicati, bianchiccio, glabro. Il lembo è più lungo del tubo, patentissimo, diviso profon- damente in cinque lacinie regolari , obovato-ovali , tondeggianti al- l'apice, intere, quasi piane, di un bianco-roseo: alla gola sono cinque appendici cortissime appena manifeste, opposte alle lacinie, di colore più carico di queste. Gli stami sono più corti del tubo , racchiusi dentro questo, inseriti sopra la metà del tubo. I filamenti sono corti, grossetti, più stretti in alto , glabri, di un bianco-roseo. Le antere ovate, ottuse, smarginate alla base , inserite sopra della base, introrse, biloculari, verdognole, poi giallicce. Il pistillo è lungo quasi quanto gli stami. L' ovario è sostenuto da un corto stipite o ginoforo , è quasi tondo, però schiacciato di sopra, dove offre quasi cinque piccoli lobi, è verdognolo-gialliccio, glabro, uniloculare. Lo stilo è eretto, poco più lungo dell'ovario, cilindrico, bianchiccio. Lo stimma è quasi in capolino, scuretto. (Pari, ms., descr. di pianta delle Alpi Apuane). » Androsaces Cliauieej asine. ' * Nelle Alpi. {T. C). CORTUSA. CYCLAMEN. 667 CORTUSA. Cortusa Ma tilt ioli. 1 CYCIiAIflEW. t. Cyclamen eiiropseuiti. 2 a Descrizione. — Rizoma in forma di tubercolo quasi tondo, schiacciato da sopra in sotto, scuro, che manda fibre radicali, lun- ghe, delicate e scure e in alto prolungasi in un rizoma ramoso, da cui partono i fiori e le foglie vicine alquanto tra loro e che la- sciano in esso cadendo una cicatrice sporgente, per cui il rizoma è ivi quasi dentato. Foglie carnosette, verdi di sopra con macchie verdi- chiare larghe dentate tra la base e l'apice che si diramano quasi in vene irregolari verso il margine, con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto, di un violetto rossiccio di sotto con nervi rilevati, con piccole crenature nel margine, coli' apice tondeggiante o quasi acuto. Picciolo cilindrico, violetto-rossiccio, scabro-tubercoloso, ascen- dente, flessuoso. Fiori odorosi, cernui. Peduncoli cilindrici, eretti, con l'apice cernuo nel fiore, avvolti in spira nel frutto, violetto-rossicci, scabro-tubercolati. Calice quasi campanulato, un po' stretto alla base, diviso fin sopra la base in cinque lacinie larghe, erette, ovate, acute, coprentisi con il margine tra loro, un po' convesse nel dorso, ivi con un nervo che si dirama e con le diramazioni grosse larghe ottuse che finiscono a un tratto prima di arrivare al margine, den- tellate e come cigliolate nel margine: verdognolo con i nervi vio- letto-rossicci. Tubo della corolla quasi il doppio più lungo del calice, consistente, lar^o , gonfio, quasi in forma di orciòlo, con molti nervi longitudinali, di fuori di colore più chiaro del lembo, di dentro quasi bianchiccio. Questo diviso in cinque lacinie, 5 o 4- volte più lunghe del tubo, bislunghe-lanceolate, un po' più strette in basso, ottuse o ottusene all'apice, eretti; e un pò* in spira prima dell'aper- tura del fiore, poi rivolte in giù e piegate obliquamente sopra loro stesse verso la metà, di color violetto-chiaro quasi roseo, con vene delicate longitudinali semplici 0 biforcate all'apice: hanno qualche « In pochi luoghi delle Alpi (7. C). ' In Italia questi pianta fa soltanto nelle Alpi e nei monti che ne di- pendono direttamente. (T. ('.). 668 PRIMULACEE. piccolo peletto glandoloso nel margine. Gola larga, tonda, un po' gon- fia, di colore più carico del lembo. Stami 5, inclusi, poco più corti del tubo della corolla. Filamenti cortissimi, larghi, grossi, quasi triangolari, del colore del tubo. Antere grandi, un po' curve, con- niventi all'apice, in forma di cuspide, inserite per la base, bilocu- lari, aprentesi longitudinalmente dalla parte interna verso il margine, gialle, glabre. Polline giallo. Pistillo più lungo del tubo della corolla. Ovario ovato, violetto-rossiccio, saldato all'infima base con il calice per mezzo di un disco carnosetto bianchiccio che sporge circolar- mente, uniloculare. Stilo da 2 a 5 volte più lungo dell'ovario, eretto, lesiniforme, violetto alla base, bianchiccio nel resto. Placenta cen- trale a guisa di colonna alla base, poi slargata e quasi tonda all'apice, con molti ovoli. Stimma ottuso, papilloso, bianchiccio Frutto gio- vine nascosto dal calice persistente , le cui lacinie mettono gli apici obliquamente. (Pari, ms., descr. di pianta del monte Barro nelle Alpi lombarde). » £. Cyclamen neapolitftmim.1 « Descrizione. — Pianta perenne, fornita di un rizoma grosso, quasi tondo, schiacciato da sopra in sotto, del diametro di 4 a 6 e talvolta 7 o 8 centimetri, scuro e quasi nericcio di fuori, di un bianco sudicio con fibre giallicce di dentro, duro, che manda da ogni parte e massime di sopra fibre radicali lunghette , flessuose e scure, e si continua di sopra verso il centro in uno o due rizomi o rami duri, quasi eretti o eretti, irregolari, lunghi 3 o 4- centimetri, dall'apice dei quali vengono i fiori e le foglie. Queste si svolgono dopo i fiori. I fiori sono inodori, cernui all'apice di lunghi pedun- coli delicati, cilindrici, rossicci e puberulo-scabrosetti. Il calice é circa la metà più corto del tubo della corolla, quasi campanulato, con cinque angoli poco sporgenti, rossiccio, diviso fin quasi alla metà in cinque lobi, ovati, acuti! come appena rosicchiati nel mar- gine e con vene grosse, ramose, di color verde cupo, i di cui rami terminano grossi ed ottusi prima di arrivare ai margini ed all'apice del lobo. La corolla è rosea, la base delle lacinie avente righe corte di color lilla cupo, le quali si uniscono nella gola. Il tubo è come gonfio, quasi tondo; il lembo è diviso in cinque lacinie, tre volte 1 Questo , eh' è il C. hederaefolium di Bertoloni , abbonda in tutta l'Italia media e inferiore, dall'Emilia in giù. (T. C). CYCLAMEN. 669 più lunghe del tubo, dirette in dietro, un po' contorte sopra loro stesse alla base in modo da essere un po' oblique, ovali, strette però alla base, ottusette all'apice, ciascuna fornita nella gola di due denti ottusi, in parte dipendenti dall'essere ivi le lacinie piegate in dietro, che essendo di colore roseo come il resto delle lacinie stac- can bene con il color lilla cupo della gola di sopra descritto. La gola é aperta, larga e quasi pentagona. Gli stami sono più corti del tubo della corolla, inseriti alla b;ise di questo, eretti e un po' convergenti. I filamenti sono corti, grossetti, bianchi, glabri; le antere quasi in forma di una cuspide, cioè più larghe in basso e quasi gradatamente più assottigliate in alto, smarginate alla base, insente in questa, biloculari, aprentisi per una fessura longitudinale in avanti, larga molto verso alto, sono di colore dapprima quasi di zafferano, poi in parte violetto-scure per tante sporgenze di questo colore quasi tanti tubercoli larghetti ed ottusi. 11 polline è giallo. L'ovario è ovato, assottigliato all'apice nello stilo, bianco, glabro, uniloculare e contiene molti ovoli, inseriti in una placenta centrale libera a guisa di una colonnetta. Lo stilo è lungo quanto il tubo della co- rolla, lesiniforme, bianchiccio, glabro. Lo stimma è ottuso. (Pari, ms., descr. di pianta del Casentino in Toscana). » 3. Cuciameli Poli. ' <§. Cyclatnen repandiim, « Descrizione. — Rizoma in forma di un tubero tondo, schiac- ciato da sopra in sotto, quasi nericcio di sotto, da cui presso il centro parte un fascio di fibre delicate, scure e di sopra dal mezzo le foglie e i peduncoli. Le foglie sono sinanzie, erette o eretto-patenti, cordato-ovate o cordato-tonde, ottuse o tondeggianti all'apice, con i lobi della base tondeggianti, ora un po' aperti, ora toccantisi o coprentisi in parte l'un l'altro, ora leggermente ora più repando- dentate nel margine, con i denti larghi e ottusi o quasi tondeggianti, aventi all'apice una piccola glandoletta quasi tonda, rossiccia: sono * Forma rarissima, stata trovata a Bologna (Duby), e in vari siti del Napoletano (Mich . Ten., Bert), e probabilmente varietà o piuttosto forma anormale del C. ne ipoiitanum. {T. C). 2 È comune nell'Italia media e inferiore. Corrisponde ai C. vernum e C. rcpandum di Bei toloni. (7\ £). 670 PRIMULACEE. verdi di sopra, spesso con larghe macchie irregolari estese da presso la base sin sopra la metà della foglia e prolungatesi spesso lungo i solchi principali verso il margine e l'apice, con solchi che corri- spondono ai nervi di sotto: sono rosso-violette di sotto , con circa sette nervi palmati, rilevati in basso, gradatamente più corti e meno diramati dal nervo longitudinale ai nervi più esterni, tutti di colore più chiaro della pagina inferiore: sono glabre in ogni parte. I pic- cioli sono da 2 a 3 volte più lunghi delle foghe, quasi cilindrici, e come un po' schiacciati in alto ed ivi con un leggerissimo e corto solco presso la base della foglia , sono gradatamente più stretti nella metà inferiore, ivi flessuosi e di un roseo-violetto più chiaro, e quasi rosei o bianchicci, puberulo-scabrosetti in alto 1 peduncoli sono eretti, poco più lunghi delle foglie, simili ai piccioli, del colore di questi e come questi assottigliati nella parte inferiore e puberulo- scabrosetti nella superiore. Il fiore è poco odoroso, cernuo. Il calice è appena più corto del tubo della corolla! (non più lungo come lo descrissero Gr. e Godr.), diviso fin presso la metà in cinque lacinie eretto-patule, avvicinate al tubo della corolla, ovato-acuminate, con un nervo longitudinale a guisa di un leggiero angolo che viene dalla base del calice in guisa che questo nel tubo ha cinque leggieri an- goli: è scuro con i cinque nervi più carichi, e glabro, il nervo lon- gitudinale di ciascuna lacinia è diramato lateralmente ed anche i nervetti laterali sono di colore più scuro. La corolla è di color roseo- violetto, più chiaro nelle lacinie del lembo. Il tubo è campanulato- tondo , in parte bianchiccio di dentro verso basso ; le lacinie del lembo sono circa cinque volte più lunghe del tubo della corolla, rovesciate e dirette in su, bislunghe, ottusene, torte un po' obliquamente in ispira. La gola è intera, non rilevata, dello stesso colore della base delle lacinie, soltanto di dentro sono appena più cariche. Gli stami sono cinque, lunghi quanto il tubo della corolla, inseriti alla base di questo, opposti alle lacinie della corolla. I filamenti cortissimi, grossetti, rosei, glabri. Antere grosse, erette, ovate, inserite per la base, biloculari, convesse nel dorso ed ivi porporine scure, con molti punti o glandolette di colore più carico, gialle di dentro, con una lunga appendice all'apice, la quale è poco più corta dell'antera, gialliccia, ed ha di fuori delle glandolette come il dorso della antera. Il pistillo è più lungo degli stami e del tubo della corolla. L' ovario è piccolo, ovato, circondato alla base da un piccolo disco annulare e bianchiccio, è angolato , rossiccio-scuro. Lo stilo è circa tre volte più lungo dell'ovario, eserto, lesiniforme, diritto, bianco, glabro. SOLDANELLA. 671 Lo stimma è ottuso. L'ovario è uniloculare e contiene molti piccoli ovoli anatropi, inseriti in una placenta centrale. (Pari, ms., descr. di pianta delle Cascine di Firenze). » SOLDANELLA. Soldanella Toum. inst. rei herb. p. 82. t. 16. Limi. gen. pi. p. 81. Nees gen. pi. fi. germ. 5. t. 8. Beri. fi. Hai. 2. p. 396. Calyx quinquepartitus, laciniis lanceolatis, corolla multo bre- vioribus. Corolla turbinata vel campanulata, quinquefida, segmentis fìmbriatis, tubo squamulis 5 inflexis instructo vel nudo. Stamina 5, inclusa, cum squamulis alternantia; filamenta brevia; antherae cor- dato-oblongae vel cordato-ovatae, introrsae, conniventes, connectivo inter loculos excurrente proeminente aristat» vel mucronata?. Stilus filiformis, inclusus vel exsertus , basi abrupte dilatata operculiformi. Capsula oblonga vel cylindracea, striata, dentato-dehiscens, polysper- ma. Semina parva , irregulariter polygona , placenta? elongatae com- pressa3 in capillum longum desinenti afTixa. Portamento. — Pianticelle perenni, con rizoma breve lateral- mente fibrilloso, ovvero strisciante. Le foglie sono coriacee , reni- formi o rotonde, d'ambe le parti punteggiate, e sotto una forte lente veggonsi minutissimamente punteggiate, hanno il picciolo lunghetto e sorgono tutte in un corto scapo dal collo del rizoma. Scapo lun- ghetto, cilindrico, alla sommità angustato , incurvo prima e durante la fioritura, poscia diritto, portante uno o pochi fiori, ma sempre bratteato all' inserzione del pedicello o pedicelli. La corolla varia dal rosso-violaceo al bianco. f . Soldanella alpina. S. rhizomate crassiusculo, foliis reniformi-rotundis, punctulis minutissimis, integris vel repandis, glabris; petiolis, scapo bi-trifloro, bracteis, pedicellis calycibusque plus minila Bfabridia glandulia ses- silibus vel subsessilihus; bracteis linearibus, obtusis; calycis laciniia lanceolato-oblonyis, aculiusnilis; corolla rubro- violacea, turbinata, ad medium usque et ultra fissa, aegmentia profunde fimbriatia, in medio tubi vel prope basini squamulis m apice truncatia dentato* fìmbriatis instructa; filamenti* infame dilatati* squamulas rulurren- 672 PRIMULACEE. tibus sequantibus atque antheris cordato -oblongis quadruplo brevio- ribus dum prope basini, duplo squamulis longioribus antheris tan- tundem brevioribus quum e corollae tubi altius ortis, connectivo in aristam recurvam furcatam desinente; stilo in forma prima anthera- rum apicem attingente, in secunda corollam aequante vel superante; capsula cylindracea, calyce triplo longiore. (v. v.). Soldanella alpina Linn sp. p. 206. Reieh. fi. exc. p. 406, et te. fi. germ. et helv. 17. p. Sì. Koch syn. p. 679. Figure, — Reich. o. e. t. 46 f. I, Il 1-3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce in luoghi elevati freschi ed umidi delle Alpi e dell'Appennino. Sul Cenisio (Del Ponte', Pari.!, Duby!), sul Monviso, e superiormente a Pramollo (Rostan!), sul monte Bertrand (Gennari!), al Gran S. Bernardo ed al lago di Combal (Pari.!), nell'alpe Ruscara (Gentili!, Ric- ca!), a monte Ceppo (Panizzi!), nell'Alpi Marittime al col di Tenda (Sternberg!, Bourgeau!), sopra i Bagni di Valdieri (Pari.!), in Valsesia e Valdobbia (Carestia!), a Olen presso Alagna (Piccone!), presso la valle di Lei sopra Chiavenna, ai Laghi Gemelli e Lago Moro (Rampoldi!), a Piagherà sopra S. Catterina,a monte Gerle, al Corna Biacca, in vetta alle Colombine (Pari.!), a monte Ano (Bruni!), monte Resegone (Rota!), monte Grappa (Zanardini!, Montini!), in Valsugana sopra Torcegno (Ambrosi !), alla Grappa, a Portole, alle Vette di Feltre, ed a Montalone (Montini!), al Bondone (Perini!), a monte Cavallo (Kel'ner!), monte Baldo (Barbieri!, Goiran !, Man- ganotti !) , ne' monti Lessini (Goiran !), nelle alpi del Friuli (Pirona!), in vetta a monte Prado nelle alpi di Mommio (Calandr.!), in cima a Pietra Pania (Targ.!, Bottini!), al Lago Santo nell'Appennino Par- mense (Passer.!), nell'alpi Apuane al monte della Marina (Cocchi!), e al Pisanino (Gemmi!, Bottini!), negli Abruzzi al Pizzo di Sivo (Orsini!, Gemmi!), a monte Cavallo nella Campania (Terracciano !), in Aspromonte (Pasquale!). Fiorisce dal maggio all'agosto. Distribuzione geografica. — Si stende dall'Aragona alla Tran- silvania. ce Descrizione. — Rizoma corto, obliquo, con fibre radicali molte, bianchicce. Foglie carnosette, coriacee, col margine un po' rove- sciato, oscuramente crenulato o intero, verdi di sopra con leggieri nervi longitudinali da cui partono nervetti laterali ramosi che sono appena sporgenti nella pagina superiore e ai quali di sotto corrispon- dono leggieri solchi: pagina inferiore di un verde un po' più chiaro. Picciolo più lungo del lembo, quasi piano di sopra, convesso di SOLDANELLA. 673 sotto, rossiccio, con due stretti margini bianchicci, e tante piccole punte sporgenti a guisa di glandolette rossicce. Scapo cilindrico , rossiccio, con i punti glandolosi come il picciolo. Fiori da 2 a 4 , cernui. Brattee bislunghe o lineari-lanceolate, ottusette, erette, av- vicinantisi ai pedicelli, più corte di questi, rossicce. Pedicelli ros- sicci, cernui nei fiori, eretti nel frutto, cilindrico-rossicci , tuberco- loso-glandolosi come il fusto. Calice diviso fin sopra la base in cinque lacinie eretto-patule, lineari-lanceolate, ottuse, con qualche picco- lissima glandoletia a guisa di rare ciglia nel margine , rossicce. Co- rolla campanulata, infundibuliforme, di color violetto, con il lembo diviso dal 4° inferiore alla metà in cinque lacinie, ciascuna delle quali é divisa fin verso o più della metà in circa sei lacinie quasi digitate, strette, lineari, ottuse: tubo corto, quasi tondo. Gola con cinque squamette corte, appena più corte dei filamenti, dirette un po' in dentro, disugualmente dentellate con i denti violetti. Stami più corti del lembo. Filamento corto, grosso, quasi piano da avanti in dietro, gialliccio , glabro. Antere lunghe, quasi sagittate , giallo- pallide, biloculari, aprentisi longitudinalmente, col connettivo che si prolunga molto all'apice quasi in una aresta. Pistillo lungo quasi quanto la corolla. Ovario ovato-bislungo, ottuso, verdognolo, glabro. Stilo lungo circa 2 volte e mezzo dell'ovario, diritto, eretto, cilin- drico, bianchiccio , violetto in alto, glabro. Stimma quasi in capolino, violetto carico. (Pari, ms., descr. della pianta delle Alpi Apuane). » 2. Sol. //. ital p. 411. Figure. — Reick. <>. <•. t. 46. f. ///. I. Vfect gen. 5. t. 11. Stazione, Abitazione e Fioritura. — LoCtlltà subalpine ilei Veneto (Cesati). Fiorisce in aprile,. Distribuzione geografica Dai Pirenei alla Trail>ilvania . Flora Italiana. — Vol. Vili. 674 PRIMULACEE. 3. Soldanella pusilla. S. a S. alpina recedit statura minori; rhizomate tenuiori ; scapo unifloro; calycis laciniis brevioribus et latioribus, ovato-lanceolatis, obtusis; corolla ad tertiam fere partem tantum fissa, atque brevius fimbriata, ventricoso-campanulata , squamis destituta ; antheris cordato-ovatis, tereti filamento parum longionbus, utrinque in basi mucronulatis, connectivo in mucronem brevem rectum abeunte ; stilo corolla breviore. Soldanella pusilla Banmg. en. Trans. 1. p. 138. Reich. fi. exc. p. 405, et ic. fi. germ. et helv. 17. p. 32. Koch syn. p. 680. Bert. fi. Hai. 2. p. 399. Soldanella Clusii Gaud. fi. helv. 2, p. 76. Figure. — Reich. o. e. t. 46. f. IV, V, 5. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Vive nelle sommità più elevate delle Alpi presso le nevi a Pisgana a 2600 metri (Pari.!), al Tonale (Ricca!), a monte Campiglia (Caldesi!), sul Giogo dello Stelvio a 2800 metri , a monte Venerocolo ed alle Colombine (Pari.!), a Lagomoro in valle Brembana (Ramp.!) , sul monte Turlo a Mac- cugnaga (Carestia!), nel Tirolo meridionale (Ambrosi !),#aMontalone in Valsugana ed a Portole (Ambrosi!, Kerner!, Montini!), in valle Fassa (Facchini!), al monte Baldo (Barbieri!), presso 1' Ospizio del S. Bernardino (De Not.!), in Pusteria (Huter!). Fiorisce dal giugno all' agosto. Distribuzione geografica. — Dalla Svizzera alla Transilvania. ce Descrizione. — Rhizoma fuscum, parce ramosum, fibris ra- mulosis, longiusculis, albis, glabris praediturn. Folia radicalia erecta, carnosula, viridia, renilbrmi-orbicularia, margine vixcrenulata.su- pra concavo-cochleariformia, utrinque et praecipue subtus punctulato- impressa, subtus etiam glandulosa, glandulis minutis subsessilibus, petiolata, petiolo strido, subtereti, superne vix lateraliter marginato, violaceo glanduloso ut folium. Scapus erectus, teres, violaceus, su- perne, glandulis minutis subsessilibus in folia praeditus , uniflorus. Bractea ad basin pedicelli oblongo-linearis, obtusa, concaviuscula, pallide viridis et violacea, glandulosa ut scapus et pedicellus. Pedi- cellus bractea longior cernuus. Calyx violaceus, glandulosus, ut folia, subcampanulatus, 5-fidus, laciniis linearibus, obtusis, concaviusculis, tubo plus quam duplo longioribus , tubo ovario adnato. Corolla SOLDANELLA. 675 calyce plus quam duplo longiore , tubuloso-campanulata, ab apice vix ad tertiam partem superiorem irregulariter 5-fida, laciniis multifi- dis, lacinulis linearibtis obtusis, rectis vel apice patulis, roseo- violacea, lineis longitudinalibus 2 — trifidis saturatioribus a fauce ad partitionem basin intus notata. Squamae ad faucem nullae. Stamina corolla duplo breviora, fauce inserta. Antherae fere sagittatas, acu- minata, lobis baseos panilo productis, apice mucronulatis, fusco- coerulescentes, lutese, vix supra basin insertae, erectae, introrsae, lon- gitudinaliter dehiscentes. Pollen luteum. Fdamenta tubo adnata , superne libera fìliformia, antherarum fere longitudine, luteola. Pi- stillum corolla brevius, et staminibus paulo longius. Ovarium ter- tio inferiore calycis tubo adnatum, oblongo-lineare, obtusum , sub- violaceum, glabrum , in parte calyce adnata solidnm , reliqua parte uniloculare, ibique columna centrali pedicellata pra3ditum, multiovu- latum. Stylus rectus , filiformis, ovario longior , violaceus, glaber. Stigma subcapitato-trilobum, papillosum. (Pari. ms.,descr. di pianta dello Stelvio tra 2520 e 28U metri). » 4. Soldanella mìnima. S. a precedenti distinguitur petiolis , scapo, pedicelloque pilis patentibus plerumque glanduliferis plus minus instructis; foliis or- biculatis, punctulis majoribus notatis , margine revoluto; calycis laciniis ciliatis; corolla squamulis parvis a filamentis sejunctis inter- dum instructa, turbinato-campanulata, albida, intus longitudinaliter incentro violaceo-striata ; antherarum basi mutica. Soldanella minima Hoppe in Stnrm Deutschl. fi. 20. Reich. fi. exc. p. 406, et ic. fi. germ. helv. 17. p. 32. Koch syn. p. 680. Figura. - Reich o. e. t. 46. f. VI. 6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nell'alte regioni alpine presso le nevi alla Grappa presso Bassano (Montini!), in Yal- sugana (Ambrosi!), nell'alpe di Borgo (Burnat!), sul monte Pre- maggiore (Pirona!) nella Carnia (Moretti!). Fiorisce in mi_ giugno. Distribuzione geografica. — Pianta propria dolio Alpi italiane, austriache ed ungariche. 676 PRIMULAGEE. 4JOHI* Cori» monspeliensis. 4 « Descrizione, — Pianta in cespugìietti. La radice è lunga, ramosa, flessuosa, fibrillosa , rossiccio-scura, glabra. Il fusto è molto ramoso sin dalla base, con i rami ascendenti o eretti, sparsi e avvicinati tra loro, è cilindrico, rossiccio come i rami, i quali però sono bianchicci in alto, e ovunque con peli corti, bianchi, titti, for- niti all'apice di una glandoletta. Le foglie sono molto avvicinate tra loro, patentissime e in parte rivolte in giù, piccole, strette, lineari, ottuse, con un leggiero solco longitudinale di sopra, convesse in ambedue le facce e di un verde-bianchiccio. Le foglie supreme che corrispondono sotto della spiga sono un po' più lunghe e più larghe delle altre, reflesse , dentato-pinnatifide, con una setola all'apice di ciascun dente. I fiori sono raccolti in una spiga ovata e fitta all'apice dei rami, quasi sessili o forniti di un pedicello corto, privi di brattee, quasi orizzontali o patentissimi. Il calice è tubuloso-campanulato , quasi scaglioso, verdognolo-chiaro , con dieci nervi rilevati, con tanti piccoli punti bianchicci e glandolosi, con un doppio lembo, l'interno del quale ha cinque lacinie o denti larghi, triangolari, acuti o ottusetti, conniventi, forniti nel margine di molte e lunghe ciglia , con una larga glandola ovale o ovato-allungata , schiacciata da avanti in dietro e di colore giallognolo-rossiccio: il lembo esterno è fornito di denti più lunghi di quelli del lembo interno, con i quali sono alterni, lanceolato-lineari , pattili , lesiniformi e spinescenti in alto, patuli e disugnali, gli inferiori di essi essendo più lunghi e con uno o due denti laterali più corti, i superiori più corti e privi di denti laterali. La corolla è il doppio più lunga del calice, di un bel color roseo di fuori, puberula con i peli delicati, bianchi e glando- losi all'apice; il tubo è più lungo del calice e bianchiccio in basso, roseo in alto; il lembo è patulo, irregolarmente quinquefido, quasi bisolcato , le due lacinie inferiori sono più corte , tutte sono lineari, smarginato-bifide , con le laciniette ottusette , e quasi dentellate. Gli stami sono cinque, disuguali, poco più corti della corolla, inseriti all'apice del tubo. I filamenti sono filiformi in basso, ivi con molti peli glandolosi all'apice, un po' ingrossati in alto, e ivi rosei e gla- 1 In Sicilia , e nella costa occidentale della Penisola in Calabria , in Toscana e in Liguria. (T. C). CORIS. GLAUX. TRIENTALIS. LYSIMACHIA. 677 bri. Le antere sono quasi tonde, appena smarginate alla base dove s'inseriscono, schiacciate da avanti in dietro, biloculari , aprentesi per una fessura trasversale, sono gialle come il polline. Il pistillo è poco più corto degli stami. L'ovario è quasi ellittico, ottuso e glan- doloso, segnatamente all'apice, verde, uniloculare, conia placenta carnosa, verdognola, occupante gran parte della cavità dell'ovario e avente in alto quattro o cinque fossarelle in ciascuna delle quali è un ovolo quasi tondo e verde. Lo stilo è lungo, filiforme, diritto , bianchiccio in basso , roseo in alto , con qualche raro peletto glan- doloso inferiormente. Lo stimma è ottusetto e roseo o roseo-bian- chiccio. (Pari, ms., descr. di pianta Nizzarda). » GLAUX. Glatix maritiitia 1 Tiii*:vr.tT,i*. Tr tentali* europa?». LISIMACHIA. 1 . Lysimaeliia vulvari*. « Descrizione. — Pianta perenne, alta da 6 a 10 decimetri, di un verde chiaro, mollemente pelosetta. Il fusto è eretto, duretto , quasi quadrangolare con gli angoli ottusi , radicante alla base e ivi rossiccio, verdognolo nel resto, con pelei ti rari e molli, per lo più semplice . di raro poco ramoso in alto. Le foglie sono opposte, terne o quaterne, talvolta anche alcune alterne, patenti, ovali-lanceolate, acute, con un picciolo corto, larghetto, gialliccio , scanalato I mente di sopra, convesso di sotto, sono intere o leggermente si- nuate e con corte ciglia nel margine, che è appena rovesciato , di un verde chiaro di sopra, ed ivi con solchi che corrispondono 1 Nel Lido veneto a Chtoggla [Zanard.l); e presso Firenze all' Impro- nta (Beboul!). [T. C). I In rèi Venosta del Tirolo sull'ali"1 Tarisene ( ■ circa 5000 lo vici- nanza dalli capanni di Beno II iosa trove (Pir. I 3 Pi isola, dali'AH.i Italia lino al Itatene I n.); in Corsica [Ilari.)] in Sicilia (Nym.) \T. 0 678 PRIMULACEE. ai nervi di sotto, più pallide di sotto ed ivi pubescenti nei nervi , con tante macchioline giallo-rossicce, tonde, rare nel parenchima, più abbondanti verso o nel margine. I fiori sono distribuiti in ra- cemi ramosi posti all'ascella delle foglie supreme e all'apice del fusto e formanti insieme una pannocchia terminale. 1 pedicelli sono eretti, lunghi quasi quanto il fiore, quasi cilindrici, verdognoli, puberuli, accompagnati da una brattea più corta del pedicello , lan- ceolata, acuminata, fornita di una carena, verdognola, puberula, con macchioline giallo-scure nel margine. Il calice è diviso fin presso la base in cinque lacinie eretto-patenti, uguali, lanceolate, acumi- nate, convesso-carenate nel dorso, ed ivi verdognole e puberule, di un giallo-rossiccio nei margini ed ivi fornite di corte ciglia; nel frutto sono erette e avvicinate un poco all'apice. La corolla è gialla, più del doppio più lunga del calice, le sue lacinie sono patenti, con l'apice un po' curvato in fuori ed in giù, quasi ovali, ottusetti, papilloso-glandolosi di sopra. Gli stami sono più corti della corolla e più lunghi del calice, un po' disuguali tra loro. I filamenti sono larghi in basso e ivi saldati tra loro nel terzo inferiore in modo da circondare e nascondere l'ovario, sono lesiniformi nel resto, eretti, papillosi in tutta la superfìcie di dentro e di fuori , rossicci poi gial- licci con le papille bianche. Le antere sono bislunghe , ottuse con una cortissima punta all'apice, bilobe alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse, biloculari , aprentisi longitudinalmente dalla parte interna, gialle, glabre. Il pistillo è lungo quanto gli stami. L'ovario è tondo, piuttosto piccolo, gialliccio, con righe lon- gitudinali sfumate rossicce , è uniloculare e contiene molti ovoli in- seriti in una placenta centrale quasi tonda e grossa tanto da occu- pare con gli ovoli tutta la cavità dell' ovario. Lo stilo è diritto, circa tre volte più lungo dell'ovario, cilindrico, schiacciato, gialliccio. Lo stimma è ottuso, verdognolo. (Pari ms., descr. di pianta di Grumone in Lombardia). » «. Ly si iliadi in pimela! a. 1 ce Descrizione. — Pianta perenne, di un verde bianchiccio , pubescente-pelosa per peli corti, delicati, aventi all'apice una glan- doletta tonda, e bianchi, fornita di un rizoma quasi orizzontale, che manda delle fibre radicali, bianchicce. Il fusto è eretto, solido, leg- 1 Nella Penisola superiore e media. [T. £.)• LYSIMAGHIA. 679 germente angolato , verdognolo in basso, verdognolo-bianchiccio in alto per maggior copia di peli, i quali sono orizzontali; è ramoso, con i rami eretto-patenti, angolati , simili al fusto. Le foglie sono per lo più tre o quattro in giri alquanto vicini tra loro, talvolta due, sempre patentissime e le inferiori anche un po' rivolte in giù, bislunghe-lanceolate o ovate, acute, intere nei margini, i quali sono appena rovesciati, di un verde piuttosto chiaro di sopra ed ivi con un solco longitudinale e con solchetti laterali che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde più chiaro di sotto e ivi con un nervo longitudinale rilevato, dal quale partono da ambedue i lati pochi nervetti che si dirigono un po' curvi verso il margine e l'apice, di- ramandosi verso l'apice loro in piccoli nervetti: sono pubescenti in ambedue le pagine e più nella inferiore che nella superiore e fornite di un picciolo corto, avente un solco longitudinale di sopra, con- vesso di sotto, nei di cui margini la lamina della foglia scorre stret- tissima. I fiori sono da 1 a 5 all'ascella di ciascuna foglia dei giri superiori, più della metà e quasi due volte più corti della foglia cor- rispondente , eretto-patenti. I peduncoli sono cilindrici, verdognolo- bianchicci per molti peli orizzontali, bianchi e glandolosi all'apice. Il calice è fin quasi alla base diviso in cinque lacinie patenti, però avvicinate alla corolla, lanceolate, ottusette, quasi piane o con una leggiera carena nel dorso, verdognole, pubesceuti-pelose e cigliate per i soliti peli glandolosi. La corolla è più del doppio più lunga del calice, di un giallo piuttosto chiaro, quasi in forma di campana, divisa fin poco sopra la base in 5 e di raro in 4- o r» lacinie patenti, con l'apice un po' rivolto in giù , ovali-lanceolate, ottusette o acute, con qualche raro pelo nel dorso, fornite di corte ciglia, glandolose all'apice. Gli stami sono cinque, più della metà più corti della co- rolla, disuguali tra loro, saldali insieme nel quarto circa inferiore. I filamenti sono eretti, giallicci, schiacciato-lesiniformi nella parte libera, pubescenti-jilandolosi in questa tanto di dentro che di fuori e nei margini. Le antere sono bislunghe, un po'più larghe verso la base, appena smarginate all'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso poco sopra di questa, introrse, biloculari , gialle nelle '< rossicce in mezzo a queste, segnatamente nel dorso. Il pistillo è poco più lungo degli stami. L'ovario é quasi tondo, con cinque an- goli appena sporgenti, verdognolo, glandoloso, uniloculare. Gli ovoli sono molti, quasi tondi, lisci, bianchicci, inseriti in una placenta centrale. Lo stilo è diritto, circa tre volte più lungo dell* ovario , quasi cilindrico , grossetto, glabro, gialliccio in alto, sfumato di 680 PRIMULACEE. rosso in basso. Lo stimma è ottuso. (Pari, ms., descr. di pianta del Casentino in Toscana). » 3. lisimachia ne inorimi * 4. lisimachia ftu tumulari a 2 Asteroliinim stellatimi. ' AN AG Al/MS « Calyx 5-partitus, laciniis patentissimis, lanceolato-linearibus. Corolla hypogyna, rotata, 5-partita, laciniis latis , orbicularibus , basi subunguiculatis. Stamina 5, infima basi monadelpha, tubo co- rollae inserta. Filamenta infima basi connata, reliqua parte libera, filiformia, undique barbata, pilis articulatis. Antherae subsagittato- oblongas, apice obtusa3, basi emarginata}, dorso supra basin atfixae, incumbentes, biloculares , loculis longitudinaliter dehiscentibus. Pol- len.... Ovarium subrotundurn, uniloculare. Ovula plurima , amphi- tropa, placenta basilari, globosa. Discus nullus. Stylus longus, fili- formis. Stigma capitatimi, papillosum. (Pari. ms.). » f. Anagallis par vi flora. ' 9. A n agalli* ar vensi* 5 3». Anagallis latifolia. 6 1 Qua e là per la Penisola, e in Sicilia. (T. C). 2 Nella Penisola superiore e media e fino a Napoli (Ten.). (T. C). 3 Per quasi tutta l'Italia. (7\ C). 4 In Corsica (Mars.) , e in Sardegna (Duby, Barb.). Ora si ritiene gè- neralmente varietà deìVA. arvensis. (T. C). 5 Comunissiraa per tutta l'Italia. [T. C). 6 Italia meridionale (Nym.); Sardegna (Ali.), nell'isola di S. Stefano (Genn.). (T. C), ■ ASTEROLINUM. ANAGALLIS. 681 4. A litigai li* collina. « A. glabra, caule basi suffruticoso et ramosissimo, ramisque ascendentibus diffusisve , acute tetragonis, superne ramosis, foliis oppositis ternisve, inferioribus ovatis, superioribus ovato voi oblongo- lanceolatis, omnibus patentissimis, basi subcordatis, apice acutis , margine scabriusculis, subtrinerviis , pedunculis axillaribus , folio duplo triplove longioribus, floriferis erectis, fructiferis recurvatis, la- ciniis calycinis lanceolatis, acuminatis, corolla calyce duplo longiore, ejus laciniis suborbicularibus , crenulato-denticulatis, basi breviter unguiculatis, staminibus corolla subduplo brevioribus, pistillo sta- mina «quante. (Pari. ms.). )> * « Descrizione. — Pianta glabra. La radice è fusiforme, ramosa e manda molte fibre delicate. Il fusto è un po' legnoso alla base e ivi ramosissimo, e come i rami ascendente, sparso, quadrangolare, con gli angoli acuti e rilevati, rossicci, e con qualche ramo alterno anche verso alto. Le foglie sono opposte e alcune nelle parti supe- riori dei rami anche a tre a tre in giro, apertissime, sessili, le in- feriori quasi ovate, le superiori ovate o allungato-lanceolate, tutte un po' scavate in cuore alla base, acute all'apice, scabrosette nel margine, verdi, glabre, con un nervo longitudinale e due nervetti laterali in modo che son quasi trinervi. I peduncoli sono ascellari , diritti nel fiore, curvati molto nel frutto, da due a tre volte più lunghi delle foglie, cilindrici, rossicci verso alto, con rare glando- lette rossicce all'apice di cortissimi peli. Il calice è profondamente diviso in cinque lacinie apertissime, lanceolate, acuminate, fornite di una carena nel dorso ed ivi verdi , con il margine membranaceo, bianchiccio. La corolla è quasi il doppio più lunga del calice, rotata, divisa in cinque lacinie larghe, che si cuoprono fra loro un poco lateralmente con il margine, quasi orbicolari , crenulato-dentellate, assottigliate a un tratto alla base in una piemia unghia che è di co- lore violetto scuro, mentre le lacinie sono di colore ili minio chiaro, però queste sono ora violette , ora turchinicce anche sulla medesima pianta. Gli slami sono quasi la metà più corti della corolla, inseriti nel tubo della corolla. 1 filamenti Bono monatlelli alla infuna base , nel resto filiformi, eretto-patenti e da ogni parte coperti di lunghi 1 In Sardegna, Dell'Isoli S. Pietro, sotto il monte Narri (lior. Sassari , Q altrove Blfb.). T. <'.) 682 PRIMULACEE. peli formati di tante corte cellule che li rendono quasi articolati, tanto questi quanto i filamenti sono di color violetto. Le antere sono allungate, un po' più grosse in basso, ottuse all'apice, smarginate alla base, inserite nel dorso sopra della base , incumbenti, biloculari, con le logge acuminate e aprentisi longitudinalmente, glabre e gialle. Il polline è giallo. Il pistillo è lungo quanto gli stami. L'ovario è quasi tondo, delicato nelle sue pareti in modo che traspariscono gli ovoli, di colore violetto chiaro, glabro, e contiene molti ovoli an- fitropi. Non vi è punto disco. Lo stilo è filiforme, violetto. Lo stimma è grossetto, capitato, papilloso, verde. La cassula è perfettamente tonda, quasi uguale alle lacinie del calice persistente, rossiccia, con un mucrone all'apice formato dallo stilo persistente. (Pari, ms., descr. di pianta coltivata). » 5. Anagallis Monelli. i JIRASEKIA. « Galyx 5-partitus, laciniis erectis, lanceolato-linearibus. Co- rolla hypogyna, subinfundibuliformis , 5-partita, laciniis erecto- patulis, strictiusculis. Stamina 5, basi monadelpha, imo corollae tubo inserta. Filamenta basi connata, superne libera et subfilifor- mia, extrorsum barbata, pilis articulato-nodosis Antherae oblongae, obtusae cum mucronulo, basi emarginata, ibique affixae, erectae , biloculares , loculis basi paulo divergentibus, longitudinaliter dehi- scentibus. Pollen minutum, sphaBricum. Ovarium disco grandi, orbi- culato, supra concavo insidens, parvum, subrotundum, uniloculare. Ovula plura?, amphitropa, placenta basilari, globosa. Stylus longus, filiformis. Stigma acutum. {Pari. ms.). » •Firasekia tenella. « J. pusilla, caulibus filiformibus, teretibus, ramosis, ad nodos radicantibus, foliis alternis vel suboppositis , breviter petiolatis , ovato-orbicularibus, integris , pedunculis axillaribus, capillaribus, folio multo longioribus, laciniis calycinis lanceolato-linearibus, acu- tis, margine subciliolato-glandulosis, corolla calyce plus quam duplo longiore, ejus laciniis oblongo-spathulatis, apice obtusis, et irre- 1 Anche questa si vuole varietà àett'A.arvensis. Trovasi qua e tà. (T. C). JIRASEKIA. 683 gulariter crenatis, staminibus corolla brevioribus, pistillo stamina superante. « Jirasekia alpina Schmidt in Uster. ann. der botan. st. 6. p. 124. « Jirasekia tenella Reich. fi. 'germ. excurs. 1. p. 408. (Pari. ms.). » l « Descrizione — Pianta piccola, delicata, glabra, con i fusti gracili e quasi filiformi, cilindrici, ramosi, giacenti per terra, man- danti delle radici delicate e bianche nei nodi inferiori, verdi, con macchioline rossicce. Le foglie sono piccolissime, patenti, rivolte tutte con la faccia superiore dalla parte opposta del terreno, quasi opposte e anche alterne, ovato-orbicolari , un po' ristrette alla base in un picciolo più corto della lamina, quasi piano di sopra , un po' convesso di sotto, e bianchiccio, il quale si continua in un ner- vetto longitudinale, vi sono talvolta uno o due nervetti o venette che nascono lateralmente a questo ma sono poco manifeste, nel resto le foglie sono di color verde chiaro , glabre. I peduncoli sono soli- tari, ascellari, molto più lunghi delle foglie , capillari, glabri, ver- dognoli con macchiette rossicce e con qualche rara piccola glandola bianca all'apice di un pelo cortissimo. Il calice è diviso profonda- mente in cinque lacinie lanceolato-lineari , acute, è verde, eccetto nel margine delle lacinie eh' è rossiccio ed ha qualche rara glandola nel dorso e nel margine di questo in modo che sono quasi cigliate. La corolla è da due a tre volte più lunga del calice , divisa profon- damente in cinque lacinie allungato-spatolate, ottuse e irregolar- mente crenate all'apice, erette , patenti, glabre, di color roseo, più chiaro verso la base, con poche vene longitudinali più cariche, che non giungono fino all'apice. Gli stami sono più corti della corolla, inseriti alla base di questa, eretti, avvicinati al pistillo, monadeltì. I filamenti sono saldati insieme nel terzo inferiore in modo da for- mare quasi una colonnetta, ed ivi verdognoli , liberi, piani, stretti e assottigliati verso alto nei due terzi superiori ed ivi di color roseo, coperti in tutta la parte esterna dalla base fin quasi all'apice di lun- ghi peli bianchi, diretti in alto e composti di cellule corte e ingros- sate ad ambedue le loro estremità. Le antere sono allungate, ottuse con un piccolo mucrone all'apice, formato dal connettivo appena sporgente e violetto, smarginate alla base, inserite in questa, erette, biloculari , con le logge un po' divergenti in basso, aprentesi longi- tudinalmente, di color giallo pallido e glabre. Il polline è piccolis- 1 Qua e là nella Peoisoll iy rtiv offici tini ìb. Styrax ollicinale [Ann. $p. plani, ed. I. p. 144. Beri. fi. tial. 4. p. 44S. Figure. — / ■/. gran, i. 375. Reich. ie. fi. germ. lì . t. 37. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. - III lincili luoghi della Penisola: a Bologna nel bosco de^li Alienti (Bert., 688 STIRAGACEE. G. BerU, Genn.!), inselvatichita e rara (Cocc), anzi ora scomparsa, e forse altrove (Mattei); nel Nizzardo abbondante nelle rupi marit- time presso Zoet secondo Allioni, ma non indicata da altri autori locali; nel Romano abbondante nei monti di Tivoli e di Frascati, e così a Pozzo Pantaleo (Sang.), da villa Adriana a Palombara (Seb. Maur.), sul Lucretile (Rolli!), a Grottaferrata (Ces. Pass. Gib.); jn Terra di Lavoro a Mondragone (Terr.!). Fiorisce in aprile e maggio ; fruttifica in agosto. Distribuzione geografica. — Pianta Orientale, che sembra avere in Italia e nella Provenza il suo confine a ponente evada scom. parendo, o al contrario secondo i più (A. de Cand. Géogr. hot. p. 640) di antica introduzione dall' Oriente in queste parti occi- dentali. ce Descrizione. — Fiori odorosi quasi balsamici, da 2 a 4 o 5 in una cima più corta delle foglie Peduncolo e pedicello di un verde chiaro, tomentosi per peli stellati, bianchi. Pedicelli più corti dei fio- ri, ingrossati all'apice. Bratteole piccole, quasi lanceolate, ottusette o ottuse, d'un bianco sudicio, tomentose. Calice urceolato-campanu- lato, con cinque denti cortissimi e larghi, verdognolo-bianchiccio , tomentoso-stellato. Corolla quasi quattro volte più lunga del calice, divisa fin quasi al quarto inferiore in 5 o più spesso in 6 o 7 lacinie, patenti, quasi lanceolate, quasi acute: è bianca e puberulo-tomen- tosa all'apice di fuori. Gli stami sono 10 a 44! appena più corti della corolla, eretti, inseriti in alto del tubo della corolla. I fila- menti sono monadelfi in basso, liberi e lesiniformi nel resto, un po' patenti all'apice, bianchi , con pochi peli stellati bianchi in basso, quasi glabri in alto. Antere erette, lineari, bislunghe, ottuse, smar- ginate alla base, con il connettivo che si prolunga nel dorso grosso e bianco fino all'apice, biloculari , introrse, aprentisi longitudinal- mente, gialle, eccetto nel connettivo, e con peletti stellati nel mar- gine. Il pistillo è quasi uguale agli stami. L'ovario è libero, piccolo, quasi tondo, un po' schiacciato , bianchiccio, tomentoso, biloculare. Lo stilo è lungo, e si allunga molto dopo la fecondazione, è cilin- drico, un po' più sottile in alto, ivi con qualche pelo stellato e corto, bianco. Lo stimma è oscuramente trilobo, bianco. (Parl.ms^descr. della pianta di Roma). — Albero alto quasi 12 a 14 piedi, col tronco quasi diritto, con scorza scura , di sotto rosso-scura , che si screpola e si stacca in parte , coi rami eretto-patenti o patenti , ros- sicci, con la scorza leggermente screpolata, con chioma quasi ton- da. Foglie patenti all'apice dei piccoli rametti, ovato-ovali, o ovato- STYRAX. 689 tonde, ottuse o tondeggianti all'apice, intere o appena scavate alla base, leggermente tondeggianti nei margini? di color verde-chiaro e glabre di sopra e ivi con leggerissimi solchi bianchicci nei nervi, biancheggianti di sotto ed ivi con un fitto e corto tomento e pelo- setto-barbate all'ascella dei nervi principali, i nervi tutti sporgenti, gradatamente meno , concolori. Frutti aromatici piacevolmente, quasi tondi, un po' schiacciati da sopra in sotto e perciò spesso un po' più larghi che lunghi, oscuramente 3 — 4— lobi all'apice, e con un con- torno spesso rossiccio in vicinanza di questo , con lo stilo persistente all'apice, di un giallino-pallido, tomentosi per peli corti e stellati. Sono carnosi, con le pareti grandi circa 2 '/2 a 3 mill., una cavità divisa in due, ciascuna con un seme grosso, quasi ovale-tondo, di color castagno, un po' lucente; sono pendenti, pochi, quasi in co- rimbo, coi peduncoli e i pedicelli bianchicci. (Pari. ms.). » ORDINE OTTAVO. EKIC1FLORE. Bicornes Limi. phil. hot. p. 30 (excl. gen.). Ericiflor^ Car. pens. tass. hot. p. 74. Flores regulares. Calyx manifestus, hypogynus, rare epigynus. Corolla pra3 calyoe isomera alternans, hypogyna , rare epigyna, ga- mopetala, rarius dialypetala. Androceum pra3 corolla diplomerum , alternimi et contrapositum , saspe autem isomerum alternans, et tunc saepius epicorollinum , aliter hypogynum aut rare epigynum. Gyne- ceum prae staminibus contrasepalis isomerum alternans, rare aut meiomerum aut pleiomerum. Gemmularium superum, rare inferum. Osservazioni. — Sembra che in quest' ordine i principali ca- ratteri familiari siano dati dalla natura, legnosa o erbacea, della pianta ; dall'antera , 1-loculare o 2-loculare ; dal gemmulario, supero o infero; dal seme, con o senza mandorla; e dall'embrione, acoti- leitane o dicotiledone. Per cui le famiglie sarebbero : l. EPACRJDAC] i 2.° Eru 3.° Vaccinai 4." PlROLAl i i . 5.° MONOTROPACI I . Klo«a Italiana. — \ul. Vili il 690 ERICACEE. Nell'ordine entrano forse altresì le Pittosporacee e le Cirillacee. Invece le Diapensiacee , che generalmente vi si suol mettere, con i loro stami interposti ai lobi corollini fanno dubitare che non si tratti ivi di una vera corolla, e che vadano invece rimandate alle Involu- criflore. Le Ericiflore si connettono intimamente da una parte alle Ru- tiflore, dall'altra alle Corolliflore mediante le Epacridacee. Distribuzione geografica. — Nel loro insieme le Ericiflore sono di tutte le parti del globo, con una gran diversità però secondo le varie famiglie e i generi. FAMIGLIA PRIMA. ERICACEE. Ericace^e Lindi, nat. syst. bot. ed. 2. p. 220. Cand. prodr. syst. nat. 8. p. 580. Frutices. Antherse 2-loculares. Gemmularium superum. Semen amygdalosum. Embryo dicotylodeneus. Osservazione. — Desvaux, per avere dimostrata (in Joum. de bot. 1813, p. 28) la necessità di riunire le Rhodoracées e le Bruyères, s' è visto attribuire dagli autori una famiglia delle Ericinece, che non ha punto proposta sotto quel nome. Descrizione. — Sono le Ericacee frutici di statura la più sva- riata, alcuni bassissimi, sdraiati, alti dal suolo appena 1 decimetro, altri gradatamente più grandi fino ad'uguagliare la statura dell'uomo, e YArbutus e Y Erica arborea possono arrivare ad essere piuttosto al- beresi che frutici. Le foglie sono semplici y senza stipole, sparse, o ravvicinate in modo da farsi opposte o verticillate, intere o pressoché intere. Le più grandi sono quelle de\Y Arbutus , ma generalmente sono assai più piccole , e le piccolissime sono assai strette. Vanno spesso sog- gette a un ingrossamento del margine, più o meno sentito (Andro- meda, Calluna, Erica, Loiseleuria , Phyllodoce) , e che nelle foglie strettissime produce una solcatura di sotto: d'ordinario si suol de- scrivere quale ripiegatura del margine , ma erroneamente , come ha dimostrato il Mori (in Nuovo giorn. bot. Hai. 9, p. 153; 15, p. 278, ERICACEE. 691 t. 7, 8): gli stomi essendo unicamente nel solco. Sono persistenti le foglie, eccettochè nella sola Arctostaphylos alpina. I fiori essendo ascellari , ora a foglie , ora a perule di gemme terminali , ora a brattee , ne risultano infiorescenze di aspetto sva- riato, pannocchie, grappoli, corimbi, ombrelle. Sembra che sia sempre indeterminata l'infiorescenza. Sulla genesi fiorale si può consultare Payer, Traile d'org. comp. p. 571, t. US, e Baillon, in Adans. /, p. 198. I fiori sono 4-meri o 5-meri, di rado 6-meri, regolari, legger- mente irregolari nel solo genere Rhododendron. II calice è di sepali disgiunti, o congiunti alla base; di consi- stenza erbacea , o membranosa , o scariosa (Calluna). General- mente piccolo, è grande da superare la corolla nel genere Calluna. E persistente. La corolla è pure marcescente-persistente nelle Ericeoe, caduca nelle altre tribù. È sempre gamopetala. Assume le tre forme, a or- ciolo, a campana, e a imbuto : con prevalenza della prima. Il color dominante è il roseo, poi viene il bianco. La preflorazione è embri- ciata, o {Ericeus) contorta. L'androceo è diplomerò, nel solo genere Loiseleuria è isomero per soppressione del verticillo contrapetalo. Gli stami sono ipogini , inseriti nel margine del talamo tanto vicino alla corolla da restare bene spesso leggermente attaccati a questa; il talamo stesso rialzan- dosi talora in disco al di sopra degli stami. Seguono la sorte della corolla. I filamenti non presentano niente di particolare. Invece le antere presentano notevoli peculiarità. Essendo biloculari, le due caselle sono separate alla base e all'apice, da quest'ultima parte talora poco non ne resultando che una smarginatura, e talora molto quando sono congiunte soltanto nel luogo dell'attacco dell'antera sul filamento. La base delle caselle spesso si prolunga in un' appen- dice, variamente foggiata. L'attacco dell'antera è presso la sua base, o almeno sotto la metà, ora per il dorso, ora per il ventre ; nel primo caso l'antera e introrsa, e resta eretta; nel secondo è estrorsa, ina allo sbocciamento si arrovescia in dentro, facendosi introrsa (Arbu- flit, Andromeda, Arctostaphylos). La deiscenza si opera mediante una fenditura longitudinale, che può essere completa {Loiseleuria), o quasi completa (Calluna) > ma che per lo più, nelle antere erette si parte dall'apice per prolungarsi pei breve tratto (Erico), o per arrestarsi quasi subito t'ormando un poro spicele, e nelle antere ar- rovesciate forma un poro basilare, che naturalmente assume poi pò- 699 ERICACEE. sizione apicale. Nel genere Erica, e probabilmente in altri, le ca- selle delle antere contigue sono incollate insieme superiormente, e quando si separano allo sbocciamento la fenditura si palesa nel luogo dov'erano congiunte: particolarità già avvertita da R. Brown (in Alt. hort. kew. ed. 2, 2, p. 360). Il polline è di granelli composti, di 4 spore polliniche. E già stato avvertito che esiste un disco ipogino , più o meno sviluppato. 11 gineceo è isomero con gli altri verticilli fiorali. 11 gemmulario, completamente supero, è diviso in tante caselle contropetale. Lo stilo è semplice; lo stimma poco marcato, leggermente diviso in lobi corrispondenti ai setti. Gli spermofori sono assili , e reggono gemmule in gran numero , orizzontali , anatrope , con integu- mento scempio ; soltanto gli Arclostaphylos hanno gemmule soli- tarie, pendenti. Il frutto è una bacca polposa neW Arbutus; è una drupa negli Arctostaphylos; in tutto il resto della famiglia è un settifragio, con pericarpio più o meno grosso e duro. Di quest' ultimo frutto varia il modo della deiscenza : ora le caselle si fendono per lungo nel mezzo, e si distaccano tante valve che portano via seco i setti (Erica, Andro- meda) ; ora si fendono lungo i setti , e questi restano in posto dopo il distacco delle valve (Calluna); ora i setti si sdoppiano, e le valve sono costituite da essi e da parti del pericarpio {Loiseleuria , Phyl- lodoce, Rhodothamnus , Rhododendrorì). I semi sono solitari, grossetti negli Arctostaphylos ; ancora non tanto piccoli nell' Arbutus; altrove, essendo numerosi assai , sono piccolissimi, con guscio membranoso, nei Rhododendron floscio da un lato del seme, con mandorla carnosa. L'embrione è intrario, diritto, poco più corto del seme. Considerazioni geografiche. — I 9 generi e le 18 specie nostrali rappresentano i 2/3 dei generi e la metà delle specie della flora euro- pea. Mancano i generi monotopici Bruckenthalia (orientale), Daboecia (occidentale), Chamaedaphne , Cassiope e Ledum (settentrionali). Un Arbutus e 7 Erica costituiscono la categoria delle piante meridionali mediterranee. Alle settentrionali spettano le altre 40 spe- cie, di tutti quanti i generi fuorché Arbutus, ogni genere essendo di 1 o 2 specie; delle quali c'è da osservare che ad eccezione del Rhodo- thamnus e dei 2 Rhododendron, di più ristretta abitazione nei monti d'Europa, le" altre sono largamente diffuse, anzi quasi tutte si stendono per gran parte dell' emisfero settentrionale. GALLUNA. 693 V Arbutus e V Erica arborea sono le due specie più comuni, giacché occupano quasi tutta l'Italia. Le rimanenti sono di abita- zione più ristretta , ristrettissima per le Erica sicula , verticillata, cinerea, V Andromeda, la Phyllodoce. TRIBÙ JPJRIMA. Ericee. Erice^ Lindi, nat. syst. hot. ed. 2. p. 221. Corolla marcescenti-persistens. Fruclus dehiscens. I. (1LLIVA Calluna Sai. in trans, linn. soc. 6. p. 317. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 589. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 425. t. 67. {. 7. Calyx maximus, scariosus. Corolla suburceolata , fissa. Sta- mina 8. Antherae loculi rima elongata dehiscentes. Septifragii valva) septis relictis secedentes. Seminum testa firma. Portamento. — Dell' unica specie del genere e' è appresso la descrizione. (alluna lìrica Krica vulgaria Linn. sp. pi, ed. I. p. 352; et auct. rei. Calluna Erica Cani. fi. fr. 3. p. 680 [180 Calluna vulgaria Unii brit. //. ed. I. I. p. Ili (1808). Bert. //. ital. i. p, 318; ei auct. ree. omn. Figuro. — Gctrtn. de fruct. t. 63. FI. fan, t. 677. Reieh, ir. fi. germ. lì. t. III. / 0 pilosa. Figura. — Reieh. I. e. \ Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Ristretta alla metà superiore delta Penisola, dove per contro abbonda nei !i<>- sclii, i) allo scoperto contribuisce a formare gli scopeti. S'innalza 694 ERIGACEE. nelle Alpi sino a 2250 metri sul Gran S. Bernardo (Tiss.), sul Sem- pione (Favre), sul Gottardo!, a 5300' per lo meno sul Ritten in Ti- rolo (Hausm.); sembra scarseggiare nell'Istria, dove almeno non è indicata nella parte più meridionale; in Toscana pare che non faccia nella regione alpestre, e nella maremmana è meno comune; e poi termina bruscamente in Toscana da una parte, al monte Argentaro (Santi), e dall'altra parte nel Piceno ai monti Monaco (Ors.!) e S. Vito (Marzialetti !). Nasce pure in Corsica ad Aiaccio secondo Ber- toloni. Fiorisce in settembre e ottobre, e sin da agosto nelle parti più fredde; fruttifica in primavera. Distribuzione geografica. — Europa iutta , eccettuate alcune sue parti più meridionali, Siberia occidentale, Asia Minore, Marocco, Azore, Nord-America del nord-est. « Descrizione. — Suffrutice, alto da 2 a 5 decimetri, verde , glabro. La radice è ramosa , duretta , flessuosa , nericcia. II fusto è radicante in basso, ascendente, cilindrico, di un rosso scuro, ramo- sissimo, con i rami eretti e nudi come il fusto : i rami secondarii o rametti sono corti, eretto-patenti, coperti dalle foglie, per queste tetragoni e simili quasi ai rami di alcune specie di ginepri. Le foglie sono piccolissime, opposte e embriciate in quattro fila, sessili, lan- ceolato-lineari, ottuse, prolungate alla base in due piccole appendici a guisa di due sproni lesiniformi, convesse nel dorso ed ivi con un solco longitudinale che va quasi sino all'apice, concave dalla parte interna, scabre-cigliolate nel margine, verdi, eretto-patenti nella parte superiore. I fiori sono molti, piccoli, pendenti, forniti di un peduncolo, più corto di essi, cilindrico, rossiccio e distribuiti in un racemo spiciforme fitto e unilaterale. All'apice del peduncolo vi sono otto bratteole simili alle foglie, avvicinate tra loro quasi in due ver- ticilli ed opposte alle lacinie del calice ai quali sono avvicinate : le bratteole interne sono un po' più larghe in basso e ivi con il margine rossiccio e fornito di corte ciglia. Il calice è diviso profondamente in quattro lacinie eretto-patenti, uguali, scagliose, petaloidee, bi- slungo-lanceolate, ottuse, un po' convesse di fuori, un po' concave di dentro, rosee. La corolla è un po' più corta del calice, divisa quasi nei due terzi superiori in quattro lacinie quasi patenti, simili a quelle del calice, un po' più larghette e di un colore un po' più chiaro. Gli stami sono otto, poco più corti della corolla, opposti alle lacinie di questa e del calice. I filamenti sono larghetti, piani, bian- chi, glabri, un po' curvi per abbracciare l'ovario. Le antere sono eretto-conniventi , inserite alla base di dentro, biloculari , con le ERIGA. 695 logge divise e acuminate, di color rossiccio-scuro, sono fornite alla base di fuori di due appendici lunghe , dirette in giù ed in fuori , bifide o come frangiate e bianche. Il pistillo è più lungo del calice. L'ovario è piccolo, quasi tondo , un po'schiacciato da sopra in sotto, rossiccio, quasi con otto Lobi, sul dorso dei quali sono otto linee di peli lunghetti e bianchi, che corrispondono in mezzo ai filamenti: è quadriloculare , con molti piccoli ovoli in ciascuna loggia. Lostilo è lungo, diritto, più grosso alla base, insensibilmente ristretto verso alto, bianchiccio, glabro. Lo stimma è grossetto, oscuramente quadrilobo, di color roseo-carico. La cassida è piccola, racchiusa dentro il calice persistente e divenuto bianco, pelosa, con quattro logge a deiscenza setticida. (Pari. ins.). » Osservazioni. — Tutti gli autori attribuiscono a Salisbury il nome di Calluna vulgaris ; ma nel lavoro dove egli stabili il genere, non propose alcun nome per la specie. Varia coi fiori sbiancati. II. ERICA. Erica Tourn. inst. p. 602. t. 373 (excl. p ). Gen. pi. fi. germ. fuse. 21. t. 6. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 424. t. 68. f. 1. Pentapera et Erica Denth. Hook. gen. pi. 2. p. 589, 590. Calyx mediocris vel parvus , membranacei^. Corolla e tubuloso vel campanulato urceolala, dentata vel breviter lobata. Stamina 8 — 10. Anthenr Inculi rima brevi dehiscentes. Septil'ragii valvne cum septis secedentes. Seminimi testa firma. Portamento. — Il portamento delle Scope o Stipo è caratteri- stico, e dipende dalla moltitudine delle loro foglie pascoline, strette, addensate su rami sottili. I fiori, piccoli, russi o bianchi, o verdo* gnoli, sono pure in gran numero verso l'estremità dei rami. * Flores 4 — 5-meri. Gen. Pentapera Klolzsck. I. I riru Hirnlu. ti, puberali demum glabrata, t'« > 1 i i s quaternia, erecto- patulis , linéaribua, crasais, obtusis, subtus sulcatia, floribusinum- 696 ERIGACEE. bellis terminalibus paucifloris, longe pedicellatis pedicellis bracteo- latis, sepalis corollam dimidiam superantibus, corolla pallide carnea (ex Guss.), campanulato-urceolata, lobato-dentata dentibus obtusis recurvatis, staminibus inclusis, antheris basi inappendiculatis, stilo vix exserto. Erica sicula Guss.! cat. pi. in horto Boccad. p. 74. FI. sic. prodr. 1. p. 463. Beri. fi. ital. 4. p. 327. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 447. Ges. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 425. Are. comp. fi. ital. p. 463. Tom. fi. sic. p. 359. Pentapera sicula Klotzsch in linn. i2. p. 498. Figura.— Bot. mag. t. 7030. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Sicilia, nelle rupi calcaree marittime del monte Cofani presso Trapani (Guss.!, Tod.!, Loj.!/ecc), e in Maretimo , dov'è rara (Guss.); in Malta, secondo Gulia (Nym.). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica — Anche nell'isole di Cipro (Boiss.) e di Barca (Hook.). « Descrizione. — Rametti ottusamente quadrangolari , scabri per la sporgenza dei cuscinetti delle foglie, rossicci ma biancheg- gianti superficialmente per corti peli bianchi che li rendono pube- rulo-irti. Foglie a quattro a quattro in giri vicinissimi, le più gio- vani embriciate, le adulte orizzontali, lineari, ottuse, quasi piane di sopra, con un leggiero solco longitudinale di sotto, verdi, pube- rule per cortissimi peli visibili con una forte lente. Fiori per lo più quattro, talvolta 3 o 2 all'apice e presso l'apice dei rametti, dap- prima nutanti, poi eretti, portati all'apice di peduncoli, i quali sono circa il doppio più lunghi di essi, diritti o un po' curvi, ottusamente quadrangolari, rossicci, pubescenti (vischiosi Guss.) per peli bian- chi e corti, essi portano verso la metà tre bratteole, alterne, poco lontane, eretto-patenti, lanceolate, ottusette, puberule, fornite di ciglia nel margine, rosee, con una carena nel dorso più carica. I sepali sono 5, talvolta 4, di raro ne ho veduti 6, avvicinati alla corolla, più corti di questa, ovato-lanceòlati, quasi acuti, un po' con- cavi, con una leggiera carena nel dorso, membranacei, puberuli , con ciglia nel margine, di colore roseo. La corolla è urceolata, con il tubo ovato-tondo, carneo; il lembo è diviso in 5, talvolta 4 e di raro 6 o 7 denti, i quali sono corti, ovali-tondi, curvati in fuori verso l'apice, di colore gialliccio. Gli stami sono 10, 8 o 12, ipo- gini, quasi uguali al tubo della corolla. Filamenti stretti, piani, in basso lineari, in alto assottigliati, ivi curvati un po'in dentro, sono ERIGA. 697 in basso avvicinati all'ovario. Antere poco più corte dei filamenti , ovuto-lanceolate, inserite nel dorso sopra della base, profondamente divise nelle due logge , le quali sono lesiniformi e si aprono per l'apice, di color rosso-scuro. Il pistillo è poco più lungo della co- rolla, per cui l'apice dello stilo e lo stimma sono eserti. L'ovario è tondo, schiacciato da sopra in sotto, con IO, 8 o 12 leggiere co- stoline verticali di sopra , è peloso per peli piuttosto corti e bianchi ed ha 5 o 4 logge. Lo stilo è da tre a circa quattro volte più lungo dell'ovario, diritto, grossetto , un po' angolato e con un solco lon- gitudinale superficiale e stretto in ciascuna faccia, glabro, di color violetto-rossiccio. Lo stimma è in capolino, con 5 o 4 leggieri lobi. (Pari. ms. , descr. di pianta coltivata). » Osservazione. — Il genere Pentapera fu distaccato dalle Erica unicamente per la pentameria dei fiori, abbencbè l'incostanza di questo carattere fosse già stata notata da Gussone fin dalla prima descrizione ch'egli diede della sua pianta; e intanto botanici auto- revoli, anche dei più recenti, continuano a serbare un genere per un carattere che non ha bastato a dirimere la pianta in due specie. * ' Flores 4-meri, fc. Erica carnea. E. decumbens , glabra, foliis subquatemis, patulis, lineari bus, planis, subapiculatis, subtus carinatis, lloribus in racemis termina- libai paucilloris , breviter pcdicellatis pedicellis bracteolatis, sepalis corollam dimidiam sub&quantibus, corolla rosea, tubuloso-urceolata, dentata dentibus obtnsis erectis , sta minibus exsertis, antheris basi inappendiculatis, stilo cum staminibus exserto. Erica carnea Linn. sp. plani, ed. I . p. 35,"). Beri. //. ilal. /'. p. 329; et auct. Erica berbacea Linn. o. e. I . p. 352; et auct. Erica mediterranea Linn. mmit. p. 229 (ex loco). Santi'.' viagg. 2. pt 172, 115. San/ tran. aìb. Tote, p. 75, I i. I /./<. 108. l'oli. /ì. ver. /. />. 504. Uni*/ enum. pi. imp. •tti/r. p. 216. Tateif //. prof. sen. p. I Erica porpnrasceni Bart.tcat. piani. Sica. /». 118, 698 ERICACEE. Figure. — Zann. ist. piant. Yen. t. 46, 132. Bot. mag. t. 11 . Reich. ic. fi. germ. 11. t. 114. f. 1. )3 urceolaris, foliis crassiusculis subtus subsulcatis , corolla breviore raagis campanulata. Erica carnea var. urceolaris Reich. o. e. p. 73. Figura. — Reich. o. e. t. 115. f. 2. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi aridi Sas« sosi, boschivi o scoperti, dei monti della Penisola superiore e media, e più raramente in pianura nelle ghiaie, e anche in riva al mare (la var.). Principia a Lopatza sopra Fiume (Smith!), e seguita per: Trieste al Farnedo (Bert.), il basso Friuli a Ramuscello, Cordovado, Dignano, Spilimbergo (Pir.) , la Carnia al Wischberg (March.), a Pontebba e al Nassfeld, il Cadore al monte Mauria! , e all'Antellao fra i mughi (Venzo!), le rive della Piave (Bert.), Venezia al Caval- lino (Pari.!, ecc.), aTreporti (Ruch.)e altrove, Bassano'(Parl.!, ecc.), il Vicentino (Marz., ecc.), gli Euganei (Trev.), il Polesine nell'isola di Ariano (Grig.), Verona al bosco Mantica (Bracht!), il Baldo nelle valli Brutta (Goir.!), di Caprino e dell'Artillon (Poli.) e nel monte Maggiore (Hausm.), il Tirolo in vai di Ledro sull'alpe Tremals (Porta!), in valle di Campo (Cald.!), presso Tione , a Roveredo , Borgo, Trento, in Fassa, a Cles, a Eppan, intorno a Bolzano co- mune, a Bressanone, Mùhlbach, Welsberg, a Terlan, Merano, Martell, Trafoi (Hausm.), il Bresciano nelle valli Trompia e Sabbia, frequente, cosi a Caino, a Rocca d'Anfo (Zersi), da Bovegno in su a 800— 1000 metri, sul Dos Alto a 1900—2000 metri (Pari.!), tutto il Bergamasco (Rota), così a Edolo (Ricca!), la vai Tellina a Bormio a 1200—1400 metri (Pari.!), e comunissima a Piateda , a Caiolo e in valle Malenco (Mass.), il Comasco in copia (Com.), così a Como (Rampoldi!), ai Corni di Canzo (Ors.!), i monti Barro (Pari.!), e Barbisino (Daenen!), a Orandola, fra Tremezzo e Me- naggio!, il Ticino pure in copia (Com.), cosi a Chiasso (Favrat !) , al monte Generoso (Penz.), a Lugano (Bert.), il Sempione (Favre), il Novarese a Scopa, a Pie di Mulera e alla Grotta Cusana d' Intra , piuttosto rara (Bir.), fermandosi infine a Riva di vai Sesia (Carestia!), fra Crevacuore e Trivero (Colla), a Pettinengo, Camandona, Pioella, Mottalciata (Zum.j; riprincipia nelle Alpi Marittime in valle di Maira (Ali.), in vai di Pesio (Ard.), a Orno (Bourgeau!), a Vicola (Ung.~ Sternb.!) , e prosegue per l'Appennino ligure al monte Eurbi (Berti !), sopra Chiavari al monte Aguglione (Delpino!), i monti del Bracco (Biechi !, ecc.) presso Borghetto (Webb !) , nel monte Gotro (Pari.!), ERICA. 699 ne) monte Corneviglio , e presso Bolano (Bert.), per tutte le Alpi Apuane, dalla loro base insino alle più alte cime, e per l'Appen- nino tosco-emiliano a Pontremoli!, nei monti di Specchio nel Par- mense (Pass.!), al Ghiardo sopra Reggio secondo Brignoli (Mori), nei monti dei Bagni di Lucca e Pistoiesi secondo Savi, presso Por- retta al Granaglione, di rado (G. Bert., Cocc); nasce poi ne' monti intorno Firenze secondo Savi, dove però nessuno l'ha più veduto , a Siena secondo Bartalini, e secondo Santi a Montalceto nel Senese, e in Maremma a Talamone e al monte Argentaro; nasce infine nei monti del Romano (Bert., Sang.!), e più precisamente presso Roma al Pigneto Sacchetti, alla Macchia delle Quartarelle ecc. (Sang.). I fiori compariscono in boccio nell'autunno, e restano cosi chiusi e verdi per lungo tempo , ed è lo stato in cui la pianta rappresenta l' Erica herbacea di Linneo ; la vera fioritura è da febbraio a maggio nei luoghi bassi, e da maggio ad agosto nei più alti. Distribuzione geografica. — Nell'Europa media-meridionale , tra la Francia a ponente e la Russia a levante. ce Descrizione. — Suffrutice formante graziosi cespuglietti , glabro, verde, fornito di rizoma delicato, cilindrico, scuro, con fibre radicali fibrillose e nericce. I fusti sono ramosissimi, e come i rami ascendenti, delicati, nericci, nudi e come nodosi in basso per la caduta delle foglie , vestiti in alto di foglie nate a quattro a quat- tro, rigidette, corte, orizzontali, strette-lineari, quasi acute, leg- germente scanalate di sopra , un po' convesse e con un nervo longitudinale poco sporgente di sotto, scabrosette nei margini, assottigliate alla base quasi in un picciolo corto e gialliccio , nella qual parte sono dirette in su. I fiori nascono solitarii o gemini al- l'ascella delle foglie vicino all'apice dei rami, quasi in un racemo laterale, ciascuno di essi è nutante e sostenuto da un pedicello de- licato, cilindrico, rossiccio, più corto delle foglie, il quale ha alla base due o poche brattcole assai piccole, ovate, larghette e cigliate e v.-rso la metà tre bratteole ovato-lanceolate, avvicinate ad esso, ottusette e anch' esse cigliate. Il calice è diviso profondamente in quattro lacinie lineari-lanccolate , ottusette, avvicinate alla corolla di cui superano la metà, di color roso e glabre. La corolla «''allun- gata tubuloso-orciolata , ba quattro «lenti corti, lunghetti ad ottusi: ò di color roseo-carico e glabra. Gli stami sono 8, più lunghi «Iella corolla, le antere loro sono eserte; i filamenti sono piani, bianchicci; le antere scure, inserite per la base, bifide eon le logge avvicinate e aprentisi esternamente con un largo toro allungato, esteso dal- 700 ERIGACEE. l'apice sin alla metà della loggia. Il disco è scuro, smerlato per il passaggio della base dei filamenti. Il pistillo è più lungo degli stami. L'ovario è piccolo, quasi tondo, con otto costole ottuse, è verde e glabro. Lo stilo è lungo, eretto, filiforme, di- color roseo, glabro. Lo stimma è circolare, pervio, del colore stesso. (Pari, ms., descr. della pianta del Dos Alto). y> Osservazioni. — Linneo stesso nella Mant. alt. p. 373 co- nobbe che l'Erica carnea e VE. herbacea erano una stessa specie, alla quale conservò il nome di herbacea (o. e. p. 372). I botanici a ragione hanno preferito quello di carnea. VE. mediterranea Linn., cui venne da esso data per patria l'Austria, non può riferirsi alla var. occidentalis dell' E. carnea (Benth. in Cand. syst. nat. 4. p. 614): che del resto mi sembra specie ben distinta (E. lugubris Sai.), vedasi Bab. Man. brit. bot. p. 193. 3. Erica verticillata. i E. suberecta, glabra, foliis subquaternis, adpressis dein erecto- patulis, linearibus, crassiusculis , obtusis, supra subcarinatis subtus sulcatis, floribus in racemis terminalibus brevibus vel elongatis la- xiusculis, longiuscule pedicellatis pedicellis basi tantum bracteolatis, sepalis corolla quadruplo brevioribus, corolla rosea, campanulata, lobato-dentata dentibus obtusis erectis , staminibus exsertis, antheris basi inappendiculatis, stilo cum staminibus exserto. Erica verticillata Eorsk. fi. aeg.-arab. p. 210. Boiss. fi. or. 3. p. 970. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 424. Are. comp. fi. Hai. p. 462. Erica vagans (non Limi.) Maly enum. pi. imp. auslr. p. 216. Zum. fi. ped. 2. p. 147. Figure. — FI. grcec. t. 352. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 115. f. 3. Abitazione — In Istria secondo Maly, e Boissier. A Gallipoli presso Lecce secondo Ces. Pass. Gib. , giusta un campione senza fiori nell'erbario Gussone. Distribuzione geografica Nel Mediteranneo orientale. Osservazioni. — Questa pianta è certamente vicina alla se- guente, ma se ne distingue bene soprattutto per il fiore; su di che ERICA. 701 * si poò riscontrare Weiss in Verh. zool.-bot. ges. in Wien, 17, p. 755. E più vicina ancora all'idrica vagans dell'Europa occi- dentale. 4. Erica imiltiflora. E. erecta, glabra, foliis subquinis, adpressis dein erecto-pa- tulis, linearibus , crassiusculis , obtusis, supra carinatis subtus sul- catis, floribus in racemis terminalibus brevibus confertis , longe pedicellatis pedicellis basi tantum bracteolatis , sepalis corolla triplo brevioribus, corolla rosea, campanulato-urceolata, dentata dentibus obtusis erectis, staminibus exsertis, antheris basi inappendicnlatis, stilo cum staminibus exserto. Erica multiflora Lmn. sp.pl. ed. 1. p. 355. Beri. fi. Hai. 4. p. 324; et auct. Erica vagans (non Lìnn.) Cand. fi. fr. 6. p. 430. Erica peduncularis Presi del. prag. p. 89. Guss. fi. sic. synt 1. p. 446. Cale! descr. is. Lamp. p. 25. Grech Del. fi. mei. p. 22. Tom. II. sic. p. 359. Figure. — Garid. hist. pi. d'Aix t. 32. Reich. ic.fl.germ. 17. t. 114. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In luOglli aridi, Scoperti o boschivi, sulle rupi ecc., delle parti più calde d'Italia, però di- stribuita molto irregolarmente. Nasce a Nizza (Balb., Cand.), dove però è rara, non trovandosi che al vallon di Magnan e a Bellet, e a S. Ospizio presso Villafranca (Ard.) ; nasce ai Bagni di Lucca se- condo Archbald, e più su in vai di Lima a Vico Panccllorum (Gian- nini!, Biechi), località eccezionale, poiché trovasi nella regione submontana dell'Appennino; fu indicata presso Livorno da G. Tar- l; i o n i ; dove principia in questo lato occidentale della Penisola per non interrompersi per lungo tratto, ò a Piombino (Bicasoli!), vorrano (Cambi!), seguitando poi per l'Alberese presso Grò (Pari.!), Tajamone, il Tombolo tra l'Àlbegna e Santa Liberata (Santi, ecc.), monte Argenterò, dove abbonda!, e nell'interno per Nami (Bert., Carducci l), e Terni (Nardttcci!) virino alla cascata delle Marmore (Levier!). e fra Terni e Spoleto (Bert.), indi perla costa romana dove Bbbonda (Sri.. Maur.), colia Fiumicino (Sang.), a Ostia (Bert), a Castel Posano (Webb!) ecc., per il Circeo (Rolli!), Terracina, abbondante (Fiorini \)s la Campania a Fondi, a 5. Ger- 702 ERICACEE. • mano (Ten.), a Uri alla Civita ed a Sperlonga, a Traetto a S. Maria Infante, a Spigno al Montone (Terr.), a Valvori (Terr.!), eia pare che si fermi; dal lato orientale della Penisola nasce in provincia di Lecce (Bert.), in Puglia al Gargano, nel monte Spigno, a Serra Capriola (Ten.), e nel Piceno a Cavaceppo presso Ascoli (Orsini!); delle isole minori è stata trovata in quelle di Montecristo (Bert.) e di Giannutri!, di Figarello presso capo Figaro in Sardegna (Mor.) , di Ponza, frequente (Bolle!), di Maretimo, Favignana e Levanzo , di Pantellaria (Guss.), di Lampedusa (Cale.!, Aiuti!, ecc.), e nelle Maltesi in più siti (Grechi, Duthie!, ecc.); trovasi nelle isole mag- giori di Corsica a Rogliano (Mars.) , e da Macinaggio a capo Corso (Sai.), e di Sicilia a Trapani (Pari.!), Palermo in più siti (Pari.!, Tod.!, ecc.), Messina (Nic), Avola (Bianca!), Noto, comunissima (Sii.), Vittoria (Aiuti!). Pare che fiorisca due volte, una volta in au- tunno, da settembre a novembre , un'altra volta in primavera, da maggio in là. Distribuzione geografica. — Nel Mediterraneo, dalla Spagna alla Dalmazia e alla Grecia , e nell'Affrica settentrionale. «Descrizione. — Rametti eretti, ascendenti, avvicinati in ce- spuglio, quasi rosei, glabri, angolati, con gli angoli ottusi e quasi costole che scendono dal pulvinulo, divisi da solchi. Foglie avvici- nate fra loro quasi in giro per cui paiono quasi a 4 a 4, eretto-pa- tenti o patenti nello stato adulto , quelle avvicinate ai rami un po' curvate in dentro quando sono giovani, lineari, ottusette o ot- tuse, ristrette alla base quasi in un corto picciolo il quale è avvicinato al rametto, quasi piano di sopra e ivi puberulo, un po' convesso di sotto ed ivi glabro , ingrossato alla base dove corrisponde al pulvi- nulo , verdognolo-gialliccio , con poche e cortissime ciglia nel mar- gine: le foglie sono un po' convesse nella pagina superiore o interna e ivi come punteggiate per punti alquanto sporgenti, di sotto hanno un solco longitudinale , con il margine con qualche raro dentino o ciglio o glabro, adulte sono di un verde scuro, giovani di un verde chiaro. I fiori sono 2 o 3, talvolta solitarii all'ascella delle foglie dei rametti in modo da formare un racemo assai vago per la quantità dei fiori, attesa la molteplicità dei rametti fioriferi. Sono portati so- pra pedicelli più lunghi o quasi eguali alle foglie, e sono un po' pendenti in giù o quasi eretti. I pedicelli sono delicati, filiformi, glabri, di color roseo-carico, uniflori, circondati alla infima base da poche brattee, cuoprentisi le une le altre quasi embrici, assai piccole, quasi tondo-ovali, roseo-bianchicce, con ciglia corte nel ERICA. 703 margine; poco sopra della base hanno tre bratteole , che sono di- stribuite in modo da farvi uri piccolo involucro, cuoprentisi in parte con i loro margini, ovali e simili per il colore e le ciglia alle brattee dell'infima base, tali bratteole hanno l'apice un po'patulo. Il calice si compone di 4 sepali, piccoli, eretto-patenti, avvicinati alla co- rolla, ovato-lanceolati , quasi acuti o ottusetti, con una leggiera ca- rena nel dorso, rosei, con l'apice spesso verdognolo , con corte ciglia nel margine. La corolla è un po' gonfia, ovoideo-bislunga , con 4 denti corti, larghi e molto ottusi all'apice, i quali sono un po' patuli: è rosea, glabra. Gli stami sono 8, più lunghi della co- rolla in modo che le antere sporgono interamente o quasi intera- mente fuori e staccano bene sulla corolla per il loro colore quasi rossiccio. I filamenti sono eretti, piani, stretti, lineari, glabri, ro- sei. Le antere sono erette, bislungo-lineari, ora più ora meno profondamente bifide all'apice, in modo da essere divise fino a un terzo, un quarto, la metà ed anche sotto di questa, inserite ap- pena sopra la base, biloculari, aprentisi per un foro molto obliquo verso l'apice, puberulo-scabre. Il pistillo è lungo quasi quanto gli stami. L' ovario è posto sopra un disco, il quale è un po'schiacciato da sopra in sotto, con otto denti ottusi nel margine, di color rosso scuro e glabro : fra i denti passano i filamenti che all' infima base sono ascendenti. L'ovario stesso è piuttosto piccolo, tondo-ovato, ottuso e un po' ristretto in alto, con 8 costole longitudinali, è glabro e rossiccio, più chiaro del disco. Lo stilo è lungo , eretto, filiforme, roseo, glabro. Lo stimma è come troncato, pervio, di color roseo appena più carico dello stilo. (Pari, ms., descr. della piatila di vionte Argen(aro). » 5. Erica &co|»nrin. E. creda, glabra, foliis ternis, patulis, linear ibus, plani», obtusis, subtus sulcatis , lloriluis in raeemia kerminalibus elongatii laxiusculis, breviter pedice) la tis pedicellis bracteolatis, sepalis co- rolla plus quam duplo brevioribus , corolla sordida, globoso-campa- niilata, lobata lobia obtusis itamirubua inclosis, antheria basi inappendiculatis , siilo aubincluso. linea Bcoparia Unii. tp. pieni, té. I. Bert. //. Hai. ì. I aucl. omn. 704 ER1CACEE. Figure Clus. hist. p. 42. f. iiif. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 113. f. 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei boschi e negli scopeti delle parti medie della Penisola ; rarissima nell'Alta Italia, non vi è stata trovata che nel Faentino sul monte della Pietra alla Cà di sopra (Cald.); si stende per la Liguria, meno frequente però dell'erica arborea (De Not.): a Nizza, Berrà , Men- tone, poco comune (Ard.), Gastion nel Nizzardo, Albenga (Ali.), monte Gneo (Garrega!), capo Panaggi presso Arenzano (Piccone!), monte Gazzo (Cald.!) , Pegli ecc. (Bert.) ; è comunissima in Toscana, nelle regioni maremmana e campestre, ed anche nella submontana: in Versilia (Simi!), nel Lucchese, nel Pisano!, in vai di Nievole (Galandrini !, ecc.), nel Fiorentino, presso Vallombrosa!, in Casen- tino verso Prataglia (Pari.!), a Volterra (Amidei!), nel Senese, nel Massetano!, nel Grossetano (Santi), nel monte Amiata !, nel monte Argentaro (Santi) , nonché nelle isole dell'Elba (Bert.) , e di Monte- cristo (Taylor!); è frequente nella costiera del Lazio (Sang.), così ad Ostia (Bert.), e Terracina (Rolli !); nasce in Corsica, qua e là : nella montagna d'Aiaccio, al col S. Giorgio ecc., comunissima tra Portovecchio e la Solenzara, nella pianura di Biguglia (Mars.), nei monti di Bastia, rara in cima al monte Stello a 4200' (Sai.), a Calvi (Bert.); frequente in Sardegna (Mor.!): in Caprera, abbon- dante, nella Gallura vicino a S. Maria (Gemi.!), presso Ingurtosa verso Arbus (Ascherson !), nell'isola S. Pietro (Bert.). Fiorisce in maggio; fruttifica in giugno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, dalla Dal- mazia al Portogallo, Francia fino nel nord, Madera. 4». Erica arborea. E. erecta, caule hirto-canescente, foliis glabris, ternis, erectis, angustissime linearibus , crassiusculis, obtusis, supra planis subtus sulcatis, floribus in panicula amplissima densa e racemulis, breviter pedicellatis pedicellis basi tantum bracteolatis , sepalis corolla plus quam duplo brevioribus, corolla candida, campanulata, lobato-den- tata dentibus obtusis erectis, staminibus inclusis, antheris basi in appendiculam cristatam productis, stilo exserto. Erica arborea Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 353. Bert, fi. Hai. 4. ». 321 ; et auct. omn. ERICA. 705 Erica scoparia (non Limi.) Re fi. al. prodr. p. 43. Figure. — Clus. hist. p. 41 '. FI. grcec. t. 351 . Reicli. ic. fi, gemi. 17. t. 113. {. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Questa Ò la più diffusa delle nostre Eriche, trovandosi in quasi tutta Italia, e nei luoghi più favorevoli arriva ad. essere un alberetto, per esempio nella Maremma toscana se ne trovano individui col tronco di 20 centimetri di dia- metro; nasce nei boschi, ed in altri luoghi selvatici. Meno comune però nell'Alta Italia, vi si trova abbondante alle falde dei monti Lariensi, specialmente presso i villaggi di Moltrasio, Argegno, Rez- zonico , Cremia, Bellano, Dervo , Corenno e Piona, e trovasi anche sotto Albonicò presso la riva di Chiavenna, nella valle di Arigna ed a Morbegno (Com.), alla Camocia (Bert.) , tra Riva e Ghiavenna, tra Poco d'Adda e Morbegno (Gaud.), a Ponchiera e altrove in vai Ma- lenco (Mass.), in vai Caleppio (Piota) e a Villa di Serio (Bert.) nel Bergamasco, nel Bresciano sui colli ad Urago, Collebeato, Provezze, abbondantissima (Zersi), nel Tirolo a Gondino (Ambr.!), a Castel Lodrone (Porta!), tra Darzo e Lodion, presso Lodron al lago d'Idro (Hausm.), a Trento (Perini!), in Fassa, dov'è comune, e in Ficmme, dov'è più rara (Bert.), sui colli Veronesi, principalmente a Montalto di Cere (Poli.) presso Caprino (Fontana!) , copiosissima (Poli.) negli Euganei (Kellner !, Sacc.!), nel Lido di Venezia (Massalongo!), nel- l'Istria più meridionale pianta prevalente nelle macchie (Freyn, ecc.); e sulla riva destra del Po nel Parmense a Sala (Pass.!), qua e là e rara nel Reggiano e Modenese, a Valle Urbana, a Castelvetro dove abbonda (Gib. Pir.), a S. Valentino (Pir.!), copiosa nel Bolognese (Cocc), e su in vai di Reno fino a Granaglione ((ì. Bert.), a Faenza in più siti (Gald.). Nasce ovunque nella Liguria (Bert., De Not., ecc.), risalendo sino a Granile nel territorio di Tenda (Ung. -Sterni».!) ; ovunque in Toscana nelle regioni maremmana e campestre, netra anche nella regione submontana, così sopra Pontremoli!, in Versilia (Simi!), ai Bagni di Lucca (Duthie), presso Vallombrosa (Boni !), e occupa poi le isole di Gorgone (Lena!), di Capraia (Mor. De Not), dell* Elba I, di Montecristo (Taylor) e del Giglio (Parl.I); nasce a Urbino (Serpieril), Treia (Narduccil), Ascoli (Pari.!), <•<■<•.; a Terni (Narduccil), Viterbo (Macch.I), comunis- sima nel Romano (Seb. Maur.), .i Terracina (Bert); a Uri, Speri Teano ipoli (Pari. in Capri, dov'è rara (Pasq.), in Ischia ivunque (Guss.); . <>miì- gnano, Acquavella, aerale Fi (IRA Itamana. Vili.. Vili. 706 ERICACEE. rara (Pasq. Lic); a Otranto (Groves); a Cosenza (Aiuti!), a Pizzo, dove abbonda (Ricca !) , nel monte Pecorara (Are. !), presso Scilla ecc. (Macch.). Abita ugualmente le tre grandi isole e le isolette adiacenti: la Corsica, comunissima nelle regioni bassa e media (Mars.), così a Bastia, in cima al monte Stello a 4200' (Sai.), a Calvi (Soleirol!), Corte (Req.!), Aiaccio (Bourgeau!), ecc.; la Sardegna, comunissima (Mor.!), così in Caprera (Genn.), a Gennamari (Ascherson !), ecc. ; la Sicilia a Castelvetrano, ad Alcamo, presso Palermo a Secciara , al Parco (Guss.) , a Gibilrossa e a Marineo, alla Ficuzza (Pari.!, ecc.), a Busambra (Bert.), a Cefalù (Pari.!, ecc.), Finale, Castellobuono, Caronia, Gioiosa, Brolo (Guss.), Messina (Seguenza!, ecc.), Itala (Guss.), e in tutte le Eolie (Guss., Loj.), nonché in Pantellaria (Guss.). Fiorisce secondo i luòghi in febbraio e marzo, o marzo e aprile, o aprile e maggio , o maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale dal Porto- gallo a Costantinopoli, Asia Minore settentrionale, Affrica settentrio- nale, Madera e Canarie. 9. Erica cinerea. E. erecta vel adscendens, caule minute piloso , foliis glabris , ternis, erecto-patulis, angustissime linearibus vel lanceolato-linea- ribus, obtusiusculis, supra planis subtus subcarinatis, floribus in racemis terminalibus brevibus vel elongatis laxiusculis , breviter pe- dicellatis pedicellis apice tantum bracteolatis, sepalis corolla subduplo brevioribus, corolla purpurascente , urceolata /dentala dentibus obtu- sis erectis, staminibus inclusis, antheris basi in appendiculam cri- statam productis, stilo exserto. Erica cinerea Linn. sp. pi. ed. 1. p. 352. Bir.? fi. aeon. p. 131. Beri.! fi. Hai. 4. p. 327. Trev. prosp. fi. eug. p. 22. De Not.ìrep. fi. lig. p. 272. Prosp. fl.ìig. p. 35. De Vis^Sacc. cat. piani. Yen. p. 165. Ing.? cat. sp. Mona1, p. 34. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 424. Are. comp. fi. ital. p. 462. Erica Tetralix (non Linn.) Ing.? I e. Figure. — FI. dan. t. 38. Engl. hot, t. 1015. Reich. ic. (I. germ.1l. t. 112. f. 2. Abitazione e Fioritura. — Nei monti a ponente di Genova: sopra Pegli (Genn.!) e Sestri copiosissima (De Not.!) al monte Oli- veto (Bert., Rosellini!, ecc.), e a Multedo (Carrega!, Canepa !), sopra ERICA. 707 il Sassello (De Not.) , ai capo Berta (Berti!), sopra Oneglia (Ali.)- Forse in Mondovì lungo l'Ellero, e presso il Santuario di Vico , se- condo Ingegnatti; indicata da Biroli sui monti d' Intra, e Canobbio frequente : se pure ambedue questi autori non V hanno scambiata con T Erica carnea. Negli Euganei secondo Trevisan , ma ivi non indicata da altri. Fiorisce da giugno a settembre. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale ed occi- dentale. S. Eric» iiiiillieuiilis. ! E. erecta vel adscendens , caule minutissime piloso, foliis già- bris, quaternis, patulis, lineàribus, crassiusculis, obtusiusculis, supra planiusculis subtus sulco profundo exaratis, floribus in umbel- lis terminalibus, breviter pedicellatis pedicellis apice tantum bracteo- latis, sepalis corolla 5 — quadruplo brevioribus, corolla rosea, urceo- lata , dentata dentibus obtusis recurvatis, staminibus inclusis, antheris basi in appendiculam partitam productis , stilo subin- cluso. Erica multicaulis Sai. in trans, linn. soc. 6. p. 369 (excl. syn. Willd.) (1802). Erica ramulosa Viv.! ami hot. 1. pars 2. p. 169 (1804). Sulis- Marschl. aufz. in Kors. p. 26. Beri. fi. Hai. 4. p. 326 (excl. syn. Willd.). Pasq.! fi. ves. p. 66. Ter/, sec. rei. Terr. Lav. p. 87. Erica Corsica Cand.l fi fr. 3. p. 677 (I80Ò). Req. lett. pi. Cors. Capr. p. 8. Elica strida Andr. mon. yen. Erica 2 (1806 , non Domi 1196, net Willd. 1799). Mor.t fi. sani 2. p. 5.51. Cren. Godr. fi. Fr. :'. ..'. )lars. cai. pi. Con. p. 94. Terr. ter:- rei. Terr. Lav. p, 72, Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 425. Are. comp. fi. Hai. p. \62. Ilari, fi. sard. comp. p. 43. Figure.— Wendl, Eric, ir 10. t. alt. Vie fi. Hai. fraym. t. 7. Andr. o. e. t. 92. Cand. ir. plani. Cali. t. 17. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Al margine delle ncque in Corsica, nella regione media: a Ponti' «li Colo, a Castagniccia comune (Sai-Mar i hi.), al 1 1 li Guagno , a Vico , a Corte (Requien !), in valle di Ba Requien) , alla R ilvi , a P leirolh, sui monti .li Cagna (Kralikl), a nio «li Gnfvjno 708 ERICACEE. (Dufour !), ad Aiaccio (Jordan!), comune nei circondari di Aiaccio, di Corte e di Sartene , scende fino nel piano a Portovecchio, lungo lo Stabiaccio al molin di Baia, lungo l'Oro, rara al nord delle valli del Golo e del Bevinco (Mars.), a Bonifacio, a Qnenza (Gren. Godr.), ecc. Medesimamente in Sardegna a Sarcidano (Genn.!, Reichhardt!), al monte Santo Pula, ai Sette Fratelli, ad Oliena, a Tempio (Mor.), al monte Limbardo (Barb.). Cresce pure nel Napo- letano sul monte S. Angelo di Castellammare (Pasq.!) all'Acqua Santa (Heldreich !, Huet!), al ponte di Molina fra Cava e Vietri (Levierl), nell'isola di Capri (Kuntze!), frequente sulle rupi (Pasq.), rara nella salita di Anacapri (Bolle!), e secondo Terracciano a Val- vori nell'andare a S. Biagio Saracinesco, e a Mondragone sui colli, e sul monte Marsico (Terr.). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre nella Spagna meri- dionale. Osservazione. — Non ho la pryna edizione del Don-n Hort. canlabr. dove fu insenta V Erica strida del Capo, ma. dalla seconda edizione risulta che l'opera è un mero catalogo di nomi senza de- scrizioni. Ad ogni modo la descrizione della pianta di Donn , data poco dopo (1799) da Willdenow (Sp. plani. 2. p. 366) non quadra punto con la pianta europea, e cade così la supposizione avanzata da Grenier e Godron che fossero la stessa, e che l'indicazione della patria al Capo derivasse da errore. TUIBU SECONDA.. A il «I i* o in e d e e. Andromede^: et Rhodore.e Don. Andromede^; Meisn. plant. gen. p. Iù3. Corolla decidua. Fructus dehiscens. in. ANimoj?fi:DA. Poliifolia Dnxb. Andromeda ex parte Limi. gen. pi. p. 1V3. Andromeda Don ex anct. Benth. Hook. gen. plant. 2. p. Ò87. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 421, t. 67 f. 2. ANDROMEDA. 709 Calyx parvus, membranaceus. Corolla urceolata, dentata. Sta- mina 10. Antherae loculi rima brevissima (poro) debiscentes. Septi- fragii valvaa cum septis secedentes. Seminum testa firma. Portamento — L'unica specie del genere è qui descritta. Andromeda Polifolin. Andromeda Pòlifolia Limi, sp. pi. ed. 1. p. SOS. Bert. fi. ital. 2. p.430. Ces. sagg. geogr. bot. Lomb. p. 53. Hausm. fi. Tir.p. 567 . De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 165. Anzi aucL fi. nov.-com. p. 193. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 422. Are. comp. fi. ital. p. 461. Figure. — Litui, fi. lap. t. 1. f. 2. Duxb. pi. min. cogn. cent. 5. t. 55. f. 1. FI. dan. t. 54. Etigl. bot. t. 713. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 110. f. I. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rarissima in IllOglli tor- bosi elevati delle Alpi. E stata trovata sopra il villaggio d'Oga in vai Tellina (Anzi), in vai Camonica al Tonale (Ricca!), e in Pisgana sopra 2000 metri (Pari,!), in Tirolo presso Male nella vai Selva (Rall!), nell'alpe Bellamonte in Fiemme, e a Welsberg in Pusteria (Hausm.), in Cadore (Venzo!), nel Vicentino (Moretti!, Barbieri!) a Palù di Marcesina (Bert., Hausm.), nel 'Friuli secondo SulTren , ma secondo Pirona è uh errore. Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale e media , Asia settentrionale, Nord-America settentrionale. « Descrizione. — Perenne, verde, glabra. Rizomi delicati, ra- mosi, di un giallo quasi di zaiì'erano, con fibre radicali delicatissime. Fusti giacenti per terra, radicanti, poi ascendenti, 'cilindrici, ver- dognolo-rossicci. Foglie alterne, avvicinate fra loro , erette o eretto- patenti, coriacee, bislunghe-lineari , fornite di una punta quasi pun- gente e gialliccia chiara, un po' convesse, verdi e con un solco longitudinale di sopra, di un verde bianchiccio e con un nèrvo lon- gitudinale di sotto, con i margini rovesciati, ristrette alla base in un picciolo cortissimo , e verdognolp-bia.nchiccio o in parte rossiccia. Fiori piccoli, cernui, quasi in fascetl imbrello all'apice dei ra- metti. Peduncoli quasi ascendenti, appena appena più grossi verso alto, rosei, da due a più di (re volte più lunghi del fiore. Brattee ovali-lanceolate, ro e piccolo, patente, diviso finoal terzo inferiore in cinque lacinie, le quali sono ovate, ottusette, è di co- 710 ERICACEE. lore roseo chiaro, più bianco alla base. Corolla ovato-tonda , con cinque angoli, ristretta in alto, con cinque lobi, corti, ovali-tondi, curvati in fuori, è roseo-chiara e quasi bianchiccia in basso, glabra di fuori, pubescente verso la gola. Stami molto più corti della co- rolla, inseriti sopra un disco ipogino con la corolla. Filamenti lan- ceolati , bianchi in basso , scagliosi e giallicci in alto , pelosi per peli lunghetti, rozzi e bianchi. Antere bislunghe, appena smar- ginate alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse , bilo- culari, aprentesi all'apice per un poro, di un violetto rossiccio scuro, finamente tubercolate quando si vedono con una forte lente e fornite all'apice di fuori di due appendici, una per ciascuna loggia, le quali sono più corte di esse, ascendenti, e di colore più chiaro. Pistillo più lungo degli stami. Ovario libero, ovale-tondo, angolato, glabro, verde-chiaro , con un disco verde-scuro che lo circonda alla base quasi come anello. Stilo lungo più di due volte dell'ovario, grossetto, assottigliato in alto, bianchiccio in basso, verdognolo in alto, gial- liccio. Stimma con cinque piccoli lobi ottusi e violetti. (Pari, ms.,, descr. della pianta del Tonale). » IV. LOISELEURIA. Loiseleuria Desv. in journ. de hot. 18 13.. p. 35. Denth. Hook. gen. pi. 2. p. 595. Azalea (non Linn.) Ces. Pass. Gib. camp. fi. Hai. p.4%1. t. 66. f. 4. Calyx mediocris, membranaceus. Corolla campanulata, fìssa. Stamina 5. Antheras loculi rima per totam longitudinem dehiscentes. Septifragii valva septis solutis secedentes. Seminimi testa firma. Portaménto. — L'unica specie del genere è descritta ap- presso. Osservazioni. — W Azalea di Linneo (Gen. pi. p. 53) fu un altro nome imposto al Chamcerhodendros di Tournefort (Inst. p. 604); più tardi Linneo divise il genere in due, Rhododendra decandri e Azalea pentandre; da queste ultime Desvaux separò la A. procum- bens erigendola a Loiseleuria. Non è dunque esatto asserire, come da parecchi autori è stato asserito , che il genere linneano Azalea abbia per tipo VA. procumbens , e debba andare con quel nome an- corché ridotto a questa specie sola. LOISELEURIA. 711 IiOBseleiiria procimibens. Azalea procumbens Limi. sp. pi. ed. 1. p. 151. Bert.l fi. ital. 2. p. 429 ; et auct. ital. plur. • Loiseleuria procumbens Desv. I. e. Ard. fi. Alp.-mar. p. 253. Tiss. guid. St. Berti, p. 65. Favre quid. hot. Simpl. p. 142. Figure FI. dan. t. 9. Erigi, hot. t. 865. Rekh. ic. fl.germ. 17. t. 108. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In tutte le Alpi , Sulle rupi, nei pascoli rocciosi ecc., delle parti più alte. Rara nelle Alpi Marittime, vi fa al Pizzo d' Ormea nelle Viosenne, e forse nelle alpi di Tenda (Ard.); abbonda nei monti di Giaveno , e del Cenisio (Re) , cosi a Pionche (Pari.!, ecc.), al Piccolo Moncenisio (Beccari!); nella catena del monte Bianco trovasi nell'Altèe Blancbe (Webb!); quindi sul S. Bernardo al Pian di Giove, a Dronaz, a Brasson ecc., ad un'altezza media di 2550 metri (Tiss.); nasce nel monte Rosa (Balsamo!), a Gressoney la Trinité sull'alpe Betta, in Valdobbia a Plaida (Carestia!), comune nelle alpi principalmente di Rima , e Scopa (Bir.), sul Mombarone (Zum.); comunissima nel Sempione , in molti siti (Favre), e poi al monte Madone invai Vegezzo (Bert.), nonché al Gottardo (Gaud.) all'Ospizio (Siegfried !) ; nasce sul S. Ber- nardino (De Not.l), al lago Nero presso Madesimo (Tranquilli!), al Pizzo Stella sopra Campodolcino (Gib.!), in valle di Lei (Rampoldi!), in vai Tellina nelle alpi di Mara, Valdone, Zana ed Arcoglio(Mass.), nonché fra lo Stelvio e la cima del Braulio a 2800—2900 metri (Pari.!), alPiz limbrail (Levier!), in Piagherà a 2000 metri (Pari.!); sul monte Cainoghè del Ticino, e sui monti Legnone, Codeno, Bel- lorona, Pizzo di Gino, Costa piatta nella valle Cavargna, sull'alpe di Arengo sopra Livo, sopra l'abitazione del faggio e dell'abete (Coni.), frequente nel Bergamasco da 800 a 2800 metri (Ilota), «osi a Foppolo (Rampoldi!), e sul Tonali1 (Ricca I), nelle prealpi bre- sciane, frequente, e<>>i nelle vette del Cigoletto, e delle Colombine (Zersi) a 2000 metri (Pari.!); in Tirolo sino al limite delle nevi: sull'alpe Cengledino, al Collo e alle Prese sopra Forcegno, in vai di Sol, nei Monzoni in Fassa, in Fiemme, comune intorno a Boi- sano, sull'alpe /il presso Merano, sul Falgamaierjoch , sul W'orm- serjoch, sull'alpe Stilfs in vai Venosta, in Pusteria sul Rudelnorn I . • (tfausra nel Baldo (Barbieri! | pressò I»' cime 71-2 ERICACEÉ. nella valle di Moti Maor (Poli.), nei monti di Primaluna di Strigno, Montalone e Cima di Portole (Montini!, ecc.), nei monti Summano (Poli.), e Grappa (Bert., ecc.), in Cadore nelle cime dell' Antellao, e del monte Cridola di Lorenzago (Venzo!), in Carnia nelle cime dei monti Lanza, Sutrio ecc. (Pir.), e del Wischberg (March.), in- fine nel prossimo monte Canin (Pir.). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Islanda, Scandinavia, Scozia, Pi- renei, Alpi, Carpazi, Siberia, Groenlandia, Labrador, Terra- nuova. « Descrizione. — Fustoramoso, giacente par terra, cilindrico, rosso-scuro e quasi nericcio, i rami giovani più chiari. Foglie opposte, poco più lunghe degli internodii, piccole, patenti, con il picciolo eretto-patente, ovali-bislunghe, ottuse, intere, coni margini rove- sciati, convesse e verde-scure e quasi lucenti di sopra ed ivi con un solco longitudinale assai manifesto,- di un verde chiaro o un po' rossicce di sotto ed ivi con un grosso e largo nervo longitudinale, che con i margini rovesciati fa due solchi, ristrette in basso in un picciolo il quale è poco più corto della metà della foglia o quasi un terzo di questa, gradatamente un po' più largo in basso in modo da toccare ivi il margine del picciolo opposto. I fiori sono da 2 a 5 in un piccolo e corto racemo all'apice dei rametti. Il pedicello è eretto, corto, quasi uguale o più corto del calice, quasi cilindrico, rossic- cio, con qualche raro peletto. Il calice é diviso fin quasi alla base in cinque lacinie avvicinate alla corolla, bislunghe-lanceolate, ottusette, un po' convesso-carenate nel dorso, rossicce come il resto del calice, glabre. La corolla è quasi il doppio più lunga del calice, quasi in forma di campanina, rosea , divisa fin sotto la metà in cin- que e di raro in sei lacinie ovali-lanceolate, ottuse, un po' pattile , glabra. Gli stami sono cinque o di raro sei, la metà più corti della corolla. I filamenti sono corti, lesiniformi, curvati in dentro. Le antere sono scure. Il pistillo è poco più corto degli stami. L'ovario è ovato, verdognolo-glabro, inserito sopra un disco grosso, circo- lare, gialliccio. Lo stilo è lungo quasi quanto l'ovario, si con- tinua, in basso con 1' ovario medesimo , è cilindrico in alto , eretto, verdognolo-glabro. Lo stimma ottuso, quasi tondo, più chiaro dello stilo. (Pari. ms.t descr. della pianta di vai Sesia), » PHYLLODOGE. 713 V. PlIVIiliODOCE. Phyllodoce Sai. parad. lond. 1. p. 36. Benih. Hook. gen. pi. 2. p 595. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 421. t. 67. f. 1. Calyxmediocris, membranacei^. Corolla urceolata, dentata. Sta- mina 1G. AntheraB loculi rima brevissima (poro) dehiscentes. Septi- fragii valvae septis solutis secedentes. Seminum testa firma. Portamento. — L'unica specie nostrale è un fruticetto umile, sdraiato, con molti rami ascendenti, ricoperti da fitte foglie lineari, ottuse, lucenti, minutamente seghettate. I fiori sono pochi in om- brelle terminali, sono sorretti da pedicelli lunghi e glandoloso-pelosi, sono di colore porporino. Osservazioni. — Non posso convenire con Asa Gray (Bot. eontr. in proc. amer. acad. 7. p. 367) che questo genere si debba riunire al Bryanthus Gmel., che ha la corolla di forma differente , campanulata. Piuttosto alla Phyllodoce occorrerà riunire la Daboecia Don , se come pare non differisce che per i fiori 4-meri anziché Pliylloiloce taxifolia. Andromeda coerulea Limi. sp. pi. ed. 1. p. 393. Andromeda taxifolia Poli. fl. ross. I . pars 2. p. 54. Phyllodoce taxifolia Sai. parad. lond. I. p. 36. Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 421. Are. comp. fi. ital. p. 461. Menziesia ccerulea Swartz in trans. Unti. soc. 10. p. Host /l. aiislr. I . p 4 73. Bryanthus tàxifolius A. Gray bot. contr. in proc amor, acad, 7. p. 368. Figure. — Linn. fl. lap. t. I. f. 5. Fl. dati. t. 57. Pali. o. e. t. 72. f. :;. Sai. o. r. t. 36. Trans, luin. soc. 10. I. 30. /. .1. Reich ic. /!. germ. 17. t. 109. /. Stazione, Abitazione e Fioritura. — 111 Friuli, ili IllOgllì nin- noli lontani dal monte Porca (Host), e presso Nodio Gib. >. Fi Host). Distribuzione geograficn. — Knr<)|i;i si'tk'Mtrii'liab' , PlKMit'l, Alpi lìinlio, Siberia, Giappone, Nord-America orientale setten* trinimi.'. 714 ERIGACEE. VI RHODOTIIAMVli Ledum (non Linn.) Mieli, nova pi. gen. p. 225. Pihododendri sp. and. Rhodothamnus Reich. 1827. Galyx mediocris, herbaceus. Corolla rotata, lobata. Stamina 10. Antherae loculi rima brevissima (poro) dehiscentes. Septifragii val- vae septis solutis secedentes. Seminum testa firma. Portamento. — La specie nostrale è un fruticetto umile , sdraiato, ascendente, con foglie piccole, lanciolate, cigliate. I. fiori sono terminali, solitari o 2—5 insieme, grandi, rosei, con lunghi stami e lungo stilo. Osservazioni. — Oltreché per la corolla, molto differente, que- sto genere differisce anche dal Rhododendron per i semi. Dovrebbe portare il nome di, Ledimi, datogli dal Micheli in- nanzi che Linneo (e non Ruppio come viene assento erroneamente nelle Amari, acad. 8. p. 270) lo trasportasse ad altro genere: ma oramai quest'ultimo è troppo noto con quel nome perchè un cam- biamento sia possibile o desiderabile. Rliotlothaiiimis Cliaiusecistus . Rhododendron Chamaecistus Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 392. Rert. fi. Hai. 4. p. 428; et and. Rhodothamnus Chamaecistus Reich. • Figure. — Midi, nova plant. gen. t. 106. Rot. mag. t. 488. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 106. f.4y5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle rupi calcaree delle Alpi centrali e orientali : raro nel Bergamasco sui monti Pizzo For- mico, Presolana, Ferrante (Rota), raro nel Bresciano sull'alpe di Vaia quasi alle vette (Zersi), nel Trentino, oltre l'abitazione del mugo (Perini!), sulla Derocca, la Scanuppia presso Galliano, la Sca- nucchia il Campobruno , il Campogrosso (Hausm.) e lo Spinale, in copia (Poli.), in vai Sugana a livello della vite (Ambr.!), e nelle alpi delle valli Porcina e Caldiera (Burnat Brown!), in Fassa, presso Brunecco (Hausm.), nel Baldo in valle delle Ossa (Manganotti !) , sul monte Maggiore, e al Sassetto, nei Lessini presso il Rivolto, al RHODODENDRON. 715 monte Zevola, al passo della Lora (Poli.), e al monte Trapola (Goi- ran!), presso Recóaro sul monte Froseli (Biondi!), nel monte Su- mano (Kellner!), nel Portole, a Valstagna (Bert.), nel monte Pa- subio (Ball!), nelle Vette di Feltre sul limite della vegetazione arborea (Ambr.!), nel Bellunese sul monte Cavallo (Ball!), sui monti d'Agordo (Bert.), presso il ponte del Cordevole per Visdende (Venzo!), e presso Cortina d'Ampezzo, assai frequente (Ball!), in Carnia, dove scende alle radici delle alpi, così cresce in copia alle radici del monte Amariana (Pii.), e trovasi poi verso Tolmezzo, e Amaro (Poli.), a Pontebba (Tacconi!), e sul Wiscbberg (March.), nasce pure nelle alpi Vochinesi (Scop.). Fiorisce in luglio e agosto, in giugno nei luoghi bassi. Distribuzione geografica. — Alpi e Carpazi. vii. ataaouoi»! \amov Rhododendron ex parte Limi, et auct. SchnizL gen. pi. fi. gemi. fase. 30. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 4M. t. 66. f. 6 (err. quoad fr.). Rhododendron Reich. 1827 , ex eius fi. gemi. exc. p. 417. Calyx parvus , herbaceus. Corolla campanulato-infundibulifor- mis, limbo lobato. Stamina 10. Antherae loculi rima brevissima (poro) dehiscentes. Septifragii valvae septis solutis secedentes. Se- minimi testa bine relaxata producta. Portamento. — Frutici bassi, ramosissimi, sempreverdi, con molte foglie non piccole, ovali, ottuse, intere, con fiori rossi , grandetti, alquanto irregolari, in ombrelle terminali. Osservazioni. — Non volendo ingollarmi nello studio ili tutto il genere, ora molto cresciuto anche per l'aggiunta delle Azalea, e fatto polimorfo, io mi .sono attenuto al concetto più ristretto the ne aveva Reich enbach. Le dur specie sono le così dette Rose «Ielle Alpi. I. lllioiloritMiflriiii fermiti neii in 1 « 1 1 . foliis margine nudis, sulitu> pilis squimosis crebi obtcctis ferrili' meis. 716 ERICACEE. Rhododendron ferrugineum Linn. sp. pi. ed. 1. p. 392. Bert. fi. ital. 4. p. 426 ; et auct. omn. Figure. — Jacq. obs. hot. t. 16. Reich. ic. fi. gemi. 17. t. 107* f. /, 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In tutte le Alpi , ma principalmente nelle granitiche , nei pascoli delle parti più alte , dalle quali scende talora assai in basso: nelle alpi Vochinesi (Scop.), in basso nella valle dell'Isonzo lungo la strada fra Ternova e Serpe- nizza a 200—300 metri,1 nella Carnia al Nassfeld e in valle di Bombaseli!, e sopra Tolmezzo (Poli.), e non infrequente nei subal- pini presso Amaro (Pir.), in tutto il Bellunese (Venzo!), così al monte Cavallo (Kellner!) e alle Vette di Feltre (Poli.); nei monti Grappa, Portole e Sumano (Bert.); nel Baldo alle Acque negre (Manganotti!, ecc.), sull'Altissimo (Hausm.), e nelle valli Vaccaria e Artillonia, e in generale frequentissimo in tutte quelle alpi nel- l'abitazione dell'abete e del mugo (Poli.); intorno a Roveredo, sul monte Gazza (Hausm.), in vai Sugana (Ambr.!) presso Borgo e in vai di Sella, nei monti Rondone, Scanucchia e Golsanto, in Fassa ai Monzoni, a Eppan , comune intorno a Bolzano, per esempio sul Ritten dove sale fino a 6500', e scende sino a 2800' e dalla parte ombreggiata sino a 2000', a Welsberg, presso Merano ecc., comune nelle Giudicane (Hausm.), nel monte Gampiglia (Cald.!); in tutte le prealpi Bresciane, frequentissimo, e cosi sul monte Gigoletto con fiori bianchi rarissimo (Zersi), in valle di Seremando fra i faggi a 850—950 metri, sulle Colombine a 1500-2200 metri, sui monti Ario a 1700—1800 metri, e Dossalto a 2000 metri (Pari.!); fre- quente nel Bergamasco (Rota), e così sul monte Venerocolo a 6500', a Ponte di Legno fra i larici a 1350 metri (Pari.!), e sul Tonale (Ricca!) ; nella vai Tellina quasi tutta (Mass.), e cosi sopra S. Ca- terina fra gli abeti a 1800—1900 metri (Pari.!), e sul Braulio con fiore bianco; sullo Spluga (Com.), a Madesimo (Tranquilli!), fre- quente attorno al lago di Como, dal limite del faggio fino al termine dell'abete (Com.) , e cosi nei monti Codeno, Legnone, Generoso (Bert., ecc.), nelle valli Intelvi, Vedasca e Travaglia, nei monti di Brunate, Ponzate, e Lora , e presso quest'ultimo luogo trovasi an- che nelle colline alle radici del monte delle Tre Croci (Com.) , e scende ancora quasi al livello del lago di Como a 200 metri circa (Cand.) a Bellagio nel bosco Serbelloni'(Bert.); al S. Bernardino 1 Veramente avendo io soltanto scorta la pianta e non raccolta, non posso assicurare se sia questa specie o la seguente. RHODODENDRON. 717 (De Not.!), al Gottardo!, e giù in abbondanza sulle pendici del monte Gamborogno al principio del lago Maggiore tra i villaggi di Vira e di Bardia al Salt del Luf (Cand.); ovunque nel Novarese (Bir.), nell'alpe Crosa in vai Toppa (Rossi!), abbondantissimo nel Sem- pione, raro di fior bianco (Favre), a Riva di vai Sesia (Carestia!) , a Gressoney la Trinité presso Bettolina (Piccone!), al S. Bernardo (Ricasoli!) comunissimo fino a 2200 metri (Tiss.); nell'alpi di Viù al monte Solerà (Beccari!), nel Cenisio, anche di fior bianco (Bon- jean!), a Ronche (Pari.!), al lago a 2000 metri (Are!) ecc., presso Oulx sul monte Pramman (Aiuti!), e in generale comunissimo in tutte quelle alpi, e si ritrova a Torino sul monte Musine, e dietro Superga andando verso Cliieri (Re), in vai Perosa nell'alpe di Pra- mollo di fior bianco (Rostan!); nel monte Stella sopra i Bagni di Valdieri (Bert.) a 1200 metri (Pari.!), in valle del Gesso fra Praiet e il col di Fenestre, e poi dal col alla Madonna di Fenestre!, ab- bondante in tutte le alpi Nizzarde fra 1500 e 2000 metri (Ard.) , cosi al col di Tenda (Bourgeau!, ecc.), e al monte Bissa (Pari.!), abbondantissimo pure nelle alpi soprastanti a Viosenne (Ricca!), nell'alpi di Marta in comune di Pigna (Panizzi!), al Pian di Latte presso Garezzo (Berti!), a Lupega e Mazzuluna (Gentili!), e cosi termina nelle Alpi Marittime. Si riallaccia nell' Appennino tosco- emiliano , rarissimo, nell'alpi di Mommio a Bacco di Scala (Calan- drimi), alle Quattro (Tre?) Potenze (Ces. Pass. Gib.), e al Libro Aperto in cima a 1959 metri (Pari.!). Fiorisce secondo i luoghi in giugno, o luglio, o agosto. Distribuzione geografica. — Pirenei, Giura, Alpi, Carpazi. ■ & Descrizione. — Arboscello alto da 5 a ì piedi, ramosissimo, con i rami eretti, di colore scuro: i giovani rami di color ferrugineo come la pagina inferiore delle foglie per cagione di tante glando- late di pra, ferruginee di sotto con la nervatura di un seni.' giallognolo: «vani foglie sono verdi in ambedue le pagine, lucenti solo di sopra, e di sotto olirono le glandolette (iene di wn succo gialliccio. I pedùncoli nascono all'estremiti dei rami, poco distanti fra lo som. eretti , lei , cilindrici , tot porti delle medesime glandolo, però non cosi vicine come nella i inferiore delle foglie, l fiori .sono orixsontali. La corolla è rosea, più chiara di dentro e versoi lobi che di rso il tubo: 718 ERICACEE. è infundibuliforme, divisa in cinque lobi patenti, ottusi, con il mar- gine un poco ondeggiante di fuori dalla base fino alla divisione dei lobi ed anche nel mezzo di questi fin verso l'apice con le solite glan- dolette giallognole. Gli stami sono dieci, poco più corti del tubo della corolla, disuguali però tra loro, i superiori più corti, gli infe- riori più lunghi, sono liberi e ascendenti all'apice e inseriti alla base dell'ovario. I filamenti sono filiformi subulati, in basso offrono una parte più stretta come un pedicello assai corto, per mezzo del quale s'inseriscono in basso dell'ovario, poi s'ingrossano avendo nel punto d' ingrossamento come una inginocchiatura in fuori , nel resto sono pelosi, e i peli ora si vedono in quasi tutta la lunghezza del fila- mento, ora in poco tratto di essi, sono lunghetti, punteggiati in tutta la superficie, e bianchi come il filamento stesso. L'antera è biloculare, affìssa nel mezzo quasi del dorso, gialla, con un foro all'apice di ciascuna loggia, per il quale esce il polline che è bianco, quasi globoso , formato di quattro cellule quasi sferiche, saldate in- sieme. Il ricettacolo è un poco allargato e offre nel margine una serie di peli bianchi , i quali son formati di più cellule disposte in più serie: questi peli si vedono di fuori sotto dell'inserzione della corolla. L'ovario è allungato, in basso è per breve tratto circolar- mente di color verde scuro ed ivi offre cinque prominenze divise da cinque solchi dove corrispondono cinque filamenti, ciascuna promi- nenza poi offre anche un leggero solchetto per gli altri cinque fila- menti : nel resto l'ovario è coperto delle solite glandole giallicce. Di dentro è uniloculare con una colonna centrale, dalla quale par- tono cinque setti incompleti o cinque placente longitudinali, sulle quali sono inseriti molti ovuli piccoli, ovali, orizzontali edanatropi. Lo stilo è cilindrico, diritto, più corto degli stami, roseo; lo stimma è aperto un poco, intero e verdognolo. (Pari. ?ns., descr.di pianta di Savoia). » £. Rliodoflentlroia hi r su timi. Rh. foliis margine longe setuloso-ciliatis , subtus glanduloso- punctatis. Rhododendron hirsutum Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 392. Bert. fi. ital. 4. p. 4-28; et auct. omn. Figure. — Bot. mag. t. 1853. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 107. f. 3. /S eciliatum, foliis margine subnudis. RHOUODENDRON. 719 Rhododendron intermedium Tausch in fiora 19. p. 36. Hausm. fi. Tir. 1. p. 570. Figura. — Reich. o. e. t. 106. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle Alpi, special- mente calcaree, nei pascoli e sulle rupi delle parti alte, dalle quali scende talora sino alle loro radici. Comparisce a ponente nel S. Ber- nardo (Payot!), e poi di nuovo nel Biellese sopra Graglia (Zum.) e ad Oropa (Ces.) , seguitando poi per le alpi di Yarzo, la valle di Vedrò, le Casere superiori, la valle Formazza , il Campello, la valle di Strona (Bir.), il Sempione (Favre), il Gottardo , lo Spluga (Gaud.), la vai Tellina ai Bagni di Bormio (Bert:) , sullo Stelvio (Pari.! ecc.), sul monte Braulio, a Fraele e nei monti di S. Caterina (Mass.); abbonda nel Comasco tra le abitazioni del faggio e dell'abete nella vai Meria sopra Mandello, nei monti della vai Sassina, sul monte Barro (Com.), sul monte Codeno (Daenen!), sul Resegone, fra Lecco e Monterone alla Corna rossa di Ballabio (Aiuti!), ai Corni di Canzo a 1300 metri (Pari.!, ecc.), è frequente nel Bergamasco tra 400 e 2000 metri (Rota), cosi a Carenno (Bota!), Marcisela, Serina alta, in vai di Scalve (Bert.), in Can Brembo di Valleve (Rampoldi!), sul monte Epolo di Schilpario (Pari.!), nasce nel Bresciano sul monte Guglielmo oltre Niidì, nei monti Vezegno, Pesseda, Cigoletto (Zersi), Ario a 1000-1900 metri, Gerle a 1300— 1800 metri, Corna Biacca a 2000 metri, abbondante (Pari.!); nasce in Tirolo in vai di Bol- beno , in vai Sugana all'Armentara presso Borgo, sulla Scanuppia presso Boveredo, sul monte Castellazzo e sul Cornetto in Folgaria, in vai Arsa, sul Bondone, la Scanuccbia e il Colsanto, sul monte Gazza, in Fassa, intorno a Bolzano sull'alpi Scblern e Seis, sul Mendel ecc., scende presso. Magre giù nella valle, tra Olten e Pro- veis (Hausm); trovasi sul Baldo (Barbieri!) all'Altissimo (Hausm.), e in cima al Pastello (Manganotti!), nei Lessini a Malèra, Revolto, Tropola ecc. ecc. (Goiran!), sopra Recoaro ai monti Spitz e S. Giu- liana (Monna!), nel Portolo, sopra Rubbio, in Valstagna, in Grappa (Bert. ), nelle Vette di Fellre (Poli.), nel moine Cavallo (Kellner!, ecc.), e in generale in tutto il Bellunese (Venzol), a Potestagno di Am- pezzo (Hausm.); nel Friuli qua e là (Pir, alle radici del monte .Mariana, intuì no ad Amaro (Poli.) , sul x Sul Wisrli- i , sul Mataiur ! . La \ar., molto rara, è in li il I rolo in Folgaria solle rupi calcaree del monte Castellazzo, sul monte iore del Baldo, in vai Venosta su inig (Il iusm.). Fiori 720 EMCACEE. Distribuzione geografica. — Alpi e Carpazi. (( Descrizione. — Arboscello ramosissimo, con i rami tondi, di colore scuro quasi cinericcio, facili a sbucciarsi, eretti e con i rametti verdognoli e aventi delle glandole rare, quasi tonde e un po' schiacciate, dapprima bianche, poi giallicce che li rendono come punteggiati. Le foglie sono sparse, conferte nei rametti, eretto- patenti, fornite di un picciolo, tre o quattro volte più corto della lamina , solcato di sopra , convesso di sotto , e con lunghe ciglia nel margine: sono ovali-allungate, ovali, o allungato-lanceolate , ottuse e appena marginate all' apice , leggermente crenate nel mar- gine e le inferiori talvolta inciso-dentate verso la base, con lunghe ciglia nel margine ed ivi e nelle facce con glandole, più rare nella pagina superiore e più abbondanti nella inferiore , simili a quelle dei rametti. I fiori nascono in racemi quasi ad ombrello all' apice dei rametti, sono portati da lunghi pedicelli e accompagnati da brat- tee e da bratteole. Le brattee sono grandi , larghe, concave , come smarginate all'apice, dapprima carnosette e bianchicce, poi diventan quasi ferruginee. Le bratteole sono due laterali, alla base del pedi- cello, molto più corte di questo, setacee, bianchicce, puberule. I pedicelli sono eretti, cilindrici, lunghi da 10 a 15 o 18 millimetri, verdognoli alla base, rossicci in alto e con rare glandole simili a quelle delle foglie. I fiori sono quasi orizzontali. Il calice è molto piccolo, quinquefido, con le lacinie corte, ottuse, frangiolato-cigliate, è rossiccio con le solite glandole, più abbondanti verso la base che nelle lacinie. La corolla è infundibuliforme , di un roseo-carico e quasi rossiccio di fuori e di un roseo-carneo o chiaro di dentro, ed ha di fuori le solite glandole nel tubo e nel mezzo delle lacinie. Il tubo è appena saccato di sopra alla base, ha cinque angoli poco pro- minenti. Le lacinie sono due volte più corte del tubo, aperte, ovate, ottuse , con un leggiero solco longitudinale dalla parte interna che corrisponde a una prominenza di fuori. Gli stami sono dieci, disu- guali, i superiori sono più corti, gl'inferiori uguali al tubo. I fila- menti hanno alla base come un pedicello filiforme , il quale s' inse- risce in un disco annulare alla base dell'ovario, sopra il pedicello i filamenti hanno un ingrossamento quasi una inginocchiatura e con- tinuano poi a guisa di una lesina : in questa ultima parte sono bian- chi, quasi eretti o appena curvi, e forniti fin verso la metà o anche più di molti peli orizzontali, piuttosto fitti e bianchi. Le antere sono lineari-allungate, gialle, glabre, inserite nel mezzo del dorso, bilo- culari, con le logge aprentisi all'apice con un foro. Il polline è ARBUTUS. 721 bianchiccio. Il pistillo è più corto degli stami più lunghi. L'ovario è ovato, ottuso, largo alla base e ivi verde, con cinque prominenze e cinque solchi dove corrisponde la base ingrossata dei filamenti, coperto nel resto da glandole simili a quelle delle foglie ma fìtte : ha cinque logge con placente grandi che riempiono le logge e por- tano molti ovoli. Lo stilo è quasi diritto, cilindrico , glabro, più di due volte più lungo dell'ovario, bianchiccio o roseo in basso e verdognolo in alto come lo stimma che è ottuso e quasi piano. (Pari. ms., descr. della pianta di presso Recoaro). » Osservazione. — E stato sospettato da molti autori che il Rh. intermedium di Tdusch fosse un ibrido fra le altre due specie no- strali. Io non ci so vedere alcun carattere di uno dei supposti pa- renti, Rh. ferrugineum , e sembrami perciò una mera varietà dell'al- tro, Rh. hirsutum. TFtIBU TERZA. A rinite e. Arbute^e Reich. handb. nat. pflanz. p. 206. Corolla decidua. Fructus carnosus. Vili. Aitili TI V Arbutus Tourn. inst. p. 508. t. 368. Schnizl. yen. pi. // germ. fase. 30. Renili. Hook. gen. pi. 2. j>. 581. Ce*. Pass. Gib. comp. II. Hai. p. 422. t-. 67. f. ì. a Calyx quinquepartitus. Corolla bypogyna, globosa ve! ovato- globosa, apice constr'icta, limito brevissimo, 5-fido, reflexo. Sta- mina lo, gubaqualia, corolla tulio inserta, inclusa. Filamenti brevia, basi incrassata, superne subulata. Antherae in prefloratione erecta, basi affìxae, ibique dorso bi-appendiculato-aristatae, apici1 subemarginato-apieulatae , biloeularea, loeulis l>;i-i poro biantibus, demoni por mthesim reversa onde ridentur introrsa et dorso intra spicem sffixa ibique biporosa si reflexo-biaristata. Ovarium diseo bypogino innularì basi einctum, o?a ibosum, granulato- Klo»a Italiana — Voi Vili 722 ERIGACEE. tuberculatum, quinqueloculare, loculis multiovulatis. Ovula a pla- centis apice columnae brevis axilis affixis et stylo nervis connexis pendula, anatropa. Stylus simplex, teres. Stigma capitato-quinque* lobum. Bacca globosa, granulato-tuberculata, quinquelocularis. Se- mina plurima, curvata, oblongo-subtriquetra, placentis immersa pulposis ab apice columna3 centralis solutis et styli nervis pendulis. Testa coriacea. (Pari. ms.). » Portamento. — L'Albatro o Corbezzolo è notissimo , e d'al- tronde qui descritto diffusamente. Arbutus Unedo. « A. arborescens , ramulis teretibus glaberrimis, foliis sparsis, crebris, erecto-patentibus, breviter petiolatis petiolo subpuberulo- scabriusculo, coriaceis, oblongo vel obovato-lanceolatis , acutis , serratis, glaberrimis, paniculis contractis, cernuis, glabris, bracteis inferioribus lanceoiatis, integris, viridibus, superioribus subtrian- guiaribus, amplexantibus, acutis vel acuminatis, rarnulo pedicello- que brevioribus, pedicellis teretibus, flore brevioribus. (Pari. ms.). » Arbutus Unedo Linn. sp. plant. ed. 1. p.395. Beri. fi. ital.4. p. 432 ; et auct. omn. Figure. — Gius. rar. pi. hist. p. 47. Lam. ili. t. 366. f. 1. Engl. hot. t. 2377. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 116. f. /, 2. jS turbinata, baccis conicis. Arbutus Unedo -j3 turbinata Boiss. fi. orient. 3. p. 966. Figura. — Barr. ic. f. 673. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Abita in copia maggiore o minore tutte le parti più calde d'Italia, entrando ivi nella composizione dei boschi. Nella Penisola occupa tutta la Liguria (De Not., ecc. ecc.), dal Nizzardo dove pare meno comune (Ard.) sino alla Spezia (Rampoldi!); la Toscana nelle regioni ma- remmana e campestre , spingendosi nei monti della Versilia fino alla metà dell'abitazione del castagno (Simi!), in vai di Serchio fino a Sesto e Tempagnano (Giannini!), in vai d'Arno sino in- torno a Firenze!, poi nel Chianti (Ricasoli !), nel Senese (Campa- ni!, ecc.), alle basi del monte Amiata (Santi); trovasi in Umbria sino a Terni (Narducci!); nel Lazio (Seb. Maur., ecc.); nella Cam- pania (Ten., Terr. , ecc.), sino al monte Vergine (Ten.); nella ARBUTUS. 723 Calabria sui monti di Scilla (Macch.) ; nella Basilicata a Muro (Terr.), Pomarico , Tricarico ecc. (Giord.); nella Puglia a Otranto (Groves), al Gargano (Ten.) nella regione media (Pasq. Lic.) , a Serracapriola (Ten.); nell'Abruzzo ad Ascoli (Pari.!, ecc.); nelle Marche al monte di Ancona (Narducci!); si ritrova nell'Alta Italia nel Modenese al monte Ventasso, raro, secondo Re, ma autori più moderni non ne fanno menzione; negli Euganei, copiosissimo (Poli., De Vis. Sacc.) , per esempio presso Praggia (Bert.), nel Vicentino secondo Marzari , nei colli Veronesi (Barbieri!), ma non nel Baldo in valle dell'Artillon come scrisse Calceolato (Poli.); nei monti del Friuli (De Vis. Sacc), della Carnia (Host, VVulf.), ma Piroua pare che non ve Io conosca; infine nell'Istria più meridionale (Freyn) , e a Fiume (Koch). Occupa le tre grandi isole: la Corsica, ovunque, fino a un migliaio di metri (Mars.) , nel monte Stello fino a 4200' (Sal.-Marschl.); la Sardegna, frequente (Mor.!), anche sul granito (Barb.); tutta la Sicilia (Guss., ecc.). Abita infine le seguenti piccole isole: Gorgona (P. Savi), Capraia (Mor. De Not.) , Elba!, Monte- cristo (TayU), Giannutri!, Maddalena e Caprera (Genn.), Ischia (Guss.) e Capri (Pasq.), Eolie (Guss., Loj.), Maretimo, Levanzo , Pantellaria, Linosa (Guss), Lampedusa (Calcara !), Tremiti (Gasp.). La var. è rarissima: Roma (Bert., Sang.). Fiorisce in autunno, da ottobre a dicembre, quando matura i frutti dell'anno precedente. Distribuzione geografica. — Tutto il bacino del Mediterraneo, da dove passa da una parte nel mar Nero, e dall'altra nell'Atlantico risalendone le coste europee fino in Irlanda. « Deacriiione. — Albero alto da b a 20 piedi. I rami sono cilindrici, glabri, rossi o in parte verdognoli. Lefogliesono alterne, vicine tra- loro, eretto-patenti, tornite di un picciolo corto, con\ di sotto, poco convesso di sopra e quasi piano con i margini al- quanto rilevati e in questi come di sopra con qualche raro pelo bro, coriacee, allungate o obovato-lanceolate , acute, seghettate nei margini, glaberrime e quasi Incanti di sopra, verdi di sopra , più pallide di sotto, con un nervo longitudinale bianchiccio o un po' rossiccio verso la base, da cui partono molte rene laterali che si dirigono poco obliquamente verso il margine e bì diramano lateral- mente per fare una rete finissimi nel parenchimi della foglia. Le pannocchie Bono terminali, contratte, da due a tre pollici, renine. I rami principali ione locompagnati di una brattea quasi lanceolata, acuta, intera 0 quSli intera, verde, Ci più corta ili i i rami piò piccoli I i pedicelli ohi portano i fiori hanno nnapicrola 724 ERICACEE. brattea quasi triangolare, rossiccia, acuta o prolungata in una punta fogliacea ma dello stesso colore rosso. I pedicelli sono più lunghi di questa loro brattea ma più corti dei fiori, cilindrici, verdognoli o in parte rossicci come i rami della pannocchia. Il calice è molte volte più piccolo della corolla, diviso in cinque lacinie quasi tonde, concave di dentro , verdi di fuori e con il margine bianchiccio , è piano nella fioritura. La corolla è decidua, ovato-tonda, bianca, ri- stretta in alto del tubo e con il lembo cortissimo , diviso in cinque denti, quasi ovati, ottusi, verdognoli e rivolti in fuori e in giù. La fauce è coperta di peli lunghi, delicati e bianchi. Gli stami sono dieci, inseriti alla base del tubo della corolla, quasi uguali fra loro, circa la metà più corti della corolla. I filamenti sono leggermente arcuati, grossi in basso ed ivi con molti peli lunghi, bianchi e quasi orizzontali, assottigliati verso alto e ivi con pochi peli e quasi gla- bri, bianchi. Le antere sono rossicce , allungate, quasi smarginate ed apiculate alla base, fornite dalla parte interna di due appendici a guisa di areste giallicce, scabre, lunghe circa la metà delle antere, curvate quasi ad uncino con la concavità in alto : sono inserite per il dorso sotto l'apice loro sul filamento in modo che si vedono tutte internamente ai filamenti pendere quasi dall'apice di questi, dei quali hanno più di un terzo di lunghezza : nella preflorazione le antere sono erette di fuori del filamento, per cui si arrovesciano quando il fiore è aperto, biloculari, con le logge aprentesi all'apice per mezzo di un foro. Il polline è bianchiccio. L'ovario è circondato alla base da un anello circolare , avente dieci righe sporgenti che dividono dieci leggiere depressioni dove corrispondono le basi dei filamenti: tale anello è di color verde-scuro. L'ovario è ovato-tondo, di color verde-chiaro, tutto granelloso-tubercolato, con cinque logge, ciascuna loggia contiene molti ovoli, allungati, verdognoli, anatropi. Lo stilo è cilindrico, gialliccio-verdognolo, diritto. Lo stimma é ottuso, quinquelobo, di color verde scuro, glabro e corrisponde quasi alla gola della corolla, poiché lo stilo supera molto gli stami. Le bacche sono quasi tonde, grosse quanto una grossa ciliegia, gra- nellate-tubercolate, dapprima giallicce, poi d'un rosso vivo con 1' apice dei tubercoli spesso più scuro o nericcio, sono divise inter- namente in cinque logge ; le placente sono carnose , giallicce e for- mano la polpa che riempie la cavità delle logge, sul loro dorso si vedono i semi in due ordini laterali, posti obliquamente o quasi trasversalmente: tali semi sono allungati, un po' schiacciati ed un po' curvi, la loro testa è scura e consistente e leggermente rigato- ARCTOSTAPHYLOS. 725 punteggiata quando si guarda con una forte lente. (Pari, ms.,descr. di pianta Fiorentina). » Osservazione. — Si mangiano i frutti, e se ne cava alcole. La composizione chimica n' è stata data da Filimi (vedi Bull. soc. hot. de Fr. 7. p. 826) ; e da Gulliver sono stati studiati i granuli scle- renchimatici della carne (vedi Ibid. p. 39). IX. AK( TOMlI'HVIiOS Arctostaphylos Adam. fam. pi. 2. p. 165. Benth. Hook. gen. plant. 2. p. 581. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 422. t. 67 f. 3. Calyx parvus, membranaceus. Corolla urceolata, dentata. Sta- mina 8 — io. Antherae loculi rima brevi dehiscentes. Drupa loculis monospermis. Seminum testa firma. Portamento. — Fruticetti umili , cespugliuti , con molte foglie piccole, spatolate, con grappoletti terminali di fiori bianco-rosei. f . Aretostaiihylos alpina. A. foliis deciduis, membranaceis , denticulatis ciliatis, floribus erectiusculis, antheris vix apiculatis, drupis coeruleo-nigris. Arbutus alpina Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 395. Beri. //. ital. 4. p. 435; et auct. vet. Arctostaphylos alpina Spreng. syst. veg. 2. p. 287 ; et auct. ree. Figure. — Fi. dan. t. 73. Engl. hot. t. 2030. Reich, ir., fi. germ. 17. t. 116. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle alte Alpi, prilli i- piando dalle Cozie, in luoghi sassosi: sopra Mirabocco al col della Croce (Ali.), nel Cenisio (Lisa!) in siti frigidi volti a settentrione (Re), nelle alpi di Courmayeur (Ali.), al Gran S. Bernardo, piutto- sto rara, in basso del valloni' Tzerraettazj e fra il ubi. trri.no di Proi e Menouve, ad un'altezza media «li 2350 metri (Tiss.), nelle alpi di Gressonney, e di Pralugnan (AH.), ad Allagna nell'alpe CMen, in località esposta al noni C l'urlo, nell'alpi di Carcoforo, di Venzone ecc. (Bir.), nel Sempione in più siti, in luoghi bs dalle nevi (Favre) , nel S Gottardo ali sui monti Legnone ed A l'abitaxione del mugo, in vai Tel- 726 ERICACEE. lina sulle alpi di Livigno (Com.) , di Grumo sopra Poschiavo, nella valle del Fieno (Mass.), sul Braulio, sul Fraele, in vai Pisella , nei monti Foscagno e Pare, in valle delle Mine (Anzi), sullo Stelvio (Levier!), nel Bergamasco, frequente, sui monti Ferrante, Preso- lana, Epolo (Rota), nel Bresciano sul dorso settentrionale del monte Rondenino (Zersi), e sulla Corna Biacca (Bert.) vicino alla cima (Pari.!), in vai Venosta nella valle di Suld, sullo Schlern e il Joch Latemar, in Gròden contro Kolfusk , sul monte Roen nel Mendel, nell'alpe Venigiotta in Fiemme, sotto il ghiacciaio di Marmolatta , sul Bondone e la Scanucchia, sul Cornetto in Folgaria , sul Baldo al monte Maggiore (Hausm., ecc.), in valle Larga e lungo il sentiero di Ventrar (Poli.), nel Portole (Bert.), nel monte Grappa (Sacc. Bizz.), nelle Vette di Feltre (Bert.) in Valdella (Poli.), nel monte Croce del Bellunese, e sopra Lorenzago (Venzo!), nella Carnia sui monti Amariana, e Cuch (Pir.). Secondo Bertoloni nasce eziandio nell'Appennino umbro al Sasso Borghese, raccolta da Ottaviani. Fiorisce secondo i luoghi in maggio, o in giugno, o in luglio. Distribuzione geografica. — Nelle parti più nordiche di tutto l'emisfero boreale, nei Pirenei, nel Giura, nelle Alpi, nei Carpazi, nell'Appennino e nella penisola Balcanica. £. Arctostaphylos Iva-ursi. A. foliis persistentibus, coriaceis, integerrimis margine pi- losis, floribus nutantibus, antheris longe aristatis, drupis coc- ci neis. Arbutus Uva-ursi Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 395. Bert. fi. ìtal. 4. p. 436 ; et aact. vet. Arctostaphylos Uva-ursi Spreng. syst. veg. 2. p. 287 (1825) ; et aact. ree. Arctostaphylos officinalis Wimm. Grab. fi. siles. 1 (1827) ; et aact. alior. Figure. — FI. dati. t. 33. Engl. hot. t. 714. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 116. f.3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei bo- schi, negli scopeti, nei pascoli montuosi. Fa nelle Alpi da grandi altezze insino al loro pie: nelle alpi Vochinesi (Scop.), sul Wisch- berg (March.), e in generale frequente nella Carnia (Pir.), nell'An- ARCTOSTAPHYLOS. 727 tellao in Cadore (Venzo!), e in generale nel Bellunese (De Vis. Saec, Bizz.), nel Vicentino (Marz.) presso Asiago (Bert.), sul monte Bolca alle Postaglie (Poli.), sul Baldo (Bracht!, ecc.), prin- cipalmente in valle del Bastion , valle Bruta, valle Losanna ecc. (Poli.), intorno a Rovereto, a Marcesine, nel Trentino sullo Spinale (Hausm.), a S. Agata e Povo (Perini!), in Fassa a Davoi e Odai (Bert.), presso Bolzano sul Mendel, sullo Schlern, comune sul Rit- ten,ecc, in Pusteria a Welsberg , in vai Venosta nella valle di Laas, in vai di Non presso Cles, presso Tione (Hausm.), nel Bre- sciano sui monti Gerle e Peio, sopra Gollio a 950 metri (Pari.!), sui monti Guglielmo, di Lumazzane, di Tremosine , sui colli a Provezze, a Provaglio, a Maddalena al Buren (Zersi) , frequente nel Bergama- sco fra 400 e 1900 metri, così a Palazzago, Adrara ecc. (Rota), al Tonale a 2030 metri (Pari.!), in vai Tellina in quasi tutte le alpi , in ispecie a Togno, Mara, Zana (Mass.), in valle di Tartano (Anzi), ai Bagni di Bormio a 1500 metri (Pari.!), ecc., nel Comasco sui monti di Griante, della vai Solda, e di Civiglio presso Como fra l'abita- zione del faggio e dell'abete (Com.), e in vai di Menaggio (Bert.), al Gottardo (Gaud,.), al Sempione, ovunque sull'altipiano (Favre), intorno a Varallo, a Pie di Mulera ecc. (Bir.), a Riva di vai Sesia (Carestia!), in copia al Gran S. Bernardo, al limite superiore dei boschi, non guari sopra 2250 metri (Tiss.), al Cenisio (Pari.!, ecc.), abbondante (Re), presso Susa , e sopra il monte S. Michele (Ali.), nell'alpi di Giaveno, in valle di Exilles(Re), presso Oulx nel monte Praman (Aiuti!), nell'alpi Valdesi (Rostan!), in tutte le alpi Niz- zarde qua e là (Ard.), in Viosenne (Rosellini !) , nell'alpe di Pre- bruna (Gentili!), nei dintorni d'Alba (Bertero!). Proseguendo per l'Appennino ligure, vi è frequente secondo De Notaris nella parte orientale, cosi trovasi presso le Ferrere (Bert.), e nel monte (iotro (P. Savi!); secondo Vitman si trova alla Pania nelle alpi Apuane, e sul Cimone di Fanano , secondo Savi nell'Appennino pistoiese, ma da' più moderni esploratori non vi è stata riveduta. Ricomp nell'Appennino centrale, in quello di Sarnano presso Ai qua canina, e Bolognola (Bert.), sulla Corona (Nardtnci !), sulla Sibilla (Paol.), sul Vettore alla Banditella , alla Pietralta (Bert.), al Corno (TeD.) nel vallone tra i due Corni (.latta) , alle Bacche di Ciiiarain» al piano di Cinque miglia, nella Maiella (Ten.) in ralle dell' Orienta (0 in valle Mandrella i, Dei Velino (Ten.) a ftarone grande (Cheriei 1 ), nel mente Ctecorelle • Loviei ' ►, presse Filettino | Rolli ' >, terminando in Campania allo Zaffineto presso Picinisco (Terr.l); Fio- 728 VACCINIACEE. risce secondo i luoghi in maggio , o in giugno ; fruttifica in luglio o in agosto. Distribuzione geografica. — Europa tutta, eccettuate le sue parti più meridionali, Siberia, Nord-America. FAMIGLIA SECONDA. Vacciniées Cand. théor. élém. p. 216. Vacciniacee Lindi, nat. syst. boi. ed. 2. p. 221 (Vaccinacese). Frutices. Antherse 2-loculares. Gemmularium inferum. Semen amygdalosum. Embryo dicotyledoneus. Osservazioni e Descrizione. — Le Vacciniacee non differi- scono dalle Ericacee, e segnatamente dalla loro tribù delle Arbutee, che per il gemmulario infero, ed anche non ricisamente, poiché un loro genere , Chiogenes, lo ha semi-supero. La rassomiglianza nel- 1' aspetto è tale, che il Vaccinium Vitis-idcea per esempio, facilmente si confonde con VArctostaphylos Uva-ursi. Basterà adunque per le Vacciniacee nostrali indicare le particolarità che non sono nelle no- stre Arbutee. I Vaccinium sono fruticetti umili, ramosissimi; V Oxycoccus è sdraiato, strisciante. La corolla è dialipetala ne\Y Oxycoccus . Le borse dell'antera si aprono inentro per una lunga fessura, si prolungano superiormente al di là delle caselle in un lungo corpo tubuloso , aperto in cima , che erroneamente vien descritto (da tutti gli autori eh' io mi sappia) quale casella con un poro apicale di uscita per il polline. Il frutto è una bacca coronata dal calice, con parecchi semi per casella nei Vaccinium, uno solo nell' Oxycoccus. Considerazioni geografiche. —Com'è rappresentata la fami- glia in Europa, vuol dire assai scarsamente , così è in Italia, non^ mancando che il Vaccinium intermediam Ruthe , ora ritenuta forma ibrida, e il rarissimo Oxycoccus macrocarpus Pers. Sono tutti tipi nordici. YACC1NIUM. 729 I. VACCEfflUM. Vaccinium Limi. gen. pi. p. 110 (excl. sp.). Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 573. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 423. t. 67. f. 6. Corolla gamopetala, urceolata dentata, vel campanulata fissa. Portamento. — Vedasi sopra alla descrizione della famiglia. i. Vaccinimi» Ulyrtillus. V. ramis angulatis, foliis deciduis, membranaceis, serrulatis, floribus subsolitariis, corolla urceolata, antheris dorso aristatis, bac- cis nigris. Vaccinium Myrtillus Limi. sp. plant. ed. 1 . p. 349. Bert. fi. itaì. 4. p. 313 ; et auct. omn. Figure, — FI. daii. t. 974. Erigi, hot. t. 456. Reich. ic. fi. genti. 17. t. 118. {. /, 2. /B leucocarpa Hausm. fi. Tir. p. 564. Stazione , Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei pa- scoli e nei boschi dei monti della Penisola. Nasce presso Fiume verso Lopaca e in valle Draga (Smith); nelle colline a Cormons, e Brazzano (Pir.); frequente in Carnia (Pir.) : Wischberg (March.), Poutebba!; ovunque nel Cadore (Venzo!); nei monti Grappa e Gloso del Bassanese (Bert.); negli Euganei (Trev.); frequentissimo nel Vicentino, nei Lessini , nel Baldo nell'abitazione dell'abete e del mugo (Poli.); comune in Tirolo (Hausm): Cima d'Asta (Bert.) , valle di Sella, monti di Torcegno (Ambr.!) , Trento sul Bondone e la Montagna di Piovo, Bolzano, più raro nella valle, comune sul Bitten fino almem» fteninga, Posteria a WeUberg e fers, vai Venosta in valle Schnals, Rendena, Tionc , comune (Hausm.); nel Bresciano, a Maddalena, Quarone e in tutte le pre- alpi, frequentissimo (Zeni), e cosi pure nel monte Gerle a I400 — bombano a 950— 1000 metri , sopra Col Ho . -1000 metri (Parl.I); in tutto il Bergamasco da' colli alle prealpi, d I metri (Ri ma a 2100 no- ni Tonai'' metri (Pari.!), a Pontedilegl '; m vai Tellina, dove abbonda (Coro.), sopri s Caterin ] metri 730 VACCINI AGEE. (Pari.!), a Bormio (Rampoldi!), ecc.; abbondante in tutto il Coma- sco, nonché nel Canton Ticino (Com.): monte Legnone (Bert.), monte Generoso (Penz.), Locamo, nei colli presso Arcegno (Fran- zoni!); frequentissimo in Piemonte: Arona a S. Carlone (Ricca!), Sempione, ovunque sull'altipiano, ecc. (Favre), Macugnaga (Cuboni!), Riva alle Selie dell'alpe Larec (Carestia!), S. Bernardo, abbondante fino a 2200 metri (Tiss.), abbondante in quel di Susa, Torino al monte Musine, e a Superga andando verso S. Mauro (Re), Argen- tara in vai di Stura!, Bagni di Valdieri al monte Stella a 1200 metri (Pari.!), col di Tenda (Bourgeau!, ecc.), comunissimo nei monti di Roccaforte, Frabosa, Garessio , Pamparato ecc. (Ing.); frequente in Liguria (De Not): Nizzardo, abbastanza comune (Ard.), alpi di Viosenné (Ricca !), monte Eurbi (Carrega!) , Pian di Latte (Berti!), Sassello (Piccone!), monte delle Lame (Delpino!), monti Gotro! e Corneviglio (Bert); nel Pavese ne' monti di Boglelio, Lesine ecc. (Noce. Balb); nelle alpi Apuane e nell'Appennino tosco-emiliano dove occupa le regioni alpestre e montana e scende ancora nella submontana: monte Orsaio!, alpe di Succiso (Gib. Pir.) , alpe di Mommio!, Pisanino (Gemmi!, ecc.), monte Bruciana, Sagro, la Ver- silia tutta (Simi!, ecc.), Ventasso, alpe di Cusna (Gib. Pir.), S. Pellegrino (Calandrini!), Rondinaio!, Pratofiorito (Giannini!), Bagni di Lucca!, Benabbio nel Pesciatino (Are), Pianasinatico , Bosco- lungo!, Fiumalbo, Acero (Gib. Pir.), Corno alla scala (G. Bert.!), Teso!, Porretta (G. Bert., ecc.); nel monte Pisano a Bisantola (Are); ancora in Toscana nel Casentino alla Falterona, sotto Stradella e presso Campigna!, ed ivi si ferma; dopo lungo intervallo ricompa- risce nell'Appennino piceno-abruzzese al Vettore (Pari.!), al monte Alpone (Marzialetti!), al monte Acuto (Ors.!), al Pizzo di Sivo!, in quel di Accumoli (Ors.), sotto il Corno in valle Chiarina e a S. Niccola (Bert.), a Bilancino presso Paduli, nella Maiella a Grotta Caprara (Ten.), nelle valli della Rapina (Ces ). Nasce ancora in Cor- sica, al lago dell'Oriente nel monte Rotondo (Mars.), dal Canale d'Ese alla vetta del monte Renoso (Req.), nei monti d'Oro e Patro a 5—6000' (Sai.), nel monte Grosso j(Bert.). La var. a frutto bianeo è stata trovata presso Bolzano tra Deutschnofen e Kollern (Hausm.), e nei colli Bergamaschi (Zersi). Fiorisce da maggio a luglio secondo le altezze; fruttifica da luglio in là. Distribuzione geografica. — Europa, eccettuata la più meri- dionale, Asia settentrionale, Nord-America settentrionale. Osservazione — I frutti mangerecci sono conosciuti sotto una VACCiNlUM. 731 varietà di nomi, dei quali i più usati sembrano quello di Bagole o Baggiole e simili. « Descrizione — Suffrutice alto da 2 a 4 decimetri, di un verde chiaro, glabro, fornito di un rizoma lungo, rossiccio, che manda fibre radicali delicate dello stesso colore. Il fusto è eretto , duretto, angolato, rossiccio in basso, verde in alto, ramosissimo, coni rami eretti, angolato-alati per due linee sporgenti ed acute che scendono lateralmente dalla base dell'inserzione delle foglie sino alla foglia di sotto, essendo piana la superficie esterna del ramo compresa fra le due linee. Le foglie sono un po' consistenti , alterne, vicine fra loro , eretto-patenti, ovali, acute, con piccoli denti curvati verso l'apice e ivi fornite di un acume diretto in dentro, di un verde- chiaro di sopra, più chiaro ancora di sotto ed ivi con un nervo lon- gitudinale poco rilevato da cui partono dei nervetti laterali delicati, i quali si diramano per formare una rete ; sono fornite di un pic- ciolo corto, scanalato di sopra, convesso di sotto, verdognolo-gial- liccio, articolato con il ramo e deciduo con la foglia. Fiori solitarii all'ascella delle foglie e pendenti. Peduncolo più corto delle foglie e del fiore stesso, quasi cilindrico, più grosso in alto, verdognolo e in parte rossiccio, glabro. Calice con il tubo aderente all'ovario, verdognolo, con il lembo cortissimo, quasi intero , ossia con cinque larghi leggieri smerli , di colore un po' più chiaro o rossiccio. Co- rolla in forma di un orciòlo ovoideo-tondo, di colore rossiccio, in alcuni punti verdognola , glabra , con cinque piccoli denti o lobi corti, tondeggianti e spesso con dentini all'apice, piegati in fuori, di colore più chiaro. Stami 10, inseriti sul disco, liberi, più corti della corolla. Filamenti piani, più stretti verso alto, scuri , glabri, molto più corti delle antere. Antere quasi sagittate, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, con le logge aprentesi con un foro all'apice di una appendice lunga a guisa di un tubo per cui l'antera è profondamente bifida, e con una appendice setiibrme, ascendente e lunga quasi quinto il tubo qui detto, che parte dal dorso della base di questo: sono gialle e glabro. Il 'lise- quasi in forma di anello, con dieci piccoli lobi e altrettanti incavi nel margine per l'inserzione degli starni, è verdognolo, ombelicato nel meteo per ove parte lo itilo: euopre l'apice dell'ovario e corri* sponde in alto del tubo del calice. L' evario •'■ saldato con il tubo del calice ed ha cinque logge , in oiascum delle quali sono diversi ovoli inatropi inseriti sopri una placenta bifida nell'angolo interno delle logge. Lo Itilo é lungo (pianto o poco più della corolla, gì 732 VACCINI ACEE. cilindrico, diritto, bianchiccio, glabro. Lo stimma è quasi in capo- lino, papilloso, rossiccio-scuro. Il peduncolo del frutto è cilindrico, un po' cernuo o eretto e diritto, rossiccio in alto. Il frutto matura dal finire di luglio a settembre; è una bacca quasi tonda, con una fossetta all'apice, di color turchino scuro e quasi nericcio glauco- pruinoso, di sapore appena addetto, che tinge in nero la bocca ed ha cinque logge, in ciascuna delle quali sono molti semi piccoli, bislunghi, angolati , con finissime righe longitudinali . quando si guardano con una lente, giallicci. « Usi. — I Piùri quando non hanno avuta i' acqua hanno un sapore dolce quasi come le nocciòle: si mangiano comunemente dai montanari, se ne fa conserva, anche vino eh' è dolce ma che dopo alcuni giorni diventa addino; sono poi particolarmente usati per dare il colore al vino , al quale oggetto si raccolgono in gran quantità e si spediscono nei paesi in tempo della vendemmia. (Pari. ms.). » 9. Vaccinili ni iiligiiiosuin. V. ramis teretibus, foliis deciduis, membranaceis, inlegerrimis, floribus solitariis vel paucis fasciculatis , corolla urceolata, antheris dorso aristatis, baccis nigris. Vaccinium uliginosum Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 350. Bert.! fi. Hai, 4. p. 315; et auct. omn. Figure. — FI. dan. t. 231. Engl. hot. t. 581. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 117. f. 3, 4, 5. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle Alpi e nell'Appennino settentrionale, in luoghi boschivi o scoperti umidi. Nasce nelle Alpi nel Friuli a Paularo d'incaroio, e presso Pontebba (Pir.) sul Nassfeld!; nel Cadore a Mantanel di Domeggo (Venzo!); nel Vicentino a Palù di Marcesina (Bert.); in Tirolo a Welsberg, in vai Venosta, comune sul Ritten, da 5900' in su (Hausm.), in Fassa ai Monzoni, nelle vicinanze di Primier (Bert.) , sul Bondone (Perini!), sullo Spinale (Hausm.), in vai di Rendena nell'abitazione del mugo non infrequente (Poli.); sul Baldo (Bar- bieri!); nel Bresciano sul Guglielmo, sul Muffetto (Zersi), sul Dos alto (Bert.); nel Bergamasco ne' monti di Clusone e Schilpario (Rota), in Pisgana a più di 2000 metri, a Pontedilegno, sul Tonale a 2000 metri (Pari.!); in vai Tellina sopra S. Caterina fra gli abeti VACCINIUM. 733 (Pari.!), e al Braulio (Com.); al S. Bernardino (De Not.!), allo Spluga (Coni.), a Chiavenna (Rampoldi!); nei Comasco sui monti Sasso (Bert.), Legnone, Arenzo, dall'abitazione dell'abete sino a quella del mugo (Com.); sul Gottardo (Gaud.), in valle Maggia presso Bosco (Gib. !); al Sempione (Favrat!), abbastanza comune nell'altipiano (Favre) , nei monti Rosa , iMoro (Bir.) , a Riva di Sesia (Carestia!), a Pralugnan (Ali.); comunissimo nel S. Bernardo,. fino a 2580 metri (Tiss.); nel Cenisio a 2000 metri (Are!) ecc. ; a S. Dal- mazzo Salvatico, al col di Salese (Ard.), nei monti di Valdieri a Fiema morta (Bert.), al col di Tenda (Ung.-Sternb.!), al monte Bissa (Bourgeau !) , nell'alpi di Viosenne (Ricca !), a Garezzo (Berti !). Nell'Appennino più alto trovasi in quello di Boglelio e Lesime (Noce. Balb.), nel monte Nero presso S. Stefano d'Aveto(BerL), nel monte Orsaio, nell'alpi di Mommio ai Cingi! e al monte Prado (Calan- drimi), nell'alpe di Cusna (Gib. Pir.), nell'alpi di Soraggio (Ad. Targioni!) e di S. Pellegrino (Calandrimi), nell'alpi di Barga alla Lagarella (Pari.!), nel Rondinaio, sopra il lago Nero, ai Lagacciuoli, alle Tre potenze ecc. (Giannini!), nell'alpe di Limano (Pucci), presso Boscolungo al Balzo del Valloncello e al Balzo del Doccione della volpe, e nell'alpe Faidello a 1600—1800 metri (Pari.!), alle Tagliole sopra Fiumalbo (Vitm.), e infine al Corno!, alla Cupola di Scaffaiolo (Bert.), al Cimone di Caldaia (P. Savi!) e al Teso!. Tro- vasi pure nelle alpi Apuane al Pisanino (Bert., Pucci) e al Pizzo d'uccello (Ad; Targioni!). Fiorisce in giugno, o luglio; fruttifica in luglio , o agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale , media, e meridionale in parto, Siberia, Giappone, Nord-America setten- trionale. « Descrizione. — Frutice ramosissimo, alto da 2 a 6 decimetri, glabro. Il fusto è radicante alla base, decumbente, e come i rami cilindrico, flessuoso, nericcio: i rametti sono corti, giallicci, eretti o eretto-patenti. Le foglie sono piccole, appena consistenti, eretto-patenti, alterne, avvicinate tra loro nei rametti, obovate, obovato-orbicolari o ovali, intere, ottuse <> smarginate, di un verde pallido di sopra, glaucescenti di sotto ed ivi con un nervo longitudinale gialliccio un po' rilevato, da cui partono diversi ner- vetti laterali, anche un pò* rilevati, i quali si diramano per una rete, unendosi tra loro, nella pagina interiore della I hanno un picciolo cortissima, un po' scanalato di sopra, coi di sotto, gialliccio. I 6 >litari e pendenti all'apice de'pe- 734 VACCINIACEE. duncoli e formano un piccolo racemo all' apice dei rametti dell'anno precedente. I peduncoli sono un po' più grossi all'apice, quasi tanto lunghi quanto i fiori, rossicci. Il calice è rossiccio, glabro, ha il tubo cortissimo, saldato con la base dell'ovario, il suo lembo è di- viso in cinque denti lunghi quanto il tubo, quasi triangolari, ottu- setti. La corolla è molto più lunga del calice, ovoidea , urceolata, bianca o rosea, con piccoli denti ovati, oUusetti e rivolti in fuori. Gli stami sono dieci , cinque opposti ai denti del calice e cinque a quelli della corolla, poco più corti di questa, inclusi, inseriti sopra un disco epigino circolare e strettissimo. I filamenti sono eretti, più larghi in basso, piani, bianchi, glabri. Le antere sono bislunghe, inserite nel dorso sopra la base ed ivi fornite di due sete dirette in dietro e in alto, poco più corte dell'antera; sono introrse, biloculari , con le logge prolungate in alto in un tubo quasi cilin- drico che si apre per un foro all'apice: sono gialle in tutte le loro parti. Il pistillo è più lungo degli stami ed uguaglia la corolla. L'ova- rio è largo, diviso in cinque lobi, schiacciato da sopra in sotto, con un ombelico all'apice, verdognolo, glabro, con cinque logge. Lo stilo è molto più lungo dell'ovario, diritto, angolato, bianchiccio, glabro. Lo stimma è ottuso, papilloso. La bacca matura in luglio e agosto, è pendente, quasi tonda, di color turchino-nericcio, glauca, pruinosa, coronata all'apice dai denti del calice persistenti, diretti in dentro e dello stesso colore della bacca, con un ombelico tra essi dove sono gli avanzi della corolla e degli stami secchi. Vi sono cin- que logge, in ciascuna delle quali sono molti semi, inseriti all'an- golo interno di ciascuna loggia. I semi sono piccoli, ovoideo-bislun- ghi, quasi triangolari, giallicci, con piccole righe longitudinali, visibili con una forte lente; 1' embrione è diritto, nel mezzo di un albume di cui è quasi la metà più corto. (Pari, ms., descr. della pianta dell' alpe Faidello). « Usi. — I frutti di questa specie non si mangiano e sono creduti velenosi. (Pari. ms.). » 3. Vaceiiiium Vitis-i«lnea. V. ramis teretibus, foliis persistentibus, coriaceis, subintegris, floribus racemosis, corolla campanulata , antheris dorso muticis , baccis rubris. Vaccinium Vitis idsea Limi. sp. plani, ed. 1 . p. 351 . Bert. fi. ital. 4. p. 316; et aact. omn. VACC1MUM. 735 Figure. — FI. dan. t. 40. Engl. hot. t. 598. Reich. k. fi. germ. 17. t. 117. f. 1. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei bo- schi e ne' pascoli delle Alpi e dell'Appennino settentrionale. Nasce nella Carnia al Wischberg (March.), presso Pontebba in valle del Bombasch, al Nassfeld ! , a Studena, e al monte Veneziano a 1300 metri (Tacconi !) , al monte della Mariana e intorno ad Amaro (Poli .) ; nel Cadore fra Padola ed Auronzo (Venzo!); nel monte Cavallo (Poli.), nei monti Grappa, e Gloso presso Marostica, e nei Sette co- muni (Bert.), nel monte Summano , nel monte Alba, nella regione alpina del Baldo, principalmente nella via di Yentrar, la valle delle Ossa e la valle Larga (Poli.), nonché in vai Brutta tra i mughi (Goiran!); nel Tirolo in vai Sugana (Ambr.!) sulla Sella presso Borgo e presso Telve (Hausm.), al Botro di mezzo dei Monzoni, alla Cima d'Asta (Bert.), a Trento fra i faggi e i mughi (.Perini!), sul monteBoen,a Eppan , a Bolzano, abbondante sui monti tino a 5300', a Welsberg, a Merano, in vai Venosta presso Laas e in Schnals, in vai di Bendena, sul Gaggio presso Tione (Hausm.); nel Bresciano sul dorso meridionale del Mufetto, frequente (Zersi) , sopra S. Colombano, sopra [vino a 1000 metri, alla cima della Corna Biacca a 2000 metri (Pari.!); nelle vallate del Bergamasco (Bota), in vai Brembana (Bampoldi!), nel monte Epolo vicino a Schilpario, a Pontedilegno a 1550 metri, al Tonale (Pari.!); in vai Tellina a Bormio (Bampoldi!), sul Braulio (Bert.), sulla Piagherà sopra S. Caterina a 1800-2000 metri (Pari.!); in quasi tutti i monti del lago di Como, delle valli Intelvi , Cavargna, Sassina, a Creraia, Pianello, Dongo (Com.), al Legnone (Bert.), al monte Generoso (Pena.); a Cbiavenna (Rampoldtl), a Medesimo (Tran* quilli!), al S. Bernardino (De Noi.!); al Gottardo1., a Locamo a Campo di valle Maggia ioli' alpe di Quadrelle (Fransoni!); qua e là sul Sempione (Favre), a Biva (Carestia!), intoni.) a Varali.» . Vo- gogna ecc. (Bir.); sul S. Bernardo, sui.» a 2050 metri (Tiss.)j ; Viù (Delponte!), sul Ceniaio (Bert.), nell'alpi .li Nocchie in Piaosei, in quantità, nei monti di Piano, e dietro Superga (Re .al eoi dalla Maddalena, nell'alpi «li S, Dalmaixo-SeUatico (Ard >, in quel .li Moudovi (Ing.). Nasce poi nella Liguria orientale i Moni Ferrera (Bert.)j nell'Appennino tosco-emiliano al monte l ..!>, nell'alpi di Mommio ai Cingi, presso il l;i:_r<> .li 5 al Predo, e alla foce della Barella (Calandrimi), nell'alpi di l gio (Ad. Targioni !) , al Corno (Bert., Gib. Pir., Coce.), i 736 VACCINIACEE. (Vitm.); nelle alpi Apuane al Pian di Lago (Simi). Fiorisce in giu- gno, o luglio; fruttifica in agosto, o settembre. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale e media, e meridionale in parte, Siberia, Giappone, Nord-America settentrionale. « Descrizione. — Pianta sempreverde, di un verde scuro, lu- cente. Fusti ramosi, rami eretti, un po' angolati, verdognoli , pube- scenti per corti peli e fini, curvati ad arco in su. Foglie alterne , avvicinate fra loro, persistenti, dure, consistenti, e simili a quelle del Bossolo, obovate o quasi ellittiche, intere verso l'apice, il quale è spesso appena smarginato ed ha di sotto una glandola tonda e rosso-scura, con un margine quasi cartilagineo e bianchiccio, con qualche piccolo dentino a sega, di un verde scuro e lucente di so- pra, ed ivi con un solco longitudinale in cui sono dei peli delicati , corti e curvati ad arco in su , e altri leggieri solchi che corrispon- dono ai nervi di sotto, di un verde chiaro di sotto con un nervo longitudinale poco sporgente, dal quale partono dei nervetti laterali. I fiori sono distribuiti in piccoli racemi ascellari e terminali , e pen- denti. Tanto il peduncolo quanto i pedicelli sono verdognoli, pube- centi con i soliti peli curvati in su. I pedicelli sono un po' più grossi all'apice, verdognoli. Le brattee sono più corte dei pedicelli, ovali, ottuse, un po' concave, verdognole e in parte rosee, con ciglia de- licate nel margine. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario, con cinque angoli ottusi a guisa di lobi, è verdognolo, glabro; il lembo è diviso in cinque denti lunghetti , ovato-triangolari , acuti o quasi acuti, verdognoli nel dorso, e largamente bianchicci nel margine, talvolta rossicci , con ciglia rade e con una piccolissima glandola all'apice. La corolla è gamopetala, quasi campanulata, divisa fin sopra la metà in 4 lacinie spatulate, larghette, quasi ovate, ottuse, è bianca, glabra. Stami circa la metà più corti della corolla, 8, ì più esterni opposti alle lacinie della corolla, e 4 interni alterni con queste: sono liberi, inseriti sopra un disco epigino, quasi anulare, verdognolo, posto all'apice dell'ovario. Filamenti corti, larghetti, quasi piani , bianchi , pubescenti nel dorso e nei margini in alto. Antere ovato-bislunghe, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, bifide in alto, ed ivi ciascuna loggia si prolunga in un tubo lungo quasi quanto l'antera e aperto all'apice per un foro: questo è gialliccio, l'antera è rosso-scura. Pistillo più lungo della corolla. Stilo largo, un po' flessuoso , quasi lesiniforme, un po' schiacciato , verdognolo, glabro. Stimma piccolo, come troncato, oscuramente quadrilobo. (Pari, ms., descr. della pianta di Pontedilegno). » OXYCOCGUS. 737 li. owcoccus. Oxycoccus Tonni, inst. p. 655. t. 431. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 575. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 493. I. 67. f. 5. Corolla dialypetala , petalis reflexis. Portamento.— Fusti sottili, striscianti. Foglie piccole, sparse, ovali, verdi di sopra, bianche di sotto, persistenti. Fiori carnicini, pochi in cima ai rami , pendenti da lunghi e sottili pedicelli , con gli stami riuniti a cono. Bacche globose, rosse. Oxycoccus pnlustris. Vaccinino! Oxycoccos Limi. sp. pi. ed. I . p. Sol . Poli. fi. ver. I. p. 501. Beri. fi. ilal. 5. p. 636. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 53. Hausm. fi. Tir. p. 565. De Vis. Sacc. rat. piani. Ven. p. 166. Anzi auct. fi. nov.-rom. p. 193. Oxycoccus palustris Pers. ench. 1. p. 419. Car. prodr. fi. tose, p. 428. Sec. suppl. p. 21. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 423. Are. comp. fi ital. p. 463. Figure. — FI. dan. t. SO Reich. ic. fi. gemi. 17. t. 118. f. 6. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nelle torbiere, rarissimo. Nell'Alta Italia cresce sul monte Nassfeld presso Pontebba nel Friuli, nei confini del Vicentino col Tirolo (l>e Vis. Sacc), in Tirolo a Bellamonte in Fiemme (Beri., Hausm.), e sul- l'alpe Spinale (Poli.), in vai Tellina nella vai Furva (Ces. Pass. Gib.), e nel padule Paluaccio sopra il villaggio d'Oga, a 1800 me- tri (Anzi). Altra volta cresceva in Toscana nel padule di Bientina presso Orcntano !, dove fu raccolto fino al 1863 Pucci!), ma per il prosciugamento di quel padule n'é scomparso. Fiorisce da giugno ad agosto; principia a fruttificare in agosto. Distribuzione geografica. — Europa' settentrionale e ' Siberia, Giappone, Nord-America settentrionale. 738 PIROLACEE, FAMIGLIA TERZA. FJfROrjACJEJE. Pyrolace/E Lindi, nat. syst. hot. ed. 2. p. 219. Herbae. Antherae 2-loculares. Gemmularium superum. Se.men amygdalosum. Embryo dicotyledoneus. Descrizione. — Le Piroiacee tutte, ossia le specie dell'unico genere Pirola , sono erbe basse, glabre, sempreverdi, perenni a mezzo di un rizoma strisciante, o (nella P. imiflora) a mezzo di gemme avventizie sulle radici (Irmisch in Flora 1855, p. 628). Le prime foglie dei polloni sino allo stato di squamme; le altre sono arrotondite, pressoché intere, ristrette in un picciolo larghetto, in- guainante alla sua base; hanno la particolarità di presentare le ner- vature più salienti nella pagina superiore. Sono riunite a ciuffo a pie dello stipite fiorifero, o sparse su di esso sino a qualche altezza; sono senza stipole. Lo stipite fiorifero è dunque un lungo peduncolo, che termina il fusto e i rami. Porta un solo fiore apicale nella P. unifiora; in tutte l'altre specie finisce in un grappolo semplice, indeterminato , di fiori inchinati, ascellari a piccole brattee, bianchi, talora con tinte rosseggiane o verdognole, grandetti, 5-meri , raramente 4-meri. Il calice è profondamente diviso, ed è persistente. La corolla è dialipetala, embriciata nella preflorazione, chiusa a orcio , o più o meno patula, caduca. E ipogina , come lo è pure l'androceo di- plomerò. Gli stami hanno filamenti ristretti dal basso in alto, dove stanno inserite le antere per un punto situato nella loro faccia e vicino alla loro base. Queste sono dunque estrorse; ma all'atto dello sbocciamento si arrovesciano in dentro facendosi introrse. Sono bi- loculari, ogni casella si apre alla base per un foro, che doventa apicale in seguito all'arrovesciamento dell'antera. Il polline è com- posto; pertanto è semplice nella P. secunda (Irmisch in Bot. zeit. 1856, col. 508). Gli stami sono caduchi. Sotto il gineceo havvi un disco lobato nella sola P. secunda. Il gemmulario è globoso, spartito in 4 — 5 costole che corrispondono PIROLA. 739 ad altrettante caselle contropetale. In cima ha un infossamento dove sta inserito lo stilo, eh' è di varia lunghezza, cilindrico, grosso, slargato all'apice in guisa da formare come un piano sul quale sta lo stimma, eh' è diviso in 4—5 lobi corti, papillosi. E persistente lo stilo. Dall'angolo interno di ogni casella del gemmulario spor- gono due spermofori, gremiti di minutissime gemmule anatrope. Il frutto è un settifragio , che si apre lungo la linea mediana delle sue caselle, senz'altro, cosicché le valve restano attaccate alla colonna assile del frutto mediante 1 setti. I semi, minutissimi, con sembianza di semi di Orchidacee , hanno un guscio rilasciato, esteso alle estremità del seme quasi in due ale. AI centro sta la mandorla, in figura di globetto. Nel suo asse sta l'embrione, piccolissimo: almeno così vien descritto dagli autori. Per maggiori ragguagli si possono consultare i seguenti lavori, oltre i due già citati d' Irmisch : del medesimo Kurze mittheil. uber einige Pyrolaceen (in Flora, 1859), Wydler, in Flora, 1860, Rail- lon, in Adans. 1 , p. 193 , oltre le due monografie di Piadius, Diss. de Pyrola et Chimophila, 1821 , e di Alefeld, Ueber die fam. der Pyrolaceen (in Lìmi., 1856), e le illustrazioni in Schniztein, Icon. fam. nat., t. 161 Considerazioni geografiche. — Questa piccola famiglia, delle parti fredde e temperate dell'emisfero boreale, è rappresentata in Europa da 7 specie, che sono tutte in Italia ad eccezione della Pi- rola umbellata, e tutte sono piante di estesa abitazione. 1-lltOL.V Pyrola Tonni, vist. p. 956. t. 132. Ces. Pass. (jib. eomp. jl. ital. p. 418. t. 66. f. 5 Pyrola ti Chimaphila Pursh fi. Am. t$pt. I. p. 279. Rad. 1821. Pyrola , Moneaea (Sai,) et Chimaphila Cani, prodr. tytt. nat. 7. p. . .. aen pi ì. p. H". Pyrola, Amelia, Thelaia, M sia, Chimaphila Alef. inlinn. Portamento. — Si ciniMll 1 1 l.l ilt'M Tl/iu||r (b'||;| famìglia. Oitcrvaiioni. — Seguendo Peaempio di altri botanici, ho di bel nuovo riunito in unico genere, Pirola% quelli che ne erano ata ti 740 PIROLACEE. distaccati , avendo trovato insussistenti o di troppo lieve momento i caratteri addotti per giustificare la separazione. Pursh fondò la Chi- maphila sopra un errore d'osservazione, lo stimma supposto sessile, e sopra le antere con due becchi, carattere che si ritrova nella P. uni- flora e nella P. chlorantha; altri hanno suggerito un modo diverso di deiscenza del frutto, ma come Koch (Syn. fi. germ.) bene rilevò, la diversità non esiste. Salisbury anch' egli fondò la Moneses sopra un errore, avendo ritenuta la corolla gamopetala. Altri caratteri, dei quali si è valso soprattutto -Alefeld nella sua monografia, sono tolti da leggere modificazioni dei petali, degli stami, dello stimma, del frutto , che non mi sembra possano avere valore più che specifico. Più attendibile parrebbe la presenza di un disco ipogino nella P. se- cnnda: che però vedo non considerata dalla più parte degli autori. Ad ogni modo giudicherei inopportuno dividere in più generi una famiglia così piccola, e di tipi cosi vicini gii uni agli altri. * Gen. Moneses Sai. 1. Pirola ii ni fior a. P. scapigera, lamina foliorum subrotunda , crenato-serrata , petiolo subsequali , floribus albis (suaveolentibus) , terminalibus so- litariis, lobis calycis ovalibus obtusis minute ciliolatis, corolla paten- tissima pluries brevioribus, petalis ovatis obtusis, staminibus aeque circa gynaBceum, loculis antherarum apice in tubulum attenuatis, stylo stamina superante, erecto strido, stigmate maximo apice styli latiore, septifr3gii valvis margine glabris. Pyrola unitlora Linn. sp. pi. ed. 1. p. 397. Bert.fì. ital. 4. p. 443; et auct. ital. omn. Moneses grandiflora Sai. in Gray nat. arr. brit. pi. 2. p. 403. Figure FI. dan. t. 8. Enijl. hot. t. 146. Reklu ic. fi. germ. 17. t. 105. f. 1,2, 3. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei bo- schi , anche ne' pascoli delle Alpi: frequente in Carnia (Pir.), per esempio intorno a Forno e alle sorgenti del Tagliamento (Poli.), in Cadore tra Lorenzago e la Mauria , abbondante in Visdende (Venzo !), in Cansiglio (Kellner!), nelle Vette di Feltre (Poli.), a Rubbio nel Bassanese, ad Assiago, in Portole (Bert.), in Sumrnano nella valle della Nogara (Poli.), nel Baldo (Barbieri!) in valle del Bastion e a PIROLA. 741 Malcesine (Poi!.); in Tirolo sull'alpe Scannuccia (Poli.), in vai Su- gana (Ambr.!), a Trento (Perini!), in Fiemme (Hausm.) e Fassa (Bracht!), a Bolzmo, sul Kitten , ora quasi distrutta, nella valle Taufers, a Welsberg, nella valle Sarn , a Merano, a Ulten, in vai di Genova, sull'alpi Lenzada e Spinale (Hausm.) ; in vai Trompia alle eascine di Pesseda vicino al monte Cornablacea (Zersi) , in vai Camonka a Pontedilegno fra 1 larici a 1540 njetri (Pari.!), nei monti Venerocolo , Gampelli, all'Aprica (Rota), in vai Tellina nei boschi di Conifere di tutti i monti Bormiensi, particolarmente nella vai Furva (Anzi), e cosi fra gli abeti sopra S. Caterina a 1800 metri (Pari.!), sul Braulio (Orsi), alla Palanca (Bert.), in vai Malenco (Gib.!), in Valdone e sopra Albosaggia (Mass.), sullo Spinga (Bert.), fra i larici e gli abeti nel Comasco sui monti Legnone, Livo e della vai Cavargna (Coni.); nel Sempione (Favre), in vai Anzasca nel monte Moro, e nel Torlo verso Macugnaga (Bir.); sopra Courmayeur, nell'alpi di Locana (Ali.), nel Cenisio (Bonjean!, Rostan !, ecc.); sopra Tenda (Ali.), al col di Braus presso Scarena (Bourgeau !, ecc.). Nasce inoltre: nell'Appennino toscano a Boscolungo (Are); in Abruzzo nella Maiella (Ten.) al monte Amaro (Ces., Pedicino!); in Corsica sopra Corte (Gren. Godr.), e a Valdoniello, rara (Mars.). Fiorisce in giugno, o luglio; fruttifica in luglio, o agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale, media, e meridionale in parte, Siberia, Nord-America settentrionale. « Descrizione. — Pianta perenne, piccola, di un verde chiaro, glabra. Fusto strisciante in basso e ivi ramoso e radicante , con fibre delicate, flessuose e giallir.ee e con i rami parte sterili e parte fertili, ascendenti. Fusti e rami corti o cortissimi, quadran- golari, bianchicci-verdognoli, glabri, muniti di poche foglie. Foglie opposte, o in maggior numero 3 o 4 in giro, piccolo, eretto-patenti, poco consistenti, quasi tonde, ristretto alla base quasi ad un tratto, quasi in un picciolo, quasi piano o leggermente scanalato di sopra, convesso-angolato di sotto, con -pochi denti a sega, molto acuti nel margine, di un rerde chiaro e con leggieri solchi ili sopra che rispondono ai nervi di sotto, di un venie più chiaro e con un nervo longitudinale «li sotto, dal quale partono pochi nonretti laterali obliqui che si dirigono versi» il margine e l'apice e si diramano per terminare ai denti e per unirsi tra loro. 1 peduncoli Bono solitari al- l'apice del fusto, eretti, cernei all' apice, quasi quadrangolari, ree- dognolo-bia nenia i, glabri: hanno in alto una brattea obovato-tonde, larghetta, eretta, molto confessa nel dorso a concava di dentro. 742 PIROLAGEE. verdognola, fornita di corte ciglia nel margine. I fiori sono solitari e pendenti all'apice del peduncolo, grandi, bianchi. Il calice ha il tubo cortissimo e quasi nullo ed è diviso in cinque lacinie paten- tissime, ovali, ottuse o meglio tondeggianti all'apice, un po' con- vesse di fuori in alto, bianchicce come la parte inferiore, e fornite di corte ciglia e fitte. I petali sono 5, alterni con i sepali e come questi ipogini, sono caduchi, embriciati nella boccia, patentissimi, tondo-ovati o tondo-ovali, tondeggianti all'apice, appena in cuore alla base ed ivi con una unghia cortissima, piani, un po' concavi di sopra. Stami ipogini 40 , 5 esterni opposti ai petali e 5 interni opposti ai sepali, tutti più della metà più corti dei petali. Filamenti con la base larghetta, quasi lineare (non triangolare!), grossetta, av- vicinata all'ovario, bianchiccia, un po' più stretti nella parte supe- riore e ivi ascendenti, verdognoli, e più lunghi della parte inferiore. Le antere sono bislunghe, ottuse all'apice, inserite nel dorso sopra della base, biloculari, ciascuna loggia ha una appendice cilindrica che termina in un foro, questa parte è in alto per esser F antera rove- sciata in dentro. Il pistillo è più lungo della corolla. L'ovario è quasi tondo, con cinque leggieri lobi, in ciascuno dei quali è un leggeris- simo solco longitudinale più manifesto in basso, di un verde pallido, glabro, contiene 5 logge, in ciascuna delle quali sono due ovoli grossi. Lo stilo è più lungo dell'ovario, eretto, cilindrico, un po' più grosso in alto, verdognolo, glabro Lo stimma è grosso molto, diviso in cinque lobi grossetti, ottusi, eretti, divisi l'uno dall'altro alla base da un seno larghetto, verde, glabro. (Pati. ms.,descr. della piatila di Pontedilegno). » ** Gen. Amelia, Thelaia Alef. 2. Pfirola elilorantlia. P. scapigera, lamina foliorum subrotunda , subintegra , petiolo plerumque breviore , floribus virescenti-albidis, laxe racemosis , un- dique versis, lobis calycis ovatis acutis , corolla patentiuscula multo- ties brevioribus, petalis obovato-rotundatis, staminibus sursum versis, loculis antherarum apice in tubulum attenuatis, stylo stamina superante, declinato sursum plus minus curvato, stigmate apice styli angustiore, septifragii valvis margine araneosis. Pyrola chlorantha Swartz ex auct. Com.? fi. com. 3. p. 79. PIROLA. 743 Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 53. Rota prosp. fi. Berg. p. 61. Pir. fi. for. syll. p. 96. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 167. Mars. cat. pi. Cors. p. 95. Favre guid. hot. Simpl. p. 143. Anzi auct. fi. nov. -coìti, p. 194. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 418. Are. comp. fi. ital. p. 460. Figure. — Rad. diss. t. 4. Reich. ic. fl.germ. 17. t. 103. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boschi (Ielle Alpi, assai rara: sul Sempione (Favre); in vai Tellina nelle valli Furva, di sotto (Anzi) e intorno a Livigno (Coni., Anzi); nel Bergamasco a Zambia, Schilpario, m valle Camonica, frequente (Rota); nel Can- siglio (Kellner!); in Carnia nel monte Tersadia , rara (Pir.). Nasce pure in Corsica, nella foresta di Vizzavona , dalla parte di Vivario, e forse in quella di Valdoniello (Mars.). Fiorisce in giugno, luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale, media, e meridionale in parte, Asia Minore, Nord-America settentrionale. Osservazione. ■*- Bertoloni (FI. ital. 4, p. 441) riferisce la pianta di Comolli alla Pirola minor. 3. Parola rotini ili Col in. P. scapigera, lamina foliorum subrotunda , subintegra, petiolo plerumque breviore, floribus albis, laxe racemosis, undique versis, lobis calycis lanceolatis acutis, corolla patente 2 — 5— pio brevioribus, petalis obovato-rotundatis , staminibus sursum versis , loculis arithe- rarum apice vi\ constrictis, stylo stamina superante, declinato sur- sum plus minila curvato, stigmate apice styli angustiore , septifragii valvis margine araneosis, Pyrola rotundifolia Linn. sp. plani, ed. I. p. 396* lievi, fi. ital. 2 /'. 138; et auct. omn. Figure. — Riv. ord. pi fi, ire. petit, t. I;W. Latti, ili. t. - f. 1. Engl. hot. t. 2/3. Reich. ic /(. germ. 17. t. 102, Stazione , Abitazione e Fioritura. — Nei boschi ombrosi delle Alpi e dell'Appennino settentrionale, non comuni': in Latria sul monte Maggiore (Smith), in ('.arnia sul Vischberg (March.), sul monte Amariana fra presso Forno di sopra, e altrove (Pir.); in Cadore nel monte Doana di Di a nelle Vette di Feltre, sui monti Summano e Portale, intorno i Recoaro, mi Baldo nelle valli del Bastion e deU'Artillon, fra gli abeti e i 744 PIROLACEE. intorno al Pian della Cenere, nel bosco di Malcesine, in valle dei Ronchi presso Ala (Poli.); negli Euganei (Trev.); in Tirolo nella vai Arsa (Poli), in Canal S. Bovo (Ambr.!), in Fassa presso il ru- scello di Vallonga e nel bosco di Fedaia (Bert.), sull'alpe Seis , a Bressanone, a Welsberg, in Trafoi fra Pinus Pumilio (Hausm.); nel Bresciano sul monte Conche al sud, rara (Zersi); nel Bergamasco a Selvino, Clusone, Schilpario (Rota); nel Comasco sui monti Le- gnone (Beri.), di Canzo, Boletto, Palanzo, Molina (Com.); in vai Tellina frequente nel Bormiense (Anzi), nella valle dei Vitelli, sul Braulio (Mass.); allo Spluga (Bert.); nel Sempione (Favre); nel Cenisio (Re) al lago (Pari.!) e alla Ramasse (Beccari !); in valle di Cogne (Rostan!), alle Terme di Valdieri (Delpontel); a Rezzo fra i faggi nella Liguria occidentale (Genn.); infine dopo lungo intervallo nell'Appennino tosco-emiliano a Boscolungo nell'abetina (Archb.) , sopra Fiumalbo , a Rotari, all'Acero (Gib. Pir.), presso il Corno alle scale (Cocc), al Teso (Vitm.). Fiorisce in giugno, luglio, agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale e media , e meridionale in parte, Asia settentrionale, Nord-America setten- trionale. 4. Pirola media. P. scapigera, lamina foliorum subrotunda , subintegra, petiolo plerùmque breviore, floribus albis nunc rubeseentibus, laxe racemo- sis, undique versis, lobis calycis ovato-lanceolatis acutis, corolla semiclausa sub-3-plo brevioribus, petalis obovato-rotundatis, sta- minibus seque circa gyneceum, loculis antherarum apice vix con- strictis, stylo stamina superante, subdeclinato rectiusculo, stigmate apice styli angustiore , septifragii valvis margine araneosis. Pyrola media Swartz ex auct. Bert. fi. ital. 4. p. 439. Hausm. fi. Tir. p. 573. Gemi, cent.pl. rep fi. lig. add. p. 265. Reich. fil. ic. fi. germ. 17. p. 70. Car. prodr. fi. tose. p. 433. De Vis. Sace. cat. piant. Veti. p. 167. Cocc.contr. fi. Boi. p. I6..Bizz. contr. fi. Bell. p. 11. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 25. Gib. Pir. fi. Mod. p. 110. Pyrola rotundifolia (non Linn.) Mor. ! noi. piant. fi. vie. p. //. Pyrola intermedia (err. prò media) Schleich. cat. pi. in Helv. P1R0LA. 745 1815. p. 23. Ces Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 418. Are. comp. fi. ital. p.460. Cocc. fi. Boi. p. 45. Figure. — Trevo herb. Blackw. t. 594. FI. dati. t. 110. Rad. diss t. 3. Engl. bot. t. 1945 Reich. o. e. t. 103. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boschi delle Alpi e dell'Appennino settentrionale, non comune: in Friuli nei valloni di Ponte di Muro fra Dogna e Pontebba (Tacconi!); nel Bellunese (Bizz.); nei boschi Cansiglio (Kellner!), e Montello (Sacc. Bizz.) , ai Collalti, e a monte Groso presso Bassano (Bert.) , sopra Recoaro (Mor.!), vicino a Porlule (Mor.); in Tirolo presso Tione (Hausm.), a Trento (Perini!), in vai Sugana, a Montalon presso Strigno , al monte Gazza, comune sul Ritten, per esempio intorno a Klobenstein, e sopra Pemmern a circa 5200', ecc., sull'alpe Seis (Hausm.); in vai Camonica sul Tonale a 2000 metri (Pari.!); a Riva di Sesia (Ca- restia!); nei faggeli di Pramollo in valle Perosa (Rostan!); nelle Alpi Marittime presso Limone (Reich.) , e a Rezzo fra i faggi (Genn.) ; in Toscana sul monte Gotro!, alle Tre potenze (Gib. Pir.), a Bo- scolungo (Narducci!, Gib. Pir.), nel Bolognese all'Acero, a Lustrola, a Castiglione dei Pepoli (Cocc). Fiorisce in giugno, luglio. Distribuzione geogra6ca. — Europa settentrionale, media, e meridionale in parte, Asia contermine fino alla Dauria. Oaservazioni. — Questa specie è assai somigliante alla Pirola rotundifolia, e soprattutto alle sue varietà arenaria e or//ios/?//a figu- rate in Reich. ic. fi. genn. 17. I. 102. f. 2, 3; a segno che sul secco non è sempre facile distinguerle. Nonostante, Alefeld l'ha messa in un genere Amelia diverso dal genere Thelain cui ha riferita l'altra specie. Della varietà arenaria di questa ha poi l'atta una specie, Th. intermedia, supponendola la P.- intermedia di Sehleicher, che invece non è che un altro nome, così scritto per una svista, della P. media. 5. Pirola minor P. scapigera, la;. lina foliorum ovali-rotu fidata, obsolete crenata, petiolo subaequali, (lori bus ex albo rubescentibus , dense raeemosis, undique versia, lobis calycis ovatis acutis, corolla semiclausa pluries brevioribus, petalis obovato-rotundatis, staminibus aBque nseceum, loculis antherarum apice m constriclis4 slylo brevissimo staminibus ©quale, erecto stricto, stigmate apice stjli latiore, septi* rragn ralvis margine sraneosis. 746 PIROLACEE. Pyrola minor Linn. sp. pi. ed. 1. p. 396. Bevi. fi. ital. 4. p. 440; et anct. omn. Figure. — FI. dan. t. 55. Engl. hot. t. 2543. Reich. k. fi. gemi. 17. t. 104. {. 3, 4. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei boschi ombrosi di montagna della Penisola settentrionale e media e ancora più giù. Alpi: in Carnia presso Forni di sopra, nel bosco Digola presso Sappada, e altrove (Pir.) ; nel Bellunese (De Vis. Sacc.) , al Cansiglio (Sacci), ai Collalti nel Bassanese (Bert.), a Recoaro (Massalongo !), nei monti Veronesi (Bert.), invai di Sella presso Borgo, nell'alpe Spinale (Hausm.), in Fassa presso Alba, in Fiemme a ponente di S. Pellegrino (Bert.), sull'alpe Seis , sul Ritten a Klobenstein, in vai Venosta nelle valli Suld e Martell , presso Glurns (Hausm.), sul Tonale (Pari.!), e a Pontedilegno (Ricca!), e in generale nelle valli Gamonica e di Scalve (Rota), nel Bresciano sul monte Vezegno , rara, e alle falde dell'Ario, frequente (Zersi), sui Corni di Ganzo (Rainer!, Anzi), in vai Tellina sopra Albosaggia ed altrove (Mass.), a Livigno (Bert.), in tutto il distretto di Bormio (Anzi), sopra Santa Caterina a 1900 metri (Pari.!); al Sempione in diversi siti (Favre), a Piiva di Sesia (Carestia!) , nel- l'alpi d' Olen (Piccone!), abbondante sopra il Santuario d'Oropa, e nelle alpi di Pralugnan (Ali.); al Gran S. Bernardo, tra il ghiac- ciaio di Proz e Menouve, non comune, a circa 2480 metri (Tiss.) ; al Genisio (Bert.) alla Ramasse (Beccari!), nella valle d'Oulx (Ali.), nella valle di Luserna (Rostan!); nel Nizzardo abbondante intorno a Lucerame (Ali.), a Rezzo (Berti!) , nell'alpi d'Albenga (DeNot.). Appennino settentrionale: di Savona, di Chiavari (De Not.) a Co- muneglia (Giannone!), nei monti d'Antola sopra Tonno al Capan- netto (Garrega!), di Lesime, di Boglelio ecc. (Moretti!), di S. Bo- netto ecc. (Noce. Balb.), al monte Gotro!, a Montagnana nel Par- mense (Pass.!), al monte Orsaio, al lago di Sassalbo a circa 4000' (Pari.!), nell'alpi di Mommio (Bert.) e di Soraggio (Ad. Targioni!), a Palodina (Giannini!, Pucc.!), alle Tre potenze (Pari.!) , a Bosco- lungo!, ai Sassi scritti (Beccari!), al Corno (Bert.), all'Acero (Pari.!), al monte Beni di Pietramala (Bert.). Alpi Apuane al Sagro e alla Tambura (Bert.). Vallombrosa!, Casentino a Camaldoli ed a Poggio allo Spillo (Pari.!), alpe della Luna(Amidei!). Monte Amiata al Nido dell'aquila (Bert.). Appennino centrale: nell'Umbria al bo- sco dei Cavalieri (Sang.), nei Piceno-Abruzzo sui monti Acuto (Ors.!) ad Arapizzoni (Bert.) e Pelone (Bert., Ors-.!), in territorio di Accu- PIROLA. 747 moli (Ors.) , sul Pizzo di Sivo (Ten.) a Cesaretto (Gemmi!), sulla Maiella (Ten.). Monte Vergine nel Napoletano (Ten.). Fiorisce in giugno o luglio; fruttifica in luglio od agosto. Distribuzione geografica. — Europa settentrionale , media , e meridionale in parte, Siberia, Nord-America settentrionale. ({ Descrizione. — Pianta perenne, alta da 1 a 2 decimetri, di un verde chiaro, glabra, fornita di un rizoma delicato , bianchiccio, che manda fibre radicali e dall'apice dei rami delle foglie e dei fusti o peduncoli che portano i fiori. Le foglie sono appena coriacee , pieghevoli, patenti o eretto-patenti, in rosetta, ovali-orbicolari o ovali, crenato-dentate nel margine eh' è un po' rovesciato , di un verde chiaro e quasi lucenti di sopra, ed ivi con un nervo longitu- dinale più chiaro da cui partono dei nervetti laterali obliqui, curvi e ramosi che formano una rete delicata, di un verde più chiaro di sotto e con i nervi simili a quelli della pagina superiore ma ivi ri- levati: sono fornite di un picciolo, più corto o quasi uguale alla foglia, la quale vi scorre un po' per corto tratto, un po' sca- nalato con un nervo longitudinale di sopra, angolato-carenato di sotto, di colore verdognolo-bianchiccio. I peduncoli sono erotti, angolati, bianchicci sfumati di rosso o in parte verdognoli, nudi o con una brattea verso il mezzo, la quale è lineare-setacea, avvici- nata al peduncolo, verdognolo-bianchiccia. I fiori sono molti, di- stribuiti in un racemo lungo da 4 a 5 decimetri, cernui. I pedicelli sono quasi uguali al fiore, angolati, rossiccio-bianchicci, accompa- gnati da una brattea lineare-setacea, dentellata nel margine, quasi uguale o poco più lunga del pedicello. Il calice è campanulato, ver- dognolo-rossiccio, con il lembo diviso in cinque denti patenti, lar- ghetti, ovati, un po' acuminati, poco più corti del tubi». I petali sono cinque, più del doppio più lunghi del calice, avvicinati tra loro in modo da parere una corolla campanulata, oracolari -ovali, con- vessi di fuori, concavi di dentro, bianchi, o sfumati ili rosa nel dorso. Gli stami sono dieci, ipogini, cinque esterni, opposti ai denti del calice, la metà circa più corti della corolla, e cinque un po' più corti, opposti ai petali. I filamenti sono lineari, un po' cur- vati in dentro, bianchicci. Le antere sono ovate, quasi acute, con una piccola punta all'apice, smarginate alla base , inserite ne] sopra di questa, estrorse ma apparentemente introrse per il rove- sciamento dell'antera sul filamento, biloculari, aprentesi per un foro • alla base di ciascuna loggia, ma per il rovesciaménto tal foro g diretto in su, ili un giallo pallido. Il pistillo è più li 748 PIROLACEE. stami e quasi uguale alla corolla. L'ovario è libero, privo di disco , quinquelobo, verde, con piccoli e rari punti come papille bianchicce, è diviso in cinque logge, in ciascuna delle quali è una placenta centrale grossa, verde, sulla quale sono inseriti moltissimi ovoli, pic- colissimi. Lo stilo è più lungo dell'ovario, diritto, cilindrico, gros- setto, verdognolo. Lo stimma è grande, due volte più largo dello stilo, con cinque lobi, verdognolo, diviene presto di colore scuro. (Pari, ms., descr. delle pianta di Boscolungo). » ** * Gerì. Pyrola Alef. Ramischia Opiz. 6. Pirola seciiiifla. P. subcaulescens, lamina foliorum ovali-ovata, serrata, petiolo longiore, floribus albis viridescentibus, dense racemosis, secundis, lobis calycis ovatis obtusis, corolla semiclausa multoties brevioribus, petalis ovalibus obtusis, staminibus (exsertis) aeque circa gyngeceum, loculis antherarum apice minime constrictis, stylo stamina superante, stigmate apice styli latiore, septifragii valvis margine araneosis. Pyrola secunda Linn. sp. pi. ed. 1. p. 396. Beri. fi. ital. 4. p. 442; et auct. omn. Figure. — FI. dati. t. 402. Engl. hot. t. 517. Reich. k fi. germ. 17. t. 104. f. 1, 2. Stazione, Abitazione, Fioritura e Fruttificazione. — Nei bo- schi dei monti della Penisola e di Sicilia. Alpi: intorno ad Idria (Scop.); nella Gamia sul monte Amariana, nei subalpini presso Sappada (Pir.), intorno a Forno, alle sorgenti del Tagliamento (Poli., ecc.), nel Bellunese (Venzo !, Bizz.), nel Cansiglio (Kellner!), nelle alpi di Feltre, nel Bassanese a Valerana presso Rubbio , nel Portole (Bert.), nei Lessini (Poli.), nel Baldo (Moretti!, ecc.) in valle dell'Artillon , intorno a Roveredo (Hausm.), in vai Sugana a Sella presso Borgo (Ambr.!), a Trento (Perini!), sui monti Gazza e Sca- nuccia (Hausm.), in Fiemme sul monte Sedole (Bert.), a Bolzano, rara nel piano, comune sui monti, intorno a Bressanone rara, a Brunecco , Taufers. Welsberg, a Merano sopra Vernur, in vai Ve- nosta in Laas e Trafoi (Hausm.); nei monti sovrastanti all'alta Ri- viera bresciana, frequente (Zersi), fra gli abeti sopra S. Colombano a 900—1000 "metri, e sotto Pezzeda di Sera a 1500 metri (Pari.!), frequente nelle vallate Bergamasche (Rota), e cosi a Pontedilegno PIROLA. 749 a 1340 metri, sopra Santa Caterina a 1800 metri, sullo Stelvio a 1700 metri (Pari.!), sul Braulio (Mass.), ad Alfaedo, in valle di Tartano (Anzi), in vai Malenco (Gib!) e sull'alpe di Togno (Gom.) della vai Tellina; sul Legnone nel Comasco, nella valle Gola del Ticino (Gom.) ; nel Sempione (Favre) , in valle d'Antrona sopra S. Pietro, abbondante nei monti Rosa e Moro (Bir.), nel monte Turlo (Zum.), a Riva di Sesia (Carestia!, Piccone!); nel Gran S. Bernardo presso il ghiacciaio di Proz (Tiss.), nel monte Bianco (Golia), nelCramont fra gli abeti (Pari.!); in valle di Locana (Ali.), nel Cenisio (Pari.!, ecc.), nel Fréjus (Mal in verni!), nelle alpi d'Us- sey, e Valdensi (Ali.) in valle S. Martino (Rostan!); nelle Alpi Ma- rittime al monte Orno (Ung.-Sternb.!) , nelle Viosenne (Bert., Ricca!), nei monti di Frontero, Triora , Garezzo (De Not.). Appen- nino settentrionale: presso Gambaro, e S. Stefano d'Aveto (Bert.) , presso Coreglia (Pucci), a Boscolungo!, presso Porretta comune sul Granagliene, e sopra Lustrola (G. Bert., Cocc), in Casentino presso Campigna!. Appennino centrale: nei monti della Sibilla (Sang.) a Montefortino a Loto, al Vettore (Marzialetti !) , al monte Acuto, nel monte Grande della Costa (Bert), nel Pizzo di Sivo (Ors.!, Pari.!, ecc.), in quel d'Accumoli (Ors.); nella Maiella (Ten.) in valle d'Orfenta (Pedicino!, ecc.) e nel monte Amaro (Ccs.) , nel Morrone a 5000' (Groves) in valle di Malacnpa (Levier!). Campania : a Picinisco fra i faggi sullo Zaftìneto (Terr), al Matese, a Gerealto, al monte Vergine (Ten.). Aspromonte (Pasq.!). Sicilia: nelle Cla- donie (Porcara!) alle acque del passo della Botte, ed a monte Qua- cedda alle Serre (Guss.) dei cavalli a 1500—1600 metri (Loj.l). Fiorisce in giugno, o luglio; fruttifica in agosto, o settembre. Distribuzione geografica.— Europa settentrionale , inedia, e meridionale in parte, Asia Minore, Siberia, Giappone, Nord-Ame- rica fino al Messico. I Descrizione. — Pianta perenne, alta da 1 a - decimetri, ili un verde chiaro, glabra, fornita di un rizoma lungo, delirato, ra- moso, che manda poche fibre radicali delicate 8 dall'apice dei rami dei fusti. Questi Bono ascendenti, un po' flessuosi alla base, duretti, angolati, verdognoli, forniti di foglie alla base; con qualche piccola brattea m'Ha parte nuda. Le foglie son (e, alterne, avvicinate tra loro, patenti, ovali o ovali-lanceolate, acute, tondeggianti alla con piccoli denti in s • i nel margine, di uo verde chiaro e lucenti di aopra, ed ivi con un nervo longitudinale bianchiccio, uà pò* rilevato, e con nervetti delicati che corrispondono ai bervi di 750 M0N0TR0PACEE. sotto, di un verde un po' più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale un po' rilevato e dei nervetti laterali curvi ed obliqui che si dirigono verso il margine e formano una rete con i loro rami, mandandone uno a ciascun dente: hanno un picciolo con un solco longitudinale di sopra, convesso di sotto, verdognolo-bianchiccio. Le brattee sono lontane, patenti, a guisa d'una squama, ovato- lanceolate, verdognole nel dorso, bianchicce nei margini. I fiori sono molti, distribuiti in un racemo stretto, lunghetto, unilaterale e sono cernili. I pedicelli sono cilindrici , poco più corti del fiore , accompagnati da una bratteola, quasi uguale ad essi, ovata o ovato- lanceolata, acuta, verdognola, bianchiccia nel margine. Il calice è verdognolo, con cinque denti quasi triangolari , ottusetti, bianchicci e con fini denti sul margine , un po' patenti. La corolla è molto più lunga del calice, con cinque petali ipogini , liberi, eretti, avvicinati tra loro, ovati, tondeggianti all'apice, concavi, di un bianco ver- dognolo, caduchi. Gli stami sono dieci, quasi uguali alla corolla. I filamenti liberi, ipogini, un po' ascendenti, filiformi, bianchi, glabri. Le antere bislunghe, smarginate appena ad ambe le estre- mità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi per un foro terminale, gialle, glabre. Il pistillo è quasi della lunghezza della co- rolla. L'ovario è quasi tondo, un po' schiacciato da sopra in sotto, quinquelobo, verdognolo, con cinque logge. Lo stilo è diritto, più lungo dell'ovario, quasi triangolare, verdognolo; si allunga dopo la fioritura da essere circa due volte più lungo dell'ovario. Lo stimma è diviso in cinque lobi raggiati, ottusi, verdognoli, è due volte più largo dello stilo. (Pari, ms., descr. della pianta di Boscolutigo). » FAMIGLIA QUARTA. JJ1030TM0JRACJEE. Monotrope^e Nntt. gen. north amer. pi. 1 . p. 272. Monotropace^e Lindi, nat. syst. hot. ed. 2. p. 219. Herbae. Antherse 2-loeulares. Gemmularium superum. Semen examygdalosum. Embryo acotyledoneus. Descrizione. — Pùmando a quella dell'unica specie nostrale. Per lavori particolareggiati rimando a Duchartre, Note sur VHypo- HYP0P1TYS. 751 pitys multiflora (in Rev. bot. 2a ami. p. 5), K. Mùller, in Bot. zeit. 1847, col. 753, Irmisch, in Bot. zeit. 1856, col. 601, Schacht , Beitr. zur anat. u. phys., Wydler, in Flora 1860, Baillon, in Adans. 1. p. 189, Ghatin, Anat. comp. des vég. PI. par., p. 257 , Drude, Biologie v. Monotropa Hypopilys, 1873, L. Koch, Ueber die Entiuickl. des Sani, von Monotropa Hypopitys , 1877. Considerazioni geografiche. — La specie nostrale è anche l'unica europea. Le altre poche della famiglia sono sparse per P emi- sfero boreale. HYPOPITYS. Hypopitys DUI. cat. plant. Giss. app. p. 134. t. 7 (1719). Ces. Pass. Gib. comp fi. Hai. p. 417. t. 66. f. 3. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 607. Orobanchoides prò parte Tourn. in hist. acad. se. 1706. p. 83. t. 5 (1731). Monotropa prò parte Limi. gen. pi. p. Ili (1737). « Flores laterales tetrameri, flos terminalis pentamerus. Calw 4 — ;j-sepalus, sepalis planis, duobus saepe a corolla remotis. Corolla 4— 5-petala, petalis hypogynis, in tubum connivenlibus , apice pa- tentibus, basi gibbo-subcoloratis, nectariferis. Stamina 8—10, hypogyna , inclusa. Filamenta fìliformia, basi ascendentia, erecto- conniventia. Antheraì subreniformes, horizontales, rima transversa dehiscentes. Pollen quadricellulosum,subsphaericurn3 lave. Gianduia hypogynae 4 — 5, emar^inato-bicornes, cornubus deorsum versis. Ovarium ovatum, obtusum, 8 — 10 laeviter sulcatum, i— 5-loeulare. Ovula in loculis plurima, lìnearia , borizontalia , anatropa, placenta crassissima. Stylus rectus, crassiusculus, superne panini incrassa tus, lìstulosus. Stigma dilatato-orbiculare , 4 — 5-crenatura, intua subin- fundibuliformi-4 — 'j-locellatiim , margine ad basin annoiato-barba* timi. (Pari. mi.). » Portamento. — Vedasi la descrizione. ■ ■> |M»|»il? n iniilliflorsi Monotropa Hypopitys Linn. tp. plant. <'d. 1. v ri. fi. ital. i. p. 'rj i ,■ e/ anct, 752 MONOTROPACEE. Hypopitys multiflora Scop. fi. carri, ed. 2. 1. p. 285; et auct. ree. Hypopitys Rivini Cuce. fi. Boi. p. 138. Figure. — FI. dan. t. 232. Erigi, hot. t. 69. Reich. icori, hot. t. 481, 482. Gen. plant. fi. germ. fase. 2f.t. 7. Schnizl. icon. fam. rat. t. 161. Plée typ. fam. t. 119. Reich. ic. fi. germ. 17. t. 101. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Questa pianta , ritenuta parassita , trovasi nel terriccio dei boschi ombrosi di faggi , abeti , pini, castagni, in montagna, qua e là per tutta la Penisola. Nasce cosi in Istria nella salita del monte Tniano (Bert); nel Veneto presso Aune (Ball!), nei Sette Comuni presso Gallio (Bert.), nei Lessini (Kellner!) intorno a Chiesa nova e alle Scandole (Poli.), negli Eu- ganei (Trev.); in Tirolo nel Baldo alle Acque negre (Hausm.), sopra Romagnano e sullo Spinale (Bert.), sul monte Gazza, a Eppan , presso Bolzano verso S. Isidoro, e sul Ritten verso Klobenstein e verso Mittelberg, sull'alpe Seis, presso Welsberg, presso Glurns verso la valle Mùnster, sul monte Aprico presso Bolbano (Hausm.); rara nel Bresciano (Zersi), frequente nelle valli Brembana e di Scalve (Rota), sopra Pontedilegno a 1600 metri (Pari.!), in vai Tellina sopra Boffetto, Polaggia e Postalesio (Mass.), e intorno a Bormio e sopra Tresivio (Anzi), nella valle Intelvi , e presso Appiano e Tra- date, piuttosto rara (Com.); presso il Santuario di S. Giovanni di Andorno, rarissima (Ces.!), in vai d'Aosta (Balb.!), frequente in valle Soana (Ali.), presso Torino in valle S. Martino (Balb., Re), a Bardonecchia (Beccari!) , nelle vallate Valdesi a S. Martino (Rostan !), ad Alba (Colla, Bert.); in Liguria a S. Remo (Panizzi!, Genn.) , ne' monti di Chiavari (Calci.!), e nel monte Gotro ! ; nel Parmense (Pass.), presse Pavullo e Barigazzo, a Salto di Montese, alla Lazze presso Fiumalbo, all'Acero, a Montegibbio (Gib. Pir.), a Castiglione de'Pepoli (Bert.); in Toscana, nelle regioni montana e submontana, ed anche nelle regioni campestre e maremmana: invai di Serchio a Tereglio, Vitiana (Giannini!), Pratofiorito (Pucc), sotto Montefega- tese, a Tempagnano (Giann.), ai Bagni alla Villa (Uuth.), in vai di Lima vicino a S. Marcello (Vitm.), e a Boscolungo (Beccari !, ecc.), in pianura nel Pisano a Migliarino! e presso la bocca di Fiume morto (Beccari!), sopra Firenze a monte Senario (Baroni, Bucci!), a Coltibuono nel vai d'Arno disopra (Beccari!), a Vallombrosa !, in Casentino a Camaldoli (Marcucci!, Pari.!), a Poggio Penna, a Prato Pinsi, alle Tre Croci, e al monte Cucco (Pari.!), nell'Aretino al HYPOPITYS. 753 monte della Verrà (Bert.), in Maremma alla Sassetta a Pietrarossa (Ant. Targioni!), nel monte Amiata (Savi!) sopra Castel del Piano (Santi) e al Vivo (Sommier!); nei monti di Norcia al monte Ber- nardo (Sang.); in Abruzzo al monte Pelone (Bert.) e alla Maiella (Ten.); in Campania presso Picinisco a Treconfini (Terr.!) e allo Zaffi neto (Terr.); in Calabria ad Aspromonte (Bert.), a S. Bruno alla Serra (Ten., Pasq.!), e a GilToni (Pasq.!). Nasce altresì in Cor- sica all'Ospedale, a Portovecchio (Mars.). Fiorisce secondo i luoghi da aprile e maggio a luglio e agosto. Distribuzione geografica. - Europa pressoché tutta, Asia Mi- nore, Siberia tutta, Giappone, Nord-America. Descrizione. — Pianta parasita delle fibre radicali del faggio e dell'abeto, sulle quali ha origine come un piccolo tubercolo bianco e carnoso: è piuttosto delicata, facile a rompersi, alta da circa due decimetri a tre, di un bianco gialliccio, glabra. Il fusto è quasi ci- lindrico, spesso alquanto più ingrossato in basso ma ristretto verso la hase , fornito di squame, più numerose e più vicine e talora quasi embriciate in basso, dove sono avvicinate al fusto, più rade in alto e ivi spesso eretto-patenti, tutte ovali, acute, carnosette, di un bianco gialliccio, che facilmente si seccano nel margine e nel- l'apice per cui ivi sono nericce. I fiori sono da pochi a molti, del colore stesso del fusto e delle squame, distribuiti in un racemo corto e piuttosto fitto, eh' è cernuo nel momento della fioritura ma che diviene eretto nel frutto. I pedicelli hanno circa un terzo della lunghezza dei fiori, cernili in questi, eretti nel frutto, cilindrici, di un bianco gialliccio, più corti delle squame fiorali che sono simili alle squame superiori del fusto. Il calice si compone di cinqu pali e talvolta di quattro: questi sono eretti, avvicinati alla corolla, bislunghi-lanceolati , ottusi, appena concavi dalla parte interna bri. La cornila è ima metà circi più lunga del calice: 1 petali cinque, eretti, con l'apice patulo, coprentisi fra il margine, sono bislunghi, un po' ristretti vèrso la Lusi e irregolarmente dentati nell'apice, dove rome nel margine hann peli bianchi , sono un inori e prolungati alla baso in un lenirò al quale corrispondo delle due '..ma di una glan ! imento dieci, cinque più i orti , .11 754 MONOTROPACEE. di mezzo a due glandole, e cinque appena più alti, poco più corti della corolla , i quali sono alterni con i petati di questa e non sono alla base contornati da glandole: tutti sono ipogini, eretti. I filamenti sono quasi cilindrici, bianchi, con rari peli lunghetti. Le antere sono quasi reniformi, uniloculari , aprentesi per una fessura trasver- sali, quasi come nelle Malvacee, rossicce-scure, glabre. Il polline è piccolissimo, bianco. Il pistillo è lungo quanto gli stami. L'ovario è libero, ovato, ottuso, con cinque leggieri solchi longitudinali, gialliccio-bianchiccio, con qualche raro peletto verso alto; è privo di disco a meno che non si vogliano considerare come tali le cinque glandole bicorni di sopra descritte; ha cinque logge non intere, e contiene molti ovoli , i quali sono attaccati a placente carnose che vengono da setti non giungenti sino all'asse. Lo stilo è lungo quasi quanto l'ovario, eretto, in forma d'imbuto , fistoloso, gialliccio, glabro, fornito sotto dello stimma di un anello di peli. Lo stimma è grosso, appena smerlato, giallo, glabro. La cassula non matura è circondata dalle parti del fiore persistenti e secche, matura è ova- le, con cinque o quattro valve, avente ciascuna nel dorso un leggiero solco longitudinale e con un setto dalla parte interna , la quale conserva la sua grossa placenta alla quale sono attaccati i semi : è loculicida, le valve si aprono però poco per cui la cassula conserva la sua forma ovale anche dopo molto tempo, rimanendo secca sulla pianta: da essa sporge lo stilo, con stimma persistente, quasi una colonna centrale. I semi sono moltissimi, piccolissimi, ovali, lisci, lucenti, giallicci, con la testa prolungata a guisa di appendice, stretta, più lunga del seme e bianchiccia. (Pari, ms., descr. della pianta del Casentino). » Osservazioni — Al nome Scopoliano non sono da anteporsi né r Hijpopitys lutea di Dillen , nò V H. Rivini di Rupp , perchè ambe- due anteriori alla riforma Linneana nei nomi specifici. La pianta varia per essere ora glabra, ora più o meno glando- losa-pelosa. Secondo Schacht non sarebbe pianta parassita; ma nel lavoro più recente su di essa, Drude ne riafferma il parassitismo. FINE DEL VOLUME OTfAVO Pubblicato in tre parti, la 1a da pag. 1 a pag. 176 in luglio Ì888, la T da pag. 177 a pag. 560 in marzo 1889, la T da pag. 561 a pag. '773 in ottobre 1889. 1XBICE DELLE PIANTE tO\Ti:\lTI. IX Oli STO OTTAVO VOLIMI. Adenophora 142. — coinmunis 142. — liliifolia 142. — suaveolens 142. ^gomarathrum 234. — siculum 235. ^Egopodiura 424. — Podagraria 467. ^Ethusa 291. — Bunius 362. — cynapioides 291. — Cynapium 291. — leptophylla 451. Alschingera 477. — verticillata 478. Amelia 739, 742. Annui l-JI, 439. — criniti! in 141. — glaucifolium 139. — intermedium 1 IO. majna 139. — petranm 139. Visnaga I l-_\ Ammi Ampe 50. - collina 881 . - latifolia parviflora l Andromeda 708. — coerulea 713. — Polifolia 709. — taxifolia 713. Andromedese 708. Andromedee 708. Androsace 659. — carnea 663. — Vitaliana 649. Androsaoea 651 . i;:,:». — alpina 652, 658. — bryoides 656, 657. — carnea 663. — Chaixii 660. — Chanuejasn.' — Charpentieri 655. — elongata 661. — glacialis 652. I Lansmannì 657. — helvetica 657. — imbricata 651. — lactea 664. — Mathildae - — maxima — nana 661. obi 661, ti'i: Wulfen 756 INDICE DELLE PIANTE Anethum Fceniculum 308 , 309. — graveolens 294, 420. — piperatum 309. • — segetum 420. Angelica 262, 263, 289. — Archangelica 290. — Carvifolia 340. — controversa 270. — Levisticum 343. — montana 281. — ne morosa 2S1. — officinalis 290. — paludapifolia 343. — pani culata 470. — sylvestris 281. — verticillaris 285. Angelicese 242. Anidrum 487. Anthriscese 381. Anthriscus 381. — Cerefolium 385, 386. — fumarioides 384. — longirostris 386. — nemorosa 383. — nodosa 365. — sicula 383. — silvest'ris 381. . — sylvestris 366, 382. — trichosperma 386. — vulgaris 382, 385. Antriscee 381. Apiace» 171, 179. Apiacee 179. Apiese 389. Apiee 389. Apium 424, 443. — alpinum 429. — Ammi-majus 439. — Ammios 435. — Amomum 466. — anisoides 459. — Anisum 462, 463. — Boriila 463. — Bulbocastanum 425. — Carvi 431. Apium crassipes 448. — crinitum 441. — ferulaceum 428. — flexuosum 431. — graveolens 443. — inimdatum 449. — leptophyllum 451. — luteum 458. — montanum 428. — noditlorum 445, 446. — peregrinum 461. — Petroselinum 438. — Pimpinella .452. — Podagraria 467. — rigidulum 434. — segetum 437. — Tragium 460. — Tragoselinum 452, 455. — verticillatum 430. — Visnaga 442. Apinella 502. — glauca 503. Aquifoliaceae 567. Aquifoliacee 568. Aquifoliacées 568. Arbutese 721. Arbutee 721. Arbutus 721. — alpina 725. — Unedo 722. ■ — Uva-ursi 726. Archangelica 289. — officinalis 290. Arctostaphylos 725. — alpina 725. — officinalis 726. — Uva-ursi 726. Aretia 649, 651. — alpina 652. -=- Charpentieri 655. — Hausmanni 657. — helvetica 656. — imbricata 651. — Mattila® 658. — multirlora 652. CONTENUTE IX OUESTO OTTAVO VOLUME. 757 Aretia pubescens 656, 657. — tomentosa 651, 652. — Vitali ana 649. — Wulfeniana 655. Armeria 591. — alpina 592, 597. — denticulata 598. — elongata 592, 593. — fasciculata 591, 592. — gracilis 596, 597. — Gussonei 600. — latifolia 594, 599. — leucocephala 598, 599. — macropoda 600. — majellensis 597. — Morisii 599, 600. — multiceps 599. — plantaginea 593, 594. 507. — pungeus 592. — sardoa 596. — scorzonerifolia 600. — Soleirolii 599. — vnlgaris 592, 593, 596, 597. Artedia 529. — nutricata 537. i "limila 680. — stellatimi 680. Astrantia 212. — alpina 218. — carinthiaca 219. — carniolica 21 7. — Epipactis 222. — gracilis 218. — major 219. — - minor 218, 215. — pauciflora 213. At bamanta 9 15. — cretensis 3 K — Lobelii 348. — macedonica 346. Mattinoli 851. mutellinoides 349. 1 849. ola 846, 847. 161. Athamantha Cervaria 272. — condensata 323. — Golaka 353. — Libanotis 323. — Mattinoli 488. — Meum 334. — multiflora 31 — Dreoselinum 271. — ramosissima L92. Axospermse 685. Axosperme 68 Azalea 710. — procumbens 711. B Berma 121, 463. — angnstifolia 463. Biasolettia 388. — nodosa 365. — tuberosa 36 Bicornes 689. Bifora 487. — dicocca 488. — flosculosa I — radiane 488. — testiculata 489. Biforis testiculata 188, 189. Bonannia 303. — resinifera 304. — resinosa 304. Brignoli;! 9 — pastinaceeiblia Bruniaceae 171. Brononiacese 16, 17. Bryanthua baxifolina 713. r.uhon un 847. — ir im 846. Bnlbocastanum l_l. pillifolium nmiimn 124, ! Jj'inum 12 aphyllom i 758 INDICE DELLE PIANTE Burnirai Bulbocastanurn 425. — capillifolium 423. — Carvi 431. — carvifolium 433. — corydalinuni 430. — .cynapioides 388. — divaricatuni 428, 429. — ferulaceirai 428. — feruleefolium 428. — flexuosum 423. — magna 430. — niaius 423. — montanum 429. — petneum 429, 433. — peucedanoides 311. — pyrenseum 423. — rigidulum 434. — ' verticillatum 431. — virescens 311. Bupleurum 389. — affine 408. — angulosum 399. — aristatum 413. — australe 408. — baldense 403, 407, 413. — bicaliculatum 397. — canalense 400. — caricifolium 399. . — cernuum 403. — Columnse 409. — corsicum 403. — dianthifolium 418. — divaricaturn 413. — elàtum 418. — exaltaturn 403. — falcatum 403, 404, 406. — Fontanesii 417. — fruticosum 419. — Gerardi 404, 408. — glaucum 412. — gramineurn 399, 404. — graminifolium 395 , 397 , 404. — incurvum 397. — junceum 404, 407, 408. — neglectum 403. Buplerum obtusifolium 403. — odontites 413, 414, 417. — petraeum 395, 397. — procurai ens 409. — protractum 390. — ranunculoides 399, 404. — rigidum 406. — rotundifolium 390, 393. — semicompositura 411. — spinosura 419. — stellatum 395. — subovatum 390. — tenuissimum 409. — trifldum 407. — veronense 413. Cachrys 233, 237. — alata 238. — eretica 236. — cylindracea 238. — echinopkora 235. — laevigata 237. — Libanotis 234. — mariti ma 241. — Morisonii 238. — pastinacea 233. — - pungens 234, 235. — sicula 234. — tomentosa 233. — triquetra 356. Calluna 693. — Erica 693. — vulgaris 693. Campaniflorse 15. Campaniflore 15. Campanula 64. — - alburnica 63. — Allionii 66. — alpestris 66. — alpina 70. — Alpini 142. — barbata 67, 68. — Bellardi 105. CONTENUTE IN QUESTO OTTAVO VOLUME. 759 Campanula Bertolse 98. — bononienais 89 ,'90. — cespitosa 94, 101. 105. 108. — carnica 99. — catinensis 72. — caudata 40. — Cavolini 118. — cenisia 123, 124. — Cervicaria 7!». — croatica 39. — dalmatica 40. — dichotoma 71, 72. — Elatines 112, 113, 114. — elatinoides 114. — Erinus 111. — excisa 109, 110. — falcata 138. — filiformis 127. — fiori bunda 117. — foliosa 75. — fragilis 117. 118. — garganica 115. — glareosa 94 — glomerata 76. — gracilìs — graminifolia 36, ::7. — hybrida 138, 189, Ilo. — isophylla 117. — lanceolata 92. — latifolia 86, 87. — lilifolia 91. — liliifolia 1 12. — limonifolia 62. — lingnlata 78. linifolia 93, 99. — Loreii : Lostrittiì 101. — macrorrhiza L00, 101. - Biedium i '>■'>. — micrantha 98. M minoi ICorettiana 127. Campanula nutans — obliquifolia 90. — pattila 134. — persicifolia 12'».. — petrtea 71. 7»i. — Pichleri 63. — pcenina — palla 127. — pusilla 105. — pyramidalis 84, L28. — Rainerii 125. — ramosissima L35. — rapunculoides E — Rapuuculus 131. — Re 98. — rhomboidalis 88, 91. — rhomboidea 88, 91, 1 12. — rotundifoli .". 100, 101, 105, 10'. >. — sabatia 101. — Scheuchzeri 93. — sibirica 70. — simplex 90. — Speculimi- Veneris I — spicata 80. — stenocodon 96. — stenosiphon 96. — subalpina 113. aubramulosa 106. — Tenoni 122. — tenui tlora 7 1. — tenuilolia — thyrsoidea 82. — thyrs — Tommasiniana li»', ili. — TrachelioriQ — triohoi — urticifolia 1 2 1 . i LO, 1 11. ■ « 'uiiij 760 INDICE DELLE PIANTE Campanula 34, 41, 64, 137, 142. Campanulese 30. Campanulee 30". CampanuliiiEe. 15. Capnophyllimi dichotomum 305. — peregrinimi 305. Carum 424. — alpinum 430. — aDinioid.es 435. — Bulbocastanum 425. — Bunius 362. — Carvi 431 , 503. — carvifolium 433. — divario aturn 428. — ferulaceuni 428. — flexuosuni 423, 433, — montanum 429. — multiflorum 328. — Petroselinutfi 438. — Bidolfia 420. — rigiduluni 434. — segetuin 437. — verticillatum 431. Carvi 425. Carvifolia 263. Caucalideee 529. Caucalidee 529. Caucalineae 529. Caucalis 529, 551. — Anthriscus 554. — arvensis 556. — daucoides 551, 552. — Fiorentina etc. 538. — grandiflora 530. — helvetica 556. — heterophylla 560. — infesta 556, 557, 560. — latifolia 564. — leptophylla 552, 553. — maritiina 534. — muricata 552. — nodiflora 562. — nodosa 561, 562. — platycarpos 531. — procunibens 557. ' Caucalis pumila 532, 534. — purpurea 559, 560. Celastracese 567, 568. i Celastracee 568. ' I Celastriflorge 567. ! Celastriflore 567. : Celastrinese 568. Celastrinee 568. : Centrospermse 569. | Centrosperme 569. Centunculus 684. — minitfius 684. CliEerophyllum 363, 381. — aromaticuni 375. — aureum 369, 371, 382. — bulbosum 364. — calabricum 371. — Cicutaria 371. — coloratura. 364. — cynapioides 388. — elegans 37i. — hirsutum 370, 371. — hybridum 369. — levigatura 364. — magellense 369, 371. — minimum 364. — nemorosum 383. — nodosum 365. — peucedanifolium 364. — sativum 386. — siculum 383. — sylvestre 381. — temulum 366. — Villarsii 371. Chimaphila 739. Cicuta 291, 473, 474. — virosa 474. Cicutaria 481. — verticillata 482. Cnidium326, 336. — apioides 336. — cuneifolium 329. — Monnieri 338. — orientale 336. — pyrenseum 329. CONTENUTE IN QUESTO OTTAVO VOLUME. 761 Cnidiuni Silaus 339. Colladonia 356. — angustifolia 3515. Condylocarpus -2-12. Conopodium 422. — capillifolium 423. — denudatimi 423. Cornimi 471. — dichotomum 305. — maculatimi 475. Coriandreae 389, 565. Coriandree 565. Coriandrum 487, 565. — melphitense 56 — sativimi 566. — testiculatum 488, 489. Corion 487. Coris 676. — monspeliensis 676. Coristospermum cuneifolium 329. Cornacele 171, 172. Cornacee 172. Cornus 172. — mas 173. — sanguinea 17(1. Cortusa 667. — Matthioli 667. Crithmese 232. Crithmum 210. — maritimum 241. Critmee 232. ptoteenia Thomasii 122. Cuminese 190. ainoidea Lì l clamen 667. — europeeum — iì _ Poli 669, — repandum 669. ilospermum 121. \l Milli I">1. I» Dai — aquile gif o Daucinese 529. Daucus 529, 536. — aureus 537. — australis 548. — bicolor 541. — Bocconi 517. — Broteri 538, 541. — Carota 542. — cretensis 348. -r dentatus 5 — foliosus 548. — gibbo sus 5 — Gingidium 543, 546. — grandiflori! s 530. — gummifer 517. — hispanicus 547. — hispidus 547. — lopadusanus 550, 551. — lucidus 543. — maritimus 505, 543. — mauritanicus 543, 547. — maximus 543. — meifoliua 441. — Michelii 538, 53 — muricatus 538, 547. — nebrodensis -il*. — nitidus 543. — parvirlorus 542. — pia — polygamns — pubesc — pumi. — rupesl ria 548. — - — se 541. . iilus 547. 541. — \ — v 762 INDICE DELLE PIANTE Diospyros Lotus 686. Dondia 222. — Ejripactis 222. E Ebenacese 686. Echinophora 357. — Sibthorpiana 359. — spinosa 357. — tenuifolia 359. Ederacee 178. Edraianthus 35. — croaticus 39. — dalmàticus 40. — graminifolius 37. — Kitaibelii 39. — siculus 37. — tenuifolius 36. Elseoselinese 505. El se os elimini 506. • — Asclepium 506. — Lagascse 508, 509. — meoides 508. — polyganiuni 509. Enantee 490. Epacridaceae 689. Erica 695. — arborea 704 — carnea 697. — cinerea 706. — Corsica 707. — herbacea 697. — mediterranea 697, 698. — multicaulis 707. — multiflora 701. — peduncularis 701. — purpurascens 697. — ramulosa 707. — scoparia 703, 705. — sicula 695, 696. — stricta 707. — Tetralix 706. — vagans 700, 701. — verticillata 700. Erica vulgaris 693. Ericacese 689, 690. Ericacee 690. Ericeae 693. Ericee 693. Ericiflorae 689. Ericiflore 689. Eryngium 202. — alpinum 211 , 212. — ame thy stimi m 205. — Barrelieri 209. — Biliardieri 204. — campestre 204. — creticum 208. — dichotomum 210. — dilatatimi 205. — maritimum 202. — multifidum 205. — planum 211. — pusillum 209. — Spina-alba 204.' — tricuspidatum 210. — triquetrum 208. I Eucliysia 24. Falcarla 360. — latifolia 361,362. — pastinacifolia 362. — Ri vini 361. — saxifraga 362. — vulgaris 361. Ferula 295. — Barrelieri 302. — communis 297. — Ferulago 300, 303. — galbanifera 300. — geniculata 303. — glauca 297. — hispida 262. — neapolitana 298. , — nodiflora 297, 300. ! — nudicaulis 304. i — Opoponax 295, 296. CONTENUTE IX QUESTO OTTAVO VOLUME. 763 Ferula rablensis 278. — silvatica 302. — sulcata 300. — sylvatica 302. Ferulago 295. — galbanifera 300. — geniculata 303. — silvatica 302. Ferule» 232. Ferulee 232. Florckea 142. Foeniculurn 308. — capillaceum 308, 309. — officinale 308, 309. — piperatum 309. — virescens 311, 312. — vulgare 308. Fontanesia 164. — phillyreoides 164. Freyera 388. — cynapioides 388. — tuberosa 38S. Fraxinus 164. — argentea 165. _ excelsior 165, 168, 169. — fiorifera 165. — Ornus 165. — ox3rpliylla 168. — parviflora 169. . — rostrata 168. — rotunclii'olia 165. ( l-asparrinia virescena 812. 326, 341. — simplex 842. < henna fernlaoeum 179. Geociuyum capillifolinm L28. GHanx 677. — ma ni inni 677. Globocarpua oenanthoidi Goodenoviacese 16. Grafia 352. — Golaka 353. Gregoria 649. — Vitali an a 650. Guaiacana 686. Guaiacanae 686. Il Hacquetia 222. — Epipactis _ Hasselquistia 242. Hedera 17S. — chrysocarpa 178. — Helix 178. — poetarum 178. Hederacese 171 . 178. Hedrseanthus 35. — croaticus 39. — dalmaticus 40. — graminifoliu- Helosciadium 424, li"». — crassipes 448. — inundatum 448, — lateriflorum 151. — leptopliyllum 451. — nodiflorum 1 L5. — repens 446. — stoloniferum 146. Heraclemn 247. — alpinum 249, 254. -• angustifolinm — asperuin 249. — austriacum 264. — con latin il 249. _ dnbinm - 1 — il. i tni.it uni - ! 764 INDICE DELLE PIASTE Heracleum pyrenaicum 249. — sibiricurn 249. — siilo liurn 254. — Sphondylium 248, 249. Hippocrateacese 567. Hippomarathrum 233. — Bocconi 235. — Libanotis 235. — pterochlsemmi 235. — siculmn 234, 235. Hladnikia 352. — golacensis 353. — Golaka 353. — pastinacifolia 361. Hottonia 604. — palustris 604. Hydrocotyle 227. — natans 230. — pleiautka 228. — vulgaris 228, 230. Hydrocotylese 227. Hypopitys 751. — multiflora 751, 752. — Rivini 752. Idrocotilee 227. Ilicinese 568. Imperatoria 262, 263. — angustifolia 287. — Chabrsei 264. — nodiflora 470. — Ostruthium 287. — Seguieri 329. — verticillaris 285. Jasione 30. — lsevis 34. — montana 30, 31. — perennis 33, 34. Jasione supina 34. Jasminacese 148. Jasminacee 148. Jasminese 147, 148. Jas mimmi 150. — fruticans 150. — mimile 150. — officinale 151. Jirasekia 682. — alpina 683. — tenella 682, 683. K Krubera 304. — leptophylla 305. — peregrina 305. Kundmannia 306. — sicula 307. Lagoecia 198. — CuminoidQS 198. Lagoecieae 197. Lagceciee 197. Laserpitiese 505. Laserpitium 511. — aquilegifolium 512. — asperum 512. — cynàpiifolium 527. — dauricurn 327. — ferulaceum 238. — gallicum 524. — garganicum 519. — Gaudini 514. — glabrum 512. • — gummiferum 509. — Halleri 527. — hirsutum 527. — latifolhmi511, 512. — marginatum 514. — mutellinoides 342. CONTENUTE IN QUESTO OTTAVO VOLUME. 765 Laserpitium meoides 508. — nitidum 516, 517. — Panax 527. — peucedanoides 522. — polygamum 500. — prutenicum 525. — resinosum 304. — siculum 518. — silaifolium 336. — Siler 519 , 524. — thapsiseformse 509. — trilobum 491. — verticillatum 478. Laserpiziee 505. Laurentia 24. — Gasparrini 25. — Michelii 25. — tenella 27. Lecokia 236. — eretica 236. Le co qui a 236. — eretica 236. Ledum 714. Lereschia 421, 124. — Thomasii 422. Levisticum 343. — officinale 343. — paludapiiblium 344. — vulgare 34 I. Libanotia 312. — athamanthoides 323. — cretensis 348. — macedonica '.')U'k — Mattinoli 3B1. — montana 323. — Riviniana — rupestrifi 361. — simili 347. — vnlga ria :: — ap — austriaca! — oarniolicnm 86 Carvifolii — Cervaria 2 Ligusticnm cicutsefolium 336. — cornubiense 485. — corsicum 331. — cuneifolium 329. — ferulaceum 326, 327. — garganicnm 619. — Hacquetii 353. — Levisticum '■' — Lobelii 336. — Menni 334. — minus 338. — Mutellina 331. - mutellinoides 342. — nodiflorum 470. — peloponnesiacum 482. ♦ — pyreneeum 329. — resinosum 304. — saxiiragum — Seguieri :>. — Silaus 338, 339. — simplex 342. — Sprengelii 353. Ligustrinae 147. Lìgnstrmn 181. — vulgare 162. Lilac I — vulgare l'i:'». Limoniastrum monopetala Lobelia Bivonaa 27. — Gasparrinii 25. — Laurentia 25 . 27. inuta 27. — tenella 27. 24 2 1 . Lobelieaa 2 I. Lobi li'" 24. _ pr 711. Lop] — \ 766 INDICE DELLE PIANTE M i\ Magydaris 232. — tomentosa 233. Malabaila 254, 261, 352.' — Hacquetii 353. — orientalis 262. Margotia gummifera 509. — laserpitioides 509. Menziesia ccerulea 713. Meon 351. Meum 326. — athanianticum 334. — carvifolium 433. — corsicum 331. — heterophylluni 362. — inundatum 449. — Mutellina 331. — rigidulum 434. Molopospermum 481. — cicutarium 482. — peloponnesiacum 482. Moneses 739. — grandiflora 740. Monotropa 751. — Hypopitys 751. Monotropacese 689, 750. Monotropacee 750. Monotropese 750. Mylinum Carvifolia 340. Myrrhis 363, 379. — aromatica 375. — aurea 369. — Bunium 423. — capillifolia 423. — cynapioides 388. — hirsuta 371. — magellensis 371. — odorata 379. — temnl a 366. . — temulenta 366. — Villarsii 371. Myrsineaceae 569. Neogaya 341. ti Oenanthe 492. — apiifolia 500. — approximata 499. — aquatica 501, — australis 496. — chaerophylloides 498. — crocata 500. — fistulosa 239, 493. — globulosa 239. — Jordani 499. — Lachenalii 494. 497. — Lìse© 502. — peucedanifolia 495, 497. — Phellandrium 500, 501. — pimpinelloides 498. — silaifolia 495, 496, 497. — virgata 498. Oenantheee 490. Oenanthes 239. Olacacese 567. Olea 154. — europaea 155. — Oleaster 155. — sativa 155. Oleacese 147, 152. Oleacee 152. Oleiflorse 147.* Oleiflore 147. Oleinese 152. Opoponax 295. — Chironium 296. — glabrum 296. — hispidus 262. — orientale 262, 296. Oreoselinum 262. Orlaya 529, 530. — grandiflora 530. — maritima 535. 498. CONTENUTE IN QUESTO OTTAVO VOLUME. Orlava platycarpos 531. Orobanchoides 751. Ostericum verticillare 285. Oxycoccus 737. — palustris 737. - Pacliypleurum simplex 342. Palimbia 263. — Chabraei 264, 265. Pastinaca 254. — Corsica 260. — divaricata 260. — Fleischmanni 261. — hispida 262. — latifolia259, 261. — lucida 260. — opaca 256, 259. — Opopouax 296. — sativa 256, 259. — teretiuscula 259. — urens 259. Pentapera 695. — sicula <1(.h;. Petagn n ia 199. — saniculasiblia 199. Petagneere 199. Petagnee 199. ugniti L99. — saniculsefolia L99. Petroselinum 121,435. — ammoides 135. — hortense 438. — nebrodense 264. — sativum ! — segetum 137. Peacedaneee 242. .' 12. Peucedanum 282, — alsn Menni 270. — Angelioa 281. — angustifolinm — austriacum 277, 278. Peucedanum Carvifolia 263 — Cervaria 272. — Chabrsei 264, 265. — coriaceum 2 — divaricatum 260. — Fleischmanni 261. — graveolens 294 — imperatorioides 287. ; — involucratum 277. — italicum 267. — Incidimi 261. — montanum 277. — nebrodense 264. — officinale 267. — Oreoselinum 274. — Ostruthium 287. ; — palustre 269. — paniculatum 266. 1 — parisiense 268. ' — petramm 265. — Petteri 268. 1 — rablense 278. — sativum 256, 259. — Schottii 265. j — Silaus 338. — sulcatum 278. [ — sylvestre 269. I — venetum 270. — verticillare 28 1 . Phellandrium 492. — aquaticum 501. ibuloeuiD 239, Mutrllin.i. 331. PhUlyrea 159. -list il- »li:i l'i", lati l'olia 159. maior L59. L69. — stri — va 767 340. 768 INDICE DELLE PIANTE Physocaulos 363. Physocaulus nodosus 365. Physospermum 484. — actseesfolium 478. — angelicafolium 478. — aquilegifoliuin 485. — commutatimi 485. — cornubiense 485. — verticillatum 478. Phyteuma 41. — amplexicaule 63. — Balbisii 55, 61. — betonicaefolium 55. — Carestia 48, 49. — Charmelii 54. — collinum 62. — Columnge 53. — comosum 41, 42. — cordata 61. — corniculatum 53. — globulariafolium 43. — Halleri 58, 59. — hemisphaericum 45. — humile 47. — limonifolium 62. — linearifolium 48. — Michelii 55, 62. — nigrum 58. — orbiculare 50. — pauciflorum 43, 45. — Scheuchzeri , 53, 54. — scorzonerafolium 55. — serratura 48. — Sieberi 49. — spicata 59. — spicatum 55, 58, 59. — tricbocalycinum 63. Pimpiuella 421, 424, 452. — alpina 455. — anisoides 459. — Anisum 462. — dioica 503. — glauca 503. — Gussoni 459. — lateriflora 451. Pimpinella leptophylla 451. — lutea 458, 459. — magna 452. — maior 452. — nigra 455. — peregrina 461. — pumila 503. — saxifraga 452, 455. — Thomasii 422. — Tragium 460. Pirola 739. — chlorantha 742. — media 744. — minor 745. — rotundifolia 743. — secunda 748. — uniti ora 740. Piroiacea 689, 738. Piroiacee 738. Platyspermum 529. Pleurospermum 354. -r- Golaka 353. Plumbaginacea 569, 570. Plumbaginacee 570. Plumbagines 570. Plumbago 600. — europaa 600. Podagraria 467. Podanthum limonifolium 62. — tricbocalycinum 63. Poliifolia 708. Portenschlagia 491. — ramosissima 492. Prangos 237, 356. — angustifolia 356. — cylindracea 238. — ferulacea 238. Primula 606. — acaulis 608. — Allionii 639 , 640. — Auricula 625, 628, 631. — Balbisii 627. — baldensis 641. — brevistyla 611. — calycina 644. CONTENUTE l\ QUESTO OTTAVO VOLUME. 769 Primula Candolleana 644. — carniolica 628. — ciliata 627. — Columnae 610. — confinis 633. — crenata 629. — discolor 638. — dioneusis 637. — elatior 612, 613, 618. — Facchinii 611. — farinosa 619, 620, 621. — Flcerkeana 646, 647. — glaucescens 644. — glaucescentiX villosa 633. — glutinosa 639, 647. — grandiflora 608, 610. — grandiflora-officinalis 611. — hirsuta 631,633. — integrifolia 640. — intricata 613, 614. — integrifolia 644. — latifolia 634, 635, 636. — longiflora 621. — longifolia 641. — longobarda 643. — magiassonica 611. — marginata 629. — minima 616, 617. — oenensis 637. — officinalis 615, 618. — officinalis-grandiliora 611. — pachyscapa 814. — Palinuri62;;. Parlatori! 641, 643. — pedemontana 6! — Polliniana 'ili. - Poi- — p^ iìia . — rhsBtica 634. bthorpii 610. — spectabilis 640. lena 616, t ir- -1- • Tonini afrinii — \ .1. \ III. Primula Tyrolensis 640. — variabilis 611, 614. — venusta 627, 628. — Venzoi 643. — Venzoides 612, 643, — veris 615. — villosa 631, — dsoosa 631,634, 635, 636. — Vitaliana 619. — vulgaris 607, 610. — Wulfeniana 642. 1 Primulace» 569, ' Primulacee 60J. Primuliflor^e 569. Primuliflore 569. i Prionitis 360. Prismatocarpus falcatus 138. : — liybridus 1-40. Ptycliotis 424. , — ammoides 435. — Bunius 362. — heterophylla 362 . 135. — verticillata 435. Pyrola 739 , 748. — chlorantha 742. — intermedia 744. — media 744. — minor 746. — rotundifolia 743, 711. — seconda 7 is. — uninora 740. li Ramisohia Rapunculu _ ( , ! 1 . 71 I . i 770 INDICE DELLE PIANTE Ridolfia 420. — segetum 420. Samolus 684. — Valerandi 684. Sanicula 225. — europsea 225. Saniculege 201. Saniculee 201. Sapotace® 569. Sarmentacese 568. Scandi ce® 360. Scandicee 360. Scanditine® 360, 381. Scandix 375. — Anthriscus 385. — australis 376, 358. — brachycarpa 377. — Cerefolium 386. — grandiflora 378, 379. — infesta 556. — fumarioides 384. — hispanica 376. — nodosa 365. — odorata 379. — Pecten-Veneris 376. Selenopsis 24. — Bivoneana 27. — Laurentia 25. — Salzrnanniana 25. Soline® 242. Selinum 326, 339. — affine 274. — apioides 336. — austriacum 277 , 278. — Carvifolia 263, 336, 339. — Cervaria 272. — Chabr®i 263, 265. •— lineare 278. — Monnieri 338. — Oreoselinum 274. — palustre 269. — peucedanoides 277. Selinum. rablense 278. — rigidulum 434.- — Seguieri 329. — sulcatum 278. — sylvestre 269. — venetum 270. Sepiari® 147. Sesele® 306. Seselee 306. Seseli 312, 345. — Ammi 451. 1 — ammoides 435. — annuum 317. — bienne 317. — Bocconei 313. — Carvifolia 263. — carvifolium 322. — coloratimi 317. — elatum 319, 321. — flexuosum 315. — glaucum 318, 320, 321. — Gouani 321. — Libanotis 323. — lucanum 319 , 492. — macedonicum 346. — montanum 318, 321, 322. — poryphyllum 319. — pratense 339. — prolifer 503. — pumilum 503. — ramosissimum 492. — saxifragum 362. — segetum 437. — selinoides 339. — Tommasini 319. — tortuosum 315. —- varium 321. — verticillatum 435. Seseline® 232, 306, 389. Silaus 326, 338. — carvifolius- 312. — Gasparrinii 312. — peucedanoides 312. — pratensis 339. — virescens 312. CONTENUTE IN QUESTO OTTAVO VOLUME. 771 Siler 490. — trilobum 491. Silerese 490. Sileree 490. Silerineae 490. Silvestris Pastinaca Daucoides Apula 543. Sison 424, 405. — Animi 435. 451. — Armonium 466. — flexuosum 433. — inundatum 449. — laterilìorum 451. — Podagraria 467. — segetum 437. — Thomasii 422. — verticillatum 431. Sium 472. — angustifolium 463. — Berula L63. — Bulbocastanum 425. — crassipes 448. — erectum 463. — Falcarla 361. — intermedium 1 io. inundatum 1 1'». — latifolium 463, 473. — nodillorum 446. — peucodanoides 311. — repens 1 l'i. — Biculum 307. — stoloni fu rum 1 L ia 12. — Lo sconto ai librai è del 20 per cento, più la I3a copia a chi ne prende 12 alla volta. NUOVO GIORNALE BOTANICO ITALIANO DIRETTO DA T. CARUEL. Esce quattro volto all'anno in fascicoli che riuniti formano un volume di almeno 20 fogli di stampa, con tavole e figure nel testo. Il prezzo di associazione è di Lire 20 all'anno. Lo sconto ai librai è del 20 per cento. È in pubblicazione il volume XXI. Altre Opere del prof. Caruel in vendita. Illustratio "in hortum siceum Andreae Caesalpini. — Firenze, 1858. In- Hi di pag. xn-128 Lire 2.- Pro dromo della flora toscana, ossia catalogo metodico delle piante che nascono selvatiche in Toscana, o che vi sono estesamente coltivate. — Firen- ze, 1860-64. In-8 di pag. xxn-767 10. Guida del botanico principiante, ossia compendio di consigli ed istruzioni per quelli che si vogliono iniziare nello studio della botanica. — Firenze, 1866. In- 16 di pag. 104, con figure 1. Statistica botanica della Toscana, ossia saggio di studi sulla distribuzione geografica delle piante tosca- ne. — Firenze, 1871. In-8 di pag. 374 e una carta 10. La morfologia vegetale.— Pisa, 1878. In-8 di pag. 433, con 87 figure 7. - Pensieri sulla tassinomia botanica. — Roma, 1881. In -4 di pag. 93 4, - L'erborista italiano, chiave analitica per aiutare a trovare sollecitamente il nome delle piante che nascono selvatiche in Italia. — Pisa, 1883. In-16 di pag. 162 2. ■ New York Botanical Garden Library QK332.P33V.8 gen Parlatore, Filippo/Flora italiana; ossia 3 5185 00110 6184 *&/ & $■ * ~U % r-k* PJ ^x- *4 f^ ^»^ * £&& \£ -r<* ■ *^-* i .-*--. «J„ l'!* ,^# ;f^i.é4 i